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Introduzione all’economia

_________
A.A. 2021- 2022

Corsi di laurea (gruppo LZ):

Amministrazione aziendale e diritto


Gestione aziendale
Matematica, Informatica
Lo staff
Docente
Fabio Pieri
e-mail: fabio.pieri@unitn.it
Ricevimento: giovedì, 12:30 – 14:00 (online su appuntamento da
concordare per e-mail)

Esercitazioni
Clementina Crocè
email: clementina.croce@unitn.it
Ricevimento: giovedì, 17:30 – 19:30 (online su appuntamento da
concordare per e-mail)

Tutor «di materia»


tutor.dem.economia@unitn.it
Lezioni:
dal 21/09 al 23/12
Martedì 08:30 – 10:30 (Aula Rossa)
Mercoledì 13:00 – 15:00 (Aula Rossa)
Giovedì 10:30 – 12:30 (Aula Rossa)

Esercitazioni:
a partire dal 27/09
Lunedì 08:30 – 10:30 (Aula Rossa)
Mercoledì 15:00 – 17:00 (Aula Rossa)
Libro di Testo
Gaffeo, E., Mittone, L., Tamborini, R. (2015), Introduzione
all’Economia. Zanichelli Editore.

Testo per le esercitazioni


Cappelletti, Casal, Soraperra (2016). Domande ed esercizi
di microeconomia con soluzioni ragionate – McGrawHill

Slide delle lezioni


Caricate su Moodle (didatticaonline), generalmente alla
fine di ogni lezione

Materiale delle esercitazioni


Supporto agli studenti non frequentanti
• Gli studenti non frequentanti possono contattare il docente per ricevere
informazioni utili circa la preparazione dell’esame
• Tutto il materiale del corso verrà caricato regolarmente sulla pagina
Moodle dedicata
• Sono previste sessioni Q/A in ZOOM (Aula virtuale indicata su Moodle,
date da definire) al termine dei «blocchi» tematici principali del corso. Gli
studenti saranno invitati a inviare le domande con anticipo al docente in
modo da preparare una sessione «collettiva» che massimizzi il beneficio
per tutti i partecipanti
• «Pillole»: un numero contenuto di brevi video, come sintesi e discussione
dei concetti più importanti del corso, caricati nella pagina Moodle
dedicata
• Autovalutazione: test «di metà corso»
• Le lezioni e le esercitazioni, di regola, non verranno registrate
Modalità d’esame
L’esame, scritto, si terrà «in presenza»
L’esame è composto da:
• domande a risposta multipla su concetti di base e definizioni;
• domande a risposta multipla su applicazioni e concetti avanzati;
• alcuni esercizi.
Istruzioni maggiormente dettagliate saranno rese pubbliche su Moodle
(Didatticaonline) durante le prossime settimane.

Cosa «ci sarà» nell’esame?


• Tutto quello di cui si parlerà a lezione!
Un augurio per la vostra «avventura» universitaria appena cominciata

Ramo di mandorlo fiorito, Vincent van Gogh, Saint Rémy, 1890


Suggerimenti … per non «perdersi»

• Procuratevi il libro di testo e il materiale per le esercitazioni.


• Frequentate (nelle modalità consentite) lezioni ed esercitazioni.
• Iniziate subito a studiare.
• Iscrivetevi alla pagina Moodle del corso
• Studiate insieme a qualche compagno
• Non cercate di imparare le «regolette» per la soluzione degli
esercizi, ma cercate di «portare a casa» i concetti di base.
• Non siate passivi, interagite con il docente, l’esercitatrice, il tutor.
Perché avete scelto di studiare economia?

• …
• …
• …
A quali domande cercano di rispondere gli
economisti?
… un elenco esaustivo sarebbe difficile … ecco solo
alcuni esempi…
 Seguendo quali principi, e con quali vincoli gli individui e le imprese effettuano
le loro scelte di consumo e produzione?
 Come interagiscono tra loro queste decisioni nei mercati e che impatto anno sul
sistema economico, sociale e ambientale?
 Che ruolo ha lo stato nelle scelte di consumo e produzione dei soggetti privati?
 Da cosa dipende la crescita economica?
 Cosa spiega la disuguaglianza nel reddito e nella ricchezza tra individui?
 …

NB. È un corso introduttivo! Finito questo, non saremo in grado di dare una risposta
esaustiva a queste domande. Avremo però imparato un metodo e degli strumenti per
iniziare a rispondere e (spero) continuare ad avere voglia di riflettere in maniera più
consapevole di temi economici.
Un esempio

Un esempio può aiutarci a capire quali sono

le parole e i concetti

tipici del linguaggio economico


Economia e paleoantropologia
Perché l’Homo sapiens ha avuto la meglio sull’uomo di
Neanderthal?

l’Homo sapiens non era più efficiente nel procurarsi il cibo,


non era più forte fisicamente, né più bravo nel costruire
utensili per la caccia

Diversa organizzazione sociale:


Neanderthal: piccoli gruppi autosufficienti e isolati.
Sapiens: gruppi più numerosi, caratterizzati da
specializzazione delle mansioni e scambi anche su lunga
distanza con altri gruppi
Economia e paleoantropologia
L’importanza della specializzazione, un esempio:

Consideriamo due Neanderthal

• un primo individuo, che chiameremo cacciatore, riesce a


procurarsi ½ kg di carne per ogni ora dedicata alla caccia, e
impiega 4 ore per costruire una lancia;
• il suo compagno, che chiameremo artigiano, impiega solo 2
ore per costruire una lancia, ma in un’ora riesce in media a
procurarsi solo 125 grammi di carne.

Poiché prima di poter cacciare è indispensabile procurarsi


degli utensili adatti, ciascun individuo dovrà prima impiegare
tutto il tempo necessario per costruirsi una lancia, per poi
dedicare il tempo rimanente al tentativo di procurarsi del cibo.
Economia e paleoantropologia

Il bilancio giornaliero dei due Neanderthal, quindi, può


essere sintetizzato nel seguente modo:

4 h lavoro manuale  1 lancia


cacciatore 
8 h caccia  4 kg di carne

2 h lavoro manuale  1 lancia


artigiano 
10 h caccia  1.25 kg carne
Economia e paleoantropologia

Due Sapiens con la stessa organizzazione cacceranno la


medesima quantità di carne.

Se ipotizziamo, per semplicità, che 10.5 kg di carne al


giorno sia esattamente la quantità di fauna che
l’ecosistema è in grado di fornire (offerta) attraverso la
sua normale capacità di auto-riproduzione, entrambi i
gruppi riescono a sopravvivere.
Economia e paleoantropologia

Le cose cambiano se i Sapiens riescono a dar vita a


un’organizzazione sociale in grado di sfruttare le differenze
biofisiche esistenti tra loro.
Supponiamo che i due Sapiens riescano a trovare un accordo:
l’artigiano costruisce due lance e ne cede una al suo compagno,
mentre il cacciatore dedica alla sua attività preferita l’intera
giornata.
Il bilancio delle attività giornaliere dei Sapiens diventa:

cacciatore 12 h caccia  6 kg carne


4 h lavoro manuale  2 lance
artigiano 
8 h caccia  1 kg carne
Economia e paleoantropologia

Se in cambio di una lancia il cacciatore cede all’artigiano


1 kg di carne (scambio), entrambi riescono a consumare
una quantità di cibo maggiore rispetto a prima.
Ora infatti il cacciatore consuma 5 kg di carne invece che
4, mentre l’artigiano ne consuma 2 invece che 1.25.
Notate inoltre che i Sapiens, nel complesso, riescono ad
estrarre dall’ecosistema ben 7 kg di carne, lasciandone
solo 3.5 ai Neanderthal.
Economia e paleoantropologia

Una variazione dell’organizzazione sociale da parte di


una delle due specie – in questo caso, l’istituzione di un
meccanismo di mercato in grado di sfruttare la
divisione del lavoro per la specializzazione – modifica
radicalmente l’equilibrio alimentare all’interno
dell’ecosistema, garantendo ad una di esse un vantaggio
netto ed irreversibile nella competizione evolutiva, e
condannando così l’altra ad una lenta estinzione.

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La nostra definizione
Partiamo dall’etimologia della parola
«economia».

• “eco” dal greco oikos dimora, ambiente, in comune


con l’ecologia:
• + némein: amministrare.
• Si occupa del rapporto attivo che l’essere umano
deve avere con l’ambiente circostante allo scopo di
soddisfare i propri bisogni.
Tre punti fondamentali:

Questa definizione introduce tre punti


importanti:

1. L’ambiente
2. Il rapporto attivo
3. I bisogni
1. L’ambiente dall’essere umano viene visto in
un duplice ruolo:

1) Insieme di risorse disponibili


Poiché l’ambiente esterno rappresenta l’unico
deposito delle risorse con cui l’essere umano
può soddisfare i propri bisogni
2) Vincoli:

1. La gran parte dei bisogni umani richiedono


una trasformazione delle risorse disponibili
che non sono utilizzabili “così come sono”
2. Le risorse possono essere scarse (cioè
insufficienti) rispetto a dati bisogni
2. Il rapporto attivo con l’ambiente
circostante significa che l’essere umano
moderno deve esercitare delle attività di uso
e trasformazione dell’ambiente stesso.

3. I bisogni dell’essere umano sono la ragione


(la motivazione) delle attività di
trasformazione che l’uomo esercita
sull’ambiente
Le definizioni classiche
Alfred Marshall (1842-1924)

L'economia è lo studio del genere umano negli affari


ordinari della vita; essa esamina quella parte
dell’azione individuale e sociale che è più
strettamente connessa col conseguimento e con l’uso
dei requisiti materiali del benessere.
Così essa è da un lato studio della ricchezza;
dall’altro, il più importante, è una parte dello studio
dell’uomo.
Lionel Robbins (1898-1984)

L'economia è la scienza che studia il


comportamento umano in termini di relazione tra
fini e risorse scarse che possono avere usi
alternativi .
Risorse: naturali, umane, tempo.
Esempio: decisione di iscriversi all’università
• A cosa avete rinunciato quando avete deciso di
iscrivervi all’università?

Occorre introdurre il concetto di costo-opportunità,


che richiede di pensare in termini di alternative.

Ogni scelta (di produzione, di consumo), oltre a


costi «espliciti», implica il «sacrificio» di
alternative. Il costo-opportunità di ogni attività
(dormire, studiare, produrre, lavorare, andare in
vacanza,…) è uguale al valore della migliore
alternativa a cui si è rinunciato.
Gary Becker (1930-2014)

Le ipotesi combinate di comportamento


massimizzante, equilibrio di mercato, e
preferenze stabili, applicate inflessibilmente e
senza esitazioni, costituiscono il cuore
dell’approccio di studio dell’economia.
Il problema economico della società

La trasformazione e l’uso delle risorse disponibili al


fine di soddisfare i bisogni umani rappresenta il
problema economico nella società.
Dato che le risorse sono scarse, ciò richiede di risolvere
problemi di scelta (di consumo, produzione e scambio).

 L’economia è dunque lo studio di come le società


risolvono il loro problema economico e quindi di come i
membri della società compiono scelte che hanno come
obiettivo quello di soddisfare i bisogni, loro e di altre
persone, in presenza di risorse scarse.
Matrice delle scelte (attività) economiche
PRODUZIONE
• La produzione trasforma le risorse naturali non
utilizzabili in beni utilizzabili dagli esseri umani

Esempio
• Cosa produrre?
– Produzione di un nuovo modello di auto
• Dove?
– Un’auto può essere prodotta a Torino, in
Brasile, in Messico, ecc.

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CONSUMO
• Il consumo è l’atto conclusivo del ciclo di utilizzo
delle risorse disponibili.
Esempio
• Cosa consumare?
- possiamo preferire i prodotti confezionati o
surgelati a quelli sfusi
• Dove?
- beni e tempo libero vengono di solito
consumati in un luogo diverso da quello
lavorativo
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SCAMBIO

• Lo scambio di risorse tra individui è il modo con


cui ciascun soggetto può modificare le risorse a
propria disposizione, se queste non sono
soddisfacenti rispetto ai propri bisogni.

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Il problema economico della società

Il sistema economico di una data società è


l'insieme composto dalle attività economiche,
dal sistema istituzionale e dalle organizzazioni
dirette alla soluzione del problema
economico.
Attività economiche: abbiamo visto che sono produzione,
consumo e scambio.

Sistema istituzionale: l’insieme degli obblighi, dei doveri e


dei diritti che vincolano e forniscono struttura alle interazioni
di natura economica e politica di una società.
1. Informali (codici di condotta non scritti, tradizioni)
2. Formali (norme costituzionali, sistemi legislativi codificati)

Il sistema istituzionale di una società stabilisce perciò chi


interagisce con chi, e determina le forme ed i modi di
esecuzione delle transazioni tra gli individui.
Organizzazioni economiche: sono tutte le
aggregazioni d’individui che sorgono e operano sulla
base di regole formali disposte allo scopo di
raggiungere un dato obiettivo comune rispetto al
problema economico. (es: l’impresa, la Banca
Centrale o il sindacato)
Parliamo un po’ di metodo

Come opera l’economista quando fornisce le


proprie spiegazioni sul «funzionamento del
mondo» (problema economico della società)?
Individualismo metodologico
La teoria economica tradizionale assume una precisa posizione metodologica
riassumibile in sei punti (Boudon, 2004):

• Postulato dell’individualismo. Qualsiasi fenomeno sociale deriva da –


e deve essere analizzato come – la combinazione delle azioni, credenze
ed opinioni individuali. Solo gli individui, e non le organizzazioni,
possono sono capaci di azioni, e possiedono credenze e opinioni.

• Postulato della comprensione. È possibile comprendere e spiegare un


fenomeno sociale solo se si è in grado di capire quale senso hanno per
l’individuo le proprie azioni, credenze ed opinioni.

• Postulato della razionalità. Il senso che un individuo attribuisce alle


proprie azioni, credenze ed opinioni costituisce la ragione per le quali
egli le adotta.

• Postulato della consequenzialità. Il senso che l’individuo attribuisce


alle proprie azioni, e quindi la motivazione delle azioni stesse, si fonda
sulle conseguenze che l’individuo si attende da esse.
Dall’individualismo metodologico alla teoria della
scelta razionale

I quattro postulati visti prima più


• Postulato dell’egoismo. Tra tutte le possibili conseguenze
derivanti da un’azione, l’individuo è interessato solo a quelle
che lo riguardano personalmente.
• Postulato del comportamento ottimizzate. Nella scelta delle
proprie azioni, l’individuo decide sempre di compiere quelle
in grado di massimizzare la differenza tra il beneficio
personale e il costo personale.
… costituiscono la basse della Teoria della Scelta Razionale
(TSR)
Considerazioni sull’individualismo metodologico
• La scelta dell’IM-TRS è una scelta di metodo, e quindi né
univoca, né immutabile.
• Proprio in quanto scelta di metodo, essa non va confusa con
un aspetto normativo della teoria economica. L’IM non
prescrive di essere individualisti, né afferma che essere
individualisti sia un bene per la società.
• È un’impostazione di metodo per «descrivere» ciò che
osserviamo (aspetto positivo della teoria economica).
• Siamo interessati allo studio dei comportamenti intenzionali e
l’individuo è il depositario del comportamento intenzionale e
dei propri bisogni
Considerazioni sull’individualismo
metodologico

L’individuo è l’unico depositario dei propri bisogni

Interpretazione debole: semplicemente riconosciamo che il


problema economico della società nasce in quanto gli individui
sono portatori di bisogni.

Interpretazione forte: l’individuo deve essere l’unico e


insindacabile portatore dei propri bisogni. Non sono
ammissibili soluzioni del problema economico che richiedano
violazioni dei bisogni individuali, qualunque essi siano.
Il principio di razionalità

La teoria economica si interessa di soluzioni al


problema economico della società che scaturiscono dal
comportamento degli individui finalizzato alla
soddisfazione dei propri bisogni.

Soluzioni di questo genere richiedono un


comportamento razionale
Il principio di razionalità

Due definizioni di comportamento razionale

Sostanziale: il raggiungimento del miglior risultato


possibile, tenendo conto di eventuali vincoli, mediante
l’adozione dei mezzi appropriati.
 Accento sul risultato: l’opzione scelta è la migliore.

Procedurale: l’adozione dei mezzi appropriati al


raggiungimento di un obiettivo dato, tenendo conto di
eventuali vincoli.
 Accento sul processo: decisione basata su deliberazione
Il principio di razionalità

Un agente economico può comportarsi


razionalmente in senso procedurale ma non
sostanziale

Comportamento soddisfacente
In tal caso, ha adottato un comportamento
soddisfacente (dall’inglese satisficing).
Comportamento ottimizzante

La teoria economica standard, in ogni caso, si fonda


sulla razionalità sostanziale cioè considera agenti
economici in grado di adottare un comportamento
atto a conseguire il miglior risultato possibile sotto
determinati vincoli.

 Ipotesi di comportamento ottimizzante


Uno schema di decisione razionale

Per disegnare uno schema di decisione razionale che


contenga tutti gli elementi essenziali per lo studio
delle decisioni economiche si fa riferimento ad un
approccio di tipo “consequenzialista”
Uno schema di decisione razionale

L’approccio “consequenzialista” è basato sull’analisi di tre


principi:
• l’individuo è il “depositario” dei propri bisogni, la cui
soddisfazione costituisce l’obiettivo della propria attività
economica.
• l’individuo ha conoscenza delle conseguenze delle proprie
azioni.
• l’individuo ha a disposizione un insieme di azioni possibili
e sceglie quella la cui conseguenza è più prossima
all’obiettivo
Uno schema di decisione razionale

Azioni e conseguenze
Uno schema di decisione razionale

• La colonna Azioni riporta tutte le azioni (o


decisioni) possibili per l’agente economico.
• A ciascuna azione è associata una o più
Conseguenze rilevanti in base all’obiettivo
dell’agente.

Si ottiene così la matrice di tutte le Conseguenze


possibili per l’agente stesso.
Uno schema di decisione razionale

Stati del mondo


Le conseguenze di un’azione possono differire in base
allo “stato del mondo” (o più semplicemente stato) in cui
si verificano.
Uno schema di decisione razionale

Esempio
• Dovete effettuare un viaggio dalla città x alla città y, e il
problema decisionale che dovete risolvere riguarda la scelta del
mezzo di trasporto.
• La colonna delle Azioni riporterà tutte le scelte del mezzo di
trasporto a vostra disposizione, ad es: a1 = auto, a2 = treno,…
• Ora dovete individuare quali Conseguenze di ciascuna azione
sono rilevanti rispetto all’obiettivo, ad es: durata e comodità.
• Quindi avremo c1(a1) = durata con auto, c2(a1) = comodità con
auto,…, c1(a2) = durata con treno, c2(a2) = comodità con treno

Uno schema di decisione razionale

Esempio (cont.)

Ma la durata del viaggio in auto dipende dalle


condizioni atmosferiche, cioè la scelta a1 avrà tante
conseguenze in termini di durata quanti sono gli stati
(del mondo): sole, pioggia, nebbia,...

Questo ci porta a modificare la tabella precedente in


una forma più generale
Uno schema di decisione razionale
Conoscenza
La conoscenza riguarda la possibilità di elencare tutte le
possibili conseguenze delle proprie azioni, e quindi tutti i
possibili stati (del mondo).

• I problemi decisionali possono essere di due tipi:


– Quelli in cui la conoscenza dell’agente è completa

– Quelli in cui la conoscenza dell’agente è incompleta


(in quest’ultimo caso occorre comprendere se l’agente può
apprendere la conoscenza di cui è privo)
Informazione

L’informazione concorre con la conoscenza a


determinare l’insieme appropriato delle
conseguenze di ciascuna azione segnalando
all’agente in quale condizione ambientale o stato
(del mondo) si trova effettivamente.
Uno schema di decisione razionale

Azioni Conseguenza 1: Durata Conseguenza 2: Comodità

Stato 1: Stato 2: Stato 1: Stato 2:


Pioggia Sole Pioggia Sole
Auto 8h 5h 7 8
Treno 6h 6h 7 8

Conoscenza: quali sono gli stati (del mondo) possibili?


Pioggia o Sole

Informazione: in quale stato (del mondo) mi trovo?


Pioggia o Sole
La scelta ottima
Il principio della razionalità implica che l’agente
scelga l’azione la cui conseguenza è la più
appropriata al raggiungimento dell’obiettivo.

Quindi una volta identificata la/e conseguenza/e


rilevante/i l’agente economico deve:
1. ordinare le conseguenze
2. scegliere l’azione la cui conseguenza presenti il
grado di «preferenza» (per l’agente economico)
massimo
La scelta ottima: (1) ordinare le conseguenze

In base al proprio “sistema di preferenze”,


l’agente deve poter dire per ogni c1(a1), c1(a2)
…, quale conseguenza è preferita o al più
indifferente all’altra.
La scelta ottima: (2) scegliere l’azione

La scelta dell’azione verrà fatta considerando la


conseguenza che ha il livello di preferenza massima.

Nell’esempio precedente, ad esempio, se ciò che


interessa è la durata del viaggio e so con certezza
che domani pioverà, allora sceglierò il treno.
Introduciamo l’incertezza
Tuttavia è molto difficile sapere con certezza in quale stato mi troverò.

Nei casi peggiori ci troveremo in condizioni di completa incertezza, non


potendo attribuire alcuna probabilità ai diversi stati del mondo.

Se siamo fortunati, invece, riusciremo attribuire una probabilità a ciascuno


stato possibile, rispettando le regole fondamentali del calcolo probabilistico:

• gli stati devono essere "mutuamente esclusivi" (o c'è sole, o pioggia, o


nebbia, ecc.)

• la somma delle probabilità degli stati deve essere uguale a 1.

Ci troveremo dunque in una situazione di scelta in «condizioni di rischio»


Scelta dell’azione in condizioni di rischio

La tabella azioni-conseguenze, evidenziando le


probabilità dei due stati (sole, pioggia) diventa:
Scelta dell’azione in condizioni di rischio
Se l'agente è in grado di attribuire una probabilità a ciascuno stato, è possibile
costruire un indice sintetico dei valori che assumono le conseguenze di ogni
data azione nei diversi stati: il valore atteso.
Il valore atteso della durata del viaggio in auto è pari a:

(5 x 0,8) + (8 x 0,2) = 5,6

e quello del viaggio in treno

6 x (0,8 + 0,2) = 6

Questi dati indicano che, se l'obiettivo è scegliere il mezzo che minimizza la


durata del viaggio, l'auto è preferibile al treno, data l'informazione disponibile.
Il valore atteso di 5,6 ore con l'auto non si realizzerà mai (la
durata vera del viaggio in auto sarà o di 5 ore o di 8 ore). Inoltre,
se l'agente sceglie l'auto e poi piove, egli impiegherà comunque
più tempo che se avesse scelto il treno.

Qual è allora il fondamento razionale della scelta effettuata sulla


base del valore atteso?

La scelta “auto” è la migliore possibile  in condizioni


d'incertezza  in quanto il valore atteso indica che il "peso" che
l'informazione disponibile attribuisce allo stato più sfavorevole
(la probabilità di pioggia) è sufficientemente basso da rendere
dominante la conseguenza dello stato più favorevole.

Nel corso ci occuperemo principalmente di scelte in condizioni di


informazione perfetta, conoscenza completa e certezza.
MODELLI

L’economia spiega i fatti che accadono


sulla base di modelli

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REQUISITI IMPORTANTI DI UN
MODELLO
In un modello devono essere ben definiti una serie di
elementi logici, quali: le ipotesi, le relazioni tra i
fenomeni considerati, le implicazioni.

Un modello deve essere una rappresentazione


“ordinata” di un fenomeno che accade nella realtà

(questo implica che sia anche «semplificata»!)

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DUE CONSIDERAZIONI
I modelli possono essere utilizzati per:

• per spiegare
• per prevedere
1. Costruiamo un modello per spiegare, se
partiamo da un fenomeno e vogliamo
ricondurlo ad un ipotesi che lo spiega, lo
interpreta (metodo induttivo).
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2. Costruiamo un modello per prevedere (detto
anche ipotetico - deduttivo), se partiamo dal
principio generale e ne deduciamo
conseguenze osservabili
(esempio: una riduzione dei salari provoca un aumento
dell’occupazione)

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IL LINGUAGGIO MATEMATICO

I modelli economici hanno sviluppato una propria


terminologia (spesso derivata dalla matematica):

• Equazioni di comportamento (o strutturali)


• Equazioni di vincolo o di equilibrio
• Variabili endogene
• Variabili esogene

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1. EQUAZIONI DI
COMPORTAMENTO: Funzioni che
legano il valore di una grandezza a quello
di una funzione a una o più variabili.

2. EQUAZIONI DI VINCOLO O
EQUILIBRIO: Relazioni di uguaglianza
tra variabili che devono essere rispettate
nella soluzione del sistema.

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3. VARIABILI ENDOGENE:
sono le variabili dipendenti delle funzioni, di cui il
sistema deve fornire le soluzioni
(un sistema fornisce la soluzione di tante variabili
endogene quante sono le equazioni indipendenti)

4. VARIABILI ESOGENE:
sono le variabili indipendenti delle funzioni, il cui
valore è assunto come dato “esternamente al
sistema”; le variabili endogene assumono valori
diversi per i diversi valori delle variabili esogene.

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