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Osservazioni e commento al film.

“ Mon oncle ......” divulgativo e provocatorio al tempo stesso, sulla scia di un filone
psicologico - filosofico - scientifico molto attivo all’epoca della sua uscita ( Il senso
della vita dei M.P., Luis Bunuel, Ingmar Bergman, il sequestratissimo “Home sweete
home” ecc.. ), pone l’accento su alcune ricerche bio - psicologiche di Henri Laborit,
riguardo agli impulsi primari connessi con il potere, la fame ed il sesso. E’ coinvolta
soprattutto la parte più antica del cervello ( rettile ), ma i risvolti delle sue scelte
istintuali ricadono su tutta la persona.
Il film è volutamente provocatorio per far riflettere sulle situazioni familiari,
lavorative e sociali che possono attivare le risposte primordiali che, non moderate da
altre componenti, provocano ingiustizie, oppressioni e depressioni.
Sembra che non vi sia via d’uscita.
In certe situazioni siamo bloccati.
E, a volte, nella vita accade proprio questo.
Come fare per uscire dal blocco o per aiutare ad uscire dal blocco.
In questo caso penso che, come consiglia Carl Gustav Jung, è opportuno ribaltare la
situazione, anche soggettiva, per osservarla da un diverso punto di vista ( tecnica poi
sviluppata da E. De Bono nel “pensiero laterale”). Nel blocco le nostre componenti
psichiche non sono ugualmente coinvolte: a volte è possibile usare la razionalità, a
volte l’affettività ( l’emozione ) per uscire dal blocco. In effetti nel film questi aspetti
non sembrano affatto esplorati.
Sempre seguendo Jung, che la sa lunga sugli aspetti psicologici della vita e senza
voler nulla togliere a Reik e Laborit, possiamo sviluppare la creatività ed accettare il
blocco come un fatto fisiologico anzicchè patologico: stavamo andando in una
direzione sbagliata e la creatività ci aiuta a ritrovare la strada migliore.
Con la benedizione di Jung ed un tributo a Milton Erikson, possiamo entrare nel
blocco, possiamo voler bloccarci ancora di più per osservare cosa c’è dentro e dietro e
sotto ed uscirne arricchiti dopo averlo vissuto completamente.
Jung offre a chi è bloccato l’immagine dell’atleta che deve superare un ostacolo
molto grosso: per prendere la rincorsa, fa dei passi indietro ( retrocessione,
regressione, depressione ) poi parte e supera l’ostacolo. La depressione consente alle
energie di riformarsi, di accumularsi, di prepararsi in vista dello sforzo che ci aspetta.
Assagioli, discepolo di Jung e creatore della psicosintesi, afferma che i momenti
migliori per accedere al Sè, alle nostre potenzialità ed alle nostre possibilità di
crescita, sono quelli di maggior piacere e di maggior sofferenza. Anche quando
sembra non esserci via d’uscita siamo molto vicini alla realizzazione.
Marie Louise Von Franz, attiva divulgatrice dell’opera di Jung, a proposito del blocco
osserva che nel processo alchemico interiore, prima di arrivare alla trasformazione del
piombo in oro, abbiamo un lungo periodo di opera al nero. L’io alchimista tritura a
lungo e pesta nel mortaio la prima materia scura e informe; la polvere si alza e si
deposita dapertutto: è il blocco, è la depressione, sembra la fine di tutto, ma non è che
l’inizio ( trituratio, contritio ). In questa fase la cautela è d’obbligo perchè possiamo
anche provocare un’esplosione ( il Sè può invadere l’Io con effetti disastrosi ).
Ma quando ci sembra di aver toccato il fondo comincia ad apparire una pallida luce.
E’ l’albedo, la materia prende la via della trasformazione, ma siamo ancora
all’argento.
Dopo ancora fatica, pazienza, perseveranza e forza ( l’energia è essenziale alla
trasformazione ) ci avviciniamo alla fase di rubedo ed appare l’oro potabile.

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Questa è la fase dell’unione degli opposti ( la “coniunctio oppositorum”) ma senza il
nero, senza il piombo non c’è l’oro.
Il frutto è bello solo se c’è tanto concime.
Senza la depressione non c’è liberazione. Senza il blocco non c’è creatività e vita.
L’Integrazione Posturale è un metodo, una tecnica per uscire ed aiutare ad uscire
dagli infiniti blocchi che la vita ci offre. Il blocco può essere visto come lo stimolo ad
emergere.

blocco = bozzolo

e - mergere
con = farfalla
l’ e - mozione

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