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Semiotica dei Media e Semiologia dei Media

Esercizio
Situazioni e Mappe Situazionali

Nell’ordinamento del Mondo Indiretto, qual è il rapporto tra Situazione e Mappe Situazionali? In
cosa si rileva la matrice mediale dell’Esperienza?
Il candidato risponda in maniera sintetica, ma non schematica (la lunghezza auspicabile per la risposta è di
una pagina circa).

Le configurazioni sono gli elementi con i quali è possibile creare un modello e un metodo di analisi
nella semiotica dell’esperienza mediale, e di analizzare le implicazioni dell’esperienza stessa.
Queste configurazioni sono legate rispetto a 3 livelli principali: il mondo diretto, ossia dove si trova
presenza fisica del fruitore, con coordinate spazio-temporali ben precise e rientra in una
prospettiva della prima o della seconda persona; il discorso, il mezzo con il quale l’esperienza entra
in contatto con il mondo diretto e tramite il quale il produttore dell’esperienza esporta i suoi valori;
infine il mondo indiretto, un sistema autonomo rispetto al mondo del fruitore reale, ma che
comunque prevede situazioni nelle quali il fruitore trova familiarità. Si trova in una prospettiva
della terza persona, ed è possibile considerarla come mondo diegietico.
Tra le varie configurazioni, l’ordinamento del mondo indiretto viene svelato analizzando le
configurazioni narattive, quindi le diverse svolte e implicazioni che si creano nel mondo indiretto e
che costituiscono la trama dell’esperienza mediale.
Con queste premesse, il fruitore dell’esperienza mediale, o delle esperienze mediali, crea delle
Mappe Situazionali, ossia elabora tale situazione in una sua collocazione spaziale e temporale,
assimila le azioni e le reazioni e le rimodula con quanto trovato in precedenza. La mappa situazione
in pratica lavora nel passato, ma definisce anche l’azione immediata, poiché la rielabrazione della
stessa indica il cambiamento degli elementi indicati in precedenza rispetto ad arco temporale. IL
fruitore infatti usa la Mappa Situazionale anche come benchmark, ossia come punto di riferimento
e di simulazione degli avvenimenti che seguiranno al fine di trovarsi pronto una volta recepita la
nuova esperienza. Questo permette quindi uno svolgimento dell’esperienza mediale più
scorrevole, poiché permette di percepire gli snodi di un passaggio o di una situazione generale.
Esistono quindi 2 tipologie diverse di MAppe Situazionali, a seconda della loro portata; mappe a
scala ridotta, dove troviamo le trasformazioni che determinano le grandi svolte e le “situazioni
quadro”; mappe a scala ampia, sono i mutamenti in primo piano, che permettono la definizione di
“situazioni standard”. Ovviamente la definizione della Mappa situazionale e della sua portata,
dipende anche dall’ “uso” consapevole che il fruitore ha dell’esperienza mediale vissuta, cioé nel
caso cui dovesse trasmetterla e raccontarla a terzi cambia il livello di dettaglio e di particolare che
saranno presi in considerazione. Un esempio, se il soggetto dovesse raccontare una serie televisiva,
ci saranno meno particolari rispetto alla spiegazione di un singolo episodio, e ancor meno di una
singola scena specifica, dove “l’obiettivo” (inteso come camera, ma anche come focus del fruitore)
saranno in primissima persona.

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