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1 Esame 12 Giugno 2020

Sullo strato di materiale argilloso, sovraconsolidato per eetto dello scioglimento di un ghiacciaio, si intende
costruire una fondazione superciale in calcestruzzo (Figura 1.1a). Al ne di caratterizzare meccanicamente
il materiale, è stato estratto un campione in corrispondenza del punto P di Figura 1.1a. Da questo campione
sono stati estratti dei provini che sono stati sottoposti a delle prove di laboratorio. In particolare, sono state
eseguite prove di essiccamento in forno, prove edometriche, prove triassiali non consolidate non drenate e
prove triassiali standard drenate. I risultati delle prove sono riportati nelle Tabelle 1.1-1.4.

1) Si calcoli il peso saturo per unità di volume del materiale. Si assumano Gs = 2.67 e un peso per unità
di volume dell'acqua pari a 10kN/m3 .
2) A partire dai risultati delle prove triassiali non consolidate non drenate e dalle prove triassiali drenate,
si determinino i parametri di resistenza del materiale.

Sulla fondazione è applicato un carico V (Figura 1.1b), valutato in corrispondenza del piano campagna.
Si assuma che il livello di falda coincida con il piano di fondazione e che il terreno utilizzato per il reinterro
sia quello presente in sito.
3) Assumendo una redistribuzione dei carichi con la profondità secondo un angolo di 30◦ , si deniscano
analiticamente le condizioni iniziali e le condizioni al contorno del problema di consolidazione. Si faccia
riferimento al punto medio della fondazione.
4) Si stimino i cedimenti al netto dello sbancamento al termine del processo di consolidazione. Per il
calcestruzzo si assuma γcls = 25kN/m3 . Per semplicità, si suddivida lo strato in tre sottostrati. Si assuma
che il livello di falda sia sempre stato coincidente con il piano di fondazione.
5) Assumendo una permeabilità pari a 4.5 · 10−9 m/s, si stimi un valore di cv rappresentativo per il caso
in esame.
6) Denendo un'opportuna linearizzazione della distribuzione iniziale della pressione in eccesso, si deter-
mini il tempo necessario allo sviluppo del 70% del cedimento.
7) Si stimi il fattore di sicurezza in condizioni di breve e di lungo termine.
8) Si discuta come varia il fattore di sicurezza in condizioni di lungo termine se il livello di falda si alza
sino al piano campagna.

Massa lorda umida [g] Massa lorda secca [g] Tara [g]
152 127 8.9
164 137 9
143 119 8.8

Tabella 1.1: Risultati delle prove di essiccamento in forno

cr cc OCR
0.1 0.6 2

Tabella 1.2: Risultati delle prove edometriche

1
σr [kP a] σa [kP a]
50 195
100 236
150 289

Tabella 1.3: Risultati delle prove triassiali non consolidate non drenate, σr e σa sono rispettivamente gli
sforzi totali radiali e assiali a rottura

σr [kP a] σa [kP a]
50 170
100 293
150 417

Tabella 1.4: Risultati delle prove triassiali standard drenate, σr e σa sono rispettivamente gli sforzi totali
radiali e assiali a rottura. Si assuma una back pressure nulla

a) b)
V=220kN/m
s=0.5m
D=1m D=1m s=0.5m
z
zP=4m

B=1.5m
H=10m

H=10m
P

Substrato rigido e impermeabile Substrato rigido e impermeabile

Figura 1.1: Geometria del problema

Tv
0.001 0.01 0.1 1
0
B A
C A
(20
,0.0 (20,0.09)
20 3)
(20,0.008) H

(40
,0.
12
40 B (40,0.05)
) (40,0.21)

H
Us (%)

(6
0,
0.

(60,0.39)
2

60
9)

(60,0.18)

C
(80,0.6)
80 H (80,0.42) (80,0.7)

100

Figura 1.2

2
Coecienti di capacità portante:
π φ0
 
0
Nq = eπ tan φ tan2 +
4 2

Nc = (Nq − 1) cot φ0

Nγ = 2(Nq + 1) tan φ0

SOLUZIONE
1
A partire dai valori di riportati in Tabella 1.1, è possibile calcolare il contenuto d'acqua (w) con la seguente
espressione:
mw M LU − M LS
w= = (1.1)
ms M LS − T
ove mw e ms sono rispettivamente la massa (netta) dell'acqua e del solido, M LU , M LS la massa lorda
umida e secca e T la tara. La media dei tre valori ottenuti (0.212, 0.211 e 0.218) è pari a 0.213.
A partire da quest'ultimo valore, è possibile calcolare la porosità (n), l'indice dei vuoti (e) e il peso saturo
per unità di volume (γsat ) mediante le seguenti espressioni:

e = wGs = 0.57 (1.2)

e
n= = 0.36 (1.3)
1+e

γsat = Gs γw (1 − n) + γw n = 20.64kN/m3 (1.4)

2
A partire dai valori di riportati in Tabella 1.3 è possibile calcolare i valori del deviatore a rottura (qf ) e della
coesione non drenata (Cu ), mediante le seguenti espressioni:

qf = σa − σr (1.5)

qf
Cu = (1.6)
2
I valori sono riportati in Tabella 1.5. Il valore medio di Cu è pari a 70kPa.

σr [kP a] σa [kP a] qf [kP a] Cu [kP a]


50 195 145 72.5
100 236 136 68
150 289 139 69.5

Tabella 1.5: Risultati delle prove non consolidate non drenate

A partire dai valori di riportati in Tabella 1.4 è possibile tracciare i cerchi di Mohr a rottura (Figura 1.3).
I cerchi di Mohr sono tangenti ad una retta che non passa per l'origine degli assi. L'intercetta di questa
retta con l'asse verticale è la coesione c0 ed è pari a 15kPa. La pendenza della retta si calcola a partire dalle
coordinate di due punti. In particolare si fa riferimento all'intersezione con l'asse verticale e al punto R di
coordinate σR0 = 125kP a e τR = 74kP a. La pendenza della retta che denisce il criterio di rottura è pari a:

3
τR − c0
tan φ0 = 0 ◦
0 − 0 → φ = 25.3 ≈ 25

(1.7)
σR

Figura 1.3

3
Si introduce la coordinata verticale z diretta verso il basso in corrispondenza del piano di falda (che coincide
con il piano di posa della fondazione), come mostrato in Figura 1.1a.
Per z = 0 si ha la falda, per cui la pressione dell'acqua è nulla. Da cui si può dedurre che anche la
pressione in eccesso è nulla. Pertanto, la condizione al contorno è:

ue (z = 0, t) = 0 (1.8)
Per z = H − D (alla base dello strato di argilla), è presente un materiale impermeabile. Per cui la
componente di velocità del usso perpendicolare allo strato impermeabile è nulla, pertanto:
∂ue
=0 (1.9)
∂z
Per denizione:
ue (z, t = 0) = ∆σv0 (t = +∞) (1.10)
ove u (z, t = 0) è la condizione iniziale della pressione in eccesso, mentre
e
= +∞) rappresenta la
∆σv0 (t
dierenza di sforzo ecace verticale al termine del processo di consolidazione (t = +∞) e lo sforzo ecace
verticale iniziale (t = 0).
Per il calcolo della variazione di sforzo ecace verticale innanzitutto si calcola la variazione di sforzo
ecace (∆q ) in corrispondenza del piano di fondazione (z=0):
V∗
∆q = − γsat D (1.11)
B
ove, γsat D è lo sforzo ecace prima della costruzione della fondazione per z=0, mentre:

V ∗ = V + W f + Wt (1.12)
dove Wf e Wt sono rispettivamente il peso proprio della fondazione e il peso del terreno di reinterro (sopra
la fondazione). Questi due pesi si calcolano:

Wf = γcls [Bs + (D − s)s] (1.13)

4
Wt = γsat [(B − s)(D − s)] (1.14)
Assumendo una diusione dei carichi in profondità a 30 , la variazione dell'incremento di sforzo con la

profondità si calcola:
∆qB
∆σv0 = (1.15)
B + 2ztan30◦
Dalle Equazioni 1.10 e 1.15 si può concludere che la condizione iniziale della pressione in eccesso si può
esprimere:
∆qB
ue (t = 0, z) = (1.16)
B + 2ztan30◦

4
Il materiale è sovraconsolidato per eetto dello scioglimento di un ghiacciaio, pertanto, lo sforzo ecace
verticale massimo (σv,max
0
) a cui è stato sottoposto lo strato si può calcolare mediante la seguente espressione:
0
σv,max = σv0 + q ∗ (1.17)
dove σv0 è lo sforzo ecace attuale:

σv0 = γsat D + γ 0 z, (1.18)


mentre q lo si può calcolare a partire dal valore di OCR di Tabella 1.2, relativo al punto P (per una

coordinata z = zP = 4m):
0
σv,max (zP )
OCR = → q ∗ = (γ 0 zP + γsat D)(OCR − 1) = 63.19kP a (1.19)
σv0 (zP )
Per stimare i cedimenti della fondazione si suddivide lo strato in tre sottostrati di spessore pari a (H −
D)/3 = 3m. Come punti rappresentativi degli strati si considerano i punti in mezzeria (punti A, B e C
di Tabella 1.6). Per questi punti, in Tabella 1.6 si riportano: la profondità a partire dal piano di posa
della fondazione (z ), gli sforzi ecaci attuali (Equazione 1.18), lo sforzo ecace massimo (Equazione 1.17),
l'incremento di sforzo ecace (Equazione 1.15) e lo sforzo ecace nale calcolato:
0
σv,f 0 0
in = γsat D + γ z + ∆σv , (1.20)

σv0 [kP a] in [kP a]


0
z[m] σv,max [kP a] ∆σv0 [kP a] 0
σv,f
A 1.5 36.59 99.78 69.42 106.01
B 4.5 68.50 131.69 33.51 102.01
C 7.5 100.42 163.60 22.08 122.50

Tabella 1.6

Per il calcolo dei cedimenti è necessario conoscere il valore iniziale dell'indice dei vuoti per i tre diversi
punti.
L'indice dei vuoti relativo al punto A (e0,A ) si calcola mediante l'espressione:
0 0 0
σv,max,P σv,max,A σv,A
e0,A = e0,P − cr log10 0 − c c log10 0 − cr log10 0 (1.21)
σv,P σv,max,P σv,max,A
dove sono presenti 4 termini:
1. e0,P è l'indice dei vuoti (Equazione 1.2);

5
σ0
2. −cr log10 v,max,P
0
σv,P rappresenta un percorso di ricarico dallo sforzo attuale in P allo sforzo massimo in P
(PP' di Figura 1.4). I valori di σv,P
0
e di σv,max,P
0
si calcolano introducendo z = zP nelle Equazioni 1.18
e 1.17;
σ0
3. −cc log10 σv,max,P
v,max,A
0 rappresenta un percorso di carico vergine dallo sforzo massimo in P allo sforzo massimo
in A (P'A' di Figura 1.4);
σ0
4. −cr log10 σv,max,A
0
v,A
rappresenta un percorso di scarico dallo sforzo massimo in A allo sforzo attuale in A
(A'A di Figura 1.4).
Analogamente, i valori degli indici dei vuoti dei punti B e C si calcolano mediante le seguenti espressioni:
0 0 0
σv,max,P σv,max,B σv,B
e0,B = e0,P − cr log10 0 − cc log10 0 − cr log10 0 (1.22)
σv,P σv,max,P σv,max,B
0 0 0
σv,max,P σv,max,C σv,C
e0,C = e0,P − cr log10 0 − cc log10 0 − cr log10 0 (1.23)
σv,P σv,max,P σv,max,C

Dalla Tabella 1.6 si nota che per il punto A lo sforzo ecace nale (A00 di Figura 1.4) è maggiore dello
sforzo ecace massimo (A0 di Figura 1.4), mentre per i punti B e C lo sforzo ecace nale ((B 00 e C 00 di
Figura 1.4) è minore dello sforzo ecace massimo ((B 0 e C 0 di Figura 1.4). Pertanto le variazioni di indice
dei vuoti per i tre punti si calcolano mediante le seguenti espressioni:
0 0
σv,max,A σv,f
∆eA = −cr log10 0 − cc log10 0
in,A
(1.24)
σv,A σv,max,A
0
σv,f
∆eB = −cr log10 0
in,B
(1.25)
σv,B
0
σv,f
∆eC = −cr log10 0
in,C
(1.26)
σv,C
I cedimenti dei tre sottostrati si calcolano mediante le seguenti espressioni:
∆eA H − D
sA = − (1.27)
1 + e0,A 3

∆eB H − D
sB = − (1.28)
1 + e0,B 3

∆eC H − D
sC = − (1.29)
1 + e0,C 3
Il cedimento complessivo è pari a:

s = sA + sB + sC = 0.159m ≈ 16cm (1.30)


I valori di e0 , di ∆e, dei cedimenti relativi ai punti A, B e C sono riportati in Tabella 1.7.

e0 ∆e s[m]
A 0.645 -0.059 0.108
B 0.558 -0.017 0.033
C 0.494 -0.009 0.017

Tabella 1.7

6
e
A
A’
A’’

P P’
B B’
B’’
C C’
C’’
log10σ’v

Figura 1.4: Rappresentazione qualitativa dei percorsi di carico

5
Dato il cedimento complessivo (Equazione 1.30) e il sovraccarico applicato al piano di posa della fondazione
(Equazione 1.11), si può calcolare un valore di mv medio per tutto lo strato:

H−D
2tan30◦ s
Z
s s
s= ∆σv0 (z)mv dz → mv = R H−D = R H−D = h i = 5.75·10−4 1/kP a
∆qB B+2tan30◦ (H−D)
0
0
∆σv0 (z)dz 0 B+2ztan30◦ dz ∆qln B
(1.31)
A partire dal valore di mv è possibile calcolare cv :
k
cv = = 3.8 · 10−6 m2 /s (1.32)
m v γw

6
Per semplicità, si linearizza la distribuzione della variazione sforzi con la profondità (curva tratteggia-
ta di Figura 1.5, corrispondente all'Equazione 1.15), mediante una retta che unisce i punti estremi della
distribuzione.
L'equazione di questa retta è:
H −D−z
∆σv∗ = q1 + q2 (1.33)
H −D
dove q1 si calcola imponendo z = H − D nell'Equazione 1.15, mentre q2 = ∆q − q1 (∆q di Equazione
1.11).
I cedimenti associati a questa distribuzione (ttizia) di sforzi si calcolano:
1
s∗ = s∗1 + s∗2 = q1 mv (H − D) + q2 mv (H − D) (1.34)
2
Si sceglie un tempo (dimensionale) pari a 365g. Questo tempo è associato ad un tempo adimensionale
pari a:
tcv
T = = 0.3 (1.35)
(H − D)2
ove H − D è la lunghezza di drenaggio.
Considerando la curva B di Figura 1.2 per s∗1 e la curva C di Figura 1.2 per s∗2 , è possibile trovare i valori
U1 = 0.62 e U2 = 0.72.
La percentuale di cedimento complessivo (U ∗) si calcola mediante l'espressione:
s∗1 U1 + s∗2 U2
U∗ = = 0.698 ≈ 0.7 (1.36)
s∗1 + s∗2

7
Figura 1.5: Linearizzazione

Figura 1.6

7
In condizioni di breve termine, il carico limite si calcola:

qlim = Cu (2 + π) + γsat D = 381kP a (1.37)


mentre il fattore di sicurezza si calcola imponendo l'equilibrio in direzione verticale:
qlim qlim B
V∗ = B → Fs = = 2.24 (1.38)
Fs V∗

8
In condizioni di lungo termine, il carico limite si calcola:
1
qlim = c0 Nc + γsat Nq + Bγ 0 Nγ = 618kP a (1.39)
2
mentre il fattore di sicurezza si calcola imponendo l'equilibrio in direzione verticale:
qlim qlim B
V∗ = B → Fs = = 3.63 (1.40)
Fs V∗

8
Nel caso in cui il livello di falda coincida con il piano campagna, in condizioni di lungo termine il carico limite
è pari a:
1
qlim = c0 Nc + γ 0 DNq + Bγ 0 Nγ = 511kP a (1.41)
2
mentre il fattore di sicurezza si calcola imponendo l'equilibrio in direzione verticale:
qlim qlim B
V∗−U = B → Fs = ∗ = 3.19 (1.42)
Fs V −U
dove U è la sottospinta pari a γw DB .

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