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Poseidone 

o Posidone[1] (in greco antico: Ποσειδῶν, Poseidṑn), è il dio del mare,


dei terremoti e dei maremoti nella mitologia greca.
Figlio di Crono e fratello di Zeus, di Ade, di Era, di Estia e di Demetra, Poseidone è uno
dei dodici dèi dell'Olimpo. La sua consorte è Nereide Anfitrite dalla quale ha avuto quattro
figli: Tritone, un essere mezzo uomo e mezzo pesce, Roda, ninfa marina protettrice
dell'isola di Rodi (chiamata così in suo onore) e sposa di Elio, Cimopolea, dea minore
delle tempeste marine molto violente, e Bentesicima, dea minore delle onde.
Il simbolo del dio era il tridente e gli animali a lui sacri erano il cavallo (creato da lui dalle
onde del mare), il toro e il delfino. Suo epiteto ricorrente è "Enosìctono" (traslitterazione
dell'antico "Enosìgeo", che si trova più raramente;
in latino: Ennosigaeum; greco: Ε(ν)νοσίγαιος[2]), cioè "Scuotitore di terra".
Divinità simili a Poseidone del mondo antico furono Rodon nella religione
illirica, Nethuns nella religione etrusca e Nettuno nella mitologia romana.
In suo onore venivano celebrati i giochi Istmici.

Indice

 1Etimologia del nome


 2Origini del culto
 3Poseidone nella mitologia
o 3.1La nascita e il trionfo su Crono
o 3.2La contesa con Atena per Atene
o 3.3L'Inno omerico a Poseidone
o 3.4La ribellione a Zeus e la punizione
o 3.5Nella guerra di Troia
o 3.6L'astio per Odisseo
o 3.7Il culto di Poseidone a Corinto
 4Amanti e figli di Poseidone
 5Genealogia (Esiodo)
 6Nella cultura di massa
 7Note
 8Bibliografia
 9Voci correlate
 10Altri progetti

Etimologia del nome[modifica | modifica wikitesto]


Neptune - Marmo di Antoine Coysevox - 1705 - Museo del Louvre - Parigi

Nell'età dell'oro[Età dell'oro della città di Pilo? E quando sarebbe?], Poseidone, se si fa affidamento sulle
tavolette d'argilla in scrittura Lineare B giunte fino a noi, nell'antica città di Pilo era
considerato il più importante tra gli dei; in queste iscrizioni il nome PO-SE-DA-WO-NE
(Poseidone) ricorre con frequenza molto maggiore rispetto a DI-U-JA (Zeus). Si trova
anche una variante femminile dello stesso nome, PO-SE-DE-IA, il che indica l'esistenza di
una dea compagna di Poseidone che in tempi successivi venne dimenticata. Le tavolette
rinvenute a Pilo riportano la memoria di sacrifici in onore de Le due regine e
Poseidone oppure Le due regine e il re. L'identità che più facilmente può essere attribuita
alle due regine è quella di Demetra e Persefone o di due dee loro antesignane, in ogni
caso divinità che in epoche successive non furono più associate alla figura di Poseidone. Il
dio era già identificato come Scuotitore di terra ovvero E-NE-SI-DA-O-NE nella Cnosso di
epoca micenea,[3] un titolo estremamente importante, soprattutto considerando che i
terremoti sono stati una delle cause principali della caduta della civiltà minoica.
In una delle tavolette di Pilo si trova un legame tra i nomi di Demetra e Poseidone, che
compaiono come PO-SE-DA-WO-NE e DA-MA-TE, inseriti in un contesto di richieste di
grazia agli dei. La sillaba DA, presente in entrambi i nomi sembrerebbe derivare da una
radice protoindoeuropea associata al concetto di distribuzione di terre e privilegi[4], per cui
Poseidone potrebbe significare Signore distributore o Compagno della
distributrice parallelamente a Demetra, La madre distributrice.[5]
Secondo un'altra proposta, il nome deriverebbe dal vocativo Πότει
Δᾶς, Padrone (o Sposo) della terra[6].
Nella mitologia romana fu chiamato Nettuno.

Origini del culto[modifica | modifica wikitesto]


Rovine del Tempio di Poseidone a Capo Sounion

Poseidone era originariamente il dio dell'acqua (da cui il suo epiteto di


Υαιήοχος, Gaiéokos, "Possessore della terra" inteso come marito della Terra ovvero
l'acqua che la feconda) e del terremoto (Ennosigeo, Ἐννοσίγαιον, Scuotitore della terra),
solo successivamente fu associato al mare. Questo perché l'ambiente originario dei Greci
fu dapprima continentale, fatto dimostrato dalla rarità di nomi greci dei pesci[7].
Visto che la figura di Poseidone è in stretta relazione sia con il mare sia con i cavalli e
considerando la lontananza dal mare delle zone in cui abitavano gli antichi indoeuropei,
alcuni studiosi ritengono che Poseidone originariamente nasca come un dio-cavallo e che
solo in seguito sia stato assimilato alle divinità acquatiche orientali quando i popoli greci
mutarono la loro fonte di sostentamento principale passando dalla coltivazione della terra
allo sfruttamento del mare con la pesca e i commerci marittimi.
Secondo Pausania, Poseidone era uno dei custodi dell'Oracolo di Delfi prima
che Apollo ne assumesse il controllo. Apollo e Poseidone spesso si occuparono degli
stessi aspetti delle vicende umane: ad esempio durante la fase della fondazione di nuove
colonie Apollo per mezzo dell'Oracolo autorizzava i coloni a partire e indicava loro dove
stabilirsi, mentre Poseidone si prendeva cura dei coloni durante la navigazione verso la
nuova patria e procurava le acque lustrali per celebrare i sacrifici propiziatori per la
fondazione della nuova città. L'Anabasi di Senofonte descrive un gruppo di
soldati Spartani che intonano, dedicandolo a Poseidone, un peana che è un tipo di inno
che, normalmente, veniva dedicato ad Apollo.
Nell'antichità si diceva che Poseidone potesse con il suo tridente rovesciare intere isole,
come ha fatto con l'isola di Tia.
Come anche Dioniso e le Menadi Poseidone aveva la capacità di provocare alcune forme
di disturbo mentale: uno dei testi di Ippocrate riporta come alla sua opera fosse attribuito
l'insorgere di certi tipi di epilessia.
Poseidone era venerato come divinità principale in molte città: ad Atene era considerato
secondo soltanto ad Atena, mentre a Corinto e in molte città della Magna Grecia era
considerato il protettore della polis.
Le celebrazioni in onore di Poseidone si tenevano, all'inizio della stagione invernale, in
molte città del mondo greco.
I marinai rivolgevano preghiere a Poseidone perché concedesse loro un viaggio sicuro e
talvolta come sacrificio annegavano dei cavalli in suo onore. Quando mostrava il lato
benigno della sua natura Poseidone creava nuove isole come approdo per i naviganti e
offriva un mare calmo e senza tempeste. Quando invece veniva offeso e si sentiva
ignorato allora colpiva la terra con il suo tridente provocando mari tempestosi e terremoti,
annegando chi si trovasse in navigazione e affondando le imbarcazioni.
L'iconografia classica di Poseidone lo ritrae alla guida del suo carro trainato da cavallucci
marini o da cavalli capaci di correre sul mare. Spesso era rappresentato insieme a delfini e
con in mano il suo tridente.

Poseidone nella mitologia[modifica | modifica wikitesto]


La nascita e il trionfo su Crono[modifica | modifica wikitesto]

Poseidone lotta contro il gigante Polibote - Anfora greca a figure nere - 540-530 a.C. circa - Museo del
Louvre - Parigi

Poseidone era figlio di Crono e Rea e fratello di Zeus, Ade, Estia, Demetra ed Era.


Secondo Esiodo Poseidone è fratello maggiore di Zeus, mentre secondo Omero il
maggiore è Zeus, Poseidone il secondo e Ade il terzo.
Esiodo racconta infatti che, come i suoi fratelli e sorelle, Poseidone venne divorato dal
padre Crono e successivamente rigurgitato da esso il quale fu costretto da Zeus,
l'ultimogenito riuscito a sfuggire al terribile genitore grazie alla madre Rea. Secondo altre
tradizioni invece Rea riuscì a salvare Poseidone: secondo Pausania diede in pasto al
marito un puledro e nascose il figlio in un branco di cavalli; secondo Diodoro Siculo Rea
affidò il figlio alle cure dei Telchini, magici abitanti di Rodi, e dell'Oceanina Cefira[8].
Poseidone insieme a fratelli e sorelle, agli Ecatonchiri e ai Ciclopi, che gli forgiarono la sua
arma, il tridente, sconfisse Crono e i Titani nella Titanomachia. I Titani furono scaraventati
nel Tartaro e Poseidone stesso provvide a costruire le mura di bronzo che li
imprigionavano[9].
Quando poi si decise di dividere il mondo in tre regni, vi fu un sorteggio: Zeus ricevette il
cielo, Ade, ingannato da Zeus, il mondo sotterraneo dell'oltretomba, mentre a Poseidone
toccarono il mare e le acque[10].
Il dio del mare partecipò anche alla guerra tra gli Olimpi e i Giganti, la Gigantomachia,
nella quale combatté contro il gigante Polibote e lo sconfisse tagliando un pezzo dell'isola
di Coo con il suo tridente e scaraventandoglielo contro, creando così l'isola di Nisiro[11].
La contesa con Atena per Atene[modifica | modifica wikitesto]
Paolo Farinati, Contesa fra Atena e Poseidone per il dominio su Atene, 1590 circa, affresco, Villa Nichesola-
Conforti, Ponton di Sant'Ambrogio di Valpolicella (Verona).

Agostino nel La città di Dio riporta la spiegazione di Varrone sull'etimologia del nome della


città di Atene: la sfida tra Atena e Poseidone. In quel luogo spuntò all'improvviso un ulivo e
sgorgò dell'acqua. Consultato l'Oracolo di Delfi, rispose a lui che l'ulivo simboleggiava la
dea Atena e l'acqua il dio Poseidone e che i cittadini potevano scegliere il nome di una
delle due divinità per denominare la propria città. Il re Cecrope allora convocò tutti i
cittadini: i maschi votarono per Poseidone, le donne per Atena. Vinse la seconda perché si
ebbe un voto in più delle donne. Allora Poseidone devastò i campi di Atene con le onde
del mare e per placarne l'ira le donne furono punite: da allora in poi non avrebbero votato,
nessun figlio avrebbe preso il nome della madre e nessuna sarebbe stata chiamata come
la dea vincitrice della contesa[12].
Apollodoro invece narra che a giudicare la disputa tra le due divinità furono gli dei
dell'Olimpo, che decretarono la vittoria di Atena poiché Cecrope aveva testimoniato che la
dea aveva piantato l'olivo prima di Poseidone[13].
Si pensa che questa leggenda sia sorta nel ricordo di contrasti sorti nel
periodo miceneo tra gli abitanti originari della città e dei nuovi immigrati. È interessante
notare come Atene, nonostante questa scelta, all'apice del suo sviluppo fu una grande
potenza navale, capace di sconfiggere la flotta persiana nella battaglia di Salamina.
In una versione della storia differente, Atena e Poseidone avevano rotto una relazione
appena prima della contesa, aggiungendo quindi un altro motivo valido alla lotta per il
possesso della città.
L'Inno omerico a Poseidone[modifica | modifica wikitesto]
L'inno a Poseidone, incluso nella raccolta degli Inni omerici, consiste in una breve
invocazione, un preambolo di sette versi che si rivolge al dio come "scuotitore della terra e
delle lande marine, dio dei profondi abissi che è anche signore del Monte Elicona e
dell'ampia Aigaì"[14] e ricorda anche la sua doppia natura di dio dell'Olimpo: "domatore di
cavalli e salvatore di navi".
La ribellione a Zeus e la punizione[modifica | modifica wikitesto]
Omero racconta che un giorno gli dei dell'Olimpo, capeggiati da Era, Atena e Poseidone,
si ribellarono a Zeus e lo legarono. A salvare il Re degli Dei fu la nereide Teti, che chiamò
il centimano Briareo che lo liberò[15].
Come punizione Zeus costrinse Poseidone e anche Apollo a servire il re
di Troia Laomedonte. Questi chiese loro di costruire un'enorme cinta muraria che corresse
tutt'attorno alla sua città e promise di ricompensarli per questo servizio. Il re di Troia
tuttavia non mantenne la parola data. Per vendicarsi, Poseidone mandò un mostro marino
ad attaccare la città, che però venne ucciso da Eracle.
Nella guerra di Troia[modifica | modifica wikitesto]
Nell'Iliade Poseidone si schiera dalla parte dei Greci e in diverse occasioni scende in
battaglia contro l'esercito Troiano. Tuttavia nel XX libro, interviene a salvare Enea quando
il principe Troiano è sul punto di essere ucciso da Achille.
L'astio per Odisseo[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Odissea.

Odisseo, come racconta lui stesso, per salvarsi dal selvaggio


e antropofago Ciclope Polifemo, figlio del dio del mare e della ninfa marina Toosa, lo
acceca e scappa. Poseidone, da quel momento, scatena tutta la sua furia nei confronti del
re di Itaca, che non ucciderà, ma costringerà per anni lontano dalla sua patria.
Poseidone non partecipa al concilio degli dei nel quale viene deciso che Odisseo potrà
tornare a casa lasciando Ogigia dopo tanti anni dal momento che partecipa a un banchetto
presso gli Etiopi. Quando il dio del mare, tornando dal banchetto, si accorse che Odisseo
stava navigando in mare, capì che gli dei avevano deciso che potesse ritornare a casa e
scatenò i venti contro il mortale, facendolo naufragare dalla propria zattera prima che
arrivasse a Scheria, la patria dei Feaci[16].
Per punire i Feaci che avevano riportato a casa Odisseo, il dio del mare trasformò la nave
e gli uomini che avevano aiutato il re di Itaca in pietra[17].
Il culto di Poseidone a Corinto[modifica | modifica wikitesto]
Uno dei miti più antichi su Corinto è raccontato da Pausania nel II secolo d.C.,[18] secondo
cui sarebbe sorta una disputa tra Poseidone e Elios sul possesso dell'istmo di Corinto. Per
risolvere la controversia fu chiamato in causa Briareo, uno degli Ecatonchiri. Il suo
verdetto fu che l'istmo di Corinto apparteneva a Poseidone e l'acropoli di Corinto
(Acrocorinto) apparteneva a Helios. Così, i greci dell'età classica rappresentavano il culto
arcaico del sole-titano nella parte più alta del sito e legato a Poseidone lungo la cosa,
esiste infatti un antico Santuario di Poseidone a Istmia vicino Corinto.
«Dicono pertanto i Corinti, che Nettuno venne a contesa col Sole per la loro terra; ma il loro mediatore
Briareo decise, che l’istmo, e la terra a quello confinante fosse di Nettuno, e che la rupe, la qua- le domina la
città appartenesse al sole. Da quel tempo dicono, che l’istmo appartenga a Nettuno.»
(Pausania, II 1.6)

Amanti e figli di Poseidone[modifica | modifica wikitesto]


Amante Stato Figli Mito

1. Erice
Afrodite Dea 3.
2. Erofilo
Alope 1. Ippotoo Poseidone ebbe una relazione con sua
nipote Alope, figlia di suo figlio Cercione re
di Eleusi, generando così Ippotoo. Cercione decise
di seppellire viva Alope, ma Poseidone la
trasformò nell'omonima fonte che si trova nei
pressi di Eleusi.
1. Tritone[19]
Anfitrite[19] Nereide 3.
2. Bentesicima
Poseidone salvò Amimone da un satiro lascivo che
Amimone[20] 1. Nauplio[20] l'aveva aggredita e in seguito ebbe da lei un figlio
di nome Nauplio.
Arene 1. Idas 2.

Aretusa[20] 1. Abante[20] 2.

Astipalea[20] 1. Periclimeno[20] 2.

Calice[20] 1. Cicno[20] 2.

1. Eufemo[20]
Celeno[20] 2. Lico[20] 4.
3. Nitteo[20]
Platone raccontò nel Crizia che a Poseidone toccò
in sorte Atlantide.
1. Atlante[21] Il dio si innamorò di Clito, una fanciulla dell'isola,
2. Eumelo[21] e «recinse la collina dove ella viveva, alternando
tre zone di mare e di terra in cerchi concentrici di
3. Anfere[21] diversa ampiezza, due erano fatti di terra e tre
4. Evemone[21] d'acqua», rendendola inaccessibile agli uomini,
5. Mneseo[21] che all'epoca non conoscevano la navigazione.
Clito[21] Poseidone e Clito ebbero dieci figli, il primo dei
6. Autoctono[21] quali, Atlante, sarebbe divenuto in seguito il
7. Elasippo[21] governatore dell'Impero. Ognuno dei dieci re
8. Mestore[21] governava la propria regione di competenza, ed
erano legati gli uni agli altri dalle disposizioni
9. Azae[21] previste da Poseidone e incise su una lastra di
10. Diaprepe[21] oricalco posta al centro dell'isola, attorno a cui si
riunivano per prendere decisioni che riguardavano
tutti.

Secondo un antico mito, una volta Poseidone tentò


di insidiare Demetra, ma la dea rifiutò i suoi
approcci e si trasformò in una giumenta per
1. Arione[22] nascondersi confondendosi tra una mandria di
Demetra[22] Dea cavalli. Poseidone però la individuò ugualmente,
2. Despena[22] nonostante le sue nuove sembianze, si trasformò a
sua volta in uno stallone e in questo modo riuscì a
farla sua: dall'unione nacque Arione, un cavallo
dotato del dono della parola.
1. Anteo
Gea Dea 3.
2. Cariddi
1. Oto
Ifimedea 3.
2. Efialte
Melia 1. Amico 2.
Medusa[23] Gorgon 1. Pegaso[23] Secondo il mito Poseidone si era innamorato di
e Medusa, una delle Gorgoni, le figlie
2. Crisaore[23]
di Forco e Ceto. Una notte il dio la sedusse o la
violò nel tempio di Atena. Quest'ultima,
profondamente irritata dall'affronto subito, aveva
trasformato la fanciulla in un orribile mostro.
Peribea[24] mortale 1. Nausitoo[24] 2.

Pitane[25] ninfa 1. Evadne 2.

Satyria 1. Taras 2.
Tiro era sposata con Creteo, dal quale aveva
avuto Esone, ma era innamorata del dio
1. Pelia[20] fluviale Enipeo: la donna si offrì a Enipeo che però
Tiro[20] mortale
2. Neleo[20] la rifiutò. Un giorno Poseidone, innamoratosi di
Tiro, assunse le sembianze di Enipeo e dalla loro
unione nacquero i due gemelli Pelia e Neleo.
Toosa[26] ninfa 1. Polifemo[26] 2.
Un giorno, Poseidone nuotava tranquillamente nel
mare, quando (con l'inganno) Ares lo sfidò a chi si
1. Manuelio faceva dire ti amo da Euriale.
Gorgon
Euriale
e 2. Tronos Vinse Poseidone, ma Euriale si innamorò di Ares
e, per vendetta, Poseidone la sedusse ed ebbe da lei
Manuelio e Tronos

Relazioni pederastiche
Secondo Claudio Eliano, Poseidone si innamorò
[27] [28] di Nerito, bellissimo figlio di Nereo e Doride,
Nerito dio 1. Anteros
ma Elio, a sua volta innamorato del giovane, per
gelosia lo trasformò in una conchiglia.
Nella Storia Nuova, Tolomeo Efestione racconta
che Patroclo era amato da Poseidone, al punto che
Patroclo[29] mortale
il dio insegnò al giovane l'arte equestre,
rendendolo così il primo cavaliere.
Per Pindaro, Pelope non fu mai ucciso dal padre,
ma rapito da Poseidone che lo portò sull'Olimpo
Pelope[30][31] mortale per fare con lui quello che il fratello Zeus avrebbe
fatto in seguito con Ganimede. Il dio donò al
giovane il suo carro guidato da cavalli alati.

Genealogia (Esiodo)[modifica | modifica wikitesto]

Urano Gea

Genitali di  Urano Crono Rea

Zeus Era POSEIDONE Ade Demetra Estia


    a[32]

     b[33]

Ares Efesto

Meti

Atena[34]

Latona

Apollo
Artemide

Maia

Ermes

Semele

Dioniso

Dione

    a[35]
     b[36]

Afrodite

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]


 La saga Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è
incentrata sulla vita di un semidio figlio di Poseidone.
 Poseidone è uno dei principali nemici de I Cavalieri
dello Zodiaco. In questa versione intende scatenare il
Diluvio Universale per uccidere ogni forma di vita
umana e creare, a suo dire, un mondo migliore.
 Appare anche nella serie animata Zig & Sharko.
 Fa delle apparizioni anche nel film Hercules nella serie
animata spin-off.
 Poseidone è l'antagonista principale della serie
animata Ulisse. Il mio nome è Nessuno in cui ostacola
in viaggio a Ulisse per aver distrutto Troia ed avergli
accecato l'amato figlio, Polifemo.

Note[modifica | modifica wikitesto]
1. ^ Posidone, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 marzo 2017.
2. ^ enoṡigèo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 marzo 2017.
3. ^ John Paul Adams, Mycenæan divinities, in List of handouts for
classics 315, revisionato nel settembre 2006, CSUN. URL
consultato il 16 marzo 2017.
4. ^ Per la radice comune vedi anche il verbo latino dare.
5. ^ Walter Burkert ritiene che la sillaba DA resti comunque
ambigua e pensa che l'interpretazione di Compagno della
Terra sia praticamente impossibile da dimostrare (Burkert 1985
III.2.3).
6. ^ P. Chantraine, Dictionnaire étymologique de la langue grecque,
Parigi, 1999, s.v. Ποσειδῶν. C.J. Ruijgh, Sur le nom de Poséidon
et sur les noms en -ᾱ-ϝον, -ῑ-ϝον, in Revue des Études Grecques,
vol. 80, 1967, pp. 6-16.
7. ^ Herbert Jennings Rose e Charles Martin Robertson, Oxford
Classical Dictionary, traduzione di it. Dizionario di antichità
classiche, Cinisello Balsamo (Milano), San Paolo, 1995 [1970],
p. 1709.
8. ^ Diodoro Siculo, Biblioteca di Storia Libro 5 Capitolo 55.
9. ^ Esiodo, Teogonia, Cronidi contro Titani.
10. ^ Omero, Iliade Libro XV 188 193.
11. ^ Apollodoro, I 6 2; Strabone X 5 16.
12. ^ Agostino d'Ippona, La città di Dio, XVIII, 9.
13. ^ Apollodoro, Biblioteca, III, 14.1.
14. ^ L'antica città-palazzo sulle cui rovine sorge la cittadina
di Vergina.
15. ^ Omero, Iliade, Libro I vv. 395-405.
16. ^ Omero, Odissea Libro V vv. 282-381.
17. ^ Omero, Odissea Libro XIII vv. 159-164.
18. ^ Pausania, Description of Greece ii. 1.6 e 4.7.
19. ^ Salta a:a b Esiodo, Teogonia Figli di Anfitride e Enosigeo.
20. ^ Salta a:a b c d e f g h i j k l m n o Igino, Fabulae, 157: Figli di Poseidone.
21. ^ Salta a:a b c d e f g h i j k Platone, Crizia.
22. ^ Salta a:a b c Pausania, Periegesi della Grecia, 8.25.7.
23. ^ Salta a:a b c Esiodo, Teogonia, I figli di Ceto e di Forci.
24. ^ Salta a:a b Omero, Odissea Libro VII vv.56-57.
25. ^ Pindaro, Olimpiche, VI, 46.
26. ^ Salta a:a b Omero, Odissea Libro I v. 71.
27. ^ Claudi Eliano, Sulla natura degli animali, XIV, 28.
28. ^ Sempre secondo Eliano Anteros sarebbe nato dall'amore tra
Poseidone e Nerito e non, come da tradizione, da quello tra
Afrodite ed Ares. Eliano, Sulla natura degli animali, XIV, 28
29. ^ Tolomeo Efestione, Storia Nuova, libro I
30. ^ Pindaro, Olimpica I
31. ^ Carlo Brillante, Tantalo e Pelope nell'"Olimpica" I di Pindaro,
in Quaderni Urbinati di Cultura Classica, vol. 38, n. 2, 1991,
pp. 15–24, DOI:10.2307/20547090. URL consultato il 28 febbraio 2020.
32. ^ Secondo Omero, Iliade 1.570–579, 14.33
8(EN) , Odissea 8.312(EN) , Efesto era evidentemente il figlio di
Era e Zeus, vedi Gantz, p. 74.
33. ^ Secondo Esiodo, Teogonia 927–929(EN) , Efesto è stato
generato solamente da Era, senza padre, vedi Gantz, p. 74.
34. ^ Secondo Esiodo, Teogonia 886–890(EN) , figlia di Zeus dalle
sue sette mogli, Atena è stata la prima a essere concepita, ma
ultima a nascere; Zeus ingravidò Meti, poi la ingerì, in seguito lui
stesso fece nascere Atena "dalla sua testa", vedi Gantz, pp. 51–
52, 83–84.
35. ^ Secondo Esiodo, Teogonia 183–200(EN) , Afrodite è nata dai
genitali recisi di Urano, vedi Gantz, pp. 99–100.
36. ^ Secondo Omero, Afrodite era la figlia di Zeus
(Iliade 3.374, 20.105(EN) ; Odissea 8.308, 320(EN) ) e Dione
(Iliade 5.370–71(EN) ), vedi Gantz, pp. 99–100.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
 Walter Burkert, Greek Religion (La religione Greca)
1985.
 (EN) Fonti sulla mitologia Greca,
su homepage.mac.com. URL consultato l'11 febbraio
2007 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2001).
 (EN) Theoi.com: Poseidone, su theoi.com.
 (EN) La storia di Poseidone e Pelope,
su androphile.org. URL consultato l'11 febbraio
2007 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2007).
 Poseidon's Children and the Mates of Poseidon (le
compagne e i figli di Poseidone), Gill, N.S. 2007.
 Noel Robertson Poseidon's Festival at the Winter
Solstice (Le celebrazioni per Poseidone al solstizio
d'inverno) su The Classical Quarterly, New Series, vol.
34, No. 1 (1984), pp. 1–16.
 (EN) Timothy Gantz, Early Greek Myth: A Guide to
Literary and Artistic Sources, Johns Hopkins University
Press, 1996, Due volumi: ISBN 978-0-8018-5360-
9 (vol. 1), ISBN 978-0-8018-5362-3 (vol. 2).

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 Alebione
 Nettuno (divinità)
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su Poseidone

Dodekatheon Zeus · Poseidone · Ares · Efesto · Apollo · Ermes · Dioniso
Era · Atena · Demetra · Afrodite · Artemide · Estia (successivamente sostituita da Dioniso)
mostra

V · D · M

Mitologia dell'antica Grecia


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