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APPUNTI STORIA 18-1

Le riforme timocratiche/aristocratiche di Solone non funzionano: infatti prende il


potere PISISTRATO nel 561 a.C

Pisistrato occupa l’Acropoli, il centro della vita politica ateniese, con un manipolo di
soldati, e diventa tiranno restando al potere fino al 528 a.C. (con una pausa di 10
anni in mezzo, in cui era andato via da Atene) anno della sua morte.

Pisistrato anche se è un tiranno risolleva le economie della città, avviando grandi


lavori pubblici. Conquista soprattutto i favori delle classi meno abbienti.
Investe anche, con la costruzione di molte navi, sulla flotta ateniese, che diventa la
più potente della Grecia. Fonda numerose colonie.

Inoltre promuove un santuario di Apollo, sull’isola di Delo. Lo rende un punto


d’incontro per tutte le popolazioni greche.

Si occupa anche della cultura, attraverso la quale fa propaganda al suo potere. In


particolare assume molta importanza il teatro. Si andava a teatro durante le feste in
onore del dio Dioniso, tutta la cittadinanza si fermava per andare a vedere le
rappresentazioni.
Due principali generi teatrali:

TRAGEDIA (più antica), di argomento molto cruento. Il pubblico guardandola aveva


un’esperienza di catarsi, ovvero purificazione

COMMEDIA (generata dal dramma satiresco, un intermezzo tra le scene della


tragedia)

Nella tragedia inizialmente c’era solo un attore con diverse maschere, e un coro.
Le donne non potevano recitare.

Alla morte di Pisistrato prendono potere i suoi figli, Ippia e Ipparco.


Ipparco muore in una congiura, ucciso da Armodio e Aristogitone.
Ippia alla morte del fratello diventa ancora più dispotico. Gli aristocratici chiamano
in aiuto gli spartani per cacciarlo nel 510 a.C. Ippia fugge, e finisce l’esperienza della
tirannide.

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