Il Sole 24 Ore Venerdì 22 Aprile 2022– N.
110
Concorsi pubblici
Le novità per reclutamento e assunzioni
Le Sintesi del Sole
Per la Pa nuova tappa della riforma
che viaggia tra leggi e nuovi contratti
Decreto Pnrr-2. Il cambio di regole su concorsi, mobilità, collaborazioni e incarichi ai professionisti punta a ricostruire
le competenze negli uffici pubblici svuotati dai tagli anti-crisi, ma il quadro sarà completo solo con le intese nazionali
Gianni Trovati
L’
anno scorso per rispettare
il calendario del Pnrr che
apre la strada ai fondi eu-
ropei bastavano le norme,
a cui pensano Governo e
Parlamento. Quest’anno comincia-
no invece a servire gli investimenti:
e ci devono pensare tutte le pubbli-
che amministrazioni.
È questo il senso del ricco elenco
di novità inserite nel decreto Pnrr-2
avviato dal Consiglio dei ministri al-
l’indomani della visita romana degli
ispettori comunitari che hanno gi-
rato i palazzi per vedere le carte sul-
l’attuazione del Piano, e tornato ieri
a Palazzo Chigi nel testo finale.
L’obiettivo è accelerare la ricostru-
zione di una Pa fiaccata da un de-
cennio abbondante di dieta forzata
e di disinteresse sostanziale per la
perdita progressiva di competenze.
L’opera non è facile, e non è immune
da rischi e contraddizioni.
Gli interventi del nuovo decreto
sono numerosi e a tutto campo, co-
me raccontano gli esperti del Sole 24
Ore nelle pagine che seguono con un
occhio soprattutto alle ricadute ope-
rative per le diverse platee interes-
sate. Fra loro ci sono gli aspiranti di-
pendenti pubblici di domani, in una
chiamata che fra turn over ripristi-
nato e reclutamento extra in nome
del Pnrr vedrà gli uffici pubblici cen-
trali e locali cercare più di 100mila
persone all’anno. Ma c’è anche chi
nella Pubblica amministrazione già
lavora, e vuole per esempio spostar-
si con la mobilità o deve gestire un
quadro di scadenze e di obblighi di
programmazione che ancora fatica
a trovare un assetto definitivo. Per-
ché soprattutto quando gli si chiede
di accelerare il nostro ordinamento
mostra tutti i suoi limiti strutturali.
Il fitto intreccio di articoli e com-
mi squadernati dal nuovo decreto
dedica le energie principali a facili-
tare l’ingresso di nuovi tecnici ed
esperti negli uffici pubblici svuotati
dalla risposta italiana alla crisi del
debito sovrano di dieci anni fa. Il te-
ma non è nuovo, ed è già stato battu-
to nei decreti che l’anno scorso (il
77/2021 sulla governance del Pnrr e
l’80/2021 sul reclutamento) hanno
avviato il cantiere delle regole per il
Recovery; con qualche successo, co-
me l’attribuzione a tempo di record
dei «mille esperti» alle regioni da
smistare poi agli enti locali dei loro
territori, e con qualche defaillance,
come nelle ricerche dei 500 tecnici
delle amministrazioni centrali e dei
2.800 per gli enti del Mezzogiorno,
inciampate in un tasso di rinunce
ben oltre il fisiologico.
Proprio le rinunce di candidati
che hanno superato le selezioni ma
‘ I criteri di selezione
sono determinanti
per le «elevate
professionalità» previste
ora dagli ordinamenti
hanno evidentemente trovato più
allettanti le proposte alternative ar-
rivate da altri datori di lavoro, indi-
cano le ragioni che impongono di
giocare la sfida delle competenze su
un doppio livello: quello delle nor-
me, come fa appunto il decreto Pn-
rr-2, e quello dei contratti, che corre
in parallelo al primo.
Le regole servono a costruire il
nuovo assetto dei concorsi, alla ri-
cerca di un equilibrio fra l’urgenza
che ha ispirato le norme della pan-
demia e l’esigenza di costruire un
assetto più solido ma senza le lun-
gaggini del passato. Perché i test a
crocette ovviamente non bastano a
individuare i migliori, ma con il Pnrr
da realizzare non si può certo torna-
re alle vecchie procedure che fra
bandi, prove, ricorsi e assegnazioni
impiegava anni per arrivare alle as-
sunzioni.
Poi, però, i candidati con titoli di
studio e competenze spendibili van-
no attratti verso i nuovi concorsi. E
qui intervengono i contratti, che
stanno costruendo l’area delle «ele-
vate professionalità», uno scalino
sotto la dirigenza a cui riconoscere
(almeno nelle Funzioni centrali do-
ve il tema è già definito) un tratta-
mento economico fra i 50mila e i
70mila euro all’anno.
È tutto da capire se il tentativo
funzionerà. E il rischio è di non ca-
pirlo troppo in fretta. Perché fin qui
il nuovo contratto è stato firmato
solo per ministeri, agenzie fiscali ed
enti pubblici non economici, mentre
sanità, enti territoriali e scuola sono
ancora al centro di un percorso an-
cora da completare.
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gli ultimi ritocchi
Portale InPa a regime da novembre
Incarichi pagati ai pensionati da 2 anni
Nel testo tornato ieri in consi-
glio dei ministri per accogliere le
nuove regole sul reclutamento
degli insegnanti riceve qualche
correttivo anche il capitolo
dedicato alla Pubblica ammini-
strazione esaminato dal gover-
no la settimana scorsa.
In particolare si precisa meglio
la tempistica della migrazione
dei concorsi pubblici sul Portale
InPa. La prima tappa, in avvio al
1° luglio, sarà facoltativa anche
per le Pubbliche amministrazio-
ni centrali, fino a novembre
quando il passaggio entrerà a
regime.
Per quella data, come già previ-
sto dal primo testo, dovrà esse-
re trovata l’intesa anche con
regioni ed enti locali per l’arrivo
sul portale anche dei loro con-
corsi. L’appuntamento è al 31
ottobre anche per Giustizia,
Polizia, Forze Armate, Gdf e
Vigili del Fuoco, per dare il
tempo di costruire modalità
attuative in grado di tenere
conto delle specificità di questi
comparti.
Finisce invece con una media-
zione il tentativo reiterato di
riaprire le porte degli incarichi
pagati ai pensionati. Il ritorno a
21
La riforma delle prove
Esame scritto, orale e test
di lingua straniera —p. 22
Semplificazioni
Per tutti gli attuatori del Pnrr
assunzione e incarichi veloci —p. 23
stefano marra
tutto campo dei compensi,
come anticipato sul Sole 24 Ore
del 14 aprile, non è sopravvis-
suto al passaggio in consiglio
dei ministri. Al suo posto spunta
però una norma che limita la
deroga a chi è in pensione da
almeno due anni. A loro le pub-
bliche amministrazioni centrali
e locali che siano «titolari» di
interventi previsti dal Pnrr
potranno affidare gli incarichi
regolati dall’articolo 7, comma 6
del Testo unico del pubblico
impiego, riservati a persone con
«particolare e comprovata
specializzazione» chiamate a
prestazioni «di natura altamen-
te qualificata». Fra gli incarichi
assegnabili ai pensionati da
almeno due anni ci sono anche
quelli di progettazione, coordi-
namento e direzione dei lavori
previsti dall’articolo 31, comma
8 del Codice dei contratti pub-
blici. E, «in presenza di partico-
lari esigenze» e solo per il tem-
po «strettamente necessario»
al reclutamento del personale di
ruolo, sarà possibile attribuire a
questi soggetti anche la funzio-
ne di responsabile unico del
procedimento.
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L’analisi
la certezza
È che servono
MENO REGOLE
E PIù QUALITà
di Francesco Verbaro
C ontinua l’attenzione del
governo sul reclutamento
nella Pa. Molte le novità
nel decreto Pnrr-2. Si parla di
riforma del «processo di
assunzione», con uno scritto e
un orale mentre oggi i concorsi
avvengono con quiz e
valutazione dei titoli. Si obbliga
l’amministrazione a specificare
nel bando le competenze
ricercate in maniera coerente
con la natura dell’impiego. Da
qui la necessità di avere un
quadro sui profili più chiaro,
responsabilizzando le Pa. I
concorsi andranno «orientati
alla massima partecipazione».
Un principio democratico che
potrebbe portare però a bandi
con bassi requisiti, senza
circoscrivere i titoli di studio
qualificanti e senza richiamare i
titoli esperienziali. Sarebbe
meglio «orientati alla migliore
partecipazione».
Un ruolo centrale verrà
ricoperto dal portale InPa, che
potrà raccogliere informazioni
utili per conoscere il mercato del
lavoro delle Pa. Ma le
informazioni dovrebbero essere
maggiori e dare il profilo dei
candidati. Il portale servirà
anche a individuare i
commissari dei concorsi e
conterrà gli elenchi per le
nomine negli Oiv. E ospiterà le
procedure di mobilità, preferite a
comandi e distacchi. Importante
la previsione secondo cui per
l’assunzione di funzionari ed
elevate professionalità, che si
spera siano prevalenti in una Pa
moderna e digitale, oltre alle
competenze siano valutate le
esperienze lavorative pertinenti.
Tema su cui le amministrazioni
hanno molte remore.
La definizione delle
«competenze» per legge appare
naïf, tipica di chi vuole legiferare
su fenomeni in evoluzione con il
rischio di alimentare contenziosi
pure sulle competenze richieste.
Sarà utile dire qualcosa sui titoli
esperienziali utilizzabili, che
potrebbero essere definiti nei
bandi. Gran parte delle novità
potranno trovare un assetto
nella riforma del Dpr 487/1994,
che il governo dovrà adottare
entro il 31 dicembre. Utile aver
previsto una formazione iniziale
obbligatoria per i neoassunti ma
non dovrebbe limitarsi all’etica e
facilitare l’inserimento
nell'organizzazione.
Siamo ancora in una
legislazione dell’emergenza,
oggi dovuta anche agli obiettivi
Pnrr, che richiederà un riordino
delle norme sparse in una decina
di provvedimenti.
Il rischio è ancora una volta
quello di porre attenzione al
processo e scarso interesse alla
qualità del capitale umano che si
intende reclutare. La
centralizzazione delle procedure
favorirà la
deresponsabilizzazione delle
amministrazioni sul proprio
reclutamento. «Buon
reclutamento» non significa
banalmente riduzione dei tempi,
ma, per la Pa, selezione del
miglior capitale umano per
svolgere al meglio le funzioni
pubbliche.
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22
Concorsi pubblici
I concorsi
Nei concorsi
scritto, orale
e test di lingua
straniera
Le regole. Il decreto anticipa l’assetto a regime
della riforma delle prove. Possibile la preselezione
sulle competenze attitudinali dei candidati
Tiziano Grandelli
Mirco Zamberlan
A
i blocchi di partenza il re-
styling delle procedure di
selezione degli aspiranti di-
pendentipubblicideldoma-
ni. Le parole d’ordine sono
semplificazione e celerità.
Il Governo, prendendo spunto dalle
procedure dettate nel periodo di pande-
mia, che vengono abrogate, scrive nuo-
ve regole che dovrebbero confluire in
una revisione del Dpr 487/1994, norma
di riferimento per l’accesso al pubblico
impiego. Questa, ordinariamente, pre-
vedeva che il candidato dovesse supera-
re, almeno per i profili medio-alti, due
prove scritte e una prova orale, a cui si
aggiungeva l’accertamento delle cono-
scenze informatiche e della lingua in-
glese, in base all’articolo 37 del decreto
legislativo 165/2001.
Già nel periodo Covid le prove erano
stateridotteaunsoloscrittoseguitodal-
l’orale.ConildecretoleggesulPnrr-2,esa-
minatodalConsigliodeiministrieinatte-
‘ Disposizioni applicabili
da subito ai nuovi
concorsi. Possibile
verifica anche delle
capacità manageriali
sadipubblicazioneinGazzettaUfficiale,
vieneadottataunasoluzionesalomonica
cheimponelosvolgimentodialmenouna
prova scritta, confermando l’orale. Di
conseguenzal’entepotràscegliereseef-
fettuareunoopiùscritti,chepossonoave-
reanchecontenutoteoricopratico.Ilcol-
loquioorale,obbligatorio,devecompor-
tarelaverificadellaconoscenzadialmeno
unalinguastraniera,chepuònoncoinci-
dere con quella inglese.
Unprimoproblemariguardailcoor-
dinamento su tale aspetto fra il nuovo
decreto e il testo unico del pubblico im-
piego in quanto il primo prescrive l’ac-
certamentodialmenodiunalinguastra-
niera e il secondo fa riferimento esclusi-
vamenteallalinguainglese.Unaseconda
questione riguarda il momento in cui la
verifica deve essere effettuata. La nuova
disposizione la prevede all’interno della
prova orale, mentre per il testo unico
sembrava rappresentare un accerta-
mento a sé stante con la conseguenza
che, in quest’ultimo caso, qualora non
fosse stata superata, non si conseguiva
Le nuove regole
1 2
La prova scritta
La scelta dell’ente
Con il decreto legge sul Pnrr,
approvato nei giorni scorsi, si
prevede lo svolgimento di
almeno una prova scritta,
confermando l’orale. Di
conseguenza l’ente potrà
scegliere se effettuare uno o
più scritti, che possono avere
anche contenuto teorico
pratico. Già nel periodo Covid le
prove erano state ridotte a un
solo scritto seguito dall’orale
l’idoneitàalconcorso.Semprealivellodi
norme cogenti, non risulta chiaro se la
verifica delle conoscenze informatiche,
imposte dal testo unico, sopravviva an-
che dopo il decreto legge sul Pnrr-2, in
quantoquest’ultimononnecontieneal-
cun riferimento.
Accanto al vecchio accertamento
delle conoscenze e delle capacità tecni-
che, il decreto recepisce le più recenti
modalità di selezione del personale che
misurano anche gli aspetti manageriali.
La valutazione di questi ultimi aspetti
non può essere appannaggio dei tecnici
esperti nelle materie di esame, ma risul-
terà necessario coinvolgere soggetti
specializzati e certificati nell’accerta-
mento delle skill psico-attitudinali coe-
renti con il profilo professionale da rico-
prire. In questo contesto si potrebbe
correre il rischio di violare il principio
dell’imparzialità nella valutazione. Per-
tanto si rende necessario far riferimen-
to a tecniche standard di selezione ela-
borate in campo scientifico e applicate
a livello internazionale.
La misurazione degli aspetti mana-
gerialinonrappresentaunobbligo,maè
rimessaalladiscrezionalitàdell’enteche
bandisceilconcorso.Questoaspetto,co-
me il numero delle prove di esame e lo
svolgimento delle stesse, deve essere
chiaramenteindicatenelbando.Insede
dipreselezioneitestpotrannoriguarda-
re l’accertamento delle conoscenze o il
possesso delle attitudini del candidato.
Anchequestafaserestanellafacoltàdel-
l’amministrazioneacuiricorreràqualo-
ra il numero dei candidati sia elevato.
Un passaggio che, al contrario, sem-
bra obbligatorio per i profili specializza-
ti, è rappresentato dalla valutazione dei
titoli, o quanto meno di quello di servi-
zio.Hannorilievoleesperienzelavorati-
ve che siano attinenti alla mansione da
ricoprire, siano esse maturate alle di-
pendenze della Pa o nel settore privato,
sia nell’ambito di un rapporto di lavoro
dipendente che autonomo o di collabo-
razione. Questo aspetto non sembra es-
sere in linea con l’esigenza di snellimen-
to delle procedure in quanto si tratta di
operazioni certosine che richiedono
particolareattenzioneerisultanospesso
foriere di contenzioso.
Il quadro così delineato appare im-
mediatamente applicabile. Ne è confer-
malaprevisionesecondolaqualeaicon-
corsibanditiprimadeldecretocontinua
ad applicarsi la previgente disciplina.
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la prova orale
Almeno una lingua straniera
Secondo le nuove regole, il
colloquio orale, obbligatorio,
deve comportare la verifica
della conoscenza di almeno
una lingua straniera, che può
non coincidere con quella
inglese. La misurazione degli
aspetti manageriali non
rappresenta un obbligo, ma è
rimessa alla discrezionalità
dell’ente che bandisce il
concorso
Il Sole 24 Ore Venerdì 22 Aprile 2022– N.110
1° 30 487
luglio giorni Dpr del 1994
Portale del reclutamento Pubblicazione sul sito Norma per il reclutamento
Dal 1° luglio, gli enti che vogliono Da chiarire se l’ente che pubblica Dovrebbe arrivare una revisione
coprire un posto con la mobilità un bando sul proprio sito dovrà del Dpr 487/1994, norma per
dovranno accedere al Portale mantenerelo per 30 giorni l’accesso al pubblico impiego
IMAGOECONOMICA
Comandi
e distacchi,
tetto massimo
fino al 25%
La stretta
Reclutamento. Cambiano le regole per i concorsi nella Pubblica amministrazione
Il calendario delle novità
S tretta sui comandi e sui di-
stacchi di personale non di-
rigente che, d’ora in avanti,
sembrano riservati solo agli enti di
maggiori dimensioni. Scivolo per
l’immissione nei ruoli delle ammi-
nistrazioni di destinazione.
Le indicazioni sulla tempistica del decreto legge Pnrr2 e le misure attuative
Queste le due strade perseguite
ATTIVITÀ DA SVOLGERE PROVVEDIMENTO ATTUATIVO
in argomento dal decreto sul Pn-
rr-2. Dall’entrata in vigore del
IMMEDIATAMENTE APPLICABILE provvedimento viene fissata la
O Concorsi con almeno una prova scritta, anche a contenuto teorico- percentuale massima del 25% dei
pratico, e sempre una prova orale, comprendente l'accertamento di posti non coperti, tra quelli banditi,
almeno una lingua straniera all’esito delle procedure di mobili-
O Per il comando e per il distacco di personale, limite del 25% dei tà volontaria da destinare a tali
posti non coperti, tra quelli banditi, all'esito delle procedure di mobi- istituti. Sono esclusi quelli obbli-
lità volontaria gatori e quelli disposti presso le se-
di territoriali dei ministeri.
ENTRO IL 30 GIUGNO 2022
La base di calcolo risulta molto
O Linee di indirizzo per la predisposizione Decreto di natura non regolamentare del Mini- risicata in quanto rappresentata
dei piani dei fabbisogni di personale stro per la pubblica amministrazione di concer- dai posti che l’amministrazione
to con il Ministro dell'economia e delle finanze
intende coprire con la mobilità vo-
O Stabilizzazione lavoratori socialmente utili e lavoratori impegnati lontaria attraverso bandi e che re-
in attività di pubblica utilità stano vacanti. Sono, quindi, esclu-
O Approvazione piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) se le mobilità realizzate mediante
DAL 1° LUGLIO 2022
accordo fra enti come sono da non
considerare le assunzioni per con-
O Assunzioni a tempo determinato e indeterminato da parte della PA Protocolli adottati dal Dipartimento della corsi e per avviamento dai centri
(esclusi le Regioni e gli enti locali) mediante il portale del reclutamento, Funzione Pubblica entro il 31 ottobre 2022 per l’impiego.
che è operativo dal 1° luglio e diventa obbligatorio dal 1° novembre 2022
In termini numerici è necessario
O Pubblicazione sul portale del reclutamento degli avvisi di mobilità che i posti banditi per la mobilità vo-
ENTRO IL 30 SETTEMBRE 2022 lontaria e non coperti con tale pro-
cedura siano pari almeno a quattro
O Linee guida per l'effettiva applicazione del principio di parità di genere Dipartimento della funzione pubblica
per poter avere a disposizione la
ENTRO IL 31 OTTOBRE 2022 possibilità di un comando o un di-
O Estensione dell'utilizzo del portale del reclutamento a regioni ed Decreto del Ministro per la pubblica ammini- stacco. Situazione, quest’ultima, che
enti locali strazione previa intesa in Conferenza unificata si può realizzare a livello di ministeri
O Linee guida per il reclutamento del personale con qualifica diri- Decreto del Ministro per la pubblica ammini- o di comuni capoluogo di città me-
genziale strazione previa intesa in Conferenza unificata tropolitane, ma che, sicuramente,
esclude la maggior parte delle Pa.
DAL 1° NOVEMBRE 2022
I comandi e i distacchi in corso
O Individuazione dei componenti le commissioni esaminatrici di alla data di entrata in vigore del de-
concorso attraverso il portale del reclutamento creto cessano al 31 dicembre 2022
ENTRO IL 31 DICEMBRE 2022
O Aggiornamento delle disposizioni di cui al D.P.R. 487/1994 (rego- D.P.R. su proposta del Ministro per la pubblica
ovvero a scadenza successiva nelle
more delle procedure di immissio-
lamento per lo svolgimento dei concorsi) amministrazione ne in ruolo. La disposizione sembra
escludere la possibilità di una loro
O Aggiornamento del codice di comportamento, anche in materia di D.P.R. su proposta del Ministro per la pubblica proroga. Per scongiurare il pericolo
corretto utilizzo delle tecnologie informatiche e dei mezzi di infor- amministrazione, previa intesa in Conferenza
che alcune pubbliche amministra-
mazione e social media da parte dei dipendenti pubblici unificata
zioni si trovino in difficoltà con il
O Inquadramento nei ruoli di personale in comando o in distacco venire meno del personale coman-
alla data del 31/01/2022 nel limite del 50% delle facoltà assunziona- dato o distaccato è disegnato un
li e nell'ambito della dotazione organica
percorso riservato a tali soggetti per
la loro immissione nei ruoli negli
enti di destinazione. Unico requisi-
Sul portale del reclutamento to richiesto ai dipendenti consiste
nell’essere comandato o distaccato
al 31 gennaio 2022; non è previsto
un periodo minimo di permanenza
sbarcano anche le mobilità in tale condizione. È escluso il nulla
osta per le amministrazioni di ap-
partenenza. Per gli enti di destina-
zione sono previsti due vincoli: la
spesa massima è rappresentata dal
50% delle facoltà assunzionali a di-
Iter centralizzato interessato alla mobilità e quella Quest’ultimo, infatti, prevede che sposizione nel 2022, nell’ambito
dell’ente che ha pubblicato l’avviso. l’ente, fissati i requisiti e le compe- della dotazione organica in essere,
Non ci sono indicazioni se gli adem- tenze che deve possedere il candida- e la procedura deve essere attivata
pimenti richiesti al lavoratore si do- to ricercato, pubblica un bando sul entro il 31 dicembre di quest’anno.
vranno ripetere tutte le volte in cui proprio sito internet per almeno 30 Si tratta, in pratica, di una im-
L a mobilità volontaria passa per
il portale del reclutamento.
Continua con questo nuovo
obbligo il potenziamento del portale
per farlo diventare il luogo dove si
intenda partecipare a una procedu-
ra di mobilità o se, una volta regi-
strato, dovrà solo agganciare la ma-
nifestazione di interesse all’avviso,
considerato che i dati personali e
giorni con le istruzioni per parteci-
pare alla procedura.
Il decreto non ha abrogato questa
norma che, quindi, continua ad ap-
plicarsi. In sostanza, la Pa che inten-
missione in ruolo “ope legis” qua-
lora i posti da destinare a tale ope-
razione siano in numero sufficien-
te per tutti i comandati e distaccati
presenti nell’amministrazione. In
incontra la domanda e l’offerta di la- professionali sono già presenti. de procedere con la mobilità dovrà caso contrario, è necessario proce-
voro della Pa. Ma cosa cambia? Un altro aspetto da chiarire ri- pubblicare l’avviso sia sul proprio dere ad una selezione sulla base di
Dal 1° luglio, in tutti i casi in cui guarda la durata della pubblicazio- sito sia sul portale del reclutamento fattori che la norma stessa indivi-
l’amministrazione manifesti la vo- ne sul portale dell’avviso di mobili- e riceverà le manifestazioni di inte- dua: anzianità maturata nella po-
lontà di procedere alla copertura di tà. La norma nulla prevede in pro- resse da entrambi i canali. Si poteva sizione di comando o distacco,
un posto vacante mediante mobili- posito, ma sembra potersi afferma- cogliere l’occasione per semplificare rendimento conseguito e idoneità
tà, dovrà pubblicare un avviso in re che si potrebbe applicare lo stesso il procedimento e far assorbire la alla specifica posizione da ricopri-
una sezione dedicata del Portale. termine previsto dall’articolo 30 del pubblicazione sul sito istituzionale re. A dire il vero non si capisce la
Quindi, fatte le verifiche e ottenute Dlgs 165/2001, al primo comma, va- da quella effettuata sul portale InPa. portata di questi ultimi due criteri
le eventuali autorizzazioni l’ente, le a dire i 30 giorni. Nonostante la nuova disposizio- in quanto se il dipendente non ne
dopo aver indicato nel fabbisogno di Non risulta immediato, almeno ne intervenga «in ogni caso di avvio fosse in possesso non si compren-
personale che intende procedere da una prima lettura, il coordina- di procedure di mobilità» sembra derebbe il perché fosse stato con-
con la mobilità, dovrà collegarsi al mento della nuova disposizione potersi escludere dall’obbligo di fermato nell'ente di destinazione.
sito www.InPa.gov.it e rendere nota proprio con l’articolo 30, comma 1. rendere noto su www.InPa.gov.it le In sostanza si effettueranno le
la sua intenzione. A questo punto, il mobilità per accordo tra enti previ- scelte sulla base del numero di an-
dipendente pubblico interessato al- ste dal comma 2 dell’articolo 30, in ni che il lavoratore è presente nel-
la mobilità dovrà registrarsi sul por-
tale e compilare il curriculum, ope- ‘ La pubblicazione
dell’avviso dovrebbe
quanto le due previsioni sembrano
inconciliabili nella loro sostanza.
l’amministrazione che lo utilizza
effettivamente.
rando direttamente sulla piattafor- essere mantenuta —T.Grand. —T.Grand.
ma. Al momento non è chiaro come per 30 giorni come —M.Zamb. —M.Zamb.
si incrocerà la volontà del soggetto da norma ordinaria © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Sole 24 Ore Venerdì 22 Aprile 2022– N.110
Concorsi pubblici
Le misure per gli enti territoriali
Assunzioni e incarichi in tempi rapidi
anche per tutti gli attuatori del Pnrr
Semplificazione. Le regole di selezione previste per i titolari di progetti sono estese a enti locali e Regioni che realizzano
gli interventi del Piano gestiti a livello centrale dai ministeri. Prove digitali e in sedi decentrate. A pari punti passa il più giovane
Arturo Bianco
L
o snellimento delle proce-
dure per le assunzioni a
tempo determinato e per il
conferimento di incarichi
di collaborazione e profes-
sionali si estende anche alle regioni,
agli enti locali e a tutti i soggetti at-
tuatori del Pnrr.
Il decreto Pnrr-2, esaminato dal
Consiglio dei ministri e in attesa di
pubblicazione in Gazzetta Ufficia-
le, contiene un chiarimento della
formulazione contenuta nel Dl
80/2021 sull’ambito di applicazio-
ne delle deroghe alle assunzioni
per l’attuazione del Pnrr: viene
precisato che le modalità semplifi-
cate per le selezioni si estendono
anche ai soggetti attuatori. Con il
che si consente alle regioni, alle
province, alle città metropolitane,
ai comuni e agli altri enti locali e
agli enti collegati alle regioni di av-
valersi di queste opportunità as-
sunzionali.
La norma consente lo svolgi-
mento dei concorsi con modalità
digitali e in sedi decentrate, con
l’assegnazione ai titoli di un pun-
teggio non superiore a un terzo del
totale, con lo svolgimento della sola
prova scritta e con la preferenza, a
‘ Gli enti possono
formare elenchi
di professionisti
a cui affidare
le consulenze
‘ Possibile utilizzare
queste forme
semplificate anche per
le procedure che sono
già in itinere
parità di punteggio, per il più giova-
ne di età.
Viene previsto che per la durata
di queste assunzioni sia consentito
il superamento del tetto massimo di
36 mesi, ovviamente comunque en-
tro il 31 dicembre 2026, con la possi-
bilità di una sola proroga o rinnovo,
con l’indicazione del progetto per la
cui attuazione sono previste e la ri-
soluzione del rapporto in caso di
mancato raggiungimento degli
obiettivi.
Viene inoltre fin da ora consenti-
ta la stabilizzazione di questo per-
sonale al raggiungimento della so-
glia minima di 36 mesi di anzianità,
con la riserva fino al 40% dei posti
disponibili.
La seconda indicazione è l’am-
pliamento delle semplificazioni nel
conferimento di incarichi profes-
sionali. Si deve subito evidenziare
che questa disposizione è sicura-
mente ed espressamente applicabi-
le per l’attuazione del Pnrr, ma può
essere utilizzata da parte di tutte le
Pa per finalità ulteriori e molto più
ampie legate al «rafforzamento del-
la capacità amministrativa».
Un’ulteriore e assai importante
estensione è costituita dalla possi-
bilità di utilizzare queste forme
semplificate anche per le procedure
che sono già in itinere, oltre che ov-
viamente per quelle che devono es-
sere ancora indette.
Sulla base di queste previsioni,
tutte le Pa possono formare un
elenco di professionisti da utilizza-
re per il conferimento di incarichi
professionali. La nozione di profes-
sionisti è assai ampia: si fa infatti ri-
ferimento allo svolgimento in mo-
do abituale di tutte le attività econo-
miche per la prestazione di servizi
con prevalenza o concorso del lavo-
ro intellettuale.
Occorre che i candidati siano in
possesso dell’attestazione di quali-
tà e di quella di qualificazione pro-
fessionale rilasciata dal proprio al-
bo o di una certificazione di qualità
sulla base delle norme tecniche Uni.
Sono da considerare compresi in
questo ambito anche i lavoratori
autonomi.
L’elenco viene suddiviso in se-
Anche nelle Regioni personale a termine
Possibile andare oltre i tetti di spesa
Deroghe
A nche le regioni a statuto
ordinario, come già previ-
sto dall’articolo 31-bis del
Dl 152/2021 per i Comuni, posso-
no assumere personale a tempo
determinato per lo svolgimento
delle attività connesse alla attua-
zione del Pnrr.
Queste assunzioni possono
riguardare non solo personale
dipendente, ma anche la coper-
tura di incarichi dirigenziali va-
canti. Viene inoltre previsto che
agli enti dell’Italia meridionale
siano assegnate da parte del-
l’agenzia per la Coesione terri-
toriale le risorse stanziate dalla
legge di bilancio 2021 per le as-
sunzioni di personale di suppor-
to nell’attuazione dei relativi in-
terventi e non utilizzate. Sono
queste le importanti disposizio-
ni dettate dal decreto Pnrr-2,
esaminato dal Consiglio dei mi-
nistri e in attesa di pubblicazio-
ne in Gazzetta Ufficiale, per l’at-
tuazione del Piano nazionale di
Professionisti.
Nella categoria rientra chi fa ricorso in
modo abituale a tutte le attività econo-
miche per la prestazione di servizi con
prevalenza o concorso del lavoro intel-
lettuale.
ripresa e resilienza nella parte
relativa alle Regioni.
Le amministrazioni regionali
possono assumere personale a
tempo determinato per il raffor-
zamento delle proprie strutture
amministrative a condizione che
ciò sia finalizzato a consentire la
rapida, integrale e corretta uti-
lizzazione delle risorse messe a
disposizione dall’Unione Euro-
pea per sostenere la ripresa e lo
sviluppo.
Queste assunzioni possono ri-
guardare il personale dipendente
«in possesso di specifiche profes-
sionalità», ambito in cui sono in-
clusi coloro che sono inquadrati
nella categoria D mentre, per gli
altri profili occorre fornire un’at-
testazione ad hoc. Queste assun-
zioni possono essere effettuate,
come già previsto per i comuni,
entro un tetto calcolato sulle en-
trate correnti dell’ultimo triennio,
‘ Estesa la norma
già prevista
per i Comuni. Possibile
assumere personale
di categoria D
36
mesi
La stabilizzazione
Consentita la stabilizzazione
con la soglia minima di 36 mesi
di anzianità
zioni differenziate sulla base delle
distinte tipologie di attività. Lo
svolgimento di queste attività di
selezione deve essere oggetto di
pubblicazione attraverso il sito in-
ternet dell’ente. Le singole ammi-
nistrazioni, con regole selettive
che dovranno essere definite da
parte di ogni ente, potranno confe-
rire gli incarichi professionali che
sono necessari non solo per l’at-
tuazione del Pnrr, ma anche per il
rafforzamento della propria capa-
le regole
L’attuazione del Pnrr
O Le Regioni possono
assumere personale a tempo
determinato per il
rafforzamento delle proprie
strutture amministrative a
condizione che ciò sia
finalizzato a consentire la
rapida, integrale e corretta
utilizzazione delle risorse
messe a disposizione dall’Ue
per sostenere lo sviluppo.
O Queste assunzioni possono
riguardare il personale
dipendente «in possesso di
specifiche professionalità»,
ambito in cui sono inclusi
coloro che sono inquadrati
nella categoria D mentre, per gli
altri profili occorre fornire
un’attestazione ad hoc.
O Queste assunzioni possono
essere effettuate, come già
previsto per i comuni, entro un
tetto calcolato sulle entrate
correnti dell’ultimo triennio, al
netto del Fcde, e vanno
asseverate dai revisori
48
milioni
Risorse da riutilizzare
Il decreto prevede il riutilizzo di
risorse già stanziate e non
utilizzate per oltre 48 milioni
cità amministrativa.
Le amministrazioni devono an-
che stabilire il numero massimo di
incarichi che possono essere confe-
riti ai singoli professionisti.
Occorre considerare che costi-
tuisce un vincolo tassativo l’iscri-
zione allo specifico ed eventuale
albo professionale, mentre non è
più necessaria la maturazione di
un’anzianità almeno quinquenna-
le dell’iscrizione.
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adobestock
al netto del Fcde, e vanno asseve-
rate dai revisori
Gli oneri per queste assunzioni
vanno in deroga sia al tetto di
spesa del personale dettato dai
commi 557 e seguenti della legge
296/2006, rappresentato dalla
spesa sostenuta allo stesso titolo
mediamente nel triennio
2011/2013, sia quella di cui all’ar-
ticolo 33 del d.l. n. 34/2019, cioè
a quella che serve a determinare
le capacità assunzionali.
Viene inoltre previsto che
l’agenzia per la Coesione territo-
riale possa trasferire i risparmi
derivanti dalle somme destinate
alle assunzioni di personale qua-
lificato da destinare al supporto
dei comuni dell’Italia meridio-
nale (intesa come Abruzzo, Moli-
se, Campania, Puglia, Basilicata,
Calabria, Sicilia e Sardegna) a
queste amministrazioni perché
vi provvedano direttamente, an-
che utilizzando lo schema di
contratto messo a punto dalla
stessa Agenzia e comunque con
un compenso non superiore ad
80.000 euro annui.
—Ar.Bi.
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23
500
assunzioni
Nei ministeri capofila del Pnrr
Finanziate 500 assunzioni a
tempo determinato da parte dei
ministeri capofila dei progetti Pnrr
IMAGOECONOMICA
Ingegneri. Qualifiche fondamentali
Più esperti
ai progetti
dei territori
Risorse riutilizzate
L e risorse non utilizzate per il fi-
nanziamento delle assunzioni
da parte delle amministrazioni
statali di personale necessario per
l’attuazione del Pnrr vengono de-
stinate a sostenere gli oneri per il
conferimento di ulteriori incarichi
di collaborazione da parte delle re-
gioni e degli enti locali, incarichi che
si aggiungono ai mille già attivati, e
da parte del Dipartimento della
Funzione Pubblica.
Il decreto, esaminato dal Consi-
glio dei ministri e in attesa di pub-
blicazione in Gazzetta Ufficiale,
contenente le ulteriori misure per
l’attuazione del Pnrr dispone que-
sta forma di riutilizzo di risorse già
stanziate e non utilizzate per oltre
48 milioni di euro.
Sulla base delle previsioni det-
tate dal Dl 80/2021 sono state fi-
nanziate 500 assunzioni a tempo
determinato da parte dei ministeri
capofila dei progetti Pnrr, e in pri-
mo luogo di quello dell’Economia
e delle Finanze, per personale di
elevata qualificazione professio-
nale e con profili economico, giuri-
dico, informatico, statistico-mate-
matico, ingegneristico e ingegneri-
stico gestionale. La durata di que-
ste assunzioni può anche eccedere
la soglia massima di 36 mesi, ma
comunque deve concludersi entro
la fine del 2026.
Nell’uso di queste risorse si so-
no concretizzati risparmi per 48
milioni e 100 mila euro. La disposi-
zione ne prevede il riutilizzo sem-
pre nell’ambito delle finalità di so-
stegno alle amministrazioni pub-
bliche nella attuazione concreta
del Pnrr, ma individuando nuovi
destinatari.
La gran parte, 38 milioni di euro,
viene destinata al finanziamento di
altri incarichi professionali, che si
aggiungono ai 1.000 già previsti dal
Dl 80/2021, di esperti assunti da
parte delle regioni e con possibile
utilizzo anche negli enti locali, per lo
svolgimento di tutte le procedure
connesse all’attuazione del Pnrr.
L’ambito di utilizzo non è subordi-
nato alla preventiva approvazione
di un progetto e comprende anche lo
svolgimento di compiti di supporto,
compresa la rendicontazione.
La quota residua di 10,1 milioni
di euro viene invece destinata al di-
partimento della Funzione pubbli-
ca ed è finalizzata alla realizzazione
di «un Portale di progetto e di una
Unità centrale» che ha durata fino
al 31 dicembre 2026. A questa nuo-
va articolazione viene assegnato il
compito di realizzare forme di rac-
cordo con i gruppi di lavoro attivati
nelle regioni, con particolare riferi-
mento al monitoraggio dell’attua-
zione del Pnrr, e alla definizione di
iniziative per il superamento delle
criticità che dovessero manifestar-
si nell’utilizzo di queste risorse.
—Ar.Bi.
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24
Concorsi pubblici
I piani per il personale
Competenze digitali
nel nuovo censimento
del personale mancante
Strategie. Entro giugno previste le linee di indirizzo di Funzione pubblica
e Mef per orientare i piani dei fabbisogni con i profili descritti nei contratti
Gianluca Bertagna
Davide D’Alfonso
I
n arrivo nuovi orientamenti
ministeriali in materia di pro-
grammazione dei fabbisogni
di personale.
Prosegue il percorso di rifor-
ma della Pubblica amministrazione,
stimolato dalle scadenze e dalle op-
portunità del Piano nazionale di ri-
presa e resilienza, e lo schema del
secondo decreto legge dedicato alla
sua attuazione, esaminato dal Con-
siglio dei ministri e in attesa di pub-
blicazione in Gazzetta Ufficiale,
prefigura tra i molti altri profili og-
getto di intervento l’arrivo di nuove
linee di indirizzo per la predisposi-
zione dei piani che governano la do-
tazione organica e la provvista di
personale delle amministrazioni
pubbliche.
Il reclutamento, letto sotto il
duplice profilo della modalità di
selezione e della individuazione
delle professionalità necessarie è
uno dei punti nevralgici della ri-
forma in atto.
Il Dl 80/2021 aveva già introdotto
significative novità nell’estate scor-
sa e si punta ora ad un orizzonte ul-
teriore, ovvero alla messa a regime
di processi, revisionati o anche de-
cisamente innovativi, che nascono
oggi con l’obiettivo di accompagna-
re le pubbliche amministrazioni nei
prossimi anni.
Risultano emblematici, da que-
sto punto di vista, l’introduzione del
Piano integrato di attività e organiz-
zazione e la riscrittura dell’articolo
52 comma 1-bis del Dlgs 165/2001,
che ha dato il via alla rivisitazione
degli ordinamenti professionali
delle Pubbliche amministrazioni, di
cui si faranno interpreti i contratti
collettivi nazionali di lavoro.
Il decreto Pnrr-2 riprende il filo
del discorso e, all’articolo 1, con una
collocazione che risulta emblemati-
ca della centralità geografica del te-
ma nell’ambito del complesso della
riforma, apre preannunciando l'ar-
rivo di nuove linee di indirizzo per
Transizione digitale della Pa. I piani dei fabbisogni dovranno definire i nuovi profili professionali
la programmazione dei fabbisogni,
attraverso l’emanazione di decreti
di natura non regolamentare adot-
tati dal ministro per la Pubblica am-
ministrazione di concerto con il mi-
nistro dell’Economia e delle finan-
ze. La bozza interviene modifican-
do, a questo fine, l’articolo 6-ter,
primo comma, del Testo unico del
pubblico impiego.
Le attuali linee di indirizzo mini-
steriali per l’adozione del piano dei
fabbisogni risalgono al 2018, e con-
tengono un’ampia gamma di indi-
cazioni, valide anche per gli enti lo-
cali, in tema di contenuti e obiettivi
della programmazione del recluta-
mento, attraverso la sua stretta cor-
relazione con la misurazione della
performance, e, già in quella sede,
con la migliore scelta dei profili e
delle competenze professionali, an-
che innovativi, necessari alla Pa, at-
traverso il superamento della vec-
chia logica della mera sostituzione
piano dei fabbisogni
Nuovi profili professionali
Le linee di indirizzo alle
amministrazioni pubbliche
per la predisposizione dei
rispettivi piani dei
fabbisogni di personale
dovranno essere adottate
entro il 30 giugno dal
ministro della Pa di
concerto con quello
dell’Economia. E dovranno
definire nel rispetto degli
equilibri di finanza
pubblica nuovi profili
professionali individuati
dalla contrattazione
collettiva, con particolare
riferimento all'insieme di
conoscenze, competenze,
capacità e attitudini del
personale da assumere
anche per sostenere la
transizione digitale ed
ecologica della Pa
3,2
milioni
I dipendenti pubblici
Sono 3,2 milioni i lavoratori della
Pa secondo gli ultimi dati della
Ragioneria generale dello Stato
delle figure cessate.
Lo schema di decreto lascia in-
tendere quali saranno le principali
novità apportate dai nuovi indirizzi,
lì dove l'articolo 1 conferma che
questi saranno utili a mettere in luce
«nuovi fabbisogni, prioritari o
emergenti», ma aggiunge poi che
punteranno a stimolare «la defini-
zione dei nuovi profili professionali
individuati dalla contrattazione col-
lettiva, con particolare riferimento
all’insieme di conoscenze, compe-
tenze, capacità e attitudini del per-
sonale da assumere anche per so-
stenere la transizione digitale ed
ecologica della Pa».
Dunque, una schietta correlazio-
ne con i nuovi inquadramenti con-
trattuali del personale, e un’atten-
zione, insistentemente ribadita in
tutte le sedi, alle nuove professiona-
lità di cui la Pa dovrà dotarsi per
raggiungere, ma soprattutto per
consolidare, gli obiettivi di moder-
nizzazione del Piano. In primis, ap-
punto, quelli correlati alla transizio-
ne digitale ed ecologica, che sono al-
tre due importanti architravi del-
N uovo rinvio per la data di
l’intera riforma.
Le linee di indirizzo, aggiunge il
comma 2, saranno emanate entro il
30 giugno 2022. Una data che con-
sentirebbe alle pubbliche ammini-
strazioni, ivi incluse quelle locali, di
avvalersene in sede di redazione del
Piano dei fabbisogni di personale
per il prossimo triennio 2023/2025:
questo, infatti, nella sua attuale ver-
sione (ovvero come strumento a sé
stante, prima della confluenza nel
Piao) vedrebbe di norma la luce in
fase di redazione del Dup, il Docu-
mento unico di programmazione,
cui gli enti metteranno mano a par-
tire dal successivo mese di luglio.
Resta a questo punto l’incogni-
ta su quale potrà essere l’intrec-
cio, temporale e nei contenuti,
con il Piao stesso: questo, infatti,
anche per gli enti locali, dovrebbe
vedere la luce entro l’anno, nono-
stante gli appelli a un suo rinvio al
gennaio 2023.
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adobestock
30
giugno
Le linee di indirizzo
La scadenza per le linee di
indirizzo per i piani dei
fabbisogni di personale
Attività e organizzazione. Nuovo rinvio per l’adozione de piano
La programmazione
prende tempo: il Piano
slitta ancora al 30 giugno
Date nel caos
prima adozione del Piano
integrato di attività e orga-
nizzazione. Il decreto legge Pnrr-2
esaminato dal Consiglio dei mini-
stri e in attesa di pubblicazione in
Gazzetta Ufficiale, ha infatti trasla-
to la data di riferimento al 30 giu-
gno prossimo. Il decreto attuativo,
peraltro, secondo l’accordo rag-
giunto in Conferenza Unificata nel
dicembre scorso, dovrebbe sposta-
re la deadline per gli enti locali a fi-
ne settembre, ovvero a 120 giorni
dalla data ultima per l’approvazio-
ne del bilancio di previsione, nel
frattempo giunta, di rinvio in rin-
vio, al 31 maggio.
Il Piao, nato con l’articolo 6 del Dl
80/2021 per semplificare, raziona-
lizzare e ridurre l’ingente mole di
strumenti di programmazione a
cui le pubbliche amministrazioni
sono soggette, sta invece, per ora,
producendo più che altro incertez-
ze e caos.Centro di confluenza (e
auspicabilmente di sintesi), tra le
altre cose, della programmazione
dei fabbisogni, del piano delle azio-
ni positive, del piano performance,
del piano anticorruzione, da più
parti, a iniziare da Anci, se ne è au-
spicato il rinvio al gennaio 2023,
giacché oggi praticamente tutte le
amministrazioni hanno già prov-
veduto all’adozione degli strumen-
ti di programmazione tradizionali,
visto che rimangono in vigore in at-
tesa del completamento della
“semplificazione” e determinano
obblighi cogenti.
In questa fase, che vede una ri-
voluzione a trecentosessanta gradi
del reclutamento e delle carriere
nel pubblico impiego, il tempismo
nell’introduzione del nuovo Piano
integrato di attività e organizzazio-
ne conta quasi quanto i suoi futuri
contenuti. Manca tuttora all’appel-
lo il decreto del Presidente della Re-
pubblica attuativo che avrà il com-
pito, tra l’altro, di abrogare le nor-
me che attualmente impongono
agli enti l’adozione di tutti i Piani
assorbiti dal nuovo strumento.
La bozza del decreto ha regi-
strato a febbraio quella che, ai più,
è apparsa come una bocciatura so-
stanziale da parte del Consiglio di
Stato. In sede consultiva, Palazzo
Spada ha evidenziato alcune criti-
cità tecnico-giuridiche, ma anche
profili più sostanziali, quali il ri-
Il Sole 24 Ore Venerdì 22 Aprile 2022– N.110
120
giorni
Il Piao degli enti locali
L’adozione dovrà avvenire entro
120 giorni dalla scadenza per
l’adozione dei bilanci di previsione
adobestock
I l decreto Pnrr-2, in attesa di pub-
schio che un’abrogazione incom-
pleta delle norme vigenti comporti
il fallimento del (meritorio, in sé)
obiettivo di semplificare il quadro
ordinamentale.
Il rinvio al 30 giugno dovrebbe,
certamente, consentire una revi-
sione e un perfezionamento dei
contenuti del decreto del Presi-
dente della Repubblica. Resta però
il problema di fondo, ovvero come
il nuovo Piano, precipitando sulle
amministrazioni nel pieno del-
l’anno in corso, potrà mai essere
raccordato con gli strumenti che,
come visto, nel frattempo gli enti
hanno adottato e stanno applican-
do. Uno strumento di programma-
zione, in quanto tale, non può pre-
scindere dall’essere adottato ex
ante: il senso di un Piano che giun-
ge, per gli enti locali, a settembre,
davvero non si coglie.Anche in cor-
relazione con le nuove linee guida
ministeriali sulla definizione dei
fabbisogni di personale che lo
stesso Pnrr-2 ha annunciato, la
strada più logica parrebbe la defi-
nitiva fissazione della decorrenza
del Piao dal 2023, in modo che l’in-
tero processo ritrovi chiarezza,
unitarietà e coerenza.
—G.Bert.
—D.D’A.
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il piano integrato
Gli obiettivi
Il Piao, piano integrato di
attività e organizzazione ha
durata triennale e definisce:
O gli obiettivi programmatici e
strategici della performance
O la strategia di gestione del
capitale umano e di sviluppo
organizzativo e gli obiettivi
formativi
O gli strumenti e gli obiettivi
del reclutamento di nuove
risorse e della valorizzazione
delle risorse interne
O gli strumenti e le fasi per la
piena trasparenza dei risultati
di attività e organizzazione
amministrativa
O le procedure da semplificare
e reingegnerizzare ogni anno
O le azioni per realizzare la
piena accessibilità alle
amministrazioni da parte dei
cittadini over65 o con
disabilità
O le azioni per il pieno rispetto
della parità di genere
Per i Comuni
istruzioni
da utilizzare
con il Dup
Enti locali
blicazione in Gazzetta Ufficiale,
mette a fuoco la programmazio-
ne dei fabbisogni di personale.
L'articolo 1 dello schema approva-
to dal consiglio dei ministri prean-
nuncia l'arrivo di nuove linee gui-
da, a cura del ministero per la Pa di
concerto con il Mef, per la predi-
sposizione dei Piani assunzionali.
Il decreto torna a incidere sulla
disciplina dei concorsi pubblici e
della mobilità. Si traccia, così, un
nuovo passo avanti verso il com-
pletamento di una riforma che ha
visto, per tramite del Dl 80/2021 e
prima ancora del Dl 44/2021 inno-
vativo delle procedure concorsua-
li, una diversa regolazione degli
strumenti che governano le pro-
gressioni di carriera dei dipenden-
ti pubblici, con il concorso della
contrattazione collettiva naziona-
le oggi in via di definizione nei vari
comparti.In questo quadro appare
logico l'arrivo di nuove indicazioni
ministeriali sulla programmazio-
ne dei fabbisogni.Le attuali linee
guida sulla programmazione dei
fabbisogni sono prossime a com-
piere quattro anni di età. Lanciate
nel 2018, hanno sin da allora posto
l'accento sulla necessità di una vi-
sione nuova e strategica del fabbi-
sogno di personale, incentrato sul
‘ Nelle amministrazioni
territoriali
il calendario
è reso complicato
dall’intreccio di date
profilo qualitativo piuttosto che su
una logica di mera sostituzione
numerica delle unità che cessano.
Il lasso di tempo trascorso ha pro-
posto intanto nuove sfide, obiettivi
ancora diversi rispetto a quelli di
allora, stimolati innanzitutto dalla
partenza dei progetti del Piano na-
zionale di ripresa e resilienza, ren-
dendo necessarie competenze e
conoscenze prima non considera-
ti.Individuare e reclutare le mi-
gliori professionalità correlate a
queste nuove esigenze, come quel-
le, ad esempio, legate alla transi-
zione digitale ed ecologica: questo
l’obiettivo che le prossime linee
guida si prefiggono espressamen-
te, e che dovranno saper declinare
a vantaggio delle amministrazioni,
a partire da quelle locali.
Il decreto Pnrr-2, nel modificare
il primo comma dell'articolo 6-ter
del Dlgs 165/2001, conferma che
gli indirizzi saranno contenuti in
uno o più «decreti di natura non
regolamentare», e stabilisce che gli
stessi siano adottati, «in fase di
prima applicazione», entro il 30
giugno prossimo. La data di prima
emanazione delle linee guida sem-
bra chiaramente legata al nuovo
spostamento del termine di ado-
zione del Piao (quantomeno per le
amministrazioni centrali). Per le
amministrazioni locali, per le quali
il nuovo Piano sembra destinato a
vedere la luce dopo l'estate, i nuovi
indirizzi ministeriali potrebbero
intanto rappresentare uno spunto
utile nel momento in cui, nelle set-
timane successive, s'inizierà a la-
vorare al Dup (Documento unico di
programmazione) 2023/2025,
strumento chiamato ad accogliere
anche la prima traccia della piani-
ficazione del fabbisogno di perso-
nale, che per il momento sarà an-
cora regolata dall'articolo 6 del Te-
sto unico del pubblico impiego.
—G.Bert.
—D.D’A.
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