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• IgE mediata
• Non IgE mediata
• miste
• Enzimatica (lattosio)
• Tossica (sgombroide)
• Farmacologica (istamina)
**Non coinvolge reazioni del sistema immunitario**
Epidemiologia
La soia:
ha bassa prevalenza nella popolazione generale, ma è molto alta in bambini con altre allergie.
Spesso compresente se:
• Dermatite atopica
• Allergia latte
• Enterocoliti
Atopia: ipersensibilità ad allergeni normalmente presenti nell’ambiente, il corpo reagisce eccessivamente a queste
Da atopia consegue → asma, eczema
Sintomi
Definizione:
• reazione allergica generalizzata
• ad esordio rapido
• può portare a morte
*di tutte le anafilassi con sintomi cardiovascolari , solo il 10% è causato da alimenti
Grado 1:
• sintomi cutanei
• gonfiore/prurito in faccia
Grado 2:
• cutanei
• prurito/ gonfiore + vomito
• congestione naso/gola
• tachicardia
• ansia
Grado 3:
• cutanei precedenti
• GI precedenti + diarrea/sfinteri
• resp. Precedenti + raucedine, tosse, difficoltà respiratoria
• bradicardia e ipotensione
• senso di morte
Diagnosi allergie
1. indagare:
- sintomi
- anamnesi (famigliarità, intossicazione, tempi e modi insorgenza sintomi, sforzo dopo pasto, farmaci…)
- test di laboratorio (cerco anticorpi, reazioni…)
2. se questi mi fanno pensare ad allergia, prescrivo dieta di eliminazione (abbasso stress dell’organismo)
Diagnostica di livello 1
in vivo:
• prick test
• prick by prick
in vitro:
• dosaggio IgE
va bene come screening perché non si rischia di perdere diagnosi, i falsi positivi non sono un grande problema.
Diagnostica di livello 2
RAST: ricerca di IgE specifiche circolanti nel sangue
Test costoso, alta sensibilità e specificità
Quando si usa?
1. Se prick test è controindicato:
• Se non si possono sospendere antistaminici
• Patologia cutanea (la pelle è gia rovinata non ci posso fare il test)
• Rischio alto reazione sistemica
• Dermografismo
Ha durata limitata:
• 1 settimana per sintomi acuti
• 4 settimane per dermatite atopica
• 8 settimane per sintomi gastrointestinali
Dopo che il paziente si è stabilizzato grazie alla dita di esclusione (scopo diagnostico), si procede ai test di
provocazione.
Test di provocazione
somministro alimento e osservo:
• se non ottengo reazione avversa lo reintegro nell’alimentazione.
• Se il paziente reagisce diagnostico allergia a tale alimento
Una volta individuati gli alimenti che provocano reazione allergica si predispone dieta di eliminazione TERAPEUTICA
Terapia immunomodulante: blocca alcune funzioni immunitarie dell’organismo (es per prevenire rigetto organi)
Tipi di TPO
1. Doppio cieco
2. Singolo cieco (paziente non sa se sta prendendo placebo)
3. aperto
Le variabili sono:
• Dose
• Tempo tra dosi
Gestione della dieta di esclusione
Il paziente deve essere ben preparato perché il cibo, e quindi il pericolo, è ovunque
Criticità nutrizionali:
• Età
• Sintomi
• Alimenti coinvolti
• Grado di sensibilizzazione (gravità delle reazioni?)
Le alternative sono:
1. Formule elementari (proteine scisse in AA liberi, solo per chi reagisce a idrolisata)
2. Idrolisati estensivi (proteine scisse in peptidi piccoli, gusto sgradevole, non da quasi mai reazione)
3. Idrolisati parziali “HA” (proteine di varie dimensioni, nell’allergico induce reazione, è utilizzato come
prevenzione per lattanti con familiarità)
4. Formule casalinghe base carne (solo sotto supervisione specialista)
5. Formule vegetali a base riso e soia
6. Formule “alternative”:
o Latte di capra
o Latte di asina/cavalla
Effetti avversi:
• Bullismo
• Ansia e stress in tutta la famiglia
• Minore qualità di vita
• Rischio alto negli adolescenti
Come contrastare?
Educazione alimentare e supporto psicologico
Gestione delle emergenze
Come?
valutando fattori di rischio
• Reagisce a tracce
• È adolescente
• Reagisce al contatto cutaneo con l’alimento
• Vive lontano dal PS
• Marker molecolari di gravità
• Allergia a frutta secca
• Ara h 1, 2, 3
• Pru 3
• Gly 4
• Omega 5
• Cor a 8
Kit di emergenza
1. Adrenalina iniettabile
2. Beta 2 agonisti e antistaminici
3. Cortisonici
Immunoterapia orale: Si tratta di una forma di desensibilizzazione destinata a trattare le allergie alimentari: al
paziente viene fatta ingerire quotidianamente la sostanza allergizzante, partendo da una dose minima
Principali cause delle reazioni gravi
Nella maggior parte delle reazioni il paziente ha ingerito l’allergene, ma può bastare un contatto indiretto es bacio
1. Latte
2. Uovo
3. Frutta secca
4. Arachidi
5. Verdura e frutta
Rischio non cambia a casa o fuori casa, rischio più basso è a scuola
Penne adrenalina:
• tolgo tappo per togliere la sicura e schiaccio dal lato in cui ho tolto il tappo (dall’estremità opposta spunta ago)
• applico su parte esterna della coscia
• va tenuto fermo 10 secondi post iniezione
lista allergeni:
• contaminazione
• valore minimo dell’allergene
• diciture
Regolamento 1169/2011
vincola tutti gli osa e strutture che forniscono alimenti alla collettività, in vigore in Italia dal 2014
• Armonizzare etichette
• Quantità standard di allergene
• Test di rilevamento allergene standard per valutare alimenti
• Definire livello di rischio tollerabile
• Supporto al consumatore allergico nella comunicazione con terzi
• Considerare che nuovi prodotti comportano nuovi rischi
• Problema dei prodotti artigianali
• Marchi free from
• Ristoranti allergen safe
Durante lo svezzamento:
Durante la gravidanza:
Lattasi:
In nord Europa ci sono meno intolleranti, anche in Italia sono meno, circa 50%, aumentano al sud Italia
1. Congenito
Richiede completa esclusione del lattosio
2. Primario
Colpisce 70% della popolazione, variabile esclusione (diversi livelli di tolleranza)
3. Secondario
Provocato da danni alla mucosa, è reversibile
Fenotipo lattasi non resistente: sviluppano intolleranza secondaria perché smettono di produrre l’enzima.
Individuabili con test
Sintomi intolleranza:
• Genetico
• Biopsia della mucosa
• Intolleranza somministrando lattosio
• Breath test (50g glucosio o 1g/kg , raccolgo espiro ogni 30 minuti, misuro gas) dura 5 ore
Preparazione al test
2 settimane prima:
• No antibiotici
• No lassativi
• No probiotici
Giorno prima:
• 8 ore digiuno
• No fumo
• No esercizio
Celiachia
• Risoluzione sintomi
• Remissione istologica
• Prevenzione altre patologie autoimmuni
• Protegge da rischio neoplasie