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19 gennaio 2023 - NIETZSCHE

L’uomo ha creato i valori assoluti, le religioni, ecc, per resistere di fronte alla realtà
che è crudele, caotica.
N rifiuta la religione metafisica, cioè rifiuta le prove ontologiche fornite dai filosofi e
cioè l’approccio metafisico alla religione.

Schopenhauer era giunto all’ateismo ma per lui questo rappresentava una


riflessione sul dolore e sul male presenti nel mondo. Non riesce a conciliare l’idea
di un dio onnipotente buono e di un mondo in cui esiste il dolore.
N invece opta per l’ateismo per un altro motivo: dio è semplicemente un costrutto
umano per resistere alla paura di fronte alla realtà che è irrazionale.

“Il mondo danza sui piedi del caso”

“La gaia scienza” - 1882 - in questo testo è contenuto l’annuncio della morte di
dio. Il racconto è quello di un uomo folle che in mezzo alla gente grida di non
riuscire a trovare Dio, di cercarlo e suscita le risa di chi è intorno e poi continua in
un suo monologo annunciando che Dio è morto. Da questo annuncio derivano
vertigine e caos.

L’uomo folle rappresenta il filosofo - profeta


Le risate rappresentano l’ateismo superficiale di alcuni contemporanei (19° secolo)
che hanno negato Dio nel loro pensiero ma hanno reintrodotto dei surrogati di Dio,
cioè delle credenze assolute - Hegel per esempio ha sostituito Dio con lo spirito
assoluto, mentre il positivismo ha introdotto l’assoluto della scienza.
L’annuncio della morte di Dio è difficile da dare e da ricevere. Da dare perchè
significa andare contro credenze precostituite, cristallizzate nel tempo. Da ricevere
perchè non tutti sono capaci di ricevere questa notizia, richiede una grande forza
interiore per guardare in faccia la realtà nella sua illogicità. Questa capacità ce
l’hanno solo pochi uomini: i superuomini.
Il prendere atto della morte di Dio è la condizione necessaria per diventare
superuomo.

Osservazioni sulla morte di dio: lo stesso N pare che non sia mai riuscito a
sopprimere la nostalgia dell’esistenza di Dio, in particolare voleva attaccare il Dio
frutto della ragione.
Tutto il pensiero successivo a N non ha potuto fare a meno di confrontarsi con
questo annuncio, col crollo degli assoluti.
C’è stato anche chi ha riproposto una riflessione su Dio ma non poteva più farlo
in termini metafisici ma riflettendo sulle relazioni, sulla trascendenza su un piano
etico.

Sempre nella “gaia scienza” l’individuo, ormai superuomo, ha davanti a sè il mare


aperto delle possibilità, di vivere la propria esistenza senza schemi precostituiti,
senza valori già dati ma creando lui stesso dei valori, sperimentando le novità che
la vita gli offre di volta in volta.

“COSì PARLò ZARATHUSTRA” - 1883/1885


Opera che segna il passaggio allo stile della prosa in versi.
Si divide in 4 parti, ognuna costituita da circa 20/22 discorsi fatti da Zarathustra.
Il nome di Zarathustra (o Zoroastro) si rifà a un pensatore persiano del decimo
secolo a.C. Che aveva fondato il pensiero religioso dello Zoroastrismo, che
presentava una forte lotta tra Bene e Male e un aspetto di Monismo (unica
divinità).
Quindi per primo ha tradotto una morale in termini di pensiero religioso e per
primo si sarebbe anche reso conto degli errori.

Il testo è suddiviso in 4 parti:


• teoria del superuomo
• Volontà di potenza e morte di Dio
• Riflessione sul tempo in relazione al superuomo (eterno ritorno)
• Esaltazione della vita degli uomini superiori (superuomini)

SUPERUOMO o OLTREUOMO = UBERMENSCH


(uber = sopra, mensch = umanità)

In N il superuomo indica un modello antropologico aldilà di ogni tipo dato


presente, è un modello che deve ancora realizzarsi, di cui Zarathustra si fa
profeta.
Il superuomo è fedele alla terra, cioè è fedele alla vita concreta, terrena, così
com’è, senza bisogno di riferirsi a una realtà trascendente, vive l’esistenza come
un fanciullo
Triplice metamorfosi:
Nel primo discorso della prima parte troviamo 3 figure:

• CAMMELLO (uomo normale che vive sotto il peso delle tradizioni, delle credenze
precostituite - rappresentate dalle gobbe del cammello)
• LEONE (individuo che grazie alla sua forza interiore si libera dalle catene delle
credenze negli assoluti - “libertà da”)
• FANCIULLO (l’oltreuomo, che vive la dimensione dionisiaca dell’esistenza e
inventa la propria vita. Così come il fanciullo si getta nella vita in modo gioioso
senza schemi precostituiti, così deve fare il superuomo. - “libertà di”)

È un processo di liberazione per pochi, per una élite di uomini.

Per Marx il processo di liberazione è rivolto alla classe oppressa, costituita dalla
massa del proletariato.
Per Schopenhauer invece è una liberazione dalla volontà di vivere

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