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Il sistema cardiovascolare e circolatorio.

Informazioni importanti provenienti dalla fisica tre concetti di base:


-flusso (l/min) o portata e il simbolo è la Q. Si tratta del volume di sangue che fluisce attraverso il
sistema circolatorio nell’unità di tempo, è importante per capire le caratteristiche con cui il sangue si
muove. Vale allora l’equazione di continuità: la quota di sangue che attraversa il sistema circolatorio è
costante e ci serve per capire la velocità con cui il flusso circola. È importante perché i distretti non sono
uguali e quindi cambia la velocità con cui il sangue fluisce perché in diametri grandi e piccoli deve
passare la stessa quota di sangue e per questo la velocità varia con le dimensioni della sezione del vaso a
cui facciamo riferimento. Questa relazione si comprende se consideriamo che il sistema circolatorio è
costituito da elementi che cambiano di dimensione perché ci sono vasi che si diramano: nei capillari
abbiamo i diametri + piccoli e, se andiamo a vedere la sezione di questo distretto, notiamo che i capillari
sono quelli con il calibro + piccolo i vasi quindi, andando verso i distretti, diminuiscono di calibro e
aumentano sensibilmente il che significa che, se la stessa quota di sangue deve passare attraverso la
stessa quota circolatoria, allora la velocità che otteniamo nel distretto capillare è la + bassa che abbiamo,
mentre nelle arterie è la + alta infatti gli scambi avvengono quando il sangue fluisce lentamente. I vasi
che ci sembrano + grandi sono parte di un piccolo gruppo di vasi. Il diametro poi andrà ad aumentare
perché poi dai capillari passiamo alle venule e poi alle vene dove la velocità di nuovo diminuisce;
-pressione (mmHg), si intende una delle tre pressioni possibili che in realtà sono tutti gradienti. Una è la
pressione idrostatica cioè quella che dipende dalla nostra posizione rispetto al piano orizzontale. È
proporzionale alla distanza del piano orizzontale, si prende in considerazione in particolari situazioni
come il cambiamento di postura. La pressione transmurale è quella che c’è tra l’interno e l’esterno della
parete del vaso che separa il sangue dallo spazio extracellulare, diventa rilevante perché la p che il
sangue esercita sulla parete del vaso e quella del tessuto contro la parete esterna ci interessano perché
non tutti i tessuti sono costantemente alla stessa pressione. Nel muscolo quando facciamo attività fisica
ci sarà una compressione dei vasi e così avviene nel muscolo cardiaco. La pressione di spinta è quella
che muove il sangue nei vasi ed è la differenza di pressione che abbiamo in ingresso e in uscita
all’interno di un condotto, in ogni punto del sistema circolatorio abbiamo sempre un gradiente pressorio
tra una zona a monte e una a valle e questo è quello che ci garantisce il flusso di sangue da una zona ad
un’altra;
-resistenza (mmHg/l/min), intendiamo la risposta che abbiamo all’attrito che il sangue incontra
nell’attraversare l’albero circolatorio per questo dobbiamo fare un’approssimazione cioè considerare il
sangue come se fosse un fluido che si muove con un flusso laminare cioè come se fossero tante lamelle
che scorrono le une sulle altre, + scivolano facilmente < sarà la resistenza. Se assumiamo che il flusso
del sangue sia laminare possiamo pensare che chiaramente + siamo sulle lamine esterne > sarà l’attrito
conseguenze: se consideriamo un flusso di questo tipo allora il profilo della velocità è parabolico in cui
la velocità è massima in porzione centrale del vaso e minima verso l’esterno, inoltre se la resistenza
decresce man mano che andiamo verso il centro allora + il vaso è grande minore sarà la resistenza e
viceversa perché meno flusso sarà a contatto con la parete. Si tratta di un rapporto estremamente
rilevante perché la resistenza al flusso varia in proporzione alla grandezza del vaso e in maniera
esponenziale lo fa. Altro parametro che contribuisce alla resistenza è la viscosità del fluido: l’H2O ha
una bassissima viscosità rispetto al sangue che invece contiene le cellule come globuli rossi, + sale
l’ematocrito, + sale la viscosità del sangue, + sale l’attrito e maggiore sarà la viscosità. In caso di anemia
si ha un calo di viscosità del sangue e quindi avremo delle variazioni. Infine, la lunghezza del vaso
condiziona la resistenza, + i vasi sono lunghi > sarà l’attrito. (es se perdiamo un arto abbiamo la
variazione della lunghezza)

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