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Il grande romanzo dei vangeli

1. Una letteratura fantastica


Jorge Luis Borges ci dice che i testi sacri sono un ramo della letteratura fantastica, anche se, dal punto di vista
teologico, può sembrare una blasfemia ma che invece, può aprire le porte ad un nuovo punto di vista.
Infatti, noi vediamo i personaggi delle Scritture nella loro funzione classica simbolica e non come donne o uomini, e
sembrano nn poter uscire da questi ruoli. Così, potremmo vederli come i protagonisti di un romanzo in cui possiedono
un rivestimento fantastico.
Il primo ad occuparsi del modo in cui guardiamo i protagonisti della storia, quindi da un punto di vista immaginario e
non storico, fu Rudolf Bultmann, il quale disse che il protagonista, Gesù di Nazareth, nn poteva + essere conosciuto
per la sua personalità e la vita reale, poiché le fonti cristiane se ne erano interessate solo in modo frammentario.
Eppure, il comportamento di qst personaggi hanno gettato le basi della convivenza su cui poi si è costruita una civiltà.
Ad oggi, vediamo che qst prescrizioni sn in parte andate perse a causa della secolarizzazione della società, anche se
rimangono cmq molto importanti in quanto hanno plasmato la storia dell’Europa.
Quindi, riprendendo Borges, magari se vedessimo i personaggi delle Scritture come uomini e non su un piedistallo,
potrebbero dirci ed insegnarci molto di più. Infatti, leggendo i vangeli come romanzi di letteratura fantastica (e quindi
togliendo le implicazioni teologiche) potremmo dire che: ci sono 4 versioni simili (ma nn totalmente) della stessa storia
di un uomo (un predicatore) che sfida il potere, viene processato e condannato a morte. Il protagonista viene accusato
di attentare all’integrità dello stato e forse di alto tradimento, mentre in uno stato teocratico invece, sarebbe accusato
di eresia, blasfemia e x qst, nei secoli, gli uomini sono stati uccisi e torturati. Inoltre, un’altra cosa degna di attenzione,
è la quantità d gente con cui il protagonista entra in contatto e che avranno reazioni diverse: di odio o amore. Da
questa grande folla emergono delle figure importanti con ruolo di coprotagonisti: la madre del condannato una
figura importante ma che invece appare nei vangeli appena accennata e descrive un rapporto a volte aspro con il figlio
e solo nel momento della morte diventa ricco di affetto (enigma). Meno comprensibile è la figura del padre
personaggio esile che rimane muto davanti agli eventi e davanti alle diceria che accompagnano la nascita del figlio. Si
chiama Yosef, Giuseppe, un falegname, un buon uomo ed ebreo che osserva la Torah.
Un altro personaggio enigmatico è Giuda Iscariota il cui sembra caratterizzato da profonde incertezze e angoscia.
Viene accusato di tradimento x aver venduto il leader del gruppo di cui fa parte alle autorità del Tempio e a qll romane
con lo scopo di farlo giustiziare. Ci si interroga sul motivo di qst gesto: x denaro? Improbabile si tratta solo di 30
monete d’argento. Un’altra donna che presenta un grande enigma è Maria Maddalena: ha un passato oscuro e c’è chi
pensa che si sia guadagnata da vivere con la prostituzione. Il suo sguardo comunica determinazione e sembra essere
una donna che sa imporsi e sa ciò che vuole. Mostra il carattere di un capo e usa la sua bellezza come un arma.
Tutti questi personaggi si caratterizzano per le poveri vesti che indossano, ma tra questi si distingue una figura che
indossa invece vesti più ricche e stringe nella mano uno scettro. Non è un giudeo ma un alto funzionario
romanoPonzio Pilato. Infatti Tiberio, l’imperatore, lo aveva mandato come prefetto a gestire la difficile situazione
della Giudea che si presentava sempre in subbuglio. Il suo superiore sembra essere Lucio Vitellio, governatore
dell’area, che risiede ad Antiochia e ha 4 legioni al suo comando. Pilato si era battuto molto per questo mandato,
anche se si trattava di terre povere dove vivevano persone fanatiche religiose che, agli occhi di un romano,
sembravano ridicoli perché adoravano un solo Dio (secondo i romani 1 solo Dio nn poteva gestire il caos dell’animo
umano). Il governatore Vitellio, non è particolarmente contento della condotta di Pilato: pensa che nn abbia capito
con che tipo di gente ha a che fare e quindi usa una repressione a volte troppo dura e il governatore ha paura che
Pilato possa compiere qlk gesto insensato, mettendo anche lui in cattiva lui agli occhi dell’imperatore. Alla fine l’unico
motivo x cui si trovano lì è qll di riscuotere le imposte e quindi nn c’è motivo di rendere le cose + difficili.
All’improvviso, da questa storia, emerge un’altra figura, trascinata in catene dai soldati romani: Barabba, un altro
enigma. Poi vediamo anche tra la folla, un personaggio che sembra, nei modi e nelle vesti, un Fariseo di nome
Giuseppe e viene da Arimatea. Qual è il suo ruolo? Diffidare? Nn sembra xkè c’è chi sostiene che alla fine compie un
gesto di pietà.
Sicuramente, i personaggi che richiederebbero un approfondimento, sono molti di più rispetto a questi, soprattutto
per l’intreccio delle loro storie e per la loro importanza: nn solo per il ruolo che svolgono nei confronti del
protagonista, ma anche perché sulle loro storie si costruisce una dottrina e una Chiesa che x secoli ha determinato la
vita, il pensiero, la morte di miliardi di esseri umani. Quindi la storia di qst personaggi deve essere tramandata e
conosciuta sia come le fonti classiche le raccontano, sia con aggiunte narrative x far sì che si possa capire più
chiaramente come sono andate le cose.
Cominciamo con la storia del protagonista: l’uomo che volle sfidare il potere e ne fu ucciso.
2. Sermo de Monte
Leggere storia (pag 9).
Intervista al prof Filoramo: Augias dice che il racconto sembra completare il grande “discorso della montagna” o
“delle Beatitudini”. Gesù dice che coloro che lo seguivano dovevano superare i loro limiti e amare i propri nemici in
una circostanza in cui a volte è difficile amare perfino amici e familiari. Non dovevano reagire alle offese, dovevano
rinunciare alle cose materiali e diventare quasi divini. X l’impossibilità di raggiungere qst obiettivi, il messaggio di Gesù
diventa il + impo della storia umana. Molti elementi del suo messaggio provengono dalla tradizione ebraica ma Gesù li
modica e li rende rivoluzionari. Per esempio: modifica il vecchio detto “non fare agli altri ciò che nn vuoi sia fatto a te”
e lo volge al positivo togliendo il “non”. Quindi diventa “fai agli altri ciò che vuoi facciano a te” qst lo fa diventare
non + solo un astenersi dal fare del male ma implica una vera e propria chiamata all’azione per fare del bene. È
racchiusa in qst parola la sua visione del mondo? Chi aveva il potere in Giudea l’ha visto come una minaccia?
Filoramo: il discorso pronunciato da Gesù a cui si fa riferimento è di radicalismo etico e molti lo vedono come il nucleo
del vangelo. Proprio a proposito delle beatitudini, vediamo che Matteo, rispetto a Luca, nel suo vangelo ne ha
aggiunte 5 rispetto a Luca, spostando quindi l’attenzione dalla condizione di privazione materiale, all’esaltazione di alti
valori morali. Quindi mentre Luca riserva le sue beatitudini a poveri, affamati, e mette in evidenza il carattere
messiniaco e rivoluzionario di Gesù, Matteo ne fa una sorta di codice etico delle virtù cristiane e una carta di
fondazione dell’etica comunitaria dei seguaci di Cristo.
Gesù (secondo Filoramo), nn è venuto ad annunciare una nuova dottrina etica (anke se le beatitud la contengono), ma
un annuncio salvifico è come un profeta che agisce secondo una voce interiore (che pensa sia di Dio, o del Padre).
Molti giudei pensavano che l’epoca delle profezie fosse terminata ma Gesù in realtà si muove in un’ambiente in cui è
circondato da figure profetiche (es Battista). Quindi Gesù annuncia l’arrivo imminente del Regno di Dio e cn il suo
messaggio permette all’uomo peccatore di salvarsi.
Il messaggio consiste nel sovvertimento radicale dei valori mondani dominanti come l’odio e la violenza anche se i
precetti di Gesù sembrano essere irrealizzabili oggi insegnarli REALMENTE nella nostra società sarebbe impossibile.
È un’utopia contro la natura umana e la realtà delle cose.--> ma proprio questa era la novità del suo messaggio che
prevede il tutto o il niente. Qst assolutismo in quei tempi portava con sé uno scandalo xkè poteva sovvertire l’ordine
politico stabilito e suoi valori (x qst era pericoloso). Gesù è pericoloso perché nn solo insegna ma anche mette in
pratica qst insegnamenti e qst è il punto decisivo: la coerenza tra dire e fare punto forte della figura di Gesù. Lui
deve essere pronto anche al sacrificio per testimoniare qst Assoluto.
Nel vangelo di Giovanni, Gesù viene visto come verità a cui è lecito presentarsi con una violenza tale da rovesciare
consuetudini, ordine sociale ecc., cosa che invece non troviamo in Matteo. Qst ci fa vedere qnt realmente i vangeli
siano differenti tra loro. Infatti in Matteo troviamo l’invito a porgere l’altra guancia pur di non restituire la violenza. Il
contesto è qll dei poveri (la tunica sul corpo nudo) l’invito è qll di restare nudi, nn opporsi ma offrire anche il
mantello: deve consegnarsi nudo all’avversario piuttosto che reagire (invito folle) e nn si tratta di debolezza ma di una
presa di distanza interiore radicale.
L’unicità dell’invito di Gesù rispetto alle altre religioni o dottrine filosofiche, sta nel fatto che l’amore a cui si richiama è
l’amore di Dio, del Padre. Quindi richiama l’invito a essere perfetti com’è perfetto il Padre celeste. Questo
comandamento sull’amore (amare Dio e il prossimo come se stessi) è una regola che si trova in diverse religioni e nella
stessa Bibbia, ma nell’annuncio di Gesù c’è qlcs di diverso: qst amore deve essere in grado di vincere la violenza con
una contro violenza, bisogna porgere l’altra guancia, essere accondiscendenti, non per debolezza ma x superare il
bene con il male solo così si può rompere la catena di violenza in cui viviamo.

3. Chi ha scritto i vangeli?


Le figure di cui vogliamo parlare nascono da qst vangeli (ovvero buone novelle), ma dal punto di vista storico e
materiale, cosa sono i vangeli? Chi li ha scritti? Quando?
In qst caso, il prof Filoramo ci dice che essendo in Italia e non in un altro paese, nel secondo caso la risposta sarebbe
diversa. Ma l’Italia è un paese cattolico, c’è la sede del papa e i vangeli sn condizionati da qst essendo dei testi sacri x
la Chiesa cattolica (divinamente ispirati). Già qui abbiamo il primo problema, cioè la relazione tra qst testi e
l’istituzione che li ha gestiti. Dovremmo prescindere da qst rapporto istituzionale (cioè la mediazione che la chiesa fa
tra il credente e il suo Dio) e potremmo dire che i vangeli sono una grande narrazione con un grande protagonista.

Augias: ad un certo punto i testi dei vangeli sn stati fissati nella forma che conosciamo, si può precisare storicamente
ql momento?
Filoramo: si. Dicendo vangeli pensiamo ai canonici, quindi i 3 sinottici (cioè i coerenti tra loro) + qll di Giovanni che è in
parte spiritualmente diverso. Il vescovo Ireneo di Lione nel 180 scrive un trattato impo contro le eresie (contro gli
gnostici). Proprio qst trattato diventa la base che stabilisce l’identità della Grande Chiesa. Proprio Ireneo da alla chiesa
la coscienza della sua unità, universalità (cattolica vuol dire universale) e la dimensione istituzionale. Quindi
l’autorità della chiesa si fonda sui 4 vangeli canonici (quindi qnd scrive Ireneo i vangeli sn già fissati nella loro forma
definitiva.
Augias: xkè grande chiesa?
Filoramo: la prima volta che si usa qst termine lo troviamo negli scritti di un filosofo pagano ( Celso) che nn
conosciamo direttamente ma attraverso la confutazione di Origene (dopo molti anni). Celso aveva scritto l’Alethes
logos (discorso veritiero) e Origene scrive il Contra Celsum che è la nostra fonte. L’originale manca xkè la chiesa
tendeva ad occultare i testi eretici e pagani, come Celso e Porfirio. I loro testi si recuperano attraverso frammenti o il
testo di un oppositore che x necessità doveva citarlo.
X difendere l’unità della Chiesa, Ireneo dice che i vangeli sono come i 4 punti cardinali e usa anche la simbologia degli
animali ripresa dall’Apocalisse: uomo, leone, bove e aquila. Questi simboli raffigurano Matteo come un uomo alato
(quindi un angelo), Marco come un leone, Luca come un bove e Giovanni come un aquila. Sicurante nn era una bella
cosa per Luca essere raffigurato da un bove ma c’è una ragione: x qnt riguarda l’aquila e Giovanni gli antichi
pensavano che l’aquila potesse guardare il sole senza rimanerne accecata e infatti il Vangelo di Giovanni è l’unico che
tenta di fissare il suo sguardo nel mistero divino. Invece Matteo fu simboleggiato dall’angelo xkè il suo vangelo
comincia con l’elenco degli uomini antenati di Gesù messia. Marco dal leone xkè il suo vangelo comincia con la
predicazione di Giovanni Battista nel deserto in cui c’erano anche le bestie selvatiche. E in fine Luca dal bove xkè il suo
vangelo comincia con la visione di Zaccaria nel Tempio dove si sacrificavano buoi e pecore.

I vangeli quindi qnd e da chi furono scritti?


È una storia complicata e nn esiste un’opinione comune in quanto alla data. Qll + antico è qll di Marco, che + di tutti
conserva il profilo storico di Gesù. Si pensa che fu scritto verso il 70 (anno in cui venne distrutto il Tempio) e i seguaci
di Cristo fuggono da Gerusalemme e si rifugiano in una cittadina vicina x fuggire alla persecuzione dei romani. Qst è
una delle poche date sicure che abbiamo e che colloca il vangelo di Marco intorno a qll data e quindi è il più antico.
Così, i vangeli di Luca e Matteo si rifanno a qll di Marco. Inoltre, Matteo si rivolgerebbe ad un pubblico giudeo-
ellenistico e quindi sarebbe datato intorno gli anni 80 mentre Luca verso il 90. Poi c’è il misterioso vangelo di Giovanni
(che dovrebbe essere lo stesso autore dell’Apocalisse canonica) che si dovrebbe collocare intorno al 1 e 2 sec.
Eppure c’è chi pensa che Marco dipenderebbe da Marcione, che ha scritto tra il 130 e il 140, e se così fosse si
sposterebbe tutto al 2 sec e riporterebbero eventi accaduti circa 100 anni prima, ponendo ulteriormente in dubbio la
fedeltà della memoria di Gesù (già incerta e problematica).
Alcuni autori inoltre pensano che le prime comunità cristiane abbiano manipolato e inventato storie su Gesù e che i
testi sacri siano stati scritti dopo essere stati tramandati x via orale e quindi, il passaggio di bocca in bocca dà il via a
possibili fraintendimenti e qst li rende nn troppo attendibili. Filoramo però dice che queste tesi possono essere
confutate perché le culture antiche analfabete conservavano una certa fedeltà nella narrazione.
Augias: In quanto ai testi apocrifi, sicuramente possiamo dire qst termine (apocrifo), in origine (dal greco) significava
un testo nascosto o tenuto lontano, ma con il tempo il termine si è esteso e significa qualcosa di falso. Infatti, in molti
pensano che i vangeli apocrifi siano dei vangeli falsi.
Filoramo: non è proprio così. Già gli antichi autori cristiani dividevano gli scritti non compresi nel canone in testi
accettabili (anche se nn ispirati come i vangeli dell’infanzia), e testi falsi e inaccettabili xkè contenevano dottrine
eretiche (x esempio il vangelo degli gnostici). Ma il termine apocrifo può essere usato in senso positivo  cm x
esempio lo scritto apocrifo di Giovanni. Con la riforma protestante, il termine apocrifo è stato usato x indicare i testi
dell’antico e del nuovo testamento che NON erano entrati nel canone (non usati a livello dottrinale) ma cmq utilizzabili
dalla comunità dei credenti. Dal punto di vista della storia, molti d qst testi si rivelano importanti x studiare l’origine
del cristianesimo. In quanto alla concezione del termine apocrifo da parte della popolazione, vediamo che i testi di
Matteo e Luca, riprendono una serie di passi di Marco. Sicuramente a quei tempi, la memoria orale funzionava meglio
di quella di oggi, in qnt sempre + sostituita dalle memorie artificiali.
Augias: è possibile sapere se quel testo, una volta scritto, è davvero qll da cui si è partiti?
Filoramo: rispondiamo con 2 criteri: 1.  l’ininterrotto esercizio della memoria; 2.  l’obbligo di trasmetterlo
fedelmente, in caso contrario ci sarebbe stata la violazione del sacro. L’uomo può sicuramente sbagliare, però gli studi
antropologici sulla memoria e sul rapporto tra oralità e scrittura, ci fanno pensare che si può avere una trasmissione
orale fedele e anzi a volte risulta + fedele d qll scritta in quanto i copisti a volte copiavano male x pigrizia o xkè nn
interpretavano bene il testo.
Qui xò sorge un’altra domanda: cosa si conserva cn qst tipo di trasmissione? Possiamo parlare a qst proposito d 1 altra
fonte possibile x i vangeli di Matteo e Luca oltre a qll di Marco  fonte Q (Quelle in tedesco significa fonte) e
dobbiamo parlare anche del Vangelo di Tommaso (composto da brevi frasi, detti). Il testo è molto importante e si
tende ad attribuirgli un’antichità maggiore rispetto a qll di Marco. Infatti, se confrontiamo il vangelo di Tommaso cn la
fonte Q, vediamo dei detti che, secondo degli studiosi, potrebbero risalire a Gesù o cmq prima del vangelo d Marco.
Augias: ritornando al racconto dei vari personaggi dei vangeli in termini umani e come fossero personaggi della
letteratura (quindi non dal punto di vista teologico ). Un’altra domanda è: si dice che i vangeli non sono testi né storici
né biografici, ma apologetici cioè che descrivono le persone d cui parlano, cominciando dal protagonista, in maniera
elogiativa e seguendo un disegno teologico, quindi, come dobbiamo pensare i vari personaggi? Ci possiamo fidare di
qll che dicono e fanno?
Filoramo: di qst personaggi, cosa ne sappiamo? Per esempio di Giuda, è realmente esistito? Di lui nn sappiamo niente
ma x esempio in questi casi i testi non cristiani ci possono aiutare. La stessa cosa possiamo dire di Giovanni Battista:
chi era? Xkè aveva ripreso il rito del battesimo? E così via anche x altri personaggi dei vangeli di cui storicità possiamo
dubitare. X esempio, intorno al 2000, sono stati ritrovate delle ossa e un’iscrizione vicino a Gerusalemme che vengono
attribuite a Giacomo (fratello del signore). Questa questione fu discussa a lungo e un archeologo disse che nn poteva
essere vero xkè, secondo il dogma, Gesù era figlio unico. Gli altri invece pensavano che fossero di Giacomo, quindi la
questione rimane aperta ma vediamo che Giacomo, cmq, storicamente va trattato in modo diverso dagli altri
personaggi.
Sicuramente, intorno a qst personaggi e ritrovamenti, col tempo è cresciuta una serie di tradizioni e leggende. Quindi
se in principio c’era qlk elemento storico, col tempo si è perduto.
Augias: oltre ai 4 vangeli riconosciuti come canonici, ce ne sono altri, ma lei ha detto che qst vengono scelti da Ireneo,
e gli altri? E come mai tanti vangeli?
Filoramo: l’annuncio cristiano si caratterizza x un elemento rispetto alle altre religioni fin dalle origini è plurale e
polifonico. I vangeli ci trasmettono aspetti di Gesù diversi l’uno dall’altro. X es il Gesù d Marco era un predicatore della
Galilea, mentre Giovanni lo definisce l’Invitato celeste. Eppure entrambi descrivono la stessa persona. Quindi se già gli
stessi vangeli canonici trasmettono immagini diverse, nn ci stupiamo se esistono diversi vangeli e tanti, eppure, per lo
storico, tutte le interpretazioni sono legittime, nn solo qll canoniche e accettate dalla Chiesa.

4. La strana famiglia di Gesù


Leggere storia (pag 31).
Augias: Come vengono visti qst testi (il brano con cui comincia il capitolo) dallo storico?
Filoramo: i racconti del vangelo dello pseudo-Matteo da cui provengono i 2 racconti sn creazioni leggendarie scritte in
un periodo nn conosciuto. Lo scopo è qll di colmare le lacune dei vangeli canonici che nn parlano del periodo in cui
Gesù si è formato e mentre fa vedere che già da piccolo era capace di prodigi, anche se bambino e quindi agisce come
bambino dimostrandosi a suo modo cattivo. Questi e gli altri racconti, nn hanno alcun valore storico, cioè nn ci
portano qualcosa di vero sull’infanzia di Gesù, ma a loro modo sn testimonianze storiche eccezionali. La fede popolare
(le persone meno colte o meno interessate a dottrine o dogmi), infatti, ha bisogno di essere alimentata di cose
concrete x durare nel tempo e nn le basta riflettere sul mistero della trinità. Ha bisogno di confrontarsi cn un Gesù in
carne ed ossa. Infatti qst vangelo dello Pseudo-Matteo ebbe nel medioevo una grande fortuna.
Augias: Parliamo del personaggio di Maria inserito nell’ambito familiare allargato quindi parente di una donna anziana
che si chiama Elisabetta, moglie del sacerdote Zaccaria. Erano imparentati ma nn ne conosciamo il grado. Erano anche
amiche perché Maria, qnd scopre di essere incinta, va a confidarsi con Elisabetta  ricostruiamo qst famiglie: Maria
che era giovane e la strana sposa di Giuseppe, Elisabetta moglie anziana di Zaccaria e madre tardiva, punto
importante, di Giovanni il Battista.
Filoramo: Ne parla Luca all’inizio del suo testo, mettendo in parallelo due annunci: qll angelico fatto a Zaccaria dove gli
viene annunciato che sua moglie, anche se anziana, partorirà un figlio; e l’altro annuncio fatto direttamente a Maria,
sempre angelico, x dirle che sarà madre. È una ricostruzione peculiare se pensiamo che Luca nn è ebreo e qui siamo
nel cuore del mondo familiare ebraico. Quindi la 1 osservaz che possiamo fare è che Zaccaria era un sacerdote e
questo a quell’epoca era un segno distintivo xkè i sacerdoti facevano parte di una élite in quanto responsabili del culto
del Tempio. Inoltre, lo stesso nome, ha 1 etimologia importante perché periodicamente ha contribuito alla diffusione
della storia di Israele è un segnale che Dio si è ricordato del suo popolo. Essendo il padre di Giovanni, il suo compito
è qll di inaugurare l’era del Messia se Dio si è ricordato del suo popolo significa che il Messia sta arrivando.
Zaccaria ha 1 status sociale diverso da qll di Giuseppe (artigiano FORSE analfabeta), mentre invece essere sacerdote
presupponeva essere alfabetizzati e preparati alle scritture ed era una carica che durava a vita. Essere sacerdoti nel
Tempio a qll’ epoca significava che il culto ebraico era ininterrotto (24h su 24h) e dovevano imitare il culto degli angeli
davanti il signore, ma ovviamente essendo umani nn ci riuscivano e dovevano turnarsi. Inoltre, nel tempio si facevano
sacrifici di animali x cui i sacerdoti, oltre a conoscere il culto, dovevano essere dei bravi macellai. Infatti Luca ci
presenta Zaccaria NON mentre uccide un animale, ma mentre brucia incenso, x indicare che il sacrificio animale nn
funzionava + e il cristianesimo cominciava a differenziarsi dal giudaismo.
Anche se il cristianesimo ha una forma di sacrificio che è simbolica: la messa stessa simboleggia il sacrificio. Infatti
l’ultimo sacrificio è stato Gesù. Dopo di lui nn ce ne sono +, solo si ricorda la cena del signore come ricordo del
sacrificio e si ripristina la funzione sacerdotale.
Augias: fa una considerazione storica qst tipo di ebraismo dura fino al 70 d.C., fino a qnd il Tempio nn viene
distrutto da Tito, poi ci sarà un giudaismo di tipo rabbinico in cui nn c sn sacerdoti ma solo maestri (i rabbini).
Filoramo: dopo la distruzione del tempio il giudaismo s è dovuto riformare e il posto del tempio è stato preso dalla
Torah x cui il sacrificio è rimpiazzato dallo studio del testo sacro, mentre i sacerdoti vengono rimpiazzati dai rabbini
che detengono le chiavi dell’interpretazione d qst difficile testo.
Augias: ritorniamo alle famiglie. Maria scopre d essere incinta e va x un consiglio e conforto da Elisabetta  erano
amiche, parenti, che altro?
Filoramo: sappiamo poco xkè nel testo d luca compare 1 solo termine che descrive il loro rapporto (sunghenes)
legame di parentela. Qst termine è stato interpretato cm cugine ma i rapporti nella famiglia d Gesù sn complessi per
cui limitiamoci a dire che Luca le considera legate da 1 rapporto di sangue ed è un elemento importante che serve a
legare Gesù al Battista con una parentela con l’obiettivo di preannunciare che chi viene dopo (Gesù) è superiore a ki
l’ha preceduto (Giova)  infatti c’è proprio una citazione che rafforza qst idea. Giovanni viene presentato come colui
che prepara la via a Gesù. Eppure, se analizziamo qst da 1 punto di vista storico, l’interpretaz cambia x cui le parole e
le azioni di Giova (secondo Filoramo) hanno profondamente influenzato Gesù.
Augias: può essere che sia stato influenzato anche dallo zio Zaccaria? L’unica persona colta del cerchio familiare.
Filoramo: nei vangeli canonici nn c’è scritto niente su qst e Zaccaria è presentato cm anziano ed essendo Gesù
bambino nn poteva vivere a lungo. Inoltre vivevano lontani quindi Filoramo pensa di no.
Augias: torniamo a Maria è tenero il fatto che dopo aver scoperto d essere incinta si sia confidata cn una donna +
anziana.
Filoramo: Maria va da lei xkè anche lei ha vissuto un’esperienza straordinaria e si istaura un rapporto particolare xké
entrambe sn state miracolate. È bello dal punto di vista narrativo xò lo possiamo vedere anche cm incontro tra due
donne toccate dallo Spirito. Il testo va interpretato da un punto di vista umano e non, e vanno mantenuti entrambi.

5. Uno straordinario cugino


Leggere testo (pag 41).
Augias: Se dobbiamo credere all’iconografia di Giovanni Battista, cugino di Gesù, aveva un aspetto semiselvaggio,
magrissimo x i digiuni e coperto di peli.--> questo cmq potrebbe essere il risultato di un luogo comune. Eppure
qst’uomo comincia a battezzare con un rito unico di pentimento, un atto di conversione, un cambiamento di vita, ma
era davvero questo il significato?
Filoramo: a differenza di Gesù, Giovanni nn è un predicatore itinerante ma è la gente che va da lui a causa della sua
promessa di salvezza. Qst è una differenza fondamentale xkè Giova pratica un battesimo di conversione x il perdono
dei peccati che poi sarà ripreso da Gesù.
All’epoca di Giova, c’erano altri gruppi che praticavano il battesimo e la + importante era la comunità settaria di
Qumran che, all’inizio del II sec a.C. si era allontanata da Gerusalemme e dal suo Tempio xkè riteneva impuro quel
culto. Si erano ritirati nel deserto e fondarono una comunità di tipo monastico con elementi tipici, tra cui riti di
abluzione quotidiani per purificarsi dalle impurità della vita quotidiana. Lo scopo d qst vita fatta di digiuni e astinenze
era quello di prepararsi alla venuta del regno di Dio e alla battaglia finale contro le forze del male. Invece arrivarono i
Romani e dopo la distruzione del Tempio del 70 d.C di qst comunità s perde traccia. Quindi Giovanni si muove su qst
sfondo messiniaco ed ha dei discepoli, però, a differenza dei qumraniti, predica un battesimo unico di pentimento. È
un personaggio in carne ed ossa che porta un messaggio religioso forte che è di salvezza individuale, ma prima ancora
collettiva.
Augias: quindi qnd Gesù si fa battezzare aderisce a qst movimento religioso. Xò, Giovanni dice che il Battista indicò
Gesù come l’agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo.
Filoramo: il mio punto d vista è qll di uno storico e i vangeli presentano il Battista come uno che apre la via, ma
storicamente le cose sono andate diversamente e ce lo dice lo storico Giuseppe Flavio a causa della preoccupaz del re
Erode. Infatti sia il Battista che Gesù si ritirano nel deserto (comportamento da messia) in uno sfondo politico-religioso
ke desta la preoccupaz d Erode tanto che quest’ultimo pensa che Giovanni sia pericoloso per il suo rapporto con i
romani. Gesù e Giovanni hanno due vite parallele: entrambi finiscono male. E dal punto di vista storico vediamo che ci
aiuta a ricostruire un personaggio in carne ed ossa come fosse di una fiction.
Il battista è stato ucciso da Erode (dal potere politico) perché il suo annuncio era sovversivo e qui possiamo leggerci il
destino di suo cugino. Gesù (secondo Filoram) ha fatto parte del movimento del Battista e da lui ha preso la pratica di
un unico battesimo come il rito di iniziazione dei seguaci qst serviva a togliere definitivamente la macchia
(indelebile) del peccato elemento nuovo della religione che distingue il cristianesimo dalle altre religioni.
Augias: Marco nel suo vangelo racconta che: il re Erode aveva una figliastra (Salome, figlia della moglie Erodiade) che,
con cattiveria, lo eccita sessualmente e gli strappa una promessa il re le dice che può avere tutto qll che vuole e lei
sceglie la testa del Battista. Episodio ben raccontato ma sembra falso perché troppo ben sceneggiato la malizia
della raga sembra troppo precoce (14/15 anni). Il re diventò triste x qst richiesta ma nn poteva rifiutare quindi mandò
quindi una guarda per portargli la testa del Battista. Così la sua testa fu portata in un vassoio alla ragazza che la da a
sua madre. Una scena violenta. Lei (Filoramo) da invece un’interpretazione diversa a qst storia, politica. –Z il re vede in
Giova un pericolo politico.
Filoramo: secondo Filoramo, l’omicidio con Salome è un espediente narrativo  il ballo sensuale della giovane di
fronte a un vecchio è per suscitare l’immaginazione maschile. Però è + plausibile che Erode lo fece uccidere per il
pericolo che presupponeva e qll che prediceva  che era imminente l’arrivo del Messia (alcuni lo identificavano
proprio con lui). Infatti in ql periodo i sovrani sempre temevano una congiura di corte o una sommossa popolare.
Inoltre Erode era figlio di Erode il Grande che era stato artefice per ragioni di potere una strage di innocenti; Battista lo
criticava pure per il suo comportamento (Erode si era messo con la moglie di suo fratello mentre era ancora in vita) e
predicava contro qst falso re e il suo comportamento immorale.

6. Gesù si svela
Leggere testo (pag 49).--> (il cuore del messaggio di Gesù è semplice. Era un predicatore itinerante e parlava agli umili
con la sua umanità. Usava un linguaggio semplice xkè voleva che chiunque potesse capire qst messaggio. Nn è un
filosofo né un teologo e infatti viene ignorato da questi o al massimo viene citato negli avvenimenti come fa Giuseppe
Flavio o Tacito. Non era molto acculturato, forse a malapena scriveva, ma conosceva la sua religione e le scritture
sacre e pensava fosse necessario estenderne i confini e superare la legge in nome di un principio supremo: fare agli
altri ciò che desideriamo che gli altri facciano a noi stessi. Aveva una cultura limitata (nn conosceva la filosofia
ellenistica, né il greco o il latino) ma sapeva che gli uomini dovevano cambiare x fare del mondo un posto meno cattivo
e si impegnò così tanto in qst proposito da lasciare da parte gli altri aspetti della sua vita (personali, familiari…).
Sicuramente viveva le sue giornate in uno stato di tensione che si potevano manifestare anche in modo sgradevole
perché il Gesù buono è solo una parte della sua immagine in quanto, predicava amore, ma sapeva che l’amore dagli
uomini bisognava estorcerlo perché raramente si manifesta solo negli uomini. I suoi stessi “fratelli” un giorno dissero
che era “fuori di sé” e non poteva essere altrimenti, data la grandezza dell’obiettivo preposto che porta sicuramente a
squilibri, una tensione nn lontana dalla follia. Ma certe volte la follia è necessaria per poter attuare un grande
cambiamento e migliorare il mondo.
Ad un uomo a cui chiese di seguirlo, gli negò prima la possibilità di seppellire suo padre. X chi lo seguiva tutto veniva
dopo, anche l’onorare il padre e la madre (quindi seppellire il padre). E quando Giuda lo tradisce, e quindi viene
arrestato dalle guardie del Tempio, i discepoli scappano spaventati e quindi lo deluderanno non reggendo la prova.
Perfino il + integro dei suoi seguaci, Pietro, lo rinnegherà. Leggendo i vangeli come un romanzo possiamo pensare a
qnt volte abbiamo letto di un leader che mette in gioco tutto (la vita) e poi si rende conto di essere stato lasciato solo.
Alla sua morte ha lasciato poco, ma sicuramente è rimasto il suo messaggio e l’immagine d qst predicatore che usava
parole forti x accendere gli animi degli ascoltatori e faceva miracoli. Ma cominciamo la storia dall’inizio.)

Augias: Gesù passa la prima infanzia in una famiglia poco acculturata (madre casalinga e analfabeta e padre piccolo
artigiano). Infatti dal punto d vista storico è improbabile l’episodio proposto dai vangeli qnd da adolescente va alla
sinagoga e parla delle scritture con i rabbini. Infatti x comprendere l’episodio dobbiamo abbandonare il punto di vista
umano e spostarci su un livello teologico quindi in una dimensione fantastica dove tutto è possibile.
Filoramo: qst è avvenuto qnd Gesù aveva circa 12 ed era vicino al “Bar Mitzvah”, momento in cui bambino diventa
responsabile d sé stesso.
Augias: un rito simile lo abbiamo nel cristianesimo cresima ( che significa unzione e ha la stessa radice della parola
Cristo l’unto del signore)
Filoramo: con l’etimologia delle parole possiamo capire meglio l’origine del rito. Ricordiamo che nella bibbia era il rito
che consacrava i re e gli alti sacerdoti d’Israele e rimase così per secoli, con lo scopo di dare l’idea che il sacerdote,
attraverso l’olio, trasmette al sovrano lo spirito divino. Quindi abbiamo l’alleanza tra trono ed altare e il monarca ha
bisogno di qst rito per essere legittimato e per rendere evidente che il suo potere deriva dalla volontà di Dio.
Tornando all’episodio di Gesù 12enne, lo storico considera qst episodio in qst modo: prima di tutto dovremmo
pensare che Gesù sapesse leggere e che abbia frequentato una qlk scuola religiosa x imparare la Torah ma qst è
improbabile xkè viveva in un piccolo villaggio. Nn l’ha potuta imparare manco a casa xkè i suoi erano persone semplici.
Quindi l’unica possibilità era che fosse entrato in contratto con un mondo altro di cui i vangeli nn parlano (cosa
differente x il Battista xkè suo padre era sacerdote).
Se pensiamo che nn sia un abbellimento narrativo, possiamo esaminare la questione da un altro punto di vista e
vedere che Giuseppe è presentato come discendente di Davide, quindi di lignaggio regale. Alcuni pensano che magari
nn era un falegname ma un piccolo imprenditore infatti la sua professione viene indicata con la parola tekton che
può essere interpretata in modi diversi e x qst nn si esclude una seria formazione religiosa da piccolo di Gesù. Diciamo
che nn possiamo escludere niente anche il fatto che poteva essere un bambino con doti nn comuni.
Augias: sicuramente forzando i testi, essendo fonti incerte, possiamo interpretare gli eventi e i personaggi a nostro
piacimento. Un altro episodio della famiglia di Gesù ci fa vedere la relazione con la famiglia e il comportamento in
casa. Riprendendo il racconto di Luca: Giuseppe e Maria, essendo ebrei, andavano a Gerusalemme x la festa di Pasqua,
andavano i 3 con altri gruppi del paese in pellegrinaggio e al ritorno Gesù nn era cn loro ma i genitori pensavano che
fosse con altri gruppi e fu solo dopo giorni che capirono che nn c’era. Quindi si preoccupano e tornano a cercarlo a
Gerusalemme x 3 giorni fino a qnd lo trovano nel Tempio che ascoltava e interrogava i rabbini cn domande così
competenti da lasciare stupefatti i rabbini. La madre si precipita e lo rimprovera, ma lui risponde che doveva occuparsi
delle questioni del Padre. Poi torna con loro a Nazareth. È un altro racconto quasi cinematografico che ha degli aspetti
enigmatici: Maria dice che lei e suo padre lo stavano cercando ma lui risponde di fronte al padre adottivo che deve
occuparsi delle cose di suo padre e sembra un equivoco da commedia. Xkè Maria nn capisce se proprio lei dovrebbe
sapere gli straordinari natali de Gesù? Luca come faceva a sapere che qst fatti Maria li custodiva nel suo cuore? La
conosceva?
Filoramo: qui già il bambino è + grande. E qst episodio apre la questione dei rapporti con la madre, che chiama
DONNA. In ogni vangelo cambia la presa di distanza tra Gesù e la famiglia. Il personaggio rompe con i vincoli
tradizionali e getta le basi per altri tipi di legami. In quanto allo scambio di “padri” rimanda all’essenza di Gesù. Qst
episodio chiude il vangelo dell’infanzia di Luca e fa da ponte con l’inizio della vita pubblica del capitolo 3 (inizia con la
predicazione del Battista). Quindi un episodio chiave dove emerge x la 1 volta in Gesù la sua consapevolezza del
rapporto con il padre (il vero, x lui).
Augias: infatti Gesù nn si riferisce o cita mai Giuseppe, che è pur sempre l’uomo che l’ha cresciuto. La madre viene
trattata in modo freddo, ma il padre ignorato completamente.
Filoramo: parlare dei silenzi, d ciò che viene ignorato, è sempre problematico. X es. Marco lo ignora completamente
probabilmente xkè, nella prospettiva teologica, l’unico padre importante è qll celeste. Xò nel vangelo di Matteo,
Giuseppe svolge un ruolo impo nei racconti dell’infanzia di Gesù poi, qnd inizia la sua missione, scompare dalla scena.
Qst probabilmente xkè Gesù insegna a rompere i rapporti con la famiglia (soprattutto con il finto padre  Giuseppe).
Qst fa parte della radicalità del suo annuncio.
Dal punto di vista umano, il racconto del tempio è costruito su un contrasto xkè i genitori (compiono il pellegrinaggio
previsto dalla Legge) obbediscono alla Legge giudaica, mentre Gesù obbedisce alla volontà del padre. Qst contrasto lo
spiega nel suo vangelo Luca xkè ha come sfondo l’idea che Dio poco a poco svela agli uomini il piano salvifico affidato a
Gesù. Quindi lui in qst episodio inizia a svelare la sua vera natura. Infatti nn è un caso che la scena si svolge nel Tempio
dove insegnano i rabbini e che un bimbo di 12 anni (Gesù) parla con molta saggezza  qst serve x confutare gli ebrei
che dicevano che i seguaci di Gesù seguivano un capo ignorante e pericoloso. In qnt all’età, anche altri profeti si sono
rivelati a 12 anni.
X qnt riguarda la Legge, Gesù nn si può dire che nn segue il comandamento della Legge che impone di onorare il padre
e la madre. Tanti ragazzi agiscono pensando d sapere + dei loro genitori anche se (risposta alla domanda) ci si
aspettava un comportam diverso da parte di Maria dato che fu l’arcangelo Gabriele ad annunciarle la natura del
figlio.--> possiamo prenderlo con un aspetto umano e cioè che la Maria di Luca ha bisogno di tempo x maturare l’idea
di un figlio allo stesso tempo grandioso e terribile xkè, come qualsiasi madre umana, è disposta a tutto pur di non
perdere il figlio e fa finta che sia un bambino normale che nn la abbandonerà x seguire un destino di morte.
X qnt riguarda l’ultima domanda (Luca conosce Maria?), Filoramo dice che pensa che nn sia possibile xkè qnd Luca
scrive il vangelo, Maria, se ancora in vita, sarebbe stata una vecchietta centenaria, cosa nn plausibile. È plausibile
invece che qlcn abbia parlato con Maria e su qst testimonianze Luca costruisca il racconto ma sn ipotesi.
Augias: l’episodio del tempio si lega ad un episodio d qnd Gesù è + grande  Le nozze di Cana, dove Gesù chiama di
nuovo “donna” sua madre qnd lei gli dice che nn c’è + vino. Dal punto di vista narrativo è improprio che un ragazzo si
rivolga così alla madre, è un espediente dell’autore? Possiamo accettare qst termine sl se ipotizziamo che già all’epoca
Gesù sentisse dentro qst grande vocazione divina e x qst violasse i legami e gli affetti e le norme della cortesia.
Filoramo: possiamo leggere la scena su due piani, distinti e complementari. Però dobbiamo tenere presente che nel
capitolo precedente di Giovanni, lui ha collocato due fatti impo nella vita terrena dell’Inviato: l’incontro con il Battista
e la scelta dei primi discepoli. Sul piano del racconto Maria probabilmente va alle nozze con un suo parente e dopo
arriva Gesù con i discepoli. Che regalo di nozze ha fatto? È un fatto impo xkè si sposava un parente e la tradizione
richiedeva un regalo di un certo tipo. Gesù e i discepoli erano poveri quindi se leggiamo su qst sfondo la frase di Maria
sul vino, nn c’è nessuna valenza teologica ma lei sta semplicemente chiedendo al figlio di ovviare a qst mancanza x nn
fare brutta figura. E qui anche il termine “donna” acquisisce un significato diverso Gesù è già un uomo e un profeta
e qst espressione è usuale nel mondo ebraico e quindi nn è scortese (la usa anche mentre è morente).
Augias: però Giovanni nn parla dell’annunciazione quindi, se prendiamo in considerazione sl qst episodio, Maria nn sa
bene qual è la natura del figlio, anche se gli chiede di fare un miracolo.  contraddizioni che rendono difficile la
lettura dei personaggi. Cmq anche qui c’è Maria ma nn c’è Giuseppe ignorato.
Filoramo: in quanto alla consapevolezza di Maria, se stiamo al racconto di Giova, nn possiamo rispondere xkè nn c’è
stata l’annunciazione e vediamo solo che insiste x un miracolo. E così si rivela anche la natura di qst Inviato celeste. Ma
il racconto nn perde la natura umana di Gesù xkè è un inviato in carne ed ossa e si comporta in modo obbediente nei
confronti della madre. Ma cmq qst legami familiari nn sono x lui qll veri, quindi lui nn rifiuta Maria, ma il suo ruolo
familiare.
7. Si comincia a parlare di Maria
Augias: Il cap comincia con un racconto di Marco un giorno Gesù sta predicando in una casa con dei seguaci e la
casa è affollata quindi nn si può entrare facilmente. Ad un certo punto gli dicono che fuori ci sono sua madre e i suoi
fratelli che lo aspettano lui risponde “chi sono?” indica le persone nella stanza e dice che sono le persone a fare la
volontà di Dio ad essere i suoi fratelli, sorella e madre.
Filoramo: leggiamo il racconto in modo diverso—> i suoi famigliari lo stanno cercando perché pensano che sia
impazzito (ma in realtà è posseduto).  scaccia i demoni con il capo dei demoni. Quindi la risposta va letta tenendo in
considerazione qst lotta cosmica. Le persone che lo stanno cercando (gli scribi) xkè pensano che sia un inviato di
Satana commettono un grave peccato xkè vanno contro lo spirito santo che Gesù possiede. Filoramo parla di
radicalismo x andare alla radice della fede che impone una scelta: Gesù è un agente di Satana o un inviato di Dio? I
parenti rimangono fuori perché nn basta essere familiari x rispondere in modo giusto alla questione, mentre i discepoli
ed altri sono dentro e sentono la predicazione. Inoltre Gesù ha già chiesto una prova ai suoi discepoli che hanno
abbandonato TUTTO e TUTTI senza chiedersi chi sfamerà le loro famiglie.
Augias: Gesù infatti mette in moto un meccanismo psicologico tipico dei leader spirituali o politici che chiedono di
essere seguiti (i meccanismi che smuovono le folle sono sempre gli stessi). X qnt riguarda Maria, come mai la sua
figura nei vangeli è così sfuggente?
Filoramo: vangelo + antico Marco parte dal momento del battesimo di Gesù (quindi è già adulto) e dal successivo
annuncio dell’inizio del regno. In qst vangelo nn si parla d Maria come madre d Gesù ma la sua figura è totalmente
ignorata. Se ne parla negli altri 2, soprattutto in Luca. Gli evangelisti hanno interpretato la sua figura in maniera
diversa. La vediamo nel vangelo d Luca con la narrazione della nascita d Gesù e ci da questa idea di vergine e madre.
Augias: riguardo alla diversa interpretazione della figura di Maria forse hanno attinto a diverse tradizioni e avevano
diversi scopi nella loro narrazione. Sicuramente Maria era una giovane tipica della Palestina del tempo che andavano
promesse in sposa dopo la pubertà xkè la vita era corta e si approfittava il + possibile dell’età riproduttiva della donna.
Filoramo: era la tipica situazione della donna in Palestina ma nn solo, in tutto il mondo greco-romano. Le donne erano
escluse dalla vita politica e pubblica e il loro compito era qll di procreare e badare alla famiglia. Infatti ricordiamo che
Abramo aveva lasciato il comandamento che le donne dovevano generare tanti figli. A Roma la situazione nn è molto
diversa ma si potevano rifiutare oppure uccidere i figli nn desiderati (soprattutto le bambine inferiori e inutili). Maria
aveva sicuramente una situazione uguale alle altre donne nella società antica e palestinese.
Augias: sicuramente il diritto romano inoltre sottolineava la diversità tra uomo e donna xkè le donne nn avevano
capacità giuridica, non potevano testimoniare né ricevere eredità. Avevano le capacità dimezzate rispetto agli uomini,
e sicuramente in Palestina sarà stato pure peggio.
Filoramo: dal punto di vista giuridico  matrimonio e ripudio.  le donne si sposavano presto x fare tanti figli in
quanto potevano morire durante il parto e nn avevano voce in capitolo né sulla data delle nozze né sulla scelta del
marito. Tutte le decisioni spettavano alla famiglia e questo fino a nn troppo tempo fa anche in Europa. Sicuramente
qst successe anche a Maria.
Augias: vediamo la figura di Maria da un punto di vista diverso. Come faceva Luca a riportare nel suo vangelo il dialogo
tra Maria e Gesù in forma diretta? Solo Maria poteva riferirle (se è realmente esistito il dialogo).
Filoramo: il vangelo di Luca comincia con un piccolo prologo dove dice che scrive un testo con le testimonianze che è
riuscito a raccogliere. Il vangelo di Luca è qll che più si avvicina ad un testo di storia xkè lui si sforza di costruire un
racconto attraverso degli eventi che ha appreso grazie alla tradizione orale. Ha ascoltato o gli sono stati riferiti alcuni
episodi e lui ha operato una selezione e ha costruito una versione dei fatti. Possiamo immaginare che tra qst storie che
passavano di bocca in bocca tra le prime comunità d seguaci ci fossero anche le parole di Maria.
Augias: è probabile, ma qst azzera ogni possibilità di ispirazione divina. Infatti certe volte nn si capisce come
l’evangelista possa riferire fatti in forma diretta. Inoltre Luca è una figura importante perché lo si indica come medico e
pittore e infatti si dice che ha fatto un ritratto di Maria, ma per poterlo fare deve averla conosciuta. E se l’ha
conosciuta qll parole potrebbero venire da una confidenza che lei ha fatto a lui.
Filoramo: l’ipotesi è improbabile dal punto di vista cronologico  Luca possiamo immaginare che abbia vissuto 80
anni ma Maria è nata almeno 10 o 20 anni prima dell’anno 0, quindi improbabile che si siano conosciuti perché lei
sarebbe stata quasi centenaria (molto improbabile all’epoca). Improbabile non impossibile. La posizione di Luca e
l’origine del testo a lui attribuito si interpretano meglio risalendo al metodo storico allora vigente: gli storici antichi
inserivano nelle loro ricostruzioni discorsi e dialoghi dei protagonisti inventati da loro stessi, però secondo un certo
grado di plausibilità.
Augias: un altro episodio inverosimile dal punto si vista umano è qll della croce. Se Gesù sceso sulla terra è vero Dio e
vero uomo, sulla croce sta morendo l’uomo xkè Dio nn può morire. Quindi il corpo sulla croce è qll d un uomo e
nessun uomo dopo le torture e dopo ore appeso su un patibolo, esausto x il dissanguamento, potrebbe pronunciare le
parole che riporta Giovanni: Gesù vede sua madre e il discepolo che lui amava e disse “donna ecco tuo figlio” e al
discepolo “ecco tua madre” e il discepolo la accoglie cn sé. Donna è usato in modo tenero.
Filoramo: in base a delle testimonianze raccolte sui morti in croce, a volte a qst venivano date droghe o vino per
mantenerli coscienti. Si potrebbe pensare che su qst sfondo, inoltre, Gesù fosse preoccupato x il destino della madre
dopo la sua morte. Inoltre è un vangelo carico di teologia: si ripete la scena di Cana: xò a Cana la rivelazione nn era
avvenuta, ora si. Per Giovan, cn la morte di Gesù inizia la vita del cristiano. Senza entrare in certe letture x cui in qst
scena si vede la divinizzazione della vergine, o qll che vedono in Maria il simbolo della futura chiesa. Maria è ora la
madre del discepolo prediletto (Giovanni) cioè del cristiano. La scena della passione e le parole immaginate da Giova
aprono a una fase successiva nella vita di Maria.
Augias: possiamo quindi vedere in qst scena il preannuncio d qll che sarà l’esistenza umana e teologica di Maria dopo
l’agonia di suo figlio. La sua glorificazione avviene attraverso il culto che è dedicato alla giovane e alla donna che ne fa
uno dei personaggi + impo del cristianesimo, in alcuni paesi pure + impo dello stesso protagonista.

8. L’enigma di Maria
Leggere testo a pagina 69
C’è differenza tra la figura di Maria che appare fugacemente nei vangeli e la Maria che col tempo diventa Madonna e
quindi titolare di un culto importante soprattutto nei paesi cattolici mediterranei e latini. Madonna è la contrazione di
Mea Domina, Mia Signora, femminile di Mio Signore titolo nobilitante e attributo divino. Nello sviluppo della
dottrina cristiana si ci rese conto che c’era una gerarchia tutta al maschile: Dio (uomo anziano, struttura robusta, barba
bianca); Figlio (belle proporzioni, nobile volto); Spirito Santo (colomba bianca entità sfumata nn si sapeva come
raffigurarlo). Mancava la figura femminile (trascurata dai vangeli) e poco a poco si costruisce (nei secoli) la figura della
Madonna dando anche alla religione cristiana una figura femminile. Attraverso qst figura si può introdurre dolcezza
che serve a consolare, soprattutto tenendo in consideraz che nel culto sn molte le donne. Xkè c’è stato il bisogno di
costruire un culto su Maria partendo dalla povertà dei vangeli?
Filoramo: La risposta ha due possibili cause: esogena ed endogena. La prima è un’osservaz di tipo comparativo. Tutte
le religioni hanno delle divinità femminili con un ruolo impo o + d 1. Così era nella religione greca (pantheon greco),
ma anche nell’impero romano. Il culto di Maria è stato influenzato da qst credenze diffuse dato che la religione
cristiana ne era priva. L’ebraismo (da cui il cristian si origina) nemmeno ha divinità femminili, xò ha risolto in un altro
modo: costruendo nella sua storia molte figure di eroine.
Causa endogena: i padri xò, dal 2 sec., hanno sottolineato l’eccezionalità del ruolo di Maria, vergine e madre. Ireneo 
introduce un paragone tra Maria ed Eva (teoria della ricapitolazione)  come Eva è la madre del peccato, così Maria
ricapitola la storia della salvezza precedente calpestando la testa al serpente e contribuendo a inaugurare col Figlio la
nuova epoca salvifica. Inoltre è stata presa ad esempio per la verginità per cui le è garantita la santità, poi ci sn state
anche le prime apparizioni mariane e tutto ciò ha portato alla nascita del culto mariano che ha rafforzato il culto dei
santi (nasce nel corso del 4sec).
A questo si aggiunge il concilio di Nicea che, x difendere la divinità del Cristo, usa un termine nn biblico ma gnostico
(eretico) lo definisce consustanziale al padre. Ma se Cristo è fatto dalla stessa sostanz del padre è anche lui
pienamente Dio, quindi Maria può essere solo una ragazza ebrea?
Augias: le teologie sn ben costruite ma come in ogni filosofia, se viene ben analizzata, si possono trovare lacune
logiche. La cosa bizzarra è che Costantino presiedette qst Concilio per trovare qst soluzione senza essere nemmeno
battezzato.
Filoramo: L’importante furono i risultati. Costantino aveva passato la vita combattendo e nn aveva tempo x studiare la
teologia (anche se può essere che qlk teologo dopo la sua “conversione” gli abbia spiegato qlcs). Qnd sconfisse il
nemico, Licinio e divenne imperatore unico, aveva il problema di trovare un Dio unico come lui  un unico impero,
unico imperatore, unico Dio. Una buona scelta sembrava il Dio cristiano che aveva protetto i cristiani durante le
persecuz. Ma c’erano tante versioni diverse, quale scegliere? Quindi il concilio doveva superare i problemi dottrinali e
qnd il concilio fu chiuso, l’imperatore s incaricò d divulgare le decisioni, esiliando coloro che erano contrari, come Ario.
Infatti, con qst concilio Ario e i suoi seguaci vennero sconfitti e così si cominciò a costruire il dogma cristiano e
involontariamente forse, si favorì il culto di Maria xkè decidendo che Padre e Figlio erano consustanziali, c furono
conseguenze x gli altri personaggi, tra cui Maria.  in qst contesto nn può essere considerata solo una ragazza ebrea.
Quindi coloro che difendono il dogma devono ammettere una componente divina anche in lei ke ha generato cristo.
Noi siamo abituati a qst culto perché siamo al punto finale d qst vicenda, ma all’inizio ci furono tanti problemi e
contrasti e molti di opposero a qst divinizzazione di Maria. Non volevano darle un pieno livello divino, anche se
pensavano fosse giusto distinguerla dagli altri personaggi.
Però, con il culto dei santi si affermavano uomini o donne con qlk virtù ke avevano superato la condizione umana, ma
x Maria il termine Santa nn basta e si usa santissima.--> si doveva costruire una gerarchia nella mediazione tra Dio
trinitario e l’uomo comune. X costruire qst status le vie sn state molte, tra cui l’idea che lei nn meritasse la stessa
morte degli altri umani. Infatti qlcn pensa che nn sia mai morta e che sia passata dalla veglia a una condizione di
incoscienza che salva dal corrompimento della carne. Qst fu trasformato nel dogma dell’assunzione in cielo da papa
pio 12, ma la credenza popolare risale all’antichità. Qst perché la trinità sembra troppo lontana all’uomo comune e
quindi c’era bisogno x la chiesa d dotarsi di entità protettrici che risultassero + vicine e capibili x ki deve venerare.
Augias: nel concilio di Efeso (431) Maria viene riconosciuta come madre di Dio. Ma qst porta ad un problema: deve
essere riconosciuta come madre di Gesù, Figlio ma anche di Dio xkè cmq sono la stessa cosa?
Filoramo: NO dogma trinitario: sostanza divina articolata in 3 xsn distinte. Maria non è la madre di Dio anche xké
Gesù è generato, ma lui è ingenerato x qst è Dio Padre. Quindi Maria nn può essere madre di un Padre ingenerato, è
madre del figlio nella sa dimensione umana che però fa parte della dimensione divina. La dimensione divina si
trasmette, grazie al figlio, anche alla madre.
Uno statuto particolare x la madonna possiamo collocarlo nel medioevo in occidente, qnd si assiste a una esplosione
di apparizioni mariane oppure nell’800 dopo la rivoluz francese (sempre apparizioni) xkè la Chiesa era in lotta con ogni
forma di modernità e le apparizioni confermavano un aiuto celeste ai fedeli perseguitati.
Augias: quindi abbiamo motivi politici x il culto portava consolazione ai fedeli, ma all’inizio i motivi x cui si fondò il
culto di Maria era altri, quali?
Filoramo: una religione dura nel tempo non solo per le sue dottrine, ma soprattutto x le pratiche e i riti che ne
garantiscono la continuità. Le pratiche son mantenute in vita dalla pietà popolare. E nella pietà religiosa l’esigenza dei
fedeli + umili è + forte xkè nasce da domande, sofferenza, bisogno di conforto, rassicurazione ecc. x es. gli apocrifi
cercano di colmare il vuoto dei vangeli e costruiscono testi romanzeschi con caratteristiche ellenistiche e danno
modelli di verginità cm qll di Maria. Nn sono belle favole xkè contengono a loro modo concezioni teologiche impo.
Augias: com’è nata Maria?
Filoramo: secondo il protovangelo di Giacomo, nasce, così come il battista e Gesù, in modo miracoloso. I genitori
(Gioacchino e Anna) sono anziani e sterili. Oggi aiuta la medicina ma a quei tempi occorreva un aiuto divino.
Gioacchino era umiliato x nn poter avere figli quindi va nel deserto x 40 giorni. Anna nel giorno del signore si veste cn
abiti nuziali e prega il signore. Un angelo appare e le dice che la supplica sarà esaudita. Anche Gioacchino viene
avvertito da un angelo. Nasce Maria passa l’adolescenza in un tempio miracolosamente nutrita da un angelo, fino a
12 anni qnd si sposa. È una prova che i testi sacri sono un ramo della letteratura fantastica? È quindi nella pietà
popolare che il personaggio cresce fino ad acquisire le dimensioni attuali.
Augias: io nell’importanza d Maria ci vedo la dolcezza materna e inoltre è l’unica che ancora continua ad apparire tra
le divinità o semi divinità ai fedeli. O continua a versare lacrime. Inoltre la spagna ha pressato affinché si affermasse
l’immacolata concezione paese del mediterraneo la madre ha un ruolo impo nella famiglia.
Filoramo: qst paesi sono cattolici, al nord sono protestanti e quindi credono solo in cristo e rifiutano il culto di Maria.
 qst nn significa che la figura della madre nelle loro famiglie nn sia impo.
Augias: trasferendo dal cielo alla terra la composizione familiare abbiamo: il padre severo incline alla punizione, la
madre affettuosa incline al perdono quindi vediamo una trasposizione di qualsiasi famiglia.
Filoramo: Da un certo punto di vista la chiesa è la sposa di Cristo. Pensiamo a Paolo: se cristo è il capo, la chiesa è la
sua sposa. I Padri si sn preoccupati di sviluppare il rapporto tra Maria e la Chiesa  entrambe spose e madri. X
Agostino, Maria è inclusa nella Chiesa cm membro santo e cm modello di vita; come Maria partorisce cristo, la chiesa
genera spiritualmente i fedeli con i sacramenti. C’è una predisposizione teologica a privilegiare l’importanza della
dimensione femminile.
Augias: xò il corpus sacerdotale della chiesa è solo composto da uomini. Comunque, che ruolo hanno avuto i dogmi
mariani nel definire la figura e il culto mariani? Soprattutto qll di “madre di Dio”.
Filoramo: sulla natura di Dio ci sn state tante discussioni e divisioni.  è uno dei problemi + impo del cristianesimo,
più impo (secondo Filor) del problema trinitario. X comprendere cm si è arrivati al dogma dato dal concilio di Nicea e
qll di Calcedonia, dobbiamo prendere in consideraz 2 modi di intendere la realtà umana del Cristo incarnato: da un
lato, il modello influenzato dal platonismo (mette al primo posto la realtà divina, superiore) dei teologi della tradizione
alessandrina.  privilegiano la dimensione divina a scapito d qll umana e la loro teologia è basata sulla dicotomia
logos/carne: il Verbo (Figlio eterno del padre) si unisce direttamente alla carne umana e diventano una cosa sola. Così
si lascia poco spazio all’anima, alla volontà e all’intelletto dell’uomo Gesù  il soggetto in lui è il Logos divinounico
centro di riflessione.
Dall’altro lato abbiamo la scuola di Antiochia ke cercava di recuperare la dimensione umana di Cristo con la
conseguente perdita del valore salvifico dell’incarnazione. Qst modello era basato sulla dicotomia logos/anthropos
(uomo)  insisteva sulla completezza dell’uomo Gesù e quindi il Logos divino incontaminato si unisce a lui
nell’incarnazione senza sostituirsi a nessuna delle sue facoltà umane- Quindi cristo è dato dall’unione dell’uomo
completo di corpo, anima, intelletto con il Logos.
Augias: torniamo a Maria come madre di Dio, a qst seguirono altri dogmi Costantinopoli (381) i vescovi fondano il
dogma della sua perpetua verginità. Cn qst 4 dogmi si eleva Maria al di sopra degli altri santi, quasi dandole la divinità.
Era una donna nata dalla carne e morta ma nn ne sappiamo niente xkè dopo la pentecoste nn si parla più di lei, x
esempio Paolo (possiamo considerarlo il 1 evangelista) nn ne parla.
Filoramo: paolo nn ha conosciuto Gesù in vita ma ha visto solo il Cristo nelle sue visioni e quindi nn ha conosciuto sua
madre, anche se conosce la tradizione. Il personaggio nn viene trascurato, è che gli evangelisti hanno posizioni diverse.
Marco è negativo  ricordiamo il radicalismo di Gesù verso i suoi parenti (comprende anche la madre). Luca le
attribuisce invece un ruolo + significativo e la esalta con un testo poetico (Magnificat) e ne disegna un quadro positivo.
Augias: eppure è un eccezione xkè negli altri vangeli si tende a parlare di lei in contrasto con il figlio.
Filoramo: qst xkè i vangeli sono una rilettura di Gesù visto come figlio di Dio e visto che molte parole sn contro la
famiglia, la figura di Maria viene nascosta x nn farla entrare in contraddizione cn le espressioni del figlio. Infatti la
stessa costruzione dei dogmi nn è fondata sulle scritture, ma frutto di successive costruzioni teologiche.
Augias: anche per il dogma dell’immacolata concezione ci fu una lotta tra i padri della chiesa xkè si trattava di togliere
il peccato originale anche a Maria xkè da lei nasce il figlio divino.
Filoramo: qst è un esito storico e fu Agostino a costruirlo. Prima di lui la dottrina del peccato originale nn c’era
(qualche spunto nella lettera ai romani di paolo).
I padri della filosofia antica (x es Paltone) avevano come meta la possibilità di ritornare a contemplare un mondo
ideale da cui l’anima ad un certo punto si era allontanata finendo prigioniera del corpo, in attesa di essere liberata
grazie alla verità logos. Nell’ebraismo xò l’uomo solo con la sua ragione nn può arrivare alla verità xkè Tra Dio il
creatore e l’uomo rimane un abisso.. x qst, visto le la verità è solo di Dio, nn può essere rivelata e l’uomo può arrivarvi
solo accettando qst verità e quindi passivamente.

9. Prodigi dello spirito e dell’intelletto

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