Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Tesi Di Laurea - L'Educazione Scolastica Nel Periodo Fascista Analisi Dei Registri Della Scuola Elementare Di Lequile
Tesi Di Laurea - L'Educazione Scolastica Nel Periodo Fascista Analisi Dei Registri Della Scuola Elementare Di Lequile
Tesi di Laurea in
Storia della
Pedagogia
RELATORE:
Chiar.ma Prof.ssa Anna Maria COLACI
LAUREANDA:
Martina
MAZZOTTA
20030255
2
INDICE
INTRODUZIONE
3
3.1.5 Classi quinte, Istituto Comprensivo di Lequile
CONCLUSIONE
BIBLIOGRAFIA
RINGRAZIAMENTI
4
INTRODUZIONE
Il fascismo può essere considerato senza dubbio uno dei fenomeni più rilevanti
del secolo scorso; esso infatti risulta essere argomento di numerosi studi e continua
Sono molteplici le indagini critiche sul tema, soffermandosi sia sul consenso sia sul
È partendo da questa premessa che intende svilupparsi tale elaborato, esaminando una
realtà non troppo lontana dal nostro tempo, cercando capire come il fenomeno in
Il presente lavoro di tesi si divide in tre capitoli che analizzano vari aspetti relativi al
periodo fascista: nel primo sarà presentato il quadro generale partendo dalle origini del
Nel secondo capitolo invece saranno esposti aspetti più specifici, con particolare
Nel terzo capitolo si confronteranno alcuni registri scolastici del periodo 1928-1935 che
hanno permesso di vedere come la situazione fosse totalmente diversa rispetto ai nostri
2
Capitolo primo
un’ottica di genere
3
1.1 L’Italia Fascista
Il movimento fascista deve la sua nascita a una serie di eventi e circostanze sia
nazionali che internazionali. All’indomani della fine della prima guerra mondiale il
contesto italiano era da diversi punti di vista disastrato: una grave crisi economico-
finanziaria determinata dal conflitto, numerose perdite umane (vittime, feriti, invalidi), i
governi deboli, le divergenze che causarono poi scissioni all’interno dei partiti politici.
anche la poca importanza che venne destinata all’Italia durante i trattati di pace.
La nascita ufficiale del fascismo risale al 23 Marzo 1919 quando, a Milano, circa
trecento rappresentanti della società, la maggior parte futuristi, insieme al suo artefice -
La presenza del fascismo si manifestò durante le elezioni del 1921, evento che portò
Ottobre del 1922, sostenuta dalla Monarchia, dalla Chiesa e dalla classe imprenditoriale.
esempio bloccando gli scioperi, manifestandosi quindi come punto di riferimento per
l’intero Paese.
Dal punto di vista economico lo stato fascista, per affrontare la crisi degli anni Trenta,
mette in atto da un lato una politica di autarchia severa (come la battaglia del grano e
alla bonifica delle paludi pontine) e dall’altro è fautore di una politica sociale
1
Cfr. A. GRAMSCI, Socialismo e fascismo. L’Ordine Nuovo, Einaudi, Torino 1966.
4
rivoluzionaria. Tali provvedimenti sono connessi all’intenzione del regime di imporsi al
svago e movimenti giovanili; ciò legittimò anche l’uso della violenza – si pensi ad
esempio all’attacco alla sede del quotidiano “Avanti!” e all’assassinio del deputato
La situazione del Mezzogiorno venne esaminata il 17 Luglio 1923-I, nel corso della XV
riunione del Gran Consiglio Nazionale del Fascismo. Dai verbali della riunione emerse
il problema della disoccupazione, per il quale il Duce propose come soluzione la ripresa
A seguito della concessione dei pieni poteri a Mussolini e al suo governo, egli
nominò Giovanni Gentile ministro della Pubblica Istruzione nell’ottobre del 1922. Da
questo momento in poi si rese visibile quel legame tra idealismo e fascismo che non
trovò ostacoli, se non dopo il delitto Matteotti, «e che avrebbe coinvolto la scuola nella
degenerazione autoritaria».3
Sono diverse le ragioni per cui Mussolini decise di aderire alla riforma Gentile: per
creare un’Italia nuova riteneva che ci fosse bisogno di una formazione più seria degli
studenti. L’obiettivo a cui mirava il fascismo era una politica di casta, difatti Gentile
2
Partito Nazionale Fascista. Il Gran Consiglio nei primi decenni dell’era Fascista, Nuova Europa, s.d.,
pp. 148-151.
3
A. SEMERARO, Il sistema scolastico Italiano, Carocci Editore, Roma 1998, p.59.
5
sosteneva che l’educazione fosse riservata soltanto ad una determinata élite e non alle
Uno dei più importanti propositi del Partito Nazionale Fascista fu quello di migliorare la
stessi insegnanti.6
scolastico. In particolare la scuola elementare venne così ripartita: tre anni di grado
preparatorio infantile, tre anni di grado inferiore che va avvio all’obbligo scolastico, e
14 anni, sebbene di fatto lo stesso cessasse con il V anno della scuola elementare, in
quanto i successivi corsi integrativi erano una prerogativa di pochi e non erano diffusi
4
G. GENOVESI, Storia della scuola italiana dal Settecento a oggi, Laterza, Bari 2004 p. 139.
5
Cfr. I. ZAMBALDI, Storia della scuola elementare in Italia. Ordinamenti, Pedagogia, Didattica, Las-
Roma 1975.
6
Cfr. G. GENOVESI, Storia della scuola italiana dal Settecento a oggi, Laterza, Bari 2004.
G. RICUPERATI, La scuola e il movimento degli studenti, in V. Castronovo (a cura di) L’Italia
contemporanea 1945-1975, Einaudi, Torino 1976.
6
dei singoli studenti. Emerge chiaramente come il compito della scuola elementare fosse
Altra innovazione fu quella di inserire nei programmi scolastici della scuola elementare
Risulta quindi evidente la necessità di cambiare la figura degli insegnanti ai quali venne
Sebbene prima dell’avvento del fascismo furono promulgate diverse leggi per
arginare l’analfabetismo, il fenomeno nei primi anni del regime era fortemente diffuso
in tutto il Paese. Affinché la dottrina Fascista trovasse una maggiore diffusione e un più
elevato consenso presso i giovani, l’unica via possibile fu quella di dar vita a una nuova
Ai docenti e direttori venne affidato il compito di trasmettere agli alunni la dottrina del
regime, impiegando un metodo rigido, severo, per certi versi militare, enfatizzando il
Con la legge n. 2247 del 3 aprile 1926 venne istituita l’Opera Nazionale Balilla (ONB),
che mirava all’assistenza e all’educazione etica e fisica delle nuove generazioni, venne
presentata come «la vera scuola del Fascismo»7, in quanto fu interpretata come
7
C. BETTI, L’Opera Nazionale Balilla e l’educazione fascista, La Nuova Italia, Firenze 1984, p. 123.
8
A. SANTONI RUGIU, Storia sociale dell’educazione, Principato, Milano 1987, p. 638.
7
era quello di includere i giovani, cercando di indottrinarli in quella che era la visione
dello Stato Fascista, proseguendo quella fase di totale fusione tra partito e Stato,
Mediante i decreti del 1930 e del 1934 all’ONB venne delegato il patronato scolastico e
vennero create diverse organizzazioni per tutte le fasce d’età: i figli della lupa (6- 8
anni), la gioventù fascista (18-21 anni), le piccole italiane e le giovani italiane; tutte
queste poi confluirono nel 1937 nell’organizzazione denominata Gioventù italiana del
Littorio (GIL).
La legge prevedeva che l’iscrizione all’opera fosse gratuita e volontaria, sebbene ciò
quantitativo definito di tesserati, obbligando di fatto quindi gli studenti sia all’iscrizione
dell’uomo, inteso come cittadino-soldato, e il ruolo della donna, vista come l’angelo del
indirizzate allo studio della puericultura (mediante la creazione del liceo femminile),
per loro venne previsto anche un aumento delle tasse scolastiche e vennero estromesse
sia dal ricoprire il ruolo di preside sia dall’insegnamento delle materie filosofiche e
L’inserimento nel ruolo di Balilla fu ben accetto dagli studenti maschi, acconsentendo
con entusiasmo alla divisa militare, rispetto alle bambine che erano obbligate ad
8
indossare il grembiule; nell’Opera si inseriva anche lo svolgimento di attività fisiche e
L’Opera Nazionale Balilla mise al centro del suo progetto l’attività fisica e
sportiva, svolta non solo dalle persone singolarmente ma anche nelle istituzioni
scolastiche. Infatti, prima ancora della creazione dell’ONB, nel 1923 la Riforma Gentile
Fisica (ENEF), a cui prendevano parte soltanto i ragazzi delle scuole medie, dai 10 ai
14 anni.
quanto era la sola frequentata dalla classe proletaria, il presidente dell’ONB Renato
dell’Organizzazione, avendo premura che l’attività ginnica fosse praticata anche nelle
proselitismo.
I propositi di Ricci, che mirava ad avere il consenso ufficiale da parte del governo,
trovarono la loro realizzazione con il decreto legge n. 2341 del 20 Novembre 1927, il
quale prevedeva che l’ONB incorporasse l’ENEF e ad esse veniva affidato il compito di
9
Cfr. I. ZAMBALDI, Storia della scuola elementare in Italia. Ordinamenti, Pedagogia, Didattica, Las-
Roma 1975, p. 582.
10
Cfr. Art. 2 del R.D.L. 20 Novembre 1927, n. 2341.
9
L’attività fisica era considerata propedeutica per l’educazione premilitare; queste
Venne quindi riservata notevole importanza all’attività fisica, vista come attività
educativa vera e propria, e questo si spiega perché era considerata un utile mezzo per
previste due ore alla settimana durante l’orario scolastico ed erano organizzate
divenute poi obbligatorie dal 1934 per tutti (non solo per gli studenti).12
L’ambizione del presidente Ricci era quello di creare un ampio centro sportivo che
costruzione di due stadi: il primo doveva essere grande abbastanza da permettere a tutta
secondo invece sarebbe stato di dimensioni più piccole, realizzato tutto in marmo
bianco, prova che rifletteva in pieno lo stile fascista. La scuola-convitto pensata da Ricci
per i Balilla doveva essere ubicata in edifici «geometrici e squadrati come blocchi
11
Cfr. F. FABRIZIO, Sport e fascismo. La politica sportiva del regime (1924-1936), Guaraldi Rimini,
1976.
12
Cfr. H.A.CAVALLERA, La formazione della gioventù italiana durante il ventennio fascista, Tomo I,
Pensa Multimedia, Lecce 2006.
13
M. LOMBARDO, Quando i figli d’Italia si chiamavano BALILLA, in «Storia Illustrata», Miliano 1979
p.31.
10
Sebbene tutto questo fosse una novità per l’ordinamento scolastico italiano, non si può
non tenere conto del fatto che negli edifici scolastici non ci fossero luoghi e attrezzature
idonei. La giustificazione che venne data per tale carenza fu che non era indispensabile
avere una palestra per praticare l’attività fisica, sportiva e ludica, in quanto era
Uno degli argomenti di maggiore interesse, non solo per il Fascismo, ma anche per
la prima metà del secolo scorso, fu l’igiene. Se ne parlò in quanto le precarie condizioni
Il Regime si impegnò fortemente, come nessun Paese aveva mai fatto, nella difesa della
salute della sua classe operaia; venne estesa a tutti i lavoratori l’assistenza sanitaria e
vennero istituiti diversi enti tra cui: la Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali, la
provvedimenti il popolo e i suoi lavoratori furono tutelati 15; prova ne fu che il tasso di
Il tema in questione venne ampiamente trattato anche in ambito scolastico in due distinti
modi: sia come una disciplina indipendente, sia inserita nell’area denominata sezioni
varie; oggetto della materia era il corpo umano che doveva essere tutelato per evitarne
le malattie.
14
ALSGS, Cartella 9, Opera nazionale balilla, fasc. 5, circolare n. 125 del 19 ottobre 1933 del presidente
del Comitato provinciale dell’Onb di Sassari Alessandro Giaculli.
15
S.FABBRI, La salute del popolo, in «Gioventù Fascista, cit.,pp.13-14.
16
Ivi, p. 15.
11
Nella stessa sezione si inserì anche l’argomento Igiene pubblica e varie informazioni
sulle malattie contagiose17, malattie della pelle (scabbia, eczema, rigna) 18 ed infine le
L’importanza in ambito scolastico riservata al tema qui affrontato è dimostrata dal fatto
che fosse sistematica la visita nelle aule di un dottore in modo da controllare che le
classi e gli alunni fossero adeguatamente puliti; in caso contrario, era di routine
Per quanto concerne la tubercolosi, l’intenzione del governo era la sua totale
gli insegnanti, introdusse la giornata della Doppia Croce e vennero istituiti i Consorzi
Mussolini. Lo scopo ultimo del governo di Mussolini era quello infatti di disegnare uno
Duce, dando vita al già citato Homo Novus, mediante il consolidamento della razza.
popolazione curando ogni piccolo dettaglio è riscontrato nel saluto romano. La classica
stretta di mano era considerata superata, tradizionalista e poco igienica e venne pertanto
rimpiazzata dal saluto romano, ritenuto «il più bello, il più elegante, il più igienico ed
anche, per tutti indistintamente gli Italiani, il più significativo.[…], oggi dovrebbe
essere l’unica forma Fascista di saluto.[…]. Negli uffici, nei locali pubblici, nelle
17
Cfr. Giornale della classe IV mista a.s. 1931-32.
18
Cfr. Giornale della classe II femminile a.s. 1934-35.
19
Cfr. Giornale della classe IV mista a.s. 1934-35.
12
scuole, negli ospedali, nei sanatori, soprattutto in questi ultimi, dovrebbero essere affissi
Risulta quindi evidente il nesso tra la questione igienica e il concetto di stirpe e il suo
Una spinta che diede una valenza sociale e razziale alla questione igienica furono le
leggi razziali del 3 agosto 1938. Alla stessa stregua dei malati e degli inabili furono
messi anche coloro che erano di una razza diversa da quella ariana e italica, reputata
Grande risonanza fu dunque data alle dottrine razziste anche per mezzo della rivista
“La difesa della Razza”, avviata nel 1938 a seguito dell’emanazione delle leggi razziali
come «il più feroce e delirante razzismo teologico, l’ebraismo, minaccia apertamente la
Da quanto detto finora emerge chiaramente come la questione igienica fosse da più parti
ritenuto uno degli emblemi attraverso cui il fascismo attuò la sua rivoluzione,
inizialmente inteso solamente in un’ottica assistenziale medica per poi sfociare nella
difesa da parte del Regime del cittadino italiano dalla contaminazione ebraica.
20
S. FABBRI, È abolita la stretta di mano. Si saluta romanamente, in «Gioventù Fascista», II, n.32,30
Novembre – XI, p.7.
21
A.M. COLACI L’educazione all’igiene nel ventennio fascista, Pensa Multimedia, Lecce 2008, p.222.
22
T.INTERLANDI, in “La difesa della razza”, I, n.1, 5 Agosto 1938-XVI, p.3.
13
Capitolo secondo:
Il Fascismo e l’educazione
giovanile in Puglia
14
2.1 Situazione demografica pugliese
diversi studi23 che mettevano in relazione il tasso di natalità con la crescita futura della
Una delle preoccupazioni di Mussolini era che anche in Italia si potesse verificare un
declino demografico, pertanto l’argomento divenne uno dei pilastri della sua
Fu ritenuto quindi necessario l’adozione di politiche a favore delle nascite, in modo che
fosse elusa l’eventualità appena esposta, condizione senza la quale non sarebbe stato
Prendendo in esame la situazione Pugliese, nei primi anni del secolo scorso si calcolava
una popolazione di circa due milioni, con una media che aumentava di anno in anno ed
era sempre al di sopra di quella delle altre regioni del meridione, in quanto per
milioni di Pugliesi; tale aumento della popolazione fu dovuto sia al numero crescente di
23
Cfr. H.A.CAVALLERA, La formazione della gioventù italiana durante il ventennio fascista, Tomo II,
Pensa Multimedia, Lecce 2006.
15
rimpatri, sia ad un arresto del fenomeno migratorio, causato dalle misure politiche
Se quindi nei primi anni del Novecento fu possibile notare in Puglia un aumento della
popolazione, diversa è la situazione negli anni ’30: da un lato la guerra in Etiopia (che
vide il coinvolgimento anche dell’Italia), dall’altro la crisi economia mondiale del ’29 25
furono le ragioni per cui l’aumento della popolazione pugliese rimase costante in quegli
anni.
due elementi che non vennero trascurati dal Fascismo, anzi si possono considerare due
veri e propri capisaldi della sua dottrina, in quanto Mussolini aveva colto la loro
Alla puglia venne riconosciuto il merito di essere una tra le regioni con un rilevante
pubbliche, sia l’esecuzione di diversi restauri, tra i più importanti è possibile citare
quelli della Cattedrale di S. Sabino a Bari, della Basilica di S. Nicola e del Castello
Svevo. Tutte queste iniziative nate durante il Governo Mussoliniano furono reputate
24
Cfr. H.A.CAVALLERA, La formazione della gioventù italiana durante il ventennio fascista, Tomo II,
Pensa Multimedia, Lecce 2006.
25
Cfr. S.VITUCCI, Lo sviluppo demografico e urbano nel Novecento, in AA.VV., Storia della Puglia.
Età moderna e contemporanea, M. Adda editore, Bari 1979.
26
Cfr. M.GERVASIO, Fascismo e cultura in Puglia, in JAPIGIA (rivista), Anno III, Fascicolo IV,
S.E.T., Bari 1932, pp.463-473; M.VITERBO, L’opera educativa dell’Ente Pugliese di Cultura. Per gli
artieri e i contadini di Puglia. , in JAPIGIA (rivista), Anno III, Fascicolo IV, S.E.T., Bari 1932, pp.477-
492; G. D’AVANZO, Le opere pubbliche in Puglia, , in JAPIGIA (rivista), Anno III, Fascicolo IV,
S.E.T., Bari 1932, pp. 397-419.
16
solo un «un settore dell’immensa opera compiuta dal regime fascista sotto la guida di un
uomo straordinario»27.
momento che fu evidente un netto miglioramento dal punto di vista educativo: due
elementi di spicco sono sia l’attenzione rivolta all’edilizia scolastica con la costruzione
di nuove scuola, sia l’aumento del numero di scolari presenti in ogni classe.
Si contavano per aula dai 50 ai 60 allievi, e ciò può essere ricondotto a motivi
democratici ed economici28.
Nazionale per le piccole Industrie; con particolare riferimento alla cultura pugliese
Cultura. In particolare, con riferimento all’educazione infantile sia della Puglia che
della Basilicata, grazie all’Ente furono introdotte sia le case dei bambini, chiamate
anche asili di infanzia rurale, sia le scuole per contadini, che avevano il duplice scopo:
tra la classe contadina, dall’altro cercavano di impedire una “migrazione” dei figli dei
contadini dalla campagna al paese, fornendo loro beni di prima necessità come divise,
cappelli.29
Alcuni esempi di quello che il Fascismo mise in atto in Puglia riguardo alla cultura e
27
M.GERVASIO, Fascismo e cultura in Puglia, cit., p.473.
28
Cfr. H.A.CAVALLERA, La formazione della gioventù italiana durante il ventennio fascista.
29
M.VITERBO, L’opera educativa dell’Ente Pugliese di Cultura. Per gli artieri e i contadini di Puglia,
in JAPIGIA (rivista), Anno III, Fascicolo IV, S.E.T., Bari 1932, pp.483-485.
17
alle Piccole Italiane delle scuole rurali e la creazione delle Biblioteche Popolari e del
Dopolavoro per i contadini, destinate alla classe agricola affinché impiegassero il loro
le direttive del regime, in Puglia e Basilicata, per contribuire alla nuova educazione
fascista dei nostri contadini, nelle campagne e dei nostri artigiani ed operai, nelle
città»30, cercando in ogni modo possibile di rendere onore ad una delle prerogative più
Due aspetti che non vennero trascurati dalla dottrina Fascista furono
coraggio, sacrificio e forza ed una donna-madre che si distingueva per la sua eleganza e
tenacia32.
Il pretesto per migliorare e potenziare questi due principi educativi fu trovata nelle
Amsterdam nel 1928; da quel momento in poi infatti, si decise di intensificare il ruolo
dell’educazione sportiva nelle scuole con l’appoggio riservato ai Littorali dello sport e
30
M.VITERBO, L’opera educativa dell’Ente Pugliese di Cultura. Per gli artieri e i contadini di Puglia,
in JAPIGIA (rivista), Anno III, Fascicolo IV, S.E.T., Bari 1932, p. 492.
31
B. MUSSOLINI, Al popolo Napoletano, in Opera Omnia di B. Mussolini, 35 Vol., La Fenice, Firenze,
1951-1963 XXV, p.50.
32
Cfr. P.DOGLIANI, L’Italia Fascista 1922-1940, Sansoni, Milano 1999, p.165.
18
Sono diversi gli studi che testimoniano la forte incidenza che ebbe lo sport nel contesto
Fascista33; prova di questo sono le diverse citazioni delle molteplici opere che vennero
realizzate durante questo periodo per favorire la pratica sportiva: due palestre, un campo
sportivo e lo Stadio della Vittoria, tutti edificati a Bari; le filiali del Barion, del Tennis,
della Società della Vela, e altre sparse tra la zona di Foggia, Taranto e del Salento.
La formazione dell’Italiano Nuovo concepito da Mussolini trovò le sue radici non solo
attraverso la sua virilità, qualità necessaria affinché l’individuo potesse divenire più
forte, allo scopo di modellarlo alla dottrina Fascista, che si estendeva in varie aree:
politica, scienza, arte, ecc. Il Fascismo si appropriò quindi della locuzione latina Mens
Tutto questo trova conferma in diversi articoli nei quali vengono menzionate le
discipline sportive che ebbero una maggiore adesione in Puglia: primo fra tutti il calcio,
passando poi dal ciclismo all’atletica, dal nuoto al canottaggio, la scherma, la lotta, la
Pugliese.35
33
Sul tema si vedano tra gli altri: M.CACCIAPAGLIA, L’educazione fisica, Fascicolo IV, 1932, p.389.
S.ROCA, Dieci anni di sport in Puglia, Fascicolo IV, 1932, pp.513-518.
34
M.CACCIAPAGLIA, L’educazione fisica, Fascicolo IV, 1932, p.389.
35
S.ROCA, Dieci anni di sport in Puglia, Fascicolo IV, 1932, p. 518.
19
classe borghese al fianco degli intellettuali propendevano al radicalismo
rivoluzionario36.
maggiormente nella lavorazione di tabacco e vite, colture portate nelle nostre zone da
Dal punto di vista dei conflitti agricoli questi non erano così frequenti, a differenza degli
anni che seguono la prima guerra mondiale dove «in provincia ci furono ribellioni e
riduzione38, quelle che ebbero una maggiore rilevanza furono quelle che palesavano una
netta approvazione nei confronti del Fascismo, un esempio sono: Il Popolo del Salento
F. Ruella.
partecipazione agli ideali del Regime, in particolare trovava un largo consenso presso il
raggiungere il suo obiettivo: avere quanto più consenso possibile, diffondendosi su tutto
il territorio.
36
Cfr. A. LEONE DE CASTRIS, I grandi intellettuali e lo Stato, in Storia d’Italia. Le regioni dell’Unità
ad oggi. La Puglia, a cura di L. Masella, B. Salvemini, Einaudi, Torino 1989, p.640.
37
M. MARTI, La vita culturale, in Storia di Lecce. Dall’Unità al secondo dopoguerra, a cura di M.M
Rizzo, Laterza, Bari 1922, p.608.
38
Ivi, p 609.
39
L. MARRELLA, I quaderni del Duce. Tra immagine e parola, Barbieri Editore, Manduria 1995, p. 56.
20
Intorno alla metà del secolo scorso il partito che aveva il maggior sostegno nel Salento
immediatamente come un partito fortemente in contrasto con gli ideali della sinistra.
Le più importanti opere pubbliche che vennero edificate nel territorio salentino durante
il periodo fascista furono: il campo polisportivo nel 1924, il palazzo delle poste e
l’acquedotto Pugliese nel 1927, e nel 1929 vennero avviati i lavori, terminati poi nel
In ambito scolastico invece, non è ben noto ancora come il Fascismo riuscì ad attecchire
nell’Istituzione scolastica, in quanto gli studi fatti nel corso degli anni su tale argomento
sono scarsi perché esigue sono le fonti da cui poter ricavare materiale sufficiente per
approfondire il tema in oggetto. I pochi scritti che sono stati analizzati, come ad
esempio i registri di classe degli istituti, sono testimonianza del fatto che il Fascismo sia
riuscito nel suo intento: quello di persuadere un numero sempre più crescente di
persone, utilizzando ogni mezzo a sua disposizione, dalla scuola al lavoro, dall’igiene
21
Capitolo terzo:
Lequile
22
3.1 I registri dell'Istituto Comprensivo di Lequile dal 1928 al
1936
In questo capitolo si è deciso di consultare nel dettaglio i 35 registri scolastici
sono stati presi in esame gli anni che vanno dal 1928 al 1936, cercando di individuare le
analogie con quello che è stato riportato nei capitoli precedenti e mettendo a confronto i
programmi educativi degli alunni durante tutto il loro percorso scolastico, con
riferimento agli anni della scuola elementare, dalla classe prima fino alla classe quinta.
Lo studio dei Giornali di classe del primo anno scolastico ha messo in evidenza
la distinzione che veniva fatta nell’immediato tra sezione maschile e sezione femminile,
dell’epoca e dei differenti punti di arrivo dei percorsi di vita, in quanto l’uomo sarebbe
stato il futuro soldato, servo della Patria e padre di famiglia, a differenza della donna,
vista come essere inferiore, indottrinata alla cultura fascista e destinata a ricoprire il
Tale distinzione trova conferma in tutti gli anni presi in esame, sebbene all’inizio si
poteva considerare una pura formalità, mentre negli anni in prossimità della guerra
veniva marcata questa disparità di genere, consegnando un numero quanto più possibile
elevato di tessere Balilla per i giovani e di tessere di Piccole Italiane per le fanciulle.40
40
Cfr. Istituto comprensivo Lequile: Giornale di classe I maschile a.s. 1929-1930; Giornale di classe I
maschile a.s. 1931-1932; Giornale di classe maschile I a.s. 1932-1933; Giornale scolastico I mista a.s
1932-1933; Giornale di classe I femminile a.s 1933-1934; Giornale di classe I maschile a.s 1934-1935;
Giornale di classe I femminile a.s 1935-1936; Giornale di classe I mista a.s.1935-1936.
23
Nei programmi delle classi prime, sebbene il tutto fosse impostato in un’ottica di gioco,
proprie del soldato Fascista; un esempio è la citazione riportata nel giornale della classe
prima maschile, anno scolastico 1932-1933: «Fammi ridere se puoi, per padronanza sul
Un’ulteriore conferma di come la cultura fascista trovasse nella scuola un valido veicolo
per diffondersi in tutto il Paese è il classismo rintracciato negli elenchi delle classi
prime dove venivano riportati i mestieri dei padri di famiglia (qualora questi avessero
un’occupazione), che erano per lo più contadini, calzolai, falegnami, mettendo accanto
anche nei Giornali riferiti alle classi seconde, con la differenza che, mentre nel corso del
primo anno, allo scopo di instradare l’alunno, tale distinzione era accennata in modo
blando e teorico, nelle classi seconde si può notare l’avvio di un’educazione con attività
Fisica, in quanto per i fanciulli venivano svolte attività con un impianto militare,
schieramento per tre, il dietro front; per le ragazze si puntava l’attenzione invece ai
41
Giornale della Classe I Maschile, Istituto Comprensivo Lequile, a.s. 1932-1933.
24
giardino (sebbene anche per loro ci fosse l’obbligo di imparare i tratti distintivi del
Nel dettaglio nel giornale della classe seconda mista dell’Istituto Comprensivo di
Lequile nell’anno scolastico 1932-1933 è riportata la seguente attività fisica: «Nel posto
Tale distinzione venne portata alla luce anche grazie al tesseramento che coinvolgeva
tutti gli alunni; nel dettaglio, dal ministero veniva inviato un modulo bianco che gli
come Piccole Italiane. Tale pratica è stata verificata nei diversi programmi scolastici
presi in esame, con una particolare attenzione soprattutto negli ultimi anni, quelli in
costo di cinque lire e per gli istituti scolastici avere tanti tesserati balilla/piccole italiane
Con la crescita degli studenti è stato possibile osservare come nei diversi anni
presi in esame, i programmi scolastici divenivano sempre più rigidi, dando a questi
25
della cultura fascista, del suo inno, con una particolare attenzione alla nascita, alla storia
e all’amore verso la Patria (si susseguiva la trattazione dei seguenti argomenti: come si è
formata la nostra Penisola, la Marcia su Roma, il ricordo del Milite Ignoto) e alla
figura del Duce e a tutta la sua opera compiuta, tanto che si può parlare di
un’ammirazione e devozione nei suoi confronti. Ricorrono nei registri diverse citazioni
Ribelle perché essi così lo sentono loro»44; venivano citati anche i genitori di Mussolini
portati come famiglia da cui prendere esempio: «I genitori che si dedicavano con
speciale cura alla saggia educazione di quel bimbo prodigioso che promette tanto». 45
Venne istituito inoltre, l’insegnamento di una preghiera a lui dedicata: «Buon Dio,
fratellini e la maestra. Perdona i cattivi che ti offendono e dona a tutti salute e pane.
Benedici i Balilla e falli crescere buoni e forti per la ricchezza e la potenza della nostra
Patria.»46
Un ulteriore esempio di come il fascismo non trascurò nessun aspetto della vita, sia
della singola persona, sia della comunità, con l’obiettivo di indottrinare la società allo
cultura fascista è rappresentato dall’importanza che venne affidata alle festività, di cui si
Le festività a cui si dava particolare attenzione erano: la Festa degli Alberi, la Festa
della Vittoria, la Festa delle Camicie Nere (il 28 ottobre, in occasione della Marcia su
Roma e scelta da Benito Mussolini per celebrare la Festa del Lavoro, abolendo per
44
Giornale della classe III mista, Istituto Comprensivo Lequile, a.s. 1932-1933.
45
Ibidem.
46
Ibidem.
26
decreto quella riservata per il giorno 1 Maggio); la Festa del Fiore e della Doppia
Croce (15 aprile, giorno scelto per la lotta contro la Tubercolosi),la Festa del Pane (13
(23 Marzo).
In particolare, in occasione della Festa degli Alberi, il Giornale della classe III mista
con l’istituto femminile Andrioli nell’atrio della scuola al fine di piantare 4 alberi nel
cortile, iniziando la celebrazione con il canto che non morrà giovinezza, per poi
Per quanto riguarda la Festa della Vittoria, invece, la celebrazione prevedeva un corteo
dalla scuola fino al Monumento dei Caduti nel corso della Grande Guerra a Lequile,
con la deposizione di una corona d’alloro sulla lapide dei caduti, continuando poi in
Duce istituì la festività nota come La Befana Fascista, dedicata al giorno dell’Epifania,
pensata per coinvolgere le fanciulle e le mamme delle classi meno abbienti della
società.49
47
Giornale della classe III mista, Istituto Comprensivo Lequile a.s. 1930-31.
48
Ibidem.
49
Cfr. Istituto Comprensivo Lequile: Giornale della classe III maschile, a.s. 1928-29. Giornale della
classe III mista, a.s. 1930-31. Giornale della classe III femminile, a.s. 1931-32. Giornale della classe III
mista, a.s. 1932-33. Giornale della classe III mista, a.s. 1934-35; Giornale della classe III mista, a.s. 1935-
36.
27
3.1.4 Classi quarte, Istituto Comprensivo di Lequile
dimostrazione di quanto detto nel primo capitolo, che la nozione di Igiene fosse un
concetto cardine di tutta la cultura Fascista. Nei diversi giornali di classe 50, infatti, si è
appurato come l’argomento fosse una vera e propria materia di studio, a cui i docenti
dedicavano particolare attenzione, al punto che si è osservato nei registri come a questa
fosse dato ampio spazio in tutto il percorso scolastico dello studente, dal primo al quinto
anno.
Nei primi anni l’argomento veniva trattato in maniera generale, focalizzando i bambini
concetti di ordine e disciplina, allo scopo di realizzare quella che era la visione del
perfetto bambino fascista. Man mano che gli allievi maturavano con l’età si assisteva ad
(pulizia del corpo, del vestiario, degli oggetti personali) si confluiva allo studio
diffusione, in modo tale che i bambini crescessero in modo sano, per essere pronti a
50
Cfr Istituto Comprensivo Lequile: Giornale della classe IV mista, a.s. 1928-29; Giornale della classe IV
mista, a.s. 1929-30; Giornale della classe IV mista, a.s. 1930-31; Giornale della classe IV mista, a.s.
1932-33. Giornale della classe IV mista, a.s. 1934-35. Giornale della classe V mista, Istituto, a.s. 1934-35.
Giornale della classe IV maschile, a.s. 1935-36. Giornale della classe IV femminile, a.s. 1935-36.
28
3.1.5 Classi quinte, Istituto Comprensivo di Lequile
L’analisi dei registri delle classi quinte51 ha messo in luce come con il passare
degli anni, questi subissero una drastica riduzione nel numero degli allievi. Diverse
sono le cause a spiegazione di questo fenomeno: la povertà che dilagava tra le classi
meno agiate della società obbligava le famiglie a ritirare i loro figli dalle varie scuole,
per destinare i bambini ai lavori agricoli e le bambine alla custodia dei fratelli minori e
alla cura della casa con le diverse attività domestiche, imparate a scuola; un’altra causa
trasferimento del padre di famiglia per necessità lavorative. A queste si può aggiungere
quanto è stato ritrovato nei registri delle classi quinte, dove veniva riportato il fatto che
fino alle classi III lo Stato agevolava le famiglie più povere, concedendo loro l’utilizzo
dei libri in comodato d’uso, pratica da cui erano escluse le famiglie degli studenti delle
tendenza da parte delle famiglie più agiate a trasferire i propri figli dall’Istituto
Comprensivo di Lequile, ubicato in via Matteotti in altre sedi scolastiche: per i bambini
si sceglieva la scuola elementare situata a San Cesario di Lecce, mentre per le fanciulle
l’opzione ricadeva sull’Istituto Andrioli di Lequile, la cui gestione era affidata alla
51
Cfr. Istituto Comprensivo Lequile: Giornale della classe V mista, a.s. 1929-30; Giornale della classe V
mista, a.s. 1930-31; Giornale della classe V mista, a.s. 1931-32; Giornale della classe V mista, a.s. 1932-
33; Giornale della classe V mista, a.s. 1933-34; Giornale della classe V mista, a.s. 1933-34; Giornale
della classe V mista, a.s. 1934-35; Giornale della classe V mista, a.s. 1935-36.
52
Sul tema di veda tra gli altri: Giornale della classe V mista, Istituto Comprensivo Lequile a.s. 1932-33.
53
Sul tema si vedano tra gli altri: C.SERIO, Istruzione ed educazione. Istituto Andrioli Lequile, Editrice
salentina-Galatina, 2011.
29
Non stupisce quindi che la dottrina Fascista facesse particolare attenzione alla politica
braccia, vuol dire maggior forza militare, maggior espansione coloniale, maggior
I programmi scolastici delle classi quinte si distinguevano da quelli degli altri anni in
i loro diritti, nella visione che lo statuto fosse importante per la Monarchia.
A. MARGIOTTA, Breve storia della scuola elementare pubblica a Lequile. Prima parte, da 1800 a
1985, Quaderni Attivi, Lequile, Maggio 2019.
54
Giornale della Classe V mista, Istituto Comprensivo Lequile, a.s. 1931-1932.
30
CONCLUSIONE
Il presente elaborato di tesi ha avuto come obiettivo quello di mettere alla luce i
per tale ragione sono stati esaminati 35 registri dell’Istituto Comprensivo di Lequile,
Da una prima analisi di questi si è potuto osservare come nelle classi I, II e III vi era un
numero elevato di iscritti, sebbene non fossero tutti della stessa età, tanto che si
procedeva alla suddivisione delle sezioni maschile e femminile; mentre nelle classi IV e
I registri hanno evidenziato anche quella che è nota come Fascistizzazione della scuola,
la quale può essere spiegata come quel processo di indottrinamento che coinvolgeva le
diverse figure interpreti della vita scolastica: direttori, insegnanti, genitori e scolari.
possibile, si cercava di incastrare il fascismo in ogni aspetto della società, dando una
rilevata importanza alla scuola, riconosciuta da Mussolini come il luogo primario da cui
dar vita alla sua dottrina: l’educazione dei fanciulli si caratterizzava per essere conforme
all’ideologia Fascista, che era ormai un punto cardine per tutto il popolo Italiano. Tutto
confluiva nella visione Fascista ipotizzata dal Duce. Materie come la storia,
A dimostrazione del fatto che questo fosse diventato un vero e proprio circolo vizioso,
31
per reclutare quanti più Balilla e Piccole Italiane possibile per aula, la prima si occupava
del convincimento degli alunni, elogiando la figura del Duce ai loro occhi,
Una delle differenze più marcate tra l’educazione scolastica di quegli anni e quella
odierna è il concetto che oggi passa sotto il termine di Privacy: se nei registri degli anni
lavoro che svolgeva il padre di Famiglia, oggi questo è del tutto scomparso preferendo
l’utilizzo di termini come motivi di salute(non entrando più nello specifico: tubercolosi,
malattia agli occhi, malaria), motivi familiari (abbandono per insufficienza monetaria o
decesso).
Un’ulteriore differenza che è emersa con i nostri giorni ha a che vedere con l’impianto
educativo scolastico che veniva impostato negli anni venti-trenta dove si privilegiava
32
BIBLIOGRAFIA
Art. 2 del R.D.L. 20 Novembre 1927, n. 2341.
ALSGS, Cartella 9, Opera nazionale balilla, fasc. 5, circolare n. 125 del 19 ottobre 1933
del presidente del Comitato provinciale dell’Onb di Sassari Alessandro Giaculli.
A.M. COLACI L’educazione all’igiene nel ventennio fascista, Pensa Multimedia, Lecce
2008.
33
M. LOMBARDO, Quando i figli d’Italia si chiamavano BALILLA, in «Storia
Illustrata», Miliano 1979.
Partito Nazionale Fascista. Il Gran Consiglio nei primi decenni dell’era Fascista, Nuova
Europa, s.d.
34
Giornale della classe III maschile, Istituto Comprensivo Lequile, a.s. 1928-29.
Giornale della classe III mista, Istituto Comprensivo Lequile, a.s. 1930-31.
Giornale della classe III femminile, Istituto Comprensivo Lequile, a.s. 1931-32.
Giornale della classe III mista, Istituto Comprensivo Lequile, a.s. 1932-33.
35
Giornale della classe V mista, Istituto Comprensivo Lequile, a.s. 1933-34.
Giornale della classe III mista, Istituto Comprensivo Lequile, a.s. 1934-35.
Giornale della classe III mista, Istituto Comprensivo Lequile, a.s. 1935-36.
36
RINGRAZIAMENTI
riconoscenza nei confronti di tutte le persone che, in modi diversi, mi sono state vicine e
hanno permesso e incoraggiato sia i miei studi sia la realizzazione e stesura di questa
tesi.
I miei più sentiti ringraziamenti vanno a chi mi ha seguito durante la redazione del
lavoro di tesi: la professoressa Anna Maria Colaci e la sua assistente, per i preziosi
stesso istituto, in modo tale da consultare i vari registri riguardanti gli anni del
per tutti i preziosi consigli, per aver vissuto con me a pieno questa bellissima
Ringrazio con tutto il mio cuore Valeria la quale mi ha seguito durante lo svolgimento
del lavoro con consigli e confronti che mi hanno aiutato a prendere, ogni volta, le scelte
Ringrazio con affetto i miei genitori per il sostegno ed il grande aiuto che mi hanno
dato, per tutte quelle volte che mi hanno incoraggiata vedendomi presa dai libri, da un
esame e da questa tesi, ma soprattutto per la soddisfazione che hanno saputo donarmi,
dimenticandosi del mio “caratterino”, ultimamente non di certo facile. Mi auguro che
L’abbraccio più grande che riesco ad immaginare va tutto ai miei migliori amici, Matteo
e Giulia con i quali ho condiviso anni di studio, feste, vacanze, sorrisi e lacrime: grazie
37
a Giulia per essere la mia spalla per la capacità di ascoltarmi dandomi sempre i consigli
giusti; grazie a Matteo, per tutte le passeggiate, per tutti i caffè, per essere stato la mia
forza nei miei momenti no, per la pazienza e per aver creduto in me, quando nemmeno
io riuscivo a farlo.
Al mio ragazzo, Simone devo dare un bacio grandissimo, per sapermi ascoltare e far
divertire, per esserci sempre, per avermi sostenuto, per tutte le parole di conforto, i
lunghi discorsi e confronti, per avermi fatto capire che potevo farcela.
38