Esoterismo
L’alchimia in passato si è resta nota per essere stata quella scienza che cercava di trasfo
metalli vili, come il piombo, in oro. È chiaro come questa pratica in verità alludesse ad alt
sostanza l’alchimia non fu, come pensa il volgo, una sorta di proto-chimica dedita al solo
tentativo di fabbricare dell’oro da metalli comuni. Questo, probabilmente, è quello che gl
alchimisti volevano che si pensasse di loro, in modo da poter tenere nascosta la ben più n
segreta impresa spirituale in cui erano impegnati. «Aurum nostrum non est aurum vulgi»
nostro oro non è l’oro del volgo) scrive l’alchimista Arnaldo da Villanova nel “Rosarium
Philosophorum”.
La pratica del Solve et Coagula, il processo alchemico per eccellenza, inizia con la
putrefazione e la disintegrazione della materia, per liberarla da tutte le impurità, fino a r
alla materia prima che l’aveva generata, per poi essere ricostruita in altra forma più elev
ambito alchemico, e più precisamente nella Grande Opera (Magnum Opus), ossia l’itinera
alchemico di lavorazione e trasformazione della materia prima, ci troviamo nella fase ch
prende il nome di “Nigredo”, o Opera al Nero. In questa fase di distruzione e disgregazion
materia grezza è posta dall’alchimista in un crogiolo e fatta cuocere lentamente nel forno
alchemico chiamato “Athanor” affinché, sotto l’influenza del fuoco, la materia possa scio
e disgregarsi.
Come già detto, il vero scopo dell’alchimista è molto più sottile, il “Solve” agisce a livello
interiore, dove la liberazione dalle impurità equivale al porcesso di “Individuazione” sos
dall’antropologo e psicoanalista Carl Gustav Jung. Un processo metaforicamente
rappresentabile da un cammino che ha per meta la completa conoscenza di se stessi, il co
col vero Sé, la scoperta di quanto è celato alla coscienza.
Avviene quindi la distruzione dei vari Ego (“IO”) che popolano la nostra personalità. Il cro
rappresenta, infatti, l’attenzione e l’osservazione sostenuta verso l’individuazione e la
disgregazione degli Ego, i nostri vari “Io”, mentre il fuoco che deve ardere nell’Athanor (i
nostro apparato psico-fisico) altro non è che la volontà di cambiare noi stessi attraverso u
lavoro costante, pratico e mirato a creare uno stato di piena consapevolezza. A tal propos
consiglio la lettura del mio articolo: “Il Ricordo Di Sé È L’Unico Momento Di Verità“.
Questi “Io” impuri sono elementi negativi e nocivi, falsano il nostro essere, si tratta di ent
psichiche che impediscono il risveglio della Consapevolezza, per la loro capacità di seque
il pensiero e manipolare le emozioni, impedendo il contatto con il vero Sé. Citando sem
C.G. Jung, dal suo libro “L’io e l’inconscio“: «L ‘individuazione non ha altro scopo che di libe
Sé, per un lato, dai falsi involucri della “Persona” , dall’altro lato, dal potere suggestivo dell
immagini dell’inconscio». Ecco perché vi è la necessità di sciogliere questi “falsi involucri
persona”, il processo del Solve et Coagula serve a ridare indietro un “Io” unico e vero, di
carattere superiore per qualità spirituale.
Questo è “l’Oro” che gli alchimisti arrivavano a riconoscere, e potevano ottenerlo soltant
estraendolo dalle impurità che così tanto lo affliggono e che lo rendono Piombo.
Durante la fase di Solve et Coagula, la
materia precipita nel caos originario che
precede la creazione. Si tratta della notte
oscura dell’anima, una fase di passaggio
malinconica e difficile, tuttavia considerata
indispensabile per rinascere. Un periodo
che tutti i ricercatori del vero Sé sentono,
ma che non riescono a definire. Si tratta di
quel periodo di intenso smarrimento che
prelude ad una crescita di ordine spirituale.
In questo frangente tenebroso (La selva
oscura di Dante) tutti i punti di vista personali si dissolvono, i pregiudizi e i preconcetti ve
estirpati, mentre le vecchie idee vengono spazzate via come foglie secche. E quello che re
un insopportabile senso di vuoto e smarrimento.
Eri abituato a convivere con tanti “Io”, falsi e impuri, ma che ti davano la percezione di a
un’identità. Un’identità che in verità non è mai esistita, si trattava solo di un’immagine di
stesso. Da un punto di vista iniziatico, esoterico, questa fase indica il processo di morte
simbolica dell’adepto. Il suo vecchio “Io”, infatti, si dissolve per lasciare spazio a una pers
rinnovata e spiritualmente più completa.
Sacrificare tutto quello che abitualmente consideriamo “Io” è alla base della
trasmutazione alchemica. Tramite una continua alternanza di distacco e fissazione (Sol
Coagula) dai propri composti psichici, l’Alchimia pratica mira a liberare l’uomo dalla schi
verso il proprio “Io”, o meglio, dall’illusione di essere un unico “Io”. Il lavoro alchemico
avviene a livello sottile, invisibile, una pratica che conduce l’adepto a staccarsi dal poss
dalla proprietà, fino a vedere la propria anima (il “Sé” di C.G. Jung) come il luogo dove
sacrificare ogni contenuto interiore, ogni illusione e pensiero. Solo così l’uomo, ormai non
solo uomo, può giungere alla pienezza del proprio Essere.
“Intendete tutto secondo natura e secondo regime; e, senza cercare altro, credetemi. Io vi di
di cuocere: cuocete al principio, cuocete nel mezzo, cuocete alla fine, senza far altro, poiché
natura si porterà al compimento”. Turba Philosophorum
Tragicomico
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VRYKOLAKAS
Il lavoro di Solve et Coagula dell’individuo risponde poi alla formula del «Visita Inte
Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem». Da alcuni anni ormai sono appas
di certi argomenti i quali, inevitabilmente, portano alla crisi dell’ Io. Spogliarsi ogni
di qualcosa, scavare sempre più a fondo, dubitare delle proprie convinzioni è davve
lasciar morire qualcosa di sé; questo comporta dolore e sacrificio, ma se si ha il cora
buttarsi nel mare della crisi allora si ha il coraggio, dal mio punto di vista, di “vivere
vero senso del termine. Perché non c’è vita senza morte e non c’è morte senza vita, s
punto di vista fisico che spirituale. L’eterno ciclo delle cose, secondo la giusta legge
dell’equilibrio è anche questo. Inutile averne paura, tanto non si può sfuggire: la cos
migliore è approfittare invece di ogni caduta per rialzarsi, di ogni fatica per rafforza
ogni sconfitta per rinascere. Il senso della mia vita è questo, e l’ho riassunto nel mio
ed unico tatuaggio: un ouroboros (il ciclo eterno di morte e rinascita, del potere che
e rigenera se stesso) con all’interno una luna calante (momento propizio in magia pe
interrompere abitudini, situazioni o relazioni che non hanno più ragione d’esistere)
basso la scritta V.I.T.R.I.O.L.
Mi piace leggere il tuo blog e spero di leggere presto nuovi articoli interessanti come
questo! Intanto aspetto che mi consegnino il tuo libro.
TRAGICOMICO
E grazie per aver preso in considerazione l’acquisto del mio libro, aspetterò
volentieri un parere a lettura terminata. Un abbraccio
GIANLUCA PASSERINI
TRAGICOMICO
JACOPO TARANTINO
Ciao Ivan, ho trovato questo tuo articolo estremamente utile alla mia ricerca
sono un esperto di nessuna materia, tanto meno alchimia. Semplicemente, in
particolare negli ultimi anni, ho cercato di arricchire la mia conoscenza di ci
chiamiamo spirito, anima.
Nella vita bisogna guardare entrambi i lati della medaglia, per avere un’idea
di ció che stiamo osservando, o no?
Il punto é che alla fine il miglior trucco del diavolo é far credere di non esist
TRAGICOMICO
Ciao Jacopo,
GAETANO BARBELLA
Ieri sera ho rivisto, non so quante volte, ma non è che l’abbia cercato perché c’era po
scegliere alla tv. E poi non è che l’abbia visto in modo completo. Il film era Edge of
Tomorrow, conosciuto anche col titolo Senza domani, interpretato da Tom Cruise. È
come un film di fantascienza del 2014. Non scendo nei particolari ed è un film che co
di vedere o rivedere, perché dà l’esatta descrizione dell’esperienza di morte e rinasc
alchemica. Lo scenario si ripete continuamente fino a che l’Opera, nel caso dell’Alch
non trova la sua soluzione in favore dell’iniziato. In realtà non è come nel film il pro
del solve et coagula alchemico, ma questo non importa ai fini didattici.
Consiglio di leggere su questo tema della morte il mio saggio
TRAGICOMICO
Grazie Gaetano, per questo suo commento così arricchente, sarà mia premur
leggere il suo saggio. Buona vita!
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