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Morulin, XXVIII.IV.

MCXII

All’augusta attenzione dell’Alto Consiglio del Regno di Elavia.

Vostre Grazie, quella che segue è una raccolta di informazioni relative all’artefatto noto come
Bacile delle Anime, raccolte per illustrarvi l’attuabilità del Rito di Difesa dei confini di Demetria.

La storia del Bacile è molto antica, e presenta fonti diverse fra le quali è difficile destreggiarsi. Vi
propongo una ricostruzione dei movimenti dell’artefatto, dalle apparizioni più remote alle più
recenti. Seguiranno poi delle mie osservazioni, frutto dello studio approfondito sul Bacile
effettuato con l’aiuto delle Loro Grazie Serenissime il Granduca Romensil e il Granduca Cnaeus.
Sono certo che questo lascito dei Padri Moriani potrà fare la differenza in questa guerra.

Benedict Calyamon Iulius Alqualay Eryados


Duca di Morulin e Protettore del Regno
DEL BACILE DELLE ANIME – CRONOLOGIA

CIC AB – CCXLIII ES
Fondazione di Morulin.
La tradizione vuole che il Bacile delle Anime sia utilizzato dai generali Moreus e Iulius in
accordo con altri cinque influenti patres (Claudius, Telcontar, Valerius, Flaminius, Persilius) per
proteggere le mura della città. A seguito di numerosi rituali di divinazione effettuati sulla città
per conoscerne i segreti sono riuscito a ricostruire quanto potrebbe essere accaduto: gli Shuel
conquistano la pre-esistente città di Orul o Laurum. Solo più tardi scoprono sotto le rovine
dell’antico palazzo dell’isola Ibiteria l’accesso celato di una grotta sotto il letto del fiume Tiberias.
Qui si trova un tempio consacrato a Vacunia in cui riposano le spoglie mortali della fondatrice di
Laurum, Orul appunto. All’interno dell’antichissimo luogo di culto furono trovate le profezie
della sacerdotessa “...una città fondata per volere della Dee mai cadrà, o saranno dimenticate...”,
ed il mito secondo il quale una città fondata per volere della “Dea” (una sorta di unione dei culti
di Agaliel, Ashanna, Feyth e Karmisia) sarebbe stata inespugnabile. Presero quindi il bacile dei
vaticini di Orul, il Bacile delle Anime con cui la profetessa aveva “visto” il luogo in cui la città
sarebbe sorta, e scrissero un giuramento, o rito, che avrebbe rifondato la città come prima pietra di
una nuova civiltà destinata a prendere le distanze da quella Shuel. Orul sarebbe diventata
Morulin, in onore di Moraeus, primo nobile generale tra i sette delle caste guerriere impegnate
nella conquista di quei territori.
(Fonte: Annales; Rituale di Divinazione MCVI.XVI)

CXXXII DB – DLXXIV ES
Morulin dichiara la sua indipendenza dall’Impero Shuel. I due figli gemelli del generale Iulius si
dividono: uno rimane a Morulin al fianco dei Morei, l'altro crea il proprio feudo a nord, il
principato di Iulidea (il Granduca Cnaeus discende da quest’ultimo). È mia opinione che solo ora,
e non all’atto della fondazione, i moriani siano stati in grado di utilizzare il Bacile delle Anime.
Infatti solo il potere dell’artefatto, insieme alla crescita del potere di Morulin, non lo nego, può
giustificare un atto tanto rischioso, in quando l’esercito dell’Impero rappresentava la forza
militare più rilevante di tutto lo scacchiere elempiano.

Del Bacile si perde quasi la memoria, è interesse dei moriani che siano le mura della città ad essere
ritenute indistruttibili e che la storia dell’artefatto rimanga un segreto o una leggenda. A custodire
questo segreto il Duca, il senatore più autorevole (Pater Patratus) e l’Alto Sacerdote dell’Ordine
delle Quattro radici.
(Fonte: Annales)

MXCI
Il vampiro Eklitz commissiona al Duca Invisibile il furto del Bacile delle Anime custodito nel
Bosco degli Avi di Morulin. Pochissimi moriani si ricordano dell’importanza dell’artefatto, fra
questi Amulio Claudio Marziale, pater gentis Claudiae e Pater Patratus del Senato Moriano, che
muore misteriosamente nella Curia, e si scoprirà essere stato assassinato su commissione teutone.
Ma anche l’Alto Sacerdote Anairon, priore dell’Ordine delle Quattro Radici ed elfo di origini
calenori. È proprio lui ad aiutare indirettamente il Duca Invisibile ad appropriarsi del Bacile per
consegnarlo al misterioso committente. Il Duca non conosceva la natura dell’artefatto, né
l’identità del committente, né tantomeno l’uso che dell’oggetto sarebbe stato fatto.
(Fonte: Duca Gismondo III di Treon)

MXCII
Alessio Moreo, in accordo con il vampiro Eklitz, tradisce il patto tra le sette famiglie del
patriziato maggiore di Morulin e il potente incantesimo che protegge le mura della città si
dissolve. La città cade in mano alla Rosa Nera. Il Bacile, a questo punto, è presumibilmente
ancora nelle mani di Eklitz. Il popolo di Morulin crede che Alessio sia un eroe (sono convinti sia
caduto combattendo in difesa della città nella Battaglia dei Picchi) e che uno degli altri patrizi
abbia tradito, vengono quindi stilate liste di proscrizione avallate dagli occupanti teutoni.
(Fonte: Alessio Moreo)

MCI
Alessio III, l’attuale Alessio I di Esperia, viene contattato ed invitato a far parte
dell’associazione segreta “Umbra”, che ha come scopo la lotta al Nulla. Per conto di Umbra
Alessio recupera uno dei pugnali sacri Candida Piuma e contatta Deivo da Morulin, portavoce di
Stard ow Kreutz, per avere una talpa presso la corte di Morulin; cerca inoltre di recuperare il
Bacile delle Anime, ma senza successo.
(Fonte: Alessio I di Esperia)

MCII
Una congrega di fedeli di Roun trucida la maggior parte dei membri della Confraternita del
Pugnale Scarlatto. Non si conoscono le motivazioni di questo atto, ma sembra che il fatto fosse
legato ad un oggetto chiamato Bacile del Pugnale Scarlatto, in possesso della setta, che alcune
voci legavano a non meglio precisati rituali compiuti con il sangue dei membri della setta.
Qualcuno ritiene si trattasse del Bacile delle Anime, in seguito sostituito con un oggetto di minor
pregio mistico, e che sia stato Stard ow Kreutz ad incaricare costoro di approfondire le indagini
sull’artefatto. Ritengo che non ne conoscesse la natura, ma che fosse al corrente del fatto che da
esso era dipesa l’incrollabilità delle mura di Morulin. È probabile che desiderasse ripristinare
l’incantesimo a beneficio della “sua” Morulin. Non mi è stato possibile comprendere come e per
quale motivo il Bacile sia passato dalle mani di Eklitz a quelle di Stard.
(Fonte: Chiesa di Roun, Rituale di Divinazione MCVI.XXXV)

Note sulla Confraternita del Pugnale Scarlatto


“[...]
Fondata circa un secolo fa, la confraternita, appartenente alla Via delle Ossa del culto di Roun,
ha sempre avuto sede presso Roccaleone. Nota come setta di studiosi fedeli al Sommo, dediti
allo studio della non-morte in tutte le sue forme, il Pugnale Scarlatto nacque in seguito alla
fondazione della città di Necropolis, un tempo Gimnesian, presso Am-Aterec. Da sempre
affascinata da questo luogo, la setta combatté per molti anni una guerra non apertamente
dichiarata con l’ordine dei Cento Sigilli, cercando di carpire il segreto della non morte senziente,
uno dei principali enigmi che hanno afflitto la città di Necropolis fino a pochi anni or sono.
Successivamente il Pugnale Scarlatto si è lentamente riformato sulle proprie ceneri, lasciandosi
alle spalle gli antichi rituali e dedicandosi all’adorazione della non-morte e allo studio di
Necropolis, liberata durante la primavera del 1107 dalla Malaterra, ma rivendicata come luogo
sacro a Roun.
[...]”
(Fonte: Chiesa di Acron) 1

MCIII
Estratto da “De Hostibus” del Maestro Karandras dell’Accademia delle Arti Arcane.
“[...]
Del Bacile delle Anime e della Lanterna
Parliamo ora per un breve momento di alcuni fatti avvenuti presso Colleluna durante il XIV ed il
XV giorno del mese del Drago [1103].
In quei luoghi un gruppo di valorosi venne a sapere dell’esistenza di un oggetto noto come Bacile
delle Anime; dalle informazioni che riuscirono a reperire scoprirono che esso fungeva quale portale
per i demoni dell’Odio e che molti ne erano alla ricerca, primo fra tutti il Governatore [Krom ow
Nir].
Si venne anche a sapere che i demoni che risiedono dall’altra parte, sebbene potenti e desiderosi di
portare distruzione
nella nostra Realtà, non potevano liberamente attraversare il passaggio che era per loro difficile
da trovare e comunque di non facile attraversamento.
Purtroppo le cose cambiarono quando, con estrema avventatezza, un gruppo di amegrin accese una
Lanterna intrisa del potere del Nulla. Non appena il cammino per il nostro mondo venne
“rischiarato” da tale oggetto orde di demoni giunsero attraverso il Bacile, mettendo a dura prova
gli eroici difensori dell’oggetto, ma venendo infine respinti. Purtroppo oggi sappiamo poco di tale
Bacile o della Lanterna ma questi fatti mi hanno portato ad una riflessione. Probabilmente
Elempos non è ancora invasa da eserciti di demoni perché la strada attraverso la Seconda Porta
non è loro possibile se non in rare circostanze ed in piccolo numero, almeno finché i servi
dell’Odio non troveranno un modo per “rischiarare” la via attraverso essa e finché l’essere
chiamato Giano non smetterà di ostacolarli. [...]
Ulteriore riprova di questo fatto è stata l’unica apparizione fisica di una anti-divinità, Zenon,
tra noi; in quel caso gli era possibile manifestarsi solo quando i quattro Profeti da lui designati si
riunivano in un unico luogo, probabilmente aprendogli la strada per Elempos.
[...]”
(Fonte: Accademia delle Arti Arcane)

III.VIII.MCIII - Adunanza.
Dopo un anno di anonimato alla guida della Compagnia della Stella del Vespro, rivendico il trono
di mio padre e riunisco nobili e governanti elaviani favorevoli alla ribellione per costituire un
fronte unitario nazionale. Dovranno passare tre anni perché il mio progetto prenda forma.
Ermanno Torresi, Reggente della Compagnia degli Armorieri e filo-teutone, teme che tale progetto
possa danneggiare il Concilio delle Gilde, e cerca di ostacolarne la realizzazione. Sono abbastanza

1 Recenti avvenimenti hanno tuttavia visto la Setta tradire la Chiesa e passare sotto
la Chiesa di Kenthar, che tuttavia non ha mancato di far scontare ai membri i
relativi crimini, giustiziandoli tutti pubblicamente.
certo che Torresi sapesse del Bacile già nel 1091 e che sia stato connivente con Stard ow Kreutz
nel far cadere la città.

La Confraternita dell’Abisso – una setta di studiosi devoti al dio Roun con sede presso la Scuola
di Necromanzia di Atinal – è già da tempo alleata, per convenienza ed unità d’intenti, al generale
Stard ow Kreutz e al governatore Krom ow Nir, quando il primo governava Morulin. In un
periodo difficile da definire, fra il 1092 e il 1103, la setta ha modo di studiare il Bacile delle
Anime e si tiene pronta a partire alla conquista del Ducato di Morulin. La setta sfrutta
l’influenza del demone Nythuel per accrescere il proprio potere. Sconfitto il vescovo Valkirius
della Chiesa di Roun ed i suoi alleati, ha così preso il sopravvento su Atinal e marcia alla volta di
Morulin. Presa d’assedio la città e spopolate le campagne, nessuna notizia giunge più dalla
Capitale, con grande danno al Concilio delle Gilde e seria preoccupazione dei moriani esuli.
Sconfitto l’Avatar di Laudian e distrutta l’evocazione di Nythuel, il potere dell’esercito di Atinal
si indebolisce costringendo la confraternita ad abbandonare i piani di conquista di Aretis e
Fresinium. Ma le truppe umane e non-morte di Malvasio da Ateag e di Julae Ukkio (caposetta e
sua tirapiedi) si dedicano alla strenua difesa di Atinal, pianificando la capitolazione finale di
Morulin. Il vescovo Valkirius, principale pretendente al seggio vacante di patriarca della Chiesa di
Roun, arma la Mano Nera contro la Confraternita dell’Abisso, punta all’attacco dei confini di
Atinal per fiaccarne le difese e quindi indebolire anche la morsa su Morulin, permettendone, in
seguito, la liberazione con l’aiuto delle Corti Esuli Elaviane e del Concilio delle Gilde. Valkirius
mira inoltre a prendere il controllo della Scuola di Necromanzia per studiarne i segreti prima del
Conclave delle Dodici Chiese.

Rocca Tusculum. Battaglia delle Paludi (detta anche della Polvere, per il suo esito).
Gli Elaviani subiscono una bruciante sconfitta e numerosi capitani vengono presi prigionieri e
indotti attraverso la stregoneria a combattere contro i propri compagni.

VI-VIII.XII.MCIII – Concilio d’Inverno.


A distanza di anni le gentes che avevano processato in contumacia i sei discendenti dei fondatori
continuano (per lo più in buona fede) a vegliare su Morulin durante l’occupazione. Molti dei figli
degli allora censori, questori e pretori hanno formato una società segreta di vigilanza: l’Oculus
Solis, che si occupa di controllare che nessuno degli esiliati rivendichi Morulin da traditore qual è
ancora considerato. Nell’ottica delle tradizioni moriane, infatti, è accettabile un despota che abbia
conquistato la città con la forza, ma non chi abbia cercato di farlo con l’inganno e il tradimento.
L’Oculus Solis, messa in guardia dal mio messaggio agli Elaviani in occasione dell’Adunanza,
investiga sulla Stella del Vespro (la mia compagine) ed è pronto a colpirla in territori familiari. Lo
scontro prima e l’incontro poi con i membri dell’Oculus Solis porta questi moriani a riconoscere le
ragioni della Legittima Corte di Morulin e a fornirmi le prime informazioni concrete sull’Antico
Giuramento dei sette patrizi. Lo spirito della matrona Sianna Valeria ci dona una pergamena
bianca, il cui valore e la cui relazione con il Bacile delle Anime non mi furono chiari se non diversi
anni più tardi.
MCIV

VIII.II.MCIV – Il III del Gatto si tiene presso la taverna del Leone Rampante di Roccaleone il
Banchetto della Speranza, una riunione segreta finalizzata a pianificare quella che sarà la
Battaglia di Corcolle. Il IV del Gatto la Corte di Morulin entra ufficialmente nella Federazione
Elaviana. L’VIII del Gatto è un giorno che sarà ricordato per sempre negli annali della Corte di
Morulin. Il giorno di una battaglia decisiva. Una poderosa armata formata dall’alleanza della
Federazione Elaviana con il Patto della Rocca ed altri uomini prende le armi contro la
Confraternita di Roun e il Pugno di Rahs, alleati delle Lame del Nord, in guerra con la
Federazione Elaviana per aver minacciato Shard Ironhand, reggente di quattro baronie del
Ducato di Nalim. La battaglia si conclude con la vittoria dell’Alleanza. Esiste un mio resoconto
di quella battaglia.
Quel giorno nei boschi viene rinvenuto dall’esploratore Elethien il cadavere di uno stregone
(presumibilmente Arcazor) e un messaggio (tutt’oggi in mio possesso) molto importante che apre
grandi interrogativi. Questo il testo:

“Arcazor, figlio mio, se stai leggendo questa mia significa che la missione a Fresinium è abortita e
che la mia anima si è ricongiunta al Sommo. Ora che sei rimasto l’ultimo dei miei allievi e che
Malvasio è prigioniero dell’Abisso possiamo solo sperare di far cadere Morulin attraverso gli studi
compiuti sul Bacile delle Anime.

Secondo l’opinione di Persilian Auro Lario il luogo in cui il Bacile fu usato è la foresta di
Corcolle, presso il suo antico Circolo. Trovalo appena possibile e corrompi l’antico patto dei
Morei, giralo agli scopi che sai, con il tuo sangue… e le mura di Morulin crolleranno! Noi non
temiamo la morte, noi siamo la morte! Julae Ukkio.”

Julae Ukkio, la strega seconda in comando di Malvasio da Ateag della Scuola Necromantica di
Fossanova.

III.XII.MCIV – Concilio d’Inverno.


Aretis. Ospite del Concilio delle Gilde è il barone Lucio Valerio, assassinato poco prima
dell'inaugurazione del Concilio.
Ormai ridotti allo stremo e privati di gran parte dei loro poteri, ma difesi dal maleficio che, con un
ultimo grande rituale, hanno gettato sulle paludi di Atinal, gli stregoni di Fossanova guidati da
Persilian, successore di Malvasio, sono intenzionati a portare a termine ciò che il loro Maestro
aveva iniziato: la presa di Morulin. Per fare ciò, Persilian ha riportato in auge quel che un tempo
era obiettivo primario della congrega: l’ultima ed estrema corruzione del Bacile delle Anime, non
solo mero oggetto divinatorio, ma legato da un vero e proprio filo divino alla città di Morulin ed
alle sorti del Ducato omonimo. Da tempo quindi, Persilian ha cominciato a tessere la sua tela
d’inganno, riuscendo persino ad abbindolare il Druido Anziano Derelius, Rappresentante della
Chiesa di Ashanna nel Conclave, Gilda custode del Bacile delle Anime in quel momento. Egli ha
fatto credere al Vescovo che una setta di pacifici sacerdoti, dediti all’adorazione del Chiarore e dei
suoi Quattro Fratelli, profondamente legati da tradizioni e discendenze alla terra moriana, siano
in grado di ordire un rito per la purificazione completa del Bacile, attualmente instabile per i
passati tentativi di corruzione portati da Fossanova stessa.
La messinscena, formata da fitti carteggi fra i falsi sacerdoti ed il Druido Anziano, da
temporeggiamenti e rinvii, giunge ora al suo culmine. Persilian infatti è intenzionato a sfruttare il
Concilio d’Inverno, per far scattare la trappola che non solo ricondurrà a lui il Bacile, sottraendolo
al Conclave, ma che prevede persino una “collaborazione” da parte dei sacerdoti stessi,
inconsapevoli, nella corruzione del prezioso artefatto.
Su testimonianza di Ser Marcus Faligar da Aniquitar i membri del Conclave delle Dodici Chiese
coinvolti nella “purificazione” del Bacile devono ripercorrere tre tappe 1) Rinnovare il Tradimento,
2) Versare il sangue delle sette famiglie, 3) Recuperare una scheggia dell’Albero Sacro (ad
Ashanna). Sono presenti i sacerdoti Baal Shamen, Risa, Zafkiel, il maestro della Compagnia degli
Armorieri Trakhahan ed altri. Grazie all’intervento della Corte di Morulin e a quello dei nostri
alleati il piano di Persilian viene sventato. I fatti e il tempo atmosferico ci impediscono di sferrare
l’attacco finale ad Atinal, che viene rinviato al Concilio di Primavera.

MCV

XXIV.IV.MCV – Concilio di Primavera.


Nella mattinata ho guidato un manipolo di valorosi contro la roccaforte della Confraternita
dell'Abisso a Fossanova, ottenendo di riconquistare la baronia di Atinal. Il Bacile delle Anime è
tornato in custodia del Conclave delle Dodici Chiese.

MCVII

V.VIII.MCVII – Adunanza.
Dopo aver incoronato il Re Lodovico I, confido a Sua Maestà dell’esistenza del Bacile delle
Anime e del ruolo fondamentale che avrebbe potuto giocare nella difesa del Regno e della Capitale.

XXIX.IX.MCVII – Concilio d’Autunno.


“Resoconto del Concilio Autunnale di Guerra del 1107, Morulin, XXVII – XXX del Drago
A cura di Arlond da Cimabrusca detto “La Volpe”
Redatto il XVI del Serpente 1107

[...] Il terzo giorno fu sicuramente il più importante per il Concilio. Il Cancelliere Benedict,
ripresosi dalla prigionia, guidò una spedizione all’interno della cinta di Morulin. Assieme agli
inviati era lo spirito del padre del Cancelliere, Marcus Julius. La spedizione giunse sino alle porte
della Domus Morea, e al suo interno. Qui gli eroi presenti videro un catino riccamente ornato,
che riconobbero come il mitico Bacile di Morulin, attorniato dalle reminiscenze di alcuni di coloro
che molto tempo fa suggellarono il giuramento che rese le mura di Morulin inattaccabili.
Riuscirono a recuperare anche il testo dell’antico rituale e a riportarlo all’accampamento. [...]”

All’interno del palazzo ducale risulta chiaro come Alessio Moreo abbia, con l'inganno, ripristinato
l'Antico Giuramento che aveva garantito l'inviolabilità delle mura di Morulin fino al 1092,
spezzato da lui stesso con il tradimento del patto con gli altri Patrizi. Mi è ignoto come si fosse
impossessato del Bacile. Il vampiro aveva ricostruito il giuramento dei sette, reperendo discendenti
di tutte le famiglie. Vidar Valerio de Chartres era presente con il mio segreto imprimatur. Moreo
era riuscito a garantire la presenza degli Iulii dissotterrando i resti del generale Iulius (avo del
Granduca Cnaeus e del sottoscritto), che per primo giurò all’atto della fondazione della città.
Purtroppo però il rito era completo e per rompere l’incantesimo sarebbe stato necessario invalidarlo
in qualche modo. Per contrastare Moreo mi trovai a suggerire una pratica desueta, la damnatio
memoriae, che risultò l'unica arma in grado di spezzare il potere difensivo garantito dall'Antico
Giuramento. Il nome di Alessio Moreo fu cancellato dalla storia, almeno per un giorno.

Alla presenza del Bacile, il testo del rito si impresse sulla pergamena che nel MCIII mi aveva
donato lo spirito della Matrona Sianna Valeria, e dalla quale non mi ero mai separato da allora:
ANTICO GIURAMENTO DEI SETTE PATRIZI

Cerchio e bastone
Chiave e portone

Nel Cerchio la schiera


L’occhio, il cuore, il gladio
Dietro lo scudo o sullo scudo
Di Morulin la legge

Rit. Notte tenebrosa, profonde caverne, buie tane


Notte ventosa, volo d’uccelli rapaci
Notte piovosa, spuma dei figli del mare
Notte nevosa, orme di regale coraggio
Notte brumosa, silenziosa e sacra ricerca
Notte sanguinosa, immortale circolo senza tramonto
Notte gloriosa, ululato e ringhio di minaccia

Adunata di Padri e di Madri


Preghiera di Figli e di Figlie
Auspici di Anziani e Veterani
Benedizione degli Avi e dei Lari

Rit.

Infrangibile scudo e bronzea corazza


Pietra fredda e squadrata
Rupi scoscese, valli profonde
Rostri di lancia, prore di navi

Rit.

Sangue di sangue d’eroi


Scarlatto e aureo fiume
Ampio e vetusto calice
Di animi silenti il custode

Rit.

Di tamburo cupo rullio


Di campo, fuoco e faville
Di morte, olezzo e presagio
Di nemico, grida e clamore
Rit.

Onda d’arido mare


Fiamma d’umido ardore
Ferro di ruggine amara
Urla di muto lamento

Rit.

Pace al popolo
Gloria agli Dèi
Morte al nemico
Morulin vittoriosa

Cerchio e bastone
Chiave e posterla!
XXX.IX.MCVII – Concilio d’Autunno
L'esercito elaviano si muove verso le mura di Morulin per sferrare l'attacco finale. Grazie alla
damnatio memoriae e all'operato della Loggia delle Scienze Alchemiche ed Empiriche, viene creata
una breccia attraverso la quale l'esercito penetra nella prima contrada della città. La città viene
espugnata, ma Alessio Moreo riesce a fuggire.

Il Bacile delle Anime è affidato alla custodia di Vidar Valerio de Chartres, pater della gens
Valeria, riabilitata a seguito del pentimento di Lucio Valerio l’Ardito. Far custodire a lui
l’artefatto è stato un errore, ma questo lo abbiamo scoperto troppo tardi.

MCVIII – MCX
Del Bacile delle Anime non si parla per molto tempo. Sono gli anni necessari a studiarlo.

MCXI - Adunanza.
Il Duca Invisibile contatta alcuni dignitari elaviani. Ha informazioni su Eklitz Von Schar,
nemico di Elavia da tempo immemore, un nemico assai più pericoloso di quanto gli Elaviani
abbiano potuto intuire. E sul Bacile delle Anime, reliquia inspiegabilmente sottostimata e di
fondamentale importanza per la sicurezza del Regno. Il Bacile deve essere utilizzato per
ripristinare l’Antico Giuramento dei patrizi moriani e difendere le mura della Capitale. Ma non
solo. Lo studio del Bacile potrebbe contribuire a comprendere come proteggere Elavia tutta
dall’influsso dei nemici abissali, o quantomeno ad ostacolarne i piani. Non c’è tempo da perdere,
forse è già troppo tardi, una squadra deve partire immediatamente alla ricerca del Bacile. Sono
venuto a sapere di questi fatti solo recentemente proprio dal Duca Gismondo, poiché nessuno me
ne informò ai tempi.

L’ultima traccia relativa al Bacile delle Anime lo collega al defunto vescovo Vidar dell’Ecclesia di
Lerial. Ed ho già spiegato perché. Il primo ovvio collegamento è quello con il patriarca Gregorius,
il quale afferma di sapere che il Bacile era nelle mani di Vidar, ma di non essere stato a conoscenza
del reale valore dell’artefatto. Acconsente dunque, per il bene del Regno, a condurre coloro che
sono impegnati nella ricerca nel sepolcro dove giace Vidar, ucciso a seguito di un attentato alla
vita del Patriarca stesso. Sua Eminenza Gregorius mi ha raccontato come si sono svolti i fatti.

Giunti a Modinia, nelle catacombe sotterranee dell’Ecclesia di Lerial, Gregorius acconsente a far
scoperchiare il sarcofago nel quale, con onori vescovili, è tumulato Vidar. Il corpo all’interno
risulta sfigurato, come avvizzito. Nel tentativo di interrogare le spoglie, il corpo si anima e li
attacca. Abbattuto il non-morto è chiaro che non si tratta di Vidar. Dov’è allora il corpo del
Vescovo? Gregorius cade dalle nuvole, è preoccupato. Dichiara che sul corpo di Vidar è presente il
marchio magico della Chiesa e che potrebbe riuscire a convocare a sé il suo vecchio discepolo,
dovunque questo sia nascosto.

All’interno del Circolo di Pietre di Modinia, Gregorius bersaglia Vidar a distanza con dardi sacri e
bufere taglienti, dunque il Ritualista convoca il corpo grazie al richiamo del Patriarca. Nel
frattempo abomini del Nulla messi a custodia dell’essenza di Vidar attaccano la difesa del rituale
mettendo a dura prova i presenti. Il corpo esanime di Vidar si materializza nel circolo. Il vescovo è
divenuto un vampiro.

Vidar ha due priorità: restare in vita e recuperare il Bacile. Il Bacile delle Anime si trova in mano
ai maghi panoniani per essere studiato su commissione dello stesso vescovo. Il tutto all’insaputa
della Chiesa di Lerial. Si pone il dilemma di come recuperarlo, perché Vidar ha provato a
riprenderlo, ma i Panoniani, coscienti della sua nuova natura di vampiro, si sono rifiutati di
consegnarglielo. Ora le possibilità sono molteplici, ma non semplici. I Panoniani hanno una
deontologia che rispetteranno: restituirebbero il Bacile ad un erede comprovato di Vidar, mentre
non riconoscerebbero i diritti dell’Ecclesia.

A questo punto le mosse per recuperare il Bacile sono state fra le più sbagliate. È stata pagata una
grossa cifra ai panoniani, e il Bacile è stato recuperato. E la Chiesa di Lerial lo ha riconsegnato
nelle mie mani.

XXVIII.IV.MCXII - Concilio di Primavera, oggi.


Le forze elaviane sono impegnate in una strenua difesa della città di Demetria contro la Marca
del Fuoco dell’Arcano Regno di Panon. Il Granduca Lodovico della Rocca ed io proponiamo
all’Alto Consiglio la possibilità di utilizzare il Bacile delle Anime per proteggere la Torre d’Oro.
Gli studi effettuati sull’artefatto sono sufficienti a tentare l’operazione, ma non bastevoli ad
essere certi dell’esito del rito.

Così intendo procedere:

Oggi, radunato il Senato, allargato l’uditorio ai rappresentanti delle altre Istituzioni, renderemo
noto il piano: replicare il potente rito che in tempi antichi rese inespugnabili le mura di Morulin.
Il rito dovrà essere officiato nella mattinata di domani. I sottoscrittori del patto dovranno essere
in numero limitato. Non è necessario appartenere ad una determinata estrazione sociale o
geografica per potervi essere ammessi. Ciò che è fondamentale è la rettitudine dei partecipanti:
abnegazione alla causa, volontà indefessa di proteggere la città e preservarla dal nemico, volontà
di proteggere il Regno di Elavia.

Compiuta la scelta dei partecipanti, si procederà con l´elenco delle informazioni utili sul Bacile ed
il rito, riservata a coloro che hanno aderito personalmente all´iniziativa e, coerentemente, al
Barone di Demetria.

Queste le informazioni relative al rito che condivideremo con loro. In chiusura di questa mia
alcune mie ulteriori osservazioni riservate alla vostra attenzione.

- La provenienza del Bacile delle Anime è ignota. Si crede possa non appartenere a questa Realtà,
ma che sia fuoriuscito dalla Torre d´Oro in epoca ignota. Questo è quanto postulavano gli stessi
Panoniani quando ancora con loro esisteva l´alleanza.
- Non è necessario appartenere ad un sangue nobile per utilizzarla.
- Non necessariamente il sangue è il veicolo tramite il quale il Bacile si “attiva”. In pratica,
seguendo una precisa ed invocativa ritualità, il Bacile sembra “rispondere” in qualche modo agli
invocanti.

Gli annali moriani sono molto nebulosi al riguardo, come anche i resoconti panoniani. Ciò che è
certo è che ad un certo punto, durante il rito, verrà chiesto loro di richiedere ciò per cui si sono
riuniti. Che la risposta sia umile e questuante o si rischierà di essere risucchiati dal Bacile,
terminando istantaneamente la propria esistenza. A quel punto il Bacile chiederà un prezzo da
pagare, una contingenza plausibile per la quale il “dono” richiesto possa essere “revocato”, o il
patto invalidato. I moriani giurarono fedeltà a Morulin, il tradimento di Moreo determinò il crollo
delle mura inespugnabili.
Non potendoci concedere il lusso di tentativi, chiederemo l’inviolabilità di Demetria ai Nemici del
Regno di Elavia, pagheremo il prezzo che pagarono i moriani e di cui non si trova traccia nei
resoconti, ed offriremo le salde volontà degli eroi come pegno: se anche solo uno di loro, senza
costrizioni, dovesse rinnegare il Regno di Elavia, la protezione terminerebbe. Tuttavia, l’eco di
tale tradimento dovrà giungere all’Entità racchiusa nel Bacile e ci rincuora sapere che, dato il
luogo in cui lo custodiremo, solo tramite l’apposizione di una Runa di Terzo Cerchio ciò sarà
possibile ed auspichiamo che ciò rappresenti un ulteriore, estremo, ostacolo per i nostri nemici
panoniani nell’eventualità che uno degli Otto tradisca.

Il Bacile delle Anime è un artefatto pericoloso. Utilizzarlo nel modo sbagliato significa morire. E
non è garantito che non si tratti di una morte ultima. Qualunque cosa accada, ciò – o colui – che
si trova nell’artefatto, non deve essere irritato.

Dopo il rito il Bacile delle Anime sarà custodito in un luogo sicuro, con l’auspicio che nessuno ne
perda più memoria all’interno di Demetria e che il suo potere non venga mai utilizzato per fini
diversi da quelli degli uomini timorati degli Dèi.
OSSERVAZIONI

È necessario premettere che sul Bacile delle Anime sono state tentate innumerevoli analisi. Analisi
magiche e rituali, esperimenti di molte differenti tipologie. Ma nulla è servito. Fino a qualche
tempo fa ci erano ignote le ragioni di tale insondabilità. Ma oggi sappiamo.

Ho reperito le prime informazioni attraverso lo studio delle fonti. Ho cercato di distinguere il mito
da ciò che mi appariva anche solo venato di un briciolo di verità. Il reperimento del testo
dell’Antico Giuramento, l’analisi degli scritti della Scuola di Fossanova e i risultati degli studi dei
Panoniani mi hanno consentito di fare qualche passo in più.

Poi l’avvento del Sine Nomine e la scoperta dei Mondi precedenti hanno chiuso il cerchio. E
sulle seguenti valutazioni concordano non solo Cnaeus e Romensil, ma anche Telemaco, Teodosio
e Morieno.
All’interno del Bacile delle Anime è imprigionato uno spirito di grande potenza, ritengo
comparabile ad una runa di quarto cerchio, con ogni probabilità una divinità appartenente ad una
delle precedenti Creazioni. A questo punto gli interrogativi sono moltissimi. E ogni ulteriore
speculazione non può essere suffragata da prova alcuna perché non appartenendo a questa
Creazione, neanche la divina Galtèa è al corrente della natura dell’artefatto. Quelli che seguono
sono i punti che ritengo maggiormente credibili.

- In qualche modo questa divinità è stata imprigionata, o ha deciso di creare un proprio dominio,
all’interno di questo oggetto.

- Il Bacile contiene il “paradiso” della divinità (quindi le anime?), garantendo ad essa un grande
potere, come è avvenuto con Demetrius e le sue torri.

- La divinità doveva essere legata ad un dominio vicino a quello che fu di Arthaios e poi di
Namaris: il patto, ma anche di Feyth: il giuramento.

- La divinità trae forza o comunque è appagata dalla pratica affine al suo dominio, quindi la
sottoscrizione di patti.

- Ogni patto richiede l’impegno dei sottoscrittori e una clausola rescissoria. La clausola deve essere
chiara, inoppugnabile e stringente. La clausola deve essere proposta dai sottoscrittori.

- Il patto sembra non avere un termine nel tempo e sembra non presentare risvolti oscuri o
inaspettati.

- Il Bacile – in concerto con la Lanterna – è stato utilizzato come “portale” per agevolare
l’avvento di alcuni Demoni Maggiori. Questo ci fa presumere che non sia stato creato per il
singolo uso di contenere lo spirito o che, in qualche modo, Malvasio o Persilian siano riusciti a
stringere un patto con l’entità, che consentisse l’apertura di un passaggio con l’Ex Mundis.
È dunque di fondamentale importanza che il contenuto di questo documento sia noto ai soli
Membri dell’Alto Consiglio che si succederanno ed a chi sarà designato come Custode di anno in
anno, che non sia falsificabile e che, soprattutto, non sia divinabile la sua posizione. 2

2 - È probabile che sia stato uno dei Grigi a portare il Bacile fuori dalla Torre d’Oro,
dove doveva essere conservato insieme alle altre memorie delle altre Creazioni.
- Il Bacile potrebbe fornirci informazioni ulteriori sul Sine Nomine e sul suo
funzionamento, poiché lo spirito che è in esso contenuto potrebbe aver assistito alla fine
della sua creazione ed è certamente sopravvissuto alla stessa.
Se tutto ciò corrispondesse a verità il Bacile delle Anime potrebbe avere un ruolo
fondamentale nel tentativo di comprendere il Sine Nomine e scongiurare la Fine dei
Tempi.

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