Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
UNITà
Sezione 1 4 Dal secondo Ottocento al primo Novecento
•La vita
maestri Giovanni Pascoli •Le opere
•Il pensiero e la poetica
•Myricae
La nascita
1855
La morte
Giovanni Pascoli
Nacque a San la vita Morì il 6 Aprile
Mauro di Romagna 1912 a Bologna.
il 31 dicembre
1855.
Fra Castelvecchio
e Bologna
I lutti e gli studi
24
Linea del tempo
Canti di Primi poemetti, Nuovi poemetti,
Nasce Myricae Castelvecchio Poemi maestri
conviviali Giovanni Pascoli Unità 4
Muore
La vita
Le origini, i Giovanni Pascoli nacque il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna e
lutti, compì studi classici ad Urbino. Nell’agosto 1867, suo padre fu ucciso con
gli studi un colpo di fucile e il responsabile dell’omicidio non fu mai scoperto.
Per Pascoli fu un evento traumatico e seguirono altri lutti: tra il 1868 e il
1871 morirono la sorella Margherita, la madre e il fratello Luigi. I fratelli
rimasti si stabilirono allora a Rimini e Giovanni terminò gli studi a Firenze.
In seguito egli si iscrisse alla facoltà di Lettere dell’Università di Bologna,
dove fu allievo del poeta Giosue Carducci. Nel 1879 fu arrestato per
motivi politici e condannato a tre mesi di prigione. Abbandonò quindi la
politica e riprese gli studi.
La laurea e le Dopo la laurea iniziò ad insegnare nei licei e si trasferì per lavoro a Massa,
prime poesie dove con le sue sorelle riformò il “nido” distrutto della sua infanzia.
In seguito, si trasferì a Livorno e nel 1891 pubblicò la prima raccolta di
poesie, Myricae.
Nel 1892 vinse il primo premio al Concorso internazionale di poesia latina
di Amsterdam, che poi conquistò ancora per tredici edizioni.
25
Sezione 1 Dal secondo Ottocento al primo Novecento
Giovanni Pascoli
Le opere
26
maestri Giovanni Pascoli Unità 4
Le opere
Le raccolte Nel 1891 uscì la prima raccolta di poesie, Myricae (vedi pag. 31) in cui
poetiche Pascoli tratta le piccole cose di tutti i giorni e gli affetti più intimi, oltre
al tema del dolore, del “nido”, dei lutti familiari che lo hanno colpito.
Comincia già in quest’opera lo sperimentalismo (vedi pag. 29) di Pascoli.
Nel 1903 Pascoli pubblicò i Canti di Castelvecchio, dedicati alla
madre. Anche qui torna il tema dei defunti, unito a quello del ricordo
dell’adolescenza.
I Primi poemetti narrano la vita semplice di due sorelle contadine, Rosa e
Viola, e i Nuovi poemetti trattano le avventure amorose di Rosa.
Nel 1905 pubblicò la versione definitiva dei Poemi conviviali, che
riprendono personaggi e miti dell’antichità: eroi come Alessandro Magno e
Ulisse vengono rappresentati nella loro umanità e incertezza.
Odi e inni è un’opera dedicata alla patria, con richiami alla fratellanza e
alla giustizia sociale.
Le Canzoni di re Enzio, infine, sono una raccolta di diverse opere dal tema
civile e patriottico.
Le poesie I Carmina (cioè “poesie”), scritti in latino, furono composti da Pascoli per
latine e il concorso di Amsterdam a partire dal 1843.
i saggi Tra i saggi, il più importante è Il fanciullino, pubblicato nel 1897.
Negli ultimi anni di attività, Pascoli si dedicò alla critica letteraria con
saggi su Leopardi e Manzoni, e compose tre volumi di commento a Dante:
• Minerva oscura
• Sotto il velame
• La mirabile visione.
Curò anche alcune antologie scolastiche latine e italiane che ebbero
grande successo.
27
Sezione 1 Dal secondo Ottocento al primo Novecento
Giovanni Pascoli
Fra umanitarismo Lo stile
IL PENSIERO
e nazionalismo
E LA POETICA
28
maestri Giovanni Pascoli Unità 4
Il pensiero e la poetica
Fra L’ideologia di Pascoli era piena di un profondo umanitarismo; in gioventù
umanitarismo finì in carcere per le sue idee politiche in favore delle classi lavoratrici,
e nazionalismo ma anche dopo quell’esperienza, che lo portò ad abbandonare la politica,
egli continuò ad aspirare alla concordia tra le persone e alla solidarietà
tra le classi sociali. Il nazionalismo di Pascoli ebbe origine dal tragico
fenomeno dell’emigrazione, che portava alla disgregazione del “nido
familiare”.
I temi Tra i temi più frequenti troviamo: il pensiero della morte, il ricordo dei
e i simboli cari defunti e il dolore per l’assassinio del padre. Troviamo inoltre: il
richiamo al “nido”, simbolo della famiglia, il valore della vita umile (le
“piccole cose”), la celebrazione della natura, il mistero del cosmo.
Lo stile Nella poesia di Pascoli è frequente l’uso del linguaggio basato su analogie
e legami impensati tra realtà diverse e lontane; inoltre troviamo spesso la
sinestesia, che unisce impressioni visive e uditive. Lo stile impressionistico
di Pascoli si esprime con immagini che rimandano a impressioni
sensoriali. La struttura sintattica è prevalentemente composta da frasi
brevi, collegate senza verbo o soggetto. Altri elementi stilistici sono:
l’onomatopea1, il fonosimbolismo2, il plurilinguismo3, lo sperimentalismo
ottenuto attraverso la combinazione di forme ritmiche classiche e nuove.
29
Sezione 1 Dal secondo Ottocento al primo Novecento
Myricae
di Giovanni Pascoli
Il linguaggio
Il titolo
Il linguaggio dà risalto
Il titolo è spiegato dallo all’aspetto fonico, con un uso
stesso Pascoli: myricae è il frequente di allitterazioni,
termine latino che vuol dire onomatopee e fonosimbolismi.
“tamerici”, piccoli arbusti Si nota anche il rigore scientifico
comuni sulle spiagge. La nell’utilizzare i nomi di animali,
parola è usata da Virgilio piante e fiori e il ricorso
per indicare i suoi versi a termini tecnici del gergo
poetici, per intendere che contadino.
la sua è un tipo di poesia
umile e semplice.
I temi
30
maestri Giovanni Pascoli Unità 4
Myricae
Il titolo Il titolo è spiegato dallo stesso Pascoli: myricae è il termine latino che
vuol dire “tamerici”, piccoli arbusti comuni sulle spiagge. La parola è
usata da Virgilio1 per indicare i suoi versi poetici, per intendere che la sua
è un tipo di poesia umile e semplice.
La struttura La raccolta ebbe nove edizioni e quindi molte revisioni, fatto che mostra
la ricerca linguistica di Pascoli e il suo sperimentalismo (vedi pag. 29).
Pascoli dedica Myricae al padre.
L’opera è costituita di 15 sezioni, che contengono nel complesso 156
poesie.
I temi Al centro di Myricae troviamo temi legati alla natura e alle piccole cose di
tutti i giorni, viste attraverso lo sguardo nuovo e ingenuo del fanciullino
(vedi pag. 29). Ma sullo sfondo è possibile individuare anche il tema del
passaggio dall’alba della vita al tramonto e alla morte. Il mondo della
campagna è lo specchio dell’interiorità del poeta, un ambiente naturale in
cui egli rappresenta, in forma simbolica, lo stupore, il mistero di fronte al
cosmo o le sue angosce profonde.
1. Virgilio = importante autore latino, al quale Pascoli si ispira. Si tratta dello stesso poeta scelto
da Dante come guida per l’Inferno e il Purgatorio, nel suo viaggio ultraterreno descritto nella Divina
Commedia.
2. allitterazioni = ripetizioni di lettere o sillabe dentro le parole che si trovano vicine o nello stesso
verso.
31