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ATTO II MYTHOS

Capitolo 0 “Tutti i nodi vengono al pettine”

Eracle vortigina verticosamente sull’ecatonchiro appena emerso, i due lottano e in lontananza una
tempesta di fulmini si abbatte sulle vicine isole dell’orizzonte, infine il semidio asceso viene
abbattuto con il suo cavallo alato sul crinale del monte di Chios dove sono gli eroi, prima di cadere
l’eroe scaglia la spada di Teseo contro il mostro squarciandogli il petto e inchiodandolo sul fondo
del mare. Gli eroi avvicinati al semidio lo trovano moribondo tra le frasche degli ulivi abbattuti
dallo schianto, l’eroe con le sue ultime parole parlerà del concilio olimpico e di come gli dei
abbiano declinato l’appello di Ade ad intervenire contro i Giganti per paura di una nuova
sanguinosa gigantomachia, rivela che solo lui ed Ade si sono opposti al concilio e che il Dio ha
pagato la sua insubordinazione con la prigionia in uno dei livelli del Tartaro, inoltre esistono delle
forze che intendono spingere gli uomini a liberare i giganti promettendo loro poteri dalle vestigia
che cercano. I cercatori sono anime ignare dei pericoli che riguardano un secondo disastro come
quello avvenuto dopo la caduta di Troia e i guardiani occulti sono stati istruito d’Ade stesso a
vigilare sugli oggetti. Eracle infine rivela la sede della setta dei guardiani o protettori nella città di
Alicarnasso, la città dei morti ed intima il gruppo a cercare una persona di nome Daharios Kurtea
che vive lì e che potrà dare istruzioni su come riuscire a limitare i disastri che il gigante Oto sta già
compiendo tra Corinto e la Megaride. Il semidio esala il suo ultimo respiro divenendo polvere
dorata che un vento innaturale spazza via nell’aria.

Daharios Kurtea
Capitolo 1 La città dei morti

Alicarnasso

E’ una notte di tempesta quando il gruppo attracca ad Alicarnasso, la


cupa città tomba. In lontananza l’antico Mausoleo con fulmini e
saette sullo sfondo. L’amante di Ade madre di una degli eroi del
gruppo sembra sia morta quando si chiede di lei in città e che è sepolta
all’interno del mausoleo nell’area riservata ai sacerdoti, lì si può fare la
conoscenza di un sacerdote particolare, un siriano di fede greca di nome
Alideo che non crede si tratti di un malanno la ragione della morte della
donna, ma di un avvelenamento da sostanze per la mummificazione, egli si
dice sia in possesso dei segreti del tempio tra cui il misterioso passaggio che
si dice conduca all’ade, uno dei tanti che esistono nel mondo, ma questo è chiuso a chiave e quindi sbarrato
da un portone di pietra, è il misterioso Necromantion.

I cittadini di Alicarnasso sono spaventati da un necrofago che dissacra le tombe lungo le vie maestre delle
città, lo chiamano il “terrore notturno”, mentre il gruppo è in cerca del covo degli occulti una vittima viene
avvistata disseppellita e divorata, una donna di origini egizie morta da pochi giorni di nome Asheti. Il covo è
un tempio sotterraneo in rovina molto antico, al quale si accede solo se invitati, fortuna vuole che gli occulti
tenevano i loro occhi sul gruppo dal loro arrivo in città.

Daharios offre al gruppo un patto lui gli concederà la sua


fiducia quando i guerrieri
che egli sa siano coloro che viaggiano sulla famosa Idra e
che hanno assassinato uno dei re di Sparta libereranno la
loro città dal satrapo persiano Iblis che vive nel palazzo
del satrapo infondo alla via dei sepolcri. Il gruppo lungo
la via si imbatterà anche nel terrore notturno che
dovranno affrontare. Infatti negli alloggi del satrapo
troveranno una serie di corpi mutilati ai quali venivano
somministrati intrugli alchemici e rudimenti di magia
nera, con i quali il satrapo un necromante maledetto
intendeva creare un esercito di creature
mostruose che si cibano di corpi in grado di
portare la guerra nelle province vicine, in
un documento si scopre che la donna di
Ade si oppose a lui e che venne infatti
trasformata una volta morta nella creatura
da loro abbattuta. Tornati da Daharios il
mago gli mostra attraverso dei fumi e
incensi i segreti del presente (le condizioni
della Grecia dilaniata dal gigante), del
passato (come Hera invidiosa del successo
bellico dei favoriti di Afrodite i troia,
maledì le armi degli eroi greci
conferendogli poteri terribili e di come ciò
fu fermato solo d’Ade e da un pugno di
altri dei coscienti della pericolosità della
cosa, che abbatté sulla Grecia un periodo
oscuro che durò 300 anni facendo perdere
nel tempo le vestigia) e del futuro (di come
la Grecia, Sparta e Atene infine cadranno e
di altri giganti che sorgeranno e porteranno la rovina nel resto del
globo, di come gli dei olimpici nono si cureranno di ciò e che
soltanto in Egitto gli antichi dei di quella terra risveglieranno schiere
dei loro servitori per far fronte alla minaccia), infine vedono un lago,
un’oasi e una cittadina soleggiata e infine un antico luogo che non
hanno mai visto l’oracolo di Siwa, “lì avrete le risposte affrettatevi!”.
Così il gruppo sa la destinazione, ma non la direzione sarà un viaggio
duro e periglioso così Daharios dona a ognuno di loro un oggetto;
una speciale bussola in grado di puntare verso fonti d’acqua, un liuto
con delle decorazioni orientali molto colorato in grado di far
addormentare creature non intelligenti con le sue note, una barchetta
di legno, un medaglione che vibra in presenza di ogni nuova vestigia
che il suo portatore incontra nei pressi, infine un bracciale a forma di
lambda ma con un occhio di Ammon nel centro, il simbolo della
setta.

Fine del capitolo 1

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