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UNA STORIA FATTA DI GUERRE

“Homo homini lupus”


È nel 200 a.C. quando Plauto aveva già chiara la natura dell’uomo: quella di voler
costantemente sopraffare l’altro, così come fa il lupo che, per una questione di vita
o di morte, sbrana il suo simile.
Tuttavia, c’è una grande differenza tra il comportamento dell’animale e l’essere
umano: il lupo uccide per sopravvivere, mentre l’uomo ammazza per il semplice e
orribile gusto di ammazzare, come dimostrano le due Guerre mondiali dove sono
morte, in tutto, più di cento milioni di persone.
All’inizio del Primo terribile conflitto, la popolazione (soprattutto i giovani) era
entusiasta ed eccitata all’idea di dover combattere una Guerra che ritenevano
sarebbe durata qualche settimana. Inoltre, come se non bastasse, tutti i ragazzini dai
sedici anni in su che decidevano, come normale che sia, di non voler combattere per
paura di morire, venivano umiliati, denigrati e non erano ritenuti all’altezza di essere
chiamati uomini.
Adolf Hitler, il fautore della Seconda Guerra mondiale, quando si trovava in carcere
nel 1925, per aver tentato un colpo di Stato a Monaco, scrisse il libro “Mein Kampf”
(la mia battaglia) in cui sosteneva che la razza superiore era quella Ariana, mentre
quella ebraica, polacca, nera erano ritenute inferiori e, quindi, andavano eliminate.
È vergognoso che moltissima gente lo sostenne in questa sua malata idea tanto che
fu nominato cancelliere e, una volta raggiunta questa carica tanto importante,
cominciò il percorso di discriminazione contro gli ebrei che raggiunse il culmine con
la soluzione finale, quella dei campi di concentramento, dove, dopo essere stati
sfruttati e ridotti ai lavori forzati, dovevano subire una lenta e sofferente morte nelle
camere a gas.
Un esempio attuale della crudeltà dell’uomo è la guerra in Ucraina, iniziata il 20
febbraio 2014, ma che ha raggiunto il culmine della violenza il 24 febbraio 2022.
Le ragioni che hanno spinto il capo del Cremlino a riaccendere le tensioni possono
essere riassunte in tre punti principali di natura storica, geopolitica e strategica.
La prima ragione riguarda la storia che i due Paesi hanno a lungo condiviso fino al
crollo dell’URSS nel 1991. La Russia, dopo la caduta dell’Unione Sovietica, ha perso
ben 14 Paesi, ma la perdita più difficile da accettare è stata quella dell’Ucraina.
A Kiev, infatti, si può dire che sia nata “La grande Madre Russia”, come la definisce
Vladimir Putin.
La seconda ragione è dovuta a un progressivo avvicinamento dell’Ucraina
all’Occidente e alla probabilità che il Paese entri nella Nato, che significherebbe, per
la Russia, trovare ai suoi confini basi militari dell’America, con cui il Paese nutre una
profonda rivalità e “antipatia”.
La terza motivazione è che questo avvicinamento ai Paesi Occidentali da parte
dell’Ucraina, potrebbe far nascere anche nei Russi sentimenti filoccidentali.
È triste vedere intere famiglie che, a causa della guerra, devono lasciare la loro casa
distrutta dai bombardamenti, devono assistere alla distruzione di ciò che si sono
creati nel corso di un’intera vita, devono rinunciare alla possibilità di restare nella
loro Terra di origine, ma, soprattutto, è orribile il fatto che bambini e ragazzi devono
vivere nel terrore di poter morire da un giorno all’altro e non possono trascorrere
un’infanzia o un adolescenza normale come è giusto che sia nella loro età.
A molte persone la Guerra in Ucraina sembra un fatto insignificante perché pensano
che tra l’Italia e il Paese assediato vi sia molta distanza, ma non sanno che la
distanza tra la Sicilia e il Trentino è molto maggiore rispetto a quella tra i due Paesi.
Dunque, la possibilità di uno scoppio di un terzo conflitto mondiale, molto più
devastante dei due precedenti a causa della presenza di centinaia di migliaia di
bombe atomiche e armi chimiche, non è così impensabile.
Qualche giorno fa Putin ha fatto un discorso che ha messo in allerta un po' tutta la
popolazione europea e americana che sostiene e aiuta in maniera concreta gli
ucraini, dicendo che se qualcuno intendesse aiutare l’Ucraina dovrebbe sapere che
gli attacchi di rappresaglia da parte russa sarebbero fulminii affermando, inoltre, che
loro (russi) dispongono di armi che nessuno ha.
Per cercare di frenare le avanzate delle truppe guidate dal capo del Cremlino l’UE
sta spedendo sempre più pacchetti di sanzioni al Paese Sovietico ma bisogna
ricordare che il pacchetto di sanzioni contro la Russia nuocerebbe Putin ma, allo
stesso tempo, metterebbe in ginocchio anche l’economia italiana. Draghi ha
evidenziato anche la forte dipendenza che l’Italia ha nei confronti della Russia. Non
abbiamo pozzi petroliferi sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico della
popolazione, tanto meno gas naturale che possa in qualche modo attutire l’impatto
che avrebbe una guerra in Ucraina, con relativa chiusura dei gasdotti che transitano
in quel territorio e che approvvigionano l’Europa, tra cui l’Italia.

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