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ESERCIZI DI CARLOS CASTANEDA:

Per sospendere emozioni logoranti come la rabbia, la gelosia e simili, il procedimento


semplice, bench richieda disciplina e un minimo di energia disponibile. La chiave sta
nei pensieri, che sono il requisito necessario perch lemozione si produca.
Le tecniche funzionano con ogni tipo di emozione debilitante.
Le varie tecniche si dividono in due gruppi: il primo orientato a sospendere il dialogo
interno, che la tecnica per eccellenza. Per coloro che non hanno lenergia e/o la
pratica necessaria per riuscirci, il secondo gruppo propone la modifica del dialogo
interno.
RICERCA DEL SILENZIO INTERIORE
Praticare una qualsiasi delle tecniche contenute nella sezione dedicata alla
sospensione del dialogo interno (capitolo VI, libro Gli Insegnamenti di Don Carlos, di
Victor Sanchez.).
MODIFICA DEL DIALOGO INTERNO
Cambiare i pensieri logoranti in uno dei seguenti modi:
Senza cercare di cambiarne il contenuto, pensarli in rima.
Farne una canzone.
Pensarli al rovescio.
Pensarli in una lingua che non ci sia familiare.
Pensarli attribuendo un numero ad ogni lettera, sommando poi lettere e parole per
conoscere il risultato numerico dei propri pensieri.
Ripetere le tabelline di moltiplicazione.
Ripetere una preghiera di una religione che non sia la propria.
Pensarli imitando lo stile di qualche comico televisivo.
Inventarsi le proprie varianti.
TECNICA PER IL RISPARMIO DI ENERGIA E IL BENESSERE
Praticare strettamente, per un periodo di tre giorni o pi una regola doro: non
criticare, non condannare, non lamentarsi.
Passato questo periodo, se ne pu iniziare un altro, o lasciar trascorrere un po di
tempo prima di ricominciare.
TECNICA DEL SILENZIO
Dato che molte delle nostre abitudini logoranti sono in rapporto con il parlare,
interrompere queste attivit normalmente risulta molto benefico, specialmente per i
chiacchieroni. Si raccomanda di essere molto attivi e di entrare il pi possibile in
relazione con altre persone (parlatori o meno) durante lesecuzione della tecnica.
IL DIALOGO INTERNO
II dialogo interno la conversazione mentale che sosteniamo costantemente con noi
stessi e rappresenta lespressione pi immediata della descrizione assimilata da
ciascuno di noi.
In pratica si tratta di un guardiano, il cui compito fondamentale quello di proteggere
la descrizione, alimentandola con il suo stesso contenuto (i pensieri) e generando
inoltre il fare che la rinforza.
A causa delle cose che ognuno racconta a se stesso, percepiamo il mondo nella
maniera in cui siamo soliti farlo e ci comportiamo di conseguenza.
Questo a sua volta tende a confermare il contenuto del dialogo interno e della
descrizione stessa, fino ad arrivare a sostituire la realt intorno a noi con i nostri

pensieri.
A forza di formulare pensieri su ci che stiamo vedendo (il mondo, le cose, le persone
o noi stessi), finiamo con lo scambiare i nostri pensieri per la cosa reale.
Ci raccontiamo che il mondo come lo pensiamo e restiamo convinti che quel
racconto sia la realt stessa. Naturalmente, tutto ci che accade come conseguenza
del chiacchiericcio interno si ferma quando riusciamo a far star buono il pensiero.
La capacit di fermare il dialogo interno la chiave del mondo degli stregoni, che,
per poter percepire il mondo in termini diversi dalla descrizione ordinaria, utilizzano un
secondo anello di potere, che permette loro di costruire un altro mondo (lanello del
non-fare).
Bench tutti possiedano questo secondo anello, utilizzarlo diventa possibile solo
bloccando la funzione del primo, il che nella vita della gente normale capita molto di
rado.
IL NON-FARE
La descrizione ordinaria del mondo ci costringe a comportarci sempre secondo le sue
indicazioni, quindi tutte le nostre azioni emanano dalla descrizione e a loro volta la
convalidano. Queste azioni sono conosciute come il fare e combinate con la
descrizione costituiscono un sistema che si autoalimenta da solo. Il non-fare
qualsiasi tipo di azione che non sia coerente con la nostra descrizione del mondo o di
noi stessi.
Il non-fare interrompe il flusso della descrizione e tale interruzione a sua volta
sospende il fare del mondo conosciuto. Quindi il non-fare il mezzo che apre il
cammino verso il lato ignoto della realt.
la porta di accesso al nagual, la realt separata e per ci che riguarda la persona, la
consapevolezza dellaltro io. Il non-fare praticato nella consapevolezza del lato
destro possiede la facolt di portarci verso il lato sinistro.
Praticandolo in modo costante si creano dei punti di contatto tra i due lati e poco a
poco tali contatti possono avvicinarci allintegrazione tra le due forme di
consapevolezza, risultando nella totalit di se stessi.
LEGO COME PARTE DELLA DESCRIZIONE
Tutto ci a cui ci riferiamo quando diciamo io fa parte della descrizione che abbiamo
assimilato e crea il sistema di pensiero chiamato Ego (o mente della scarsit e della
paura).
LEgo ci mantiene incatenati a un determinato modo di percepirci e di comportarci.
Questo modo, malgrado sembri assoluto e definitivo, pu essere interrotto o sospeso
del tutto, aprendo possibilit illimitate rispetto a ci che possiamo essere o fare. In tal
senso il non-fare, che sospende il flusso della descrizione, una porta verso la
libert e il cambiamento.
Quando, per mezzo dei non-fare interrompiamo il flusso della descrizione della
nostra persona, ci liberiamo dallincantesimo dellEgo, che consiste nel farci credere di
essere lui a costituire la nostra unica realt.
Possiamo riconoscere allora la nostra natura di campi di energia, liberi e fluidi, e
possiamo dedicarci al compito di reinventare noi stessi, in un modo volontario e
intenzionale, che ci permetta di rispondere liberamente alle situazioni che ci si
presentano di momento in momento.
INTRODUZIONE AGLI ESERCIZI RELATIVI AL CANCELLARE LA STORIA PERSONALE
Ogni essere umano viene al mondo con determinate caratteristiche ereditate dai suoi
antenati. Principalmente dai genitori, bench di fatto leredit venga da molto pi
indietro, includendo i nonni, i bisnonni e cos via (linfluenza degli antenati tuttavia
tanto minore quanto pi lontana la generazione in questione).
I genitori ci trasmettono non soltanto la loro eredit biologica, ma anche uneredit

energetica, quanta dipende da quanta energia possiedono e quanta ne cedono al


nuovo essere al momento del concepimento.
Se la persona viene concepita con un alto grado di passione il nascituro viene alla luce
forte. Se al contrario la persona viene concepita in un alto livello di civilizzazione
(sesso molto noioso), nascer con un livello di energia molto basso.
Fortunatamente, leredit energetica non lunico fattore che determina il nostro
livello di energia nella vita, ma conta molto anche la forma in cui la utilizziamo.
Cos chi ha poca energia, ma la utilizza in maniera ottimale, si trover sicuramente in
una situazione migliore di chi possiede molta energia superflua e fuori controllo.
Chi nato con poca energia, ma lavora per utilizzarla in modo adeguato
(impeccabilit), necessariamente la incrementa.
Chi nato con un alto livello energetico spesso diventa pigro e debole, a causa delle
facilitazioni che tale livello gli offre.
In ogni modo non esiste una regola generale e il risultato dipende solo dallo sforzo
personale di ciascuno, nessuno condannato dalla sua nascita o dal suo passato, pu
cambiare luso della sua energia, restaurarla o incrementarla.
LA DESTRUTTURAZIONE DELLEGO
I non-fare dellio personale sono unarea specifica di lavoro, inclusa allinterno dellarea
pi grande dellAgguato. Le sue mirano alla destrutturazione dellego individuale del
guerriero e quindi della sua visione ordinaria del mondo, poich, come gi sappiamo,
le due cose sono reciproche.
Si notano tre forme principali d non-fare dellio personale:
USARE LA MORTE COME CONSIGLIERA,
PERDERE LIMPORTANZA
CANCELLARE LA STORIA PERSONALE.
Tutte insieme, tendono a produrre quella che potremmo definire destrutturazione
dellego. Tale destrutturazione, in chi ha lottato per ottenerla, una porta verso la
libert, mentre nella vita della gente comune, che a volte vi giunge a causa di una
forte crisi emotiva, pu essere la porta della pazzia.
SCHIAVI DI UNA DESCRIZIONE
Quando dico ego, voglio significare tutto ci a cui ci riferiamo quando pronunciamo la
parola io. Lego pi o meno sentiamo che si trova nella testa, dietro gli occhi, non il
mio corpo , sentiamo il corpo ma qualcosa che io possiede e usa, per spostarsi, per
mostrarsi agli altri e per varie altre cose. Per questo dico: il mio corpo. Non la mia
energia, non si identifica col campo di energia che il nostro essere e che si estende
al di l dei limiti della nostra pelle. Come gente comune, non possiamo nemmeno
concepire una cosa del genere, figuriamoci considerare questo campo parte dell`io.
Di cosa fatto allora questo io? La risposta assurda ma vera: di niente. Ecco alcune
risposte tipiche di una persona normale:
Bene, io, in realt, come dire ah, ecco!
Sono una persona molto sincera.
Sono il figlio di mia madre. Sono un buon marito.
Sono un po pigro.- Sono timido con le donne.
Sono, bla, bla, bla.- Sono, eccetera, eccetera.
Esatto. Lego tutte queste cose. questa descrizione. Precisamente. Lego una
descrizione. Nientaltro. Parole, solo parole. Non ha una realt specifica. O meglio,
lego una massa specifica di nulla, la cui quasi-realt deriva dalla nostra insistenza
nel comportarci come se fosse reale. La verit che un essere umano non nulla di
ci che contenuto nella descrizione del suo ego, bench creda di esserlo e per
quanto si comporta in accordo a quella descrizione.

Le sue abitudini, sono lespressione attiva del contenuto della descrizione che si
chiama ego: per provarlo basta praticare i non-fare dellio personale. Praticando il nonfare ci si scopre capaci di realizzare una quantit enorme di azioni considerate
impossibili dalla descrizione. E questa certamente una buona notizia.
AGIRE CON SCOPO
Qualunque atto compiuto da una persona in disaccordo con il contenuto della
descrizione che chiama io, un non fare dellio personale che pu essere
realizzato.
Siamo stati addestrati a considerare lego come la nostra unica realt, a credere che
davvero siamo lui e che continueremo ad esserlo fino alla fine. Siamo stati
addestrati a dimenticare che non lo siamo stati sempre, che una volta eravamo senza
forma e che questo ci permetteva di meravigliarci, di sentire ogni
cosa e ogni essere come una scoperta, un mistero.
Abbiamo perso queste capacit perch ci hanno insegnato a credere di essere
qualcosa di definito e delimitato (lego) e noi abbiamo fatto con il mondo e con gli altri.
Cos siamo riusciti a dare realt allincantesimo di magia nera che la vita delluomo
moderno: ridurre linconcepibile, il mistero e la meraviglia di essere vivi a una
stupidaggine.
Ci rinchiudiamo in una prigione e la chiamiamo io. Ma ci sono buone notizie. Non
siamo condannati a vivere per sempre intrappolati in questa descrizione. Possiamo
destrutturarci. Possiamo cancellare la storia personale. Possiamo essere liberi unaltra
volta.
LA DETERMINAZIONE DEL PASSATO
La maniera in cui luomo comune utilizza la sua energia non frutto del caso o di una
scelta, ma determinata dal suo passato.
Anche se luomo moderno crede di essere libero, in realt la possibilit di scegliere si
applica solo a una piccola parte delle sue azioni. Determinano il nostro esistere
quotidiano il condizionamento biologico, e quello della nostra storia (classe sociale,
nazionalit, sesso, carattere, personalit, religione, ideologia politica, complessi e
traumi). In realt, quando crediamo di decidere, non stiamo facendo altro che
compiere le azioni per le quali il nostro passato ci ha programmato, come una
macchina che effettua solo le operazioni per le quali stata progettata. Cos vengono
determinate le nostre credenze, i desideri, le scelte, le limitazioni, le debolezze e i
talenti. Non scegliamo con chi parlare, con chi entrare in rapporto, i luoghi che
frequentiamo o quelli che evitiamo, perch dietro ognuna di queste scelte sta la
nostra storia personale, il nostro ego ne lespressione.
Ego e storia personale sono intimamente connessi, lEgo lespressione operativa
della storia personale. infatti il nostro Ego che ci costringe quotidianamente a
sostenere la storia personale e ad agire secondo i suoi dettami. Cos la storia si
rinnova e lEgo ne risulta rafforzato. Luso che facciamo della nostra energia come
persone comuni, cio le azioni che realizziamo, risponde a una determinazione del
nostro passato, nella quale normalmente non interviene la volont.
Cancellare la storia personale il pi generale dei non-fare dellio personale, perch in
qualche modo ingloba tutti gli altri. Suppone la fine della relazione di causa ed effetto
tra il nostro passato e il nostro presente. Questa possibilit di solito ci sembra strana,
forse per la nostra tendenza a supporre che il passato sia non solo la base del
presente, ma anche qualcosa di inamovibile. Ragion per cui si converte nella scusa
perfetta per non cambiare. Le persone affermano di voler cambiare, mentre allo stesso
tempo fanno tutto il possibile per mantenersi uguali. Generalmente si giustificano con
il passato. che non ho mai imparato a essere disciplinato, che sono debole
, che in casa mi hanno protetto troppo, che, che, che sempre in

relazione al passato.
Daltra parte cancellare la storia personale una possibilit magica, che difficilmente
entra nella logica razionale. La possibilit non riguarda il potere di cancellare le azioni
passate, ma la capacit di rinunciare alla relazione che abbiamo stabilito con esse, la
cui espressione il nostro modo di essere e il nostro modo di vivere. Se la mia storia
personale lostacolo principale al cambiamento e alla libert, allora il poterla
cancellare rappresenta anche lopportunit di essere libero.
Resistiamo al cambiamento perch ci crediamo incapaci di realizzare qualunque cosa
che non sia inclusa nellinventario delle nostre azioni passate. Quando lottiamo per
cambiare, la nostra storia personale diventa il maggior ostacolo da vincere.
Le persone che ci conoscono tendono a opporsi, dato che, essendosi familiarizzate con
la nostra storia personale, non ammettono che agiamo in disaccordo con essa.
Lincontro con lignoto li pone di fronte al problema di non sapere come comportarsi, di
fronte a qualcosa per cui non sono stati addestrati e quindi tenteranno di evitarlo.
Che ti succede? Sei diventato pazzo, non riesco a capirti. Eri meglio prima, meglio
alcolizzato e drogato che pazzo. La storia personale ci dota di una o pi etichette in
base alle quali riduciamo la nostra persona al dettato di alcune caratteristiche.
Allo stesso modo classifichiamo tutti coloro che conosciamo, secondo etichette simili
che deriviamo dalla loro storia personale, reale o immaginaria. Poich non possiamo
trattare con il mistero, preferiamo trattare con delle etichette. per questo che
nessuno ci sorprende. Pi siamo rapidi nellappiccicare etichette, pi ci crediamo sicuri
di noi stessi. Se volete liberarvi dal fardello di ci che gli altri pensano di voi
cancellatevi, create intorno a voi una nebbia che vi trasformi in un essere misterioso e
imprevedibile. Lo stratagemma non diretto solo verso gli altri. Bisogna cancellarsi
fino a diventare sconosciuti anche per se stessi.
SECONDO IL TERZO PRINCIPIO DELLAGGUATO:
il praticante deve considerare s come un mistero in pi tra i misteri del mondo.
Perdita le certezze rispetto a ci che supponiamo di essere, coincide con la perdita di
certezza rispetto a ci che normalmente consideriamo il mondo reale. La realt
dellEgo e la realt esterna non sono altro che descrizioni. Da ci consegue che il
processo di cancellazione non si applica solo alla storia personale, ma anche alla
descrizione ordinaria del mondo. Il campo di coscienza che si apre oltre la descrizione
il campo dellignoto, dove niente scritto, n il mondo n noi stessi. Per questo il
campo dove possiamo creare, scegliere, essere qualunque cosa vogliamo. il campo
della libert.

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