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ISTITUTO DI SPIRITUALITÀ

VELICEA IULIAN GABRIEL

164495

ARP203: PSICOLOGIA DELL'ESPERIENZA RELIGIOSA

DOCENTE

PROFESSORE P. MIHÁLY SZENTMÁRTONI

ROMA 2017
,,Siate Santi Perché Io Sono Santo” (Lv 19, 2)
La Santità Nell’Antico Testamento: Separazione O Appartenenza?
Massimo Grilli
In un famoso articolo del 1913, Nathan Söderblom dice che la santita è la piu grande parola
nella religione, è anche piu importante che la nozione di Dio. Rudolf Otto identifica il sacro
col numinoso, la qualità che fa del divino il totalmente Alto, quello che è al di là del
comprensibile. Di la si potrebbe aggiungere agli termini «separazione» e «appartenenza».
Il santo italiano come il saint francese e il santo portughese hanno conservato l’originale
latino sanctus dal verbo sancire cioè limitare, porre confini. Nelle lingue semitiche c’e il
qadaš = santificare e il aggettivo qadoš. Per noi, oggi, la santità si potrebbe spiegare come
l’eroicita di una azione o una persona.
Nell’Antico Testamento il santo per eccelenza e Iahweh colui che ,,Santo santo santo Dio
Sabatoth’’(Is 6, 3); il santo e Dio solo come si vede nel brano di Is 40, 25: ,,A chi mi
assomiglierete, a chi mi paragonerete? Dice il Santo’’ un’esspressione analoga si vederebbe
anche nel Is 45, 21. Come pur sin dal inizio del libro del Genesi 14, 20 Dio e il ,,Altissimo”.
In Os 11, 9 troviamo ,,Io sono un Dio e non un uomo, io sono il Santo in mezzo a te...” qui
abbiamo una netta distinzione tra Dio e l’uomo abbiamo anche un grande riferimento alla
santita del Dio Altro che si manifesta nell’alterita. Il santo Dio forte e santo perche Lui e
Colui che si manifesta col sue potenze in mezzo al suo popolo al quale apartiene. Lui e ,,Il
Santo del’Isarele” purche ,,Tu sei un popolo santo per il Signore tuo Dio, il Signore tuo Dio ti
ha scelto, affinche sia un popolo particolarmente suo tra tutti i popoli, she sono sulla faccia
della terra. La ragione ultima della santita di Isarele risiede nella scelta gratuita di Jahweh, un
Dio che e fidele e che rimane fidele al suo comandamtento iniziale. Questo impegno della
parte di Dio, quello di liberare Isarele dall’esilio, la santita designa tutto il mistero di Dio
trascendente, del Dio incomparabile, e inefabile ben di piu di una semplice qualifica morale.
La Bibbia ebraica non si stanca di affermare che Israele e santo e che appartiene totalmente a
Dio (cf. Dt 14, 2), eleggendolo, Dio lo ha messo da parte, separandolo da tutti gli altri popoli,
conformanente a questa detta ci vienne in aiuto Lv 19, 2: «Siate santi perche Io, vostro Dio
sono santo, che vi ho fato uscire dal paese d’Egitto», questo stesso popolo deve impiegnarsi
ad osservare le legi di culto che santifica. Apartenenza a Dio significa anche donazione agli
altri uomini. La santificazione del profeta e in vista della consacrazione della sua vita a favore
di Israele e dei popoli tutti. Da aprezare e santificare anche il Sabato come giorno di Signore
che significa fare un dono di Dio a Dio.

Santità E Divinizzazione Nel Cristianesimo Orientale. Il Miracolo Della Fede.


Michelina Tenace
L’Oriente cristiano è una realtà complessa. È utile osservare che non solo l’Oriente, ma anche
l’Occidente cristiano è complesso, si potrebbe osservare la grande differenza tra un cristiano
africano e uno catolico francese, la stessa cosa si farebbe tra un un bizantino
constantinopolitano nato a Corinth e un ortodosso russo nato a San Pietroburgo. Nel
cristianesimo russo si aggiungerebbe che ,,non è una ripetizione della sapienza dei grandi
padri greci ma è una fedelta creativa e dinamica della chiesa indivisa... si è rinnovato e

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tramandato il deposito della fede in modo originale, si sono create nuove forme di santità, si è
esplorato il profondo dell’uomo fino a cantarlo nelle sue cadute.
Nella terra della grande Russia d’adesso, in un spazio prima pagano poi cristiano, i santi Olga
e Vladimir hanno giocato un ruolo considerattivo, essendo «principi simili agli apostoli».
Doppo il suo battesimo nel 945, anche col il battesimo del sul figlio Vladimir nel 984
diventano cari alla pieta russa, in quanto sono peccatori mostrano la fedelta in Dio che puo
fare grandi cose, nei quali il Diavolo e vinto e si mostra la sua grande vittoria.
Da osservare la grande importanza dei strastoterpcy, Boris e Gleb questi sono queli che
«hanno sofferto la passione», una pietà nascente col quale il popolo russo si identifica di piu,
cioe la sofferenza e cristiana e e dovuta a Cristo per quale adviene. Una santita eroica, per
mezzo della corona ricevuta, e la gloria dovuta a causa del’amore fraterno. Dobbiamo rilevare
la relazione che essiste tra il giardino di Ghetsemani, il pianto di Gesu, le sue lacrime e la
pietà russa come segno di relazione con Dio, la sofferenza di ogni santo come la sofferenza
del principe Boris pone in relazione la credenza popolare russa con un Dio che admentte la
sofferenza e la transforma in Gloria per mezzo della sua Risurrezione. Da strastotpercy
dell’inizio de impero di Rus di Kiev fino ai martiri d’adesso del XX secolo cristiano, essiste
un collegamento stretto e la sofferenza e la parola chiave di tutto questo.
Da non dimenticare gli jurodivyje cioe i folli a causa di Cristo, furono grandi generazioni di
jurodivyje precisamente nei secoli XIV e XVIII secoli come ci lo mostra Gorainof,
Evdokimov e Olivier Clement lungo la storia christiane russa, da osservare questo tratto
particolare del cristiano santo nei fratteli Karamazow dove il folo prende un attributo
rivelatore, prende una caracteristica fondamentale per lo status cristiano.
Importante e anche la figura del staretz, la persona che guida una intera comunita dei monaci,
e il padre del monastero, quello che ha la fede, la potenza di governo e la sapienza di
governare i monaci secondo una ascesi superiore agli altri. La vita dell’ascesi e della
preghiera del monaco, le vie dell’amore fraterno, della non rezistenza e dell’amore del
nemico, la via del sacrificio per amore del fratello, la via del santo sofferente come del pazzo
per Cristo umiliato, tutte queste vie portano alla trasfigurazione dell’uomo vecchio in un
uomo nuovo affinchè nel corpo mortale il santo possa testimoniare la gloria del paradiso
(Acatisto in onore di san Serafin da Sarow).

La Santità Delle Done, Via Di Conversione


Lucienne Sallé
Secondo il documento conciliare del Concilio Vaticano II, Lumen Gentium, tutti sono
chiamati alla santità, ad amare Gesu Cristo, ispirati dallo Spirito Santo fino all’abbandono
nelle mani del Padre. Nel elenco dei santi sono un grande numero di figure femminili, il
documento di Giovanni Paolo II «Mulieris dignitatem» (1988), vuole sottolineare l’idea della
santità precisamente delle done, di cui una caratteristica e di essere umile e nascosta,
costituisce un cammino per il mondo e per la Chiesa.
Le sante donne hanno una pieta straordinaria verso l’umanita di Cristo, le sante donne lo
seguivanno da per tutto, donne come maria e marta lo hanno aiutato nele cose
amministratrive, Ioana, maria,maria sua madre erano sempre presso di Lui. Maria sua madre
«Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia» (Lc 2, 7); questo è il primo gesto di una
donna verso Gesù.
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Teresa d’Avila dice al suo padre spirituale, Garcia de Toledo: «Dio accorda le sue grazie, se
non per l’umanita sacratissima di Cristo, nel quale ha detto di compiacersi, ne ho fatta molte
volte l’esperienza, e me l’ha detto Lui stesso...».
Caterina da Siena sicura che in Gesù «abita corporalmente la pienezza della Divinità». (Col 2,
9), considera il corpo di Cristo come un libro aperto che descifra pienamente. Cosi cresce la
teologia dell’amore di Cristo, che secondo Caterina è orientato verso il prezioso Corpo e
Sangue di Cristo nella presenza reale nel’unione mistica a Cristo per mezzo dell’eucaristia.
San Louis Grignion de Monfort e prima di lui san Bonaventura ci insegnano di lasciarsi
guidati da maria, e vivere nel suo seno per poter aggiungere a Cristo, avendo maria come
madre non possiamo non avere Dio come padre e il suo Figlio unigenito come salvatore.
Da sottolineare l’amore dei poveri di santa Tereza di Calcuta nei quali essa vede solo Cristo,
gli aiuta come si aiuterebbe Cristo.
Le lcrime dei monaci e dei mistici sono il risultato dei pianti femminili maria ha pianto in
basso sotto alla croce del suo figlio perche lo amava e non voleva videre suo figlio amato
soffrire ma questo era il piano di Dio. La rase di amore che culevano dal cuore di Gesu viste a
la Rue du Bac da Catherine Labouré sono veramente dei raggi di amore di verita. Ecco ancora
una donna che ha il permesso e il potere di vedere Cristo, non nei segni sensibili ma in carne e
ossa, vedere Cristo e veramente un dono che Cristo faceva particolarmente alle done sante
anche da noi.
Tutto questo mostra la relazione intima che essista tra Gesu e le donne pur cominciando con
la sua venerabile madre e finendo con le sante d’oggi, questo ci lascia trasciare un cammino di
salvezza percorso lungo la storia delle donne che hanno ricevuto un grande regalo nella loro
vita di fede, nella loro dignità e nella loro spiritualità centrata su Cristo nostro vero salvatore.

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