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ESERCIZIO 4

a) Gli Arabi erano originari della Penisola Arabica, tra il Mar Rosso e l’Oceano Indiano, dalla quale
si erano di usi poi verso la Giordania, la Siria e l’Iraq. Alcuni erano nomadi e vivevano nel deserto,
prendendo il nome arabo di Beduini o quello romano di Saraceni.

b) L’espansione Araba a spese di Bizantini e Persiani fu molto rapida poichè gli Arabi erano in
superiorità in quanto a mobilità e conoscenza del deserto, infatti erano capaci di sopravvivere a
lungo con poca acqua e cibo. Quindi, anche se le forze arabe erano inferiori di numero, le
guarnigioni bizantine e persiane non resistettero.

c) Durante la dinastia degli Omayyadi i cali regnavano dalla capitale di Damasco,


di erentemente da quelli prima che erano insediati a Medina. I cali della dinastia successiva
degli Abbasidi regnò invece da Baghdad, sul Fiume Tigri, che divenne una delle metropoli più
orenti al mondo.

d) Il Diwan era un’organo di governo, una tesoreria incaricata di registrare il tributo pagato dalle
tribù arabe e dai popoli sottomessi, nonchè il bottino raccolto durante le guerre, e di distribuire i
fondi per nanziare l’esercito e le campagne di conquista.

e) Gli Emiri, secondo la storia araba, sono i principi: all’epoca del secondo cali o Omar divenne
sinonimo di Cali o ma successivamente indica un ruolo prevalentemente militare e politico, di
comandante, posto comunque al di sotto del cali o o del sultano ottomano. Per quanto riguarda
l’emirato di Cordova si parla di uno Stato islamico indipendente dal cali o, governato dall’emiro,
che diventa quindi comandante o regnante indipendente.

f) La frammentazione islamica è dovuta allo spostamento del centro di gravità del mondo islamico
da Damasco a Baghdad, che signifcò un progressivo distacco delle regioni occidentali che
diventarono indipendenti sotto governi dei principi locali, gli emiri.

g) I principali stati indipendenti furono l’emirato di Cordova, le dinastie Tunisina degli Aghlabiti,
Egiziana dei Tulunidi, in Afghanistan dei Ghaznavidi. Furono poi presenti altri cali ati, come quello
dei Fatimidi e successivamente quello di Cordova, che da emirato passò a cali ato.

ESERCIZIO 5
La religione islamica, pur a ondando le proprie radici nella Bibbia, rispetto al cristianesimo e
all’ebraismo si pone come continuità delle due religioni, nonchè come superamento
dell’esperienza ebraica e cristiana, con lo scopo di ristabilire la vera osservanza dell’Antico
Testamento e del Vangelo. Maometto infatti aveva accettato e incluso nel Corano parti dell’Antico
Testamento, come la creazione del mondo, Adamo ed Eva, la Cacciata dal paradiso terrestre, il
Giorno del Giudizio e Gesù, in qualità di profeta ma non di glio di Dio croci sso, bensì assunto in
cielo prima della sua morte. Maometto accettò poi alcuni aspetti caratteristici del cristianesimo e
dell’ebraismo: si parla di obblighi e divieti, per esempio, di circoncisione per i maschi, di
proibizione di mangiare carne di maiale. La fede islamica rispetto alla complessa teologia cristiana
era molto più essenziale, perchè non c’era il grande mistero della Trinità, non esisteva il concetto
dello Spirito Santo, nè il mistero dell’Incarnazione. Il Dio dell’Islam è interamente trascendente e
per questo motivo non ci sono obblighi, dogmi, misteri o miracoli, ma permangono solamente dei
precetti fondamentali, oltre a quelli previsti nel Ramadan: la professione di fede, la Shahada, la
preghiera quotidiana, la Salat, l’elemosina ai poveri, la Zakat, l’osservanza del Ramadan, o Saum,
e l’Haji, il pellegrinaggio rituale alla Mecca. I luoghi di culto sono le moschee, non chiese, ma
luoghi di ritrovo per la preghiera comune, oltre ad essere centri di sapere, scuole di cultura.
Nell’Islam non esiste un clero, ma gure autorevoli che sono gli Imam e gli Ulema. I primi sono
persone che guidano la preghiera e possono dare buoni consigli, ma non sono sacerdoti. I
secondi sono un gruppo in uente di dotti, studiosi del Corano e della tradizione religiosa a cui
tutti si rimettono in questioni di fede e Sharia, la legge sacra dell’Islam.
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