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UNITà
Sezione 1 9 Dal secondo Ottocento al primo Novecento
•La vita
maestri Luigi Pirandello •Le opere
•Il pensiero e la poetica
•Il fu Mattia Pascal
La nascita
1867 La morte
1936
Gli studi
I successi e il premio Nobel
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Linea del tempo
Il fu Mattia Sei Novelle per Uno, nessuno
Pascal personaggi… maestrie centomila
un anno Luigi Pirandello Muore
Unità 9
Nasce
La vita
Le origini Luigi Pirandello nacque il 28 giugno 1867 ad Agrigento. Frequentò il liceo
e gli studi classico di Palermo. Si iscrisse in seguito alla facoltà di Lettere a Palermo,
poi a Roma e infine a Bonn, in Germania, dove si laureò.
Roma e Nel 1892 si trasferì a Roma e nel 1894 sposò Maria Antonietta Portulano,
l’inizio della donna bellissima ma psicologicamente fragile; dalla loro unione nacquero
carriera tre figli.
letteraria Nel 1893 scrisse il suo primo romanzo, L’esclusa, e dal 1897 iniziò a
comporre drammi e atti unici per il teatro. Nello stesso anno iniziò a
insegnare lingua italiana all’Istituto Superiore di Magistero di Roma.
La malattia Nel 1903 una frana distrusse la miniera di zolfo in cui il padre aveva
della moglie investito tutto, compresa la dote di Maria Antonietta. Ciò provocò nella
moglie una gravissima crisi che si manifestò come una vera e propria
malattia mentale, che la tormentò per tutta la vita.
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Sezione 1 Dal secondo Ottocento al primo Novecento
Luigi Pirandello
le opere
TEATRO
Principali romanzi
• I primi romanzi, L’esclusa e Il turno mostrano un’attenta analisi psicologica e le situazioni
paradossali o comiche della concezione borghese del matrimonio e della famiglia.
• Il fu Mattia Pascal, pubblicato nel 1904, è considerato il romanzo più importante.
• Quaderni di Serafino Gubbio operatore è un’analisi della civiltà delle macchine.
• Uno, nessuno e centomila, il romanzo più filosofico di Pirandello, è un viaggio di
liberazione dalle forme in cui il protagonista viene chiuso dagli altri.
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maestri Luigi Pirandello Unità 9
• Pensaci, Giacomino!
Opere del • Liolà
teatro in • La giara
dialetto • Il berretto a sonagli
• La patente.
Nel “teatro dei miti” sono presenti vicende ai confini della realtà,
con elementi surreali, magici e simbolici, ambientate in luoghi
“Teatro naturali:
dei miti” • La nuova colonia, sul mito sociale
• Lazzaro, sul mito religioso
• I giganti della montagna, sul mito dell’arte.
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Sezione 1 Dal secondo Ottocento al primo Novecento
Le opere
Le poesie, Pirandello pubblicò sette raccolte di versi: la prima, Mal giocondo, nel
le novelle 1889 e l’ultima, Fuori di chiave, nel 1912. Negli anni compose 225
e i saggi novelle e dal 1922 cominciò a raccoglierle e le pubblicò con il titolo di
Novelle per un anno. La raccolta fu materiale prezioso per romanzi e
testi teatrali successivi. Alcune sono ambientate in Sicilia e raccontano
il mondo contadino, altre a Roma, e narrano le frustrazioni di impiegati
o di professionisti. Le novelle degli anni Trenta sono ambientate in
un’atmosfera surreale e fantastica.
Fra il 1904 e il 1905 Pirandello scrisse il saggio L’umorismo, dove distingue:
• comicità, che provoca il riso, quando ci si accorge che una situazione è
presentata al contrario;
• umorismo, che porta alla riflessione, quando di fronte a un fatto comico
emergono sentimenti contrastanti, come ridere e piangere insieme.
I principali Il primo romanzo aveva come titolo Marta Ajala, ma fu pubblicato nel 1901
romanzi con il titolo L’esclusa. Il secondo, Il turno, fu pubblicato l’anno dopo.
Entrambi mostrano un’attenta analisi psicologica e le situazioni paradossali o
comiche della concezione borghese del matrimonio e della famiglia.
Il fu Mattia Pascal (vedi pag. 68), pubblicato nel 1904, è considerato il
romanzo più importante.
Nel 1925 uscì Quaderni di Serafino Gubbio operatore, nel quale viene
narrata in prima persona un’analisi spietata della civiltà delle macchine.
Uno, nessuno e centomila è il romanzo più filosofico di Pirandello,
pubblicato nel 1926. Narrato sempre in prima persona, il romanzo presenza
un viaggio di liberazione dalle forme in cui il protagonista viene chiuso
dagli altri e nelle quali non si riconosce.
Il teatro
Maschere Pirandello ha scritto più di quaranta drammi, riordinati nella raccolta
nude Maschere nude. La sua fu una vera rivoluzione, soprattutto la
rappresentazione di personaggi allo stesso tempo comici e tragici.
Il teatro Per la produzione teatrale in dialetto, ricordiamo opere che spesso sono
dialettale adattamenti di novelle:
• Pensaci, Giacomino!
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maestri Luigi Pirandello Unità 9
• Liolà
• La giara
• Il berretto a sonagli
• La patente.
Il teatro Per il teatro del grottesco, che intendeva mostrare aspetti paradossali e
del grottesco assurdi dell’esistenza, ricordiamo Il piacere dell’onestà e Il giuoco delle
parti. In Così è (se vi pare) viene rappresentato nello stesso tempo in
chiave umoristica e tragica il fatto che esistono tante verità quanti sono i
punti di vista.
Il metateatro Tra gli anni 1921 e 1930 Pirandello mise in scena il metateatro o “teatro
nel teatro”, in cui non si parla della vita, ma del teatro stesso.
I drammi del metateatro sono:
• Sei personaggi in cerca d’autore, che rappresenta il contrasto tra
attori e personaggi e l’impossibilità dell’arte di riprodurre la vita. Con
quest’opera Pirandello introduce una novità: coinvolgendo il pubblico
nella rappresentazione;
• Ciascuno a suo modo, che rappresenta il contrasto tra attori e
spettatori;
• Questa sera si recita a soggetto1, che rappresenta il contrasto tra attori
e regista;
• Enrico IV, che esplora il tema della follia, in cui l’uomo si libera da
ogni maschera e da ogni condizionamento.
Il “teatro Tra gli anni 1928 e 1930 Pirandello mise in scena il “teatro dei miti”, con
dei miti” vicende ai confini della realtà, con elementi surreali, magici e simbolici,
ambientate in luoghi naturali. In questa ultima fase della sua produzione
teatrale, Pirandello intendeva dimostrare che i valori universali non si
possono trovare nella realtà ma solo nel mito. La trilogia del “teatro dei
miti” è composta da:
• La nuova colonia, sul mito sociale;
• Lazzaro, sul mito religioso;
• I giganti della montagna, sul mito dell’arte.
1. Sei personaggi… a soggetto = questi primi tre drammi costituiscono la “trilogia del metateatro”,
in cui avviene la riforma del teatro naturalista nelle figure di attori, spettatori, personaggi e
regista.
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Luigi Pirandello
La formazione L’interpretazione
IL PENSIERO
e gli studi della realtà
E LA POETICA
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maestri Luigi Pirandello Unità 9
Il pensiero e la poetica
La La formazione culturale di Pirandello fu influenzata dai due grandi veristi
formazione siciliani Luigi Capuana e Giovanni Verga, ma, rispetto a loro, Pirandello
verista e “scava” nella vita psichica dei personaggi per scoprirne la fragilità e
gli studi l’incoerenza.
Egli studiò sui testi di tre autori, che sentiva vicini al suo modo di pensare:
• lo psicologo Alfred Binet, che analizzò il concetto di “io debole”, cioè
la mente di una personalità complessa e instabile;
• il filosofo Henri Bergson (vedi pag. 3), che teorizzò una concezione
dell’universo in continuo cambiamento, in perenne “movimento vitale”;
• il filosofo tedesco Georg Simmel, uno dei padri del relativismo, cioè
l’affermazione che non esiste una verità assoluta.
il fu mattia
pascal
di Luigi Pirandello
La trama
Mattia Pascal vive in un piccolo paese della Liguria. Dopo una giovinezza agiata, cade
in rovina ed è costretto a lavorare. La sua vita è fatta di continui litigi con la moglie
e la suocera. Allora fugge e, a Montecarlo, gioca al casinò e vince tantissimo denaro.
Mentre sta tornando a casa in treno, legge sul giornale che è stato ritrovato il
cadavere di un suicida, identificato proprio con lui. Si dà per morto e comincia una
nuova vita, col nome Alessandro Meis. Inizia a viaggiare, ma poi si stabilisce a Roma
e si innamora, ricambiato, di Adriana. Subisce un furto, ma lui non può denunciare il
ladro e nemmeno sposarsi, perché la sua identità non è reale.
Inscena allora il suicidio di Adriano Meis e torna al suo paese di origine, dove però
trova che la moglie si è risposata e il suo lavoro è stato dato a un altro.
Mattia resta “fuori dalla vita” e comincia a scrivere le sue memorie, diventando
“il fu Mattia Pascal”.
La struttura
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maestri Luigi Pirandello Unità 9
La vicenda è narrata in prima persona dal protagonista. Il punto di vista cambia con l’identità
del narratore, che prima è Mattia, poi Adriano Meis e infine il “fu Mattia”. La narrazione è
sempre soggettiva, lontana da quella impersonale e oggettiva del Naturalismo.
Oltre alla narrazione in prima persona, altre tecniche narrative sono:
• il flashback
• la differenza fra l’io narrante e il personaggio.
Il linguaggio assume caratteri teatrali per la presenza del monologo interiore, di
interrogazioni, esclamazioni, riflessioni ed espressioni colloquiali.
Temi
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Sezione 1 Dal secondo Ottocento al primo Novecento
Il fu Mattia Pascal
La trama Mattia Pascal vive in un piccolo paese della Liguria. Dopo una giovinezza
agiata, cade in rovina ed è costretto a lavorare. La sua vita è fatta di
continui litigi con la moglie e la suocera. Decide di fuggire; a Montecarlo
gioca al casinò e vince tantissimo denaro. Mentre sta tornando a casa in
treno, legge sul giornale che è stato ritrovato il cadavere di un suicida,
identificato proprio con lui. Allora si dà per morto e comincia una nuova
vita, col nome Alessandro Meis; inizia a viaggiare, ma poi capisce di
essere rimasto solo e senza radici. Si stabilisce così a Roma e si innamora,
ricambiato, di Adriana, attirandosi l’odio di Terenzio, che avrebbe
voluto sposarla. Terenzio lo deruba, ma lui non può denunciare il ladro
e nemmeno sposarsi, perché la sua identità non è reale. Decide allora di
inscenare il suicidio di Adriano Meis e torna al suo paese di origine, dove
però trova che la moglie si è risposata con il suo migliore amico e il suo
lavoro è stato dato a un altro. A quel punto Mattia resta “fuori dalla vita”
e comincia a scrivere le sue memorie1, diventando “il fu Mattia Pascal”.
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maestri Luigi Pirandello Unità 9
La visione Nel Fu Mattia Pascal ritroviamo alcuni elementi del pensiero di Pirandello,
del mondo presenti anche in altre opere, ma che in questo romanzo compaiono in
maniera chiara per la prima volta:
• il relativismo conoscitivo (vedi pag. 65);
• la filosofia del lontano (vedi pag. 65);
• la lanterninosofia esposta dal padre di Adriana, Anselmo Paleari, che
si interessa di spiritismo e filosofia. La parola deriva da “lanternino” e
“filosofia” e vuol dire “filosofia del lanternino”. Secondo questa teoria,
gli esseri umani, rispetto agli animali, si accorgono di essere viventi:
questo sentimento è come un lanternino colorato, con una luce troppo
debole. Per questo molti alimentano la propria luce ai “lanternoni” delle
fedi e delle ideologie, per avere maggiori punti di riferimento.
2. monologo interiore = procedimento con cui l’autore riporta i pensieri e le riflessioni del
personaggio senza introdurli con le virgolette o i verbi dichiarativi, esponendoli in un discorso logico
(il flusso di coscienza, invece, riporta i pensieri così come si presentano e si accavallano nella
mente, senza un filo logico).
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