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1896-1981

Eugenio montale nacque a Genova nel 1896 da una famiglia benestante.

Nel 1915 si diplomò in ragioneria ma si dedicò sempre più assiduamente agli studi letterali.

Nel Dopo guerra iniziò a frequentare ambienti letterari e conobbe Camillo Sbarbaro , che divenne suo
grande amico , e il triestino Roberto Balzen , che lo avvicinò all’opera di Italo Svevo e autori come Robert
Musil.

Nel 1925 pubblicò il suo primo libro di poesie , Ossi di seppia , il titolo allude all’aridità degli amati paesaggi
naturali della riviera ligure .

Nel 1927 Montale si trasferì a Firenze qui lavorò per una casa editrice la Bremporad.

Negli anni 30’ ebbe una relazione con la studiosa americana Irma Brandeis e in seguito si legò a Drusilla
Tanzi .

Nel 1939 diede alle stampe la sua seconda raccolta poetica: Le Occasioni .

Montale visse a Firenze anche negli anni della seconda guerra mondiale e anche nel primo dopo guerra ,
finché nel 1948 si trasferì a Milano per lavorare come redattore al “corriere della sera”

Altre raccolte Satura e La bufera e altro

Nel 1975 Montale fu insignito del PREMIO NOBEL per la letteratura.

Morì a Milano nel 1981.

HO SCESO . DANDOTI IL BRACCIO

Di che cosa parla ?

Montale si rivolge idealmente alla defunta moglie ,Drusilla Tanzi , detta mosca . mosca è la compagna che
rappresenta l’ amore coniugale ; cioè la complicità affettuosa di una lunga vita vissuta insieme .

METRO: due strofe di versi liberi

IPERBOLE : un milione di scale , che nel verso 8 diventa addirittura milioni di scale

TEMI: il tema principale di questa lirica è dunque l’amore come aiuto reciproco , non come passione , al
centro di questo aiuto reciproco c’è il motivo della vista di intendere in senso

“reale” : quella di montale era migliore di quella di Drusilla dato che la aiutava a scendere le scale

“ideale”: di Drusilla , al contrario, era molto più efficace e acuta di quella del poeta

Scendere le scale : nel primo caso quello letterale e nel secondo è una metafora di una lunga vita in
comune

LINGUAGGIO: colloquiale e intimo

VERBI: tempi al passato ( ho sceso , è stato breve ,), al presente relativo alla fase in “morte” (ora che non ci
sei , mi occorrono …)

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