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MYTHOS

Capitolo 1. Le bugie della Megaride

I mysthios si trovano a Megara, in una locanda gestista dal


locandiere Elitos nel porto di Megara, 3 settimane prima in
Beozia sono stati assoldati da un certo Asénos di Sparta per
il rapimento di un sofista la cui casa si trova nel quartiere
aristocratico di Megara. Una volta raggiunto il posto, i
mysthios trovano all’interno di una casa povera un cadavere
esamine di un uomo anziano che stringe in mano una lettera,
la lettera dice “Mio caro amico Erodoto è come avevi detto,
la vestigia si trova a Chios, lì dove Pirro la lascio seppellita
sotto un cumulo di pietre vulcaniche. Ho già mandato un
manipolo dei migliori Mysthios d’Atene a recuperare
l’oggetto. Brucia la lettera e non parlare con nessuno di
questa faccenda, non si sa chi potrebbe essere in ascolto, ho
appena catturato una panettiera trovata a rovistare all’interno
di casa mia dopo la consegna del pane, in questi giorni la
interrogherò. (firmato P.)”. La finestra in casa è aperta e delle
orme di stivali infangati portano fino ad essa, ma la finestra
sporge direttamente su un fiume, tuttavia da un chiodo
sporgente su di essa è rimasto impigliato un pezzo di tessuto
nero (stoffa di Bytinia). Adesso i player dovranno scegliere
cosa fare:
(opzione 1) andare a Corinto dove Asénos li avrebbe aspettati a lavoro concluso.
(opzione 2) trovare l’assassino di Erodoto.
(opzione 3) cercare informazioni sul contenuto della lettera e sul misterioso P.

Opzione1 a Corinto Asénos non c’è, chi lo


conosce sa che a volte si avventura a
caccia nella foresta di Arcadia (scontro
con uccelli stigei) nel corpo dell’uomo vi
è una daga dalle fattezze antiche,
intagliata in un manicoi d’osso è il
pugnale di Klitemnestra se l’oggetto entra
in contatto con altre vestigia si risveglia il
primo gigante e un maremoto colpisce
Corinto a causa dell’emersione del
gigante Oto.
Opzione2 seguendo il fiume gli
avventurieri giungono nel quartiere ilota
dove parlando con la gente del luogo
apprendono dell’esistenza di una grotta
lungo il fiume. Giunti alla grotta trovano
un altare e un giaciglio, nell’altare vi sono
statuette votive persiane e sparse sul
giaciglio diverse monete d’oro persiane,
da un angolo della grotta tuttavia avviene
un attacco (scontro con il sospettato, se riesce a fuggire i mysthios perdono le tracce, se viene
catturato si avvelena con un ago avvelenato, l’uomo in questione fa parte della setta dei custodi,
antagonisti dei cercatori).
Opzione3 il locandiere Elitos invita a domandare ad un saggio che vive appena fuori Atene dicendo
che suo cugino gli raccomanda questi ragazzi. (il saggio è socrate che spiega che Pirro il figlio di
Achille prima di partire per l’Epiro fece tappa misteriosamente all’isola di Chios, poi dice che
conosceva una panettiera che aveva l’abitudine di passare a consegnare la propria merce nei palazzi
nobiliari, suggerisce di partire da là, e aggiunge se un dubbio vi attanaglia non mancate di
consultare gli dei a Delphi tramite l’oracolo, io vi accompagnerei). La donna una signora sulla
cinquantina di nome Temesia è stata vista l’ultima volta consegnare il pane a casa di Pericle, rivela
un satiro incontrato nell’Agorà di Atene. La casa di Pericle è un enorme palazzo cinto di mura
dentro il quartiere aristocratico, è a tre piani e in cima alle terrazze sul tetto tre arcieri Satiri si danno
il cambio della postazione di guardia ogni 3 ore, nel terzo piano vi è solo uno studio personale di
Pericle, il secondo piano è meno sorvegliato, ma diversi schiavi lavorano incessantemente dentro gli
alloggi, il primo piano è quello dei ricevimenti una guardia soltanto pattuglia i corridoi, mentre al
piano terra un enorme minotauro è a guardia del cancello principale, tuttavia dietro il palazzo nel
giardino dei pavoni vi è una porticina che conduce agli alloggi della servitù collegati al piano terra,
nel piano terra vi sono le cucine e dentro le cucine una botola, nella botola vi è una cantina e dentro
essa Pericle e 5 guardie stanno torturando una donna, accusata di essere una spia di Sparta, la donna
in preda al dolore dice di non essere una spia di Sparta, (in realtà è una spia, ma di Artaserse), infine
Pericle utilizza una bocca della verità, vale a dire un’enorme statua di viso da gorgone, inserendo la
mano della sventurata ripete la domanda e alché la donna ripete di non essere una spia di “Sparta” e
allora la bocca non divora la sua mano. Tuttavia Pericle rinnova la domanda “cosa facevi nei miei
alloggi al terzo piano” la donna risponde distrattamente ero solo curiosa e lì la bocca della statua
divora la mano della donna. Nell’ufficio di Pericle vi sono chiuse a chiave in un cassetto una lettera
di Erodoto e una mappa, la lettera dice (è probabile che la lancia di Achille possa conferirci il potere
di unificare la Grecia sotto un unico dominio, tuttavia devo approfondire le ricerche sembrerebbe
che la lancia conferisca una forza incredibile e la volontà di soggiogare i popoli, ma insieme a ciò si
celerebbe una maledizione dietro l’oggetto, firmato Erodoto. P.S: ti allego al messaggio la mappa di
Chios con il luogo preciso dove trovare la lancia.), la chiave è in possesso di uno schiavo dai capelli
lunghi e pettinati e un collare d’oro, sembrerebbe il responsabile della schiavitù. Adesso ai giocatori
si aprono due scelte quella di seguire Socrate a Delphi attraversando il bosco delle driadi che
subisce da tempo l’influsso malsano di una creatura mostruosa (Idra che si annida nelle paludi del
bosco tra la Focide e la Tessalia). O andare direttamente ad ingaggiare una nave e un equipaggio al
Pireo per partire in cerca del manufatto.
Conclusione Capitolo 1

Conseguenze: il gruppo decide di partire direttamente per il luogo indicato da Erodoto nell’isola di
Chios. Lì trovano i corpi senza vita dei mercenari ateniesi che si sono imbattuti in un Ettin un
gigantesco Ciclope a due Teste a guardia del sito, il gruppo con uno stratagemma decide di eluderlo
ingannandolo. In seguito apprendono il segreto delle vestigia oggetti in grado di risvegliare i
Giganti dagli abissi in cui sono sepolti (ciò che è accaduto a causa loro a Corinto). Tuttavia il
gruppo si scontra con il re di Sparta Anassimandro che muore nello scontro impattando però con
diverse vestigia tra cui la Lancia di Achille. Ebbene dal mare di fronte Chios emerge un
Ecatonchiro, un centimano, la spada di Anassimandro un altro oggetto delle vestigia ascende al
cielo e come una saetta torna giù, ma questa volta impugnata da Eracle in persona che da battaglia
all’Ecatonchiro in cammino dal mare.

FINE ATTO I

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