Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Snpen@s50@a2022@n43852@ts - Clean
Snpen@s50@a2022@n43852@ts - Clean
Snpen@s50@a2022@n43852@ts - Clean
Nei procedimenti aventi nn. 362/19 RGNR, 5679/20 RGNR, 5322/21 RGNR,
3186/19 RGNR, 5477/19 RGNR, 4024/20 RGNR, 5784/20 RGNR, 2981/19
RGNR, 5681/19 RGNR, 7982/19 RGNR, 294/21 RGNR, 1467/19 RGNR, 3202/21
RGNR
RITENUTO IN FATTO
2
che lo hanno riguardato sol perché oppositore in consiglio comunale della politica
della maggioranza e del sindaco. In particolare, quando il richiedente deposita
denunzie querele circa i fatti sopra descritti, la Procura di Udine, senza aver
svolto indagini, lo indaga e lo manda al processo per calunnia; quando Prisciano
esprime le proprie opinioni in sede di consiglio comunale ovvero informa la
cittadinanza di alcuni fatti di rilevanza cittadina, la medesima Procura lo indaga e
lo manda a processo per diffamazione. A titolo di esempio, l'istante ricorda:
- la sua iscrizione nel registro delle notizie di reato per calunnia e
diffamazione derivante da una denunzia nei confronti del sindaco per peculato in
3
- il processo per diffamazione (n. 3186/19 RGNR) solo per aver pubblicizzato
la propria attività politica di consigliere comunale, processo deciso da un
giudicante che, dopo aver escusso quale testimone il sindaco di Tarcento,
querelante del richiedente, si era poi pubblicamente complimentato, in udienza,
con il predetto per la vittoria elettorale ottenuta battendo proprio Prisciano (fatto
già rimarcato in premessa e sopra accennato);
- l'imputazione coatta del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di
Udine (proc. 294/2021 RGNR) per diffamazione, per la sola colpa di aver
pubblicizzato sulla propria pagina Facebook il video di un proprio intervento in
4
altrettante sedute del Consiglio comunale di Tarcento, aveva fatto presente che
non era stata garantita la pubblicità, aveva preteso che il segretario comunale
non si inserisse nella discussione politica, aveva preteso il rispetto del
regolamento del consiglio comunale da parte del sindaco, aveva segnalato che
mancava il numero legale previsto per la validità della seduta ovvero aveva
rappresentato che mancava il segretario.
Il richiedente quindi lamenta l'utilizzo di un approccio differenziato, in
relazione ai medesimi episodi, a seconda che l'indagato fosse il sindaco o lui
stesso; menziona il coinvolgimento nello svolgimento delle indagini di un
5
0
stampa aggravata dai motivi razziali ai suoi danni, ma lo stesso trattamento non
era stato riservato al richiedente nel procedimento 7982/ 2019 RGNR, pendente
in appello. A seguire l'istante cita altri esempi di trattamenti differenziati, motivo
per il quale si ritiene un perseguitato politico. La Procura, infatti, continua ad
addossare al richiedente la recidiva infraquinquennale seppure non
correttamente contestata e a non svolgere alcun accertamento su fatti a lui
favorevoli che, anzi, nasconde alla cognizione del Tribunale. La conseguenza di
tali comportamenti discriminatori e iniqui della Procura e del Tribunale di Udine è
che il sindaco non è mai stato rinviato a giudizio e tutto si è sempre chiuso nella
6
l'anomalia — sostiene il richiedente — non finisce qui perché, successivamente
alla designazione quale Giudice del processo a carico di Prisciano della moglie
dell'architetto, quest'ultimo è stato nominato membro della commissione edilizia
comunale, attività retribuita con gettone di presenza. La richiesta si conclude con
una carrellata di giurisprudenza sul tema della rimessione.
7
indagine. Ciò era emerso anche in altro procedimento dinanzi a quello stesso
magistrato che si era complimentato con il sindaco per il risultato elettorale,
senza che l'esame della Benvenuto fosse interrotto e gli atti trasmessi in Procura
E senza che fosse consentito approfondire i rapporti tra l'agente Benvenuto e il
marito dell'assessore, che presta servizio da anni alla sezione di PG. L'agente
Benvenuto, inoltre, avrebbe mentito alla domanda circa le modalità di
pubblicazione dei post. Tale avversione della polizia giudiziaria sarebbe una
causa di rimessione.
Il terzo, gravissimo fatto sarebbe costituito dalla reticenza e falsa
8
contributo. Il vicesindaco era, quindi, in conflitto di interessi con i propri assistiti,
conflitto che il giudice avrebbe dovuto rilevare, cosa che non aveva fatto.
Altra novità che il richiedente ritiene di dover comunicare a questa Corte
riguarda la richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero nel
procedimento 1731/2022 RGNR in cui Prisciano era persona offesa, fondata sul
fatto che le affermazioni reputate diffamatorie erano scriminate dal diritto di
critica politica; tale richiesta di archiviazione era stata formulata senza effettuare
alcuna indagine, essendo stata formalizzata dopo appena otto giorni
dall'iscrizione nel registro delle notizie di reato. La gravità dell'episodio emerge
CONSIDERATO IN DIRITTO
§
9
individuato le caratteristiche della "grave situazione locale", i suoi rapporti con le
vicende endoprocessuali e le ipotesi in cui essa possa determinare il legittimo
sospetto di cui all'art. 45 cod. proc. pen.
In primo luogo, l'autorevole precedente ha sancito che «l'eccezionalità
dell'istituto si spiega, anzitutto, considerando che la rimessione costituisce
eccezione al principio del giudice naturale precostituito per legge» [.....]
L'eccezionalità si coglie, poi, tenendo conto che, in tanto con la rimessione si
deroga alla competenza territoriale e, quindi, al principio del giudice naturale
precostituito per legge, in quanto vi siano motivi - gravi situazioni locali - per
O
può, ovviamente, essere riflesso di una inesistente grave situazione locale e,
quindi, non può avere alcuna rilevanza ai fini della rimessione».
In conclusione, le Sezioni Unite hanno affermato che «i provvedimenti e i
comportamenti del giudice possono assumere rilevanza ai fini della rimessione
del processo a condizione che siano l'effetto di una grave situazione locale e che,
per le loro caratteristiche oggettive, siano sicuramente sintomatici della non
imparzialità del giudice. Se la grave situazione locale sussiste non v'è dubbio,
invero, che i provvedimenti e i comportamenti del giudice possano assumere
rilevanza ai fini della rimessione». E ancora: «Se la grave situazione locale non
11
pregiudizio della libertà di determinazione delle persone che partecipano al
processo, interpretazione, questa, che riduce drasticamente i margini di
discrezionalità della corte di cassazione nel decidere sulla sussistenza della grave
situazione locale e nel disporre il trasferimento del processo in deroga al
principio del giudice naturale precostituito per legge».
La giurisprudenza successiva di questa Corte non si è discostata da queste
direttrici interpretative.
Si è così affermato che, per grave situazione locale, deve intendersi un
fenomeno esterno alla dialettica processuale, riguardante l'ambiente territoriale
12
sull'astensione e sulla ricusazione, ma non determinano l'applicazione dell'istituto
della rinnessione. Si legge in motivazione che non hanno rilevanza ai fini
dell'applicazione dell'istituto vicende riguardanti singoli magistrati che hanno
svolto funzioni giurisdizionali nel procedimento, non coinvolgenti l'organo
giudiziario nel suo complesso (Sez. 5, n. 5655 del 14/11/2014, dep. 2015,
Querci, Rv. 264269).
13
lo riguardano e ponendole a base di una richiesta di trasferimento dei processi
ad altra sede.
Per il resto, cercando di tirare le fila di un ragionamento critico per più
aspetti di non facile comprensibilità, il Collegio osserva che la paventata
persecuzione giudiziaria che riguarderebbe l'istante e che lo vedrebbe vittima di
ingiusti rinvii a giudizio da imputato e di altrettanto ingiuste archiviazioni da
persona offesa, del pari non è idonea a giustificare l'accoglimento della richiesta
di rimessione. Quest'ultima, infatti, quando non è costituita da una generica
lamentazione o dalla formulazione di meri sospetti, investe il merito delle
14
non può avere sbocco in questa sede, dal momento che il Giudice di legittimità,
nelle veste di Giudice della rimessione, non ha il potere di valutare l'esistenza di
vizi procedurali, essendo onerato — lo si ribadisce — solo della verifica circa
l'obiettiva esistenza di situazioni esterne perturbanti che, a dispetto della densità
di argomenti che l'istante propone, non sono documentate.