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Appunti lezione

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Il testo narrativo si propone di raccontare una storia o un fatto che si svolge


nel tempo. I testi narrativi sono molto frequenti e riguardano qualsiasi
racconto.
In un testo narrativo risulta fondamentale la sequenza degli eventi e la
strutturazione temporale del testo, così gli indicatori temporali precisano i fatti
e la loro durata. I verbi sono percepiti in termini di modi, di tempi e anche colti
a seconda degli aspetti che ne determinano il valore durativo (concluso, non
concluso, progressivo).
Oltre al tempo, gli indicatori di luogo collocano spazialmente gli eventi.
Il testo descrittivo rappresenta le caratteristiche di un oggetto, di un fenomeno,
di una persona e di un ambiente. È un testo dotato di scarsa autonomia e
generalmente è inserito all’interno di altri tipi testuali. La descrizione
solitamente asseconda un punto di vista, una prospettiva.

indicatori temporali: tempi imperfetto, passato remoto per fatto contrastante

persuasione: pubblicitarie

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Il testo argomentativo si propone di convincere il destinatario, ha una finalità persuasiva. Si


impiega una strategia volta a convincere il destinatario di una tesi, adottando una certa
dialettica, volta a produrre argomentazioni e contro argomentazioni. È necessario osservare
che non su tutto è possibile argomentare; quindi, i testi argomentativi si rivolgono a
categorie opinabili.
In un testo argomentativo occorre partire dalle premesse, formulare una tesi corroborarla
con le argomentazioni e produrre anche una difesa parziale o un punto di vista di altre
argomentazioni contrarie.
Il testo informativo si propone di arricchire le conoscenze del destinatario, fornendo notizie
utili su personaggi, fatti e problemi. In un testo informativo è fondamentale la disposizione,
la sequenza dei fatti. Un testo informativo, inoltre, deve presentare i fatti in maniera chiara e
ordinata, anche a second di criteri diversificati (logici, cronologici, narrativi, descrittivi). Il
testo regolativo indica istruzioni e norme da rispettare. Anche in questo caso, il testo ha per
obiettivo la persuasione, ma è differente il grado di autorità che l’emittente riveste. La
struttura di un testo regolativo dipende dalla funzione, la descrizione è dettagliata e le
procedure sono definite in modo chiaro.

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Secondo Peyronel:
a) La microlingua cambia a seconda del campo di indagine;
b) La pragmatica è entrata nella didattica delle lingue, a partire dalla certificazione europea;
c) La pragmatica non cambia, a seconda delle culture, ma cambiano le modalità.

Secondo Peyronel:
a) Gli studenti compiono molti salti logici nei testi scritti;
b) Gli studenti dovrebbero selezionare meglio il lessico, nel corso degli esami orali;
c)Gli errori di forma sono meno gravi di quelli di contenuto.

Secondo Peyronel:
a) Un testo pieno di errori è una mancanza di rispetto per il lettore e indispone alla
comprensione del contenuto;
b) Spesso l’errore di forma e quello di contenuto hanno valore pragmatico.

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Linguaggi specialistici e competenza definitoria rispetto all’insegnamento di italiano L2

Diamo per scontato a volte la competenza definitoria.

Definizioni tramite nativi e non nativi: vi sono 4 gruppi classe.

- microlingue: esprimere ciò che si conosce


- ognuno avrà il proprio ambito di cultura: si specializzano linguisticamente in base al
proprio ambito
- capitalismo: mar cap tailorismo (studenti non nativi) = tasso più alto in businness
rispetto a storia
- scarsa sempre a prescindere dal nativo o meno sia dall’astrazione sociale
- non vi sono delle discrepanze sostanziali

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Tutela del patrimonio lessicale delle lingue minoritarie calabro e l’alpino/provenzale

Romaico dell’Aspromonte in Calabria e il provenzale alpino (occitano)

Plurilinguismo e la tutela del patrimonio del linguaggio sono prepotentemente presenti


nell’ambito scientifico.

1ª Nella fase individuazione delle strategie di protezione del provenzale alpino e romaico di
Calabria.
2ª fase (normativa- istituzionale): Legislativo, concentrandomi sulle leggi su due comuni
specifici.

3ª Ricostruzione dei principali interventi glottodidattici del lessico delle due lingue
Assetto legislativo/ normativo:
Art. 6 e legge 482 del 1999: tutela delle minoranze linguistiche, salvaguarda diverse
popolazioni.

Art 4 comma 1, si descrive che all’interno degli asili, l’educazione linguistica prevede l’uso
della lingua italiana e minoritaria. La lingua nella scuola secondaria viene sottolineato l’uso
di corso a riguardo con le varianti delle lingue minoritarie.

Dizionario del romaico pubblicato nel 1970

- dilalia
- esercizi di grammatica

Numero di studenti rispetto ai corsi: 10-6 persone cundufuri


Provenzale alpino : grazie all’istituto dei comuni vicini permettono un innalzamento di
studenti

- Attività prevalenti: la traduzione, aspetti contrastivi


- lingue come glottodidattica: quasi mancante
- maggiore attenzione al lessico provenzale alpino
- numero di corsi in decremento
- numero dei nativi e residenti si sta abbassando
Legata a due logiche:
- museale= lingua come elemento folkloristico da conservare
- identitaria= salvaguardia di una cultura locale

La famiglia è unico riferimento per l’apprendimento di entrambe le lingue.

Lingue di minoranza rispetto alla didattica della lingua italiana

Concetto di minoranza linguistica: comunità piu o meno numerose, la cui lingua materna
coincide con la cittadinanza.

9,4 % studenti stranieri: studenti di arrivo e quelli di seconda generazione.

arbares/ albanofone= migrazione recente

La glottodidattica dimostra come bisogna lavorare i processi di formazione e l’integrazione.

La lingua etnica di una persona non è la sua lingua materna, ma crescono con un contesto
della propria lingua (italiani residenti in America).

La lingua minoritaria all’interno del lavoro, casi di contatto.


Come si tutela una lingua minoritaria? C’è bisogno di un questionario sociolinguistico e aiuta
a vedere il tipo di soggetto individuato e la lingua che parla.

Bisognerebbe frequentare il loro ambito di quotidianità.


Bisognerebbe favorire la fissazione della L2.

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