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Gittata cardiaca e ciclo cardiaco

Un altro modo per descrivere il ciclo cardiaco è quello di rappresentarlo con un grafico pressione-volume,
come mostrato nella Figura 14.17b. Questa figura rappresenta le variazioni di volume (asse r) e di pressione
(asse y) che hanno luogo durante un ciclo cardiaco.
Il flusso di sangue nel cuore è regolato dallo stesso principio che regola il flusso di tutti i liquidi e dei gas: il
flusso si sposta da zone a pressione più elevata a zone a pressione più bassa. Quando il cuore si contrae, la
pressione aumenta e il sangue viene spinto dal cuore verso zone a pressione mino- re. La Figura 14.l7b
rappresenta i cambiamenti di pressione e di volume nel ventricolo sinistro, che pompa il sangue nel- la
circolazione sistemica. Il cuore sinistro genera pressioni più elevate rispetto al destro, che spinge il sangue
nel circuito polmonare più breve rispetto a quello sistemico.
Il ciclo inizia nel punto A. Il ventricolo ha completato la contrazione e contiene la minima quantità di sangue
dell'intero ciclo. Essendo il ventricolo completamente rilasciato, la pressione è al valore minimo. Il sangue
sta fluendo nell'atrio dalle vene polmonari. Quando la pressione nell'atrio supera quella esistente nel
ventricolo, la valvola mitrale tra l'atrio e il ventricolo sinistro si apre (Figura 74.17b, punto A). Il sangue
atriale ora fluisce nel ventricolo, aumentandone il volume (dal punto A al punto B). Nel momento in cui il
sangue vi fluisce all'interno, il ventricolo rilasciato si espande facilitandone l'ingresso. Di conseguenza, il
volume del ventricolo aumenta, ma la sua pressione resta quasi costante.
La parte finale del riempimento ventricolare è completata dalla contrazione atriale (dal punto A al punto B).
Il ventricolo ora contiene il massimo volume sanguigno che avrà durante l'intero ciclo cardiaco (punto B).
Dal momento che il riempimento massimo avviene alla fine del rilasciamento ventricolare (diastole), questo
volume è detto volume telediastolico.
In un uomo di 70 kg a riposo, questo volume è circa 135 mL, ma questo valore varia in base a differenti
condizioni. Durante un periodo di frequenza cardiaca molto elevata, per esempio, quando il ventricolo non
ha il tempo di riempirsi completamente fra un battito e l'altro, il volume telediastolico può essere inferiore
a 135 mL.
Quando la contrazione ventricolare inizia, la valvola mitrale si chiude. Con entrambe le valvole AV e
semilunari chiuse, il sangue nel ventricolo non ha vie di uscita. Tuttavia, il ventricolo continua a contrarsi,
causando un aumento rapido della pressione in questa camera durante la contrazione isovolumica (B --+ C
nella Figura l4.l7b). Appena la pressione ventricolare supera quella esistente nell'aorta, la valvola aortica si
apre (punto C). La pressione continua ad aumentare man mano che il ventricolo si contrae ulteriormente,
mentre il volume ventricolare diminuisce poiché il sangue è spinto nell'aorta (C -+ D).
Il cuore non si svuota completamente ogni volta che il ventricolo si contrae. La quantità di sangue residua
nel ventricolo alla fine della contrazione è nota come volume telesistolico (spesso si usa I'acronimo
anglosassone ESV: End-Sg- stolic Volume). Il volume telesistolico (punto D) è la quantità minima di sangue
che il ventricolo contiene durante un ciclo cardiaco. Il valore medio del volume telesistolico in un soggetto a
riposo è di 65 mL, ciò significa che circa la metà dei 135 mL presenti nel ventricolo all'inizio della
contrazione è ancora presente alla fine della stessa.
Alla fine di ogni contrazione ventricolare, il ventricolo inizia a rilasciarsi. Così facendo, la pressione
ventricolare diminuisce. Quando la pressione nel ventricolo scende al di sotto della pressione aortica, le
valvole semilunari si chiudono e il ventricolo torna a essere una camera chiusa. Il resto del rilasciamento
avviene senza cambiamenti nel volume sanguigno, e quindi questa fase è detta rilasciamento
isovolumetrico. Quando la pressione ventricolare scende al di sotto di quella atriale, la valvola mitrale si
apre e il ciclo ricomincia.

Quale funzione ha il sangue che rimane nei ventricoli alla fine di ogni contrazione? Come si verifica per
molti organi dell'organismo, di solito il cuore non lavora al massimo delle sue potenzialità. Certamente, il
volume telesistolico di 65 mL fornisce un marsine di sicurezza. In caso di una contrazione particolarmente
energica, il cuore può diminuire il suo volume telesistolico, inviando un'ulteriore quantità di sangue ai
tessuti. La gittata sistolica è la quantità di sangue pompata da un ventricolo durante una contrazione. Per la
contrazione media in un soggetto a riposo: 70 mL, la normale gittata sistolica.
Gittata cardiaca (GC), il volume di sangue pompato da un ventricolo in un dato periodo di tempo (l'unità di
tempo considerata è un minuto). La gittata cardiaca si calcola moltiplicando la frequenza cardiaca (numero
di battiti al minuto) per la gittata sistolica (mL per battito, o per contrazione): 5 litri al minuto. Il volume
sanguigno totale è di circa 5 litri. Ciò significa che, in condizioni di riposo, un lato del cuore pompa tutto il
sangue presente nell'organismo in un solo minuto! Di solito, la gittata cardiaca è la stessa per entrambi i
ventricoli.

Diversi fattori influenzano la gittata sistolica:


La gittata sistolica, cioè il volume di sangue pompato da ciascun ventricolo a ogni contrazione, è
direttamente correlata alla forza generata dal muscolo cardiaco durante la contrazione. Normalmente,
quando la forza di contrazione aumenta, la gittata sistolica aumenta. Nel cuore isolato, la forza di
contrazione ventricolare è influenzata da due parametri: la lunghezza delle fibre muscolari all’inizio della
contrazione e la contrattilità cardiaca. Il volume di sangue nel ventricolo all'inizio della contrazione (il
volume telediastolico) determina il livello massimo di stiramento dei cardiomiociti ventricolari.
Le relazioni lunghezza-tensione e la legge del cuore di Frank-Starling: Nei muscoli striati la forza generata
da una fibra muscolare cardiaca è direttamente correlata alla lunghezza del sarcomero, ovvero dalla
lunghezza iniziale della fibra muscolare. Più lunghi sono la fibra muscolare e il sarcomero quando ha inizio
una contrazione, maggiore sarà la tensione sviluppata, fino a raggiungere un valore massimo.
La relazione lunghezza-tensione osservata in un muscolo isolato può essere vista anche nel cuore intatto:
all'aumentare dello stiramento della parete ventricolare, aumenta anche il volume della gittata sistolica. Se
una quantità di sangue assiuntiva entra nei ventricoli, le fibre muscolari si allungano ulteriormente e quindi
si contraggono con maggiore forza, eiettando più sangue.
Secondo la legge di Frank-Starling, la gittata sistolica aumenta in relazione all'aumento del volume
telediastolico. Il volume telediastolico normalmente è determinato dal ritorno venoso, la quantità di sangue
che ritorna al cuore dalla circolazione venosa.

Qualsiasi sostanza chimica che influenzi la contrattilità è detta agente inotropo, e la sua influenza è nota
come effetto inotropo. Se una sostanza aumenta la forza di contrazione, si dice che questa ha un effetto
inotropo positivo. Per esempio, Ie catecolamine adrenalina e noradrenalina e alcuni farmaci aumentano la
contrattilità cardiaca e sono perciò considerati farmaci con effetto inotropo positivo. La contrattilità
aumenta quando Ia quantità di calcio disponibile per la contrazione è maggiore. Il meccanismo mediante il
quale le catecolamine aumentano l'ingresso e l'accumolo di Ca2+ ed esercitano quindi il loro effetto
inotropo positivo è schematizzato nella figura.
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