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Luigi Pirandello

Nascita: 28 giugno 1867

Luogo: Agrigento

1886 studia lettere a Roma, dove incontra Luigi Capuana e pubblica il suo primo libro di poesie “Mal
giocondo” (1889).

Conclude gli studi in Germania per via di un contrasto con il rettore dell’università, trascorrendo così 3 anni
a Bonn. Durante gli anni in Germania si laurea nel 1891 e compone le “Elegie renane” (ispirato a Goethe) e
le poesie “Pasqua di Gea” dedicate ad una sua amante.

Tornato a Roma nel 1893 scrive il suo primo romanzo “Marta Ajala” che venne poi pubblicato nel 1901 con
titolo “L’esclusa”. Nel 1894 sposa Maria Antonietta Portulano con la quale si stabilisce a Roma ed avrà tre
figli. Pirandello diventa insegnante di lingua italiana presso l’istituto superiore di Magistero, dove continua
con la scrittura di diverse novelle pubblicate poi su riviste e quotidiani.

Nel 1903 subisce un grave crollo finanziario per via di una frana nella miniera di zolfo del padre, nella quale
aveva investito parte dei suoi averi, compresa la dote di sua moglie. Durante il crollo emotivo, Pirandello, in
cerca di equilibrio mentale e denaro, scrive “Il fu Mattia Pascal” poi pubblicato nel 1904, il quale ottiene un
inaspettato successo. Questo fu un romanzo innovativo, per via della struttura e del finale aperto che si
contrappongono alle forme tradizionali di romanzo ottocentesco. L’opera fu anche uno specchio della crisi
filosofica di inizio secolo e si basò sulla critica del concetto di identità.

In seguito, Pirandello elabora la poetica dell’umorismo, esposta poi nel saggio “L’umorismo” del 1908. Nel
frattempo, sua moglie si ammalò, in un continuo peggiorare della malattia, fatto che creò ulteriore
scompiglio nella vita dell’autore.

Altro avvenimento importante fu la scrittura del romanzo “Si gira…” poi rieditato nel 1925 a nome
“quaderni di Serafino Gubbio operatore”.

Pirandello riscosse un enorme successo grazie alle sue opere teatrali, che lo portarono ad abbandonare la
strada dell’insegnamento. Nel frattempo, continuò a scrivere novelle, tra cui troviamo “novelle per un
anno” (raccolta di 365 testi, ma completa solamente di 225 per la morte dell’autore) e la raccolta
“Maschere nude” iniziata nel 1918 dove vengono raccolte le sue opere teatrali. Infine, scrisse tra il 1925 e il
1926 il romanzo “Uno, nessuno e centomila”, un monologo rivolto al lettore, dove il protagonista fallisce
ogni volta nel liberarsi dalle maschere che la gente aveva di lui, finendo a rinunciare a tutto ciò che
possedeva per ricongiungersi al libero fluire della vita.

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