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Sono inclusi nella manutenzione straordinaria o ad essa assimilati:
1) la realizzazione di volumi tecnici per l'installazione di impianti (idrici, termici, vani
extra corsa ascensori, ecc.);
2) la costruzione di recinzioni e muri di sostegno con H>1,50 m, e la realizzazione di
percorsi pedonali nelle aree esterne;
3) la sostituzione di manti di copertura, infissi, serramenti, rivestimenti esterni con altri di
tipologia diversa dalla preesistente;
4) la costruzione di solai di sottotegola di edifici di interesse storico o ambientale, anche
con tecniche e materiali diversi da quelli preesistenti, se il degrado non consente il
restauro delle strutture originali né il recupero attraverso tecniche edilizie tradizionali,
ad esclusione delle unità edilizie per le quali sia consentito esclusivamente l’intervento
di restauro scientifico di cui al successivo articolo;
5) l'installazione e l'integrazione degli impianti tecnici e dei servizi igienico-sanitari, anche
con le limitate modifiche distributive interne eventualmente necessarie; eventuali
modifiche delle aperture sulle facciate interne o esterne, connesse a tali interventi di
adeguamento impiantistico, purché non alterino le caratteristiche architettoniche delle
facciate.
Per gli edifici destinati ad attività industriali e all’artigianato di produzione costituiscono
interventi di manutenzione straordinaria anche le opere e le modifiche necessarie al
rinnovamento degli impianti, per l'adeguamento alla normativa sulla tutela dagli inquinamenti,
sulla sicurezza e l'igiene dei luoghi di lavoro, purché le opere non comportino l'aumento della
superficie lorda né l’aumento del carico urbanistico e ambientale (incremento delle emissioni
inquinanti, incremento delle quantità di merci prodotte movimentate).
c) restauro scientifico: intervento che riguarda le unità edilizie che hanno assunto rilevante
importanza nel contesto urbano territoriale per specifici pregi o caratteri architettonici o
artistici. Gli interventi di restauro scientifico consistono in un insieme sistematico di opere
che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'edificio, ne consentono la
conservazione, valorizzandone i caratteri e rendendone possibile un uso adeguato alle
intrinseche caratteristiche.
Il tipo di intervento prevede:
1) il restauro degli aspetti architettonici o il ripristino delle parti alterate, cioè il restauro o
ripristino dei fronti esterni ed interni, il restauro o il ripristino degli ambienti interni, la
ricostruzione filologica di parti dell'edificio eventualmente crollate o demolite, la
conservazione o il ripristino dell'impianto distributivo-organizzativo originale, la
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