1. 3 caratteristiche dello Statuto albertino (prima
costituzione italiana) Lo Statuto albertino, promulgato il 4 marzo 1848 da Carlo Alberto, era: -Elargita, cioè concessa dall’alto, perché il sovrano decide quali limiti imporre al suo potere assoluto, senza alcuna partecipazione del popolo alle scelte da lui fatte; -Breve, ovvero era composto solo da 84 articoli e definisce i caratteri di una monarchia costituzionale; -Flessibile, nel senso che esso può essere modificato dal parlamento come una qualsiasi altra legge; 2. Articolo 3 della costituzione Il principio di uguaglianza è uno di quelli storici per il quale si son battuti da sempre i popoli e assume due significati diversi: -Uguaglianza formale, cioè l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, per cui, ogni cittadino è considerato uguale a qualsiasi altro cittadino. -Uguaglianza sostanziale, che va intesa come l’insieme delle condizioni che nella pratica devono rendere i cittadini effettivamente uguali. 3. 2/6/46 Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani, per la prima volta con il suffragio universale, quindi anche le donne votavano, possono scegliere tra il mantenimento della monarchia o l’adozione della repubblica. Il risultato del referendum istituzionale è a favore della repubblica. Per questo il 2 giugno si celebra la Festa della Repubblica, una delle festività più importanti del nostro paese. 4. Quando entra in vigore la costituzione Grazie all’Assemblea costituente, per sostituire la vecchia costituzione, la costituzione viene approvata il 22 dicembre 1947 ed entra in vigore il 1o gennaio 1948 5. Differenze tra Stato confessionale e Stato Laico Stato confessionale: Secondo lo Statuto albertino, la religione cattolica era considerata religione dello Stato e dominante. Stato laico: con la dichiarazione del principio della libertà religiosa, lo Stato ha deciso di essere completamente autonomo e indipendente da qualsiasi ordinamento di carattere religioso. 6. Il principio di autonomia (Art.5) si basa sull’autonomia degli enti pubblici territoriali, che si esprime nel potere di adottare le decisioni che ritengono più idonee e sono 4, ovvero le Regioni, le Città metropolitane, le Province e i Comuni. 7. Cosa deve fare uno straniero? Lo straniero, se è un cittadino comunitario, cioè che ha la cittadinanza di un Paese membro dell’UE, può fare liberamente ciò che vuole, come lavorare e studiare alle stesse condizioni dei cittadini italiani. Se è un cittadino extracomunitario, ovvero non cittadino di un Paese membro dell’UE, dovrebbe seguire le seguenti indicazioni: -Possono entrare in Italia solo se sono in possesso di un passaporto e di un visto d’ingresso. -Entro 8 giorni dal loro ingresso, devono chiedere il permesso di soggiorno -Dopo 6 anni, loro possono chiedere la carta di soggiorno, valida senza limiti di tempo.