Sei sulla pagina 1di 3

Il perfetto e l'imperfetto.

Il passato, nella lingua italiana, può essere Imperfetto o Perfetto.

L'imperfetto si usa per:

 un'azione che è contemporanea all'azione della frase principale;


 azioni che nel passato sono contemporanee;
 azioni passate abituali, ripetute;
 descrivere un'azione o uno stato;
 presentare un'azione in un solo momento e non in tutta la sua durata;
 un'azione futura rispetto all'azione della frase principale (al posto del condizionale
composto);
 un'azione passata perfetta per dare una certa importanza, solennità all'azione (imperfetto
storico, cronachistico);
 rendere più cortese una richiesta;
 presentare un'azione già iniziata nel momento in cui è avvenuta l'azione della frase
principale;
 uso ludico (usato soprattutto dai bambini).

Si usa, inoltre, nel periodo ipotetico del III tipo, al posto dell'imperfetto congiuntivo o del
condizionale composto.

Si usa il perfetto (passato prossimo o passato remoto) per:


 presentare un'azione in tutta la sua durata;
 presentare due o più azioni che si sono svolte una dopo l'altra;
 presentare l'azione della frase principale che è avvenuta quando l'azione della frase
dipendente era già cominciata.

L'opposizione tra l'imperfetto ed il perfetto non riguarda il fattore della durata di un'azione:
un'azione può essere durata per molto tempo, e nonostante questo, se essa viene vista nella sua
interezza, si esprime con il perfetto.

Gli arabi rimasero in Sicilia molti secoli.

Al contrario, anche per azioni di durata estremamente breve, si usa l'imperfetto quando queste
azioni sono ripetute più volte, quasi in modo da formare una catena di fatti.

I giocatori cadevano, si rialzavano, riprendevano il pallone, venivano raggiunti subito dagli


avversari che cercavano di rubargli il pallone.

In conclusione: la cosa che più conta è l'aspetto dell'azione, cioè come viene presentata l'azione, se
in un momento del suo svolgimento (imperfetto) o nella sua interezza (perfetto).
Il perfetto: passato prossimo e passato remoto.

Nella lingua parlata il passato prossimo è più usato del passato remoto.

Passato Prossimo Passato Remoto


Esprime un'azione finita, recente, sentita ancora Esprime un'azione finita, lontana nel tempo o
legata al presente sentita come non più legata al presente (un fatto
storico)
Ho finito di studiare ed ora mi riposo Costantino fondò l'Impero Romano d'Oriente

Spesso il criterio soggettivo prevale su quello oggettivo, cronologico. Se sentiamo i fatti vicini,
usiamo il passato prossimo. Se li sentiamo lontani, usiamo il passato remoto

Si può usare per azioni avvenute anche più Si può usare per esprimere azioni avvenute
lontano nel tempo: anche più recentemente:

Ha fatto il suo dovere, si merita un premio. Fece il suo dovere.

(in questo caso non riportiamo solo un fatto, si (ci limitiamo a riferire solo un fatto passato,
ribadisce anche una tesi, una nostra senza partecipazione. Il fatto finisce lì).
partecipazione).

Si usa per un'azione avvenuta in un arco di Si usa per esprimere un'azione avvenuta in un
tempo non interamente trascorso (questo mese, contesto storico definitivamente trascorso:
quest'anno, questa settimana, ecc...):

Negli ultimi quattro secoli sono avvenute Nel '500 e nel '600 avvennero le principali
scoperte scientifiche che hanno cambiato la scoperte astronomiche.
nostra vita.

Si usa per esprimere un'azione passata, finita, i Si usa per esprimere un'azione passata, finita,
cui effetti si sentono ancora nel presente: che rimane legata ad un contesto storico:

Dante ha scritto la Divina Commedia. Dante ha scritto la Divina Commedia tra il 1304
ed il 1321.

Viene anche usato per esprimere un'azione Si usa spesso al posto del trapassato remoto per
futura anteriore: esprimere un'azione anteriore:

Quando hai finito di mangiare, lava i piatti. Appena mangiò, lavò i piatti.

Indica azioni, o stati, non riferiti a periodi di


tempo determinati. In tal caso è spesso
accompagnato da avverbi come sempre e mai:

Mio fratello è sempre andato al mare.


Il trapassato prossimo e il trapassato remoto.

Il trapassato prossimo e il trapassato remoto esprimono un'azione passata, DIPENDENTE, avvenuta


prima dell'azione principale passata.

Ho letto il libro e poi l'ho restituito.

In questo caso abbiamo due azioni passate ma si tratta di due frasi INDIPENDENTI.

Ho letto il libro Ho restituito il libro

Ho restituito il libro dopo che lo avevo letto.


Azione indipendente

Il trapassato prossimo esprime azioni DIPENDENTI anteriori al passato prossimo o al passato


remoto:

Bruto vide che Cesare era stato ucciso.

Quando il trapassato prossimo ha un uso indipendente? Quando l'azione principale si sente nel
contesto:

a) Che bella città che è Pisa!


b) Non c'eri mai stato?

Il trapassato remoto.
Per usare il trapassato remoto è necessario che ci siano 4 condizioni:
 la proposizione in cui si trova il trapassato remoto deve essere una dipendente temporale;
 questa deve essere introdotta da DOPO CHE, QUANDO, ALLORCHÉ, FINCHÉ,
APPENA;
 deve esprimere un'azione immediatamente precedente a quella della principale;
 il predicato deve essere al passato.

Potrebbero piacerti anche