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CAPITOLO V
DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO
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TAMBELLI, «Manuale di psicopatologia dell’infanzia» Il Mulino, 2017
Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico
AUTISMO INFANTILE
MAGGIORE DEFINIZIONE DI
Stima di CRITERI DIAGNOSTICI
prevalenza:
notevolmente
DIFFUSIONE DI PROCEDURE E DI
aumentata negli STRUMENTI DIAGNOSTICI
STANDARDIZZATI PIÙ
ultimi anni RAFFINATI
[Fombonne
2009] => 1 MAGGIORE SENSIBILIZZAZIONE
SOPRATTUTTO
MASCHI (1 SU 42)
RISPETTO ALLE
FEMMINE (1 SU AUMENTO DEI SERVIZI
SANITARI PREPOSTI
189) [Centers for ALL'INDIVIDUAZIONE DEI
CASI
Disease Control
and Prevention
2014].
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Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico
DIAGNOSI PRECOCE
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Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico
AUTISMO INFANTILE
L’ISOLAMENTO AUTISTICO
Kanner, 1943
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L’INTUIZIONE DI KANNER
IL DESIDERIO DI RIPETITIVITA’
Tutto il comportamento del bambino è
monotonamente ripetitivo quanto le sue espressioni
verbali…è governato da un desiderio ansiosamente
ossessivo di conservare la ripetitività (Kanner 1943)
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ISOLOTTI DI CAPACITÀ
Il sorprendente vocabolario di
questi bambini che parlano,
l’eccellente memoria per eventi
accaduti anni prima, la fenomenale
memoria meccanica per le poesie
ed i nomi, il preciso ricordo di
figure e sequenze complesse, sono
l’indizio di una buona intelligenza”
(Kanner 1943) indussero Kanner ad
affermare che questi bambini
avevano una buona intelligenza .
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Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico
BRUNO BETTELHEIM
Secondo Bettelheim,
l'autismo rappresentava un
meccanismo difensivo utilizzato dal
Negli anni '60, lo psicanalista bambino per fronteggiare il radicale
austriaco Bruno Bettelheim si fece rifiuto della madre della sua stessa
fautore di una nuova teoria che, a esistenza.
differenza delle precedenti, rifiutava
l'eziologia organica dell'autismo e, Il costrutto della "madre frigorifero"
assumendo la prospettiva fu coniato da Bettelheim [1967] per
psicogenetica (introdotta solo descrivere la specifica modalità
parzialmente da Kanner), relazionale materna, caratterizzata
individuava soprattutto nella figura da carenza di contatto fisico e
materna la causa principale del assenza di coinvolgimento affettivo:
disturbo. condizioni, queste, affettivamente
patogene, ritenute causa della
comparsa e della manifestazione del
disturbo autistico.
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MARGARET MAHLER
Eziologia multifattoriale:
a) Aspetti costituzionali
b) Aspetti relazionali con la madre
c) Eventi cruciali o traumatici già nella vita fetale
PSICOSI SIMBIOTICA
PSICOSI AUTISTICA
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Lo sviluppo di studi
empirici rigorosi oltre a nella storia e nelle
documentare famiglie delle persone
l’importanza della la prevalenza autistiche non è
vulnerabilità genetica dell’autismo non è non c’è un particolare documentabile qualche
(“l’autismo è, tra tutte maggiore nei ceti stile relazionale cosa di specifico e di
le condizioni intellettuali e/o in genitoriale alla base differente, sul piano
psichiatriche, quella in particolari sistemi di dell’autismo psicologico, rispetto a
cui la genetica svolge il allevamento tutti i possibili gruppi
ruolo più importante”. controllo (normali o con
Rutter 2001) accerta altre patologie)
che:
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5. Si esprime nello
stesso modo sia nelle
4. La patologia autistica relazioni con i genitori
è spesso precocissima che in quelle con
qualunque altro
caregiver
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QUADRI CLINICI
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DSM-5
DISTURBI DEL
NEUROSVILUPPO
DISTURBO DA DEFICIT DI
DISTURBO DELLO SPETTRO DISTURBI DELLA DISTURBO SPECIFICO ALTRI DISTURBI DEL
DISABILITA' INTELLETTIVE ATTENZIONE E DISTURBI DEL MOVIMENTO DISTURBI DA TIC
DELL'AUTISMO COMUNICAZIONE DELL'APPRENDIMENTO NEUROSVILUPPO
IPERATTIVITA'
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CRITERIO B
B- Pattern di comportamento, interessi o attività ristretti, ripetitivi, come manifestato da
almeno due dei seguenti fattori, presenti attualmente o nel passato (gli esempi sono
esplicativi, non esaustivi; si veda testo):
1. Movimenti, uso degli oggetti o eloquio stereotipati o ripetitivi (per es., stereotipie motorie
semplici, mettere in fila giocattoli o capovolgere oggetti, ecolalia, frasi idiosincratiche).
2. Insistenza nella sameness (immodificabilità), aderenza a routine priva di flessibilità o rituali
di comportamento verbale o non verbale (per es., estremo disagio davanti a piccoli
cambiamenti, difficoltà nelle fasi di transizione, schemi di pensiero rigidi, saluti rituali,
necessità di percorrere la stessa strada o mangiare lo stesso cibo ogni giorno).
3. Interessi molto limitati, fissi che sono anomali per intensità o profondità (per es., forte
attaccamento o preoccupazione nei confronti di oggetti insoliti, interessi eccessivamente
circoscritti o perseverativi).
4. Iper- o iporeattività in risposta a stimoli sensoriali o interessi insoliti verso aspetti sensoriali
dell'ambiente (per es., apparente indifferenza a dolore/temperatura, reazione di
avversione nei confronti di suoni o consistenze tattili specifici, annusare o toccare oggetti
in modo eccessivo, essere affascinati da luci o da movimenti).
• Specificare la gravità attuale:
• Il livello di gravità si basa sulla compromissione della comunicazione sociale e sui pattern di
comportamento ristretti, ripetitivi.
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CRITERIO C
C. I sintomi devono essere presenti nel periodo precoce dello sviluppo (ma
possono non manifestarsi pienamente prima che le esigenze sociali eccedano
le capacità limitate, o possono essere mascherati da strategie apprese in età
successive).
D. I sintomi causano compromissione clinicamente significativa del
funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
E. Queste alterazioni non sono meglio spiegate da disabilità intellettiva
(disturbo dello sviluppo intellettivo) o da ritardo globale dello sviluppo. La
disabilità intellettiva e il disturbo dello spettro dell'autismo spesso sono
presenti in concomitanza; per porre diagnosi di comorbilità di disturbo dello
spettro dell'autismo e di disabilità intellettiva, il livello di comunicazione
sociale deve essere inferiore rispetto a quanto atteso per il livello di sviluppo
generale
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SEVERITA’
Livello 2: Richiede supporto moderato
•Comunicazione sociale: Deficit marcati nella comunicazione
sociale, verbale e non verbale, l’impedimento sociale appare
evidente anche quando è presente supporto; iniziativa limitata
nell’interazione sociale e ridotta o anormale risposta all’iniziativa
degli altri.
•Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: Preoccupazioni,
rituali fissi e/o comportamenti ripetitivi appaiono abbastanza di
frequente da essere ovvi all’osservatore casuale ed interferiscono
con il funzionamento in diversi contesti. Stress o frustrazione
appaiono quando sono interrotti ed è difficile ridirigere
l’attenzione.
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SEVERITA’
Livello 1: Richiede supporto lieve
Comunicazione sociale: senza supporto i deficit nella
comunicazione sociale causano impedimenti che possono essere
notati. Ha difficoltà ad iniziare le interazioni sociali e mostra
chiari esempi di atipicità o insuccesso nella risposta alle iniziative
altrui. Può sembrare che abbia un ridotto interesse
nell’interazione sociale.
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COMPROMISSIONE DELL’INTERSOGGETTIVITA’
POINTING DICHIARATIVO
(per condividere con
l’adulto l’esperienza
soggettiva)
SOCIAL REFERENCING
POINTING
RICHIESTIVO (per ottenere il
consenso dell’adulto
(per ottenere
ad avvicinarsi
dall’adulto un
all’oggetto-persona
oggetto)
nuovi)
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Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico
RECIPROCITA’ SOCIO-
EMOZIONALE
• Ritardi nella comparsa della
risposta al nome [Brian et al.,
2008]
• Carenze nel coinvolgimento
sociale, tra i 6 ed i 12 mesi
[Ozonoff et al., 2010]
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Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico Grave malattia neurologica, soprattutto
femminile.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Malattia congenita, si manifesta durante il
secondo anno di vita e comunque entro i
primi quattro anni.
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COMORBIDITA’
RITARDO GLOBALE DELLO SVILUPPO E
RITARDI DEL LINGUAGGIO
COMPORTAMENTI PROBLEMATICI,
RITARDI E/O DEFICIT MOTORI (COME
INCLUDENTI I PROBLEMI DEL SONNO E
GOFFAGGINE O ANDATURA INSOLITA),
NELL'ALIMENTAZIONE, EMOZIONALITÀ
CHE SI ASSOCIANO AI MOVIMENTI
NEGATIVA E COMPORTAMENTI
MOTORI RIPETITIVI
AUTOLESIVI
IPERATTIVITÀ O MANCANZA DI
ATTENZIONE IN RISPOSTA A STIMOLI
ANSIA E DEPRESSIONE (CHE VENGONO SIA SOCIALI CHE NON SOCIALI. IN
RISCONTRATE PERÒ NEI BAMBINI PIÙ QUESTI CASI, È PIÙ APPROPRIATO
GRANDI) OPTARE PER UNA DIAGNOSI DI
DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE
E IPERATTIVITÀ
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Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico
GENERE DEL BAMBINO: MAGGIORE RAPPRESENTATIVITÀ DEI MASCHI, CHE RISULTANO DALLE 3 ALLE 4 VOLTE PIÙ
RAPPRESENTATI DELLE FEMMINE, CON UNA STIMA DI PREVALENZA DI 1 SU 42 I MASCHI E 1 SU 189 PER LE FEMMINE
PRESENZA DI UN RITARDO GLOBALE DELLO SVILUPPO, CON DISABILITÀ COGNITIVE O RITARDI DEL LINGUAGGIO RECETTIVO ED
ESPRESSIVO
PRESENZA DI CONDIZIONI GENETICHE, COME LA SINDROME DELL'X FRAGILE E LA SCLEROSI TUBEROSA COMPLESSA
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Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico
VIGNETTA CLINICA
Flavio un bambino di quattro anni viene inviato dal pediatra al servizio di
psicologia clinica per una consultazione per un grave ritardo del
linguaggio e comportamenti anomali. I genitori lo descrivono come un
bambino molto particolare, ritirato in se stesso e che è molto difficile da
calmare quando si agita. Anche la sorella maggiore Mary di 10 anni lo
descrive come un fratello che non ama le coccole, che non vuole mai
giocare con lei e che non si capisce cosa voglia. Il ritardo del linguaggio è
stato inizialmente sottovalutato dai genitori, ma, con il passare del
tempo, hanno iniziato ad essere estremamente preoccupati perché
hanno notato che Flavio non si volta quando viene chiamato e non cerca
le attenzioni di nessuno, compresi loro stessi. L’unico gioco al quale
sembra interessato è una fattoria degli animali e, in modo ripetitivo ed
ossessivo, passa ore ed ore ad aprire e chiudere il cancello del box dei
cavalli per posizionarli sempre allo stesso posto e nella stessa sequenza.
Quando gioca sembra assorto in un mondo tutto suo estraniandosi
completamente da quello che succede intorno a lui.
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Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico
VIGNETTA CLINICA
Marco è un bambino di 9 anni che presenta gravi problemi a scuola. Nonostante il suo
sviluppo motorio e cognitivo sia nella norma, Marco ha mostrato già nella scuola
materna problemi nell’inserimento scolastico. Il bambino infatti ha sempre alternato
comportamenti ed atteggiamenti molto affettuosi ed estremamente calorosi con i suoi
compagni ad altri di estremo rifiuto ed isolamento. All’ingresso delle scuole elementari
Marco ha iniziato ad interessarsi alle questioni metereologiche e ogni sua attività e
dialogo con gli altri bambini è sempre intercalato da domande circa il tempo, la pioggia,
il sole, l’ombrello o le nuvole tanto da essere deriso dai compagni e sgridato dalle
insegnanti che inizialmente pensavano che il bambino li stesse prendendo in giro. Anche
a casa Marco parla sempre del tempo e ama vedere in modo ossessivo le notizie meteo
e le varie applicazioni che danno informazioni sulle temperature delle varie parti del
mondo che Marco conosce a memoria. Il rendimento scolastico è scarso e
l’apprendimento anche se intervallato da momenti in cui sembra che il bambino riesca a
seguire è molto difficile da valutare perché Marco sembra essere sempre assorto dai
suoi pensieri e dalla sua ruminazione sulle variazioni delle temperature nel mondo che
lo distraggono. Il rapporto con i coetanei, nei momenti di non assenza è tuttavia
abbastanza equilibrato anche se molti lo prendono in giro per i suoi comportamenti
bizzarri.
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TAMBELLI, «Manuale di psicopatologia dell’infanzia» Il Mulino, 2017
Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico
NEURONI SPECCHIO
Una disfunzione precoce del meccanismo specchio potrebbe spiegare i deficit nei
comportamenti imitativi, nella teoria della mente, nell'area della comunicazione e
nelle capacità empatiche.
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Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico
STRUMENTI DI VALUTAZIONE
Interviste
semistrutturate
Scale di Prove
Valutazione Osservative
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Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico
MODELLI DI INTERVENTO
MODELLO COMPORTAMENTALE
(PARADIGMA DELL’APPRENDIMENTO OPERANTE
MEDIANTE RINFORZI POSITIVI, PARCELLIZZAZIONE
DELLE COMPETENZE DA INSEGNARE E
GENERALIZZAZIONE AD ALTRI CONTESTI –
COINVOLGIMENTO DEL GENITORE CON PARENT
TRAINING) APA (APPLIED BEHAVIORAL
ANALYSIS)
MODELLO EVOLUTIVO
MODELLI ECLETTICI
(FOCUS SU ASPETTI MOTIVAZIONALI-
(INTERVENTI SIA COMPORTAMENTALI
EMOTIVI-RELAZIONALI VOLTO A
CHE EVOLUTIVI CARATTERIZZATI DA UN
LAVORARE SUI PRECURSORI DEL
COSTANTE COINVOLGIMENTO DELLA
LINGUAGGIO – ATTENZIONE CONDIVISA
FAMIGLIA CON L’OBIETTIVO DI
– E COMPETENZE INTERSOGGETTIVE –
MODIFICARE SOPRATTUTTO L’AMBIENTE
IMITAZIONE; IMPORTANZA DEL GIOCO E
FAMILIARE
DELL’INTERAZIONE CON IL TERAPEUTA
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