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Compresso ( masochista, conflittuale )

- posizione caratteristica: contenimento

- blocco anale ( funzioni del corpo )

- tematiche di controllo

- i genitori sostengono e controllano


- il controllo dei genitori è introiettato e retroflesso

- ho del potere ma ci sono dei limiti

- il corpo è forte e compresso ma non esplode

- responsabilità, dovere, paura, rabbia


- aggressività ridotta, autoaffermazione limitata

- anale, analitico ( esamina ogni lato della questione )


- manager, carriera, storico ( può trattare tutti i dettagli )
- repulsione o passione per i prospetti, riepiloghi, paralleli e confronti, ricerca dei simili e degli
opposti

- blocca il respiro libero, controllo delle funzioni del corpo

- il peso ( della paura, delle responsabilità ) sulle spalle spinge in basso = sottomissione
- “ “ “ “ “ sulle pelvi spinge in alto = compiacenza
- risultato = schiacciamento delle natiche ( bacino retro-antiverso )

- può ottenere molto, può sopportare molto

- terapia: interagire con quello che dice la madre: devi essere bravo!
- Cosa vuoi dalla mamma? e riflesso del vomito

- il conflitto taglia le estremità ( respiro - emozioni - contatto )

- atteggiamento di tenere dentro: strettezza e costrizione delle aperture pelviche

- a volte la compensazione fa adottare atteggiamenti di sfida alla parte superiore ( petto in fuori,
mascella protesa in avanti )

- parole chiave: paziente, tenace, contenuto, bloccato, resistente, pieno di merda


Descrizione

L’altra arena del nostro scambio energetico è la pelvi. Il problema quì nasce dall’imparare a
controllare le nostre funzioni corporee, in particolare quelle collegate a ciò che entra ed esce dal
corpo. Per la maggior parte di noi l’evento chiave è l’educazione alla toilette, quando dobbiamo
imparare a riconoscere la sensazione di pienezza dell’intestino o della vescica e a reagire nel modo,
nel momento e nel posto appropriati.
L’acquisizione di queste capacità è un’importante pietra miliare del nostro sviluppo, e può
essere affiancata da una nuova enorme sensazione di piacere, di potere e di merito, dal momento che
siamo dolcemente incoraggiati e lodati dagli adulti attorno a noi. Fa parte della nostra identificazione
con il corpo mente, con i suoi processi e ritmi naturali. Più spesso però l’impazienza, l’angoscia e
l’agitazione degli adulti interferiscono tragicamente su questo sviluppo, danneggiando, forse per
sempre, il nostro senso del potere, del ritmo e del tempo.
Ricordiamo che esiste un piacere innato nell’andare di corpo e nello svuotare la vescica
quando è necessario. Molti adulti lo trovano difficile da accettare, perchè il loro contatto con questa
parte del corpo è stato assai danneggiato. E’ un piacere sia il lasciare andare sia lo spingere fuori, che
nella vita adulta si traducono in qualità come la stabilità, la risolutezza, la sicurezza, l’equilibrio. I
muscoli della pelvi e del bacino, durante la stessa fase dell’infanzia, stanno imparando a farci
poggiare a terra e a mantenerci in equilibrio appena cominciamo a stare in piedi, a camminare e a
correre.
Tutti questi processi possono essere rovinati dallo sforzo e dalla grande tensione richiesti a un
bambino troppo piccolo nel costringerlo a controllare l’intestino e la vescica. La pressione causata
dalla paura e il desiderio di compiacere i propri genitori spingono il bambino a irrigidire tutta la base
pelvica, il bacino e le cosce, dicendo “no” alle sue funzioni naturali.
I messaggi inviati da una cattiva educazione alla toilette sono drasticamente contraddittori, e il
bambino può facilmente confondersi del tutto. ( Se faccio la cacca, essi un momento mi lodano e mi
dicono che è bellissimo/a; il momento dopo mi sgridano e mi dicono che è una cosa brutta! ). Ciò
provoca due reazioni simultanee: che è colpa mia e che devo sforzarmi di più per far piacere a tutti; e
che è colpa loro e io li odio.
Ricordate che i bambini piccoli hanno un atteggiamento positivo e orgoglioso nei confronti
della loro cacca e pipì, un atteggiamento che sarà successivamente trasmesso in modo naturale alle
altre funzioni, agli altri risultati del loro processo interiore. Ma se questo orgoglio possessivo viene
aggredito dalla rabbia incomprensibile degli adulti, quella persona probabilmente comincerà a
disprezzare sè stessa e tutta la sua esperienza interiore.
Un altro fattore importante è la rabbia contro il divieto e il controllo degli adulti. La rabbia
stessa verrà controllata, trattenuta nei muscoli irrigiditi del bacino e delle cosce, delle spalle e del
collo. ( “La mia rabbia è cattiva, come la cacca, e deve essere trattenuta” ).
Il carattere del contenimento negante si manifesta con atteggiamenti compulsivi, rigidi,
ipercontrollati. La rabbia è stata costipata in modo più o meno riuscito in uno strato di muscoli
irrigiditi; la persona si comporta come un bravo ragazzo o una brava ragazza, ma al costo enorme di
perdere spontaneità e capacità di autoregolarsi.
Vi è una grande determinazione a sopportare la sofferenza, composta da disperazione, odio
verso se stessi e pessimismo. Persino un carattere di contenimento molto bloccato sarà spesso
saldamente ancorato a terra: un buon ballerino ancheggiante.
Un’integrazione riuscita di contenimento e controllo dà alla personalità una capacità di
“sforzo” più piacevole che compulsiva. L’energia può essere trattenuta e usata; si acquisisce una certa
determinazione, pazienza, la capacità di rispettare i propri tempi, lavorando con il mondo materiale
piuttosto che contro di esso; c’è la disponibilità, insomma a sporcarsi le mani.
C’è anche una vera compassione e una genuina attitudine ad aiutare gli altri, collegate alla
“pienezza” della posizione del contenimento. Queste caratteristiche si possono vedere spesso, almeno
in forma embrionale, nelle persone con blocco anale, soprattutto la capacità di sforzarsi e prestare dei
servizi.

Esercizio

A è seduto su una sedia, con il corpo rannicchiato e contratto, la testa ritirata nelle spalle e il respiro
soffocato.
Concentratevi sull’inspirazione e non espirate completamente. Respirate con il ventre piuttosto che
con il petto.
B è accanto in piedi e deve alternare affermazioni del tipo: “Dai!”, “Per favore”, “Che bel
bambino/a”, eccetera, ad altre del tipo: “Oh!”, “E’ orribile!”, “Come hai potuto!”.
Cercate di abbandonarvi ai sentimenti che sorgono.
Poi interruzione, scambio e condivisione.

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