Sei sulla pagina 1di 5

Soluzioni Simulazione

Esercizio 1
Il numero complesso z è tale per cui Re(z) = √1 mentre Im(z) = − √12 Pertanto
2

1 1 √
r
|z| = ρ = + = 1=1
2 2
da cui possiamo ricavare che

a 1 2
cosθ = = √ =
ρ 2 2
e √
b 1 2
sinθ = = − √ =−
ρ 2 2
Da cui, osservando che le funzioni trigonometriche assumono, in valore assoluto,
lo stesso valore delle funzioni trigonometriche del π/4 e che l’angolo appartiene
al quarto quadrante (coseno positivo, seno negativo), si deduce che
7
θ= π
4
da cui ricaviamo che, in forma trigonometrica
7 7
z = cos π + isin π
4 4
Applicando il risultato del teorema di de Moivre, calcoliamo quindi
5·7 5·7
z 5 = cos π + isin π
4 4
5·7
Ovviamente, si nota che non ha senso tenere segnato l’angolo 4 π, ma osser-
vando che
5·7 35 32 3 3
π= π= π + π = 8π + π
4 4 4 4 4
si può concludere che le funzioni trigonometriche dell’angolo 35 4 π coincidono
con quelle dell’angolo 34 π. Usiamo questo risultato per scrivere il numero sia in
forma trigonometrica che algebrica, ovvero:
3 3
z 5 = cos π + isin π
4 4
e quindi √ √
2 2
z5 = − +i
2 2

1
Esercizio 2
La matrice A  
1 k 0
A = −1 0 k
2 k 1
è una matrice di ordine 3, per cui il suo rango è ≤ 3. Applicando l’algoritmo di
Kroneker si trova che il rango è almeno 1, selezionando l’elemento di posizione
(1, 1). Orlando questo elemento scegliendo la terza riga e la terza colonna, si
ottiene la matrice di ordine 2 cosı̀ formata:
 
1 0
2 1

la quale ha determinante = 1, quindi diverso da zero, da cui si ricava che la


matrice A ha sempre almeno rango 2 per QUALUNQUE valore di k.
Per stabilire se A ha rango massimo, si deve a questo punto calcolare il deter-
minante di A stessa. Applicando il teorema di Laplace avendo scelto la prima
riga di A si trova che il

det(A) = 1(−k 2 ) − k(−1 − 2k) = −k 2 + k + 2k 2 = k 2 + k = k(k + 1)

Pertanto abbiamo det(A) ̸= 0 se e solo se k ̸= 0 oppure k ̸= −1. In questi


casi, A ha rango massimo ed essendo una matrice quadrata è possibile applicare
direttamente il risultato del teorema di Cramer e concludere che il sistema as-
sociato è possibile e determinato.
Ora è necessario chiedersi cosa succede nei casi k = 0 e k = −1. In entrambi
i casi sappiamo che sicuramente rango(A) = 2, ma per poter fare conclusioni
sulla natura delle soluzioni del sistema associato, è necessario controllare quale
sia il rango della matrice completa A|b.
Per k = 0 abbiamo  
1 0 0
A(k = 0) = −1 0 0
2 0 1
 
1
b(k = 0) = −1
−1
Il rango della matrice completa si può determinare andando a calcolare diretta-
mente il determinante della matrice 3x3 che si ottiene selezionando prima, terza
e quarta colonna della matrice completa.
 
1 0 1
−1 0 −1
2 1 −1

Scegliendo la seconda colonna per il calcolo del determinante si ottiene det =


−1(−1 + 1) = 0, per cui il rango di A|b NON può essere 3, ma si ferma a 2.

2
Pertanto, avendo trovato che rango(A) = rango(A|b) = 2 si conclude che il
sistema è possibile ma indeterminato con ∞1 soluzioni.
Per il caso k = −1 si procede in modo analogo e si ricava
 
1 −1 0
A(k = −1) = −1 0 −1
2 −1 1
 
1
b(k = −1) = +2
−1
Il rango della matrice completa si può determinare andando a calcolare diretta-
mente il determinante della matrice 3x3 che si ottiene selezionando prima, terza
e quarta colonna della matrice completa.
 
1 −1 1
−1 0 2
2 −1 −1

Osservando che la sottrazione fra la prima e la seconda riga di questa matrice


permette di ottenere la terza riga della stessa, si deduce facilmente che il suo
determinante è nullo, pertanto il rango di di A|b NON può essere 3, ma si ferma
a 2.
Pertanto, avendo trovato che rango(A) = rango(A|b) = 2 anche in questo caso
si conclude che il sistema è possibile ma indeterminato con ∞1 soluzioni.
Nel caso k = 1 si ha:  
1 1 0
A(k = 1) = −1 0 1
2 1 1
 
1
b(k = 1) = −4
−1
Sapendo che det(A) = 1(1+1) = 2, utilizziamo il metodo di Cramer per risolvere
il sistema. Si ha:
det(B1 ) 2
x1 = = =1
det(A) 2
det(B2 ) 0
x2 = = =0
det(A) 2
det(B3 ) −6
x3 = = = −3
det(A) 2

Esercizio 3
Per x → 0± si ha sinx ∼ x e log(1 + x2 ) ∼ x2 , pertanto si ricava che per x → 0±
2
f (x) ∼ x−3x
x2 ∼ xx2 ∼ x1 da cui limx→0± x1 = ±∞

3
Esercizio 4
Data la funzione
1
f (x) = x +
x+2
i) Per garantire l’esistenza della funzione è necessario porre x + 2 ̸= 0, per
cui il dominio risulta essere D = (−∞; −2) ∪ (−2, +∞).
Per determinare gli asintoti calcoliamo i limiti agli estremi del dominio.
1
lim x + = ±∞
x→±∞ x+2
1
lim − x + = −∞
x→−2 x+2
1
lim x + = +∞
x→−2+ x+2
Da cui si deduce che la retta x = −2 è un asintoto verticale. Inoltre,
poichè limx→±∞ f (x) = ±∞, bisogna verificare l’eventuale esistenza di
un asintoto obliquo. Pertanto:

f (x) 1
m = lim = lim 1 + =1
x→±∞ x x→±∞ x(x + 2)
1
q = lim f (x) − mx = lim =0
x→±∞ x+2
x→±∞

Da cui si deduce che la retta di equazione y = x è un asintoto obliquo per


la nostra f (x).

ii) La funzione derivata prima risulta essere

1 x2 + 4x + 3
f ′ (x) = 1 − 2
= .
(x + 2) (x + 2)2

Per determinare gli eventuali punti estremanti poniamo

x2 + 4x + 3 = (x + 3)(x + 1) = 0

per cercare i punti stazionari. Le soluzioni risultano essere x = −3 e


x = −1 ed entrambe sono accettabili, poichè appartengono al dominio D.
Per determinare la natura dei punti stazionari studiamo il segno della
derivata prima, f ′ (x) ≥ 0. Ponendo (x + 3)(x + 1) ≥ 0, si ricava che
il numeratore è positivo per valori esterni alle soluzioni dell’equazione
associata, x < −3 ∪ x > −1; mentra essendo il denominatore il quadrato
di un binomio, esso ha sempre segno positivo. Si annulla per x = −2 che
ovviamente è escluso dal dominio della funzione.
Riassumendo, studiando il segno complessivo, si ricava che x = −3 è punto
di massimo mentre x = −1 è punto di minimo.

4
iii) Per determinare la convessità o concavità della funzione, è necessario de-
terminare il segno della derivata seconda di f (x). Si calcola
′′ 2
f (x) =
(x + 2)3

e studiandone il segno si trova che la funzione è concava per x < −2 e


convessa per x > −2

Potrebbero piacerti anche