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DOCENTE:
PROFESSORESSA JOJKO BERNADETA
ROMA 2017
Sintesi del corso
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Nell’Apocalisse, «l’Agnello» è ucciso, ma vivo per sempre, è il combattente vittorioso contro le
forze del male fino alla loro distruzione. Il più buon esempio sono i martiri.
Lògos. «Lògos di Dio» nel prologo del Vangelo e al «Lògos della vita» nella prima lettera di
Giovanni. Nell’Apocalisse, Gesù crocifisso e risorto, «vestito di una veste intrisa nel sangue, e il
suo nome si chiama: La Parola di Dio».
Riflettendo sulla testimoniaza del «discepolo che Gesù amava», siamo invitati a
riscoprire «chi è Dio» nella nostra vita. L’identita di ciascuno di noi si realizza nella
partecipazione personale alla vita di Dio stesso, affinchè Egli si manifesti attraverso la nostra
stessa vita. Lo Spirito Santo quale ci conduce a vedere Gesù il volto del Padre, perchè il suo
amore sia irradiato a tutti, con la testimonianza della nostra vita.
Nella prima parte dell corso nel Vangelo di Giovanni ci viene detto che l’evangelista ha
scritto tutto attraverso la testimonianza e i segni personali di chi annunzia, colui che deve aprirsi
alla fede, possa credere con certezza che Gesù è il Messia, il Figlio di Dio. Solo in questa fede si
ha la vita eterna.
L’epilogo del Vangelo è un racconto di apparizioni di Gesù risorto in Galilea. Riassume
tutto il ministero di Gesù glorificato. Partendo con ricordo di una pesca miracolosa come
immagine della attività della Chiesa, è finendo con Pietro «il Discepolo che Gesù amava» come
le due figure importanti nella comunità giovannea.
La Trinità, centrale nel vangelo di Giovanni, costituisce il nucleo della risposta di fede da
parte dei credenti.
Nell Prologo, la gloria di Gesù è possibile grazie all’attivita glorificante dello Spirito
Paraclito che conduce la comunità dei credenti a vedere con gli occhi della fede la gloria del
Padre e del Figlio: «La gloria che tu mi hai dato, io l’ho data a loro» (17, 22).
Nella testimonianza di Giovanni a Gesù sullo Spirito, che «scende e rimane su di lui» (1,
32-34), l’evangelista introduce la relazione vitale tra il Padre, Gesù e lo Spirito Santo. Il Padre
dona il «segno» che permette a Giovanni di dare la testimonianza della discesa dello Spirito. Egli
è colui che batteza in Spirito Santo.
Per la comunità giovannea e per tutti i credenti, questo brano (1, 32-34) costituisce il
fondamento essenziale per la confessione della fede monoteistica, nel Dio che è il Padre in
relazione con Gesù, suo Figlio, e con lo Spirito Santo, che viene «dal cielo», rimane su Gesù, e
dopo rimane nei credenti per sempre. Lo Spirito testimonia che Dio abita in loro e che loro
dimorano in Dio.
La presenza del Paraclito, glorifica Gesù e il Padre, nei cuori dei cerdenti. I credenti sono
chiamati a rispondere nella fede alla rivelazione che viene dal Padre per mezzo di Gesù nello
Spirito Santo.
Noi credenti dimoriamo nel Padre e nel Figlio, come Gesù ha pregato il Padre:«che sia
anch’essi in noi» (17, 21). Qui siamo elevati alla vita del Dio Uno e Trino.
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Questa reciproca dimora di Dio Uno e Trino in noi, e la nostra dimora nel Padre e in
Gesù crocifisso-risorto, sono sperimentate oggi nella fede.
Nella seconda parte su le Lettere di Giovanni parliamo di progetto salvifico di Dio quale
si è realizzato mediante Gesù Cristo, nell’azione continua dello Spirito Santo, per noi cristiani,
che ne siamo i beneficiari. Siamo in comunione con il Padre e con Gesù, perchè siamo guidati
dallo Spirito, dotati dai suoi doni con l’unzione e «il germe divino».
Grazie allo Spirito, siamo in grado di essere sempre più coscienti della nostra dignità,
consapevoli di «essere in Dio»: «noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo» (5, 20).
Il Gesù della fede cristiana non è un idea teorica, una conoscenza misteriosa; è una
persona concreta, conosciuta «nella sua carne». È colui che si identifica con «la Vita» e che ha
dato la vita divina; la vita eterna a noi, credenti.
L’ultima parte nell’Apocalisse si parla di una «maternità cristo-genetica», quella di
Maria, è essenziale, unica, nei riguardi di tutta la Chiesa. In parallelo con la maternità
cristologica di Maria, che si attua nella vita dei credenti, c’e anche una maternita della Chiesa.
Come la Chiesa che ha ricevuto Cristo da Maria, così il popolo di Dio dona al mondo lo stesso
Cristo, il Figlio di Dio e il Figlio di Maria.