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DIRETTORE:
PROFESSORE MICHAEL PAVULRAJ
ROMA 2017
INDICE GENERALE
INTRODUZIONE.............................................................................................................. 3
Le definizioni della preghiera.............................................................................................4
Eccelenza e necessità della preghiera.............................................................................5
La necessità della preghiera............................................................................................5
La preghiera di domanda....................................................................................................6
La preghiera: centro nevralgico Della vita cristiana...........................................................6
I Gradi e i Tipi di Preghiera:..............................................................................................7
La preghiera liturgica.........................................................................................................8
La preghiera Incessante......................................................................................................9
La preghiera a Gesù...........................................................................................................9
La preghiera al Padre.......................................................................................................10
L’unico Mediatore............................................................................................................ 11
Nello Spirito..................................................................................................................... 11
L’epiclesi.........................................................................................................................12
Il culto della Madre di Dio...............................................................................................12
Gli angeli.......................................................................................................................... 12
L’azione di grazie............................................................................................................. 13
L’esaudimento..................................................................................................................13
La preghiera per la remissione dei peccati.......................................................................14
Le preghiere per gli altri...................................................................................................15
Le preghiere per i morti....................................................................................................15
Le preghiere per i beni temporali.....................................................................................15
La Preghiera Del Corpo....................................................................................................16
Il corpo nella preghiera.................................................................................................16
I gesti tradizionali.........................................................................................................16
Il segno di croce............................................................................................................16
Le genuflessioni............................................................................................................17
La glossolalia................................................................................................................17
La polilogia...................................................................................................................17
2
Il luogo della preghiera.................................................................................................18
La scoperta della preghiera...........................................................................................18
Le forme della preghiera...............................................................................................18
La preghiera di lode......................................................................................................19
CONCLUSIONE.............................................................................................................20
BIBLIOGRAFIA.............................................................................................................21
3
INTRODUZIONE
«La preghiera è uno stato dell’intelletto realizzato solo dalla luce della Santa
Trinità mediante l’estasi».1 È una delle tante «definizioni» della preghiera che si
trovano negli scritti spirituali dell’Oriente cristiano.
Secondo l’antica regola liturgica, la preghiera si rivolge al Padre per il Figlio
nello Spirito. Origene pensa che non bisogna pregare Gesù Cristo, ma per Gesù
Cristo.
Nell’orazione l’anima è condotta dallo Spirito, essa prega «nello Spirito». La
preghiera è inoltre una partecipazione alla preghiera del Verbo di Dio che, secondo
la bella espressione di Origene, non è solo nella sua preghiera. Con linguaggio
moderno diremo che partecipiamo alla preghiera del «Cristo mistico».2
La preghiera, scrive Giovanni Crisostomo, è «il porto nella tempesta,
l’ancora dei naufraghi, il bastone dei titubanti, il tesoro dei poveri...; rifugio nei
mali, fonte di ardore, causa di gioia, madre della filosofia».3
Paolo Evergetinos la definisce «specchio del monaco»; secondo il Paterikon
etiope, essa è la sua sposa; per Giovanni di Kronstadt, è «il respiro dell’anima, il
nostro cibo e la nostra bevanda spirituale».
La preghiera è perfetta, quando cerca la presenza di Cristo in ogni essere
umano. Il volto di Cristo è un icone, ma le sue iconi sono innumerevoli, perchè
ogni volto umano è icone di Cristo. E la preghiera scopre proprio questo.4
1
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, Roma, Lipa Srl, 2002, 15.
2
Cf. T. SPIDLIK, La Spiritualità’ Dell’Oriente Cristiano, Roma, Orientalia Christiana, 1985,
264.
3
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 57.
4
Cf. P. EVDOKIMOV, La Preghiera Della Chiesa Orientale, Brescia, Queriniana, 1969, 49-50.
4
Le definizioni della preghiera
«Nulla vale quanto la preghiera- dice San Giovanni Crisostomo; essa rende
possibile ciò che è impossibile, facile quel che è difficile. È impossibile che l’uomo
che prega possa peccare».
Altro Teofane il Recluso spiega perchè i trattati sulla preghiera sono così numerosi
preso i Padri: «La preghiera è tutto, riassume tutto: la fede, la vita secondo la fede,
la salvezza». La preghiera infatti, è l’espressione della vita dello Spirito Santo in
noi, la «respirazione dello Spirito». La Chiesa intera «respira con la preghiera».6
La necessità della preghiera
Gli autori scolastici occidentali del medioevo hanno cercato delle «ragioni di
convenienza» per dimostrare la necessità della preghiera, è ciò che essi
5
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 61-62.
6
Cf. T. SPIDLIK, La Spiritualità Dell’Oriente Cristiano, 263.
5
sottolineano di più è l’incapacità radicale dell’uomo di determinare da solo la sua
salvezza.
La prospettiva degli Orientali è molto ampia. Per mostrare che il cristiano
deve pregare, essi sottolineano meno la corruzione della nostra natura ad opera del
peccato che la sua divinizzazione originaria, il suo rinnovamento in Cristo e la sua
partecipazione alla vita trinitaria, da cui deriv ail suo carattere «dialogale» con il
cielo. Per il peccatore, la preghiera è la ricerca del paradiso perduto, della parrèsia
originaria, il libero accesso al cielo.
Teofane il Recluso prova questa necessità «naturale» di pregare con l’analisi
della tricotomia antropologica, tradizionale in Oriente. L’uomo e composto di tre
parti: «la parte del corpo, quella dell’anima, quella dello spirito; ciascuna ha le sue
necessità e le sue forze» L’anima esercita la sua attività nella conoscenza, nel
volere e nella sfera dei sentimenti. E lo spirito? Prega. Si può dunque chiamare la
preghiera la «la respirazione dello spirito».
Si sa che in Oriente la perfezione della vita spirituale è conosciuta come il
vivo splendore dell’immagine di Dio nell’uomo. Ora, l’ «immagine di Dio
nell’uomo» è nel pensiero dei Padri greci l’immagine di Cristo, del Lògos, nota 18
che nasce eternamente nella contemplazione del Padre. In modo conforme a questo
esempio sublime, l’uomo nasce spiritualmente nella preghiera.7
La preghiera di domanda
7
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 59.
8
Cf. T. SPIDLIK, La Spiritualità Dell’Oriente Cristiano, 264-266.
6
La preghiera: centro nevralgico Della vita cristiana
Ogni trattazione sulla preghiera che sia accurata e degna di Dio; mostrare
cioè e perchè pregare; che cosa bisogna dire a Dio nella preghiera e quali siano i
tempi ad essa più favorevoli come circostanza.
Colui che, a causa della grandezza delle sue rivelazioni, temeva che lo si
stimasse superiore a quanto vedeva ed intendeva sul proprio conto, confessava di
ignorare il modo giusto di pregare (cfr. 2 Cor 12, 6.7). Infatti «noi non sappiamo-
egli dice- pregare nel modo dovuto» (cfr. Rm 8,26). È necessario non soltanto
pregare, ma bisogna pregare come si conviene, e domandare quello che conviene.
Anche se siamo stati capaci di comprendere quello che bisogna domandare, ciò
non sarebbe sufficiente, qualora non aggiungessimo il «come si conviene».
La prima delle due esigenze, cioè domandare quello che conviene, è
soddisfatta dalle parole della preghiera; la seconda invece, domandare come si
conviene, consiste nell’atteggiamento di chi prega. Ecco per esempio quello che
bisogna domandare: «Domandate le cose grandi, e le piccole vi saranno dati per
giunta» nota 1; «Domandate i beni celesti, e i terrestri vi saranno dati per giunta»
(cfr. Gv 3,12); «Pregate per quelli che vi perseguitano» (Lc 6,28); «Pregando, non
abbondate in parole» (Mt 6,7) e altre cose simili a queste.9
9
Cf. VITTORIO P., La Grande Chiesa’ Bizantina L’ambito Ecclesiale Dell’Ortodossia, Brescia,
Queriniana, 1981, 392.
7
partecipazione della nostra parola umana alla parola creatrice di Dio e alla sua
forza operante nel mondo.
Il secondo tipo di preghiera è quello che fa appello all’attività dell’intelligenza
discorsiva. Sarebbe ciò che in Occidente vien chiamato considerazione, riflessione,
meditazione. Non si può dire che queste forme di preghiera mentale siano
sconosciute in Oriente. La rifelssione intelletuale serve come preparazione alla
preghiera del cuore. Si «meditano» le parole recitate per «gustarle».
Quando i sentimenti cominceranno lentamente a riscaldare il cuore, la preghiera
diverrà «un sospiro del cuore verso Dio».
La preghiera che diventa uno «stato del cuore» contiene già tutti gli elementi che
sono desiderati nell’orazione. Una contemplazione superiore tuttavia è riservata
agli eletti: essa ha luogo quando l’elemento spirituale prevael sul corporeo, ed
anche sui pensieri e sentimenti umani, quando la preghiera avviene nelle
profondità dello Spirito, nel silenzio di ciò che è umano, nell’estasi.10
La preghiera liturgica
10
Cf. T. SPIDLIK, La Spiritualità Dell’Oriente Cristiano, 268-269.
11
Cf. T. SPIDLIK, La Spiritualità Dell’Oriente Cristiano, 269-270.
8
Stando con Cristo, noi gustiamo «il cielo dove risiede ed agisce il Dio trino
disceso sulla terra», e l-anima viene assorbita da questa visione del mondo celeste,
dice il patriarca san Germano.
«La nostra dottrina è in armonia con l’eucaristia e questa la conferma», dice
sant’Ireneo.12
La liturgia fa la memoria dell’ «agnello immolato prima dell’inizio del
mondo» e si unisce alle eucaristia-lodi delle potenze angeliche che cantano il
Trisagion. La chiesa segue il suo uncio sommo sacerdote, Cristo, che penetra al di
là del velo, nel santuario celeste (Ebr. 9,12). La liturgia terrestre colleziona,
raccoglie la divina liturgia celeste e il regno giunge sino a noi, in una immensa
pentecoste liturgica.13
La preghiera Incessante
12
Cf. P. EVDOKIMOV, La Preghiera Della Chiesa Orientale, 38.
13
Cf. P. EVDOKIMOV, La Preghiera Della Chiesa Orientale, 45.
14
Cf. T. SPIDLIK, La Spiritualità Dell’ Oriente Cristiano, 272-273.
9
La preghiera a Gesù
La preghiera al Padre
10
assai esplicito. Si tratta della rivelazione di un Dio che vive e regna; essa non
contiene dei trattati su Dio, non ci invita a parlare di Dio, ma ad ascoltarlo e a
rispondergli. È un’esperienza vissuta.
Gesù Cristo porta a termine la riflessione ebraica sulla paternità di Dio. Egli
ci invita a vivere come un figlio che chiede a suo padre. (Mt 7,7-11), che egli dà
fiducia (6,25-34). Di conseguenza, la vita dei fedeli è segnata dalla preghiera al
Padre.
L’unico Mediatore
Nello Spirito
L’epiclesi
La pietà orientale, come scrive V. Losskij, sta tutta intera in quello che è il
fine della nostra salvezza: il superamento dell’abisso tra Dio e l’uomo. È per
questo che nella devozione dei cristiani, ad una ipostasi divina incarnata, Gesù
Cristo, si aggiunge una ipostasi umana divinizzata, Maria che Gregorio Palamas
chiama «limite tra il creato e l’increato».19
Gli angeli
Dio appare nella Scrittura circondato da angeli innumerevoli (Dn 7,10) che
sono come le sue schiere e la sua corte. Per i greci il termine àngelos designava
originariamente un messaggero umano la cui persona era sacra, perchè era
17
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 68-70.
18
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 70-71.
19
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 79.
12
incaricato specialmente di negoziare i trattati in tempo di guerra. Per gli ebrei,
l’angelo è il messaggero che trasmette gli ordini divini e comunica i benefici
celesti.
Mediatori tra gli uomini e Dio, gli angeli non cessano di salire in cielo per
offrire a Dio i nostri buoni pensieri, i nostri pentimenti e le nostre preghiere, per
discenderne poi carichi di benefici, sopratutto di illuminazioni e di ispirazioni.
Fin dalla antichità la devozione agli angeli ha fatto sorgere chiese e santuari;
le feste degli angeli ritornano spesso nel calendario di tutte le Chiese, sotto diverse
espressioni.20
L’azione di grazie
Quando l’uomo prende coscienza della sua seventura, si rivela a lui il volto
della misericordia divina. L’azione di grazie va di pari passo con la rivelazione
della misericordia. Il peccato capitale dei pagani, secondo Paolo, è «di non aver
dato gloria nè aver reso grazie» (cf Rm 1,21) a Dio.
Questo ci porta a distinguere due generi di preghiera: la domanda e l’azione
di grazie. All’epoca di Origene, si cercano di stabilire quattro forme di preghiera,
almeno quattro elementi che devono ritrovarsi in tutte le orazioni: la domanda, la
preghiera, la supplica, l’azione di grazie. Le tre prime sono dunque delle domande
qualificate a seconda del loro oggetto, inferiore o superiore. La quarta è l’azione di
grazie.
In realtà nella Bibbia la lode e l’azione di grazie si congiungono in uno
stesso movimento dell’anima e, sul piano letterario, negli stessi testi. Nota 9. Gli
esegeti sottolineano che la lode è una forma di azione di grazie, dal momento che
la parola «grazie» non esiste in ebraico. Ciò e ben confermato dalle innumerevoli
«eulogie» delle liturgie d’Oriente. Le ectenie, domande di ogni genere, cominciano
con «benedetto sia Dio» e si concludono così: «perchè tuo è il regno, la potenza, la
gloria».21
L’esaudimento
20
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 80-81.
21
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 83-85.
13
Tuttavia si pone un grande problema sul piano della vita: perchè le nostre
preghiere non sono sempre esaudite? Il vangelo dice chiaramente: «Tutto quello
che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete» (Mt 21,22; cf 7,7-11).
Origene affronta la questione in un modo più giusto teologicamente. Egli
sottolisibile che allo Spirito Santo, perchè solo la voce dello Spirito sale fino al
Padre. La buona volontà umana che esprime i suoi desideri non riesce sempre a
metterli in armonia con lo Spirito. Nella lettera ai Romani si dice: «perchè
nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare» (Rm 8,26) è perciò «lo
Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza» (ibid.) Questo, secondo Origene, si
relizza nel modo seguente: noi preghiamo, ma lo Spirito «interviene»; la sua voce è
più forte della nostra; che è ispirata dall’ignoranza. Cos’ la nostra preghiera è
sompre esaudita, ma secondo la voce dello Spirito.22
22
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 88-89.
23
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 96-98.
14
Le preghiere per gli altri
Certi abusi hanno suscitato dei dubbi sul valore di queste preghiere. Già
sant’Antonio aveva rifiutato di pregare per qualcuno che non faceva niente di
persona per migliorare la sua relazione con Dio. Allo stesso modo Giovanni
Crisostomo so lamenta di coloro che lasciano gli altri pregare per loro; considera
cosa molta migliore che ciascuno preghi per sè.
D’altra parte la Scrittura, testimonia il carattere essenzialmente comunitario
delle domande rivolte a Dio; la preghiera si fa allora «per tutti e per tutto».
La preghiera cristiana si fa sempre «nello Spirito di Dio». Il segno più sicuro
dello Spirito è la carità. La preghiera motivata dall’amore sarà dunque preziosa in
modo speciale.
Nella preghiera per gli altri bisogna domandare quello che si domanda per
noi stessi, ossia di preferenza le «cose grandi e celesti», la remissione dei peccati e,
in modo generale, tutto ciò che è un bene reale. I Padri condannano severamente le
preghiere «contro i nemici» in uso presso i pagani e nell’Antico Testamento. Per i
monaci, i nemici per eccellenza sono i logismoi, i pensieri malvagi.24
24
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 98-100.
25
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 101-102.
15
In ogni caso, il popolo cristiano ha l’abitudine di pregare «per tutti i
bisogni» e la Chiesa ha confermato questo uso con numerose formule litaniche
inserite nella liturgia.
Per rafforzare la fiducia dei cristiano, si raccontava volentieri il famoso
miracolo della pioggia ottenuta dalla preghiera dei soldati cristiani nell’esercito di
Marco Aurelio. In ogni tempo, si sono recitate litanie per i malati, per coloro che
sono in viaggio, per i frutti della terra, ecc.26
Il corpo è un elemento importante del dialogo tra gli esseri corporei. Anche
se noi comunichiamo con gli altri sopratutto con la parola, non va dimenticato che
l’uomo si esprime anche per mezzo del corpo. Fin dai tempi antichi ci si è
domandati in quale misura gli organi materiali potessero essere un aiuto o piuttosto
un ostacolo al colloquio con Dio, che è spirito.
All’opposto del Dio dei filosofi intellettualisti, il Dio della Bibbia si rivela
agli uomini assumendo la carne, «balvettando con i bambini», dice Origen. Nota 1.
L’uomo risponde nella stessa maniera con i gesti e la voce: leva le mani verso il
cielo (Sal 62,5), alza lo sgurado (Sal 122,1), piega la ginocchia (Ef 3,14), grida
verso il Signore (Sal 3,5).27
I gesti tradizionali
26
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 102.
27
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 107.
16
L’uso del segno di croce è una delle pratiche cristiane primitive più
abbondantemente testimoniate dai testi e dai monumenti. In tutti questi testi i
cristiani si segnano sulla fronte. Il segno di croce si faceva riunendo le prime tre
dita della mano destra, tenendo le altre due piegate, e portando queste tre dita unite
alla fronte, al petto, alla spalla destra e alla spalla sinistra. Questo modo si segnarsi
è ancora quello della Chiesa bizantina. Nella Chiesa latina il cambiamento si opera
nel XIII secolo e si adotta l’uso moderno con la mano aperta che tocca la spalla
sinistra prima di quella destra.
Le genuflessioni
San Paolo inserisce il parlare in lingue tra i cristiani (1Cor 12,4 e 10) che
sono tutti «manifestazioni dello Spirito». Nell’assemblea (15,9 e 28)
l’interpretazione è necessaria per l’edificazione degli uditori, benchè in privato
colui che parla in lingue «parli a Dio», «dica per ispirazione cose misteriose» e
«edifichi se stesso» (14, 2 e 4).29
La polilogia
28
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 110-113.
29
Cf. T. SPIDLIK, La Preghiera, 121.
17
Sembra che i monaci, con le loro lunghe preghiere, abbiano poco seguito
questi saggi consigli. In ogni modo non si poteva trattare per loro di applicarli
meccanicamente.Già Origene era cosciente che la polilogia non si definisce
quantitativamente. Gli asceti dicevano la stessa cosa, raccomandavano che la
«quantità» delle parole sia nella misura della loro «qualità», cioè della loro
sincerità e della loro forza per penetrare nell’intelligenza e nel cuore.30
Il luogo della preghiera
CONCLUSIONE
Santa Teresa dice: «Pregando vuol dire essere in contatto con Dio come un
amico». L’essenziale della condizione è solo «rimanere lì»: sentire la presenza di
un’altra persona, quello di Cristo, quella di uomo incontrato così, dove Cristo
chiedermi. La preghiera perfetta cerca la presenza di Cristo, è lo riconosce in ogni
creatura umana. La singola immagine di Cristo è l’icona, ma le sue icone sono
innumerevole, quello che vuole dire che qualsiasi volto umano è anche l’icona di
Cristo. La preghiera essa scopre.35
«La preghiera è innalzamento dell’anima a Dio di alcune cose giuste», dice
Giovanni Damasceno. La preghiera della richiesta ha lo scopo di perdonare,
cercare il regno di Dio, come qualsiasi reale bisogno.
34
Cf. A. DE MELLO, Sàdhana, Un Cammino Verso Dio, Milano, Paoline Editoriale Libri, 1997,
231-233.
35
Cf. P. EVDOKIMOV, La Preghiera Della Chiesa Orientale, 29.
19
La preghiera incessante consiste in una richiesta fatta a favore di qualcun
altro. Non conosce i limiti, è si estende anche sul nemico.
Qualsiasi gioia è qualsiasi sofferenza, qualsiasi evento può essere il motivo
di ringraziamento quale, partecipando da quello di Cristo, deve compilare tutta la
vita: «In ogni cosa rendete grazie» (1 Tes 5,18).
La preghiera eucaristica è la preghiera di lode è di consacrazione è segnifica
la parte centrale è il punto culminante di Santa Mesa. Si chiama anche canone o
anafora. Inizia con l’introduzione la prefazione è si finisce con la dossologia finale:
«Da Cristo, con Cristo è in Cristo».36
BIBLIOGRAFIA
STUDI E COMMENTARI