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Frederick Nietzsche

Attribuiva al suo cognome origini russe (sterminatore) e calza a pennello con la sua figura e la sua
filosofia. Infatti essa punta a distruggere il pensiero occidentale e soprattutto l'impianto metafisico, che
aveva creato un mondo parallelo al nostro, finendo a crederlo come vero. Vuole mettere in discussione
tutto ciò che si è detto fino a quel periodo. "Io vengo per contraddire come mai si è contraddetto", "non
sono un uomo, sono dinamite". Ma, nonostante tutto, non è uno spirito negatore, ma distrugge per far
emergere una sorta di verità.

Quando parliamo di Nietzsche, dobbiamo parlare della sua malattia e rapporto con il nazismo. Egli lo
precede però, a proposito dei suoi scritti, si può parlare di Nazificazione se i suoi scritti hanno influenzato
il nazismo, o Denazificazione se invece non ha aiutato il suo sviluppo. La colpa di questa associazione
sarà della sorella.

Ad un certo punto della sua vita, comincia a soffrire di depressione e, a causa di ciò, fu costretto ad
abbandonare il suo lavoro da professore universitario. Ma nonostante ciò continuò a viaggiare spesso e ad
essere invitato nelle università. La depressione sfocia in pazzia e follia: a Torino vede un signore che
picchiava il cavallo e, prima cominciò ad inveire contro l'uomo e poi confortò il cavallo. La critica cerca
di collegare la malattia e la sua filosofia, come se una abbia influenzato l'altra o viceversa. Essa cercava di
rendere negativa la malattia per screditare il suo pensiero. Nietzsche però si difese sostendo che spesso la
malattia mette l'uomo in una posizione privilegiata, poiché si possiede una sensibilità diversa che permette
di mostrare le cose da un altro punto di vista.

Il rapporto con il nazismo in qualche modo può esserci ma non era l'obbiettivo di Nietzsche, non avendo
finalità politica. Come il discorso di Fichte, anche la filosofia del Superuomo sarà infatti reinterpretata da
Hitler. Questo però è stata colpa della sorella Elizabeth, definita come Maledetta, perché si pensa che,
dopo la morte del fratello, abbia aggiunto delle parti che avrebbero richiamato il pensiero nazista. Nel
1933 Hitler va a visitare il museo dedicato a Nietzsche, e la sorella gli regala il bastone del fratello.
Questo gesto viene utilizzato come dimostrazione di questo rapporto.

Come Platone, gli scritti di Nietzsche possono essere divisi in: Scritti della Giovinezza (Nascita della
Tragedia, Considerazione inattuali); Scritti del periodo Illuministico o della Filosofia del mattino; Scritti di
Zarathustra o del Meriggio; Scritti della Vecchia o del Tramonto.
Primo periodo, scritti Giovanili

Nascita della Tragedia

Nietzsche vuole analizzare le cause che hanno portato al decadimento della morale e alla regressione del
pensiero occidentale. Lo fa utilizzando due figure: lo spirito Apollonio e lo spirito Dionisiaco. Il primo è
lo spirito dell'armonia, dell'equilibrio, dell'ordine, della luce, il secondo è tutto l'opposto, rappresentante il
caos, la mancanza di equilibrio, l'oscurità, il disordine. Nietzsche dice che inizialmente i due vivevano
separati, nel momento in cui hanno iniziato ad avvicinarsi ed unirsi, danno vita all'origine della tragedia,
vicendo in armonia. Con questa, nacque la civiltà greca. Questa armonia viene rotta nel momento in cui il
momento Apollineo prende il sopravvento su quello Dionisiaco. Quando ciò accade, si ha la morte della
tragedia e la fine della civiltà occidentale, come se fosse soffocata dal troppo ordine e morale.

Considerazioni inattuali

Sono una serie di riflessioni sulla storia, sulla sua importanza e sulla storiografia. Sono inattuali perché
Nietzsche in esse mescola passato, presente e futuro. L'errore è stato quello di dare troppa importanza alla
storia, il passato non è stato messo in discussione ed è come se la società occidentale avesse creato
l'Idolatria del fatto, come se si adorasse il fatto talmente tanto da non metterlo più in discussione. È come
se l'uomo chinasse il capo e incurvasse la schiena davanti la storia. In realtà, non è che non dobbiamo dare
valore alla storia ma deve essere quest'ultima a servizio dell'uomo ma non al contrario. Dobbiamo
ricordare, ma ognuno si deve poi creare una propria strada, se no non ci sarebbero più cose originali.

Parla di tre tipi di storia che possiedono tutte sia un lato positivo e uno negativo:
1. Storia Monumentale: l'aspetto negativo sta nel fatto che l'uomo cerca ispirazione nel passato, facendo
ciò si finisce con il fare nulla di originale, riproponendo aspetti positivi e negativi. L'aspetto positivo
però è che, in qualche modo, l'uomo ha una qualche aspirazione, come riproporre la grandezza del
passato.

2. Storia Antiquaria: l'aspetto negativo è che l'uomo non cerca l'ispirazione ma guarda al passato perché
lo ama profondamente, andando ad idolatrare il passato. L'aspetto positivo sta che nel conservare il
passato, si fa in modo di curare determinate cose che attestano l'esistenza di quel periodo.

3. Storia Antica: l'aspetto negativo è che critica tutta la storia passata, ma va bene criticare se si
"interpreta" ma non si può tagliare totalmente le radici del nostro passato, essendo noi il frutto di ciò
che si sta criticando.
Secondo periodo: Scritti del periodo Illuministico

Richiamano all'illuminismo non per esaltare la ragione ma utilizza la ragione semplicemente come
strumento per portare avanti la sua indagine e distruggere tutto il sapere precedente. La ragione viene
utilizzata per individuare due metodi di ricerca: il Metodo Critico e il Metodo Genealogico.
Il primo usa il Sospetto come chiave di lettura. Sembra richiamare Cartesio quando parlava del genio
maligno, dicendo che il dubbio deve diventare una guida nella conoscenza.
Il secondo prova a cercare le origini di un fatto, andando a percorrere il percorso che lo ha prodotto.

Utilizza questi due metodi e anche due figure: l'Uomo viandante, ovvero l'uomo che viaggia per cercare e
trovare la verità che per secoli è stata sepolta dalla menzogna; il Mattino, ovvero quel risveglio dell'uomo
dal torpore nel quale è rimasto per secoli.

Il compito della Filosofia del mattino è quello di distruggere la metafisica e la morale. Tutto questo
avviene attraverso l'annuncio della morte di Dio. Prima di arrivare a ciò, dobbiamo capire come l'uomo è
arrivato all'idea di Dio. L'uomo lo crea per consolazione, proiettandolo in un mondo parallelo al nostro.
Quel mondo è diventato un mondo giusto, bello e buono. Il nostro invece è diventato l'opposto, cattivo,
brutto e malato. Secondo Nietzsche, la religione ha creato inimicizia nei confronti della vita, portandoci a
mortificarla, annullarla e infine odiarla.

Attraverso un racconto, Un Uomo Folle, inserito nel La Gaia Scienza, annuncia la Morte di Dio. Parla di
un folle che, all'alba con una lanterna in mano, va girovagando per le strade della città, fino ad arrivare al
mercato, e cominciò ad urlare a tutti "Dio è morto" e tutti lo ascoltarono, prendendolo in giro. Con quella
affermazione voleva dire che erano crollate certezze, non è una questione di blasfemia ma è un discorso
molto più generale. Chi ascolta lo prendeva in giro perché ancora gli uomini non sono pronti alla verità,
preferendo le bugie, perciò è più facile credere che quell'uomo sia un folle, che mette in discussione secoli
e secoli di punti fermi. Nel momento in cui noi, invece, mettiamo da parte Dio e creiamo questa sorta di
vuoto, non dobbiamo riempirlo con una nuova verità assoluta.

Critica perciò Hegel perché, anche se non parlava di Dio, parlava di spirito assoluto, mettendo da parte la
religione creandone una nuova con lo stato al centro di tutto, ma anche Marx perché sostituiva a Dio
l'Economia. Critica anche Comte che parlava di Umanità intesa come una sovra entità.
Terzo periodo: Scritti del Meriggio

Così Parlò Zarathustra

Zarathustra era un profeta che viene definito come un Messaggero del Fulmine, ed è il Superuomo.
Nell'opera, egli all'età di trent'anni, si ritira in cima ad un monte per meditare, e in questo periodo scopre
tre verità e decide di tornare per comunicarle al popolo. Però non viene creduto, tornando nel monte.
Questo succederà tre volte finché gli uomini non saranno pronti ad accettare queste verità. Esse sono:
 Il Superuomo: in tedesco Ubermensch, non si deve intendere il Super come un superlativo. La
tradizione corretta è quella: Oltre Uomo, come se noi volessimo andare oltre l'uomo che siamo abituati
a vedere, un nuovo uomo, mai conosciuto prima. Il Superuomo è colui che riesce ad accettare l' Eterno
Ritorno, vive esaltando la Volontà di Potenza e vive superando il Nichilismo.
Ci sono tre trasformazioni che l'uomo deve compiere per doventare superuomo: si passa da uomo
cammello, a uomo leone, a uomo fanciullo.
- Le gobbe del cammello sono simbolo di sottomissione, condizione del Tu Devi, un uomo che si
limita a percepire passivamente e che si china e diventa servo delle verità assolute.
- Il leone, simbolo di forza e aggressività, rappresenta la condizione del Io Voglio, che afferma se
stesso, non più schiavo ma libero. Ma ciò non basta per diventare Superuomo, si deve diventare
fanciullo.
- Con il fanciullo, simbolo di innocenza, stupore e semplicità, l'uomo arriva a dire di Si alla Vita. Si
arriva ad amare la vita talmente tanto da amare anche gli aspetti negativi.

 L'Eterno ritorno: viene trattato in Nella Gaia Scienza e In così parlò Zarathustra.
- Nel La Gaia Scienza introduce l'eterno ritorno con uno spirito maligno, un demone, che ci viene a
trovare in sogno. Questo dice: "Immagina di morire ma do avere la possibilità di ripetere all'infinito
la vita in ogni suo aspetto, vorresti?". Solo il Superuomo direbbe di si, perché ama così tanto la vita
che, nonostante i dolori, accetterebbe ogni sofferenza.
- In Così Parlò Zarathustra, egli si trova in compagnia di un nano, davanti ad una porta Carraia, ovvero
un punto che unisce due strade in due direzioni diverse, verso il passato o il futuro. Zarathustra
chiede al nano se queste due si incontreranno mai, ed egli risponde che tutto è destinato ad
incontrarsi e ripetersi. Infatti Nietzsche riprende la teoria del tempo circolare dei greci (una cosa
nasce, fa il suo corso, muore e ricomincia). Ad un certo punto si cambia scena, e nel loro cammino
incontrano un pastore agonizzante con la coda di un serpente che gli esce dalla bocca. I due uomini
ordina al pastore di staccare la testa al serpente a morsi. L'uomo lo fa e la scena si conclude con la
descrizione del pastore ridente con il corpo della creatura in mano, iniziando a fare una risata mai
sentita prima, in un modo quasi spaventoso.

Il pastore quindi rappresenta il Superuomo che morde e spezza il corpo del serpente che rappresenta
l'Eterno Ritorno (per i greci rappresentava la circolarità del tempo). Il Superuomo si impone sull'Eterno
Ritorno, non avendone paura.
 Volontà di potenza: essa per Nietzsche è una forza, un energia, che caratterizza la nostra vita ed è la
vita che si autocrea e che si autosupera. Seguendola, noi uomini diventiamo un continuo superamento
di noi stessi, andando sempre a migliorare. La Volontà di potenza è ciò che ti permette di dare un
senso all'insensatezza del mondo, di progettare e reinterpretare. Nietzsche dice che la nostra vita deve
essere paragonata ad un opera d'arte. La volontà di potenza deve trasformare il Così Fu in Così volli
che fosse, Così voglio e Così vorrò. Decido io della mia vita, prendendomi la responsabilità delle
proprie azioni.

Quarto periodo: Scritti della Vecchiaia:

Scritti del Tramonto

In questi testi, Nietzsche affronta due argomenti: Il Nichilismo e il Problema della Morale

 Il Nichilismo in teoria è il sentimento del nulla ma per Nietzsche si intende un sentimento di disgusto
nei confronti di tutto ciò che rimane. Non avendo più certezze, non è attratto più da nulla, come se
fuggisse dalla propria vita. Ne esistono di due tipo: Nichilismo Completo (Attivo) e Nichilismo
Incompleto (Passivo). Quest'ultimo è il momento in cui vengono annullate le certezze però l'uomo le
sostituisce con delle nuove. Quello Completo, invece, dopo un primo momento di smarrimento,
l'uomo trova di nuovo l'orientamento, non costruendo nuove certezze ma costruisce solo delle
prospettive (Prospettivismo): non c'è una verità assolute ma ne esistono tante.

 Il Problema della Morale: esiste la Morale dei padroni e la Morale degli Schiavi. Sostiene che gli
uomini in origine erano divise in queste due categorie: i signori elaborano una tavola di valori che
eramo la forza, la bellezza, la fierezza, tutte cose che esaltavano il corpo e la bellezza dell'uomo; gli
schiavi vengono rappresentati dai sacerdoti, che, gelosi dei signori, creano a loro volta un'altra tavola
di valori, opposti ai primi, esaltando la povertà, mortificazione e sacrificio. Il problema della morale
nasce con gli schiavi e i sacerdoti che hanno creato una visione triste della vita. Nietzsche definisce la
morale come "La legge del gregge nel singolo". In realtà il cristianesimo e la chiesa rappresenta tutto
ciò contro cui Gesù abbia combattuto, solo lui è il vero cristiano, dopo la sua morte nessuno può
essere considerato tale.

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