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Social Housing Firenze

Come è accaduto per molti altri edifici del centro storico di Firenze, il complesso quattrocentesco
denominato Le Murate, monastero di clausura delle monache murate da cui prende il nome fu poi adibito
a carcere per circa cento anni, dal 1883 al 1985. Il progetto di recupero urbano di quest’area risponde alla
grande sfida di rispettare il valore storico e architettonico del complesso di età medievale. Trasformandolo
però in un pezzo integrato della città, in modo tale da proporre una nuova complessità e ricchezza dello
spazio urbano.

Il progetto, redatto nel 1998 dal Comune di Firenze su concept  di Renzo Piano e completato nel 2009,
prevede un ampio mix di funzioni:

 pubblico

 commerciale

 artigianale

 socio-culturale al piano terra

 uffici e residenze sociali ai piani superiori

L’operazione di recupero e riqualificazione urbana che coinvolgono non soltanto il quartiere Santa Croce
ma l’intero centro storico fiorentino, sono stati riconosciuti degni di finanziamento da parte dell’Unione
Europea. Il progetto è inserito all’interno del “Reprise” per lo scambio di esperienze sul recupero di
penitenziari storici dismessi.

Il complesso

Data la notevole estensione del complesso, l’intervento di social housing è stato scaglionato in diverse fasi:

 un primo lotto conclusosi nel marzo del 2003 ha visto la realizzazione di 33 alloggi di edilizia sociale,
spazi di connessione con il tessuto urbano e una grande piazza che permette l’espansione
all’interno del lotto dei due assi viari che lambiscono il complesso;

 un secondo lotto, conclusosi nel 2006, ha previsto la ristrutturazione di ulteriori quattro edifici


contigui a quelli già recuperati, realizzando 34 nuovi alloggi, servizi, uffici, spazi sociali, portici
pubblici, una seconda piazza interna e una nuova strada pedonale;
 un terzo lotto, infine, terminato nel 2009, ha visto la realizzazione di ulteriori 6 alloggi oltre al
recupero e la rifunzionalizzazione di altri spazi pubblici di connessione.

Le dimensioni degli alloggi realizzati variano dai 45 ai 95 mq, con la possibilità di essere assegnati a
differenti tipologie di nuclei familiari. I ballatoi di ingresso alle celle sono diventati spazi semi-privati dove i
vicini si incontrano, mentre al piano terra questo spazio aperto è diventato strada pedonale di
collegamento delle due strade esterne al lotto.

Per dotare gli alloggi di balconi sono state realizzate delle strutture in acciaio sulle quali sono imperniati file
di balconi a tutti i livelli. Grazie a questi elementi è stato inoltre possibile rompere la partitura omogenea
della trama medievale in pietra dell’involucro esterno che affaccia sulla piazza principale. Nella parte
posteriore dell’edificio destinato agli alloggi, prospiciente alla piazza con i servizi. Alcuni alloggi sono stati
dotati di bow-windows realizzati con cerchiature metalliche su cui sono montati infissi in alluminio a taglio
termico con persiane metalliche di oscuramento.
La corretta realizzazione e il successo dell’intervento di recupero è dovuta anche alla collaborazione,
attuata sin dalle prime fasi del progetto di social housing.

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