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TAMBELLI, «Manuale di psicopatologia dell’infanzia» Il Mulino, 2017

Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico

CAPITOLO V
DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

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TAMBELLI, «Manuale di psicopatologia dell’infanzia» Il Mulino, 2017
Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico

AUTISMO INFANTILE
MAGGIORE DEFINIZIONE DI
Stima di CRITERI DIAGNOSTICI

prevalenza:
notevolmente
DIFFUSIONE DI PROCEDURE E DI
aumentata negli STRUMENTI DIAGNOSTICI
STANDARDIZZATI PIÙ
ultimi anni RAFFINATI

[Fombonne
2009] => 1 MAGGIORE SENSIBILIZZAZIONE

BAMBINO SU 68 DEGLI OPERATORI E DELLA


POPOLAZIONE GENERALE

SOPRATTUTTO
MASCHI (1 SU 42)
RISPETTO ALLE
FEMMINE (1 SU AUMENTO DEI SERVIZI
SANITARI PREPOSTI
189) [Centers for ALL'INDIVIDUAZIONE DEI
CASI
Disease Control
and Prevention
2014].

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DIAGNOSI PRECOCE

consente di intervenire per


modificare il quadro tendenza
sintomatologico del bambino, all’isolamento
riducendo gli effetti

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RITARDO NELLA DIAGNOSI PRECOCE

RARA IN BAMBINI AL DI SOTTO DEI 3


ANNI

VIENE RIMANDATA AI 27 MESI


DI VITA DEL BAMBINO, SEBBENE DIFFICOLTÀ DIAGNOSTICHE
I SOSPETTI SULLE SUE SPESSO INTENSIFICATE DAL
DISABILITÀ COMUNICATIVE E RITARDO CON CUI VIENE
RELAZIONALI SIANO FATTI EFFETTUATA LA RICHIESTA DI
RISALIRE AD UN'EPOCA CONSULTAZIONE SPECIALISTICA
COMPRESA TRA I 15 ED I 22 DA PARTE DEI GENITORI
MESI

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AUTISMO INFANTILE

Lo psichiatra svizzero Eugen


Bleuer [1911], coniò il
termine "autismo" (dal greco
Il termine autismo è stato in
αὐτός, "stesso"), per
seguito applicato, in modo
descrivere un nuovo e
indipendente, dagli psichiatri
peculiare aspetto
austriaci Leo Kanner (nel
sintomatologico della
1943) e Hans Asperger (nel
schizofrenia, caratterizzato
1944) per descrivere una
da: la perdita di contatto con
sindrome che si sviluppa in
la realtà esterna; una
età infantile, in genere al di
condizione di isolamento e
sotto dei tre anni.
incomunicabilità; una forma
di pensiero ripetitivo,
bizzarro e chiuso.
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L’ISOLAMENTO AUTISTICO

Il disturbo fondamentale più evidente,


patognomico, in tutti questi bambini, è la loro
incapacità a rapportarsi in modo usuale alla gente
e alle situazioni sin dai primi momenti di vita… vi è
fin dall’inizio un estremo isolamento autistico…
hanno una buona relazione con gli oggetti… la
relazione con la gente è del tutto differente… un
profondo isolamento domina tutto il
comportamento… ma questo isolamento è molto
peculiare… la cosa che più impressiona di Charles è
la sua inaccessibilità, il suo distacco.
Cammina come stesse nella sua ombra, vive in un
mondo tutto suo, dove non può essere raggiunto…

Kanner, 1943
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L’INTUIZIONE DI KANNER

Sia Kanner che Asperger, da grandi clinici,


intuirono che l’isolamento autistico,
questa particolarissima evanescenza del
sentimento di essere collegato all’altro, è,
appunto, molto “peculiare”: qualcosa che
solo apparentemente e superficialmente
è simile ad un rifiuto del contatto umano;
è qualcosa di “originario” (Kanner ripete il
termine più volte), è un non riuscire ad
essere sulla stessa lunghezza d’onda degli
altri, una sorta di difficoltà di
“sintonizzazione”.
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IL DESIDERIO DI RIPETITIVITA’
Tutto il comportamento del bambino è
monotonamente ripetitivo quanto le sue espressioni
verbali…è governato da un desiderio ansiosamente
ossessivo di conservare la ripetitività (Kanner 1943)
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RIPETITIVITÀ AUTISTICA, ROUTINES, OSSESSIVITÀ

L’insistenza ossessiva per la


ripetitività si può esprimere in modi
molto diversi: come movimenti ed
espressioni stereotipiche, ma
anche, nei casi più high functioning,
come routines sempre più
elaborate, spesso senza scopo
apparente, o anche come
concentrazione su un campo
ristretto di interessi, nel quale
magari il ragazzo autistico high
functioning raggiunge risultati
straordinari.
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ISOLOTTI DI CAPACITÀ

Il sorprendente vocabolario di
questi bambini che parlano,
l’eccellente memoria per eventi
accaduti anni prima, la fenomenale
memoria meccanica per le poesie
ed i nomi, il preciso ricordo di
figure e sequenze complesse, sono
l’indizio di una buona intelligenza”
(Kanner 1943) indussero Kanner ad
affermare che questi bambini
avevano una buona intelligenza .
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CENTRALITA’ DELLA PSICANALISI

Nel dopoguerra in Europa, presso gli psichiatri ad orientamento


psicoanalitico, fra le diverse ipotesi psicopatologiche, si afferma
quella psicoanalitica che appare determinante per una migliore
comprensione del quadro clinico psicotico.

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IL PARADIGMA GENERALE DEGLI ANNI 50-80

Autismo come arresto


dello sviluppo psichico ad
una fase a-oggettuale di
indifferenziazione e come
guscio-strategia difensiva
rispetto:

angosce catastrofiche ambienti inadeguati


interne. e/o ostili;
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BRUNO BETTELHEIM

Secondo Bettelheim,
l'autismo rappresentava un
meccanismo difensivo utilizzato dal
Negli anni '60, lo psicanalista bambino per fronteggiare il radicale
austriaco Bruno Bettelheim si fece rifiuto della madre della sua stessa
fautore di una nuova teoria che, a esistenza.
differenza delle precedenti, rifiutava
l'eziologia organica dell'autismo e, Il costrutto della "madre frigorifero"
assumendo la prospettiva fu coniato da Bettelheim [1967] per
psicogenetica (introdotta solo descrivere la specifica modalità
parzialmente da Kanner), relazionale materna, caratterizzata
individuava soprattutto nella figura da carenza di contatto fisico e
materna la causa principale del assenza di coinvolgimento affettivo:
disturbo. condizioni, queste, affettivamente
patogene, ritenute causa della
comparsa e della manifestazione del
disturbo autistico.

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MARGARET MAHLER
Eziologia multifattoriale:
a) Aspetti costituzionali
b) Aspetti relazionali con la madre
c) Eventi cruciali o traumatici già nella vita fetale

PSICOSI SIMBIOTICA

PSICOSI AUTISTICA

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Anni ’70 – ’80: Gli studi empirici

Lo sviluppo di studi
empirici rigorosi oltre a nella storia e nelle
documentare famiglie delle persone
l’importanza della la prevalenza autistiche non è
vulnerabilità genetica dell’autismo non è non c’è un particolare documentabile qualche
(“l’autismo è, tra tutte maggiore nei ceti stile relazionale cosa di specifico e di
le condizioni intellettuali e/o in genitoriale alla base differente, sul piano
psichiatriche, quella in particolari sistemi di dell’autismo psicologico, rispetto a
cui la genetica svolge il allevamento tutti i possibili gruppi
ruolo più importante”. controllo (normali o con
Rutter 2001) accerta altre patologie)
che:
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Anni ’70 – ’80: Gli studi empirici

5. Si esprime nello
stesso modo sia nelle
4. La patologia autistica relazioni con i genitori
è spesso precocissima che in quelle con
qualunque altro
caregiver

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QUADRI CLINICI

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DSM-5

DISTURBI DEL
NEUROSVILUPPO

DISTURBO DA DEFICIT DI
DISTURBO DELLO SPETTRO DISTURBI DELLA DISTURBO SPECIFICO ALTRI DISTURBI DEL
DISABILITA' INTELLETTIVE ATTENZIONE E DISTURBI DEL MOVIMENTO DISTURBI DA TIC
DELL'AUTISMO COMUNICAZIONE DELL'APPRENDIMENTO NEUROSVILUPPO
IPERATTIVITA'

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DSM-5 (APA, 2013)

Riduzione dei domini


sintomatologici da tre a due
(i deficit socio-comunicativi e
gli interessi stereotipati e
comportamenti ripetitivi);

Il ritardo del linguaggio


Indicazione del livello di
è considerato un fattore
gravità dei sintomi
che influenza la
manifestati all'interno
sintomatologia clinica,
di questi due domini,
più che un elemento
che viene eseguita su
costitutivo universale
una scala a tre punti.
degli ASD

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CRITERI DIAGNOSTICI AUTISMO DSM-5


A. Deficit persistenti della comunicazione sociale e dell'interazione sociale in
molteplici contesti, come manifestato dai seguenti fattori, presenti attualmente o
nel passato:
1. Deficit nella reciprocità socio-emotiva, che vanno, per esempio, da un approccio
sociale anomalo e dal fallimento della normale reciprocità della conversazione; a
una ridotta condivisione di interessi, emozioni o sentimenti; all'incapacità di dare
inizio o di rispondere a interazioni sociali.
2. Deficit dei comportamenti comunicativi non verbali utilizzati per l'interazione
sociale, che vanno, per esempio, dalla comunicazione verbale e non verbale
scarsamente integrata; ad anomalie nel contatto visivo e del linguaggio del corpo o
deficit della comprensione e dell'uso dei gesti; a una totale mancanza di espressività
facciale e di comunicazione non verbale.
3. Deficit dello sviluppo, della gestione e della comprensione delle relazioni, che vanno,
per esempio, dalle difficoltà di adattare il comportamento per adeguarsi ai diversi
contesti sociali; alle difficoltà di condividere il gioco di immaginazione o di fare
amicizia; all'assenza di interesse verso i coetanei.
• Specificare la gravità attuale:
• Il livello di gravità si basa sulla compromissione della comunicazione sociale e sui
pattern di comportamento ristretti, ripetitivi.

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CRITERIO B
B- Pattern di comportamento, interessi o attività ristretti, ripetitivi, come manifestato da
almeno due dei seguenti fattori, presenti attualmente o nel passato (gli esempi sono
esplicativi, non esaustivi; si veda testo):
1. Movimenti, uso degli oggetti o eloquio stereotipati o ripetitivi (per es., stereotipie motorie
semplici, mettere in fila giocattoli o capovolgere oggetti, ecolalia, frasi idiosincratiche).
2. Insistenza nella sameness (immodificabilità), aderenza a routine priva di flessibilità o rituali
di comportamento verbale o non verbale (per es., estremo disagio davanti a piccoli
cambiamenti, difficoltà nelle fasi di transizione, schemi di pensiero rigidi, saluti rituali,
necessità di percorrere la stessa strada o mangiare lo stesso cibo ogni giorno).
3. Interessi molto limitati, fissi che sono anomali per intensità o profondità (per es., forte
attaccamento o preoccupazione nei confronti di oggetti insoliti, interessi eccessivamente
circoscritti o perseverativi).
4. Iper- o iporeattività in risposta a stimoli sensoriali o interessi insoliti verso aspetti sensoriali
dell'ambiente (per es., apparente indifferenza a dolore/temperatura, reazione di
avversione nei confronti di suoni o consistenze tattili specifici, annusare o toccare oggetti
in modo eccessivo, essere affascinati da luci o da movimenti).
• Specificare la gravità attuale:
• Il livello di gravità si basa sulla compromissione della comunicazione sociale e sui pattern di
comportamento ristretti, ripetitivi.

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CRITERIO C
C. I sintomi devono essere presenti nel periodo precoce dello sviluppo (ma
possono non manifestarsi pienamente prima che le esigenze sociali eccedano
le capacità limitate, o possono essere mascherati da strategie apprese in età
successive).
D. I sintomi causano compromissione clinicamente significativa del
funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
E. Queste alterazioni non sono meglio spiegate da disabilità intellettiva
(disturbo dello sviluppo intellettivo) o da ritardo globale dello sviluppo. La
disabilità intellettiva e il disturbo dello spettro dell'autismo spesso sono
presenti in concomitanza; per porre diagnosi di comorbilità di disturbo dello
spettro dell'autismo e di disabilità intellettiva, il livello di comunicazione
sociale deve essere inferiore rispetto a quanto atteso per il livello di sviluppo
generale

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SEVERITA’
Livello 2: Richiede supporto moderato
•Comunicazione sociale: Deficit marcati nella comunicazione
sociale, verbale e non verbale, l’impedimento sociale appare
evidente anche quando è presente supporto; iniziativa limitata
nell’interazione sociale e ridotta o anormale risposta all’iniziativa
degli altri.
•Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: Preoccupazioni,
rituali fissi e/o comportamenti ripetitivi appaiono abbastanza di
frequente da essere ovvi all’osservatore casuale ed interferiscono
con il funzionamento in diversi contesti. Stress o frustrazione
appaiono quando sono interrotti ed è difficile ridirigere
l’attenzione.

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SEVERITA’
Livello 1: Richiede supporto lieve
Comunicazione sociale: senza supporto i deficit nella
comunicazione sociale causano impedimenti che possono essere
notati. Ha difficoltà ad iniziare le interazioni sociali e mostra
chiari esempi di atipicità o insuccesso nella risposta alle iniziative
altrui. Può sembrare che abbia un ridotto interesse
nell’interazione sociale.

Interessi ristretti e comportamenti ripetitivi: Rituali e


comportamenti ripetitivi causano un’interferenza significativa in
uno o più contesti. Resiste ai tentativi da parte degli altri di
interromperli.

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Come riconoscere l’autismo


INABILITA’ A RAPPORTARSI CON BAMBINI O ADULTI

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Come riconoscere l’autismo


CARENZA O ASSENZA DEL LINGUAGGIO VERBALE

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Come riconoscere l’autismo


STRANI ATTACCAMENTI AGLI OGGETTI

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Come riconoscere l’autismo

UTILIZZO INAPROPRIATO DI GIOCATTOLI

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Come riconoscere l’autismo

IPERATTIVITA’ O ATTEGGIAMENTO PASSIVO

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IPERSENSIBILITA’ O INDIFFERENZA AL TOCCO

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Come riconoscere l’autismo

SCARSA COSCIENZA DEI PERICOLI

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Come riconoscere l’autismo

RISATE O PIANTI INAPPROPRIATI

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Come riconoscere l’autismo

DIFFICOLTA’ AD ABITUARSI AI CAMBIAMENTI

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ALTERAZIONI DELLA SFERA SOCIO-COMUNICATIVA


COMPORTAMENTI NON-
VERBALI
• Alterazioni nel contatto occhio-ad-
occhio [Zwaigenbaumet al. 2005]
• Ritardi nella capacità di acquisizione e di
comprensione dei gesti comunicativi e
simbolici, con un uso ridotto del
pointing distale [Rozga et al., 2011]
• Carenze nelle abilità imitative
[Zwaigenbaumet al. 2005]

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ALTERAZIONI DELLA SFERA SOCIO-COMUNICATIVA


PRECURSORI DELLE RELAZIONI SOCIALI
• Presenza ridotta del sorriso sociale nella prima
metà del secondo anno e ristretta espressività
emotiva [Nichols, et al., 2014]
• Decremento delle vocalizzazioni/verbalizzazioni
dirette agli altri tra i 6 ed i 12 mesi, con una
tendenza opposta a quella dei bambini con
sviluppo tipico [Ozonoff et al., 2010]
• Carenza del social referencing a 18 mesi [Cornew
et al., 2012]
• Deficit nelle iniziative che nel mantenimento
dell'attenzione condivisa, rilevabili già a 14 mesi
[Landa et al. 2007]

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COMPROMISSIONE DELL’INTERSOGGETTIVITA’

POINTING DICHIARATIVO
(per condividere con
l’adulto l’esperienza
soggettiva)

SOCIAL REFERENCING
POINTING
RICHIESTIVO (per ottenere il
consenso dell’adulto
(per ottenere
ad avvicinarsi
dall’adulto un
all’oggetto-persona
oggetto)
nuovi)

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ALTERAZIONI DELLA SFERA SOCIO-COMUNICATIVA

RECIPROCITA’ SOCIO-
EMOZIONALE
• Ritardi nella comparsa della
risposta al nome [Brian et al.,
2008]
• Carenze nel coinvolgimento
sociale, tra i 6 ed i 12 mesi
[Ozonoff et al., 2010]

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Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico Grave malattia neurologica, soprattutto
femminile.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Malattia congenita, si manifesta durante il
secondo anno di vita e comunque entro i
primi quattro anni.

Gravi ritardi nell'acquisizione del linguaggio e


nell'acquisizione della coordinazione
motoria.
SINDROME DI RETT
Spesso è associata a ritardo mentale grave o
gravissimo.

Rallentamento dello sviluppo del cranio (di


grandezza normale alla nascita);
RITARDO GLOBALE Sviluppo psicomotorio normale entro i primi
DELLO SVILUPPO 5 mesi di vita, con successiva perdita delle
capacità manuali precedentemente
sviluppate e comparsa di movimenti
stereotipati delle mani (torcerle, batterle,
muoverle, stringerle).
DISTURBO REATTIVO
DELL’ Progressiva perdita di interesse per
l'ambiente sociale, che tuttavia in alcuni casi
ATTACCAMENTO ricompare con l'adolescenza.

Irregolarità nella respirazione; anomalie


dell'EEG; epilessia; aumento della rigidità
muscolare con l'età, che può anche
provocare deformità e atrofie muscolari;
deambulazione a base allargata; scoliosi;
ritardo della crescita. 39
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STABILITA’ DELLA DIAGNOSI DI ASD


Quando i bambini soddisfano
pienamente i criteri diagnostici di
ASD prima dei 3 anni di vita, le
diagnosi tendono ad essere
maggiormente stabili nel tempo

Emergere di difficoltà nella


La stabilità delle diagnosi
sfera socio-comunicativa in
aumenta quando le diagnosi
bambini che, fino a 1 anno di
vengono effettuate dopo i 5
vita, avevano invece
anni [Woolfenden et al.,
presentato uno sviluppo
2012]
tipico (autismo regressivo)

Fattori prognostici positivi: QI


Una sorta di "remissione" dei
maggiore di 70, comparsa del
sintomi a 3 anni in alcuni
linguaggio entro i 5 anni e
bambini che a 2 anni avevano
supporto familiare di tipo
ricevuto una diagnosi di ASD
educativo e affettivo

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COMORBIDITA’
RITARDO GLOBALE DELLO SVILUPPO E
RITARDI DEL LINGUAGGIO

COMPORTAMENTI PROBLEMATICI,
RITARDI E/O DEFICIT MOTORI (COME
INCLUDENTI I PROBLEMI DEL SONNO E
GOFFAGGINE O ANDATURA INSOLITA),
NELL'ALIMENTAZIONE, EMOZIONALITÀ
CHE SI ASSOCIANO AI MOVIMENTI
NEGATIVA E COMPORTAMENTI
MOTORI RIPETITIVI
AUTOLESIVI

IPERATTIVITÀ O MANCANZA DI
ATTENZIONE IN RISPOSTA A STIMOLI
ANSIA E DEPRESSIONE (CHE VENGONO SIA SOCIALI CHE NON SOCIALI. IN
RISCONTRATE PERÒ NEI BAMBINI PIÙ QUESTI CASI, È PIÙ APPROPRIATO
GRANDI) OPTARE PER UNA DIAGNOSI DI
DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE
E IPERATTIVITÀ

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CARATTERISTICHE DI RISCHIO E PROGNOSTICHE


PRESENZA DI UN FRATELLO MAGGIORE CON DIAGNOSI DI ASD, CON RISCHIO AUMENTATO IN PRESENZA DI PIÙ FRATELLI CON
TALE DIAGNOSI O ALTRI FATTORI DI RISCHIO GENETICO/FAMILIARE

GENERE DEL BAMBINO: MAGGIORE RAPPRESENTATIVITÀ DEI MASCHI, CHE RISULTANO DALLE 3 ALLE 4 VOLTE PIÙ
RAPPRESENTATI DELLE FEMMINE, CON UNA STIMA DI PREVALENZA DI 1 SU 42 I MASCHI E 1 SU 189 PER LE FEMMINE

PRESENZA DI UN RITARDO GLOBALE DELLO SVILUPPO, CON DISABILITÀ COGNITIVE O RITARDI DEL LINGUAGGIO RECETTIVO ED
ESPRESSIVO

NASCITA PREMATURA O BASSO PESO ALLA NASCITA

PRESENZA DI GENITORI IN ETÀ AVANZATA

ESPOSIZIONE INTRAUTERINA O POST-NASCITA AD AGENTI TOSSICI

PRESENZA DI CONDIZIONI GENETICHE, COME LA SINDROME DELL'X FRAGILE E LA SCLEROSI TUBEROSA COMPLESSA

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VIGNETTA CLINICA
Flavio un bambino di quattro anni viene inviato dal pediatra al servizio di
psicologia clinica per una consultazione per un grave ritardo del
linguaggio e comportamenti anomali. I genitori lo descrivono come un
bambino molto particolare, ritirato in se stesso e che è molto difficile da
calmare quando si agita. Anche la sorella maggiore Mary di 10 anni lo
descrive come un fratello che non ama le coccole, che non vuole mai
giocare con lei e che non si capisce cosa voglia. Il ritardo del linguaggio è
stato inizialmente sottovalutato dai genitori, ma, con il passare del
tempo, hanno iniziato ad essere estremamente preoccupati perché
hanno notato che Flavio non si volta quando viene chiamato e non cerca
le attenzioni di nessuno, compresi loro stessi. L’unico gioco al quale
sembra interessato è una fattoria degli animali e, in modo ripetitivo ed
ossessivo, passa ore ed ore ad aprire e chiudere il cancello del box dei
cavalli per posizionarli sempre allo stesso posto e nella stessa sequenza.
Quando gioca sembra assorto in un mondo tutto suo estraniandosi
completamente da quello che succede intorno a lui.

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VIGNETTA CLINICA

Marco è un bambino di 9 anni che presenta gravi problemi a scuola. Nonostante il suo
sviluppo motorio e cognitivo sia nella norma, Marco ha mostrato già nella scuola
materna problemi nell’inserimento scolastico. Il bambino infatti ha sempre alternato
comportamenti ed atteggiamenti molto affettuosi ed estremamente calorosi con i suoi
compagni ad altri di estremo rifiuto ed isolamento. All’ingresso delle scuole elementari
Marco ha iniziato ad interessarsi alle questioni metereologiche e ogni sua attività e
dialogo con gli altri bambini è sempre intercalato da domande circa il tempo, la pioggia,
il sole, l’ombrello o le nuvole tanto da essere deriso dai compagni e sgridato dalle
insegnanti che inizialmente pensavano che il bambino li stesse prendendo in giro. Anche
a casa Marco parla sempre del tempo e ama vedere in modo ossessivo le notizie meteo
e le varie applicazioni che danno informazioni sulle temperature delle varie parti del
mondo che Marco conosce a memoria. Il rendimento scolastico è scarso e
l’apprendimento anche se intervallato da momenti in cui sembra che il bambino riesca a
seguire è molto difficile da valutare perché Marco sembra essere sempre assorto dai
suoi pensieri e dalla sua ruminazione sulle variazioni delle temperature nel mondo che
lo distraggono. Il rapporto con i coetanei, nei momenti di non assenza è tuttavia
abbastanza equilibrato anche se molti lo prendono in giro per i suoi comportamenti
bizzarri.

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NEURONI SPECCHIO
Una disfunzione precoce del meccanismo specchio potrebbe spiegare i deficit nei
comportamenti imitativi, nella teoria della mente, nell'area della comunicazione e
nelle capacità empatiche.
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INFLUENZE GENETICHE NELL’AUTISMO

- ASD con il maggiore contributo dei fattori genetici tra le


patologie neuropsichiatriche
- Concordanza nei gemelli monozigoti dell’82-92%
-Fenotipo allargato (parenti vicini)
- Mutazioni cromosomiche

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TAMBELLI, «Manuale di psicopatologia dell’infanzia» Il Mulino, 2017
Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico

STRUMENTI DI VALUTAZIONE

Interviste
semistrutturate

Scale di Prove
Valutazione Osservative

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TAMBELLI, «Manuale di psicopatologia dell’infanzia» Il Mulino, 2017
Capitolo V. Disturbi dello spettro autistico

MODELLI DI INTERVENTO

MODELLO COMPORTAMENTALE
(PARADIGMA DELL’APPRENDIMENTO OPERANTE
MEDIANTE RINFORZI POSITIVI, PARCELLIZZAZIONE
DELLE COMPETENZE DA INSEGNARE E
GENERALIZZAZIONE AD ALTRI CONTESTI –
COINVOLGIMENTO DEL GENITORE CON PARENT
TRAINING) APA (APPLIED BEHAVIORAL
ANALYSIS)

MODELLO EVOLUTIVO
MODELLI ECLETTICI
(FOCUS SU ASPETTI MOTIVAZIONALI-
(INTERVENTI SIA COMPORTAMENTALI
EMOTIVI-RELAZIONALI VOLTO A
CHE EVOLUTIVI CARATTERIZZATI DA UN
LAVORARE SUI PRECURSORI DEL
COSTANTE COINVOLGIMENTO DELLA
LINGUAGGIO – ATTENZIONE CONDIVISA
FAMIGLIA CON L’OBIETTIVO DI
– E COMPETENZE INTERSOGGETTIVE –
MODIFICARE SOPRATTUTTO L’AMBIENTE
IMITAZIONE; IMPORTANZA DEL GIOCO E
FAMILIARE
DELL’INTERAZIONE CON IL TERAPEUTA

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