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Quindi possiamo dedurre che un organismo correttamente in equilibrio potrà allenarsi per un
tempo maggiore, correre più veloce, fare una ripetizione in più, una serie in più.
Diversi studi hanno ammesso anche che un ambiente acido (inteso come organismo) favorisce un
maggior catabolismo muscolare a carico degli aminoacidi ramificati (i maggiori componenti del
tessuto muscolare striato) e un contemporaneo rallentamento nella neosintesi di filamenti
muscolari che sono anche di dimensioni ridotte.
Il corpo umano in caso di eccesso di acidi porrà in atto determinate azioni:
tamponamento di acidi tramite citrati urinari (derivati da alimentazione o da
integrazione);
accumulo di acidi in parti del corpo non vitali;
depauperamento osseo di tamponi a discapito della massa ossea.
La condizione di alcalosi invece è molto rara e anche molto difficile da osservare (se non causata
di proposito o in modo incauto tramite integrazione eccessiva di sali fortemente basici) ma
egualmente potenzialmente letale.
Spostamenti del pH urinario dal valore di 7,35 (fisiologia) comportano alterazioni nel
funzionamento del corpo sempre più gravi quanto più ampio è lo spostamento dal valore indicato;
questo proseguirà fino al blocco di vitali enzimi e, quindi, di vitali reazioni enzimatiche con
conseguente morte del soggetto.
Una correzione alimentare in senso alcalino (incremento di assunzione di alimenti vegetali freschi
e riduzione di alimenti di derivazione animale, latticini, fumo, alcolici, bevande gassate) e
un’eventuale integrazione di citrati sono strategie più che sufficienti per ripristinare le condizioni
ottimali anche in casi cronici di acidosi sistemica.