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ALLERGIA ALIMENTARE
Argomento che porta molta confusione, sopratutto perchè i sintomi possono essere confusi con
altre patologie (sopratutto riguardanti il tratto gastrointestinale).
Da un punto di vista epidemiologico è difficile stimarne la prevalenza, perchè per farlo servirebbe
una campione di popolazione ampio (in modo che sia rappresentativo dell’intero) in una specifica
area geografica. A questi soggetti si dovrebbero far compilare dei questionari sulla base di quello
che loro percepiscono come allergia alimentare, per poi realizzare dei test confermativi, in modo
certi che effettivamente si tratti di allergia alimentare.
Questo è poco pratico da poter realizzare, quindi ci si basa su stime che sono estremamente
variabili, stimando la presenza di allergia alimentare con una percentuale:
Un concetto fondamentale da considerare è che nel passaggio dall’età infantile all’età adulta ci
possa essere regressione/remissione dall’allergia. Quindi è possibile che un bambino con una
determinata allergia alimentare durante l’adolescenza/età adulta non sia più allergico.
In età PEDIATRICA:
• le allergie sono con forme cronico-persistenti perchè i bambini mangiano sempre le stesse cose
• gli alimenti più importanti per l’allergia sono latte, uova, pesce, legumi
In età ADULTA:
• le allergie sono con forme cronico-episodico, perchè il soggetto è in grado di evitare il cibo
• tendono ad aggravarsi
• l’allergia può essere legata all’esercizio fisico (durante i matrimoni si mangiano tante cose diverse
ma solo durante il ballo o un movimento maggiore si iniziano a mostrare segni di allergia
alimentare). Questo accade per un’alterazione del pH del sangue e dei tessuti che favorisce
insorgenza di reazioni avverse. Ciò determina anche un problema medico-diagnostico perchè
altera il concetto di riproducibilità, quindi bisogna tener conto che la reazione avversa può
verificarsi solo in presenza di esercizio fisico
• gli alimenti più importanti per l’allergia sono nocciole, arachidi, crostacei, vegetali, rosacee,
legumi
Vediamo quali sono le reazioni tossiche e quelle non tossiche ossia allergiche.
REAZIONI TOSSICHE si verificano in seguito ad assunzione di certe dose di tossine, sono quindi
dose-dipendente:
• la tossinfezione alimentare
• la reazione sgombroide
• Forme IgE-mediate (allergie alimentari). Tutto quello che è immuno-mediato ma non è IgE-
mediato non è allergia alimentare
• Forme Miste
◦angioedema (con vasodilatazione più profonda che può causare tumefazione a occhi, labbra,
mani, pedi, genitali e glottide)
◦sindrome orale allergica, è una sorta di prurito che si verifica nel cavo orale. E’ causata da
cross-reattività di alcuni allergeni presenti negli alimenti, nei confronti di allergeni respiratori.
Per esempio soggetti con allergia alla betulla possono avere reazione se consumano mela,
pera, pesca o carota (alcune proteine sono simili tra loro e durante la masticazione questi
allergeni possono innescare una reazione locale)
◦dolore, nausea, vomito, diarrea. Mai isolati, ma sempre associati ad altri sintomi.
◦rinite, asma (inalazione di aereosol di proteine del pesce/frutti di mare; asma del panettiere).
• Anafilassi (10-15%)
◦reazione generalizzata, di severità variabile, che coinvolge più apparati, fino allo shock. Per
esempio avere orticaria, angioedema e sintomi gastrointestinali è un’anafilassi.
STORIA CLINICA
Per fare diagnosi è necessario avere una storia clinica VEROSIMILE, ossia il tipo di alimento, la
quantità assunta e la modalità di assunzione devono poter spiegare la reazione:
• Tipo di alimento (il latte predomina fino al 1° anno di vita, poi grano, uovo, arachidi)
• Quantità. E’ vero che non c’è una dose dipendente vera e propria, ma sappiamo che la sensibilità
inizia a dose differenti per persone differenti. Ci sono bambini che sviluppano risposte allergiche a
piccole quantità di allergene e altri che hanno bisogno di dosi notevolmente maggiori.
• Timing (20’-2h). La reazione avviene solitamente nel giro di 30 minuti, è possibile che ci siano
reazioni ritardate, ma dopo più di 2 ore è impossibile parlare di allergia alimentare
• Esercizio fisico (pH?), se legata ad esercizio fisico la ricorrenza potrebbe essere alterata
• “Pasti a rischio” sono quei pasti dove si consumano tanti alimenti diversi (matrimoni)
• Tipo di sintomi
• Diari dietetici
• Diete di eliminazione
• Causata da un deficit della lattasi (scinde il lattosio in glucosio e galattosio). Il deficit solitamente è
parziale.
• sporadica
• circa il 50% della popolazione italiana ha bassi livelli di lattasi (raramente ereditaria);
• enzima inducibile, quindi è importante non eliminare il lattosio del tutto con delle diete drastiche.
Infatti spesso il deficit di lattasi compare dopo una eliminazione del latte/latticini dalla dieta.
Quando poi il latte viene reintrodotto, compaiono i sintomi di intolleranza perchè l’enzima si è
azzerato. In queste situazioni l’intolleranza può essere anche reversibile, con l’introduzione
graduale del lattosio e l’utilizzo anche delle compresse di lattasi
• associazione con MC
• Breath test: rileva la produzione di idrogeno che viene prodotto dalla fermentazione del lattosio da
parte dei batteri intestinali. Al paziente si fanno assumere delle compresse contenenti lattosio a
dosi crescenti e si rileva l’eliminazione di gas.
Quadro clinico tossico che si verifica con pesce non perfettamente conservato, ma anche con altri
alimenti come vini, spinaci, pomodori, alimenti in scatola, insaccati formaggi stagionati come
gruviera, gorgonzola
Se il pesce non lo tengo al freddo, l’istidina viene trasformata in istamina per azione di
microrganismi intestinali (enzima coinvolto è la DAO).
Quando assumo un grande carico di istamina con la dieta attivo tutti i sintomi legati alla presenza
dell’istamina in circolo:
Principali allergeni: arachidi, semi (noci, nocciole), crostacei, pesce, germogli di soia, latte vaccino,
uova, grano, senape, sesamo
CROSS-REATTIVITA’
A volte quello che succede è che dei bambini che risultano allergici ai crostacei, in realtà sono
allergici agli acari. Questo è dovuto alla cross-reattività di alcuni allergeni.
Si dovrebbe utilizzare un TESTI DI PROVOCAZIONE con alimenti in doppio cieco contro placebo.
Questo permetterebbe di discernere gli alimenti che possono dare cross-reattività, da quelli che
danno una reazione allergica importante. Il test in doppio cieco con placebo permettere di escludere
reazioni psicosomatiche, ma attualmente non viene più realizzato il doppio cieco.
Test di provocazione:
• “Gold standard”
• Rischio di anafilassi
Il test prevede il contatto con l’allergene, utilizzando eventualmente degli antistaminici in caso di
comparsa di reazione avversa.
• Terapia di fondo
• Terapia preventiva (per esempio se devo andare al ristorante e voglio evitare il rischio di
contaminazione degli alimenti. Anche tracce dell’alimento può far avvenire reazione avversa)
◦disodiocromoglicato
• Terapia d’urgenza
EPIDEMIOLOGIA
Quando andiamo a stimare l’incidenza delle allergie riscontriamo grossi problemi, perchè ci sono
molte incertezze nei metodi che utilizziamo
Per esempio:
• se usiamo dei questionari avremo delle sovrastime legate al fatto che la gente percepisce delle
allergie dove in realtà non ci sono
• se usiamo IgE specifiche o skin prick test (SPT) possiamo avere sovrastime legate al fatto che i
test danno della cross-reattività
Nel latte la sensibilità sia nel dosaggio delle IgE che nel SPT è
abbastanza buona. La specificità non è alta, questo vuol dire
che tra i soggetti identificati come allergici, alcuni erano sani.
ALLERGIA AI FARMACI
Difficile da diagnosticare perchè le manifestazioni cliniche possono essere legate ad una allergia o
ad un effetto collaterale del farmaco stesso.
Anche in questo caso non ci sono test affidabili/attendibili. Il test di provocazione non viene
realizzato per motivi etici (in casi estremi il soggetto può anche morire durante il test).
Drug hypersensitivity reactions (DHRs) è definito come evento avverso che è simile all’allergia.
Distinguiamo 2 forme:
• TIPO B, non prevedibile, NON dose-dipendente, risposta involontaria a un farmaco assunto a una
dose normalmente utilizzata nell'uomo
• TIPO A, di sovra-dosaggio, dose dipendente, con risposte prevedibili, il farmaco dà una reazione
perchè è stato assunto in quantità elevate
CLASSIFICAZIONE CLINICA
In genere si dice che le forme immediate si verificano entro un’ora, mentre le forme non immediate
dopo 6-8 ore dalla somministrazione del farmaco (ci possono essere anche forme più rapide che
compaiono prima)
FISIOPATOLOGIA
PENICILLINA
Deve esserci anche buona densità per creare bridge tra anticorpi e dare reazione allergica.
QUADRI CLINICI
REAZIONE IMMEDIATA
• Orticaria/angioedema
• Orticaria ritardata
• Eruzioni maculo-papulari
• Vasculiti
• Organi interni: epatite, danno renale, polmonite, anemia, neutropenia, trombocitopenia (Drug
Reaction with Eosinophila and Systemic Symptoms - DRESS).
STORIA NATURALE
Le reazioni anticorpali tendono a declinare nel tempo: la risposta dopo un po’ tende ad esaurirsi.
Le plasmacellule producono un anticorpo per circa un anno, dopo di chè è possibile che la
concentrazione degli anticorpi nel sangue cali. Quindi la risposta allergica alla penicillina ad esempio
non deve essere valutata dopo anni, ma il più presto possibile. E’ probabile che anche con un test
di provocazione orale io abbia pochi anticorpi in circolo. Attenzione però perchè con un test di
provocazione è possibile che si riattivi la risposta immunitaria, viene richiamata la memoria
immunologica, con le cellule B della memoria che hanno riprodotto gli anticorpi.
Rispetto ad altre allergie alimentari, dove si è quasi sempre positivi ad un test grazie anche alla
cross-reattività, in questo caso è possibile ottenere risultati ai test negativi.
Si tratta però di una reattività nascosta, perchè le cellule della memoria sono cellule che vivono
tanto. Questo accade sopratutto per le reazioni ritardate, perchè le cellule T sembrano avere una
memoria anche più lunga delle cellule B. La memoria T non si perde mai.
ITER DIAGNOSTICO
Racconta di un caso di un paziente a Foggia: solitamente si salta il passaggio del test cutaneo con
prik test e si procede direttamente con quello intradermico diluito. Il paziente in questo caso, testato
per il Rocefin (antibiotico) è morto. Ecco perchè lui non realizza mai questo test, non rischia la vita
del paziente per una diagnosi.
A volte non è così evidente che si è allergici ad un determinato farmaco, specialmente se parliamo
di antibiotici, perchè le malattie infettive spesso danno esantemi e quindi non so se è una reazione
avversa all’antibiotico o è la malattia infettiva.
Per evitare di realizzare il test di provocazione è meglio evitare di somministrare quel determinato
antibiotico, di cui si sospetta una sensibilità, e utilizzarne altri in caso di necessità.
Esempi di
esantemi