Sei sulla pagina 1di 1

LATINO ESAME

SANT’AGOSTINO
Aurelio Agostino nacque in una cittadina dell’Africa settentrionale appartenente all’Impero Romano, egli nasce da
padre pagano e madre cristiana proprio grazie alla quale egli si convertirà al cristianesimo.Egli ebbe una vita
sregolata ed anche un figlio illegittimo. Studiò grammatica e retorica, quest’ultima la insegno prima nelle scuole di
Cartagine, poi a Roma e infine grazie all’aiuto di influenti personaggi a Milano la quale era sede della corte imperiali.
La cattedra di retorica a Milano era molto importante in quanto il professore di retorica collaborava all’elaborazione
dei discorsi dell’Imperatore. Decise di lasciare la retorica e di ritirarsi con un gruppo di amici e parenti, qui inizia per
Agostino un lungo e duro viaggio che racconterà nel libro delle Confessioni ovvero: la conversione al cristianesimo,
egli nel giardino della villa in cui risiede fa un tormentoso dialogo con Dio che si conclude con un pianto liberatorio e
subito dopo con la lettura di un brano di San Paolo. Egli riceve il battesimo e successivamente si recò in Africa per
diffondere il Vangelo e difendere la sapienza cristiana, egli nelle Confessioni parla di quando stava aspettando
l’imbarco per l’Africa abbia passato momenti di gioia e commozione insieme alla madre Monica che però lì si ammala
e muore. Divenne sacerdote a Tagaste e vescovo di Ippona dove fondò un monastero. Si dedicò agli impegni
ecclesiastici e alla stesura delle sue opere per poi morire nel 430 mentre Ippona veniva assediata. Ci soffermiamo
sulle Confessioni un opera di sintesi della vicenda personale, Agostino parla di un percorso che ogni uomo può
compiere partendo dal buio per redimersi ed arrivare alla luce. Ciò che rende estremamente umano il racconto delle
Confessioni è l’inquietudine, il suo continuo interrogarsi, Agostino si pone come “persona” in tutta la sua fragilità e
debolezza davanti ad un’altra “persona” ovvero Dio. (Successivamente nel libro La Città di Dio egli scrive che l’uomo
imperfetto e piccolo ritrova dentro di sé Dio, grande e perfetto e qui si va a sviluppare un concetto fondamentale:
l’uomo è immagine di Dio e possiede una coscienza che lo distingue dagli altri individui.)

LE CONFESSIONI
Sul piano della riflessione filosofica una delle parti più interessanti delle Confessiones è rappresentata dalla
discussione che nel libro XI Agostino dedica al problema del tempo, anticipando alcuni grandi temi del pensiero
moderno. Il versetto iniziale della Genesi «In principio Dio creò il cielo e la terra» gli fa nascere spontanea la domanda:
«Cosa faceva Dio prima della creazione?» ed egli risponde distinguendo la dimensione dell'eternità, che è propria di
Dio, da quella del tempo, nella quale si collocano l'uomo e la sua storia: creando le cose Dio crea anche il tempo. A
questo punto si chiede cosa sia effettivamente il tempo, di solito distinto in passato, presente e futuro, ma
riconducibile solo al presente, visto che il passato non c'è più e il futuro deve ancora venire. Dunque sarebbe più
esatto parlare di un presente del passato, di un presente del presente e di un presente del futuro: il primo
rappresentato dal ricordo (memoria) di ciò che è accaduto, il secondo dall'attenzione (contuitus) per ciò che sta
accadendo e il terzo dall'aspettativa (expectatio) di ciò che accadrà.

Queste tre dimensioni del tempo coesistono nel nostro spirito (in anima), e il tempo stesso altro non è che un
«distendersi dell'anima» (distensio animi) in esse. D'altra parte, se esistesse solo il presente, esso si identificherebbe
con l'eternità, mentre è il non essere più (passato) e il non essere ancora (futuro) che lo distingue da essa. A chi
sostiene che è il moto degli astri a determinare il trascorrere del tempo Agostino ribatte che, al contrario, è proprio il
tempo a stabilire la durata di tali moti. Esso, in quanto distensio animi, non misura il succedersi degli eventi, ma le
impressioni che questi lasciano dentro di noi. Da questo considerami Agostino conclude dicendo che dunque il
tempo è soggettivo, viene percepito da ognuno di noi in maniera differente.

BERGSON
La riflessione di Agostino sulla natura soggettiva del tempo sembra per alcuni aspetti anticipare l'analisi del
filosofo novecentesco Henri Bergson. Egli sostiene che la tradizionale concezione del tempo offerta dalle
scienze fisiche e matematiche è in realtà una schematizzazione che non corrisponde all'esperienza del
soggetto. Il singolo individuo non percepisce infatti i singoli istanti in modo oggettivo e spazializzato, ma il
fluire continuo del tempo inteso come durata indistinta. Il tempo non è quindi, secondo Bergson, un
fenomeno quantitativamente misurabile, ma sussiste soltanto all'interno della coscienza e non è
scomponibile né misurabile.

Potrebbero piacerti anche