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IL SILENZIO INTERIORE
Prima Edizione
Cleargreen, Incorporated
Los Angeles, CA.
Titolo originale: La Conoscenza Silenziosa. Copyright 1996 di Carlos
Castaneda. Tutti i diritti riservati. Stampato in Messico. Nessuna parte di
questa pubblicazione pu essere utilizzata o riprodotta senza il permesso scritto
dell'editore, ad eccezione di brevi citazioni in articoli di critica e recensioni. Per
informazioni si prega di contattare Cleargreen, Incorporated, 11901 Santa
Monica Boulevard, Suite 599, Los Angeles California 90025.
ISBN 1-888-294-12-4
Introduzione 5
I Passi Magici 11
La Ricapitolazione 20
Il Sognare 24
Il Silenzio Interiore 28
La Serie di Westwood 30
INTRODUZIONE
Don Juan defin la conoscenza silenziosa come uno stato della coscienza
umana, in cui tutto ci che rilevante per l'uomo viene immediatamente
rivelato, non alla mente o all'intelletto, ma all'essere totale. Ha spiegato che c'
una fascia di energia nell'universo che gli sciamani chiamano la fascia
dell'uomo, e che questa fascia presente negli esseri umani. Mi ha assicurato
che per gli sciamani veggenti, che vedono direttamente come l'energia fluisce
nell'universo, e che vedono l'essere umano come un conglomerato di campi di
energia, sotto forma di una sfera luminosa, la fascia dell'uomo un bordo di
luminosit compatta che taglia trasversalmente la sfera luminosa con un angolo
di sinistra a destra. La dimensione dell'intera sfera luminosa data
dall'estensione delle braccia estese lateralmente e verso l'alto, e in quella sfera
luminosa, la fascia dell'uomo la banda dell'uomo misura circa trenta centimetri
di larghezza. La conoscenza silenziosa, ha spiegato Don Juan, l'interazione di
energia all'interno della fascia, un'interazione che immediatamente evidente
per lo sciamano che ha raggiunto il silenzio interiore. Don Juan disse che
l'uomo comune ha una vaga idea di questa interazione energia. L'uomo
percepisce, cerca di dedurre il suo funzionamento, e cerca di scoprire le sue
permutazioni. D'altra parte, un sciamano riceve un input della totalit di questa
interazione in qualunque momento in cui l'esecuzione di questa interazione
venga sollecitata.
Nella loro continua ricerca per trovare soluzioni e risposte alle loro
richieste, gli sciamani dell'antico Messico hanno scoperto che quando si
raggiunge il silenzio interiore, la coscienza dell'uomo pu facilmente passare
alla percezione diretta dell'energia riflessa in un dato periodo. Hanno usato il
cielo e le montagne come orizzonte, o in un piccolo spazio, le pareti delle loro
abitazioni. Sono stati in grado di vedere l'energia riflessa in questi orizzonti,
come se stessero guardando un film. Descrissero concisamente questo
fenomeno come l'aspetto dell'energia nel mostrare una tonalit - per essere
precisi, un puntino rosso all'orizzonte, rosso granata. Lo chiamarono la
macchia color granata.
Don Juan credeva che, nel mio caso, fosse pi appropriato prendere in
considerazione leggere l'infinito piuttosto di vedere, dal momento che leggevo
con la stessa passione, se non di pi, di quanto gli sciamani dell'antico Messico
si impegnassero a vedere. Don Juan rese perfettamente chiaro che essere un
lettore dell'infinito non significa leggere l'energia come se si legge un giornale,
ma le parole sono formulate in modo chiaro come se si leggesse, come se una
parola tirasse l'altra, formando concetti totali che appaiono e poi svaniscono.
L'arte degli sciamani quella di avere la capacit di raccogliere e conservarne i
concetti prima di dimenticarsene ed essere sostituite con nuove parole, nuovi
concetti in un flusso infinito.
Don Juan inoltre mi spieg che gli sciamani che vissero in Messico in
tempi antichi, e che istituirono il suo lignaggio, sono stati in grado di
raggiungere la conoscenza silenziosa dopo essere pervenuti alla sua matrice: il
silenzio interiore. Afferm che il silenzio interiore una conquista di tale
enorme importanza, tanto da considerarlo la condizione essenziale dello
sciamanesimo.
Don Juan mise tanta enfasi su questo silenzio, che la mia ambizione fu
quella di raggiungerlo. Avrei voluto raggiungere immediatamente il silenzio
interiore. Sentii che non avevo un minuto da perdere. Quando chiesi a Don
Juan di darmi una spiegazione concisa delle procedure da seguire, rise di me.
Don Juan credeva che l'uomo moderno adorasse le parole, come per
mantenere un sentimento che sopravvissuto fino ad oggi, il significato che
stato per lui nel parlare per primo. Questo sembra spiegare l'intensa
predilezione verso la parola. Gli incantesimi verbali sembrano essere un ritorno
a quello stato di infatuazione con le parole. Gli sciamani credono che una lunga
serie di parole, scandite ad alta voce, eserciti un potere ipnotico.
A causa della forza delle loro pratiche e dei loro obiettivi, gli sciamani
confutarono il potere della parola. Si definiscono come naviganti nel mare dello
sconosciuto. Per loro, la navigazione un fatto pratico, e navigare significa
spostarsi da un mondo ad un altro, senza perdere la sobriet, senza perdere la
forza; e, al fine di compiere questa operazione di navigazione, non ci possono
essere procedure o passi, ma un unico atto astratto che definisce tutto volto a
rafforzare il nostro legame con la forza che si estende in tutto l'universo, una
forza che gli sciamani chiamano intento. Dal momento che siamo vivi e siamo
consapevoli di noi stessi, e, siamo strettamente legato all' intento. Ci di cui
abbiamo bisogno, secondo gli sciamani, di rendere quel legame parte dei
nostri atti coscienti, e che prendere coscienza del nostro legame con l' intento
un altro modo per definire la conoscenza silenziosa.
In accordo con Don Juan, gli sciamani del Messico antico posero
un'enorme enfasi nella destrezza fisica ed nel benessere mentale e questa stessa
enfasi prevale negli sciamani del giorno d'oggi. Fui capace di corroborare la
verit delle sue affermazioni osservando Don Juan ed i suoi quindici compagni
sciamani. Il loro superbo stato di forma fisica e mentale era uno dei loro tratti
pi evidenti
La risposta che don Juan mi diede quando gli chiesi direttamente perch
gli stregoni posero cos tanta enfasi sul lato fisico dell'uomo, mi sorprese molto.
In quegli anni credevo nel lato spirituale dell'uomo, da una parte non potevo
essere del tutto convinto della sua esistenza, tuttavia, ero incline a considerarlo
come una possibilit. Per me, Don Juan, era un essere spirituale.
Gli sciamani non sono assolutamente spirituali disse. Sono esseri
molto pratici. risaputo che, in genere, vengono considerati eccentrici, o
addirittura pazzi. Forse per questo che a te sembrano spirituali. Appaiono
pazzi perch cercano sempre di spiegare cose che non possono essere spiegate.
Nel corso di tali futili tentativi di fornire spiegazioni complete che non possono
essere completate in alcuna circostanza, essi perdono la coerenza e dicono vere
e proprie follie.
Don Juan insegn a me e alle sue tre discepole, Taisha Abelar, Florinda
Donner-Grau e Carol Tiggs, un gran numero di passi magici, ma insieme a
questo patrimonio di conoscenze, ci forn anche la certezza che saremmo stati
gli ultimi membri del suo lignaggio. L'accettazione di questa eredit significava
automaticamente la ricerca di nuovi modi per diffondere la conoscenza del suo
lignaggio, dal momento che la sua prosecuzione non era pi da prendersi in
considerazione.
Disse che la conclusione del suo lignaggio non aveva nulla a che fare con
lui o i suoi sforzi, o con il suo successo o fallimento in qualit di sciamano alla
ricerca della libert totale. Lo compresi come qualcosa che aveva a che fare con
una scelta esercitata al di l del livello umano, una scelta che non venne presa
da esseri o entit, ma dalle forze impersonali dell'universo.
Per spiegare che cosa sono i passi magici scoperti dagli sciamani
dell'antichit, come li chiamava Don Juan, vorrei chiarire una cosa: i tempi
antichi. Per Don Juan questo significava un periodo di 7.000 a 10.000 anni fa;
un numero che sembra incongruo se esaminato dal punto di vista degli schemi
di classificazione degli studiosi moderni. Quando feci notare a Don Juan la
discrepanza tra la sua valutazione e un'altra che io consideravo una stima pi
realistica, egli rimase fermo nella sua convinzione. Riteneva che fosse un dato
di fatto che le persone che vivevano nel Nuovo Mondo da 7.000 a 10.000 anni
fa, fossero profondamente interessati per le questioni legate all'universo e alla
percezione che l'uomo moderno non immagina nemmeno.
Don Juan disse che c'erano cinque questioni nella vita di quegli sciamani
attorno alle quali ruotavano la ricerca della conoscenza silenziosa.
La prima volta che don Juan mi parl a lungo dei passi magici fu quando
fece un commento poco favorevole sul mio peso.
Sei decisamente troppo in carne, esclam, squadrandomi da capo a piedi
c scuotendo il capo con disapprovazione. Ti manca poco per poter essere
definito grasso. Cominci a mostrare i primi segni di tensione e stanchezza come
tutti gli altri membri della tua razza, hai un inizio di deposito di grasso sul
collo, al pari dei tori. arrivato per te il momento di prendere sul serio una
delle pi grandi scoperte degli stregoni: i passi magici.
Dal momento che, in precedenza, aveva menzionato i passi magici molto
superficialmente, in quel momento non mi ricordavo neanche cosa avesse detto
al riguardo.
Ma di quali passi magici stai parlando? gli chiesi in modo impertinente.
Come posso prenderli sul serio se non ho sentito mai parlare?"
Adesso stai facendo lo stupido, non vero? disse con un sorriso
malizioso. Non solo ne ho parlato molto riguardo i passi, ma ne conosci gi un
gran numero. Te li sto insegnando da tutto questo tempo.
Don Juan aveva ragione, mi stava comportando in modo detestabile. Mi
aveva sorpreso con un argomento che non mi aspettavo; ma non ero sicuro che
mi stesse insegnando i passi magici da tutto quel tempo. Protestai
veementemente come se la mia vita e la mia morte dipendessero dalle sue
asserzioni.
Non difendere con tanta passione il tuo splendido s, mi prese in giro.
Non volevo offenderti. Fece un gesto ridicolo con le sopracciglia in segno di
scusa. Quello che volevo semplicemente dire che tu imiti tutto ci che faccio, e
di conseguenza io ho approfittato di questa tua capacit di imitare. Fin
dall'inizio ti ho mostrato alcuni passi magici, e tu hai sempre pensato che io mi
stessi divertendo a far schioccare le giunture del mio corpo. Mi piace proprio il
modo in cui li hai interpretati: far schioccare le giunture. D'ora in poi ci
riferiremo ad essi con questa definizione.
Ti ho mostrato dieci modi diversi di far schioccare le giunture, riprese.
In realt, ognuno di essi un passo magico che si adatta perfettamente al mio
corpo e anche al tuo.
Come lui stesso aveva dichiarato, i passi magici a cui si riferiva erano i
modi in cui io pensavo facesse schioccare le giunture: era infatti solito muovere
le braccia, le gambe, il torace e le anche in vari modi specifici che, almeno
secondo me, dovevano creare la massima tensione di muscoli, ossa e legamenti.
Dal mio punto di vista, il risultato di questi movimenti di stretching era una
successione di schiocchi che io avevo sempre pensato producesse per divertirmi
o stupirmi; e s, mi aveva chiesto pi volte di imitare i suoi gesti.
Con un tono di sfida, mi aveva persino chiesto di memorizzarli e ripeterli
a casa finch non fossi riuscito a produrre con le giunture gli stessi rumori che
faceva lui. Pur non avendo mai ottenuto tali risultati avevo involontariamente
imparato tutti i movimenti.
Perch si chiamano passi magici? gli domandai.
Non si tratta semplicemente di un nome: lo sono davvero! Producono un
effetto che non pu essere spiegato in base ai normali criteri della vita di tutti i
giorni. Questi movimenti non sono esercizi fisici o semplici posture del corpo,
ma veri e propri tentativi d raggiungere una condizione ottimale. L' intento di
migliaia di sciamani permea questi movimenti. Eseguirli anche in modo casuale
ferma la mente.
Cosa vuol dire che fermano la mente? chiesi.
Noi riconosciamo e identifichiamo tutto ci che facciamo al mondo,
disse, convertendolo in linee di similarit.
Don Juan sembrava stare lottando per trovare un modo per definire
quello che stava dicendo. Fece una lunga pausa come per cercare la parola
giusta o la corretta disposizione dei pensieri. Rimasi in silenzio. Ne sapevo cos
poco che non ebbi nemmeno il coraggio di pensarci. Tutto quello che provavo
era una grande curiosit di sapere cos'erano questi misteriosi passi magici.
Don Juan si alz. Sembrava essere saturo. Eravamo seduti nella sala da
pranzo della sua casa a bere una tisana che aveva preparato con foglie
aromatiche di un cespuglio che cresceva nel suo giardino. Si scus e disse che
era giunto il momento per il suo pisolino. Don Juan faceva brevi sonnellini
durante tutto il giorno e tutta la notte. Il suo schema per dormire era quello di
farlo al massimo due ore alla volta. Quando ero molto stanco dormiva sei ore in
due fasi, con una breve veglia tra questi periodi.
Non parlammo sul tema dei passi magici per un lungo periodo di tempo.
Un giorno prosegu la sua spiegazione e, per me, fu una cosa improvvisa, ma
non per lui, perch sembrava essere a conoscenza della nostra soluzione di
continuit, che avevo completamente dimenticato.
Come ti ho gi detto esistono linee di similitudine per gli esseri umani
disse, linee di cose simili o che vengono allineati insieme per uno scopo
preciso. Per esempio, se io ti dico 'forchetta', questa parola ti fa subito venire in
mente il concetto di cucchiaio, coltello, tovaglia, tovagliolo, piatto, tazzina e
piattino, bicchiere di vino, chili con carne, banchetto, compleanno, festa.
Potresti senz'altro andare avanti, magari all'infinito, nominando cose
raggruppate insieme per un motivo ben definito. Tutto ci che facciamo
collegato in questo modo. Gli stregoni vedono che tutte queste linee di affinit,
intese come linee di cose unite per una data motivazione, sono associate alla
convinzione tipica dell'uomo che queste stesse cose siano immutabili ed eterne,
come la parola di Dio.
Non capisco per quale motivo tu debba tirare in ballo la parola di Dio in
questo frangente che cosa centra con quello che mi stai spiegando?"
Tutto! esclam Don Juan. "Sembra che nella nostra mente l'intero
universo sia come la parola di Dio, assoluto e immutabile. questo il modo in
cui ci comportiamo. Nel profondo della nostra mente c' un congegno di
controllo che non ci permette di fermarci a considerare che la parola di Dio,
cos come la accettiamo e crediamo, appartiene a un mondo ormai morto. Un
mondo vivo invece un flusso continuo, si muove, cambia e si rovescia.
I passi magici degli sciamani sono magici perch mettendoli in pratica il
corpo dei praticanti si rende conto che, invece di essere una catena ininterrotta
di affinit, invece una corrente, un flusso. Tutto nell'universo un flusso, una
corrente, e questa corrente pu essere fermata. Si pu erigere magari una diga
che ne devii o ne interrompa il flusso.
Le parole di Don Juan produssero in me una reazione singolare. Mi
sentivo stranamente minacciato, ma la minaccia non era di per s una minaccia
alla mia persona, era piuttosto, una minaccia per qualcosa che si sovrapponeva
a me. Per la prima volta, ebbi la netta sensazione che Don Juan stesse
esacerbando deliberatamente una parte di me che sembrava essere me, ma in
realt non lo era.
Dopo essere stato, per un momento, sopraffatto da tale contraddizione, mi
sentii totalmente confuso e parlai senza volont. Mi sentii dire:
Don Juan, mi stai dicendo che ogni volta che fai schioccare le tue
articolazioni, o ogni volta che ti imito, cambia davvero qualcosa in me?
Ah, qualcosa in te che non davvero te, arrabbiato ora, rispose Don
Juan, ridendo.
Avevo gi sperimentato un altro momento di intensa contraddizione
interna. Qualcosa dentro di me era molto arrabbiato, tuttavia, non potevo
essere io. Don Juan mi scosse le spalle con forza. Sentii il mio collo scuotersi, si
muoveva avanti e indietro, per la forza della sua presa. Questa manovra mi
calm immediatamente. Poi mi fece sedere su un piccolo muro di contenimento
fatto di mattoni. Invariabilmente, c'erano file di formiche che si arrampicavano
su questa parete e, di fatto, non avevo mai voluto sedermi l. I miei vestiti ne
venivano invasi all'istante. Ero sempre be all'erta nel sentire quando salivano le
formiche, ma, questa volta, le formiche si fermarono proprio nel momento in
cui mi sedetti. Le vidi roteare in entrambi i lati del mio corpo, come se fossero
offuscate, insicure. Fui colto dalla curiosit di sapere se si raggruppavano
davanti o dietro a me. Volevo vedere quale strada avrebbe preso, ma le parole di
Don Juan attrassero la mia attenzione e me ne dimenticai completamente.
Non preoccuparti per le formiche, disse Don Juan, leggendo i miei
pensieri. In questo momento sei carico di un'insolita energia prodotta dai tuoi
dilemmi interni. Alle formiche sembra impenetrabile e pericolosa e si
raggruppano, su entrambi i lati del tuo corpo fino a quando la tua energia
ritorna di nuovo normale, o fino a quando ti alzi e te ne vai. E ora, rispondendo
alla domanda che avevi in mente, sotto forma di una risposta maliziosa, s,
stiamo veramente alterando la struttura di base del nostro essere. Stiamo
ponendo una diga al flusso che ci stato insegnato a considerarlo come un
mucchio di cose immutabili.
Con un tono di voce lusinghiero, che non sembrava essere il mio, chiesi a
Don Juan di fornirmi un esempio di ci che significasse arginare questo flusso
di cui parlava. Gli dissi che avrei voluto visualizzarlo nella mia mente.
Nella tua mente? Faresti meglio a chiamare le cose con il loro vero nome.
Ci che tu chiami mente non la tua mente. Gli sciamani sono convinti che la
nostra mente qualcosa di estraneo che stato inserito in ognuno di noi.
Accettalo, per il momento, senza ulteriori spiegazioni su chi ce l'ha imposto, o
come stato imposto.
Sentii un'altra ondata della stessa sensazione minacciosa che avevo
provato in precedenza. Questa volta la sentii pi chiaramente. Questa ondata
non proveniva da me e tuttavia, era attaccata a me. Don Juan mi stava facendo
qualcosa di misteriosamente positivo e, al tempo stesso terribilmente negativo.
Mi sentivo come stessi cercando di tagliare una tela sottile che sembrava
avvilupparmi. Lo fissai senza battere ciglio, i suoi occhi erano fissi sui miei.
Distolse lo sguardo e cominci a parlare senza pi guardarmi.
Ti faccio un esempio, disse. Nel mio caso, alla mia et, io dovrei essere
afflitto da problemi di pressione alta. Se dovessi consultare un medico, questi
giungerebbe subito alla conclusione che sono un vecchio indiano, afflitto da
incertezze e frustrazioni, vittima di una cattiva alimentazione; tutto questo si
traduce naturalmente in condizioni prevedibili e di conseguenza alta pressione
sanguigna: un corollario accettabile per la gente della mia et.
Non ho alcun problema di alta pressione, non perch sia pi forte della
media, o a causa della mia struttura genetica, ma perch i passi magici hanno
fatto si che il mio corpo spezzasse qualunque modello comportamentale che
avrebbe potuto provocare la pressione alta. Posso dire in tutta sincerit che
ogni volta che faccio schioccare le giunture, seguendo i dettami dei passi
magici, blocco il flusso delle aspettative e il comportamento che porta ad avere
problemi di pressione alta alla mia et .
Un altro esempio che posso fornirti riguarda l'agilit delle mie
ginocchia. Non ti sei accorto che sono molto pi agile di te? Quando si tratta di
muovere le ginocchia sono un bambino! Grazie ai miei passi magici creo una
diga sulla corrente di comportamento e fisicit che col passare degli anni fa
irrigidire le ginocchia di uomini e donne.
Una delle cose che pi mi infastidivano, era il fatto che Don Juan, avrebbe
potuto essere mio nonno, ma in realt appariva infinitamente pi giovane di
me. In confronto, apparivo rigido, ostinato, ripetitivo. Ero senile. Lui, invece,
era forte, intraprendente, agile, abile; in breve, aveva qualcosa di cui io,
sebbene fossi pi giovane, non avevo: la giovent. Si divertiva a ripetermi che la
giovane et non sinonimo di giovinezza e non affatto un deterrente alla
senilit.
Dopo una sferzata di energia, che sembrava esplodere dentro di me,
ammisi apertamente il mio disgusto.
Come possibile?, Don Juan chiesi, che tu sia pi giovane di me?
Ho sconfitto la mia mente, rispose spalancando gli occhi come se
volesse mostrare il suo sbalordimento. Non ho una mente che mi dice che ora
di diventare vecchio, e non rispetto accordi a cui non ho preso parte. Ricordati
sempre che dichiarare di non rispettare gli accordi a cui non si preso parte
non un semplice motto degli sciamani: essere afflitti dalla vecchiaia, per
esempio, uno di questi accordi.
Rimanemmo a lungo in silenzio. Pensai che Don Juan stava aspettando di
vedere la reazione che le sue parole avevano suscitato in me. Quella che pensai
fosse la mia unit psicologica venne ulteriormente fatta a pezzi da una risposta
chiaramente duplice da parte mia. Se da una parte rifiutavo con tutta la mia
forza le sciocchezze che mi stava dicendo, dall'altra non potevo fare a meno di
notare quanto fossero accurate le sue annotazioni. Don Juan era vecchio e al
tempo stesso non lo era affatto. Era addirittura pi giovane di me. Era libero da
pensieri ingombranti e modelli comportamentali. Vagabondava per mondi
incredibili. Era libero, mentre io ero imprigionato da pesanti modelli e
abitudini di pensiero, oltre che da futili e meschine considerazioni su me stesso
che, per la prima volta, capii che non mi appartenevano affatto.
Infine, ruppi il silenzio dopo aver recuperato un minimo di controllo sulle
mie considerazioni contrastanti.
Come vennero inventati questi passi magici, don Juan? Chiesi.
Nessuno li ha inventati, mi rispose in tono severo. Pensare che sono
stati inventati implica l'intervento della mente, e questo un concetto del tutto
sbagliato. Tramite la pratica del sognare, gli sciamani dei tempi antichi hanno
scoperto che muovendosi in un certo modo, il flusso dei pensieri e delle azioni si
ferma.
I passi magici sono il risultato di uno stato in cui la mente non
interviene. O meglio, sono il risultato dello spegnere la mente. I praticanti
devono esercitare una tremenda disciplina su s stessi per sognare e il risultato,
la fuga della mente.
A che ti riferisci con la fuga della mente, Don Juan?
Il gran trucco degli sciamani dell'antichit fu affaticare le loro menti con
la disciplina. Scoprirono che se si sovraccaricava la mente con l'attenzione,
specialmente il tipo di attenzione che gli sciamani chiamano l' attenzione di
sogno, la mente fugge, e questo provoca, in tutti gli apprendisti coinvolti in
questa manovra, l'assoluta certezza dell'origine estranea della mente.
Mi sentivo veramente agitato. Volevo saperne di pi al riguardo e,
tuttavia, un strano sentimento dentro me mi urlava di trattenermi. Alludeva a
risultati strani e punizioni; qualcosa come l'ira di Dio che scendeva su di me per
essermi intromesso in qualcosa velato da Dio stesso.
Dovetti fare un sforzo supremo per permettere alla mia curiosit di
vincere la lotta.
Che cosa vuoi dire? Che cosa, che cosa? dissi Che cosa vuoi dire con
sovraccaricare la mente?
La disciplina sovraccarica la mente disse, ma la disciplina alla quale mi
riferisco non ha niente a che vedere con uno stile di vita spartano. Gli sciamani
interpretano la disciplina come la capacit di affrontare in modo sereno
eventualit che esulano dalle nostre aspettative. Per loro, la disciplina un atto
volitivo che permette di affrontare tutto ci che gli si presenti senza rimorsi n
aspettative. Per gli sciamani la disciplina un'arte: l'arte di affrontare l'infinito
senza vacillare, e non perch siano forti e duri, ma perch sono animati da
timore reverenziale. In poche parole, si pu dire che la disciplina l'arte di
provare una riverente ammirazione. In questo modo, tramite la loro disciplina,
gli sciamani vincono la mente: l'installazione estranea.
Don Juan disse che, tramite la pratica del sognare, gli sciamani del
Messico antico scoprirono che certi movimenti promuovevano ancor pi il
silenzio e, anche, producevano una straordinaria sensazione di pienezza e
benessere. Questa sensazione li attir a tale grado che si sforzarono per
riviverla nello stato di veglia.
Don Juan spieg che in un primo tempo credevano che si trattasse di uno
stato di benessere creato dal sognare ma, tentando di ripetere questo stato
spirituale, scoprirono che era impossibile farlo. Allora si resero conto che ogni
volta che avevano questa sensazione di benessere, erano sempre stati impegnati
in alcuni specifici movimenti fisici. Tramite ingenti sforzi, cominciarono a
ricostruire i movimenti che ricordavano. I loro sforzi furono ricompensati.
Furono capaci di ricreare quei movimenti che avevano giudicato reazioni
spontanee del corpo nella condizione di sogno. Don Juan disse che i passi
magici ne furono il risultato.
Incoraggiati dai successi ottenuti, riuscirono a ricreare centinaia di
movimenti che si limitarono ad eseguire senza mai cercare di classificarli in
uno schema comprensibile. Essi credevano che nella condizione di sogno i
movimenti avvenissero in maniera spontanea e che ci fosse una forza che ne
guidava l'effetto, senza l'intervento della loro volont. Spiegarono che questa
forza fosse un fattore agglutinante che unisce i nostri campi di energia per
convertirci, in un'unit coerente.
Per quanto riguarda l'aspetto pratico, per gli sciamani del Messico antico,
i passi erano dei veri percorsi che li preparavano per navigare nello
sconosciuto. Stabilirono un criterio di base per praticarli, lo stesso criterio che
oggigiorno usiamo per praticare la Tensegrit. Questo criterio si chiama
saturazione, e significa bombardare il corpo con una profusione di passi magici
tali da permettere che la forza che ci unisce ci guidi, creando il massimo effetto
totale.
IL CENTRO PER LE DECISIONI
Il terzo tema di grande interesse per gli sciamani del Messico antico era
la Ricapitolazione. Quegli sciamani credevano che, come i passi magici, la
Ricapitolazione preparasse il terreno per raggiungere la conoscenza silenziosa.
Secondo loro, la Ricapitolazione era l'atto di rivivere esperienze passate,
necessario per potere raggiungere due mete trascendentali. La prima era un
sforzo che concordava con la loro visione generale dell'universo, della vita e
della coscienza; l'altra era una meta estremamente pragmatica: acquisire
fluidit percettiva.
La loro visione generale dell'universo, della vita e della coscienza era che
esiste una forza indescrivibile, che chiamavano, metaforicamente, l'Aquila; forza
che presta la consapevolezza a tutti gli esseri viventi, dai virus agli uomini.
Credevano che donasse la consapevolezza ogni neonato, che poi la amplia
tramite le sue esperienze di vita fino al momento in cui questa stessa forza non
ne pretende il ritorno. Secondo questi sciamani, tutti gli esseri viventi muoiono
perch sono costretti a restituire la consapevolezza che stata prestata loro.
Questa consapevolezza incrementata ritorna al suo donatore.
Don Juan disse che non c'era modo di spiegare tale cosa col nostro modo
lineare di pensare, dal momento che non esiste una spiegazione del perch la
coscienza si presta, o perch si riprende; un fatto dell'universo, e non tutti i
fatti dell'universo possono essere spiegati in termini di causa ed effetto, o con
un proposito che possa determinarsi a priori.
Gli stregoni dell'antico Messico credevano che ricapitolare significasse
dare a questa forza, l'Aquila, ci che essa cercava, consegnandole per con un
certo grado di controllo grazie al quale potevano separare la consapevolezza
dalla loro forza vitale. Ritenevano che la consapevolezza e la forza vitale non
fossero congiunte in maniera inestricabile ma fossero unite solo in modo
secondario. Affermavano che l'Aquila non voleva prendersi la nostra vita, ma
solo le nostre esperienze di vita. Bench, apparentemente, gli esseri umani
dovessero perdere unicamente la forza delle proprie esperienze, la mancanza di
disciplina impedisce loro di separare le due forze. La Ricapitolazione la
procedura grazie alla quale gli sciamani potevano dare all'Aquila qualcosa in
cambio della loro stessa vita. Consegnavano all'Aquila le esperienze della loro
esistenza raccontandole, ma conservavano la loro forza vitale.
Quando venivano esaminate secondo i termini dei concetti lineari del
nostro mondo, le rivendicazioni percettive degli sciamani non avevano alcun
senso. L'uomo occidentale abbandon qualsiasi tentativo di intavolare un
discorso filosofico serio basato sulle affermazioni fatte dagli sciamani del
Nuovo Mondo Per esempio, l'idea della Ricapitolazione pu apparire in qualche
modo legata alla psicanalisi. Qualunque studioso che si imbatte con essa
potrebbe pensare che la Ricapitolazione un procedimento psicologico, un tipo
di tecnica di auto analisi. In accordo con Don Juan Matus, l'uomo perde sempre
per omissione. Credeva che esistano forme alternative di relazionarsi con
l'universo, la vita, la coscienza e la percezione, e che la forma che oggigiorno
stiamo usando solo una delle molteplici opzioni.
Per i praticanti sciamani, ricapitolare significava fornire a una forza
incomprensibile, l'Aquila, ci che essa desiderava, e cio le loro esperienze di
vita, in pratica la consapevolezza che avevano ampliato grazie a tali esperienze.
Don Juan non era in grado di spiegarmi questi fenomeni nei termini della
logica standard, o in termini della necessit di trovare cause spiegabili. Disse
che tutto ci era pertinente al regno della pratica, e tutto ci che potevano
augurarsi di fare era realizzare l'impresa senza potere spiegarla. Disse inoltre
che centinaia di stregoni erano riusciti a farlo, conservando la loro forza vitale
dopo aver ceduto all'Aquila la forza delle loro esperienze di vita. Per don Juan
questo significava che quegli sciamani non morivano nel solito modo in cui noi
intendiamo la morte, ma trascendevano trattenendo la loro forza vitale e
svanendo dalla faccia della terra, imbarcandosi in un viaggio definitivo di
percezione.
Gli sciamani credevano che quando la morte avviene secondo queste
modalit, tutto il nostro essere si trasforma in un tipo speciale di energia che
conserva il marchio della nostra individualit. Don Juan cerc di spiegare tale
concetto in senso metaforico, dicendo che siamo composti da un gran numero di
singole nazioni o regni: la nazione dei polmoni, la nazione del cuore, la
nazione dello stomaco, quella dei reni e via di seguito e che ognuna di queste
nazioni a volte lavora in maniera indipendente dalle altre, ma al momento della
morte tutte loro vengono unite in una singola unit. Questo stato lo chiamava
libert totale, e diceva che un essere umano libero della socializzazione e del
dominio della sintassi e, trasformato cos, in una porzione di energia pura ed
unificata, sparisce, si volatilizza, svanisce, o come lo si vuol chiamare, nello
sconosciuto, nell'infinito, trasformato in un essere inorganico, un essere che
possiede consapevolezza ma non organismo.
Gli chiesi se questo era l'immortalit. Rispose che non era per niente
l'immortalit era semplicemente l'entrata in un processo evolutivo, ricorrendo
all'unico strumento per l'evoluzione che l'uomo ha a disposizione, cio la
consapevolezza. Gli sciamani erano convinti che l'uomo non potesse pi
evolversi dal punto di vista biologico; di conseguenza, ritenevano che la sua
consapevolezza fosse l'unico mezzo per evolversi. Per gli sciamani la
trasformazione in esseri inorganici era una forma di evoluzione e come diceva
Don Juan, ci significava aver ottenuto un nuovo e indescrivibile tipo di
consapevolezza che sarebbe durata per milioni di anni, ma che un giorno o
l'altro avrebbero comunque dovuto restituire al donatore, l'Aquila.
Chiesi a Don Juan se gli esseri inorganici, che secondo gli sciamani
abitano il nostro mondo gemello, erano forse degli uomini che si erano evoluti.
Rispose che erano intrinsecamente inorganici, nello stesso modo in cui noi
siamo stati intrinsecamente organici; sono esseri la cui consapevolezza pu
evolversi al pari della nostra e lo fa senz'altro, ma non ne possedeva una
conoscenza diretta del modo in cui ci avviene. Sapeva, comunque, che un
essere umano la cui consapevolezza si evoluta un essere inorganico di tipo
speciale.
Don Juan mi forn una serie di descrizioni di questo processo evolutivo,
che io considerai come poetiche metafore. Ne scelsi una che mi soddisfaceva in
modo particolare: la libert totale. Pensai che un essere umano che aspirasse a
raggiungere questo stato fosse l'essere pi coraggioso e immaginativo
possibile. Don Juan disse che io non stavo immaginando nulla e che per entrare
in questo stato un essere umano deve coinvolgere il suo lato sublime, che tutti
possiedono ma non usano mai.
Don Juan mi descrisse il secondo obiettivo della Ricapitolazione come
l'acquisizione della fluidit. Mi disse che la spiegazione logica degli stregoni era
legata a uno degli argomenti pi elusivi dello sciamanesimo: il punto di unione,
un punto di intensa luminosit grande quanto una palla da tennis, che gli
sciamani percepiscono quando vedono direttamente il fluire dell'energia
nell'universo. Come mi spieg precedentemente, un essere umano, visto dagli
occhi di un veggente appare come una sfera luminosa, e pu quindi vedere un
punto di grande brillantezza nella parte posteriore di questa sfera luminosa. Lo
chiamarono punto di unione vedendo che un numero astronomico di campi di
energia, sotto forma di filamenti di luce, convergono su questo punto e lo
attraversano. Questa confluenza di filamenti fornisce al punto di unione la sua
luminosit.
Il punto di unione permette a un essere umano di percepire l'energia
trasformandola in dati sensoriali, che poi interpreta come il mondo della vita
quotidiana, in termini cio di socializzazione e potenziale umano.
Don Juan disse che ricapitolare significa rivivere tutte o quasi le
esperienze che abbiamo vissuto; cosi facendo spostiamo il punto di unione,
leggermente o in maniera notevole, costringendolo con la forza della memoria
ad adottare la posizione che aveva quando avvenuto l'evento che stiamo
rivivendo. Questo gesto di spostarsi avanti e indietro dalle posizioni precedenti
a quella attuale fornisce al praticante la fluidit necessaria a sopportare
straordinari imprevisti durante il loro viaggio verso l'infinito, imprevisti che
non fanno in alcun modo parte della loro abituale cognizione.
Nei tempi antichi la ricapitolazione come procedura formale veniva
eseguita richiamando alla mente tutte le persone che il praticante aveva
conosciuto e tutte le esperienze in cui erano state coinvolte. Don Juan mi
sugger di scrivere un elenco di tutte le persone che avevo incontrato nell'arco
della mia esistenza, eseguendo cos una sorta di esercizio mnemonico. Dopo che
ebbi compilato la mia lista, mi spieg come usarla. Avrei dovuto prendere la
prima persona indicata nella lista stessa, che partiva dal presente e arrivava
all'epoca della mia prima esperienza di vita, e rivivere mentalmente l'ultima
interazione vissuta con lei. Questo atto viene definito sistemazione dell'evento
che deve essere rivissuto. Don Juan esigeva un ricordo minuzioso in quanto lo
strumento necessario a migliorare la propria capacit di ricordare. Disse che
per realizzare questo ricordo necessario avere tutti i dettagli fisici relativi,
per esempio l'ambiente in cui si svolto il fatto. Dopo che l'evento stato
sistemato, il soggetto dovrebbe entrare personalmente nella scena, prestando
particolare attenzione a qualunque configurazione fisica relativa. Se, per
esempio, l'interazione avvenuta in un ufficio, bisogna ricordare il pavimento,
le porte, le pareti, i quadri, le finestre, le scrivanie e gli oggetti che vi stanno
sopra, tutto ci che avrebbe potuto essere visto con un'occhiata e poi
dimenticato.
Don Juan afferm che, in qualit di procedura formale, la Ricapitolazione
deve iniziare con l'enumerazione degli eventi che sono appena avvenuti. In
questo modo, l'esperienza pi recente ha la precedenza: qualcosa che appena
successo si ricorda con grande accuratezza. Affermava che si possono
immagazzinare informazioni dettagliate di cui non siamo consapevoli: proprio
tali dettagli sono ci che vuole l'Aquila.
Per ricapitolare di fatto l'evento il soggetto deve respirare a fondo,
girando lentamente e dolcemente la testa da una parte all'altra, da destra a
sinistra e da sinistra a destra il numero di volte ritenute necessarie, mentre si
ricordano tutti i dettagli accessibili. Don Juan disse che gli sciamani definivano
questo gesto come l'inspirazione di tutte le emozioni vissute grazie all'evento
ricordato e all'espirazione di tutti i sentimenti non desiderati e le emozioni
indesiderate che il fatto stesso ha lasciato in noi.
Gli sciamani credono che il mistero della Ricapitolazione stia nel gesto di
inspirare ed espirare; poich la respirazione una funzione indispensabile per
mantenersi in vita, gli sciamani sono certi che grazie a essa sia possibile
consegnare alla forza che ci presta la consapevolezza i facsimile delle esperienze
della propria vita. Quando sollecitai Don Juan cercando di ottenere da lui una
spiegazione razionale, lui ribad che cose come la Ricapitolazione possono
essere solo sperimentate e non spiegate. Gli sciamani si liberano compiendo
tale gesto. Spiegarlo significa dissipare la nostra energia in sforzi inutili. Il suo
invito era consono a tutta la sua conoscenza, la necessit di agire.
La lista con i nomi delle persone viene usata come un esercizio
mnemonico che stimola la memoria a compiere un viaggio inimmaginabile. A
tale proposito, gli sciamani ritengono che ricordare gli avvenimenti che si sono
appena verificati spiana la strada a ricordare con la stessa chiarezza e
immediatezza avvenimenti pi lontani nel tempo. Gli sciamani considerano che
richiamare in questo modo le esperienze significa riviverle, ricavando da tale
ricordo una forza straordinaria, un impeto eccezionale in grado di stimolare
l'energia dispersa dai nostri centri di vitalit, che si accumulata ai bordi della
sfera luminosa, e di restituirla ai centri stessi. Affermano che questa
ridistribuzione dell'energia fornita dalla Ricapitolazione, ci permette di ottenere
la fluidit dopo aver dato all'Aquila quello che sta cercando.
A livello pi pratico, la Ricapitolazione ci permette di esaminare la
ripetitivit della nostra vita. La Ricapitolazione pu convincerci al di l di ogni
ragionevole dubbio che tutti noi siamo alla merc di forze che, sebbene a prima
vista possano apparire del tutto ragionevoli, sono totalmente assurde. Gli
sciamani affermano che qualunque cambiamento di carattere veritiero si
ottenga con la Ricapitolazione, l'unico strumento in grado di ampliare la
consapevolezza liberandola dalle richieste non espresse della socializzazione,
che sono cos automatiche da non essere mai notate ma possono essere
solamente osservate. Questa la ragione per la quale gli sciamani si riferiscono
alla Ricapitolazione come "la vista dal ponte."
Ci vuole molto tempo per compilare la lista delle persone, dal momento
che intimamente correlata con gli episodi. Alcune volte, semplicemente per
osmosi, vi sono persone che interagiscono con avvenimenti impersonali nei
quali non era coinvolta alcuna persona, ma che devono essere comunque
esaminati perch sono in qualche modo legati alla persona che sta
ricapitolando. In tal caso si deve esaminare l'evento di per s.
Ci che gli sciamani ricercavano avidamente eseguendo la
Ricapitolazione, era il ricordo dell'interazione, perch nell'interazione stessa
risiedono gli effetti profondi della socializzazione che essi si sforzavano di
dominare con tutti i mezzi disponibili.
IL SOGNARE
Il quarto tema nella lista di priorit degli sciamani del Messico antico il
sognare, l'arte di rompere i parametri della percezione normale. Per quegli
sciamani, come per i membri attuali del suo lignaggio, viaggiare nell'ignoto ,
veramente, la forza che d impulso allo sciamanesimo. Don Juan mi dimostr
innumerevoli volte che tutto ci che egli ed i suoi compagni facevano si basava
su quell'impulso. Le due arti sulle quali basavano i loro viaggi erano due linee
di attivit tremendamente sofisticate: l'arte del sognare e l'arte dell'agguato.
Per Don Juan l'arte dell'agguato era l'altra faccia della moneta in
relazione con l'arte del sognare. Per spiegarmi queste due arti, primo mi
present, quello che secondo lui era, la pietra angolare dello sciamanesimo: la
possibilit di percepire l'energia direttamente nel modo in cui fluisce
nell'universo.
Spieg che ci che gli esseri umani normalmente considerano come l'atto
di percezione , piuttosto, un atto di interpretazione dei dati sensoriali.
Sostenne che, sin dal momento in cui siamo nati, il nostro ambiente ci fornisce
una possibilit di interpretazione. Nel corso del tempo, questa possibilit
diventa un sistema completo con il quale effettuiamo tutte le nostre transazioni
percettive nel mondo. Era convinto che abbiamo avuto l'opportunit di prendere
in considerazione, anche per un istante, la capacit di percepire direttamente il
flusso di energia. Per Don Juan e altri sciamani come lui, ci che trasforma un
uomo ordinario in uno sciamano l'atto di annullare l'effetto del nostro sistema
interpretativo e di percepire direttamente l'energia.
Don Juan spieg anche che gli esseri umani hanno l'aspetto di sfere
luminose quando vengono visti direttamente come energia. Vedere l'energia il
punto cardine dello sciamanesimo. Mi ha assicurato che tutto ci uno sciamano
fa, ruota intorno a questo, o ne originato, e che l'arte del sognare e l'arte
dell'agguato sono i due principali campi di attivit che derivano dal vedere
direttamente energia.
Un altro argomento che ha trattato ampiamente il punto di unione.
Disse che quando gli sciamani sono in grado di vedere gli esseri umani come
sfere luminose, vedono anche il punto focale dello sciamanesimo: un punto delle
dimensioni di una palla da tennis avente una pi intensa luminosit rispetto al
resto della sfera luminosa. Don Juan lo chiam il punto di unione, e afferm che
la percezione avviene proprio l, in quel punto.
L'arte di sognare disse in una occasione, consiste nello spostare di
proposito il punto di unione dalla sua posizione abituale. L'arte dell'agguato
permette invece di mantenerlo volutamente fissato nella nuova posizione in cui
e stato spostato.
Secondo la spiegazione di Don Juan, queste due arti giacciono sotto una
cornice filosofica chiamata la via del guerriero, o la via degli sciamani: una
serie premesse attraverso la quale gli sciamani vivono e agiscono nel mondo.
Per Don Juan e i suoi compagni, seguire le premesse del guerriero era il
principale risultato dello sciamanesimo. Don Juan credeva che gli sciamani
possono trovare l'energia e la determinazione necessaria per viaggiare
nell'ignoto, solo attraverso la stretta aderenza alla via del guerriero.
Don Juan sottoline, in tutti i modi possibili, il valore di un
atteggiamento pragmatico da parte dei praticanti del sognare e dell'agguato.
Definito un atteggiamento pragmatico, come la capacit di assorbire qualsiasi
eventualit che possono sorgere lungo la strada del guerriero. Per me, era
l'esempio vivente di questo atteggiamento. Non c'era alcuna incertezza o
eventualit che la sua sola presenza non dissipasse.
Osserv che per ottenere questo atteggiamento pragmatico desiderato, il
praticante deve avere un corpo altamente flessibile, agile e forte. Disse che per
gli sciamani, il corpo fisico l'unica entit che abbia un senso, e non esiste
quella cosa chiamata la dualit tra corpo e mente. Gli sciamani credono che il
corpo fisico comprenda sia il corpo che la mente, proprio come li conosciamo.
Disse che per controbilanciare il corpo fisico, come unit olistica, gli sciamani
prendono in considerazione un'altra configurazione di energia: il corpo
energetico, noto anche come l'altro, il doppio, il corpo di sogno.
Don Juan descrisse l'arte di sognare come la possibilit della
consapevolezza umana di usare i sogni normali per entrare in altri regni della
percezione. Affermava che i sogni ordinari possono venire usati come una porta
che conduceva la percezione in altre regioni di energia, diversa da quella del
mondo della vite quotidiana e al tempo stesso simile per ci che riguarda la sua
essenza di base. Disse che il risultato di un simile passaggio era la percezione
dei mondi veritieri in cui potevamo vivere o morire, proprio come in quello in
cui viviamo, mondi diversi dai nostri e al tempo stesso, incredibilmente simili.
Pressato per una spiegazione lineare, Don Juan Matus ribadiva la sua posizione
tipica: le risposte a tutte quelle domande stavano nella pratica, e non nella
ricerca intellettuale. Per poter parlare di tali possibilit avremmo dovuto usare
la sintassi del linguaggio, qualunque sia il linguaggio che parliamo, e che la
sintassi, con la forza dell'uso, limita [e possibilit di espressione. La sintassi di
qualunque linguaggio si riferisce solo alla possibilit percettive che fanno parte
del mondo in cui viviamo.
Don Juan evidenzi una significativa distinzione tra due verbi spagnoli:
uno era soar "sognare", e l'altro ensoar, che significa sognare nel modo in
cui sognano gli sciamani. Don Juan ha anche descritto il sogno come uno stato
di profonda meditazione in cui un cambiamento nella percezione gioca un ruolo
chiave.
Don Juan, spieg anche che l'arte di sognare ebbe origine
dall'osservazione del tutto casuale che gli sciamani dell'antico Messico fecero
quando videro le persone addormentate. Notarono che durante il sogno il punto
di unione si spostava in maniera molto naturale e facile dalla sua posizione
abituale, e si muoveva ovunque lungo la periferia della sfera luminosa, o in
qualunque posto al suo interno. Mettendo in relazione il loro vedere con i
racconti delle persone che erano state osservate mentre dormivano, si resero
conto che maggiore era lo spostamento riscontrato del punto di unione, pi
sbalorditivi erano i resoconti degli avvenimenti e delle scene vissute in sogno.
Gli sciamani cominciarono a cercare avidamente di spostare i loro punti di
unione, e per riuscirci usarono piante psicotrope. Ben presto si resero conto che
lo spostamento ottenuto con l'uso di tali piante era irregolare, forzato e privo di
controllo. Don Juan disse che in cotanta confusione, scoprirono un elemento di
grande valore che chiamarono l'attenzione del sogno o la capacit che
permetteva ai praticanti di mantenere la propria consapevolezza sugli elementi
del sogno.
Il risultato finale dei loro sforzi fu l'arte di sognare come la conosciamo
oggi. Attraverso la loro disciplina sono stati in grado di sviluppare la loro
attenzione di sogno a un punto di straordinario. Erano in grado di concentrare
la loro attenzione su qualunque elemento dei loro sogni, e scoprirono cosi che
esistono due tipi di sogno. Al primo appartengono quelli che noi tutti
conosciamo, nei quali entrano in gioco elementi fantasmagorici qualcosa che
potremmo definire come il prodotto della nostra mentalit e della nostra psiche,
e che forse legato alla nostra connotazione neurologica. Dell'altra categoria
fanno invece parte i sogni che generano energia. Don Juan dichiar che gli
sciamani dei tempi antichi si ritrovarono in sogni che in realt non erano sogni,
ma vere e proprie visite compiute in una sorta di stato onirico in luoghi che non
appartengono a questo mondo, posti reali, proprio come quelli in cui viviamo,
dove gli oggetti producono energia, nello stesso modo in cui gli alberi, gli
animali o i sassi generano energia nel nostro mondo.
Le loro visioni di quei luoghi erano troppo fugaci e momentanee per poter
essere utili. Essi attribuivano questo difetto al fatto che il loro punto di unione
non restava fissato per un tempo sufficientemente lungo nella posizione in cui
essi l'avevano spostato. I loro tentativi di rimediare a tale situazione risultarono
nell'altra grande arte dello sciamanesimo: l'arte dell'agguato, o la capacit di
mantenere il punto di unione volutamente fissato nella nuova posizione in cui
era stato spostato. Questa fissit forniva loro l'opportunit di vedere altri mondi
in pieno sviluppo. Don Juan affermava che alcuni di questi sciamani non hanno
mai fatto ritorno dai loro viaggi. In altre parole decisero di restare laggi, in
qualunque luogo si sia trattato.
Don Juan disse che nell'esaminare gli esseri umani intesi come sfere
luminose, gli sciamani dei tempi antichi avevano scoperto nientemeno che
seicento punti nella sfera luminosa globale che corrispondevano all'entrata in
un mondo completamente nuovo, quando il punto di unione veniva fissato su
uno di essi. La sua risposta alla mia inevitabile domanda: Ma dove sono questi
mondi? fu: Nella posizione del punto di unione. Nulla pu essere pi vero di
questa affermazione e tuttavia, non ha alcun senso per noi.
Per gli sciamani, tuttavia, questo qualcosa di ragionevole se esaminato
dal punto di vista della loro capacit di vedere l'energia che fluisce
nell'universo. La sua ipotesi che nella sua posizione normale, il punto di
unione riceve un flusso di campi di energia dall'intero universo sotto forma di
filamenti di energia luminosa. Coerentemente, questi stessi filamenti, che sono
migliaia di miliardi passano attraverso il punto di unione e risultano nel mondo
che conosciamo. Se il punto di unione venisse spostato in un'altra posizione
verr attraversato da un altro insieme di filamenti energetici. Gli sciamani
credono che non sia possibile che questa nuova serie di filamenti energetici
possa comportare la stessa visione del mondo; per definizione, questo mondo
deve essere diverso dal mondo della vita quotidiana. Poich il punto di unione
non solo il centro dove avviene la percezione, ma anche il centro dove viene
effettuata l'interpretazione dei dati sensoriali, gli sciamani ritengono che il
punto di unione interpreti il nuovo flusso di campi di energia negli stessi
termini in cui interpreta il mondo della vita di tutti i giorni. Il risultato di
questa nuova interpretazione la visione di un mondo che stranamente simile
al nostro, eppure intrinsecamente diverso. Don Juan disse che questa
somiglianza solo l'interpretazione del punto di unione e che energeticamente,
gli altri mondi sono cos diversi dal nostro da non poterlo nemmeno
immaginare.
Per poter esprimere questa incredibile qualit del punto d'unione e le
possibilit di percezione portate dalla capacit di sognare necessaria una
nuova sintassi; o forse, nel caso in cui questa esperienza diventasse disponibile
a ciascuno di noi, e non solo agli iniziati sciamani, la stessa sintassi del nostro
linguaggio avrebbe potuto esprimerla.
L'affermazione di don Juan secondo cui non esiste una procedura vera e
propria della quale poter parlare per insegnare a sognare mi ha profondamente
interessato, pur lasciandomi sbalordito; e che pi di ogni altra cosa sognare
rappresentava uno sforzo immane da parte dei praticanti per mettersi in
contatto con la forza perenne e indescrivibile che gli sciamani chiamavano
intento. Dopo che questo legame stato instaurato, anche sognare diventa
misteriosamente possibile.
DonJuan dichiarava che tale legame avrebbe potuto essere ottenuto
assumendo un qualunque atteggiamento che comportasse una forma di
disciplina.
Ci che don Juan considerava di estrema importanza per poter sognare
era seguire la via del guerriero, o il costrutto filosofico che gli sciamani
utilizzavano per sostenere le loro azioni, qualunque fossero, in questo mondo o
in qualsiasi altro mondo oltre a questo. Seguendo la via del guerriero si crea
una uniformit di risultati, in assenza di qualsiasi schema preciso. I passi
magici, erano lo strumento che gli sciamani dei tempi antichi avevano a
disposizione per favorire lo spostamento del punto d'unione, dal momento che
erano designati per fornire la stabilit necessaria per evocare la loro attenzione
di sogno, senza la quale non avrebbero potuto sognare nel modo in cui lo
facevano gli sciamani del Messico antico. Se non emergeva l'attenzione di
sogno, i praticanti potevano sperare al massimo di avere sogni lucidi su mondi
fantasmagorici o forse avrebbero potuto avere visioni di mondi che generano
energia, ma per essi tutto ci non avrebbe alcun senso in mancanza di una
spiegazione completamente razionale, in grado di classificarli in maniera
adeguata.
IL SILENZIO INTERIORE
6. RUOTARE L'AVAMBRACCIO
Le braccia sono tese davanti al corpo con i gomiti piegati e gli avambracci
in posizione verticale. Le mani sono piegate all'altezza del polso e portate a
livello degli occhi per sembrare a una testa di un uccello (fig. 196). I polsi
girano e le mani colpiscono leggermente avanti e indietro, usando gli
avambracci come perni tenuti verticali e diritti (fig. 197). Le ginocchia sono
piegate per assicurare maggiore forza e stabilit.