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Storia
Nel 1985 è stato creato il bando del Concorso di idee per la progettazione di un
complesso per uffici da realizzarsi in San Donato Milanese, facente parte anche il quinto
dell’ENI, chiedeva che i progettisti dovessero garantire ampi spazi verdi ai complessi
edilizi assicurando un adeguato rapporto con il contesto urbano in copri di fabbrica
diversificati ma interconnessi.
Il Quinto Palazzo degli uffici ENI ora di proprietà della SNAM, destinato agli uffici
della società Agip, progettato da Gabetti e Isola i quali si basa sull’adozione di un
impianto ad anfiteatro: due corpo speculari ma altezze diverse articolate intorno ad un
area centrale composta da un parco e un laghetto artificiale, predominante è l’attenzione
per la natura coronata dalla realizzazione del tetto giardino dove il verde è racchiuso
inoltre tra l’involucro esterno e quello interno.
Il complesso si sviluppa in moduli cubici (3,6x3,6m) aggregati per formare un
volume a gradoni orizzontali, coperto da grandi pensili. La maglia dei telai prefabbricati
in alluminio è evidente in facciata, questo castello funge sia da supporto per le piante
rampicanti e sia come elemento tecnico perché incorpora il pluviali ce smaltiscono le
acque piovane. Nella intercapedine che si crea nello spazio tra i due vetri, larga 90 cm,
sono sistemate serre verticali popolate da piante appositamente selezionate.
SITOGRAFIA
http://stoasgm.weebly.com/blog/metanopoli
https://www.fondoambiente.it/luoghi/quinto-palazzo-ufficio-eni?ldc
Storia
Situato tra i campi delle vallate e le montagne, uno degli obbiettivi degli architetti è stato
quello di recuperare questa doppia qualità dei luogo rendendo il progetto sia rurale che
urbano modellando il rigido blocco urbano tradizionale.
L’edificio si distingue per le varie altezze, da 3 a 7 piani che contengono tutta la parte
residenziale, mentre magazzini e garage sono stati progettati nel sotterraneo comune.
La volontà era quello di creare un progetto che corrispondesse all’ambiente circostante,
vuoti e pieni che permettessero la vista delle montagne e allo stesso tempo facendo
accedere aria e sole nello spazio interno.
Il blocco, aperto alla città, tramite gli spazi verdi frastagliati e altezze variabili riporta al
ricordo l’origine del sito, ai campi che non possono più essere visti.
Gli spazi di urini degli appartamenti su affacciano sulla piazza.
L’accesso è stato progettato rompendo il blocco di due suoi angoli creando una tensione
diagonale nello spazio.
La piazza è stata progettata con un aleggerà pendenza che assorbe la naturale
conformazione del sito e collega tutti i livelli di accesso con gli ingressi principali.
Lo spazio del verde è costruito da blocchi in cemento di diversa porosità, bassi muri di
cemento, che fungono sia da contenitori per le piante sia da panchine, erba e bambù.
La duplice natura del progetto si traduce anche in una doppia configurazione della
materia, da un lato il volto urbano con l’acciaio che riporta all’immagine più industriale e
mineraria di Mieres, mentre all’interno dell’edificio i riferimento rurali, un ritorno alla
natura, come il portico saturiamo, l’uso del legno con trama verticale che riporta i boschi
delle montagne vicine.
L’interno del edificio ha una doppia pelle , una trasparente formata da mie finestre e l’altra
composta da persiane mobili in legno che caratterizzano le terrazze.
https://www.archdaily.com/393277/vivazz-mieres-social-housing-zigzag-arquitectura
https://www.area-arch.it/vivazz/
http://www.zigzagarquitectura.com/portfolio_item/mieres/
FUNENPARK 1
Team di progettazione: de Architekten Cie, Geurts + Schulze, Claus + Kaan, DKV, Lafour
+ Wijk, Van Sambeek + van Veen, Dick van Gameren, KuperCompagnons +LANDLAB
Località: Amsterdam
Assegnazione: appartamenti e villette
Costruzione: 2000-2005
Area : 6 ettari, 565 unità ( 304 appartamenti, 247 case a schiera), 3.000 m2 di uffici
No. Piani: 2-9
Tipo di edifici: blocco perimetrale, villa urbana
Materiali di finitura esterna: mattone, cemento, piastrelle, vetro
Storia
LE VILLE: seguono una griglia fissa nel piano ma variano nel design, nei materiale e
nell’altezza, hanno però tutte l’accesso al piano terra. Il programma richiedeva che il 50%
del tetto fossero terrazze. Le ville vengono viste in modo dominante dai livelli superiori
dei blocchi perimetrali e vengono letti i tetti e i palazzi stessi come elementi scultorei nel
giardino.
FUNENPARK 2
PAESAGGIO: la progettazione del paesaggio ha assunto un ruolo fondamentale in questo
processo ed è diventato il catalizzatore di questa raccolta di ville molto diverse. Il verde e’
caratterizzato da queste passerelle che definiscono le aree e le fiorire, un gran numero di
alberi sparsi e attrezzature e campi da gioco.
Confronto
Il lotto a disposizione di LANDLAB per quanto molto più grande di quello assegnatoci
nel progetto ma possiede caratteristiche molto simili.
Dalla forma triangolare, alla necessita di filtrare il passaggio della ferrovia vicino al loto di
costruzione, ci ha ispirato per poter trovare soluzioni, estetiche e compositive per il nostro
progetto.
L’idea di creare un ampia zona i verde, distaccando così l’ambiente cittadino influenzato
da strade e ferrovia filtrandolo tramite l’uso di edifici, ci è sembrato il modo migliore per
ricreare lo spazio di un grande parco verde ad uso pubblico, potendo riqualificare l’uso e
l’immagine che questa lotto determinava nel paese.
FUNENPARK 3
FUNENPARK 4
FUNENPARK 5
FUNENPARK 6
FUNENPARK 7
SITOGRAFIA
http://landezine.com/index.php/2013/02/funenpark-by-landlab/
https://landlab.nl/projects/funenpark
http://www.garcia-somoza.com/block-a-funen-park/
http://dash-journal.com/funenpark/
FUNENPARK 8