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Orazio

Consigli per vivere felici


T3
Metro: esametri dattilici latino Satira I 1, 106-119
Trad. di A. Roncoroni italiano
Il tema del brano è la virtù basilare della moderazione, contrapposta all’incontentabilità,
che è la principale causa di infelicità per gli uomini. L’avarus (nel duplice senso della parola,
che significa «avaro» e «avido») è infatti infelice perché non riesce mai a eguagliare
chi possiede più di lui. La felicità sta dunque nel sapersi accontentare e nel moderare
le proprie esigenze all’insegna del principio Est modus in rebus, «Esiste una giusta misura
nelle cose» (v. 106): un principio etico che è anche una norma di vita, e che detta l’immagine
conclusiva del conviva satur, il «commensale sazio» che a tempo debito sa ritirarsi
dal banchetto della vita.

Est modus in rebus, sunt certi denique fines,


quos ultra citraque nequit consistere rectum.
Illuc, unde abii, redeo: qui nemo, ut avarus,
se probet ac potius laudet diversa sequentis,
110 quodque aliena capella gerat distentius uber,
tabescat neque se maiori pauperiorum
turbae comparet, hunc atque hunc superare laboret.

C’è una giusta misura nelle cose, vi sono limiti ben determinati
al di là e al di qua dei quali il giusto non può sussistere.
Ritorno là da dove sono partito:1 come mai nessuno, come l’avaro,
sia contento di sé, ma piuttosto ciascuno lodi chi segue vie diverse,
110 e si strugga se la capretta di un altro fa più latte,
e non si paragoni alla folla più folta di chi è più povero,
ma si affatichi per superare questo e quest’altro.

106.  Est modus in rebus: questa frase di- moto a luogo, mentre unde è un avverbio sottinteso un soggetto affermativo come
venuta proverbiale condensa il messaggio relativo di moto da luogo. • qui: = quo­ unusquisque, che si può ricavare dal pro-
essenziale della satira ed è un precetto ba- modo, introduce una serie di interrogative nome di valore opposto nemo.
silare per una morale, come quella epicu- indirette (se probet… laudet… tabescat… 110-111.  quodque… tabescat: costruzione:
rea, fondata sulla moderazione. se… comparet… laboret) in dipendenza da et tabescat quod capella aliena gerat uber dis­
107.  quos ultra citraque: anastrofe per un verbo sottinteso come «mi chiedo» tentius. • quod… gerat: causale soggettiva,
ultra et citra quos. o «spiego». • nemo: come soggetto vale riferisce il pensiero dell’avaro e pertanto ha
108.  Illuc… redeo: il poeta riprende il fi- propriamente solo per se probet, ma gram- il congiuntivo.
lo del ragionamento che aveva svolto nei maticalmente si riferisce anche ai verbi 112.  hunc atque hunc: uomini più ric-
primi venti versi della satira, cioè ritorna seguenti per zeugma. chi dell’avaro, che in quanto tali lo osses-
al motivo dell’incontentabilità degli uo- 109.  laudet: davanti a questo verbo (e ai sionano.
mini; Illuc è un avverbio dimostrativo di successivi tabescat, comparet e laboret) va

1.  Orazio riprende il filo del ragionamento che aveva svolto nei primi venti versi della satira, cioè ritorna al motivo dell’incontentabilità
degli uomini.

Orazio 1
Sic festinanti semper locupletior obstat,
ut, cum carceribus missos rapit ungula currus,
115 instat equis auriga suos vincentibus, illum
praeteritum temnens extremos inter euntem.
Inde fit, ut raro, qui se vixisse beatum
dicat et exacto contentus tempore vita
cedat uti conviva satur, reperire queamus.

Benché si affretti così, c’è sempre qualcuno che lo supera,


come, quando i cavalli trascinano i carri lanciati fuori dai cancelli2,
115 l’auriga incalza i cavalli che superano i suoi, senza curarsi
di quello sorpassato, che procede tra gli ultimi.
Così capita che raramente possiamo trovare uno
che dica di essere vissuto felice e al tempo scaduto
soddisfatto si ritiri dalla vita, come un commensale sazio.

113. festinanti: participio di festı̆no, «mi dativo equis, che a sua volta è retto da in­ dicat se vixisse beatum et, exacto tempore,
affretto», con una sfumatura concessiva, stat. • suos: oggetto di vincentibus. cedat vita uti (=ut) conviva satur. • Inde:
come a dire «a lui, benché si affretti così»; 115-116.  illum… euntem: costruzione: nesso argomentativo, introduce la conclu-
Sic va unito a festinanti. temnens illum praeteritum euntem inter extre­ sione dei ragionamenti svolti nella satira.
114.  ut… currus: costruzione: ut, cum un­ mos. • praeterı̆tum: «oltrepassato»; è par- • ut: introduce la completiva (dipenden-
gula rapit currus missos carceribus. La con- ticipio perfetto di praetereo, composto di eo, te da fit, «accade», «capita») il cui verbo
giunzione ut ha valore comparativo e in- «vado», che, entrando in composizione con è queamus (v. 119), congiuntivo presente
troduce la frase esplicativa instat equis au­ praeter, acquista il valore transitivo di «ol- di queo, «posso». • qui: pronome relati-
riga. • carceribus: i carceres erano le sbar- trepasso». • temnens: participio congiun- vo riferito a un antecedente sottinteso
re dietro le quali si schieravano i cocchi e to con auriga, è un arcaismo poetico per (un eum oggetto di reperire), introduce
che venivano abbassate alla partenza. • contemnens, «disprezzando», quindi «non la relativa impropria con valore consecu-
ungula: propriamente «l’unghia», quindi, curandosi». • extremos inter: anastrofe tivo-caratterizzante il cui verbo è dicat.
per sineddoche, «lo zoccolo» e «il cavallo». per inter extremos. • euntem: participio pre- • exacto… tempore: «trascorso il tem-
115.  instat… vincentibus: costruzione: sente di eo (nominativo iens). po»; exacto è participio perfetto di exı̆go,
auriga instat equis vincentibus suos. • vin- 117-120.  Inde… queamus: costruzione: composto di ago, quindi «spingo fuori» e
centibus: participio attributivo riferito al Inde fit ut raro queamus reperire (eum) qui «conduco a termine».

2.  Sono i cancelli dietro i quali si schieravano i cocchi e che venivano abbassati alla partenza.

Orazio 2
GUIDA AL TESTO
Comprensione
1 Questo brano sintetizza aspetti non marginali 6 L’ut del v. 114 ha valore:
della morale oraziana. a   finale c   temporale
n Riassumi il concetto fondamentale espresso. b   consecutivo d   comparativo
n Di quali esempi e immagini si è servito il poeta
per esprimere il suo messaggio? 7 Analizza le altre congiunzioni ut presenti nel brano,
poi traduci:
2 Est modus in rebus è una formula abbastanza –  v. 108: ut avarus: valore .................................;
ricorrente, ma non facilissima da tradurre. traduzione .................................;
n Traduci questa espressione, tenendo conto –  v. 117: fit, ut: valore .................................;
delle indicazioni fornite nel commento al testo traduzione .................................;
e in La morale del «giusto mezzo» (p. 146). –  v. 119: uti (= ut) conviva: valore .................................;
n Dai una tua libera traduzione/interpretazione traduzione ................................. .
di Aurea mediocritas.
Approfondimento
Analisi 8 Nell’ultimo Rapporto giovani (il Mulino, Bologna
3 Nel v. 119 compare l’espressione conviva satur. 2007), un libro interamente dedicato a rilevamenti
Traduci l’espressione e spiegane la congruenza statistici sulla condizione giovanile in Italia,
con il contesto. temperanza e moderazione non figurano tra le virtù
praticate.
n Perché, a tuo parere, queste virtù, che Orazio
4 Nel brano sono presenti anche altri paragoni.
n Perché nel v. 110 si fa riferimento a una capretta? raccomanda tanto caldamente, sono pressoché
n E perché nel v. 115 si parla di cavalli? sconosciute ai giovani?
n Forse al loro posto sono intervenute virtù suppletive,

5 La frase quos ultra citraque nequit consistere rectum che risentono del tempo che ci separa dagli antichi
(v. 107) è una: romani?
a   causale c   principale
b   relativa d   temporale

Orazio 3

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