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5 seu maestus omni tempore vixeris sia che tu abbia trascorso il tuo tempo
seu te in remoto gramine per dies in tristezza, sia che nei giorni di festa,
festos reclinatum bearis1 disteso in un giardino remoto, abbia
interiore notā Falerni.2 gustato un Falerno di antica etichetta.
Quo pinus ingens albaque populus Perché l’alto pino e il candido pioppo
10 umbram hospitalem consociare amant amano unire i loro rami in un’unica
ramis? Quid obliquo laborat ombra ospitale? A che scopo l’acqua
lympha fugax trepidare rivo? veloce si affanna a balzare sui ruscelli
Huc vina et unguenta et nimium brevis tortuosi? Fa’ portare vini e unguenti
flores amoenae ferre iube rosae, e i brevi fiori della rosa leggiadra:
15 dum res et aetas et Sororum finché le vicende, l’età e le nere fila
fila trium3 patiuntur atra. delle Parche lo consentono ancora.
Divesne prisco natus ab Inacho6 nato dal vecchio Inaco, o che tu stia
nil interest an pauper et infima sotto il cielo, povero figlio di gente
de gente sub divo moreris, infima, non ha nessuna importanza:
victima nil miserantis Orci;7 anche tu cadrai sotto l’Orco spietato.
Ora puoi continuare strofa per strofa in questa operazione di costruzione e confronto con la
traduzione d’autore. Via via, individua i punti in cui questa è libera e prova a renderla in modo
letterale, con l’aiuto delle note.
A quale tematica, apparentemente contrastante con questo quadro gioioso, sono dedicate
le ultime tre strofe? La contraddizione è reale o solo apparente?
L’analisi stilistica
Altrettanto importante è analizzare l’ode dal punto di vista stilistico, osservando gli artifici retorici e
formali utilizzati da Orazio per meglio esprimere questi concetti.
Particolarmente ricorrenti sono le figure dell’ordine, che evidenziano come il poeta abbia disposto
accuratamente le parole nel testo per sottolineare alcuni termini-chiave. Non a caso l’aggettivo
Aequam, collegato in iperbato ed enjambement a mentem, è collocato in posizione incipitaria, men-
tre il verso è chiuso dall’aggettivo bonis, in antitesi rispetto a arduis che chiude il verso seguente.
Il polisindeto con anafora di seu ai vv. 5-6, unito all’omeoteleuto dei verbi (vixeris… rearis) sottolinea
nella seconda strofa come sia impossibile sfuggire alla morte, sia per chi è malinconico (maestus)
sia nella felicità (per dies / festos, con variatio e enjanbement).
Continua tu a osservare altri costrutti sintattici e figure retoriche, anche di suono, presenti
nel testo, descrivendole e non dimenticando di chiarirne la funzione e lo scopo in relazione
al contesto e alla situazione comunicativa.
Trattandosi di un testo in versi, sarebbe opportuno analizzare anche il ritmo particolare ottenuto attra-
verso il ricorso alla strofe alcaica, uno dei numerosi metri che Orazio deriva dalla lirica greca arcaica.
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G. B. PALUMBO EDITORE INSIEME PER LA SCUOLA
Può essere utile osservare, oltre agli enjambements, in che modo il traduttore abbia reso gli aspetti fonici
e ritmici, se abbia mantenuto la divisione in strofe e le inarcature del verso. In questo caso la traduzione
è in quartine, ma molte versioni delle Odi oraziane non rispettano la suddivisione originaria dei versi,
creando così una musicalità magari suggestiva ma molto differente da quella del testo originale.
Come vedi, nell’analizzare un brano d’autore – e soprattutto di un poeta – è necessario fare rife-
rimento a una serie di conoscenze e competenze varie e complesse: la conoscenza della lingua,
della retorica e del lessico, oltre che la capacità di analisi contenutistica e la relazione con altri testi.
Al termine del tuo lavoro, tuttavia, la comprensione del brano sarà più completa e ricca.
Comprendo il significato
1 Confronta la traduzione con il testo latino. In particolare, fornisci una traduzione letterale dei
seguenti passaggi:
– in medium quaesita reponunt (v. 157)
– foedere pacto (v. 158)
– intra saepta domorum (v. 159)
– Sunt quibus ad portas cecidit custodia sorti (v. 165)
– agmine facto (v. 167)
2 Quali particolarità distinguono le api dagli altri animali, secondo Virgilio?
3 Indica le occupazioni cui sono intenti i diversi gruppi di api.
4 Che cosa sono i fuchi? Perché vengono definiti «ignavo armento»?
Analizzo la lingua
5 Al v. 156 quale forma verbale è venturae e a quale termine è congiunta?
6 Al v. 157 in quale caso è e quale funzione ha il participio quaesita?
7 Al v. 165 da quale verbo deriva il perfetto cecidit? Indicane il paradigma.
Analizzo lo stile
8 Ai vv. 153-155, che funziona ha la ripetizione di solae, riferito a un sottinteso apes?
9 Ai vv. 158-164, i diversi gruppi di api sono indicati con aliae… pars… aliae… aliae. Quali figure re-
toriche si alternano?
10 Osserva il lessico usato per indicare il mondo e l’attività delle api: quali termini contribuiscono a
umanizzare i piccoli animali? Quali espressioni rimandano in particolare al lessico militare e per
quale motivo?
Rifletto e confronto
11 Virgilio si sofferma, nel finale delle Georgiche, sul mondo ordinato e operoso delle api, che in un
passo chiama parvi Quirites, ossia «piccoli Romani». Quali loro qualità, secondo i dettami della
propaganda augustea, il poeta intende sottolineare come modello per la società umana?