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FISIOLOGIA 4° LEZIONE

Il sistema cardiocircolatorio

Il sistema cardio-circolatorio provvede al trasporto e distribuzione delle sostanze essenziali ai tessuti e alla
rimozione dei prodotti terminali del metabolismo. Prende parte ad alcuni meccanismi omeostatici (come
regolazione della temperatura corporea, comunicazioni per via umorale, aggiustamenti dell'apporto di
ossigeno e di sostanze nutritizie nelle diverse condizioni fisiologiche).

IL CUORE è costituito da due pompe poste in serie:

 il ventricolo destro che spinge il sangue attraverso i polmoni per assicurare lo scambio di ossigeno
e anidride carbonica (circolazione polmonare);
 il ventricolo sinistro che spinge il sangue in tutti gli altri tessuti del corpo (circolazione sistemica).

Il flusso è unidirezionale grazie alla presenza delle valvole cardiache.

Le due pompe funzionano grazie alla presenza di due condotti, i vasi sanguigni.

Il sangue scorre rapidamente nell'aorta e nelle sue branche arteriose, che si riducono progressivamente di
calibro precedendo verso la periferia. Anche lo spessore e la struttura istologica delle loro pareti si
modificano: da una struttura elastica si passa a una struttura più muscolare. (es: l'arteria somiglia ad un
tubo di gomma, cioè tende a mantenere la sua forma nonostante sia vuoto; le vene somigliano ad un tubo
di pompa antincendio, che con piccolissime variazioni della pressione interna, può subire variazioni di
volume).

Nelle grandi arterie le resistenze al flusso sono basse e quindi è modesta la caduta di pressione. La
resistenza al flusso raggiunge il massimo nelle arteriole: la caduta di pressione è massima attraverso il
segmento terminale delle piccole arterie e le arteriole. Il grado di contrazione della muscolatura liscia a
questo livello regola il flusso sanguigno nel tessuto di irrorazione e ha un ruolo importante nella regolazione
della pressione arteriosa. A questo livello il flusso si trasforma da pulsatile a continuo.

La portata sanguigna (quantità di sangue che attraversa una sezione nell'unità di tempo = 5 l/m) rimane
invariata a tutti i livelli del sistema cardiocircolatorio. Procedendo verso i capillari l'aria di sezione aumenta
di circa 500 volte per cui il flusso sanguigno diventa molto lento, consentendo gli scambi cellulari. Di seguito
il sangue è convogliato verso le vene.

Distribuzione sangue:

 vene 65%
 capillari 5%
 arterie 11%

Ciclo cardiaco

All'uscita del ventricolo sinistro la pressione media è di circa 100 mmHg, diminuisce procedendo verso la
periferia, tanto che la pressione di imbocco al capillare è di circa 40 mmHg. Non cambia però il flusso del
sangue. La pressione scende a 4 mmHg all'imbocco del ventricolo destro. Dovendo immettere sangue in un
circolo molto più piccolo, il ventricolo destro pompa sangue ad una pressione di 25 mmHg all'interno della
circolazione polmonare, la quale, immette il sangue ad una pressione di 8 mmHg nell'atrio sinistro.

Il sistema circolatorio è formato da condotti disposti sia in serie che in parallelo. Questa distribuzione ha
importanti implicazioni in termini di resistenza, flusso e pressione. Il volume totale di sangue è costante per
cui ogni aumento di volume in un distretto deve essere accompagnata da una riduzione in un altro
distretto.
Il sistema circolatorio è formato da condotti disposti sia in serie che in parallelo. Questa distribuzione ha
importanti implicazioni in termini di resistenza, flusso e pressione.

Il volume totale di sangue è costante per cui ogni aumento di volume in un distretto deve essere
accompagnata da una riduzione in un altro distretto.

Le pressioni nel circolo sistemico P= F/s

Essendo la contrazione ventricolare intermittente, la pressione arteriosa è pulsatile.

PRESSIONE DIASTOLICA: pressione nel circolo sistemico dalla chiusura delle semilunari, durante
rilasciamento isovolumetrico, diastole, contrazione isovolumetrica.

Il valore più basso è definito PRESSIONE TELEDIASTOLICA (PtD, detta anche pressione minima).

PRESSIONE SISTOLICA: pressione durante tutta la fase eiettiva. La pressione sistolica massima (PSm) si ha
nel passaggio tra fase in efflusso con accelerazione e fase di efflusso con decelerazione.

Pressione pulsatoria (PP): differenza tra pressione massima e minima.

Pressione media (PM): valore medio degli infiniti valori pressori (integrale dell'aria sotto la curva).

Distinguiamo poi una pressione sistolica media (PSM) e una pressione diastolica media (PDM).

Lavoro cardiaco (L) = PSM x GS

La PtD costituisce il post-carico.

La pressione media in aorta (PAM) è determinata: PAM = GC x Rpt (resistenze periferiche totali) o PAM =
GS x FC x Rpt

Effetto mantice delle arterie

L'elasticità delle grosse arterie consente di immagazzinare parte dell'energia durante la sistole, smorzando
eccessivi aumenti di pressione. Questa energia viene restituita durante la diastole.

Se così non fosse (es paziente anziano con arterie indurite), durante la sistole si avrebbe lo sviluppo di una
pressione tipicamente alta e una diastole che non viene garantita.

Nel distretto venoso, al livello del cuore, la pressione oscilla tra 0 e un massimo di 10 mmHg.

La PVC (pressione venosa centrale) rappresenta il precarico. Data la notevole distensibilità delle vene,
grosse variazioni di volume ematico determinano piccole variazioni di pressione venosa. Al contrario,
piccole variazioni della pressione venosa determinano grosse variazioni del volume ematico.

Flusso e resistenza

Elemento che influenza la circolazione sanguigna è il tipo di flusso che si genera.

Distinguiamo:

 flusso laminare
 flusso turbolento

Nell'apparato cardiovascolare il flusso sanguigno è prevalentemente laminare. In condizioni fisiologiche è


turbolento nei ventricoli, nel tratto iniziale dell'aorta, a livello delle biforcazioni arteriose. In condizioni
patologiche il flusso può diventare turbolento a livello delle stenosi arteriose.
Nel moto laminare all'interno di un condotto, il liquido può essere assimilato a tante lamine concentriche.
Quella adesso alla parete interna del condotto e virtualmente ferma. Le altre lamine scorrono a velocità via
via crescente procedendo verso il centro.

Aumentando la velocità di scorrimento, aumenta la differenza di velocità fra le lamine. Se la velocità


aumenta oltre a un certo valore si formano vortici che trasformano il flusso laminare in flusso turbolento.

R= V ρ r /η

V- velocità

η -viscosità

ρ- densità del liquido

r- raggio del condotto

Il numero di Reynold (R) è una costante adimensionale che dipende dalle forze che spingono il fluido e da
quelle che lo frenano. Se è minore di 1000 il flusso è laminare.

Secondo l'equazione di continuità dei fluidi:

A1 v1 = A2 v2

A livello delle stenosi vascolari si realizza un flusso turbolento. Quindi:

A x v= costante = Q (flusso ematico o portata cardiaca).

Sempre per l'equazione di continuità, corrisponde con la gittata cardiaca.

Il flusso del sangue è ostacolato dalle resistenze che incontra lungo il suo decorso.

Q = (P1-P2) / R

Essendo la portata costante, se P1= PAM e P2= PVC e Q = GC

GC = (PAM- PVC) / Rpt, essendo PVC vicina a 0.

Perciò, PAM= GC x Rpt.

Cosa determinano le resistenze vascolari?

R= 8 η l / πr⁴

Equazione di Poiseuille:

η - viscosità

l-lunghezza del condotto

r- raggio del condotto

Il fatto più influente, perché espresso alla quarta potenza, nel determinare le resistenze è il raggio.

Le variazioni del calibro dei vasi in più distretti vascolari può influenzare le Rpt.

La viscosità è influenzata principalmente dall'ematocrito: percentuale del volume del sangue rappresentata
dalle cellule.

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