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ISSN 0015-783X
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ANNO CXLIII - N. 3 - MARZO 2018
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am
Si segnalano all’attenzione dei lettori: ■ Cass., ord. 29 dicembre 2017, n. 31194 (I, 961): distinzione fra lea-
on
sing di godimento e leasing traslativo
O
■ Cass., ord. 7 dicembre 2017, n. 29323 (I, 967): indennizzo per deten-
M abb
■ Corte cost. 18 gennaio 2018, n. 5 (I, 710): vaccinazioni obbliga-
zione in condizioni inumane, e spazio individuale minimo di celle collettive
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torie
SI
■ Corte cost. 14 dicembre 2017, n. 268 (I, 742): danni da vaccinazione ■ Cass., sez. un., 16 novembre 2017, n. 27199 (I, 978) circa la speci-
antinfluenzale in ficità dei motivi di appello
AS
■ Corte cost. 6 dicembre 2017, n. 255 (I, 758) circa l’estensione del ■ Trib. Roma, decr. 19 ottobre 2017 e 8 settembre 2017 (I, 1048) in
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fallimento di una società ad altra società o impresa tema di affidamento della prole nella crisi sia della famiglia legittima che
es
■ Corte cost. 6 dicembre 2017, n. 251 (I, 763) circa i concorsi per di quella di fatto
IO
l’assunzione di personale docente ■ Cass. 26 ottobre-28 dicembre 2017, n. 57896, Fasciani, e Trib.
nc
■ Cass., ord. 22 febbraio 2018, n. 4382 (I, 782), e Trib. Livorno, decr. Roma 20 luglio-16 ottobre 2017 (II, 145) circa la configurabilità del
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co
12 dicembre 2017 (I, 1039): figlio di due padri e riconoscimento di atto reato di associazione mafiosa in fattispecie di mafia «non tradiziona-
U
■ Cass. 14 febbraio 2018, n. 3594, e 19 gennaio 2018, n. 1431 (I, ■ Cass. 18 ottobre-14 dicembre 2017, n. 55833, V. (II, 182) sulla cir-
804): adottabilità per inidoneità genitoriale costanza aggravante della «violenza assistita dal minore»
co
■ Cass., ord. 31 gennaio 2018, n. 2438 (I, 830): se spetti l’equo inden- ■ Cass., sez. un., 27 ottobre 2016-22 febbraio 2017, n. 8825, Galtelli
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nizzo per l’eccessiva durata del giudizio penale in mancanza dell’istanza (II, 196) sulla specificità dei motivi di appello
s
■ Cons. Stato, sez. V, ord. 2 febbraio 2018, n. 686 (III, 121): alla Corte
IO
■ Cass. 26 gennaio 2018, n. 2042, e Trib. Santa Maria Capua Vete- di giustizia la questione di «procedimento in corso» di concordato ostati-
re 13 dicembre 2017 (I, 836): criteri per la determinazione dell’as- vo delle procedure di aggiudicazione di contratti pubblici
R
segno di divorzio
O
■ Cons. Stato, sez. VI, 2 febbraio 2018, n. 677 (III, 127): all’adu-
■ Cass. 26 gennaio 2018, n. 2039 (I, 855) in tema di plagio di opera
nanza plenaria la questione della partecipazione di cittadini stranieri
d’arte figurativa
alla selezione per direttore di musei
■ Cass. 26 gennaio 2018, n. 2037 (I, 864) circa la giusta causa di revo-
ca dell’amministratore di società per azioni ■ Cons. Stato, ad. plen., 22 dicembre 2017, n. 13 (III, 145): disci-
plina intertemporale del vincolo paesaggistico preliminare derivante
■ Cass., ord. 23 gennaio 2018, n. 1584 (I, 879): danni da negato imbar- dalle proposte di dichiarazione di notevole interesse pubblico formu-
co, cancellazione o ritardo nel trasporto aereo late prima dell’entrata in vigore del codice dei beni culturali
■ Cass. 17 gennaio 2018, n. 1025 (I, 907) sulle immissioni acustiche ■ Tar Lazio, sez. I, 14 febbraio 2018, n. 1739 (III, 168) circa l’obbligo
■ Cass. 17 gennaio 2018, n. 901, e ord. 14 novembre 2017, n. 26805 di comunicare la «informativa economica di sistema» da parte delle so-
(I, 911) sui criteri di liquidazione del danno non patrimoniale cietà concessionarie di pubblicità on line
■ Cass., sez. un., 16 gennaio 2018, n. 898 (I, 928) sulla forma dei ■ Corte eur. diritti dell’uomo 11 gennaio 2018, Cipolletta (IV, 117): ri-
contratti-quadro relativi ai servizi di investimento cevibilità della domanda di indennizzo per eccessiva durata di procedura
di liquidazione coatta amministrativa
■ Cass., ord. 15 gennaio 2018, n. 762, e 12 gennaio 2018, n. 658 (I,
943): brevettazione di modello ornamentale e tutela autorale di opere ■ Corte giust. 23 gennaio 2018, causa C-179/16 (IV, 122): intese re-
d’arte figurative strittive della concorrenza nel mercato dei medicinali
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Direzione, redazione e amministrazione: Società Editrice «IL FORO ITALIANO» - Via Pietro Cossa 41 - 00193 Roma
Tel. 06/3222992 - 3242027 - 3213606 - e-mail: info@ilforoitaliano.it
Spedizione in A.P.-45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Perugia; pubblicazione mensile; contiene inserto pubblicitario
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(Parte I: col. 693 a 1072; Parte II: col. 145 a 212; Parte III: col. 121 a 184; Parte IV: col. 117 a 176; Parte V: col. 137 a 176)
Chiusura redazionale: 29 marzo 2018 - Finito di stampare: 3 aprile 2018
Hanno collaborato alla redazione di questo fascicolo:
Rossano Adorno — Marco Annecchino — Gian Marco Baccari — Giampiero Balena — Carlo Maria
Barone — C. Massimo Bianca — Carlo Bona — Massimo Brunialti — Ettore Bucciante — Ilaria
Amelia Caggiano — Giovanni Carmellino — Geremia Casaburi — Riccardo Cavezzini — Fabio
Cittadini — Martina Condorelli — Giorgio Costantino — Domenico Dalfino — Gaetano D’Auria —
Luigi de Angelis — Giuseppe De Marzo — Lorella Di Carlo — Sergio Di Paola — Jolanda Di Rosa
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— Michela Di Virgilio — Antonio Francesco Esposito — Massimo Fabiani — Onofrio Fanelli —
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Vincenzo Ferrari — Giovanni Fiandaca — Alvise Gasparini — Eugenia Italia — Giancarlo Leineri —
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Chiara Medici — Costanza Naldini — Giuseppe Niccolini — Alessandro Palmieri — Vincenzo Paone
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— Roberto Pardolesi — Giovanni Pascuzzi — Angelina-Maria Perrino — Domenico Piombo — Vito
Poli — Barbara Poliseno — Giulio Ponzanelli — Andrea Proto Pisani — Natalia Purpo — Roberto
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Ranucci — Giancarlo Ricci — Roberto Romboli — Paolo Santarelli — Massimiliano Silvetti —
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Antonio Tizzano — Manuela Tola — Aldo Travi — Elga Turco — Monica Velletti — Nicola Vicino
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— Riccardo Villata
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Michele Scialoja, responsabile in
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In conformità con i criteri di classificazione delle riviste giuridiche elaborati in sede universitaria:
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la redazione del Foro italiano, in continuità con la sua tradizione, effettua una rigorosa selezione qualita-
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tiva dei lavori ritenuti meritevoli di pubblicazione. I contributi vengono ulteriormente sottoposti a veri-
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fica in forma biunivocamente anonima ad opera di studiosi, anche esterni alla redazione della rivista, di
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Il Foro italiano
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direzione:
Carlo Maria Barone, Onofrio Fanelli, Roberto Pardolesi, Michele Scialoja
a
sent. 2 febbraio 2018, n. 20 » 695
sent. 2 febbraio 2018, n. 18 » 699
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sent. 30 gennaio 2018, n. 16 » 701 Parte II
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sent. 30 gennaio 2018, n. 13 » 707
sent. 18 gennaio 2018, n. 5 » 710 CORTE DI CASSAZIONE
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sent. 14 dicembre 2017, n. 268 » 742
sent. 6 dicembre 2017, n. 257 » 751 sez. VI 26 ottobre - 28 dicembre 2017,
n. 57896, Fasciani col. 145
on
sent. 6 dicembre 2017, n. 255 » 758
sent. 6 dicembre 2017, n. 251 » 763 sez. VI 18 ottobre - 14 dicembre 2017,
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M abb
sent. 1° dicembre 2017, n. 249 » 768 n. 55833, V. » 182
M
sent. 29 novembre 2017, n. 246 » 773 sez. IV 27 settembre - 19 ottobre 2017,
ord. 21 novembre 2017, senza numero, n. 48330, Braghetto » 187
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all. alla sent. 5/18 IO in » 712 sez. I 26-29 settembre 2017,
AS
sent. 15 novembre 2017, n. 239 » 778 n. 45140, Y. » 189
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sez. III 12 luglio 2017 - 15 gennaio 2018,
CORTE DI CASSAZIONE n. 1441, Andriola » 193
es
TRIBUNALI
co
sez. lav. 8 febbraio 2018, n. 3096 » 822 Roma 20 luglio - 16 ottobre 2017 col. 145
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2018.— 21.
IL FORO ITALIANO — 2018
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INDICE ANALITICO
(fascicolo 3 - marzo 2018)
a
cost. 14 dicembre 2017, n. 268) ........................................ I, 748 fondata di costituzionalità (Corte cost. 30 gennaio 2018, n. 13). I, 707.
to
GEREMIA CASABURI — Molto rumore per nulla. Le tre Beni culturali, paesaggistici e ambientali
volte in Cassazione di una pronuncia di adottabilità (No- Vincolo paesaggistico preliminare — Proposte di dichiarazione di
en
ta a Cass. 14 febbraio 2018, n. 3594, e 19 gennaio 2018, notevole interesse — Superamento del termine di conclusione del pro-
n. 1431) ............................................................................ I, 815 cedimento — Conseguenze (Cons. Stato, ad. plen., 22 dicembre 2017,
am
C. MASSIMO BIANCA — Quando possiamo togliere legit- n. 13). III, 145 (con nota di M. CONDORELLI).
timamente un bambino alla sua famiglia? (Nota a Cass. Vincolo paesaggistico preliminare — Proposte di dichiarazione di
on
14 febbraio 2018, n. 3594, e 19 gennaio 2018, n. 1431) .... I, 817 notevole interesse — Decadenza del vincolo preliminare — Termine —
Dies a quo (id.). III, 145 (con nota di M. CONDORELLI).
O
MONICA VELLETTI - Quali criteri per la determinazione
M abb
dell’assegno divorzile dopo Cass. 10 maggio 2017, n. V. Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Regione.
M
11504 (Nota a Cass. 26 gennaio 2018, n. 2042, e Trib. Campania
SI
Santa Maria Capua Vetere 13 dicembre 2017) .................. I, 848 V. Regione.
GIULIO PONZANELLI — Giudici e legislatore liquidano leIO in Cassazione civile
AS
decisioni delle sezioni unite sul danno non patrimoniale Ricorso — Motivi — Censure avverso argomentazioni ad abundan-
so
(Nota a Cass. 17 gennaio 2018, n. 901, e ord. 14 novem- tiam — Inammissibilità (Cass. 26 gennaio 2018, n. 2037). I, 864.
bre 2017, n. 26805) .......................................................... I, 923
es
Catasto
CHIARA MEDICI — Contratti di investimento monofirma: Imposta comunale sugli immobili — Riclassamento di unità immobi-
nc
l’avallo delle sezioni unite (Nota a Cass. 16 gennaio liari — Modalità — Questione infondata di costituzionalità (Corte cost.
2018, n. 898) .................................................................... I, 937
D
Circolazione stradale
sezioni unite sul contenuto dell’atto di appello (Nota a Scuolabus — Conducente — Condotta di guida successiva alla di-
LA
IO olo
Cass. 16 novembre 2017, n. 27199) .................................. I, 988 scesa dei passeggeri — Negligenza (Cass., ord. 18 gennaio 2018, n.
ILARIA AMELIA CAGGIANO — Genitorialità scomposta e 1106). I, 901.
C
identità del minore. Alcune considerazioni a margine del- Guida in stato di ebbrezza — Lavoro di pubblica utilità — Sanzione
c
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l’interesse superiore del minore (Nota a Trib. Roma, amministrativa accessoria della sospensione della patente — Efficacia
LO
decr. 19 ottobre 2017 e 8 settembre 2017) ........................ I, 1067 — Sospensione (Cass. 27 settembre - 19 ottobre 2017, n. 48330, Bra-
ghetto). II, 187.
Fa
Trib. Roma 20 luglio - 16 ottobre 2017) ........................... II, 176 cienza — Comprensione della portata offensiva della violenza — Irri-
MARTINA CONDORELLI — Il nuovo prospective overru- levanza (Cass. 18 ottobre - 14 dicembre 2017, n. 55833, V.). II, 182.
ling, «dimenticando» l’adunanza plenaria n. 4 del 2015 Competenza civile
(Nota a Cons. Stato, ad. plen., 22 dicembre 2017, n. 13) ... III, 163 Responsabilità genitoriale — Limitazione — Sentenza definitiva di
GIUSEPPE DE MARZO — La vigilanza della Corte di Stra- separazione personale dei coniugi — Competenza del tribunale ordina-
sburgo sull’esecuzione delle proprie sentenze (Osservaz. rio (Cass., ord. 12 luglio 2017, n. 17190). I, 1020.
a Corte eur. diritti dell’uomo 11 luglio 2017, Moreira Fer- Comune e provincia
reira) ................................................................................ IV, 119 Asilo nido — Dieta vegana — Diniego — Legittimità (Trga Trenti-
ROBERTO PARDOLESI — Farmaco dedicato e farmaco no-Alto Adige, sez. autonoma Bolzano, 31 gennaio 2018, n. 35). III,
off-label sostituibile, gruppi farmaceutici coordinati, ob- 180.
blighi di farmaco-vigilanza e informazioni distorsive: gli Concordato preventivo e accordi di ristrutturazione dei debiti
intrecci del caso Avastin-Lucentis (Nota a Corte giust. 23 V. Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbligazioni della
gennaio 2018, causa C-179/16) ......................................... IV, 141 pubblica amministrazione — Lavoro (rapporto di).
GIUSEPPE DE MARZO — Prime note sulla legge in mate- Concorrenza (disciplina della)
ria di consenso informato e disposizioni anticipate di A. PALMIERI - R. PARDOLESI, Abuso di posizione dominante e condi-
trattamento....................................................................... V, 137 zioni generali di contratto: un ’revival innovativo’. V, 144.
ALESSANDRO PALMIERI - ROBERTO PARDOLESI — Abuso V. Unione europea.
di posizione dominante e condizioni generali di contratto: Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbligazioni della
un ’revival innovativo’ ..................................................... V, 144 pubblica amministrazione
ANDREA PROTO PISANI — Note sulla tutela del lavoro e Appalti — Requisiti generali — Insussistenza di procedimenti in
della persona nella Costituzione ....................................... V, 157 corso di concordato — Presentazione dell’istanza di concordato — Ri-
MANUELA TOLA — Impresa e «discriminazione rovescia- levanza — Pregiudizialità comunitaria — Rimessione alla Corte di giu-
ta»: le quote di genere in mezzo al guado ......................... V, 159 stizia (Cons. Stato, sez. V, ord. 2 febbraio 2018, n. 686). III, 121.
RICCARDO VILLATA — In tema di questioni di giurisdi- Appalti — Requisiti generali — Insussistenza di procedimenti in
zione (alla luce di un recente Memorandum) .................... V, 167 corso di concordato — Presentazione di istanza di concordato «in bian-
co» — Valore confessorio di insolvenza — Pregiudizialità comunitaria
— Rimessione alla Corte di giustizia (id.). III, 121.
Giurisprudenza V. Prescrizione e decadenza.
(in neretto le voci del Repertorio del Foro italiano) Contratto in genere, atto e negozio giuridico
Leasing finanziario — Inadempimento dell’utilizzatore — Disciplina
Adozione e affidamento (Cass., ord. 29 dicembre 2017, n. 31194). I, 961.
Adottabilità — Accertamento — Inadeguatezza genitoriale — Indici Corte costituzionale
— Fattispecie (Cass. 14 febbraio 2018, n. 3594). I, 804 (con note di G. Giudizio sulle leggi in via principale — Intervento di terzi — Inam-
CASABURI e di C.M. BIANCA). missibilità (Corte cost., ord. 21 novembre 2017, senza numero, all. alla
Adottabilità — Accertamento — Capacità genitoriale — Recupero sent. 5/18). I, 712.
— Progettualità — Rilevanza — Fattispecie (Cass. 19 gennaio 2018, n.
1431). I, 804 (con note di G. CASABURI e di C.M. BIANCA). Costituzione della Repubblica
V. Arbitrato e compromesso — Catasto — Diritti politici e civili —
IL FORO ITALIANO — 2018.
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Fallimento — Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Istruzione Giurisdizione civile
pubblica — Patrocinio a spese dello Stato — Previdenza e assistenza so- V. Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Stato civile.
ciale — Pubblico ministero penale — Regione — Responsabilità contabi- Giustizia amministrativa
le e amministrativa — Sanità pubblica e sanitari — Spese di giustizia. Consiglio di Stato — Adunanza plenaria — Principio di diritto —
Danni in materia civile Modulazione nel tempo — Condizioni (Cons. Stato, ad. plen., 22 di-
Opere d’arte figurativa — Plagio — Fondazione — Reputazione — cembre 2017, n. 13). III, 145 (con nota di M. CONDORELLI).
Danno non patrimoniale — Risarcimento (Cass. 26 gennaio 2018, n. Impiegato dello Stato e pubblico in genere
2039). I, 855. Pensione privilegiata ordinaria — Abrogazione parziale — Questione
Danno non patrimoniale — Duplice dimensione — Liquidazione — infondata di costituzionalità (Corte cost. 2 febbraio 2018, n. 20). I, 695.
Erroneità — Fattispecie (Cass. 17 gennaio 2018, n. 901). I, 911 (con Soggetto disabile — Trasferimento a seguito di mobilità intercompar-
nota di G. PONZANELLI). timentale — Revoca del provvedimento — Controversia — Giurisdizio-
Danno non patrimoniale — Tabelle milanesi — Giudizio d’appello ne ordinaria (Cass., ord. 19 gennaio 2018, n. 1417). I, 885.
a
— Applicabilità — Fattispecie (Cass., ord. 14 novembre 2017, n. Personale precario della pubblica amministrazione — Procedura di
to
26805). I, 912 (con nota di G. PONZANELLI). stabilizzazione — Giurisdizione amministrativa (Cass. 13 dicembre
Danno non patrimoniale — Duplice dimensione — Personalizzazio- 2017, n. 29915). I, 885.
en
ne — Fattispecie (id.). I, 912 (con nota di G. PONZANELLI). Direttore degli istituti museali di livello dirigenziale — Selezione —
Partecipazione di cittadini non italiani — Rimessione all’adunanza ple-
am
Delibazione delle sentenze straniere ed esecuzione di atti di autorità
straniere naria (Cons. Stato, sez. VI, 2 febbraio 2018, n. 677). III, 127.
V. Stato civile. Impugnazioni civili in genere
on
Diritti d’autore Atto di impugnazione — Luogo di notificazione — Trasferimento
dello studio professionale — Tutela dell’affidamento dell’impugnante
O
Opera d’arte figurativa — Plagio — Accertamento — Fattispecie
M abb
(Cass. 26 gennaio 2018, n. 2039). I, 855. (Cass., ord. 19 ottobre 2017, n. 24660). I, 1002.
M
Opera d’arte figurativa — Plagio — Gallerista — Dovere di diligen- Impugnazioni penali in genere
SI
za professionale — Violazione — Responsabilità (id.). I, 855. Motivi — Specificità estrinseca — Mancanza — Inammissibilità
IO in
Opere d’arte figurativa — Opere del disegno industriale — Distin- (Cass. 27 ottobre 2016 - 22 febbraio 2017, n. 8825, Galtelli). II, 196.
AS
zione — Criteri di accertamento — Fattispecie (Cass., ord. 12 gennaio Infortuni sul lavoro e malattie professionali
so
2018, n. 658). I, 943. Artigiano — Infortunio in itinere — Indennizzabilità (Cass. 6 feb-
V. Danni in materia civile. braio 2018, n. 2838). I, 826.
es
Diritto alla ragionevole durata del processo — Giudizio penale — Decreto — Successiva morte del ricorrente — Ultrattività del manda-
Omessa presentazione di istanza di accelerazione — Indennizzo — to (Cass., ord. 31 ottobre 2017, n. 25823). I, 992.
D
co
lità (Cass., ord. 31 gennaio 2018, n. 2438). I, 830. Contratto di investimento — Forma ad substantiam — Servizi di in-
LA
eur. diritti dell’uomo 11 gennaio 2018, Cipolletta). IV, 117. Contratto di investimento — Forma ad substantiam — Sottoscrizio-
c
Accertata violazione del diritto ad un processo equo — Revisione — ne dell’intermediario — Necessità — Esclusione (id.). I, 928 (con nota
O sci
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a
Vaccinazione obbligatoria — Tutela della salute e profilassi interna-
— Configurabilità — Fattispecie di «Mafia capitale» (Trib. Roma 20 zionale — Potestà legislativa statale — Questioni infondate di costitu-
to
luglio - 16 ottobre 2017). II, 145 (con nota di G. FIANDACA). zionalità (id.). I, 711 (con nota di G. PASCUZZI).
en
Patrocinio a spese dello Stato Vaccinazione obbligatoria — Impatto della normativa statale sul
Impugnazione dichiarata inammissibile — Compenso per il difensore buon andamento dei servizi sanitari e scolastici regionali — Questioni
am
— Esclusione — Questione infondata di costituzionalità (Corte cost. 30 inammissibili di costituzionalità (id.). I, 711 (con nota di G. PASCUZ-
gennaio 2018, n. 16). I, 701. ZI).
Vaccinazione obbligatoria — Questioni infondate di costituzionalità
on
Prescrizione e decadenza
Appalto — Aggiudicazione annullata dall’organo di controllo — (id.). I, 711 (con nota di G. PASCUZZI).
O
Azione risarcitoria — Responsabilità da contatto sociale — Prescrizio- Vaccinazione obbligatoria — Risorse a disposizione delle regioni per
M abb
ne ordinaria — Impugnativa del provvedimento dell’organo di control- l’erogazione dei servizi sanitari — Questioni inammissibili di costitu-
M
lo — Effetti interruttivi — Presupposti (Cass. 27 ottobre 2017, n. zionalità (id.). I, 711 (con nota di G. PASCUZZI).
SI
25644). I, 998. Vaccinazione obbligatoria — Oneri finanziari — Clausola di inva-
IO in rianza — Questioni infondate di costituzionalità (id.). I, 711 (con nota
AS
Previdenza e assistenza sociale di G. PASCUZZI).
Trattamento pensionistico — Base di calcolo — Determinazione del
so
Danni da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di
reddito medio annuo — Questione inammissibile di costituzionalità emoderivati — Vaccinazione antinfluenzale — Indennizzo — Omessa
(Corte cost. 9 febbraio 2018, n. 23). I, 693.
es
Morte dell’unico difensore della parte già costituita — Pendenza dei V. Unione europea.
D
termini per il deposito delle memorie di replica — Interruzione automa- Separazione di coniugi
co
Azione di mero accertamento — Interesse ad agire — Diritto futuro sione — Tutore pubblico (Trib. Roma, decr. 19 ottobre 2017). I, 1048
o ipotetico — Esclusione (Cass. 26 luglio 2017, n. 18511). I, 1011. (con nota di I.A. CAGGIANO).
C
in Cassazione — Fattispecie (Cass. 17 gennaio 2018, n. 1025). I, 907. M. TOLA, Impresa e «discriminazione rovesciata»: le quote di gene-
re in mezzo al guado. V, 159.
Fa
Proprietà industriale
Modello ornamentale — Carattere individuale — Utilizzatore infor- Società per azioni — Amministratore — Revoca — Giusta causa —
mato — Nozione (Cass., ord. 15 gennaio 2018, n. 762). I, 943. Accertamento (Cass. 26 gennaio 2018, n. 2037). I, 864.
R
a
tuibilità — Presupposti (Corte giust. 23 gennaio 2018, causa C-179/16). V. Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbligazioni della
pubblica amministrazione.
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IV, 122 (con nota di R. PARDOLESI).
Concorrenza — Parti di un accordo di licenza — Intesa sulla limita- Valore aggiunto (imposta sul)
en
zione di condotte di terzi — Rapporto di accessorietà — Divieto di in- V. Unione europea.
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C
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R
Rubriche legislative
A B
a
1. - Decreto legislativo 29 dicembre 2017, n. 236, norme di
attuazione dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige re-
to
cante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della
en
Repubblica 6 aprile 1984, n. 426, concernenti i requisiti di no-
mina e le categorie di appartenenza dei componenti del Tribuna-
am
le regionale di giustizia amministrativa di Trento e della sezione
autonoma di Bolzano (Gazzetta ufficiale, 1° marzo 2018, n. 50).
on
2. - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22
O
M abb
gennaio 2018, n. 13, regolamento recante la definizione delle
M
condizioni di esercizio dei condhotel, nonché dei criteri e delle
modalità per la rimozione del vincolo di destinazione alberghie-
SI
ra in caso di interventi edilizi sugli esercizi alberghieri esistenti
IO in
AS
e limitatamente alla realizzazione della quota delle unità abitati-
ve a destinazione residenziale, ai sensi dell’articolo 31 del de-
so
________
(
) I. - La rassegna segnala, nell’ordine, la voce del Repertorio del
Foro italiano attinente alla materia trattata dal disegno di legge, il nu-
mero di rassegna assegnato dai curatori (progressivo per la legislatura
in corso), il titolo del disegno stesso, l’indicazione del proponente o del
primo firmatario nonché del gruppo di appartenenza (riferito al momen-
to in cui l’iniziativa è stata assunta), l’indicazione del numero che esso
reca in ciascun ramo del parlamento, lo stato di avanzamento dell’iter
legislativo.
La presente rassegna non reca segnalazioni a causa dello scioglimen-
to delle camere.
II. - Per ulteriori informazioni cfr.:
________ <http://www.senato.it/lavori/index.htm>,
<http://www.camera.it/altresezionism/8382/oggiallacamera.asp>,
(
) I. - Aggiornamento alla Gazzetta ufficiale del 28 marzo 2018, n. 73. <http://www.governo.it/rapportiparlamento.it >.
II. - A cura di Antonio Francesco Esposito. III. - A cura di Maurizio Converso e Antonio Francesco Esposito.
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 9 febbraio 2018, putare, qualora ciò determini, come avvenuto nel caso in
n. 23 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 14 febbraio esame, un trattamento deteriore rispetto a quello calcolabile
2018, n. 7); Pres. GROSSI, Est. PROSPERETTI; G.M. c. Inps al momento del conseguimento del requisito pensionistico,
(Avv. CALIULO); interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello nonostante l'ulteriore attività lavorativa, con correlata con-
Stato BASILICA). Ord. Trib. Trento 6 ottobre 2015 (G.U., tribuzione, espletata nel periodo di attesa imposto dal siste-
1a s.s., n. 13 del 2016). ma della «finestra mobile». Ad avviso del rimettente, una
volta maturati il requisito anagrafico e quello contributivo
Previdenza e assistenza sociale — Trattamento pensioni- previsti dall'ordinamento per accedere al pensionamento di
stico — Base di calcolo — Determinazione del reddito anzianità, il lavoratore, difatti, non potrebbe subire una ridu-
medio annuo — Questione inammissibile di costituzio- zione del trattamento determinabile a tale data, pur avendo
a
nalità (Cost., art. 3; y l. 2 agosto 1990 n. 233, riforma dei conseguito una ulteriore contribuzione.
trattamenti pensionistici dei lavoratori autonomi, art. 5; y l.
to
2. - La questione di legittimità costituzionale sollevata dal
8 agosto 1995 n. 335, riforma del sistema pensionistico
en
Tribunale di Trento va dichiarata inammissibile.
obbligatorio e complementare, art. 1; y d.l. 31 maggio
2.1. - Il rimettente evidenzia l'irragionevolezza di una
2010 n. 78, misure urgenti in materia di stabilizzazione fi-
am
successiva contribuzione, conseguita per l'attività lavorativa
nanziaria e di competitività economica, art. 12; y l. 30 lu-
espletata durante il periodo della «finestra», che invece di
glio 2010 n. 122, conversione in legge, con modificazioni,
on
determinare un incremento del trattamento pensionistico cal-
del d.l. 31 maggio 2010 n. 78, art. 1).
colabile alla data di maturazione dei suoi requisiti, ne com-
O
M abb
È inammissibile, per erronea individuazione della disposi- porta, come nel caso di specie, una riduzione. Tuttavia, l'ef-
M
zione cui ricollegare l'effetto denunciato, la questione di fetto così segnalato dal rimettente non è determinato dalle
SI
legittimità costituzionale degli art. 5, 1° comma, l. 2 ago- disposizioni scrutinate.
IO in
sto 1990 n. 233 e 1, 18° comma, l. 8 agosto 1995 n. 335, È, difatti, l'art. 12, 2° comma, lett. b), d.l. n. 78 del 2010,
AS
nella parte in cui individuano, rispettivamente le ultime a distinguere tra maturazione dei requisiti e conseguimento
so
520 settimane e 780 settimane coperte da contribuzione del diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico, sta-
(cui si riferiscono i redditi da computare per la determina- bilendo che la pensione si consegue «trascorsi diciotto mesi
es
zione del reddito medio annuo costituente la base di calco- dalla data di maturazione dei previsti requisiti» e, conse-
nc
lo del trattamento pensionistico) in quelle anteriori alla guentemente, a porre il reale thema decidendum dell'odierna
questione, costituito dal rilievo e dalla qualificazione giuridi-
D
sione, anziché in quelle anteriori alla data di maturazione ca del periodo di attesa della cosiddetta «finestra», allorché
U
dei requisiti per l'accesso al pensionamento, in riferimento l'assicurato prosegua l'attività lavorativa e quindi la contri-
LA
IO olo
all'art. 3, 1° comma, Cost. (1) buzione, ai fini della determinazione dell'entità del tratta-
mento pensionistico de quo.
C
c
Diritto. — 1. - Il Tribunale ordinario di Trento, sezione per maturazione dei requisiti e decorrenza del trattamento è stata
le controversie di lavoro, con ordinanza del 6 ottobre 2015, ripristinata per i lavoratori che maturino, a decorrere dal 1°
Fa
solleva questione di legittimità costituzionale, per violazione gennaio 2012, i requisiti per la pensione anticipata prevista
dell'art. 3, 1° comma, Cost., dell'art. 5, 1° comma, l. 2 ago- dall'art. 24 d.l. 6 dicembre 2011 n. 201 (disposizioni urgenti
R
sto 1990 n. 233 (riforma dei trattamenti pensionistici dei la- per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubbli-
voratori autonomi), e dell'art. 1, 18° comma, l. 8 agosto ci), convertito, con modificazioni, dalla l. 22 dicembre 2011
1995 n. 335 (riforma del sistema pensionistico obbligatorio e n. 214. Difatti, la predetta disposizione, nel sostituire per tali
complementare), nelle parti in cui individuano, rispettiva- lavoratori l'istituto della pensione di anzianità con quello
mente le ultime 520 settimane e 780 settimane coperte da della pensione anticipata, stabilendo per essa più elevati re-
contribuzione — cui si riferiscono i redditi da computare per quisiti, non prevede più (5° comma) per tale nuova forma
la determinazione del reddito medio annuo costituente la ba- pensionistica l'applicazione della disciplina della «finestra
se di calcolo del trattamento pensionistico — in quelle ante- mobile», di cui all'art. 12, 1° e 2° comma, d.l. n. 78 del
riori alla data di insorgenza del diritto alla decorrenza della 2010, come convertito. Tale circostanza conferma che l'ef-
pensione, anziché in quelle anteriori alla data di maturazione fetto censurato dal rimettente non sarebbe determinato dalle
dei requisiti per l'accesso al pensionamento. sole disposizioni censurate.
Il giudizio a quo concerne la determinazione del tratta- 2.2. - Pertanto, va dichiarata la inammissibilità della que-
mento pensionistico di anzianità di un lavoratore autonomo stione in esame, per non corretta individuazione della norma
che ha maturato i requisiti anagrafici e contributivi il 30 no- denunciata (ex plurimis, sentenze n. 85 del 2015, Foro it.,
vembre 2011, ma ha conseguito il diritto alla decorrenza del- Rep. 2015, voce Esecuzione forzata per obbligazioni pecu-
la pensione diciotto mesi dopo, cioè dal 1° giugno 2013, per niarie, n. 100; n. 59 del 2013, id., Rep. 2013, voce Previden-
effetto della «finestra mobile», introdotta dall'art. 12, 2° za sociale, n. 181; n. 241 del 2012, ibid., voce Tributi in ge-
comma, lett. b), d.l. 31 maggio 2010 n. 78 (misure urgenti in nere, n. 1017, e n. 47 del 2008, id., Rep. 2008, voce Previ-
materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività eco- denza sociale, n. 354; ordinanza n. 335 del 2010, id., Rep.
nomica), convertito, con modificazioni, dalla l. 30 luglio 2010, voce Tributi in genere, n. 1873).
2010 n. 122. Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara inam-
Espone il rimettente che il ricorrente nel giudizio principa- missibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 5,
le, pur avendo continuato a prestare attività lavorativa nei di- 1° comma, l. 2 agosto 1990 n. 233 (riforma dei trattamenti
ciotto mesi intercorrenti fra la maturazione dei requisiti ana- pensionistici dei lavoratori autonomi), e dell'art. 1, 18°
grafici e contributivi per la pensione e la sua decorrenza, e comma, l. 8 agosto 1995 n. 335 (riforma del sistema pensio-
aver quindi conseguito ulteriore contribuzione, si vedrebbe nistico obbligatorio e complementare), sollevata, in riferi-
tuttavia attribuito, a causa della flessione nel reddito conse- mento all'art. 3 Cost., dal Tribunale ordinario di Trento, se-
guito nel predetto periodo, che ha inciso negativamente sulla zione per le controversie di lavoro, con l'ordinanza indicata
base di computo del trattamento, un rateo pensionistico infe- in epigrafe.
riore a quello determinabile qualora le settimane da prendere ————————
in considerazione siano computate dal conseguimento del re-
quisito anagrafico e contributivo. (1) I. - L'ordinanza di rinvio, Trib. Trento 6 ottobre 2015, at-
Il giudice rimettente ritiene che le disposizioni scrutinate to di promovimento n. 59, si può leggere in Foro it., Le banche
siano irragionevoli e, come tali, contrarie all'art. 3 Cost., nel dati, archivio Merito ed extra, 2016.645.
far decorrere dalla data di accesso al pensionamento le setti- Il giudice a quo denunciava l'effetto, a suo giudizio irragio-
mane coperte da contribuzione cui riferire i redditi da com- nevole, che viene a crearsi a seguito della distinzione tra il mo-
IL FORO ITALIANO — 2018.
695 PARTE PRIMA 696
mento in cui il lavoratore ha maturato i requisiti anagrafici e Diritto. — 1. - La Corte dei conti, sezione giurisdizionale
contributivi per la pensione e quello del diritto alla decorrenza per la regione Puglia, giudice unico delle pensioni, dubita
della medesima, con la conseguenza della possibile diminuzione della legittimità costituzionale dell'art. 6 d.l. 6 dicembre
del trattamento pensionistico come sarebbe risultato al primo 2011 n. 201 (disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il
dei due momenti, nonostante egli abbia continuato a lavorare e consolidamento dei conti pubblici), convertito, con modifi-
quindi conseguito ulteriore retribuzione. cazioni, dalla l. 22 dicembre 2011 n. 214.
La Corte costituzionale rileva come l'effetto denunciato non è La disposizione censurata abroga l'istituto della pensione
imputabile alle disposizioni impugnate, bensì all'art. 12, 2° privilegiata per la generalità dei dipendenti pubblici e con-
comma, lett. b), d.l. 78/10, convertito, con modificazioni, in l. serva tale beneficio soltanto agli appartenenti «al comparto
122/10, il quale distingue tra maturazione dei requisiti e conse- sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico».
a
guimento del diritto alla decorrenza del trattamento pensionisti-
co, stabilendo che la pensione si consegue «trascorsi diciotto Il rimettente denuncia il contrasto della disciplina in esa-
to
mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti» e, conse- me con l'art. 3 Cost. sotto un duplice profilo.
en
guentemente, ponendo il reale thema decidendum dell'odierna L'assetto delineato dal legislatore determinerebbe, in pri-
questione, costituito dal rilievo e dalla qualificazione giuridica mo luogo, una irragionevole disparità di trattamento a danno
am
del periodo di attesa della c.d. «finestra», allorché l'assicurato della generalità dei dipendenti pubblici. Situazioni obietti-
prosegua l'attività lavorativa e quindi la contribuzione, ai fini vamente omogenee sarebbero assoggettate, senza alcuna giu-
on
della determinazione dell'entità del trattamento pensionistico de stificazione, a una disciplina differenziata: pur «in presenza
quo. della stessa infermità», la generalità dei dipendenti pubblici
O
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II. - Per altra questione di costituzionalità avente ad oggetto non potrebbe beneficiare di quella pensione privilegiata or-
M
l'art. 1, 18° comma, l. 335/95, v. Corte cost., ord. 15 marzo dinaria che è attribuita, per contro, agli appartenenti «al
SI
2002, n. 56, id., Rep. 2002, voce Previdenza sociale, n. 564, la comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pub-
IO in
quale ha dichiarato manifestamente inammissibile, per mancata blico».
AS
motivazione sulla rilevanza, la questione di legittimità costitu- Inoltre, la disposizione censurata contrasterebbe con il
so
zionale dell'art. 11, 16º e 18º comma, l. 24 dicembre 1993 n. principio di ragionevolezza e di proporzionalità, in quanto,
537, nella parte in cui dispone la riduzione, anche per il perso- senza neppure richiamare le «contingenti situazioni finanzia-
es
nale involontariamente collocato a riposo ante tempus per moti- rie» e senza illustrare i risparmi di spesa derivanti dal-
vi diversi da quelli indicati nell'art. 1, comma 32, l. 335/95, del
nc
di richiami, secondo cui la pensione a favore dell'artigiano, che missibilità delle questioni, per difetto di rilevanza e ha argo-
mentato, a tale riguardo, che la parte ricorrente nel giudizio a
C
calcolata procedendo a liquidazioni autonome delle quote rispet- quo non potrebbe conseguire la pensione privilegiata, senza
O sci
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tivamente gravanti sulla gestione artigiani ed esercenti attività prima rinunciare alla pensione di inabilità che già le è stata
commerciali e su quella generale obbligatoria, da cumulare in attribuita. Difetterebbe, pertanto, l'interesse ad agire.
Fa
unico trattamento pensionistico, con possibilità di ottenere la ri- L'eccezione deve essere disattesa.
liquidazione della sola quota derivante dall'iscrizione alla ge- Questa corte ha chiarito che «la rilevanza di una determi-
R
stione artigiani ed esercenti attività commerciali, ove sussistano nata questione va valutata, non già in relazione agli ipotetici
i presupposti, ai sensi degli art. 5, 11° comma, e 16, 1° comma, vantaggi di cui potrebbero beneficiare le parti in causa, ma,
l. 233/90, per valersi del previgente miglior trattamento; Trib. piuttosto, in relazione alla semplice applicabilità nel giudizio
Piacenza 27 ottobre 1999, id., Rep. 2001, voce cit., n. 500, se- a quo della legge di cui si contesta la legittimità costituziona-
condo cui la misura dei trattamenti pensionistici in favore degli le e, quindi, alla influenza che sotto tale profilo il giudizio di
esercenti attività artigianali o commerciali, è determinata, ai costituzionalità può esercitare su quello dal quale proviene la
sensi dell'art. 5 l. 233/90, non computando integralmente, per il questione» (sentenza n. 344 del 1990, punto 2 del ‘considera-
periodo 1° gennaio 1982 - 30 giugno 1990, il reddito dichiarato to in diritto’, Foro it., 1991, I, 1970).
dal pensionato in ciascun anno di riferimento, bensì solo una
quota dello stesso secondo i parametri legislativamente fissati. Con argomentazione non implausibile, il rimettente osser-
va che la disciplina denunciata impedisce in radice l'acco-
glimento del ricorso e, in questa prospettiva, si coglie la ne-
cessità di fare applicazione della norma censurata, con la
———————— conseguente rilevanza del dubbio di costituzionalità prospet-
tato.
3. - Le questioni non sono fondate.
3.1. - La disposizione censurata ha eliminato per la gene-
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 2 febbraio 2018, ralità dei dipendenti pubblici la pensione privilegiata, oggi
n. 20 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 febbraio 2018, riconosciuta soltanto al personale appartenente ai comparti
n. 6); Pres. LATTANZI, Est. SCIARRA; R.A.C. c. Inps; in- sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico. A dire
terv. Pres. cons. ministri. Ord. Corte conti, sez. giur. reg. del rimettente, il trattamento deteriore riservato alla generali-
Puglia, 31 gennaio 2017 (G.U., 1a s.s., n. 26 del 2017). tà dei dipendenti pubblici sarebbe privo di ogni giustifica-
zione: «in presenza della stessa infermità», arbitrariamente
Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Pensione diversa sarebbe la tutela accordata dalla legge.
privilegiata ordinaria — Abrogazione parziale — Que-
stione infondata di costituzionalità (Cost., art. 3; y d.l. 6 La censura di disparità di trattamento non è fondata.
dicembre 2011 n. 201, disposizioni urgenti per la crescita, La pensione privilegiata, che si atteggia come «una sorta
l'equità e il consolidamento dei conti pubblici, art. 6; y l. di ‘riparazione’» per il danno alla persona riconducibile al
22 dicembre 2011 n. 214, conversione in legge, con modi- servizio prestato (sentenze n. 241 del 2016, punto 6.1 del
ficazioni, del d.l. 6 dicembre 2011 n. 201, art. 1). ‘considerato in diritto’, id., Rep. 2016, voce Previdenza so-
ciale, n. 355, e n. 43 del 2015, punto 4 del ‘considerato in di-
È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. ritto’, id., Rep. 2015, voce Impiegato degli enti locali, n. 12),
6 d.l. 6 dicembre 2011 n. 201, convertito, con modificazio- è «un istituto previdenziale che attribuisce un trattamento
ni, in l. 22 dicembre 2011 n. 214, nella parte in cui stabili- speciale di quiescenza e perciò presuppone la cessazione del
sce l'abrogazione dell'istituto della pensione privilegiata rapporto d'impiego» (sentenza n. 428 del 1993, punto 2 del
ordinaria per i dipendenti pubblici, ad esclusione di quelli ‘considerato in diritto’, id., 1994, I, 1283).
appartenenti al comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco L'art. 6 d.l. n. 201 del 2011 ha accentuato i caratteri di
e soccorso pubblico, in riferimento all'art. 3 Cost. (1) specialità di tale trattamento di quiescenza, delimitando la
IL FORO ITALIANO — 2018.
697 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 698
platea dei beneficiari rispetto alla formulazione originaria, d.l. 6 dicembre 2011 n. 201 (disposizioni urgenti per la cre-
che includeva i dipendenti statali e i militari (art. da 64 a 67 scita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici), con-
d.p.r. 29 dicembre 1973 n. 1092, recante «approvazione del vertito, con modificazioni, dalla l. 22 dicembre 2011 n. 214,
t.u. delle norme sul trattamento di quiescenza dei dipendenti sollevate dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la
civili e militari dello Stato»). regione Puglia, giudice unico delle pensioni, in riferimento
La disciplina della pensione privilegiata, contraddistinta all'art. 3 Cost., con l'ordinanza indicata in epigrafe.
da una spiccata specialità sul versante oggettivo e soggettivo,
————————
non può assurgere a tertium comparationis, idoneo a giustifi-
care l'estensione della normativa derogatoria a tutti i dipen- (1) I. - L'ordinanza di rinvio, Corte conti, sez. giur. reg. Pu-
denti pubblici.
a
glia, 31 gennaio 2017, atto di promovimento n. 92, può leggersi
Il regime speciale apprestato dal legislatore rispecchia la in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.1458.
to
peculiarità dei comparti difesa, sicurezza, vigili del fuoco e La Corte costituzionale esclude che la scelta del legislatore
en
soccorso pubblico, individuati secondo caratteristiche ragio- possa essere qualificata come priva di ragionevolezza, in quanto
nevolmente omogenee, e si raccorda, per un verso, al più la stessa rispecchia la peculiarità dei comparti difesa, sicurezza,
am
elevato livello di rischio ordinariamente connesso al servizio vigili del fuoco e soccorso pubblico, individuati secondo carat-
svolto nei comparti indicati e, per altro verso, alla mancanza teristiche ragionevolmente omogenee, e si raccorda, per un ver-
on
di una specifica tutela assicurativa contro gli infortuni per le so, al più elevato livello di rischio ordinariamente connesso al
infermità contratte dai dipendenti di tali settori. servizio svolto nei comparti indicati e, per altro verso, alla man-
O
M abb
Le situazioni poste a raffronto non si prestano, pertanto, a canza di una specifica tutela assicurativa contro gli infortuni per
M
una valutazione comparativa, che imponga l'estensione della le infermità contratte dai dipendenti di tali settori.
La corte conclude pertanto che le situazioni poste a raffronto
SI
disciplina derogatoria a tutti i dipendenti pubblici.
IO in
3.2. - Il rimettente ravvisa un ulteriore profilo di contrasto non si prestano a una valutazione comparativa, che imponga l'e-
AS
con l'art. 3 Cost. nell'irragionevolezza della disciplina, in- stensione della disciplina derogatoria a tutti i dipendenti pubbli-
so
trodotta senza una stima analitica dei risparmi attesi. ci.
Neppure tali censure sono fondate.
es
e dei risparmi questa corte conferisce il rilievo di un indice n. 214 — il cui art. 6 ha abrogato gli istituti dell'accertamento
D
sintomatico dell'irragionevolezza del bilanciamento di volta della dipendenza dell'infermità da causa di servizio, del rimbor-
co
lenza significativa di tale dato si inquadra, tuttavia, nel- gestione dell'intera materia degli infortuni sul lavoro e delle
l'ambito di uno scrutinio più ampio, diretto a ponderare ogni malattie professionali sul lavoro dei dipendenti pubblici, fatta
C
c
elemento rivelatore dell'arbitrarietà e della sproporzione del eccezione per i comparti sicurezza, difesa, vigili del fuoco e
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sacrificio imposto agli interessi costituzionali rilevanti. soccorso pubblico — il sistema assicurativo previsto in favore
Nel sindacato demandato a questa corte rivestono rilievo dei dipendenti pubblici, comunque gestito, era basato sul princi-
Fa
cruciale l'arco temporale delle misure restrittive, l'incidenza pio secondo cui la retribuzione automaticamente erogata dal-
sul nucleo essenziale dei diritti coinvolti, la portata generale l'amministrazione di appartenenza al dipendente infortunatosi
R
degli interventi, la pluralità di variabili e la complessità delle per causa di servizio escludeva la corresponsione dell'indennità
implicazioni, che possono anche precludere una stima ponde- per inabilità temporanea assoluta da parte dell'Inail, v. Cass. 23
rata e credibile dei risparmi (sentenza n. 124 del 2017, punto luglio 2013, n. 17895, id., Rep. 2013, voce Impiegato dello Sta-
8.4 del ‘considerato in diritto’). to, n. 664.
3.2.2. - Nel caso di specie, il legislatore persegue l'obietti-
vo tendenziale di attribuire all'Istituto nazionale per l'assicu- III. - Per precedenti interventi della Corte costituzionale in
ordine alla disciplina della pensione privilegiata ordinaria, vedi:
razione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) la gestione della
materia degli infortuni e delle malattie professionali dei di- — Corte cost. 11 novembre 2016, n. 241, id., Rep. 2016, vo-
ce Previdenza sociale, n. 358, che ha dichiarato infondata la
pendenti pubblici, con la particolare eccezione dei comparti questione di legittimità costituzionale dell'art. 72, 2° comma, l.
sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico (Cass. 23 dicembre 2000 n. 388 e dell'art. 19 d.l. 25 giugno 2008 n.
23 luglio 2013, n. 17895, id., Rep. 2013, voce Impiegato del- 112, convertito, con modificazioni, dalla l. 133/08, nella parte in
lo Stato, n. 664). cui limitano al settanta per cento la cumulabilità con i redditi da
L'applicazione del nuovo regime è stata scandita secondo lavoro autonomo delle pensioni privilegiate ordinarie, escluden-
un percorso graduale, volto a salvaguardare le aspettative dole dal regime di cumulo integrale con i redditi da lavoro in-
meritevoli di tutela. trodotto per le pensioni dirette di anzianità;
La relazione tecnica, allegata al disegno di legge di con- — Corte cost. 19 marzo 2015, n. 43, id., Rep. 2015, voce
versione del d.l. n. 201 del 2011 (A.C. 4829), prefigura Impiegato degli enti locali, n. 12, commentata da CINELLI, in
«economie quantificabili solo a consuntivo» e puntualizza Riv. it. dir. lav., 2015, II, 804, che ha dichiarato incostituzionale
che «l'esclusione esplicita di alcune categorie di personale l'art. 14, 1° comma, l. 8 agosto 1991 n. 274, nella parte in cui
nonché la necessaria gradualità delle modalità di applicazio- non prevedeva che, allorché la malattia, contratta per causa di
ne, determina nel primo triennio effetti non puntualmente servizio, fosse insorta dopo i cinque anni dalla cessazione dal
quantificabili tenuto conto, anche, dei tempi di liquidazione servizio, il termine quinquennale di decadenza per l'inoltro del-
dei benefici previsti». la domanda di accertamento della dipendenza delle infermità o
Il legislatore, con apprezzamento che si sottrae alle censu- delle lesioni contratte, ai fini dell'ammissibilità della domanda
re del rimettente, ha indicato in maniera puntuale gli ostacoli di trattamento privilegiato, decorresse dalla manifestazione del-
che si frappongono a una plausibile previsione dei risparmi e la malattia stessa anziché dalla data di cessazione dal servizio;
rendono ineludibile una valutazione «a consuntivo». — Corte cost. 1° agosto 2008, n. 323, Foro it., Rep. 2009,
voce Pensione, n. 65, commentata da BOLINO, in Riv. it. medici-
L'eliminazione della pensione privilegiata, attuata nel- na legale, 2009, 775, e da BAILO, in Nuova giur. ligure, 2009,
l'ambito di un graduale disegno di armonizzazione, non con- fasc. 1, 68, che ha dichiarato incostituzionale l'art. 169 d.p.r. 29
trasta, pertanto, sotto il profilo dedotto dal rimettente, con il dicembre 1973 n. 1092, nella parte in cui non prevedeva che, al-
generale canone di ragionevolezza, che si configura come lorché la malattia insorgesse dopo i cinque anni dalla cessazione
«principio di sistema», chiamato a orientare le scelte del le- dal servizio, il termine quinquennale di decadenza per l'inoltro
gislatore in materia previdenziale (sentenza n. 250 del 2017, della domanda di accertamento della dipendenza delle infermità
punto 6.5.1 del ‘considerato in diritto’). o delle lesioni contratte, ai fini dell'ammissibilità della domanda
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non di trattamento privilegiato, decorresse dalla manifestazione del-
fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 6 la malattia stessa;
IL FORO ITALIANO — 2018.
699 PARTE PRIMA 700
— Corte cost., ord. 15 luglio 2003, n. 246, Foro it., Rep. cato a carico di ambedue le parti processuali. Nella fattispe-
2004, voce cit., n. 237, che ha dichiarato manifestamente inam- cie, però, tale pronuncia potrebbe riguardare solamente l'ap-
missibile, in quanto già dichiarata tale, la questione di legittimi- pellante incidentale e non anche quello principale, ammini-
tà costituzionale dell'art. 169, 2° comma, d.p.r. 29 dicembre strazione dello Stato esonerata, in quanto tale, dal pagamento
1973 n. 1092, nella parte in cui prevede che il termine per la del contributo unificato mediante la prenotazione a debito e,
presentazione della domanda per l'ottenimento della pensione quindi, non assoggettata all'obbligo del versamento di un ul-
privilegiata sia elevato da cinque a dieci anni in caso di morbo
teriore importo a detto titolo, pari a quello dovuto per la stes-
di Parkinson;
sa impugnazione, così come ritenuto dalla giurisprudenza di
— Corte cost. 30 dicembre 1996, n. 431, id., 1997, I, 992,
con nota di richiami, commentata da ZEZZA, in Bollettino trib., legittimità. Secondo il rimettente, siffatta limitazione viole-
rebbe il principio della parità delle parti di cui all'art. 111, 2°
a
1997, 966, che ha dichiarato infondata la questione di legittimità
costituzionale dell'art. 34 d.p.r. 29 settembre 1973 n. 601, nella comma, Cost., in quanto il raddoppio del contributo unificato
to
parte in cui non estende alle pensioni privilegiate ordinarie con- in caso di reiezione dell'impugnazione, mirando a scoraggia-
en
cesse ai militari di carriera l'esenzione dall'imposta sul reddito re quelle dilatorie e pretestuose, dovrebbe poter colpire indif-
delle persone fisiche; ferentemente tutte le parti, anche nel processo tributario, in
am
— Corte cost. 21 giugno 1996, n. 209, Foro it., 1997, I, cui una di esse è pubblica.
3472, con nota di richiami, che ha dichiarato infondata la que- 2. - Stante l'identità delle questioni sollevate con le due
on
stione di legittimità costituzionale dell'art. 5 bis d.l. 21 settem- ordinanze, i giudizi devono essere riuntiti per essere decisi
bre 1987 n. 387, convertito in l. 20 novembre 1987 n. 472, il congiuntamente.
O
M abb
quale prevede che il riconoscimento della dipendenza da causa 3. - Le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 13,
M
di servizio di un'infermità e delle menomazioni d'integrità fisi- comma 1 quater, d.p.r. n. 115 del 2002, in riferimento all'art.
SI
ca connesse possa essere negato nel caso di parere contrario del 111, 2° comma, Cost., sono inammissibili.
IO in
comitato per le pensioni privilegiate ordinarie, reso in sede di
Il rimettente le propone, muovendo dalla premessa inter-
AS
liquidazione della pensione privilegiata e dell'equo indennizzo.
pretativa, enunciata in modo assertivo, che la norma censura-
so
IV. - Nel senso che la determinazione resa dal comitato per le ta debba trovare applicazione nel processo tributario d'appel-
es
cedimento, della ragionevolezza degli apprezzamenti tecnici e consolidatosi in tal senso, considerato che in seno alle com-
D
del diniego dell'equo indennizzo e pertanto riveste la funzione, univoco e che la Corte di cassazione non risulta essersi anco-
LA
non già di valutazione tecnica, ma di parere e, come tale, è di- ra pronunciata al riguardo.
IO olo
sciplinato dall'art. 16 l. 241/90, v. Cons. Stato, comm. spec., 5 Peraltro egli non tiene conto dell'opzione ermeneutica al-
C
novembre 2001, n. 480/00, id., 2002, III, 236, con nota di ri- ternativa fondata sull'insuscettibilità dell'applicazione esten-
c
chiami e osservazioni di VIDETTA. siva o analogica al processo tributario del raddoppio del con-
O sci
LO
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L'art. 13, comma 1 quater, d.p.r. n. 115 del 2002, infatti,
prevede che «[q]uando l'impugnazione, anche incidentale, è
respinta integralmente o è dichiarata inammissibile o impro-
cedibile, la parte che l'ha proposta è tenuta a versare un ulte-
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 2 febbraio 2018, riore importo a titolo di contributo unificato pari a quello do-
n. 18 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 febbraio 2018, vuto per la stessa impugnazione, principale o incidentale, a
n. 6); Pres. GROSSI, Est. CAROSI; interv. Pres. cons. mini- norma del comma 1 bis. Il giudice dà atto nel provvedimento
stri. Ord. Comm. trib. reg. Calabria 23 marzo e 4 aprile della sussistenza dei presupposti di cui al periodo precedente
2016 (G.U., 1a s.s., nn. 15 e 16 del 2017). e l'obbligo di pagamento sorge al momento del deposito del-
lo stesso». L'ulteriore somma a titolo di contributo unificato
Spese di giustizia — Contributo unificato — Raddoppio
viene commisurata agli importi dovuti ai sensi del comma 1
— Questioni inammissibili di costituzionalità (Cost., art.
bis del medesimo art. 13, disposizione che, a sua volta, rinvia
111; y d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, t.u. delle disposizioni
legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia al contenuto del precedente 1° comma. Quest’ultimo fa rife-
(testo A), art. 13). rimento esclusivamente a quanto dovuto a titolo di contribu-
to unificato nel processo civile, mentre quello tributario è di-
Sono inammissibili, per difetto di motivazione in ordine alla sciplinato dal successivo comma 6 quater, non richiamato
rilevanza, le questioni di legittimità costituzionale dell'art. dalla norma censurata. D'altra parte la precedente sentenza
13, comma 1 quater, d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, nella di questa corte (sentenza n. 78 del 2016, Foro it., 2016, I,
parte in cui stabilisce i presupposti per il raddoppio del 1899) ha precisato che i primi sei commi dell'art. 13, incluso
contributo unificato a carico di entrambe le parti proces- l'impugnato comma 1 quater, riguardano il processo civile.
suali, in riferimento all'art. 111 Cost. (1) In definitiva, il rimettente ha censurato l'art. 13, comma 1
quater, d.p.r. n. 115 del 2002 muovendo dalla premessa in-
terpretativa della sua applicabilità nel processo tributario
Diritto. — 1. - Con le ordinanze indicate in epigrafe la d'appello senza chiarire — come sarebbe stato suo onere —
Commissione tributaria regionale (Ctr) di Catanzaro ha sol- le ragioni che dovrebbero giustificarla (ordinanza n. 362 del
levato questioni di legittimità costituzionale dell'art. 13, 2010) e renderla prevalente rispetto all'opzione ermeneutica
comma 1 quater, d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, recante «t.u. precedentemente richiamata. Tale carenza argomentativa si
delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di risolve in un difetto di motivazione sulla rilevanza che rende
spese di giustizia (testo A)», in riferimento all'art. 111, 2° le questioni di legittimità costituzionale inammissibili (ex
comma, Cost. multis, sentenza n. 119 del 2017, id., 2017, I, 2195).
Essendo stata proposta sia impugnazione principale che Per questi motivi, la Corte costituzionale, riuniti i giudizi,
incidentale avverso la sentenza di primo grado, ritenendole dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzio-
entrambe infondate, il rimettente sostiene che, ai sensi della nale dell'art. 13, comma 1 quater, d.p.r. 30 maggio 2002 n.
norma censurata, dovrebbe dare atto in sentenza della sussi- 115 recante «t.u. delle disposizioni legislative e regolamenta-
stenza dei presupposti per il raddoppio del contributo unifi- ri in materia di spese di giustizia (testo A)», sollevate, in ri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
701 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 702
ferimento all'art. 111, 2° comma, Cost., dalla commissione Diritto. — 1. - La Corte d'appello di Salerno, sezione civi-
tributaria regionale di Catanzaro con le ordinanze indicate in le, ha sollevato, in riferimento agli art. 3, 2° comma, 24, 2° e
epigrafe. 3° comma, e 36 Cost., questioni di legittimità costituzionale
dell'art. 106 d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, recante «t.u. delle
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disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di
(1) I. - La Corte costituzionale stronca la questione sollevata, giustizia (testo A)», nella parte in cui prevede che non sia li-
che prospettava la violazione del principio della parità delle par- quidato il compenso al difensore di una parte ammessa al pa-
ti in ragione dell'esonero dell'amministrazione dello Stato dal trocinio a spese dello Stato qualora l'impugnazione sia di-
versamento del contributo unificato e, quindi, anche del raddop- chiarata inammissibile, senza permettere alcuna distinzione
pio, osservando che la regola del raddoppio non si applica al in merito alla causa d'inammissibilità.
a
processo tributario in base alla collocazione della disposizione Il rimettente individua la ratio della disposizione censurata
to
che lo prevede, entro i primi sei commi dell'art. 13, dedicato al nel «divieto di condurre» a spese dello Stato un'attività di-
en
processo civile e non già a quello tributario. fensiva irrilevante, superflua o meramente dilatoria. Ricono-
II. - Contra, nella giurisprudenza di merito, Comm. trib. reg. sce che, nel caso oggetto del giudizio principale, l'inammis-
am
Lombardia 6 luglio 2016, n. 3947, inedita. sibilità dell'impugnazione non è ricollegabile ad alcuna re-
III. - Nel senso che l'istituto della prenotazione a debito esen- sponsabilità del ricorrente e sottolinea, anzi, che l'attività
ta la pubblica amministrazione dal pagamento degli importi del-
on
svolta dal difensore è risultata «legittima, opportuna e neces-
le imposte e delle tasse, ivi compresi quelli afferenti al contribu- saria». Ciononostante, ritiene che il compenso non possa es-
O
to unificato, v. Cass., sez. un., 8 maggio 2014, n. 9938, Foro it.,
M abb
Rep. 2014, voce Spese di giustizia, n. 14.
sere liquidato a quest'ultimo, perché il tenore letterale della
M
IV. - Ancora in tema di processo tributario, v. Corte cost. 7 disposizione censurata non consentirebbe di differenziare tra
SI
aprile 2016, n. 78, id., 2016, I, 1899, con osservazioni di A.M. le diverse ragioni d'inammissibilità dell'impugnazione, e
IO in
PERRINO, citata in motivazione, che ha dichiarato inammissibili, perciò di distinguere, riguardo ai motivi d'inammissibilità,
AS
per carenza di motivazione in ordine alla rilevanza ed alla non tra quelli facilmente prevedibili ex ante e quelli invece non
so
manifesta infondatezza, le questioni di legittimità costituzionale prevedibili perché sopravvenuti dopo la presentazione del ri-
dell'art. 14, comma 3 bis, d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, come corso.
es
modificato dall'art. 1, comma 598, lett. a), l. 27 dicembre 2013 Per questa ragione, a suo avviso, l'art. 106 d.p.r. n. 115 del
nc
n. 147, nella parte in cui determina il contributo unificato dovu- 2002 si porrebbe in contrasto con gli art. 3, 2° comma, e 24,
to per il processo tributario in relazione a ciascun atto impugna- 2° e 3° comma, Cost. Infatti, non consentendo di distinguere
D
co
to, anche in appello, in riferimento agli art. 3, 24, 53, 113 e 117 le diverse cause che hanno condotto alla dichiarazione d'i-
U
Cost., quest'ultimo in relazione agli art. 6 e 13 della convenzio- nammissibilità delle impugnazioni, tale disposizione finireb-
LA
IO olo
ne per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fon- be irragionevolmente per trattare allo stesso modo situazioni
damentali. del tutto diverse, compromettendo, in particolare, il diritto di
C
Stato.
115, nella parte in cui prevede che, quando l'impugnazione, an- Sarebbe violato, infine, l'art. 36 Cost. e, quindi, il diritto
che incidentale, è dichiarata improcedibile, la parte che l'ha
Fa
proposta è tenuta a versare un ulteriore importo a titolo di con- del difensore a una equa retribuzione, poiché la disposizione
tributo unificato pari a quello dovuto per la stessa impugnazio- censurata impedirebbe che a costui sia liquidato il compenso
R
ne, principale o incidentale, con conseguente applicabilità di ta- per un'attività professionale effettivamente svolta, in rela-
le previsione nel caso in cui l'appello sia dichiarato improcedi- zione ad un'impugnazione dichiarata inammissibile per mo-
bile ai sensi dell'art. 348, 2° comma, c.p.c. per mancata compa- tivi sopravvenuti alla sua proposizione.
rizione dell'appellante alla prima udienza ed a quella successiva 2. - Benché nell'ordinanza di rimessione la censura appaia
di cui gli sia stata data comunicazione, e non nel caso di cancel- riferita all'intero art. 106 d.p.r. n. 115 del 2002, si evince
lazione della causa dal ruolo e conseguente estinzione del pro- agevolmente dalla motivazione che il dubbio di legittimità
cesso ai sensi degli art. 181 e 309 c.p.c., in riferimento all'art. 3 costituzionale riguarda, in realtà, il solo 1° comma dello
Cost., v. Corte cost. 30 maggio 2016, n. 120, ibid., 2280. stesso articolo, nella parte in cui stabilisce che in caso di im-
pugnazioni inammissibili non si dà luogo alla liquidazione
del compenso del difensore di una parte ammessa al patroci-
nio a spese dello Stato. A tale comma, dunque, deve limitarsi
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il giudizio di questa corte (sentenze n. 35 del 2017, Foro it.,
2017, I, 745, e n. 268 del 2016, ibid., 1131).
3. - La disposizione riprende — nel contesto del comples-
sivo riordino delle norme sulle spese del procedimento giu-
risdizionale — il precetto contenuto nell'art. 12, comma 2
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 30 gennaio 2018, bis, l. 30 luglio 1990 n. 217 (istituzione del patrocinio a spe-
n. 16 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 febbraio 2018, se dello Stato per i non abbienti), a sua volta introdotto dal-
n. 6); Pres. LATTANZI, Est. ZANON; G.A. c. Min. giustizia; l'art. 11, 2° comma, l. 29 marzo 2001 n. 134 (modifiche alla
interv. Pres. cons. ministri. Ord. App. Salerno 16 marzo l. 30 luglio 1990 n. 217, recante istituzione del patrocinio a
2017 (G.U., 1a s.s., n. 33 del 2017). spese dello Stato per i non abbienti). Proprio con tale ultima
disposizione, in particolare, si era prevista la liquidazione del
Patrocinio a spese dello Stato — Impugnazione dichiara- compenso per le sole impugnazioni non dichiarate inammis-
ta inammissibile — Compenso per il difensore — sibili, previsione confluita nel censurato art. 106, 1° comma,
Esclusione — Questione infondata di costituzionalità d.p.r. n. 115 del 2002.
(Cost., art. 3, 24, 36; y d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, t.u. 3.1. - La soluzione delle questioni di legittimità costitu-
delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di
zionale sollevate richiede di verificare se il tenore letterale
spese di giustizia (testo A), art. 106).
della disposizione censurata impedisca effettivamente di as-
È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. segnare rilievo alle diverse circostanze che determinano l'i-
106 d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, nella parte in cui preve- nammissibilità dell'impugnazione, e sia quindi necessario un
de che il compenso al difensore di parte ammessa al bene- intervento di questa corte che elimini l'asserito inevitabile
ficio del patrocinio a spese dello Stato non viene liquidato collegamento tra inammissibilità del ricorso e mancata liqui-
qualora l'impugnazione venga dichiarata inammissibile, dazione del compenso, come nel caso deciso con la sentenza
senza distinzione in merito alla causa della inammissibili- n. 186 del 2000 (id., 2000, I, 3426), pur non sovrapponibile a
tà, in riferimento agli art. 3, 2° comma, 24, 2° e 3° comma, quello ora in esame, che dichiarò costituzionalmente illegit-
e 36 Cost. (1) timo l'art. 616 c.p.p., nella parte in cui non prevedeva che la
IL FORO ITALIANO — 2018.
703 PARTE PRIMA 704
Corte di cassazione, in caso di inammissibilità del ricorso, ragione dell'inammissibilità risiede in una carenza d'interes-
possa non pronunciare la condanna in favore della cassa del- se a ricorrere, sopravvenuta per ragioni del tutto imprevedi-
le ammende, a carico della parte privata che abbia proposto il bili al momento della proposizione del ricorso.
ricorso senza versare in colpa nella determinazione della In definitiva, il risultato che il rimettente chiede a questa
causa di inammissibilità. corte di raggiungere attraverso una sentenza di accoglimento
Al fine da perseguire, anche per distinguere il presente ca- è già consentito dalla disposizione censurata, se interpretata
so da quello appena ricordato, soccorre la ratio della norma attraverso il ricorso agli ordinari criteri ermeneutici, e in par-
censurata, da individuare tenendo soprattutto conto che essa ticolare alla ratio legis, che permette di dare della disposi-
è inserita nella parte III del d.p.r. n. 115 del 2002, relativa al zione una lettura non in contrasto con gli art. 3 e 24 Cost.,
patrocinio a spese dello Stato, e in particolare nel capo V del sotto i profili evocati.
a
titolo II, ove sono contenute disposizioni particolari sul pro- L'art. 106, 1° comma, d.p.r. n. 115 del 2002 si sottrae per-
to
cesso penale. tanto alle censure di violazione degli art. 3 e 24 Cost., come
en
In tema di patrocinio a spese dello Stato, è cruciale l'indi- prospettate dalla corte rimettente.
viduazione di un punto di equilibrio tra garanzia del diritto di 4. - Le considerazioni appena svolte sull'erroneità del pre-
am
difesa per i non abbienti e necessità di contenimento della supposto interpretativo dal quale muove il rimettente com-
spesa pubblica in materia di giustizia. Del resto, nella giuris- portano la non fondatezza anche dell'asserito profilo di le-
on
prudenza di questa corte al riguardo (da ultimo, sentenza n. sione dell'art. 36 Cost.
178 del 2017, id., 2017, I, 2909) è frequente il riferimento al E ciò a prescindere dal rilievo, ricavabile dalla costante
O
M abb
generale obbiettivo di limitare le spese giudiziali ed è sotto- giurisprudenza di questa corte, secondo cui tale parametro
M
lineato il particolare scopo di contenere tali spese soprattutto costituzionale risulta mal evocato con riguardo a compensi
SI
nei confronti delle parti private. per singole prestazioni professionali, che non si prestano a
IO in
Non è secondario che il 2° comma dello stesso art. 106 rientrare in uno schema che involga un necessario e logico
AS
d.p.r. n. 115 del 2002 stabilisca che non possono essere li- confronto tra prestazioni e retribuzione (da ultimo, sentenza
so
quidate le spese sostenute per le consulenze tecniche di parte n. 13 del 2016, id., 2016, I, 739).
che, all'atto del conferimento dell'incarico, apparivano irri- Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non
es
levanti o superflue ai fini della prova. fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 106
nc
In questa stessa prospettiva, come sottolinea il giudice ri- d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, recante «t.u. delle disposizioni
mettente, e come del resto emerge dalla giurisprudenza di le- legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia
D
co
gittimità (in particolare, ex multis, Cass. 8 gennaio 2003, (testo A)», sollevate dalla Corte d'appello di Salerno, sezio-
U
Ponzio, id., Rep. 2003, voce Patrocinio a spese dello Stato, ne civile, in riferimento agli art. 3, 2° comma, 24, 2° e 3°
LA
IO olo
nn. 81, 83, 88), anche il 1° comma dell'art. 106 d.p.r. n. 115 comma, e 36 Cost., con l'ordinanza indicata in epigrafe.
del 2002 ha inteso scoraggiare la proposizione, a spese dello
C
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c
rie o improduttive di effetti a favore della parte, il cui esito di (1) I. - L'ordinanza di rinvio, App. Salerno 16 marzo 2017,
inammissibilità sia largamente prevedibile o addirittura pre- atto di promovimento n. 100, può leggersi in Foro it., Le banche
Fa
visto prima della presentazione del ricorso. dati, archivio Merito ed extra, 2017.1675.
Così, la disposizione censurata non limita irragionevol- La fattispecie che aveva dato luogo al giudizio nell'ambito
R
mente il diritto di difesa, ma sollecita una particolare atten- del quale è stata sollevata la questione di costituzionalità risolta
zione in capo al difensore di persona ammessa al patrocinio a dalla sentenza in epigrafe risultava, allo scopo, quasi emblema-
spese dello Stato. E la mancata liquidazione del compenso, tica della irragionevolezza della disposizione impugnata, nella
se le impugnazioni coltivate dalla parte siano dichiarate parte in cui esclude la liquidazione del compenso al difensore
inammissibili, si giustifica, per le ipotesi in cui la declarato- allorché l'impugnazione sia stata dichiarata inammissibile.
ria di inammissibilità dell'impugnazione risulti ex ante pre- Il ricorso in Cassazione avverso un provvedimento del giudi-
vedibile, proprio perché, altrimenti, i costi di attività difensi- ce d'appello (poi giudice a quo), infatti, risultava assolutamente
ve superflue sarebbero a carico della collettività. fondato, tanto che quest'ultimo ha provveduto a rettificarlo,
eliminando il vizio di cui l'atto risultava inficiato e per il quale
3.2. - Alla luce di questa ricostruzione, le questioni di le-
era stato proposto ricorso in Cassazione.
gittimità costituzionale sollevate non sono fondate, in riferi- L'avvenuta rettifica, successiva al ricorso, ha reso lo stesso
mento agli art. 3 e 24 Cost., a causa dell'erronea premessa privo di interesse e quindi ha giustificato una pronuncia di
interpretativa dalla quale muove il giudice a quo. inammissibilità della Cassazione, la quale, stante la disposizione
Il rimettente, come si è detto, opera un corretto riferimento impugnata, avrebbe dovuto escludere il compenso per il difen-
alla ratio della disposizione che censura, riconoscendo che sore.
essa è diretta a impedire che vengano posti a carico della col- Evidente che una simile conclusione andasse, come spesso
lettività i costi dei compensi per attività difensive superflue o accade, contro la ratio della previsione in discorso, la quale in-
irrilevanti. tende chiaramente evitare ricorsi palesemente infondati o ex an-
Tuttavia, non trae da tale riferimento le dovute conseguen- te evidentemente privi dei necessari requisiti di ammissibilità;
ze. cosa da escludere, come detto, nel caso in questione.
Da un lato, infatti, qualifica come «legittima, opportuna e La Corte costituzionale ha adottato una decisione, pienamente
necessaria» l'attività difensiva del cui compenso è chiamato condivisibile nel merito, ma che forse può sollevare qualche
a giudicare, ma dall'altro ritiene insuperabile il tenore lette- perplessità in ordine al tema ampiamente dibattuto, e di recente
rale della disposizione, non interpretandola, quindi, alla luce anche oggetto di un ripensamento da parte della giurisprudenza
della sua (pur evocata) ratio. costituzionale, della interpretazione costituzionalmente confor-
Contrariamente all'assunto dal quale egli muove, invece, il me e dei limiti al conseguente potere «creativo» della giurispru-
denza.
tenore letterale dell'art. 106, 1° comma, d.p.r. n. 115 del
Questo il testo della disposizione censurata: «Il compenso per
2002 non preclude affatto un'interpretazione che consenta di le impugnazioni coltivate dalla parte non è liquidato se le stesse
distinguere tra le cause che determinano l'inammissibilità sono dichiarate inammissibili».
dell'impugnazione, tenendo conto della ricordata ratio legis. La corte ha ritenuto che il tenore letterale dell'art. 106, 1°
Del resto, l'interpretazione letterale è solo il primo mo- comma, d.p.r. 115/02 «non preclude affatto un'interpretazione
mento dell'attività interpretativa, che si completa con la ri- che consenta di distinguere tra le cause che determinano l'i-
cerca e la verifica delle ragioni e dello scopo per cui la di- nammissibilità dell'impugnazione, tenendo conto della ricordata
sposizione è stata posta (art. 12, 1° comma, disp. prel. c.c.). ratio legis».
E l'interpretazione basata sulla ratio legis conduce alla con- Del resto, prosegue la corte, l'interpretazione letterale è solo
clusione che l'art. 106, 1° comma, d.p.r. n. 115 del 2002 non il primo momento dell'attività interpretativa, che si completa
ricomprende i casi in cui, come accade nel giudizio a quo, la con la ricerca e la verifica delle ragioni e dello scopo per cui la
IL FORO ITALIANO — 2018.
705 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 706
disposizione è stata posta (art. 12, 1° comma, disp. prel. c.c.). E alla definizione del procedimento in relazione al quale è stata
l'interpretazione basata sulla ratio legis conduce alla conclusio- prestata l'opera professionale; ne consegue che, qualora que-
ne che la suddetta disposizione non ricomprende i casi in cui, st'ultimo sia stato definito prima della data di entrata in vigore
come accade nel giudizio a quo, la ragione dell'inammissibilità della citata l. 134/01, il diritto spetta anche in relazione a proce-
risiede in una carenza d'interesse a ricorrere sopravvenuta per dure definite con declaratoria di inammissibilità, a nulla rile-
ragioni del tutto imprevedibili al momento della proposizione vando che il procedimento di liquidazione del compenso sia av-
del ricorso. venuto successivamente a quella data;
In definitiva, conclude la corte, il risultato che il rimettente — Cass. 8 gennaio 2003, Ponzio, cit., ibid., n. 88, secondo
chiede di raggiungere attraverso una sentenza di accoglimento è cui la disposizione di cui all'art. 12, comma 2 bis, l. 217/90, in-
già consentito dalla disposizione censurata, se interpretata attra- trodotto dall'art. 11, 2° comma, l. 134/01, il quale stabilisce che
a
verso il ricorso agli ordinari criteri ermeneutici, e in particolare il compenso spettante al difensore per le impugnazioni coltivate
alla ratio legis, che permette di dare della disposizione una let- dalla parte non è liquidato se le stesse sono dichiarate inammis-
to
tura non in contrasto con gli art. 3 e 24 Cost., sotto i profili evo- sibili, non si applica alle spese (nella specie, di trasferta) soste-
en
cati. nute dalla difesa, come emerge dall'interpretazione della norma
L'interpretazione suggerita dalla corte viene espressa attra- citata per rapporto alla disposizione di cui all'art. 13 stessa leg-
am
verso una sentenza di rigetto semplice, non avendo fatto ricorso ge che distingue esplicitamente tra compensi e rimborsi a qual-
ad una interpretativa, anche se forse si potrebbe parlare di una siasi titolo.
on
«interpretativa mascherata».
Qualora il giudice, di fronte all'inequivocabile dato letterale, IV. - Con riguardo al compenso riconosciuto al difensore in
O
M abb
avesse ritenuto di riconoscere il compenso al difensore in casi caso di patrocinio a spese dello Stato, vedi:
M
quali quello di specie, forse qualcuno avrebbe denunciato il ca- — Cass. 27 giugno 2007, Minà, id., Rep. 2007, voce cit., n.
SI
rattere eccessivamente «creativo» dell'autorità giudiziaria ed 31, secondo cui, in tema di patrocinio dei non abbienti, il difen-
IO in
una conseguente illegittima invasione del ruolo e delle scelte di sore ha diritto alla liquidazione anche dei compensi relativi
AS
competenza del potere legislativo. all'attività svolta nel procedimento di opposizione al provvedi-
so
mento di rigetto della domanda di ammissione al beneficio; per
II. - Per la manifesta infondatezza della questione di costitu- un verso, infatti, il d.p.r. 115/02 non fa decorrere gli effetti del-
es
zionalità dell'art. 12, comma 2 bis, l. 217/90 in materia di gra- l'ammissione al patrocinio dalla data del relativo provvedimen-
tuito patrocinio, nella parte in cui dispone che il compenso per to, bensì da quella in cui è stata presentata la domanda, per l'al-
nc
le impugnazioni della parte è liquidato ove le stesse non siano tro, il medesimo decreto espressamente estende gli effetti del-
D
alla difesa in ogni stato e grado, ma si limita implicitamente ad munque connesse al procedimento penale, tra le quali deve esse-
LA
esigere, ove sia prevedibile la declaratoria di inammissibilità re annoverata quella originata dal rigetto della domanda di am-
IO olo
imposta dall'essere a carico dello Stato la spesa per i compensi — Cass. 4 marzo 2004, Saula, id., Rep. 2004, voce cit., n.
c
dovuti al difensore medesimo, v. Cass. 8 gennaio 2003, Ponzio, 79, secondo cui il decreto di liquidazione dei compensi spettanti
O sci
LO
id., Rep. 2003, voce Patrocinio a spese dello Stato, n. 83. ai difensori che abbiano prestato il patrocinio a spese dello Stato
Per altri interventi della Corte costituzionale in tema di com- deve essere motivato; infatti, nello stabilire il compenso per le
Fa
pensi del difensore in caso di gratuito patrocinio, v. Corte cost. prestazioni professionali in concreto svolte dall'avvocato, il
29 gennaio 2016, n. 13, id., 2016, I, 739, con nota di richiami, giudice deve dar conto, seppure non analiticamente ed anche
R
che ha dichiarato infondata la questione di legittimità costitu- semplicemente attraverso la mera indicazione dell'importo da
zionale degli art. 106 bis d.p.r. 115/02, come introdotto dall'art. liquidare, dei criteri seguìti, desumibili dalle tariffe professiona-
1, comma 606, l. 27 dicembre 2013 n. 147, e 1, comma 607, li vigenti, dando eventualmente atto dei contenuti della valuta-
stessa legge, nella parte in cui dispongono che la riduzione di un zione preventiva di congruità, richiesta al consiglio dell'ordine
terzo degli importi dovuti al difensore si applichi anche alla li- di appartenenza, che, pur non essendo né vincolante, né obbliga-
quidazione degli onorari per prestazioni già interamente com- toria, risulta comunque di rilievo, ai fini dell'esercizio del pote-
piute prima della sua entrata in vigore. re discrezionale del giudice.
III. - In ordine alla previsione in base alla quale al difensore V. - Per la dichiarazione di incostituzionalità dell'art. 616
non spetta alcun compenso in caso di dichiarazione di inammis- c.p.p., nella parte in cui non prevedeva che la Corte di cassazio-
sibilità della impugnazione, vedi: ne, in caso d'inammissibilità del ricorso, potesse non pronuncia-
— Cass. 3 marzo 2004, Bastone, id., Rep. 2004, voce cit., n. re la condanna al pagamento di una somma in favore della cassa
80, secondo cui, in tema di gratuito patrocinio a spese dello Sta- delle ammende, a carico della parte privata che avesse proposto
to, la disposizione di cui all'art. 12, comma 2 bis, l. 217/90, in- il ricorso senza versare in colpa nella determinazione della cau-
trodotto dall'art. 11, 2° comma, l. 134/01, il quale stabilisce che sa d'inammissibilità, v. Corte cost. 13 giugno 2000, n. 186, id.,
il compenso spettante al difensore per le impugnazioni coltivate 2000, I, 3426, con nota di richiami, commentata da BERTUCCI,
dalla parte non è liquidato se le stesse sono dichiarate inammis- in Corriere trib., 2000, 2506, e da BRICCHETTI, in Guida al dir.,
sibili, non si applica nel caso in cui il difensore proponga impu- 2000, fasc. 24, 64.
gnazione per resistere all'appello del p.m.;
— Cass. 10 febbraio 2004, Ragusa, ibid., n. 81, secondo cui VI. - In ordine al compenso per i consulenti tecnici di parte,
il difensore dell'imputato ammesso al patrocinio dei non ab- in caso di patrocinio a spese dello Stato, v. Corte cost. 13 lu-
bienti a spese dello Stato ha sempre diritto ad una retribuzione, glio 2017, n. 178, Foro it., 2017, I, 2909, con nota di richiami,
dovendo escludersi che il giudice possa negare la liquidazione che ha dichiarato incostituzionale l'art. 106 bis d.p.r. 30 mag-
del compenso ritenendo la non utilità del suo operato ai fini di- gio 2002 n. 115, come introdotto dall'art. 1, comma 606, lett.
fensivi, dal momento che la sola presenza del difensore è consi- b), l. 27 dicembre 2013 n. 147, nella parte in cui non esclude-
derata necessaria per lo stesso regolare svolgimento del proces- va che la diminuzione di un terzo degli importi spettanti al
so. L'unico caso in cui l'apprezzamento dell'incidenza del- consulente tecnico di parte fosse operata in caso di applicazio-
l'attività difensiva svolta può portare all'esclusione della liqui- ne di previsioni tariffarie non adeguate a norma dell'art. 54
dazione di ogni compenso è quello previsto dall'art. 106 d.p.r. stesso d.p.r. [R. ROMBOLI]
115/02, che contempla l'ipotesi dell'impugnazione proposta che
venga dichiarata inammissibile;
— Cass. 12 novembre 2003, Ennas, ibid., n. 92, e 15 gennaio
2003, Bonfiglio, id., Rep. 2003, voce cit., n. 80, secondo le qua-
li, ai fini della configurabilità del diritto del professionista al ————————
compenso per l'opera prestata in relazione ad impugnazioni di-
chiarate poi inammissibili, non più riconosciuto dall'art. 11, 2°
comma, l. 134/01, occorre fare riferimento al momento in cui si
sono determinate le condizioni per il diritto a percepirlo, e cioè
IL FORO ITALIANO — 2018.
707 PARTE PRIMA 708
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 30 gennaio 2018, Secondo il giudice a quo, infatti, alla nuova disciplina
n. 13 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 febbraio posta dall'art. 24 d.leg. n. 40 del 2006, che ha novellato
2018, n. 6); Pres. GROSSI, Est. PROSPERETTI; Soc. Ferri l'art. 829, 3° comma, c.p.c., dovrebbe riconoscersi un rilie-
immobiliare c. Unicredit; interv. Pres. cons. ministri. vo esclusivamente processuale e, quindi, darle immediata
Ord. App. Milano 16 dicembre 2016 (G.U., 1a s.s., n. 18 applicazione ai sensi del principio tempus regit processum.
del 2017). La Corte d'appello di Milano ritiene, inoltre, che la nor-
ma che scaturisce dall'intervento delle sezioni unite, con-
Arbitrato e compromesso — Violazione delle regole di
sentendo l'impugnazione del lodo per violazione delle re-
diritto relative al merito — Sindacabilità del lodo ar-
gole di diritto anche nei casi in cui le parti non hanno pre-
bitrale — Nuova disciplina — Decorrenza — Questio-
visto espressamente tale possibilità, successivamente
a
ne infondata di costituzionalità (Cost., art. 3, 41; y cod.
all'entrata in vigore del nuovo testo dell'art. 829, 3° com-
to
proc. civ., art. 829; y d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40, modi-
fiche al codice di procedura civile in materia di processo ma, c.p.c., violi il principio dell'autonomia privata e della
en
di cassazione in funzione nomofilattica e di arbitrato a libertà contrattuale di cui all'art. 41 Cost.
norma dell'art. 1, 2° comma, l. 14 maggio 2005 n. 80, art. 2. - La questione non è fondata.
am
24, 27). 2.1. - Preliminarmente, va osservato che il giudice a quo
ritiene ostativa ad un'interpretazione costituzionalmente
on
È infondata la questione di legittimità costituzionale del- orientata della disposizione censurata l'esistenza di un «di-
l'art. 829, 3° comma, c.p.c., come sostituito dall'art. 24 ritto vivente», di cui sarebbero espressione le richiamate
O
M abb
d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40, in combinato disposto con sentenze delle sezioni unite della Corte di cassazione.
M
l'art. 27, 4° comma, stesso d.leg., nella parte in cui pre- L'interpretazione, della cui legittimità dubita il rimetten-
SI
vede, secondo il «diritto vivente», che la preclusione alla te, corrisponde a un orientamento delle sezioni unite della
IO in
sindacabilità del lodo arbitrale per violazione delle rego- Corte di cassazione, espresso con tre sentenze, per cui, nel
AS
le di diritto relative al merito in assenza di espressa pre- caso in questione, può ritenersi che ricorra un'ipotesi di
so
visione delle parti o della legge si applica ai procedimen- «diritto vivente», a cui il giudice a quo può uniformarsi o
ti nei quali la domanda di arbitrato è stata proposta suc-
es
legislativo, con esclusione di quelli azionati in forza di id., Rep. 2004, voce Impiegato dello Stato, n. 938), restan-
D
convenzioni di arbitrato stipulate prima della riforma, in do però libero, nel secondo caso, di assumere il «diritto vi-
co
legittimità costituzionale, in riferimento agli art. 3 e 41 modo ingiustificatamente diverso e non, invece, quando al-
O sci
LO
Cost., dell'art. 829, 3° comma, c.p.c., come sostituito dal- la diversità di disciplina corrispondano situazioni non assi-
l'art. 24 d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40 (modifiche al codice milabili (ex plurimis, sentenze n. 155 del 2014, id., 2014, I,
Fa
di procedura civile in materia di processo di cassazione in 2633; n. 108 del 2006, id., Rep. 2006, voce Istruzione pub-
funzione nomofilattica e di arbitrato, a norma dell'art. 1, 2° blica, n. 92, e n. 340 del 2004, id., 2005, I, 16).
R
comma, l. 14 maggio 2005 n. 80), in combinato disposto Tali non risultano, nel caso in esame, le fattispecie poste
con l'art. 27, 4° comma, medesimo d.leg., nell'interpre- a confronto, contrariamente all'avviso del giudice rimetten-
tazione, che ritiene costituire «diritto vivente», enunciata te.
dalle sentenze della Corte di cassazione, sez. un., nn. 9341, E, invero, coloro che hanno stipulato una clausola com-
9285 e 9284 del 9 maggio 2016 (Foro it., Rep. 2016, voce promissoria nella vigenza del vecchio testo dell'art. 829, 3°
Arbitrato, n. 164, ibid., n. 154, e ibid., n. 151). comma, c.p.c., che prevedeva l'impugnabilità del lodo per
Il problema interpretativo origina dalla disposizione tran- violazione delle regole di diritto, salvo che le parti non
sitoria contenuta nel citato art. 27, secondo cui «[l]e dispo- avessero autorizzato gli arbitri a decidere secondo equità o
sizioni degli art. 21, 22, 23, 24 e 25 si applicano ai proce- avessero dichiarato il lodo non impugnabile, sono in una si-
dimenti arbitrali, nei quali la domanda di arbitrato è stata tuazione obiettivamente diversa rispetto ai contraenti che,
proposta successivamente alla data di entrata in vigore del dopo il 2 marzo del 2006, vigente la nuova regola posta
presente decreto». dall'art. 24 d.leg. n. 40 del 2006, debbono esprimere una
Osserva il rimettente che, alla stregua dell'interpreta- specifica volontà per realizzare il medesimo obiettivo del-
zione indicata dalle menzionate sentenze gemelle delle se- l'impugnazione del lodo per violazione delle regole di dirit-
zioni unite, il mutato regime di impugnabilità del lodo non to.
sarebbe applicabile ai giudizi arbitrali promossi dopo il 2 Il punto di riferimento ai fini della valutazione sulla
marzo 2006, se azionati in forza di convenzione di arbitrato identità delle fattispecie non può, infatti, essere individuato
stipulata prima della riforma. solo nella data di proposizione dell'arbitrato, in quanto così
Ad avviso del rimettente sarebbe da escludere la possibi- facendo si astrarrebbe la domanda dal suo contesto, trascu-
lità di una diversa interpretazione, costituzionalmente rando il quadro normativo in cui la volontà delle parti si è
orientata, della norma censurata in quanto le citate sentenze formata e il ruolo che questa assume nell'arbitrato, come
delle sezioni unite «hanno i requisiti per essere qualificate suo indefettibile fondamento.
‘diritto vivente’, come tale non suscettibile di diversa inter- Va, poi, riconosciuta la natura sostanziale e non mera-
pretazione, fatto salvo il sindacato di costituzionalità». mente processuale della regola posta dal novellato art. 829,
Ad avviso del rimettente, la norma che scaturisce dal- 3° comma, c.p.c., a nulla rilevando che all'arbitrato sia at-
l'intervento delle sezioni unite violerebbe il principio tem- tribuita natura giurisdizionale, poiché, come rilevato dalle
pus regit processum e il principio di uguaglianza, in quanto sezioni unite della Corte di cassazione nelle richiamate sen-
a coloro che hanno, comunque, proposto domanda di arbi- tenze, «la natura processuale dell'attività degli arbitri non
trato dopo l'entrata in vigore del d.leg. n. 40 del 2006 ver- esclude che sia pur sempre la convenzione di arbitrato a de-
rebbe applicato un diverso regime processuale, a seconda terminare i limiti di impugnabilità dei lodi» (Cass., sez. un.,
che la clausola compromissoria sia stata stipulata prima o 9 maggio 2016, nn. 9341, 9285 e 9284, citate).
dopo di tale data, nonostante la circostanza che la nuova di- Quanto, poi, alla ritenuta violazione del principio tempus
sciplina non incida, in alcun modo, sulla validità e sul con- regit processum, la censura deve, pure, ritenersi infondata,
tenuto della clausola compromissoria su cui l'arbitrato ri- considerato che, come rilevato dalle sezioni unite, «la pre-
sulta fondato. senza di un'esplicita disciplina transitoria priva di rilevanza
IL FORO ITALIANO — 2018.
709 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 710
esclusiva il riferimento alla natura processuale degli atti per 40/06, l'art. 829, 3° comma, c.p.c., come riformulato dall'art. 24
risolvere le questioni di diritto intertemporale» (Cass., sez. stesso d.leg., si applica nei giudizi arbitrali promossi dopo l'en-
un., 9 maggio 2016, nn. 9341, 9285 e 9284, citate) e che, trata in vigore del suddetto decreto, ma la legge cui lo stesso art.
quindi, l'interpretazione offerta dalle citate pronunce della 829, 3° comma, c.p.c. rinvia, per stabilire se è ammessa l'impu-
Corte di cassazione appare pienamente conforme alla disci- gnazione per violazione delle regole di diritto relative al merito
plina transitoria, regolata dall'art. 27, 4° comma, d.leg. n. della controversia, è quella vigente al momento della stipulazio-
ne della convenzione d'arbitrato, v. Cass. 13 luglio 2017, n.
40 del 2006.
17339, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile; 9
2.3. - Con riferimento all'asserita violazione dell'art. 41 maggio 2016, n. 9341, id., Rep. 2016, voce Arbitrato, n. 164,
Cost., la questione deve, pure, ritenersi non fondata. commentata da DI MAJO, in Giur. it., 2016, 1449, e da CERRA-
Anche nel regime precedente alla riforma del 2006, l'au-
a
TO, in Giur. arb., 2016, 379; 9 maggio 2016, n. 9285, Foro it.,
tonomia negoziale si poneva come momento fondamentale Rep. 2016, voce cit., n. 154, commentata da CERRATO, in Giur.
to
della disciplina dell'arbitrato, in quanto la legge consentiva arb., 2016, 378; 9 maggio 2016, n. 9284, Foro it., Rep. 2016,
en
l'impugnazione del lodo, per violazione delle regole di di- voce cit., n. 151, commentata da CONSOLO e BERTOLDI, in Giur.
ritto, salva diversa volontà delle parti. it., 2016, 1451, da CERRATO, in Giur. arb., 2016, 378.
am
Il mutamento di disciplina, che restringe i motivi di im- In senso contrario, v. Cass., ord. 17 settembre 2013, n. 21205,
pugnazione del lodo arbitrale non può, quindi, essere con- Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 170, e App. Torino 21 febbraio
on
siderato come fondato sulla scelta di attribuire un maggiore 2012, id., Rep. 2016, voce cit., n. 161, secondo le quali l'art.
rilievo all'autonomia delle stesse parti, visto che essa era 829 c.p.c., nel suo nuovo testo, si applica a norma dell'art. 27,
O
M abb
pienamente salvaguardata anche nel vigore della precedente 4° comma, d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40, ai procedimenti arbitrali
M
normativa. nei quali la domanda di arbitrato è stata proposta successiva-
mente alla data di entrata in vigore del predetto decreto, pur se
SI
Si deve, anzi, ritenere che l'interpretazione avanzata, a
IO in
fronte del nuovo regime di impugnazione del lodo, dalle
riferita a clausola compromissoria stipulata in epoca anteriore.
AS
sezioni unite della Corte di cassazione tuteli proprio quel-
so
III. - Nel senso che il regolamento di competenza previsto
l'autonomia delle parti che, invece, il giudice rimettente ri- dall'art. 819 ter c.p.c., nel testo introdotto dall'art. 22 d.leg. n.
es
tiene violata. 40 del 2006, è ammissibile soltanto contro le sentenze del giu-
3. - Pertanto, la questione di legittimità costituzionale, dice ordinario, pronunciate con riferimento a procedimenti arbi-
nc
sollevata dall'ordinanza di rimessione indicata in epigrafe, trali iniziati dopo il 2 marzo 2006, v. Cass., ord. 6 settembre
D
deve essere dichiarata non fondata. 2010, n. 19047, id., 2011, I, 120, con nota di richiami, commen-
co
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non tata da CASTAGNOLA, CONSOLO e MARINUCCI, in Corriere giur.,
LA
fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 2011, 47, e da SANTINI, in Riv. arbitrato, 2010, 463.
IO olo
————————
za indicata in epigrafe.
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I
(1) I. - La questione è sollevata ponendo ad oggetto della
medesima la disposizione di legge come interpretata dalla giu- CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 18 gennaio 2018,
risprudenza della Cassazione, tale da ritenere la stessa «diritto n. 5 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 24 gennaio 2018,
vivente». n. 4); Pres. GROSSI, Est. CARTABIA; Regione Veneto (Avv.
La Corte costituzionale accetta l'impostazione del giudice a ANTONINI, MANZI) c. Pres. cons. ministri (Avv. dello Stato
quo, ma esclude che la disposizione impugnata, nella lettura DE GIOVANNI, MARIANI); interv. Aggregazione veneta -
fornita dalla Cassazione, si ponga in contrasto con il principio di Aggregazione delle associazioni maggiormente rappresen-
eguaglianza, stante la obiettiva diversità delle due situazioni po- tative degli enti ed associazioni di tutela della identità, cul-
ste a raffronto. tura e lingua venete e altro (Avv. DELLA LUNA), Associa-
In particolare, la corte rileva come il punto di riferimento ai zione per malati emotrasfusi e vaccinati - Amev e altri
fini della valutazione sull'identità delle fattispecie non può esse- (Avv. STANCA), Codacons e altra (Avv. SORRIENTO),
re individuato solo nella data di proposizione dell'arbitrato, in Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino - Condav
quanto così facendo si astrarrebbe la domanda dal suo contesto, (Avv. ODDINO).
trascurando il quadro normativo in cui la volontà delle parti si è
formata e il ruolo che questa assume nell'arbitrato, come suo Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria
indefettibile fondamento. — Commissione per il monitoraggio dei livelli essenzia-
L'ordinanza di rinvio, App. Milano 30 novembre 2016, è li di assistenza — Compiti — Questioni inammissibili di
commentata da BERTOLDI, CONSOLO e PORCELLI, in Giur. it., costituzionalità (Cost., art. 2, 3, 5, 31, 32, 34, 77, 81, 97,
2017, 1178, e riportata per esteso, con data di deposito 16 di- 117, 118, 119; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, disposizioni ur-
cembre 2016, atto di promovimento n. 61, in Foro it., Le banche genti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infet-
dati, archivio Merito ed extra, 2017.1224. tive e di controversie relative alla somministrazione di
Lo stesso giudice, in altro giudizio, ha poi sospeso l'efficacia farmaci, art. 1; y l. 31 luglio 2017 n. 119, conversione in
del lodo impugnato per violazione di norme di diritto relative al legge, con modificazioni, del d.l. 7 giugno 2017 n. 73).
merito della controversia, in quanto la pendenza della questione
di legittimità costituzionale della norma risultante dal-
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria
l'interpretazione del combinato disposto degli art. 829, 3° com- — Questione di costituzionalità — Cessazione della ma-
ma, c.p.c. e 27, 4° comma, d.leg. 40/06, sollevata in altro e di- teria del contendere — Fattispecie (Cost., art. 2, 3, 31,
verso procedimento da quello in cui è stata richiesta l'inibitoria 32, 34, 77, 81, 97, 117, 118, 119; y d.l. 7 giugno 2017 n.
di cui si tratta, rende difficile delimitare il perimetro del sinda- 73, art. 1; y l. 31 luglio 2017 n. 119).
cato della corte di appello (App. Milano 3 marzo 2017, Giur. it., Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria
1181, con nota di BERTOLDI, CONSOLO e PORCELLI). — D.l. n. 73 del 2017 — Presupposti di necessità ed ur-
genza — Questioni infondate di costituzionalità (Cost.,
II. - Per la giurisprudenza della Cassazione nel senso che, in art. 77; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. 1, 1 ter, 2, 3, 3 bis,
applicazione della disciplina transitoria dettata dall'art. 27 d.leg. 4, 5, 5 quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119).
IL FORO ITALIANO — 2018.
711 PARTE PRIMA 712
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria d.l. n. 73 del 2017, convertito, con modificazioni, dalla l.
— Impatto negativo della normativa statale sulla orga- n. 119 del 2017, nella parte in cui non valorizzano la nor-
nizzazione regionale — Questioni inammissibili di co- mativa regionale in materia di vaccinazioni, in riferimento
stituzionalità (Cost., art. 118; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, all'art. 5 Cost. (5)
art. 1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5 quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. Sono infondate le questioni di legittimità costituzionale degli
119). art. 1, commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 qua-
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria ter e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119
— Normativa statale che non valorizza quella regionale del 2017, nella parte in cui attribuiscono alla legislazione
— Questioni inammissibili di costituzionalità (Cost., art. statale la potestà di dettare una disciplina uniforme in ma-
5; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. 1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5 qua- teria di politiche vaccinali e di profilassi internazionale, in
a
ter, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119). riferimento all'art. 117, 3° e 4° comma, Cost. (6)
to
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria Sono inammissibili, per carenza assoluta di motivazione, le
en
— Tutela della salute e profilassi internazionale — Po- questioni di legittimità costituzionale degli art. 1, commi 1,
testà legislativa statale — Questioni infondate di costi- 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l. n. 73
am
tuzionalità (Cost., art. 117; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. del 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017, nella
1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5 quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119). parte in cui prevedono processi di riorganizzazione in ma-
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria
on
teria di vaccinazioni che incidono sui servizi sanitari e
— Impatto della normativa statale sul buon andamento scolastici regionali, in riferimento agli art. 31, 32, 34 e 97
O
M abb
dei servizi sanitari e scolastici regionali — Questioni Cost. (7)
M
inammissibili di costituzionalità (Cost., art. 31, 32, 34, Sono infondate le questioni di legittimità costituzionale degli
97; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. 1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5
SI
art. 1, commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 qua-
IO in
quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119). ter e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119
AS
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria del 2017, nella parte in cui introducono un ampio novero
so
— Questioni infondate di costituzionalità (Cost., art. 2, di vaccinazioni obbligatorie, in riferimento agli art. 2, 3 e
3, 32; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. 1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5 32 Cost. (8)
es
quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119). Sono inammissibili, perché generiche, le questioni di legitti-
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria
nc
dei servizi sanitari — Questioni inammissibili di costi- come convertito dalla l. n. 119 del 2017, nella parte in cui
U
tuzionalità (Cost., art. 119; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. mettono a disposizione delle regioni risorse per l'eroga-
LA
IO olo
1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5 quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119). zione dei trattamenti sanitari imposti dalla legge statale in
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria materia di vaccinazioni, in riferimento all'art. 119, 1° e 4°
C
31 luglio 2017 n. 119). 5; 5 quater e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito dalla l.
Sono inammissibili, mancando nelle censure qualsiasi argo- n. 119 del 2017, nella parte in cui prevedono la c.d. clau-
R
mentazione in merito ai profili di contrasto tra i contenuti sola di invarianza, in riferimento all'art. 81, 3° comma,
specifici del comma impugnato e i parametri costituzionali Cost. (10)
invocati, le questioni di legittimità costituzionale dell'art.
1, comma 6 ter, d.l. n. 73 del 2017, convertito, con modifi-
cazioni, dalla l. n. 119 del 2017, relativo ai compiti della II
commissione per il monitoraggio dell'attuazione del de-
creto del presidente del consiglio dei ministri di definizio- CORTE COSTITUZIONALE; ordinanza 21 novembre
ne e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza 2017, senza numero, allegata alla sentenza 18 gennaio
(Lea), in riferimento agli art. 2, 3, 5, 31, 32, 34, 77, 2° 2018, n. 5 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 24 gennaio
comma, 81, 3° comma, 97, 117, 3° e 4° comma, 118 e 119, 2018, n. 4); Pres. ed est. GROSSI; interv. Aggregazione ve-
1° e 4° comma, Cost. (1) neta - Aggregazione delle associazioni maggiormente rap-
Poiché lo ius superveniens ha avuto carattere satisfattivo presentative degli enti ed associazioni di tutela della identi-
delle pretese avanzate e le disposizioni censurate non han- tà, cultura e lingua venete e altri.
no avuto medio tempore applicazione, va dichiarata cessa- Corte costituzionale — Giudizio sulle leggi in via princi-
ta la materia del contendere in ordine alle questioni di le- pale — Intervento di terzi — Inammissibilità (Cost., art.
gittimità costituzionale dell'art. 1, commi 1, lett. g) e h), 4 27; y l. 11 marzo 1953 n. 87, norme sulla costituzione e sul
e 5, d.l. n. 73 del 2017 in materia di vaccinazioni obbliga- funzionamento della Corte costituzionale, art. 31).
torie, in riferimento agli art. 2, 3, 31, 32, 34, 77, 2° com-
ma, 81, 3° comma, 97, 117, 3° e 4° comma, 118 e 119, 1° e Nel giudizio di legittimità costituzionale in via principale è
4° comma, Cost. (2) inammissibile l'intervento di soggetti che siano privi della
Sono infondate le questioni di legittimità costituzionale, atte- potestà legislativa (nella specie, la Corte costituzionale ha
sa la sussistenza dei presupposti di necessità ed urgenza, ritenuto inammissibili gli interventi di alcune associazioni
dell'intero testo del d.l. n. 73 del 2017 e degli art. 1, com- e di alcuni privati a sostegno di due ricorsi, poi riuniti,
mi 1, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l. n. proposti dalla regione Veneto contro il d.l. 73/17, e relati-
73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017, in ri- va legge di conversione 119/17, in materia di obblighi
ferimento all'art. 77, 2° comma, Cost. (3) vaccinali, decisi con sentenza 5/18). (11)
Sono inammissibili, per carenza e genericità della motiva-
zione, le questioni di legittimità costituzionale degli art. 1,
commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 I
d.l. n. 73 del 2017, convertito, con modificazioni, dalla l.
n. 119 del 2017, nella parte in cui esercitano un impatto Corte cost. 18 gennaio 2018, n. 5
sull'amministrazione regionale che cura le pratiche vacci-
nali, in riferimento all'art. 118 Cost. (4) Diritto. — 1. - La regione Veneto ha promosso questioni
Sono inammissibili, per carenza e genericità della motiva- di legittimità costituzionale del d.l. 7 giugno 2017 n. 73 (di-
zione, le questioni di legittimità costituzionale degli art. 1, sposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale), per
commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 intero e con riguardo all'art. 1, commi da 1 a 5, e agli art. 3,
IL FORO ITALIANO — 2018.
713 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 714
4, 5 e 7 (ricorso iscritto al r.r. n. 51 del 2017); nonché dello pio di proporzionalità, la tutela della salute, collettiva e indi-
stesso decreto legge, come convertito, con modificazioni, viduale, e l'autodeterminazione personale in materia sanita-
dalla l. 31 luglio 2017 n. 119 (la quale ne ha anche modifica- ria, garantita dagli art. 2, 3 e 32 Cost., nonché dagli art. 1 e 3
to il titolo in «disposizioni urgenti in materia di prevenzione della carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea pro-
vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla clamata a Nizza il 7 dicembre 2000 e riproclamata a Stra-
somministrazione di farmaci»), per intero e con riguardo sburgo il 12 dicembre 2007 (Cdfue), dall'art. 8 della conven-
all'art. 1, commi 1, 1 bis, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter, e agli art. 3, 3 zione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà
bis, 4, 5, 5 quater e 7 (giudizio iscritto al r.r. n. 75 del 2017). fondamentali firmata a Roma il 4 novembre 1950, ratificata e
I due ricorsi sollevano questioni in gran parte analoghe e resa esecutiva con l. 4 agosto 1955 n. 848 (Cedu) e dagli art.
hanno ad oggetto, in estrema sintesi, la previsione di dieci 5, 6 e 9 della convenzione del consiglio d'Europa per la pro-
a
(inizialmente dodici) vaccinazioni obbligatorie per i minori tezione dei diritti dell'uomo e della dignità dell'essere uma-
to
fino a sedici anni di età, inclusi i minori stranieri non accom- no riguardo all'applicazione della biologia e della medicina
(convenzione sui diritti dell'uomo e sulla biomedicina, fatta
en
pagnati, stabilendo, per i casi di inadempimento, sanzioni
amministrative pecuniarie e il divieto di accesso ai servizi a Oviedo il 4 aprile 1997, la cui ratifica ed esecuzione è stata
am
educativi per l'infanzia. disposta dalla l. 28 marzo 2001 n. 145).
1.1. - In entrambi i ricorsi, il primo motivo di censura si Secondo la ricorrente, le norme censurate sarebbero inido-
on
incentra sulla violazione dell'art. 77, 2° comma, Cost., in nee o eccessive rispetto agli obiettivi di tutela della salute
«combinato disposto» con gli art. 117, 3° e 4° comma, e 118 pubblica perseguiti: a sostegno di questa affermazione, la re-
O
M abb
Cost., in relazione sia all'intero testo del decreto legge, sia gione esamina una ad una ciascuna delle vaccinazioni previ-
M
alle singole disposizioni sopra riportate. ste e solleva dubbi riguardo alla loro efficacia e, per alcuni
aspetti, alla loro sicurezza.
SI
Secondo la regione, non sussisterebbero i presupposti per
IO in
la decretazione d'urgenza: il decreto legge sarebbe stato La regione Veneto critica altresì le misure previste come
AS
emanato in assenza di una reale emergenza sanitaria che giu- conseguenza degli inadempimenti: da un lato, le sanzioni
so
stificasse l'intervento del governo; inoltre, in termini di co- amministrative non sarebbero realmente dissuasive, se effet-
perture vaccinali, l'obiettivo del novantacinque per cento tivamente esse (come indicato nelle circolari applicative) so-
es
perseguito dal decreto-legge rappresenterebbe una soglia ot- no destinate ad applicarsi una sola volta per ciascun inadem-
nc
timale, ma non critica, per il conseguimento della c.d. «im- pimento vaccinale; dall'altro lato, risulterebbe eccessiva l'e-
munità di gregge» (herd immunity, immunità o resistenza sclusione dei minori non vaccinati dai servizi educativi per
D
co
collettiva a un patogeno da parte di una comunità o popola- l'infanzia, segnatamente quando le omissioni riguardano ma-
U
zione umana); d'altra parte, l'epidemia di morbillo manife- lattie non trasmissibili per contagio.
LA
IO olo
statasi nel 2017 non determinerebbe alcun allarme e, comun- Ancora, ad avviso della ricorrente, la normativa censurata,
que, il sopraggiunto obbligo vaccinale sarebbe inidoneo a per conseguire gli auspicati obiettivi di prevenzione sanita-
C
c
contrastarla; infine, la normativa introdotta non avrebbe ope- ria, adotta misure più severe di quelle che sarebbero stretta-
O sci
LO
rebbe sulle attribuzioni regionali, di cui agli art. 117, 3° e 4° di salute collettiva conseguiti con il sistema autonomamente
comma, e 118 Cost., segnatamente in materia di tutela della stabilito dal 2007, con la l. reg. 23 marzo 2007 n. 7 (sospen-
R
salute e di istruzione. sione dell'obbligo vaccinale per l'età evolutiva), basato sulla
1.2. - Il secondo e più esteso motivo di censura è rivolto, persuasione e non sull'obbligo; dall'altro, ritiene insufficien-
nel primo ricorso, contro l'art. 1, commi da 1 a 5, e contro ti le clausole di esonero previste nel d.l. n. 73 del 2017, non-
gli art. 3, 4 e 5 d.l. n. 73 del 2017, nella versione originaria; ché la previsione (introdotta in sede di conversione) di una
nel secondo ricorso, contro l'art. 1, commi 1, 1 bis, 1 ter, 2, nuova valutazione, con possibile cessazione, di una parte de-
3, 4 e 6 ter, e contro gli art. 3, 3 bis, 4, 5, 5 quater e 7 d.l. n. gli obblighi vaccinali, da effettuarsi comunque non prima di
73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017. Viene tre anni.
denunciata la violazione degli art. 2, 3, 31, 32, 34 e 97 Cost., Infine, sarebbe violato il principio di precauzione: sarebbe
quest'ultimo in «combinato disposto» con gli art. 117, 3° e mancata una previa accurata valutazione della situazione
4° comma, e 118 Cost. Nel secondo ricorso è altresì richia- epidemiologica, peraltro senza che sia mai stato sperimentato
mato come parametro l'art. 5 Cost. un tale ampliamento degli obblighi vaccinali. A questo pro-
Ancorché la difesa regionale lo presenti come motivo di posito, la regione fa altresì proprio il rilievo, emerso nel di-
censura unitario, esso ha un contenuto eterogeneo, in quanto battito sulle norme censurate, secondo cui queste ultime
denuncia sia la violazione di parametri estranei al titolo V avrebbero introdotto «una sorta di grottesca ‘sperimentazio-
della parte seconda della Costituzione, con ridondanza sulle ne di massa’ obbligatoria (. . .), senza il sostegno di un pre-
attribuzioni regionali, sia la violazione diretta di tali attribu- ventivo sistema di farmacovigilanza e senza una supervisio-
zioni. ne bioetica».
1.3. - Sotto quest'ultimo profilo, la ricorrente lamenta che 1.4.2. - La regione lamenta altresì la violazione dell'art. 97
il carattere dettagliato delle norme censurate impedirebbe di Cost., nonché degli art. 31, 32 e 34 Cost.: sarebbero com-
qualificarle come principî fondamentali in materia di «tutela promessi il buon andamento dell'amministrazione regionale
della salute» (art. 117, 3° comma, Cost.); inoltre, sarebbero e, in particolare, la capacità di quest'ultima di erogare servizi
violate le competenze regionali in materia di «istruzione» e sanitari ed educativi, nonché di governare la programmazio-
di «formazione professionale» (art. 117, 3° e 4° comma, ne scolastica, a causa dei vincoli imposti dalle norme censu-
Cost.), nonché l'autonomia amministrativa della regione (art. rate e del particolare impegno che esse esigono sul fronte
118 Cost.). delle politiche vaccinali, distraendo risorse da altre destina-
1.4. - Per quanto riguarda i parametri estranei al titolo V, zioni.
la cui violazione ridonderebbe sulle attribuzioni sopra de- Nel secondo ricorso, la regione evoca anche l'art. 5 Cost.,
scritte, la regione Veneto formula un duplice ordine di cen- per denunciare l'uniformità imposta dalla normativa censura-
sure. ta e la mancata considerazione della più equilibrata ed effi-
1.4.1. - Pur affermando di non volere mettere in discussio- ciente attuazione dei principî costituzionali già conseguita in
ne l'utilità dei vaccini e l'interesse pubblico alla loro diffu- ambito regionale.
sione tra la popolazione, la regione contesta la repentina in- 1.5. - Il terzo e ultimo motivo di ricorso è rivolto (nel ri-
troduzione degli obblighi previsti nel d.l. n. 73 del 2017 (an- corso iscritto al r.r. n. 51 del 2017) contro l'art. 1, commi 1,
che dopo la loro riduzione operata in sede di conversione 4 e 5, e gli art. 3, 4, 5 e 7 d.l. n. 73 del 2017, nonché (nel ri-
dalla l. n. 119 del 2017), ritenendo che il legislatore non ab- corso iscritto al r.r. n. 75 del 2017) contro l'art. 1, commi 1,
bia bilanciato in modo equilibrato, conformemente al princi- 1 bis, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter, e contro gli art. 3, 3 bis, 4, 5, 5
IL FORO ITALIANO — 2018.
715 PARTE PRIMA 716
quater e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119 gatorie» (d.p.r. n. 1518 del 1967, art. 47, 1° comma). Tale
del 2017. previsione fu superata in seguito (attraverso la novella del-
Queste disposizioni violerebbero l'art. 81, 3° comma, l'art. 47, appena citato, disposta dall'unico articolo del d.p.r.
Cost., con ridondanza sull'autonomia finanziaria regionale 26 gennaio 1999 n. 355, recante «regolamento recante modi-
garantita dall'art. 119, 1° e 4° comma, Cost., i quali sarebbe- ficazioni al d.p.r. 22 dicembre 1967 n. 1518, in materia di
ro anche violati in via diretta, in quanto le norme oggetto certificazioni relative alle vaccinazioni obbligatorie»), fermo
della censura imporrebbero spese e responsabilità nuove alle restando il controllo sulle certificazioni relative alle vaccina-
amministrazioni sanitarie e alle istituzioni scolastiche ed zioni e rivaccinazioni obbligatorie all'atto dell'ammissione
educative, senza che sia stato previsto, né ovviamente coper- alle scuole o agli esami e la segnalazione delle eventuali
to, alcun maggiore onere finanziario, essendosi al contrario omissioni, da parte dei responsabili delle scuole e degli isti-
a
introdotta (al 2° comma del censurato art. 7) una clausola di tuti di istruzione, alle amministrazioni sanitarie, e fermo re-
to
invarianza o neutralità finanziaria. A tale proposito, gli ar- stando altresì, ricorrendone i presupposti, il potere del-
en
gomenti della regione Veneto ripercorrono criticamente i l'autorità sanitaria di adottare interventi d'urgenza, ai sensi
contenuti della relazione tecnica allegata al disegno di legge, dell'art. 117 d.leg. 31 marzo 1998 n. 112 (conferimento di
am
poi approvato come l. n. 119 del 2017, e (nel secondo ricor- funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed
so) riprendono i rilievi formulati dal servizio del bilancio del agli enti locali, in attuazione del capo I della l. 15 marzo
on
senato nel corso dell'esame dello stesso disegno di legge. La 1997 n. 59).
ricorrente fornisce proprie stime in merito ai maggiori oneri, 3.2. - Frattanto, soprattutto a partire dal piano sanitario na-
O
M abb
non coperti, che le disposizioni censurate porrebbero a suo zionale per il triennio 1996-1998 (approvato con d.p.r. 23 lu-
M
carico. glio 1998), venivano fissati obiettivi di politica vaccinale,
SI
2. - In via del tutto preliminare, i due giudizi devono esse- anche in termini di copertura per determinate coorti di popo-
IO in
re riuniti, attesa la loro connessione (sentenze n. 220 del lazione, relativi a vaccinazioni ulteriori rispetto a quelle ob-
AS
2013, Foro it., 2013, I, 2706; n. 216 del 2008, id., Rep. 2008, bligatorie, considerate meritevoli di essere raccomandate e,
so
voce Regione, n. 240, e n. 430 del 2007, id., 2008, I, 369), e per questo, offerte gratuitamente e attivamente — dunque
deve essere confermata l'inammissibilità degli interventi ad con impegno e iniziativa diretta dei servizi sanitari — a tutti
es
adiuvandum, per le ragioni indicate nell'ordinanza letta du- gli interessati. Ad esempio, già nel piano sanitario appena ci-
nc
rante l'udienza del 21 novembre 2017, qui allegata. tato era stabilito che la copertura vaccinale per la popolazio-
3. - Prima di esaminare le questioni di legittimità costitu- ne di età inferiore ai ventiquattro mesi, anche immigrata, ol-
D
co
zionale e nei limiti di quanto necessario a tale fine, occorre tre a quanto già previsto in materia di vaccinazioni obbliga-
U
svolgere un duplice ordine di premesse, relative ad alcuni torie, dovesse raggiungere almeno il novantacinque per cento
LA
IO olo
profili della normativa in materia vaccinale anteriore alle di- su tutto il territorio nazionale per morbillo, rosolia, parotite,
sposizioni censurate, al contesto in cui queste ultime hanno pertosse ed Haemophilus influenzae di tipo B (Hib). Gli
C
c
preso forma e ai loro contenuti. obiettivi di copertura sono stati riconsiderati, confermati ed
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3.1. - Alla vigilia del d.l. n. 73 del 2017, gli obblighi vac- estesi negli atti di programmazione succedutisi nel corso de-
cinali generali per la popolazione in età pediatrica erano gli anni: segnatamente, il piano nazionale vaccini 1999-2000
Fa
quelli previsti dalla l. 6 giugno 1939 n. 891 (obbligatorietà (oggetto dell'accordo del 18 giugno 1999 sancito dalla con-
della vaccinazione antidifterica), dalla l. 5 marzo 1963 n. 292 ferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
R
(vaccinazione antitetanica obbligatoria), dalla l. 4 febbraio province autonome di Trento e Bolzano — di seguito confe-
1966 n. 51 (obbligatorietà della vaccinazione antipoliomieli- renza Stato-regioni); il nuovo piano nazionale vaccini
tica) e dalla l. 27 maggio 1991 n. 165 (obbligatorietà della (Npnv) 2005-2007 (oggetto dell'accordo del 3 marzo 2005
vaccinazione contro l'epatite virale B). sancito nuovamente dalla conferenza Stato-regioni); il piano
In queste leggi, la certificazione relativa all'esecuzione nazionale prevenzione vaccinale (Pnpv) 2012-2014 (oggetto
della vaccinazione era prevista come documentazione da dell'intesa del 22 febbraio 2012 sancita dalla conferenza Sta-
presentare all'atto dell'iscrizione alle scuole primarie e ad al- to-regioni); da ultimo, il Pnpv 2017-2019 (oggetto di analoga
tre collettività infantili (l. n. 891 del 1939, art. 3-4; l. n. 292 intesa sancita il 19 gennaio 2017).
del 1963, art. 3 bis, introdotto dall'art. 1 l. 20 marzo 1968 n. Nel contesto di questa graduale evoluzione e in funzione
419, intitolata «modificazioni alla l. 5 marzo 1963 n. 292, re- dei relativi obiettivi, sono stati altresì adottati una serie di ca-
cante provvedimenti per la vaccinazione antitetanica obbli- lendari vaccinali, nei quali sono state riportate le vaccinazio-
gatoria»; l. n. 51 del 1966, art. 4; l. n. 165 del 1991, art. 2, ni obbligatorie e raccomandate: dapprima con il d.m. 7 aprile
anche con riguardo all'ammissione agli esami di licenza per 1999 (nuovo calendario delle vaccinazioni obbligatorie e
gli studenti della scuola media inferiore). Nei casi di inot- raccomandate per l'età evolutiva); successivamente con i ca-
temperanza erano previste — anche per effetto della l. 24 lendari inclusi nel Npnv 2005-2007, nel Pnpv 2012-2014 e
novembre 1981 n. 689 (modifiche al sistema penale) — san- nel Pnpv 2017-2019.
zioni amministrative di carattere pecuniario, di importo da 30 3.3. - Parallelamente, sono emersi dubbi sulla capacità del
a 154 euro (l. n. 419 del 1968, art. 3), da 10 a 154 euro (l. n. già ricordato apparato sanzionatorio di contribuire in misura
51 del 1966, art. 3) e da 51 a 258 euro (l. n. 165 del 1991, effettiva al raggiungimento degli obiettivi di politica vacci-
art. 7; non era prevista una sanzione autonoma per l'omis- nale. Per questo, nonostante rimanessero in vigore le norme
sione della vaccinazione antidifterica, solitamente sommini- già citate in materia di vaccinazioni obbligatorie, a partire
strata, però, congiuntamente a quella antitetanica). dal Npnv 2005-2007 si è consentito che un percorso per la
Inoltre, nell'ambito della disciplina dei servizi di medicina sospensione sperimentale dell'obbligo vaccinale fosse intra-
scolastica, preposti anche a funzioni di difesa contro le ma- preso nelle regioni nelle quali i servizi vaccinali avessero
lattie infettive (d.p.r. 11 febbraio 1961 n. 264, recante «di- raggiunto determinate condizioni di efficacia ed efficienza
sciplina dei servizi e degli organi che esercitano la loro atti- (sistema informativo efficace, con anagrafe vaccinale ben
vità nel campo dell'igiene e della sanità pubblica», art. 9 ss., organizzata; copertura adeguata; sistema di sorveglianza sen-
specialmente art. 11, 2° comma, lett. b; d.p.r. 22 dicembre sibile, specifico e integrato nei flussi informativi regionali e
1967 n. 1518, recante «regolamento per l'applicazione del ti- aziendali; monitoraggio degli eventi avversi).
tolo III d.p.r. 11 febbraio 1961 n. 264, relativo ai servizi di In questa direzione si è mossa, tra le altre, la regione Ve-
medicina scolastica») veniva introdotta la regola generale se- neto, con la già citata l. reg. n. 7 del 2007, seguìta da una se-
condo cui «[i] direttori delle scuole e i capi degli istituti di rie di atti amministrativi, che hanno dato forma, nel-
istruzione pubblica o privata non possono ammettere alla l'insieme, al sistema cui la difesa dell'odierna ricorrente ha
scuola o agli esami gli alunni che non comprovino, con la più volte fatto riferimento in questo giudizio.
presentazione di certificato rilasciato ai sensi di legge, di es- L'art. 1 di questa legge regionale è stato sospettato di ille-
sere stati sottoposti alle vaccinazioni e rivaccinazioni obbli- gittimità costituzionale, in quanto sospendeva gli obblighi
IL FORO ITALIANO — 2018.
717 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 718
vaccinali esclusivamente per i nati dal 1° gennaio 2008. Nel regionale mettono in evidenza un trend in diminuzione de-
dichiarare inammissibile tale questione, sollevata in via inci- terminato dalla scarsa percezione del rischio da parte dei ge-
dentale in riferimento all'art. 3 Cost., per difetto di motiva- nitori per le vaccinazioni dell'infanzia» e ha preso provve-
zione sulla rilevanza (ordinanza n. 87 del 2010, id., Rep. dimenti al riguardo (deliberazione della giunta regionale 29
2010, voce cit., n. 518), questa corte ha peraltro osservato novembre 2016, n. 1935), adottando tra l'altro procedure per
che la disposizione legislativa non era stata, «viceversa, ap- la gestione della mancata adesione alle vaccinazioni e per il
prezzata con riguardo all'osservanza, da parte del legislatore recupero delle coperture. In particolare, la regione ha previ-
regionale, dei principî fondamentali in materia di tutela della sto che, all'atto dell'iscrizione a nidi e scuole dell'infanzia,
salute, affidati dall'art. 117, 3° comma, Cost., alla competen- debba essere nuovamente presentata (a differenza di quanto
za della legge statale». disposto in precedenza) la documentazione sulle avvenute
a
3.4. - In breve, fermi gli obblighi di legge per le vaccina- vaccinazioni; che tale documentazione sia inviata al sindaco
to
zioni «storiche» contro la difterite, il tetano, la poliomielite e e al servizio igiene e sanità pubblica (Sisp) territorialmente
en
l'epatite virale di tipo B, il legislatore nazionale in anni più competente, per la valutazione sul rischio individuale e col-
recenti ha gradualmente esteso il novero delle vaccinazioni lettivo di ammissione di bambini non vaccinati o vaccinati in
am
proposte gratuitamente e attivamente alla popolazione, in- modo incompleto; che spetti al sindaco, quale autorità sanita-
cludendovi, tra l'altro, tutte quelle considerate nel d.l. n. 73 ria locale, assumere eventualmente la decisione di allontana-
on
del 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017. Nell'ulti- re temporaneamente i bambini in questa situazione o di non
mo decennio, inoltre, si è consentito alle regioni, a determi- ammetterli alla frequenza, su parere del Sisp.
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nate condizioni, di sperimentare una sospensione temporanea 3.7. - Si inserisce in questo contesto anche il Pnpv 2017-
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degli obblighi legislativi, allo scopo di conseguire la copertu- 2019, varato pochi mesi prima del decreto legge impugnato,
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ra vaccinale esclusivamente attraverso la raccomandazione e il quale manteneva una posizione interlocutoria sull'obbligo
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la persuasione della popolazione interessata. vaccinale e sull'eventualità del suo superamento, laddove os-
AS
Tuttavia, da alcuni anni a questa parte, si è rilevata una servava che il percorso in questa direzione, anche sulla base
so
tendenza al calo delle coperture vaccinali. In questa sede, ba- delle esperienze regionali, avrebbe dovuto essere oggetto di
sterà ricordare che, secondo il Pnpv 2017-2019, in estrema approfondimento, con la possibilità di generare «una norma-
es
sintesi, le coperture vaccinali sono cresciute fino a stabiliz- zione aggiornata, garantendo, peraltro, la protezione degli
nc
zarsi sino alla metà del primo decennio del 2000, raggiun- individui e delle comunità, con misure correlate, come, ad
gendo il novantacinque per cento, ma non per morbillo, paro-
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tite e rosolia. Per contro, i dati più recenti (riferiti al 2015 e zione delle vaccinazioni previste dal calendario per l'ingres-
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no, in atto già nei tre anni precedenti. 3.8. - Nel corso del 2017, peraltro, dopo la pubblicazione
Anche il «report sull'attività vaccinale dell'anno 2016 - del Pnpv 2017-2019, ulteriori preoccupazioni sono insorte a
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copertura vaccinale a ventiquattro mesi (coorte 2014)» della seguito di un'epidemia di morbillo, che ha avuto il suo picco
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regione Veneto (prodotto dalla parte ricorrente) parla di un nella primavera, con caratteristiche particolari anche per il
«un continuo trend decrescente», rispetto al quale «per la numero dei casi (4.885, con 4 decessi, secondo il bollettino
Fa
prima volta dopo anni si rileva un cambio di tendenza», con pubblicato settimanalmente dell'Istituto superiore di sanità,
riguardo all'ultima coorte considerata (2014). Iss, aggiornato al 12 dicembre 2017), l'età mediana dei pa-
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3.5. - Analoghe preoccupazioni, del resto, avevano già da- zienti (ventisette anni) e il tasso di complicanze e ospedaliz-
to adito a un dibattito nel quale si sono inserite, tra l'altro, la zazione.
mozione «L'importanza delle vaccinazioni» approvata all'u- 4. - In questo contesto, interviene il d.l. n. 73 del 2017, del
nanimità il 24 aprile 2015 dal comitato nazionale di bioetica quale è opportuno ora passare in rassegna i contenuti, prima
(Cnb); il «documento sui vaccini» approvato, anch’esso e dopo la conversione disposta dalla l. n. 119 del 2017.
all'unanimità, l'8 luglio 2016 dal consiglio della federazione
4.1. - Inizialmente l'art. 1, 1° comma, prevedeva dodici
nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoia-
vaccinazioni obbligatorie e gratuite: oltre alle quattro stori-
tri; il rapporto «i vaccini» elaborato da un gruppo di lavoro
camente obbligatorie (contro difterite, tetano, poliomielite ed
dell'Accademia nazionale dei Lincei, del 12 maggio 2017 (di
epatite B), quelle contro pertosse, Hib, meningococco di tipo
poco anteriore all'approvazione del d.l. n. 73 del 2017).
B e C, morbillo, rosolia, parotite e varicella. L'obbligo ri-
Pur nella varietà delle impostazioni, questi documenti
guarda i minori di età compresa tra zero e sedici anni, «in
convergono nello stigmatizzare il calo delle coperture e nel
base alle specifiche indicazioni del calendario vaccinale rela-
raccomandare maggiore impegno e responsabilità nella dif-
tivo a ciascuna coorte di nascita».
fusione delle vaccinazioni contro le malattie prevenibili. In
particolare, il Cnb, nella predetta mozione, riteneva che do- Poiché tutte le vaccinazioni in esame erano già previste
vessero «essere fatti tutti gli sforzi per raggiungere e mante- nei calendari vaccinali, nei termini ivi stabiliti, ed esattamen-
nere una copertura vaccinale ottimale attraverso programmi te negli stessi termini sono rese obbligatorie dal decreto leg-
di educazione pubblica e degli operatori sanitari, non esclu- ge impugnato, nessuna di esse è propriamente nuova: nuovi
dendo l'obbligatorietà in casi di emergenza». sono, invece, solo gli obblighi e le misure, anche sanzionato-
3.6. - Dagli ultimi mesi del 2016, alcune regioni ed enti rie, destinate a renderli effettivi. Pertanto, il decreto legge
locali hanno previsto che l'assolvimento dell'obbligo vacci- non ha introdotto nuove vaccinazioni, ma ha ripristinato ov-
nale costituisca requisito di accesso ai servizi educativi della vero esteso l'obbligo di sottoporre i minori alle vaccinazioni
prima infanzia: v., ad esempio, la l. reg. Emilia-Romagna 25 già previste dai piani sanitari.
novembre 2016 n. 19 (servizi educativi per la prima infanzia. Il 2° e 3° comma dell'art. 1 individuavano due fattispecie
Abrogazione della l. reg. 10 gennaio 2000 n. 1), art. 6, 2° di deroga agli obblighi di vaccinazione, nei casi di immuniz-
comma; la l. reg. Calabria 22 febbraio 2017 n. 6, recante zazione a seguito di malattia naturale comprovata, nonché
«requisito di accesso ai servizi educativi per la prima infan- nei casi di pericolo per la salute, in relazione a specifiche
zia. Modifiche alla l. reg. 29 marzo 2013 n. 15 (norme sui condizioni cliniche documentate: in questi casi, le vaccina-
servizi educativi per la prima infanzia)»; inoltre, tra la fine zioni possono essere omesse o differite.
del 2016 e l'inizio del 2017, progetti di legge analoghi sono In sede di conversione, all'art. 1 si è esplicitato che gli ob-
stati presentati anche in Umbria, Lazio e Toscana, nonché in blighi riguardano anche i minori stranieri non accompagnati.
Friuli-Venezia Giulia. Inoltre, fermo restando il rinvio alle specificazioni del ca-
La stessa regione Veneto, come confermato dalla sua dife- lendario vaccinale nazionale riferito a ciascuna coorte di na-
sa, pur ribadendo la propria opzione a favore del superamen- scita, le vaccinazioni obbligatorie e gratuite sono ridotte da
to dell'obbligo vaccinale, ha dato atto che «[l]e ultime rile- dodici a dieci. Restano obbligatorie quelle contro poliomieli-
vazioni delle coperture vaccinali sia a livello nazionale che te, difterite, tetano ed epatite B, nonché contro pertosse e Hib
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719 PARTE PRIMA 720
(1° comma); sono altresì obbligatorie le vaccinazioni contro prevede altresì l'esercizio di poteri sostitutivi da parte del
morbillo, rosolia, parotite e varicella (comma 1 bis). governo a norma dell'art. 120, 2° comma, Cost., e dell'art. 8
Non sono obbligatorie, ma vengono offerte attivamente e l. n. 131 del 2003, in presenza «di specifiche condizioni di
gratuitamente le vaccinazioni anti-meningococcica B e C e, rischio elevato per la salute pubblica».
inoltre, quelle contro pneumococco e rotavirus (comma 1 4.3. - Gli art. da 3 a 5 disciplinano la verifica degli adem-
quater). pimenti vaccinali al momento dell'iscrizione e altri profili di
La legge di conversione ha altresì introdotto il comma 1 competenza dell'amministrazione scolastica.
ter, il quale prevede che per le vaccinazioni di cui al comma Ai sensi dell'art. 3 (che in sede di conversione ha subìto
1 bis, decorsi tre anni dall'entrata in vigore della legge di modifiche che non occorre qui menzionare), all'atto del-
conversione e poi con cadenza triennale, il ministro della sa- l'iscrizione del minore ed entro il termine previsto a tal fine,
a
lute può con proprio decreto disporre la sospensione del- i responsabili delle istituzioni educative sono tenuti a richie-
to
l'obbligo, alla luce delle risultanze delle verifiche dei dati dere ai genitori o ai tutori la presentazione, in alternativa, di
en
epidemiologici, delle reazioni avverse e delle coperture rag- una delle seguenti documentazioni (1° comma): la certifica-
giunte e seguendo una procedura che coinvolge organismi zione dell'avvenuta effettuazione delle vaccinazioni, o del
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tecnico-scientifici, la conferenza Stato-regioni e le commis- differimento o esonero; una dichiarazione sostitutiva, con
sioni parlamentari competenti. successiva presentazione delle certificazioni; la richiesta del-
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4.2. - Quanto alle sanzioni da applicarsi in caso di ina- le vaccinazioni presentata all'Asl. La mancata presentazione
dempimento, la legge di conversione ha introdotto significa- di almeno uno di tali documenti (2° comma) è segnalata dai
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tive modificazioni. Nel decreto legge iniziale, l'art. 1, 4° dirigenti entro dieci giorni alle Asl.
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comma, primo periodo, comminava una sanzione ammini- In merito all'ammissione alle strutture educative, il decre-
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strativa pecuniaria, da 500 a 7.500 euro nei confronti di geni- to opera, al 3° comma dell'art. 3, una distinzione: nei servizi
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tori e tutori in caso di inosservanza di tutti gli obblighi vac- educativi per l'infanzia e nelle scuole dell'infanzia, la pre-
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cinali. La relazione illustrativa del disegno di legge di con- sentazione della documentazione costituisce requisito di ac-
so
versione (XVII legislatura, A.C. n. 4533, presentato il 7 giu- cesso; in tutte le altre scuole, la mancata presentazione non
gno 2017 e trasferito il giorno dopo all'altro ramo del parla- impedisce né la frequenza, né gli esami.
es
mento come A.S. n. 2856) sottolineava che si trattava di una L'art. 3 bis, introdotto in sede di conversione, prevede una
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sanzione da dieci a trenta volte superiore a quelle vigenti, ma semplificazione degli adempimenti in esame a carico delle
da applicare una sola volta, a prescindere dal numero di vac- famiglie, a decorrere dall'anno scolastico 2019/2020.
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cinazioni omesse, in relazione a ciascuna contestazione, ai L'art. 4, convertito con modifiche al testo originario irrile-
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sensi dell'art. 8 l. n. 689 del 1981 (il punto è ribadito nelle vanti in questa sede, concerne l'inserimento nelle classi dei
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circolari successive alla conversione del decreto legge). minori che non abbiano effettuato le vaccinazioni obbligato-
Prima di procedere all'applicazione delle sanzioni, il se- rie: li si dovrebbe inserire, di norma, in classi nelle quali sia-
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condo periodo del 4° comma prevedeva una preventiva fase no presenti solo minori vaccinati o immunizzati, fermi re-
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di contestazione, da parte dell'azienda sanitaria locale (Asl), stando il numero delle classi determinato secondo le disposi-
con esclusione della sanzione qualora il vaccino (o la prima zioni vigenti e i limiti delle dotazioni organiche del persona-
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dose) fosse somministrato nel termine indicato nell'atto di le derivanti dalle norme richiamate nello stesso art. 4. Inol-
contestazione (e tutto il ciclo, con le dosi successive alla tre, i dirigenti devono comunicare annualmente all'Asl le
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prima, fosse completato nei tempi stabiliti). Il terzo periodo classi nelle quali sono presenti più di due minori non vacci-
del 4° comma faceva rinvio, per l'accertamento, la contesta- nati.
zione e l'irrogazione delle sanzioni in esame, alle norme ge- L'art. 5 (modificato in sede di conversione) detta norme
nerali (in quanto compatibili) sulle sanzioni amministrative transitorie per l'anno scolastico 2017/2018.
di cui al capo I, sezioni I e II, l. n. 689 del 1981. 4.4. - La l. n. 119 del 2017 ha, inoltre, inserito nel d.l. n.
Il 5° comma prevedeva che, decorsi inutilmente i termini 73 del 2017 gli art. 5 bis, 5 ter e 5 quater, dedicati alla mate-
di cui al 4° comma, l'Asl segnalasse le violazioni alla procu- ria degli indennizzi di cui alla l. 25 febbraio 1992 n. 210 (in-
ra della repubblica presso il tribunale per i minorenni per gli dennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di
eventuali adempimenti di competenza. tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfu-
Dopo la conversione, il 4° comma — che ora fa riferimen- sioni e somministrazione di emoderivati). In particolare,
to anche agli affidatari, oltre che a genitori e tutori — espli- l'art. 5 quater prevede: «[l]e disposizioni di cui alla l. 25
cita un punto già emerso nelle circolari emanate in relazione febbraio 1992 n. 210, si applicano a tutti i soggetti che, a
al decreto legge originario (e ribadito in quelle relative al de- causa delle vaccinazioni indicate nell'art. 1, abbiano riporta-
creto legge convertito): gli inadempienti sono anzitutto «con- to lesioni o infermità dalle quali sia derivata una menoma-
vocati dall'azienda sanitaria locale territorialmente compe- zione permanente dell'integrità psico-fisica».
tente per un colloquio al fine di fornire ulteriori informazioni 4.5. - L'art. 7 d.l. n. 73 del 2017 — non modificato in sede
sulle vaccinazioni e di sollecitarne l'effettuazione» (primo di conversione — detta le disposizioni finanziarie. Il 1°
periodo). È confermato che all'eventuale, successiva conte- comma dà copertura agli oneri di cui all'art. 2, 3° comma
stazione da parte dell'Asl non segue una sanzione, se nel (campagne informative). Il 2° comma riporta la clausola di
termine indicato dalla stessa Asl ha luogo la vaccinazione o invarianza o neutralità finanziaria: «[d]all'attuazione del pre-
la somministrazione della prima dose (sempre che poi il ciclo sente decreto, a eccezione delle disposizioni di cui all'art. 2,
sia debitamente completato). 3° comma, non devono derivare nuovi o maggiori oneri a ca-
In caso di inottemperanza, viene comminata una sanzione, rico della finanza pubblica». Il 3° comma conferisce le usuali
significativamente ridotta rispetto alla misura prevista nel autorizzazioni al ministro dell'economia e delle finanze per
decreto legge originario: da un minimo di 100 a un massimo le conseguenti variazioni di bilancio.
di 500 euro (in luogo di un minimo di 500 a un massimo di Singole misure di spesa, introdotte in sede di conversione
7.500 euro). dalla l. n. 119 del 2017, sono state coperte con distinte dispo-
Il 5° comma dell'art. 1, recante la segnalazione del- sizioni introdotte nel testo del decreto (così l'art. 4 bis, in
l'inadempimento alla procura della repubblica presso il tri- materia di anagrafe vaccinale e l'art. 5 ter, in materia di per-
bunale per i minorenni, è stato soppresso. sonale comandato per la gestione delle pratiche indennitarie).
È stato inserito il comma 6 ter, il quale, a garanzia del 5. - Ciò premesso, è possibile svolgere un primo gruppo di
conseguimento degli obiettivi del calendario vaccinale na- considerazioni preliminari sull'ammissibilità delle questioni
zionale, prevede funzioni di verifica e di impulso da parte di legittimità costituzionale promosse dalla regione Veneto.
della commissione per il monitoraggio dell'attuazione del 5.1. - Sono inammissibili le questioni sollevate, nel secon-
decreto del presidente del consiglio dei ministri di definizio- do ricorso, contro l'art. 1, comma 6 ter, d.l. n. 73 del 2017,
ne e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea) e convertito, con modificazioni, dalla l. n. 119 del 2017, relati-
IL FORO ITALIANO — 2018.
721 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 722
va ai compiti della commissione per il monitoraggio del- n. 51 del 2017, per effetto delle modifiche apportate, in sede
l'attuazione del decreto del presidente del consiglio dei mini- di conversione, dalla l. n. 119 del 2017.
stri di definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di 5.3.1. - Al riguardo, in primo luogo, si deve confermare un
assistenza (Lea). orientamento costante della giurisprudenza di questa corte, in
Questa disposizione è considerata nella premessa in fatto base al quale la materia del contendere cessa solo se lo ius
del ricorso, nonché nell'epigrafe dei singoli motivi. Tuttavia, superveniens ha carattere satisfattivo delle pretese avanzate
nell'esposizione delle censure è completamente ignorata, non con il ricorso e se le disposizioni censurate non hanno avuto
rilevandosi alcuna argomentazione in merito ai profili di medio tempore applicazione (tra le molte, le sentenze n. 33
contrasto tra i contenuti specifici di questo comma e i para- del 2017 e n. 8 del 2017, id., 2017, I, 817, nonché le sentenze
metri costituzionali invocati. Considerato che, oltretutto n. 263 del 2016 e n. 147 del 2016, id., 2016, I, 3358). Questo
a
(come si dirà meglio più avanti), i Lea ricomprendono un vale anche allorché sia censurato un decreto legge e le novità
to
numero di vaccinazioni più elevato di quelle previste dal d.l. normative siano introdotte dalla legge di conversione dello
en
n. 73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017, il di- stesso (v., ad esempio, le sentenze n. 311 del 2012, id., Rep.
fetto argomentativo è causa di inammissibilità delle censure, 2013, voce Contabilità dello Stato, n. 53; n. 153 del 2011,
am
conformemente alla giurisprudenza costante di questa corte id., Rep. 2011, voce Spettacoli, n. 3; n. 200 del 2009, id.,
(sentenze n. 197 del 2017; n. 107 del 2017; n. 105 del 2017; 2009, I, 3285).
on
n. 273 del 2016; n. 265 del 2016, id., 2017, I, 433; n. 249 del In secondo luogo, occorre precisare, con specifico riguar-
2016, id., Rep. 2016, voce cit., nn. 188, 265, 330; n. 239 del do ai ricorsi aventi ad oggetto decreti legge, che possono
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2016, ibid., n. 404; n. 141 del 2016, id., 2017, I, 106, e n. 63 considerarsi satisfattive non solo le modifiche che corrispon-
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del 2016, ibid., 1451; n. 251 del 2015, id., 2016, I, 390; n. dono alle pretese avanzate dalle ricorrenti, ma anche la pura
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233 del 2015, id., Rep. 2015, voce cit., nn. 308, 318; n. 218 e semplice soppressione delle disposizioni censurate (senten-
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del 2015, ibid., nn. 281, 284; n. 153 e n. 142 del 2015, ibid., ze n. 153 del 2011, cit.), quando non è prevista alcuna sal-
AS
nn. 279, 283, e ibid., voce Valle d'Aosta, n. 8). vezza degli effetti eventualmente prodottisi (sentenza n. 200
so
5.2. - Devono essere respinte le eccezioni della difesa sta- del 2009, cit.). Similmente, possono considerarsi satisfattive
es
tale, secondo cui non vi sarebbe alcuna ridondanza sulle at- le modifiche delle disposizioni del decreto legge che, per il
tribuzioni regionali delle questioni prospettate dalla difesa loro contenuto, equivalgano a un rifiuto parziale di conver-
nc
regionale in riferimento a parametri estranei al titolo V della sione (sentenza n. 367 del 2010, id., Rep. 2011, voce Cala-
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parte seconda della Costituzione. mità pubbliche, n. 9) e, pertanto, travolgano con effetto ex
co
Le regioni possono evocare tali parametri quando le viola- tunc la norma emendata per la parte non convertita (stabilen-
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zioni così denunciate siano potenzialmente idonee a riper- do contestualmente una nuova norma, valida solo per il futu-
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cuotersi sulle loro attribuzioni costituzionali, sempre che mo- ro, secondo il principio di cui all'art. 15, 3° comma, l. 23
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tivino sufficientemente sul punto, indicando sia la specifica agosto 1988 n. 400, recante «disciplina dell'attività di gover-
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competenza asseritamente offesa, sia le ragioni della lesione no e ordinamento della presidenza del consiglio dei mini-
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(si vedano, ad esempio, le sentenze n. 13 del 2017; n. 141 del stri»). In tutti questi casi, occorre comunque verificare che la
2016, cit.; n. 110 del 2016, id., Rep. 2016, voce Idrocarburi, norma censurata originariamente non abbia avuto applica-
Fa
n. 4; n. 29 e n. 8 del 2016, id., 2016, I, 1131, e id., Rep. zione nel frattempo.
2016, voce Regione, n. 197); con riguardo alla violazione 5.3.2. - Alla luce di tali principî, la materia del contendere
R
dell'art. 77 Cost., le sentenze n. 287 del 2016; n. 244 e n. 65 può ritenersi cessata limitatamente all'art. 1, 4° e 5° comma,
del 2016, ibid., voce Sanità pubblica e sanitari, n. 494, e id., d.l. n. 73 del 2017, per effetto delle modifiche apportate dalla
2017, I, 109; con riguardo alla violazione dell'art. 81 Cost., legge di conversione n. 119 del 2017.
oltre alle già citate sentenze n. 244 e n. 8 del 2016, le senten- Infatti, l'art. 1, 5° comma, è stato puramente e semplice-
ze n. 127 del 2016, id., 2016, I, 3740, e n. 252 del 2015, mente soppresso. Considerato che la segnalazione alla procu-
ibid., 382). È invece escluso che parametri estranei al riparto ra della repubblica presso il tribunale per i minorenni ivi
delle attribuzioni costituzionali possano essere invocati al- prevista avrebbe dovuto avvenire al termine di un complesso
lorché una regione pretenda di agire «a tutela della popola- procedimento, di cui al precedente 4° comma, è ragionevole
zione di cui la stessa è espressione in ordine a materie e valo- ritenere che sia mancata l'applicazione medio tempore.
ri costituzionalmente garantiti» (sentenza n. 116 del 2006, L'art. 1, 4° comma, è stato oggetto di modifiche incisive: è
id., Rep. 2006, voce Agricoltura, n. 41, relativamente a cen- stato esplicitamente introdotto un previo colloquio personale
sure sviluppate anche in riferimento all'art. 32 Cost.). presso l'Asl con i genitori, tutori o affidatari; le sanzioni
Nel caso odierno, la regione si avvicina a questo crinale, amministrative sono state drasticamente ridotte. Modifiche
allorché si diffonde in argomenti incentrati su diritti indivi- siffatte, pur non rispondendo di per sé alle pretese di parte ri-
duali, come quello di autodeterminazione in materia sanita- corrente, debbono considerarsi equivalenti a una mancata
ria. Nondimeno, in entrambi i ricorsi i requisiti di ammissibi- conversione parziale delle previsioni originarie con effetto ex
lità possono ritenersi soddisfatti: la regione ha indicato le tunc, ferma restando l'efficacia per il futuro della disposizio-
proprie attribuzioni che sarebbero incise, con l'immediatezza ne come convertita. Considerato che l'originario art. 1, 4°
tipica delle misure dettate in via d'urgenza, dalle norme in comma, è rimasto in vigore solo per breve periodo e che la
questione; la regione ha altresì descritto il proprio attuale si- regione non ha formulato deduzioni in merito alla sua appli-
stema di promozione vaccinale, segnalando le frizioni che si cazione — quando ben avrebbe potuto farlo, se ciò fosse ac-
verrebbero a creare implementando il diverso modello ora caduto, considerato che sono coinvolte amministrazioni re-
adottato dal legislatore nazionale; in questo modo, la ricor- gionali (v., al riguardo, la sentenza n. 142 del 2016, id., Rep.
rente ha rappresentato i condizionamenti che l'autonomia le- 2016, voce Economia nazionale, n. 53) — possono ritenersi
gislativa e amministrativa regionale subirebbe a causa delle sussistenti, anche in questo caso, le condizioni per la cessa-
scelte imposte dalle nuove norme statali. zione della materia del contendere.
Tanto è sufficiente ai fini dell'ammissibilità, sotto il profi- Alla stessa conclusione può giungersi anche con riguardo
lo considerato. alle lett. g) e h) dell'art. 1, 1° comma, relative alle vaccina-
Attiene, poi, al merito delle questioni stabilire se — come zioni contro il meningococco di tipo B e C, che in seguito al-
la difesa statale argomenta nelle eccezioni ora in esame — le la l. n. 119 del 2017 non sono più obbligatorie, ma solo rac-
norme contestate rappresentino o meno un legittimo eserci- comandate. Si tratta di una modifica non solo radicale, nel-
zio delle prerogative dello Stato e se, dunque, la compressio- l'ambito ch’essa concerne, ma anche satisfattiva delle do-
ne dell'autonomia regionale debba ritenersi fisiologica. glianze della regione, la quale, infatti, non ha impugnato
5.3. - Deve ritenersi cessata la materia del contendere in l'art. 1, comma 1 quater, d.l. n. 73 del 2017, convertito, con
relazione ad alcune delle disposizioni impugnate nel ricorso modificazioni, dalla l. n. 119 del 2017. Inoltre, non sono sta-
IL FORO ITALIANO — 2018.
723 PARTE PRIMA 724
te fatte deduzioni in merito a casi nei quali le vaccinazioni Proseguendo nell'esame degli indici più significativi al fi-
stesse risultino eseguite non per effetto delle preesistenti e ne della valutazione sui presupposti del decreto legge, si de-
ripristinate raccomandazioni, bensì in forza dell'obbligo san- ve ancora dare conto del fatto che nel corso dell'istruttoria
cito nella versione iniziale del decreto legge e delle misure legislativa compiuta sul disegno di legge di conversione dal-
preordinate a renderlo effettivo. la dodicesima commissione permanente del senato (igiene e
5.3.3. - Le altre disposizioni censurate nel ricorso n. 51 del sanità), l'ufficio regionale europeo dell'Oms ha espresso
2017 non sono state modificate in sede di conversione (art. preoccupazione per la situazione italiana corrente, con ri-
7), oppure lo sono state, ma senza che ne fosse alterato il guardo alle malattie prevenibili mediante vaccino e, in parti-
contenuto precettivo nei punti qui di interesse. Pertanto, non colare, al morbillo, nonché alla tendenza delle coperture vac-
sussistono i presupposti per dichiarare cessata la materia del cinali a ristagnare o regredire. La lettera dell'Oms sottolinea
a
contendere e lo scrutinio va condotto avendo riguardo al te- altresì l'importanza dell'obbligo vaccinale, nonché l'utilità
to
sto risultante dalla legge di conversione, tenendo conto delle del controllo della storia vaccinale dei bambini al momento
en
argomentazioni svolte in entrambi i ricorsi, peraltro in larga dell'iscrizione scolastica.
parte coincidenti (sentenza n. 430 del 2007, cit.). 6.3. - Alla luce degli elementi appena evidenziati e in con-
am
6. - Le questioni sollevate in riferimento all'art. 77, 2° siderazione del contesto in cui si inserisce il d.l. n. 73 del
comma, Cost. non sono fondate. 2017 — caratterizzato, tra l'altro, da una tendenza al calo
on
6.1. - Sin dalla sentenza n. 29 del 1995 (id., 1996, I, 1157) delle coperture vaccinali (v. supra, punto 3.4 del ‘considera-
la giurisprudenza costituzionale ha costantemente affermato to in diritto’) — non può ritenersi che il governo, prima, e il
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che i presupposti di necessità e urgenza di cui all'art. 77 parlamento, poi, abbiano ecceduto i limiti dell'ampio margi-
M
Cost. costituiscono requisiti di validità dei decreti legge e ne di discrezionalità che spetta loro, ai sensi dell'art. 77, 2°
che perciò rientra nei poteri di questa corte verificarne la
SI
comma, Cost., nel valutare i presupposti di straordinaria ne-
sussistenza. IO in cessità e urgenza che giustificano l'adozione di un decreto
AS
Altrettanto costantemente, peraltro, questa corte ha ritenu- legge in materia.
so
to di dover circoscrivere il suo sindacato alla evidente man- 6.4. - Nessuno degli argomenti spesi in senso contrario
canza di tali presupposti, distinguendo il proprio giudizio dalla regione Veneto è convincente. Anzitutto, è opinabile il
es
dalla valutazione prettamente politica spettante alle camere rilievo secondo cui la soglia del novantacinque per cento do-
in sede di conversione dei decreti legge: infatti, l'art. 77
nc
tenza n. 171 del 2007, id., 2007, I, 1985; v. anche la sentenza zo delle competenti istituzioni nazionali e internazionali; an-
U
n. 93 del 2011, id., Rep. 2011, voce Corte costituzionale, n. zi, in almeno un'occasione e in riferimento alla «copertura
LA
IO olo
49), sicché solo l'evidente insussistenza di una situazione di vaccinale per morbillo-parotite-rosolia», il Pnpv 2017-2019
fatto comportante la necessità e l'urgenza di provvedere de- definisce il novantacinque per cento «soglia critica necessa-
C
Al fine di giudicare sui presupposti di cui all'art. 77, 2° razione che gli obiettivi mancati corrispondono a quelli pre-
comma, Cost., questa corte ha dato rilievo a una pluralità di visti dai diversi piani vaccinali adottati in Italia nel corso de-
indici intrinseci ed estrinseci: titolo, preambolo, contenuto e
R
prevenzione e richiede di essere messa in opera indipenden- sugli indirizzi condivisi dalla comunità scientifica nazionale
temente da una crisi epidemica in atto. Deve perciò conclu- e internazionale. Tale principio vale non solo (come ritenuto
dersi che rientra nella discrezionalità del governo e del par- nelle sentenze appena citate) per le scelte dirette a limitare o
lamento intervenire prima che si verifichino scenari di allar- a vietare determinate terapie o trattamenti sanitari, ma anche
me e decidere — a fronte di una prolungata situazione di in- per l'imposizione di altri. Se è vero che il «confine tra le te-
soddisfacente copertura vaccinale — di non attendere oltre rapie ammesse e terapie non ammesse, sulla base delle ac-
nel fronteggiarla con misure straordinarie, anche in vista del- quisizioni scientifiche e sperimentali, è determinazione che
le scadenze legate all'avvio dell'anno scolastico. investe direttamente e necessariamente i principî fondamen-
7. - Le questioni sollevate in relazione alle garanzie costi- tali della materia» (sentenza n. 169 del 2017), a maggior ra-
tuzionali dell'autonomia legislativa e amministrativa regio- gione, e anche per ragioni di eguaglianza, deve essere riser-
a
nale (art. 5, 117, 2° e 3° comma, e 118 Cost.) sono in parte vato allo Stato — ai sensi dell'art. 117, 3° comma, Cost. —
to
inammissibili e in parte non fondate. il compito di qualificare come obbligatorio un determinato
trattamento sanitario, sulla base dei dati e delle conoscenze
en
7.1. - Sono inammissibili per carenza e genericità della
motivazione le censure riferite agli art. 5 e 118 Cost. medico-scientifiche disponibili.
am
Quanto alla violazione dell'art. 118 Cost., la ricorrente Nella specie, poi, la profilassi per la prevenzione della dif-
lamenta l'impatto negativo che la nuova normativa statale fusione delle malattie infettive richiede necessariamente l'a-
on
produrrebbe sull'amministrazione regionale, ma non elabora dozione di misure omogenee su tutto il territorio nazionale.
adeguatamente la doglianza nei suoi lineamenti giuridici. La Secondo i documenti delle istituzioni sanitarie nazionali e in-
O
M abb
regione avrebbe dovuto almeno precisare quali fra i principî ternazionali, l'obiettivo da perseguire in questi ambiti è la
M
previsti nella disposizione costituzionale invocata sarebbero cosiddetta «immunità di gregge», la quale richiede una co-
SI
stati violati, e sotto quale profilo; ciò sarebbe stato tanto più pertura vaccinale a tappeto in una determinata comunità, al
IO in
necessario a fronte di un parametro costituzionale di partico- fine di eliminare la malattia e di proteggere coloro che, per
AS
lare ampiezza normativa, qual è l'art. 118 Cost. (sentenze n. specifiche condizioni di salute, non possono sottoporsi al
so
in riferimento all'art. 5 Cost. La ricorrente si limita a stigma- ridiche, rendono necessario un intervento del legislatore sta-
nc
tizzare l'uniformità della normativa statale e la mancata va- tale e le regioni sono vincolate a rispettare ogni previsione
contenuta nella normativa statale, incluse quelle che, sebbene
D
risulta persino difficile comprendere lo specifico e autonomo a contenuto specifico e dettagliato, per la finalità perseguita
U
profilo di illegittimità costituzionale lamentato in relazione a si pongono in rapporto di coessenzialità e necessaria integra-
LA
IO olo
tale parametro. zione con i principî di settore (sentenze n. 192 del 2017; n.
7.2. - Le questioni promosse in riferimento agli art. 117, 301 del 2013, id., 2015, I, 1461; n. 79 del 2012, id., 2012, I,
C
c
3° e 4° comma, Cost., riescono invece a raggiungere la so- 1970, e n. 108 del 2010, id., 2010, I, 2964). Ciò è vero in
O sci
LO
glia dell'ammissibilità, ma non sono fondate. particolare nel caso odierno, in cui il legislatore, alla luce
La normativa in esame interseca indubbiamente una plura- della situazione già descritta, ha ritenuto di impiegare l'inci-
Fa
lità di materie, alcune delle quali anche di competenza regio- sivo strumento dell'obbligo, con il necessario corredo di
nale, come la tutela della salute e l'istruzione; nondimeno, norme strumentali e sanzionatorie, le quali a propria volta
R
debbono ritenersi chiaramente prevalenti i profili ascrivibili concorrono in maniera sostanziale a conformare l'obbligo
alle competenze legislative dello Stato (come evidenziato stesso e a calibrare il bilanciamento tra i diversi interessi co-
anche dal parere pronunciato, su richiesta del presidente del- stituzionalmente rilevanti. In senso analogo, la giurispruden-
la regione Veneto, da Cons. Stato, comm. spec., 20 settembre za costituzionale ha qualificato come coessenziali ai principî
2017, affare 1614/17 - 265/17, spedito in data 26 settembre fondamentali della materia disposizioni pur specifiche che
2017, id., 2017, I, 609). Vengono in rilievo specificamente le prevedono sanzioni amministrative e regolano il procedimen-
potestà legislative dello Stato relative a: principî fondamen- to volto ad irrogarle e, ancor prima, ad accertare le trasgres-
tali in materia di tutela della salute, livelli essenziali di assi- sioni (ad esempio, nelle sentenze n. 63 del 2006, id., 2006, I,
stenza, profilassi internazionale e norme generali sull'istru- 1276, e n. 361 del 2003, id., 2004, I, 2317).
zione. Parimenti, la potestà legislativa dello Stato in materia di
Del resto, l'evoluzione storica della normativa in materia «tutela della salute» sorregge anche la previsione degli ob-
di vaccinazioni, in parte già ripercorsa (v. supra, punto 3 del blighi vaccinali nei confronti dei minori stranieri: infatti, non
‘considerato in diritto’), denota che, anche prima del- solo la protezione vaccinale attiene al nucleo irriducibile del
l'impugnato d.l. n. 73 del 2017, da lungo tempo la legislazio- diritto alla salute, che spetta a ciascun essere umano (senten-
ne statale ha previsto norme in materia di obblighi vaccinali. ze n. 299 e n. 269 del 2010, id., 2012, I, 390, e id., 2010, I,
7.2.1. - Conviene aggiungere che, per quanto qui interessa, 3242; n. 252 del 2001, id., Rep. 2001, voce Straniero, n.
i vaccini sono stati inclusi non solo negli atti nazionali di 150); ma gli obiettivi di tutela della salute (anche) pubblica
programmazione sanitaria più volte richiamati, ma anche nei perseguiti attraverso la profilassi preventiva contro le malat-
Lea — tanto nel testo del 2001 (d.p.c.m. 29 novembre 2001, tie infettive sarebbero frustrati se determinate categorie di
recante «definizione dei livelli essenziali di assistenza») persone presenti sul territorio fossero escluse dalla copertura
quanto nel recente testo del 2017 (d.p.c.m. 12 gennaio 2017, vaccinale.
recante «definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di 7.2.3. - In relazione a quest'ultimo profilo, poi, viene an-
assistenza, di cui all'art. 1, 7° comma, d.leg. 30 dicembre che in rilievo la competenza di «profilassi internazionale» di
1992 n. 502»). cui all'art. 117, 2° comma, lett. q), Cost., nella misura in cui
7.2.2. - L'introduzione dell'obbligatorietà per alcune vac- le norme in questione servono, come detto, a garantire uni-
cinazioni chiama in causa prevalentemente i principî fonda- formità anche nell'attuazione, in ambito nazionale, di pro-
mentali in materia di «tutela della salute», pure attribuiti alla grammi elaborati in sede internazionale e sovranazionale
potestà legislativa dello Stato ai sensi dell'art. 117, 3° com- (come più volte ritenuto da questa corte, sia pure nel settore
ma, Cost. veterinario: sentenze n. 270 del 2016, id., Rep. 2016, voce
Questa corte ha già chiarito che il diritto della persona di Trentino-Alto Adige, nn. 9, 11; n. 173 del 2014, id., 2014, I,
essere curata efficacemente, secondo i canoni della scienza e 2273; n. 406 del 2005, id., 2006, I, 660; n. 12 del 2004, id.,
dell'arte medica, e di essere rispettata nella propria integrità 2004, I, 1357).
fisica e psichica (sentenze n. 169 del 2017, n. 338 del 2003, 7.2.4. - Infine, le disposizioni in materia di iscrizione e
id., 2004, I, 342, e n. 282 del 2002, id., 2003, I, 394) deve adempimenti scolastici (art. 3, 3 bis, 4 e 5 d.l. n. 73 del
essere garantito in condizione di eguaglianza in tutto il pae- 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017) si configura-
se, attraverso una legislazione generale dello Stato basata no come «norme generali sull'istruzione» (art. 117, 2°
IL FORO ITALIANO — 2018.
727 PARTE PRIMA 728
comma, lett. n, Cost.). Infatti, esse mirano a garantire che la loro compiti di cura (ex multis, sentenza n. 258 del 1994,
frequenza scolastica avvenga in condizioni sicure per la sa- id., 1995, I, 1451).
lute di ciascun alunno o addirittura (per quanto riguarda i In particolare, questa corte ha precisato che la legge im-
servizi educativi per l'infanzia) non avvenga affatto in as- positiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con
senza della prescritta documentazione. Pertanto, queste l'art. 32 Cost.: se il trattamento è diretto non solo a miglio-
norme vengono a definire caratteristiche basilari dell'assetto rare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato,
ordinamentale e organizzativo del sistema scolastico (sen- ma anche a preservare lo stato di salute degli altri; se si pre-
tenze n. 284 del 2016; n. 62 del 2013, id., Rep. 2013, voce vede che esso non incida negativamente sullo stato di salute
Istruzione pubblica, n. 59; n. 279 del 2012, ibid., n. 62) e ri- di colui che è obbligato, salvo che per quelle sole conse-
cadono nella potestà del legislatore statale. guenze che appaiano normali e, pertanto, tollerabili; e se,
a
7.2.5. - Dinanzi a un intervento fondato su tali e tanti tito- nell'ipotesi di danno ulteriore, sia prevista comunque la cor-
to
li di competenza legislativa dello Stato, le attribuzioni re- responsione di una equa indennità in favore del danneggiato,
en
gionali recedono, dovendosi peraltro rilevare che esse conti- e ciò a prescindere dalla parallela tutela risarcitoria (senten-
nuano a trovare spazi non indifferenti di espressione, ad ze n. 258 del 1994 cit., e n. 307 del 1990, id., 1990, I, 2694).
am
esempio con riguardo all'organizzazione dei servizi sanitari Dunque, i valori costituzionali coinvolti nella problemati-
e all'identificazione degli organi competenti a verificare e ca delle vaccinazioni sono molteplici e implicano, oltre alla
on
sanzionare le violazioni. libertà di autodeterminazione individuale nelle scelte ineren-
8. - Occorre, a questo punto, esaminare le questioni con ti alle cure sanitarie e la tutela della salute individuale e col-
O
M abb
cui la regione denuncia la violazione degli art. 2, 3 e 32 lettiva (tutelate dall'art. 32 Cost.), anche l'interesse del mi-
M
Cost., nonché degli art. 31, 32, 34 e 97 Cost., evidenziando- nore, da perseguirsi anzitutto nell'esercizio del diritto-
SI
ne le ricadute sulle proprie attribuzioni costituzionalmente dovere dei genitori di adottare le condotte idonee a proteg-
garantite. IO in gere la salute dei figli (art. 30 e 31 Cost.), garantendo però
AS
8.1. - Le questioni sollevate in riferimento agli art. 31, 32, che tale libertà non determini scelte potenzialmente pregiu-
so
34 e 97 Cost. sono inammissibili, per carenza assoluta di dizievoli per la salute del minore (sul punto, ad esempio,
ordinanza n. 262 del 2004, id., Rep. 2005, voce Sanità pub-
es
zazione (oltre che imposti alla regione, e non da questa au- cace dalle malattie infettive, potendo egli selezionare talora
LA
segno, sicché a fasi alterne l'accento è di volta in volta ca- conversione in legge del d.l. 7 giugno 2017 n. 73, recante
duto più sull'obbligo o sulla raccomandazione (come si disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale»,
evince da quanto supra esposto nel punto 3.4 del ‘considera- repertorio atti 71/CU del 6 luglio 2017), pronunciandosi
to in diritto’). quasi all'unanimità (con l'eccezione della regione autonoma
Vero è che verso la fine degli anni novanta, in concomi- Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste e della regione Veneto, ap-
tanza con l'accentuarsi di una più spiccata sensibilità per i punto). In analoga direzione, del resto, si erano precedente-
diritti di autodeterminazione individuale anche in campo sa- mente mosse alcune iniziative legislative regionali, come
nitario, sono state privilegiate le politiche vaccinali basate già rilevato.
sulla sensibilizzazione, l'informazione e la persuasione, 8.2.4. - Si assiste, dunque, oggi a una inversione di ten-
piuttosto che sull'obbligo, garantendo comunque che tutte le denza — dalla raccomandazione all'obbligo di vaccinazione
a
vaccinazioni fossero oggetto di offerta attiva, rientrassero — in cui si inserisce anche la normativa oggetto del presen-
to
nei livelli essenziali delle prestazioni e fossero somministra- te giudizio. Valutata alla luce del contesto descritto nei suoi
en
te gratuitamente a tutti i cittadini secondo le cadenze previ- tratti essenziali, la scelta del legislatore statale non può es-
ste dai calendari vaccinali. In questo contesto, in alcune re- sere censurata sul piano della ragionevolezza per aver inde-
am
gioni, in via sperimentale, si è sospeso l'obbligo di vaccina- bitamente e sproporzionatamente sacrificato la libera auto-
zione, come è accaduto ad esempio proprio in Veneto con la determinazione individuale in vista della tutela degli altri
on
l. reg. n. 7 del 2007. beni costituzionali coinvolti, frustrando, allo stesso tempo,
Tuttavia, negli anni più recenti, si è assistito a una fles- le diverse politiche vaccinali implementate dalla ricorrente.
O
M abb
sione preoccupante delle coperture, alimentata anche dal Il legislatore, infatti, intervenendo in una situazione in cui lo
M
diffondersi della convinzione che le vaccinazioni siano inu- strumento della persuasione appariva carente sul piano della
SI
tili, se non addirittura nocive: convinzione, si noti, mai suf- efficacia, ha reso obbligatorie dieci vaccinazioni: meglio, ha
IO in
fragata da evidenze scientifiche, le quali invece depongono riconfermato e rafforzato l'obbligo, mai formalmente abro-
AS
in senso opposto. In proposito, è bene sottolineare che i gato, per le quattro vaccinazioni già previste dalle leggi del-
so
vaccini, al pari di ogni altro farmaco, sono sottoposti al vi- lo Stato, e l'ha introdotto per altre sei vaccinazioni che già
gente sistema di farmacovigilanza che fa capo principalmen- erano tutte offerte alla popolazione come «raccomandate».
es
te all'Autorità italiana per il farmaco (Aifa). Anche per essi, Non è corretto, dunque, affermare — come fa la ricorrente
nc
come per gli altri medicinali, l'evoluzione della ricerca — che la legge ha repentinamente introdotto dal nulla l'im-
scientifica ha consentito di raggiungere un livello di sicu- posizione di un ampio numero di vaccinazioni; essa ha inve-
D
co
rezza sempre più elevato, fatti salvi quei singoli casi, peral- ce innovato il titolo giuridico in nome del quale alcune vac-
U
tro molto rari alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, cinazioni sono somministrate, avendo reso obbligatorio un
LA
IO olo
nei quali, anche in ragione delle condizioni di ciascun indi- certo numero di vaccinazioni che in precedenza erano, co-
viduo, la somministrazione può determinare conseguenze munque, già raccomandate.
C
c
negative. Per tale ragione l'ordinamento reputa essenziale Indubbiamente, il vincolo giuridico si è fatto più stringen-
O sci
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garantire un indennizzo per tali singoli casi, senza che rilevi te: ciò che in precedenza era raccomandato, oggi è divenuto
a quale titolo — obbligo o raccomandazione — la vaccina- obbligatorio. Ma nel valutare l'intensità di tale cambiamento
Fa
zione è stata somministrata (come affermato ancora di re- — ai fini del giudizio sulla ragionevolezza del bilanciamen-
cente nella sentenza n. 268 del 2017, cit., in relazione a to operato dal legislatore con il d.l. n. 73 del 2017 e della
R
quella anti-influenzale). Anzi, paradossalmente, proprio il conseguente compressione dell'autonomia regionale — oc-
successo delle vaccinazioni induce molti a ritenerle erro- corre peraltro tenere presenti due ordini di considerazioni.
neamente superflue, se non nocive: infatti, al diminuire della Il primo è che nell'orizzonte epistemico della pratica me-
percezione del rischio di contagio e degli effetti dannosi del- dico-sanitaria la distanza tra raccomandazione e obbligo è
la malattia, in alcuni settori dell'opinione pubblica possono assai minore di quella che separa i due concetti nei rapporti
aumentare i timori per gli effetti avversi delle vaccinazioni. giuridici. In ambito medico, raccomandare e prescrivere so-
A fronte di tali fenomeni, il dibattito sull'opportunità di no azioni percepite come egualmente doverose in vista di un
ripristinare l'obbligo di vaccinazione è rimasto aperto in va- determinato obiettivo (tanto che sul piano del diritto all'in-
rie sedi. A questo tema, hanno fatto cenno, come già rileva- dennizzo le vaccinazioni raccomandate e quelle obbligatorie
to, il Cnb nel 2015 e anche il Pnpv 2017-2019. Hanno inol- non subiscono differenze: v., da ultimo la sentenza n. 268
tre espresso argomenti e posizioni in linea con le valutazioni del 2017, cit.). In quest'ottica, occorre considerare che, an-
presupposte dal d.l. n. 73 del 2017 l'Accademia nazionale che nel regime previgente, le vaccinazioni non giuridica-
dei Lincei (nel rapporto «i vaccini» del 12 maggio 2017), mente obbligatorie erano comunque proposte con l'autore-
prima dell'emanazione del decreto legge, e l'Iss, nell'am- volezza propria del consiglio medico.
bito dell'istruttoria parlamentare sul disegno di legge di Il secondo è che nel nuovo assetto normativo, basato, co-
conversione. Inoltre, dopo la comunicazione al pubblico del- me si è detto sull'obbligatorietà (giuridica), il legislatore in
l'approvazione del medesimo decreto legge, hanno manife- sede di conversione ha ritenuto di dover preservare un ade-
stato favore per l'impostazione di quest'ultimo (chiedendo, guato spazio per un rapporto con i cittadini basato sul-
anzi, misure più incisive per garantirne l'effettività) quattro l'informazione, sul confronto e sulla persuasione: in caso di
associazioni scientifiche e professionali (la Società italiana mancata osservanza dell'obbligo vaccinale, l'art. 1, 4°
di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica; la Società comma, d.l. n. 73 del 2017, come convertito, prevede un
italiana di pediatria; la Federazione italiana dei medici pe- procedimento volto in primo luogo a fornire ai genitori (o
diatri e la Federazione italiana dei medici di medicina gene- agli esercenti la potestà genitoriale) ulteriori informazioni
rale), da tempo attive con specifiche pubblicazioni e propo- sulle vaccinazioni e a sollecitarne l'effettuazione. A tale
ste nel settore della politica vaccinale. Nel corso del- scopo, il legislatore ha inserito un apposito colloquio tra le
l'istruttoria, come pure si è già detto, ha anche manifestato autorità sanitarie e i genitori, istituendo un momento di in-
favore per le iniziative delle istituzioni italiane l'Oms, ri- contro personale, strumento particolarmente favorevole alla
chiamando alcuni dei propri programmi in materia vaccinale comprensione reciproca, alla persuasione e all'adesione
(Global Vaccine Action Plan 2011-2010; Measles and Ru- consapevole. Solo al termine di tale procedimento, e previa
bella Global Strategic Plan 2012-2020; European Vaccine concessione di un adeguato termine, potranno essere inflitte
Action Plan 2015-2020). Significativo è anche il fatto che, le sanzioni amministrative previste, peraltro assai mitigate
nel corso dei lavori parlamentari, la conferenza unificata si in seguito agli emendamenti introdotti in sede di conversio-
sia espressa favorevolmente su quanto previsto dalla norma- ne.
tiva ora in esame, pur con richieste di alcuni adattamenti, in 8.2.5. - Nel presente contesto, dunque, il legislatore ha ri-
parte avvenuti in sede di conversione («parere, ai sensi del- tenuto di dover rafforzare la cogenza degli strumenti della
l'art. 9, 3° comma, d.leg. 281/97, sul disegno di legge per la profilassi vaccinale, configurando un intervento non irra-
IL FORO ITALIANO — 2018.
731 PARTE PRIMA 732
gionevole allo stato attuale delle condizioni epidemiologi- La giustificazione addotta a sostegno della clausola di in-
che e delle conoscenze scientifiche. Nulla esclude che, mu- varianza finanziaria è la già rilevata continuità tra le vacci-
tate le condizioni, la scelta possa essere rivalutata e riconsi- nazioni già previste nei piani sanitari nazionali, come rac-
derata. In questa prospettiva di valorizzazione della dinami- comandate o obbligatorie, e quelle soggette agli obblighi di
ca evolutiva propria delle conoscenze medico-scientifiche legge ex d.l. n. 73 del 2017, convertito, con modificazioni,
che debbono sorreggere le scelte normative in campo sanita- dalla l. n. 119 del 2017. Come si è già osservato (supra,
rio, il legislatore — ai sensi dell'art. 1, comma 1 ter, d.l. n. punto 7.2.1 del ‘considerato in diritto’), tutte le vaccinazioni
73 del 2017, come convertito — ha opportunamente intro- oggi assoggettate ad obbligo di legge erano incluse nei Lea
dotto in sede di conversione un sistema di monitoraggio pe- e, pertanto, erano già finanziate attraverso i normali canali
riodico che può sfociare nella cessazione dell'obbligatorietà del settore sanitario.
a
di alcuni vaccini (e segnatamente di quelli elencati all'art. 1, In particolare, le vaccinazioni previste nel Pnpv 2017-
to
comma 1 bis: anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti- 2019 — comprese quelle (contro varicella e meningococco
en
varicella). Questo elemento di flessibilizzazione della nor- di tipo B) in precedenza non oggetto di offerta gratuita, atti-
mativa, da attivarsi alla luce dei dati emersi nelle sedi scien- va e generale — sono incluse nell'aggiornamento dei Lea
am
tifiche appropriate, denota che la scelta legislativa a favore stabilito nel 2017. Per tale aggiornamento, la l. 28 dicembre
dello strumento dell'obbligo è fortemente ancorata al conte- 2015 n. 208, recante «disposizioni per la formazione del bi-
on
sto ed è suscettibile di diversa valutazione al mutare di esso. lancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità
Peraltro, non si può fare a meno di rilevare che tale stru- 2016)», art. 1, comma 553, ha stimato una somma di 800
O
M abb
mento di flessibilizzazione si applica solo a quattro dei dieci milioni di euro annui (v., al riguardo, la sentenza n. 192 del
M
vaccini imposti obbligatoriamente dalla legge. Analoghe va- 2017). Successivamente, la l. 11 dicembre 2016 n. 232 (bi-
SI
riazioni nelle condizioni epidemiologiche, nei dati relativi lancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017
IO in
alle reazioni avverse e alle coperture vaccinali potrebbero e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019), all'art. 1,
AS
suggerire al legislatore di prevedere un analogo meccanismo comma 408, ha previsto, nell'ambito del finanziamento del
so
di allentamento del grado di coazione esercitabile anche in servizio sanitario nazionale, «una specifica finalizzazione,
riferimento alle sei vaccinazioni indicate al 1° comma, del- pari a 100 milioni di euro per l'anno 2017, a 127 milioni di
es
l'art. 1 (anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti- euro per l'anno 2018 e a 186 milioni di euro a decorrere dal-
nc
epatite B, antipertosse, anti Haemophilus influenzae tipo B). l'anno 2019, per il concorso al rimborso alle regioni per
l'acquisto di vaccini ricompresi nel nuovo piano nazionale
D
vaccini (Npnv)».
U
autonomamente violato. d.l. n. 73 del 2017, diversi profili avrebbero dovuto essere
affrontati in termini più precisi e completi. In particolare,
C
dell'art. 119, 1° e 4° comma, Cost. sono inammissibili, co- non è stata considerata l'eventualità che, in forza dei nuovi
O sci
LO
me eccepito dalla difesa statale. obblighi, le coperture possano salire eventualmente anche al
di sopra del novantacinque per cento. Rispetto a tale even-
È costante orientamento della giurisprudenza di questa
Fa
giuntivi costituisse «una mera clausola di stile, priva di so- (Aidma) nel giudizio promosso dalla regione Veneto con il
stanza» (sentenza n. 18 del 2013, ibid., 1779). ricorso n. 51 del 2017 indicato in epigrafe;
9.2.3. - Nel ribadire i predetti principî questa corte ritiene, 2) dichiara inammissibili gli interventi di Aggregazione
peraltro, che nel caso odierno, le questioni promosse dalla veneta e L.P., del Coordinamento nazionale danneggiati da
regione Veneto in riferimento all'art. 81, 3° comma, Cost. vaccino (Condav), di Amev, L.B. e C.C., in qualità di geni-
possano considerarsi complessivamente non fondate, nei tori del minore L.C., nel giudizio promosso dalla regione
termini di seguito precisati. Veneto con il ricorso n. 75 del 2017 indicato in epigrafe;
Depone in questo senso principalmente la più volte evi- 3) dichiara inammissibili le questioni di legittimità costi-
denziata continuità tra il d.l. n. 73 del 2017, convertito, con tuzionale dell'art. 1, comma 6 ter, d.l. n. 73 del 2017 (dispo-
modificazioni, dalla l. n. 119 del 2017, e l'assetto preceden- sizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di ma-
a
te, quanto all'identificazione delle vaccinazioni rilevanti, in lattie infettive e di controversie relative alla somministra-
to
passato (per la maggior parte di esse) nella prospettiva del- zione di farmaci), convertito dalla l. 31 luglio 2017 n. 119,
en
l'offerta generale, gratuita e attiva e, oggi, nella prospettiva promosse, in riferimento agli art. 2, 3, 5, 31, 32, 34, 77, 2°
dell'obbligo (o, per le quattro vaccinazioni già prescritte comma, 81, 3° comma, 97, 117, 3° e 4° comma, 118 e 119,
am
dalla legislazione statale, di un'obbligatorietà ribadita e raf- 1° e 4° comma, Cost., dalla regione Veneto, con il ricorso n.
forzata). Non c’è alcun motivo specifico per dubitare che le 75 del 2017 indicato in epigrafe;
on
risorse stanziate via via, nel tempo, coprissero l'offerta di 4) dichiara cessata la materia del contendere in ordine al-
questi trattamenti preventivi per tutta la popolazione: anzi, a le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1, commi
O
M abb
quanto risulta dai dati dell'Iss (e anche da quelli presentati 1, lett. g) e h), 4 e 5, d.l. n. 73 del 2017 (disposizioni urgenti
M
dalla regione Veneto, per quanto la riguarda), in passato già in materia di prevenzione vaccinale), promosse, in riferi-
SI
si erano raggiunti in alcuni casi, con gli stessi mezzi, tassi di mento agli art. 2, 3, 31, 32, 34, 77, 2° comma, 81, 3° com-
IO in
copertura anche superiori al novantacinque per cento. Si ag- ma, 97, 117, 3° e 4° comma, 118 e 119, 1° e 4° comma,
AS
giunga che non da oggi i servizi vaccinali si rivolgono anche Cost., dalla regione Veneto, con il ricorso n. 51 del 2017 in-
so
agli stranieri e includono iniziative di invito e richiamo de- dicato in epigrafe;
gli interessati, come pure di verifica dei livelli di copertura.
es
delle modifiche apportate in sede di conversione, non è ob- commi 1, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l.
bligatoria la somministrazione di alcuna vaccinazione che
D
a
da 1 a 5, 3, 4, 5 e 7; (1, 4, 5, 7, 9) I. - La Corte costituzionale, dopo averli riuniti
che in questo giudizio hanno depositato atti di intervento perché connessi, respinge due ricorsi presentati dalla regione
to
l'associazione Aggregazione veneta - Aggregazione delle as- Veneto contro la normativa emanata nell'estate del 2017 in ma-
en
sociazioni maggiormente rappresentative degli enti ed asso- teria di vaccinazioni obbligatorie. In particolare, si trattava del
ciazioni di tutela della identità, cultura e lingua venete, non- ricorso n. 51 del 21 luglio 2017 (Foro it., Le banche dati, archi-
am
ché L.P. (in qualità di genitore di un minore non vaccinato) vio Merito ed extra, 2017.1672) e del ricorso n. 75 del 21 set-
in data 2 agosto 2017; la Associazione per malati emotrasfusi tembre 2017 (ibid., 2017.1908). Con il primo era stato impugna-
on
e vaccinati (Amev), in data 29 agosto 2017; e le associazioni to il d.l. 7 giugno 2017 n. 73 (disposizioni urgenti in materia di
prevenzione vaccinale), per intero e con riguardo all'art. 1,
O
Codacons e Art. 32 - Associazione italiana per i diritti del
M abb
commi da 1 a 5, e agli art. 3, 4, 5 e 7. Con il secondo ricorso era
malato (Aidma), in data 29 agosto 2017;
M
stato impugnato lo stesso decreto legge, come convertito, con
che la regione Veneto ha altresì promosso un giudizio di modificazioni, dalla l. 31 luglio 2017 n. 119 (la quale ne ha an-
SI
legittimità costituzionale (r.r. n. 75 del 2017) avverso il d.l.
IO in che modificato il titolo in «disposizioni urgenti in materia di
AS
n. 73 del 2017, come convertito dalla l. 31 luglio 2017 n. prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie re-
119, sia nella sua interezza, sia con riguardo all'art. 1, com-
so
lative alla somministrazione di farmaci»), per intero e con ri-
mi 1, 1 bis, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter, e agli art. 3, 3 bis, 4, 5, 5 guardo all'art. 1, commi 1, 1 bis, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter, e agli art.
es
tervento la già citata associazione Aggregazione veneta, le istanze cautelari presentate dalla regione Veneto: per un pre-
D
nale danneggiati da vaccino (Condav), in data 17 ottobre it., 2017, I, 3561 con nota di richiami. In dottrina SALVAGO, La
sospensione cautelare delle leggi nel giudizio in via principale,
LA
C.C. (in qualità di genitori di un minore non vaccinato e per in Nuove autonomie, 2010, 415; GRAGNANI, La tutela cautelare
nella giustizia costituzionale: la Corte costituzionale e le obie-
C
ne di P.), in data 17 ottobre 2017; zioni di Carl Schmitt, in Giur. costit., 2010, 3966; VUOLO, La
O sci
LO
questioni di legittimità costituzionale promosse dalla regione 107, in Foro it., 2010, I, 1053.
Veneto e, in alcuni casi, anche delle istanze di sospensione e Sull'inammissibilità delle questioni di costituzionalità generi-
hanno altresì depositato memorie;
R
zione tra l'originario contenuto del decreto legge e le innova- Lombardia, l'Emilia-Romagna e il Piemonte, sia pure con mo-
zioni introdotte in sede di conversione, in Giur. costit., 2015, dulazioni diverse e con strumenti non legislativi, avevano intra-
1271. preso la strada tesa a superare l'obbligo vaccinale (3).
Ma tale approccio al problema sembra caduto in disgrazia e
(6) Per un precedente recente nel quale la regione Veneto ha così la regione Veneto ha reagito per riaffermare la bontà della
ritenuto prevaricate dallo Stato le proprie competenze in materia propria strategia, quando il governo, preoccupato per l'attestarsi
di tutela della salute, v. Corte cost. 21 marzo 2017, n. 169, del numero dei vaccinati sotto la soglia che garantisce la cosid-
<www.cortecostituzionale.it>. detta «immunità di gregge», ha ribadito, con il d.l. 73/17, l'ob-
Per l'affermazione secondo cui il diritto della persona di esse- bligo per le quattro vaccinazioni da tempo legislativamente im-
re curata efficacemente deve essere garantito in condizione di poste (antidifterica, l. 891/39; antitetanica, l. 292/63; antipolio-
a
eguaglianza in tutto il paese, v. Corte cost. 14 novembre 2003, mielitica, l. 51/66; antiepatite B, l. 165/91) e lo ha introdotto per
n. 338, Foro it., 2004, I, 342, con nota di richiami. In dottrina, altre otto (anti-pertosse; anti-Haemophilus influenzae tipo b; an-
to
MESSINEO, Problemi in tema di discipline regionali sui tratta- ti-meningococcica B; anti-meningococcica C; anti-morbillo; an-
en
menti sanitari: il caso dei vaccini, in Regioni, 2009, 331 ss. ti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella), poi scese a sei con la
Sulla profilassi internazionale come materia di competenza legge di conversione 119/17 per un totale di dieci (4).
am
esclusiva dello Stato, v. Corte cost. 13 giugno 2014, n. 173, Fo- Con due ricorsi (il 51/17 rivolto contro il d.l. 73/17 e il
ro it., 2014, I, 2273, con nota di richiami. 75/17 rivolto contro la legge di conversione 119/17, Foro it.,
on
Quanto alle «norme generali sull'istruzione» (di cui all'art. Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.1672, e ibid.,
117, 2° comma, lett. n, Cost.), v. Corte cost. 24 ottobre 2014, n. 2017.1908) la regione ha tentato, senza successo, di far affer-
O
M abb
242, id., 2015, I, 373, con nota di richiami. mare alla Corte costituzionale che non c’erano i presupposti
M
per emanare un decreto legge, che erano state violate le com-
SI
(8) Sui rapporti tra le vaccinazioni, come trattamenti sanitari, petenze regionali, che era stato eccessivamente sacrificato il
IO in
e l'art. 32 Cost., v. Corte cost. 23 giugno 1994, n. 258, Foro it., principio di autodeterminazione, che non erano ben definite le
AS
1995, I, 1451; 26 aprile 2012 n. 107, id., 2013, I, 1123, con note coperture finanziarie (5).
so
di richiami, nonché Corte cost. 22 novembre 2017, n. 268, La Consulta ha dichiarato costituzionalmente legittimo il d.l.
<www.cortecostituzionale.it>. In dottrina, SCALA, Le vaccina- 73/17. Ma il dibattito è destinato a continuare: quale strategia
es
zioni nell'Unione europea tra la tutela del diritto alla salute e garantisce una migliore copertura vaccinale?
libertà di coscienza, in Dir. e religioni, 2015, fasc. 2, 299;
nc
Padova, 2015.
co
dimostra, visto che negli altri paesi si spazia da chi impone ob-
LA
(10) Sull'art. 81 Cost. v. BUZZACCHI, Spesa pubblica ed in- blighi vaccinali muniti di sanzione penale a chi vara semplice-
IO olo
debitamento: le regole dei nuovi art. 81 e 97 Cost., in Riv. it. mente programmi promozionali massimamente rispettosi del-
C
dir. pubbl. comunitario, 2016, 421; SUCCIO, Il principio del- l'autonomia individuale (6). Anche in Italia, ribadisce la corte,
c
l'equilibrio di bilancio di cui all'art. 81 Cost. e la Corte costi- si è registrato il susseguirsi di politiche vaccinali di vario segno,
O sci
LO
tuzionale: un primo (complesso) approccio, in Dir. economia, sicché a fasi alterne l'accento è di volta in volta caduto più sul-
2015, 715. l'obbligo ovvero sulla raccomandazione (7). Con il d.l. 73/17 la
Fa
posto milita la quasi totalità di medici e degli immunologi, che no specificamente isolate, i reali destinatari delle norme corret-
sono in grado di dimostrare come proprio grazie ai vaccini riu- tamente individuati, le possibili soluzioni alternative efficace-
sciamo a combattere molte malattie pericolose (9). Il grande pa- mente disegnate anche in maniera originale e creativa, le scelte
radosso dei vaccini è che più sono efficaci, meno sembrano ne- ipotizzabili puntigliosamente soppesate negli aspetti negativi e
cessari. in quelli positivi che portano con sé.
Della competenza di medici ed immunologi occorre fidarsi. È Al giurista non spetta scegliere: egli non è il regolatore/deciso-
bene però delimitare con precisione fin dove debba spingersi il re/legislatore/pubblico potere. Ma suo compito è consentire al
loro apporto. Esso è senz’altro indispensabile allorché si tratta decisore di prendere decisioni trasparenti, chiare ed efficaci ri-
di definire problema ed obiettivo: non altrettanto può dirsi per la spetto all'obiettivo. Egli deve definire il problema evidenziando
strategia più utile a raggiungerlo, specie se questo richiede la quali interessi/ragioni contribuiscono alla sua formulazione, pro-
a
padronanza di saperi diversi. Nel caso che ci occupa gli immu- spettando anche diverse possibili formulazioni del problema.
nologi ci aiutano a capire che per difendersi da gravi malattie Deve comprendere gli obiettivi, evidenziando le diverse opzioni
to
occorre vaccinare almeno il novantacinque per cento della po- di politica del diritto ad essi sottesi. Deve formulare possibili so-
en
polazione, così da raggiungere la cosiddetta «immunità di greg- luzioni illustrando pro e contro di ciascuna di esse, anche facen-
ge». Ma non sono altrettanto titolati ad indicare il modo per ar- do tesoro dell'apporto di altri saperi (nel nostro caso: quelli pri-
am
rivare a quel risultato (se la raccomandazione, se l'obbligo, o se ma descritti). Il che presuppone che il giurista possegga anche le
strumenti ancora diversi): semplicemente perché, per capire se skills proprie del dialogo interdisciplinare (11).
on
una certa misura può funzionare, ovvero se orienterà i compor-
tamenti delle persone nella direzione voluta, occorrono altre 3. - Se Atene piange, Sparta non ride. In materia di vaccini,
O
M abb
competenze: sociologiche, psicologiche, economiche e così via. tra obbligatorietà e scelta consapevole il governo, con il d.l.
M
Le politiche vaccinali definiscono le azioni da compiere per 73/17 ha scelto prepotentemente la prima alternativa, ritenendo
la seconda strategia inappagante (perché avrebbe provocato la
SI
preservare la salute della popolazione nei confronti delle minac-
ce portate da virus e batteri. IO in caduta del numero dei vaccinati sotto la soglia percentuale rite-
AS
La scelta della politica vaccinale da adottare spetta al deciso- nuta necessaria a garantire l'immunità di gregge).
so
re politico. La scienza immunologica aiuta il decisore politico a Ora, dire o anche dimostrare che una certa soluzione è sba-
definire gli obiettivi da raggiungere (nel nostro caso: la vaccina- gliata non significa aver dimostrato che, come conseguenza, è
es
zione di massa). Resta l'aspetto relativo alla scelta della strate- giusta quella propugnata. Così come, per fare un esempio bana-
le, se si è convinti che due più due faccia cinque, non si ha ra-
nc
gia da seguire, visto che uno stesso obiettivo può essere perse-
guito in modi diversi. Qui la competenza richiesta è la capacità gione per il solo fatto che si riesce a mettere nell'angolo chi so-
D
tipo sociologico, psicologico, economico, criminologico ed altro La strada della imposizione può produrre risultati non deside-
LA
su come definire i problemi per i quali si pensa che una politica Scegliere la strada dell'obbligatorietà nulla ci dice su quanti
debbano essere i vaccini necessari: quattro, dodici, dieci, venti?
pubblica possa fornire risposta e individuare le soluzioni che
Fa
Il fatto che nel d.l. 73/17 fossero previsti dodici vaccini obbliga-
davvero consentono di risolvere tali problemi. Se la decisione
tori, poi scesi, nella legge di conversione 119/17 a dieci (più
finale spetta a chi ha il potere di emanare le norme (nel rispetto
R
a) interesse dei bambini è tanto crescere in buona salute CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 14 dicembre 2017,
quanto essere istruiti; n. 268 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 20 dicembre
b) è anche interesse della società che i bambini crescano sani 2017, n. 51); Pres. GROSSI, Est. ZANON; Min. salute c. X;
e istruiti; interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello Stato). Ord. App.
c) vaccinare è compito dei genitori. Le conseguenze delle Milano 20 luglio 2016 (G.U., 1a s.s., n. 50 del 2016).
azioni di questi ultimi non possono ricadere sui figli. Essi fanno
ciò che gli adulti decidono per loro. Ragionando per assurdo, Sanità pubblica e sanitari — Danni da vaccinazioni ob-
potrebbero esserci bambini non vaccinati per scelta dei genitori bligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderi-
che sarebbero anche ignoranti per scelta della pubblica autorità. vati — Vaccinazione antinfluenzale — Indennizzo —
Un bel risultato davvero. Omessa previsione — Incostituzionalità (Cost., art. 2, 3,
a
Le norme appena emanate prevedono, in capo ai dirigenti 32; y l. 25 febbraio 1992 n. 210, indennizzo a favore dei
soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a
to
scolastici, l'obbligo di segnalare i bambini che non hanno le
certificazioni delle vaccinazioni praticate. Ma nessun obbligo di causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e sommini-
en
segnalazione è previsto per i pediatri di libera scelta. Proprio i strazioni di emoderivati, art. 1).
pediatri (retribuiti dal servizio sanitario nazionale a vantaggio di
am
tutti i bambini) svolgono una funzione fondamentale nello spie- È incostituzionale l'art. 1, 1° comma, l. 25 febbraio 1992 n.
gare ai genitori l'importanza dei vaccini anche al fine di tra- 210, nella parte in cui non prevede il diritto all'indenniz-
on
sformare quella che ad alcuni appare come una pratica indistinta zo, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla medesima leg-
di vaccinazione di massa in un atto individuale di scelta alla lu- ge, nei confronti di coloro che si siano sottoposti a vacci-
O
M abb
ce della condizione del singolo bambino e nel suo interesse. nazione antinfluenzale. (1)
M
Anziché attendere che i non vaccinati arrivino a sei anni, attri-
SI
buendo il compito di verifica alle autorità scolastiche, si potreb-
IO in
be chiedere ai pediatri di segnalare da subito i bambini non vac- Diritto. — 1. - La Corte d'appello di Milano, sezione lavo-
AS
cinati. Così si può intervenire prima, si resta nell'ambito della ro, ha sollevato questioni di legittimità costituzionale, in rela-
so
tutela della salute e si evita di sovrapporlo al diritto all'istruzio- zione agli art. 2, 3 e 32 Cost., dell'art. 1, 1° comma, l. 25 feb-
ne, attribuendo ai dirigenti scolastici compiti di controllo che braio 1992 n. 210 (indennizzo a favore dei soggetti danneggia-
es
re un atto normativo occorrerebbe: individuare i problemi da af- tuito e regolato dalla stessa legge ed alle condizioni ivi previ-
U
zierà gli obiettivi voluti (neanche tanto chiari, visto che i vaccini Ritiene la corte rimettente che, in caso di menomazione
obbligatori sono passati da quattro a dodici, per poi fermarsi a permanente dell'integrità psico-fisica derivante dalla vaccina-
Fa
dieci) ovvero se esistono strategie ancora diverse, come ad zione raccomandata antinfluenzale, il mancato riconoscimento
esempio la c.d. «spinta gentile» (13). dell'indennizzo determini la violazione, innanzitutto, degli art.
R
È un po’ come arrendersi all'idea che gli italiani non potran- 2 e 32 Cost. Sarebbe infatti leso «il diritto-dovere di solidarie-
no mai avvicinarsi ai popoli più maturi che non hanno bisogno tà», poiché, in difetto di una prestazione indennitaria, il singo-
di imposizioni per tenere comportamenti virtuosi per sé e per la lo danneggiato sarebbe costretto a sopportare le gravi conse-
collettività. Un luogo comune dice che gli italiani non vaccina- guenze negative derivanti da un trattamento sanitario, racco-
no i figli per la stessa ragione per la quale non pagano le tasse: mandato non solo a tutela della sua salute individuale, ma an-
contano sul fatto che lo facciano gli altri. Il legislatore si è com- che di quella collettiva.
portato come se fosse davvero così. La disposizione censurata, inoltre, violerebbe il principio di
Dinanzi alla Corte costituzionale il Veneto ha perso una bat- uguaglianza di cui all'art. 3 Cost., poiché determinerebbe
taglia. Ma sarebbe bello ritrovarsi in un paese che possa contare
sulla strategia dell'informazione e della scelta consapevole. un'irragionevole differenziazione di trattamento tra coloro che
si sono sottoposti a vaccinazione in osservanza di un obbligo
GIOVANNI PASCUZZI
giuridico e coloro che, invece, a tale vaccinazione si sono de-
terminati aderendo alle raccomandazioni delle autorità sanita-
rie. L'irragionevolezza deriverebbe dal riconoscimento solo ai
———————— primi, in caso di menomazioni permanenti, del diritto all'in-
dennizzo, a fronte del medesimo rilievo che raccomandazione
(12) Quanto scritto nel testo si muove nel solco di quanto prescritto
in relazione alla analisi di impatto della regolazione, di recente novella- e obbligo assumono al fine della tutela della salute collettiva.
ta dal d.p.c.m. 15 settembre 2017 n. 169 (regolamento recante discipli- 2. - La corte d'appello rimettente esclude la possibilità di
na dell'impatto della regolamentazione, la verifica dell'impatto della orientarsi verso un'interpretazione costituzionalmente con-
regolamentazione e la consultazione). forme della disposizione censurata, che riconosca il diritto
(13) Affronto il tema della spinta gentile alle vaccinazioni in un
saggio di prossima pubblicazione su Mercato, concorrenza e regole. all'indennizzo sulla base dei medesimi principî che hanno
condotto questa corte, con la sentenza n. 107 del 2012 (Foro
it., 2013, I, 1123), a dichiarare l'illegittimità costituzionale del
medesimo art. 1, 1° comma, l. n. 210 del 1992, nella parte in
cui non prevedeva quel diritto, a seguito di menomazione
permanente derivante da vaccinazione contro morbillo, paroti-
te e rosolia.
Osserva il giudice a quo che, pur a seguito di tale sentenza,
il contenuto normativo della disposizione censurata resterebbe
————————
inequivocabilmente chiaro nel riconoscere l'indennizzo nei so-
li casi di menomazioni causate da vaccinazioni obbligatorie.
Infatti, il dispositivo di accoglimento della sentenza n. 107 del
2012, cit., si riferirebbe unicamente a quella determinata vac-
cinazione e non potrebbe essere esteso al caso di specie se non
a prezzo di una sostanziale disapplicazione della disposizione
censurata.
IL FORO ITALIANO — 2018.
743 PARTE PRIMA 744
Per questo, consapevolmente, la corte rimettente ravvisa nel vo dell'aver subìto un pregiudizio. Tale misura consente agli
tenore testuale della disposizione un impedimento ad un'inter- interessati una protezione certa nell'an e nel quantum, non su-
pretazione compatibile con i parametri costituzionali invocati. bordinata all'esperimento di un'azione di risarcimento del
Tale modo di procedere è corretto, giacché questa corte ha danno, che richiede l'accertamento di un fatto illecito e l'indi-
in più occasioni affermato che quando il rimettente si prospet- viduazione del responsabile (sentenze n. 423 del 2000, id.,
ta la via dell'interpretazione conforme ma esclude che essa sia 2001, I, 4; n. 27 del 1998, id., 1998, I, 1370, e n. 118 del 1996,
percorribile, la questione di legittimità costituzionale che ne cit.).
deriva non può ritenersi inammissibile. Al contrario, laddove 5. - Nel merito, la decisione delle questioni sollevate richie-
l'univoco tenore letterale della disposizione precluda un'inter- de, in primo luogo, che sia precisato sulla base di quali pre-
pretazione conforme, s’impone il sindacato di legittimità costi- supposti e a quali condizioni questa corte ha esteso, in sue
a
tuzionale (da ultimo, ex multis, sentenze n. 83 e n. 82 del precedenti pronunce, il riconoscimento dell'indennizzo — che
to
2017, id., 2017, I, 1813 e 1819; n. 241 e n. 219 del 2016, id., l'art. 1, 1° comma, l. n. 210 del 1992 testualmente riserva alle
en
Rep. 2016, voce Previdenza sociale, n. 355, e id., 2016, I, menomazioni permanenti derivanti da vaccinazioni obbligato-
3357). rie — anche a fronte di gravi e permanenti lesioni all'integrità
am
3. - Alcuni profili d'inammissibilità preliminarmente ecce- psico-fisica insorte a seguito di alcune, specificamente indivi-
piti dall'avvocatura generale dello Stato involgono il merito duate, vaccinazioni non obbligatorie, ma raccomandate.
on
delle questioni sollevate e sono perciò da apprezzare unita- In secondo luogo, deve essere accertato se queste medesime
mente a quest'ultimo. considerazioni valgano anche per la vaccinazione non obbliga-
O
M abb
Ciò è a dirsi per l'insistito rilievo secondo il quale l'ordi- toria antinfluenzale, di cui si discute nel giudizio principale.
M
nanza di rimessione non avrebbe dato sufficiente conto delle 6. - Con le sentenze n. 107 del 2012, cit. (in relazione alla
SI
motivazioni che hanno sorretto la scelta, da parte del soggetto vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia), n. 423 del
IO in
in causa nel giudizio a quo, di sottoporsi a vaccinazione rac- 2000 cit. (con riferimento alla vaccinazione, allora solo rac-
AS
comandata: giacché, ammesso che tali motivazioni siano rile- comandata, contro l'epatite B) e n. 27 del 1998, cit. (quanto al-
so
vanti, qualunque riflessione su di esse comporta all'evidenza la vaccinazione, anch’essa allora solo raccomandata, contro la
una valutazione sulla natura della raccomandazione prove- poliomielite), questa corte ha dichiarato l'illegittimità costitu-
es
niente dalle autorità sanitarie e sulla sua incidenza nello spazio zionale, in riferimento agli art. 2, 3 e 32 Cost., dell'art. 1, 1°
nc
di autodeterminazione del singolo, richiedendo, quindi, un comma, l. n. 210 del 1992, nella parte in cui non prevedeva il
giudizio sul merito delle censure di legittimità costituzionale diritto all'indennizzo — in presenza di una patologia irrever-
D
co
Allo stesso modo, l'asserita mancata individuazione, nel pe- vaccinazione — per le menomazioni permanenti derivanti dal-
LA
IO olo
titum dell'ordinanza, delle categorie cui dovrebbe effettiva- le ricordate vaccinazioni, oggetto dei rispettivi giudizi princi-
mente spettare il riconoscimento dell'indennizzo non è, nel ca- pali.
C
c
so di specie, profilo preliminare, ma questione che si pone so- In tema di trattamenti vaccinali, la tecnica dell'obbligato-
O sci
LO
lo una volta che sia stata decisa, in caso di menomazioni per- rietà (prescritta per legge o per ordinanza di un'autorità sanita-
manenti derivanti da una vaccinazione raccomandata, l'illegit- ria, come si esprime la disposizione censurata) e quella della
Fa
timità costituzionale dell'esclusione dell'indennizzo stesso. raccomandazione (nelle forme di cui si darà esplicito conto più
Solo a quel punto, logicamente, si presenta la questione di avanti) possono essere sia il frutto di concezioni parzialmente
R
quanto ampia debba essere la platea dei destinatari dell'esten- diverse del rapporto tra individuo e autorità sanitarie pubbli-
sione. che, sia il risultato di diverse condizioni sanitarie della popo-
4. - Inconferente per la soluzione delle questioni all'atten- lazione di riferimento, opportunamente accertate dalle autorità
zione di questa corte è l'osservazione dell'avvocatura generale preposte.
dello Stato secondo cui il soggetto che abbia subìto un grave Nel primo caso, la libera determinazione individuale viene
pregiudizio della propria integrità psico-fisica in conseguenza diminuita attraverso la previsione di un obbligo, assistito da
della vaccinazione antinfluenzale avrebbe comunque la possi- una sanzione. Tale soluzione — rimessa alla decisione delle
bilità di agire in giudizio per il risarcimento del danno alla sa- autorità sanitarie pubbliche, fondata su obiettive e riconosciute
lute. esigenze di profilassi — non è incompatibile con l'art. 32
L'osservazione non è infatti utile né a fondare un'eccezione Cost. se il trattamento obbligatorio sia diretto non solo a mi-
preliminare d'inammissibilità, né a sostenere argomenti di me- gliorare o preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato,
rito per la soluzione delle questioni sollevate. ma anche quello degli altri, giacché è proprio tale ulteriore
Dal primo punto di vista, la corte d'appello rimettente ha re- scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a
so specificamente conto dell'avvenuto accertamento del nesso giustificare la compressione dell'autodeterminazione del sin-
causale che, nel caso in esame, collega la vaccinazione antin- golo (sentenze n. 107 del 2012, cit., n. 226 del 2000, id., 2001,
fluenzale e la menomazione psico-fisica, al fine di dimostrare I, 5; n. 118 del 1996, cit.; n. 258 del 1994, id., 1995, I, 1451, e
la sussistenza delle condizioni di applicabilità della specifica n. 307 del 1990, id., 1990, I, 2694).
disciplina che la l. n. 210 del 1992 reca in tema di indennizzo. Nel secondo caso, anziché all'obbligo, le autorità sanitarie
Quanto al secondo aspetto, questa corte ha già precisato che preferiscono fare appello all'adesione degli individui a un
la disciplina apprestata dalla legge appena citata opera su un programma di politica sanitaria. La tecnica della raccomanda-
piano diverso da quello in cui si colloca la normativa in tema zione esprime maggiore attenzione all'autodeterminazione in-
di risarcimento del danno. Il risarcimento, infatti, presuppone dividuale (o, nel caso di minori, alla responsabilità dei genito-
un nesso tra fatto illecito e danno ingiusto, mentre il diritto ri) e, quindi, al profilo soggettivo del diritto fondamentale alla
all'indennizzo, che prescinde dalla colpa, sorge a fronte del salute, tutelato dal 1° comma dell'art. 32 Cost., ma è pur sem-
solo accertamento che la menomazione irreversibile consegua pre indirizzata allo scopo di ottenere la migliore salvaguardia
alla vaccinazione «e deriva dall'inderogabile dovere di solida- della salute come interesse (anche) collettivo.
rietà che, in questi casi, incombe sull'intera collettività», lad- Proprio da quest'ultimo punto di vista, ferma la differente
dove quest'ultima tragga beneficio dal trattamento vaccinale impostazione delle due tecniche ora in discussione, quel che
del singolo (sentenza n. 118 del 1996, id., 1996, I, 2326). tuttavia rileva, per la decisione delle questioni di legittimità
Ferma in ogni caso la possibilità per l'interessato di aziona- costituzionale in esame, è l'obiettivo essenziale che entrambe
re anche l'ordinaria pretesa risarcitoria, che potrà eventual- perseguono nella profilassi delle malattie infettive: ossia il
mente essere riconosciuta ove ricorrano le condizioni previste comune scopo di garantire e tutelare la salute (anche) colletti-
dall'art. 2043 c.c., il legislatore ha dunque previsto un'auto- va attraverso il raggiungimento della massima copertura vac-
noma misura economica di sostegno, di natura indennitaria ed cinale.
equitativa (sentenza n. 118 del 1996, cit.), in caso di danno al- In questa prospettiva, incentrata sulla salute quale interesse
la salute, il cui ottenimento dipende dal semplice fatto obietti- (anche) obiettivo della collettività, non vi è differenza qualita-
IL FORO ITALIANO — 2018.
745 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 746
tiva tra obbligo e raccomandazione: l'obbligatorietà del trat- Questa corte non può quindi esimersi da un'analisi mirata
tamento vaccinale è semplicemente uno degli strumenti a di- sulle peculiarità della singola raccomandazione di cui si faccia
sposizione delle autorità sanitarie pubbliche per il persegui- questione, non potendo limitarsi ad estendere, senza una veri-
mento della tutela della salute collettiva, al pari della racco- fica caso per caso, i pur chiari principî della propria giurispru-
mandazione. I diversi attori (autorità pubbliche e individui) fi- denza a qualunque indicazione di profilassi proveniente dalle
niscono per realizzare l'obiettivo della più ampia immunizza- autorità pubbliche.
zione dal rischio di contrarre la malattia indipendentemente In questa prospettiva, il carattere della vaccinazione antin-
dall'esistenza di una loro specifica volontà di collaborare: «e fluenzale quale trattamento sanitario raccomandato può emer-
resta del tutto irrilevante, o indifferente, che l'effetto coopera- gere alla luce della sussistenza di una serie di atti, corrispon-
tivo sia riconducibile, dal lato attivo, a un obbligo o, piuttosto, denti a quelli già individuati da questa corte nella sua giuris-
a
a una persuasione o anche, dal lato passivo, all'intento di evi- prudenza: insistite e ampie campagne anche straordinarie di
to
tare una sanzione o, piuttosto, di aderire a un invito» (sentenza informazione e raccomandazione da parte delle autorità sanita-
n. 107 del 2012, cit.).
en
rie pubbliche nelle loro massime istanze; distribuzione di ma-
Per quanto concerne più direttamente le vaccinazioni rac- teriale informativo specifico; informazioni contenute sul sito
am
comandate, in presenza di diffuse e reiterate campagne di co- istituzionale del ministero della salute; decreti e circolari mini-
municazione a favore dei trattamenti vaccinali, è naturale che steriali; piani nazionali di prevenzione vaccinale; oppure la
on
si sviluppi un affidamento nei confronti di quanto consigliato stessa legge (come accadeva, ad esempio, nel caso relativo alla
dalle autorità sanitarie: e ciò rende la scelta individuale di ade- vaccinazione poliomielitica, a suo tempo raccomandata dalla l.
O
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rire alla raccomandazione di per sé obiettivamente votata alla 30 luglio 1959 n. 695, recante «provvedimenti per rendere in-
M
salvaguardia anche dell'interesse collettivo, al di là delle parti- tegrale la vaccinazione antipoliomielitica») (v., ancora, le sen-
colari motivazioni che muovono i singoli.
SI
tenze n. 107 del 2012, cit.; n. 423 del 2000, cit., e n. 27 del
IO in
Questa corte ha conseguentemente riconosciuto che, sul 1998, cit.).
AS
piano degli interessi garantiti dagli art. 2, 3 e 32 Cost., è giu- Nel caso specifico della vaccinazione antinfluenzale, di cui
so
stificata la traslazione in capo alla collettività, anch’essa obiet- si tratta nel giudizio a quo, sono in particolare rilevanti i piani
tivamente favorita dalle scelte individuali, degli effetti dannosi nazionali di prevenzione vaccinale (da ultimo, il piano nazio-
es
che eventualmente da queste conseguano. nale prevenzione vaccinale 2017-2019), che, affiancando la
nc
La ragione determinante del diritto all'indennizzo, quindi, vaccinazione antinfluenzale ad altri tipi di vaccinazioni rac-
non deriva dall'essersi sottoposti a un trattamento obbligato- comandate e indicando i rispettivi obiettivi di copertura, defi-
D
co
rio, in quanto tale; essa risiede piuttosto nelle esigenze di soli- niscono la complessiva programmazione vaccinale; le racco-
U
darietà sociale che si impongono alla collettività, laddove il mandazioni del ministero della salute adottate specificamente,
LA
IO olo
singolo subisca conseguenze negative per la propria integrità per ogni stagione, con riferimento alla vaccinazione antin-
psico-fisica derivanti da un trattamento sanitario (obbligatorio fluenzale (da ultimo, «prevenzione e controllo dell'influenza:
C
c
o raccomandato) effettuato anche nell'interesse della colletti- raccomandazioni per la stagione 2017-2018»); le campagne
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in caso di patologie irreversibili derivanti da determinate vac- 7.1. - Alla luce di tali considerazioni, la collettività deve
cinazioni raccomandate si risolve in una lesione degli art. 2, 3 dunque sostenere i costi del pregiudizio individuale, anche nel
R
e 32 Cost.: perché le esigenze di solidarietà sociale e di tutela caso in cui la menomazione permanente sia derivata dalla vac-
della salute del singolo richiedono che sia la collettività ad ac- cinazione antinfluenzale. Sarebbe del resto irragionevole ri-
collarsi l'onere del pregiudizio individuale, mentre sarebbe in- servare a coloro che hanno aderito alle ricordate raccomanda-
giusto consentire che siano i singoli danneggiati a sopportare il zioni delle autorità sanitarie pubbliche un trattamento deteriore
costo del beneficio anche collettivo (sentenza n. 107 del 2012, rispetto a quello riconosciuto a quanti abbiano ubbidito ad un
cit.). precetto (nello stesso senso, con riferimento alla vaccinazione
Proprio alla luce di tali considerazioni, si può qui aggiunge- contro la poliomielite, la sentenza n. 27 del 1998, cit.). E la
re che le ragioni dell'estensione del riconoscimento del diritto traslazione sulla collettività delle conseguenze negative even-
all'indennizzo ricavabili dalla giurisprudenza ricordata non tualmente derivanti dalla vaccinazione antinfluenzale (pur
hanno mai comportato né comportano, da parte di questa cor- sempre alle condizioni e nei limiti previsti dalla l. n. 210 del
te, valutazioni negative sul grado di affidabilità scientifica del- 1992) consegue all'applicazione dei principî costituzionali di
la somministrazione delle vaccinazioni. Al contrario, la previ- solidarietà (art. 2 Cost.), di tutela della salute anche collettiva
sione dell'indennizzo, originariamente riservata ai casi di le- (art. 32 Cost.) e di ragionevolezza (art. 3 Cost.), oltre a com-
sioni permanenti derivanti da vaccinazioni obbligatorie, e la pletare, in termini che rendono più serio e affidabile ogni pro-
sua estensione (ad opera di questa corte) ai citati casi di vacci- gramma sanitario volto alla diffusione dei trattamenti vaccina-
nazioni raccomandate — pur sempre se sia accertato un nesso li, il ricordato «patto di solidarietà» tra individuo e collettività,
di causalità tra somministrazione del vaccino e menomazione al fine della più ampia copertura della popolazione.
permanente — completano il «patto di solidarietà» tra indivi- Né si può trascurare, ancora a giustificazione della trasla-
duo e collettività in tema di tutela della salute e rendono più zione a carico della collettività dell'indennizzo in questione,
serio e affidabile ogni programma sanitario volto alla diffusio- che la più ampia sottoposizione a vaccinazione quale profilassi
ne dei trattamenti vaccinali, al fine della più ampia copertura preventiva può notevolmente alleviare il carico non solo eco-
della popolazione. nomico che le epidemie influenzali solitamente determinano
7. - Non vi sono ragioni per non estendere al caso ora in sul sistema sanitario nazionale e sulle attività lavorative.
esame e alle questioni di legittimità costituzionale in esso sol- 7.2. - Osserva l'avvocatura generale dello Stato che, in caso
levate le affermazioni ricavabili dalla ricordata giurisprudenza di accoglimento del petitum come formulato dalla corte d'ap-
di questa corte. pello rimettente, resterebbero insolute e incerte una serie di
La vaccinazione antinfluenzale rientra a pieno titolo tra questioni che solo il legislatore potrebbe, nella sua discrezio-
quelle raccomandate. nalità, definire, in particolare quella relativa ai destinatari del-
La verifica di tale condizione è un passaggio essenziale del l'estensione dell'indennizzo.
giudizio di questa corte. Rispondere alla domanda se, analo- L'obiezione non coglie nel segno.
gamente a quanto accertato in relazione ad altre specifiche Le raccomandazioni delle autorità sanitarie in materia di
vaccinazioni raccomandate, anche per quella antinfluenzale sia vaccinazione antinfluenzale riguardano, in primo luogo, speci-
stata e sia posta in atto, da parte delle autorità sanitarie, un'ef- fiche categorie di soggetti a rischio, in relazione ai quali la
fettiva campagna informativa consente, infatti, di verificare il vaccinazione è espressamente raccomandata a fronte o di
rilievo che assume, in tal caso, la tutela della salute anche col- un'età avanzata o di particolari condizioni di salute; in secon-
lettiva. do luogo, determinate categorie di operatori e lavoratori, per le
ORO ITALIANO
IL FORO TALIANO —
— 2018
2018.— 22.
747 PARTE PRIMA 748
quali la vaccinazione, oltre alla salvaguardia della salute indi- rispettive somministrazioni, pur non essendo obbligatorie, erano
viduale, ha il duplice scopo di proteggere quanti entrano con comunque oggetto di campagne di sensibilizzazione da parte
loro in contatto e di evitare l'interruzione di servizi essenziali delle autorità sanitarie (l'antecedente immediato è rappresentato
per la collettività; in terzo luogo, coloro che convivono con da Corte cost. 26 aprile 2012, n. 107, id., 2013, I, 1123, riguar-
soggetti a rischio, venendo anche qui in rilievo la necessità di dante la vaccinazione contro il morbillo, la parotite e la rosolia).
tutela non solo individuale. Per queste categorie, il recente ag- Per quel che concerne il coinvolgimento delle regioni nel pa-
giornamento dei livelli essenziali di assistenza (d.p.c.m. 12 gamento dell'indennizzo dovuto alle persone danneggiate da
gennaio 2017, recante «definizione e aggiornamento dei livelli trasfusioni o vaccinazioni, va segnalata Corte cost. 26 maggio
essenziali di assistenza, di cui all'art. 1, 7° comma, d.leg. 30 2017, n. 128, id., 2017, I, 2177, che ha dichiarato inammissibile,
per la non applicabilità della norma impugnata alla regione sici-
dicembre 1992 n. 502»), il piano nazionale di prevenzione
a
liana, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, com-
vaccinale (2017-2019) e le raccomandazioni ministeriali ma 586, l. 28 dicembre 2015 n. 208, nella parte in cui prevede
to
(2017-2018) prevedono l'offerta gratuita del vaccino antin- che gli indennizzi dovuti alle persone danneggiate da trasfusio-
en
fluenzale. L'individuazione specifica di tali categorie, nel- ni, somministrazioni di emoderivati o vaccinazioni, in base alla
l'ambito della generalità della popolazione, ha, dunque, questo l. 25 febbraio 1992 n. 210, riconosciuti dopo il 1° maggio 2001
am
obiettivo principale, mentre non potrebbe ovviamente servire a e demandati alle regioni, vengono anticipati dalle regioni stesse,
delimitare l'ambito dei possibili destinatari dell'indennizzo. in attesa del trasferimento dallo Stato delle somme dovute, in
on
D'altra parte, le campagne di informazione e sensibilizza- relazione all'art. 2 d.p.r. 26 luglio 1965 n. 1074, in riferimento
zione tese alla più ampia copertura vaccinale coinvolgono ine- agli art. 17, lett. b), 20, 36 e 43 dello statuto speciale della re-
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vitabilmente la generalità della popolazione, a prescindere da gione siciliana.
M
una pregressa e specifica condizione individuale di salute, di In ordine al contrasto tra i genitori sulla somministrazione di
SI
età, di lavoro o di convivenza: giacché, anche in questo caso, vaccini al figlio minore, v. App. Napoli, decr. 30 agosto 2017,
IO in
l'applicazione del trattamento consente di tutelare sia la di- ibid., 3175, che, confermando il provvedimento di primo grado,
AS
mensione individuale della salute, sia quella collettiva, impe- ha affievolito la responsabilità genitoriale della madre (genitore
so
dendosi l'eventuale contagio fra i soggetti non a rischio e collocatario), attribuendo al padre la decisione sui richiami vac-
quelli a rischio e contribuendosi in tal modo anche alla prote- cinali.
es
della salute collettiva —, il fatto che la raccomandazione sia con notevole ritardo rispetto ad altri paesi, ha ormai compiuto
accompagnata, per alcune categorie di soggetti, dalla gratuità
C
della somministrazione non potrebbe fondare alcuna limita- costellato di interventi della Corte costituzionale.
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zione del novero dei destinatari dell'indennizzo. A ben vedere, alle radici stesse del sistema legislativo che di-
La specifica posizione di tali categorie di soggetti non elide sciplina le elargizioni a quanti soffrono di una menomazione
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affatto il rilievo collettivo che la tutela della salute assume an- permanente della integrità psico-fisica a causa di vaccinazioni
che nei confronti della popolazione in generale, la vaccinazio- (cui vengono accostati altri trattamenti forieri di rischi per il pa-
R
ne di tutti e di ciascuno contribuendo all'obiettivo della più ziente, quali la trasfusione di sangue e la somministrazione di
ampia copertura, perseguito attraverso la raccomandazione. emoderivati) si può rinvenire una celeberrima pronuncia resa
Del resto, se i vincoli di ordine finanziario possono giustifica- dalla Consulta nel 1990. Si allude alla declaratoria di incostitu-
re limitazioni del novero dei soggetti cui la vaccinazione, in zionalità della legge che, nel 1966, ebbe a sancire l'obbligo del-
quanto inserita nei livelli essenziali di assistenza, sia sommini- la vaccinazione antipoliomielitica per i bambini entro il primo
strabile gratuitamente, di certo essi non giustificano alcun eso- anno di età, nella parte in cui non prevedeva, a carico dello Sta-
nero dall'obbligo d'indennizzo, in presenza delle condizioni to, un'equa indennità per il caso di danno derivante, al di fuori
previste dalla legge. dell'ipotesi di cui all'art. 2043 c.c., da contagio o da altra ap-
Va pertanto dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. prezzabile malattia causalmente riconducibile a detta vaccina-
zione, riportato dal bambino vaccinato o da altro soggetto a cau-
1, 1° comma, l. n. 210 del 1992 nella parte in cui non prevede sa dell'assistenza personale diretta prestata al primo (Corte cost.
il diritto ad un indennizzo, alle condizioni e nei modi stabiliti 22 giugno 1990, n. 307, Foro it., 1990, I, 2694, con osservazio-
dalla medesima legge, a favore di chiunque abbia riportato le- ni di A. PRINCIGALLI, Tutela della salute e vaccinazioni a ri-
sioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione schio e nota di G. PONZANELLI, Lesioni da vaccino antipolio:
permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccina- che lo Stato paghi l'indennizzo!; annotata altresì da S. NESPOR,
zione antinfluenzale. Tutela della salute e legittimità dell'imposizione di un tratta-
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit- mento sanitario, in Corriere giur., 1990, 1018; F. GIARDINA,
timità costituzionale dell'art. 1, 1° comma, l. 25 febbraio 1992 Vaccinazione obbligatoria, danno alla salute e «responsabilità»
n. 210 (indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da com- dello Stato, in Giur. costit., 1990, 1880; V. FINESCHI, Tutela
plicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligato- della salute e diritti della persona nella definizione del tratta-
rie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati), nella parte mento sanitario obbligatorio, in Riv. it. medicina legale, 1990,
in cui non prevede il diritto all'indennizzo, alle condizioni e 914; D. POLETTI, Danni alla salute da vaccino «antipolio» e di-
nei modi stabiliti dalla medesima legge, nei confronti di coloro ritto all'equo indennizzo, in Resp. civ., 1991, 85; M.T. GUA-
che si siano sottoposti a vaccinazione antinfluenzale. SCHINO, Limitazione alla libertà individuale e tutela della salute
nella disciplina delle vaccinazioni obbligatorie, in Quadrime-
———————— stre, 1992, 207). Il ragionamento ivi sviluppato metteva al cen-
tro dell'attenzione i trattamenti sanitari obbligatori, muovendo
(1) La questione di legittimità costituzionale era stata solle- dal presupposto che la relativa imposizione è giustificata soltan-
vata da App. Milano, ord. 20 luglio 2016, Foro it., 2017, I, 342, to ove si preveda che essi «non incida[no] negativamente sullo
e id., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.723, che stato di salute di colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle
auspicava, evocando gli art. 2, 3 e 32 Cost., l'estensione della sole conseguenze, che, per la loro temporaneità e scarsa entità,
platea dei destinatari dei benefici di cui alla l. 25 febbraio 1992 appaiano normali di ogni intervento sanitario, e, pertanto, tolle-
n. 210, facendovi rientrare coloro che subiscono lesioni e/o in- rabili». L'analisi proseguiva valorizzando la duplice dimensione
fermità, da cui siano derivati danni irreversibili all'integrità psi- del valore della salute e lo spirito di solidarietà (reciproca) fra
co-fisica, per essere stati sottoposti alla vaccinazione — non individuo e collettività, per concludere nel segno dell'impre-
obbligatoria, ma raccomandata — antinfluenzale. scindibilità, una volta concretizzatisi i rischi ulteriori per la sa-
La pronuncia di accoglimento si pone sulla scia di una serie lute del soggetto passivo del trattamento (nonché delle persone
di precedenti relativi ad altre vaccinazioni che, all'epoca delle che a quest'ultimo abbiano prestato assistenza personale diretta
IL FORO ITALIANO — 2018.
749 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 750
in ragione della sua non autosufficienza fisica), «il riconosci- bligatoria, per tutti i nuovi nati nel primo anno di vita, soltanto
mento [. . .] di una protezione ulteriore» sul piano rimediale, sub con una legge del 1991 (Corte cost. 16 ottobre 2000, n. 423, Fo-
specie di «equo ristoro del danno patito». ro it., 2001, I, 4, con nota di richiami di A. PALMIERI e nota di
In sintonia con la riferita impostazione, dopo poco più di un G. PONZANELLI, Responsabilità civile e sicurezza sociale: un
biennio il parlamento, allorché stabiliva presupposti, modalità e decennio «tribolato»; annotata altresì da A. CASTELNUOVO e S.
procedure per il conseguimento dell'indennizzo in materia di PINTUS, La politica dei piccoli passi: nuovi interventi della Cor-
vaccinazioni, legava la concessione dei benefici a quelle «ob- te costituzionale sugli indennizzi da contagi, in Danno e resp.,
bligatorie per legge o per ordinanza di un'autorità sanitaria ita- 2001, 490; B. BARBISAN, Vaccinazioni obbligatorie, trattamenti
liana» (art. 1, 1° comma, l. 210/92). In aggiunta alle persone te- necessari e solidarietà per danni, in Giur. costit., 2001, 4118;
nute a vaccinarsi, la legge designava quali destinatari dei bene- A. MAZZIOTTI, L'indennizzo delle vittime di trasfusioni o di
a
fici: i) le persone che, sebbene non vaccinate, subiscano un pre- vaccinazioni - Necessità di combinare equità e diritto positivo,
giudizio rilevante a seguito e in conseguenza di un contatto con in Riv. giur. lav., 2001, II, 240).
to
le prime; ii) coloro che, per motivi di lavoro o per incarico del Un decennio più tardi, le porte si dischiudevano per la vacci-
en
loro ufficio o per potere accedere ad uno Stato estero, si siano nazione contro il morbillo, la parotite e la rosolia, anch’essa
sottoposti a vaccinazioni che, pur non essendo obbligatorie, ri- all'epoca soltanto raccomandata (Corte cost. 26 aprile 2012, n.
am
sultino necessarie; iii) i soggetti a rischio operanti nelle strutture 107, Foro it., 2013, I, 1123; annotata da G. PONZANELLI, L'in-
sanitarie ospedaliere, che si siano sottoposti a vaccinazioni an- dennizzo ex lege 210 dovuto anche in assenza di un obbligo a
on
che non obbligatorie (art. 1, 4° comma, l. 210/92). sottoporsi ad un trattamento sanitario, in Danno e resp., 2012,
1063; R. CHIEPPA, Ancora una giusta solidarietà, questa volta
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II. - Il tenore letterale di tali disposizioni è rimasto invariato, per i danneggiati da somministrazione di vaccini semplicemente
M
ma la loro portata operativa è notevolmente più estesa di quella consigliata e promossa, ma nessuna iniziativa dello Stato nei
confronti delle imprese farmaceutiche, in Giur. costit., 2012,
SI
originaria. Tale estensione è il frutto degli apporti della Consul-
IO in
ta, come pure dell'incremento, ad opera del legislatore, del cata- 1461; L. LOCATELLI, Danno no fault da vaccinazioni obbligato-
AS
logo delle vaccinazioni obbligatorie. rie e facoltative e diritto all'indennizzo, in Resp. civ., 2012,
so
La Corte costituzionale — che si era già occupata della de- 1893; A. FEDERICI, L'indennizzo delle conseguenze irreversibili
correnza dell'indennizzo con sent. 18 aprile 1996, n. 118, Foro da vaccinazioni non obbligatorie, in Riv. giur. lav., 2012, II,
es
zione, trasfusione o assunzione di emoderivati al primo vaglio zioni della giurisprudenza costituzionale, l'estensore poneva
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salute tra sicurezza sociale e responsabilità civile, in Danno e lupparsi «nei confronti [. . .] di quanto ‘raccomandato’: ciò che
LA
resp., 1996, 573; F. CASSELLA, Illegittimi i limiti temporali rende la scelta adesiva dei singoli, al di là delle loro particolari e
IO olo
all'indennizzo a titolo di solidarietà, in assenza di responsabili- specifiche motivazioni, di per sé obiettivamente votata alla sal-
vaguardia anche dell'interesse collettivo».
C
del dovere alla salute, in Giur. costit., 1996, 3209) — apriva nel
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1998 un nuovo fronte, reputando doverosa l'attribuzione dei be- III. - Come si può notare, nelle decisioni successive alla citata
nefici di legge a quanti si erano sottoposti a vaccinazione anti- Corte cost. 27/98, per ciascuna delle vaccinazioni non obbliga-
Fa
poliomielitica sin dal 1959, in un periodo sì antecedente alla sua torie esaminate, il refrain è sempre lo stesso. Sennonché, pur es-
obbligatorietà, ma nel quale nondimeno quest'ultima era stata sendo il solco ampiamente tracciato, in mancanza di un'equipa-
R
promossa dall'autorità pubblica in vista della sua diffusione ca- razione generalizzata delle vaccinazioni fortemente consigliate a
pillare nella società (Corte cost. 26 febbraio 1998, n. 27, Foro quelle obbligatorie (e di una puntuale caratterizzazione delle
it., 1998, I, 1370, con nota di G. PONZANELLI, La misura del- prime), al cospetto di vaccinazioni diverse da quelle già prese in
l'indennizzo per le «vittime» di vaccinazioni obbligatorie: il esame non si può fare a meno di investire del caso la Consulta,
nuovo intervento della Corte costituzionale; su tale pronuncia, che invero non si limita a dare l'imprimatur, dovendo verificare
con cui sotto altro profilo erano state respinte le censure artico- se le misure prese dalle autorità pubbliche per sensibilizzare la
late avverso le norme che stabilivano, per le menomazioni veri- popolazione assurgono al rango di raccomandazioni.
ficatesi anteriormente all'introduzione della disciplina indenni- L'intervento della Corte costituzionale è stato ancora una vol-
taria, un assegno pari al trenta per cento dell'indennizzo a regi- ta invocato nel 2016, con riferimento alla vaccinazione antin-
me, con esclusione di interessi legali e rivalutazione monetaria, fluenzale. La corte ambrosiana, investita dell'appello avverso la
v. anche A. ALGOSTINO, Salute dell'individuo e salute della col- decisione di prime cure che, avendo ricollegato la sindrome da
lettività: il diritto all'indennizzo anche nel caso di vaccinazioni cui era affetto l'istante alla vaccinazione antinfluenzale cui egli
antipoliomielitiche non obbligatorie, in Giur. it., 1998, 1479; G. aveva deciso di sottoporsi, era dell'avviso che non vi fosse spa-
COMANDÉ, Il diritto alla salute, la trilogia costituzionale ed i zio per un'interpretazione costituzionalmente orientata tale da
limiti di bilancio: ancora sulla l. n. 210 del 1992 e sulla sua ri- condurre alla disapplicazione dell'art. 1 l. 210/92; permanendo
levanza sistematica, in Danno e resp., 1998, 429; O. CHESSA, tuttavia il grave sospetto di violazione degli art. 2, 3 e 32 Cost.,
La misura minima essenziale dei diritti sociali: problemi e im- il collegio giudicante rimetteva di conseguenza gli atti alla Con-
plicazioni di un difficile bilanciamento, in Giur. costit., 1998, sulta (App. Milano, ord. 20 luglio 2016, Foro it., 2017, I, 342).
1170; R. CARANTA, Danni da vaccinazione e responsabilità del- Non desta sorpresa che la sentenza in epigrafe abbia imbocca-
lo Stato, in Resp. civ., 1998, 1352; G. PALMIERI, Breve nota in to la strada dei precedenti in materia. E, nel compiere l'indagine
tema di indennizzo per lesione da vaccinazione obbligatoria an- testé cennata, la corte individuava tutti gli indici occorrenti per
tipolio, in Rass. avv. Stato, 1998, I, 7). far rientrare la vaccinazione influenzale nel novero di quelle
Alla base di questo distacco dal requisito della cogenza del propriamente «raccomandate». Una volta operata tale classifica-
trattamento c’è l'idea, esplicitata nella motivazione, che sarebbe zione, l'esito del giudizio è segnato: pure questa categoria di
irrazionale distinguere tra «il caso in cui si annulla la libera de- vaccinati è in grado di aspirare all'indennizzo.
terminazione individuale attraverso la comminazione di una
sanzione, da quello in cui si fa appello alla collaborazione dei IV. - Nel frattempo, durante il 2017, aveva fatto sentire la sua
singoli a un programma di politica sanitaria»; non si potrebbero, voce il legislatore (con il d.l. 7 giugno 2017 n. 73, convertito,
infatti, penalizzare quanti «sono stati indotti a tenere un com- con modificazioni, dalla l. 31 luglio 2017 n. 119; l'iniziativa
portamento di utilità generale per ragioni di solidarietà sociale», della regione Veneto, volta alla caducazione della nuova disci-
riservando loro «un trattamento deteriore rispetto a quello che plina, è stata frustrata da Corte cost. 18 gennaio 2018, n. 5, id.,
vale a favore di quanti hanno agito in forza della minaccia di 2018, I, 710, in questo fascicolo, con nota di richiami e nota di
una sanzione». G. PASCUZZI). Come si è anticipato, il catalogo delle vaccina-
Di lì a poco, ribadendo gli stessi concetti, la Corte costituzio- zioni obbligatorie è stato ampliato fino a raggiungere le dieci
nale ammetteva all'indennizzo pure chi era stato sottoposto a unità (art. 1, commi 1 e 1 bis); a tale lista viene giustapposto un
vaccinazione antiepatite B, a partire dall'anno 1983, vale a dire elenco di quattro vaccinazioni, rispetto alle quali le amministra-
dal momento in cui l'autorità sanitaria aveva intrapreso una ca- zioni sanitarie assicurano l'offerta attiva e gratuita (art. 1, com-
pillare campagna per la diffusione di tale vaccinazione, resa ob- ma 1 quater). La novità rilevante è che la disciplina degli in-
IL FORO ITALIANO — 2018.
751 PARTE PRIMA 752
dennizzi viene esplicitamente riferita all'intero lotto delle vac- sulla base di una valutazione assolutamente discrezionale,
cinazioni testé menzionate, non importa se obbligatorie e no sicché, qualora fosse dichiarata l'incostituzionalità della
(art. 5 quater, che richiama l'art. 1 nel suo complesso). norma denunciata, verrebbe meno la regolare costituzione
Si espande, dunque, l'area in cui sono conseguibili gli inden- del giudice; evidenzia inoltre che l'interpretazione adeguatri-
nizzi. In tale contesto, pur evitando di appiattire una misura di ce indicata da questa corte nella sentenza n. 272 del 1998
sicurezza sociale su moduli propri della tutela risarcitoria, oc- (Foro it., 1999, I, 1407) sarebbe smentita dal «diritto viven-
corre comunque richiamare l'attenzione sulla verifica rigorosa te», ossia da un'immutata prassi che ha perseverato nel-
del nesso causale tra la vaccinazione e la patologia che dalla l'interpretazione difforme, che consente l'assegnazione di-
medesima si ritenga derivata (echi di tale problematica si colgo- screzionale.
no nella pronuncia con cui la Suprema corte ha definitivamente
1.2. - In punto di non manifesta infondatezza, il giudice a
a
disatteso la pretesa avanzata dal tutore di un minore affetto da
sindrome autistica: Cass., ord. 25 luglio 2017, n. 18358, id., quo prospetta entrambe le questioni come ipotesi di illegitti-
to
2017, I, 2597). mità sopravvenuta.
en
1.2.1. - Quanto alla violazione dell'art. 25, 1° comma,
A. PALMIERI Cost., il giudice a quo rammenta che questa corte, con la
am
sentenza n. 272 del 1998, cit., ha già ritenuto infondata ana-
loga questione di legittimità costituzionale rivolta contro la
on
medesima norma, affermando che la risposta ai dubbi pro-
spettati dal rimettente non passava né per la via della decla-
O
M abb
————————
ratoria di incostituzionalità — dovendo ricercarsi sul piano
M
dell'organizzazione giudiziaria, nel senso che i poteri orga-
SI
nizzativi dei dirigenti degli uffici giudiziari fossero esercitati
IO in non in modo discrezionale, ma sulla base di criteri oggettivi
AS
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 6 dicembre 2017, e predeterminati e senza necessità di una specifica previsione
so
n. 257 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 13 dicembre legislativa — né, tanto meno, attraverso un intervento additi-
vo di questa corte, purché le modalità adottate fossero «tali
es
Responsabilità contabile e amministrativa — Sequestro separano dalla ordinanza emessa in data 5 luglio 1996, il
U
conservativo — Designazione del giudice per la fase di Consiglio di presidenza della Corte dei conti non avrebbe de-
LA
IO olo
conferma, modifica o revoca — Modalità — Questione liberato in materia, a differenza di quanto disposto rispetti-
inammissibile di costituzionalità (Cost., art. 3, 25; y d.l. vamente dal Consiglio di presidenza della giustizia ammini-
C
zioni, del d.l. 15 novembre 1993 n. 453, art. 1; y l. 18 giu- del Consiglio di Stato e dei tribunali amministrativi regiona-
gno 2009 n. 69, disposizioni per lo sviluppo economico, la li), novellato dall'art. 19 l. 21 luglio 2000 n. 205 (disposizio-
R
semplificazione, la competitività nonché in materia di pro- ni in materia di giustizia amministrativa) — e dal Consiglio
cesso civile, art. 42; y d.leg. 26 agosto 2016 n. 174, codice di presidenza della giustizia tributaria (a mente degli art. 6 e
di giustizia contabile, adottato ai sensi dell'art. 20 l. 7 ago- 24, 1° comma, lett. f e g, d.leg. 31 dicembre 1992 n. 545, re-
sto 2015 n. 124). cante «ordinamento degli organi speciali di giurisdizione tri-
È inammissibile, per erronea individuazione della disposi- butaria ed organizzazione degli uffici di collaborazione in at-
zione oggetto dell'impugnazione, la questione di legittimi- tuazione della delega al governo contenuta nell'art. 30 l. 30
tà costituzionale dell'art. 5, 3° comma, lett. a), d.l. 15 no- dicembre 1991 n. 413»).
vembre 1993 n. 453, convertito, con modificazioni, in l. 14 Sebbene, dunque, il quadro normativo preso in considera-
gennaio 1994 n. 19, nella parte in cui non prevede che la zione nell'ordinanza di rimessione del 1996, con esclusivo
designazione del giudice competente sia effettuata sulla riferimento al Consiglio superiore della magistratura (Csm),
base di criteri oggettivi e predeterminati, in riferimento si sia arricchito in epoca successiva, nondimeno il rimettente
agli art. 3, 1° comma, e 25, 1° comma, Cost. (1) sostiene che il Consiglio di presidenza della Corte dei conti,
in assenza di specifiche disposizioni normative sul punto,
non avrebbe proceduto, nemmeno dopo la sollecitazione con-
Diritto. — 1. - La sezione giurisdizionale della Corte dei tenuta nella sentenza n. 272 del 1998, cit., alla fissazione dei
conti per la regione Puglia, in composizione monocratica, criteri di massima cui i presidenti delle sezioni giurisdiziona-
con due ordinanze di analogo contenuto, solleva questione di li devono attenersi nella determinazione della composizione
legittimità costituzionale dell'art. 5, 3° comma, lett. a), d.l. degli organi giudicanti, così come non avrebbe mai predispo-
15 novembre 1993 n. 453 (disposizioni in materia di giuris- sto un sistema di verifica ex post dell'osservanza dei criteri
dizione e controllo della Corte dei conti), convertito, con di assegnazione delle cause ai giudici contabili; criteri che,
modificazioni, dalla l. 14 gennaio 1994 n. 19, nella parte in nella prassi degli uffici giudiziari della Corte dei conti, se-
cui non prevede che la designazione del giudice sia effettuata condo il giudice a quo, non sarebbero neppure stabiliti in via
sulla base di criteri oggettivi e predeterminati, in riferimento preventiva dai dirigenti degli stessi, i quali provvederebbero
agli art. 3, 1° comma, e 25, 1° comma, Cost. all'assegnazione delle cause ai singoli giudici nell'esercizio
1.1. - Espone il giudice a quo che il presidente della sezio- di un potere assolutamente discrezionale.
ne giurisdizionale della Corte dei conti per la regione Puglia, Pertanto, secondo il rimettente, la mancata attuazione in
su ricorso del procuratore regionale, ha autorizzato con pro- tal guisa del principio del giudice naturale precostituito per
pri decreti il sequestro conservativo ante causam sui beni di legge nell'ordinamento processuale contabile determinerebbe
presunti responsabili per danni cagionati all'erario, desi- un'ipotesi di illegittimità costituzionale sopravvenuta della
gnando in entrambi i procedimenti il medesimo rimettente norma di cui all'art. 5, 3° comma, lett. a), d.l. n. 453 del
quale giudice per la successiva fase del giudizio di «confer- 1993, in considerazione degli intervenuti mutamenti sia
ma, modifica o revoca» del sequestro, ai sensi dell'art. 5 d.l. normativi che «fattuali».
n. 453 del 1993. 1.2.2. - Quanto alla violazione dell'art. 3, 1° comma,
Secondo il giudice a quo le questioni sarebbero rilevanti Cost., il giudice a quo sostiene che la norma impugnata sa-
nei giudizi a quibus in quanto la designazione da parte del rebbe divenuta incostituzionale in seguito alla novella recata
presidente della sezione sarebbe avvenuta in entrambi i casi dall'art. 42 l. 18 giugno 2009 n. 69 (disposizioni per lo svi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
753 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 754
luppo economico, la semplificazione, la competitività non- togoverno delle varie magistrature, del potere-dovere di pre-
ché in materia di processo civile). Detta norma, nel modifica- disporre adeguati criteri obiettivi e predeterminati, con pos-
re l'art. 5 l. n. 205 del 2000, ha aggiunto il comma 1 bis, che, sibilità di impulso da parte dei soggetti che se ne ritengano
con riferimento ai giudizi pensionistici innanzi alla Corte dei lesi.
conti, dispone che «[. . .] i presidenti delle sezioni giurisdi- Occorre in proposito ricordare il costante orientamento di
zionali procedono, al momento della ricezione del ricorso e questa corte, secondo cui «l'eventuale pregiudizio immediato
secondo criteri predeterminati, alla sua assegnazione ad uno e diretto arrecato alle posizioni giuridiche soggettive non può
dei giudici unici delle pensioni in servizio presso la sezione». che determinare [. . . la facoltà] di ricorrere agli ordinari
Secondo il giudice a quo, tale novella avrebbe modificato strumenti di tutela giurisdizionale previsti dall'ordinamento
la cosiddetta «situazione normativa», operando una divarica- in base alle fondamentali garanzie costituzionali previste da-
a
zione, difficilmente giustificabile sul piano della coerenza e gli art. 24 e 113 Cost., espressamente qualificate da questa
to
della razionalità legislativa, tra i giudizi di responsabilità da corte come principî supremi dell'ordinamento (ex plurimis,
en
un lato — siano essi di merito, per la cui assegnazione ai sentenze n. 26 del 1999, punto 3.1 del ‘considerato in dirit-
singoli magistrati l'art. 17, 2° comma, r.d. 13 agosto 1933 n. to’, ibid., 1118; nonché n. 526 del 2000, id., 2001, I, 1464; n.
am
1038 (approvazione del regolamento di procedura per i giu- 266 del 2009, id., Rep. 2009, voce Ordinamento penitenzia-
dizi innanzi alla Corte dei conti), stabilisce laconicamente rio, n. 25; n. 10 del 1993, id., 1993, I, 1374; n. 232 del 1989,
on
che «[i]l presidente del collegio [. . .] con separato provvedi- id., 1990, I, 1855; n. 18 del 1982, id., 1982, I, 934; n. 98 del
mento nomina il relatore», ovvero, come nel caso di specie,
O
1965, id., 1966, I, 8)» (sentenza n. 39 del 2014, id., 2015, I,
M abb
cautelari — e i giudizi pensionistici dall'altro. L'art. 5,
2651).
M
comma 1 bis, l. n. 205 del 2000 costituirebbe pertanto un
idoneo tertium comparationis per affermare la violazione Ne discende che — senza che ciò interferisca minimamen-
SI
IO in
dell'art. 3, 1° comma, Cost., in quanto l'introduzione del te con il principio del giudice naturale precostituito — nei
AS
precetto normativo sull'assegnazione delle cause pensionisti- confronti di modalità di assegnazione dei giudizi lesive della
so
che secondo criteri predeterminati comporterebbe una disci- sfera soggettiva dell'assegnatario non può essere esclusa la
plina dei giudizi cautelari in materia di responsabilità ammi- garanzia della tutela dinnanzi al giudice assicurata dal fon-
es
nistrativa irragionevolmente diversa da quella dei giudizi damentale principio degli art. 24 e 113 Cost. (in questo sen-
pensionistici. so, sentenza n. 470 del 1997, id., 1998, I, 1766).
nc
2. - Le due ordinanze sollevano questioni di identico con- 4.2. - Tanto premesso, si deve evidenziare che, in punto di
D
co
tenuto, che possono quindi essere riunite in un unico giudizio rilevanza, il giudice a quo si limita ad affermare che l'acco-
U
per essere decise congiuntamente. glimento delle questioni comporterebbe un vizio di costitu-
LA
IO olo
3. - Si deve premettere che sia la disposizione impugnata zione del giudice, ma non motiva adeguatamente tale assun-
che quella indicata come tertium comparationis sono state to, né indica le disposizioni di rito ad esso pertinenti.
C
c
abrogate a far data dal 7 ottobre 2016 per effetto dell'entrata Esse, per quanto concerne il giudizio di specie, vanno in-
O sci
giudizio di costituzionalità, in quanto, in ragione del princi- dura civile in quanto siano applicabili e non siano modificati
pio tempus regit actum, il giudice rimettente è tenuto a effet- dalle disposizioni del presente regolamento» e, quindi, nel-
tuare la valutazione del decreto presidenziale alla luce della l'art. 158 c.p.c.
disciplina processuale vigente al momento della sua emana- Questa corte, respingendo la questione di legittimità costi-
zione. tuzionale dell'art. 33, 1° comma, c.p.p., pur avendo precisato
4. - Le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 5, 3° che i «criteri di assegnazione degli affari nell'ambito di tali
comma, lett. a), d.l. n. 453 del 1993, sollevate in riferimento organi esulano dalla nozione generale della loro capacità» e
agli art. 3, 1° comma, e 25, 1° comma, Cost., sono inammis- che nel «disegno normativo, è dunque evidente la differenza
sibili, poiché il giudice rimettente è incorso in errore nel- tra le condizioni di capacità del giudice ed i criteri di asse-
l'individuazione della disposizione oggetto dell'impugnativa.
gnazione degli affari», ha conclusivamente affermato che
4.1. - Al riguardo, occorre premettere che il principio del tutto questo però «[. . .] non significa che la violazione dei
giudice naturale precostituito per legge enunciato nell'art.
criteri di assegnazione degli affari sia priva di rilievo e che
25, 1° comma, Cost. — anche quando si postuli un rapporto
non vi siano, o che non debbano essere prefigurati, appro-
tra giudice e causa e, quindi, si affronti il tema della discre-
zionalità spettante ai capi degli uffici per la ripartizione degli priati rimedi dei quali le parti possano avvalersi» (sentenza
affari — impone di considerare i rimedi che, sul piano ordi- n. 419 del 1998, id., 1999, I, 760).
namentale, possono essere apprestati al fine di dare concre- La giurisprudenza di legittimità, sia civile (ex plurimis,
tezza ed effettività al richiamato principio, senza alterare la Cass. 25 gennaio 2017, n. 1912, id., Le banche dati, archivio
continuità e la tempestività della funzione giurisdizionale. Cassazione civile; 3 ottobre 2016, n. 19660, id., Rep. 2016,
In tale prospettiva, questa corte ha affermato il principio voce Sentenza civile, n. 74; 14 gennaio 2013, n. 727, id.,
della previa predisposizione da parte degli organi di autogo- Rep. 2013, voce Ordinamento giudiziario, n. 123; 14 dicem-
verno delle magistrature di criteri obiettivi per l'assegnazio- bre 2007, n. 26327, id., Rep. 2007, voce Procedimento civile,
ne degli affari e per l'esplicitazione dei poteri organizzativi n. 242; 18 gennaio 2000, n. 489, id., Rep. 2000, voce Senten-
dei capi degli uffici giudiziari. za civile, n. 65) che penale (Cass. 12 maggio 2017, n. 35585,
Esiste peraltro un distinto profilo critico che riguarda l'ap- S., id., Le banche dati, archivio Cassazione penale; 12 marzo
plicazione concreta dei criteri da parte dei dirigenti di detti 2015, V., id., Rep. 2015, voce Procedimento penale, n. 16;
uffici. 1° agosto 2013, Agrama, id., 2013, II, 601; 15 novembre
Alla duplicità di tali profili corrisponde anche una diversi- 2012, F., id., Rep. 2013, voce cit., n. 15; 4 maggio 2006,
tà dei rimedi per i soggetti pregiudicati da un uso distorto o Acampora, id., Rep. 2007, voce Giudizio abbreviato, n. 26),
deviante dei criteri di assegnazione, siano essi le parti del ritiene, con orientamento consolidato, che le decisioni assun-
processo o gli stessi magistrati destinatari dei provvedimenti te in contrasto con le disposizioni di assegnazione delle cau-
assunti dai rispettivi organi di autogoverno. se all'interno dell'ufficio non integrano un vizio di costitu-
Al primo profilo pertiene la verifica degli strumenti di tu- zione del giudice, ma comportano una violazione di carattere
tela che i vari ordinamenti processuali accordano nei con- interno che, in difetto di un'espressa sanzione di nullità, non
fronti di tali violazioni nell'ambito del giudizio, al secondo incide sulla validità degli atti né è causa di nullità del giudi-
invece il sindacato sull'esercizio, ad opera degli organi di au- zio o della sentenza.
IL FORO ITALIANO — 2018.
755 PARTE PRIMA 756
Conforme risulta l'orientamento del giudice contabile (Cor- siglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei
te conti, sez. II giur. centr., 6 ottobre 2008, n. 315/A, id., Rep. conti).
2009, voce Responsabilità contabile, n. 489). Infatti, per effetto dell'art. 11, 7° comma, l. n. 15 del 2009,
Dalle esposte argomentazioni deriva che il rimettente, po- gran parte delle competenze prima riconosciute all'organo di
tendo rilevare (d'ufficio) un vizio di costituzione del giudice autogoverno della magistratura contabile sono state trasferite
solo in relazione all'art. 158 c.p.c. — norma, come si è det- a un organo monocratico, il presidente della Corte dei conti,
to, applicabile al rito contabile nei giudizi a quibus in ragio- qualificato «organo di governo dell'istituto», e tale disposi-
ne del rinvio dinamico a suo tempo previsto dall'art. 26 r.d. zione, al successivo 8° comma, oltre ad aver definito il Con-
n. 1038 del 1933 — avrebbe dovuto sollevare la questione siglio di presidenza della Corte dei conti non più organo di
di legittimità costituzionale nei confronti del predetto com- autogoverno bensì «organo di amministrazione del personale
a
binato disposto normativo, al fine di consentire a questa cor- di magistratura», afferma che lo stesso «esercita le funzioni
to
te di valutare se le predette disposizioni — tanto più alla lu- ad esso espressamente attribuite da norme di legge», mentre,
en
ce della consolidata interpretazione datane dalla giurispru- parallelamente, il 7° comma del medesimo articolo prevede
denza (anche contabile) — laddove affermano invece l'irri- che il presidente della Corte dei conti «esercita ogni altra
am
levanza processuale dei casi di assegnazione delle cause funzione non espressamente attribuita da norme di legge ad
all'interno di uno stesso ufficio, in violazione (o in difetto) altri organi collegiali o monocratici della corte».
on
di criteri generali e predeterminati, soddisfino o meno quel- Ebbene, si deve considerare che l'art. 10 l. n. 117 del
l'esigenza di prefigurare appropriati rimedi dei quali le parti 1988, nell'istituire l'organo di autogoverno della magistratu-
O
M abb
e il magistrato designato possano avvalersi con riguardo al ra contabile e nel disciplinarne le competenze, all'ultimo
M
principio di precostituzione del giudice e, in particolare, a comma rinviava solo parzialmente alle attribuzioni del Con-
SI
quelli di imparzialità e di indipendenza (interna) del giudice. siglio di presidenza della giustizia amministrativa, stabilendo
IO in
4.3. - Quanto alla tematica dei criteri obiettivi e prede- che «[f]ino all'entrata in vigore della legge di riforma della
AS
terminati da parte degli organi di autogoverno per l'asse- Corte dei conti si applicano in quanto compatibili le norme
so
gnazione degli affari e per l'esplicitazione dei poteri orga- di cui agli art. 7, 1°, 4°, 5° e 7° comma, 8, 9, 4° e 5° comma,
nizzativi dei capi degli uffici giudiziari (sentenza n. 272 del 10, 11, 12, 13, 1° comma, nn. 1, 2, 3, e 2° comma, nn. 1, 2,
es
1998), si deve rammentare che per la giurisdizione ordinaria 3, 4, 8, 9, l. 27 aprile 1982 n. 186».
nc
la relativa disciplina prevede «[...] l'applicazione del c.d. si- In tale richiamo manca proprio il riferimento ai nn. 5 e 6
stema delle tabelle e, più recentemente, a seguito di specifi-
D
ca disposizione legislativa, l'indicazione da parte del Consi- presidenza della giustizia amministrativa stabilisca i criteri di
U
glio superiore della magistratura, in via generale, dei criteri massima per la ripartizione degli affari consultivi e dei ricor-
LA
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obiettivi sia per l'assegnazione degli affari penali (art. 7 ter si.
ord. giud. aggiunto dall'art. 4 d.p.r. n. 449 del 1988), sia per Può quindi fondatamente revocarsi in dubbio che, per ef-
C
c
l'applicazione dei magistrati (art. 1 l. 16 ottobre 1991 n. 321 fetto del nuovo assetto recato dalla l. n. 15 del 2009 e della
O sci
LO
di modifica dell'art. 110 della medesima legge sul- riduttiva delimitazione delle funzioni a quelle sole espressa-
l'ordinamento giudiziario)» (sentenza n. 272 del 1998, cit.); mente previste dalla legge, il Consiglio di presidenza della
Fa
parimenti è avvenuto anche per la giustizia amministrativa e Corte dei conti disponga attualmente — come avviene invece
per la giustizia tributaria, con le disposizioni recate rispetti- per gli organi di autogoverno delle altre magistrature — del
R
vamente dall'art. 13, 1° comma, nn. 5, 6 e 6 bis, l. n. 186 del potere di dettare i criteri di massima per la ripartizione degli
1982 e dagli art. 6 e 24, 1° comma, lett. f) e g), d.leg. n. 545 affari e la composizione dei collegi.
del 1992. L'eventuale vulnus alle predette garanzie assicurate dal-
Con specifico riferimento al Consiglio di presidenza della l'art. 25, 1° comma, Cost., nella prospettiva «sopravvenuta»
Corte dei conti, organo di autogoverno della magistratura evidenziata dallo stesso giudice a quo, andrebbe semmai rin-
contabile istituito dall'art. 10 l. 13 aprile 1988 n. 117 (risar- venuto nel combinato disposto dell'art. 10 l. n. 117 del 1988
cimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni e dell'art. 11 l. n. 15 del 2009, e non nella disposizione cen-
giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati), questa cor- surata dal rimettente.
te, con la sentenza n. 272 del 1998, cit., ha sostenuto che il 5. - Dalle espresse considerazioni consegue l'inammissibi-
soddisfacimento delle predette esigenze di tutela di indipen- lità delle questioni di legittimità costituzionale sollevate con
denza e imparzialità non comportasse di per sé l'illegittimità le ordinanze in epigrafe.
costituzionale dell'art. 5, 3° comma, lett. a), d.l. n. 453 del Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara inam-
1993, ma ben potesse avvenire attraverso l'esplicitazione missibili le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 5,
dei criteri per l'assegnazione degli affari da parte del- 3° comma, lett. a), d.l. 15 novembre 1993 n. 453 (disposi-
l'organo di autogoverno della magistratura contabile, con zioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei
modalità analoghe a quelle della giurisdizione ordinaria, non conti), convertito, con modificazioni, dalla l. 14 gennaio
potendovi essere alcun dubbio «sull'importanza delle garan- 1994 n. 19, sollevate, in riferimento agli art. 3, 1° comma, e
zie dell'indipendenza e terzietà della funzione anche per la 25, 1° comma, Cost., dalla Corte dei conti, sezione giurisdi-
magistratura della Corte dei conti, alla stregua della previ- zionale per la Puglia, con le ordinanze indicate in epigrafe.
sione dell'art. 108 Cost., tant’è che per essa risulta istituito
(art. 10 l. 13 aprile 1988 n. 117) un consiglio di presidenza ————————
al quale sono affidate le deliberazioni sulle assunzioni, as-
segnazioni di sedi e di funzioni, trasferimenti e promozioni (1) I. - Le ordinanze di rinvio, Corte conti, sez. giur. reg. Pu-
e su ogni altro provvedimento riguardante lo stato giuridico glia, 28 luglio 2016, atti di promovimento nn. 257 e 258, si pos-
dei magistrati» e che tanto potesse «[...] aver luogo proprio sono leggere in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed ex-
tra, 2017.733, e ibid., 2018.
nell'ambito di detti poteri discrezionali, quale manifestazio-
ne ed esercizio dei medesimi, senza necessità né di una spe- Lo stesso giudice a quo aveva già sollevato analoga questio-
ne, la quale era stata dichiarata infondata attraverso una senten-
cifica previsione legislativa né, tantomeno, di un intervento
za interpretativa, con la quale la Corte costituzionale aveva
additivo di questa corte» (sentenza n. 272 del 1998, cit.). «salvato» la disposizione impugnata fornendo un'interpretazio-
Occorre tuttavia evidenziare che la situazione considerata ne costituzionalmente conforme, sostenendo che la soluzione
da questa corte in occasione della predetta decisione è signi- non doveva essere rinvenuta in una modifica legislativa o in una
ficativamente mutata a seguito dell'entrata in vigore della l. dichiarazione di incostituzionalità, bensì sul piano della orga-
4 marzo 2009 n. 15 (delega al governo finalizzata all'otti- nizzazione giudiziaria. In particolare, la corte richiedeva che le
mizzazione della produttività del lavoro pubblico e all'effi- modalità adottate per la individuazione del giudice fossero «tali
cienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni non- da garantire, comunque, la verifica ex post della loro osservan-
ché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Con- za» (Corte cost. 17 luglio 1998, n. 272, id., 1999, I, 1407, con
IL FORO ITALIANO — 2018.
757 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 758
nota di richiami, commentata da GARDINO CARLI, in Giur. co- — Cass. 12 marzo 2015, V., Foro it., Rep. 2015, voce Pro-
stit., 1998, 2787). cedimento penale, n. 16, secondo cui l'assegnazione dei proces-
Il giudice a quo poneva in rilievo come, a differenza di quan- si in violazione delle tabelle di organizzazione dell'ufficio può
to avvenuto per il Consiglio di presidenza della giustizia ammi- incidere sulla costituzione e sulle condizioni di capacità del giu-
nistrativa e per la giustizia tributaria, il Consiglio di presidenza dice, determinando la nullità di cui all'art. 33, 1° comma, c.p.p.,
della Corte dei conti non abbia adottato alcun criterio oggettivo, non in caso di semplice inosservanza delle disposizioni ammini-
tale da poterne verificare l'osservanza; l'indicazione del giudice strative, ma solo quando si determini uno stravolgimento dei
competente avviene in maniera del tutto discrezionale. principî e dei canoni essenziali dell'ordinamento giudiziario, per
Tale situazione sarebbe poi divenuta anche irragionevole a la violazione di norme quali quelle riguardanti la titolarità del
seguito dell'entrata in vigore dell'art. 42 l. 69/09, secondo cui, potere di assegnazione degli affari in capo ai dirigenti degli uf-
a
nei giudizi pensionistici davanti alla Corte dei conti, «i presi- fici e l'obbligo di motivazione dei provvedimenti.
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denti delle sezioni giurisdizionali procedono, al momento della
ricezione del ricorso e secondo criteri predeterminati, alla sua III. - Nel senso che non contrasta con il principio del giudice
en
assegnazione ad uno dei giudici unici delle pensioni in servizio naturale precostituito per legge la costituzione del collegio delle
presso la sezione». sezioni riunite della Corte dei conti (in speciale composizione)
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La Corte costituzionale risolve la questione attraverso una mediante la nominale indicazione dei magistrati chiamati a for-
decisione processuale di inammissibilità per erronea individua- mare il collegio con provvedimento presidenziale posteriore
on
zione della disposizione cui ricollegare l'effetto denunciato. all'instaurazione della causa, tra quelli assegnati alle già esisten-
ti sezioni riunite in sede giurisdizionale e sezioni riunite in sede
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La corte non ha mancato comunque di individuare il proble-
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ma di merito nei limiti di sindacabilità della violazione del prin- di controllo, v. Corte conti, sez. riun. giur., 11 ottobre 2013, n.
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cipio di precostituzione del giudice con riguardo all'aspetto del- 5, id., Rep. 2014, voce Corte dei conti, n. 57.
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la assegnazione delle cause e dei poteri dei dirigenti e, nella Per l'infondatezza della questione di legittimità costituzionale
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specie, del presidente della sezione giurisdizionale della Corte dell'art. 1, 7° comma, terzo periodo, d.l. 453/93, convertito, con
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dei conti. modificazioni, in l. 19/94, come integrato dall'art. 42, 2° com-
so
Trattasi di aspetto più volte segnalato dalla dottrina ed esami- ma, l. 69/09, nella parte in cui attribuisce al presidente della
nato dalla giurisprudenza, nel tentativo di bilanciare la funzio- Corte dei conti il potere di deferire le questioni di «particolare
es
nalità della giustizia con la tutela del principio costituzionale, al importanza» in relazione a giudizi pendenti in appello, v. Corte
cost. 27 gennaio 2011, n. 30, id., 2011, I, 644, con nota di ri-
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tuito per legge fra diritto del cittadino e tutela della indipen-
denza interna della magistratura, in Foro it., 2009, V, 110).
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fallimento di un imprenditore individuale risulti che l'impre- «ammettersi che la società di capitali, la quale abbia svolto
sa è riferibile ad una società di cui il fallito è socio illimita- attività di impresa operando in società di fatto con altri, pos-
tamente responsabile». sa in seguito sottrarsi alle eventuali conseguenze negative
2. - Secondo il tribunale rimettente, detta norma — nella derivanti dal suo agire (ivi compreso il fallimento per riper-
parte in cui (e per la ragione che) non prevede una corri- cussione nel caso in cui sia accertata l'insolvenza della so-
spondente ipotesi di estendibilità del fallimento, originaria- cietà di fatto)» (sentenza 20 maggio 2016, n. 10507, ibid., n.
mente dichiarato nei confronti di una società di capitali, ad 531).
altre società o persone fisiche che ne risultino essere soci di Ha condivisibilmente osservato, infatti, come al riferimen-
fatto — violerebbe l'art. 3, 1° comma, Cost., per l'ingiustifi- to all'«imprenditore individuale» vada, ratione temporis, at-
cata disparità di trattamento, che ne deriverebbe, tra impresa tribuita «valenza meramente indicativa dello «stato dell'arte»
a
individuale e società di capitali, agli effetti dell'estensione dell'epoca in cui la norma è stata concepita, che non può es-
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del rispettivo fallimento ad eventuali soci di fatto. sere di ostacolo ad una sua interpretazione estensiva che, te-
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Ne risulterebbe, altresì, un vulnus all'art. 24, 1° comma, nuto conto del mutato contesto nel quale essa deve attual-
Cost., per compressione del diritto di difesa dei creditori del- mente trovare applicazione, ne adegui la portata in senso
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la società di fatto, ove questa non sia assoggettabile a falli- evolutivo, includendovi fattispecie non ancora prospettabili
mento, per estensione, in consecuzione al fallimento origina- alla data della sua emanazione». E ha sottolineato come, a
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riamente dichiarato nei confronti di una società di capitali contrario, «un'interpretazione dell'art. 147, 5° comma, l.
pur facente parte del sodalizio con la prima. fall. che conducesse all'affermazione dell'applicabilità della
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3. - Questione identica a quella ora in esame è già stata norma al solo caso (di fallimento dell'imprenditore indivi-
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sollevata dal Tribunale ordinario di Bari e, con sentenza n. duale) in essa espressamente considerato, risulterebbe in
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276 del 2014 (Foro it., Rep. 2015, voce Fallimento, n. 476), contrasto col principio di uguaglianza sancito dall'art. 3
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è stata dichiarata inammissibile, per difetto di motivazione Cost.» (sentenza n. 10507 del 2016, cit., e, sulla stessa linea,
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sulla rilevanza e sulla non manifesta infondatezza, anche per sentenza 13 giugno 2016, n. 12120, ibid., nn. 522, 533).
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il profilo dell'omessa valutazione degli adempimenti previsti 6. - La disposizione denunciata già, dunque, vive e si ri-
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dall'art. 2361, 2° comma, c.c., in ordine alla partecipabilità flette nell'interpretazione, costituzionalmente adeguata, che
di società di capitale a società di fatto. equipara la società di capitali all'impresa individuale ai fini
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È stata poi nuovamente sollevata dal Tribunale ordinario della estendibilità del fallimento agli eventuali rispettivi soci
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con ordinanza n. 15 del 2016 (id., Rep. 2016, voce cit., n. L'odierna questione, sollevata sulla base di una opposta
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519), l'ha dichiarata manifestamente inammissibile (oltre che esegesi della norma stessa, va pertanto dichiarata non fonda-
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vamente, per omissione (nella prima delle due ordinanze di Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non
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rimessione) e per «immotivata esclusione» (nella seconda) fondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di legit-
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della previa verifica di una possibile interpretazione costitu- timità costituzionale dell'art. 147, 5° comma, r.d. 16 marzo
zionalmente adeguata della norma censurata. 1942 n. 267 (disciplina del fallimento, del concordato pre-
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Il Tribunale di Vibo Valentia, odierno rimettente — dopo ventivo, dell'amministrazione controllata e della liquidazio-
aver preso in esame, ai fini della rilevanza della questione, il ne coatta amministrativa), sollevata in riferimento agli art. 3,
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ruolo degli adempimenti di cui all'art. 2361, 2° comma, c.c. 1° comma, e 24, 1° comma, Cost., dal Tribunale ordinario di
(la cui omissione ritiene non ostativa ai fini della partecipa- Vibo Valentia, sezione civile, con l'ordinanza indicata in
zione di una società di capitali ad una società di fatto) — af- epigrafe.
fronta anche il problema dell'eventuale lettura, in senso co- ————————
stituzionalmente adeguato, della disposizione sub 5° comma
dell'art. 147 r.d. n. 267 del 1942: ma lo risolve in senso ne- (1) I. - Il provvedimento in rassegna si allinea alla giurispru-
gativo. Argomenta, infatti, che «il ricorso a tale attività in- denza del giudice delle leggi pronunciatasi a proposito della co-
terpretativa è precluso dalla specialità della norma de qua ri- stituzionalità della norma del 5° comma dell'art. 147 l. fall., in
spetto all'art. 1 l. fall.». quella parte in cui non sembrerebbe consentire l'estensione del-
4. - L'effettivo esperimento del tentativo di una interpreta- la dichiarazione di fallimento di una società di capitali ad altra
zione costituzionalmente orientata — ancorché risolto con società di capitali o ad altra impresa individuale, sul presuppo-
esito negativo per l'ostacolo non immotivatamente ravvisato sto, naturalmente, della esistenza tra loro di una società di fatto.
dal giudice a quo nella lettera e nella natura della disposizio- Ciò nonostante, a differenza di Corte cost., ord. 29 gennaio
ne denunciata — consente, in questo caso, di superare il va- 2016, n. 15, Foro it., Rep. 2016, voce Fallimento, n. 519 (solle-
citata da Trib. Parma 13 marzo 2014, id., Rep. 2014, voce cit.,
glio di ammissibilità della questione conseguentemente sol-
n. 417) e Corte cost. 12 dicembre 2014, n. 276, id., Rep. 2015,
levata. voce cit., n. 476 (su questione sollevata da Trib. Bari 20 no-
5. - La correttezza o meno della esegesi, non secundum vembre 2013, id., Rep. 2014, voce cit., n. 416), che si sono arre-
constitutionem, presupposta dal rimettente, attiene, invece, al state all'inammissibilità, rispettivamente, per carenze motiva-
merito e, cioè, alla successiva verifica di fondatezza o non zionali e per omissione della previa verifica di una possibile in-
della questione stessa. terpretazione costituzionalmente adeguata, la prima, e per omes-
A tal riguardo, va rilevato che l'esegesi estensiva della di- sa valutazione degli adempimenti previsti dall'art. 2361 c.c. in
sposizione in esame — ritenuta preclusa dal Tribunale di Vi- ordine alla partecipabilità di società di capitali a società di fatto,
bo Valentia, ma già invece condivisa da parte della giuris- la seconda, il dictum che si riporta si esprime invece in termini
prudenza di merito e della dottrina — si è ormai consolidata di infondatezza.
in termini di diritto vivente per effetto di alcuni successivi e Infatti, il rimettente (Trib. Vibo Valentia 31 marzo 2015, atto
risolutivi interventi del giudice della nomofilachia. di promovimento n. 22, id., Le banche dati, archivio Merito ed
La Corte di cassazione, sezione prima civile — dopo aver extra, 2017.1010), ai fini della rilevanza della questione, avreb-
be sia valutato il ruolo degli adempimenti di cui all'art. 2361, 2°
dato risposta positiva all'interrogativo circa la fallibilità di comma, c.c., sia affrontato la questione della lettura in senso co-
una società di capitali, [anche] a responsabilità limitata, che stituzionalmente adeguato della disposizione di cui al 5° comma
si accerti essere socia di una società di fatto insolvente, al- dell'art. 147 l. fall., risolvendosi tuttavia in senso negativo, e
lorché la partecipazione sia stata assunta in mancanza della denunciandone così il contrasto con i parametri costituzionali
previa deliberazione assembleare e della successiva indica- degli art. 3, 1° comma, e 24, 1° comma, Cost.: la norma denun-
zione nella nota integrativa al bilancio, richieste dall'art. ciata — nel ricollegare alla dichiarazione del «fallimento di un
2361, 2° comma, c.c. (sentenza 21 gennaio 2016, n. 1095, imprenditore individuale» la possibilità del fallimento in esten-
ibid., n. 530) — ha poi espressamente escluso che possa sione di altro soggetto (persona fisica o giuridica) che risulti so-
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761 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 762
cio (di fatto) dell'originario fallito — contrasterebbe, appunto, Tra i primi, cfr. FIMMANÒ, Il fallimento ascendente della su-
con gli evocati parametri costituzionali, nella parte in cui, nel- persocietà di fatto in liquidazione per subornazione delle domi-
l'ipotesi di fallimento originariamente dichiarato nei confronti nate, in Fallimento, 2016, 1186, per il quale la disposizione del
di una società di capitali, non ne consentirebbe, invece, la esten- 5° comma dell'art. 147 l. fall., facendo riferimento solo all'im-
sione ad altri soci di fatto, siano essi persone fisiche o società. prenditore persona fisica e trattandosi di norma eccezionale,
Da ciò deriverebbe un'irragionevole disparità di trattamento tra impedirebbe l'estensione del fallimento iniziale di una società di
impresa individuale e società di capitali agli effetti della esten- capitali a una società di fatto, dovendo invece passare l'esten-
dibilità del rispettivo fallimento ed un vulnus al diritto di difesa sione necessariamente per il fallimento della società (di fatto od
dei creditori di società di capitali, che, diversamente dai credito- occulta), e solo come effetto di quest'ultimo potrà essere estesa
ri di imprenditori individuali, sarebbero privi di tutela ai fini ai soci illimitatamente responsabili non falliti, anche non perso-
a
dell'estendibilità del fallimento della società debitrice ad altri ne fisiche (v., pure, ID., La vera ragione dell'eccezionalità del-
soci di fatto della stessa. l'art. 147, 5° comma, l. fall.: l'invulnerabilità della persona
to
Di diverso avviso è il provvedimento in rassegna, per il quale giuridica, in Dir. fallim., 2017, II, 576, e ID., L'estensiva «in-
en
l'esegesi estensiva della disposizione in esame, negata dal ri- versa» del fallimento della supersocietà di fatto controllata ai
mettente, si sarebbe ormai consolidata in termini di diritto vi- soci-s.r.l. controllanti e «subordinati», in Società, 2016, 460,
am
vente per effetto di risolutivi interventi ad opera della Corte di nel cui contributo segnala come il tema dell'insolvenza della
cassazione: v., sul punto, Cass. 20 maggio 2016, n. 10507, id., supersocietà di fatto fosse destinato a diventare una delle rea-
on
Rep. 2016, voce cit., n. 531, secondo la quale l'art. 147, 5° zioni all'abuso della personalità «preferite» in giurisprudenza
comma, l. fall. troverebbe applicazione non solo quando, dopo per efficienza); nello stesso senso, RESTUCCIA, La Corte di cas-
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la dichiarazione di fallimento di un imprenditore individuale, ri- sazione riconosce l'ammissibilità di una supersocietà di fatto: il
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sulti che l'impresa è, in realtà, riferibile ad una società di fatto difficile rapporto con l'attività di direzione e coordinamento, in
Dir. fallim., 2016, II, 1247, secondo il quale l'unico modo che
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tra il fallito e uno o più soci occulti, ma, in virtù proprio di una
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interpretazione estensiva, anche là dove il socio già fallito sia sembra ipotizzabile è quello della preventiva dichiarazione della
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una società, anche di capitali, che partecipi, con altre società o società di fatto, per produrre poi, in via discendente, il fallimen-
so
persone fisiche, ad una società di persone, anche di fatto; per- to in estensione della o delle società di capitali, nella logica suc-
tanto, accertata l'esistenza di una società di fatto insolvente del- cessione enunciata dall'eccezione tipologica di cui all'art. 147 l.
es
la quale uno o più soci illimitatamente responsabili siano costi- fall.; critico, sotto la diversa prospettiva della incomprensibilità
tuiti da s.r.l., il fallimento in estensione di queste ultime costi- della ratio che vorrebbe i creditori della società di fatto preferiti
nc
tuisce una conseguenza ex lege prevista dall'art. 147, 1° comma, ai soci della s.r.l. partecipante, RIGANTI, «Supersocietà» di fatto
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Ammette la partecipazione di una s.r.l. in una società di per- partecipazione societaria di fatto e fallimento, in Fallimento,
IO olo
sone, anche di fatto, Cass. 13 giugno 2016, n. 12120, ibid., n. 2016, 529, sostiene che non può configurarsi una semplice ed
automatica estensione della responsabilità patrimoniale, doven-
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dettato in tema di s.p.a. (21 gennaio 2016, n. 1095, ibid., n. dosi invero accertare l'abuso del dominio sull'impresa per poter
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tà tra società di capitali al primo (e parziale) vaglio della Cas- titoli ed esami non può comunque partecipare il personale
sazione, in Corriere giur., 2017, 63; HAMEL, Il fallimento di so- docente ed educativo già assunto su posti e cattedre con
cietà di fatto tra società di capitali, in Società, 2013, 392; IRRE- contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato nel-
RA, La società di fatto tra società di capitali, in Giur. it., 2016, le scuole statali, in riferimento agli art. 2, 3, 4, 2° comma,
1144; CAGNASSO, L'acquisto da parte della s.r.l. di una parte- 51, 1° comma, e 97 Cost. (3)
cipazione a responsabilità limitata, ibid., 1148; SPIOTTA, I «soci
di fatto» falliscono anche se persone giuridiche, in Nuovo dirit-
to delle società, 2016, fasc. 17, 140. Diritto. — 1. - Il Tar Lazio, con due ordinanze di analogo
Nello specifico del principio della spendita del nome, v. pure
tenore, iscritte al r.o. n. 134 del 2016 e n. 42 del 2017, ha
PENTA, La contemplatio domini in ambito fallimentare, in Dir.
sollevato questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1,
a
fallim., 2016, 1233.
I termini del dibattito sono sinteticamente riassunti da ABETE, comma 110, l. 13 luglio 2015 n. 107 (riforma del sistema na-
to
Il fallimento degli imprenditori collettivi, in DIDONE (a cura di), zionale di istruzione e formazione e delega per il riordino
en
Le riforme delle procedure concorsuali, Milano, 2016, II, 1362. delle disposizioni legislative vigenti), in riferimento agli art.
2, 3, 4, 2° comma, 51, 1° comma, e 97 Cost.
am
La disposizione è censurata nella parte in cui prevede che
«[a]i concorsi pubblici per titoli ed esami non può comunque
on
partecipare il personale docente ed educativo già assunto su
posti e cattedre con contratto individuale di lavoro a tempo
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indeterminato nelle scuole statali».
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2. - Considerata l'identità delle questioni sollevate, i giu-
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dizi devono essere riuniti per una decisione congiunta.
IO in 3. - Deve essere, in primo luogo, rilevata l'inammissibilità
AS
delle deduzioni svolte dalle parti costituite, ricorrenti nel
so
n. 251 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 13 dicembre comma, 11 e 117, 1° comma, Cost.
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2017, n. 50); Pres. GROSSI, Est. AMATO; P.G. e M.G. Rispetto a tali profili di illegittimità, che il giudice a quo
co
(Avv. GALLEANO); interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello non ha fatto propri, va richiamata la costante giurisprudenza
Stato D'AVANZO). Ord. Tar Lazio 12 aprile e 28 novembre
LA
2016 (G.U., 1a s.s., n. 28 del 2016 e n. 13 del 2017). gittimità costituzionale in via incidentale è limitato alle di-
C
Istruzione pubblica — Concorsi pubblici per titoli ed sposizioni e ai parametri indicati nelle ordinanze di rimes-
c
terminato — Esclusione — Incostituzionalità (Cost., art. ulteriori questioni o profili di costituzionalità dedotti dalle
parti, sia eccepiti, ma non fatti propri dal giudice a quo, sia
Fa
Infatti, l'art. 21, lett. a), d.leg. 13 aprile 2017 n. 59, recan- ss., ed è destinata ad applicarsi «comunque» ai concorsi pub-
te «riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di blici per titoli ed esami, dopo il completamento del piano.
formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella L'esclusione prevista dal comma 110 si proietta, quindi, su
scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione un orizzonte temporale più ampio di quella del precedente
sociale e culturale della professione, a norma dell'art. 1, comma 104. Essa trova applicazione nel sistema di recluta-
commi 180 e 181, lett. b), l. 13 luglio 2015 n. 107», ha stabi- mento «a regime», ossia dopo il completamento del piano
lito la «disapplicazione» della disposizione oggetto di censu- straordinario di assunzioni. La finalità di assorbimento del
ra. precariato, in quanto legata ad esigenze di natura straordina-
In quanto espressamente riferito alle procedure concorsua- ria, non è viceversa replicabile in riferimento al sistema or-
li bandite successivamente alla sua entrata in vigore, l'art. dinario di reclutamento, il quale presuppone il superamento
a
21, lett. a), d.leg. n. 59 del 2017 è ininfluente rispetto al giu- della prospettiva dell'emergenza, attraverso il raggiungimen-
to
dizio a quo, in cui si contesta la legittimità della procedura to degli obiettivi programmati.
en
concorsuale indetta con il decreto del ministro del- 6.2.1. - D'altra parte, la finalità di riassorbire tempestiva-
l'istruzione, dell'università e della ricerca (Miur) 23 febbraio mente il precariato risulta contraddetta proprio dall'inesi-
am
2016 n. 106 (concorso per titoli ed esami finalizzato al reclu- stenza di un'analoga preclusione per i docenti a tempo inde-
tamento del personale docente per i posti comuni del- terminato della scuola paritaria, nonché per coloro che, in
on
l'organico dell'autonomia della scuola secondaria di primo e possesso delle necessarie abilitazioni, già abbiano un rappor-
secondo grado), adottato ratione temporis in applicazione to di lavoro a tempo indeterminato alle dipendenze del Miur
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della disposizione censurata. o di altre amministrazioni. Tali soggetti, ancorché già titolari
M
6. - Le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1, di contratto di lavoro a tempo indeterminato, sono ammessi a
SI
comma 110, l. n. 107 del 2015, sollevate dal Tar Lazio con partecipare ai concorsi, a parità di condizioni, con i docenti
IO in
ordinanza iscritta al n. 134 del 2015, sono fondate, in riferi- precari della scuola.
AS
mento agli art. 3, 51 e 97 Cost. In questo modo, la disposizione in esame contraddice la
so
6.1. - La disposizione censurata esclude dai concorsi pub- stessa finalità in nome della quale essa sacrifica i diritti dei
docenti della scuola statale con contratto a tempo indetermi-
es
blici per il reclutamento dei docenti coloro che siano stati as-
sunti con contratto a tempo indeterminato nelle scuole stata- nato.
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li. In questo modo, il diritto di partecipare al concorso pub- 6.2.2. - Va inoltre rilevato, in una prospettiva di sistema,
che la preclusione imposta ai docenti di ruolo può rivelarsi
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to a tempo indeterminato alle dipendenze della scuola statale. gliore allocazione delle risorse lavorative.
Infatti, l'accesso ai concorsi dei docenti con contratto a
C
ti con contratto a tempo indeterminato alle dipendenze di una tempo indeterminato darebbe luogo, nel caso di esito favore-
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scuola privata paritaria, né per i docenti immessi nei ruoli di vole, all'assunzione degli stessi nella «nuova» posizione, con
altra amministrazione. conseguente scopertura della posizione precedentemente ri-
Fa
natoria la ripetizione della disposizione che, non diversamen- e che abbiano avuto durata complessiva, anche non continuati-
te dal comma 110, esclude dal concorso i docenti a tempo va, superiore a trentasei mesi, al cospetto del divieto di conver-
indeterminato della scuola statale e vi ammette, viceversa, sione in rapporto a tempo indeterminato, è proporzionata, effet-
quelli alle dipendenze del Miur o di altra amministrazione, tiva, sufficientemente energica e idonea a sanzionare debita-
nonché i docenti a tempo indeterminato della scuola parita- mente l'abuso ed a cancellare le conseguenze della violazione
ria. Ciò evidenzia l'incongruità, già rilevata in riferimento al del diritto dell'Unione la misura della stabilizzazione prevista
comma 110, tra tale asserita finalità e il mezzo prescelto per dalla l. 107/15, ferma la proponibilità dell'azione di risarcimen-
realizzarla e rende conseguentemente illegittima la disposi- to dei danni ulteriori, l'onere dell'allegazione e della prova dei
zione. quali grava interamente sul docente;
— Corte cost. 20 luglio 2016, n. 187, Foro it., 2016, I, 2993,
Per questi motivi, la Corte costituzionale, riuniti i giudizi:
a
con nota di richiami e osservazioni di PERRINO, commentata da
1) dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 1, comma FRANZA, in Mass. giur. lav., 2016, 615, da NUNIN, in Lavoro
to
110, ultimo periodo, l. 13 luglio 2015 n. 107 (riforma del si- giur., 2016, 882, da DEL FRATE, in Dir. relazioni ind., 2016,
en
stema nazionale di istruzione e formazione e delega per il 1119, da ALLOCCA, in Dir. mercato lav., 2016, 689, da AIMO, in
riordino delle disposizioni legislative vigenti); Riv. giur. lav., 2017, II, 3, che ha dichiarato incostituzionale
am
2) dichiara, in via consequenziale, ai sensi dell'art. 27 l. l'art. 4, 1° e 11° comma, l. 3 maggio 1999 n. 124, nella parte in
11 marzo 1953 n. 87 (norme sulla costituzione e sul funzio- cui autorizzava, in mancanza di limiti effettivi alla durata mas-
on
namento della Corte costituzionale), l'illegittimità costitu- sima totale dei rapporti di lavoro successivi, il rinnovo poten-
zionale dell'art. 17, 3° comma, ultimo periodo, d.leg. 13 zialmente illimitato di contratti di lavoro a tempo determinato
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aprile 2017 n. 59, recante «riordino, adeguamento e sempli- per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti, nonché
M
ficazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza che ra-
gioni obiettive lo giustificassero.
SI
ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzio-
IO in
nale alla valorizzazione sociale e culturale della professione,
AS
a norma dell'art. 1, commi 180 e 181, lett. b), l. 13 luglio
so
2015 n. 107»;
3) dichiara inammissibili le questioni di legittimità costi-
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tuzionale dell'art. 1, comma 110, l. n. 107 del 2015, sollevate
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n. 249 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 6 dicembre
(1-3) I. - Le ordinanze di rinvio, Tar Lazio, sez. III bis, 12 2017, n. 49); Pres. GROSSI, Est. CORAGGIO; M.L.F. (Avv.
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aprile 2016, atto di promovimento n. 134, e 28 novembre 2016, BURATTI) c. Agenzia delle entrate - Ufficio provinciale di
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atto di promovimento n. 42, si possono leggere in Foro it., Le Roma; interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello Stato CAPU-
banche dati, archivio Merito ed extra, 2016.727, e ibid., TI IAMBRENGHI). Ord. Comm. trib. reg. Lazio 16 dicembre
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razione legata necessariamente ad una singola unità immobi- ressato, con la conseguente sperequazione rispetto al contri-
liare. Pertanto sarebbe incompatibile con il sistema la previ- buente che, pur trovandosi nella stessa situazione, non subi-
sione di una revisione parziale del classamento di intere mi- sca analoga iniziativa comunale.
crozone. La censura, come è evidente, non è riferibile alla previsio-
In particolare, l'impugnato comma 335 sarebbe in contra- ne della norma, ma è ricollegabile, invece, a circostanze con-
sto con l'art. 3 Cost., atteso che il singolo contribuente si tingenti — e cioè la maggiore o minore sollecitudine del co-
troverebbe esposto a rivalutazione del proprio bene solo in mune di riferimento nell'avanzare l'istanza — che attengono
base alla circostanza che il suo immobile è situato in una mi- alla concreta applicazione della disciplina (ordinanza n. 270
crozona oggetto di richiesta di revisione parziale del classa- del 2012, Foro it., Rep. 2013, voce Patrocinio a spese dello
mento da parte del comune interessato. Stato, n. 23).
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La norma violerebbe, poi, l'art. 53 Cost., in quanto un Si tratta, dunque, di un inconveniente di fatto, che, secon-
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riaccatastamento di una serie di edifici «collegato ai soli va- do pacifica giurisprudenza, è irrilevante nel giudizio costitu-
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lori di mercato di zona e senza modificazioni nella realtà» si zionale (ex multis, sentenze n. 35 del 2017, id., 2017, I, 745;
porrebbe in conflitto con il principio di capacità contributiva n. 219 e n. 192 del 2016, id., 2016, I, 3357 e 2983; ordinanza
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dei singoli, posto che il classamento, pur non essendo un ve- n. 122 del 2016, id., Rep. 2016, voce cit., n. 27).
ro e proprio atto di imposizione fiscale, incide sulla rendita 7. - Il collegio tributario prospetta poi la violazione del-
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del bene ed ha quindi effetti sull'imposizione diretta e su l'art. 53 Cost., in quanto un riaccatastamento conseguente al-
quella locale. la sola variazione dei valori di mercato di una determinata
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Essa contrasterebbe, infine, con l'art. 97 Cost., dato che aerea contrasterebbe con il principio di capacità contributiva.
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«non assicur[erebbe] né il buon andamento né l'imparzialità 7.1. - Va in proposito ricordato che questa corte ha ritenu-
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dell'amministrazione, colpendo indiscriminatamente tutte le to che la rendita catastale «non costituisce [. . .] un presuppo-
IO in
unità immobiliari (di una determinata microzona) senza al- sto d'imposta» (sentenza n. 162 del 2008, id., 2009, I, 3251):
AS
cuna verifica concreta del singolo bene [. . .] esponendo non è pertanto prospettabile, in riferimento ad essa, una que-
so
l'amministrazione medesima ad una altrettanto ‘massiva’ stione collegata al parametro di cui all'art. 53 Cost. (sentenze
opposizione da parte dei contribuenti interessati».
es
n. 263 del 1994, id., 1994, I, 2312, e n. 162 del 2008, cit.). Si
2. - In via preliminare, va esaminata l'eccezione di inam- è però anche affermato che, benché le tariffe di estimo e le
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missibilità sollevata dall'avvocatura generale dello Stato, in rendite catastali non siano atti di imposizione tributaria, i cri-
considerazione del fatto che la questione di costituzionalità
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maniera generica e gravemente carente nella motivazione. mibile dal presupposto economico al quale l'imposta è colle-
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3. - Nel merito, le censure sono infondate. gata, può essere ricavata, in linea di principio, da qualsiasi
4. - In via generale, si procede al riclassamento di un im- indice rivelatore di ricchezza, secondo valutazioni riservate
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mobile quando, pur disponendo, quest'ultimo, già di una ca- al legislatore, salvo il controllo di costituzionalità, sotto il
tegoria, di una classe e di una rendita, si prospetta che tale profilo della palese arbitrarietà e manifesta irragionevolezza»
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Non è dato comprendere, infatti, come il rischio che ritenersi congruamente motivato il provvedimento di riclassa-
l'amministrazione sia esposta ad azioni giudiziarie possa ri- mento che faccia riferimento ai suddetti rapporti ed al relativo
levare nel senso dell'incostituzionalità di una disciplina. scostamento, ed ai provvedimenti amministrativi a fondamento
Ogni riforma normativa, per la sua portata innovativa, è po- del riclassamento, laddove da tali ultimi non siano evincibili gli
tenzialmente idonea a suscitare reazioni da parte dei destina- elementi che, in concreto, hanno inciso sul diverso classamento,
tari, ma ciò evidentemente rientra nella fisiologia del- né può ritenersi a tal fine sufficiente il riferimento a non meglio
l'ordinamento. precisati interventi pubblici effettuati per la riqualificazione del-
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non la viabilità interna e dell'arredo urbano nonché ad interventi da
fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, parte dei privati per la ristrutturazione degli edifici, e ciò anche
considerando che l'attribuzione di una determinata classe è cor-
comma 335, l. 30 dicembre 2004 n. 311, recante «disposi-
a
relata sia alla qualità urbana del contesto in cui l'immobile è in-
zioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale serito (infrastrutture, servizi, ecc.), sia alla qualità ambientale
to
dello Stato (legge finanziaria 2005)», sollevata, in riferimen- (pregio o degrado dei caratteri paesaggistici e naturalistici) della
en
to agli art. 3, 53 e 97 Cost., dalla Commissione tributaria re- zona di mercato immobiliare in cui l'unità stessa è situata, sia
gionale del Lazio, con l'ordinanza indicata in epigrafe. infine alle caratteristiche edilizie dell'unità medesima e del fab-
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————————
bricato che la comprende (l'esposizione, il grado di rifinitura,
ecc.), di talché le predette espressioni non sono tali da porre il
on
(1) I. - L'ordinanza di rinvio, Comm. trib. reg. Lazio 16 di- contribuente in condizione di conoscere le concrete ragioni a
cembre 2016, atto di promovimento n. 82, può leggersi in Foro base della pretesa impositiva, così da consentirgli sia di valutare
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it., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.1446. l'opportunità di esperire l'impugnazione giudiziale, sia, in caso
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La Corte costituzionale rileva come la procedura prevista per positivo, di contestare efficacemente l'an ed il quantum de-
beatur;
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il riclassamento prevista nella disposizione impugnata non pre-
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senti profili di irragionevolezza, pur sottolineando in conclusio- — Cass. 16 gennaio 2015, n. 697, Foro it., Rep. 2015, voce
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ne la necessità di assolvere in maniera rigorosa all'obbligo di cit., n. 38, secondo cui è onere dell'amministrazione indicare la
so
motivazione. normativa in base alla quale provvede, sicché l'atto in cui si
In particolare, la corte osserva come la natura e le modalità faccia riferimento ad un procedimento, ma se ne applichi un al-
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dell'operazione enfatizzano l'obbligo di motivazione in merito tro, è nullo qualora non siano specificate le concrete ragioni che
agli elementi che hanno, in concreto, interessato una determina- giustifichino la modifica, in modo da consentire al contribuente
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ta microzona, così incidendo sul diverso classamento della sin- di valutare l'opportunità di fare acquiescenza o, in caso di ricor-
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so, di approntare le proprie difese, senza che, nel corso del con-
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del carattere «diffuso» dell'operazione, deve essere assolto in tenzioso, possano essere addotti motivi diversi da quelli enun-
ciati;
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zione di conoscere le concrete ragioni che giustificano il prov- — Comm. trib. prov. Lecce 4 febbraio 2014, ibid., n. 45,
commentata da MELIS, in Rass. trib., 2015, 731, secondo cui
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vedimento.
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II. - Sulla necessità che il provvedimento di riclassamento l. 311/04 deve dare conto in modo specifico della sussistenza
debba essere adeguatamente motivato, vedi: dei presupposti per dar corso alla revisione, riassumendo in mo-
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— Cass. 19 ottobre 2016, n. 21176, id., Rep. 2016, voce Ca- do comprensibile e verificabile, da parte di persona di comune
tasto, n. 22, secondo cui la revisione del classamento delle unità diligenza, i vari passaggi del procedimento;
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di proprietà privata ubicate nelle microzone comunali, ai sensi — Cass., ord. 13 novembre 2012, n. 19820, Foro it., Rep.
dell'art. 1, comma 335, l. 311/04 e individuate nella planimetria 2013, voce cit., n. 22, commentata da SALANITRO, in Dir. e pra-
allegata all'avviso di accertamento ha i requisiti di congruità e tica trib., 2014, II, 232, secondo cui, in tema di estimo catastale,
sufficienza per ritenere pacificamente assolto l'obbligo di moti- la motivazione del provvedimento di riclassamento di un immo-
vazione dell'atto di classamento; bile già munito di rendita catastale deve esplicitare in base a
— Comm. trib. prov. Roma 8 luglio 2015, id., Rep. 2015, quale disciplina e sulla base di quali presupposti il nuovo clas-
voce cit., n. 42, commentata da NUCERA, in Arch. locazioni, samento sia stato adottato.
2016, 309, secondo cui, anche nel caso del riclassamento stan-
dardizzato e generalizzato per microzone di cui all'art. 1, com- III. - Nel senso che, ai fini del riclassamento, debba comun-
ma 335, l. 311/04, l'attività di riclassamento resta pur sempre que essere tenuto in conto la posizione e le condizioni del singo-
una procedura individuale, che non può non essere effettuata lo immobile, vedi:
con la specifica considerazione, combinata dei fattori posiziona- — Comm. trib. prov. Roma 16 giugno 2016, Foro it., Rep.
li ed edilizio pertinenti a ciascuna unità immobiliare, per cui de- 2016, voce cit., n. 23, secondo cui anche la procedura di «revi-
ve ritenersi totalmente insufficiente la motivazione, con conse- sione parziale del classamento» prevista dall'art. 1, comma 335,
guente nullità degli avvisi di accertamento, che si limiti ad af- l. 311/04 — pur a fronte del relativo presupposto costituito dal-
fermare l'incremento degli immobili siti nella microzona senza l'esistenza di uno scostamento significativo del rapporto tra i
nulla specificare in merito agli immobili oggetto dell'accerta- valori medi della zona considerata e nell'insieme delle microzo-
mento; ne comunali — non può sottrarsi all'applicazione dei parametri
— Cass. 9 marzo 2015, n. 4712, Foro it., Rep. 2015, voce previsti, in via ordinaria, dall'art. 3, comma 154, lett. e), l. 23
cit., n. 40, secondo cui il procedimento di «revisione parziale dicembre 1996 n. 662, il quale impone che si tenga conto, nel
del classamento» di cui all'art. 1, comma 335, l. 311/04, non es- medesimo contesto cronologico, dei caratteri specifici di cia-
sendo diversamente disciplinato se non in relazione al suo pre- scuna unità immobiliare, del fabbricato e della microzona ove
supposto fattuale, e cioè l'esistenza di uno scostamento signifi- l'unità è sita, siccome tutti incidenti comparativamente e com-
cativo del rapporto tra i valori medi della zona considerata e plessivamente alla qualificazione della stessa;
nell'insieme delle microzone comunali, resta soggetto alle me- — Comm. trib. prov. Roma 28 aprile 2016, ibid., n. 24,
desime regole dettate ai fini della «revisione del classamento» commentata da NUCERA, in Arch. locazioni, 2016, 679, secondo
dall'art. 9 d.p.r. 23 marzo 1998 n. 138, sì da sottrarne l'attua- cui, in tema di classamento per microzone ex art. 1, comma 335,
zione alla piena discrezionalità della competente amministra- l. 311/04, è illegittima la revisione catastale che prescinda dalla
zione pubblica; considerazione della specifica unità oggetto di revisione, sia
— Cass. 17 febbraio 2015, n. 3156, ibid., n. 41, commentata nelle sue caratteristiche estrinseche (contesto urbano) che in
da RIGHI, in Bollettino trib., 2015, 785, secondo cui, qualora il quelle intrinseche;
nuovo classamento di una unità immmobiliare a destinazione — Comm. trib. prov. Roma 19 dicembre 2014, Foro it., Rep.
ordinaria sia adottato in applicazione dell'art. 1, comma 335, l. 2015, voce cit., n. 43, commentata da MELIS, in Rass. trib.,
30 dicembre 2004 n. 311, nell'ambito di una revisione dei pa- 2015, 737, secondo cui il contribuente che intenda far valere le
rametri catastali della microzona in cui l'immobile è situato, caratteristiche peculiari del proprio immobile ha facoltà di im-
giustificata dal significativo scostamento del rapporto tra valore pugnare il riclassamento e il relativo accertamento catastale fa-
di mercato e valore catastale in tale microzona rispetto all'ana- cendo valere siffatte caratteristiche, atteso che la natura genera-
logo rapporto nell'insieme delle microzone comunali, non può lizzata della procedura non esclude che essa debba adattarsi al
IL FORO ITALIANO — 2018.
773 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 774
singolo immobile quando le particolari caratteristiche di questo le installazioni quali tende ed altri mezzi autonomi di per-
rendano recessiva ed insufficiente la circostanza che l'immobile nottamento, come roulotte, maxi caravan e case mobili,
ricada proprio in una microzona dove si sia verificato il signifi- anche se collocate permanentemente entro il perimetro
cativo scostamento. delle strutture ricettive regolarmente autorizzate. (1)
IV. - Per l'affermazione secondo cui, nell'ambito del proces-
so di revisione del classamento catastale degli immobili, ai sensi Diritto. — 1. - Il Consiglio di Stato, con ordinanza del 2
dell'art. 1, comma 335, l. 311/04, è previsto il raffronto tra il febbraio 2015 (r.o. n. 196 del 2015), dubita della legittimità
rapporto fra il valore medio di mercato e il valore medio cata- costituzionale dell'art. 1, comma 129, l. reg. Campania 15
stale degli immobili di una microzona e l'analogo rapporto rela-
marzo 2011 n. 4, recante «disposizioni per la formazione del
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tivo all'insieme delle microzone ed è evidente che i dati relativi
all'insieme delle microzone sono correttamente utilizzati se i bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011-2013 della regione
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diversi rapporti fra i valori medi catastali e di mercato delle mi- Campania (legge finanziaria regionale 2011)», in riferimento
en
crozone rappresentano valori omogenei; se invece alcune mi- agli art. 3, 9, 32 e 117, 2° comma, lett. s), e 3° comma, Cost.
crozone comprendono la gran parte del patrimonio immobiliare, Tale normativa, che innova la disciplina dei campeggi det-
am
le altre microzone nelle quali è suddiviso il territorio comunale tata dall'art. 2 l. reg. Campania 26 marzo 1993 n. 13 (disci-
possono concorrere a determinare il rapporto fra il valore medio plina dei complessi turistico-ricettivi all'aria aperta), è cen-
on
di mercato e il valore medio catastale nell'insieme delle micro- surata nella parte in cui, modificando il 1° comma del citato
zone comunali solo se il rapporto esistente fra i due valori in art. 2, «consente che opere permanentemente infisse al suolo,
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una microzona non viene assunto nel suo valore assoluto, ma e perciò destinate ad immutare con carattere stabile l'assetto
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nel valore corrispondente alla quota del patrimonio immobiliare edilizio, urbanistico e paesistico di un parco nazionale siano
privato ubicata in quella microzona, v. Tar Puglia, sede Lecce,
SI
realizzate in assenza di qualsivoglia previo scrutinio di com-
IO in
sez. I, 11 luglio 2013, n. 1621, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. patibilità con gli interessi pubblici che su tale territorio si
AS
25, commentata da SPAZIANI TESTA, in Corriere trib., 2013, esprimono».
so
3106. Le censure del giudice a quo si appuntano sull'irrilevanza
Secondo Comm. trib. prov. Terni 19 ottobre 2011, Foro it., paesaggistica delle case mobili realizzate entro l'area delle
es
Rep. 2012, voce cit., n. 40, commentata da SALANITRO, in Cor- strutture ricettive all'aperto.
riere trib., 2012, 631, la revisione parziale del classamento delle
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comma 335 dell'art. 1 l. 311/04, presuppone che esistano una la peculiarità della fattispecie dedotta nel giudizio principale.
pluralità di microzone, e cioè dei termini di paragone (al plura- La questione di legittimità costituzionale, difatti, è sorta in
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le) ai quali confrontare il valore catastale del cespite in esame; è un giudizio di appello, diretto a sindacare l'ordine di demoli-
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evidente che non può parlarsi di scostamento del rapporto medio zione di trentuno case mobili, di quattro strutture in ferro e di
di un immobile (o di una microzona) se non si ha un termine per sette roulotte allestite in un'area naturale protetta. In tale
Fa
confrontare quello scostamento; quindi qualora, come nella spe- contesto, riveste rilievo cruciale la «tutela degli interessi am-
cie, nel comune non esistano una pluralità di microzone, l'intero bientali», demandata alla potestà amministrativa dell'ente
R
meccanismo di revisione attivato dal comune ai sensi di tale di- parco e oggetto delle contrapposte valutazioni delle parti.
sciplina perde ogni senso e risulta privo della base normativa, Il giudice a quo prospetta il contrasto con l'art. 117, 2°
con la conseguente illegittimità dell'atto accertativo. comma, lett. s), Cost., sul presupposto che la legge regionale
invada la competenza esclusiva statale in «materia di tutela
dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali».
Secondo il giudice rimettente, a tale competenza devono
———————— essere ricondotte la disciplina dell'autorizzazione paesaggi-
stica, secondo i principî dettati dal d.leg. 22 gennaio 2004 n.
42 (codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art.
10 l. 6 luglio 2002 n. 137), e la tutela per le aree protette (l. 6
dicembre 1991 n. 394, recante «legge quadro sulle aree pro-
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 29 novembre 2017, tette»).
n. 246 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 6 dicembre La norma censurata sarebbe difforme dalla previsione ge-
2017, n. 49); Pres. GROSSI, Est. SCIARRA; Min. beni e atti- nerale dell'art. 146 d.leg. n. 42 del 2004, in tema di autoriz-
vità culturali e altri c. Soc. Camping Calù (Avv. BRAN- zazione paesaggistica per gli interventi nelle zone vincolate,
CACCIO) e altri; interv. Regione Campania (Avv. BOVE). e dall'art. 13 l. n. 394 del 1991, che richiede il previo nulla
Ord. Cons. Stato, sez. VI, 2 febbraio 2015 (G.U., 1a s.s., n. osta dell'ente parco, per le opere stabilmente infisse nel suo-
40 del 2015). lo, realizzate nelle aree dei parchi nazionali e «destinate ad
immutare con carattere stabile l'assetto edilizio, urbanistico e
Regione in genere e regioni a statuto ordinario — Cam- paesistico di un parco nazionale».
pania — Attività rilevanti ai fini paesaggistici — Mezzi
Il giudice rimettente denuncia anche il contrasto con gli
autonomi di pernottamento — Esclusione — Incostitu-
art. 9 e 32 Cost., in quanto la legge regionale sottrarrebbe «la
zionalità (Cost., art. 3, 9, 32, 117; y l. 6 dicembre 1991 n.
corrispondente porzione del paesaggio vincolato alla pubbli-
394, legge quadro sulle aree protette, art. 6; y l. reg. Cam-
ca funzione di tutela».
pania 26 marzo 1993 n. 13, disciplina dei complessi turi-
stico-ricettivi all'aria aperta, art. 2; y d.leg. 22 gennaio La tutela del paesaggio in particolare, sarebbe preminente
2004 n. 42, codice dei beni culturali e del paesaggio, ai rispetto alle esigenze urbanistico-edilizie, alla libera iniziati-
sensi dell'art. 10 l. 6 luglio 2002 n. 137, art. 146; y l. reg. va economica e al diritto di proprietà e assurgerebbe al rango
Campania 15 marzo 2011 n. 4, disposizioni per la forma- di «bene primario ed assoluto», riferito alla forma del territo-
zione del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011-2013 rio come elemento del patrimonio culturale e, in connessione
della regione Campania (legge finanziaria regionale 2011), con altre previsioni costituzionali (art. 32 Cost.), all'ambien-
art. 1, comma 129). te e all'ecosistema.
La norma censurata, nell'esentare da ogni vaglio ammini-
È incostituzionale l'art. 1, comma 129, l. reg. Campania 15 strativo di compatibilità anche i manufatti non precari, con-
marzo 2011 n. 4, nella parte in cui, sostituendo l'art. 2, 1° trasterebbe con l'art. 117, 3° comma, Cost., in quanto viole-
comma, l. reg. Campania 26 marzo 1993 n. 13, prevede rebbe il principio fondamentale enunciato, nella materia di
che non costituiscono attività rilevanti ai fini paesaggistici competenza concorrente del governo del territorio, dall'art.
IL FORO ITALIANO — 2018.
775 PARTE PRIMA 776
3, 1° comma, lett. e.5), d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380, recante dalla regione Campania nella memoria illustrativa depositata
«t.u. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia in vista dell'udienza.
edilizia (testo A)», nella formulazione originaria, anteceden- Il giudice rimettente ha individuato in maniera puntuale la
te alle innovazioni recate dall'art. 10 ter, 1° comma, d.l. 28 norma censurata, riguardante l'irrilevanza paesaggistica delle
marzo 2014 n. 47 (misure urgenti per l'emergenza abitativa, strutture mobili e non l'intero contenuto precettivo della
per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015), convertito, composita previsione della legge finanziaria regionale, e ha
con modificazioni, dalla l. 23 maggio 2014 n. 80. illustrato i dubbi di costituzionalità con dovizia di riferimen-
La norma statale di principio annoverava tra gli interventi ti, corroborati anche dal richiamo alla pertinente giurispru-
di nuova costruzione l'installazione di manufatti leggeri, an- denza di questa corte.
che prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali rou- La censura di violazione dell'art. 32 Cost., anche se sorret-
a
lotte, camper, case mobili, imbarcazioni, «che siano utilizzati ta da un'argomentazione stringata, è ammissibile, contraria-
to
come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, mente a quanto sostenuto dalla parte intervenuta.
en
magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esi- Il giudice a quo evoca tale norma per avvalorare la censu-
genze meramente temporanee». ra di violazione dell'art. 9 Cost., in una prospettiva che sotto-
am
Il giudice a quo ritiene da ultimo che sia violato anche linea il legame inscindibile, affermato dalla giurisprudenza
l'art. 3 Cost. Nell'eliminare qualunque valutazione preventi- di questa corte (ex plurimis, sentenza n. 641 del 1987, id.,
on
va di compatibilità, la previsione sospettata di illegittimità 1988, I, 694), tra la protezione dell'ambiente e la tutela del
costituzionale sarebbe sfornita di motivazione alla luce degli diritto fondamentale alla salute. Tale motivazione è idonea a
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«interessi pubblici coinvolti» e di altre esigenze degne di tu- superare il vaglio di ammissibilità.
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tela. La legge regionale, senza alcuna apprezzabile ragione, 3. - Nel merito, la questione di legittimità costituzionale è
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accorderebbe un regime di favore per gli «interventi di in- fondata, nei termini che seguono.
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stallazione di un campeggio» «rispetto ad altre opere, desti- 3.1. - Il potere di intervento delle regioni in materia di
AS
nate a far fronte a diverse, più pregnanti esigenze, aventi il «governo del territorio» non si estende alla disciplina della
so
medesimo impatto sul territorio». rilevanza paesaggistica degli allestimenti mobili, che incide
2. - La questione, nei termini in cui è prospettata, non pre- sul regime autorizzatorio tratteggiato dall'art. 146 d.leg. n.
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senta i profili di inammissibilità adombrati nelle memorie di 42 del 2004 ed è riconducibile alla competenza esclusiva del-
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2.1. - La società Camping Calù s.a.s. — con rilievo condi- Spetta alla legislazione statale determinare presupposti e
co
rilevanza. gione della diversa incidenza delle opere sul valore intangi-
bile dell'ambiente.
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uno specifico motivo di ricorso, riproposto in fase di grava- L'autorizzazione paesaggistica, finalizzata alla protezione
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me e relativo all'impossibilità di qualificare le strutture mo- ambientale, è assoggettata a «una disciplina uniforme, vale-
bili come interventi di nuova costruzione. Inoltre, non avreb- vole su tutto il territorio nazionale» (sentenze n. 189 del
Fa
be preso in considerazione le novità normative, che hanno 2016, id., Rep. 2016, voce Sardegna, n. 4; n. 235 del 2011,
ridefinito il concetto di nuova costruzione (art. 10 ter, 1° id., 2011, I, 2575; n. 101 del 2010, id., 2010, I, 2967; nello
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comma, d.l. n. 47), con conseguente «sopravvenuta irrile- stesso senso, sentenza n. 232 del 2008, id., 2008, I, 2372),
vanza» della questione di legittimità costituzionale. che rispecchia la natura unitaria del valore primario e assolu-
L'eccezione deve essere disattesa. to dell'ambiente (sentenza n. 641 del 1987, cit., punto 2.2 del
Il giudice di primo grado, nell'annullare l'ordine di demo- ‘considerato in diritto’).
lizione, ha attribuito rilievo decisivo alla norma regionale, La competenza esclusiva statale risponde a ineludibili esi-
che sancisce la radicale irrilevanza delle installazioni mobili genze di tutela e sarebbe vanificata dall'intervento di una
ai fini urbanistici, edilizi e paesaggistici. Nella prospettiva normativa regionale che sancisse in via indiscriminata —
del giudice rimettente, investito dell'appello contro tale sta- come avviene nel caso di specie — l'irrilevanza paesaggisti-
tuizione, la valutazione di irrilevanza è pregiudiziale e assor- ca di determinate opere, così sostituendosi all'apprezzamento
bente rispetto alla qualificazione degli interventi come nuova che compete alla legislazione statale.
costruzione. 3.2. - Nel dichiarare l'illegittimità costituzionale di una
Tale argomentazione non implausibile supera il vaglio disposizione di altra legge regionale in larga misura sovrap-
preliminare di ammissibilità richiesto a questa corte, al pari ponibile a quella oggi censurata, questa corte ha ritenuto di-
delle considerazioni che il giudice rimettente ha riservato al- rimente la considerazione che tale disposizione impugnata
le implicazioni dello ius superveniens, ininfluente nella valu- fosse intervenuta nell'ambito materiale della «tutela del-
tazione di legittimità degli atti amministrativi pregressi, alla l'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali», di esclusi-
stregua del principio tempus regit actum (sentenze n. 224, n. va competenza statale (sentenza n. 189 del 2016, cit., punto
49 e n. 30 del 2016, Foro it., 2016, I, 3709, id., Rep. 2016, 6.6 del ‘considerato in diritto’).
voce Regione, n. 312 e id., 2016, I, 1126). Alle stesse conclusioni si deve pervenire per la norma sot-
toposta all'odierno vaglio di legittimità costituzionale, adot-
2.2. - La società Camping Calù s.a.s. ha eccepito, altresì, tata in violazione della competenza esclusiva statale di cui
l'inammissibilità della questione che verte sulla violazione all'art. 117, 2° comma, lett. s), Cost.
della competenza esclusiva statale in materia di ambiente.
3.3. - La decisione non coinvolge la disciplina degli alle-
Il giudice rimettente non avrebbe considerato che il nulla stimenti mobili, dettata dall'art. 3, 1° comma, lett. e.5), d.p.r.
osta dell'ente parco dovrebbe essere preventivamente acqui- n. 380 del 2001, nella formulazione da ultimo modificata
sito per la realizzazione dell'impianto turistico-ricettivo che dall'art. 52, 2° comma, l. 28 dicembre 2015 n. 221 (disposi-
ospita gli allestimenti mobili. zioni in materia ambientale per promuovere misure di green
Neppure tale eccezione è fondata. economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse
La questione di legittimità costituzionale pone l'accento su naturali), che configura come nuova costruzione «l'installa-
un diverso aspetto, che attiene all'irrilevanza paesaggistica zione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture
degli allestimenti mobili e prescinde dalla preventiva valuta- di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili,
zione di compatibilità ambientale delle strutture turistico- imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti
ricettive all'aria aperta. di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, ad ecce-
2.3. - Non coglie nel segno neppure l'eccezione di inam- zione di quelli che siano diretti a soddisfare esigenze mera-
missibilità per inadeguata motivazione in merito alla non mente temporanee o siano ricompresi in strutture ricettive
manifesta infondatezza della questione, nei termini analizzati all'aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, previamente
IL FORO ITALIANO — 2018.
777 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 778
autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previ- Nello stesso senso, v. Corte cost. 20 luglio 2016, n. 189, Foro
sto, paesaggistico, in conformità alle normative regionali di it., Rep. 2016, voce Sardegna, n. 4, che ha dichiarato incostitu-
settore». zionale l'art. 20 l. reg. Sardegna 21 novembre 2011 n. 21, limi-
Tale disciplina, che demanda alle normative di settore del- tatamente alle parole «e paesaggistici», che, nel sostituire il
le regioni la definizione più articolata delle caratteristiche comma 4 bis dell'art. 6 l. reg. 14 maggio 1984 n. 22, prevedeva
costruttive e della tipologia degli allestimenti mobili inidonei l'irrilevanza non solo a fini urbanistici ed edilizi, ma anche pae-
a determinare una trasformazione stabile del territorio, attie- saggistici degli allestimenti mobili di pernottamento (quali ten-
ne al diverso profilo urbanistico-edilizio, estraneo all'odierna de, roulotte, caravan, mobil-home, maxicaravan o case mobili e
questione, incentrata sulla compatibilità ambientale e pae- pertinenze ed accessori funzionali all'esercizio dell'attività).
saggistica. Con riguardo alla medesima questione di costituzionalità, la
a
4. - Deve essere dichiarata, pertanto, l'illegittimità costitu- corte aveva in precedenza restituito gli atti al giudice a quo per
to
un riesame della rilevanza alla luce dello ius superveniens, v.
zionale dell'art. 1, comma 129, l. reg. n. 4 del 2011, nella Corte cost., ord. 5 giugno 2015, n. 102, id., Rep. 2015, voce Re-
en
parte in cui, sostituendo l'art. 2, 1° comma, l. reg. Campania gione, n. 331.
n. 13 del 1993, prevede che non costituiscono attività rile-
am
III. - Per riferimenti sulla spettanza alla competenza legislati-
vanti ai fini paesaggistici le installazioni «quali tende ed altri va statale della protezione ambientale e della tutela dei beni
mezzi autonomi di pernottamento, quali roulotte, maxi cara- paesaggistici e sulla prevalenza del piano paesaggistico sugli al-
on
van e case mobili», anche se «collocate permanentemente tri piani urbanistici, v. Corte cost. 29 gennaio 2016, n. 11, id.,
entro il perimetro delle strutture ricettive regolarmente auto-
O
2016, I, 765, con nota di richiami, che ha dichiarato incostitu-
M abb
rizzate». zionale l'art. 6 l. reg. Campania 28 novembre 2000 n. 15, nella
M
4.1. - Restano assorbiti gli ulteriori profili di illegittimità parte in cui prevedeva che il recupero abitativo dei sottotetti esi-
SI
costituzionale denunciati dal giudice rimettente. stenti alla data del 17 ottobre 2000 potesse essere realizzato in
IO in
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit- deroga alle prescrizioni dei piani paesaggistici e alle prescrizio-
AS
timità costituzionale dell'art. 1, comma 129, l. reg. Campania ni a contenuto paesaggistico dei piani urbanistico-territoriali con
so
15 marzo 2011 n. 4, recante «disposizioni per la formazione specifica considerazione dei valori paesaggistici.
es
————————
aperta), limitatamente alle parole «e paesaggistici», contenu-
te nel 1° comma di tale articolo.
LA
IO olo
————————
C
c
2015, atto di promovimento n. 196, si può leggere in Foro it., n. 239 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 22 novembre
Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2015.634.
Fa
risulterebbe l'esistenza di elementi che avrebbero imposto ta- tutte «le attività di individuazione e prelievo di reperti utili
le iscrizione. per la ricerca del DNA».
L'eccezione di inammissibilità è priva di fondamento. Questa considerazione basterebbe da sola a far ritenere in-
Il giudice rimettente, dopo aver indicato in modo puntuale fondate le questioni.
i capi di imputazione contestati all'imputato e fornito Neppure al prelievo di tracce biologiche si potrebbero di
un'ampia descrizione delle vicende processuali, ha indicato regola riconoscere caratteristiche tali da differenziarlo da
le ragioni che fanno apparire rilevanti le questioni proposte. qualunque altra operazione di repertazione. Senza considera-
In particolare, ha precisato che la corte d'assise d'appello, a re che l'esistenza — alla quale ha fatto riferimento il giudice
base della derubricazione dell'originaria imputazione di rimettente — di protocolli per la ricerca e il prelievo di trac-
omicidio volontario in concorso anomalo, ai sensi dell'art. ce di materiale biologico può, da un lato, rendere routinaria
a
116 c.p., aveva posto «la nullità (con conseguente inutilizza- l'operazione e, dall'altro, consentirne il controllo attraverso
bilità ai fini della decisione) degli atti di ispezione e prelievo l'esame critico della prescritta documentazione. E non è pri-
to
eseguiti il 5 maggio 2010 e delle successive analisi che ave- vo di rilevanza che nel dibattimento l'imputato abbia la pos-
en
vano accertato la presenza del DNA della vittima in una sibilità di verificare e contestare la correttezza dell'opera-
traccia di sangue nell'appartamento abitato dall'imputato il zione anche attraverso l'esame del personale che l'ha esegui-
am
giorno del delitto [. . .] nonché la presenza congiunta del ta, oltre che dei consulenti tecnici e dell'eventuale perito
DNA della vittima e di quello dell'imputato nelle tracce di nominato dal giudice.
on
sangue rinvenute sul parapetto della scala che portava dal- È da aggiungere che le forme dell'art. 360 c.p.p. potrebbe-
l'appartamento della vittima a quello abitato in quei giorni» ro assai spesso risultare incompatibili con l'urgenza, nel cor-
O
M abb
dall'imputato. Poi il giudice rimettente ha sottolineato che la so delle indagini, di eseguire il prelievo. Urgenza che non è
M
Corte di cassazione ha annullato la decisione della corte di riscontrabile con la stessa intensità negli accertamenti tecnici
merito, sul punto relativo alla derubricazione, perché ha rite- e che in nessun modo potrebbe essere soddisfatta, perché non
SI
nuto che erroneamente dagli elementi di prova oggetto di va-
IO in sono previste ipotesi in cui tali forme possono essere deroga-
AS
lutazione da parte dei giudici di appello erano stati espunti i te, come avviene nei casi disciplinati dall'art. 364, 5° com-
so
risultati dell'attività dei carabinieri del reparto investigazioni ma, c.p.p., specie quando vi è fondato motivo di ritenere che
scientifiche (Ris) relativa alle tracce ematiche repertate il 5 le tracce o gli altri effetti materiali del reato possano essere
es
care gli ulteriori «motivi posti a sostegno» delle decisioni di necessità di procedere nelle forme dell'art. 360 c.p.p. emer-
D
primo e di secondo grado, essendo stata chiarita la decisiva gerebbe anche dall'art. 117 norme attuaz. c.p.p., ma la tesi è
co
incidenza dell'accertamento tecnico sul DNA, conseguente infondata perché questa disposizione riguarda gli «[a]ccerta-
alle attività di prelievo delle tracce ematiche effettuate dal
LA
Ris il 5 maggio 2010, sul giudizio di penale responsabilità, e delle persone», e non l'attività di repertazione delle cose da
dunque la rilevanza delle questioni. sottoporre ad accertamento tecnico. In altre parole, la dispo-
C
c
Va infine disatteso il rilievo che l'imputato al momento sizione richiamata non riguarda genericamente tanto i rilievi
O sci
LO
dell'ispezione non era ancora stato iscritto nel registro delle quanto gli accertamenti tecnici, ma riguarda solo questi, e
notizie di reato e non poteva neppure ritenersi che avesse as- per la sua applicabilità presuppone perciò l'avvenuta indivi-
Fa
sunto sostanzialmente la qualità di indagato. Il giudice a quo duazione della natura dell'atto.
ha considerato l'esistenza di tale qualità un dato non contro- Risulta quindi priva di fondamento la tesi del giudice ri-
R
verso e tanto basta a dimostrare la rilevanza delle questioni. mettente secondo cui il prelievo di tracce biologiche, per sua
3. - Nel merito le questioni non sono fondate. natura, avrebbe caratteristiche tali da farlo assimilare in ogni
4. - La Corte di cassazione in modo costante distingue il caso a un accertamento tecnico preventivo e da richiedere
«rilievo», che comprende la raccolta o il prelievo dei dati quindi le medesime garanzie difensive.
pertinenti al reato, dall'«accertamento tecnico», che riguar- Ciò però non esclude che tale prelievo, come altre opera-
da, invece, il loro studio e la loro valutazione critica (ex plu- zioni di repertazione, richieda, in casi particolari, valutazioni
rimis, Cass. 6 febbraio 2013, Granella, Foro it., Rep. 2013, e scelte circa il procedimento da adottare, oltre che non co-
voce Pubblico ministero penale, n. 11; 10 gennaio 2012, B., muni competenze e abilità tecniche per eseguirlo, e in questo
id., Rep. 2012, voce Perizia penale, n. 12; 10 luglio 2009, caso, ma solo in questo, può ritenersi che quell'atto di inda-
Chiesa, id., Rep. 2011, voce Polizia giudiziaria, n. 14; 31 gine costituisca a sua volta oggetto di un accertamento tecni-
gennaio 2007, Piras, id., Rep. 2007, voce cit., n. 14). co, prodromico rispetto all'altro da eseguire poi sul reperto
La distinzione è concettualmente corretta e, del resto, non prelevato.
è contestata dal giudice rimettente. Questi ne nega la validità Infatti, come ha rilevato la Corte di cassazione, possono
solo con riferimento al materiale biologico, sostenendo che verificarsi situazioni in cui per la repertazione del campione
dovrebbe farsi sempre applicazione dell'art. 360 c.p.p. quan- biologico necessario agli accertamenti peritali si debba ricor-
do gli atti di indagine riguardano «le attività di individuazio- rere a tecniche particolari e «[in] tal caso anche l'attività di
ne e prelievo di reperti utili per la ricerca del DNA». prelievo assurge alla dignità di operazione tecnica non ese-
Di qui le questioni di legittimità costituzionale dell'art. guibile senza il ricorso a competenze specialistiche e dovrà
360 c.p.p., nella parte in cui non prevede tale applicazione. essere compiuta nel rispetto dello statuto che il codice pre-
5. - Il solo fatto che concerna rilievi o prelevamenti di re- vede per la acquisizione della prova scientifica» (Cass. 27
perti «utili per la ricerca del DNA» non modifica la natura novembre 2014, S., id., Rep. 2014, voce Pubblico ministero
dell'atto di indagine e non ne giustifica di per sé la sottopo- penale, nn. 9, 12).
sizione a un regime complesso come quello previsto dall'art. Del resto, è significativo il fatto che, con la sentenza di
360 c.p.p., costituito dalla nomina di un consulente, dal- annullamento all'origine del giudizio a quo (sez. I 4 novem-
l'avviso all'indagato, alla persona offesa e ai difensori del bre 2014, n. 6256), la Corte di cassazione ha ritenuto che nel
giorno, dell'ora e del luogo fissati per il conferimento del- caso in esame si fosse trattato di «attività richiedente cogni-
l'incarico, dalla possibilità per l'indagato di promuovere un zioni certamente specifiche, ma esecutive e quindi non iden-
incidente probatorio, con il divieto per il pubblico ministero tificabile nell'accertamento tecnico irripetibile ai sensi del-
di procedere agli accertamenti (e, secondo la richiesta esten- l'art. 360 c.p.p.». Per questa ragione, secondo la Corte di
sione della norma, anche ai rilievi e ai prelevamenti in que- cassazione, «nessun avviso doveva essere dato in previsione
stione) «salvo che questi, se differiti, non possano più essere della esecuzione dei prelievi delle tracce organiche (trattan-
utilmente compiuti». dosi di mero rilievo non comportante valutazioni)».
Ad esempio, il prelievo di capelli o di peli rinvenuti in po- È dunque con un apprezzamento in concreto che il giudice
sti sotto l'aspetto probatorio significativi non si differenzia di legittimità ha escluso l'applicabilità dell'art. 360 c.p.p. e
dal prelevamento di altri reperti e non ci sarebbe ragione di ha pronunciato quell'annullamento che il giudice rimettente
effettuarlo con le forme previste dall'art. 360 c.p.p., come vorrebbe ribaltare, sostenendo che il «prelievo di reperti utili
dovrebbe avvenire se si accogliesse la richiesta del giudice per la ricerca del DNA» deve essere in ogni caso assimilato a
rimettente, diretta a rendere applicabile tale disposizione a un accertamento tecnico non ripetibile.
IL FORO ITALIANO — 2018.
781 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 782
Questa tesi, come si è visto, non può, nella sua assolutez- il sequestro di oggetti contenenti residui organici alla stessa at-
za, essere condivisa e quindi, con riferimento sia all'art. 24, tribuibili, non è qualificabile quale atto invasivo o costrittivo e,
sia all'art. 111 Cost., le questioni di legittimità costituzionale per essere prodromico all'effettuazione di accertamenti tecnici,
risultano infondate. non richiede l'osservanza delle garanzie difensive.
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non III. - Per l'affermazione secondo cui l'indagine genetica con-
fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 360 dotta su un campione repertato e conservato con metodi non ri-
c.p.p., «ove non prevede che le garanzie difensive previste da spettosi dei protocolli internazionali non costituisce prova e
detta norma riguardano anche le attività di individuazione e neppure indizio, ma solo elemento «suscettivo di valutazione»
prelievo di reperti utili per la ricerca del DNA», sollevate, in nel processo, a nulla rilevando che (trattandosi di indagine non
riferimento agli art. 24 e 111 Cost., dalla Corte d'assise ripetibile per l'impossibilità di amplificazione del reperto e di
a
d'appello di Roma, con l'ordinanza indicata in epigrafe. ripetizione dell'analisi) l'accertamento sia stato svolto con l'os-
to
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servanza delle garanzie difensive, v. Cass. 27 marzo 2015, Sol-
lecito, id., 2016, II, 448, con nota di richiami ed osservazioni di
en
(1) I. - L'ordinanza di rimessione, Assise app. Roma 25 otto- BRUSCO.
am
bre 2016, atto di promovimento n. 16, si può leggere in Foro it., IV. - Per precedenti interventi della Corte costituzionale in
Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.736. ordine all'art. 360 c.p.p., v. Corte cost., ord. 24 luglio 2009, n.
La medesima questione, sollevata negli stessi termini e nel 243, id., Rep. 2010, voce Pubblico ministero penale, n. 14, che
on
corso del medesimo giudizio, era stata dichiarata manifestamen- ha dichiarato manifestamente inammissibile, per difetto di rile-
O
te inammissibile, per insufficiente motivazione in ordine alla ri- vanza e insufficiente motivazione, la questione di legittimità co-
M abb
stituzionale dell'art. 360, 4° comma, c.p.p., nella parte in cui ri-
M
levanza, da Corte cost., ord. 26 maggio 2016, n. 118, id., Rep.
2016, voce Pubblico ministero penale, n. 2, commentata da GA- collega il dovere del p.m. di non procedere agli accertamenti
SI
BRIELLI, in Giur. costit., 2016, 964. tecnici alla riserva di promuovere incidente probatorio, formula-
IO in ta dalla persona sottoposta alle indagini prima del conferimento
AS
Il giudice a quo fondava i dubbi di costituzionalità sulla con-
siderazione che le operazioni di asporto e raccolta di tracce di dell'incarico al consulente tecnico, anziché all'effettiva presen-
so
materiale genetico non potrebbero qualificarsi come mere attivi- tazione della richiesta di incidente probatorio mediante deposito
es
tà esecutive, ma quali «accertamenti»; a cui pertanto dovrebbero nella cancelleria del giudice con comunicazione al p.m.
estendersi le garanzie difensive previste dall'art. 360 c.p.p.
nc
————————
IO olo
Fatti di causa. — 1. - I sig. L.M. e R.R., quali esercenti la dal riconoscimento nell'ordinamento interno, ai sensi del-
potestà sui minori C. e A., nati nel 2010 a S., in Ontario (Ca- l'art. 67 l. n. 218 del 1995, del provvedimento pronunciato
nada) — questi ultimi, vigente la lex soli, perciò anche citta- dalla Superior Court of Justice dell'Ontario in data 12 gen-
dini canadesi —, chiedevano la trascrizione, nei registri dello naio 2012: pronuncia con la quale si accertava la relazione di
stato civile del comune di . . ., del provvedimento pronuncia- genitorialità tra il R. e i due bambini M. e si ordinava all'uf-
to in data 12 gennaio 2011 dalla Superior Court of Justice ficiale di stato civile di «emendare» l'atto di nascita dei due
dell'Ontario con il quale si accertava anche la genitorialità di minori, così che il R. «sia aggiunto come genitore e risulti
R.R. e ordinava che l'atto di nascita dei due menzionati mi- quale padre dei bambini».
nori fosse emendato con l'aggiunta di detto nome come loro 4.2. - Pertanto, avrebbe carattere solo successivo e dipen-
genitore e secondo padre. dente la richiesta di ordinare all'ufficiale dello stato civile
a
1.1. - L'ufficiale di stato civile, tuttavia, respingeva la ri- del comune di . . . di trascrivere il provvedimento, ai sensi
to
chiesta di trascrizione perché contraria all'ordine pubblico, dell'art. 28, 2° comma, lett. e) (recte: art. 1, comma 28, lett.
en
atteso che — secondo la normativa vigente — i genitori de- b) l. n. 76 cit., che non avrebbe natura di autonoma domanda
vono essere necessariamente di sesso diverso. e, perciò, non sarebbe idonea a spostare la competenza per
am
2. - I predetti sig. M. e R., pertanto, ricorrevano davanti al- materia verso il Tribunale di Trento, ai sensi dell'art. 95
la Corte d'appello di Trento, ai sensi degli art. 702 bis c.p.c. d.p.r. n. 396 del 2000 (regolamento per la revisione e la sem-
on
e 67 l. n. 218 del 1995, chiedendo che venisse riconosciuta, plificazione dell'ordinamento dello stato civile, a norma del-
nell'ordinamento italiano, l'efficacia dell'anzidetto provve- l'art. 2, 12° comma, l. 15 maggio 1997 n. 127), come richie-
O
M abb
dimento giudiziale della Superior Court of Justice del- sto dal procuratore generale.
M
l'Ontario e, pertanto, ordinato all'ufficiale dello stato civile 4.3. - Così precisato l'oggetto della controversia, si com-
SI
del comune di . . . di trascrivere nell'atto di nascita di C. e A. prenderebbe anche il difetto di legittimazione passiva del
IO in
M. quel provvedimento giudiziale canadese (che riconosceva sindaco quale ufficiale di governo e quello del ministero del-
AS
anche la genitorialità, quale secondo padre, del sig. R.R.). l'interno, che pure, quale titolare della funzione amministra-
so
2.1. - Premettevano i due istanti di aver fatto ricorso — tiva esercitata dal sindaco-ufficiale di governo, in materia di
giovandosi di una donna donatrice di ovociti (nel 2009) e di tenuta dei registri anagrafici, avrebbe dedotto il suo interesse
es
altra donna disposta a sostenere la gravidanza per altri — al- a contrastare la domanda in quanto possibile destinatario di
nc
la procreazione medicalmente assistita all'estero, nell'Onta- potenziali richieste risarcitorie per i danni patiti dai ricorrenti
rio, laddove le coppie dello stesso genere possono diventare a causa dell'illegittimo diniego della trascrizione dell'atto di
D
co
genitori secondo la «gestazione per altri», regolata dalla leg- stato civile.
U
ge canadese, che — in tali casi — non riconosce alla gestan- 4.3.1. - Infatti, in difetto di concrete domande risarcitorie
LA
IO olo
te la qualità genitoriale. l'interesse del ministero non sarebbe attuale; e del resto, nel
2.2. - Sulla base di un primo provvedimento giudiziale, il giudizio in corso non troverebbe ingresso l'interesse alla re-
C
c
sig. M. era stato riconosciuto padre ed unico genitore dei mi- golare tenuta dei registri di stato civile.
O sci
LO
nori e, così formati gli atti di nascita dei bambini, questi era- 4.3.2. - L'unico interesse implicato realmente, nel giudi-
no stati poi trascritti nei registri del comune di . . . zio instaurato, sarebbe solo quello volto ad evitare che, nel
Fa
2.3. - Con un secondo provvedimento giudiziale, il cui ri- nostro ordinamento giuridico, trovino ingresso provvedi-
conoscimento in Italia è propriamente l'oggetto di questo menti contrari all'ordine pubblico in materia di stato delle
R
giudizio, era stato riconosciuta dalla corte canadese la coge- persone e un tale interesse, sarebbe direttamente tutelato
nitorialità di R.R., con il conseguente emendamento del pri- dall'intervento del procuratore generale, che, pur non richie-
mo atto. sto, nella detta materia processuale (dopo l'abrogazione del-
2.4. - I ricorrenti esponevano di aver contratto matrimo- l'art. 796, ultimo comma, c.p.c., ad opera dell'art. 73 l. n.
nio in Canada nel 2008 (secondo la legge del luogo) e, per- 218 del 1995 sul diritto internazionale privato), sarebbe
tanto, che il loro caso rientrava nella previsione di cui consentito dal tipo di controversia involgente lo stato delle
all'art. 28, lett. b) (recte: art. 1, comma 28, lett. b), l. n. 76 persone e i minori.
del 2016, sicché essi avrebbero posseduto i requisiti per la 5. - Nel merito, la corte territoriale, premesso che l'unico
trascrizione del provvedimento giudiziale canadese nel- controllo da farsi è quello in ordine alla compatibilità del
l'ordinamento italiano, ai sensi dell'art. 66 della legge sul provvedimento straniero con l'ordine pubblico interno, ha
diritto internazionale privato di cui alla l. n. 218 del 1995, preliminarmente chiarito che tale nozione, così come definita
escludendo un contrasto con l'ordine pubblico interno ed in- dalla Corte di cassazione nella sentenza n. 19599 del 2016
ternazionale, per: a) l'inesistenza di una previsione che im- (Foro it., 2016, I, 3329), andava individuato esclusivamente
porrebbe la necessaria diversità di genere dei genitori; b) nei principî supremi o fondamentali e vincolanti della Carta
l'esistenza di plurime decisioni della Corte Edu in merito costituzionale, non anche in base alle norme costituenti eser-
all'irrilevanza dell'orientamento sessuale della coppia geni- cizio della discrezionalità legislativa, in una determinata ma-
toriale per il benessere dei minori; c) il riconoscimento del- teria.
l'adozione in casi particolari da parte della compagna della 5.1. - A tale proposito, il giudice distrettuale individua nel-
madre biologica; ecc. l'esigenza di tutela dei diritti fondamentali, ed in particolare
3. - Il procuratore generale presso la Corte d'appello di in quello dell'interesse superiore del minore che avrebbero
Trento eccepiva l'incompetenza della corte adita (per esserlo trovato riconoscimento e tutela nell'ordinamento internazio-
il tribunale del luogo) e, nel merito, il rigetto della domanda, nale e in quello interno, la ragione della trasferibilità del
per contrarietà all'ordine pubblico. provvedimento giurisdizionale in esame nell'ordine giuridico
3.1. - Nel corso del procedimento interveniva il ministero nazionale.
dell'interno, deducendo la propria legittimazione ad interve- 5.2. - In particolare, i minori avrebbero il diritto di conser-
nire in difesa del sindaco nella veste di ufficiale di governo. vare lo status di figlio anche del secondo padre, perché rico-
4. - Con l'ordinanza oggetto di esame in questa sede, la nosciuto nel provvedimento giurisdizionale adottato in Ca-
corte territoriale ha: a) dichiarato inammissibile l'intervento nada, pena il pregiudizio per tutti i soggetti in causa (padre e
del ministero dell'interno; b) riconosciuto efficacia, nel- figli) e la perdita dell'identità familiare così formatasi.
l'ordinamento giuridico italiano, al provvedimento (in data 5.3. - Il principio del best interest dei minori, pur non
12 gennaio 2011) della Superior Court of Justice dell'On- avendo valenza assoluta, potrebbe cedere unicamente di
tario laddove esso dichiara che «un padre è R.R. e figli sono fronte a valori di rilevanza costituzionale primaria e vinco-
M.C. e M.A., nati il . . . 2010 in . . .-Ontario»; c) compensato lanti per il legislatore ordinario, che, tuttavia, non potrebbero
le spese del giudizio. riconoscersi né nella l. n. 40 del 2004, sulla procreazione
4.1. - Anzitutto, la corte territoriale ha premesso che l'og- medicalmente assistita (p.m.a.), né nel regolamento delle
getto della domanda giudiziale era costituito esclusivamente unioni civili, di cui alla l. n. 76 del 2016, non essendo tali
IL FORO ITALIANO — 2018.
785 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 786
provvedimenti l'espressione di principî fondamentali e costi- comunità nazionale e della sua inconfondibile fisionomia»,
tuzionalmente obbligati, ma ben modificabili dallo stesso le- quali emergerebbero dagli art. 30 e 31 Cost. (con i concetti
gislatore (riferimento a Corte cost. n. 162 del 2014, id., 2014, di paternità e maternità, ivi ricavabili), dall'art. 5 l. n. 40 del
I, 2324). 2004 (l'accesso alla procreazione medicalmente assistita per
5.4. - La corte territoriale ha, pertanto, concluso il suo per- le sole coppie eterosessuali), dagli art. 231, 243 bis, 246,
corso motivazionale affermando che l'incontroversa insussi- 247, 250, 262, 269, 408, 566, 568, 599 e 643 c.c.
stenza di un legame genetico fra i due minori ed il sig. R. 1.2. - Con il secondo (mancanza assoluta di motivazione)
non rappresenterebbe un ostacolo al riconoscimento del rap- il p.g. ricorrente principale si duole della motivazione solo
porto di filiazione accertato dal giudice canadese, dovendosi apparente (perché estranea al giudizio di compatibilità del
escludere che nel nostro ordinamento vi sia un modello di provvedimento giurisdizionale straniero con l'ordine pubbli-
a
genitorialità fondato esclusivamente sul legame biologico fra co) contenuta nella decisione della corte d'appello, che sa-
to
il genitore ed il nato, assumendo sempre più importanza il rebbe mancante dell'esposizione delle ragioni di diritto in
en
concetto di responsabilità genitoriale, che si manifesterebbe ordine alla detta compatibilità con l'ordine pubblico di un
nella consapevole decisione di allevare ed accudire il nato qualsivoglia rapporto di filiazione con doppia paternità e di
am
anche indipendentemente dalla relazione biologica con uno un rapporto genitoriale di coppia tra persone dello stesso ses-
dei genitori, in considerazione delle consentite (in molti or- so.
on
dinamenti) tecniche di fecondazione eterologa. 2.1. - Con il primo motivo di ricorso incidentale (difetto
5.5. - Nella sentenza P. e C. c. Italia del 24 gennaio 2017 assoluto di giurisdizione ex art. 360, 1° comma, n. 1, c.p.c.)
O
M abb
(id., 2017, IV, 105) la Cedu avrebbe affermato che la nozio- il ministero dell'interno ed il sindaco del comune di . . ., qua-
M
ne di vita familiare, ai sensi dell'art. 8 della convenzione, co- le ufficiale di governo, denunciano il provvedimento impu-
SI
stituirebbe una mera questione di fatto dipendente dagli stret- gnato perché frutto di un intervento creativo, eccedente i li-
IO in
ti legami personali, questi sì da escludersi solo in presenza di miti della giurisdizione e perciò invasivo della sfera discre-
AS
legami precari e non sufficientemente costanti. zionale del legislatore.
so
5.6. - Né l'adozione in casi particolari, ai sensi dell'art. 44, 2.1.1. - Secondo i ricorrenti incidentali, infatti, affermando
lett. b), l. adozioni n. 183 del 1994 potrebbe tutelare situa- una regola inesistente, individuata nella completa equipara-
es
zioni come quelle in esame, essendovi orientamenti assai di- zione delle coppie omosessuali alle «famiglie tradizionali»,
nc
versi al riguardo. così andando in questo ambito ben oltre la tutela antidiscri-
D
6. - Avverso tale pronuncia ha proposto ricorso per cassa- minatoria, la corte territoriale, con una non consentita inter-
co
zione il procuratore generale presso la Corte d'appello di pretazione «convenzionalmente orientata» (neppure sosteni-
U
Trento, articolato in due mezzi, contro i quali resistono i mi- bile in base alla stessa giurisprudenza Cedu), avrebbe supera-
LA
IO olo
nori, rappresentati dai genitori esercenti la responsabilità e to il limite della propria giurisdizione, incorrendo in un ec-
da costoro in proprio. cesso di potere giurisdizionale per invasione alla sfera delle
C
c
7. - Ha altresì proposto ricorso incidentale per cassazione attribuzioni del legislatore (richiamo a Cass., sez. un., n.
O sci
LO
il ministero dell'interno ed il sindaco del comune di …, in 20360 del 2013, id., Rep. 2013, voce Giustizia amministrati-
qualità di ufficiale di governo, affidato a cinque motivi, con- va, n. 1421).
Fa
tro i quali resistono i minori rappresentati dai genitori eser- 2.2. - Con il secondo motivo (violazione delle norme sulla
centi la responsabilità e costoro in proprio. competenza, ai sensi dell'art. 95 d.p.r. n. 396 del 2000: in-
R
8. - Ministero e sindaco del comune nonché le parti private competenza per grado, essendo competente il tribunale) i ri-
hanno depositato memorie. correnti ministero dell'interno e sindaco del comune di . . .,
Ragioni della decisione. — 1.1. - Con il primo motivo di quale ufficiale di governo, denunciano l'errore compiuto dal
ricorso principale (violazione e falsa applicazione degli art. giudice a quo, il quale, nell'affermare che la richiesta delle
16 e 65 l. n. 218 del 1995, 18 d.p.r. n. 396 del 2000) il procu- parti istanti non sarebbe stata, che solo di riflesso, quella di
ratore generale presso la Corte d'appello di . . ., denuncia il ordinare all'ufficiale dello Stato civile di «emendare» l'atto
provvedimento impugnato per avere riconosciuto, nel- di nascita dei minori M., non costituendo quella — a suo dire
l'ordinamento interno, gli effetti giuridici di quel provvedi- — un'autonoma domanda, ha affermato la propria compe-
mento giurisdizionale straniero e di alcune norme di uno Sta- tenza in contrasto con la previsione di cui all'art. 95 d.p.r. n.
to estero contrarie all'ordine pubblico interno. 396 del 2000.
1.1.1. - In particolare, il procuratore generale presso la 2.2.1. - Infatti, i ricorrenti avrebbero, nella sostanza, ri-
corte territoriale contesta che sia conforme ai principî fon- chiesto al giudice nazionale proprio la trascrizione del prov-
damentali del nostro ordinamento l'affermazione di una ge- vedimento giurisdizionale straniero (pronunciato dalla Supe-
nitorialità in capo a persone dello stesso sesso e che a tanto si rior Court of Justice Ontario) «in materia di nascita», ai sen-
possa pervenire «per via giudiziaria», dandosi luogo ad una si dell'art. 28 (iscrizioni e trascrizioni), 2° comma, lett. e),
soluzione che: a) contrasterebbe con i principî fondamentali d.p.r. n. 396 del 2000, che, essendo stata rifiutata dal-
della Carta costituzionale; b) scardinerebbe l'intero sistema l'ufficiale dello Stato civile, avrebbe comportato il necessa-
del diritto di famiglia italiano; c) ignorerebbe il comune sen- rio esperimento di una tutela giurisdizionale davanti al tri-
tire, ossia il modo in cui la stragrande maggioranza degli ita- bunale, non alla corte d'appello, con la conseguente incom-
liani concepisce maternità e paternità; d) cancellerebbe uno petenza di quest'ultima e la nullità della «sentenza» (sic) da
degli elementi fondanti la stessa identità nazionale; e) intac- essa pronunciata.
cherebbe la stessa sovranità dello Stato. 2.3. - Con il terzo motivo di ricorso incidentale (violazione
1.1.2. - In particolare, il richiamo — contenuto nel prov- dell'art. 112 c.p.c.) i predetti ricorrenti lamentano il mancato
vedimento impugnato — alla sentenza di questa sezione n. rilievo del difetto di legittimazione ad agire del sig. R., atteso
19599 del 2016, cit., ossia ad un precedente ritenuto isolato e che, non avendo egli già acquisito la responsabilità genitoria-
contrastante con la consolidata giurisprudenza di legittimità, le sui minori, non avrebbe avuto titolo a presentare il ricorso
sarebbe incentrato su un'erronea interpretazione del concetto avanti al giudice di merito.
di ordine pubblico interno. Contro tale concetto riduttivo si 2.4. - Con il quarto (violazione e falsa applicazione degli
ergerebbe la restante giurisprudenza (espressa nelle sentenze art. 101 e 702 bis c.p.c. e 67 l. n. 218 del 1995. Violazione del
indicate in quelle 1302/13, id., Rep. 2013, voce Diritto inter- principio del contraddittorio e della legitimatio ad causam) i
nazionale privato, n. 21; 19405/13, id., 2014, I, 2898; predetti lamentano l'esclusione del sindaco, quale ufficiale di
27592/06, id., 2007, I, 1789; 22332/04, id., Rep. 2005, voce governo, e del ministro dell'interno, quale vertice della fun-
Lavoro (rapporto), n. 678, e 17349/02, id., Rep. 2004, voce zione, dai soggetti legittimati a interloquire, come parti ne-
Delibazione, n. 15), dovendosi far richiamo tanto ai principî cessarie nel giudizio a quo, considerato che il procedimento
costituzionali quanto ai più importanti istituti giuridici, ossia (implicante la cura della corretta tenuta dei registri dello stato
ai cardini della «struttura etica, sociale ed economica della civile) sarebbe nato proprio dal rifiuto dell'ufficiale di stato
IL FORO ITALIANO — 2018.
787 PARTE PRIMA 788
civile di riconoscere il provvedimento straniero, ai sensi del- (non anche quello del ministro dell'interno, a cui l'eccezione
l'art. 66 l. n. 218 del 1995, e dal conseguente giudizio instau- non è stata mossa).
ratosi ai sensi dell'art. 67 stessa legge. 4.1. - Quella svolta nei riguardi del ricorso del sindaco di
2.4.1. - Trattandosi di un procedimento che, ai sensi del- . . ., fondata sul fatto che egli non risulta (dalla stessa intesta-
l'art. 30 d.leg. n. 150 del 2011, è regolato dal rito sommario zione del provvedimento impugnato in questa sede) essere
di cognizione, esso avrebbe natura necessariamente conten- stato formalmente parte di quel giudizio, nonostante che il
ziosa e perciò caratterizzato da parti necessarie in contraddit- ricorso introduttivo gli sia stato notificato (presso l'avvoca-
torio tra loro, non già — come erroneamente affermato dalla tura distrettuale di Trento), secondo quanto si assume dagli
corte territoriale — rientrante nel tipo della volontaria giuris- odierni controricorrenti, solo come litis denuntiatio, pone si-
dizione. curamente il problema dell'esatta definizione dell'oggetto
a
2.5. - Con il quinto ed ultimo motivo di ricorso incidentale del giudizio di merito (anch’esso contestato) e, quindi, della
to
(violazione e falsa applicazione degli art. 1 e 65 l. n. 218 del conseguente individuazione delle parti di quel giudizio.
en
1995; 18 d.p.r. n. 396 del 2000, 5 e 12, 2° e 6° comma, l. n. 4.1.1. - Ma, come si è accennato sopra, la questione incro-
40 del 2005) i ricorrenti censurano la decisione impugnata cia il problema dell'identificazione delle parti nel giudizio ex
am
nella parte in cui ha affermato che il giudice deve tutelare i art. 67 della legge sul diritto internazionale privato n. 218 del
diritti fondamentali e, in particolare, l'interesse superiore del 1995, secondo cui «1. In caso di mancata ottemperanza o di
on
minore ossia la conservazione dello status di figlio ricono- contestazione del riconoscimento della sentenza straniera o
sciuto in un atto validamente formato in un altro Stato.
O
del provvedimento straniero di volontaria giurisdizione, ov-
M abb
2.5.1. - Mentre qui il riconoscimento del provvedimento vero quando sia necessario procedere ad esecuzione forzata,
M
del giudice canadese sarebbe contrario all'ordine pubblico, chiunque vi abbia interesse può chiedere all'autorità giudi-
SI
per il suo contrasto con gli articoli: a) 16 l. n. 218 del 1995; ziaria ordinaria l'accertamento dei requisiti del riconosci-
IO in
b) 65 l. n. 218 cit.; c) 18 d.p.r. n. 396 del 2000. mento».
AS
2.5.2. - Il giudice a quo avrebbe, invece, attribuito un con-
so
4.1.2. - La nozione di «interessato» al riconoscimento del
tenuto ampio al concetto di ordine pubblico, perciò svuotan- provvedimento straniero di volontaria giurisdizione (qual è
es
dolo di significato e tralasciando quello suo proprio, costitui- quello esaminato dai giudici di merito), difficilmente può
to dall'insieme dei principî e dei valori che sono parte inte- portare all'esclusione del sindaco come ufficiale di stato ci-
nc
grante e imprescindibile del sostrato giuridico nazionale. vile atteso che la stessa corte territoriale afferma che l'ogget-
D
levante (la cui violazione costituirebbe un atto contrario dal riconoscimento nell'ordinamento interno, ai sensi del-
LA
all'ordine pubblico) sarebbe costituito soltanto da quello se- l'art. 67 l. n. 218 del 1995, del provvedimento pronunciato
IO olo
condo cui il figlio è il discendente di persone di sesso diver- dalla Superior Court of Justice dell'Ontario [con la quale si
C
so. Ciò che si desumerebbe dall'art. 5 l. n. 40 del 2004 (sul accertava la relazione di genitorialità tra il R. e i due bambini
c
limite posto dal legislatore all'accesso alle tecniche di fecon- M. e si ordinava all'ufficiale di stato civile di «emendare»
O sci
LO
dazione assistita) e dall'art. 12 stessa legge (che commina l'atto di nascita dei due minori (così che il R. «sia aggiunto
sanzioni, anche penali, per la surrogazione di maternità). come genitore e risulti quale padre dei bambini»)] comunque
Fa
2.5.4. - Né la Corte Edu avrebbe mai stabilito alcun prin- ne comporta la successiva e dipendente richiesta di ordinare
cipio sulla piena ed integrale equiparazione delle coppie all'ufficiale dello stato civile del comune di . . . (ossia al sin-
R
omosessuali alla famiglia tradizionale, basata sulla diversità daco o al suo delegato) la trascrizione, ai sensi dell'art. art. 1,
di sesso dei partner e sulla natura biologica della filiazione. comma 28, lett. b), l. n. 76 già menzionata, negli atti dello
2.5.5. - Del resto, la richiamata sentenza n. 19599 del 2016 stato civile di quel comune.
riguardava il caso di totale diniego di trascrizione dell'atto di 4.1.3. - Del resto questa corte ha già (condivisibilmente)
nascita del minore, diversamente dal caso in esame in cui osservato che tali clausole, che legittimano la presenza in
l'atto di nascita dei figli dal padre biologico ha già trovato giudizio di alcuni interessati, vanno lette in via prudenzial-
pieno riconoscimento con la sua trascrizione. Sicché, in quel mente estensiva (cfr., ad es., Cass. n. 220 del 2013, id., Rep.
caso — al contrario di questo — il minore sarebbe stato pri- 2014, voce Delibazione, n. 10, secondo cui, in un caso in cui
vato della stessa cittadinanza italiana. andava fatta applicazione dell'art. 31 della convenzione di
2.5.6. - Invero, nel caso in esame la pretesa del secondo Lugano del 16 settembre 1988, ratificata e resa esecutiva in
padre comporterebbe conseguenze anche in ordine: a) alla Italia con la l. 10 febbraio 1992 n. 198, ha affermato che «la
instaurazione di rapporti di parentela, ai sensi degli art. 74 ss. legittimazione ‘della parte interessata’ a richiedere l'exequa-
c.c.; b) ai profili successori; e c) ai doveri di assistenza anche tur di una sentenza straniera va interpretato nel senso che
in funzione di una seconda linea paterna. ‘parte interessata’ non è soltanto una delle parti del processo
2.5.7. - Ma la l. n. 76 del 2016, che ha regolato le c.d. che ha dato luogo alla sentenza da eseguire, ma anche il ces-
unioni civili tra persone dello stesso sesso, operando un'am- sionario del diritto accertato con la medesima decisione, in
pia estensione dei diritti e dei connessi doveri, avrebbe com- considerazione anche del fatto che l'art. 67 l. n. 218 del 1995
piuto un diverso bilanciamento, che non consentirebbe di an- riconosce tale legittimazione ‘a chiunque vi abbia interes-
dare oltre quanto espressamente disposto, con la non appli- se’»).
cabilità delle norme sulla filiazione (art. 231 ss. c.c.) e di 4.1.4. - Venendo qui in rilievo il ruolo del sindaco come
quelle sulla responsabilità genitoriale, che deriverebbero solo ufficiale dello stato civile di quel comune, per l'adempimen-
dal matrimonio. to della richiesta di correzione dello status familiae di tutti i
2.5.8. - Al contrario, da tali norme in materia di filiazio- protagonisti di questa vicenda, ben si giustifica la notifica
ne si ricaverebbe il principio secondo cui, nell'ordinamen- anche a lui del ricorso introduttivo (indipendentemente dalla
to italiano, la nozione di padre rimanderebbe alla sola rela- volontà che oggi i controricorrenti manifestano solo come
zione costituita dalla discendenza genetica, sicché non sa- denuntiatio litis) e il suo potere impugnatorio in Cassazione,
rebbe possibile la coesistenza di due, con la conseguenza per quanto egli non si sia costituito nella fase di merito.
che una contraria affermazione (quale quella data dalla 4.2. - Tuttavia, anche se non eccepita, la questione del-
corte territoriale con riferimento alla domanda proposta dal l'ammissibilità della presenza in causa del ministro del-
sig. R.) costituirebbe una palese violazione dell'ordine l'interno deve essere sollevata d'ufficio e rimessa, al pari
pubblico. (Omissis) della questione relativa alla legittimazione del procuratore
4. - Una volta superati i problemi relativi all'eccepita im- generale presso la corte territoriale, al primo presidente per
procedibilità, vengono in rilievo le eccezioni di inammissibi- l'eventuale assegnazione alle sezioni unite di questa corte,
lità sollevate, per diverse ragioni, nei riguardi dei due ricorsi: costituendo anzitutto questa — a parere del collegio — que-
quello del procuratore generale e quello del sindaco di . . . stione di massima di particolare importanza.
IL FORO ITALIANO — 2018.
789 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 790
4.2.1. - La legittimazione del ministro, quale titolare della giud. (r.d. n. 12 del 1941), il pubblico ministero «Ha pure
funzione amministrativa esercitata dal sindaco-ufficiale di azione diretta per fare eseguire ed osservare le leggi d'ordine
governo, in materia di tenuta dei registri anagrafici, è stata pubblico e che interessano i diritti dello Stato».
proposta in via prudenziale ed eventuale, ma la corte territo- 4.3.3. - L'esercizio di un tale potere, pertanto, riguarda
riale l'ha esclusa, nonostante che lo stesso abbia dedotto il proprio le «leggi di ordine pubblico» ed il loro novero da de-
suo interesse a contrastare la domanda in quanto possibile limitare, sì che il problema, la cui soluzione si propone di
destinatario di richieste risarcitorie per eventuali danni sof- rimettere all'esame delle sezioni unite civili di questa corte,
ferti dai ricorrenti, a causa del diniego della trascrizione del- s’intreccia proprio con la discussione, ampiamente svolta in
l'atto di stato civile. Secondo il giudice distrettuale, tuttavia, questa sede, in ordine al presunto contrasto del provvedimen-
in difetto di concrete domande risarcitorie, l'interesse del to dell'autorità giudiziaria canadese, di cui si è dato l'exe-
a
ministero non sarebbe attuale e, inoltre, perché nel giudizio quatur, con l'ordine pubblico interno.
to
in corso non troverebbe ingresso l'interesse alla regolare te- 5. - Si viene perciò ad incontrare il primo profilo di merito
nuta dei registri di stato civile.
en
della controversia, ossia quello relativo al contrasto tra quan-
4.2.2. - Ma è pur vero che il giudizio deve assicurare an- to pronunciato dalla Superior Court of Justice dell'Ontario
am
che l'interesse dell'organizzazione pubblica all'uniforme te- [l'accertamento della relazione di genitorialità tra il R. e i
nuta dei registri dello stato civile delle persone, sicché al suo due bambini M. con l'ordine diretto all'ufficiale di stato civi-
on
soddisfacimento non basta la legittimazione del sindaco con- le di «emendare» l'atto di nascita dei due minori (così che il
cretamente responsabile nel comune ove la richiesta di anno- R. «sia aggiunto come genitore e risulti quale padre dei bam-
O
M abb
tazione abbia luogo, essendo ravvisabile anche uno specifico bini»)] con la successiva, e dipendente richiesta, di ordinare
M
interesse del ministro dell'interno, atteso che quest'ultimo, all'ufficiale dello stato civile del comune di . . . (ossia al sin-
SI
per ovvie ragioni (ossia per la indubbia polverizzazione della daco o al suo delegato) di trascrivere il provvedimento (ai
IO in
figura sindacale nell'ambito del territorio nazionale), ha inte- sensi dell'art. 1, comma 28, lett. b, l. n. 76 già menzionata),
AS
resse a dare direttive e a conformare l'altrimenti spontanea negli atti dello stato civile di quel comune, ciò che forma og-
so
iniziativa ed orientamento (variegato) di coloro che rivestono getto dei primi due motivi del ricorso per cassazione del p.g.
la carica. (e del quinto mezzo del ricorso incidentale del sindaco e del
es
4.3. - Così anche il procuratore generale, a cui la corte ter- ministro dell'interno.
nc
ritoriale ha senza dubbio attribuito l'interesse ad essere pre- 5.1. - E poiché il giudice a quo ha richiamato la nozione,
D
sente nel giudizio instaurato, quello volto ad evitare che, nel assai circoscritta, di «ordine pubblico», fatta propria dalla
co
nostro ordinamento giuridico, trovino ingresso provvedimen- sentenza di questa stessa sezione n. 19599 del 2016 — con
U
ti contrari all'ordine pubblico in materia di stato delle perso- riferimento ai soli principî supremi o fondamentali e vinco-
LA
IO olo
ne; interesse direttamente tutelato dall'intervento del procu- lanti della Carta costituzionale (e fra questi anche di quello
ratore generale che, pur non imposto nella detta materia pro- relativo all'interesse superiore del minore, che avrebbero
C
c
cessuale (dopo l'abrogazione dell'art. 796, ultimo comma, trovato riconoscimento e tutela nell'ordinamento internazio-
O sci
LO
c.p.c., ad opera dell'art. 73 l. n. 218 del 1995 sul diritto in- nale e in quello interno), non anche in base alle norme costi-
ternazionale privato), sarebbe consentito dal tipo di contro- tuenti esercizio della discrezionalità legislativa (quali ad
Fa
versia involgente lo stato delle persone e dei minori. esempio la disciplina sulle unioni civili di cui alla l. n. 76 del
4.3.1. - È ben chiaro al collegio che le sezioni unite, in un 2016 o quella relativa alla fecondazione assistita, con i suoi
R
noto caso (sentenza n. 27145 del 2008, id., 2009, I, 35), han- divieti, di cui alla l. n. 40 del 2004), in materie connesse o
no enunciato la regola secondo cui «È inammissibile il ricor- direttamente implicate —, di tale rilevante problema si pro-
so per cassazione proposto dal procuratore generale presso la pone che siano ora investite le stesse sezioni unite civili, at-
corte di appello avverso il decreto della medesima corte che teso che, di recente, esse sembrano avere in parte dissentito
accoglie l'istanza del tutore e del curatore speciale di perso- dal menzionato arresto di questa sezione, con una pronuncia
na in stato vegetativo permanente diretta ad ottenere l'auto- (n. 16601 del 2017, id., 2017, I, 2613), resa a proposito della
rizzazione a disporre l'interruzione del trattamento di soste- possibilità di dare ingresso in Italia anche a decisioni, conte-
gno vitale artificiale realizzato mediante alimentazione con nenti statuizioni positivamente date, circa i «danni punitivi»,
sondino nasogastrico (nella specie, in sede di rinvio, in ap- che non sono previsti dall'ordinamento italiano e che non
plicazione del principio di diritto enunciato dalla Suprema corrispondono alla nostra tradizione giuridica.
corte), dal momento che il potere di impugnazione spetta al 6. - Ovviamente tale problema suppone che sia del pari ri-
pubblico ministero presso il giudice a quo solo contro le sen- solta la questione, sollevata, con il primo motivo del ricorso
tenze emesse nelle cause previste dall'art. 72, 3° e 4° com- incidentale, dal sindaco di … e dal ministro dell'interno, i
ma, c.p.c. nonché in quelle che egli stesso avrebbe potuto quali contestano l'esistenza al proposito di un potere giuris-
proporre (art. 69 c.p.c.), non invece nelle cause in cui deve dizionale, in difetto di una norma e men che mai di una sua
intervenire a pena di nullità, pur se relative allo stato e alla non consentita interpretazione «convenzionalmente orienta-
capacità delle persone, tenuto conto che il potere di impu- ta» (neppure sostenibile in base alla stessa giurisprudenza
gnazione «nell'interesse della legge» spetta solo al procura- Cedu), contenuta nel provvedimento impugnato e data dalla
tore generale presso la Suprema corte, ai sensi dell'art. 363 corte a qua, che avrebbe — in tal modo — superato il limite
c.p.c.; né tale limitazione del potere di impugnazione del della propria giurisdizione, incorrendo in un eccesso di pote-
pubblico ministero presso il giudice a quo può ingenerare al- re giurisdizionale per invasione alla sfera delle attribuzioni
cun dubbio di legittimità costituzionale, con riguardo ai pro- del legislatore (con richiamo alla sentenza delle sezioni unite
fili di eguaglianza e ragionevolezza di cui all'art. 3 Cost., es- n. 20360 del 2013, cit.).
sendo ragionevole il non identico trattamento di fattispecie 6.1. - Tale mezzo di cassazione (proposto ex art. 360, n. 1,
connotate da un prevalente interesse pubblico (come quelle c.p.c.), e sopra riassunto in parte narrativa, è infatti di esclu-
cui fa rinvio l'art. 69 c.p.c.), solo in ragione del quale si giu- siva pertinenza delle sezioni unite, ai sensi dell'art. 374, 1°
stifica l'attribuzione di più incisivi poteri anche impugnatori comma, c.p.c. e comporta una rimessione necessitata alla co-
al pubblico ministero, rispetto a quelle nelle quali viene in ri- gnizione di tale organo.
lievo un diritto personalissimo del soggetto di spessore costi- 7. - In conclusione, il collegio osserva che la complessità e
tuzionale (qual è il diritto di autodeterminazione terapeutica la rilevanza delle questioni richiamate [quelle preliminari, in
in tutte le fasi, anche terminale, della vita) al cui esercizio è ordine alla legittimazione delle parti (procuratore generale,
coerente che il pubblico ministero non possa contrapporsi fi- sindaco, ministero dell'interno); quelle di merito, con riguar-
no al punto di impugnare una decisione di accoglimento del- do alla nozione di ordine pubblico, oltre che la appena men-
la domanda di tutela del titolare». zionata contestazione della carenza assoluta di potere giuris-
4.3.2. - È pur vero, però che, ai sensi dell'art. 73 (attribu- dizionale, ex art. 360, n. 1, c.p.c.], proposte con i riportati
zioni generali del pubblico ministero), ultimo comma, ord. mezzi di cassazione, attenendo a delicatissimi e rilevantissi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
791 PARTE PRIMA 792
mi profili di diritto, comportano, per la loro soluzione, la ri- dopo il recente revirement giurisprudenziale (che pure contrasta
soluzione di questioni di massima di particolare importanza precedenti arresti delle sezioni unite, tenuti fermi dalla giuris-
che, ai sensi dell'art. 374, 2° comma, ultima parte, c.p.c., prudenza per circa un trentennio): cfr. ancora in tal senso, di re-
impongono la trasmissione dei ricorsi riuniti al primo presi- cente, Cass. 26 gennaio 2018, n. 2042, id., 2018, I, 836, in que-
dente per le sue valutazioni. sto fascicolo (nel frattempo, però, la questione era stata già ri-
messa alle sezioni unite, ma non in forza di ordinanza, bensì ex
———————— art. 374, cpv., c.p.c.).
Di colpo la prima sezione (di cui però, di recente, è mutato il
(1) I. - L'ordinanza in rassegna è di indubbio interesse (e ha presidente titolare) ha «deposto le armi» quanto alla questione
suscitato, a seconda dei punti di vista, aspettative e timori, non qui in esame.
a
solo degli operatori giuridici) perché rimette in discussione quel Legittime, a rigore, e comunque senza ricadute sulle statui-
che sembrava un dato acquisito, in quanto sancito da pochi ma zioni adottate, entrambe le soluzioni, sia quindi la decisione nel
to
argomentati arresti, anche di legittimità: l'efficacia nel nostro merito da parte della sezione semplice, sia la rimessione alle se-
en
ordinamento dei provvedimenti giudiziari stranieri (ma anche di zioni unite (ma cfr. le riflessioni critiche in rito, ex art. 374
stato civile) che, conformemente alla lex loci, riconoscono for- c.p.c., relative alla questione dell'assegno divorzile, ma ovvia-
am
me di genitorialità non ammesse dalla legislazione italiana. Il ri- mente valide anche per la vicenda di specie, di MONDINI, id.,
ferimento è già all'adozione «piena» (o legittimante, secondo 2017, I, 1903, e di DANOVI, in Famiglia e dir., 2017, 655).
una espressione ormai anacronistica): cfr. Trib. min. Firenze,
on
Resta però che, qualora le sezioni unite dovessero decidere
decr. 8 marzo 2017, Foro it., 2017, I, 1034, che ha fatto appli- difformemente dalla sezione semplice, quest'ultima ne risulte-
O
M abb
cazione dell'art. 36, 4° comma, l. 184/83, ma anche Cass. 16 rebbe gravemente delegittimata (attese le resistenze di cui si è
M
giugno 2017, n. 14987, ibid., 2280, incentrata su profili proce- detto), e così sarà offuscata la stessa funzione nomofilattica; le
dimentali ma non senza chiari riferimenti favorevoli, in linea di ricadute operative, inoltre, saranno intuitivamente molto pesan-
SI
principio, al riconoscimento di efficacia a siffatte statuizioni.
IO in ti; tutti rischi che si sarebbero potuti evitare (lo si osserva, certo,
AS
La giurisprudenza, però, è andata anche oltre, riconoscendo col «senno di poi») con una immediata rimessione di questioni
so
tout court l'efficacia di atti o provvedimenti stranieri alla stre- di tanto rilievo alla massima istanza di legittimità.
gua dei quali un bambino risulta avere due genitori dello stesso
es
sesso: cfr. Cass. 15 giugno 2017, n. 14878, ibid. III. - Cass. 4382/17 individua plurime ragioni di rimessione
Alla base di tali statuizioni, che hanno certo dilacerato l'opi- alle sezioni unite, alla stregua dei motivi di ricorso; quanto al
nc
nione pubblica, ma anche diviso gli operatori giuridici, vi è l'af- dedotto difetto di giurisdizione (è evocato l'eccesso di potere
D
fermazione della necessaria tutela dell'interesse dei minori, ma giurisdizionale, con «invasione» di materia riservata al legisla-
co
anche una nozione estremamente restrittiva della nozione di or- tore), si afferma espressamente, vi è una attribuzione esclusiva
dine pubblico, di cui — per quanto qui interessa — agli art. 64-
LA
66 l. 218/95, affermata da Cass. 30 settembre 2016, n. 19599, L'ordinanza in rassegna neppure esita a sollevare, d'ufficio,
id., 2016, I, 3329, secondo la quale «l'ordine pubblico osta al
C
riconoscimento di efficacia in Italia di un atto di stato civile timazione (a partecipare al procedimento ex art. 67 l. 218/95)
O sci
LO
straniero non già allorché questo sia espressione di una discipli- del ministro dell'interno, oltre che del sindaco quale ufficiale di
na normativa contrastante con disposizioni anche imperative o stato civile; la motivazione è chiaramente nel senso della sussi-
Fa
inderogabili di diritto interno, ma solo quando il diritto straniero stenza di una tale legittimazione, come indicato nei § 4.1 e 4.2
di riferimento sia incompatibile con la tutela dei diritti fonda- (e relativi sottoparagrafi).
R
mentali dell'uomo, desumibili dalla Costituzione, dai trattati La Suprema corte tende anche ad ammettere — ed è dato cru-
fondativi e dalla carta dei diritti fondamentali dell'Ue, nonché ciale — la legittimazione attiva, alla proposizione del ricorso in
dalla convenzione europea dei diritti dell'uomo» (nella specie, Cassazione, del pubblico ministero, nella specie il procuratore
pertanto, è stata affermata la trascrivibilità nei registri di stato generale presso la Corte d'appello di Trento, quando si verte di
civile dell'atto di nascita straniero nel quale, conformemente al- ordine pubblico. Si tratta di un clamoroso revirement (al riguardo
la legge di quel paese, risulti la nascita di un figlio da due don- è fatto rapido riferimento ai poteri del pubblico ministero ai sensi
ne). dell'art. 73 ord. giud.), in quanto l'ordinanza in rassegna si pone
in consapevole contrasto con Cass. 13 novembre 2008, n. 27145,
II. - Nella specie, il provvedimento di merito, App. Trento, Foro it., 2009, I, 35 (che, giungendo a conclusioni opposte circa
ord. 23 febbraio 2017, id., 2017, I, 1034, aveva appunto escluso la legittimazione del pubblico ministero, dichiarò inammissibile il
il contrasto con l'ordine pubblico, quale delineato da Cass. ricorso avverso App. Milano 9 luglio 2008, ibid., 37; si trattava
19599/16, del provvedimento giudiziario straniero (canadese) dell'autorizzazione al tutore di una interdetta, in stato vegetativo
che aveva disposto la rettifica dell'atto di nascita di due bambi- da anni, ad interrompere i trattamenti che la tenevano in vita).
ni, nati da una pratica di maternità surrogata, i quali hanno ac- Anche su tale profilo è invocato il (nuovo) intervento delle
quisito così lo status di figli di due uomini, quello già indicato sezioni unite.
come padre e quello di cui il provvedimento aveva accertato la
genitorialità. IV. - Cass. 4382/17, infine, sollecita l'intervento di queste ul-
Poteva prevedersi che la corte di legittimità si sarebbe con- time anche (e soprattutto) con riferimento al tema dell'esatta
formata all'ancora recente Cass. 14878/17, cit.; di contro, vi è portata della nozione di ordine pubblico (su cui «si gioca», co-
stata una rimessione del procedimento al primo presidente, per me accennato, anche la legittimazione del pubblico ministero),
l'eventuale (ma sicura, attesa la prassi) rimessione alle sezioni evidentemente con riferimento alla fattispecie per cui è causa.
unite. Anche a questo riguardo, certo, l'ordinanza riscontra una
La decisione è certo sorprendente (almeno ad una prima lettu- questione di massima di particolare importanza; tuttavia Cass.
ra), in quanto il procuratore generale di udienza, nel procedi- 4382/17 riscontra anche un sostanziale disallineamento tra
mento deciso dall'ultimo procedimento richiamato (e così in quanto affermato in tema di ordine pubblico da Cass. 19599/16,
quello definito poi da Cass. 19599/16, cit.), aveva inutilmente cit., e sopra sintetizzato, e una più recente pronuncia delle se-
sollecitato la rimessione alle sezioni unite come questione di zioni unite in tema di danni punitivi, Cass. 5 luglio 2017, n.
particolare importanza (così del resto pure nel procedimento di 16601, id., 2017, I, 2613 (si noti, peraltro, che l'estensore del-
cui poi a Cass. 22 giugno 2016, n. 12962, id., 2016, I, 2342, in l'ordinanza di rimessione, Cass. 16 maggio 2016, n. 9978, id.,
tema di adozione speciale di un minore da parte del partner 2016, I, 1973, è il medesimo di Cass. 19599/16, cit.).
omosessuale del genitore biologico). In tutte queste fattispecie L'ordinanza in rassegna non scende in dettagli (e, a differen-
la prima sezione civile, pressoché negli stessi termini, ha orgo- za delle altre questioni, neppure allude ad una propria preferen-
gliosamente rivendicato la propria piena legittimazione a deci- za interpretativa); peraltro, Cass. 16601/17, pur facendo propria
dere le controversie, escludendo così la rimessione alle sezioni una nozione di ordine pubblico «aperta» ad esperienze giuridi-
unite. che straniere, chiarisce (§ 6) che «Costituzione e tradizioni giu-
Atteggiamento analogamente autarchico, del resto, aveva te- ridiche [. . .] costituiscono un limite ancora vivo», sicché — ai
nuto la medesima sezione con riferimento alla vexata quaestio fini del riconoscimento dell'efficacia del provvedimento stranie-
dei criteri cui parametrare l'an debeatur dell'assegno divorzile, ro — dovrà chiedersi se «l'istituto che bussa alla porta sia in
IL FORO ITALIANO — 2018.
793 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 794
aperta contraddizione con l'intreccio di valori e norme che rile- duta dall'azione e ha perciò rigettato la domanda, condannan-
vano ai fini della delibazione» (la sentenza, inoltre, nelle parti do l'attore al pagamento delle spese processuali, anche ai sensi
dedicate all'ordine pubblico e al riconoscimento delle sentenze dell'art. 96 c.c. D.P.M. ricorreva in appello, D.S.A. e D.P.S.
straniere, cfr. anche i § 2.1 e 2.2, non richiama — ed è dato si- resistevano.
gnificativo — Cass. 19599/16, bensì, ed ampiamente, pronunce La corte d'appello, in parziale riforma della sentenza del
che caldeggiano l'interpretazione più rigorosa dell'istituto). Tribunale di Brescia, revocava la statuizione di condanna di
Il riferimento all'art. 1, comma 28, lett b), l. 76/16 (cfr. § 5 e D.P.M. ex art. 96 c.c. Confermava, invece, la decisione di
5.1 dell'ordinanza in rassegna) appare invece neutro, in quanto prime cure di rigetto del disconoscimento, sulla base di una
si tratta di una delega legislativa (peraltro attuata dal d.leg.
7/17) concernente profili di diritto internazionale privato ineren-
pluralità di elementi. In primo luogo la corte di merito bre-
sciana riteneva che, per quanto l'art. 232, 2° comma, c.c. pre-
a
ti alle unioni civili, che nulla hanno a che fare con quelli ineren-
ti alla filiazione (sottratti alla disciplina della l. 76/16, cfr. art. 1, veda che la presunzione di concepimento non opera più decor-
to
20° comma), cfr. CASABURI, I decreti attuativi della l. 76/16 si trecento giorni dalla pronuncia di separazione giudiziale, o
en
sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso (nota a Trib. dall'omologazione di separazione consensuale, ovvero dalla
Roma 2 settembre 2016), id., 2017, I, 1111. data della comparizione dei coniugi avanti al giudice quando
am
In definitiva, alle sezioni unite è affidata la definizione di temi gli stessi sono stati autorizzati a vivere separatamente nelle
nuovi e delicatissimi, non direttamente considerati dalle leggi vi- more del giudizio di separazione, l'attore aveva inequivoca-
on
genti; l'auspicio è che, a prescindere dalla soluzione che sarà bilmente promosso un'azione di disconoscimento di paternità.
adottata, non si perda di vista l'esigenza di tutela del superiore Solo nel primo termine di cui all'art. 183, 6° comma, c.p.c.,
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interesse dei minori, quale che sia la configurazione dei rapporti aveva proposto (anche) l'impugnazione del riconoscimento di
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con gli adulti di riferimento (su cui l'ordinanza di rimessione ta- figlio nato da genitori non uniti in matrimonio per difetto di
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ce del tutto; né è affrontato il tema della maternità surrogata, che veridicità, ai sensi dell'art. 263 c.c. Il termine di cui all'art.
IO in
pure nella specie si pone con forza, atteso il divieto legislativo: 186, 6° comma, però, non può essere usato per introdurre una
AS
cfr. Corte cost. 18 dicembre 2017, n. 272, id., 2018, I, 5). domanda totalmente nuova. L'unica domanda ritualmente
so
Cfr., infine, Trib. Livorno, decr. 12 dicembre 2017, ibid., proposta restava perciò quella di disconoscimento di paternità.
1039, in questo fascicolo, con nota di richiami. [G. CASABURI] Confermava in proposito la corte territoriale la ritenuta atten-
es
l'impugnazione.
c
febbraio 2018, n. 4194; Pres. DOGLIOTTI, Rel. DI MARZIO, Avverso questa pronuncia ha proposto ricorso per cassazio-
P.M. (non indicato); D.P.M. (Avv. JETTI) c. D.S. (Avv. DI ne D.P.M., affidandosi a nove motivi.
Fa
LORETO), D.P.S. (Avv. GUANDALINI). Cassa App. Brescia Ragioni della decisione. — (Omissis). 1.3. - Con il terzo
19 gennaio 2016. motivo di impugnazione, proposto ai sensi dell'art. 360, 1°
R
resse del minore, quale inviolabile diritto alla sua identità. Gli operi alcuna presunzione legale. Proprio la circostanza che ri-
eventuali pregiudizi, conseguenti all'accertamento della falsità corre nel caso di specie.
del riconoscimento, possono essere eliminati con il ricorso ad Non ignora il collegio il risalente orientamento della giuris-
altri strumenti predisposti a tutela del minore (Corte cost. 22 prudenza di legittimità secondo cui la norma di cui all'art. 248
aprile 1997, n. 112, id., 1999, I, 1764). c.c. «non è concorrente con quelle dettate in tema di discono-
Tanto premesso, la disposizione invocata dal ricorrente, scimento della paternità e non può ad esse derogare, configu-
l'art. 232 c.c., prevede effettivamente che la presunzione di rando un'azione con contenuto residuale, esperibile nelle sole
concepimento dei figli durante il matrimonio non opera «de- ipotesi in cui non ricorrano altre disposizioni che regolino in
corsi trecento giorni dalla pronuncia di separazione giudiziale» modo autonomo azioni di contestazione della legittimità»:
dei genitori o «dalla omologazione di separazione consensuale Cass. 28 novembre 1992, n. 12733 (id., Rep. 1992, voce Filia-
a
ovvero dalla data della comparizione dei coniugi avanti al giu- zione, n. 43), ed anzi intende assicurarvi continuità, visto che
to
dice quando gli stessi sono stati autorizzati a vivere separata- nell'ipotesi in esame, per le ragioni esposte, non risulta con-
en
mente nelle more del giudizio di separazione». È proprio que- sentita al ricorrente alcun'altra azione per contestare la propria
st'ultima la situazione che, pacificamente, si è verificata nel paternità.
am
caso di specie. Il figlio è nato, infatti, il ... 1994, quasi tre anni Diversamente, non si intende assicurare continuità all'af-
dopo che le parti erano comparse innanzi al presidente del tri- fermazione secondo cui, «nell'ipotesi in cui la moglie abbia
on
bunale, il quale le aveva autorizzate a vivere separate all'u- partorito oltre i trecento giorni dopo l'omologazione della se-
dienza del ... 1991. Neppure si pone, pertanto, il problema di parazione consensuale, il marito, che contesti di aver generato
O
M abb
dover provvedere ad un bilanciamento tra valori entrambi di il neonato, non può esercitare l'azione di contestazione di le-
M
rilevo fondamentale, risolvendo un contrasto tra il favor legi- gittimità di cui all'art. 248 c.c. (che configura una disposizione
SI
timitatis ed il favor veritatis. Al bambino, invero, è stato im- residuale, diretta a contestare lo status di figlio legittimo indi-
IO in
propriamente attribuito nei registri dell'anagrafe lo status di pendentemente dalla paternità del marito e, quindi, non esclu-
AS
figlio c.d. legittimo (nato nel matrimonio) del ricorrente, po- dendo necessariamente che possa trattarsi di figlio naturale,
so
tendo soltanto, al ricorrere dei presupposti, valutarsi se egli ancorché illegittimo, di questo), ma esercita l'azione di disco-
non sia comunque figlio c.d. naturale (nato fuori dal matrimo- noscimento di paternità di cui all'art. 235 c.c., salve, per la dif-
es
nio) di D.P.M. formità del caso da quello testualmente previsto dal menziona-
nc
Il ricorrente si impegna anche, mediante il quinto motivo di to art. 235 (limitato al ‘concepimento durante il matrimonio’,
ricorso, a contestare la corte di merito per aver ritenuto tardiva secondo le indicazioni fornite al riguardo dal 1° comma del-
D
co
la sua domanda di impugnazione del riconoscimento del figlio l'art. 232 c.c.) le conseguenze sul regime della prova. Infatti,
U
per difetto di veridicità, ma non è questo il punto. L'impugna- in tal caso, a differenza dell'ipotesi di concepimento durante il
LA
IO olo
zione della veridicità del riconoscimento presuppone che un matrimonio (in cui non è consentito al marito superare la pre-
riconoscimento sia stato effettuato, ma, nel caso di specie, non sunzione di paternità, su di lui ricadente a norma dell'art. 231
C
c
risulta che il ricorrente abbia mai provveduto al riconoscimen- c.c., se non nei casi tassativamente elencati dall'art. 235), non
O sci
to del figlio.
Discende da quanto osservato — anche a prescindere dai 232 si ha un ristabilimento delle normali regole sulla riparti-
Fa
termini di proposizione dell'azione e dalla possibilità che ma- zione dell'onere della prova, sicché al marito spetta di provare
turi una decadenza — che nel caso di specie non risulta espe- soltanto lo stato di separazione legale, mentre incombe alla
R
ribile l'azione di disconoscimento della paternità, perché il moglie dimostrare la paternità del marito come se agisse al di
concepimento non è intervenuto nel corso del matrimonio, e fuori del matrimonio e, quindi, ai sensi dell'art. 269 c.c., con
neppure l'impugnazione del riconoscimento per difetto di ve- ogni mezzo, con insufficienza, però, della ‘sola dichiarazione
ridicità, perché nessun riconoscimento del figlio è mai stato della madre’ e della ‘sola esistenza di rapporti’»: Cass. 20 feb-
operato. braio 1992, n. 2098, ibid., n. 24. Qualora non operi la presun-
Il legislatore ha mostrato di avere ben presente la possibile zione di paternità, infatti, e non sia intervenuto il riconosci-
ricorrenza di simili circostanze e ha infatti previsto un'azione, mento del figlio nato da genitori non uniti in matrimonio, l'u-
che se si vuole può anche definirsi «residuale», ed è quella di nica azione a disposizione del padre è proprio la contestazione
cui all'art. 248 c.c., disposizione che prevede, al 1° comma: dello stato di figlio di cui all'art. 248 c.c., rappresentando un
«L'azione di contestazione dello stato di figlio spetta a chi dal- problema diverso quello relativo all'accertamento del-
l'atto di nascita risulti suo genitore e a chiunque vi abbia inte- l'eventuale paternità naturale del ricorrente.
resse». È allora appena il caso di ricordare che, nel caso di In definitiva, il giudice di prime cure, nel presente giudizio,
specie, dall'atto di nascita del figlio risulta che il padre è l'o- ha errato nel qualificare l'azione proposta dall'odierno ricor-
dierno ricorrente. rente come un disconoscimento di paternità, di cui non sussi-
Il rilievo attribuito dal legislatore, anche in questa norma, al stevano i presupposti, essendo il figlio nato anni dopo la sepa-
favor veritatis appare ampiamente dimostrato dal riconosci- razione della madre e del presunto padre, e la corte d'appello,
mento del diritto all'azione «a chiunque vi abbia interesse», ed mediante la decisione impugnata è incorsa nel vizio contesta-
è poi confermato dalla previsione di cui al 2° comma dell'art. to, confermando siffatta qualificazione della domanda.
248 c.c., ove si dispone che «l'azione è imprescrittibile». An- Nei limiti esposti, pertanto, gli indicati motivi di ricorso de-
che questa scelta appare agevolmente comprensibile. Nell'ipo- vono essere accolti.
tesi del disconoscimento di paternità (di cui, ora, agli art. 243 I residui motivi di ricorso restano assorbiti.
bis ss. c.c.) opera una presunzione legale ed è perciò consenti- Occorre pertanto procedere alla cassazione della decisione
to agire per il suo superamento soltanto a soggetti determinati: impugnata, con rinvio alla Corte d'appello di Brescia, che, in
padre, madre e figlio, imponendosi pure, alle prime due cate- diversa composizione, procederà a rinnovare il giudizio, appli-
gorie di legittimati, stringenti termini di decadenza. Una valu- cando i principî innanzi richiamati.
tazione analoga ha compiuto il legislatore in materia di impu- ————————
gnazione del riconoscimento per difetto di veridicità, di cui
all'art. 263 c.c., limitando nel tempo la possibilità di chi ha (1) I. - L'ordinanza in rassegna costituisce una delle rare ap-
operato il riconoscimento (e degli altri legittimati, ma non del plicazioni giurisprudenziali dell'azione di contestazione dello sta-
figlio) di smentire sé stesso mediante una controdichiarazione. to di figlio, la prima di legittimità successiva alla novellazione
Nessuno dei limiti succintamente indicati sussiste in relazione dell'art. 248 c.c. da parte del d.leg. 154/13.
all'azione di cui all'art. 248 c.c., perché in questo caso non Nella specie si trattava di individuare l'azione esercitabile dal-
opera alcuna presunzione legale e non vi è da smentire alcuna l'uomo che intenda contestare la paternità che gli sia stata attri-
dichiarazione precedentemente resa. Ci troviamo, in sostanza, buita con riferimento ad un figlio nato dalla moglie separata (ma
a dover verificare se effettivamente un figlio sia nato da un — nella prospettazione dell'attore — da altro uomo), dopo i tre-
certo padre, come risulta dall'atto di nascita, ma senza che cento giorni dalla pronuncia della separazione, o (come nella spe-
IL FORO ITALIANO — 2018.
797 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 798
cie) da uno degli altri termini indicati dall'art. 232, cpv., c.c.; il Altro orientamento ancora, specie nella giurisprudenza di meri-
figlio, in tale fattispecie, è stato illegittimamente denunciato come to, riteneva esperibile l'azione di rettificazione degli atti di stato
del marito, non operando la presunzione di paternità di cui al 1° civile, cfr. Trib. Salerno 8 luglio 1992, id., Rep. 1993, voce cit., n.
comma dell'art. 232 c.c. 23; cfr. anche Trib. Pisa 4 marzo 1992, id., Rep. 1992, voce Stato
Si tratta di un'eventualità non eccezionale: il provvedimento civile, n. 9.
presidenziale ex art. 708 c.p.c. non rientra tra gli atti che devono Cass. 30 ottobre 1990, n. 10519, id., Rep. 1991, voce cit., n. 10,
obbligatoriamente annotarsi a margine dell'atto di matrimonio applica il procedimento di rettificazione «con riguardo all'atto di
(arg. ex art. 69, lett. d, d.p.r. 396/00, l'ordinamento di stato civi- nascita, che attribuisca al bambino, nato dopo trecento giorni dal-
le), sicché l'ufficiale di stato civile, cui viene presentata la dichia- la data di omologazione della separazione consensuale dei coniu-
razione di nascita, potrà formare l'atto di nascita ignorando lo sta- gi, il cognome del marito anziché della madre, nonostante l'ino-
a
to di separazione dei coniugi (qui non interessano i profili penali: peratività della presunzione di concepimento durante il matrimo-
comunque chi effettua la dichiarazione, tacendo l'intervenuto de- nio (art. 232 c.c.)»: tanto al fine di ottenere la relativa modifica
to
corso dei termini di cui all'art. 232, cpv., c.c., potrebbe incorrere del cognome, «salva restando la facoltà degli interessati di intro-
en
nel reato di alterazione di stato). durre, pure in pendenza dell'istanza di rettificazione, autonomo
La Cassazione ha appunto ritenuto esperibile l'azione ex art. giudizio di accertamento dello status».
am
248 c.c. (disposizione che, però, concerne essenzialmente profili Per una ricognizione dei vari orientamenti, cfr. ZACCARIA (a
processuali; i presupposti sostanziali sono disciplinati dall'art. cura di), Commentario breve al diritto di famiglia, Padova, 2016,
on
240 c.c., non richiamato dall'ordinanza in rassegna). sub art. 248 c.c., 568, nonché DOSSETTI, Le azioni di stato, in
DOSSETTI- M. e C. MORETTI, La nuova filiazione. Accertamento e
O
M abb
II. - Prima della novellazione, dottrina e giurisprudenza erano azioni di stato, Bologna, 2017, 131.
M
divise.
SI
Taluno già riteneva, specie in dottrina e nella giurisprudenza di III. - Deve poi segnalarsi, quanto all'azione di contestazione ex
IO in
merito, che fosse esercitabile l'azione di contestazione (cfr. Trib. art. 240-248 c.c., che l'istituto ha avuto una complessa evoluzione
AS
Torino 19 novembre 1984, Foro it., Rep. 1985, voce Filiazione, normativa; anteriormente alla novellazione del 2012/2013, era
so
n. 34, secondo cui, sotto il profilo probatorio, l'attore ha il solo prevista l'azione di contestazione della legittimità (così anche la
onere di provare che la nascita è avvenuta oltre il termine di leg- rubrica dell'art. 248 cit., introdotto dalla riforma del 1975); non
es
ge, mentre spetta a chi resista alla domanda dimostrare la paterni- erano indicati i motivi di contestazione, affidati sostanzialmente
all'interpretazione giurisprudenziale (a differenza di quanto pre-
nc
tà del marito; cfr. anche Trib. Milano 13 luglio 1987, id., Rep.
1988, voce cit., n. 27). visto nel testo originario del 1942 dell'art. 248 cit.), cfr. DI NAR-
D
riteneva invece esperibile l'azione di disconoscimento. famiglia, II. La filiazione Le azioni di stato, Milano, 2011, 254.
LA
febbraio 1992, n. 2098, id., Rep. 1992, voce cit., n. 24, secondo
LO
modello, ad es., del Code Civil francese, art. 332, quanto alla con-
cui, nell'ipotesi in cui la moglie abbia partorito oltre i trecento
testazione dello stato di paternità); ai figli, infatti, «dovrebbero
Fa
giorni dopo l'omologazione della separazione consensuale, il ma- essere offerte le stesse possibilità di dare certezza formale allo
rito, che contesti di aver generato il neonato, non può esercitare stato e dovrebbe essere garantita la medesima certezza e stabilità
l'azione di contestazione di legittimità di cui all'art. 248 c.c. (che
R
È stato però osservato che, per quest'ultima fattispecie, il figlio sesso del relativo titolo rende nullo il contratto a termine e,
è privo di uno stato di filiazione, sicché potrebbe proporre diret- pur accertata l'illegittimità del termine, ne preclude la tra-
tamente l'azione di reclamo; ne segue che i casi di contestazione sformazione in contratto a tempo indeterminato. (1)
sono solo quelli indicati dal 1° comma dell'art. 239 c.c. cit., cfr.
DOSSETTI, op. cit., 336 c.c. (della stessa a., cfr. commento all'art.
232 c.c., in BONILINI-CONFORTINI, Codice di famiglia, minori e Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Torino ha
soggetti deboli, Torino, 2014, I, 829); SESTA, Manuale di diritto confermato la sentenza del Tribunale di Aosta che aveva di-
di famiglia, Padova, 2015, 348, osserva che la novella ha così si-
gnificativamente ridotto i casi in cui l'azione è esperibile.
chiarato la nullità dei termini apposti ai contratti intercorsi
FERRANDO, op. cit., 278, osserva che l'azione di contestazione
tra Maria Guglielminotti e la Fondazione per la formazione
professionale turistica dal 1° settembre 2006 al 31 luglio
a
non ha lo scopo di contrastare la paternità del marito, ma di met-
tere in discussione la maternità. 2007, dal 1° settembre 2007 al 31 luglio 2008, dal 25 agosto
to
2008 al 31 luglio 2009 e dal 1° settembre 2009 al 31 luglio
en
IV. - Non è però mancato, proprio con riferimento alla fattispe- 2010, dichiarando l'esistenza di un rapporto di lavoro su-
cie del bambino cui è attribuito lo stato di figlio del marito, pur bordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 1° settem-
am
essendo decorsi oltre trecento giorni dalla separazione (nelle fatti- bre 2006.
specie analiticamente indicate dall'art. 232, cpv., c.c.), chi reputa 2. - La corte territoriale per quanto qui interessa ha accer-
on
esperibile la «nuova» azione di contestazione (pur se la relazione tato che la Guglielminotti, laureata in biologia ma priva del-
illustrativa al d.leg. 154/13 ancora richiama l'azione di discono- l'abilitazione all'insegnamento, aveva lavorato per un pe-
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M abb
scimento). Tanto sul presupposto del carattere non tassativo della riodo pressoché continuativo di oltre tre anni alle dipenden-
M
elencazione di cui all'art. 239 c.c. cit. (come detto richiamato dal- ze della fondazione in virtù di quattro contratti a termine,
SI
l'art. 240 c.c. cit.; in tal senso, sostanzialmente, anche SESTA, op. per lo svolgimento di mansioni di docente di principî di ali-
IO in
cit., 348) e sul rilievo della lacunosità della disciplina legislativa: mentazione, alimenti e alimentazione, scienze della terra e
AS
«manca qualsiasi menzione degli altri casi, già pacificamente in-
biologia.
so
dividuati come cause di contestazione, ossia la mancanza di uno
degli ulteriori elementi della filiazione nel matrimonio, che per- 2.1. - Oltre a non essere risultate dimostrate le esigenze di
es
mettono l'operare della presunzione di paternità, che sono il ma- carattere temporaneo legittimanti le assunzioni a termine, la
trimonio dei genitori e il concepimento nel matrimonio»; da qui il corte territoriale ha escluso che, ai sensi della l. 10 marzo
nc
ricorso all'interpretazione estensiva o almeno analogica: «nei casi 2000 n. 62, potesse ritenersi sussistente un divieto per la
D
appena ricordati si impone il ricorso all'azione di contestazione, scuola privata di assunzione a tempo indeterminato di per-
co
che risponde allo scopo da realizzare, che consiste nella rimozio- sonale insegnante privo dell'abilitazione richiesta per la
LA
ne della paternità in mancanza di uno degli elementi che, alla pari scuola pubblica, evidenziando che tale ultimo requisito rile-
IO olo
della maternità, ne costituiscono il presupposto. Non sarebbe, in- va, ai sensi dell'art. 1, 4° e 6° comma, citata l. n. 62 del
vece, coerente il ricorso all'azione di disconoscimento, che ha il
C
diverso obiettivo della rimozione della paternità attribuita in pre- le, ma non determina la nullità del contratto di lavoro di in-
O sci
LO
senza di tutti gli elementi richiesti dalla legge», così DOSSETTI, segnamento presso una scuola privata legalmente ricono-
op. cit., 134. sciuta.
Fa
Tale orientamento (di per sé condivisibile) è stato fatto proprio, 2.2. - Evidenzia poi che i decreti ministeriali di ricono-
pur con una motivazione piuttosto affrettata e semplicistica, dal-
scimento dello status di scuola paritaria rilasciati anno per
R
5.1. - Sembra utile ripercorrere sinteticamente il quadro tinuità, secondo i quali l'abilitazione all'insegnamento è re-
normativo che regola l'insegnamento presso le scuole pari- quisito di validità del contratto di lavoro avente ad oggetto
tarie. Deve al riguardo, in primo luogo, essere evidenziato mansioni di insegnamento con carattere di esclusività o pre-
che la l. 10 marzo 2000 n. 62, recante «norme per la parità valenza. Va ribadito che, in ipotesi di rapporto di lavoro su-
scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzio- bordinato avente ad oggetto l'insegnamento presso scuole
ne» all'art. 1, 1° comma, dispone che «Il sistema nazionale private legalmente riconosciute, il possesso del titolo legale
di istruzione, fermo restando quanto previsto dall'art. 33, 2° di abilitazione all'insegnamento da parte degli insegnanti
comma, Cost., è costituito dalle scuole statali e dalle scuole rappresenta un requisito di validità dello stesso contratto di
paritarie private e degli enti locali (...)». Al 2° comma dello lavoro, il quale, ove l'insegnante risulti sprovvisto del titolo
stesso art. 1, poi, sono definite paritarie «le istituzioni scola- suddetto, deve considerarsi nullo per violazione delle citate
a
stiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a norme di carattere imperativo, con conseguente impedimen-
to
partire dalla scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordi- to alla prosecuzione ulteriore del rapporto e possibilità per il
en
namenti generali dell'istruzione, sono coerenti con la do- datore di lavoro di intimare il licenziamento per giusta cau-
manda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da re- sa, pur restando fermi, ai sensi dell'art. 2126 c.c., gli effetti
am
quisiti di qualità ed efficacia di cui al 4°, 5° e 6° comma» e, del rapporto per il periodo in cui esso abbia avuto esecuzio-
perciò, sono autorizzate a rilasciare titoli di studio aventi va- ne (cfr., in termini, Cass., sez. un., 26 maggio 2011, n.
on
lore legale a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti. Nel 11559, Foro it., Rep. 2011, voce Istruzione pubblica, n.
riconoscere quindi alle scuole paritarie private «piena libertà 229; 12 marzo 2004, n. 5131, id., Rep. 2004, voce Lavoro
O
M abb
per quanto concerne l'orientamento culturale e l'indirizzo (rapporto), n. 1761, e già 28 giugno 1986, n. 4341, id., Rep.
M
pedagogico-didattico» richiede che l'insegnamento sia im- 1987, voce cit., n. 2376).
SI
prontato ai principî di libertà stabiliti dalla Costituzione e, 5.5. - In definitiva, quindi, l'abilitazione è requisito di va-
IO in
riconoscendo valenza pubblica al servizio svolto, pretende lidità del contratto di lavoro (ai sensi degli art. 3 e 6 l. n. 86
AS
che accolgano «chiunque, accettandone il progetto educati- del 1942) e, sebbene per il tempo in cui il rapporto ha avuto
so
vo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti esecuzione si producano gli effetti secondo il disposto del-
con handicap. Il progetto educativo indica l'eventuale ispi- l'art. 2126 c.c., all'accertamento dell'esistenza di un vizio
es
razione di carattere culturale o religioso. Non sono comun- genetico del contratto, ove pure accertata l'illegittima appo-
nc
que obbligatorie per gli alunni le attività extracurriculari che sizione del termine, non può conseguire la prosecuzione del
presuppongono o esigono l'adesione ad una determinata rapporto a tempo indeterminato (cfr., per un caso di illegit-
D
co
ideologia o confessione religiosa» (art. 1, 3° comma, l. n. 62 tima risoluzione del rapporto di lavoro e di accertata inap-
U
del 2000, cit.). In sostanza, seppur nell'ambito di uno speci- plicabilità della reintegrazione e del risarcimento del danno
LA
IO olo
fico progetto educativo caratterizzato da un indirizzo cultu- ai sensi dell'art. 18 l. n. 300 del 1970, Cass. 12 marzo 2004,
rale o religioso, la scuola paritaria è in tutto assimilata alla n. 5131, cit., ed anche con riguardo ad un contratto a termi-
C
c
5.2. - Ed infatti il 4° comma dell'art. 1 citata l. n. 62 del 22320, id., Rep. 2013, voce Impiegato dello Stato, n. 242).
2000 detta le regole per il riconoscimento della parità e tra 6. - In conclusione deve essere affermato il seguente prin-
Fa
queste richiede alla lett. g) che il personale docente sia for- cipio di diritto: «Ai sensi dell'art. 1, 4° e 6° comma, l. 10
nito del titolo di abilitazione. Ed al comma 4 bis sono scan- marzo 2000 n. 62, recante norme per la parità scolastica e
R
diti i tempi per il conseguimento del titolo di abilitazione da disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione, e degli
parte del personale che, alla data di entrata in vigore della art. 3 e 6 l. 19 gennaio 1942 n. 86, l'abilitazione all'inse-
legge, era in servizio presso scuole secondarie che chiedano gnamento è requisito di validità del contratto di lavoro aven-
il riconoscimento. Inoltre, al 5° comma, è previsto che le te ad oggetto mansioni di insegnamento. Il mancato posses-
scuole paritarie siano soggette «alla valutazione dei processi so del titolo di abilitazione rende nullo il contratto a termine
e degli esiti da parte del sistema nazionale di valutazione concluso con una scuola paritaria e, pur accertata la illegit-
secondo gli standard stabiliti dagli ordinamenti vigenti» e timità del termine, ne preclude la trasformazione in contrat-
che le stesse, entro limiti definiti, possano «avvalersi di pre- to a tempo indeterminato».
stazioni volontarie di personale docente purché fornito di re- 7. - Alla luce delle esposte considerazioni il ricorso deve
lativi titoli scientifici e professionali ovvero ricorrere anche essere accolto e la sentenza cassata con rinvio alla Corte
a contratti di prestazione d'opera di personale fornito dei d'appello di Torino, in diversa composizione, che si atterrà
necessari requisiti». La norma poi fa salva la possibilità, per al detto principio, esaminando altresì le eventuali ulteriori
le scuole non statali che non intendano chiedere il ricono- pretese comunque connesse all'illegittima apposizione del
scimento della parità, di continuare ad applicare le disposi- termine ai contratti di lavoro intercorsi tra le parti.
zioni di cui alla parte II, titolo VIII, del t.u. delle disposizio- ————————
ni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle
scuole di ogni ordine e grado, approvato con d.leg. 16 aprile (1) I. - In termini, Cass. 12 marzo 2004, n. 5131, Foro it.,
1994 n. 297 (7° comma) e va al riguardo evidenziato che già Rep. 2004, voce Lavoro (rapporto), n. 1761, citata in motiva-
quel decreto legislativo all'art. 355, 1° comma, lett. c), pre- zione, secondo cui nell'ipotesi di attività di insegnamento pres-
vedeva che per il riconoscimento legale delle istituzioni sco- so scuole private legalmente riconosciute espletata da soggetti
lastiche non statali, oltre ad altri requisiti, «il personale di- non forniti di abilitazione, atteso che la suddetta abilitazione è
rettivo e insegnante sia in possesso degli stessi titoli pre- requisito di validità del contratto di lavoro (ai sensi degli art. 3 e
scritti per l'esercizio, rispettivamente, della funzione diretti- 6 l. n. 86 del 1942), per il tempo in cui il rapporto ha avuto ese-
va e dell'insegnamento nei corrispondenti tipi di scuole sta- cuzione si producono gli effetti secondo il disposto dell'art.
tali». 2126 c.c., ma, stante la nullità del contratto, in caso di dedotta
5.3. - In definitiva, dall'esame delle disposizioni sopra ri- illegittimità della risoluzione del rapporto, non può darsi luogo
alla reintegrazione e al risarcimento del danno, poiché l'art. 18
portate emerge evidente la volontà del legislatore di indivi-
l. n. 300 del 1970 si riferisce all'illegittimo recesso del datore di
duare requisiti minimi inderogabili necessari per esercitare lavoro.
un'attività di insegnamento in istituzioni abilitate a rilascia- II. - Sul punto, ha chiarito Cass., sez. un., 26 maggio 2011, n.
re titoli di studio riconosciuti. Ne consegue che l'abilitazio- 11559, id., Rep. 2011, voce Istruzione pubblica, n. 229, citata in
ne all'insegnamento da parte del lavoratore inserito nel con- motivazione, che, in ipotesi di rapporto di lavoro subordinato
testo di una scuola paritaria costituisce requisito soggettivo avente ad oggetto l'insegnamento presso scuole private legal-
ineludibile e necessario per la valida conclusione del con- mente riconosciute, il possesso del titolo legale di abilitazione
tratto. all'insegnamento da parte degli insegnanti rappresenta un requi-
5.4. - Tale conclusione è in linea con i principî ripetuta- sito di validità dello stesso contratto di lavoro, il quale — ove
mente affermati da questa corte, ai quali si intende dare con- l'insegnante risulti sprovvisto del titolo suddetto — deve consi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
803 PARTE PRIMA 804
derarsi nullo per violazione delle citate norme di carattere impe- tamente religiosa, può ricadere sotto il divieto enunciato dal-
rativo, con conseguente impedimento alla prosecuzione ulteriore l'art. 107, par. 1, Tfue se, e nella misura in cui, tali attività siano
del rapporto e possibilità per il datore di lavoro di intimare il li- economiche, circostanza questa la cui verifica incombe al giudi-
cenziamento per giusta causa, pur restando fermi, ai sensi del- ce del rinvio.
l'art. 2126 c.c., gli effetti del rapporto per il periodo in cui esso VIII. - Su tema connesso, cfr. Cass. 21 gennaio 2016, n.
abbia avuto esecuzione. 1066, id., 2016, I, 848, secondo cui spetta anche agli insegnanti
Conf., Cass. 28 giugno 1986, n. 4341, id., Rep. 1987, voce di religione cattolica delle scuole comunali il diritto di ricoprire
Lavoro (rapporto), n. 2376, citata in motivazione. incarichi annuali, automaticamente rinnovabili, e di percepire il
III. - Per la precisazione che l'idoneità del personale docente medesimo trattamento economico spettante ai docenti a tempo
e la serietà delle prove valutative degli allievi costituiscono il indeterminato assegnati alle scuole dell'infanzia.
a
fondamento del sistema scolastico, in quanto attuativo del prin-
cipio costituzionale del diritto allo studio, con conseguente fina-
to
lizzazione dell'istruzione pubblica, nonché di quella ad essa
en
equiparata, all'effettiva formazione culturale degli studenti e
non al mero rilascio di titoli di studio, ove non corrispondenti ad
am
un effettivo periodo di formazione, né alla verificata sussistenza ————————
on
riconoscimento del carattere paritario di un istituto scolastico
che da un rilevante contesto cumulativo di irregolarità risulti
O
M abb
portatore di un'offerta formativa solo apparentemente omoge-
M
nea a quella pubblica, non risultando i diplomi rilasciati corri-
I
SI
spondenti a un richiesto effettivo periodo di formazione e a una
IO in
seria verifica finale, ad opera di personale docente pienamente
AS
qualificato come richiesto dalla l. 10 marzo 2000 n. 62, v. Cons. CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 14
so
Stato, sez. VI, 10 marzo 2009, n. 1393, id., Rep. 2009, voce febbraio 2018, n. 3594; Pres. TIRELLI, Est. ACIERNO, P.M.
Istruzione pubblica, n. 70. CERONI (concl. diff.); D.C. e altro (Avv. BOSCAGLI) c. D.
es
IV. - Ciò perché, più in generale, non sussiste alcuna parifi- (Avv. MARUCCI, RASIA) e altri. Conferma App. Torino 11
cazione «perfetta» tra scuola statale e «scuola paritaria» anche marzo 2017.
nc
esse, rispettivamente, prestati; la qualificazione di «parità» è in- Adozione e affidamento — Adottabilità — Accertamento
co
fatti riferita, nella lettera e nella ratio della disciplina della l. 10 — Inadeguatezza genitoriale — Indici — Fattispecie (L.
4 maggio 1983 n. 184, diritto del minore ad una famiglia,
LA
«apparati» privati considerati dalla norma, senza alcuna impli- art. 1, 8).
C
condizioni del personale addetto alla parte più strettamente ausi- È correttamente motivata, e pertanto incensurabile in Cassa-
O sci
LO
liaria dell'organizzazione, cioè di supporto all'attività di inse- zione, la sentenza di merito che, in sede di giudizio di rin-
gnamento; il positivo accertamento, ai sensi dell'art. 1 l. n. 62 vio, ha confermato l'adottabilità di una minore, ancora in
Fa
del 2000, dei requisiti oggettivi e organizzativi della scuola pri- tenera età, a fronte della accertata e non emendabile ini-
vata, anche per le funzioni di supporto, riguarda solo la qualifi- doneità di entrambi i genitori di comprenderne i bisogni
R
cazione legale di «parità» ai fini del pubblico servizio e non emotivi-affettivi e pratici, nonostante il loro comportamen-
predispone il relativo personale addetto alla medesima equipa- to collaborativo, e pur non presentando essi caratteristiche
razione con il corrispondente personale ausiliario della scuola di emarginazione sociale, culturale ed economica, inidonei-
statale: quest'ultimo risulta infatti collocato in un contesto non tà desunta, anche alla stregua di due univoche c.t.u., da
solo organizzativo, ma anche necessariamente normativo, solo precisi, plurimi e convergenti elementi di fatto (tra questi,
«funzionalmente» equiparabile a quello della scuola in «parità», la forte differenza di età con la minore ed anche un isolato
ma non sovrapponibile ad esso in termini di identità di contenuti episodio di abbandono, pur non penalmente rilevante, né
ed esperienze professionali: Cons. Stato, sez. VI, 16 gennaio fonte di pericolo per la figlia, ma valutabile, nella sua at-
2009, n. 192, ibid., n. 270. tualità, quale indice sintomatico dell'inadeguatezza genito-
V. - Su tema contiguo, v. altresì Cass., sez. un., 20 aprile riale). (1)
2017, n. 9966, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile,
secondo cui, in tema di integrazione scolastica dell'alunno por-
tatore di handicap, la scuola privata paritaria è obbligata a ga-
rantire all'alunno disabile le medesime prestazioni di sostegno II
che gli sarebbero assicurate presso la scuola statale, i cui costi
sono solo parzialmente coperti dallo Stato a mezzo di contributi CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 19
all'uopo stanziati; sicché costituisce discriminazione indiretta, gennaio 2018, n. 1431; Pres. TIRELLI, Est. LAMORGESE,
imputabile all'amministrazione statale, l'inottemperanza all'ob- P.M. CERONI (concl. parz. diff.); B. e altra (Avv. PICCIOT-
bligo di erogare le suddette provvidenze che determini una ridu- TI) c. Comune di Milano (Avv. LEPORE, BARTOLOMEO,
zione del servizio educativo ed assistenziale offerto dalla scuola D'AURIA, MANDARANO, MORAMARCO), G. e altro (Avv.
paritaria, e non anche la mancata assunzione dell'intero onere, MAS. e MAU. GABRIELLI), L. (Avv. COSSAR) e altro. Con-
cui l'amministrazione non è tenuta. ferma App. Milano 6 marzo 2017.
VI. - Sull'infondatezza della questione di legittimità costitu-
zionale dell'art. 1, 4° comma, lett. f), l. 10 marzo 2000 n. 62, Adozione e affidamento — Adottabilità — Accertamento
nella parte in cui prevede, fra i requisiti necessari ai fini del ri- — Capacità genitoriale — Recupero — Progettualità
conoscimento della parità degli istituti scolastici, l'organica co- — Rilevanza — Fattispecie (Cod. proc. civ., art. 360; y l.
stituzione di corsi completi, escludendo la possibilità di ricono- 4 maggio 1983 n. 184, art. 1, 8).
scere la parità a singole classi, tranne che in fase di istituzione
di nuovi corsi completi, ad iniziare dalla prima classe, in riferi- Sussiste lo stato di abbandono di un minore in tenera età,
mento agli art. 3, 33, 41 e 76 Cost., v. Corte cost. 24 ottobre con conseguente pronuncia di adottabilità, i cui genitori
2014, n. 242, id., 2015, I, 373. siano stati condannati a lunga pena detentiva, in mancan-
VII. - Quanto alle scuole paritarie gestite dalla Chiesa cattoli- za di altri stretti congiunti idonei cui affidarlo (nella spe-
ca, cfr. Corte giust. 27 giugno 2017, causa C-74/16, Congrega- cie, la sentenza di merito, con motivazione ritenuta con-
ción Escuelas Pías Provincia Betania, id., 2017, IV, 409, se- forme a legge dalla Suprema corte, ha anche rilevato l'i-
condo cui un'esenzione fiscale, come quella in discussione nel nidoneità sia dei genitori, responsabili di gravissimi delitti
procedimento principale, di cui beneficia una congregazione e affetti da disturbi della personalità, sia dei nonni, i quali,
appartenente alla Chiesa cattolica per opere realizzate in un oltretutto, non avevano assunto un atteggiamento critico e
immobile destinato all'esercizio di attività prive di finalità stret- di distacco dai delitti dei figli). (2)
IL FORO ITALIANO — 2018.
805 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 806
a
13435 del 2016 (id., 2016, I, 2319), la corte di legittimità ha doneità genitoriale e la prognosi di non recuperabilità in re-
to
accolto il ricorso ritenendo, sotto il profilo rescindente, che lazione ai tempi e alle esigenze della minore già formulate
en
la dichiarazione di adottabilità si era fondata, nella sostanza, sono fondate su accertamenti plurimi ed univoci. I genitori
su una circostanza di fatto, ritenuta decisiva, ma rivelatasi biologici della minore vennero ritenuti inidonei per l'adozio-
am
non corrispondente alla verità e, sotto il profilo rescissorio ne internazionale. Fin dalla nascita, la relazione genitoriale
che non risultava conseguentemente sussistente lo stato di aveva presentato criticità, ma la madre aveva negato qualsia-
on
abbandono morale e materiale della minore che costituisce si aiuto. In una relazione dei servizi territoriali di poco suc-
l'ineludibile presupposto della dichiarazione di adottabilità. cessiva alla nascita si evidenziava che «non si coglieva un
O
M abb
La pronuncia rescissoria si è conclusa con la cassazione con immaginario materno che comprendesse un impegno di ac-
M
rinvio della sentenza della corte d'appello, che aveva dichia- cudimento, oltre che pratico, anche emotivo-affettivo». Ve-
SI
rato l'adottabilità della minore, perché fosse svolto un nuovo niva, pertanto, aperta una procedura di volontaria giurisdi-
IO in
esame della situazione di abbandono morale e materiale della zione su impulso del p.m. a tutela della minore. Seguiva l'al-
AS
minore alla luce dell'esito del giudizio relativo alla revoca- lontanamento ex art. 403 c.c. il 29 giugno 2010, con riferi-
so
zione. mento all'episodio del giorno precedente e gli incontri perio-
2. - La Corte d'appello di Torino, con la sentenza impu- dici e protetti della minore con i genitori, i quali hanno sem-
es
gnata, ha confermato la dichiarazione di adottabilità della pre dimostrato collaborazione con i servizi. La consulenza
nc
minore sulla base dei seguenti principî: d'ufficio svolta in primo grado è stata vivacemente criticata
— in ordine al rilievo del curatore speciale relativo all'ef- dagli appellanti, ma è pervenuta a conclusioni coerenti con
D
co
ficacia della sentenza di revocazione e cassazione della pro- quella di secondo grado. Dagli accertamenti svolti è emersa
U
nuncia della corte d'appello che aveva dichiarato l'adottabi- un'univoca valutazione negativa sulla capacità genitoriale
LA
IO olo
lità della minore, in quanto intervenuta successivamente alla degli appellanti, non dovuta a patologie psichiatriche o disa-
sentenza di adozione passata in giudicato, la corte territoriale gio socio-economico. Il padre ha dimostrato di non rendersi
C
c
ha rilevato di essere tenuta, in virtù della cassazione con rin- pienamente conto, anche da un punto di vista pratico, delle
O sci
LO
vio, ad una decisione sulla adottabilità della minore, non complessive esigenze di una bambina in tenera età e di esse-
avendo la sentenza della Corte di cassazione relativa al giu- re totalmente dipendente ed acritico rispetto alle aspettative
Fa
dizio sulla revocazione statuito alcunché in ordine alle sorti genitoriali della moglie. Quest’ultima ha evidenziato un fer-
della sentenza di adozione successivamente intervenuta; reo controllo delle emozioni, un sistema difensivo fortissimo,
R
— viene ritenuto che, pur essendo in linea di principio in- la negazione di qualsiasi problema e la mancanza di consa-
compatibile la coesistenza di un giudizio pendente sullo stato pevolezza in ordine alle difficoltà costantemente dimostrate
di abbandono con una sentenza di adozione passata in giudi- sull'accudimento concreto della minore, la quale ha eviden-
cato, all'interno del giudizio relativo all'adottabilità il rinvio ziato negli incontri grande fatica e il bisogno di chiudere in
della Cassazione impone una decisione di merito ancorché fretta una situazione pesante. I consulenti hanno evidenziato
inidonea ad incidere sulla sostanza di una sentenza costituti- che la bambina ha vissuto un trauma significativo sul piano
va di status, passata in giudicato e, conseguentemente, non relazionale, ma ha comunque raggiunto le tappe evolutive ti-
revocabile. Infine non vi è luogo a provvedere sulla sospen- piche ed è adeguata sia sul piano cognitivo che emotivo-
sione degli effetti della sentenza di adozione; relazionale. Gli affidatari e i servizi territoriali hanno riferito
— in ordine all'accertamento della situazione di abban- di acute crisi d'angoscia manifestate prima e dopo gli incon-
dono morale e materiale della minore, la corte territoriale ha tri con i genitori;
rilevato che il giudizio ha ad oggetto la condizione attuale — i consulenti di parte degli appellanti hanno valutato
della minore, la quale da molti anni non ha frequentazione, positivamente la metodologia seguìta nelle operazioni perita-
né esperienza di vita in comune, né rapporti significativi con li pur non concordando sulle conclusioni, riconoscendo tratti
i ricorrenti. Al riguardo i consulenti tecnici d'ufficio hanno narcisistici ed istrionici nella madre biologica. L'indagine
osservato che la rescissione dell'attuale legame con i genitori tecnica è stata approfondita, rispondendo ai criteri richiesti
adottivi costituirebbe un effetto traumatico inimmaginabile a dalla giurisprudenza Cedu, e ha concluso che il fatto accadu-
fronte della ricostruzione di un rapporto non più esistente, to il 28 giugno 2010 è stato valutato non per la sua rilevanza
ma vissuto, per un tempo molto breve, con grandi difficoltà. penale, già esclusa dai giudici di merito, ma come spia di una
Un rientro presso i genitori biologici sarebbe molto rischioso complessiva mancata consapevolezza delle esigenze della
in quanto la modificazione degli attuali punti di riferimento minore, di una mancata «mentalizzazione» della bambina e
affettivo determinerebbe un disagio evolutivo grave nella dei suoi bisogni. Anche l'età degli appellanti non ha costitui-
minore; to un pregiudizio ma è stata valutata come elemento oggetti-
— i ricorrenti avrebbero dovuto allegare e provare di pos- vo da tenere in considerazione;
sedere risorse «riparative» straordinarie per garantire il sere- — l'accertamento svolto non ha alla base l'interesse della
no sviluppo psicofisico della minore e ribaltare il giudizio minore ad avere una famiglia migliore ma quello a vedersi
prognostico dei consulenti d'ufficio, ma nella consulenza di assicurata una crescita sana ed un'assistenza adeguata oltre
parte di tali capacità riparative non si argomenta; che una stabilità affettiva;
— il miglior interesse per il minore anche alla luce dei — lo stato di abbandono si è fondato, infine, su carenze
principî Cedu non coincide, nella specie e sulla base di un genitoriali gravi riscontrate e non emendabili in tempi con-
giudizio all'attualità, nel privarlo del legame di fatto e di di- soni con la crescita della minore. È stato riscontrato che, nel
ritto nel quale si esprime lo status di figlio. Il diritto alla vita lungo periodo degli incontri, non si è realizzato un legame
familiare da salvaguardare nel suo interesse consiste nella funzionale al benessere della minore e, nonostante la colla-
conservazione della situazione stabile e positiva di cui gode; borazione degli appellanti ed il sostegno dei tecnici interpel-
— in ordine alla tesi, richiamata anche nella sentenza del- lati, non si è prospettata l'ipotesi di un concreto margine di
la Corte di cassazione che ha deciso sulla revocazione, se- cambiamento.
IL FORO ITALIANO — 2018.
807 PARTE PRIMA 808
3. - In conclusione, secondo la corte d'appello, deve essere La Corte d'appello di Torino, con sentenza n. 150 del
confermata la dichiarazione di adottabilità. 2012, ha dichiarato l'adottabilità della minore. La Corte di
4. - Avverso questa sentenza è stato proposto ricorso per cassazione ha rigettato il ricorso avverso tale sentenza (n.
cassazione affidato a sei motivi. Ha resistito con controricor- 25213 del 2013, cit.), ma questa pronuncia è stata oggetto di
so il curatore speciale della minore. I ricorrenti hanno depo- ricorso per revocazione definito con sentenza n. 13435 del
sitato memoria. 2016, cit., con la quale, in sede rescindente è stato ricono-
Ragioni della decisione. — 5. - I motivi di ricorso sono i sciuto l'errore revocatorio invocato ed in sede rescissoria è
seguenti. stata cassata la sentenza della corte d'appello n. 150 del
5.1. - Nel primo motivo viene dedotta l'omessa applica- 2012.
Anteriormente a quest'ultima decisione era intervenuto
a
zione dei principî contenuti nella sentenza di questa corte n.
13435 del 2016, cit., di accoglimento del ricorso per revoca- provvedimento definitivo di adozione della minore.
to
zione proposto dagli attuali ricorrenti. Nella sentenza è stato La Corte d'appello di Torino ha correttamente evidenziato
en
espressamente precisato che la pronuncia revocanda si era che il rinvio, conseguente alla cassazione della sentenza con
fondata su due presupposti del tutto erronei e non corrispon- la quale era stata dichiarata l'adottabilità della minore, im-
am
denti al vero, il primo relativo all'episodio dell'abbandono, pone, nei limiti dei principî contenuti nella sentenza n. 13435
escluso in sede penale; il secondo relativo al rilievo dell'età del 2016, cit., di valutare nuovamente se sussistano le condi-
on
anagrafica dei ricorrenti, da ritenersi illegittimo dal momento zioni per la dichiarazione di adottabilità, essendovi un vinco-
che non sussiste alcun limite di età per la genitorialità. lo indotto dalla natura stessa del giudizio di rinvio, che
O
M abb
5.2. - Nel secondo motivo si censura con il parametro di esclude il rilievo dell'intervenuto provvedimento definitivo
M
cui all'art. 360, n. 5, c.p.c., l'erroneità della valutazione d'i- di adozione.
SI
nidoneità dei genitori biologici in quanto fondata sui mede- La relazione tra le due pronunce, quella sull'adozione e
IO in
simi presupposti cassati in sede di revocazione. quella definitiva sull'adottabilità, non è oggetto del presente
AS
giudizio.
5.3. - Nel terzo motivo viene dedotta la violazione dell'art.
so
del decisum.
so nei quali si deduceva la violazione degli art. 1 e 8 l. n. 184
LA
nuto subito dopo la nascita, così violando gravemente l'art. 8 si è fondata sulle seguenti affermazioni. La dichiarazione di
Cedu. L'interpretazione fornita dalla corte d'appello ignora abbandono che giustifica l'adottabilità costituisce un'inge-
le indicazioni tratte dalla giurisprudenza Cedu poste a base
R
a
lievo anche a ciò che è accaduto il 28 giugno 2010, precisan- ti condannati alle pene detentive, rispettivamente, di sedici e
to
do che la minore non si è trovata in stato di pericolo (così ventitré anni di reclusione, pena rideterminata dalla Corte
en
come stabilito dal giudice penale), ma che sotto il profilo d'appello di Milano in venti anni di reclusione per la L., per
materiale la sequenza accertata dei comportamenti dei ricor- avere cagionato a P.B. mediante lancio di acido corrosivo le-
am
renti non può essere ritenuta irrilevante unitamente alle altre sioni gravissime, come la deformazione e lo sfregio perma-
emergenze istruttorie riscontrate, evidenziando un profilo di nente del viso e l'indebolimento permanente dell'occhio de-
on
grave inadeguatezza. stro, e per aver aggredito con analogo metodo altre persone
10.2. - Le valutazioni tecniche, pur riconoscendo che i ri- (A.M., G.C. e per errore S.S.).
O
M abb
correnti non presentano caratteristiche di emarginazione so- 2. - Le vicende criminose cui si è fatto cenno costituiscono
M
ciale, culturale ed economica e che vi è stato da parte loro un effetto del complesso rapporto sentimentale tra M.L. e A.B.,
SI
comportamento collaborativo con le indicazioni provenienti caratterizzato — secondo la valutazione dei consulenti tecni-
IO in
dai responsabili dei servizi territoriali, sono state, tuttavia, ci, condivisa dai giudici di merito — da «tensione intersog-
AS
univocamente negative in ordine all'idoneità genitoriale, es- gettiva perversa», essendo entrambi affetti da disturbi della
so
sendo stata riscontrata, in particolare, una complessiva inca- personalità che erano all'origine di quei comportamenti gra-
vemente devianti. La L. si era determinata a compiere le rife-
es
sentenza impugnata), risultando il padre totalmente dipen- passato aveva avuto rapporti sessuali, assecondando le ri-
chieste del proprio compagno B. (coniugato con altra perso-
D
zione dei fatti non centrata esclusivamente sul binomio epi- della L., e di P.R., madre di B., è stato rigettato dalla Corte
O sci
LO
sodio abbandonico - età dei ricorrenti, ma arricchendo l'in- d'appello di Milano, con sentenza del 6 marzo 2017.
dagine svolta e l'accertamento finale di numerosi ulteriori 4. - La corte ha confermato il giudizio del tribunale, se-
Fa
elementi. La loro complessiva valorizzazione e valutazione condo il quale, tenuto conto della lunga durata della deten-
costituisce il nucleo incensurabile del sindacato del giudice zione in carcere, i genitori non sono in grado di garantire
R
nella quale la L. non avrebbe potuto svolgere alcuna attività no venire meno il presupposto della dichiarazione di adotta-
e comunque è stata rappresentata e difesa dal suo avvocato. bilità, restando irrilevante la positiva valutazione prognostica
2. - Il ricorso di M.L., madre di A., assume rilievo logica- della situazione che verrebbe per il minore a realizzarsi pres-
mente preliminare e dev’essere esaminato in via prioritaria. so eventuali genitori adottivi o affidatari. Infatti l'adozione,
Con il primo motivo di ricorso, la L. ha denunciato viola- recidendo ogni legame con la famiglia di origine, costituisce
zione e falsa applicazione degli art. 1 e 5 l. n. 184 del 1983 e una misura eccezionale cui è possibile ricorrere non già per
8 Cedu, per avere dichiarato lo stato di adottabilità del figlio, consentire al minore di essere accolto in un contesto più fa-
senza darle la possibilità di dimostrare le proprie competenze vorevole o per assicurargli le migliori condizioni di vita pos-
genitoriali, escluse solo in ragione della gravità dei suoi sibili, sottraendolo alle cure dei suoi genitori biologici, ma
comportamenti e delle risultanze di una perizia in sede pena- solo quando si siano dimostrate impraticabili le altre misure,
a
le ormai risalente, senza considerare il proficuo percorso te- anche di carattere assistenziale, volte a favorire il ricongiun-
to
rapeutico da lei intrapreso, la possibilità di un affidamento gimento con i genitori biologici (Cass. n. 13435 del 2016,
id., 2016, I, 2319; n. 7391 del 2016, id., Rep. 2016, voce cit.,
en
etero-familiare del minore, né attivare alcun aiuto nei suoi
confronti, visto il suo impedimento temporaneo, essendo de- n. 66; n. 19862 del 2003, non massimata). Si è precisato che
am
tenuta in carcere. la condizione di abbandono del minore può essere dimostrata
Con il secondo motivo è denunciato omesso esame di fatti anche dallo stato di detenzione al quale il genitore sia tempo-
raneamente assoggettato, trattandosi di circostanza che, es-
on
decisivi per il giudizio, per avere fondato il giudizio di ina-
deguatezza genitoriale sulle condotte criminali della L., sendo imputabile alla condotta criminosa posta in essere dal
O
M abb
omettendo di esaminare in concreto le sue capacità genitoria- genitore nella consapevolezza della possibile condanna e
M
li e il suo percorso evolutivo in due anni di carcerazione e di carcerazione, non integra gli estremi della causa di forza
maggiore di carattere transitorio individuata dall'art. 8 l. n.
SI
terapia psicologica; per avere riferito di patologie personolo-
IO in
giche senza individuarle e trascurato la perizia svolta in sede 184 del 1983 quale causa di giustificazione della mancata as-
AS
penale, che escludeva l'esistenza di una patologia psichica sistenza (Cass. n. 26624 del 2017, id., Le banche dati, archi-
so
tale da compromettere le sue capacità critiche e di giudizio; vio cit.; n. 19735 del 2015, id., Rep. 2016, voce cit., n. 70).
per aver omesso di valutare il positivo percorso evolutivo da 3.2. - Di questi principî la sentenza impugnata ha fatto
es
lei compiuto in carcere, con l'aiuto dello psichiatra, dimo- corretta applicazione.
nc
strato dalla sua scelta di mettersi in discussione, di troncare i I giudici di merito hanno valutato sia i gravissimi compor-
tamenti delittuosi posti in essere dalla L., con in grembo il
D
carsi alla cura degli altri; per aver dato rilievo all'inverosimi- piccolo A., essendo lei consapevole della gravidanza, sia le
U
le teoria secondo cui il bimbo avrebbe praticato un «addor- anomalie del carattere e della personalità della madre (oltre
LA
IO olo
mentamento difensivo» per esternare la propria ostilità verso che del padre), sebbene non integranti patologie psichiatriche
la madre e i familiari. definite, e — in linea con le indicazioni della giurisprudenza
C
c
Con il terzo motivo è denunciato omesso esame di un fatto (Cass. n. 25213 del 2013, id., 2014, I, 59; n. 18563 del 2012,
O sci
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decisivo, per avere rilevato che M.L. sarebbe persona inido- cit.) — hanno valutato i negativi «effetti» sulla sua capacità
nea a crescere un figlio, senza valutare l'atteggiamento di au- genitoriale, escludendo che lei possa garantire al bambino
Fa
tocritica da essa avviato, risultante dalle relazioni dello psi- uno sviluppo psicofisico sereno ed equilibrato negli anni più
chiatra P., con il quale aveva intrapreso un proficuo percorso delicati per la sua crescita.
R
psicologico, e del consulente di parte, P.C., il quale aveva ri- Hanno evidenziato i disturbi psicologici della L., la sua
ferito di una «metamorfosi radicale» e di un «processo irre- immaturità, l'esaltazione narcisistica del proprio io, l'assenza
versibile nella direzione positiva» da parte della L., e in defi- di A. dalle proprie riflessioni e preoccupazioni e, in sostanza,
nitiva senza considerare il fine rieducativo della pena e di la mancanza di un autentico cambiamento di vita, che avreb-
reinserimento del reo nella società. be richiesto necessariamente la presa di coscienza della gra-
In sostanza, i suddetti motivi, reciprocamente connessi e, vità dei propri comportamenti e il pentimento, all'esito di un
quindi, da esaminare congiuntamente, imputano alla corte percorso doloroso che non è stato riscontrato. Hanno ricono-
del merito di avere fondato il giudizio di incapacità genito- sciuto che è in atto un percorso terapeutico che potrebbe
riale sulla base della mera constatazione dell'efferatezza dei condurla «in futuro» ad una maturazione della propria perso-
reati commessi, come conseguenza di tipo sostanzialmente nalità e ad acquisire le competenze necessarie per sviluppare
sanzionatorio, mentre l'adozione del minore, recidendo ogni un rapporto equilibrato con il proprio figlio, ma i tempi di at-
legame con la famiglia di origine, costituisce extrema ratio tesa di questa auspicabile evoluzione non sono compatibili
cui è possibile ricorrere solo in presenza di una conclamata e con le pressanti esigenze di un bambino dell'età di A.
irreversibile incapacità dei genitori di allevarlo e curarlo, non Si tratta di apprezzamenti di fatto riservati ai giudici di
desumibile dal loro attuale stato di detenzione. merito, compiuti sulla base di argomentazioni idonee a rive-
3. - Questa imputazione si basa su una lettura parziale e lare la ratio decidendi e non censurabili in Cassazione, risol-
travisata della sentenza impugnata. vendosi le doglianze nella critica della sufficienza del ragio-
3.1. - È necessaria una premessa sulla giurisprudenza di namento logico posto a base dell'interpretazione degli ele-
questa corte, nella quale è acquisito il principio secondo cui menti probatori del processo e, in sostanza, nella richiesta di
la prioritaria esigenza del figlio di vivere nell'ambito della una diversa valutazione degli stessi, ipotesi integrante un vi-
propria famiglia di origine può essere sacrificata in presenza zio motivazionale non più proponibile a norma del novellato
di pregiudizio grave e non transeunte per un equilibrato ed art. 360, n. 5, c.p.c. (Cass., sez. un., 8053/14, id., 2015, I,
armonioso sviluppo della sua personalità, quando la famiglia 209).
di origine non sia in grado di garantirgli la necessaria assi- Inoltre, il ricorso si appunta su argomentazioni motivazio-
stenza e stabilità affettiva. Tale esigenza impone particolare nali svolte ad abundantiam e comunque prive di influenza
rigore nella valutazione dello stato di adottabilità, ai fini del sul dispositivo della stessa (Cass. 22380/14, id., Rep. 2014,
perseguimento del suo superiore interesse, e non può fondar- voce Cassazione civile, n. 80), come nel caso del c.d. «ad-
si di per sé su anomalie non gravi del carattere e della perso- dormentamento difensivo»; apodittica e avulsa dalla fattispe-
nalità dei genitori, comprese eventuali condizioni patologi- cie concreta è la doglianza della ricorrente di non avere rice-
che di natura mentale, quando non sia compromessa la loro vuto l'aiuto e il sostegno previsto dalla l. n. 184 del 1983.
capacità di assicurare al minore una crescita serena ed un 3.3. - Ulteriore ratio decidendi, evincibile dalla sentenza
equilibrato sviluppo psicofisico (Cass. n. 28230 del 2013, impugnata, è lo stato di lunga detenzione della L. che ver-
Foro it., Rep. 2013, voce Adozione, n. 33; n. 18563 del 2012, rebbe indubbiamente a pregiudicare la garanzia della convi-
id., 2013, I, 145). Le gravi carenze morali e materiali inte- venza del nucleo familiare che è espressione di un diritto
granti lo stato di abbandono non devono dipendere da cause fondamentale della persona umana e, in particolare, dei geni-
di forza maggiore transitorie, le quali, una volta cessate, fan- tori e dei figli minori ad una vita comune nel segno del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
813 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 814
l'unità della famiglia (Corte cost. n. 183 del 2008, id., Rep. dalla considerazione della corte di merito — ispirata alla va-
2008, voce Militare, n. 72; n. 203 del 1997, id., 1997, I, lutazione del superiore interesse del minore — che, ove que-
2370). Deve quindi ritenersi che lo stato detentivo di lunga sti rimanesse legato alla famiglia di origine, inevitabilmente
durata costituisca, nella specie, una causa di forza maggiore sarebbe costretto a confrontarsi con la drammatica storia fa-
non transitoria, che oggettivamente impedisce un adeguato miliare dei suoi genitori.
svolgimento delle funzioni genitoriali, incidendo negativa- 6. - In conclusione, i ricorsi sono rigettati.
mente sul diritto del bambino di vivere in un contesto fami-
————————
liare unito e sereno negli anni più delicati della sua crescita.
Neppure sussiste la situazione (considerata da Cass. n. (1-2) I. - Le sentenze in rassegna, in tema di adottabilità,
19735 del 2015, cit., n. 10126 del 2005, id., Rep. 2005, voce
a
pressoché contestuali (l'udienza pubblica è la stessa, pur se la
Adozione, n. 34) che il genitore si sia comunque preoccupato prima è stata decisa in sede di riconvocazione; indice, questo, di
to
di assicurare al minore l'assistenza morale e materiale, trat- un certo disagio del collegio) definiscono, almeno nell'ordina-
en
tandosi di ipotesi riferibile al genitore che, diversamente dal- mento interno, due vicende molto diverse, ma entrambe a tratti
la L., sia capace di svolgere le funzioni genitoriali, ma tem- sconcertanti, e che hanno destato l'immancabile (e ampiamente
am
poraneamente impedito perché detenuto e che per questo lo fuorviante) attenzione dei media.
abbia affidato a parenti in grado di prendersi cura di lui, Cass. 3594/18, in rassegna sub I, conferma (andando di con-
on
mentre, nella specie, i nonni (come si vedrà) non sono stati trario avviso rispetto al procuratore generale di udienza) App.
ritenuti idonei a sostituire efficacemente i genitori nella fun- Torino 11 marzo 2017, Foro it., 2017, I, 1184, con nota di CA-
O
M abb
zione genitoriale, tra l'altro per un periodo lungo come quel- SABURI, cui si rinvia per la ricostruzione della vicenda, davvero
M
lo della detenzione. eccezionale, anche in rito.
In estrema sintesi, il Tribunale per i minorenni di Torino ave-
SI
4. - A.B. e la nonna paterna, P.R., hanno denunciato viola-
IO in
zione e falsa applicazione degli art. 1, 8 e 16 l. n. 184 del va dichiarato adottabile una bambina, nata nel 2010, in ragione
AS
1983, per avere dichiarato l'adottabilità del minore senza va- dell'inadeguatezza dei genitori, ai sensi dell'art. 8 l. 184/83, con
so
lutare la disponibilità della R. a rendersi affidataria o collo- sentenza confermata in appello; quest'ultima pronuncia era stata
a sua volta confermata da Cass. 8 novembre 2013, n. 25213, id.,
cataria del minore, senza verificarne adeguatamente la sua
es
quella che ha giudicato infruttuoso il tentativo della propria trata sulla correttezza anche motivazionale della sentenza impu-
madre di evitare la dichiarazione di adottabilità proponendosi gnata, che ha osservato in pieno le vincolanti indicazioni di
C
c
La corte territoriale ha verificato l'inidoneità della R. ad In particolare — cfr. la massima 1 — è ribadito che i giudici
assicurare al piccolo A. le cure materiali e le attenzioni ne- di merito hanno fondato la ricognizione della radicale e definiti-
Fa
cessarie a garantirgli un equilibrato ed armonioso sviluppo va inadeguatezza genitoriale (e quindi lo stato di abbandono
della personalità, come dimostrato dalla mancanza di un at- della minore) su plurimi, convergenti e univoci elementi di fat-
R
La Cassazione (sul punto andando di contrario avviso rispetto Alla base della decisione, soprattutto, vi è la mancanza di
al procuratore generale di udienza) ha confermato la correttezza considerazione per le fondamenta stessa del diritto minorile e
della sentenza appellata anche sotto tale profilo, atteso l'avve- delle adozioni: è sufficiente ricordare che la bambina era ormai
nuto accertamento della inidoneità dei nonni medesimi, che co- stata già adottata da una coppia rimasta (correttamente) nel-
munque avevano mostrato mancanza di distacco critico dalle l'anonimato e necessariamente estranea al giudizio di adottabili-
gravissime condotte dei figli; è un profilo, quest'ultimo, che non tà (anche di rinvio).
ha riscontro giurisprudenziale specifico. Cass. 13435/16, solo evocando il fantasma del giudicato de-
L'affidamento ai nonni, infine, è stato ritenuto dai giudici di bole, mette poi in pericolo tutte le sentenze di adottabilità, in un
merito, con ragionamento condiviso dalla Cassazione, contrario paese in cui le adozioni (almeno quelle nazionali) sono sempre
all'interesse del minore perché questi, conservando un legame meno numerose (mentre le case famiglia e gli altri istituti ospi-
a
con la famiglia d'origine, sarebbe costretto a confrontarsi con la tano, dolorosamente, ancora troppi bambini).
drammatica vicenda dei genitori.
to
Questo per tacere della susseguente gravissima quanto ingiu-
stificata delegittimazione degli uffici giudiziari minorili, di pri-
en
III. - Sui presupposti per la pronuncia di adozione cfr., di re- mo e di secondo grado, pur composti da magistrati altamente
cente, Cass. 9 giugno 2017, n. 14436, id., 2017, I, 2291; per ul- specializzati (mentre tuttora, in Cassazione, non esiste una se-
am
teriori riferimenti, cfr. CASABURI, osservazioni a Cass. 9 ottobre zione — o almeno un collegio fisso — dotato di effettiva spe-
2017, n. 23574, ibid., 3293. cializzazione in materia di famiglia e di minori) (2).
on
Cfr. altresì Cass. 2 ottobre 2015, n. 19735, id., Rep. 2016, vo- Su Cass. 13435/16, certo, è sceso l'oblio, quasi una damnatio
ce Adozione, n. 71, secondo cui lo stato di detenzione al quale memoriae: pochissimi e per lo più critici i commenti in dottrina;
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un genitore sia temporaneamente assoggettato non integra gli pressoché nessun richiamo da parte della giurisprudenza di le-
M
estremi della causa di forza maggiore, di carattere transitorio, gittimità successiva, in tema di adozione e tantomeno di revoca-
SI
idonea a giustificare la mancata assistenza al figlio, trattandosi zione.
IO in
di circostanza imputabile alla condotta criminosa del genitore Il danno però era fatto; da qui il giudizio di rinvio, in un
AS
stesso; tuttavia la declaratoria dello stato di adottabilità può es- clima molto teso, ma definito da App. Torino 11 marzo 2017
so
sere esclusa se il genitore, nonostante la detenzione, si sia (id., 2017, I, 1184), che ha confermato l'adottabilità della
preoccupato di assicurare al minore l'assistenza morale e mate- bambina su plurimi argomenti di fatto e solidissime ragioni
es
riale, affidandolo a parenti in grado di prendersene cura. giuridiche (incentrate sulla giurisprudenza Cedu; chi di Stra-
Ancora in tema di adottabilità, in termini con i criteri ormai
nc
Cass. 13 febbraio 2018, n. 3485, id., Le banche dati, archivio no mancate «fiaccolate» di protesta e altre manifestazioni in te-
U
Cassazione civile (sull'esigenza che i tempi di recupero dei ge- ma), disinformata (con vere e proprie fake news) da una stampa
LA
l'ammissibilità solo temporanea, nel procedimento adottivo, di Inevitabile il nuovo intervento della Cassazione (il terzo in
c
giudiziale), e 13 febbraio 2018, n. 3495, ibid. (secondo cui la dissipato ogni dubbio ed ogni perplessità, confermando — si
presenza di congiunti entro il quarto grado può escludere l'ado- spera davvero definitivamente — la sentenza di merito surri-
Fa
senza neppure sospettarne le devastanti conseguenze, anche in L'errore, rilevava sempre la sentenza di revocazione, cadeva
rito). sull'episodio che aveva rappresentato il fulcro attorno al quale
Merita segnalare che l'adottabilità della bambina è stata con- aveva ruotato la dichiarazione dello stato di adottabilità, mentre
fermata, sostanzialmente, alla stregua degli stessi, complessi ar- privi di concludenza risultavano gli ulteriori elementi addotti a
gomenti (avvalorati da due c.t.u.) già sottesi alle prime sentenze prova della situazione di abbandono della bambina.
di merito, e quindi a Cass. 25213/13. Tutta la sentenza di revocazione esprimeva con forza l'idea
In particolare — ed è dirimente —, trova conferma la corret- che il diritto di crescere nella famiglia è un diritto fondamentale
tezza dell'inserimento, nell'ambito degli elementi di valutazio- del minore, riconosciuto e confermato dalla nostra Corte costi-
ne, di due circostanze non da enfatizzare, e mai enfatizzate, ma tuzionale (2) e dalla Cedu (3), e che la dichiarazione dello stato
meritevoli di attenzione, come indice sintomatico della inade- di adottabilità è l'extrema ratio, per cui il legame del figlio con
a
guatezza genitoriale: la forte differenza di età figlia-genitori (ma la sua famiglia può essere reciso solo quando i genitori sono to-
forse vale la pena di ricordare che la bambina, a quanto riferito talmente e irrecuperabilmente incapaci di prendersene cura.
to
dai media, era nata da p.m.a. eterologa) e il più volte richiamato La sentenza di revocazione rinviava pertanto la causa alla
en
episodio di abbandono, nella sua valenza fattuale (di là dal- corte d'appello, in diversa composizione, per un nuovo esame
l'irrilevanza penale). condotto in conformità dei principî enunciati.
am
Si tratta, come detto, proprio degli elementi che avevano fon- La corte d'appello reiterava la dichiarazione dello stato di
dato il precedente giudizio rescindente-rescissorio. adottabilità e la riportata sentenza ne ha dato conferma.
on
Cass. 13435/16, in altri termini, è smentita sotto ogni profilo.
Cass. 3594/18, in un colpo solo, ponendo fine a quello che era 2. - Requisiti della dichiarazione di adottabilità. La sentenza
O
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ormai solo accanimento giudiziario, restituisce allora vigore alla in rassegna ha confermato la dichiarazione dello stato di adotta-
M
funzione nomofilattica della Cassazione, quanto al diritto di fa- bilità pronunziata dalla corte d'appello, affermando che il giudi-
miglia e dei minori (almeno oscurata, in tempi recenti, da non ce del rinvio aveva svolto «un accertamento di fatto incensura-
SI
IO in
poche incongrue statuizioni), «onorabilità» e fiducia ai (e «nei») bile in sede di giudizio di legittimità».
AS
giudici di merito, specie minorili e — soprattutto — tranquillità Fermo restando l'accertamento compiuto dai giudici di merito
so
ad una ignara bambina, nata evidentemente sotto una cattiva stel- ed escludendo che lo studioso possa mettere in discussione e
la, ma ora inserita in una nuova e (si augura) adeguata famiglia. contestare gli elementi di fatto risultanti da consulenze tecniche,
es
La «partita», tuttavia, è chiusa solo nell'ordinamento interno: ciò che lo studioso può e deve contestare è la pertinenza di que-
è già stato preannunciato — lo si osserva con sofferta rassegna- sti accertamenti rispetto all'oggetto della prova che la legge ri-
nc
zione — un passaggio per la corte di Strasburgo (ormai una sor- chiede per dichiarare lo stato di adottabilità.
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GEREMIA CASABURI
IO olo
* * *
c
Quando possiamo togliere legittimamente un bambino alla nitori, bensì la situazione di abbandono dei minori «perché privi
sua famiglia? di assistenza morale e materiale per causa non transitoria» (art.
Fa
3594 conclude una lunga e nota vicenda giudiziaria, alla quale tanto essere la situazione di abbandono della minore, cioè la de-
aveva dato avvio l'episodio di una bambina che i genitori ave- finitiva mancanza di assistenza morale e materiale, non la mera
vano lasciata sola per qualche tempo nella vettura parcheggiata «inidoneità» dei suoi genitori.
sotto casa. In contrario non vale obiettare che l'inidoneità genitoriale
I genitori venivano rinviati a giudizio e la bambina affidata ai implica una situazione di abbandono della prole. Come è stato
servizi locali con pronta promozione del giudizio per la dichia- bene e ripetutamente puntualizzato dalla stessa Cassazione,
razione dello stato di adottabilità. La sentenza dichiarativa dello l'endemico e radicale stato di abbandono è configurabile solo in
stato di adottabilità, emessa dal locale tribunale per i minorenni, quanto i genitori siano irreversibilmente incapaci di allevare ed
veniva confermata dalla sezione minorile della corte d'appello. educare i figli «per totale inadeguatezza a prendersene cura»
Un peso determinante ai fini dell'accertamento della situazio- (4). Nel caso di specie, invece, i giudici hanno basato la dichia-
ne di abbandono del minore era stato attribuito alla gravità del- razione dello stato di adottabilità sull'accertamento della inido-
l'episodio, ma anche ad altri elementi era stata data rilevanza neità dei genitori quale «complessiva incapacità non emendabile
nella motivazione delle sentenze. La sentenza della corte d'ap- a comprendere quali siano i bisogni emotivi e pratici della fi-
pello veniva confermata dalla Corte di cassazione con sentenza glia». L'oggetto accertato non corrisponde pertanto all'oggetto
8 novembre 2013, n. 25213 (Foro it., 2014, I, 59), che reputava che costituisce il presupposto della dichiarazione di adottabilità.
la motivazione dei giudici di merito approfondita e insuscettibi- L'inidoneità genitoriale del padre, prosegue la sentenza, risul-
le di controllo in sede di legittimità. terebbe dal suo essere «totalmente dipendente dalle aspettative e
Nel frattempo era intervenuta sentenza penale di assoluzione desideri della moglie». Anche questo accertamento risulta estra-
dei genitori, ma la menzionata sentenza della Cassazione del neo al presupposto della dichiarazione di adottabilità.
2013 ne affermava l'irrilevanza ai fini della dichiarazione dello Con riguardo alla madre, poi, la sua inidoneità genitoriale ri-
stato di adottabilità in quanto il giudice penale aveva escluso il sulterebbe dall'essere «chiusa in un processo narcisistico che le
dolo dei genitori, ma non ne aveva esclusa la colpa e quindi il impedisce di percepire la minore come un investimento affetti-
loro negligente comportamento. vo». La chiusura in un atteggiamento narcisistico, va però os-
Proprio questa affermazione doveva costituire motivo di re- servato, è cosa diversa dalla situazione di abbandono. L'osser-
vocazione della sentenza del 2013, posto che essa era basata su vazione che il processo narcisistico impedisce alla madre di
un errore di fatto, dato che il giudicato penale aveva accertato percepire la figlia come «un investimento affettivo» allude,
che i genitori non avevano esposto la figlia ad alcuna situazione sembra, ad una scarsezza affettiva, ma non dice se e in base a
di pericolo. quali elementi fosse stata accertata la mancanza di affetto della
La revocazione della sentenza del 2013 veniva dichiarata dal- madre per la figlia (5).
la stessa Cassazione con sentenza 30 giugno 2016, n. 13435 (1). ————————
Questa pregevole sentenza aveva messo in evidenza l'importan-
za di un errore di fatto incidente sulla tutela di un diritto fonda- (2) Il diritto costituzionale del figlio alla propria famiglia è stato ri-
mentale della bambina, quello di crescere nella propria famiglia. conosciuto, tra le altre, da Corte cost. 26 giugno 1997, n. 203, Foro it.,
1997, I, 2370.
———————— (3) Vedi le sentenze in appresso citate.
(4) Cfr. la citata Cass. 30 giugno 2016, n. 13435, e, tra le altre, Cass.
(1) Sentenza n. 13435 del 30 giugno 2016, Foro it., 2017, I, 3171, 24 novembre 2015, n. 23979, Foro it., Rep. 2016, voce Adozione, nn.
con nota adesiva di C.M. BIANCA, e id., 2016, I, 2319, con nota critica 54, 69, e Nuova giur. civ., 2016, 669, con nota di CINQUE.
di CASABURI, e Famiglia e dir., 2017, 319, con nota critica di FIGONE.
(5) Sul particolare rigore che dev’essere osservato nella valutazione
3. - Idoneità dei genitori? A fondamento della dichiarazione Dopo aver riconosciuto che è prioritaria l'esigenza del figlio
di adottabilità — avverte tuttavia la riportata sentenza — stanno di vivere nell'ambito della propria famiglia e che la recisione
«precisi e plurimi» elementi di fatto. del legame con la famiglia costituisce l'extrema ratio, cui è pos-
Primo di questi elementi, riferisce la sentenza, è la reiezione sibile ricorrere solo in presenza di una conclamata e irreversibi-
della domanda di adozione internazionale e le ragioni che l'han- le incapacità dei genitori di allevarlo e curarlo, la sentenza con-
no sostenuta. L'indicazione di questo elemento come idoneo a ferma nella specie la dichiarazione dello stato di adottabilità
provare lo stato di abbandono della bambina è significativa, in pronunziata dalla sezione minorile della corte d'appello. La sen-
quanto conferma che la dichiarazione dello stato di adottabilità tenza dei giudici di merito è confermata in ragione dell'incen-
si è basata su un impianto probatorio finalizzato ad un accerta- surabilità degli apprezzamenti di fatto riservati ai giudici di me-
mento che è proprio del giudizio di idoneità degli adottanti, ma rito. Gli apprezzamenti avevano evidenziato, riferisce la senten-
a
è estraneo a quello che deve presiedere il distacco di un minore za, «i disturbi psicologici della madre, la sua immaturità, l'esal-
dalla sua famiglia. Il giudizio sull'idoneità degli adottanti deve tazione narcisistica del proprio io, l'assenza del figlio dalle pro-
to
infatti accertare la presenza di tutti i requisiti che valgono ad as- prie riflessioni e preoccupazioni e, in sostanza, la mancanza di
en
sicurare una idoneità genitoriale ottimale (stato coniugale della un autentico cambiamento di vita, che avrebbe richiesto neces-
coppia, età non avanzata, adeguata situazione personale ed eco- sariamente la presa di coscienza della gravità dei propri com-
am
nomica, salute (6), ecc.). La dichiarazione dello stato di adotta- portamenti e il pentimento».
bilità presuppone invece la situazione di abbandono del minore, Le anomalie di carattere o l'immaturità di una madre non val-
on
perché definitivamente privo di assistenza morale e materiale, e gono, però, a provare la sua totale e irreversibile incapacità di
il giudizio non deve quindi accertare se i genitori sono idonei, prendersi cura affettiva del figlio. La gravità del reato commes-
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ma se sono totalmente e definitivamente incapaci di curare ed so da un genitore e la mancanza di pentimento, poi, comportano
M
educare i loro figli. un giudizio di biasimevolezza che non incide di per sé sul diver-
SI
Altro elemento di fatto sul quale è stata fondata la dichiara- so piano della capacità genitoriale se non si traducono in una
IO in
zione dello stato di adottabilità della bambina è la necessità, ri- condotta di vita incompatibile con l'ufficio educativo e la sicu-
AS
scontrata prima e dopo il parto, di un sostegno alla maternità, rezza del minore.
so
prima rifiutato dalla madre e poi accettato. Anche questo ele- Nel caso di specie un'ulteriore, e più pertinente, ratio deci-
mento è estraneo alla finalità probatoria pertinente alla dichiara- dendi è stata ravvisata nella impossibilità dei genitori di pren-
es
zione dello stato di adottabilità. La necessità di una misura di dersi cura del figlio a causa della loro lunga condanna detentiva
sostegno non vale infatti ad accertare la situazione di abbandono (9). L'impossibilità non transitoria di assistenza morale e mate-
nc
del minore, ma, viceversa, vale ad attestare una situazione nella riale del figlio, tuttavia, non integra la situazione di abbandono
D
bandono e consentire al figlio di essere educato nell'ambito del- zioni), e nel caso di specie gli avi si erano resi disponibili a
LA
la sua famiglia (art. 1, 3° comma, l. adozioni). prendersi cura del nipote. Si trattava, precisamente, della nonna
IO olo
Terzo elemento addotto è «la forte differenza di età». Pure paterna e dei nonni materni.
questo elemento è estraneo al giudizio richiesto per la dichiara-
C
zione dello stato di adottabilità. Non è infatti l'età avanzata dei di adottabilità riportando la motivazione dei giudici di merito,
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LO
genitori che integra la situazione di abbandono del figlio, che che, per quanto riguardava la nonna paterna, ne avevano accer-
deve piuttosto risultare dall'accertata definitiva mancanza di as- tato l'inidoneità ad assicurare al nipote le cure e le attenzioni
Fa
sistenza morale e materiale. necessarie. Tale inidoneità, si legge nella sentenza, era «dimo-
Sempre ai fini della dichiarazione dello stato di adottabilità, strata dalla mancanza di un atteggiamento critico e di distacco
R
aggiunge la sentenza in epigrafe, non può essere ritenuto irrile- dai comportamenti delittuosi del proprio figlio che ha continua-
vante l'episodio dalla bambina lasciata per qualche tempo nella to a difendere». Rimane da comprendere come l'atteggiamento
vettura parcheggiata sotto casa (epperò, si è visto, era stato ac- di una madre che difende il figlio colpevole di delittuosi com-
certato in sede penale che la stessa non aveva corso alcun peri- portamenti possa dimostrare la sua assoluta incapacità di pren-
colo). Nessuna rilevanza, invece, è attribuita al riconoscimento dersi adeguata cura del nipote.
che i genitori non presentavano caratteristiche di emarginazione La domanda di affidamento proposta dai nonni materni è
sociale, culturale ed economica e che vi era stato da parte loro egualmente respinta. «Anche i nonni materni — prosegue la sen-
un comportamento collaborativo. tenza — non hanno dimostrato una reale presa di coscienza delle
atrocità delle condotte della figlia». Dagli accertamenti dei con-
4. - Le condizioni per togliere un bambino alla sua famiglia. sulenti tecnici e degli operatori sarebbe inoltre «emersa una si-
Alla domanda di cui al titolo della presente nota va data una gnificativa fragilità emotiva di tipo narcisistico». «L'incidenza
risposta formulata nei termini espressi da altre sentenze della negativa sull'inidoneità dei nonni a svolgere funzioni genitoriali
Corte di cassazione: possiamo togliere legittimamente un — conclude la sentenza — è stata plausibilmente argomentata
bambino alla sua famiglia solo quando il minore non riceve dai giudici di merito». Se l'argomentazione che ha motivato il
quel «minimo di cure materiali, calore affettivo e aiuto psico- rigetto della domanda degli avi materni si basa sugli elementi ri-
logico indispensabile per un'equilibrata e sana crescita psico- feriti, è difficile che la si possa dire plausibile. La fragilità emo-
fisica» (7). tiva di tipo narcisistico denota, infatti, un carattere personale che
A questo principio non pare essersi attenuta altra recente sen- non comporta l'incapacità della persona di prendersi cura di un
tenza che ha confermato la dichiarazione dello stato di adottabi- minore. Del tutto estranee alla valutazione dell'idoneità a svolge-
lità di un minore, figlio di una coppia di genitori condannati ad re l'ufficio genitoriale sono poi le considerazioni sull'atteggia-
una lunga pena detentiva per lesioni gravissime arrecate ad un mento acritico dei nonni materni verso la loro figlia, rea di un ef-
giovane (8). ferato delitto. Estranea è pure la finalità di evitare alla figlia di
————————
confrontarsi con la drammatica storia dei suoi genitori.
Le segnalate sentenze inducono in definitiva a riflettere sul-
della situazione di abbandono, v. Cass. 17 maggio 2017, n. 12393, Foro l'esigenza di linee guida che assicurino l'operatività dei principî
it., Le banche dati, archivio Cassazione civile. La sentenza rileva che la proclamati della giurisprudenza in una materia che involge il
valutazione dev’essere basata «su ‘fatti’ aventi carattere di ‘sicura va- bene di cui l'essere umano non può fare a meno nel tempo della
lenza probatoria’». Sul particolare rigore che deve presiedere la valuta- sua crescita.
zione della situazione di abbandono, v. anche Cass. 14 marzo 2017, n.
6552, id., 2017, I, 1183, con nota di CASABURI. La sentenza cassa la
dichiarazione dello stato di adottabilità emessa nonostante la presenza 5. - Esclusione dello stato di indigenza. Con riferimento alla
di un legame affettivo continuativo dei minori con la madre, e prescrive domanda che intitola la nota può ancora osservarsi che un ele-
al giudice di rinvio la nomina di un «mediatore culturale».
(6) Come rileva E. GIACOBBE, in Dir. famiglia, 2016, 261, neppure ————————
la gravità e irrimediabilità della malattia può giustificare la recisione
del legame tra figli e genitori. (9) Cass. 2 ottobre 2015, n. 19735, Foro it., Rep. 2016, voce Ado-
(7) Cfr., tra le altre, Cass. 28 febbraio 2013, n. 5013, Foro it., Rep. zione, n. 70, e Famiglia e dir., 2016, 1068, con nota di M.L. SERRA,
2013, voce Adozione, n. 28, e Famiglia e dir., 2013, 673, con nota ade- pur negando che lo stato di detenzione del genitore integri un'ipotesi di
siva di M.G. STANZIONE. forza maggiore, esclude che una detenzione temporanea comporti di per
(8) Cass. 19 gennaio 2018, n. 1431, in epigrafe. sé la dichiarazione dello stato di adottabilità.
mento estraneo alla valutazione della capacità genitoriale è la si- CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 8
tuazione di indigenza. Il figlio ha bisogno anche dell'assistenza febbraio 2018, n. 3096; Pres. NAPOLETANO, Est. DI PAO-
materiale. Ma la nuova versione della legge sull'adozione ha LANTONIO, P.M. FINOCCHI GHERSI (concl. diff.); Min.
scolpito nel primo articolo il principio che la situazione di indi- istruzione, università e ricerca (Avv. dello Stato) c. Sac-
genza non può essere di ostacolo al diritto dei figli di crescere cà. Cassa App. Milano 29 settembre 2011 e decide nel
nella propria famiglia, e che lo Stato, le regioni e gli enti locali merito.
devono intervenire anche con misure economiche al fine di pre-
venire l'abbandono del minore e consentirgli di essere educato Istruzione pubblica — Docente a tempo determinato —
nell'ambito della propria famiglia (art. 1, 3° comma). Dottorato di ricerca — Aspettativa retribuita — Esclu-
La dichiarazione dello stato di adottabilità non può dunque sione (L. 13 agosto 1984 n. 476, norme in materia di borse
a
essere motivata in base alla situazione di inidoneità dei genitori di studio e dottorato di ricerca nelle università, art. 2; y di-
rettiva 28 giugno 1999 n. 1999/70/Ce del consiglio, relati-
to
a mantenere i figli e in effetti le sentenze non danno general-
mente espressa rilevanza a tale inidoneità. L'indigenza della va all'accordo quadro Ces, Unice e Ceep sul lavoro a tem-
en
famiglia è, però, un fattore che spesso concorre a dar luogo po determinato, clausola 4).
all'adozione e soprattutto all'affidamento familiare dei minori.
am
Un elemento al quale è dato peso, ad es., è l'insufficienza o in-
Il docente assunto con contratto di lavoro a tempo determi-
salubrità dell'abitazione. La carenza dell'abitazione è per altro nato non ha diritto a fruire dell'aspettativa retribuita per
on
una difficoltà che dev’essere risolta mediante un adeguato aiuto dottorato di ricerca, trattandosi di situazione giuridica in-
compatibile con la natura temporanea del contratto, né la
O
alla famiglia e non mediante la sottrazione, pur se temporanea,
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del figlio (10). limitazione agli assunti a tempo indeterminato contrasta
M
Nel caso Z., lo Stato italiano è stato condannato dalla Cedu con il principio di non discriminazione fissato dal diritto
SI
per avere tolto un bambino alla madre senza intervenire con mi- unionale. (1)
IO in
sure adeguate per risolvere le difficoltà anche economiche della
AS
genitrice (11).
so
Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Milano ha re-
La condanna della Cedu ci ricorda che il diritto fondamentale
spinto l'appello proposto dal ministero dell'istruzione, uni-
es
che esige l'aiuto effettivo dello Stato per consentire alla fami- Arsizio che aveva riconosciuto il diritto di Alessandro Saccà,
insegnante assunto a tempo determinato, a fruire del congedo
D
situazioni di indigenza di nuclei familiari che richiedono inter- da svolgersi presso l'università di Messina nel periodo 3 set-
venti di sostegno per consentire al minore di essere educato nel- tembre 2007 - 30 giugno 2008, ed aveva condannato l'am-
C
c
l'ambito della propria famiglia. È però difficile che tali segnala- ministrazione scolastica alla conservazione del trattamento
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zioni possano avere esito positivo, essendo le risorse degli enti economico, previdenziale e di quiescenza.
locali generalmente assorbite dai loro compiti istituzionali. 2. - La corte territoriale, pur manifestando perplessità in
Fa
Si rende pertanto necessaria una normativa di attuazione che relazione alla peculiarità del caso, ha richiamato a fondamen-
renda effettivo il precetto di cui all'art. 1 l. adozioni. A tal fine to della decisione il principio di non discriminazione fra as-
R
un primo passo è la costituzione di un fondo specificamente de- sunti a tempo indeterminato e lavoratori a termine e ha evi-
stinato a consentire agli enti locali, per quanto possibile, di rea- denziato anche che l'interesse perseguito dalle norme sul
lizzare gli interventi previsti dalla legge nei casi particolari di congedo per ragioni di studio non è quello dell'amministra-
famiglie che non sono in grado di mantenere adeguatamente la zione ma è riconducibile a diritti fondamentali della persona
prole. garantiti a livello costituzionale.
3. - Per la cassazione della sentenza il Miur ha proposto
C. MASSIMO BIANCA ricorso affidato a due motivi, illustrati da memoria ex art.
378 c.p.c., ai quali Alessandro Saccà non ha opposto difese,
rimanendo intimato.
———————— Ragioni della decisione. — 1.1. - Con il primo motivo di
(10) In un caso di dichiarazione dello stato di adottabilità conferma-
ricorso il ministero denuncia «violazione e falsa applicazione
ta dalla Cassazione, l'ente locale aveva provveduto con un'offerta che dell'art. 2 l. 13 agosto 1984 n. 476, come modificato dall'art.
avrebbe comportato la divisione della famiglia (ricovero di alcuni 52, comma 57, l. 28 dicembre 2001 n. 448, dell'art. 453
membri presso un istituto di accoglienza): Cass. 21 novembre 2009, n. d.leg. 16 aprile 1994 n. 297 e dell'art. 18 del c.c.n.l. 2002-
24589, Foro it., Rep. 2010, voce Adozione, n. 29, e Giur. it., 2010, 2005» e rileva che in base alle disposizioni citate non vi è
1550, con nota critica di AIROLA TAVAN, e Dir. famiglia, 2010, 1605,
con nota critica di INGENITO. dubbio che al personale della scuola assunto a tempo deter-
(11) Sentenza 21 gennaio 2014, Z. c. Italia, in Foro it., 2014, IV, minato debbano essere applicate, quanto a ferie, permessi e
173, e Minori giustizia, 2014, fasc. 2, 274, con nota di OCCHIOGROSSO, assenze, le stesse disposizioni che regolano il rapporto a
e commento di PASQUALOTTO, in Nuova giur. civ., 2015, II, 135. tempo indeterminato, nei limiti previsti dal contratto colletti-
Con sentenza 13 ottobre 2015, S.H. c. Italia, in Foro it., Rep. 2016,
voce Diritti politici e civili, n. 246, e Nuova giur. civ., 2016, 683, con vo e compatibilmente con la durata del rapporto di lavoro. Il
nota di LENTI, la Cedu ha condannato l'Italia per una sentenza di ado- ricorrente fa leva sul disposto dell'art. 18 del c.c.n.l. e sotto-
zione emessa senza essere stata accertata l'impraticabilità di tutte le so- linea che la disposizione, quanto all'aspettativa per motivi di
luzioni idonee a superare le difficoltà della famiglia. Tra le difficoltà studio, ricerca o dottorato, richiama espressamente l'art. 453
della famiglia che reclamano un intervento pubblico di sostegno la sen-
tenza menziona «le manque de moyens financiers». d.p.r. n. 297 del 1994 e l'art. 2 l. n. 476 del 1984, secondo
cui, in caso di ammissioni a corso di dottorato di ricerca sen-
za borsa di studio, l'interessato in aspettativa conserva il trat-
tamento economico, previdenziale e di quiescenza ma a con-
dizione che dopo il conseguimento del dottorato il rapporto
di lavoro prosegua per almeno due anni, condizione, questa,
————————
in difetto della quale è dovuta la ripetizione degli importi
corrisposti. La norma, quindi, nella parte in cui prevede il di-
ritto anche alla conservazione del trattamento economico,
non è compatibile con il rapporto a tempo determinato, posto
che nel caso di specie quest'ultimo sarebbe scaduto a giugno
2008, ben prima del conseguimento del dottorato di durata
triennale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
823 PARTE PRIMA 824
1.2. - Il secondo motivo denuncia l'omessa e comunque distinguono la condizione di lavoro di cui trattasi, nel parti-
insufficiente motivazione su un fatto controverso e decisivo colare contesto in cui s’inscrive e in base a criteri oggettivi e
per il giudizio e rileva che la sentenza impugnata si limita a trasparenti, al fine di verificare se tale disparità risponda ad
richiamare il principio di non discriminazione ed il prece- una reale necessità, sia idonea a conseguire l'obiettivo per-
dente di questa corte n. 3871 del 2011 (Foro it., 2011, I, seguito e risulti a tal fine necessaria. Tali elementi possono
1734), senza accertare la compatibilità fra il beneficio ri- risultare, segnatamente, dalla particolare natura delle funzio-
chiesto e la natura del singolo contratto a termine, compati- ni per l'espletamento delle quali sono stati conclusi contratti
bilità sulla quale la giurisprudenza di legittimità ha fondato a tempo determinato, dalle caratteristiche inerenti a queste
la estensione agli assunti a tempo determinato dei trattamen- ultime o, eventualmente, dal perseguimento di una legittima
ti previsti per i dipendenti immessi stabilmente nel ruolo finalità di politica sociale di uno Stato membro (sentenze 13
a
dell'amministrazione. settembre 2007, causa C-307/05, Del Cerro Alonso, punti 53
to
2. - I motivi, che per la loro stretta connessione logico- e 58, Foro it., 2007, IV, 617; 22 dicembre 2010, cause riuni-
en
giuridica possono essere trattati unitariamente, sono fondati. te C-444/09 e C-456/09, Gavieiro Gavieiro e Iglesias Torres,
Si discute nella fattispecie dell'applicabilità agli assunti a punto 55, Foro it., Rep. 2011, voce cit., n. 1557; ordinanza
am
tempo determinato dell'art. 2 l. 13 agosto 1984 n. 476 che, 18 marzo 2011, causa C-273/10, Montoya Medina, punto 41;
nel testo risultante all'esito delle modifiche apportate dal- sentenza 8 settembre 2011, causa C-177/10, Rosado Santana,
on
l'art. 52, comma 57, l. 28 dicembre 2001 n. 448, dispone: «In punto 73, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 2083, e ordinanza
caso di ammissione a corsi di dottorato di ricerca senza borsa 9 febbraio 2012, causa C-556/11, Lorenzo Martínez, punto
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M abb
di studio, o di rinuncia a questa, l'interessato in aspettativa 48)» (Corte giust. 14 settembre 2016, cit., punto 51).
M
conserva il trattamento economico, previdenziale e di quie- A sua volta, l'art. 6 d.leg. n. 368 del 2001, nel recepire il
SI
scenza in godimento da parte dell'amministrazione pubblica principio fissato dalla clausola 4 dell'accordo quadro, ha sta-
IO in
presso la quale è instaurato il rapporto di lavoro. Qualora, bilito la tendenziale estensione al lavoratore a termine di
AS
dopo il conseguimento del dottorato di ricerca, il rapporto di ogni trattamento riservato ai dipendenti a tempo indetermina-
so
lavoro con l'amministrazione pubblica cessi per volontà del to, «sempre che non sia obiettivamente incompatibile con la
dipendente nei due anni successivi è dovuta la ripetizione natura del contratto a termine».
es
degli importi corrisposti . . .». Gli elementi concreti che secondo la Corte di giustizia
nc
Questa corte ha già affermato (Cass. 3 maggio 2017, n. giustificano la disparità di trattamento sussistono senz’altro
10695, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile) che nella fattispecie, nella quale viene in rilievo una supplenza di
D
co
la legge del 2001 ha previsto il diritto al trattamento econo- durata annuale, per quanto si è sottolineato sulle ragioni sot-
U
mico per i dipendenti pubblici ammessi al dottorato di ricer- tese alla norma, che, presupponendo una stabilità minima del
LA
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ca senza borsa di studio al fine di incentivare l'arricchimen- rapporto, escludono la piena comparabilità rispetto all'istitu-
to del bagaglio culturale dei dipendenti stessi, a prescindere to in discussione del lavoratore a tempo determinato, qua-
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c
da soglie di reddito. Nello stesso tempo, però, il legislatore lunque sia la durata del contratto a termine, con il dipendente
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LO
in modo da consentire all'amministrazione di fruire delle to, rispetto all'aspettativa retribuita, emerge evidente se si
conoscenze acquisite dal dipendente grazie agli studi post- considera che, ove si consentisse al dipendente assunto a
R
universitari. La norma, quindi, «ha ritenuto di contemperare tempo determinato di fruire del beneficio senza imporre ulte-
il diritto allo studio del pubblico dipendente con l'interesse riori condizioni, si finirebbe per legittimare una discrimina-
della pubblica amministrazione, stabilendo, da una parte, zione a contrario, perché per il lavoratore a termine, se og-
l'incondizionata erogazione di un emolumento economico gettivamente impossibilitato a garantire la stabilità biennale,
(la borsa di studio o la retribuzione) e dall'altra una condi- non potrebbe mai operare la condizione risolutiva, limitata
zione di stabilità del rapporto di pubblico impiego», che dal legislatore alla risoluzione del rapporto riferibile alla vo-
giustifica la deroga, per il periodo di svolgimento del dotto- lontà del dipendente.
rato, al principio generale di sinallagmaticità. Un problema di compatibilità della normativa nazionale,
Sebbene la disposizione si riferisca al «pubblico dipenden- come si è detto applicabile ai soli assunti a tempo indetermi-
te», senza ulteriori precisazioni, la ratio della norma come nato, con il diritto dell'Unione si potrebbe, al più, porre se,
sopra individuata porta a ritenere che il legislatore ne abbia in ipotesi, la durata del rapporto a tempo determinato fosse
voluto circoscrivere l'applicazione ai soli casi in cui l'am- compatibile con la condizione imposta dalla norma, ossia
messo al corso di dottorato sia legato all'amministrazione da con la prosecuzione almeno biennale una volta terminato il
un rapporto a tempo indeterminato, perché è proprio sulla periodo di aspettativa, ma non è questo il caso che qui viene
stabilità che si fonda il contemperamento fra gli opposti inte- in rilievo, perché al Saccà, pacificamente, era stato conferito
ressi in gioco, tanto che è stata prevista come condizione ri- un incarico annuale.
solutiva del beneficio la cessazione del rapporto stesso, ove 2.2. - I principî qui affermati non contrastano, ed anzi si
intervenuta prima del compimento del biennio. pongono in continuità, con quanto statuito da Cass. 17 feb-
La norma, quindi, non garantisce la conservazione del trat- braio 2011, n. 3871 (id., 2011, I, 1734), che ha affrontato la
tamento economico, previdenziale e di quiescenza, anche diversa questione dei permessi retribuiti per motivi di studio
all'assunto a tempo determinato. e che, nel richiamare il divieto di trattamenti discriminatori,
2.1. - Si tratta, allora, di valutare se quest'ultimo possa ha evidenziato che lo stesso non opera qualora sussista una
utilmente invocare il principio di non discriminazione, di di- obiettiva incompatibilità dell'istituto, del quale si invoca l'e-
retta applicazione, sancito dalla clausola 4 dell'accordo qua- stensione, con la natura a termine del rapporto, «non elimi-
dro Ces, Unice e Ceep sul lavoro a tempo determinato alle- nabile con frazionamenti temporali del trattamento mediante
gato alla direttiva 1999/70/Ce per ottenere l'estensione di un il criterio del pro rata temporis» e da valutare «in concreto
beneficio che nasce riservato ai lavoratori a tempo indeter- in relazione alle specifiche modalità di svolgimento del rap-
minato. porto e alle obiettive esigenze e finalità su cui si fonda la le-
La Corte di giustizia ha da tempo chiarito con plurime gittima apposizione del termine di durata del contratto».
pronunce (per le quali si rimanda ai richiami contenuti nella Detta incompatibilità sussiste, per quanto sopra si è evi-
recente ordinanza della Corte di giustizia 14 settembre 2016, denziato, nella fattispecie rispetto all'aspettativa retribuita
causa C-16/15, Lopez Servicio Madrileno de Salud, id., Rep. prevista dall'art. 2 l. n. 476 del 1984, in relazione alla quale
2016, voce Unione europea, n. 1960) che il divieto di tratta- va enunciato il seguente principio di diritto: «l'aspettativa re-
menti discriminatori nelle condizioni di impiego non opera tribuita in caso di ammissione a corsi di dottorato di ricerca,
qualora «la disparità di trattamento constatata sia giustificata prevista dall'art. 2 l. 13 agosto 1984 n. 476, come modificato
dalla sussistenza di elementi precisi e concreti, che contrad- dall'art. 52, comma 57, l. 28 dicembre 2001 n. 448, è stata
IL FORO ITALIANO — 2018.
825 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 826
riservata dal legislatore al rapporto a tempo indeterminato, minato, codificato dall'art. 6 d.leg. n. 368 del 2001, v. Cass. 17
come si desume dal riferimento alla prosecuzione del rappor- febbraio 2011, n. 3871, id., 2011, I, 1734, citata in motivazione.
to, per un periodo minimo di durata, dopo il conseguimento VI. - Coerente Cass. 11 gennaio 2016, n. 196, id., Rep. 2016,
del dottorato. La limitazione agli assunti a tempo indetermi- voce Impiegato dello Stato, n. 328, secondo cui il compenso in-
nato non contrasta con il principio di non discriminazione centivante di cui all'art. 32 c.c.n.l. enti pubblici non economici
sancito dalla clausola 4 dell'accordo quadro allegato alla di- 1999-2001, legato al raggiungimento di determinati e specifici
rettiva 1999/70/Ce nel caso in cui non vi sia compatibilità fra obiettivi, non è incompatibile con la natura determinata del rap-
la condizione risolutiva prevista dallo stesso art. 2, giustifi- porto di lavoro, sicché la mancata corresponsione anche ai di-
pendenti a tempo determinato (nella specie, della Croce rossa
cata da una legittima finalità, e la durata del contratto a ter- italiana) si pone in contrasto con la disciplina contrattuale di
mine, tale da non consentire, dopo il conseguimento del dot-
a
settore e, data l'assenza di ragioni oggettive che giustifichino il
torato, la prosecuzione almeno biennale del rapporto». trattamento differenziato, con il divieto di discriminazione tra
to
2.3. - La sentenza impugnata si pone in contrasto con il lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indetermi-
en
principio di diritto enunciato e va, pertanto, cassata. nato sancito dall'art. 6 d.leg. n. 368 del 2001, in attuazione della
Non essendo necessari ulteriori accertamenti di fatto, poi- clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro sul lavoro a tempo de-
am
ché nella specie si discute di un contratto a termine di durata terminato oggetto della direttiva 1999/70/Ce.
annuale, la causa può essere decisa nel merito, ex art. 384, 2°
on
comma, c.p.c., con il rigetto della domanda proposta da
Alessandro Saccà.
O
M abb
M
———————— ————————
SI
(1) I. - Non constano precedenti nella giurisprudenza di legit-
IO in
AS
timità.
so
In termini, in quella di merito, v. Trib. Genova 11 marzo
2014, Foro it., 2014, I, 3001. CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 6
es
II. - Va, peraltro, segnalato che, nella giurisprudenza uniona- febbraio 2018, n. 2838; Pres. MAMMONE, Est. D'ANTONIO,
le, il limite di durata del rapporto non sembra ostacolo insor- P.M. SANLORENZO (concl. conf.); Antiga (Avv. COSSU,
nc
montabile all'applicazione di istituti che si snodino per una du- CESTER, ROSSI) c. Inail (Avv. FAVATA, ROMEO). Cassa
D
rata potenzialmente più ampia di quella del contratto: al riguar- App. Venezia 4 ottobre 2011.
co
assoluto di consentire ai lavoratori a tempo determinato di be- — Infortunio «in itinere» — Indennizzabilità (Cost., art.
neficiare di un'aspettativa per incarichi particolari non risulta a 38; y d.p.r. 30 giugno 1965 n. 1124, t.u. delle disposizioni
C
più precisamente dei funzionari investiti di un mandato politi- fortunio in itinere, nel caso di un artigiano rimasto coin-
co, nella misura in cui il giudice del rinvio stesso constata che è
volto in un incidente stradale mentre si recava presso un
R
tare se egli stesse svolgendo attività non manuale di sovrain- La causa va, pertanto, rimessa alla Corte d'appello di Ve-
tendenza e controllo del lavoro altrui ai sensi dell'art. 4, 1° nezia in diversa composizione affinché prenda atto dei prin-
comma, n. 7, citato d.p.r. Deduce che egli stava svolgendo cipî sopra enunciati ed esamini le ulteriori questioni sollevate
proprio tale attività, non manuale, di sovraintendenza e di dall'Inail con riferimento alla sussistenza di un'ipotesi di ri-
controllo del lavoro altrui in quanto si stava recando nel- schio elettivo, idoneo ad escludere l'indennizzabilità del-
l'opificio per verificare i lavori di allacciamento della cor- l'infortunio, ritenute assorbite dalla corte.
rente elettrica e lo stato di avanzamento dei lavori.
————————
Secondo il ricorrente, inoltre, anche a ritenere applicabile
il n. 3 dell'art. 4 cit., la sua domanda sarebbe stata, comun- (1) In senso conforme, sulla configurabilità dell'occasione di
que, fondata in quanto andavano ricomprese le operazioni
a
lavoro non solo negli infortuni riferiti a rischio specifico della
complementari e sussidiarie svolte dall'artigiano fuori dai lavorazione, ma anche in relazione agli eventi collegati in modo
to
locali, indispensabili in quanto preparatorie, accessorie o mediato e indiretto all'attività lavorativa, v., citate nella motiva-
en
connesse alla prestazione lavorativa dell'artigiano e che egli zione della sentenza che si riporta, Cass. 5 febbraio 2015, n.
stava proprio svolgendo un'attività complementare, doven- 2136, Foro it., Rep. 2015, voce Infortuni sul lavoro, n. 44; 4
am
dosi occupare di controllare l'allacciamento dell'energia agosto 2005, n. 16417, id., Rep. 2006, voce cit., n. 64; 11 feb-
elettrica per il funzionamento degli imponenti strumenti di braio 2002, n. 1944, id., Rep. 2002, voce cit., n. 74; 13 luglio
2001, n. 9556, id., Rep. 2001, voce cit., n. 91; 4 agosto 2000, n.
on
tecnologia, necessari per la tipologia dei lavori da eseguire
nel nuovo opificio affittato. 10298, id., Rep. 2000, voce cit., n. 78; 2 giugno 1999, n. 5419,
O
M abb
In via subordinata, eccepisce illegittimità costituzionale ibid., n. 81.
M
della norma qualora si intendesse dare dell'art. 4, n. 3, cit. Nel senso che va esclusa l'occasione di lavoro nell'infortunio
in itinere dovuto a fatto di natura dolosa imputabile a terzi, cfr.
SI
un'interpretazione particolarmente restrittiva.
Il ricorso è fondato. IO in Cass. 7 settembre 2015, n. 17685, id., 2016, I, 183, con nota di
AS
La corte d'appello, dopo aver distinto tra attività lavorati- richiami.
so
va manuale o professionale direttamente produttiva del bene Con riferimento agli artigiani, si è ritenuto che l'assicurazio-
ne obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro copre anche le
o servizio da quella inerente alla direzione ed amministra-
es
accaduto durante lo svolgimento di un'attività complementa- 2005, n. 6431, id., Rep. 2005, voce cit., n. 107; 10 febbraio
re o sussidiaria a quella lavorativa manuale. Ha ritenuto,
D
2003, voce cit., n. 115; 27 luglio 1999, n. 8150, id., Rep. 1999,
guida della propria vettura presso l'opificio recentemente af- voce cit., n. 92; 2 ottobre 1998, n. 9796, ibid., n. 96; 23 settem-
LA
IO olo
fittato per verificare i lavori di allacciamento dell'energia bre 1998, n. 9515, ibid., n. 123; 21 maggio 1998, n. 5099, id.,
elettrica per il funzionamento degli imponenti strumenti di Rep. 1998, voce cit., n. 167; 16 marzo 1992, n. 3196, id., Rep.
C
c
tecnologia necessari per la tipologia dei lavori da eseguire 1993, voce cit., n. 73.
O sci
LO
nel nuovo opificio, non fosse ricompresa nell'ambito di tute- Per ulteriori riferimenti, nonché sulla distinzione, a fini della
la dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul la- copertura assicurativa obbligatoria, fra opera manuale e attività
Fa
«l'occasione di lavoro di cui all'art. 2 t.u. n. 1124 del 1965, RARI, La tutela dell'imprenditore agricolo contro gli infortuni
non prevede necessariamente che l'infortunio avvenga du- sul lavoro.
rante lo svolgimento delle mansioni lavorative tipiche in ra-
gione delle quali è stabilito l'obbligo assicurativo, essendo
indennizzabile anche l'infortunio determinatosi nell'espleta-
mento dell'attività lavorativa ad esse connessa, in relazione a
rischio non proveniente dall'apparato produttivo ed insito in ————————
un'attività prodromica e comunque strumentale allo svolgi-
mento delle medesime mansioni, anche se riconducibile a si-
tuazioni ed attività proprie del lavoratore (purché connesse,
con il solo limite in quest'ultima ipotesi del c.d. «rischio
elettivo»; cfr., in tal senso, già Cass. n. 5419 del 1999, Foro
it., Rep. 2000, voce Infortuni sul lavoro, n. 81, cui hanno da- CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza 5
to seguito Cass. nn. 10298 del 2000, ibid., n. 78; n. 9556 del febbraio 2018, n. 2774; Pres. DORONZO, Rel. DI PAOLA,
2001, id., Rep. 2001, voce cit., n. 91; n. 1944 del 2002, id., P.M. (non indicato); Mezzalana (Avv. SPATA) c. Soc. La
Rep. 2002, voce cit., n. 74; n. 16417 del 2005, id., Rep. Miura. Cassa App. Milano 12 luglio 2016.
2006, voce cit., n. 64; n. 2136 del 2015, id., Rep. 2015, voce
Lavoro (rapporto di) — Contratto a tempo determinato —
cit., n. 44, e, da ultimo, Cass., ord. 24765/17, id., Le banche
Forma scritta — Mancanza — Conseguenze (D.leg. 6 set-
dati, archivio Cassazione civile). È, dunque, consolidato il
tembre 2001 n. 368, attuazione della direttiva 1999/70/Ce
principio secondo il quale l'assicurazione obbligatoria contro relativa all'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato
gli infortuni sul lavoro, in attuazione dell'art. 38 Cost., dà ri- concluso dall'Unice, dal Ceep e dal Ces, art. 1).
lievo non già, restrittivamente, al c.d. rischio professionale,
come tradizionalmente inteso, ma a tutti gli infortuni in stret- In tema di contratto di lavoro a tempo determinato, è invali-
to rapporto di connessione con l'attività protetta. da, per inosservanza della forma scritta, la clausola di ap-
La sentenza impugnata non ha tenuto conto di tali principî, posizione del termine che non sia sottoscritta dal lavorato-
ed anzi ha immotivatamente ritenuto estranea all'attività ar- re, a nulla rilevando che sia stata a lui consegnata copia
tigianale dell'Antiga quella posta in essere per predisporre del contratto sottoscritta dal datore. (1)
quanto necessario al suo svolgimento per il funzionamento
degli strumenti di tecnologia necessari per la tipologia dei
lavori da eseguire nel nuovo opificio affittato. Essa, pertanto, Rilevato che: la sentenza impugnata ha confermato la de-
deve essere cassata, in accoglimento del primo motivo del ri- cisione del primo giudice, che aveva dichiarato valido il con-
corso, restando assorbito il motivo di ricorso, con il quale, in tratto a termine intercorso tra le parti, pur se consegnato al
via subordinata, il ricorrente ha sollevato la questione del- lavoratore con la sola sottoscrizione del datore; ciò sul rilie-
l'illegittimità costituzionale dell'art. 4 t.u. n. 1124 del 1965, vo che il lavoratore, reso edotto, nel corso di apposita riunio-
ove interpretati nel senso restrittivo affermato dalla sentenza ne, del vincolo di durata del rapporto di lavoro, aveva accet-
impugnata. tato le condizioni illustrate dal datore medesimo, per come
IL FORO ITALIANO — 2018.
829 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 830
dimostrato dall'avvenuto svolgimento di attività lavorativa quadro relativo ai servizi di investimento, disposto dall'art. 23
dal giorno successivo alla predetta riunione; d.leg. 24 febbraio 1998 n. 58, è rispettato ove sia redatto il con-
per la cassazione di tale decisione ha proposto ricorso tratto per iscritto e ne venga consegnata una copia al cliente ed è
Marco Mezzalana, affidato a quattro motivi; sufficiente la sola sottoscrizione dell'investitore, non necessi-
La Miura s.r.l. è rimasta intimata; tando la sottoscrizione anche dell'intermediario, il cui consenso
è stata depositata la proposta del relatore, ai sensi dell'art. ben si può desumere alla stregua di comportamenti concludenti
380 bis c.p.c., ritualmente comunicata, unitamente al decreto dallo stesso tenuti: Cass., sez. un., 16 gennaio 2018, n. 898, id.,
di fissazione dell'adunanza in camera di consiglio; la difesa 2018, I, 928, in questo fascicolo, con nota di C. MEDICI.
del lavoratore ha depositato memoria in data 28 novembre Conf., Cass. 18 gennaio 2018, nn. 1200 e 1201, e 23 gennaio
2018, n. 1653, id., Le banche dati, archivio cit. [A.M. PERRINO]
2017, ex art. 380 bis, 2° comma, c.p.c.
a
Considerato che: il collegio ha deliberato di adottare la
to
motivazione semplificata;
en
Marco Mezzalana — denunciando omesso esame circa un
fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussio- ————————
am
ne tra le parti ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c. —
ha censurato la statuizione concernente la mancata deduzio-
on
ne, ad opera del lavoratore, del momento di avvenuta conse-
gna del contratto;
O
M abb
inoltre — denunciando omessa motivazione, ai sensi del- CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; ordinanza 31
M
l'art. 360, 1° comma, n. 4, c.p.c. — ha censurato la ritenuta gennaio 2018, n. 2438; Pres. PETITTI, Rel. CRISCUOLO,
P.M. (non indicato); Olivieri (Avv. CAPUTO, MACCARONE)
SI
sussistenza, pur in difetto di apposizione della firma da parte
IO in
del lavoratore, della forma scritta del contratto a termine; c. Min. giustizia (Avv. dello Stato).
AS
ancora — denunciando falsa applicazione dell'art. 1 d.leg.
so
n. 368 del 2001, in relazione all'art. 360, 1° comma, n. 3, Diritti politici e civili — Diritto alla ragionevole durata
c.p.c. — ha censurato, parimenti, pur se sotto diverso profilo, del processo — Giudizio penale — Omessa presentazio-
es
la ritenuta sussistenza della forma scritta del contratto a ter- ne di istanza di accelerazione — Indennizzo — Esclu-
sione — Questione non manifestamente infondata di co-
nc
mine;
infine — denunciando falsa applicazione di norme di dirit- stituzionalità (Cost., art. 117; y l. 4 agosto 1955 n. 848, ra-
D
rato l'avvenuta ammissione della prova per testi in ordine al- dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a
LA
tratto a tempo determinato, il rispetto della forma scritta — gionevole del processo e modifica dell'art. 375 c.p.c., art. 1
bis, 1 ter, 2; y d.l. 22 giugno 2012 n. 83, misure urgenti per
Fa
vio ai rimedi preventivi di cui all'art. 1 ter, non si applica ai 89 del 2001, introdotto dalla l. n. 208 del 2015), ma deve
procedimenti che alla data del 31 ottobre 2016 risultino già as- escludersi che la novella del 2015 sia applicabile alla vicenda
sunti in decisione, ovvero laddove a tale data nei processi pre- in esame.
supposti risulti già superato il termine di durata ragionevole. Ed invero, alla luce di quanto previsto dall'art. 6, comma 2
Alla luce di tali elementi, la disciplina de qua non era quin- bis, l. 89/01, sempre come modificato dalla l. 208/15, che pre-
di invocabile nella fattispecie, dovendosi quindi ritenere ultrat- vede che «Nei processi la cui durata al 31 ottobre 2016 ecceda
tiva la previgente disciplina di cui alla l. 134/12, e precisamen- i termini ragionevoli di cui all'art. 2, comma 2 bis, e in quelli
te quella dettata dall'art. 2, comma 2 quinquies, lett. e), l. assunti in decisione alla stessa data non si applica il 1° comma
89/01, che, attesa anche la ratio comune rispetto alla successi- dell'art. 2», non è possibile invocare le conseguenze derivanti
va normativa di cui alla l. 208/15, impone, ai fini dell'acco- dal mancato esperimento dei rimedi preventivi.
a
glimento della domanda di equo indennizzo, che nel processo 5.1. - Del tutto condivisibile, in quanto fondata proprio sul
to
penale sia stata avanzata istanza di accelerazione nei trenta tenore letterale della previsione di diritto intertemporale, è
en
giorni successivi al superamento del termine di durata ragio- l'interpretazione che ne è stata offerta nel provvedimento im-
nevole. pugnato, essendo l'individuazione di una diversa data di effi-
am
A tanto non aveva però provveduto la ricorrente, la cui do- cacia delle previsioni contenute nella l. 208/15 frutto di una
manda andava quindi disattesa. precisa scelta del legislatore, finalizzata appunto ad impedire,
on
3. - Per la cassazione di questo decreto la ricorrente ha pro- in relazione al sistema dei rimedi preventivi, una penalizza-
posto ricorso affidato ad un motivo. zione della parte, di fatto impossibilitata a poter ottemperare a
O
M abb
L'intimato ministero ha resistito con controricorso. quanto previsto dalla legge stessa.
M
4. - Con il ricorso principale si denunzia la violazione e fal- La previsione di un termine successivo di entrata in vigore
SI
sa applicazione degli art. 1 ter, 2 e 6 l. 89/01, come modificati della legge de qua impone poi di ritenere che anche l'effetto
IO in
dalla l. 208/15, nonché dell'art. 6, par. 1, Cedu e dell'art. 111, abrogante si ricolleghi, quanto alla valenza processuale dei ri-
AS
2° comma, Cost. medi preventivi, alla disposizione di cui all'art. 6, 2° comma,
so
Si deduce che non appare giustificabile la decisione gravata palesandosi del tutto corretta la conclusione per la quale per i
nella parte in cui ha assicurato un'applicazione solo parziale processi già assunti in decisione alla data del 31 ottobre 2016
es
della novella del 2015, ritenendo immediatamente applicabili ovvero per quelli che a tale data abbiano già superato il termi-
nc
le previsioni in tema di competenza o di determinazione del ne di durata ragionevole, trovi applicazione la disciplina di cui
alla l. n. 134 del 2012, e con riferimento al caso in esame, la
D
Peraltro la disciplina transitoria di cui all'art. 6, 2° comma, impone, a pena di esclusione del diritto all'indennizzo, di de-
LA
IO olo
nel far riferimento all'istanza di accelerazione come condizio- positare apposita istanza di accelerazione nei trenta giorni suc-
ne di ammissibilità della domanda indennitaria solo per i pro- cessivi alla scadenza del termine di durata ragionevole, ove in-
C
c
cessi assunti in decisione in data successiva al 31 ottobre 2016 tervenuta in data successiva all'entrata in vigore della stessa l.
O sci
LO
stata assicurata una sorta di sanatoria, facendo perdere quindi della ricorrente secondo cui la norma transitoria di cui all'art.
qualsiasi rilevanza all'omessa presentazione dell'istanza di ac- 6, 2° comma, avrebbe inteso compiere una sanatoria in rela-
R
5.1 che precedono, risultando quindi evidente che la domanda ge Pinto, non possa essere considerata un ricorso effettivo ai
proposta è soggetta all'applicazione della norma in questione, sensi dell'art. 13 della convenzione».
della cui legittimità costituzionale, nei termini innanzi prospet- 7.3. - Ancorché riferito alla disciplina dell'istanza di prelie-
tati, si deve dubitare alla stregua dei più recenti approdi della vo, reputa il collegio che le considerazioni espresse in ordine
giurisprudenza della Corte Edu. alla necessità che il rimedio interno possa essere ritenuto «ef-
7.2. - Ed invero, reputa il collegio che debbano essere in fettivo» solo se permette di evitare che si verifichi o si pro-
massima parte condivise ed estese alla vicenda qui in esame le tragga la violazione dedotta o se permette di fornire all'inte-
riflessioni che hanno di recente portato questa corte a sollevare ressato una riparazione adeguata per tutte le violazioni che si
analoga questione di legittimità costituzionale delle previsioni siano già verificate, si estendano anche all'istanza di accelera-
in tema di istanza di prelievo (cfr., ex multis, Cass. 28403/17, zione che qui viene in discussione.
a
Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile) nella par- Va, infatti, rilevato che l'indirizzo espresso dalla citata sen-
to
te in cui la sua mancata presentazione condiziona l'accogli- tenza Olivieri c. Italia, in punto di valutazione dell'effettività
en
mento della domanda di equa riparazione. del rimedio interno, pur non avendo ricevuto l'avallo della
La Corte europea dei diritti dell'uomo, con la sentenza nel Grand Chambre, può ritenersi ormai adeguatamente consolida-
am
caso Daddi c. Italia (15476/09 del 2 giugno 2009, id., Rep. to, in quanto costituisce il logico e preannunciato sviluppo del
2009, voce Diritti politici e civili, n. 137), pur dichiarando il principio già espresso nella sentenza sul caso Daddi; è stato
on
ricorso inammissibile per il mancato esperimento del rimedio adottato all'unanimità; non presenta alcuna attitudine innova-
giurisdizionale interno, aveva però preannunciato che una tiva rispetto alla tecnica dell'interpretazione convenzionale fin
O
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prassi interpretativa ed applicativa del d.l. n. 112 del 2008, art. qui seguìta.
M
54, 2° comma, in tema di istanza di prelievo, che avesse avuto Inoltre, pur concernendo, come detto, una fattispecie diver-
SI
per effetto quello di opporsi all'ammissibilità dei ricorsi ex le- sa da quella in esame nella presente controversia, si connota
IO in
ge Pinto relativi alla durata di un processo amministrativo per la generalità delle affermazioni rese, come idoneo ad
AS
conclusosi prima del 25 giugno 2008, solo in quanto non fosse orientare l'interpretazione delle diverse norme in tema di ri-
so
stata presentata un'istanza di prelievo, avrebbe potuto essere medi interni, collocandosi coerente nel solco della giurispru-
di natura tale da esonerare i ricorrenti interessati dall'obbligo denza di detta Corte europea sul principio di effettività.
es
di esperire il rimedio interno; e che lo stesso sarebbe valso per 7.4. - Con specifico riferimento all'istanza di accelerazione
nc
quanto riguardava i procedimenti ancora pendenti in cui la fis- del processo penale di cui all'art. 2, comma 2 quinquies, lett.
sazione d'urgenza dell'udienza fosse stata richiesta solo dopo
D
l'entrata in vigore della disposizione in questione. In questi strumento sollecitatorio non sospende né differisce il dovere
U
casi, aveva concluso la corte di Strasburgo, non si sarebbe po- dello Stato di dare corso al procedimento e, dopo l'esercizio
LA
IO olo
tuto escludere che la norma, interpretata dai giudici nazionali dell'azione penale, al processo, in caso di omesso esercizio
nel senso di escludere dalla determinazione della durata sog- dello stesso, né implica il trasferimento sul ricorrente della re-
C
c
getta a indennizzo i periodi anteriori al 25 giugno 2008, sponsabilità per il superamento del termine ragionevole per la
O sci
LO
avrebbe privato sistematicamente alcune categorie di ricorrenti definizione del giudizio, salva restando la valutazione del
della possibilità di ottenere una riparazione adeguata e suffi- comportamento della parte al solo fine dell'apprezzamento
Fa
ciente. della entità del lamentato pregiudizio (così, e per tutte, sez. un.
Più di recente, con la sentenza emessa nel caso Olivieri c. 28507/05, id., 2006, I, 1423).
R
Italia del 25 febbraio 2016 (ricorsi 17708/12, 17717/12, Risulta quindi evidente, in assenza di previsioni da parte del
17729/12 e 22994, id., Rep. 2016, voce cit., n. 236), in una fat- legislatore di strumenti, anche di tipo ordinamentale, che cor-
tispecie relativa a giudizi amministrativi iniziati nel 1990, e relino alla proposizione dell'istanza di accelerazione de qua,
per i quali era stata presentata la nuova istanza di fissazione una differente considerazione della vicenda processuale, al fi-
dell'udienza ai sensi della l. n. 205 del 2000, art. 9, 2° comma, ne di assicurare una tendenziale sollecita definizione, che la
ma non anche l'istanza di prelievo, il che aveva determinato previsione normativa in esame si risolva nell'imporre al ricor-
l'inammissibilità del ricorso per equa riparazione, la Corte rente di prenotare gli effetti della riparazione per l'irragione-
Edu ha affrontato in maniera diretta il problema dell'effettività vole durata del processo e peraltro in un momento in cui (do-
dell'istanza nazionale ex l. n. 89 del 2001 soggetta alla condi- vendo essere presentata nei trenta giorni successivi al supera-
zione di proponibilità del d.l. n. 112 del 2008, art. 54, 2° mento del termine di durata ragionevole) il ritardo non ha an-
comma. cora assunto un'entità tale da legittimare la richiesta indennita-
Ed esaminando diacronicamente tale disposizione, fino al ria (tenuto conto di quanto disposto dall'art. 2 bis, 1° comma,
suo ultimo testo scaturito dalle modifiche apportate dal d.leg. stessa l. 89/01, che prevede che il ritardo per essere indenniz-
n. 104 del 2010, ha convertito in critica espressa e consapevo- zato debba eccedere una frazione dell'anno superiore a sei me-
le la riserva formulata con la sentenza resa nel caso Daddi. si).
La Corte europea ha così affermato: a) che né dal contenuto 7.5. - Se per la giurisprudenza della Corte Edu il rimedio in-
della norma né dalla relativa prassi giudiziaria si evince che terno deve garantire o la durata ragionevole del giudizio o l'a-
l'istanza di prelievo possa efficacemente accelerare la decisio- deguata riparazione della violazione del precetto convenziona-
ne in merito alla causa sottoposta all'esame del tribunale; b) le, sicché ogni ostacolo che vi si frapponga rende non effettivo
che la condizione di ammissibilità di un ricorso «Pinto» previ- il rimedio stesso, essendo quindi necessario che sia efficace-
sto dalla l. n. 112 del 2008, art. 54, 2° comma, risulta essere mente sollecitatorio, l'istanza di accelerazione non garantisce
una condizione formale che produce l'effetto di ostacolare alcun effetto siffatto, ma risulta puramente dichiarativa di un
l'accesso alla procedura interna; c) che l'inammissibilità au- interesse altrimenti già presente nel processo ed avente coper-
tomatica dei ricorsi per equa riparazione, basata unicamente tura costituzionale.
sul fatto che i ricorrenti non abbiano presentato l'istanza di 8. - In assenza della possibilità di un'interpretazione con-
prelievo, priva questi ultimi della possibilità di ottenere una venzionalmente orientata di tale norma che non si traduca nel-
riparazione adeguata e sufficiente. la sua sostanziale e intera disapplicazione, essendo contraddit-
E, richiamata la propria giurisprudenza sul principio di ef- toria la stessa configurazione dell'istanza di accelerazione
fettività della tutela giurisdizionale, nel senso che è effettivo il quale condizione d'accesso all'istanza indennitaria, così come
rimedio interno se permette di evitare che si verifichi o si pro- configurata dal legislatore, ne discende la non manifesta in-
tragga la violazione dedotta o se permette di fornire all'inte- fondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'art.
ressato una riparazione adeguata per tutte le violazioni che si 2, comma 2 quinquies, lett. e), l. 89/01, come introdotto dal-
siano già verificate, ha concluso nel senso che «la procedura l'art. 55, 1° comma, lett. a), n. 2, d.l. 22 giugno 2012 n. 83,
per lamentare la durata eccessiva di un giudizio dinanzi al convertito, modificazioni dalla l. 7 agosto 2012 n. 134, per
giudice amministrativo, risultante dalla lettura del d.l. n. 112 contrasto con l'art. 117, 1° comma, Cost., in relazione all'art.
del 2008, art. 54, 2° comma, in combinato disposto con la leg- 6, par. 1, art. 13 e art. 46, par. 1, della convenzione europea
IL FORO ITALIANO — 2018.
835 PARTE PRIMA 836
a
205 — dichiarativa della non manifesta infondatezza della questione disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio, art. 5).
to
di legittimità costituzionale della disposizione che subordina il dirit- L'assegno divorzile compete all'ex coniuge che non abbia
en
to all'equa riparazione per eccessiva durata del giudizio amministra- conseguito l'autosufficienza economica, non disponendo di
tivo alla previa presentazione dell'istanza di prelievo, in riferimento
mezzi adeguati, e non potendo procurarseli per ragioni
am
all'art. 117 Cost. e ai parametri interposti degli art. 6, par. 1, 13 e 46,
par. 1, Cedu — si era segnalato che la decisione (poi reiterata, obiettive, tenendo conto che: a) la nozione di autosuffi-
ugualmente con riferimento al giudizio amministrativo, con Cass. 28 cienza non è unitaria e uguale per tutti, ma va concretizza-
on
novembre 2017, n. 28403, id., Le banche dati, archivio Cassazione ta e individualizzata dal giudice di merito, con riferimento
O
a quel richiedente, alla stregua dei parametri quali il pos-
M abb
civile; 21 dicembre 2017, n. 30734, ibid., e 29 gennaio 2018, n.
sesso di redditi di qualsiasi specie, di cespiti patrimoniali
M
2097, ibid.) era premonitrice del rilievo di ulteriori questioni di legit-
timità costituzionale relativamente ad altre analoghe norme attinenti mobiliari e immobiliari, le capacità e le possibilità effetti-
SI
a giudizi diversi da quello amministrativo, dato che la Cassazione, ve di lavoro personale, la stabile disponibilità di una casa
IO in di abitazione, gli oneri imposti e il costo della vita nel luo-
AS
nel richiamare Corte eur. diritti dell'uomo 25 febbraio 2016, Olivieri
c. Governo Italia, id., Rep. 2016, voce Diritti politici e civili, n. 236, go di residenza, nonché ulteriori elementi rilevanti nella
so
vi aveva ravvisato l'avvenuta iscrizione di una «ipoteca ... sull'intero specifica fattispecie; b) una volta riconosciuto il diritto
es
sistema dei rimedi preventivi» che la c.d. legge Pinto (l. 24 marzo all'assegno, i criteri indicati dall'art. 5 l. div. per la quan-
2001 n. 89) appresta in relazione anche ai giudizi civili, penali, con- tificazione dell'assegno possono anche condurre ad una
nc
tabili, pensionistici e di legittimità, condizionando al loro esperimen- elevazione dell'importo da liquidare. (1)
D
II
IO olo
banche dati, archivio cit. (v. ora anche Cass., ord. 16 marzo 2018, n.
6568, ibid.), la Corte costituzionale è stata investita della verifica
C
Pinto, che nel testo applicabile nella specie ratione temporis, come SO DEL VERME) c. D.N. (Avv. A.R. e P. MERCONE).
Fa
tato non ha depositato istanza di accelerazione del processo penale Criteri — Fattispecie (L. 1° dicembre 1970 n. 898, art. 5).
nei trenta giorni successivi al superamento dei termini» di ragione- Posto che l'assegno divorzile compete esclusivamente all'ex
vole durata legislativamente determinati (ora la disciplina della ma- coniuge che abbia provato di non disporre, per ragioni
teria è contenuta negli art. 1 ter, 2° comma, e 2, 1° comma, stessa
legge, l'uno introdotto, l'altro modificato dall'art. 1, comma 777, l.
obiettive, di mezzi adeguati per conseguire l'autosuffi-
28 dicembre 2015 n. 208, i quali hanno disposto che l'istanza di ac- cienza economica, tale onere probatorio non è assolto dal
celerazione deve essere depositata «almeno sei mesi prima che siano mero richiamo alle difficoltà del mercato del lavoro, spe-
trascorsi i termini» suddetti e che in mancanza «[è] inammissibile la cie allorquando è intercorso un significativo periodo di
domanda di equa riparazione»: disciplina sopravvenuta, di cui con tempo tra la separazione e il divorzio, dovendo invece at-
l'ordinanza in rassegna, ai fini della valutazione della rilevanza della tribuirsi rilevanza alle potenzialità lavorative del richie-
prospettata questione di legittimità costituzionale, è stata esclusa dente, desumibili dal titolo di studio e dalle esperienze la-
ogni efficacia sanante di pregresse omissioni, come quella verifica- vorative (nella specie, il divorzio era stato introdotto oltre
tasi nel caso in esame). nove anni dopo la separazione giudiziale, seguìta a poco
La non manifesta infondatezza è stata riscontrata ritenendosi più di un anno di convivenza; anche in quella sede alla
senz’altro estendibili le considerazioni svolte in Cass. 26221/17, moglie, architetto, non era stato riconosciuto l'assegno ex
28403/17, 30734/17, 2097/18, cit., circa l'istanza di prelievo nei art. 156 c.c.; in sede divorzile è stato accertato che ella
giudizi amministrativi, all'istanza di accelerazione in quelli penali: dispone, tra l'altro, dell'abitazione e di uno studio profes-
come l'una, anche l'altra è stata reputata consistere in un rimedio in- sionale, e svolge, sia pure sporadicamente, attività lavo-
terno del tutto inefficace, «in assenza di previsioni da parte del legis- rativa, da cui ricava un reddito, per quanto non adeguato;
latore di strumenti, anche di tipo ordinamentale, che correlino alla da qui il diniego dell'assegno divorzile, sul rilievo che il
proposizione dell'istanza di accerelazione de qua una differente con- mancato conseguimento dell'autosufficienza, dopo un così
siderazione della vicenda processuale, al fine di assicurare una ten- lungo periodo di tempo, non essendo state né dedotte né
denziale sollecita definizione», sicché la sua funzione si risolve provate ragioni specifiche, è espressione di inerzia colpe-
esclusivamente in una prenotazione della riparazione per la futura vole della richiedente medesima). (2)
eventuale eccessiva durata del processo.
La giurisprudenza nella specifica materia di cui si tratta è limitata,
per quanto consta, a Cass. 17 novembre 2016, n. 23448, id., Rep.
2016, voce cit., n. 334, e 21 dicembre 2016, n. 26627, ibid., n. 335, I
con entrambe le quali si è esclusa la necessità dell'istanza di accele-
razione per i processi penali in cui il limite di durata ragionevole sia Cass. 26 gennaio 2018, n. 2042
stato già superato alla data (11 settembre 2012) di entrata in vigore
della norma che ha imposto la presentazione dell'istanza stessa co- Svolgimento del processo. — Con ricorso in data 23 gen-
me condizione della spettanza dell'indennizzo. [E. BUCCIANTE] naio 2009, P. chiedeva al Tribunale di Pistoia di dichiarare
cessati gli effetti civili del matrimonio contratto con S.
———————— Costituitasi, la S. non si opponeva alla domanda di divor-
zio, ma chiedeva determinarsi un assegno di 500 euro mensi-
li, oltre ad una quota di t.f.r. già percepita dal marito.
IL FORO ITALIANO — 2018.
837 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 838
Il tribunale, con sentenza in data 14 novembre 2012, di- sizioni economiche dei coniugi, a suo dire assai più vantag-
chiarava cessati gli effetti civili del matrimonio e rigettava la giose per il marito.
domanda di assegno e di quota del t.f.r., ritenendo equivalen- Con il primo e il secondo motivo, il controricorrente e ri-
te la situazione economica dei coniugi. corrente incidentale lamenta l'inammissibilità del ricorso in
Proponeva appello la S. Costituitosi, il P. chiedeva dichia- appello, da un lato, per «mancata indicazione delle parti del
rarsi inammissibile o improcedibile e rigettarsi nel merito provvedimento impugnato e delle modifiche richieste alla ri-
l'appello, considerata la condizione economica equivalente costruzione dei fatti, compiuta dal giudice di primo grado»,
dei coniugi. dall'altro, per omessa indicazione delle circostanze da cui
La Corte d'appello di Firenze, con sentenza in data 17 ot- deriva la violazione di legge e della loro rilevanza ai fini del-
tobre 2013, rigettava l'appello. la decisione impugnata (art. 342, nn. 1 e 2, c.p.c.).
a
Ricorre per cassazione l'appellante. Va dapprima considerato, per ragioni sistematiche, il ri-
to
Resiste con controricorso l'appellato che pure propone ri- corso incidentale, che va rigettato.
en
corso incidentale. Come aveva precisato il giudice a quo, il ricorso in appel-
Le parti hanno depositato memorie difensive. lo indica, nel contesto, le parti impugnate, le motivazioni del
am
Assegnata la causa alla sezione VI civile, il collegio la ri- gravame, le proprie richieste alla corte d'appello (il ricono-
metteva alla sezione I civile. L'udienza pubblica di discus- scimento di un assegno di divorzio e di una quota del quaran-
on
sione si teneva il 10 ottobre 2017. Il collegio si riconvocava ta per cento del t.f.r., percepito dal P.), con l'indicazione dei
O
per la camera di consiglio del 17 ottobre 2017, nella quale presupposti di legge che possono giustificarle.
M abb
I motivi del ricorso principale possono essere trattati con-
M
assumeva la presente decisione.
Motivi della decisione. — Va preliminarmente osservato giuntamente, stante la stretta connessione.
SI
che il procuratore generale ha chiesto la rimessione della
IO in Il collegio condivide pienamente il nuovo orientamento in-
AS
causa alle sezioni unite di questa corte, ai sensi dell'art. 374, trodotto dalla sentenza n. 11504 del 2017 (id., 2017, I, 1859),
so
3° comma, c.p.c., per cui, se la sezione semplice ritiene di ormai consolidato con varie pronunce conformi; si richiama
non condividere un principio di diritto enunciato dalle sezio- quindi alla predetta sentenza e alle argomentazioni che la
es
ad alcune pronunce fortemente innovative della prima sezio- vo indirizzo giurisprudenziale, fornire qualche breve cenno,
D
co
Ritiene la corte di non accogliere l'istanza. codice civile, che — non va dimenticato — all'epoca conte-
La predetta norma, introdotta dal d.leg. n. 40 del 2006, va neva l'originaria disciplina, caratterizzata dalla netta premi-
C
c
considerata disposizione di natura ordinamentale più che nenza del marito nel governo della famiglia, cui corrispon-
O sci
processuale, nonostante sia contenuta nel codice di rito civi- devano due status (complesso di diritti e doveri) totalmente
LO
le, in quanto disciplina i rapporti interni tra sezioni nel- differenti per il marito e la moglie. Basti ricordare che l'art.
Fa
l'ambito del medesimo organo giudiziario. Ma proprio tale 143 c.c. prevedeva che il marito somministrasse alla moglie
natura, a parere del collegio, rende operativa la disposizione tutto quanto necessario ai bisogni della vita, in proporzione
R
solo per i principî affermati dalle sezioni unite, dopo la sua alle sue sostanze (anche, paradossalmente, quando la moglie
entrata in vigore, e non per quelli, come nella specie, enun- fosse più facoltosa di lui); alla moglie spettava mantenere il
ciati anteriormente, per i quali permane il profilo di grande marito soltanto se questi non avesse mezzi sufficienti. La se-
autorevolezza dell'insegnamento delle sezioni unite, il punto parazione giudiziale si pronunciava solo per colpa di uno o
più alto nella interpretazione e nella nomofilachia, ma non di entrambi i coniugi; il coniuge incolpevole conservava la
vincolante per le sezioni semplici. propria condizione personale e patrimoniale.
Né si potrebbe affermare che l'art. 374, 3° comma, c.p.c., Nell'originaria legge di divorzio, su un piano comunque di
si applichi se, come nel caso che ci occupa, il principio af- totale parità, si precisava che il tribunale disponeva assegno
fermato dalle sezioni unite (sentenze nn. 11490 e 11492 del periodico, tenuto conto delle condizioni economiche dei co-
1990, Foro it., 1991, I, 67, e id., Rep. 1991, voce Matrimo- niugi e delle ragioni della decisione, a favore di un coniuge,
nio, n. 210), in materia di assegno di divorzio, sia stato da al- in proporzione alle sostanze e ai redditi dell'altro; nella de-
lora seguìto costantemente nella successiva giurisprudenza terminazione, il giudice teneva conto del contributo persona-
delle sezioni semplici. La predetta norma si riferisce solo al le ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare e
pronunciamento delle sezioni unite, essendo del tutto inin- alla formazione del patrimonio di entrambi.
fluente che il principio sia stato o meno seguito nel prosie- Fu la riforma generale del diritto di famiglia del 1975 ad
guo. introdurre il profilo della inadeguatezza dei mezzi nel regime
Con il primo motivo, la ricorrente lamenta vizio di nullità di separazione. E tale principio passò quasi inalterato nella
della sentenza per mancanza e contraddittorietà della moti- riforma del divorzio (l. n. 74 del 1987), aggiungendosi la
vazione, affermando che la corte di merito, da un lato, so- previsione dell'impossibilità di procurarsi tali mezzi per ra-
stiene l'assenza di prova del tenore di vita pregresso tra i co- gioni oggettive. Si è distinto nettamente il momento del-
niugi, dall'altro, l'impossibilità, con la crisi familiare, di l'ammissibilità dell'assegno da quello della sua quantifica-
mantenere tale pregresso tenore di vita. Esamina poi le con- zione e, infatti, in ordine a questa, vengono in considerazione
dizioni economiche dei coniugi, ritenendo la sussistenza di ulteriori profili: le condizioni dei coniugi, le ragioni della
errori ed omissioni del giudice a quo, e si sofferma in parti- decisione, il contributo personale ed economico dato da cia-
colare sulla somma a suo dire riconosciutale a titolo di man- scuno alla conduzione familiare e alla formazione dei patri-
tenimento in sede di separazione. Richiama infine l'esistenza moni personali dei coniugi stessi e di quello comune, il red-
di una relazione amorosa del marito, nonché il contributo da- dito di entrambi e la durata del matrimonio.
to da essa stessa alla vita familiare. Tale rigorosa distinzione fu affermata costantemente nel-
Con il secondo, lamenta violazione degli art. 5 e 6 l. n. l'interpretazione di questa corte (tra le altre, Cass. n. 2156
898 del 1970 e successive modifiche, sui presupposti del- del 2010, non massimata) e tuttavia l'inadeguatezza dei mez-
l'assegno di divorzio. zi fu ricollegata, dopo alcune incertezze iniziali, con le note
Con il terzo, omesso esame di un fatto decisivo per il giu- sentenze delle sezioni unite n. 11490 e 11492 del 1990, cita-
dizio, oggetto di discussione tra le parti. La ricorrente conte- te, al mantenimento del tenore di vita assunto durante la con-
sta l'affermazione della sentenza per cui nessuna prova sa- vivenza matrimoniale (anche se la lettera della norma non vi
rebbe stata fornita dall'appellante sul tenore di vita pregresso faceva riferimento alcuno e la ratio palese di essa poneva,
e sull'effettivo reddito da essa goduto. Analizza quindi le po- come si diceva, una netta distinzione tra le condizioni eco-
IL FORO ITALIANO — 2018.
839 PARTE PRIMA 840
nomiche e sociali dei coniugi e l'inadeguatezza dei mezzi del za più volte indicata, n. 11504, individua l'autosufficienza
coniuge richiedente l'assegno). economica in alcuni specifici parametri, cui dovrebbe ri-
L'affermazione, contenuta nelle sentenze predette, fu con- chiamarsi la giurisprudenza di merito, che avrà il compito di
dotta dalla giurisprudenza successiva ad estreme conseguen- adeguarli alla concreta fattispecie dedotta: il possesso di red-
ze, vincolandola ad aspettative più o meno automatiche (per diti di qualsiasi specie, di cespiti patrimoniali mobiliari ed
cui l'assegno doveva risultare più elevato, in relazione all'e- immobiliari, tenuto conto di tutti gli oneri imposti e del costo
voluzione della carriera lavorativa dell'obbligato, posteriore della vita nel luogo di residenza; le capacità e le possibilità
alla convivenza matrimoniale, ove prevedibile, e, addirittura, effettive di lavoro personale; la stabile disponibilità di una
poteva ulteriormente accrescersi dopo il divorzio, sempre casa di abitazione, salvo ovviamente altri elementi che po-
con riferimento a tale evoluzione lavorativa) (tra le altre, tranno rilevare nelle singole fattispecie.
a
Cass. n. 11870 del 2015, id., Rep. 2015, voce cit., n. 173). Come si vede, le variabili sono molte numerose per un
to
Ancora, in aperta violazione della lettera e dello spirito adeguamento il più possibile efficace alla situazione concre-
en
della norma, si effettuavano commistioni tra le due parti di- ta. In tal senso, si potrebbe fin d'ora escludere pericolosi au-
stinte della disposizione, e la valutazione delle condizioni tomatismi (ad es. multipli della pensione sociale o simili),
am
economiche e sociali dei coniugi, inerenti al quantum, veniva che renderebbero autosufficienza o non autosufficienza iden-
sempre più ad interferire sull'an, sostenendosi che il tenore tiche sempre a sé stesse ed uguali per tutti. Il coniuge richie-
on
di vita, ove non fosse oggetto di prova specifica, poteva de- dente l'assegno non può riguardarsi come un'entità astratta,
sumersi proprio dalla comparazione tra le condizione dei co- ma deve considerarsi come singola persona nella sua specifi-
O
M abb
niugi (del resto, ci si rendeva conto che il tenore di vita, al- ca individualità.
M
meno nella sfera dell'obbligato, necessariamente diminuiva, Per di più, una volta superato il vaglio dell'ammissibilità
SI
con la separazione e il divorzio e l'esclusione delle opportu- dell'assegno ed accertata la non autosufficienza economica,
IO in
ne economie collegate alla convivenza familiare) (tra le altre, sicuramente potrebbero venire in considerazione i vari pro-
AS
Cass. n. 2156 del 2010, cit.). fili indicati dalla norma per la quantificazione dell'assegno,
so
Il nuovo indirizzo propone un criterio differente e, a pare- tali eventualmente da condurre ad una elevazione dell'im-
re del collegio, assai più consono alla lettera e alla ratio del- porto.
es
l'art. 5, 6° comma, che nella prima fase sull'an non prevede Va precisato che, con il divorzio, cessa ogni rapporto per-
nc
— conviene ribadirlo — nessuna comparazione delle condi- sonale e patrimoniale tra gli ex coniugi, permanendo ovvia-
mente una stretta collaborazione, nell'esercizio congiunto
D
tenore di vita pregresso, orientando l'indagine alla sola si- della responsabilità genitoriale, se vi sono figli minori, ma
U
tuazione del coniuge richiedente, senza alcun riferimento, in ciò non attiene al rapporto tra gli ex coniugi. Tuttavia, il di-
LA
IO olo
questa fase, a quella dell'altro coniuge. ritto all'assegno (e conseguentemente ad una quota di t.f.r.,
È appena il caso di precisare, a tal proposito, che la predet- alla pensione di reversibilità, eventualmente da ripartirsi con
C
c
ta espressione (tenore di vita) si rinviene nel 9° comma dello altro coniuge dell'obbligato, ad un assegno a carico del-
O sci
LO
stesso art. 5, disposizione palesemente processuale, ove si l'eredità) trova il suo fondamento nel dovere inderogabile di
precisa che i coniugi, all'udienza presidenziale, presentano le solidarietà economica e sociale tra persone ormai estranee,
Fa
dichiarazioni dei redditi ed altra documentazione sul loro pa- che pure hanno svolto una parte più o meno lunga della loro
trimonio; in caso di contestazione, potranno essere effettuate vita in piena comunanza (e assai significativamente l'ex co-
R
indagini sui redditi sui patrimoni e sull'effettivo tenore di vi- niuge non compare tra i soggetti obbligati agli alimenti, pur
ta di ciascun coniuge. Dunque il tenore di vita non è quello attinenti ad una famiglia estremamente elevata, che non trova
comune, ma quello di ciascun coniuge e viene in considera- alcuna rispondenza sociologica nella realtà odierna; anche in
zione al momento dell'assunzione dei provvedimenti provvi- tal caso, del resto, si considera dapprima la sola persona ri-
sori, quando la documentazione, contestata, appaia infedele e chiedente, valutandosi la sua inadeguatezza a soddisfare i bi-
ciò dia luogo ad indagini al riguardo. sogni essenziali, e, solo successivamente, la situazione eco-
La sentenza n. 11504 del 2017, cit., confermata dal suc- nomica dell'obbligato o degli obbligati).
cessivo orientamento, indica dunque un diverso parametro, Vi è chi ricorda, peraltro, le persistenti discriminazioni
assai più rispettoso, come si diceva, della lettera e della ratio economiche della donna nel luogo di lavoro, e, più in genera-
dell'art. 5: l'indipendenza o l'autosufficienza del soggetto le, l'emarginazione che talora la colpisce nei più diversi set-
(più condivisibile il termine di autosufficienza che riguarda tori, ma, all'evidenza, di ciò deve farsi carico l'intera società
esclusivamente il soggetto richiedente, mentre l'indipenden- e il parlamento, con leggi adeguate, che avvicinino l'Italia
za (da chi, da che cosa?) potrebbe ancora una volta richiama- alla maggior parte degli altri paesi europei, e non certo
re la comparazione con l'ex coniuge obbligato). (sempre e soltanto) l'ex coniuge.
La sentenza suindicata richiama la posizione dei figli (ov- È appena il caso di precisare che la sentenza della Corte
viamente dentro e fuori del matrimonio: destinatari del man- costituzionale n. 11 del 2015 (id., 2015, I, 1136) che — se-
tenimento, se minori, ma pure maggiorenni fino alla raggiun- condo alcuni interpreti — avrebbe recepito e fatto proprio
ta autosufficienza economica). Certo, qualcuno potrebbe op- l'orientamento pregresso di questa corte sul tenore di vita, si
porre che il paragone non ha alcun senso, perché i figli po- colloca nell'ambito del difficile e complesso rapporto tra le
trebbero utilizzare la forza e l'entusiasmo della loro gioven- sentenze «interpretative» della Consulta e la posizione della
tù, per raggiungere al più presto l'autosufficienza (anche se Cassazione, custode della nomofilachia, e dei giudici di me-
purtroppo le statistiche sull'occupazione giovanile danno an- rito (al riguardo, tra le altre, Cass., sez. un., n. 27986 del
cora oggi segnali assai sconfortanti), mentre non è tale il co- 2013, id., 2014, I, 1872). Com’è noto, la Corte costituziona-
niuge (in genere la donna) che non ha mai lavorato o magari le ha talora ritenuto infondata la questione di legittimità di
ha cessato di lavorare durante il matrimonio (ma, ancora, una disposizione di legge, indicando un'interpretazione
dalle statistiche più aggiornate, emerge che questa condizio- escludente l'accoglimento della questione stessa (ciò allo
ne è assai più rara che in passato). scopo evidente di evitare la creazione di troppe «lacune»
Qui sopperisce, peraltro, la seconda parte della predetta nell'ordinamento) e tuttavia i giudici (e in particolare questa
norma, che assai significativamente non sussiste in sede di corte) non hanno accolto l'impostazione della Consulta,
separazione (il soggetto non ha mezzi adeguati e non può continuando a privilegiare interpretazioni della norma diffe-
procurarseli per ragioni oggettive), e in tal caso continuerà renti da quella indicata dalla Consulta. Non di rado, il giudi-
ad operare la giurisprudenza pregressa di questa corte (non ce delle leggi, di fronte a questo indubbio conflitto, ha finito
solo ragioni di salute, ma anche di età, inidoneità ad inserirsi per dichiarare l'incostituzionalità della norma. Proprio per
nel mercato di lavoro, mancanza di attività pregressa, di spe- evitare questa necessaria conseguenza, da tempo la Corte
cializzazione, ecc.) (tra le altre, Cass. n. 3838 del 2006, non costituzionale preferisce far propria l'interpretazione preva-
massimata; n. 27234 del 2008, id., 2009, I, 414). E la senten- lente e consolidata tra i giudici (specie se abbia ricevuto la
IL FORO ITALIANO — 2018.
841 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 842
conferma di questa corte), il c.d. diritto vivente, e valutare — che nella predetta sentenza definitiva non era stato po-
se essa sia conforme o meno alla Costituzione. sto a suo carico alcun assegno di mantenimento, «stante la
Dunque la Consulta si è limitata a ritenere l'interpretazio- brevità del rapporto di coniugio, che si è protratto per poco
ne privilegiata dalla Cassazione (circa il tenore di vita pre- più di un anno e dunque non appare idoneo a generare pre-
gresso) conforme a Costituzione, così come — è da ritenere supposto utile ai fini dell'invocato consequenziale provve-
— sarebbe parimenti conforme l'indirizzo giurisprudenziale dimento ed essendo la resistente fornita di autonoma capacità
che l'ha sostituito, inerente all'autosufficienza economica. lavorativo-reddituale»;
Quanto alla fattispecie dedotta, escluso ogni riferimento al — che la resistente continuava ad abitare nella ex casa
tenore di vita pregresso, così come alle circostanze che ri- coniugale di sua proprietà;
guarderebbero semmai la quantificazione dell'assegno: ra- — che la resistente era contitolare di altre unità immobi-
a
gioni della decisione (la presunta relazione amorosa del ma- liari e nel 2009 ne aveva, per la quota di cui era titolare, ven-
to
rito), nonché il contributo della moglie alla conduzione fami- duta una, accrescendo il suo patrimonio;
en
liare, ecc., va precisato che per giurisprudenza consolidata — che la resistente era architetto, iscritta all'albo profes-
(per tutte, Cass. n. 18433 del 2010, non massimata), l'asse- sionale, ed esercitava l'attività professionale in un proprio
am
gno di separazione e gli accordi assunti in tale sede tra i co- studio in B. alla via . . .;
niugi (salvo che i coniugi stessi non intendano incidere diret- — che lo studio aveva le adeguate attrezzature per lo
on
tamente sul futuro regime del divorzio) non rilevano diretta- svolgimento dell'attività;
mente ai fini della determinazione di quello di divorzio, stan- — che la resistente era iscritta nell'elenco degli ammini-
O
M abb
te la differente natura, caratteri e contenuto. Semmai gli ac- stratori di condominio tenuto dall'Anaci;
M
cordi pregressi potrebbero considerarsi nella valutazione del — che, oltre agli incarichi conferiti dai privati, aveva ri-
SI
patrimonio e del reddito di entrambi i coniugi. cevuto un incarico nel 2011 dal comune di B. per la sistema-
IO in
Infine, alla luce del novellato art. 360, n. 5, c.c., non è più zione della viabilità e degli arredi di un tratto di strada.
AS
possibile censurare l'insufficienza o contraddittorietà della Tutto ciò premesso, chiedeva pronunciarsi, ex art. 3, 2°
so
motivazione, essendo necessario richiamarsi a fatti specifici comma, lett. b), l. 898/70, la cessazione degli effetti civili del
e determinati, trascurati dal giudice ed oggetto di discussione
es
altro di sua proprietà, pervenutole per successione. Continua aveva provocato un forte trauma spingendola a un percorso
psicoterapeutico;
Fa
posto per il riconoscimento del predetto assegno, anche se ne precedenti acquisizioni processuali, il reddito dichiarato, se
traggono conseguenze diverse. corrispondente a quello effettivamente percepito, dovrebbe
«Il giudice del divorzio, richiesto dell'assegno di cui indurre a escludere che la resistente abbia raggiunto l'indi-
all'art. 5, 6° comma, l. n. 898 del 1970, come sostituito dal- pendenza economica.
l'art. 10 l. n. 74 del 1987, nel rispetto della distinzione del Infatti, indipendentemente dall'accezione che si voglia at-
relativo giudizio in due fasi: a) deve verificare, nella fase tribuire al presupposto individuato dal giudice di legittimità
dell'an debeatur, se la domanda dell'ex coniuge richiedente per ritenere superata positivamente la prima fase dell'accer-
soddisfa le relative condizioni di legge (mancanza di ‘mezzi tamento relativa all'an debeatur, gli importi prima indicati
adeguati’) o, comunque, impossibilità ‘di procurarseli per sono talmente esigui da escludere che sia stata raggiunta
ragioni oggettive’), non con riguardo ad un ‘tenore di vita l'indipendenza economica, pur tenendo conto della disponi-
a
analogo a quello goduto in costanza di matrimonio’, ma con bilità di un'abitazione, di uno studio professionale e di una
to
esclusivo riferimento all'‘indipendenza o autosufficienza casa al mare senza oneri.
en
economica’ dello stesso, desunta dai principali ‘indici’ — Tuttavia, la predetta considerazione non può indurre al-
salvo altri, rilevanti nelle singole fattispecie — del possesso l'accoglimento della domanda.
am
di redditi di qualsiasi specie e/o di cespiti patrimoniali mobi- Infatti, come si accennava, incombe sull'ex coniuge l'onere
liari ed immobiliari (tenuto conto di tutti gli oneri lato sensu di dare la prova, tra l'altro, anche della mancanza di «mezzi
imposti e del costo della vita nel luogo di residenza dell'ex
on
adeguati» o, comunque, dell'impossibilità «di procurarseli per
coniuge richiedente), della capacità e possibilità effettive di ragioni oggettive».
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M abb
lavoro personale (in relazione alla salute, all'età, al sesso e al Nella fattispecie all'esame del tribunale, considerato che i
M
mercato del lavoro dipendente o autonomo), della stabile di- coniugi sono separati sin dal mese di maggio del 2008 (ovve-
sponibilità di una casa di abitazione; ciò sulla base delle per-
SI
ro da oltre nove anni), l'arco temporale è talmente significa-
IO in
tinenti allegazioni, deduzioni e prove offerte dal richiedente tivo che l'onere probatorio della mancanza dei mezzi ade-
AS
medesimo, sul quale incombe il corrispondente onere proba- guati a conseguire l'indipendenza economica avrebbe dovuto
so
torio, fermo il diritto all'eccezione ed alla prova contraria essere assolto con rigore persino maggiore di quanto non av-
dell'altro ex coniuge; b) deve tener conto, nella fase del venga in una fase temporale più prossima alla disgregazione
es
quantum debeatur, di tutti gli elementi indicati dalla norma della vita familiare.
(‘condizioni dei coniugi’, ‘ragioni della decisione’, ‘contri-
nc
zione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascu- sabilità economica degli ex coniugi come persone singole,
U
‘tutti i suddetti elementi anche in rapporto alla durata del ma- non può essere giustificato apoditticamente dalle difficoltà
trimonio’ al fine di determinare in concreto la misura del- del mercato del lavoro, dovendo, piuttosto, ritenersi che sia
C
11504 del 10 maggio 2017 (Foro it., 2017, I, 1859). Al riguardo, va osservato che in passato la Suprema corte
Applicando i principî espressi dalla Suprema corte al giu- aveva affermato:
R
dizio in esame occorre, dunque, in primo luogo accertare se «In tema di scioglimento del matrimonio, l'ipotetica ed
l'ex coniuge richiedente l'assegno divorzile abbia assolto astratta possibilità lavorativa o di impiego, da parte del co-
l'onere probatorio (e prima ancora a quello di allegazione) su niuge beneficiario, non incide sulla determinazione del-
di lui incombente in ordine alla «mancanza di ‘mezzi ade- l'assegno di divorzio, salvo che il coniuge onerato non forni-
guati’ o, comunque, impossibilità ‘di procurarseli per ragioni sca la prova che il beneficiario abbia l'effettiva e concreta
oggettive’ con esclusivo riferimento all'‘indipendenza o au- possibilità di esercitare un'attività lavorativa confacente alle
tosufficienza economica’ e non già al tenore di vita avuto du- proprie attitudini»: Cass. n. 21670 del 23 ottobre 2015 (id.,
rante la vita matrimoniale». Rep. 2015, voce Matrimonio, n. 180) e:
Dalla documentazione prodotta e da quanto ammesso dalla «Ai fini dell'attribuzione dell'assegno di divorzio e della
resistente nei propri scritti e nell'interrogatorio formale è determinazione della sua misura, ai sensi dell'art. 5 l. 1° di-
emerso che: cembre 1970 n. 898 (nel testo modificato dall'art. 10 l. 6
— la resistente è laureata in architettura e iscritta all'albo marzo 1987 n. 74), l'accertamento del giudice del merito in
degli architetti; ordine alle condizioni economiche dei coniugi ed al reddito
— dalla separazione di fatto (dicembre 2006) ha sempre di entrambi deve essere compiuto non in astratto, bensì in
svolto l'attività di architetto; concreto; pertanto, detto giudice non può basare la propria
— ha la piena disponibilità della ex casa coniugale, pur decisione su un mero apprezzamento probabilistico, non fon-
non essendone proprietaria esclusiva e la parziale disponibi- dato su dati realmente esistenti con riferimento alla specifica
lità della casa di vacanze; fattispecie (enunciando il principio di cui in massima, la cor-
— non ha saputo indicare la quota a lei spettante del cor- te ha cassato con rinvio l'impugnata sentenza, la quale si era
rispettivo derivante dalla vendita di un immobile in C.; basata, oltre che sui redditi reali dei coniugi, soprattutto su
— ha un proprio studio professionale in B. per il quale quelli virtuali, considerando, quale circostanza decisiva, il
non paga nulla, ma non si avvale di collaboratori; fatto che ‘la laurea della donna potrebbe darle un'entrata di
— lo studio è dotato di tutta la strumentazione necessaria due, tre milioni al mese’)»: Cass. n. 7117 del 29 marzo 2006
all'attività professionale, grazie al finanziamento ricevuto da (id., Rep. 2006, voce cit., n. 147).
Sviluppo Italia; Secondo il collegio, premesso che l'onere della prova del-
— ha lavorato alle dipendenze di un'azienda (ditta . . .) la mancanza dei mezzi ricade sull'ex coniuge richiedente e
dal mese di dicembre 2009 a quello di marzo 2010, perce- non su quello nei cui confronti è avanzata la domanda, allor-
pendo una retribuzione di circa euro 1.350 al mese; quando sussiste un apprezzabile arco temporale di valutazio-
— ha ricevuto incarichi dal comune di B. e dal parroco di ne, dalla separazione alla decisione sulla domanda di ricono-
. . . per la ristrutturazione della chiesa madre, rinunciando a scimento dell'assegno, la valutazione delle potenzialità lavo-
quest'ultimo incarico che era gratuito; rative non è più astratta e probabilistica, ma estremamente
— ha dichiarato un reddito lordo annuo di euro 4.926 nel- concreta ed aderente alla realtà.
l'anno 2010, di euro 6.052 nel 2011 e di euro 4.125 nel 2012 Ne deriva, allora, che il titolo di studio, le esperienze lavo-
(non sono state allegate quelle degli anni successivi). rative (la resistente ha ammesso di avere ricevuto incarichi
Premesso che non si procede all'esame delle risultanze anche da enti pubblici e di avere lavorato alle dipendenze di
della prova testimoniate, del tutto superflua alla luce delle una ditta privata anche se per un breve periodo), la disponi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
845 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 846
bilità di un proprio studio e della strumentazione adeguata rimento al caso concreto (da qui un ampio spazio riconosciuto al
avrebbero dovuto condurre, secondo un criterio di normalità, giudice di merito), cfr. massima 1.
al conseguimento dell'indipendenza economica, così che, in Il profilo più interessante sta però in punto di quantificazione
assenza dell'allegazione e della prova delle specifiche ragio- dell'assegno; la sentenza (pur se non senza un qualche salto lo-
ni per cui ciò non è avvenuto, deve presumersi che le ragioni gico, o comunque con motivazione insufficiente) afferma che,
dell'insuccesso siano ascrivibili alla resistente. in questa fase, informata pur sempre al principio della solidarie-
Inoltre, sebbene i presupposti per il riconoscimento del- tà economica, i parametri di legge (quelli indicati, in realtà, dal-
la prima parte dell'art. 5 l. div. cit.: le condizioni dei coniugi, le
l'assegno di mantenimento siano diversi da quelli per il rico-
ragioni della decisione, ecc.) consentono anche una determina-
noscimento dell'assegno divorzile, appare significativo che il zione «in aumento» dell'assegno.
tribunale abbia respinto la richiesta di riconoscimento del
a
Tanto si pone in palese e consapevole contrasto con il diverso
primo con argomentazioni (l'esistenza di capacità lavorative orientamento (che però collegava l'an dell'assegno divorzile al
to
legate al titolo di studio e la breve durata del matrimonio) tenore di vita) secondo cui, in sede di quantificazione dell'as-
en
che risultano persino più valide rispetto al secondo. segno, i criteri di quantificazione in parola operavano ai fini del
Nonostante la durata del matrimonio, secondo la Suprema contenimento dell'importo astrattamente determinabile: cfr., ex
am
corte, incida solo sulla quantificazione dell'assegno, tuttavia plurimis, Cass. 12 febbraio 2013, n. 3398, id., 2013, I, 1464.
non sembra al tribunale di scarsa importanza la circostanza L'opposta affermazione di Cass. 2042/18 in rassegna non è
on
che il ricorso di separazione è stato depositato a meno di due certo priva di profili ambigui; sembra comunque potersi affer-
anni dal matrimonio. mare che l'importo dell'assegno spettante al coniuge non eco-
O
M abb
In conclusione, l'impostazione della questione data dalla nomicamente autosufficiente è variabile (non esistendo un «li-
M
Suprema corte permette di affermare che le considerazioni vello» di autosufficienza unitario) e va quantificato con riferi-
SI
mento ai parametri di legge surrichiamati.
sin qui svolte sull'an debeatur rendono superfluo l'esame dei
IO in
fattori che avrebbero inciso sul quantum debeatur, senza, tut-
Da qui, allora, la possibilità, per il giudice di merito, di de-
AS
terminare un assegno senza essere vincolato da un «tetto mas-
tavia, trascurare che, come si è già detto, avrebbero assunto
so
simo» (tenendo conto, ovviamente, delle disponibilità dell'altro
rilievo sia la breve durata del matrimonio che la mancata coniuge), evidentemente quello dell'autosufficienza economica
es
prova del tenore di vita durante la vita matrimoniale (in ordi- (così l'importo potrà essere più elevato per il richiedente che, ad
ne al quale non sono state neanche effettuate adeguate alle- es., si è dedicato per lungo tempo alle esigenze della famiglia,
nc
gazioni). (Omissis) con il lavoro domestico, o si sia dedicato alla cura e all'educa-
D
————————
Il «fantasma» del tenore di vita, pur se formalmente ripudiato,
LA
nore di vita familiare, ma all'autosufficienza del coniuge richie- Va però richiamata la pressoché contestuale Cass. 26 gennaio
c
non solo, come si dirà), divisa ed incerta sui criteri concreta- collegio e il presidente relatore coincidono e anche le motiva-
zioni sono in parte sovrapponibili; è però precisato che «l'auto-
Fa
l'assegno, considerato come persona singola e non come ex co- to delle attuali condizioni del mercato del lavoro, non ha «effet-
niuge, ma pur sempre inserito nel contesto sociale. Per deter- tive possibilità di lavoro personale».
minare la soglia dell'indipendenza economica occorrerà avere Da qui il riconoscimento del diritto all'assegno, che però, se-
riguardo alle indicazioni provenienti, nel momento storico de- condo il tribunale, va pur sempre quantificato con riferimento
terminato, dalla coscienza collettiva e dunque né bloccata alla all'autosufficienza economica, e non anche al pregresso tenore
soglia della pura sopravvivenza né eccedente il livello della di vita familiare: «sarebbe paradossale escludere il diritto all'as-
normalità, quale nei casi singoli, da questa coscienza configu- segno divorzile ove l'ex coniuge si trovi in una situazione di in-
rata, e di cui il giudice deve farsi interprete, ad essa rapportan- dipendenza economica, con un giudizio del tutto avulso dal cri-
do, senza fughe, le proprie scelte valutative, in un ambito ne- terio del ‘tenore di vita’, e ripristinare invece tale tenore di vita
cessariamente duttile, ma non arbitrariamente dilatabile». precedentemente goduto qualora l'ex coniuge all'interno della
a
Sostanzialmente in termini (d'altronde estensore e collegio prima fase di accertamento (relativa all'an debeatur) sia risulta-
coincidono), Cass. 7 febbraio 2018, n. 3016, ibid., che insiste, in to non economicamente autosufficiente . . . Potrebbe determi-
to
particolare, sulla rigida struttura bifasica del giudizio sul- narsi una situazione discriminatoria tra l'ex coniuge economi-
en
l'assegno divorzile ex art. 5 l. div. camente indipendente, che non abbia però redditi tali da assicu-
Nella prima fase il richiedente dovrà provare la mancanza di rargli il tenore di vita precedentemente goduto, e il coniuge pri-
am
mezzi adeguati, o comunque l'impossibilità di procurarseli per vo di redditi che gli garantiscono l'indipendenza economica. Il
ragioni obiettive, non con riferimento al pregresso tenore di vi- primo infatti vedrebbe rigettata la propria richiesta di assegno
on
ta, ma esclusivamente all'indipendenza e all'autosufficienza divorzile e non potrebbe più godere del tenore di vita che carat-
economica; solo se si riterrà raggiunta tale prova potrà proce- terizzava la vita matrimoniale, laddove il secondo (superata la
O
M abb
dersi alla quantificazione dell'assegno, secondo i criteri indicati fase dell'an debeatur) otterrebbe il ripristino delle condizioni
M
dall'art. 5 cit., quali le condizioni economiche dei coniugi, le economiche godute in costanza di matrimonio. L'interesse tute-
ragioni della decisione, la durata del matrimonio. lato con l'attribuzione dell'assegno divorzile, invece, non è il
SI
IO in
Sempre con riferimento alle sopravvenienze, ma senza riferi- riequilibrio delle condizioni economiche degli ex coniugi, ma il
AS
menti al nuovo orientamento, cfr. Cass. 2 febbraio 2018, n. raggiungimento dell'indipendenza economica, in tal senso do-
so
2620, ibid. vendo intendersi la funzione esclusivamente assistenziale del-
Con riferimento ad una fattispecie di revocazione, cfr. Cass. 9 l'assegno».
es
febbraio 2018, n. 3246, e, per profili processuali (notifica) Cass. Da qui (alla stregua dei parametri di quantificazione di cui
9 febbraio 2018, n. 3247, ibid. all'art 5 cit., genericamente richiamati) il riconoscimento alla
nc
Sulla convivenza more uxorio del beneficiario, come causa moglie dell'assegno di euro 2.000 mensili.
D
2018, n. 2732, ibid. VI. - In dottrina, adde agli interventi richiamati dalle note ai
LA
IV. - Quanto ai giudici di merito, è significativa l'altra sen- Cassazione in tema di assegno divorzile: ciao Europa?, in
tenza in rassegna, Trib. Santa Maria Capua Vetere 13 dicembre
C
Anche in questo caso, vi è una formale dichiarazione di osse- famiglia, 2017, 1207; FASANO, Negato l'assegno richiesto
quio al nuovo orientamento, ed anzi alla moglie — pur titolare trent’anni dopo il divorzio, in <www.ilfamiliarista.it>; ROVAC-
Fa
di un reddito (dichiarato) che non le consentirebbe l'autosuffi- CHI, Revoca dell'assegno divorzile e restituzione delle somme
cienza — è negato l'assegno divorzile. percepite a tale titolo, ibid.; DI MAJO, Passato e presente nel-
R
La motivazione, però, è tutta incentrata sul mancato assolvi- l'assegno divorzile (osservazioni ad App. Milano 16 novembre
mento, da parte della richiedente, dell'onere della prova (in tal 2017, cit., e Trib. Roma 26 settembre 2017, Foro it., 2017, I,
senso anche altri provvedimenti di merito, che così hanno preso 3189), in Giur. it., 2017, 2629. [G. CASABURI]
le distanze dal nuovo orientamento, cfr. osservazioni a App. Mi-
lano 16 novembre 2017, cit.); la stessa, infatti, pur disponendo
di sicura capacità professionale (è architetto, con un proprio * * *
studio, e ha svolto attività lavorativa), si limita a richiamare, a
giustificazione del mancato conseguimento dell'autosufficienza, Quali criteri per la determinazione dell'assegno divorzile
la crisi economica e le difficoltà del settore. dopo Cass. 10 maggio 2017, n. 11504. (
)
Si tratta di argomentazioni disattese dal tribunale — cfr. la
massima 2 — che anzi (da qui il particolare interesse della pro- 1 . - Luci ed ombre di Cass. 11504/17. A far cessare la pluri-
nuncia) «valorizza» particolarmente la nozione di potenzialità decennale «quiete interpretativa» sui criteri per la determinazio-
lavorativa (che, se valutata su un ampio arco di tempo, come ne e la quantificazione dell'assegno divorzile (art. 5 l. 898/70) è
nella specie, assume una specifica e concreta rilevanza). La ri- intervenuta, come un sasso nello stagno, Cass. 10 maggio 2017,
corrente, in altri termini, non ha affatto provato (anzi, emerge al n. 11504 (1), che, in estrema sintesi, àncora il diritto all'assegno
più la prova del contrario) di non aver conseguito l'autosuffi- divorzile non più alla conservazione del pregresso tenore di vita
cienza per ragioni obiettive. familiare, ma al conseguimento dell'autosufficienza economica.
Cfr., sulla capacità lavorativa (da valutarsi in concreto), Cass. Il nuovo orientamento, confermato anche da decisioni succes-
20 marzo 2014, n. 6562, id., 2014, I, 1496. sive, ha creato un acceso dibattito nella dottrina e un vero diso-
rientamento in giurisprudenza.
V. - Merita poi richiamare una ulteriore pronuncia di merito, La questione, pertanto, è stata di recente rimessa alle sezioni
Trib. Palermo 23 maggio 2017, n. 2739/17, pres. Grimaldi Di unite.
Terresena, est. Ruvolo; G.A. c. T.C., inedita. Cass. 11504/17 ha affermato un principio pienamente condi-
La moglie ha chiesto il riconoscimento di un assegno divorzi- visibile quanto alla distribuzione dell'onere della prova tra le
le di euro 15.000 mensili (a fronte della elevatissima condizione parti nell'ambito del procedimento per l'accertamento del diritto
patrimoniale e reddituale del marito; peraltro alla donna, per il al riconoscimento dell'assegno divorzile, stabilendo, in adesione
mantenimento della figlia minore, collocata presso di lei, è stato al testo letterale della disposizione e in applicazione degli ordi-
riconosciuto un assegno di euro 2.500 mensili e l'ottanta per nari canoni che disciplinano la materia, che è all'ex coniuge ri-
cento delle spese straordinarie, determinate con ampiezza). chiedente l'assegno che «spetta allegare, dedurre, dimostrare»
Il tribunale dà atto del nuovo orientamento giurisprudenziale di «non avere mezzi adeguati» e di «non poterseli procurare per
(si tratta, in effetti, di una delle primissime pronunce che vi ragioni obiettive».
hanno dato seguito), cui dichiara di aderire.
Nella specie, comunque, la donna non è autosufficiente; è ————————
proprietaria solo delle quote di alcuni immobili, non redditizi (e
sottoposti a sequestro conservativo) ed è disoccupata (era ban- (
) Questo lavoro costituisce la rielaborazione della relazione tenuta
in Roma, l'8 novembre 2017, nell'ambito dell'incontro di studi sul-
caria, ma aveva rassegnato le dimissioni in costanza di matri- l'assegno divorzile organizzato dalla struttura territoriale di formazione
monio, scelta nota al marito); dispone quindi di adeguata capa- decentrata (distretto di Roma) della scuola superiore della magistratura.
cità lavorativa, ma, per l'età (è ultracinquantenne), e tenuto con- (1) Foro it., 2017, I, 1859.
Viene specificato che, mentre il possesso di redditi e disponi- trimonio si estendono anche agli eredi dell'ex coniuge, gravan-
bilità patrimoniali sarà normalmente oggetto di prova documen- do sugli stessi l'onere di corrispondere all'ex coniuge beneficia-
tale, con richiamo ai poteri istruttori del giudice procedente (con rio di assegno divorzile gli alimenti (art. 9 bis l. 898/70); inoltre,
possibilità di ricorrere anche all'ausilio delle indagini di polizia è prevista la possibilità che l'ex coniuge che non abbia copertu-
tributaria), le potenzialità lavorative dovranno formare oggetto ra sanitaria possa conservare il diritto nei confronti dell'ente
di prova che potrà essere data con ogni mezzo «anche di natura mutualistico che assiste l'ex coniuge (art. 5, 11° comma). Alla
presuntiva». luce di tali disposizioni, che prevedono un'ultrattività di alcuni
In questo modo è stato superato il pregresso orientamento che effetti patrimoniali del matrimonio disciolto, anche nei confronti
poneva in capo all'ex coniuge obbligato l'onere di una probatio di terzi, appare arduo ritenere che il passato vincolo matrimo-
diabolica, costituita dal dimostrare che la controparte avesse niale non lasci traccia nella vita degli ex coniugi divenuti «per-
a
avuto possibilità di accedere ad idonee occasioni di lavoro, o di sone singole» dopo il divorzio.
produzione di reddito, sottraendosi alla proposta. I principî di Residua, pertanto, quella solidarietà post-coniugale fondata
to
vicinanza della prova e di corretta distribuzione del relativo sull'art. 29 Cost. finalizzata alla tutela del coniuge debole, che
en
onere hanno guidato la decisione, pienamente condivisa da tutti nell'attuale realtà sociale continua ad essere, nella stragrande
i commentatori e dalla giurisprudenza di merito. maggioranza dei casi, la donna, sulla quale grava ancor oggi il
am
Altri aspetti della decisione hanno sollevato riflessioni criti- maggior carico per l'accudimento della famiglia e della prole,
che (cfr. infra), pur dovendosi sottolineare l'indubbio pregio di pur nella indubbia evoluzione del ruolo sociale e lavorativo alla
on
aver riaperto un necessario dibattito intorno a quella che era or- stessa riconosciuto.
mai una routinaria (e a volte superficiale) applicazione del con- Muovendo da tale premessa, stante l'immutato quadro norma-
O
M abb
solidato principio di diritto, dando atto dell'indubbia evoluzione tivo, non appare condivisibile affermare che la ratio dell'as-
M
della società, del mutato significato del vincolo matrimoniale segno divorzile, fondata sulla solidarietà post-coniugale, che ha
(non più considerato indissolubile nella coscienza sociale) e del
SI
la sua radice costituzionale nell'art. 29 Cost., sia stata modifica-
IO in
mutamento dei costumi con evoluzione del ruolo della donna (e ta. Tuttavia, pure partendo da questo presupposto, occorre inter-
AS
conseguente maggiore indipendenza economica) e con possibile rogarsi sulla possibilità che in via giurisprudenziale si possa in-
so
presenza di plurimi legami familiari di diversa natura costituiti tervenire sul parametro per la determinazione dell'assegno di-
nel corso della vita (successivi matrimoni, convivenze di fatto, vorzile, al fine di adeguare l'istituto all'indubbia evoluzione so-
es
unioni civili, spesso con la nascita di figli da tali successive re- ciale, che nelle recenti pronunce di legittimità è stata efficace-
lazioni). mente descritta, e al non meno importante fine di evitare appli-
nc
il nuovo orientamento dei giudici di legittimità la ratio del- La necessità che la giurisprudenza adegui l'interpretazione
LA
l'assegno divorzile è da individuare nel «dovere di solidarietà» delle norme vigenti al mutamento della società, ritenendo che il
IO olo
economica che troverebbe il suo fondamento costituzionale ne- giudice non possa limitarsi ad essere «la bouche de la loi», im-
gli art. 2 e 23 Cost. In questa ricostruzione ermeneutica gli ex
C
coniugi sono individuati come «persone» singole, divenute tali sollecitazioni, acutamente sollevate nelle decisioni della Supre-
O sci
LO
dopo lo scioglimento del vincolo matrimoniale, che avrebbe fat- ma corte. Peraltro, nel caso di specie, la mancanza nel 6° com-
to cessare ogni «residua solidarietà postmatrimoniale», essendo ma dell'art. 5 l. div., di un parametro espresso cui riferire la va-
Fa
venuti meno i doveri coniugali, con totale estinzione dei rappor- lutazione di adeguatezza dei mezzi dell'ex coniuge richiedente
ti economico-patrimoniali connessi al vincolo di coniugio. l'assegno, lascia ampi spazi interpretativi e impone di interro-
R
Tali affermazioni, seppure considerate da una parte degli in- garsi sull'opportunità del superamento del parametro del tenore
terpreti come rispondenti alla evoluzione sociale, non appaiono di vita, di creazione giurisprudenziale, e sulla possibile indivi-
essere perfettamente aderenti all'attuale quadro normativo. duazione di diverso parametro o di una interpretazione comples-
La nuova opzione interpretativa sembra non tenere conto del- siva della norma, che possa condurre a risultati più equi, per-
l'esistenza dell'art. 29 Cost., che impone ai coniugi di contribui- mettendo piena tutela dell'ex coniuge debole senza che ciò si
re ai bisogni della famiglia, obbligo che continua a produrre i traduca in un insopportabile carico per il coniuge obbligato.
suoi effetti anche dopo il divorzio.
La specificità del vincolo matrimoniale è stata di recente ri- 3. - Ulteriori criticità; indipendenza economica e dintorni.
badita dal legislatore, che nella l. 76/15 ha espressamente ri- Nell'individuare il nuovo parametro di riferimento per il calcolo
chiamato l'art. 2 Cost. come norma costituzionale a fondamento sull'an dell'assegno divorzile, Cass. 11504/17 ha indicato l'«in-
della disciplina normativa delle unioni civili e delle convivenze dipendenza economica» mutuandola dall'art. 337 septies c.c.,
di fatto, proprio per questo differenziate dal matrimonio. che, nel disciplinare l'onere gravante sui genitori per il mante-
Seppure è indubbio che dopo il divorzio gli ex coniugi diven- nimento dei figli, fissa il dies ad quem di tale obbligo nella rag-
gono «persone singole», è parimenti indubbio che le stesse non giunta indipendenza economica della prole.
possono considerarsi al pari di «estranei», di «monadi senza Tale argomentazione non appare del tutto condivisibile lad-
passato». Il precedente status matrimoniale, anche se sciolto, dove si consideri che l'analogia legis impone che vi sia eadem
non è privo di effetti e di conseguenze che si irradiano ben oltre ratio tra le norme, identità che nella specie non appare emerge-
la pronuncia di divorzio, sia perché la situazione reddituale e re. Il rapporto matrimoniale, seppure dissolubile, non nasce con
patrimoniale delle parti è sempre frutto delle scelte condivise la prospettiva certa del suo esaurimento, e soprattutto alla vita
operate dai coniugi nel corso del matrimonio, sia perché è la familiare concorrono, con i rispettivi apporti, entrambi i coniugi
stessa legislazione vigente a prevedere che conseguenze (non che costruiscono il patrimonio comune; una comunione di vita
solo patrimoniali) continuino a prodursi proprio in ragione del che non è presente nel rapporto genitoriale, dove sono i genitori,
precedente vincolo. unilateralmente, ad essere obbligati a mantenere la prole minore
Si pensi alla disciplina del cognome del marito, che la donna ovvero maggiorenne non economicamente autosufficiente, in un
(considerata anche normativamente il coniuge debole) può esse- rapporto che nella normalità dei casi è destinato a cessare,
re autorizzata dal tribunale a conservare aggiunto al proprio, quando il figlio sia stato posto in condizione di esercitare, al
quando sussista un proprio interesse; certo si tratta di una norma termine del percorso di istruzione e formativo, attività lavorati-
di residuale applicazione, ma che manifesta pienamente l'attuale va. Il figlio non può nutrire aspettative sul patrimonio familiare
«ultrattività» degli effetti del vincolo matrimoniale ben oltre la che non ha contribuito a formare (se non al momento del-
sua cessazione. l'apertura della successione se un patrimonio del genitore sia re-
Quanto agli effetti economico-patrimoniali, la legge divorzile siduato), il figlio non ripone un affidamento per una durata
vigente, oltre a prevedere la possibilità di ottenere un assegno astrattamente illimitata del rapporto, destinato fisiologicamente
periodico a favore dell'ex coniuge debole (art. 5, 6° comma), ad esaurirsi al raggiungimento della sua indipendenza economi-
contempla la possibilità per l'ex coniuge beneficiario del- ca. Al contrario, i coniugi hanno confidato in una vita comune
l'assegno divorzile, a determinate condizioni, di percepire una compiendo scelte, condivise, che possono aver notevolmente in-
quota di indennità di fine rapporto percepita dall'altro (art. 12 fluito sulle prospettive lavorative e reddituali dell'uno o del-
bis, 1° comma), la pensione di reversibilità dell'ex coniuge ob- l'altro, e hanno entrambi contribuito alla formazione del patri-
bligato (art. 9), o una sua quota, e addirittura gli effetti del ma- monio comune e all'evolversi della situazione reddituale e pa-
IL FORO ITALIANO — 2018.
851 PARTE PRIMA 852
trimoniale dell'altro. Per quanto esposto, il parametro individua- Un tentativo di fissare un parametro di riferimento è stato at-
to non appare pienamente rispondente alla specificità del vinco- tuato dal Tribunale di Milano (2), che richiama l'ammontare
lo coniugale, non paragonabile, a quello genitoriale. degli introiti per accedere al patrocinio a spese dello Stato ovve-
Ulteriore elemento di disorientamento si trae dall'appena suc- ro il reddito medio percepito nella zona in cui il richiedente vive
cessiva Cass. 11 maggio 2017, n. 11538 (Foro it., Le banche ed abita.
dati, archivio Cassazione civile), nella quale il parametro di ri- Posizione critica rispetto al nuovo orientamento è stata
ferimento del calcolo è stato individuato nell'«esistenza libera e espressa dal Tribunale di Udine (3), che ha riconosciuto il dirit-
dignitosa». to a percepire l'assegno divorzile in capo all'ex moglie conve-
Al di là della difficoltà di comprendere per l'interprete se tra nuta tenendo conto del tenore di vita goduto in corso di matri-
le due nozioni vi si identità o differenza, stando al tenore lette- monio e degli ulteriori elementi indicati dall'art. 5 l. 898/70;
a
rale delle locuzioni può apparire che la prima nozione (indipen- non è stato condiviso il nuovo orientamento dell'adeguatezza
dei redditi del coniuge richiedente l'assegno divorzile ancorato
to
denza economica) sia ancorata ad un parametro oggettivo, cioè
ad un quantum sostanzialmente unico per tutte le fattispecie al «raggiungimento dell'indipendenza economica» in quanto
en
considerate (come peraltro accade nel caso di valutazione del- non connesso ad «alcun parametro effettivo, rendendo quindi
l'autosufficienza economica dei figli, che sono considerati tali del tutto astratto e non calcolabile in concreto questo metro di
am
quando percepiscano redditi medi, anche se il tenore di vita fa- giudizio». Secondo il collegio udinese, non spetterebbe all'in-
miliare era elevatissimo), mentre il secondo parametro (esisten- terprete colmare la presunta lacuna dell'art. 5 in quanto l'asse-
on
za libera e dignitosa) sembra evocare un ancoraggio soggettivo gno divorzile dovrebbe essere parametrato a tutti i criteri indica-
del giudizio. ti nella norma e, quindi, anche al tenore di vita goduto dai co-
O
M abb
In tal modo si evidenziano con drammaticità le difficoltà dei niugi in costanza di matrimonio o a quello che era ragionevole
M
giudici di merito nel seguire le indicazioni della Suprema corte, aspettarsi in futuro, e la distinzione tra adeguatezza dei mezzi e
criteri che attengono alla misura dell'assegno, ad avviso del tri-
SI
non risolte dagli indici indicati in ausilio (possesso dei redditi di
IO in
qualunque tipo, possesso di cespiti mobiliari e immobiliari, ca- bunale, «non appare appagante dovendo, invece, il testo norma-
AS
pacità lavorativa in relazione a salute, età, sesso, mercato del la- tivo essere letto in maniera congiunta nel senso che l'adegua-
so
voro; stabile disponibilità della casa di abitazione). Manca, in- tezza dei mezzi deve essere valutata insieme ai criteri premessi
fatti, ogni indicazione per determinare il metro principale del dal legislatore onde pervenire ad un'equa ponderazione di quel-
es
giudizio, per valutare l'adeguatezza dei redditi o delle sostanze lo che è lo scioglimento di un precedente legame solidaristico,
patrimoniali, tali da far considerare presente l'indipendenza con effetti ex nunc e non ex tunc».
nc
di Genova (4).
co
dividuare il parametro dell'esistenza libera e dignitosa che, qua- Posizione intermedia è stata assunta dal Tribunale di Roma,
LA
e verificabili, sarebbe presumibilmente necessario riferirsi ai bi- gendo nella maggior parte dei casi ad analoga conclusione (5).
O sci
LO
sogni maturati nel corso della vita matrimoniale da parte dell'ex Solo in poche fattispecie analizzate si è rilevata una potenziale
coniuge richiedente l'assegno. iniquità, conseguente dall'applicazione del nuovo orientamento,
Fa
te. Si comprende come nell'attuale situazione può parlarsi di so oggettivo. In queste ipotesi è stato riconosciuto l'assegno di-
sabbie mobili ermeneutiche al centro delle quali si trovano i vorzile al coniuge debole (moglie) che, in presenza di matrimo-
giudici di merito, con conseguente rischio di interpretazioni ni di lunga durata, aveva conseguito dopo il divorzio propri red-
soggettive, discrezionali, difficilmente comprensibili alle parti e diti, superiori allo standard del reddito medio, ovvero ottenuto
prive di perimetro oggettivo. la disponibilità di risparmi (pervenuti per successione). I giudici
romani in una decisione hanno determinato l'assegno divorzile
Peraltro, occorre ricordare che l'assegno divorzile, nella per la moglie in euro 6.000, ben al di sopra delle soglie indicate
maggior parte dei casi, non è di rilevante entità, ciò è dovuto come possibile parametro oggettivo di autosufficienza economi-
all'entità dei redditi e delle consistenze patrimoniali dell'ob- ca, a fronte di una posizione economica del marito di ecceziona-
bligato. le rilevanza.
Se, infatti, si pensa al reddito medio degli italiani (quantifica- In tutti questi casi, anche nel giudizio sull'an è stata operata
to nel 2017 in circa euro 20.000 annui), alla necessaria duplica- una «soggettivizzazione» delle necessità del coniuge richieden-
zione dei costi abitativi conseguenti alla cessazione della convi- te, dando poi notevole rilevanza, nel giudizio sul quantum, alla
venza matrimoniale, alla presenza in molti casi di figli, si com- durata del matrimonio e al contributo prestato alla gestione della
prende come, qualunque sia il parametro di riferimento adottato, famiglia e all'accudimento della prole.
l'eventuale assegno divorzile sarà, nella maggior parte dei casi, Mentre in Cass. 11504/17 il parametro dell'indipendenza
notevolmente inferiore rispetto sia ad un importo in grado di ga- economica appare assumere una connotazione oggettiva, dal-
rantire l'autosufficienza economica, sia al tenore di vita matri- l'analisi della giurisprudenza di merito sembra quindi emerge la
moniale dell'ex coniuge beneficiario. preferenza per una valutazione soggettiva del parametro del-
Questa premessa si rende necessaria per chiarire come l'im- l'indipendenza economica che dia rilevanza alla pregressa vita
patto concreto del nuovo corso ermeneutico sulla quotidianità familiare nella valutazione di quanto necessario per mantenere
degli uffici giudiziari non sia stato così dirompente. una vita dignitosa.
Il dato fattuale non elide la necessità che sia scelta una preci-
sa opzione interpretativa al fine di garantire certezza del diritto 5. - Indicazioni operative. Nelle more dell'intervento delle se-
e prevedibilità della decisione. zioni unite, o anche dello stesso legislatore, occorrerà applicare
All'indomani della pronuncia della Suprema corte i tribunali l'art. 5 l. div., tutelando la specificità di ogni singola vicenda
di merito si sono divisi tra quelli che hanno aderito al nuovo matrimoniale che necessariamente si riverbera nella fase disso-
orientamento, quelli che hanno espressamente mantenuto ade- lutiva del rapporto, non potendosi condividere che i coniugi di-
renza all'orientamento precedente (seppure con precisazioni) e
————————
quelli che hanno tenuto una posizione che potremo definire «in-
termedia». (2) Ord. 22 maggio 2017, richiamata da CASABURI, in osservazioni
Numerosi tribunali di merito hanno espresso convinta adesio- a Cass. 11504/17, cit., § XXIV.
ne al nuovo orientamento, pur senza indicare espressamente il (3) Trib. Udine 1° giugno 2017, <www.ilfamiliarista.it>.
parametro di riferimento cui ancorare l'indipendenza economi- (4) App. Genova 12 ottobre 2017, richiamata da CASABURI, in os-
ca, e senza alcuna valutazione del contributo dato dal coniuge servazioni ad App. Milano 16 novembre 2017, in Foro it., 2017, I,
3745, § II.
richiedente alla formazione del patrimonio comune e dei redditi (5) Cfr. Trib. Roma 30 agosto 2017 e 15 settembre 2017, richiamate
dell'altro ex coniuge, essendosi il giudizio fermato all'esito ne- da CASABURI, op. cit., § II, e 26 settembre 2017, Foro it., 2017, I,
gativo della valutazione sull'an debeatur. 3189.
vengano persone singole senza passato, quando le loro vicende la Consulta (6), quando non pare distinguere rigorosamente il
matrimoniali hanno profondamente inciso nelle scelte e nelle giudizio sull'an da quello sul quantum.
evoluzioni di vita. Ma anche questa opzione non sarebbe priva di inconvenienti,
In particolare, va assicurata la necessaria protezione del co- non distinguendo le due fasi che sembrano distinte nel testo
niuge debole (nella pressoché totalità dei casi individuabile nel- normativo, e non considerando che sulla base di un giudizio, lo-
la ex moglie), tutelando il valore del lavoro casalingo e di cura. gico prima che giuridico, è necessario individuare in un primo
Infatti, malgrado l'indubbia evoluzione sociale della conce- momento se sussistano i presupposti per il riconoscimento del-
zione del matrimonio non più considerato come indissolubile, l'assegno divorzile (giudizio sull'an debeatur) per poi, e solo
occorre valutare anche altri dati della realtà sociale, parimenti nella successiva scansione del giudizio, quantificare l'importo
incontestabili. La presenza di un tasso di occupazione femmini- dovuto.
a
le tra i più bassi d'Europa, l'esistenza di un profondo divario sa- Al fine di tentare di trovare una soluzione che mantenga la
lariare di genere, l'elevata incidenza statistica di cessazione del struttura bifasica del giudizio e contemperi l'interesse degli ex
to
lavoro femminile a seguito della maternità, la pressoché totale coniugi, si potrebbe ancorare il giudizio sull'an alla nozione di
en
mancanza di un sistema di welfare in grado di sostenere piena- «esistenza libera e dignitosa»; in tal modo si avrebbe a disposi-
mente la maternità e la prima infanzia; dati oggettivi che sem- zione un metro di giudizio maggiormente flessibile perché più
am
brano rappresentare un ostacolo alla piena condivisione delle aderente alla singola fattispecie.
recenti pronunce della Suprema corte, nelle quali è stato dato Peraltro, la necessità di ancorare la valutazione sull'an non a
on
per avvenuto un mutamento sociale indubbiamente in corso, ma dati oggettivi ed astratti ma alla effettiva condizione sociale del
ancora lontano dal suo pieno avveramento. beneficiario, si desume anche dalla disciplina degli alimenti,
O
M abb
Ogni interpretazione giurisprudenziale, proprio perché sensi- laddove l'art. 438 c.c. nel determinarne la misura prevede che si
M
bile alla realtà sociale, e necessariamente tendente a individuare debba avere «riguardo alla posizione sociale» dell'alimentando.
soluzioni eque e non discriminatorie, non può fare a meno di Se questo criterio di «soggettivizzazione» è normativamente
SI
confrontarsi con il principio di realtà.IO in previsto per gli alimenti, deve necessariamente essere applicato
AS
Né vanno trascurati i rischi di risultati fortemente iniqui con anche nella determinazione dell'assegno divorzile che ha conte-
so
pari trattamento di situazioni profondamente diverse. nuti più ampi della prestazione alimentare.
Scegliere quale parametro per il giudizio sull'an dell'assegno Esaurita la fase del giudizio sull'an, qualora sia rilevata la
es
l'accertamento dell'indipendenza economica, intesa in senso presenza dei presupposti per riconoscere al coniuge debole il di-
oggettivo, del coniuge richiedente, darebbe risultati iniqui spe- ritto a percepire l'assegno divorzile, nella fase del giudizio sul
nc
cie in caso di matrimonio di lunga durata, con contributo dell'ex quantum il giudice potrebbe indifferentemente decidere di de-
D
coniuge debole alla costruzione di rilevanti patrimoni o brillanti terminare un importo superiore ovvero inferiore rispetto a que-
co
carriere lavorative dell'altro (così vanificando le aspettative del sto punto di partenza, in applicazione dei diversi criteri di cui al
6° comma dell'art. 5 l. div., in quanto il risultato della prima fa-
LA
che confidando nel legittimo affidamento di poter mantenere, se del giudizio non potrebbe rappresentare «il tetto massimo»
almeno tendenzialmente, il tenore di vita familiare). che la precedente giurisprudenza individuava nel tenore di vita
C
c
dell'indipendenza economica, valutata oggettivamente, potrebbe In tal modo si otterrebbe un risultato maggiormente aderente
essere suggerito un correttivo. alla singola fattispecie. Con tale opzione ermeneutica, si opere-
Fa
Fino ad oggi nella concezione bifasica del giudizio sulla de- rebbe una valutazione aderente alla fattispecie concreta al mo-
terminazione dell'assegno divorzile, nel giudizio sull'an il te- mento del giudizio sull'an (con superamento delle difficoltà ri-
R
nore di vita costituiva il tetto massimo rispetto al quale far ope- portate nel caso di determinazione in senso oggettivo dell'in-
rare i diversi criteri contenuti nell'art. 5, 6° comma, l. div., nel dipendenza economica), ma potrebbe presentarsi il rischio della
senso dell'abbattimento del quantum massimo per adeguare la scarsa oggettività del giudizio qualora non si ancorasse il pa-
decisione al caso concreto. Partendo nel giudizio sull'an dal- rametro della «esistenza libera e dignitosa», intesa in senso
l'importo ritenuto necessario per garantire indipendenza eco- soggettivo, ad elementi obiettivamente valutabili, con il rischio
nomica dell'ex coniuge più debole, invece di procedere al suo di far rientrare nel giudizio il parametro del tenore di vita ma-
abbattimento, l'importo potrebbe essere indifferentemente ele- trimoniale, ritenuto obsoleto.
vato o ridotto, applicando i medesimi indici di cui all'art. 5, 6° Potrebbe allora essere considerata la possibilità di ancorare
comma, l. div., in considerazione delle specificità del caso con- tale «soggettivizzazione» alla valutazione di quanto necessario
creto. all'ex coniuge richiedente l'assegno per soddisfare le esigenze
Questa modalità di giudizio sarebbe idonea a soggettivizzare di vita nella fase successiva alla dissoluzione del matrimonio,
la decisione e potrebbe adeguatamente rispondere a esigenze di ancorando il giudizio a quanto determinato all'esito della sepa-
equità, ma solo nel caso di mancanza di redditi, ovvero di reddi- razione come assegno di mantenimento.
ti inferiori a quelli ritenuti idonei a garantire la indipendenza L'assegno separativo, ritenuto anche di recente ontologica-
economica, in capo all'ex coniuge debole, mentre presenterebbe mente distinto da quello divorzile, potrebbe costituire il punto di
un invalicabile limite di iniquità, nel caso in cui l'ex coniuge ri- partenza per la determinazione di quanto necessario al coniuge
chiedente l'assegno già percepisse quanto necessario a garantire debole per proseguire una vita dignitosa, in quanto determinato,
l'autosufficienza economica oggettivamente considerata. consensualmente o giudizialmente, nella fase di rottura del vin-
In tale ipotesi, fermandosi l'accertamento alla prima fase (con colo, quando già la comunione di vita era venuta meno, parame-
negazione dello stesso diritto a percepire l'assegno), non si pas- tro che potrebbe essere integrato con il tenore di vita dell'ex co-
serebbe alla seconda fase della determinazione del quantum. niuge richiedente, ma nelle fasi successive alla separazione, al
Il mutamento del costume sociale forse potrebbe indurre a fine di evitare che quanto posto a carico dell'ex coniuge obbli-
considerare il tramonto della funzione assistenziale dell'assegno gato consenta alla parte beneficiaria di «accumulare» una quota
divorzile a vantaggio di una funzione riequilibratrice, in grado dell'assegno periodico.
di meglio assicurare il rispetto del principio costituzionale di L'ex coniuge richiedente l'assegno, che dimostri di non esse-
eguaglianza dei coniugi. re stato in grado di percepire redditi propri uguali o maggiori di
Aderendo a tale nuova lettura potrebbe essere valutato l'ab- quanto determinato come assegno di mantenimento all'esito del-
bandono del giudizio bifasico del calcolo dell'assegno divorzile la separazione, potrà indicare questo come punto di partenza per
rigidamente scisso tra giudizio sull'an e giudizio sul quantum, la valutazione dell'importo necessario per mantenere una vita
aderendo ad una diversa prospettiva, nella quale il giudizio con- dignitosa dopo la separazione, potendo il tribunale operare su
sideri tutti i parametri indicati nel 6° comma dell'art. 5 l. div. tale parametro il giudizio dell'an debeatur.
In questo modo potrebbe ancorarsi il giudizio sulla mancanza Nel giudizio sul quantum nella maggior parte dei casi si ope-
di mezzi adeguati dell'ex coniuge richiedente l'assegno ad un rerà un abbattimento di tale importo applicando i criteri di cui
parametro (anche oggettivo) dell'autosufficienza economica, all'art. 5, 6° comma, l. div., senza tuttavia che sia in radice
che darebbe evidenza alla situazione attuale dell'ex coniuge ri- esclusa la possibilità di operare in «rialzo» (si pensi, ad esem-
chiedente, mentre gli altri parametri, dando prevalenza tra tutti ————————
alla durata del matrimonio, darebbero rilevanza alla storia ma-
trimoniale. In questo senso sembra propendere la decisione del- (6) Corte cost. 11 febbraio 2015, n. 11, Foro it., 2015, I, 1136.
pio, all'ipotesi di assegno di mantenimento determinato quando il risultato globale, o l'effetto unitario; c) il plagio va
il coniuge obbligato doveva provvedere, oltre che al manteni- escluso allorché le due opere, pur prendendo spunto dalla
mento del coniuge separato, anche al mantenimento dei figli; se stessa idea ispiratrice, si differenzino negli elementi es-
nella fase del divorzio i figli siano divenuti economicamente in- senziali, che ne caratterizzano la forma espressiva; d) di
dipendenti, immaginando la invarianza di tutte le altre situazioni contro il plagio sussiste allorché, dal confronto, emerge
di fatto, l'assegno divorzile potrà essere più elevato di quello di che non vi è scarto semantico, idoneo a conferire alla se-
mantenimento poiché il coniuge obbligato avrà maggiori redditi conda un diverso e proprio significato artistico, in quanto
disponibili, essendo venuto meno l'obbligo di contribuire al dalla prima essa ha mutuato il c.d. nucleo individualiz-
mantenimento dei figli e il coniuge debole, non percependo zante o creativo, ricalcandone gli elementi creativi, non
l'assegno per i figli, avrà necessità di vedere integrato quanto
essendo invece sufficienti elementi originali di mero det-
a
ottenuto con l'assegno di separazione, dovendo far fronte in via
esclusiva a quella parte di costi abitativi prima in parte ripartiti taglio rispetto a quelli dell'originale (nella specie, la Su-
to
sull'assegno periodico percepito come assegno per i figli convi- prema corte ha confermato la sentenza di merito che, alla
stregua di tali principî ed in conformità ad una c.t.u.,
en
venti non economicamente autonomi).
Questa modalità di determinazione dell'assegno divorzile po- aveva accertato che taluni dipinti, commercializzati me-
am
trebbe avere il pregio di «soggettivizzare» anche la fase del giu- diante televendita, costituissero plagio di opere di Emilio
dizio sull'an, riconoscendo le specifiche necessità del coniuge Vedova, presentando la stessa tecnica, nonché identità
della posizione di piani, delle masse cromatiche, delle
on
debole, alla luce della pregressa vita matrimoniale, come cristal-
lizzate all'esito della separazione, aprendo nella fase del giudi- proporzioni, mentre le minime differenze erano riferibili
O
M abb
zio sul quantum alla valutazione degli specifici criteri indicati non ad una rielaborazione creativa, ma ad esigenze com-
M
dal legislatore al fine di dare equità, sia a latere debitoris sia a merciali, ad es. le dimensioni ridotte, e di semplificazio-
latere creditoris, al giudizio finale. ne). (2)
SI
IO in In ipotesi di plagio di opera d'arte, risponde dei danni con-
AS
MONICA VELLETTI seguenti, in solido con l'autore del plagio e con chiunque
so
abbia concorso all'illecito, anche il gallerista, che abbia
esposto e venduto le opere plagiarie, direttamente o a
es
————————
di merito che aveva accertato la responsabilità del galleri-
D
co
gennaio 2018, n. 2039; Pres. DI PALMA, Est. NAZZICONE, Fatti di causa. — Il Tribunale di Milano ha accertato, su
O sci
Fondazione Emilio e Annabianca Vedova (Avv. PAFUNDI, galleria d'arte Orler mediante una mostra-mercato tenutasi a
SIRONI, VANZETTI). Conferma App. Milano 28 aprile Venezia nei mesi di marzo ed aprile 2007 e, soprattutto, nel
R
che la veicola all'esterno rendendola percepibile agli altri, sulla base di cinque motivi. Resiste con controricorso l'inti-
avendo ogni artista, pur appartenente alla stessa corrente e mata fondazione, che propone ricorso incidentale condizio-
condividendo con altri una certa sensibilità artistica, una ri- nato per due motivi.
conoscibile impronta ed apporto creativo sotto il profilo del- Le parti hanno depositato altresì la memoria di cui all'art.
l'impegno estetico, compiutezza espressiva o scarto semanti- 378 c.p.c.
co rispetto ad opere anteriori altrui, avuto riguardo all'opera Ragioni della decisione. — 1. - Il ricorso principale pro-
nel suo insieme, senza che assumano rilievo le consonanze o pone cinque motivi d'impugnazione, che possono essere co-
dissonanze di dettaglio, il pregio artistico o il valore econo- me di seguito riassunti:
mico delle opere: dunque, alla stregua della disposta consu- 1) violazione e falsa applicazione degli art. 12, 18, 20, 23,
lenza tecnica d'ufficio e dell'esame delle opere, il plagio è 107 e 158 l. n. 633 del 1941, oltre ad omesso esame di fatto
a
ravvisabile sia nel lavoro «Oltre la tela», di cui la corte del decisivo, per avere la corte del merito omesso ogni valuta-
to
merito ha ritenuto la «sostanziale sovrapposizione» con quel- zione circa la legittimazione attiva in capo alla fondazione
lo di Vedova alla mera vista comparativa dei dipinti (svolti
en
Vedova, confermando la pronuncia del tribunale che ha ad
entrambi su due piani, con le medesime masse cromatiche a essa attribuito il risarcimento del danno non patrimoniale,
am
campitura rossa e gialla ed uguale localizzazione dei colori), quale erede di Emilio Vedova, laddove l'art. 23 cit. riserva a
mentre l'esame di dettaglio rivela piuttosto lo svilimento del- soggetti tassativamente indicati l'esercizio del diritto morale
le forme del messaggio artistico (dimensione ridotta, più
on
d'autore; mentre, quanto al danno patrimoniale, esso sareb-
commerciabile, uso della spatola invece del pennello), sia nei be spettato alla fondazione solo ove ne fosse stata proprieta-
O
M abb
c.d. dischi, che si servono della medesima tecnica con imita- ria, oppure ad essa i diritti fossero stati trasmessi dall'autore
M
zione dei moduli stilistici (stessi chiaro-scuri, forma, collo- che li avesse mantenuti pur dopo la cessione del corpus me-
cazione, tecnica e supporto dell'opera), senza nessun signifi-
SI
chanicum, punto su cui invece la corte territoriale nulla ha
cato artistico diverso, anzi svilendo il messaggio per lo spet-
IO in detto;
AS
tatore, posto che solo quelli di Emilio Vedova corrispondono 2) violazione e falsa applicazione degli art. 1, 2 e 156 l.
so
nel diametro all'apertura delle braccia dell'artista; n. 633 del 1941, per avere la corte del merito ritenuto che
c) la responsabilità di Arte moderna f.lli Orler eredi Erma- l'imitazione dello stile possa costituire «plagio» di opera
es
no Orler s.n.c. sussiste, avendo concorso alla promozione, pittorica astratta, laddove tale termine va invece riservato
nc
diffusione e vendita di tutte le centinaia di opere a firma de’ all'usurpazione della paternità di un'opera e la corte ha fon-
Lutti, che costituiscono sistematica appropriazione del frutto
D
della altrui elaborazione artistica, con apporto causale parti- chiaro-scuri, forma, collocazione dei segni, tecnica e sup-
U
colarmente intenso, in ragione dell'utilizzo della televendita: porto: ma l'imitazione dello stile di un artista è libera, posto
LA
IO olo
dovendo reputarsi responsabile dell'illecito civile di plagio che ognuno si ispira, più o meno dichiaratamente, a modelli
artistico non solo chi realizza l'opera, ma anche chiunque in- precedenti e che oggetto del diritto d'autore non è il conte-
C
c
tervenga nella commercializzazione di essa, rientrando nel nuto ideologico dell'opera, come codificato all'art. 9.2 del-
O sci
che le opere poste in vendita non si palesino plagiarie; tenuto zioni di chi guarda i dipinti, ma unicamente la forma speci-
conto, in particolare, che nella specie sussiste notorietà dello fica assunta dall'idea in concreto, in quanto si sia tradotta in
R
stile artistico di Emilio Vedova, del suo tratto originale e ri- una res; ciò tanto più per la corrente artistica della c.d. arte
conoscibile entro l'arte c.d. astratta informale; informale, dove l'idea si sostanzia in macchie e colori, sen-
d) contrariamente all'assunto dell'appellante, secondo cui za nessuna rappresentazione della realtà, dovendo quindi
non è provato che l'attività del de’ Lutti abbia prodotto una farsi ricorso a parametri diversi circa il concetto di imitazio-
svalutazione delle opere di Vedova, considerata la diversità ne, con difficoltà potendosi qui applicare la tradizionale di-
di mercati e la rinomanza degli artisti, il tribunale ha corret- cotomia tra la non proteggibile idea e la sua tutelabile
tamente applicato, nella liquidazione del danno patrimoniale, espressione esterna, nonché il concetto di forma interna,
l'art. 158, 2° comma, l. 22 aprile 1941 n. 633, il quale per- inapplicabile all'arte astratta, ove forma e contenuto sono
mette la liquidazione del danno da lucro cessante tenendo inscindibili; mentre poi non può guardarsi alla complessiva
conto degli utili realizzati in violazione del diritto, ossia il impressione suscitata dalle opere, ma si richiede una loro
criterio della c.d. retroversione degli utili, in tal modo inno- valutazione analitica;
vando, come per l'art. 125 cod. proprietà industriale, al tra- 3) violazione e falsa applicazione degli art. 2055 e 2056
dizionale sistema con l'aggiunta della sanzione punitiva a c.c., 156 e 158 l. n. 633 del 1941, 64 d.leg. 22 gennaio 2004
quella restitutoria, onde la condanna relativa non è condizio- n. 42, per avere la corte d'appello ravvisato la responsabilità
nata alla prova dell'esistenza di un danno risarcibile, ma al concorrente della galleria d'arte sulla base della mera con-
conseguimento degli utili causalmente collegati alla viola- traffazione, affermando l'obbligo della stessa di verificare
zione commessa; il tribunale ha, pertanto, correttamente cal- che le opere poste in vendita non integrino violazione dei di-
colato il quantum del risarcimento sulla base degli utili rea- ritti altrui, dunque con imputazione di una responsabilità so-
lizzati, quantificando il danno da lucro cessante ai sensi del- stanzialmente oggettiva, anche attesa l'opinabilità della ma-
l'art. 2056, 2° comma, c.c., con equo apprezzamento delle teria, nonché sostenendo che il de’ Lutti avrebbe dovuto pro-
circostanze concrete, quali il numero delle 108 opere plagia- durre quadri almeno dello stesso valore delle opere di Vedo-
rie messe in vendita ed il loro prezzo medio, correttamente va per non essere reputato un plagiario;
quantificando gli utili nell'importo pari ad un terzo dei gua- 4) violazione e falsa applicazione dell'art. 158 l. n. 633
dagni complessivi, attesi i costi ipotizzabili; del 1941, oltre ad omesso esame di fatto decisivo, in quanto
e) contrariamente all'assunto dell'appellante, secondo cui il danno patrimoniale è stato liquidato col criterio della re-
la fondazione non sarebbe stata legittimata ad agire per la tu- troversione degli utili, affermando la corte del merito che ne
tela dei diritti morali di Emilio Vedova, intrasmissibili mor- potesse anche mancare ogni prova, e per una serie indefinita
tis causa ed a persona giuridica, anche il danno non patrimo- di quadri, senza verificare il plagio di ognuno di essi, e non
niale è stato correttamente riconosciuto, posto che la fonda- avendo la sentenza impugnata tenuto conto del fatto che,
zione ha patito un pregiudizio per la diffusione sul mercato mentre le opere di Vedova valgono centinaia di migliaia di
di opere, in cui un terzo si è appropriato del frutto del- euro, quelle del de’ Lutti sono valutate ciascuna al massimo
l'ingegno artistico del Vedova, con un danno alla propria euro 9.000, onde sono inidonee a scalfirne il prestigio ed il
immagine, quale soggetto preposto a custodire l'opera del valore;
medesimo ed a diffonderne la corretta conoscenza. 5) violazione degli art. 112 e 183, 6° comma, c.p.c., con
Avverso questa sentenza viene proposto ricorso per cassa- nullità della sentenza, per avere la corte d'appello ritenuto
zione da Arte moderna f.lli Orler eredi Ermano Orler s.n.c., che, sebbene l'atto di citazione in primo grado avesse richie-
IL FORO ITALIANO — 2018.
859 PARTE PRIMA 860
sto il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali La corte del merito ha ritenuto la fondazione legittimata
per la violazione dei diritti di esclusiva, la domanda di risar- attiva all'azione di risarcimento, in particolare, del danno
cimento per la violazione dei «diritti all'identità morale e pa- non patrimoniale fatto valere, posto che essa non ha esercita-
trimoniale della fondazione», proposta in primo grado solo to il diritto morale d'autore, di cui agli art. 20 e 23 l. n. 633
nella memoria ex art. 183 c.p.c., fosse stata correttamente re- del 1941, ma un autonomo diritto «alla propria immagine»,
putata dal tribunale una mera precisazione ammessa della quale soggetto preposto a custodire l'opera del medesimo ed
domanda di accertamento della violazione dei diritti di esclu- a diffonderne la corretta conoscenza.
siva sui quadri di Emilio Vedova, ed avendo la corte d'appel- Se la seconda qualificazione va stigmatizzata, non pro-
lo ritenuto infondata l'impugnazione, in quanto la fondazio- priamente di «immagine» trattandosi, ma di reputazione in
ne avrebbe subìto un danno all'immagine, quale danno non un contesto sociale, resta fermo tuttavia che nessuna inam-
a
patrimoniale. missibile mutatio libelli sussiste e che dunque la decisione
to
Il ricorso incidentale condizionato reca due motivi, ovve- impugnata si sottrae alla censura proposta.
en
ro: 3. - Il secondo motivo è infondato, sotto tutti i profili che
1) violazione o falsa applicazione degli art. 333 e 343 esso propone.
am
c.p.c., con nullità della sentenza, per avere la corte d'appello 3.1. - In primo luogo, correttamente la corte del merito ha
ritenuto che l'impugnazione principale proposta da Orler po- discorso di plagio, con tale termine l'art. 171 l. n. 633 del
on
tesse qualificarsi come impugnazione incidentale ammissibi- 1941 definendo il fatto di chi «senza averne diritto, a qual-
le; siasi scopo e in qualsiasi forma, a) riproduce . . . un'opera al-
O
M abb
2) violazione degli art. 112 e 326 c.p.c., con nullità della trui».
M
sentenza, per omessa pronuncia sull'eccezione di tardività Il plagio, dunque, si realizza con l'attività di riproduzione
SI
dell'appello di Orler. — si parla perciò di «appropriazione» — totale o parziale
IO in
2. - Il primo ed il quinto motivo del ricorso principale, degli elementi creativi di un'opera altrui, così da ricalcare in
AS
che, in quanto connessi, possono essere congiuntamente trat- modo «parassitario» quanto da altri ideato e quindi espresso
so
tati, sono in parte inammissibili ed in parte infondati. in una forma determinata e identificabile.
3.2. - In secondo luogo, giova osservare come, secondo le
es
del diritto patrimoniale d'autore spetterebbe alla fondazione quanto consolidato chiariti alcuni principî, che devono gui-
D
a condizione che la medesima fosse la proprietaria delle ope- dare il giudizio di fatto di comparazione tra le opere, per
co
re, oppure ad essa fossero stati trasmessi i diritti dall'artista giungere ad una valutazione positiva o negativa di plagio.
U
sul corpus mysticum, quale bene intellettuale immateriale, Anzitutto, trattandosi appunto di porre a raffronto due ope-
LA
IO olo
che li avesse mantenuti pur dopo la cessione del corpus me- re, alcune caratteri sono stati fissati per l'una come per l'al-
chanicum, vale a dire la cosa in cui è incorporata l'opera e tra.
C
c
Prima di ogni altra considerazione, invero, il mancato rife- dell'originalità creativa riconoscibile, sebbene, come questa
rimento della sentenza impugnata a tale deduzione, nonché corte ha già ritenuto, il concetto giuridico di creatività, cui fa
Fa
l'omessa indicazione, in questa sede, del luogo e del tempo riferimento l'art. 1 l. n. 633 del 1941, non coincida con quel-
dell'anteriore prospettazione, conducono alla declaratoria lo di creazione, originalità e novità assoluta, riferendosi, per
R
della sua inammissibilità, ai sensi dell'art. 366, 1° comma, n. converso, alla personale e individuale espressione di un'og-
6, c.p.c. (ex multis, Cass. 15 giugno 2016, n. 12288, Foro it., gettività appartenente alle categorie elencate, in via esempli-
Rep. 2016, voce Cassazione civile, n. 185; 15 luglio 2015, n. ficativa, nell'art. 1 citata legge, di modo che un'opera del-
14784, id., Rep. 2015, voce cit., n. 126), non senza doversi l'ingegno riceva protezione a condizione che sia riscontrabile
rilevare come sul punto, che non risulta essere stato prospet- in essa un atto creativo, seppur minimo (Cass. 28 novembre
tato adeguatamente al giudice del gravame, si sarebbe poi 2011, n. 25173, id., 2012, I, 74; 12 marzo 2004, n. 5089, id.,
formato il giudicato interno. 2004, I, 2441).
2.2. - Quanto al danno non patrimoniale, va anzitutto di- Inoltre, non si tutela l'idea in sé, ma la forma della sua
sattesa la tesi della presunta mutatio libelli, allorché l'attrice espressione, ovvero della sua soggettività, di modo che la
in primo grado, che aveva in citazione richiesto il risarci- stessa idea può essere alla base di diverse opere che sono o
mento dei «danni patrimoniali» e «non patrimoniali» patiti, possono essere diverse per la creatività soggettiva che cia-
provvide a precisare nella memoria di cui all'art. 183 c.p.c. scuno degli autori spende e che, in quanto tale, rileva ai fini
trattarsi, quanto ai secondi, della lesione non al diritto morale della protezione (Cass. 28 novembre 2011, n. 25173, cit.).
del pittore ex art. 20 l. n. 633 del 1941, ma del diritto spet- Non si parla, dunque, di plagio con riguardo all'idea su cui
tante a titolo originario alla fondazione e, precisamente, del l'opera si fonda, non proteggendo la disciplina sul diritto
diritto alla propria identità personale ed alla «immagine», d'autore l'idea in sé (ottenibile anche fortuitamente, come
quale ente collettivo, per statuto preposto alla protezione e autonomo risultato dell'attività intellettuale di soggetti diver-
promozione della figura, della memoria e dell'opera di Emi- si e indipendenti), trovando invece esso il presupposto nel-
lio Vedova. l'identità di «espressione», intesa come forma attraverso la
È noto, infatti, che la persona giuridica e l'ente collettivo quale si estrinseca il contenuto del prodotto intellettuale, me-
in genere ha titolo al risarcimento del danno non patrimonia- ritevole di tutela allorché rivesta il carattere dell'originalità e
le qualora l'altrui condotta ne leda i diritti della personalità, della personalità: le idee per sé stesse non ricevono protezio-
compatibili con l'assenza di fisicità e costituzionalmente ne nel nostro ordinamento, ma è necessario che sia identico il
protetti, che identificano il soggetto dell'ordinamento o ne modo in cui sono realizzate e cioè la forma esterna di rappre-
individuano la dimensione nel contesto sociale, quali sono i sentazione.
diritti alla reputazione e all'identità, determinando una dimi- Per quanto riguarda l'opera plagiaria, dall'altro lato, se-
nuzione della considerazione e della stima di cui il soggetto condo criteri giocoforza più complessi, si ritiene che:
gode nell'ambito sociale ed economico di appartenenza (cfr., — perché essa sia tale deve, in sintesi, essere priva di un
ex multis, Cass. 1° ottobre 2013, n. 22396, id., Rep. 2013, c.d. scarto semantico, idoneo a conferirle rispetto all'altra un
voce Danni civili, n. 188; 22 marzo 2012, n. 4542, ibid., n. proprio e diverso significato artistico, in quanto abbia dal-
187; 9 maggio 2011, n. 10125, id., Rep. 2011, voce Profes- l'opera plagiata mutuato il c.d. nucleo individualizzante o
sioni intellettuali, n. 173; 4 giugno 2007, n. 12929, id., Rep. creativo (cfr. Cass. 19 febbraio 2015, n. 3340, id., 2015, I,
2007, voce Danni civili, nn. 275, 382). Dunque, se la tutela 2031); in sostanza, è necessario che l'autore del plagio si sia
dell'opera di un artista costituisce il compito istituzionale di appropriato degli elementi creativi dell'opera altrui, rical-
una fondazione, ciò non può non estendersi all'azione giudi- cando in modo pedissequo quanto da altri ideato ed espresso
ziale a salvaguardia di essa. in forma determinata e identificabile; al contrario, è esclusa
IL FORO ITALIANO — 2018.
861 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 862
la sussistenza del plagio, allorché la nuova opera si fondi sì In tal modo, la corte del merito si è pienamente attenuta ai
sulla stessa idea ispiratrice, ma si differenzi negli elementi su esposti principî, focalizzandosi sulle caratteristiche essen-
essenziali che ne caratterizzano la forma espressiva; ziali delle opere ed operandone una valutazione complessiva,
— la verifica va operata sulla base del riscontro delle dif- pur dopo l'analisi del dettaglio, e, infine, evidenziandone
formità dalle caratteristiche essenziali, mentre non sono suf- elementi tutt’affatto che generici, anzi precisi e significativi,
ficienti originalità di mero dettaglio dell'opera plagiaria proprio per il tipo di corrente artistica imitata.
(Cass. 15 giugno 2012, n. 9854, id., Rep. 2012, voce Diritti 4. - Il terzo motivo è infondato.
d'autore, n. 112; 28 novembre 2011, n. 25173, cit.; 27 otto- La corte del merito ha applicato il condivisibile principio
bre 2005, n. 20925, id., Rep. 2006, I, 2080; 10 marzo 1994, secondo cui, in ipotesi di violazione dei diritti morali e pa-
n. 2345, id., 1994, I, 2415; 10 maggio 1993, n. 5346, id., trimoniali d'autore, sono solidalmente responsabili tra loro
a
Rep. 1994, voce cit., n. 256): dunque, non sussiste il plagio tutti i soggetti che hanno dato un contributo rilevante all'ille-
to
qualora due opere, pur avendo in comune il c.d. spunto o cito, ai sensi dell'art. 2055 c.c., ivi compreso, dunque, oltre
en
motivo ispiratore, differiscano quanto agli ulteriori elementi all'autore materiale del plagio, anche il soggetto che abbia
caratterizzanti ed essenziali, permanendo viceversa il plagio commercializzato le opere nell'ambito della propria attività
am
anche quando esso sia «camuffato» (o «mascherato») me- imprenditoriale: nella specie, la galleria d'arte, che le abbia
diante varianti solo apparenti; esposte e vendute, sia in via diretta, sia mediante il veicolo
on
— non rileva in sé la confondibilità tra due opere, alla della c.d. televendita.
stregua del giudizio d'impressione utilizzato in tema di segni Ha aggiunto la corte del merito che proprio quest'ultimo
O
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distintivi dell'impresa, ma la riproduzione illecita di un'ope- strumento palesava una particolare idoneità lesiva, attesa la
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ra da parte dell'altra (Cass. 15 giugno 2012, n. 9854, cit.; 27 diffusione che permette nella distribuzione dell'opera plagia-
SI
ottobre 2005, n. 20925, cit.); ria.
IO in
— il giudizio deve seguire una valutazione complessiva e Accertata, dunque, l'esistenza oggettiva del plagio, in ra-
AS
sintetica, non analitica, incentrata sull'esame comparativo gione dell'appropriazione degli elementi essenziali del-
so
degli elementi essenziali delle opere da confrontare, doven- l'altrui opera pittorica e creativa, in presenza di determinanti
ed indubbi elementi di identità, non è viziata da errore di di-
es
gittimità (Cass. 27 ottobre 2005, n. 20925, cit.): il giudizio no da parte del gallerista, quanto meno a titolo di colpa, do-
vendo egli rispondere in solido con l'autore delle opere pla-
D
gola mediante espletamento di una consulenza tecnica, dal go del risarcimento del danno cagionato.
Tutt’altro, dunque, che un'imputazione non consentita di
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di legittimità, delle valutazioni e degli apprezzamenti di me- responsabilità oggettiva, ma accertamento compiuto di una
O sci
LO
rito è inammissibile (cfr. Cass. 26 maggio 2016, n. 10937, in responsabilità colpevole per l'inadempimento ai doveri di di-
ligenza gravanti sul gallerista d'arte, in ragione della natura
motivazione, id., 2016, I, 2409).
Fa
dell'attività esercitata.
Ciò posto, la sentenza impugnata si sottrae a tutte le criti-
Questa corte ha già ritenuto, in diversa fattispecie, che la
che avanzate.
R
plagio, avviene da parte del giudice facendo uso del «potere- voce Diritti politici e civili, n. 187; 4 giugno 2007, n. 12929, id.,
dovere di commisurarlo, nell'apprezzamento delle circostan- Rep. 2007, voce Danni civili, n. 275; 26 giugno 2007, n. 14766,
ze del caso concreto, al beneficio tratto dall'attività vietata, ibid., n. 284.
che assurge ad utile criterio di riferimento del lucro cessante, Nel caso di specie, pertanto, la Suprema corte ha potuto con-
segnatamente quando esso sia correlato al profitto del dan- fermare la piena legittimazione della fondazione Vedova, pre-
neggiante, nel senso che questi abbia sfruttato a proprio fa- posta alla tutela dell'opera e dell'immagine del maestro scom-
vore occasioni di guadagno di pertinenza del danneggiato, parso, al risarcimento del danno non patrimoniale conseguito al-
sottraendole al medesimo» (Cass. 29 maggio 2015, n. 11225, la sua reputazione (vi è al riguardo una distinzione rispetto al
id., Rep. 2016, voce Diritti d'autore, n. 141). danno all'immagine) dalla circolazione in commercio di opere
Essa ha altresì precisato che si trattò di liquidazione del plagiarie di quelle del maestro medesimo.
a
danno patrimoniale secondo criteri equitativi, sulla base ap-
II. - La Cassazione — cfr. la massima 2 — conduce poi una
to
punto della considerazione del vantaggio conseguito dagli
autori dell'illecito. sintesi dei criteri giurisprudenziali in tema di accertamento del
en
plagio delle opere d'arte (o meglio, di plagio tout court).
Del resto, proprio quando, come nella specie, tra prodotto
Merita rimarcare che la sentenza in rassegna esclude che pos-
am
originale e prodotto plagiario sussista una notevole differen-
sano adottarsi criteri diversi, per l'accertamento del plagio, con
za di prezzo, tale da non consentire di ritenere con necessaria riferimento a correnti dell'arte contemporanea (nella specie, si
certezza che il numero di prodotti venduti corrisponda ad un
on
sarebbe trattato della c.d. arte informale).
identico numero di prodotti originali non venduti, il danno Peraltro recenti casi giurisprudenziali hanno evidenziato al-
O
M abb
patrimoniale risarcibile può essere individuato tenendo quan- meno l'inadeguatezza di taluni di tali criteri, cfr., per una rico-
M
tomeno conto degli utili realizzati. struzione, CASABURI, Originalità, creatività, elaborazione crea-
Ne consegue che l'affermazione della corte del merito, se-
SI
tiva e plagio: profili evolutivi (specie in riferimento alla prova
IO in
condo cui, in tal caso, il danno non va provato, costituisce un dell'arte contemporanea) (nota a Trib. Roma 15 maggio 2017),
AS
argomento ad abundantiam, irrilevante nell'economia della id., 2017, I, 3779.
so
decisione ed avverso il quale il motivo si palesa dunque Cfr. anche, per ulteriori profili (sempre con riferimento ad
inammissibile. azione — non risarcitoria — di ente preposto alla tutela del-
es
La doglianza relativa alla quantificazione del danno sulla l'opera di un artista scomparso), Cass. 30 novembre 2017, n.
base di un esame solo limitato di talune delle opere è, d'altro
nc
tando prima proposta, né il luogo ed il tempo della pregressa III. - Infine la Suprema corte afferma la responsabilità risarci-
U
deduzione; onde, per lo stesso motivo, neppure può integrare toria, in solido (ex art. 2055 c.c.) con l'autore, del gallerista, che
LA
IO olo
la fattispecie di cui all'art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c., sotto ha commercializzato (nella specie, con un mezzo particolarmen-
il profilo del fatto decisivo oggetto di discussione tra le parti. te diffuso, la televendita) le opere plagiarie; si tratta di una re-
C
Infine, la deduzione concernente il ridotto valore delle sponsabilità non oggettiva, ma per colpa, per violazione del do-
c
rileva ai fini della quantificazione del danno, che appunto dal (la corte richiama, a fondamento di tale dovere, l'art. 64 cod.
beni culturali).
Fa
In caso di revoca senza giusta causa dell'amministratore di b) ha ritenuto tardivamente dedotti, e comunque non pro-
società per azioni, alla responsabilità contrattuale della vati, ulteriori danni.
società per il lucro cessante per i compensi residui non In particolare, ha affermato che non è stata data la prova
percepiti, derivante dal fatto stesso del recesso dal rappor- del danno all'«immagine», avendo l'attore quantificato il
to di amministrazione, può aggiungersi sia la responsabili- pregiudizio subìto in modo apodittico, nell'atto di citazione,
tà, sempre di natura contrattuale, per la violazione delle nella misura di euro 7.695.924,48, senza indicazione dei pa-
regole di buona fede e correttezza, sia la responsabilità rametri di riferimento, mentre solo nella comparsa conclu-
extracontrattuale della società, o di soggetti in concorso sionale in primo grado egli ha genericamente dedotto di non
con essa, solo in presenza di condotte che costituiscano un avere ricevuto ulteriori incarichi manageriali, limitandosi a
quid pluris diverso dalla revoca in sé, come quando le ra- sostenere di non potere fornire la prova del «fatto negativo»;
a
gioni poste a base dalla revoca, anziché essere semplice- soltanto nell'atto di appello e nell'atto di riassunzione nel
to
mente insussistenti o inidonee a fondare il potere di reces- giudizio di rinvio egli ha introdotto ulteriori allegazioni,
so, oppure le concrete modalità della cessazione del rap-
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menzionando il curriculum pregresso e le non soddisfacenti
porto, connotate da colpa o dolo, siano tali da ledere un attività in seguito reperite; unicamente in tale ultima sede ha
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diritto della persona (come onore e reputazione, con le prodotto complessi conteggi sui livelli remunerativi del set-
eventuali conseguenti ricadute patrimoniali) distinto dal tore, però contestati dalla controparte; infine, egli ha conclu-
diritto dell'amministratore alla prosecuzione della carica
on
so in appello chiedendo la minor somma di euro 4.115.647
fino alla sua naturale scadenza. (3) per il danno all'immagine e di euro 1.000.000 per il danno
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alla vita di relazione.
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Premesso che grava sull'amministratore, secondo i criteri
Fatti di causa. — Con sentenza del 26 febbraio 2016, la
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generali di cui agli art. 1223 e 2697 c.c., l'onere di provare il
IO in
Corte d'appello di Roma, decidendo in sede di rinvio, in ri- nesso causale tra la revoca e il danno all'immagine, con per-
AS
forma della sentenza del Tribunale di Roma ha condannato dita di chance e danno non patrimoniale alla vita di relazio-
so
Enav s.p.a. al pagamento, in favore di Giulio Spano, della ne, la corte ha ritenuto non raggiunta la prova anche alla luce
somma di euro 185.924,48, oltre alla rivalutazione ed agli in- delle ragioni della revoca, espresse nella deliberazione as-
es
teressi legali sugli importi annualmente rivalutati, a partire sembleare, in cui non è parola di inadempimenti o di condot-
nc
dalle singole scadenze dal 31 marzo 2002 al 31 dicembre te illegittime dell'amministratore. Infine, ha affermato che lo
2003, quali compensi non percepiti, a titolo di risarcimento Spano non ha supportato le proprie affermazioni con riscon-
D
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del danno per la revoca senza giusta causa dalla carica di tri oggettivi, né dimostrato di avere proposto domande per
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presidente del consiglio di amministrazione della società, de- incarichi nello stesso settore o in altri settori omogenei.
LA
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liberata dall'assemblea il 9 marzo 2002. Avverso questa sentenza viene proposto nuovamente ri-
La corte del merito ha preso le mosse dalla sentenza di le- corso per cassazione da Giulio Spano, affidato a quattro mo-
C
c
2014, voce Società, n. 481), la quale, cassando con rinvio la Resiste l'intimata con controricorso, proponendo altresì ri-
precedente decisione della corte territoriale, confermativa di corso incidentale sulla base di due motivi, cui resiste contro-
Fa
quella di primo grado di rigetto della domanda, aveva ribadi- parte con proprio controricorso.
to il principio secondo cui, in ipotesi di cessazione del consi- L'Enav s.p.a. ha depositato la memoria di cui all'art. 378
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presunzioni l'unico possibile mezzo di prova in tali evenien- integranti inadempimento, provocate o no dall'amministra-
ze; inoltre, la corte ha mancato di distinguere tra i pregiudizi tore stesso, che però pregiudicano l'affidamento dei soci nel-
allegati dall'attore, di cui quello all'immagine è prodromico le sue attitudini e capacità: in una parola, il rapporto fiducia-
agli altri due, la perdita di chance e il danno esistenziale, es- rio tra le parti (cfr., in tal senso, Cass. 23 marzo 2017, n.
sendo chiaro che la revoca del consiglio di amministrazione, 7475, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile; 15 ot-
dopo i noti eventi occorsi nell'aeroporto di Linate, costituì tobre 2013, n. 23381, id., Rep. 2015, voce cit., n. 583; 14
un evidente segno di riprovazione del suo operato e di sfidu- maggio 2012, n. 7425, id., Rep. 2013, voce cit., n. 597; 5
cia da parte della società; né da un top manager può preten- agosto 2005, n. 16526, id., Rep. 2005, voce cit., n. 896; 7
dersi che egli provi di aver presentato, come un qualsiasi im- agosto 2004, n. 15322, id., Rep. 2004, voce cit., n. 1007; 21
piegato, domande di assunzione, per dimostrare il danno pa- novembre 1998, n. 11801, id., Rep. 1999, voce cit., n. 835;
a
tito. 22 giugno 1985, n. 3768, id., 1986, I, 1364).
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1.2. - Col primo motivo del ricorso incidentale, Enav s.p.a. Il legame di fiducia con la società, e, per essa, con i soci
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deduce la violazione dell'art. 183 c.p.c., perché la convenuta fonda infatti il rapporto di amministrazione, donde la giusta
sin dalla comparsa di risposta in primo grado aveva enuncia- causa è integrata da ogni fatto che sia idoneo a compromet-
am
to le ragioni della revoca del consiglio di amministrazione, terlo. Proprio l'ampiezza dei poteri attribuiti all'organo am-
che avevano riguardo alle dichiarazioni rese dal prof. Spano ministrativo presuppone, invero, un'alta intensità di tale fi-
on
innanzi alle commissioni parlamentari sulla ritenuta incapa- ducia: onde giocoforza è «più ampio lo spazio aperto ai fatti
cità dell'ente di garantire la sicurezza dei voli dopo il pas- idonei a scuoterla, e, conseguentemente, alla giustificatez-
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saggio al sistema Rvsm, all'affidamento dell'attività di ra- za», mentre la proporzionalità della revoca ai fatti imputati
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diomisure ad una joint venture costituita con una società ter- all'amministratore si risolve nella valutazione dell'idoneità
di questi ultimi a turbare il rapporto di fiducia (così, in tema
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za contro il disposto normativo, all'omessa vigilanza sulle
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attività aziendali, all'eccessiva dialettica interna al consiglio. di dirigente aziendale, Cass. 7 agosto 2004, n. 15322, cit.).
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La corte del merito, tuttavia, ha esaminato solo quest'ultima, Nonostante l'espressione tradizionale — la stessa degli
so
reputando fondata l'eccezione di inammissibile introduzione art. 2259 e 2476 c.c. — si tratta, peraltro, di un potere di re-
in giudizio delle altre ragioni, sebbene, invece, controparte cesso ex lege, ponendo fine ex nunc al rapporto giuridico sor-
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non avesse mai formulato l'eccezione di tardiva deduzione to dal contratto, non investendo invece l'atto di nomina. Ma,
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dei motivi di giusta causa di revoca, né tantomeno allegato essendo l'espressione radicata nel linguaggio del legislatore
l'invalidità della deliberazione assembleare per la mancata (v. art. 2319, 2364, 2373, 2° comma, 2390, 2° comma, 2393,
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enunciazione delle ragioni integranti la giusta causa: in tal 5° comma, 2449, 2456, 2487 c.c.; art. 104 bis, 105 d.leg. 24
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modo, la corte d'appello si è sostituita alla parte, introducen- febbraio 1998 n. 58; art. 21, 3° comma, d.leg. 19 agosto
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do tale motivo di invalidità della deliberazione, ben oltre il 2016 n. 175; ecc.), ad essa si continuerà a fare riferimento.
termine di decadenza di tre mesi, di cui all'art. 2377 c.c., né Il potere di revoca è concesso dalla legge con notevole
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trattandosi di deliberazione nulla ex art. 2379 c.c. Infine, è ampiezza, alla luce dell'essenziale funzione svolta dal-
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stato violato l'art. 183 c.p.c., nel testo all'epoca vigente, an-
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vertito dalla l. 14 maggio 2005 n. 80, quanto ai termini di sono la società (cfr. ora l'art. 2380 bis c.c.).
decadenza dalla facoltà di sollevare le eccezioni, mentre il Trattandosi di facoltà di recesso attribuita ex lege, la socie-
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rilievo d'ufficio, anche prima dell'entrata in vigore del nuo- tà gode sul punto di una forma di autotutela privata, non
vo art. 101, 2° comma, c.p.c., per giurisprudenza costante avendo essa, per sciogliere il rapporto gestorio pure in man-
avrebbe dovuto essere preceduto dalla fissazione di un ter- canza di espressa pattuizione ex art. 1373 c.c., necessità di
mine alle parti per instaurare il contraddittorio sul punto. E ricorrere al giudice, ma potendo senz’altro porre in essere la
la Cassazione, nella sentenza di rinvio del 2013, aveva ri- deliberazione ad effetto estintivo del rapporto di amministra-
chiesto l'analisi di tutte le ragioni dedotte da Enav s.p.a. da zione; in seconda battuta, il controllo sulla revoca spetta al
parte del giudice del rinvio. giudice, ai soli fini della liquidazione dell'eventuale risarci-
Con il secondo motivo, censura l'omesso esame di fatti mento. Il potere discende dall'esercizio dell'autonomia pri-
decisivi, consistenti nelle altre ragioni della revoca, dichiara- vata; tale esercizio è libero; il confine di questa libertà è nel-
te da Enav s.p.a., ma non prese in esame dalla corte d'appel- la giusta causa della revoca.
lo, che si è limitata ad esaminare la sola situazione di dialet- Al riguardo, può parlarsi «non già di un potere illimitato
tica interna. In particolare, il giudice del rinvio avrebbe do- dell'assemblea, ma di una facoltà discrezionale e controllata,
vuto considerare tutti i fatti già ravvisati dal giudice di primo che è limitata, ovviamente, non già in vista del conseguimen-
grado, ossia la constatata incapacità del consiglio d'ammini- to degli interessi e degli obiettivi societari ma solo in consi-
strazione di assicurare l'efficiente gestione col raggiungi- derazione del rispetto della posizione sociale ed economica
mento del delicatissimo scopo sociale, nonché la sussistenza, dell'amministratore di società. Ossia in ragione della dignità
tra i componenti del consiglio, e segnatamente tra presidente e del sacrificio economico imposto alle persone che rivesto-
ed amministratore delegato, di gravi dissidi interni e di un'e- no la carica amministrativa e che, in ragione dell'atto di re-
sasperata contrapposizione, tradottasi in una poco tempestiva voca, vedono sacrificata, in una misura più o meno ampia, la
ed impropria amministrazione della società, e, infine, l'ini- propria posizione» (Cass. 15 aprile 2016, n. 7587, in motiva-
doneità dell'organo collegiale ad assolvere al suo mandato zione, id., Rep. 2016, voce cit., n. 599).
ed attuare la vigilanza sui delegati. La facoltà di revocare a propria discrezione gli ammini-
2. - Giova dapprima considerare, per ragioni di priorità lo- stratori trova, pertanto, un limite nel presupposto della «giu-
gico-giuridica, i due motivi del ricorso incidentale, da esa- sta causa»: non, però, nel senso che questa sia condizione di
minare congiuntamente in quanto intimamente connessi. efficacia della deliberazione di revoca, la quale resta in ogni
Essi sono infondati. caso ferma e non caducabile (salvi eventuali vizi suoi pro-
2.1. - Occorre ricordare come, a norma dell'art. 2383, 3° pri), assumendo, invece, la giusta causa il più limitato ruolo
comma, c.c., l'assemblea può revocare gli amministratori «in di escludere in radice l'obbligo risarcitorio, altrimenti previ-
qualunque tempo», ossia durante tutta la durata del rapporto, sto a carico della società per il fatto stesso del recesso antici-
indipendentemente dagli esercizi stabiliti in origine per la ca- pato dal rapporto prima della sua scadenza naturale, come
rica, con disposizione rimasta invariata dopo la riforma del stabilita all'atto della nomina.
diritto societario (nella specie, la deliberazione assembleare è Può dirsi che la responsabilità per i danni costituisca la tu-
anteriore). tela di tipo obbligatorio che la legge appresta per l'ammini-
La «giusta causa» di revoca è nozione distinta sia dal mero stratore revocato senza giusta causa, cui non spetta, invece,
«inadempimento», sia dalle «gravi irregolarità» di cui all'art. la tutela reale: sì da ricondurre la fattispecie alla medesima
2409 c.c.: essa riguarda circostanze sopravvenute, anche non ratio di altre, in cui il legislatore esclude l'azione caducato-
IL FORO ITALIANO — 2018.
869 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 870
ria della deliberazione (accanto alla decadenza dall'impugna- La questione è stata già esaminata da questa corte, che l'ha
zione tempestivamente eccepita dalla società, si pensi alla decisa in tal senso, affermando il condivisibile principio se-
mancanza della percentuale di azioni sufficiente ad impugna- condo cui l'indicazione delle ragioni nella delibera è imposta
re la delibera, alla titolarità di azioni prive del diritto di voto, dalla circostanza che la revoca è atto dell'assemblea ed in
alla vendita della partecipazione in corso di causa, alla sana- seno ad essa le ragioni della revoca trovano la loro pondera-
toria della nullità ex art. 2379 bis, 1° e 2° comma, c.c. e 2379 zione e valutazione (Cass. 12 settembre 2008, n. 23557, id.,
ter, all'iscrizione nel registro delle imprese dell'atto di tra- Rep. 2009, voce cit., n. 718); v. pure, in tema di esclusione
sformazione, fusione o scissione, all'approvazione del bilan- del socio da società personale, Cass. 16 giugno 1989, n.
cio relativo all'esercizio successivo ex art. 2434 bis c.c., e 2887, id., Rep. 1989, voce cit., n. 754).
così via). In conclusione, occorre l'enunciazione esplicita a verbale
a
In tali casi, è precluso l'annullamento o la declaratoria di in ordine alle ragioni di revoca, che devono presentare i ca-
to
nullità della deliberazione — in una parola, la sua caduca- ratteri di effettività ed essere ivi riportate in modo adeguata-
en
zione — che, dunque, permane nel mondo giuridico e produ- mente specifico; mentre la deduzione in sede giudiziaria di
ce per intero i suoi effetti: nella specie, l'estinzione del rap- ragioni ulteriori non è ammessa, restando esse ormai quelle
am
porto di amministrazione. La deliberazione di revoca non indicate nella deliberazione.
viene posta in discussione, tutto risolvendosi sul piano pa- 2.3. - Ma se, in ipotesi di controversia, le ragioni enunciate
on
trimoniale, la continuità della vita sociale fondando le esi- nella deliberazione di revoca sono le sole che possono e deb-
genze di certezza e di stabilità degli atti; a tale ratio — co- bono essere allegate e provate dalla società, la quale non può
O
M abb
mune alle fattispecie ricordate — si aggiunge qui l'intento di dedurne (o lo farà in modo irrilevante) ulteriori o diverse, ne
M
presidiare la volontà assembleare che, come è libera di sce- deriva che alla società compete la posizione di attore sostan-
gliere i gestori, così deve poterli revocare in ogni tempo,
SI
ziale in giudizio.
IO in
qualunque sia il motivo di quella scelta. Si pensi al caso similare dell'esclusione del socio, di cui
AS
2.2. - Con riguardo all'esigenza di illustrare la giusta cau- all'art. 2287 c.c. (ma anche art. 2473 bis, 2533 c.c.), dove,
so
sa, dunque, la deliberazione di revoca dovrà esporre le ragio- nel c.d. giudizio di opposizione all'esclusione (lì, con tutela
ni che la giustificano. reale), la situazione sostanziale di attore è in capo alla socie-
es
È noto come, nel diritto societario, costituiscano un nume- tà, sebbene questa sia convenuta in senso formale. Ciò vuol
nc
ro limitato le deliberazioni degli organi sociali soggette per dire che la società, nel giudizio di opposizione, è onerata di
legge all'obbligo di motivazione (cfr. art. 2391, 2391 bis, provare i fatti costitutivi della fattispecie di esclusione, come
D
co
2441, 5° comma, 2497 ter c.c.), restando di regola i soci libe- previsti dalla legge o dall'atto costitutivo.
U
ri di determinarsi senza necessariamente esternare le ragioni Analogamente, quando l'amministratore revocato agisce
LA
IO olo
bano essere motivate per esplicito dettato normativo, altre zione sostanziale di attore spetta alla società, onerata della
O sci
LO
possono essere individuate in via interpretativa. prova della giusta causa di revoca, secondo i caratteri avanti
Tra di esse vi sono appunto, sia pure con connotati fra loro indicati, mentre l'amministratore è il convenuto sostanziale.
Fa
parzialmente diversi, le deliberazioni di interruzione del rap- La giusta causa è fatto costitutivo della facoltà della socie-
porto sociale (art. 2287, 2473 bis, 2533 c.c.), gestorio (art. tà di recedere senza conseguenze risarcitorie; di contro, la
R
2259, 2383, 2409 duodecies c.c.) o sindacale (art. 2400 c.c.), deduzione secondo cui la deliberazione non reca le ragioni
dove la necessità di verificare la sussistenza della giusta cau- (idonee ed enunciate a verbale) integranti giusta causa di re-
sa, o della fattispecie statutaria, impone di motivare la deli- voca costituisce una mera difesa, quale negazione della sus-
berazione al momento in cui essa viene assunta. sistenza del fatto costitutivo predetto.
Pertanto, se è vero che il legislatore ha previsto un potere Quale fatto costitutivo del diritto della società, nei termini
di recesso ex lege in capo alla società, tanto che la giusta illustrati, il giudice dunque valuta se esista o no la giusta
causa non si pone come requisito di efficacia dell'atto, la causa, in seguito alla stessa domanda attorea: la relativa alle-
condizione della sussistenza di ragioni integranti la medesi- gazione da parte dell'amministratore ha lo scopo di sollecita-
ma è, tuttavia, da verificare per impedire la nascita del diritto re l'attenzione del giudice sull'assenza di un requisito intrin-
al risarcimento del danno. seco della legittimità dell'operato assembleare. L'assenza di
Secondo alcuni, peraltro, la mancata esplicitazione a ver- ragioni integranti la giusta causa non è, pertanto, l'oggetto di
bale delle ragioni della revoca, che potrebbero allora rimane- un'eccezione in senso stretto, ma contestazione del fatto co-
re inespresse, non ne impedirebbe la successiva enunciazio- stitutivo della domanda: com’è noto, ove un elemento integri
ne, ad opera della società, nel corso del giudizio risarcitorio un fatto costitutivo del diritto vantato (profilo sostanziale),
intrapreso dall'amministratore revocato: sempre che, tutta- l'onere dell'allegazione e della prova è in capo a chi lo fa va-
via, sul piano sostanziale preesistessero alla revoca, che ab- lere e la controparte potrà opporvi anche solo una mera dife-
biano storicamente concorso a fondare (mentre altri reputano sa (profilo processuale).
debba tenersi conto anche delle ragioni sopravvenute: ma se Si può dire che, in sostanza, il giudice non può accogliere
queste possano integrare la giusta causa, magari mediante domande che risultino dagli atti infondate (è la logica della
una successiva deliberazione che rinnovi la prima, non è «eccezionalità delle eccezioni in senso stretto»), come porta-
questione di cui sia dato occuparsi in questa sede, essendo to della stessa funzione giurisdizionale. Il giudice del merito,
estranea al thema decidendum). In tal caso, tutto si ridurreb- adìto dall'amministratore per il risarcimento del danno per
be al profilo dell'onere probatorio in giudizio: posto che ben assenza di una giusta causa di revoca, è tenuto alla valuta-
più complesso ed impegnativo è provare l'esistenza di moti- zione della sussistenza di fatti addebitati all'amministratore,
vi, pure effettivi, non espressamente indicati nel verbale as- addotti dall'assemblea come giusta causa per la cessazione
sembleare, laddove la consacrazione all'interno del medesi- del rapporto (per tali concetti, v., tra le altre, Cass. 1° set-
mo costituisce un'indubbia agevolazione probatoria. tembre 2015, n. 17385, id., Rep. 2015, voce Procedimento
È, tuttavia, preferibile ritenere che le ragioni della revoca civile, n. 283; ord. 31 maggio 2016, n. 11223, id., Rep. 2016,
debbano essere enunciate espressamente nella deliberazione, voce Tributi in genere, n. 1522; ord. 1° settembre 2016, n.
e non restare meramente implicite, senza dunque facoltà di 17461, ibid., voce Invalidi civili e di guerra, n. 13).
integrazione in sede giudiziale. 2.4. - Circa l'ambito, al riguardo, del sindacato di legitti-
Argomenti relativi alla celerità dell'agire societario, effi- mità, questa corte ha già precisato (da ultimo, Cass. 10 no-
cienza imprenditoriale, certezza delle situazioni giuridiche, vembre 2015, n. 22950, in motivazione, ibid., voce Contratto
deflazione del contenzioso, buona fede nei rapporti societari in genere, n. 301) come il giudizio circa i fatti integranti le
e (pur relativo) formalismo degli atti societari inducono a ta- clausole generali o i concetti indeterminati è riservato al giu-
le conclusione. dice del merito solo ove esso appartenga alla specifica singo-
IL FORO ITALIANO — 2018.
871 PARTE PRIMA 872
larità del caso concreto, come tale destinato a restare ivi con- valutare anche gli argomenti giustificativi della revoca non
finato: ma se, invece, la fattispecie concreta sia idonea a fun- espressi nella deliberazione.
gere da modello generale di comportamento in una serie in- 3. - I primi tre motivi del ricorso principale sono inammis-
determinata di casi analoghi, là si ravvisa allora un giudizio sibili, per difetto di autosufficienza.
di diritto e la necessità dell'intervento nomofilattico della La corte d'appello ha ritenuto che tardivamente siano state
Cassazione, al fine di garantire la prevedibilità delle future dall'attore allegate voci di danno diverse dalla perdita dei
decisioni, posto che si tratta d'integrare il contenuto della compensi, quali il danno alla immagine (rectius, reputazione
norma indeterminata o della clausola generale predetta. Trat- professionale), da perdita di chance e il danno esistenziale, i
tasi di giudizio di diritto, controllabile ai sensi dell'art. 360, cui fatti costitutivi non erano dedotti nell'atto introduttivo,
1° comma, n. 3, c.p.c. né furono tempestivamente specificati nel prosieguo.
a
Che la sussunzione della fattispecie concreta sotto l'astrat- Risponde invero a principio consolidato che l'esercizio del
to
to ed ancorché indeterminato paradigma legislativo, per lo potere di diretto esame degli atti del giudizio di merito, rico-
en
più richiedente un giudizio di valore, operata dal giudice di nosciuto al giudice di legittimità ove sia denunciato un error
merito, possa essere sottoposta al sindacato di questa corte di in procedendo, presuppone che la parte, nel rispetto del prin-
am
legittimità è affermato da molte pronunce: così, fra le altre, cipio di autosufficienza, riporti, nel ricorso stesso, gli ele-
proprio in tema di licenziamento «per giusta causa» l'opera- menti ed i riferimenti atti ad individuare, nei suoi termini
on
zione valutativa compiuta dal giudice di merito nel- esatti e non genericamente, il vizio processuale, onde con-
l'applicare la clausola generale dell'art. 2119 c.c. non sfugge sentire alla corte di effettuare, senza compiere generali veri-
O
M abb
ad una verifica di legittimità (Cass. 9 luglio 2015, n. 14324, fiche degli atti, il controllo del corretto svolgersi dell'iter
M
ibid., voce Lavoro (rapporto), n. 976; 13 agosto 2008, n. processuale (fra le altre, Cass. 8 giugno 2016, n. 11738, id.,
SI
21575, id., Rep. 2009, voce cit., n. 1505; 14 marzo 2013, n. Rep. 2016, voce Cassazione civile, n. 169; 30 settembre
6501, id., 2013, I, 1455). IO in 2015, n. 19410, id., Rep. 2015, voce cit., n. 122; 10 novem-
AS
In conclusione, per quanto riguarda il giudizio di sussi- bre 2011, n. 23420, id., Rep. 2011, voce cit., n. 106): adem-
so
stenza della giusta causa di revoca dell'amministratore, fer- pimento nella specie non assolto.
4. - Il quarto motivo del ricorso principale censura le ar-
es
sussunzione della singola ragione di revoca nell'ambito della negato che sia stata raggiunta la prova di un ulteriore danno
D
diritto.
2.5. - Nella specie, le ragioni della revoca furono enuncia- va la pretesa di voci di danno diverse dalla mancata perce-
LA
IO olo
te nella deliberazione, come afferma la sentenza e come ri- zione dei compensi sino a fine mandato, ha affermato che —
in ogni caso — esse sono rimaste sfornite di prova: in parti-
C
genze di autorganizzazione della struttura dell'organo gesto- colare, osservando che la deliberazione di revoca non indica
O sci
LO
rio ed i dissidi disfunzionali verificatisi all'interno del consi- nessun inadempimento commesso dall'amministratore, onde
glio di amministrazione. manca un discredito; che non è provato il nesso causale tra
Fa
La prima, costituente un motivo di natura oggettiva non l'assunzione della deliberazione assembleare e la dedotta
pertinente alla condotta dell'amministratore, è stata reputata mancanza di altre idonee opportunità di impiego professiona-
R
estranea alla nozione di giusta causa ex art. 2383 c.c. da le; che non è stato dimostrato come lo Spano si attivò propo-
nendo domande per reperire altri incarichi dopo la sua revo-
Cass. n. 21342 del 2013 (id., Rep. 2014, voce Società, n.
ca.
481), con effetto vincolante nel presente giudizio, a norma
dell'art. 384, 2° comma, c.p.c.; la seconda, più direttamente In sostanza, la corte d'appello non ha ravvisato anzitutto
pertinente alla condotta degli amministratori, per il dictum nessun elemento da cui desumere che la revoca fu disposta
con modalità tali da ledere la personalità dell'amministratore
della decisione ora ricordata avrebbe dovuto essere valutata,
revocato, avendo accertato che la deliberazione assembleare
nella sua congruenza al fine di integrare la giusta causa di
enunciava ragioni della revoca estranee a fatti integranti
revoca, dal giudice del rinvio. condotte inadempienti o illegittime dell'amministratore,
Né ha pregio l'assunto della ricorrente incidentale, secon- mentre deve «escludersi l'esistenza di tale nesso di causa per
do cui detta sentenza di legittimità avrebbe ormai demandato il tenore stesso delle motivazioni della revoca riportate nella
al giudice di rinvio di esaminare tutte le ragioni di revoca, delibera assembleare, non essendo stati contestati né ina-
sebbene addotte dalla società solo in corso di causa o ravvi- dempimenti né condotte illegittime a Spano». La revoca, se-
sate dal tribunale: non questo è il portato della sentenza stes- condo la sentenza impugnata, fu determinata e motivata con
sa, la quale si limitò a giudicare inammissibile, in quanto re- l'esigenza di riorganizzare la struttura dell'organo gestorio e
lativo a questione rimasta assorbita nel giudizio di appello, il di superare l'eccessiva dialettica interna a quello collegiale;
motivo concernente la sussistenza della causa soggettiva di mentre nella deliberazione neppure furono prospettati e con-
revoca per lesione del rapporto fiduciario tra le parti, che testati inadempimenti da parte dello Spano ai doveri della ca-
avrebbe dovuto essere riesaminata in sede di rinvio. rica.
Ciò appunto è quanto ha fatto la sentenza impugnata: la Se quindi, da un lato, le ragioni addotte dalla società non
quale ha giudicato la dialettica interna «circostanza del tutto integravano una giusta causa di revoca, dall'altro lato però, e
generica, non specificamente riferita alla sua persona ed as- proprio per tale motivo, esse neppure sono state reputate su-
solutamente priva di elementi che possano far ritenere mina- scettibili di ledere la reputazione ed il prestigio professionale
to il patto di fiducia». L'esistenza di gravi dissidi nell'ambito del ricorrente.
consiliare, in particolare tra presidente ed amministratore de- In secondo luogo, la corte ha negato sia stato raggiunta la
legato, e la loro esasperata contrapposizione, con conseguen- prova del nesso causale tra la revoca e il danno lamentato.
te intempestiva ed impropria amministrazione dell'ente — 4.2. - Il motivo è inammissibile, per essere esso rivolto
ossia, la seconda ragione enunciata nella deliberazione —, avverso una parte della motivazione che è priva di effetti
non è stata dunque ritenuta dalla sentenza impugnata integra- giuridici.
re giusta causa di revoca. Invero, qualora il giudice che, come nella specie, abbia ri-
Tale accertamento non è stato validamente contrastato dal- tenuto inammissibile una domanda, o un capo di essa, o un
la ricorrente incidentale, la quale non ha speso neppure una singolo motivo di gravame, così spogliandosi della potestas
parola per affermare che, viceversa, proprio la descritta con- iudicandi sul merito, proceda poi comunque all'esame di
dotta avrebbe dovuto ritenersi integrare la giusta causa ex quest'ultimo, è inammissibile, per difetto di interesse, il mo-
art. 2383 c.c., avendo invero concentrato i suoi motivi uni- tivo di impugnazione della sentenza da lui pronunciata che
camente sul dovere, a vario titolo, per il giudice del merito di ne contesti la motivazione, da considerarsi svolta ad abun-
IL FORO ITALIANO — 2018.
873 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 874
dantiam, su tale ultimo aspetto (e multis, Cass. 20 agosto al mero rapporto fiduciario tra le parti, e che, dall'altro lato,
2015, n. 17004, id., Rep. 2015, voce Impugnazioni civili, n. le modalità di esternazione di dette ragioni possono ben es-
19; 19 dicembre 2014, n. 27049, id., Rep. 2014, voce Senten- sere continenti e corrette, è possibile che, dalla revoca in
za civile, n. 23; sez. un. 30 ottobre 2013, n. 24469, id., Rep. questione, non discenda nessuna lesione alla reputazione ed
2013, voce Cassazione civile, n. 73; 28 novembre 2012, n. all'onore del revocato: questa dovrà, invece, essere provata
21110, id., 2013, I, 1224). di volta in volta, quale conseguenza diretta ed immediata
Peraltro, per la particolare importanza della questione, è della revoca, senza nessun automatismo nel senso che alla
opportuno procedere al fine della enunciazione del principio revoca dell'amministratore dalla carica segua sempre un
di diritto, a norma dell'art. 363 c.p.c. pregiudizio risarcibile alla sua reputazione, che non ne co-
4.3. - Ribadita, anzitutto, la regola secondo cui anche nelle stituisce affatto, come pretenderebbe il ricorrente, una con-
a
azioni di responsabilità contrattuale grava sull'attore la prova seguenza in re ipsa.
to
dell'elemento oggettivo della fattispecie, composto da con- Si tratta, infatti, di un pregiudizio che può essere ricollega-
en
dotta, danno e nesso causale tra i medesimi, solo l'elemento to alla revoca non per la mera mancanza di giusta causa, ma
soggettivo essendo oggetto di inversione dell'onere probato- solo in presenza di un quid pluris, diverso ed ulteriore, con-
am
rio ex art. 1218 c.c. (e plurimis, Cass. 1° marzo 2016, n. tenuto all'interno della deliberazione di revoca oppure al di
4014, id., Rep. 2016, Lavoro (rapporto), n. 921, in tema di fuori di essa, il quale palesi ad esempio un'attività ingiuriosa
on
procedure di selezione del personale per l'accesso a qualifica o diffamatoria, animata da colpa o da dolo, posta in essere
superiore; 8 gennaio 2016, n. 158, ibid., voce Cassazione ci- dalla società, lesiva del prestigio professionale dell'ammini-
O
M abb
vile, n. 178, in tema di mobbing), occorre ora operare alcune stratore nel contempo revocato.
M
precisazioni in tema di risarcimento del danno ex art. 2383 Del resto, una certa diffusione all'esterno della notizia
SI
c.c. concernente la revoca del consiglio di amministrazione d'una
IO in
La revoca anticipata senza giusta causa dell'ammini- società per azioni (specie se interamente partecipata dallo
AS
stratore dalla carica, mentre comporta il ristoro per la perdita Stato) è fisiologica e proporzionata con l'interesse della so-
so
dei residui compensi (ma anche ciò va delimitato, dovendosi cietà a provvedervi, potendo ben attuarsi senza l'utilizzo di
pur sempre applicare le regole di cui agli art. 1223-1227 forme e modalità integranti lesione della dignità personale.
es
c.c.), non necessariamente produce tuttavia altro tipo di dan- Può darsi, dunque, che alla cessazione del rapporto gestorio
nc
no, neppure alla reputazione. non ne siano seguìti altri dello stesso tipo: e, però, questa de-
ve essere conseguenza ricollegabile non alla cessazione del
D
dell'incarico di amministratore, il danno consiste «nel lucro rapporto in sé, ma alle modalità concretamente lesive della
U
cessante, e cioè nel compenso non percepito per il periodo in reputazione che si possano individuare nella revoca o in fatti
LA
IO olo
cui l'amministratore avrebbe conservato il suo ufficio, se non illeciti distinti ed ulteriori posti in essere dalla società (anche
fosse intervenuta la revoca», in riferimento a questa voce di in concorso con altri soggetti).
C
c
danno non sussistendo inoltre ragione di ricorrere alla liqui- In conclusione, si deve affermare il seguente principio di
O sci
diritto:
LO
consistenti nel lucro cessante, ma di tali danni deve offrire ria, alla responsabilità contrattuale ex art. 2383 c.c. relativa
puntuale allegazione e prova (Cass. 12 settembre 2008, n. al lucro cessante per i compensi residui non percepiti, deri-
R
23557, id., 2009, I, 1525). vante dal fatto stesso del recesso senza giusta causa dal rap-
Reputa il collegio che tale principio debba essere ora pre- porto di amministrazione, può aggiungersi la responsabilità,
cisato, nel senso che alla responsabilità contrattuale ex art. sempre di natura contrattuale, per la violazione delle regole
2383 c.c. per la lesione del diritto alla prosecuzione della ca- di buona fede e correttezza, oppure una responsabilità extra-
rica gestoria sino alla naturale scadenza, la quale sorge già contrattuale della società, o di soggetti in concorso con essa,
per il fatto che la deliberazione enunci ragioni inidonee a solo in presenza di condotte che costituiscano un quid pluris,
fondare il potere di legittimo recesso, può affiancarsi una re- diverso ed ulteriore, rispetto alla revoca in sé, come allorché
sponsabilità per i danni ulteriori, quando: a) i fatti enunciati le stesse ragioni esternate della revoca, in luogo che essere
nella deliberazione integrino specifica violazione delle rego- semplicemente insussistenti o inidonee a fondare il potere di
le di buona fede e correttezza, ad esempio siano fatti rivelati- recesso, oppure le concrete modalità della cessazione del
si diffamatori; oppure, in via concorrente, b) le concomitanti rapporto, connotate da colpa o dolo, siano tali da ledere un
e concrete modalità della cessazione del rapporto, esterne al- diritto della persona (come onore, reputazione, identità per-
la deliberazione, si palesino contra ius. sonale, con le eventuali conseguenti ricadute patrimoniali)
In tali casi, anche il pregiudizio ai diritti della persona distinto dal diritto dell'amministratore alla prosecuzione del-
(onore, reputazione, identità personale, con le eventuali rica- la carica sino alla sua naturale scadenza».
dute patrimoniali) diviene risarcibile. ————————
Occorre, tuttavia, un quid pluris, rispetto alla mera man-
canza di giusta causa. L'assenza di giusta causa di revoca (1) La sentenza ribadisce la linea interpretativa di Cass. 12
non comporta — di per sé ed automaticamente — la risarci- settembre 2008, n. 23557, Foro it., 2009, I, 1525 (cit. in moti-
bilità, in particolare, del danno alla reputazione o prestigio vazione), poi seguìta da App. Napoli 27 gennaio 2011, id., Rep.
professionale dell'amministratore revocato e delle ulteriori 2013, voce Società, n. 598 (e Società, 2013, 130, con nota di S.
conseguenze economiche, in termini di mancato guadagno, CASSANI, Revoca dell'amministratore per giusta causa ed
che se ne assumano derivate: a differenza della perdita del esplicitazione dei motivi nell'assemblea di revoca), e da Trib.
diritto al compenso per il periodo successivo alla revoca e Roma 24 luglio 2013, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 601
sino alla prevista scadenza del mandato (il quale può desu- (nonché Riv. dir. impresa, 2015, 91, con nota di G. MIGNONE,
mersi in via presuntiva, salvo che circostanze concrete non lo L'indennizzo dovuto all'amministratore e al liquidatore revo-
escludano), il preteso pregiudizio per la lesione della reputa- cati senza giusta causa, e Vita not., 2013, 1461, con nota di
M.L. COFANO, Questioni vecchie e nuove in tema di revoca
zione e per i mancati guadagni da discredito reputazionale
dell'amministratore e del liquidatore di società), e da Trib. Pe-
deve essere specificamente allegato e dimostrato come ulte- rugia 22 gennaio 2014, <http://pluris-cedam-utetgiuridica.it>,
riore conseguenza immediata e diretta della revoca (sebbene della quale segnala la coerenza con l'uguale soluzione interpre-
anche in via presuntiva), alla stregua soprattutto delle ragio- tativa data da Cass. 16 giugno 1989, n. 2887, cit. in motivazio-
ni, esplicitate nella deliberazione ed eventualmente diffuse in ne, Foro it., Rep. 1989, voce cit., n. 754 (e Società, 1989, 1149,
un dato ambiente economico, poste a suo fondamento. con nota di E. PROTETTÌ, Divieto di concorrenza del socio ac-
Dal momento che, da un lato, anche eventi diversi da comandatario) alla deliberazione di esclusione di un socio di
comportamenti imperiti o negligenti dell'amministratore società di persone, soluzione cui si raccordano le decisioni che
possono integrare la giusta causa di revoca, la quale attiene esigono che la comunicazione al socio della decisione di radia-
TALIANO —
IL FORO ITALIANO — 2018
2018.— 24.
875 PARTE PRIMA 876
zione specifichi le ragioni della deliberata espulsione (Trib. Giur. comm., 2014, II, 405, con nota di V. CALANDRA BUONAU-
Isernia 3 gennaio 2007, Foro it., Rep. 2008, voce cit., n. 867, e RA Mutamento del sistema di amministrazione e revoca «impli-
Società, 2008, 220, con nota di R. BERGAMO, Concorso tra re- cita» dell'amministratore), che si iscrive nella medesima con-
cesso ed esclusione del socio di s.n.c.; Trib. Milano 13 novem- troversia decisa con la sentenza che si riporta; 14 maggio 2012,
bre 1989, Foro it., Rep. 1992, voce cit., n. 717; Cass. 17 luglio n. 7425, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 597 (e Società, 2013,
1987, n. 6298, id, 1988, I, 1181), così come pure si è detto per 386, con nota di D. CARMINATI, Revoca degli amministratori
la deliberazione di esclusione del socio di cooperativa (Cass. 5 per giusta causa e validità della delibera di nomina di nuovi
dicembre 2016, n. 24795, id., Rep. 2016, voce Lavoro (rappor- amministratori); 5 agosto 2005, n. 16526, Foro it., Rep. 2005,
to), n. 1163; 16 novembre 2016, n. 23353, ibid., voce Coopera- voce cit., n. 896; 7 agosto 2004, n. 15322, id., Rep. 2004, voce
tiva, n. 39; Trib. Monza 5 luglio 2001, id., Rep. 2002, voce cit., n. 1007; 21 novembre 1998, n. 11801, id., Rep. 1999, voce
a
Edilizia popolare, n. 28, e Società, 2002, 891, con nota di L. cit., n. 835; 22 giugno 1985, n. 3768, id., 1986, I, 1364. Sul po-
INVERNIZZI, Delibera di esclusione da cooperativa del socio tere (che non può essere né escluso né limitato dallo statuto so-
to
assegnatario di immobile; Trib. Matera 18 gennaio 1999, Foro ciale: Trib. Milano 15 novembre 1999, id., Rep. 2000, voce cit.,
en
it., Rep. 2001, voce Cooperativa, n. 95; Trib. Genova 6 luglio n. 687; F. VASSALLI, sub art. 2383, in Commentario romano al
1992, id., Rep. 1993, voce cit., n. 80; Trib. Como 7 gennaio nuovo dir. soc. diretto da F. D'ALESSANDRO, Padova, 2011, II,
am
1988, id., Rep. 1988, voce Società, n. 739). 2, 47) dell'assemblea di decidere la revoca dell'amministratore,
Conforme la dottrina: v., ex novis, P.M. SANFILIPPO, Gli am- v., cit. in sentenza, la motivazione di Cass. 15 aprile 2016, n.
on
ministratori, in Diritto commerciale, III. Diritto delle società a 7587, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 599.
cura di M. CIAN, Torino, 2017, 479, nota 99. In ordine al potere del giudice della legittimità di sindacare la
O
M abb
Si ritiene che la regola dell'art. 2383, 3° comma, c.c. (espres- valutazione operata dal giudice del merito circa la sussistenza
M
samente ribadita per le società in accomandita per azioni dal- dei fatti addebitati all'amministratore che l'assemblea ha addot-
to come giusta causa di revoca, la sentenza si raccorda alla co-
SI
l'art. 2456 c.c.), per cui in assenza di giusta causa di revoca
IO in
all'amministratore di società per azioni revocato compete risar- stante giurisprudenza che afferma la controllabilità, ai sensi del-
AS
cimento del danno: l'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c., del giudizio di valore compiu-
so
a) si applichi, per analogia, al caso della deliberazione di re- to dal giudice territoriale, richiamandosi a decisioni — rese con
voca dell'amministratore delegato da parte del consiglio di am- riferimento a casi diversi da quello della revoca dell'ammi-
es
ministrazione: v. Cass. 15 aprile 2016, n. 7587, Foro it., Rep. nistratore di società — dove il principio è enunciato o applicato.
2016, voce cit., n. 599; Trib. Cuneo 13 marzo 2012, id., Rep. Si vedano, cit. dalla sentenza, le motivazioni di Cass. 1° settem-
nc
2013, voce cit., n. 604 (e Giur. comm., 2013, II, 157, con nota di bre 2016, n. 17461, ibid., voce Invalidi civili e di guerra, n. 13
D
M. SPIOTTA, Revoca delle deleghe gestorie: risvolti processua- (sul controllo della decisione che nega il diritto alla pensione
co
li); diversamente, Trib. Milano 16 ottobre 2006, Foro it., Rep. d'inabilità civile senza considerare i requisiti relativi alle condi-
LA
2007, voce cit., n. 643, e, in dottrina, L. DELLA TOMMASINA, sub zioni sanitarie e a quelle reddituali del richiedente); 31 maggio
IO olo
art. 2383, in Commentario del codice civile diretto da E. GA- 2016, n. 11223, ibid., voce Tributi in genere, n. 1522 (sull'o-
messa verifica della contestazione dei fatti costitutivi del credito
C
di D.U. SANTOSUOSSO, Torino, 2015, 152; tributario o delle censure del contribuente); 10 novembre 2015,
O sci
LO
b) operi anche per gli amministratori di società per azioni par- n. 22950, ibid., voce Contratto in genere, n. 305 (in ordine al
tecipate dallo Stato o da enti pubblici i cui statuti conferiscano giudizio di meritevolezza degli interessi perseguiti dal contratto
Fa
al socio pubblico la facoltà di nominare e revocare gli ammini- atipico ex art. 1322 c.c.); 1° settembre 2015, n. 17385, id., Rep.
stratori (art. 2449, 2° comma, c.c.): v. Cass. 1° dicembre 2016, 2015, voce Sardegna, n. 32 (il giudice del merito aveva trascu-
R
n. 24591, Foro it., 2017, I, 154, con osservazioni di R. RANUCCI rato di esaminare le particolari clausole di un contratto che si
(e Corriere giur., 2017, 635, con nota di E. GRIPPAUDO, Nomina raccordava a una normativa regionale); 14 marzo 2013, n. 6501,
o revoca di amministratori e sindaci di società in house: giuris- id., 2013, I, 1455 (e Lavoro e prev. oggi, 2013, 157, con nota di
dizione del giudice ordinario, e Società, 2017, 477, con nota di S. BINI, Denuncia di illeciti aziendali da parte del lavoratore ed
M. COPPOLA, Sulla natura privatistica degli atti di nomina e re- illegittimità del suo licenziamento: spunti di ragionamento sul-
voca di amministratori e sindaci di società a partecipazione l'essenza fiduciaria del rapporto di lavoro; Riv. it. dir. lav.,
pubblica); sul punto, R. RANUCCI, Gli amministratori delle so- 2013, II, 888, con nota di L. RATTI, Alla ricerca dei fondamenti
cietà a partecipazione pubblica, in Le società pubbliche a cura teorici del sindacato di legittimità sulla giusta causa di licen-
di F. FIMMANÒ-A. CATRICALÀ, Roma, 2016, 463; ziamento; Mass. giur. lav., 2014, 237, con nota di G. SIGILLÒ
c) sia derogabile dallo statuto: cfr. Orientamenti societari MASSARA, Il sindacato della Corte di cassazione sulle clausole
notai triveneto, massima H.C.10 in <www.notaitriveneto.it/ elastiche tra limiti legislativi ed esigenze di certezza del diritto),
massime-triveneto> («la disposizione dell'ultima parte del 3° e 9 luglio 2015, n. 14324, Foro it., Rep. 2016, voce Cassazione
comma dell'art. 2383 c.c. è derogabile, pertanto è legittima la civile, n. 109 (e Mass. giur. lav., 2017, 490, con nota di C. PI-
clausola statutaria che escluda il risarcimento dei danni arreca- SANI, Le tutele esclusivamente risarcitorie per le tardività del
ti agli amministratori revocati senza giusta causa. Tale clauso- licenziamento disciplinare), entrambe in tema di giusta causa di
la sarà opponibile esclusivamente agli amministratori nominati licenziamento del lavoratore e di proporzionalità della sanzione
successivamente alla sua adozione»); Arb. Rovigo 9 maggio disciplinare irrogatagli; 13 agosto 2008, n. 21575, Foro it., Rep.
2014, Foro it., Rep. 2015, voce cit., n. 605 (e Foro pad., 2015, 2009, voce Lavoro (rapporto), n. 1505 (circa il controllo della
I, 84, con nota di G. TOTI, L'amministratore può sempre esse- valutazione del giudice di merito nell'applicare clausole genera-
re revocato. Anche senza giusta causa e senza diritto al risar- li come quella dell'art. 2119 c.c., ai fini del licenziamento per
cimento del danno); Trib. Verona 24 aprile 1986, Foro it., giusta causa).
Rep. 1986, voce cit., n. 592; sul punto, M. HOUBEN, La revoca Esempi di giusta (o ingiusta) causa di revoca dell'ammini-
degli amministratori di società per azioni: legittimazione, giu- stratore in App. Milano 5 aprile 2016, id., Rep. 2016, voce So-
sta causa e risarcimento del danno, in Riv. dir. comm., 2015, cietà, n. 608 (e Società, 2016, 1252, con nota di A. ROSSI, Le
I, 655. società a partecipazione pubblica ancora a metà del guado:
Sulla giusta causa di revoca dell'amministratore v., cit. in spoils system e giusta causa di revoca degli amministratori), e
motivazione, Cass. 23 marzo 2017, n. 7475, Foro it., Le banche in Cass. 24 maggio 2012, n. 8221, Foro it., 2013, I, 266 (nonché
dati, archivio Cassazione civile; 15 ottobre 2013, n. 23381, id., Società, 2013, 245, con nota di A.M. PERRINO, Patto parasocia-
Rep. 2015, voce cit., n. 583 (e Giur. comm., 2014, II, 1011, con le di gestione e giusta causa di revoca, e Riv. dir. comm., 2013,
nota di F. SALINAS, Società di capitali a partecipazione pubbli- II, 223, con nota di C. ANGELICI, Interventi giurisprudenziali
ca, revoca di amministratori ed interesse sociale; Dir. fallim., sui rapporti fra assemblea e amministrazione nella s.p.a.), ove
2015, II, 398, con nota G. CAVALLARO, Società partecipata da ulteriori indicazioni, cui adde Trib. Milano 6 maggio 2013, Fo-
enti pubblici ex art. 2449 c.c.: revoca degli amministratori ed ro it., Rep. 2013, voce cit., n. 599 (e Società, 2013, 1285, con
insussistenza della giusta causa per mancanza del rapporto fi- nota di A. CECCHERINI, Sulla giusta causa di revoca dell'ammi-
duciario); 18 settembre 2013, n. 21342, Foro it., Rep. 2014, vo- nistratore di società capitalistica), e Trib. Cagliari 14 aprile
ce cit., n. 481 (e Giur. it., 2014, 111, con nota di A. BERTOLOT- 2011, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 705 (e Giur. comm.,
TI, Qualche ulteriore riflessione su un tema sfuggente: la giusta 2013, II, 687, con nota di R. RIVARO, Revoca per giusta causa
causa di revoca di amministratori (ed organi di controllo); dell'amministratore per mancata ottemperanza alle direttive di
IL FORO ITALIANO — 2018.
877 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 878
gruppo). Vedi anche, nel senso che, quando la clausola statuta- dell'onere probatorio ex art. 1218 c.c. (v., cit. in motivazione,
ria simul stabunt simul cadent sia utilizzata allo scopo di far de- Cass. 1° marzo 2016, n. 4014, Foro it., Rep. 2016, voce Lavoro
cadere dalla carica un amministratore, occorre assodare se sus- (rapporto), n. 921; 8 gennaio 2016, n. 158, ibid., n. 988, e Giur.
sistessero i presupposti per la sua revoca per giusta causa e, in it., 2016, 1428, con note di V. MIRAGLIA, La prova del mobbing
caso negativo, deve essere riconosciuto all'amministratore de- e il principio di autosufficienza del ricorso in Cassazione, e di
caduto il diritto al risarcimento del danno, Trib. Milano 13 mar- C. GAROFALO Mobbing e onere della prova in tema di mobbing;
zo 2015, Foro it., Rep. 2015, voce cit., n. 586, e 28 luglio 2010, v. anche, e multis, Cass. 20 marzo 2015, n. 5590, Foro it., Rep.
id., Rep. 2011, voce cit., n. 584, e Società, 2011, 149, con nota 2016, voce Responsabilità civile, n. 132, e Resp. civ., 2015,
di G. BEI, Illecito uso del patto simul stabunt simul cadent: da 1907, con nota di G. MIOTTO, L'onere della prova del nesso
negozio indiretto a violazione della buona fede, nonché 25 causale nella responsabilità medica (ovvero l'adempimento del-
a
maggio 2010, Foro it., Rep. 2011, voce cit., n. 587, e Società, la prestazione, questo sconosciuto); 5 febbraio 2015, n. 2138,
2011, 1405, con nota di G. MINA, La clausola simul stabunt si- Foro it., Rep. 2015, voce Lavoro (rapporto), n. 968; 20 gennaio
to
mul cadent e le relative problematiche; Giur. it., 2011, 2088, 2015, n. 826, ibid., voce Obbligazioni in genere, n. 51) — af-
en
con nota di N. MICHIELI, La buona fede come limite «insupera- ferma il principio per cui il danno che subisce l'amministratore
bile» all'applicazione della clausola statutaria simul stabunt, di società per azioni revocato senza giusta causa, e del quale
am
simul cadent; Foro pad., 2010, I, 901, con nota di F. CASAMAS- può chiedere il risarcimento alla società, è costituito:
SA, L'uso strumentale della clausola simul stabunt simul cadent. a) non solo dal lucro cessante, e cioè dal compenso che
on
Vedi altresì Cass. 19 novembre 2008, n. 27512, Foro it., Rep. avrebbe percepito se il rapporto non avesse avuto termine ante
2008, voce cit., n. 625, pronunciatasi nel senso che, se una so- tempus (Trib. Milano 7 novembre 2014, n. 1825, <www.giuris
O
M abb
cietà di capitali delibera la riduzione del numero dei componenti prudenzadelleimprese>; 25 maggio 2010, Foro it., Rep. 2011,
M
del consiglio di amministrazione, la riconducibilità di tale atto voce Società, n. 587, e Società, 2011, 1405, con nota di G. MI-
ad una più ampia direttiva generale emessa nell'ambito del
SI
NA, La clausola simul stabunt simul cadent e le relative pro-
IO in
gruppo societario di appartenenza non vale ad escludere che sia blematiche; Giur. it., 2011, 2088, con nota di N. MICHIELI, La
AS
configurabile una revoca dell'amministratore in esubero, in buona fede come limite «insuperabile» all'applicazione della
so
quanto le iniziative, anche legittime, dell'assemblea, che incida- clausola statutaria simul stabunt, simul cadent; Foro pad.,
no, direttamente od indirettamente, sul termine originariamente 2010, I, 901, con nota di F. CASAMASSA, L'uso strumentale
es
fissato nella nomina, determinano il diritto al risarcimento del della clausola simul stabunt simul cadent); parzialmente diver-
danno, allorché la revoca sia avvenuta senza giusta causa. so l'orientamento di App. Napoli 27 gennaio 2011, Foro it.,
nc
Vedi altresì, nel senso che all'organo sociale (nella specie: li- Rep. 2013, voce cit., n. 598 (e Società, 2013, 130, con nota di
D
ad hoc non spetta il risarcimento ex art. 2383 c.c., ma solo il esplicitazione dei motivi nell'assemblea di revoca), pronuncia-
LA
compenso, stabilito dall'assemblea, maturato fino a quando è tosi nel senso che il danno da lucro cessante subìto da un am-
IO olo
stato sostituito nella carica, Trib. Roma 8 maggio 2017, id., ministratore per essere stato revocato senza giusta causa non
può essere sic et simpliciter liquidato nel complessivo ammon-
C
2017, I, 2147.
c
(2) La corte tiene a ribadire ex art. 363 c.p.c. — «per la par- rale scadenza del suo incarico, dovendosi esso liquidare in via
ticolare importanza della questione» — il principio per cui la equitativa tenendo conto del vantaggio patrimoniale costituito
Fa
decisione in rito — di inammissibilità o di declinatoria della dai risparmi di spese e di energie lavorative; v. anche, nel senso
giurisdizione o della competenza — che contenga anche argo- che il fatto che l'amministratore di società revocato senza giu-
R
mentazioni di merito non fa sorgere nella parte soccombente sta causa esercitasse anche la professione di dottore commer-
l'onere, né l'interesse, di richiedere, con il mezzo di impugna- cialista (in considerazione della quale era stato nominato am-
zione, un sindacato in ordine a tale parte di motivazione, che, ministratore), percependone un reddito, non esclude il suo dirit-
resa ad abundantiam, è ininfluente ai fini della decisione. Si to al ristoro del danno e non ne riduce l'entità, Trib. Roma 24
vedano Cass. 4 gennaio 2017, n. 101, Foro it., Le banche dati, luglio 2013, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 606 (nonché Riv.
archivio Cassazione civile; Cons. Stato, sez. V, 11 luglio 2016, dir. impresa, 2015, 91, con nota di G. MIGNONE, L'indennizzo
n. 3055, id., Rep. 2016, voce Giustizia amministrativa, n. 461; dovuto all'amministratore e al liquidatore revocati senza giu-
Cass. 16 dicembre 2015, n. 25320, ibid., voce Cosa giudicata sta causa, e Vita not., 2013, 1461, con nota di M.L. COFANO,
civile, n. 11; 17 aprile 2015, n. 7838, id., Rep. 2015, voce Sen- Questioni vecchie e nuove in tema di revoca dell'amministra-
tenza civile, n. 34. Si vedano altresì, tutte cit. in motivazione, tore e del liquidatore di società);
Cass. 20 agosto 2015, n. 17004, ibid., voce Impugnazioni civili, b) ma anche — e se dimostrato — dal danno ulteriore (in tal
n. 19; 19 dicembre 2014, n. 27049, id., Rep. 2014, voce Sen- senso, v. già Cass. 12 settembre 2008, n. 23557, Foro it., 2009,
tenza civile, n. 23; 30 ottobre 2013, n. 24469, id., Rep. 2013, I, 1525, in motivazione) che gli derivi dalle modalità della revo-
voce Cassazione civile, n. 73; 28 novembre 2012, n. 21110, id., ca, se tali da ledere il suo onore o la sua reputazione, come ha
2013, I, 1224, con nota di richiami (e commento di D. LONGO, ritenuto Trib. Ascoli Piceno-S. Benedetto del Tronto 15 aprile
Carenza del titolo esecutivo, vendita forzata e salvezza del- 2010, Foro it., Rep. 2010, voce Danni civili, n. 252, in un caso
l'acquisto del terzo, dedicato ad altri profili della decisione, sui di diffusione di una comunicazione a contenuto diffamatorio
quali, v. anche le note di B. CAPPONI, Espropriazione forzata della revoca della carica dell'amministratore (diversa l'ipotesi
senza titolo esecutivo (e relativi conflitti), in Corriere giur., del pregiudizio arrecato alla reputazione sociale o professionale
2013, 387, e di N. VINCRE, La stabilità della vendita forzata: dell'amministratore revocato da iniziative giornalistiche, cui la
un «dogma» riaffermato, in Riv. dir. proc., 2013, 1551). Si ve- società sia estranea: Cass. 21 novembre 1998, n. 11801, id.,
dano anche Cass. 22 ottobre 2014, n. 22380, Foro it., Rep. Rep. 1999, voce Società, n. 837). [G. NICCOLINI]
2014, voce cit., n. 80 (è inammissibile per difetto di interesse
una censura rivolta ad argomentazioni contenute nella motiva-
zione della sentenza impugnata e svolte ad abundantiam o co-
stituenti obiter dicta, poiché esse, in quanto prive di effetti giu-
ridici, non determinano alcuna influenza sul dispositivo della
decisione), e 12 ottobre 2016, n. 20567, id., Le banche dati, ar-
chivio cit. (se la sentenza definisce in rito il giudizio, non si
forma alcun giudicato sulle affermazioni ulteriori in essa con-
————————
tenute, che costituiscono motivazione ad abundantiam, inido-
nea a sortire effetti giuridici).
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza consiglio 5 aprile 2011 n. 2001/539/Ce e ratificata e resa ese-
23 gennaio 2018, n. 1584; Pres. VIVALDI, Rel. D'ARRIGO, cutiva in Italia con l. n. 12 del 2004) non detta una regola spe-
P.M. (non indicato); Sottile (Avv. AGOSTINI, COLLAVINI) cifica in ordine alla prova dell'inadempimento.
c. EasyJet Airline Company Ltd (Avv. D'ANDRIA). Cassa Però, ai sensi dell'art. 19, «il vettore è responsabile del dan-
Trib. Roma 21 novembre 2014. no derivante da ritardo nel trasporto aereo di passeggeri, baga-
gli o merci. Tuttavia il vettore non è responsabile per i danni
Trasporto marittimo e aereo, noleggio e locazione di nave
da ritardo se dimostri che egli stesso e i propri dipendenti e
e di aeromobile — Trasporto aereo — Negato imbarco,
preposti hanno adottato tutte le misure che potevano essere ra-
cancellazione o ritardato arrivo — Azione risarcitoria
— Onere della prova (Cod. civ., art. 1218, 2697; y l. 10 gionevolmente richieste per evitare il danno oppure che era lo-
ro impossibile adottarle».
a
gennaio 2004 n. 12, ratifica ed esecuzione della conven-
zione per l'unificazione di alcune norme relative al tra- La convenzione, pertanto, introduce una presunzione di re-
to
sporto aereo internazionale, con atto finale e risoluzioni, sponsabilità del vettore aereo, che costui può superare sola-
en
fatta a Montreal il 28 maggio 1999: convenzione, art. 19; y mente offrendo la prova liberatoria dell'imprevedibilità del
regolamento 11 febbraio 2004 n. 261/2004/Ce del parla- danno, tale che non era ragionevole ex ante adottare delle mi-
am
mento europeo e del consiglio, che istituisce regole comuni sure idonee ad evitarne l'avveramento, ovvero dell'oggettiva
in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in impossibilità di adottarle. In sostanza, l'esenzione del vettore
on
caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ri- aereo gioca sul piano del caso fortuito o della forza maggiore.
Il successivo art. 22 pone limitazioni quantitative alla re-
O
tardo prolungato e che abroga il regolamento (Cee) 295/91,
M abb
art. 4, 5, 6). sponsabilità risarcitoria del vettore, nel trasporto di persone,
M
merci e bagagli. Per quanto qui di interesse, in caso di danno
SI
Il passeggero che agisca per il risarcimento del danno deri- da ritardo nel trasporto di persone, la responsabilità del vettore
IO in
vante dal negato imbarco o dalla cancellazione o dal ritar- è limitata alla somma di «4150 diritti speciali di prelievo» per
AS
dato arrivo dell'aeromobile rispetto all'orario previsto de- ciascun passeggero (per la conversione dei diritti speciali di
so
ve produrre il titolo o il biglietto di viaggio o altra prova prelievo in unità monetarie, si veda l'art. 23 della medesima
equipollente, potendosi poi limitare alla mera allegazione
es
venuto in giudizio, dimostrare l'avvenuto adempimento, 6. - Il regolamento Ce 261/04 istituisce regole comuni in
oppure che, in caso di ritardo, questo sia stato contenuto
D
Considerato. — (Omissis). 2. - Venendo all'esame delle minori) e ad una compensazione pecuniaria di importo cre-
O sci
LO
censure prospettate dal ricorrente, con il primo motivo si de- scente in proporzione alla gravità del ritardo. Con particolare
nuncia la violazione o falsa applicazione degli art. 1218 e riferimento a quest'ultima ipotesi, la normativa comunitaria
Fa
Il Sottile, anzitutto, censura la sentenza impugnata nella vo, il regolamento introduce una tipizzazione legale della so-
parte in cui ha ritenuto che fosse onere dell'attore provare non
glia oltre la quale l'inesatto adempimento (ritardo) del vettore
soltanto l'esistenza del contratto di trasporto, ma anche l'ina-
diviene «grave» e genera obblighi risarcitori.
dempimento del vettore, ossia il ritardo del volo. In secondo
luogo, contesta la decisione di subordinare l'applicabilità del- Anche il regolamento, al pari della convenzione di Mon-
l'art. 19 della citata convenzione di Montreal alla prova, da treal, non contiene alcuna disposizione in ordine all'onere del-
parte del passeggero, dell'effettivo orario di atterraggio del- la prova circa la durata del ritardo.
l'aeromobile. Osserva, più in generale, che il vettore deve ri- 7. - La Corte di giustizia ha ripetutamente affermato che i
tenersi responsabile del regolare adempimento del contratto di passeggeri di voli ritardati di un tempo pari o superiore a tre
trasporto fintantoché non fornisca la prova liberatoria della ore possono essere assimilati ai passeggeri di voli cancellati e,
corretta esecuzione della prestazione. pertanto, anch’essi possono reclamare il diritto alla compensa-
Con il secondo motivo, si deduce l'omesso esame di un fat- zione pecuniaria previsto dall'art. 7 del regolamento (Corte
to decisivo per il giudizio, indicato nella copiosa giurispruden- giust. 19 novembre 2009, cause riunite C-402/07, Christopher
za di merito, che, in relazione al trasporto aereo, ha affermato Sturgeon, Gabriel Sturgeon e Alana Sturgeon c. Condor
che il passeggero che agisca per il risarcimento del danno da Flugdienst GmbH, e C-432/07, Stefan Böck e Cornelia
ritardo debba provare soltanto la fonte del suo diritto, limitan- Lepuschitz c. Air France SA, id., 2010, IV, 325; 26 febbraio
dosi alla mera allegazione delle circostanze dell'inadempi- 2013, causa C-11/11, Air France c. Heinz-Gerke Folkerts e
mento della controparte, mentre spetta al debitore convenuto Luz-Tereza Folkerts, id., Rep. 2013, voce Unione europea, n.
provare la regolare esecuzione della prestazione. 1359, con riferimento al volo con una o più coincidenze; 23
Questo secondo motivo rappresenta, in realtà, una argomen- ottobre 2012, cause riunite C-581/10, Nelson c. Deutsche Luf-
tazione di diritto a sostegno degli argomenti illustrati nel pri- thansa AG, e C-629/10, British Airways EasyJet e Internatio-
mo motivo, piuttosto che un'autonoma censura. Esso, pertan- nal Air Transport Association c. Civil Aviation Authority, id.,
to, può essere esaminato congiuntamente al primo. 2013, IV, 101).
3. - Il ricorso è fondato. In caso di cancellazione del volo, l'art. 5, 3° comma, del re-
4. - La questione di diritto sottoposta all'attenzione di que- golamento prevede che il vettore non è tenuto al pagamento
sta corte concerne l'ampiezza dell'onere probatorio gravante della compensazione pecuniaria se ha tempestivamente avver-
sul passeggero che intenda agire in giudizio nei confronti del tito il passeggero della cancellazione ovvero se dimostra che la
vettore aereo chiedendo il risarcimento dei danni da ritardo. In stessa è dovuta a circostanze eccezionali che non si sarebbero
particolare, le parti controvertono sulla circostanza se il pas- comunque potute evitare anche se fossero state adottate tutte le
seggero possa limitarsi a provare l'esistenza del contratto di misure del caso.
trasporto (ossia l'avvenuto acquisto del biglietto aereo) e ad Dunque, come già previsto dalla convenzione di Montreal,
allegare il ritardo del volo; oppure se egli sia onerato di fornire la responsabilità del vettore è elisa solamente dal caso fortuito
la prova piena anche di questo secondo elemento, gravando o dalla forza maggiore, cui si aggiunge però l'ipotesi del con-
sul vettore il solo onere della prova liberatoria. gruo preavviso che consenta al passeggero di organizzarsi di-
5. - La convenzione di Montreal (sottoscritta dalla Comuni- versamente, così minimizzando le conseguenze del disagio
tà europea il 9 dicembre 1999, approvata con decisione del (quanto al termine entro cui deve essere dato il preavviso, per-
IL FORO ITALIANO — 2018.
881 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 882
ché possa sortire effetti liberatori, v. l'art. 5, 1° comma, lett. (negoziale o legale) del suo diritto e il relativo termine di
c). scadenza, limitandosi alla mera allegazione della circostan-
L'art. 5, 4° comma, aggiunge: «L'onere della prova, per za dell'inadempimento della controparte, mentre il debitore
quanto riguarda se e quando il passeggero è stato avvertito convenuto è gravato dell'onere della prova del fatto estinti-
della cancellazione del volo, incombe al vettore aereo operati- vo dell'altrui pretesa, costituito dall'avvenuto adempimento.
vo». Anche nel caso in cui sia dedotto non l'inadempimento del-
8. - Il regolamento Ce 261/2004 e la convenzione di Mon- l'obbligazione, ma il suo inesatto adempimento, al creditore
treal contengono due discipline compatibili e congiuntamente istante sarà sufficiente la mera allegazione dell'inesattezza
applicabili, senza antinomie. dell'adempimento (per violazione di doveri accessori, come
La Corte di giustizia ha, infatti, specificato che le normative quello di informazione, ovvero per mancata osservanza del-
a
non si escludono l'un l'altra (Corte giust. 10 gennaio 2006, l'obbligo di diligenza, o per difformità quantitative o quali-
to
causa C-344/04, International Air Transport Association, Eu- tative dei beni), gravando ancora una volta sul debitore l'o-
nere di dimostrare l'avvenuto, esatto adempimento (sez. un.
en
ropean Low Fares Airline Association c. Department for
Transport, id., Rep. 2006, voce cit., n. 1147). La convenzione n. 13533 del 30 ottobre 2001, id., 2002, I, 769; fra le più re-
am
di Montreal detta le condizioni per l'esercizio di azioni giudi- centi, Cass. n. 826 del 20 gennaio 2015, id., Rep. 2015, voce
ziarie per il risarcimento danni promosse dinanzi ad organi Obbligazioni in genere, n. 51; n. 15659 del 15 luglio 2011,
id., Rep. 2011, voce cit., n. 47).
on
giurisdizionali. Ciò tuttavia non è d'ostacolo all'adozione di
una concorrente disciplina comunitaria, anche migliorativa, 11. - Facendo applicazione di tali regole nel caso in esame,
O
M abb
per assicurare la tutela degli interessi dei passeggeri, al fine di va affermato il seguente principio di diritto:
M
garantire agli stessi adeguata assistenza nel momento in cui si «Il passeggero che agisca per il risarcimento del danno de-
SI
verificano gli inconvenienti previsti e in modo da consentire rivante dal negato imbarco o dalla cancellazione (inadempi-
IO in
adeguati indennizzi che possono essere richiesti e accordati mento) o dal ritardato arrivo dell'aeromobile rispetto all'orario
AS
senza l'esperimento di azioni giudiziarie. previsto (inesatto adempimento), deve fornire la prova della
so
Nel complesso, entrambe le normative si basano sul- fonte (negoziale) del suo diritto e il relativo termine di scaden-
l'affermazione del principio di presunzione di responsabilità za, ossia deve produrre il titolo o il biglietto di viaggio o altra
es
del vettore aereo. Dunque, una volta provato l'inadempimento prova equipollente, potendosi poi limitare alla mera allegazio-
nc
— o, più esattamente, l'inesatto adempimento —, l'imputabi- ne dell'inadempimento del vettore. Spetta a quest'ultimo, con-
lità dello stesso al vettore aereo costituisce oggetto di una pre-
D
sunzione superabile, tanto che si faccia riferimento alla con- re che, in caso di ritardo, questo sia stato contenuto sotto le
U
venzione di Montreal quanto che si applichi il regolamento soglie di rilevanza fissate dall'art. 6, 1° comma, del regola-
LA
IO olo
Ce, solamente attraverso la prova liberatoria del caso fortuito mento Ce 261/2004».
o della forza maggiore.
C
L'affermazione della presunzione di colpa del vettore in ca- principio c.d. di «prossimità della prova», poiché nei rapporti
O sci
LO
so di ritardo o, comunque, inesatto adempimento di un contrat- fra passeggero e vettore aereo è vero semmai il contrario.
to di trasporto aereo di persone era presente, del resto, anche Mentre il passeggero di regola non ha disponibilità di una pro-
Fa
nelle precedenti convenzioni internazionali (convenzione di va diretta del ritardo dell'aeromobile su cui viaggiava (tranne,
Varsavia del 12 ottobre 1929, art. 17, 18 e 19, emendata dal in ipotesi, la riproduzione fotografica dei tabelloni informativi
R
protocollo de L'Aia del 28 settembre 1955), di cui questa corte dell'aeroporto), il vettore aereo — che opera in un regime di
ha già avuto occasione di occuparsi (Cass. n. 20787 del 27 ot- controllo e verifica, da parte delle autorità aeroportuali, del
tobre 2004, id., Rep. 2005, voce Trasporto (contratto di), n. tracciato aereo di ogni volo — ha agevole facoltà di accesso
11). alla prova ufficiale dell'orario esatto in cui il veicolo è atterra-
Si deve quindi ribadire che rimangono a carico del vettore i to.
danni determinati da causa ignota, mentre il caso fortuito e la
forza maggiore, quali fattori estranei all'organizzazione del Non risulta indicativo, infine, neppure il tenore testuale del
trasporto, costituiscono causa non imputabile ex art. 1218 c.c. già citato art. 5, 4° comma, del regolamento, a mente del quale
e portano ad escludere la responsabilità del vettore se egli di- «l'onere della prova, per quanto riguarda se e quando il pas-
mostri di non essere riuscito ad impedire l'evento nonostante seggero è stato avvertito della cancellazione del volo, incombe
l'adozione di ogni misura idonea a garantire la puntuale ese- al vettore aereo operativo». La norma, infatti, risulta perfetta-
cuzione del trasporto. mente allineata a quanto disposto dall'art. 2697 c.c., trattando-
Si sottrae alla presunzione di responsabilità solamente il ca- si di fatto estintivo dell'altrui pretesa, che va dunque provato
so della cancellazione (cui può essere equiparato il ritardo pari da chi lo eccepisce.
o superiore a tre ore) tempestivamente prevista e della quale A contrario, si potrebbe osservare che, proprio perché al-
sia stato dato avviso al passeggero nel rispetto dei termini di trimenti la norma sarebbe superflua, dovrebbe affermarsi indi-
cui all'art. 5, 1° comma, lett. c), del regolamento. rettamente l'esistenza in subiecta materia di un principio op-
9. - La presunzione di responsabilità del vettore opera, posto a quello generale, con conseguente collocamento del-
com’è ovvio, sul piano dell'imputabilità dell'inadempimento, l'onere della prova dell'inadempimento in capo all'attore. Un
ai sensi dell'art. 1218 c.c., non su quello della prova oggettiva simile ragionamento, tuttavia, sarebbe basato su un argomento
dello stesso. non decisivo, né convincente, anche perché non terrebbe conto
È quindi possibile dire che né la convenzione di Montreal, della circostanza che la disciplina comunitaria, volta ad assicu-
né il regolamento Ce 261/2004 contengono alcuna regola spe- rare l'omogeneo trattamento della posizione del passeggero in
cifica in tema di onere della prova dell'inadempimento (nega- tutti gli Stati membri, è ben possibile che ponga talune regole
to imbarco o cancellazione del volo) o dell'inesatto adempi- coincidenti con quelle dell'ordinamento interno di uno Stato
mento (ritardato arrivo rispetto all'orario previsto). membro e divergenti da quelle di un altro. La sovrapponibilità
10. - L'assenza di una norma speciale impone di far riferi- del criterio contenuto nell'art. 5, 4° comma, del regolamento
mento ai criteri ordinari di riparto dell'onere della prova, di ai principî generali in tema di onere della prova di cui all'art.
cui all'art. 2697 c.c., e alla giurisprudenza di questa corte stra- 2697 c.c. non è quindi indicativa della necessità di configurare
tificatasi, con plurime pronunce, senza più incertezze dal noto una ricostruzione sistematica alternativa.
arresto delle sezioni unite del 2001. 13. - Il vettore aereo sostiene che al caso di specie non po-
Costituisce, infatti, oramai vero e proprio ius receptum il trebbe applicarsi l'art. 2697 c.c., non versandosi in ipotesi di
principio di diritto secondo cui, in tema di prova dell'ina- responsabilità contrattuale, bensì di una responsabilità sui ge-
dempimento di un'obbligazione, il creditore che agisca per neris, come si dovrebbe ricavare dalla circostanza che tale re-
la risoluzione contrattuale, per il risarcimento del danno, sponsabilità può farsi valere anche nei confronti del vettore di
ovvero per l'adempimento deve soltanto provare la fonte fatto.
IL FORO ITALIANO — 2018.
883 PARTE PRIMA 884
La difesa si espone a molteplici critiche, ciascuna delle qua- desunti da quelli generalmente applicabili in tema di inadempi-
li decisiva. Fra le varie, è assorbente la considerazione che, mento di un'obbligazione.
pure nel caso di «vettore di fatto», che poi sarebbe un mero Al riguardo, è ormai consolidato l'orientamento secondo cui il
subvettore, la responsabilità nei confronti del passeggero è di creditore che invochi il risarcimento del danno da inadempimento
natura contrattuale, basandosi o sul rapporto di sub-vezione di un'obbligazione (come pure chi agisca per la risoluzione con-
quale contratto per conto a favore di terzi o, in subordine, su trattuale o per l'adempimento) deve provare la fonte (negoziale o
legale) del suo diritto ed il relativo termine di scadenza, limitan-
un rapporto contrattuale di fatto. dosi quindi ad allegare la circostanza dell'inadempimento della
Il controricorrente sostiene, inoltre, che nella specie non vi controparte, mentre al debitore convenuto spetta la prova del fatto
sarebbe stato inadempimento, in quanto le condizioni generali, estintivo dell'altrui pretesa, costituito dall'avvenuto adempimen-
approvate dal passeggero al momento dell'acquisto del bigliet- to; con l'ulteriore precisazione che, anche quando sia dedotto l'i-
a
to aereo, prevedono che gli orari non sono garantiti e non co- nesatto adempimento dell'obbligazione, al creditore istante spetta
to
stituiscono parte del contratto di trasporto. la mera allegazione dell'inesattezza dell'adempimento, gravando
ancora una volta sul debitore la prova dell'esatto adempimento,
en
La questione è carente di autosufficienza. Infatti, non vi è
alcuna evidenza dell'effettivo contenuto delle condizioni ge- quale fatto estintivo della propria obbligazione (cfr. Cass. 27 mar-
am
nerali, né che le stesse siano state mai acquisite agli atti del zo 2015, n. 6249, Foro it., Rep. 2015, voce Contratto in genere,
processo. Peraltro, trattandosi di un'eccezione relativa all'og- n. 452; 20 gennaio 2015, n. 826, ibid., voce Obbligazioni in gene-
re, n. 51; 15 aprile 2014, n. 8736, id., Rep. 2014, voce Prova civi-
on
getto del contratto, il vettore avrebbe dovuto dimostrare di le in genere, n. 37, e Giur. it., 2014, 1856, con nota di COCCO,
averla tempestivamente formulata nel corso del giudizio di
O
L'onere della prova nell'eccezione di inadempimento; 15 luglio
M abb
merito. In ogni caso, una simile clausola di esonero del vettore 2011, n. 15659, Foro it., Rep. 2011, voce Obbligazioni in genere,
M
dalla responsabilità prevista dalle convenzioni internazionali n. 47; nei menzionati precedenti si evidenzia altresì che eguale
SI
sarebbe nulla, in quanto in contrasto con norme imperative, o criterio di riparto trova spazio anche nel caso in cui il debitore
IO in
quantomeno vessatoria, sicché occorrerebbe la dimostrazione convenuto si avvalga dell'eccezione di inadempimento ex art.
AS
della prova della specifica approvazione per iscritto. 1460 c.c., risultando, in tal caso, invertiti i ruoli delle parti in lite,
so
Né vale osservare che, in tal modo, si penalizzerebbe il dal momento che il debitore si limiterà ad allegare l'altrui ina-
convenuto che restasse contumace. Infatti, se è vero che la dempimento, mentre il creditore dovrà dimostrare il proprio
es
contumacia in sé non ha un significato diretto sul piano proba- adempimento o la non ancora intervenuta scadenza dell'obbliga-
zione: per un'ulteriore ipotesi applicativa, riguardante la curatela
nc
cendo a proprio discarico la scelta — per l'appunto, proces- 2016, n. 18705, id., Rep. 2016, voce Fallimento, n. 437).
sualmente neutra — di restare contumace. La contumacia del Una peculiarità si registra quanto al contenuto della prova libera-
C
c
convenuto, pertanto, non ha significato di prova diretta del- toria che incombe sul vettore cui venga addebitato un ritardo; se-
O sci
LO
l'inadempimento; comporta, semmai, il difetto di prova rispet- condo l'ord. 1584/18, il convenuto non incorre in responsabilità se
to a un fatto estintivo del diritto di controparte; fatto che, ai riesce a dimostrare che il ritardo non raggiunge l'entità stabilita dal-
Fa
sensi dell'art. 2697 c.c., deve essere provato dal convenuto. l'art. 6, par. 1, del regolamento (Ce) 261/2004 (dove, a proposito
14. - In base alle precedenti considerazioni, va cassata la del ritardo rispetto all'orario di partenza programmato, si indivi-
duano le seguenti soglie critiche: due ore, per le tratte aeree pari o
R
a
compartimentale — Revoca del provvedimento — fruire del completamento della già disposta mobilità, previa
to
Controversia — Giurisdizione ordinaria (L. 12 marzo disapplicazione sia della suddetta clausola del bando di
1999 n. 68, norme per il diritto al lavoro dei disabili, art.
en
esclusione, sia dello stesso provvedimento di revoca;
3, 18; y d.leg. 30 marzo 2001 n. 165, norme generali sul- che il tribunale adìto rigettava la domanda cautelare per
l'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle ammini-
am
difetto del fumus boni iuris, a suo avviso dimostrato dalla
strazioni pubbliche, art. 63). presenza della citata clausola del bando, da contestare davan-
on
La controversia sulla revoca da parte della pubblica ammi- ti al giudice amministrativo;
nistrazione del provvedimento con cui era stato disposto il che, quindi, la Balangero propone il presente ricorso per
O
M abb
trasferimento per mobilità di una lavoratrice disabile (po- regolamento preventivo di giurisdizione, chiedendo che sia
M
sto che il relativo bando escludeva dalla partecipazione dichiarata la giurisdizione del giudice ordinario, sostenendo,
SI
alla procedura gli assunti ai sensi della l. n. 68 del 1999) è fra l'altro, la contrarietà della clausola del bando in oggetto
IO in
devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario, trattan- con la legislazione sull'assunzione delle categorie protette
AS
dosi di atto successivo all'approvazione della graduatoria, nonché il suo carattere discriminatorio;
so
espressione del potere privatistico della pubblica ammini- che il ministero della giustizia, nel proprio controricorso,
chiede che il ricorso sia dichiarato inammissibile o infonda-
es
13 dicembre 2017, n. 29915; Pres. CANZIO, Est. D'ANTO- fermata la giurisdizione del giudice ordinario;
che, per costante indirizzo di queste sezioni unite, in tema
C
Azienda sanitaria provinciale di Cosenza (Avv. GARRITA- di impiego pubblico contrattualizzato, ai sensi dell'art. 63, 1°
O sci
LO
NO). Conferma App. Catanzaro 21 dicembre 2015. comma, d.leg. n. 165 del 2001, sono attribuite alla giurisdi-
zione del giudice ordinario tutte le controversie inerenti ad
Fa
Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Personale ogni fase del rapporto di lavoro, mentre il successivo 4°
precario della pubblica amministrazione — Procedura di comma dello stesso art. 63 riserva, in via residuale, alla giu-
R
temente dalla nomina, si consolida nel patrimonio dell'in- che in conclusione, in applicazione dei suindicati criteri di
teressato una situazione giuridica individuale di diritto sog- riparto, deve dichiararsi la giurisdizione del giudice ordina-
gettivo, alla quale vanno riferiti tutti gli atti successivi, sic- rio, in funzione di giudice del lavoro, dinnanzi al quale van-
ché la controversia rimane devoluta alla giurisdizione del no rimesse le parti.
giudice ordinario, ai sensi dell'art. 63, 1° comma, d.leg. n.
165 del 2001 (Cass., sez. un., 23 marzo 2017, n. 7483, id., Le
banche dati, archivio cit.; 7 aprile 2005, n. 7219, id., Rep. II
2005, voce Posta, n. 15);
che la giurisprudenza di queste sezioni unite ha altresì af- Cass. 13 dicembre 2017, n. 29915
fermato che, poiché la giurisdizione si determina in base al
a
petitum sostanziale — da individuare con riferimento ai fatti Fatti di causa. — La Corte d'appello di Catanzaro ha con-
to
materiali allegati dall'attore e alle particolari caratteristiche fermato la sentenza del Tribunale di Paola che, sulla doman-
en
del rapporto dedotto in giudizio — rientra comunque nella da proposta da Aldo Orilio nei confronti dell'Asl di Cosenza,
giurisdizione del giudice ordinario il potere di verificare, in con cui il ricorrente lamentava l'illegittimità dell'interru-
am
via incidentale, la legittimità degli atti generali di autorego- zione del rapporto di co.co.co., con decorrenza dal 1° gen-
lamentazione dell'ente pubblico (per eventualmente disap- naio 2007, e della conseguente esclusione dalla procedura se-
on
plicarli), qualora il giudizio verta su pretese attinenti al rap- lettiva per la stabilizzazione del personale precario, di cui al
porto di lavoro e riguardi, quindi, posizioni di diritto sogget- bando dell'Asp del 6 ottobre 2008, aveva riconosciuto la giu-
O
M abb
tivo del lavoratore, in relazione alle quali i suddetti provve- risdizione del giudice amministrativo.
M
dimenti di autoregolamentazione costituiscono solamente atti Con il ricorso in appello il ricorrente aveva dedotto che la
SI
presupposti (ex multis, Cass., sez. un., n. 13169 del 2006, id., pronuncia di difetto di giurisdizione era errata, in quanto egli
IO in
Rep. 2007, voce Impiegato dello Stato, n. 297; n. 3677 del non intendeva dedurre irregolarità o vizi in relazione alla
AS
2009, id., Rep. 2009, voce cit., n. 342; n. 11712 del 2016, id., procedura concorsuale, essendosi limitato a richiedere che
so
Le banche dati, archivio cit.); venisse inserito all'interno della graduatoria formata dal-
che questa corte regolatrice ha anche chiarito che, in tema l'Asp di Cosenza in posizione utile per l'assunzione, poiché
es
di riparto di giurisdizione nelle controversie relative a rap- illegittimamente escluso da tale graduatoria di merito; che la
nc
porti di lavoro pubblico contrattualizzato, spettano invece al- sua esclusione dalle procedure di stabilizzazione, sull'assun-
la giurisdizione generale di legittimità del giudice ammini- to che non possedeva l'anzianità, era errata in quanto in pos-
D
co
strativo le controversie nelle quali la contestazione investa sesso di tale anzianità; che era illegittima la disposta sospen-
U
direttamente il corretto esercizio del potere amministrativo sione dall'attività di co.co.co., non rispondendo al vero che
LA
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mediante la deduzione della non conformità a legge degli atti non fosse in possesso del titolo abilitante alla professione di
organizzativi, attraverso i quali le amministrazioni pubbliche fisioterapista.
C
c
definiscono le linee fondamentali di organizzazione degli uf- Secondo la corte d'appello l'Orilio era stato escluso dal
O sci
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fici e i modi di conferimento della titolarità degli stessi novero dei soggetti da stabilizzare per difetto dei presupposti
(Cass., sez. un., n. 3052 del 2009, id., Rep. 2010, voce cit., n. indicati dal bando che prevedeva una procedura selettiva,
Fa
555; n. 22733 del 2011, id., Rep. 2012, voce cit., n. 226; n. con prova scritta ed orale; che, pertanto, la controversia si
25210 del 2015, id., Le banche dati, archivio cit.); collocava nella fase anteriore a quella dell'approvazione del-
R
che, infatti, possono darsi situazioni nelle quali la conte- la graduatoria e, quindi, esulava dalla giurisdizione del giu-
stazione in giudizio della legittimità degli atti, espressione di dice ordinario. Quanto alla domanda di accertamento di ille-
poteri pubblicistici, previsti dall'art. 2, 1° comma, d.leg. n. gittimità della sospensione dal servizio, la corte territoriale
165 del 2001, implica la deduzione di una posizione di inte- ne ha rilevato il difetto di interesse, stante l'impossibilità di
resse legittimo, nella quale il rapporto di lavoro non costitui- conseguire la reintegra e l'insussistenza di alcun danno,
sce l'effettivo oggetto del giudizio, ma, per così dire, lo avendo avuto il contratto esecuzione fino alla naturale sca-
sfondo rilevante ai fini di qualificare la prospettata posizione denza.
soggettiva del ricorrente, derivando gli effetti pregiudizievoli Avverso la sentenza ricorre l'Orilio con due motivi.
direttamente dall'atto presupposto (Cass., sez. un., n. 21592 Resiste l'Asl di Cosenza.
del 2005, id., Rep. 2007, voce cit., n. 260; n. 23605 del 2006, Ragioni della decisione. — Con il primo motivo il ricor-
non massimata; n. 25254 del 2009, id., Rep. 2010, voce cit., rente denuncia vizio di motivazione su un punto decisivo e
nn. 389, 530; n. 11712 del 2016, cit.); richiama i punti 3 e 5 dell'art. 360 c.p.c.
che, nella specie, è incontestato che la ricorrente — ben- Circa la pronuncia di difetto di giurisdizione il ricorrente
ché sia stata assunta originariamente dalla provincia di Biella rileva che la corte aveva omesso di valutare che intendeva
ai sensi della l. n. 68 del 1999 — ha partecipato e superato far valere il suo diritto all'assunzione, costituente diritto
vittoriosamente la procedura di mobilità straordinaria in og- soggettivo, e non già la violazione di un interesse legittimo,
getto senza avvalersi della sua qualità di appartenente alle avendo richiesto di essere inserito all'interno della graduato-
categorie protette; ria formata dall'Asp di Cosenza in posizione utile all'assun-
che, pertanto, la ricorrente, nel giudizio instaurato davanti zione, in quanto illegittimamente escluso da tale graduatoria
al Tribunale di Biella fa valere il diritto soggettivo conse- di merito.
guente al superamento della selezione e quindi riguardante la Rileva che la corte aveva mal interpretato il bando. Egli,
fase successiva all'approvazione della graduatoria e, in parti- infatti, aveva maturato il requisito dell'anzianità per parteci-
colare, il completamento della procedura di passaggio nei pare al concorso, come richiesto dal bando, avendo svolto at-
ruoli del ministero della giustizia per effetto dell'esito della tività di fisioterapista alle dipendenze dell'Asl dal 2001 e fi-
selezione stessa; no al 31 dicembre 2006.
che, per tutte le anzidette ragioni, va affermata la sussi- Deduce, altresì, che erroneamente la corte aveva affermato
stenza nel presente giudizio della giurisdizione ordinaria, il difetto di interesse all'accertamento dell'illegittimità del
senza che abbiano alcun rilievo in contrario le decisioni ri- provvedimento di sospensione del rapporto con l'Asl, sebbe-
chiamate sia dal ministero della giustizia, in controricorso, ne egli fosse titolare di un titolo abilitante all'esercizio della
sia dal procuratore generale, nelle sue conclusioni, trattando- professione di fisioterapista che gli avrebbe consentito di es-
si di decisioni relative a controversie in cui venivano diret- sere assunto.
tamente impugnati atti afferenti a fasi dello svolgimento del- Con il secondo motivo denuncia violazione dell'art. 2126
le procedure di mobilità «esterna» rientranti nell'ambito ri- c.c. e 36 d.leg. 165/01. Lamenta l'illegittima ed improvvisa
servato al procedimento amministrativo e all'attività autori- sospensione del rapporto di lavoro. Ribadisce che aveva un
tativa dell'amministrazione, per i quali, come si è detto, sus- titolo che lo abilitava alla professione di fisioterapista. Rile-
siste la giurisdizione del giudice amministrativo; va, altresì, che il ripetersi di contratti di lavoro di co.co.co.,
IL FORO ITALIANO — 2018.
889 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 890
tutti immediatamente consecutivi nel tempo, rendeva il rap- sia è soggetta alla giurisdizione del giudice amministrativo ai
porto assimilabile al lavoro subordinato con conseguente ap- sensi del richiamato d.leg. 165/01, art. 63.
plicabilità delle garanzie tipiche dei lavoratori subordinati, Il secondo motivo resta assorbito dal rigetto del primo e
nonché dei compensi ad essi dovuti. dall'affermata giurisdizione amministrativa.
Il ricorso è infondato.
————————
Deve preliminarmente rilevarsi, quanto alle censure relati-
ve al vizio motivazionale, che la sentenza impugnata è stata (1) I. - La prima massima non consta di precedenti specifici.
depositata dopo l'11 settembre del 2012 e, pertanto, al ricor- II. - In senso conforme, v. Cass., sez. un., 16 novembre 2017,
so per cassazione è applicabile l'art. 360, n. 5, c.p.c., nella n. 27197, Foro it., 2017, I, 3598, con nota di richiami, che fa
formulazione introdotta con il d.l. n. 83 del 2012, convertito valere la giurisdizione del giudice ordinario in ordine a una cau-
a
con l. n. 134 del 2012. La modifica dell'art. 360, n. 5, c.p.c., sa avente ad oggetto l'annullamento in autotutela da parte del-
to
come recentemente interpretato dalle sezioni unite di questa l'amministrazione procedente di una graduatoria concorsuale
en
corte (Cass., sez. un., 7 aprile 2014, n. 8053, Foro it., 2015, definitiva sulla cui base era già stato costituito il rapporto di la-
I, 209), comporta un'ulteriore sensibile restrizione del- voro con il soggetto vincitore; adde Cass. 1° ottobre 2015, n.
am
l'ambito di controllo, in sede di legittimità, sulla motivazione 19626, id., Rep. 2016, voce Impiegato dello Stato, n. 186, che,
di fatto per cui l'anomalia motivazionale, denunciabile in ai fini della devoluzione della controversia alla giurisdizione del
giudice ordinario, equipara la determinazione della pubblica
on
questa sede, è ormai sindacabile in sede di legittimità soltan-
to ove la motivazione al riguardo sia affetta da vizi giuridici, amministrazione di revocare una procedura concorsuale a quella
O
M abb
oppure se manchi del tutto, oppure se sia articolata su del contraente che non osservi il contratto stipulato ritenendolo
M
espressioni od argomenti tra loro manifestamente ed imme- inefficace perché affetto da nullità.
III. - Sulla giurisdizione del giudice ordinario su controversia
SI
diatamente inconciliabili, oppure perplessi, oppure obietti-
IO in
vamente incomprensibili; mentre non si configura un omesso riguardante il riparto dei posti dei disabili riservatari ai sensi
AS
esame di un fatto storico, principale o secondario, ove que- della l. n. 68 del 1999, venendo in questione la fase di esercizio
so
st'ultimo sia stato comunque valutato dal giudice, sebbene la del potere datoriale della pubblica amministrazione, successiva
sentenza non abbia dato conto di tutte le risultanze probato- rispetto al pregresso procedimento amministrativo chiusosi con
es
rie e quindi anche di quel particolare fatto storico, se la mo- la formazione della relativa graduatoria, v. Cass., sez. un., 13
febbraio 2008, n. 3409, id., Rep. 2008, voce cit., n. 243.
nc
nell'attuale formulazione, e, del resto, il difetto di motiva- concorsuale, ma una semplice chiamata su base numerica, se-
zione resta nel ricorso semplicemente enunciato, senza alcu-
C
na specifica e ben individuata censura. sicché coloro che sono utilmente collocati nella graduatoria
O sci
LO
Quanto al vizio di violazione di legge, pur non avendo il hanno un vero e proprio diritto soggettivo all'avviamento a se-
ricorrente specificamente indicato le norme che assume vio- lezione e quindi all'assunzione: cfr. Cass., sez. un., 9 giugno
Fa
late, le censure contenute nel motivo attengono all'affermata 2017, n. 14432, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile.
giurisdizione del giudice amministrativo. L'Orilio assume di IV. - Per un caso di annullamento della proposta di assunzio-
R
poter vantare un diritto all'assunzione e, dunque, spendibile ne del soggetto disabile, una volta accertata l'erronea auto-
davanti al giudice ordinario, e chiede di essere inserito al- dichiarazione di quest'ultimo in ordine all'entità della riduzione
l'interno della graduatoria formata dall'Asp di Cosenza, in della capacità lavorativa, v. Cass. 10 ottobre 2016, n. 20325, id.,
posizione utile per l'assunzione, in quanto illegittimamente Rep. 2016, voce Lavoro (collocamento), n. 40.
escluso da tale graduatoria di merito.
Ciò premesso, deve osservarsi che l'art. 63 d.leg. 165/01, (2) Sulla seconda massima, che propugna la devoluzione al
da un lato, attribuisce esplicitamente alla giurisdizione ordi- giudice amministrativo della controversia in merito a una pro-
naria le controversie inerenti al «diritto all'assunzione» (1° cedura di stabilizzazione di personale della pubblica ammini-
comma), dall'altro, riserva alla giurisdizione amministrativa strazione impiegato con contratti di lavoro temporaneo, attesa la
la cognizione delle controversie relative alle «procedure con- natura selettiva della stessa, implicante valutazione di tipo com-
corsuali di assunzione» (4° comma). La regola processuale, parativo fra i candidati, v., in senso conforme, Cass., sez. un., 2
in questi termini dettata, appare il riflesso del dato sostanzia- agosto 2017, n. 19166, Foro it., Le banche dati, archivio Cassa-
le per il quale la pretesa alla stipulazione di un contratto di zione civile, nonché la più risalente Cass., sez. un., ord. 26 gen-
naio 2011, n. 1778, id., 2011, I, 1416.
lavoro pubblico si colloca nell'area dei diritti soggettivi e
Tale orientamento pare divergere significativamente da quello
delle obbligazioni che l'amministrazione assume con la ca- sinora nettamente prevalente: v. paradigmaticamente Cass. 7 ot-
pacità e i poteri del privato datore di lavoro (art. 4 d.leg. cit.), tobre 2015, n. 20098, id., Rep. 2015, voce Impiegato dello Sta-
mentre la contestazione inerente ad un procedimento concor- to, n. 222, che rimette la controversia al giudice ordinario, rite-
suale di assunzione ha ad oggetto l'esercizio del potere pub- nendo la procedura di stabilizzazione oggetto della stessa non
blico attribuito all'amministrazione di individuare il soggetto rientrante fra quelle concorsuali ex art. 63, 4° comma, d.leg. n.
ammesso alla stipula del contratto. 165 del 2001; nonché Cons. Stato, sez. V, 17 ottobre 2016, n.
Circa le procedure di stabilizzazione, il contenuto delle di- 4273, id., 2016, III, 573, con nota di richiami, che, nel confer-
sposizioni di legge consente di affermare che si è certamente mare la giurisdizione del giudice ordinario, ritiene irrilevante la
in presenza di una fattispecie di «assunzione» quale passag- natura, peraltro non concorsuale, della procedura finalizzata alla
gio dallo stato di personale precario a quello di ruolo), e che, stabilizzazione.
peraltro, non si esula dall'ambito della procedura «concor-
suale» (cfr. Cass. 1778/11, id., 2011, I, 1416), così come cor-
rettamente affermato dalla corte d'appello.
Nella specie, risulta dallo stesso ricorso introduttivo che la
selezione era stata prevista da un bando e si articolava in una
valutazione dei titoli posseduti e in una prova attitudinale ————————
con attribuzione di punteggi, con formazione della graduato-
ria finale di merito. Si trattava, perciò, di vera e propria pro-
cedura di concorso volta all'assunzione in pianta stabile di
lavoratori, previa selezione di quelli — fra quanti in possesso
dei requisiti di partecipazione — risultati vincitori nel-
l'ambito dei posti disponibili. Ne consegue che la controver-
IL FORO ITALIANO — 2018.
891 PARTE PRIMA 892
CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 19 specifica censura, contenuta nel ricorso introduttivo del giu-
gennaio 2018, n. 1383; Pres. BRONZINI, Est. BOGHETICH, dizio, di arbitrarietà della scelta dei lavoratori da cedere
P.M. MASTROBERARDINO (concl. conf.); Annovi (Avv. all'affittuario effettuata in violazione dei criteri dettati dal-
PULLANO) c. Soc. Hi Tech Saicis e altra (Avv. LUGLI, l'art. 5 l. n. 223 del 1991, ponendo erroneamente a carico
MANISCALCO) e altra. Conferma App. Bologna 29 maggio della lavoratrice l'onere della prova del motivo illecito sotte-
2015. so all'affitto del ramo di azienda nonostante la stessa non
avesse mai ricevuto esaustiva comunicazione (ossia provvi-
Lavoro (rapporto di) — Concordato preventivo — Tra- sta di documentazione) concernente le attività svolte dal-
sferimento d'azienda — Accordo sindacale — Mante- l'azienda, le professionalità impiegate, le condizioni del con-
nimento parziale dei lavoratori — Legittimità — Con- tratto di affitto del ramo di azienda da cui emerge, in realtà,
a
seguenze (Cod. civ., art. 2112; y l. 29 dicembre 1990 n. il trasferimento dell'intera compagine aziendale del Gruppo
428, disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti
to
ceramiche Saicis. Il ricorrente riporta uno stralcio del ricorso
dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee (legge introduttivo del giudizio (nonché delle note conclusive) ove
en
comunitaria per il 1990), art. 47). si deduceva l'inammissibilità di un licenziamento collettivo
am
In materia di trasferimento di imprese assoggettate a proce- effettuato in violazione dei criteri dettati dall'art. 5 l. n. 223
dura concorsuale o di rami di esse, l'ampia facoltà, previ- del 1991.
on
sta per legge, di concordare condizioni contrattuali per 3. - Preliminarmente, l'invocata nullità del controricorso
l'assunzione ex novo dei lavoratori, nonché la possibilità per notifica presso e al procuratore domiciliatario (anziché al
O
M abb
di escludere parte del personale eccedentario dal passag- procuratore munito di procura, presso il procuratore domici-
M
gio, allo scopo di conservare i livelli occupazionali, com- liatario) deve, in ogni caso, ritenersi sanata dal deposito, da
parte del ricorrente, della successiva memoria ex art. 378
SI
portano l'inapplicabilità dei criteri di scelta dei lavoratori
da licenziare. (1) IO in c.p.c. che dimostra ex post che la notificazione ha raggiunto
AS
lo scopo cui era preordinata.
so
Invero, la notificazione di un atto di impugnazione è inesi-
Fatti di causa. — 1. - Con sentenza depositata il 29 mag- stente quando avviene in un luogo e nei confronti di una per-
es
gio 2015 la Corte d'appello di Bologna, in riforma della pro- sona che non presentino alcun collegamento col destinatario
nc
nuncia del giudice di primo grado, ha respinto le domande di dell'atto, mentre è affetta da nullità sanabile quando un tale
collegamento è invece ravvisabile (Cass. 3648/16, Foro it.,
D
comunicato il 10 giugno 2008 dalla società Gruppo cerami- Rep. 2016, voce Notificazione civile, n. 44; 5011/00, id.,
U
che Saicis s.p.a. in liquidazione e di reintegra presso la socie- Rep. 2000, voce Impugnazioni civili, n. 104).
LA
IO olo
tà Hi Tech Saicis s.p.a., società affittuaria del ramo di azien- Infondata è altresì l'eccezione di carenza di legittimazione
da, con conseguente rigetto delle domande di pagamento del- passiva dei due controricorrenti (concordato preventivo
C
c
le differenze tra cassa integrazione guadagni straordinaria Gruppo ceramiche Saicis s.r.l. in liquidazione e Hi Tech Sai-
O sci
LO
(percepita dal 7 giugno 2007) e retribuzione e della retribu- cis s.p.a. in liquidazione e concordato preventivo), che sono
zione globale di fatto dalla data del licenziamento. stati evocati in giudizio dallo stesso ricorrente mediante noti-
Fa
2. - La corte d'appello rilevava: l'erronea invocazione — fica, agli stessi, del ricorso.
da parte della lavoratrice — dell'art. 18 l. n. 300 del 1970, 4. - Il primo motivo è inammissibile.
R
nonché la pacifica ricorrenza di un affitto di azienda c.d. in Secondo la costante giurisprudenza di questa corte, in te-
deroga (ossia ai sensi dell'art. 47, 5° comma, l. n. 428 del ma di ricorso per cassazione, qualora la decisione impugnata
1990, con stipulazione, in sede sindacale, di un accordo tra le si fondi su di una pluralità di ragioni, tra loro distinte ed au-
società che individuava nominativamente i lavoratori trasfe- tonome e singolarmente idonee a sorreggerla sul piano logi-
riti e sottoposto a condizione sospensiva del perfezionamento co e giuridico, l'omessa impugnazione di tutte le rationes
della procedura di cui al citato art. 47); l'assenza di allega- decidendi rende inammissibili, per difetto di interesse, le
zioni, da parte della ricorrente, di un motivo illecito concer- censure relative alle singole ragioni esplicitamente fatte og-
nente il criterio di scelta dei lavoratori, nonché della viola- getto di doglianza, in quanto queste ultime, quand'anche
zione dei criteri di correttezza e buona fede (essendo, altresì, fondate, non potrebbero comunque condurre, stante l'inter-
carente, il ricorso introduttivo del giudizio, delle allegazioni venuta definitività delle altre non impugnate, all'annullamen-
circa le mansioni della lavoratrice, la collocazione nell'or- to della decisione stessa (ex multis, Cass., sez. un., 7931/13,
ganizzazione aziendale, l'inerenza ai beni affittati, l'eventua- id., Rep. 2013, voce Cassazione civile, n. 68; 18 settembre
le pretermissione con riguardo a colleghi aventi professiona- 2006, n. 20118, id., Rep. 2006, voce cit., n. 104).
lità fungibile); l'assenza, nel ricorso introduttivo del giudi- Nel caso in esame il motivo censura solo una delle ratio-
zio, di doglianze circa la violazione dei criteri di cui all'art. 5 nes decidendi poste dalla corte di merito a fondamento del
l. n. 223 del 1991, nel caso di specie, peraltro, non applicabi- rigetto dell'impugnazione proposta dalla lavoratrice. In par-
li nonché di doglianze circa il mancato rispetto di modalità ticolare, il motivo non investe l'affermazione contenuta nella
procedi mentali. impugnata sentenza secondo cui il requisito richiesto dal 5°
3. - Per la cassazione della sentenza impugnata l'Annovi comma dell'art. 47 l. n. 428 del 1990 (nella specie, omologa-
propone ricorso fondato su due motivi, illustrati da memoria. zione di concordato preventivo consistente nella cessione dei
Resistono le società Hi Tech Saicis s.p.a. e concordato pre- beni), risultava provato documentalmente.
ventivo Gruppo ceramiche Saicis s.r.l. (già s.p.a.) in liquida- Invero, il giudice di appello non si è limitato a ritenere
zione. La società Gruppo ceramiche Saicis s.r.l. (già s.p.a.) è formato il giudicato interno sulla sussistenza della fattispecie
rimasta intimata. derogatoria ma ha altresì ritenuto che, «Diversamente opi-
Motivi della decisione. — 1. - Con il primo motivo la ri- nando, varrebbero le seguenti considerazioni: sono ritraibili
corrente denunzia error in procedendo (in relazione all'art. documentalmente e del resto non contestate sia l'omologa-
360, 1° comma, n. 4, c.p.c.) avendo la corte distrettuale erro- zione del concordato preventivo con parziale cessione di be-
neamente ed illegittimamente dichiarato giudicato interno sul ni, sia l'accordo sindacale del 20 marzo 2007, v. doc. n. 6,
punto relativo all'applicazione della disciplina speciale in dove si legge: ‘(. . .) L'elenco nominativo dei lavoratori inte-
deroga all'art. 2112 c.c. (di cui al 5° comma dell'art. 47 l. n. ressati viene allegato all'accordo (. . .). I rimanenti lavoratori
428 del 1990). resteranno in forza presso la Gruppo ceramiche Saicis s.p.a.
2. - Con il secondo motivo la ricorrente denunzia violazio- (. . .)’. È incontestato, altresì, e del resto di documentale
ne e falsa applicazione dell'art. 5 l. n. 223 del 1991, nonché emersione, che il contratto di affitto, all'esito di un'interpre-
«delle norme sul riparto dell'onere della prova» e vizio di tazione letterale e sistematica interna ex art. 1363 c.c., è so-
motivazione (in relazione all'art. 360, 1° comma, nn. 3 e 5, spensivamente condizionato e con efficacia differita all'inte-
c.p.c.) avendo la corte distrettuale omesso di considerare la grazione della fattispecie derogatorie e a formazione succes-
IL FORO ITALIANO — 2018.
893 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 894
siva, di cui al predetto 5° comma dell'art. 47 l. 428/90 e che, ne dei criteri di selezione dei lavoratori da trasferire, preve-
conseguentemente, è a prevedere il trasferimento delle sole dendo unicamente che l'accordo riguardi il mantenimento,
maestranze nominativamente indicate». anche parziale, dell'occupazione.
5. - Il secondo motivo è in parte inammissibile e in parte Né i principî vigenti in tema di licenziamenti collettivi di
infondato. cui della l. n. 223 del 1991, art. 4 ss., ed in particolare quelli
L'art. 47, 5° comma, l. n. 428 del 1990 così recita: «Qua- relativi alla obbligatoria indicazione dei criteri di scelta dei
lora il trasferimento riguardi aziende o unità produttive delle lavoratori da licenziare e delle modalità di applicazione di
quali il Cipi abbia accertato lo stato di crisi aziendale a nor- questi criteri, si estendono analogicamente alla fattispecie in
ma dell'art. 2, 5° comma, lett. c), l. 12 agosto 1977 n. 675, o esame, stante la diversità di ratio dei due istituti e l'assoluta
imprese nei confronti delle quali vi sia stata dichiarazione di diversità di disciplina. Le norme in materia di cessione di
a
fallimento, omologazione di concordato preventivo consi- imprese assoggettate a procedura concorsuale o di rami delle
to
stente nella cessione dei beni, emanazione del provvedimen- stesse hanno, infatti, il fine di privilegiare la salvaguardia,
anche in parte, di posti di lavoro e sono quindi svincolati dai
en
to di liquidazione coatta amministrativa ovvero di sotto posi-
zione all'amministrazione straordinaria, nel caso in cui la rigidi criteri previsti per la disciplina dei licenziamenti col-
am
continuazione dell'attività non sia stata disposta o sia cessata lettivi (cfr. Cass. 17 maggio 2016, n. 10066, cit.).
e nel corso della consultazione di cui ai precedenti commi sia Secondo orientamento consolidato di questa corte, e con-
diviso da questo collegio, il legislatore ha previsto ampia
on
stato raggiunto un accordo circa il mantenimento anche par-
ziale dell'occupazione, ai lavoratori il cui rapporto di lavoro possibilità per l'impresa subentrante di concordare condizio-
O
M abb
continua con l'acquirente non trova applicazione l'art. 2112 ni contrattuali per l'assunzione ex novo dei lavoratori, in de-
M
c.c., salvo che dall'accordo risultino condizioni di miglior roga a quanto dettato dall'art. 2112 c.c. e ha altresì previsto
la possibilità di escludere parte del personale eccedentario
SI
favore. Il predetto accordo può altresì prevedere che il trasfe-
IO in
rimento non riguardi il personale eccedentario e che que- dal passaggio, in quanto la derogabilità, laddove prevista dal-
AS
st'ultimo continui a rimanere, in tutto o in parte, alle dipen- l'accordo sindacale, anche peggiorativa del trattamento dei
so
denze dell'alienante». lavoratori, si giustifica con lo scopo di conservare i livelli
La corte distrettuale ha rilevato la carenza di allegazioni occupazionali, quando venga trasferita l'azienda di un'im-
es
(che — va sottolineato — integra onere processuale logica- presa insolvente e si legittima con la garanzia della conclu-
sione di un accordo collettivo idoneo a costituire norma de-
nc
al motivo illecito invocato con riguardo al contratto di affitto id., Rep. 2014, voce Lavoro (rapporto), n. 1063; 22 settem-
U
di azienda, sia agli obblighi di correttezza e buona fede rite- bre 2011, n. 19282, id., Rep. 2011, voce cit., n. 1155; 5 mar-
LA
IO olo
nuti violati dalle società, sia alle mansioni e alla collocazione zo 2008, n. 5929, id., Rep. 2008, voce cit., n. 1401). In tali
nell'organizzazione aziendale della lavoratrice nonché alla ipotesi, invero, la priorità di tutela dal piano del singolo la-
C
fatto così come specificamente indicate nella sentenza impu- le strumento di salvaguardia della massima occupazione, in
gnata la corte distrettuale ha correttamente ritenuto che non una condizione di obiettiva crisi imprenditoriale, anche al
prezzo del sacrificio di alcuni diritti garantiti dall'art. 2112
R
sa nei confronti dell'Italia: App. Roma 16 febbraio 2017, Riv. sia sottoposto a procedura di fallimento o ad altra analoga pro-
giur. lav., 2017, II, 455, con nota di CAVALLINI; 18 maggio cedura d'insolvenza, che si svolga sotto il controllo di un'auto-
2016, Foro it., Rep. 2016, voce Lavoro (rapporto), n. 1146; rità pubblica competente e che, soprattutto, sia esclusivamente
Trib. Roma 24 maggio 2016, ibid., n. 1148, nonché gli ulteriori volta alla liquidazione dei beni: Corte giust. in causa C-126/16,
riferimenti contenuti sub V della nota che correda Corte giust. cit., secondo cui la direttiva 2001/23/Ce del consiglio, 12 marzo
22 giugno 2017, causa C-126/16, id., 2017, IV, 424. 2001, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Sta-
III. - E anche la giurisprudenza, la quale ammette che l'ac- ti membri relative al mantenimento dei diritti dei lavoratori in
cordo sindacale previsto dall'art. 47 l. 428/90 possa prevedere la caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di im-
prosecuzione di un numero limitato di rapporti di lavoro rispetto prese o di stabilimenti e, in particolare, il suo art. 5, par. 1, deve
a quelli interessati dalla cessione del ramo di azienda, comun- essere interpretata nel senso che la tutela dei lavoratori garantita
a
que richiede che il cessionario proceda alla scelta dei lavoratori dagli art. 3 e 4 di tale direttiva permane in una situazione, come
da prendere secondo criteri trasparenti e attenendosi ai fonda- quella di cui al procedimento principale, in cui un'impresa sia
to
mentali canoni di correttezza e buona fede, di modo che, in trasferita in seguito ad una dichiarazione di fallimento nel-
en
mancanza, la sua condotta è illegittima e comporta il diritto del l'ambito di un pre-pack, preparato anteriormente a detta dichia-
lavoratore escluso alla garanzia del mantenimento del proprio razione e realizzato immediatamente dopo la pronuncia di falli-
am
posto di lavoro: Trib. Brescia 21 giugno 2012, id., Rep. 2013, mento, nell'ambito del quale, in particolare, un «curatore desi-
voce cit., n. 1151. gnato», nominato da un giudice, esamini le possibilità di un'e-
on
IV. - Né i precedenti di legittimità dietro i quali si trincera la ventuale prosecuzione delle attività dell'impresa ad opera di un
sentenza in epigrafe sembrano confortanti: terzo e prepari azioni da svolgere subito dopo la pronuncia di
O
M abb
— nel caso oggetto di Cass. 4 novembre 2014, n. 23473, id., fallimento per realizzare tale prosecuzione, e inoltre che non è
M
Rep. 2014, voce cit., n. 1063, citata in motivazione, emerge dal- rilevante, a tal riguardo, che l'obiettivo perseguito da tale ope-
razione di pre-pack miri anche a massimizzare gli introiti della
SI
la motivazione che vi era stata «sottoscrizione individuale di
IO in
apposito verbale di conciliazione ai sensi dell'art. 411 c.p.c., cessione per l'insieme dei creditori dell'impresa in oggetto.
AS
presso la commissione di conciliazione in sede sindacale», sic- VIII. - D'altronde, quanto alle necessità di tutela delle esi-
so
ché la questione di diritto affrontata si è andata a calibrare sulla genze della cessionaria, la Corte di giustizia da tempo ha rimar-
rinuncia alla solidarietà del cessionario per le obbligazioni ante- cato che, «se, in forza dell' art. 4, n. 1, la direttiva vieta che il
es
riori al trasferimento, quale condizione per la prosecuzione del trasferimento costituisca di per sé un motivo di licenziamento
rapporto di lavoro, ritenuta deroga consentita all'art. 2112 c.c. per il cedente o per il cessionario, essa ‘non pregiudica i licen-
nc
ove prevista dall'accordo concluso ai sensi dell'art. 47 l. n. 428 ziamenti che possono aver luogo per motivi economici, tecnici e
D
— nell'ipotesi esaminata da Cass. 22 settembre 2011, n. l'occupazione’»; sicché la direttiva non esclude, «qualora una
LA
19282, id., Rep. 2011, voce cit., n. 1155, citata in motivazione, disciplina nazionale implichi a favore del cedente disposizioni
IO olo
la possibilità di escludere parte del personale dal passaggio al che gli consentono di alleviare o di sopprimere gli oneri connes-
si all'occupazione dei lavoratori in soprannumero, per evitare
C
fermato la sentenza impugnata, la quale aveva evidenziato come nella misura del possibile licenziamenti, [che] dette disposizioni
O sci
LO
nessun accordo collettivo derogatorio era stato perfezionato, si applichino, dopo il trasferimento, a vantaggio del cessiona-
trattandosi, al contrario, di un'intesa generica che faceva riferi- rio»: Corte giust. 7 dicembre 1995, causa C-472/93, S., id.,
Fa
mento a una futura consultazione sindacale e a un futuro accor- 1996, IV, 205, con nota di COSIO.
do da stipulare; IX. - Vedi, invece, in senso espansivo dell'applicabilità dei
R
— nella fattispecie regolata da Cass. 5 marzo 2008, n. 5929, criteri di scelta previsti dall'art. 5 l. 223/91, sia pure in settore
id., Rep. 2008, voce cit., n. 1401, citata in motivazione, anzi, si diverso, Cass. 28 luglio 2017, n. 18835, id., 2017, I, 3001, se-
è affermato che il significato maggiormente conforme al diritto condo cui, in tema di lavoro pubblico contrattuale, l'impugna-
comunitario dell'art. 47 l. 428/90 consente modificazioni peg- zione del collocamento in disponibilità, perché in violazione dei
giorative del trattamento dei lavoratori, in deroga all'art. 2112 criteri di scelta, qualora ne sia conseguita la risoluzione del rap-
c.c., allo scopo di salvaguardare le opportunità occupazionali, porto alla scadenza del periodo di sospensione, comporta il ri-
quando venga trasferita l'azienda di un'impresa insolvente, pur- pristino della funzionalità del rapporto.
ché, ferma restando la continuazione dei rapporti di lavoro, il X. - Inoltre, nel senso che la domanda volta a far dichiarare la
potere modificativo dell'imprenditore cessionario sia esercitato nullità, l'invalidità o l'inefficacia degli atti di cessione del ramo
nei modi e nei limiti di cui ai principî dell'ordinamento interno, di azienda e la conseguente domanda di condanna al ripristino
e quindi non in maniera unilaterale, ma solo sulla base di un del rapporto di lavoro con la cedente appartengono, anche in ca-
nuovo e regolare contratto, collettivo o individuale. so di fallimento della cessionaria, alla cognizione del giudice
V. - Laddove la pronuncia di Cass. 17 maggio 2016, n. del lavoro, quale giudice del rapporto e delle controversie rela-
10066, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile, citata in tive allo status del lavoratore, in quanto l'accertamento richiesto
motivazione, appare costruita su ragioni in rito. in tali ipotesi non costituisce premessa di una pretesa economica
VI. - Si veda anche Cass. 13 novembre 2009, n. 24093, id., nei confronti della massa fallimentare e dunque non richiede la
Rep. 2010, voce cit., n. 1350, secondo cui, in tema di trasferi- cognizione del giudice fallimentare, chiamato soltanto alla qua-
mento d'azienda la deroga all'art. 2112 c.c., prevista dall'art. lificazione dei diritti di credito dipendenti dal rapporto di lavo-
47, 5° comma, l. n. 428 del 1990 è operante nell'ipotesi di fal- ro, in funzione della partecipazione paritaria al concorso tra cre-
limento quand'anche l'attività non cessata sia sul punto di vol- ditori e con effetti esclusivamente endoconcorsuali, cfr. Cass.
gere al termine e venga acquisita in gestione diretta dalla pub- 23 gennaio 2018, n. 1646, id., Le banche dati, archivio cit.
blica amministrazione; con riferimento ai rapporti di lavoro la In termini, Cass. 24 gennaio 2018, n. 1769, ibid. [A.M. PER-
ratio di tale disciplina va ravvisata nell'esigenza di salvaguarda- RINO]
re l'occupazione attraverso il riconoscimento di una continuità
materiale e non giuridica, che si realizza mediante l'estinzione
automatica dei pregressi rapporti lavorativi e la riassunzione ex
novo dei lavoratori predetti (nel caso de quo la Cassazione re-
spinge il ricorso di un dipendente che lamentava la perdita del-
l'inquadramento dirigenziale per effetto del trasferimento).
VII. - Appena qualche mese fa, d'altronde, la Corte di giusti-
zia ha ribadito che l'apparato di tutela apprestato dagli art. 3 e 4 ————————
della direttiva 2001/23/Ce (ossia la trasmissione in capo al ces-
sionario dei diritti e degli obblighi configurabili in testa al ce-
dente nei confronti dei lavoratori ceduti ed il divieto di licen-
ziamento dei lavoratori da parte del cedente o del cessionario a
causa del trasferimento) soffre di deroga, in virtù dell'art. 5 del-
la direttiva, da interpretare restrittivamente, ed a meno che non
sia diversamente stabilito dagli Stati membri, purché il cedente
IL FORO ITALIANO — 2018.
897 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 898
CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 19 assenza di adeguate commesse) da parte delle lavoratrici
gennaio 2018, n. 1375; Pres. NOBILE, Est. PATTI, P.M. medesime, siccome rientrante nell'ordinaria sfera organizza-
CERONI (concl. diff.); Bartolini (Avv. MARINO) c. Boda e tiva datoriale.
altra (Avv. SAMENGO, MICELI, MASINI). Cassa App. Geno- 2. - Con il secondo, la ricorrente deduce violazione e falsa
va 27 giugno 2012. applicazione degli art. 1206, 1256-1258, 1463, 1464 c.c., 6,
ultimo comma, r.d.l. 1825/24, 2697 c.c., per erronea esclu-
Lavoro (rapporto di) — Trasformazione da tempo pieno sione di mora credendi del datore di lavoro, in assenza di al-
a tempo parziale — Consenso del lavoratore — Fatti cun patto derogatorio della prestazione lavorativa secondo
concludenti — Esclusione (D.l. 30 ottobre 1984 n. 726, l'orario contrattuale, né di sua irricevibilità per ragioni so-
misure urgenti a sostegno e ad incremento dei livelli occu- pravvenute non riconducibili all'ordinario ambito di pro-
a
pazionali, art. 5; y l. 19 dicembre 1984 n. 863, conversione grammazione gestionale (nel quale compreso anche il calo di
in legge, con modificazioni, del d.l. 30 ottobre 1984 n.
to
commesse): in ogni caso neppure rigorosamente provate.
726; y d.leg. 25 febbraio 2000 n. 61, attuazione della diret-
en
3. - Con il terzo, la ricorrente deduce violazione e falsa
tiva 97/81/Ce relativa all'accordo-quadro sul lavoro a tem-
applicazione dell'art. 2723 c.c., per ammissione di prova ora-
po parziale concluso dall'Unice, dal Ceep e dalla Ces, art.
am
le su patti aggiunti o contrari posteriori alla formazione del
2, 5).
contratto di lavoro, senza tenere conto delle condizioni poste
Lavoro (rapporto di) — Lavoro a tempo pieno — Varia-
on
dalla norma denunciata (qualità delle parti, natura del con-
zione in riduzione dell'orario — Consenso del lavorato- tratto ed ogni altra circostanza), in riferimento allo squilibrio
O
re — Fatti concludenti — Legittimità (Cod. civ., art.
M abb
contrattuale tra le parti, all'esistenza di una prassi di riduzio-
1362, 2094).
M
ne dell'orario lavorativo unilateralmente imposta dal datore
SI
La trasformazione del rapporto di lavoro da full-time a part- con acquiescenza delle lavoratrici, in assenza di alcun accor-
IO in
time necessita del consenso scritto di entrambe le parti, do modificativo.
AS
non potendosi desumere la volontà del lavoratore da com- 4. - Con il quarto, la ricorrente deduce violazione e falsa
so
portamento concludente. (1) applicazione degli art. 5 d.l. 726/84, convertito in l. 863/84,
2, 3 d.leg. 61/00, come modificato dall'art. 46 d.leg. 276/03
es
scritto, può legittimamente fondarsi sul consenso del lavo- insufficiente motivazione su punto decisivo della controver-
sia, in riferimento all'inesistenza di alcun patto derogatorio
D
Fatti di causa. — Con sentenza 27 giugno 2012, la Corte settimana in settimana, con acquiescenza delle lavoratrici.
d'appello di Genova rigettava la domanda di Augusta Barto- 5. - Tutti i motivi possono essere congiuntamente esami-
C
c
lini di condanna di Luigi Boda e Norma Montali, quali ex nati, per ragioni di stretta connessione.
O sci
LO
soci della estinta s.n.c. Boda Luigi & C., al pagamento, in 5.1. - Essi sono parzialmente fondati.
proprio favore, di differenze retributive riguardanti il pre- 5.2. - In via preliminare, occorre chiarire come la lavora-
Fa
gresso rapporto di lavoro intrattenuto con la società dal 4 trice, odierna ricorrente, abbia rivendicato le differenze retri-
aprile 1973 al 24 ottobre 2007, dapprima in qualità di ap- butive relative all'intero rapporto alle dipendenze della s.n.c.
R
prendista sarta (fino al 2 novembre 1976) e quindi di sarta Boda Luigi & C., ormai estinta, e pertanto dal 4 aprile 1973
qualificata ai sensi del c.c.n.l. per le imprese artigiane del al 24 ottobre 2007, data del suo licenziamento.
settore tessile, abbigliamento e calzaturiero: così riformando Ebbene, in questo arco di tempo ultratrentennale, esso su-
la sentenza di primo grado, che aveva invece condannato i biva un'articolata modulazione tra tempo pieno (dal 4 aprile
predetti al pagamento, in favore della ex lavoratrice, della 1973 all'8 febbraio 1984 e poi ancora da maggio 1989 al 14
somma (non già di euro 79.941,82 a titolo di differenze retri- novembre 1993) e tempo parziale (dal 9 febbraio 1984 a fine
butive e Tfr, come richiesto, ma) di euro 31.592 per le diffe- aprile 1989 per un orario settimanale di 20 ore, dal 15 no-
renze retributive riguardanti il periodo di disciplina del rap- vembre 1993 al 2 febbraio 2003 di 17,5 ore settimanali e in-
porto a tempo parziale. fine dal 3 febbraio 2003 alla conclusione del rapporto di 7
In esito alla prova orale direttamente esperita, la corte ter- ore settimanali nei mesi di gennaio, luglio e settembre e di
ritoriale accertava la modificazione consensuale dell'orario 14 ore nei mesi residui: come risulta dai relativi contratti
di lavoro contrattuale tra le parti, tempestivamente comuni- prodotti sub 3 e 4 del suo fascicolo di primo grado).
cato da una settimana all'altra, a seconda delle effettive esi- A fronte della totale reiezione dalla corte d'appello della
genze aziendali, dalla società datrice alle lavoratrici accettan- propria domanda, invece accolta dal tribunale limitatamente
ti, con esclusione così della spettanza di ogni retribuzione al periodo di lavoro a tempo parziale, nell'odierno giudizio
eccedente le ore effettivamente prestate. Neppure, infine, Augusta Bartolini insiste per il suo accoglimento integrale,
configurandosi il diritto ad alcun risarcimento per la disponi- in riferimento ad entrambi i periodi tanto a tempo parziale,
bilità alla «chiamata», in difetto di sua prova, né tanto meno tanto a tempo pieno (pure questa coltivata in grado di appello
di danni: volendosi eventualmente ravvisare nella domanda con impugnazione incidentale, evidentemente assorbita).
introduttiva della lavoratrice anche un tale titolo, oltre a 6. - Tanto premesso, occorre allora distinguere il periodo
quello per differenze retributive. lavorato a tempo parziale da quello lavorato a tempo pieno.
Con atto notificato il 20 dicembre 2012, Augusta Bartolini 6.1. - Come si evince dalla documentazione citata, il sud-
ricorreva per cassazione con quattro motivi, cui resistevano detto primo periodo ricade, ratione temporis, in parte sotto la
Luigi Boda e Norma Montali con controricorso; entrambe le disciplina dell'art. 5, 2° comma d.l. 726/84 convertito in l.
parti comunicavano memoria ai sensi dell'art. 378 c.p.c. 863/84 (dal 9 febbraio 1984 a fine aprile 1989 e dal 15 no-
Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo, la ri- vembre 1993 al 2 febbraio 2003) ed in parte sotto quella de-
corrente deduce violazione e falsa applicazione degli art. gli art. 2 e 5, 1° comma, d.leg. 61/00 (dal 3 febbraio 2003 al-
1321, 2082, 2094 c.c., 6, ultimo comma, r.d.l. 1825/24, per la conclusione del rapporto), parimenti esigenti la forma
erronea assunzione di una modifica consensuale tra le parti scritta, sia pure prevista: dall'art. 5 d.l. 726/84, secondo cui
dell'orario contrattuale, in assenza di alcun patto derogato- «il contratto di lavoro a tempo parziale deve stipularsi per
rio, ma soltanto di una prassi pluriennale unilateralmente im- iscritto», ad substantiam e quindi come condizione di validi-
posta dal datore di lavoro ed accettata dalle lavoratrici per tà del contratto (Cass. 28 maggio 2003, n. 8492, Foro it.,
timore di perdere il posto di lavoro e pertanto in assenza di Rep. 2004, voce Lavoro (rapporto), n. 959); dagli art. 2 e 8,
una loro libera volontà per l'evidente squilibrio di forza con- 1° comma, d.leg. 61/00 ad probationem; esigendosi poi, per
trattuale, nell'irrilevanza infine della verificata effettività la trasformazione del rapporto a tempo pieno in rapporto a
dell'esigenza aziendale (di diminuzione delle ore lavorate in tempo parziale, un «accordo delle parti risultante da atto
IL FORO ITALIANO — 2018.
899 PARTE PRIMA 900
scritto, convalidato dalla direzione provinciale del lavoro to alla modifica delle originarie condizioni contrattuali per
competente per territorio» (art. 5, 1° comma, d.leg. 61/00, facta concludentia, e ciò anche se il contratto sia stato stipu-
nel testo vigente fino al 31 dicembre 2011; quindi soppresse lato per iscritto (Cass. 14 marzo 2006, n. 5496, id., Rep.
le ultime nove parole dall'art. 22, 4° comma, l. 183/11, con 2006, voce cit., n. 1263, con specifico riferimento agli aspetti
decorrenza dal 1° gennaio 2012). retributivi, fermo restando il divieto di unilaterale riduzione).
6.2. - Sicché, si ritiene che la trasformazione del rapporto Qui allora appare corretto, sotto il profilo di diritto, il ra-
di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale, tanto ai gionamento probatorio svolto dalla corte territoriale, che ha
sensi della disciplina dettata dall'art. 5 d.l. 726/84 (Cass. 11 ritenuto la variazione in riduzione dell'orario di lavoro, in
dicembre 2014, n. 26109, id., Rep. 2014, voce cit., n. 806), assenza di pattuizione scritta, consensualmente concordata
tanto ai sensi del d.leg. 61/00, non possa avvenire a seguito tra le parti in base al loro comportamento concludente, così
a
di determinazione unilaterale del datore di lavoro, necessi- come accertato sulla base delle scrutinate risultanze testimo-
to
tando invece del consenso scritto del lavoratore (così anche: niali (per le ragioni esposte ai punti 1 e 2 di pag. 9 della sen-
en
Cass. 17 luglio 2006, n. 16169, id., Rep. 2006, voce cit., n. tenza).
950; 14 luglio 2014, n. 16089, id., Rep. 2014, voce cit., n. 7.4. - Nei limiti di una tale prospettiva, può allora essere
am
694); e che, configurando la modalità oraria un elemento correttamente utilizzato il principio di effettività valorizzato
qualificante della prestazione oggetto del contratto part-time, dalla corte d'appello (sub punto 2, a pag. 10 della sentenza),
on
la variazione, in aumento o in diminuzione, del monte ore il quale comporta che, al di fuori delle espresse deroghe le-
pattuito costituisca una novazione oggettiva dell'intesa ne- gali o contrattuali, la retribuzione spetti soltanto se la presta-
O
M abb
goziale inizialmente concordata, che richiede una rinnovata zione di lavoro venga eseguita, salvo che il datore di lavoro
M
manifestazione di volontà, pertanto non desumibile per facta versi in una situazione di mora credendi nei confronti dei di-
concludentia dal comportamento successivo delle parti a
SI
pendenti: con la conseguenza della validità, in linea di prin-
IO in
norma dell'art. 1362 c.c. (Cass. 6 dicembre 2016, n. 25006, cipio, dei patti conclusi tra i lavoratori e il datore di lavoro
AS
id., Rep. 2016, voce cit., n. 889, in consapevole dissenso per la sospensione del rapporto di lavoro. E tali patti non
so
come la citata Cass. 11 dicembre 2014, n. 26109, da Cass. 21 hanno ad oggetto diritti di futura acquisizione né concretano
febbraio 1997, n. 1584, id., Rep. 1997, voce cit., n. 740).
es
torio svolto dalla corte territoriale, in assenza di alcuna pat- mancata esecuzione della prestazione (Cass. 19 maggio
tuizione scritta della variazione in riduzione dell'orario di la-
D
massimata).
IO olo
mente esaminati, sotto il profilo scrutinato. 8. - In via riepilogativa e conclusiva, dalle superiori argo-
Fa
7. - Diverso è invece il discorso in relazione alle riduzioni mentazioni discende allora coerente l'accoglimento del ri-
di orario lavorato riguardanti i periodi di rapporto a tempo corso limitatamente alla domanda relativa alle differenze re-
tributive riguardanti i periodi di rapporto a tempo parziale,
R
pieno.
7.1. - Ed infatti, per la costituzione di un rapporto di lavo- non anche a quelle riguardanti i periodi di rapporto a tempo
ro così modulato non è stabilito alcun vincolo di forma, es- pieno, invece da rigettare. Ciò comporta la cassazione della
sendo anzi questa libera. sentenza, nei limiti dei motivi così accolti, con rinvio, anche
In particolare, il rapporto di lavoro subordinato, in assenza per la regolazione delle spese del giudizio di legittimità, alla
della prova di un rapporto part-time, nascente da atto scritto, Corte d'appello di Genova in diversa composizione.
si presume a tempo pieno ed è onere del datore di lavoro, che ————————
alleghi invece la durata limitata dell'orario di lavoro ordina-
rio, fornire la prova della consensuale riduzione della presta- (1) I. - I presupposti per la validità delle «variazioni in ridu-
zione lavorativa (Cass. 18 marzo 2004, n. 5518, id., Rep. zione» dell'orario di lavoro costituiscono l'oggetto della pro-
2004, voce cit., nn. 917, 956; 23 febbraio 2000, n. 2033, id., nunzia che si riporta.
Rep. 2000, voce cit., n. 781). La Suprema corte ritiene che dall'analisi del fatto emergano,
7.2. - In ordine poi alla variazione in diminuzione del- nel caso di specie, due situazioni diverse, seppure coesistenti: 1)
l'orario lavorativo, si ritiene che il datore di lavoro non possa la prima implica un classico caso di trasformazione del rapporto
unilateralmente ridurre o sospendere l'attività lavorativa e di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale;
specularmente rifiutare di corrispondere la retribuzione: di- 2) la seconda rinvia a una modalità di articolazione dell'orario
versamente incorrendo nell'inadempimento contrattuale pre- di lavoro all'interno di un rapporto in regime full-time.
visto in linea generale dalla disciplina delle obbligazioni cor- II. - La prima modalità di variazione in riduzione (v. la prima
rispettive, secondo cui il rifiuto di eseguire la prestazione massima) è consentita, ai sensi della disciplina all'epoca appli-
può essere opposto da un contraente (nella specie il datore di cabile (d.l. n. 726 del 1984 e, poi, d.leg. n. 61 del 2000; ora la
lavoro) soltanto se l'altra parte (il lavoratore) ometta di effet- materia è invece regolata dal d.leg. n. 81 del 2015), solo sulla
tuare la prestazione da lui dovuta; ma non già quando questa base di un accordo scritto fra il datore di lavoro e il lavoratore,
sia impedita dalla volontà datoriale unilaterale, salva la pro- risultando illegittima la trasformazione in part-time sulla base
della determinazione unilaterale ovvero del mero consenso taci-
va a carico del medesimo di un'impossibilità sopravvenuta, a to (per facta concludentia) del prestatore di lavoro: in senso
norma degli art. 1256, 1463 e 1464 c.c., fondata sul- conforme, v. Cass., ord. 6 dicembre 2016, n. 25006, Foro it.,
l'inutilizzabilità della prestazione lavorativa per fatti non ad- Rep. 2016, voce Lavoro (rapporto), n. 889; 14 luglio 2014, n.
debitabili al predetto, perché non prevedibili, né evitabili, né 16089, id., Rep. 2014, voce cit., n. 694; 17 luglio 2006, n.
riferibili a carenze di programmazione o di organizzazione 16169, id., Rep. 2006, voce cit., n. 950; contra, isolatamente,
aziendale ovvero ad un calo di commesse o a crisi economi- Trib. Milano 21 aprile 2009, id., Rep. 2010, voce cit., n. 1026.
che o congiunturali o strutturali e «salvo comunque un even- Analogamente è richiesto il consenso da prestarsi per iscritto
tuale accordo tra le parti» (Cass. 16 aprile 2004, n. 7300, id., in caso di trasformazione del rapporto di lavoro part-time in
Rep. 2004, voce cit., n. 1148). full-time: v. Cass. 11 dicembre 2014, n. 26109, id., Rep. 2014,
7.3. - In merito alla prova di un tale accordo, il differente voce cit., n. 806; Pret. Milano 18 ottobre 1994, id., Rep. 1995,
regime formale del rapporto a tempo pieno rispetto a quello a voce cit., n. 913.
tempo parziale comporta una diversa e coerente modulazione III. - La seconda modalità inerisce all'articolazione interna al
dell'onere della prova. Esso può, infatti essere assolto, quan- rapporto di lavoro a tempo pieno.
IL FORO ITALIANO — 2018.
901 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 902
La Suprema corte sostiene (v. la seconda massima) che, fer- dell'art. 360, n. 3, c.p.c. (lamentano, anche in questo caso, la
mo restando il divieto di modifica unilaterale, è da considerarsi violazione degli art. 140, 141 e 154 cod. strada), sia dal vizio
legittima la variazione in riduzione cui il lavoratore acconsente di omesso esame d'un fatto decisivo, ai sensi dell'art. 360, n.
per comportamento concludente. 5, c.p.c.
Di conseguenza, trova applicazione solamente il vincolo rela- Deducono che la corte d'appello avrebbe omesso di esami-
tivo all'onere della prova in capo al datore di lavoro, il quale nare il seguente «fatto decisivo»: che il conducente dello scuo-
deve appunto dimostrare che si sia formato il consenso del lavo- labus, al momento di ripartire, guardò soltanto alla propria si-
ratore sulla riduzione oraria in peius, ancorché per facta conclu- nistra, per accertarsi che non sopraggiungessero da tergo altri
dentia: in tal senso, v. Cass. 18 marzo 2004, n. 5518, id., Rep. mezzi; egli invece non guardò alla propria destra, ovvero dalla
2004, voce cit., n. 956; 23 febbraio 2000, n. 2033, id., Rep.
parte dove era disceso il bambino e dove si trovava la di lui
a
2000, voce cit., n. 781.
madre, e di conseguenza non si accertò della distanza a cui co-
IV. - Per recenti questioni giurisprudenziali in materia di la-
to
voro part-time, cfr.: storo si trovassero dal bus, al momento in cui il mezzo riprese
en
— Cass. 2 agosto 2017, n. 19269, id., Le banche dati, archi- la marcia.
vio Cassazione civile (secondo cui la retribuzione spettante al Col terzo motivo di ricorso, infine, i ricorrenti lamentano, ai
am
lavoratore a tempo parziale va calcolata secondo il medesimo sensi dell'art. 360, n. 3, c.p.c., la violazione degli art. 157 e
criterio utilizzato per il lavoratore full-time, pena la violazione 158 cod. strada.
on
del principio di non discriminazione); Deducono, a tal riguardo, che la corte d'appello avrebbe er-
— Cass. 9 marzo 2017, n. 6087, id., 2017, I, 2315, con nota roneamente ritenuto diligente la condotta del conducente dello
O
M abb
di richiami (alla cui stregua il lavoratore part-time che abbia il scuolabus, nonostante avesse accertato in fatto che questi ac-
M
medesimo livello di inquadramento del personale turnista a costò il mezzo e fece discendere il bimbo non attenendosi alle
SI
tempo pieno ha diritto alla retribuzione per lavoro notturno, prescrizioni degli art. 157 e 158 cod. strada: ovvero non nel
IO in
senza che rilevi la diversità della sequenza oraria praticata nei punto previsto per la fermata, non parallelamente al margine
AS
due rapporti). destro della carreggiata, e nemmeno in posizione strettamente
so
accostata a quest'ultimo.
2.2. - Le censure sopra riassunte sono fondate nei limiti e
es
———————— Tale regola di condotta può essere dettata tanto da una nor-
U
P.M. (non indicato); Q. e altra (Avv. DE MAURO) c. Co- pretendersi dagli automobilisti o dai pedoni, quando siano da
mune di C. e altra (Avv. VITOLO, MARTINI, RODOLFI) e al- loro esigibili alla stregua della diligenza esigibile dal buon pa-
R
tri. Cassa App. Brescia 4 novembre 2014. dre di famiglia, ai sensi dell'art. 1176, 1° comma, c.c.
Circolazione stradale — Scuolabus — Conducente — Pertanto il giudice chiamato a valutare se la condotta tenuta
Condotta di guida successiva alla discesa dei passeggeri dal conducente di un veicolo sia stata o non sia stata prudente,
— Negligenza (Cod. civ., art. 2054; y d.leg. 30 aprile e come tale ideona a vincere le presunzioni di cui all'art. 2054,
1992 n. 285, nuovo codice della strada, art. 140, 191). 1° e 2° comma, c.c., deve innanzitutto ricostruire in facto quel-
la condotta; e poi valutare in iure se essa sia conforme: a) ai
Deve considerarsi negligente la condotta di guida del con- precetti del codice della strada; b) alle regole di ordinaria pru-
ducente di uno scuolabus che non si conformi alla regola denza esigibile nel caso concreto.
che gli impone di non riprendere la marcia, dopo aver fat- 2.3. - Nel caso di specie, la corte d'appello ha accertato in
to discendere i passeggeri, sino a quando questi ultimi non punto di fatto che:
si siano portati a debita distanza dal mezzo ovvero non si a) A.Q., dopo essere sceso dal bus, venne preso in braccio
trovino in condizioni di non interferenza con le manovre (o comunque tenuto per mano) dalla madre;
dello stesso. (1) b) quando il conducente del bus chiuse le porte del mezzo e
si accinse a ripartire, la madre del bambino si trovava all'al-
tezza del guidatore;
Considerato che: (Omissis). 2. - Il primo, il secondo ed il c) il bambino cadde all'altezza della ruota posteriore del
terzo motivo di ricorso. 2.1. - I primi tre motivi di ricorso pos- bus.
sono essere esaminati congiuntamente, perché pongono que- Dopo aver accertato questi fatti, la corte d'appello ha ritenu-
stioni tra loro strettamente intrecciate. to che in essi non fosse ravvisabile alcuna condotta colposa
Col primo motivo di ricorso i ricorrenti lamentano, ai sensi del conducente lo scuolabus.
dell'art. 360, n. 3, c.p.c., la violazione degli art. 140, 141, 154 Lo ha fatto con un ragionamento così riassumibile: dopo
cod. strada. Svolgono, al riguardo, una censura così riassumi- avere visto il bambino essere ormai sotto la sorveglianza della
bile: madre, il conducente poteva ragionevolmente attendersi che
a) la corte d'appello ha ritenuto il conducente dello scuola- fosse questa a badare all'incolumità del piccolo; egli pertanto,
bus esente da responsabilità per essere egli ripartito solo dopo legittimamente trascurò di occuparsi della posizione e della
essersi accertato che il bambino fosse stato ricevuto dalla ma- condotta dei due pedoni che si trovavano alla sua destra, in
dre, e fosse nella «sfera di controllo» di quest'ultima; quanto doveva prioritariamente occuparsi di ripartire, e quindi
b) i ricorrenti non negano che ciò sia avvenuto, ma affer- di sorvegliare il sopraggiungere di veicoli dalla sua sinistra.
mano in buona sostanza che tale condotta fu comunque colpo- La corte d'appello, in definitiva, ha accertato in punto di
sa, perché le regole del codice della strada avrebbero imposto fatto che il conducente di un bus ha lasciato scendere dei pas-
al conducente non già di limitarsi a verificare se il bambino seggeri, ed è poi ripartito senza occuparsi di dove fossero, per-
fosse stato preso in consegna dalla madre, ma di accertarsi, ché «l'autista doveva badare al traffico e non poteva prospet-
prima di riprendere la marcia, che l'uno e l'altra fossero in po- tarsi una caduta del minore, sotto la diretta sorveglianza della
sizione di assoluta sicurezza. madre che lo teneva per mano».
Col secondo motivo i ricorrenti lamentano che la sentenza Così giudicando, la corte d'appello è effettivamente incorsa
sarebbe affetta sia da un vizio di violazione di legge, ai sensi in un errore di diritto, consistito nel falsamente applicare le re-
IL FORO ITALIANO — 2018.
903 PARTE PRIMA 904
gole del codice della strada che disciplinano la condotta dei strare che il pedone investito (in quel caso, un bimbo di tre an-
conducenti. ni, svincolatosi dalle mani della nonna per inseguire un cugi-
2.4. - La regola principale cui ogni conducente deve attener- netto) non avesse tenuto un comportamento che denunciasse il
si è quella della salvaguardia dell'incolumità propria ed altrui, suo intento di attraversamento della strada, seppur di corsa e
dettata dall'art. 140, 1° comma, cod. strada. Tale norma stabi- fuori dalle strisce pedonali (Cass. n. 3542 del 13 febbraio
lisce che gli utenti della strada devono sempre «comportarsi in 2013, Foro it., Rep. 2013, voce Circolazione stradale, n. 204).
modo da non costituire pericolo (...) per la circolazione ed in Si è poi affermato che la condotta anche anomala ed impru-
modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale». dente di un pedone non vale di per sé ad escludere la respon-
«In ogni caso» vuol dire che su qualsiasi altra esigenza (di sabilità dell'automobilista, ove tale condotta anomala del pe-
circolazione, di celerità, di efficienza d'un servizio) prevale done fosse, per le circostanze di tempo e di luogo, ragione-
a
per la nostra legge sempre e comunque la salvaguardia del- volmente prevedibile, e che tale prevedibilità «deve ritenersi
to
l'incolumità delle persone. di norma sussistente con riferimento alla condotta dei bambini,
en
Il successivo art. 191, 3° comma, cod. strada, fin dal testo in quanto istintivamente imprudenti, con la conseguenza che
originario, nel disciplinare la condotta dei conducenti rispetto in presenza di essi, e massimamente in prossimità di istituti
am
ai pedoni, stabilisce che «i conducenti ... devono comunque scolastici, l'automobilista ha l'obbligo di procedere con la
prevenire situazioni di pericolo che possano derivare da com- massima cautela, e tenersi pronto ad arrestare il veicolo in ca-
on
portamenti scorretti o maldestri di bambini o di anziani, quan- so di necessità» (Cass. n. 524 del 12 gennaio 2011, id., 2011,
do sia ragionevole prevederli in relazione alla situazione di I, 2430).
O
M abb
fatto». 2.5.2. - Per le ragioni indicate, la corte territoriale ha so-
M
Anche in questo caso la norma detta una prescrizione che stanzialmente commesso un errore di sussunzione, là dove la
SI
non ammette deroghe. dinamica della vicenda per come da essa stessa accertata
IO in
Ora, sarebbe evidentemente assurda un'interpretazione del avrebbe dovuto indurla a ravvisare in essa la tenuta di una
AS
combinato disposto di queste due norme che portasse alla se- condotta di guida del conducente dello scuolabus non confor-
so
guente conclusione: che il conducente di un veicolo a motore me al codice della strada ed alle norme di comune prudenza e,
debba sorvegliare la strada dinanzi a sé, ma possa disinteres- dunque, affetta da colpa. Com’è noto, il vizio di sussunzione,
es
sarsi dei pedoni che si trovino accanto e dietro il suo veicolo, che integra la c.d. falsa applicazione di norma di diritto, di cui
nc
anche quando sia possibile avvistarli con l'ordinaria diligenza all'art. 360, n. 3, c.p.c., ricorre allorquando il giudice di meri-
e tanto più quando debba ripartire dopo averli fatti scendere to, dopo avere ricostruito i fatti rilevanti per la decisione in un
D
co
dal veicolo condotto. certo modo, si rifiuta erroneamente di ricondurli sotto la nor-
U
Un'interpretazione di questo tipo, infatti, sarebbe incoerente ma che appare idonea a disciplinarli oppure li riconduce sotto
LA
IO olo
con lo scopo della legge, che per quanto detto è garantire nel una norma diversa. La Corte di cassazione, in tal caso, procede
massimo grado possibile l'incolumità degli utenti della strada. al suo sindacato in iure, in quanto assume i fatti per come ri-
C
c
Le due norme appena ricordate vanno dunque lette nel loro costruiti dal giudice di merito e rileva il rifiuto o l'errore nel
O sci
chi circola a piedi, deve prestare particolare attenzione nella 2.6. - Come accennato, rispetto alle considerazioni svolte
guida, in ragione dell'intrinseca pericolosità dell'attività svol- nei precedenti § 2.2 ss. della presente motivazione, non ap-
R
tanto l'uno, quanto l'altra, si trovavano ancora in prossimità Come già anticipato, naturalmente, il giudice di rinvio, fer-
del bus quando questo riprese la marcia. mo l'obbligo di decidere la controversia applicando tale prin-
2.6.3. - Con un terzo rilievo, i controricorrenti deducono che cipio e, dunque, ritenendo sussistente una condotta colpevole
la condotta del conducente dello scuolabus non potesse rite- del conducente e la sua efficienza causale sul sinistro, bene
nersi scorretta, in quanto — come rilevato anche dal consulen- potrà valutare in che misura essa abbia contribuito a determi-
te tecnico nominato dal giudice di merito — «manca un rego- narlo, tenuto conto della condotta della madre del bambino.
lamento comunale sul comportamento che deve essere tenuto ————————
dagli addetti al servizio scuolabus».
Il rilievo è oggettivamente fragile, dal momento che la con- (1) Può ritenersi consolidato il principio secondo cui la pre-
dotta dei conducenti di veicoli a motore è disciplinata dalle re- sunzione di colpa addossata al conducente di un veicolo che abbia
a
gole del codice della strada, e rispetto a tali regole ne va valu- investito un pedone non può essere superata limitandosi a dimo-
to
tata la natura colposa o meno. strare l'anomalia della condotta della vittima, occorrendo bensì la
en
2.6.4. - Con un quarto rilievo, i controricorrenti richiamano prova che tale condotta non fosse ragionevolmente prevedibile e
ampi stralci della relazione della seconda consulenza tecnica che il conducente avesse adottato tutte le cautele esigibili in rela-
am
d'ufficio eseguita nei gradi di merito, per sostenere che la re- zione alle circostanze del caso concreto (cfr. Cass. 4 aprile 2017,
sponsabilità dell'accaduto andasse ascritta (solo) alla madre n. 8663, Foro it., 2017, I, 2771). Si ritiene, peraltro, che la re-
sponsabilità del conducente debba essere esclusa quando il pedo-
on
della vittima. Ma il rilievo non è pertinente, atteso che le con-
siderazioni della detta consulenza risultano enunciate senza ne appare all'improvviso sulla traiettoria del veicolo che procede
O
M abb
considerare la disciplina del codice della strada che, in base a regolarmente sulla strada, nel rispetto di tutte le norme della cir-
M
quanto sopra esposto, imponeva al conducente di controllare, colazione stradale e di quelle di comune prudenza e diligenza
(Cass. 22 febbraio 2017, n. 4551, id., Le banche dati, archivio
SI
prima di ripartire, se i pedoni discesi erano in sicurezza rispet-
IO in
to alla manovra di ripartenza, mentre sarà il giudice di rinvio Cassazione civile).
AS
La responsabilità del conducente dello scuolabus, unitamente a
ad apprezzare — sulla base delle emergenze della consulenza
so
quella dell'amministrazione che gestisce il servizio, sorge altresì
— quale possa essere stato il contributo alla causazione del ove questi, allorché alla fermata dell'automezzo non sia presente
danno dell'eventuale condotta inappropriata o imprudente del-
es
2.6.5. - Con un quinto rilievo, infine, i controricorrenti la- non abbia cura di adottare tutte le necessarie cautele suggerite
mentano che la proposta del consigliere relatore di definizione
D
spetto al caso concreto, ma nemmeno mai invocata dagli stessi Servizio di accompagnamento di studenti minorenni a mezzo di
ricorrenti. «scuolabus» e responsabilità civile, in Giust. civ., 2005, I, 477;
C
c
Il rilievo è infondato. 19 febbraio 2002, n. 2380, Foro it., 2002, I, 2438, con nota di ri-
O sci
LO
Per quanto riguarda la proposta formulata dal consigliere re- chiami di F. RONCONI; commentata dallo stesso F. RONCONI, La
latore ai sensi dell'art. 380 bis c.p.c., essa, come già affermato responsabilità del conducente di scuolabus per omessa vigilanza,
Fa
da questa corte, non vincola mai il collegio giudicante (Cass., in Danno e resp., 2002, 956). Spetta, inoltre, all'autista dello
ord. n. 4541 del 22 febbraio 2017, id., Le banche dati, archivio scuolabus, tutte le volte in cui alla fermata dell'automezzo nei
R
Cassazione civile; n. 395 del 10 gennaio 2017, id., 2017, I, pressi della scuola manchi il personale scolastico addetto all'ac-
538), che il motivo sia fondato. coglimento, avere cura di adottare tutte le cautele del caso neces-
Per quanto riguarda, poi, la circostanza che i ricorrenti non sarie per l'incolumità dei minori (Trib. Pescara 18 ottobre 2007,
abbiano espressamente invocato l'art. 191 cod. strada, ma altre Foro it., Rep. 2008, voce Trasporto (contratto di), n. 34, e
P.Q.M., 2007, fasc. 3, 55, con nota di F. DE ROBERTIS, Scuolabus:
diverse norme di questo testo normativo, va ricordato che, in
la responsabilità del conducente non si limita al trasporto dei
virtù del principio iura novit curia, l'erronea individuazione, bambini).
da parte del ricorrente per cassazione, della norma che si as- Il gestore del servizio di trasporto scolastico è stato chiamato a
sume violata resta senza conseguenze quando dalla descrizio- rispondere dei danni subiti da uno studente che, mentre si trovava
ne del vizio che si ascrive alla sentenza impugnata possa ine- a bordo dello scuolabus, e a seguito di una lite sorta in ordine a un
quivocabilmente risalirsi alla norma stessa (così come stabilito posto da occupare, era stato aggredito da un altro alunno (Cass.
da Cass. n. 4439 del 25 febbraio 2014, id., 2014, I, 1535). 19 novembre 2010, n. 23464, Foro it., 2011, I, 1448, con nota di
E nel nostro caso, per quanto già detto, i ricorrenti hanno in richiami di M. CAPUTI; nella circostanza sono state, tra l'altro, re-
sostanza prospettato un error in iudicando, consistito nel rite- spinte le censure avverso l'affermazione con cui i giudici di meri-
nere non colposa la condotta del conducente di un autobus il to avevano ritenuto doverosa la presenza sul mezzo di un accom-
quale, dopo la discesa dei passeggeri, abbia ripreso la marcia pagnatore, oltre all'autista, facendo discendere siffatto obbligo dal
senza aspettare che si allontanassero: e dunque hanno presup- principio secondo il quale grava sulla pubblica amministrazione
posto l'esistenza di una norma che prescrivesse tale condotta, che svolga un servizio di trasporto riservato agli alunni l'adozione
invocandone la violazione. E tanto basta perché questa corte, delle cautele occorrenti per tutelare la sicurezza dei minori). Nella
in virtù del principio iura novit curia, possa procedere ad indi- giurisprudenza di merito si è configurata la responsabilità del co-
viduare correttamente la norma effettivamente violata, sebbe- mune che, da un lato, non aveva dotato lo scuolabus di appositi
ne non espressamente menzionata dai ricorrenti. dispositivi di chiusura delle portiere tali da impedire ai bambini
3. - L'esame degli ulteriori motivi di ricorso resta assorbito. trasportati di aprirle dall'interno, e, dall'altro, non aveva disposto
4. - La sentenza va dunque cassata con rinvio alla Corte la presenza di un accompagnatore (cfr. App. Cagliari 20 luglio
d'appello di Brescia, la quale tornerà a valutare la colpa del 2010, id., Rep. 2011, voce Responsabilità civile, n. 344, e Riv.
giur. sarda, 2011, 293, con nota di L. GEMINI, Brevi note in tema
conducente dello scuolabus applicando il seguente principio di
di responsabilità civile dell'ente comunale nella gestione del ser-
diritto: vizio di scuolabus).
«Il combinato disposto degli art. 140, 1° comma, e 191, 3° Qualora l'organizzazione e l'esecuzione del servizio di accom-
comma, cod. strada impone al conducente di uno scuolabus di pagnamento di studenti minorenni a mezzo scuolabus siano state
non riprendere la marcia, dopo aver fatto discendere i passeg- date in appalto a un privato, il comune committente non può esse-
geri, sino a quando questi ultimi non si siano portati a debita re chiamato a rispondere dei danni subiti da uno dei minori fruito-
distanza dal mezzo, ovvero non si trovino in condizioni di non ri del servizio, del quale sia stato ritenuto responsabile l'autista
interferenza con le manovre di esso. Ne consegue che incorre del mezzo, a meno che non siano riscontrabili a carico dell'ente
in vizio in iure di sussunzione il giudice di merito che omette locale specifiche violazioni del principio del neminem laedere,
di considerare negligente la condotta di guida del conducente quali il tralasciare completamente ogni sorveglianza sulle modali-
che sia stata accertata non conforme a detta regola di condot- tà di esecuzione del servizio, ovvero non sia configurabile una re-
ta». sponsabilità per culpa in eligendo, per aver affidato lo svolgimen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
907 PARTE PRIMA 908
to del servizio ad una impresa che palesemente difettava delle ne- bientale e rumore di fondo e, in assenza di una misurazione
cessarie capacità tecniche ed organizzative per eseguirla corret- del rumore di fondo, la prova dell'evento dannoso non poteva
tamente, o infine quando l'appaltatore, in base ai patti contrattuali dirsi raggiunta.
o nel concreto svolgimento del rapporto, abbia agito da nudus mi- Ricorrono gli originari attori con quattro motivi, illustrati da
nister, privo di qualsiasi autonomia (Cass. 10 agosto 2004, n. memoria, resiste controparte con controricorso.
15408, Foro it., Rep. 2005, voce cit., n. 345). Il ricorso denunzia: 1) violazione degli art. 195, 196, 201
Con riferimento all'ipotesi dell'investimento di minore che, c.p.c., violazione del principio del contraddittorio tecnico per-
sceso dallo scuolabus, attraversava da solo la strada per raggiun- ché l'appello si fondava su tardivi ed infondati rilievi alla c.t.u.
gere la sua abitazione, si è affermato che il giudicato formatosi in
non proposti nella sede propria dal c.t.p. che, anzi, aveva con-
un primo giudizio promosso nei confronti del proprietario condu-
diviso il superamento dei limiti; 2) violazione dei d.p.c.m. in-
a
cente del veicolo investitore e della relativa compagnia di assicu-
razione, cui invece non aveva partecipato il ministero della pub- dicati, dell'art. 844 c.c., dell'art. 32 Cost.; 3) violazione dei
to
blica istruzione, riguarda soltanto la misura del danno conseguen- d.p.c.m. indicati, dell'art. 844 c.c., degli art. 195, 186, 201
en
te all'evento e il comportamento colposo di detto conducente, ma c.p.c. trattandosi di zona residenziale in cui, oltre all'impianto
non anche tutte le autonome e distinte condotte poste in essere da BL color, non erano riscontrabili particolari fonti di rumore; 4)
am
tutti coloro che, in tesi, possono ritenersi responsabili dell'evento; violazione dell'art. 2727 c.c. per omessa considerazione di tut-
pertanto, nel successivo giudizio instaurato contro l'amministra- te le circostanze illustrate.
on
zione scolastica, non è precluso l'accertamento sulla rilevanza Ciò premesso, si osserva: il ricorso, pur ammissibile, do-
della condotta negligente a quest'ultima ascrivibile (cfr. Cass. 15 vendosi rigettare la generica eccezione di inammissibilità, va
O
M abb
luglio 2009, n. 16503, id., 2010, I, 484, con nota di B. TASSONE, rigettato.
M
Obbligazioni solidali, effetti del giudicato e responsabilità «par- Come dedotto, la sentenza ha rigettato le domande acco-
ziaria»; annotata dallo stesso B. TASSONE, Le sezioni unite inter-
SI
gliendo la censura sull'impossibilità di misurare contempora-
IO in
pretano l'art. 1306 c.c. all'insegna della proportionate liability, neamente rumore ambientale e rumore di fondo ed, in assenza
AS
in Danno e resp., 2010, 253; A. GNANI, Gli art. 1306 e 2055 c.c. di una misurazione del rumore di fondo, la prova dell'evento
so
rettamente intesi, ibid., 259; C.M. PENUTI, Limiti all'estensione ai dannoso non poteva dirsi raggiunta. La sentenza, invero, ripor-
condebitori del giudicato ex art. 1306, 2° comma, c.c., nel- ta la motivazione del primo giudice che, sulla base del-
es
l'obbligazione solidale risarcitoria fondata su diverso titolo (con- l'esperita consulenza di ufficio, ha sancito un effettivo supe-
trattuale ed extracontrattuale), in Nuova giur. civ., 2010, I, 200;
nc
31 luglio 2007, Orrù, Foro it., Rep. 2007, voce Omicidio e le- Riferisce del gravame sulla contestazione della c.t.u., consi-
sioni personali colpose, n. 66; annotata da A. TABOGA, Sui limi- derate tardive dagli appellati [sic], ma ritiene di accogliere la
C
c
ti della responsabilità di chi conduce uno scuolabus, in Giur. censura sulla scorta di valutazioni tecniche.
O sci
LO
vede due criteri di definizione dei «limiti di accettabilità» delle rimento di partenza; il giudizio di intollerabilità delle immissio-
«sorgenti sonore» (art. 6): ni, ex art. 844 c.c., sarà effettuato sulla base del suo prudente
— un primo criterio, assoluto, in forza del quale si reputano apprezzamento, rapportato alla particolarità della situazione
«inaccettabili» le immissioni che superino certi valori fissi, di- concreta portata al suo esame, nel rispetto dei criteri fissati dalla
versi per zone e per momento della giornata (si distinguono le normativa civilistica.
immissioni diurne da quelle notturne); Sull'utilizzabilità dei criteri dettati dal d.p.c.m. 14 novembre
— un secondo criterio, relativo, per il quale le immissioni 1997 e dal d.p.c.m. 1° marzo 1991 anche ai fini della valutazio-
sonore si reputano intollerabili quando la differenza tra il ru- ne della tollerabilità delle immissioni, cfr. Cass. 6 novembre
more di fondo di una certa zona e il rumore ambientale (somma 2013, n. 25019, id., Rep. 2014, voce cit., n. 26: i criteri previsti
del rumore di fondo e di quello prodotto dalla sorgente sonora: dal decreto del 1991 per la determinazione dei limiti massimi di
a
art. 4 all. A d.p.c.m. cit.) è superiore a 5dB per il giorno, a 3dB esposizione al rumore, ancorché dettati per la tutela generale del
per la notte.
to
territorio, possono essere utilizzati come parametro di riferimen-
Nel caso di specie il c.t.u. aveva ritenuto sforato il limite dif- to per stabilire l'intensità e la soglia di tollerabilità delle immis-
en
ferenziale in quanto la differenza tra rumore di fondo e rumore sioni rumorose nei rapporti tra privati purché, però, considerati
ambientale superava i 3dB. Il giudice di merito, ritenute supera- come un limite minimo e non massimo, dato che i suddetti pa-
am
te le soglie previste dalla legge speciale, accoglieva la domanda rametri sono meno rigorosi di quelli applicabili nei singoli casi
inibitoria (art. 844 c.c.) e quella risarcitoria. La corte d'appello ai sensi dell'art. 844 c.c., con la conseguenza che, in difetto di
on
riformava la sentenza osservando come il rumore di fondo fosse altri eventuali elementi, il loro superamento è idoneo a determi-
stato sì misurato, ma in momenti diversi rispetto a quelli ai quali nare la violazione di tale norma (conforme Trib. Brindisi-Ostuni
O
M abb
si riferivano le lamentate immissioni (tra le ore 5 e le 7 del mat- 19 dicembre 2011, id., Rep. 2012, voce cit., n. 28); Cass. 1°
M
tino). Donde la scorrettezza, sul piano metodologico, delle con- febbraio 2011, n. 2319, id., Rep. 2011, voce cit., n. 34, per la
SI
clusioni del c.t.u. e la mancanza di prova dell'immissione la- quale il d.p.c.m. 1° marzo 1991, che, nel determinare le modali-
IO in
mentata. La Cassazione conferma rilevando come la valutazione tà di rilevamento dei rumori ed i limiti di tollerabilità in materia
AS
di fatto del giudice d'appello, nella sua congruità, sia insindaca- di immissioni rumorose, al pari dei regolamenti comunali limi-
so
bile. tativi dell'attività rumorosa, fissa, quale misura da non superare
per le zone non industriali, una differenza rispetto al rumore
es
II. - Il tema del rapporto tra norma codicistica e norme di ambientale pari a 3 dB in periodo notturno e in 5 dB in periodo
legge speciale è reso complesso dal fatto che dopo il citato
nc
mativi: la l. 27 ottobre 1995 n. 447 (legge quadro sul- in esso contenute, perciò, non escludono l'applicabilità dell'art.
U
l'inquinamento acustico) che conferma la distinzione, contenu- 844 c.c. nei rapporti tra i privati proprietari di fondi vicini. Per
LA
relativi valori (art. 3), previa ripartizione da parte dei comuni tazione della tollerabilità delle immissioni in aree «particolar-
c
del territorio in zone (art. 6); il d.p.c.m. 14 novembre 1997, sul- mente protette» esterne al c.d. «intorno aeroportuale», va appli-
O sci
LO
la determinazione dei valori limite in attuazione della legge cata, in riferimento a lavori di ampliamento di aeroporto realiz-
predetta, il quale prevede che in attesa della zonizzazione si zati a partire dal 1998, la disciplina di cui all'art. 3 d.p.c.m. 14
Fa
continui ad applicare la disciplina dettata dal d.p.c.m. del 1991; novembre 1997, anche in mancanza di atto formale di zonizza-
il d.m. 16 marzo 1998, sulle tecniche di rilevamento e misura- zione acustica emanato dal comune.
R
zione del rumore acustico; il d.p.r. 18 novembre 1998 sul- Sui rapporti tra il d.p.c.m. del 1991 e quello del 1997, cfr. Tar
l'inquinamento acustico provocato dal traffico ferroviario; la Campania, sez. III, 13 maggio 2016, n. 2457, id., Rep. 2016,
circolare min. ambiente 6 settembre 2004 sul rapporto tra i de- voce Sanità pubblica e sanitari, n. 473, per il quale il d.p.c.m.
creti del 1991 e del 1997; il d.leg. 19 agosto 2005 n. 194 di at- 14 novembre 1997, art. 8, opera un richiamo solo al d.p.c.m. 1°
tuazione della direttiva 2002/49/Ce sul rumore ambientale;
marzo 1991, art. 6, 1° comma, in funzione della determinazione
l'art. 6 ter d.l. 30 dicembre 2008, convertito nella l. 27 febbraio
di quali limiti assoluti siano da considerare in relazione alla
2009 n. 13, per il quale «nell'accertare la normale tollerabilità
porzione del territorio, ma non esclude, in attesa della zonizza-
delle immissioni e delle emissioni acustiche, ai sensi dell'art.
zione acustica, l'operatività dei limiti differenziali di cui al me-
844 c.c., sono fatte salve in ogni caso le disposizioni di legge e
di regolamento vigenti che disciplinano specifiche sorgenti e la desimo art. 6, 2° comma, i quali rispondono ad una ratio norma-
priorità di un determinato uso». tiva specifica cautelativa, di protezione della salute pubblica, e
che sono applicabili in tutte le zone, tranne in quelle esclusiva-
mente industriali; Tar Abruzzo, sez. Pescara, 10 gennaio 2013,
III. - In giurisprudenza, in generale, sui rapporti tra art. 844
n. 6, id., Rep. 2015, voce cit., n. 521, per il quale la disposizione
c.c. e norme speciali, v. Cass. 18 gennaio 2017, n. 1069, Foro
it., Le banche dati, archivio Cassazione civile, la quale reputa transitoria dettata dall'art. 8 d.p.c.m. 14 novembre 1997 — che
che il superamento dei limiti stabiliti dalle leggi speciali e dai testualmente si riduce a prevedere l'applicazione, sino all'avve-
regolamenti renda l'immissione acustica intollerabile ex art. 844 nuta zonizzazione, dei limiti assoluti di accettabilità di immis-
c.c. e quindi illecita anche sotto il profilo civilistico; 17 gennaio sione sonora previsti dal 1° comma dell'art. 6 d.p.c.m. 1° marzo
2011, n. 939, id., Rep. 2012, voce Proprietà, n. 29, che giunge 1991 — non può essere correttamente interpretata nel significa-
alle stesse conclusioni precisando che l'eventuale rispetto dei to di escludere del tutto l'operatività del criterio dei valori limite
limiti fissati da leggi speciali e regolamenti non può far conside- differenziali d'immissione nel territorio di quei comuni che non
rare senz’altro lecite le immissioni, dovendo il giudizio sulla lo- abbiano ancora provveduto all'approvazione del c.d. «piano di
ro tollerabilità formularsi alla stregua dei principî di cui all'art. zonizzazione acustica»; Tar Lombardia, sez. I, 27 luglio 2012,
844 c.c., tenendo presente, fra l'altro, la vicinanza dei luoghi e i n. 2122, id., Rep. 2013, voce cit., n. 647, per il quale, in assenza
possibili effetti dannosi per la salute delle immissioni (confor- di classificazione acustica approvata (non essendo sufficiente la
me, sotto questo secondo profilo, Cass. 12 maggio 2015, n. mera adozione), trovano applicazione i limiti di cui all'art. 6, 1°
9660, id., Rep. 2015, voce cit., n. 31, ma contra Trib. Lucca 30 comma, d.p.c.m. 1° marzo 1991.
novembre 2009, id., 2010, I, 683, per la quale le immissioni so- Sull'utilizzabilità dei criteri dettati dal d.m. 16 marzo 1998,
nore non possono essere considerate intollerabili, ove il rumore Cass. 20 gennaio 2017, n. 1606, id., Le banche dati, archivio
proveniente dal fondo del vicino rispetti i limiti, assoluti e diffe- cit., per la quale, in materia di immissioni, i criteri dettati dal
renziali, che la normativa di riferimento pone rispettivamente a d.m. 16 marzo 1998, perseguendo la finalità pubblica di proteg-
tutela di interessi generali e a presidio degli interessi specifici gere la salute mediante la predisposizione di un apposito illecito
del vicino). In un'ottica parzialmente diversa si muove Cass. 29 amministrativo, operano nei rapporti tra pubblica amministra-
ottobre 2015, n. 22105, id., Rep. 2016, voce cit., n. 45, per la zione e privati sulla base di parametri meno rigorosi di quelli
quale, in materia di immissioni, il giudice di merito, nel valutare applicabili, nei singoli casi, ex art. 844 c.c., sicché le disposi-
il superamento dei limiti di tollerabilità, non è necessariamente zioni ministeriali sulle modalità di rilevamento dei rumori c.d.
vincolato ai parametri fissati dalla norme speciali a tutela del- «a tempo parziale» non rilevano ai fini del giudizio di tollerabi-
l'ambiente, le quali possono essere utilizzate come punti di rife- lità ai sensi della richiamata disposizione codicistica.
IL FORO ITALIANO — 2018.
911 PARTE PRIMA 912
Sui rapporti tra art. 844 c.c. e d.l. 208/08, Cass. 7 ottobre II
2016, n. 20198, id., Rep. 2016, voce Proprietà, n. 47, per la
quale, in tema di immissioni acustiche, la differenziazione tra CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza
tutela civilistica e tutela amministrativa mantiene la sua attualità 14 novembre 2017, n. 26805; Pres. TRAVAGLINO, Rel.
anche a seguito dell'entrata in vigore del d.l. n. 208 del 2008, MOSCARINI, P.M. SGROI (concl. conf.); Benedetti Panici
art. 6 ter, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 13 del 2009, (Avv. G. e E. IANNOTTA, TORRESI) c. Soc. UnipolSai assi-
al quale non può aprioristicamente attribuirsi una portata dero- curazioni (Avv. CONSOLO) e altri. Cassa App. Roma 18
gatoria e limitativa dell'art. 844 c.c., con l'effetto di escludere febbraio 2015 e decide nel merito.
l'accertamento in concreto del superamento del limite della
normale tollerabilità, dovendo comunque ritenersi prevalente, Danni in materia civile — Danno non patrimoniale —
a
alla luce di un'interpretazione costituzionalmente orientata, il Tabelle milanesi — Giudizio d'appello — Applicabilità
— Fattispecie (Cod. civ., art. 1226, 2056).
to
soddisfacimento dell'interesse ad una normale qualità della vita
rispetto alle esigenze della produzione (conforme Cass. 16 otto- Danni in materia civile — Danno non patrimoniale —
en
bre 2015, n. 20927, id., Rep. 2015, voce cit., n. 29). Duplice dimensione — Personalizzazione — Fattispecie
(Cod. civ., art. 1226, 2059; y d.leg. 7 settembre 2005 n.
am
IV. - In dottrina, Cass. 1025/18, in epigrafe, è stata commen- 209, art. 138, 139).
tata da M. FERRARI, Immissioni: se non si misura il rumore di
on
fondo non c’è prova di danno, in <www.altalex.it>. Sul rappor- Ai fini della liquidazione del danno non patrimoniale conse-
guente alla lesione dell'integrità psico-fisica, il giudice
O
to tra le norme, oltre agli autori riportati nella nota di richiami a
M abb
Trib. Lucca 30 novembre 2009, in Foro it., 2010, I, 684, v. F. d'appello non può rifiutarsi di applicare le tabelle milane-
M
PIAIA, Intollerabilità delle immissioni acustiche: primato del- si qualora il punto abbia costituito specifico motivo di
SI
l'art. 844 c.c. e risarcimento del danno non patrimoniale, in gravame, tenuto conto che l'indicazione della diversa pa-
IO in
Danno e resp., 2017, 175 (sui rapporti tra art. 6 ter d.l. 208/08 e rametrazione in sede di formulazione di tale motivo costi-
AS
art. 844 c.c.); A. MURATORI, Ancora in stallo l'adeguamento tuisce equivalente del «versare» le tabelle in atti e che può
so
della normativa sul rumore ambientale, mentre la Suprema cor- evocarsi il principio iura novit curia in relazione ad un da-
te segue la via «codicistica», in Ambiente e sviluppo, 2016, 189 to ormai assurto a parametro di conformità della valuta-
es
(sui rapporti tra l. 447/95, d.leg. 194/05 e art. 844 c.c.); G. PA- zione equitativa del danno biologico. (2)
nc
SCUZZI-C. BONA, I rapporti di vicinato, Bologna, 2010, 312; M. Posto che ogni vulnus arrecato a un interesse della persona
MAUGERI, Immissioni acustiche, normale tollerabilità e norma-
D
tive di settore: la nuova disciplina, in Nuova giur. civ., 2010, dimensione di danno relazionale (proiezione esterna del-
U
204 (in particolare sull'art. 6 ter l. 27 febbraio 2009 n. 13); F. l'essere) e danno morale (interiorizzazione intimistica del-
LA
IO olo
BALLATI, Sulle immissioni acustiche, in Resp. civ., 2010, 1799; la sofferenza), è immune da censure la statuizione del giu-
A. MURATORI, La circolare sul criterio differenziale: chiari- dice di merito che non abbia liquidato il danno esistenzia-
C
2005, fasc. 1, 40; L. MORLOTTI, Immissioni intollerabili: art. tamente, in tutte le sue componenti, sia stata oggetto di
844 c.c. e d.p.c.m. 1° marzo 1991 a confronto, in Nuova giur. adeguata disamina. (3)
civ., 2002, 716. [C. BONA]
R
gnamento, come unitarietà rispetto alla lesione di qualsiasi una logica interpretativa di tipo formalistico-deduttivo, attra-
interesse costituzionalmente rilevante non suscettibile di va- verso una ermeneutica di tipo induttivo che, dopo aver iden-
lutazione economica (Cass., sez. un., 26972/08, id., Rep. tificato l'indispensabile situazione soggettiva protetta a livel-
2009, voce cit., n. 189). lo costituzionale (oltre alla salute, il rapporto familiare e pa-
Natura unitaria sta a significare che non v’è alcuna diver- rentale, l'onore, la reputazione, la libertà religiosa, il diritto
sità nell'accertamento e nella liquidazione del danno causato di autodeterminazione al trattamento sanitario, quello all'am-
dal vulnus di un diritto costituzionalmente protetto diverso biente, il diritto di libera espressione del proprio pensiero, il
da quello alla salute, sia esso rappresentato dalla lesione del- diritto di difesa, il diritto di associazione e di libertà religio-
la reputazione, della libertà religiosa o sessuale, della riser- sa, ecc.), consenta poi al giudice del merito una rigorosa ana-
vatezza, del rapporto parentale. lisi ed una conseguentemente rigorosa valutazione, sul piano
a
Natura onnicomprensiva sta invece a significare che, nella della prova, tanto dell'aspetto interiore del danno (la soffe-
to
liquidazione di qualsiasi pregiudizio non patrimoniale, il renza morale in tutti i suoi aspetti, quali il dolore, la vergo-
gna, il rimorso, la disistima di sé, la malinconia, la tristezza,)
en
giudice di merito deve tener conto di tutte le conseguenze
che sono derivate dall'evento di danno, nessuna esclusa, con quanto del suo impatto modificativo in peius con la vita quo-
am
il concorrente limite di evitare duplicazioni risarcitorie, attri- tidiana (il danno c.d. esistenziale, in tali sensi rettamente in-
buendo nomi diversi a pregiudizi identici, e di non oltrepas- terpretato il troppe volte male inteso sintagma, ovvero, se si
preferisca un lessico meno equivoco, il danno alla vita di re-
on
sare una soglia minima di apprezzabilità, onde evitare risar-
cimenti c.d. bagatellari (in tali termini, del tutto condivisi- lazione).
O
M abb
bilmente, Cass. 4379/16, cit.). In questa evidente realtà naturalistica si cela la risposta (e
M
L'accertamento e la liquidazione del danno non patrimo- la conseguente corretta costruzione di categorie che non can-
cellino la fenomenologia del danno alla persona attraverso
SI
niale costituiscono, pertanto, questioni concrete e non astrat-
te. IO in sterili formalismi unificanti) all'interrogativo circa la reale
AS
Ma, se esse non richiedono il ricorso ad astratte tassono- natura e la vera, costante, duplice essenza del danno alla per-
so
mie classificatorie, non possono per altro verso non tener sona:
conto della reale fenomenologia del danno alla persona, ne- — la sofferenza interiore;
es
gando la quale il giudice rischia di incorrere in un errore an- — le dinamiche relazionali di una vita che cambia (illu-
nc
cor più grave, e cioè quello di sostituire una (meta)realtà giu- minante, in tal senso, è il disposto normativo di cui all'art.
ridica ad una realtà fenomenica. 612 bis c.p., in tema di presupposti del reato c.d. di stalking).
D
co
Oggetto della valutazione di ogni giudice chiamato ad oc- Restano così efficacemente scolpiti i due aspetti essenziali
U
cuparsi della persona e dei suoi diritti fondamentali è, nel della sofferenza: il dolore interiore e/o la significativa altera-
LA
IO olo
prisma multiforme del danno non patrimoniale, la sofferenza zione della vita quotidiana. Danni diversi e perciò solo en-
umana conseguente alla lesione di un diritto costituzional- trambi autonomamente risarcibili, ma se, e solo se, provati
C
c
mente protetto. caso per caso, con tutti i mezzi di prova normativamente
O sci
LO
Le sentenze del 2008 offrono, in proposito, una implicita previsti (tra cui il notorio, le massime di esperienza, le pre-
quanto non equivoca indicazione al giudice di merito nella sunzioni) al di là di sommarie quanto impredicabili genera-
Fa
sì dettando un vero e proprio statuto del danno non patrimo- categoria del danno «esistenziale» risulti «indefinita e atipi-
niale per il nuovo millennio. ca», ciò appare la probabile conseguenza dell'essere la stessa
La stessa (meta)categoria del danno biologico fornisce a dimensione della sofferenza umana, a sua volta, «indefinita e
sua volta appaganti risposte al quesito circa la «sopravviven- atipica».
za descrittiva» (come le stesse sezioni unite testualmente la Di tali premesse è conferma la recente pronuncia della
definiranno) del c.d. danno esistenziale, se è vero come è ve- Corte costituzionale 235/14 (id., 2014, I, 3345), predicativa
ro che «esistenziale» è quel danno che, in caso di lesione del- della legittimità costituzionale dell'art. 139 cod. assicurazio-
la stessa salute (ma non solo), si colloca e si dipana nella sfe- ni, la cui (non superficiale o volutamente parziale) lettura
ra dinamico-relazionale del soggetto, come conseguenza del- conduce a conclusioni non dissimili.
la lesione medicalmente accertabile (Cass., sez. un., 6572/06, Si legge, difatti, al punto 10.1 di quella pronuncia, che «la
id., 2006, I, 1344), sia pur con riferimento alla diversa tema- norma denunciata non è chiusa, come paventano i rimettenti,
tica del mobbing, lo definirà come «pregiudizio di natura alla risarcibilità anche del danno morale: ricorrendo in con-
non meramente emotiva ed interiore, ma oggettivamente ac- creto i presupposti del quale, il giudice può avvalersi della
certabile, provocato sul fare a-reddituale del soggetto, che al- possibilità di incremento dell'ammontare del danno biologi-
teri le sue abitudini di vita e gli assetti relazionali che gli co, secondo la previsione e nei limiti di cui alla disposizione
erano propri, inducendolo a scelte di vita diverse quanto alla del 3° comma (aumento del venti per cento)».
espressione e realizzazione della sua personalità nel mondo La limitazione ex lege dell'eventuale liquidazione del dan-
esterno»). no morale viene così motivata dal giudice delle leggi:
Così che, se di danno agli aspetti dinamico-relazionali del- «In un sistema, come quello vigente, di responsabilità ci-
la vita del soggetto che lamenti una lesione della propria sa- vile per la circolazione dei veicoli obbligatoriamente assicu-
lute (art. 32 Cost.) è lecito discorrere con riferimento al dan- rata, in cui le compagnie assicuratrici, concorrendo ex lege al
no c.d. biologico (rispetto al quale costituisce, esso sì, sicura fondo di garanzia per le vittime della strada, perseguono an-
duplicazione risarcitoria il riconoscimento di un autonomo che fini solidaristici, l'interesse risarcitorio particolare del
«danno esistenziale», consistente, di converso, proprio nel danneggiato deve comunque misurarsi con quello, generale e
vulnus arrecato a tutti gli aspetti dinamico-relazionali della sociale, degli assicurati ad avere un livello accettabile e so-
vita della persona conseguenti alla lesione della salute), quel- stenibile dei premi assicurativi» (punto 10.2.2).
lo stesso danno «relazionale» è predicabile in tutti i casi di La corte prosegue, poi, significativamente, sottolineando
lesione di altri diritti costituzionalmente tutelati. come «l'introdotto meccanismo standard di quantificazione
Il danno dinamico-relazionale, dunque (così rettamente in- del danno — attinente al solo, specifico e limitato settore
teso il sintagma «danno esistenziale»), è conseguenza omo- delle lesioni di lieve entità e coerentemente riferito alle con-
genea della lesione — di qualsiasi lesione — di un diritto a seguenze pregiudizievoli registrate dalla scienza medica in
copertura costituzionale, sia esso il diritto alla salute, sia esso relazione ai primi nove gradi della tabella — lascia comun-
altro diritto (rectius, interesse o valore) tutelato dalla Carta que spazio al giudice per personalizzare l'importo risarcito-
fondamentale. rio risultante dall'applicazione delle suddette predisposte ta-
Queste considerazioni confermano la bontà di una lettura belle, eventualmente maggiorandolo fino a un quinto in con-
delle sentenze del 2008 condotta, prima ancora che secondo siderazione delle condizioni soggettive del danneggiato».
IL FORO ITALIANO — 2018.
915 PARTE PRIMA 916
La motivazione della corte non sembra prestarsi ad equi- mente non codificata e non considerata, lasciando così libero
voci. il giudice di quantificarla nell'an e nel quantum con ulterio-
Il danno biologico da micro-permanenti, definito dall'art. re, equo apprezzamento.
139 cod. assicurazioni come «lesione temporanea o perma- Il che conferma ancora che, al di fuori del circoscritto ed
nente all'integrità psico-fisica della persona suscettibile di eccezionale ambito delle micro-permanenti, l'aumento per-
accertamento medico-legale che esplica un'incidenza negati- sonalizzato del danno biologico è circoscritto agli aspetti di-
va sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazio- namico-relazionali della vita del soggetto in relazione alle al-
nali della vita del danneggiato», può essere «aumentato in legazioni e alle prove specificamente addotte, del tutto a pre-
misura non superiore ad un quinto, con equo e motivato ap- scindere dalla considerazione (e dalla risarcibilità) del danno
prezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato» morale.
a
secondo la testuale disposizione della norma: e il giudice Senza che ciò costituisca alcuna «duplicazione risarcito-
to
delle leggi ha voluto esplicitare una volontà legislativa che, ria».
en
alla luce delle considerazioni svolte, limitava la risarcibilità In altri termini, se le tabelle del danno biologico offrono
del danno biologico da micro-permanente ai valori tabellari un indice standard di liquidazione, l'eventuale aumento per-
am
stabiliti ex lege, contestualmente circoscrivendo l'aumento centuale sino al trenta per cento sarà funzione della dimo-
del quantum risarcitorio in relazione alle condizioni sogget- strata peculiarità del caso concreto in relazione al vulnus ar-
on
tive del danneggiato — e cioè attraverso la personalizzazione recato alla vita di relazione del soggetto.
del danno, senza che «la norma denunciata sia chiusa al ri- Altra e diversa indagine andrà compiuta in relazione alla
O
M abb
sarcimento anche del danno morale» — al venti per cento di patita sofferenza interiore.
M
quanto riconosciuto per il danno biologico. Senza che alcun automatismo risarcitorio sia peraltro pre-
SI
Viene così definitivamente sconfessata, al massimo livello dicabile.
IO in
interpretativo, la tesi predicativa di una pretesa «unitarietà Il sistema risarcitorio del danno non patrimoniale, così in-
AS
onnicomprensiva» del danno biologico. teso, conserva, dunque, una sua intima coerenza e consente
so
Anche all'interno del sotto-sistema delle micro-permanenti, l'applicazione dei criteri posti a presidio della sua applica-
resta ferma (né avrebbe potuto essere altrimenti, non potendo
es
soggetto.
U
tenta lettura della definizione di danno biologico, identica l'essere, e del danno morale/interiorizzazione intimistica del-
nella formulazione (del vecchio testo) tanto dell'art. 139 co- la sofferenza.
C
c
me del 138 cod. assicurazioni nel suo aspetto morfologico E se un paragone con la sfera patrimoniale del soggetto
O sci
LO
(una lesione medicalmente accertabile), ma diversa in quello fosse lecito proporre, pare delinearsi una sorta di (involonta-
funzionale, discorrendo la seconda delle norme citate di le- ria) simmetria con la doppia dimensione del danno patrimo-
Fa
sione «che esplica un'incidenza negativa sulla attività quoti- niale, il danno emergente (danno «interno», che incide sul
diana e sugli aspetti dinamico-relazionali del danneggiato». patrimonio già esistente del soggetto) e il lucro cessante
R
Una dimensione, dunque, dinamica della lesione, una (che, di quel patrimonio, è proiezione dinamica ed esterna).
proiezione tutta (e solo) esterna al soggetto, un vulnus a tutto Tale ricostruzione della morfologia del danno non patri-
ciò che è «altro da sé» rispetto all'essenza interiore della per- moniale trova, oggi, definitiva quanto inequivoca conferma
sona. nella nuova formulazione dell'art. 138 cod. assicurazioni
La distinzione dal danno morale si fa dunque ancor più (contenuta nella «legge annuale per il mercato e la concor-
cristallina ad una (altrettanto attenta) lettura dell'art. 138 (nel renza», approvato definitivamente il 2 agosto 2017), dove,
testo previgente alla novella del 2017, della quale di qui a dopo la oltremodo significativa modificazione della stessa
breve si dirà), che testualmente la Corte costituzionale esclu- rubrica della norma (che non discorre più di danno biologico,
de dalla portata precettiva del proprio decisum in punto di ma di danno non patrimoniale, così spostando definitivamen-
limitazione ex lege della liquidazione del danno morale. te l'asse del ragionamento probatorio dal solo danno alla sa-
Il meccanismo standard di quantificazione del danno attie- lute a tutti gli altri danni conseguenti alla lesione di un diritto
ne, difatti, «al solo, specifico, limitato settore delle lesioni di costituzionale) si legge, testualmente, alla lett. e), che, «al fi-
lieve entità» dell'art. 139 (e non sembra casuale che il giudi- ne di considerare la componente del danno morale da lesione
ce delle leggi abbia voluto rafforzare il già chiaro concetto all'integrità fisica, la quota corrispondente al danno biologi-
con l'aggiunta di ben tre diversi aggettivi qualificativi). co stabilita in applicazione dei criteri di cui alle lett. da a) a
L'art. 138 previgente, difatti, dopo aver definito, alla lett. d) è incrementata in via percentuale e progressiva per punto,
a) del 2° comma, il danno biologico in maniera del tutto individuando la percentuale di aumento di tali valori per la
identica a quella di cui all'articolo successivo, precisa poi, al personalizzazione complessiva della liquidazione».
3° comma, che, «qualora la menomazione accertata incida in A tali principî non si è uniformata la corte di merito, che
maniera rilevante su specifici aspetti dinamico-relazionali ha indebitamente sovrapposto una pretesa voce di «danno
personali, . . . l'ammontare del danno può essere aumentato psicologico ulteriore rispetto al danno morale da reato rico-
dal giudice sino al trenta per cento con equo e motivato ap- nosciuto dal primo giudice» (reato, peraltro, escluso in sede
prezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato». penale), ritenendolo (poco comprensibilmente) «già in parte
Lo stesso tenore letterale della disposizione in esame la- riconosciuto sotto il profilo del danno morale, ma costituente
scia comprendere il perché la Corte costituzionale abbia spe- un quid pluris rispetto al mero danno da reato», per poi pro-
cificamente e rigorosamente limitato il suo dictum alle sole cedere alla liquidazione di un supposto «danno biologico
micro-permanenti: nelle lesioni di non lieve entità, difatti, complessivo, liquidabile, con personalizzazione massima, in
l'equo apprezzamento delle condizioni soggettive del dan- euro 27.770», aggiungendo poi, del tutto erroneamente, che
neggiato è funzione necessaria ed esclusiva della rilevante «il danno morale è incluso nel calcolo tabellare», onde il suo
incidenza della menomazione sugli aspetti dinamico-relazio- riconoscimento avrebbe comportato «duplicazione risarcito-
nali personali. ria». Non risulta, per altro verso, identificabile il ragiona-
Il che conferma, seppur fosse ancora necessario, la legit- mento probatorio che ha condotto alla determinazione della
timità dell'individuazione della doppia dimensione fenome- somma in concreto liquidata, non essendo stati in alcun mo-
nologica della sofferenza, quella di tipo relazionale, oggetto do specificati i criteri di valutazione delle varie componenti
espresso della previsione legislativa in aumento, e quella di del danno alla salute in tutti i suoi aspetti dinamico-
natura interiore, da quella stessa norma, invece, evidente- relazionali (ivi compresi quelli estetici), che, in sede di rin-
IL FORO ITALIANO — 2018.
917 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 918
vio, dovranno essere oggetto di una compiuta analisi e di una sce e disciplina (soltanto) la fattispecie del danno patrimo-
conseguente, altrettanto compiuta valutazione, considerando niale — nelle due forme (o, se si preferisce, nelle due «cate-
che, nella specie, tale danno è consistito nella definitiva per- gorie descrittive») del danno emergente e del lucro cessante
dita della capacità procreativa (pur nella necessaria valuta- (art. 1223 c.c.) — e quella del danno non patrimoniale (art.
zione delle pregresse difficoltà gestazionali) conseguente ad 2059 c.c.).
un intervento chirurgico che, nato come laparoscopia funzio- 3.3.2. - La natura unitaria del danno non patrimoniale,
nale all'asportazione di una cisti ovarica, si è risolto in una espressamente predicata dalle sezioni unite di questa corte
ben più complessa operazione, mai acconsentita, di laparo- con le c.d. sentenze di San Martino, deve essere intesa, se-
tomia, cui è conseguita la definitiva perdita della possibilità condo il relativo insegnamento, come unitarietà rispetto alla
di dare alla luce un figlio (e su tali basi andrà conseguente- lesione di qualsiasi interesse costituzionalmente rilevante
a
mente considerato, ed autonomamente liquidato, il danno non suscettibile di valutazione economica (Cass., sez. un.,
to
morale). (Omissis) 26972/08, id., Rep. 2008, voce cit., n. 189).
en
Natura unitaria sta a significare che non v’è alcuna diver-
sità nell'accertamento e nella liquidazione del danno causato
am
II dal vulnus di un diritto costituzionalmente protetto diverso
da quello alla salute, sia esso rappresentato dalla lesione del-
on
Cass., ord. 14 novembre 2017, n. 26805 la reputazione, della libertà religiosa o sessuale, della riser-
vatezza, piuttosto che di quella al rapporto parentale.
O
M abb
Ragioni della decisione. — (Omissis). 2. - Con il secondo Natura onnicomprensiva sta invece a significare che, nella
M
motivo, si denuncia la violazione e falsa applicazione del- liquidazione di qualsiasi pregiudizio non patrimoniale, il
SI
l'art. 1226 c.c. e dei principî e norme che regolano la neces- giudice di merito deve tener conto di tutte le conseguenze
IO in
saria valutazione equitativa del danno non patrimoniale, ex che sono derivate dall'evento di danno, nessuna esclusa, con
AS
art. 360, n. 3, c.p.c. il concorrente limite di evitare duplicazioni risarcitorie, attri-
so
2.1. - Il ricorrente lamenta che i giudici di merito non ab- buendo nomi diversi a pregiudizi identici, e di non oltrepas-
biano applicato le tabelle del Tribunale di Milano in relazio- sare una soglia minima di apprezzabilità, onde evitare risar-
es
ne alla liquidazione del danno non patrimoniale — che, dal cimenti c.d. bagatellari (in tali termini, del tutto condivisi-
nc
2011 in poi, dovrebbero essere applicate per uniformare, sul bilmente, Cass. 4379/16, cit.).
territorio nazionale, i criteri di liquidazione del danno (Cass. L'accertamento e la liquidazione del danno non patrimo-
D
co
7 giugno 2011, n. 12408, Foro it., 2011, I, 2274, che attri- niale costituiscono, pertanto, questioni concrete e non astrat-
U
buisce a detti criteri, già ampiamente diffusi sul territorio na- te.
LA
IO olo
zionale, la valenza di parametro di conformità della valuta- 3.4. - Ma, se esse non richiedono il ricorso ad astratte tas-
zione equitativa del danno non patrimoniale). sonomie classificatorie, non possono per altro verso non te-
C
c
In relazione a tali tabelle opererebbe, ad avviso del ricor- ner conto della reale fenomenologia del danno alla persona,
O sci
LO
rente, il principio iura novit curia. negando la quale il giudice rischia di incorrere in un errore
2.2. - Il motivo è fondato. ancor più grave, e cioè quello di sostituire una (meta)realtà
Fa
L'impugnata sentenza non appare condivisibile nella parte giuridica ad una realtà fenomenica.
in cui ha ritenuto che la questione fosse da disattendere in Oggetto della valutazione giudiziaria, quando il giudice è
R
quanto proposta solo in grado di appello, in quanto il punto chiamato ad occuparsi della persona e dei suoi diritti fonda-
ha costituito specifico motivo di gravame sicché la questione mentali, è, nel prisma del danno non patrimoniale, la soffe-
non è nuova; l'indicazione della diversa parametrazione in renza umana conseguente alla lesione di un diritto costitu-
sede di formulazione del motivo di appello costituisce equi- zionalmente protetto.
valente del «versare» le tabelle in atti (Cass. 12408/11, cit., e 3.5. - Le sentenze del 2008 offrono, in proposito, un'im-
17678/16, id., Rep. 2016, voce Danni civili, n. 225), non plicita quanto non equivoca indicazione al giudice di merito
senza considerare, in una prospettiva più ampia, che è certa- nella parte della motivazione ove si discorre di centralità del-
mente predicabile l'evocazione in giudizio del principio iura la persona e di integralità del risarcimento del valore uomo,
novit curia in relazione ad un dato — le tabelle milanesi — così dettando un vero e proprio statuto del danno non patri-
ormai assurto a parametro di conformità della valutazione moniale sofferto dalla persona per il nuovo millennio.
equitativa del danno biologico alle disposizioni di cui agli 3.5.1. - La stessa (meta)categoria del danno biologico for-
art. 1226 e 2056 c.c. (Cass. 3015/16, id., Le banche dati, ar- nisce a sua volta appaganti risposte al quesito circa la «so-
chivio Cassazione civile). pravvivenza descrittiva» (come le stesse sezioni unite te-
Il secondo motivo merita dunque accoglimento. stualmente la definiranno) del c.d. danno esistenziale, se è
3. - Con il terzo motivo, si denuncia la violazione e falsa vero come è vero che «esistenziale» è quel danno che, in ca-
applicazione dell'art. 1226 c.c. e degli art. 138 e 139 cod. as- so di lesione della stessa salute (ma non solo), si colloca e si
sicurazioni private (d.leg. n. 209 del 2005), ex art. 360, n. 3, dipana nella sfera dinamico-relazionale del soggetto, come
c.p.c. conseguenza della lesione medicalmente accertabile.
3.1. - Il ricorrente deduce la predetta violazione di legge 3.5.2. - Così che, se di danno agli aspetti dinamico-rela-
per la mancata liquidazione del «danno esistenziale» che zionali della vita del soggetto che lamenti una lesione della
avrebbe trovato ampio riconoscimento nell'ambito della giu- propria salute (art. 32 Cost.) è lecito discorrere con riferi-
risprudenza di questa corte. mento al danno c.d. biologico, quello stesso danno «relazio-
3.2. - A sostegno della censura il ricorrente menziona nu- nale» è predicabile in tutti i casi di lesione di altri diritti co-
merosi precedenti di legittimità che avrebbero distinto e rite- stituzionalmente tutelati.
nuto cumulabili il danno morale, il danno biologico e quello 3.6. - Il danno dinamico-relazionale, dunque (così retta-
esistenziale, ciascuno rispondente ad una particolare ed au- mente inteso il sintagma «danno esistenziale»), è conseguen-
tonoma lesione della propria integrità psico-fisica. za omogenea della lesione — di qualsiasi lesione — di un di-
3.3. - Il motivo non può essere accolto. ritto a copertura costituzionale, sia esso il diritto alla salute,
3.3.1. - Al di là ed a prescindere dalla condivisibilità di al- sia esso altro diritto (rectius, interesse o valore) tutelato dalla
cune affermazioni volte a negare tout court l'autonomia di Carta fondamentale.
componente risarcitoria di tale «voce» di danno, sì come ri- 3.7. - Queste considerazioni confermano la bontà di una
tenuta foriera di presunte «duplicazioni risarcitorie di incerta lettura delle sentenze del 2008 condotta, prima ancora che
classificazione» (Cass. 21716/13, id., Rep. 2013, voce cit., n. secondo una logica interpretativa di tipo formale-deduttivo,
185; 36/16, id., Le banche dati, archivio cit.), va in questa attraverso una ermeneutica di tipo induttivo che, dopo aver
sede riaffermato, in premessa, che, su di un piano generale identificato l'indispensabile situazione soggettiva protetta a
(Cass. 4379/16, ibid.), il nostro ordinamento positivo cono- livello costituzionale (oltre alla salute, il rapporto familiare e
IL FORO ITALIANO — 2018.
919 PARTE PRIMA 920
parentale, l'onore, la reputazione, la libertà religiosa, il dirit- delle leggi ha voluto esplicitare una volontà legislativa che,
to di autodeterminazione al trattamento sanitario, quello alla luce delle considerazioni svolte, limitava la risarcibilità
all'ambiente, il diritto di libera espressione del proprio pen- del danno biologico da micro-permanente ai valori tabellari
siero, il diritto di difesa, il diritto di associazione e di libertà stabiliti ex lege, contestualmente circoscrivendo l'aumento
religiosa, ecc.), consenta poi al giudice del merito una rigo- del quantum risarcitorio in relazione alle condizioni sogget-
rosa analisi ed una conseguentemente rigorosa valutazione, tive del danneggiato — e cioè attraverso la personalizzazione
sul piano della prova, tanto dell'aspetto interiore del danno del danno, senza che «la norma denunciata sia chiusa al ri-
(la sofferenza morale) quanto del suo impatto modificativo sarcimento anche del danno morale» — al venti per cento di
in peius con la vita quotidiana (il danno c.d. esistenziale, in quanto riconosciuto per il danno biologico.
tali sensi rettamente inteso, ovvero, se si preferisca un lessi- 3.11. - Viene così definitivamente sconfessata, al massimo
a
co meno equivoco, il danno alla vita di relazione). livello interpretativo, la tesi predicativa di una pretesa «uni-
to
3.8. - In questa semplice realtà naturalistica si cela la ri- tarietà del danno biologico». Anche all'interno del sotto-
en
sposta (e la conseguente corretta costruzione di categorie che sistema delle micro-permanenti, resta ferma (né avrebbe po-
non cancellino la fenomenologia del danno alla persona at- tuto essere altrimenti, non potendo le sovrastrutture giuridi-
am
traverso sterili formalismi unificanti) all'interrogativo circa che sovrapporsi alla fenomenologia del danno alla persona)
la reale natura e la vera, costante essenza del danno alla per- la distinzione concettuale tra sofferenza interiore e incidenza
on
sona: la sofferenza interiore, le dinamiche relazionali di una sugli aspetti relazionali della vita del soggetto.
vita che cambia. 3.12. - Tante dispute sarebbero forse state evitate ad una
O
M abb
3.9. - Restano così efficacemente scolpiti i due aspetti es- più attenta lettura della definizione di «danno biologico»,
M
senziali della sofferenza: il dolore interiore e/o la significati- identica nella formulazione dell'art. 139 come del 138 cod.
SI
va alterazione della vita quotidiana. Danni diversi e perciò assicurazioni nel suo aspetto morfologico (una lesione medi-
IO in
solo entrambi autonomamente risarcibili, ma se, e solo se, ri- calmente accertabile), ma diversa in quello funzionale, di-
AS
gorosamente provati caso per caso, al di là di sommarie scorrendo la seconda delle norme citate di lesione «che
so
quanto impredicabili generalizzazioni. esplica un'incidenza negativa sulla attività quotidiana e sugli
E se è lecito ipotizzare, come talvolta si è scritto, che la aspetti dinamico-relazionali del danneggiato».
es
categoria del danno «esistenziale» risulti «indefinita e atipi- 3.12.1. - Una dimensione, dunque, dinamica della lesione,
nc
ca», ciò appare la probabile conseguenza dell'essere la stessa una proiezione tutta (e solo) esterna al soggetto, un vulnus a
dimensione della sofferenza umana, a sua volta, «indefinita e tutto ciò che è «altro da sé» rispetto all'essenza interiore del-
D
co
atipica». la persona.
U
3.10. - Su tali premesse si innesta la recente pronuncia del- 3.12.2. - La distinzione dal danno morale si fa dunque an-
LA
IO olo
la Corte costituzionale 235/14 (id., 2014, I, 3345), predicati- cor più cristallina ad una (altrettanto attenta) lettura dell'art.
va della legittimità costituzionale dell'art. 139 cod. assicura- 138 (nel testo previgente alla novella del 2017, della quale di
C
c
zioni, la cui (non superficiale o volutamente parziale) lettura qui a breve si dirà), che testualmente la Corte costituzionale
O sci
LO
conduce a conclusioni non dissimili. esclude dalla portata precettiva del proprio decisum in punto
3.10.1. - Si legge, difatti, al punto 10.1 di quella pronun- di limitazione ex lege della liquidazione del danno morale.
Fa
cia, che «la norma denunciata non è chiusa, come paventano 3.12.3. - Il meccanismo standard di quantificazione del
i rimettenti, alla risarcibilità anche del danno morale: ricor- danno attiene, difatti, «al solo, specifico, limitato settore del-
R
rendo in concreto i presupposti del quale, il giudice può av- le lesioni di lieve entità» dell'art. 139 (e non sembra casuale
valersi della possibilità di incremento dell'ammontare del che il giudice delle leggi abbia voluto rafforzare il già chiaro
danno biologico, secondo la previsione e nei limiti di cui alla concetto con l'aggiunta di ben tre diversi aggettivi).
disposizione del 3° comma (aumento del venti per cento)». 3.13. - L'art. 138 previgente, difatti, dopo aver definito,
3.10.2. - La limitazione ex lege dell'eventuale liquidazione alla lett. a) del 2° comma, il danno biologico in maniera del
del danno morale viene così motivata dal giudice delle leggi: tutto identica a quella di cui all'articolo successivo, precisa
«In un sistema, come quello vigente, di responsabilità ci- poi, al 3° comma, che, «qualora la menomazione accertata
vile per la circolazione dei veicoli obbligatoriamente assicu- incida in maniera rilevante su specifici aspetti dinamico-
rata, in cui le compagnie assicuratrici, concorrendo ex lege al relazionali personali, . . . l'ammontare del danno può essere
fondo di garanzia per le vittime della strada, perseguono an- aumentato dal giudice sino al trenta per cento con equo e
che fini solidaristici, l'interesse risarcitorio particolare del motivato apprezzamento delle condizioni soggettive del dan-
danneggiato deve comunque misurarsi con quello, generale e neggiato».
sociale, degli assicurati ad avere un livello accettabile e so- 3.13.1. - Lo stesso tenore letterale della disposizione in
stenibile dei premi assicurativi» (punto 10.2.2). esame lascia comprendere il perché la Corte costituzionale
3.10.3. - La corte prosegue, poi, significativamente, sotto- abbia specificamente e rigorosamente limitato il suo dictum
lineando come «l'introdotto meccanismo standard di quanti- alle sole micro-permanenti: nelle lesioni di non lieve entità,
ficazione del danno — attinente al solo, specifico e limitato difatti, l'equo apprezzamento delle condizioni soggettive del
settore delle lesioni di lieve entità e coerentemente riferito danneggiato è funzione necessaria ed esclusiva della rilevan-
alle conseguenze pregiudizievoli registrate dalla scienza me- te incidenza della menomazione sugli aspetti dinamico-
dica in relazione ai primi nove gradi della tabella — lascia relazionali personali.
comunque spazio al giudice per personalizzare l'importo ri- 3.13.2. - Il che conferma, seppur fosse ancora necessario,
sarcitorio risultante dall'applicazione delle suddette predi- la legittimità dell'individuazione della doppia dimensione
sposte tabelle, eventualmente maggiorandolo fino a un quin- fenomenologica del danno, quella di tipo relazionale, oggetto
to in considerazione delle condizioni soggettive del danneg- espresso della previsione legislativa in aumento, e quella di
giato». natura interiore, da quella stessa norma, invece, evidente-
3.10.4. - La motivazione della corte non sembra prestarsi mente non codificata e non considerata, lasciando così libero
ad equivoci. il giudice di quantificarla nell'an e nel quantum con ulterio-
Il danno biologico da micro-permanenti, definito dall'art. re, equo apprezzamento.
139 cod. assicurazioni come «lesione temporanea o perma- 3.13.3. - Il che conferma ancora che, al di fuori del circo-
nente all'integrità psico-fisica della persona suscettibile di scritto ed eccezionale ambito delle micro-permanenti, l'au-
accertamento medico-legale che esplica un'incidenza negati- mento personalizzato del danno biologico è circoscritto agli
va sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazio- aspetti dinamico-relazionali della vita del soggetto in rela-
nali della vita del danneggiato», può essere «aumentato in zione alle allegazioni e alle prove specificamente addotte,
misura non superiore ad un quinto, con equo e motivato ap- del tutto a prescindere dalla considerazione (e dalla risarcibi-
prezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato» lità) del danno morale. Senza che ciò costituisca alcuna «du-
secondo la testuale disposizione della norma: e il giudice plicazione risarcitoria».
IL FORO ITALIANO — 2018.
921 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 922
3.14. - In altri termini, se le tabelle del danno biologico of- ristoro aggiuntivo che si intende annettere al costituendo mec-
frono un indice standard di liquidazione, l'eventuale aumen- canismo tabellare).
to percentuale sino al trenta per cento sarà funzione della
dimostrata peculiarità del caso concreto in relazione al vul- II. - Quanto alla risarcibilità del danno esistenziale, si registra
nus arrecato alla vita di relazione del soggetto. Altra e diver- ancora in tempi recenti una divergenza di vedute in seno alla
sa indagine andrà compiuta in relazione alla patita sofferenza Cassazione:
interiore. Senza che alcun automatismo risarcitorio sia peral- — da un lato, si ritiene non ammissibile nel nostro ordina-
tro predicabile. mento un'autonoma categoria così etichettata, in quanto il suo
3.15. - Il sistema risarcitorio del danno non patrimoniale, riconoscimento porterebbe a duplicazioni risarcitorie o a ristora-
re pregiudizi non lesivi di diritti inviolabili della persona (Cass.
così inteso, conserva, dunque, una sua intima coerenza, e
a
13 gennaio 2016, n. 336, Foro it., Rep. 2016, voce Danni civili,
consente l'applicazione dei criteri posti a presidio della sua n. 133);
to
applicazione senza soluzioni di continuità o poco ragionevoli — dall'altro, si è affermato che, ove la liquidazione del dan-
en
iati dovuti alla specifica tipologia di diritti costituzionalmen- no biologico o quella del danno morale non contemplino l'inci-
te tutelati. denza sugli aspetti dinamico-relazionali, nei termini propri del
am
3.15.1. - Ogni vulnus arrecato ad un interesse tutelato dalla danno esistenziale (vale a dire, assegnando rilievo anche al radi-
Carta costituzionale si caratterizza, pertanto, per la sua dop- cale cambiamento di vita, all'alterazione/cambiamento della
on
pia dimensione del danno relazionale/proiezione esterna del- personalità del soggetto, allo sconvolgimento dell'esistenza), da
l'essere, e del danno morale/interiorizzazione intimistica del- tale voce non può prescindersi (Cass. 19 ottobre 2016, n. 21059,
O
M abb
la sofferenza. ibid., n. 72; annotata da G. PONZANELLI, Danno morale, danno
M
E se un paragone con la sfera patrimoniale del soggetto esistenziale e Corte di cassazione, in Nuova giur. civ., 2017, 40;
SI
fosse lecito proporre, pare delinearsi una sorta di (involonta- P. VALORE, Criteri di liquidazione del danno non patrimoniale,
IO in
ria) simmetria con la doppia dimensione del danno patrimo- in Giur. it., 2017, 1322).
AS
niale, il danno emergente (danno «interno», che incide sul
so
patrimonio già esistente del soggetto) e il lucro cessante III. - La controversia di cui si occupa la sentenza sub I, ri-
(che, di quel patrimonio, è proiezione dinamica ed esterna). guardante la responsabilità per i danni cagionati a una donna —
es
si legge, testualmente, alla lett. e), che, «al fine di considera- di urgenza, rinvenuti a seguito di un intervento concordato e
re la componente del danno morale da lesione all'integrità fi-
C
sica, la quota corrispondente al danno biologico stabilita in senso, e tali da porre in gravissimo pericolo la vita della persona
O sci
LO
applicazione dei criteri di cui alle lett. da a) a d) è incremen- — bene che riceve e si correda di una tutela primaria nella scala
tata in via percentuale e progressiva per punto, individuando dei valori giuridici a fondamento dell'ordine giuridico e del vi-
Fa
la percentuale di aumento di tali valori per la personalizza- vere civile — o si tratti di trattamento sanitario obbligatorio; si
zione complessiva della liquidazione. precisò altresì che non assume alcuna rilevanza, al fine di esclu-
R
3.17. - Sulla base di tali premesse di metodo, va nella spe- dere il consenso, il fatto che l'intervento absque pactis sia stato
cie osservato come la personalizzazione del danno non pa- effettuato in modo tecnicamente corretto, per la semplice ragio-
trimoniale, considerato, sia pur implicitamente, in tutte le sue ne che, a causa del totale deficit di informazione, il paziente non
componenti dal giudice di appello, sia stata oggetto di disa- è posto in condizione di assentire al trattamento, consumandosi
mina adeguata nell'impugnata sentenza, che va, pertanto, in nei suoi confronti, comunque, una lesione di quella dignità che
parte qua confermata. (Omissis) connota l'esistenza nei momenti cruciali della sofferenza fisica
e/o psichica (Cass. 28 luglio 2011, n. 16543, Foro it., Rep.
———————— 2012, voce Professioni intellettuali, n. 183; annotata da V.
MONTANI, L'inadempimento medico per la (sola) violazione del
(1, 3) I. - Le pronunce supra riprodotte sono sovrapponibili consenso informato, in Danno e resp., 2012, 621).
nella frazione più cospicua delle rispettive motivazioni, dove si
analizza la problematica della liquidazione del danno non pa- (2) Circa le modalità con cui invocare, nelle fasi di impugna-
trimoniale. zione di giudizi risarcitori, l'applicazione delle tabelle elaborate
Le considerazioni esposte in questa parte comune, imperniate dal Tribunale di Milano ai fini della liquidazione del danno non
sulla doppia dimensione fenomenologica del danno non patri- patrimoniale conseguente alla lesione dell'integrità psico-fisica,
moniale (una di tipo relazionale e l'altra di natura interiore), si si è affermato che:
riallacciano, a propria volta, al ragionamento sviluppato in una — qualora la mancata applicazione delle tabelle milanesi sia
linea di precedenti che trova il suo culmine in Cass. 20 aprile stata dedotta come motivo d'appello e le tabelle stesse siano sta-
2016, n. 7766, Foro it., 2016, I, 2055, con nota di richiami di A. te depositate in quel grado di giudizio, legittimamente può esse-
PALMIERI e nota di G. PONZANELLI, Dolore e vita che cambia: re fatta valere in sede di legittimità l'omessa applicazione delle
un nuovo attacco alle tabelle milanesi sul danno non patrimo- suddette tabelle (Cass. 8 gennaio 2016, n. 125, Foro it., Rep.
niale (annotata altresì da P.G. MONATERI, La fenomenologia del 2016, voce Danni civili, n. 217);
danno non patrimoniale, in Danno e resp., 2016, 720, con post- — il riferimento a tabelle diverse da quelle elaborate dal Tri-
fazione di G. PONZANELLI; R. BREDA, Di doman non c’è certez- bunale di Milano, comportante una liquidazione di entità infe-
za: il futuro del danno non patrimoniale, in Nuova giur. civ., riore a quella risultante dall'applicazione di queste ultime, può
2016, 1278). essere fatto valere in sede di legittimità, come vizio di violazio-
Rispetto a tale approdo, il bagaglio argomentativo si arricchi- ne di legge, soltanto ove la questione sia stata già posta nel giu-
sce con i riferimenti alla nuova formulazione dell'art. 138 del dizio di merito e il ricorrente abbia versato in atti le tabelle mi-
codice delle assicurazioni private (la riscrittura è stata operata lanesi (Cass. 7 settembre 2016, n. 17678, ibid., n. 225; 16 giu-
dall'art. 1, 17° comma, l. 4 agosto 2017 n. 124), da cui nella gno 2016, n. 12397, ibid., n. 224; 14 luglio 2015, n. 14658, id.,
prospettazione dei collegi giudicanti si dovrebbe ormai desume- Rep. 2015, voce cit., n. 260; 27 aprile 2015, P., ibid., voce Cas-
re in maniera inequivocabile la predetta duplicità di dimensioni; sazione penale, n. 32; 17 gennaio 2014, n. 892, id., Rep. 2014,
ivi, infatti, nell'ambito della più ampia categoria del danno non voce Danni civili, n. 234; la massima tratta dalla sent. 17678/16,
patrimoniale (cui fa esplicito riferimento la rubrica della norma, cit., puntualizza che le tabelle possono essere versate in atti an-
che in passato menzionava il solo danno biologico), si distingue che a mezzo della loro riproduzione negli scritti difensivi con-
tra danno biologico, destinato a esplicare un'incidenza negativa clusionali);
sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali, e — non soddisfa l'onere di autosufficienza il ricorso per cas-
danno morale da lesione all'integrità fisica (cui corrisponde un sazione che si limiti a riportare le somme pretese in applicazio-
IL FORO ITALIANO — 2018.
923 PARTE PRIMA 924
ne delle tabelle milanesi (le quali non costituiscono fatto noto- due voci di danno non patrimoniale (il biologico e il danno mo-
rio), omettendo di indicarle specificamente tra i documenti ex rale, per di più quantificato in una discutibile frazione del dan-
art. 369, 2° comma, c.p.c., e di individuare l'atto con il quale no biologico), alle quali allora si voleva aggiungere una terza:
siano state prodotte nel giudizio di merito ed il luogo del pro- il danno esistenziale. Ora, invece, bisogna provare il pregiudi-
cesso in cui risultino reperibili; del pari, non è consentita la loro zio non patrimoniale subìto nei suoi molteplici aspetti. Per la
successiva produzione ex art. 372, 2° comma, c.p.c., non trat- notoria difficoltà di convertire in denaro i pregiudizi non pa-
tandosi di documenti relativi all'ammissibilità del ricorso (Cass. trimoniali, sono state utilizzate negli ultimi trent’anni le famose
15 giugno 2016, n. 12288, id., Rep. 2016, voce Cassazione civi- «tabelle»: nate per consentire un risarcimento più certo, senza
le, n. 185). rinunziare ad uno più giusto, esse dovevano essere ripensate
Si è esclusa la sussistenza dei presupposti per la revocazione, dopo le decisioni delle sezioni unite. E lo furono, accogliendo
a
per errore di fatto, di una sentenza della Cassazione in un caso appunto una nozione unitaria di danno non patrimoniale (pren-
nel quale la Suprema corte, in tema di liquidazione del danno dendo il posto del danno biologico) e versando in questa unica
to
biologico, non aveva tenuto conto di una tabella in fieri del Tri- categoria i valori economici del danno morale. Operazione
en
bunale di Milano, pur richiamata dalla parte, trattandosi di ta- quasi gattopardesca, quella compiuta dall'osservatorio della
bella ancora inesistente e per la quale, pertanto, la sentenza im- giustizia civile di Milano (si cambia tutto per non cambiare
am
pugnata aveva ritenuto assolutamente incongruo attivare il con- niente), che lasciava il livello del risarcimento uguale a quello
traddittorio in relazione alla sua applicabilità (Cass. 18 giugno riconosciuto prima del novembre 2008, confermando un auto-
on
2015, n. 12655, id., Rep. 2015, voce Revocazione (giudizio di), matismo risarcitorio e negando il principio che vuole il danno
n. 22). risarcito solo se provato. Le tabelle avevano cercato di offrire
O
M abb
Nel senso che l'erronea applicazione, da parte del giudice di un risarcimento anche per l'offesa alla qualità della vita, attri-
M
merito, delle tabelle milanesi dà luogo ad una violazione di leg- buendo al giudice un potere equitativo laddove la lesione subita
ge, censurabile in sede di legittimità ai sensi dell'art. 360, n. 3, avesse compromesso, al di là dei valori tabellari, anche la sfera
SI
IO in
c.p.c., v. Cass. 25 febbraio 2014, n. 4447, id., 2014, I, 1834. [A. dinamico-relazionale del danneggiato (il c.d. danno «biologico
AS
PALMIERI] dinamico») attraverso la sua personalizzazione, di cui si prede-
so
terminava il livello.
Insomma, pur con tutti i limiti di automatismo e di gattopar-
es
unite sul danno non patrimoniale. 2. - La «sconfitta» dei giudici della terza sezione che voleva-
co
ziale e del danno morale come voci autonome di danno, ma ne- delle sezioni unite. Si censurano le sentenze di merito che non
hanno liquidato distintamente e il dolore (danno morale) e la
C
un miraggio; la cultura del precedente solo formalmente rispet- qualità della vita (danno esistenziale); o si criticano le tabelle
O sci
LO
tata. Anche quando intervengono, le sezioni unite non sono in milanesi perché, si dice, non avrebbero contemplato come voci
grado di orientare con continuità e uniformità le decisioni suc- autonome il dolore e la qualità di vita. Evidentemente non era
Fa
cessive non solo dei giudici di merito, ma soprattutto di quelli di così: pur rispettando formalmente il dictum delle sezioni unite,
legittimità. E la certezza del diritto rimane una chimera, nono- attraverso tecniche tipicamente anglosassoni, incentrate sull'uso
R
stante l'intensificarsi di tanti sforzi per raggiungere prevedibilità del «distinguishing», alcuni giudici della terza sezione hanno
e misurabilità delle decisioni. cominciato ad allontanarsi dal reale statuto risarcitorio accolto
Il danno alla persona è, forse, oggi il miglior esempio di que- dalle sezioni unite, sempre limitatamente al caso deciso, ma in-
sta generale situazione. Le decisioni di San Martino (ossia Cass. nestando un processo fortemente demolitorio degli equilibri
11 novembre 2008, n. 26972, Foro it., Rep. 2008, voce Danni raggiunti nel novembre 2008.
civili, n. 189; n. 26973, id., 2009, I, 120; n. 26974, id., Rep. L'orientamento giurisprudenziale critico di San Martino si è
2009, voce cit., n. 301, e n. 26975, ibid., n. 287) avevano negato mosso negli anni lungo diverse direttrici: in primo luogo, sono
l'esistenza di voci autonome di danno non patrimoniale, sempre stati respinti ricorsi in Cassazione presentati in modo maldestro
ricorrenti, affermando che il danno non patrimoniale deve essere da compagnie di assicurazione che lamentavano come i giudici
sempre provato e che è una categoria unitaria. Non ci sono, in di merito avessero concesso risarcimenti a titolo di danno mora-
altri termini, tre distinte voci di danno non patrimoniale — dan- le (o di danno esistenziale), sebbene le sezioni unite avessero
no biologico, danno morale e danno esistenziale — che possano bandito le due categorie; in secondo luogo, sono state censurate
essere risarcite autonomamente e automaticamente: nel novem- decisioni di merito che avevano fatto applicazione quasi auto-
bre 2008 l'attenzione prioritaria era concentrata sul danno esi- matica delle tabelle giudiziali milanesi, senza cioè chiarire nelle
stenziale, sulla cui autonoma risarcibilità era basata proprio loro motivazioni se i diversi profili della persona del danneggia-
l'ordinanza interlocutoria della corte che aveva sollevato la que- to fossero stati adeguatamente e integralmente risarciti; e, in
stione. E la risposta delle sezioni unite era stata sul punto peren- terzo luogo, sono state cassate decisioni che non hanno ricono-
toria: «di danno esistenziale come categoria autonoma non è più sciuto, in termini concreti, una giusta quantificazione del danno.
dato discorrere». In questi interventi di rottura, al di là del formale rispetto per
Le sezioni unite avevano anche confermato che il risarcimen- la dottrina di San Martino, compare sempre più frequentemente
to deve essere integrale; e ciò significa che la parte danneggiata, il riferimento al risarcimento giusto, quasi che l'intervento delle
sempre soddisfacendo il requisito della prova, deve essere inte- sezioni unite avesse determinato uno statuto risarcitorio iniquo o
gralmente risarcita per la lesione dell'integrità psicofisica, del se quanto fissato nelle tabelle milanesi fosse anch’esso un risar-
dolore e della qualità della vita, senza che possano aver luogo cimento non giusto.
duplicazioni risarcitorie. Le decisioni critiche del difficile equilibrio raggiunto dalle
Come spesso accade, le scelte delle sezioni unite erano state sezioni unite considerano poi preponderante il ruolo del danno
volutamente di mediazione tra due opposte esigenze: da una biologico, parlando dello stesso come se si fosse in presenza di
parte, la spinta alla moltiplicazione delle voci di danno non pa- un vero e proprio «imperialismo» di tale voce di danno, che in-
trimoniale, tipica di una società evidentemente più attenta ai duce a trascurare altri aspetti, quali il dolore e la qualità della
danni che non ai diritti e, conseguentemente, all'aumento del li- vita. Il che, evidentemente, era censurabile perché il dolore, a
vello concreto di risarcimento; dall'altra, l'esigenza di tenuta torto o a ragione, è stato quantificato sino al 2008 in una frazio-
del sistema (perché il livello del risarcimento non è operazione ne del danno biologico, mentre la qualità della vita (recte: il
neutrale), sempre assicurando l'integralità del risarcimento, te- danno esistenziale) sollevava non pochi problemi per l'evidente
nendo fermo il principio che tutto il danno deve essere risarcito, sovrapposizione con il danno biologico e il danno morale: chi
ma niente altro di più che il danno («réparer le dommage, tout le ha subìto una lesione alla salute fisica/psichica o sofferto dolore
dommage, mais rien que le dommage»). ha visto sicuramente compromessa la qualità della vita. E, in
Fu una vera e propria rivoluzione, quella di San Martino: il ogni caso, le tabelle hanno sempre mantenuto uno spazio di per-
danno alla persona sino al novembre 2008 veniva liquidato in sonalizzazione del pregiudizio subìto.
IL FORO ITALIANO — 2018.
925 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 926
Le sentenze critiche sono state davvero tante e hanno avuto ratio dell'art. 139 potesse essere estesa all'art. 138 (la tabella
origine da subito; anche se un anno particolarmente interessante unica nazionale non era stata implementata). E questo non pare
è stato il 2014, soprattutto quando è stata depositata la pronun- essere stato ben compreso nel 2015 e nel 2016 (4), come pure
cia che ha sollevato il problema dell'autonoma risarcibilità del nelle più recenti decisioni 26805/17 e 901/18, su riportate.
danno da lesione della vita (1). Tale risarcibilità fu poi esclusa Ma c’è di più: viene proposta un'interpretazione dell'art. 138
dalle sezioni unite del 2015 (2), ma quella decisione (con una (norma comunque non applicabile in mancanza della tabella
motivazione che aveva occupato oltre la metà delle cento pagi- unica nazionale) in virtù della quale l'aumento del trenta per
ne) rifluiva nella giurisprudenza iniziata nel 2011 da altri com- cento sarebbe riferito solo alle conseguenze relazionali-
ponenti la terza sezione e proseguita nel 2013 (3). esistenziali, mentre per le lesioni di non lieve entità il giudice
Era quindi diffusa l'insoddisfazione verso le soluzioni rag- non incontrerebbe alcuna limitazione nel risarcimento del danno
a
giunte nel 2008. morale. Per la prima volta sostenuta nel 2015 (5) e ripresa ora
to
con le due decisioni del 2017 e del 2018, questa interpretazione
3. - L'esegesi sbagliata degli art. 138 e 139 cod. assicurazio- si presenta come abrogante, visto che è la negazione della ra-
en
ni: la lettura distorta della decisione della Corte costituzionale zionalità dei criteri di limitazione del risarcimento indicati nel
n. 235 del 2014. Esiste poi anche un ambito di danni non patri- codice delle assicurazioni. In altri termini, la predeterminazione
am
moniali sulla cui misura è intervenuto il legislatore, conferman- del risarcimento di cui all'art. 139 non poteva non riguardare
do, se mai ce ne fosse bisogno, che il risarcimento non costitui- anche le lesioni di non lieve entità: l'interesse pubblico a non
on
sce un'operazione neutra. Il settore della circolazione auto pre- vedere rialzati i premi assicurativi esiste sia per le micro- che
senta due norme, poi estese anche ai pregiudizi causati dal-
O
per le macro-permanenti. Solo che per queste ultime, proprio
M abb
l'esercizio della professione sanitaria prima con la legge c.d. per le più gravi conseguenze al diritto inviolabile alla salute, il
M
Balduzzi e poi con la legge Gelli-Bianco: l'art. 138 (lesioni di codice delle assicurazioni aumenta al trenta per cento la perso-
SI
non lieve entità) e l'art. 139 (lesione di lieve entità), ove viene nalizzazione che potrà essere effettuata dal giudice.
IO in
accolta una definizione di danno biologico assolutamente ugua- La Corte costituzionale si è riferita unicamente alle micro-
AS
le, quale lesione temporanea o permanente all'integrità psicofi- permanenti, ma le ragioni accolte nella decisione riguardano tut-
so
sica della persona suscettibile di accertamento medico-legale. to il settore r.c. auto, caratterizzato dall'operatività di un'assicu-
Le due norme introducono un risarcimento limitato per le vitti-
razione bilateralmente obbligatoria: interpretare l'art. 138 come
es
sarcimento (per l'art. 139 da subito; per l'art. 138, da determi- dinario che non è quello riconosciuto e presente nel nostro si-
co
stema.
U
La duplice consapevolezza che una limitazione del risarci- 4. - L'attuazione dell'art. 138 cod. assicurazioni con la l. 4
mento, quando sia stato causato da un danno alla persona, agosto 2017 n. 124: il ritorno alla quantificazione del pregiudi-
C
c
avrebbe potuto andare incontro a serie obiezioni e che, secondo zio morale in una frazione del danno biologico. L'art. 138 cod.
O sci
valorizzazione del caso concreto, ha portato il legislatore a pre- nazionale, i suoi tentativi incontravano forti resistenze perché il
vedere nel codice delle assicurazioni che il giudice sia legittima- livello del risarcimento previsto veniva giudicato troppo basso e
lontano dall'integrale riparazione del danno: obiettivo, questo,
R
a) si afferma il principio di integrale riparazione anche nella posto negli anni le premesse per un loro superamento; nello
r.c. auto («pieno risarcimento»); stesso tempo, la stessa giurisprudenza si è resa conto che le in-
b) si lascia intravedere che le tabelle milanesi saranno prese sidie non provenivano solo dalle tabelle giudiziali che avevano
in considerazione come parametro per la concreta determinazio- implementato lo statuto risarcitorio inaugurato nel novembre
ne del danno non patrimoniale; 2008, ma anche dalla legislazione che, disciplinando il danno in
c) si fissa il principio che il danno morale deve essere liqui- r.c. auto e r.c. medica, è oggi la fonte prevalente della disciplina
dato in una quota del danno biologico da integrità fisica (stra- della determinazione del danno. Dal 2015 ad oggi la giurispru-
namente non si menziona l'integrità psichica). denza, nell'offrire un'interpretazione abrogante del vecchio art.
E questo sistema dovrebbe avere l'obiettivo di razionalizzare 138, ha inviato al legislatore un chiaro messaggio, nel quale è
i costi del sistema assicurativo. stata fatta salva solo la scelta legislativa attuata per le micro-
a
Forse, per la presenza di voci di danno prefissate, la raziona- permanenti dall'art. 139 cod. assicurazioni. Per le macro-
lizzazione verrà anche raggiunta, ma sicuramente il costo risar- permanenti, invece, è stata ritenuta corretta la quantificazione
to
citorio a carico degli stessi consumatori sarà maggiore. Il siste- nella misura del trenta per cento dei profili relazionali-esisten-
en
ma introdotto con la legge dell'agosto 2017 si presenta, dunque, ziali, ma va risarcito anche il danno morale come voce autono-
assai lontano non solo da quello delineato nelle decisioni di San ma del danno alla persona, a tal punto che, si sostiene, il giudice
am
Martino, ma anche dal sistema di assicurazione obbligatoria ba- non incontrerebbe per le lesioni alcun limite nella determinazio-
sato su una limitazione del risarcimento. ne del danno non patrimoniale (ma l'assenza di limite sembra
on
oggi preclusa dalla legge, ove si fa riferimento ad una quota del
5. - Le decisioni 14 novembre 2017, n. 26805 (ord.) e 17 gen- biologico).
O
M abb
naio 2018, n. 901. Le due recenti decisioni della Cassazione be- E il legislatore, nel riformulare l'art. 138 cod. assicurazioni, è
M
ne indicano il movimento che si concluderà con l'emanazione stato evidentemente influenzato da questa giurisprudenza, tra-
scurando tuttavia due fatti:
SI
del decreto presidenziale.
IO in
Nella prima, assunta con la forma dell'ordinanza, viene con- a) in primo luogo, che i valori delle tabelle milanesi, se sa-
AS
fermata la decisione di merito e giustificata l'esclusione del ranno quelli ad essere accolti, incorporano già la voce del danno
so
danno esistenziale, avendo i giudici di merito correttamente morale;
esaminato tutte le componenti del danno non patrimoniale. Nel- b) in secondo luogo, che il sistema di r.c. auto, ora esteso an-
es
la seconda, invece, alla fine di un procedimento civile partico- che alla r.c. medica, è un sistema che il legislatore aveva voluto
larmente lungo, si cassa la decisione di merito che non aveva li- nel 2005 con un risarcimento predeterminato e limitato e che
nc
quidato il danno morale, ritenendo applicabili le tabelle milane- ora, paradossalmente e perversamente, riconosce un risarcimen-
D
si.
U
Le motivazioni sono letteralmente coincidenti, anche se è di- L'attesa è quindi forte sui contenuti economici del decreto di
attuazione che, ad oggi, non è stato ancora emanato. Ma c’è da
LA
giurisprudenza sia forte e condivisa. In entrambe le decisioni si aspettarsi che il livello di risarcimento aumenti inevitabilmente,
così come quello dei premi assicurativi.
C
Fatti di causa. — 1. - Con sentenza del 30 gennaio - 22 o subire la violazione dell'intermediario, verrebbe meno lo
marzo 2013, la Corte d'appello di Milano, in accoglimento stesso carattere protettivo della nullità.
dell'impugnazione proposta da Elisa Cantieri ed Eugenio La corte territoriale ha respinto la richiesta della banca di
Rava nei confronti della Banca popolare di Sondrio s.c.a.r.l. restituzione degli importi delle cedole maturate sui titoli, da
ed in riforma della sentenza resa dal Tribunale di Milano n. ritenersi «frutti civili» dell'investimento, che, in difetto di
11542 del 15 luglio - 29 settembre 2009, ha dichiarato la nul- prova contraria, devono ritenersi ottenuti in buona fede dal-
lità, per la mancanza di un valido contratto-quadro, delle l'investitore.
operazioni di investimento effettuate il 18 novembre 1999 ed La Banca popolare di Sondrio ha proposto ricorso per cas-
il 21 dicembre 1999 tra le parti per l'acquisto di obbligazioni sazione, affidato a tre motivi, a cui si sono opposti con con-
«Argentina Eur 8,75 per cento 1998/2003», e ha conseguen- troricorso Cantieri Elisa ed Eugenio Rava.
a
temente condannato la banca a restituire agli appellanti la Il procuratore generale ha depositato le conclusioni scritte,
to
somma complessiva di euro 70.124,25, oltre interessi legali ex art. 380 bis.1 c.p.c., chiedendo la declaratoria di inammis-
en
dal 21 settembre 2007 al saldo, nonché la somma di euro sibilità e, in subordine, il rigetto del ricorso.
12.172,07, ottenuta a titolo di spese in forza della sentenza Le parti hanno depositato le memorie ex art. 380 bis.1
am
impugnata, oltre interessi legali dal 28 febbraio 2010 al sal- c.p.c.
do; ha condannato gli appellanti a restituire alla banca le ob- Con ordinanza del 17 maggio 2017, la I sezione civile ha
on
bligazioni argentine di cui è causa e ha posto le spese di am- rimesso la causa al primo presidente per l'eventuale assegna-
bedue i gradi del giudizio a carico dell'appellata.
O
zione alle sezioni unite, in relazione alla questione di massi-
M abb
La corte del merito, per quanto specificamente ancora in- ma di particolare importanza ex art. 374, 2° comma, c.p.c.,
M
teressa, premesso che il contratto-quadro, da redigersi in che si pone in relazione al secondo motivo di ricorso, ove re-
SI
forma scritta a pena di nullità ex art. 23 d.leg. 24 febbraio spinto il primo, già oggetto di precedente ordinanza di rimes-
IO in
1998 n. 58, è elemento essenziale per la validità di ogni ope-
AS
sione, per avere il giudice del merito disatteso la rilevanza
razione di investimento, che si pone come semplice negozio dell'exceptio doli sollevata per paralizzare l'uso «selettivo»
so
esecutivo, ha rilevato che in causa risultava prodotto solo un della nullità, ex art. 18 Eurosim, e per non avere quindi «va-
modulo contrattuale, datato 25 gennaio 1994, predisposto
es
zione di volontà negoziale della prima e della sottoscrizione tutte ma solo alcune delle operazioni compiute».
del funzionario delegato, da ritenersi quale semplice propo-
D
la sola sottoscrizione del cliente o in forza del successivo or- sione dell'art. 1350 c.c. è intesa a favorire la ponderazione
dine del cliente o delle successive comunicazioni della ban- dei contraenti e la certezza del rapporto contrattuale, mentre
la ratio dell'art. 6, 1° comma, lett. c), l. 1/91 è nel senso di
R
dell'investimento, ottenute, in difetto di prova contraria, in ed il contratto-quadro, la cui regolamentazione è mutata nel
buona fede dall'investitore. tempo.
La ricorrente obietta che la corte territoriale sul punto ha Ai sensi dell'art. 23 d.leg. 58/98, nella formulazione ap-
applicato i principî di cui all'art. 1148 c.c. (ed anche dell'art. plicabile nella specie, e per la parte che qui rileva:
2033 c.c.) ad una fattispecie del tutto diversa da quella pre- «1. I contratti relativi alla prestazione di servizi di inve-
supposta, dato che detta norma è applicabile solo nel giudi- stimento e accessori sono redatti per iscritto e un esemplare è
zio di rivendica e non nel caso sia esercitata azione personale consegnato ai clienti. La Consob, sentita la Banca d'Italia,
e che la nullità del contratto d'acquisto tra cliente ed inter- può prevedere con regolamento che, per motivate ragioni
mediario produce gli stessi effetti che deriverebbero dal ve- tecniche o in relazione alla natura professionale dei contraen-
nir meno del contratto di mutuo sottostante: da una parte, la ti, particolari tipi di contratto possano o debbano essere sti-
a
restituzione del capitale versato e dall'altra, la restituzione pulati in altra forma. Nei casi di inosservanza della forma
to
dei titoli e del corrispettivo ricevuto (le cedole). prescritta, il contratto è nullo.
en
3. - Prima di esaminare la questione di diritto posta col 2. È nulla ogni pattuizione [. . .].
primo motivo, vanno valutate le eccezioni pregiudiziali sol- 3. Nei casi previsti dal 1° e 2° comma la nullità può essere
am
levate dai controricorrenti, di carenza di potere rappresenta- fatta valere solo dal cliente [. . .]».
tivo processuale e sostanziale dei conferenti la procura, dott. Detto disposto normativo pone la questione, specifico og-
on
Luigi Negri quale «direttore centrale» e dott. Sergio Del getto di rimessione da parte della I sezione civile con l'ordi-
Giorgio quale «procuratore», nonché l'impossibilità di veri- nanza del 27 aprile 2017, n. 10447, «se il requisito della
O
M abb
ficare, sulla base della copia notificata del ricorso, se la pro- forma scritta del contratto di investimento esiga, oltre alla
M
cura sia stata rilasciata e da chi, prima della notifica del ri- sottoscrizione dell'investitore, anche la sottoscrizione ad
SI
corso, e di improcedibilità ex art. 366, n. 6, c.p.c., stante la substantiam dell'intermediario».
IO in
mancanza della specifica elencazione degli atti e dei docu- Ai fini della compiuta valutazione del profilo che qui spe-
AS
menti su cui è basato il ricorso. cificamente interessa, va ricordato che il modulo contrattua-
so
Dette eccezioni sono da ritenersi infondate. le, su cui si è sviluppato il contenzioso tra le parti, porta la
sola sottoscrizione dei clienti e vi è contenuta la dichiarazio-
es
strazione di nomina dei sig. Negri e Del Giorgio quali rispet- viene rilasciato debitamente sottoscritto per accettazione dai
D
conferimento a dette figure del potere di rappresentanza in Il contratto-quadro, già previsto dall'art. 6 l. 2 gennaio
1991 n. 1, nonché dal successivo art. 18 d.leg. 23 luglio
LA
quanto alla mancata sottoscrizione dei conferenti la procura 1996 n. 415, così qualificato in quanto destinato a costituire
la regolamentazione dei servizi alla cui prestazione si obbli-
C
espresso nella pronuncia 21 novembre 2000, n. 14999, id., ga l'intermediario verso il cliente, è stato ritenuto nella giu-
O sci
LO
Rep. 2000, voce Cassazione civile, n. 190 (e, conformi, le risprudenza di legittimità accostabile per alcuni aspetti al
successive sentenze 15 maggio 2001, n. 6679, id., Rep. 2001, mandato, derivandone obblighi e diritti reciproci dell'inter-
Fa
voce Previdenza sociale, n. 383, e 31 marzo 2006, n. 7611, mediario e del cliente, e le successive operazioni sono state
id., Rep. 2006, voce Procedimento civile, n. 112), secondo considerate quali momenti attuativi dello stesso (così le
R
evidenziare inequivocabilmente la formazione dell'accordo, il rispetto delle modalità di esecuzione e le regole che ri-
ha applicato il principio di carattere generale, secondo cui, se guardano la vigenza del contratto, che è proprio dello speci-
è prevista la forma scritta ad substantiam, il contratto deve fico settore del mercato finanziario.
essere provato a mezzo della produzione in giudizio; si è poi Va da sé che la finalità protettiva nei confronti del-
concentrata sulla possibilità, negata, di desumere la conclu- l'investitore si riverbera in via mediata sulla regolarità e tra-
sione del contratto dalla dichiarazione sottoscritta dalla sparenza del mercato del credito.
cliente di avere ricevuto copia del contratto sottoscritta dal L'avere individuato la ragione giustificatrice della prescri-
soggetto abilitato a rappresentare la banca; ha di seguito rite- zione normativa non vale peraltro a risolvere di per sé la
nuto preclusa la prova testimoniale, non ricorrendo il caso questione che qui interessa, ma sostanzialmente ad indirizza-
della perdita incolpevole ex art. 2724, n. 3, c.c., quella per re l'interpretazione dei profili che qui si pongono, e cioè il
a
presunzioni ex art. 2729 c.c., ed a mezzo del giuramento ex rapporto tra il perfezionamento del contratto e la forma con
to
art. 2739 c.c.; ha escluso infine che potesse invocarsi nella cui questo si estrinseca, e tra il documento in forma scritta
specie il principio secondo il quale la produzione in giudizio
en
come espressione della regolamentazione del rapporto e la
della scrittura da parte del contraente che non l'ha sottoscrit- sottoscrizione come riferibilità dell'atto.
am
ta realizza un equivalente della sottoscrizione, dato che si sa- Il vincolo di forma imposto dal legislatore (tra l'altro
rebbe in tal modo potuto ritenere perfezionato il contratto, composito, in quanto vi rientra, per specifico disposto nor-
ma solo con effetti ex nunc e non ex tunc.
on
mativo, anche la consegna del documento contrattuale), nel-
Su detto ultimo profilo, vale la pena di segnalare la dif- l'ambito di quel che è stato definito come neoformalismo o
O
M abb
forme pronuncia del 22 marzo 2012, n. 4564, cit., che, in re- formalismo negoziale, va inteso infatti secondo quella che è
M
lazione al contratto di conto corrente bancario, disciplinato la funzione propria della norma e non automaticamente ri-
dall'analoga normativa ex art. 117 e 127 d.leg. 385/93, ha
SI
chiamando la disciplina generale sulla nullità.
IO in
escluso la nullità per difetto di forma, rilevando che il con- Ora, a fronte della specificità della normativa che qui inte-
AS
tratto aveva avuto pacifica esecuzione, visti gli ordini di in- ressa, correlata alla ragione giustificatrice della stessa, è dif-
so
vestimento e la comunicazione degli estratti conto, e richia- ficilmente sostenibile che la sottoscrizione da parte del dele-
mando il principio secondo il quale la produzione in giudizio gato della banca, volta che risulti provato l'accordo (avuto
es
del contratto realizza un valido equivalente della sottoscri- riguardo alla sottoscrizione dell'investitore, e, da parte della
zione mancante, purché la parte che ha sottoscritto non abbia
nc
A detto precedente si è rifatta l'ordinanza del 7 settembre ti ai fini della validità del contratto-quadro.
LA
IO olo
2015, n. 17740 (ibid.), per ritenere valida la clausola com- Ed infatti, atteso che, come osservato da attenta dottrina, il
promissoria prevista nel contratto di intermediazione finan- requisito della forma ex art. 1325, n. 4, c.c. va inteso nella
C
c
Dette due pronunce sono sostanzialmente isolate, tanto che do alla finalità propria della normativa, ne consegue che il
la questione che qui specificamente interessa è stata corret- contratto-quadro deve essere redatto per iscritto, che per il
Fa
tamente portata all'attenzione delle sezioni unite come di suo perfezionamento deve essere sottoscritto dall'investitore,
massima di particolare importanza ex art. 374, 2° comma, e che a questo deve essere consegnato un esemplare del con-
R
c.p.c., e non per dirimere un contrasto tra le sezioni semplici tratto, potendo risultare il consenso della banca a mezzo dei
o all'interno della stessa sezione. comportamenti concludenti sopra esemplificativamente indi-
Tanto premesso, deve aversi in primis riguardo al profilo cati.
della nullità, come prevista dalla normativa richiamata, po- Si impone a questo punto un'ulteriore osservazione: tradi-
nendosi, solo ove debba concludersi per il vizio radicale, zionalmente, alla sottoscrizione del contratto si attribuiscono
l'ulteriore questione dell'equipollenza a mezzo della produ- due funzioni, l'una rilevante sul piano della formazione del
zione in giudizio della scrittura. consenso delle parti, l'altra su quello dell'attribuibilità della
A riguardo, pur non attribuendosi alla formulazione lette- scrittura, e l'art. 2702 c.c. rende chiaro come la sottoscrizio-
rale della norma efficacia dirimente, va evidenziato che nel- ne, quale elemento strutturale dell'atto, valga ad attestare la
l'art. 23 t.u.f. si enfatizza la redazione per iscritto e, per dato manifestazione per iscritto della volontà della parte e la rife-
normativo chiaramente espresso, si considerano sullo stesso ribilità del contenuto dell'atto a chi l'ha sottoscritto.
piano detta redazione e la consegna di un esemplare al clien- Tale duplice funzione è nell'impianto codicistico raccor-
te, che è l'unica parte che può far valere la nullità. data alla normativa di cui agli art. 1350 e 1418 c.c., che pone
Si è quindi in presenza di un precetto normativo che in la forma scritta sul piano della struttura, quale elemento co-
modo inequivoco prevede la redazione per iscritto del con- stitutivo del contratto, e non prettamente sul piano della fun-
tratto relativo alla prestazione dei servizi di investimento e la zione; la specificità della disciplina che qui interessa, intesa
consegna della scrittura al cliente, a cui solo si attribuisce la nel suo complesso e nella sua finalità, consente proprio di
facoltà di far valere la nullità in caso di inosservanza della scindere i due profili del documento, come formalizzazione e
forma prescritta. certezza della regola contrattuale, e dell'accordo, rimanendo
Le previsioni in oggetto rendono ben chiara la ratio della assorbito l'elemento strutturale della sottoscrizione di quella
norma. parte, l'intermediario, che, reso certo il raggiungimento dello
La nullità per difetto di forma è posta nell'interesse del scopo normativo con la sottoscrizione del cliente sul modulo
cliente, così come è a tutela di questi la previsione della con- contrattuale predisposto dall'intermediario e la consegna del-
segna del contratto, il cui contenuto, previsto di base dall'art. l'esemplare della scrittura in oggetto, non verrebbe a svolge-
30 del regolamento Consob, siccome prevedente le modalità re alcuna specifica funzione.
di svolgimento del rapporto, deve rimanere a disposizione Né l'interpretazione qui seguìta incide sulla doverosa,
dell'investitore. specifica ponderazione con cui l'investitore sceglie di con-
Si coglie quindi la chiara finalità della previsione della cludere il contratto-quadro, né porta a concludere per un sin-
nullità, volta ad assicurare la piena indicazione al cliente de- golare contratto «a forma scritta obbligatoria per una sola
gli specifici servizi forniti, della durata e delle modalità di delle parti e con effetti obbligatori solo per l'altra parte che
rinnovo del contratto e di modifica dello stesso, delle moda- nulla ha invece sottoscritto», scenario che non tiene conto
lità proprie con cui si svolgeranno le singole operazioni, del- della precipua ricostruzione imposta dalla normativa e che
la periodicità, contenuti e documentazione da fornire in sede omette integralmente di considerare che la nullità può essere
di rendicontazione, ed altro come specificamente indicato, fatta valere solo dall'investitore.
considerandosi che è l'investitore che abbisogna di conosce- Nella ricostruzione che qui si è offerta, inoltre, la previ-
re e di potere all'occorrenza verificare nel corso del rapporto sione della nullità, azionabile solo dal cliente, in caso di
IL FORO ITALIANO — 2018.
935 PARTE PRIMA 936
inosservanza dei requisiti di forma della redazione per iscrit- l'art. 23 t.u.f. nei contratti di intermediazione finanziaria. Il
to e della consegna dell'esemplare alla parte, si palesa quale primo attiene alla possibilità di estendere gli oneri di forma pre-
sanzione per l'intermediario, ben armonizzandosi nello stes- scritti dal legislatore, di là dal contratto-quadro (id est, contratto
so contesto del d.leg. 58/98, che è nel complesso inteso a di investimento), agli ordini di investimento; il secondo alla più
dettare regole di comportamento per l'intermediario, e rispet- centrale questione se, ai fini del rispetto della citata norma —
ta il principio di proporzionalità, della cui tenuta si potrebbe ove si richiedono a pena di nullità la forma scritta del contratto
dubitare ove si accedesse alla diversa interpretazione (e sulla di investimento e la consegna di un esemplare al cliente —, sia
rilevanza cardine del principio di proporzionalità queste se- sufficiente la firma del solo cliente ovvero sia necessaria anche
zioni unite si sono di recente espresse, sia pure nell'ambito quella dell'intermediario.
La decisione era fortemente attesa per spianare le incertezze
della responsabilità civile, ai fini del riconoscimento di sen-
a
applicative dell'art. 23 t.u.f. — e per analogia di disciplina
tenza straniera comminatoria di danni punitivi nella pronun- dell'art. 117 t.u.b. — che hanno favorito il moltiplicarsi di
to
cia del 5 luglio 2017, n. 16601, id., 2017, I, 2613). contenziosi azionati dai clienti per far dichiarare la nullità de-
en
È stato sostenuto da autorevole dottrina che la normativa gli ordini di investimento, ascrivibili al contratto-quadro con-
in oggetto sarebbe intesa non solo alla tutela del cliente, ma cluso a monte, in assenza dell'apposizione della firma del-
am
risponderebbe anche all'esigenza di garantire una buona or- l'istituto di credito.
ganizzazione interna della banca, da ciò conseguendo la nul-
lità del contratto-quadro ove privo della sottoscrizione del
on
II. - Il principio di diritto espresso nella prima massima è am-
delegato dell'istituto di credito: tale ricostruzione, pur muo- piamente consolidato in giurisprudenza (oltre ai precedenti delle
O
M abb
vendo dall'esigenza di modificare in melius prassi organizza- sezioni unite 19 dicembre 2007, n. 26724, Foro it., 2008, I, 784,
M
tive non del tutto commendevoli, oltre a non trovare un soli- e n. 26725, id., Rep. 2008, voce Intermediazione finanziaria, n.
do fondamento nella normativa che qui si esamina, sembran- 200, ricordati in motivazione, cfr., in rappresentanza di un
SI
IO in
do una sorta di giustificazione a posteriori della nullità, si orientamento assolutamente maggioritario, Cass. 2 agosto 2016,
AS
muove in un'ottica esasperatamente sanzionatoria e perviene n. 16053, id., Rep. 2016, voce Intermediazione e consulenza fi-
so
ad un risultato manifestamente sproporzionato rispetto alla nanziaria, n. 126; 29 febbraio 2016, n. 3950, ibid., n. 137). Le
funzione a cui la forma è qui preordinata. sezioni unite riconducono il contratto-quadro, destinato a rego-
es
A riguardo, ragionando in termini più generali, può affer- lare i servizi alla cui prestazione si obbliga l'intermediario,
marsi che nella ricerca dell'interpretazione preferibile, sic- all'istituto del mandato, con la conseguenza che le successive
nc
come rispondente al complesso equilibrio tra interessi con- operazioni sono da considerarsi alla stregua di momenti attuativi
D
non un interesse generale, ma anzitutto l'interesse particola- dottrina, E. FACCI, Il danno da informazione finanziaria inesat-
re, l'interprete deve essere attento a circoscrivere l'ambito ta, Bologna, 2009, 87; V. ROPPO, La tutela del risparmiatore
C
L'interpretazione seguìta è altresì in linea con le disposi- investimento, in Riv. società, 1998, 1013, 1030; CARBONETTI, I
zioni dell'ordinamento europeo, che nell'art. 19, par. 7, della contratti di intermediazione mobiliare, Milano, 1992, 71.
R
direttiva 2004/39/Ce del parlamento e del consiglio del In senso contrario, una prima tesi considerava il contratto-
21/4/2004 (Mifid 1), recepita dal d.leg. 17 settembre 2007 n. quadro quale contratto normativo dal quale non nascerebbe al-
164, così come nell'art. 25, par. 5, della direttiva 2014/65/Ue cun obbligo reciproco, con la conseguenza che quello di esegui-
(Mifid 2), a cui è stata data attuazione con il d.leg. 3 agosto re l'investimento dovrebbe derivare esclusivamente dall'accor-
2017 n. 129, al fine di perseguire gli obiettivi di trasparenza do stipulato nella seconda fase del rapporto cliente-interme-
e di tutela degli investitori, punta l'accento sulla registrazio- diario (Trib. Venezia 30 maggio 2007, Foro it., Rep. 2008, voce
ne del o dei documenti concordati, in tal modo evidenzian- Intermediazione finanziaria, n. 248, e, per esteso, Società, 2008,
dosi la necessità che risulti la verificabilità di quanto concor- 1393, con nota di PISAPIA, Servizi di investimento, ordini di ne-
dato. goziazione e requisiti di forma). Aderendo a questa impostazio-
Né la conclusione muterebbe a ritenere ancora in vigore ne si è desunta la natura contrattuale di questo secondo passag-
l'art. 39 della direttiva 2006/73/Ce del 10 agosto 2006, con il gio e, per l'effetto, l'estensione del precetto previsto dall'art. 23
riferimento all'accordo di base «scritto, su carta o su altro t.u.f. anche a questa fase (sempre in giurisprudenza, v. Trib. Sa-
lerno 15 aprile 2008, Foro it., Rep. 2010, voce Intermediazione
supporto durevole, con il cliente, in cui vengano fissati i di-
e consulenza finanziaria, n. 145; App. Venezia 19 novembre
ritti e gli obblighi essenziali dell'impresa e del cliente». 2007, <www.il caso.it>; Trib. Milano 7 ottobre 2004, Foro it.,
Conclusivamente, va affermato il seguente principio di di- 2005, I, 897). Una seconda traiettoria interpretativa giungeva al-
ritto: la medesima conclusione, ma in forza del diverso presupposto
«Il requisito della forma scritta del contratto-quadro relati- che le operazioni di investimento sono atti di natura negoziale
vo ai servizi di investimento, disposto dall'art. 23 d.leg. 24 autonomi rispetto al contratto-quadro, a cui danno attuazione
febbraio 1998 n. 58, è rispettato ove sia redatto il contratto (cfr., ancora di recente, Cass. 27 aprile 2016, n. 8394, id., Rep.
per iscritto e ne venga consegnata una copia al cliente, ed è 2016, voce cit.., nn. 131, 174).
sufficiente la sola sottoscrizione dell'investitore, non neces-
sitando la sottoscrizione anche dell'intermediario, il cui con- III. - Più controversa e innovativa la soluzione adottata in me-
senso ben si può desumere alla stregua di comportamenti rito all'annosa questione della validità del contratto di investi-
concludenti dallo stesso tenuti». mento in assenza della sottoscrizione dell'intermediario, vero
3.1. - Il secondo ed il terzo motivo di ricorso sono conse- punto centrale della pronuncia in rassegna, sollecitata dal-
guentemente assorbiti. l'ordinanza di rimessione n. 10447 del 2017, id., 2017, I, 2731,
4. - Conclusivamente, accolto il primo motivo di ricorso, con nota redazionale di R. PARDOLESI e commento di G. LA
assorbiti gli ulteriori mezzi, va cassata la pronuncia impu- ROCCA, La forma informativa innanzi alle sezioni unite; v. al-
gnata, con rinvio alla Corte d'appello di Milano in diversa tresì C. MEDICI, Sulla (contestata) validità dei contratti bancari
composizione, che si atterrà al principio di diritto sopra indi- aventi ad oggetto servizi di investimento sottoscritti dal solo
cliente: monofirma allo sbaraglio?, id., 2018, I, 290).
cato. Il riconoscimento della validità del contratto c.d. monofirma
———————— era, infatti, stato negato dall'orientamento sin lì prevalente in
seno alla giurisprudenza di legittimità, secondo il quale il requi-
(1-2) I. - Con i principî espressi nelle massime in epigrafe le sito della forma sarebbe soddisfatto con la sottoscrizione di en-
sezioni unite toccano due profili particolarmente dibattuti in or- trambe le parti, in conformità con lo schema di scambio di di-
dine all'ambito di applicazione del formalismo prescritto dal- chiarazioni previsto dalla disciplina codicistica. In tali termini,
IL FORO ITALIANO — 2018.
937 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 938
si sono pronunciate: Cass. 3 gennaio 2017, n. 36, id., Le banche Sebbene l'intervento interpretativo della più alta espressione
dati, archivio Cassazione civile; 19 maggio 2016, n. 10331, giurisprudenziale sia stato promosso ex art. 347, 3° comma,
ibid.; 27 aprile 2016, n. 8396, ibid., e n. 8395 id., Rep. 2016, c.p.c. per risolvere una questione di particolare importanza, an-
voce cit., n. 130; 11 aprile 2016, n. 7068, ibid., n. 134. ziché per dirimere un contrasto in seno alle sezioni della Cassa-
Più in particolare, Cass. 24 marzo 2016, n. 5919, ibid., voce zione, nella giurisprudenza di merito e in dottrina si era acceso
Contratto in genere, nn. 362, 363, e, per esteso, Corriere giur. un vivace dibattito sul tema (1), che vede contrapporsi da un la-
2016, 1114, con nota A. TUCCI, Conclusione del contratto e to l'orientamento sino ad oggi prevalente tra i giudici di legitti-
formalismo di protezione, dopo aver negato che la produzione mità, volto a sostenere la nullità del contratto di investimento
in giudizio da parte della banca del solo contratto-quadro sotto- privo della firma dell'intermediario; dall'altro quello sostenuto
scritto dal cliente possa considerarsi equipollente alla sottoscri- da corti di merito e dalla dottrina maggioritaria, secondo il quale
a
zione, ammetteva unicamente che il requisito della forma scrit- il requisito della forma scritta ad substantiam sarebbe assolto,
nei contratti relativi alla prestazione di servizi di investimento,
to
ta ad substantiam sia integrato anche qualora la sottoscrizione
delle parti sia contenuta in due documenti distinti, purché col- anche in assenza di firma dell'intermediario. A quest'ultimo fi-
en
legati. lone ha aderito, aprendo una breccia nel palazzo di piazza Ca-
Già da alcuni anni, tuttavia, a tale più rigorosa interpretazio- vour, l'ordinanza di rimessione, la quale, nel porre il quesito di
am
ne è stata contrapposta una diversa lettura dell'art. 23 t.u.f., diritto, ha avvertito della necessità di procedere attraverso una
volta a superare la mancanza di sottoscrizione del contratto da chiave di lettura che tenesse conto del ruolo funzionale del for-
on
parte della banca con meccanismi sostitutivi di manifestazione malismo introdotto dall'art. 23 t.u.f. laddove impone che il con-
tratto di intermediazione finanziaria sia redatto per iscritto e che
O
di volontà tacita quali la conferma di esecuzione delle istruzio-
M abb
ni impartite, la firma del funzionario della banca per la certifi- una sua copia sia consegnata al cliente.
M
cazione dell'autenticità della sottoscrizione del cliente, nonché Le sezioni unite nella sentenza in epigrafe non si sottraggono
SI
la produzione in giudizio, da parte dell'istituto di credito, del a una valutazione teleologica della norma, indagando se il re-
IO in
contratto sottoscritto dal solo cliente. Tale tesi è stata prevalen- quisito della scrittura privata sia soddisfatto con la semplice re-
AS
temente sostenuta dai giudici di merito (cfr. Trib. Reggio Emi- dazione del testo contrattuale o postuli il più gravoso onere for-
so
lia 14 maggio 2013, Foro it., Rep. 2014, voce Contratti banca- male della sottoscrizione dell'intermediario in funzione delle fi-
ri, n. 27, in extenso, Corriere giur., 2014, 63, con nota di PI- nalità protezionistiche dell'art. 23 t.u.f. e di soddisfazione degli
es
ROVANO; Trib. Monza 13 maggio 2012, r.g. 11260/10, est. S. interessi sottesi (id est, interesse alla corretta informazione del
contraente debole e interesse al regolare funzionamento del
nc
corte (Cass. 22 marzo 2012, n. 4564, Foro it., Rep. 2012, voce gnala non solo per l'impatto pratico che il principio espresso in
U
Intermediazione e consulenza finanziaria, n. 122, e ord. 7 set- massima va a determinare, ma altresì per la portata sistematica,
LA
oggi il suggello nomofilattico, che accredita il principio espres- ziali di nuovo conio, con particolare riguardo a una tecnica le-
c
orientata dell'art. 23 t.u.f. riconducendo l'imposizione dei vin- mativo — sempre più spesso utilizzata negli schemi contrattuali
caratterizzati da uno squilibrio di potere dei contraenti per effet-
Fa
re che la firma dell'intermediario, non assolvendo alcuna ulte- II. - Formalismo ex art. 23 t.u.f.: nullità di funzione v. nullità
riore funzione volta a incrementare le conoscenze in capo al di struttura. La portata rilevante della sentenza in rassegna ri-
cliente delle caratteristiche dei servizi oggetto della negozia- siede nella soluzione interpretativa del quesito di diritto con la
zione, sarebbe del tutto superflua (in tali termini, nella giuris- quale le sezioni unite hanno ritenuto assolto il requisito della
prudenza di merito si erano già espresse: App. Venezia 28 lu- forma scritta ad substantiam ex art. 23 t.u.f. anche in caso di
glio 2015, id., Rep. 2016, voce cit., n. 144; Trib. Novara 19 lu- mancata apposizione della firma dell'istituto di credito predi-
glio 2012, Giur. merito, 2012, 2331, e Trib. Messina 19 ottobre sponente il contratto.
2012, consultabile per esteso sul sito <http://ariannaweb.edilab. In particolare, degni di nota sono i passaggi argomentativi
it/doc_pdf/Lehman.pdf>, p. 112; Trib. Milano 21 febbraio utilizzati per valutare la rilevanza della sottoscrizione del-
2012, r.g. 13888/08, pres. Cosentini, <www.ilcaso.it>). l'intermediario al fine di ritenere soddisfatto il requisito della
Anche la dottrina prevalente (ma, tra le voci fuori dal coro, v. scrittura privata, laddove i giudici di legittimità abbandonano
G. LA ROCCA, Sottoscrizione e «forma informativa» nei contrat- l'aprioristica applicazione dei più rigidi schemi formali dettati
ti del mercato finanziario, in Riv. dir. banc., 2017, vol. I, 13) si dal codice civile, per calare le proprie motivazioni su un'indagi-
è uniformata all'approccio oggi accolto dalle sezioni unite, fa- ne della ratio della nullità per difetto di forma prescritta per i
cendo rientrare la previsione degli oneri formali, previsti ad contratti di investimento (3).
substantiam dall'art. 23 t.u.f., nel più complesso fenomeno del Attraverso una lettura in chiave funzionale, le sezioni unite si
neoformalismo negoziale (o forma informativa o di protezione). allineano così alla ricostruzione che colloca tale norma nel più
In generale, sulle nullità di protezione, v. G. D'AMICO, Nullità ampio fenomeno del formalismo di protezione o informativo
virtuale - Nullità di protezione (variazioni sulla nullità), in Con- ————————
tratti, 2009, 732; S. PAGLIANTINI, Nullità virtuali di protezio-
ne?, ibid., 1040; G. PASSAGNOLI, Note critiche in tema di sana- (1) Per più approfonditi riferimenti del dibattito si rinvia ai contribu-
bilità e rinunziabilità delle nullità di protezione, in Obbligazioni ti citati nella precedente nota, nonché A. BERTI DE MARINIS, Nullità re-
e contratti, 2012, 40. lativa, protezione del cliente e interessi meritevoli di tutela, in Banca,
borsa, ecc., 2016, II, 283; L. DAMBROSIO, Mancanza di forma scritta
ad substantiam ex art. 23 t.u.f., in Contratti, 2012, 520.
(2) Per una ricostruzione del fenomeno dell'asimmetria contrattuale,
* * * anche alla luce delle implementazioni della disciplina di settore in am-
bito bancario e finanziario, che pongono le basi per riflettere su un'ul-
Contratti di investimento monofirma: l'avallo delle sezio- teriore categoria di contraente debole (id est, il cliente nei rapporti con
le grandi imprese) che si aggiunge ai rapporti Business to Consumer
ni unite. (B2C) e Business to business (B2b), cfr. C. MEDICI, Clausole vessato-
rie, cliente-consumatore e cliente impresa, in Contratti, 2017, 161.
I. - Il responso. È dunque arrivato l'atteso responso delle se- (3) Sull'acceso dibattito tra forma quale struttura della fattispecie
zioni unite, che, su iniziativa della prima sezione civile della piuttosto che forma quale onere finalistico per la tutela di specifici inte-
Cassazione, erano state chiamate a pronunciarsi sulla questione resse, v., per una ricostruzione dei contrapposti orientamenti sul piano
relativa alla necessità, a fini di conformità agli oneri formali fis- dottrinale, N. IRTI, Strutture forti e strutture deboli (dal falso principio
di libertà delle forme), in Studi sul formalismo negoziale, Padova,
sati dall'art. 23 t.u.f., della sottoscrizione del contratto di inve- 1997, e P. PERLINGERI, Note critiche sul rapporto tra forma negoziale
stimento dell'intermediario finanziario, accanto a quella del- e autonomia, in Forma dei negozi e formalismo degli interpreti, Napoli,
l'investitore. 1987, 43.
TALIANO —
IL FORO ITALIANO — 2018
2018.— 25.
939 PARTE PRIMA 940
posto a tutela degli interessi del contraente debole, penalizzato gendo per il raggiungimento delle finalità informative della
da una fisiologica asimmetria informativa. Tale impostazione norma, soddisfatte dalla redazione scritta del contratto e dalla
troverebbe, per i giudici di legittimità, un fondamento nella let- consegna al cliente.
tera stessa della norma. In primis gli oneri formali richiesti da Assunta tale impostazione, gli sforzi argomentativi delle se-
tale disposizione — quali l'imposizione agli intermediari del- zioni unite s’incentrano sulla dimostrazione che un requisito
l'obbligo di fornire le proprie prestazioni attraverso contratti formale non rispondente alle esigenze protezionistiche della
scritti e la consegna del documento al cliente-investitore — evi- norma andrebbe disapplicato non solo perché inutilmente gra-
denzierebbero la finalità di rendere edotto l'investitore-parte voso, ma altresì perché non rispondente agli interessi generali
debole delle caratteristiche dei servizi oggetto della negoziazio- sottesi dall'art. 23 t.u.f. Seguendo tale percorso, la decisione si
ne con il professionista, al fine di permettere al primo di com- arricchisce dell'indagine volta a trovare una rispondenza dei
a
prendere e ponderare l'esatto contenuto delle conseguenze giu- requisiti di forma richiesti dall'art. 23 t.u.f. non solo all'inte-
ridiche ed economiche nelle contrattazioni ad alto contenuto resse individuale dell'investitore, ma anche a quelli generali,
to
tecnico (4). Il contratto diviene quindi uno strumento per far che la corte individua nell'interesse alla trasparenza e al fun-
en
circolare un flusso. E la funzione protezionistica dell'art. 23 zionamento del mercato (9). Risulta, infatti, ormai asseverata
t.u.f. trova un'ulteriore conferma nella scelta legislativa di attri- l'idea che l'imposizione di oneri formalistici vada calibrata con
am
buire la legittimazione ad eccepire la nullità per carenza dei re- il bilanciamento, da un lato, dell'esigenza di garantire una
quisiti formali al solo cliente-investitore, introducendo un'ipote- maggior trasparenza — in modo che tutti gli operatori, anche
on
si di nullità relativa (5). quelli saltuari (come gli investitori occasionali), siano consa-
pevoli delle loro scelte (10) — e, dall'altro, dall'esigenza di
O
Preso pertanto atto della funzione di tipo conoscitivo e nego-
M abb
ziale a tutela del contraente debole-investitore assolta dal for- non irrigidire eccessivamente il fisiologico svolgimento degli
M
malismo di protezione, emerge con nitore la differenza di ratio scambi commerciali (11).
SI
rispetto allo schema codicistico della forma ad substantiam, Un'imposizione del formalismo contrattuale potrebbe, infatti,
IO in
volta a garantire la certezza sia delle dichiarazioni contenute nel ostacolare lo svolgimento dell'attività degli istituti di credito
AS
documento contrattuale, sia della riconducibilità di tali dichiara- nella prestazione dei diversi servizi finanziari, così compromet-
so
zioni ai loro sottoscrittori (6); finalità che viene raggiunta con il tendo il «dinamismo della conclusione dei contratti finanziari
duplice requisito della scrittura privata e della firma del paci- (. . .) e dunque l'efficienza dei mercati cui in definitiva anche le
es
scenti. La questione, già nota alla dottrina, aveva portato ad evi- nullità di protezione mirano» (12).
Ed è proprio sulla base dell'esigenza di stabilire un equilibrio
nc
zione (7). Ed è nel solco di queste considerazioni che si sviluppa vere una corretta e consapevole informazione e le (mediate) esi-
U
lo snodo interpretativo centrale della sentenza in epigrafe, nel genze di tutela dell'interesse generale ad un fisiologico e com-
LA
toscrizione del contratto nel contesto della disciplina della for- rigidità della forma richiesta dall'art. 23 t.u.f. è giustificato solo
c
ma scritta ad substantiam di matrice codicistica: «l'una rilevan- entro i limiti in cui la tutela privilegiata concessa all'investitore
O sci
LO
te sul piano della formazione del consenso delle parti; l'altro su soddisfi realmente l'interesse protetto dalla nullità, «determi-
quello dell'attribuibilità della scrittura privata». nandosi altrimenti conseguenze distorte o anche opportunisti-
Fa
È, invece, chiara la specificità della disciplina dell'art. 23 che». In questo senso si determinerebbe una sorta di conteni-
t.u.f., dove ai fini informativi l'elemento del contenuto ha una mento da parte dell'ordinamento, dopo che, in forza della scelta
R
rilevanza centrale, mentre le modalità di esteriorizzazione della legislativa di introdurre una rigorosa legittimazione relativa a
volontà rimangono del tutto secondarie se non superflue, laddo- far valere la nullità per vizi di forma, è stata attribuita al privato
ve la manifestazione di volontà sia comunque stata espressa: ciò l'esclusiva facoltà di incidere sul contratto (13).
che induce a scindere il documento come formalizzazione e cer- Per meglio esplicitare tale passaggio, valga ricordare che l'in-
tezza della regola contrattuale dall'accordo (in tale senso si par- tervento d'ufficio del giudice — espressione della rilevanza del-
la di contrapposizione tra nullità di funzione e nullità di struttu- l'ordine pubblico propria anche delle nullità di protezione —
ra). Se pertanto esiste una contrapposizione tra «forma» e «vo- viene sacrificato nell'ambito dei contratti bancari e finanziari là
lontà», una volta accertata la presenza della manifestazione di dove l'intervento di un terzo possa arrecare un danno più che un
quest'ultima — che dal lato dell'intermediario viene espressa vantaggio per l'investitore (14). Si pensi al caso in cui la dichia-
con la redazione del contratto di investimento, con l'accettazio- ————————
ne del cliente che perfeziona l'accordo —, l'apposizione del
tratto autografo da parte del delegato dell'intermediario si tra- (9) Cass., sez. un., 19 dicembre 2007, n. 26725, Foro it., Rep. 2008,
durrebbe in un formalismo «vacuo e inutile» (8), nulla aggiun- voce Intermediazione finanziaria, n. 200, e, per esteso, Banca, borsa,
ecc., 2009, II, 133, con nota di A. BOVE, che esplicita l'idea secondo la
———————— quale le norme in materia di intermediazione finanziaria sono rivolte
non solo all'interesse del singolo investitore, ma anche all'interesse ge-
(4) Da ultimo, in dottrina, cfr. G. BERTI DE MARINIS, Nullità relati- nerale all'integrità dei mercati finanziari.
va, protezione del cliente ed interessi meritevoli di tutela, cit., al quale (10) Sotto questo profilo non vi è dubbio che il formalismo informa-
si rinvia per i numerosi richiami. In giurisprudenza, in tema, v. Trib. tivo, nel tutelare gli interessi delle parti più deboli sul mercato, si rivol-
Mantova 16 febbraio 2016, n. 206, e Trib. Forlì 7 aprile 2009, n. 275, ga, indirettamente, anche a una tutela del meccanismo del mercato sul
consultabili in <www.ilcaso.it>. presupposto che, se vi è difetto di informazione o falsa informazione, la
(5) In relazione al profilo della legittimazione all'azione di nullità di struttura del mercato è attaccata e l'intero mercato fallisce. Così F.
protezione, v. di recente U. MALVAGNA, Credito fondiario, nullità «a GRECO, Rileggere le regole dell'informazione nel rapporto tra inter-
vantaggio del cliente» e legittimazione di altri, in Banca, borsa, ecc., mediario e risparmiatore, in Resp. civ., 2014, 931.
2014, II, 139 ss. (11) Sulla tutela dell'interesse di mercato sotteso al formalismo ex
Sulla libertà del soggetto debole di far valere la nullità di protezione art. 23 t.u.f., ex plurimis, G. BERTI DE MARINIS, Nullità relativa, prote-
a tutela del proprio interesse, v. Corte giust. 4 giugno 2009, causa C- zione del cliente e interessi meritevoli di tutela, in Banca, borsa, ecc.,
243/08, Foro it., 2009, IV, 489. cit., 283; A. BERTOLINI, Problemi di forma e sanzioni di nullità nella
(6) Agli oneri di forma ex art. 1350 c.c. sono ascrivibili le seguenti disciplina a tutela dell'investitore. Perequazione informativa o oppor-
funzioni: i) la responsabilizzazione delle parti sulla dichiarazione che tunismo rimediale?, in Resp. civ. e prev., 2010, 2336.
andranno a fare; ii) le esigenze di certezza dell'atto, per cui è più sem- (12) Così si legge in un passaggio dell'iter motivazionale del-
plice rendere edotti i terzi della vicenda, provarne il contenuto, ecc. e di l'ordinanza di rimessione della Cassazione.
semplificazione e prevenzione delle liti; iii) esigenze di pubblicità e (13) Si tratta, in altri termini, di dar corso a una scelta legislativa
opponibilità ai terzi (come accade per la vendita di autoveicoli); al con- che nelle ipotesi di compresenza di un interesse privato con quello ge-
trario l'art. 23 t.u.f. assolve una funzione di tipo conoscitivo e negozia- nerale sceglie se rimettere anche a un intervento ex officio la tutela del
le a tutela del soggetto debole investitore. In tal senso si è orientata la primo o affidare lo strumento rimediale esclusivamente al contraente
giurisprudenza di merito, tra cui Trib. Novara 19 luglio 2012, Giur. debole (A. GENTILI, La «nullità di protezione», in Europa e dir. priva-
merito, 2012, 2331 e Trib. Messina 19 ottobre 2012, <http://arianna to, 2011, 77). In questa prospettiva è stato riconosciuto da taluna giu-
web.edilab.it/doc_pdf/Lehman.pdf>, p. 112. risprudenza di merito come la nullità in questione non solo sia aziona-
(7) E. MORELATO, Nuovi requisiti di forma del contratto. Traspa- bile: dal solo investitore, ma sia anche sanabile: Trib. Como 7 marzo
renza contrattuale e neoformalismo, Padova, 2006. 2013, <www.ilcaso.it>.
(8) Così Trib. Milano 21 febbraio 2012, r.g. 13888/08, pres. Cosentini. (14) A. GENTILI, La «nullità di protezione», cit.
razione di nullità del contratto-quadro faccia caducare ordini di denza non sia espressamente prevista da un precetto normativo
investimento particolarmente fruttiferi per il cliente. Rendere (20). Cosicché tutti i doveri comportamentali richiesti all'inter-
maggiormente onerosa la procedura interna da parte degli istitu- mediario, sia riferiti agli obblighi precedenti o successivi la
ti di credito nulla aggiungerebbe, anzi altererebbe in maniera conclusione del contratto-quadro, sia riferiti ad eventuali e ulte-
poco efficiente l'equilibrio tra interessi particolari e interessi riori doveri di conservazione documentali, non richiesti a pena
generali. Seguendo così il ragionamento delle sezioni unite, il di invalidità del contratto-quadro, non possono fondersi con i
sacrifico dell'interesse generale verrebbe meno laddove l'utiliz- requisiti di forma richiesti dallo stesso art. 23 t.u.f. (21). Ne
zo dello strumento rimediale sia non solo ultroneo rispetto alla consegue che la violazione potrebbe avere ricadute non già in
reale esigenza perseguita dalla norma, ma anche produttivo di chiave di validità del contratto di investimento, ma su un piano
effetti distorsivi e opportunistici. meramente risarcitorio.
a
La prassi ci consegna, infatti, la ricorrenza di non sporadici
casi in cui gli investitori, quali soggetti legittimati a far valere la III. - Per concludere, con una sfida. Il ragionamento delle se-
to
nullità relativa di protezione — indipendentemente dalla rag- zioni unite fornisce preziosi spunti per la ricostruzione della fi-
en
giunta tutela dei propri interessi informativi e di discernimento gura del neoformalismo informativo, rendendo più efficiente
nell'operazione commerciale conclusa —, agiscono in giudizio l'applicazione dell'art. 23 t.u.f. (e promettendo di abbattere i co-
am
per richiedere, in forza del preteso vizio dell'accordo quadro di sti del contenzioso alimentato da un utilizzo perverso dello
investimento per carenza della firma della banca (pur nel rispet- strumento formale). Non si può tacere, tuttavia, una certa con-
on
to degli oneri formali), l'invalidità degli ordini di esecuzione traddizione nella quale incorre la sentenza nel momento in cui
dell'investimento di segno negativo, lasciando invece al di fuori traduce il proprio iter motivazionale nel principio di diritto
O
M abb
del giudizio gli eventuali investimenti rilevatisi al contrario re- espresso in massima. In particolare, l'approccio adottato dai
M
munerativi. Avvalendosi dello strumento della nullità in funzio- giudici di legittimità — nel senso di distinguere l'efficacia del
SI
ne selettiva, l'investitore potrebbe così permettersi di trasferire contratto dalla modalità di esternalizzazione della volontà, non
IO in
solo il cattivo investimento in capo all'intermediario, così mas- più ricondotta, per quanto riguarda lo specifico formalismo ex
AS
simizzando il proprio risultato economico (15). art. 23 t.u.f., alla sottoscrizione del contratto — avrebbe dovuto
so
La soluzione accolta dalle sezioni unite ha il merito di evitare condurre alla consequenziale conclusione che l'elemento volon-
che un sovradimensionato rigore formale finisca con l'imbri- taristico possa essere espresso liberamente, senza il rispetto di
es
gliare l'operatività dei traffici commerciali, con particolare ri- alcun requisito di forma. Così non pare leggersi tra le righe del-
guardo al mercato finanziario. la ratio decidendi, la quale, nell'opinare che il consenso «ben
nc
Meno convincente appare invece il passaggio della sentenza può essere desunto da comportamenti concludenti», opera di fat-
D
troverebbe una sua ratio nel rispetto del principio di proporzio- comportamenti concludenti. In maniera più lineare e convincen-
LA
nalità della sanzione, sul presupposto che la nullità per viola- te il naturale epilogo avrebbe dovuto condurre all'affermazione
IO olo
zione di forma prescritta dall'art. 23 t.u.f. si palesi quale sanzio- del principio secondo il quale la firma da parte dell'istituto di
C
ne per l'intermediario, armonizzandosi nello stesso contesto del credito non è necessaria poiché la manifestazione di volontà
c
d.leg. 58/98 che è nel complesso inteso a dettare regole di com- dell'istituto di credito è già palesata con la redazione e sotto-
O sci
LO
portamento per l'intermediario. L'argomento della proporziona- scrizione al cliente del contratto di servizio di investimento
lità delle pene private, di indubbia attualità anche a seguito della (22), senza che, in presenza dell'accettazione dell'investitore,
Fa
sentenza delle sezioni unite sui danni punitivi in ambito di re- per il perfezionamento del contratto debba farsi riferimento alla
sponsabilità civile (così come richiamata dalla decisione in ras- conclusione per facta concludentia.
R
segna) (16), rischia però in tale ambito di creare indebite so- Ma, a prescindere dal quesito di diritto sottoposto alle sezioni
vrapposizioni tra le regole di validità del contratto e le regole di unite, la tenuta del principio sviluppato nell'iter motivazionale
responsabilità per violazione di condotte imposte all'intermedia- (che dissocia totalmente il requisito della scrittura privata con
rio (17), laddove molti degli obblighi comportamentali nel- quello della sottoscrizione) induce a chiedersi se lo stesso for-
l'ambito dei contratti di finanziamento, quali quelli contemplati malismo richiesto all'investitore di manifestare l'accettazione
dagli art. 21 t.u.f. oltre che dagli art. 28, 2° comma, e 29, 3° apponendo la propria firma al testo contrattuale aggiunga alcun-
comma, del regolamento Consob 11522/98 (18), trovano la loro ché al soddisfacimento del suo interesse alla conoscenza e alla
fonte nei doveri di diligenza (19). Non pare infatti potersi dubi- trasparenza dell'operazione sottesa all'investimento proposto
tare che invalidità del contratto di investimento e violazione di dall'istituto di credito. Il tema è delicato; e, beninteso, non può
mere regole di condotta viaggino su binari paralleli, tutte le vol- prescindere dalla primaria esigenza di apprestare un idoneo ap-
te in cui i comportamenti tenuti dall'intermediario non attenga- parato di strumenti protezionistici — in particolare, sotto il pro-
no alla struttura o al contenuto del contratto; ovvero tale inci- filo dell'informazione e trasparenza — a favore del cliente che,
———————— nel settore finanziario, assume le fisiologiche vesti di contraente
debole, dato anche l'elevato tecnicismo dei servizi offerti. Per
(15) Per la ricostruzione delle soluzioni giurisprudenziali, invero contro, le esigenze di rapidità dei servizi finanziari — rispon-
non convincenti, che avevano cercato di portare rimedi verso il feno- denti non solo alle esigenze del mercato ma spesso anche a
meno della nullità selettiva, da ultimo, cfr. C. MEDICI, Sulla (contesta- quella degli stessi investitori —, nonché il sempre più frequente
ta) validità, cit.
(16) Cass. 5 luglio 2017, n. 16601, Foro it., 2017, I, 2613, con nota utilizzo della contrattazione on line e la competitività transna-
di A. PALMIERI-R. PARDOLESI, I danni punitivi e le molte anime della zionale spingono nella direzione dell'irrilevanza della sottoscri-
responsabilità civile. zione del contratto di investimento.
(17) Per una ricostruzione dottrinale si rinvia ai contributi di E.
SCODITTI, Regole di comportamento e regole di validità nei contratti ————————
su strumenti finanziari: la questione alle sezioni unite, in Foro it.,
2007, I, 2094; E. ROPPO-G. AFFERNI, Dai contratti finanziari al con- (20) Per una ricostruzione sul punto, v. T. FEBBRAJO, Violazione del-
tratto in genere: punti fermi della Cassazione su nullità virtuale e re- le regole di comportamento nell'intermediazione finanziaria e nullità
sponsabilità precontrattuale, in Danno e resp., 2006, 30; T. FEBBRAJO, del contratto, cit., 2785.
Violazione delle regole di comportamento nell'intermediazione finan- (21) In giurisprudenza il punto viene chiarito da Trib. Milano 25 lu-
ziaria e nullità del contratto: la decisione delle sezioni unite, in Giust. glio 2005, Foro it., Rep. 2005, voce Intermediazione finanziaria, n.
civ., 2008, I, 2785; F. GRECO, Intermediazione finanziaria: violazione 204, e, per esteso, Danno e resp., 2005, 1227, con nota di DELLA CA-
di regole comportamentali e tutela secondo le sezioni unite, in Resp. SA, ove si precisa: «Quanto agli obblighi di informazione previsti ai
civ., 2008, 556. In giurisprudenza, cfr. Cass., sez. un., 19 dicembre sensi degli art. 21, lett. b), t.u.f. e 28 del regolamento Consob n. 11522
2007, n. 26724, Foro it., 2008, I, 784, e n. 26725, cit. del 1998, non è ad essi estendibile l'area della nullità, la quale è limita-
(18) Cfr. Cass. 18 maggio 2017, n. 12544, Foro it., Le banche dati, ta alle ipotesi in cui tale sanzione sia espressamente prevista dal legisla-
archivio Cassazione civile: «In conformità alle norme degli art. 28, 2° tore e ciò anche in forza della voluta distinzione operata da que-
comma, e 29, 3° comma, del regolamento Consob 11522/98, è obbligo st'ultimo fra adempimenti prescritti a pena di nullità ed altri obblighi di
dell'intermediario di indicare all'investitore tutte le specifiche ragioni comportamento; in riferimento alla violazione di questi ultimi, appare
che risultano idonee a rendere un'operazione di investimento inadegua- più appropriato applicare i generali principî in tema di inadempimen-
ta per lo stesso, ivi comprese quelle attinenti al rischio di mancato rim- to».
borso del capitale investito». (22) Per un ulteriore approfondimento su tale conclusione cfr. le os-
(19) Cass. 19 ottobre 2012, n. 18039, Foro it., 2013, I, 2928, con no- servazioni versate nella precedente nota all'ordinanza di rimessione (C.
ta di G. PAONE. MEDICI, Sulla (contestata) validità, cit.).
La sfida è lanciata, per il legislatore a venire. Posto che l'esi- tere creativo, che trova espressione in un solo esemplare o
genza di conoscenza e ponderazione del testo contrattuale sia comunque in un numero limitato di esemplari, le opere del
soddisfatta dalla forma scritta del contratto e dalla consegna al disegno industriale, destinate ad una produzione seriale
destinatario del documento informativo, non sembra azzardato già nella fase progettuale, sono tutelate ai sensi dell'art. 2,
chiedersi se la circostanza che l'investitore subisca la predispo- n. 10, l. cit., sempre che presentino a loro volta carattere
sizione dell'ordito contrattuale ad opera dell'istituto di credito creativo e valore artistico, desumibile, quest'ultimo, da in-
l'accordo lasci margine per una dimostrazione della manifesta- dicatori obiettivi, non necessariamente concorrenti, quali
zione di volontà con mezzi alternativi alla sottoscrizione. la creazione per mano di un noto artista, o il riconosci-
mento della sussistenza delle qualità estetiche ed artistiche
CHIARA MEDICI da parte degli ambienti culturali ed istituzionali, l'esposi-
a
zione in mostre e musei, la pubblicazione su riviste specia-
to
lizzate, l'attribuzione di premi, il raggiungimento di un va-
lore di mercato così elevato da trascendere quello legato
en
alla sua funzionalità (nella specie, la Suprema corte ha
am
———————— confermato la sentenza di merito, che aveva negato la tute-
la autorale, con riferimento ad entrambe le fattispecie
normative surrichiamate, di alcune statuette da presepe,
on
ritenute prive di creatività, in quanto destinate, da un lato,
O
M abb
alla riproduzione seriale e alla grande distribuzione, dal-
M
l'altro perché prive di una impronta personale dell'autore,
I attesi il carattere stereotipato delle forme rappresentate,
SI
IO in pienamente corrispondenti alla iconografia classica dei
AS
CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 15 personaggi presepiali, e la mediocrità della tecnica di rea-
so
gennaio 2018, n. 762; Pres. AMBROSIO, Rel. MERCOLINO, lizzazione). (2)
P.M. (non indicato); Soc. Vetreria etrusca (Avv. U. e F.
es
braio 2013.
D
co
(R.d. 25 agosto 1940 n. 1411, testo delle disposizioni le- Fatti di causa. — 1. - La Vetrerie Bruni s.p.a. convenne in
giudizio la Vetreria etrusca s.r.l., per sentir accertare la nulli-
C
tale, ai sensi della disciplina successiva al d.leg. 95/01, relativo alla bottiglia denominata «Bellolio», registrato da
non è più richiesto lo speciale ornamento, ma (così abbas- essa attrice, con l'ordine di astenersi dalla produzione e
R
sandosi il gradiente necessario ai fini della tutela) il carat- commercializzazione del predetto modello e con la condanna
tere individuale, che sussiste se l'impressione generale da della convenuta al risarcimento dei danni.
esso suscitata in un utilizzatore informato differisce da Si costituì la convenuta e resistette alla domanda, chieden-
quella suscitata da qualsiasi altro disegno e modello ante- do in via riconvenzionale l'accertamento della contraffazione
riormente divulgato, va precisato che: a) tale giudizio e della concorrenza sleale, con l'inibitoria dell'uso del mo-
comparativo si fonda sull'impressione d'insieme che la dello e la condanna dell'attrice al risarcimento dei danni.
nuova forma genera, nel suo complesso, nell'utilizzatore, 1.1. - Con sentenza del 19 giugno 2011, il Tribunale di Fi-
non rilevando la somiglianza o la diversità di singoli ele- renze accolse parzialmente la domanda principale, dichia-
menti e tantomeno i dettagli privi di attitudine caratteriz- rando la nullità del brevetto rilasciato alla convenuta, ma ri-
zante; b) di conseguenza, l'introduzione di particolari gettando la domanda d'inibitoria e quella di risarcimento dei
estetico-formali rispetto a forme preesistenti non è di per danni, nonché le domande riconvenzionali.
sé determinante, a meno che, per la loro incidenza sulla 2. - L'impugnazione proposta dalla Vetreria etrusca è stata
forma complessiva, non si dimostri che essi abbiano una rigettata dalla Corte d'appello di Firenze con sentenza del 7
portata effettivamente diversificatrice; c) l'osservatore di febbraio 2013.
riferimento, l'utilizzatore informato, è il destinatario del Premesso che la sentenza di primo grado aveva accertato
prodotto, che sia in possesso di una buona conoscenza del la validità del modello ornamentale sia nella variante «con
settore merceologico di riferimento, in quanto allo stesso piede» che in quella «senza piede», come richiesto dal-
interessato per motivi professionali o di altro genere, e l'attrice, e precisato che la presenza del piede costituiva un
ben informato dell'offerta disponibile. (1) aspetto secondario nell'economia concettuale del modello
ornamentale, il cui tratto essenziale era rappresentato dal-
l'iscrizione della forma circolare della spalla nella base qua-
II drata della bottiglia, la corte ha ritenuto che tale caratteristi-
ca, presente sia nel modello registrato dall'attrice che in
CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 12 quello della convenuta, non costituisse un motivo estetico
gennaio 2018, n. 658; Pres. AMBROSIO, Rel. MERCOLINO, nuovo e significativamente diverso rispetto al modello origi-
P.M. (non indicato); Soc. Euromarchi (Avv. RICCIARDEL- nario progettato dalla Vetrerie Bruni nel 1998 (nel quale la
LI) c. Soc. Due esse Christmas (Avv. SOLANO, CANTORE) e misura della spalla non corrispondeva al lato della base, ma
altro. Conferma App. Napoli 25 novembre 2011. alla diagonale tra gli angoli contrapposti della stessa), trat-
Diritti d'autore — Opere d'arte figurativa — Opere del tandosi di un'innovazione assai modesta e percepibile soltan-
disegno industriale — Distinzione — Criteri di accer- to in dipendenza del punto di vista dell'osservatore. Ciò po-
tamento — Fattispecie (L. 22 aprile 1941 n. 633, prote- sto, e ritenuta pacifica l'anteriorità del modello dell'attrice
zione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo rispetto a quello della convenuta, ha concluso che que-
esercizio, art. 2). st'ultimo mancava dei requisiti legali prescritti per la regi-
strazione come modello ornamentale, trattandosi, così come
Mentre le opere delle arti figurative, ai fini della tutela di il modello registrato nel 2002 dall'attrice, di una modesta va-
cui all'art. 2, n. 4, l.d.a. 633/41, devono presentare carat- riante omogenea dell'invenzione estetica precedentemente
IL FORO ITALIANO — 2018.
945 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 946
introdotta da quest'ultima; ha precisato che ai fini della pre- individualizzante (cfr. Cass. 21 gennaio 2009, n. 1570, Foro
detta valutazione il termine soggettivo di paragone più ap- it., 2009, I, 673).
propriato non era costituito dall'utilizzatore informato, più Nel caso in esame, essendo pacifico che la domanda di re-
interessato all'acquisto di stabilità connesso all'allargamento gistrazione del modello ornamentale che costituisce oggetto
della base della bottiglia che alla variazione di percezione della controversia è stata presentata in data successiva all'en-
estetica, ma dal consumatore medio, escludendo inoltre la trata in vigore del d.leg. n. 95 cit., trova invece applicazione,
possibilità di attribuire rilevanza, ai fini della tutela brevet- ai sensi delle disposizioni transitorie dettate dagli art. 24 ss.,
tuale del modello ornamentale, ad ogni minima variazione la disciplina introdotta da tale decreto, la quale ha sostituito
dell'aspetto esteriore. il requisito dello speciale ornamento con quello del carattere
3. - Avverso la predetta sentenza la Vetreria etrusca ha individuale, in tal modo collocando la soglia di proteggibilità
a
proposto ricorso per cassazione, articolato in sette motivi. La del modello ad un livello generalmente ritenuto più modesto
to
Bruni Glass s.p.a. (già Vetrerie Bruni) ha resistito con con- di quello precedente, nel senso che, rispetto alle anteriorità
en
troricorso. divulgate, non si richiede più la presenza di elementi orna-
Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo d'im- mentali capaci di dare la fondata sensazione di un'estetica
am
pugnazione, la ricorrente denuncia la violazione e la falsa nuova del prodotto, ma, più semplicemente, la rilevabilità di
applicazione degli art. 12 e 15 disp. prel. c.c. e degli art. 1, 2, differenze tali da imporsi all'attenzione del consumatore ed
on
3, 24 e 25 d.leg. 2 febbraio 2001 n. 95, rilevando che, nel va- idonee ad influenzarne le scelte di mercato.
lutare i requisiti legali di brevettabilità del modello ornamen-
O
La lettura della sentenza impugnata consente tuttavia di ri-
M abb
tale, la sentenza impugnata ha citato un precedente di legit- levare che, al di là dell'improprio richiamo al predetto pre-
M
timità che richiamava il concetto di «speciale ornamento», in cedente, peraltro ancora attuale nella parte riguardante i re-
SI
tal modo facendo riferimento alla disciplina dettata dal r.d. quisiti della novità e dell'individualità, la corte territoriale
IO in
25 agosto 1940 n. 1411, senza tener conto delle modifiche non ha conferito alcun rilievo allo speciale ornamento, aven-
AS
introdotte dal d.leg. n. 95 cit., applicabile ratione temporis, do circoscritto la propria indagine alla ricerca di «motivi
so
avuto riguardo alla data di presentazione della domanda di estetici nuovi e significativamente diversi dal passato», dota-
es
registrazione (30 marzo 2002). ti di «valore figurativo autonomo capace di far assumere alla
2. - Con il secondo motivo, la ricorrente deduce la viola- versione più aggiornata uno specifico valore di mercato», ed
nc
zione e la falsa applicazione degli art. 5, 5 bis e 5 ter r.d. n. avendone escluso la sussistenza in virtù della considerazione
D
1411 del 1940, come modificati dal d.leg. n. 95 del 2001, os- che l'unica differenza oggettivamente rilevabile tra la ver-
co
servando che, ai sensi della nuova disciplina, la registrazione sione della bottiglia caratterizzata dall'inscrizione della spal-
LA
è subordinata alla novità del modello ornamentale, da inten- la circolare nella base e quella classica registrata nel 1998
IO olo
dersi in senso oggettivo come non identità rispetto alle ante- era costituita da «una minuscola variazione di misura, non di
C
riorità rilevanti, ed al carattere individuale dello stesso, per la forma», la cui percezione, oltre a risultare «sempre e comun-
c
cui valutazione occorre avere riguardo al parametro del- que molto modesta», dipendeva «dal punto di vista contin-
O sci
LO
l'utilizzatore informato, cioè ad un soggetto molto più atten- gente dell'osservatore», nel senso che tendeva a svanire os-
to ai dettagli del consumatore medio. Afferma pertanto che, servando l'oggetto in proiezione ortogonale alla diagonale di
Fa
re, agli occhi dell'osservatore, una portata effettivamente di- tata individualizzante delle innovazioni introdotte dal modello
versificatrice. di cui la convenuta aveva chiesto la registrazione, ha escluso
3.2. - Quanto poi alla figura di osservatore da assumere la possibilità d'individuare l'utilizzatore informato nel «con-
come riferimento ai fini della predetta comparazione, l'o- sumatore cavilloso (probabilmente più interessato all'acquisto
rientamento generale della disciplina in esame, volto a con- di stabilità connesso all'allargamento della base della botti-
ferire rilievo alla destinazione dei prodotti al mercato, e glia, piuttosto che alla pressoché insignificante variazione di
quindi all'impressione che le caratteristiche esteriori degli percezione estetica)», conferendo invece rilievo al giudizio di
stessi possono suscitare nel pubblico dei potenziali acqui- un «consumatore medio» non meglio identificato: la mancata
renti, da individuarsi in base alla specifica tipologia dei pro- definizione in positivo della figura di quest'ultimo non impe-
dotti ed al settore commerciale di destinazione, impedisce di disce infatti di ricostruirne le caratteristiche per contrasto con
a
condividere quelle teorie, diffuse in dottrina e nella giuris- quelle del «consumatore cavilloso», il cui interesse per i pro-
to
prudenza di merito, che individuano l'utilizzatore informato fili funzionali del modello, rispetto alle sue caratteristiche
en
nel designer o nello studioso di design ovvero nel consuma- estetiche, lascia chiaramente trasparire la preferenza accorda-
tore finale avente comuni esperienze di utilizzazione del ta dalla corte di merito al punto di vista di un destinatario non
am
prodotto, dovendosi assegnare la preferenza all'opinione che necessariamente professionale, ma competente e ben informa-
ravvisa tale soggetto nel destinatario del prodotto, che sia in to, soprattutto alla luce dell'osservazione, immediatamente
on
possesso di una buona conoscenza del settore merceologico successiva, che, «ai fini della tutela brevettuale del modello
cui si riferisce, in quanto allo stesso interessato per motivi ornamentale, non è consentito assegnare rilevanza ad ogni
O
M abb
professionali o di altro genere e ben informato dell'offerta minima variazione nell'aspetto esteriore, senza con questo
M
disponibile. In tal senso risulta d'altronde orientata anche la svilire e rendere arbitraria l'identificazione stessa del prototi-
po, che logicamente rimanda ad una ben marcata fisionomia
SI
giurisprudenza comunitaria in tema di disegni e modelli
IO in
comunitari, secondo cui la nozione di utilizzatore informato progettuale». (Omissis)
AS
deve essere intesa come una nozione intermedia tra quella di
so
conflitto, e quella della persona competente in materia, Cass., ord. 12 gennaio 2018, n. 658
D
tanto, se è vero che l'utilizzatore informato non è il consu- Fatti di causa. — 1. - L'Euromarchi s.r.l. convenne in giu-
U
matore medio normalmente informato e ragionevolmente at- dizio la Due esse Christmas s.r.l. e Vincenzo Montanini, per
LA
IO olo
tento e avveduto, che percepisce di norma un disegno o mo- sentir accertare che i pastori per presepe prodotti dalla prima e
dello come un tutt’uno e non effettua un esame dei suoi sin- commercializzati dal secondo costituivano violazione del dirit-
C
c
goli elementi, non è neppure l'esperto o la persona compe- to d'autore ad essa spettante, nonché oggetto di concorrenza
O sci
LO
tente in materia, in grado di osservare nei dettagli le diffe- sleale ai sensi dell'art. 2598 c.c., e per sentirne disporre l'im-
renze minime che possono esistere tra i modelli o disegni in mediato ritiro dal mercato, con ordine di astenersi dalla prose-
Fa
conflitto (cfr. Corte giust. 20 ottobre 2011, causa C-281/10 cuzione della predetta condotta e condanna dei convenuti al ri-
P, PepsiCo c. Gruppo Promer Mon Graphic, ibid., voce sarcimento dei danni o, in subordine, al pagamento del-
R
Unione europea, n. 1998). Secondo tale orientamento, la l'indennizzo per l'ingiustificato arricchimento.
qualità di «utilizzatore» implica che la persona interessata Si costituì la Due esse e resistette alla domanda, chiedendo-
utilizzi il prodotto oggetto del disegno o modello in confor- ne il rigetto.
mità con la sua destinazione, mentre l'aggettivo «informa- 1.1. - Con sentenza del 28 maggio 2009, il Tribunale di Na-
to» suggerisce che, senza essere un disegnatore o un esperto poli, sezione specializzata per la proprietà industriale ed intel-
tecnico, l'utilizzatore conosce i vari disegni o modelli esi- lettuale, rigettò la domanda.
stenti nel comparto di riferimento, dispone di un certo grado 2. - L'impugnazione proposta dall'Euromarchi è stata riget-
di conoscenze quanto agli elementi che essi di regola com- tata dalla Corte d'appello di Napoli, sezione specializzata per
portano e, a causa del suo interesse per i prodotti in questio- la proprietà industriale ed intellettuale, con sentenza del 25
ne, dà prova di un grado di attenzione relativamente elevato novembre 2011.
quando li utilizza (cfr. Trib. Unione europea 14 giugno A fondamento della decisione, la corte ha ritenuto che le
2011, causa T-68/10, Sphere Time c. Uami/Punch SAS, statuine da presepe prodotte dall'attrice, opera dell'artista Ber-
ibid., n. 1992; 22 giugno 2010, causa T-153/08, Shenzhen tagna, non possedessero i requisiti necessari per la tutela come
Taiden/Uami c. Bosch Security Systems, id., Rep. 2012, vo- opere dell'ingegno, non trattandosi di prodotti nei quali era ri-
ce cit., n. 1727). La nozione di utilizzatore informato può conoscibile un'opera creativa atta a rendere visibile l'impronta
essere quindi intesa nel senso che deve trattarsi di un utiliz- personale dell'autore, ma di statuette di materiale plastico de-
zatore dotato non tanto di un'attenzione media, quanto di stinate alla grande distribuzione ed alla riproduzione seriale a
una particolare diligenza, indipendentemente dal fatto che stampo, realizzate in modo palesemente dozzinale e con scarsa
quest'ultima provenga dalla sua esperienza personale oppu- attenzione ai dettagli, con sbavature di colore e materiale pla-
re dalla sua conoscenza approfondita del settore considerato stico. Ribadito che l'assenza di forme, materiali o dettagli che
(cfr. Trib. Ue 25 aprile 2013, causa T-80/10, Bell & comportassero una reale diversificazione rispetto ad analoghi
Ross/Uami c. KIN). Ciò non implica tuttavia che egli sia in prodotti presenti sul mercato impediva di attribuirvi valore ar-
grado di distinguere, al di là dell'esperienza che ha accumu- tistico, ha ritenuto corretta anche l'esclusione della concorren-
lato a motivo dell'utilizzo del prodotto in questione, gli za sleale per imitazione servile, per mancanza di caratteri
elementi dell'aspetto del prodotto che sono dettati dalla fun- realmente individualizzanti, trattandosi di forme del tutto co-
zione tecnica di quest'ultimo da quelli che sono arbitrari: si muni, pienamente corrispondenti all'iconografia classica. Pre-
tratta pertanto di una persona che ha una certa conoscenza cisato che, nonostante la dettagliata indicazione delle differen-
dei disegni o modelli esistenti nel settore interessato, senza ze tra i pastori prodotti dell'attrice e quelli della convenuta, la
tuttavia sapere quali aspetti del prodotto considerato siano sentenza di primo grado aveva escluso la pedissequa imitazio-
dettati da una funzione tecnica (cfr. Trib. Unione europea 9 ne ed il rischio di associazione sulla base di un apprezzamento
settembre 2011, causa T-11/08, Kwang Yang Motor/UAMI complessivo, ha confermato che nel complesso le due colle-
c. Honda Giken Ko-gyo; 21 novembre 2013, causa T- zioni apparivano sufficientemente differenziate, rilevando co-
337/12, El Hogar Perfecto del Siglo XXI SL c. Uami, id., Le munque che l'appellante non aveva neppure chiarito quali fos-
banche dati, archivio Merito ed extra, 2013.582). sero le caratteristiche individualizzanti del proprio prodotto,
Alla stregua di tali principî, non merita censura la sentenza corrispondente ad una tipologia generale presente da anni sul
impugnata, nella parte in cui, ai fini dell'esclusione della por- mercato. Ha ritenuto generica la denunzia della concorrenza
IL FORO ITALIANO — 2018.
949 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 950
sleale per appropriazione di pregi e del lavoro altrui, concor- della fattura dozzinale e della scadente qualità delle riprodu-
renza parassitaria e violazione di norme pubblicistiche, repu- zioni.
tando non pertinente anche l'asserita apposizione alle statuine 1.2. - È pur vero che, come costantemente affermato dalla
della dicitura «modello registrato», comunque non corrispon- giurisprudenza di legittimità, il concetto giuridico di creatività
dente al vero, in quanto le stesse recavano alla base la sola di- cui fa riferimento l'art. 1 l. n. 633 cit. non coincide con quello
citura «Italy», accompagnata da un numero. Ha confermato in- di originalità e novità assoluta, richiedendosi soltanto un'e-
fine la decisione di primo grado, nella parte in cui aveva rite- spressione personale e individuale di un'oggettività riconduci-
nuto assorbite le questioni concernenti l'ingiustificato arric- bile ad una delle categorie elencate da tale disposizione, sic-
chimento ed il risarcimento dei danni. ché, essendo la protezione subordinata alla sola condizione
3. - Avverso la predetta sentenza l'Euromarchi ha proposto che nell'opera sia riscontrabile un atto creativo, sia pur mini-
a
ricorso per cassazione, articolato in tre motivi, illustrati anche mo, suscettibile di manifestazione nel mondo esteriore, la
to
con memoria. La Due esse ha resistito con controricorso, creatività non può essere esclusa per il solo fatto che l'opera
en
anch’esso illustrato con memoria. Il Montanini non ha svolto consiste in idee e nozioni semplici, già facenti parte del patri-
attività difensiva. monio intellettuale di persone aventi esperienza nella materia
am
Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo d'im- (cfr. Cass. 28 novembre 2011, n. 25173, id., 2012, I, 74; 11
pugnazione, la ricorrente denuncia la violazione e la falsa ap- agosto 2004, n. 15496, id., Rep. 2006, voce Diritti d'autore, n.
on
plicazione degli art. 1, 2, n. 4, e 10 l. 22 aprile 1941 n. 633, 102; 12 marzo 2004, n. 5089, id., 2004, I, 2441). Nella specie,
nonché l'omessa e insufficiente motivazione in ordine ad un tuttavia, è stato accertato il carattere stereotipato delle figure
O
M abb
fatto controverso e decisivo per il giudizio, osservando che, rappresentate, la cui piena corrispondenza all'iconografia clas-
M
nell'escludere la configurabilità delle statuine come creazioni sica dei personaggi presepiali, evidenziata dalla corte di merito
SI
artistiche, la sentenza impugnata non ha considerato che si in uno all'impossibilità di identificare un tratto personale del-
IO in
trattava di vere e proprie opere della scultura, in quanto le l'autore ed alla mediocrità tecnica della realizzazione, deve ri-
AS
forme non svolgevano una funzione estetico-strumentale, ma tenersi di per sé sufficiente ad impedire di ravvisare nell'opera
so
esclusivamente decorativo-ornamentale. Il carattere seriale quell'apporto soggettivo indispensabile per renderne possibile
della produzione non escludeva il valore artistico della crea- la distinzione da centinaia di analoghe creazioni. Se è vero, in-
es
zione, da accertarsi in riferimento alla produzione del primo fatti, che la creatività richiesta dall'art. 1 cit. non deve neces-
nc
esemplare originale, indipendentemente dalla sua riproducibi- sariamente riguardare l'idea in sé, ma può riferirsi anche alla
forma della sua espressione, con la conseguenza che la stessa
D
artistica, e comunque oggetto di una facoltà esclusiva riservata idea può essere alla base di più opere d'autore, come accade
U
all'autore. L'originalità delle statuine, caratterizzate da una spesso tra opere di artisti diversi, è anche vero, però, che que-
LA
IO olo
forma e da peculiarità somatiche, di postura, abbigliamento ed ste ultime risultano normalmente differenti tra loro proprio a
accessori non rinvenibili in prodotti similari della tradizione causa della particolare creatività soggettiva che ciascuno degli
C
c
presepiale, in quanto riconducibili alla personalità artistica autori vi esprime, e che in quanto tale rileva ai fini del ricono-
O sci
l'idea, per la cui tutela poteva considerarsi sufficiente anche 1.3. - La mancanza di creatività avrebbe potuto essere con-
una modesta creatività, inserendosi l'opera in un genere assai siderata determinante anche ai fini della negazione della tute-
R
diffuso. Nella valutazione di tali caratteri, la sentenza impu- labilità come opera del disegno industriale, in ordine alla quale
gnata non ha considerato che oggetto della protezione non è la sentenza impugnata ha peraltro rilevato anche il difetto del-
l'idea in sé, ma la forma espressiva in cui è tradotta, e ha per- l'altro requisito prescritto dall'art. 2, n. 10, l. n. 633 cit., vale a
tanto trascurato le particolarità della rappresentazione, unica dire il valore artistico della creazione, osservando che il rico-
nel suo genere, ed il contesto storico-culturale dell'epoca in noscimento dello stesso alle statuine prodotte dalla ricorrente
cui le opere erano state realizzate, attribuendo rilievo premi- era impedito dall'assenza di forme, materiali o dettagli che ne
nente all'identità dei soggetti rappresentati ed omettendo di ri- comportassero una reale diversificazione rispetto ad analoghi
levare che l'onere di fornire la prova della mancanza di creati- prodotti presenti sul mercato.
vità incombeva alla convenuta. Tale apprezzamento non appare in linea con l'orientamento
1.1. - Il motivo è infondato. della giurisprudenza di legittimità in tema di industrial design,
In tema di diritto d'autore, questa corte ha recentemente affermatosi peraltro in epoca successiva alla pronuncia della
puntualizzato la differenza esistente tra le opere delle arti figu- sentenza impugnata, secondo cui il valore artistico dell'opera
rative, tutelate dall'art. 2, n. 4, l. n. 633 del 1941, e quelle del consiste non già nella diversità della stessa rispetto ad altre
disegno industriale, tutelate dal n. 10 del medesimo articolo, preesistenti, che attiene piuttosto al profilo della creatività, ma
precisando che la caratteristica di queste ultime risiede nel fat- in un quid pluris, la cui prova spetta alla parte che ne invoca la
to che esse trovano la loro collocazione nella fase progettuale protezione, e che può essere ricavato da una serie di parametri,
di un oggetto destinato ad una produzione seriale, quale è non tutti necessariamente compresenti in concreto, quali la
quella industriale, mentre le prime costituiscono un prodotto creazione da parte di un noto artista, il riconoscimento della
della creatività, identificabile attraverso il suo autore e decli- sussistenza di qualità estetiche ed artistiche da parte degli am-
nato nella forma figurativa, che deve trovare espressione in un bienti culturali ed istituzionali, l'esposizione in mostre o mu-
solo esemplare o in un numero limitato di esemplari (posto sei, la pubblicazione su riviste specializzate, l'attribuzione di
che l'interesse per l'opera è sollecitato, nei fruitori, anche dal- premi, ovvero il raggiungimento di un valore di mercato così
l'unicità della creazione o dal quantitativo circoscritto delle elevato da trascendere quello legato alla sua funzionalità (cfr.
sue repliche) ed è destinato a un mercato differente, sicura- Cass. 23 marzo 2017, n. 7477, cit.; 13 novembre 2015, n.
mente più ristretto, rispetto a quello cui sono indirizzati i beni 23292, id., 2016, I, 562; 29 ottobre 2015, n. 22118, ibid.).
oggetto della produzione industriale (cfr. Cass. 23 marzo La rilevanza del predetto contrasto è peraltro esclusa, in
2017, n. 7477, Foro it., 2017, I, 1589). Alla stregua di tale cri- concreto, dal convincimento raggiunto dalla corte distrettuale
terio, che il collegio condivide ed intende ribadire anche in in ordine al difetto di carattere creativo dell'opera, che, ren-
questa sede, non merita censura la sentenza impugnata, nella dendo superfluo l'accertamento compiuto in ordine al valore
parte in cui ha negato la qualificazione di opere della scultura artistico della stessa, comporta l'assorbimento delle censure
alle statuine per presepe prodotte dalla ricorrente, evidenzian- fondate sulla paternità delle figure presepiali riprodotte e sulla
done da un lato la destinazione alla riproduzione seriale ed alla pubblicazione delle stesse in una rivista di settore.
grande distribuzione, sufficiente di per sé ad escluderne la cir- 2. - Con il secondo motivo, la ricorrente deduce l'omesso
colazione nell'ambito di un ristretto pubblico d'intenditori, e esame di un fatto controverso e decisivo per il giudizio, soste-
dall'altro l'assenza di un'impronta personale dell'autore, tale nendo che, nell'escludere la configurabilità della concorrenza
da impedire di ravvisarvi un'opera creativa, anche in ragione sleale per imitazione servile, la sentenza impugnata non ha
IL FORO ITALIANO — 2018.
951 PARTE PRIMA 952
considerato che, ai fini del giudizio di confondibilità dei pro- la ricorrente da un lato trascurano la considerazione della sen-
dotti, la comparazione degli stessi deve aver luogo non già tenza impugnata, secondo cui la configurabilità di tale fatti-
mediante un esame analitico dei singoli elementi caratterizzan- specie doveva essere esclusa in virtù degli stessi elementi ad-
ti, ma attraverso una valutazione sintetica e complessiva. Tale dotti a giustificazione dell'insussistenza dell'imitazione servi-
operazione va infatti condotta ponendosi nell'ottica del con- le, dall'altro si pongono in contrasto con la circostanza, speci-
sumatore medio, alla quale risulta estranea la valorizzazione di ficamente accertata dalla corte distrettuale, che le statuine non
elementi marginali di differenziazione, rilevabili soltanto ad recavano la dicitura «modello registrato», ma quella «Italy»,
un attento esame, dovendosi conferire rilievo preminente accompagnata da un numero. La prima considerazione risulta
all'impressione generale suscitata dal prodotto, e quindi alle logicamente ineccepibile, dal momento che, non essendo stati
somiglianze, che più intensamente incidono sul rischio di as- dedotti comportamenti della convenuta volti ad attribuire alla
a
sociazione. propria impresa meriti (quali, ad esempio, medaglie, ricono-
to
Nell'escludere l'appropriazione di pregi, la sentenza impu- scimenti, indicazioni di qualità, requisiti, virtù) da essi non
posseduti, in modo da perturbare la libera scelta dei consuma-
en
gnata non ha tenuto conto della buona fama acquisita da essa
ricorrente attraverso la presenza ultratrentennale delle statuine tori (cfr. Cass. 7 gennaio 2016, n. 100, id., Rep. 2016, voce
am
sul mercato, trascurando inoltre la mala fede della convenuta, cit., n. 318), l'esclusione della confondibilità dei prodotti do-
la quale, pur non avendo ancora ottenuto la registrazione, ave- veva considerarsi sufficiente ad impedire anche lo sfruttamen-
to della buona reputazione acquisita sul mercato dall'impresa
on
va apposto nella parte inferiore delle statuine la dicitura «mo-
dello registrato». concorrente. Il secondo rilievo, risolvendosi nell'accertamento
O
M abb
Ai fini dell'accertamento della concorrenza parassitaria, la di una circostanza obiettivamente risultante dagli atti di causa,
M
corte di merito non ha considerato che la Due esse non si era che non presupponeva alcuna attività valutativa da parte della
corte di merito, non è a sua volta censurabile in questa sede,
SI
limitata a riprodurre alcuni prodotti di essa ricorrente, ma ne
IO in
aveva pedissequamente imitato l'intera collezione, in tal modo traducendosi l'eventuale travisamento dei fatti in un errore
AS
sfruttando sistematicamente il suo lavoro ed i suoi investimen- meramente percettivo, non attinente alla formulazione del giu-
so
ti. Nel ritenere insussistente l'appropriazione indebita del la- dizio sul piano logico-giuridico, da farsi valere con l'istanza di
voro altrui, la sentenza impugnata ha poi omesso di rilevare revocazione ai sensi dell'art. 395, 1° comma, n. 4, c.p.c. (cfr.
es
che a tal fine non è necessaria la confondibilità dei prodotti, Cass. 3 aprile 2009, n. 8180, id., Rep. 2009, voce Revocazione
(giudizio di), n. 11; 19 giugno 2007, n. 14267, id., Rep. 2007,
nc
l'identità dell'area in cui operavano le parti, che aveva com- cit., n. 14).
U
portato lo sviamento di affari e clienti da essa attrice in favore 2.3. - Nella parte riguardante la configurabilità della concor-
LA
IO olo
della convenuta. La corte di merito ha infine omesso di esami- renza parassitaria, le censure non considerano che tale fatti-
nare la questione concernente la presenza di sostanze nocive specie, ricompresa fra le ipotesi previste dall'art. 2598, n. 3,
C
va un vantaggio concorrenziale non conforme ai principî della imprenditoriali di quest'ultimo, postula il ricorso a mezzi di-
correttezza professionale. versi e distinti da quelli relativi ai casi tipici di cui ai prece-
denti nn. 1 e 2 della medesima disposizione, sicché, ove sia
R
Peraltro è ormai caduto l'aggettivo «ornamentale» (il codice 102/11 P, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 1991, e, soprattutto,
della proprietà industriale prevede i disegni e modelli tout 20 ottobre 2011, causa C-281/10 P, ibid., n. 1998, espressamen-
court); inoltre, i modelli si registrano e non si brevettano. te richiamata, secondo cui «la nozione di utilizzatore informato
La Suprema corte conferma che il carattere individuale costi- deve essere intesa come una nozione intermedia tra quella di
tuisce un requisito relazionale, che prescinde da qualsiasi gra- consumatore medio, applicabile in materia di marchi, al quale
diente estetico, e che invece si fonda (in continuità con il requi- non è richiesta alcuna conoscenza specifica . . . e quella della
sito della novità, infatti non richiamato) su un'impressione di persona competente in materia, esperto provvisto di competenze
«differenza» rispetto alle anteriorità, da valutare alla stregua di tecniche approfondite; in tal senso la nozione di utilizzatore in-
un giudizio d'insieme, cfr. massima 1. formato può essere intesa nel senso che indica un utilizzatore
In giurisprudenza cfr., per ulteriori riferimenti, anche norma- dotato non già di un'attenzione media, bensì di una particolare
a
tivi, Cass. 11 gennaio 2013, n. 621, Foro it., 2013, I, 1186 diligenza, a prescindere da se quest'ultima sia dovuta alla sua
(mentre per profili essenzialmente processuali è utile il riferi- esperienza personale oppure alla sua conoscenza approfondita
to
mento a Cass. 25 luglio 2016, n. 15339, id., 2016, I, 3482, e 14 del settore considerato».
en
aprile 2016, n. 7450, ibid.). Cfr. anche Trib. Unione europea 14 giugno 2011, causa T-
L'utilizzatore informato, alla stregua del cui giudizio si valuta 68/10, ibid., n. 1993, pure espressamente richiamata da Cass.
am
il carattere individuale, è il consumatore (anche se non è indica- 762/18 in rassegna.
to con tale parola) particolarmente esperto del settore. In dottrina, ai riferimenti di cui ai provvedimenti surrichiama-
on
Quella in rassegna è la prima sentenza di legittimità che ti, adde FAELLI, Commento all'art. 33 cod. proprietà industria-
prende espressamente posizione su tale ambigua figura. Tanto le, in VANZETTI (a cura di), Codice della proprietà industriale,
O
M abb
alla stregua della giurisprudenza europea, espressamente ri- Milano, 2013; FABBRIO, Disegni e modelli. Il carattere indivi-
M
chiamata. duale, in SCUFFI-FRANZOSI, Diritto industriale italiano, Padova,
2014, t. I, 407.
SI
IO in
II. - La giurisprudenza di merito si occupa di frequente dei
AS
modelli (già) ornamentali. V. - Cass. 658/18, in rassegna sub II, concerne invece il tema,
so
Di particolare interesse è Trib. Bologna 22 giugno 2015, sempre molto attuale, della tutela autorale dei modelli, ex art. 2,
Giur. dir. ind., 2015, 1130, sulla registrabilità come modello del n. 10, l.d.a. (e della differenza con la tutela delle opere dell'arte
es
dello, inoltre, può comprendere anche la forma ed il colore delle negato ogni forma di tutela a statuette di presepe prive anche di
D
singole piastrelle che lo compongono). un minimo di creatività (e naturalmente di valore artistico: sul
co
Cfr. anche Trib. Bologna 28 marzo 2014, Foro it., Rep. 2016, punto però la pronuncia di merito aveva espresso valutazioni
LA
voce Proprietà industriale, n. 265 (per esteso, Giur. dir. ind., non corrette, pur se ininfluenti ai fini della decisione).
IO olo
2014, 974), secondo cui con il requisito della «individualità» il La motivazione, peraltro, è di non agevole lettura, specie nel-
la parte relativa all'esame del secondo motivo, dichiarato
C
per accedere alla tutela dei modelli ornamentali, e ciò in ragione inammissibile, attinente alla prospettata concorrenza sleale.
O sci
LO
di un favor per le attività capaci di conferire «specificità indivi- Il principio espresso dalla massima 2 è comunque conforme
dualizzante» alle forme, prescindendo da ogni rilevanza dello ai più recenti indirizzi in materia dalla giurisprudenza di legit-
Fa
speciale ornamento. timità: cfr. Cass. 23 marzo 2017, n. 7477, Foro it., 2017, I,
Per profili di diritto transitorio, cfr. App. Milano 21 dicembre 1589, con ampia nota di richiami.
R
CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 11 Tale mezzo di gravame non è meritevole di accoglimento
gennaio 2018, n. 509; Pres. NOBILE, Est. AMENDOLA, P.M. sulla scorta dei principî espressi da Cass. n. 16207 del 2008
CERONI (concl. conf.); F. (Avv. SONNINI) c. Soc. S. (Avv. (Foro it., 2008, I, 2451), di cui la corte distrettuale effettua
DE LUCA TAMAJO, CAMMARATA, FAVALLI). Conferma la dichiarata e conforme applicazione.
App. L'Aquila 30 luglio 2015. 2.1. - Una sommaria ricognizione del contesto normativo
riguardante le prestazioni previdenziali e assistenziali con-
Lavoro (rapporto di) — Congedi parentali — Fruizione
nesse alla protezione sociale della famiglia consente di ri-
ai fini dello svolgimento di altra attività lavorativa —
Licenziamento — Legittimità (Cost., art. 31; y cod. civ., levare, anzitutto, che la giurisprudenza costituzionale ha af-
art. 2119; y d.leg. 26 marzo 2001 n. 151, t.u. delle disposi- fermato, fin dagli anni ottanta, l'operatività della garanzia
costituzionale — precisamente riferita all'art. 31 Cost. —
a
zioni legislative in materia di tutela e sostegno della ma-
ternità e della paternità, a norma dell'art. 15 l. 8 marzo anche in situazioni indipendenti dall'evento della maternità
to
2000 n. 53, art. 1, 32). naturale, riferibili anche alla paternità, sul presupposto che
en
la tutela assolve anche alle esigenze di carattere relazionale
È legittimo il licenziamento irrogato al lavoratore che abbia ed affettivo che sono collegate allo sviluppo della persona-
am
fruito del congedo parentale per svolgere altra attività la- lità del bambino (e che vanno soddisfatte anche nel caso
vorativa, configurandosi un abuso per sviamento della dell'affidamento, garantendo una paritetica partecipazione
on
funzione propria del relativo diritto, anche se lo svolgi- di entrambi i coniugi alla cura ed educazione della prole,
mento dell'attività abbia contribuito a una migliore orga- senza distinzione o separazione dei ruoli fra uomo e donna)
O
M abb
nizzazione della famiglia. (1) (cfr. Corte cost. n. 1 del 1987, id., 1987, I, 313; n. 179 del
M
1993, id., 1993, I, 1333).
SI
La successiva evoluzione del quadro normativo, secondo
IO in
Fatti di causa. — 1. - Con sentenza del 30 luglio 2015, la le linee indicate da questa giurisprudenza, ha portato — in
AS
Corte d'appello de L'Aquila ha confermato la pronuncia di base alla delega contenuta nella l. 8 marzo 2000 n. 53 —
so
primo grado che aveva respinto l'opposizione in sede di all'introduzione del t.u. delle disposizioni legislative in ma-
es
procedimento ex lege n. 92 del 2012 avverso l'ordinanza teria di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di
reiettiva dell'impugnativa del licenziamento disciplinare cui al d.leg. 26 marzo 2001 n. 151.
nc
del 10 aprile 2013 avanzata da F. nei confronti della S. La l. n. 53 del 2000, art. 1, lett. a), prevede l'istituzione
D
La corte territoriale, conformemente ai giudici di prime promuovere il sostegno della maternità e della paternità. Il
LA
cure, ha ritenuto fondato l'addebito risultando accertato, d.leg. n. 151 del 2001, art. 32, in attuazione introduce i
IO olo
sulla scorta di indagini investigative attuate dalla società congedi parentali e dispone che per ogni bambino, nei suoi
C
datrice, che il lavoratore, «per oltre metà del tempo conces- primi otto anni di vita, ciascun genitore ha diritto di aste-
c
so a titolo di permesso parentale», nei dieci giorni di marzo nersi dal lavoro. Tale diritto compete: alla madre lavoratri-
O sci
LO
del 2013 fruiti per l'astensione dal lavoro a mente dell'art. ce, trascorso il periodo di congedo di maternità, per un pe-
32 d.leg. n. 151 del 2001, non aveva «svolto alcuna attività riodo continuativo o frazionato non superiore a sei mesi (1°
Fa
a favore del figlio», con uno sviamento dalla funzione tipi- comma, lett. a); al padre lavoratore, dalla nascita del figlio,
ca per la quale il congedo parentale era stato concesso, «di- per un periodo continuativo o frazionato non superiore a sei
R
retto a sostenere i bisogni affettivi e relazionali del figlio, mesi (1° comma, lett. b). Il congedo parentale spetta al ge-
attraverso una condotta capace di integrare, anche sotto il nitore richiedente anche qualora l'altro genitore non ne ab-
profilo dell'elemento intenzionale, un comportamento ido- bia diritto (4° comma); ai fini dell'esercizio del diritto il
neo alla ravvisabilità della giusta causa del recesso». genitore è tenuto, salvi i casi di oggettiva impossibilità, a
2. - Per la cassazione di tale sentenza ricorre F. con quat- preavvisare il datore di lavoro secondo modalità e criteri
tro motivi. Resiste con controricorso la società. Entrambe definiti dai contratti collettivi, e comunque con un periodo
le parti hanno depositato memorie. di preavviso non inferiore a quindici giorni (3° comma).
Ragioni della decisione. — (Omissis). 2. - Con il secondo Per i periodi di congedo parentale alle lavoratrici e ai lavo-
motivo si denuncia «violazione della l. n. 53 del 2000, art. ratori è dovuta un'indennità, calcolata in misura percentua-
1 ss. e d.leg. n. 151 del 2001, art. 1 ss. e 32 ss. in relazione le sulla retribuzione secondo le modalità previste per il
all'art. 360, n. 3, c.p.c.», nonché «omesso esame di fatti de- congedo di maternità (art. 34, 1° e 4° comma).
cisivi oggetto di discussione tra le parti in relazione all'art. Alla stregua di tale disciplina, il congedo parentale è
360, n. 5, c.p.c.». Si critica che i giudici del merito abbiano configurabile come un diritto potestativo, caratterizzato da
«ancorato il giudizio sulla correttezza della fruizione dei un comportamento con cui il titolare realizza da solo l'inte-
congedi parentali al tempo, per di più sulla base di equa- resse tutelato e a cui fa riscontro, nell'altra parte, una mera
zioni puramente matematiche», per avere il padre «trascor- soggezione alle conseguenze della dichiarazione di volontà.
so con il figlio minore un lasso temporale pari (o forse infe- Tale diritto, in particolare, viene esercitato, con l'onere del
riore) al cinquanta per cento dell'orario di lavoro giornalie- preavviso, sia nei confronti del datore di lavoro, nel-
ro (8 ore)». Si eccepisce che «tanto nel d.leg. 151/01, quan- l'ambito del contratto di lavoro subordinato, con la conse-
to nella l. 53/00, non v’è traccia della necessità che il con- guente sospensione della prestazione del dipendente, sia nei
gedo sia gestito garantendo al minore una presenza ‘preva- confronti dell'ente previdenziale, nell'ambito del rapporto
lente’, ovvero caratterizzata da continuità ed esclusività». assistenziale che si costituisce ex lege per il periodo di con-
Si sottolinea la differenza del caso rispetto alle ipotesi di gedo, con il conseguente obbligo del medesimo ente di cor-
abuso dei permessi ex lege 104/92, tendendo il congedo pa- rispondere l'indennità.
rentale al soddisfacimento dei bisogni affettivi e relazionali La natura di diritto potestativo del congedo parentale è
del figlio, diversamente dalle finalità assistenziali nei con- successivamente ribadita da questa corte in Cass. n. 17984
fronti di soggetti portatori di handicap, con diversità anche del 2010 e n. 6586 del 2012, non massimate.
dal punto di vista del trattamento economico, visto che i 2.2. - All'inserimento di tale diritto nel campo dei poteri
permessi della l. n. 104 sono retribuiti al lavoratore, mentre diretti a creare, modificare, estinguere situazioni giuridiche
i beneficiari del congedo parentale percepiscono una inden- con una manifestazione unilaterale di volontà, senza la par-
nità pari al trenta per cento della retribuzione solo fino al tecipazione di colui che deve subirne gli effetti, non sembra
compimento del terzo anno di età del bambino e, dopo i tre ostare il fatto che la legge richieda nel momento genetico
anni (come nel caso del figlio del F.), alcunché, salvo il ca- della concessione del beneficio il rispetto di taluni oneri
so di lavoratori con reddito annuo inferiore al triplo della formali (sui limiti del potere datoriale di controllo sulla ri-
pensione sociale. correnza di tali presupposti, cfr. Cass. n. 15973 del 2017,
IL FORO ITALIANO — 2018.
957 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 958
id., Le banche dati, archivio Cassazione civile; v. pure sereno sviluppo della sua personalità e del suo inserimento
Cass. n. 2803 del 2015, id., 2015, I, 805, secondo cui l'e- nella famiglia; tutte esigenze che, richiedendo evidente-
sercizio del diritto potestativo al permesso può essere sot- mente la presenza del padre accanto al bambino, sono im-
toposto ad un procedimento necessario alla verifica, anche pedite dallo svolgimento dell'attività lavorativa (i.e. quella
da parte del soggetto passivo, degli elementi costitutivi). rispetto alla quale si chiede il congedo) e impongono per-
In ogni caso la configurazione legale di tale diritto pote- tanto la sospensione di questa, affinché il padre dedichi alla
stativo non esclude la verifica delle modalità del suo eser- cura del figlio il tempo che avrebbe invece dovuto dedicare
cizio nel suo momento funzionale, per mezzo di accerta- al lavoro.
menti probatori consentiti dall'ordinamento, ai fini della Aggiunge Cass. n. 16207 del 2008, cit., che una siffatta
qualificazione del comportamento del lavoratore negli am- conversione delle ore di lavoro, se pure non deve essere in-
a
biti suddetti (quello del rapporto negoziale e quello del tesa alla stregua di una rigida sovrapponibilità temporale,
to
rapporto assistenziale). non può però ammettere un'accudienza soltanto indiretta,
en
Tale verifica — come affermato da Cass. 16207/08, cit. per interposta persona, mediante il solo contributo ad una
— trova giustificazione, sul piano sistematico, nella consi- migliore organizzazione della vita familiare, poiché que-
am
derazione che anche la titolarità di un diritto potestativo st'ultima esigenza può essere assicurata da altri istituti
non determina mera discrezionalità e arbitrio nell'esercizio (contrattuali o legali) che solo indirettamente influiscono
on
di esso e non esclude la sindacabilità e il controllo degli atti sulla vita dei bambino e che, in ogni caso, mirano al soddi-
— mediante i quali la prerogativa viene esercitata — da sfacimento di necessità diverse da quella tutelata con il
O
M abb
parte del giudice. congedo parentale, il quale non attiene ad esigenze pura-
M
Quante volte esista un diritto soggettivo si configura ne- mente fisiologiche del minore ma, specificamente, intende
SI
cessariamente una corrispondenza oggettiva fra il potere di appagare i suoi bisogni affettivi e relazionali onde realizza-
IO in
autonomia conferito al soggetto e l'atto di esercizio di quel re il pieno sviluppo della sua personalità sin dal momento
AS
potere, secondo un legame che è ben evidente nella c.d. au- dell'ingresso nella famiglia.
so
tonomia funzionale i cui poteri sono positivamente esercita- Tanto conduce la corte nel precedente più volte citato ad
es
ti in funzione della cura di interessi determinati, come av- affermare il seguente principio di diritto:
viene normalmente nell'autonomia pubblica, ma come av- «Il d.leg. 26 marzo 2001 n. 151, art. 32, 1° comma, lett.
nc
viene anche, sempre più diffusamente, nell'autonomia pri- b), nel prevedere — in attuazione della legge delega 8 mar-
D
vata. Anche in questo ambito l'esercizio del diritto sogget- zo 2000 n. 53 — che il lavoratore possa astenersi dal lavoro
co
tivo non si ricollega più all'attuazione di un potere assoluto nei primi otto anni di vita del figlio, percependo dall'ente
LA
e senza limiti ma laddove l'autonomia è comunque collega- previdenziale un'indennità commisurata ad una parte della
IO olo
ta alla cura di interessi (soprattutto ove si tratti — come retribuzione, configura un diritto potestativo che il padre-
C
nella specie — di interessi familiari tutelati nel contempo lavoratore può esercitare nei confronti del datore di lavoro,
c
nell'ambito del rapporto privato e nell'ambito del rapporto nonché dell'ente tenuto all'erogazione dell'indennità, onde
O sci
LO
con l'ente pubblico di previdenza), il non esercizio o l'e- garantire con la propria presenza il soddisfacimento dei bi-
sercizio secondo criteri diversi da quelli richiesti dalla na- sogni affettivi del bambino e della sua esigenza di un pieno
Fa
tura della funzione può considerarsi abusivo in ordine a inserimento nella famiglia; pertanto, ove si accerti che il
quel potere pure riconosciuto dall'ordinamento. periodo di congedo viene invece utilizzato dal padre per
R
Sicché, con riferimento all'analogo caso esaminato da svolgere una diversa attività lavorativa, si configura un
Cass. n. 16207 del 2008, cit., rileva la condotta contraria al- abuso per sviamento dalla funzione propria del diritto, ido-
la buona fede, o comunque lesiva della buona fede altrui, neo ad essere valutato dal giudice ai fini della sussistenza
nei confronti del datore di lavoro, che in presenza di un di una giusta causa di licenziamento, non assumendo rilie-
abuso del diritto di congedo si vede privato ingiustamente vo che lo svolgimento di tale attività (nella specie, presso
della prestazione lavorativa del dipendente e sopporta co- una pizzeria di proprietà della moglie) contribuisca ad una
munque una lesione (la cui gravità va valutata in concreto) migliore organizzazione della famiglia».
dell'affidamento da lui riposto nel medesimo, mentre rileva 2.3. - Analoghi percorsi argomentativi sono stati tracciati
l'indebita percezione dell'indennità e lo sviamento del- da questa corte nel contiguo — anche se non sovrapponibi-
l'intervento assistenziale nei confronti dell'ente di previ- le — campo della possibilità che costituisca giusta causa di
denza erogatore del trattamento economico. licenziamento l'utilizzo da parte del lavoratore che fruisca
In base al descritto criterio della funzione può verificarsi di permessi ex lege n. 104 del 1992 per attività diverse dal-
un abuso del diritto potestativo di congedo parentale, allor- l'assistenza al familiare disabile, violando la finalità per la
ché il diritto venga esercitato non per la cura diretta del quale il beneficio è concesso (Cass. n. 4984 del 2014, id.,
bambino, bensì per attendere ad altra attività di lavoro, an- Rep. 2014, voce Lavoro (rapporto), n. 930; n. 8784 del
corché incidente positivamente sulla organizzazione eco- 2015, id., 2015, I, 1944; n. 5574 del 2016, id., Le banche
nomica e sociale della famiglia; ma analogo ragionamento dati, archivio cit.; n. 9749 del 2016, ibid.).
può essere sviluppato anche nel caso sottoposto all'atten- In coerenza con la ratio del beneficio, l'assenza dal lavo-
zione del collegio in cui il genitore trascuri la cura del fi- ro per la fruizione del permesso deve porsi in relazione di-
glio per dedicarsi a qualunque altra attività che non sia in retta con l'esigenza per il cui soddisfacimento il diritto
diretta relazione con detta cura, perché ciò che conta non è stesso è riconosciuto, ossia l'assistenza al disabile. Tanto
tanto quel che il genitore fa nel tempo da dedicare al figlio meno la norma consente di utilizzare il permesso per esi-
quanto piuttosto quello che invece non fa nel tempo che genze diverse da quelle proprie della funzione cui la norma
avrebbe dovuto dedicare al minore. è preordinata: il beneficio comporta un sacrificio organiz-
Anche per tale congedo, infatti, si configura una ratio del zativo per il datore di lavoro, giustificabile solo in presenza
tutto analoga a quella delineata dalla Corte costituzionale di esigenze riconosciute dal legislatore (e dalla coscienza
nelle pronunce che hanno storicamente influenzato le scelte sociale) come meritevoli di superiore tutela. Ove il nesso
del legislatore nella emanazione della legge delega del causale tra assenza dal lavoro ed assistenza al disabile
2000 e del successivo t.u. del 2001: in particolare, con le manchi del tutto, non può riconoscersi un uso del diritto
sentenze n. 104 del 2003 (id., 2003, I, 1960); n. 371 del coerente con la sua funzione e dunque si è in presenza di un
2003 (id., 2004, I, 995), e n. 385 del 2005 (id., 2006, I, uso improprio ovvero di un abuso del diritto (cfr. Cass. n.
669) i giudici costituzionali hanno ribadito come la tutela 17968 del 2016, id., Rep. 2016, voce cit., n. 1025) o, se-
della paternità si risolva in misure volte a garantire il rap- condo altra prospettiva, di una grave violazione dei doveri
porto del padre con la prole in modo da soddisfare i bisogni di correttezza e buona fede sia nei confronti del datore di
affettivi e relazionali dei bambino al fine dell'armonico e lavoro (che sopporta modifiche organizzative per esigenze
IL FORO ITALIANO — 2018.
959 PARTE PRIMA 960
di ordine generale) che dell'ente assicurativo (anche ove prova di cui trattasi si concluda ex lege al termine di tale pe-
non si volesse seguire la figura dell'abuso di diritto, che riodo di due anni, senza possibilità di proroga, ove l'interessa-
comunque è stata integrata tra i principî della carta dei di- to sia conseguentemente reintegrato, al momento del rientro
ritti dell'Unione europea (art. 54), dimostrandosi così il suo dal congedo parentale, nelle funzioni di grado inferiore, sia dal
crescente rilievo nella giurisprudenza europea: in termini, punto di vista statutario che retributivo, occupate anteriormen-
v. Cass. n. 9217 del 2016, ibid., n. 1234). te alla sua ammissione al periodo di prova stesso; il contrasto
2.4. - Tutto ciò posto, la verifica in concreto, sulla base con tale clausola non può essere giustificato dall'obiettivo
dell'accertamento in fatto della condotta tenuta dal lavora- perseguito dal medesimo periodo di prova, consistente nel
tore in costanza di beneficio, dell'esercizio con modalità permettere la verifica dell'idoneità a ricoprire il posto di dire-
zione.
abusive difformi da quelle richieste dalla natura e dalla fi-
a
V. - Sulla dichiarazione di manifesta inammissibilità della
nalità per cui il congedo è consentito — anche in relazione
to
questione di legittimità costituzionale dell'art. 42, 5° comma,
al padre, inteso non come mero percettore di reddito ma d.leg. 151/01, sollevata in riferimento agli art. 2, 3 e 32, 1°
en
quale soggetto responsabile dedito alla cura diretta dei figli comma, Cost., v. Corte cost., ord. 22 novembre 2013, n. 280,
— appartiene alla competenza ed all'apprezzamento del id., Rep. 2014, voce cit., n. 933.
am
giudice di merito; a questo spetta anche formulare il giudi- VI. - Con riguardo al permesso per assistenza a parente disa-
zio di proporzionalità o adeguatezza della sanzione all'ille- bile, v. Cass. 30 aprile 2015, n. 8784, id., 2015, I, 1944, citata
on
cito commesso così come l'idoneità di esso a ledere irrime- in motivazione, che ha dichiarato legittimo il licenziamento di-
diabilmente il rapporto fiduciario, anche in forza del disva-
O
sciplinare irrogato al dipendente che abbia partecipato ad una
M abb
lore sociale comunemente percepito. festa danzante tenutasi nella serata di un giorno in relazione al
M
Pertanto, verificato che la corte abruzzese non ha in dirit- quale aveva chiesto e ottenuto di fruire di un permesso per l'as-
SI
to violato o falsamente applicato norme di legge, anzi uni- sistenza alla madre disabile, nonché, da ultimo, 22 marzo 2016,
IO in
formandosi ai principî già espressi da questa Suprema cor- n. 5574, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile, citata
AS
te, ogni ulteriore sindacato circa la ricostruzione dei fatti ed in motivazione, che ha reputato legittimo il licenziamento per
so
il grado di sviamento della condotta concreta rispetto al le- la condotta consistita nell'abuso della fruizione dei permessi ai
es
gittimo esercizio del congedo, è precluso in sede di legitti- sensi della l. 104/92, allorquando il lavoratore era stato visto
mità, tanto più nel vigore dell'art. 360, 1° comma, n. 5, recarsi presso l'abitazione del parente assistito soltanto per
nc
c.p.c. novellato, trattandosi di apprezzamento appartenente complessive quattro ore e tredici minuti, pari al 17,5 per cento
D
al dominio dei giudici del merito cui è istituzionalmente ri- del tempo totale concesso.
co
servato. (Omissis)
vazione.
LA
IO olo
———————— VII. - Nel senso che, in tema di esercizio del diritto di cui
all'art. 33, 3° comma, l. 104/92, la fruizione del permesso da
C
CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 29 fetta da evidente contrasto con risultanze testuali ricavabili
dicembre 2017, n. 31194; Pres. GIANCOLA, Rel. DE MAR- dalle prove documentali, in relazione ad un fatto decisivo
ZO, P.M. (non indicato); Soc. Unicredit Credit Manage- per la controversia.
ment Bank (Avv. FOTI, ZURLO) c. Fall. soc. Gasparini. Osserva la ricorrente: a) che il Tribunale di Fermo aveva
Conferma Trib. Fermo 27 settembre 2011. erroneamente istituito una corrispondenza automatica tra
leasing traslativo e bene, oggetto del contratto, avente un
Contratto in genere, atto e negozio giuridico — Leasing valore residuo superiore al prezzo di opzione, mentre avreb-
finanziario — Inadempimento dell'utilizzatore — Di- be dovuto tenere conto anche di altri indici, espressivi delle
sciplina (Cod. civ., art. 1458, 1526; y r.d. 16 marzo 1942 peculiarità del caso concreto, e, in particolare, del fatto che,
n. 267, disciplina del fallimento, art. 72 quater). ai sensi dell'art. 5 del contratto, l'insieme dei canoni di cui
a
La disciplina afferente la locazione finanziaria in ambito fal- si prevedeva il pagamento non solo non copriva la remune-
to
limentare presuppone che il contratto di leasing sia pen- razione del capitale investito nell'operazione, ma era infe-
en
dente al momento del fallimento dell'utilizzatore, dovendo- riore allo stesso capitale erogato per l'acquisto; b) che anche
si in caso contrario distinguere tra leasing di godimento e gli altri profili valorizzati dal decreto impugnato (la possibi-
am
leasing traslativo. (1) lità di rinnovazione del contratto, l'obbligo di mantenere
l'immobile in buono stato di manutenzione) erano criteri se-
on
condari, da valutare solo dopo avere esaminato il rapporto
Fatti di causa. — 1. - Con decreto depositato il 27 set- tra il valore complessivo dei canoni e la legittima aspettativa
O
M abb
tembre 2011 il Tribunale di Fermo ha rigettato l'opposizio- contrattuale, che deve tener conto della prevista remunera-
M
ne proposta da Unicredit Credit Management Bank s.p.a. zione del capitale mediante la previsione di interessi corri-
spettivi.
SI
avverso il decreto del 4 marzo 2011, comunicato il 29 marzo
IO in
2011, con il quale il giudice delegato del fallimento della La doglianza è infondata.
AS
Gasparini s.r.l. in liquidazione aveva ammesso al passivo, in Tenuto conto che la sentenza dichiarativa del fallimento è
so
via chirografaria, soltanto la somma di euro 41.467,80, oltre del 18 settembre 2010 e che la ricorrente deduce che la Uni-
interessi di mora al saggio contrattuale (con esclusione del- credit Leasing si era avvalsa della clausola risolutiva espres-
es
l'euribor a tre mesi - sette per cento, in quanto eccedente il sa in data 20-27 novembre 2008, non trova applicazione
nc
tasso soglia previsto dalla disciplina in tema di usura) fino l'art. 72 quater l. fall.
D
alla data del fallimento. Tale norma, infatti, opera solo nel caso in cui il contratto
co
Tale importo rappresenta la differenza tra, da un lato, di leasing sia pendente al momento del fallimento del-
U
l'importo di euro 670.637,40, determinato a titolo di equo l'utilizzatore, mentre, ove si sia già anteriormente risolto,
LA
IO olo
compenso, ai sensi dell'art. 1526 c.c. (e costituente la som- occorre distinguere a seconda che si tratti di leasing finan-
ma tra la perdita di valore del bene — euro 536.300 — e gli ziario o traslativo, solo per quest'ultimo potendosi utilizza-
C
c
interessi sull'investimento — euro 134.337,40), e, dall'altro, re, in via analogica, l'art. 1526 c.c. (Cass. 9 febbraio 2016,
O sci
LO
l'ammontare dei canoni versati, nell'esecuzione del contrat- n. 2538, Foro it., Rep. 2016, voce Fallimento, nn. 392, 419).
to di leasing concluso fra le parti (euro 629.169,60). Ciò posto, si rileva che, ai fini della qualificazione come
Fa
2. - Il tribunale ha ritenuto che il contratto in esame do- leasing traslativo di un contratto avente ad oggetto l'utiliz-
vesse essere qualificato come leasing traslativo, in quanto: zazione di beni atti a conservare alla scadenza un valore re-
R
a) il bene che ne costituiva l'oggetto, alla scadenza naturale siduo superiore all'importo convenuto per l'opzione e dietro
del rapporto negoziale, avrebbe avuto un valore residuo canoni che scontano anche una quota del prezzo, ciò che ri-
consistente e comunque superiore al prezzo finale di riscatto leva, indipendentemente dalla circostanza che concedente
(euro 360.000, oltre Iva: circostanza non contestata, aggiun- sia il produttore del bene ovvero un imprenditore che l'ac-
ge il decreto impugnato); b) era stata prevista, dall'art. 8 del quisti per porlo a disposizione dell'utilizzatore, è se il go-
contratto, la possibilità per l'utilizzatore di chiedere una dimento temporaneo da parte dell'utilizzatore esaurisca la
proroga del rapporto di locazione finanziaria ed era stato funzione economica del bene ovvero la durata del contratto
imposto, con l'art. 10 del medesimo contratto, l'obbligo di sia predeterminata solo in funzione dell'ulteriore differito
mantenere l'immobile in buono stato di efficienza. trasferimento del bene e della rateizzazione del prezzo d'ac-
Da tale qualificazione discendeva l'applicazione dell'art. quisto (Cass. 23 maggio 2008, n. 13418, id., Rep. 2009, vo-
1526 c.c., norma imperativa, che, in caso di risoluzione del ce Contratto in genere, n. 302).
contratto per inadempimento dell'utilizzatore, consente al Siffatto orientamento trae origine dalle indicazioni di
concedente di ottenere un equo compenso, destinato ad in- Cass., sez. un., 7 gennaio 1993, n. 65, id., 1994, I, 177, se-
cludere la remunerazione del godimento del bene e il de- condo la quale la ricostruzione, nell'uno o nell'altro senso,
prezzamento derivante dal logoramento per l'uso, ma non dell'intenzione delle parti trasfusa nel regolamento negozia-
anche il mancato guadagno, al più essendo riconoscibile il le è problema da risolvere caso per caso, alla luce delle con-
risarcimento del danno, derivante da un deterioramento crete peculiarità delle singole fattispecie, e costituisce una
anomalo del bene stesso. Pertanto, la penale richiesta dal quaestio voluntatis la cui soluzione è compito specifico del
concedente, parametrata ai canoni a scadere dalla data della giudice del merito; il quale dovrà a tal fine tener conto non
risoluzione, attualizzati, con detrazione di quanto ricavato solo dell'«indice» innanzi cennato (confronto tra valore re-
dalla vendita del bene, oltre ad essere manifestamente ec- siduo del bene e prezzo di opzione), ma anche di ogni altro
cessiva, rappresentava uno strumento finalizzato ad eludere utile elemento emergente alle clausole dei singoli contratti,
la norma imperativa dettata dall'art. 1526 c.c. e, peraltro, potendosi, ad esempio, considerare indizi confermativi del-
era disciplinata da una clausola contrattuale (l'art. 17 del l'intento delle parti di privilegiare, ab initio, il trasferimento
contratto) affetta da insanabile indeterminatezza, quanto ai del bene: a) la previsione della facoltà per l'utilizzatore di
criteri di stima del valore del bene, da scomputare dalla chiedere la proroga del rapporto sul presupposto del-
somma dei canoni a scadere. l'ulteriore utilizzabilità del bene medesimo; b) l'obbligo,
3. - Avverso tale decreto Unicredit Credit Management imposto all'utilizzatore, di riconsegnare il bene in buono
Bank s.p.a. ha proposto ricorso per cassazione affidato a set- stato di manutenzione e di funzionamento; c) il rapporto tra
te motivi. La curatela intimata non ha svolto attività difensi- durata del contratto e periodo di prevedibile obsolescenza
va. tecnica ed economica del bene in relazione alla natura ed al-
Ragioni della decisione. — (Omissis). 2. - Con il secondo le modalità d'uso del medesimo.
motivo si lamenta, ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n. 3, Tali indicazioni non sono affatto smentite dalle decisioni
c.p.c., violazione e falsa applicazione degli art. 1362 e 1363 menzionate dalla ricorrente.
c.c.; nonché, ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c., È, infatti, conclusione condivisa quella secondo cui ricor-
motivazione illogica, incongruente e incompleta, nonché af- re la figura del leasing di godimento allorquando l'insieme
IL FORO ITALIANO — 2018.
963 PARTE PRIMA 964
dei canoni di cui il contratto prevede il pagamento per l'arco sferimento finale di essi; ne consegue che il concedente,
della sua durata è inferiore, in modo consistente, alla remu- mantenendo la proprietà del bene ed acquisendo i canoni
nerazione del capitale investito nell'operazione di acquisto e maturati fino al momento della risoluzione, non può conse-
concessione in godimento del bene e lascia non coperta una guire un indebito vantaggio derivante dal cumulo della
non irrilevante parte di questo capitale, il prezzo pattuito per somma dei canoni e del residuo valore del bene (Cass. 27
l'opzione è di corrispondente altezza, è prevista un'alterna- settembre 2011, n. 19732, id., 2012, I, 124).
tiva all'opzione sotto forma di rinnovazione del contratto; Nello stesso senso, v. anche Cass. 10 settembre 2010, n.
mentre, al contrario, se l'insieme dei canoni che devono es- 19287 (id., Rep. 2010, voce Vendita, n. 59), secondo cui
sere pagati dal conduttore remunera interamente il capitale l'art. 1526 c.c., applicabile alla fattispecie negoziale del lea-
impiegato nell'operazione e il prezzo di opzione è in rappor- sing traslativo, prevede che, nel caso in cui la risoluzione
a
to a quell'insieme sostanzialmente irrilevante, in questo ca- avvenga per l'inadempimento del compratore (nel leasing,
to
so, per accertare se si è in presenza di un leasing traslativo utilizzatore), debba essere riconosciuto al venditore (nel lea-
ovvero di un leasing di godimento, occorre porre a raffronto
en
sing, concedente) — tenuto a restituire le rate riscosse — il
non l'insieme dei canoni e il prezzo d'opzione, ma il preve- diritto all'equo compenso per l'uso della cosa comprensivo
am
dibile valore residuo del bene alla scadenza del contratto e il della remunerazione del godimento del bene, del deprezza-
prezzo d'opzione, perché, se il primo sopravanza in modo mento conseguente alla sua incommerciabilità come nuovo
non indifferente il secondo, ciò sta a significare che i canoni
on
e del logoramento per l'uso, oltre al risarcimento del danno,
hanno incluso per una parte il corrispettivo del valore d'uso eventualmente derivante da un deterioramento anormale del-
O
M abb
e per un'altra il corrispettivo del valore d'appartenenza la cosa.
M
(Cass. 18 novembre 1998, n. 11614, id., 1999, I, 2608). Ne- Alle superiori considerazioni deve aggiungersi che l'ar-
gli stessi termini si colloca anche l'invocata sentenza 25
SI
gomento sviluppato dalla ricorrente, secondo la quale, la
gennaio 2011, n. 1748 (non massimata). IO in somma per la quale era stata ammessa al passivo (euro
AS
Tuttavia, in questa cornice normativa ed interpretativa di 41.467,80), aggiunta al presunto valore del bene (euro
so
riferimento, che non è affatto disattesa dal tribunale — tal- 663.700), determinava un credito di euro 705.167,80, ossia
ché è da escludere, sotto tale profilo, una violazione di legge un importo quasi dimezzato rispetto al solo capitale erogato
es
—, le critiche della ricorrente non riescono a dimostrare né per l'acquisto del bene (euro 1.200.000), trascura del tutto il
una inosservanza delle regole dell'ermeneutica contrattuale,
nc
stono nel sostenere che l'insieme dei canoni previsti non euro 670.637,40) e che la somma ammessa al passivo deriva
U
copriva la remunerazione del capitale e, anzi, era inferiore dalla differenza fra quest'ultimo importo e i canoni già ver-
LA
IO olo
A ciò si aggiunga che tutte le valutazioni che, al fine, si cisivo per il giudizio, per avere il tribunale, nonostante l'as-
concentrano sul rapporto tra prezzo di opzione e valore fina- senza di qualunque limitazione dell'art. 1526 c.c., circoscrit-
R
le, sono assolutamente generiche e congetturali, limitandosi to il risarcimento del danno accordabile al concedente al so-
la ricorrente ad affermare che, se il bene si era deprezzato in lo pregiudizio derivante dall'anormale deterioramento della
una certa percentuale dal momento della conclusione del cosa.
contratto alla data della stima operata in sede fallimentare, Il motivo è infondato, in quanto l'orientamento recepito
poteva ritenersi presumibile una ulteriore e proporzionale dal Tribunale di Fermo, coerente con le ricordate decisioni
riduzione sino alla data di naturale scadenza del contratto, in di questa corte (ad es., Cass. n. 19287 del 2010, cit.), le qua-
tale modo rendendo il divario ravvisato dal tribunale, tra li circoscrivono il risarcimento ai danni derivanti del-
prezzo dell'opzione e valore residuo, non «così esorbitan- l'anormale deterioramento del bene, non escludono affatto
te». che il concedente abbia diritto, all'interno dell'equo com-
Tuttavia, è agevole rilevare che tale riflessione, del tutto penso, alla remunerazione per il godimento del bene da par-
sfornita di base oggettiva — giacché non s’intende il fon- te dell'utilizzatore. E anche nel caso concreto la determina-
damento di un deprezzamento lineare del bene —, comun- zione della somma spettante alla ricorrente tiene conto degli
que non è idonea ad intaccare la logicità della conclusione interessi sull'investimento iniziale sino alla risoluzione.
dei giudici di merito e del percorso argomentativo che la so- Non tiene conto di quelli successivi — e reputa la previ-
stiene. sta clausola penale soltanto un modo per aggirare la disci-
3. - Con il terzo motivo, si lamenta, ai sensi dell'art. 360, plina inderogabile dettata dall'art. 1526 c.c. — perché estra-
1° comma, n. 3, c.p.c., violazione e falsa applicazione degli nei, al di là della generale previsione normativa, all'assetto
art. 1526 c.c., dell'art. 12 disp. prel. c.c., degli art. 1322 e di interessi voluto dal legislatore, che non attribuisce rilievo
1362 c.c., rilevando che, ferma la inderogabilità della disci- alle prospettive di guadagno del concedente, ritenendole
plina dettata dall'art. 1526 c.c., il tribunale non aveva vaglia- compensate con la definitiva attribuzione del bene e con le
to la congruità dell'assetto regolamentare, alla luce della ra- conseguenti possibilità di utilizzazione economica dello
tio di quest'ultima previsione, che comunque intende assicu- stesso.
rare al concedente il corrispettivo globale dell'operazione fi- 5. - Con il quinto motivo si lamenta, ai sensi dell'art. 360,
nanziaria, ossia il capitale e l'utile programmato. 1° comma, n. 3, c.p.c., violazione e falsa applicazione degli
La censura è infondata, giacché, ancora una volta, tutte le art. 1384 e 1526 c.c. (e nel corpo della censura, anche difet-
valutazioni espresse dalla ricorrente, eludendo il tema della to di motivazione).
usurarietà degli interessi pattuiti, insistono in un utile atteso, Le censure che si articolano attorno ai presupposti norma-
al quale non aveva diritto. tivi per la riduzione della penale e insistono nel sottolineare
È in questa prospettiva che va ribadito che, al leasing tra- la centralità dell'aspettativa del concedente di ottenere la
slativo si applica la disciplina di carattere inderogabile di remunerazione del capitale, sono inammissibili, in quanto
cui all'art. 1526 c.c. in tema di vendita con riserva della non colgono la ratio decidendi del provvedimento impugna-
proprietà, la quale comporta, in caso di risoluzione per ina- to, che non ha operato alcuna riduzione della prevista pena-
dempimento dell'utilizzatore, la restituzione dei canoni già le, ma ha solo — legittimamente per quanto sopra osservato
corrisposti e il riconoscimento di un equo compenso in ra- — ritenuto che la stessa contrastasse con la disciplina detta-
gione dell'utilizzo dei beni, tale da remunerare il solo godi- ta dall'art. 1526 c.c., in quanto era volta ad attribuire al con-
mento e non ricomprendere anche la quota destinata al tra- cedente vantaggi ulteriori rispetto a quelli consentiti.
IL FORO ITALIANO — 2018.
965 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 966
6. - Il sesto motivo, con il quale si lamenta, ai sensi del- dei canoni versati, salvo l'equo compenso spettante al lessor in
l'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c., violazione e falsa applica- ragione dell'utilizzo del bene.
zione degli art. 1362 e 1363 c.c. in relazione all'asserito ca- Ciò premesso, occorre peraltro per dar voce ai plurimi e an-
rattere indeterminato della clausola n. 17 del contratto, che che recenti contributi dottrinali che hanno messo in discussione
disciplina la prevista penale, nonché il settimo motivo, con l'acclarata bipartizione del leasing nelle due sottocategorie su
il quale si lamenta, sempre ai sensi dell'art. 360, 1° comma, menzionate (sul punto, cfr. Trib. Reggio Emilia 2 novembre
n. 3, c.p.c., violazione e falsa applicazione degli art. 96, 55 e 2017, id., 2018, I, 320, con osservazioni di DI ROSA, a cui si
72 quater l. fall., sono inammissibili, in quanto, ancora una rinvia). Sono, infatti, diversi gli autori che, in controtendenza ri-
volta, traggono il loro fondamento dalla possibilità di con- spetto al dictum della Corte di legittimità, auspicano l'applica-
seguire, per effetto della risoluzione del contratto, utilità di- zione di una disciplina unitaria in tema di leasing finanziario,
a
verse ed ulteriori da quelle assicurate dalla norma inderoga- data la sostanziale uniformità dei moduli contrattuali impiegati
nella prassi (recentemente in proposito, per completezza, v.
to
bile dell'art. 1526 c.c. e, in concreto, riconosciute con il TIMPANO, Il contratto di leasing: vecchi contrasti interpretativi
provvedimento di ammissione al passivo.
en
e nuove soluzioni normative, in Contratti, 2017, 539; SCARPA,
7. - In conclusione, il ricorso va rigettato. Leasing: che c’è di nuovo?, in Immobili & proprietà, 2017, 573;
am
———————— CANDIANI, Il leasing finanziario e l'equivoco dell'art. 1526 c.c.,
in Corriere giur., 2017, 199; VITI, Le problematiche qualifica-
on
(1) Con la pronuncia in rassegna, la Cassazione torna a riba- torie del leasing finanziario e l'irrisolta questione della disci-
dire i punti fermi in tema di bipartizione tra leasing di godimen- plina applicabile alla risoluzione per inadempimento del-
O
M abb
to e leasing traslativo, che costituisce il discrimen tra l'applica- l'utilizzatore, in Europa e dir. privato, 2016, 803). D'altronde,
M
zione analogica della disciplina in materia di locazione ovvero in tal senso sembra muoversi altresì lo stesso legislatore, come
si evince dalle novelle introdotte nella legge fallimentare (r.d.
SI
di vendita con riserva della proprietà.
IO in
A tal proposito, giova richiamare, seppur sinteticamente, i 16 marzo 1942 n. 267, modificato dall'art. 4 d.leg. 12 settembre
AS
precipitati della ripartizione, con riferimento, da un lato, all'art. 2007 n. 169, art. 72 ss.), nella legge sulla locazione per il con-
so
1458 c.c. e, dall'altro, all'art. 1526 c.c. Qualificando il contratto tratto di locazione finanziaria di immobile da adibire ad abita-
come leasing di godimento, infatti, la corresponsione dei canoni zione principale (l. 28 dicembre 2015 n. 208, art. 78) e nella
es
da parte dell'utilizzatore si atteggia a mera remunerazione del legge sulla concorrenza (l. 4 agosto 2017 n. 124, art. 1, comma
lessor per il godimento del bene, sulla scia della locazione, con 138), che escludono ogni tipo di distinzione tra leasing di godi-
nc
conseguente perdita delle rate versate dall'utilizzatore al termi- mento e leasing traslativo, annunciandone il progressivo e, allo
D
rate corrisposte costituiscono altresì acconto sul prezzo finale Nondimeno, nell'ordinanza in rassegna, il giudice di legitti-
mità esclude l'operatività dell'art. 72 quater l. fall., che presup-
LA
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genere, n. 220; 13 dicembre 1989, n. 5570, id., Rep. 1989, voce anticipata del contratto rispetto al fallimento, di procedere alla
O sci
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CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza 7 rali, l'art. 6, 1° e 2° comma, l. n. 354 del 1975 stabilisce che
dicembre 2017, n. 29323; Pres. TRAVAGLINO, Rel. SCRI- i locali nei quali si svolge la vita dei detenuti devono essere
MA, P.M. (non indicato); Corigliano (Avv. LAMACCHIA) c. di ampiezza sufficiente e che i locali destinati al pernotta-
Min. giustizia (Avv. dello Stato). Cassa Trib. Torino, decr. mento consistono in camere dotate di uno o più posti, mentre
15 giugno 2015. l'art. 6 d.p.r. n. 230 del 2000 nemmeno fissa alcuno standard
o parametro metrico in ordine alle dimensioni dei locali de-
Ordinamento penitenziario — Detenzione in condizioni stinati al soggiorno dei detenuti ed alle celle di pernottamen-
inumane o degradanti — Spazio individuale minimo — to.
Criteri di calcolo (L. 26 luglio 1975 n. 354, norme sul- In tale cornice, considerati anche i criteri elaborati dal co-
l'ordinamento penitenziario e sull'esecuzione delle misure mitato per la prevenzione della tortura e delle pene o tratta-
a
privative e limitative della libertà, art. 35 ter). menti disumani o degradanti (abbreviato in Ctp), la giuris-
to
In tema di ricorso per il ristoro dei danni derivanti da deten- prudenza della Corte Edu ha dunque fissato canoni particola-
en
zione in condizioni inumane o degradanti, nel calcolo del- ri in funzione di specifici standard dimensionali inerenti alla
la superficie vitale minima a disposizione del detenuto al- superficie degli spazi inframurari, indicando in tre metri
am
locato in celle collettive va escluso non solo lo spazio de- quadrati lo spazio minimo utile al fine di garantire un'ade-
stinato ai servizi igienici ed agli arredi fissi, ma altresì la guata possibilità di movimento del soggetto recluso nello
on
superficie occupata dal letto a castello (la presenza del spazio detentivo, per cui in tale standard non devono essere
quale va provata in giudizio), in quanto struttura tenden- inclusi gli arredi fissi, in ragione dell'ingombro che essi de-
O
M abb
zialmente fissa e non facilmente amovibile, che comporta terminano: è questo l'esito dell'elaborazione giurispruden-
M
una diminuzione della possibilità di movimento all'interno ziale correlata alla funzione che la nozione dello «spazio mi-
nimo vitale» assolve nel quadro della complessa ricostruzio-
SI
della cella. (1)
IO in ne dei parametri di un trattamento carcerario tale da poter es-
AS
sere considerato conforme ai contenuti dell'art. 3 Cedu.
so
Fatti di causa. — Antonino Corigliano ha proposto ricorso A specificazione pratica della verifica della sussistenza del
ex art. 111 Cost., basato su due motivi e illustrato da memo- fissato standard, va ricordato poi che essa comporta la neces-
es
ria, avverso il decreto 1947/15, emesso in data 10 giugno sità di escludere dal computo, oltre ai servizi igienici, quelle
nc
2015 e pubblicato il 15 giugno 2015, con cui il Tribunale di superfici occupate da arredi fissi e, comunque, da strutture
tendenzialmente fisse, non invece dagli altri arredi facilmen-
D
rigliano e volto ad ottenere la condanna del ministero della te amovibili, così da stabilire l'effettività della libertà di mo-
U
giustizia alla corresponsione dell'indennizzo, pari a euro vimento in esso della persona reclusa.
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23.126,00, per essere stato ristretto in celle presso gli istituti In tale prospettiva, si considera quale ingombro, alla stessa
di pena di Torino, Asti ed Alba, ha condannato il predetto stregua di qualsiasi altro arredo fisso, il letto a castello, strut-
C
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ministero al pagamento della somma di euro 1.024, oltre in- tura, dal peso ordinariamente consistente, non amovibile, né
O sci
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teressi dalla data di quella pronuncia al saldo. — a differenza del letto normale, privo di sovrapposizioni —
Il ministero della giustizia ha depositato atto di costituzio- fruibile per l'estrinsecazione della libertà di movimento nel
Fa
ne al fine di partecipare all'udienza di discussione, ma non corso della permanenza nella camera detentiva e, quindi,
ha svolto attività difensiva in questa sede. idonea a restringere, per la sua quota di incidenza, lo spazio
R
Ragioni della decisione. — 1. - Il collegio ha disposto la vitale minimo all'interno della cella» (Cass. n. 44433 del 19
redazione dell'ordinanza con motivazione semplificata. aprile 2017, dep. il 26 settembre 2017, Aricò).
2. - Con il primo motivo, rubricato «violazione di legge in 2.3. - Il motivo all'esame, pur facendosi riferimento nella
relazione all'art. 3 della convenzione Cedu con riferimento al sua rubrica all'art. 606 c.p.p., tenuto conto di quanto esposto
mancato scomputo dalla superficie disponibile dell'ingombro nell'illustrazione dello stesso, può essere inteso come so-
del letto (art. 606, lett. b, c.p.p.)», il ricorrente lamenta che il stanzialmente veicolato ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n.
Tribunale di Torino non abbia scomputato dalla superficie 3, c.p.c., e, anche alla luce dell'orientamento già espresso
complessiva della cella l'ingombro del letto e sostiene che dalla prima sezione penale di questa corte (v. anche Cass. n.
ciò avrebbe determinato una notevole riduzione del computo 7422 del 17 novembre 2016, dep. il 16 febbraio 2017, Colle-
dei giorni trascorsi negli istituti di pena di Torino e Asti in sano, e n. 40523 del 17 novembre 2016, dep. il 6 settembre
condizioni inumane e degradanti. 2017, Agostini, oltre a Cass. 44433/17, cit.), è parzialmente
2.1. - Va anzitutto evidenziato che la censura in parola si fondato con riferimento alla sola detenzione presso la casa
riferisce espressamente ai soli periodi di detenzione presso circondariale di Torino, in base al principio che va affermato
gli istituti di pena di Torino e Asti. in questa sede e secondo cui «Nella determinazione dello
2.2. - Con riferimento allo spazio minimo da assicurare a spazio minimo individuale in cella detentiva collettiva occor-
ciascun detenuto, questa corte, in sede penale, ha più volte re far riferimento alla superficie della camera detentiva frui-
avuto modo di affermare che, ai fini della determinazione bile dal singolo detenuto ed idonea al movimento e, pertanto,
dello spazio individuale minimo inframurario, pari o superio- occorre detrarre dalla complessiva superficie della cella non
re a tre metri quadrati, da assicurare a ogni detenuto affinché solo lo spazio destinato ai servizi igienici e quello occupato
lo Stato non incorra nella violazione del divieto di trattamen- dagli arredi fissi, ma anche lo spazio occupato dal letto a ca-
ti inumani o degradanti, stabilito dall'art. 3 della convenzio- stello, costituendo quest'ultimo una struttura tendenzialmen-
ne dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, così co- te fissa e comunque non facilmente amovibile».
me interpretato dalla conforme giurisprudenza della Corte Risulta, infatti, che nella cella in cui era allocato il ricor-
Edu in data 8 gennaio 2013 nel caso Torreggiani c. Italia, rente presso la casa circondariale di Torino, vi fosse un letto
dalla superficie lorda della cella deve essere detratta l'area a castello, mentre in quella in cui il medesimo era sistemato
occupata dagli arredi (Cass. 19 dicembre 2013, B., Foro it., presso la casa circondariale di Alba è stato accertato vi fosse
Rep. 2014, voce Ordinamento penitenziario, n. 98). un letto senza ulteriori specificazioni, sicché, anche alla luce
È stato pure di recente evidenziato che «la citata decisione delle dimensioni indicate nel provvedimento impugnato, de-
della Corte Edu ha precisato che l'art. 3 della convenzione, ve ritenersi che trattavasi di letto non a castello.
nel sancire il divieto, fra l'altro, di pene o trattamenti inuma- Il giudice del merito erroneamente, quindi, nella determi-
ni o degradanti, non ha tipizzato le condotte integratrici della nazione dello spazio minimo individuale in cella detentiva
violazione del divieto . . .», in corrispondenza, l'art. 27, 2° collettiva presso la casa circondariale di Torino, non ha de-
comma, Cost., prescrivendo che le pene non possono consi- tratto anche lo spazio occupato dal letto a castello.
stere in trattamenti contrari al senso di umanità, non ha stabi- 3. - Con il secondo motivo, rubricato «violazione di legge
lito alcuno specifico canone per la determinazione dei trat- in relazione all'art. 3 della convenzione Cedu, con riferimen-
tamenti vietati. Con particolare riguardo agli spazi intramu- to ai giorni di detenzione con spazio inferiore ai tre metri, in
IL FORO ITALIANO — 2018.
969 PARTE PRIMA 970
regime di ‘porte aperte’ (art. 606, lett. b, c.p.p.). Mancanza La Corte Edu, infatti, a partire dalla sentenza pilota Torreg-
assoluta di motivazione (art. 606, lett. e, c.p.p.)», il ricorrente giani c. Italia dell'8 gennaio 2013 (Foro it., Rep. 2013, voce
lamenta che, in relazione alla detenzione nell'istituto di pena Diritti politici e civili, n. 167, e, per esteso, Giur. it., 2013,
di Asti, il Tribunale di Torino, pur avendo correttamente in- 1187, con nota di ROMOLI) sino alla recente pronuncia della
dividuato il numero dei giorni nei quali lo stesso ha goduto grande camera nel caso MuršiÇ c. Croazia del 20 ottobre 2016
di uno spazio individuale inferiore a tre metri quadrati, abbia (Foro it., 2017, IV, 509, con nota di GASPARINI), ha determinato
poi escluso dal computo dei giorni indennizzabili quelli tra- in maniera inequivoca la soglia di tre metri quadrati come misu-
scorsi in regime di «celle aperte». ra minima di spazio vitale da riservare ad ogni soggetto detenu-
Lamenta, altresì, il ricorrente che il predetto tribunale non to in celle collettive per non incorrere nella violazione dell'art. 3
abbia motivato tale sua conclusione. della convenzione.
a
3.1. - Il motivo, che, si rimarca, si riferisce al solo periodo La giurisprudenza sovranazionale non ha però sin da subito
to
di detenzione nel carcere di Asti, e che può essere inteso, per affrontato con precisione il lato pratico delle modalità di calcolo
di tale spazio, limitandosi a specificare che dal computo della
en
le ragioni già espresse con riferimento al primo motivo, co-
superficie in esame va esclusa quella occupata dai servizi igie-
me veicolato ai sensi dell'art. 360, 1° comma, nn. 3 e 5, nici, mentre va computata anche quella occupata dagli arredi,
am
c.p.c., è infondato. purché il detenuto abbia modo di muoversi liberamente tra di
Si evidenzia al riguardo che, come pure condivisibilmente essi nella cella. Il focus della Corte Edu è dunque incentrato
on
affermato dalla prima sezione penale di questa corte (v., da ul- esclusivamente sulla possibilità di movimento del detenuto
timo, Cass. 44433/17, cit.), se è pur vero che lo spazio minimo all'interno del locale detentivo.
O
M abb
individuale va computato nei sensi sopra precisati, va dato ri- La giurisprudenza nazionale è sempre stata compatta nel con-
M
lievo anche alla possibilità che nell'istituto penitenziario sia formare il calcolo relativamente al parametro dei servizi igieni-
SI
assicurata una consistente permanenza al di fuori della cella al ci, mentre ha visto pronunce men che univoche con riferimento
IO in
fine del possibile riequilibrio delle condizioni detentive. all'inclusione, o non, nel computo della superficie fruibile dal
AS
A tale proposito si osserva che la giurisprudenza della detenuto, dello spazio occupato dal letto.
so
Corte Edu (v., in particolare, sentenza della grande camera La Cassazione inizialmente era rimasta nel vago, limitandosi
20 ottobre 2016, Mursic c. Croazia, id., 2017, IV, 509) ha a statuire che «Ai fini della determinazione dello spazio indivi-
es
precisato che, quando lo spazio minimo risulti inferiore alla duale minimo intramurario [. . .] dalla superficie lorda della cel-
nc
quota limite dei tre metri quadrati, con conseguente emersio- la deve essere detratta l'area occupata dagli arredi» (Cass. 19
ne di una forte presunzione di trattamento degradante, occor- dicembre 2013, B., id., Rep. 2014, voce Ordinamento peniten-
D
co
re verificare se l'inadeguatezza dello spazio minimo sia da ziario, n. 98). Successivamente la Suprema corte ha cercato di
U
considerarsi in concreto ovviata dall'esistenza di adeguati individuare una strada interpretativa corretta alla luce dei prin-
LA
IO olo
fattori compensativi individuati nella durata della restrizione cipî enunciati dalla Corte Edu, i quali, come si è detto, sono
carceraria, nella misura della libertà di circolazione fuori dal- evidentemente volti a dare priorità alla possibilità per il detenu-
C
dalle celle e nel decoro complessivo delle condizioni di de- cientemente chiaro sul punto si è avuto con una sentenza della
LO
tenzione, anche per condizioni igieniche e servizi forniti (per prima sezione penale, la quale ha affermato che «Non vi è dub-
Fa
ogni ulteriore dettaglio, v. Cass. n. 7422 del 17 novembre bio, a parere del collegio, che il letto a castello vada considerato
2016, dep. 2017, Collesano, cit.). come un ‘ingombro’ idoneo a restringere per la sua quota di in-
cidenza lo ‘spazio vitale minimo’ all'interno della cella [. . .].
R
III. - Ulteriore, importante specificazione — che finora era CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 5 di-
rimasta tra le righe nelle precedenti sentenze di legittimità — è cembre 2017, n. 29139; Pres. AMBROSIO, Est. NAZZICONE,
che viene invece considerato arredo facilmente amovibile il let- P.M. DE AUGUSTINIS (concl. parz. diff.); Soc. IG (Avv.
to singolo, o comunque non a castello. Ciò comporta, per il ri- GUERRERA) c. Getronics Finance Holdings BV (Avv. LAZ-
corrente ex art. 35 ter, l'onere di dimostrare quale fosse la tipo- ZARETTI, BARIÈ), Argirò e altri (Avv. CATTANI, DI GIOR-
logia di letto presente all'interno della cella in cui egli era dete- GI), Spersi (Avv. PANNUNZIO) e altri. Cassa App. Messina
nuto. 4 febbraio 2014.
Per conseguenza, il ricorso, relativamente al primo motivo, è
stato accolto solo parzialmente, perché, mentre risultava accer- Società — Società per azioni — Direzione e coordinamen-
tato che nella cella in cui il ricorrente era stato detenuto a Tori- to — Responsabilità — Azione di risarcimento del socio
a
no vi fosse un letto a castello, si menzionava semplicemente la esterno (Cod. civ., art. 2497).
presenza di «un letto», senza ulteriori specificazioni, in riferi-
to
mento alla cella in cui il ricorrente era stato allocato nella casa La preventiva escussione e la messa in mora della società
en
circondariale di Alba (o di Asti: la discrepanza nel testo riflette eterodiretta non costituiscono condizioni di procedibilità
un errore materiale, privo di rilievo). Nel caso di specie, la Cas- dell'azione del socio esterno volta a far valere la respon-
am
sazione ha dunque applicato una presunzione relativa secondo sabilità della società capogruppo per violazione dei prin-
cui, salvo dimostrazione contraria, deve ritenersi che nelle celle cipî di corretta gestione societaria ed imprenditoriale nel-
on
siano presenti letti non a castello. l'attività di direzione e coordinamento. (1)
O
M abb
IV. - Relativamente al secondo motivo di ricorso, i giudici di
M
legittimità (richiamando anche Cass. 17 novembre 2016, n. Fatti di causa. — La Corte d'appello di Messina con sen-
SI
7422, ibid.), avallando la sentenza sottostante, hanno ritenuto tenza del 4 febbraio 2014 ha confermato la decisione del tri-
IO in
insussistente la violazione dell'art. 3 qualora lo spazio minimo bunale della stessa città dell'8 maggio 2008, la quale, per
AS
vitale a disposizione del detenuto, pur se insufficiente, sia stato quanto qui rileva, ha dichiarato improcedibile la domanda
so
adeguatamente compensato dalla possibilità di trascorrere del proposta nel gennaio 2007, ai sensi dell'art. 2497, 1° comma,
tempo al di fuori dalla cella, utilizzata esclusivamente per dor- c.c., da IG s.r.l. ed Angela Patrizia Magazù, soci di minoranza
es
mire. La sentenza della grande camera sopra citata è stata chiara della Sit telecomunicazioni s.r.l., avverso la controllante di
nello stabilire che la disponibilità di uno spazio inferiore ai tre
nc
comporta di per sé violazione, ma semplicemente fa sorgere una prima; la corte d'appello ha, inoltre, confermato la decisione
U
presunzione forte di violazione della norma; tale presunzione di primo grado, laddove essa ha statuito la competenza del
LA
le, che la restrizione dello spazio minimo vitale ha avuto breve società dominata.
O sci
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durata e che le condizioni generali di detenzione siano state nel La corte territoriale ha condiviso la tesi del tribunale, se-
complesso decorose. La Suprema corte ha dunque ritenuto cor- condo cui la procedibilità della domanda dei soci della con-
Fa
retta la motivazione del giudice di merito, a cui avviso il regime trollata, volta alla condanna della capogruppo (e della control-
delle celle aperte, che aveva consentito al detenuto di muoversi lante di questa, dopo l'estinzione della stessa) al risarcimento
R
al di fuori di esse dalle ore 8.30 alle ore 19.30, era adeguata- del danno per la violazione dei principî di corretta gestione so-
mente compensativo della restrizione dello spazio vitale mini- cietaria e imprenditoriale, è subordinata alla preventiva escus-
mo. Sebbene, infatti, il ricorrente avesse a disposizione solo 2,9 sione del patrimonio della controllata medesima.
metri quadrati, ciò avveniva esclusivamente nelle ore serali e Ha ritenuto che a tale conclusione induce il dato letterale
notturne, le quali dovevano essere dedicate al riposo e non al della norma, il quale individua il patrimonio della società do-
movimento. minata come da aggredire in prima battuta, nonché il corretto
equilibrio tra le posizioni dei soci e creditori della controllata e
V. - Per completezza, spostandoci su una tematica diversa ma quelle dei soci e creditori della controllante, evitando che i so-
comunque interna all'argomento dei ricorsi ex art. 35 ter l. ci esterni di questa siano inutilmente aggrediti.
354/75, va altresì segnalata Cass., ord. n. 22764 del 28 settem- Quanto all'eccezione di difetto di giurisdizione, sollevata
bre 2017, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile, dagli ex amministratori della società dominata, ha osservato
con cui la terza sezione civile della Cassazione ha trasmesso gli che la clausola compromissoria è stata eliminata dall'as-
atti al primo presidente affinché questo valuti l'opportunità di semblea straordinaria di Sit telecomunicazioni s.p.a. del 28
assegnare il ricorso alle sezioni unite: è stato infatti rilevato un febbraio 2006, onde, ai sensi dell'art. 5 c.p.c., resta irrile-
contrasto sulla natura del ristoro previsto da tale norma, talvolta vante la sua vigenza al momento in cui i convenuti ricopri-
qualificato come indennizzo e talaltra come risarcimento, come
rono la carica di amministratori, essendo stata l'azione pro-
pure sull'applicabilità allo stesso dell'istituto della prescrizione
o di quello della decadenza e con quali termini, anche alla luce
posta solo nel gennaio 2007.
dell'analogia della normativa in esame con quella dell'equa ri- Avverso questa sentenza propone ricorso la IG s.r.l., affida-
parazione prevista dalla l. n. 89 del 24 marzo 2010 (c.d. legge to a tre motivi, cui resistono con controricorso la Getronics Fi-
Pinto sulla ragionevole durata del processo) e di Cass., sez. un., nance Holdings B.V., nonché gli ex amministratori, proponen-
2 ottobre 2012, n. 16783, id., 2012, I, 2981, con nota di richia- do altresì questi ultimi ricorso incidentale per un motivo.
mi. La ricorrente ha depositato la memoria.
Ragioni della decisione. — 1.1. - La ricorrente principale
propone avverso la sentenza impugnata tre motivi di ricorso,
che possono essere come di seguito riassunti:
1) violazione e falsa applicazione dell'art. 2497, 1° e 3°
comma, c.c., avendo la norma posto una responsabilità diretta,
nei confronti dei soci della società soggetta all'altrui direzione
————————
e coordinamento e dei suoi creditori, in capo alla società che
tali attività esercita, laddove la società controllata è il soggetto
direttamente danneggiato dalla condotta abusiva.
Al contrario, non è stata prevista un'azione dei soci esterni e
dei creditori contro la società controllata «abusata», essendo la
condotta abusiva imputabile soltanto alla capogruppo.
Il 3° comma dell'art. 2497 c.c., pertanto, non pone affatto
un beneficio d'escussione, in particolare quanto all'azione dei
IL FORO ITALIANO — 2018.
973 PARTE PRIMA 974
soci (pur potendo forse interpretarsi in tal senso la norma con quella gravante in primis sulla dominata, si è negato che sul
riguardo all'azione del creditore), difettando un'obbligazione, citato comma possa fondarsi la ricostruzione di una respon-
tantomeno plurisoggettiva, in capo alla dominata, dal momen- sabilità della società controllante sussidiaria rispetto a quel-
to che i soci non sono creditori della stessa, né possono da la della società eterodiretta, di tipo patrimoniale, per i debiti
questa pretendere il risarcimento dei danni c.d. riflessi: tanto è non soddisfatti di questa.
vero che non è contemplata la chiamata in giudizio della do- Dei due segmenti di «responsabilità solidale sussidiaria»
minata; mentre la tesi seguìta dalla corte del merito addossa ai che parte degli interpreti ha voluto intravvedere nel 3° comma
soci di minoranza i rischi d'insolvenza della holding e di can- dell'art. 2497 c.c. — condebito per obbligo primario, condebi-
cellazione della dominata (come avvenuto nella specie) nel to per danni — il precedente menzionato ha tracciato solo il
corso del giudizio avverso quest'ultima. Occorre, dunque, at- primo, escludendo che sulla capogruppo gravi una responsabi-
a
tribuire natura squisitamente fattuale alla vicenda descritta dal- lità patrimoniale per le obbligazioni insoddisfatte della con-
to
la norma. trollata.
en
Essendo stata, peraltro, la controllata italiana cancellata dal E ha, poi, aggiunto — al solo fine di escludere una simile
registro delle imprese il 17 maggio 2007 ed essendosi dunque valenza della disposizione, non quale ratio decidendi e con ri-
am
estinta ai sensi dell'art. 2495 c.c., in capo all'unica azionista guardo ai creditori della controllata — che l'art. 2497, 3°
olandese alla responsabilità ex art. 2497 c.c. si aggiunge quella comma, c.c. si limita ad individuare «piuttosto ... una condi-
on
patrimoniale per tutte le obbligazioni della controllata non zione di ammissibilità dell'azione di responsabilità prevista
soddisfatte, come stabilito dalle sezioni unite con la sentenza nel 1° comma verso i creditori della società eterodiretta». Non,
O
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n. 6072 del 2013 (Foro it., 2013, I, 2189). dunque, un precedente ai fini della presente decisione.
M
Infine, nel caso di specie, accanto all'insussistenza teorica Ebbene, il secondo segmento menzionato va ora tracciato,
SI
della predetta condizione di proponibilità dell'azione, in prati- specificamente con riguardo ai soci esterni della società con-
IO in
ca essa sarebbe irrealizzabile, non esistendo più un patrimonio trollata, quali sono gli attori in giudizio.
AS
escutibile del soggetto ormai estinto; 2.2. - Potrebbe, ad una sommaria lettura, sembrare che i so-
so
2) violazione e falsa applicazione dell'art. 2497, 1° e 3° ci esterni della società eterodiretta siano addirittura gravati da
comma, c.c., ed illegittimo omesso esame di fatto decisivo per un onere di preventiva escussione della medesima: essi, cioè,
es
il giudizio, in quanto la corte del merito non ha considerato la sarebbero tenuti a convenire in giudizio la propria società e so-
nc
circostanza della richiesta di risarcimento stragiudiziale, invia- lo se insoddisfatti potrebbero agire contro la società capogrup-
ta il 20 settembre 2006 dalle socie anche alla società domina- po. La tesi si scinde poi tra chi ritiene che il beneficio di
D
co
3) violazione dell'art. 92, 2° comma, c.c., perché, doven- ce, sulla scorta dei precedenti interpretativi formatisi sull'art.
LA
IO olo
do la sentenza d'appello essere cassata per i motivi predetti, 1304 c.c., lo pone solo in sede esecutiva.
anche la compensazione delle spese di lite non si giustifica Tale tesi, tuttavia, in entrambe le sue declinazioni, non con-
C
c
1.2. - Il motivo del ricorso incidentale deduce la violazione dell'art. 12 disp. prel. c.c. inducendo a diversa conclusione.
e la falsa applicazione degli art. 1372 c.c. e 5 c.p.c., posto che, Sotto il profilo letterale, la norma parla anzitutto di «agire»
Fa
allorché i controricorrenti ricoprivano la carica di amministra- con riguardo unicamente alla capogruppo, non alla società
tori della Sit Telecomunicazioni s.p.a., lo statuto sociale pre- dominata; mentre a tale azione è di ostacolo la circostanza
R
vedeva all'art. 42 una clausola compromissoria, la quale de- concreta che il socio o il creditore siano stati «soddisfatti» nel-
volveva ad un collegio arbitrale anche tutte le controversie le loro pretese: espressione, pertanto, che evoca la tacitazione
promosse da e contro gli amministratori: la successiva modifi- del debito, così che non si abbia più nulla a pretendere (cfr.
ca statutaria, operata quando essi non erano più nella carica, art. 2312, 2324, 2332, 3° comma, 2495 c.c.).
rimane quindi per essi irrilevante. Il legislatore aveva a disposizione il testo di numerose altre
2. - Il primo motivo del ricorso principale è fondato. disposizioni, in cui il sintagma del «beneficio d'escussione»,
2.1. - Lo «statuto giuridico» della società eterodiretta, come certamente monosemico, viene utilizzato: si vedano ad esem-
risulta dall'art. 2497 c.c., è stato talora definito «ambivalente», pio gli art. 563, 1944, 2268, 2304, 2868 c.c., 63 disp. att. c.c.,
posto che, nell'ambito dei primi tre commi della disposizione, e così via.
essa sembra passare dalla posizione di soggetto abusato titola- Invece, il legislatore stesso ha prescelto una formulazione
re della tutela — sanzionando il 1° comma la violazione dei tutt’affatto diversa: non ha attribuito ai soci esterni ed ai credi-
principî di corretta gestione societaria ed imprenditoriale della tori il diritto al risarcimento verso la società partecipata e ha
dominata — a quella di soggetto che, ai sensi del 3° comma, disposto che il diritto al risarcimento del danno vantato verso
in prima battuta pare chiamato ad eliminare il pregiudizio pati- la controllante, previsto dal 1° comma, possa farsi valere solo
to dai suoi soci di minoranza. allorché essi non siano stati «soddisfatti» dalla società control-
Secondo quest'ultima previsione, che giova ricordare ai fini lata.
della sua esegesi, «Il socio ed il creditore sociale possono agi- Altro è predicare un beneficio d'escussione, in sede di co-
re contro la società o l'ente che esercita l'attività di direzione e gnizione o di esecuzione: il quale, come condivisibilmente os-
coordinamento, solo se non sono stati soddisfatti dalla società servato nel ricorso, finirebbe per contraddire la stessa ratio
soggetta all'attività di direzione e coordinamento». della tutela, posto che la società eterodiretta dovrebbe addirit-
La norma è stata letta da taluno — in entrambi i casi, ben tura essere convenuta in giudizio ed escussa prima che il socio
oltre la reale portata precettiva — come fondante ora una re- esterno della medesima società sia abilitato a chiedere il risar-
sponsabilità in capo alla holding per i debiti della controllata, cimento del c.d. danno riflesso alla controllante — vera novità
ora in capo a quest'ultima per la responsabilità risarcitoria di della disciplina sui gruppi introdotta dalla riforma — con sicu-
quella. ri ritardi e rischi a loro carico degli imprevisti che possano
Questa corte ha già avuto modo di affermare come la so- colpire le società controparti.
cietà, che, ai sensi dell'art. 2497 c.c., abbia abusato del- Inoltre, la (in tesi obbligata) proposizione dell'azione contro
l'attività di direzione e coordinamento, e che per ciò rispon- la società eterodiretta, volta a riparare il danno subìto — per
de del risarcimento del danno derivante dal cattivo esercizio quanto in questa sede rileva — dai soci esterni, incide anche,
del potere di direzione sulla società eterodiretta, non possa com’è noto, sul valore della loro stessa partecipazione sociale,
dirsi condebitrice solidale con essa, in forza del 3° comma nonché poi degli altri soci che non abbiano proposto analoga
di tale disposizione, onde non è obbligata per il pagamento azione: che è proprio il pregiudizio contro cui l'art. 2497, 1°
dei debiti insoddisfatti verso i creditori di questa (Cass. 12 comma, mira ad offrire tutela.
giugno 2015, n. 12254, id., Rep. 2016, voce Società, n. La dottrina convincentemente segnala come sarebbe siste-
767). Nel respingere la tesi, in quel giudizio perorata, se- maticamente pericoloso postulare che la società eterodiretta
condo cui la responsabilità della holding si aggiungerebbe a sia tenuta, essa stessa, a risarcire i suoi soci: non solo perché la
IL FORO ITALIANO — 2018.
975 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 976
società dominata è proprio il soggetto danneggiato, ma anche tivi, ove l'effetto positivo proveniente da un'operazione anche
in quanto i casi di attribuzione patrimoniale ai soci sono tipici diversa o successiva rispetto al singolo atto dannoso è idonea
ed eccezionali (si pensi, altresì, alla regola della postergazio- ad escludere il risarcimento (in contrasto con la regola secon-
ne) e per il rischio di posizioni collusive volte a svuotare il pa- do cui la compensatio lucri cum damno opera solo quando il
trimonio della dominata. lucro sia conseguenza immediata e diretta dello stesso fatto il-
Per quanto riguarda i creditori, ai fini di completezza del lecito che ha prodotto il danno); mentre con quei principî sono
quadro, giova osservare come il pregiudizio che li riguarda, del tutto coerenti le altre due fattispecie.
posto dall'art. 2497, 1° comma, c.c., sia quello all'interesse Se un terzo paga il debito risarcitorio altrui, questo viene
strumentale alla conservazione dell'integrità del patrimonio meno, secondo il meccanismo dell'art. 1180 c.c., che il legis-
sociale della propria debitrice in quanto presupposto per favo- latore ha in definitiva previsto nell'art. 2497, 3° comma, c.c.,
a
rire il buon esito del credito. Dal momento che per loro il per quanto attiene alla soddisfazione del socio esterno, qui ri-
to
danno consiste nel pregiudizio all'integrità del patrimonio so- levante: con disposizione che contempla, peraltro, profili di
en
ciale causato dalla capogruppo, perché esso sussista sarà per specialità, sia quanto al terzo adempiente, non estraneo all'or-
definizione necessario che abbiano richiesto l'adempimento ganizzazione sociale del debitore a titolo risarcitorio, ma so-
am
ed il patrimonio della controllata si sia palesato insufficiente cietà da questo dominata, sia con riguardo alla (implicita)
(cfr. art. 2394 c.c.): in tal senso, quest'ultima situazione è ad- esclusione del possibile rifiuto del creditore nel ricevere la
on
dirittura il presupposto del sorgere della responsabilità della prestazione (vuoi che abbia interesse a che il debitore la ese-
capogruppo, non una mera condizione di procedibilità. Onde gua personalmente, vuoi per l'opposizione palesata dal debito-
O
M abb
il creditore, secondo le regole generali, dovrà essere pagato re). Nell'ambito del gruppo, ed in coerenza con la natura cau-
M
dalla società sua debitrice, in mancanza potendo far valere il sale astratta della fattispecie ora menzionata, l'adempimento
SI
pregiudizio patito a causa della cattiva direzione della capo- da parte della società controllata di un debito che è esclusiva-
IO in
gruppo contro quest'ultima. Ma non sembra far riferimento a mente altrui — quello risarcitorio a carico della capogruppo
AS
ciò l'art. 2497, 3° comma, c.c.: norma che contempla una di- — assumerà una connotazione particolare con riguardo alla
so
versa situazione fattuale per il creditore, analoga a quella pre- c.d. causa concreta.
vista per il socio, successiva al sorgere del credito risarcitorio «Soddisfatti», dunque, a seconda del rispettivo diritto sog-
es
(laddove il creditore, per la regola posta dal citato presuppo- gettivo: in quanto il socio sia stato risarcito dalla controllata
nc
sto, avrà cioè già potuto constatare la lesione all'integrità del per il pregiudizio subìto al valore e alla redditività della parte-
patrimonio sociale e l'inadempimento della società sua diretta cipazione sociale; o in quanto, dal suo canto, il creditore sia
D
co
debitrice), consistente allora nel pagamento, pur tardivo, del stato pagato dalla controllata, con estinzione allora sia del de-
U
dovuto da parte della società controllata, oppure anche in mi- bito originario patrimoniale gravante sulla medesima, sia del
LA
IO olo
sure ripristinatorie dell'integrità del patrimonio della stessa debito risarcitorio gravante sulla controllante con riguardo alla
società debitrice, così nuovamente idoneo a costituire per lui lesione cagionata all'integrità del patrimonio della controllata;
C
c
la garanzia patrimoniale generica ex art. 2740 c.c., mediante in entrambi i casi, l'espressione ricomprende ogni modalità
O sci
to appostati a riserva, ecc.), con conseguente eliminazione del La prospettiva assunta riconosce in capo al socio esterno o
pregiudizio cui tende la tutela predisposta dal 1° comma della al creditore interessi meramente patrimoniali, connessi nel
R
Proposto appello, la corte territoriale ha confermato la me- ad essa rivolta, avendo il legislatore posto unicamente in capo alla
desima statuizione. società capogruppo l'obbligo di risarcire i soci esterni danneggiati
Tuttavia, la pronuncia di primo grado, che ha deciso solo dall'abuso dell'attività di direzione e coordinamento.
sulla competenza della domanda proposta avverso Argirò, Contra, Trib. Palermo 15 giugno 2011, id., 2011, I, 3184, ove
Buat e Marino, poteva essere impugnata unicamente con il re- si afferma che l'art. 2497, 3° comma, c.c. contempla un onere di
golamento necessario di competenza, di cui all'art. 42 c.p.c., preventiva escussione del patrimonio della controllata che opera
avendo pronunciato sulla competenza senza decidere il merito solo in sede esecutiva; Trib. Pescara 2 febbraio 2009, id., 2009, I,
della causa in questione (cfr. Cass. 25 ottobre 2016, n. 21523, 2829, e Trib. Palermo 3 giugno 2010, id., 2011, I, 931, che rico-
ibid., voce Arbitrato, n. 115). nosce in capo al socio che agisce per il risarcimento dei danni nei
confronti della controllata l'onere di fornire previamente la prova
Al riguardo, questa corte ha anche chiarito (Cass. 21 no-
a
del mancato soddisfacimento delle proprie pretese da parte della
vembre 2006, n. 24681, id., Rep. 2006, voce Competenza civi- società controllata.
to
le, n. 109), che la sentenza non definitiva, con la quale il giu- Ad avviso della Suprema corte è, altresì, escluso che vi possa
en
dice di primo grado si sia limitato ad affermare la propria essere un onere di preventiva escussione in sede di giudizio di co-
competenza, è impugnabile esclusivamente ed immediatamen- gnizione, come pure sostenuto da altra giurisprudenza: cfr. Trib.
am
te con il regolamento necessario di competenza, nei modi e nei Milano 17 giugno 2011, id., Rep. 2012, voce cit., n. 624 (e Giur.
termini di cui all'art. 47 c.p.c.; pertanto, l'appello proposto comm., 2013, II, 507, con nota di L. BENEDETTI, La responsabili-
on
contro tale sentenza, al pari di quello avanzato contro la deci- tà da eterodirezione abusiva della capogruppo. Natura contrat-
sione definitiva a seguito di riserva di impugnazione differita, tuale o aquiliana? Eventuale carattere sussidiario?; Società,
O
M abb
è inammissibile, e tale inammissibilità, se non dichiarata dal 2012, 258, con nota di H. SIMONETTI, Natura e condizioni del-
M
giudice di secondo grado, è rilevabile anche d'ufficio in sede l'azione di responsabilità nei confronti della capogruppo), se-
di legittimità. condo cui ai soci danneggiati dalla eterodirezione abusiva è attri-
SI
IO in
Laddove, quindi, la Corte di cassazione abbia rilevato d'uf- buita la facoltà di chiamare in giudizio la propria società in chiave
AS
ficio una causa di inammissibilità dell'appello, che il giudice di denuntiatio litis. In tal senso anche Trib. Verona 6 settembre
so
del merito non abbia riscontrato, ne consegue la cassazione 2011, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 704 (e Giur. comm., 2013,
senza rinvio della sentenza di secondo grado oggetto di gra- II, 521, con nota di L. BENEDETTI, cit.), ove si chiarisce che i soci
es
vame (Cass. 27 novembre 2014, n. 25209, id., Rep. 2014, voce della controllata non hanno alcuna azione verso la loro società e
Cassazione civile, n. 253; nonché, ex multis, 26 luglio 2016, n. che quest'ultima non è in alcun modo loro debitrice.
nc
15370, id., Rep. 2016, voce Esecuzione forzata in genere, n. La disposizione in esame ha suscitato in dottrina molteplici in-
D
5. - In conclusione, la sentenza impugnata va cassata, in ac- delle incongruenze rispetto all'ipotesi di cui all'art. 2395 c.c. (su
coglimento del primo motivo del ricorso principale, con rinvio cui, da ultimo, Trib. Roma 5 giugno 2017, Foro it., 2018, I, 359),
C
l'infruttuosa escussione, da parte del socio della società con- BENEDETTI, La legittimazione attiva e passiva dell'azione di re-
trollata, del patrimonio di questa o dalla previa formale richie- sponsabilità ex art. 2497, 1° comma, c.c., in Riv. dir. comm.,
sta risarcitoria ad essa rivolta, avendo il legislatore posto uni- 2015, II, 362; G.F. CAMPOBASSO, Diritto commerciale, 2. Diritto
camente in capo alla società capogruppo l'obbligo di risarcire i delle società, 9ª ed. a cura di M. CAMPOBASSO, Torino, 2015,
soci esterni danneggiati dall'abuso dell'attività di direzione e 297; A. DACCÒ, I gruppi di società, in Diritto commerciale a cura
coordinamento». di M. CIAN, III. Diritto delle società, Torino, 2017, 786; G. GUIZ-
Al giudice del merito si demanda la liquidazione delle spese ZI-I. PAGNI, Noterelle in tema di legittimazione ad agire e interes-
del giudizio di legittimità relativo alla causa avente ad oggetto si protetti nell'ipotesi di illecito esercizio del potere di direzione e
la responsabilità della società che esercita la direzione e il coordinamento di società, in Società, 2014, 590.
coordinamento, di cui al ricorso principale.
6. - Tenuto conto, infine, della cassazione senza rinvio con
riguardo alla statuizione di conferma del diniego della compe-
tenza arbitrale sulla causa di responsabilità nei confronti degli
amministratori, occorre provvedere, ai sensi dell'art. 385, 2°
comma, c.p.c., alla regolazione delle spese di appello (pen- ————————
Fatti di causa. — 1. - La s.p.a. Unicredit Leasing stipulò In vista dell'udienza davanti a queste sezioni unite le parti
con Francesco Miccoli un contratto di locazione finanziaria hanno depositato memorie.
avente ad oggetto un'unità da diporto. Insorte contestazioni Ragioni della decisione. — 1. - La questione rimessa dal-
in ordine all'esecuzione del contratto, la s.p.a. Unicredit Lea- l'ordinanza interlocutoria. La terza sezione civile — dopo
sing comunicò al Miccoli di volersi avvalere della clausola aver premesso che solo la decisione in senso favorevole alla
risolutiva espressa prevista nel contratto e chiese al medesi- società ricorrente della prima delle due questioni suindicate
mo il pagamento dei canoni scaduti e di quelli non ancora avrebbe dato ingresso allo scrutinio della seconda — ha
scaduti. chiesto alle sezioni unite di stabilire se «sia richiesto all'ap-
Non avendo il Miccoli dato seguito alla richiesta, la s.p.a. pellante di formulare l'appello con una determinata forma o
Unicredit Leasing ottenne dal Tribunale di Torino un decreto di ricalcare la gravata decisione ma con un diverso contenu-
a
ingiuntivo, nei confronti dello stesso, per la somma di euro to, ovvero se sia sufficiente, ma almeno necessaria, un'anali-
to
482.817,23. tica individuazione, in modo chiaro ed esauriente, del quan-
en
Avverso il decreto propose opposizione il Miccoli e nel tum appellatum, circoscrivendo il giudizio di gravame con ri-
giudizio si costituì la s.p.a. Unicredit Leasing, chiedendo il ferimento agli specifici capi della sentenza impugnata, non-
am
rigetto della medesima. ché ai passaggi argomentativi in punto di fatto o di diritto
Definendo il giudizio, il Tribunale di Torino ritenne vessa- che la sorreggono e formulando, sotto il profilo qualitativo,
on
torie le clausole n. 5 V e n. 14 V del contratto: la prima, vol- le ragioni di dissenso rispetto al percorso adottato dal primo
ta a limitare la tutela risarcitoria del soggetto utilizzatore del giudice».
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bene in leasing anche in ipotesi di risoluzione del contratto di 2. - La procedibilità del ricorso. Occorre innanzitutto da-
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vendita per inadempimento del concedente; la seconda, con- re atto che la prima questione prospettata nell'ordinanza in-
SI
tenente un'ipotesi di inversione del rischio, ossia tale da tra- terlocutoria è stata nel frattempo già decisa da queste sezio-
IO in
sferire in capo all'utilizzatore il rischio del mancato godi- ni unite con la sentenza 2 maggio 2017, n. 10648 (id., 2017,
AS
mento del bene. I, 2400), in risposta a precedente ordinanza di rimessione
so
Il tribunale, quindi, accolse l'opposizione, revocò il decre- della prima sezione civile. In quella pronuncia è stato affer-
to ingiuntivo e condannò la società opposta al pagamento mato il principio secondo cui nel giudizio di cassazione de-
es
2. - La pronuncia è stata impugnata dalla s.p.a. Unicredit dell'improcedibilità di cui all'art. 369, 2° comma, n. 2,
c.p.c., al ricorso contro una sentenza notificata di cui il ri-
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maggio 2015, ha dichiarato inammissibile il gravame per corrente non abbia depositato, unitamente al ricorso, la rela-
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violazione dell'art. 342 c.p.c. e ha condannato l'appellante al ta di notifica, ove quest'ultima risulti comunque nella di-
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pagamento delle ulteriori spese del grado. sponibilità del giudice perché prodotta dalla parte controri-
Ha osservato la corte territoriale che l'atto di appello non corrente ovvero acquisita mediante l'istanza di trasmissione
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conteneva «una sia pur sintetica disamina e confutazione del- del fascicolo di ufficio.
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le molteplici argomentazioni poste a base della sentenza im- Poiché nel caso in esame la stessa ordinanza interlocutoria
pugnata». ha dato atto che la copia notificata della sentenza impugnata
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In particolare, l'appello era da considerare carente in ordi- si trovava negli atti prodotti dal controricorrente, ne deriva
ne ai seguenti punti: l'applicabilità, al contratto in esame, del che il principio enunciato nel richiamato precedente risolve
R
codice del consumo; la ricostruzione del contenuto delle ogni dubbio sul punto; per cui, pacifica dovendosi ritenere la
clausole ritenute nulle dal tribunale, nonché del significato e procedibilità del ricorso, bisogna esaminare la seconda que-
della ratio delle clausole nn. 3 e 5, specialmente in ordine al- stione posta, riguardante l'interpretazione delle norme in te-
la possibilità di rinvenire nelle medesime «una clausola so- ma di contenuto dell'atto di appello.
spensiva di efficacia contrattuale e conseguente risoluzione 3. - L'interpretazione delle norme sul contenuto dell'atto
in caso di rifiuto giustificato della consegna del bene per to- di appello fino alla riforma del 2012. 3.1. - Ai fini della so-
tale inadempimento o inesatto adempimento»; l'individua- luzione dell'indicata questione, è opportuno ricapitolare bre-
zione della domanda di dichiarazione di inefficacia del con- vemente i principali approdi della giurisprudenza di questa
tratto; la valutazione del pagamento effettuato dalla medesi- corte nella materia in esame.
ma appellante nel diverso giudizio, in corso davanti al Tri- Nel sistema delle impugnazioni, il giudizio di appello vie-
bunale di Forlì, tra la s.p.a. Unicredit Leasing e la società co- ne tradizionalmente individuato come un rimedio che con-
struttrice dell'imbarcazione da diporto; l'applicazione del- sente, nei limiti dei motivi proposti, il riesame della vicenda
l'art. 1460 c.c., in ordine alla valutazione di adeguatezza del processuale definita con la sentenza di primo grado, oggetto
comportamento del Miccoli là dove si era rifiutato di riceve- diretto dell'impugnazione. Si sottolinea, in dottrina, come
re l'imbarcazione in quanto difforme da quella concordata e l'appello sia un mezzo di gravame attraverso il quale si rea-
viziata; la valutazione espressa dal c.t.u. nel giudizio di ac- lizza il principio, sebbene privo di copertura costituzionale,
certamento tecnico preventivo (promosso dal Miccoli) circa del doppio grado di giurisdizione, caratterizzato dall'effetto
le difformità riscontrate, per cui la corte ha ritenuto «del tut- devolutivo, non automatico e limitato dai motivi di gravame
to apodittica» l'affermazione dell'appellante secondo cui era (tantum devolutum quantum appellatum) e da quello sostitu-
da ritenere esclusa l'ipotesi dell'aliud pro alio. tivo, nel senso che, di norma, la sentenza emessa dal giudice
3. - Contro la sentenza della corte d'appello ha proposto di appello si sostituisce a quella impugnata, sia essa confer-
ricorso la s.p.a. Unicredit Leasing con atto affidato ad un so- mata o riformata. A differenza di altri mezzi di impugnazio-
lo articolato motivo. Ha resistito Francesco Miccoli con con- ne, nei quali c’è una predeterminazione del tipo di vizi che
troricorso. possono essere fatti valere, con conseguente distinzione tra
Fissata la discussione del ricorso, la terza sezione civile di giudizio rescindente e giudizio rescissorio, l'appello è un
questa corte, con ordinanza interlocutoria del 5 aprile 2017, mezzo ordinario di impugnazione avverso la sentenza di
n. 8845 (Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civi- primo grado, diretto, nella sua funzione essenziale, a provo-
le), ha disposto la trasmissione degli atti al primo presidente care un riesame della causa nel merito, non limitato necessa-
per la trattazione di due questioni di massima di particolare riamente al controllo di vizi specifici.
importanza: l'una, relativa alla rilevanza, ai fini del- Tale funzione tipica, già delineata nel vigente codice di ri-
l'improcedibilità del ricorso, della presenza della copia noti- to fin dal suo testo originario, è stata rafforzata ed ulterior-
ficata della sentenza impugnata, prodotta da parte diversa dal mente ribadita dalla riforma di cui alla l. 26 novembre 1990
ricorrente; l'altra, relativa all'esatta interpretazione dell'art. n. 353. Dopo tale intervento, si è accentuato il carattere di
342 c.p.c. nel testo introdotto dall'art. 54 d.l. 22 giugno 2012 revisio prioris instantiae del giudizio di appello piuttosto che
n. 83, convertito, con modificazioni, nella l. 7 agosto 2012 n. quello di novum iudicium; si tratta, cioè, di un'impugnativa
134. avverso la sentenza piuttosto che di un rimedio introduttivo
IL FORO ITALIANO — 2018.
981 PARTE PRIMA 982
di un giudizio sul rapporto controverso, dal momento che in l'appellato nel giudizio di secondo grado non consente il
esso la cognizione del giudice resta circoscritta alle questioni raggiungimento dello scopo «di evitare il passaggio in giudi-
dedotte dall'appellante (anche incidentale) attraverso la pro- cato della sentenza di primo grado, attraverso la denuncia
spettazione e, quindi, la deduzione di specifiche censure, della sua pretesa ingiustizia». Di qui la conclusione per cui
senza che al giudice di secondo grado possa ritenersi asse- l'inapplicabilità dell'art. 164 cit. «non esclude che si sia in
gnato il compito di «ripetere» il giudizio di primo grado, rin- presenza di un atto nullo», nullità però non sanabile dalla co-
novando la cognizione dell'intero materiale di causa e per- stituzione dell'appellato «e rilevabile d'ufficio dal giudice,
venendo ad una nuova decisione che involga «tutti» i punti trattandosi di accertare la formazione del giudicato interno».
già dibattuti in prima istanza. Tale nullità fu ritenuta da sanzionare «con la pronuncia d'i-
Successivamente alla l. n. 353 del 1990, il giudizio di ap- nammissibilità dell'appello proposto, proprio perché il giudi-
a
pello è stato interessato da ulteriori e più limitate modifiche ce, rilevato il vizio dell'atto, inducente il passaggio in giudi-
to
(si ricordano, tra le altre, quella dell'art. 339 c.p.c., introdotta cato della sentenza, non può non rilevare che il giudizio
en
dal d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40, quella dell'art. 345 c.p.c., di d'impugnazione non può giungere alla sua naturale conclu-
cui alla l. 18 giugno 2009 n. 69, e quelle di cui all'art. 27 l. sione e cioè al giudizio sulla denunciata ingiustizia della
am
12 novembre 2011 n. 183). pronuncia impugnata».
Più di recente, con il d.l. 22 giugno 2012 n. 83, convertito, La pronuncia delle sezioni unite appena richiamata, quin-
on
con modificazioni, nella l. 7 agosto 2012 n. 134, il giudizio di, teorizzò, pur in assenza di un'espressa previsione nel tes-
di appello è stato ancora riformato, in particolare con la mo- suto normativo allora vigente, l'inammissibilità dell'atto di
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dificazione degli art. 342 e 434 c.p.c. e con l'introduzione appello redatto in forme non rispettose dell'art. 342 codice di
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della possibilità di pervenire ad una preliminare pronuncia di rito.
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inammissibilità nei casi e nei modi di cui agli interpolati art. 3.3. - La giurisprudenza degli anni successivi si attenne in
348 bis e 348 ter c.p.c. IO in sostanza sempre a tale orientamento delle sezioni unite, con-
AS
3.2. - Tanto premesso, si rileva che il problema dell'esatta fermando che la sanzione conseguente al mancato rispetto
so
interpretazione dei contenuti minimi dell'atto di appello è degli art. 342 e 434 c.p.c. è quella dell'inammissibilità.
stato oggetto di più di una pronuncia di queste sezioni unite. Fu detto, ad esempio, che «il requisito della specificità dei
es
Già la sentenza 6 giugno 1987, n. 4991 (id., 1987, I, motivi di appello postula che alle argomentazioni della sen-
nc
3037), affermò che quell'atto, tanto nel rito ordinario quanto tenza impugnata vengano contrapposte quelle dell'appellan-
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nel rito del lavoro, introduce un procedimento d'impugna- te, finalizzate ad inficiare il fondamento logico-giuridico del-
co
zione nel quale i poteri cognitori del giudice, all'infuori del- le prime, non essendo le statuizioni di una sentenza scindibili
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le questioni rilevabili d'ufficio, sono circoscritti dal- dalle argomentazioni che le sorreggono», per cui è indispen-
LA
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l'iniziativa della parte istante, spettando ad essa di attivarsi sabile «che l'atto di appello contenga sempre tutte le argo-
per la riforma delle decisioni sfavorevoli contenute nella mentazioni volte a confutare le ragioni poste dal primo giu-
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c
sentenza di primo grado. Pertanto, l'onere di specificazione dice a fondamento della propria decisione» (sentenza 30 lu-
O sci
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dei motivi d'appello esige che la manifestazione volitiva glio 2001, n. 10401, id., Rep. 2001, voce Appello civile, n.
dell'appellante, indirizzata a ottenere la suddetta riforma, 70); con la conseguenza che la mancanza di specificità con-
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trovi un supporto argomentativo idoneo a contrastare la mo- duce all'inammissibilità dell'appello (sentenze 21 gennaio
tivazione in proposito della sentenza impugnata, con la con- 2004, n. 967, id., Rep. 2004, voce cit., n. 127).
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seguenza che i motivi stessi devono essere più o meno arti- Orientamento, questo, che è stato confermato da molte al-
colati a seconda della maggiore o minore specificità, nel ca- tre pronunce, le quali, con diversità di accenti, hanno posto
so concreto, di quella motivazione. La pronuncia, peraltro, in luce che l'appello è una revisio prioris instantiae e non un
aggiunse che l'inosservanza di tale onere determinava la novum iudicium, e che la necessità dell'indicazione, da parte
nullità dell'appello e non la sua inammissibilità, «che nes- dell'appellante, delle argomentazioni da contrapporre a quel-
suna norma prevede»; ed interpretò il richiamo all'art. 163 le contenute nella sentenza di primo grado serve proprio ad
c.p.c., contenuto nel testo dell'art. 342 c.p.c., allora vigente, incanalare entro precisi confini il compito del giudice del-
come possibilità che la costituzione del convenuto appellato l'impugnazione, consentendo di comprendere con certezza il
potesse sanare quella nullità, «con salvezza dei diritti ante- contenuto delle censure. Tutto questo, però, senza inutili
riormente acquisiti». formalismi e senza richiedere all'appellante il rispetto di par-
Le conclusioni raggiunte da tale pronuncia furono in so- ticolari forme sacramentali (v., tra le altre, le sentenze 31
stanza confermate da queste sezioni unite nella successiva maggio 2006, n. 12984, id., Rep. 2006, voce cit., n. 94; 18
sentenza 20 settembre 1993, n. 9628 (id., 1994, I, 3153). Es- aprile 2007, n. 9244, id., Rep. 2007, voce cit., n. 18; 17 di-
sa, dopo aver rilevato che l'appello non è un novum iudicium cembre 2010, n. 25588, id., Rep. 2010, voce cit., n. 57; 23
«con effetto devolutivo generale ed illimitato», ribadì la ne- ottobre 2014, n. 22502, id., Rep. 2014, voce cit., n. 64; 27
cessità che le ragioni su cui esso si fonda fossero esposte settembre 2016, n. 18932, id., Rep. 2016, voce cit., n. 80, e
«con sufficiente grado di specificità, da correlare peraltro 23 febbraio 2017, n. 4695, id., Le banche dati, archivio cit.;
con la motivazione della sentenza impugnata: il che, se da un tali principî hanno trovato conferma anche nelle sentenze di
lato consente di affermare che il grado di specificità dei mo- queste sezioni unite 25 novembre 2008, n. 28057, id., Rep.
tivi non può essere stabilito in via generale e assoluta, esige 2008, voce cit., n. 50, e 9 novembre 2011, n. 23299, id., Rep.
pur sempre che alle argomentazioni svolte nella sentenza 2011, voce cit., n. 60).
impugnata vengano contrapposte quelle dell'appellante, vol- 4. - La modifica normativa del 2012 e la giurisprudenza
te a incrinare il fondamento logico-giuridico delle prime». successiva. 4.1. - Con il d.l. n. 83 del 2012, come si è visto,
Si giunse, così, alla sentenza 29 gennaio 2000, n. 16/SU il legislatore è intervenuto riscrivendo il testo degli art. 342 e
(id., 2000, I, 1606), nella quale queste sezioni unite, compo- 434 codice di rito.
nendo ulteriori contrasti insorti in argomento, in qualche Il testo oggi vigente, applicabile agli atti di appello propo-
modo rivisitarono l'orientamento di cui alla precedente deci- sti successivamente alla data dell'11 settembre 2012, non
sione n. 4991 del 1987, cit., pervenendo alla conclusione per contiene più il riferimento all'esposizione sommaria dei fatti
cui la violazione dell'art. 342 c.p.c. «determina un vizio del- e dei motivi specifici di impugnazione presente nel testo pre-
l'atto da qualificare, in prima approssimazione, come invali- cedente, ma dispone che «la motivazione dell'appello deve
dità». Indi, classificata l'invalidità in termini di irregolarità, contenere, a pena di inammissibilità: 1) l'indicazione delle
ovvero di nullità, ovvero di inesistenza, la sentenza in esame parti del provvedimento che si intende appellare e delle mo-
rilevò che l'art. 164 c.p.c. non può trovare applicazione in difiche che vengono richieste alla ricostruzione del fatto
tema di appello. Mentre in primo grado la costituzione del compiuta dal giudice di primo grado; 2) l'indicazione delle
convenuto «sana i vizi dell'atto di citazione, perché consente circostanze da cui deriva la violazione della legge e della lo-
il raggiungimento dello scopo dell'atto», la costituzione del- ro rilevanza ai fini della decisione impugnata».
IL FORO ITALIANO — 2018.
983 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 984
L'ordinanza interlocutoria ha ricordato che l'interpreta- tenere un progetto alternativo di decisione, ha ribadito la
zione dei citati articoli non è stata costante nella giurispru- perdurante differenza tra l'appello e le impugnazioni a critica
denza di legittimità. vincolata, confermando che lo sforzo di razionalizzazione ri-
Mentre, infatti, alcune sentenze, pur richiedendo all'appel- chiesto alla parte rende oggi inammissibile l'appello conte-
lante di «individuare in modo chiaro ed esauriente il quan- nente solo una sommaria indicazione dei termini di fatto del-
tum appellatum», hanno escluso che il nuovo testo normativo la controversia e delle ragioni per le quali è richiesta la ri-
imponga alla parte di compiere le proprie deduzioni in una forma della sentenza. Detta pronuncia ha anche specificato
determinata forma, magari ricalcando la decisione impugnata che la riproposizione delle argomentazioni già svolte in pri-
ma con diverso contenuto, altre sentenze hanno richiesto mo grado non è di per sé indice di inammissibilità dell'ap-
all'appellante una specificità ben maggiore, rilevando che pello, purché sia articolata in modo da evidenziare gli errori
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l'impugnazione deve, per non essere inammissibile, offrire nella ricostruzione del fatto o nell'applicazione delle norme
to
una «ragionata e diversa soluzione della controversia rispetto che si imputano alla sentenza di primo grado.
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a quella adottata dal primo giudice». Altre pronunce hanno Unica pronuncia che potrebbe, peraltro solo a prima vista,
invece letto le suindicate disposizioni nel senso che la parte apparire dissonante rispetto agli orientamenti ora delineati è
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appellante deve affiancare alla parte volitiva dell'impugna- la sentenza 7 settembre 2016, n. 17712, della sezione lavoro
zione anche una parte argomentativa, «che confuti e contrasti (id., Rep. 2016, voce cit., n. 99). Essa, dopo aver rilevato che
on
le ragioni addotte dal primo giudice». il termine «motivazione dell'appello» usato dal legislatore «è
4.2. - Rilevano queste sezioni unite, innanzitutto, che la tipicamente proprio del provvedimento giudiziale», ha preci-
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giurisprudenza di legittimità che si è andata pronunciando sato che gli art. 342 e 434 cit. esigono oggi la proposizione
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sulle norme introdotte nel 2012 non ha creato, in effetti, al- di una nuova e diversa ricostruzione del fatto; vi devono es-
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cun contrasto interpretativo. sere, quindi, una «pars destruens della pronuncia oggetto di
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La prima sentenza sull'argomento è, a quanto consta, la n. reclamo» e «una par construens, volta ad offrire un progetto
AS
2143 del 5 febbraio 2015 della sezione lavoro (id., Rep. alternativo di risoluzione della controversia, attraverso una
so
2015, voce Lavoro e previdenza (controversie), n. 146). Essa diversa lettura del materiale di prova acquisito o acquisibile
ha evidenziato come la riscrittura della norma sul contenuto al giudizio». Di qui la conclusione, richiamata anche nel-
es
dell'atto di appello risponda ad un'esigenza di contenimento l'ordinanza interlocutoria, secondo cui l'atto di appello deve
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dei tempi processuali, ottenibile solo esigendo da parte del- offrire una «ragionata e diversa soluzione della controversia
l'appellante il rispetto «di precisi oneri formali che impon- rispetto a quella adottata dal primo giudice».
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gano e traducano uno sforzo di razionalizzazione delle ra- 5. - La risposta al quesito. 5.1. - Ritengono queste sezioni
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gioni dell'impugnazione». Detti oneri devono «consentire di unite che gli approdi interpretativi ai quali la giurisprudenza
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individuare agevolmente, sotto il profilo della latitudine de- della corte è già pervenuta all'indomani della riforma del
volutiva, il quantum appellatum e di circoscrivere quindi 2012 debbano essere oggi confermati, con le precisazioni che
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agli specifici capi della sentenza del tribunale, ma anche ai La modifica in questione, lungi dallo sconvolgere i tradi-
passaggi argomentativi che li sorreggono; sotto il profilo zionali connotati dell'atto di appello, ha in effetti recepito e
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qualitativo, le argomentazioni che vengono formulate devo- tradotto in legge ciò che la giurisprudenza di questa corte,
no proporre lo sviluppo di un percorso logico alternativo a condivisa da autorevole e maggioritaria dottrina, aveva af-
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quello adottato dal primo giudice e devono chiarire in che fermato già a partire dalla sentenza n. 16 del 2000 suindica-
senso tale sviluppo logico alternativo sia idoneo a determina- ta, e cioè che, ove l'atto di impugnazione non risponda ai
re le modifiche della statuizione censurata chieste dalla par- requisiti stabiliti, la conseguente sanzione è quella del-
te». Ha quindi aggiunto la sezione lavoro che la novella «ha, l'inammissibilità dell'appello. Ciò che il nuovo testo degli
sostanzialmente e ragionevolmente, recepito e formalizzato art. 342 e 434 cit. esige è che le questioni e i punti contestati
gli approdi cui era giunta la giurisprudenza più recente, ren- della sentenza impugnata siano chiaramente enucleati e con
dendone certa ed efficace la sanzione processuale». essi le relative doglianze; per cui, se il nodo critico è nella
Queste sezioni unite, con la successiva sentenza 27 mag- ricostruzione del fatto, esso deve essere indicato con la ne-
gio 2015, n. 10878 (id., Le banche dati, archivio cit.), pro- cessaria chiarezza, così come l'eventuale violazione di leg-
nunciata in relazione ad un ricorso per motivi di giurisdizio- ge. Ne consegue che, così come potrebbe anche non sussi-
ne, hanno avallato e confermato tale orientamento, ribadendo stere alcuna violazione di legge, se la questione è tutta in
che simile interpretazione è in linea con i risultati cui si era fatto, analogamente potrebbe porsi soltanto una questione di
giunti a proposito del testo previgente dell'art. 342 più volte corretta applicazione delle norme, magari per presunta erro-
citato. La nuova norma, pertanto, senza rigori di forma, esige nea sussunzione della fattispecie in un'ipotesi normativa di-
che «al giudice siano indicate, oltre ai punti e ai capi della versa; il tutto, naturalmente, sul presupposto ineludibile del-
decisione investiti dal gravame, anche le ragioni, correlate ed la rilevanza della prospettata questione ai fini di una diversa
alternative rispetto a quelle che sorreggono la pronuncia, in decisione della controversia.
base alle quali è chiesta la riforma, cosicché il quantum ap- Va quindi riaffermato, recuperando enunciazioni di questa
pellatum resti individuato in modo chiaro ed esauriente». corte relative al testo precedente la riforma del 2012, che
Ulteriori pronunce, più recenti, sono andate nella stessa di- nell'atto di appello deve affiancarsi alla parte volitiva una
rezione. parte argomentativa, che confuti e contrasti le ragioni addot-
Senza pretese di completezza, si possono richiamare l'or- te dal primo giudice. La maggiore o minore ampiezza e spe-
dinanza 5 maggio 2017, n. 10916 (ibid.), e la sentenza 16 cificità delle doglianze ivi contenute sarà, pertanto, diretta
maggio 2017, n. 11999 (ibid.), entrambe della terza sezione conseguenza della motivazione assunta dalla decisione di
civile. primo grado. Ove le argomentazioni della sentenza impugna-
L'ordinanza n. 10916 ha affermato che il novellato art. ta dimostrino che le tesi della parte non sono state in effetti
342 c.p.c. non esige dall'appellante né la redazione di un vagliate, l'atto di appello potrà anche consistere, con i dovuti
progetto alternativo di sentenza, né alcun «vacuo formali- adattamenti, in una ripresa delle linee difensive del primo
smo», né una trascrizione integrale o parziale della sentenza grado; mentre è logico che la puntualità del giudice di primo
impugnata. Esso richiede, invece, «la chiara ed inequivoca grado nel confutare determinate argomentazioni richiederà
indicazione delle censure» mosse alla pronuncia appellata, una più specifica e rigorosa formulazione dell'atto di appel-
sia in punto di ricostruzione del fatto che di valutazione giu- lo, che dimostri insomma di aver compreso quanto esposto
ridica, con precisazione degli argomenti che si intendono dal giudice di primo grado offrendo spunti per una decisione
contrapporre a quelli indicati dal primo giudice. diversa.
La sentenza n. 11999, oltre ad escludere che l'atto di ap- L'individuazione di un «percorso logico alternativo a
pello debba essere strutturato come una sentenza ovvero con- quello del primo giudice», però, non dovrà necessariamente
IL FORO ITALIANO — 2018.
985 PARTE PRIMA 986
tradursi in un «progetto alternativo di sentenza»; il richiamo, hanno già affermato nella sentenza 22 maggio 2012, n. 8077
contenuto nei citati art. 342 e 434, alla motivazione dell'atto (id., 2013, I, 1626), infatti, quando col ricorso per cassazione
di appello non implica che il legislatore abbia inteso porre a venga denunciato un vizio che comporti la nullità del proce-
carico delle parti un onere paragonabile a quello del giudice dimento o della sentenza impugnata, sostanziandosi nel
nella stesura della motivazione di un provvedimento deciso- compimento di un'attività deviante rispetto ad un modello
rio. Quello che viene richiesto — in nome del criterio della legale rigorosamente prescritto dal legislatore — come av-
razionalizzazione del processo civile, che è in funzione del viene nel caso odierno, relativo alla regolarità formale del-
rispetto del principio costituzionale della ragionevole durata l'atto di appello rispetto al suo modello legale —, il giudice
— è che la parte appellante ponga il giudice superiore in di legittimità non deve limitare la propria cognizione all'e-
condizione di comprendere con chiarezza qual è il contenuto same della sufficienza e logicità della motivazione con cui il
a
della censura proposta, dimostrando di aver compreso le ra- giudice di merito ha vagliato la questione, ma è investito del
to
gioni del primo giudice e indicando il perché queste siano potere di esaminare direttamente gli atti ed i documenti sui
quali il ricorso si fonda, purché la censura sia stata proposta
en
censurabili. Tutto ciò, inoltre, senza che all'appellante sia ri-
chiesto il rispetto di particolari forme sacramentali o comun- dal ricorrente in conformità alle regole fissate al riguardo dal
am
que vincolate. codice di rito.
Ritengono queste sezioni unite, trattandosi della risoluzio- 6.2. - Ciò premesso, ritiene la corte che il ricorso sia fon-
on
ne di una questione di massima di particolare importanza che dato.
riveste una portata di sistema, di dover ribadire che la rifor- Dalla lettura dell'atto di appello e dal confronto tra questo
O
M abb
ma del 2012 non ha trasformato, come alcuni hanno ipotizza- e la sentenza impugnata emerge, infatti, che l'esito di inam-
M
to, l'appello in un mezzo di impugnazione a critica vincolata. missibilità al quale è pervenuta la Corte d'appello di Torino
SI
L'appello è rimasto una revisio prioris instantiae; e i giudici è censurabile da molti punti di vista.
IO in
di secondo grado sono chiamati in tale sede ad esercitare tutti Si osserva, innanzitutto, che l'atto di appello contiene tre
AS
i poteri tipici di un giudizio di merito, se del caso svolgendo motivi (il terzo è erroneamente rubricato come quarto); ognu-
so
la necessaria attività istruttoria, senza trasformare l'appello no di essi, dopo aver illustrato la censura, si conclude con un
in una sorta di anticipato ricorso per cassazione. La diversità espresso richiamo all'art. 342 c.p.c., indicando di volta in vol-
es
tra il giudizio di appello e quello di legittimità va fermamen- ta quale sia l'obiettivo della censura. Il primo motivo contesta
nc
te ribadita proprio alla luce della portata complessiva della la presunta vessatorietà delle clausole n. 5 V e n. 14 V rico-
riforma legislativa del 2012, la quale, come ha osservato
D
l'ordinanza interlocutoria, mentre ha introdotto un particola- la vicenda e cioè il problema dell'efficacia del pagamento che
U
re filtro che può condurre all'inammissibilità dell'appello a Unicredit ha compiuto a seguito di concessione della provvi-
LA
IO olo
determinate condizioni (art. 348 bis e 348 ter c.p.c.), ha nel soria esecuzione del decreto ingiuntivo emesso in favore della
contempo ristretto le maglie dell'accesso al ricorso per cas- società costruttrice dell'imbarcazione oggetto di leasing, nel
C
c
sazione per vizio di motivazione; il che impone di seguire diverso giudizio intrapreso davanti al Tribunale di Forlì (que-
O sci
inammissibilità, bensì quello di spingere verso la decisione il punto del necessario consenso dell'utilizzatore Miccoli al
nel merito delle questioni poste. pagamento); il terzo motivo censura l'errata applicazione del-
R
D'altra parte, come ha giustamente posto in luce l'ordi- l'art. 1460 c.c., criticando la sentenza del tribunale là dove ha
nanza n. 10916 del 2017, cit., è una regola generale quella affermato che il Miccoli poteva rifiutare la consegna pur in
per cui le norme processuali devono essere interpretate in presenza di difformità di scarso valore economico (circa
modo da favorire, per quanto possibile, che si pervenga ad 4.000 euro per un imbarcazione il cui valore è stato accertato
una decisione di merito, mentre gli esiti abortivi del processo intorno ai 600.000 euro), e ciò perché si tratta di un bene di
costituiscono un'ipotesi residuale. Né deve dimenticarsi, lusso; e questo motivo, mentre sostiene che il pagamento del
come queste sezioni unite hanno già ribadito nella sentenza prezzo da parte di Unicredit sarebbe equivalente alla presa in
n. 10878 del 2015, cit., che la Corte europea dei diritti del- consegna del bene da parte dell'utilizzatore, lamenta anche
l'uomo ha chiarito in più occasioni che le limitazioni all'ac- che non potrebbe nella specie trattarsi di consegna di aliud
cesso ad un giudice sono consentite solo in quanto espressa- pro alio.
mente previste dalla legge ed in presenza di un rapporto di Nelle ultime due pagine dell'appello, infine, l'appellante
proporzionalità tra i mezzi impiegati e lo scopo perseguito Unicredit Leasing s.p.a. fa un riassunto delle censure e le
(v., tra le altre, Corte eur. diritti dell'uomo 24 febbraio 2009, sintetizza chiedendo alla corte d'appello di considerare quat-
Cgil e Cofferati c. Italia, id., Rep. 2009, voce Diritti politici tro questioni ai fini della modifica della decisione di primo
e civili, n. 128). grado.
5.2. - Deve essere, pertanto, enunciato il seguente princi- Appare evidente a queste sezioni unite, dunque, che l'atto
pio di diritto: di appello era pienamente rispettoso della previsione dell'art.
«Gli art. 342 e 434 c.p.c., nel testo formulato dal d.l. 22 342 c.p.c., e che pertanto il ricorso deve essere accolto.
giugno 2012 n. 83, convertito, con modificazioni, nella l. 7 7. - Conclusione. Il ricorso, pertanto, è accolto e la senten-
agosto 2012 n. 134, vanno interpretati nel senso che l'impu- za impugnata è cassata. Il giudizio è rinviato alla Corte d'ap-
gnazione deve contenere una chiara individuazione delle pello di Torino, in diversa composizione personale, la quale
questioni e dei punti contestati della sentenza impugnata e, deciderà il merito dell'appello erroneamente dichiarato
con essi, delle relative doglianze, affiancando alla parte voli- inammissibile, attenendosi al principio di diritto enunciato al
tiva una parte argomentativa che confuti e contrasti le ragio- punto 5.2.
ni addotte dal primo giudice. Resta tuttavia escluso, in con-
————————
siderazione della permanente natura di revisio prioris instan-
tiae del giudizio di appello, il quale mantiene la sua diversità (1) Le sezioni unite della Corte di cassazione dirimono il
rispetto alle impugnazioni a critica vincolata, che l'atto di contrasto giurisprudenziale sulla formulazione dell'art. 342
appello debba rivestire particolari forme sacramentali o che c.p.c., introdotta dall'art. 83 d.l. 83/12, convertito, con modifi-
debba contenere la redazione di un progetto alternativo di cazioni, nella l. 134/12, ridimensionandone sensibilmente la
decisione da contrapporre a quella di primo grado». portata innovativa che, in un primo momento, era stata teorizza-
6. - L'esame del ricorso. 6.1. - Così ricostruiti i termini ta dalla giurisprudenza, principalmente di merito, in senso re-
giuridici del problema, occorre procedere all'esame del- strittivo e formalistico.
l'unico complesso motivo di ricorso, tenendo presente che in Per una prima analisi della sentenza in rassegna, v. M. RUS-
simili casi la Corte di cassazione è anche giudice del fatto, SO, Specificità dei motivi d'appello ex art. 342 c.p.c.: il punto
inteso come fatto processuale. Come queste sezioni unite dopo sez. un. 27199/2017, in <www.eclegali.it>; M. SUMMA,
IL FORO ITALIANO — 2018.
987 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 988
La riforma del 2012 non ha trasformato l'appello in un mezzo tembre 2015, n. 18307, id., 2016, I, 175; 11 marzo 2014, n.
di impugnazione a critica vincolata, in <www.dirittoegiustizia. 5562, id., Rep. 2014, voce cit., n. 70;
it>; F. GODIO, Le sezioni unite confermano: l'appello «specifi- b) in merito, invece, al periodo post riforma del 2012, la
co» non richiede all'appellante alcuna sorta di «progetto alter- pronuncia in rassegna richiama espressamente Cass. 5 febbraio
nativo di decisione», in Corriere giur., 2018, 70 ss. 2015, n. 2143, id., Rep. 2015, voce Lavoro e previdenza (con-
La pronuncia trae origine dall'ordinanza interlocutoria 5 troversie), n. 146, nonché Riv. it. dir. lav., 2015, II, 503, con
aprile 2017, n. 8845, emessa dalla terza sezione civile della nota di S. IZZO, Forma e contenuto dell'atto di appello del rito
Suprema corte (Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione del lavoro secondo la (primissima) giurisprudenza di legittimi-
civile, nonché Corriere giur., 2017, 1133, con note di C. CON- tà; sez. un. 27 maggio 2015, n. 10878, Foro it., Le banche dati,
SOLO, L'art. 342 c.p.c. e la irrilevanza della compiuta artico- archivio cit.; 5 maggio 2017, n. 10916, ibid.; 16 maggio 2017,
a
lazione - persuasività della soluzione eventualmente proposta n. 11999, ibid. Cui adde Cass. 14 settembre 2017, n. 21336,
in positivo dall'appellante in vista dell'ammissibilità (e pure ibid.; 22 febbraio 2017, n. 4541, ibid.; 1° febbraio 2017, n.
to
della fondatezza) dell'appello, e di A. CARRATO, Alle sezioni 2637, ibid.; 20 maggio 2015, n. 10386, id., Rep. 2015, voce
en
unite la questione sul grado di specificità dei motivi di appel- cit., n. 145; 20 marzo 2013, n. 6978, Rep. 2013, voce Appello
lo), la quale ha rimesso al vaglio delle sezioni unite due que- civile, n. 87.
am
stioni di massima di particolare importanza: 1) quella sulla Più complesso, invece, è il quadro giurisprudenziale delle
improcedibilità ex art. 369 c.p.c. del ricorso per cassazione nel pronunce di merito. In senso conforme alla sentenza in parola,
on
caso in cui la copia notificata della sentenza impugnata sia v. Trib. Monza 1° settembre 2016, inedita; App. Venezia 12 lu-
prodotta da una parte diversa dal ricorrente (questione che, pe- glio 2016, inedita; App. Reggio Calabria 16 giugno 2016,
O
M abb
rò, è stata risolta medio tempore in senso positivo dalle sezioni <www.ilprocessocivile.it>; Trib. Pisa 30 maggio 2016, Foro it.,
M
unite, con sent. 2 maggio 2017, n. 10648, richiamata dalla Rep. 2016, voce cit., n. 25; App. Milano 22 marzo 2016, inedi-
pronuncia in rassegna, Foro it., 2017, I, 2400, con nota di O. ta; App. Lecce 14 gennaio 2016, ibid., n. 92; Trib. Palermo 17
SI
IO in
DESIATO); 2) quella sull'ambito della nozione di specificità luglio 2015, id., Rep. 2015, voce cit., n. 76; Trib. Taranto 6 giu-
AS
dei motivi di appello, prevista a pena di inammissibilità dal gno 2013, <www.lanuovaproceduracivile.com>; App. Genova 9
so
nuovo art. 342 c.p.c. aprile 2013, Foro it., Rep. 2014, voce cit, n. 78.
In ordine alla seconda questione, le sezioni unite ripercorrono Nel senso, invece, che l'atto di appello deve contenere un
es
le riforme legislative, gli approdi giurisprudenziali della corte di progetto alternativo di decisione, v. Trib. Bari-Modugno 10
legittimità e il dibattito dottrinale, precedenti la novella del marzo 2016, id., Rep. 2016, voce cit., n. 93; Trib. Bari 11 feb-
nc
2012, soffermandosi sulla trasformazione dell'appello da novum braio 2016, ibid., n. 94; Trib. Verona 28 maggio 2013,
D
iudicium a revisio prioris instantiae, ossia da rimedio introdut- <www.ilcaso.it>; App. Salerno 1° febbraio 2013, Foro it., Rep.
co
tivo di un nuovo giudizio sul rapporto controverso a mezzo di 2013, voce Lavoro e previdenza (controversie), n. 184; App.
Roma 29 gennaio 2013, id., 2013, I, 969, con nota di G. CO-
LA
Sull'individuazione del contenuto minimo dell'atto di appello citate pronunce — cfr. G. MONTELEONE, Il processo civile in
e sulle conseguenze del mancato rispetto dell'art. 342 c.p.c. il mano al governo dei tecnici, in <www.judicium.it>; G. VERDE,
Fa
provvedimento distingue i periodi ante e post riforma del 2012, Diritto di difesa e nuova disciplina delle impugnazioni, ibid.; G.
passando in rassegna le sentenze di legittimità pronunciate sul- COSTANTINO, Le riforme dell'appello civile e l'introduzione del
R
l'argomento, vuoi dalle sezioni unite vuoi da quelle semplici: «filtro», in <www.treccani.it>; ID., La riforma dell'appello, in
a) quanto al primo periodo, la sentenza evoca Cass., sez. un., Giusto processo civ., 2013, 21 ss.; G. BALENA, Le novità relati-
6 giugno 1987, n. 4991, id., 1987, I, 3037, con nota di G. BALE- ve all'appello nel d.l. 83/12, ibid., 335 ss.; R. CAPONI, La rifor-
NA, nonché Giur. it., 1988, I, 1, 1819, con nota di G. MONTE- ma dell'appello civile, in Foro it., 2012, V, 292 ss.; ID., La ri-
LEONE, La funzione dei motivi ed i limiti dell'effetto devolutivo forma dei mezzi di impugnazione, in Riv. trim. dir. e proc. civ.,
nell'appello civile secondo le sezioni unite della Corte di cassa- 2012, 1153 ss.; C. CONSOLO, Nuovi ed indesiderabili esercizi
zione, per la quale l'inosservanza dell'obbligo di specificazione normativi sul processo civile: le impugnazioni a rischio di
dei motivi d'appello, da ragguagliare alla maggiore o minore «svaporamento», in Corriere giur., 2012, 1133 ss.; G. SCAR-
specificità della motivazione, comporta la nullità dell'atto intro- SELLI, Il nuovo contenuto dell'atto di appello ex art. 342 e 434
duttivo; 20 settembre 1993, n. 9628, Foro it., 1994, I, 3153, con c.p.c., ovvero della pretesa che gli avvocati scrivano progetti di
nota di G. BALENA; 29 gennaio 2000, n. 16/SU, id., 2000, I, sentenza, in Giusto processo civ., 2013, 481 ss.; ID., Sull'inco-
1606, con note di G. BALENA, Nuova pronuncia delle sezioni stituzionalità del nuovo art. 342 c.p.c., in <www.judicium.it>;
unite sulla specificità dei motivi di appello: punti fermi e dubbi G. IMPAGNATIELLO, Pessime nuove in tema di appello e ricorso
residui, e di C.M. BARONE, Omessa specificazione dei motivi e in Cassazione, in Giusto processo civ., 2012, 735 ss.; R. POLI, Il
inammissibilità dell'appello: intervento chiarificatore delle se- nuovo giudizio di appello, in Riv. dir. proc., 2013, 120 ss.; M.
zioni unite, la quale, in senso opposto, ha affermato che la nulli- FABIANI, Oggetto e contenuto dell'appello civile, in Foro it.,
tà dell'appello per violazione dell'art. 342 c.p.c., non sanabile 2012, V, 282 ss.; A. TEDOLDI, I motivi specifici e le nuove prove
con la costituzione dell'appellato per inapplicabilità dell'art. in appello dopo la novella «iconoclastica» del 2012, in Riv. dir.
164 c.p.c. al giudizio di impugnazione (nello stesso senso, v. proc., 2013, 145 ss.; P. SANDULLI, I nuovi requisiti per la pro-
Cass. 18 febbraio 2015, n. 3223, id., Rep. 2015, voce Appello posizione dell'appello nel rito del lavoro, in Corriere merito,
civile, n. 129), comporta l'inammissibilità rilevabile d'ufficio 2013, 840; M.P. GASPERINI, La formulazione dei motivi di ap-
dell'atto introduttivo, e ha altresì sancito che alla parte volitiva pello nei nuovi art. 342 e 434 c.p.c., in Riv. dir. proc., 2014,
se ne deve affiancare una argomentativa tesa a incrinare il fon- 914; nonché M. BRUNIALTI, Il nuovo atto di appello, in Giust.
damento logico-giuridico della motivazione della gravata sen- civ., 2013, II, 179 ss. [M. BRUNIALTI]
tenza. Principio al quale hanno aderito Cass. 30 luglio 2001, n.
10401, id., Rep. 2001, voce cit., n. 70; 21 gennaio 2004, n. 967,
id., Rep. 2004, voce cit., n. 127; 31 maggio 2006, n. 12984, id., * * *
Rep. 2006, voce cit., n. 94, che ha sancito la regola del-
l'insussistenza dell'onere di forme sacramentali e formalismi I rassicuranti chiarimenti delle sezioni unite sul contenuto
nella redazione dell'appello; come ribadito da Cass. 18 aprile dell'atto di appello.
2007, n. 9244, id., Rep. 2007, voce cit., n. 18; sez. un. 25 no-
vembre 2008, n. 28057, id., Rep. 2008, voce cit., n. 50; 17 di- Mi sembra lecito affermare che la modifica degli art. 342 e
cembre 2010, n. 25588, id., Rep. 2010, voce cit., n. 57; sez. un. 434 c.p.c., inserita in sede di conversione del d. l. 83/12, rappre-
9 novembre 2011, n. 23299, id., Rep. 2011, voce cit., n. 60; 23 senta un fulgido esempio del pressappochismo e della superfi-
ottobre 2014, n. 22502, id., Rep. 2014, voce cit., n. 64; 27 set- cialità che hanno contraddistinto non pochi interventi del legis-
tembre 2016, n. 18932, id., Rep. 2016, voce cit., n. 80; 23 feb- latore processuale negli ultimi lustri.
braio 2017, n. 4695, id., Le banche dati, archivio cit., tutte ri- È ben noto infatti — e la sentenza in epigrafe ne dà conto
chiamate dalla sentenza in epigrafe, alle quali adde Cass. 18 set- ampiamente — che la dottrina e (ancor più) la giurisprudenza,
IL FORO ITALIANO — 2018.
989 PARTE PRIMA 990
argomentando dalla prescrizione concernente i «motivi specifi- ciente che la rilevanza causale dell'error in iure emerga co-
ci dell'impugnazione» contenuta nel testo originario degli art. munque dal contenuto dell'impugnazione.
342 e 434, erano pervenute da tempo a risultati pienamente Quel che stupisce, semmai, è che, laddove si esaminino gli
consolidati circa la necessità che l'atto di appello contenesse odierni art. 342 e 434 senza pregiudizi, non vi si trova traccia
delle critiche puntuali all'operato del giudice a quo — concre- alcuna di quel che la sentenza in epigrafe definisce come la
tamente commisurate all'ampiezza della motivazione del prov- «parte argomentativa» dell'impugnazione, «che confuti e con-
vedimento impugnato — deducendone, conseguentemente, che trasti le ragioni addotte dal primo giudice». Ciò è particolarmen-
la cognizione del giudice d'appello, in virtù del principio di te evidente per quel che attiene alle censure in fatto, poiché,
corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato (art. 112 c.p.c.), stando alla lettera delle disposizioni in esame, l'appellante po-
rimaneva circoscritta in modo tendenzialmente definitivo ed trebbe limitarsi ad indicare apoditticamente le «modifiche che
a
esclusivo alle questioni investite da tali «specifiche» censure, vengono richieste alla ricostruzione del fatto compiuta dal giu-
to
oltre che a quelle eventualmente «riproposte» dall'appellato ai dice di primo grado», ossia la ricostruzione dei fatti a suo avvi-
sensi dell'art. 346. so corretta, senza peritarsi di precisare da cosa derivi l'errore
en
Così stando le cose, un legislatore particolarmente zelante imputato al giudice di primo grado (ad es. da una valutazione
avrebbe potuto tutt’al più premurarsi di chiarire le conseguenze non corretta del materiale probatorio, oppure dalla mancata
am
derivanti dal mancato assolvimento dell'onere di specificazione ammissione di taluni mezzi di prova ritualmente richiesti), at-
dei motivi di appello, per risolvere l'alternativa tra la nullità traverso delle critiche potenzialmente idonee a contrastare l'iter
on
dell'atto di appello, assimilabile ad una carenza della causa pe- argomentativo posto a fondamento della decisione impugnata.
O
tendi e dunque sanabile ex nunc, e l'inammissibilità dell'impu- Ma anche in relazione agli errores in iure non è certo facile de-
M abb
gnazione (1). Ed invece ha preferito riscrivere completamente sumere dal riferimento testuale all'«indicazione delle circostan-
M
il 1° comma delle suddette disposizioni, sostituendo il riferi- ze da cui deriva la violazione della legge» la necessità di una
SI
mento ai «motivi specifici» con alcune prescrizioni (ispirate al specifica critica della motivazione adottata dal giudice a quo.
IO in
§ 522 della ZPO tedesca) che verosimilmente, almeno nelle in-
AS
Così stando le cose, in una situazione di normalità non vi sa-
tenzioni dei conditores, avrebbero dovuto risultare maggior- rebbe stato motivo di preoccuparsi troppo e, dovendosi per al-
so
mente esplicite e dettagliate, e dunque richiedendo, a pena di tro verso escludere che l'intenzione del legislatore fosse quella
es
inammissibilità: a) «l'indicazione delle parti del provvedimen- di rinnegare il solido orientamento poc’anzi ricordato per ciò
to che si intende appellare e delle modifiche che vengono ri- che riguarda la funzione e la rilevanza dei motivi di appello, si
nc
chieste alla ricostruzione del fatto compiuta dal giudice di pri- sarebbe potuto ragionevolmente auspicare che la giurispruden-
D
mo grado»; b) «l'indicazione delle circostanze da cui deriva la za si limitasse a ribadire, nella sostanza, le conclusioni e i prin-
co
denziare all'indomani della riforma (2), non si trattava certa- coltà in cui versavano (e versano tuttora) molte delle nostre
mente di elementi nuovi ed inediti, poiché, sulla scorta dei ri- corti d'appello, e memori, nel contempo, del nefasto precedente
C
c
sultati acquisiti in relazione alla normativa previgente, nessuno rappresentato, per il ricorso per cassazione, dal quesito di dirit-
O sci
LO
avrebbe potuto dubitare che l'appellante (principale o inciden- to prescritto dal previgente art. 366 bis c.p.c., era a tutti ben
tale) fosse tenuto ad indicare le «parti» della sentenza effetti- chiaro il rischio di interpretazioni ultraformalistiche e strumen-
Fa
vamente impugnate (3) e che, laddove avesse censurato la solu- tali, che utilizzassero le infelici prescrizioni inserite negli art.
zione di una determinata questione di fatto o di diritto, dovesse 342 e 434 con finalità meramente deflative. Tale rischio si è
R
chiarire quale diversa soluzione auspicasse dal giudice ad puntualmente concretizzato nella tesi secondo cui per un verso
quem. Quanto alla necessità, poi, che l'appellante evidenzi il la riforma del 2012 avrebbe inteso estendere all'atto introdutti-
nesso causale tra il denunciato error in iure e la decisione im- vo del giudizio di secondo grado, seppure in una versione atte-
pugnata [dovendosi in tal senso intendere l'espressione, tut- nuata, il famigerato principio di autosufficienza inventato dalla
t’altro che limpida, riportata sub b)], è altrettanto certo — ma giurisprudenza della Cassazione per il giudizio di legittimità, e
lo era già prima della modifica degli art. 342 e 434 — che la per altro verso l'appellante, per non incorrere nella sanzione
violazione di legge ascritta al giudice a quo debba aver avuto dell'inammissibilità prevista dagli attuali art. 342 e 434, sareb-
una concreta incidenza sul decisum e che, conseguentemente, la be oggi addirittura tenuto a redigere l'appello come «un proget-
correzione dei vizi denunciati dall'appellante debba essere to alternativo di sentenza», sì da consentire al giudice ad quem,
astrattamente idonea a sorreggere l'invocata riforma del prov- in caso di accoglimento dell'impugnazione, un agevole «inter-
vedimento; ciò che implica, tra l'altro, che, laddove que- vento di ‘ritaglio’ delle parti di sentenza di cui s’imponga l'e-
st'ultimo sia fondato su una pluralità di autonome rationes de- mendamento, con conseguente innesto — che appare quasi au-
cidendi, le censure debbano investirle tutte, pena l'inammissi- tomatico, giusta l'impostazione dell'atto di appello — delle
bilità dell'impugnazione per difetto d'interesse. È difficile so- parti modificate, con operazione di correzione quasi chirurgica
stenere, peraltro, che tutto ciò debba tradursi in uno specifico del testo della sentenza di primo grado» (4).
elemento formale dell'atto d'appello e che non sia invece suffi- Per quel che è dato intuire dalle pronunce edite, la giurispru-
————————
denza maggioritaria, e particolarmente quella di legittimità, è
rimasta sulle posizioni tradizionali, negando che la novellazione
(1) Cfr. G. BALENA, Nuova pronuncia delle sezioni unite sulla spe- degli art. 342 e 434 abbia sostanzialmente aggravato gli oneri
cificità dei motivi di appello: punti fermi e dubbi residui (nota a Cass. dell'appellante. E l'impressione che se ne trae, semmai, è che il
29 gennaio 2000, n. 16/SU), in Foro it., 2000, I, 1607. dibattito suscitato dalla riforma abbia favorito una maggior con-
(2) Ne Le novità relative all'appello nel d.l. 83/12 (relazione presen-
tata all'incontro di studio su «Le novità in materia di impugnazioni», sapevolezza, da parte degli stessi avvocati, del ruolo essenziale
svoltosi a Firenze il 12 aprile 2013 per iniziativa dell'associazione ita- che compete (oggi come ieri) alla parte motiva dell'appello. La
liana fra gli studiosi del processo civile e del dipartimento di scienze tesi più rigorosa — o, se si preferisce, più creativa e fantasiosa,
giuridiche dell'università di Firenze), in Giusto processo civ., 2013, alla luce di una piana lettura delle disposizioni più volte citate
335 ss., spec. 364 ss. — ha trovato tuttavia un certo seguito presso alcune corti d'ap-
(3) Da intendere, a mio avviso, nello stesso senso in cui il termine
«parti» è adoperato nell'art. 329 c.p.c., ossia con riferimento alle statui- pello, riecheggiando anche nella motivazione di una sentenza
zioni (o capi) della sentenza di primo grado suscettibili di passare auto- della sezione lavoro della Suprema corte (5) e giustificando in
nomamente in giudicato. tal modo la rimessione della questione alle sezioni unite.
È il caso di sottolineare, peraltro, che le considerazioni che mi accin-
go ad esporre nel testo — quanto all'inadeguatezza della nuova formula- ————————
zione degli art. 342 e 434 — resterebbero pienamente valide quand'an-
che si accedesse alla tesi secondo cui le «parti del provvedimento che si (4) Così, in particolare, App. Salerno 1° febbraio 2013, Foro it.,
intende appellare» sarebbero anche tutte le questioni, di fatto o di diritto, Rep. 2013, voce Lavoro e previdenza (controversie), n. 184, e Giusto
risolte dalla decisione impugnata, per cui l'appellante invochi dal giudi- processo civ., 2013, 481, con nota critica di G. SCARSELLI.
ce ad quem una diversa soluzione (tesi sostenuta in dottrina, in particola- (5) Cass. 7 settembre 2016, n. 17712, Foro it., Rep. 2016, voce La-
re, da M. FABIANI, Oggetto e contenuto dell'appello civile, in Foro it., voro e previdenza (controversie), n. 99.
2012, V, 282 ss., spec. 284, e da R. POLI, Il nuovo giudizio di appello, in Dalla lettura di tale decisione, peraltro, si evince che nella specie
Riv. dir. proc., 2013, 120 ss., spec. 126 s.). l'appellante, «pur posta di fronte ad una ricostruzione fattuale che leg-
Queste ultime, con la decisione in epigrafe, hanno dunque riba- CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza
dito che la riforma ha «recepito e tradotto in legge (...) che, ove 31 ottobre 2017, n. 25823; Pres. CHIARINI, Rel. FRASCA,
l'atto di impugnazione non risponda ai requisiti stabiliti, la conse- P.M. CARDINO (concl. conf.); Altamura (Avv. QUATELA)
guente sanzione è quella dell'inammissibilità dell'appello», ma c. Zaza e altri. Conferma App. Bari 16 dicembre 2013.
che, nella sostanza, nulla è cambiato rispetto al passato, giacché
ciò che conta, prescindendo dal «rispetto di particolari forme sa- Ingiunzione (procedimento per) — Decreto — Successiva
cramentali o comunque vincolate», è che l'appellante «ponga il morte del ricorrente — Ultrattività del mandato (Cod.
giudice superiore in condizione di comprendere con chiarezza civ., art. 1722; y cod. proc. civ., art. 299, 300, 643, 645).
qual è il contenuto della censura proposta, dimostrando di aver
compreso le ragioni del primo giudice e indicando il perché que- Nel procedimento per ingiunzione, qualora, dopo l'emissione
del decreto, si verifichi il decesso della parte creditrice, il
a
ste siano censurabili». Con l'ulteriore precisazione che la «speci-
difensore, in forza dell'ultrattività del mandato conferito-
to
ficità» delle censure dev’essere pur sempre commisurata — come
ho già ricordato — all'ampiezza e alla specificità della motiva- gli con il ricorso monitorio, conserva non solo il potere di
en
zione adottata dal giudice a quo; sicché, qualora quest'ultimo ab- procedere alla notificazione del decreto, ma anche quello
bia semplicemente omesso di prendere in considerazione talune di costituirsi nel giudizio di opposizione, restando in ogni
am
prospettazioni della parte soccombente, l'atto di appello potrebbe caso a lui riservata la scelta se dichiarare l'evento a fini
anche consistere, «con i dovuti adattamenti, in una ripresa delle interruttivi del processo. (1)
on
linee difensive del primo grado».
O
Se ne può pertanto dedurre che l'atto di appello deve tuttora
M abb
contenere i motivi specifici dell'impugnazione cui faceva rife- Rilevato che: 1. - Giuseppe Altamura ha proposto ricorso
M
rimento il testo previgente degli art. 342 e 434. Il che per un per cassazione avverso la sentenza della Corte d'appello di
SI
verso mi sembra pienamente compatibile con l'odierna lettera di Bari del 16 dicembre 2013, con la quale è stato rigettato
IO in
tali disposizioni, per cui «la motivazione dell'appello deve con- l'appello da lui proposto avverso la sentenza resa in primo
AS
tenere» gli elementi prescritti dai nn. 1 e 2 — che prescindono grado dal Tribunale di Trani, sezione distaccata di Molfetta,
so
contestuale richiamo alle «indicazioni prescritte dall'art. 163», ottenuto nei suoi confronti da Maria Picca il 28 novembre
tenuto conto che i motivi attengono pur sempre alla causa pe-
D
gali e spese.
IO olo
Quel che più conta, comunque, è che questo opportuno inter- Gennaro Davoli e da Giuseppe Davoli, e che la creditrice as-
sumeva soddisfatto per il residuo dai Davoli. Il decreto veni-
Fa
1.3. - Con la sentenza qui impugnata la corte d'appello ha nuto la corte d'appello evocando le disposizioni di cui agli
disatteso l'eccezione di improcedibilità dell'appello, solleva- art. 299 ss. c.p.c.
ta dai Davoli sull'assunto del preteso passaggio in giudicato 1.2. - Nel punto 2 si argomenta un secondo error in pro-
della sentenza nei confronti della Picca, assumendo che, in cedendo, prospettandosi la tesi della inesistenza della costi-
ragione della mancata dichiarazione in primo grado, da parte tuzione in giudizio di Maria Picca, in particolare sotto il pro-
del suo difensore, del decesso della medesima, l'essere stati filo della inesistenza di una procura ai fini del giudizio di
convenuti in giudizio i medesimi in proprio e quali eredi del- opposizione in favore del difensore che aveva ottenuto l'e-
la Picca, con la notifica dell'atto di impugnazione al procura- missione del decreto e la nullità di tutte le domande svolte da
tore domiciliatario in primo grado della Picca, nonché perso- quel difensore nell'interesse della Picca Maria nei confronti
nalmente, in relazione alla loro qualità di eredi dei Davoli, del ricorrente. Ciò, per errata applicazione degli art. 299 e
a
aveva avuto piena idoneità ad instaurare il giudizio d'appello 300 c.p.c.
to
nei confronti dei soggetti legittimati. Si sostiene ancora che, «a tutto voler concedere», cioè
en
La corte territoriale ha poi disatteso l'appello dell'Altamu- supponendo — al contrario di quanto sostenuto nel punto 1
ra quanto alla dichiarata inammissibilità della chiamata in — l'efficacia del decreto ingiuntivo e la validità della sua
am
causa dei Davoli. notifica, una volta intervenuta la notificazione della citazione
Ha, quindi, ritenuto che il difensore della Picca, nonostan- in opposizione presso il procuratore della Picca, come — si
on
te il suo decesso, fosse legittimato a notificare il decreto in- concede — era stato ritenuto correttamente dalla Corte d'ap-
giuntivo, non avendo dichiarato all'atto della notificazione pello di Bari, evocando Cass. n. 17205 del 2011, cit., il di-
O
M abb
l'avvenuto decesso, e ne ha poi inferito che l'atto di opposi- fensore della Picca non si sarebbe potuto costituire in giudi-
M
zione a decreto ingiuntivo era stato correttamente notificato zio per essa, in quanto il mandato si era estinto a seguito del
SI
alla Picca, ancorché deceduta, nel domicilio eletto presso il decesso avvenuto prima della notifica del decreto. Si asseri-
IO in
suo difensore, non avendo l'ingiunto avuto notizia del- sce che nel giudizio di opposizione avrebbero dovuto costi-
AS
l'evento (in proposito richiamando Cass. n. 17205 del 2011, tuirsi in giudizio gli eredi della Picca, ed invece non solo ciò
so
Foro it., Rep. 2011, voce Ingiunzione (procedimento per), n. non sarebbe accaduto, ma gli stessi — chiamati in causa in
68), e ha ancora osservato che, «quando agli effetti del- proprio per la manleva — si erano ben guardati dal dichiara-
es
l'evento interruttivo non dichiarato antecedente alla costitu- re l'evento interruttivo in primo grado. Nemmeno in appello
nc
zione della parte, l'interruzione ex art. 299 c.p.c. [doveva] ri- essi avrebbero sostenuto l'ultrattività del mandato rilasciato
tenersi superata in forza della costituzione nel giudizio dei dalla defunta madre in favore dell'originario difensore, chie-
D
co
Davoli, unici eredi della Picca», come emergeva dal certifi- dendo la declaratoria del passaggio in giudicato della senten-
U
cato relativo allo stato di famiglia. za, emessa dal Tribunale di Trani, sezione distaccata di Mol-
LA
IO olo
La corte territoriale ha ulteriormente ritenuto che tanto pe- fetta, relativamente alla pronuncia resa in favore della stessa.
rò rilevava ai soli fini della correttezza della verifica del con- Si asserisce ancora che, pure ammesso che il decreto in-
C
c
traddittorio sull'opposizione al decreto, mentre «le domande giuntivo fosse stato notificato correttamente dal difensore
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LO
dovevano essere valutate sulla base delle argomentazioni in della Picca, nel giudizio di opposizione avrebbero dovuto
fatto e in diritto delle parti», con la conseguenza che, poiché necessariamente stare in giudizio come contraddittori princi-
Fa
nel giudizio di primo grado l'opponente aveva proposto nei pali gli eredi Picca, ossia i fratelli Davoli chiamati in causa
confronti dei Davoli in proprio la sola domanda di manleva, per la manleva, mentre gli stessi si erano costituiti solo per
R
essa, in quanto fondata esclusivamente su tale pretesa, non difendersi in proprio dalla chiamata in causa.
poteva ritenersi ammissibile solo perché i medesimi avrebbe- Per tali ragioni si sostiene che non potesse trovare applica-
ro dovuto rivestire il ruolo di eredi iure successionis, come zione «né l'art. 299 c.p.c. circa l'interruzione del processo
era stato prospettato erroneamente nell'atto di costituzione perché, rispetto alla fase a cognizione piena, il mandato si
del 14 ottobre 2011 in appello da parte del nuovo difensore era estinto prima dell'instaurazione del contraddittorio ex art.
dell'Altamura, onde per tale ragione risultava corretta la de- 643, 3° comma, c.p.c. e men che meno l'art. 300 c.p.c. in
claratoria dell'ammissibilità della chiamata dei Davoli. quanto, a seguito dell'opposizione spiegata dall'Altamura,
La corte territoriale ha poi disatteso nel merito le ragioni Picca Maria non era ancora costituita», spiegando il mandato
della pretesa infondatezza del credito di cui al decreto in- da essa conferito effetti solo per la fase monitoria.
giuntivo. Si sostiene ancora che le norme in tema di interruzione e
2. - Al ricorso per cassazione dell'Altamura, proposto con- successione nel processo non avrebbero potuto trovare appli-
tro gli eredi dei Davoli costituitisi in appello, non vi è stata cazione rispetto ai fratelli Davoli, quali eredi della Picca, in
resistenza degli intimati. quanto essi erano stati evocati per effetto della domanda ac-
3. - La trattazione del ricorso è stata fissata in camera di cessoria di chiamata in garanzia, che, tuttavia, era stata rite-
consiglio ai sensi dell'art. 380 bis.1 c.p.c. e sono state depo- nuta inammissibile in primo grado e in appello. Tale doman-
sitate conclusioni scritte dal pubblico ministero, nonché me- da era stata decisa, del resto, in via preliminare, benché all'e-
moria dal ricorrente. sito del giudizio di primo grado.
Considerato che: 1. - Con l'unico motivo di ricorso, illu- Secondo il ricorrente, non si comprenderebbe, dunque,
strato con un punto 1 e quindi con un punto 2, si deduce, ai come la corte d'appello, nei righi 12 ss. della pag. 6 della
sensi dell'art. 360, n. 4, c.p.c., genericamente «error in pro- sentenza, «abbia potuto ritenere sanata tale interruzione ed
cedendo». integro il contraddittorio con i fratelli Davoli rispetto alla
1.1. - Nel punto 1 viene illustrato un primo preteso error domanda principale per effetto di una successione nel pro-
in procedendo, prospettandosi, previa evocazione del princi- cesso — rispetto a tale domanda — sotto il profilo sostanzia-
pio di diritto di cui a Cass. n. 921 del 1962 (id., Rep. 1962, le mai verificatosi», tenuto conto che quella stessa corte sulla
voce cit., n. 10), la tesi secondo cui, essendo avvenuta la no- domanda di garanzia si è espressa in termini di sua inammis-
tificazione del decreto ingiuntivo da parte del difensore di sibilità.
Maria Picca allorquando la medesima era già deceduta ed es- 2. - Il motivo non è fondato con riferimento ad entrambi i
sendo essa invalida (come si dovrebbe desumere anche da profili che propone.
giurisprudenza di questa corte, che, nel caso di sopravve- La prospettazione del ricorrente che il giudizio di opposi-
nienza della morte della parte dopo la sentenza, non conside- zione a decreto ingiuntivo dovesse definirsi con la constata-
ra il suo difensore legittimato a notificare la sentenza ai fini zione che il decreto ingiuntivo era divenuto inefficace in
del decorso del termine breve), il decreto ingiuntivo, ai sensi quanto notificato dal difensore della defunta Picca dopo il
dell'art. 644 c.p.c., doveva ritenersi inefficace, in quanto la verificarsi dell'evento della sua morte è priva di fondamento
morte della creditrice, avendo estinto il mandato ai sensi del- sulla base delle seguenti considerazioni.
l'art. 1722, n. 4, c.c., determinava l'impossibilità di instaura- Il collegio rileva, in primo luogo, che non può essere con-
zione del contraddittorio e ciò al contrario di quanto ha rite- divisa la remota Cass. n. 921 del 1962, cit., che effettivamen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
995 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 996
te espresse, sulla base della affermazione che «la morte o la re immotivata negazione degli effetti tradizionalmente rico-
perdita della capacità della parte, sopravvenuta prima della nosciuti alla costituzione di una parte tramite difensore, de-
notificazione dell'atto iniziale del procedimento tolgono ogni terminerebbe una soluzione confliggente con la tutela del di-
effetto alla procura ad litem e rendono processualmente inef- ritto di azione in giudizio, atteso che la parte ricorrente, seb-
ficace l'ulteriore eventuale attività del procuratore», il prin- bene non più esistente, ma le cui situazioni giuridiche sono
cipio di diritto secondo cui «la morte del creditore istante trasferite al successore in universum ius, verrebbe a rimanere
dopo l'emissione del decreto ingiuntivo, ma prima della sua priva di tutela ancorché nell'ambito di un procedimento che,
notificazione al debitore ingiunto, fa venir meno l'efficacia com’è noto, appresta una forma di tutela giurisdizionale pri-
giuridica dell'ingiunzione». vilegiata, qual è quello monitorio e, tra l'altro, impositivo di
2.1. - È vero che non constano nella giurisprudenza della adempimenti, quali la notificazione in un certo termine del
a
corte precedenti che l'abbiano contraddetto expressis verbis. decreto a pena di inefficacia (art. 644 c.p.c.).
to
2.2. - Ve n'è però uno che, pur occupandosi degli effetti L'evocazione della regola di cui all'ultimo comma del-
en
della morte del ricorrente monitorio dopo il deposito del ri- l'art. 643 c.p.c., per ricondurre la situazione della morte del
corso e prima dell'emissione del decreto, l'ha implicitamente ricorrente monitorio prima della notificazione del decreto in-
am
contraddetto, pur non essendosene fatto carico. Si tratta di giuntivo all'ipotesi in cui la parte che abbia conferito il man-
Cass. n. 15785 del 2008 (id., Rep. 2008, voce cit., n. 27), se- dato ad un difensore deceda prima della notificazione della
on
condo cui «Nel procedimento monitorio, la morte del ricor- citazione (o nel processo che inizia con ricorso prima del suo
rente, che si verifichi tra il giorno del deposito del ricorso — deposito), risulta priva di pregio, perché la detta norma, nel
O
M abb
che coincide con il momento della proposizione della do- disporre la pendenza della lite solo con la notificazione del
M
manda — e quello dell'emissione del decreto ingiuntivo, non decreto ingiuntivo, non può essere intesa come previsione in-
SI
determina l'invalidità del decreto emesso, trovando applica- tesa a stabilire una totale equivalenza rispetto alla notifica-
IO in
zione il principio dell'ultrattività del mandato ex art. 300 zione di una citazione: la ragione è che sussiste prima di essa
AS
c.p.c.». comunque un'attività processuale, quella della fase monito-
so
Le ragioni che hanno giustificato l'affermazione di tale ria, che si era espressa in un'attività di costituzione.
principio sono state le seguenti: «[. . .] si deve rammentare Ciò, tanto più se si considera che Cass., sez. un., n. 20596
es
che nell'ambito del processo esiste, in forza dell'art. 300 del 2007 (id., 2008, I, 2613) ha, com’è noto, attribuito effetti,
nc
c.p.c., il principio dell'ultrattività del mandato, allorché la ai fini della prevenzione ed in generale degli effetti proces-
suali, al deposito del ricorso monitorio e non alla notifica-
D
che l'atto di citazione sia stato notificato alla controparte o zione del decreto.
U
che il ricorso sia stato depositato in cancelleria (cfr. Cass. 14 Né può essere seguìta la tesi dottrinale che, considerando
LA
IO olo
agosto 1999, n. 8670, id., Rep. 1999, voce Procedimento ci- estinta la procura per la morte del creditore, sul presupposto
vile, n. 114). Non vi è ragione per ritenere che tale principio che il decreto sia equiparabile ad una sentenza, legittima alla
C
c
non debba applicarsi nel procedimento monitorio. È ius re- notificazione del decreto solo gli eredi: la tesi non è sosteni-
O sci
LO
ceptum, infatti, che il momento della proposizione della do- bile, atteso che legittimato alla notifica della sentenza ai fini
manda, mentre nel caso di giudizio da iniziarsi con citazione, della decorrenza del termine breve è anche il difensore della
Fa
coincide con quello in cui essa viene portata a cognizione parte vittoriosa deceduta (Cass., ord. n. 21287 del 2015, id.,
della controparte, mediante notificazione, e del giudice, me- Rep. 2015, voce Procedimento civile, n. 177) e considerata la
R
diante la costituzione di una delle parti e il deposito in can- valorizzazione dell'ultrattività del mandato alle liti di cui a
celleria dei relativi atti, nel caso, invece, di giudizio da ini- Cass., sez. un., n. 15295 del 2014 (id., 2014, I, 2785).
ziarsi con ricorso coincide con il giorno del deposito del ri- Sulla base delle svolte considerazioni deve allora ritenersi
corso (insieme con i documenti) in cancelleria (cfr., fra le che il difensore della Picca notificò ritualmente il decreto e
tante, Cass. 15 maggio 1998, n. 4904, id., 1998, I, 2423; 1° che, a seguito dell'opposizione, legittimamente notificata al-
marzo 1997, n. 1819, id., Rep. 1997, voce Matrimonio, n. la Picca al domicilio eletto presso il difensore nella situazio-
106; 26 aprile 1993, n. 4867, id., Rep. 1995, voce Lavoro e ne di ignoranza del suo decesso (come, del resto, ammette
previdenza (controversie), n. 105). Da quanto sopra si evince Cass. n. 17205 del 2011, cit., evocata dalla sentenza impu-
l'erroneità dell'interpretazione operata a riguardo dai giudici gnata), altrettanto legittimamente il medesimo difensore si
dei precedenti gradi, dovendosi affermare che, nel caso di costituì, per l'ultrattività del mandato, anche nel giudizio di
decesso del soggetto che promuove la procedura monitoria opposizione e, astenendosi dal dichiarare l'evento che aveva
successivamente al deposito del ricorso, ma antecedentemen- colpito la sua assistita, determinò l'indifferenza del processo
te alla emissione del decreto ingiuntivo, quest'ultimo è da ri- a detto evento. Sicché il processo di primo grado continuò e
tenersi perfettamente valido». venne deciso nella situazione di mancata emersione del-
2.3. - Tali affermazioni, là dove attribuiscono al deposito l'evento stesso, che finì per emergere nel giudizio solo con
del ricorso per decreto ingiuntivo il valore di costituzione nel l'atto di appello dell'Altamura, in quanto egli, a conoscenza
procedimento monitorio agli effetti dell'applicazione della dello stesso, lo propose contro i Davoli quali eredi della Pic-
regola dell'art. 300 c.p.c. e, quindi — secondo la regola che ca e quali terzi chiamati.
dalla sua disciplina si desume, nel senso che il ministero del Il motivo dev’essere, dunque, rigettato, se del caso doven-
difensore che ha chiesto il decreto ingiuntivo può continuare dosi ritenere la motivazione della sentenza impugnata corret-
ad esercitarsi, se egli non ritenga di dichiarare l'evento (cosa ta ai sensi dell'art. 384, ultimo comma, c.p.c. con le osserva-
non possibile prima dell'udienza che venga fissata per effetto zioni sopra svolte, che giustificano l'affermazione del prin-
della proposizione dell'opposizione) o non lo notifichi alle cipio di diritto, secondo cui:
altre parti — l'effetto di lasciar permanere la validità di detta «Nel procedimento per decreto ingiuntivo, poiché la costi-
costituzione e, quindi, la legittimazione del difensore a svol- tuzione nella fase monitoria dispiega i suoi effetti anche ai
gere il ministero, appaiono: fini della fase eventuale a cognizione piena conseguente
a) non solo pienamente giustificate, non potendosi negare all'opposizione, sebbene sia necessario integrarla con la co-
che il deposito del ricorso monitorio integri una costituzione stituzione in essa se l'opposizione risulti proposta, si deve ri-
in un processo, sebbene di rito speciale, ma, tuttavia, è da di- tenere che, qualora, dopo l'emissione del decreto si verifichi
re, con la necessaria prospettiva di provocare l'eventuale in- il decesso della parte creditrice, il suo difensore, in forza del-
staurazione del giudizio a cognizione piena, nel quale la do- l'ultrattività del mandato conferitogli con il ricorso monito-
manda oggetto di lite resta quella introdotta con il ricorso rio, è non solo legittimato a procedere alla notificazione del
stesso; decreto, ma anche, a seguito dell'opposizione dell'ingiunto
b) ma anche costituzionalmente necessitate, atteso che (che legittimamente si notifica alla parte ingiungente al do-
supporre che la possibilità di esercitare il ministero del di- micilio eletto presso il detto difensore nella situazione di
fensore cessi ai sensi dell'art. 1722, n. 4, c.c., oltre a implica- ignoranza del suo decesso), a costituirsi nel giudizio di oppo-
IL FORO ITALIANO — 2018.
997 PARTE PRIMA 998
sizione. Se egli, costituendosi, si astiene dal dichiarare l'e- sibilità, dai soci o nei confronti dei soci succeduti alla società
vento che ha colpito la parte, il processo di opposizione resta estinta, con conseguente inammissibilità dell'impugnazione
indifferente all'evento del decesso, in non diversa guisa di proposta da o contro una società cancellata dal registro delle
quel che accade quando il decesso della parte costituita non è imprese].
dichiarato dal suo difensore. Se egli si costituisca e dichiari
l'evento, si verifica una fattispecie interruttiva. Resta fermo III. - Con riferimento al secondo profilo, la corte focalizza
che il medesimo difensore si può anche costituire per gli ere- l'attenzione sull'esatto momento a partire dal quale risulta con-
di in prosecuzione, munito di mandato». ferita la procura al difensore, sì da rendere spendibile il princi-
Per completezza è opportuno rilevare che il medesimo di- pio su richiamato nella fattispecie in esame.
fensore, una volta deceduta la parte dopo l'emissione del de- Al riguardo, premesso che, a dispetto del tenore testuale del-
a
creto, previo rilascio di procura degli eredi, possa procedere l'art. 643, 3° comma, c.p.c., già in altre circostanze la giurispru-
denza di legittimità aveva ancorato gli effetti della pendenza
to
anche alla sua notificazione del decreto rappresentando la vi- della lite al momento del deposito del ricorso e non già a quello
en
cenda successoria (il che equivale a notifica della stessa), nel successivo della notificazione (con riferimento all'ipotesi della
qual caso l'opposizione andrà proposta contro gli eredi, continenza tra una causa introdotta con il rito ordinario ed una
am
equivalendo quella notificazione a volontaria prosecuzione con il rito monitorio, ai fini dell'individuazione del giudice pre-
del giudizio. ventivamente adìto, v. Cass., sez. un., ord. 1° ottobre 2007, n.
3. - Il ricorso è, conclusivamente, rigettato.
on
20596, Foro it., 2008, I, 2613, e Riv. dir. proc., 2008, 1759, con
nota di PICCININNI; Nuova giur. civ., 2008, I, 772, con nota di
O
M abb
————————
RUSSO; nello stesso senso, v. Cass., ord. 24 luglio 2015, n.
M
(1) I. - Con la sentenza in epigrafe, la corte chiarisce quali 15618, Foro it., Rep. 2015, voce Competenza civile, n. 91), nel
caso di specie la corte abbraccia l'idea di prendere in considera-
SI
sono gli effetti processuali conseguenti al verificarsi di uno de-
IO in
gli eventi menomativi di cui all'art. 299 c.p.c. nell'ambito di un zione il solo deposito del ricorso quale momento determinante
AS
procedimento monitorio, con precipuo riguardo all'ipotesi in cui per la procura; sicché tutti i successivi eventi menomativi, tan-
so
sopraggiunga il decesso della parte creditrice nel segmento tem- genti il creditore istante, non potranno incidere sui poteri del di-
porale tra l'emissione del decreto ingiuntivo e la notificazione fensore in virtù dell'ultrattività del mandato.
es
erano le seguenti: a) se sia invalida la notifica del decreto in- re a ricevere l'eventuale opposizione dell'ingiunto; sul punto, in
D
ra essa venga effettuata dal difensore della parte creditrice che dotto con il ricorso monitorio e quello incardinato a seguito di
LA
sia venuta meno per morte; b) se l'evento morte comporti, nel opposizione costituiscano un procedimento unitario e compatto,
IO olo
successivo ed eventuale giudizio di opposizione ex art. 645 ss. v. GIORDANO, Note in tema di giudizio di opposizione a decreto
ingiuntivo, in Giust. civ., 2013, II, 489.
C
sa dell'inesistenza della procura conferita al difensore. Alla luce di quanto sopra, la costituzione del difensore nel
O sci
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orientamento di cui a Cass. 9 maggio 1962, n. 921, Foro it., cie interruttiva in quanto, alla stregua dell'art. 300 c.p.c., venga
Rep. 1962, voce Ingiunzione (procedimento per), n. 10 — ri- dallo stesso legale dichiarato in udienza o notificato alla contro-
R
chiamato dal ricorrente — secondo cui il decesso del creditore, parte. A questo proposito, un approfondimento del tema in paro-
avvenuto dopo l'emissione del decreto ingiuntivo, ma prima la è offerto da GHIRGA, Dell'interruzione del processo, in
della sua notificazione, ne comporta l'inefficacia. Commentario del codice di procedura civile a cura di CHIARLO-
A tale risultato la Cassazione perviene richiamando la più re- NI, Bologna, 2014, 146.
cente Cass. 12 giugno 2008, n. 15785, id., Rep. 2008, voce cit.,
n. 27, che, pur riguardando il precedente lasso temporale tra la
data del deposito del ricorso monitorio e quello di emissione del
decreto ingiuntivo, fa leva sul principio dell'ultrattività del
————————
mandato di cui all'art. 300 c.p.c., rivitalizzato in tempi relati-
vamente recenti da Cass., sez. un., 4 luglio 2014, n. 15295, id.,
2014, I, 2785, con nota di DESIATO, e id., 2015, I, 636 (m.), con
nota di R. DANOVI; Riv. dir. proc., 2014, 1510, con nota di
GHIRGA; Giur. it., 2015, 346, con nota di DOMINICI; Corriere
giur., 2015, 1289, con nota di GLENDI [però, con riferimento al CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 27
ricorso per cassazione, ove è necessaria la procura speciale a ottobre 2017, n. 25644; Pres. TIRELLI, Est. VALITUTTI,
pena di inammissibilità ex art. 365 c.p.c., v. Cass. 7 aprile 2016, P.M. SORRENTINO (concl. diff.); Ciuffreda (Avv. G. e M.F.
n. 6780, Foro it., 2016, I, 3579, con nota di MINAFRA, Ultratti- MARZOCCO) c. Comune di Sant’Agata di Puglia (Avv.
vità del mandato e giudizio di legittimità, nonché F.S. DAMIANI, SCILLITANI). Cassa App. Bari 3 febbraio 2011.
Eventi interruttivi, ultrattività della procura e «giuste parti» del
Prescrizione e decadenza — Appalto — Aggiudicazione
giudizio di impugnazione, in Giusto processo civ., 2014, 1081;
per un approfondimento della questione relativa alla applicabili- annullata dall'organo di controllo — Azione risarcito-
tà del principio in parola agli eventi interruttivi riguardanti gli ria — Responsabilità da contatto sociale — Prescrizio-
enti collettivi, v. DALFINO, La cancellazione delle società dal ne ordinaria — Impugnativa del provvedimento del-
registro delle imprese. Profili processuali, Torino, 2017, soprat- l'organo di controllo — Effetti interruttivi — Presup-
tutto a fronte dell'orientamento con il quale le sezioni unite del- posti (Cod. civ., art. 1173, 2943, 2945, 2946, 2947).
la Suprema corte (Cass., sez. un., 12 marzo 2013, n. 6070, Foro La pronuncia con cui la corte di merito, sul presupposto che
it., 2013, I, 2189, con nota di NIGRO, e id., 2014, I, 228 (m.),
il diritto fatto valere in giudizio fosse prescritto, ha riget-
con nota di PROTO PISANI; Corriere giur., 2013, 691, con nota
di CONSOLO e GODIO; Giusto processo civ., 2013, 767, con note tato la domanda risarcitoria proposta nei confronti del-
di DALFINO e TEDIOLI; Dir. fallim., 2013, II, 528, con nota di l'ente locale appaltante dal contraente di un appalto dive-
TISCINI; 12 marzo 2013, n. 6072, Foro it., 2013, I, 2189, e Dir. nuto inefficace per effetto dell'annullamento dell'aggiudi-
e pratica trib., 2013, II, 945, con nota di GLENDI) hanno affer- cazione ad opera dell'organo di controllo, va cassata in
mato che, ove l'estinzione della società per sopravvenuta can- quanto: a) ha configurato un credito risarcitorio da fatto
cellazione della stessa dal registro delle imprese in pendenza di illecito, ritenendo che il termine di prescrizione fosse
un processo non sia stata dichiarata o sia intervenuta in un mo- quinquennale, mentre si era al cospetto di un'ipotesi di re-
mento in cui non sarebbe più stato possibile far constare l'even- sponsabilità di tipo contrattuale da contatto sociale quali-
to, l'impugnazione della sentenza pronunciata nei riguardi della ficato, con conseguente applicazione della prescrizione
società deve provenire o essere indirizzata, a pena di inammis- ordinaria decennale; b) ha individuato il dies a quo della
IL FORO ITALIANO — 2018.
999 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1000
prescrizione nella data in cui era stato stipulato il contrat- principio, affermato da Corte cost. n. 77 del 2007 (id., 2007, I,
to con il nuovo aggiudicatario, senza dare rilievo all'im- 1009), secondo cui la pluralità dei giudici ha la funzione di as-
pugnativa giudiziale del provvedimento emesso dall'orga- sicurare una più adeguata risposta alla domanda di giustizia e
no di controllo, che sarebbe idonea a produrre effetti in- non può risolversi in una minore effettività o addirittura in una
terruttivi anche verso l'ente locale, sempre che quest'ulti- vanificazione della tutela giurisdizionale (cfr. Cass. 8 aprile
mo abbia partecipato al processo amministrativo. (1) 2008, n. 9040, id., 2009, I, 2797; 3 dicembre 2014, n. 25572,
id., Rep. 2014, voce Prescrizione e decadenza, n. 63).
2.2.1. - Ne discende che, nel caso concreto, la domanda del
Ragioni della decisione. — (Omissis). 2. - Le censure sono Ciuffreda, volta ad ottenere dal giudice amministrativo l'an-
fondate. nullamento della delibera del Coreco che aveva, a sua volta,
a
2.1. - Deve anzitutto rilevarsi l'erroneità dell'assunto del annullato la delibera di aggiudicazione dell'appalto a favore
to
giudice di appello, laddove ha ritenuto che, trattandosi di cre- dell'odierno ricorrente, ha certamente evidenziato la volontà
en
dito risarcitorio da fatto illecito, il termine di prescrizione del medesimo di reagire all'azione amministrativa reputata il-
debba essere quello quinquennale previsto dall'art. 2947 c.c. legittima e di conseguire il bene della vita (aggiudicazione), o
am
2.1.1. - Ed invero, la responsabilità dell'amministrazione in mancanza — essendo stato l'appalto, nelle more del giudi-
nei confronti del contraente di un contratto di appalto, divenu- zio amministrativo, assegnato ad altra impresa — il risarci-
on
to inefficace e tamquam non esset per effetto dell'annulla- mento dei danni subiti in conseguenza della mancata esecu-
mento dell'aggiudicazione da parte dell'organo di controllo — zione dei lavori che gli erano stati in precedenza aggiudicati.
O
M abb
dal quale consegue che l'intero effetto-vicenda derivato dal- 2.2.2. - E tuttavia, ai fini della produzione in concreto, nel
M
l'aggiudicazione viene posto nel nulla, a cominciare dal con- presente giudizio di risarcimento, dell'effetto interruttivo
SI
tratto di appalto, destinato a subire gli effetti del vizio che in- astrattamente ascrivibile a siffatta domanda giudiziale, ai sensi
IO in
ficia il provvedimento cui è inscindibilmente collegato ed a re- dell'art. 2943 c.c., è pur sempre necessario accertare — e, a tal
AS
stare automaticamente ed immediatamente caducato (Cass. 26 fine, la sentenza di appello va cassata con rinvio — che al pro-
so
giugno 2012, n. 10617, Foro it., Rep. 2012, voce Contratti cesso amministrativo, incardinato nei confronti della regione,
pubblici, n. 1287) —, espone certamente la pubblica ammini- onde ottenere l'annullamento del provvedimento emesso da un
es
strazione al risarcimento dei danni per le perdite ed i mancati suo organo (il Coreco), abbia partecipato anche il comune di
nc
guadagni subiti dal privato aggiudicatario. Sant’Agata di Puglia, convenuto in giudizio dal Ciuffreda con
l'azione risarcitoria. È, per vero, del tutto evidente che gli ef-
D
le parti nella fase procedimentale anteriore alla stipula del con- ruttivo, non potendo riverberarsi sulla sfera giuridica di terzi
tratto, e ha origine nella violazione del dovere di buona fede e estranei (Cass. 21 dicembre 1971, n. 3733, id., Rep. 1971, vo-
C
c
esecuzione ad un'aggiudicazione apparentemente legittima 2.3. - Per tutte le ragioni esposte, pertanto, il ricorso del
che ha provocato la lesione dell'interesse del privato, non qua- Ciuffreda deve essere accolto.
Fa
lificabile come interesse legittimo, ma assimilabile a un diritto 3. - L'accoglimento del ricorso comporta la cassazione del-
soggettivo, avente ad oggetto l'affidamento incolpevole nella l'impugnata sentenza, con rinvio alla Corte d'appello di Bari
R
regolarità e legittimità dell'aggiudicazione (Cass. 21 novem- in diversa composizione, che dovrà procedere a nuovo esame
bre 2011, n. 24438, ibid., voce Responsabilità civile, n. 385). della controversia, facendo applicazione dei principî di diritto
2.1.2. - Orbene, la qualificazione dell'azione, proposta dal suesposti, e provvedendo ad accertare — ai fini del riscontro
Ciuffreda nel caso di specie come responsabilità di tipo con- dell'interruzione del termine di prescrizione decennale — se il
trattuale da «contatto sociale qualificato», inteso come fatto comune di Sant’Agata di Puglia sia stato parte nel processo
idoneo a produrre obbligazioni, ex art. 1173 c.c., e dal quale amministrativo, incardinato dal Ciuffreda nei confronti della
derivano, a carico delle parti, non obblighi di prestazione ai regione, onde ottenere l'annullamento del provvedimento n.
sensi dell'art. 1174 c.c., bensì reciproci obblighi di buona fe- 42441, emesso dal Coreco il 29 luglio 1988.
de, di protezione e di informazione, giusta gli art. 1175 e 1375
————————
c.c., comporta la conseguente applicabilità del termine decen-
nale di prescrizione sancito dall'art. 2946 c.c. (Cass. 12 luglio (1) La pronuncia in epigrafe mantiene vive le speranze del ri-
2016, n. 14188, id., 2016, I, 2685), e non di quello quinquen- corrente che potrà ancora coltivare l'azione risarcitoria in relazio-
nale di cui all'art. 2947 c.c., come erroneamente ritenuto dal ne a un episodio risalente alla fine degli anni ottanta del secolo
giudice di appello. scorso.
2.2. - Premesso quanto precede, va osservato che la possibi- Era accaduto, infatti, che nel maggio del 1988 l'imprenditore X
lità di agire per il risarcimento del danno ingiusto causato da si era visto conferire dal comune K l'incarico di effettuare i lavori
atto amministrativo illegittimo senza la necessaria pregiudizia- di sistemazione di una strada. Sennonché, la delibera di aggiudi-
le impugnazione dell'atto lesivo — sussistente già prima che cazione veniva di lì a poco annullata dall'organo regionale, che
l'art. 35 d.leg. 31 marzo 1998 n. 80, come sostituito dall'art. 7 effettuava, ai sensi dell'allora vigente art. 130 Cost., il controllo
l. 21 luglio 2000 n. 205, concentrasse nella cognizione del di legittimità sugli atti degli enti locali. Tale provvedimento veni-
giudice amministrativo la tutela demolitoria e quella risarcito- va impugnato da X dinanzi al Tar territorialmente competente,
ria, ed ora canonizzata dall'art. 30 cod. proc. amm. — com- che accoglieva il ricorso. Nel frattempo K aveva aggiudicato
porta che il termine di prescrizione dell'azione di risarcimento l'appalto ad altra impresa Y, con la quale stipulava il relativo con-
decorre dalla data dell'illecito e non da quella del passaggio in tratto nel febbraio del 1989.
giudicato della sentenza di annullamento da parte del giudice Il processo amministrativo proseguiva, su impulso della regio-
amministrativo, non costituendo l'esistenza dell'atto ammini- ne che contestava il verdetto di prime cure, e terminava soltanto
nell'aprile del 2001 allorché il Consiglio di Stato dichiarava non
strativo un impedimento all'esercizio dell'azione. Peraltro, la
luogo a provvedere per la rinuncia all'appello. Soltanto il mese
domanda di annullamento dell'atto proposta — come nel caso precedente X aveva notificato a K l'atto di citazione con cui ne
di specie — al giudice amministrativo prima della concentra- chiedeva la condanna al risarcimento dei danni derivanti dalla
zione davanti allo stesso anche della tutela risarcitoria, pur non mancata esecuzione dei lavori.
costituendo il prodromo necessario per conseguire il risarci- L'adìto tribunale accoglieva l'eccezione di prescrizione solle-
mento dei danni, dimostra la volontà della parte di reagire vata da K. La statuizione veniva confermata in sede di gravame,
all'azione amministrativa reputata illegittima ed è idonea ad dove si evidenziava al riguardo che: 1) trattandosi di diritto al ri-
interrompere per tutta la durata di quel processo il termine di sarcimento del danno derivante da fatto illecito, si applicava il
prescrizione dell'azione risarcitoria proposta dinanzi al giudi- termine di cinque anni previsto dall'art. 2947 c.c.; 2) il dies a quo
ce ordinario. Devesi, invero, fare applicazione, al riguardo, del andava individuato nel giorno in cui era stato concluso il contratto
IL FORO ITALIANO — 2018.
1001 PARTE PRIMA 1002
con Y, senza che fossero intervenuti atti interruttivi prima di ri- CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza
volgersi al giudice ordinario. 19 ottobre 2017, n. 24660; Pres. AMENDOLA, Rel. ROSSET-
Il Supremo collegio ritiene erronee entrambe le affermazioni su TI, P.M. (non indicato); Comune di Busnago (Avv. PA-
cui si poggiava la decisione della corte territoriale. FUNDI, GIARDINA) c. Colombo e altri (Avv. GAGLIARDINI).
Quanto al profilo sub 1, la sentenza in epigrafe inquadra la fat- Cassa App. Milano 23 gennaio 2015.
tispecie nell'alveo della responsabilità da contatto sociale, ri-
chiamando un precedente che in questi termini si era espresso con Impugnazioni civili in genere — Atto di impugnazione —
riferimento alla posizione della pubblica amministrazione chia- Luogo di notificazione — Trasferimento dello studio
mata a risarcire i danni subiti dall'aggiudicatario di un appalto, professionale — Tutela dell'affidamento dell'impugnan-
divenuto inefficace e tamquam non esset per effetto dell'annul- te (Cod. proc. civ., art. 141, 330; y r.d. 22 gennaio 1934 n.
a
lamento dell'aggiudicazione da parte del giudice amministrativo 37, norme integrative e di attuazione del r.d.l. 27 novembre
(Cass. 21 novembre 2011, n. 24438, Foro it., Rep. 2012, voce Re-
to
1933 n. 1578, sull'ordinamento della professione di avvoca-
sponsabilità civile, n. 385; annotata da D. PONTE, La natura e il
to, art. 82).
en
giudice della responsabilità per lesione dell'affidamento, in Ur-
banistica e appalti, 2012, 673; M. RENNA-A. SPEZZATI, Sulla na- Ai fini della notificazione dell'atto di impugnazione, nel caso
am
tura della responsabilità della pubblica amministrazione per la in cui la parte abbia eletto domicilio presso il difensore ap-
violazione degli obblighi procedimentali e di correttezza, in Giur. partenente al foro del luogo ove è chiamato ad esercitare il
it., 2012, 2664; C. SCOGNAMIGLIO, Tutela dell'affidamento, viola-
on
zione dell'obbligo di buona fede e natura della responsabilità mandato difensivo, è la controparte onerata della verifica
dei successivi mutamenti di domicilio del difensore, anche
O
precontrattuale, in Resp. civ., 2012, 1949). Analoga configura-
M abb
zione è stata prospettata per la responsabilità che può sorgere a mediante riscontro delle risultanze dell'albo professionale;
M
carico della pubblica amministrazione in pendenza del- invece, nel caso in cui sia stato nominato un difensore ap-
SI
l'approvazione ministeriale degli atti di aggiudicazione definitiva partenente ad un foro diverso e questi abbia eletto domicilio
IO in
e dei contratti dalla medesima conclusi, e più in generale per la nella circoscrizione del giudice adìto, è detto difensore te-
AS
responsabilità precontrattuale di cui la prima costituisce una spe- nuto a comunicare alla controparte il mutamento del domi-
so
cifica manifestazione (Cass. 12 luglio 2016, n. 14188, Foro it., cilio extra districtum, senza che al notificante sia fatto onere
2016, I, 2685, con nota di A. PALMIERI, Trattative, contatto socia- di riscontrare previamente l'attualità di quell'indirizzo, da
es
le qualificato e «culpa in contrahendo»: verso la tesi contrattua- ciò conseguendo che deve ritenersi rispettato il termine di
nc
listica; annotata anche da A. DI MAJO, La «culpa in contrahendo» proposizione dell'impugnazione, ove il notificante, acquisita
tra contratto e torto, in Giur. it., 2016, 2568; C. CICERO, La re-
D
sponsabilità (pre)contrattuale come responsabilità da contatto provveda a rinnovare entro un termine ragionevole la noti-
U
sociale, in Corriere giur., 2016, 1510; V. CARBONE, Responsabi- ficazione, con esito positivo. (1)
LA
riafferma la natura contrattuale della responsabilità precontrat- Rilevato che: con sentenza 23 gennaio 2015, n. 392, la Cor-
O sci
LO
tuale, in Nuova giur. civ., 2016, 1457; D. BERRINO, Sulla natura te d'appello di Milano ha dichiarato inammissibile, perché tar-
della responsabilità precontrattuale, in Gazzetta forense, 2016, divo, l'appello proposto dal comune di Busnago avverso la
Fa
1092; F. PIRAINO, La natura contrattuale della responsabilità sentenza del Tribunale di Monza n. 52 del 2012;
precontrattuale (ipotesi sull'immunità), in Contratti, 2017, 35; G. la corte d'appello ha fondato la propria decisione sul se-
R
Considerato che: con tutti e quattro i motivi di ricorso, che segnazione, è onere della parte comunicare i relativi mutamen-
possono essere esaminati congiuntamente per la loro intima ti di domicilio, non conoscibili dalla controparte tramite la
connessione, l'amministrazione ricorrente lamenta in sostanza consultazione dell'albo professionale;
che la corte d'appello sarebbe incorsa in un error in proce- posto dunque che il comune di Busnago non aveva alcun
dendo; tale errore è consistito nel non considerare che la prima onere di previa consultazione dell'albo degli avvocati del-
notifica dell'atto d'appello fu tentata presso il domicilio eletto l'ordine di Monza per sapere dove il domiciliatario Rita Pinza-
dagli appellati in primo grado, i quali non avevano mai comu- ni avesse trasferito il proprio domicilio, ne segue che la notifi-
nicato al comune il trasferimento del domicilio eletto; cazione dell'atto d'appello non poteva dirsi tardiva, in quanto:
il ricorso è fondato; — il temine per appellare scadeva il 23 marzo 2012;
il primo grado del presente giudizio si è svolto dinanzi al — il 16 marzo 2012 il comune aveva consegnato l'atto
a
Tribunale di Monza; in primo grado gli appellati erano difesi d'appello per la notifica, effettuata presso il domicilio eletto in
to
da un avvocato avente il suo studio a Trezzo sull'Adda, comu- primo grado dalle controparti;
en
ne rientrante nella circoscrizione del Tribunale di Milano; essi — il 26 marzo 2012 il comune aveva appreso che l'avvoca-
avevano di conseguenza eletto domicilio a Monza, viale Italia to (non difensore) domiciliatario degli appellati si era trasferito;
am
44, presso l'avv. Rita Pinzani; — il 29 marzo 2012 il comune aveva rinnovato la notifica,
correttamente, pertanto, il comune ha notificato l'impugna- questa volta andata a buon fine;
on
zione a quest'ultimo indirizzo; ed altrettanto correttamente e deve, quindi, trovare applicazione il principio più volte af-
diligentemente, una volta appreso l'infruttuoso esito della no- fermato da questa corte, secondo cui «quando la notifica
O
M abb
tifica, l'ha rinnovata al nuovo indirizzo del domiciliatario; [dell'impugnazione] sia avvenuta al domicilio precedentemen-
M
erronea, per contro, è l'affermazione della corte d'appello, te eletto dal difensore della controparte senza che consti alcu-
SI
secondo cui il comune sarebbe incorso in una decadenza col- na formale comunicazione del suo mutamento od altra negli-
IO in
pevole, perché sarebbe stato suo onere verificare, prima della genza del notificante, deve ritenersi ugualmente rispettato, a
AS
notifica dell'appello, l'esatto domicilio dell'avv. Rita Pinzani, tutela dell'affidamento dell'impugnante, il termine di proposi-
so
consolidati nella giurisprudenza di questa corte, in quanto ac- ta formale conoscenza del trasferimento dello studio profes-
nc
comuna e confonde due posizioni invece ben diverse: quella sionale del difensore, il notificante si sia attivato con immedia-
tezza e comunque entro un termine ragionevole, a riprendere il
D
(che può essere avvocato o meno, senza che ciò abbia rilievo procedimento notificatorio, andato poi a buon fine» (ex per-
U
alcuno); muti, ord. n. 24641 del 19 novembre 2014, id., 2015, I, 3292;
LA
IO olo
a tal riguardo, già le sezioni unite di questa corte, con la nonché sez. un. n. 14536 del 15 luglio 2016, voce Notificazio-
sentenza sez. un. n. 17352 del 24 luglio 2009, Foro it., Rep. ne civile, n. 55);
C
c
2010, voce Notificazione civile, n. 70 (correttamente richiama- v’è solo da aggiungere come, in senso contrario, non paiono
O sci
e questi appartenga al foro del luogo dove è chiamato a svol- tali rilievi si fondano, principalmente, sul rilievo che la par-
gere il suo mandato, i successivi mutamenti di domicilio del te ricorrente non avrebbe formalmente invocato la violazione,
R
difensore debbono presumersi noti alle altre parti, le quali pos- da parte della corte d'appello, dell'art. 156 c.p.c.;
sono averne contezza consultando l'albo professionale; tuttavia è sin troppo noto che, una volta che il ricorrente ab-
b) quando, invece, la parte nomini un difensore appartenente bia correttamente descritto l'errore in cui sia incorsa la senten-
ad un foro diverso da quello del luogo dove è chiamato a svol- za impugnata, in virtù del principio iura novit curia non è rile-
gere il suo mandato difensivo e tale difensore a sua volta elegga vante se egli abbia anche indicato analiticamente e corretta-
domicilio (ai sensi dell'art. 83 r.d. 22 gennaio 1934 n. 83) nel mente tutte le norme che assume essere state violate.
luogo dove ha sede il giudice, il suddetto difensore ha l'obbligo ————————
di comunicare alle controparti il mutamento di tale domicilio
eletto extra districtum (così Cass., sez. un., 17352/09, al § 4.3 (1) L'ordinanza in epigrafe si segnala per la chiara indica-
dei ‘motivi della decisione’). La medesima decisione appena zione dei due orientamenti di legittimità, basati su fattispecie la
ricordata prosegue affermando: «né può ipotizzarsi che sus- cui diversità può non essere di immediata percezione, riguardan-
sist[a] un onere di informazione da parte [del notificante] in ti la notificazione dell'atto di impugnazione secondo il disposto
considerazione della circostanza che il domiciliatario del di- di cui all'art. 330, 1° comma, ultima parte, c.p.c., nel caso di di-
fensore era a sua volta un avvocato. Infatti (...) nei confronti fensore domiciliatario e nel caso di difensore che, per esercitare
il mandato fuori dalla circoscrizione del tribunale cui appartie-
delle controparti non poteva spiegare alcuna rilevanza una cir- ne, abbia eletto domicilio ex art. 82 r.d. 22 gennaio 1934 n. 37
costanza del genere, in quanto l'elezione di domicilio nel luo- nel luogo ove ha sede l'autorità giudiziaria adita, presso un ter-
go sede dell'ufficio giudiziario può essere compiuta presso zo, sia o meno avvocato.
qualsiasi soggetto, di cui non assume rilievo l'eventuale quali- Facendo chiarezza a tal riguardo (come, peraltro, già avevano
tà professionale»; provveduto a fare le sezioni unite nella pronuncia 15 luglio
questi principî, affermati già otto anni fa, sono stati in se- 2016, n. 14594, citata in motivazione, Foro it., Rep. 2016, voce
guito costantemente ribaditi da questa corte, ed in particolare: Notificazione civile, n. 55, e Fisco, 2016, 3373, con nota di
— da ord. n. 24539 del 18 novembre 2014 (id., Rep. 2014, CANCEDDA, Rinnovazione della notifica entro termini rigidi, e
Giur. it., 2017, 860, con nota di BERTILLO, Le sezioni unite e la
voce Impugnazioni civili, n. 61), secondo cui «la notifica del- riattivazione della notificazione non andata a buon fine, richia-
l'atto di impugnazione al procuratore che, esercente fuori della mando le proprie precedenti pronunce 24 luglio 2009, n. 17352,
circoscrizione cui è assegnato, abbia eletto domicilio ai sensi Foro it., Rep. 2010, voce cit., n. 70, e Giust. civ., 2009, I, 1274,
dell'art. 82 r.d. 22 gennaio 1934 n. 37, presso un altro procura- con nota di LAMORGESE, Sulla notificazione del ricorso al pro-
tore, assegnato alla circoscrizione del tribunale adìto, va effet- curatore costituito, e del 18 febbraio 2009, n. 3818, Foro it.,
tuata nel luogo indicato come domicilio eletto in forza degli Rep. 2009, voce Impugnazioni civili, n. 55, e Corriere merito,
art. 330 e 141 c.p.c., senza che al notificante sia fatto onere di 2009, 752 (m.) con nota di TRAVAGLINO, Trasferimento del
riscontrare previamente la correttezza di quell'indirizzo presso procuratore domiciliatario ed oneri di accertamento per il noti-
il locale albo professionale, perché è onere della parte che ha ficante), la corte ha distinto il caso in cui la parte elegga domici-
eletto domicilio comunicare alla controparte gli eventuali mu- lio presso il suo difensore e questi appartenga al foro del luogo
ove svolge il mandato, da quello in cui la parte nomini un difen-
tamenti»; sore appartenente a foro diverso da quello del luogo ove è chia-
— da sent. n. 3356 del 13 febbraio 2014 (ibid., n. 54), la mato a svolgere il mandato e tale difensore a sua volta elegga
quale ha ritenuto che, nel caso di domicilio eletto presso un domicilio nel luogo ove ha sede l'ufficio giudiziario, ai sensi
avvocato esercente in un circondario diverso da quello di as- dell'art. 82 r.d. 22 gennaio 1934 n. 83.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1005 PARTE PRIMA 1006
Nel primo caso, i successivi mutamenti di domicilio dell'av- CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza 8
vocato si presumono conosciuti dalle parti, che quindi sono one- settembre 2017, n. 21002; Pres. AMENDOLA, Rel. SCARA-
rate di consultare a riguardo l'albo professionale prima di prov- NO, P.M. (non indicato); Mattiauda e altri (Avv. BRIN) c.
vedere alla notificazione dell'impugnazione, che deve essere ef- Soc. Generali Italia (Avv. MORMINO). Cassa App. Genova
fettuata nel domicilio reale dell'avvocato; nel secondo, non
scatta la presunzione, e quindi spetta al difensore comunicare il 20 novembre 2015.
mutamento del domicilio extra districtum, che può essere eletto Procedimento civile — Morte dell'unico difensore della
presso qualsiasi soggetto, di cui non rileva l'eventuale qualità parte già costituita — Pendenza dei termini per il de-
professionale. posito delle memorie di replica — Interruzione auto-
Volta che nella specie si verteva nella seconda ipotesi, e che
quindi il notificante non doveva ritenersi onerato della previa matica del processo — Atti successivi — Nullità — De-
a
verifica dell'eventuale trasferimento del domiciliatario eletto duzione in sede di legittimità (Cod. proc. civ., art. 190,
301).
to
dal difensore della controparte, è stata resa applicazione del
principio della sollecita ripresa del procedimento notificatorio
en
dopo il tentativo di notifica, che consente di ritenere tempestiva Posto che la morte dell'unico difensore, mediante il quale la
la proposizione dell'impugnazione, sia pure effettuata dopo la parte è costituita in giudizio, ancorché avvenuta nelle mo-
am
scadenza del termine di legge. re della scadenza dei termini per il deposito delle memo-
In senso conforme, sulla distinzione, ai fini dell'imputabilità rie di replica, determina l'automatica interruzione del
on
della notificazione dell'atto di impugnazione tentata presso do- processo, anche se il giudice e le altre parti non ne ab-
micilio non più attuale, tra il difensore che svolga il mandato di- biano avuto conoscenza, e preclude ogni ulteriore attività
O
M abb
fensivo nello stesso circondario a cui lo stesso è assegnato, e processuale, con conseguente nullità degli atti successivi
M
quello che, esercente extra districum, abbia eletto domicilio ex e della sentenza eventualmente pronunciata, l'irrituale
art. 82 r.d. 22 gennaio 1934 n. 37, oltre le pronunce delle sezioni
SI
prosecuzione del giudizio può essere dedotta e provata in
unite sopra richiamate, si sono espresse le ordinanze, citate nella
IO in sede di legittimità. (1)
AS
pronuncia in epigrafe, 18 novembre 2014, n. 24539, Foro it.,
Rep. 2014, voce cit., n. 61, e 13 febbraio 2014, n. 3356, ibid., n.
so
2015, I, 3292, con ampia nota di richiami di VIOLETTO, a cui si coglimento del gravame interposto dalla società Allianz To-
rimanda, e che, alla stregua del principio di diritto affermato, de- ro s.p.a. — quale impresa designata per il fondo di garanzia
D
co
ve ritenersi essersi espressa proprio in relazione al caso del tra- per le vittime della strada — e in conseguente riforma di
U
sferimento del mero domiciliatario. Trib. Savona 383/09, ha rigettato la domanda nei confronti
LA
cui la tempestività della proposizione dell'impugnazione, si so- sinistro stradale avvenuto il 13 marzo 2001 sulla strada pro-
O sci
LO
no espresse le sezioni unite nella pronuncia del 15 luglio 2016, vinciale 52 loc. Bosco nel comune di Calizzano (SV).
n. 14594, sopra citata, e, nell'evidente intento di dare concretez- Avverso la suindicata pronunzia della corte di merito i
Fa
za e delimitare temporalmente quale debba essere l'attivazione sig. Antonio Silvio Mattiauda ed altri propongono ora ricor-
«immediata» e «tempestiva» del notificante, una volta appreso so per cassazione, affidato a cinque motivi.
R
l'esito negativo della prima notifica, hanno fissato il limite mas- Resiste con controricorso la società Generali Italia (incor-
simo per la ripresa e l'utile completamento del procedimento porante la società Allianz Toro s.p.a.), quale impresa desi-
notificatorio dell'atto di impugnazione nella metà del termine gnata per il fondo di garanzia per le vittime della strada.
indicato dall'art. 325 c.p.c., salvo circostanze eccezionali, da
provarsi rigorosamente. La relazione è stata comunicata al procuratore generale e
La pronuncia in epigrafe non si è dovuta confrontare, ratione notificata ai difensori delle parti costituite.
temporis, con il domicilio digitale, corrispondente all'indirizzo La controricorrente ha presentato memoria.
Pec che ciascun difensore ha indicato al consiglio di apparte- Con il primo motivo il ricorrente in via principale denun-
nenza, previsto dell'art. 16 sexies d.l. 18 ottobre 2012 n. 179, zia violazione degli art. 301, 372 c.p.c., in riferimento
convertito, con modificazioni, dalla l. 17 dicembre 2012 n. 221, all'art. 360, 1° comma, n. 4, c.p.c.
modificato dal d.l. 24 giugno 2014 n. 90, convertito, con modi- Si duole della «nullità degli atti processuali e, in partico-
ficazioni, dalla l. 11 agosto 2014 n. 114, e in particolare col lare, della sentenza impugnata perché emessa e pubblicata
rapporto tra il domicilio fisico e quello digitale, in relazione al successivamente al decesso dell'avv. Valtero Moreno, unico
quale il Supremo collegio si è pronunciato di recente, nel caso difensore costituito per gli odierni ricorrenti, avvenuto ... in
di notificazione della sentenza d'appello presso la cancelleria, ai
fini della decorrenza del termine breve di impugnazione, nella data 5 ottobre 2015 ... nelle more dei termini concessi per il
sentenza 11 luglio 2017, n. 17048, id., Le banche dati, archivio deposito delle memorie conclusionali ai sensi dell'art. 190
Cassazione civile, e Corriere giur., 2018, 82 ss., con nota di c.p.c. (ed in particolare della memoria conclusionale di re-
BONAFINE, L'art. 82 r.d. 37/34 sotto la spinta del «domicilio di- plica con scadenza 19 ottobre 2015)».
gitale». Una pronuncia a conferma del favore per le forme te- Lamenta che la «morte dell'unico difensore della/e parte/i
lematiche, secondo cui, a seguito dell'introduzione del domici- costituita/e determina automaticamente l'interruzione del
lio digitale, non è più possibile procedere, a norma dell'art. 82 processo, anche se il giudice e le altre parti non ne abbiano
r.d. 22 gennaio 1934 n. 37, alle comunicazioni o notificazioni avuto conoscenza, e preclude ogni attività processuale, con
presso la cancelleria dell'ufficio giudiziario innanzi a cui pende la conseguente nullità degli atti successivi e della sentenza
la lite, anche se il destinatario ha omesso di eleggere domicilio
nel comune in cui l'ufficio giudiziario ha sede, a meno che, ol- eventualmente pronunciata».
tre tale omissione, non ricorra anche la circostanza che l'indi- Il motivo è fondato.
rizzo di posta elettronica certificata non sia accessibile per cause Come questa corte ha già avuto modo di affermare e di
imputabili al destinatario. anche recentemente ribadire, è nulla la sentenza emessa dal
giudice prima della scadenza dei termini ex art. 190 c.p.c.
(nella specie, dei termini per il deposito della memoria di
replica), risultando per ciò solo impedito ai difensori l'eser-
cizio, nella sua completezza, del diritto di difesa, senza che
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sia necessario verificare la sussistenza, in concreto, del pre-
giudizio che da tale inosservanza deriva alla parte, giacché,
trattandosi di termini perentori fissati dalla legge, la loro
violazione è già stata valutata dal legislatore, in via astratta
e definitiva, come autonomamente lesiva, in sé, del diritto di
difesa (v. Cass. 2 dicembre 2016, n. 24636, Foro it., 2017, I,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1007 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1008
592; 8 ottobre 2015, n. 20180, id., 2016, I, 2208. Diversa- 2015, n. 20180, id., 2016, I, 2208, con nota di R. ARGENZIANO,
mente, nel senso che il principio secondo il quale la morte richiamata in motivazione.
dell'unico difensore — a mezzo del quale la parte è costitui- In senso contrario, però, v. Cass. 9 aprile 2015, n. 7086, id.,
ta in giudizio — determina l'automatica interruzione del Rep. 2015, voce Sentenza civile, n. 66, nonché Guida al dir.,
processo anche se il giudice e le altre parti non ne abbiano 2015, fasc. 20, 66, con nota di M. PISELLI, Il principio di pe-
avuto conoscenza, con conseguente nullità degli atti succes- rentorietà deve valere per tutti.
sivi, presuppone il concreto pregiudizio arrecato al diritto di III. - Nel senso che la morte del procuratore produce l'inter-
difesa, v. peraltro Cass. 8 aprile 2016, n. 6838, id., Rep. ruzione automatica del processo dal momento del suo verificar-
2016, voce Procedimento civile, n. 327. V. altresì, con rife- si, indipendentemente dalla conoscenza che dell'evento abbia-
no le parti o il giudice, e la conoscenza legale del fatto interrut-
rimento alla sospensione dall'esercizio della professione
a
tivo, intervenuta in altro processo, è idonea a far decorrere il
dell'unico difensore, Cass. 10 luglio 2015, n. 14520, id., termine per la riassunzione anche in relazione a distinti giudizi,
to
Rep. 2015, voce cit., n. 347; e, con riferimento a sentenza la pendenti tra le medesime parti, in cui la parte era patrocinata
en
cui deliberazione risulti anteriore alla scadenza dei termini dallo stesso difensore colpito dal suddetto evento, Cass., ord.
ex art. 190 c.p.c. il deposito delle memorie di replica, Cass. 1° giugno 2017, n. 13900, Foro it., Le banche dati, archivio
am
9 aprile 2015, n. 7086, ibid., voce Sentenza civile, n. 66). Cassazione civile.
L'automatica interruzione del processo si determina an- Vedi, inoltre, Cass. 28 ottobre 2013, n. 24271, id., Rep.
on
che se il giudice e le altre parti non ne abbiano avuto cono- 2014, voce Lavoro e previdenza (controversie), n. 136, nonché
scenza e preclude ogni ulteriore attività processuale, con la Lavoro giur., 2014, 572, con nota di SCARPA, Morte del difen-
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M abb
conseguente nullità degli atti successivi e della sentenza di sore e interruzione automatica del processo, avente ad oggetto
M
appello eventualmente pronunciata. E l'irrituale prosecuzio- il decesso del difensore intervenuto tra il deposito dell'atto di
SI
ne del processo, nonostante il verificarsi dell'evento inter- appello e il decreto di fissazione dell'udienza ex art. 435 c.p.c.
IO in
ruttivo, può essere dedotta e provata in sede di legittimità IV. - In dottrina, nel senso che la morte del procuratore,
AS
(v. Cass. 14 dicembre 2010, n. 25234, id., Rep. 2010, voce compromettendo l'effettività del contraddittorio, è fonte di in-
so
Procedimento civile, n. 323; 28 maggio 2007, n. 12398, id., terruzione automatica del giudizio, v. MANDRIOLI-CARRATTA,
Diritto processuale civile, Torino, 2016, II, 390.
es
dell'avv. Valtero Moreno — unico difensore costituito degli Peraltro, una puntuale disamina circa la tassatività o no delle
LA
odierni ricorrenti —, in data 5 ottobre 2015, e pertanto nelle fattispecie elencate nell'art. 301 c.p.c., ai fini dell'automatica
IO olo
more della scadenza (19 ottobre 2015) dei termini ex art. interruzione del processo, è offerta da GHIRGA, Dell'interru-
C
190 c.p.c. concessi per il deposito della memoria conclusio- zione del processo, in Commentario del codice di procedura
c
nale di replica, l'impugnata sentenza risulta essere stata cio- civile a cura di CHIARLONI, Bologna, 2014, 197 ss.
O sci
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vio alla Corte d'appello di Genova, che in diversa composi-
zione procederà a nuovo esame, facendo del medesimo ap-
plicazione.
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CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; ordinanza 4
(1) I. - Con la pronuncia in epigrafe, la Cassazione precisa agosto 2017, n. 19646; Pres. BIANCHINI, Rel. PENTA, P.M.
quali siano gli effetti processuali derivanti dal verificarsi di uno (non indicato); Peltrone (Avv. PULLANO, MELUCCO) c.
degli eventi di cui all'art. 301 c.p.c. ai danni dell'unico procu- Voci e altri. Cassa App. Catanzaro 21 febbraio 2013.
ratore della parte costituita in giudizio, nel particolare caso in
cui l'evento (nella specie, la morte) sopravvenga nelle more Successione ereditaria — Legato in sostituzione di legit-
della scadenza dei termini stabiliti dall'art. 190 c.p.c. tima — Domanda di reintegrazione della quota di le-
A tal proposito, nel senso che l'evento non costituisce causa gittima — Rinuncia al legato — Termine (Cod. civ., art.
di interruzione di per sé, ma solo qualora conduca ad una con- 551, 649).
creta lesione del diritto di difesa, v. Cass. 8 aprile 2016, n. Qualora il legittimario, in favore del quale il testatore ab-
6838, Foro it., Rep. 2016, voce Procedimento civile, n. 327, bia disposto un legato tacitativo, intenda conseguire la
con precipuo riguardo all'ipotesi del decesso; 10 luglio 2015, parte dei beni ereditari spettantegli ex lege, l'onere di ri-
n. 14520, id., Rep. 2015, voce cit., n. 347, relativa al caso di nunciare al legato può essere assolto fino al momento del-
sospensione dall'esercizio della professione.
la decisione sulla domanda di reintegrazione della legit-
Nell'opposto senso che l'evento (in particolare, la cancella- tima. (1)
zione dall'albo per motivi disciplinari) comporta l'automatica
interruzione, con riguardo all'ipotesi in cui esso si verifichi tra
l'udienza di precisazione delle conclusioni e la chiusura della
discussione, v. Cass. 30 aprile 2009, n. 10112, id., Rep. 2009, Considerato in diritto. — (Omissis). 2. - Con il secondo
voce cit., n. 248. motivo il ricorrente denuncia la violazione e falsa applica-
Per l'automatica interruzione del processo in caso di evento zione degli art. 551, 1° comma, 649, 650, 2938 e 2969 c.c.
avvenuto prima dello spirare del termine per il deposito delle (in relazione all'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c.) e la nullità
memorie di replica, essendo quest'ultimo un limite temporale della sentenza per violazione dell'art. 112 c.p.c. (in relazio-
equiparato alla chiusura della discussione, v. Trib. Torino 30 ne all'art. 360, 1° comma, n. 4, c.p.c.), per avere la corte ter-
novembre 2001, id., 2002, I, 697. ritoriale considerato tardiva la rinuncia al legato operata
II. - Sotto altro sia pur connesso profilo, la corte osserva che all'udienza collegiale del 18 gennaio 2006, nonostante si
la fissazione di termini perentori per il deposito delle comparse fosse in presenza di una condizione di decidibilità della cau-
conclusionali e delle memorie di replica risponde alla esigenza sa nel merito, come tale da valutarsi con riguardo al momen-
di tutela del diritto di difesa delle parti. Ne consegue la nullità to della sentenza che l'accerta.
della sentenza per mancata concessione dei termini di cui 2.1. - Il motivo è, per quanto di ragione, fondato.
all'art. 190 c.p.c., ovvero per la loro violazione. In tal senso, v. Sono affette da violazione di legge le affermazioni conte-
Cass. 2 dicembre 2016, n. 24636, id., 2017, I, 592; 8 ottobre nute nella sentenza impugnata a tenore delle quali:
IL FORO ITALIANO — 2018.
1009 PARTE PRIMA 1010
1) l'appellante non poteva dolersi del fatto che il giudice ne per la successione legittima si pongono come condizioni
di prime cure avesse completamente omesso di considerare per l'esperimento dell'azione di reclamo della legittima».
la formale dichiarazione di rinuncia al legato effettuata in A sua volta, Cass. n. 9262 del 10 giugno 2003, cit., dopo
corso di causa (precisamente all'udienza di discussione del- aver considerato principio indiscutibile che la rinunzia al le-
la causa innanzi al collegio del 18 gennaio 2006), posto che gato in sostituzione di legittima, che abbia per oggetto beni
la rinuncia si appalesava tardiva; immobili, debba essere fatta con atto scritto, sotto pena di
2) atteggiandosi la formale rinuncia al legato in sostitu- nullità, si è limitata ad affermare che «non si ravvisano ra-
zione di legittima come un presupposto dell'azione di ridu- gioni convincenti per escludere tale idoneità ad un atto di ci-
zione (dovendo avvenire previamente o, quanto meno, con- tazione sottoscritto da coloro che intendevano compiere la
testualmente alla domanda di riduzione; in forma scritta ad rinuncia», senza escludere la possibilità che quest'ultima
a
substantiam, in caso di legato di immobili ed anche median- venga formalizzata anche nel corso del giudizio.
to
te dichiarazione informale o per facta concludentia, per tutti Non è revocabile in dubbio che nel caso di specie si sia al
en
gli altri legati), bene aveva fatto il primo giudice a non rico- cospetto di una condizione dell'azione e non di un presup-
noscere alcuna valenza alla rinuncia espressa in corso di posto processuale, nella quale ultima categoria vanno, inve-
am
causa. ce, inquadrati l'interesse ad agire e la legitimatio ad causam
Apparentemente, avuto riguardo alla questione del dies ad (cfr. Cass. 23 novembre 2007, n. 24434, id., Rep. 2007, vo-
on
quem per l'esercizio della facoltà di rinunciare al legato in ce Procedimento civile, n. 137; 12 aprile 1985, n. 2435, id.,
sostituzione di legittima, vi sono due orientamenti. Rep. 1985, voce cit., n. 87).
O
M abb
Secondo il primo, il potere attribuito al legittimario, in Rappresenta un principio consolidato quello per cui la
M
favore del quale il testatore abbia disposto un legato tacita- condizione dell'azione — quale deve ritenersi la rinuncia al
SI
tivo, di conseguire la parte dei beni ereditari spettantegli ex legato in sostituzione di legittima — può intervenire, in
IO in
lege anziché conservare il legato — potere configurabile
AS
quanto requisito di fondatezza della domanda, fino al mo-
non come diritto autonomo, ma come facoltà compresa nel mento della decisione (cfr., fra le tante, Cass. n. 4703 del 3
so
diritto di agire per ottenere la legittima attraverso l'azione di marzo 2006, id., Rep. 2006, voce Espropriazione per p.i., n.
riduzione spettante al soggetto incluso nella categoria dei
es
2004, Foro it., Rep. 2005, voce Successione ereditaria, n. valutare se la Peltrone avesse rinunciato al legato in sostitu-
126). zione di legittima, anche gli atti scritti posti in essere nel
corso del giudizio e, in particolare, la rinuncia operata, a
R
a
meno contestualmente alla stessa (Cass. 22 luglio 2004, n. generale, Balbis Adelaide, perché lo trasferisse, a titolo di
to
13785, id., Rep. 2005, voce cit., n. 126). Infatti, nella motiva- garanzia, allo stesso convenuto. Quest’ultimo — veniva
zione di tale sentenza l'onere di rinunziare al legato viene qua-
en
spiegato — si era rifiutato di restituirlo, nonostante avesse
lificato in termini di condizione dell'azione finalizzata al con-
seguimento della legittima.
ricevuto cambiali a copertura integrale del debito, e nel
am
Nel senso che, ove un legittimario sia stato beneficiato da un
1995 lo aveva posto a fondamento di una domanda monito-
legato in sostituzione di legittima al quale non abbia provvedu- ria, cui era seguìto un decreto ingiuntivo opposto tardiva-
on
to a rinunciare, il suo creditore non può esperire l'azione surro- mente.
Costituitosi il contraddittorio, il convenuto chiedeva ri-
O
gatoria al fine di ottenere la legittima, v. Cass. 2 febbraio 2016,
M abb
n. 1996, id., 2016, I, 2879. getto della domanda attrice.
M
A seguìto di esperimento di consulenza tecnica grafica, il
SI
tribunale dichiarava inammissibile la querela di falso per ca-
IO in renza di interesse del querelante.
AS
2. - La pronuncia era impugnata da Benedetto Alberto e,
so
agosto 2017, n. 19413; Pres. AMBROSIO, Rel. FALABELLA, sazione che si fonda su sette motivi. Resiste con controri-
P.M. CARDINO (concl. diff.); Castaldo (Avv. PREVE) c. corso Benedetto. Il pubblico ministero ha rassegnato le pro-
R
Benedetto (Avv. BRAMARDI). Cassa senza rinvio App. To- prie conclusioni scritte e domandato il rigetto del ricorso.
rino 18 gennaio 2013. Ragioni della decisione. — 1. - Il contenuto dei sette mo-
Falso (querela di) — Proposizione in via principale — tivi di ricorso si riassume come segue.
Legittimazione attiva — Autenticità dello scritto — 1.1. - Primo motivo: violazione dell'art. 414 c.p.c. Si de-
Giudicato — Interesse ad agire — Esclusione (Cod. duce l'inammissibilità dell'appello proposto da Benedetto in
proc. civ., art. 100). quanto i relativi motivi, ad avviso del ricorrente, difettavano
di specificità.
È legittimato a proporre querela di falso in via principale 1.2. - Secondo motivo: violazione degli art. 100, 112, 221
chiunque intenda conseguire una certezza, quanto alla e 222 c.p.c. La corte di merito — lamenta il ricorrente —
falsità o genuinità di un documento, nei confronti di chi aveva ritenuto che solo in caso di querela di falso proposta
abbia inteso concretamente avvalersi di esso, sicché difet- in via incidentale fosse necessario che il querelante risultas-
ta l'interesse ad agire, con riferimento al tema della cer- se munito di uno specifico interesse a contrastare l'efficacia
tezza dell'autenticità dello scritto, quando essa è già esi- probatoria di un documento munito di fede privilegiata in
stente, in quanto consacrata in un provvedimento giuris- relazione a una pretesa fondata su di esso. Di contro, l'art.
dizionale divenuto cosa giudicata. (1) 222 c.p.c. non conterrebbe alcuna deroga alla norma genera-
le posta dall'art. 100 c.p.c.: con la conseguenza che la parte
sarebbe comunque onerata di allegare il proprio interesse ad
II agire, così da consentire al giudice di verificare che tale
condizione dell'azione sussista in concreto.
CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 26 1.3. - Terzo motivo: omesso esame circa un fatto decisivo
luglio 2017, n. 18511; Pres. D'ANTONIO, Est. CALAFIORE; per il giudizio, che ha formato oggetto di discussione tra le
P.M. SERVELLO (concl. diff.); Soc. Bottero (Avv. GERE- parti e omessa motivazione. Viene dedotto che Castaldo in
MIA, JORIO, DUTTO) c. Inps (Avv. SGROI, MITTONI, D'A- primo grado aveva prodotto alcuni documenti dai quali
LOISIO, MARITATO). Conferma App. Torino 2 novembre emergeva una ricostruzione del fatto diversa da quella pro-
2010. spettata nella citazione e accolta in appello: in particolare,
Procedimento civile — Azione di mero accertamento — da tali scritti risultava che l'assegno era stato consegnato ad
Interesse ad agire — Diritto futuro o ipotetico — esso ricorrente «firmato in bianco con facoltà di riempimen-
Esclusione (Cod. proc. civ., art. 100). to». Il detto riempimento aveva avuto luogo su invito della
moglie di Benedetto, sicché l'istante avrebbe potuto essere
L'interesse ad agire consiste nella necessità, quale sua pro- accusato di aver riempito l'assegno contra pacta, ma non
prietà essenziale, che l'azione sia volta all'ottenimento di absque pactis. Ne discendeva che la querela di falso non era
un risultato giuridicamente utile al fine di evitare il pre- esperibile, essendo come noto inammissibile la proposizione
giudizio dell'attore relativamente a quel diritto che viene di essa nell'ipotesi di riempimento del documento attuato
dedotto in causa e non ad altri diversi diritti di cui lo contra pacta.
stesso attore sia o possa divenire in futuro titolare o per i 1.4. - Quarto motivo: violazione dell'art. 221 c.p.c. La
quali possa avere necessità di contraddire. (2) censura si sovrappone a quella precedente, essendo incentra-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1013 PARTE PRIMA 1014
ta sul rilievo per cui in presenza di patto di riempimento non incidentale (così, da ultimo, Cass. 3 giugno 2011, n. 12130,
è esperibile la querela di falso. id., Rep. 2011, voce Falso (querela di), n. 4).
1.5. - Quinto motivo: violazione dell'art. 221, 2° comma, Tale rilievo non è tuttavia risolutivo.
c.p.c. È lamentata la nullità della querela di falso per omessa 3.2. - Come questa corte ha avuto modo di rilevare, la
indicazione degli elementi e delle prove della falsità. È querela di falso proposta in via principale dà luogo a un
esposto, in sintesi, che Benedetto, quale prova della presun- giudizio autonomo diretto a contestare l'autenticità di un at-
ta falsità dell'assegno, aveva prodotto una relazione grafo- to pubblico ovvero di una scrittura privata, anche se non ri-
tecnica che non conteneva, però, indicazioni e riscontri de- conosciuta, o legalmente considerata tale, allo scopo di pa-
cisivi circa la denunciata alterazione. ralizzarne l'efficacia probatoria e a rendere inoperante ogni
1.6. - Sesto motivo: omessa impugnazione di tutte le ra- effetto giuridico ad esso attribuito: con essa si viene quindi
a
gioni distinte e autonome della decisione (di prime cure), a privare il documento impugnato e riconosciuto falso del-
to
ciascuna giuridicamente e logicamente sufficiente a giustifi- l'attitudine a costituire strumento di prova a favore di chi
en
care la pronuncia; in rubrica si deduce il vizio di cui all'art. possa su di esso fondare una propria pretesa, eliminando o
360, n. 3, in relazione agli art. 360 bis e 366, n. 4, c.p.c. Os- rendendo privo di forza probatoria un documento suscettibi-
am
serva il ricorrente che la pronuncia del tribunale si reggeva le di determinare un falso convincimento del giudice, se esi-
su una duplice ratio decidendi: Benedetto avrebbe dovuto bito in un futuro e distinto processo (Cass. 27 luglio 1992,
on
proporre opposizione al decreto ingiuntivo basato sul- n. 9013, in motivazione, id., 1994, I, 2873, in cui riecheggia
l'assegno che assumeva essere stato contraffatto (ciò che l'insegnamento di Cass. 26 luglio 1963, n. 2070, id., Rep.
O
M abb
non era accaduto); era scaduto il termine previsto dagli art. 1963, voce Falso civile, n. 7). Correlativamente, l'interesse
M
325 e 326 c.p.c. per la revocazione del provvedimento per ad agire, con riferimento a tale impugnativa del documento,
SI
dolo (posto che la possibile causa di revocazione del prov- è quello di conseguire una certezza quanto alla falsità o ge-
IO in
vedimento emesso doveva essere individuata nella fattispe- nuinità dello scritto nei confronti di chiunque abbia mostra-
AS
cie di cui all'art. 395, n. 1, c.p.c.). Ciò posto, rileva il ricor- to di volersi concretamente avvalere di esso (sempre Cass.
so
rente che la controparte aveva contrastato esclusivamente la 27 luglio 1992, n. 9013, cit., in motivazione, la quale ri-
chiama, in tema, Cass. 8 febbraio 1967, n. 330, id., 1967, I,
es
glimento non avrebbe potuto comunque condurre alla rifor- L'interesse ad agire nella querela di falso è quindi da ri-
guardare in funzione del risultato concreto di contrastare
D
non ancora riempito, o riempito con altri dati, sia che il falso dipende, del resto, proprio dalla contrapposizione che
O sci
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riempimento fosse avvenuto absque pactis. La corte di meri- debbono assumere i contendenti con riferimento alla que-
to non aveva quindi fatto buon governo del principio sancito stione dell'autenticità o meno del documento.
Fa
dall'art. 1988 c.c., secondo cui, in presenza di un riconosci- Infatti, legittimato a proporre querela di falso è chiunque
mento del debito, incombe all'autore della dichiarazione abbia interesse a contrastare l'efficacia probatoria di un do-
R
(nella specie, per l'appunto, l'odierno controricorrente) l'o- cumento munito di fede privilegiata in relazione ad una pre-
nere di dimostrare l'insussistenza del rapporto di debito sot- tesa che su di esso si fondi (Cass. 17 aprile 1997, n. 3305,
tostante e, quindi, l'eventuale violazione del patto di riem- id., Rep. 1997, voce Falso (querela di), n. 6; 15 novembre
pimento. 1971, n. 3260, id., Rep. 1971, voce cit., n. 1); la legittima-
zione passiva compete invece solo al soggetto nei cui con-
2. - Il primo motivo è inammissibile.
fronti va eliminata l'incertezza giuridica sulla veridicità del
2.1. - L'esercizio del potere di diretto esame degli atti del documento: incertezza che non sussiste rispetto alla parte
giudizio di merito, riconosciuto al giudice di legittimità ove che ha dichiarato di non volersi giovare di esso; si afferma,
sia denunciato un error in procedendo, presuppone che la quindi, che la querela di falso debba essere proposta soltanto
parte, nel rispetto del principio di autosufficienza, riporti, contro chi voglia servirsi del documento impugnato, per
nel ricorso stesso, gli elementi ed i riferimenti atti ad indivi- fondarvi una domanda o un'eccezione e non anche contro
duare, nei suoi termini esatti e non genericamente, il vizio coloro che, pur volendo vantare in base ad esso, non inten-
processuale, onde consentire alla corte di effettuare, senza dono concretamente avvalersene, e neppure contro l'autore
compiere generali verifiche degli atti, il controllo del corret- vero o presunto della falsificazione (Cass. 8 febbraio 1967,
to svolgersi dell'iter processuale (Cass. 30 settembre 2015, n. 330, cit.; cfr. pure Cass. 7 aprile 1975, n. 1252, id., Rep.
n. 19410, Foro it., Rep. 2015, voce Cassazione civile, n. 1975, voce cit., n. 1; 26 luglio 1963, n. 2070, cit.).
122; cfr. pure, in tema di denunciata falsa applicazione della Agendo dunque nei confronti dell'odierno ricorrente, Al-
regola del tantum devolutum quantum appelatum: Cass. 8 berto Benedetto non poteva che individuare in tale soggetto
giugno 2016, n. 11738, id., Rep. 2016, voce cit., n. 169; 10 colui che minacciava di fare uso del titolo o che già si era
novembre 2011, n. 23420, id., Rep. 2011, voce cit., n. 106). avvalso del medesimo: infatti, solo tali evenienze erano tali
In particolare, ove il ricorrente denunci la violazione e falsa da giustificare, a mente di quanto sopra osservato, un con-
applicazione dell'art. 342 c.p.c. conseguente alla mancata creto interesse dell'attore quanto all'accertamento giudiziale
declaratoria di nullità dell'atto di appello per genericità dei della falsificazione del documento nei confronti della con-
motivi, deve riportare nel ricorso, nel loro impianto specifi- troparte.
co, i predetti motivi formulati dalla controparte (Cass. 10 3.3. - Ora, l'assegno in questione era stato già posto da
gennaio 2012, n. 86, id., Rep. 2012, voce cit., n. 133; 21 Castaldo a fondamento di una pretesa giudiziale: nel 1995
maggio 2004, n. 9734, id., Rep. 2005, voce cit., n. 218). l'odierno istante aveva infatti ottenuto, sulla base del titolo,
Nel caso in esame, la censura è carente di specificità, in un decreto ingiuntivo passato in giudicato.
quanto il ricorrente non riproduce il contenuto dei motivi di Come è noto, il giudicato sostanziale conseguente alla
appello di cui trattasi. mancata opposizione di un decreto ingiuntivo copre l'esi-
3. - Il secondo motivo è fondato. stenza del credito azionato, del rapporto di cui esso è ogget-
3.1. - È senz’altro vero che, ove la querela di falso sia to e del titolo su cui il credito ed il rapporto stessi si fonda-
proposta in via principale, il giudice non è tenuto al prelimi- no, nonché l'inesistenza di fatti impeditivi, estintivi e modi-
nare vaglio, al fine della valutazione dell'ammissibilità della ficativi del rapporto e del credito precedenti al ricorso per
domanda, della rilevanza del documento, come richiede in- ingiunzione e non dedotti con l'opposizione (Cass. 11 mag-
vece l'art. 222 c.p.c., per il caso di querela proposta in via gio 2010, n. 11360, id., Rep. 2010, voce Cosa giudicata ci-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1015 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1016
vile, n. 19; 24 marzo 2006, n. 6628, id., Rep. 2006, voce cit., Pertanto, il versamento posto in essere dalla società poteva
n. 25). ritenersi relativo a crediti non prescritti per il solo importo
Ne discende che all'attuale ricorrente non era opponibile di euro 9.182 con un saldo di euro 40.807,39.
la falsificazione del titolo, posto che il giudicato che si è Ricorre in Cassazione Bottero s.p.a. con due motivi.
formato ha reso irretrattabile il diritto al pagamento della L'Inps ha resistito con controricorso.
somma portata dall'assegno, precludendo qualsiasi azione Ragioni della decisione. — 1. - Formulandoli in veste di
od eccezione tendente a far valere i fatti impeditivi su di es- primo motivo, la ricorrente espone in un primo punto i pas-
so incidenti. saggi della motivazione della sentenza impugnata ritenuti
Ne discende, ancora, che la querela di falso non potesse erronei ed indica gli atti di causa, con i rispettivi contenuti,
essere sorretta dall'interesse ad agire come sopra definito. sui quali fonda le doglianze allegandoli al ricorso, ai sensi
a
Infatti, chi propone la querela non può aspirare a una situa- dell'art. 366, 1° comma, n. 6, c.p.c.
to
zione di certezza, con riferimento al tema della autenticità 2. - Con un secondo, effettivo, motivo la s.p.a. Bottero
en
del documento, se quella certezza è già esistente, in quanto denuncia violazione e o falsa applicazione, ex art. 360, 1°
consacrata in un giudicato. comma, n. 3, c.p.c., dell'art. 100 c.p.c. e degli art. 2114,
am
Deve pure escludersi che l'interesse ad agire dell'odierno 2115 e 2116 c.c. ed omessa e contraddittoria motivazione
controricorrente possa individuarsi nella futura revocazione circa un punto decisivo della controversia ai sensi dell'art.
on
del decreto ingiuntivo siccome pronunciato sulla base di 360, 1° comma, n. 5, c.p.c.
prova riconosciuta o dichiarata falsa ex art. 395, n. 2, c.p.c. 3. - In sostanza, la ricorrente lamenta l'erroneità del rilievo
O
M abb
(cfr. controricorso, pag. 17 s.). di carenza di interesse ad agire posto che tale interesse dove-
M
Occorre infatti tener conto che la revocazione del decreto va ravvisarsi nella necessità di accertare che l'importo versato
SI
ingiuntivo in tanto può essere pronunciata, in quanto l'inte- fosse corrispondente al debito contributivo non prescritto, po-
IO in
ressato riesca ad ottenere l'accertamento giudiziale della sto che l'accertamento dell'istituto era derivato dalla richiesta
AS
falsità del documento. Ma se tale accertamento non può aver del lavoratore finalizzata all'ottenimento della regolarizza-
so
luogo, in quanto precluso dal giudicato, non potrà nemmeno zione contributiva. L'incertezza era, dunque, insorta relati-
ipotizzarsi una sentenza di revocazione che si fondi su tale vamente ai termini della prescrizione, per cassa o per compe-
es
accertamento: e dovrà in conseguenza negarsi che l'esperi- tenza, degli obblighi contributivi e ciò esponeva la società al
nc
mento del detto rimedio impugnatorio possa rilevare sul rischio dell'azione giudiziaria che il lavoratore Vittore Girau-
piano dell'interesse ad agire dell'odierno controricorrente.
D
giuridica certezza quanto alla falsità o genuinità dello scritto giudiziale l'interesse di una parte ad ottenere la certificazio-
nei confronti di chi abbia mostrato di volersi concretamente ne dell'esatto adempimento di un obbligo contributivo, in-
C
c
avvalere di esso; tale interesse non può però sussistere se sul troduce il tema dell'interesse ad agire nelle azioni di accer-
O sci
LO
punto dell'autenticità del documento sia intervenuto, tra le tamento. Tale tema, in termini compatibili con la finalità di
parti, un accertamento definitivo coperto da giudicato. Infat- questa disamina, va affrontato partendo dall'enucleazione di
Fa
ti, il valore probatorio del documento è incontestabile una alcune premesse che consentono di comprendere la posizio-
volta che esso sia stato positivamente riconosciuto dalla ne che la giurisprudenza di questa corte di legittimità ha as-
R
pronuncia divenuta irretrattabile, o una volta che lo scritto sunto nel tempo, anche in ragione dell'approfondimento che
in questione sia stato comunque posto a fondamento delle la dottrina ha compiuto nell'ambito più generale delle con-
statuizioni adottate con la nominata pronuncia: ed è escluso, dizioni dell'azione.
in conseguenza, che possa configurarsi l'interesse al conse- 5. - Questa Corte di cassazione, nei tempi più recenti, ha
guimento di una certezza giuridica sulla falsità o genuinità avuto modo di intervenire riguardo a molteplici fattispecie
del documento impugnato per falso. concrete, validando o meno la sussistenza dell'accesso al
4. - L'accoglimento del secondo motivo determina l'as- giudizio in ragione della tradizionale funzione assegnata
sorbimento dei restanti cinque. all'art. 100 c.p.c. Si è così in concreto operato, in adesione
5. - La sentenza deve essere dunque cassata senza rinvio a al convincimento espresso dalla dottrina con terminologia di
norma dell'art. 382, 3° comma, c.p.c., dovendosi dare atto stampo filosofico, attribuendo all'interesse ad agire ed al ci-
dell'assenza di una condizione dell'azione e, quindi, del fat- tato art. 100 c.p.c. una funzione «remotiva», cioè lo si è
to che la causa non poteva essere proposta. considerato strumento di selezione, atto a svolgere la fun-
zione logica di escludere un insieme di oggetti da una clas-
se, rilevando la mancanza della proprietà essenziale a tutti
II gli oggetti che vi sono compresi.
6. - In particolare, sul presupposto che nelle azioni di mero
Cass. 26 luglio 2017, n. 18511 accertamento tale oggetto esaurisce lo scopo del processo,
mancando altro da sottoporre alla funzione giudiziaria e che
Fatti di causa. — Con sentenza 890/10 la Corte d'appello dunque occorre distinguere le azioni sorrette da un effettivo
di Torino, sollevando d'ufficio la questione, ha dichiarato interesse giuridicamente tutelato da quelle meramente emula-
inammissibile per difetto di interesse ad agire la domanda tive, Cass. 16626/16 (Foro it., Rep. 2016, voce Lavoro (rap-
proposta in primo grado da Bottero s.p.a. ed accolta dal Tri- porto), n. 1009) ha avuto modo di precisare, in modo del tutto
bunale di Ivrea, tesa ad accertare la correttezza del versa- condivisibile, che la funzione dell'art. 100 c.p.c. è innanzi tut-
mento contributivo effettuato a seguito del riconoscimento to quella di sintetizzare in unica definizione il complesso dei
giudiziale, con sentenza del Tribunale di Cuneo dell'8 luglio criteri di selezione dell'accesso al giudizio che l'ordinamento
2002, del diritto del dipendente Vittore Giraudo all'equo presuppone attraverso le norme che in via immediata richie-
premio ex art. 23, 2° comma, r.d. 1127/39 in relazione a dono la sussistenza della lesione di un diritto (art. 24 Cost.,
quindici invenzioni intercorse dal 1985 al 1998. art. 99 c.p.c., art. 2907 c.c.), inteso quale titolarità di una si-
La Bottero s.p.a. aveva versato euro 49.989,39 a titolo di tuazione giuridica subiettiva di vantaggio, di carattere sostan-
contributi dovuti sulle somme erogate, compresi quelli a ca- ziale, il cui riconoscimento, in caso di controversia, sia posto
rico del dipendente. A seguito di accesso ispettivo del 16 ad oggetto della pretesa fatta valere in giudizio (Corte cost. n.
agosto 2006, sollecitato dal Giraudo, l'Inps rilevava l'avve- 7 del 1962, id., 1962, I, 606).
nuta prescrizione dei contributi relativi al periodo anteriore 7. - Risultano, dunque, inammissibili «azioni autonome di
al 1° luglio 1996 alla luce della necessaria applicazione del mero accertamento di fatti giuridicamente rilevanti», perché
principio di competenza e dei diversi tempi di maturazione solo l'intera fattispecie, una volta perfezionatasi, può nella
degli emolumenti all'interno dell'intero rapporto lavorativo. sua interezza costituire oggetto di accertamento (ex aliis,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1017 PARTE PRIMA 1018
Cass. n. 10039 del 2002, id., Rep. 2002, voce Infortuni sul settembre 2016, n. 19268, Foro it., Rep. 2016, voce Procedi-
lavoro, n. 161). mento civile, n. 182; 27 maggio 2008, n. 13829, id., 2008, I,
8. - Dunque l'interesse ad agire, che legittima alla propo- 3204, secondo cui sussiste l'interesse ad agire ex art. 100
sizione della domanda, è dato dalla contestazione non già di c.p.c., e di conseguenza a ricorrere per la cassazione del prov-
un fatto bensì di un diritto e non sono proponibili azioni au- vedimento italiano di rimpatrio del minore anche se già ese-
tonome di mero accertamento di fatti pur giuridicamente ri- guito, quando — per effetto del giudicato che si forma sull'or-
levanti, ma che costituiscano elementi frazionati della fatti- dine di rimpatrio — il provvedimento stesso contenga un ac-
specie costitutiva di un diritto, la quale può costituire ogget- certamento pregiudizievole per il ricorrente; 30 giugno 2006,
to di accertamento giudiziario solo nella funzione genetica n. 15084, id., Rep. 2008, voce cit., n. 115, relativa all'emis-
del diritto azionato e quindi nella sua interezza (Cass., sez. sione di decreto ingiuntivo per il pagamento del compenso a
a
un., 27187/06, id., 2007, I, 1780). un c.t.u., in presenza di provvedimento di liquidazione del
medesimo compenso avente già efficacia di titolo esecutivo;
to
5. [sic] - In sostanza, si richiede che con la sentenza di 12 giugno 2006, n. 13593, id., Rep. 2006, voce Cassazione ci-
en
mero accertamento si ottenga un risultato giuridicamente vile, n. 83, nel senso che nel giudizio di separazione personale
utile al fine di evitare il pregiudizio dell'attore relativamente tra coniugi, stante, da un lato, l'irripetibilità delle somme ri-
am
a quel diritto che viene dedotto in causa e non ad altri diver- scosse a titolo di assegno di mantenimento per effetto del
si diritti di cui lo stesso attore sia o possa divenire in futuro provvedimento presidenziale, emesso in via provvisoria ai
on
titolare o per i quali possa avere necessità di contraddire sensi dell'art. 708 c.p.c., e, dall'altro, l'esclusione dell'ultratti-
(Cass. 2785/71, id., Rep. 1971, voce Procedimento civile, n. vità degli effetti scaturenti dal medesimo provvedimento pre-
O
M abb
115; 1339/73, id., Rep. 1973, voce cit., n. 84). sidenziale una volta che sia passata in giudicato la statuizione
M
6. - Deve, quindi, a fortiori, escludersi che, nel caso di escludente la sussistenza dei presupposti del diritto all'assegno
SI
specie, possa riconoscersi l'interesse ad agire in capo all'o- definitivo di mantenimento, deve ritenersi inammissibile, per
IO in
dierna ricorrente che pretende di ottenere una sentenza di difetto di interesse, il ricorso per cassazione con il quale il co-
AS
accertamento relativamente all'esatto adempimento di un niuge, già beneficiario dell'assegno in via provvisoria, censuri
so
proprio obbligo contributivo nel presupposto che tale accer- esclusivamente la data a partire dalla quale avrebbe perduto
tamento la possa preservare da una eventuale futura azione efficacia il provvedimento presidenziale di fissazione di detto
es
del dipendente, finalizzata ad ottenere la regolarizzazione assegno, ove non risulti che, per il periodo successivo a tale
data, vi sia stata percezione dell'assegno; difatti, l'accogli-
nc
7. - Viene chiesto al giudice di emettere una sentenza di munirsi di un titolo per ottenere il pagamento degli importi
U
accertamento inidonea ad evitare la lesione del medesimo non riscossi dalla suddetta data, essendo ormai passata in giu-
LA
legittimità devono sorreggere l'interesse ad agire nelle azio- che avevano ottenuto dal giudice ordine di demolizione di
ni di mero accertamento e cioè la corrispondenza tra i sog- opere abusive eseguite dal proprietario di un immobile confi-
R
getti titolari del rapporto giuridico che si assume connotato nante, ad agire per la dichiarazione di nullità della vendita del
da oggettiva incertezza e soggetti processuali, nonché piena suo immobile stipulata dal confinante al fine di sottrarsi alla
corrispondenza della situazione da accertare rispetto a quel- esecuzione dell'ordine di demolizione, giacché detta vendita
la pregiudicata. non poteva in alcun modo pregiudicare l'esecuzione coattiva
9. - Infatti, questa corte di legittimità ha costantemente del provvedimento del giudice, avendo il giudicato efficacia
negato la configurabilità di un unico rapporto previdenziale anche nei confronti degli aventi causa dalle parti del processo.
trilatero, ossia intercorrente fra datore di lavoro-assicurante, Nella giurisprudenza di merito, cfr. Trib. Milano 6 luglio
lavoratore-assicurato ed ente assicuratore e, per contro, ha 2016, Giur. it., 2017, 401, con nota di SPIOTTA, relativa all'i-
ribadito la configurazione di tre distinti rapporti bilaterali, nammissibilità dell'impugnazione del bilancio per intervenuta
derivandone ad esempio l'impossibilità di ravvisare il liti- decadenza ex art. 2434 bis c.c.; App. Milano 5 marzo 2015,
sconsorzio necessario fra i tre soggetti ora detti, quando il Foro it., Rep. 2016, voce Società, n. 677, secondo cui deve
lavoratore avanzi pretese di contenuto contributivo contro il pronunciarsi l'inammissibilità di una domanda di nullità (o an-
datore. (Cass. 10 gennaio 1994, n. 169, id., Rep. 1994, voce nullamento) di un bilancio, per difetto di interesse ad agire in
Intervento in causa e litisconsorzio, n. 14; 23 gennaio 1998, capo all'impugnante, qualora i bilanci relativi agli esercizi suc-
n. 640, id., Rep. 1998, voce cit., n. 7; 7 agosto 2000, n. cessivi siano divenuti irretrattabili, a seguito dell'intervenuto
10377, id., Rep. 2000, voce cit., n. 6; sez. un. 17 gennaio passaggio in giudicato delle sentenze di rigetto di (analoga)
2003, n. 683, id., Rep. 2003, voce Impiegato dello Stato, n. impugnativa proposta avverso questi ultimi.
1246; ord. 19 febbraio 2004, n. 3339, id., Rep. 2004, voce Vedi anche Corte conti, sez. II, 16 dicembre 1991, n. 370,
cit., n. 1197). id., Rep. 1992, voce Responsabilità contabile, n. 1037: in ipo-
10. - Inoltre, la fattispecie avente tale tipo di contenuto tesi di giudicato sulla liquidazione dei danni formatosi nel pro-
contributivo non si risolve certamente nel solo accertamento cesso penale a seguito di costituzione di parte civile del-
dell'an e del quantum degli obblighi contributivi gravanti l'amministrazione danneggiata, e sempre che risulti reintegrato
sul datore di lavoro, ma include anche l'accertamento di completamente l'erario dell'interesse economico leso, la pro-
condizioni specifiche che devono formare oggetto del giudi- nuncia resa nel giudizio penale renderà inammissibile, per ca-
zio intercorrente tra lavoratore e datore di lavoro (v., in re- renza di interesse ad agire, l'azione proposta dal procuratore
lazione alla complessità della fattispecie di tale natura, Cass. generale della Corte dei conti.
2630/14, id., Rep. 2014, voce Previdenza sociale, n. 392;
4805/12, id., Rep. 2012, voce Procedimento civile, n. 180). II. - Il principio enunciato nella seconda massima in epigrafe
11. - Il ricorso, dunque, va rigettato essendo la pronuncia ribadisce che l'interesse ad agire deve essere concreto e non
teorico e generico, in quanto non è consentito al giudice risol-
impugnata del tutto rispettosa dei principî più volte espressi
vere questioni che non abbiano rispondenza con la fattispecie
da questa Corte di cassazione. litigiosa. L'orientamento è costante nella giurisprudenza di le-
———————— gittimità sin da Cass., sez. un., 10 maggio 1969, n. 1609, id.,
1969, I, 1706. Più di recente, v. Cass., sez. un., 15 dicembre
(1-2) I. - Nel senso che l'assenza di interesse ad agire è ri- 2015, n. 25205, id., Rep. 2016, voce Procedimento civile, n.
levabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del procedimen- 183; App. Milano 17 ottobre 2012, id., Rep. 2013, voce cit., n.
to, salva la formazione di un giudicato sul punto, v. Cass. 29 142, e Società, 2013, 530, con nota di V. SALAFIA.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1019 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1020
Vedi, inoltre, Cass. 23 dicembre 2009, n. 27151, Foro it., CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza
Rep. 2009, voce cit., n. 132, ove si precisa che deve essere ne- 12 luglio 2017, n. 17190; Pres. NAPPI, Rel. LAMORGESE,
gata la possibilità di sottoporre al vaglio giurisdizionale que- P.M. (non indicato); C. (Avv. LIPERA) c. M. (Avv. FLO-
stioni puramente di principio o accademiche; sez. un. 20 di- RIO). Conferma App. Catania 1° dicembre 2016.
cembre 2006, n. 27187, id., 2007, I, 1780, in base alla quale
non sono ammissibili questioni di interpretazioni di norme o di Competenza civile — Responsabilità genitoriale — Limi-
atti contrattuali se non in via incidentale e strumentale alla pro- tazione — Sentenza definitiva di separazione personale
nuncia sulla domanda principale di tutela del diritto; poiché la dei coniugi — Competenza del tribunale ordinario (Cod.
tutela giurisdizionale è tutela di diritti, il processo, salvo casi civ., art. 151, 333; y disp. att. cod. civ., art. 38).
eccezionali predeterminati per legge, può essere utilizzato solo
In materia di limitazione della responsabilità genitoriale è
a
come fondamento del diritto fatto valere in giudizio e non di
per sé, per gli effetti possibili e futuri. competente il tribunale ordinario adìto per il giudizio di
to
Sotto il profilo dell'attualità dell'interesse ad agire, v. Cass. separazione tra i genitori anche quando, al momento del-
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31 luglio 2015, n. 16262, id., Rep. 2015, voce cit., n. 192, se- la presentazione della domanda, esso si è concluso e il
condo cui l'interesse ad agire in un'azione di mero accertamen- giudizio di divorzio non è ancora stato introdotto. (1)
am
to non implica necessariamente l'attualità della lesione di un
diritto, essendo sufficiente uno stato di incertezza oggettiva,
on
anche non preesistente al processo, in quanto sorto nel corso di Fatti di causa. — C., pendente il giudizio di separazione
giudizio a seguito della contestazione sull'esistenza di un rap- personale dal coniuge M. dinanzi al Tribunale ordinario di
O
M abb
porto giuridico o sull'esatta portata dei diritti e degli obblighi Catania, chiedeva al tribunale per i minorenni della stessa
M
da esso scaturenti, che non sia superabile se non con l'interven- città di emettere nei confronti della moglie provvedimenti
SI
to del giudice (nella specie, riguardante la cessione di contratto limitativi della responsabilità genitoriale, lamentando suoi
IO in
di lavoro nell'ambito di un trasferimento di ramo d'azienda, la comportamenti inadeguati e pregiudizievoli verso la figlia
AS
Suprema corte ha ritenuto sussistente l'interesse ad agire al fine minore M. (nata nel 2003).
so
di individuare il reale datore di lavoro pur non avendo i lavora- Il tribunale adìto rigettava l'eccezione di incompetenza
tori ceduti dedotto alcuna concreta conseguenza pregiudizievo- sollevata dalla M., in favore del tribunale ordinario, rilevan-
es
deve tendere all'accertamento di un diritto già sorto, v. Cass. nel merito rigettava la domanda, escludendo l'esistenza di
U
30 novembre 2017, n. 28821, id, 2018, I, 167, con nota di ri- pregiudizi per la figlia.
LA
chiami.
IO olo
III. - Sulla funzione dell'art. 100 c.p.c. la letteratura è vastis- va l'incompetenza del tribunale per i minorenni a decidere
c
sima.
O sci
In sintesi, constano due orientamenti di massima: il primo, e lo condannava alle spese di entrambi i gradi del giudizio.
secondo cui l'interesse ad agire va inteso come «stato di lesio-
Fa
come mezzo o come risultato». Per un'ampia panoramica, v., di Ragioni della decisione. — Preliminarmente, dev’essere
recente, C. CARIGLIA, Profili generali delle azioni di accerta- esaminata l'istanza di revoca del decreto in data 1° marzo
mento negativo, Torino, 2013, 25. 2017, ex art. 380 bis c.p.c., di fissazione dell'adunanza in
Nell'ottica dell'interesse ad agire come filtro, v. M. MARI- camera di consiglio, il ricorrente lamentando di non essere
NELLI, La clausola generale dell'art. 100 c.p.c. Origini, meta- stato messo nelle condizioni di conoscere le ragioni della
morfosi e nuovi ruoli, Trento, 2005, 141, che attribuisce all'art. proposta del relatore e quindi di esercitare la difesa. L'istan-
100 c.p.c. il ruolo di criterio per ampliare la sfera di operatività za è infondata. Il citato art. 380 bis prevede che il suddetto
dell'azione di mero accertamento, che quindi potrebbe vertere decreto debba soltanto indicare «se è stata ravvisata un'ipo-
non soltanto su diritti soggettivi o rapporti giuridici in senso tesi di inammissibilità, di manifesta infondatezza o di mani-
stretto (cioè tipizzati e previsti dalla legge), ma anche su singo- festa fondatezza». Ciò è quanto avvenuto nella specie,
li aspetti contestati o oggettivamente incerti di un rapporto giu- avendo il decreto indicato l'infondatezza del primo motivo
ridico e, così, su singole Vorfragen (certo non su meri fatti), («il decreto impugnato resiste alle censure») e l'inammissi-
che conseguentemente assurgerebbero ad autonomi beni della bilità del secondo.
vita idonei al giudicato sostanziale. Con il primo motivo di ricorso è denunciata la violazione
Infine, v. M.F. GHIRGA, La meritevolezza della tutela richie- dell'art. 38, 3° comma, disp. att. c.c., per avere erroneamen-
sta. Contributo allo studio sull'abuso dell'azione giudiziale, te affermato la competenza del tribunale ordinario sul ricor-
Milano, 2004; ID., Interesse ad agire (dir. proc. civ.), in so da lui proposto per la limitazione della responsabilità ge-
<www.treccani.it>, sulla scorta dell'insegnamento di CARNE- nitoriale del coniuge M., mentre il giudizio di separazione si
LUTTI (Istituzioni del processo civile italiano, Roma, 1956, I, era concluso con sentenza passata in giudicato e il giudizio
325 ss.), secondo la quale, oltre alla indagine sull'utilità per di divorzio non era stato introdotto.
l'attore della tutela richiesta in astratto, operazione che si esau- Il motivo è infondato.
rirebbe nella verifica della corrispondenza dell'azione esercita- La Corte d'appello di Catania ha osservato che la richie-
ta a un tipo legalmente previsto, sarebbe necessaria l'ulteriore sta del C. di provvedimenti limitativi della responsabilità
verifica della compatibilità dell'azione esercitata con l'ordina- genitoriale nei confronti della M., comportando una modifi-
mento e con l'insieme dei valori che lo stesso esprime non solo ca delle statuizioni adottate dal tribunale ordinario sulla se-
in una prospettiva giuridica, ma anche socio-economica, do- parazione, era da qualificare come richiesta di modifica del-
vendosi valutare così la meritevolezza della tutela richiesta. le condizioni della separazione e, quindi, di competenza di
quest'ultimo e non del tribunale per i minorenni.
La decisione impugnata è conforme alla giurisprudenza di
legittimità, la quale ha da tempo affermato il principio se-
condo cui la controversia relativa alla modifica delle condi-
———————— zioni della separazione e del divorzio, nel cui giudizio sia
chiesto l'affidamento dei figli minori, appartiene all'esclu-
siva competenza del tribunale ordinario, anche quando la
domanda sia giustificata dall'esistenza di un grave pregiudi-
zio per i figli minori, non essendo tale circostanza idonea a
spostarne la competenza presso il tribunale per i minorenni
IL FORO ITALIANO — 2018.
1021 PARTE PRIMA 1022
(Cass. 20352/11, Foro it., 2013, I, 333). Quest’orientamento composizione dell'organo giudicante, sicché, in tema di ordini
si è consolidato anche dopo la modifica dell'art. 38, 1° di protezione contro gli abusi familiari, si è ritenuto ammissibi-
comma, disp. att. c.c. (a seguito dell'art. 3, 1° comma, l. 10 le il simultaneus processus innanzi al tribunale in composizio-
dicembre 2012 n. 219, applicabile ai giudizi instaurati a de- ne collegiale adìto per l'affidamento della figlia minore e per la
correre dal 1° gennaio 2013), interpretato nel senso che, determinazione dell'assegno di mantenimento, nonostante la
quando sia pendente un giudizio di separazione o di divor- specifica attribuzione ex art. 736 bis c.p.c. al tribunale in com-
zio, e fino alla sua definitiva conclusione, le azioni dirette posizione monocratica: v., da ultimo, Cass. 22 giugno 2017, n.
ad ottenere provvedimenti limitativi o ablativi della respon- 15482, ibid., 2658, con osservazioni di G. CASABURI.
sabilità genitoriale sono di competenza del tribunale ordina- Su questi specifici temi, cfr., per ulteriori approfondimenti,
rio, se sia pendente il giudizio di primo grado, e alla corte B. POLISENO, Profili della tutela del minore nel processo civile,
a
d'appello in composizione ordinaria, se penda il termine per Napoli, 2017, 198 ss.
to
l'impugnazione o sia stato proposto appello (Cass. 1349/15,
id., 2015, I, 1240; 432/16, id., 2016, I, 860). Il tribunale or-
en
dinario, in pendenza del giudizio di separazione o divorzio,
è competente a decidere, non solo, sull'affidamento dei figli
am
————————
minori, ma anche sulle modalità attuative di esso, in ordine
alla regolamentazione dei rapporti tra il genitore non affida-
on
tario o non collocatario e i figli.
O
Questa conclusione è coerente con il principio di concen-
M abb
trazione delle tutele presso il giudice ordinario in presenza
M
CORTE DI CASSAZIONE; sezione tributaria; sentenza 30
di conflitti tra i genitori (Cass. 432/16, cit.; 8362/07, id., maggio 2017, n. 13584; Pres. BOTTA, Est. STALLA, P.M.
SI
2007, I, 2049) e non è scalfita dalle obiezioni secondo cui, FUZIO (concl. conf.); Tummolo (Avv. OLIVETI) c. Soc.
IO in
AS
nella specie, il giudizio di separazione si era concluso e il Equitalia sud (Avv. POLISI), Agenzia delle entrate (Avv.
giudizio di divorzio non era stato ancora introdotto alla data,
so
dello Stato). Conferma Comm. trib. reg. Campania 9 gen-
del 30 marzo 2015, in cui era stato depositato il ricorso al naio 2012.
es
le il C. ha riproposto le medesime domande, i giudici di me- di pagamento non notificata — Impugnazione — Ter-
D
rito, ai quali è riservata l'interpretazione della domanda, mine (D.leg. 31 dicembre 1992 n. 546, disposizioni sul
co
hanno plausibilmente ritenuto che il ricorso ex art. 333 c.c. processo tributario in attuazione della delega al governo
fosse qualificabile come richiesta di modifica delle condi- contenuta nell'art. 30 l. 30 dicembre 1991 n. 413, art. 19,
LA
IO olo
Con il secondo motivo è denunciata la violazione dell'art. È tardiva l'impugnazione della cartella di pagamento non
O sci
LO
92 c.p.c., in ordine alla mancata compensazione delle spese notificata al contribuente che sia stata proposta, unita-
di lite. mente all'impugnazione del successivo provvedimento di
Fa
Il motivo è inammissibile, rientrando la facoltà di com- iscrizione di ipoteca legale, oltre il termine di sessanta
pensare le spese tra le parti nel potere discrezionale del giu- giorni dalla data nella quale il contribuente aveva avuto
R
dice di merito, con la conseguenza che la pronuncia di con- contezza della pretesa tributaria a suo carico mediante ri-
danna alle spese, anche se adottata senza prendere in esame lascio di estratto di ruolo. (1)
l'eventualità di una compensazione, non è censurabile in
Cassazione (Cass., sez. un., 14989/05, id., Rep. 2005, voce
Spese giudiziali civili, n. 10). Fatti rilevanti e ragioni della decisione. — 1. - Leonardo
Il ricorso è rigettato. Tummolo propone due motivi di ricorso per la cassazione della
sentenza n. 5/50/12 del 9 gennaio 2012 con la quale la Com-
————————
missione tributaria regionale di Napoli, in riforma della prima
decisione, ha ritenuto inammissibile il suo ricorso contro iscri-
(1) In ordine ai provvedimenti ablativi o limitativi della re-
sponsabilità genitoriale, per la competenza del tribunale ordina-
zione di ipoteca legale, ex art. 77 d.p.r. 602/73, e prodromica
rio presso il quale è in corso il procedimento di separazione cartella di pagamento per Iva 1996; in quanto proposto (set-
personale dei genitori, e non del tribunale per i minorenni che tembre 2009) oltre il termine di sessanta giorni dalla data (19
resta, invece, competente se la relativa domanda è proposta febbraio 2009) nella quale egli aveva avuto contezza della pre-
prima di quella di separazione, v. Cass. 13 marzo 2017, n. tesa tributaria a suo carico mediante rilascio di estratto di ruolo.
6430, Foro it., 2017, I, 2413, con nota di richiami. Resistono con controricorso l'agenzia delle entrate ed Equi-
Nel senso che per i procedimenti limitativi o ablativi della talia sud s.p.a.
responsabilità genitoriale introdotti dopo il 1° gennaio 2013 dai Con ordinanza 19 ottobre 2016 questa corte ha disposto rin-
genitori o dal pubblico ministero è competente il giudice del vio a nuovo ruolo per l'acquisizione del fascicolo d'ufficio
procedimento di separazione, divorzio o ex art. 316 c.c., già in presso la Commissione tributaria regionale Campania.
corso, anche se quest'ultimo versi in uno stato di quiescenza, Il Tummolo ha depositato memoria. (Omissis)
sia stata promossa impugnazione ovvero non sia ancora decor- 3. - Con il secondo motivo di ricorso si lamenta, ex art.
so il termine per la stessa., v., in particolare, Cass. 26 gennaio 360, 1° comma, nn. 3 e 5, c.p.c., omessa, insufficiente o con-
2015, n. 1349, id., 2015, I, 1240, con note di C.M. CEA, L'art. traddittoria motivazione, nonché violazione dell'art. 21 d.leg.
38 disp. att. c.c. ed i contrasti interni della Cassazione, e di B. 546/92, per avere la commissione tributaria regionale rilevato
POLISENO, La concentrazione delle tutele nell'interesse del mi- — d'ufficio — la tardività del ricorso introduttivo perché no-
nore: un repentino revirement della Cassazione; e Giur. it.,
2015, 1107, con nota di F. TIZI, Competenza del tribunale ordi-
tificato più di sessanta giorni dopo l'ottenimento dell'estratto
nario sull'azione di decadenza dalla responsabilità genitoriale. di ruolo, nonostante che l'oggetto dell'impugnativa non fosse
Escludono la cumulabilità delle domande di adozione di quest'ultimo atto, ma il provvedimento di iscrizione di ipote-
provvedimenti in favore dei figli minori nati fuori dal matri- ca legale mai a lui notificato, al pari delle cartelle di paga-
monio e di condanna di un convivente al rimborso delle spese mento ad esso prodromiche.
anticipate dall'altro per il mantenimento della prole perché Nemmeno questo motivo può trovare accoglimento.
soggette a riti diversi, Trib. Roma 6 giugno 2017, Foro it., Va premesso che la verifica della rituale e tempestiva intro-
2017, I, 2867, nonché Trib. Milano 23 gennaio 2017, ibid., duzione del giudizio impugnatorio rientra nel potere-dovere
1075. del giudice, così da dover essere effettuata anche d'ufficio sul-
Il principio di concentrazione processuale della tutela del la base delle risultanze in atti. La sentenza della commissione
minore ha trovato applicazione anche in deroga alle regole di tributaria regionale non può dunque essere censurata sotto il
IL FORO ITALIANO — 2018.
1023 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1024
profilo del rilievo d'ufficio della tardiva proposizione del ri- bilità di una tutela ‘anticipata’ non comporta l'onere, bensì
corso originario; indipendentemente dall'omesso rilievo della solo la facoltà dell'impugnazione, il cui mancato esercizio
circostanza da parte del primo giudice. non determina alcuna conseguenza sfavorevole in ordine alla
Ciò posto, si osserva come il Tummolo abbia qui opposto possibilità di contestare successivamente, in ipotesi dopo la
la cartella di pagamento quale atto di esazione intermedio tra notifica di un atto ‘tipico’, la pretesa della quale il contri-
l'iscrizione a ruolo del credito tributario, a monte, e l'iscri- buente sia venuto a conoscenza».
zione di ipoteca legale ex art. 77 d.p.r. 602/73, a valle. Orbene, posto questo principio, resta che la facoltà di im-
L'assunto fondamentale è che tale cartella di pagamento pugnazione deve essere esercitata — secondo regola genera-
non gli venne ritualmente notificata, così come nemmeno l'i- le — nel rispetto del termine previsto di sessanta giorni ex
scrizione ipotecaria che su quella cartella si è basata. art. 21 cit.; sicché l'avvenuta conoscenza dell'atto esplica ef-
a
Da qui, la rivendicazione da parte del contribuente del fetto in ordine non soltanto alla determinazione in capo al
to
proprio diritto di impugnare la cartella di pagamento una vol- contribuente della legittimazione ad impugnare, ma anche al
en
ta venuto a conoscenza — con la comunicazione dell'estratto termine di esercizio di tale legittimazione.
di ruolo da lui stesso sollecitata — della pretesa impositiva a Tanto più considerato che né la tipologia non direttamente
am
suo carico. impositiva dell'atto impugnato, né le modalità non notifica-
Tale diritto va, in linea di principio, senz’altro riconosciu- torie della sua conoscenza da parte del contribuente sono in
on
to; ma il suo esercizio doveva avvenire, come osservato dalla grado di mutare — mediante l'ipotetica configurazione, in
commissione tributaria regionale, nel rispetto del termine realtà non prevista dall'ordinamento, di un'azione, sempre
O
M abb
generale di impugnazione di cui all'art. 21 d.leg. 546/92. proponibile, di accertamento negativo del debito tributario
M
In ordine all'impugnabilità dell'estratto di ruolo — inteso — la natura prettamente impugnatoria del processo di cui
SI
però non quale mero ‘documento’ rappresentativo, bensì nel l'atto viene a costituire l'oggetto precipuo; con conseguente
IO in
suo sostrato sostanziale e contenutistico di atto amministrati- applicabilità delle modalità generali di introduzione del giu-
AS
vo pretensivo riferito ad una specifica posizione soggettiva dizio di impugnazione, a cominciare appunto dal termine de-
so
condo cui «il contribuente può impugnare la cartella di pa- pendentemente dalla sua facoltatività in tutti quei casi nei
quali si ritenga comunque la permanenza, in capo al contri-
D
notifica — sia venuto a conoscenza solo attraverso un estrat- buente, del diritto di impugnare anche il primo atto impositi-
U
to di ruolo rilasciato su sua richiesta dal concessionario della vo in senso stretto che gli venga successivamente notificato
LA
IO olo
riscossione; a ciò non osta l'ultima parte del 3° comma del- (Cass. 2616/15, id., Rep. 2015, voce cit., n. 1489; 15597/15,
l'art. 19 d.leg. n. 546 del 1992, in quanto una lettura costitu- id., Le banche dati, archivio Cassazione civile; 20611/16,
C
c
dell'atto precedente non notificato unitamente all'atto suc- Consegue da ciò che, nel caso — come quello di specie —
cessivo notificato — impugnabilità prevista da tale norma — di impugnazione tardiva, l'atto denotante la pretesa impositi-
Fa
non costituisca l'unica possibilità di far valere l'invalidità va diverrà anch’esso definitivo (al pari di quanto accadrebbe
della notifica di un atto del quale il contribuente sia comun- nel caso di estinzione del giudizio tempestivamente propo-
R
que venuto legittimamente a conoscenza e quindi non esclu- sto); sebbene, vista la sua (momentanea) inidoneità a produr-
da la possibilità di far valere l'invalidità stessa anche prima, re effetti di natura provvedimentale, autoritativa ed esecuti-
giacché l'esercizio del diritto alla tutela giurisdizionale non va, soltanto nel senso formale della preclusione alla sua ulte-
può essere compresso, ritardato, reso più difficile o gravoso, riore ed autonoma impugnabilità. Fermo comunque restando
ove non ricorra la stringente necessità di garantire diritti o — come indicato dalla giurisprudenza richiamata — il diritto
interessi di pari rilievo, rispetto ai quali si ponga un concreto di successiva impugnazione dell'atto impositivo propriamen-
problema di reciproca limitazione». te detto, all'esito della sua notificazione.
Nella sentenza in oggetto, le sezioni unite hanno affrontato In definitiva, assodato che, per ragioni di tutela del contri-
proprio la questione dell'ammissibilità dell'impugnazione buente e di buon andamento della pubblica amministrazione
della cartella invalidamente notificata (e conosciuta attraver- (valori che presuppongono entrambi la sollecitazione tempe-
so l'estratto di ruolo), con la precisazione «che le considera- stiva, e non esperibile sine die, della verifica giurisdiziona-
zioni che saranno esposte in proposito devono intendersi ri- le), ogni atto adottato dall'ente impositore che porti a cono-
feribili anche alla impugnazione del ruolo, attesa la coinci- scenza del contribuente una specifica pretesa tributaria —
denza della notificazione della cartella con quella del ruolo». con esplicitazione delle sue concrete ragioni fattuali e giuri-
La conclusione alla quale è pervenuta la sentenza delle se- diche ed anche senza necessità che si manifesti in forma au-
zioni unite è stata nel senso di escludere, nell'interpretazione toritativa — è impugnabile davanti al giudice tributario, per
dell'ultima parte del 3° comma dell'art. 19 cit., che l'impu- quanto non incluso nell'elenco di cui all'art. 19 d.leg. 546/92
gnazione di un atto non notificato possa avvenire sempre e è tuttavia necessario che l'impugnazione così proposta ri-
soltanto unitamente all'impugnazione di un atto successivo sponda alla disciplina generale che le è propria. In primo
notificato; ben potendo ammettersi la possibilità, per il con- luogo, essa dovrà dunque rispondere al requisito di tempesti-
tribuente, di far valere l'invalidità dell'atto anche prima che vità ex art. 21 d.leg. 546/92; requisito la cui sussistenza deve
gli sia regolarmente notificato con un atto successivo e per il essere provata, per regola generale, dallo stesso ricorrente
solo fatto di esserne venuto a completa conoscenza. con riguardo alla data di avvenuta conoscenza dell'atto
Si osserva ancora nella sentenza che: «se è vero che, come enunciativo della pretesa tributaria contestata.
sopra rilevato, non è sufficiente la prova della ‘piena cono- Nella specie, tale data è stata dallo stesso Tummolo indi-
scenza’ dell'atto ai fini della decorrenza dei suddetti termini, viduata in quella (19 febbraio 2009) di rilascio di stampa del-
ma è necessaria una comunicazione effettuata nei modi pre- l'estratto di ruolo; a fronte di un'impugnazione da lui propo-
visti dalla legge, è anche vero che ciò non può impedire sta circa sette mesi dopo.
l'impugnabilità dell'atto (del quale il contribuente sia venuto Né varrebbe obiettare, con il ricorrente, che oggetto del-
‘comunque’ a conoscenza), ma soltanto, appunto, la decor- l'impugnazione non sarebbe qui stato l'estratto di ruolo, ma
renza dei relativi termini di impugnazione in danno del con- solo il provvedimento di iscrizione di ipoteca legale ex art.
tribuente, distinzione che risulta ben chiara nella giurispru- 77 d.p.r. 602/73.
denza di questo giudice di legittimità (v. sul punto, tra le al- L'effettività della controversia rende infatti evidente che il
tre, sez. un. n. 3773 del 2014, nonché Cass. nn. 17010 del contribuente ha inteso sostenere l'insussistenza della pretesa
2012, id., 2012, I, 2962, e 24916 del 2013, id., Rep. 2013, tributaria (di cui ha affermato la prescrizione) e, inoltre, con-
voce Tributi in genere, n. 1442) secondo la quale l'ammissi- trastare la legittimità della riscossione in assenza di valida
IL FORO ITALIANO — 2018.
1025 PARTE PRIMA 1026
notificazione della cartella di pagamento; spingendosi dun- CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; sentenza 7
que ben oltre, ed assai più in radice, rispetto all'accertamento marzo 2017, n. 5630; Pres. DI AMATO, Est. DE STEFANO,
negativo dei presupposti di iscrizione ipotecaria, ovvero ai P.M. MISTRI (concl. conf.); Battisti (Avv. VOLGGER) c.
vizi propri di quest'ultima. Cassa Raiffeisen Oltradige (Avv. SPINELLI GIORDANO,
Riferire il ricorso introduttivo all'iscrizione ipotecaria — GALLETTI). Cassa App. Trento-Bolzano 16 novembre 2013
dovendosi dare necessariamente ingresso ad una ricostruzio- e decide nel merito.
ne sostanziale e non nominalistica della volontà della parte
Ipoteca –– Crediti derivanti da mutui — Apertura di
— non giova pertanto al Tummolo; tanto più considerato che
credito atipica o mista — Indeterminatezza (Cod. civ.,
l'iscrizione ipotecaria in quanto tale, ancorché in effetti
art. 1813, 2808, 2809).
anch’essa autonomamente impugnabile ex art. 19, 1° comma,
a
lett. e bis), cit., come introdotto dal d.l. 223/06, è qui inter- Fideiussione e mandato di credito — Liberazione del fi-
deiussore — Estinzione dell'obbligazione principale —
to
venuta prima della comunicazione dell'estratto di ruolo; il
Carattere non satisfattivo per il creditore — Irrilevan-
en
quale fu anzi richiesto dal contribuente, proprio a seguito e
per effetto dell'accertamento casuale di conservatoria del- za (Cod. civ., art. 1230, 1844, 1944, 1957).
am
l'iscrizione ipotecaria. Deve escludersi la possibilità di un'ipoteca per crediti che
Dal che consegue, a fortiori, la rilevata decadenza. non siano dipendenti da un rapporto già esistente al mo-
on
mento della costituzione della garanzia, quali quelli deri-
————————
vanti da mutui previsti come una delle forme alternative
O
M abb
(1) La sentenza in epigrafe, per una parte, si colloca nel solco di un'apertura di credito atipica o mista, le cui condizioni
M
di quel consolidato orientamento secondo cui l'art. 19, 3° com- economiche e contrattuali siano tuttavia rimesse a succes-
SI
ma, d.leg. n. 546 del 1992 va interpretato nel senso che l'atto sive pattuizioni, con un generico riferimento alle condi-
IO in
precedente non notificato può essere impugnato tanto unitamen- zioni di mercato e senza alcun vincolo giuridico a con-
AS
te all'atto successivo notificato, quanto allorché il contribuente trarre o senza alcuna predeterminazione del relativo con-
so
dimentale (cfr. Cass., sez. un., 2 ottobre 2015, n. 19704, Foro alla liberazione del fideiussore la circostanza che l'estin-
nc
it., 2015, I, 3461, e Lavoro e prev. oggi, 2016, 80, con nota di zione dell'obbligazione principale abbia carattere non sa-
CASARI, Ruolo ed estratto di ruolo: autonoma impugnabilità?; tisfattivo per il creditore, per essere il credito originario
D
co
Riv. giur. trib., 2016, 34, con nota di CERIONI, La Cassazione sostanzialmente immutato, in quanto ristrutturato o sosti-
U
riforma il processo tributario: dalle azioni impugnatorie a quel- tuito nella sua composizione sulla base di ulteriori finan-
LA
ruolo sulla base dell'«estratto di ruolo»; Bollettino trib., 2015, distaccata di Bolzano, in accoglimento del gravame della Cas-
1574, con nota di CARNIMEO, Gli «atti tributari», ancorché in- sa Raiffeisen Oltradige soc. coop. avverso la sentenza del Tri-
R
validamente notificati, sono sempre impugnabili dal contribuen- bunale di Bolzano 1355/10, respinse la domanda proposta con
te che sia venuto «comunque» a conoscenza della loro esisten- atto di citazione 11 settembre 2009 da Eleonore Battisti per la
za; v. anche CICALA, Gli atti impugnabili e i presupposti del- cancellazione, per intervenuta estinzione, delle ipoteche da lei
l'impugnazione: considerazioni sparse alla luce della sentenza costituite quale terza datrice in favore di quella ed a garanzia
della Corte di cassazione 19704/15 sulla impugnabilità del ruo- di due contratti di finanziamento con quella stipulati dal-
lo, ibid., 1525, nella quale si sottolinea che l'esercizio del diritto l'allora suo convivente Renato Zenoniani, il 2-3 agosto 2000
alla tutela giurisdizionale non può essere compresso, ritardato, per lire 400 milioni ed il 7 giugno 2001 per euro 93.000, defi-
reso più difficile o gravoso ove non ricorra la stringente necessi- niti Krediteröffnung in Form des Kontokorrents mit hy-
tà di garantire diritti o interessi di pari rilievo, rispetto ai quali si pothekarischer Sicherstellung («apertura di credito in forma di
ponga un concreto problema di reciproca limitazione); per conto corrente bancario con garanzia ipotecaria»), accogliendo
un'altra parte, introduce — con statuizione che non trova, nella parzialmente le domande riconvenzionali di condanna della
giurisprudenza edita della Suprema corte, precedenti in tali esat- Battisti al pagamento di somme in forza delle garanzie, reali e
ti termini — il limite temporale di sessanta giorni dalla cono- personali, prestate dalla stessa Battisti per le esposizioni origi-
scenza dell'atto prodromico non notificato per proporre l'impu- narie dello Zenoniani nei confronti della cassa.
gnazione avverso questo. 2. - In estrema sintesi, disattesa preliminarmente l'eccezione
Sul termine per la proposizione del ricorso contro l'atto im- di nullità dell'atto di appello in quanto redatto in lingua italia-
positivo, in caso di notifica nulla, v. Cass. 4 febbraio 2011, n. na benché l'intero primo grado si fosse svolto in lingua tede-
2728, Foro it., Rep. 2011, voce Tributi in genere, n. 1678, per la
quale lo stesso decorre dal momento di effettiva conoscenza del sca, la corte di merito, poiché i contratti garantiti avevano pre-
provvedimento, che rappresenta una circostanza che deve essere visto l'eventualità di un utilizzo anche promiscuo dell'affi-
dimostrata dall'amministrazione finanziaria che eccepisce la damento non solo mediante anticipi o sconti, ma pure median-
tardività del ricorso. te finanziamenti in lire o euro o valute estere «le cui condizio-
La sentenza in epigrafe è annotata da RUSSO, in Fisco, 2017, ni contrattuali ed economiche» sarebbero state «di volta in
2677. volta determinate tenuto conto dell'andamento del mercato»,
Del principio di diritto enunciato in massima fa applicazione ritenne trattarsi di contratti dal contenuto più complesso ed an-
Cass., ord. 30 gennaio 2018, n. 2317, Foro it., Le banche dati, zi di veri e propri «accordi quadro», sicché l'ipoteca non si era
archivio Cassazione civile. estinta col rimborso dei primi utilizzi successivi alla sua costi-
tuzione, poiché i relativi pagamenti erano derivati dall'accre-
dito di mutui a tale scopo nuovamente concessi dalla stessa af-
fidante in esecuzione di un medesimo programma contrattuale
«anche eventuale» ed «in dipendenza di un rapporto già esi-
————————
stente»; e discorso sostanzialmente analogo pose a fondamen-
to delle fideiussioni prestate dalla Battisti, rilevando come l'e-
stinzione dei crediti garantiti non si era avuta con la diminu-
zione della complessiva debitoria del debitore principale ma
con la concessione di altri finanziamenti in sostanziale rinnovo
dei primi, tanto da condannare la garante — nei limiti fissati
IL FORO ITALIANO — 2018.
1027 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1028
nei contratti di fideiussione ed a titolo di garanzia per i non 11. - Di tali cinque motivi assume logica e preliminare rile-
onorati debiti del debitore principale — al pagamento di som- vanza il quinto, suscettibile di comportare l'assorbimento de-
me fino al massimo di euro (18.850 più 32.500 più 72.800, pa- gli altri: ed esso è fondato.
ri a totali) 126.150, oltre al settantacinque per cento delle spe- 12. - La ratio decidendi della corte territoriale riposa sulla
se di lite del doppio grado. riconduzione dei mutui che si vorrebbero coperti dalla garan-
3. - Per la cassazione di tale sentenza, resa il 16 novembre zia ipotecaria (del 21 febbraio 2005 per euro 206.500, del 26
2013 col. n. 164, ricorre oggi la Battisti, affidandosi a sette maggio 2008 per la stessa somma, del 12 giugno 2001 per eu-
motivi; resiste con controricorso la Cassa Raiffeisen Oltradige ro 93.000, del 4 giugno 2002 per euro 93.000, del 21 febbraio
soc. coop.; e, prodotte da entrambe le parti memorie ai sensi 2005 per la stessa somma) alle aperture di credito in forma di
conto corrente (linea di credito mista garantita da ipoteca) sti-
a
dell'art. 378 c.p.c., la causa è stata infine discussa alla pubbli-
ca udienza del 30 gennaio 2017. pulate il 2-3 agosto 2000 ed il 7 giugno 2001 e qualificate co-
to
Ragioni della decisione. — (Omissis). 9. - Può ora passarsi me contratti misti ed anzi «accordi quadro», siccome consi-
en
alla disamina della prima delle due questioni di merito, che at- stenti in aperture di credito «in senso lato ed atecnico», visto
tiene alla pretesa efficacia di un'ipoteca per contratti di mutuo che una delle forme di utilizzo di quelle era appunto la conces-
am
riferiti ad aperture di credito atipiche o aventi natura di accor- sione di successivi finanziamenti, le cui «condizioni contrat-
do quadro, ovverosia all'utile riferibilità della garanzia ipote- tuali ed economiche» sarebbero state «di caso in caso fissate
on
caria prestata in relazione ad una peculiare apertura di credito, tenendo conto della situazione del mercato», con la sola previ-
sione che con l'estinzione del singolo finanziamento la dispo-
O
articolata su di una serie potenziale ma indefinita di contratti
M abb
successivi. nibilità della provvista sarebbe stata ripristinata.
M
10. - La complessiva censura si articola su diversi profili e 13. - La stessa corte territoriale, escluso pure il carattere no-
SI
tramite cinque motivi, visto che la ricorrente Battisti: vativo dei mutui stipulati di volta in volta, ritiene che questi
IO in costituissero la «semplice attuazione del programma contrat-
AS
a) col secondo motivo denuncia:
tuale, anche eventuale, già recato dai contratti base», sicché
so
— in relazione all'art. 360, n. 4, c.p.c., «violazione e/o fal-
sa applicazione dell'art. 329, 2° comma, c.p.c. per omesso ri- poteva applicarsi la giurisprudenza di legittimità in tema di
es
lievo di giudicato interno su un fatto controverso e decisivo necessaria determinatezza dell'ipoteca ed individuabilità del
per la controversia; violazione e/o falsa applicazione dell'art. rapporto già esistente (richiamando sul punto Cass. 3997/00,
nc
342 c.p.c. per omessa declaratoria di inammissibilità del- Foro it., Rep. 2000, voce Ipoteca, n. 7; 10521/95, id., Rep.
D
autonoma e indipendente, su cui reggeva la sentenza di prime 686/75, id., Rep. 1975, voce cit., n. 3, oltre a Cass. 10521/95
LA
— in relazione all'art. 360, n. 3, c.p.c., «violazione e/o fal- individuazione solo con il riferimento ai suoi soggetti»; e valo-
O sci
LO
sa applicazione degli art. 1842 e 1843 c.c.»; rizza pure il consenso prestato dalla Battisti al mantenimento
— e tanto per non avere la gravata sentenza considerato il dell'ipoteca pure nel caso di una — peraltro non qui ravvisata
Fa
passaggio in giudicato dell'autonomo accertamento fattuale, — novazione; mentre esclude che il nesso tra i nuovi mutui e i
operato dal primo giudice dopo l'accertamento della totale in- «contratti base» potesse ritenersi reciso dal fatto che lo Zeno-
R
dipendenza e novità del successivo comportamento negoziale, niani avesse contratto quelli quando aveva già esaurito del tut-
della stipula dei mutui allorché erano già stati utilizzati ed ol- to gli importi delle due linee di credito, essendo i mutui «con-
trepassati gli importi massimi del credito pattuiti nei due con- cepiti come sostitutivi delle forme di utilizzo precedenti».
tratti di apertura di credito; 14. - Dei principî in tema di necessaria determinatezza e
b) col terzo motivo deduce, in relazione all'art. 360, n. 5, specialità della garanzia ipotecaria, informatori dell'istituto
c.p.c., «omesso esame circa il fatto decisivo per il giudizio, nell'ordinamento nazionale, nonostante siano stati ben richia-
oggetto di discussione tra le parti, della contestuale utilizza- mati almeno i primi, la corte di merito non ha però fatto cor-
zione delle forme di credito»; individuato il fatto suddetto nel- retta applicazione nella specie, in cui i crediti, cui ha concluso
l'idoneità dei mutui a sostituire la precedente forma di utilizzo validamente riferirsi la garanzia, non possono invece in alcun
di apertura di credito in conto corrente o a ricostituire la prov- modo dirsi dipendenti da un rapporto esistente al momento in
vista sul conto corrente; cui l'ipoteca è stata concessa.
c) col quarto motivo si duole, in relazione all'art. 360, n. 3, 15. - È noto (così, testualmente, già Cass. 6 novembre 2006,
c.p.c., di «violazione e/o falsa applicazione dell'art. 1418, 2° n. 23669, id., Rep. 2006, voce cit., n. 10) che «l'ipoteca può
comma, c.c. in combinazione con l'art. 1346 c.c., anche alla essere concessa e iscritta soltanto per un determinato credito
luce dell'art. 117 t.u.b.»; lamentando il difetto di determina- (c.d. accessorietà dell'ipoteca), il quale deve essere, a pena di
zione e specificazione delle condizioni contrattuali ed econo- nullità, sufficientemente descritto e individuato nel titolo, a
miche dei futuri ed eventuali mutui, con difetto del requisito di sua volta richiamato nelle note di iscrizione (c.d. soggettività
specialità dell'ipoteca ai sensi degli art. 2809 e 2852 c.c.; dell'ipoteca)»; che, inoltre, «l'accessorietà dell'ipoteca ne de-
d) col quinto motivo adduce, in relazione all'art. 360, n. 3, nota la mancanza di autonomia rispetto all'obbligazione ga-
c.p.c., «violazione e/o falsa applicazione degli art. 2808, 2809, rantita», mentre «la specialità soggettiva, espressamente af-
2839, 2841 e 2852 c.c.; violazione e/o falsa applicazione del- fermata dall'art. 2809 c.c. indica, a sua volta, che, per la vali-
l'art. 1844, 1° comma, c.c. e dell'art. 2878, n. 3, c.c.; violazio- dità stessa del vincolo ipotecario, è necessaria l'individuazione
ne e/o falsa applicazione del principio di etero-determinazione del credito garantito e la specificazione della somma dovuta;
dell'obbligazione ex art. 1173 c.c., dell'art. 1192 c.c. e del- essa è un naturale completamento del principio della determi-
l'art. 1843, 1° comma, c.c.»; contestando l'applicazione del natezza, che attiene all'individuazione del contenuto sostan-
principio di specialità dell'ipoteca fatta dalla corte di merito ziale del credito garantito e sta a significare che la legge non
alla fattispecie in esame, nonostante l'impossibilità di configu- consente al creditore di estendere il vincolo ipotecario a un
rare perfino anche solo un accordo preliminare a stipulare dei credito diverso da quello garantito».
mutui o comunque aventi un oggetto determinabile; 16. - L'accessorietà — sebbene non implichi necessaria-
e) col sesto motivo lamenta, in relazione all'art. 360, n. 3, mente «un'assoluta ed univoca dipendenza del rapporto di ga-
c.p.c., «violazione e/o falsa applicazione del canone di interpre- ranzia dal rapporto garantito», come si esprime Cass., sez. un.,
tazione letterale del contratto ex art. 1362, 1° comma, c.c.»: 18 febbraio 2010, n. 3947 (id., 2010, I, 2799) — è peraltro un
contestando anche l'ulteriore asserzione del giudice di merito carattere indefettibile del concetto stesso di garanzia, siccome
sulla validità di un'ipoteca per un nuovo contratto di mutuo, costantemente e tradizionalmente interpretato nel nostro ordi-
concesso quando quello precedente era tutt’altro che rimborsato. namento e rispondente del resto ad una nozione comunemente
IL FORO ITALIANO — 2018.
1029 PARTE PRIMA 1030
accettata: riconducendosi appunto il senso primordiale del del diritto-dovere di stipulare determinati successivi contratti,
concetto, anche esterno al mondo giuridico, ad un oggetto nel concorso di determinate circostanze», il quale «non può
esterno o diverso al rapporto di garanzia in sé considerato, cui essere il titolo immediato e diretto dei crediti-debiti che insor-
il garante è istituzionalmente ed originariamente estraneo ed al gano con la conclusione ed esecuzione di detti successivi con-
quale sceglie di aggiungere il rapporto ulteriore in cui egli è tratti» (Cass. n. 2786 del 1994, cit.).
invece protagonista, a rafforzamento del primo ed al fine di in- 20. - Invero, la necessaria accessorietà e specialità del-
fluire sulle vicende (sovente a partire da quella genetica e per- l'ipoteca trova la sua giustificazione nella gravità delle conse-
fino onde determinare positivamente le parti di quello a con- guenze che essa comporta sia per la libera circolazione del be-
cluderlo) del medesimo o comunque di influenzare l'autorego- ne che per l'alterazione della regola generale della par condi-
lamentazione di questo. cio creditorum: sicché a tutela di entrambi i quali principî, tra
a
17. - La giurisprudenza di legittimità assolutamente conso- loro congiuntamente considerati e nella loro reciproca interre-
to
lidata e la prevalente dottrina tradizionale hanno poi postulato lazione, è indispensabile che, al momento della costituzione di
en
per l'ipoteca uno stretto nesso di subalternità funzionale, es- quel diritto reale e soprattutto dell'iscrizione della relativa
sendo il suo scopo indissolubilmente legato all'appagamento formalità a tutti conoscibile, sia precisamente identificabile, in
am
di un interesse esterno alla sua fattispecie genetica, sicché essa base a criteri obiettivi e certi, l'ammontare del credito esisten-
«non può ... aver vita se non come fonte di una situazione che te o anche futuro, ma dipendente appunto da pattuizioni chiare
on
accede ad altra situazione»; e, sulla base dell'esegesi degli art. e precise già intercorse, a garanzia del quale quel diritto acces-
2809 e 2852 c.c., hanno desunto per tale diritto reale immobi- sorio è costituito.
O
M abb
liare di garanzia le ulteriori caratteristiche strutturali — e per- 21. - La dipendenza del credito futuro va intesa nel senso di
M
ciò indefettibili — dell'accessorietà e della specialità, nella un determinismo strettamente causale ed in applicazione di
SI
sua duplice declinazione di specialità oggettiva (che riguarda criteri rigorosamente logici, in base ai quali a presupposti dati
IO in
l'oggetto vincolato, di cui al primo inciso del 1° comma del- seguono necessariamente conseguenze bene identificate.
AS
l'art. 2809 c.c.) e di specialità soggettiva, quest'ultima intesa 22. - Una dipendenza, rilevante ai fini dell'efficacia del vin-
so
non solo — e non tanto — nel senso della necessaria specifi- colo ipotecario, è allora evidentemente esclusa quando il cre-
cazione della somma dovuta (come testualmente si esprime il dito che si vorrebbe garantire dipende non in via diretta ed
es
secondo inciso del 1° comma dell'art. 2809 c.c.), ma anche — immediata dall'accordo stretto fra creditore e debitore al mo-
nc
e soprattutto — nella precisa individuazione del credito garan- mento della concessione dell'ipoteca, ma da una o più ulteriori
D
tito (così Cass. 27 agosto 2014, n. 18325, id., Rep. 2014, voce successive manifestazioni di volontà, sostanzialmente libere e
co
18. - Quest’ultima, poi, va rapportata al titolo della relativa co con la precedente per non essere da quella in alcun modo
LA
IO olo
fonte e della prestazione che individuano il credito, così da as- noscersi allora, se non altro ai fini che qui rilevano e cioè del-
O sci
LO
sicurare la sua originaria determinatezza, presupposto fonda- l'efficacia dell'ipoteca, l'effetto di alterare, ad ipoteca già
mentale della fattispecie ipotecaria» (Cass. 3 aprile 2000, n. concessa, i termini e le condizioni del privilegio costituito a
Fa
3997, cit.): infatti (così, testualmente, Cass. 24 febbraio 1975, favore del creditore ipotecario, né tanto meno l'idoneità di
n. 686, cit.), «dalla disposizione dell'art. 2852 c.c., che, am- mutare le clausole determinative del credito garantito secondo
R
mettendo la costituzione di ipoteca anche per crediti soltanto l'incontrollata discrezionalità successiva del debitore e del
eventuali, richiede tuttavia che si tratti di crediti che possano singolo creditore originario, a consacrazione di una instabilità
nascere in dipendenza di un rapporto già esistente, si può de- della par condicio creditorum rimessa extra ordinem a questi
durre non solo l'esclusione della possibilità di un'ipoteca per ultimi (o, più verosimilmente, alla parte forte di tale rapporto e
crediti futuri determinata unicamente in relazione ai soggetti cioè al creditore che un tale accordo abbia imposto al debitore
del rapporto, ma anche la necessità che del «rapporto esisten- o al garante).
te» da cui può nascere il credito che legittima l'iscrizione deb- 24. - Altrimenti detto, la dipendenza, che validamente con-
bano essere indicati nel titolo gli estremi sufficienti ad indivi- sente di instaurare il collegamento tra il credito futuro e l'ipo-
duarlo»; e ciò in quanto «la necessità della determinatezza del teca e quindi di riconoscere l'efficacia di quest'ultima, è
credito e non della sua mera determinabilità — la specialità esclusa quando il nesso è in concreto reciso dalla preponde-
dell'ipoteca quanto al credito e non solo quanto ai beni — na- ranza causale di una nuova manifestazione di volontà — in cui
sce ... dall'essenza stessa dell'ipoteca, che vincola un bene e lo il successivo negozio si estrinseca — sul contenuto della pat-
segue nei suoi trasferimenti da un soggetto all'altro, per cui lo tuizione iniziale, per essere quest'ultima talmente non solo va-
stabilire in modo certo e preciso, nel momento in cui il diritto ga ed indeterminata, ma soprattutto pure irrimediabilmente in-
reale di garanzia sorge, quale sia il credito da esso garantito, è determinabile, da non poter costituire l'oggetto di valide ob-
un'esigenza da realizzare nell'interesse sia della circolazione bligazioni giuridicamente coercibili.
dei beni, sia della tutela del terzo acquirente». 25. - Tali principî sono stati malamente applicati alla fatti-
19. - Costituisce estrinsecazione di tali principî l'orienta- specie in esame: nella quale i contratti originari sono stati qua-
mento ermeneutico di questa corte, al quale è convinta opinio- lificati come di apertura di credito mista o atipica, siccome ar-
ne del collegio che sia doveroso assicurare continuità, in base ticolati su quattro distinte forme di utilizzo, una delle quali era
al quale «la relazione fra rapporto in corso e credito futuro, al appunto la concessione di successivi finanziamenti (o, appun-
fine della riferibilità al secondo della garanzia ipotecaria, deve to, mutui); ma nella quale nessuna «dipendenza», nel solo pos-
essere, alla stregua del citato art. 2852 c.c., di ‘dipendenza’ e, sibile senso tecnico-giuridico suddetto, poteva ravvisarsi tra
quindi, esige che il credito stesso trovi in quel rapporto non gli uni e gli altri, visto che nessun elemento tipico di quel con-
fonte indiretta o mero collegamento, ma titolo ed origine cau- tratto bancario, tranne quello del limite massimo di esposizio-
sale», sicché, «con specifico riferimento ai rapporti bancari, ne complessiva (oltretutto derivante anche dall'interazione con
deve ritenersi che il cliente possa concedere ipoteca alla banca le ulteriori tre forme di articolazione della c.d. apertura di cre-
non solo per debiti già costituiti o contestualmente creati, con dito: tradizionale, anticipi su effetti o simili, sconto di titoli di
contratti anteriori o coevi, ma anche per debiti che insorgeran- credito o simili), era stato fissato in quel momento, essendo
no in prosieguo, in base all'esecuzione di tali contratti e per stata anzi rimessa la «determinazione» di ogni singola clausola
effetto dei patti in essi inseriti» (Cass. 23 marzo 1994, n. 2786, («condizioni contrattuali ed economiche») ad una evidente-
id., Rep. 1994, voce Fallimento, n. 503; 31 agosto 2011, n. mente separata e successiva pattuizione da svolgersi «di volta
17886, id., Rep. 2011, voce Esecuzione forzata in genere, n. in volta», la quale avrebbe solo e genericamente dovuto «tener
28); ciò che peraltro esclude, ad esempio, la validità di un'ipo- conto dell'andamento del mercato».
teca a garanzia di un generale contratto che si esaurisca in un 26. - Quest’ultima espressione, in particolare, è di una evi-
«accordo di tipo programmatico o preliminare, ... costitutivo dente, obiettiva ed inemendabile vacuità, tale da rendere privo
IL FORO ITALIANO — 2018.
1031 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1032
di qualunque consistenza un obbligo suscettibile di una qual- consistente in ciò che ciascun mutuo era stato estinto con de-
che coercibilità, contrariamente a quanto opinato dalla corte naro di cui il debitore principale comunque disponeva su suoi
territoriale, anche per l'assenza di riferimenti idonei a prede- conti personali;
terminare gli specifici contenuti disciplinati analiticamente — in estrema sintesi, censurando la statuizione di non av-
dalla legge bancaria. venuta estinzione delle originarie obbligazioni, per le quali le
27. - L'assoluta indeterminatezza e la totale indeterminabili- fideiussioni erano state concesse, per non essere dipesa da ver-
tà del contenuto dei futuri contratti di mutuo o finanziamento samenti del debitore, ma dalla contrazione di altri debiti o dal
oggetto della quarta forma di fruizione dell'apertura di credito ricavo di altri finanziamenti, se del caso volti proprio a ripia-
elidono allora in radice la configurabilità di un'obbligazione nare le precedenti esposizioni.
giuridicamente rilevante avente ad oggetto la stipula di quelli 32. - Il motivo è palesemente fondato. In difetto di diversa
a
e, al contempo, la possibilità di ricondurre i contratti successi- specificazione nel relativo testo contrattuale, che il creditore
to
vi (che la creditrice vorrebbe — e la corte di merito qualifica garantito non si è premurato di documentare adeguatamente
en
— tecnicamente dipendenti dall'apertura di credito e che inve- nel corso del giudizio, non rileva la fonte della provvista con
ce sono stati stipulati in virtù di libere contrattazioni successi- cui il debitore principale la ha comunque estinta o, in altri
am
ve, che — a tutto concedere — possono avere richiamato le termini, non rileva che l'estinzione dell'obbligazione possa es-
convenzioni originarie quali premesse o motivi comuni deter- sere stata oggettivamente non satisfattiva per il creditore, cioè
on
minanti) ad un qualunque vincolo giuridicamente rilevante e, neppure che il formale pagamento con cui quella è avvenuta
men che meno, appunto ai contratti originari riguardo ai quali sia dovuto alla messa a disposizione di altre liquidità o dispo-
O
M abb
la Battisti aveva costituito l'ipoteca sui suoi beni. nibilità da parte dello stesso creditore originario, il cui effetti-
M
28. - Ne consegue che malamente è stata ritenuta valida- vo credito complessivo non sia quindi diminuito, ma venga in
SI
mente estesa la garanzia ipotecaria ai mutui stipulati dallo Ze- certo modo ristrutturato o sostituito nella sua composizione.
IO in
noniani in tempo di gran lunga successivo alle due aperture di 33. - In altri termini, la fideiussione non è — di norma —
AS
credito e dopo l'estinzione dei primi finanziamenti concessi in concepita dall'ordinamento come suscettibile di essere rila-
so
immediata dipendenza di quelle. sciata per una sorta di operazione economica oggettivizzata,
29. - Pertanto, sul punto la gravata sentenza va cassata, per- ovvero indipendentemente dai formali concreti rapporti giuri-
es
ché non si è attenuta al seguente principio di diritto: «Il titolo dici di credito nei quali questa invece si sostanzia, né può dirsi
nc
costitutivo dell'ipoteca, al fine di soddisfare il requisito della che, a questi fini o comunque ai fini della liberazione del ga-
D
specialità in riferimento al credito garantito, deve contenere, a rante, il debito non sia estinto se non quando il creditore sia
co
pena di nullità, l'indicazione dei soggetti, della fonte e della stato effettivamente soddisfatto con l'azzeramento delle relati-
U
prestazione che individuano il credito, così da assicurare la sua ve ragioni per il concreto incasso di corrispondenti mezzi mo-
LA
IO olo
originaria determinatezza, presupposto fondamentale della fat- netari rivenienti primariamente ed originariamente dal debito-
tispecie ipotecaria; deve pertanto escludersi la possibilità di re o da altri terzi estranei alla sfera patrimoniale del creditore;
C
c
un'ipoteca per crediti che non siano dipendenti da un rapporto ed all'estinzione dell'obbligazione principale si ricollega cau-
O sci
LO
già esistente al momento della costituzione della garanzia, salmente pure l'estinzione della fideiussione prestata per la
quali quelli derivanti da mutui previsti come una delle forme singola obbligazione descritta nel negozio con cui era stata
Fa
rimesse a successive pattuizioni, con un mero generico riferi- c.c. (sulla persistenza della garanzia per tutta la durata del rap-
mento alle condizioni di mercato e senza alcun vincolo giuri- porto anche nel caso in cui l'accreditato cessi di essere debito-
dico a contrarre o senza alcuna predeterminazione del conte- re della banca), non potendo istituirsi un collegamento con
nuto di quelli». l'apertura di credito — anche solo atipica — di cui si è discus-
30. - Tanto impone di cassare la gravata sentenza in ordine so nella disamina dei motivi precedenti, o quella dell'art. 1230
al rigetto dell'originaria domanda, dispiegata in via principale c.c., attesa l'accertata estinzione dei mutui anche se in dipen-
da Eleonore Battisti e volta a conseguire la domanda di accer- denza della concessione di altri finanziamenti o di altre con-
tamento della già intervenuta estinzione dei finanziamenti dotte di tolleranza da parte del creditore e, comunque, l'elisio-
concessi dalla Cassa rurale dell'Oltradige a Renato Zenoniani ne di ogni nesso di dipendenza giuridica dei primi dal-
con i contratti del 2-3 agosto 2000 e 7 giugno 2001 e di tutte le l'apertura di credito, che si è già accertata (v. sopra, in partico-
altre da lei proposte domande di accertamento negativo, non- lare il punto 27) in relazione ai precedenti motivi di ricorso.
ché della sua domanda di liberazione da responsabilità quale 35. - E, se è consentito alle parti stabilire che, in deroga
terza datrice di ipoteca e/o fideiussore ex art. 1956 c.c. e di all'art. 1957 c.c., il fideiussore sia liberato non già alla sca-
cancellazione delle ipoteche intavolate a peso della porzione denza dell'obbligazione principale, ma solo al momento del
materiale 1 della partita edificiale 1308 del comune catastale soddisfacimento del creditore, cosa debba intendersi con tale
di Caldaro. espressione si ricava dalle generali disposizioni codicistiche,
31. - Va infine esaminata l'ultima questione — della persi- ove difettino — ovvero ove, ciò che per quel che qui rileva è
stenza della fideiussione in caso di estinzione non satisfattiva lo stesso, non siano adeguatamente documentate dal creditore
del debito garantito — ed il motivo complessivo con cui la ri- che vi abbia interesse — specifiche pattuizioni contrattuali tra
corrente la propone, cioè l'ultimo, con il quale la Battisti, in garante e creditore sull'identificazione, quale tempo o quale
relazione a separate fideiussioni azionate in via riconvenziona- modo di soddisfacimento, di un rimborso con determinate ca-
le dalla controparte in primo grado per i mutui contratti dal ratteristiche o perfino con peculiari modalità di provvista, tan-
medesimo Zenoniani, lamenta cumulativamente: to non parendo (se non altro a priori o in linea di principio)
— in relazione all'art. 360, n. 3, c.p.c., «violazione e/o fal- precluso all'autonomia contrattuale.
sa applicazione del principio di eterodeterminazione del- 36. - Pertanto, la gravata sentenza erra nel ritenere tuttora
l'obbligazione ex art. 1173 c.c., dell'art. 1192 c.c. e dell'art. valide ed efficaci le prestate fideiussioni, dovendo invece farsi
1843, 1° comma, c.c.; violazione e/o falsa applicazione del applicazione del seguente principio di diritto: «In difetto di va-
principio di accessorietà della fideiussione ed in particolare lida allegazione e prova di diversa specifica previsione con-
dell'art. 1941 c.c.; violazione e/o falsa applicazione dell'art. trattuale, la fideiussione si estingue quando dell'obbligazione
1944, 1° comma, c.c. per avere la corte ritenuto non estinte le principale si verifica l'estinzione, senza che rilevino le modali-
fideiussioni a fronte dell'estinzione dei mutui garantiti e quin- tà di quest'ultima o le fonti della provvista del debitore princi-
di mal applicato l'art. 1844, 1° comma, c.c. ad una fattispecie pale e, in particolare, senza che rilevi in contrario la circostan-
da essa non regolata (punti 7.1-7.4); violazione e/o falsa appli- za che l'estinzione stessa abbia avuto luogo in base ad ulteriori
cazione dell'art. 1230 c.c. (punto 7.6)»; finanziamenti o condotte di tolleranza da parte del medesimo
— in relazione all'art. 360, n. 5, c.p.c., «omesso esame di creditore, le quali non abbiano così diminuito la posizione de-
un fatto decisivo per la decisione della causa (punto 7.5)», bitoria complessiva».
IL FORO ITALIANO — 2018.
1033 PARTE PRIMA 1034
37. - Pertanto, va cassata la gravata sentenza anche nella tanto, posto che il credito garantito dall'ipoteca non può essere
parte in cui accoglie, sia pure in parte qua e cioè nei limiti meramente determinabile, non sussiste la possibilità di costitui-
contrattualmente previsti, la domanda riconvenzionale della re ipoteca su crediti futuri relativamente ai quali siano indivi-
Cassa rurale dell'Oltradige nei confronti della Battisti, di con- duati solo i soggetti del rapporto, senza indicazione degli
danna di lei al pagamento di somme in dipendenza delle ob- estremi necessari per l'individuazione del titolo (cfr. Cass. 3
bligazioni di garanzia già assunte: in quanto queste ultime era- aprile 2000, n. 3997, Foro it., Rep. 2000, voce cit., n. 7).
no già estinte e nulla poteva più dalla creditrice esser preteso
dalla garante. (2) Non constano precedenti negli esatti termini.
38. - Ritiene il collegio che la controversia possa poi essere
decisa nel merito, una volta che si qualifichi come domanda
a
principale della Battisti quella volta alla declaratoria di avve-
to
nuta sua liberazione da responsabilità quale terza datrice di
en
ipoteca e si possano allora in essa risolvere, tanto da ritenersi
————————
in essa assorbiti, quali presupposti gli altri accertamenti ogget-
am
to di domande solo in apparenza in modo autonomo proposte
in primo grado: del resto, solo quanto alla prima, così interpre-
tata, potendosi escludere la necessità di integrare il contraddit-
on
torio anche con il debitore garantito (Cass. 14 ottobre 2005, n.
O
M abb
19963, id., Rep. 2006, voce Ipoteca, n. 7).
TRIBUNALE DI VERONA; ordinanza 20 febbraio 2018;
M
39. - E tale domanda principale va allora accolta, per la
conclamata infondatezza della pretesa della cassa di estendere Giud. VACCARI; Soc. Ics Bertagnin (Avv. LETRARI) c.
SI
Soc. Mcs (Avv. MARAGNA).
IO in
le garanzie ipotecarie originarie anche ai mutui successivi una
AS
volta estinte le operazioni immediatamente successive alla sti- Trasporti e autoservizi — Autotrasporto di cose per con-
so
pula delle aperture di credito, attesa l'impossibilità di rico- to di terzi — Mancata iscrizione all'albo — Conse-
struire un nesso di dipendenza con altre operazioni solo gene- guenze (Cod. civ., art. 2041, 2231; y l. 6 giugno 1974 n.
es
ricamente riconducibili a queste: ne consegue la declaratoria 298, istituzione dell'albo nazionale degli autotrasportatori
di liberazione di Eleonore Battisti dalla sua responsabilità qua-
nc
mente e quale effetto legale, ma comunque in accoglimento trasporti di merci su strada, art. 1).
U
re la Battisti dispiegato, l'ordine di cancellazione (ai sensi del- Non può pretendere alcun corrispettivo, né può esercitare l'a-
l'art. 31 dell'annesso A al r.d. 28 marzo 1929 n. 499) delle zione di arricchimento senza causa, chi abbia eseguito pre-
C
ipoteche intavolate a peso della porzione materiale 1 della par- stazioni di autotrasporto di cose per conto di terzi senza es-
c
O sci
tita edificiale 1308 del comune catastale di Caldaro. sere iscritto all'albo nazionale degli autotrasportatori. (1)
LO
in ordine all'ultimo motivo di ricorso e in dipendenza anche società meglio indicata in epigrafe (d'ora innanzi per brevità
della condotta processuale del creditore in ordine alle concrete solo Mcs) alla restituzione della somma di euro 389.236,56,
tempestive allegazioni e prove del contenuto dei contratti ori- pacificamente corrisposta dalla prima alla seconda a titolo di
ginari, comporta pure il definitivo rigetto delle domande ri- corrispettivo per una serie di contratti di trasporto intercorsi
convenzionali della cassa, fondate sul presupposto, invece qui tra le parti negli anni dal 2012 al 2014, e tutti meglio elen-
escluso, della persistente operatività di quelle garanzie perso- cati nel ricorso introduttivo, è fondata e come tale merita di
nali. essere accolta. Infatti la Ics Bertagnin s.r.l. ha dedotto la
————————
nullità dei predetti contratti per contrasto con una norma
imperativa, sulla scorta dell'assunto che la resistente non è
(1) La Suprema corte si era espressa nel senso di escludere mai stata iscritta nell'albo degli autotrasportatori.
la possibilità di un'ipoteca per crediti meramente futuri che non La Mcs non ha negato tale circostanza, ma ha sostenuto
hanno fondamento in un rapporto già in essere, ammettendo in- che i contratti in questione vanno qualificati come appalti di
vece la costituzione, a norma dell'art. 2852 c.c., di ipoteca per servizi, connessi a contratti di trasporto. Tale assunto però è
crediti eventuali, suscettibili di nascere in dipendenza di un drasticamente smentito dalle fatture emesse dalla convenuta
rapporto già esistente, a condizione che il titolo ne individui gli che la ricorrente ha prodotto in allegato al ricorso poiché in
estremi: v. Cass. 27 agosto 2014, n. 18325, Foro it., Rep. 2014, esse è stato precisato che le somme in esse indicate istitui-
voce Ipoteca, n. 11. Tale pronuncia ha ritenuto l'ipoteca vali- vano prezzo dei trasporti e tale documentazione, in quanto
damente concessa, in relazione ad un contratto di mutuo fon- proveniente dalla stessa convenuta, ha piena efficacia proba-
diario, a garanzia di tutte le obbligazioni, principali ed accesso- toria nei suoi confronti ai sensi dell'art. 2709 c.c.
rie, nascenti dallo stesso contratto, così come l'obbligazione di Occorre peraltro evidenziare che la l. 298/74, pur prescri-
corrispondere la maggiorazione dovuta per il rischio cambio in vendo all'art. 1 che l'scrizione nell'albo nazionale delle per-
riferimento ad obbligazioni in valuta estera. Ivi si è altresì pun- sone fisiche e giuridiche che esercitano l'autotrasporto di
tualizzato che, in virtù della specialità soggettiva dell'ipoteca,
cose per conto di terzi «costituisce condizione necessaria
espressamente sancita dall'art. 2809 c.c., per la validità del
vincolo ipotecario sono necessarie l'individuazione del credito
per l'esercizio dell'autotrasporto di cose per conto di terzi»,
garantito e la specificazione della somma dovuta; a propria vol- non indica le conseguenze della sua mancanza sul contratto
ta, la specificazione della somma per la quale l'ipoteca è iscrit- di autotrasporto, limitandosi a prevedere delle sanzioni am-
ta segna il limite della garanzia, vale a dire quello oltre il quale ministrative per chi eserciti l'autotrasporto senza avervi
non opera più il diritto di prelazione, e non si identifica con provveduto e quindi abusivamente.
l'importo del credito garantito (sulla specialità soggettiva del- Ad avviso di questo giudice, però, a fronte di tale eve-
l'ipoteca, v. anche Cass. 6 novembre 2006, n. 23669, id., Rep. nienza può trovare applicazione in via analogica il disposto
2006, voce cit., n. 10, e Vita not., 2007, 1087, con nota di F. DE dell'art. 2231 c.c., che esclude il diritto al compenso per il
POLI, Mutuo ipotecario e garanzia debiti preesistenti). soggetto che eserciti un'attività professionale senza essere
Quanto alla determinatezza della garanzia ipotecaria, si è af- iscritto all'albo corrispondente, atteso che le ragioni di tale
fermato che il titolo costitutivo della stessa deve necessaria- adempimento e le caratteristiche dell'organo deputato alla
mente contenere, a pena di nullità, l'indicazione dei soggetti, sua gestione sono analoghe per il contratto di autotrasporto
della fonte e della prestazione che individuano il credito. Per- e per quello di prestazione d'opera intellettuale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1035 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1036
Infatti, il contratto di trasporto di merci per conto terzi è zione necessaria per l'esercizio dell'attività (art. 1 l. 298/74).
stato disciplinato in maniera restrittiva al fine di tutelare il Con l'entrata in vigore del nuovo codice della strada, si è rav-
bene collettivo costituito dalla sicurezza della circolazione visata un'esenzione per le imprese di autotrasporto che eserci-
stradale. Inoltre la tenuta dell'albo degli autotrasportatori è tavano la propria attività con veicoli di massa complessiva a
stata affidata dalla l. 298/74 e dalle sue successive modifi- pieno carico inferiore alle sei tonnellate, rispetto alle quali si ri-
che ad un organismo di natura pubblicistica. teneva che fosse intervenuta (come si evinceva dall'art. 88, 2°
Orbene, l'aver condizionato l'accesso alla professione di comma, cod. strada) una disapplicazione globale della sfera di
autotrasportatore al possesso di determinati requisiti, tra i operatività dalla legge istitutiva dell'albo nazionale, attinente
quali iscrizione nell'apposito albo, unitamente alla istituzio- all'intero corpus normativo ivi delineato (così Cons. Stato, sez.
ne di un'organizzazione pubblicistica munita del potere di II, 17 aprile 1996, n. 713/96, Foro it., Rep. 1998, voce Auto-
a
consentire o negarla, inducono a ritenere che la conseguenza servizi, n. 27). Successivamente il legislatore, nel contesto di
to
per l'esercizio abusivo di tale attività debba essere la mede- un intervento volto alla ristrutturazione del comparto, ha sanci-
to che «Tutte le persone fisiche e giuridiche che esercitano
en
sima dell'esercizio abusivo della prestazione d'opera intel-
lettuale poiché anche nell'autotrasporto è ravvisabile la stes- l'autotrasporto di cose per conto di terzi con qualsiasi mezzo e
tonnellaggio e a qualsiasi titolo devono essere iscritte all'albo
am
sa esigenza di tutela di interessi pubblici che giustifica quel-
degli autotrasportatori» (art. 1, 6° comma, l. 454/97).
l'adempimento per le professioni intellettuali.
Sul piano sanzionatorio, l'esercizio dell'attività di autotra-
on
Del resto il carattere imperativo di questa parte della di- sporto di cose per conto di terzi senza essere iscritto nell'albo,
sciplina regolante l'autotrasporto per conto terzi è stato ri-
O
come pure durante il periodo di sospensione o dopo la radia-
M abb
conosciuto, sia pure incidentalmente, anche dalla Corte co- zione o la cancellazione dall'albo, comporta l'irrogazione di
M
stituzionale nella sentenza 7/05 (Foro it., 2005, I, 979). una sanzione amministrativa pecuniaria, nonché di quella ac-
SI
Tali considerazioni spiegano anche perché al caso in esa- cessoria del fermo amministrativo del veicolo per un periodo di
IO in
me non possano estendersi i principî affermati, con riguardo tre mesi ovvero, in caso di reiterazione delle violazioni, della
AS
alle conseguenze dell'esercizio abusivo dell'attività di agen- confisca amministrativa del veicolo (ai sensi del vigente art. 26
so
te, dalla pronuncia della Cassazione a sezioni unite 3 aprile l. 298/74; in origine, fino alle modiche apportate dal d.leg.
1989, n. 1613 (id., 1989, I, 1420), che, pur confermando la 507/99, le stesse condotte avevano rilevanza penale, in virtù
es
nullità per contrarietà a norma imperativa del contratto sti- dell'esplicito richiamo dell'art. 348 c.p.: cfr. Cass. 20 gennaio
nc
pulato con l'agente non iscritto nell'apposito ruolo, ha 1998, Ferrato, id., Rep. 1999, voce Esercizio abusivo, n. 4).
escluso che in tal caso possa applicarsi la disciplina sanzio- L'ordinanza in epigrafe ritiene che vi siano conseguenze an-
D
co
natoria di cui all'art. 2231 c.c., stante la non equiparabilità che sul piano civilistico, dal momento che le esigenze di tutela
U
della funzione del ruolo degli agenti di commercio a quella di interessi pubblici sottese alle regole sull'autotrasporto con-
LA
IO olo
degli albi propri delle professioni intellettuali. sentono l'applicazione in via analogica dell'art. 2231 c.c., che
Tale conclusione, però, è coerente con la premessa per cui esclude il diritto al compenso per i professionisti i quali abbia-
C
fichi la medesima conclusione di cui all'art. 2231 c.c. tendo capo alla nullità assoluta del contratto intercorso con la
LO
La domanda di manleva parimenti avanzata dalla ricor- controparte (rilevabile d'ufficio — anche da parte del giudice
Fa
rente è invece infondata e va rigettata, in primo luogo per- di legittimità, ove non si sia provveduto in tal senso nei gradi
ché essa presuppone la validità del contratto di trasporto, del giudizio di merito — pure nell'ipotesi di domanda di risar-
cimento danni per inadempimento contrattuale che sia stata
R
TRIBUNALE DI UDINE; decreto 18 gennaio 2018; Pres. RICHTER JR., Decreto del ministro dello sviluppo economico
VENIER, Rel. CALIENNO; X c. Y. del 17 febbraio 2016, start-up innovative e diritto delle socie-
tà: un parere, in Riv. not., 2016, 609; S. GUIZZARDI, L'impresa
Fallimento — Start-up innovativa — Verifica del requi- start-up innovativa costituita in forma di s.r.l., in Giur. comm.,
sito in sede prefallimentare (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, 2016, I, 549; A. GUACCERO, La start-up innovativa in forma di
disciplina del fallimento, art. 1, 15; y d.l. 18 ottobre 2012 società a responsabilità limitata: raccolta del capitale di ri-
n. 179, ulteriori misure urgenti per la crescita del paese, schio ed equity crowdfunding, in Banca, borsa, ecc., 2014, I,
art. 25, 31; y l. 17 dicembre 2012 n. 221, conversione in 699; M. MALTONI-P. SPADA, L'impresa start-up innovativa co-
legge, con modificazioni, del d.l. 18 ottobre 2012 n. 179). stituita in società a responsabilità limitata, in Riv. not., 2013,
1113; nella manualistica, A. DACCÒ, I sub modelli di s.r.l., in
Il giudice, in presenza di una domanda di fallimento di una
a
Diritto commerciale a cura di M. CIAN, III. Diritto delle socie-
start-up innovativa, può, in sede prefallimentare, disporre tà, Torino, 2017, 734), ora a quelli laburistici (fra i quali, M.R.
to
l'accertamento dell'esistenza dei requisiti di legge per GHEIDO-A. CASOTTI, Start-up innovative: i contratti di lavoro,
en
l'attribuzione di tale qualifica. (1) in Dir. e pratica lav., 2013, 162) e fiscali (fra i recenti, A.
FRANCO, Agevolazioni fiscali per investimenti in start-up e Pmi
am
innovative, in Fisco, 2016, 1527; E.M. BAGAROTTO, Conside-
Visti i ricorsi riuniti iscritti ai nn. 119-120-121/2017 r.g. razioni critiche sul regime fiscale delle start-up innovative, in
on
pre-fall. rivolti alla dichiarazione di fallimento della Y in li- Dir. e pratica trib., 2015, I, 535).
quidazione; La questione affrontata nel provvedimento: a) si coordina al-
O
M abb
vista la comparsa di costituzione della resistente in cui, la disciplina dell'insolvenza delle start-up innovative, posto
M
tra l'altro, si sostiene la non assoggettabilità della società al che l'art. 31 d.l. n. 179 del 2012 le sottrae, per i quattro anni
SI
fallimento, assumendone la natura formale ed effettiva di successivi alla loro costituzione, alle procedure concorsuali, sì
IO in
«start-up innovativa» ai sensi dell'art. 25 d.l. n. 179 del 18 che in tale lasso di tempo la loro insolvenza si dovrebbe risol-
AS
ottobre 2012 convertito, con modificazioni, in l. 17 dicem- vere, come dice la legge, solo con l'accordo di composizione
so
della crisi e di liquidazione del patrimonio di cui alla l. 27 gen-
bre 2012 n. 221;
naio 2012 n. 3 (sebbene l'applicazione di tale disciplina non
es
ritenuto che la natura amministrativa degli atti sottesi manchi di porre qualche dubbio: cfr. A. NIGRO-D. VATTERMO-
all'iscrizione della società alla sezione speciale del registro LI, Diritto della crisi delle imprese. Le procedure concorsuali,
nc
delle imprese con la qualifica di start-up innovativa non 4ª ed., Bologna, 2017, 584); e b) trae alimento dalle limitate
D
precluda di per sé — come invece sostenuto dalla resistente possibilità di controllo del conservatore del registro delle im-
co
— l'accertamento in sede prefallimentare dell'effettiva sus- prese (ed eventualmente del giudice del registro delle imprese),
sistenza dei requisiti di legge per l'attribuzione di tale quali-
LA
fica al fine di verificare l'assoggettabilità o meno, sotto il zione dei registri della pubblicità commerciale, in ordine al
profilo soggettivo, al fallimento della società resistente, in
C
possesso dei requisiti richiesti dalla legge per tale «tipo» di so-
c
considerazione del potere di disapplicazione degli atti am- cietà (sul punto, Trib. Torino 10 febbraio 2017, cit., e G. VAN-
O sci
LO
ministrativi eventualmente non conformi a legge da parte ZELLI, I poteri di controllo dell'ufficio del registro delle impre-
dell'autorità giudiziaria ordinaria nell'ambito di giudizi at- se, in Il registro delle imprese a vent’anni dalla sua attuazione
Fa
tribuiti alla sua giurisdizione, qual è certamente il procedi- a cura di C. IBBA e I. DEMURO, Torino, 2017, 152 ss.). Il decre-
mento prefallimentare; to, richiamandosi al consolidato principio per cui il giudice or-
R
ritenuto, altresì, che il recente provvedimento del Tribu- dinario ha il potere di disapplicare l'atto amministrativo illegit-
nale di Milano del 22 settembre 2017, lungi dall'affermare timo (da ultimo, Cass. 20 giugno 2017, n. 15276, Foro it., Le
quanto sostenuto dalla resistente, si limita a riconoscere, banche dati, archivio Cassazione civile; 27 febbraio 2017, n.
4881, ibid.; 10 gennaio 2017, n. 276, ibid.; 5 luglio 2016, n.
evidentemente in forza della presunzione di legittimità degli 13659, id., Rep. 2016, voce Circolazione stradale, n. 158; Trib.
atti amministrativi, che l'iscrizione nella speciale sezione Torino 27 aprile 2016, ibid., n. 146; Cons. Stato, sez. VI, 19
del registro delle imprese possa costituire condizione neces- settembre 2016, n. 3899, ibid., voce Giustizia amministrativa,
saria e sufficiente per accedere alla procedura di cui alla l. n. 190), muove dalla possibile disapplicazione delle regole
3/12; proprie della start-up innovativa alla società iscritta, benché
ritenuto che nella fattispecie occorra, alla luce di quanto priva dei necessari requisiti, nella relativa sezione speciale dei
emerge dagli atti, verificare: registri della pubblicità commerciale: problema analogo a quel-
1) se l'attività, svolta dalla resistente sin dalla sua iscri- lo che si è posto per le società immatricolate nell'albo delle
zione nella predetta sezione speciale del registro delle im- imprese artigiane, circostanza che non impedisce al giudice di
prese, si sia effettivamente concretizzata, quanto meno in accertare che, diversamente dalle risultanze dei registri, si tratta
misura prevalente, nello sviluppo, nella produzione e la di società commerciale, dunque assoggettabile a fallimento
commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto (Cass. 1° febbraio 2008, n. 2455, id., Rep. 2010, voce Falli-
valore tecnologico; mento, n. 248; Trib. Urbino 23 giugno 2004, id., Rep. 2005,
2) se a fronte delle spese indicate al punto 1 del 2° com- voce cit., n. 274; 21 aprile 2004, ibid., n. 276; Cass. 29 agosto
ma dell'art. 25 d.l. 179/12 siano state effettivamente svolte 2003, n. 12702, id., Rep. 2003, voce cit., n. 225; Trib. Milano
17 giugno 2002, id., Rep. 2004, voce Artigiano, n. 19; Cass. 28
prestazioni di ricerca e sviluppo previste da tale disposizio- marzo 2001, n. 4455, id., Rep. 2001, voce Fallimento, n. 260;
ne e, in caso positivo, se sia stata rispettata la percentuale 22 settembre 2000, n. 12548, ibid., n. 261, nonché Giur. it.,
minima del quindici per cento indicata nella disposizione. 2001, 965, con nota di P. FIORIO, Note in tema di impresa arti-
———————— giana e della sua qualifica come piccolo imprenditore, e Fal-
limento, 2001, 788, con nota di G. MINUTOLI, Opposizione alla
(1) Introdotte nel nostro ordinamento con il d.l. n. 179 del procedura e fallimento dell'imprenditore artigiano; Trib. Tori-
2012, convertito in l. n. 221 del 2012 (c.d. «decreto sviluppo no 19 gennaio 2000, Foro it, Rep. 2000, voce cit., n. 240) e non
bis» o, come altro lessico preferisce, «decreto sviluppo 2.0»), beneficiaria del privilegio di cui all'art. 2751 bis, n. 5, c.c.
le start-up innovative (e gli incubatori certificati) non hanno fi- (Cass. 1° giugno 2017, n. 13887, id., Le banche dati, archivio
nora dato luogo a decisioni giurisprudenziali. Il solo precedente cit.; Trib. Roma 21 novembre 1997, id., Rep. 1999, voce Privi-
noto (ma v. anche Tar Lazio, sez. III ter, 2 ottobre 2017, n. legio, n. 31; Cass. 27 luglio 1998, n. 7366, id., 1998, I, 3553).
10004, <www.giustizia-amministrativa.it>) è Trib. Torino 10
febbraio 2017, <www.ilcaso.it>, doc. n. 16762. Assai numero-
si, invece, gli interventi della dottrina, dedicati ora ai profili
societari della disciplina (ex multis, P. BENAZZO, Start-up e ————————
Pmi innovative, voce del Digesto comm., aggiornamento 2017,
Torino, 467; M. CIAN, Società start-up innovative e Pmi inno-
vative, in Giur. comm., 2015, I, 969; G. FERRI JR.-M. STELLA
IL FORO ITALIANO — 2018.
1039 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1040
TRIBUNALE DI LIVORNO; decreto 12 dicembre 2017; giurisdizionali dello stato estero è attribuita ogni determina-
Pres. MARINAI, Rel. MARINO; ric. X e altro. zione in ordine al rapporto di filiazione, con conseguente
inibizione al giudice italiano di sovrapporre a quegli accer-
Stato civile — Atto di nascita formato all'estero — Bam- tamenti fonti di informazione estranee e nazionali, salvo il
bini indicati come figli di due padri — Contrarietà limite dell'ordine pubblico previsto dall'art. 16 legge cit.)
all'ordine pubblico — Esclusione (L. 31 maggio 1995 n. [...]». Ulteriore conferma di quanto rilevato risulta dalla
218, riforma del sistema italiano di diritto internazionale previsione dell'art. 65 l. 218/95, secondo il quale hanno ef-
privato, art. 13, 33, 36, 65; y d.p.r. 3 novembre 2000 n. fetto in Italia i provvedimenti stranieri relativi alla capacità
396, regolamento per la revisione e la semplificazione del- delle persone, nonché all'esistenza di rapporti di famiglia o
l'ordinamento dello stato civile, a norma dell'art. 2, 12° di diritti della personalità quando essi sono stati pronunciati
a
comma, l. 15 maggio 1997 n. 127, art. 18). dalle autorità dello Stato la cui legge è richiamata dalle
to
Posto che gli atti di nascita stranieri (nella specie, califor- norme della legge o producono effetti nell'ordinamento di
quello Stato, anche se pronunciati da autorità di altro Stato,
en
niani) di due minori, attestanti che gli stessi sono figli di
due uomini, entrambi indicati come loro padre, non con- purché non siano contrarie all'ordine pubblico e siano stati
am
trastano con l'ordine pubblico internazionale, tenuto an- rispettati i diritti essenziali della difesa.
che conto dell'esigenza di tutela del superiore interesse La regolamentazione internazionalprivatistica manifesta
on
dei minori alla tutela dell'identità familiare da essi acqui- dunque un favor assoluto per il rapporto di filiazione sulla
sita, il giudice può disporre che gli stessi, trascritti in Ita- base del criterio della cittadinanza.
O
M abb
lia, siano rettificati con tale indicazione. (1) 2.2. - Alla luce delle suddette osservazioni va osservato
M
che i certificati di nascita di cui si discute sono stati formati
SI
nello Stato della California (Usa), paese di nascita di ..., che
Il ricorso è fondato e va accolto. IO in sono dunque (anche) cittadini americani (ivi vigendo il cri-
AS
1. - Va in linea generale premesso che il d.p.r. 396/00 di- terio del c.d. ius soli) e vedono il loro status filiationis de-
so
sciplina una procedura di carattere amministrativo non fina- terminato dalla legge di questo paese (secondo quanto
lizzata all'accertamento di diritti, ma predisposta a regolare espressamente previsto dall'art. 33 in combinato disposto
es
l'attività di certificazione e garantirne un controllo giurisdi- con gli art. 13 e 36 l. 218/95). I nuovi certificati di nascita
nc
zionale. Come più volte ribadito dalla corte di legittimità, la — di cui il sig. ... ha chiesto la trascrizione — sono pertanto
stati formati dall'autorità competente, in conformità a quan-
D
cativa e scopo di pubblicità di un atto già di per sé valido in to previsto dalla lex loci.
U
base al principio locus regit actum (cfr. Cass., ord. 18 luglio 3. - La trascrizione di certificati formati all'estero secon-
LA
IO olo
2013, n. 17620, Foro it., Rep. 2013, voce Diritto interna- do la lex loci può essere negata solo nel caso di contrarietà
zionale privato, n. 36): i certificati formati all'estero hanno all'ordine pubblico, ex art. 18 d.p.r. 396/00 e art. 65 l.
C
c
immediata validità e rilevanza nel nostro ordinamento, sem- 218/95, tenuto altresì conto del principio generale rappre-
O sci
LO
pre che spieghino effetti civili nell'ordinamento interno del- sentato dal favor filiationis (art. 13, 3° comma, l. 218/95) e
lo Stato straniero (cfr. Cass. 10351/98, id., Rep. 1999, voce dunque dell'aspetto legato al superiore/migliore interesse
Fa
che nella giurisprudenza di legittimità, «Deve essere accolta corte di legittimità, appare dirimente osservare che «il giu-
la domanda di ‘rettificazione’ dell'atto di nascita del minore dice italiano chiamato a valutare la compatibilità con l'or-
nato all'estero e figlio di due madri coniugate all'estero, già dine pubblico dell'atto di stato civile straniero (nella spe-
trascritto in Italia nei registri dello stato civile con riferi- cie, dell'atto di nascita), i cui effetti si chiede di riconosce-
mento alla sola madre biologica, non sussistendo contrasto re in Italia, a norma degli art. 16, 64 e 65 l. n. 218 del 1995
con l'ordine pubblico internazionale italiano» (in questi e 18 d.p.r. n. 396 del 2000, deve verificare non già se l'atto
termini, Cass.15 giugno 2017, n. 14878, id., 2017, I, 2280). straniero applichi una disciplina della materia conforme o
Il collegio ritiene di dover aderire a tale orientamento, ciò difforme rispetto ad una o più norme interne (seppure impe-
anche sulla base delle considerazioni che seguono. rative o inderogabili), ma se esso contrasti con le esigenze
2.1. - La determinazione del rapporto di filiazione tra i ri- di tutela dei diritti fondamentali dell'uomo, desumibili dal-
correnti e i due minori è regolata dal diritto internazionale la Carta costituzionale, dai trattati fondativi e dalla carta
privato italiano e, specificamente, dalla l. 218/95, la quale dei diritti fondamentali dell'Unione europea, nonché dalla
ha la finalità di stabilire la norma applicabile alle fattispecie convenzione europea dei diritti dell'uomo» (così Cass.
che presentino elementi di estraneità con l'ordinamento in- 19599/16, id., 2016, I, 3329, cit., in motivazione). Questo
terno. anche perché «Il giudizio [...] di compatibilità con l'ordine
In base al disposto dell'art. 33 legge cit. «lo stato di figlio pubblico [...] è finalizzato non già ad introdurre in Italia di-
è determinato dalla legge nazionale del figlio o, se più favo- rettamente la legge straniera, come fonte autonoma e inno-
revole, dalla legge dello Stato di cui uno dei genitori è citta- vativa di disciplina della materia, ma esclusivamente a ri-
dino al momento della nascita. La legge nazionale del figlio conoscere effetti in Italia ad uno specifico atto o provvedi-
al momento della nascita regola i presupposti e gli effetti mento straniero relativo ad un particolare rapporto giuridi-
dell'accertamento e della contestazione dello stato di figlio co tra determinate persone» (ibid., punto 8.4) e «Il rispetto
[...]. Lo stato di figlio legittimo, acquisito in base alla legge dell'ordine pubblico deve essere garantito, in sede di deli-
nazionale di uno dei due genitori, non può essere contestato bazione, avendo esclusivo riguardo ‘agli effetti’ dell'atto
che alla stregua di tale legge». straniero (come ribadito da Cass. 9483/13, id., Rep. 2014,
Dall'art. 33 cit. consegue che la norma di diritto interna- voce Delibazione, n. 18), senza possibilità di sottoporlo ad
zionale privato attribuisce ai provvedimenti accertativi (cer- un sindacato di tipo contenutistico o di merito né di corret-
tificato di nascita) dello Stato estero ogni determinazione in tezza della soluzione, adottata alla luce dell'ordinamento
ordine al rapporto di filiazione, con conseguente inibizione straniero o di quello italiano» (così Cass. 15343/16, id.,
al giudice italiano di sovrapporre accertamenti sulla validità 2016, I, 3476, in motivazione).
di un titolo valido per la legge nazionale di rinvio (cfr. Cass. 3.2. - In un'ottica evolutiva del concetto di ordine pubbli-
14545/03, id., Rep. 2003, voce Adozione, n. 77, secondo la co internazionale, come ricostruita anche dalla più recente
quale, «In tema di prova della filiazione, dall'art. 33, 3° giurisprudenza di merito (v. App. Trento, ord. 23 febbraio
comma, l. n. 218 del 1995 (‘la legge nazionale del figlio al 2017, id., 2017, I, 1034), e dalla recente dottrina in argo-
momento della nascita regola i presupposti e gli effetti del- mento, l'ordine pubblico internazionale deve essere inteso
l'accertamento e della contestazione dello stato di figlio’) come rivolto — attraverso la valorizzazione di un patrimo-
discende che ai provvedimenti accertativi ed alle statuizioni nio condiviso di principî e diritti fondamentali riconosciuti
IL FORO ITALIANO — 2018.
1041 PARTE PRIMA 1042
dai diversi ordinamenti — alla progressiva neutralizzazione, della personalità dell'individuo: il diritto all'identità non è
in ottica transnazionale, della contrapposizione tra la dimen- più necessariamente correlato alla verità biologica, quanto
sione internazionalistica e quella interna, con la conseguen- piuttosto a quelle relazioni personali sviluppatesi all'interno
za di sottrarre il contenuto del suddetto principio ad un le- di una famiglia che garantiscono uno sviluppo armonico del
game troppo rigido con i mutevoli contenuti delle legisla- minore «[...] da un punto di vista psicologico, affettivo,
zioni vigenti nei singoli ordinamenti nazionali. educativo e sociale» (Cass. 22 dicembre 2016, n. 26767, id.,
A tal fine, il parametro di riferimento non è costituito più 2017, I, 119), legami affettivi che acquisiscono rilevanza
dalle norme con le quali il legislatore ordinario esercita la giuridica e che si fondano su un'assunzione consapevole
propria discrezionalità in una determinata materia e in un della responsabilità genitoriale, dei doveri di accudimento e
dato momento storico, ma esclusivamente da quei principî di cura nei confronti dei bambini nati in conseguenza di un
a
fondamentali a cui lo stesso è vincolato (v. ancora Cass. progetto di coppia, consentito e riconosciuto nel paese stra-
to
19599/16, cit.). niero, dal quale origina lo status di figlio, che esige di esse-
en
Ne deriva che sulla base di un «[...] giudizio simile a re mantenuto anche in Italia, nel rispetto dei diritti fonda-
quello di costituzionalità, ma preventivo e virtuale, si deve mentali del minore alla vita familiare e all'identità persona-
am
ammettere il contrasto con l'ordine pubblico soltanto nel ca- le.
so in cui il giudice possa motivatamente ritenere che al le- 5. - Applicando i principî sin qui delineati, va innanzitutto
on
gislatore ordinario sarebbe ipoteticamente precluso di intro- osservato che nel caso di specie esiste un'effettiva difformi-
durre, nell'ordinamento interno, una norma analoga a quella tà tra la legislazione straniera che riconosce un legittimo
O
M abb
straniera, in quanto incompatibile con i valori costituzionali rapporto di filiazione tra il ricorrente privo di legame biolo-
M
primari. La progressiva riduzione della portata del principio gico e i due minori e la legge interna.
SI
di ordine pubblico — tradizionalmente inteso come clausola Tuttavia, secondo il collegio, tale difformità — la quale
IO in
di sbarramento alla circolazione dei valori giuridici, cui ten- comporta la valutazione di una situazione in cui è in modo
AS
de, invece, il sistema del diritto internazionale privato — è incontroverso insussistente un legame genetico tra i minori e
so
coerente con la storicità della nozione e trova un limite sol- il ricorrente sig. ... — non può integrare alcuna violazione
tanto nella potenziale aggressione dell'atto giuridico stranie- dell'ordine pubblico internazionale.
es
ro ai valori essenziali dell'ordinamento interno, da valutarsi 5.1. - Valorizzando l'orientamento seguìto dalla Corte di
nc
in armonia con quelli della comunità internazionale» (ibi- cassazione ormai in modo consolidato, infatti, una tale vio-
dem, in motivazione, punto 7).
D
4. - In particolare, al fine di delineare compiutamente i stenere che non sia consentito al legislatore italiano, perché
U
principî di ordine pubblico internazionale nella materia di vietato da principî fondamentali e costituzionalmente obbli-
LA
IO olo
cui si discute occorre tener conto della progressivamente gati, di porre una disciplina analoga o assimilabile a quella
sempre più piena valorizzazione del miglior interesse del dei paesi che consentono il ricorso a pratiche di fecondazio-
C
c
minore. Tra le fonti legislative internazionali di maggior ri- ne eterologa o di maternità surrogata.
O sci
LO
lievo, possono rilevare la convenzione di New York del 20 5.2. - Sul punto, può trarsi spunto argomentativo dalla
novembre 1989 sui diritti del fanciullo (ratificata con l. 27 giurisprudenza della corte delle leggi, la quale, nella senten-
Fa
maggio 1991 n. 176), il cui art. 3, par. 1, evidenzia come si za 162/14 (id., 2014, I, 2324) — resa nel giudizio di costitu-
debba sempre far riferimento al superiore interesse del mi- zionalità della l. 40/04 — ha riconosciuto che, in materia di
R
nore qualunque sia l'ambito che lo riguarda, la convenzione procreazione medicalmente assistita, «[...] l'individuazione
europea sull'esercizio dei diritti dei fanciulli, adottata dal di un ragionevole punto di equilibrio delle contrapposte esi-
consiglio d'Europa il 25 gennaio 1996 (ratificata e resa ese- genze, nel rispetto della dignità della persona umana [...]»,
cutiva dall'Italia con la l. 20 marzo 2003 n. 77), la quale, nel appartiene alla sola valutazione del legislatore, la quale,
disciplinare i procedimenti riguardanti ogni bambino, detta proprio perché discrezionale, non può dirsi obbligata al ri-
le modalità a cui l'autorità giudiziaria deve conformarsi spetto di principî fondamentali cristallizzabili una volta per
prima di giungere a qualunque decisione nei suoi confronti tutti.
e, da ultimo, la carta dei diritti fondamentali dell'Unione eu- In definitiva, non rinvenendosi in Costituzione un model-
ropea del 7 dicembre 2000, che, all'art. 24, 2° comma, pre- lo di genitorialità esclusivamente fondato sul legame biolo-
scrive che «In tutti gli atti relativi ai minori, siano essi com- gico tra genitore e il nato — e dunque non potendo rigoro-
piuti da autorità pubbliche o da istituzioni private, l'interes- samente subordinare alla sussistenza di un legame biologico
se superiore degli stessi deve essere considerato preminen- tra genitori e figli il riconoscimento di uno status filiationis
te» e al 3° comma aggiunge che «Il minore ha diritto di in- — quel giudizio preventivo e virtuale che la corte di legitti-
trattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti mità ha delineato (sent. 19599/16, cit.), non può concludersi
con i due genitori, salvo qualora ciò sia contrario al suo in- certamente nel senso che una disciplina analoga o assimila-
teresse». bile a quella che in altri ordinamenti consente la maternità
4.1. - L'insieme delle fonti normative citate, come inter- surrogata sarebbe di per sé contraria ai principî supremi e/o
pretate anche dalla giurisprudenza internazionale, afferma, fondamentali della Costituzione, dei trattati fondativi e della
in tema di rapporti familiari, la prevalenza del diritto del carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, nonché
minore ad una relazione di genitorialità certa, e ciò in parti- della convenzione europea dei diritti dell'uomo, che vinco-
colare in casi come quello in esame, tenendo conto che non lano il legislatore ordinario. Del resto, non può sottacersi
si tratta di introdurre ex novo una situazione giuridica inesi- l'importanza di recente assunta a livello normativo del con-
stente, ma di garantire la copertura giuridica ad una situa- cetto di responsabilità genitoriale, che si manifesta nella
zione di fatto in essere da tempo, nell'esclusivo interesse di consapevole decisione di allevare e accudire il nato, del
bambini sin dalla nascita cresciuti dai ricorrenti, che la leg- progetto di formazione di una famiglia caratterizzata dalla
ge riconosce entrambi come padri. In tale ottica, sempre più presenza di figli anche indipendentemente dal dato genetico,
valorizzata dalla giurisprudenza della Corte europea dei di- con l'istituto dell'adozione, della possibile assenza di rela-
ritti dell'uomo (v. Corte eur. diritti dell'uomo 26 giugno zione biologica con uno dei due genitori per i figli nati da
2014, M. c. Francia, id., 2014, IV, 561; 26 giugno 2014, L. tecniche di fecondazione eterologa consentite (arg. in termi-
c. Francia, ric. n. 65941; 27 gennaio 2015, P. c. Italia, id., ni analoghi anche App. Trento, ord. 23 febbraio 2017, cit.).
2015, IV, 117), assume dunque rilievo determinante non 5.3. - In definitiva, ritiene il collegio che la tutela del su-
tanto la sussistenza di un legame biologico tra genitori e fi- periore interesse del minore, nella sua connotazione di cer-
gli, quanto la circostanza che la famiglia esista con riferi- tezza dello status filiationis, da un lato, e la prognosi positi-
mento alla posizione, allo status e alla tutela dei figli. va nel giudizio di compatibilità della norma straniera con
Nel solco di tale giurisprudenza, vanno dunque valorizzati l'ordinamento interno (nonché della situazione di fatto ori-
i legami familiari di fatto come modo lecito di realizzazione ginata dall'applicazione della norma straniera) richiede allo
IL FORO ITALIANO — 2018.
1043 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1044
Stato la tutela dello status filiationis indipendentemente dal- TRIBUNALE DI ROMA; decreto 4 dicembre 2017; Pres.
la natura del legame genitoriale, biologico o di altro tipo; MANGANO, Rel. VELLETTI; ric. X.
viceversa, il mancato riconoscimento dello status filiationis
determinerebbe un pregiudizio grave ed evidente per i mino- Provvedimenti di urgenza — Minore — Affidamento —
ri, i quali non vedrebbero riconosciuti in Italia nei confronti Decreto «inaudita altera parte» — Ammissibilità — Fat-
di uno dei genitori i diritti inerenti a tale status e subirebbe- tispecie (Cod. civ., art. 337 ter; y cod. proc. civ., art. 700).
ro la perdita dell'identità familiare e sociale legittimamente Il giudice può, con provvedimento d'urgenza, anche prima
acquisita all'estero, nello Stato di nascita, non trovando il dell'instaurazione del contraddittorio, statuire sull'affi-
legame genitoriale instaurato nel paese straniero un rilievo damento di un minore, al fine di assicurargli tutela piena e
ostativo nell'ordinamento interno. Ciò specificamente, ove immediata (nella specie, è stato disposto l'affido esclusivo
a
— come nel caso in esame — è incontestato, in punto di fat- alla madre di una minore, figlia di genitori non coniugati,
to
to, che ... e ... sono parte di un progetto familiare che vede il cui padre vive all'estero, in Guatemala, e non se ne
en
da tempo coinvolti i ricorrenti, sono accuditi e cresciuti prende cura da anni, non essendo stato possibile notificar-
all'interno della famiglia come figli di ... e ..., indifferente- gli tempestivamente il ricorso introduttivo). (1)
am
mente loro padri, e riconosciuti come figli dei ricorrenti dal-
le famiglie di origine di questi ultimi, così come da tutti co-
on
loro che abbiano avuto modo in questi anni di entrare in Considerato che: con ricorso depositato in data 9 febbraio
contatto con i bambini. 2017 X ha chiesto che vengano adottati provvedimenti con-
O
M abb
6. - Va dunque disposta la rettifica degli atti di nascita di cernenti il solo affidamento della figlia minore Y, nata in
M
... nel senso di indicare che i minori sono figli di ... e di ..., Guatemala il ... 2003, dalla relazione intrattenuta con Z. La
conformemente agli atti di nascita depositati sub doc. nn. 2
SI
ricorrente, cittadina guatemalteca, come la figlia, nata in
IO in
e 3 in allegato al fascicolo dei ricorrenti. Guatemala, ha esposto di aver lasciato il paese di origine
AS
con la figlia nel 2005, con l'assenso del padre della minore.
so
————————
Da allora la figlia ha risieduto in Italia, ha frequentato le
es
(1) I. - Il decreto in rassegna si inserisce in un alveo giuris- scuole italiane, senza che il padre, rimasto a vivere in Gua-
prudenziale ormai consolidato, circa l'efficacia nel nostro ordi- temala, abbia mai fornito alcun sostegno affettivo od eco-
nc
namento, perché non in contrasto con l'ordine pubblico inter- nomico per la figlia, non chiedendo neppure informazioni in
nazionale, di atti di nascita stranieri, indicanti, come genitori,
D
Il bambino, sovente, è stato «programmato» nell'ambito di Roma nei quali si attestava l'impossibilità di rilascio dei do-
c
p.m.a. eterologa (è il caso delle coppie femminili), o anche di dimento giudiziale di affidamento esclusivo. La ricorrente
ha esposto come il padre non veda la figlia da dodici anni,
Fa
Come già rilevato dall'intestato tribunale nell'ordinanza vità dell'intervento. Nel bilanciamento tra i due interessi
presidenziale emessa in data 5 novembre 2015, prima del- contrapposti, quello a garantire immediata tutela della mino-
l'udienza presidenziale (orientamento cui hanno aderito al- re e quello a garantire al padre il diritto al contraddittorio,
tre corti di merito: cfr., per tutti, Trib. Padova 28 luglio emerge la netta prevalenza del primo, laddove si consideri
2016), deve essere ritenuta ammissibile l'adozione di prov- che nel caso di specie, risiedendo il padre della minore
vedimenti cautelari inaudita altera parte nell'ambito dei all'estero, questi non appare direttamente coinvolto nella vi-
giudizi che abbiano ad oggetto domande relative all'affida- ta della figlia (cfr. certificati medici della minore, richieste
mento dei figli, anche prima della piena instaurazione del di documenti di identità presentate alle autorità italiane dalla
contraddittorio, e ciò al fine di garantire piena tutela del mi- sola madre). Peraltro la prosecuzione del procedimento con
nore, stante la necessità di assicurare l'esperibilità di rimedi necessaria integrazione del contraddittorio permetterà co-
a
cautelari da considerare strumenti necessari in ogni tipolo- munque al padre della minore di far valere in giudizio even-
to
gia di procedimento. In merito, la Corte costituzionale, con tuali proprie istanze, senza che il provvedimento provviso-
en
sentenza 190/85 (Foro it., 1985, I, 1881), ha rilevato il fon- rio, finalizzato a consentire alla madre di provvedere alle
damentale ruolo della tutela cautelare essenziale per garanti- esigenze della figlia (ad esempio, accedere ad insegnante di
am
re l'effettività della tutela giurisdizionale, precisando che sostegno e conseguire idonei documenti di identità, ecc.),
«le quante volte il diritto assistito da fumus boni iuris è mi- possa pregiudicare i diritti del resistente, garantiti dal con-
on
nacciato da pregiudizio imminente e irreparabile provocato traddittorio differito.
dalla cadenza dei tempi necessari per farlo valere in via or- Inoltre, non ammettere la tutela cautelare in questa sede
O
M abb
dinaria, spetta al giudice il potere di emanare i provvedi- implicherebbe la creazione di un'area di vuoto di tutela pro-
M
menti d'urgenza che appaiono, secondo le circostanze, più prio nella materia dell'affidamento dei minori che appare
SI
idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della deci- quella che più impone interventi tempestivi ed urgenti da
IO in
sione sul merito», trovando tale statuizione fondamento nel- parte delle autorità investite della domanda. Infatti, la ricor-
AS
l'attuazione del principio in forza del quale «la durata del rente non potrebbe ricorrere a procedimenti ex art. 700
so
processo non deve andare a danno dell'attore» (Corte cost. c.p.c., ostandovi la residualità degli stessi e la competenza
253/94, id., 1994, I, 2005); principî parimenti affermati dal- collegiale (sancita dall'art. 38 dip. att. c.c.) per l'emissione
es
le corti sovranazionali (cfr. Corte giust. 19 giugno 1990, dei provvedimenti relativi all'affidamento dei figli (cfr., in
nc
causa C-213/89, id., 1992, IV, 498). tal senso, Trib. Roma, ord. caut. 19 settembre 2014, con la
Alla luce dei richiamati principî, «non ammettere tale quale è stato ritenuto inammissibile il ricorso ex art. 700
D
co
forma di tutela in procedimenti inerenti i diritti dei minori c.p.c. con il quale si chiedeva l'adozione di provvedimenti
U
creerebbe pregiudizi irreparabili qualora si corresse il ri- relativi all'affidamento, affermando che «Ammettere l'ado-
LA
IO olo
schio di verificazione di eventi ... ai quali non potrebbe fa- zione di un provvedimento ex art. 700 c.p.c. in questa mate-
cilmente porsi rimedio tramite condotte riparative posteriori, ria potrebbe violare la disposizione che indica nel collegio il
C
c
potendo il trascorre del tempo ... incidere irrimediabilmente giudice competente a decidere, stante la potenziale attitudi-
O sci
LO
sul corretto sviluppo del minore, compromettendone in mo- ne del provvedimento di accoglimento emesso all'esito del
do potenzialmente irreversibile la crescita ... l'emissione di procedimento di urgenza di definire il procedimento stesso,
Fa
provvedimenti provvisori è tutela immanente alla salva- non essendo richiesta la necessaria instaurazione del giudi-
guardia dell'interesse del minore, come si evince dall'art. zio di merito (cfr. art. 669 octies, 6° comma), con il rischio
R
336 c.c., che legittima il tribunale all'adozione di provvedi- che provvedimenti di affidamento e mantenimento della
menti nell'interesse del figlio anche in assenza di domanda, prole minore di età, per i quali il legislatore ha richiesto la
e dall'art. 337 ter c.c., che consente di adottare ogni prov- collegialità e l'intervento necessario del pubblico ministero,
vedimento relativo alla prole, compreso l'affidamento a ter- siano emessi senza tale intervento e dal giudice monocrati-
zi ‘anche d'ufficio’ e ciò in quanto l'instaurazione del con- co»).
traddittorio differito assicura la necessaria tutela dei diritti Compiute tali premesse, ritenuta pertanto ammissibile la
di difesa delle parti» (cfr. Trib. Roma, ord. 5 novembre tutela cautelare nell'ambito dei procedimenti di affidamento
2015). Ulteriori elementi in merito alla necessità di assicura- dei figli minori, la presenza di numerosi elementi di estra-
re tutela urgente e immediata in presenza di esigenza di tute- neità (cittadinanza straniera della figlia, della madre e del
la di minori si evince dal dettato delle norme sovranazionali padre) impone al collegio di verificare se sussista la giuris-
che disciplinano la materia: sia il regolamento dell'Unione dizione del giudice italiano e, compiuto tale accertamento
europea 2201/2003, sia la convenzione dell'Aia 1996 preve- con esito positivo, occorre verificare quale sia la legge ap-
dono la possibilità che finanche il giudice che non abbia la plicabile alle domande formulate di affidamento della mino-
competenza giurisdizionale a decidere in materia di misure re.
di protezione dei minori possa emettere provvedimenti ur- Con riferimento alle domande relative all'affidamento
genti, che cesseranno di avere efficacia solo a seguito del- sussiste la competenza giurisdizionale del giudice italiano,
l'adozione di provvedimenti da parte dell'autorità compe- ai sensi dell'art. 8 del regolamento (Ce) 2201/2003, relativo
tente (cfr. art. 20 del regolamento 2201/2003 e art. 11 della alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle
convenzione dell'Aia 1996). Le ragioni di garantire tutela decisioni in materia matrimoniale ed in materia di responsa-
immediata ai minori giustificano persino una deroga al prin- bilità genitoriale. Il richiamato art. 8 stabilisce che le autori-
cipio dell'emissione del provvedimento da parte del giudice tà di uno Stato membro sono competenti per le domande re-
competente, dovendo pertanto ritenersi ammissibile l'ado- lative alla responsabilità genitoriale su un figlio, quando il
zione di tali provvedimenti da parte del giudice competente minore risieda abitualmente nello Stato adìto al momento
quando non sia ancora instaurato il pieno contraddittorio tra della domanda. Nel caso di specie la minore risiede in Italia
le parti, qualora procrastinare l'adozione del provvedimento e pertanto è competente il giudice adìto.
richiesto possa gravemente compromettere l'interesse del Quanto alla legge applicabile alla disciplina dell'affida-
minore. Nel caso di specie disporre in via di urgenza l'affi- mento della minore, deve ritenersi applicabile la convenzio-
damento esclusivo della minore alla madre (preso atto della ne dell'Aia del 19 ottobre 1996, concernente la competenza,
residenza del padre in Guatemala) assicura immediata tutela la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la
alla minore, in considerazione della particolare condizione cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di
psicofisica della stessa, permettendo alla madre di formulare misure di protezione dei minori, ratificata dall'Italia con la
istanze per la richiesta di interventi di sostegno da conside- l. 18 giugno 2015 n. 101. La convenzione dell'Aia 1996
rare di rilevante urgenza, poiché ogni terapia riabilitativa prevede all'art. 15 che, nell'esercizio della competenza loro
ovvero di sostegno (per esempio con intervento di insegnan- attribuita per la determinazione delle misure di protezione
te specializzato) può avere effetti positivi direttamente pro- dei minori, le autorità degli Stati contraenti applicano la
porzionali, quanto alla loro efficacia, rispetto alla tempesti- propria legge e l'art. 17 dispone che «l'esercizio della re-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1047 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1048
sponsabilità genitoriale è disciplinato dalla legge dello Stato Da qui il ricorso per l'affidamento esclusivo; il procedimen-
di residenza abituale del minore». to, camerale, si svolge ormai davanti al giudice ordinario.
Nel caso di specie, è stata adita l'autorità giurisdizionale La notifica all'estero, però, non va a buon fine (o almeno
italiana ed è accertato che la minore risiede in Italia (in con- non ve ne è ancora la prova).
siderazione della documentazione scolastica e amministrati- Il giudice designato, tuttavia, non si limita a differire l'u-
va prodotta, oltre che dalle dichiarazioni della madre), per- dienza, ma provvede anche nel merito, disponendo l'affido
tanto deve essere applicata la legge italiana. esclusivo della figlia alla madre.
Nel merito, quanto alle modalità di affidamento della Va qui ricordato che nella prassi del tribunale capitolino i
minore, il collegio rileva che alla regola dell'affidamento procedimenti camerali sono trattati, fino alla decisione, da un
magistrato a tanto delegato, che agisce, sostanzialmente, da
condiviso, prevista dall'art. 337 ter c.c., introdotto dal
a
giudice istruttore; inoltre — ma si tratta di un orientamento più
d.leg. 154/13, costituisce eccezione la soluzione dell'affi- diffuso — anche per i figli di genitori non coniugati è frequente
to
damento esclusivo; all'affidamento condiviso può infatti l'adozione (da parte del collegio o del magistrato delegato) di
en
derogarsi solo ove esso risulti «contrario all'interesse del provvedimenti provvisori e urgenti, sulla falsariga di quelli
minore» come disposto dall'art. 337 quater c.c. Non essen- previsti, per la separazione, dall'art. 708 c.p.c., e per il divorzio
am
do state tipizzate le circostanze ostative all'affidamento dall'art. 4 l. 898/70. Tanto al fine di assicurare l'uguale tratta-
condiviso, la loro individuazione è rimessa alla decisione mento con i figli nati nel matrimonio dei genitori, nella crisi
on
del giudice, da adottarsi nelle fattispecie concrete con della famiglia legittima (in osservanza, oltretutto, della ratio
«provvedimento motivato» ex art. 337 quater c.c. La Su- sottesa alla l. 54/06 e alla novellazione del 2012-2013).
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M abb
prema corte afferma: «Perché possa derogarsi alla regola
M
dell'affidamento condiviso, occorre ... che risulti, nei con- II. - Il decreto in rassegna — e qui sta il profilo di interesse
SI
fronti di uno dei genitori, una sua condizione di manifesta — è stato pertanto adottato inaudita altera parte; il ricorso in-
IO in
carenza o inidoneità educativa o comunque tale appunto da troduttivo, pur di merito, è stato quindi considerato come pro-
AS
rendere quell'affidamento in concreto pregiudizievole per il posto «anche» ex art. 700 c.p.c., quasi si trattasse di un ricorso
so
minore ... (come nel caso, ad esempio, di un sostanziale di- cautelare ante causam; il riferimento all'art. 669 ter c.p.c. è
sinteresse di uno dei genitori per le complessive esigenze di evidente.
es
cura, di istruzione e di educazione del minore), con la con- L'urgenza (tale da imporre la decisione inaudita) è stata qui
ritenuta sussistere pressoché in re ipsa, in ragione dell'oggetto
nc
genitore che in tal modo si escluda dal pari esercizio della nati fuori dal matrimonio, hanno natura latamente cautelare,
potestà genitoriale e sulla non rispondenza, quindi, all'inte-
C
resse del figlio dell'adozione, nel caso concreto, del model- se questioni processuali): cfr. Cass. 4 luglio 2014, n. 15416,
O sci
LO
lo legale prioritario di affidamento ...». Foro it., 2014, I, 2779, con osservazioni di CEA.
Dalla documentazione prodotta risulta che la minore è in In termini con il decreto in rassegna, cfr. Trib. Napoli 25
Fa
Italia con la sola madre dal 2005 e che la madre è l'unico marzo 2005, id., 2006, I, 944, con osservazioni di CASABURI,
genitore che, da quando la minore è presente sul territorio che ha accolto la richiesta di provvedimento d'urgenza ai sensi
R
italiano, ha provveduto alle sue necessità, curandone le gra- dell'art. 700 c.p.c., avanzata dalla moglie, anteriormente alla
vi difficoltà di salute (documentate dai referti neuropsichia- preannunciata instaurazione del giudizio di separazione perso-
trici dell'Asl ...), e provvedendo al suo accudimento e man- nale dei coniugi, per conseguire l'affidamento dei figli minori,
tenimento. l'attribuzione di un assegno per il mantenimento proprio e dei
Con l'affidamento esclusivo la madre eserciterà in via figli a carico del marito e l'assegnazione della casa coniugale
esclusiva la responsabilità genitoriale per tutte le questioni (il periculum è stato individuato nella impossidenza della mo-
di maggiore interesse attinenti la minore, di cui all'art. 337 glie, allontanata con i figli dalla casa coniugale, cui non è in
quater c.c., inerenti le scelte scolastiche, mediche, ricreati- grado di provvedere).
ve, sportive, che potranno essere assunte unilateralmente Per una diversa fattispecie di provvedimento d'urgenza in
ambito familiare, cfr. Trib. Bologna 16 gennaio 2015, id.,
dalla madre senza il consenso del padre. La madre in via
2015, I, 1101.
esclusiva, senza il consenso del padre, è altresì autorizzata a Infine, in tema di affidamento dei figli, cfr. App. Catania 3
richiedere documenti di identità della minore (anche validi luglio 2017, id., 2017, I, 3186, con nota di richiami. [G. CASA-
per l'espatrio), a richiedere l'inserimento della figlia nel BURI]
proprio permesso di soggiorno, a formulare richieste per in-
segnante di sostegno, nonché a decidere il luogo di residen-
za abituale della figlia.
In considerazione della residenza all'estero del padre, re- ————————
sidente in Guatemala, non sussistono allo stato ragioni di
urgenza quanto alla disciplina delle modalità di frequenta-
zione padre-figlia, da rimettere all'esito della piena instau-
razione del contraddittorio. I
Il procedimento deve proseguire dinanzi al giudice dele-
gato per la piena instaurazione del contraddittorio, onerando TRIBUNALE DI ROMA; decreto 19 ottobre 2017; Pres.
parte ricorrente di notificare alla controparte il presente MANGANO, Rel. VELLETTI; T. c. P.
provvedimento prima dell'udienza fissata dinanzi al giudice Separazione di coniugi — Separazione consensuale —
delegato dott. Monica Velletti. Minore — Sindrome autistica — Fortissima conflittua-
———————— lità genitoriale — Responsabilità genitoriale — Sospen-
sione — Tutore pubblico (Cod. civ., art. 337 ter).
(1) I. - Il decreto in rassegna concerne una minore ormai
quindicenne, residente in Italia, ma figlia di genitori non co- In tema di modifica delle condizioni di separazione consen-
niugati (stranieri: tant’è che il giudice ha anche affrontato le suale dei coniugi, va sospesa la responsabilità genitoriale
questioni conseguenti di diritto internazionale privato); la ma- dei genitori che, per fortissima conflittualità e reciproco
dre se ne è sempre occupata, il padre continua a vivere nel lon- ostruzionismo, hanno gravemente sottovalutato la difficile
tano Guatemala e se ne disinteressa (non la vede da molti an- condizione del figlio, di circa dieci anni di età, cui è stata
ni); con intuibili difficoltà di ogni tipo, anche di carattere buro- diagnosticata la sindrome dello spettro autistico, fermo il
cratico. collocamento presso la madre, ma con conseguente desi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1049 PARTE PRIMA 1050
gnazione di un tutore pubblico, delegato alla scelta degli stato in quell'occasione arrestato solo a causa della denun-
interventi riabilitativi e della individuazione del momento cia, contestualmente sporta dalla controparte; arresto non
e delle modalità di ripresa degli incontri padre-figlio, so- convalidato dal g.i.p. in assenza dei presupposti di legge.
spesi da un considerevole periodo di tempo in ragione del- Rappresentata la sostanziale impossibilità di frequentazione
l'opposizione di quest'ultimo. (1) del figlio, il resistente ha quindi chiesto il rigetto delle do-
mande della controparte, chiedendo venisse disposto l'affi-
damento esclusivo del minore a sé, allegando il negativo
II condizionamento del minore ad opera della madre.
Il collegio deve rilevare come negli atti introduttivi nes-
TRIBUNALE DI ROMA; decreto 8 settembre 2017; Pres. suna delle parti abbia fatto riferimento alle severe difficoltà
a
MANGANO, Rel. VELLETTI; X c. Y. relazionali del minore, di quasi sei anni, che hanno portato,
to
pochi mesi dopo l'introduzione del presente procedimento,
Responsabilità genitoriale e diritti e doveri del figlio —
en
ad una diagnosi di autismo infantile, con riconoscimento di
Figlio nato fuori dal matrimonio — Affidamento condi-
handicap grave.
viso — Trasferimento all'estero — Autorizzazione —
am
La complessa vicenda processuale ne impone una rico-
Diniego — Fattispecie (Cod. civ., art. 316, 337 ter).
struzione al fine di evidenziare i numerosi interventi attuati
on
In tema di affidamento dei figli minori, disposto l'affido con- con l'ausilio del servizio sociale e del servizio Tsmree della
diviso di un minore di circa quattro anni di età, nato fuori Asl ..., specializzato negli interventi per l'autismo.
O
M abb
dal matrimonio, con collocamento presso la madre, va ri- All'esito della prima udienza (16 settembre 2014) è stato
M
gettata la domanda di quest'ultima di autorizzazione al disposto differimento per verificare la regolarità della noti-
SI
trasferimento del domicilio del figlio da Roma a Londra, fica degli atti introduttivi. All'esito della successiva udienza
IO in
atteso che: a) una tale misura osterebbe al consolidamento del 7 ottobre 2014, tenutasi alla presenza di entrambe le par-
AS
del rapporto del padre con il figlio, con assidue frequenta- ti, è stato emesso decreto del 17 ottobre - 3 novembre 2014,
so
zioni anche infrasettimanali, posto che il primo, in forza di con il quale il collegio, preso atto della conflittualità tra le
provvedimento provvisorio, si era trasferito da Milano a parti, ha incaricato il servizio sociale competente di verifica-
es
Roma, esercitando regolarmente il diritto di visita; b) il re, d'intesa con il servizio specialistico della Asl, la condi-
nc
minore è ben radicato nella capitale, dove risiede dalla zione del minore, attivando all'esito un percorso di sostegno
nascita, e intrattiene una fitta rete di relazioni parentali, per lo stesso e delegando il servizio ad organizzare incontri
D
co
come emerso dalla espletata c.t.u.; c) la madre svolge a in spazio neutro padre-figlio e percorsi di mediazione per i
U
Roma idonea attività lavorativa, sicché non ha la necessità genitori. A seguito dell'emissione del decreto sono stati ini-
LA
IO olo
di trasferirsi all'estero. (2) ziati incontri in spazio neutro tra il minore ed il padre presso
il servizio sociale del municipio ..., nel corso dei quali si sa-
C
c
I
LO
Trib. Roma, decr. 19 ottobre 2017 tri in spazio neutro durante i quali il minore non avrebbe
manifestato disagio ad incontrare il padre, rilevando tuttavia
R
Considerato che: come già esposto nel decreto provviso- come la T. permanesse nella stanza attigua a quella degli in-
rio del 5 luglio 2016, che in parte si riporta, con ricorso per contri, e che il figlio avrebbe spesso raggiunto la madre che,
modifica delle condizioni di separazione, depositato in data invitata ad allontanarsi, non avrebbe ottemperato alle richie-
14 luglio 2014, T.D. ha chiesto la sospensione del regime di ste. Nell'udienza del 14 aprile 2015, la ricorrente e il suo di-
incontri tra P.C. e il figlio M. (nato il ... 2008), concordati fensore lamentavano la sempre più elevata resistenza del
tra le parti in sede di separazione consensuale, omologata in minore a vedere il padre, rappresentando come questi fug-
data ... 2014 (dunque appena due mesi prima della proposi- gisse dalla stanza degli incontri per raggiungere la madre,
zione del presente ricorso), allegando il profondo disagio mentre il padre e il suo difensore segnalavano la presenza di
del figlio nell'incontrare il padre e rappresentando un episo- condotte ostruzionistiche della madre; in tale situazione en-
dio, avvenuto il ... 2014, in cui la stessa ricorrente e il mino- trambe le parti richiedevano venisse disposta c.t.u. Con note
re avrebbero subìto lesioni a causa di aggressione del resi- depositate dalla sola difesa della ricorrente (non avendo la
stente, cui sarebbe seguìto l'intervento dei carabinieri, e difesa del resistente depositato note), veniva rappresentato
successivo accesso della T. e del figlio al pronto soccorso che all'esito di visita presso l'ospedale ..., nel novembre
dell'ospedale di A. dove venivano rilevate lesioni, con con- 2014, era stata rilevata la presenza di sindrome dello spettro
seguente arresto del P. Tali accadimenti avrebbero grave- autistico, con accertamento di handicap grave, cui era seguì-
mente provato il minore che, affetto dalla nascita da pro- ta la richiesta di puntuali accertamenti alla luce delle allega-
blemi cardiaci, avrebbe sviluppato difficoltà ad incontrare il te persistenti resistenze del minore a proseguire gli incontri
padre e fortissimo timore a lasciare la madre, con grave no- in spazio neutro con il padre. Con decreto del 21 ottobre
cumento per il figlio in caso di prosecuzione degli incontri 2015 veniva disposta la nomina di c.t.u., nominata in data 3
con il padre. novembre 2015. In data 18 dicembre 2015 veniva depositata
Si è costituito il resistente contestando fermamente la ri- istanza dalla difesa della ricorrente per la sostituzione della
costruzione dei fatti offerta dalla controparte, affermando c.t.u., lamentando la condotta parziale e di prevenzione della
che la ricorrente avrebbe tenuto condotte gravemente ostati- consulente rispetto alla T. In data 22 dicembre 2015 perve-
ve alla prosecuzione dei rapporti padre-figlio, tali da indurre niva ulteriore relazione del servizio sociale municipio ...
il P. a sporgere denunce per mancata ottemperanza alle mo- nella quale si ribadiva la mancanza di difficoltà per il figlio
dalità di frequentazione, negando l'ostilità del minore ad in- ad accedere agli incontri con il padre, sottolineando l'atteg-
contrarlo e rappresentando che precedenti denunce sporte giamento non collaborativo della ricorrente, che si rifiutava
dalla ricorrente per presunti maltrattamenti operati dal mari- di lasciare la struttura nel corso degli incontri, e di modifi-
to erano state archiviate con provvedimento del 4 luglio care la sede di svolgimento degli incontri, oltre a evidenzia-
2014. Quanto all'episodio del 26 giugno 2014 il P. ha rap- re difficoltà per contattarla al fine di fissare gli incontri in
presentato che, a fronte dell'ennesimo rifiuto della T. di spazio neutro padre-figlio, con rischio di coinvolgimento di
consegnare il figlio negli orari indicati, questa lo avrebbe M. nelle dinamiche conflittuali dei genitori, e richiesta di
aggredito, colpendolo violentemente ed insultandolo alla sospendere la responsabilità genitoriale di entrambi i genito-
presenza del figlio, negando di aver aggredito la ricorrente ri con nomina di tutore, fermo il collocamento del minore
ed esponendo di essersi recato spontaneamente presso i lo- presso l'abitazione materna. Veniva quindi formulata istan-
cali delle forze dell'ordine per sporgere denuncia e di essere za di proroga della c.t.u., richiesta accolta. Con ulteriori no-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1051 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1052
te la difesa della ricorrente lamentava gravi carenze nel- c.t.u. (per i motivi già esposti nel provvedimento provviso-
l'operato della c.t.u. e dei responsabili del servizio sociale, rio del 5 luglio 2016) ovvero di disporre supplemento di
che non avrebbero tenuto in adeguata considerazione la sin- consulenza, avendo il collegio acquisito ogni elemento utile
drome autistica del minore, depositando a tal fine documen- per la decisione dalla complessa istruttoria espletata e in
tazione proveniente dall'ospedale ... attestante la conferma particolare da contributi specializzati della psichiatra e della
della diagnosi di sindrome dello spettro autistico in capo al psicologa dell'Asl ...
minore, nonché documentazione relativa alla presa in carico Sempre in via preliminare deve essere disposto lo stralcio
del minore da parte del competente servizio territoriale della delle memorie non autorizzate depositate delle parti.
Asl ... (in data 20 gennaio 2016). Veniva quindi formulata Nel merito il collegio, prima di compiere ogni ulteriore
richiesta di sospensione delle frequentazioni padre-figlio; valutazione, deve rilevare come negli atti introduttivi del
a
istanze rigettata con provvedimento del 20 febbraio 2016 giudizio, ed anche nella documentazione relativa al proce-
to
con il quale era disposta la convocazione dell'assistente so- dimento di separazione (in atti), nessuno dei genitori abbia
en
ciale incaricata di seguire gli incontri in spazio neutro padre dato il benché minimo rilievo alle difficoltà del minore, di
figli. In data 20 aprile 2016, era disposta la sostituzione del quasi sei anni, così gravi da portare, nel novembre 2014, ad
am
giudice delegato e in data 11 maggio 2016 veniva depositata una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Come noto,
la c.t.u. All'esito della successiva udienza, fissata per l'au- l'autismo è sindrome che si manifesta nella primissima in-
on
dizione dell'assistente sociale incaricata di seguire gli in- fanzia ed è una condizione propria di chi ne è affetto; l'effi-
contri padre-figlio in spazio neutro, e per l'audizione delle cacia della terapia è direttamente proporzionale alla tempe-
O
M abb
parti, con decreto del 5 luglio 2016 era disposta la sospen- stività dell'intervento che deve iniziare nella primissima in-
M
sione della responsabilità genitoriale di entrambi i genitori fanzia, in particolare in età prescolare. In M., nato il ...
SI
con affidamento del figlio M.P. al responsabile del servizio 2008, la sindrome è stata individuata solo nel novembre
IO in
socio-assistenziale integrato del ... municipio ..., e alla co- 2014. I genitori, dotati di competenze specifiche, essendo la
AS
affidataria avv. S.M., attribuendo alla stessa l'esercizio madre insegnante di sostegno ed il padre odontoiatra, non
so
esclusivo della responsabilità genitoriale su M.P. per tutte le hanno rilevato tempestivamente le difficoltà del loro figlio,
questioni ordinarie, straordinarie e di particolare rilevanza, con un'assoluta miopia che ne fa ritenere gravemente com-
es
attinenti le scelte scolastiche, mediche, sanitarie, ludico ri- promessa la capacità genitoriale, avendo gli stessi concen-
nc
creative, sportive, ecc., con esclusione da tali scelte dei ge- trato le rispettive energie non nella cura del figlio, ma nel-
nitori, scelte che la co-affidataria doveva condividere con il l'alimentare la reciproca conflittualità.
D
co
responsabile del servizio socio-assistenziale del ... munici- Nel corso del giudizio, dopo la formulazione della dia-
U
pio, mantenendo fermo il collocamento del minore presso la gnosi (il 4 novembre 2014), il riconoscimento della invalidi-
LA
IO olo
madre, e disponendo, vista la totale inerzia dei genitori che tà attestata dalla competente commissione medica e il rico-
non erano stati in grado di condividere interventi di soste- noscimento in capo al minore dell'handicap grave, con con-
C
c
gno per il figlio fino a quella data, l'iscrizione del minore ad cessione dell'indennità di frequenza, attribuzione di inse-
O sci
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un centro per la terapia, specializzato per la cura del- gnate di sostegno e di Aec (educatore specializzato che assi-
l'autismo, da individuare tra quelli indicati dai responsabili ste i minori nei casi di handicap più grave nelle ore in cui
Fa
del servizio pubblico, disponendo la ripresa delle frequenta- non è presente insegnante di sostegno) a fronte di una mag-
zioni padre-figlio in strutture individuate dai terapisti che giore consapevolezza della madre, che ha iniziato a chiedere
R
avessero preso in carica il minore e disponendo nelle more interventi di terapia ad hoc, il P. non ha dimostrato di avere
la prosecuzione degli incontri al di fuori del servizio sociale pienamente compreso la serietà della situazione, tanto da di-
(ambiente ormai fortemente inviso al minore, come dichia- chiarare nel corso delle operazioni peritali di non aver avuto
rato dalla stessa assistente sociale che aveva l'incarico di conoscenza della sindrome (a fronte della sottoscrizione del-
seguire gli incontri), e disponendo che gli incontri potessero la documentazione necessaria per ottenere la certificazione e
tenersi solo qualora ciò non fosse stato ritenuto contrario per l'erogazione della indennità di frequenza) e da dichiara-
all'interesse del minore. Era quindi posto a carico dei geni- re, nell'udienza del 15 maggio 2016, di non condividere tale
tori importo da far confluire in fondo spese, per far fronte diagnosi («Lo spettro autistico io lo contesto come diagnosi;
alle spese sostenute dall'affidataria, nonché agli eventuali sarei d'accordo con un centro pubblico per diagnosticare il
costi del percorso riabilitativo per il minore indicato dalla problema se esistente del bambino»), affermazioni che ve-
dott. T., psichiatra della Asl ..., o da suo delegato. Il colle- nivano pronunciate dopo che, da oltre un anno, era stata ri-
gio, rilevando la presenza di condotte ostative delle madre, conosciuta l'invalidità dalla commissione medica di prima
condannava D.T. a corrispondere euro 250 a C.P. per ogni istanza con attribuzione dell'insegnate di sostegno e finan-
violazione dell'obbligo di astenersi dall'accompagnare il che dell'Aec; il padre, pertanto, continuava a negare le og-
minore e dal presenziare agli incontri padre-figlio organiz- gettive difficoltà del figlio riconducendo le sue rigidità alla
zati in spazio neutro, qualora ritenuti opportuni per l'inte- alienazione materna.
resse del minore, con onere per le parti di seguire percorso Quanto alle conclusioni della c.t.u., seppure il collegio
di sostegno familiare indicato dai responsabili del servizio conferma come le stesse siano da ritenere scevre da vizi lo-
socio-assistenziale co-affidatario del minore. gico-argomentativi quanto alla analisi della condizione psi-
A seguito della emissione del decreto provvisorio la co- cologica degli adulti, alla luce degli accertamenti successi-
affidataria del minore avv. S.M. ha redatto relazioni bime- vamente compiuti da medici specializzati (in particolare dal-
strali successive e antecedenti rispetto alle udienze (relazio- la dott. T. psichiatra infantile dell'Asl ...) deve essere rileva-
ni datate: 14 ottobre 2016; 27 dicembre 2016; 1° febbraio ta, una profonda carenza nell'esame peritale quanto alla si-
2017; 25 maggio 2017). Sono state altresì depositate note tuazione del minore. La consulente ha gravemente sottova-
del servizio di neuropsichiatrica della Asl ..., che ha preso in lutato i tratti propri della sindrome dello spettro autistico del
carico il minore (relazioni del 3 febbraio 2017; 4 febbraio minore.
2017; 29 maggio 2017). Relativamente alle caratteristiche di personalità delle par-
All'esito dell'udienza avvenuta alla presenza della dott. ti, nelle c.t.u. è stata evidenziata la mancanza di psicopato-
T., psichiatra della Asl ..., della dott. G., psicologa della logie a carico dei genitori, segnalando tuttavia, l'altissima
medesima Asl che ha preso in carico il minore per un per- conflittualità, che coinvolge pienamente il minore.
corso di sostegno, della nominata c.t.u., dott. C., delle parti In particolare, nella consulenza, quanto alla madre si leg-
e della co-affidataria del minore la decisione è stata rimessa ge: «Esprime rabbia, nei confronti dell'ex coniuge per come
al collegio, concedendo alle parti e alla co-affidataria termi- l'ha trattata, con i suoi modi violenti e poco rispettosi. Si
ne per note conclusive. percepisce una certa tensione emotiva nella rievocazione
Osserva il collegio. — Preliminarmente deve essere riget- degli episodi della vita coniugale. Quando parla dell'ex co-
tata la richiesta di parte ricorrente di disporre la revoca della niuge è reattiva e appare rigida nelle interpretazioni dei fatti
IL FORO ITALIANO — 2018.
1053 PARTE PRIMA 1054
se non si allineano con la sua stessa impostazione mentale. non sia oggetto della presente c.t.u.: infatti l'oggetto di in-
Questo indica un'ipersensibilità e reattività su quelle che dagine è lo stato psicologico del minore e delle parti P. e T.,
sono le dinamiche interpersonali con il sig P., passate e pre- del suo comportamento e della sua personalità in relazione
senti. Durante i confronti congiunti con il sig. P. è apparsa alle figure genitoriali e quindi al tipo di relazione affettiva
particolarmente oppositiva e pervasiva nella comunicazione che il minore ha costruito con ciascun genitore, se è presen-
verbale, non rispettando tempi e i modi di interazione con te una conflittualità della coppia genitoriale e quanto questa
l'altro ... La sig. T. non presenta disturbi psicopatologici di pesa sul suo benessere psichico e comportamentale. Tutto
stato. Il suo profilo di personalità rivela un soggetto che ciò va valutato a prescindere dalla presenza o meno di even-
presenta tratti ansioso-ossessivi che le creano uno stato di tuale disturbo psichico o disturbo psicopatologico. A mag-
rigidità psico-affettiva. Ciò la induce ad avere comporta- gior ragione la sussistenza di disturbi psicologici o psicopa-
a
menti spesso impulsivi e ostinatamente sostenuti, come se il tologie impone alle parti la riabilitazione della loro funzione
to
soggetto, per affermarsi, fosse costretto ad aggrapparsi alle genitoriale in termini di ricreare quel clima di collaborazio-
en
sue posizioni rigide e prive di autocritica ... Questo (n.d.r. il ne sul principio della bigenitorialità a difesa del benessere
minore) perché come già precedente descritto, avverte la superiore del minore e della sua tranquillità interiore, non-
am
madre non tranquilla e non propositiva verso il padre ... te- ché per una sua crescita serena con entrambe le figure geni-
me la separazione dalla madre, con la quale mantiene ancora toriali. Inoltre, è essenziale evidenziare come il disturbo au-
on
un forte legame simbiotico, proprio perché non la sente tistico non possa comunque essere messo in relazione con la
tranquilla quando lui deve stare con il padre, per questo si dinamica conflittuale dei genitori e ascritto a fattori di tipo
O
M abb
rischia che il minore operi un ripiegamento narcisistico su stressogeno. Al contrario tratti di tipo ossessivo e di iperat-
M
sé stesso e non impari a esprimere i suoi bisogni e i suoi de- tività possono essere spiegati con la mancanza di strumenti
SI
sideri». psicologici da parte di M. per la gestione di dinamiche alta-
IO in
Quanto al padre si legge: «Si evidenzia un certo avvili- mente stressanti come la conflittualità elevata e non celata
AS
mento causato dalle profonde controversie con l'ex coniuge tra i genitori». Queste conclusioni della c.t.u. appaiono in-
so
in merito alla gestione del minore e alla volontà della stessa coerenti con le premesse, laddove si afferma che compito
di ostacolare qualsiasi ripresa di rapporto del padre con il della c.t.u. è valutare lo stato psicologico del minore, ne-
es
figlio. Lo stato emotivo è coerente con la rievocazione degli gando che lo stesso sia influenzato dall'autismo; i tratti os-
nc
eventi, si denota rancore per le vicende giudiziarie con la sessivi della condotta del minore (come per esempio la con-
sig. T., in merito alla sua, ingiusta e inaccettabile detenzione tinua esigenza di recarsi a trovare la madre pur nel corso
D
co
di tre giorni per non aver commesso un atto così deplorevole degli incontri con il padre) non possono essere semplicisti-
U
e così privo di qualsiasi elemento significativo e di aver su- camente ricondotti all'atteggiamento materno, che può esse-
LA
IO olo
bìto, per questo, un tale trattamento ... Il sig. P., non presen- re concausa ma non causa della condotta, con la conseguen-
ta elementi psicopatologici di stato. Il suo profilo di perso- za che la rigidità non può essere ritenuta superabile sempli-
C
c
nalità è caratterizzato da una personalità coartata, con ten- cemente con l'allontanamento della madre, dovendo essere
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LO
denza all'impulsività e all'acting-out, apparentemente as- previamente svolto un profondo lavoro terapeutico (impedi-
sume un ruolo passivo e questo potrebbe indicare una con- to fino all'intervento del tribunale dalla «miopia» dei geni-
Fa
dizione psichica caratterizzata da alcuni vissuti depressivi tori) sul minore prima che sui genitori (come affermato dal-
profondi e inconsci ... Il sig. P. sembra si sia responsabiliz- la psichiatra esperta di autismo dell'Asl ...).
R
zato rispetto al suo ruolo paterno, riconosce di essere stato Alla luce di tali non condivisibili riflessioni la c.t.u. ha
un padre piuttosto assente, ma a oggi sembra fortemente quindi ricondotto le difficoltà di M. nell'incontrare il padre
motivato a ristabilire con M. un rapporto affettivo più pro- esclusivamente all'atteggiamento iperprotettivo della madre,
fondo e più orientato alla condivisione di esperienze comu- che secondo i rilievi della consulente si sarebbe tradotto in
ni». ostacolo alla relazione del minore con il padre, aderendo sul
Nella seduta di gioco libero tra i genitori ed il minore (per punto alle conclusioni, ed allo stesso errore nell'individua-
la quale si richiamano i contenuti del provvedimento prov- zione dei nessi di causalità, delle responsabili del servizio
visorio) e dalla visione delle videoregistrazioni si può rile- socio-assistenziale che hanno seguìto gli incontri in spazio
vare «il ‘frenetico’ agire della madre intenta a sottoporre al neutro tra il padre ed il minore. Nelle relazioni (cfr. relazio-
figlio diversi giochi senza che al bambino venisse dato il ni del servizio sociale municipio ... in merito agli incontri in
tempo di condividere quanto proposto, a fronte della mag- spazio neutro del 3 aprile 2015, 13 aprile 2015, 22 dicembre
giore condivisione dimostrata dal padre. Emerge con evi- 2015 e 26 giugno 2015), si evidenziava la resistenza della
denza dalla visione della videoregistrazione che il minore madre ad allontanarsi dalla stanza del luogo dove si teneva-
non mostra alcun timore nel relazionarsi con il padre, mani- no gli incontri, a fronte dell'asserita mancanza di difficoltà
festando affetto nei confronti del genitore». Deve tuttavia ri- del minore «a rimanere da solo con il padre, il quale si è
levarsi in aggiunta a quanto esposto nel provvedimento mostrato adeguato con il figlio nelle richieste di gioco e di
provvisorio che nel corso di tali sedute la madre del minore attenzione verso lo stesso. L'atteggiamento della sig. T. an-
era presente al di fuori della stanza dell'incontro tra il figlio che se accompagna il bambino presso il servizio sociale,
ed il padre (cfr. c.t.u. e dichiarazioni della c.t.u. all'udienza non è collaborativo, non favorendo il rapporto con l'altro
del 10 luglio 2017). genitore recriminando episodi conflittuali del passato con il
Deve invece rilevarsi come la c.t.u., pur avendo esposto marito. Anche se invitata diverse volte ad allontanarsi dal
nella consulenza (come segnalato nel provvedimento prov- municipio per la durata dell'incontro, la signora si è rifiuta-
visorio) la presenza difficoltà di M. (richiamando la cartella ta, dichiarando che il figlio potrebbe rimanere traumatizzato
clinica dell'ospedale ...) e sottolineando le differenze tra il dai presunti maltrattamenti, avvenuti in passato» (relazione
disturbo dello spettro autistico e le altre difficoltà di rela- del 22 dicembre 2015). La non esatta valutazione delle assi-
zione e apprendimento, ha ritenuto che la sindrome non fos- stenti sociali è tuttavia da imputare principalmente alla con-
se tale da inficiare e compromettere la relazione tra il bam- dotta dei genitori, che da una parte non hanno adeguatamen-
bino e il padre. In particolare, nella consulenza si legge a te rappresentato alle operatrici la presenza della sindrome
fronte delle osservazioni della c.t.p. di parte ricorrente: «Per autistica (non rilevata dai genitori per i sei anni di vita del
quanto riguarda le sue osservazioni, la collega si dilunga sul minore) e, dall'altro, hanno incentrato gli incontri sulla loro
disturbo autistico diagnosticato dalla dott. T. della Asl ... e conflittualità, imputando il padre le oggettive resistenze del
mi imputa l'omissione di ‘qualsiasi lettura del comporta- minore alla condotta della madre, e la madre all'ostilità del
mento del minore che possono essere ricondotti alla patolo- bambino verso il padre a causa delle asserite condotte vio-
gia riscontrata di autismo e alla iperattività psicomotoria lente. L'assistente sociale dott. P.B. presente all'udienza del
certificata nelle valutazioni medico-sanitarie riguardanti il 17 maggio 2016 ha confermato l'atteggiamento di intima e
minore’. È importante sottolineare come il disturbo autistico profonda resistenza della ricorrente agli incontri padre-fi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1055 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1056
glio, che avrebbe prodotto quale risultato la difficoltà per il resto. In questo provvedimento, nel quale il g.i.p. rilevava
bambino di entrare nella stanza negli ultimi incontri, mentre la mancanza dei presupposti dell'arresto, tuttavia si legge:
all'inizio del percorso il minore non manifestava difficoltà «in tale contesto competeva ad entrambi i genitori tutelare
in tal senso. Le affermazioni rese dalla ricorrente nell'ultima l'interesse e la serenità del minore, mentre ne sono conse-
udienza («Mio figlio si sta strappando i capelli perché non guite lesioni subite sia da questo che dalla madre, in ordine
vuole andare agli incontri, vuole scappare quando ci va»), alle quali l'indagato non ha offerto spiegazioni credibili, at-
evidenziano come la tensione materna abbia senza dubbio teso che si è limitato ad ipotizzare una caduta accidentale,
peggiorato la situazione del minore. Pur dovendo ritenere senza nemmeno descriverla, o un caso di autolesionismo
sussistente l'ostilità materna, il collegio deve rilevare come anch’esso difficilmente credibile, nel difetto di descrizione,
non sia stata adeguatamente considerata l'opinione del mi- pur in un contesto di obiettiva inattendibilità della persona
a
nore che si opponeva, in forma sempre più forte, alla fre- offesa». Dovendo in tale sede prescindere dalle responsabi-
to
quentazione paterna, via via che si prospettava la possibilità lità penalmente rilevanti, per quanto rileva direttamente nel
en
di allontanamento dalla madre, rievocando esperienze for- presente procedimento, è stata accertata la verificazione del
temente negative vissute con il padre. Durante l'ascolto del violento diverbio con lesioni a carico di tutti i soggetti
am
minore nel corso della c.t.u., questi ha dichiarato espressa- coinvolti e con visione da parte del minore di condotte vio-
mente di non voler vedere il padre perché «lui alcune volte lente poste in essere dai genitori e in grado di traumatizzar-
on
non è molto buono con me in campagna, perché ti dico cosa lo profondamente. La particolare sindrome da cui è affetto
mi ha fatto? ... una volta siccome ho sputato la carne, perché M., caratterizzata da rigidità di pensiero, fa presumere che
O
M abb
non mi piaceva, lui mi ha dato uno schiaffo in testa ... ti vo- la lettura che il bimbo può aver dato dell'episodio (aggres-
M
glio continuare a dire di papà, che lui mi ha detto se lo dici a sione della madre da parte del padre, spiegabile non solo
SI
mamma te le do di più le botte, poi quando stavo in campa- con il condizionamento materno, ma con quello che il bam-
IO in
gna di nuovo un altro giorno, mi diceva puoi pure piagne, bino ha visto, a causa di un evento verificatosi in seguito
AS
perché piangevo che volevo tornare a casa, la sorellastra mi all'arrivo del padre a casa della madre, quindi con una «in-
so
ha dato tante botte forti»: racconto ritenuto dalla c.t.u. at- vasione» del territorio materno da parte del padre) necessiti
tendibile ma non congruente rispetto al contesto, quasi fosse di tempo e di importanti interventi terapeutici per essere ri-
es
necessario per il minore riferire questi episodi (con possibile dimensionata nei suoi effetti. Se, infatti, è stata accertata la
nc
eterodirezione della sua volontà). La consulente nel compie- condotta condizionante della madre, parimenti è stato ac-
re questa valutazione non ha considerato la rigidità di pen- certato nel corso del procedimento l'incapacità del padre di
D
co
siero dei minori affetti da sindrome dello spettro autistico e contenere i propri agiti, e di adeguarsi alle esigenze del fi-
U
non ha valutato come le condotte paterne, riferite dal bam- glio. Il P. ha negato l'esistenza della sindrome, ponendo in
LA
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bino, possano aver inciso sulla volontà del minore, in forma essere comportamenti ostruzionistici che hanno in concreto
quasi irreversibile, anche a prescindere dai condizionamenti ritardato la terapia fino all'intervento del provvedimento
C
c
Solo quando si è presa piena consapevolezza della gravità ospedale dal figlio, «imponendo» la sua presenza, anche
della sindrome del minore i responsabili del servizio sociale, contro l'espresso parere delle terapiste che seguivano il mi-
Fa
nella relazione del 22 giugno 2016, dando dato atto sia del- nore per l'autismo, contravvenendo in tal modo sia al prov-
l'atteggiamento non collaborativo della madre, sia delle for- vedimento giudiziale in essere, sia alle indicazioni di tecni-
R
tissime resistenze del bambino, hanno comunicato la so- ci altamente specializzati, malgrado le informazioni in tal
spensione degli incontri in spazio neutro evidenziando il senso adeguatamente e professionalmente veicolate dalla
possibile pregiudizio per M. co-affidataria. Ciò rende presumibile quanto riferito dal
Dopo l'adozione del provvedimento provvisorio con affi- minore in merito agli atteggiamenti aggressivi che il P. può
damento al sevizio sociale ed alla co-affidataria, que- aver tenuto nei suoi confronti in assenza della madre
st'ultima ha assistito e partecipato ai numerosi tentativi di (schiaffi, forti rimproveri), in periodi in cui il padre negava
incontri tra il padre ed il minore segnalando in ciascuna del- e neppure rilevava l'esistenza della sindrome. Condotte ec-
la relazioni periodiche (del 27 dicembre 2016; 1° febbraio cessivamente normative seppure «superabili» per bambini
con normali condizioni psicologiche, possono essere state
2017; 25 maggio 2017; 31 maggio 2017, nonché nel corso
considerate da M. come insopportabili; sono ormai impres-
delle udienze) la strenua opposizione del minore a frequen-
se nella sua memoria, con l'effetto di produrre resistenze
tare il padre, evidenziando come M. fosse colto da crisi pro-
alla frequentazione paterna, in assenza della madre, temen-
fonde ed evidenti alla sola vista del genitore.
do il ripetersi di queste condotte. Per superare l'ostilità
Sempre dopo l'emissione del decreto è iniziato il tratta- propria del minore sono necessarie terapie adeguate e so-
mento del minore per la sindrome dello spettro autistico a prattutto tempo, che il P., sordo ad ogni spiegazione delle
cura delle responsabili del servizio dell'Asl ... Nella rela- terapeute, non vuole concedere.
zione della psicologa che ha avuto in cura il minore si legge Nella relazione redatta, in data 22 febbraio 2017 dalle re-
la conferma della diagnosi di «Disturbo dello spettro autisti- sponsabili del servizio della Asl ... che hanno avuto in cari-
co, disturbo da deficit di attenzione iperattività. Tratti ansio- co il minore, dott. T., psichiatra e dott. G. psicologa specia-
si», confermata dall'ospedale ... da ultimo in data 27 gen- lizzata nel suo trattamento (dirigente sanitario di I° livello),
naio 2017. In particolare si legge che il minore «afferma che e i cui contenuti sono stati confermati nell'udienza del 10
proseguirà gli incontri a patto che non si parli del padre di luglio 2017, si legge: «Pur ritenendo che una relazione ar-
cui ricorda episodi spiacevoli. A fronte del rifiuto della figu- monica di M. con il padre sia conforme al suo interesse, al
ra paterna evidenzia un forte attaccamento alla madre ed in momento il bambino mostra un netto rifiuto, accompagnato
un successivo incontro il bambino manifesta preoccupazione da sintomi ansioso-parossistici, sia ad incontrare il padre
che la madre possa essere aggredita». che semplicemente a parlare di lui e non si possono definire
In adesione al principio di realtà, il collegio deve eviden- i tempi di quando sarà possibile superare questo rifiuto. Ri-
ziare come sia stato accertato che il minore ha assistito guardo ai modi per favorire la loro relazione, occorre che si
all'episodio del 26 giugno 2014, nel corso del quale a se- continui il lavoro riabilitativo e psicologico già in atto sul
guito di un acceso diverbio entrambe le parti e lo stesso bambino per aiutarlo a vincere le sue paure e la sua rigidità,
minore riportavano lesioni (refertate dal pronto soccorso, ma, contemporaneamente, risulta indispensabile e non dif-
cfr. supra). Quanto alle ampie lesioni sul volto del minore, feribile la ricerca di un accordo minimo tra i genitori nel-
le stesse sono visibili nella fotografia di cui al doc. 21 di l'interesse prioritario del figlio, rinviando ad un contesto
parte ricorrente. A seguito di tale episodio, il padre del mi- terapeutico la regolazione delle problematiche non risolte
nore è stato arrestato, con successiva emissione in data 29 nell'ambito della coppia. In aggiunta agli interventi già
giugno 2014 di provvedimento di non convalida dell'ar- messi in atto sul minore si considera utile attivare la figura
IL FORO ITALIANO — 2018.
1057 PARTE PRIMA 1058
di un educatore domiciliare nell'ambito del progetto Sismif, «a sorpresa» (altra condotta cui i soggetti autistici sono osti-
in integrazione con il servizio sociale municipio ..., al fine li) in alcuni contesti (uscita scolastica, ricovero ospedaliero)
di ampliare le potenzialità relazionali del bambino». causando al minore delle crisi alla sua visione (cfr. relazioni
Alla luce di tali risultanze, il collegio, aderendo sul punto della co-affidataria presente in tali contesti). Questi agiti,
alle conclusioni contenute nella c.t.u., e nelle relazioni del compatibili con il profilo psicologico del P. caratterizzato da
servizio sociale, valutata la conflittualità tra le parti, non so- personalità con tendenza all'impulsività e all'acting-out,
pita durante il periodo dell'affidamento del minore al servi- fanno ritenete il padre inidoneo rispetto al corretto esercizio
zio sociale ed alla co-affidataria, ritiene necessario adottare della responsabilità genitoriale.
misure ancora più limitative della responsabilità genitoriale. Come già rilevato, la tensione in essere, i profili caratte-
Come già disposto in precedenti provvedimenti emessi riali e psicologici delle parti (come delineati dalla c.t.u.), la
a
dall'intestato tribunale (cfr. decreto 17 giugno 2016, defini- mancata accettazione del ruolo dell'altro genitore, al di là
to
tivo in quanto non reclamato; decreto 7 ottobre 2015, defini- delle vuote affermazioni verbali, impongono di escludere un
en
tivo in quanto non reclamato; decreto 18 dicembre 2016) affidamento esclusivo all'una o all'altra parte, in quanto ciò
l'alta conflittualità tra le parti impone di disporre la sospen- potrebbe comportare il rischio di totale esclusione dalla vita
am
sione della responsabilità genitoriale di entrambi i genitori della minore del genitore non affidatario. Inoltre, l'affida-
con conseguente nomina di tutore pubblico, da individuare mento esclusivo impone una valutazione di inidoneità geni-
on
nel sindaco pro tempore del comune di ... o in suo delegato. toriale in capo ad uno dei genitori a fronte di una positiva
La totale incomunicabilità tra i genitori emersa in tutti gli valutazione dell'altro. Nel caso di specie i responsabili del
O
M abb
accertamenti compiuti ed evidente nel corso delle udienze, servizio sociale e la c.t.u. non hanno indicato in nessuno dei
M
tradottasi in alcuni casi anche in esplosioni di violenza che genitori quello in grado di assicurare la corretta crescita del
SI
hanno coinvolto il minore, l'incapacità delle parti finanche figlio, e da quanto esposto è emersa l'incapacità genitoriale
IO in
di intraprendere percorsi di genitorialità o di mediazione di entrambi.
AS
(più volte disposti, cfr. decreti provvisori, e non eseguiti) Pertanto, deve essere confermata, ex art. 333 e 337 ter
so
impedisce una corretta gestione del ruolo genitoriale. Il fal- c.c., la sospensione della responsabilità genitoriale di T.D. e
lito tentativo di attribuire ai genitori il loro ruolo con il so- P.C. già disposta con provvedimento provvisorio, con no-
es
stegno e la mediazione del competente servizio socio-assi- mina del tutore pubblico al quale deve essere attribuito l'e-
nc
stenziale impone la nomina del tutore. sercizio della responsabilità genitoriale. Giova rilevare che
La responsabilità di tale grave situazione di stallo è adde- il tutore può sollecitare ex art. 371 c.c. l'intervento del giu-
D
co
bitabile ad entrambi i genitori. dice tutelare anche per disporre, in tempi rapidi, ogni prov-
U
D.T. ha tenuto nell'intero corso del giudizio comporta- vedimento sul luogo in cui il minore deve essere allevato,
LA
IO olo
menti ostruzionistici rilevati dalle operatrici del servizio, ri- sulle scelte scolastiche e su ogni altra scelta che lo riguardi,
fiutando di collaborare, non mettendo in atto condotte rassi- assicurando tempi di risposta necessari per la corretta ge-
C
c
curanti, alle quali gli operatori coinvolti e la c.t.u. la invita- stione del figlio delle parti, non compatibili con il mero af-
O sci
LO
vano. L'incapacità della madre di distinguere tra la com- fidamento al servizio sociale.
promessa relazione personale con il P. ed una corretta ge- In merito al collocamento del minore deve essere confer-
Fa
stione del ruolo genitoriale ha inciso pesantemente sulle mato, allo stato, e rimessa ogni futura valutazione al tutore,
condotte del minore nei confronti del padre, acuendo quei ex art. 371 c.c., il collocamento del minore presso la madre,
R
timori che si erano sviluppati nel bambino per le pregresse che potrà essere autorizzata esclusivamente al compimento
condotte paterne (rimproveri, schiaffi, l'episodio del giugno degli atti inerenti la quotidianeità del figlio. Questa conclu-
2014). La madre, genitore collocatario prevalente, avrebbe sione è conforme a quanto indicato nella c.t.u., nelle rela-
dovuto rassicurare il minore, condurlo verso il padre, mentre zioni del servizio e nelle relazioni della psichiatra e della
al contrario ha attuato condotte ostative e fortemente oppo- psicologa dell'Asl ...
sitive rispetto ad ogni forma di collaborazione. Tali condot- In merito deve rilevarsi come la c.t.u., dott. C., convocata
te, compatibili con i tratti ansioso-ossessivi e con la rigidità per l'udienza del 10 luglio 2017, rilevando una alienazione
psico-affettiva rilevata nella c.t.u., fanno ritenere la madre parentale (pure non segnalata nella consulenza, giudizio
inidonea rispetto al corretto esercizio della responsabilità espresso senza che la consulente dal momento della conclu-
genitoriale. sione della consulenza abbia rivisto il minore, ovvero assi-
C.P., oltre a non aver costruito con il figlio un rapporto stito agli incontri in spazio neutro), ha prospettato l'oppor-
solido già nel corso del matrimonio (circostanza dallo stesso tunità del collocamento presso il padre ovvero in struttura
ammessa nel corso della c.t.u.), ha tenuto condotte forte- comunitaria al fine di ripristinare i rapporti padre-figlio, allo
mente pregiudizievoli per il benessere del minore, in primo stato interrotti. La dott. T., psichiatra, e la dott. G., psicolo-
luogo negando anche dopo l'attivarsi della madre e la dia- ga della ASL ..., hanno espresso totale disaccordo rispetto a
gnosi dell'ospedale ... e l'accertata invalidità, la sindrome tali soluzioni, evidenziando come M., «anche manifestando
dello spettro autistico (cfr., da ultimo, verbale udienza cita- le sue peculiarità sta rispondendo bene sia in campo scola-
ta), inoltre con agiti del tutto incompatibili con la rigidità di stico che in attività terapeutiche o extrascolastiche» e rile-
pensiero del figlio, essendo la sindrome autistica caratteriz- vando come «non siano praticabili soluzioni diverse». In
zata dalla incapacità dei soggetti che ne sono affetti di adat- particolare, la dott. T., psichiatra, ha affermato: «Non credo
tarsi alle situazioni e di superare ricordi negativi. Nella spe- sia bene una collocazione di M. presso una struttura e credo
cie, il padre, proprio negando l'autismo, e forse a causa di che una collocazione presso il padre sia deleteria»; parimen-
una mancata conoscenza del figlio, ha posto in essere con- ti la dott. G., psicologa della Asl ... ha dichiarato: «credo
dotte, quali richieste di intervento delle forze dell'ordine, che una diversa collocazione di M. è deleteria».
accesi diverbi con la madre del minore alla presenza dello Il collegio, valutando le opinioni dei diversi tecnici che
stesso, rimproveri eccessivamente normativi (cfr. quanto ri- hanno seguìto il minore, ritiene di aderire alle conclusioni
ferito dal minore in merito agli schiaffi ricevuti, affermazio- delle responsabili dell'Asl ..., in primo luogo perché esperte
ne ritenuta, come sopra ripotato, credibile dalla stessa c.t.u.) nel trattamento dell'autismo infantile (professionalità non
che hanno posto il minore in situazione di profondo allarme. propria della c.t.u.), ed in secondo luogo poiché alla luce
Tali condotte sono proseguite anche dopo il conclamato ac- delle risultanze processuali la collocazione del minore pres-
certamento dell'autismo e l'intervento delle professioniste so il padre potrebbe provocare nel bambino crisi di enorme
della struttura pubblica (psichiatra e psicologa) che hanno gravità (considerando che la sola visione del padre lo ha
invitato il padre a rispettare i tempi del minore, consentendo portato a tremore e ansia generalizzata, rilevate anche dalla
allo stesso di rielaborare quanto accaduto al fine di superare co-affidataria nelle more del procedimento). La collocazione
le resistenze alla frequentazione. Malgrado tali sollecitazio- di un minore affetto da autismo e dunque caratterizzato da
ni, il padre, disattendendo quanto richiesto, si è presentato rigidità di comportamenti e di pensiero in struttura residen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1059 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1060
ziale potrebbe allo stato provocare un danno maggiore del brio psico-fisico (nella specie, aumento della paura di non
vantaggio (ripresa delle frequentazioni con il padre) che si essere amato e reazioni di forte contrasto rispetto al genito-
intende perseguire, a causa dello scardinamento delle abitu- re), gli incontri possono essere sospesi e tale misura non co-
dini consolidate in quasi nove anni di vita. stituisce violazione dell'art. 8 perché non vi è illegittima in-
In merito alle frequentazioni tra il padre ed il minore, in- terferenza dello Stato nella vita familiare del genitore, pre-
terrotte da oltre un anno aderendo a quanto rilevato dal ser- valendo nel bilanciamento la tutela dell'interesse del minore
vizio sociale e soprattutto dalle responsabili dell'Asl ... che (cfr. Rytchenko c. Russia, sentenza 20 gennaio 2011). Al
hanno in carico il minore per il trattamento della sindrome contrario la corte di Strasburgo ha ritenuto che si fosse rea-
dello spettro autistico, la scelta del momento della ripresa di lizzata la violazione dell'art. 8 Cedu in un caso in cui mal-
grado l'evidente comportamento ostruzionistico della madre
a
tali frequentazioni deve essere rimessa al tutore, che dovrà
seguire in merito il parere dei responsabili della struttura per e le richieste avanzate dal padre di garantire che gli incontri
to
la terapia dell'autismo che avranno in carico il minore. Nel- con il figlio non avvenissero alla presenza della figura ma-
en
la relazione della Asl ... del 22 febbraio 2017 e nelle dichia- terna, il tribunale si sia limitato a prescrivere alle parti —
razioni rese all'udienza del 10 luglio 2017 è emerso il radi- con una formula di fatto vuota e priva di significato giuridi-
am
cato convincimento del minore a non voler frequentare il co — il rispetto delle decisioni prese, lasciando così il de-
padre in quanto lo stesso riporta episodi riferiti come trau- stino del rapporto genitoriale padre-figlio alla volontà e alle
on
matizzanti («racconta che il padre gli impediva di uscire decisioni della madre (caso G. c. Italia, sentenza 15 settem-
bre 2016, Foro it., 2017, IV, 1). Giova inoltre rilevare come
O
dalla stanza mettendosi con una sedia davanti alla porta;
M abb
racconta di una volta che ha preso uno schiaffo dalla sorel- non sia stata ritenuta sussistente la violazione dell'art. 8 Ce-
M
lastra; racconta di una volta che era in braccio alla mamma e du, quando, a seguito del fermo rifiuto del figlio alla fre-
SI
il papà ha aggredito la mamma ... non vuole perdonare il quentazione di un genitore più volte affermato nel corso del-
IO in
padre perché dice che non gli vuole bene»), rilevando some l'ascolto, il genitore rifiutato non sia stato in grado di per-
AS
ogni forzatura sarebbe inutile perché «M. si irrigidirebbe cepire le esigenze del figlio assumendo un ruolo rivendica-
so
ancora di più». Peraltro, che la valutazione delle responsabi- tivo della propria posizione genitoriale senza porsi a sua
es
li del percorso terapeutico di M. sia aderente al dato reale, volta in «ascolto», ledendo in tal modo l'interesse del figlio
emerge dall'esito degli incontri in spazio neutro tenutisi per (caso P. c. Polonia, sentenza 25 gennaio 2011; caso Pascal
nc
oltre due anni, alla presenza dell'assistente sociale del mu- c. Romania, sentenza 17 aprile 2012; caso Custescu c. Ro-
D
nicipio ..., che oltre a non avere portato alcun riavvicina- mania, sentenza 10 gennaio 2012).
co
mento tra il padre ed il minore, hanno condotto all'irrigidi- Nel presente procedimento sono state attuate tutte le for-
LA
mento del figlio. Nella prima fase degli incontri in spazio me possibili di intervento: sono stati disposti incontri in
IO olo
neutro e negli incontri con la c.t.u. il minore ha accettato di spazio neutro padre-figlio; incontri padre-figlio in contesti
C
vedere il padre sapendo che la madre era nella stanza conti- meno formali; è stata esperita la c.t.u.; sono stati messi a di-
c
gua nella quale M. si recava frequentemente per cercare ras- sposizione dei genitori percorsi di sostegno alla genitorialità
O sci
LO
sicurazioni. Successivamente, quando gli operatori del ser- e di mediazione, senza che ciò abbia fornito positivi riscon-
vizio hanno cercato di vietare la presenza della madre, la so- tri, avendo i genitori per lungo tempo ignorato la vera diffi-
Fa
la visione del padre provocava fughe inconsulte, tremori e coltà del figlio, costituita dalla sindrome dello spettro auti-
crisi in capo al bambino (cfr. ultime relazioni del servizio stico ponendo in essere in sua presenza condotte in grado di
R
sociale e relazioni periodiche della co-affidataria). Alla luce traumatizzarlo. L'ascolto del minore e la corretta presa in
di tali risultanze occorre compiere una scelta al fine di ga- carico delle sue difficoltà hanno fatto emergere la necessità
rantire il benessere del minore. Tra il diritto alla piena bi- di sospendere la relazione con il padre fino a quando tali
genitorialità e la necessità di tutelare la stessa incolumità traumi non saranno superati.
psico-fisica del figlio, occorre al momento privilegiare la sa- Per agevolare la ripresa dei rapporti padre figlio il tutore
lute di M. che potrebbe essere posta a rischio dalla forzata dovrà dare attuazione agli interventi riabilitativi del minore
frequentazione paterna che potrebbe produrre danni per la suggeriti dalla struttura pubblica di riferimento (attivazione
sua stessa incolumità (si pensi alle fughe del bambino, ovve- del servizio Sismif, con educatore domiciliare da individua-
ro alle reazioni ansiose parossistiche rilevate dalla psichiatra re in figura maschile che possa intervenire nella quotidianità
e dalla psicologa che lo hanno avuto in cura). del minore attenuando il negativo legame simbiotico con la
L'art. 8 della convenzione europea dei diritti dell'uomo madre).
tutela la vita privata e familiare degli individui, vincolando Il tutore è autorizzato a individuare i terapisti necessari
gli Stati aderenti alla convenzione non solo ad obblighi ne- ovvero l'educatore familiare con la massima urgenza, an-
gativi, di rispetto e non ingerenza, ma anche a obblighi posi- che scegliendolo tra soggetti privati specializzati nella tera-
tivi tesi a porre in essere interventi finalizzati a rendere ef- pia dell'autismo, indicati dal servizio pubblico di riferimen-
fettivi i diritti. L'art. 8 Cedu non contiene alcun riferimento to tra quelli che abbiano le idonee competenze in materia
all'interesse del minore, cardine della convenzione di New (cfr., a tal fine, l'elenco delle strutture fornito dall'Asl ... e
York del 1989 (art. 3). Tuttavia la Corte Edu ha assunto il prodotto dalla co-affidataria, con nota del 25 luglio 2017,
superiore interesse del minore a parametro nell'applicazione prodotta su richiesta del giudice delegato) qualora il servi-
dell'art. 8, sia quanto agli obblighi negativi sia quanto agli zio pubblico non possa offrire, per scarsità di risorse, tali
obblighi positivi. Nella valutazione dell'interesse del minore interventi con urgenza e continuità. I relativi costi saranno
assume ruolo determinate l'opinione del figlio, precipitato posti a carico dei genitori nella misura del cinquanta per
del suo diritto ad essere ascoltato. Se la Corte Edu ha affer- cento ciascuno. (Omissis)
mato che è diritto del minore avere piene relazioni con en-
trambi i genitori, stabilendo tra gli obblighi positivi a carico
degli Stati aderenti l'adozione di misure che assicurino le II
relazioni tra genitori e figli e le rendano effettive, ponendo
in essere misure concrete ed efficaci, ha comunque puntua- Trib. Roma, decr. 8 settembre 2017
lizzato che il bilancimento tra i contrapposti interessi deve
garantire l'equilibrio tra il diritto del minore a vivere in mo- Considerato che: come già esposto nel provvedimento
do sereno e il diritto del genitore a mantenere rapporti con il provvisorio emesso all'esito della camera di consiglio del
figlio. In numerose pronunce la corte ha stabilito che, qualo- 1° aprile 2016 che in parte si riporta, con ricorso depositato
ra le relazioni genitore-figlio, in presenza di genitore che in data 30 novembre 2015 X ha chiesto l'adozione di prov-
non abbia sufficiente capacità genitoriale, siano tali da gene- vedimenti di affidamento e mantenimento del figlio Z, nato
rare nel minore reazioni contrarie alla tutela del suo equili- a Roma il ... 2013, dalla relazione intrattenuta con Y. Il ri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1061 PARTE PRIMA 1062
corrente ha esposto di lavorare in Milano come ... e di aver durante il periodo estivo, per sette giorni durante le vacanze
intrattenuto una relazione con Y, apprendendo dopo poco natalizie, per metà delle vacanze pasquali, ponendo a carico
tempo l'imminente nascita del minore; a seguito della na- del padre assegno mensile di euro 800 mensili oltre al cin-
scita del figlio il ricorrente non si è trasferito in Roma, luo- quanta per cento delle spese straordinarie; con vittoria di
go di residenza della resistente e del figlio, raggiungendo la spese.
Y nei fine settimana per mantenere un costante rapporto All'udienza del 14 marzo 2016, fissata in accoglimento
con il minore. Cessato il rapporto sentimentale tra le parti, della istanza di anticipazione stante l'urgenza, sono com-
nel gennaio 2015 la madre del minore avrebbe adottato parse le parti, dichiarando il X di esercitare professione di
comportamenti tesi ad escludere il padre dalle scelte ine- ... e di percepire reddito mensile netto di circa euro 4.000,
renti la vita del figlio, con totale estromissione del padre di essere gravato da costo di locazione per l'immobile di
a
dalla quotidianità del minore. La resistente, secondo le al- residenza in Milano per euro 1.050 mensili, oltre ai costi
to
legazioni del X, non avrebbe esercitato attività lavorativa, per raggiungere e permanere con il figlio in Roma, di non
dedicandosi a continui viaggi in lussuose località italiane
en
avere proprietà immobiliari; la Y di essere in attesa di oc-
ed estere, permanendo per lunghi periodi insieme con il fi- cupazione avendo sottoscritto contratto con datore di lavoro
am
glio e la baby sitter all'estero (in particolare a Londra dove londinese, di essere proprietaria di un immobile in Londra e
la Y è titolare di un appartamento locato a terzi), uscendo di box auto in centro di Roma. Il ricorrente si è opposto alla
sino a tarda sera, delegando l'accudimento del minore a ba-
on
richiesta della controparte di essere autorizzata a trasferire
by sitter conviventi, potendo contare sull'importante soste- la residenza abituale del minore in Londra, rappresentando
O
M abb
gno economico della famiglia di origine, che avrebbe locato di poter contare in Roma sulla presenza della sorella in
M
per la resistente, il figlio e la colf convivente un apparta- grado di ospitarlo durante i periodi di permanenza nella ca-
mento in via ..., in pieno centro di Roma per corrispettivo
SI
pitale, per le frequentazioni del figlio, e di aver raggiunto il
di euro 1.750. Il X ha riferito di aver appreso da una delle
IO in minore anche in giorni diversi dal fine settimana, stante la
AS
baby sitter del minore di comportamenti della madre di to- possibilità di giungere facilmente in Roma e di contare sul
so
tale disinteresse nei confronti del figlio. Tanto premesso, il sostegno familiare, evidenziando di non avere sufficienti
ricorrente ha chiesto venisse disposto in via provvisoria possibilità economiche per frequentare con pari intensità il
es
l'affidamento condiviso del minore, con contestuale nomi- figlio in Londra e offrendo di trasferire la propria residenza
na di consulente tecnico d'ufficio, per determinare le mi-
nc
espressamente che la madre non potesse allontanare da del minore sia in Roma sia in Milano. La resistente ha of-
U
Roma il minore senza il consenso scritto del padre, ponen- ferto, se autorizzata a trasferirsi a Londra, di condurre il fi-
LA
IO olo
do a carico del ricorrente assegno mensile di euro 300 quale glio a Roma o a Milano una volta al mese e di cedere la
contributo al mantenimento del figlio, oltre al cinquanta per propria abitazione ovvero di coprire i costi di permanenza
C
Con autonomo ricorso depositato in data 3 febbraio 2016 è stata rimessa al collegio con termine alle parti per deposi-
Y ha chiesto in via di urgenza di essere autorizzata, anche to di note.
R
rimessa al collegio con termine per il deposito di memorie frasettimanali, che non sarebbero possibili in caso di trasfe-
conclusionali e di repliche. rimento all'estero, non accoglie la richiesta della resistente,
Osserva il collegio. — Preliminarmente, la richiesta del anche considerando l'avvenuto trasferimento del padre da
ricorrente di disporre la rinnovazione della c.t.u. non può Roma a Milano, a seguito e in ottemperanza a quanto previ-
essere accolta, in quanto la consulenza è scevra da vizi lo- sto nel provvedimento provvisorio. In merito le allegazioni
gico-argomentativi, non ravvisandosi nelle sue conclusioni della difesa della Y (sostenute da relazione investigativa)
la lamentata parzialità in danno del X. quanto ad un «fittizio» trasferimento del padre in Roma,
All'esito del procedimento entrambe le parti hanno chie- conservando il ricorrente stabili legami in Milano (perma-
sto sia disposto l'affidamento condiviso del figlio minore nenza nello studio ... di Milano, luogo di residenza del-
ad entrambi i genitori con collocamento prevalente presso l'attuale compagna, mancanza di stabile abitazione in Ro-
a
l'abitazione materna. Residuano marginali contrasti in me- ma continuando il X a risiedere nell'abitazione della sorella
to
rito alle modalità di frequentazione padre-figlio, mentre la e del di lei marito, ritenuta non idonea dalla consulente,
en
resistente ha insistito nella richiesta di autorizzazione al presenza di numerosi viaggi per Milano), non è sufficiente
trasferimento della residenza abituale del figlio in Londra. a superare le motivazioni poste a base del diniego di trasfe-
am
Nel corso del procedimento è emerso contrasto in ordine al- rimento all'estero della residenza del minore. Dal momento
la scelta dell'istituto scolastico cui iscrivere il figlio, chie- in cui sono stati adottati i provvedimenti provvisori non so-
on
dendo il X che sia autorizzata, per l'anno scolastico no, infatti, emerse gravi inadempienze rispetto alle modali-
2017/2018, la prosecuzione della scuola materna presso lo tà di frequentazioni stabilite nel provvedimento provviso-
O
M abb
stesso istituto ... frequentato dal minore nei precedenti due rio, che prevedevano incontri infrasettimanali tra padre e
M
anni, e che sia autorizzata l'iscrizione del minore, per l'an- figlio, non rilevando per il resto le scelte con le quali il pa-
SI
no scolastico 2018/2019, presso la scuola pubblica di quar- dre decide di trascorrere il proprio tempo e la propria attivi-
IO in
tiere (istituto comprensivo ... sito in via ... Roma); chieden- tà lavorativa in Roma ovvero in Milano. Peraltro, l'unica
AS
do al contrario la resistente di essere autorizzata all'iscri- criticità rappresentata dalla non piena adeguatezza del-
so
zione del figlio presso l'istituto scolastico ..., già dall'anno l'abitazione della sorella del X a ricevere il minore, doven-
do questi condividere il letto con il figlio, appare in via di
es
scolastico anglosassone, dichiarandosi disponibile ad assu- locazione di immobile in Roma nello stesso stabile abitato
dalla sorella, che potrà continuare a sostenerlo nella gestio-
D
frequentazione scolastica.
e positivo radicamento del minore in Roma, luogo di resi-
LA
che ha rappresentato condotte ostative della resistente al denza abituale dalla nascita, dove il bambino ha instaurato
una fitta rete di relazioni non solo con i genitori, ma anche
C
dotte negligenti nella gestione del minore, asseritamente con i nonni materni (cui appare molto legato e che sosten-
O sci
LO
accordo la residenza abituale dei figli minori, l'eventuale fettuata dalla stessa madre, per l'anno scolastico 2017/2018
trasferimento del minore a fronte del dissenso di uno dei deve essere confermata l'iscrizione del minore presso l'isti-
due genitori può essere autorizzato solo qualora siano pro- tuto attualmente frequentato fino alla conclusione del-
vati giustificati motivi che rendano tale soluzione necessa- l'attuale ciclo scolastico, con costi da porre a carico dei ge-
ria, dovendo in mancanza rigettare la richiesta al fine di nitori nella misura del cinquanta per cento (avendo il padre
preservare l'habitat del figlio inteso non solo come casa di richiesto tale iscrizione e la madre operato la scelta inizia-
abitazione, ma anche come rete di relazioni familiari, sco- le), privilegiando la continuità scolastica. Per i cicli succes-
lastiche ed amicali costruita intorno al minore, motivi che sivi, qualora dovesse permanere il dissenso tra i genitori,
per quanto esposto nel caso di specie non sussistono. deve essere privilegiata l'iscrizione nella scuola pubblica,
Quanto alle modalità di frequentazione padre-figlio a fron- in istituto da individuare, in caso di mancato accordo, in
a
te delle diverse proposte dei genitori, divergenti quasi esclu- quello più vicino all'abitazione del minore, privilegiando la
to
sivamente per le modalità di frequentazione infrasettimanali, vicinanza cui consegue minore affaticamento del minore e
en
il collegio ritiene di confermare le attuali modalità che hanno la possibilità statisticamente più rilevante di incontrare e
consentito al figlio di avere piena continuità di accesso ad poter frequentare compagni di classe residenti in zone limi-
am
entrambi i genitori, con risultati positivi sul suo benessere trofe. (Omissis)
evidenziati dalla puntuale c.t.u.; rispetto alle modalità in es-
on
————————
sere deve essere previsto, in considerazione della crescita del
figlio, l'inserimento di un pernottamento infrasettimanale
O
(1-2) I. - I due decreti in rassegna, estremamente motivati in
M abb
nella sera del giovedì con facoltà del padre di tenere con sé il fatto (anche con riferimento all'iter procedimentale, complesso
M
figlio dalle ore 18 con accompagnamento a scuola il giorno in entrambi i casi), concernono fattispecie di sicuro interesse,
SI
successivo. Le allegate necessità di lavoro del padre devono in tema di affidamento della prole, nella crisi sia della famiglia
IO in
essere considerate prevalenti rispetto all'interesse del mino- legittima che di quella di fatto.
AS
re, preso atto della possibilità per il ricorrente di organizzar- Trib. Roma, decr. 19 ottobre 2017, in epigrafe sub I, defini-
so
si, al pari della resistente anch’ella lavoratrice, per la tenuta sce (in sede di modifica, ex art. 710 c.p.c., di una separazione
es
del figlio in caso di impedimenti lavorativi (risulta che la Y che pure fu consensuale) un procedimento dai connotati allar-
si avvalga positivamente della collaborazione dei nonni ma- manti; la conflittualità tra i genitori è tale (sfociata anche in
nc
terni e di personale di servizio). condotte violente, come illustrato in motivazione) che gli stessi
D
Quanto al contrasto sull'iscrizione scolastica, pur pren- non hanno «percepito», se non con colpevole ritardo, la grave
co
dendo atto del suggerimento della c.t.u. quanto al vantaggio patologia cui è affetto il figlio, ancora preadolescente: la sin-
drome autistica. Da qui un «crescendo» di provvedimenti limi-
LA
internazionale, con iscrizione nella scuola privata di matri- tativi, sfociati nella sospensione della responsabilità genitoriale
e nella nomina di un tutore pubblico, cui è sostanzialmente ri-
C
orientamenti giurisprudenziali, pienamente condivisi, l'i- messa ogni scelta, anche e soprattutto terapeutica, per il figlio:
O sci
LO
cfr. massima 1.
scrizione a scuola privata del minore sia possibile solo in
presenza di espresso consenso di entrambi i genitori, supe- In termini, cfr. Trib. Roma 27 ottobre 2016, Foro it., 2017, I,
Fa
nonché Corte giust. 8 giugno 2017, causa C-111/17 PPU, ibid., La tutela dei figli minori attraverso il riconoscimento di di-
IV, 103. ritti fondamentali e la tecnica delle clausole generali (3) rap-
Il provvedimento, infine, ha rigettato anche la richiesta ma- presenta la trama essenziale della cornice di diritto positivo in
terna di iscrizione del figlio ad una scuola privata di lingua in- tema di filiazione, la quale in tal modo restituisce «la fondazio-
glese, occorrendo al riguardo il consenso dell'altro genitore, e ne di un ordine oggettivo di valori sostanziali» (4).
atteso che nel contrasto va privilegiata la scuola pubblica; è fat- Tuttavia, la connaturata elevata generalità e elasticità del
to espresso riferimento a Trib. Roma 9 settembre 2016, id., contenuto delle norme relative può rischiare di condurre a valu-
2016, I, 3285; cfr. però anche — per una diversa fattispecie — tazioni ondivaghe, in special modo nell'utilizzo da parte della
Trib. Roma 7 marzo 2017, id., 2017, I, 2167. giurisprudenza della clausola generale dell'interesse del mino-
re. Ciò può indurre l'interprete a un tentativo di definizione del
a
III. - Sempre in tema di contrasto tra i genitori, e di scelte te- significato giuridico di quei diritti e clausole, soprattutto in vi-
sta dei casi più controversi che — come si vedrà — sono porta-
to
rapeutiche per i figli, può richiamarsi anche Trib. Roma, decr.
5 settembre 2017, n. 22791/17, pres. Mangano, est. Velletti, ti dall'operatività delle biotecnologie nei fenomeni procreativi.
en
inedita, in tema di affidamento e mantenimento di figlio minore
nato fuori dal matrimonio, affetto da grave patologia (autismo e 2. - Problemi di significato e limiti di operatività del best in-
am
altro); il tribunale, a fronte dei continui contrasti tra i genitori terest of the child quale clausola generale. L'interesse superio-
sulle scelte terapeutiche, e alla stregua di una c.t.u., fermo l'af- re del minore si configura come cruciale nel sistema (5), assol-
on
fido condiviso, ha disposto che le scelte mediche, terapeutiche vendo la funzione di principio, in quanto sotteso alla legislazio-
ne, o clausola generale, per il giudice chiamato ad orientare le
O
e riabilitative vanno effettuate alla stregua delle indicazioni
M abb
fornite dal dirigente dell'Asl, attuate dal genitore più diligente, proprie decisioni secondo quell'operazione di integrazione va-
M
anche senza il consenso dell'altro, o — in caso di inerzia — lutativa che è propria di questa tecnica normativa.
SI
dallo stesso dirigente; i costi vanno ripartiti tra i genitori, ma Si è ritenuto che l'ampiezza di significato e la frequenza di
IO in
gravano sul padre nella misura dell'ottanta per cento. previsione e di utilizzo, da parte delle corti, sovranazionali e
AS
La giurisprudenza continua ad occuparsi del tema, sempre at- nazionali, dello standard del «prevalente interesse del minore»
so
tuale, dei vaccini per i figli minori, nel contrasto tra i genitori (6), lo rendano potenziale strumento di arbitrio per il giudican-
te e veicolo per l'intrusione del suo personale convincimento
es
l'insussistenza di controindicazioni, tenuto anche conto del d.l. situazioni di fatto, fino al punto di contrastare e prevalere sul
U
vigente.
agli interessi della persona, è soggetto a variabili sociali e cul-
O sci
18 gennaio 2018, n. 5, id., 2018, I, 710, con nota di PASCUZZI, turali e richiede comunque un margine di apprezzamento in ca-
po al giudicante (10).
Fa
gia) aventi una pretesa oggettività scientifica e provenienti in Le questioni giuridiche emerse riguardano, anzitutto, la for-
concreto, nell'attività del giudicante, dalle relazioni dei servizi mazione e l'accertamento degli stati familiari, sotto forma di
sociali, c.t.u., o dall'apporto dei giudici onorari. Del pari, si trascrivibilità di atti di nascita formati all'estero, in ipotesi di
sottolinea come le valutazioni derivanti dall'applicazione di tali procreazione medicalmente assistita vietate nell'ordinamento
parametri debbano essere ulteriormente passate al vaglio del italiano, ovvero la possibilità per il genitore non biologico di
breve e del lungo periodo (11). adottare il figlio biologico del convivente (c.d. stepchild adop-
In questo quadro, se si condivide un'esigenza di certezza nel tion). È opportuno rilevare come la disciplina dell'adozione si
settore delle clausole generali, potrebbe essere proposta ed confermi servente alle biotecnologie della riproduzione, già
esplicitata una chiave di lettura dell'interesse che individui, an- vincenti sul piano quantitativo per il prevalere del desiderio del
zitutto anche se non esclusivamente, il significato della clauso- figlio «ad ogni costo» sul senso di solidarietà umana che do-
a
la non in valutazioni extra-giuridiche, ma in principî e clausole vrebbe spingere l'aspirante genitore ad adottare (15).
ricavabili dal sistema giuridico. Ciò appare plausibile, poiché a
to
differenza di altri esempi di clausole generali in cui la formula- 4. - Genitorialità scomposta, turismo procreativo e la rispo-
en
zione richiama essa stessa criteri esterni al diritto, sociologici o sta dell'ordinamento interno tra best interest of the child e
morali, nel caso dell'interesse del minore, la clausola è compa- principî di ordine pubblico. La giurisprudenza che si è trovata
am
tibile con un criterio valutativo anzitutto giuridico, che può in a decidere sull'accertamento della genitorialità o l'adozione in
via successiva integrarsi e precisarsi con valutazioni extra- casi di procreazione avvenuta all'estero ha operato una serie di
on
giuridiche (12). Ciò, in via esemplificativa, significa che l'inte- forzature del sistema, nel tentativo di salvaguardare il best inte-
resse del minore, non solo nei casi di affidamento ma anche di
O
rest (sub specie della continuità affettiva già instaurata) e ricor-
M abb
accertamento della genitorialità, vada rintracciato sulla base dei rendo al filtro a maglie larghe costituito dai principî dell'ordine
M
diritti che l'ordinamento innanzitutto gli riconosce, ove non de- pubblico internazionale.
SI
rogati, come ad esempio il già richiamato diritto alla bigenito- Così è avvenuto con riguardo alla normativa sulla trascrizio-
IO in
rialità e all'identità biologica, da bilanciare con gli altri diritti e ne del certificato di nascita formato all'estero. Nel caso del fi-
AS
interessi, che possono essere misurati e valutati nel caso con- glio nato da due madri (una partoriente, l'altra genetica), un re-
so
creto. cente arresto di legittimità ha affermato che, a tutela del premi-
es
Ad esempio, in caso di procreazione assistita eterologa, si caratterizzanti l'ordinamento interno e comuni ai diversi ordi-
crea una distinzione tra genitori genetici e legali. Se vi è errore namenti (c.d. ordine pubblico internazionale) e «costituzional-
Fa
nelle pratiche di procreazione medicalmente assistita, come av- mente obbligati», tali da non consentirne la violazione da parte
venuto nel «recente» caso dell'ospedale Pertini, vi è il rischio del legislatore (21).
R
di più maternità biologiche (una genetica, l'altra uterina) (13). Può apparire non convincente, per quanto ormai prevalente,
La moltiplicazione, dal punto di vista biologico, delle figure il passaggio interpretativo che porta a qualificare l'«ordine
materne (partoriente e genetica) si ha, anche se su base giuridi- pubblico» previsto dalla normativa internazionalprivatistica
ca e disciplina diversificata, nel caso di utero in affitto o ma- (22) non già come interno ma internazionale. Alla considera-
ternità surrogata. Infine, può aversi, la moltiplicazione degli zione che un tale passaggio qualificatorio sia espressione del-
stessi genitori genetici, oltre che sociali o legali, grazie alla do- l'istanza di una convergenza, opportuna, degli ordinamenti giu-
nazione di mitocondrio, consentita per ora in paesi come il ridici, possono contrapporsi opposte valutazioni di politica del
Messico e il Regno unito (14). diritto.
Nei succitati casi di c.d. genitorialità scomposta (o moltipli- La funzione di filtro per l'ingresso di atti o provvedimenti
cata), non tutti i contributors genetici aspirano allo status giuri- nell'ordinamento nazionale, nelle fattispecie internazionalpri-
dico di genitori, ma la loro individualità rileva rispetto alla ————————
formazione dell'identità del minore, anche sotto forma di as-
senza e quindi di diritto del figlio all'informazione circa le (15) M.R. MARELLA, Adozione, voce del Digesto civ., Torino, ag-
proprie origini. giornamento 2000, 1.
Le evenienze appena descritte sono state portate all'attenzio- (16) Può dubitarsi della derivazione, dalla libertà di autodetermina-
zione, di un diritto dell'individuo ad avere figli, che, a meno di non ca-
ne della giurisprudenza italiana, anche per effetto del turismo dere in un'operazione interpretativa di applicazione diretta di principî
procreativo praticato da parte di coppie same-sex e single in costituzionali, non può essere ricostruito per via sistematica, né alla lu-
paesi esteri, richiedono il riconoscimento di relazioni giuridi- ce dei limiti per il ricorso a pratiche di procreazione assistita, né alla
che familiari formatesi e lecite in altri ordinamenti. luce dell'istituto dell'adozione. Questa posizione viene fatta derivare da
un obiter di Corte cost. 10 giugno 2014, n. 162, Foro it., 2014, I, 2324,
———————— secondo cui la scelta della coppia «di diventare genitori e di formare
una famiglia che abbia anche dei figli costituisce espressione della fon-
(11) Così, LENTI, Note critiche in tema di interesse del minore, cit., damentale e generale libertà di autodeterminarsi, libertà che . . . è ri-
106 ss. conducibile agli art. 2, 3 e 31 Cost.».
(12) Nonostante la visione dominante che ritiene che il criterio ne- (17) Cass. 30 settembre 2016, n. 19599 (rel. Lamorgese), Foro it.,
cessario per la determinazione del significato delle clausole generali sia 2016, I, 3329.
un criterio esterno al diritto, dalla formulazione delle clausole generali (18) App. Trento, ord. 23 febbraio 2017 (relativo ad un caso in cui
non è dato sempre riscontrare questo carattere di extra-giuridicità, ma il due padri avevano fatto ricorso alla surrogazione di maternità all'este-
possibile richiamo ad altre norme del sistema giuridico; in tal senso, ro) e Trib. min. Firenze, decr. 8 marzo 2017, Foro it., 2017, I, 1034, e
VELLUZZI, op. cit., 10; A. BELVEDERE, Le clausole generali tra inter- Nuova giur. civ., 2017, 994 ss., con nota di V. CALDERAI, Modi di co-
pretazione e produzione di norme, in Politica del diritto, 1988, 631 ss. stituzione del rapporto di filiazione e ordine pubblico internazionale,
Sul punto, con riguardo alla dottrina che propende per una concretizza- 986 ss.
zione delle clausole generali nell'interpretazione sistematica, F. PIRAI- (19) A. MORACE PINELLI, Il problema della filiazione nell'unione
NO, op. cit., 122 s. Per necessità del richiamo ai principî generali G. civile, in Le unioni civili e le convivenze. Commento alla l. 76/16 e ai
FERRANDO, Diritti e interesse del minore, cit., 168. d.leg. 5/17; d.leg. 6/17; d.leg. 7/17 a cura di C.M. BIANCA, Torino,
(13) Cfr., anche al fine di ulteriore bibliografia sul punto, I.A. CAG- 2017, sub comma 20, 303 ss.
GIANO, Lo scambio di embrioni e le modalità di formazione dello status (20) L. GATT, Il problema dei minori senza identità genetica (vecchi
di figlio: il caso emblematico dell'ospedale Pertini, in Europa e dir. e) nuovi modelli di famiglia: il conflitto tra ordine giuridico interno e
privato, 2017, 299 ss. c.d. ordine pubblico internazionale, in Familia, 2017, 273.
(14) Per il Regno unito, v. The Human Fertilisation and Embryology (21) Cass. 30 settembre 2016, n. 19599, cit.
(Mitochondrial Donation) Regulations 2015. (22) Art. 16, 64 e 65 l. 218/95 e art. 18 d.p.r. 396/00.
vatistiche, ove costituito da un criterio estraneo allo stesso or- Alcuni dubbi in tal senso possono avanzarsi se si considera,
dinamento interno, determina — come sta accadendo — la to- ad esempio, che il superiore interesse del minore non può esse-
tale perdita del ruolo politico degli Stati nelle scelte legislative. re limitato alla valutazione della continuità affettiva come sta-
Si è parlato in proposito di «conformismo giuridico» (23), sulla bilizzazione di situazioni di fatto, ma va integrato con altri fat-
cui opportunità tuttavia potrebbe aprirsi un più meditato dibat- tori idonei a incidere sulla formazione e crescita del figlio e
tito. Può inoltre dubitarsi se il contenuto dell'ordine pubblico della sua identità in una prospettiva di lungo periodo. Si tratta
(internazionale ovvero interno, secondo un'accezione restrittiva degli interessi sottesi sia dalla disciplina sugli accertamenti de-
dello stesso) sia da intendersi come complesso dei principî co- gli status, sia dalla disciplina dell'adozione, a garanzia della
stituzionali, vincolanti il legislatore italiano, e non invece come formazione di una sana personalità del figlio, e che inducono a
complesso delle norme inderogabile e sottostante scelte quali- leggere criticamente quelle decisioni che hanno ritenuto contra-
a
ficanti l'ordinamento in un determinato momento storico. rio all'interesse del minore spezzare una convivenza di pochi
to
Il tentativo di preservare la continuità affettiva per il minore mesi e nei primissimi mesi di vita, in assenza di qualsiasi le-
rispetto al figlio di uno dei due membri della coppia che sia ri- game biologico con il minore (come nelle prime battute del ca-
en
corsa alla maternità surrogata, o ad altre tecniche procreative so P. e C. c. Italia) (27). Una possibile valutazione del caso
con utilizzo di materiale genetico di terzi, ha trovato avallo nel- concreto potrebbe indurre a tenere in considerazione i termini
am
la giurisprudenza di merito e più di recente in quella di legitti- temporali che il legislatore stesso prende in considerazione per
mità (24), nonché in dubbi tentativi di legittimazione della le azioni di contestazione degli status ovvero, in via integrati-
on
stessa da parte del legislatore (20° comma della l. 76/16) (25), va, l'apporto delle scienze sociali, valutati sulla base di dati
O
attraverso l'accesso all'adozione c.d. mite (art. 44, lett. d, l. empirici.
M abb
adozioni). De iure condendo, il discorso che si è provato a condurre ac-
M
Non può non rilevarsi, anche con riguardo a tali fattispecie, quista significato in un momento in cui si discute della valuta-
SI
come l'affermato bisogno di tutela preminente del best interest, zione dei requisiti soggettivi degli adottanti, ai fini della modi-
IO in
inteso nel senso di continuità affettiva, abbia portato a superare fica della legge sull'adozione. Anche in questo caso, l'interesse
AS
il dato normativo esistente, attraverso alcuni passaggi del ra- del minore come principio vincolante per lo stesso potere legis-
so
gionamento che alterano il rapporto tra fattispecie e precetto lativo impone la necessità di un confronto sul contenuto della
giuridico e l'interpretazione sistematica delle norme. Per legit-
es
genetico dello stesso ma vi conviva stabilmente si ricorre alla degli aspiranti genitori. Tale confronto va valutato anche attra-
D
fictio di ritenere che l'impossibilità di fatto di ricorrere all'affi- verso indagini approfondite sulla letteratura psico-sociale sul
co
do preadottivo possa essere anche l'impossibilità secondo dirit- tema e sull'opportunità offerta dagli studi empirici. Allorquan-
U
to (che però qui è illiceità), con il risultato che l'illecito diviene do ci si allontana dal consolidato criterio dell'imitatio naturae
LA
IO olo
elemento costitutivo la fattispecie integrante i requisiti di una (29), non scevro da rischi com’è ovvio, appare ragionevole che
delle ipotesi di adozione in casi particolari. Inoltre, ciò condur- il regolatore utilizzi una superiore cautela. Il best interest in
C
c
rebbe a postulare una contraddizione interna alla norma, in cui questo caso va integrato dal principio di precauzione, previsto,
O sci
re, smentisce quello di altra disposizione (art. 44, lett. b), che una verifica dell'assenza di danni nella sua crescita.
invece la restringe al solo coniuge del genitore (26). La verifica dell'opzione legislativa secondo tale principio
R
Anche in tal caso, il best interest, in considerazione della sua impone di rintracciare un riscontro positivo anche per i nati da
preminenza, viene utilizzato a sostegno e fino al punto di con- tecniche di procreazione artificiale, parametrandolo ad un mo-
trastare il principio di legalità e l'interesse pubblico degli Stati. dello di sano sviluppo e non ovviamente rispetto a realtà pato-
logiche delle famiglie con figli nati da procreazione naturale.
5. - Alcuni spunti ricostruttivi. Gli esempi appena descritti ci La tutela della salute del minore ad una crescita conforme e
consegnano il difficile tentativo intrapreso dalla giurisprudenza coerente con il suo patrimonio genetico deve essere tenuta in
di dare voce agli interessi emergenti nelle nuove realtà familia- considerazione per evitare che i diritti del figlio possano risul-
ri, consentite dallo sviluppo tecnologico, per finalità di tutela tare retrocessi rispetto all'interesse alla genitorialità.
dei minori coinvolti, al fine di evitare che «le colpe dei genitori
ricadano sui figli». ILARIA AMELIA CAGGIANO
Tuttavia, un diverso orientamento appare possibile e una via
concreta può essere rappresentata proprio da una rivalutazione ————————
dell'interesse del minore. In proposito, può essere posto in
dubbio che la clausola dell'interesse del minore, da sola o con- (27) Corte eur. diritti dell'uomo 27 gennaio 2015, P. c. Italia, in Fo-
ro it., 2015, IV, 117, poi ribaltato dalla grande camera 24 gennaio
giuntamente all'operare di altri principî, sia idonea a prevalere 2017, id., 2017, IV, 105.
sul principio di legalità. Ciò può desumersi non solo per la (28) G. FERRANDO, Diritti e interesse del minore, cit., 174.
mancanza di una precisa previsione di deroga, ma, altresì, per- (29) Sul punto, anche se con diverse conclusioni, M.R. MARELLA,
ché una tale applicazione della clausola, pur ammettendo che Adozione, cit.
essa consenta al giudice la più ampia discrezionalità, comporta
un contrasto diretto, antinomico, rispetto ad altre norme presen-
ti nel sistema (quelle relative all'accertamento dello status) e la
sottrazione a qualsiasi controllo di legalità o razionalità del-
l'operato del giudice.
Tale considerazione può unirsi all'altra, che è nelle pagine
che precedono, relativamente al contenuto della clausola e alla
sua vaghezza.
———————— ————————
a
le» (Cod. pen., art. 416 bis). — la condizione di totale assoggettamento dei sodali,
to
Nell'ambito di fattispecie di mafia «non tradizionale», ai fini proni ad un contesto gerarchizzato, permeato dalla percezio-
en
della configurabilità del reato di associazione mafiosa non ne di ruoli e del rispetto dovuto ai capi;
è necessaria la prova che l'impiego della forza intimida- — il comportamento delle persone assunte quali testi nel
am
trice del vincolo associativo sia penetrato in modo massic- corso del dibattimento, portate a negare persino la conclama-
cio nel tessuto economico e sociale del territorio di elezio- ta evidenza in relazione a contatti o interlocuzione con la
on
ne, essendo sufficiente la prova di tale impiego munito del- famiglia Fasciani;
la connotazione richiesta dalla norma incriminatrice (nel- — la reazione di allarmato spavento provato dal Carbone
O
M abb
la specie, è stata annullata con rinvio la sentenza di se- alla ricezione di una lettera di Carmine Fasciani, relativa ai
M
condo grado per avere negato il carattere mafioso del clan rapporti tra costui e Antonio Basco;
SI
Fasciani, operante a Ostia, in base all'assunto che fosse — i comportamenti compiacenti di varie figure professio-
IO in
assente la «pervasività» sia dell'associazione che del suo nali (direttore di banca, custode giudiziario, commercialista,
AS
potere coercitivo). (1) dipendente Assobalneari) nei confronti della famiglia Fa-
so
blico.
D
TRIBUNALE DI ROMA; sentenza 20 luglio 2017 - 16 ot- 10.2. - La sentenza della corte d'appello (v. pag. 133 ss.)
co
tobre 2017; Pres. IANNIELLO, Est. IANNIELLO, ORFANELLI, afferma che Carmine Fasciani e la moglie Silvia Bartoli era-
U
ARCIERI; imp. Buzzi, Carminati e altri. no a capo di un gruppo organizzato finalizzato alla commis-
LA
IO olo
Nel caso denominato «Mafia capitale» si configurano, in quelli relativi alla disponibilità delle armi. Inoltre, valorizza
luogo di una unica associazione mafiosa, due associazioni le vicende che riguardarono l'acquisizione del «Village» e le
R
criminali (l'una dedita all'usura e al recupero crediti me- precedenti intimidazioni, oltre agli episodi di usura emergen-
diante attività estorsive, l'altra operante nell'ambito degli ti dalle captazioni. È anche considerato il ruolo di Carmine
appalti pubblici mediante corruzioni e turbative d'asta), Fasciani volto a garantire il rispetto di tutto il gruppo nel ter-
prive di caratteri di mafiosità autonoma o derivata, e per- ritorio.
ciò ciascuna riconducibile alla generale fattispecie di as- Sono quindi valorizzati i precedenti penali a carico di
sociazione per delinquere, considerata l'impossibilità ai Carmine Fasciani, Bartoli e Terenzio Fasciani.
fini della integrazione del reato di cui all'art. 416 bis c.p. È ritenuta sussistente — nell'ambito di rapporti costanti e
sia di tenere conto del requisito della «riserva di violen- continui tra gli imputati — una prassi consolidata di intimi-
za» (che può riguardare solo le associazioni derivate da dazione e di violenza (episodi «Cacetto», «Pugliese» e «Lil-
associazioni «storiche», in grado di beneficiare della in- li»), con ricorso all'uso comune di armi e mezzi di trasporto
timidazione già praticata dalle strutture di derivazione), ed a forme di assistenza e supporto in caso di difficoltà (v.
sia di attribuire rilievo al ricorso sistematico alla corru- pag. 134).
zione, anche se inserita nel contesto di condotte politico- Oltre a quello di Carmine Fasciani — anche con ruolo di
affaristiche ed anche ove queste si rivelino particolarmen- mediatore del gruppo e fornito di rappresentanza esterna (v.
te pericolose perché capaci di infiltrazioni stabili nella vicenda fratelli Triassi) — sono delineati i ruoli apicali di
sfera politico-economica. (2) sua moglie e delle figlie Sabrina ed Azzurra ed escluse posi-
zioni apicali in capo a Terenzio e Alessandro Fasciani.
Per Sibio, Bitti e Colabella, sono valorizzate le vicende
I sub S) in materia di armi e le emergenze sub Z) in ordine alla
esistenza del gruppo.
Cass. 26 ottobre - 28 dicembre 2017, n. 57896, Fasciani A carico di Inno, ribaltando la prima decisione assolutoria,
si valorizza la vicenda sub H), avendo il predetto agito in
Considerato in diritto. — (Omissis). 10. - Il secondo mo- nome e per conto del capo Carmine Fasciani e quella sub O)
tivo del ricorso del procuratore generale, che denuncia la relativa alla gestione della società «Il Porticciolo», interve-
violazione dell'art. 416 bis c.p. ed il vizio cumulativo della nuta nel particolare momento del trasferimento da parte della
motivazione in ordine all'esclusione della ipotesi di cui predetta società della fondamentale concessione demaniale
all'art. 416 bis c.p. relativamente al capo D) della rubrica, è alla società «Malibù», esprimendo il rapporto pienamente fi-
fondato nei termini che seguono. duciario con il predetto esponente apicale del sodalizio.
10.1. - La sentenza di primo grado ha riconosciuto la sus- La sentenza impugnata (v. pag. 132/142) ha ritenuto non
sistenza della associazione mafiosa facente capo a Carmine provato il carattere mafioso in ragione dell'assenza di prova
Fasciani (v. pag. 27/73 e 235/247), ritenendo provato che gli della pervasività sia dell'associazione criminosa che del suo
imputati agirono in accordo tra loro per la commissione di un potere coercitivo e del conseguente stato di assoggettamento
numero potenzialmente indeterminato di reati, investenti plu- e condizione di omertà: gli atti intimidatori, secondo i giudici
rimi settori, compreso quello dell'accaparramento di attività di appello, risultano nella loro singolarità; l'atteggiamento
economiche, riconoscendo la connotazione mafiosa attraver- dei testi escussi in dibattimento non è univocamente ricon-
so: ducibile a strategie intimidatorie o, comunque, ad uno stato
IL FORO ITALIANO — 2018.
147 PARTE SECONDA 148
di diffusa soggezione (essendo letti in chiave alternativa o sul quale si fonda, relativo alla pervasività — tanto della as-
neutra); anche il comportamento tenuto da vari professionisti sociazione quanto del suo potere coercitivo — non solo esula
è riconducibile a diverse possibili ragioni; infine, la vicenda dai parametri della fattispecie tipica ma, in ogni caso, è for-
dell'assegnazione di case Enasarco va ricondotta ad un diffu- mulato al di fuori del concreto contesto accertato.
so malcostume in materia di assegnazione di alloggi. Inoltre, lo stesso contenuto del giudizio — anche a pre-
Quanto alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia scindere dal profilo del suo dimensionamento — è manife-
Cassia sulla famiglia Fasciani, è esclusa l'esistenza di riscon- stamente privo di correlazione logica rispetto alle attività
tri e — pertanto — la loro rilevanza. criminose che la stessa sentenza non solo affascia nel-
10.3. - In relazione alla decisione sul capo in esame — da l'ambito del riconosciuto programma condiviso dagli asso-
un lato — ricorre il procuratore generale avverso il mancato ciati, ma che connota per la sua varietà e molteplicità di ma-
a
riconoscimento del metodo mafioso; dall'altro, ricorrono al- nifestazioni criminose (v. pag. 133 della sentenza impugna-
to
cuni imputati avverso la ritenuta esistenza della stessa strut- ta), come pure rispetto alla lettura che la stessa sentenza of-
en
tura e del vincolo associativo; infine, vi sono ricorsi che si fre della vicenda relativa all'acquisizione da parte dei Fa-
sono limitati a censurare il solo profilo della partecipazione sciani del «Village» ed alla riconosciuta esistenza — desunta
am
associativa di ciascun ricorrente. da tre vicende — di una prassi consolidata di intimidazione e
10.4. - Vanno dapprima esaminati i motivi degli imputati di violenza accompagnata dall'uso comune di armi, in un
on
aventi ad oggetto la ritenuta sussistenza della struttura asso- contesto in cui è chiaramente riconosciuta l'efficace garanzia
ciativa criminosa, logicamente prodromica ad ogni ulteriore data da Carmine Fasciani — con la sua indiscussa fama cri-
O
M abb
valutazione. minale — circa il rispetto del gruppo a lui facente capo sul
M
Si tratta, in particolare, del primo motivo del ricorso di territorio.
SI
Carmine Fasciani e Silvia Bartoli, del secondo motivo del- Nell'ambito del tema in esame è, inoltre, apodittica la rite-
IO in
l'atto di ricorso singolo di Alessandro Fasciani, del primo nuta valenza alternativa della condotta sistematicamente te-
AS
motivo del ricorso di Luciano Bitti, con i quali si contesta al nuta dai testi in dibattimento — che risultano aver negato
so
giudice d'appello di aver desunto l'esistenza del gruppo as- anche l'evidenza, riconoscendosi persino lo «stato di totale
sociativo da elementi frammentari, senza individuarne gli intimidazione» di uno di questi (v. pag. 92 della sentenza
es
elementi strutturali (ricorsi di Carmine Fasciani e Silvia Bar- impugnata con riferimento alle deposizioni di Inno in rela-
nc
toli), attraverso una elencazione di conversazioni di cui non è zione all'estorsione sub H) — senza trarne alcuna considera-
colta la valenza probatoria, con mancata individuazione di un
D
effettivo programma criminoso (atto di ricorso singolo di rende congetturale ed ipotetica l'alternativa valutazione delle
U
Alessandro Fasciani) e, comunque, di elementi concreti (ri- condotte dei vari professionisti e operatori, segnate da un
LA
IO olo
corso Bitti). sussieguo nei confronti dei Fasciani privo di alcuna legittima
10.5. - Ritiene la corte che i motivi dei ricorrenti imputati spiegazione nel riconosciuto contesto del «rispetto territoria-
C
c
in ordine alla ritenuta esistenza di un gruppo associativo fa- le» del gruppo imposto da Carmine Fasciani.
O sci
LO
cente capo a Carmine Fasciani sono inammissibili perché, Tra le complete omissioni va annoverata, inoltre, la man-
quando non manifestamente infondati, generici ed in fatto. cata considerazione della rilevante circostanza secondo la
Fa
10.6. - Manifesta è la genericità del motivo proposto dal quale alla molteplicità e varietà delle condotte criminose e
Bitti, che non si confronta in alcun modo con la motivazione delle imposizioni si accompagna — come emerge da en-
R
specificamente resa in ordine agli indici di sussistenza della trambe le sentenze di merito — la completa assenza di de-
associazione; come pure manifestamente infondata è la cen- nunce e di qualsiasi forma di collaborazione da parte di colo-
sura degli altri tre ricorrenti, che si appunta sulla mancata ro che le subiscono.
contestazione di episodi considerati ai fini in esame: la loro 11.3. - Quanto precede deve — invero — essere collocato
considerazione non inficia in alcun modo il profilo logico nell'alveo della giurisprudenza di legittimità, che il collegio
della sentenza e non ha precluso in alcun modo l'esercizio intende ribadire, in fattispecie di mafia non «tradizionale»
delle facoltà difensive. secondo il quale, ai fini della configurabilità del reato di as-
Generico ed in fatto risulta quello comune a Carmine Fa- sociazione di tipo mafioso, la forza intimidatrice espressa
sciani, Silvia Franca Bartoli e Alessandro Fasciani, che fa dal vincolo associativo può essere diretta a minacciare tanto
leva sul contenuto delle intercettazioni apoditticamente qua- la vita o l'incolumità personale, quanto, anche o soltanto, le
lificato come frammentario ed isolato o, ancora, riferito a essenziali condizioni esistenziali, economiche o lavorative
episodi di singola valenza. di specifiche categorie di soggetti, ed il suo riflesso esterno
Al di là dei vizi formalmente dedotti, i ricorrenti, in realtà, in termini di assoggettamento non deve tradursi necessaria-
svolgono una critica che mira a rivalutare — ora parcelliz- mente nel controllo di una determinata area territoriale
zandole, ora attribuendo valenze alternative — le emergenze (Cass. 10 aprile 2015, Mogliani, Foro it., Rep. 2015, voce
probatorie rispetto al doppio conforme giudizio in ordine alla Ordine pubblico (reati), n. 35). Nello schema normativo
sussistenza dell'accordo associativo strutturato — ancorché previsto dall'art. 416 bis c.p. non rientrano solo grandi asso-
diversamente connotato — facente capo a Carmine Fasciani ciazioni di mafia ad alto numero di appartenenti, dotate di
ed articolato attraverso soggetti a lui avvinti da una chiara e mezzi finanziari imponenti, e in grado di assicurare l'assog-
consapevole sodalità — desunto sulla base di un molteplice gettamento e l'omertà attraverso il terrore e la continua
compendio probatorio rispetto alla cui valutazione le do- messa in pericolo della vita delle persone; rientrano anche
glianze non attingono profili di legittimità — della quale en- piccole «mafie» con un basso numero di appartenenti (ba-
trambi i giudici hanno dato compiutamente conto, secondo stano tre persone), non necessariamente armate (l'essere
quanto sopra esposto. armati e usare materiale esplodente non è infatti un elemen-
11. - Quanto al metodo mafioso ascritto secondo l'origina- to costitutivo dell'associazione ex art. 416 bis, ma realizza
ria ipotesi al gruppo — ed in relazione al secondo motivo di solo un'ulteriore modalità di azione che aggrava la respon-
ricorso proposto dalla parte pubblica — ritiene questa corte sabilità degli appartenenti), che assoggettano un limitato ter-
che la sentenza d'appello, da un lato, ha violato il precetto ritorio o un determinato settore di attività, avvalendosi, pe-
penale espresso dall'art. 416 bis c.p.; dall'altro, si è sottratta rò, del metodo dell'intimidazione da cui derivano assogget-
all'obbligo di motivazione pervenendo ad una conclusione tamento ed omertà. Anche una sola condotta, considerata in
contraddittoria quando non, per alcuni rilevanti aspetti, apo- rapporto alle sue specifiche modalità ed al tessuto sociale in
dittica. (Omissis) cui si esplica, può esprimere di per sé la forza intimidatrice
11.2. - Tanto premesso, osserva il collegio che la conclu- del vincolo associativo (Cass. 3 giugno 1993, De Tommasi,
sione impugnata è, innanzitutto, dissonante rispetto all'orien- id., Rep. 1995, voce cit., n. 25). Né va trascurata una tuttora
tamento di legittimità, pur accennato dai giudici di merito, valida risalente elaborazione giurisprudenziale di questa Su-
con riguardo proprio alle mafie «non storiche» e l'argomento prema corte, secondo cui, perché sussista la condizione del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
149 GIURISPRUDENZA PENALE 150
l'omertà, non è affatto necessaria una generalizzata e so- a) la «filiale» mutua la forza di intimidazione già consegui-
stanziale adesione alla subcultura mafiosa, né una situazione ta dalla «casa madre» e dunque «si avvale», nel nuovo territo-
di così generale terrore da impedire qualsiasi atto di ribel- rio, di una forza di intimidazione già conseguita e divenuta no-
lione e qualsiasi reazione morale alla condizione di succu- toria;
banza, ma basta che il rifiuto a collaborare con gli organi b) la «filiale» assume autonomia ed acquisisce in proprio
dello Stato sia sufficientemente diffuso, anche se non gene- (dunque mediante il ricorso diretto ad atti di violenza) capacità
rale; che tale atteggiamento sia dovuto alla paura non tanto di intimidazione, della quale «si avvale».
di danni all'integrità della propria persona, ma anche solo Invece, per le associazioni non riconducibili alle mafie sto-
alla attuazione di minacce che comunque possono realizzare riche, occorre accertare se si siano verificati atti di violenza
danni rilevanti; che sussista la diffusa convinzione che la e/o di minaccia e se tali atti — al di là della finalizzazione alla
a
collaborazione con l'autorità giudiziaria — denunciando il commissione di specifici reati, realizzati in forma associata da
to
singolo che compie l'attività intimidatoria — non impedirà una comune associazione per delinquere — abbiano sviluppa-
che si abbiano ritorsioni dannose per la ramificazione del-
en
to intorno al gruppo un alone permanente di diffuso timore, ta-
l'associazione, la sua efficienza, la sussistenza di altri sog- le da determinare assoggettamento ed omertà e tale da consen-
am
getti non identificabili e forniti di un potere sufficiente per tire all'associazione di raggiungere i suoi obiettivi proprio in
danneggiare chi ha osato contrapporsi (Cass. 11 gennaio conseguenza della «fama di violenza» ormai raggiunta.
2000, Ferone, id., Rep. 2000, voce cit., n. 9; 12 settembre
on
La riserva di violenza consiste nella possibilità che l'asso-
2013, C., id., Rep. 2014, voce cit., n. 41). Ne consegue che ciazione — forte dei metodi violenti già praticati — sfrutti la
O
M abb
il reato in esame è configurabile anche con riguardo ad or- fama criminale già conseguita senza compierne di ulteriori e
M
ganizzazioni che, senza controllare tutti coloro che vivono o riservandone l'uso ai casi in cui ciò si riveli indispensabile:
lavorano in un certo territorio, rivolgono le proprie mire a
SI
tuttavia, tale situazione può realizzarsi solo in quelle associa-
IO in
danno dei componenti di una certa collettività, a condizione zioni criminali che siano derivate da altre associazioni, già in-
AS
che si avvalgano di metodi tipicamente mafiosi e delle con- dividuabili come mafiose per il metodo praticato, e non può
so
seguenti condizioni di assoggettamento e di omertà (v. Cass. invece configurarsi nei casi delle mafie di nuova formazione,
13 dicembre 1995, Abo El Nga Mohamed, id., 1996, II, attesa la formulazione dell'art. 416 bis c.p., unica norma posta
es
478). Assume dunque valenza secondaria, in questa prospet- a disposizione del tribunale dalla volontà del legislatore.
tiva, il numero effettivo dei soggetti coinvolti come vittime,
nc
ro indeterminato di persone, che potrebbero in tempi brevi in tal senso l'uso, nella formulazione normativa, dell'indica-
U
trovarsi alla mercé del sodalizio. Del resto, la forza prevari- tivo presente «... coloro che ne fanno parte ... si avvalgono (e
LA
IO olo
cante di un'organizzazione mafiosa ha capacità di penetra- non: possono avvalersi o si avvarranno) della forza di intimi-
zione e di diffusione inversamente proporzionali ai livelli di dazione del vincolo associativo e della condizione di assogget-
C
evidentemente la intimidazione passare da mezzi molto forti sa come violenza solo potenziale, consapevolmente prefigura-
(minaccia alla vita o al patrimonio quando ci si trovi in pre- ta dagli associati ma rivolta al futuro, condurrebbe ad una in-
senza di soggetti ben radicati in un territorio, come per
R
re di benzina e si occupavano — Carminati in ruolo di coman- e lo valutava sostanzialmente inidoneo a rivestire ruoli signifi-
do e Brugia in posizione parimenti di comando, ma subordina- cativi nel contesto di affari di una certa portata.
to a Carminati — della riscossione dei crediti che Lacopo Ro- Calvio stesso si poneva in condizione di subordinazione ri-
berto concedeva presso il distributore e che poi, non dispo- spetto ai «boss» Carminati e Brugia, come egli stesso li defi-
nendo di capacità operative pari alla sua prodiga disponibilità, niva.
non era in grado di far rientrare. Nel descritto ruolo subalterno, Calvio aveva piena consape-
E proprio nelle operazioni di recupero avevano trovato il lo- volezza di far parte di un gruppo organizzato per specifiche at-
ro spazio di intervento Carminati — non nuovo al settore, per tività criminali: e possono richiamarsi, in particolare, le con-
le sue passate vicende criminali nella banda della Magliana, versazioni di cui ai:
ove si occupava del recupero crediti per conto di Franco Giu- — Rit. 1677/13 pro. 1204 (Calvio chiamava l'avv. Item per
a
seppucci — e lo stesso Brugia, amico e sodale di Carminati e chiedere la restituzione di un prestito ed esordiva dicendo «...
to
suo valido braccio esecutivo: i due aggiunsero poi all'attività è il benzinaio ...», con ciò evidentemente intendendo il gruppo
en
in favore di Lacopo anche alcune attività in proprio, di prestito che aveva come base operativa il distributore di benzina di
e di recupero (v. vicenda Macchi e vicenda Infantino). corso Francia);
am
Palese il successo dei loro interventi — per specifica capa- — Rit. 1677/13 pro. 26866 (a proposito di Riccardo Manat-
cità di «convinzione delle vittime» —, successo tale da indurre tini, Calvio chiedeva a Roberto Lacopo: «... dovemo andà da
on
Lacopo Roberto a segnalare proprio a loro il consistente pre- ’sto Riccardo? ...»);
stito che il padre, Lacopo Giovanni, aveva effettuato nei con- — Rit. 1677/13 pro. 27643 (a proposito sempre di Manatti-
O
M abb
fronti di Manattini Roberto ed a richiedere il loro intervento ni, Calvio comunicava a Giovanni Lacopo «... l'ho acchiappa-
M
anche per l'altro credito di una certa importanza, quello nei to ...»);
SI
confronti di Caccia Bruno. Palese, altresì, l'interesse ed il — Rit. 2636/30 pro. 4480 (Brugia, a proposito di Caccia,
IO in
coinvolgimento di Carminati e Brugia anche nel settore del- riferiva di aver detto a Calvio: «... Mattè, fagli il recupero e
AS
l'acquisizione di appalti pubblici. piglia la metà. La metà so mille euro, che te frega. Vai da ...
so
Fatta eccezione per le posizioni di Carminati e Brugia, però, vai là, strilla pè recuperarglie i soldi invece di starti a grattare i
nessuna prova è emersa circa il collegamento intersoggettivo coglioni. Non ha capito, a Mattè, deve fare il recupero a Bobo
es
complessivo che avrebbe dovuto necessariamente realizzarsi e non sai a chi li devi prendere? ...») ed effettivamente in se-
nc
per convalidare l'ipotesi accusatoria. guito Calvio «acchiappava» anche Caccia (v. Rit. 2691/13 pro.
D
Non può invero affermarsi — per mancanza di qualsivoglia 1188 nella quale Calvio, parlando con Lacopo Anna Maria,
co
prova sul punto, pur a fronte della imponente attività di inter- sorella di Roberto, e con Ferranti Gianluca, diceva: «... da
U
cettazione e di osservazione realizzata dagli investigatori — Bruno Caccia, allora? e Bobo, ma quel Bruno Caccia? eh, de-
LA
IO olo
che Lacopo Roberto, benzinaio interessato alla gestione del di- ve pagare. So andato là alle nove e mezza, ma chi c’era là?
stributore ed al recupero dei crediti presso un certo numero di l'ho acchiappato ... a zì, a Brù ... caccia i soldi che t’ammazzo
C
c
creditori riottosi, sia entrato in contatto con Salvatore Buzzi e ... m’ha detto ... ma te ... li stavo dando ...»).
O sci
LO
con la lunga sequela di soggetti al medesimo collegati nel set- I «lavoretti» di giardinaggio asseritamente ricercati per aiu-
tore degli appalti pubblici (Gramazio, Testa, Ietto, Gaglianone, tare Calvio, che si trovava in precarie condizioni economiche
Fa
Panzironi, Cerrito, Caldarelli, Guarany, Garrone e Di Ninno), («lavoretti» dei quali hanno parlato sia Roberto Lacopo che
né che abbia avuto frequentazioni o intese, anche occasionali, Carminati) potevano costituire al massimo una modalità di
R
con Rotolo Rocco e Ruggiero Salvatore. impiego marginale del predetto Calvio, che, peraltro, nella
Neppure un'intercettazione sostiene una simile ipotesi, né conversazione con Guarnera di cui al Rit. 1677/13 pro. 2046
alcun servizio di Ocp attesta la presenza di Buzzi e dei suoi dichiarava tranquillamente la sua attività di «bandito».
collaboratori presso il distributore Eni o, viceversa, la presen- Nessuna intercettazione, o altra emergenza, attesta invece
za di Lacopo presso la sede delle cooperative di Buzzi o sui che Calvio fosse coinvolto nelle attività che interessavano
cantieri interessati ai lavori o presso le sedi istituzionali ove Salvatore Buzzi e le cooperative sociali e che partecipasse, in
erano «negoziati» gli affari; né emerge in altro modo — nep- modo consapevole, al conseguimento illecito di appalti pub-
pure dalla contabilità in nero attentamente curata da Di Ninno blici.
— che Lacopo avesse un qualche interesse economico nella L'unico dato che potrebbe stabilire un collegamento tra
esecuzione delle opere oggetto degli appalti ottenuti da Salva- Calvio ed il complesso dell'organizzazione ruotante intorno a
tore Buzzi e che da tali opere conseguisse un qualche profitto Buzzi è costituito dai rapporti con Cristiano Guarnera, in favo-
o, viceversa, che Buzzi fosse interessato alla gestione del di- re del quale, però, Calvio operava solo come guarda-spalle a
stributore di benzina e nemmeno che lo utilizzasse per il rifor- pagamento, volutamente tenuto fuori dagli affari che Carmina-
nimento privato o dei molti mezzi a disposizione delle sue ti andava intessendo con l'imprenditore: di tali affari, solo a
cooperative. tratti e per aspetti del tutto marginali Calvio aveva qualche co-
Analoghe considerazioni debbono essere svolte per la per- noscenza (si veda la conversazione di cui al Rit. 1705/13 pro.
sona di Calvio Matteo. 1029 h. 15,08 del 20 marzo 2013 nella quale Guarnera mo-
Costui era efficacemente impiegato nelle attività violente di strava la sua preoccupazione nei confronti di Carminati per
recupero crediti, tanto da aver meritato sul campo il sopran- non essersi presentato all'appuntamento con Coltellacci e Cal-
nome di Matteo «boio» («spezza-pollici» nei resoconti della vio commentava: «... t’ho detto chiedi scusa ... fai come me ...
stampa e dei media in generale). lui hai visto come? ... hai visto? quel giorno ho detto mezza
Il termine «boio» costituisce all'evidenza romanizzazione frase e a me mi ha insultato come una carogna ... capirà ... op-
del termine «boia» (in tal senso anche le dichiarazioni di Re- pure se non vò capì te manderà a fanculo, più di questo che
frigeri: «... andava sempre a dare fastidio alla gente, menava e po’ fa? ...»).
tutte queste cose ... boio è inteso come un infame ... una san- Inequivoca, a sostegno della valutazione prospettata, la
guisuga ... boio ... come boia ... lo sanno tutti nel quartiere ...») conversazione Rit. 3850/12 pro. 743 del 10 gennaio 2013, h.
e non è un soprannome derivato dal testo di una canzoncina 12, nella quale Carminati manifestava l'intenzione di esclude-
spagnola («boio-boio») che l'imputato avrebbe canticchiato in re da un pranzo con Guarnera «... l'autista ...», cioè Calvio;
modo ossessivo da ragazzo, secondo la tesi proposta dal suo Brugia, riferendosi a Guarnera e Calvio che stavano arrivando
difensore sulla base delle dichiarazioni del teste Morelli Ric- a bordo della VW Tuareg di Guarnera, diceva: «... ecco, ecco,
cardo, cugino di Calvio. ecco gli scemi, eccoli qua con questo Tuareg ... zitto và ...»,
Pur a fronte della temibile incisività dei suoi interventi, quindi, chiamato Guarnera (Rit. 3555/12 pro. 2128) gli diceva:
Calvio aveva un ruolo di subalterna manovalanza nello speci- «... dove stai andando con quel lobotomizzato? ... no, perché
fico settore; e negativi erano i giudizi sul suo conto più volte Matteo non viene ...».
espressi da Carminati che, pur utilizzandone le prestazioni, Sempre nella stessa conversazione Brugia diceva ancora:
non aveva grande considerazione delle sue capacità intellettive «... no, così non famo venì lo scemo, magari se ferma poi ...» e
IL FORO ITALIANO — 2018.
153 GIURISPRUDENZA PENALE 154
Carminati aggiungeva: «... ma che se ferma ... se ne va via ... vello intermedio per i collegamenti con il mondo imprendito-
via, abbiamo da parlare di cose da grandi ...». riale; a livello di massima cautela, attraverso l'utilizzo di uten-
Nessuna relazione è poi emersa tra Lacopo Roberto, Calvio ze dedicate, per i rapporti politico-istituzionali ed attraverso
e l'imprenditore Gaglianone, interessato nel 2012 con Carmi- l'impiego del jammer «anti-intercettazioni» per le conversa-
nati ai lavori di realizzazione del campo nomadi di Castel zioni che si svolgevano presso la sede della 29 Giugno — con-
Romano e poi rimasto legato a Carminati sia per ulteriori vi- ferma la separazione e la diversità strutturale ed organizzativa
cende che riguardavano quest'ultimo (l'acquisto dell'immo- tra i due gruppi.
bile di proprietà di De Cataldo Cristina; la custodia di oggetti Le figure di Carminati e di Brugia hanno costituito l'ele-
d'arte di proprietà di Carminati in occasione del trasloco; l'o- mento di contatto tra le due realtà, senza, tuttavia, che la loro
spitalità offerta nel periodo in cui Carminati temeva di essere presenza sia stata sufficiente a determinarne la fusione ed a
a
tratto in arresto), sia, soprattutto, in vista della possibilità di generare un unicum operativo nel quale ciascuno fosse consa-
to
partecipare, tramite le conoscenze di Carminati, a lucrosi affa- pevole e partecipe del complesso delle attività compiute e pro-
en
ri in futuro. grammate dagli altri.
Con la società Imeg (a conduzione familiare, avente ad og- Ciò rileva sia in relazione all'elemento oggettivo del reato
am
getto la vendita di materiali edilizi) Gaglianone gestiva una associativo (la costituzione di un gruppo destinato alla com-
modesta attività nel settore delle costruzioni, operando princi- missione di un numero indeterminato di un certo tipo di delit-
on
palmente a Sacrofano, suo luogo di origine e residenza, ed il ti) sia, soprattutto, con riferimento al profilo soggettivo, che è
contatto con Carminati — contatto caratterizzato da timore per integrato dal dolo specifico quale volontà di associarsi con lo
O
M abb
la caratura criminale del soggetto e, nel contempo, da ammira- scopo di contribuire alla realizzazione del programma del-
M
zione e considerazione per le sue complessive e passate vicen- l'associazione, programma che deve essere conosciuto almeno
SI
de — era palesemente coltivato, come si è detto, in vista di nelle sue linee generali e del quale l'associato accetti il rischio.
IO in
una possibilità di espansione della sua attività edilizia. La seconda questione da dirimere riguarda la mafiosità delle
AS
Analoghe considerazioni valgono anche per Ietto, imprendi- due associazioni criminose, quella costituita presso il distribu-
so
tore nel settore della ristorazione, coinvolto tramite Carminati tore di corso Francia e composta da Carminati, Brugia, Calvio
(che conosceva da tempo) negli affari delle cooperative sociali e Lacopo Roberto (il reato associativo non è stato contestato a
es
per la fornitura dei pasti per i Misna (minori stranieri non ac- Lacopo Giovanni) e quella operante nel settore degli appalti
nc
compagnati), anch’egli totalmente estraneo alle attività illecite pubblici, della quale debbono essere ritenuti partecipi Buzzi,
che avevano il loro fulcro presso il distributore di benzina di Gramazio, Testa, Ietto, Gaglianone, Panzironi, Cerrito, Calda-
D
co
E la difesa ha richiamato l'intercettazione di cui al Rit. Prima di entrare nel merito della valutazione appena indica-
LA
IO olo
1632/13 pro. 1652 relativa alla telefonata fatta da Ietto all'u- ta, va detto che il tribunale non ha individuato, per i due grup-
tenza installata presso il distributore (per contattare Carminati, pi criminali, alcuna mafiosità «derivata» da altre, precedenti o
C
c
che l'aveva poco prima chiamato da quel numero) con la quale concomitanti formazioni criminose.
O sci
LO
Ietto, sentendo la voce di Roberto Lacopo, chiudeva la conver- La banda della Magliana. Non è possibile stabilire una de-
sazione perché convintosi di aver sbagliato numero. rivazione tra il gruppo operante presso il distributore di benzi-
Fa
Ruolo solo in apparenza diverso quello di Cristiano Guarne- na, l'associazione operante nel settore degli appalti pubblici e
ra, imprenditore a titolo ereditario (gestendo sostanzialmente la banda della Magliana, gruppo criminale organizzato e dedi-
R
le attività immobiliari già poste in essere con successo dal to ad attività criminali particolarmente violente e redditizie (il
nonno, Angelo Guarnera), che frequentava invece il distributo- traffico e lo spaccio di droga, il gioco d'azzardo, le usure e le
re di benzina ed era ben noto a Roberto Lacopo: sia Cristiano, estorsioni, il possesso di armi e gli omicidi per assicurarsi il
sia il padre Guglielmo, sia il nonno Angelo erano soliti avva- controllo del territorio) che ha operato nella città di Roma, ra-
lersi dei servizi offerti presso il distributore, per il rifornimen- mificandosi pesantemente sul territorio, oltre venti anni orso-
to di benzina e per la manutenzione delle autovetture; il padre no, tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni novanta.
Guglielmo (soggetto con una significativa storia di tossicodi- Il gruppo aveva realizzato la coalizione tra bande criminali,
pendenza) presso il distributore aveva avuto modo di conosce- costituendo un unicum nella storia della città, solitamente per-
re Carminati e Brugia (Rit. 1705/13 pro. 1001 «... gente brutta vasa — forse per strutturale incapacità organizzativa — da una
... che faceva i morti ...») e sapeva che gli stessi si occupava- pluralità di realtà criminali tra di loro intersecantesi e talora
no, tramite Calvio, della protezione del figlio (nella stessa in- aspramente confliggenti.
tercettazione Guglielmo asseriva essere stato lui a mettere Si tratta tuttavia di un gruppo ormai estinto:
Carminati e Brugia a protezione del figlio). — a seguito delle vicende giudiziarie che lo interessarono
Guarnera si rivolgeva a Roberto Lacopo anche per ottenere (il processo e le pesanti condanne che ne derivarono) e che ne
qualche prestito (v. Rit. 3850/12 pro. 1224: Carminati: «... è sgretolarono l'assetto criminale e la gestione degli affari illeci-
Bobo che gli dà i soldi ...»). ti, rendendone inoperativi i vertici;
Dal contatto con Carminati era derivato il coinvolgimento — a seguito della morte di buona parte dei soggetti che ne
di Cristiano Guarnera in alcuni affari (il rilascio del permesso costituirono i livelli direzionali e la manovalanza;
di costruire per la società Verde Pamphili e la locazione degli — a seguito del sostanziale annichilimento, per cause stori-
immobili di via di Selva Candida), affari ai quali era però ri- che, dei movimenti eversivi di natura politica che al gruppo
masto estraneo Lacopo Roberto. avevano fatto riferimento e fornito sostegno e partecipazione
La stessa situazione, di estraneità rispetto al gruppo crimi- operativa.
nale operante presso il distributore di benzina, va poi ribadita Non vuole certo negarsi che alcuni epigoni della banda, an-
per Buzzi, Gramazio, Testa, Panzironi, Cerrito, Caldarelli, cora presenti sul territorio, operino attualmente a livello crimi-
Guarany, Garrone e Di Ninno, per i quali il collegamento è nale, sia singolarmente sia in combutta con altre realtà crimi-
stato prospettato solo in via mediata, in ragione dei rapporti nali: queste però appaiono diverse, strutturalmente e soggetti-
dagli stessi intrattenuti con Carminati e con Brugia (per que- vamente, dalla originaria matrice e rappresentano un fattore
st'ultimo, nei limiti che saranno precisati) solo in riferimento criminale che desta allarme per le sorti della città, ma che ri-
agli affari delle cooperative. sulta del tutto disconnesso dall'originaria struttura.
Ritiene dunque il tribunale che i due mondi — quello del Dunque, non può affermarsi che Carminati ed il gruppo da
recupero crediti e quello degli appalti pubblici — siano nati lui comandato (inteso, secondo l'accusa, come associazione
separatamente e separati siano rimasti, quanto a condotte poste unica) affondino le loro radici nel sostrato criminale romano
in essere e consapevolezza soggettiva dell'agire comune. degli anni ottanta, per avere mutuato dalla banda della Ma-
E la stessa diversità delle cautele adottate dagli imputati — gliana alcune delle sue principali caratteristiche organizzative:
come riferito dagli operanti: a basso livello, attraverso le uten- sembra evidente la profonda diversità tra gli affari criminali
ze di normale utilizzo, per i fatti di criminalità comune; a li- dell'epoca e quelli accertati nel corso del presente processo, i
IL FORO ITALIANO — 2018.
155 PARTE SECONDA 156
quali attengono — quelli relativi agli appalti pubblici — ad Tralasciando il tema dell'attendibilità delle dichiarazioni
una particolare forma di rapporti tra mondo politico ed im- della Belviso — che ha sostenuto di essere stata informata del
prenditoria organizzati in funzione, specialmente, di assicurare reale passato criminale di Lattarulo solo nell'anno 2010, dal
ai partiti politici il finanziamento necessario alla loro soprav- sindaco Alemanno, dopo la pubblicazione di alcuni articoli di
vivenza e di spartire tra le varie componenti politiche (e tra gli stampa — l'argomento «Lattarulo» appare di forte suggestio-
imprenditori a ciascuna riferibili) il provento dei lucrosi affari ne, ma, nel contempo, è privo di consistenza probatoria.
connessi alla gestione della cosa pubblica. La suggestione è costituita dal fatto che, sottolineando l'at-
Quanto agli affari legati all'attività di recupero crediti, essi tività lavorativa di Lattarulo per il comune di Roma (Lattarulo
sono palesemente da contestualizzare e limitare alla gestione dapprima aveva svolto lavoro volontario, come ex detenuto,
del distributore di benzina da parte di Lacopo Roberto. per il XII municipio e poi era stato chiamato dalla Belviso a
a
I proventi delle attività illecite sono, infatti, rimasti confina- far parte del suo staff) in parallelo ai rapporti di Carminati e
to
ti tra i soggetti indicati (quelli operanti presso il distributore di Buzzi con l'amministrazione capitolina, si sollecita l'idea di
en
benzina) senza alcuna destinazione delle somme conseguite, una infiltrazione, su più fronti, da parte di ex esponenti della
neppure parziale e minima, in favore di livelli organizzativi banda della Magliana proprio nell'amministrazione capitolina.
am
diversi, come invece accadeva nella banda della Magliana, L'argomento, come si è detto, non ha però consistenza pro-
gruppo che, nel suo complesso, beneficiava di una quota parte batoria.
on
dei profitti illeciti conseguiti dai singoli che al gruppo aderi- Il legame esistito all'epoca della banda della Magliana tra
vano. Lattarulo e Carminati (quello indicato dai pentiti Maurizio
O
M abb
Sicché la derivazione dalla banda della Magliana andrebbe Abbatino e Claudio Sicilia, secondo i quali i due si occupava-
M
ricavata solo con riferimento alla tipologia dei reati, ovvero le no del recupero dei proventi del gioco ai videopoker, Lattarulo
SI
usure e le estorsioni, che però non costituiscono certo preroga- fungendo anche da autista di Carminati, in un rapporto di stret-
IO in
tiva esclusiva della banda suddetta, ma sono attività illecite ta collaborazione) non si è dimostrato di attualità nel presente
AS
largamente praticate su tutto il territorio nazionale, in varie processo ove non è mai emersa la ripresa di contatti operativi
so
forme di associazione criminosa ed anche ad opera di singoli, tra i due «reduci», né il coinvolgimento di «Provolino» negli
che operano in solitario o in concorso con altri.
es
Magliana, è dunque costituito dalla sola persona di Massimo elevata a suo carico, né quale associato né quale concorrente
Carminati, destinatario — per l'importanza delle vicende giu-
D
tica, che ne ha consolidato l'immagine e gli ha creato intorno quelli dei quali i due si occupavano insieme (Lattarulo in posi-
un alone di inafferrabilità: per essere sopravvissuto; per aver
C
Le stesse conversazioni tra Macchi e Gaudenzi dimostrano — non vi furono episodi di violenza connessi al consegui-
che le rapine in danno di istituti di credito — per le quali Bru- mento degli appalti pubblici e, nell'unico caso della vicenda
gia era famoso negli ambienti di destra («... uno dei più grossi Metroservice, l'azione intimidatoria fu posta in essere, per di
rapinatori di Roma ...», v. conversazione tra Macchi e Gau- più all'impronta, dal solo Carminati.
denzi di cui al Rit. 8178/13 pro. 4180) — appartengono al pas- L'unico momento di interferenza, rispetto al gruppo operan-
sato del soggetto e solo come episodi del passato vengono ri- te presso il distributore di benzina, è costituito dalle conversa-
cordati e commentati dai singolari interlocutori (Gaudenzi par- zioni nelle quali Carminati e Brugia discutono della opportuni-
tecipe di alcune di quelle vicende, che narra a Macchi il suo tà di acquistare alcune pistole (v. cap. 5) e si attivano per con-
«eroico» ingresso nel carcere di Regina Coeli, dopo una rapina tattare i soggetti in grado di procurarle; vi è poi la prova del-
costata la vita ad una guardia giurata). l'intervento di Roberto Lacopo per far realizzare da un carroz-
a
Infine, non appare significativo «... il legame con apparte- ziere un nascondiglio all'interno della carrozzeria di una auto-
to
nenti eversivi della destra romana divenuti nel frattempo vettura (v. Rit. 2691/13 pro. 2203 del 27 giugno 2013).
en
esponenti politici o manager di enti pubblici ...» (v. requisito- Nessuna arma è stata, però, rinvenuta nel corso delle per-
ria p.m.) poiché — a parte la necessità di dimostrare la passata quisizioni, che portarono soltanto ad individuare, presso le
am
appartenenza di costoro ai Nar — proprio l'essere divenuti abitazioni di Carminati e Brugia, nascondigli compatibili con
esponenti politici o manager di enti pubblici è fatto, storico in- quelli descritti nelle conversazioni e, quanto alla abitazione di
on
nanzitutto, che impone di prendere atto di un percorso di cam- Brugia, a rinvenire un set per la manutenzione di armi.
biamento che finisce con il diversificare fortemente il contesto Non risulta poi che le ipotetiche armi indicate nelle conver-
O
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attuale da quello risalente agli anni del terrorismo. sazioni dovessero essere destinate alle azioni di recupero cre-
M
Anche le relazioni con altri gruppi criminali si rivelano, ad diti o al conseguimento di appalti illeciti ed emerge anzi che i
SI
un attento esame, contatti quasi esclusivi del solo Carminati ed due — per pregressa abitudine al possesso di armi derivante
IO in
attinenti a fatti estranei alle vicende processuali. dalle loro passate gesta (tanto da ricordare «... il povero Danilo
AS
Si tratta dei contatti con: ...» ovvero Danilo Abbruciati, morto nel 1982, nell'attentato al
so
— Ernesto Diotallevi (in affari immobiliari, tramite il figlio vice presidente della Banca Ambrosiana) — ne discutessero
per imprecisate azioni, non necessariamente collegabili alle
es
ottobre 2012 (e Diotallevi si trovava con Tartaglia) e del 28 tiene l'emergenza… certe volte ci vorrei uscire, quando mi
sento aggressivo ... me la prenderei per uscirci ... capito ? ...
D
per annà ... per annà a minacciare la gente, dice ... anvedi,
U
to e Carminati dall'altro si rammaricano, ciascuno, del- Sta di fatto che le armi, come già detto, non sono state rin-
l'incontro appena avuto; venute — nonostante l'accurata perquisizione originata dalla
C
c
— Michele Senese (gennaio-luglio 2013); descrizione dei nascondigli, quale contenuta nelle conversa-
O sci
LO
— Manlio Denaro, soggetto condannato insieme a Gennaro zioni intercettate — e che nessuna altra evidenza probatoria,
Mokbel nel processo derivante dall'indagine Broker (agosto- oltre alle parole di Carminati e Brugia, attesta il possesso delle
Fa
fiosità «autonoma».
— i fratelli Esposito e la «batteria» di Ponte Milvio, corre- 1) L'associazione operante presso il distributore Eni di cor-
dati dai commenti sul tentato omidicio di Vecchioni Marco so Francia, presso il quale aveva base logistica e trovava la sua
(2012-2013). ragion d'essere, è di palese carattere criminale, essendo dedita
Le vicende sono state compiutamente esposte nel capitolo 4 alla commissione di una serie indeterminata di delitti di usura
ed attestano che Carminati, per i suoi trascorsi, è ben inserito ed estorsione o nei confronti di soggetti già debitori insolventi
nel contesto della criminalità romana e ne può contattare e di Roberto Lacopo (e, in un caso, del padre Giovanni Lacopo)
frequentare gli esponenti, anche di vertice. o di soggetti che erano in rapporti diretti con Carminati e Bru-
Nelle conversazioni intercettate sono, però, gli stessi sog- gia.
getti interessati ad indicare le possibili motivazioni dei contat- Detta associazione, tuttavia, non presenta i connotati della
ti: la necessità di risalire alle cause del tentato omicidio di mafiosità, per le seguenti ragioni.
Vecchioni, la gestione degli affari relativi ai locali pubblici di Lacopo Roberto, benzinaio, vantava crediti nei confronti di
Ponte Milvio, la vicenda Mokbel e l'omicidio Fanella, custode un certo numero di debitori insolventi; alcuni di essi avevano
dell'immensa fortuna derivata dalla maxi-truffa posta in essere usufruito di prestazioni presso il distributore (il rifornimento
da Mokbel, che suscitava gli appetiti di vari gruppi criminali. del carburante; i servizi di manutenzione) senza pagare il cor-
Quanto alla ripresa filmata dell'incontro tra Carminati e rispettivo; altri avevano ottenuto modesti prestiti in contanti,
Michele Senese — ripresa effettuata dai carabinieri e visionata anche mediante operazioni di «cambio-assegni»; a tali debitori
nel corso del processo —, essa dimostra soltanto che i due si si era poi aggiunto Manattini, che aveva ottenuto nel tempo da
incontrarono, che discussero da pari a pari, che ebbero un evi- Lacopo Giovanni, padre di Roberto, prestiti di importo deci-
dente contrasto e che interruppero la conversazione: mancando samente superiore (180.000 euro, come indicato nella conver-
la ripresa audio, non è possibile stabilire né quale sia stato sazione tra Carminati e Brugia).
l'argomento del colloquio, né quali siano state le ragioni del A causa della difficoltà di recupere i crediti anzidetti, Laco-
contrasto. po Roberto si era trovato in difficoltà nella gestione del distri-
I contatti appena ricordati non sono dunque in connessione butore (in occasione del ricovero di Lacopo in ospedale, la
con le vicende specifiche oggetto del presente processo, specie moglie era rimasta allarmata dal dissesto); aveva dovuto chie-
quelle relative al conseguimento degli appalti pubblici da parte dere un consistente prestito a Brugia (v. Lacopo, interrogatorio
delle cooperative di Buzzi; essi attestano le frequentazioni di di garanzia) ed aveva dovuto assicurare un trattamento lavora-
Carminati e di Brugia e giustificano il sospetto — ma solo il tivo di particolare favore alla compagna dello stesso Brugia,
sospetto — che Carminati, in caso di necessità di ricorrere alla che già lavorava presso il distributore.
violenza, potesse avere facilità di contatto con soggetti adatti a La riscossione dei crediti insoluti nell'interesse di Lacopo
coadiuvarlo in tale direzione. Roberto costituì l'occasione per l'avvio delle attività di recu-
Sta di fatto, però: pero poste in essere da Carminati, Bugia e Calvio.
— che gli episodi di violenza e di minaccia relativi al recu- Costoro, a vario titolo frequentatori del distributore di ben-
pero crediti presso il distributore di benzina sono stati posti in zina (Brugia a causa della relazione sentimentale con Ugazio
essere solo dai soggetti cui i fatti sono contestati (Brugia, Cal- Annalisa, dipendente di Lacopo; Carminati per la prossimità
vio, Carminati) e non da altri; dell'impianto all'esercizio commerciale gestito dalla compa-
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159 PARTE SECONDA 160
gna Alessia Mariani; Calvio perché presso il distributore tro- Le vicende esaminate nel cap. 3 attestano altresì il collega-
vava le sue opportunità di lavoro) — ne fecero la loro base mento tra Pirro ed Infantino.
operativa per le attività di recupero dei crediti di Lacopo e al- Seccaroni era da anni in rapporti confidenziali con Carmi-
tre, parallele, attività criminali. nati e Brugia, che conosceva fin dal 1988.
Le azioni di recupero furono praticate con metodi decisi, in- Carminati e Brugia avevano condotto molte persone (fami-
timidatori e violenti, come già rilevato dal tribunale nella liari ed amici) ad acquistare autovetture presso l'autosalone
esposizione dei fatti specifici contenuta nei cap. 2 e 3 della che Seccaroni gestiva sotto il controllo del padre: e si vedano
presente sentenza. in proposito le dichiarazioni rese dal fratello e dalla sorella di
Gli atti di intimidazione che integrarono la coazione della Carminati (Micaela e Sergio Carminati), da Lorenzo Alibran-
altrui volontà — determinando i singoli debitori a pagare o ad di, nonché dai testi Seccaroni Antonio ed Adriani.
a
accettare ri-negoziazioni dei debiti ancora più svantaggiose ri- Macchia era entrato in contatto con Carminati tramite Gau-
to
spetto al prestito iniziale — provocarono certamente nelle vit- denzi, vecchio esponente della eversione di destra; prima an-
en
time uno stato di grave preoccupazione e timore. cora, Macchi aveva tentato un contatto tramite il figlio di
Essi però, direttamente finalizzati a raggiungere il risultato Carminati, al quale aveva prospettato «l'affare dell'oro».
am
per il quale erano impiegati, non furono tali da determinare, Le intercettazioni dimostrano che Macchia subiva la fasci-
nella collettività, un perdurante stato di timore grave, così noto nazione del «personaggio Carminati» ed era molto interessato
on
e diffuso da produrre, con l'esplicarsi della forza intimidatrice alle vicende dei gruppi eversivi negli anni settanta, tanto da
dell'associazione ed a prescindere dalle singole vicende, una chiedere più e più volte a Gaudenzi — partecipe di alcune di
O
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generalizzata situazione di assoggettamento ed omertà nel quelle vicende — la narrazione di fatti avvenuti all'epoca.
M
contesto territoriale: né sull'intero territorio urbano né nel I fratelli Prudente, residenti nell'isola di Ponza, erano
SI
quartiere ove il gruppo operava. anch’essi una vecchia conoscenza di Carminati e Brugia, i
IO in
A tale affermazione il tribunale è pervenuto anzitutto esa- quali, da giovani, erano a Ponza sotto il controllo dei carabi-
AS
minando le caratteristiche delle vittime. nieri dell'isola, dove già all'epoca i Prudente gestivano un bar.
so
Perazza (che minacciava di gettarsi nel fiume a causa dei Negli anni successivi Brugia aveva continuato a frequentare
l'isola trascorrendovi le vacanze ed aveva mantenuto i contatti
es
3571/12 pro. 10430 «... te posso dì una cosa? ... io non ci ven-
to di denaro per l'acquisto di una barca, alla quale Brugia —
LA
dimostrano l'interessamento di Lacopo Roberto, in favore di Anche Caccia apparteneva allo stesso circuito relazionale
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Perazza, presso l'ispettore della polizia di Stato Nitti Salvatore (Lacopo diceva a Brugia: «... lo conosci da ragazzino, è del
del commissariato Ponte Milvio, per fargli ottenere il passa- quartiere ...», v. spontanee dichiarazioni Lacopo, ud. 23 no-
Fa
porto (il documento era in seguito utilizzato da Perazza, impu- vembre 2016); svolgendo l'attività di autotrasportatore, aveva,
tato di associazione per delinquere ed altri reati, per fuggire a a credito, rifornito di carburante i suoi automezzi presso il di-
R
Santo Domingo). stributore gestito da Lacopo Roberto al quale era stato presen-
tato da Verginellli, amico di Brugia.
Sulla figura di Perazza, e sulle sue attività illecite, ha riferi-
Refrigeri, Manattini ed Item erano creditori insolventi dei
to il teste Manattini («... lui era insieme a un ammiraglio di
Lacopo:
marina ... so che aveva preso insieme alla compagna di questo
ufficiale ... un distributore insieme a Lacopo Giovanni, in via — Refrigeri per aver acquistato buoni benzina da Lacopo
Nomentana ... mi aveva riferito di essere uno che prima o poi Roberto, dopo aver chiesto indicazioni all'ispettore Nitti;
andava a finir male, che doveva scappare ... dopo ho saputo — Manattini per aver ottenuto in più soluzioni un consisten-
che facevano queste forniture a navi che erano già affondate te prestito da Lacopo Giovanni;
...»). — Item, un avvocato il cui figlio era tossicodipendente, per
debiti che nelle conversazioni intercettate (Rit. 1677/13 pro.
Analoghe considerazioni, quanto ai rapporti di conoscenza,
1204 e 1205 del 12 marzo 2013) erano messi in relazione alla
possono essere fatte anche per i seguenti soggetti.
«... benzina de tu fijo ...».
Infantino, gestore dell'esercizio commerciale «senza Tem- I fatti di estorsione ed usura indicati dall'accusa (alcuni non
po» in viale Parioli, intratteneva rapporti con Carminati, con oggetto di contestazione nella presente sede e richiamati solo
Brugia e con Cristiano Guarnera (nella conversazione di cui al ai fini del reato associativo) attestano, da un lato, una compo-
Rit. 7974/12 pro. 394 era indicato da Carminati come «... il sizione piuttosto scarna — anche se non insufficiente — della
povero Infantino ...»). associazione criminale (Carminati, Brugia, Calvio, Lacopo
Infantino, inoltre, ben conosceva Lacopo Roberto, al quale Roberto), dall'altro la presenza di un numero di vittime com-
si rivolgeva per ottenere prestiti anche mediante cambio- plessivamente modesto (undici persone in tutto, nell'arco di
assegni (v. Rit. 1686/13 pro. 3638 e pro. 4348) e conosceva al- tre anni (2012, 2013, 2014).
tresì Pirro Raimondo, che utilizzava la sua utenza per comuni- Detti fatti si collocano in un contesto relazionale e territoria-
care con Brugia (v. Rit. 1685/13 pro. 768). le particolarmente limitato, composto in massima parte o da
La vicenda relativa a Pirro Raimondo dimostra come Brugia conoscenti di vecchia data di Carminati e Brugia o da soggetti
si fosse attivato, per conto di Infantino, nel recupero di due che comunque frequentavano assiduamente la zona di corso
orologi. Francia ed il distributore di benzina gestito dai Lacopo.
Pirro, istruttore di guida, abitava fin da bambino nel quartie- Le stesse caratteristiche dei crediti — la maggior parte di
re di Vigna Clara, conoscendo Brugia da lungo tempo (ma non limitato importo e spesso connessi a forniture non pagate —
Carminati). fanno apparire poco proporzionata all'obiettiva consistenza
I rapporti di conoscenza con Brugia sono attestati dalle con- dei fatti la costituzione di una associazione di carattere mafio-
versazioni intercettate (v. Rit. 3571/12 pro. 4129 nel corso del- so.
la quale erano pronunciate le seguenti frasi: Pirro: «... ti voglio Ed il fatto che il distributore gestito dai Lacopo, noto nel
bene, è da una vita che ti conosco ...»; Brugia: «... mi conosci quartiere anche per i servizi leciti che forniva, abbia continua-
da anni ...»; Pirro: «... non roviniamo un'amicizia per una caz- to ad operare e mantenuto la sua clientela in concomitanza del
zata mia ...»). verificarsi degli episodi oggetto di attenzione nella presente
Le conversazioni attestano i rapporti confidenziali con Ro- sede conferma che non si era diffusa alcuna fama criminale di
berto Lacopo. mafiosità dell'associazione e che, semmai, il luogo era noto —
IL FORO ITALIANO — 2018.
161 GIURISPRUDENZA PENALE 162
oltre che per le prestazioni proprie dell'attività — per la facili- servito da sistematiche attività corruttive, garantiva alle coope-
tà di ottenere credito in relazione ai rifornimenti di benzina o rative sociali il raggiungimento dei propri obiettivi illeciti e
per i prestiti che venivano accordati anche mediante operazio- dei conseguenti, rilevanti profitti.
ni di cambio-assegni. A tale nucleo si aggregava Carminati, che alla fine del 2011
Nessun testimone ha potuto riferire di situazioni concrete diveniva uno stretto collaboratore ed un sodale di Buzzi, coin-
attestanti un contesto mafioso percepito dalla collettività. volgendo negli affari anche Brugia.
La stessa notorietà di Carminati e Brugia (v. dichiarazioni Il modo di operare del gruppo nel suo complesso ed il ruolo
Pirro ud. 21 aprile 2016: «... quando sei bambino, quando stai dei singoli soggetti circa il contributo materiale e morale alla
alle medie c’hai magari la persona più grande, la persona più commissione dei reati-fine (nei limiti delle prove acquisite nei
forte ... non che io avessi dei miti, però questi personaggi di confronti di ciascuno) sono stati già esaminati con riferimento
a
Vigna Clara erano quelli che si riunivano a piazza ... i vari Ste- alle singole imputazioni, sulle quali si basa la ricostruzione di
to
fano Pecci, Bombi…tutti questi nomi che conosciamo ... poi sintesi che qui si propone.
en
non so che fine hanno fatto ... però erano personaggi che a Con riferimento al reato associativo, il ruolo degli imputati
quel tempo noi ragazzi ... chi non fa politica e chi non fa a Buzzi, Carminati, Brugia, Gramazio, Testa, Pucci, Panzironi,
am
cazzotti tutti i giorni ...»; ed ancora su Brugia: «... Riccardo Garrone, Cerrito, Caldarelli, Guarany, Di Ninno, Guarnera,
per noi di Vigna Clara era considerato un po’ il capetto, il pic- Ietto e Gaglianone ben si desume dal complesso stesso dei rea-
on
chiatore ... la persona forte della zona ... una delle persone for- ti-fine, dall'essere detti reati orientati nella medesima direzio-
ti ... se fai un torto a queste persone è ovvio che puoi avere ne (l'acquisizione di appalti pubblici in favore delle cooperati-
O
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paura nella tua incolumità di prenderti due cazzotti in viso ...», ve, con vantaggi per gli imprenditori privati), dalle modalità
M
infine: «... la fama di picchiatore di Brugia risale ai suoi anni sinergiche di esecuzione dei reati stessi, reiterative di un me-
SI
giovanili ... non agli anni successivi ...») va riferita al passato desimo modello criminale e dunque anche sintomatiche di una
IO in
politico e criminale di Carminati e Brugia e non equivale alla specifica pericolosità.
AS
fama criminale di una associazione mafiosa, dimostrando sol- Di Buzzi e Carminati, delle loro intese e cointeressenze, dei
so
tanto che i due — annoverati tra i fascisti e i «duri» della zona loro legami con esponenti della politica e della amministrazio-
— erano percepiti con un misto di timore ed ammirazione nel ne e della loro conseguente capacità corruttiva si è già detto
es
contesto territoriale del quartiere di Vigna Clara, da sempre ampiamente: essi costituirono i vertici e gli organizzatori del-
nc
dal teste Refrigeri (v. ud. 7 aprile 2016): «... Brugia ... era una specie in termini di fatturato annuo delle cooperative riferibili
U
un po’ particolare ... che aveva avuto dei precedenti ... non so Di Ninno, abile commercialista, era incaricato della tenuta
... dei Nar ... che era una persona poco raccomandabile ... ave- della contabilità ordinaria e di quella in nero ed era altresì in-
C
c
va questa cicatrice ... adesso non so se a destra o a sinistra una vestito del compito, derivante dalle sue competenze, di trovare
O sci
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cicatrice sul volto ...»). le soluzioni e le giustificazioni contabili più adeguate a coprire
Ed anche la preoccupazione espressa dal «curto di Monte- gli affari illeciti; era altresì incaricato di tenere la contabilità
Fa
spaccato», che consigliava a Manattini di pagare il suo debito della Cosma (v. Rit. 8416/13 pro. 3294: Buzzi a Di Ninno,
stante il coinvolgimento di Carminati, attesta il timore nei con- presenti anche Garrone e Caldarelli: «... devi fa in modo che le
R
fronti di quest'ultimo soggetto, dalla significativa storia crimi- carte combacino tutte ...») ed impiegato anche in relazione al
nale, e non il timore per una associazione di carattere mafioso passaggio della coop. Santo Stefano a Campennì Giovanni (v.
a lui facente capo (v. Rit. 2691/13 pro. 689: Brugia, narrando anche Rit. 1741/13 pro. 39985, interessante anche la posizione
l'episodio di Manattini che si era rivolto al «Curto», «... ha Garrone, con riferimento alla vicenda Magrini).
detto ... mò vado a chiamà Lo Curto. Quando gli ha detto no, Rilevante il suo ruolo nella contabilizzazione e veicolazione
perché c’è Carminati, Lo Curto pare che gli ha detto ... senti, dei flussi finanziari nei confronti di Testa e per le operazioni
daglieli i soldi a quello ...»). di false fatturazioni (v. in particolare Rit. 8416/13 pro. 1895
2) Ben diversi i settori di interesse e le modalità di interven- nella quale Carminati chiedeva a Di Ninno il sistema per «...
to che caratterizzano le condotte volte al conseguimento di ap- tirare fuori un po’ di soldi ...»), nonché per impartire disposi-
palti pubblici; e ben diversi anche i soggetti che in tali settori zioni e concordare con Cerrito l'impostazione della contabilità
operavano con il concorso di Carminati e Brugia. in nero.
Nella scia di Salvatore Buzzi — ex detenuto per omicidio, Cerrito era una fidata contabile cui Buzzi aveva assegnato
divenuto imprenditore di successo a seguito di un singolare — in cambio di una buona integrazione in nero (500 euro
percorso di recupero, che aveva interessato il piano personale mensili) dello stipendio già percepito e di alcune cariche so-
(in carcere Buzzi conseguiva la laurea in giurisprudenza e la ciali — la movimentazione bancaria del denaro a disposizione
laurea in lettere) e quello sociale (la fondazione di cooperative delle cooperative e la tenuta quotidiana dei conti in nero, an-
sociali per il riscatto di ex detenuti) — operavano una serie di che con riferimento all'utilizzazione di fatture per operazioni
soggetti i quali si occupavano della direzione e della gestione inesistenti; era alla Cerrito che Buzzi si rivolgeva quando ave-
delle cooperative sociali. va necessità di ottenere, in tempi rapidi, somme in contanti da
La necessità di garantire il lavoro alle cooperative portava destinare palesemente al pagamento di tangenti. L'esclusione
negli anni Buzzi — attento ai temi della politica ed iscritto al della responsabilità della Cerrito in ordine a singole fattispecie
partito comunista — ad instaurare e mantenere rapporti con corruttive non esclude la sua responsabilità quanto al reato as-
esponenti, politici e non, dell'amministrazione capitolina, sociativo, avendo la stessa agito con la consapevolezza della
principale committente delle cooperative sociali, che alla stes- commissione, da parte di altri, di specifici illeciti di rilievo pe-
sa erogavano la prestazione di numerosi servizi. nale, dei quali la contabilità in nero costituiva un necessario
In tale contesto si inseriscono i fatti illeciti oggetto delle presidio ed un obbligato strumento: apportando, con tale sua
contestazioni di corruzione e turbativa d'asta, fatti che dimo- consapevole attività, un rilevante contributo al gruppo crimi-
strano — oltre alla commissione degli specifici reati-fine — nale.
l'avvenuta costituzione di una associazione dedita in modo Il fatto poi che l'imputata abbia negato di conoscere la de-
permanente alla commissione di una serie indeterminata di de- stinazione delle somme destinate alla corruzione (pur nel con-
litti quali quelli appena indicati. testo dei rapporti palesemente fiduciari intrattenuti con Buzzi)
Esisteva (con riferimento al reato associativo) un nucleo in- non attesta affatto un ruolo secondario, ma dimostra invece la
terno alle cooperative (Buzzi, Caldarelli, Cerrito, Di Ninno, consapevole partecipazione della Cerrito alla strategia difensi-
Garrone e Guarany), necessario per operare in funzione del va di Buzzi, della quale si dirà in seguito.
conseguimento di commesse pubbliche, ed un nucleo politico- Garrone, avvocato e compagna di Buzzi nella vita, vice-
amministrativo (Gramazio, Panzironi, Pucci e Testa) che, as- presidente del consiglio di amministrazione della 29 Giugno,
IL FORO ITALIANO — 2018.
163 PARTE SECONDA 164
condivideva le strategie operative e le finalità dell'organiz- di Fiscon, con il quale era più conveniente trattare gli affari
zazione, occupandosi in particolare delle gare di appalto e del- del gruppo ed in favore del quale aveva provveduto per la pu-
le relative attività di turbativa d'asta (v. vicende specifiche, in lizia di una cantina (v. Rit. 7364/12 pro. 759; v. la vicenda re-
particolare turbativa gara presso il comune di Sant’Oreste, Rit. lativa alla gara 30/13 per il multimateriale).
8416/13 pro. 4357; gara Ama Rit. 8416/13 pro. 4202) e ben Il suo ruolo emerge anche in relazione:
conoscendo i metodi di Buzzi, che non mancava, in riunioni — alla gara Cup, nella quale è proprio lui ad indicare a
periodiche, di riferire ai suoi più stretti collaboratori (Garrone, Buzzi la necessità, per vincere la gara, di tentare un accordo
Bugitti, Nacamulli, Caldarelli, Guarany) sul progredire degli attivando la parte politica (v. Rit. 8416/13 pro. 4200; v. anche
affari e sulle tecniche a sostegno degli stessi (v. anche inter- Rit. 1741/13 pro. 61049, rilevante anche per la posizione Cal-
vento della Garrone nella predisposizione di una bozza di darelli) e nella quale era ben consapevole del ruolo di Grama-
a
emendamento per la dismissione degli immobili pubblici, Rit. zio e dei «pagamenti» di Buzzi (v. Rit. 1672/13 pro. 4939 e
to
1741/13 pro. 36517). Rit. 8416/13 pro. 2958, rilevanti anche la posizione di Calda-
en
Come evidenziato nell'esame delle singole contestazioni di relli; v. Rit. 8416/13 pro. 6490, dove Guarany chiedeva a Na-
corruzione, Garrone era anche ben consapevole dell'attività camulli: «... ha capito [De Simone] che la gara la deve pilota-
am
corruttiva esercitata da Buzzi nei confronti di numerosi politici re? ...»);
e dipendenti amministrativi del comune di Roma. — all'utilizzo dei fondi regionali (v. Rit. 8416/13 pro.
on
Era inoltre pienamente consapevole delle caratteristiche di 7494, nella quale Guarany, a Buzzi che aveva appena detto «...
Carminati e del suo ruolo all'interno della cooperativa 29 Giu- decidiamo se ci conviene dà i soldi ...», rispondeva: «... decidi
O
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gno, come emerge dalle vicende relative alla Cosma. tu a chi dà i soldi ...»; v. Rit. 8416/13 pro. 2958 e 3365, rile-
M
Caldarelli, consigliere e poi presidente della cooperativa vante anche per Caldarelli);
SI
Formula sociale, oltre che, in passato, assessore presso il co- — alla gara relativa alla emergenza alloggiativa (immobili
IO in
mune di Roma e presso i comuni di Cerveteri ed Ardea, era di Nerola e Campagnano);
AS
utilizzato dalla associazione per la sua competenza specifica e — alla consapevolezza dell'esistenza della contabilità in
so
per mantenere i rapporti con i pubblici funzionari onde eserci- nero, la cui strumentalità rispetto ad attività illecite è del tutto
tare su di loro, e sui competenti organi comunali, le pressioni evidente, specie nel contesto di sistematiche turbative di gare
es
di; crediti Eur s.p.a.; forniture pasti per l'assistenza a minori, Per gli imputati Carminati, Buzzi, Garrone, Cerrito, Di Nin-
appalti Ama; gara Cup: utilizzo fondi regionali: v. Rit.
D
8416/13 pro. 5813). che l'installazione e l'utilizzo del jammer che — collocato su
U
Altra funzione della cooperativa Formula sociale, facente iniziativa di Carminati presso la sede della 29 Giugno in via
LA
IO olo
capo a Caldarelli, era quella di consentire a Buzzi — con il Pomona, dopo la verifica effettuata dalla guardia di finanza e
pieno consenso di Caldarelli — di accaparrarsi i lotti degli ap- dopo il tentativo di bonifica dei locali per verificare l'esistenza
C
c
palti destinati, in quota percentuale, all'area della destra, men- di microspie — era palesemente destinato ad impedire inter-
O sci
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tre Buzzi, con le sue cooperative di sinistra, era partecipe della cettazioni ad opera dell'autorità giudiziaria e non certo a tute-
quota riservata a tale area. lare la segretezza delle attività della cooperativa nei confronti
Fa
Rilevante il contributo di Caldarelli anche nei rapporti con di imprenditori concorrenti (inequivoche, nel senso indicato, le
Cola (v. Rit. 6100/13 pro. 17790; Rit. 1741/13 pro. 4397, risultanze delle stesse intercettazioni, ove non si fa mai riferi-
R
6685, 6686, 6689, 7263, 8977, 9032; Rit. 7365/13 pro. 537) ed mento ad imprenditori concorrenti e ci si preoccupa, invece, di
in relazione alla strumentale costituzione della Cosma in favo- possibili indagini della magistratura).
re di Carminati (v. Rit. 8416/13 pro. 4469, presente anche Panzironi, titolare di importanti cariche amministrative nella
Guarany). direzione di società direttamente collegate al comune di Roma
Significativa poi, quanto alla conoscenza delle caratteristi- (Eur s.p.a., Ama s.p.a.), agiva a stretto contatto con il sindaco
che di Carminati, la conversazione di cui al Rit. 8416/13 pro. Alemanno per il quale gestiva la fondazione Nuova Italia; era
3295, nella quale Buzzi narrava le vicende di Finmeccanica ed anche il percettore sistematico di tangenti da parte di Buzzi e
il ruolo di Carminati. del suo gruppo (come dettagliatamente descritto nel cap. 17, al
E significative, quanto ai metodi utilizzati dal gruppo, le quale si rimanda per l'esame dei fatti specifici).
stesse parole di Caldarelli nella vicenda relativa alla corruzio- Il suo ruolo apicale — sia nel contesto di Ama s.p.a., sia in
ne della Salvatori (Rit. 8189/13 pro. 7410: «... sono proprio un relazione alla collaborazione diretta con il sindaco Alemanno,
corruttore ...»). sia nella percezione di tangenti — lo rendono un elemento
Infine, Caldarellli — consapevole dell'uso di utenze dedica- centrale dell'organizzazione, senza il quale il gruppo Buzzi
te tra Buzzi e Carminati e della presenza del jammer presso gli non avrebbe avuto costante e proficuo accesso alle gare Ama e
uffici di via Pomona — assistette alla bonifica effettuata negli possibilità di contatti, più incisivi, con il sindaco Alemanno,
stessi uffici subito dopo l'ispezione effettuata dalla guardia di anche per sollecitare e garantire il recupero crediti presso Eur
finanza (v. Rit. 8416/13 pro. 358), palesemente destinata a s.p.a.
controllare che non fossero state installate microspie su ordine Pucci, collaboratore di Mancini, operava a stretto contatto
dell'autorità giudiziaria. con Buzzi e Carminati e si faceva veicolo delle loro istanze
Guarany, vice presidente del consiglio di amministrazione e verso Eur s.p.a.; perceviva un compenso mensile da parte di
consigliere della 29 Giugno Onlus, nonché socio Cosma, è ri- Buzzi e Carminati di 5.000 euro mensili, poi ridotti a 3.000
sultato partecipate di significative riunioni organizzative — euro per la sua diminuita influenza, una volta demansionato da
anche quella in cui si evidenziava il possesso da parte di Buzzi Lo Presti: tale corresponsione non trova giustificazione nei
del «telefono speciale» per comunicare con Carminati (v. Rit. rapporti di amicizia, pure esistenti con Carminati, avendo di-
8416/13 pro. 5116) — nelle quali era compiutamente informa- mostrato l'istruttoria dibattimentale che il compenso era diret-
to degli obiettivi e, soprattutto, delle strategie del gruppo. tamente proporzionale all'impegno ed alle possibilità operati-
Non era estraneo ai rapporti con Campennì (v. la vicenda ve di Pucci nel contesto della gestione di Eur s.p.a.
relativa all'incarico ricevuto da Buzzi per la campagna eletto- Testa operava sul fronte politico quale stretto collaboratore
rale in favore di Alemanno per le elezioni europee) ed era al- di Gramazio, per il quale intratteneva i rapporti con gli im-
tresì consapevole delle caratteristiche e del ruolo di Carminati. prenditori e dunque anche con Buzzi e Carminati (con costui
Questi, nella conversazione con Ietto di cui al Rit. 1636/13 comunicava su utenze dedicate) ricevendone consistenti elar-
pro. 25345, lo definiva una persona «... importante, è il vice di gizioni. Significativo il suo ruolo nelle vicende campo nomadi
Salvatore ...». e assestamento del bilancio 2012, gara Cup regione Lazio, vi-
Guarany era, soprattutto, coinvolto nella gestione dei rap- cenda Bianconi, Metroservice e Tassone.
porti con Ama s.p.a. per l'ottenimento di appalti con attività di Gramazio, dapprima consigliere comunale e capogruppo
turbativa d'asta e, conseguentemente, interessato alla nomina della coalizione politica di maggioranza al comune di Roma,
IL FORO ITALIANO — 2018.
165 GIURISPRUDENZA PENALE 166
era poi divenuto consigliere e capogruppo di minoranza alla Partecipe del «mondo di sotto» per consolidata pratica cri-
regione Lazio, con incarico di membro del comitato regionale minale e non estraneo al «mondo di sopra» per essere perve-
di controllo contabile e componente della IV commissione bi- nuto alla criminalità per ragioni politiche, Carminati si collo-
lancio; costituiva la sponda politica cui facevano riferimento ca, insieme a Brugia, in una posizione intermedia — per l'ap-
(indiretto, tramite Testa, ma anche diretto come attestano i punto il «mondo di mezzo» — dalla quale interagire con più
numerosi contatti) Buzzi e Carminati, a disposizione dei quali gruppi e più ambienti, poiché «... esiste un mondo di mezzo in
poneva il suo ruolo politico e le sue cariche istituzionali, rice- cui tutti si incontrano ... anche la persona che sta nel sovra-
vendone in cambio consistenti elargizioni. mondo ha interesse a che qualcuno del sottomondo gli faccia
Significativo il suo intervento nelle nomine di Berti nel con- delle cose che non può fare nessuno ...».
siglio di amministrazione di Ama s.p.a. (in vece di Testa, sot- Il tenore stesso della conversazione dimostra che Brugia e
a
toposto a procedimento penale), di Limiti a dirigente Ama, di Carminati — mentre erano al bar — stavano effettuando una
to
Quarzo alla commissione trasparenza del comune di Roma; ricognizione della loro condizione e collocazione (per l'appun-
en
significativo il suo intervento per gli stanziamenti (comunali e to intermedia tra i due mondi) e descrivendo una situazione di
regionali) in settori di interesse della associazione ed in parti- fatto già esistente: tanto da fare riferimento ad un noto perso-
am
colare per la gara Cup della regione Lazio, onde assicurare al naggio che impiegava terze persone per farsi acquistare e re-
gruppo Buzzi l'assegnazione di una quota-parte dell'appalto. capitare sostanza stupefacente, non potendovi provvedere di-
on
Brugia era un fidato collaboratore ed un amico di Carmina- rettamente a causa della sua notorietà.
ti, con il quale condivideva il progetto di iniziative imprendi- I due, che condividevano la scelta di abbandonare il settore
O
M abb
toriali da sostituire alle attività «di strada» del recupero crediti; del recupero crediti per passare ad attività di tipo «imprendito-
M
per la sua passata e significativa militanza politica, anche egli riali» (e Brugia aveva già in corso affari immobiliari con Dio-
SI
conosceva buona parte dei soggetti con i quali Carminati era tallevi e l'imprenditore Tartaglia), meditavano di sfruttare le
in relazione nel mondo della politica. IO in potenzialità imprenditoriali altrui per conseguire illecite utili-
AS
Non è di pregio l'argomento difensivo secondo il quale i tà: dunque concordavano nei loro intenti criminosi, comuni-
so
contatti di Brugia con il gruppo Buzzi (il 27 dicembre 2012, il candoli a Guarnera al solo fine di mostrare allo stesso la con-
venienza nel rapportarsi con loro.
es
configurare il reato associativo (quello attinente al consegui- zione di un'associazione proprio di stampo mafioso, in grado
D
mento di appalti pubblici), poiché Brugia si sarebbe limitato di avvalersi della forza di intimidazione derivante dal «mondo
co
to di alcune intercettazioni particolarmente significative, già E va qui evidenziato che la riqualificazione giuridica effet-
O sci
LO
esaminate in precedenza (Rit. 7974/12 pro. 394 e 1710 del di- tuata dal tribunale (con il passaggio da un'unica associazione
cembre 2012; Rit. 3850/12 pro. 718, 721, 722, 743, 1032, di carattere mafioso alle due associazioni per delinquere di ti-
Fa
1036 del gennaio 2013) ed attestanti che anche in prossimità po comune) non determina profili di criticità nella correlazio-
degli incontri ricordati, Carminati informava dettagliatamente ne tra contestazione dell'accusa e sentenza, poiché tutti gli
R
Brugia degli affari in corso, coinvolgendolo direttamente nei imputati hanno potuto compiutamente esercitare il loro diritto
rapporti con l'imprenditore Guarnera, presso il quale Brugia alla difesa, essendo rimasti immutati i fatti a base della conte-
interveniva (Rit. 1705/13 pro. 1002, pure già esaminata). stazione ed essendo stata la configurazione di due diverse as-
Significato specifico assumono le conversazioni di cui al sociazioni per delinquere già prospettata nel corso stesso del-
l'indagine ed in seguito riproposta dalla difesa.
Rit. 7974/12 pro. 394 e pro. 1710.
La n. 394 è stata intesa dall'accusa quale «manifesto pro- Quanto alle conversazioni di cui al Rit. 4955/13 pro. 10
grammatico» dell'associazione per avere Carminati affermato, (l'invito di Carminati a Buzzi: «... mettiti la minigonna e vai a
battere, bisogna vendersi come le puttane ...» a commento del-
in sintesi:
la necessità di stabilire nuove intese con i vertici capitolini do-
1) di voler abbandonare il settore del recupero crediti e di po la sconfitta di Alemanno e l'elezione di Marino) ed al Rit.
voler utilizzare, sfruttandoli, imprenditori che potessero ese- 1676/13 pro. 5195 tra Carminati, Corsi e Brugia, circa la ne-
guire le opere o fornire i servizi necessari per le commesse cessità di andare a «bussacchiare» per procurarsi appalti pub-
pubbliche, riferendosi in particolare a Cristiano Guarnera blici («Che progetti c’avete? Tenete presente per i progetti che
(«... noi dobbiamo andare diritti, cioè questi debbono essere i c’avete ... che te serve, che cosa posso fa’, come possiamo
nostri esecutori, devono lavorare per noi. Non si può più fare guadagnare ... che te serve il movimento terra? T’attacco i
come una volta ... che noi arriviamo dopo ... facciamo i recu- manifesti? Ti pulisco ...? Ecco, te lo faccio io perché poi se
peri ...»); vengo a sapere che lo fa un altro ... capito?») si tratta di con-
2) di considerare le notizie apparse sulla stampa (l'articolo versazioni che attestano — nel mutato quadro politico deter-
del giornalista Lirio Abbate su L'Espresso del 7 dicembre minatosi con la vittoria della sinistra al comune di Roma — la
2012) come strumento utile «... al lavoro nostro ...» in quanto, necessità di stabilire nuove intese politico-amministrative per
descrivendo la sua capacità criminale, ne risultava accresciuto continuare ad operare e che dunque convalidano, anche sotto il
il senso di protezione da parte dei soggetti in contatto con lui profilo soggettivo, la stabilità del vincolo associativo con rife-
(«... sulla strada comandiamo noi ...»). rimento all'associazione per delinquere finalizzata al conse-
La conversazione — i cui contenuti non risultano essere sta- guimento di appalti pubblici.
ti portati a conoscenza degli altri sodali — più che attestare il Quanto alla frase di Carminati, «... se poi vengo a sapere
programma criminoso dell'associazione, conferma la condivi- che te lo fa un altro ... capito? ...» (frase adeguata al «mondo
sione tra Carminati e Brugia di una precisa progettualità cri- di sotto»), si ribadisce la totale assenza di prova di atti di inti-
minale, volta al superamento degli affari solitamente trattati (il midazione riferibili alla associazione dedita al conseguimento
recupero crediti) ed all'acquisizione di una dimensione im- illecito di appalti pubblici.
prenditoriale, anche se di tipo molto particolare perché consi- I gruppi criminali — come individuati — appaiono distinti
stente nello sfruttamento dell'imprenditorialità altrui; attesta per la diversità dei soggetti coinvolti nelle due categorie di
inoltre il radicamento degli intenti criminosi, la continuità e la azioni criminose, per la diversità stessa delle azioni criminose
stabilità del legame esistente tra i due. e per la eterogeneità delle condotte organizzative ed operative;
E conduce nella stessa direzione il contenuto della conver- sicché non può essere condivisa la lettura unitaria proposta
sazione Rit. 7974/12 pro. 1710 (tra Carminati, Brugia e Guar- dall'accusa circa l'esistenza di un unicum criminale che, ce-
nera sul «mondo di mezzo»). mentando le sue diverse componenti (criminali di strada, im-
IL FORO ITALIANO — 2018.
167 PARTE SECONDA 168
prenditori e soggetti esterni alla amministrazione, pubblici le sue componenti soggettive, conosciuto, condiviso e recepito
funzionari corrotti), giunge ad avvalersi di una carica intimida- i metodi praticati presso il distributore di benzina di corso
toria condizionante, da un lato, la legalità dell'agire ammini- Francia per il recupero dei crediti, facendoli propri e riservan-
strativo e, dall'altro, la libertà di iniziativa dei soggetti im- done l'utilizzo, all'occorrenza, per le finalità perseguite.
prenditoriali concorrenti nelle pubbliche gare e ciò al fine di Si potrebbe obiettare che, intersecandosi le due vicende in
controllare ed orientare in proprio esclusivo favore gli esiti epoca successiva alla formazione dei due nuclei, il gruppo
delle relative procedure. Buzzi abbia messo in conto non da subito ma in seguito, con
La ricostruzione delle singole vicende, nel contesto di una opportunistica capacità di adattamento, la possibilità di utiliz-
programmata attività di infiltrazione nelle scelte politico- zare, all'occorrenza, la carica di intimidazione derivante dal
amministrative, rende evidente l'interesse del gruppo facente gruppo operante presso il distributore.
a
capo a Buzzi e Carminati ad orientare le nomine ad importanti Le prove acquisite depongono, però, per una diversa rico-
to
cariche pubbliche, al fine dell'aggiudicazione degli appalti. struzione dei fatti.
en
Non può negarsi, infatti, né l'utilità di interventi politici È innegabile che Buzzi — conoscendo le caratteristiche
«correttivi», necessari per orientare le scelte dell'amministra- soggettive e la caratura criminale di Massimo Carminati —
am
zione comunale e regionale in favore delle cooperative di fosse particolarmente soddisfatto di averlo dalla sua parte e
Buzzi, né l'interesse di questi e dei suoi sodali alle predette ben disposto a tollerare che lo stesso, in qualche caso, utiliz-
on
nomine, strumentali se non direttamente a conseguire le finali- zasse metodi più sbrigativi e più efficaci.
tà perseguite, quantomeno ad agevolare l'azione dei referenti Nessuna risultanza istruttoria dimostra, però, che Buzzi ed i
O
M abb
politici ed amministrativi, incaricati di seguire le singole pro- suoi sodali, nelle attività illecite riguardanti la pubblica ammi-
M
cedure o di provvedere allo stanziamento dei fondi. nistrazione, conoscessero ed intendessero avvalersi dei metodi
SI
Aspetti, questi, di interesse per il tribunale non già per sin- e dei comportamenti utilizzati dal gruppo costituitosi presso il
IO in
dacare ed interferire con «... le multiformi e spesso ambigue benzinaio di corso Francia.
AS
espressioni dell'agire politico ...», ma solo per esaminare, ri- Era Carminati e solo Carminati — e non l'altro gruppo in
so
costruire e valutare le specifiche contestazioni di reato elevate cui lo stesso operava — a conferire nell'accordo economico
dall'accusa, oltre che per valutare la sussistenza del reato as- con Buzzi le sue caratteristiche soggettive.
es
Né può ritenersi che l'associazione volta al conseguimento zi non avesse, a stretto rigore, alcuna necessità di avvalersi
illecito di appalti pubblici sia una derivazione dell'altro nucleo della carica di violenza riferibile a Carminati: le cooperative
D
co
associativo, quello dedito alle attività di recupero crediti ed sociali di Buzzi erano composte in massima parte di ex dete-
U
avente la sua sede operativa presso il distributore Eni di corso nuti, alcuni dei quali con precedenti più gravi di quelli di
LA
IO olo
Francia (composto da Carminati, Brugia, Calvio e Lacopo Ro- Carminati, e lo stesso Buzzi non è soggetto immune dalla vio-
berto), che sarebbe sostanzialmente confluito in quello proiet- lenza, stante la pregressa condanna per un omicidio commesso
C
c
tato verso il conseguimento degli appalti pubblici. attingendo la vittima con un numero considerevole di coltella-
O sci
te.
LO
— i rapporti tra Buzzi e Carminati iniziarono nella seconda per quanto già osservato, la mafiosità del gruppo operante
metà dell'anno 2011, una volta che Carminati terminò di scon- presso il distributore di benzina — deve essere ora affrontata
R
tare la pena (il residuo finale con affidamento in prova ai ser- la questione della mafiosità del gruppo dedito al conseguimen-
vizi sociali) per il furto al caveau della filiale della Banca di to illecito di appalti pubblici.
Roma interna al Tribunale di Roma; Rilevano, a tal fine, i seguenti argomenti:
— la vicenda del campo nomadi di Castel Romano (il pri- 1) le ragioni della collaborazione tra Carminati e Buzzi;
mo affare di rilievo interessante Carminati) è riferibile all'an- 2) l'intervento asseritamente intimidatorio su Antonio Lu-
no 2012 (il campo era consegnato nell'ottobre 2012); carelli;
— nel dicembre 2012 si collocano le telefonate nelle quali 3) l'intervento asseritamente intimidatorio su Maria Letizia
Carminati pronunciava parole di minaccia rivolte all'ammini- Santarelli;
stratore delegato Eur s.p.a. Riccardo Mancini; 4) l'intervento asseritamente intimidatorio su Riccardo
— il primo episodio di estorsione presso il distributore Eni Mancini per il pagamento dei crediti vantati dalle cooperative
di corso Francia — quello in danno del «romanista» Massimo di Buzzi nei confronti di Eur s.p.a.;
Perazza, peraltro contestato al solo Brugia — si colloca nel 5) l'intervento asseritamente intimidatorio su Riccardo
novembre 2012, dunque quando già Carminati e Buzzi erano Mancini — in occasione del suo arresto nel 2013 — per garan-
impegnati, in concorso anche con altri soggetti, in lucrosi affa- tire l'omertà sulle attività della associazione mafiosa.
ri interessanti il comune di Roma, tanto che avevano già rea- 1. - La collaborazione tra Carminati e Buzzi. I rapporti di
lizzato il campo nomadi di Castel Romano; affari tra i due si desumono con esattezza dalla contabilità in
— le vicende estorsive oggetto di contestazione nella pre- nero tenuta dal commercialista Di Ninno e riguardano:
sente sede (quelle indicate ai capi 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8 del primo a) il recupero dei crediti pregressi di Buzzi nei confronti di
decreto) riguardano, rispettivamente, la primavera 2013 (Sec- Marco Polo s.p.a. e, successivamente, l'appalto dell'Eur s.p.a.
caroni), l'estate 2013 (Refrigeri ed Infantino), l'autunno 2013 (appalto bandito nel febbraio 2012, aggiudicato nel giugno del
(Manattini) e la primavera 2014 (Macchi) ovvero sono tutte 2012, con sottoscrizione del contratto il 4 dicembre 2012);
successive alle interessenze in affari tra Buzzi e Carminati; b) l'appalto per il campo nomadi (lavori assegnati con una
— le altre vicende di carattere estorsivo (quelle non ogget- lettera a firma di Angelo Scozzafava del 31 luglio 2012);
to di specifica contestazione, richiamate al solo fine di sostan- c) la gestione dei Misna, minori stranieri non accompagnati
ziare il reato associativo), riguardano i periodi gennaio-giugno (2013);
2013 (Pirro), marzo 2013 (Item), dicembre 2012-novembre d) la vicenda Astral (non oggetto di specifica contestazio-
2014 (Caccia), novembre 2012-giugno 2013 (Prudente). ne), mentre i pagamenti dell'appalto Cosma costituivano sol-
In sostanza, il nucleo ruotante intorno alle attività delle tanto il mezzo attraverso il quale la cooperativa di Buzzi pa-
cooperative di Buzzi si costituì prima del nucleo avente ad og- gava il credito di Massimo Carminati.
getto le attività di recupero crediti, che manifestò la sua opera- L'inizio della collaborazione tra Buzzi e Carminati è da ri-
tività solo dal novembre 2012 (inizio della vicenda Caccia) e ferirsi all'autunno dell'anno 2011.
proseguì poi parallelamente alle vicende gestite dal gruppo di Si è discusso se i due si incontrarono nel settembre 2011, al-
Buzzi. lorché Carminati stava concludendo l'espiazione della pena,
Non è dunque possibile affermare che il «nucleo Buzzi» — con l'affidamento in prova ai servizi sociali per il furto al ca-
nato ed operante da prima ed integrato anche da Carminati, a veau della Banca di Roma — epoca questa in un primo mo-
far data dal 2011 — abbia in seguito consapevolmente, in tutte mento indicata da Buzzi — o nel dicembre 2011, come pure
IL FORO ITALIANO — 2018.
169 GIURISPRUDENZA PENALE 170
dallo stesso Buzzi riferito nel rispondere a specifica domanda gistrate ... si danno del tu. ‘Gianni, come stai?’, ‘Salvatore,
del difensore (al quale il p.m. ha contestato di aver indotto il come va?’, questo è il tono. Quindi non è Carminati che serve
suo assistito a fornire una datazione più utile alla linea difen- per fare la pace con le giunte di destra ...».
siva, distanziando il più possibile l'incontro dall'appalto otte- La difesa ha dunque proposto una versione edulcorata e ri-
nuto da Eur s.p.a.). duttiva per spiegare l'incontro tra Carminati e Buzzi («... era
Il difensore ha sottolineato la sostanziale irrilevanza della un ex galeotto che si incontra con un ex galeotto ...») e nella
datazione posto che, a suo giudizio, non sarebbero stati com- stessa direzione si collocano anche le spontanee affermazioni
messi reati né a settembre né a dicembre 2011. di Luca Gramazio all'udienza del 13 aprile 2016 («... era stato
Datazione a parte, non poche perplessità destano le ragioni Testa a presentarmi Carminati, come un imprenditore che col-
per le quali Salvatore Buzzi, da tutti descritto come un im- laborava con Buzzi, descrivendolo come un soggetto che si era
a
prenditore particolarmente capace ma molto attento al profitto affrancato dal suo passato ed aveva cambiato vita, al pari di al-
to
delle cooperative, sin dal primo instaurarsi della collaborazio- tri terroristi di destra e di sinistra ...»).
en
ne con Carminati abbia riconosciuto allo stesso un utile del Senza nulla voler togliere alle lotte delle cooperative sociali
cinquanta per cento negli affari nei quali lo inseriva. ed ai loro indiscussi meriti, non possono condividersi le af-
am
Buzzi ha sostenuto che fu Riccardo Mancini — già divenuto fermazioni e le argomentazioni proposte dalla difesa, finaliz-
amministratore delegato di Eur s.p.a. — a chiedergli di aggre- zate nel loro complesso ad allontanare dalla destra politica l'ex
on
gare Carminati (i due si conoscevano da lungo tempo) e che detenuto Carminati, per isolarlo in una inedita versione im-
egli si limitò ad accettare la richiesta, non volendo scontentare prenditoriale, tardivamente generatasi dalla solidarietà con
O
M abb
l'amministratore delegato di Eur s.p.a. l'ex detenuto Buzzi.
M
Pur essendo Carminati oggetto di attenzione investigativa Queste le motivazioni della valutazione effettuata del tribu-
SI
sin dal 2010 — allorché le indagini erano concentrate sulla nale.
IO in
possibile ripresa di attività illecite da parte di movimenti ever- A) Non vi sarebbe stata ragione alcuna per Alemanno, una
AS
sivi di destra —, l'accusa non ha potuto fornire alcuna rico- volta divenuto sindaco di Roma e trascorsi molti anni dal co-
so
struzione, alternativa a quella proposta da Buzzi, circa le ra- mune periodo di detenzione (Buzzi, peraltro, era stato detenu-
gioni e l'epoca dell'insorgere della singolare collaborazione
es
circa le ragioni di una tanto favorevole partecipazione di Car- pregressa, condivisa esperienza detentiva.
minati agli utili relativi agli affari condotti da Buzzi.
D
per tre ragioni. Magliana, affermando: «... mò la storia ... io ero politico, io
A) Buzzi e Alemanno si conoscevano dall'epoca in cui era-
C
no stati detenuti nello stesso carcere di Rebibbia, quindi Buzzi tica ... La politica ha smesso di essere politica ed è diventata
O sci
LO
non aveva alcuna necessità di stabilire rapporti con Alemano criminalità politica ...»).
tramite altri soggetti.
Fa
zione del 2014, in cui Carminati e Buzzi commentavano una serie di vicende quali l'arresto di Mancini (che avrebbe potuto
conversazione avuta da Buzzi, poco prima, con Alemanno: travolgere anche il sindaco Alemanno), né di fornire il soste-
Carminati: «... Che voleva? ...»; Buzzi: «... E che poteva vo- gno elettorale nei confronti di alcuni politici, dei quali si dirà
le’? Voleva i sordi ...»; Carminati: «... E che poteva vole’? ...»; in seguito.
lo stesso Carminati, nell'esame dibattimentale, non ha manca-
to di sostenere la stessa tesi, ribadendo la sua disistima per C) Anche Buzzi e Carminati erano stati co-detenuti, ma
Alemanno. non è credibile che i due si siano incontrati ed intesi solo nel-
l'ambito di un rapporto di umana solidarietà tra ex detenuti e
C) Alemanno, all'inizio del suo mandato, si era schierato in
sulla base della sollecitazione rivolta a Buzzi da Mancini, per i
modo deciso contro le cooperative sociali, intendendo estro-
rapporti di amicizia con Carminati.
metterle dall'assegnazione degli appalti pubblici, dei quali le
stesse avevano largamente beneficiato sotto la precedente La solidarietà tra ex detenuti — evenienza questa che il tri-
amministrazione di sinistra. bunale, in via generale, non nega — avrebbe giustificato l'in-
Era seguìto un periodo particolarmente conflittuale, caratte- serimento di Carminati nelle cooperative di Buzzi alla pari con
rizzato da numerose manifestazioni di protesta dei lavoratori gli altri ex detenuti, e cioè per svolgere una qualche attività la-
di tutte le cooperative sociali; la situazione si era però risolta vorativa, non certo l'attribuzione di un ruolo imprenditoriale
già nel 2010. ed il riconoscimento di utili nella misura del cinquanta per
Così la difesa Buzzi: «... la foto dell'agosto 2010, inserita cento, peraltro senza addebito di spese, che restavano a carico
nel libro (pubblicato nel giugno 2011) ‘Lotta delle cooperative del solo Buzzi.
sociali e dell'inserimento lavorativo’ (v. prod. difensiva) ‘... la È logico, e coerente con i fatti accertati, ritenere che la pre-
famosa fotografia della cena al Baobab ...’ deve considerarsi sentazione di Carminati da parte di Mancini fu recepita da
una fotografia storica ... è presente Luciano Casamonica che Buzzi nel suo corretto senso e cioè che fosse necessario dare
sta in disparte, ci sta Panzironi che mangia a quattro ganasce una adeguata collocazione a Carminati per rendersi gradito al-
insieme a Marroni e Poletti e Ozzimo, la sinistra e la destra la compagine politica della quale faceva parte Mancini, uomo
che ormai si è fusa, da una parte del tavolo e dall'altra parte della destra, assurto ai vertici all'amministrazione capitolina
c’è Alemanno, Buzzi e Marroni. È una fotografia veramente dopo la vittoria elettorale di Alemanno.
illuminante. Tutti contenti, tutti allegri. Sul libro la stessa cena Ed è proprio Buzzi a teorizzare, nella conversazione Rit.
o pranzo è stato preso da un altro angolo di visuale e c’è anche 3240/13 pro. 54 e 55, che «... la cooperativa campa di politica
Venditti della Legacoop ... che poi è quello della Legacoop ... perché il lavoro che faccio io lo fanno in tanti ... perché lo
che farà tutti gli impicci per le gare, no? ... quindi nel giugno devo fa io? ...» ed a riferire poi al tribunale (v. esame 8 marzo
del 2011 è un fatto storico che Alemanno e la sinistra delle 2017, pag. 32 trascr.) che i rapporti con Alemanno non furono,
cooperative hanno fatto l'accordo ... quindi da questo momen- all'inizio, affatto facili (non dunque improntati alla solidarietà
to non c’è bisogno di Massimo Carminati per parlare con tra ex detenuti) e che solo in seguito fu trovata una intesa.
Gianni Alemanno, che peraltro era già persona conosciuta da Secondo Buzzi, Alemanno avrebbe detto: «... abbiamo deci-
Salvatore Buzzi perché entrambi hanno vissuto, hanno convis- so che facciamo una gara, però siccome non vogliamo privile-
suto all'interno di una cella del carcere ... tant’è vero che Sal- giare le cooperative sociali come ai tempi di Veltroni, se voi
vatore Buzzi nelle varie telefonate, quelle poche che sono re- siete bravi concorrete alla gara, aperta a tutti ... e quindi dice
IL FORO ITALIANO — 2018.
171 PARTE SECONDA 172
non c’è più la riserva indiana che avete fatto come vi pare, voi «... in ragione della forza di intimidazione di cui dispone
siete comunisti ... le solite storie che ci dicevano ...». l'associazione, una forte pressione sui rappresentanti delle al-
Pur essendo stato siglato l'accordo tra l'amministrazione di tre cooperative che pure partecipavano alle gare d'appalto del
destra e le cooperative sociali, la situazione restava certamente comune e che sono stati costretti a recedere dalle iniziali am-
difficile: essendo comunque il sindaco Alemanno intenzionato bizioni o comunque a venire a patti in senso a loro poco favo-
a ridimensionare la partecipazione delle cooperative sociali revole.
agli appalti pubblici e trovandosi Buzzi in difficoltà per il mu- Si richiamano, sul punto, gli episodi sui quali ci siamo già
tato quadro complessivo dei suoi rapporti con l'amministra- soffermati delle cooperative Il Sol.co ed Edera, i cui rappre-
zione capitolina. sentanti, Mario Monge e Franco Cancelli, sono stati costretti a
Sul fronte opposto, nel richiedere una «sistemazione» per sottostare alle pretese di Buzzi.
a
Carminati, Mancini non avrebbe potuto agire senza informare Emblematico il caso di Mario Monge, il quale — dopo aver
to
Alemanno; e, d'altra parte, poco tempo dopo Carminati si sa- subìto l'esclusione dalla gara inerente alla manutenzione ordi-
naria delle aree a verde (DD 1116 del 29 maggio 2013), attua-
en
rebbe occupato del campo nomadi di Castel Romano, appor-
tando alla realizzazione urgente dell'opera un rilevante contri- ta attraverso la corruzione dei funzionari Turella e Calistri, ca-
am
buto economico. po 26 e 25) — si alleava con Buzzi e partecipava all'accordo
La dislocazione dei nomadi fuori del territorio urbano aveva spartitorio per i lotti della gara Cup, indetta dalla regione La-
zio nel 2014. Invero, la cooperativa Il Sol.co, pur avendo fatto
on
costituito un preciso impegno elettorale della destra e vi erano
inoltre motivi di urgenza dovuti alla precarietà, anche sotto il un lavoro bellissimo (come affermato da Rossana Calistri,
O
funzionaria addetta alla commissione di aggiudicazione della
M abb
profilo igienico-sanitario, delle strutture già esistenti (la vi-
M
cenda è ricostruita nel cap. 13). gara), con la presentazione di un «poderoso progetto», non
aveva alcuna speranza di risultarne vincitrice, poiché uno dei
SI
Eseguite le opere tra luglio e settembre del 2012, il campo
IO in
era consegnato all'amministrazione capitolina il 10 ottobre membri della commissione (Claudio Turella) chiamava Buzzi,
AS
2012, con tanto di fotografie della inaugurazione del campo. invitandolo a passare da lui per leggere il bando che era stato
so
predisposto, e la stessa funzionaria su indicata, violando le re-
Come riferito dallo stesso Buzzi nel corso della conversa- gole di riservatezza circa l'andamento della procedura ammi-
zione con Giovanni Campennì (Rit. 3240/13 pro. 54), Carmi-
es
euro per i lavori di movimento terra, eseguiti dall'imprenditore dell'imminente apertura delle buste e della necessità di modi-
D
Gaglianone, mentre Buzzi aveva provveduto all'acquisto ed ficare l'offerta, inviando ulteriore documentazione, al fine di
co
campo e dei connessi utili, fatto questo in seguito verificatosi, Nell'occasione, il presidente della cooperativa Il Sol.co, Mario
con i corrispondenti vantaggi economici per la cooperativa.
C
L'intervento economico di Carminati era ribadito da Buzzi punto da questo espresso per il solo fatto di aver preso parte a
O sci
LO
anche nella conversazione del settembre 2014 con Emilio una gara contro di lui, si giustificava con tono preoccupato e
Gammuto; costui chiedeva se Carminati «... ci ha messo pure i cercava di allontanare da sé ogni responsabilità, balbettando
Fa
soldi ...» e Buzzi rispondeva: «... c’ha messo i soldi ... c’ha dinanzi alla contestazione proveniente da Buzzi e attribuendo
messo 500.000 euro ... ha ripreso tutto a giugno ... ha finito ... a Montani la decisione di aver concorso, sino a manifestare —
R
ci avrà guadagnato 300.000 euro ...». (Omissis) di fronte al proposito di punizione espresso da Buzzi nei con-
È necessario, a questo punto, affrontare l'altro tema fonda- fronti di coloro che Monge aveva indicato come responsabili
mentale del processo, ovvero quello del rapporto della ritenuta della sua partecipazione («poi me li vado a incula’ io a que-
associazione mafiosa con le altre realtà imprenditoriali, che sa- sti») — la piena disponibilità da parte sua a trovare assieme
rebbero state pesantemente intimidite e private della possibili- «una soluzione se c’è un problema» e, persino, di augurarsi di
tà di libera partecipazione alle gare pubbliche. non vincere la gara (Rit. 1741/13 pro. 10616, ore 13,23).
Gli effetti della forza intimidatrice immanente al vincolo as- La difesa di Buzzi ha sostenuto che sussiste un'incompatibi-
sociativo sarebbero stati orientati non tanto a determinare il lità tra la figura di Monge estorto e il suo comportamento di
condizionamento delle attività svolte dai pubblici funzionati partecipazione all'appalto dei servizi dei minori a Tivoli uni-
corrotti (a ciò bastando la corruzione e la conseguente, neces- tamente a Buzzi, citando la conversazione del 12 marzo 2013
sitata omertà dei corrotti) quanto invece a creare e mantenere (Rit. 1741/13 pro. 2227, v. p. 328, tra. 10 maggio 2016, ine-
all'esterno una conventio ad excludendum volta ad impedire rente alla deposizione resa dal cap. Carletti).
ogni possibile, libera partecipazione alle gare pubbliche da Orbene, la vicenda relativa a Monge descrive icasticamente
parte di imprese che non intendevano conformarsi al sistema la posizione di soggezione dell'imprenditore dinanzi a Buzzi,
delle regole imposte dall'organizzazione criminale: dunque, il quale, riconoscendo il sistema di potere generato dallo stes-
con contemporanea violazione delle regole connesse ai princi- so e dai suoi, sa che per lavorare deve allearsi allo stesso, sic-
pî di legalità, imparzialità e trasparenza della pubblica ammi- ché alcuna incompatibilità sussiste, a livello logico-razionale,
nistrazione, nonché, sul fronte privato, con violazione delle tra la posizione di succube dinanzi a Buzzi e la partecipazione
regole in tema di libertà di iniziativa economica e di concor- in Ati in servizi diversi, rispetto al quale è stato costretto a su-
renza sui mercati. bire l'esclusione dalla procedura competitiva per gli interventi
In tale prospettazione accusatoria non avrebbero tanto rilie- necessari alla manutenzione ordinaria delle aree verdi delle
vo le intimidazioni interne all'amministrazione, quanto le ville storiche. Il servilismo di Monge e la sua sottoposizione
azioni dirette ad ostacolare la libera concorrenza sui mercati. gli consentiva di sfruttare opportunità economiche, tant'è che
E però l'accusa — pur a fronte dell'imponente crescita del poi veniva coinvolto nella gara Cup ...».
fatturato delle cooperative del comunista Buzzi, attestante la Le emergenze dibattimentali hanno però svelato una diversa
conquista di aree di mercato sempre più ampie, nel periodo in realtà: il tono preoccupato e la remissività di Monge nei con-
cui la città era amministrata dalla destra — ha potuto proporre fronti di Buzzi trovano una coerente spiegazione — altermati-
all'attenzione del tribunale soltanto quattro episodi ritenuti si- va a quella proposta dall'accusa — nel fatto che Monge, con
gnificativi della mafiosità indirizzata verso gli imprenditori, la presentazione del progetto (su indicazione di Alessandro
senza peraltro neppure indicare gli stessi come testimoni, a Montani, della cooperativa di destra «Granellino di Senapa»),
chiarimento dei fatti ed a conferma delle intimidazioni subite. aveva violato l'accordo di spartizione delle gare tra cooperati-
Si tratta degli episodi che hanno interessato gli imprenditori ve appartenenti a diverse aree politiche, così invadendo un
Monge e Cancelli, la società Alacriter e la cooperativa Metro- campo a lui non riservato (da ciò l'irritazione di Buzzi).
service. Buzzi minacciava di far valere la violazione dell'accordo e
Secondo l'accusa (v. requisitoria scritta pag. 845-850) Buz- ciò determinava la preoccupazione e la disponibilità di Monge
zi ha esercitato: per addivenire ad altra soluzione, rispettosa della concordata
IL FORO ITALIANO — 2018.
173 GIURISPRUDENZA PENALE 174
logica di spartizione e tale da non influire, anche in futuro, sul- re inteso esclusivamente come estrema ratio (Rit. 3240/13 pro.
la proficua ripartizione degli affari. 6649-A-5, ore 09,36:15) ...».
I fatti sono stati già compiutamente esposti nel cap. 19 rela- Anche tale vicenda deve essere diversamente ricostruita,
tivo alla vicenda Turella, al quale si rimanda, salvo qui ribadi- sulla base delle emergenze dibattimentali riferite specifica-
re l'accertata esistenza dell'accordo di spartizione che preve- mente nel cap. 17 dedicato ai rapporti con Ama s.p.a.
deva l'assegnazione secondo le seguenti percentuali:
L'accordo con Cancelli era preesistente alla gara 30/13 per
— trentacinque per cento a Legacoop, che faceva riferimen- il multimateriale ed il contrasto insorse solo a seguito della
to alla sinistra; decisione di Ama di mutare la consistenza dei lotti da assegna-
— cinquanta per cento a Confcoop, che faceva riferimento re (i lotti 1 e 4 riservati a Buzzi erano stati da sempre quelli
alla destra;
a
più remunerativi; con la gara 30/13 divenivano più remunera-
— quindici per cento Agci, che faceva riferimento al centro. tivi i lotti 1 e 2).
to
E Montani era il referente della Confcoop, che consigliava a Dopo numerosi contatti e discussioni, che non consentivano
en
Monge di concorrere nella gara n. 9, sul lotto già individuato di ripristinare l'intesa, Buzzi aveva prospettato a Cancelli un
come di pertinenza della Eriches 29, cioè della sinistra. ribasso molto alto sui primi tre lotti (pari al diciotto per cento)
am
Questa, secondo l'accusa, la vicenda relativa a Cancelli per che avrebbe indotto Cancelli a ribassare l'offerta del venti per
la «... assegnazione dei lotti della gara relativa al multimateria- cento per poter vincere la gara: per questo Cancelli «... si era
le (30/13) ...».
on
messo paura ...».
«... Invero, in tale vicenda, Cancelli, responsabile della Era seguìto l'accordo politico, raggiunto con grande diffi-
O
M abb
concorrente cooperativa Edera, esprimeva l'intenzione di par- coltà e dopo che Buzzi aveva contattato Forlenza e Leodori;
M
teciparvi con riferimento a tutti e quattro i lotti interessati dal- era poi seguìta la richiesta di Cancelli di corresponsione ad
SI
l'appalto («mi dovrei prende tutto io»), rifiutando la proposta Eugenio Patanè (consigliere regionale Lazio per il PD) della
IO in
di Buzzi di pervenire a offerte concordate: ‘non c’è la quadra’ somma di 240.000 euro sull'appalto (120.000 a carico dello
AS
(Rit. 1741/13 pro. 44292 del 16 gennaio 2014, ore 20,10). Tale stesso Cancelli, 120.000 euro a carico di Buzzi).
so
rifiuto provocava, tuttavia, la reazione di Buzzi, il quale co- Tale richiesta aveva determinato una nuova tensione, in
es
stringeva il primo ad accettare un incontro per imporre la pro- quanto Buzzi rifiutava di pagare una somma così alta (v. Rit.
pria decisione, estremamente vantaggiosa per le cooperative 8416/13 pro. 4469: «... gli ho detto ... noi a Panzironi, che co-
nc
riconducibili al sodalizio (Rit. 1741/2013 pro. 44599 e 44600 mandava, gli avemo dato il 2,5 per cento ... mò damo tutti sti
D
del 18 gennaio 2014). Lo stesso Buzzi, inoltre, comunicava al soldi (il cinque per cento) ... a questo? ...»).
co
naio 2014) e poteva esclamare trionfante: «Nuntio vobis gau- to e la mediazione della politica.
dium magnum, habemus papam» (Rit. 1741/13 pro. 44631 del
C
18 gennaio 2014, ore 17,24), manifestando la sua soddisfazio- spingeva l'offerta di Carminati, che si proponeva — al solito
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ne per aver ottenuto il lotto più importante, al quale aspirava la — come risolutore di conflitti per le vie brevi.
società concorrente. Ed in tale contesto Buzzi pronunciava una frase davvero
Fa
Nella consapevolezza che dietro a Cancelli vi fosse una te- singolare per un soggetto che, come si asserisce, aveva da po-
mibile associazione di tipo camorristico, Buzzi di fatto riusci- co costituito un'associazione mafiosa, dimostrandosi preoccu-
R
va a imporsi, ottenendo l'assegnazione dei lotti 1 e 2, i più pato per la possibilità che Cancelli fosse legato alla camorra e
redditizi della gara 30/13, superando le pretese iniziali di che Patanè, referente politico di Cancelli, potesse trovarsi im-
Franco Cancelli (Rit. 1741/13 pro. 51469, ore 19,38.58 del 26 plicato in una situazione difficile.
febbraio 2014). Buzzi, nel colloquiare con Sandro Coltellacci, La frase di Buzzi — specie se aggiunta a quella contenuta
riferendosi a Franco Cancelli, afferma: «a ‘D & B’ [in realtà B nella conversazione di cui al Rit. 3240/13 pro. 54 con Cam-
& D Ecology s.r.l.] devi sta attento, perché sta in odore di ca- pennì («... e che so scemo a venì a lavorà con la ’ndrangheta?
morra, eh? ... sono odore ... hanno minacciato pure, quelli del-
...») — risulterebbe illogica (a voler tacere della sua incidenza
la cooperativa Il Sol.co ... quei poveri disgraziati, li hanno pu-
sull'elemento soggettivo del reato di cui all'art. 416 bis c.p.)
re menato ad un operatore, è gestita dai camorristi. Lui ha fatto
nel contesto proposto dall'accusa, dove un appartenente ad
Edera consorzio, dove dentro Edera consorzio c’è questa so-
cietà D & B che c’ha st’impianto a Montecompatri ma è gesti- un'associazione mafiosa di recente costituzione non dovrebbe
ta dai camorristi ...»; poi aggiunge: «è stupido, è pure stupido, meravigliarsi dell'esistenza di realtà analoghe, né dovrebbe
perché utilizza Patanè, perché Patanè piglierà du soldi da lui, escludere la possibilità di proficue collaborazioni.
du soldi, penso di più de du soldi, da lui e lo copre e lui poi gli Si potrebbe rilevare che la frase rivolta a Campennì («... e
mette in mezzo pure i camorristi perché se Patanè lo sapesse ... che so scemo a venì a lavorà con la ’ndrangheta ...») costitui-
(omissis) ... a me me l'ha detto quello del Sol.co che gli hanno sca soltanto una battuta, visto che le cooperative di Buzzi era-
pure menato agli operatori loro che devono porta’ ... cioè un no ormai organizzate per svolgere attività lavorativa sul terri-
conto, un conto è fare una turbativa d'asta, un conto è portare torio romano, ove erano radicate, e difficilmente avrebbero
la camorra ... cazzo, aho ... la camorra in Ama, poi ..., ma co- potuto trasferire in Calabria il complesso dei loro interessi.
me cazzo si fa ...». Ma la lettura della intercettazione relativa a Cancelli, di cui
Buzzi può trattare alla pari con Cancelli e addirittura impor- al Rit. 1741/13 pro. 51469 («... un conto è fare una turbativa
si, perché dietro di lui vi è Carminati. Significativa, al riguar- d'asta, un conto è portare la camorra ... cazzo ... aho ... la ca-
do, è la conversazione del 20 gennaio 2014 (svoltasi all'inter- morra in Ama, poi ... ma come cazzo si fa ...») attesta una rea-
no dell'autovettura Audi Q5, in uso a Buzzi, tra questi e Mas- le preoccupazione di Buzzi per la possibile presenza della ca-
simo Carminati). Durante il tragitto, infatti, Salvatore Buzzi morra e segna una differenza tra i metodi da lui abitualmente
spiegava a Massimo Carminati come Franco Cancelli avesse praticati (le turbative d'asta) e quelli necessari in un altro sce-
tentato di opporsi agli accordi per la spartizione dell'appalto nario.
dell'Ama relativo ai quattro lotti del multimateriale. Carmina- Nella interpretazione dei fatti, non possono essere trascurate
ti, prima che Buzzi proseguisse con la spiegazione, offriva neppure le caratteristiche soggettive di Cancelli, soggetto ca-
esplicitamente il proprio sostegno criminale per superare la pace — al pari di Buzzi — di metodi decisi (era lo stesso Buz-
criticità: «eh no, ma andiamoci a parlare eh ... ti accompagno e zi a riferire che quelli de Il Sol.co erano stati «... menati ...»)
me ce faccio ... ma ... tanto ... ce fa un bocchino mbeeh ahò ... ed autore di reati più gravi di quelli risultanti a carico di Car-
a bello, cioè te devi esse ...». minati, essendo stato tra l'altro condannato per la commissio-
La necessità di tale sostegno esplicito, tuttavia, veniva me- ne di ben due omicidi.
no, in quanto Buzzi spiegava di aver raggiunto, comunque, Le ragioni del cedimento di Cancelli vanno quindi ricercate
l'obiettivo ricorrendo agli appoggi politici, il che dimostra, altrove e non nella forza di intimidazione dell'associazione
ancora una volta, come il ricorso all'intimidazione debba esse- capeggiata da Buzzi e Carminati.
IL FORO ITALIANO — 2018.
175 PARTE SECONDA 176
I fatti accertati denotano dunque non già una conventio ad recepito dal legislatore nella attuale formulazione della fatti-
excludendum imposta da Buzzi grazie alla costituzione di specie di cui all'art. 416 bis c.p. per la quale, come già detto,
un'associazione mafiosa, ma l'esistenza di un diffuso sistema non è sufficiente il ricorso sistematico alla corruzione ed è in-
di assegnazione delle gare pubbliche secondo criteri di sparti- vece necessaria l'adozione del metodo mafioso, inteso come
zione politica, realizzati attraverso il sistematico ricorso a gare esercizio della forza dell'intimidazione.
truccate destinate a garantire la spartizione; ed in tale sistema Conclusioni obbligate, quelle del tribunale (si tratta, peral-
Buzzi ed i suoi sodali si inserivano al pari degli altri «impren- tro, dello stesso collegio giudicante che nel 2015 riconobbe la
ditori» operanti nel settore: significativa, in proposito, la vi- mafiosità del clan Fasciani di Ostia), sia per la attuale formu-
cenda Odevaine, risultato percettore di tangenti — per la sua lazione dell'art. 416 bis c.p., sia per l'impossibilità di interpre-
attività di «facilitatore» — non solo dal gruppo Buzzi ma an- tazioni talmente estensive di tale norma da trasformarsi — con
a
che, ed in misura ancora maggiore, dal gruppo facente capo al- violazione del principio di legalità — in vere e proprie inno-
to
la cooperativa La Cascina. vazioni legislative, che rimangono riservate al legislatore.
E che si trattasse di accordi spartitori tra imprenditori, con il (Omissis)
en
consenso e la collaborazione della politica — e non di condi-
zionamento mafioso in danno solo di alcuni imprenditori —, è ————————
am
ben dimostrato anche dalla vicenda relativa ai Cat, attestante
le intese di Buzzi con gli imprenditori Ferrara, Zuccolo ed (1-2) Esiste a Roma la mafia? Una questione (ancora)
on
giuridicamente controversa.
Amore per mantenere, ciascuno di loro, gli spazi già conqui-
O
stati, pur a fronte delle modifiche introdotte dal funzionario
M abb
Barletta. 1. - Le due sentenze in epigrafe si segnalano all'attenzione
M
perché affrontano la controversa questione, dibattuta anche con
Costui — nell'intento di moralizzare le gare pubbliche —
SI
accenti vivacemente polemici nella comunicazione politico-
aveva indetto una procedura negoziata in luogo delle abituali
IO in
proroghe dei servizi, anche aderendo alle indicazioni contenu-
mediatica, se a Roma e dintorni esista una vera mafia (tra le
AS
prese di posizione giornalistiche più recenti, cfr. l'intervento di
te nella relazione del Mef (ministero economia e finanza) del
so
F. MERLO dal titolo La mafia esiste anche a Roma sul quotidia-
14 gennaio 2013, ove era stata segnalata la necessità di mag- no la Repubblica del 30 dicembre 2017). L'interrogativo ha tra-
es
gior concorrenzialità nelle procedure. sceso, e continua a trascendere una mera disputa giurispruden-
Palesi le finalità delle manovre e delle intese di Buzzi (con i ziale per l'evidente ragione che l'eventuale riconoscimento di
nc
politici Ozzimo e Pedettti) fino a progettare di mandare deser- una autonoma «Mafia capitale» rischia di produrre riflessi nega-
D
ta la gara: «... così il Mef te lo levi dai coglioni ...» e palese la tivi ad amplissimo raggio, non ultimo l'oscuramento della repu-
co
soddisfazione di Buzzi per l'esito degli accordi (Rit. 1741/13 tazione anche internazionale di una delle più importanti città del
pro. 75666, Buzzi a Zuccolo: «... dovevi vedè la faccia de Bar-
LA
mondo.
IO olo
pertura politica, anche le intercettazioni di cui al Rit. 8416/13 logicamente e sociologicamente nuovo, è pur vero per altro ver-
O sci
LO
pro. 6432 ed al Rit. 1741/13 pro. 74588 (in cui lo stesso Car- so che, sul terreno strettamente penalistico, la controversia giu-
minati, riferendosi alle intese ed evidentemente rifuggendo da risprudenziale relativa ai legittimi limiti di estensione del reato
Fa
altri metodi, diceva: «... è l'unica maniera ...»). di associazione mafiosa è tutt’altro che inedita: di essa si rin-
Guarany e Caldarelli, presenti a numerose conversazioni re- vengono significative anticipazioni, già alcuni decenni addietro,
R
lative a tale gara Cat, conoscevano la vicenda ed erano dunque in rapporto ad alcuni dei primi casi di formazioni criminose
informati dei metodi seguìti da Buzzi nel procacciamento dei nuove, costituite fuori dai territori delle mafie storiche e anche a
lavori per le cooperative (v. per Guarany Rit. 1741/31 pro. prescindere da legami con queste (cfr. già Cass. 12 giugno
70670, 70797, 70846, 71045, 71151, Rit. 8416/13 pro. 6049, 1984, Chamonal, fattispecie relativa alla c.d. mafia dei casinò in
6432; v. per Caldarelli Rit. 1741/13 pro. 70866, 71194, 71275, Piemonte, in Foro it., 1985, II, 169, con nota di RAPISARDA, che
71296). (Omissis) aveva già prospettato una interpretazione estensiva dell'art. 416
A conclusione delle osservazioni sinora svolte, deve quindi bis c.p.; in proposito, FIANDACA, L'associazione di tipo mafioso
ribadirsi: nelle prime applicazioni giurisprudenziali, ibid., V, 301 ss.);
1) l'esistenza di due associazioni criminali, ciascuna priva successivamente, la questione si è riproposta in relazione a ma-
di caratteri di mafiosità, autonoma o derivata; fie straniere progressivamente insediatesi nel territorio italiano
2) l'impossibilità di tenere conto — ai fini della configura- (ad esempio, Cass. 30 maggio 2001, Hsiang Khe Zhi, id., 2004,
zione del reato di cui all'art. 416 bis c.p. — di eventuali con- II, 6); e, in anni ancora più recenti, si considerino le difficoltà
dotte qualificabili come «riserva di violenza», condotte che applicative e gli orientamenti giurisprudenziali disomogenei
possono riguardare soltanto le mafie «derivate», le uniche in sorti in relazione all'applicabilità della fattispecie di associazio-
grado di beneficiare della intimidazione già praticata dalla ne mafiosa a nuove associazioni ’ndranghetiste sorte al Nord, in
forma derivata o autonoma rispetto alle organizzazioni-madri
struttura di derivazione;
radicate in Calabria, ma ancora prive di un reale radicamento
3) l'impossibilità di attribuire mafiosità all'associazione nei territori di recente elezione e di una comprovabile capacità
volta al conseguimento illecito di appalti pubblici mediante in- di sprigionare un diffuso alone di intimidazione (per un appro-
tese corruttive: ai fini del reato di cui all'art. 416 bis c.p. è ne- fondito quadro d'insieme, cfr. SERRAINO, Associazioni ’ndran-
cessario l'impiego del metodo mafioso e, dunque, il reato non ghetiste di nuovo insediamento e problemi applicativi dell'art.
si configura quando il risultato illecito sia conseguito con il ri- 416 bis c.p., in Riv. it. dir. e proc. pen., 2016, 264 ss.; VISCON-
corso sistematico alla corruzione, anche se inserita nel conte- TI, Associazioni di tipo mafioso e ’ndrangheta al nord, in Libro
sto di cordate politico-affaristiche ed anche ove queste si rive- dell'anno del diritto - Encicl. giur. Treccani, Roma, 2016, 113
lino particolarmente pericolose perché capaci di infiltrazioni ss.; v. anche infra l'ultimo paragrafo di questa nota).
stabili nella sfera politico-economica. Come si vedrà, le problematiche emergenti nelle due pronun-
Cordate, peraltro, che non sono risultate prerogativa esclu- ce su riprodotte non sono sostanzialmente dissimili, in larga mi-
siva del «gruppo Buzzi», sicché — pur senza accedere alla tesi sura, da quelle già prese in considerazione nell'ambito del com-
del suo difensore («... la politica, la raccomandazione, il potere plessivo orizzonte giurisprudenziale precedente.
che si esercita e Buzzi deve fare da capro espiatorio e Mafia
capitale è diventata la vergognosa copertina che serve per giu- 2. - Cominciando dalla vicenda più nota e dibattuta, cioè
stificare le inefficienze di questo paese ...» (v. arringa difensi- quella relativa a «Mafia capitale», va ricordato che l'imposta-
va avv. Diddi) — deve constatarsi un sostanziale e gravissimo zione accusatoria ne aveva prospettato una ricostruzione in
inquinamento dei rapporti tra politica ed imprenditoria. chiave di organizzazione mafiosa romana «originaria e origina-
Ciò giustifica il sentire comune, che attribuisce a tale siste- le», venuta a esistenza — si legge nella sintesi contenuta nel-
ma di potere una complessiva «mafiosità», alla quale dovreb- l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari — quale
bero essere ricondotti i fatti esaminati: e tuttavia tale valuta- «punto d'arrivo di organizzazioni che hanno preso le mosse dal-
zione attiene ad un concetto di «mafiosità» che non è quello l'eversione nera, anche nei suoi collegamenti con apparati isti-
IL FORO ITALIANO — 2018.
177 GIURISPRUDENZA PENALE 178
tuzionali, che si sono evolute, in alcune loro componenti, nel re con assoluto rigore tra estensione legittima e analogia vietata
fenomeno criminale della banda della Magliana, definitivamente si ridimensiona in realtà non di poco (sulla crescente tendenza,
trasformata in Mafia capitale. Un'organizzazione criminale tan- riscontrabile nella magistratura penale, a prospettare interpreta-
to pericolosa quanto poliedrica che (. . .) opera, soprattutto, in zioni «extratestuali» delle fattispecie incriminatrici, cfr. di re-
un mondo di mezzo, un luogo dove (. . .) si realizzano sinergie cente, più in generale, il dibattito a più voci dal titolo Il buro-
criminali e si compongono equilibri illeciti tra il mondo di so- crate creativo. La crescente intraprendenza interpretativa della
pra, fatto di colletti bianchi, imprenditori e istituzioni, e il mon- giurisprudenza penale, con nota introduttiva di GIUNTA, riporta-
do di sotto, fatto di batterie di rapinatori, trafficanti di droga, to in Criminalia, 2016, 157 ss.).
gruppi che operano illecitamente con l'uso delle armi». Per ef- Comunque sia, nonostante l'approccio aperturista della Cas-
fetto di questa progressiva metamorfosi evolutiva, Mafia capita- sazione in fase cautelare, il Tribunale di Roma ha invece finito
a
le avrebbe assunto una fisionomia mafiosa originale, tale per cui in sede decisoria con l'adottare un orientamento ermeneutico di
il ricorso alla violenza e ai tipici reati mafiosi si sarebbe ridotto
to
stampo più tradizionale, escludendo una mafiosità penalmente
al minimo indispensabile, mentre il principale settore d'inter- rilevante di c.d. Mafia capitale; e prima ancora prospettando, sul
en
vento sarebbe stato costituito dagli affari e dagli appalti pubblici piano della ricostruzione fattuale, l'esistenza non già di una sola
conseguiti anche con sistematici metodi corruttivi. e unitaria associazione criminosa (come ipotizzato dalla procura
am
A ben vedere, la premessa di fondo dell'indagine della procu- romana), bensì di due associazioni per delinquere semplici, ri-
ra romana si ricollega ad una «precomprensione» criminologica spettivamente capeggiate da Carminati e Buzzi. Senza entrare
on
di portata più generale — peraltro condivisa, oggi, da una parte nel merito della lettura del fatto, meritano di essere ripercorsi i
dei magistrati antimafia — secondo cui la mafia contemporanea principali passaggi dell'iter argomentativo sviluppato in punto
O
M abb
preferirebbe ricorrere, più che alla tradizionale intimidazione di qualificazione giuridica.
M
violenta, ai rapporti collusivi con i pubblici poteri e alle prassi a) In premessa, i giudici romani delineano il «contesto nor-
SI
corruttive: e proprio questo tipo di trasformazione dovrebbe mativo ed interpretativo» dal quale prendere le mosse, selezio-
IO in
giustificare l'applicazione dell'art. 416 bis c.p. anche a gruppi nando i precedenti giurisprudenziali considerati più rilevanti in
AS
criminali non assimilabili alle consorterie mafiose classiche vista della soluzione del problema qualificatorio. Nell'ambito di
so
(esplicitamente a favore della lettura evolutiva dell'associazione questa rassegna, che avrebbe invero potuto essere più approfon-
mafiosa propugnata dalla procura romana è, ad esempio, il pre- dita ed esaustiva, il tribunale presceglie come punto di riferi-
es
fetto Gabrielli nell'intervista al Messaggero del 23 luglio 2017). mento determinante quel peculiare orientamento, che tende a di-
Senza potere qui approfondire il tema, non andrebbe però tra- stinguere tra neoformazioni associative che fanno capo a mafie
nc
scurato che già da alcuni decenni, nell'ambito del dibattito in- «storiche» e neoformazioni autonome (orientamento ricondotto
D
criminologi includono tra i connotati della mafia anche la ten- 2015, voce cit., n. 36, precisamente soltanto sotto il profilo che
LA
denza a corrompere il potere politico-amministrativo, ma senza il metodo mafioso deve avere una necessaria esteriorizzazione
IO olo
mai giungere alla conclusione che il metodo mafioso possa evo- in forma di condotta positiva, ma più ampiamente sviluppato nel
C
lutivamente manifestarsi soprattutto nelle prassi corruttive. E, processo c.d. Albachiara relativo a una nuova epifania «locale»
c
d'altra parte, un grande esperto come lo stesso Giovanni Falco- di ’ndrangheta costituita in Piemonte da Cass. 3 marzo 2015, n.
O sci
LO
ne, nell'ambito di un'intervista rilasciata nel 1990 alla rivista 31666, Cass. pen., 2016, 118, e massimata in Foro it., Rep.
Segno, aveva affermato: «Non mi va bene che si continui a par- 2016, voce cit., n. 45): più precisamente, secondo tale orienta-
Fa
lare di mafia in termini onnicomprensivi, perché si affastellano mento, nel caso in cui il nuovo aggregato criminale emerga co-
fenomeni che sono di criminalità organizzata ma che con la ma- me struttura autonoma ed originale, la possibilità di ricondurlo
R
fia hanno poco o nulla da spartire». all'art. 416 bis c.p. presuppone la verifica processuale del-
Tornando ai riflessi giurisprudenziali della risalente proble- l'avvenuta esteriorizzazione del metodo mafioso, a cominciare
matica criminologica relativa ai limiti di estensione della delin- da un dispiegamento effettivo e attuale della forza di intimida-
quenza mafiosa, sta di fatto che — fondata o meno nei presup- zione nell'ambiente circostante; mentre, se la nuova formazione
posti empirici — l'interpretazione evolutiva dell'art. 416 bis delinquenziale deriva per «gemmazione» da un'associazione
c.p. sostenuta dai magistrati d'accusa è stata avallata da due mafiosa storica (che così si espande e disloca dal territorio di
sentenze «gemelle» della Cassazione, emesse in fase cautelare tradizionale radicamento in un contesto territoriale nuovo), ai
nell'ambito del medesimo procedimento relativo a Mafia capita- fini della applicabilità della fattispecie di associazione mafiosa è
le, che hanno affermato un principio così riassumibile: ai fini sufficiente tener conto della carica intimidatrice tradizionalmen-
della configurabilità di un'associazione mafiosa, non è necessa- te promanante dall'associazione-madre. In aderenza a tali pre-
ria una capacità intimidatrice rivolta contro la vita o l'incolumi- messe, il Tribunale di Roma argomenta nel senso che, se si pre-
tà delle persone, ma può essere sufficiente una forza di intimi- scindesse dalla verifica di una già conseguita forza intimidatrice
dazione promanante da una struttura organizzativa che, con l'u- effettiva e attuale anche con riguardo alle mafie non derivate, si
so di prevaricazione e sistematica attività corruttiva, eserciti finirebbe col dar luogo «ad una interpretazione estensiva non
condizionamenti diffusi nell'assegnazione degli appalti e nel ammissibile — senza incorrere nella violazione del principio di
controllo dell'attività degli enti pubblici (Cass. 10 aprile 2015, legalità (nullum crimen, nulla poena sine lege) — oltre i limiti
n. 24535, Foro it., Rep. 2015, voce Ordine pubblico (reati), n. già ampi indicati dalla giurisprudenza di legittimità con riferi-
35; 10 aprile 2015, n. 24536, Cass. pen., 2016, 112, con nota di mento alle sole mafie derivate». Solo che, a dispetto di questa
APOLLONIO, e massimata in Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. enfasi posta sul dovere di salvaguardare il principio costituzio-
42). Interpretazione estensiva (ammissibile) o vera e propria in- nale di legalità, quel che ai giudici romani sembra sfuggire è che
terpretazione analogica (vietata) della fattispecie incriminatrice? l'interpretazione «estensiva» in questione dovrebbe, invero, ri-
Com’era prevedibile, in proposito i primi commentatori si sono sultare di ammissibilità tutt’altro che scontata anche rispetto alle
divisi, manifestando opinioni ora tendenzialmente favorevoli stesse mafie derivate: la distinzione tra mafie storiche e non sto-
(cfr., in particolare, VISCONTI, A Roma una mafia c’è. E si ve- riche è, infatti, una distinzione a carattere socio-criminologico,
de…, in <www.penalecontemporaneo.it>, 15 giugno 2015), ora che non trova come tale riscontro nel testo dell'art. 416 bis c.p.,
decisamente contrarie, paventandosi uno stravolgimento erme- il quale dal canto suo delinea la fisionomia dell'associazione
neutico dell'autentica fisionomia della criminalità mafiosa mafiosa facendo leva su requisiti del metodo mafioso che ri-
(FORNARI, Il metodo mafioso: dall'effettività dei requisiti al mangono sempre gli stessi, a prescindere dal fatto che si tratti di
«pericolo di intimidazione» derivante da un contesto criminale, organizzazioni risalenti nel tempo o di più recente emersione.
ibid., 9 giugno 2016; INSOLERA, Guardando nel caleidoscopio. Se così è, la propensione ad articolare in maniera differenziata
Antimafia, antipolitica, potere giudiziario, in Indice pen., 2015, la verifica della forza intimidatrice in rapporto alla natura deri-
237 ss.). Pur senza sottovalutare una tale preoccupazione, an- vata o meno dell'associazione, lungi dall'apparire senz’altro in
drebbe per altro verso rilevato che, stante il generico e vago te- linea col principio di legalità e con un metodo ermeneutico
nore sociologico di estremi di fattispecie quali «forza di intimi- esente da obiezioni, si spiega con la preoccupazione di una parte
dazione», «assoggettamento» e «omertà», i quali non sembrano della giurisprudenza di reprimere come mafiose, per ritenute
consentire delimitazioni precise e univoche della loro portata esigenze di politica criminale, anche associazioni neonate di cui
semantica (né — come si vedrà — accertamenti probatori inop- risulta impossibile provare giudiziariamente una carica intimi-
pugnabili dei loro correlati empirici), la possibilità di distingue- datrice effettiva e attuale (v. anche infra).
IL FORO ITALIANO — 2018.
179 PARTE SECONDA 180
b) È intuibile, a questo punto, il percorso argomentativo se- rebbe alquanto ottimistico. Ma, proprio per questo, la preoccu-
guìto per negare il carattere mafioso delle due associazioni cri- pazione di prendere sul serio il principio di legalità nel fissare i
minali individuate al posto di quella unitaria ipotizzata dal- confini applicativi del reato di associazione mafiosa rischia di
l'accusa. Ad avviso del tribunale, entrambe le associazioni sa- risolversi ancor di più in una nobile illusione. Infatti è forse su-
rebbero prive sia di una mafiosità «derivata», sia di una mafiosi- perfluo ricordare che, secondo lo stesso insegnamento della
tà «autonoma». Sotto il primo aspetto, i giudici romani conte- Corte costituzionale, il principio di determinatezza non attiene
stano che la presenza del personaggio Carminati nei due gruppi soltanto alla formulazione linguistica della fattispecie astratta,
associativi possa, oltre che costituire un collante idoneo a unifi- ma implica appunto anche la possibilità di effettuare un puntua-
carle, fornire una ragione giustificatrice sufficiente per dimo- le e univoco accertamento processuale degli elementi costitutivi
strarne una derivazione, per trasfigurazione progressiva, sia da del fatto criminoso (cfr., in particolare, Corte cost. 8 giugno
a
gruppi di criminalità eversiva di destra (Nar) che dalla banda 1981, n. 96, id., 1981, I, 1815, annotata da P.G. GRASSO, in
della Magliana. Ritenuto dunque il carattere autonomo tanto Giur. costit., 1981, I, 808).
to
della associazione dedita al recupero crediti mediante attività
en
estorsiva (capeggiata da Carminati), quanto di quella operante 3. - La sentenza della Cassazione su riprodotta prende in
negli appalti pubblici (con a capo Buzzi), la motivazione della esame ancora una volta il problema della mafiosità penalmente
am
negata connotazione mafiosa finisce col poggiare, in tutt’e due i rilevante di un'associazione criminale «non storica», che nel ca-
casi, sul mancato riscontro probatorio di una capacità intimida- so di specie si identifica con il clan Fasciani di Ostia (cioè un
on
trice corrispondente a quella richiesta dalla fattispecie incrimi- clan qualificato in primo grado «mafioso» — vale la pena evi-
natrice. denziarlo – dallo stesso collegio del Tribunale di Roma che ha
O
M abb
Più in particolare, il sodalizio guidato da Carminati, ancorché gestito il processo Mafia capitale!), ribadendo un'interpretazio-
M
di palese carattere criminale, si sarebbe reso responsabile — se- ne di tipo estensivo dell'art. 416 bis c.p. di recente riscontrabile
condo il tribunale — di atti di pur grave intimidazione, sempre negli stessi termini in Cass. 4 aprile 2017, n. 24851, G., Foro it.,
SI
IO in
circoscritti, però, a un «contesto relazionale e territoriale parti- Le banche dati, archivio Cassazione penale.
AS
colarmente limitato» e, dunque, «non tali da determinare, nella Nel vagliare il ricorso del procuratore generale contro la de-
so
collettività, un perdurante stato di timore grave, così noto e dif- rubricazione ad associazione per delinquere semplice disposta
fuso da produrre, con l'esplicarsi della forza intimidatrice del- dai giudici di appello, la corte prende le mosse da una ricogni-
es
l'associazione ed a prescindere dalle singole vicende, una gene- zione della giurisprudenza di legittimità relativa alle mafie «non
ralizzata situazione di assoggettamento ed omertà». tradizionali» che, per quanto sintetica, valorizza però precedenti
nc
Quanto al sodalizio capeggiato da Buzzi, i giudici ne esclu- trascurati invece nella motivazione della sentenza del Tribunale
D
dono la mafiosità ritenendo: per un verso, che la presenza di di Roma esaminata nel paragrafo precedente (il che potrebbe
co
Carminati al suo interno sia spiegabile, più che in virtù della sua anche questa volta avvalorare il non troppo azzardato sospetto
LA
attitudine a dispiegare una capacità intimidatrice ad ampio rag- che la selezione dei precedenti, lungi dall'essere obiettiva e neu-
IO olo
gio, grazie ai suoi trascorsi politici, che lo ponevano nella con- trale, risulti influenzata da esiti decisori previamente perseguiti).
C
dizione di fungere da tramite nei rapporti politico-ammini- Invero, le pronunce richiamate tendenzialmente convergono nel
c
strativi con una giunta capitolina in mano a un sindaco di destra; ridimensionare, ai fini della qualificabilità come mafiose di or-
O sci
LO
e, per altro verso, che il potere di condizionamento nell'acqui- ganizzazioni criminali di nuova formazione, proprio l'esigenza
sizione degli appalti pubblici sia da ricollegare, più che all'uso di verificare una già acquisita capacità di intimidazione ad am-
Fa
di un vero e proprio potere intimidatorio anche nei confronti de- plissimo raggio e un clima di assoggettamento altrettanto diffu-
gli imprenditori concorrenti, al ricorso sistematico alla corru- so. Così, alla stregua della giurisprudenza citata da Cass. 26 ot-
R
zione dei pubblici funzionari e, nel contempo, ad una ferrea e tobre 2017, in epigrafe, nello schema normativo dell'associa-
concordata logica spartitoria. zione mafiosa rientrano anche «piccole mafie» con un basso
Nonostante il sistema di potere illegale insediatosi nel comu- numero di appartenenti, che assoggettano un circoscritto ambito
ne capitolino abbia evidenziato un gravissimo inquinamento dei territoriale o un determinato settore (Cass. 3 giugno 1993, De
rapporti tra politica ed imprenditoria, parlare di sistema «mafio- Tommasi, id., Rep. 1995, voce cit., nn. 14, 25, 29, 36); e la for-
so» può apparire consentito — conclude il tribunale — soltanto za intimidatrice può essere diretta a minacciare tanto la vita o
in una accezione generica da linguaggio comune, che non corri- l'incolumità personale, quanto, anche o soltanto, le essenziali
sponde però al «concetto di mafiosità (. . .) recepito dal legisla- condizioni esistenziali, economiche o lavorative di specifiche
tore nella formulazione della fattispecie di cui all'art. 416 bis categorie di soggetti, ed il suo riflesso esterno in termini di as-
c.p.»; e viene dai giudici, infine, ribadita «l'impossibilità di in- soggettamento non deve tradursi necessariamente nel controllo
terpretazioni talmente estensive di tale norma da trasformarsi — di una determinata area territoriale (Cass. 10 aprile 2015, n.
con violazione del principio di legalità — in vere e proprie in- 24535, cit.). Quanto in particolare al requisito dell'omertà, ven-
novazioni legislative, che rimangono riservate al legislatore». gono non a caso citati alcuni precedenti — riferibili anche a ma-
Pervenendo alle conclusioni suddette, il Tribunale di Roma fie straniere come quella cinese —, secondo cui non è necessa-
sembra ergersi a difensore della più rigorosa legalità penale. ria una situazione di generalizzato terrore, ma basta che il rifiuto
Ma, al di là delle buone intenzioni, il quadro d'insieme risulta a collaborare sia sufficientemente diffuso, anche se non in gene-
meno lineare e più complesso. E non soltanto perché — come rale (Cass. 30 maggio 2001, Hsiang Khe Zhi, cit.; 12 settembre
già rilevato — l'orientamento interpretativo della giurispruden- 2013, C., id., Rep. 2014, voce cit., n. 41; ma cfr. già, in prece-
za di legittimità preso a modello, basato sulla distinzione tra denza, Cass. 10 giugno 1989, Teardo, id., Rep. 1990, voce cit.,
mafie storiche e mafie di nuovo insediamento, è a sua volta ben n. 9).
lungi dall'essere direttamente desumibile dalla formulazione te- In base appunto a tali precedenti giurisprudenziali, la corte
stuale dell'art. 416 bis c.p. In termini ancora più radicali, non conclude che i giudici di appello, nel negare la connotazione
andrebbe altresì trascurato che la complessiva tecnica di tipizza- mafiosa del clan Fasciani, sono incorsi in una lettura dell'art.
zione normativa dell'associazione mafiosa sconta deficit di de- 416 bis c.p. censurabile perché in contrasto con l'orientamento
terminatezza tali da rendere ardua non soltanto una precisa de- ermeneutico-ricostruttivo sviluppato dalla giurisprudenza di le-
terminazione del significato dei requisiti del fatto punibile, ma gittimità in rapporto alle mafie non storiche; da qui l'annulla-
anche un loro sicuro accertamento empirico. Ad esempio, con i mento con rinvio della sentenza di secondo grado.
normali mezzi cognitivi del processo si è in condizione di veri-
ficare l'effettiva estensione delle vittime potenziali, in modo da 4. - Al di là del riferimento alle due pur significative vicende
constatare l'esistenza di un potere intimidatorio così diffuso da specifiche oggetto delle due sentenze su riprodotte, resta però
potersi qualificare mafioso? E «fino a che punto» deve essere più in generale da chiedersi fino a che punto sia davvero riscon-
diffuso questo potere (basta uno specifico settore o ambito della trabile, nella complessiva giurisprudenza della Cassazione, un
collettività di riferimento, o uno specifico tipo di attività et simi- orientamento certo e univoco rispetto al modo di applicare la
lia)? O ancora: è possibile verificare se una condizione di as- fattispecie di associazione mafiosa alle mafie di nuova emersio-
soggettamento e omertà sussista davvero in contesti ambientali ne. Ad alimentare quantomeno persistenti dubbi in proposito,
refrattari alla presenza mafiosa, o in contesti in cui operano mo- contribuisce tra l'altro — e in non piccola misura — la proble-
vimenti antimafia vigili e combattivi? Pretendere di compiere in matica, accennata nella parte iniziale di questa nota, relativa alla
proposito accertamenti al di là di ogni ragionevole dubbio, sa- applicabilità dell'art. 416 bis c.p. alle neoformazioni ’ndranghe-
IL FORO ITALIANO — 2018.
181 GIURISPRUDENZA PENALE 182
tiste che sono andate sempre più insediandosi nel corso degli ul- CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI penale; sentenza 18
timi anni al Nord (specie in Lombardia, Piemonte e Liguria, ma ottobre 2017 - 14 dicembre 2017, n. 55833; Pres. PETRUZ-
con presenze anche in Emilia-Romagna e Umbria). Si è al ri- ZELLIS, Est. BASSI, P.M. CANEVELLI (concl. diff.); ric. V.
guardo anche suggestivamente (ma impropriamente) parlato, in Conferma App. Milano 20 gennaio 2017.
alcuni provvedimenti giudiziari, di «mafia silente» per alludere
alla presenza di sodalizi criminali di nuova costituzione (deri- Circostanze di reato — Violenza assistita — Presupposti
vanti da associazioni storiche radicate in Calabria o anche indi- — Presenza del minore — Sufficienza — Comprensio-
pendenti da queste), ma ancora privi — appunto in quanto ne della portata offensiva della violenza — Irrilevanza
«neonati» — di una già maturata autonoma capacità di sprigio- (Cod. pen., art. 61).
nare nell'ambiente esterno un potere intimidatorio percepibile in
Ai fini dell'integrazione della circostanza aggravante della
a
modo diffuso. Ne è derivato un dibattito giurisprudenziale, che
a tutt’oggi non può certo dirsi concluso (e da cui ha — come si c.d. «violenza assistita» di cui all'art. 61, 1° comma, n. 11
to
è visto — attinto criteri di giudizio pure il Tribunale di Roma quinquies, c.p., è sufficiente che il minore sia esposto alla
en
nella vicenda di Mafia capitale), sfociante invero in posizioni percezione degli atti di violenza, non essendo in alcun mo-
tutt’altro che univoche proprio a cominciare dal modo di conce- do richiesto che questi sia capace, per il grado di maturità
am
pire l'estremo della forza di intimidazione, essendo in proposito psicofisica conseguito, di realizzare o di comprendere la
emersi — volendo schematizzare e prescindendo da posizioni portata offensiva o lesiva degli atti commessi in sua pre-
on
più sfumate di tipo per così dire intermedio — due diversi senza. (1)
orientamenti di massima: uno che, propendendo per una inter-
O
M abb
pretazione estensiva dell'art. 416 bis c.p., si accontenta, ai fini
M
della configurabilità dell'associazione mafiosa, di una forza di Ritenuto in fatto. — 1. - Con il provvedimento in epigrafe,
intimidazione soltanto «potenziale» (espressamente in questo
SI
la Corte d'appello di Milano ha confermato la sentenza del
senso, Cass. 10 gennaio 2012, G., id., Rep. 2012, voce cit., n.
IO in 14 aprile 2016, con la quale il giudice dell'udienza prelimi-
AS
23; per ulteriori riferimenti anche alle posizioni più sfumate, cfr.
nare del Tribunale di Milano ha condannato, all'esito del
so
SERRAINO, op. cit.); e un altro orientamento invece, tendenzial-
mente maggioritario, che esige in ogni caso l'esteriorizzazione giudizio abbreviato, C.V. alla pena di legge per i reati di
maltrattamenti in danno della coniuge convivente, aggravato
es
17 giugno 2016, n. 55359, P., ibid., n. 43). Rimane peraltro da personali aggravate in danno della medesima (capo B).
D
chiedersi, in considerazione dell'accennata difficoltà obiettiva 2. - Avverso il provvedimento ha presentato ricorso l'avv.
co
nale di volta in volta sub iudice, se alla distinzione concettuale 2.1. - violazione di legge penale in relazione al reato di cui
tra forza intimidatrice «potenziale» e forza intimidatrice «effet- al capo A, per avere la corte d'appello ritenuto erroneamente
C
c
tiva e attuale» corrispondano poi davvero realtà empiriche diffe- integrato il delitto di maltrattamenti nonostante l'assenza del
O sci
LO
renti, come tali verificabili al di là di ogni ragionevole dubbio. dolo (specifico e generico) e la mancanza dello stato di sog-
Comunque sia, dalla suddetta disputa giurisprudenziale si trae gezione della vittima, là dove quest'ultima abbandonava l'a-
Fa
una ulteriore conferma — ove ve ne fosse bisogno — che il rea- bitazione coniugale dimostrando la mancanza di qualunque
to di associazione mafiosa vive nella prassi come una sorta di sudditanza psicologica nei confronti dell'imputato; il ricor-
R
fattispecie a fisarmonica o a geometria variabile, come un pa- rente si duole altresì della ritenuta integrazione della circo-
rametro criminoso «liquido» dai confini fluidi e incerti, che si stanza aggravante prevista dall'art. 61, 1° comma, n. 11
restringe, dilata o addirittura si riplasma extra legem negli ele- quinquies, c.p., evidenziando che il minore, all'epoca del-
menti costitutivi in funzione di opzioni interpretative sorrette — l'unico episodio in rilievo, aveva pochissimi mesi ed era to-
a loro volta — da preoccupazioni di politica penale giudiziaria,
avvertite, per di più, in modo episodico e contingente nei vari
talmente incapace di comprendere cosa stesse accadendo,
uffici giudiziari. È giocoforza, allora, prendere atto che la ge- non potendo l'aggravante in parola correlarsi alla mera pre-
stione giudiziale dell'art. 416 bis c.p. rientra tra i più significa- senza fisica dell'infante al momento del fatto; il ricorrente si
tivi campi di osservazione del rapporto difficile che oggi inter- lamenta, infine, della mancata concessione delle circostanze
corre tra il tradizionale principio di legalità penale e un diritto attenuanti generiche;
giurisprudenziale sempre più incline a interpretazioni «creative» 2.2. - violazione di legge penale in relazione al reato di cui
delle disposizioni scritte (cfr. in proposito le articolate riflessio- al capo B, per avere la corte erroneamente escluso l'assorbi-
ni contenute nel volume collettivo, La crisi della legalità. Il «si- mento del reato di lesioni in quello di maltrattamenti.
stema vivente» delle fonti penali a cura di C.E. PALIERO e altri, Considerato in diritto. — 1. - Il ricorso è destituito di fon-
Napoli, 2016, spec. 269 ss.). damento in relazione a tutte le deduzioni mosse e va pertanto
Il caleidoscopio giurisprudenziale, peraltro, non è privo di ri- disatteso.
flessi negativi anche fuori dai tribunali. Ne possono derivare, co- 2. - Non coglie nel segno il primo rilievo dedotto col pri-
me emblematicamente dimostra la vicenda di Mafia capitale, ef- mo motivo di ricorso.
fetti disorientanti per i cittadini e impulsi alle strumentalizzazioni 2.1. - Ed invero, la corte milanese ha ineccepibilmente
incrociate nell'ambito della comunicazione politico-mediatica. La esplicitato le ragioni per le quali abbia ritenuto integrato il
babele delle lingue e la conseguente percezione sociale che mafia reato di maltrattamenti, evidenziando come, da un lato, risul-
secondo il senso comune e mafia in senso giuridico non sempre ti integrato lo specifico requisito dell'abitualità delle condot-
sono la stessa cosa giovano poco alla razionalità e attendibilità del te, là dove le violenze si protraevano per ben sette mesi; dal-
dibattito pubblico sulla questione-mafia.
l'altro lato, sussista lo stato di soggezione della persona offe-
sa, che il collegio di merito ha ritenuto provato — con consi-
GIOVANNI FIANDACA derazioni scevre da illogicità manifesta — alla luce del com-
portamento altalenante della donna che, per mesi, non rive-
lava a nessuno le ripetute aggressioni e vessazioni subite dal
marito, dopo la prima denuncia e l'adozione della misura
cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare, si riconci-
liava col coniuge, sporgeva, poi, un'ulteriore denuncia e per-
———————— veniva, quindi, ad una nuova riappacificazione, a dimostra-
zione della condizione di inferiorità, sudditanza psicologica e
timore nei confronti del marito (v. pag. 5-8 della sentenza
impugnata).
3. - È inammissibile il rilievo concernente le circostanze
attenuanti generiche là dove, secondo i consolidati principî
IL FORO ITALIANO — 2018.
183 PARTE SECONDA 184
espressi da questa corte di legittimità, la concessione della flitti da un coniuge all'altro in presenza dei figli possono
diminuente costituisce un giudizio di fatto lasciato alla di- condurre alla dichiarazione di decadenza dalla potestà geni-
screzionalità del giudice di merito, sottratto al controllo di toriale, a norma dell'art. 330 c.c., per le inevitabili ripercus-
legittimità qualora sia sorretto da una motivazione che — sioni negative sull'equilibrio fisiopsichico della prole e sulla
come nella specie — faccia emergere in misura sufficiente la serenità dell'ambiente familiare e poiché, ancora, denotano
sua valutazione circa l'adeguamento della pena alla gravità mancanza di quel minimo di disponibilità affettiva e pedago-
effettiva del reato ed alla personalità del reo (Cass. 28 otto- gica richiesto in chi esercita la potestà parentale.
bre 2010, S., Foro it., Rep. 2010, voce Circostanze di reato, 4.3. - Lasciando da parte la previsione dell'aggravante del-
n. 73; 27 gennaio 2012, G., id., Rep. 2012, voce cit., n. 42). l'art. 61, 1° comma, n. 11 quinquies, c.p. correlata all'agire
La corte territoriale ha congruamente argomentato come che investa direttamente la persona del minore — che non
a
V. non sia meritevole dell'invocata mitigazione del tratta- interessa ai fini della soluzione sottoposta al vaglio della cor-
to
mento sanzionatorio in assenza di situazioni e circostanze te —, si tratta di stabilire quale sia l'esatta portata della locu-
en
positive incidenti sull'apprezzamento dell'entità del reato e zione «in presenza (. . .) di un minore di anni diciotto». In
della capacità a delinquere dello stesso, valorizzando a con- particolare, per quanto concerne il caso de quo, v’è da chie-
am
forto della conclusione la gravità della condotta e l'entità dersi se, ai fini dell'integrazione dell'elemento circostanzia-
della violenza espressa (v. pag. 9 della sentenza impugnata). le, sia sufficiente che il fatto sia commesso in un luogo ove
on
4. - È destituito di fondamento anche il motivo con il qua- si trovi contestualmente anche un minore ovvero se sia anche
le il ricorrente attacca la decisione nella parte in cui si è rite- necessario che quest'ultimo sia in grado di percepire e di
O
M abb
nuta integrata la circostanza aggravante della presenza del avere consapevolezza del carattere offensivo della condotta
M
minore di cui all'art. 61, 1° comma, n. 11 quinquies, c.p., in danno di terzi avvenuta in sua presenza.
SI
evidenziando come, all'epoca dell'unico episodio di rilievo, 4.4. - Orbene, ritiene il collegio che, ai fini dell'integra-
IO in
il figlio dell'imputato fosse troppo piccolo (avendo soltanto zione della circostanza aggravante, sia sufficiente che il mi-
AS
pochi mesi) per potersi rendere conto delle condotte maltrat- nore sia esposto alla percezione degli atti di violenza e che
so
tanti in ipotesi commesse dal padre in danno della madre e, non sia in alcun modo richiesto che questi sia anche in grado,
dunque, per subire le conseguenze negative cui appunto si
es
quanto si evince dal capo d'imputazione, il minore — nato messi in sua presenza.
nel maggio 2015 — aveva all'epoca dei vari episodi (com-
D
4.1. - L'art. 61, 1° comma, n. 11 quinquies, c.p. — come esse — in conformità all'art. 12 preleggi —, là dove prevede
modificato con l. 15 ottobre 2013 n. 119 — contempla una
C
circostanza aggravante comune applicabile ai delitti non col- nore e non richiede, in nessuna parte, che questi abbia rag-
O sci
LO
posi contro la vita e l'incolumità individuale, contro la liber- giunto un'età o un grado di sviluppo intellettivo o psicologi-
tà personale, nonché — per quanto rileva nel caso sub iudice co tale da poter apprezzare la natura violenta o offensiva del-
Fa
— al delitto di maltrattamenti qualora la condotta sia com- l'agire che venga perpetrato intorno a sé.
messa «in presenza o in danno di un minore di anni diciotto
Non potrebbe, pertanto, non risultare arbitraria l'introdu-
R
4.6. - La lettura ermeneutica proposta è conforme all'inse- parte del minore, agli atti di violenza, a nulla rilevando che co-
gnamento espresso da questa corte in relazione ad altre ipo- stui sia in grado di comprenderne la portata offensiva o lesiva in
tesi delittuose. In particolare, in materia di diffamazione, si è ragione del livello di maturità pisco-fisica conseguito.
ritenuto integrato il requisito della comunicazione con più Una simile conclusione esegetica — asserisce il giudice di le-
persone anche quando le frasi offensive siano pronunciate al- gittimità — deriva da un triplice ordine di ragioni basate sul-
la presenza di un adulto e di minori in tenera età (nella specie l'interpretazione letterale dell'art. 61, 1° comma, n. 11 quin-
di due e quattro anni) qualora questi, pur non essendo in gra- quies c.p., sul bene giuridico tutelato dalla fattispecie di maltrat-
do di cogliere lo specifico significato delle parole usate, ne tamenti e su una coerente interpretazione giurisprudenziale for-
abbiano colto la generica portata lesiva, tanto da esserne ri- matasi sul versante della disposizione di cui all'art. 330 c.c., per
masti turbati e diventino potenziali strumenti di propagazio- effetto della quale il giudice può pronunziare la decadenza dalla
a
ne dei contenuti diffamatori (Cass. n. 16108 del 23 febbraio responsabilità genitoriale quando il genitore vìola o trascura i
doveri ad esso inerenti o abusa dei relativi poteri con grave pre-
to
2017, L., id., Le banche dati, archivio Cassazione penale).
giudizio del figlio.
en
5. - Non coglie nel segno neanche il secondo motivo di ri- E, dunque, i giudici di legittimità richiamano in primo luogo
corso. l'art. 12 preleggi, per effetto del quale la norma deve essere in-
am
5.1. - Il passaggio argomentativo col quale il giudice d'ap- terpretata secondo il senso fatto palese dal significato proprio
pello ha ritenuto insussistenti i presupposti per l'invocato as- delle parole secondo la connessione di esse: il significato della
on
sorbimento nel delitto di maltrattamenti del reato di lesioni «presenza» del minore non richiede in alcuna parte del-
personali, di cui ha, fra l'altro, rimarcato l'estrema gravità l'aggravante in rassegna che il minore debba aver raggiunto un
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(v. pag. 8 e 9 della sentenza in verifica), è invero perfetta- livello di maturità o uno sviluppo psicofisico «tale da poter ap-
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mente allineato al costante insegnamento di questa corte, alla prezzare la natura violenta o offensiva dell'agire che venga per-
SI
stregua del quale il reato di maltrattamenti in famiglia assor- petrato intorno a sé»; sicché — prosegue la Suprema corte — ri-
IO in
be i delitti di percosse e minacce, anche gravi, ma non quello sulterebbe arbitraria un'interpretazione giurisprudenziale di una
AS
di lesioni, attesa la diversa obiettività giuridica dei reati qualsiasi limitazione non prevista dal legislatore all'applicazio-
so
(Cass. 28 marzo 2012, S., id., Rep. 2012, voce cit., n. 22). ne dell'aggravante collegata all'età del soggetto che assiste alle
condotte vessatorie.
es
(1) I. - Con la sentenza in epigrafe la Suprema corte definisce ne giuridico tutelato dalla fattispecie ex art. 572 c.p., individua-
D
e cioè della circostanza aggravante introdotta in sede di conver- lo Stato alla tutela della famiglia da comportamenti vessatori e
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sione del d.l. 14 agosto 2013 n. 93 con l. 15 ottobre 2013 n. 119, violenti e dell'interesse delle persone facenti parte della fami-
IO olo
soprannominata «legge sulla violenza di genere o femminici- glia alla difesa della propria incolumità fisica e psichica (ex
dio». Originariamente inserita come aggravante del solo delitto
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multis, Cass. 23 settembre 2011, G., id., 2012, II, 81; 17 marzo
c
di maltrattamenti ex art. 572 c.p., la circostanza in rassegna è 2010, B., id., 2011, II, 385, cui si rinvia per ulteriori riferimenti;
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stata poi trasformata in aggravante comune e ad effetto comune nella giurisprudenza di merito, in tal senso, v. Trib. Bari 12
dalla relativa legge di conversione. Sulla spinta della conven- gennaio 2017, Merito, 2017, fasc. 5, 38, con nota di INSARDÀ,
Fa
zione di Istanbul, infatti, anche il legislatore italiano ha cercato Riflessioni in tema di maltrattamenti in famiglia e violenza do-
di contrastare gli effetti della violenza assistita dal minore quale mestica).
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elemento di maggior disvalore del fatto in ragione degli effetti Infine, la conclusione raggiunta dalla pronuncia in rassegna
nefasti che la condotta può produrre sul corretto sviluppo psico- sulla portata applicativa dell'aggravante di cui all'art. 61, 1°
fisico di soggetti in tenera età (in dottrina, sul tema della rifor- comma, n. 11 quinquies, c.p., risulterebbe peraltro coerente non
ma del 2013, cfr. LO MONTE, «Repetita (non) iuvant»: una ri- solo con l'interpretazione del tutto consolidata nella giurispru-
flessione «a caldo» sulle disposizioni penali di cui al recente denza di merito, sulla base della quale i maltrattamenti inflitti da
d.l. 93/13, convertito in l. 119/13, in tema di «femminicidio», in un coniuge all'altro in presenza dei figli possono condurre alla
<www.penalecontemporaneo.it>). dichiarazione di decadenza dalla potestà genitoriale ex art. 330
D'altro canto, la novella in questione si pone in linea con ap- c.c. per le inevitabili ripercussioni negative sull'equilibrio psi-
prodi ermeneutici del tutto consolidati nella giurisprudenza di co-fisico del minore (v. Trib. min. L'Aquila 19 luglio 2002, Fo-
legittimità secondo i quali, ai fini della configurabilità del delit- ro it., Rep. 2003, voce Potestà dei genitori, n. 9, e Famiglia e
to di maltrattamenti in famiglia, lo stato di sofferenza e di umi- dir., 2003, 482, con nota di DOLCINI, L'allontanamento del ge-
liazione delle vittime non deve necessariamente collegarsi a nitore violento dalla casa familiare; Trib. min. Ancona 5 feb-
specifici comportamenti vessatori realizzati nei confronti di un braio 2002, Foro it., Rep. 2002, voce cit. n. 15; App. Bologna
soggetto determinato, ma può derivare anche da un clima gene- 11 maggio 1988, id., Rep. 1990, voce cit., n. 7; Trib. min. Tori-
ralmente instaurato all'interno della comunità come conseguen- no 6 febbraio 1982, id., Rep. 1983, voce cit., n. 8; in tal senso,
za di atti di sopraffazione indistintamente e variamente com- v. anche App. Napoli 18 aprile 2012, id., 2012, I, 3116, che, tut-
messi a carico delle persone sottoposte al potere dei soggetti at- tavia, si riferisce alla «sospensione della potestà genitoriale»),
tivi, i quali ne siano tutti consapevoli, a prescindere sia dal- ma anche alla lettura ermeneutica collegata ad ulteriori fattispe-
l'entità numerica degli atti vessatori che dalla loro riferibilità ad cie delittuose, come la diffamazione, nell'ambito della quale è
uno qualsiasi dei soggetti passivi (in tal senso, v. Cass. 10 di- stata ritenuta la sussistenza del requisito della comunicazione
cembre 2015, B., Foro it., Rep. 2016, voce Maltrattamenti in con più persone anche quando le frasi offensive siano state pro-
famiglia, n. 12; 22 ottobre 2010, C., id., 2011, II, 78; 21 dicem- nunciate alla presenza di un adulto e di minori in tenera età qua-
bre 2009, Z., id., Rep. 2010, voce cit., n. 17, le ultime due ri- lora questi, pur non essendo in grado di cogliere lo specifico si-
chiamate in motivazione). gnificato delle parole usate, ne abbiano colto la generica portata
lesiva, tanto da esserne rimasti turbati e diventino potenziali
II. - In particolare, con la pronuncia in epigrafe la Cassazione strumenti di propagazione dei contenuti diffamatori (così Cass.
ribadisce la natura oggettiva dell'aggravante di cui all'art. 61, 1° 23 febbraio 2017, n. 16108, L., id., Le banche dati, archivio cit.
comma, n. 11 quinquies c.p. — già implicitamente rilevata in un — relativamente ad un caso di specie in cui i minori erano di età
precedente in cui era stata riconosciuta la sua configurabilità di due e quattro anni — richiamata in motivazione).
tutte le volte in cui il minore degli anni diciotto avesse percepito
la commissione del reato, anche quando la sua presenza non
fosse stata visibile all'autore del reato, se questi, tuttavia, ne
avesse avuto consapevolezza ovvero avrebbe dovuto averla
usando l'ordinaria diligenza (così Cass. 2 marzo 2017, n. 12328, ————————
id., Le banche dati, archivio Cassazione penale) — asserendo
che l'esatta portata della locuzione «l'avere . . . commesso il fat-
to in presenza . . . di un minore di anni diciotto» possa essere de-
finita compiutamente riferendosi alla semplice esposizione, da
IL FORO ITALIANO — 2018.
187 PARTE SECONDA 188
CORTE DI CASSAZIONE; sezione IV penale; sentenza 27 5.1. - Milita, a favore di tale tesi, il testo della norma in
settembre 2017 - 19 ottobre 2017, n. 48330; Pres. CIAMPI, parola secondo cui, nell'ipotesi di violazione degli obblighi
Est. TANGA, P.M. MARINELLI (concl. conf.); ric. Braghet- connessi allo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, il
to. Annulla senza rinvio Trib. Ivrea 14 aprile 2016. giudice dispone la revoca della pena sostitutiva con «ripristi-
no» di quella sostituita e della sanzione amministrativa della
Circolazione stradale — Guida in stato di ebbrezza — sospensione della patente. Il significato del termine «ripristi-
Lavoro di pubblica utilità — Sanzione amministrativa no» utilizzato dal legislatore non può che significare «rimes-
accessoria della sospensione della patente — Efficacia sa in vigore», «ristabilire», «riportare ad uno stato preceden-
— Sospensione (D.leg. 30 aprile 1992 n. 285, nuovo codi- te» (dall'unione di ri-, di nuovo, e il latino pristinus, anterio-
ce della strada, art. 186). re). Il che presuppone che, prima del «ripristino», l'efficacia
a
In tema di guida in stato di ebbrezza, qualora il giudice di- della sanzione amministrativa della sospensione della patente
to
sponga la sostituzione della pena detentiva e pecuniaria di guida inflitta sia stata sospesa.
en
con quella del lavoro di pubblica utilità, deve essere anche 6. - Ne consegue l'annullamento senza rinvio della senten-
sospesa l'efficacia della sanzione amministrativa accesso- za impugnata limitatamente al punto concernente l'omessa
am
ria della sospensione della patente di guida. (1) sospensione dell'efficacia della sanzione amministrativa del-
la sospensione della patente di guida applicata.
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Ritenuto in fatto. — 1. - Con sentenza 130/16 del 14 aprile
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2016, il Tribunale di Ivrea applicava, su richiesta delle parti, (1) I. - Non constano precedenti in termini.
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a Braghetto Edwin, in relazione alla violazione dell'art. 186, La pronuncia in epigrafe stabilisce che, per i reati previsti
SI
7° comma, cod. strada, la pena di mesi quattro di arresto ed dall'art. 186 cod. strada cui consegue la sanzione amministrati-
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euro 1.000 di ammenda, con sostituzione — ex art. 186, va accessoria della sospensione della patente di guida, nel me-
AS
comma 9 bis, cod. strada — della pena detentiva e pecuniaria desimo provvedimento con cui la pena detentiva e pecuniaria
so
dell'alcool viene sostituita con il lavoro di pubblica utilità, ai
con il lavoro di pubblica utilità, oltre alla sanzione ammini-
sensi dell'art. 186, comma 9 bis, cod. strada (tale sostituzione è
es
strativa accessoria della sospensione della patente di guida rimessa alla valutazione discrezionale del giudice, da compiersi
per mesi nove. secondo i criteri dettati dall'art. 133 c.p.: cfr. Cass. 17 gennaio
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2. - Avverso tale sentenza, propone ricorso per cassazione 2017, Pacchioli, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione
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(in sintesi giusta il disposto di cui all'art. 173, 1° comma, lazione stradale, n. 162), dev’essere sospesa l'efficacia esecuti-
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disp. att. c.p.p.): erronea applicazione della legge penale in va della predetta sanzione amministrativa accessoria. La neces-
IO olo
relazione all'art. 186, comma 9 bis, cod. strada. Deduce che sità di sospendere l'efficacia di siffatta sanzione può essere de-
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la norma prevede che, laddove nel corso dello svolgimento sunta, come si evince dalla motivazione, dal modo in cui il le-
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dei lavori di pubblica utilità, il condannato ponga in essere gislatore disciplina i riflessi del periodo in cui si prevede l'effet-
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una qualche violazione, la pena sostitutiva possa essere revo- tuazione del lavoro di pubblica utilità.
cata e le sanzioni amministrative accessorie possano essere L'esito positivo di tale periodo, infatti, fa sì che il giudice,
Fa
ripristinate nella loro entità originaria. Afferma che l'utilizzo nella nuova udienza fissata per dichiarare estinto il reato, debba
del verbo ripristinare implica necessariamente il pregresso altresì disporre la riduzione alla metà della sanzione della so-
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to e reati con soglie di offensività: osservazioni a sez. un. contraddittorio, ma in ogni caso priva della proposta di revoca.
13681/16, in Cass. pen., 2016, 2842; B. MAGRO, Tenuità del Pertanto, tale provvedimento è stato adottato nell'assenza di
fatto e reati di pericolo, ibid., 4089; G. AMARELLI, Le sezioni presupposti di legge, poiché l'imputato risulta aver commesso
unite estendono l'ambito di operatività dell'art. 131 bis c.p. ai una sola grave violazione, consistita nell'allontanamento dalla
reati con soglie di punibilità, in Dir. pen. e proc., 2016, 787; P. sede della comunità;
DIGLIO, La guida in stato di ebbrezza e il rifiuto di sottoporsi b) mancanza, contraddittorietà e manifesta illogicità della
all'alcoltest possono andare esenti da pena per «particolare te- motivazione, laddove l'ordinanza omette di prendere in esame
nuità del fatto»?, in Riv. pen., 2016, 767, e Arch. circolaz.,
la relazione dei servizi minorili e motivare sul punto: nella re-
2016, 479).
lazione in allegato vi era la segnalazione proveniente dalla
Nel senso che la durata della sospensione della patente di
questura di T. riguardante il collocamento dell'imputato in una
a
guida, quale sanzione amministrativa che accede al reato di ri-
fiuto di sottoporsi all'accertamento per la verifica dello stato di comunità disponibile alla prosecuzione della messa alla prova
to
ebbrezza, compresa tra il minimo di sei mesi ed il massimo di e l'illustrazione dell'andamento positivo dell'esperimento, che
en
due anni, non dev’essere raddoppiata nel caso in cui il veicolo non sono stati tenuti in alcuna considerazione. Il g.u.p., nella
appartenga a una persona estranea al reato, v. Cass. 29 ottobre sua succinta motivazione, non ha nemmeno verificato, contra-
am
2015, Bordin, Foro it., 2016, II, 313; annotata da D. D'AURIA, riamente ai principî regolatori dell'istituto della messa alla
Le sezioni unite fanno chiarezza sul rifiuto di sottoporsi all'al- prova, il pentimento per l'accaduto del minore e la sua rinno-
on
cooltest, in Giur. it., 2016, 183. vata adesione alle prescrizioni impartite con la messa alla pro-
va, né tanto meno la possibilità della prosecuzione del proget-
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to, pur evidenziata dai servizi sociali. Ha dunque omesso di
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motivare, con argomenti logici e non contraddittori, la ritenuta
valutazione di incompatibilità della violazione con il beneficio
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IO in concesso senza peraltro avere richiesto ulteriori informazioni
AS
sull'accaduto.
so
3. - Con requisitoria scritta il procuratore generale presso la
Corte di cassazione, dott. Piero Gaeta, ha chiesto disporsi
es
CORTE DI CASSAZIONE; sezione I penale; sentenza 26 l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata, condivi-
nc
settembre 2017 - 29 settembre 2017, n. 45140; Pres. COR- dendo i motivi di ricorso.
D
TESE, Est. BONI, P.M. GAETA (concl. diff.); ric. Y. Dichia- Considerato in diritto. — Il ricorso è inammissibile perché
co
messa alla prova — Revoca — Ricorso per cassazione collocamento in comunità e tratto a giudizio col rito immedia-
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— Inammissibilità (Cod. proc. pen., art. 464 quater, 586; to —, dopo essere stato ammesso al giudizio abbreviato, aveva
y d.p.r. 22 settembre 1988 n. 448, approvazione delle di- ottenuto di sperimentare la messa alla prova con contestuale
Fa
sposizioni sul processo penale a carico di imputati mino- sospensione per la durata di anni uno del procedimento penale
renni, art. 28, 29). in corso di celebrazione a suo carico. Nel corso di tale esperi-
R
È inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso mento si era arbitrariamente allontanato dalla sede della co-
l'ordinanza che, ai sensi dell'art. 28, 5° comma, d.p.r. 22 munità, ragione per la quale il p.m. aveva chiesto la revoca del
settembre 1988 n. 448, dispone la revoca dell'ammissione beneficio ed il g.u.p. aveva fissato l'udienza camerale per l'as-
dell'imputato minorenne alla messa alla prova e della so- sunzione di tale decisione per la data del 9 novembre 2016.
spensione del processo, potendo detto provvedimento esse- Successivamente la questura di T. aveva riferito al Tribunale
re impugnato soltanto unitamente alla sentenza conclusiva per i minorenni di Messina che il minore era stato rintracciato
del giudizio. (1) al confine con la Francia e condotto, dapprima al centro di
identificazione eded espulsione
espulsione didi T.,
T.,quindi
quindipresso comun-
pressounauna
unità aventeavente
comunità sempre sede in
sempre quella
sede città. città.
in quella
Ritenuto in fatto. — 1. - Con ordinanza in data 9 novembre 1.1. - Assume la difesa che il provvedimento di revoca sa-
2016 il g.u.p. presso il Tribunale per i minorenni di Messina rebbe affetto da plurimi profili di illegittimità, sia quanto al
revocava nei confronti dell'imputato Y., sottoposto a procedi- procedimento che aveva condotto all'assunzione della deci-
mento penale per reati di concorso nel favoreggiamento del- sione, perché sollecitata dal p.m. senza che la relativa proposta
l'immigrazione clandestina, l'ordinanza di sospensione del provenisse dagli operatori dei servizi sociali, la cui relazione,
processo e di messa alla prova a ragione della constatata vio- priva della proposta, era stata acquisita agli atti soltanto duran-
lazione delle modalità dell'esperimento per essersi egli allon- te la celebrazione dell'udienza, sia in ordine alla decisione
tanato dalla comunità per minori presso la quale era alloggiato perché adottata in contrasto con la previsione normativa di ri-
ed essere stato rintracciato in prossimità del confine nazionale ferimento. Si tratta, però, di verificare se sia consentita l'im-
con la Francia; pertanto, procedendo nelle forme del rito ab- pugnazione mediante ricorso per cassazione dell'ordinanza di
breviato, già ammesso, lo condannava alla pena di anni tre e revoca della messa alla prova, che sia seguìta dalla immediata
mesi quattro di reclusione ed euro 2.290.000 di multa. prosecuzione e definizione del processo con la sentenza di
2. - Ricorre per cassazione il difensore dell'imputato avver- condanna in primo grado all'esito di giudizio abbreviato.
so la predetta ordinanza, il quale articola i seguenti motivi: 1.2. - In linea generale, ai sensi dell'art. 586 c.p.p., quando
a) inosservanza ed erronea applicazione dell'art. 28, 5° non è diversamente stabilito, le ordinanze emesse nel corso del
comma, d.p.r. 448/88 e dell'art. 27, 5° comma, d.leg. 272/89; dibattimento o degli atti preliminari possono essere impugna-
la prima disposizione prevede la revoca della messa alla prova te, a pena di inammissibilità, solo unitamente alla sentenza, e,
e della sospensione del processo soltanto a fronte di ripetute e in caso di proposizione, entrambe le impugnazioni sono valu-
gravi trasgressioni alle prescrizioni imposte ed il provvedi- tate congiuntamente dal giudice che ne è investito. L'art. 28,
mento equivale a riconoscimento dell'esito negativo del- 5° comma, d.p.r. n. 488 del 1988 non contiene una specifica
l'esperimento, in sé non ripetibile e comportante la prosecu- disciplina in deroga alla richiamata regola generale.
zione del procedimento. Nel caso di specie, la richiesta di re- 1.3. - Per quanto attiene alla regolamentazione del processo
voca è stata formulata di iniziativa dal p.m. senza attendere la minorile, le disposizioni del d.p.r. n. 488 del 1988, art. 28, de-
proposta dei servizi sociali minorili in violazione dell'art. 27, lineano il procedimento di messa alla prova con la previsione,
3° comma, disp. att. c.p.p. e la relativa relazione è pervenuta, al 1° e 2° comma, dell'ammissione all'istituto con sospensione
in quanto prodotta dal p.m., soltanto durante la celebrazione del processo e delle modalità dell'affidamento del minore ai
dell'udienza del 9 novembre 2016, con grave violazione del servizi minorili per la conduzione dell'attività di osservazione
IL FORO ITALIANO — 2018.
191 PARTE SECONDA 192
e trattamento, al 3° comma, della facoltà di proporre ricorso l'impugnabilità con ricorso per cassazione in via diretta e au-
per cassazione da parte del p.m., dell'imputato e del difensore tonoma al solo provvedimento ammissivo e la esclude per
avverso l'ordinanza di sospensione, al 5° comma, della revoca l'ordinanza di rigetto, contestabile soltanto unitamente alla
del provvedimento ammissivo. Il successivo art. 29 stesso te- sentenza, secondo la regola generale fissata dall'art. 586 c.p.p.
sto normativo contempla diversi possibili esiti conclusivi del- (Cass. 18 giugno 2002, Tenerelli, id., Rep. 2003, voce Tribu-
l'esperimento: in caso di esito positivo, che venga dichiarata nale per i minorenni, n. 48; 8 luglio 1999, Cherchi, id., Rep.
con sentenza l'estinzione del reato, pronuncia che può interve- 1999, voce cit., n. 50; 24 aprile 1995, Zagarella, id., Rep.
nire in diverse fasi processuali, ossia all'udienza preliminare 1995, voce cit., n. 65; 22 marzo 1995, Biasco, ibid., n. 55; 30
secondo l'art. 32, 1° comma, oppure al dibattimento ai sensi giugno 1992, Franzè, id., Rep. 1993, voce cit., n. 33; 9 marzo
dell'art. 33; in caso di risultato negativo, che venga ripreso il 1990, Pizzata, id., Rep. 1991, voce cit., n. 46).
a
corso del processo dal punto da cui è stato interrotto con la di- Del resto, la soluzione opposta che consentisse di investire
to
sposta sua sospensione, come si evince agevolmente dall'uso l'ordinanza di revoca di immediata impugnazione comporte-
dell'avverbio «altrimenti» a significare tale sviluppo procedu-
en
rebbe esiti processualmente irrazionali, poiché un'eventuale
rale alternativo all'estinzione del reato. Come già detto, l'art. accoglimento con annullamento del provvedimento di revoca
am
28 prevede espressamente la revoca del beneficio, da disporre non potrebbe comunque incidere sul corso del giudizio di pri-
in un momento anticipato rispetto all'integrale attuazione della mo grado, già esaurito e deciso con sentenza che resterebbe
sperimentazione in presenza delle condizioni di cui al 5°
on
insensibile a tale decisione. Inoltre, anche la gamma di motivi
comma e nel contraddittorio tra le parti, provvedimento che, deducibili avverso tale ordinanza sarebbe fortemente limitata,
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come in caso di risultato negativo, determina il proseguimento non potendosi lamentare vizi attinenti alla valutazione delle
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del processo dal momento e dalla fase in cui era stato sospeso, condizioni della revoca ed alla gravità delle infrazioni com-
cosa verificatasi appunto anche nel caso in esame.
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messe dall'imputato sottoposto, più propriamente da devolvere
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Deve constatarsi che nella disciplina del processo minorile alla cognizione del giudice di merito di secondo grado; la so-
AS
manca un'esplicita disposizione che regoli il regime di impu- luzione qui propugnata, invece, assicura l'accesso ad un rime-
so
gnazione dell'ordinanza di revoca della messa alla prova, non dio che consente la possibilità di rimuovere la statuizione sfa-
contenuta negli art. 28 e 29 d.p.r. n. 448 del 22 settembre vorevole attraverso la sua revisione nell'ambito dei motivi
es
1988. Al contrario, nel procedimento ordinario di messa alla proposti. Né va tralasciato che la giurisprudenza, pur indivi-
nc
prova dei soggetti adulti, l'art. 464 octies c.p.p., che delinea il duando nel primo grado del giudizio la fase processuale in cui
procedimento di revoca del beneficio, prevede che la relativa più opportunamente è praticabile ed è auspicabile la messa alla
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co
decisione sia adottata dal giudice d'ufficio e che contro di essa prova dei minori, perché funzionale ad impedire al massimo il
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sia proponibile il ricorso per cassazione per il solo motivo di contatto tra minore e sistema giudiziario penale, ammette che
LA
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violazione di legge; al 4° comma introduce una disposizione l'istituto possa trovare attuazione anche nel grado di appello
finale e coerente con la premessa impugnabilità della decisio- quando, nell'ambito del riesame della decisione del giudice di
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ne di revoca, secondo la quale il processo già sospeso può ri- primo grado, si riscontri l'omessa indagine sulla personalità
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prendere il suo iter soltanto quando l'ordinanza di revoca sia del minore o l'ingiustificato rigetto della richiesta (Cass. 21
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divenuta definitiva, ovvero per mancato esperimento del- maggio 2009, S.I., id., Rep. 2010, voce cit., n. 31; 9 maggio
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l'impugnazione o per l'infruttuosa sua proposizione. Analoga 2006, Rizzi, id., Rep. 2006, voce cit., n. 52; 2 giugno 1992,
disposizione è assente nel d.p.r. 448/88, che prevede l'imme- Ottavi, id., Rep. 1993, voce cit., n. 32; 28 maggio 1991, Sup-
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diata ripresa del processo una volta venuta meno l'ordinanza pa, id., Rep. 1992, voce cit., n. 28).
di ammissione alla messa alla prova, senza esigere che la re- Va dunque formulato il seguente principio di diritto: «Non è
voca sia divenuta irrevocabile. consentito proporre ricorso per cassazione diretto avverso
Ebbene, la formulazione testuale dell'art. 28, la limitazione l'ordinanza che, ai sensi dell'art. 28, 5° comma, d.p.r. 448/88,
dell'esperibilità del ricorso per cassazione soltanto per conte- ha disposto la revoca del provvedimento di ammissione del-
stare il provvedimento di ammissione ed il raffronto sistemati- l'imputato minorenne alla messa alla prova e di sospensione
co tra le due discipline, dettate rispettivamente per il processo del processo a causa della trasgressione delle prescrizioni im-
a carico di minori e per quello nei confronti di maggiori di età, poste, che può essere impugnata soltanto unitamente alla sen-
che pure presentano molteplici profili di comunanza, induce a tenza conclusiva del giudizio nel grado».
ritenere che nel primo tanto il provvedimento che dia conto Per le considerazioni svolte, il ricorso va dunque dichiarato
dell'esito negativo della prova, quanto quello di revoca, che in inammissibile.
sostanza anticipa la medesima decisione rispetto al momento ————————
di conclusione della prova stessa, non siano autonomamente
ed immediatamente impugnabili col ricorso per cassazione: ta- (1) I. - È ammissibile, nel procedimento a carico dei mino-
li ordinanze restano soggette alla regola generale sulle impu- renni, il ricorso per cassazione proposto avverso l'ordinanza di
gnazioni dettata dall'art. 586 c.p.p. e sono contestabili con i revoca della messa alla prova, seguìta dall'immediata prosecu-
rimedi previsti per la sentenza che abbia concluso il procedi- zione e definizione del processo?
mento nel grado e soltanto unitamente ad essa. Questo il quesito al quale la Suprema corte, nella pronuncia
1.4. - Argomenti a sostegno delle conclusioni così raggiunte in epigrafe, ha fornito una risposta negativa.
possono trarsi dalla decisione delle sezioni unite di questa cor- Per il giudice di legittimità, l'ordinanza di revoca — così co-
te, riguardante il provvedimento di rigetto della richiesta di so- me quella che dia conto dell'esito negativo della prova o rigetti
spensione del procedimento con messa alla prova di cui agli la richiesta di ammissione al beneficio (per quest'ultima, cfr.,
art. 464 bis ss. c.p.p., in ordine al quale hanno affermato che per il rito minorile, Cass. 18 giugno 2002, Tenerelli, Foro it.,
esso «non è immediatamente impugnabile, ma è appellabile Rep. 2003, voce Tribunale per i minorenni, n. 48; 8 luglio 1999,
unitamente alla sentenza di primo grado, ai sensi dell'art. 586 Cherchi, id., Rep. 2000, voce cit., n. 42; 24 aprile 1995, Zaga-
c.p.p., in quanto l'art. 464 quater, 7° comma, c.p.p., nel preve- rella, id., Rep. 1995, voce cit., n. 65; 22 marzo 1995, Biasco,
dere il ricorso per cassazione, si riferisce unicamente al prov- ibid., n. 55; 30 giugno 1992, Franzè, id., Rep. 1993, voce cit., n.
33; 9 marzo 1990, Pizzata, id., Rep. 1991, voce cit., n. 46; per il
vedimento con cui il giudice, in accoglimento della richiesta rito ordinario, v. Cass., sez. un., 31 marzo 2016, Rigacci, id.,
dell'imputato, abbia disposto la sospensione del procedimento 2016, II, 656, e Cass. pen., 2016, 4371, con nota di L. BARONE;
con la messa alla prova» e non anche al provvedimento di ri- Giust. pen., 2016, III, 688 (m.), con nota di C. CAVALIERE; Pro-
getto della domanda (sez. un. 31 marzo 2016, Rigacci, Foro cesso penale e giustizia, 2017, 105, con nota di C. PANSINI) —
it., 2016, II, 656). Con tale pronuncia si è data soluzione al non è autonomamente ed immediatamente impugnabile col ri-
contrasto emerso nella giurisprudenza di questa corte ed esa- corso per cassazione, ma resta soggetta alla regola generale det-
minando in parallelo l'istituto della messa alla prova dei mino- tata dall'art. 586 c.p.p., secondo cui le ordinanze emesse nel di-
ri, ha riconosciuto come opzione esegetica corretta e fedel- battimento, «quando non è diversamente stabilito dalla legge»,
mente aderente alla lettera della norma quella che circoscrive possono essere impugnate, a pena di inammissibilità, solo uni-
IL FORO ITALIANO — 2018.
193 GIURISPRUDENZA PENALE 194
tamente alla sentenza: l'art. 28, 3° comma, d.p.r. 22 settembre 10 d.leg. n. 74 del 2000 perché, nella sua qualità di ammini-
1988 n. 488, invero, si limita a riconoscere, in capo al pubblico stratore unico e legale rappresentante della Holding s.r.l., al
ministero, all'imputato e al difensore, la facoltà di proporre ri- fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto,
corso unicamente per contestare il provvedimento di ammissio- occultava le scritture contabili ed i documenti di cui era ob-
ne al beneficio e il 5° comma, dedicato alla revoca del- bligatoria la tenuta e la conservazione in modo da non con-
l'ordinanza di sospensione, non contiene una specifica disciplina sentire la ricostruzione dei redditi e del volume di affari del-
in deroga al principio scolpito nell'art. 586 c.p.p. l'impresa, che aveva effettuato attività commerciale di pro-
Convergono verso questo risultato non solo l'argomento lette- dotti alcolici.
rale, bensì anche quello sistematico e logico.
Sul primo fronte, emerge la «omologa» disciplina di nuovo 2. - Con un primo motivo di ricorso lamenta la contraddit-
torietà e manifesta illogicità della motivazione in punto di
a
conio innestata con la l. 28 aprile 2014 n. 67 nel codice di rito,
ove una norma ad hoc — l'art. 464 octies c.p.p., che non ha al- prova della pregressa istituzione delle scritture contabili, de-
to
cuna corrispondenza nel d.p.r. 448/88 — nel delineare il proce- sunta dall'esistenza di lettere di intenti, riconducibili alla
en
dimento di revoca dell'ordinanza di sospensione con messa alla Holding, nelle quali la stessa si accreditava come esportatri-
prova nei confronti dei maggiori di età, nel 3° comma, prevede ce abituale di alcolici per beneficiare del regime di sospen-
am
espressamente la ricorribilità per cassazione per violazione di sione di imposta in presunti traffici intracomunitari, esistenza
legge della relativa decisione e, nel 4° comma, in coerenza con ritenuta dalla sentenza come non contestata dal ricorrente
on
la premessa impugnabilità, statuisce che il processo già sospeso nonostante la stessa corte abbia poi dovuto argomentare per
può riprendere il suo iter soltanto quando l'ordinanza di revoca contrastare l'assunto difensivo circa la falsità materiale (per-
O
M abb
sia divenuta definitiva. venendo a ritenere invece detta falsità come ideologica) di
M
Sul secondo fronte, non sfugge come la soluzione opposta quelle stesse lettere.
comporterebbe esiti processualmente irrazionali: l'ordinanza di
SI
3. - Con un secondo motivo lamenta l'erronea applicazio-
revoca, che, in presenza delle condizioni di cui al 5° comma
IO in ne dell'art. 10 d.leg. n. 74 del 2000 giacché, anche a volere
AS
(«ripetute e gravi trasgressioni alle prescrizioni imposte»), in ritenere attribuibili all'imputato le predette dichiarazioni
so
sostanza anticipa la decisione che dà conto dell'esito negativo d'intenti, le stesse sarebbero state erroneamente ricondotte
della prova, determina — come in quest'ultimo caso — la ripre- nella categoria dei documenti contabili che per legge si ha
es
lamento del predetto provvedimento —, non potrebbe comun- struzione dei redditi o del volume d'affari, essendo peraltro
tali dichiarazioni diverse dal registro delle dichiarazioni d'in-
D
II. - In dottrina, tra i più recenti contributi in tema di controllo sul piano della illiceità amministrativa.
dei provvedimenti in materia di messa alla prova, cfr. L. BARO- 4. - Con un terzo motivo lamenta la violazione dell'art. 10
C
c
NE, I rimedi avverso il denegato probation - Dalle sezioni unite d.leg. n. 74 del 2000, nonché vizio di motivazione in punto
O sci
LO
segnali incoraggianti di implementazione dell'istituto, in Cass. di sussistenza del dolo specifico. Deduce che la sentenza im-
pen., 2016, 4379; C. CAVALIERE, Sulla immediata impugnabilità pugnata avrebbe utilizzato a tal fine dichiarazioni, già valo-
Fa
delle ordinanze di rigetto delle istanze di messa alla prova, in rizzate dalla Corte di cassazione nell'ambito del relativo pro-
Giust. pen., 2016, III, 689; A. DELLA BELLA, Un viaggio tra le cedimento cautelare, in realtà non utilizzabili perché mai ac-
R
misure sospensive: i nodi da sciogliere in attesa della promessa quisite al fascicolo per il dibattimento e avrebbe poi desunto
riforma del sistema sanzionatorio, in Dir. pen. e proc., 2016, l'esistenza della contabilità da un volume di affari in realtà
377; L. GUARDO, Revoca della sospensione del processo e mes- valutato dalla stessa sentenza come mai accertato nel proces-
sa alla prova nel procedimento penale minorile ed inammissibi- so e, infine, avrebbe desunto l'elemento del dolo specifico
lità della richiesta di riammissione al beneficio, in Legislazione dalla sola circostanza oggettiva della mancata consegna (di-
pen., 2016, fasc. 7; C. PANSINI, Scelte funamboliche sulle forme venuta «occultamento») dei documenti ai funzionari della
di controllo relative al diniego di messa alla prova per l'impu-
dogana.
tato adulto, in Processo penale e giustizia, 2017, 113.
Considerato in diritto. — Il primo e pregiudiziale motivo
di ricorso è fondato.
Va anzitutto ribadito, in adesione al più recente e preva-
———————— lente orientamento di questa corte, la cui forza cogente deri-
va dalla necessaria conformazione dell'interpretazione del
dettato dell'art. 10 d.leg. n. 74 del 2000 al principio di tassa-
tività della legge penale, che la condotta sanzionata dall'art.
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III penale; sentenza 12 10 d.leg. n. 74 del 2000 è solo quella, espressamente con-
luglio 2017 - 15 gennaio 2018, n. 1441; Pres. CAVALLO, templata appunto dalla norma, di occultamento o distruzione
Est. ANDREAZZA, P.M. CORASANITI (concl. diff.); ric. An- delle scritture contabili obbligatorie e non anche quella della
driola. Annulla App. Lecce 30 maggio 2016. loro mancata tenuta, espressamente sanzionata in via mera-
mente amministrativa dall'art. 9, 1° comma, d.leg. n. 471 del
Tributi in genere — Scritture contabili — Omessa tenuta 1997 (v., in conformità a Cass. 7 ottobre 2010, D.V., Foro
— Reato — Esclusione (D.leg. 18 dicembre 1997 n. 471, it., Rep. 2010, voce Tributi in genere, n. 1964, nonché a
riforma delle sanzioni tributarie non penali in materia di Cass. n. 28581 del 6 giugno 2015, id., Rep. 2015, voce cit.,
imposte dirette, di imposta sul valore aggiunto e di riscos- n. 1669, le successive Cass. 2 marzo 2016, C., id., Rep.
sione dei tributi, a norma dell'art. 3, comma 133, lett. q, l. 2016, voce cit., n. 1607, e n. 28048 del 17 febbraio - 7 giu-
23 dicembre 1996 n. 662, art. 9; y d.leg. 10 marzo 2000 n. gno 2017, Maniaci, non massimata; contra, isolatamente,
74, nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui Cass. 4 giugno 2009, Pacifico, id., Rep. 2009, voce cit., n.
redditi e sul valore aggiunto, a norma dell'art. 9 l. 25 giu- 1905).
gno 1999 n. 205, art. 10). Consegue a quanto appena detto che in tanto può essere
L'omessa tenuta delle scritture contabili non integra gli configurata la fattispecie delittuosa di cui all'art. 10 cit. in
estremi del reato di cui all'art. 10 d.leg. 74/00. (1) quanto la documentazione contabile, di cui si assume l'oc-
cultamento o la distruzione, sia stata previamente istituita
(non potendo occultarsi o distruggersi ciò che evidentemente
Ritenuto in fatto. — 1. - Andriola Antonio ha proposto ri- neppure esiste).
corso avverso la sentenza della Corte d'appello di Lecce in Ciò posto, nella specie, al fine di ritenere sussistente tale
data 30 maggio 2016 di conferma della sentenza del Tribuna- necessario presupposto la sentenza, che peraltro, menzionan-
le di Brindisi quanto alla condanna per il reato di cui all'art. do espressamente l'isolato precedente di questa corte appena
IL FORO ITALIANO — 2018.
195 PARTE SECONDA 196
sopra ricordato, parrebbe propendere per la lettura «estensi- la conservazione dei quali è imposta da altre disposizioni della
va» della norma, tuttavia da ripudiarsi per le ragioni sopra legge tributaria»). Nella motivazione di Cass. 17 febbraio 2017,
rammentate, ha fornito, da un lato, una spiegazione manife- Maniaci, cit., si sottolinea che la diversa interpretazione dell'art.
stamente illogica e, dall'altro, ha utilizzato elementi che, 10 d.leg. 74/00 «si risolverebbe in realtà in una operazione di
formati nelle indagini preliminari, non potevano, in mancan- applicazione analogica in malam partem non consentita».
za di spiegazioni ulteriori, essere poste alla base del- Dal canto proprio, Cass. 20 giugno 2017, n. 35591, F., cit.,
l'affermazione di responsabilità, come correttamente denun- precisa che, per quanto riguarda la fattispecie in esame, non è
ciato in ricorso. riproducibile il percorso esegetico intrapreso per affermare la
Infatti, mentre la puntualizzazione effettuata dalla senten- tipicità dell'omessa tenuta delle scritture contabili in riferimento
za in ordine al fatto che la società avesse «un volume d'affa- all'ipotesi di bancarotta documentale (nel senso che l'omessa
a
tenuta della contabilità interna integra gli estremi del reato di
ri» nulla può evidentemente dire sulla avvenuta istituzione bancarotta documentale fraudolenta, e non di quello di bancarot-
to
della contabilità (a tacere della sua desumibilità da lettere ta semplice, se lo scopo dell'omissione è quello di recare pre-
en
d'intenti che la stessa sentenza pare qualificare, a pag. 7, giudizio ai creditori, v. Cass. 22 gennaio 2015, D.C., Foro it.,
come ideologicamente false), non si comprende in che modo Rep. 2015, voce Bancarotta, n. 74; 11 aprile 2012, D.M., id.,
am
le dichiarazioni rese all'agenzia delle entrate dall'indagato, Rep. 2012, voce cit.; n. 63; 11 giugno 2009, Drago, id., Rep.
che, peraltro, dapprima affermò avere istituito regolarmente 2009, voce cit., n. 52). Nella motivazione di Cass. 20 giugno
la contabilità e successivamente, ritrattando, ebbe a dichiara-
on
2017, n. 35591, F., cit., si evidenzia, a tale proposito, che la
re il contrario, potessero, in mancanza del «transito» delle «legge fallimentare prende in considerazione uno spettro di
O
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stesse, anche per il tramite di dichiarazioni testimoniali sul condotte più ampio di quello contemplato dal citato art. 10
M
punto, di cui nulla viene detto in sentenza, al fascicolo del (comprendendo anche la falsificazione), ma espressamente pu-
dibattimento, essere legittimamente utilizzate. nisce (all'art. 217) anche l'omessa tenuta dei libri e delle scrittu-
SI
IO in
Né, evidentemente, il fatto che tali dichiarazioni siano sta- re obbligatorie, il che ha autorizzato la giurisprudenza a ritenere
AS
te a suo tempo poste in rilievo da questa corte nell'ambito implicitamente ricompresa nell'incriminazione di cui all'art.
so
della trattazione di ricorso cautelare personale dell'odierno 216, 1° comma, n. 2, anche tale condotta, qualora per l'appunto
ricorrente (nel quale nessuna questione poteva porsi circa la finalizzata a recare pregiudizio ai creditori. Nel sistema di in-
es
legittima utilizzazione in giudizio delle stesse) poteva esime- criminazioni tributarie non è invece rinvenibile alcuna disposi-
re la corte territoriale (che non ha neppure spiegato perché, a zione analoga che consenta di ricostruire nel senso indicato la
nc
fronte della divergenza interna, dovesse privilegiarsi la ritrat- volontà legislativa». Si aggiunge, poi, che il reato «tributario, a
D
In definitiva, dunque, fondato il primo motivo, in esso as- ri — la cui determinazione è vincolata alla condotta commissi-
sorbiti i restanti, la sentenza impugnata deve essere annullata va».
C
————————
————————
(1) Nella giurisprudenza di legittimità si è talvolta sostenuto
R
negato la concessione dei benefici di legge, richiamando i ze (che implicano necessariamente un riferimento alla situa-
precedenti penali, indicati come ostativi. zione di fatto, non potendo quindi ritenersi sufficiente il me-
2. - Avverso la sentenza il difensore dell'imputato ha pre- ro richiamo agli elementi previsti dall'art. 133 c.p.p.).
sentato appello, lamentando che il tribunale, nella quantifi- Infine, ha esaminato la questione della necessità che vi sia,
cazione della pena, avesse posto come pena-base una con- anche in appello, una correlazione tra le argomentazioni
danna elevata, secondo i criteri di cui all'art. 133 c.p., ed ec- svolte nel motivo di impugnazione e quelle poste a base della
cessiva in considerazione delle modalità del fatto. Su tali ba- decisione impugnata; questione che per il procuratore gene-
si, ha formulato le seguenti richieste: rideterminazione della rale assorbe quella, non meno controversa in giurisprudenza,
pena in senso favorevole all'imputato; applicazione del mi- relativa alla possibilità di riproporre le questioni prospettate
nimo della pena; prevalenza delle attenuanti sulle contestate in primo grado e disattese dalla sentenza. Sul punto, il procu-
a
aggravanti; applicazione della diminuente per il rito, conces- ratore generale ha osservato che la correlazione deve ritener-
to
sione dei benefici di legge. si necessaria, anche alla luce della rilevanza costituzionale
en
3. - Con ordinanza del 24 maggio 2015 [sic], emessa d'uf- conferita all'obbligo di motivazione dei provvedimenti giu-
ficio ai sensi dell'art. 591, 2° comma, c.p.p., la Corte d'ap- risdizionali, e che quindi l'appello non può non contenere
am
pello di Bologna ha dichiarato inammissibile l'appello del- una critica alla motivazione del provvedimento impugnato.
l'imputato, rilevando che l'impugnazione constava della me- Peraltro, attese le peculiarità del giudizio di appello, la criti-
on
ra richiesta di riduzione della pena, in quanto «eccessiva in ca non deve necessariamente evidenziare — a differenza di
considerazione delle modalità del fatto» e che le richieste ri- quanto avviene con il ricorso per cassazione — profili di il-
O
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sultavano palesemente deficitarie, sia con riferimento ad logicità o contraddittorietà della motivazione, essendo suffi-
M
elementi oggettivi di valutazione, sia per i profili di critica ciente che il motivo di appello non sia avulso dalle argomen-
SI
rispetto alle argomentazioni del tribunale. tazioni svolte in sentenza, delle quali deve tener conto. Ne
IO in
4. - Il difensore dell'imputato ha proposto ricorso per cas- consegue che, con i motivi di appello si possono anche ri-
AS
sazione, contestando la ritenuta genericità dell'atto d'appel- proporre questioni, di fatto e di diritto, già affrontate dal giu-
so
lo, poiché, avendo lamentato l'eccessività della pena nono- dice di primo grado, ma si deve comunque tenere conto della
es
stante la derubricazione del reato e la mancata concessione motivazione della sentenza impugnata: il giudice d'appello
delle attenuanti generiche in regime di prevalenza sulle ag- dovrà valutare, ai fini dell'ammissibilità, non la fondatezza
nc
gravanti, non era necessaria «un'esposizione lunga, prolissa della tesi esposta, ma l'esistenza di una critica pertinente ed
D
Il difensore ha svolto poi ulteriori doglianze relative all'e- Su tali basi ricostruttive, il procuratore generale ha conclu-
LA
quivalenza tra le circostanze che — a suo dire — il tribunale so per l'inammissibilità del ricorso, evidenziando l'intrinseca
IO olo
avrebbe ritenuto, e ha censurato la quantificazione della pena genericità del motivo di appello proposto nel caso in esame,
C
(che si era discostata «in maniera illegittima e immotivata con cui la difesa si era limitata a dedurre l'eccessività della
c
dal minimo edittale») e la riduzione per le attenuanti generi- pena, richiamando le modalità del fatto (non meglio precisa-
O sci
LO
che in misura inferiore ad un terzo (da due mesi a quaranta- te), ed aveva tra l'altro invocato un giudizio di prevalenza
cinque giorni di reclusione), chiedendo l'annullamento del delle circostanze attenuanti che era già stato in realtà formu-
Fa
assegnato d'ufficio il ricorso alle sezioni unite, ai sensi del- quale il ricorso è stato rimesso alle sezioni unite, in presenza
l'art. 610, 2° comma, c.p.p., per la trattazione in camera di di orientamenti giurisprudenziali contrastanti, è la seguente:
consiglio ai sensi dell'art. 611 c.p.p., in considerazione della «Se, e a quali condizioni e limiti, il difetto di specificità dei
necessità di risolvere il persistente contrasto rilevabile, nella motivi di appello comporti l'inammissibilità dell'impugna-
giurisprudenza della Suprema corte, sul tema della specifici- zione».
tà dei motivi di appello e dei poteri di declaratoria di inam- 1.1. - Si tratta di un problema che concerne uno dei più de-
missibilità delle impugnazioni, ai sensi dell'art. 591 c.p.p. licati snodi dell'intero sistema processuale penale, perché
6. - Con memoria depositata il 29 settembre 2016, il pro- concerne l'ampiezza del «filtro» costituito dalla declaratoria
curatore generale ha preso posizione sul contrasto giurispru- di inammissibilità delle impugnazioni, previsto dall'art. 591,
denziale oggetto della rimessione alle sezioni unite, concer- 2° comma, c.p.p.; declaratoria che il giudice deve emettere,
nente la necessità o meno di valutare «con minore rigore» la tra l'altro, qualora l'atto impugnatorio difetti di uno dei re-
specificità dei motivi di appello rispetto a quelli di ricorso in quisiti individuati dall'art. 581 stesso codice (art. 591, 1°
Cassazione: necessità sostenuta da uno dei contrapposti indi- comma, lett. c, c.p.p.). Tali disposizioni si collocano entram-
rizzi, talora in base al c.d. favor impugnationis, talaltra in ba- be nel titolo I (disposizioni generali) del libro IX (impugna-
se ai tratti distintivi dei due giudizi (manifesta infondatezza zioni) e sono, perciò, certamente applicabili sia all'appello
rilevabile solo in Cassazione; diversità del meccanismo de- che al ricorso per cassazione. Esse disciplinano i requisiti
volutivo). formali e sostanziali cui deve sottostare l'atto introduttivo e
Al riguardo, il procuratore generale ha osservato che tali rappresentano il superamento del principio di libertà delle
peculiarità non possono implicare un minore rigore valutati- forme che caratterizzava il previgente codice di rito del
vo, né incidere di per sé sulla portata del requisito della spe- 1930, nel quale, tra l'altro, il momento della presentazione
cificità, sul rilievo che le differenze tra i due mezzi di impu- dell'impugnazione era separato da quello della presentazione
gnazione riguardano i vizi deducibili e la cognizione attribui- dei motivi.
ta al giudice, ma sempre nell'ambito di una impugnazione Il codice vigente delinea, dunque, un «modello» di impu-
ammissibile e quindi dotata di motivi specifici. gnazione in forma scritta che, da un lato, deve consentire
In ordine, poi, alla definizione della «specificità» del mo- l'individuazione del provvedimento impugnato, attraverso
tivo di impugnazione, il procuratore generale ha ritenuto di l'indicazione anche della data e dell'autorità emittente (art.
dover distinguere tra le questioni di fatto (in relazione alle 581, alinea) e, dall'altro lato, deve «enunciare» i capi o i
quali è necessario esporre con precisione le circostanze fat- punti della decisione ai quali si riferisce l'impugnazione (art.
tuali poste a sostegno delle richieste, indicandone la rilevan- 581, lett. a), le richieste (lett. b) nonché i motivi, per i quali
za e il collegamento logico rispetto alle conclusioni critiche — a differenza degli altri requisiti di cui alle lett. a) e b) — è
prospettate nei confronti della sentenza impugnata), le que- prevista la necessità dell'indicazione «specifica» delle ragio-
stioni di diritto (dove la specificità assume una minore pre- ni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni ri-
gnanza, essendo necessario enunciare con chiarezza il prin- chiesta (lett. c). E la dottrina individua le ragioni di tale im-
cipio di diritto posto a fondamento della richiesta) e le que- postazione — ritenuta funzionale ad una rigorosa definizione
stioni concernenti il trattamento sanzionatorio e le circostan- sia dell'oggetto del giudizio di controllo, sia dell'ambito dei
IL FORO ITALIANO — 2018.
199 PARTE SECONDA 200
poteri cognitivi e decisori attribuiti al giudice dell'impugna- gio 2013, Marini, id., Rep. 2013, voce Impugnazioni penali,
zione — nella finalità di garantire il diritto alla verifica della n. 55). E ciò, perché il combinato disposto dell'art. 591, 2°
giustizia, in senso ampio, della decisione, evitando, però, comma, e 581, alinea, c.p.p. deve esser letto non isolatamen-
iniziative pretestuose e dilatorie. te, bensì nel contesto normativo complessivo concernente le
La giurisprudenza di legittimità si pone in armonia con ta- impugnazioni, che denota la scelta legislativa del favor im-
le ricostruzione interpretativa, evidenziando, a proposito dei pugnationis (ex multis, Cass. 26 febbraio 2015, B., id., Rep.
requisiti di forma richiesti dall'art. 581 c.p.p., che «il conte- 2015, voce Sequestro penale, n. 140; sez. un. 12 ottobre
nuto tipico dell'impugnazione è stato (...) rigorosamente de- 1993, Balestriere, id., Rep. 1994, voce Impugnazioni penali,
finito dal codice di rito che, nel riconoscere alla parte le più n. 95).
ampie possibilità di iniziativa contro le decisioni ritenute er- 2.2. - In relazione all'enunciazione dei «capi» o dei «pun-
a
ronee, ha inteso al tempo stesso evitare ogni uso strumentale ti» cui si riferisce l'impugnazione (art. 581, lett. a), le sezio-
to
e meramente dilatorio dei rimedi previsti» (Cass. n. 5489 del ni unite hanno chiarito che la nozione di «capo di sentenza»,
en
29 aprile 1999, Bassi). riferibile soprattutto alle sentenze plurime o cumulative, va
1.2. - L'individuazione dell'ambito di applicazione dei ri- riferita ad ogni decisione emessa relativamente ad uno dei
am
chiamati art. 581, 1° comma, lett. c), e 591, con riferimento reati attribuiti all'imputato: si tratta, cioè, di «un atto giuridi-
agli atti introduttivi del giudizio di appello, costituisce, dun- co completo, tale da poter costituire anche da solo, separata-
on
que, una problematica di rilevanza tutt'altro che teorica, ove mente, il contenuto di una sentenza»; laddove invece «il
solo si consideri che la declaratoria di inammissibilità può concetto di ‘punto della decisione’ ha una portata più ristret-
O
M abb
essere adottata anche d'ufficio in sede di legittimità, qualora ta, in quanto riguarda tutte le statuizioni suscettibili di auto-
M
l'inammissibilità stessa non sia stata rilevata dal giudice noma considerazione necessarie per ottenere una decisione
SI
d'appello. Dagli art. 591, 4° comma, e 627, 4° comma, completa su un capo, tenendo presente, però, che non costi-
IO in
c.p.p., infatti, emerge che l'inammissibilità può essere di- tuiscono punti del provvedimento impugnato le argomenta-
AS
chiarata in ogni stato e grado del processo, se non rilevata zioni svolte a sostegno di ciascuna statuizione». E lo scopo
so
dal giudice dell'impugnazione, salvo che nel giudizio conse- dell'enunciazione dei capi o punti della decisione è quello di
es
guente ad annullamento con rinvio, in cui è invece preclusa delimitare con precisione l'oggetto dell'impugnazione e di
la rilevazione delle inammissibilità verificatesi nei preceden- scongiurare impugnazioni generiche e dilatorie, in modo tale
nc
ti giudizi o nel corso delle indagini preliminari. che sia lo stesso impugnante a segnare gli esatti confini del-
D
A ciò deve aggiungersi che anche l'inammissibilità del- l'oggetto del gravame. Il requisito della specificità costitui-
co
l'impugnazione per il difetto di specificità dei motivi, come sce, così, l'asse portante delle prescrizioni richieste dal ri-
LA
ogni altro vizio «genetico», preclude non solo l'esame del chiamato art. 581: dall'indicazione dei capi e dei punti della
IO olo
merito, ma anche l'eventuale rilevazione, ex art. 129 c.p.p., decisione che si impugna, per terminare con le richieste ed i
C
di eventuali cause di non punibilità, come la prescrizione del motivi (sez. un. 27 maggio 2016, A., id., Rep. 2016, voce
c
reato, anche se intervenuta prima della sentenza impugnata, e cit., n. 64, e 17 ottobre 2006, Michaeler, id., Rep. 2007, voce
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LO
tuttavia non rilevata né eccepita in quella sede, e neppure Appello penale, n. 56, che hanno espressamente richiamato i
dedotta con i motivi di ricorso. principî espressi da sez. un. 19 gennaio 2000, Tuzzolino, id.,
Fa
L'inammissibilità dell'impugnazione deve essere conside- Rep. 2000, voce cit., n. 17). Anche per tale requisito, co-
rata, infatti, una categoria unitaria, nell'ambito di un sistema munque, la giurisprudenza ha assunto un atteggiamento anti-
R
contraddistinto dal principio dispositivo, «nel senso che è formalistico: si è infatti esclusa l'inammissibilità dell'impu-
nella facoltà delle parti dare ingresso, attraverso un atto con- gnazione nel caso in cui il capo della sentenza che si intende
forme ai requisiti di legge richiesti, al procedimento di im- impugnare sia stato erroneamente indicato, purché tale capo
pugnazione e delimitare i punti del provvedimento da sotto- possa essere agevolmente identificato attraverso la lettura dei
porre al controllo dell'organo giurisdizionale del grado suc- motivi di gravame che costituiscono parte integrante dell'atto
cessivo. Ne consegue che il momento di operatività del- di impugnazione, concorrendo efficacemente a delinearne il
l'effetto devolutivo ope legis non può che coincidere con la reale contenuto (Cass. 17 febbraio 1998, Sacco, id., Rep.
proposizione di una valida impugnazione, che investa l'or- 1998, voce Impugnazioni penali, n. 51; 1° dicembre 1993,
gano giudicante della cognizione della res iudicanda, con ri- Marongiu, id., Rep. 1994, voce cit., n. 103).
ferimento sia ai motivi di doglianza articolati dalle parti sia a 2.3. - Anche quanto alle «richieste» di cui all'art. 581, lett.
quelli che, inerendo a questioni rilevabili d'ufficio, si affian- b), si registra nella giurisprudenza di legittimità un orienta-
cano per legge ai primi [...]. Esistono all'interno del- mento non formalistico, essendosi più volte affermato che
l'ordinamento fondamentali esigenze di funzionalità e di ef- esse possono anche desumersi implicitamente dai motivi,
ficienza del processo, che devono garantire — nel rispetto quando da questi emergano in modo inequivoco; e ciò perché
delle regole normativamente previste e in tempi ragionevoli l'atto di impugnazione va valutato nel suo complesso in ap-
— l'effettivo esercizio della giurisdizione e che non possono plicazione del principio del favor impugnationis (Cass. 6
soccombere di fronte ad un uso non corretto, spesso strumen- maggio 2003, Caratossidis, id., Rep. 2003, voce cit., n. 38; in
tale e pretestuoso, dell'impugnazione» (sez. un. 17 dicembre senso analogo, Cass. 18 maggio 2010, Amato, id., Rep.
2015, Ricci, Foro it., Rep. 2016, voce Prescrizione penale, 2010, voce cit., n. 46; 6 febbraio 2004, Gaudiso, id., Rep.
n. 35). 2004, voce Giudizio abbreviato, n. 66). Si è precisato, peral-
2. - Prima di esaminare il contrasto giurisprudenziale tro, che la valutazione giudiziale può supplire ad un'enuncia-
emerso in ordine alla specificità dei motivi di appello, appare zione erronea o insufficiente delle richieste, ma non alla sua
opportuno richiamare, in sintesi, gli orientamenti di legitti- assoluta mancanza (Cass. 18 settembre 2003, Scalia, ibid.,
mità relativi alle conseguenze derivanti dal mancato o difet- voce Impugnazioni penali, n. 41).
toso assolvimento, da parte dell'impugnante, dell'onere di 3. - A differenza che per i profili appena esaminati, l'art.
«indicare» ed «enunciare», nel proprio atto, gli altri elementi 581 c.p.p. prevede espressamente, per l'enunciazione dei
menzionati dall'art. 581 c.p.p., ovvero gli elementi identifi- «motivi» di impugnazione, il requisito della «specificità», ri-
cativi del provvedimento impugnato, i capi o punti censurati ferita alle «ragioni di diritto» e agli «elementi di fatto che
e le richieste. sorreggono ogni richiesta». E la precisazione delle caratteri-
2.1. - Quanto al primo dei requisiti sopra menzionati, si af- stiche e dei contorni di tale specificità assume rilevanza de-
ferma che, ai fini dell'ammissibilità dell'impugnazione, l'o- cisiva ai fini della valutazione di ammissibilità, da effettuarsi
messa od errata indicazione del provvedimento impugnato, ai sensi dell'art. 591, 1° comma, lett. c), c.p.p.
della data del medesimo e del giudice che lo ha emesso non 4. - A prescindere dalla casistica giurisprudenziale che ha
ha rilievo di per sé, ma solo in quanto può determinare incer- per oggetto le ipotesi, assolutamente patologiche, nelle quali
tezza nell'individuazione dell'atto (ex multis, Cass. 17 mag- l'impugnazione risulta intrinsecamente priva di specificità e
IL FORO ITALIANO — 2018.
201 GIURISPRUDENZA PENALE 202
prima di passare ad analizzare la questione della specificità dati su considerazioni generiche o astratte, o comunque non
dell'appello, è opportuno richiamare la consolidata giurispru- pertinenti al caso concreto (ex plurimis, Cass. 24 novembre
denza che ha affermato l'inammissibilità del ricorso per cas- 2015, S., id., Rep. 2016, voce cit., n. 74; 5 ottobre 1992, Ma-
sazione in caso di mancanza di correlazione tra le ragioni ar- kram, id., Rep. 1993, voce cit., n. 121), ovvero su generiche
gomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fonda- doglianze concernenti l'entità della pena a fronte di sanzioni
mento dell'impugnazione. sostanzialmente coincidenti con il minimo edittale (ex multis,
Sul piano generale, si è evidenziato che i motivi di ricorso Cass. 21 gennaio 2014, R., id., Rep. 2014, voce cit., n. 79).
per cassazione sono inammissibili «non solo quando risulta- Il segnalato contrasto ha, dunque, per oggetto la sola c.d.
no intrinsecamente indeterminati, ma altresì quando difettino «genericità estrinseca» dei motivi di appello, ovvero la man-
della necessaria correlazione con le ragioni poste a fonda- canza di correlazione fra questi e le ragioni di fatto o di dirit-
a
mento del provvedimento impugnato» (Cass. 15 febbraio to su cui si basa la sentenza impugnata.
to
2013, S., id., Rep. 2013, voce Cassazione penale, n. 23), e 5.1.1. - Si è infatti sostenuto che la valutazione del tasso di
en
che le ragioni di tale necessaria correlazione tra la decisione determinatezza dei motivi di impugnazione, da cui dipende
censurata e l'atto di impugnazione risiedono nel fatto che l'ammissibilità dell'atto, deve essere volta ad accertare la lo-
am
quest'ultimo «non può ignorare le ragioni del provvedimento ro chiarezza e specificità in rapporto ai principî della do-
censurato» (Cass. 29 gennaio 2014, L., id., Rep. 2014, voce manda, della devoluzione e del diritto di difesa dei controin-
on
cit., n. 43). teressati. E ciò in considerazione del fatto che, pur essendo le
Più in particolare, si è ritenuto «inammissibile il ricorso norme in materia d'impugnazione ispirate ad un principio di
O
M abb
per cassazione fondato su motivi che si risolvono nella pe- articolato formalismo, nella implicita e necessaria prospetti-
M
dissequa reiterazione di quelli già dedotti in appello e pun- va di delimitare nei suoi esatti confini il campo di indagine
SI
tualmente disattesi dalla corte di merito, dovendosi gli stessi del giudice del gravame, tale formalismo non deve essere
IO in
considerare non specifici ma soltanto apparenti, in quanto inutilmente esasperato, ogni qualvolta sia possibile la sicura
AS
omettono di assolvere la tipica funzione di una critica argo- individuazione dei vari elementi dell'atto di impugnazione,
so
mentata avverso la sentenza oggetto di ricorso» (Cass. 11 altrimenti mortificandosi il principio del favor impugnatio-
es
marzo 2009, Arnone, id., Rep. 2009, voce cit., n. 37). Nella nis. Si valorizza, dunque, la necessità di valutare l'atto di ap-
medesima prospettiva è stata rilevata, per un verso, l'inam- pello nel suo complesso, al fine di apprezzarne la completez-
nc
missibilità del ricorso per cassazione «i cui motivi si limitino za e quindi l'idoneità a dare impulso al successivo grado di
D
a enunciare ragioni ed argomenti già illustrati in atti o me- giudizio, e si esclude che l'inammissibilità possa discendere
co
morie presentate al giudice a quo, in modo disancorato dalla dal fatto che le censure, riproposte con i motivi di appello,
LA
motivazione del provvedimento impugnato» (Cass. 8 maggio siano state già esaminate e confutate dal giudice di primo
IO olo
2009, Candita). E non è comunque sufficiente, ai fini della grado. E ciò in quanto «tale rilievo, se è pertinente nel-
C
valutazione di ammissibilità, che ai motivi di appello venga- l'ambito del giudizio di cassazione, nel quale costituisce mo-
c
no aggiunte «frasi incidentali di censura alla sentenza impu- tivo di ‘aspecificità’ la mancanza di correlazione tra le ra-
O sci
LO
gnata meramente assertive ed apodittiche, laddove difettino gioni argomentative della decisione impugnata e quelle poste
di una critica argomentata avverso il provvedimento ‘attacca- a fondamento dell'impugnazione, non può essere utilizzato
Fa
to’ e l'indicazione delle ragioni della loro decisività rispetto con riferimento al giudizio di appello in considerazione del-
al percorso logico seguìto dal giudice di merito» (Cass. 21 l'effetto devolutivo dei motivi di impugnazione, che consen-
R
gennaio 2013, L., id., Rep. 2013, voce Impugnazioni penali, te ed impone al giudice di secondo grado la rivisitazione dei
n. 78)». capi e dei punti impugnati» (Cass. 27 giugno 2012, Livrieri,
5. - Le considerazioni che precedono valgono, però, solo id., Rep. 2013, voce cit., n. 75; in senso analogo, ex multis,
con riferimento ai requisiti di specificità estrinseca dei moti- Cass. n. 23317 del 9 febbraio 2016, Iosa; n. 8645 del 20 gen-
vi di ricorso per cassazione. Diversa è invece la situazione naio 2016, Stabile; 7 gennaio 2014, F., id., Rep. 2014, voce
con riferimento alla valutazione dei motivi di appello, in re- Appello penale, n. 83; 3 dicembre 2013, D., ibid., voce Im-
lazione alla quale si è sviluppato il contrasto interpretativo pugnazioni penali, n. 83).
oggetto della presente decisione. Le conclusioni appena esposte sono state ribadite da nu-
Prima di procedere all'analisi dei due indirizzi interpreta- merose pronunce, anche in tempi recenti, con varietà di ac-
tivi in contrasto, è opportuno evidenziare preliminarmente centi argomentativi (ex multis, Cass. n. 30388 del 13 aprile
che la questione controversa è stata trattata, anche di recente, 2016, Curti; 24 novembre 2015, S., cit.; 24 novembre 2014,
da un numero elevatissimo di pronunce: ciò rende inevitabile S., id., Rep. 2015, voce cit., n. 86; 14 ottobre 2013, S., id.,
fare riferimento solo alle decisioni che sono apparse partico- Rep. 2014, voce cit., n. 88).
larmente rappresentative, perché contengono esplicite enun- Altre pronunce riconducibili all'indirizzo in esame pongo-
ciazioni di principio. Tali decisioni si differenziano dal gran no l'accento non tanto sulla diversità strutturale e funzionale
numero di quelle in cui i diversi criteri valutativi utilizzati del giudizio di appello rispetto a quello di cassazione, quanto
costituiscono un presupposto implicito del decidere, e non sulla centralità del principio del favor impugnationis, inteso
l'espressione di un principio enunciato e giuridicamente mo- come una clausola generale, alla cui stregua deve essere in-
tivato sul piano astratto. terpretato l'art. 581, lett. c), c.p.p. per evitare che esso di-
5.1. - L'indirizzo favorevole ad una differente valutazione venga uno strumento di fatto per la deflazione dei carichi di
dell'inammissibilità dei motivi di appello, con specifico ri- lavoro (Cass. 14 gennaio 2013, L., id., Rep. 2013, voce cit.,
guardo alla necessità di sottoporre ad una puntuale critica la n. 72. Vedi anche Cass. n. 16350 del 3 febbraio 2016, Cerre-
motivazione della sentenza impugnata, afferma la necessità to; n. 2782 del 24 novembre 2015, dep. 2016, Tavella; 19
di valutare il requisito della specificità dei motivi di appello settembre 2014, S., id., Rep. 2014, voce cit., n. 72).
in termini meno stringenti e comunque diversi rispetto al cor- 5.1.2. - Vi sono poi alcune pronunce che si collocano in
rispondente scrutinio dei motivi di ricorso per cassazione, ta- posizione intermedia tra l'orientamento di cui sopra e l'op-
lora limitandosi a richiamare il principio del favor impugna- posto orientamento, restrittivo, di cui si dirà. Esse riguarda-
tionis, in altre occasioni valorizzando anche la diversa strut- no, in particolare, il profilo della riproposizione, nell'atto di
tura del giudizio di appello rispetto a quello di legittimità, impugnazione, di questioni già esaminate e disattese nella
con particolare riferimento alla differente funzione rispetti- sentenza impugnata ed affermano che è la diversità struttura-
vamente svolta, dai motivi di ricorso, nell'individuazione dei le tra i due giudizi a far escludere che la riproposizione di
poteri cognitivi e decisori del giudice dell'impugnazione. questioni già esaminate e disattese in primo grado sia causa
Le sentenze che sono espressione di tale indirizzo non ne- di inammissibilità dell'appello, che ha per contenuto la rivi-
gano la necessità di valutare con rigore la c.d. «genericità in- sitazione integrale del punto «attaccato», con i medesimi po-
trinseca» dei motivi, ritenendo inammissibili gli appelli fon- teri del primo giudice ed anche a prescindere dalle ragioni
IL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 28.
203 PARTE SECONDA 204
dedotte nel motivo: inammissibilità che sussiste invece nel per cassazione, ricostruendo correttamente l'ambito e la por-
giudizio di cassazione, dove la censura deve colpire uno dei tata degli art. 581 e 591 c.p.p., dai quali emerge che, tra i re-
vizi della motivazione tassativamente indicati nella lett. e) quisiti di ammissibilità dell'appello, rientrano anche l'enun-
dell'art. 606 c.p.p. (Cass. 12 febbraio 2014, K., ibid., n. 77; 7 ciazione e l'argomentazione di rilievi critici relativi alle ra-
dicembre 2011, E.K., id., Rep. 2012, voce cit., n. 59). gioni di fatto o di diritto poste a fondamento della sentenza
Si tratta di affermazioni che sono state in più occasioni ri- impugnata.
prese da altre pronunce, che hanno anch'esse escluso, per ra- 6.1. - È opportuno procedere preliminarmente a delineare i
gioni sistematiche, l'inammissibilità del motivo di appello tratti comuni e i tratti distintivi dei due mezzi di impugna-
contenente una mera richiesta di rivalutazione delle prove. Si zione, ai fini che qui interessano.
è osservato, in particolare, che il carattere peculiare del giu- 6.1.1. - Sotto il primo profilo, vengono in rilievo i richia-
a
dizio di appello è proprio quello di avere ad oggetto la ripro- mati art. 581 e 591 c.p.p., disposizioni che si collocano en-
to
posizione delle medesime questioni prospettate e respinte in trambe nel titolo I (disposizioni generali) del libro IX (impu-
en
primo grado ed una nuova valutazione degli elementi proba- gnazioni). La prima delle due disposizioni disciplina la for-
tori acquisiti in primo grado, dal momento che non si verte in ma dell'impugnazione, prevedendo che questa si propone
am
un caso di ricorso di legittimità, bensì di una impugnazione con atto scritto nel quale sono indicati il provvedimento im-
di merito, naturalmente diretta ad una piena revisio prioris pugnato, la data del medesimo, il giudice che lo ha emesso, e
on
instantiae, ovviamente nei limiti del devoluto (ex multis, sono enunciati: a) i capi o i punti della decisione ai quali si
Cass. n. 11678 del 3 marzo 2015, Mazzucchetti; 6 dicembre riferisce l'impugnazione; b) le richieste; c) i motivi, con l'in-
O
M abb
2013, Kalboussi, id., Rep. 2014, voce cit., n. 81; 20 novem- dicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di
M
bre 2012, L., id., Rep. 2013, voce cit., n. 74). fatto che sorreggono ogni richiesta. Essa deve essere letta in
SI
5.2. - Il secondo orientamento che ha dato vita al contrasto combinato disposto con la seconda, la quale — tra le altre
IO in
oggetto del presente giudizio è quello che afferma la sostan- fattispecie di inammissibilità dell'impugnazione (di cui alle
AS
ziale omogeneità della valutazione della specificità estrinse- lett. a, b, d, del 1° comma) — prevede, alla lett. c), l'inosser-
so
ca dei motivi di appello e dei motivi di ricorso per cassazio- vanza di una serie di disposizioni, tra le quali è indicato l'art.
es
pello. Si tratta anche in questo caso di affermazioni formula- mento per la dichiarazione di inammissibilità, che ha una
D
te con accenti diversi, a cui la giurisprudenza di legittimità è struttura fortemente semplificata. Si prevede, infatti: a) che il
co
giunta attraverso percorsi argomentativi non sempre omoge- giudice dell'impugnazione, anche di ufficio, dichiara con or-
LA
Una prima ragione alla base della piena equiparazione tra dimento impugnato (2° comma); b) che tale ordinanza è noti-
C
appello e ricorso per cassazione, quanto alla specificità dei ficata a chi ha proposto l'impugnazione ed è soggetta a ricor-
c
motivi di censura, è stata individuata — come anticipato — so per cassazione e che, se l'impugnazione è stata proposta
O sci
LO
nella natura del giudizio di appello, che non costituisce un personalmente dall'imputato, è notificata anche al difensore
«nuovo giudizio», ma «uno strumento di controllo o, rectius, (3° comma); c) che l'inammissibilità, quando non è stata ri-
Fa
di censura, su specifici punti e per specifiche ragioni, della levata a norma del 2° comma, può essere dichiarata in ogni
decisione impugnata»; con la conseguenza che l'impugna- stato e grado del procedimento (4° comma). Non è questa la
R
zione deve «esplicarsi attraverso una critica specifica, mirata sede per analizzare nel dettaglio tale speciale procedimento,
e necessariamente puntuale della decisione impugnata e da essendo sufficiente qui rimarcare che la sua previsione codi-
essa deve trarre gli spazi argomentativi della domanda di una cistica conferma la centralità della valutazione dell'ammis-
decisione corretta in diritto ed in fatto» (Cass. 6 febbraio sibilità dell'impugnazione, nonché l'autonomia di tale valu-
2003, Valle, id., Rep. 2004, voce cit., n. 33). tazione, logicamente prioritaria ed eventualmente preclusiva,
In alcuni casi, peraltro, il requisito della specificità estrin- rispetto a quella del merito.
seca è delineato in termini di particolare rigore, nel senso che 6.1.2. - Quanto ai tratti distintivi, va evidenziato che l'ap-
sono stati ritenuti generici i motivi non attinenti alla effettiva pello costituisce un'impugnazione «a critica libera», non es-
ratio decidendi della decisione appellata, e quelli che «non sendo tipizzate dal legislatore le categorie dei motivi di cen-
impingono le strutture portanti del costrutto argomentativo sura che possono essere formulati, ed «attribuisce al giudice
della decisione appellata nella prospettiva, prescritta dal rito, di secondo grado la cognizione del procedimento limitata-
della confutazione dialettica delle ragioni specifiche effetti- mente ai punti della decisione ai quali si riferiscono i motivi
vamente poste dal giudice a quo a fondamento della decisio- proposti» (art. 597, 1° comma, c.p.p.). Invece, il ricorso per
ne impugnata» (Cass. n. 26336 del 9 giugno 2011, Borra). E cassazione costituisce un mezzo di impugnazione a critica
si è osservato che solo la rilevazione di una «manifesta ca- vincolata (essendo inammissibile se proposto per motivi di-
renza» di specificità del motivo, per la mancanza di ogni versi da quelli stabiliti dalla legge, ai sensi dell'art. 606, 1° e
concreta correlazione con le ragioni esposte nella sentenza 3° comma, c.p.p.), che, di regola, «attribuisce alla Corte di
impugnata, può ritenersi compatibile — secondo una inter- cassazione la cognizione del procedimento limitatamente ai
pretazione costituzionalmente orientata dell'art. 591, 2° motivi proposti» (art. 609, 1° comma, c.p.p.).
comma, c.p.p. — con la procedura de plano ivi prevista 6.2. - In tale contesto normativo si colloca il contrasto giu-
(Cass. 7 gennaio 2014, P., id., Rep. 2014, voce cit., n. 80). risprudenziale oggetto del presente giudizio, che trova il suo
Il variegato panorama delle pronunce ascrivibili all'orien- fondamento nella tensione che indubbiamente esiste fra il
tamento «restrittivo» è poi arricchito da una serie di decisio- principio di specificità dell'appello, enunciato dal richiamato
ni che hanno evidenziato la necessità di valutare «con minor art. 581, 1° comma, lett. c), c.p.p., che non opera alcuna di-
rigore» la specificità dei motivi di appello, rispetto a quelli di stinzione fra appello e ricorso per cassazione, e il principio
ricorso per cassazione, pur contestualmente precisando che devolutivo fissato dall'art. 597, 1° comma, secondo cui la
tale differente valutazione «non può comportare la sostanzia- cognizione del giudice d'appello non è limitata ai motivi
le elisione» del requisito di cui all'art. 581, lett. c), c.p.p. (ex proposti, ma si estende ai punti della decisione ai quali essi
plurimis, Cass. n. 2345 del 18 dicembre 2015, dep. 2016, si riferiscono.
Carpiceci; n. 17461 del 3 luglio 2015, dep. 2016, Pantano; Si tratta di un contrasto che non ha per oggetto il requisito
29 maggio 2015, J., id., Rep. 2015, voce cit., n. 83). della «specificità intrinseca» dei motivi, la cui mancanza è
6. - Ritengono le sezioni unite, condividendo le considera- pacificamente causa di inammissibilità dell'appello. E così
zioni svolte dal procuratore generale, che il secondo dei due devono essere ritenuti inammissibili gli appelli fondati su
orientamenti sopra descritti sia più coerente con il dato nor- considerazioni di per sé generiche o astratte, o evidentemente
mativo, perché assimila sostanzialmente l'appello e il ricorso non pertinenti al caso concreto.
IL FORO ITALIANO — 2018.
205 GIURISPRUDENZA PENALE 206
Le difformità tra le soluzioni giurisprudenziali sopra evi- cipio di proporzionalità, ovvero: non siano tali da vanificare
denziate riguardano, dunque, la cosiddetta «specificità il diritto a una pronuncia di merito attraverso l'imposizione
estrinseca», che può essere definita come la esplicita correla- di eccessivi formalismi, siano chiari e prevedibili, non im-
zione dei motivi di impugnazione con le ragioni di fatto o di pongano eccessivi oneri alla parte impugnante per l'esercizio
diritto poste a fondamento della sentenza impugnata. del diritto di difesa.
7. - La tesi della riferibilità della «specialità estrinseca» 7.2. - Venendo all'ordinamento interno, deve osservarsi
anche all'appello, oltre che al ricorso per cassazione, si fon- che, dal combinato disposto degli art. 581, 1° comma, lett.
da su solide basi letterali e sistematiche. c), 591, 1° comma, lett. c), e 597, 1° comma, c.p.p., emerge
7.1. - Deve preliminarmente rilevarsi che il richiamo all'e- che l'ultima di tali disposizioni — nello stabilire che la co-
gnizione del procedimento è attribuita al giudice d'appello
a
sigenza di specialità estrinseca dei motivi di appello non è
ostacolato dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti limitatamente ai punti della decisione ai quali si riferiscono i
to
umani in materia di processo equo (art. 6 della convenzione motivi proposti — non può essere interpretata nel senso che
en
europea dei diritti dell'uomo). Infatti essa ammette che vi sia sufficiente, ai fini dell'ammissibilità dell'appello, che i
siano requisiti di ammissibilità delle impugnazioni ed evi- motivi si riferiscano semplicemente a «punti della decisio-
am
denzia che non sussiste una «garanzia alla ‘doppia conforme’ ne». Infatti l'espressione «si riferiscono», contenuta nella di-
sul merito della regiudicanda», richiamando l'ampia discre- sposizione, deve essere riempita di contenuto proprio sulla
on
zionalità degli Stati in ordine alla configurazione dei mezzi base dell'art. 581, 1° comma, lett. c); con la conseguenza che
di impugnazione e dei conseguenti giudizi. essa non può che significare «indicano specificamente le ra-
O
M abb
7.1.1. - Sotto il primo profilo, assume rilievo la sentenza gioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni ri-
M
della Corte europea dei diritti dell'uomo 16 giugno 2015, chiesta», in relazione ai punti della sentenza e, dunque, in re-
SI
Mazzoni c. Italia, § 39-40, in cui si afferma che «il ‘diritto a lazione alla motivazione della sentenza che sorregge tali
IO in
un tribunale’, di cui il diritto di accesso costituisce un aspetto punti. In altri termini, il richiamato combinato disposto deli-
AS
particolare, non è assoluto e si presta a limitazioni implici- nea: una prima fase, necessaria, di delibazione dell'ammis-
so
tamente ammesse, soprattutto per quanto riguarda le condi- sibilità, che ha per oggetto tutte le verifiche richieste dal 1°
es
zioni di ricevibilità di un ricorso, perché per sua stessa natura comma dell'art. 591, compresa quella sulla specificità estrin-
richiede anche una regolamentazione da parte dello Stato, il seca dei motivi; una seconda fase, successiva ed eventuale,
nc
quale a tale proposito gode di un certo margine di apprezza- di valutazione del merito. Dunque, alla circostanza che la va-
D
mento. Tuttavia, queste restrizioni non possono limitare l'ac- lutazione del merito nel giudizio di appello sia riferita ai
co
cesso disponibile alla parte in causa in maniera o a un punto «punti» e non ai «motivi» e che all'esito di tale valutazione il
LA
tali che il suo diritto a un tribunale venga leso nella sua stes- giudice di appello possa giungere anche a ricostruzioni di
IO olo
sa sostanza; infine, esse si conciliano con l'art. 6, § 1, soltan- fatto o di diritto diverse da quelle prospettate dall'appellante
C
to se tendono ad uno scopo legittimo e se esiste un ragione- non consegue che il giudice d'appello possa accedere alla va-
c
vole rapporto di proporzionalità tra i mezzi utilizzati e lo lutazione del merito a fronte di motivi che non rispettino il
O sci
LO
scopo perseguito (v., fra molte altre, Edificaciones March requisito della specificità. In altri termini, la plena cognitio
Gallego S.A. c. Spagna, 19 febbraio 1998, § 34 [...]». Inoltre, che caratterizza i poteri del giudice d'appello — privo di
Fa
la compatibilità delle limitazioni previste dal diritto interno vincoli rispetto sia al contenuto dei motivi di ricorso, sia alle
con il diritto di accesso a un tribunale, riconosciuto dall'art. argomentazioni svolte dal primo giudice — viene in rilievo
R
6, § 1, della convenzione, dipende dalle particolarità della solo se e nei limiti in cui questo sia stato legittimamente in-
procedura in causa e dall'insieme del processo condotto nel- vestito di quei poteri: ciò che può avvenire solo a seguito di
l'ordinamento giuridico interno (ex multis, Khalfaoui c. un'impugnazione che risulti rispettosa anche delle previsioni
Francia, 34791/97, Cedu 1999-IX; Mohr c. Lussemburgo, di cui all'art. 581 c.p.p., funzionali alla tutela di esigenze si-
29236/95, 20 aprile 1999; in senso analogo, Corte eur. diritti stematiche che assumono rilievo costituzionale.
dell'uomo 12 ottobre 2010, Atanasiu c. Romania, §§ 114- A tale conclusione non si può opporre il principio del fa-
115; 3 novembre 2009, Davran c. Turchia, § 37-38). vor impugnationis — richiamato nelle sentenze che sono
7.1.2. - Sotto il secondo profilo — quello della garanzia espressione dell'indirizzo interpretativo qui non condiviso —
del doppio grado di giurisdizione — viene in rilievo l'art. 2 perché tale principio non può che operare nell'ambito dei ri-
del protocollo n. 7 della convenzione, il cui 1° comma pre- gorosi limiti rappresentati dalla natura intrinseca del mezzo
vede che «ogni persona dichiarata colpevole da un tribunale di impugnazione, che è delineata non solo dall'art. 597, 1°
ha il diritto di far esaminare la dichiarazione di colpevolezza comma, ma anche dall'art. 581, 1° comma, lett. c). In altri
o la condanna da una giurisdizione superiore. L'esercizio di termini, la necessità di valutare con minore rigore la specifi-
tale diritto, ivi compresi i motivi per cui esso può essere cità dei motivi di appello, rispetto a quelli di ricorso per cas-
esercitato, è disciplinato dalla legge». E l'interpretazione sazione, non può comportare la sostanziale elisione di tale
giurisprudenziale (Corte eur. diritti dell'uomo 20 ottobre requisito, con la sua riduzione alla sola specificità intrinseca.
2015, Di Silvio c. Italia, § 50) ha chiarito che tale disposi- E non si tratta, come pure affermato in giurisprudenza, di
zione regola principalmente questioni istituzionali, «come una indebita utilizzazione della lett. c) del 1° comma dell'art.
l'accesso a una corte d'appello o la portata del riesame che 581, quale strumento di fatto per una generalizzata «defla-
può essere effettuato da quest'ultima (Shvydka c. Ucraina, zione dei carichi di lavoro», perché la valorizzazione del re-
17888/12, § 49, 30 ottobre 2014)»; con la conseguenza che quisito della specificità estrinseca dei motivi di appello con-
gli Stati contraenti dispongono, in linea di principio, di un sente, invece, una selezione razionale delle impugnazioni,
ampio potere discrezionale per decidere le modalità di eser- escludendo la trattazione nel merito per quelle che non con-
cizio del relativo diritto. tengono sufficienti riferimenti «ai punti della decisione», che
Sempre sotto tale profilo, vengono anche in rilievo le af- delimitano la cognizione del giudice d'appello.
fermazioni contenute nella recente sentenza della Corte eur. 7.3. - Sul piano sistematico, la necessità della specificità
diritti dell'uomo 15 settembre 2016, Trevisanato c. Italia, ri- estrinseca dei motivi di appello trova fondamento nella con-
ferita al sistema del cosiddetto filtro «a quesiti», di cui all'a- siderazione che essi non sono diretti all'introduzione di un
brogato art. 366 bis c.p.c. Tali affermazioni, pur essendo ri- nuovo giudizio, del tutto sganciato da quello di primo grado,
ferite a una diversa categoria di giudizio e a un diverso mez- ma sono, invece, diretti ad attivare uno strumento di control-
zo di impugnazione, sono suscettibili di essere estese anche lo, su specifici punti e per specifiche ragioni, della decisione
all'appello penale. Con esse si ribadisce, infatti, che il legis- impugnata. E in un processo accusatorio, basato sulla centra-
latore, nell'ambito del suo margine di apprezzamento, può lità del dibattimento di primo grado e sull'esigenza di un di-
imporre requisiti formali, anche rigorosi, per l'ammissibilità retto apprezzamento della prova da parte del giudice nel
dell'impugnazione, a condizione che questi rispettino il prin- momento della sua formazione, il giudizio di appello non
IL FORO ITALIANO — 2018.
207 PARTE SECONDA 208
può e non deve essere inteso come un giudizio a tutto campo; quali dipende l'applicazione di norme processuali». In so-
con la conseguenza che le proposizioni argomentative sotto- stanza, si riconosce e si rafforza il necessario parallelismo
poste a censura devono essere, in relazione al punto richie- che sussiste fra motivazione della sentenza e motivo di im-
sto, enucleate dalla decisione impugnata. L'impugnazione pugnazione, richiedendo, per entrambi, un pari rigore logico-
deve, in altri termini, esplicarsi attraverso una critica specifi- argomentativo. E, in tale ottica, l'art. 21, 2° comma, del
ca, mirata e necessariamente puntuale della decisione impu- d.d.l. interviene sull'art. 581 c.p.p., anzitutto prevedendo in
gnata e da essa deve trarre gli spazi argomentativi della do- via generale che, a pena di inammissibilità, l'enunciazione
manda di una decisione corretta in diritto ed in fatto. Le esi- dei vari requisiti sia «specifica» (laddove invece l'attuale te-
genze di specificità dei motivi non sono, dunque, attenuate in sto dell'art. 581 richiede la specificità per i soli motivi, non
appello, pur essendo l'oggetto del giudizio esteso alla rivalu- anche per i capi o punti della decisione censurati, né per le
a
tazione del fatto. Poiché l'appello è un'impugnazione devo- richieste); inoltre, si richiede l'enunciazione specifica anche
to
lutiva, tale rivalutazione può e deve avvenire nei rigorosi li- «delle prove delle quali si deduce l'inesistenza, l'omessa as-
en
miti di quanto la parte appellante ha legittimamente sottopo- sunzione e l'omessa o erronea valutazione»; infine, si dispo-
sto al giudice d'appello con i motivi d'impugnazione, che ne che l'enunciazione specifica delle richieste comprenda
am
servono sia a circoscrivere l'ambito dei poteri del giudice anche quelle «istruttorie».
stesso, sia a evitare le iniziative meramente dilatorie che pre- Si tratta, dunque, di interventi che, realizzando un colle-
on
giudicano il corretto utilizzo delle risorse giudiziarie, limita- gamento sistematico fra l'art. 581 e l'art. 546 c.p.p. ancora
te e preziose, e la realizzazione del principio della ragionevo- più stretto di quello già esistente, confermano la conclusione
O
M abb
le durata del processo, sancito dall'art. 111, 2° comma, Cost. che l'onere di specificità dei motivi di impugnazione, propo-
M
Né può essere invocata la necessità di presidiare il «diritto sti con riferimento ai singoli punti della decisione, è diretta-
SI
di difesa» in considerazione del fatto che il giudizio d'appel- mente proporzionale alla specificità delle ragioni di diritto e
IO in
lo configurerebbe l'ultima possibilità di rivalutazione del degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione
AS
merito della vicenda processuale, poiché il giudizio di appel- impugnata, con riferimento ai medesimi punti.
so
lo non è configurato come pura e semplice revisio prioris in- 7.5. - La valorizzazione della specificità dei motivi di ap-
es
stantiae; mentre, nel sistema delineato dagli art. 581 e 591, pello nel processo risulta pienamente coerente anche con gli
597, 1° comma, c.p.p. si ravvisa l'esigenza di delimitare e sviluppi del modello del processo civile, che risulta caratte-
nc
circoscrivere i poteri del giudice di appello, in modo da ren- rizzato — sia nell'interpretazione giurisprudenziale data alla
D
dere effettivo l'ordo processus, inteso come sequenza logi- previgente disciplina, sia nel tenore letterale della disciplina
co
co-cronologica coordinata di atti, rispondente al valore costi- attualmente vigente — dal principio di specificità dell'impu-
LA
tuzionale della ragionevole durata (sez. un. 20 dicembre gnazione, addirittura con la previsione che, ai fini dell'am-
IO olo
2007, Battistella, id., Rep. 2008, voce Udienza preliminare, missibilità, assuma rilievo la ragionevole probabilità che
C
Ed è per questo che i motivi, per indirizzare realmente la In particolare, la disciplina dei requisiti formali dell'atto di
O sci
LO
decisione di riforma, devono contenere, seppure nelle linee appello è contenuta nell'art. 342 c.p.c., che, nel testo in vigo-
essenziali, ragioni idonee a confutare e sovvertire, sul piano
Fa
tivi di appello, in definitiva, il giudice dell'impugnazione «l'esposizione sommaria dei fatti ed i motivi specifici del-
può dirsi efficacemente investito dei poteri decisori di cui l'impugnazione», senza peraltro esplicitamente prevedere
all'art. 597, 2° comma, lett. b), c.p.p., nonché legittimato a conseguenze per il difetto di specificità. Tuttavia, le sezioni
verificare tutte le risultanze processuali e a riconsiderare an- unite civili avevano ricondotto tale patologica ipotesi nel-
che i punti della sentenza di primo grado che non abbiano l'alveo dell'inammissibilità, ricostruita come conseguenza
formato oggetto di specifica critica, senza essere vincolato della nullità di un atto inidoneo al raggiungimento del suo
alle alternative decisorie prospettate nei motivi di appello. scopo (evitare il passaggio in giudicato della sentenza di
7.4. - L'affermazione della necessaria esplicita correlazio- primo grado) ed insuscettibile di sanatoria (sez. un. n. 16/SU
ne dei motivi di appello con la sentenza impugnata si pone, del 29 gennaio 2000, id., 2000, I, 1606). Le stesse sezioni
peraltro, in coerenza con l'attuale indirizzo di riforma legis- unite civili hanno in seguito ulteriormente precisato i contor-
lativa, rappresentato dal disegno di legge recante «modifiche ni della specificità, anche in relazione alla necessità di corre-
al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordina- larsi con il percorso motivazionale del provvedimento impu-
mento penitenziario», approvato dalla camera dei deputati il gnato, chiarendo che, «affinché un capo di sentenza possa ri-
23 settembre 2015, ed attualmente all'esame del senato (atto tenersi validamente impugnato, non è sufficiente che nel-
senato n. 2067), diretto, fra l'altro, alla razionalizzazione, de- l'atto d'appello sia manifestata una volontà in tal senso, ma è
flazione ed efficacia delle procedure impugnatorie. necessario che sia contenuta una parte argomentativa che,
Tale intervento modificativo si muove in una duplice dire- contrapponendosi alla motivazione della sentenza impugnata,
zione: da un lato, si prevede la costruzione di un modello le- con espressa e motivata censura, miri ad incrinarne il fonda-
gale di motivazione in fatto della decisione di merito, che si mento logico-giuridico» (sez. un. n. 23299 del 9 novembre
accorda con l'onere di specificità dei motivi di impugnazio- 2011, id., Rep. 2011, voce Appello civile, n. 60).
ne; dall'altro, si interviene sui requisiti formali di ammissibi- La modifica dell'art. 342 c.p.c. introdotta nel 2012 ha for-
lità dell'impugnazione, che vengono resi coerenti con tale nito pieno riscontro a tale orientamento. Infatti, il nuovo te-
modello. In particolare, l'art. 18 del d.d.l. reca una modifica sto del 1° comma del predetto articolo ha eliminato il generi-
radicale dell'art. 546, 1° comma, lett. e), c.p.p., disponendo co riferimento ai «motivi specifici dell'impugnazione», di-
che la sentenza debba contenere «la concisa esposizione dei sponendo che l'appello debba essere motivato, e prevedendo
motivi di fatto e di diritto su cui la decisione è fondata, con espressamente la sanzione di inammissibilità, qualora la mo-
la indicazione dei risultati acquisiti e dei criteri di valutazio- tivazione non contenga «l'indicazione delle parti del provve-
ne della prova adottati e con la enunciazione delle ragioni dimento che si intende appellare e delle modifiche che ven-
per le quali il giudice ritiene non attendibili le prove contra- gono richieste alla ricostruzione del fatto compiuta dal giudi-
rie, con riguardo: 1) all'accertamento dei fatti e delle circo- ce di primo grado» (art. 342, 1° comma, n. 1), ovvero «l'in-
stanze che si riferiscono alla imputazione e alla loro qualifi- dicazione delle circostanze da cui deriva la violazione della
cazione giuridica; 2) alla punibilità e alla determinazione legge e della loro rilevanza ai fini della decisione impugna-
della pena, secondo le modalità stabilite dal 2° comma del- ta» (art. 342, 1° comma, n. 2). Dello stesso tenore sono le
l'art. 533, e della misura di sicurezza; 3) alla responsabilità prescrizioni introdotte dalla riforma del 2012 anche nel nuo-
civile derivante dal reato; 4) all'accertamento dei fatti dai vo testo dell'art. 434 c.p.c., dedicato ai requisiti formali del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
209 GIURISPRUDENZA PENALE 210
l'atto di appello nelle controversie in materia di lavoro. E, no esplicitamente enunciati e argomentati i rilievi critici ri-
come anticipato, si è parallelamente introdotta, con il nuovo spetto alle ragioni di fatto o di diritto poste a fondamento
art. 348 bis c.p.c., una nuova causa di inammissibilità del- della sentenza impugnata».
l'appello, sostanzialmente corrispondente alla manifesta in- 10. - Venendo al caso di specie, in applicazione di tale
fondatezza, che il giudice deve dichiarare con ordinanza — principio, il ricorso per cassazione proposto nell'interesse
salvo che nelle ipotesi contemplate dal 2° comma dello stes- dell'imputato deve essere ritenuto infondato.
so art. 348 bis — quando l'impugnazione «non ha una ragio- 10.1. - L'ordinanza impugnata, emessa d'ufficio ai sensi
nevole probabilità di essere accolta». dell'art. 591, 2° comma, c.p.p., ha correttamente dichiarato
8. - Affermata la necessità della specificità, anche estrin- inammissibile l'appello dell'imputato, rilevando che esso
seca, dei motivi di appello, resta da delinearne l'effettiva
a
constava della mera richiesta di riduzione della pena, in
portata. quanto «eccessiva in considerazione delle modalità del fat-
to
8.1. - Un primo profilo problematico, che emerge da pro- to», evidenziando che una richiesta così formulata risulta pa-
en
nunce ascrivibili ad entrambi gli orientamenti in contrasto lesemente deficitaria sotto il profilo della motivazione, sic-
sopra descritti, è rappresentato dalla riproposizione, attraver- come del tutto priva sia di riferimenti ad elementi oggettivi
am
so l'appello, di questioni già di fatto dedotte in prima istan- di valutazione, sia di una critica dialettica rispetto alle argo-
za. mentazioni svolte dal tribunale.
on
Dal complesso di tali pronunce emergono solo difformità 10.2. - La declaratoria di inammissibilità dell'appello as-
marginali, che si manifestano sotto il profilo del maggiore o
O
sume rilievo preclusivo rispetto all'esame delle ulteriori do-
M abb
minore rilievo attribuito all'uno o all'altro argomento nel- glianze svolte dal ricorrente, relative: all'equivalenza tra le
M
l'economia complessiva della motivazione, essendo chiara- circostanze che — a suo dire — il tribunale avrebbe ritenuto;
SI
mente individuabile un quadro di riferimento comune, rap- alla quantificazione della pena (che si era discostata «in ma-
IO in
presentato, anche in questo caso, dalla maggiore ampiezza
AS
niera illegittima e immotivata dal minimo edittale»); alla ri-
dell'ambito di cognizione del giudizio d'appello rispetto al
so
duzione per le attenuanti generiche in misura inferiore ad un
giudizio di cassazione. terzo. Si tratta, infatti, di doglianze che non attengono a vizi
es
E proprio la diversità strutturale tra i due giudizi deve in- dell'ordinanza di inammissibilità impugnata, ma a pretesi vi-
durre ad escludere che la riproposizione di questioni già zi della sentenza di primo grado, che avrebbero dovuto esse-
nc
esaminate e disattese in primo grado sia di per sé causa di re censurati davanti al giudice d'appello con la formulazione
D
per oggetto la rivisitazione integrale del punto di sentenza 11. - Il ricorso deve essere, dunque, rigettato.
LA
to i soli vizi di mancanza, contraddittorietà, manifesta illogi- (1) La sentenza in epigrafe è intervenuta sull'acceso e persi-
O sci
LO
cità della motivazione, tassativamente indicati nella lett. e) stente contrasto sorto nella giurisprudenza di legittimità in meri-
to al requisito della specificità dei motivi dell'atto introduttivo
dell'art. 606 c.p.p.; con la conseguenza che il motivo di ri-
Fa
del giudizio d'appello, «uno dei più delicati snodi dell'intero si-
corso non può, per definizione, costituire una mera ripropo- stema processuale penale, perché concerne l'ampiezza del filtro
sizione del motivo di appello, perché deve avere come punto
R
bre 2013, S., id., Rep. 2014, voce cit., n. 88; 3 dicembre 2013, nelle linee essenziali, ragioni idonee a confutare e sovvertire,
D., ibid., n. 83): si è così affermato che l'atto di appello deve sul piano strutturale e logico, le valutazioni del primo giudice».
essere valutato nel suo complesso, in quanto idoneo a dare im- Di recente, l'interpretazione più rigorosa, fatta propria dal
pulso al successivo grado di giudizio. Altre volte il percorso in- massimo consesso di legittimità, ha trovato espresso riconosci-
terpretativo è stato tracciato sul solco del principio del favor mento a livello codicistico. Invero, la l. n. 103 del 2017 — nota
impugnationis che pervade la disciplina de qua (v., tra le tante, come «riforma Orlando» del processo penale —, da un lato, ha
Cass. 24 novembre 2014, S., id., Rep. 2015, voce cit., n. 86; 21 modificato il codice di rito, instaurando un chiaro parallelismo
gennaio 2014, R., id., Rep. 2014, voce cit., n. 79; 14 gennaio tra motivazione della sentenza di primo grado e struttura del-
2013, L., id., Rep. 2013, voce cit., n. 72; 27 giugno 2012, Li- l'atto di appello (art. 546, 1° comma, lett. e, c.p.p.); dall'altro, la
vrieri, ibid., n. 75). In nome dello stesso principio, peraltro, la novella ha esteso il carattere della specificità, oltre che ai moti-
a
giurisprudenza prevalente si è anche pronunciata in favore del- vi, all'enunciazione dei capi o dei punti della decisione ai quali
l'ammissibilità dell'atto di appello che avesse riproposto le que-
to
si riferisce l'impugnazione, delle prove delle quali si deduce l'i-
stioni già vagliate e confutate dal giudice di prime cure, in virtù nesistenza, l'omessa assunzione e l'omessa o erronea valutazio-
en
dell'assunto che la devoluzione si attaglia al punto appellato e ne (lett. b), nonché alle «richieste, anche istruttorie» (lett. c), al
non ai motivi, a differenza di quanto accade di fronte alla Corte dichiarato scopo di rafforzare l'onere della parte di enunciare
am
di cassazione (Cass. 6 dicembre 2013, Kalboussi, id., Rep. specificamente i motivi dell'impugnazione». In tal modo il le-
2014, voce cit., n. 81; 20 novembre 2012, L., id., Rep. 2013, gislatore ha voluto bilanciare la necessaria tutela del diritto delle
on
voce cit., n. 74; 27 giugno 2012, Livrieri, cit.; in senso contra- parti all'impugnazione con il principio costituzionale della ra-
rio, tuttavia, Cass. 23 giugno 2011, S., id., Rep. 2011, voce cit.,
O
gionevole durata e l'efficienza del processo penale.
M abb
n. 46).
In dottrina, in argomento, cfr., tra gli altri, BARGIS, I ritocchi
M
Successivamente si è sviluppato un orientamento più restritti-
alle modifiche in tema di impugnazioni nel testo del d.d.l. n.
vo, volto ad affermare la sostanziale omogeneità della valuta-
SI
2798 approvato dalla camera dei deputati, in <www.penale
IO in
zione relativa alla specificità dei motivi, tanto dell'atto di appel-
contemporaneo.it>; BELLUTA, Inammissibilità dell'appello per
AS
lo quanto del ricorso per cassazione (Cass. 29 maggio 2015, J.,
genericità dei motivi: le sezioni unite tra l'ovvio e il rivoluzio-
so
cit.; 23 giugno 2011, Spinelli, id., Rep. 2012, voce cit., n. 60).
Ciò è avvenuto per lo più mediante il ricorso all'argomento si- nario, ibid.; BRICCHETTI, Il dovere di ragionare delle parti
es
stematico, valorizzando la natura dell'appello, che «non costi- coinvolte deve essere reciproco, in Guida al dir., 2017, fasc. 13,
tuisce un nuovo giudizio ma uno strumento [. . .] di censura, su 90; CANZIO, La base informativa e logica della sentenza (pena-
nc
specifici punti e per specifiche ragioni, della decisione impu- le) di appello: modello legale, «stilus curiae» e tecniche della
D
gnata» (così, in dottrina, TONINI, Manuale di procedura penale, motivazione in fatto, in Arch. pen., 2009, 161 ss.; MARANDOLA,
co
sariamente puntuale della decisione impugnata e da essa deve e difetto di specificità dei relativi motivi, in Arch. pen., 2017,
trarre gli spazi argomentativi della domanda di una decisione 351 ss.; PULVIRENTI, La specificità estrinseca dei motivi di ap-
C
c
corretta in diritto ed in fatto» (in questo senso già Cass. 6 feb- pello come requisito di ammissibilità dell'appello: la fine del
O sci
LO
braio 2003, Valle, id., Rep. 2004, voce cit., n. 59). «favor impugnationis», in Processo penale e giustizia, 2017,
A quest'ultimo indirizzo hanno aderito le sezioni unite rite- 698; SPANGHER, La riforma Orlando della giustizia penale:
Fa
nendolo «più coerente con il dato normativo, perché assimila prime riflessioni, in <www.penalecontemporaneo.it>.
sostanzialmente l'appello e il ricorso per cassazione, ricostruen-
R
CONSIGLIO DI STATO; sezione V; ordinanza 2 febbraio che è permessa, in via eccezionale, solo alle imprese che sia-
2018, n. 686; Pres. CARINGELLA, Rel. PROSPERI; Soc. Idi e no state ammesse al concordato preventivo in attuazione del-
altra (Avv. LENTINI) c. Arcadis - Agenzia regionale cam- l'art. 186 bis l. fall., il c.d. «concordato preventivo con con-
pana difesa suolo (Avv. dello Stato VENTURINI) e altra. tinuità aziendale»;
considerato che, in senso contrario, la ricorrente aveva de-
Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbliga- dotto che anche il concordato «in bianco», previsto dal 6°
zioni della pubblica amministrazione — Appalti — Re- comma dell'art. 161, avrebbe consentito la partecipazione al-
quisiti generali — Insussistenza di procedimenti in cor- le gare pubbliche, trattandosi di una fase preliminare suscet-
so di concordato — Presentazione dell'istanza di con- tibile di evolvere tanto in un concordato di tipo liquidatorio
cordato — Rilevanza — Pregiudizialità comunitaria — quanto in una procedura di concordato con continuità azien-
a
Rimessione alla Corte di giustizia (R.d. 16 marzo 1942 n. dale; infatti il Tribunale di Milano ha autorizzato la società
to
267, disciplina del fallimento, art. 186 bis; y direttiva 31 interessata a partecipare a tutte le procedure di gara per le
marzo 2004 n. 2004/18/Ce del parlamento europeo e del quali è stata chiesta autorizzazione ex art. 186 bis, 4° com-
en
consiglio relativa al coordinamento delle procedure di ag- ma, l. fall. e ha anche autorizzato il prolungamento del con-
giudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e
am
tratto con una società pubblica, alla luce della palese conve-
di servizi, art. 45; y d.leg. 12 aprile 2006 n. 163, codice dei nienza della procedura;
contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in at- ritenuta la condivisione da parte del Tar dell'orientamento
on
tuazione delle direttive 2004/17/Ce e 2004/18/Ce, art. 38; giurisprudenziale del Consiglio di Stato (sez. IV 5 marzo
O
y d.l. 22 giugno 2012 n. 83, misure urgenti per la crescita
M abb
2015, n. 1091) secondo cui, ai sensi dell'art. 38 d.leg. 12
del paese, art. 33; y l. 7 agosto 2012 n. 134, conversione in
M
aprile 2006 n. 163, come modificato dal d.l. 22 giugno 2012
legge, con modificazioni, del d.l. 22 giugno 2012 n. 83). n. 83, è vietata la partecipazione alle gare pubbliche a tutti i
SI
Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbliga-
IO in soggetti che si trovino in stato di fallimento, di liquidazione
AS
zioni della pubblica amministrazione — Appalti — Re- coatta amministrativa, di concordato preventivo, con l'ecce-
so
quisiti generali — Insussistenza di procedimenti in cor- zione per il c.d. «concordato in continuità aziendale» di cui
so di concordato — Presentazione di istanza di concor- all'art. 186 bis l. fall., approvata con r.d. 16 marzo 1942 n.
es
dato «in bianco» — Valore confessorio di insolvenza — 267, introdotto con l'art. 33 d.l. 22 giugno 2012 n. 83, con-
Pregiudizialità comunitaria — Rimessione alla Corte di vertito in l. 7 agosto 2012 n. 134, che ricorre quando nel pia-
nc
giustizia (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, art. 161; y direttiva no di concordato ex art. 161, 2° comma, lett. e), citata l. fall.,
D
consiglio, art. 45; y d.leg. 12 aprile 2006 n. 163, art. 38; y impresa da parte del debitore, così come espresso anche dal-
LA
d.l. 22 giugno 2012 n. 83, art. 33; y l. 7 agosto 2012 n. l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici con determi-
IO olo
Va rimessa alla Corte di giustizia la questione se sia compa- zione alle gare pubbliche, mancando l'elemento fondamenta-
O sci
LO
tibile con l'art. 45, 2° comma, lett. a) e b), della direttiva le della presentazione di un piano di continuità aziendale;
2004/18/Ce del 31 marzo 2004 considerare come «proce- ritenuto, infatti, che il c.d. «concordato in bianco» lasci
Fa
dimento in corso» (per un concordato preventivo), ai fini aperte entrambe le possibilità, tanto la liquidazione della so-
dell'esclusione da procedure di aggiudicazione di appalti cietà, quanto la continuazione dell'attività imprenditoriale;
R
pubblici, la mera presentazione di istanza di concordato rilevato che, nella fattispecie, il Tribunale di Milano non
all'organo giudiziario competente. (1) aveva autorizzato la società, per la quale era ancora in corso
Va rimessa alla Corte di giustizia la questione se sia compa- la procedura di ammissione al concordato preventivo, a par-
tibile con l'art. 45, 2° comma, lett. a) e b), della direttiva tecipare alla gara controversa, al momento della verifica, da
2004/18/Ce del 31 marzo 2004 considerare la presenta- parte della stazione appaltante, del possesso dei requisiti da
zione di istanza di concordato preventivo «in bianco» co- parte del raggruppamento provvisoriamente aggiudicatario
me atto confessorio di uno stato di insolvenza e perciò co- dell'appalto;
me causa di esclusione da procedure di aggiudicazione di considerato che la suddetta autorizzazione è stata rilasciata
appalti pubblici. (2) solo in data 19 marzo 2015, mentre l'ammissione alla proce-
dura di concordato preventivo in continuità aziendale è stata
pronunciata con decreto del Tribunale di Milano, II sezione
Rilevato che il Tar Campania, sez. I, con la sentenza 29 civile, in data 5 febbraio 2015, date entrambe successive
aprile 2015, n. 2428 ha respinto il ricorso proposto dal- all'adozione del provvedimento impugnato;
l'attuale appellante per l'annullamento dell'esclusione del ritenuto che gli atti sopravvenuti non possano incidere sul-
r.t.p. dalla procedura indetta ed esperita da Arcadis - Agenzia la valutazione di legittimità del provvedimento impugnato,
regionale campana difesa del suolo per l'affidamento del non essendo rilevante, al fine dell'aggiudicazione di un ap-
servizio di direzione lavori, assistenza al collaudo e altre pre- palto, l'acquisizione di un requisito di partecipazione alla
stazioni connesse riguardanti la realizzazione dell'opera ine- procedura selettiva dopo che l'esclusione sia stata determina-
rente all'intervento denominato «lotto funzionale 1, comuni ta, a ciò ostando le regole della par condicio proprie di ogni
di Sessa Aurunca, Francolise, Cellole, Carinola del grande procedura selettiva, dato che nelle gare pubbliche i requisiti
progetto per la bandiera blu del litorale Domizio»; di partecipazione devono persistere per tutta la durata della
rilevato che il Tar ha fondato la sua decisione stabilendo, selezione fino all'aggiudicazione definitiva, per cui, qualora
sinteticamente, che il provvedimento di esclusione è motiva- una causa di esclusione sia sopravvenuta e sia stata rilevata
to con la carenza, da parte di una delle mandanti, dei requisi- nella fase di controllo del possesso dei requisiti, non è con-
ti generali di cui all'art. 38, 1° comma, lett. a), d.leg. n. 163 sentita l'ottenimento di una sanatoria «ora per allora», per-
del 2006, in quanto la società Tei, mandante del raggruppa- ché tale modo di operare impedirebbe a tempo indeterminato
mento provvisoriamente aggiudicatario, dopo aver presentato la definizione della procedura, essendo astrattamente possibi-
la domanda di partecipazione alla gara, a causa di una crisi le per qualsiasi concorrente acquisire successivamente un re-
d'impresa, ha presentato istanza al Tribunale di Milano per quisito di cui era risultato carente nel corso del procedimen-
l'ammissione al concordato preventivo, riservandosi di depo- to;
sitare, ai sensi dell'art. 161, 6° comma, l. fall., il piano con- ritenuto, quindi, di dover respingere l'impugnazione, per
cordatario con continuità aziendale di cui all'art. 186 bis l. l'infondatezza delle censure dedotte e di dover contestual-
fall.; mente rigettare la connessa domanda risarcitoria;
considerato che, con il provvedimento impugnato, la sta- visto l'appello in Consiglio di Stato proposto dalla Idi s.r.l.
zione appaltante ha ritenuto che l'ammissione a tale concor- in qualità di capogruppo mandataria di r.t.p. con Tei s.r.l.
dato preventivo non consentisse la partecipazione alle gare sempre in posizione di mandante;
IL FORO ITALIANO — 2018.
123 PARTE TERZA 124
rilevato che l'originaria ricorrente Tei s.r.l. risulta essere ritenuto che l'apertura di tale procedura concorsuale, come
stata ammessa alla procedura di concordato preventivo, con ha chiarito la giurisprudenza nazionale (cfr. Cons. Stato, ad.
conseguente venir meno del requisito generale di cui all'art. plen., 15 aprile 2010, n. 2155, id., 2010, III, 374), sarebbe di
38, 1° comma, lett. a), d.leg. 163/06, che sancisce l'esclusio- per sé una condotta «che ben può ritenersi confessoria della
ne dalle gare d'appalto degli imprenditori in stato di falli- consapevolezza del proprio stato di dissesto»;
mento o sottoposti ad altra procedura concorsuale presuppo- rilevato, infatti, che detta procedura concorsuale consente
nente uno stato d'insolvenza (quale il concordato preventi- all'imprenditore in stato di dissesto «di congelare» tempora-
vo), per l'ovvia esigenza di garantire l'affidabilità economica neamente (da 30 a 120 giorni) le istanze fallimentari avanza-
dell'esecutore contrattuale dell'amministrazione; te dai creditori e al fine di rinviare, all'esito di una rinego-
rilevato, infatti, che l'art. 38, 1° comma, lett. a), d.leg. ziazione con la massa dei creditori, la scelta tra la presenta-
a
163/06 stabilisce l'esclusione dalle procedure di gara dei zione di un piano di concordato ex art. 161 l. fall. ovvero di
to
concorrenti che «si trovano in stato di fallimento, di liquida- un accordo di ristrutturazione aziendale ex art. 182 bis l.
zione coatta, di concordato preventivo, salvo il caso di cui fall.;
en
all'art. 186 bis r.d. 16 marzo 1942 n. 267, o nei cui riguardi ritenuto, pertanto, che tale domanda avrebbe ex se deter-
am
sia in corso un procedimento per la dichiarazione di una di minato un'incapacità a contrattare con la pubblica ammini-
tali situazioni»; strazione per la pendenza del procedimento finalizzato alla
rilevato, pertanto, che sussistono le condizioni per applica- declaratoria di fallimento, di liquidazione coatta, di concor-
on
re il predetto art. 38, 1° comma, lett. a), d.leg. 163/06, che fa dato preventivo;
O
M abb
riferimento anche alle procedure in corso e che riguarda an- ritenuto, in specifico, che, con riferimento al problema di
M
che (a mente della ratio della norma) le ipotesi di «attività quando possa dirsi «in corso» una procedura concorsuale, si
prodromica alla stipulazione e successiva omologazione di è ritenuto che non sia sufficiente una mera istanza creditoria
SI
un ricorso per concordato preventivo», atteso l'evidente in-
IO in (la quale potrebbe essere proposta strumentalmente o co-
AS
tento normativo di tale disposizione di escludere le imprese munque infondatamente), occorrendo quanto meno un pro-
so
che non siano più in condizione, visto il loro stato di crisi nunciamento istruttorio del giudice che accerti oggettiva-
conclamato (ammesso nella specie in atto pubblico), di pre- mente lo stato di insolvenza dell'impresa (cfr. Cons. Stato,
es
sentarsi come contraenti affidabili con la pubblica ammini- sez. IV, 8 giugno 1999, n. 516, id., Rep. 1999, voce Opere
strazione; pubbliche, nn. 395, 478); l'adunanza plenaria del Consiglio
nc
rilevato che, secondo la giurisprudenza amministrativa na- di Stato ha, tuttavia, affermato, nella predetta sentenza 15
D
co
zionale (cfr., da ultimo, Cons. Stato, sez. IV, 3 luglio 2014, aprile 2010, n. 2155, che nell'ipotesi di concordato preventi-
U
n. 3344, Foro it., Rep. 2014, voce Contratti pubblici, n. vo le evidenziate preoccupazioni possano dirsi superate se è
LA
983), l'art. 38 d.leg. 163/06 (come modificato dal d.l. 83/12) lo stesso imprenditore a chiedere l'ammissione alla procedu-
IO olo
vieta la partecipazione alle gare pubbliche a tutti i soggetti ra concorsuale, con una condotta che ben può ritenersi con-
C
che si trovino in stato di fallimento, di liquidazione coatta fessoria della consapevolezza del proprio stato di dissesto;
c
amministrativa, di concordato preventivo con l'unica espres- rilevato che la predetta questione, così come impostata
O sci
LO
sa eccezione del c.d. «concordato in continuità aziendale» di sulla base delle indicate coordinate giurisprudenziali, è rile-
cui all'art. 186 bis r.d. 267/42 (introdotto con l'art. 33 d.l. 22 vante nel giudizio in esame, poiché la Tei s.r.l. giammai po-
Fa
giugno 2012 n. 83 e convertito in l. 7 agosto 2012 n. 134) teva divenire aggiudicataria della gara, con conseguente ca-
che ricorre quando nel piano di concordato ex art. 161, 2° renza d'interesse ad impugnare il provvedimento di aggiudi-
R
comma, lett. e), l. fall. sia espressamente prevista la prosecu- cazione alla controinteressata, dovendo essere esclusa dalla
zione dell'attività di impresa da parte del debitore, ovvero la gara de qua;
cessione dell'azienda in esercizio o ancora il conferimento rilevato che il collegio dubita, tuttavia, che la disciplina
dell'azienda in esercizio in una o più società anche di nuova nazionale indicata, così come interpretata, sia compatibile
costituzione; con la pertinente normativa comunitaria;
rilevato che la norma consente la partecipazione alle pro- rilevato, in particolare, che secondo l'art. 45, 2° comma,
cedure di affidamento di contratti pubblici non solo alle im- lett. a) e b), della direttiva 2004/18/Ce del 31 marzo 2004 re-
prese che sono già state ammesse al concordato «con conti- lativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione
nuità aziendale» e hanno già ottenuto il decreto di ammissio- degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, ap-
ne, ma anche a quelle che abbiano presentato domanda di plicabile ratione temporis, «Può essere escluso dalla parteci-
ammissione al concordato preventivo previa autorizzazione pazione all'appalto ogni operatore economico: a) che si trovi
del tribunale; in stato di fallimento, di liquidazione, di cessazione d'attivi-
rilevato, inoltre, che nelle more, tra il deposito della do- tà, di amministrazione controllata o di concordato preventivo
manda e l'ammissione del concordato l'impresa che abbia o in ogni altra analoga situazione risultante da una procedura
fatto domanda di concordato preventivo «con continuità della stessa natura prevista da leggi e regolamenti nazionali;
aziendale» conserva dunque la facoltà di partecipare alle ga- b) a carico del quale sia in corso un procedimento per la di-
re di affidamento dei pubblici contratti (cfr. Cons. Stato, sez. chiarazione di fallimento, di amministrazione controllata, di
V, 27 dicembre 2013, n. 6272, ibid., n. 837); liquidazione, di concordato preventivo oppure ogni altro
rilevato, infatti, che il concordato «con continuità azienda- procedimento della stessa natura previsto da leggi e regola-
le» o «di risanamento», sul piano teleologico e sistematico, menti nazionali;
essendo diretto al ritorno in bonis dell'impresa, è dunque una ritenuto, in particolare, di dover chiedere alla Corte di giu-
fattispecie ontologicamente differente dal concordato c.d. stizia se sia compatibile con la predetta normativa considera-
«liquidatorio», le cui finalità sono limitate esclusivamente al- re «procedimento in corso» la mera istanza di concordato
la maggior soddisfazione possibile dei creditori; preventivo da parte del debitore, come accade nel caso di
rilevato, quindi che la norma consente la partecipazione specie, così come statuito dalla predetta sentenza del-
alle procedure di affidamento di contratti pubblici non solo l'adunanza plenaria del Consiglio di Stato 15 aprile 2010, n.
alle imprese che sono già state ammesse al concordato «con 2155;
continuità aziendale» e hanno già ottenuto il decreto di am- ritenuto, inoltre, di dover chiedere alla Corte di giustizia
missione, ma anche a quelle che abbiano presentato domanda se sia compatibile con la predetta normativa considerare la
di ammissione al concordato preventivo previa autorizzazio- confessione del debitore di trovarsi in stato di insolvenza e di
ne del tribunale, ma soltanto con riferimento alla citata ipote- volere presentare istanza di concordato preventivo «in bian-
si di «concordato in continuità aziendale»; co» (le cui caratteristiche sono state sopra precisate), così
rilevato che, nel caso di specie, non ricorre un'ipotesi di come ha fatto la Tei s.r.l. nel caso di specie, quale causa di
«concordato in continuità aziendale», bensì di c.d. «concor- esclusione dalla procedura d'appalto pubblico, interpretando
dato in bianco», vale a dire di un concordato preventivo con così estensivamente il concetto di «procedimento in corso»
riserva ai sensi dell'art. 161, 6° comma, r.d. 267/42; sancito dalla normativa comunitaria (art. 45 della direttiva) e
IL FORO ITALIANO — 2018.
125 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 126
nazionale (art. 38 d.leg. 163/06) citate, interpretazione giusti- zione prevista dall'art. 186 bis, 4° comma, l. fall.»); Cons. Sta-
ficata dalla medesima ratio di non consentire la partecipa- to, sez. IV, 3 luglio 2014, n. 3344, id., Rep. 2014, voce Con-
zione alla gara d'appalto da parte delle imprese che hanno tratti pubblici, n. 983, e Urbanistica e appalti, 2014, 1327, con
confessato inequivocamente il loro conclamato stato di in- nota di RUFFINI; sez. V 27 dicembre 2013, n. 6272, cit. Nel
solvenza; senso invece che la mera presentazione di proposta di concor-
rilevato che la soluzione di tale secondo quesito è essen- dato «con continuità» non fosse sufficiente per evitare l'esclu-
ziale nel giudizio in esame, poiché risulta importante stabili- sione dall'aggiudicazione, Tar Lazio, sez. II, 2 febbraio 2015,
re la data dalla quale la società Tei avrebbe dovuto essere n. 1888, Foro it., Rep. 2015, voce Concordato preventivo, n.
esclusa dalla procedura d'appalto in esame; 264; sez. I 19 giugno 2014, n. 6537, id., Rep. 2014, voce Con-
ritenute, pertanto, rilevanti le seguenti questioni pregiudi- tratti pubblici, n. 845; sez. III 4 giugno 2014, n. 5901, ibid., n.
a
964, e Dir. fallim., 2014, II, 687, con nota di CAIAFA, Sulla
ziali dinnanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea, ai sorte della riunione temporanea d'impresa nel concordato pre-
to
sensi dell'art. 267 del trattato Ce e in relazione all'art. 23 ventivo prenotativo con continuità aziendale; Cons. Stato, sez.
dello statuto della Corte di giustizia, dell'art. 3 l. 13 marzo
en
III, 14 gennaio 2014, n. 101, Foro it., Rep. 2014, voce cit., n.
1958 n. 204, della nota informativa riguardante le domande 836; Tar Friuli-Venezia Giulia 7 marzo 2013, n. 146, id., Rep.
am
di pronuncia pregiudiziale da parte delle giurisdizioni nazio- 2013, voce cit., n. 623, e Riv. trim. appalti, 2013, 373, con nota
nali, diramata dalla Corte di giustizia e pubblicata sulla di BARBIERI, Irrilevanza della domanda di concordato preven-
G.U.C.E. del 28 maggio 2011:
on
tivo con continuità aziendale in tema di esclusione da una pro-
— «se sia compatibile con l'art. 45, 2° comma, lett. a) e cedura di gara ai sensi dell'art. 38 codice dei contratti. L'o-
O
M abb
b), della direttiva 2004/18/Ce del 31 marzo 2004, considera- rientamento negativo era determinato anche dalla preoccupa-
M
re ‘procedimento in corso’ la mera istanza, presentata all'or- zione di evitare proposte di concordato con continuità solo
gano giudiziario competente, di concordato preventivo da «strumentali». In materia, comunque, interveniva il d.l. 23 di-
SI
parte del debitore»; IO in cembre 2013 n. 145, convertito, con modificazioni, dalla l. 21
AS
— «se sia compatibile con la predetta normativa, conside- febbraio 2014 n. 9, che ha introdotto il nuovo 4° comma del-
so
rare la confessione del debitore di trovarsi in stato di insol- l'art. 186 bis l. fall., in base al quale dopo il deposito del-
venza e di volere presentare istanza di concordato preventivo l'istanza di concordato con continuità il tribunale può autoriz-
es
‘in bianco’ (le cui caratteristiche sono state sopra precisate) zare la partecipazione a procedure per contratti pubblici.
quale causa di esclusione dalla procedura d'appalto pubblico, Le disposizioni che nel caso di concordato «con continuità»
nc
interpretando così estensivamente il concetto di ‘procedi- consentono la partecipazione alle procedure per contratti pub-
D
della direttiva) e nazionale (art. 38 d.leg. 163/06) citate»; rale di esclusione per le imprese sottoposte a concordato. Ciò
LA
ritenuto, ai sensi della «nota informativa riguardante la spiega anche il dibattito sulla disciplina applicabile, in tema di
IO olo
proposizione di domande di pronuncia pregiudiziale da parte contratti pubblici, alle imprese che abbiano presentato invece
istanza di concordato «in bianco», o «con riserva», ai sensi del-
C
2011, che vanno trasmessi alla cancelleria della corte me- l'art. 161, 6° comma, l. fall. Nel senso che un'istanza del genere
O sci
LO
diante plico raccomandato in copia gli atti del giudizio, com- sia compatibile con la partecipazione a procedure per contratti
pubblici, quando abbia, sulla base del suo contenuto concreto,
prensivi: della presente ordinanza, nonché tutte le memorie
Fa
uno stato di insolvenza, di per sé incompatibile con la parteci- turismo, degli uffici della diretta collaborazione del mini-
pazione alle procedure di gara. Le disposizioni nazionali traspo- stro e dell'organismo indipendente di valutazione della
ste nel d.leg. 165/06 trovavano riscontro nell'art. 45 della diret- performance, a norma dell'art. 16, 4° comma, d.l. 24 aprile
tiva 2004/18/Ce del 31 marzo 2004; di conseguenza, la quinta 2014 n. 66, convertito, con modificazioni, dalla l. 23 giu-
sezione ravvisa ragioni di pregiudizialità comunitaria. gno 2014 n. 89, art. 30, 34; y d.l. 24 aprile 2017 n. 50, di-
Alla Corte di giustizia la quarta sezione sottopone due quesiti. sposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore
In primo luogo, se ai fini dell'esclusione da procedure d'appal- degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite
to, debba configurarsi un «procedimento in corso», ai sensi del- da eventi sismici e misure per lo sviluppo, art. 22; y l. 21
l'art. 45, 2° comma, lett. a) e b), della direttiva 2004/18/Ce del giugno 2017 n. 96, conversione in legge, con modificazio-
31 marzo 2004, per effetto della mera presentazione dell'istanza
ni, del d.l. 24 aprile 2017 n. 50).
a
di concordato, o se invece sia necessario anche un atto del tri-
bunale dal quale si possa desumere l'accertamento dello stato di
to
Vanno rimesse all'adunanza plenaria le questioni, proces-
insolvenza. In secondo luogo, se, ai fini dell'esclusione, si possa suali e sostanziali, relative alla legittimità, o no, della par-
en
prescindere da un atto del tribunale, nel caso in cui l'istanza di tecipazione alla procedura, indetta con bando del 7 gen-
concordato «in bianco» venga presentata dall'imprenditore, per- naio 2015, volta a individuare soggetti idonei ad assumere
am
ché in tal caso la presentazione dell'istanza avrebbe carattere la direzione degli istituti museali di livello dirigenziale, di
confessorio dello stato di insolvenza. Con riferimento all'altro
candidati non aventi la cittadinanza italiana, ma quella di
on
quesito, la tesi secondo cui la presentazione di istanza di con-
cordato da parte dell'imprenditore avrebbe valore confessorio altro Stato dell'Unione europea. (1)
O
M abb
dello stato di insolvenza era stata accolta da Cons. Stato, ad.
M
plen., 15 aprile 2010, n. 1 (già n. 2155), Foro it., 2010, III, 374;
allora, però, l'adunanza plenaria non aveva potuto considerare Fatto e diritto. — (Omissis). 31. - Si deve ora passare
SI
la figura del concordato «con continuità», che sarebbe stato in-
IO in all'esame dell'ultimo motivo d'appello, con cui il ministero
AS
trodotto dal legislatore solo successivamente. Si tenga presente, ha impugnato la statuizione del Tar, che ha accolto la censu-
so
inoltre, che in base all'art. 160 l. fall. l'ammissione a concorda- ra di primo grado secondo cui l'amministrazione ha illegit-
to presuppone uno «stato di crisi» aziendale, situazione che, timamente consentito la partecipazione alla procedura anche
es
come si desume anche dal 3° comma del medesimo articolo, ha a candidati aventi non la cittadinanza italiana, ma quella di
una portata più ampia dello «stato di insolvenza»; l'ordinanza un altro Stato dell'Unione europea.
nc
della quinta sezione rileva, però, che anche uno «stato di crisi Il Tar, ritenendo fondata la censura di primo grado, ha an-
D
nullato gli atti impugnati nella parte in cui essi hanno confe-
U
ammettere alle procedure contrattuali solo «contraenti affidabi- rito l'incarico di direttore del palazzo ducale di Mantova.
li».
LA
comma, cod. proc. amm., cfr. Cons. Stato, ad. plen., 27 luglio 33. - La questione sostanziale centrale riguarda il se pos-
2016, n. 19, id., 2017, III, 309, con nota di GAMBINO, e Corte sano partecipare alla procedura di selezione in esame i citta-
R
giust. 5 aprile 2016, causa C-689/13, id., 2016, IV, 324. dini di uno Stato membro dell'Unione, che non siano anche
Una questione analoga era stata rimessa alla Corte di giustizia cittadini italiani (risultando il sig. P.A., cittadino della Re-
da Cons. Stato, sez. V, ord. 4 giugno 2015, n. 2737, id., Rep. pubblica d'Austria).
2015, voce cit., n. 765, ma non era stata trattata dalla Corte di 34. - Va definito il quadro normativo di riferimento, sul
giustizia, in seguito all'estinzione del giudizio a quo. [A. TRAVI] rapporto che sussiste fra le disposizioni generali sul-
l'ammissione ai pubblici impieghi, quanto al requisito della
cittadinanza italiana, e le disposizioni che disciplinano l'in-
carico di direttore di un museo dello Stato (e cioè l'art. 14,
———————— comma 2 bis, d.l. n. 83 del 2014 e le norme ad esso collega-
te).
35. - Quanto alle disposizioni di legge ordinaria, lo status
civitatis è stato espressamente previsto quale requisito per
l'ammissione ai pubblici impieghi, dal r.d. 25 giugno 1908 n.
CONSIGLIO DI STATO; sezione VI; sentenza 2 febbraio 290, e dal conseguente t.u. delle leggi sullo stato degli im-
2018, n. 677; Pres. MARUOTTI, Est. GAMBATO SPISANI; piegati civili del 22 novembre 1908 n. 693.
Min. beni e attività culturali e turismo (Avv. dello Stato DEL La tradizionale regola della riserva ai «cittadini» del-
GAIZO) c. Paolozzi Maiorca Strozzi (Avv. RIPA DI MEANA, l'ammissione agli impieghi pubblici è stata poi ribadita dal-
BRIZZI), Assmann e altra (Avv. PERFETTI, TESAURO). An- l'art. 2 t.u. sul pubblico impiego, approvato con il d.p.r. 10
nulla in parte Tar Lazio, sez. II quater, 24 maggio 2017, n. gennaio 1957 n. 3.
6171, e ordina trasmissione all'adunanza plenaria. 36. - Nella Costituzione, il richiamo ai «cittadini» non ha
Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Direttore riguardato l'ammissione al «pubblico impiego» in quanto ta-
degli istituti museali di livello dirigenziale — Selezione le, ma l'esercizio degli «uffici pubblici», le «cariche eletti-
— Partecipazione di cittadini non italiani — Rimessio- ve» e le «funzioni pubbliche».
ne all'adunanza plenaria (Cost., art. 51, 54; y trattato 36.1. - Per l'art. 51, «Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro
Fue, art. 20, 45; y d.p.c.m. 7 febbraio 1994 n. 174, regola- sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche
mento recante norme sull'accesso dei cittadini degli Stati elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti sta-
membri dell'Unione europea ai posti di lavoro presso le biliti dalla legge» (1° comma) e «La legge può, per l'ammis-
amministrazioni pubbliche; y d.leg. 30 marzo 2001 n. 165, sione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai
norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipenden- cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica» (2°
ze delle amministrazioni pubbliche, art. 38; y d.l. 31 mag- comma).
gio 2014 n. 83, disposizioni urgenti per la tutela del patri- Per l'art. 54, «Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fe-
monio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del deli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leg-
turismo, art. 14; y l. 29 luglio 2014 n. 106, conversione in gi» (1° comma) e «I cittadini cui sono affidate funzioni pub-
legge, con modificazioni, del d.l. 31 maggio 2014 n. 83; y bliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore,
d.p.c.m. 29 agosto 2014 n. 171, regolamento di organizza- prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge» (2° com-
zione del ministero dei beni e delle attività culturali e del ma).
IL FORO ITALIANO — 2018.
129 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 130
36.2. - Tali articoli vanno intesi nel senso che deve esservi «1. I posti delle amministrazioni pubbliche per l'accesso ai
«l'uguaglianza dei cittadini senza discriminazioni e limiti» quali non può prescindersi dal possesso della cittadinanza
(Cons. Stato, sez. II, 20 giugno 1990, n. 234, Foro it., 1991, italiana sono i seguenti:
III, 528; sez. VI 24 luglio 2017, n. 3666). a) i posti dei livelli dirigenziali delle amministrazioni del-
Infatti, essi — nel riferirsi, come si è rilevato, non al lo Stato, anche ad ordinamento autonomo, individuati ai sen-
«pubblico impiego» in quanto tale, ma, più limitatamente, si dell'art. 6 d.leg. 3 febbraio 1993 n. 29, nonché i posti dei
agli «uffici pubblici», alle «cariche elettive» e alle «funzioni corrispondenti livelli delle altre pubbliche amministrazioni;
pubbliche» — hanno consentito che le leggi non richiedano b) i posti con funzioni di vertice amministrativo delle
lo status civitatis per l'accesso a posizioni di pubblico im- strutture periferiche delle amministrazioni pubbliche dello
piego non caratterizzate dall'esercizio di poteri pubblici o Stato, anche ad ordinamento autonomo, degli enti pubblici
a
dallo svolgimento di cariche elettive. non economici, delle province e dei comuni, nonché delle
to
37. - Con specifico riferimento all'ammissione al «pubbli- regioni e della Banca d'Italia;
en
co impiego», la tradizionale regola generale di rango legisla- c) i posti dei magistrati ordinari, amministrativi, militari e
tivo — ancora riportata nell'art. 2 t.u. n. 3 del 1957 — è stata contabili, nonché i posti degli avvocati e procuratori dello
am
parzialmente modificata (come consentito dallo stesso testo Stato;
degli art. 51 e 54 Cost.), in conseguenza dell'ingresso dello d) i posti dei ruoli civili e militari della presidenza del
on
Stato italiano nell'Unione europea, le cui norme hanno ac- consiglio dei ministri, del ministero degli affari esteri, del
quisito nell'ordinamento nazionale un rango superiore a ministero dell'interno, del ministero di grazia e giustizia, del
O
M abb
quello delle leggi ordinarie. ministero della difesa, del ministero delle finanze e del corpo
M
38. - L'art. 20, § 1, prima parte, del trattato sul funziona- forestale dello Stato, eccettuati i posti a cui si accede in ap-
SI
mento dell'Unione - Tfue (già art. 17 del trattato sulla Co- plicazione dell'art. 16 l. 28 febbraio 1987 n. 56».
IO in
munità europea - Tce) ha disposto che «È istituita una citta- Conseguentemente, il d.p.c.m. 9 maggio 1994 n. 487, al-
AS
dinanza dell'Unione. È cittadino dell'Unione chiunque abbia l'art. 2, 1° comma, n. 1, pur prevedendo il requisito della cit-
so
la cittadinanza di uno Stato membro». tadinanza italiana come requisito generale per l'accesso ai
La disposizione va coordinata con l'art. 45 Tfue (già art.
es
«La libera circolazione dei lavoratori all'interno del- salve le eccezioni di cui al d.p.c.m. 7 febbraio 1994, pubbli-
l'Unione è assicurata» (§ 1);
D
rale n. 61».
fondata sulla nazionalità, tra i lavoratori degli Stati membri,
LA
per quanto riguarda l'impiego, la retribuzione e le altre con- n. 29 del 1993 (il primo con diverse espressioni lessicali,
dizioni di lavoro» (§ 2);
C
«Fatte salve le limitazioni giustificate da motivi di ordine approvato con il d.leg. n. 165 del 2001:
O sci
LO
questione della cittadinanza quando si tratti di un museo di re al regime e alla natura dell'attività che a tale atto conse-
proprietà privata): gue.
«Il direttore del polo museale regionale . . . svolge, in par- 43.2. - Tanto premesso, la sentenza n. 3666 del 2017, cit.,
ticolare, le seguenti funzioni: rilevando il primato del diritto europeo, ha disapplicato l'art.
a) programma, indirizza, coordina e monitora tutte le atti- 2, 1° comma, lett. a), d.p.c.m. n. 174 del 1994, «senza che
vità di gestione, valorizzazione, comunicazione e promozio- sia necessario, per l'evidenza del contrasto, disporre il rinvio
ne del sistema museale nazionale nel territorio regionale; . . . pregiudiziale alla Corte di giustizia, e ha deciso la controver-
e) . . . stabilisce . . . l'importo dei biglietti di ingresso uni- sia al suo esame, nel senso di «analizzare la natura del-
ci, cumulativi e, previo accordo con i soggetti pubblici e pri- l'attività e dunque dei compiti attribuiti» al direttore del-
vati interessati, integrati dei musei e dei luoghi della cultura l'istituto museale dello Stato, «per valutare se gli stessi si in-
a
di propria competenza . . .; seriscano nell'ambito di funzioni pubbliche, che giustificano
to
l) autorizza il prestito dei beni culturali delle collezioni di la previsione della cittadinanza italiana, ovvero di funzioni
en
propria competenza per mostre od esposizioni sul territorio aventi carattere tecnico o di gestione economica», per le qua-
nazionale o all'estero . . .; li la cittadinanza italiana non è richiesta.
am
m) autorizza, sentito il soprintendente di settore, le attività All'esito di tale approfondita indagine, la sentenza n. 3666
di studio e di pubblicazione dei materiali esposti e/o conser- del 2017 ha ritenuto che l'attività posta in essere dal direttore
on
vati presso i musei del polo; del museo statale sarebbe «prevalentemente rivolta alla ge-
O
n) dispone . . . l'affidamento diretto o in concessione delle stione economica e tecnica» dell'istituto, nonché «essen-
M abb
attività e dei servizi pubblici di valorizzazione di beni cultu- zialmente finalizzata» ad una migliore utilizzazione e valo-
M
rali, ai sensi dell'art. 115 del codice . . .; rizzazione di beni pubblici.
SI
p) elabora e stipula accordi con le altre amministrazioni
IO in In particolare, la sentenza ha escluso che si possano consi-
AS
statali eventualmente competenti, le regioni, gli altri enti derare come «espressione di potere pubblico» alcuni specifi-
so
pubblici territoriali e i privati interessati, per regolare servizi ci compiti attribuiti al direttore dall'art. 35 d.p.c.m. n. 171
strumentali comuni destinati alla fruizione e alla valorizza- del 2014, che, seguendo l'ordine dell'articolo stesso, sono
es
zione di beni culturali . . .; quelli per cui «programma, indirizza, coordina e monitora
q) approva, su proposta del segretario regionale, e tra- tutte le attività di gestione, valorizzazione, comunicazione e
nc
smette alla direzione generale bilancio gli interventi da inse- promozione del sistema museale nazionale nel territorio re-
D
co
rire nei programmi annuali e pluriennali e nei relativi piani di gionale» (lett. a), «autorizza il prestito dei beni culturali del-
U
mento alla norma dichiaratamente interpretativa dell'art. 22, vizi pubblici di valorizzazione di beni culturali» (lett. n),
c
O sci
comma 7 bis, d.l. 24 aprile 2017 n. 50, convertito nella l. 21 «svolge le funzioni di stazione appaltante» (lett. u).
LO
giugno 2017 n. 96, per il quale «L'art. 14, comma 2 bis, d.l. La stessa sentenza ha infine escluso che si possano consi-
Fa
31 maggio 2014 n. 83, convertito, con modificazioni, dalla l. derare «espressione di potere pubblico» ulteriori compiti di
29 luglio 2014 n. 106, si interpreta nel senso che alla proce- amministrazione e di controllo dei beni in consegna, esplici-
dura di selezione pubblica internazionale ivi prevista non si
R
— dovendosi prevenire contrasti giurisprudenziali, occor- a) dell'assunzione a posti dei «livelli dirigenziali delle
re deferire all'esame dell'adunanza plenaria di questo consi- amministrazioni dello Stato» (v. l'art. 1, 1° comma, lett. a,
glio le questioni di seguito affrontate. d.p.c.m. n. 171 del 1994, come richiamato dall'art. 2, 1°
44.1. - Come si è sopra rilevato (ed è stato già riscontrato comma, n. 1, d.p.r. n. 487 del 1994);
dal Tar con la sentenza impugnata e da questo consiglio, con b) dell'assunzione di chi svolga «funzioni che comporta-
la sentenza n. 3666 del 2017), l'interprete non può che rile- no l'elaborazione, la decisione, l'esecuzione di provvedi-
vare un espresso e testuale divieto normativo — contenuto menti autorizzativi e coercitivi» (v. l'art. 2, 1° comma, me-
nel d.p.r. n. 174 del 1994, nonché nel d.p.r. n. 487 del 1994, desimo d.p.c.m. n. 171 del 1994, anch’esso richiamato dal
che al precedente ha fatto riferimento — per i cittadini del- d.p.r. n. 487 del 1994).
l'Unione europea di partecipare alla procedura di cui all'art. Quanto al rapporto tra tali disposizioni del d.p.c.m. n. 171
a
14, comma 2 bis, d.l. n. 83 del 2014. del 1994, vale quanto segue:
to
Tale divieto è stato però escluso dalla sentenza n. 3666 del — l'art. 2, 1° comma, ha inteso affermare la regola gene-
en
2017, mediante la disapplicazione dell'art. 1, 1° comma, lett. rale per la quale si debba verificare di volta in volta se l'e-
a), d.p.c.m. n. 171 del 1994, in quanto questo sarebbe in con- sercizio in concreto (in base alla normativa di settore) di po-
am
trasto con la normativa dell'Unione europea. teri autoritativi implichi la necessità del possesso della citta-
44.2. - Si rimettono però all'esame dell'adunanza plenaria dinanza italiana (trattandosi di «organi» abilitati ad incidere
on
di questo consiglio ulteriori considerazioni, che potrebbero unilateralmente sulle altrui sfere giuridiche, sulla base dei
far condurre all'opposta conclusione di considerare confor- principî e delle regole specifiche riguardanti le articolazioni
O
M abb
me al diritto europeo l'art. 1, 1° comma, lett. a), del regola- delle competenze);
M
mento emanato con il d.p.c.m. n. 174 del 1994, come richia- — l'art. 1, 1° comma, lett. a), come le altre previsioni del
SI
mato dal d.p.r. n. 487 del 1994. 1° comma, una volta per tutte ha identificato le «qualifiche
IO in
Tali considerazioni riguardano non solo aspetti concernen- formali» per le quali — in ragione del particolare spessore
AS
ti il quadro normativo nazionale, ma anche quelli riguardanti dei poteri esercitati — è necessario il possesso della cittadi-
so
45. - Quanto agli aspetti concernenti il quadro normativo non solo con gli art. 51 e 54 Cost., ma anche con il comples-
D
nazionale, vanno richiamati: sivo vigente quadro normativo sul loro status e sulle loro
co
riguarda l'ammissione in genere al «pubblico impiego» in Rilevano al riguardo le disposizioni generali del d.leg. n.
165 del 2001 (nel quale sono state trasfuse le disposizioni del
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gli «uffici pubblici», per le «cariche elettive» e per le «fun- d.leg. n. 29 del 1993, con le successive modificazioni):
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zioni pubbliche»; — per l'art. 4, «2. Ai dirigenti spetta l'adozione degli atti
— l'art. 11 Cost., per il quale l'Italia «consente, in condi- e provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che
Fa
zioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovrani- impegnano l'amministrazione verso l'esterno, nonché la ge-
tà»; stione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante auto-
R
muni nonché delle regioni e della Banca d'Italia», la lettera un regolamento lesivo (cioè ostativo alla pretesa fatta valere)
a) ha indicato sic et simpliciter «i posti dei livelli dirigenziali unitamente all'atto autoritativo applicativo, di cui si sia chie-
delle amministrazioni dello Stato», perché i dirigenti statali sto l'annullamento — la disapplicazione (in coerenza col
costituiscono il «vertice amministrativo» del potere esecuti- principio iura novit curia) può essere disposta dal giudice
vo dello Stato (nella massima espressione, quando non vi sia amministrativo:
alcuna autorità dirigenziale intermedia tra essi ed il ministro — quando il ricorrente chieda la tutela di diritti soggettivi
di riferimento). (ad es. in materia di restituzione di oneri di urbanizzazione) e
48. - Oltre ad essere annoverati tra i dirigenti (ai sensi e la pretesa risulti fondata su una disposizione di legge, rispet-
per gli effetti dell'art. 1, 1° comma, d.p.c.m. n. 171 del to alla quale risulti illegittimo il regolamento lesivo per il
1994), i direttori dei musei — quali autorità di «vertice am- medesimo ricorrente (cfr. Cons. Stato, sez. V, 24 luglio
a
ministrativo» — esercitano, inoltre e per di più, gli specifici 1993, n. 799, id., 1994, III, 332);
to
poteri riconducibili all'espressione contenuta nell'art. 2, 1° — quando il ricorrente chieda la tutela di un interesse le-
en
comma, medesimo d.p.c.m. (che ha attribuito rilievo alle «ti- gittimo e l'annullamento di un provvedimento (deducendo la
pologie di funzioni delle amministrazioni pubbliche per il cui violazione di un regolamento e non che questo sia ostativo
am
esercizio si richiede il requisito della cittadinanza italiana», alla pretesa), ma la domanda vada respinta, perché il regola-
tra cui quelle che «comportano l'elaborazione, la decisione, mento invocato risulta illegittimo (cfr. Cons. Stato, sez. V,
on
l'esecuzione di provvedimenti autorizzativi e coercitivi»). 26 febbraio 1992, n. 154, id., Rep. 1992, voce Giustizia am-
Rilevano al riguardo proprio le ulteriori disposizioni del- ministrativa, n. 896, in un caso in cui — in riforma della sen-
O
M abb
l'art. 14 bis d.l. 31 maggio 2014 n. 83, convertito nella l. 29 tenza di primo grado — il ricorso originario è stato respinto,
M
luglio 2014 n. 104, e del d.p.c.m. n. 171 del 29 agosto 2014. nella parte in cui deduceva l'illegittimità di un atto negativo
SI
In particolare, l'art. 34, 2° comma, lett. l), m) ed u) di tale di controllo, che risultava sì in contrasto con un regolamento
IO in
d.p.c.m. ha attribuito al direttore del museo, tra gli altri, i po- provinciale, ma che era conforme alla legge provinciale ri-
AS
teri valutativi e decisori (insindacabili anche in sede ministe- spetto alla quale il regolamento affermava una regola incom-
so
riale) concernenti il prestito di opere d'arte «sul territorio na- patibile e recessiva).
zionale o all'estero» e l'esercizio delle «funzioni di stazione La sentenza n. 3666 del 2017 di questa sezione, in coeren-
es
49. - Dalla normativa sopra richiamata non emerge, inve- n. 154 del 1992, ha dunque accolto l'appello allora proposto
ce, il criterio secondo cui la rilevanza dello spessore dei po- e ha respinto il ricorso di primo grado, poiché — malgrado la
D
co
teri pubblici esercitabili sia recessivo rispetto all'attività del fondatezza della censura originaria rivolta contro gli atti ri-
U
direttore del museo «rivolta alla gestione economica e tecni- sultati contrastanti con il regolamento statale del 1994 — ha
LA
IO olo
ca» ed «essenzialmente finalizzata» ad una migliore utilizza- ravvisato il contrasto di tale regolamento col diritto europeo.
zione e valorizzazione di beni pubblici. 50.3. - Sennonché, osserva il collegio che con il quarto
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c
Il «criterio di prevalenza» inoltre non risulta neanche de- motivo dell'appello principale il ministero non ha chiesto
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sumibile dall'art. 1, 1° comma, lett. a), d.p.c.m. n. 171 del che siano disapplicati in parte qua l'art. 1, 1° comma,
1994 (che ha attribuito rilevanza allo status in sé di dirigente d.p.c.m. n. 172 del 1994 e l'art. 2, 1° comma, d.p.r. n. 487
Fa
medesimo d.p.c.m., per il quale occorre la cittadinanza ita- il profilo processuale differenzia la presente vicenda, da
liana quando si tratti dell'esercizio di funzioni che «compor- quella decisa con la già citata sentenza n. 154 del 1992.
tano l'elaborazione, la decisione, l'esecuzione di provvedi- Con tale sentenza, questo consiglio ha sì ritenuto disappli-
menti autorizzativi e coercitivi» (tra cui de plano rientrano i cabile il regolamento risultato illegittimo (col risultato di ri-
poteri concernenti l'autorizzazione al prestito di opere d'arte formare la sentenza del Tar e di respingere il ricorso di pri-
«sul territorio nazionale o all'estero» e l'esercizio delle mo grado), ma ha statuito ciò solo in accoglimento di uno
«funzioni di stazione appaltante»). specifico ed espresso motivo d'appello, che aveva rimarcato
Come si osserverà al successivo § 54.3, il «criterio di pre- proprio l'illegittimità del regolamento, sul cui testo si era ba-
valenza» neppure risulta rilevante per il diritto europeo, sata (ed era stata accolta) la domanda di annullamento di
quando si tratti di autorità che esercitano funzioni pubbliche primo grado.
e che facciano parte dei vertici del potere esecutivo. Nella specie, invece, il ministero col quarto motivo d'ap-
Risulta dunque condivisibile la sentenza appellata, nella pello non ha prospettato alcuna illegittimità delle disposizio-
parte in cui ha constatato l'applicabilità delle sopra richiama- ni regolamentari statali e non ne ha nemmeno chiesto la di-
te disposizioni regolamentari del 1994, nonché la loro man- sapplicazione.
cata applicazione in sede di emanazione degli atti impugnati Va sottolineata la singolarità della situazione verificatasi,
in primo grado. non risultando precedenti di questo consiglio, o di un'altra
50. - A questo punto, si deve verificare se le testuali dispo- giurisdizione superiore, in cui un'amministrazione statale
sizioni costituzionali e dei sopra richiamati regolamenti (del (per di più non con l'atto d'appello, ma con le successive di-
d.p.c.m. n. 171 del 1994 e del d.p.r. n. 487 del 1994) si pos- fese) abbia chiesto che vada disapplicato un regolamento sta-
sano porre in discussione in questa sede e se, nel caso di so- tale, per ottenere la riforma di una sentenza la cui motivazio-
luzione affermativa, esse siano in parte qua difformi dal di- ne si sia basata su un regolamento del quale non era stata
ritto europeo. prospettata dalle parti l'illegittimità nel corso del precedente
50.1. - La sentenza della sezione n. 3666 del 2017, cit., per grado del giudizio.
le ragioni sopra riassunte ai § 43, 43.1, 43.2, ha ritenuto che Al contrario, con il quarto motivo d'appello il ministero ha
si debba disapplicare la norma regolamentare risultante in chiesto che il motivo di primo grado dovrebbe essere respin-
contrasto con il diritto europeo (come ricostruito dalla mede- to, poiché l'art. 1, 1° comma, lett. a), d.p.c.m. n. 174 del
sima sentenza). 1994 — di cui ha rimarcato il vigore, sia pure determinando-
50.2. - A parte ogni considerazione sulla questione della ne erroneamente la portata — sarebbe stato legittimamente
corrispondenza sostanziale tra le disposizioni regolamentari applicato con gli atti impugnati in primo grado, tanto che ha
così disapplicate e i principî costituzionali (aspetto dopo ap- chiesto che in questa sede il regolamento dovrebbe essere in-
profondito), per quanto riguarda la questione processuale se terpretato in senso opposto a quello fatto proprio dal Tar.
il giudice amministrativo possa disapplicare una norma rego- 50.4. - Stando così le cose, in sede d'appello si potrebbe
lamentare risultante in contrasto con una norma di rango su- preliminarmente ravvisare una preclusione di ordine proces-
periore, dalla complessiva giurisprudenza di questo consiglio suale.
(cfr., per tutte, Cons. Stato, sez. III, 6 settembre 2016, n. Infatti, col quarto motivo il ministero non ha prospettato
3820) emerge che — fermi i principî sull'onere di impugnare l'illegittimità delle disposizioni regolamentari del 1994 (di
IL FORO ITALIANO — 2018.
137 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 138
cui ha chiesto la disapplicazione solo nel corso della discus- art. 39, § 4, Tce, e ancor prima l'art. 48, § 4, del trattato del
sione finale, col richiamo al decisum della sentenza n. 3666 1957) ha escluso l'applicazione del principio della libera cir-
del 2017, cit.) e non ha dunque nemmeno indicato — nel- colazione dei lavoratori, riaffermando la regola della «riserva
l'atto d'appello — i possibili vizi che si dovrebbero ravvisa- di sovranità» degli Stati nazionali («riserva di sovranità» di
re in questa sede. cui già risultano espressione gli art. 51 e 54 Cost., oltre alle
Previo esame della portata del principio di corrispondenza disposizioni regolamentari del 1994).
tra il chiesto ed il pronunciato (specie in sede d'appello), va 54. - Per quanto riguarda il significato da attribuire alla
dunque valutato se si possa accogliere in questa sede un mo- nozione di «amministrazione pubblica» (e dunque l'ambito
tivo dell'amministrazione statale, di per sé infondato (perché di applicazione dell'art. 45, § 4, e, ancor prima, dei richiama-
ha dato una lettura di una disposizione regolamentare, oppo- ti art. 39, § 4, Tce e art. 48, § 4, del trattato del 1957), rileva
a
sta a quella corretta), quando con esso non sia stata prospet- la giurisprudenza della Corte di giustizia, che ne ha chiarito
to
tata alcuna censura contro un regolamento, mentre poi nel più volte la specifica portata.
en
corso del giudizio di secondo grado l'amministrazione chie- Occorre tener conto di tale giurisprudenza, per verificare
da la riforma della sentenza impugnata sulla base di una ra- se risultino ad essa compatibili le disposizioni degli art. 51 e
am
tio decidendi diversa e di una impostazione opposta (secondo 54 Cost., oltre che dell'art. 1, 1° comma, d.p.c.m. n. 171 del
cui sarebbe illegittima e disapplicabile la norma regolamen- 1994 (e del corrispondente art. 1, 1° comma, d.p.r. n. 487 del
tare, all'opposto inizialmente invocata con l'atto d'appello).
on
1994, che richiama quelle del d.p.c.m.).
Del resto, anche per i principî di cui agli art. 101 e 104 54.1. - La Corte di giustizia ha dato una lettura dell'art.
O
M abb
cod. proc. amm., non sembra possibile che a vantaggio del 45, § 4 (e delle disposizioni del trattato), limitata a «quanto
M
soccombente si possa disapplicare una norma regolamentare, strettamente necessario» a salvaguardare gli interessi da essa
in assenza di uno specifico motivo d'appello.
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protetti (ex multis, Corte giust. 10 settembre 2014, causa C-
IO in
51. - Salva questa questione processuale (che si rimette in 270/13, Haralambidis c. Casilli, id., Rep. 2016, voce Unione
AS
via preliminare alla valutazione dell'adunanza plenaria), ad europea, n. 1979, e 3 luglio 1986, causa C-66/85, Lawrie
so
avviso del collegio vi sono peraltro argomenti di ordine so- Blum).
stanziale, in base ai quali si può giungere alla conclusione La corte in proposito è partita da due considerazioni.
es
che non sussistano i presupposti per disapplicare in parte qua In primo luogo, per la corte non possono gli Stati membri
nc
il d.p.c.m. n. 174 del 1994 ed il d.p.r. n. 487 del 1994, poten- liberamente determinare se un dato «impiego» sia svolto
dosi ritenere che la normativa secondaria nazionale sia coe-
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rente non solo con gli art. 51 e 54 Cost., ma anche con la so- sottrarrebbe all'Unione la delimitazione del principio della
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pra richiamata normativa europea e che dunque abbia ben libertà di circolazione dei lavoratori (ex multis, le sentenze
LA
IO olo
potuto riservare ai cittadini italiani i posti dirigenziali in que- 12 febbraio 1974, causa C-152/73, Sotgiu, id., 1974, IV, 201,
stione. e 3 luglio 1986, causa C-66/85, Lawrie Blum, cit.).
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Per questa ragione, si sottopone anche la relativa questione La corte ha poi osservato che le amministrazioni pubbliche
O sci
art. 39 Tce), secondo il quale: qualunque privato e rientrano quindi nell'ambito di applica-
«La libera circolazione dei lavoratori all'interno del- zione del trattato: anche da questo punto di vista, demandare
R
l'Unione è assicurata» (§ 1); agli Stati membri di stabilire «liberamente» quando una data
«Essa implica l'abolizione di qualsiasi discriminazione, attività rientri fra gli «impieghi nella pubblica amministra-
fondata sulla nazionalità, tra i lavoratori degli Stati membri, zione» significherebbe renderli arbitri della concreta portata
per quanto riguarda l'impiego, la retribuzione e le altre con- del trattato stesso (Corte giust. 17 dicembre 1980 e 26 mag-
dizioni di lavoro» (§ 2); gio 1982, causa C-149/79, Commissione c. Regno del Belgio,
«Fatte salve le limitazioni giustificate da motivi di ordine id., 1983, IV, 1).
pubblico, pubblica sicurezza e sanità pubblica, essa importa 54.2. - Con queste precisazioni, la Corte di giustizia ritiene
il diritto: a) di rispondere a offerte di lavoro effettive; b) di che la normativa nazionale possa imporre il requisito della
spostarsi liberamente a tal fine nel territorio degli Stati nazionalità in presenza di due presupposti, dovendosi trattare
membri; c) di prendere dimora in uno degli Stati membri al di accesso a quei posti che:
fine di svolgervi un'attività di lavoro, conformemente alle a) implicano la partecipazione, diretta o indiretta, all'e-
disposizioni legislative, regolamentari e amministrative che sercizio — sia pure indiretto — di «pubblici poteri»;
disciplinano l'occupazione dei lavoratori nazionali; d) di ri- b) riguardano la tutela degli interessi generali dello Stato
manere, a condizioni che costituiranno l'oggetto di regola- o di altre «pubbliche collettività» (Corte giust. 27 novembre
menti stabiliti dalla commissione, sul territorio di uno Stato 1991, causa C-4/91, Bleis c. Repubblica francese, id., Rep.
membro, dopo aver occupato un impiego» (§ 3); 1993, voce cit., n. 476).
«Le disposizioni del presente articolo non sono applicabili 54.3. - In applicazione di tali principî, hanno un diverso
agli impieghi nella pubblica amministrazione» (§ 4). regime giuridico le attività di soggetti estranei all'apparato
53. - Osserva il collegio che sono ben distinte le fattispecie statale, rispetto a quelle proprie dei pubblici poteri, tra le
previste dal § 3 e dal § 4 dell'art. 45 Tfue. quali rientrano tipicamente quelle dei vertici del potere ese-
53.1. - Il § 3, nell'ammettere le «limitazioni giustificate da cutivo.
motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza e sanità pub- Quando si tratti di soggetti estranei all'apparato statale,
blica», si riferisce alle limitazioni sostanziali che la normati- non rileva l'esercizio «sporadico» di compiti autoritativi
va nazionale anche nei settori privati può prevedere in tema marginali, nell'ambito della complessiva attività svolta (Cor-
di «libera circolazione dei lavoratori». te giust. 26 maggio 1982, causa C-149/79, Commissione c.
Tale § 3 consente ad esempio che la normativa nazionale Regno del Belgio, cit., che ha affermato il principio in rela-
vieti l'ingresso nel territorio dello Stato membro a chi abbia zione a dipendenti di società, ma ha significativamente am-
determinati precedenti penali ovvero sia comunque pericolo- messo che si possa richiedere la cittadinanza per lo svolgi-
so o vi siano preminenti ragioni di sanità pubblica (sul prin- mento dei lavori di «ispettore dei lavori» o di «guardiano
cipio fissato dal § 3 si basano molteplici disposizioni del t.u. notturno» di una amministrazione comunale; 10 settembre
n. 286 del 1998, «sulla disciplina dell'immigrazione e sulla 2014, causa C-270/13, Haralambidis c. Casilli, cit., in rela-
condizione dello straniero», ad es. in tema di diniego di per- zione al caso — di seguito approfondito — di un presidente
messo di soggiorno). di una autorità portuale).
53.2. - Quando si tratti invece del lavoro nella «pubblica Ove invece si tratti di un pubblico potere, non rileva il cri-
amministrazione», e dei casi in cui vi sia l'esercizio di pub- terio dell'«esercizio sporadico»: il pubblico potere va ricon-
blici poteri, il § 4 dell'art. 45 Tfue (così come il precedente dotto all'esercizio «di un potere decisionale che esorbita dal
IL FORO ITALIANO — 2018.
139 PARTE TERZA 140
diritto comune e si traduce nella capacità di agire indipen- ministrativo di vertice del ministero, con il quale si attua
dentemente dalla volontà di altri soggetti o anche contro la l'indirizzo politico del governo.
loro volontà» (Corte giust. 22 ottobre 2009, causa C-438/08, 54.7. - Rilevano anche l'«esercizio dell'autorità pubblica»
Commissione c. Portogallo, id., Rep. 2010, voce cit., n. e la responsabilità di gestire ciò che riguarda la salvaguardia
1274). degli «interessi generali dello Stato».
54.4. - Tale conclusione trova conferma nell'indicazione Il rilievo di tale responsabilità è stato richiamato dalla
esemplificativa esposta nella «comunicazione» della com- Corte di giustizia (11 dicembre 2002, causa C-225/85, Com-
missione europea n. 88/C-72/02 (in G.U.C.E. 18 marzo missione c. Italia, § 9), nel senso che l'ordinamento naziona-
1988). le può legittimamente riservare ai cittadini i «posti compor-
Come ha correttamente rimarcato la difesa dell'appellata a tanti funzioni direttive o di consulenza dello Stato su que-
a
p. 9 della sua memoria depositata in data 28 settembre 2017, stioni scientifiche e tecniche», ciò che pure costituisce una
to
la commissione, nell'intraprendere azioni positive per pro- delle peculiarità delle funzioni attribuite ai direttori dei mu-
en
muovere la libera circolazione dei lavoratori, in un paragrafo sei statali.
denominato «Le attività specifiche della funzione pubblica 55. - Sulla base della giurisprudenza della Corte di giusti-
am
nazionale formanti oggetto di deroga», ha ritenuto escluse zia e delle comunicazioni della commissione, si può così af-
dal relativo ambito (ostandovi la regola della possibilità che fermare che la normativa nazionale — quella di rango rego-
on
la norma nazionale richieda la cittadinanza): lamentare oggetto della delegificazione, ed avente uno speci-
— «le funzioni specifiche dello Stato e delle collettività fico supporto negli art. 51 e 54 Cost. — ben può prevedere il
O
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ad esso assimilabili, quali le forze armate, la polizia e le altre requisito della cittadinanza quando si tratti della selezione
M
forze dell'ordine pubblico, la magistratura, l'amministrazio- che comporta l'attribuzione dello status e delle funzioni dei
SI
ne fiscale e la diplomazia»; più alti dirigenti dello Stato, per i quali si applicano le dispo-
IO in
— «inoltre, . . . gli impieghi dipendenti dai ministeri stata- sizioni sopra riportate ai § 47 e 48.
AS
li, dai governi regionali, dalle collettività territoriali e da altri 55.1. - Risulta dunque rientrare per tabulas, e quale fatti-
so
enti assimilati e infine dalle banche centrali, quando si tratti specie tipica di «riserva della sovranità», proprio lo status
del personale (funzionari e altri) che eserciti le attività coor-
es
di un'altra persona morale di diritto pubblico, come l'elabo- quale organo dello Stato le cui scelte di merito sono per di
razione degli atti giuridici, la loro esecuzione, il controllo
D
recente comunicazione 11 dicembre 2002, COM (2002) 694. per attuare il programma di governo nello specifico settore di
Dunque, per la commissione — che ha sintetizzato la giu-
C
risprudenza della Corte di giustizia — la normativa naziona- responsabile della «salvaguardia degli interessi generali dello
O sci
LO
le può richiedere la cittadinanza per «gli impieghi dipendenti Stato» in quel settore.
dai ministeri statali . . ., quando si tratti del personale (fun-
Fa
zionari e altri) che eserciti le attività coordinate intorno ad un 55.2. - Neppure si possono distinguere — tra i dirigenti
potere pubblico giuridico dello Stato . . ., come l'elaborazio- presi in quanto tali in considerazione dall'art. 1, 1° comma,
lett. a), d.p.c.m. n. 171 del 1994 — quelli cui sono conferiti
R
zioni di pubblico impiego non caratterizzate dall'esercizio di ostano, salvo che per motivi imperativi di interesse generale,
poteri pubblici o dallo svolgimento di cariche elettive. all'ingerenza del potere legislativo nell'amministrazione del-
Invece, quando si tratti della prima nomina nella qualifica la giustizia al fine di influenzare l'esito giudiziario di una
di dirigente di «vertice» dello Stato, come quella in esame, controversia’ (sentenze 11 dicembre 2012, De Rosa c. Italia;
non può che ravvisarsi la sussistenza dell'«esercizio diretto 14 febbraio 2012, Arras e altri c. Italia, id., Rep. 2012, voce
. . . di pubblici poteri» e, in particolare, delle più alte «fun- Diritti politici e civili, nn. 166, 186; 7 giugno 2011, Agrati e
zioni pubbliche» riferibili al potere esecutivo. altri c. Italia, id., 2013, IV, 1; 31 maggio 2011, Maggio e al-
58. - Concludendo sul punto, non risulta disapplicabile tri c. Italia, id., Rep. 2011, voce cit., n. 177; 10 giugno 2008,
l'art. 2, 1° comma, lett. a) e b), d.p.c.m. n. 174 del 1994, Bortesi e altri c. Italia; 29 marzo 2006, Scordino e altri c.
poiché queste disposizioni hanno previsto la necessità della Italia, id., Rep. 2006, voce cit., n. 133). La medesima corte
a
cittadinanza italiana: ha altresì rimarcato che le circostanze addotte per giustificare
to
— per «i posti dei livelli dirigenziali delle amministrazio- misure retroattive devono essere «trattate con la massima
circospezione possibile» (sentenza 14 febbraio 2012, Arras e
en
ni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, individuati
ai sensi dell'art. 6 d.leg. 3 febbraio 1993 n. 29, nonché i posti altri c. Italia, cit.), in particolare quando l'intervento legisla-
am
dei corrispondenti livelli delle altre pubbliche amministra- tivo finisca per alterare l'esito giudiziario di una controversia
zioni» (lett. a); (sentenza 28 ottobre 1999, Zielinski e altri c. Francia)».
on
— per «i posti con funzioni di vertice amministrativo del- 63. - Qualora si debba affermare la retroattività (e l'appa-
le strutture periferiche delle amministrazioni pubbliche dello rente natura interpretativa) del sopra riportato art. 22, comma
O
M abb
Stato, anche ad ordinamento autonomo, degli enti pubblici 7 bis, il conseguente contrasto con la consolidata giurispru-
M
non economici, delle province e dei comuni, nonché delle denza della corte di Strasburgo e della Corte costituzionale
comporta un'ulteriore questione processuale, che si rimette
SI
regioni e della Banca d'Italia» (lett. b).
IO in
Tali disposizioni si basano sul presupposto — effettiva- anch’essa all'esame dell'adunanza plenaria.
AS
mente sussistente — che tali autorità sono poste al «vertice 63.1. - A partire dalle sentenze nn. 348 e 349 del 2007 (id.,
so
amministrativo» e sono titolari di consistenti poteri autorita- 2008, I, 39), la Corte costituzionale ha chiarito che — nel ca-
tivi, il cui esercizio è idoneo ad incidere unilateralmente sul- so di contrasto tra una disposizione legislativa e le previsioni
es
le altrui sfere giuridiche, con l'applicazione di «regole esor- della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e
nc
bitanti dal diritto comune». delle libertà fondamentali — il giudice nazionale può solle-
vare una questione di costituzionalità, deducendo la viola-
D
50.4, in assenza del contrasto tra il diritto europeo e le sopra zione dell'art. 117 Cost., col richiamo al «parametro interpo-
U
richiamate disposizioni del d.p.c.m. n. 171 del 2014 (come sto», costituito proprio da una disposizione della Cedu.
LA
IO olo
richiamato dall'art. 2, 1° comma, d.p.r. del 2014), dovrebbe 63.2. - Sennonché, con riferimento al caso di specie, se si
essere respinto il quarto motivo dell'appello del ministero, afferma la necessità dello status civitatis per acquisire lo sta-
C
c
rivolto contro l'annullamento — disposto dal Tar — dell'atto tus di dirigente dello Stato, ove fosse applicabile il citato art.
O sci
LO
che ha condotto al conferimento dell'incarico di direttore del 22, comma 7 bis vi sarebbe il differimento della definizione
palazzo ducale di Mantova. della controversia, qualora si dovesse necessariamente solle-
Fa
60. - Sennonché, a questo punto va esaminata la rilevanza vare una questione di costituzionalità, il cui esito, verosi-
da attribuire all'art. 22, comma 7 bis, d.l. 24 aprile 2017 n. milmente, sarebbe nel senso della constatazione del contrasto
R
50, convertito nella l. 21 giugno 2017 n. 96, per il quale con l'art. 117 Cost.
«L'art. 14, comma 2 bis, d.l. 31 maggio 2014 n. 83, converti- 63.3. - In tale prospettiva, per evitare tale differimento, si
to, con modificazioni, dalla l. 29 luglio 2014 n. 106, si inter- potrebbe effettuare la seguente distinzione.
preta nel senso che alla procedura di selezione pubblica in- Qualora l'antinomia tra la disposizione legislativa nazio-
ternazionale ivi prevista non si applicano i limiti di accesso nale e la previsione della convenzione del 1950 non risulti
di cui all'art. 38 d.leg. 30 marzo 2001 n. 165». «chiara ed evidente» (ed occorra effettuare un «bilanciamen-
61. - Qualora si affermi che, alla data di entrata in vigore to» tra valori in conflitto), va comunque riaffermata la com-
di tale decreto legge, era vigente (ed era conforme alla nor- petenza esclusiva della Corte costituzionale, per eventual-
mativa dell'Unione europea) la disciplina nazionale preclu- mente rimuovere dall'ordinamento la medesima disposizione
siva per i non cittadini italiani della partecipazione alla pro- legislativa.
cedura in questione, si porrebbe la seguente alternativa: Invece, qualora vi sia un «chiaro ed evidente» contrasto
— o il sopra riportato art. 22, comma 7 bis, ha disposto tra la norma nazionale e quella della convenzione (come co-
solo per il futuro (e cioè per le nomine disposte successiva- stantemente interpretata sia dalla corte di Strasburgo che dal-
mente alla sua entrata in vigore), per rimuovere incertezze la Corte costituzionale), si potrebbe affermare che il giudice
interpretative, ed allora esso — anche per le relative questio- della controversia possa non applicare la medesima disposi-
ni di legittimità costituzionale — non rileva nel presente zione nazionale, che non trovi fondamento in alcun valore
giudizio; meritevole di essere posto a confronto con quello rilevante
— oppure esso, se avente effetti retroattivi, per il suo ca- per la convenzione.
rattere di «solo apparente» interpretazione autentica si por- A sostegno di tale principio e del conseguente potere del
rebbe in contrasto con l'art. 117 Cost. e con gli art. 6 e 13 giudice nazionale (fondato sulla necessità di una «valvola di
Cedu, che precludono l'entrata in vigore di leggi che incida- sicurezza» del sistema, a tutela dei diritti fondamentali, e li-
no sui giudizi in corso e sull'esercizio della funzione giuris- mitato a tale assenza di «contrasto di valori» ed ad una con-
dizionale (articoli che in concreto risulterebbero violati, poi- temporanea violazione ictu oculi della convenzione del 1950
ché il medesimo comma 7 bis avrebbe imposto una soluzione e della Costituzione), possono rilevare considerazioni di di-
opposta a quella seguìta dalla qui impugnata — e condivisi- ritto nazionale e di diritto europeo.
bile — sentenza del Tar, in assenza di una equivoca discipli- Quanto al diritto nazionale, dall'art. 117, 1° comma, Cost.
na nazionale e in assenza di oscillazioni giurisprudenziali da emerge che la disposizione convenzionale — pur se non è
superare). equiparata a quella costituzionale — ha pur sempre un «ran-
62. - Sul punto, vanno richiamati i principî enunciati dalla go superiore» alla legge ordinaria che risulti con essa in pa-
Corte costituzionale con la sentenza 4 luglio 2014, n. 191, § lese contrasto: in tal senso milita la stessa giurisprudenza co-
4 (id., 2014, I, 2668), per la quale «la corte di Strasburgo ha stituzionale sulla rilevanza del «parametro interposto».
più volte ribadito che ‘in linea di principio non è vietato al Quanto al diritto europeo, possono rilevare il principio di
potere legislativo di stabilire in materia civile una disciplina uguaglianza e quello di non discriminazione, applicabili an-
innovativa a portata retroattiva dei diritti derivanti da leggi in che in una visione complessiva degli ordinamenti degli Stati
vigore, ma il principio della preminenza del diritto e la no- membri (art. 21, § 2, della carta di Nizza sui diritti fonda-
zione di processo equo sanciti dall'art. 6 della convenzione, mentali dell'Unione europea).
IL FORO ITALIANO — 2018.
143 PARTE TERZA 144
Infatti, negli altri paesi dell'Unione europea (anche in tire da quello volto a definire i criteri per l'assegnazione dei
quelli nei cui sistemi sono state istituite le corti o i consigli punti per il colloquio (le criticità si appuntavano sul fatto che il
costituzionali: cfr. Consiglio costituzionale francese 21 otto- relativo meccanismo, fissato dalla commissione esaminatrice
bre 1988, n. 1082), il giudice della controversia può verifica- quando già erano noti i nomi degli scrutinandi, prevedeva l'ac-
re se vada applicata direttamente la disposizione della Cedu, corpamento in tre sottoclassi dei punti disponibili), e l'intera
escludendo l'operatività della legge nazionale che si ponga prova orale (in quanto nel verbale delle operazioni di concorso
in rapporto di antinomia. nulla si diceva sullo svolgimento della prova in forma pubblica
In un'ottica di parità di tutela dei diritti fondamentali nei e, a fronte della circostanza che alcuni candidati erano stati
ammessi a sostenere detta prova attraverso l'uso della modalità
territori di tutti gli Stati facenti parte del consiglio d'Europa comunicativa Skype, nemmeno risultava alcunché circa la pre-
(che ben conoscono una tale «valvola di sicurezza»), si po-
a
senza di uditori estranei ai membri della commissione). Veni-
trebbe affermare, dunque, che anche in Italia il giudice della vano conseguentemente caducati gli atti con i quali erano stati
to
controversia possa — e anzi debba — applicare direttamente dichiarati i vincitori. Un ricorso di altro concorrente, volto a
en
la disposizione della Cedu, per la quale vi sia una consolida- contestare analoghe procedure per ulteriori istituti museali di
ta interpretazione della corte di Strasburgo, condivisa dalla livello dirigenziale, era accolto in termini analoghi da Tar La-
am
Corte costituzionale, e non applicare la legge nazionale che zio, sez. II quater, 24 maggio 2017, n. 6171, <www.giustizia-
affermi la regola opposta, ponendosi in un rapporto di anti- amministrativa.it>.
on
nomia. L'efficacia di entrambe le sentenze in epigrafe era stata so-
63.4. - Pertanto, per il caso in cui si ravvisasse la compati- spesa, alla luce di una valutazione comparativa degli interessi
O
M abb
bilità tra il diritto dell'Unione europea e gli art. 51 e 54 coinvolti, da Cons. Stato, sez. VI, ord. caut. 15 giugno 2017, nn.
M
Cost., nonché le indicate previsioni regolamentari di cui al 2471 e 2472, ibid.
SI
d.p.c.m. n. 174 del 1994, risulterebbe «chiaro ed evidente»
IO in
come l'art. 22, comma 7 bis, contrasterebbe non solo con gli II. - Le problematiche connesse alla nomina di persone stra-
AS
stessi art. 51 e 54 Cost., ma anche con la giurisprudenza del- niere al vertice di istituzioni pubbliche in ambito culturale erano
so
la Corte costituzionale e con quella della corte di Strasburgo, venute a galla in altra controversia nella quale un'organizzazio-
sull'impossibilità che una legge retroattiva incida sui giudizi ne sindacale, oltre a muovere critiche all'iter procedimentale
es
in corso, in assenza dei rigorosi limiti evidenziati da entram- sfociato nella nascita del parco archeologico del Colosseo, con-
testava la legittimità del bando con cui era stata indetta una se-
nc
be le corti.
64. - Si rimette dunque all'esame dell'adunanza plenaria lezione pubblica internazionale per il conferimento dell'incarico
D
l'art. 22, comma 7 bis, senza la necessità che sia sollevata giugno 2017, n. 6719, ibid.), ha affermato che il regolamento
una questione di costituzionalità, per violazione degli art. 3,
C
24, 51, 54 e 117 Cost. (con riferimento ai parametri interpo- l'Unione europea ai posti di lavoro presso le amministrazioni
O sci
LO
sti degli art. 6 e 13 della convenzione del 1950). pubbliche (d.p.c.m. 7 febbraio 1994 n. 174), per il fatto di
65. - Per il caso in cui non sia disapplicabile il medesimo escludere in modo generalizzato che i dirigenti statali possano
Fa
art. 22, comma 7 bis, dovrebbero essere conseguentemente essere cittadini non italiani, si pone in contrasto con l'art. 45
sollevate le relative questioni di costituzionalità, per viola- Tfue, come interpretato dalla Corte di giustizia, da cui si deduce
R
zione degli art. 3, 11, 24, 51, 54 e 117 Cost. (con riferimenti che una siffatta preclusione è ammissibile soltanto per le attività
ai medesimi parametri interposti). che possono considerarsi espressione di un pubblico potere.
Inoltre, in assenza di norme dell'Unione europea che im- Nella circostanza, ne è derivata la disapplicazione del regola-
pongano di considerare irrilevante lo status civitatis per la mento, considerato che, ad avviso del collegio, veniva in rilievo
nomina a dirigente statale, dovrebbero essere sollevate speci- un'attività prevalentemente rivolta alla gestione economica e
fiche questioni di costituzionalità anche con riferimento agli tecnica del parco (finalizzata ad assicurare una migliore utiliz-
art. 51 e 54 Cost., i quali fanno riferimento al requisito della zazione, nella prospettiva della valorizzazione, di beni pubbli-
cittadinanza per l'esercizio di «funzioni pubbliche», espres- ci). Va ricordato che l'istituzione del parco archeologico del Co-
losseo aveva parimenti suscitato la reazione dell'amministra-
sione riferibile a quelle tipiche dei dirigenti dello Stato, e zione capitolina. Fatto sta che anche il ricorso dell'ente locale è
all'art. 11 Cost., che ha sancito la regola della reciprocità, stato definitivamente rigettato da Cons. Stato, sez. VI, 24 luglio
perché vi sia una corrispondente limitazione della sovranità. 2017, n. 3665, ibid. (in riforma di Tar Lazio, sez. II quater, 7
66. - Per le ragioni che precedono, per la delicatezza delle giugno 2017, n. 6720, ibid.).
questioni controverse ed il loro evidente carattere di massi-
ma, il collegio rimette all'adunanza plenaria del Consiglio di III. - L'odierna pronuncia, nella parte non riprodotta, accoglie
Stato l'esame del quarto motivo dell'appello principale del l'appello del ministero sotto due profili: 1) in relazione agli atti
ministero, ai sensi del 4° comma dell'art. 99 cod. proc. con cui la commissione aveva attribuito i punteggi nelle prove
amm.: orali (non configurandosi, per la sesta sezione, alcuna violazio-
— per l'aspetto processuale evidenziato ai § 50-50.4; ne di criteri stabiliti dalla legge o dal bando, né potendosi ravvi-
— per gli aspetti sostanziali complessivamente sopra evi- sare l'eccesso di potere rilevato dal Tar); 2) con riguardo alle
denziati ai § 51-58; modalità di svolgimento dei colloqui (a tale proposito, i giudici
— per gli aspetti segnalati ai § 60-65, ove si debba pren- di appello hanno evidenziato che, qualora nel verbale non venga
dere in considerazione l'art. 22, comma 7 bis, d.l. 24 aprile specificato alcunché circa la conformazione delle prove orali,
2017 n. 50, convertito nella l. 21 giugno 2017 n. 96. (Omis- l'omessa indicazione circa l'avvenuta effettuazione a «porte
aperte» non può essere intesa nel senso che le prove si sono
sis) svolte «a porte chiuse»; d'altro canto, è parso irrilevante appro-
———————— fondire gli aspetti riguardanti la realizzazione di alcuni colloqui
tramite Skype, posto che il ricorso introduttivo non ipotizzava
(1) I. - Nel primo grado del giudizio in cui è intervenuta la che qualche candidato ne avesse tratto vantaggio).
pronuncia in epigrafe, Tar Lazio, sez. II quater, 24 maggio A parte il motivo inerente alla cittadinanza degli aspiranti di-
2017, n. 6171, Foro it., 2017, III, 328, con nota di richiami di rettori, le altre censure articolate dal ministero, come pure quel-
PALMIERI (e Guida al dir., 2017, fasc. 26, 38, con nota di PON- le contenute nell'appello incidentale proposto dal candidato re-
TE), accogliendo parzialmente il ricorso presentato da uno dei spinto nelle varie selezioni, non hanno sortito alcun effetto.
partecipanti alle procedure di selezione per l'assegnazione del L'insieme delle statuizioni che precedono l'indagine circa la le-
posto di direttore del palazzo ducale di Mantova e della galleria gittimità dell'apertura ai direttori provenienti da paesi Ue de-
estense di Modena, aveva annullato: a) il bando, nella parte in termina così il consolidamento del risultato della procedura ri-
cui consentiva la partecipazione di cittadini non italiani alle re- guardante la galleria estense di Modena, il cui vincitore era ita-
lative selezioni; b) gli atti di ciascuna delle due selezioni, a par- liano.
IL FORO ITALIANO — 2018.
145 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 146
Rispetto all'ultimo punto, rilevante per la selezione avente ad vole interesse pubblico, formulate prima dell'entrata in vi-
oggetto la direzione del palazzo ducale di Mantova, il collegio gore del d.leg. 22 gennaio 2004 n. 42, decorre dalla data
giudicante ritiene di non poter seguire la linea tracciata dalla ci- di pubblicazione della presente sentenza dell'adunanza
tata sent. 24 luglio 2017, n. 3666, profilandosi sia impedimenti plenaria (ossia dal 22 dicembre 2017). (3)
di natura processuale (desumibili dallo specifico andamento del-
la causa), sia ostacoli di carattere sostanziale, legati: i) alla pos-
sibilità di disapplicare l'anzidetta disciplina regolamentare; ii) Diritto. — 1. - Nel quadro normativo anteriore al d.leg. n.
all'effettiva portata della sopraggiunta norma di cui all'art. 22,
comma 7 bis, d.l. 24 aprile 2017 n. 50, convertito, con modifi-
42 del 2004 la tutela paesaggistica si esplicava fin dal mo-
cazioni, dalla l. 21 giugno 2017 n. 96, volta a dichiarare, asseri- mento in cui la proposta di dichiarazione di notevole interes-
se pubblico era pubblicata nell'albo del comune interessato e
a
tamente in via interpretativa, l'inapplicabilità, rispetto alle posi-
zioni apicali dei musei, dei limiti generalmente previsti per l'ac- perdurava sine die, non essendo previsto un termine di effi-
to
cesso degli stranieri agli impieghi presso le amministrazioni cacia della misura ovvero di consumazione del potere vinco-
en
pubbliche. L'approfondimento di tali aspetti viene demandato listico, per cui l'adozione del provvedimento finale poteva
all'adunanza plenaria, cui vengono suggeriti diversi percorsi, intervenire anche a notevole distanza di tempo, senza che
am
uno dei quali è suscettibile di approdare a una rimessione alla venisse meno l'effetto preliminare di vincolo.
Consulta affinché valuti la tenuta costituzionale del testé ricor- All'origine di questa disciplina vi era l'interpretazione del-
on
dato art. 22, comma 7 bis, d.l. 24 aprile 2017 n. 50. la l. n. 1497 del 1939, la quale prevedeva che una commis-
sione istituita in ciascuna provincia compilasse un elenco di
O
M abb
IV. - Sulle questioni evocate dalla pronuncia in epigrafe, v. località («i complessi di cose immobili che compongono un
M
AMOROSINO, Direttori «stranieri» dei musei e parco archeolo- caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale»,
gico del Colosseo, in Urbanistica e appalti, 2017, 465; GNES,
SI
nonché «le bellezze panoramiche considerate come quadri
IO in
L'apertura della direzione dei musei italiani ai cittadini euro- naturali e così pure quei punti di vista o di belvedere, acces-
AS
pei, in Giornale dir. amm., 2017, 493; MONACO, L'annullamen- sibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle
so
to della nomina dei direttori dei musei: la vicenda processuale, bellezze»), valevole come proposta di dichiarazione di note-
ibid., 500; ALBISINNI, I direttori dei musei: funzioni europee o vole interesse pubblico.
es
solo domestiche?, ibid., 508. L'art. 2 stabiliva all'ultimo comma che «L'elenco delle
nc
————————
IO olo
dicembre 2017, n. 13; Pres. PAJNO, Est. BELLOMO; Soc. aspetto che è protetto dalla presente legge.
Era - Energia rinnovabile ambientale (Avv. LIOI, VITI) c. Essi, pertanto, debbono presentare i progetti dei lavori che
R
Min. beni e attività culturali e turismo (Avv. dello Stato vogliano intraprendere alla competente regia soprintendenza
AIELLO) e altri. Enuncia principî di diritto. e astenersi dal mettervi mano sino a tanto che non ne abbiano
ottenuta l'autorizzazione».
Beni culturali, paesaggistici e ambientali — Vincolo pae-
saggistico preliminare — Proposte di dichiarazione di Ancorché non fosse espressamente previsto che la propo-
notevole interesse — Superamento del termine di con- sta generasse gli effetti di cui all'art. 7, il riferimento ivi ope-
clusione del procedimento — Conseguenze (D.leg. 22 rato agli elenchi pubblicati faceva ritenere che dal momento
gennaio 2004 n. 42, codice dei beni culturali e del paesag- della pubblicazione l'area fosse assoggettata alle relative
gio, ai sensi dell'art. 10 l. 6 luglio 2002 n. 137, art. 139, prescrizioni.
140, 141, 157). Tale disciplina è stata nella sostanza trasfusa nel d.leg. n.
Giustizia amministrativa — Consiglio di Stato — Adu- 190 del 1999 (cfr. art. 140, 5° e 6° comma; art. 151, 1° e 2°
nanza plenaria — Principio di diritto — Modulazione comma).
nel tempo — Condizioni (Cod. proc. amm., art. 99). Il d.leg. 22 gennaio 2004 n. 42 (codice dei beni culturali e
Beni culturali, paesaggistici e ambientali — Vincolo pae- del paesaggio, d'ora in avanti codice) ha recepito questo si-
saggistico preliminare — Proposte di dichiarazione di stema, prevedendo l'effetto di vincolo nell'art. 146, e legan-
notevole interesse — Decadenza del vincolo preliminare dolo anche alle proposte nell'art. 138.
— Termine — «Dies a quo» (D.leg. 22 gennaio 2004 n. L'art. 146, nel testo originario, stabiliva:
42, art. 141). «1. I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di
immobili e aree oggetto degli atti e dei provvedimenti elen-
Ai sensi degli art. 157, 2° comma, 141, 5° comma, 140, 1° cati all'art. 157, oggetto di proposta formulata ai sensi degli
comma, e 139, 5° comma, d.leg. 22 gennaio 2004 n. 42, il art. 138 e 141, tutelati ai sensi dell'art. 142, ovvero sottopo-
vincolo preliminare che deriva dalle proposte di dichiara- sti a tutela dalle disposizioni del piano paesaggistico, non
zione di notevole interesse pubblico formulate prima del- possono distruggerli, né introdurvi modificazioni che rechino
l'entrata in vigore del medesimo decreto legislativo cessa pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione.
se il relativo procedimento non si sia concluso nei centot- 2. I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo dei
tanta giorni successivi a tale entrata in vigore. (1) beni indicati al 1° comma, hanno l'obbligo di sottoporre alla
L'adunanza plenaria del Consiglio di Stato può modulare la regione o all'ente locale al quale la regione ha affidato la re-
portata temporale delle proprie pronunce, in particolare lativa competenza i progetti delle opere che intendano ese-
limitandone gli effetti al futuro, se si verifichino tutte le guire, corredati della documentazione prevista, al fine di ot-
seguenti condizioni: a) obiettiva e rilevante incertezza cir- tenere la preventiva autorizzazione».
ca la portata delle disposizioni da interpretare; b) esisten- L'art. 138, nel testo originario, stabiliva:
za di un orientamento prevalente contrario all'interpreta- «1. Su iniziativa del direttore regionale, della regione o
zione adottata; c) necessità di tutelare uno o più principî degli altri enti pubblici territoriali interessati, la commissione
costituzionali o, comunque, di evitare ripercussioni eco- indicata all'art. 137, acquisisce le necessarie informazioni at-
nomiche. (2) traverso le soprintendenze e gli uffici regionali e provinciali,
Il termine di efficacia di centottanta giorni del vincolo pre- valuta la sussistenza del notevole interesse pubblico degli
liminare nascente dalle proposte di dichiarazione di note- immobili e delle aree di cui all'art. 136, e propone la dichia-
IL FORO ITALIANO — 2018.
147 PARTE TERZA 148
razione di notevole interesse pubblico. La proposta è motiva- interesse pubblico o del riconoscimento quali zone di inte-
ta con riferimento alle caratteristiche storiche, culturali, natu- resse archeologico».
rali, morfologiche ed estetiche proprie degli immobili o delle Da un lato, dunque, la norma transitoria sembra conserva-
aree che abbiano significato e valore identitario del territorio re l'efficacia limitativa delle proposte di vincolo anteriori
in cui ricadono o che siano percepite come tali dalle popola- all'entrata in vigore del codice, dall'altro la nuova disciplina
zioni e contiene le prescrizioni, le misure ed i criteri di ge- stabilisce espressamente la cessazione degli effetti limitativi
stione indicati all'art. 143, 3° comma. derivanti dalla proposta di vincolo allo scadere del termine
2. Le proposte di dichiarazione di notevole interesse pub- per la conclusione del procedimento.
blico sono dirette a stabilire una specifica disciplina di tutela Su questo dilemma si insinua il dubbio ermeneutico pro-
e valorizzazione, che sia maggiormente rispondente agli spettato dall'ordinanza di rimessione, i cui termini possono
a
elementi peculiari e al valore degli specifici ambiti paesaggi- riepilogarsi.
to
stici e costituisca parte integrante di quella prevista dal piano 2. - La tesi secondo cui le proposte di vincolo avanzate
en
paesaggistico». prima dell'entrata in vigore del d.leg. 42/04 conservino effi-
A seguito delle modifiche intervenute con il d.leg. n. 63 cacia, ancorché i relativi procedimenti non si siano conclusi
am
del 2008, l'effetto preliminare della proposta di dichiarazio- nel termine legale, pur dopo le modifiche all'art. 141, è so-
ne di notevole interesse pubblico è stato diversamente espli- stenuta dalla tradizionale e prevalente giurisprudenza ammi-
nistrativa (da ultimo, Cons. Stato, sez. VI, 27 luglio 2015, n.
on
citato, ma ha mantenuto le stesse caratteristiche.
L'art. 146, nel testo vigente, prevede: 3663).
O
M abb
«1. I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di A sostegno della tesi i seguenti argomenti:
M
immobili ed aree di interesse paesaggistico, tutelati dalla — il legislatore, a fronte dell'introduzione della perdita di
efficacia delle misure di tutela per il mancato rispetto del
SI
legge, a termini dell'art. 142, o in base alla legge, a termini
IO in
degli art. 136, 143, 1° comma, lett. d), e 157, non possono termine di adozione del decreto ministeriale di approvazione
AS
distruggerli, né introdurvi modificazioni che rechino pregiu- della proposta, non ha invece modificato l'art. 157, 2° com-
so
dizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione. ma, del codice, né questo contiene un rinvio mobile, di modo
2. I soggetti di cui al 1° comma hanno l'obbligo di pre- che le forme di decadenza successivamente introdotte non
es
sentare alle amministrazioni competenti il progetto degli in- sono applicabili alle proposte formulate anteriormente alla
sua entrata in vigore;
nc
quando non ne abbiano ottenuta l'autorizzazione». perdita di efficacia delle misure di tutela avrebbe natura re-
U
L'art. 139, nel testo vigente, stabilisce: troattiva e contrasterebbe con il principio tempus regit ac-
LA
IO olo
pubblico presso gli uffici dei comuni interessati. La proposta diversamente opinando, si avrebbe un'indiscriminata e gene-
è altresì comunicata alla città metropolitana e alla provincia ralizzata decadenza di tutte le proposte di vincolo non ancora
R
l'astratto assunto secondo il quale più invecchiasse un pro- 3. - A tale dualismo la sezione rimettente aggiunge argo-
cedimento di apposizione di vincolo, senza una sua definitiva mentazioni contrapposte.
e formale conclusione, più esso denoterebbe un oggetto da Dal lato della tesi della continuità:
tutelare di maggior pregio e qualità), resta il fatto che delle — richiama la sentenza 23 luglio 1997, n. 262 della Corte
due l'una: o della maggiore robustezza delle proposte di vin- costituzionale (id., Rep. 1997, voce Bellezze naturali, n. 18),
colo più antiche vi è asserzione esplicita nella legge o la loro secondo cui «il mancato esercizio delle attribuzioni da parte
robustezza maggiore dovrebbe derivare da una «gerarchia» dell'amministrazione entro il termine per provvedere non
di pregi da tutelare in cima ai quali collocare quelli oggetto, comporta ex se, in difetto di espressa previsione, la decaden-
appunto, delle proposte di vincolo più vecchie. za del potere, né il venir meno dell'efficacia dell'originario
Dell'una e dell'altra ipotesi, tuttavia, né v’è traccia espres- vincolo. In tali ipotesi, sempre che il legislatore non abbia at-
a
sa nella legge (oggi il d.leg. 42/04) né v’è menzione nella tribuito un particolare significato all'inerzia-silenzio, si veri-
to
prassi amministrativa conosciuta né (cosa ancor più impor- fica un'illegittimità di comportamenti derivante da inadem-
en
tante) v’è indicazione esplicita e circostanziata nella posizio- pimento di obblighi»;
ne assunta dall'amministrazione statale nel caso qui in esa- — evidenzia che la ratio della persistenza dell'efficacia
am
me. della proposta di vincolo è la stessa che ha condotto la Corte
Deve allora concludersi, sul piano logico, che, in assenza costituzionale (cfr. sentenza n. 57 del 2015, id., 2015, I,
on
di questa ipotetica maggiore qualità nelle proposte di vincolo 3063) e l'adunanza plenaria (cfr. sentenza n. 6 del 2015,
più antiche, per esse valga piuttosto proprio l'assunto logico ibid., III, 501), chiamate a pronunciarsi sul termine del-
O
M abb
contrario, ossia che la mancata conclusione del provvedi- l'azione risarcitoria introdotto dall'art. 30, 3° comma, cod.
M
mento di trasformazione del vincolo da proposto a definitivo proc. amm., ad escludere l'applicazione di norme che fissano
decadenze a rapporti anteriori, optando per l'ultrattività delle
SI
denoti invece l'affievolimento e poi lo svanire, col passar del
IO in
tempo, dell'interesse pubblico che aveva inizialmente giusti- norme precedenti;
AS
ficato la misura precauzionale (connessa alla proposta di — supera la possibile obiezione fondata sul principio di
so
vincolo) tesa ad assicurare particolare protezione a determi- proporzionalità, atteso che la normativa nazionale di tutela
nati beni o loro insiemi . . . del paesaggio attiene a una materia che non rientra nelle
es
Peraltro, questi argomenti, che si giustificano e paiono competenze dell'Unione (Corte giust. 6 marzo 2014, causa
nc
sufficienti sul piano logico e del buon senso, ben possono C-206/13, id., Rep. 2014, voce Unione europea, n. 835).
Dal lato della tesi della discontinuità:
D
poi incrociarsi col dato letterale della norma dal cui contenu-
co
Quest’ultimo afferma che «conservano efficacia a tutti gli del vincolo provvisorio per mancato rispetto del termine di
conclusione del procedimento, a fronte del quale sempre me-
C
menti) che, per come indicati dalla legge, sicuramente fanno no si giustifica, con il passare del tempo, un'eccezione rela-
O sci
LO
riferimento ad atti formali e definitivi, non dunque a semplici tiva a proposte di vincolo formulate in epoca anteriore al
loro proposte. 2004;
Fa
d) i provvedimenti di riconoscimento delle zone di inte- Per adesso merita evidenziare che l'effetto preliminare è
resse archeologico emessi ai sensi dell'art. 82, 5° comma, dal legislatore ricollegato alle proposte non in virtù di un'e-
d.p.r. 24 luglio 1977 n. 616, aggiunto dall'art. 1 d.l. 27 giu- quiparazione con gli atti che definitivamente accertano le
gno 1985 n. 312, convertito, con modificazioni, nella l. 8 qualità del bene, ma a titolo cautelare.
agosto 1985 n. 431; A riprova di ciò si rammenta che l'art. 141, 5° comma,
d bis) gli elenchi compilati ovvero integrati ai sensi del d.leg. 42/04 (come sostituito dal d.leg. 63/08) stabilisce che
d.leg. 29 ottobre 1999 n. 490; «Se il provvedimento ministeriale di dichiarazione non è
e) le dichiarazioni di notevole interesse pubblico notifica- adottato nei termini di cui all'art. 140, 1° comma, allo scade-
te ai sensi del d.leg. 29 ottobre 1999 n. 490; re di detti termini, per le aree e gli immobili oggetto della
f) i provvedimenti di riconoscimento delle zone di interes- proposta di dichiarazione, cessano gli effetti di cui all'art.
a
se archeologico emessi ai sensi del d.leg. 29 ottobre 1999 n. 146, 1° comma»: a decadere non è la proposta, ma l'effetto
to
490; preliminare.
en
f bis) i provvedimenti emanati ai sensi dell'art. 1 ter d.l. Anche il testo previgente dell'art. 141, introdotto dal d.leg.
27 giugno 1985 n. 312, convertito, con modificazioni, dalla l. 157/06, stabiliva al 3° comma che «In caso di inutile decorso
am
8 agosto 1985 n. 431. del predetto termine cessano gli effetti cui all'art. 146, 1°
2. Le disposizioni della presente parte si applicano anche comma».
on
agli immobili ed alle aree in ordine ai quali, alla data di en- Coerentemente con il principio introdotto dall'art. 2 l. n.
241 del 1990, e rafforzato dalle modifiche al medesimo, il
O
trata in vigore del presente codice, sia stata formulata la pro-
M abb
posta ovvero definita la perimetrazione ai fini della dichiara- potere autoritativo della pubblica amministrazione è circo-
M
zione di notevole interesse pubblico o del riconoscimento scritto temporalmente. In materia di tutela paesaggistica il le-
SI
quali zone di interesse archeologico». gislatore ha adottato un compromesso, prevedendo che il po-
IO in tere impositivo del vincolo persiste anche dopo la scadenza
AS
È di plastica evidenza che, se anche è vero (anzi: proprio
perché è vero) che il 1° comma si riferisce agli atti definitivi, del termine, ma cessa l'effetto restrittivo derivante dal suo
so
157, 2° comma.
La questione deve invece essere risolta su un altro piano:
D
il rapporto tra (perdita di) efficacia delle proposte e (perdita Nella formulazione originaria del codice, non essendo
co
sce oggetto.
IO olo
manda «se . . . le proposte di vincolo formulate prima del- vedeva l'applicazione ad esse della nuova disciplina, ispirata
l'entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, e per le (al momento dell'entrata in vigore del codice) a un principio
quali non vi sia stata conclusione del relativo procedimento
R
analogo.
con l'adozione del decreto ministeriale recante la dichiara-
L'art. 157, 2° comma, è una norma di diritto transitorio e
zione di notevole interesse pubblico, cessino di avere effet-
non di diritto intertemporale. Infatti, sono disposizioni di di-
to», dando per scontato che a perdere efficacia — in ipotesi
ritto intertemporale le norme di carattere generale volte a
— sarebbe la proposta nella sua interezza, non soltanto il
comporre in via preventiva e generale le antinomie temporali
vincolo preliminare che da essa nasce.
tra leggi (es. art. 2 c.p. e art. 11 preleggi); sono norme transi-
In tale prospettiva il dibattito sin oggi svolto non è sfuggi- torie le disposizioni poste in chiusura di specifiche riforme
to alla seguente alternativa: legislative, dirette espressamente allo scioglimento di anti-
a) se la proposta perde efficacia, il vincolo preliminare nomie che si verificano nel passaggio dalla legge anteriore
decade; alla posteriore ed a rendere più graduale il suddetto passag-
b) se la proposta non perde efficacia, il vincolo prelimina- gio.
re non decade. Introdotta la regola secondo cui l'effetto preliminare viene
A ciò si deve la preferenza in giurisprudenza per la tesi meno allo scadere del termine, il rinvio operato dall'art. 157,
della continuità: dovendosi riconoscere la perdurante effica- 2° comma, pur testualmente immodificato, non ha più lo
cia delle proposte anteriori al codice in virtù dell'art. 157, 2° stesso significato.
comma (dato insuperabile sul piano logico-testuale), non può Il fenomeno delle modificazioni della norma (precetto) a
che riconoscersi la conservazione dell'effetto preliminare di disposizione (testo) invariata — ben noto agli interpreti — è
vincolo. stato cristallizzato dalle sezioni unite civili:
L'adunanza plenaria ritiene che la premessa del ragiona- «In ragione, appunto, di tale collegamento tra norma giu-
mento appena indicato (vi è decadenza del vincolo prelimi- ridica e valore (che segna il discrimine tra legge fisica o di
nare solo se la proposta perde efficacia) non sia corretta. natura e il diritto come legge assiologica), ed anche del suo
L'effetto preliminare, ancorché trovi il suo presupposto inevitabile porsi come elemento (di settore) di un sistema or-
nella proposta, è disposto dalla legge, precisamente — oggi dinamentale, la norma, una volta posta in essere, non resta
— dal combinato disposto dell'art. 139, 2° comma e dell'art. cristallizzata in sé stessa, ma è soggetta, ex se, a dinamiche
146, 1° comma, d.leg. 42/04, in precedenza trascritti. evolutive. Nel senso che, nel tempo, essa è suscettibile di as-
Può anticiparsi (è questo lo scoglio da superare) che tale sumere una molteplicità di contenuti, in relazione ed entro il
ultima disposizione si applica anche alle proposte anteriori limite dei significati resi possibili dalla plurivocità del signi-
all'entrata in vigore del codice, vuoi perché l'art. 157, 2° ficante testuale — per un duplice ordine di fattori propulsivi,
comma, estende espressamente tutta la disciplina di tutela interni ed esterni [. . .].
paesaggistica del codice (la «presente parte» è la parte III, in Parallelamente, per quanto poi attiene all'incidenza di fat-
cui figura l'art. 146, 1° comma) ai beni per i quali la propo- tori esterni, è decisivo l'aspetto strutturale-sistematico della
sta di notevole interesse pubblico sia stata formulata ante- regula iuris, quale elemento non in sé autoconchiuso, ma
riormente alla sua entrata in vigore, vuoi perché lo stesso art. segmento invece di una complessa architettura giuridica,
146, 1° comma, richiama l'art. 157 nella sua interezza: tra coordinata secondo postulati di unitarietà e completezza. In
art. 146, 1° comma, e art. 157, 2° comma, esiste un richiamo questo articolato mosaico, ogni disposizione si trova così in-
reciproco. serita in settori e subsettori normativi ed investe una serie di
IL FORO ITALIANO — 2018.
153 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 154
relazioni reciproche con norme contigue. Per cui è ben Far cessare gli effetti della proposta di vincolo adottata nel
comprensibile come, in prospettiva diacronica, le eventuali passato non è meno logico che conservarli, tanto più che si
successive modificazioni, abrogazioni, sostituzioni delle di- tratta di un passato remoto: le proposte sono quelle anteriori
sposizioni interferenti abbiano una possibile ed automatica al 2004 (entrata in vigore del codice), mentre la cessazione
ricaduta sul contenuto della disposizione in questione, anche del vincolo è stata prevista nel 2006 e poi nel 2008 (entrata
per questa via quindi innescandone processi modificativi» in vigore delle modifiche).
(Cass., sez. un., n. 15144 del 2011, id., 2011, I, 2254). A ciò si aggiunga l'opportunità di uniformare il sistema,
Probabilmente il legislatore avrebbe fatto meglio a intro- per esigenze di coerenza e di parità di trattamento, che viene
durre una norma di coordinamento, per evitare equivoci in- in rilievo allorquando si debbano valutare fatti accaduti nel
terpretativi, ma il suo mancato intervento non può certo leg- passato i cui effetti si producono nel presente.
a
gersi come manifestazione della volontà di mantenere il re- 4.3. - Da ultimo, sul piano teleologico, la tesi della discon-
to
gime transitorio inalterato, posto che a distanza di due anni tinuità si giustifica alla luce della considerazione, da parte
en
dall'entrata in vigore del codice la fase transitoria era oramai del legislatore, di una pluralità di valori costituzionali, quali,
superata e il sistema normativo che ne costituiva oggetto era oltre quello del paesaggio, la protezione della proprietà pri-
am
cambiato. vata (art. 41 Cost., nonché art. 1 del I protocollo addizionale
In particolare, il rinvio operato dall'art. 157, 2° comma alla Cedu e quindi art. 117 Cost.), e il buon andamento della
on
(«Le disposizioni della presente parte si applicano anche agli pubblica amministrazione.
immobili ed alle aree in ordine ai quali, alla data di entrata in Può ulteriormente aggiungersi che la tesi della continuità
O
M abb
vigore del presente codice, sia stata formulata la proposta»), si pone in conflitto con il canone della ragionevolezza, poi-
M
ha coperto anche la regola della decadenza introdotta nel- ché ammette che il vincolo preliminare possa essere efficace
SI
l'art. 141 d.leg. 157/06 e riformulata dal d.leg. 63/08, non anche a distanza di numerosi anni dalla proposta, ancorché
IO in
avendo alcun fondamento la tesi secondo cui esso sia limita- da tempo sia stata introdotta nel codice una disposizione che
AS
to alle norme di tutela (dunque al solo art. 146), o che si trat- ne sancisce la perdita di efficacia.
so
ta di rinvio fisso (dunque al testo originario dell'art. 141). In- L'immagine delle «super proposte», coniate per le propo-
fatti, l'art. 157, 2° comma: ste di vincolo più antiche, è uno stratagemma retorico per
es
a) richiama integralmente la parte III del codice, senza di- evidenziare l'irrazionalità di una soluzione che punti a con-
nc
stinguere tra norme sostanziali e norme procedurali, né per servarne l'effetto vincolante a distanza di molti anni e al su-
vero l'art. 141, 5° comma, potrebbe ritenersi norma mera-
D
mente procedurale; spirare del termine fissato per la conclusione del procedi-
U
mobile), come si evince dalla formulazione letterale, che si Tale argomento non sembra possa essere superato dalla
riferisce alla fonte («Le disposizioni della presente parte») e possibilità, per il privato, di esperire l'azione contro l'inerzia
C
c
Posto, dunque, che l'art. 157, 2° comma, rinvia tanto gravare il privato dell'onere di agire per la conclusione di un
all'art. 141, 5° comma, quanto all'art. 146, 1° comma, per procedimento d'ufficio, diretto a vincolare la sua proprietà,
Fa
evitare l'assurdo logico che esso implichi allo stesso tempo appare obiettivamente paradossale.
che l'effetto preliminare delle proposte anteriori al codice 5. - Le osservazioni sopra esposte trovano ulteriore con-
R
cessi (art. 141, 5° comma) e persista (art. 146, 1° comma), ferma considerando la natura delle disposizioni contenute
l'unica soluzione possibile è interpretarlo nel senso che esso negli art. 141, 5° comma, e 147, 2° comma, del codice dei
intenda da un lato conservare l'efficacia delle proposte ante- beni culturali, alla stregua delle quali, a far data dalla loro
riori al codice, dall'altro assoggettarne l'effetto preliminare entrata in vigore, il mancato esercizio del potere di provve-
di vincolo alla disciplina vigente. dere sulla proposta comporta la cessazione dell'effetto tem-
È opportuno precisare che una siffatta conclusione è dove- poraneamente inibitorio di essa.
rosa sul piano esegetico, poiché il (rispetto del) principio di Giova infatti rilevare che quelle in questione non sono
non contraddizione è un vincolo per l'interprete (e di cui la norme che intervengono sulle «proposte» di vincolo, ma di-
stessa giurisprudenza costituzionale rappresenta il baluardo). sposizioni che operano, invece, sul potere ministeriale di
4.2. - Il principio di irretroattività della legge non è vulne- provvedere sulle medesime proposte, ivi comprese quelle an-
rato, poiché la tesi della discontinuità non si fonda sulla re- teriori alla nuova disciplina, la cui permanente validità è sta-
troattività della nuova disciplina, ma sulla non ultrattività ta garantita dalla norma transitoria di cui all'art. 152. Non a
della vecchia. caso, d'altra parte, la rubrica dell'art. 141 fa riferimento ai
A essere precisi, tuttavia, la questione non si pone neppu- «provvedimenti ministeriali», e quindi ciò che costituisce
re: solo se mancasse una norma transitoria, occorrerebbe in- l'esercizio del potere.
terpretare la portata (retroattiva o meno) della nuova legge. Le norme in questione intervengono, così, sul potere del-
Ma la norma transitoria esiste e regola l'applicabilità alle si- l'amministrazione, diversamente conformandolo nel senso di
tuazioni pendenti della nuova legge. far conseguire al suo mancato esercizio nel termine di centot-
La vecchia disciplina, peraltro, non è costituita dalla nor- tanta giorni, non la decadenza della proposta, ma la semplice
mativa anteriore al codice, ma dalla stessa normativa codici- cessazione degli effetti di salvaguardia. A partire da tale data
stica, prima che, per effetto dei d.leg. 157/06 e 63/08, l'art. l'amministrazione conserva il potere-dovere di provvedere
141 prevedesse la cessazione del vincolo preliminare allo sulla proposta, ma deve tener conto del fatto che è ormai ces-
scadere del termine di adozione della dichiarazione di note- sata l'efficacia inibitoria conseguente alla sua presentazione.
vole interesse pubblico del bene. La norma intende indurre l'amministrazione ad un più tem-
Essendo — appunto — l'attuale art. 141 parimenti richia- pestivo intervento, eliminando la possibilità di premiare, at-
mato dall'art. 157, 2° comma, è il legislatore (e non l'inter- traverso la permanenza degli effetti della proposta, l'inerzia
prete) ad aver stabilito che le proposte anteriori al codice so- dell'amministrazione medesima, senza precludere, pur dopo i
no assoggettate alla nuova disciplina, introdotta nel 2006 e centottanta giorni, la possibilità di un suo intervento.
confermata nel 2008. Consegue da ciò che la nuova disciplina, introdotta con il
Se, dunque, si volesse proseguire a ragionare in termini di d.leg. 157/06 e con il d.leg. 63/08, non tocca le proposte (ivi
retroattività o meno, si dovrebbe quantomeno prendere atto comprese quelle di cui all'art. 157, 2° comma) che sono e
che sarebbe una retroattività voluta dal legislatore, non cen- rimangono efficaci, ma semplicemente l'esercizio del potere
surabile dal punto di vista costituzionale, riferendosi a rap- e le sue conseguenze, in caso di inerzia protrattasi oltre cen-
porti sorti anteriormente ma non esauriti, ai quali dunque tottanta giorni. La nuova disciplina, in qualche modo, pone
l'applicazione della disciplina vigente è del tutto ragionevo- un collegamento, prima inesistente, tra l'esercizio del potere
le. e l'efficacia inibitoria delle proposte, facendo venir meno
IL FORO ITALIANO — 2018.
155 PARTE TERZA 156
proprio quella efficacia inibitoria che, prima della novella, per effetto del d.leg. 157/06, che l'ha introdotta), ma, in un
appariva collegata ad un potere configurato come temporal- quadro di incertezza normativa, ben può il Consiglio di Stato
mente illimitato. E quindi la diversa conformazione del pote- — in sede plenaria — modulare la portata temporale della
re di provvedere a venire in discussione, e non, per così dire, propria sentenza, facendone decorrere gli effetti solo per il
la natura della proposta, se non altro sotto il profilo tempora- futuro.
le: se cioè, antecedente o susseguente alla nuova disciplina. La possibilità di modulare la portata temporale delle deci-
Non vi sono, in altri termini, proposte dotate di un'efficacia sioni giurisdizionali è un principio affermato dalla Corte di
vincolante sine die, e proposte (successive alla novella) a re- giustizia Ue (e, meno incisivamente, dalla giurisprudenza co-
gime di salvaguardia temporalmente limitato; vi è semplice- stituzionale), che trova terreno fertile nel processo ammini-
mente un potere dell'amministrazione, che, dopo la novella è strativo.
a
diversamente conformato in relazione al suo esercizio nel La giurisprudenza comunitaria ha già da tempo affermato
to
tempo, con conseguenze in ordine agli effetti di salvaguar- — nell'ambito della giurisdizione di annullamento sugli atti
dia. È quindi la diversa conformazione del potere a rendere,
en
comunitari — che il principio dell'efficacia ex tunc del-
a far data dell'entrata in vigore delle nuove norme, tempora- l'annullamento, seppur costituente la regola, non ha portata
am
nea quell'efficacia di salvaguardia che in passato (a fronte di assoluta e che la corte può dichiarare che l'annullamento di
una conformazione del potere come privo di conseguenze in un atto (sia esso parziale o totale) abbia effetto ex nunc o
relazione al tempo di esercizio) appariva permanente.
on
che, addirittura, l'atto medesimo conservi i propri effetti sino
L'erroneità della prospettiva tradizionale si coglie, d'altra a che l'istituzione comunitaria modifichi o sostituisca l'atto
O
M abb
parte, considerando che, ove fosse vera la tesi con essa pro- impugnato (Corte giust. 5 giugno 1973, causa 81/72, Com-
M
spettata, dovrebbe ritenersi che, con la norma transitoria del- missione c. Consiglio, id., 1973, IV, 184; 25 febbraio 1999,
l'art. 152 si preservi (non solo l'efficacia e la validità della
SI
cause riunite C-164/97 e C-165/97, Parlamento Ue, id., Rep.
IO in
proposta anteriore nel tempo, ma) anche un potere del- 1999, voce cit., n. 1481).
AS
l'amministrazione temporalmente illimitato senza conse- Tale potere valutativo prima dell'entrata in vigore del trat-
so
guenze in ordine al suo mancato esercizio; esito questo che tato di Lisbona era previsto espressamente nel caso di riscon-
deve essere escluso dal momento che l'art. 152, 2° comma, si trata invalidità di un regolamento comunitario (art. 231 del
es
riferisce con chiarezza agli immobili per i quali sia stata pre- trattato della Comunità europea), ma era esercitabile — ad
sentata la proposta, e quindi, esclusivamente alla proposta e
nc
È, d'altra parte, lo stesso art. 157, 2° comma, ad eviden- gno unito c. Commissione, ibid., nn. 650, 844), delle direttive
U
ziare l'applicabilità della nuova disciplina anche alle «vec- e di ogni altro atto generale (Corte giust. 7 luglio 1992, causa
LA
IO olo
chie» proposte; esso, infatti, nell'affermare l'applicabilità C-295/90, Parlamento c. Consiglio, id., Rep. 1993, voce cit.,
delle «disposizioni della presente parte» (parte IX: libertà di n. 361; 5 luglio 1995, causa C-21/94, Parlamento c. Consi-
C
sopra indicata novella legislativa. l'atto risultato illegittimo, per un periodo di tempo che può
In tal modo, infine, viene fatta corretta applicazione alla tenere conto non solo del principio di certezza del diritto e
R
fattispecie del principio tempus regit actum, dal momento della posizione di chi ha vittoriosamente agito in giudizio,
che la nuova disciplina viene applicata alla fase del procedi- ma anche di ogni altra circostanza da considerare rilevante
mento (valutazione della proposta ai fini dell'assunzione del (Corte giust. 10 gennaio 2006, causa C-178/03, id., Rep.
provvedimento definitivo) ancora in corso. 2006, voce cit., n. 1696; 3 settembre 2008, cause riunite C-
Va rilevato, infine, che una interpretazione del senso sopra 402/05 P e 415/05 P, id., 2008, IV, 465; 22 dicembre 2008,
prospettato evita macroscopiche irrazionalità: causa C-333/07, id., Rep. 2010, voce cit., n. 1090).
a) escludendo l'esistenza di proposte con un effetto inibi- Tale giurisprudenza ha trovato un fondamento testuale nel
torio permanente (così premiando proprio quell'inerzia del- 2° comma dell'art. 264 del trattato sul funzionamento del-
l'amministrazione che il legislatore intende escludere); l'Unione europea, che non contiene più il riferimento delimi-
b) escludendo un paradossale mutamento di natura delle tativo alla categoria dei regolamenti («Se il ricorso è fondato,
proposte anteriori alla novella, dal momento che una mera la Corte di giustizia dell'Unione europea dichiara nullo e non
norma di salvaguardia delle proposte antecedenti (art. 157) avvenuto l'atto impugnato. Tuttavia la corte, ove lo reputi
avrebbe sostanzialmente trasformato queste in provvedimenti necessario, precisa gli effetti dell'atto annullato che devono
definitivi di vincolo, ed una tutela interinale in una tutela de- essere considerati definitivi»).
finitiva. I principî europei sono trasferibili nell'ordinamento nazio-
6. - Proprio l'opzione legislativa per un bilanciamento dei nale in virtù dell'art. 1 cod. proc. amm., secondo cui «La
contrapposti valori induce a riflettere sulle conseguenze della giurisdizione amministrativa assicura una tutela piena ed ef-
tesi della discontinuità. fettiva secondo i principî della Costituzione e del diritto eu-
La difesa statale ha insistito sulla compromissione della ropeo».
tutela paesaggistica che ne deriverebbe, essa implicando la Il Consiglio di Stato ha già fatto applicazione di codesti
cessazione ex abrupto di un numero indefinito (ma verosi- principî (leading case Cons. Stato, sez. VI, n. 2755 del 2011,
milmente elevato) di proposte di vincolo, che lascerebbe pri- id., Rep. 2011, voce Giustizia amministrativa, n. 1314): rile-
ve di protezione aree pregiate dal punto di vista naturalistico vata l'illegittimità del piano faunistico venatorio regionale,
o culturale. piuttosto che annullarlo (così eliminando le — pur insuffi-
Il timore è infondato per due successivi ordini di ragioni: cienti — misure protettive per la fauna), il giudice ammini-
a) cessa l'effetto preliminare di vincolo, non l'efficacia strativo ha statuito l'obbligo di procedere entro dieci mesi
della proposta; all'approvazione di un nuovo piano faunistico, in conformità
b) la decadenza dell'effetto preliminare non è immediata, alla motivazione di accoglimento del ricorso.
ma decorso il termine di centottanta giorni. Ad avviso del collegio la regola dell'annullamento con ef-
È vero che, in base al combinato disposto dell'art. 140, 1° fetti ex tunc dell'atto impugnato può, sia pure in circostanze
comma, e dell'art. 139, 5° comma, del codice, tale termine assolutamente eccezionali, trovare una deroga, con la limita-
decorre dalla pubblicazione della proposta (quindi, per le zione parziale della retroattività degli effetti (v., in questo sen-
proposte anteriori al codice, il vincolo preliminare sarebbe so, sez. VI 9 marzo 2011, n. 1488, ibid., voce Impiegato dello
decaduto decorsi centottanta giorni dall'entrata in vigore — Stato, nn. 862, 881), o con la loro decorrenza ex nunc.
ad opera del d.leg. 63/08 — dell'attuale testo dell'art. 141, 5° L'ordinamento riconosce la possibilità di graduare l'effica-
comma, che tale decadenza commina, ovvero, ancor prima, cia delle decisioni di annullamento di un atto amministrativo
IL FORO ITALIANO — 2018.
157 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 158
(cfr. l'art. 21 nonies l. n. 241 del 1990 e l'art. 34, 1° comma, Tale carattere consente di operare un (relativo) parallelismo
lett. a, cod. proc. amm.). È altresì ammessa la possibilità per il con le decisioni pregiudiziali della Corte di giustizia, le quali
giudice amministrativo di modellare nel caso concreto l'effi- hanno la stessa efficacia delle disposizioni interpretate e, per-
cacia delle sentenze in materia di contratti pubblici (cfr. art. tanto, oltre a vincolare il giudice che ha sollevato la questione,
121 e 122 cod. proc. amm.). spiegano i propri effetti anche rispetto a qualsiasi altro caso
Anche la Corte costituzionale, pur partendo dal principio che debba essere deciso in applicazione delle medesime.
della natura intrinsecamente retroattiva delle sentenze dichia- Come le sentenze di annullamento e quelle di incostituzio-
rative dell'incostituzionalità di una legge, nell'accogliere la nalità, anche le sentenze interpretative hanno efficacia retroat-
questione di legittimità della disposizione che introduce un'ad- tiva, ma per ragioni diverse: non si tratta di eliminare un atto
dizionale all'imposta sul reddito delle società per talune im- dal mondo giuridico per vizi genetici o di dichiarare l'origina-
a
prese (c.d. Robin Tax), ha affermato che gli «effetti della di- ria difformità di un legge dalla fonte superiore, ma di accertare
to
chiarazione di illegittimità costituzionale decorrono, tuttavia, il significato di un frammento dell'ordinamento giuridico qual
en
dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella era sin dal momento della sua venuta ad esistenza.
Gazzetta ufficiale al fine di evitare che l'impatto macroeco- In tali ipotesi la deroga alla retroattività trova fondamento,
am
nomico delle restituzioni dei versamenti tributari connesse alla più che nel principio di effettività della tutela giurisdizionale,
pronuncia determini uno squilibrio del bilancio dello Stato di nel principio di certezza del diritto: si limita la possibilità per
entità tale da implicare la necessità di una manovra finanziaria
on
gli interessati di far valere la norma giuridica come interpreta-
aggiuntiva, anche per non venir meno al rispetto dei parametri ta, se vi è il rischio di ripercussioni economiche o sociali gra-
O
M abb
cui l'Italia si è obbligata in sede di Unione europea ed interna- vi, dovute, in particolare, all'elevato numero di rapporti giuri-
M
zionale e, in particolare, delle previsioni annuali e pluriennali dici costituiti in buona fede sulla base di una diversa interpre-
indicate nelle leggi di stabilità in cui tale entrata è stata consi- tazione normativa, sempre che risulti che i destinatari del pre-
SI
IO in
derata a regime» (Corte cost. 11 febbraio 2015, n. 10, id., Rep. cetto erano stati indotti ad un comportamento non conforme
AS
2015, voce Redditi (imposte), n. 521). alla normativa in ragione di una obiettiva e rilevante incertez-
so
La graduazione degli effetti nel tempo della sentenza di ac- za circa la portata delle disposizioni (in tal senso, ma con rife-
coglimento può, così, ritenersi eccezionalmente ammessa a rimento all'ordinamento comunitario, Corte giust. 15 marzo
es
due condizioni: «l'impellente necessità di tutelare uno o più 2005, causa C-209/03, id., Rep. 2005, voce Unione europea,
principî costituzionali i quali, altrimenti, risulterebbero irrime- n. 926).
nc
diabilmente compromessi da una decisione di mero accogli- A giustificazione dell'assunto vi è anche un dato testuale:
D
co
mento e la circostanza che la compressione degli effetti re- l'art. 113, 3° comma, Cost. stabilisce che «La legge determina
U
troattivi sia limitata a quanto strettamente necessario per assi- quali organi di giurisdizione possono annullare gli atti della
LA
IO olo
curare il contemperamento dei valori in gioco». pubblica amministrazione nei casi e con gli effetti previsti dal-
Rispetto a tale quadro, merita segnalare la peculiarità delle la legge stessa». L'interposizione del legislatore non occorre
C
c
«1. La sezione cui è assegnato il ricorso, se rileva che il amministrazione modulando gli effetti della propria sentenza,
punto di diritto sottoposto al suo esame ha dato luogo o possa e ciò vale in particolare quando il giudizio di annullamento
R
dare luogo a contrasti giurisprudenziali, con ordinanza emana- presenti uno spiccato carattere interpretativo.
ta su richiesta delle parti o d'ufficio può rimettere il ricorso La seconda conseguenza è la praticabilità della prospective
all'esame dell'adunanza plenaria. L'adunanza plenaria, qualo- overruling, in forza della quale il principio di diritto, affermato
ra ne ravvisi l'opportunità, può restituire gli atti alla sezione. in contrasto con l'orientamento prevalente in passato, non ver-
2. Prima della decisione, il presidente del Consiglio di Sta- rà applicato (con vari aggiustamenti) alle situazioni anteriori
to, su richiesta delle parti o d'ufficio, può deferire all'adunan- alla data della decisione. La prospective overruling si esplicita,
za plenaria qualunque ricorso, per risolvere questioni di mas- dunque, nella possibilità per il giudice di modificare un prece-
sima di particolare importanza ovvero per dirimere contrasti dente, ritenuto inadeguato, per tutti i casi che si presenteranno
giurisprudenziali. in futuro, decidendo però il caso alla sua immediata cognizio-
3. Se la sezione cui è assegnato il ricorso ritiene di non ne in base alla regola superata.
condividere un principio di diritto enunciato dall'adunanza In conclusione: all'adunanza plenaria è concessa la possibi-
plenaria, rimette a quest'ultima, con ordinanza motivata, la lità di limitare al futuro l'applicazione del principio di diritto
decisione del ricorso. al verificarsi delle seguenti condizioni:
4. L'adunanza plenaria decide l'intera controversia, salvo a) l'obiettiva e rilevante incertezza circa la portata delle di-
che ritenga di enunciare il principio di diritto e di restituire per sposizioni da interpretare;
il resto il giudizio alla sezione rimettente. b) l'esistenza di un orientamento prevalente contrario
5. Se ritiene che la questione è di particolare importanza, all'interpretazione adottata;
l'adunanza plenaria può comunque enunciare il principio di c) la necessità di tutelare uno o più principî costituzionali o,
diritto nell'interesse della legge anche quando dichiara il ri- comunque, di evitare gravi ripercussioni socio-economiche.
corso irricevibile, inammissibile o improcedibile, ovvero l'e- Nella fattispecie in esame sussistono tutte le condizioni,
stinzione del giudizio. In tali casi, la pronuncia dell'adunanza poiché:
plenaria non ha effetto sul provvedimento impugnato». a) il dato letterale è equivoco;
La costante dei cinque commi in cui si articola la disposi- b) la tesi della continuità è prevalente;
zione è il principio di diritto, la cui enunciazione è lo scopo c) è necessario, a tutela del paesaggio, evitare la cessazione
primo (se non unico: cfr. 4° e 5° comma) dell'intervento della istantanea di tutti i vincoli preliminari attualmente esistenti su
plenaria. aree di interesse naturalistico o culturale.
Ciò che nel comune giudizio amministrativo è il contenuto Avendo ritenuto che le proposte di dichiarazione di notevo-
di accertamento in iure della sentenza, meramente strumentale le interesse pubblico anteriori al codice conservino efficacia,
alla pronuncia di annullamento (pertanto confinato nella moti- mentre l'effetto preliminare di vincolo che ad esse si ricollega
vazione e delimitato dal caso concreto), nel giudizio in plena- cessi decorso — senza che il relativo procedimento si sia con-
ria identifica la pronuncia in sé, con due conseguenze. cluso — il termine previsto dall'art. 140, 1° comma (centot-
La prima conseguenza è il riconoscimento della natura es- tanta giorni, che per tali proposte dovrebbe essere calcolato a
senzialmente interpretativa delle pronunce dell'adunanza ple- partire dal d.leg. 63/08, ovvero dal d.leg. 157/06), la delimita-
naria, in particolare quando essa ritenga di enunciare il princi- zione al futuro di tale principio implica che l'effetto prelimina-
pio di diritto e di restituire per il resto il giudizio alla sezione re cessi decorsi centottanta giorni dalla pubblicazione della
rimettente. sentenza.
IL FORO ITALIANO — 2018.
159 PARTE TERZA 160
Resta ferma la possibilità del legislatore, in pendenza di det- secondo la corte, i vincoli paesaggistici sarebbero espressione
to termine, di intervenire a disciplinare ex novo la fattispecie, dell'art. 42, 2° comma, Cost. e non costituirebbero perciò vinco-
nel rispetto del principio di ragionevolezza e dei valori costi- li espropriativi — necessariamente soggetti a un termine — co-
tuzionali difesi dalla tesi della discontinuità (ad esempio al- me invece sono i vincoli urbanistici. L'orientamento in esame è
lungando il termine per la conclusione dei procedimenti in stato ribadito anche dopo l'entrata in vigore del d.leg. 29 ottobre
questione del tempo strettamente necessario al censimento del- 1999 n. 490, il cui art. 140 riproduceva la disciplina prevista
le proposte esistenti). dall'art. 2 cit. Rispetto a tale orientamento, per la dottrina, cfr.,
7. - Al quesito deferito può dunque rispondersi che: in senso adesivo, M. IMMORDINO, Vincolo paesaggistico e re-
«Il combinato disposto — nell'ordine logico — dell'art. gime dei beni, Padova, 1991, 95 ss.; I. DE MARCO, In tema di
bellezze naturali: criteri giurisprudenziali e spunti critici, in
157, 2° comma, dell'art. 141, 5° comma, dell'art. 140, 1°
a
Foro amm., 1977, II, 140; M. LIBERTINI, Tendenze innovative in
comma e dell'art. 139, 5° comma, d.leg. 22 gennaio 2004 n. tema di tutela del paesaggio: le vicende del decreto Galasso, in
to
42, deve interpretarsi nel senso che il vincolo preliminare na- Foro it., 1985, V, 209; invece, in senso critico, A. RINAUDO, Sul
en
scente dalle proposte di dichiarazione di notevole interesse momento costitutivo del vincolo paesaggistico e sussistenza del-
pubblico formulate prima dell'entrata in vigore del medesimo la contravvenzione di distruzione o deturpamento di bellezze
am
decreto legislativo — come modificato con il d.leg. 24 marzo naturali, in Riv. it. dir. e proc. pen., 1979, 343; M. GRISOLIA,
2006 n. 157 e con il d.leg. 26 marzo 2008 n. 63 — cessa qua- Bellezze naturali, voce dell'Enciclopedia del diritto, Milano,
lora il relativo procedimento non si sia concluso entro centot-
on
1959, V, 80.
tanta giorni». Il sistema di tutela interinale appena descritto, conservato nel
O
M abb
«L'adunanza plenaria del Consiglio di Stato può modulare testo del d.leg. 42/04, veniva modificato dal primo e dal secon-
M
la portata temporale delle proprie pronunce, in particolare li- do decreto correttivo cit. al codice dei beni culturali e del pae-
mitandone gli effetti al futuro, al verificarsi delle seguenti saggio, che hanno introdotto, all'art. 141 (prima al 3° comma,
SI
condizioni: IO in poi al 5° comma), la previsione di un termine di conclusione del
AS
a) un'obiettiva e rilevante incertezza circa la portata delle procedimento di approvazione del vincolo, di carattere perento-
so
disposizioni da interpretare; rio: decorso questo termine, la misura di salvaguardia interinale
b) l'esistenza di un orientamento prevalente contrario perde efficacia. Il contrasto giurisprudenziale risolto dall'adu-
es
liminare nascente dalle proposte di dichiarazione di notevole d.leg. 42/04, che prevede l'applicabilità del titolo III, dedicato
LA
n. 104. stato perciò sostenuto che intenzione del legislatore del 2006 e
————————
2008 fosse di escludere l'applicabilità dell'art. 141 novellato
R
analoghe a quelle del secondo orientamento richiamato. L'adu- sce per attribuire all'esegesi valore ed efficacia normativa in
nanza plenaria precisa che la questione dell'efficacia della misu- contrasto con la logica intrinseca dell'interpretazione e con il
ra di salvaguardia prevista dagli art. 139, 2° comma, e 146, 1° principio costituzionale della separazione dei poteri, venendo-
comma, del codice deve essere distinta da quella dell'efficacia si a porre in sostanza come una fonte di produzione». Una po-
della proposta (ai fini del provvedimento finale di imposizione sizione diversa era stata però precedentemente espressa da
del vincolo). La prima questione va risolta alla stregua del testo Cons. Stato, ad. plen., 7 giugno 2012, n. 21, id., Rep. 2012,
letterale degli art. 157 e 141, 5° comma: l'art. 157 contempla, voce Contratti pubblici, n. 1151, e <www.giustamm.it>, con
secondo l'adunanza plenaria, un rinvio mobile, che rende appli- nota critica di L. BERTONAZZI, Le sentenze della plenaria nn.
cabile anche alle proposte di vincolo precedenti all'emanazione 10 e 21 del 2012: alcune perplessità a prima lettura (Cons.
del codice il termine previsto dall'art. 141, 5° comma, pur se in- Stato, ad. plen., 7 giugno 2012, n. 21, cit., aveva stabilito che,
a
trodotto con il secondo correttivo. L'efficacia preventiva del in considerazione dei contrasti giurisprudenziali riguardanti
vincolo risulta pertanto limitata, anche con riferimento a tali l'ambito di applicazione dell'art. 38, 1° comma, lett. c), d.leg.
to
proposte, al termine di centottanta giorni dalla proposta. Tutta- n. 163 del 2006, i concorrenti che, prima della pubblicazione
en
via, l'adunanza plenaria ha «disposto» che, con riferimento alle della sentenza della adunanza plenaria n. 10 del 2012, Foro it.,
proposte precedenti all'entrata in vigore del codice dei beni cul- Rep. 2012, voce cit., n. 534, non avessero reso la dichiarazio-
am
turali e del paesaggio, tale termine decorrerà soltanto dalla data ne prescritta dalla stessa lett. c) relativamente agli amministra-
della pubblicazione della sentenza in rassegna. tori delle società partecipanti al procedimento di fusione o in-
on
Quanto alla questione dell'efficacia delle proposte, decorso il corporazione, avrebbero potuto essere esclusi dalle gare solo
termine dell'art. 141, 5° comma, l'adunanza plenaria richiama se il bando aveva previsto espressamente tale onere di dichia-
O
M abb
Corte cost. 23 luglio 1997, n. 262, cit., secondo cui, in assenza razione e la conseguente causa di esclusione). Una questione
M
di una disposizione specifica, la decorrenza del termine per la analoga era stata sollevata dopo che Cons. Stato, ad. plen., 28
conclusione del procedimento non comporta la decadenza del luglio 2011, n. 13, Foro it. 2012, III, 13, aveva affermato che
SI
IO in
potere di provvedere: la decorrenza del termine del procedimen- nelle procedure di gara anche la busta contenente l'offerta tec-
AS
to non determina perciò la consumazione del potere di apporre il nica avrebbe dovuto essere aperta in seduta pubblica: il legis-
so
vincolo. Tale tesi era già stata sostenuta della giurisprudenza latore, però, recepì tale regola nell'art. 12 d.l. 7 maggio 2012
(Tar Umbria, sez. I, 20 gennaio 2011, n. 16, <www.giustizia- n. 52 con disposizione non retroattiva (cfr. art. 12, 3° comma)
es
amministrativa.it>; Cass. 17 febbraio 2010, Spallino, cit.) e da e l'intervento legislativo fu invocato dalla giurisprudenza suc-
una parte della dottrina (M.A. QUAGLIA-A. RALLO, Commento cessiva non come una mera conferma dell'indirizzo espresso
nc
all'art. 141 in M.A. SANDULLI (a cura di), Codice dei beni cul- dall'adunanza plenaria, ma come espressione della volontà di
D
turali e del paesaggio, 2a ed., Milano, 2012, 1064). Soluzioni salvaguardare le procedure precedenti alla disposizione stessa
co
del genere, in termini più generali, erano state oggetto però di nelle quali l'apertura delle buste con l'offerta tecnica fosse
analisi critica da parte di CLARICH, Termine del procedimento e avvenuta in seduta segreta (cfr. Cons. Stato, sez. III, 31 luglio
LA
IO olo
potere amministrativo, Torino, 1995, spec. 174, secondo cui, in 2013, n. 4037, id., Rep. 2013, voce cit., n. 640; sez. V 5 luglio
presenza di procedimenti per l'emanazione di atti sfavorevoli 2013, n. 3586, ibid., n. 641; ad. plen. 27 giugno 2013, n. 16,
C
c
per il destinatario, il termine per la conclusione del procedimen- ibid., n. 639; 22 aprile 2013, n. 8, ibid., n. 838; sez. III 25
O sci
LO
to avrebbe normalmente carattere perentorio e la sua decorrenza gennaio 2013, n. 482, ibid., n. 1039; sez. IV 4 gennaio 2013,
determinerebbe l'esaurimento del potere. n. 4, ibid., n. 647; Tar Umbria 11 luglio 2012, n. 274, id., Rep.
Fa
ticolare, Cons. Stato, sez. VI, 10 maggio 2011, n. 2755, Foro it., tenuto sussistesse un'obiettiva incertezza dovuta alla presenza
Rep. 2011, voce Giustizia amministrativa, n. 1314, richiamata di più orientamenti contrapposti (questa circostanza, invece, se-
dall'adunanza plenaria, non riguardava l'enunciazione di un condo la giurisprudenza della Cassazione sul prospective over-
principio di diritto, né tanto meno la sua decorrenza, ma riguar- ruling, esclude la configurabilità del legittimo affidamento della
dava la modulazione degli effetti di annullamento in una sen- parte, presupposto necessario per applicare l'istituto: cfr. Cass.,
tenza che aveva accolto un ricorso contro un provvedimento di sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, id., 2011, I, 2254, e in gene-
tutela ambientale: la sesta sezione aveva deciso di non annullare rale la giurisprudenza civile richiamata da Cons. Stato, ad.
il provvedimento illegittimo e di imporre soltanto la rinnovazio- plen., 7 giugno 2012, n. 21, cit., e nella nota di richiami di M.
ne del procedimento (la sentenza del 2011 era stata annotata, CONDORELLI, id., 2016, III, 72). Infine, l'adunanza plenaria ha
per lo più criticamente, da C.E. GALLO, I poteri del giudice invocato il prospective overruling non già ai fini della tutela
amministrativo in ordine agli effetti delle proprie sentenze di dell'affidamento e del diritto alla tutela giurisdizionale delle
annullamento, in Dir. proc. amm., 2012, 280, e da A. GIUSTI, La parti, bensì in un'ottica diversa, di protezione di beni costituzio-
«nuova» sentenza di annullamento nella recente giurisprudenza nalmente rilevanti (nel caso di specie, del paesaggio).
del Consiglio di Stato, ibid., 293; da E. FOLLIERI, L'ingegneria Non risulta però chiaro se dall'affermazione dell'adunanza
processuale del Consiglio di Stato, in Giur. it., 2012, 439; da M. plenaria si possa desumere che alla diversa natura della norma
MACCHIA, L'efficacia temporale delle sentenze del giudice am- oggetto della pronuncia interpretativa — sostanziale o proces-
ministrativo: prove di imitazione, in Giornale dir. amm., 2011, suale — corrisponda una diversità di condizioni per l'esercizio
1310; da A. TRAVI, Accoglimento dell'impugnazione di un del prospective overruling.
provvedimento e «non annullamento» dell'atto illegittimo, in
Urbanistica e appalti, 2011, 927). (3) Non si rinvengono precedenti specifici.
Secondo la giurisprudenza civile, richiamata anche dalla giu- La soluzione adottata dall'adunanza plenaria, per assicurare
risprudenza amministrativa (cfr., sul punto, Cons. Stato, ad. la tutela del paesaggio e per evitare che venisse meno in modo
plen., 2 novembre 2015, n. 9, Foro it., 2016, III, 65, con nota di repentino il vincolo preliminare relativo alle proposte pendenti,
M. CONDORELLI), lo strumento del prospective overruling può a prima vista potrebbe sembrare simile a quella elaborata da
essere impiegato quando siano riunite le seguenti condizioni: 1) parte della giurisprudenza amministrativa per supplire alla man-
sussistenza di un precedente e diverso orientamento giurispru- cata previsione di una disciplina transitoria rispetto all'introdu-
denziale consolidato; 2) imprevedibilità della sua modifica; 3) zione di un termine perentorio per l'esercizio del potere di an-
compressione del diritto di difesa o di azione del cittadino. nullamento d'ufficio ai sensi dell'art. 6 l. 7 agosto 2015 n. 124,
Nella sentenza in epigrafe, l'adunanza plenaria ha esteso di modifica dell'art. 21 nonies l. 7 agosto 1990 n. 241. Questa
l'operatività del prospective overruling all'interpretazione di giurisprudenza ritiene che l'introduzione del termine perentorio
una norma di carattere sostanziale. La possibilità di un'esten- valga anche per l'annullamento d'ufficio dei provvedimenti pre-
sione del genere era stata esplicitamente respinta da Cons. Sta- cedenti, ma che per essi il termine di diciotto mesi decorra solo
to, ad. plen., 2 novembre 2015, n. 9, cit., che, richiamando an- dall'entrata in vigore della l. 124/15 (così Cons. Stato, sez. VI,
che l'orientamento della Cassazione, aveva concluso: «L'adu- 13 luglio 2017, n. 3462, <www.giustizia-amministrativa.it>, e
nanza, al riguardo, approfondendo la questione, ritiene di do- Riv. giur. edilizia, 2017, I, 1123; sez. V 19 gennaio 2017, n.
ver riaffermare il tradizionale insegnamento in tema di esegesi 250, <www.giustizia-amministrativa.it>; Tar Campania, sez. III,
giurisprudenziale, anche nomofilattica, che attribuisce ad essa 26 luglio 2017, n. 3979, ibid.; Tar Calabria, sez. II, 22 maggio
valore esclusivamente dichiarativo. La diversa opinione fini- 2017, n. 817, Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra,
IL FORO ITALIANO — 2018.
163 PARTE TERZA 164
2017.1277.3; Tar Campania, sez. VIII, 3 gennaio 2017, n. 60, fonte del diritto (5). La sentenza interpretativa ha quindi effetti
ibid., 2017.13.1). meramente dichiarativi (6); i principî di diritto si «saldano» alla
Le conclusioni dell'adunanza plenaria si pongono, però, su norma positiva interpretata (7): così, in seguito al revirement, ai
un piano diverso rispetto a quanto affermato dalla giurispru- fatti e agli atti realizzati in vigenza dell'orientamento overruled
denza citata sull'annullamento d'ufficio. Infatti, l'adunanza vengono ricondotti effetti diversi da quelli inizialmente preve-
plenaria ha stabilito che il termine di efficacia della proposta dibili.
precedente decorra solo a partire dalla pubblicazione della stes- Si pone allora il problema del se, e del come, tutelare l'affi-
sa sentenza dell'adunanza plenaria. In questo modo, invocando damento sorto sulla scorta dell'orientamento abbandonato.
la propria competenza ad enunciare un principio di diritto ai Tale problema è stato inizialmente affrontato dalla giurispru-
sensi dell'art. 99 cod. proc. amm., viene introdotta una norma denza civile e amministrativa, in un'ottica processuale, facendo
a
transitoria, che garantisce l'efficacia delle proposte di vincolo ampio ricorso all'istituto della rimessione in termini per errore
precedenti, nonostante che tale efficacia sia smentita dalla leg-
to
scusabile (8), la cui portata è tuttavia limitata (9). Preso atto di
ge, così come interpretata dalla stessa adunanza plenaria (in tali limiti, la Cassazione civile ha elaborato un nuovo rimedio:
en
questo senso, criticamente, già A. VACCA, Adunanza plenaria, la «disapplicazione» del principio di diritto che non fosse cono-
«ius dicere» e creazione del diritto, in <www.lexitalia.it>). A scibile dalla parte prima del compimento dell'attività processua-
am
questa stregua la sentenza dell'adunanza plenaria solleva, anzi, le (10). La giurisprudenza di legittimità ha così definitivamente
seri dubbi sull'osservanza dei limiti esterni della giurisdizione. sancito la rilevanza giuridica dell'affidamento nell'interpreta-
on
zione giurisprudenziale di una norma processuale; affidamento
O
che può trovare tutela attraverso la rimessione in termini oppure
M abb
* * * attraverso la disapplicazione del nuovo principio di diritto, a se-
M
conda delle circostanze del caso concreto (11).
Il nuovo prospective overruling, «dimenticando» l'adu-
SI
A differenza del prospective overruling «all'americana», la
nanza plenaria n. 4 del 2015. IO in «disapplicazione» non ha una portata generale (12), ma viene
AS
disposta caso per caso, previo accertamento della sussistenza di
so
1. - Lo strumento del prospective overruling, nella sua forma
pura, consiste nell'abbandono di una regola giurisprudenziale un affidamento incolpevole della parte (13): tale soluzione con-
es
(overruling), con la precisazione che la nuova regola si appli- sente di continuare ad affermare il valore meramente dichiarati-
cherà solo per il futuro (1). vo della giurisprudenza che, appunto, viene solo «disapplicata».
nc
Originariamente elaborata dalla giurisprudenza americana La giurisprudenza civile è stata ferma nell'affermare che la
D
della fine del XIX secolo (2), la tecnica della manipolazione de- «disapplicazione» può avere ad oggetto la sola norma proces-
co
mento, in Italia, dove non vige il principio dello stare decisis, (5) Sul punto, cfr. C. CASTRONOVO, L'aporia tra ius dicere e ius fa-
può sorprendere. Un certo grado di oscillazioni nella giurispru- cere, in Europa e dir. privato, 2016, 981.
C
c
denza, in assenza del vincolo del precedente, è fisiologico; al- (6) Secondo Cass., sez. un., 4 novembre 2004, n. 21095, Foro it.,
O sci
la conformazione di orientamenti consolidati (4). Tale affida- (7) Così Cass., sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, cit.
mento risulta frustrato in occasione dei revirement giurispru- (8) Sull'applicazione estensiva dell'errore scusabile nella giurispru-
R
denziali, che svelano il carattere creativo e retroattivo della re- denza amministrativa, cfr. G. SIGISMONDI (nota a Cons. Stato, ad.
gola giurisprudenziale. plen., 2 dicembre 2010, n. 3), in Foro it., 2011, III, 144. Nel processo
L'art. 101, 2° comma, Cost. dispone che il giudice è sottopo- civile, con la l. 18 giugno 2009 n. 69, la disciplina della rimessione in
termini è stata spostata dall'art. 184 bis c.p.c. all'art. 153, 2° comma,
sto alla legge: esso non può creare la legge, ma solo limitarsi ad c.p.c. Già prima della novella, la giurisprudenza civile interpretava
interpretarla; tale conclusione discende necessariamente dal estensivamente l'art. 184 bis, ispirandosi alla giurisprudenza ammini-
principio fondamentale di separazione dei poteri, che non sop- strativa sull'errore scusabile: sul punto, cfr. Cass., ord. 17 giugno 2010,
porterebbe l'attribuzione alla giurisprudenza della qualifica di n. 14627, e 2 luglio 2010, n. 15811, id., 2010, I, 3050, con nota di V.
TRIPALDI, e la giurisprudenza ivi richiamata.
———————— (9) Su tali limiti, cfr. R. CAPONI, Il mutamento di giurisprudenza
costante della Corte di cassazione in materia di interpretazione di
(1) Per una disamina delle diverse forme di prospective overruling norme processuali come ius superveniens irretroattivo, in Foro it.,
elaborate dalla giurisprudenza americana, cfr. B. BARTLETT, Prospecti- 2010, V, 311.
ve overruling and property law, Case Western Law Review, 1967, 1205 (10) Cass., sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, cit.
(spec. 1208). (11) Così Cass., sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, cit.; conforme,
(2) Secondo B.H. LEVY, Realist jurisprudence and prospective Cass., sez. un., 13 settembre 2017, n. 21194, Foro it., Le banche dati,
overruling, University of Pennsylvania Law Review, 1960, la Corte archivio Cassazione civile. In dottrina, cfr. G. VERDE, Mutamento di
suprema dell'Alabama è stata la prima ad utilizzare lo strumento, nel giurisprudenza e affidamento incolpevole, in Il difficile rapporto tra
1892, nel caso John v. Woostock Iron co. In Great Northern Railway giudice e legge, Napoli, 2012, 93 (spec. 101 ss.).
v. Sunburst Oil and Refining Company, del 1932, reperibile in (12) Con la predisposizione di una disciplina transitoria della nuova
<https://supreme.justia.com>, la Corte suprema federale ha dichiarato regola, valevole erga omnes.
la conformità dello strumento alla Costituzione, recependo le tesi pro- (13) La disapplicazione è stata disposta solo in pochi casi: cfr.
to-realiste del Chief Justice Benjamin Cardozo, che aveva rigettato la Cass. 21 novembre 2011, n. 24413, Foro it., Rep. 2011, voce Acque
concezione del giudice come un automa propugnata da W. BLACK- pubbliche, n. 108; 17 dicembre 2014, n. 26541, id., Rep. 2014, voce
STONE in N. CARDOZO, The nature of the judicial process, Yale Uni- Impugnazioni civili, n. 57. Tale circostanza è dovuta al particolare ri-
versity Press, 1925, spec. 142 ss. Il prospective overruling è stato in- gore della Cassazione nell'accertamento della sussistenza del-
vece storicamente visto con sospetto dalle corti inglesi: solo nel 2005 l'affidamento incolpevole, che viene escluso, ad esempio, in presenza
la Camera dei Lords ha ammesso esplicitamente, in un obiter dictum, di orientamenti contrastanti (ex multis, cfr. Cass., sez. un., 13 febbraio
che il rimedio possa essere utilizzato, seppur in casi del tutto eccezio- 2014, n. 3308, id., 2014, I, 1114, con nota di P. CERBO) o di pochi
nali (cfr. National Westminster Bank v. Spectrum, reperibile in precedenti (Cass. 18 gennaio 2012, n. 686, id., 2012, I, 1074, con nota
<https://publications.parliament.uk>). di richiami), o se vi siano stati «segnali anticipatori» del revirement
(3) Cass., sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, Foro it., 2011, I, 2254, (ad esempio, «un, pur larvato, dibattito dottrinale»: così Cass., sez.
con note di G. COSTANTINO e G. MAZZULLO; ibid., 3344, con nota di un., 12 ottobre 2012, n. 17402, id., Rep. 2013, voce Avvocato, n. 250,
R. CAPONI, Retroattività del mutamento di giurisprudenza: limiti; Giur. e Giur. costit., 2012, 3163, con nota di C. CONSOLO, Le sezioni unite
costit., 2012, 3153, con nota di C. CONSOLO, Le sezioni unite tornano tornano sull'overruling, di nuovo propiziando la figura dell'avvocato
sull'overruling, di nuovo propiziando la figura dell'avvocato «Internet- «Internet-addicted» e pure «veggente», cit.), o ancora se questo fosse
addicted» e pure «veggente»; Riv. dir. proc., 2012, 1078, con nota di C. astrattamente conoscibile al momento del compimento dell'attività
VANZ, «Overruling», preclusioni e certezza delle regole processuali. processuale (Cass. 28 febbraio 2012, n. 3042, Foro it., Rep. 2013, vo-
(4) N. IRTI, Sulla relazione logica di con-formità (precedente e sus- ce Procedimento civile, n. 107, e Argomenti dir. lav., 2012, 964, con
seguente), in Riv. dir. proc., 2017, 1539, osserva che «i precedenti su- nota di C. VANZ, Certezza delle regole processuali vs. obiezione di re-
scitano un'aspettativa circa la futura decisione del giudice», secondo il troattività: un percorso verso nuovi equilibri). Recentemente la Cas-
processo cognitivo studiato da D. HUME, Ricerche sull'intelletto umano sazione ha escluso l'affidamento della parte che avesse posto in essere
e sui principî della morale, trad. di R. GILARDI, Milano, 1980, 179, che una condotta successivamente qualificata dalla giurisprudenza come
notava che «tutte le conclusioni tratte dall'esperienza procedono in ba- abusiva degli strumenti processuali (Cass. 17 gennaio 2017, n. 929,
se alla supposizione secondo cui il futuro sarà conforme al passato». Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile).
suale (14). Tale limitazione può essere spiegata, in primo luogo, teri di modulazione delle sentenze di annullamento della Corte
in considerazione del fatto che lo strumento è stato originaria- di giustizia. In questo senso, la plenaria sembrerebbe, a prima
mente elaborato al fine specifico di tutelare l'affidamento in vista, incorrere in un equivoco circa l'assimilabilità della modu-
ipotesi in cui la rimessione in termini non avrebbe potuto opera- lazione degli effetti della sentenza interpretativa e della modu-
re. Inoltre, come ha sottolineato la dottrina, «la certezza del di- lazione della sentenza di annullamento (21).
ritto può e deve essere perseguita nella disciplina processuale Secondo l'adunanza plenaria, infatti, il potere di modulazione
con intensità maggiore che nel campo del diritto sostanziale, degli effetti delle sentenze sarebbe un «principio» affermato
proprio in considerazione del carattere strumentale del processo dalla Corte di giustizia e, come tale, sarebbe recepito nel nostro
civile nei confronti di quest'ultimo» (15). Il principio secondo il ordinamento ex art. 1 cod. proc. amm. Sia il giudice ammini-
quale le norme processuali devono essere conoscibili, e non strativo, sia la Corte costituzionale ne avrebbero già fatto appli-
a
possono essere modificate a processo iniziato, sarebbe da rinve- cazione (22); inoltre, esso si esprimerebbe in diverse norme: tra
queste, l'adunanza plenaria cita l'art. 21 nonies l. 241/90 e gli
to
nire nell'art. 111 Cost. (16); la Costituzione non tutelerebbe in-
vece allo stesso modo l'affidamento (rectius, la certezza del di- art. 34, 1° comma, 121 e 122 cod. proc. amm.
en
ritto) in materia sostanziale. La frustrazione dell'interesse della Al termine del ragionamento, il collegio dimostra — infine —
parte che ha invocato — e ottenuto, pur se su un piano mera- di conoscere la differenza tra sentenze interpretative e sentenze
am
mente platonico — il revirement giurisprudenziale sarebbe per- di annullamento, di cui identifica il tratto comune nella retroat-
tanto da ritenere deteriore rispetto all'esigenza di certezza e di tività; proprio in virtù della natura interpretativa delle sentenze
on
affidabilità delle regole processuali (17). dell'adunanza plenaria, il collegio riconosce — tout court — la
«praticabilità della prospective overruling».
O
M abb
2. - I principî elaborati dalla Cassazione sono stati recepiti dal Premesso che ciascuna delle argomentazioni sopra richiamate
M
giudice amministrativo, che, fino alla pronuncia dell'adunanza era già stata puntualmente confutata dalla stessa plenaria nella
SI
plenaria 22 dicembre 2017, n. 13, ha fatto mostra di condividere sentenza 4/15 (23), che la nuova pronuncia sembra ignorare, de-
IO in
le condizioni fissate dalla Suprema corte (18). ve rilevarsi che la qualificazione del potere di modulazione qua-
AS
In realtà, nel 2012, l'adunanza plenaria aveva già limitato la le «principio» appare assai discutibile, alla luce del fatto che ta-
so
portata di una sentenza interpretativa avente ad oggetto una le potere — pur se applicato estensivamente — è stato espres-
norma sostanziale (19); in tale occasione, tuttavia, non si era samente attribuito alla Corte di giustizia sin dal trattato istituti-
es
me invece ha fatto nella pronuncia del dicembre scorso (20). Inoltre, deve rilevarsi che, lungi da farne un «principio» gene-
D
————————
sentenza interpretativa, ma sceglie di incentrare il proprio per-
(21) L'equivoco è frequente, come notano A. COURRÈGES e J.H.
C
————————
Parigi, 2005, 105 (spec. 133), eppure la questione degli effetti retroatti-
(14) Cfr., ex multis, Cass. 24 marzo 2014, n. 6862, Foro it., Rep. vi della sanzione dell'annullamento deve essere nettamente distinta da
Fa
2014, voce Istruzione pubblica, n. 214. Tale principio è stato disatteso quella degli effetti retroattivi dell'interpretazione giurisprudenziale: i
in un caso molto particolare: Cass. 26 ottobre 2011, n. 22282, id., Rep. due fenomeni hanno cause radicalmente diverse.
R
2011, voce Fabbricazione (imposte di), n. 20, e Riv. giur. trib., 2012, (22) Il riferimento è a Corte cost. 11 febbraio 2015, n. 10, Foro it.,
502, con nota di G. CIPOLLA, Diritto e processo nelle azioni di indebito 2015, I, 1502, con nota di ROMBOLI, e Cons. Stato, sez. VI, 10 maggio
comunitario: quando la Corte di cassazione inventa l'overruling per 2011, n. 2755, id., Rep. 2011, voce Giustizia amministrativa, n. 1314, e
rimettere in terminis i contribuenti, che ha sancito che il termine per la Urbanistica e appalti, 2011, 927, con nota di A. TRAVI, Accoglimento
richiesta del rimborso di un'imposta dichiarata contraria al diritto euro- dell'impugnazione e «non annullamento» dell'atto illegittimo; Giornale
peo dalla Corte di giustizia decorresse dalla pubblicazione di tale sen- dir. amm., 2011, 1310, con nota di M. MACCHIA, L'efficacia temporale
tenza, in cui la Suprema corte ha ravvisato (erroneamente) un overru- delle sentenze del giudice amministrativo: prove di imitazione; Giur.
ling. it., 2012, 438, con nota di E. FOLLIERI, L'ingegneria processuale del
(15) Così R. CAPONI, Il mutamento di giurisprudenza costante, cit. Consiglio di Stato; Dir. proc. amm., 2012, 260, con nota di C. GALLO, I
Nella stessa logica si pone Cass., sez. un., 11 aprile 2011, n. 8127, Foro poteri del giudice amministrativo in ordine agli effetti delle proprie
it., 2011, I, 1386, con nota di G. COSTANTINO. sentenze di annullamento; ibid., 293, con nota di A. GIUSTI, La nuova
(16) Così R. CAPONI, «Tempus regit processum» - un appunto sul- sentenza di annullamento nella recente giurisprudenza del Consiglio di
l'efficacia delle norme processuali nel tempo, in Riv. dir. proc., 2006, Stato; ibid., 1128, con nota di L. BERTONAZZI, Sentenza che accoglie
449, e G. COSTANTINO, Gli orientamenti della Cassazione su muta- l'azione di annullamento amputata dell'effetto eliminatorio? Tale ulti-
menti di giurisprudenza e affidamento incolpevole, in Foro it., 2011, V, ma sentenza viene qualificata un «leading case» nella pronuncia in ras-
150 (spec. 154). In giurisprudenza, tale tesi è stata sostenuta in Cass., segna, malgrado il fatto che l'adunanza plenaria stessa avesse affermato
ord. 17 giugno 2010, n. 14627, cit., secondo la quale è da ritenersi con- esplicitamente che «l'illegittimità determina l'annullabilità (in poten-
trario alla «garanzia di effettività dei mezzi di azione o di difesa e delle za); l'azione di annullamento determina, su pronuncia del giudice, l'an-
forme di tutela — la quale è componente del principio del giusto pro- nullamento (in atto) degli atti impugnati», in Cons. Stato, ad. plen., 13
cesso — che rimanga priva della possibilità di accedere alla Corte di aprile 2015, n. 4, Foro it., 2015, III, 265, con nota di A. TRAVI, e Dir.
cassazione e di vedere celebrato un giudizio che conduca ad una deci- proc. amm., 2016, 183, con nota di D. TURRONI, Justice delayed is
sione sul merito delle questioni di diritto veicolate dall'impugnazione, (not) justice denied. L'annullamento dell'atto non è «variabile dipen-
la parte che quella tutela abbia perseguito con un'iniziativa processuale dente» dalla durata del processo; Foro amm., 2015, 2207, con nota di
conforme alla legge del tempo [...] ma divenuta inidonea per effetto del M. SILVESTRI, Il principio della domanda nel processo amministrativo.
mutamento di indirizzo giurisprudenziale». Nello stesso senso, Cass., L'adunanza plenaria n. 4 del 2015. La sentenza in epigrafe, curiosa-
sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, cit., secondo la quale, «se pur è vero mente, omette di richiamare tale precedente.
che una interpretazione giurisprudenziale reiterata nel tempo che sia (23) Cons. Stato, ad. plen., 13 aprile 2015, n. 4, cit., che, come nota
poi riconosciuta errata, e quindi contra legem, non può [...] essere con- M. SILVESTRI, Il principio della domanda nel processo amministrativo.
siderata la lex temporis, vero è però che anche, sul piano fattuale, quel- L'adunanza plenaria n. 4 del 2015, cit., intrattiene con la sentenza
la giurisprudenza ha comunque creato l'apparenza di una regola, ad es- 2755/11 «un fitto dialogo, giungendo a confutarne anche le argomen-
sa conforme. Per cui, anche per tal profilo, viene in rilievo l'affidamen- tazioni non riprese nell'ordinanza di rimessione».
to in quella apparenza riposto dalla parte». (24) Originariamente concepito come eccezionale, ed esercitabile
(17) Così G. COSTANTINO, Gli orientamenti della Cassazione su con riferimento alle sole pronunce di annullamento di regolamenti, il
mutamenti di giurisprudenza e affidamento incolpevole, cit. (spec. potere, attribuito alla Corte di giustizia dall'art. 174, 2° comma, del
153). trattato di Roma, le permetteva, «ove lo [reputasse] necessario», di pre-
(18) Cfr., da ultimo, Cons. Stato, ord. 7 novembre 2017, n. 5138, cisare «gli effetti del regolamento annullato che devono essere conside-
<www.giustizia-amministrativa.it>; ad. plen. 2 novembre 2015, n. 9, rati come definitivi». Tale potere è stato, a partire dagli anni ottanta,
Foro it., 2016, III, 65, con nota di M. CONDORELLI. applicato, in maniera estensiva, alle ipotesi di annullamento di direttive
(19) Cons. Stato, ad. plen., 7 giugno 2012, n. 21, Foro it., Rep. (Corte giust. 7 luglio 1992, causa C-295/90, Parlamento c. Consiglio,
2012, voce Contratti pubblici, n. 1151, che ha limitato gli effetti re- in Foro it., 1993, IV, 1), di bilanci (Corte giust. 3 luglio 1986, causa C-
troattivi dell'interpretazione resa da Cons. Stato, ad. plen., 4 maggio 34/86, Consiglio c. Parlamento, id., 1987, IV, 316) e di altri atti delle
2012, n. 10, ibid., n. 534, al fine di tutelare il principio, costantemente istituzioni europee (Corte giust. 28 maggio 1998, causa C-22/96, Par-
riaffermato dalla giurisprudenza europea, del favor partecipationis nel- lamento c. Consiglio, id., Rep. 1999, voce Unione europea, n. 1523).
la materia degli appalti. Oggi la norma è confluita nell'art. 264, par. 2, Tfue, che consente alla
(20) Sul punto, si rimanda alla nota di richiami. corte di modulare gli effetti di qualsiasi sentenza di annullamento.
renza, nei confronti del potere di modulazione degli effetti del- certezza del diritto, sulla necessità pratica di evitare che i vinco-
l'annullamento dei giudici interni (25). li interinali sorti sulla scorta delle proposte pubblicate prima
Quanto alle norme citate a dimostrazione dell'immanenza del dell'entrata in vigore del codice perdano repentinamente effetto;
«principio» nell'ordinamento italiano — accomunate solo dal quindi, in ultima istanza, su ragioni di interesse pubblico, di tu-
fatto di non far seguire automaticamente all'illegittimità del- tela del paesaggio (28). Un'operazione siffatta esorbita dai con-
l'atto (amministrativo o negoziale) la sanzione generalmente fini del potere giurisdizionale, che, a differenza del potere legis-
prevista dall'ordinamento (annullamento o inefficacia) —, si lativo, non ha ad oggetto la ricerca e la predisposizione, in via
tratta chiaramente di disposizioni di carattere speciale, dalle generale, di strumenti di tutela dell'interesse pubblico (29).
quali non può certo trarsi un «principio» di non annullabilità del Infine, la pronuncia in epigrafe lascia perplessi rispetto alle
provvedimento illegittimo, ma, eventualmente, a contrario, la implicazioni di ordine sanzionatorio. Gli interventi sulle aree
a
regola opposta. sottoposte a vincoli interinali richiedono un'autorizzazione, la
Ad una lettura più approfondita, è forse possibile ridimensio- cui mancanza configura il reato previsto dall'art. 181 d.leg.
to
nare l'apparente non sequitur dell'argomentazione seguìta dal- 42/04. Fermo restando che il giudice penale non è tenuto a uni-
en
l'adunanza plenaria, avanzando l'ipotesi che l'argomentazione formarsi all'interpretazione resa dall'adunanza plenaria (né tan-
sopra descritta non sia volta a sostenere la tesi della sussistenza to meno alla modulazione dei suoi effetti) (30), se la proposta di
am
di un potere generale di modulazione degli effetti della sentenza vincolo, in base alla legge, ha perso efficacia, non può sanzio-
interpretativa, bensì a giustificare il «non annullamento» dei narsi chi, dopo la scadenza, senza autorizzazione abbia realizza-
on
provvedimenti illegittimi secondo l'interpretazione resa nella to interventi sulle aree interessate. La modulazione degli effetti
stessa sentenza. L'apparente confusione tra modulazione degli di una sentenza non può rendere illecita un'attività che in base
O
M abb
effetti della sentenza di annullamento e modulazione degli effet- alla legge non è tale. A questa stregua, però, anche le esigenze
M
ti della sentenza interpretativa sarebbe così strumentale a porre di protezione ambientale invocate dall'adunanza plenaria per-
la sentenza a riparo da un'eventuale censura per diniego di giu- dono ogni concretezza.
SI
risdizione (26). IO in
AS
In questa prospettiva, il ragionamento sotteso alla sentenza in MARTINA CONDORELLI
so
rassegna potrebbe riassumersi come segue: gli effetti della sen- ————————
tenza interpretativa possono essere modulati, anche se ciò pro-
es
voca necessariamente la non annullabilità di provvedimenti da (28) E, nel merito, ci si può chiedere se, alla luce del fatto che la
considerarsi illegittimi sulla scorta dell'interpretazione resa. Ciò mancata approvazione delle proposte di vincolo può imputarsi esclusi-
nc
non si porrebbe in contrasto con il disposto dell'art. 113, 2° vamente all'inerzia dell'amministrazione, che avrebbe il compito istitu-
D
comma, Cost., visto che l'ordinamento europeo consente il man- zionale di tutelare il paesaggio, risulti giustificabile la predisposizione
co
tenimento degli effetti dei provvedimenti illegittimi. sulle quali il vincolo interinale si è protratto illegittimamente per oltre
LA
dulazione (e, di converso, il potere di mantenere in vita prov- (29) Sul punto, cfr. H. MUIR WATT, La gestion de la rétroactivité
vedimenti illegittimi) è previsto — ed è sempre stato previsto des revirements de jurisprudence: systèmes de common law, in N.
C
c
— dal trattato, ossia dalla legge fondamentale dell'ordinamento MOLFESSIS (a cura di), Les revirements de jurisprudence, cit., 53, se-
O sci
condo cui, nel modulare nel tempo gli effetti dei revirement per ragioni
LO
europeo. In Italia, oltre a mancare una previsione analoga di interesse economico o sociale, il giudice assume una funzione quasi
all'art. 274, 2° comma, Tfue, l'art. 113, 3° comma, Cost. impo- legislativa e «le contentieux assume un rôle politique dans l'intérêt du
Fa
ne al giudice di annullare il provvedimento illegittimo, a meno public». L'adunanza plenaria si è chiaramente ispirata, sul punto, alla
che la legge non preveda diversamente, con norme di carattere giurisprudenza della Corte di giustizia, la cui funzione è però radical-
R
speciale (27). mente diversa da quella del giudice interno: come ricorda C. CASTRO-
NOVO, L'aporia tra ius dicere e ius facere, cit., la Corte di giustizia si
riferisce «a un tessuto normativo talmente rarefatto che [...] si può tra-
3. - Siano permesse alcune considerazioni conclusive in meri- durre in uno spazio di produzione normativa di gran lunga superiore a
to al nuovo prospective overruling dell'adunanza plenaria. quello di una giurisdizione che operi, all'interno degli ordinamenti na-
La sentenza disattende il delicato lavoro della Cassazione, zionali, su un terreno di legge ordinaria»; è allora giocoforza prospetta-
che ha elaborato, negli ultimi anni, un sistema idoneo a rispon- re che abbia anche il potere di fissare la data di decorrenza di tale pro-
dere alle esigenze di tutela dell'affidamento dei consociati, sen- duzione normativa, anche alla luce del fatto che «l'assetto istituzionale
[dell'Unione europea] non corrisponde alla classica divisione dei pote-
za rimettere in discussione la natura dichiarativa della giurispru- ri».
denza. Enunciando, in via generale, nella stessa sentenza che (30) In passato, la Cassazione penale aveva aderito alla tesi del-
sancisce l'abbandono dell'orientamento maggioritario, la data di l'inapplicabilità del termine di decadenza introdotto nel 2006 ai vincoli
decorrenza dell'applicabilità della «nuova regola», la plenaria interinali sorti prima dell'entrata in vigore del codice, seppure per af-
ha stabilito, di fatto, una disciplina transitoria del «nuovo» re- fermare che è legittima l'apposizione del vincolo definitivo dopo il de-
gime decadenziale delle proposte pubblicate prima dell'entrata corso di tale termine: cfr. Cass. 7 febbraio 2012, R., Foro it., Rep.
2012, voce Beni culturali, paesaggistici e ambientali, n. 87.
in vigore del d.leg. 42/04.
L'impressione che la plenaria abbia «legiferato» è rafforzata
da un ulteriore elemento. Nel merito, la scelta di modulare è
fondata, più che su esigenze di tutela dell'affidamento o della
————————
650, conversione in legge, con modificazioni, del d.l. 23 na delle previsioni contenute nell'art. 1 bis, 2° comma, del
ottobre 1996 n. 545, recante disposizioni urgenti per l'eser- t.u.
cizio dell'attività radiotelevisiva. Interventi per il riordino Da ultimo, le ricorrenti rilevano come l'obbligo imposto
della Rai s.p.a., nel settore dell'editoria e dello spettacolo, con la delibera gravata non sarebbe neppure idoneo a tutelare
per l'emittenza televisiva e sonora in ambito locale nonché il pluralismo, atteso che, come affermato dall'autorità nella
per le trasmissioni televisive in forma codificata; y d.leg. precedente delibera 555/10/Cons, «la pubblicità non rappre-
31 luglio 2005 n. 177, t.u. dei servizi di media audiovisivi senta un mercato rilevante a sé stante» ai fini del pluralismo;
e radiofonici, art. 43). — violazione di legge (art. 97 Cost.); eccesso di potere per
Radiotelevisione — Obbligo di comunicare l'informativa illogicità, irragionevolezza e discriminazione.
economica di sistema — Estensione alle imprese non La delibera creerebbe un clima di incertezza giuridica, non
a
aventi sede legale in Italia (D.l. 23 ottobre 1996 n. 545, essendo chiari i contenuti della stessa e non essendo possibi-
to
art. 1; y l. 23 dicembre 1996 n. 650). le verificarne il rispetto da parte dei soggetti virtualmente
en
È legittima la delibera con cui l'Autorità per le garanzie nel- obbligati;
le comunicazioni ha esteso alle concessionarie di pubblici- — violazione di legge (art. 117 e 11 Cost., 56 Tfue); ec-
am
tà operanti su Internet l'obbligo di comunicare l'informa- cesso di potere per disparità di trattamento, ingiustizia grave
tiva economica di sistema. (1) e manifesta, violazione del principio di proporzionalità.
on
È legittima la delibera con cui l'Autorità per le garanzie nel- La delibera violerebbe il principio eurounitario di libera
prestazione di servizi.
O
le comunicazioni ha esteso alle imprese non aventi sede
M abb
legale in Italia l'obbligo di comunicare l'informativa eco- L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, costituita
M
nomica di sistema con riguardo ai soli ricavi prodotti nel in giudizio, ha chiesto il rigetto del ricorso.
SI
territorio nazionale. (2) Medesime conclusioni hanno rassegnato gli intervenienti.
IO in Con ordinanza n. 8405 del 16 giugno 2015, la sezione ha
AS
rimesso all'esame della Corte di giustizia dell'Unione euro-
so
Fatto. — Google Ireland Ltd e Google Italy s.r.l. hanno pea una questione pregiudiziale di corretta interpretazione,
chiedendo alla corte di chiarire «se l'art. 56 del trattato sul
es
concessionarie di pubblicità attive sul web e le società con zione dell'impugnata delibera dell'Autorità per le garanzie
D
sede all'estero tra i soggetti obbligati a comunicare la c.d. in- nelle comunicazioni n. 397/13/Cons, e delle relative disposi-
co
presupposti legali per imporre ad esse ricorrenti l'obbligo di complessa ‘informativa economica di sistema’ (necessaria-
mente redatta secondo le norme di contabilità italiane) sulle
C
Le ricorrenti premettono di essere, rispettivamente, una attività economiche svolte nei confronti dei consumatori ita-
O sci
LO
società di diritto irlandese del gruppo Google, che sottoscri- liani, motivata da finalità di tutela della concorrenza ma ne-
ve in Italia i contratti con gli inserzionisti pubblicitari, senza cessariamente connesse alle diverse e più limitate funzioni
Fa
operare nel settore audiovisivo o in quello editoriale, e una istituzionali della medesima autorità di tutela del pluralismo
società che svolge attività di consulenza a favore di altre so- nel settore considerato, ad operatori pur non ricompresi nel-
R
cietà del gruppo Google in materia di marketing, servizi le- l'ambito di applicazione della legislazione nazionale di di-
gali, relazioni istituzionali, ricerca della clientela. sciplina del medesimo settore (t.u. dei servizi di media au-
Rilevato, poi, come l'informativa economica di sistema sia diovisivi e radiofonici) ed in particolare, nella fattispecie in
una comunicazione annuale di dati contabili ed extracontabili esame, ad un operatore nazionale svolgente solo servizi per
prevista dall'art. 1, commi 28-30, l. 650/96, al cui invio sono la sua consociata di diritto irlandese, nonché, con riferimento
obbligati gli operatori dei settori dell'editoria e della radio- a quest'ultima, ad un operatore non avente sede e non svol-
diffusione sonora e televisiva, rappresentano di non rientrare gente attività con impiego di dipendenti sul territorio nazio-
in alcuna di dette tipologie, così che illegittimamente, con la nale, ovvero se ciò costituisca una misura restrittiva della li-
delibera gravata, l'Agcom le avrebbe sottoposte all'adempi- bera prestazione dei servizi all'interno dell'Unione europea
mento. in violazione dell'art. 56 del trattato».
In particolare, la delibera sarebbe affetta dai seguenti vizi: Con ordinanza dell'8 settembre 2016 (Foro it., Rep. 2016,
— violazione e/o falsa applicazione di legge (l. 650/96 e voce Unione europea, n. 1196) la Corte di giustizia del-
Tusmar [n.d.r.: v. infra] eccesso di potere per carenza dei l'Unione europea ha dichiarato la manifesta irricevibilità del-
presupposti e per travisamento di fatto; violazione del prin- la questione.
cipio di proporzionalità. All'udienza del 31 gennaio 2018, il ricorso è stato tratte-
Le società ricorrenti non potrebbero essere destinatarie nuto in decisione.
dello stabilito obbligo di comunicazione, in considerazione Diritto. — È impugnato il provvedimento dell'Autorità per
del fatto che esse non operano nel settore audiovisivo o edi- le garanzie nelle comunicazioni con il quale sono stati indi-
toriale. viduati gli operatori soggetti all'obbligo di comunicare l'in-
La delibera gravata, di conseguenza, avrebbe violato l'art. formativa economica di sistema (Ies), includendovi le impre-
1, comma 28, l. 650/96, che solo a tali attività si riferisce. se concessionarie di pubblicità operanti sul web e le società
Il nuovo obbligo non potrebbe trovare la sua fonte nelle aventi sede all'estero (previsioni rispettivamente contenute
modifiche normative citate nella premessa della delibera, negli art. 2, 1° comma, lett. e, e 3, 5° comma, della delibera).
come l'art. 43, 10° comma, d.leg. 177/05 (t.u. dei servizi di Al fine di esaminare compiutamente i motivi di doglianza
media audiovisivi e radiofonici, d'ora innanzi Tusmar), atte- articolati in ricorso, è utile una ricognizione della disciplina
so che comunque nessun corrispondente intervento normati- positiva che regola i poteri attribuiti in materia all'Agcom.
vo ha riguardato il citato art. 1 l. 650/96. L'art. 1, commi 28 e 29, d.l. 23 ottobre 1996 n. 545 (con-
L'autorità, di conseguenza, si sarebbe attribuita il potere di vertito nella l. 23 dicembre 1996 n. 650) affidava al Garante
ampliare in via amministrativa la tipologia dei soggetti ob- per la radiodiffusione e l'editoria il compito di determinare e
bligati, sebbene la definizione degli stessi sia rimessa alla di acquisire, dagli operatori del settore di mercato affidato al
norma primaria. suo monitoraggio, i dati contabili ed extracontabili ritenuti
L'oggetto dell'obbligo imposto, peraltro, comporterebbe, rilevanti ai fini dell'espletamento delle sue funzioni istitu-
per le destinatarie, oneri economici e organizzativi di note- zionali.
vole entità. Il Garante per la radiodiffusione e l'editoria, con decreto
Google Ireland, poi, in quanto società straniera, non sa- dell'11 febbraio 1997, provvedeva a regolare le modalità e i
rebbe affatto soggetta al Tusmar, non ricadendo essa in alcu- contenuti delle suddette comunicazioni di sistema.
IL FORO ITALIANO — 2018.
171 PARTE TERZA 172
Successivamente, l'art. 2, 20° comma, lett. a), l. 14 no- anche in forma diretta, incluse le risorse raccolte da motori
vembre 1995 n. 481 (contenente norme generali per le auto- di ricerca, da piattaforme sociali e di condivisione, e dalla
rità di regolazione dei servizi di pubblica utilità) attribuiva utilizzazione delle opere cinematografiche nelle diverse for-
alle autorità il potere di chiedere «ai soggetti esercenti il ser- me di fruizione del pubblico», così espressamente preveden-
vizio informazioni e documenti sulle loro attività». do, tra i ricavi rilevanti ai fini della verifica del pluralismo
L'art. 1, 6° comma, lett. c), n. 7, l. 31 luglio 1997 n. 249 nel mercato pubblicitario, quelli derivanti dall'attività di rac-
(istitutiva dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) colta di pubblicità on line.
ha poi stabilito che l'autorità «verifica i bilanci ed i dati rela- Proprio al fine di adeguare la raccolta di dati contenuti
tivi alle attività ed alla proprietà dei soggetti autorizzati o nella Ies alla specifica finalità di redazione del Sic, l'autorità
concessionari del servizio radiotelevisivo», disciplinando, ai ha adottato il provvedimento impugnato, nel quale, ridefi-
a
commi 29 e 30, le conseguenze sanzionatorie per gli operato- nendo i soggetti obbligati alla comunicazione dei ricavi, ha
to
ri che non adempiono correttamente alle richieste informati- incluso le imprese concessionarie di pubblicità che esercita-
en
ve dell'autorità. no, direttamente o per contro terzi, attività di negoziazione o
Il medesimo testo normativo ha trasferito all'Autorità per conclusione di contratti di vendita di spazi pubblicitari da
am
le garanzie nelle comunicazioni le funzioni precedentemente trasmettere sul web e, limitatamente ai ricavi realizzati sul
assegnate al Garante per la radiodiffusione e l'editoria. territorio nazionale, le società aventi sede all'estero, ancor-
on
Con la delibera n. 129/02/Cons, l'Agcom ha regolato, per ché non direttamente operanti nel settore radiotelevisivo o
la prima volta, l'informativa economica di sistema. dell'editoria.
O
M abb
La delibera è stata modificata con le successive nn. La ridefinizione dei soggetti obbligati a comunicare la Ies,
M
129/03/Cons, 116/10/Cons, 303/11/Cons e 397/13/Cons — diversamente da quanto sostenuto in ricorso, ha dunque un
SI
quest'ultima oggetto della presente impugnativa — e, in chiaro fondamento normativo, rispondendo, più in generale,
IO in
tempo successivo alla presentazione del ricorso, con le deli- ad una necessaria esigenza di interpretazione adeguatrice e
AS
bere nn. 235/15/Cons e 147/17/Cons. finalistica delle norme, ciò che risulta coerente con tutta una
so
L'informativa economica di garanzia, come si legge nel si- serie di previsioni, nazionali e comunitarie, che, in più cam-
to dell'autorità, «. . . è una dichiarazione annuale cui sono pi, equiparano le attività svolte sul web a quelle più tradizio-
es
obbligati gli operatori dei settori dei media e riguarda i dati nali nel campo delle comunicazioni.
nc
anagrafici ed economici sull'attività svolta dagli operatori in- Nel senso della legittimità delle interpretazioni estensive si
D
teressati, al fine di raccogliere gli elementi necessari per è recentemente espresso anche il Consiglio di Stato, che,
co
adempiere a precisi obblighi di legge (tra i quali si ricordano, seppure con riferimento a fattispecie relativa ad una diversa
U
a mero titolo esemplificativo, le analisi di mercato, la rela- ipotesi di estensione dei soggetti tenuti alla comunicazione
LA
IO olo
zione annuale, l'annuale valorizzazione del sistema integrato della Ies, ha rilevato come l'art. 1, comma 28, d.l. n. 545 del
delle comunicazioni e la verifica dei relativi limiti, le indagi- 1996, alla cui letterale dizione le odierne ricorrenti si richia-
C
c
ni conoscitive) e consentire l'aggiornamento della base stati- mano per affermare la propria estraneità agli obblighi di in-
O sci
LO
stica degli operatori di comunicazione». formativa stabiliti dalla delibera impugnata, non descrive un
La comunicazione, come risulta dal modello allegato alla catalogo chiuso di fattispecie, ma, alla luce della sua ratio,
Fa
delibera gravata, ha ad oggetto, oltre ad alcune informazioni nonché dell'utilizzo di formule generali, si presenta come
concernenti il soggetto dichiarante, una serie di dati riguar- una clausola aperta, che fonda il potere dell'autorità di de-
R
danti i ricavi relativi all'anno precedente. terminare, anche dal punto di vista soggettivo, le modalità
I dati raccolti vengono quindi utilizzati, tra l'altro, per la applicative della Ies (Cons. Stato, sez. III, 5 febbraio 2015, n.
valorizzazione del sistema integrato delle comunicazioni 582).
(Sic), in relazione al quale l'art. 43 d.leg. 31 luglio 2005 n. L'opzione interpretativa proposta in gravame, dunque, al
177 (Tusmar) ha affidato all'Agcom il compito di verificare pari di quella prospettata nel ricorso all'esame del giudice di
l'esistenza di posizioni dominanti nel sistema integrato delle appello, condurrebbe «all'inaccettabile conseguenza di pre-
comunicazioni e di adottare le determinazioni necessarie ad cludere la conoscenza di un segmento rilevante del mercato,
eliminarle o ad impedirne la formazione. che resterebbe, quindi, sconosciuto alla stessa, con un'evi-
In particolare, il 9° comma del citato art. 43 stabilisce che, dente e inaccettabile menomazione delle possibilità conosci-
«Fermo restando il divieto di costituzione di posizioni domi- tive che, invece, la normativa di riferimento ha voluto assi-
nanti nei singoli mercati che compongono il sistema integra- curare, in misura integrale, alle autorità di regolazione»
to delle comunicazioni, i soggetti tenuti all'iscrizione nel re- (Cons. Stato 582/15).
gistro degli operatori di comunicazione costituito ai sensi Ad ulteriore conferma della legittimità di un'interpreta-
dell'art. 1, 6° comma, lett. a), n. 5, l. 31 luglio 1997 n. 249, zione adeguatrice, del resto, depone pure il fatto che la man-
non possono né direttamente, né attraverso soggetti control- cata espressa menzione, nella norma del 1996, delle imprese
lati o collegati ai sensi del 14° e 15° comma, conseguire ri- concessionarie di pubblicità in rete si spiega agevolmente
cavi superiori al venti per cento dei ricavi complessivi del si- con la scarsa diffusione del fenomeno al momento di reda-
stema integrato delle comunicazioni». zione della norma.
Il successivo 10° comma — nel testo modificato dall'art. Né, al fine di escludere la legittimità dell'estensione, giova
3, comma 5 bis, d.l. 18 maggio 2012 n. 63, convertito, con il richiamo alla differenza tra tutela del pluralismo (oggetto
modificazioni, nella l. 16 luglio 2012 n. 103, vigente al mo- del Tusmar) e tutela della concorrenza, atteso che la prima
mento dell'adozione della delibera impugnata — stabilisce concretizza, come riferito dalle stesse ricorrenti, un'ipotesi di
che «I ricavi di cui al 9° comma sono quelli derivanti dal fi- tutela rafforzata con riferimento a tutti i mercati rilevanti ai
nanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo al netto fini del pluralismo, tra i quali è oggi incluso anche quello
dei diritti dell'erario, da pubblicità nazionale e locale anche della pubblicità sul web.
in forma diretta, da televendite, da sponsorizzazioni, da atti- Sempre dal punto di vista dell'inquadramento sistematico
vità di diffusione del prodotto realizzata al punto vendita con dell'obbligo di comunicare l'informativa, va pure condiviso
esclusione di azioni sui prezzi, da convenzioni con soggetti l'argomento — utilizzato dalla difesa erariale nella memoria
pubblici a carattere continuativo e da provvidenze pubbliche di costituzione al solo fine di dare ragione della legittimità
erogate direttamente ai soggetti esercenti le attività indicate della delibera, e non, come sostenuto dalle ricorrenti, per in-
all'art. 2, 1° comma, lett. s), da offerte televisive a pagamen- tegrare ex post la motivazione della stessa — secondo cui la
to, dagli abbonamenti e dalla vendita di quotidiani e periodi- necessità di ridefinire estensivamente il novero dei soggetti
ci inclusi i prodotti librari e fonografici commercializzati in tenuti all'adempimento deriva pure dal fatto che l'obbligo di
allegato, nonché dalle agenzie di stampa a carattere naziona- comunicare la Ies è in stretta dipendenza con l'iscrizione de-
le, dall'editoria elettronica e annuaristica anche per il tramite gli operatori economici al Roc (registro degli operatori di
di Internet, da pubblicità on line e sulle diverse piattaforme comunicazione).
IL FORO ITALIANO — 2018.
173 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 174
È utile in proposito ricordare come il 6° comma dell'art. 1 tecnica e un significativo costo economico, sia rimasta, in
l. 249/97, come modificato dal d.l. 63/12, alla lett. a), n. 5, sostanza, sfornita di prova.
annovera, tra le competenze dell'autorità, «la tenuta del regi- Più in generale deve considerarsi come la contestata disci-
stro degli operatori di comunicazione al quale si devono plina prevede espressamente che i soggetti non obbligati a
iscrivere in virtù della presente legge [. . .] le imprese con- redigere il bilancio di esercizio possono comunicare i dati
cessionarie di pubblicità da trasmettere [. . .] sul web e altre concernenti la voce omologa che risulti nelle scritture conta-
piattaforme digitali fisse o mobili». bili.
Peraltro, il riferimento che l'art. 1, comma 28, l. 659/96 fa In relazione alla redazione di bilanci e scritture contabili,
al registro nazionale delle imprese radiotelevisive o al regi- peraltro, vari provvedimenti normativi comunitari, che si so-
stro nazionale della stampa, non può non tenere conto del no succeduti nel tempo a partire dai regolamenti (Ce)
a
fatto che, ai sensi dell'art. 1, 6° comma, l. 249/97, entrambi i 1606/2002 e 1725/2003, hanno realizzato un progressivo re-
to
registri sono stati sostituiti dal Roc. cepimento degli standard e dei principî contabili internazio-
en
Ne deriva il rigetto del primo motivo di doglianza, nella nali (c.d. International Accounting Standards o Ias), così da
parte in cui le ricorrenti hanno censurato la delibera gravata rendere ulteriormente compatibili i criteri di redazione dei
am
per aver posto a carico delle concessionarie di pubblicità documenti contabili ed estremamente agevole l'estrapolazio-
operanti su Internet l'obbligo di comunicare l'informativa ne, dai documenti redatti, dei dati relativi ai ricavi.
on
economica di sistema. Diversamente da quanto prospettato in ricorso, poi, il par-
Medesima reiezione si impone per le doglianze, contenute ticolare impegno connesso all'adempimento va valutato con
O
M abb
sempre nel primo motivo, con le quali le ricorrenti hanno riferimento alla condotta richiesta alla società e non all'even-
M
censurato l'estensione dell'obbligo di comunicazione alle tuale sanzione prevista per il caso di violazione, così che ne
SI
imprese non aventi sede legale in Italia. risulta confermata la non gravosità della prescrizione.
IO in
In proposito, deve essere rilevato come proprio la sopra ri- Tale conclusione, unitamente al fatto che l'obbligo di co-
AS
cordata funzione del Sic — e di conseguenza dello Ies — municazione è finalizzato al corretto adempimento dei com-
so
quale strumento per verificare il rispetto del principio del piti dell'Agcom in materia di tutela del pluralismo, depone
pluralismo rende indifferente, ai fini della ricorrenza del-
es
nel senso che non ricorra alcuna lesione del diritto di stabi-
l'obbligo di comunicazione, il fatto che la sede legale si trovi limento dell'impresa con sede in diverso Stato dell'Unione,
nc
o meno nel territorio nazionale, fermo restando che la comu- atteso che ad essa è richiesto, in condizione di perfetta parità
nicazione riguarderà i soli ricavi prodotti in Italia.
D
Quanto poi al richiamo all'art. 1 bis Tusmar, il quale nel rati in Italia, un mero adempimento comunicativo (per una
U
definire l'ambito di applicazione del testo unico fa riferimen- affermazione del principio per cui la tutela del diritto di sta-
LA
IO olo
to ad operatori «stabiliti» in Italia, deve rilevarsi come lo bilimento fa comunque salvi i poteri pianificatori della pub-
stesso non osti all'estensione dell'obbligo di comunicazione, blica amministrazione, v., in una differente fattispecie, Cons.
C
c
atteso che lo stesso art. 1, comma 28, l. 650/96 non prevede- Stato, sez. IV, 20 luglio 2017, n. 3574).
O sci
LO
va alcuna esclusione per operatori non aventi la sede legale Nessun rilievo, da ultimo, può essere attribuito al fatto che
in Italia. Google Ireland sia già tenuta, ai fini del rispetto del plurali-
Fa
La diversa opzione ermeneutica proposta in ricorso, del smo, al rispetto della normativa vigente in Irlanda, atteso che
resto, si presterebbe a comportamenti elusivi, tali da rendere le corrispondenti previsioni mirano alla tutela del pluralismo
R
impossibile la specifica attività dell'autorità in materia di tu- con riferimento al solo territorio irlandese.
tela del pluralismo. In conclusione, il ricorso va respinto in toto, ciò che con-
Alla tesi dell'illegittima estensione non giova neppure il ri- sente di non esaminare le eccezioni di carenza di legittima-
chiamo al contenuto della precedente delibera n. 555/10/Cons, zione e/o interesse a ricorrere in capo a Google Italia.
nella quale, rilevano le ricorrenti, l'autorità aveva affermato che
la pubblicità non rappresenta un mercato rilevante a sé stante ————————
dal punto di vista del pluralismo.
Deve in proposito osservarsi come la delibera invocata è (1-2) I. - Con delibera n. 397/13/Cons, pubblicata sul sito In-
stata adottata in tempo anteriore alle sopra richiamate modi- ternet dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Ag-
fiche normative, intervenute nel 2013 anche su sollecitazione com) in data 2 luglio 2013, l'obbligo di comunicare la c.d. in-
della stessa autorità. formativa economica di sistema (Ies), a suo tempo stabilito dal-
l'art. 1 d.l. 545/96, convertito, con modificazioni, dalla l.
Va poi rilevata l'infondatezza del secondo motivo di do- 650/96, a carico degli operatori dei settori dei media con lo sco-
glianza, con il quale le ricorrenti hanno prospettato l'impos- po di raccogliere gli elementi necessari per la gestione di molte-
sibilità di verificare l'adempimento delle prescrizioni poste plici adempimenti — uno su tutti: la valorizzazione del sistema
dalla delibera gravata da parte di tutti i soggetti obbligati. integrato delle comunicazioni (Sic), rispetto al quale valutare e
Va, in primo luogo, considerato come la possibilità di vio- contrastare l'eventuale sussistenza di posizioni dominanti —,
lazione di una prescrizione non rende di per sé irragionevole veniva esteso oltre la sfera tradizionale dei suoi destinatari (ope-
la prescrizione medesima, legittimando semplicemente, ove ratori di rete, fornitori di programmi pay tv, fornitori di servizi
accertata, l'irrogazione di una sanzione. di media audiovisivi e radiofonici, fornitori di servizi interattivi
Inoltre, le ricorrenti non sono portatrici dell'interesse al associati o di servizi di accesso condizionato, imprese conces-
corretto adempimento, da parte di soggetti terzi, degli obbli- sionarie di pubblicità offline, agenzie di stampa, editori di gior-
ghi di comunicazione posti dalla delibera gravata, così che, nali e periodici) sino a ricomprendere i c.d. Over the Top, OTT,
sul punto, non è dato rilevare la loro legittimazione a ricorre- ossia le imprese concessionarie di pubblicità attive sul web e le
re. società con sede all'estero, limitatamente ai ricavi realizzati sul
Da ultimo, va respinto il terzo motivo di ricorso, con il territorio nazionale. In pratica, la delibera inquadrava soggetti
quale Google Ireland e Google Italy, premessa la gravosità quali Google e Facebook, obbligandoli a compilare l'apposito
modello elettronico col quale fornire i propri dati contabili ed
del compito loro imposto, tale da comportare una lunga e
extracontabili; cosa neppure sorprendente se si considera la cre-
onerosa riscrittura del bilancio al fine di adattarlo alle pre- scita vertiginosa dell'online advertising, che si assume abbia
scrizioni del codice civile italiano, e rilevata la significativa prodotto nel 2017 un fatturato globale di 505 miliardi di dollari,
entità della sanzione comminata per la violazione del- diventando per la prima volta il settore di punta rispetto a ogni
l'obbligo di comunicazione, hanno lamentato la violazione altra forma di pubblicità (v. <https://www.wuv.de/medien/
dei principî comunitari in materia di libero stabilimento. werbemarkt_2017_online_ueberholt_erstmals_tv>), con Google
Sul punto, ricordato come i dati da comunicare concerno- in prima linea, in forza della ragguardevole fetta di circa 73 mi-
no i soli ricavi maturati in Italia, deve rilevarsi come l'affer- liardi di dollari; quanto alla situazione italiana, l'ultimo quadro
mazione delle ricorrenti, secondo cui l'attività di estrapola- disponibile, reso proprio dall'Agcom in Sic: risultati del pro-
zione avrebbe comportato per loro una particolare difficoltà cesso di valutazione per l'anno 2016, all. A alla delibera n.
ILL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 29.
175 PARTE TERZA 176
505/17/Cons, parla di pubblicità online in crescita costante — e prietà comunale, nella parte in cui richiede agli interessati
controtendenziale rispetto al trend generale — oltre la soglia del di dichiarare di «riconoscersi nei principî e nelle norme
12 per cento sul totale di settore, con Google al quarto posto as- della Costituzione italiana e di ripudiare il fascismo e il
soluto per fatturato pubblicitario. nazismo». (1)
L'iniziativa dell'autorità [di cui rende diffusamente conto il
presidente Angelo Marcello Cardani nel testo integrato del-
l'audizione svoltasi il 19 aprile 2017 innanzi alle commissioni Premesso: che l'atto impugnato è rappresentato dall'atto
riunite 6a (finanze e tesoro) e 10a (industria, commercio e turi- di indirizzo con cui la giunta comunale ha dettato precise in-
smo), <www.senato.it>] è stata impugnata innanzi al Tar Lazio dicazioni da seguirsi nella concessione di spazi ed aree pub-
da Google Ireland e Google Italy: le doglianze riguardavano l'e- bliche, sale ed altri luoghi di riunione di proprietà comunale;
a
straneità del gruppo alla cerchia di editori e broadcasters cui si
rivolge la normativa su richiamata, in vista dei delicati equilibri che tale atto è ritenuto illegittimo, dall'associazione ricor-
to
massmediatici che vi si riconnettono (cfr., sul punto, riassunti- rente, nella parte in cui prescrive che ai soggetti richiedenti
en
vamente, ma con ragionata apertura alla nuova dimensione di la concessione di uno spazio pubblico per lo svolgimento
Internet, O. POLLICINO, Tutela del pluralismo nell'era digitale: della propria attività sia richiesto di dichiarare di «ripudiare
am
ruolo e responsabilità degli Internet service provider, in Per- il fascismo e il nazismo»;
corsi costituzionali, 2014, 45), nonché l'estraneità della società che la questione non può essere correttamente affrontata se
on
irlandese al contesto nazionale. non tenendo conto che, nella sua formulazione integrale, il
Come si legge in sentenza, il giudice amministrativo investito comune richiede agli interessati di dichiarare di «riconoscer-
O
M abb
della questione aveva sospeso il procedimento per sottoporre al- si nei principî e nelle norme della Costituzione italiana e di
M
la Corte di giustizia una questione pregiudiziale relativa alla ripudiare il fascismo e il nazismo»;
SI
possibilità che l'obbligo di fornire la Ies, imposto a un operatore che, secondo l'amministrazione resistente, tale prescrizio-
IO in
che realizzi la raccolta sul web con ricavi limitati al mercato na- ne rappresenterebbe una vera e propria endiadi, nel senso che
AS
zionale (anche se contabilizzati all'estero), costituisca misura l'accoglimento dei principî e delle norme costituzionali non
so
restrittiva della libertà di prestazione dei servizi di cui all'art. 56 sarebbe scindibile rispetto al ripudio del fascismo e del nazi-
Tfue (Tar Lazio, sez. I, 16 giugno 2015, n. 8405, <www.giusti smo.
es
zia-amministrativa.it>); domanda che i giudici del Kirchberg Considerato: che la XII disposizione transitoria recita: «È
hanno ritenuto irricevibile per insufficienza delle indicazioni
nc
cavi rilevanti ai fini della valutazione del peso dell'operatore materia di apologia del fascismo, sanziona «chiunque fa pro-
paganda per la costituzione di un'associazione, di un movi-
C
online, per propiziare un'interpretazione adeguata, rispetto alla mento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente
O sci
LO
formulazione originaria, al mutare della situazione complessiva le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, e
(non senza ricordare una parallela opzione estensiva accreditata, «chiunque pubblicamente esalta esponenti, principî, fatti o
Fa
sempre in ordine alla Ies, da Cons. Stato, sez. III, 5 febbraio metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocrati-
2015, n. 582, <www.giustizia-amministrativa.it>); e si libera di- che»;
R
sinvoltamente delle obiezioni circa l'extraterritorialità del- che l'insieme dei principî fondamentali, delle libertà costi-
l'operatore irlandese, col rilevare che, a fini di tutela del plurali- tuzionali e, più in generale dei diritti e doveri del cittadino di
smo, la collocazione della sede legale, se in Italia o altrove, non cui alla parte I della Costituzione esclude totalmente la tolle-
ha importanza alcuna, salvo precisare che i dati contabili richie- rabilità, da parte dell'ordinamento italiano, di comportamenti
sti riguardano il fatturato prodotto in Italia. E proprio qui, nem- riconducibili all'ideologia fascista;
meno a dirlo, sembrano delinearsi altri discorsi . . . [R. PAR- ritenuto, pertanto, che la specificazione richiesta del co-
DOLESI]
mune in ordine al ripudio delle ideologie fascista e nazista,
fosse, in concreto, di per sé, superflua o meramente confer-
mativa, in quanto lo stesso riconoscimento dei principî e nel-
le norme della Costituzione italiana implica, implicitamente,
il rigetto dell'ideologia fascista che con essi inevitabilmente
contrasta;
———————— considerato, per converso, che la stessa associazione ricor-
rente ha sottolineato, nel ricorso, come il rifiuto di effettuare
la contestata dichiarazione «non possa significare che Casa-
Pound Italia non rispetti il sistema delineato dalla Costitu-
zione italiana e non accetti il metodo democratico che questa
individua quale modalità attraverso la quale concorrere alla
determinazione della vita politica»;
TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA precisato che, contrariamente a quanto scritto nel ricorso,
LOMBARDIA; sede di Brescia; sezione II; ordinanza all'associazione ricorrente non è stato richiesto di dichiarare
cautelare 8 febbraio 2018, n. 68; Pres. FARINA, Rel. BER- di «condividere i valori dell'antifascismo», bensì di ripudiare
TAGNOLLI; Associazione di promozione sociale CasaPound l'ideologia fascista e cioè, secondo il significato da attribuir-
Italia (Avv. DI TULLIO) c. Comune di Brescia (Avv. MO- si al verbo utilizzato (ovvero disconoscere come proprio
NIGA, ORLANDI). qualcuno o qualcosa a cui si è legati da vincoli giuridici, af-
Fascismo (sanzioni contro il) — Concessione di spazi ed fettivi o di parentela), di disconoscere un vincolo con l'ideo-
aree pubbliche — Dichiarazione di ripudio del fascismo logia fascista, la cui affermazione sarebbe, invece, evidente-
e del nazismo — Tutela cautelare — Esclusione (Disp. mente incompatibile con la dichiarata volontà di rispettare i
trans. e fin. Cost., XII; y cod. proc. amm, art. 55; y l. 20 principî costituzionali;
giugno 1952 n. 645, norme di attuazione della XII disposi- ritenuto, pertanto, che la richiesta di dichiarare di ripudiare
zione transitoria e finale (1° comma) della Costituzione). l'ideologia fascista non possa essere qualificata come lesiva
della libertà di pensiero e di associazione, dal momento che,
Non sussistono i presupposti per sospendere l'efficacia del- se tale libertà si spingesse fino a fare propri principî ricondu-
l'atto di indirizzo con cui la giunta comunale ha dettato cibili all'ideologia fascista, sarebbe automaticamente e pale-
precise indicazioni da seguirsi nella concessione di spazi semente in contrasto con l'obbligo e l'impegno al rispetto
ed aree pubbliche, sale ed altri luoghi di riunione di pro- della Costituzione italiana e che, dunque, l'aver subordinato
IL FORO ITALIANO — 2018.
177 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 178
l'accesso agli spazi pubblici all'avversata dichiarazione, sociale italiana con il saluto romano non costituisce reato, in
seppur in parte ridondante, non possa comunque essere con- Dir. pen. e proc., 2917, 1587; nel caso di specie, la Suprema
siderata contraria alla legge e, dunque, espressione di un ec- corte ha ritenuto immune da censure la sentenza di merito che
cesso di potere; aveva escluso che l'impiego del saluto romano, l'intonazione
considerato che le disposizioni in questione non incidono della «chiamata del presente» e l'utilizzo della croce celtica, in
sul regolamento di polizia urbana e la previsione della loro occasione di una cerimonia commemorativa di alcuni defunti
immediata esecutività non può inficiarne, di per sé, la legit- militanti nella Rsi e in formazioni politiche di destra in succes-
timità; sive fasi storiche, avessero presentato alcuna concreta idoneità
offensiva, nel quadro di un'interpretazione costituzionalmente
ravvisata, alla luce di tutto ciò, la carenza dei presupposti
orientata della norma incriminatrice, essendo rivolte esclusiva-
per la concessione della richiesta misura cautelare, non risul-
a
mente ai defunti in segno di omaggio ed umana pietà).
tando il ricorso assistito da sufficienti elementi di fumus boni
to
iuris;
III. - Da ultimo, si è rigettata l'istanza volta a sospendere in
en
per questi motivi, il Tar Lombardia, sezione staccata di via cautelare l'esecuzione del Daspo inflitto a un sostenitore di
Brescia (sezione seconda), respinge l'istanza cautelare pre- una squadra di hockey su pista che aveva affisso sugli spalti un
am
sentata in uno con il ricorso in epigrafe indicato. drappo raffigurante un'immagine stilizzata del volto di Adolf
———————— Hitler (cfr. Tar Toscana, sez. II, ord. caut. 7 febbraio 2018, n.
on
82, Foro it., 2018, III, 178, che segue).
(1) I. - Diversi comuni italiani hanno manifestato tramite atti
O
M abb
formali l'intento di subordinare l'utilizzo di spazi ed aree pub-
M
bliche all'impegno, da parte dei richiedenti, di riconoscersi nei
SI
principî fondamentali proclamati dalla Costituzione; impegno
IO in
che talvolta dev’essere corroborato da dichiarazioni volte a te- ————————
AS
stimoniare l'estraneità a fascismo, nazismo, razzismo, xenofo-
so
bia o ad altre ideologie ritenute incompatibili con il sistema di
valori cui si ispira la Carta fondamentale.
es
cessione di spazi ed aree pubbliche, sale ed altri luoghi di riunio- TOSCANA; sezione II; ordinanza cautelare 7 febbraio
D
mento per l'applicazione del canone per l'occupazione di spazi ed GEMIGNANI, FRANCINI) c. Min. interno e altro (Avv. dello
LA
di riunione di proprietà comunale anche «una dichiarazione espli- nifestazioni sportive — Drappo raffigurante Adolf Hit-
O sci
LO
cita di adesione ai principî della Costituzione», con cui il richie- ler — Affissione sugli spalti — Tutela cautelare —
dente si impegni a: 1) «riconoscersi nei principî e nelle norme Esclusione (Cod. proc. amm., art. 55; y l. 13 dicembre
Fa
della Costituzione italiana e [...] ripudiare il fascismo e il nazi- 1989 n. 401, interventi nel settore del giuoco e delle
smo»; 2) «non professare e non fare propaganda di ideologie neo- scommesse clandestini e tutela della correttezza nello
R
fasciste e neonaziste, in contrasto con la Costituzione e la norma- svolgimento di manifestazioni sportive, art. 6).
tiva nazionale di attuazione della stessa»; 3) «non perseguire fina-
lità antidemocratiche, esaltando, propagandando, minacciando o Non sussistono i presupposti per sospendere in via cautelare
usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando l'esecuzione del provvedimento con cui il questore ha vie-
la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o deni- tato l'accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni
grando la Costituzione e i suoi valori democratici fondanti»; 4) sportive per un biennio a un sostenitore di una squadra di
«non compiere manifestazioni esteriori inneggianti alle ideologie hockey su pista che, in occasione di un incontro da dispu-
fascista e/o nazista» (delibera 19 dicembre 2017, n. 781, disponi- tare in trasferta, aveva affisso sugli spalti un drappo raffi-
bile sul sito <www.comune.brescia.it>). gurante un'immagine stilizzata del volto di Adolf Hitler,
Avverso la prima di tali prescrizioni ha proposto ricorso allo scopo di innescare la reazione di un gruppo di tifosi
un'associazione, invocando altresì l'adozione di misure cautela- della squadra avversaria. (1)
ri, le quali sono state negate dall'ordinanza in epigrafe. Il colle-
gio giudicante, oltre a far leva sulla XII disposizione transitoria
e finale della Costituzione, ha evidenziato come «l'insieme dei Per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia:
principî fondamentali, delle libertà costituzionali e, più in gene-
rale dei diritti e doveri del cittadino di cui alla parte prima della — del decreto in data 6 novembre 2017, notificato il 6 no-
Costituzione esclude totalmente la tollerabilità, da parte del- vembre 2017, con il quale il questore di Lucca — esaminata
l'ordinamento italiano, di comportamenti riconducibili all'ideo- la proposta del commissariato di pubblica sicurezza di Via-
logia fascista». reggio in data 9 ottobre 2017 dalla quale «si rileva che Tar-
chi Alessio (. . .) lo scorso 30 settembre, in occasione del-
II. - La questione di legittimità costituzionale dell'art. 5 l. 20 l'incontro di hockey su pista (. . .) pochi minuti prima della
giugno 1952 n. 645, nella parte in cui punisce, in pubbliche riu- partita, unitamente ad altri elementi della tifoseria ospite, ha
nioni, manifestazioni usuali del disciolto partito fascista, è stata appeso nel settore di gradinata un drappo raffigurante
ritenuta manifestamente infondata da Cass. 25 marzo 2014, Bo- un'immagine stilizzata del volto di Adolf Hitler (. . .). Ciò ha
nazza, Foro it., 2015, II, 194. In detta pronuncia (commentata innescato la reazione di un gruppo di ultras del Viareggio
da L. DIOTALLEVI, Sulla permanente «attualità» del reato di (. . .)» —, rilevato che la condotta del ricorrente «è stata cer-
«manifestazioni fasciste» ex art. 5 «legge Scelba», in Giur. co- tamente realizzata con preordinazione ed al fine di far dege-
stit., 2014, 4801), si è ricondotto a tale fattispecie il comporta- nerare la rivalità tra le due tifoserie (. . .)» e che la stessa ma-
mento di chi, durante un incontro pubblico, abbia urlato in coro nifesta «elevati profili di turbativa dell'ordine pubblico», ri-
«presente» e fatto il saluto romano.
tenute irrilevanti le argomentazioni difensive depositate, ha
È stata peraltro esclusa la rilevanza penale del compimento di
manifestazioni usuali del disciolto partito fascista, laddove esse vietato al sig. Tarchi di «accedere ed intrattenersi nei luoghi
vengano realizzate in un contesto meramente commemorativo, in cui si svolgono tutte le competizioni (. . .) anche amiche-
in assenza di un pericolo concreto di ricostituzione di organiz- voli, relative ai campionati di hockey su pista di serie A1,
zazioni improntate a un'ideologia contrastante con l'ordine de- A2, serie B, coppa Italia, Supercoppa italiana, Federation
mocratico e con i valori ad esso sottesi (Cass. 2 marzo 2016, n. Cup, campionati giovanili e a tutti gli incontri dei tornei di-
11038, G., Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione penale; lettantistici, nonché a tutte le competizioni nazionali ed in-
annotata da P. CAROLI, Commemorare i caduti della Repubblica ternazionali disputati sia sul territorio nazionale che all'este-
IL FORO ITALIANO — 2018.
179 PARTE TERZA 180
ro, per il periodo di anni due dalla data di notifica del presen- compagine israeliana, inscenarono una grossolana manifesta-
te provvedimento» adottando, altresì, nei confronti di que- zione di ostilità razzista, inalberando striscioni con scritte antie-
st'ultimo, e per il medesimo periodo di tempo, le restanti mi- braiche e scandendo motti di analogo tenore (Cass. 29 marzo
sure interdittive previste dall'art. 6, 1° comma, l. 13 dicem- 1985, Abate, id., 1986, II, 19, con nota di FIANDACA; annotata
bre 1989 n. 401; altresì da LARICCIA, Due sentenze della Cassazione sul proble-
— di ogni altro atto presupposto, connesso e/o conse- ma dell'ostilità razziale nella società italiana, in Giur. costit.,
quenziale; 1986, II, 1, 86).
visti il ricorso e i relativi allegati; III. - L'impossibilità di tutelare l'utilizzo, quale marchio di
fatto per bottiglie di vino, delle fotografie di Hitler e di Musso-
visti gli atti di costituzione in giudizio di ministero del-
lini, riprodotte sulle etichette assieme a parole o espressioni
a
l'interno e di questura di Lucca; evocanti il nazifascismo, è stata affermata da Trib. Torino 6 di-
vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del prov-
to
cembre 2012, Foro it., 2013, I, 2049, con nota di CASABURI.
vedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla par-
en
te ricorrente;
visto l'art. 55 cod. proc. amm.;
am
visti tutti gli atti della causa;
ritenuta la propria giurisdizione e competenza; ————————
on
relatore nella camera di consiglio del giorno 7 febbraio
O
2018 il dott. Luigi Viola e uditi per le parti i difensori come
M abb
M
specificato nel verbale;
considerato:
SI
TRIBUNALE REGIONALE DI GIUSTIZIA AMMINI-
che lo stesso ricorrente ammette di avere contribuito
IO in STRATIVA PER IL TRENTINO-ALTO ADIGE; se-
AS
all'affissione dello striscione e che non sussistono elementi
zione autonoma di Bolzano; sentenza 31 gennaio 2018, n.
so
idonei a dimostrare, con sufficiente attendibilità, la sua in- 35; Pres. ENGL, Est. PIRRONE; X e altro (Avv. PRISCO) c.
consapevolezza dei contenuti dell'affissione;
es
prudenziale della materia e sufficientemente determinata per Comune e provincia — Asilo nido — Dieta vegana — Di-
D
co
che la durata del divieto appare adeguata alla gravità del d.m. 25 luglio 2011, adozione dei criteri minimi ambientali
LA
IO olo
comportamento del ricorrente; da inserire nei bandi di gara della pubblica amministrazio-
per questi motivi, il Tar Toscana (sezione seconda), re- ne per l'acquisto di prodotti e servizi nei settori della risto-
C
menti esterni).
LO
————————
È legittima la delibera adottata dall'ente strumentale di un
Fa
(1) I. - Si è ritenuto legittimo il divieto di accesso ai luoghi comune, incaricato della gestione dei servizi sociali, che
dove si svolgono manifestazioni sportive (Daspo) emesso nei ha rigettato l'istanza con cui i genitori di una bambina
R
confronti di chi, in occasione di una partita di calcio, aveva iscritta all'asilo nido hanno chiesto che a quest'ultima fos-
esposto uno striscione nel quale era riportata la data del 25 apri- sero erogati pasti vegani coerenti alla scelta etica portata
le, ufficialmente ricordata come l'anniversario della liberazione avanti dalla famiglia. (1)
nazionale dall'occupazione nazista al termine del secondo con-
flitto mondiale, sormontata da una X a guisa di cancellatura e,
pertanto, di negazione (cfr. Cass. 7 aprile 2016, n. 1766, B., Fo-
Fatto e diritto. — (Omissis). 28. - Muovendo dall'esame
ro it., Le banche dati, archivio Cassazione penale, dove si è
puntualizzato che lo striscione, pur non contenendo un esplicito del primo motivo di gravame, va negata la dedotta lesione
incitamento alla violenza, era tale, per il suo contenuto ed il dell'interesse legittimo azionato da parte ricorrente per pre-
contesto nel quale esso era mostrato, da suscitare intense pas- sunta violazione di una serie di precetti costituzionali posti
sioni, verosimilmente idonee a far scaturire episodi di violenza). a presidio di diritti fondamentali della persona (art. 2, 3, 21,
Del pari, è stato respinto il ricorso di alcuni tifosi di una 30 e 32 Cost.).
squadra calcistica colpiti dal Daspo per cinque anni, perché au- 29. - Anche volendo prescindere dalla genericità delle
tori di un «saluto romano» durante un incontro disputato in tra- censure e, segnatamente, dal non esplicitato né dimostrato
sferta, nel corso del quale erano stati altresì intonati inni fascisti collegamento dell'interesse alla personalizzazione di una
ed esibita una svastica (Tar Toscana, sez. II, 8 febbraio 2016, n. dieta con il diritto alla salute della minore (nessuna attesta-
218, id., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2016.528). zione medica o scientifica è stata prodotta dai ricorrenti),
II. - La Suprema corte ha inoltre stabilito che la condotta con- viene del tutto pretermessa da parte ricorrente l'elaborazio-
sistente nello sventolare, in occasione di un incontro calcistico, ne giurisprudenziale della Corte costituzionale in tema di
un drappo tricolore recante, nella parte bianca, l'emblema del tutela dei c.d. diritti sociali (alla salute, all'assistenza, all'i-
fascio littorio non dà luogo, mancando la condizione costituita struzione, ecc.) negli ambiti in cui lo Stato non ha determi-
da un pericolo per le istituzioni democratiche, alla configurabili- nato i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti
tà di alcuno dei reati previsti dalla l. 20 giugno 1952 n. 645, re- civili e sociali che devono essere garantiti con carattere di
cante attuazione della dodicesima disposizione transitoria e fi- generalità a tutti gli aventi diritto su tutto il territorio na-
nale della Costituzione; tale contegno rientra, nondimeno, nelle zionale (art. 117, 2° comma, lett. m, Cost.).
previsioni dell'art. 2, 1° comma, d.l. 26 aprile 1993 n. 122, con-
vertito, con modificazioni, dalla l. 25 giugno 1993 n. 205, che 30. - La Consulta, nella ricerca di un punto di equilibrio
sanziona penalmente chiunque, in pubbliche riunioni, compia nel bilanciamento dei suddetti diritti con gli altri interessi
manifestazioni esteriori ovvero ostenti emblemi o simboli propri costituzionalmente protetti, ha sempre sottolineato la ne-
o usuali delle associazioni, movimenti o gruppi di cui all'art. 3 cessità di tenere conto degli ostacoli oggettivi che legislato-
l. 13 ottobre 1975 n. 654, caratterizzati, tra l'altro, dalla diffu- re ed amministratore incontrano in relazione alle disponibili
sione di idee fondate sulla superiorità o sull'odio nazionale ed risorse organizzative e finanziarie. Al riguardo, è ricorrente
etnico (Cass. 10 luglio 2007, Sposato, id., Rep. 2008, voce Fa- il riferimento alla discrezionalità del legislatore nel dare at-
scismo, n. 1). tuazione ai principî ed ai diritti in questione, nonché alla
Il delitto di apologia di genocidio, di cui all'art. 8, 2° comma, soggezione di questi ultimi al noto limite della «riserva del
l. 9 ottobre 1967 n. 962, venne ascritto ad alcuni tifosi che, nel ragionevole e del possibile», tanto che, in proposito, si par-
corso di una partita di basket fra una squadra italiana e una la di diritti «finanziariamente condizionati» (cfr., con rife-
IL FORO ITALIANO — 2018.
181 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 182
rimento al diritto alla salute, Corte cost. 248/11, Foro it., ghe prestazioni sanitarie, Cons. Stato, sez. III, 5538/15, id.,
2011, I, 2884; Cons. Stato, sez. III, 5251/17, e 4347/17). Rep. 2016, voce Regione, n. 398).
27. [sic] - Compete quindi all'amministrazione il compi- 34. - Nell'accennata prospettiva sono proprio i principî
to di fissare le condizioni e i limiti e, più in generale, la costituzionali su cui poggiano le richieste di parte ricorren-
cornice delle linee organizzative e delle modalità procedu- te, e segnatamente i principî di uguaglianza sostanziale e di
rali entro la quale si attua il servizio pubblico finalizzato al- proporzionalità, a frapporsi alla possibilità di assecondare
la soddisfazione del diritto primario interessato. Fuori dai ciascuna, singola richiesta di dieta personalizzata, quando
vincoli specifici posti dalla legge e da oggettivi criteri di la stessa non sia motivata da ragioni di salute ovvero non si
economicità e di appropriatezza, le scelte organizzative in iscriva nel novero delle quattro tipologie di menù alternati-
vi maggiormente richiesti.
a
questa materia rientrano nella sfera di massima discreziona-
lità politico-amministrativa, demandata all'amministrazio- 35. - Il collegio non entra nel merito delle convinzioni
to
ne. Il giudice amministrativo deve cioè limitarsi a valutare etico-filosofiche in nome delle quali i ricorrenti dichiarano
en
se sussistano in questo apprezzamento profili di evidente il- di agire; rileva soltanto che le stesse meritano la stessa con-
logicità, di contraddittorietà, di ingiustizia manifesta, di ar- siderazione che va riconosciuta anche a ciascuno degli altri
am
bitrarietà o di irragionevolezza nella scelta amministrativa utenti del servizio in questione.
(v., sul punto, Cons. Stato, sez. III, 3297/16, id., 2017, III, 36. - Non essendo la struttura in grado di soddisfare le
on
74; 2501/16, id., Rep. 2016, voce Giustizia amministrativa, esigenze di personalizzazione potenzialmente riferibili a
ciascun utente del servizio, deve ritenersi — se non obbli-
O
n. 189, e 604/15, id., Rep. 2015, voce Sanità pubblica e sa-
M abb
nitari, n. 379). gata — sicuramente opportuna e ragionevole la scelta di
M
28. - Tutto ciò premesso, ritiene il collegio che i suddetti adeguare l'offerta alle tipologie di menù più richieste.
SI
limiti di ragionevolezza e proporzionalità non siano stati 37. - Gli atti del presente giudizio evidenziano questa
IO in implicita motivazione di carattere oggettivo dei provvedi-
AS
superati nel caso di specie. Quest’ultimo si connota per es-
menti impugnati (sulla possibilità di rilevare l'esistenza di
so
sere relativo al servizio gestito da Assb che cura l'eroga-
zione di 500 pasti al giorno per le scuole dell'infanzia cit- motivi obiettivi idonei a sostenere la decisione, rilevabili
es
tadine e che ha ritenuto di offrire, oltre al menu «generali- anche all'interno del procedimento, v. Cons. Stato, sez. V,
sta», quattro tipologie di pasti «dietetici». 4557/11, id., Rep. 2011, voce Atto amministrativo, n. 160)
nc
29. - La scelta è stata motivata per relationem mediante e smentiscono l'impostazione «ideologica» che entrambe le
D
sce la possibilità di offrire diete personalizzate per motivi buire alla presente controversia.
LA
scelta tra quattro menu specifici riferiti alle diete «mag- no le regioni e province autonome al rispetto delle «linee di
indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica» del 25
Fa
in quanto relativi al distinto quadro normativo vigente in LUPPI, Manuale di diritto dei servizi sociali, 3a ed., Torino,
epoca anteriore all'adozione del regolamento consiliare 2017, 36 ss.
(omissis).
39. - In conclusione, il collegio ritiene che il riconosci- II. - Lo stesso organo giudicante, in vicende riguardanti altro
mento del diritto di consumare pasti conformi alle proprie comune della medesima provincia, aveva accolto i ricorsi dei
convinzioni etico-filosofiche all'interno di una struttura genitori che auspicavano una dieta vegana per i loro figli: a) in
educativa pubblica non è assoluto e incontra limiti sia un caso, era stata dichiarata l'illegittimità del provvedimento
esterni, posti dall'esistenza di diritti costituzionali di pari con cui l'ente locale, dopo aver messo a disposizione degli
utenti dell'asilo nido un modulo prestampato per la scelta della
rango, che interni, connaturati all'assetto organizzativo del-
dieta, comprendente anche quella vegana, aveva invitato un ge-
a
l'amministrazione e dal sistema di erogazione del servizio nitore che aveva optato in tal senso a consegnare un'attestazio-
in questione.
to
ne del pediatra di libera scelta da cui risultasse lo stato clinico
del bambino e l'assenza di carenze nutrizionali, disponendo che
en
————————
in mancanza di detta attestazione il bambino non avrebbe più
potuto frequentare la struttura (Trga Trentino-Alto Adige, sez.
am
(1) I. - La pronuncia in epigrafe ritiene legittimo il rifiuto di
erogare la dieta vegana a una bambina iscritta all'asilo nido, Bolzano, 24 luglio 2015, n. 245, Foro it., 2015, III, 623, con
diniego che trova ancoraggio nel regolamento comunale in cui nota di richiami di A. PALMIERI); b) in altro caso, era stato con-
on
si prevedono diverse diete personalizzate, anche prive di carne, siderato illegittimo, per difetto di motivazione, il provvedimen-
O
to che respingeva la richiesta di erogare una dieta vegana a un
M abb
ma non quella pretesa dai genitori istanti, caratterizzata dalla
bambino iscritto alla scuola dell'infanzia (questa volta aggiunta
M
completa assenza di alimenti di origine animale.
di pugno della madre al modello prestampato), posto che l'atto
SI
A propria volta, la configurazione del servizio rinvenibile nel si limitava a elencare una serie di menù che sarebbero tassati-
IO in
citato regolamento non è suscettibile di essere censurata, in vamente previsti per le mense scolastiche comunali, omettendo
AS
quanto viene incontro alle presumibili preferenze di diversi però di indicare la fonte normativa o regolamentare di tale
so
gruppi (anche minoritari) di fruitori delle mense scolastiche, elenco (Trga Trentino-Alto Adige, sez. Bolzano, 22 marzo
non potendosi pretendere che vengano accontentati in modo
es
finanziariamente condizionati», mettendo in esponente l'esi- Nel quadro di una controversia tra genitori in ordine al regi-
D
interessi primari; il tutto, salvaguardando la logicità e la ragio- il padre aveva manifestato un espresso dissenso, ha stabilito
che si dovesse optare per la dieta ordinariamente adottata per
C
scriminazioni ingiustificate. L'apparato concettuale in questio- gli altri alunni, senza alcuna restrizione alimentare (Trib. Ro-
O sci
LO
ne è stato sovente utilizzato con riferimento all'erogazione del- ma, decr. 19 ottobre 2016, id., 2016, I, 3961; annotata da E.
le prestazioni sanitarie (v. le considerazioni esposte nella moti- ANDREOLA, Dieta vegana per il figlio tra interesse del minore
Fa
vazione di Cons. Stato, sez. III, 20 luglio 2016, n. 3297, Foro e responsabilità genitoriale, in Famiglia e dir., 2017, 578; C.
it., 2017, III, 74; annotata da P. D'ONOFRIO, Costituisce di- MARICONDA, La madre non può imporre la dieta vegana al fi-
R
scriminazione la richiesta di pagamento preteso dalla regione glio senza il consenso del padre, in <www.quotidianogiuri
nei soli casi di fecondazione eterologa, in Sanità pubbl. e pri- dico.it>, 2016).
vata, 2016, fasc. IV, 64, che ha ritenuto illegittima la delibera Da ultimo, Trib. min. Cagliari, decr. 9 giugno 2017, Foro it.,
con cui la regione Lombardia aveva posto integralmente a cari- 2017, I, 3203, ha escluso che sussistano violazioni dei doveri
co degli utenti la procreazione medicalmente assistita eterolo- inerenti alla responsabilità genitoriale da parte dei genitori che
ga, finanziando invece quella omologa). La qualifica di diritti scelgano una dieta vegana per il figlio minore, ove questa sia
finanziariamente condizionati si attaglia, in linea di principio, a correttamente eseguita secondo le indicazioni degli specialisti,
tutta la gamma dei diritti sociali. Peraltro, rispetto al diritto allo in maniera tale da non creare alcun pregiudizio per la crescita
studio e all'educazione degli alunni disabili, si è affermato che, del bambino.
una volta normativamente identificato il nucleo invalicabile di
garanzie minime per renderlo effettivo, esso non può essere fi-
nanziariamente condizionato in termini assoluti e generali
(Corte cost. 16 dicembre 2016, n. 275, Foro it., 2017, I, 2591;
annotata da A. ANDREONI, Diritti sociali fondamentali ed equi-
librio di bilancio, in Riv. giur. lav., 2017, II, 207, che ha sanci-
to l'incostituzionalità dell'art. 6, comma 2 bis, l. reg. Abruzzo
15 dicembre 1978 n. 78, aggiunto dall'art. 88, 4° comma, l. reg.
Abruzzo 26 aprile 2004 n. 15, nella parte in cui prevede, per gli
interventi di cui all'art. 5 bis medesima legge e, in particolare,
per lo svolgimento del servizio di trasporto degli studenti por-
tatori di handicap o di situazioni di svantaggio, che la giunta
regionale garantisce un contributo del cinquanta per cento della
spesa necessaria e documentata dalle province solo «nei limiti ————————
della disponibilità finanziaria determinata dalle annuali leggi di
bilancio e iscritta sul pertinente capitolo di spesa»).
Sulla tutela dei diritti sociali in periodi di crisi economica, v.
A. BARAGGIA, Ordinamenti giuridici a confronto nell'era della
crisi. La condizionalità economica in Europa e negli Stati na-
zionali, Torino, 2017, 97 ss. A proposito dei limiti alla posizio-
ne giuridica degli utenti in nome degli interessi degli erogatori
dei servizi pubblici, v. F. MATALUNI, La riqualificazione della
posizione giuridica soggettiva degli utenti dei servizi pubblici e
l'importanza degli erogatori: limiti e controlimiti alle diverse
esigenze in gioco, in Limiti e diritto a cura di A. ROSSI, A.
CAUDURO ed E. ZANALDA, Milano, 2017, 104 ss. Circa l'effet-
tiva esigibilità delle prestazioni sociali da parte dell'interessato,
v. S.A. FREGO LUPPI, in E. CODINI-A. FOSSATI-S.A. FREGO
IL FORO ITALIANO — 2018.
117 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 118
CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO; sen- nella violazione dell'art. 13 della convenzione, «à raison de
tenza 11 gennaio 2018; Pres. SICILIANOS; Cipolletta c. Ita- l'absence en droit interne d'un recours permettant au requérant
lia. d'obtenir la sanction de son droit à voir sa cause entendue en-
tre un délai raisonnable» nella procedura di liquidazione coatta
Diritti politici e civili — Diritto alla ragionevole durata amministrativa.
del processo — Italia — Liquidazione coatta ammini- Effetto di questa pronuncia, ove venga considerata espres-
strativa — Domanda di indennizzo — Ricevibilità sione di «diritto consolidato» nel senso chiarito da Corte cost.
(Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti del- 26 marzo 2015, n. 49, id., 2016, I, 1623, con nota di R. ROM-
l'uomo e delle libertà fondamentali, art. 6, 13; y r.d. 16 BOLI, potrà essere il rilievo della questione di legittimità costi-
marzo 1942 n. 267, disciplina del fallimento, art. 164; y l. tuzionale degli art. 1 bis, 1 ter e 2 della «legge Pinto» (l. 24
a
24 marzo 2001 n. 89, previsione di equa riparazione in ca- marzo 2001 n. 89), in quanto escludono il diritto all'equa ripa-
to
so di violazione del termine ragionevole del processo e razione per eccessiva durata della procedura di liquidazione
modifica dell'art. 375 c.p.c., art. 1 bis, 1 ter, 2). coatta amministrativa, in riferimento agli art. 117, 1° comma,
en
Cost. e ai parametri interposti degli art. 6, par. 1, 13, e 36, par.
La domanda di indennizzo per l'eccessiva durata in Italia di
am
1, Cedu. Analoghe questioni sono state sollevate, appunto sulla
una procedura di liquidazione coatta amministrativa deve scorta di una decisione della corte di Strasburgo (Corte eur. di-
essere dichiarata ricevibile, in quanto lo Stato italiano è ritti dell'uomo 25 febbraio 2016, Olivieri c. Governo Italia, id.,
on
incorso nella violazione dell'art. 13 della convenzione dei Rep. 2016, voce cit., n. 236), da Cass. 3 novembre 2017, n.
O
diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, escludendo 26221, id., 2018, I, 205, e da Cass. 31 gennaio 2018, n. 2438,
M abb
per tale ipotesi il diritto all'equa riparazione. (1) ibid., 830, in questo fascicolo, con nota di richiami, relativa-
M
mente alle disposizioni di quella stessa legge che ugualmente
SI
————————
vanificano in sostanza il diritto all'equa riparazione, subordi-
IO in
AS
(1) Il testo in francese e la traduzione in italiano della sen- nandolo, per i giudizi amministrativi, alla presentazione del-
l'istanza di prelievo e per quelli penali alla presentazione del-
so
tenza in rassegna (pronunciata su ricorso n. 38259/09) sono re-
peribili nel sito istituzionale della corte, rispettivamente agli in- l'istanza di accelerazione: rimedi interni che di fatto non pos-
es
dirizzi <http://hudoc.echr.coe.int/eng?i=001-179851> e <http:// sono efficacemente evitare ritardi nella decisione e costituisco-
hudoc.echr.coe.int/eng?i=001-181182>. no una condizione formale che pregiudica il diritto alla durata
nc
2005, n. 1817, id., Rep. 2005, voce cit., n. 62. Nello stesso
dura, che all'epoca era tuttora in corso. senso, a proposito della procedura di amministrazione straor-
La domanda è stata accolta (limitatamente al «tort moral», dinaria, v. Cass. 18 febbraio 2011, n. 4034, id., Rep. 2012, vo-
con esclusione del «préjudice matériel» per insussistenza del ce Diritti politici e civili, n. 221.
nesso di causalità con la violazione constatata), previa dichia- Sulla natura, per contro, giurisdizionale e non amministrati-
razione della sua ricevibilità. va della procedura fallimentare (indipendentemente dai giudizi
Proprio in questa dichiarazione risiede l'interesse della sen- che eventualmente vi si innestino), v., a proposito proprio del-
tenza in rassegna. la conseguente spettanza del diritto all'indennizzo per durata
Sul punto la corte ha innanzi tutto preso atto della giurispru- eccessiva, Cass. 30 maggio 2013, n. 13605, id., Rep. 2013,
denza italiana, la quale è costante nel negare il diritto all'equa voce cit., n. 230; 27 dicembre 2011, n. 28858, id., Rep. 2012,
riparazione per i ritardi nella definizione delle procedure di li- voce cit., n. 225; 17 gennaio 2011, n. 950, id., Rep. 2011, voce
quidazione coatta amministrativa, in considerazione della loro cit., n. 218; 24 settembre 2009, n. 20549, id., Rep. 2009, voce
natura amministrativa e non giurisdizionale, salvo che per le cit., n. 159; 2 aprile 2008, n. 8497, ibid., n. 157; 27 gennaio
fasi giudiziali della dichiarazione dello stato di insolvenza e 2006, n. 1747, id., Rep. 2006, voce cit., n. 150; 23 settembre
delle eventuali opposizioni allo stato passivo, insinuazioni tar- 2005, n. 18686, id., Rep. 2005, voce cit., n. 217; 5 dicembre
dive e domande di rivendica e restituzione (Cass. 3 agosto 2002, n. 17261, id., Rep. 2003, voce cit., n. 104.
2007, n. 17048, Foro it., Rep. 2008, voce Diritti politici e civi- Sulla non computabilità, ai fini della determinazione della du-
li, n. 166; 30 dicembre 2009, n. 28105, id., Rep. 2009, voce rata del processo, del tempo occorso per lo svolgimento di un
cit., n. 160; e 10 giugno 2011, n. 12729, id., Rep. 2011, voce precedente procedimento amministrativo, anche se configurato
cit., n. 201, citate in motivazione). Ha poi rilevato che il dirit- come presupposto necessario e senza fissazione di un termine
to interno, così interpretato, contrasta con le disposizioni del- massimo di durata, v. Cass., sez. un., 25 febbraio 2014, n. 4429,
l'art. 6 della convenzione europea per la salvaguardia dei dirit- id., Rep. 2014, voce cit., n. 280, che ha composto in tal senso il
ti dell'uomo e delle libertà fondamentali, in cui l'espressione contrasto che in materia si era manifestato nell'ambito della giu-
«contestations sur ... droits» non va intesa «dans une acception risprudenza di legittimità. [E. BUCCIANTE]
trop technique, au sens de deux prétentions ou demandes con-
tradictoires», dovendosene dare invece «une définition maté-
rielle plutôt que formelle», da intendersi quindi comprensiva
della liquidazione coatta amministrativa in ogni suo momento
(e il risarcimento è stato infatti riconosciuto tenendo conto in-
distintamente dell'intera durata della procedura, sia contestua-
le sia successiva al giudizio di opposizione allo stato passivo ————————
che vi si era innestato), data la sua sostanziale identità con l'i-
stituto del fallimento, «au-delà de la differente nature attribuée
au niveau interne» alle due procedure, che sono entrambe de-
stinate alla verifica e alla soddisfazione, ad opera di un sogget-
to terzo, delle ragioni dei creditori, assicurando la loro par
condicio. Ha quindi concluso che lo Stato italiano è incorso
IL FORO ITALIANO — 2018.
119 PARTE QUARTA 120
CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO; sen- tenuto ricevibile il ricorso, non ostandovi, per le ragioni indicate
tenza 11 luglio 2017; Pres. RAIMONDI; Moreira Ferreira c. infra, l'art. 46 e, tuttavia, ritenendo nel merito che non fosse
Portogallo. ravvisabile alcuna violazione dell'art. 6 della convenzione.
Diritti politici e civili — Accertata violazione del diritto II. - In tal modo ricostruito il contenuto della decisione, si
ad un processo equo — Revisione — Esclusione — può cominciare a svolgere qualche riflessione sugli snodi cen-
Convenzione — Violazione — Esclusione (Convenzione trali affrontati (e, in qualche caso, elusi) dalla pronuncia in ras-
europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle li- segna.
bertà fondamentali, art. 6, 46). Il primo, pregiudiziale tema, destinato ad involgere la stessa
ricevibilità del ricorso, ha riguardato, come s’è visto, l'eccepita
a
Non contrasta con l'art. 6 della convenzione europea per la incompetenza ratione materiae della corte a esaminare il merito
salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fonda- del motivo sollevato dalla ricorrente dal punto di vista dell'art. 6
to
mentali la decisione dei giudici nazionali, che, alla stregua della convenzione. Un tema cruciale, se si pensa che attorno alla
en
di una interpretazione non arbitraria di una precedente questione si è formata la corposa dissenting opinion dei giudici
sentenza della Corte europea, escludano, pur in presenza Raimondi, Nußberger, De Gaetano, Keller, Mahoney, Kjølbro e
am
di una accertata violazione del diritto ad un processo O’Leary, secondo i quali è il comitato dei ministri, in quanto
equo, la necessità di disporre la revisione dell'originaria organo politico, l'unico titolare della competenza in materia di
on
sentenza di condanna. (1) esecuzione delle sentenze della corte, espressamente autorizzato
dal testo della convenzione, a vigilare su un'adeguata attuazione
O
M abb
———————— delle sentenze emesse, con l'ulteriore conseguenza che la corte
M
non ha, a contrario, alcuna competenza, di qualunque natura,
(1) I. - Con la sentenza in rassegna (la cui traduzione è di- nell'ambito dell'esecuzione delle sentenze (al riguardo, si ri-
SI
sponibile nell'archivio <www.italgiure.giustizia.it>) la grande
IO in chiamano i precedenti Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT)
AS
camera, con una stretta maggioranza (nove a otto) e con impor- c. Svizzera (n. 2), [GC], 30 giugno 2009, n. 32772/02, e Emre c.
so
tanti dissenting opinion (quella comune ai giudici Raimondi, Svizzera (n. 2), 11 ottobre 2011, n. 5056/10, <www.echr.
Nußberger, De Gaetano, Keller, Mahoney, Kjølbro e O’Leary; coe.int>, quanto alla necessità, per superare la barriera dell'art.
es
quella del giudice Pinto de Albuquerque, alla quale hanno aderi- 46, di individuare elementi pertinenti nuovi che attengono a
to i giudici Karakaç, Sajó, Lazarova Trajkovska, Tsotsoria, Ve- questioni non esaminate nella sentenza iniziale).
nc
habovi© e Kóris; quella del giudice Kóris, alla quale hanno ade- La grande camera giunge a superare tale posizione, rilevando,
D
rito i giudici Sajó, Tsotsoria e Vehabovi©; quella del giudice in definitiva, che l'art. 449, 1° comma, lett. g), del codice di
co
fronti della Repubblica portoghese, la violazione degli art. 6 e tà della condanna riportata con la decisione della medesima
46 della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e Corte europea nel 2011, rappresenta uno strumento che può es-
C
c
delle libertà fondamentali a causa del rigetto della domanda di sere determinante per la decisione sulla fondatezza dell'accusa
O sci
nata, per i reati di minaccia ed ingiuria, al pagamento di una È alla stregua di tale premessa, come detto, che, secondo la
multa di euro 530 e di una somma di denaro a titolo di risarci- sentenza in rassegna, il controllo operato dalla Corte suprema
R
mento del danno. Nel corso del processo era stato accertato con portoghese ha rappresentato un prolungamento del procedimen-
perizia che, sebbene l'imputata avesse capacità intellettuali e to chiuso con la sentenza del 2007 e si è quindi tradotto in un
cognitive ridotte, poteva essere riconosciuta la sua penale re- rinnovato esame della fondatezza, ai sensi dell'art. 6, § 1, della
sponsabilità. Nel corso del giudizio d'appello, in particolare, la convenzione, dell'accusa penale (par. 72).
ricorrente aveva chiesto una nuova valutazione dei fatti, alla lu- Questo risultato è il frutto di una rassegna della giurispruden-
ce dei dichiarati disturbi psichici, e la possibilità di essere senti- za della stessa Corte europea, che prova a mostrare come coe-
ta nel corso di un'udienza. Tuttavia, sebbene l'udienza fosse rente ed unitario ciò che non è tale e non si impegna ad indivi-
stata celebrata, la sua richiesta era stata disattesa e il giudizio duare soluzioni che, pur scontando la varietà dei casi, aspirino a
sulla penale responsabilità era stato confermato dalla corte di fornire linee guida di carattere generale.
seconda istanza. E allora, il primo tema interpretativo sarebbe quello di rico-
La ricorrente aveva quindi presentato ricorso davanti la Corte noscere che la vigilanza del comitato dei ministri, proprio per-
europea dei diritti dell'uomo, denunciando la violazione del- ché attiene ai rapporti tra gli Stati membri, ai quali l'art. 46 del-
l'art. 6, § 1, della convenzione, per non essere stata sentita per- la convenzione è essenzialmente diretto, si svolge sempre e co-
sonalmente nel corso del giudizio d'appello. Con sentenza 5 lu- munque su un piano di rapporti sovranazionali, che non ha nulla
glio 2011 (ibid.), la corte aveva concluso per la violazione del- a che fare con la tutela che viene riconosciuta ai soggetti del-
l'art. 6, § 1, e aveva riconosciuto all'interessata una somma di l'ordinamento in questione, attraverso la possibilità di azionare
denaro (euro 2.400) a titolo di danno morale. un ricorso individuale.
La ricorrente aveva in conseguenza proposto domanda di re- La preoccupazione di aprire un altro fronte di contenzioso di-
visione del processo davanti alla Corte suprema portoghese, sul- nanzi alla corte (si legge nel par. 30 della dissenting opinion
la base dell'art. 449, 1° comma, lett. g), del codice di procedura menzionata da ultimo: «. . . sembra altrettanto importante vigila-
penale, che testualmente dispone: «1. Una sentenza irrevocabile re a che la corte non si disperda, e non estenda la portata delle
può essere soggetta a revisione per i seguenti motivi: [. . .] g) la sue attività, già molto numerose») è comprensibile, ma è ben
condanna è inconciliabile con una decisione vincolante per lo chiaro che un'autorità giurisdizionale che rinunci a vigilare sul-
Stato portoghese pronunciata da una istanza internazionale o l'esecuzione delle proprie decisioni rischia di fornire una tutela
questa decisione fa sorgere seri dubbi sulla correttezza della a diritti e libertà fondamentali dimidiata, in quanto può tradursi
condanna in questione». in una monetizzazione della lesione.
Con provvedimento 21 marzo 2012 la Corte suprema non In questa prospettiva, se si esclude, per le ragioni letterali e
aveva autorizzato la revisione, ritenendola non necessaria per- sistematiche sopra indicate, che l'art. 46 della convenzione rap-
ché, «ai sensi della legge nazionale, la revisione della sentenza presenti un ostacolo concettuale all'esame, da parte della stessa
non è inconciliabile con la sentenza Cedu (art. 449, 1° comma, corte, del modo in cui gli Stati hanno dato attuazione alle pro-
lett. g, del codice di procedura penale)» (par. 26). Secondo la nunce dei giudici di Strasburgo, dovrebbe giungersi alla conclu-
corte, la mancata comparizione dell'imputato nei casi richiesti sione che non è coerente con la convenzione (e certo non è coe-
dalla legge integrava una nullità insanabile, non idonea, tuttavia, rente con la sentenza in rassegna) la considerazione secondo la
a legittimare un ricorso straordinario per revisione della senten- quale l'art. 6 della stessa convenzione non è applicabile ad una
za. In definitiva, per la corte «la condanna non è inconciliabile e procedura volta alla sua riapertura, poiché la persona che, una
la sua correttezza non è soggetta ad alcun serio dubbio». volta divenuta definitiva la sua condanna, richiede tale riapertu-
A fronte di tale rigetto la ricorrente si era nuovamente rivolta ra non è «accusata di un reato» ai sensi del suddetto articolo (v.,
alla corte di Strasburgo, che, con la sentenza in rassegna, ha ri- a proposito di tale argomento, il par. 61 della sentenza e la giu-
IL FORO ITALIANO — 2018.
121 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 122
risprudenza ivi richiamata, ossia Fischer c. Austria (dec.), n. E, tuttavia, il salto logico è evidente, visto che la stessa gran-
27569/02, Cedu 2003-VI, e Öcalan c. Turchia (dec.), n. de camera ammette che, alla stregua della sentenza del 2011, la
5980/07, 6 luglio 2010). riapertura «costituiva tutt’al più l'opzione più auspicabile, la cui
Nel par. 64 della motivazione, la grande camera richiama, a opportunità nel caso di specie doveva essere esaminata dai giu-
tal proposito, il concetto di nozione autonoma, che, per fare dici interni alla luce del diritto nazionale e delle circostanze par-
chiarezza, andrebbe qui apprezzata non tanto per la sua distin- ticolari del caso» e che, secondo quanto si legge in tale decisio-
zione rispetto alle valutazioni e qualificazioni domestiche (in ne (par. 42 della sentenza del 2011), la corte aveva ritenuto di
subiecta materia completamente fuori campo), quanto per la sua non poter «fare congetture sul risultato al quale la corte d'appel-
strumentalità rispetto ai fini perseguiti dalla convenzione. lo sarebbe pervenuta se avesse sentito la ricorrente nel corso di
E allora, se lo scopo della convenzione è assicurare un pro- un'udienza pubblica».
a
cesso equo, è chiaro che l'accusato è il destinatario di una impu- E tale impossibilità di previsione del risultato, se ha giustifi-
cato nel 2011 la mancata liquidazione del danno materiale, in
to
tazione dalla quale ha diritto di difendersi con le garanzie previ-
ste dall'art. 6. quanto non consentiva di dimostrare il nesso causale tra la vio-
en
Di fronte ad una denunciata violazione della equità del pro- lazione constatata e il pregiudizio dedotto, rappresenta la prova
cesso, la Corte europea, per raggiungere un obiettivo di sempli- evidente della iniquità del processo e della decisione che ne è
am
ficazione operativa, dovrebbe porsi il problema di accertare se scaturita, in quanto all'accertamento della violazione non si è
la violazione delle regole ha inciso sulle finalità di garanzia che accompagnata anche la prova della sua non decisività.
on
le prime perseguono e: a) in caso negativo, ossia quando può Insomma, appare evidente che la Corte europea ha iniziato un
percorso di rielaborazione della propria giurisprudenza, i cui
O
positivamente affermarsi che la violazione non ha inciso sul ri-
M abb
sultato (può pensarsi alla latitudine delle regole sulla pubblicità esiti, in questa fase e tenuto conto degli importanti dissensi regi-
M
delle udienze, in relazione ai diversi ordinamenti giuridici), strati, non sono prevedibili.
SI
escludere la stessa sussistenza della violazione; b) in caso posi- Tuttavia, da un lato, la soluzione data alla questione legata al-
IO in
tivo, riconoscere che la condanna pronunciata con la violazione la rilevanza dell'art. 46 e, dall'altro, l'esplicita affermazione che
AS
delle regole è tamquam non esset, con la conseguenza che il «le procedure interne di riesame di una causa, alla luce di una
so
«condannato» deve essere restituito nel ruolo di «accusato» sia constatazione di violazione dell'art. 6 della convenzione, posso-
pure nei limiti necessari al ripristino delle garanzie violate (v., no essere considerate un elemento importante dell'esecuzione
es
ad es., per un caso di violazione del contraddittorio in tema di delle sue sentenze», dimostrando l'impegno di uno Stato con-
traente a rispettare la convenzione e la giurisprudenza dei giudi-
nc
In questa cornice di riferimento, s’intende, tornando al caso stema delle garanzie giurisdizionali della corte.
U
G. DE MARZO
IO olo
L'art. 101, par. 1, Tfue dev’essere interpretato nel senso che commercio [(in prosieguo: l'‘Aic’)] delle autorità competenti
un'intesa, convenuta tra le parti di un accordo di licenza di detto Stato membro rilasciata a norma della presente diret-
relativo allo sfruttamento di un medicinale, la quale, al fi- tiva oppure senza un'autorizzazione a norma del regolamen-
ne di ridurre la pressione concorrenziale sull'uso di tale to (Ce) 726/2004 in combinato disposto con il regolamento
medicinale per il trattamento di determinate patologie, mi- (Ce) 1901/2006 del parlamento europeo e del consiglio, del
ri a limitare le condotte di terzi consistenti nel promuovere 12 dicembre 2006, relativo ai medicinali per uso pediatrico
l'uso di un altro medicinale per il trattamento delle mede- [(G.U. 2006, L 378, pag. 1)] e con il regolamento (Ce)
sime patologie, non sfugge all'applicazione di tale disposi- 1394/2007.
zione per il motivo che tale intesa sarebbe accessoria a Quando per un medicinale è stata rilasciata una [Aic] ini-
detto accordo. (2) ziale ai sensi del 1° comma, ogni ulteriore dosaggio, forma
a
L'art. 101, par. 1, Tfue dev’essere interpretato nel senso che farmaceutica, via di somministrazione e presentazione, non-
to
costituisce una restrizione della concorrenza «per ogget- ché le variazioni ed estensioni sono parimenti autorizzati ai
en
to», ai sensi di tale disposizione, l'intesa tra due imprese sensi del 1° comma o sono inclusi nell'[Aic] iniziale. Tutte
che commercializzano due medicinali concorrenti, avente le autorizzazioni all'immissione in commercio in questione
am
ad oggetto (in un contesto segnato dall'incertezza delle sono considerate facenti parte della stessa autorizzazione
conoscenze scientifiche) la diffusione presso l'agenzia eu- all'immissione in commercio globale (. . .)».
on
ropea per i medicinali, gli operatori sanitari e il pubblico, 7. - L'art. 40, par. 1 e 2, della citata direttiva dispone
di informazioni ingannevoli sugli effetti collaterali negativi quanto segue:
O
M abb
dell'uso di uno di tali medicinali per il trattamento di pa- «1. Gli Stati membri prendono tutte le opportune disposi-
M
tologie non coperte dall'autorizzazione all'immissione in zioni affinché la fabbricazione dei medicinali sul loro territo-
commercio di quest'ultimo, al fine di ridurre la pressione
SI
rio sia subordinata al possesso di un'autorizzazione. L'auto-
IO in
concorrenziale derivante da tale uso sull'uso dell'altro rizzazione deve essere richiesta anche se i medicinali fabbri-
AS
medicinale; una siffatta intesa non può giovarsi dell'esen- cati sono destinati all'esportazione.
so
zione prevista al par. 3 di tale articolo. (3) 2. L'autorizzazione di cui al par. 1 è richiesta sia per la
es
1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul- Tale autorizzazione non è richiesta per le preparazioni, le
l'interpretazione dell'art. 101 Tfue.
D
la «Roche»), la Roche s.p.a. (in prosieguo: la «Roche Ita- ti membri ad eseguire dette operazioni».
lia»), la Novartis AG e la Novartis Farma s.p.a. (in prosie-
C
della concorrenza e del mercato (Italia; in prosieguo: «Gli Stati membri gestiscono un sistema di farmacovigi-
l'«Agcm»), dall'altro lato, in merito ai procedimenti avviati lanza per svolgere le loro funzioni in tale ambito e per parte-
Fa
e alle sanzioni pecuniarie inflitte da quest'ultima in relazione cipare alle attività di farmacovigilanza nell'Unione.
ad un'intesa contraria all'art. 101 Tfue. Il sistema di farmacovigilanza va utilizzato per raccogliere
R
a
peo e del consiglio, dell'11 marzo 2009 (G.U. 2009, L 87, nute nell'[Aic].
to
pag. 109) (in prosieguo: il «regolamento 726/2004») e, a far 3. Il titolare dell'[Aic] deve garantire che le informazioni
en
data dal 2 luglio 2012, da quelle del regolamento 726/2004, relative al medicinale vengano aggiornate tenendo conto del-
come modificato dal regolamento (Ue) 1235/2010 del parla- le conoscenze scientifiche più recenti, comprese le conclu-
am
mento europeo e del consiglio, del 15 dicembre 2010 (G.U. sioni della valutazione e le raccomandazioni rese pubbliche
2010, L 348, pag. 1 e rettifica in G.U. 2012, L 201, pag. 138) tramite il portale web europeo dei medicinali istituito ai sensi
on
(in prosieguo: il «regolamento 726/2004 modificato»). dell'art. 26.
11. - L'art. 16 del regolamento 726/2004 è così formulato: 3 bis. Ai fini della valutazione continua del rapporto ri-
O
M abb
«1. Dopo aver ottenuto un'[Aic] rilasciata a norma del schio/beneficio, l'[Ema] può, in qualsiasi momento, chiedere
M
presente regolamento, il titolare della medesima tiene conto al titolare dell'[Aic] di presentare dati che dimostrino che il
SI
dei progressi tecnici e scientifici nei metodi di fabbricazione rapporto rischio/beneficio resta favorevole. Il titolare del-
IO in
e di controllo di cui all'art. 8, par. 3, lett. d) e h), della diret- l'[Aic] ottempera in modo esaustivo e tempestivo ad ogni ri-
AS
tiva 2001/83/Ce e introduce tutte le variazioni necessarie af- chiesta di tal tipo.
so
finché il medicinale possa essere fabbricato e controllato con L'[Ema] può in qualsiasi momento chiedere al titolare del-
es
metodi scientifici generalmente accettati. Per tali variazioni, l'[Aic] di trasmettere una copia del documento di riferimento
il titolare chiede un'autorizzazione a norma del presente re- del sistema di farmacovigilanza. Il titolare dell'[Aic] tra-
nc
golamento. smette la copia entro sette giorni dal ricevimento della ri-
D
la commissione e gli Stati membri circa ogni nuovo dato che 4. La commissione, sentita l'[Ema], adotta misure adegua-
LA
possa implicare variazioni delle informazioni o dei documen- te per l'esame delle variazioni delle autorizzazioni all'im-
IO olo
ti di cui all'art. 8, par. 3, agli art. 10, 10 bis, 10 ter e 11 e missione in commercio, sotto forma di regolamento. Tali mi-
C
all'all. I della direttiva 2001/83/Ce o all'art. 9, par. 4, del sure intese a modificare elementi non essenziali del presente
c
In particolare egli comunica immediatamente all'[Ema], dura di regolamentazione con controllo di cui all'art. 87, par.
alla commissione e agli Stati membri i divieti o i limiti im- 2 bis».
Fa
posti dalle autorità competenti di qualsiasi paese nel quale il 13. - L'art. 17 del regolamento 726/2004 prevede quanto
medicinale per uso umano è immesso in commercio e qual- segue:
R
siasi altro nuovo dato che possa influenzare la valutazione «Il richiedente o il titolare di un'[Aic] è responsabile del-
dei benefici e dei rischi del medicinale per uso umano inte- l'esattezza dei documenti e dei dati che ha fornito».
ressato. 14. - L'art. 22 di tale regolamento così recita:
Ai fini della valutazione continua del rapporto ri- «L'[Ema], in stretta cooperazione con i sistemi nazionali
schio/beneficio, l'[Ema] può, in qualsiasi momento, chiedere di farmacovigilanza istituiti in forza dell'art. 102 della diret-
al titolare dell'[Aic] di presentare dati che dimostrino che il tiva 2001/83/Ce, riceve qualsiasi pertinente informazione re-
rapporto rischio/beneficio resta favorevole. lativa ai presunti effetti collaterali negativi dei medicinali per
3. Se il titolare dell'autorizzazione per un medicinale per uso umano che sono stati autorizzati dalla Comunità secondo
uso umano propone di apportare variazioni alle informazioni il presente regolamento. Se del caso, il comitato per i medi-
e ai documenti di cui al par. 2, presenta all'[Ema] una do- cinali per uso umano formula, a norma dell'art. 5 del presen-
manda in tal senso. te regolamento, pareri sulle misure necessarie. Tali pareri
4. La commissione, sentita l'[Ema], adotta misure adegua- sono resi accessibili al pubblico.
te per l'esame delle variazioni delle autorizzazioni all'im- (. . .)
missione in commercio, sotto forma di regolamento. Tali mi- Il titolare dell'[Aic] e le autorità competenti degli Stati
sure intese a modificare elementi non essenziali del presente membri fanno in modo che ogni pertinente informazione re-
regolamento completandolo sono adottate secondo la proce- lativa ai presunti effetti collaterali negativi dei medicinali au-
dura di regolamentazione con controllo di cui all'art. 87, par. torizzati ai sensi del presente regolamento sia trasmessa
2 bis». all'[Ema] ai sensi del presente regolamento. I pazienti sono
12. - L'art. 16 del regolamento 726/2004 modificato così invitati a segnalare gli effetti collaterali negativi al personale
dispone: sanitario».
«1. Dopo il rilascio di un'[Aic] a norma del presente rego- 15. - L'art. 24, par. 5, del regolamento 726/2004 prevede-
lamento, il titolare della medesima tiene conto dei progressi va quanto segue:
scientifici e tecnici nei metodi di fabbricazione e di controllo «Il titolare dell'[Aic] non può comunicare al pubblico in-
di cui all'art. 8, par. 3, lett. d) e h), della direttiva 2001/83/Ce formazioni sui problemi di farmacovigilanza in relazione ai
e introduce tutte le modifiche necessarie affinché il medici- suoi medicinali autorizzati senza darne preventivamente o
nale possa essere fabbricato e controllato con metodi scienti- contestualmente notifica all'[Ema].
fici generalmente accettati. Per tali modifiche il titolare chie- Il titolare dell'[Aic] assicura comunque che tali informa-
de un'autorizzazione a norma del presente regolamento. zioni siano presentate in modo obiettivo e non fuorviante.
2. Il titolare dell'[Aic] fornisce immediatamente Gli Stati membri adottano i provvedimenti necessari ad as-
all'[Ema], alla commissione e agli Stati membri tutte le in- sicurare che al titolare di un'[Aic] che manchi di adempiere a
formazioni nuove che possano implicare modifiche delle in- tali obblighi siano comminate sanzioni efficaci, proporziona-
formazioni o dei documenti di cui all'art. 8, par. 3, agli art. te e dissuasive».
10, 10 bis, 10 ter e 11, o all'art. 32, par. 5, e all'all. I della 16. - Ai sensi del regolamento 1235/2010, il capo 3, con-
direttiva 2001/83/Ce o all'art. 9, par. 4, del presente regola- tenuto nel titolo II del regolamento 726/2004, dal titolo
mento. «farmacovigilanza», e che comprende gli art. da 21 a 29 di
IL FORO ITALIANO — 2018.
127 PARTE QUARTA 128
tale regolamento, è stato sostituito. L'art. 28, par. 4, del re- uno Stato membro o laddove siano toccati gli interessi della
golamento 726/2004 modificato è formulato nei termini se- Comunità:
guenti: 1) completezza e accuratezza delle informazioni e dei do-
«Qualora una relazione di valutazione raccomandi un in- cumenti contenuti in una domanda di [Aic] in forza del rego-
tervento riguardante l'[Aic], il comitato per i medicinali per lamento (Ce) 726/2004 ovvero di tutti gli altri documenti e
uso umano esamina, entro trenta giorni dal ricevimento, la dati presentati all'[Ema] in risposta agli obblighi stabiliti in
relazione del comitato di valutazione dei rischi per la farma- tale regolamento».
covigilanza e adotta un parere sul mantenimento, sulla varia- 20. - L'art. 1, punto 1, del regolamento 658/2007 modifi-
zione, sulla sospensione o sulla revoca dell'[Aic], compren- cato è formulato nei termini seguenti:
dente un calendario per l'applicazione del parere. Qualora «l'obbligo di fornire informazioni e documenti completi e
a
detto parere del comitato per i medicinali per uso umano di- accurati con le domande di [Aic] presentate a norma del re-
to
verga dalla raccomandazione del comitato di valutazione dei golamento (Ce) 726/2004 all'[Ema], in ottemperanza agli
en
rischi per la farmacovigilanza, il comitato per i medicinali obblighi previsti dallo stesso regolamento e dal regolamento
per uso umano acclude al suo parere una spiegazione detta- (Ce) 1901/2006, se la violazione riguarda un elemento im-
am
gliata dei motivi scientifici delle divergenze unitamente alla portante».
raccomandazione. 21. - L'art. 16, par. 1, del regolamento 658/2007 così di-
on
Se in tale parere è indicata la necessità di una misura re- spone:
golatoria concernente l'[Aic], la commissione adotta una «Se, in seguito alla procedura di cui alla sottosezione 1, la
O
M abb
decisione con cui varia, sospende o revoca l'[Aic]. L'art. commissione riconosce che il titolare dell'[Aic] ha commes-
M
10 del presente regolamento si applica all'adozione di que- so, intenzionalmente o per negligenza, una violazione di cui
SI
sta decisione. Quando la commissione adotta tale decisio- all'art. 1, può adottare una decisione con cui impone un'am-
IO in
ne, può anche adottare una decisione di cui sono destinata- menda non superiore al cinque per cento del fatturato comu-
AS
ri gli Stati membri a norma dell'art. 127 bis della direttiva nitario del titolare dell'autorizzazione nel precedente eserci-
so
2001/83/Ce». zio».
es
nano le sanzioni da irrogare in caso di violazione delle di- 22. - L'Agcm, con decisione 27 febbraio 2014 (Foro it.,
co
sposizioni del presente regolamento o dei regolamenti adot- 2014, III, 266) (in prosieguo: la «decisione dell'Agcm»), ha
LA
tati in forza del medesimo e adottano tutti i provvedimenti inflitto due ammende, una alla Roche e alla sua controllata
IO olo
necessari per assicurare l'applicazione delle sanzioni. Le Roche Italia, per un importo di circa 90,6 milioni di EUR, e
C
sanzioni sono efficaci, proporzionate e dissuasive. l'altra alla Novartis e alla sua controllata Novartis Italia, per
c
2. Gli Stati membri informano immediatamente la com- tali imprese avevano concluso un'intesa contraria all'art. 101
missione dell'avvio di ogni procedimento contenzioso per Tfue, diretta ad ottenere una differenziazione artificiosa tra i
Fa
violazione del presente regolamento. farmaci Avastin e Lucentis, manipolando la percezione dei
3. In caso di inosservanza di taluni obblighi correlati alle rischi dell'uso in ambito oftalmico dell'Avastin.
R
autorizzazioni all'immissione in commercio rilasciate a nor- 23. - I due medicinali in questione sono stati sviluppati
ma del presente regolamento, la commissione, su richiesta dalla Genentech, società con sede negli Stati uniti, la cui at-
dell'[Ema], può imporre penali ai titolari di tali autorizzazio- tività è limitata al territorio di tale paese. La Genentech ha
ni. Importi massimi, condizioni e modalità di riscossione di affidato lo sfruttamento commerciale dell'Avastin al di fuori
tali penali sono stabiliti dalla commissione. Tali misure inte- del territorio degli Stati uniti alla Roche, sua società madre.
se a modificare elementi non essenziali del presente regola- Poiché quest'ultima non è attiva nel settore dell'oftalmo-
mento completandolo sono adottate secondo la procedura di logia, la Genentech ha inoltre incaricato il gruppo Novartis
regolamentazione con controllo di cui all'art. 87, par. 2 bis. di assicurare lo sfruttamento commerciale del Lucentis fuori
La commissione pubblica i nominativi dei titolari di una dal territorio degli Stati uniti, mediante un accordo di licenza
[Aic] implicati e l'ammontare e le ragioni delle sanzioni pe- stipulato nel giugno 2003.
cuniarie irrogate». 24. - Nell'Unione europea l'Aic dei medicinali in questio-
ne è sottoposta, in virtù delle loro caratteristiche biotecnolo-
Regolamento (Ce) 658/2007 giche, alla procedura centralizzata prevista dal regolamento
726/2004.
18. - Tenuto conto del periodo di violazione considerato, 25. - Il 12 gennaio 2005 la commissione ha rilasciato
al procedimento principale sono applicabili le disposizioni un'Aic dell'Avastin per la cura di talune patologie tumorali.
del regolamento (Ce) 658/2007 della commissione, del 14 Il 26 settembre 2005 l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha
giugno 2007, relativo alle sanzioni pecuniarie in caso di vio- inserito l'Avastin tra i medicinali interamente a carico del
lazione di determinati obblighi connessi con le autorizzazioni servizio sanitario nazionale.
all'immissione in commercio rilasciate a norma del regola- 26. - Il 22 gennaio 2007 la commissione ha parimenti con-
mento 726/2004 (G.U. 2007, L 155, pag. 10) e, a far data dal cesso un'Aic al Lucentis per il trattamento di patologie of-
2 luglio 2012, da quelle di tale regolamento, come modifica- talmiche. Il 31 maggio 2007 l'Aifa ha inserito il Lucentis
to dal regolamento (Ue) 488/2012 della commissione, dell'8 nell'elenco dei medicinali non rimborsabili.
giugno 2012 (G.U. 2012, L 150, pag. 68) (in prosieguo: il 27. - Prima dell'immissione in commercio del Lucentis,
«regolamento 658/2007 modificato»). alcuni medici avevano cominciato a prescrivere l'Avastin ai
19. - L'art. 1, punto 1, del regolamento 658/2007 prevede- loro pazienti affetti da patologie oftalmiche. Questa prescri-
va quanto segue: zione dell'Avastin per indicazioni non menzionate nell'Aic
«Il presente regolamento stabilisce regole concernenti l'ir- (in prosieguo: «off-label») per la cura di tali malattie ha ini-
rogazione di sanzioni pecuniarie ai titolari delle autorizza- ziato a diffondersi a livello mondiale. A causa del prezzo
zioni all'immissione in commercio rilasciate in forza del re- unitario inferiore dell'Avastin, il suo utilizzo per tali patolo-
golamento (Ce) 726/2004 per le violazioni degli obblighi gie si è protratto dopo l'immissione in commercio del Lucen-
sotto menzionati, nei casi in cui la violazione in questione tis.
possa avere importanti implicazioni per la salute pubblica 28. - Ai sensi della regolamentazione italiana, che consen-
nella Comunità o laddove abbia una dimensione comunitaria tiva il rimborso dell'uso off-label di un medicinale in assen-
per il fatto di avvenire o di manifestare i suoi effetti in più di za di valida alternativa terapeutica autorizzata per il tratta-
IL FORO ITALIANO — 2018.
129 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 130
mento della patologia interessata, nel mese di maggio 2007 plicazione dell'eccezione legale di cui all'art. 101, par. 3,
l'Aifa ha inserito nell'elenco dei medicinali rimborsabili l'u- Tfue.
so dell'Avastin per il trattamento delle maculopatie essudati- 2) Se l'art. 101 Tfue consenta all'Autorità nazionale a tu-
ve. tela della concorrenza di definire il mercato rilevante in ma-
29. - In seguito all'inserimento nell'elenco dei medicinali niera autonoma rispetto al contenuto delle [Aic] dei farmaci
rimborsabili in Italia — avvenuto il 4 dicembre 2008 — del rilasciate dalle competenti Autorità di regolazione farmaceu-
Lucentis e di altri medicinali autorizzati per il trattamento tica (Aifa ed Ema) o se, al contrario, per i medicinali auto-
delle patologie oftalmiche di cui trattasi, l'Aifa ha gradual- rizzati, il mercato giuridicamente rilevante ai sensi dell'art.
mente escluso la rimborsabilità dell'Avastin off-label per tali 101 Tfue debba ritenersi conformato e configurato in via
patologie. primaria dall'apposita Autorità di regolazione in modo vin-
a
30. - Con decisione del 30 agosto 2012, la commissione, colante anche per l'Autorità nazionale a tutela della concor-
to
ottenuto il parere favorevole dell'Ema, ha modificato il rias- renza.
en
sunto delle caratteristiche dell'Avastin, per citare alcuni ef- 3) Se, anche alla luce delle previsioni contenute nella di-
fetti collaterali negativi connessi all'uso di tale medicinale rettiva [2001/83] ed in particolare nell'art. 5 relativo al-
am
per il trattamento di patologie oftalmiche non coperte dal- l'[Aic] dei farmaci, l'art. 101 Tfue consenta di considerare
l'Aic di quest'ultimo. sostituibili e di includere, quindi, nell'ambito dello stesso
on
31. - A seguito di tale modifica del riassunto delle caratte- mercato rilevante un farmaco utilizzato off-label ed un far-
ristiche dell'Avastin, il 18 ottobre 2012 l'Aifa ha ritirato dal- maco dotato di Aic in relazione alle medesime indicazioni te-
O
M abb
l'elenco dei medicinali rimborsabili l'Avastin utilizzato per rapeutiche.
M
indicazioni terapeutiche non coperte dalla rispettiva Aic. 4) Se, ai sensi dell'art. 101 Tfue, ai fini della delimitazio-
SI
32. - Secondo la decisione dell'Agcm, i gruppi Roche e ne del mercato rilevante, assuma rilevanza accertare, oltre al-
IO in
Novartis hanno concluso un accordo di ripartizione del mer- la sostanziale fungibilità dei prodotti farmaceutici dal lato
AS
cato, costitutivo di una restrizione della concorrenza per og- della domanda, se l'offerta degli stessi sul mercato sia o me-
so
getto. In particolare, ai sensi del punto 177 di tale decisione, no avvenuta in conformità al quadro regolamentare avente ad
es
l'Avastin e il Lucentis sarebbero del tutto equivalenti per il oggetto la commercializzazione dei farmaci.
trattamento di malattie oftalmiche. L'intesa avrebbe avuto lo 5) Se possa comunque considerarsi restrittiva della con-
nc
scopo di produrre e diffondere notizie in grado di ingenerare correnza per oggetto la condotta concertata volta ad enfatiz-
D
preoccupazioni pubbliche sulla sicurezza degli usi oftalmici zare la minore sicurezza o la minore efficacia di un farmaco,
co
dell'Avastin e di svalutare le contrarie acquisizioni scientifi- quando tale minore efficacia o sicurezza, sebbene non suf-
LA
che. Tale intesa avrebbe altresì riguardato la procedura di fragata da acquisizioni scientifiche certe, non può, comun-
IO olo
modifica del riassunto delle caratteristiche dell'Avastin in que, alla luce dello stadio delle conoscenze scientifiche di-
C
corso presso l'Ema e il successivo invio di una comunicazio- sponibili all'epoca dei fatti, neanche essere incontrovertibil-
c
statato, ai punti da 82 a 88 della medesima decisione, che 37. - La Roche Italia, con lettera del 14 novembre 2017, ha
l'intesa ha provocato un calo delle vendite dell'Avastin e ha domandato la riapertura della fase orale.
causato uno spostamento della domanda a favore del Lucen- 38. - A sostegno della propria domanda, essa fa valere che
tis. Tale circostanza, secondo il punto 229 della decisione l'attività consistente nell'offrire un nuovo medicinale prodot-
dell'Agcm, avrebbe generato costi supplementari per il ser- to a partire dall'Avastin è stata qualificata quale riconfezio-
vizio sanitario nazionale, valutati, per il solo anno 2012, in namento ai par. 68 e 82 delle conclusioni dell'avvocato ge-
circa 45 milioni di EUR. nerale, mentre tale attività implica un'operazione più com-
34. - Dopo che il Tar Lazio (Italia) ha respinto i loro ricor- plessa. Essa ritiene, inoltre, che la sentenza 7 febbraio 2013,
si presentati avverso detta decisione, la Roche, la Novartis e Slovenská sporiteþĈa (C-68/12, EU:C:2013:71, Foro it., Rep.
le rispettive controllate italiane hanno proposto appello di- 2013, voce Unione europea, nn. 1446, 1502), cui l'avvocato
nanzi al Consiglio di Stato (Italia). generale fa riferimento ai par. 89 e 166 delle conclusioni,
35. - Le ricorrenti nel procedimento principale affermano non rilevi per la soluzione della presente causa.
che, senza l'accordo di licenza tra la Genentech e la Novar- 39. - Da consolidata giurisprudenza risulta che la corte
tis, quest'ultima non avrebbe potuto entrare nel mercato rile- può, d'ufficio o su proposta dell'avvocato generale, o su do-
vante a breve termine. In tale contesto, le imprese Roche e manda delle parti, disporre la riapertura della fase orale del
Novartis non potrebbero essere considerate concorrenti, procedimento, ai sensi dell'art. 83 del regolamento di proce-
nemmeno potenziali. Le ricorrenti nel procedimento princi- dura, qualora essa ritenga di non essere sufficientemente in-
pale ritengono che le parti dell'accordo di licenza avrebbero formata oppure che la causa debba essere decisa sulla base di
potuto legittimamente prevedere per contratto che la Roche un argomento che non sia stato oggetto di discussione tra le
si astenesse dal fare concorrenza alla Novartis, licenziataria, parti (sentenza 15 settembre 2011, Accor, C-310/09, EU:C:
nel mercato rilevante. Una tale restrizione, secondo le ricor- 2011:581, punto 19 e giurisprudenza ivi citata, Foro it., Rep.
renti, sfugge del tutto al divieto di cui all'art. 101, par. 1, 2013, voce cit., nn. 1308, 1311). Per contro, lo statuto della
Tfue. Corte di giustizia dell'Unione europea e il regolamento di
36. - Il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere il pro- procedura non prevedono la facoltà per le parti di depositare
cedimento e di sottoporre alla corte le seguenti questioni osservazioni in risposta alle conclusioni presentate dal-
pregiudiziali: l'avvocato generale (sentenza 16 dicembre 2010, Stichting
«1) Se la corretta interpretazione dell'art. 101 Tfue con- Natuur en Milieu e a., C-266/09, EU:C:2010:779, punto 28
senta di considerare concorrenti le parti di un accordo di li- nonché giurisprudenza ivi citata, Foro it., Rep. 2011, voce
cenza laddove l'impresa licenziataria operi nel mercato rile- cit., n. 1777).
vante interessato solo in virtù dell'accordo stesso. Se, ed 40. - Le osservazioni della Roche Italia mirano a risponde-
eventualmente entro quali limiti, ricorrendo tale situazione, re a taluni punti delle conclusioni dell'avvocato generale.
le eventuali limitazioni della concorrenza del licenziante nei Orbene, dalla giurisprudenza citata al punto precedente
confronti del licenziatario, pur non espressamente previste emerge che la presentazione di siffatte osservazioni non è
dall'accordo di licenza, sfuggano all'applicazione dell'art. prevista dai testi che disciplinano il procedimento dinanzi al-
101, par. 1, Tfue o rientrino, comunque, nell'ambito di ap- la corte.
IL FORO ITALIANO — 2018.
131 PARTE QUARTA 132
41. - Inoltre, la corte ritiene, sentito l'avvocato generale, cui Aic non copra detto trattamento, ma che è utilizzato a tal
di essere sufficientemente edotta per rispondere alle questio- fine. In caso affermativo, il giudice del rinvio chiede, inoltre,
ni proposte dal giudice del rinvio e che tutti gli argomenti se detta autorità debba tenere conto della conformità di tale
necessari per pronunciarsi siano stati discussi dalle parti. uso off-label alla normativa farmaceutica dell'Unione.
42. - Di conseguenza, occorre respingere la domanda di- 49. - Al fine di rispondere a tali questioni, occorre ricorda-
retta alla riapertura della fase orale del procedimento. re che la definizione del mercato rilevante, nell'ambito del-
l'applicazione dell'art. 101, par. 1, Tfue, è intesa unicamente
Sulla ricevibilità della domanda di pronuncia pregiudiziale a determinare se l'accordo in questione possa incidere sul
commercio tra gli Stati membri e abbia per oggetto o per ef-
43. - L'Agcm, l'Associazione italiana delle unità dedicate fetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concor-
a
autonome private di Day Surgery e dei centri di chirurgia renza nel mercato interno (sentenza 11 luglio 2013, Gosselin
to
ambulatoriale (Aiudapds) e la regione Emilia-Romagna fan- Group/Commissione, C-429/11 P, non pubblicata, EU:C:
en
no valere che la domanda di pronuncia pregiudiziale è irrice- 2013:463, punto 75 e giurisprudenza ivi citata).
vibile, in quanto non contiene un'adeguata descrizione dei 50. - Il mercato dei prodotti da prendere in considerazione
am
fatti del procedimento principale e degli argomenti delle par- comprende tutti i prodotti e/o servizi che sono considerati in-
ti. tercambiabili o sostituibili dal consumatore, in ragione delle
on
44. - A questo proposito occorre ricordare che, nell'ambito loro caratteristiche, dei loro prezzi e dell'uso al quale sono
della cooperazione tra la corte e i giudici nazionali istituita destinati (v. sentenza 28 febbraio 2013, Ordem dos Técnicos
O
M abb
dall'art. 267 Tfue, spetta esclusivamente al giudice naziona- Oficiais de Contas, C-1/12, EU:C:2013:127, punto 77, Foro
M
le, cui è stata sottoposta la controversia e che deve assumersi it., Rep. 2013, voce cit., n. 1448).
SI
la responsabilità dell'emananda decisione giurisdizionale, 51. - La nozione di mercato rilevante implica che vi possa
IO in
valutare, alla luce delle particolari circostanze di ciascuna essere concorrenza effettiva tra i prodotti o servizi che ne
AS
causa, sia la necessità di una pronuncia pregiudiziale per es- fanno parte, il che presuppone un sufficiente grado di inter-
so
sere in grado di emettere la propria sentenza, sia la rilevanza cambiabilità per lo stesso uso tra tutti i prodotti o servizi che
es
delle questioni che sottopone alla corte. Di conseguenza, se fanno parte dello stesso mercato (sentenza 13 febbraio 1979,
le questioni sollevate riguardano l'interpretazione del diritto Hoffmann-La Roche/Commissione, 85/76, EU:C:1979:36,
nc
dell'Unione, la corte, in via di principio, è tenuta a statuire punto 28, Foro it., 1979, IV, 357). L'intercambiabilità o la
D
(v. sentenza 6 settembre 2016, P., C-182/15, EU:C:2016: sostituibilità non si valuta unicamente in relazione alle carat-
co
630, punto 19 e giurisprudenza citata, Foro it., Rep. 2016, teristiche oggettive dei prodotti e dei servizi di cui trattasi. Si
LA
45. - Ne consegue che le questioni relative all'interpreta- concorrenza, nonché la struttura della domanda e dell'offerta
C
zione del diritto dell'Unione sollevate dal giudice nazionale nel mercato (v., in relazione all'art. 102 Tfue, sentenza 9 no-
c
nel contesto normativo e fattuale che egli definisce sotto la vembre 1983, Nederlandsche Banden-Industrie-Michelin/
O sci
LO
propria responsabilità, e del quale non spetta alla corte veri- Commissione, 322/81, EU:C:1983:313, punto 37, Foro it.,
ficare l'esattezza, godono di una presunzione di rilevanza. Il 1985, IV, 65).
Fa
diniego, da parte della corte, di statuire su una domanda pre- 52. - A tale riguardo, si deve sottolineare che il fatto che
sentata da un giudice nazionale è possibile solo qualora risul- taluni prodotti farmaceutici siano fabbricati o venduti in mo-
R
ti in maniera manifesta che la richiesta interpretazione del di- do illecito impedisce, in linea di principio, di considerarli
ritto dell'Unione non ha alcun rapporto con la realtà effettiva come sostituibili o intercambiabili, sia dal lato dell'offerta, a
o l'oggetto del procedimento principale, qualora la questione causa dei rischi giuridici, economici, tecnici o di lesione alla
sia di natura ipotetica oppure quando la corte non disponga reputazione a cui espongono i produttori e i distributori di ta-
degli elementi di fatto e di diritto necessari per fornire una li prodotti, che dal lato della domanda, tenuto conto, in parti-
soluzione utile alle questioni che le sono sottoposte (sentenza colare, dei rischi per la salute pubblica che essi generano
26 luglio 2017, Persidera, C-112/16, EU:C:2017:597, punto presso gli operatori sanitari e i pazienti.
24 e giurisprudenza citata). 53. - Infatti, risulta dall'art. 6 della direttiva 2001/83 che
46. - Orbene, nella presente causa, la domanda di pronun- nessun medicinale può essere immesso in commercio in uno
cia pregiudiziale contiene una descrizione degli elementi di Stato membro senza Aic rilasciata dalle autorità competenti
diritto e di fatto della controversia principale sufficiente per di detto Stato membro a norma della citata direttiva oppure
consentire alla corte di fornire una risposta utile alle questio- senza un'autorizzazione rilasciata a norma del regolamento
ni sollevate. Tali questioni, che vertono sull'interpretazione 726/2004.
dell'art. 101 Tfue, si inseriscono nell'ambito di una contro- 54. - Tuttavia, nel caso di specie, è pacifico che, durante il
versia avente ad oggetto la validità di una decisione in cui periodo dell'asserita violazione, l'Avastin era coperto da
l'Agcm ha applicato tale articolo. Esse presentano quindi un un'Aic regolarmente rilasciata dalla commissione, sulla base
rapporto diretto con l'oggetto del procedimento principale e di detto regolamento, per il trattamento di patologie tumorali.
non sono di natura ipotetica. Del resto, l'Agcm, l'Aiudapds, 55. - Il procedimento principale concerne l'uso dell'Ava-
la regione Emilia-Romagna e tutti i soggetti che hanno preso stin per il trattamento di patologie oftalmiche che non erano
parte al procedimento sono stati in grado di presentare osser- coperte dalla citata Aic. Il giudice del rinvio si chiede quindi,
vazioni sulle questioni poste dal giudice del rinvio. in sostanza, se l'Agcm potesse includere nel mercato rilevan-
47. - Dalle precedenti considerazioni deriva che le que- te tale uso off-label dell'Avastin, per il caso in cui detto uso
stioni pregiudiziali sono ricevibili. non rispetti le condizioni stabilite dalla normativa dell'Unio-
ne relativa ai prodotti farmaceutici. La Roche, infatti, fa va-
Sulle questioni pregiudiziali lere al riguardo che una parte consistente, se non la maggior
parte, dell'Avastin destinato ad un uso off-label in Italia è
Sulle questioni seconda, terza e quarta stata riconfezionata su base seriale, senza autorizzazione per
la fabbricazione, e venduta ai fornitori di assistenza sanitaria
48. - Con le sue questioni seconda, terza e quarta, che oc- anticipatamente rispetto alla presentazione di prescrizioni
corre esaminare congiuntamente, il giudice del rinvio chiede, mediche individuali.
in sostanza, se l'art. 101 Tfue debba essere interpretato nel 56. - A tale proposito, occorre sottolineare che la direttiva
senso che, ai fini dell'applicazione di tale articolo, un'autori- 2001/83 non vieta l'uso di medicinali per indicazioni tera-
tà nazionale garante della concorrenza può includere nel peutiche non coperte dalla relativa Aic. L'art. 5, par. 1, della
mercato rilevante, oltre ai medicinali autorizzati per il trat- direttiva 2001/83 prevede infatti che uno Stato membro, al
tamento delle patologie di cui trattasi, un altro medicinale la fine di rispondere ad esigenze speciali, possa escludere dal
IL FORO ITALIANO — 2018.
133 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 134
campo di applicazione della direttiva medesima i medicinali 63. - Al contrario, fatte salve le verifiche che spetta al giu-
forniti per rispondere ad un'ordinazione leale e non sollecita- dice del rinvio se del caso effettuare, risulta, in particolare,
ta, elaborati conformemente alle prescrizioni di un operatore dai punti 70 e 208 della decisione dell'Agcm che l'Ema e la
sanitario autorizzato e destinati a determinati pazienti, sotto commissione, al momento dell'adozione di tale decisione,
la responsabilità personale e diretta di quest'ultimo. non avevano accolto la richiesta della Roche volta ad inclu-
57. - La corte ha considerato, a tal riguardo, che dal com- dere nell'elenco degli «effetti indesiderati», che figura nel
plesso dei requisiti indicati nella citata disposizione, letti alla riassunto delle caratteristiche dell'Avastin, taluni effetti col-
luce degli obiettivi essenziali della direttiva in esame e, se- laterali negativi legati all'uso intravitreale di tale medicinale,
gnatamente, di quello relativo alla tutela della salute pubbli- e hanno ritenuto che tali effetti giustificassero solo una men-
zione fra le «avvertenze speciali e precauzioni d'impiego».
a
ca, risulta che la deroga prevista dalla disposizione di cui
trattasi può riguardare unicamente situazioni in cui il medico 64. - In tali circostanze, lo stato di incertezza in merito alla
to
ritenga che lo stato di salute di propri specifici pazienti ri- liceità delle condizioni di riconfezionamento e di prescrizio-
en
chieda la somministrazione di un medicinale di cui non esiste ne dell'Avastin per il trattamento di patologie oftalmiche non
l'equivalente autorizzato sul mercato nazionale o che non ri- ostava a che l'Agcm, ai fini dell'applicazione dell'art. 101,
am
sulti disponibile sul mercato medesimo (sentenze 29 marzo par. 1, Tfue, concludesse che tale prodotto rientrava nello
2012, Commissione/Polonia, C-185/10, EU:C:2012:181, stesso mercato di un altro medicinale la cui Aic copre speci-
on
punto 36, Foro it., 2012, IV, 406, nonché 16 luglio 2015, ficamente tali indicazioni terapeutiche.
65. - Si deve inoltre sottolineare a tale riguardo che, tenuto
O
Abcur, C-544/13 e C-545/13, EU:C:2015:481, punto 56, Fo-
M abb
ro it., Rep. 2015, voce cit., n. 2030). conto delle peculiarità della concorrenza nel settore farma-
M
58. - Peraltro, la normativa dell'Unione in materia farma- ceutico, il mercato rilevante ai fini dell'applicazione dell'art.
SI
ceutica disciplina le condizioni alle quali un medicinale co- 101, par. 1, Tfue in linea di principio è tale da includere i
IO in medicinali utilizzabili per le stesse indicazioni terapeutiche,
AS
me l'Avastin può essere riconfezionato per consentirne l'i-
poiché i medici prescriventi sono mossi principalmente da
so
niezione intravitreale. In tal senso, conformemente all'art. 40
della direttiva 2001/83, la produzione di un medicinale è considerazioni di opportunità terapeutica e di efficacia dei
es
taglio da parte di operatori sanitari (sentenza 28 giugno cipale che, durante il periodo della violazione oggetto della
D
2012, IV, 507). Il riconfezionamento dell'Avastin ai fini del il trattamento di malattie oftalmiche, nonostante il fatto che
LA
sia eseguita soltanto per la fornitura al dettaglio, da parte di stituibilità tra il medicinale in questione e quelli autorizzati
c
zate negli Stati membri (sentenza 11 aprile 2013, Novartis ciò tanto più ove si consideri che, essendo l'Avastin soggetto
a prescrizione, la domanda di tale medicinale per il tratta-
Fa
porzionata agli obiettivi dell'una o dell'altra (sentenza 11 le per il trattamento di determinate patologie, mira a limitare
settembre 2014, MasterCard e a./Commissione, C-382/12 P, le condotte di terzi consistenti nel promuovere l'uso di un al-
EU:C:2014:2201, punto 89 e giurisprudenza ivi citata, Foro tro medicinale per il trattamento delle medesime patologie,
it., 2015, IV, 18). non sfugge all'applicazione di tale disposizione per il motivo
70. - Infatti, qualora non sia possibile dissociare una siffat- che tale intesa sarebbe accessoria a detto accordo.
ta restrizione dall'operazione o dall'attività principale senza
comprometterne l'esistenza e gli obiettivi, occorre esaminare Sulla quinta questione
la compatibilità con l'art. 101 Tfue di tale restrizione con-
giuntamente con la compatibilità dell'operazione o del- 76. - Risulta dalle spiegazioni fornite dal giudice del rin-
l'attività principale cui essa è accessoria, e ciò sebbene, con- vio, nonché dalle osservazioni presentate alla corte, che la
a
siderata isolatamente, tale restrizione possa rientrare, a prima violazione dell'art. 101 Tfue addebitata alle imprese di cui al
to
vista, nel principio di divieto di cui all'art. 101, par. 1, Tfue procedimento principale riguarda soltanto la diffusione di in-
en
(sentenza 11 settembre 2014, MasterCard e a./Commissione, formazioni relative agli effetti collaterali negativi del-
C-382/12 P, EU:C:2014:2201, cit., punto 90). l'utilizzo off-label dell'Avastin.
am
71. - Quando si tratta di accertare se una restrizione possa 77. - Sebbene la quinta questione faccia riferimento anche
sottrarsi al divieto sancito dall'art. 101, par. 1, Tfue sulla ba- a informazioni relative all'efficacia di un medicinale, si deve
on
se del rilievo che è accessoria ad un'operazione principale ritenere che con tale questione il giudice del rinvio chieda, in
priva di tale carattere anticoncorrenziale, occorre appurare se sostanza, se l'art. 101, par. 1, Tfue debba essere interpretato
O
M abb
la realizzazione di tale operazione risulterebbe impossibile in nel senso che costituisce una restrizione della concorrenza
M
mancanza della restrizione in questione. La circostanza che «per oggetto», ai sensi di tale disposizione, l'intesa tra due
SI
la citata operazione sia semplicemente resa più difficilmente imprese che commercializzano due medicinali concorrenti,
IO in
realizzabile, o meno redditizia, in assenza della restrizione in avente ad oggetto — in un contesto segnato dall'incertezza
AS
oggetto non può essere considerata di natura tale da conferire delle conoscenze scientifiche in materia — la diffusione di
so
a detta restrizione il carattere obiettivamente necessario ri- informazioni sugli effetti collaterali negativi dell'uso di uno
es
chiesto per poter essere qualificata come accessoria. Un'in- di tali medicinali per indicazioni non coperte dall'Aic di que-
terpretazione del genere, infatti, equivarrebbe a estendere la st'ultimo, al fine di ridurre la pressione concorrenziale deri-
nc
nozione in parola a restrizioni che non sono strettamente in- vante da tale uso su un altro medicinale coperto da un'Aic
D
Siffatto risultato pregiudicherebbe l'effetto utile del divieto 78. - Occorre rammentare, a tale riguardo, che la nozione
LA
sancito dall'art. 101, par. 1, Tfue (sentenza 11 settembre di restrizione della concorrenza «per oggetto» dev’essere in-
IO olo
2014, MasterCard e a./Commissione, C-382/12 P, EU:C: terpretata restrittivamente e può essere applicata solo a talu-
C
2014:2201, cit., punto 91). ne forme di coordinamento tra imprese che rivelano un grado
c
72. - Nel caso di specie, si deve rilevare che il comporta- di dannosità per la concorrenza sufficiente perché si possa ri-
O sci
LO
mento descritto nella decisione dell'Agcm, che consiste nella tenere che l'esame dei loro effetti non sia necessario. Infatti,
divulgazione di informazioni asseritamente ingannevoli sugli talune forme di coordinamento tra imprese possono essere
Fa
effetti collaterali negativi dell'Avastin in caso di sommini- considerate, per loro stessa natura, dannose per il buon fun-
strazione di tale medicinale per il trattamento di patologie of- zionamento del normale gioco della concorrenza (sentenze
R
talmiche, ha inteso limitare non l'autonomia commerciale 20 novembre 2008, Beef Industry Development Society e
delle parti dell'accordo di licenza relativo al Lucentis, ma i Barry Brothers, C-209/07, EU:C:2008:643, Foro it., Rep.
comportamenti di terzi, in particolare degli operatori sanitari, 2010, voce cit., nn. 1368, 1372, 1378, punto 17, nonché 27
per far sì che gli usi dell'Avastin per questo tipo di tratta- aprile 2017, FSL e a./Commissione, C-469/15 P, EU:C:
mento cessassero di incidere sugli usi del Lucentis ai mede- 2017:308, punto 103).
simi fini. 79. - Per determinare se un'intesa possa essere qualificata
73. - Peraltro, se è certo vero che il fascicolo presentato al- come restrizione della concorrenza per oggetto, occorre far
la corte non contiene alcun elemento tale da mettere in dub- riferimento, segnatamente, al tenore delle sue disposizioni,
bio il carattere favorevole o per lo meno neutro per la con- agli obiettivi dalla stessa perseguiti, nonché al contesto eco-
correnza dell'accordo di licenza tra la Genentech e la Novar- nomico e giuridico in cui si colloca (v., in tal senso, sentenze
tis, non si può ritenere, per contro, che un comportamento 8 novembre 1983, IAZ International Belgium e a./Commis-
come quello descritto al punto precedente sia stato obietti- sione, da 96/82 a 102/82, 104/82, 105/82, 108/82 e 110/82,
vamente necessario per l'attuazione di tale accordo. Infatti, EU:C:1983:310, punto 25, Foro it., Rep. 1986, voce Comu-
tale comportamento non ha costituito oggetto dell'accordo né nità europea, nn. 130, 161, nonché 11 settembre 2014,
è stato convenuto in occasione della conclusione di que- CB/Commissione, C-67/13 P, EU:C:2014:2204, punto 53,
st'ultimo, ma piuttosto diversi anni dopo tale conclusione, e Foro it., Rep. 2016, voce Unione europea, n. 1489).
ciò al fine di frapporre ostacoli alla sostituibilità creatasi — 80. - Nell'ambito della valutazione di tale contesto, occor-
segnatamente attraverso pratiche di prescrizione da parte dei re prendere in considerazione la natura dei beni o dei servizi
medici — tra gli impieghi dell'Avastin e quelli del Lucentis coinvolti, nonché le condizioni reali del funzionamento e
per il trattamento di patologie oftalmiche. della struttura del mercato o dei mercati in questione (sen-
74. - Il fatto che il comportamento sanzionato nella deci- tenza 23 novembre 2006, Asnef-Equifax e Administración del
sione dell'Agcm fosse volto a ridurre gli usi dell'Avastin e Estado, C-238/05, EU:C:2006:734, punto 49 e giurispruden-
ad incrementare gli usi del Lucentis in modo da rendere più za ivi citata, Foro it., Rep. 2007, voce cit., nn. 1376, 1674,
redditizio lo sfruttamento da parte dalla Novartis dei diritti 1710). Allorché si tratti di sapere se vi sia un'intesa nel set-
sulla tecnologia che le era stata concessa dalla Genentech sul tore dei prodotti farmaceutici, si deve pertanto prendere in
Lucentis non può, alla luce della giurisprudenza ricordata al considerazione l'incidenza della normativa dell'Unione rela-
punto 71 della presente sentenza, portare a ritenere che tale tiva a tali prodotti (v., per analogia, sentenza 16 settembre
comportamento fosse oggettivamente necessario all'attua- 2008, Sot. Lélos kai Sia e a., da C-468/06 a C-478/06,
zione dell'accordo di licenza in questione. EU:C:2008:504, punto 58, Foro it., 2009, IV, 368).
75. - Alla luce delle considerazioni che precedono, si deve 81. - Tale normativa assoggetta un medicinale quale l'A-
rispondere alla prima parte della prima questione dichiarando vastin ad un sistema di farmacovigilanza sottoposto al con-
che l'art. 101, par. 1, Tfue dev’essere interpretato nel senso trollo dell'Ema, in coordinamento con le agenzie nazionali
che un'intesa convenuta tra le parti di un accordo di licenza competenti in materia farmaceutica. Ai sensi dell'art. 101,
relativo allo sfruttamento di un medicinale la quale, al fine di par. 1, 2° comma, della direttiva 2001/83 modificata, «[tale
ridurre la pressione concorrenziale sull'uso di tale medicina- sistema] va utilizzato per raccogliere informazioni sui rischi
IL FORO ITALIANO — 2018.
137 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 138
dei medicinali in relazione alla salute dei pazienti o alla salu- 88. - Inoltre, ai sensi dell'art. 28, par. 4, del regolamento
te pubblica. Le informazioni si riferiscono in particolare agli 726/2004 modificato, l'Ema e la commissione dispongono di
effetti collaterali negativi negli esseri umani, derivanti dal- una competenza esclusiva a esaminare le richieste di modifi-
l'utilizzo del medicinale conformemente alle indicazioni ca di un'Aic relative alla modifica del riassunto delle caratte-
contenute nell'[Aic] e dall'uso al di fuori delle indicazioni in ristiche del prodotto a causa di nuovi elementi di farmacovi-
questione, e agli effetti collaterali negativi associati all'espo- gilanza e, se del caso, ad adottare una decisione che varia,
sizione per motivi professionali». sospende o revoca l'Aic interessata.
82. - Per quanto riguarda i medicinali autorizzati secondo 89. - Per quanto riguarda i fatti di cui al procedimento
la procedura centralizzata, l'art. 16, par. 2, del regolamento principale, la cui verifica spetta unicamente al giudice del
rinvio, come risulta dai punti 177, 189, da 193 a 202, e 209
a
726/2004 impone al titolare dell'Aic l'obbligo di informare
immediatamente l'Ema, la commissione e gli Stati membri della decisione dell'Agcm, detta autorità ha considerato che
to
circa ogni nuovo dato che possa implicare variazioni delle le imprese interessate, avendo adottato una strategia comune
en
informazioni necessarie per il rilascio dell'Aic, comprese volta a contrastare la pressione concorrenziale esercitata sul-
quelle contenute nel riassunto delle caratteristiche del pro- le vendite del Lucentis dall'uso dell'Avastin per la cura di
am
dotto. patologie oftalmiche non oggetto dell'Aic di quest'ultimo,
83. - Tali obblighi sono stati rafforzati a decorrere dal 2 hanno commesso una violazione dell'art. 101 Tfue. Secondo
on
luglio 2012, data a partire dalla quale si applica la modifica tale decisione, l'intesa tra la Roche e la Novartis avrebbe
avuto l'obiettivo di creare una differenziazione artificiosa tra
O
apportata dal regolamento 1235/2010 all'art. 16, par. 2, del
M abb
regolamento 726/2004. L'art. 16, par. 2, del regolamento i due medicinali manipolando la percezione dei rischi legati
M
726/2004 modificato prevede infatti che il titolare dell'AIC all'uso dell'Avastin per la cura di simili patologie mediante
SI
«comunica immediatamente all'[Ema] e alla commissione la produzione e la diffusione di informazioni, basate su una
IO in lettura «allarmistica» dei dati disponibili, tali da generare
AS
(. . .) qualsiasi altro nuovo dato che possa influenzare la valu-
preoccupazione nell'opinione pubblica in merito alla sicu-
so
tazione dei benefici e dei rischi del medicinale interessato»,
ove le informazioni di cui trattasi comprendono «i risultati rezza di determinati usi dell'Avastin e da condizionare le
es
positivi e negativi degli studi clinici o di altri studi per tutte scelte terapeutiche dei medici, svalutando le contrarie acqui-
le indicazioni e per tutti i gruppi di pazienti, presenti o non sizioni scientifiche.
nc
presenti nell'[Aic], nonché i dati relativi a usi del medicinale 90. - Secondo il punto 177 della decisione dell'Agcm, l'in-
D
84. - Inoltre, a norma dell'art. 17 del regolamento informazioni tali da amplificare la percezione dei rischi con-
LA
85. - Peraltro, le condizioni di trasmissione di informazio- mare la loro attenzione su tali effetti collaterali negativi. Se-
O sci
LO
ni relative ai medicinali destinate agli operatori della salute e condo i punti 208, 209 e 215 della decisione dell'Agcm,
al pubblico sono disciplinate, in particolare, dall'art. 106 bis l'amplificazione artificiosa dei rischi legati all'uso off-label
Fa
della direttiva 2001/83 modificata, che si applica al titolare dell'Avastin sarebbe confermata, tra l'altro, dalla circostan-
di un'Aic rilasciata in base alla procedura centralizzata ai za, menzionata al punto 63 della presente sentenza, che l'E-
R
sensi dell'art. 22 del regolamento 726/2004 modificato. Il ci- ma e la commissione non hanno accolto la richiesta della
tato art. 106 bis dispone che il titolare dell'Aic garantisca Roche di includere nell'elenco degli «effetti indesiderati»,
«che tali informazioni siano presentate al pubblico in modo che figura nel riassunto delle caratteristiche del prodotto, ta-
obiettivo e non fuorviante». L'art. 24, par. 5, del regolamen- lune conseguenze collaterali negative derivanti dall'uso in-
to 726/2004, anch’esso applicabile ai fatti di cui al procedi- travitreale dell'Avastin e hanno ritenuto che tali conseguenze
mento principale, e abrogato a decorrere dal 2 luglio 2012 giustificassero solamente una menzione fra le «avvertenze
dal regolamento 1235/2010, era formulato in termini analo- speciali e precauzioni d'impiego».
ghi a quelli del citato art. 106 bis. 91. - A questo proposito, occorre in primo luogo rilevare,
86. - Al fine di garantire l'efficacia dell'attuazione della ancor prima di esaminare la rilevanza del carattere inganne-
normativa in materia farmaceutica, questa è, del resto, ac- vole delle informazioni trasmesse all'Ema e al pubblico ai
compagnata da un regime sanzionatorio. Per quanto riguarda fini della constatazione di una restrizione della concorrenza
la procedura centralizzata, il regolamento 726/2004 dispone, per oggetto, ai sensi dell'art. 101, par. 1, Tfue, che gli obbli-
all'art. 84, che gli Stati membri determinano il regime delle ghi di farmacovigilanza che possono comportare misure qua-
sanzioni applicabili, le quali devono essere «efficaci, propor- li la diffusione presso gli operatori sanitari e il pubblico di
zionate e dissuasive». Tale articolo prevede altresì la possibi- informazioni sui rischi legati all'uso off-label di un medici-
lità, per la commissione, di imporre sanzioni in caso di man- nale, nonché l'avvio di un procedimento presso l'Ema al fine
cato rispetto da parte del titolare dell'Aic delle condizioni di includere tali informazioni nel riassunto delle caratteristi-
previste da quest'ultima. che del prodotto, incombono, come risulta dalle disposizioni
87. - La procedura e le sanzioni pecuniarie sono state suc- menzionate ai punti da 82 a 87 della presente sentenza, al so-
cessivamente precisate dal regolamento 658/2007, il quale lo titolare dell'Aic del medicinale in questione e non ad
prevede, all'art. 16, par. 1, che la commissione può imporre un'altra impresa che commercializza un medicinale concor-
sanzioni sotto forma di ammende fino al cinque per cento del rente, coperto da un'Aic distinta. Pertanto, la circostanza che
fatturato annuo del titolare dell'Aic all'interno dell'Unione. due imprese che commercializzano prodotti farmaceutici
Tra le violazioni di cui all'art. 1, punto 1, di tale regolamen- concorrenti si concertino ai fini della diffusione di informa-
to, che la commissione può sanzionare nei casi in cui la vio- zioni specificamente riferite al prodotto commercializzato da
lazione in questione possa avere importanti implicazioni per una sola di esse può costituire un indizio del fatto che siffatta
la salute pubblica nell'Unione o laddove abbia una dimen- diffusione persegue obiettivi estranei alla farmacovigilanza.
sione europea per il fatto di avvenire o di manifestare i suoi 92. - Per quanto riguarda, in secondo luogo, il carattere in-
effetti in più di uno Stato membro o laddove siano toccati gli gannevole delle informazioni in questione, si deve considera-
interessi dell'Unione, figura la violazione dell'obbligo di ga- re che le informazioni la cui comunicazione all'Ema e al
rantire la completezza e accuratezza delle informazioni e dei pubblico è stata oggetto, secondo la decisione dell'Agcm, di
documenti contenuti in una domanda di Aic presentata in un'intesa tra la Roche e la Novartis dovrebbero, qualora non
forza del regolamento 726/2004 o di tutti gli altri documenti rispondenti ai criteri di completezza e di precisione di cui
o dati forniti all'Ema in risposta agli obblighi previsti da tale all'articolo 1, punto 1, del regolamento 658/2007, essere
regolamento. considerate ingannevoli se — circostanza che spetta al giudi-
TALIANO —
IL FORO ITALIANO — 2018
2018.— 30.
139 PARTE QUARTA 140
ce del rinvio verificare — dette informazioni miravano, da 81, par. 3, del trattato a categorie di accordi di trasferimento
un lato, a indurre l'Ema e la commissione in errore e ad otte- di tecnologia (G.U. 2004, L 123, pag. 11).
nere l'aggiunta della menzione di effetti collaterali negativi 100. - Occorre tuttavia sottolineare che, tenuto conto di
nel riassunto delle caratteristiche del prodotto, per consentire quanto è stato esposto ai punti 97 e 98 della presente senten-
al titolare dell'Aic di avviare una campagna di sensibilizza- za, un'intesa come quella di cui al procedimento principale
zione dei professionisti della sanità, dei pazienti e delle altre non può, in ogni caso, giovarsi, a norma dell'art. 101, par. 3,
persone interessate, al fine di amplificare artificiosamente ta- Tfue, dell'esenzione prevista dall'art. 2 di tale regolamento.
le percezione e, dall'altro, ad enfatizzare, in un contesto di 101. - Si deve pertanto rispondere alla seconda parte della
incertezza scientifica, la percezione da parte del pubblico dei prima questione dichiarando che l'art. 101 Tfue dev’essere
rischi connessi all'uso off-label dell'Avastin, tenuto conto, in interpretato nel senso che un'intesa, quale quella descritta al
a
particolare, del fatto che l'Ema e la commissione non hanno punto 95 della presente sentenza, non può giovarsi del-
to
modificato il riassunto delle caratteristiche di tale medicinale l'esenzione prevista al par. 3 di tale articolo.
en
in termini di «effetti indesiderati», ma si sono limitate a for- Per questi motivi, la corte (grande sezione) dichiara:
mulare «avvertenze speciali e precauzioni d'impiego». 1) L'art. 101 Tfue dev’essere interpretato nel senso che, ai
am
93. - Orbene, in una siffatta ipotesi, tenuto conto delle ca- fini dell'applicazione di tale articolo, un'autorità nazionale
ratteristiche del mercato del medicinale, è prevedibile che la garante della concorrenza può includere nel mercato rilevan-
on
divulgazione di simili informazioni spinga i medici a rinun- te, oltre ai medicinali autorizzati per il trattamento delle pa-
ciare a prescrivere tale medicinale, determinando così l'au- tologie di cui trattasi, un altro medicinale la cui autorizzazio-
O
M abb
spicato calo della domanda per questo tipo di impiego. La ne all'immissione in commercio non copra detto trattamento,
M
trasmissione di informazioni ingannevoli all'Ema, agli ope- ma che è utilizzato a tal fine e presenta quindi un rapporto
SI
ratori sanitari e al pubblico costituisce peraltro, come risulta concreto di sostituibilità con i primi. Per determinare se sus-
IO in
dai punti da 84 a 87 della presente sentenza, una violazione sista un siffatto rapporto di sostituibilità, tale autorità deve
AS
della normativa farmaceutica dell'Unione passibile di san- — sempreché le autorità o i giudici competenti a tal fine ab-
so
94. - In tali circostanze, si deve ritenere che un'intesa che questione alle disposizioni vigenti che ne disciplinano la
persegue gli obiettivi descritti al punto 92 della presente sen- fabbricazione o la commercializzazione — tener conto del ri-
nc
tenza presenti un grado di dannosità per la concorrenza suffi- sultato di detto esame, valutandone i possibili effetti sulla
D
ciente a rendere superfluo l'esame dei suoi effetti. struttura della domanda e dell'offerta.
co
95. - Alla luce di quanto precede, occorre rispondere alla 2) L'art. 101, par. 1, Tfue dev’essere interpretato nel sen-
LA
quinta questione dichiarando che l'art. 101, par. 1, Tfue so che un'intesa convenuta tra le parti di un accordo di licen-
IO olo
dev’essere interpretato nel senso che costituisce una restri- za relativo allo sfruttamento di un medicinale la quale, al fi-
C
zione della concorrenza «per oggetto», ai sensi di tale dispo- ne di ridurre la pressione concorrenziale sull'uso di tale me-
c
sizione, l'intesa tra due imprese che commercializzano due dicinale per il trattamento di determinate patologie, miri a
O sci
LO
medicinali concorrenti, avente ad oggetto — in un contesto limitare le condotte di terzi consistenti nel promuovere l'uso
segnato dall'incertezza delle conoscenze scientifiche in ma- di un altro medicinale per il trattamento delle medesime pa-
Fa
teria — la diffusione presso l'Ema, gli operatori sanitari e il tologie, non sfugge all'applicazione di tale disposizione per
pubblico, di informazioni ingannevoli sugli effetti collaterali il motivo che tale intesa sarebbe accessoria a detto accordo.
R
negativi dell'uso di uno di tali medicinali per il trattamento 3) L'art. 101, par. 1, Tfue dev’essere interpretato nel sen-
di patologie non coperte dall'Aic di quest'ultimo, al fine di so che costituisce una restrizione della concorrenza «per og-
ridurre la pressione concorrenziale derivante da tale uso sul- getto», ai sensi di tale disposizione, l'intesa tra due imprese
l'uso dell'altro medicinale. che commercializzano due medicinali concorrenti, avente ad
oggetto — in un contesto segnato dall'incertezza delle cono-
Sulla seconda parte della prima questione scenze scientifiche — la diffusione presso l'agenzia europea
per i medicinali, gli operatori sanitari e il pubblico, di infor-
96. - Con la seconda parte della prima questione, il giudice mazioni ingannevoli sugli effetti collaterali negativi dell'uso
del rinvio chiede altresì se l'art. 101 Tfue debba essere inter- di uno di tali medicinali per il trattamento di patologie non
pretato nel senso che un'intesa quale quella descritta al punto coperte dall'autorizzazione all'immissione in commercio di
precedente possa giovarsi dell'esenzione prevista al par. 3 di quest'ultimo, al fine di ridurre la pressione concorrenziale
tale articolo. derivante da tale uso sull'uso dell'altro medicinale.
97. - L'applicabilità dell'esenzione di cui all'art. 101, par. 4) L'art. 101 Tfue dev’essere interpretato nel senso che
3, Tfue è subordinata alle quattro condizioni cumulative in- una siffatta intesa non può giovarsi dell'esenzione prevista al
dicate in tale norma. Dette condizioni consistono nel fatto, in par. 3 di tale articolo.
primo luogo, che l'intesa di cui trattasi contribuisca a miglio-
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rare la produzione o la distribuzione dei prodotti o servizi in
esame, oppure a promuovere il progresso tecnico o economi- (1-3) I. - La storia dei due prodotti farmaceutici, Avastin e
co; in secondo luogo, che una congrua parte dell'utile che ne Lucentis, impiegati entrambi nella cura della maculopatia essu-
deriva sia riservata agli utilizzatori; in terzo luogo, che essa dativa senile — il secondo, però, perché sviluppato apposita-
non imponga alle imprese partecipanti restrizioni non indi- mente a questo scopo, mentre il primo, originariamente destina-
spensabili; in quarto luogo, infine, che essa non dia a tali im- to a curare altre patologie tumorali, si è rivelato provvido anche
prese la possibilità di eliminare la concorrenza per una parte in quest'uso «off-label» e ha conosciuto grande successo per il
sostanziale dei prodotti o servizi in questione. suo costo platealmente più contenuto —; questa storia, diceva-
98. - Orbene, nel caso di specie, è sufficiente rilevare che mo, universalmente nota (fino a figurare a pieno titolo nel mu-
la diffusione di informazioni ingannevoli su un medicinale seo degli orrori da prezzi eccessivi dei medicinali: cfr., riassun-
non può essere considerata «indispensabile», ai sensi della tivamente, I.D. BUCK, The Cost of High Prices: Embedding an
terza condizione richiesta, per beneficiare di un'esenzione ai Ethic of Expense into the Standard of Care, 58 B.C. L. Rev. 101,
128 S. (2017)), per la parte contenziosa italiana è stata seguìta
sensi dell'art. 101, par. 3, Tfue. con attenzione su queste colonne. A partire dal provvedimento
99. - Facendo riferimento a più riprese alla nozione di ac- dell'Agcm, n. 24823 del 27 febbraio 2014, Foro it., 2014, III,
cordo di licenza e all'esistenza di un rapporto di concorrenza 266, con nota di richiami (v. altresì L. ARNAUDO, The Strange
tra le parti di tale accordo, il giudice del rinvio sembra aver Case of Dr. Lucentis and Mr. Avastin, 35 European Competi-
voluto fare riferimento, con la prima questione, alle condi- tion L. Rev. 347 (2014), nonché The Avastin-Lucentis Case: An
zioni richieste dal regolamento (Ce) 772/2004 della commis- Illicit Agreement between Roche and Novartis Condemned by
sione, del 27 aprile 2004, relativo all'applicazione dell'art. the Italian Competition Authority, in Riv. it. antitrust, 2014,
IL FORO ITALIANO — 2018.
141 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 142
fasc. 2; A. MASTRORILLI, Farmaci di lusso e medicinali a buon fatto che nella circostanza i giudici di Lussemburgo, oltre a mi-
mercato, in Mercato, concorrenza, regole, 2014, 489; G. CO- surarsi con questioni di fondo del diritto della concorrenza, ap-
MANDÉ-L. NOCCO, Hard cases make bad law. O no?, in Riv. it. plicandosi, dove serviva, a una sempre opportuna actio finium
medicina legale, 2014, 779), che condannava pesantemente le regundorum, hanno consapevolmente arricchito di nuovi conte-
due multinazionali farmaceutiche coinvolte nella concertazione nuti il patrimonio sostanziale del diritto della concorrenza. Che,
volta ad attivare un'artificiosa differenziazione fra i farmaci e a poi, il precitato commentatore, per enfatizzare la novità, richia-
promuovere la commercializzazione di quello più caro, cui era mi etichette alla moda e un po’ banalizzanti, come quella delle
seguìta la conferma ad opera di Tar Lazio, sez. I, 2 dicembre fake news (il lato oscuro della libertà informativa della rete),
2014, n. 12168, Foro it., 2015, III, 266, con nota di richiami, non fa che confermare come la vicenda in discussione presenti
commentata altresì da M. COLANGELO, Il caso «Avastin- un ordito ricco di implicazioni e lanci una sfida di indubbio fa-
a
Lucentis»: violazione antitrust o regulatory failure?, in Riv. dir. scino concettuale: quanto basta per corroborare l'aspirazione
ind., 2016, II, 218. della sentenza, che di quella vicenda prefigura la conclusione, a
to
un piazzamento di rilievo nella virtuale classifica dei «blockbu-
en
II. - Nel frattempo, e collateralmente, si andavano dipanando ster antitrust» su base ultra-annuale. Il lettore è avvertito. La
altre vicende litigiose, riguardanti: pronuncia merita attenzione. Con l'ausilio, magari, di un sinteti-
am
— per un versante, la determina Aifa n. 622 del 23 giugno co inquadramento, a mo’ di guida pratica per districarsi nel-
2014, che riservava alle sole farmacie ospedaliere la possibilità l'intreccio di temi che contrappuntano l'ordito della decisione.
on
di frazionare e riconfezionare l'Avastin in siringhe monodose Appunto quello che ci accingiamo a delineare negli appunti che
per l'uso off-label (pratica diffusa peraltro a livello mondiale, a seguono.
O
M abb
partire dagli Stati uniti: cfr. J.L. GRABER (note), Excessive Pri-
M
cing of Off-Patent Pharmaceuticals: Hatch it or Ratchet?, 92 II. - L'approdo a Lussemburgo. Quanto alla vicenda di origi-
ne del contendere, come ci è già capitato di scrivere in passato e
SI
N.Y. U.L. Rev. 1146, 1171 e nt. 130 (2017)): determina prima
IO in
corretta nel 2015 in modo da includere anche le strutture private si è ricordato nella nota redazionale che precede, la storia è ri-
AS
ad alta specializzazione, (cfr. Tar Lazio, sez. III, 15 ottobre saputa, con echi che appartengono ormai al dibattito transnazio-
so
2015, n. 11698, Foro it., Rep. 2016, voce Sanità pubblica e sa- nale. Vale qui giusto la pena di rimarcare come, dopo una recisa
nitari, n. 646) e poi annullata da Cons. Stato, sez. III, 9 gennaio sentenza del Tar Lazio (che avallava in toto la decisione del-
es
2017, n. 24, <www.giustizia-amministrativa.it>, che respingeva l'autorità antitrust italiana sull'intesa tra i gruppi Roche e No-
successivamente, con decisione 14 novembre 2017, n. 5247, vartis, volta a scongiurare il ricorso off-label all'assai più eco-
nc
ibid., il ricorso per opposizione di terzo proposto da uno dei due nomico farmaco Avastin a vantaggio del più costoso Lucentis
D
gruppi farmaceutici interessati, Roche. Va ricordato come sulla per curare gravi patologie della vista) (2), il Consiglio di Stato,
co
vicenda del ricondizionamento dell'Avastin fosse stata già con la prudenza che gli è ormai distintiva quando si tratti di vi-
cende con afferenze comunitarie (3), ha operato un rinvio pre-
LA
2013, causa C-535/11, Foro it., 2014, IV, 322; giudiziale alla Corte di giustizia per sottoporle una composita li-
sta di quesiti (4). Di fatto, la loro inusitata ampiezza, per di più
C
le maculopatie degenerative correlate all'età, nella c.d. «lista caratterizzata da una formulazione talvolta peculiare (su cui altri
O sci
LO
648» dei farmaci off-label rimborsabili da parte del servizio sa- ha già avuto modo di riflettere (5)), pare aver offerto il destro ai
nitario nazionale, su cui v. già Tar Lazio, sez. III, 14 ottobre giudici comunitari — nella massima espressione collegiale della
Fa
2015, n. 11655, id., Rep. 2016, voce cit., n. 651, e, più di recen- grande camera — per trattare la materia con non minor respiro,
te, 13 gennaio 2016, n 299, ibid., n. 640, e 2 ottobre 2017, n. salvo comunque mantenere un sicuro ancoraggio ai fatti istrutto-
R
all'immissione in commercio, Aic, che sarebbe valsa a chiudere no acquisire una rilevanza antitrust, da un lato per quanto attie-
la partita controversa (6). ne ai rapporti tra contenuti principali e condizioni accessorie di
Nel definire la delicata questione dei rapporti tra giudizio di un accordo, dall'altro sotto il profilo dell'illiceità «per oggetto»
un'autorità antitrust ed eventuali autorità di settore, la conclu- di una specifica condotta, quella della diffusione di informazio-
sione della corte affida a un inciso il compito di delineare una ni ingannevoli.
soluzione netta, posto che viene fatta salva unicamente la possi- Con riferimento alla pretesa liceità dell'intesa dovuta all'esi-
bilità che il perimetro del mercato sia condizionato da interventi stenza di un accordo di licenza relativo al farmaco Lucentis (tra
di autorità o giudici competenti ad esprimersi in materia di fab- Roche, per il tramite della propria controllata statunitese Ge-
bricazione o commercializzazione dei prodotti (e non, come in- nentech, e Novartis), il primo quesito del Consiglio di Stato
vece nel caso degli usi off-label di Avastin in Italia, sulla even- sottende il convincimento che non sia dato configurare un rap-
a
tuale rimborsabilità da parte delle strutture del Ssn). Quanto dire porto concorrenziale «laddove l'impresa licenziataria operi nel
che il comparto è presidiato a vario titolo da importanti com- mercato rilevante interessato solo in virtù dell'accordo di li-
to
plessi regolamentari, che fanno la loro parte, senza, però, afferi- cenza», implicando per conseguenza che le eventuali limitazio-
en
re — sin quando la stessa presenza del prodotto non sia messa ni imposte dal licenziante, «pur non espressamente previste
in discussione da chi è investito del potere di sindacarla — al dall'accordo», possano sfuggire al divieto ex art. 101.1 Tfue.
am
modo in cui si deve svolgere il processo competitivo. La corte risponde escludendo che il suggello di liceità rinvenga
L'approccio della corte, incentrato senza incertezze sul valore in linea retta dalla neutralità (o persino pro-competitività) del-
on
d'uso delle merci, delinea quindi un'argomentazione specifica a l'accordo, tracciando in maniera netta i confini con le condotte
conforto della legittimità dell'operato ricostruttivo e decisionale anticoncorrenziali. È vero, infatti, che, senza quell'accordo,
O
M abb
dell'Agcm. La decisione rileva, infatti, che, «per quanto riguar- mancherebbe il piano su cui sviluppare un qualsivoglia con-
M
da il procedimento principale, nessun elemento del fascicolo fronto competitivo; e che, pertanto, il trasferimento a valle di
SI
suggerisce che, al momento dell'applicazione dell'art. 101 Tfue un potere predefinito a monte in ragione del monopolio legale
IO in
da parte dell'Agcm, l'eventuale illiceità delle condizioni di ri- non potrebbe in nessun caso accrescere quel potere e non rile-
AS
confezionamento e di prescrizione dell'Avastin destinato all'uso verebbe, dunque, in termini di aumentato gradiente di anticom-
so
off-label, allegata dalla Roche, fosse stata accertata dalle autori- petitività. Ma questo vale, beninteso, sinché la relazione rimane
tà preposte al controllo del rispetto della normativa farmaceutica confinata sulla linea della verticalità. Non appena, infatti, la li-
es
o dai giudici nazionali» (cfr. § 62). cenza definisca una situazione in cui licenziante e licenziatario
Nel contestualizzare la decisione dell'autorità antitrust nazio- si trovino ad operare in orizzontale, la rilevanza concorrenziale
nc
nale in proposito, la corte giunge addirittura a rilevare che l'E- torna a far avvertire il suo peso. La licenza promuove l'effi-
D
non avevano dato seguito alla richiesta del titolare dell'auto- nel momento in cui diventa essa stessa strumento di sfrutta-
LA
rizzazione all'immissione in commercio del farmaco Avastin, mento anticompetitivo (9). Tutto ovvio, anche se articolato nel-
IO olo
ovvero Roche, di introdurre avvertenze circa la supposta perico- la trama generalizzante, ma meno incisiva, della restrizione ac-
cessoria (10); solo che, nel nostro caso, il raffronto sul mercato
C
losità del prodotto, per cui «lo stato di incertezza in merito alla
c
liceità delle condizioni di riconfezionamento e di prescrizione rilevante fra le due entità avviene non già in forza del contratto
O sci
LO
dell'Avastin per il trattamento di patologie oftalmiche non osta- di licenza, ma per la presenza di un altro prodotto, piegato dalla
va a che l'Agcm, ai fini dell'applicazione dell'art. 101, par. 1, prassi e dalla convenienza economica dei fruitori a un uso di-
Fa
Tfue, concludesse che tale prodotto rientrava nello stesso mer- verso da quello preventivato dal suo produttore, uso che le parti
cato di un altro medicinale la cui Aic copre specificamente tali vorrebbero togliere dal giro per propiziare la massimizzazione
R
indicazioni terapeutiche» (§§ 63-64). dei loro profitti congiunti. E, a questo livello, non c’è immunità
A voler proiettare lo sguardo al di là della questione specifi- che tenga: l'intesa restrittiva non è più accessoria, nel senso di
ca, verrebbe fatto di rilevare come la pronuncia in rassegna risultare obiettivamente necessaria per l'attuazione di un ac-
apra un interessante varco sul piano generale della legittimità cordo di licenza (11), e non sfugge, dunque, ai rigori della di-
dell'uso off-label dei farmaci nella prospettiva di risparmi di sciplina antitrust (12).
spesa sanitaria-farmaceutica (7). Sollecitazione che si rivela ————————
per molti versi in linea con la sentenza a suo tempo resa dalla
Corte costituzionale proprio in relazione a una normativa re- (9) Cfr., riassuntivamente, L. PROSPERETTI-M. SIRAGUSA-M. BE-
gionale mirante a consentire la prosecuzione dell'uso off-label RETTA-M. MERINI, Economia e diritto antitrust. Un'introduzione, Ro-
di Avastin per cure oftalmiche (8), dove si bocciava la norma, ma, 2006, 193 ss.
ma si osservava che «un farmaco alternativo da un punto di vi- (10) La risalente «doctrine» europea delle restrizioni accessorie esi-
bisce, a tutt’oggi, non poche smagliature. Per un tentativo «eroico» di
sta medico-scientifico potrebbe non essere una ‘valida alterna- razionalizzazione, v. A. JONES e W.E. KOVACIC, Identifyng Anticom-
tiva terapeutica’ quando non garantisca — dal punto di vista petitive Agreements in the United States and the European Union: De-
economico-finanziario — una sua efficiente utilizzazione a ca- veloping a Coherent Antitrust Analytical Framework, in <www.ssrn.
rico del Ssn in termini di rapporto numerico tra dosi acquistabili com>, 2017, che così ne riassumono il funzionamento pratico: «The
del farmaco e pazienti curabili, così realizzando condizioni eco- ancillary restraint cases assess first whether the restraints seem neces-
nomicamente non accettabili e discriminatorie tali da limitare sary to the legitimate agreement/objective — if this seems plausible
they are not considered to be restrictive of competition by object. Sec-
l'accesso alle cure e, dunque, ledere la tutela del diritto alla sa- ond, the restraints are tested to see if they are ancillary. If they are nec-
lute costituzionalmente garantita». A conti fatti, sembra di capi- essary, they fall outside of Article 101(1) altogether — it seems to be
re che, salvo il già richiamato limite residuale di eventuali inter- assumed that the legitimate objective pursued outweighs any re-
venti di autorità e giudici competenti esclusivamente in materia strictions which flow from the restraints identified. Thirdly, if they are
di fabbricazione e commercializzazione (dalla corte, come visto, not ancillary, a fuller analysis of the agreement’s restrictive effects
(under Article 101(1)) and countervailing benefits (under Article
ritenuti non sussistenti nel caso di specie), gli usi off-label per 101(3)) is required. In objective necessity cases, in contrast, the objec-
finalità di risparmio sono validi e, di conseguenza, valutabili ai tive necessity function seems to perform only a combined classification
fini della definizione di mercati rilevanti di farmaci. and truncated analysis function. If the restraints are not objectively
necessary, they are assumed to restrict competition (they are restrictive
IV. - La china scivolosa delle restrizioni accessorie. Quanto a of competition by object). If they are objectively necessary, however,
they do not restrict competition (by object or effect)».
rapporti tra principî generali e valutazioni particolari, un discor- (11) Non a caso, all'avv. gen. Saugmandsgaard Øe (‘conclusioni’, §
so simile a quello svolto per l'innanzi vale anche per la soluzio- 122) appare «difficile sostenere che la realizzazione di un accordo di li-
ne ai restanti quesiti del Consiglio di Stato, che la corte ha scan- cenza concernente la concessione di diritti su una tecnologia ai fini del-
dito nelle massime sub 2) e 3). In estrema sintesi, qui si passa a la produzione e/o della commercializzazione di un medicinale autoriz-
valutazioni di sostanza dei comportamenti d'impresa che posso- zato per determinate indicazioni terapeutiche sia impossibile senza un
impegno del licenziante ad ostacolare la concorrenza proveniente dalla
———————— domanda, da parte dei medici, di un altro medicinale integrante tale
tecnologia e prescritto off-label per tali indicazioni. Il fatto che, se del
(6) Amplius, per questi profili, COLANGELO, Il caso «Avastin-Lucen- caso, la domanda del medicinale utilizzato off-label influenzi quella del
tis», cit. medicinale coperto dall'accordo di licenza e renda in tal modo meno
(7) Per questi profili, v., sintomaticamente, COMANDÉ-NOCCO, op. cit. redditizio lo sfruttamento dei diritti sulla tecnologia oggetto di licenza,
(8) Corte cost. 29 maggio 2014, n. 151, Foro it., 2015, I, 1183. non è sufficiente a dimostrare il carattere oggettivamente necessario di
Sul punto, addirittura lapidario risulta il passaggio della sen- Ma, di là dal settore farmaceutico e delle sue tante specificità,
tenza al § 72, dove si legge che «il comportamento descritto nel- viene da ipotizzare, sulla scorta di un'interpretazione estensiva
la decisione dell'Agcm, che consiste nella divulgazione di in- neppure troppo ardita della pronuncia resa dai giudici comunita-
formazioni asseritamente ingannevoli sugli effetti collaterali ne- ri, che lo sviluppo a venire della riflessione si affiserà proprio
gativi dell'Avastin in caso di somministrazione di tale medici- sulla definizione dei margini di legittimità delle condotte infor-
nale per il trattamento di patologie oftalmiche, ha inteso limitare mative delle imprese. Le ricadute e gli incroci con la concomi-
non l'autonomia commerciale delle parti dell'accordo di licenza tante disciplina consumeristica della pubblicità ingannevole non
relativo al Lucentis, ma i comportamenti di terzi, in particolare possono sfuggire: così come, del resto, la portata della sentenza
degli operatori sanitari, per far sì che gli usi dell'Avastin per qui annotata.
questo tipo di trattamento cessassero di incidere sugli usi del
a
Lucentis ai medesimi fini». Come dire, è appena il caso di riba- ROBERTO PARDOLESI
dirlo, che un conto sono gli accordi (verticali) di licenza,
to
tutt’altro discorso i rapporti (orizzontali) che imprese parti di ta-
en
li accordi intrattengano a valle degli stessi per massimizzare gli
utili attesi.
am
————————
V. - Un debutto. Se, in questa prospettiva, la corte pare aver
on
svolto nulla più di un pur utile intervento di illustrazione delle
modalità di «buona condotta» concorrenziale per le parti di ac-
O
M abb
cordi attinenti a diritti di proprietà intellettuale e/o sfruttamento
M
commerciali di un prodotto, in linea con una giurisprudenza
CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; se-
SI
consolidata a dispetto dei ghirigori da «ancillary restraints»,
IO in
diversa è invece la portata delle conclusioni raggiunte (massi- zione VII; sentenza 20 dicembre 2017, causa C-276/16;
AS
ma sub 4) rispetto all'ultimo quesito del Consiglio di Stato, ov- Pres. e rel. ROSAS, Avv. gen. WATHELET (senza concl.);
so
vero la valutazione di restrittività per oggetto di condotte volte Soc. Prequ’ Italia c. Agenzia delle dogane e dei monopoli.
a proiettare ombre inquietanti sui pericoli connessi all'uso di
es
un nuovo profilo di illiceità hard core, quello relativo all'in- Mancanza di previa audizione — Sospensione del-
D
percezione dei rischi (ad avviso della corte, le condotte delle Esclusione — Presupposti (Trattato Fue, art. 267; y rego-
lamento 12 ottobre 1992 n. 2913/92/Cee del consiglio, che
LA
delle disposizioni in materia di farmaco-vigilanza: cfr. § 93 istituisce un codice doganale comunitario, art. 244).
C
concorrenziale, orientando le prescrizioni mediche verso il Il diritto di ogni persona di essere ascoltata prima del-
O sci
LO
posto che il già accennato tema delle fake news rappresenta solo nel senso che i diritti della difesa del destinatario di un
la punta più «cool» dell'iceberg. Che, però, già vanta una sorta avviso di rettifica dell'accertamento, adottato dall'auto-
R
di precedente ideale — ancorché riferito non a una condotta rità doganale in mancanza di una previa audizione del-
concertata, bensì unilaterale —, da rinvenire in un importante l'interessato, non sono violati se la normativa nazionale
caso deciso dall'autorità francese della concorrenza, dove la che consente all'interessato di contestare tale atto nel-
questione atteneva al «procurato allarme» perseguito, attraverso l'ambito di un ricorso amministrativo si limita a prevede-
una «stratégie de dénigrement», dal produttore di un farmaco re la possibilità di chiedere la sospensione dell'esecu-
originatore nei riguardi dei medici prescrittori circa qualità ed zione di tale atto fino alla sua eventuale riforma rinvian-
effetti di farmaci generici, al fine di preservare la posizione do all'art. 244 del regolamento (Cee) 2913/92 del consi-
commerciale del proprio prodotto (13). glio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice dogana-
le comunitario, come modificato dal regolamento (Ce)
————————
2700/2000 del parlamento europeo e del consiglio, del 16
una siffatta restrizione». E la corte si accoda, rilevando (§ 73) come novembre 2000, senza che la proposizione di un ricorso
non si possa ritenere che «un comportamento come quello descritto al amministrativo sospenda automaticamente l'esecuzione
punto precedente sia stato obiettivamente necessario per l'attuazione di dell'atto impugnato, dal momento che l'applicazione del-
tale accordo. Infatti, tale comportamento non ha costituito oggetto del- l'art. 244, 2° comma, di detto regolamento da parte del-
l'accordo né è stato convenuto in occasione della conclusione di que-
st'ultimo, ma piuttosto diversi anni dopo tale conclusione, e ciò al fine l'autorità doganale non limita la concessione della so-
di frapporre ostacoli alla sostituibilità creatasi — segnatamente attra- spensione dell'esecuzione qualora vi siano motivi di dubi-
verso pratiche di prescrizione da parte dei medici — tra gli impieghi tare della conformità della decisione impugnata con la
dell'Avastin e quelli del Lucentis per il trattamento di patologie oftal- normativa doganale o vi sia da temere un danno irrepa-
miche». rabile per l'interessato. (1)
(12) Osserva al riguardo BRENTAN, L'ordinanza di rinvio, cit.: «Nel
caso di specie, lo scrutinio antitrust non si è limitato all'analisi dello spe-
cifico accordo di licenza stipulato dalle parti, ma si è esteso alla totalità
delle condotte commerciali perpetrate dalle imprese con specifico riferi- 1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul-
mento alla commercializzazione dei farmaci in oggetto e agli effetti, at-
tuali o potenziali, dispiegati da tali condotte sul mercato (...). Analizzan- l'interpretazione del regolamento (Cee) 2913/92 del consiglio,
do, dunque, il merito della vicenda da cui è scaturito il rinvio pregiudizia- del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice doganale comuni-
le, emerge che l'autorità ha ritenuto di dover contestare a Roche e Novar- tario (G.U. 1992, L 302, pag. 1), come modificato dal regola-
tis non già il fatto di aver stipulato un accordo verticale di licenza relativo mento (Ce) 2700/2000 del parlamento europeo e del consiglio,
a Lucentis, bensì di aver posto in essere, con l'apparente copertura forma-
le dell'accordo di licenza, condotte che si pongono al di fuori dell'ambito del 16 novembre 2000 (G.U. 2000, L 311, pag. 17) (in prosie-
applicativo dello stesso e che esulano dalla sua legittima esecuzione guo: il «codice doganale»), e del principio del rispetto dei di-
(avendo ad oggetto un farmaco diverso da quello licenziato) (...), consi- ritti della difesa conformemente al diritto dell'Unione.
stenti nella svalutazione di un prodotto al fine di favorirne un altro, me-
diante una strategia comunicativa tesa alla mistificazione dei rischi con- 2. - Tale domanda è stata presentata nell'ambito di una con-
nessi all'uso off-label di Avastin». troversia tra la Prequ’ Italia s.r.l. e l'agenzia delle dogane e dei
(13) Cfr. Autoritè de la concurrence, dec. n. 13-D-11 del 14 maggio monopoli (Italia) (in prosieguo: l'«agenzia delle dogane») in
2013, Sanofi-Plavix, <http://www.autoritedelaconcurrence.fr/pdf/avis/ merito ad avvisi di accertamento emessi da quest'ultima, per
13d11.pdf>, confermata anche dalla competente Chambre commerciale la ripresa a tassazione dell'imposta sul valore aggiunto (Iva)
della Cour de Cassation, sent. 15-10.384 del 18 ottobre 2016,
<https://www.legifrance.gouv.fr/affichJuriJudi.do?idTexte=JURITEXT all'importazione per il mancato rispetto dell'obbligo di intro-
000033297580>. durre fisicamente le merci in un deposito fiscale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
147 PARTE QUARTA 148
a
Il ricorso è introdotto nello Stato membro in cui la deci- te rilevate.
to
sione è stata presa o sollecitata. (. . .)».
en
2. Il ricorso può essere esperito: 7. - La l. 27 luglio 2000 n. 212, recante disposizioni in ma-
a) in una prima fase, dinanzi all'autorità doganale desi- teria di statuto dei diritti del contribuente, nella versione in
am
gnata a tale scopo dagli Stati membri; vigore al momento dei fatti di cui al procedimento principale
b) in una seconda fase, dinanzi ad un'istanza indipenden- (G.U.R.I. n. 177 del 31 luglio 2000; in prosieguo: la «l.
on
te, che può essere un'autorità giudiziaria o un organo specia- 212/00»), al par. 7 dell'art. 12, intitolato «diritti e garanzie
lizzato equivalente, in conformità delle disposizioni vigenti del contribuente sottoposto a verifiche fiscali», prevede
O
M abb
negli Stati membri». quanto segue:
M
4. - Ai sensi dell'art. 244 del codice doganale: «Nel rispetto del principio di cooperazione tra ammini-
SI
«La presentazione di un ricorso non sospende l'esecuzione strazione e contribuente, dopo il rilascio della copia del pro-
della decisione contestata. IO in cesso verbale di chiusura delle operazioni da parte degli or-
AS
Tuttavia, l'autorità doganale può sospendere, in tutto o in gani di controllo, il contribuente può comunicare entro ses-
so
parte, l'esecuzione della decisione quando abbia fondati mo- santa giorni osservazioni e richieste che sono valutate dagli
tivi di dubitare della conformità della decisione impugnata uffici impositori. L'avviso di accertamento non può essere
es
alla normativa doganale, o si debba temere un danno irrepa- emanato prima della scadenza del predetto termine, salvo ca-
nc
Quando la decisione impugnata abbia per effetto l'appli- 8. - Dall'ordinanza di rinvio risulta che, nel 2012, succes-
co
cazione di dazi all'importazione o di dazi all'esportazione, la sivamente ai fatti di cui al procedimento principale, il legis-
U
sospensione dell'esecuzione è subordinata all'esistenza o alla latore nazionale ha abrogato il par. 7 dell'art. 11 d.leg.
LA
IO olo
costituzione di una garanzia. Tuttavia si può non esigere det- 374/90, sostituendo il sistema di ricorso interno con un pro-
ta garanzia qualora, a motivo della situazione del debitore, cedimento analogo a quello previsto all'art. 12 l. 212/00.
C
c
ciò possa provocare gravi difficoltà di carattere economico o 9. - Il d.p.r. 23 gennaio 1973 n. 43, recante approvazione
O sci
LO
«Le norme di attuazione della procedura di ricorso sono leggi doganali»), all'art. 66, intitolato «procedimento ammi-
adottate dagli Stati membri». nistrativo di prima istanza per la risoluzione delle controver-
R
tivo per la soluzione della controversia, il termine di sessanta nendo, in sostanza, che gli avvisi di rettifica avrebbero dovu-
giorni per impugnare l'accertamento dinanzi al giudice tribu- to essere adottati sulla base dell'art. 12, par. 7, l. 212/00, e
tario inizia a decorrere soltanto al termine di detto procedi- non ai sensi dell'art. 11, par. 7, d.leg. 374/90.
mento amministrativo, ossia in seguito alla notifica della de- 21. - Sia la Commissione tributaria provinciale di Livorno
cisione del direttore regionale dell'agenzia delle dogane che la Commissione tributaria regionale di Firenze hanno
competente che rende definitivo l'accertamento. L'operatore confermato la decisione dell'autorità doganale, applicando
può decidere di non avvalersi del procedimento amministra- una giurisprudenza della Corte suprema di cassazione (Italia)
tivo previsto dal t.u. delle leggi doganali. In tale caso, l'avvi- secondo la quale l'art. 12, par. 7, l. 212/00 non può essere
so di rettifica dell'accertamento deve essere impugnato nel applicato in materia doganale.
termine di sessanta giorni dalla data di notifica di detto avvi- 22. - La Prequ’ Italia ha quindi presentato ricorso dinanzi
a
so. alla Corte suprema di cassazione.
to
12. - Rispetto agli avvisi di rettifica dell'accertamento di 23. - Tra i mezzi sollevati dinanzi alla Corte suprema di
en
cui all'art. 11, par. 5, d.leg. 374/90, detta circolare n. 41 D cassazione, la Prequ’ Italia deduce la violazione dei suoi di-
precisa che: ritti della difesa, in quanto gli avvisi di rettifica dell'accer-
am
«(. . .) detti atti impositivi — a norma dell'art. 244 (. . .) del tamento impugnati sarebbero stati adottati dall'ufficio doga-
codice doganale (. . .) sono immediatamente esecutivi nei nale in assenza di un preventivo contradditorio amministrati-
on
confronti del contribuente e, come tali, autonomamente im- vo. Essa sostiene che avrebbe dovuto essere applicato l'art.
pugnabili avanti le commissioni tributarie, nel termine deca- 12, par. 7, l. 212/00, che riconosce al contribuente il diritto al
O
M abb
denziale sopra citato. A tale riguardo merita rammentare che contraddittorio e gli consente l'invio di osservazioni all'am-
M
la contestazione della rettifica dell'accertamento, mediante ministrazione competente.
SI
instaurazione della controversia doganale ovvero proposizio- 24. - Nel suo controricorso, l'agenzia delle dogane sostie-
IO in
ne del ricorso alla competente commissione tributaria pro- ne che i motivi dedotti dalla Prequ’ Italia sono privi di fon-
AS
vinciale, non ne sospende l'esecuzione ([v.] citato [art.] 244 damento. Per quanto riguarda la questione relativa alla lesio-
so
del [codice doganale]). Resta salva, tuttavia, la facoltà degli ne del diritto al contraddittorio in materia doganale, essa sot-
uffici dell'agenzia [delle dogane] di concedere — a seguito tolinea che, conformemente alla giurisprudenza della Corte
es
di apposita istanza dell'operatore interessato — la sospen- suprema di cassazione, l'art. 12, par. 7, l. 212/00 non si ap-
nc
sione cautelare, in via amministrativa, al ricorrere delle con- plica ai procedimenti in materia doganale. Inoltre, la disci-
dizioni previste dalla citata norma comunitaria (. . .)».
D
Procedimento principale e questione pregiudiziale 25. - A tale riguardo, il giudice del rinvio indica, in primo
LA
IO olo
zione di merci in sospensione dell'Iva. Essa si era avvalsa cipio del contraddittorio, è inapplicabile prima della proposi-
O sci
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della facoltà di non versare l'Iva nell'espletamento delle zione di un ricorso giurisdizionale avverso un avviso di ac-
formalità doganali, impegnandosi, nelle proprie dichiarazioni certamento ed è, in ogni caso, inapplicabile in materia doga-
Fa
tuttavia introdotte fisicamente in tale deposito. rato, in merito alla specificità della materia doganale rispetto
14. - Dopo aver accertato l'utilizzo meramente virtuale del al tema del contraddittorio procedimentale, che il rispetto del
deposito fiscale da parte della Prequ’ Italia, l'ufficio delle principio del contraddittorio anche nella fase amministrativa,
dogane di Livorno ha emesso nei confronti di quest'ultima, il pur non essendo esplicitamente richiamato dal codice doga-
13 novembre 2009, dieci avvisi di rettifica per la ripresa a nale, si evince dalle espresse previsioni dell'art. 11 d.leg.
tassazione dell'Iva all'importazione. 374/90 e costituisce un principio generale del diritto del-
15. - In ciascuno di tali avvisi veniva precisato che il con- l'Unione che trova applicazione ogni qualvolta l'ammini-
tribuente poteva esperire, conformemente all'art. 11, par. 7, strazione si proponga di adottare nei confronti di un soggetto
d.leg. 374/90, un ricorso amministrativo disciplinato dagli un atto che gli arrechi un pregiudizio.
art. 66 ss. t.u. delle leggi doganali, all'esito del quale il con- 27. - Il giudice del rinvio precisa inoltre che, nella sua giu-
tribuente aveva la facoltà di proporre ricorsi giurisdizionali. risprudenza, ha ripetutamente dichiarato che il rispetto del
16. - Gli stessi avvisi chiarivano che era possibile, laddove principio del contraddittorio è pienamente garantito dai pro-
ricorrano le condizioni previste dall'art. 244 del codice do- cedimenti amministrativi di cui agli art. 66 ss. t.u. delle leggi
ganale, ottenere la sospensione dell'esecuzione dell'avviso di doganali, ai quali rinvia l'art. 11 d.leg. 374/90. Tali procedi-
accertamento, presentando istanza al direttore regionale del- menti consentirebbero di instaurare, in via preventiva, il con-
l'agenzia delle dogane, corredata da idonea garanzia in fun- traddittorio con il contribuente, in quanto, da un lato, l'art.
zione dei maggiori diritti doganali che erano stati accertati. 66 t.u. delle leggi doganali prevede che l'operatore presenti
17. - L'ordinanza di rinvio non precisa se, nel caso di spe- ricorso gerarchico avverso l'avviso di rettifica «producendo i
cie, la Prequ’ Italia si sia avvalsa della facoltà, riconosciutale documenti ed indicando i mezzi di prova ritenuti utili» e,
dall'art. 11, par. 7, d.leg. 374/90, di contestare gli avvisi di dall'altro, è soltanto all'esito del procedimento amministrati-
rettifica dell'accertamento entro i trenta giorni successivi alla vo contenzioso, in caso di decisione parzialmente o total-
data della loro notifica ed abbia avviato un procedimento mente sfavorevole al ricorrente gerarchico, che si determina
amministrativo per la risoluzione della controversia doganale la «definitività» dell'avviso di rettifica e che il contribuente
ai sensi dell'art. 66 t.u. delle leggi doganali. può presentare un ricorso giurisdizionale avverso tale avviso
18. - In ogni caso, la Prequ’ Italia ha presentato, nel feb- di rettifica.
braio del 2010, un ricorso giurisdizionale avverso i dieci av- 28. - In secondo luogo, il giudice del rinvio fa riferimento
visi di rettifica dell'accertamento dinanzi alla Commissione alla giurisprudenza della corte relativa al diritto di essere
tributaria provinciale di Livorno, che lo ha respinto con deci- ascoltato e, in particolare, alla sentenza 3 luglio 2014, Kami-
sione del 24 febbraio 2011. no International Logistics e Datema Hellmann Worldwide
19. - La Prequ’ Italia ha impugnato tale sentenza dinanzi Logistics (C-129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, Foro it.,
alla Commissione tributaria regionale di Firenze (Italia), che Rep. 2014, voce Unione europea, n. 1069).
ha respinto il suo ricorso con decisione del 13 dicembre 29. - Nel richiamare i principî stabiliti dalla corte nel-
2012. l'ambito di una causa nella quale una circolare ministeriale
20. - Dal fascicolo trasmesso alla corte risulta che, nel- prevedeva la sospensione di un'intimazione di pagamento,
l'ambito di tali ricorsi giurisdizionali, la Prequ’ Italia ha fatto adottata senza rispettare il diritto di essere previamente
valere la violazione del suo diritto ad essere ascoltata soste- ascoltato, il giudice del rinvio si chiede cosa avvenga quan-
IL FORO ITALIANO — 2018.
151 PARTE QUARTA 152
do, come nella presente causa, la normativa interna si limiti a bilità di valutare, tenendo conto delle peculiarità di ciascuna
prevedere la sospensione dell'esecuzione di un atto adottato causa, sia la necessità di una pronuncia pregiudiziale per po-
senza previa audizione dell'interessato rinviando solamente ter emettere la loro sentenza sia la rilevanza delle questioni
alle disposizioni di cui all'art. 244 del codice doganale, sen- che sottopongono alla corte (sentenza 12 ottobre 2017, K., C-
za prevedere una normativa specifica nell'attuazione di tali 218/16, EU:C:2017:755, punto 31 e giurisprudenza ivi cita-
disposizioni. ta).
30. - Il giudice del rinvio sottolinea, a tale riguardo, che la 38. - Se la decisione di rinvio, a pena di essere dichiarata
sospensione di un atto doganale adottato senza la previa au- irricevibile, deve soddisfare i requisiti di cui all'art. 94 del
dizione del contribuente non è una conseguenza automatica regolamento di procedura della corte (v., in tal senso, senten-
della proposizione del ricorso amministrativo, ma soltanto za 5 luglio 2016, Ognyanov, C-614/14, EU:C:2016:514, pun-
a
una misura che l'amministrazione può disporre quando ricor- ti 18, 19 e 21, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 1204), il rifiu-
to
rono le condizioni previste da detto art. 244. to di statuire su una questione pregiudiziale proposta da un
en
31. - Il giudice del rinvio si chiede, pertanto, se i principî giudice nazionale è tuttavia possibile solo qualora appaia in
relativi al rispetto del diritto di essere ascoltati in materia modo manifesto che l'interpretazione del diritto dell'Unione
am
doganale, come formulati nella sentenza 3 luglio 2014, Ka- richiesta non ha alcuna relazione con l'effettività o con l'og-
mino International Logistics e Datema Hellmann Worldwide getto del procedimento principale, qualora il problema sia di
on
Logistics (C-129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, cit.), osti- natura ipotetica oppure, ancora, qualora la corte non dispon-
no ad una normativa nazionale, come quella applicabile alla ga degli elementi di fatto o di diritto necessari per fornire
O
M abb
data dei fatti di cui al procedimento principale, che prevede una soluzione utile alle questioni che le vengono sottoposte
M
la possibilità per il destinatario di un avviso di accertamento, (sentenza 12 ottobre 2017, Kubicka, C-218/16, EU:C:2017:
755, cit., punto 32 e giurisprudenza ivi citata).
SI
adottato in assenza di preventivo contraddittorio, di ottenere
IO in
la sospensione dell'esecuzione dell'atto alla data della pre- 39. - Nella fattispecie, occorre rilevare che la questione
AS
sentazione del ricorso, rinviando alle condizioni di cui al- sollevata nella presente causa riguarda chiaramente la possi-
so
l'art. 244 del codice doganale e senza prevedere la sospen- bilità di ottenere, nell'ambito del procedimento amministra-
sione dell'esecuzione dell'atto impugnato come conseguenza tivo relativo alla definizione di una controversia in materia
es
normale della proposizione di un ricorso amministrativo. doganale e, pertanto, in una fase anteriore alla proposizione
nc
32. - In tali circostanze, la Corte suprema di cassazione ha di un ricorso giurisdizionale, la sospensione dell'esecuzione
deciso di sospendere il procedimento e di sottoporre alla cor- di avvisi di accertamento in materia doganale e presenta una
D
co
te la seguente questione pregiudiziale: connessione con la risposta che la corte ha fornito alla se-
U
«Se contrasta con il principio generale del contraddittorio conda questione esaminata nella sentenza 3 luglio 2014, Ka-
LA
IO olo
procedimentale [riconosciuto dal diritto dell'Unione euro- mino International Logistics e Datema Hellmann Worldwide
pea] la normativa italiana [di cui al procedimento principale] Logistics (C-129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, cit.).
C
c
laddove non prevede, in favore del contribuente che non sia 40. - Il giudice del rinvio ritiene che i principî enunciati in
O sci
LO
stato ascoltato prima dell'adozione dell'atto fiscale da parte tale sentenza possano applicarsi alla controversia pendente
dell'amministrazione doganale, la sospensione dell'atto co- dinanzi ad esso, pur nutrendo dubbi in merito alla questione
Fa
me conseguenza normale della proposizione dell'impugna- se, per poter escludere l'illegittimità di una misura adottata,
zione». in materia doganale, senza previa audizione del contribuente,
R
lati se la normativa nazionale che consente all'interessato di nonché 9 novembre 2017, Ispas, C-298/16, EU:C:2017:843,
contestare tale atto nell'ambito di un ricorso amministrativo punto 35, Foro it., 2017, IV, 577).
si limita a prevedere la possibilità di chiedere la sospensione 51. - La corte ha già riconosciuto che l'interesse generale
dell'esecuzione di tale atto fino alla sua eventuale riforma dell'Unione europea e, in particolare, l'interesse a recupera-
rinviando all'art. 244 del codice doganale, e non prevede che re tempestivamente le entrate proprie, impone che i controlli
la presentazione di un ricorso amministrativo sospende au- possano essere realizzati prontamente ed efficacemente (v.,
tomaticamente l'esecuzione di tale atto. in tal senso, sentenze 18 dicembre 2008, Sopropé, C-349/07,
45. - A tale riguardo, occorre ricordare che, secondo una EU:C:2008:746, cit., punto 41, nonché 3 luglio 2014, Kami-
costante giurisprudenza, il rispetto dei diritti della difesa è un no International Logistics e Datema Hellmann Worldwide
principio fondamentale del diritto dell'Unione, di cui il dirit- Logistic, C-129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, cit., punto
a
to di essere ascoltato in qualsiasi procedimento costituisce 54).
to
parte integrante (sentenza 3 luglio 2014, Kamino Internatio- 52. - È questo il caso delle decisioni delle autorità dogana-
en
nal Logistics e Datema Hellmann Worldwide Logistics, C- li.
129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, cit., punto 28 e giuris- 53. - Ai sensi dell'art. 243, par. 1, del codice doganale,
am
prudenza ivi citata). chiunque ha il diritto di proporre ricorso contro le decisioni
46. - In forza di tale principio, che trova applicazione prese dall'autorità doganale, concernenti l'applicazione della
on
ogniqualvolta l'amministrazione si proponga di adottare nei normativa doganale, quando esse lo riguardino direttamente
confronti di un soggetto un atto ad esso lesivo, i destinatari e individualmente. Tuttavia, la proposizione di un ricorso,
O
M abb
di decisioni che incidono sensibilmente sui loro interessi de- effettuata in applicazione dell'art. 243 del codice doganale,
M
vono essere messi in condizione di manifestare utilmente il non è, in linea di principio, sospensiva dell'esecuzione della
SI
loro punto di vista in merito agli elementi sui quali l'ammi- decisione impugnata, in forza dell'art. 244, 1° comma, di tale
IO in
nistrazione intende fondare la sua decisione (sentenza 3 lu- codice. Poiché siffatto ricorso è sprovvisto di carattere so-
AS
glio 2014, Kamino International Logistics e Datema Hell- spensivo, esso non osta all'immediata esecuzione di tale de-
so
mann Worldwide Logistics, C-129/13 e C-130/13, EU:C: cisione. Il 2° comma dell'art. 244 del codice doganale auto-
rizza tuttavia l'autorità doganale a sospendere, in tutto o in
es
Stati membri ogniqualvolta esse adottano decisioni che rien- fondati motivi di dubitare della conformità della decisione
impugnata alla normativa doganale, o si debba temere un
D
bre 2008, Sopropé, C-349/07, EU:C:2008:746, punto 38, Fo- che il procedimento nazionale di reclamo amministrativo av-
verso gli atti emessi dalle autorità doganali non ha l'effetto
C
Kamino International Logistics e Datema Hellmann World- di sospendere automaticamente l'esecuzione della decisione
O sci
LO
wide Logistics, C-129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, cit., lesiva, né di renderla immediatamente inapplicabile.
punto 31). 55. - Come risulta dalla giurisprudenza della corte, tale
Fa
48. - Ebbene, nel procedimento principale, la normativa circostanza può assumere una certa importanza nella valuta-
nazionale in questione non impone all'amministrazione che zione di un'eventuale giustificazione della restrizione del di-
R
sizioni nazionali di attuazione delle condizioni previste al- tivo si limita a prevedere la possibilità di chiedere la so-
l'art. 244, 2° comma, del codice doganale per la concessione spensione dell'esecuzione di tale atto fino alla sua eventuale
di una sospensione dell'esecuzione devono, in mancanza di riforma rinviando all'art. 244 del regolamento (Cee)
una previa audizione, garantire che tali condizioni non siano 2913/92 del consiglio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un
applicate o interpretate restrittivamente (v., in tal senso, sen- codice doganale comunitario, come modificato dal regola-
tenza 3 luglio 2014, Kamino International Logistics e Date- mento (Ce) 2700/2000 del parlamento europeo e del consi-
ma Hellmann Worldwide Logistics, C-129/13 e C-130/13, glio, del 16 novembre 2000, senza che la proposizione di un
EU:C:2014:2041, cit., punti 69 e 70). ricorso amministrativo sospenda automaticamente l'esecu-
60. - Nel procedimento principale, il giudice del rinvio ri- zione dell'atto impugnato, dal momento che l'applicazione
leva che la sospensione dell'esecuzione degli avvisi di retti- dell'art. 244, 2° comma, di detto regolamento da parte del-
a
fica dell'accertamento può essere concessa soltanto se ricor- l'autorità doganale non limita la concessione della sospen-
to
rono le condizioni di cui all'art. 244 del codice doganale, sione dell'esecuzione qualora vi siano motivi di dubitare
della conformità della decisione impugnata con la normativa
en
senza precisare i criteri applicati dagli uffici dell'agenzia
delle dogane per valutare la concessione di tale sospensione. doganale o vi sia da temere un danno irreparabile per l'inte-
am
A tale riguardo, nulla si evince anche dal testo della circolare ressato.
n. 41 D del 17 giugno 2002, la quale si limita a rinviare alle ————————
on
condizioni di cui all'art. 244 del codice doganale.
61. - Nella misura in cui il destinatario di avvisi di rettifica (1) I. - L'ordinanza di rimessione (Cass., ord. 6 maggio 2016,
O
M abb
dell'accertamento come quelli di cui trattasi nel procedimen- n. 9278, Foro it., Rep. 2016, voce Dogana, n. 29) si può leggere
M
to principale ha la possibilità di ottenere la sospensione del- in Dir. e pratica trib., 2016, 1575, con nota di G. CORASANITI.
SI
l'esecuzione di detti atti fino alla loro eventuale riforma e II. - La corte prosegue nella propria opera di definizione del-
IO in
che, nell'ambito del procedimento amministrativo, le condi- la portata del principio del contraddittorio. Con riguardo sta-
AS
zioni di cui all'art. 244 del codice doganale non sono appli- volta ad un avviso di rettifica adottato dall'autorità doganale,
so
cate in modo restrittivo, circostanza questa che spetta al giu- sottolinea che il principio generale del diritto dell'Unione del
dice nazionale valutare, non è pregiudicato il rispetto dei di- rispetto dei diritti della difesa non si configura come una pre-
es
ritti della difesa del destinatario degli avvisi di rettifica del- rogativa assoluta, ma può soggiacere a restrizioni, purché esse
rispondano ad obiettivi di interesse generale e siano rispetto a
nc
l'accertamento.
questi proporzionate. E, nel caso in esame, ravvisa l'interesse
D
l'annullamento di una decisione impugnata, laddove que- soggiunge la corte, a giustificare la mancanza di automatismo
st'ultima sia stata adottata in violazione dei diritti della dife-
C
zione dei diritti della difesa, in particolare del diritto di esse- A chiusura, la corte ribadisce che, in virtù del principio di
re ascoltati, determina l'annullamento del provvedimento strumentalità delle forme, la violazione dei diritti della difesa, in
Fa
adottato al termine del procedimento amministrativo di cui particolare del diritto di essere ascoltati, determina l'annulla-
trattasi soltanto se, in mancanza di tale irregolarità, tale pro- mento del provvedimento adottato al termine del procedimento
R
cedimento avrebbe potuto comportare un risultato diverso amministrativo di cui trattasi soltanto se, in mancanza di tale ir-
(sentenze 10 settembre 2013, G. e R., C-383/13 PPU, regolarità, tale procedimento avrebbe potuto comportare un ri-
EU:C:2013:533, punto 38, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. sultato diverso.
1226, nonché 3 luglio 2014, Kamino International Logistics III. - Sulla medesima falsariga del ridimensionamento del va-
e Datema Hellmann Worldwide Logistics, C-129/13 e C- lore assoluto del principio del contraddittorio endoprocedimen-
130/13, EU:C:2014:2041, cit., punti 78 e 79). tale, v. Corte giust. 9 novembre 2017, causa C-298/16, Ispas, in
63. - Alla luce delle considerazioni che precedono, occorre Foro it., 2017, IV, 577, secondo cui il principio generale di di-
rispondere alla questione sollevata dichiarando che il diritto ritto dell'Unione del rispetto dei diritti della difesa deve essere
interpretato nel senso che, nell'ambito di procedimenti ammini-
di ogni persona di essere ascoltata prima dell'adozione di
strativi relativi alla verifica e alla determinazione della base im-
qualsiasi decisione che possa incidere in modo negativo sui ponibile dell'imposta sul valore aggiunto, un soggetto privato
suoi interessi deve essere interpretato nel senso che i diritti deve avere la possibilità di ricevere, a sua richiesta, le informa-
della difesa del destinatario di un avviso di rettifica del- zioni e i documenti contenuti nel fascicolo amministrativo e
l'accertamento, adottato dall'autorità doganale in mancanza presi in considerazione dall'autorità pubblica per l'adozione
di una previa audizione dell'interessato, non sono violati se della sua decisione, a meno che obiettivi di interesse generale
la normativa nazionale che consente all'interessato di conte- giustifichino la restrizione dell'accesso a dette informazioni e a
stare tale atto nell'ambito di un ricorso amministrativo si li- detti documenti.
mita a prevedere la possibilità di chiedere la sospensione del- IV. - Va poi segnalato che l'Iva all'importazione, oggetto del-
l'esecuzione di tale atto fino alla sua eventuale riforma rin- l'avviso di rettifica cui si riferisce la sentenza in rassegna, per
viando all'art. 244 del codice doganale, senza che la proposi- orientamento consolidato non è diritto doganale, in ragione del-
zione di un ricorso amministrativo sospenda automaticamen- la sua natura di tributo interno: v., al riguardo, Cass. 5 agosto
te l'esecuzione dell'atto impugnato, dal momento che l'ap- 2016, n. 16463, id., 2016, I, 3081, secondo cui, posto che l'ob-
plicazione dell'art. 244, 2° comma, del codice doganale, da bligazione doganale all'importazione non comprende l'Iva
parte dell'autorità doganale non limita la concessione della all'importazione e che l'autorità doganale è quella chiamata ad
sospensione dell'esecuzione qualora vi siano motivi di dubi- occuparsi dell'obbligazione doganale all'importazione, di modo
tare della conformità della decisione impugnata con la nor- che soltanto per economia di procedimenti l'agenzia delle doga-
mativa doganale o vi sia da temere un danno irreparabile per ne riscuote l'Iva all'importazione negli spazi doganali, spettano
l'interessato. alla competenza dell'agenzia delle entrate e non già a quella
dell'agenzia delle dogane l'accertamento e la riscossione del-
Per questi motivi, la corte (settima sezione) dichiara: l'Iva intracomunitaria al di fuori degli spazi doganali, in parti-
Il diritto di ogni persona di essere ascoltata prima del- colare dell'Iva da assolvere all'atto dell'estrazione della merce
l'adozione di qualsiasi decisione che possa incidere in modo dai depositi fiscali Iva mediante il meccanismo dell'inversione
negativo sui suoi interessi deve essere interpretato nel senso contabile.
che i diritti della difesa del destinatario di un avviso di retti- V. - Conf., Cass. 14 settembre 2016, n. 18005, e 17 maggio
fica dell'accertamento, adottato dall'autorità doganale in 2017, n. 12231, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile.
mancanza di una previa audizione dell'interessato, non sono VI. - Quanto al principio della strumentalità delle forme, ap-
violati se la normativa nazionale che consente all'interessato plicato, con riguardo al principio del contraddittorio, da Cass.,
di contestare tale atto nell'ambito di un ricorso amministra- sez. un., 9 dicembre 2015, n. 24823, id., 2016, I, 103, con os-
IL FORO ITALIANO — 2018.
157 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 158
servazioni di A.M. PERRINO, v. Cass., ord. 25 gennaio 2017, id., 1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul-
Le banche dati, archivio cit., secondo cui, in tema di diritti e ga- l'interpretazione dell'art. 11, parte C, par. 1, della sesta diret-
ranzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali nei propri tiva 77/388/Cee del consiglio, del 17 maggio 1977, in mate-
locali, la nullità per violazione del termine dilatorio, prevista ria di armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri
dall'art. 12, 7° comma, l. n. 212 del 2000 per i tributi non armo- relative alle imposte sulla cifra di affari - sistema comune di
nizzati, non è subordinata alla c.d. prova di resistenza, a diffe- imposta sul valore aggiunto: base imponibile uniforme (G.U.
renza di quanto richiesto per i tributi armonizzati: tale maggior 1977, L 145, pag. 1; in prosieguo: la «sesta direttiva»), non-
grado di tutela è costituzionalmente legittimo perché in piena ché dei principî di proporzionalità, di effettività del diritto
armonia con il principio della massimazione delle tutele, che
consente ad un singolo ordinamento di apprestare livelli di pro- dell'Unione e di neutralità dell'imposta sul valore aggiunto
(Iva).
a
tezione di un diritto fondamentale — nella specie quello al con-
traddittorio (endoprocedimentale) — rispetto a quelli garantiti 2. - Tale domanda è stata proposta nell'ambito di una con-
to
dal sistema eurounitario per i tributi non armonizzati. troversia tra il sig. Enzo Di Maura e l'agenzia delle entrate -
en
VII. - Sulla disciplina dell'art. 244 del regolamento 2913/92, direzione provinciale di Siracusa (Italia) (in prosieguo:
cfr. Cass. 1° ottobre 2014, n. 20669, id., Rep. 2015, voce Do- l'«agenzia delle entrate»), in merito a un avviso di accerta-
am
gana, n. 30, secondo cui, in tema di riscossione di dazi e diritti mento per l'anno fiscale 2004, vertente sulla riduzione della
doganali, qualora il contribuente abbia impugnato l'avviso di base imponibile dell'Iva.
on
rettifica e non sia ancora intervenuta la decisione di primo gra-
do, non è precluso all'amministrazione finanziaria iscrivere a Contesto normativo
O
M abb
ruolo gli interi importi dovuti, in quanto, da un lato, l'art. 68
M
d.leg. 31 dicembre 1992 n. 546, nel prevedere una diversa mo- Diritto dell'Unione
SI
dulazione dell'ammontare del tributo dovuto in relazione alla
IO in
progressione dei gradi di giudizio, trova applicazione nella fase 3. - L'art. 11, parte C, par. 1, della sesta direttiva, che di-
AS
post decisum e non in quella ante decisum, mentre, dall'altro,
sciplina la riduzione della base imponibile, dispone quanto
so
non vi è, in materia doganale, una norma analoga all'art. 15, 1°
comma, d.p.r. 29 settembre 1973 n. 602, che, per la riscossione segue:
es
delle imposte dirette sui redditi, limita, a seguito dell'impu- «In caso di annullamento, recesso, risoluzione, non paga-
gnativa, l'importo iscrivibile a ruolo a quello pertinente alla mento totale o parziale o di riduzione di prezzo dopo che
nc
«fase amministrativa» del procedimento, ossia dalla notifica l'operazione è stata effettuata, la base imponibile viene debi-
D
più che una limitazione dell'iscrizione a ruolo dell'importo ac- Tuttavia, in caso di non pagamento totale o parziale, gli
LA
certato anteriormente alla decisione giurisdizionale si porrebbe Stati membri possono derogare a questa norma».
IO olo
tutela del contribuente rispetto alla possibile irreparabilità del Diritto italiano
c
le comunitario, funzionali all'esercizio di poteri di autotutela disciplina dell'imposta sul valore aggiunto» (G.U.R.I. n. 292
delle autorità doganali, ovvero attraverso l'istanza di sospen- dell'11 novembre 1972), nella versione applicabile ai fatti
oggetto del procedimento principale (in prosieguo: il «d.p.r.
R
bile Iva, credendo di essere autorizzato a farlo in applicazio- costituisce il corrispettivo versato o da versare al fornitore o
ne delle succitate disposizioni del d.p.r. 633/72. al prestatore da parte dell'acquirente, del destinatario o di un
7. - L'agenzia delle entrate non ha approvato tale rettifica, terzo.
argomentando che la stessa poteva essere effettuata solo do- 13. - Tale disposizione costituisce l'espressione di un
po l'esperimento infruttuoso di una procedura concorsuale o principio fondamentale della sesta direttiva, secondo il quale
di una procedura esecutiva individuale, vale a dire una volta la base imponibile è costituita dal corrispettivo realmente ri-
acquisita la certezza che il credito non sarebbe stato onorato, cevuto e dal quale risulta come corollario che l'amministra-
e non a seguito di una semplice sentenza dichiarativa di fal- zione finanziaria non può riscuotere a titolo dell'Iva un im-
limento come quella di cui è stato oggetto il debitore del sig. porto superiore a quello percepito dallo stesso soggetto pas-
Di Maura. sivo al medesimo titolo (sentenza 3 luglio 1997, Goldsmiths,
a
8. - Quest’ultimo ha adìto la Commissione tributaria pro- C-330/95, EU:C:1997:339, punto 15, Foro it., Rep. 1998,
to
vinciale di Siracusa (Italia) e ha sostenuto che, al contrario, voce Unione europea, n. 1034).
en
la riduzione della base imponibile per mancato pagamento 14. - Conformemente a tale principio, l'art. 11, parte C,
del corrispettivo doveva poter essere operata al momento par. 1, 1° comma, della sesta direttiva, che riguarda i casi di
am
della dichiarazione di fallimento del debitore. annullamento, recesso, risoluzione, non pagamento totale o
9. - Tale giudice nutre dubbi sulla conformità della sum- parziale e riduzione di prezzo dopo che l'operazione è stata
on
menzionata disposizione del d.p.r. 633/72 ai principî di pro- effettuata, obbliga gli Stati membri a procedere alla riduzio-
porzionalità, di effettività del diritto dell'Unione e di neutra- ne della base imponibile e, quindi, dell'importo dell'Iva do-
O
M abb
lità dell'Iva, segnatamente in considerazione della durata vuta dal soggetto passivo ogniqualvolta, successivamente al-
M
media delle procedure concorsuali in Italia, che gli risulta la conclusione di un'operazione, il corrispettivo non venga
SI
superare non di rado i dieci anni. Detto giudice ritiene altresì totalmente o parzialmente percepito dal soggetto passivo (v.,
IO in
che il limite al diritto di riduzione della base imponibile pre- in tal senso, sentenza 3 luglio 1997, Goldsmiths, C-330/95,
AS
visto dal diritto italiano sia eccessivo, giacché la sesta diret- EU:C:1997:339, cit., punto 16).
so
tiva subordinerebbe questo tipo di limitazione al mancato 15. - L'art. 11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta diret-
pagamento e non a procedure concorsuali o ad azioni esecu- tiva consente agli Stati membri di derogare alla regola di cui
es
tive rimaste infruttuose. al punto precedente in caso di non pagamento totale o parzia-
nc
sione tributaria provinciale di Siracusa ha deciso di sospen- 16. - Se il non pagamento totale o parziale del prezzo di
co
dere il procedimento e di sottoporre alla corte le seguenti acquisto interviene senza che vi sia stata risoluzione o annul-
U
questioni pregiudiziali: lamento del contratto, infatti, l'acquirente resta debitore del
LA
IO olo
«1) Visti gli art. 11, parte C, par. 1, e 20, par. 1, lett. b), prezzo convenuto e il venditore, per quanto non più proprie-
secondo periodo, della [sesta direttiva], relativi alla variazio- tario del bene, dispone sempre — in linea di principio — del
C
c
ne in diminuzione della base imponibile ed alla rettifica del- suo credito, che può far valere in sede giurisdizionale. Poi-
O sci
LO
l'Iva addebitata sulle operazioni imponibili in caso di manca- ché non può essere escluso, tuttavia, che un tale credito di-
to pagamento totale o parziale della controprestazione stabi- venga di fatto definitivamente irrecuperabile, il legislatore
Fa
lita fra le parti, se sia conforme ai principî di proporzionalità dell'Unione ha inteso lasciare a ciascuno Stato membro la
e di effettività, garantiti dal Tfue, ed al principio di neutralità scelta di determinare se la situazione di non pagamento del
R
che regola l'applicazione dell'Iva, imporre limiti che renda- prezzo di acquisto, la quale, di per sé, contrariamente alla ri-
no impossibile o eccessivamente oneroso — anche in termini soluzione o all'annullamento del contratto, non pone nuova-
di tempistica, legata alla imprevedibile durata di una proce- mente le parti nella situazione iniziale, attribuisca diritto alla
dura concorsuale — per il soggetto passivo il recupero del- riduzione della base imponibile nell'importo dovuto alle
l'imposta relativa alla controprestazione non pagata in tutto o condizioni che esso stabilisce, o se siffatta riduzione non sia
in parte. ammessa in tale situazione (sentenza 15 maggio 2014, Almos
2) In caso di risposta positiva alla prima questione, se sia Agrárkülkereskedelmi, C-337/13, EU:C:2014:328, punto 25,
compatibile con i principî sopra richiamati una norma — Foro it., 2014, IV, 345).
quale l'art. 26, 2° comma, [d.p.r. 633/72] — che subordini il 17. - Tuttavia, come la corte ha già statuito, tale facoltà di
diritto al recupero dell'imposta al soddisfacimento della pro- deroga, strettamente limitata ai casi di non pagamento totale
va del preventivo esperimento di procedure concorsuali in- o parziale, si fonda sull'assunto che, in presenza di determi-
fruttuose, e cioè, secondo la giurisprudenza e la prassi del- nate circostanze e in considerazione della situazione giuridi-
l'autorità fiscale dello Stato membro dell'Unione, esclusi- ca esistente nello Stato membro interessato, il non pagamen-
vamente, a seguito dell'infruttuosa ripartizione finale del- to del corrispettivo può essere difficile da accertare o essere
l'attivo o, in mancanza, della definitività del provvedimento solamente provvisorio (sentenza 3 luglio 1997, Goldsmiths,
di chiusura del fallimento, anche quando tali attività siano C-330/95, EU:C:1997:339, cit., punto 18).
ragionevolmente anti-economiche in ragione dell'ammontare 18. - Ne consegue che l'esercizio di una tale facoltà di de-
del credito vantato, delle prospettive del suo recupero e dei roga dev’essere giustificato, affinché i provvedimenti adotta-
costi delle procedure concorsuali e considerato che, comun- ti dagli Stati membri ai fini della sua attuazione non com-
que, i citati presupposti possono intervenire a distanza di an- promettano l'obiettivo dell'armonizzazione fiscale persegui-
ni dalla data di apertura del fallimento». to dalla sesta direttiva (sentenza 3 luglio 1997, Goldsmiths,
C-330/95, EU:C:1997:339, cit., punto 18).
Sulle questioni pregiudiziali 19. - Certamente, ne deriva per analogia con il punto 23
della sentenza 15 maggio 2014, Almos Agrárkülkereskedelmi
11. - Con le sue questioni, che occorre esaminare congiun- (C-337/13, EU:C:2014:328, cit.), che, qualora lo Stato mem-
tamente, il giudice del rinvio domanda, in sostanza, se l'art. bro interessato abbia inteso applicare la deroga prevista
11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta direttiva debba es- all'art. 11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta direttiva, i
sere interpretato nel senso che uno Stato membro può subor- soggetti passivi non possono far valere, sulla base dell'art.
dinare la riduzione della base imponibile dell'Iva in caso di 11, parte C, par. 1, 1° comma, della sesta direttiva, un diritto
non pagamento totale o parziale all'infruttuosità di una pro- alla riduzione della loro base imponibile dell'Iva in caso di
cedura concorsuale qualora una simile procedura possa dura- non pagamento del prezzo.
re più di dieci anni. 20. - Tuttavia, contrariamente a quanto sostengono i go-
12. - Occorre, in via preliminare, ricordare che, ai fini del- verni italiano e del Regno unito, tale motivazione, come ha
l'armonizzazione della base imponibile, l'art. 11, parte A, rilevato l'avvocato generale ai par. da 32 a 44 delle sue con-
par. 1, lett. a), della sesta direttiva stabilisce che, all'interno clusioni, non può valere a rimettere in discussione la giuris-
del paese, tale base è, di norma, costituita da tutto ciò che prudenza citata ai punti 17 e 18 della presente sentenza, nel
IL FORO ITALIANO — 2018.
161 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 162
senso che gli Stati membri sarebbero legittimati a escludere dola per conto dello Stato come ricordato al punto 23 della
del tutto la riduzione della base imponibile dell'Iva. presente sentenza.
21. - A tale proposito, da una giurisprudenza costante della 28. - La constatazione di cui al punto precedente vale a
corte risulta che le eccezioni devono essere interpretate in fortiori nell'ambito di una legislazione nazionale come quel-
maniera restrittiva (v., in tal senso, sentenze 20 giugno 2002, la controversa nel procedimento principale, in applicazione
Commissione/Germania, C-287/00, EU:C:2002:388, punto della quale la certezza della definitiva irrecuperabilità del
47, Foro it., Rep. 2002, voce cit., n. 1854; 14 giugno 2007, credito può essere acquisita, in pratica, solo dopo una decina
Horizon College, C-434/05, EU:C:2007:343, punto 16, Foro di anni. Un termine simile è, in ogni caso, tale da far soppor-
it., Rep. 2008, voce cit., n. 1900, e 21 marzo 2013, PFC Cli- tare agli imprenditori soggetti a detta legislazione, nei casi di
nic, C-91/12, EU:C:2013:198, punto 23, Foro it., Rep. 2013, non pagamento di una fattura, uno svantaggio in termini di
a
voce cit., n. 2274). Ebbene, dallo stesso testo dell'art. 11, liquidità rispetto ai loro concorrenti di altri Stati membri ma-
to
parte C, par. 1, 2° comma, della sesta direttiva si evince che nifestamente in grado di compromettere l'obiettivo di armo-
en
gli Stati membri, se è vero che possono derogare alla rettifica nizzazione fiscale perseguito dalla sesta direttiva.
della base imponibile prevista al 1° comma, non hanno tutta- 29. - Ne consegue che occorre rispondere alle questioni
am
via ricevuto dal legislatore dell'Unione la facoltà di esclude- pregiudiziali dichiarando che l'art. 11, parte C, par. 1, 2°
re del tutto tale rettifica. comma, della sesta direttiva deve essere interpretato nel sen-
on
22. - Tale conclusione è confermata da un'interpretazione so che uno Stato membro non può subordinare la riduzione
teleologica dell'art. 11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta della base imponibile dell'Iva all'infruttuosità di una proce-
O
M abb
direttiva. Sebbene, infatti, sia opportuno che gli Stati membri dura concorsuale qualora una tale procedura possa durare più
M
abbiano la possibilità di far fronte all'incertezza intrinseca al di dieci anni.
SI
carattere definitivo del non pagamento di una fattura, ricor- Per questi motivi, la corte (prima sezione) dichiara:
IO in
data al punto 16 della presente sentenza, una simile facoltà di L'art. 11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta direttiva
AS
deroga non può estendersi al di là di tale incertezza, e in par- 77/388/Cee del consiglio, del 17 maggio 1977, in materia di
so
ticolare alla questione se una riduzione della base imponibile armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative
possa non essere effettuata in caso di non pagamento.
es
bri di escludere qualsiasi riduzione della base imponibile del- interpretato nel senso che uno Stato membro non può subor-
D
l'Iva sarebbe contrario al principio di neutralità dell'Iva, da dinare la riduzione della base imponibile dell'imposta sul va-
co
(1) I. - Rileva la corte che gli Stati membri ben possono sta-
LO
204/13, EU:C:2014:147, punto 41, Foro it., Rep. 2014, voce del corrispettivo di una cessione di beni o di una prestazione di
cit., n. 1725). servizi, il quale, di per sé, non consente la riduzione della base
imponibile dell'Iva, determini la possibilità di tale riduzione;
R
24. - Pertanto, per rispondere alle questioni pregiudiziali, ma non possono escludere del tutto tale possibilità.
occorre analizzare in quale misura un meccanismo di ridu-
zione della base imponibile come quello oggetto del proce- Sicché una situazione come quella italiana, in cui, assume la
corte (per la verità in maniera apodittica ed assoluta), uno dei
dimento principale sia giustificato. casi cui il legislatore nazionale correla il diritto di riduzione del-
25. - A tale riguardo, in base al principio di proporzionali- la base imponibile, dato dall'assoggettamento della debitrice ad
tà, che fa parte dei principî generali del diritto dell'Unione, i una procedura concorsuale, richiede circa dieci anni per l'acqui-
mezzi impiegati per l'attuazione della sesta direttiva devono sizione della certezza dell'irrecuperabilità del credito, non è in
essere idonei a realizzare gli obiettivi perseguiti da tale testo linea con l'obiettivo dell'armonizzazione fiscale perseguito dal-
e non devono eccedere quanto è necessario per conseguirli la sesta direttiva.
(v., per analogia, sentenza 26 aprile 2012, Commissio- Spetterebbe allora alle autorità nazionali stabilire, nel rispetto
ne/Paesi Bassi, C-508/10, EU:C:2012:243, punto 75, Foro del principio di proporzionalità e sotto il controllo del giudice,
it., Rep. 2012, voce cit., n. 1229). chiosa la corte, quali siano le prove di una probabile durata pro-
26. - Come indicato al punto 22 della presente sentenza, lo lungata del non pagamento che il soggetto passivo deve fornire
scopo della deroga al diritto di riduzione della base imponi- in funzione delle specificità del diritto nazionale applicabile.
bile prevista all'art. 11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta II. - In precedenza, cfr. Corte giust. 15 maggio 2014, causa C-
direttiva è quello di tenere conto dell'incertezza intrinseca al 337/13, Foro it., 2014, IV, 345, citata in motivazione, secondo
carattere definitivo del non pagamento di una fattura. cui le disposizioni dell'art. 90 della direttiva 2006/112/Ce del
27. - Di tale incertezza, a quanto risulta, si tiene conto pri- consiglio del 28 novembre 2006 devono essere interpretate nel
vando il soggetto passivo del suo diritto alla riduzione della senso che esse non ostano a una norma nazionale che non pre-
base imponibile finché il credito non presenti un carattere veda la riduzione della base imponibile dell'imposta sul valore
definitivamente irrecuperabile, come prevede, in sostanza, la aggiunto qualora sia applicata la deroga prevista al par. 2 di det-
legislazione nazionale controversa nel procedimento princi- to articolo; tuttavia, tale disposizione deve allora contemplare
tutte le altre situazioni in cui, in forza del par. 1 di detto artico-
pale. Si deve nondimeno constatare che lo stesso fine po-
lo, successivamente alla conclusione di un'operazione, una parte
trebbe essere perseguito accordando parimenti la riduzione o la totalità del corrispettivo non viene percepita dal soggetto
allorché il soggetto passivo segnala l'esistenza di una proba- d'imposta, cosa che spetta al giudice nazionale verificare.
bilità ragionevole che il debito non sia saldato, anche a ri-
III. - Da ultimo, v. Corte giust. 12 ottobre 2017, causa C-
schio che la base imponibile sia rivalutata al rialzo nel- 404/16, id., 2017, IV, 596, secondo cui, nell'ipotesi in cui sia
l'ipotesi in cui il pagamento avvenga comunque. Spetterebbe stato posto definitivamente fine ad un contratto di leasing a se-
quindi alle autorità nazionali stabilire, nel rispetto del princi- guito del mancato pagamento dei canoni dovuti dall'utilizzatore,
pio di proporzionalità e sotto il controllo del giudice, quali il concedente può sollevare [rectius: invocare] l'art. 90, par. 1,
siano le prove di una probabile durata prolungata del non pa- della direttiva 2006/112 nei confronti di uno Stato membro per
gamento che il soggetto passivo deve fornire in funzione del- ottenere la riduzione della base imponibile dell'imposta sul va-
le specificità del diritto nazionale applicabile. Una simile lore aggiunto nonostante il diritto nazionale applicabile, da un
modalità sarebbe ugualmente efficace per raggiungere l'o- lato, qualifichi una siffatta ipotesi come «non pagamento» ai
biettivo previsto ma, al contempo, meno gravosa per il sog- sensi del par. 2 di tale articolo e, dall'altro, non consenta alcuna
getto passivo, il quale assicura l'anticipo dell'Iva riscuoten- riduzione della base imponibile in caso di mancato pagamento.
IL FORO ITALIANO — 2018.
163 PARTE QUARTA 164
IV. - Alla luce della sentenza in epigrafe dovrà verosimilmen- Parte prima - Il ricorso e la decisione della corte. — 1. -
te essere rivista la giurisprudenza di cui è espressione Cass. 27 I fatti essenziali. 1.1. - La società ricorrente è il trustee del
gennaio 2014, n. 1541, id., Rep. 2014, voce Valore aggiunto trust «A.» fin dall'istituzione di questo, avvenuta il 24 set-
(imposta), n. 351, secondo cui, in tema di Iva, la variazione pre- tembre 2010 per mezzo di atto redatto in lingua italiana e
vista dal 2° comma dell'art. 26 d.p.r. 26 ottobre 1972 n. 633, legalizzato — nelle firme dei due disponenti F. e L. e del
con riguardo all'ipotesi in cui sia stata emessa fattura per un'o- trustee — dal notaio Martine Schaeffer di Lussemburgo.
perazione successivamente venuta meno per mancato pagamen-
L'atto, sottoposto per sua espressa disposizione (art. 16) alla
to a causa del sopravvenuto fallimento della debitrice, richiede
la necessaria partecipazione del creditore alla relativa procedura legge sul trust della Repubblica di San Marino, attesta il
concorsuale e la prova del vano esperimento del recupero del versamento di euro 10.000, eseguito paritariamente dai due
disponenti.
a
suo credito in quella sede, che è desumibile, esclusivamente,
dall'infruttuosa ripartizione finale dell'attivo o, in mancanza, 1.2. - La definizione di «beneficiario» nell'atto istitutivo
to
dalla definitività del provvedimento di chiusura del fallimento comprende i coniugi non separati e i rispettivi discendenti
en
(così statuendo, la Suprema corte ha riformato la sentenza im- dei disponenti nati entro il termine finale della durata del
pugnata, che aveva invece ritenuto possibile per la società credi- trust (art. 10.A).
am
trice stornare il proprio credito verso la debitrice fallita senza 1.3. - Con atto del 20 ottobre 2010 il disponente L. trasfe-
chiederne l'ammissione al passivo della relativa procedura con- rì al trustee 320 azioni della società lussemburghese «A.»;
on
corsuale). l'altro disponente non trasferì nulla, neanche successiva-
V. - Sull'art. 26 d.p.r. 633/72, v. i richiami sub IX della nota a mente, e non svolse alcun ruolo nella vita del trust. Parlando
O
M abb
Cass., ord. 28 luglio 2017, n. 18808, id., 2017, I, 3007, cui adde del «disponente» nel seguito di questa ordinanza ci riferire-
M
Cass. 27 maggio 2015, n. 10939, id., Rep. 2015, voce cit., n. mo a L.
SI
301, secondo cui, in tema di Iva, l'emittente della fattura, in ba- 1.4. - Nella primavera del 2012 si manifestò la crisi di una
IO in
se al principio di cartolarità, è tenuto a versare l'imposta ivi li-
società di navigazione italiana; il Tribunale di Torre Annun-
AS
quidata a meno che non l'abbia tempestivamente corretta o an-
ziata, investito di una richiesta di concordato preventivo, la
so
nullata ai sensi dell'art. 26 d.p.r. 26 ottobre 1972 n. 633, sì da
consentire l'applicazione dell'esatta imposta dovuta ed il corret- rigettò e dichiarò il fallimento della società di navigazione
es
to esercizio del diritto di detrazione da parte del destinatario, (sentenza 9 maggio 2012).
fermo restando che l'inottemperanza agli adempimenti richiesti 1.5. - Precisamente un anno dopo il medesimo tribunale
nc
dalla norma non consente all'amministrazione finanziaria di accertò l'esistenza di una società di fatto fra una serie di
D
pretendere il pagamento dell'imposta, né osta al riconoscimento persone legate alla società di navigazione quali azionisti o
co
del rimborso dell'Iva indebita versata in eccedenza, ove il giu- amministratori o dirigenti, fra le quali il disponente, e di es-
LA
dice di merito abbia accertato che, con il ritiro della fattura, sia sa dichiarò il fallimento, estendendolo a tutte tali persone
IO olo
stato definitivamente eliminato il rischio che il destinatario ab- perché illimitatamente responsabili (fallimento n. 24/13).
bia utilizzato o possa utilizzare tale documento ai fini della de-
C
trazione. [A.M. PERRINO] to della società di navigazione era stata esercitata l'azione
O sci
LO
————————
riori procedimenti penali sono in svolgimento, ma non è an-
cora intervenuta alcuna sentenza.
1.7. - In sede civile nel febbraio 2015 è stata proposta dal-
la curatela della società di fatto dinanzi al Tribunale di Tor-
CORTE PER IL TRUST E I RAPPORTI FIDUCIARI re Annunziata una complessa azione, includente domande
DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO; ordinanza 5 revocatorie, risarcitorie (anche contro il trustee), di nullità
dicembre 2017, causa 2017/04VG; Pres. LUPOI; ric. P. S.A. del trust, di simulazione e di interposizione: essa è in svol-
(Avv. BONELLI, MANCINI, SILVESTRE). gimento in primo grado (Rgac 691/15).
1.8. - Anteriormente erano stati disposti alcuni sequestri,
Diritto comparato e legislazione straniera — Repubblica dei quali è oggi in vigore il sequestro giudiziario delle azio-
di San Marino — Trust — Transazione relativa a con- ni della società A. incluse nel fondo del trust.
troversia coinvolgente il disponente — Legittimità — 2. - Le domande e il procedimento. 2.1. - Con il ricorso
Condizioni — Fattispecie. depositato il 12 ottobre 2017 il trustee ha chiesto in via
Diritto comparato e legislazione straniera — Repubblica principale di essere autorizzato a transigere la lite che lo ve-
di San Marino — Trust — Indicazioni del disponente – de convenuto dinanzi al Tribunale di Torre Annunziata,
Ammissibilità. sommariamente descrivendo i termini che probabilmente ca-
Nel diritto sammarinese, la Corte per il trust e i rapporti fi- ratterizzerebbero la transazione; fra essi è l'impiego del no-
duciari, adita dal trustee di un trust istituito in favore dei vanta per cento o più del fondo in trust a vantaggio della cu-
familiari del disponente con istanza di autorizzazione a ratela attrice.
compiere un atto non rientrante nei propri poteri (nella 2.2. - Il ricorso del trustee è stato proposto ai sensi del-
specie, destinare la massima parte del fondo in trust a l'art. 53 l. 1° marzo 2010 n. 42 — «l'istituto del trust» — il
transigere un'azione proposta dalla curatela del fallimen- cui 4° comma dispone: «Il trustee, qualora lo ritenga oppor-
to del disponente), può concedere l'autorizzazione qualora tuno, rivolge al giudice istanza per essere autorizzato a
tale atto, pur sostanzialmente privando i beneficiari di compiere un atto utile che non rientri tra i suoi poteri».
ogni spettanza patrimoniale, sia da considerare a loro 2.3. - Nel 2010, quando fu promulgata la l. n. 42, la corte
vantaggio (nella specie, in quanto prospetticamente per- non era stata ancora istituita e l'art. 53 indicava generica-
metta di attribuire maggiori cespiti alla curatela e spera- mente «l'autorità giudiziaria». Istituita la corte, i procedi-
bilmente non esaurisca il fondo nella sua interezza, oltre menti ex art 53 l. 1° marzo 2010 n. 42 sono stati disciplinati,
ad evitare la detenzione carceraria del disponente per unitamente alle altre competenze della corte, dal decreto de-
procedimenti penali pendenti). (1) legato 30 settembre 2013 n. 128, che li ha attribuiti alla
Nel diritto sammarinese, la circostanza che il trustee acqui- competenza del presidente della corte sotto l'intitolazione
sisca pareri ovvero indicazioni da parte del disponente «volontaria giurisdizione» (art. 12): «I provvedimenti previ-
non comporta la simulazione del trust, poiché il disponente sti dagli art. 53, 54 e 55, 1° comma, l. 1° marzo 2010 n. 42
non è tenuto ad astenersi da alcun contatto con il trustee [...] sono richiesti al presidente con ricorso e da lui pronun-
dopo l'istituzione del trust. (2) ciati, assunte sommarie informazioni e, qualora egli lo ri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
165 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 166
tenga, sentita la persona contro cui il provvedimento è ri- mente pregiudica. Il dispositivo dell'ordinanza è stato deli-
chiesto o altre persone interessate». berato in camera di consiglio subito dopo la discussione ora-
2.4. - Il testo dell'art. 12 dispone ancora (2° comma): «Il le dell'8 novembre 2017 e immediatamente pubblicato.
presidente decide con decreto immediatamente esecutivo». 4.2. - Esso ha il seguente tenore: «La corte, in accogli-
2.5. - Il medesimo decreto delegato prevede che gli ordi- mento della domanda formulata in via principale, come me-
nari procedimenti contenziosi siano oggetto di un decreto glio articolata nel corso della discussione orale, autorizza il
presidenziale con funzione organizzativa, che va dalla desi- trustee del trust ‘[...]’, ‘P. S.A.’, a transigere le liti avviate
gnazione del giudice o dei giudici ai quali la causa è devolu- dalla curatela del fallimento della società di fatto dichiarato
ta, alla fissazione delle due udienze fondamentali del proce- con sentenza del Tribunale di Torre Annunziata 24/13, de-
dimento, alla determinazione dei costi di giustizia a carico terminando le condizioni come meglio riterrà opportuno, e
a
dell'attore, all'indicazione della lingua del processo, e altro con la raccomandazione di collocare in un sub-trust una
to
ancora. somma per la protezione degli interessi della minore [...], af-
en
2.6. - Il presidente, come già era avvenuto in altro proce- fetta da grave e permanente disabilità.
dimento di volontaria giurisdizione, ha ritenuto di non pren- Dispone che il ricorrente liquidi la notula del curatore
am
dere in carico il ricorso da solo e, pronunciando un decreto speciale come presentata.
organizzativo il 13 ottobre 2017, ne ha attribuito la cogni- La motivazione di questa ordinanza sarà resa nota alle
on
zione a un collegio di tre giudici, ritenendo per sé, alla luce parti entro trenta giorni».
dell'urgenza prospettata dal ricorrente, la sola acquisizione
O
Parte seconda - La motivazione. — 5. - La domanda e il
M abb
delle sommarie informazioni il 23 ottobre 2017. fondamento normativo del potere della corte. 5.1. - Il
M
2.7. - In tale decreto il presidente rilevava: trustee ricorrente è cosciente di non essere titolare di poteri
SI
2.7.1. - «che il procedimento al quale il ricorso sopra ri- sul fondo in trust che gli consentano di destinare il fondo
IO in
chiamato ha dato inizio, pur formalmente di volontaria giu- stesso in maniera diversa da quanto previsto dall'atto istitu-
AS
risdizione, tocca interessi di terzi e anzi è specificamente tivo, e cioè a vantaggio dei beneficiari del trust. Egli, quin-
so
indirizzato a disporre di tali interessi perché l'impiego del di, non è in grado di portare a compimento le trattative con
es
novanta per cento o più del fondo in trust ovviamente de- la curatela delle quali ha fornito un resoconto nel ricorso e
prime il valore delle posizioni beneficiarie»; che la curatela ha reso note ai creditori del fallimento della
nc
2.7.2. - «che, quindi, la sostanza del procedimento è simi- società di fatto. Qualora il trustee stipulasse un accordo
D
le a quella di un procedimento contenzioso». transattivo, egli assumerebbe obbligazioni che non potrebbe
co
2.8. - Nel citato decreto organizzativo il presidente dispo- poi legittimamente adempiere in quanto privo di legittima-
LA
neva la notificazione di copia del ricorso e del decreto ai zione negoziale a trasferire beni in trust alla curatela e che
IO olo
beneficiari maggiorenni e al guardiano del trust. Le notifi- comunque, qualora adempiute, esporrebbero il trustee all'a-
C
cazioni erano regolarmente effettuate, ma nessun loro desti- zione risarcitoria da parte dei beneficiari.
c
natario si costituiva in giudizio. 5.2. - La tesi fondamentale del ricorrente è che la destina-
O sci
LO
3. - segue: la posizione dei beneficiari del trust. 3.1. - Il zione della quasi totalità del fondo in trust alla transazione
disponente è sposato e dal matrimonio sono nati tre figli, con la curatela sia in realtà una destinazione a vantaggio dei
Fa
due fra i quali sono attualmente minori di età: una ragazza beneficiari.
di sedici anni e un ragazzo di dodici. Alla ragazza è stata ri- 5.3. - L'apparente antinomia fra le due posizioni appena
R
conosciuta un'invalidità civile relativa alle «difficoltà persi- espresse non è risolvibile in via generale perché qualsiasi
stenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della sua trust espressamente istituito, come il trust «A.», richiede in
età». primo luogo una valutazione delle specifiche regole poste
3.2. - L'atto istitutivo del trust dispone che il fondo in nel suo atto istitutivo. Infatti, la disciplina legislativa del
trust sia suddiviso non fra i «beneficiari», ma fra i figli del trust nel diritto sammarinese è largamente dispositiva, con-
disponente in vita al momento della cessazione del trust e i formemente all'impostazione delle legislazioni di common
discendenti dei figli defunti (art. 13); quindi, la moglie, pur law, le quali contengono poche norme imperative. Quale ul-
beneficiaria del trust per altri fini, non lo è per quanto ri- timo esempio di questa tendenza, la riformata legge di Hong
guarda la finale ripartizione del fondo in trust. Omettiamo di Kong ha statuito che i poteri conferiti dalla legge ai trustee
esaminare qui alcune particolarità di questo trust, come per sono soggetti alle contrarie disposizioni dell'atto istitutivo
esempio la previsione dei sottofondi, perché esse sono prive (Trustee Ordinance (as amended, 2013), sect. 3.2(A)). È
di effetto sull'oggetto del ricorso. quindi normale che qualsiasi analisi prenda in esame in pri-
3.3. - Qualora il trustee, come ha richiesto, destini il no- mo luogo l'atto istitutivo e poi le norme di legge (questo è
vanta per cento o più del fondo in trust alla transazione della l'ordine che appare in un dictum di Lord Browne-Wilkinson
causa contro la curatela, tutti i beneficiari del trust saranno in Target Holdings v. Redferns [1996] AC 421, a p. 434:
pregiudicati: non solo la moglie e i tre figli, ma anche i figli «The basic right of a beneficiary is to have the trust duly
che dovessero nascere successivamente, dato che essi rien- administered in accordance with the provisions of the trust
trerebbero nella definizione di «beneficiario» data dall'atto instrument, if any, and the general law»).
istitutivo del trust. Il presidente, nel citato decreto organiz- 5.4. - L'atto istitutivo non appartiene alla categoria del
zativo del 13 ottobre 2017, nominava quindi un curatore «trust discrezionale» che, con varietà di forme, è oggi pre-
speciale in persona dell'avv. Debora Cenni per tutelare tanto valente nel modello internazionale del trust. «Trust discre-
i due figli minori quanto altri figli che eventualmente nasca- zionale», contrariamente a quanto molti pensano, non è una
no prima della cessazione del trust (la durata del trust è fis- espressione tecnica perché quasi ogni trust attribuisce di-
sata dall'atto istitutivo in trenta anni, con facoltà di antici- screzionalità al trustee e allora si verterebbe quasi sempre in
pazione da parte del trustee con il consenso del guardiano: tema di trust discrezionale. La discrezionalità alla quale si
art. 9). pensa quando si usa «trust discrezionale» è quella relativa
3.4. - Il curatore speciale ha partecipato al procedimento e alla scelta dei beneficiari all'interno di una categoria, soven-
ha presentato le proprie conclusioni scritte all'udienza di di- te la discrezionalità relativa alla stessa composizione della
scussione dell'8 novembre 2017. categoria, aggiungendo o rimuovendo suoi componenti, e
4. - La decisione della corte. 4.1. - La corte ha deliberato infine la discrezionalità relativa alla misura dei vantaggi at-
di rendere la propria decisione per mezzo di ordinanza piut- tribuiti ai beneficiari così selezionati.
tosto che per mezzo di decreto, come previsto dalla legge in 5.5. - Il tipico disponente italiano raramente accetta di ri-
tema di volontaria giurisdizione, perché ha ritenuto di moti- mettere al trustee decisioni di notevole importanza, quali
vare ampiamente le conclusioni alle quali è giunta alla luce quelle attinenti la ripartizione patrimoniale fra i beneficiari,
degli interessi di terzi che l'accoglimento del ricorso certa- onde sono rarissimi i trust definibili «discrezionali» nel sen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
167 PARTE QUARTA 168
so appena indicato, qualunque sia la legge alla quale il trust giudici di oggi hanno dovuto tristemente ammettere che
è sottoposto. Il trust «A.» non fa eccezione. questa visione è «simply wrong in modern times» (così
5.6. - Infatti, non esiste alcuna discrezionalità del trustee Briggs J in Breakspear v. Ackland, a pag. 38, Foro it., Rep.
per quanto riguarda i beneficiari del capitale e le attribuzioni 2009, voce Diritto comparato, n. 391)».
patrimoniali in loro favore, rigidamente predeterminate, 6.4. - I trustee debbono quindi avere sempre in mente:
mentre è presente, sia pure in limitata misura, per quanto ri- 6.4.1. - che la corte è qui per sostenerli nella attuazione
guarda l'impiego del reddito del fondo in trust a vantaggio del loro difficile compito e per mantenere lo svolgimento
del coniuge non separato del disponente e dei discendenti di del loro ufficio nel solco della legalità,
questo (art. 36 dell'atto istitutivo). 6.4.2. - e che un trustee ha sempre accesso alla corte con
5.7. - Una fra le conseguenze dell'accennata tendenza del un minimo di impiego di tempo e di risorse economiche.
a
tipico disponente italiano è che il trustee può trovarsi privo 6.5. - Il Tribunale di Torre Annunziata in sede cautelare
to
di poteri dinanzi a una situazione imprevista: è quello che è ha concluso che il trust «A.» è un trust «sham» proprio e
en
accaduto al trustee ricorrente. soltanto sulla base del precipitoso comportamento del
5.8. - L'art. 53 della legge sul trust, attribuendo all'autori- trustee, adesivo rispetto alla richiesta del disponente e visto
am
tà giudiziaria il potere di autorizzare il trustee a compiere un quale dimostrazione del perdurante controllo del disponente
«atto utile che non rientri fra i suoi poteri», si colloca nel sul trust. A questa conclusione probabilmente non si sarebbe
on
solco delle moderne legislazioni; per esempio, l'art. 47 (3) giunti se il trustee si fosse allora preventivamente rivolto al-
della legge di Jersey contiene una analoga disposizione, ri- la corte.
O
M abb
ferita al «management or administration» di un trust, quando 6.6. - Risulta dagli atti che successivamente alla dichiara-
M
il trustee sia privo del potere di compiere un atto «expe- zione del fallimento della società di fatto e delle condanne
SI
dient»; e così anche la sect. 58 della legge di Guernsey per il penali sia il disponente che i beneficiari hanno sollecitato
IO in
compimento di un'operazione relativa al «management or per iscritto il trustee (nel dicembre 2016) a porre il fondo in
AS
administration» di un trust e giudicata «expedient». Queste trust a disposizione della curatela.
so
due ultime disposizioni, limitando l'intervento del giudice al 6.6.1. - Contrariamente a quanto l'agenzia delle entrate
es
compimento di atti di «management or administration» di un italiana e alcune sentenze italiane hanno ritenuto, non è vero
trust, si mantengono nell'ambito applicativo che nasce nel che il disponente debba astenersi da alcun contatto con il
nc
diritto inglese e precisamente nel Trustee Act del 1925, sect. trustee dopo l'istituzione del trust.
D
57, anche esso riferito a atti «expedient». 6.6.2. - Questa era la tesi avanzata dalla dottrina che per
co
5.9. - La differenza fondamentale fra la norma sammari- prima aprì la strada al trust nell'ordinamento giuridico ita-
LA
nese e quella inglese sta in ciò, che la norma inglese è cer- liano oltre venti anni fa, ma ne era palese la strumentalità
IO olo
tamente inapplicabile al compimento di atti del trustee che affinché non si confondessero trust e negozio fiduciario
C
tutivo del trust (In re Downshire Settled Estates [1953] Ch 6.6.3. - Oggi, in un diverso clima, si può affermare, con-
O sci
LO
218 (Court of Appeal)); per questa finalità si può fare ricor- formemente alla posizione del diritto inglese, che il trustee
so al Variation of Trusts Act del 1958. La norma sammari- deve tenere conto della volontà del disponente, dichiarata
Fa
nese, invece, non indica alcuna limitazione. Questo è tanto nell'atto istitutivo o desumibile dalle disposizioni del mede-
più significativo in quanto: simo atto o anche successivamente manifestata, ovviamente
R
5.9.1. - la norma sammarinese si avvale dell'aggettivo considerandola non quale istruzione vincolante, ma quale
«utile», che è certamente equivalente al termine «expedient» manifestazione di un desiderio, la cui soddisfazione è rimes-
che compare nella legge inglese e nelle altre appena richia- sa al prudente apprezzamento del trustee.
mate; 6.7. - La sollecitazione rivolta dai beneficiari al trustee
5.9.2. - mentre da quelle leggi non recepisce la limitazio- solleva alcune difficoltà.
ne a «management or administration». 6.7.1. - Essa forma oggetto della lettera al trustee del 5
6. - Il ruolo del disponente e dei beneficiari e le iniziative dicembre 2016, sottoscritta dai quattro beneficiari: la moglie
del trustee. 6.1. - Risulta dagli atti che, al primo manife- del disponente e i tre figli, per due dei quali (i minori) ha
starsi della crisi della società di navigazione, il disponente sottoscritto la madre.
formulò specifica richiesta al trustee di conferire nella so- 6.7.2. - In detta lettera i beneficiari chiedono che «nostra
cietà in crisi il patrimonio della società «A.» (consistente spettanza sul patrimonio del trust in oggetto siano [sic] mes-
fondamentalmente nella partecipazione di un terzo in società se a disposizione del predetto fallimento n. 24/13, con la so-
che controllavano cespiti di valore significativo) e che il la esclusione di una percentuale del patrimonio, che provve-
trustee aderì prontamente a tale richiesta nel quadro di quel- deremo a indicarLe con nostra successiva comunicazione,
la proposta di concordato preventivo che, respinta dal tribu- nella quale Le daremo conferma dell'auspicato esito positi-
nale, condusse alla dichiarazione di fallimento della società vo della negoziazione in corso con la curatela».
di navigazione (v. sopra, 1.4). 6.7.3. - Il giorno successivo anche l'avvocato del dispo-
6.2. - Sfugge alla corte la ragione per la quale il trustee ri- nente scrive al trustee, con l'approvazione del disponente
tenne in quella occasione di aderire senza indugio alla ri- che sottoscrive in calce, rappresentando «la necessità di
chiesta del disponente; né la corte può ritenere sufficiente mettere a disposizione della curatela fallimentare della so-
l'argomentazione, svolta dal trustee nei procedimenti civili cietà di fatto [...] i beni conferiti in trust, secondo l'intessa
italiani, di essere giunto a una decisione informata dopo prospettata nelle missiva a Lei pervenuta a firma dei benefi-
avere valutato attentamente tutte le circostanze rilevanti e ciari».
quindi di avere esercitato i propri poteri nell'interesse dei 6.8. - I quattro beneficiari hanno chiesto al trustee di
beneficiari. Il punto, infatti, riguarda l'esistenza dei poteri, compiere un atto (la transazione con la curatela) che richie-
non il loro esercizio. derà l'impiego del fondo in trust in radicale pregiudizio de-
6.3. - I trustee dei trust sammarinesi godono, rispetto a gli interessi dei beneficiari stessi. Il disponente li sostiene.
tanti altri trustee, del vantaggio di poter adire un giudice 6.9. - Non è semplice qualificare giuridicamente la lettera.
specializzato con il minimo delle formalità e dei costi e di 6.9.1. - Non si tratta di una rinuncia dei beneficiari ai
ottenere una risposta in tempi incomparabilmente brevi, propri diritti, che comunque per due di essi avrebbe richie-
come questo procedimento dimostra. Oltre un secolo fa, l'e- sto la preventiva autorizzazione del giudice tutelare e l'im-
conomicità era un vanto della giurisprudenza inglese: il piego delle «forme previste per l'atto istitutivo del trust» (l.
trustee poteva ottenere direttive dal giudice con una «com- 1° marzo 2010 n. 42, art. 50).
paratively small expense» (Re Beddoe, Downes v. Cottam 6.9.2. - Non si tratta neanche di un atto dispositivo per-
[1893] 1 Ch 547 (C.A.), per Lindley LJ a pag. 558), ma i ché i diritti patrimoniali dei figli del disponente maturano
IL FORO ITALIANO — 2018.
169 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 170
soltanto qualora essi siano in vita alla cessazione del trust 7.3.2. - Si può avere «sham» senza alcuna previa intesa
(cfr. sopra, 3.2) (a parte la necessaria autorizzazione del fra disponente e trustee quando, nel corso del rapporto, il
giudice tutelare per i due minori). trustee accetti supinamente ogni richiesta che il disponente
6.9.3. - La costruzione più probabile vede nella lettera gli faccia, ma non quando il trustee valuti ciascuna volta tut-
una anticipata rinuncia a contestare il comportamento del ti i fattori rilevanti (Shalson v. Russo [2005] Ch 281, (2006)
trustee qualora esso sia conforme a quanto dai beneficiari 8 ITELR 435, Foro it., Rep. 2006, voce cit., n. 436; A. v. A.
richiesto. La corte non è in grado di valutare se questo ne- and St George Trustees Limited [2007] EWHC 99 (Fam);
gozio richieda o meno l'autorizzazione del giudice tutelare, medesima conclusione può essere raggiunta valutando il
ma certamente non si sente di escluderlo. «controllo» del disponente, rilevante in sede di separazione
6.10. - La rilevanza del tema è tuttavia modesta, perché le coniugale, da Charman v. Charman, id., Rep. 2007, voce
a
posizioni rispettivamente assunte dal disponente e dai bene- cit., n. 417).
to
ficiari in nessun modo vincolano la decisione della corte: un 7.3.3. - Si può avere «sham» quando le parti abbiano di-
en
ricorso ex art. 53 della legge per autorizzare un trustee a versi reali intendimenti, purché entrambe accettino che il
compiere un atto non rientrante fra i sui poteri potrebbe es- negozio che hanno stipulato non corrisponda alla loro appa-
am
sere accolto anche contro la volontà del disponente e dei be- rente volontà e sia quindi una «pretence» (MacKinnon v.
neficiari (in diritto inglese e nel diritto di Jersey vi sono Regent Trust, id., Rep. 2006, voce cit., n. 428).
on
precedenti relativi a trustee che hanno deciso di assolvere un 7.3.4. - L'intesa previa — l'unica prospettazione che col-
debito del beneficiario nonostante l'opposizione di questo.
O
locherebbe il tema dello sham nell'area della simulazione di
M abb
La differenza rispetto al caso in esame è che si trattava di diritto civile — si ha quando il disponente ha voluto il trust
M
trust discrezionali e i trustee godevano di ampia latitudine di per realizzare un progetto non apparente dall'atto istitutivo e
SI
poteri, mentre il dato comune è che il trustee destina il fon- il trustee — sebbene non formalmente tenutovi — esercita
IO in
do in trust o parte di esso a favore di terzi creditori).
AS
ogni proprio potere per l'attuazione di quel progetto (Antle
6.11. - La decisione della corte deve muovere essenzial-
so
v. R (2009) 12 ITELR 314 (Tax Court of Canada): sulla de-
mente da una valutazione prognostica circa l'esito della cau- cisione di dichiarare il trust invalido pesò anche il fatto che
es
sa che il trustee chiede di essere autorizzato a transigere. l'atto istitutivo, l'atto di trasferimento al trustee e i succes-
7. - L'azione di nullità, lo «sham». 7.1. - La nozione di sivi atti del trustee erano stati antedatati, quando in realtà
nc
«sham» è emersa nel diritto dei trust in tempi relativamente tutte le operazioni erano avvenute contemporaneamente. La
D
tati giuridici (Snook v. London and West Riding Investments Court of Appeal, id., Rep. 2012, voce cit., n. 526)).
LA
Ltd (id., Rep. 2006, voce cit., n. 425) per Diplock a p. 802:
IO olo
razione finanziaria), che può corrispondere a un sostantivo o Limited [2007] EWHC 99 (Fam)), sia perché può trattarsi di
a un aggettivo o a un verbo (esempi dall'Oxford Dictionary:
Fa
intendimenti ulteriori rispetto a quelli manifestati per iscrit- no testimonianza gli esiti legislativi delle regole sulla simu-
to o perfino verbalmente. lazione; per esempio, il codice svizzero delle obbligazioni
7.6. - La simulazione ha una lunga storia nella cultura e impone al giudice di «indagare quale sia stata la vera e con-
nella letteratura continentale, non meno che nel diritto, corde volontà dei contraenti, anziché stare alla denomina-
spesso centrata sul contrasto fra simulazione e dissimula- zione od alle parole inesatte adoperate per errore, o allo
zione e, quanto alla simulazione, fra simulazione onesta e scopo di nascondere la vera natura del contratto» (art. 18).
simulazione fraudolenta. Fra le simulazioni oneste erano 7.14. - È apparso opportuno fornire queste sommarie in-
collocate le finzioni processuali, così comuni in diritto ro- dicazioni storico-comparative allo scopo di scoraggiare l'as-
mano e poi negli ordinamenti medievali e rinascimentali di similazione fra «sham» e «simulazione».
ambo le coste della Manica; probabilmente l'Inghilterra fu il 7.15. - La giurisprudenza italiana ha accolto il termine
a
paese più prodigo di simulazioni: sia nel processo per sup- «sham» in sette sentenze delle sezioni penali della Corte di
to
plire alla rigidità delle forme di azione, sia nell'ordinaria vi- cassazione, attribuendogli un'accezione vicina a quella del
en
ta commerciale per assicurare la validità dei trasferimenti termine inglese «pretence», ossia «una mera apparenza», e
immobiliari (fines of land e common recoveries, discendenti facendone regolarmente derivare la nullità del trust. Risulta-
am
dalla in iure cessio). no numerosi impieghi del termine nella giurisprudenza civi-
7.7. - Simulazioni erano poi correnti in numerose circo- le di merito, usualmente nell'accezione di «simulazione»,
on
stanze, come quella oggetto di una sentenza della camera sebbene non appaia alcuna analisi del tema legata alla visio-
apostolica alla metà del seicento relativamente al ricono- ne della simulazione degli atti unilaterali secondo il codice
O
M abb
scimento di debito fatto dal debitore a una persona diversa civile italiano (art. 1414, 3° comma, c.c.).
M
dal vero creditore, ma su richiesta di questo, allo scopo di 7.16. - Il Tribunale di Torre Annunziata, in sede di proce-
SI
rendere più agevole l'incasso del credito al momento della dimento di sequestro, ha giudicato il trust «A.» quale «sham
IO in
sua scadenza: qui la corte individua un particolare caso di trust» e probabilmente è stato tratto in errore dalle argomen-
AS
simulazione, quello relativo alla persona del creditore, ma tazioni degli avvocati, inclusi gli avvocati del trustee, dato
so
riferito a un debito esistente e incontestato (Romana Simula- che questi ultimi nel ricorso a questa corte hanno trattato
es
tionis Mutui, DE LUCA, Theatrum veritatis et Justitiae, l. dello «sham» con citazioni di precedenti inglesi e di Jersey
VII, De Credito & Debito, Disp. LXXVII). come se San Marino fosse una Crown dependency.
nc
7.8. - Ancora la simulazione è alla base della regola, oggi 7.17. - I tribunali italiani, come i tribunali di qualsiasi
D
tornata all'attenzione, di alcuni diritti consuetudinari france- Stato nel quale vige la convenzione de L'Aia sulla legge re-
co
si, quale il normanno: donner et retenir ne vaut, laddove la golatrice e il riconoscimento dei trust, sono tenuti a applica-
LA
mancata traditio del bene consente di presumere la mancan- re la legge straniera, dalla quale il trust sul quale debbono
IO olo
za della volontà di donare e quindi simulazione della dona- giudicare è regolato. La domanda di nullità del trust «A.»,
C
zione (A. DEJARDINS, Recherche sur l'origine de la règle se e in quanto fondata su argomentazioni di diritto sammari-
c
«donner et retenir ne vaut», Rev. crit., vol. XXXIII (1868), nese, deve quindi necessariamente seguire le regole del di-
O sci
LO
scono il possesso, come già scrisse Baldo per mezzo di una di cassazione (Cass. 15 giugno 2016, n. 12364, id., Rep.
frase singolarmente corrispondente a quelle che si scrivono 2016, voce Delibazione, n. 26).
R
oggi in materia di «sham trust»: «Quaero: numquid in con- 7.18. - Può allora essere di ausilio al tribunale italiano sa-
tractu simulato transeat possessio? Resp.: tunc non transfert, pere che il solo fatto che il trustee abbia prontamente aderito
cum simulans remanet dominus, ut prius, res suae» (BALDO alla richiesta di porre i beni del trust a disposizione della
a C. 4, 22, 3). proposta di concordato preventivo della società di naviga-
7.10. - Nel corso del quattrocento la dottrina del diritto zione non conduce, di per sé, a un giudizio di simulazione
civile si appassiona al tema della simulazione non per inte- del trust, mentre più facilmente potrebbe condurre a un giu-
resse teorico, ma perché si verificano frequenti casi di con- dizio di inadempimento da parte del trustee alle obbligazioni
tratti simulati, anzi vere e proprie prassi simulatorie, per su di lui gravanti (questo profilo è stato colto dalla giuris-
esempio allo scopo di nascondere mutui usurari; se ne occu- prudenza inglese: A. v. A. and St George Trustees Limited
pano fra gli altri Paolo Castrense, Alessandro Tartagna, Bar- [2007] EWHC 99 (Fam)) o di mancanza di serenità nel valu-
tolomeo Socino, Giason del Maino fino alla monografia di tare le opzioni a sua disposizione.
BARTOLOMEO CEPOLLA, De simulatione contractuum, pub- 7.19. - La corte, sulla base degli elementi agli atti, valuta
blicata nel 1481. In Inghilterra i «contracts» ancora non era- come improbabile l'accoglimento delle domande di nullità,
no comparsi nelle corti del re e quindi nessun interesse po- simulazione e interposizione fondate sull'allegazione di
tevano rivestire gli studi dei civilisti. «sham».
7.11. - La dottrina civilistica si concentra poi essenzial- 8. - L'azione revocatoria. 8.1. - Diversa è la conclusione
mente sui temi dell'opponibilità della simulazione ai terzi e della corte circa le prospettive dell'azione revocatoria.
della prova, quest'ultima spesso basata sull'esistenza di una 8.2. - La difesa del trustee ha correttamente illustrato i
controdichiarazione; essa ha una specifica denominazione in punti di forza della posizione della curatela e ha indicato i
diritto francese — «contre-lettre» — e di essa trattano speci- punti di debolezza della propria difesa, fondamentalmente
fiche norme del codice civile (l'art. 1321, abrogato dalla ri- concentrandola su un aspetto procedurale che non sembra
forma del 2016, e i nuovi art. 1201 e 1202 (art. 1201: «Lor- dare alcuna assicurazione di tenuta, anche alla luce del tur-
sque les parties ont conclu un contrat apparent qui dissimule bamento sociale che la vicenda della compagnia di naviga-
un contrat occulte, ce dernier, appelé aussi contre-lettre, zione ha prodotto nel territorio.
produit effet entre les parties»)). Non si saprebbe neanche 8.3. - L'azione revocatoria riguarda il trasferimento al
come tradurre «contre-lettre» in inglese, a testimonianza trustee di trecentoventi azioni della società «A.» per mezzo
della profonda differenza che si è venuta creando nel- della quale si controllavano beni di notevole valore circa di-
l'evoluzione giuridica. ciotto mesi prima che si manifestasse pubblicamente la crisi
7.12. - Inoltre, nel diritto inglese è scarsamente considera- della società di navigazione (sopra, 1.3-1.4), ma al termine
ta la fondamentale dottrina civilistica che distingue i casi di un periodo pluriennale nel corso del quale, come afferma-
nei quali le parti non vogliono che nasca alcun rapporto giu- to nella sentenza dichiarativa della società di fatto, gli espo-
ridico da quelli nei quali le parti vogliono un rapporto diver- nenti della società di navigazione avevano trasferito la flotta
so da quello documentato. e numerosi altri cespiti di valore in capo a società che il Tri-
7.13. - Infine, la dottrina civilistica, dal seicento in poi, ha bunale di Torre Annunziata ha definito «società-schermo».
legato la simulazione al consenso delle parti e di questo so- Non si può tacere che gli eventi ricostruiti dal tribunale de-
IL FORO ITALIANO — 2018.
173 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 174
pongono nel senso di un'attività concordata fra gli esponenti st'ultima per le ragioni sopra illustrate e quindi la prosecu-
delle tre famiglie che controllavano la società di navigazio- zione della causa fino a sentenza e magari anche nelle sedi
ne con la finalità di trasferirne gli attivi al di fuori delle pre- di gravame verosimilmente condurrebbe soltanto all'impo-
tese dei possibili creditori. Ne deriva la sostenibilità della verimento del fondo in trust e alla sua definitiva perdita per
tesi per cui il disponente, nel momento in cui ha posto in es- i beneficiari del trust. Per converso, una transazione rag-
sere l'atto di dotazione, era cosciente di porre in essere un giunta in questa fase permetterebbe di attribuire maggiori
atto che andava a detrimento delle ragioni dei creditori so- cespiti alla curatela e sperabilmente non esaurirebbe il fondo
ciali, mentre l'assenza di tale coscienza in capo al trustee nella sua interezza.
non assume rilievo, non trattandosi di uno scambio di tipo 11.3. - Qualora questo esito permetta al disponente di evi-
sinallagmatico. tare la detenzione carceraria in relazione ai due nuovi pro-
a
8.4. - Nel rappresentare le questioni relative all'azione re- cedimenti penali, i beneficiari riceverebbero un ulteriore
to
vocatoria, la procura del trustee ha mostrato di essere povera vantaggio dovuto alla disponibilità del loro marito e padre,
en
di difese nel merito. Né la corte ritiene di prendere in consi- con evidenti effetti positivi per l'intera famiglia e in special
derazione elementi quali la difficoltà che potrebbe speri- modo per i due figli minori.
am
mentare la curatela nella materiale apprensione del patrimo- 11.4. - È proprio in questa ottica che la corte, accogliendo
nio della società «A.» perché già la prosecuzione del- le conclusioni del curatore speciale, raccomanda al trustee
on
l'odierno giudizio in primo grado, per non parlare delle im- di porre particolare attenzione alla ragazza figlia del dispo-
pugnazioni, comporta costi che riducono il fondo in trust nente, che è il componente più debole della famiglia. Qualo-
O
M abb
con generale pregiudizio per la trattativa transattiva e per i ra il trustee, transigendo con la curatela, ottenga di trattene-
M
beneficiari. re una somma nel fondo in trust, la corte raccomanda che
SI
8.5. - La corte deve quindi concludere nel senso del pro- parte di tale somma o, secondo quale ne sarà l'importo, il
IO in
babile accoglimento dell'azione revocatoria intentata dalla suo intero ammontare sia vincolato in un trust appositamen-
AS
curatela del fallimento della società di fatto. te dichiarato dal trustee in modo che la ragazza possa conta-
so
9. - I procedimenti penali. 9.1. - Tanto nel ricorso che re su un sostegno economico per proseguire le necessarie te-
es
nella discussione orale la difesa del ricorrente si è sofferma- rapie e per essere avviata alla vita lavorativa.
ta sulle vicende penali che hanno toccato il disponente, il Per questi motivi, la corte, in accoglimento della domanda
nc
quale attualmente sta espiando la pena patteggiata, ma è formulata in via principale, come meglio articolata nel corso
D
coinvolto in altri due procedimenti ancora in fase iniziale. della discussione orale, autorizza il trustee del trust «A.», P.
co
9.2. - La difesa del ricorrente ha prospettato la possibilità S.A., a transigere le liti avviate dalla curatela del fallimento
LA
che questi due nuovi procedimenti potrebbero non condurre della società di fatto dichiarato con sentenza del Tribunale
IO olo
a scontare altre pene afflittive in carcere se si raggiungesse di Torre Annunziata 24/13, determinando le condizioni co-
C
un rapido componimento con la curatela attrice in sede civi- me meglio riterrà opportuno, e con la raccomandazione di
c
9.3. - Oltre agli aspetti giuridici, la difesa del ricorrente interessi della figlia minore del disponente, affetta da grave
ha posto in luce i danni già subiti dal disponente nel suo sta- e permanente disabilità.
Fa
to di salute, tanto fisica che psichica, e ha argomentato che Dispone che il ricorrente liquidi la notula del curatore
di riflesso ne soffrono anche la moglie e i figli, beneficiari speciale come presentata.
R
trust per il perseguimento di finalità ritenute solo astrattamente ritenuto che lo sham trust sia nullo e non produttivo dell'effetto
estranee al trust medesimo. Infatti, i giudici rilevano come l'u- segregativo che gli è proprio, in quanto l'istituto viene utilizza-
tilizzo delle risorse per il pagamento della transazione determi- to come mero espediente per creare un diaframma tra patrimo-
ni, comunque, un vantaggio — seppur di natura non patrimo- nio personale e proprietà costituita in trust, con evidente finali-
niale — per i beneficiari del trust, quanto basta per assumerne tà elusiva delle ragioni creditorie di terzi: così Cass. 7 novem-
l'ammissibilità (che sarebbe viceversa esclusa in ambiente con- bre 2014, G.A., ibid., voce Bancarotta, n. 125).
trattuale). Diversamente, sempre ad avviso della corte sammarinese,
La decisione giunge al termine di un'articolata motivazione una eventuale pronuncia del giudice italiano potrebbe determi-
nella quale viene ricostruito il c.d. sham trust (§ 7 della senten- nare la revoca degli atti con cui sono stati conferiti i beni in
za; in dottrina LUPOI, Si fa presto a dire «trust», in Trusts, trust, sussistendone i presupposti richiesti dalla legge (italiana)
a
2017, 589; BONI-SAENZ-WEISBORD, Lo «sham trust» negli Usa, (in dottrina, v. FIMMANÒ, Le destinazioni «industriali» dei pa-
to
ibid., 2017, 229 ss.; COSTA, Nullità del trust c.d. autodichiara- trimoni sociali, in Riv. dir. privato, 2004, 829; SCHIANO DI PE-
to quale sham trust, in Contratti, 2016, 863; SEMPRONI, Svilup- PE, Trust di protezione patrimoniale e fallimento, in Trusts,
en
pi dello sham trust: una sentenza australiana, in Trusts, 2015, 2004, 215 s.; RANUCCI, I difficili rapporti tra il trust liquidato-
479 ss.; ulteriori riferimenti nella nota di L. CAPUTI-A. PAL- rio e le procedure concorsuali, in Fallimento, 2014, 577 ss.; in
am
MIERI a Trib. Genova 18 febbraio 2015 e Trib. Forlì, ord. 5 giurisprudenza, cfr. Trib. Cremona 8 ottobre 2013, Foro it.,
febbraio 2015, in Foro it., 2015, I, 2543). Rep. 2014, voce Trust, n. 39; Trib. Alessandria 24 novembre
on
La corte prende, peraltro, le distanze dall'elaborazione d'ol- 2009, id., Rep. 2010, voce Sequestro conservativo, n. 23; Trib.
O
tre Manica e preferisce ragionare in chiave, assai più sofistica- Reggio Emilia 14 maggio 2007, id., Rep. 2007, voce Concor-
M abb
ta (in ragione di una plurisecolare elaborazione civilian), di dato preventivo, n. 129). Invero, l'atto istitutivo del trust è un
M
trust simulato, che ricorre quando il disponente lo ha voluto atto pianificatorio neutro, che non determina il trasferimento
SI
per realizzare un progetto non apparente dall'atto istitutivo e il della proprietà, mentre l'effetto traslativo (e depauperativo del
IO in patrimonio del disponente) si realizza con uno specifico atto
AS
trustee — sebbene non formalmente tenutovi — esercita ogni
proprio potere per l'attuazione di quel progetto. In sostanza, i traslativo tra le parti. Ciò che pregiudica gli interessi dei credi-
so
giudici sammarinesi ritengono che il termine sham non debba tori non è l'istituzione del trust, ma l'atto di disposizione pa-
trimoniale con cui il disponente conferisce in trust i propri be-
es
che, in seguito, il trustee, con il consenso di alcuni dei benefi- ve essere aggredito l'atto istitutivo del trust, che non produce
effetti dispositivi, ma i singoli atti di disposizione del patrimo-
D
patrimoniale, nonché le obbligazioni venute in essere in forza il negozio col quale i beni sono posti sotto il controllo dello
dell'istituzione del trust, può piuttosto integrare un breach of stesso o ancora l'atto di segregazione nel patrimonio del dispo-
C
GIUSEPPE DE MARZO costituzionale (art. 2, 13 e 32) e dalla carta dei diritti fon-
damentali dell'Unione europea (art. 1, 2 e 3), proclamata a
Prime note Nizza il 7 dicembre 2000, cui il trattato di Lisbona ha attri-
sulla legge in materia di consenso informato buito effetti giuridici vincolanti, equiparandola ai trattati
(art. 6, par. 1, del trattato sull'Unione europea), ribadisce, in
e disposizioni anticipate di trattamento linea generale, la correlazione fra espressione del consenso
all'inizio e alla prosecuzione del trattamento sanitario (al ri-
guardo, v. ANDRONIO, Il consenso alla prestazione delle cu-
SOMMARIO - L'autore esamina la nuova disciplina in tema re medico-chirurgiche nella Cedu e nella giurisprudenza
di consenso informato e di disposizioni anticipate di tratta- italiana, in Giur. merito, 2011, 300) e informazione, inqua-
a
mento sanitario, analizzando, in particolare, le questioni cri- drandola nella relazione di cura e fiducia tra paziente e me-
to
tiche rappresentate dal consenso e dal rifiuto dei trattamenti dico (nozione assunta come rilevante anche nel quadro del
da parte di soggetti incapaci e dalla qualificazione, come
en
codice deontologico del 2014: art. 20).
trattamenti sanitari, di alimentazione e idratazione artificia- All'interno di siffatta relazione, della quale costituisce
am
li, qualificazione che interseca il delicato profilo del «diritto proiezione dinamica la pianificazione condivisa delle cure,
a morire». menzionata dall'art. 5 della legge, in relazione all'evolversi
on
delle conseguenze di una patologia cronica e invalidante o
caratterizzata da inarrestabile evoluzione con prognosi in-
O
M abb
1. - Premessa. Sulla Gazzetta ufficiale n. 12 del 16 gen- fausta, sono coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi
M
naio 2018 è stata pubblicata la l. n. 219 del 22 dicembre familiari o la parte dell'unione civile o il convivente ovvero
2017 (già utilizzata a fini interpretativi da Assise Milano 14
SI
una persona di fiducia del paziente medesimo.
IO in
febbraio 2018, che sarà riportata in un prossimo fascicolo, Tale formula, adoperata dal 2° comma dell'art. 1 della
AS
che ha sollevato questione di legittimità costituzionale del- legge, trova una eco nel 2° comma dell'art. 5; essa è deci-
so
l'art. 580 c.p.), che, all'esito di un percorso parlamentare samente sovrabbondante, in quanto il riferimento alla perso-
non privo di difficoltà (di recente, v. CARUSI, Tentativi di
es
a un dibattito da rianimare, Torino, 2016; per una rassegna ne della volontà della persona, e non il legame giuridico tra
dei problemi sorti in materia, v. FIMIANI, Testamento biolo-
D
disposizioni anticipate di trattamento, ossia in un territorio Peraltro il 5° comma dell'art. 1 («Qualora il paziente
esprima la rinuncia o il rifiuto di trattamenti sanitari neces-
Fa
posito del quale, v. PRINCIGALLI, Decisione medica e rifiuto irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso
di cure, in Riv. critica dir. privato, 2008, 85; TARUFFO, Ri- a trattamenti inutili o sproporzionati (v. anche l'art. 16 codi-
fiuto di cure e doveri del medico, in Riv. it. dir. e proc. pen., ce deontologico).
2008) e la revoca del consenso già prestato (art. 1, 5° com- Ci pare che si tratti di un'espressione del rispetto della
ma). dignità della vita nella sua fase conclusiva (evocata non ca-
In tale contesto, si colloca l'essenziale precisazione che, sualmente nella rubrica dell'art. 2), che trova un ulteriore
ai fini dell'applicazione della legge, sono considerati tratta- momento di rilevanza nella precisazione che: a) il medico,
menti sanitari la nutrizione e l'idratazione artificiali. La avvalendosi di mezzi appropriati allo stato del paziente, de-
previsione si accompagna anche ad una illustrazione delle ve adoperarsi per alleviarne le sofferenze, anche in caso di
ragioni della disciplina, rappresentate dal fatto che in en-
a
rifiuto o di revoca del consenso al trattamento sanitario in-
trambi i casi viene in rilievo la somministrazione, su pre- dicato, assicurando un'appropriata terapia del dolore, con il
to
scrizione medica, di nutrienti mediante dispositivi medici coinvolgimento del medico di medicina generale e l'eroga-
en
(ancora art. 1, 5° comma, della legge). zione delle cure palliative di cui alla l. n. 38 del 2010 (l'art.
Nel quadro di una relazione caratterizzata da tale scambio 2 di quest'ultima legge enuclea le nozioni di cure palliative
am
di informazioni e di consapevoli manifestazioni di volontà, e di terapia del dolore); b) in presenza di sofferenze refratta-
si colloca il dovere del medico di rispettare la volontà rie ai trattamenti sanitari, il medico può ricorrere alla seda-
on
espressa dal paziente e la correlata esenzione da responsabi- zione palliativa profonda continua in associazione con la te-
lità (art. 1, 6° comma, della legge, che, peraltro, come fon-
O
rapia del dolore, con il consenso del paziente, fermo restan-
M abb
damentale momento espressivo della competenza, autono- do che il ricorso a tale forma di sedazione o il suo rifiuto
M
mia professionale e responsabilità del medico — art. 1, 2° sono motivati e sono annotati nella cartella clinica e nel fa-
SI
comma —, esclude che il paziente possa esigere trattamenti scicolo sanitario elettronico (le scarne indicazioni legislative
IO in
sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia profes-
AS
sul punto vanno poste in relazione con l'analitico parere
sionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali).
so
espresso in data 29 gennaio 2016 sul tema dal comitato na-
La puntualizzazione conferma l'esclusione di qualunque zionale per la bioetica, nel quale si ribadisce, tra l'altro, che
es
legittimazione nei confronti di pratiche di eutanasia (ma la per l'obiettivo, le procedure e gli esiti, la sedazione profon-
qualificazione dell'alimentazione e dell'idratazione artifi- da continua, che si estende fino alla perdita di coscienza del
nc
ciali come trattamenti sanitari pone delicati problemi di di- paziente, va ritenuta un trattamento sanitario e non va con-
D
la Corte europea dei diritti dell'uomo con la sentenza del 4. - I minori e gli incapaci. Il tema del consenso informa-
C
14 maggio 2013, Foro it., Rep. 2013, voce Diritti politici e to, che, come detto permea l'intera disciplina dettata dalla l.
c
ro della fame: Corte eur. diritti dell'uomo 30 marzo 2009, completamente appaganti, dall'art. 3, con riguardo alla posi-
Horoz c. Turchia, <www.echr.coe.int>), la cui contrarietà
Fa
si illustra come l'interdetto dovrebbe essere sentito e quale ne), potrebbe essere necessario provocare l'apertura di una
rilievo assumerebbe il suo dissenso. procedura di amministrazione di sostegno, avvalendosi della
A parte il soggetto inabilitato, che esprime il suo consen- legittimazione di cui all'art. 406, 3° comma, c.c. e solleci-
so di persona, si pone, infine, la situazione del beneficiario tando l'adozione dei provvedimenti di cui al precedente art.
di una amministrazione di sostegno. 405, 4° comma.
L'art. 3, 4° comma, della legge precisa che, nel caso in Tali interventi paiono doverosi alla luce della più volte
cui vi sia un amministratore di sostegno la cui nomina pre- ribadita necessità degli Stati di salvaguardare la vita, pro-
veda l'assistenza necessaria o la rappresentanza esclusiva in teggendo le persone deboli e vulnerabili (Corte eur. diritti
ambito sanitario, il consenso informato è espresso o rifiutato dell'uomo 29 aprile 2002, Pretty c. Regno unito, id., 2003,
anche dall'amministratore di sostegno ovvero solo da que- IV, 57, con nota di BARBISAN, Sacralità della vita e bilan-
a
st'ultimo, tenendo conto della volontà del beneficiario, in ciamenti nella giurisprudenza inglese ed in quella della
to
relazione al suo grado di capacità di intendere e di volere. Corte europea di Strasburgo; 20 gennaio 2011, Haas c.
en
In tale ipotesi va, peraltro, osservato che la disciplina det- Svizzera, <www.echr.coe.int>; 14 maggio 2013, Gross c.
tata dalla legge in esame non risulta incompatibile con quel- Svizzera, cit.).
am
la generale del codice civile, con la conseguenza che ci pare Pure tale protezione, va aggiunto, non significa irrilevan-
comunque applicabile l'art. 410, 2° comma, c.c., a mente za della volontà di tali persone, quando essa risulti espres-
on
del quale, per un verso, l'amministratore di sostegno deve sione di una integra capacità di comprensione e di determi-
tempestivamente informare il beneficiario circa gli atti da nazione.
O
M abb
compiere, nonché il giudice tutelare, in caso di dissenso con
M
il beneficiario stesso e, per altro verso, in caso di contrasto, 5. - Le disposizioni anticipate di trattamento. L'art. 4, oc-
SI
di scelte o di atti dannosi ovvero di negligenza nel persegui- cupandosi delle disposizioni anticipate di trattamento (Dat;
IO in
re l'interesse o nel soddisfare i bisogni o le richieste del be- a proposito della prevista istituzione di una banca dati, v.
AS
neficiario, questi, il pubblico ministero o gli altri soggetti di art. 1, commi 418 e 419, l. 27 dicembre 2017 n. 205; sulle
so
cui all'art. 406 del medesimo codice, possono ricorrere al questioni poste dall'annotazione presso i registri dello stato
es
giudice tutelare, che adotta con decreto motivato gli oppor- civile, v. circolare 1 del giorno 8 febbraio 2018 del ministe-
tuni provvedimenti. ro dell'interno; v. anche, in generale, l'art. 38 codice deon-
nc
Il legislatore, come si diceva supra, disciplina l'ipotesi di tologico; in dottrina, v. SALITO, Autodeterminazione e cure
D
un contrasto di vedute, nel solo caso di rifiuto delle cure, tra mediche: il testamento biologico, Torino, 2012; COLACINO,
co
legale rappresentante (o amministratore di sostegno) e medi- Autonomia privata e direttive anticipate, Milano, 2015), di-
LA
co, il quale reputi i trattamenti appropriati e necessari, la- spone che ogni persona maggiorenne e capace di intendere e
IO olo
sciando l'iniziativa ai soggetti indicati nel 5° comma (ossia i di volere, in previsione di un'eventuale futura incapacità di
C
soggetti menzionati nell'art. 406 c.c., che rinvia anche autodeterminarsi (sulle criticità che tale scelta comporta per
c
all'art. 417 del medesimo codice), oltre che al medico e al gli incapaci, v. SCALERA, La proposta di legge sulle dichia-
O sci
LO
rappresentante legale della struttura sanitaria. razioni anticipate di trattamento, in Famiglia e dir., 2010,
Ci sembra che il riferimento della norma al «legale rap- 36) e dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche
Fa
presentante» del minore sia espressione sintetica che pre- sulle conseguenze delle sue scelte, può, attraverso le Dat,
suppone o l'esistenza di un solo rappresentante o la concor- esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanita-
R
dia dei genitori, nel rifiutare le cure. In altre parole, non ri, nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti
sembra che il dissenso di un solo rappresentante apra le por- diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sani-
te all'intervento del giudice tutelare, venendo, in tal caso, in tari.
questione, piuttosto, un conflitto sulla responsabilità genito- All'interno di tali atti si colloca l'indicazione di una per-
riale, destinato a trovare, come detto, la sua soluzione nelle sona di fiducia, il «fiduciario», chiamato a rappresentare la
sedi ordinarie. persona nelle relazioni con il medico e con le strutture sani-
Restano, in ultima analisi, aperti — e destinati ad essere tarie.
risolti, ove possibile, con gli strumenti processuali esistenti L'art. 4 disciplina anche le modalità di accettazione della
e con le forme di mediazione spesso svolte proprio dai pro- nomina da parte del fiduciario, come pure di rinuncia o di
fessionisti sanitari — i problemi legati al rapporto tra il sog- revoca dell'incarico.
getto incapace (sintetica espressione che, tuttavia, tradisce i La nomina del fiduciario, peraltro, non rappresenta ele-
diversi gradi di capacità di intendere e di volere della perso- mento necessario, nel senso che, laddove le Dat non conten-
na) e il suo rappresentante, essenzialmente nel caso di con- gano l'indicazione del fiduciario o questi vi abbia rinunciato
senso alle cure. o sia deceduto o sia divenuto incapace, esse conservano la
Ma soprattutto resta irrisolto — anche perché forse non loro efficacia, quale espressione della volontà del disponen-
era agevole dettare linee guida di carattere generale — il te, che potrà essere realizzata dall'amministratore di soste-
problema più spinoso, costituito dal caso in cui una persona gno nominato dal giudice tutelare (l'art. 4, 4° comma, sem-
formalmente capace di agire rifiuti trattamenti sanitari, in bra prefigurare una nomina d'ufficio, anche perché indivi-
presenza di indicatori tali da far ragionevolmente ritenere dua il presupposto, altrimenti eccentrico rispetto alla norma-
che l'espressione della sua volontà sia viziata. tiva generale, della necessità; ma, ove dovesse diversamente
Laddove un'appropriata consulenza specialistica dovesse opinarsi, diventerebbe necessario investire il p.m., legittima-
accertare l'oggettivo fondamento di tale dubbio, potrebbe to ai sensi dell'art. 417 c.c., richiamato dal precedente art.
porsi, nei casi di urgenza o di emergenza (art. 1, 7° comma), 406).
la necessità di valorizzare tale situazione del paziente come Il richiamo alla unicità del fiduciario è destinato verosi-
«circostanza» tale da non consentire di recepire la volontà milmente, nelle intenzioni del legislatore, ad evitare conflitti
del paziente stesso. tra più persone chiamate a rappresentare il paziente.
Al di fuori di tali casi (ossia, essendo l'urgenza concetto Tuttavia, non sembra confliggere con tale ratio della pre-
relativo, quando esista la possibilità di attendere l'intervento visione la possibilità di indicare altre persone, per il caso di
giurisdizionale), in assenza di una sede di controllo sul mo- premorienza, impedimento, incapacità o successivo rifiuto
dello di quella dettata dall'art. 3, 5° comma, della legge (as- del fiduciario, al fine di evitare l'attivazione della procedura
senza di dubbia legittimità, in quanto rappresenta fondamen- di nomina dell'amministratore di sostegno, che rappresenta,
tale strumento di tutela dei diritti della persona che, per es- all'evidenza, l'extrema ratio in un sistema normativo che
sere in stato, magari temporaneo o parziale, di incapacità di esalta l'autonomia della persona.
intendere e di volere, non può provvedere ad operare perso- Proprio la necessità di considerare le Dat come espres-
nalmente il necessario bilanciamento tra i valori in questio- sione del consenso informato ed attuale della persona han-
IL FORO ITALIANO — 2018.
143 PARTE QUINTA 144
no indotto il legislatore a consentire al medico, in linea ge- ALESSANDRO PALMIERI - ROBERTO PARDOLESI
nerale tenuto al rispetto delle Dat, a disattenderle, in tutto o
in parte, in accordo con il fiduciario, qualora esse appaiano Abuso di posizione dominante
palesemente incongrue o non corrispondenti alla condizio-
ne clinica attuale del paziente ovvero sussistano terapie non e condizioni generali di contratto:
prevedibili all'atto della sottoscrizione, capaci di offrire un ‘revival innovativo’
concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vi-
ta.
In assenza di accordo tra medico e fiduciario, il legislato- SOMMARIO - Il Bundeskartellamt sta per portare a con-
re rinvia alla disciplina dettata dall'art. 3, 5° comma, della
a
clusione un'istruttoria aperta, nei primi mesi del 2016, nei
legge, che prevede, come s’è visto, l'intervento del giudice confronti di Facebook: l'illecito ipotizzato è un abuso di po-
to
tutelare. sizione dominante consistente nell'imposizione di condizioni
en
Senza indugiare sui requisiti di forma delle Dat e della lo- generali di contratto abusive perché in contrasto con la di-
ro revoca (se non per sottolineare l'opportuna previsione di sciplina sulla protezione dei dati personali. Di là del pro-
am
una loro revocabilità con dichiarazione anche verbale rac- blematico nesso «privacy-antitrust», la clausola tradizio-
colta alla presenza di due testimoni: art. 4, 6° comma), può nalmente negletta dell'art. 102 Tfue viene così rivisitata in
on
essere utile, in questa sede, osservare che non è facile inten- una prospettiva insolita, non solo in quanto non attinente al
dere la mancata considerazione del possibile rilievo della
O
prezzo, ma perché ripropone, mercé una traiettoria che pas-
M abb
capacità del minore (peraltro riconosciuta sia a livello inter- sa attraverso l'abuso di dipendenza economica e il control-
M
no che a livello internazionale da plurime fonti normative), lo di contenuto delle condizioni contrattuali (con le sue ov-
SI
in un sistema giurisdizionalmente controllato, di esprimere, vie implicazioni nel diritto dei consumatori), una risalente
IO in
in ragione del discernimento raggiunto, le disposizioni anti- teorizzazione del fenomeno dei contratti di adesione.
AS
cipate di trattamento.
so
questione, anch’essa destinata ad essere risolta in via inter- 1. - Uno strumento innovativo a disposizione delle autori-
pretativa, del rapporto tra la disciplina dettata dal disegno di tà antitrust? Nelle officine gius-economiche del Bundeskar-
nc
legge appena approvato e quella prevista dalla l. n. 76 del tellamt (autorità tedesca preposta all'applicazione della mo-
D
2016 (art. 1, comma 40; CORDIANO, La disciplina in tema di numentale disciplina domestica della concorrenza: d'ora in
co
salute e di fine vita nella l. 76/16 in materia di convivenze avanti anche BKA), tanto onuste di gloria quanto proiettate
LA
di fatto registrate, id., 2018, 213). nella post-modernità, è in fase di approntamento un sofisti-
IO olo
Anche a prescindere dai casi nei quali le due normative cato strumento di regolazione dei mercati che, stando alle
C
non si sovrappongano (per es., con riferimento alla donazio- prime (parziali) indicazioni dei suoi artefici, sembra posse-
c
ne di organi, alle modalità di trattamento del corpo e alle ce- dere la duttilità necessaria a contrastare le prevaricazioni di
O sci
LO
lebrazioni funebri), le designazioni già intervenute conser- GAFAM (1) e dintorni, ossia dei protagonisti del capitali-
vano la loro validità ed efficacia, mentre per il futuro, ossia
Fa
ampie e raffinate regole dettate da quest'ultima. oltreatlantico, fra tante polemiche e resistenze, alla temuta
In realtà, l'art. 6 della legge prevede che ai documenti atti section 5 del Federal Trade Commission Act (2) — frutto di
ad esprimere le volontà del disponente in merito ai tratta- una miscela di ingredienti dai sapori eterogenei: dentro una
menti sanitari, depositati presso il comune di residenza o narrativa dichiaratamente «competition law-oriented» si rin-
presso un notaio prima della data di entrata in vigore della vengono, infatti, non soltanto componenti endogene, ma an-
legge, si applicano le disposizioni di quest'ultima, ma, sem- che parti importate da altri plessi di regole. Si va a pescare
bra di potersi dire, quanto alla loro efficacia rispetto alle nella provincia della protezione dei dati personali, ma non
scelte mediche e, in generale, alla disciplina delle sopravve- solo; ci si avvale altresì di meccanismi di matrice contrat-
nienze, nel quadro di un costante rispetto della volontà e tuale e, segnatamente, di quelli deputati al controllo sostan-
della dignità della persona. ziale delle «mass market transactions».
La cavia designata per testare quest'arma di nuova gene-
razione è Facebook, sotto inchiesta dai primi mesi del 2016
ABSTRACT - First comments on the statute concerning con il sospetto di aver abusato della sua egemonia nel mer-
informed consent and anticipatory testamentary determina- cato tedesco dei social networks (3). La creatura di Mark El-
tions.
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The author examines the new discipline regarding in- (1) L'acronimo, derivato dalle iniziali dei «tech giants» per antono-
formed consent and advance provisions on health care, ana- masia, Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft (ma la lista è
lyzing, in particular, the critical issues concerning consent aperta a importanti integrazioni, non tutte di stampo occidentale), si de-
ve probabilmente a Nicolas Petit, che nel suo eccentrico contributo sui
and refusal of treatment by incapacitated subjects, and the c.d. moligopolies, cerca di spingersi oltre le teorie che si contendono il
possibility to qualify as health treatments artificial feeding campo, a partire da quella — con grandissimo seguito e, comunque, al-
and hydration, qualification that intersects the delicate pro- la base della vicenda tedesca di cui si dirà tra un momento — a tenore
file of the «right to die». della quale «the tech giants compete on ‘big data’, and fret over
whether this upsets the revealed preference framework of prices and
quantities used in mainstream economics»: N. PETIT, Technology
Giants, the «Moligopoly» Hypothesis and Holistic Competition: A Pri-
mer, <www.ssrn.com> (ottobre 2016).
(2) Per un giro d'orizzonte sulla clausola generale di «unfair compe-
tition», cui vengono alternativamente legate speranze di riscatto e timo-
ri di incontrollati sconvolgimenti, v. M. MARQUIS, La Federal Trade
———————— Commission e la Section 5 del FTC Act. Aspetti istituzionali e penom-
bre giudiziali, in Mercato, concorrenza, regole, 2010, 385.
(3) Sull'avvio del procedimento, si veda il comunicato stampa del 2
marzo 2016, pubblicato in lingua inglese sul sito dell'autorità tedesca
con il titolo «Bundeskartellamt initiates proceeding against Facebook
on suspicion of having abused its market power by infringing data pro-
tection rules» (il documento è disponibile on line sul sito <www.bundes
kartellamt.de>).
liot Zuckerberg rientra così a pieno titolo nel novero dei gi- 2. - Un giudice a Berlino? Torniamo alle vicende teutoni-
ganti del web (e di quanto vi si riconnette) presi di mira dal che. L'ipotesi accusatoria, in attesa che la documentazione
network dell'antitrust continentale. Nemmeno a dirlo, è pro- ufficiale divenga accessibile, può essere desunta dalle poche
prio la commissione europea a capitanare questa massiccia carte disponibili, prevalentemente in forma di comunicati
offensiva, che ha avuto fin qui nel mirino bersagli come stampa. Ma su un punto c’è chiarezza. Si ipotizza un abuso
Google, destinataria di una multa da Guinness dei primati di posizione dominante sul mercato dei social networks. E
per alcune manipolazioni riguardanti il servizio di acquisti già a questo livello è lecito nutrire qualche perplessità. Per-
comparativi (4), Amazon, indotta ad assumere impegni volti ché è vero che Facebook conta in Germania 23 milioni di
a stimolare il confronto concorrenziale nel mercato della di- utilizzatori su base giornaliera, ciò che vale, in forza dei c.d.
stribuzione degli e-books (5), e — notizia dell'ultim’ora — «identity-based networks effects», a proiettarlo come il so-
a
Qualcomm, per aver indotto Apple all'approvvigionamento cial di maggiore successo (col 90 per cento degli utilizzato-
to
esclusivo verso pagamenti di ritorno (6). Dal canto proprio, ri) e a distaccarlo vistosamente da rivali diretti quali Goo-
gle+; ed è anche plausibile l'idea che altri networks profes-
en
Facebook si è interfacciata con la commissione soltanto in
sede di controllo delle concentrazioni, con riferimento sionali, come LinkedIn e Xing, e i diffusissimi servizi di
am
all'acquisizione di WhatsApp nel 2014: il takeover aveva «messaging» di WhatsApp e Snapchat, per non dire di altri
ottenuto il semaforo verde (7), ma la fornitura di informa- social media quali Twitter o YouTube operino a livelli di-
versi, mirando a soddisfare bisogni complementari, sì da
on
zioni inesatte e fuorvianti nel corso della relativa procedura
ha poi comportato l'irrogazione di un'ammenda alla compa- apparire estranei al mercato rilevante. Ma il problema è a
O
M abb
gnia californiana (8). La decisione di clearance offriva, pe- monte. Se, cioè, sia dato parlare di un mercato dei social
M
raltro, spunti di riflessione su questioni più generali laddove network. La normativa tedesca è, sotto questo profilo, parti-
colarmente ospitale, perché proprio in vista dei sommovi-
SI
identificava la privacy come un fattore rilevante per l'analisi
IO in
della competitività dei mercati relativi ai «consumer com- menti prodotti dalla nuova economia digitale ha introdotto,
AS
munications services» (9). E tracce di questo approccio pos- con la nona GWB-Novelle (11), aggiustamenti deputati ap-
so
sono rinvenirsi anche nella successiva approvazione condi- punto a valorizzare la nuova dimensione (12). Chi, infatti,
provi a opinare che, considerato di per sé, il settore è carat-
es
col nuovo testo del § 18, Abs. 2, a tenore del quale «der An-
D
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co
(4) L'infrazione (nel caso AT.39740 - Google Search (Shopping)) è stung unentgeltlich erbracht wird». Ma rimuovere la pregiu-
LA
per gli e-book e questioni correlate) sono stati accettati dalla commis- gratuità, quando non addirittura il prezzo negativo su di un
LO
sione e resi giuridicamente vincolanti con decisione del 4 maggio 2017, lato, va a interrelarsi con i pagamenti operati sull'altro, rap-
notificata con il n. C(2017) 2876; una sintesi del provvedimento è pub-
Fa
blicata in G.U.U.E. C 264 dell'11 agosto 2017. presentato nella circostanza dall'attività pubblicitaria. Fa-
(6) Qualcomm sembrerebbe una new entry dell'ultim’ora, posto che cebook, in altre parole, vende l'attenzione dei suoi utilizza-
tori a chi sia interessato a entrare in contatto commerciale
R
ralismo, concorrenza «across-industries» (15) e interazioni che, peraltro, presenta indubbie peculiarità, come già si in-
da «Frenemies» (16), si può allora ragionevolmente avanza- tuiva da quanto dichiarato all'inizio dell'inchiesta e come
re l'ipotesi che il vero concorrente di Facebook in rete sia vieppiù emerge dalla documentazione diffusa verso la fine
Google, nella sua globalità di aggressivo motore di ricerca del 2017 in concomitanza con la pubblicazione del prelimi-
(piuttosto che in una delle sue infinite aggregazioni collate- nary assessment nel caso Facebook (21). Peculiarità, quelle
rali): quanto basta per mettere in discussione un dominio in discorso, che si registrano anche in un altro snodo della
che apparirebbe altrimenti indiscusso. GWB-Novelle, là dove — con la chiara intenzione di propi-
Ciò detto, possiamo tornare alla prospettazione del BKA. ziare un'analisi adeguata del potere di mercato negli scenari
A suo dire, il luogo dove si radica l'abuso sono le condizio- caratterizzati da una conformazione multi-sided o da una
ni di accesso al servizio: condizioni che devono essere ne- struttura a network — ha inserito fra i criteri di cui al nuovo
a
cessariamente accettate dagli adepti al social network. Più testo del §18 Abs. 3° GWB quello relativo al «Zugang zu
to
precisamente, nel reticolo delle clausole si annidano quelle wettbewerbsrelevanten Daten».
en
relative all'impiego delle informazioni riguardanti gli utenti. Ecco dispiegarsi, allora, il valzer delle verità rivelate —
E qui il discorso finisce fatalmente con l'intrecciarsi con la quelle che sconvolgono gli assetti concettuali più consolida-
am
tutela dei dati personali degli utilizzatori della rete. ti — e dei luoghi comuni a presa rapida. I dati, si dice in co-
Invero, una maggiore sinergia tra antitrust, privacy e ro, costituiscono la nuova moneta corrente in rete (22), il
on
protezione dei consumatori era stata caldeggiata nel parere controllo dei dati (quanti in più, tanto meglio) conferisce
preliminare reso nel 2014 dal Garante europeo della prote-
O
poteri fin qui inimmaginabili, gli ovvi vantaggi connessi alla
M abb
zione dei dati sul tema «Privacy and competitiveness in the disponibilità in tempo reale di massive basi informative si
M
age of big data» (17). In tale documento, dopo aver passato coniugano ad oscure possibilità di manipolazione globale.
SI
in rassegna le interferenze tra le varie branche interessate C’è, in queste asserzioni, molto di vero; ma anche una nota
IO in
dalle problematiche poste dai megadati, si invitavano le
AS
di catastrofismo oltranzistico che va presa con le molle.
autorità con competenze settoriali a perseguire un approc- Senza pretesa di mettere ordine in un dibattito che, c’è da
so
cio olistico all'enforcement. Le considerazioni ivi contenu- credere, terrà banco per molto tempo, si può forse suggerire
te si prestavano altresì a essere lette nel senso di propugna-
es
renza per vagliare, e se del caso colpire, distorsioni su va- (falsamente) gratuito della rete è suggestiva (23), ma si limi-
D
sta scala nel trattamento dei dati personali (18). Lo stesso ta alla sollecitazione emotiva e vale, dunque, quanto l'alter-
co
organo è tornato alla carica un paio d'anni dopo, mediante nativa di riguardarlo alla stregua di «nuovo petrolio», merce
un parere avente ad oggetto l'enforcement dei diritti fon-
LA
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c
House») per l'applicazione delle normative dell'Unione ri- control practice and recent national initiatives, in Concurrences, 2016,
guardanti tale cruciale settore della realtà socioeconomica n. 3, 41. Ma la più drammatica conferma discende, nemmeno a dirlo,
Fa
contemporanea (19). dalla vicenda ‘esplosa' quando questo scritto era già composto, di
Di questo complessivo clima culturale — destinato non Cambridge Analytica.
R
normalmente disponibili (a saperli raccogliere), utilizzabili GWB. Secondo un osservatore locale, l'aver pretermesso la
a più riprese su base non esclusiva, di titolarità problemati- disciplina eurounitaria può essere sì dipeso dal fatto che la
ca e valore relativo perché legato all'utilità di chi li impie- parallela regola domestica è interpretata e applicata in ma-
ga, privi di autentica capacità di fungere da medium nello niera più severa, ma si spiega verosimilmente con l'intento
scambio, non possono costituire moneta in senso tecnico (e (che si ipotizza informalmente condiviso con altri membri
mal si attagliano anche a fungere da corrispettivo per una della rete europea della concorrenza) di evitare che da un
qualche prestazione). E la stessa etichetta di Big Data offu- hard case scaturisca un incomodo precedente, invocabile
sca a malapena la diffusa consapevolezza che i dati grezzi nell'ordinamento della Ue e in quelli dei singoli Stati mem-
sono profondamente anarchici, perché diversamente orien- bri (27).
tati e (dis)organizzati, al punto da riuscire fruibili per talu-
a
In ogni caso il Bundeskartellamt va alla caccia delle
no quanto indifferenti per altri, e diventano davvero signi- «unangemesse allgemeine Geschäftsbedingungen», cioè del-
to
ficativi quando sapientemente aggregati da fonti diverse e le inique condizioni generali di contratto utilizzate da Fa-
en
soggetti ad avveduta elaborazione analitica. A tutto conce- cebook, facendosi forte dei dicta del Bundesgerichtshof, se-
dere, l'acquisizione a man salva di enormi quantità d'in- condo i quali l'utilizzo di clausole negoziali illecite ad opera
am
formazione frammentaria e granulare non ha nulla di magi- di un'impresa dominante può integrare gli estremi del-
co, non promette di per sé potere e ricchezza, porta al solo l'abuso ai sensi della legislazione antimonopolistica tedesca
on
rumore bianco, che si supera — se vi si riesce — introdu- (28). Il tentativo è quello di operare una sintesi valutativa
cendo tecniche capaci di dare senso qualitativo all'accumu-
O
delle sperequazioni irragionevoli imposte ai clienti (che, in
M abb
lo indiscriminato di bit, cifre e riferimenti. Non i dati, allo-
M
Germania, possono anche assumere panni diversi da quelli
ra, che sono soltanto componenti per i quali non si dà un del consumatore) attraverso la contrattazione di massa. La
SI
mercato unitario, ma, se del caso, i «data lakes», capaci di distorsione, dunque, si riflette sui dati personali dei clienti,
IO in
avvicinare ad un approccio autenticamente olistico, e giusto
AS
ma riguarda più propriamente le clausole negoziali che han-
in quanto si disponga di approcci analitici in grado di go-
so
no un impatto diretto sulle scelte relative alla movimenta-
vernarne la complessità (24). Il che, piaccia o no, finisce
zione di tali dati. Segnatamente le perplessità si appuntano
es
zioni personali. Ma, senza entrare nel dettaglio tecnico, non tier for competition environment» e «a modish dalliance with the hip-
ci vuol molto per capire che gli estremi della teoria del- ster zeitgeist».
Fa
persona plurale all'utente, comunicandogli che: «Racco- Non è ben chiaro, a questo punto, se nella traiettoria per-
gliamo le informazioni quando visiti o usi siti web e app di seguita dal BKA sia l'antitrust, con il suo potente spiega-
terzi che usano i nostri servizi (ad esempio quando presen- mento di forze (specie se paragonato all'armentario più soft
tano il pulsante ‘Mi piace’ o l'accesso tramite Facebook o in mano ai garanti dei dati personali), a porsi come scudo
usano i nostri servizi pubblicitari e di misurazione). Si tratta anche dei valori fondamentali incarnati dalla privacy (35), o
delle informazioni sui siti web e sulle app che usi, sul- non piuttosto quest'ultima a fornire un appiglio perché l'en-
l'utilizzo dei nostri servizi in questi siti web e app e delle forcement antimonopolistico espanda il proprio raggio d'a-
informazioni che lo sviluppatore o editore dell'app o del sito zione e riesca a toccare punti che erano rimasti sin qui fuori
web forniscono a te o a noi» (30). della sua portata (36). La commistione di profili può appari-
re virtuosa e molti l'hanno riguardata come tale (37); ma i
a
A questo punto la riflessione si divarica, muovendo alter-
nativamente alla volta della ricomposizione simbiotica di rischi che da un incrocio di tal fatta derivino irrigidimenti
to
privacy e antitrust ovvero alla rivalutazione del controllo di ipertrofici non sono meno evidenti. La miscela, di cui si par-
lava in apertura, è esplosiva (38); e, in attesa di nuovi para-
en
contenuto delle condizioni generali di contratto.
Quanto al primo profilo, vale la pena di rimarcare che la digmi concettuali appropriati alla data-driven economy, va
am
previsione contrattuale dianzi ricordata, dando il via libera maneggiata con cura (39).
a un'indiscriminata collazione di dati acquisiti al di fuori Ma i motivi di maggiore interesse si appuntano, con ogni
on
delle risorse telematiche riconducibili al gruppo capitanato probabilità, sul secondo profilo. Il BKA, infatti, non fa mi-
da Facebook, si presta a fungere da grimaldello per mettere stero della volontà di valorizzare il nesso fra abuso di posi-
O
M abb
a repentaglio diritti di rango fondamentale degli individui zione egemone e riscontro dell'abusività delle condizioni
M
attratti dalla possibilità di essere in contatto telematico con generali di contratto, ai sensi dei §§ 307 ss. BGB. Abbiamo
visto come, a giudizio della suprema istanza federale, il ri-
SI
una platea sterminata di «amici» virtuali. A questo punto
IO in
entra in gioco la legislazione sulla privacy, dal momento scatto della parte oppressa dall'altrui prepotere contrattuale
AS
che si suppone che le interferenze con tali diritti dei singoli possa passare attraverso un variegato strumentario di princi-
so
siano avvenute senza rispettare il reticolo di garanzie pro- pî protettivi, fra i quali figurano, appunto, quelli desumili
cedimentali nelle quali si sostanziano le regole di matrice (alla stregua di un'elaborazione giurisprudenziale risalente,
es
eurounitaria sulla data protection (31): a prescindere dal riversata dapprima nell'AGB-Gesetz del 1977 e rimbalzata
poi nella disciplina codicistica) dalla regolamentazione dei
nc
sione contrattuale obbliga l'utente, presumibilmente incon- di una generalità indefinita di futuri contraenti. Ritroviamo
U
sapevole e, comunque, privo di scelta se non quella di ri- allora l'abuso da sfruttamento — da sempre trascurato per la
LA
IO olo
nunciare alla presenza nel social network, ad abdicare a difficoltà di stabilire quando il prezzo sia giusto e quando,
qualsivoglia controllo sui suoi dati personali provenienti da invece, eccessivo: salvo constatare, in tempi recenti, la sua
C
network (senza per questo attribuire alcuna patente di legit- estorte in ambito contrattuale dal soggetto che dispone di
timità alle pratiche contrattuali in atto), dove, a tacer d'al- forza sufficiente a menare la danza a suo piacimento. Si ri-
scopre, così, un filone che si dava per perso; e magari per
R
vava che il monopolista, profittando della mancanza di al- continua ad apparire convincente quante volte — e sarà un
ternative, è in grado di sostanziare il proverbiale take it or ambito presumibilmente ridotto, ma reale — il soggetto pre-
leave it, ossia di (imporre il prezzo che massimizza il suo disponente possa esercitare la leva monopolistica («moligo-
profitto e di) dettare condizioni negoziali inique a una con- polistica», correggerebbe Petit, pensando proprio al social
troparte alla sua completa mercé. Lo stesso poteva dirsi — network al centro della nostra attenzione) o, comunque,
ed è stato sostenuto con vigore per la maggiore capacità ap- quella tedesca «Marktmacht» (§ 20 GWB) che dalle nostre
plicativa dell'ipotesi — con riguardo a una situazione di parti si declina faticosamente in chiave di dipendenza eco-
mercato nel segno dell'oligopolio, ovvero dei pochi ma for- nomica, prona rispetto alla minaccia di approfittamento. In
ti. Sennonché, il favor accordato a questa tesi è tramontato altre parole, laddove sussista un autentico potere di mercato,
da tempo. Sin dall'inizio la sua persuasività era incrinata atto a far sì che il suo detentore possa mettere controparte
a
dall'incapacità di spiegare, se non attraverso allusioni a non nell'incomoda posizione di prendere o lasciare, senza che a
to
sostanziati effetti di traino, perché «standard forms» deci- quest'ultima sia data un'alternativa davvero praticabile, si
può convenire che l'imposizione di clausole con cui si allo-
en
samente sbilanciati a sfavore dei consumatori prevalessero
(e ancor oggi imperversino) anche in ambiti caratterizzati cano all'ingrosso rischi e costi in capo al contraente non
am
dall'assenza di un significativo grado di concentrazione e, predisponente sia portato diretto (e abusivo) di quel potere,
comunque, da assetti altamente concorrenziali. Di là dalla da correggere — come in ogni altro caso di condizioni gene-
rali di contratto afflitte da significativo sbilanciamento di di-
on
denunzia dell'inidoneità della ricostruzione cennata a opera-
re in termini generali — come spiegare, per il suo tramite, ritti ed obblighi — attraverso il rimedio civilistico del con-
O
M abb
che moduli pieni di clausole vessatorie siano impiegati dal- trollo di contenuto, ma (beninteso, in questo solo caso) an-
M
l'improbabile venditore di enciclopedie inutili, cui è davve- che per il tramite della reazione antimonopolistica allo sfrut-
tamento indebito dell'altrui posizione di debolezza. Ecco al-
SI
ro impossibile attribuire un qualsivoglia potere di mercato?
IO in
—, i rilievi critici si sono spinti sino a metterne in dubbio la lora che l'abuso di posizione egemone trascolora, senza
AS
consistenza sul suo stesso terreno: perché, si è detto, se è scosse, dal mercato all'unità molecolare, il singolo contrat-
so
vero che il monopolista può fissare il prezzo praticato per il to, conservando una sostanziale identità di genoma: più spe-
prodotto o il servizio offerti, portandolo a un livello più ele- cificamente, integra condotta abusiva l'imposizione, come
es
vato di quello che sarebbe emerso in un comparto in concor- presupposto per la fruizione di un servizio per il quale non
si dà alternativa soddisfacente, di condizioni generali di
nc
potere arbitrario di stabilire condizioni svantaggiose per i modo inadeguato la controparte del proponente in contrasto
U
consumatori, i quali conservano, in ogni caso, la possibilità, con i dettami di buona fede», derogando a «principî fonda-
LA
IO olo
magari dolorosa, di rinunziare all'acquisto: con la conse- mentali della regolamentazione legale» (rappresentata, nella
guenza di determinare una contrazione della domanda — e, circostanza, dalle garanzie apprestate dalla disciplina sulla
C
non ha alcun incentivo a offrire un prodotto, e perciò un ogni cielo, ovvero la promozione del benessere dei consu-
contratto, diverso e peggiore da quello che sarebbe offerto matori (44): in quest'ordine di idee, la convergenza con la
da imprese attive in un comparto altamente concorrenziale disciplina delle condizioni generali nei contratti dei consu-
(41); e, ancora, che l'allocazione dei rischi in fase di nego- matori (45) sembra, ancor più che praticabile, semplicemen-
ziazione deve tendenzialmente improntarsi al principio del te doverosa (46). E sta forse qui, in questo futuristico ritorno
cheapest-cost-avoider, ossia della loro imputazione in capo
al soggetto che è in grado di evitarli o, nel caso essi siano ————————
ineliminabili, meglio gestirli tramite autoassicurazione o ac-
(43) Lapidario il commento dell'A.G. Wahl nelle Conclusioni rese in
quisto di polizza sul mercato (42). margine al caso C-177/16, Biedrëba «Autortiesëbu un komunicÓšanÁs
Ma quelle così riassunte sono direttive analitiche che, a konsultÁciju aãentīra - Latvijas Autoru apvienëba» c. Konkurences pa-
parte il fatto di suscitare ancora radicate resistenze, germo- dome, ECLI:EU:C:2017:286: «Nella sua prassi, la commissione è stata
estremamente restia ad applicare questa disposizione contro i (presunti)
gliano nel solco della dimostrata inidoneità della tesi kessle- prezzi elevati praticati da imprese dominanti. Giustamente, a mio avvi-
riana a spiegare unitariamente il fenomeno (e le distorsioni) so. In particolare, semplicemente non è necessario applicare tale dispo-
della contrattazione standardizzata. Attenzione, però, a non sizione in un mercato libero e concorrenziale: senza barriere all'ingres-
andare oltre il segno. Deposta la velleità di interpretare il so, i prezzi elevati dovrebbero normalmente attrarre nuovi operatori. Il
tutto in chiave di prepotere monopolistico, va evitato anche mercato dovrebbe di conseguenza auto-correggersi». Ma, per sua stessa
ammissione, il quadro cambia là dove sussistano barriere giuridiche
l'eccesso opposto, perché quella ricostruzione continua a all'entrata. E, verrebbe fatto di aggiungere, anche in presenza di reali
reggere per il limitato novero di ipotesi che lasciano intra- barriere di fatto. Qualcosa, su questo versante, sembra muoversi: cfr.,
vedere gli estremi dell'egemonia. Sì che, per certi profili, ci per una prima ricognizione del tema, L. ARNAUDO-R. PARDOLESI, Sul
si ritrova alle prese con l'ispirazione di allora, à la Kessler, giusto prezzo, tra Aquino e Aspen, in Mercato, concorrenza, regole,
2016, 479.
che non varrà per l'intero spettro dei contratti di massa, ma (44) Anche in questo caso si tocca un tema con implicazioni da vaso
———————— di Pandora. Mentre, però, ci si accapiglia sulle finalità aggiunte, nessu-
no sembra intenzionato a mettere in discussione lo slogan vincente, da
sion - Some Thoughts about Freedom of Contract, 43 Colum. L. Rev. Robert Bork in poi, della protezione degli interessi dei consumatori, la
629 (1943), e Contracts of Adhesion: Natural Law, Justice, and De- quale — sia detto di scorcio — implica lotta ai prezzi alti (e, si potreb-
mocracy - Some Thoughts on Three Types of Thinking about Law and be aggiungere, alle condizioni contrattuali inique): v., per una riflessio-
Justice, 19 Tul. L. Rev. 31 (1944). Da allora, molta acqua è passata sot- ne approfondita sul tema, H. HOVENKAMP, Whatever did happen to the
to i ponti: per un primo ragguaglio, cfr. R. PARDOLESI-A. PACCES, Antitrust Movement, <www.ssrn.com>, 2018.
Clausole vessatorie e analisi economica del diritto: note in margine al- (45) Salva la doverosa precisazione che la disciplina tedesca (v. §
le ragioni (ed alle incongruenze) della nuova disciplina, in Diritto pri- 305 BGB) trova applicazione anche fuori dal perimetro dei rapporti
vato 1996, Padova, 1997, 377. B2C.
(41) Vedi già A. SCHWARTZ, A Reexamination of Nonsubstantive (46) L'approdo cennato nel testo percorre, all'evidenza, una traietto-
Unconscionability, 63 Va. L. Rev. 1053 (1977). ria reciproca rispetto a quella delineata da chi ravvisa nell'abuso di po-
(42) Per una presentazione puntuale e diffusa dell'argomento, v. H.- sizione dominante una clausola generale del diritto civile, che «si con-
B. SCHÄFER e P.C. LEYENS, Judicial Control of Standard Terms and creta, né più né meno che la clausola generale di buona fede, nel fornire
European Private Law, in P. LAROUCHE (ed.), Economic Analysis of al giudice lo spazio per un ‘supplere’» e, dunque, «nell'accesso che es-
the DCFR. The Work of the Economic Impact Group within the sa concede alla possibilità di creare norme»: cfr., nel contesto di una ri-
CoPECL Network of Excellence, München, 2010, 99. flessione fondante, C. OSTI, Nuovi obblighi a contrarre, Torino, 2004,
al «mood» da anni cinquanta del trascorso secolo breve, la precitata «normativa sui dati» (qui viene in rilievo, come
sfida più intrigante lanciata dal BKA nel caso Facebook. pure nel caso su ricordato dell'esportazione oltre Atlantico,
anche la disciplina di cui alla Telemediengesetz, TMG, del
4. - Guardando nella sfera di cristallo. Per sapere come 2007). Appare problematica già la possibilità di fornire un
andrà a finire (almeno per quanto attiene al primo atto della consenso «all'ingrosso», senza ulteriori specificazioni. Ma
vicenda), bisognerà aspettare l'inizio dell'estate: per allora, la clausola viene ritenuta illegittima nella misura in cui pre-
infatti, è attesa la decisione del BKA. Ma ad uso e consumo tende l'adesione ex ante alla disciplina nella sua formula-
di chi scalpiti e non sappia resistere all'impazienza, si schiu- zione vigente, quali che siano le modificazioni ch’essa abbia
de una traiettoria (inevitabilmente rischiosa, ma) neppur a subire in futuro;
troppo esposta a magheggi da divinazione militante. La trac- — la clausola con cui si dispone che, in caso di trasferi-
a
cia, ragionevolmente affidabile, è offerta dalla pronunzia con mento della titolarità del servizio o di una sua parte, i diritti
to
cui il Landgericht di Berlino ha sottoposto a controllo di con- vengono acquisiti dal «nuovo proprietario»;
en
tenuto le condizioni generali di contratto predisposte da Fa- — le clausole in forza delle quali eventuali future modi-
cebook per disciplinare i rapporti con gli utilizzatori dei suoi ficazioni delle condizioni generali diventano operative dopo
am
servizi in Germania (47), ossia proprio quelle che l'autorità la loro comunicazione all'utente, che le accetta per facta
antitrust tedesca ha deciso di lasciare fuori quadro (senza per concludentia mercé l'uso continuato dopo il termine di
on
questo implicare alcun avallo di legittimità). Sono così state preavviso: salva la possibilità, in caso di dissenso, di cessare
ritenute «unzulässig», per contrarietà al § 307 BGB (intitola- l'uso di Facebook. Rileva il collegio, al riguardo, che la
O
M abb
to al controllo di contenuto), Abs. 1 e, talora, 2: modalità di estrazione del consenso è comunque contraria
M
— la clausola (ritenuta contrastante anche col § 309, n. alla disciplina in materia di protezione dei dati personali.
SI
12b, sull'alterazione dell'onere della prova, per la quale è È plausibile preconizzare che una siffatta traiettoria si
IO in
previsto il divieto senza possibilità di valutazione da parte presti a essere replicata con riguardo alle clausole contrat-
AS
del giudice) con cui Facebook chiede(va) (48) all'utilizzato- tuali scrutinate dal BKA. Nel solco argomentativo su deli-
so
re di confermare, all'atto della registrazione al servizio, di neato, i «trustbusters» tedeschi potrebbero agevolmente ap-
es
aver letto la già ricordata «normativa sui dati» annessa alle prodare alla conclusioni che tali previsioni negoziali, in
condizioni generali di contratto (anche se ciò normalmente quanto predeterminate unilateralmente e imposte a una ge-
nc
non corrisponde al vero): non solo in quanto rovescia l'one- neralità indeterminata di contraenti da un operatore sostan-
D
re probatorio, ma perché comporta effetti pregiudizievoli zialmente irrinunciabile, siano (presumibilmente illegittime
co
con riguardo all'acquisizione dei dati ai sensi del § 33 perché affette da significativo squilibrio di diritti e obblighi
BDSG;
LA
— la clausola con cui l'utilizzatore s’impegna a fornire abusivo di sfruttamento (Ausbeutungsmissbrauch) di posi-
C
legittimità del «Klarnamenprinzip» cui Facebook vorrebbe Per questa via, a tacer d'altro, l'antitrust tornerebbe alla
O sci
LO
ispirarsi nell'organizzazione del servizio (49) (vanificando sua ispirazione originaria. In principio era il monopolio
l'eventuale aspirazione dell'utilizzatore a mantenere l'ano- (50); e l'obiettivo originario della disciplina della concor-
Fa
nimato), essa predetermina l'obbligo dell'utente come pre- renza (poi frantumatosi in mille rivoli) era quello di arginar-
supposto indeclinabile per l'ammissione al servizio e risulta ne la prepotenza.
R
———————— (50) Cfr., per quest'ordine di idee, R. PARDOLESI, Sul «nuovo che
avanza» in antitrust: l'illiceità oggettiva dello scambio di informazioni,
320 ss., 326 s., nonché, per ulteriori sviluppi, What’s in a Name: The in Foro it., 2002, III, 500.
Concept of Abuse in Sui generis Abuses, in G. PITRUZZELLA-G. MUS-
COLO (eds.), Competition and Patent Law in the Pharmaceutical Sector
An International Perspective, Alphen aan den Rijn, 2016, 93, 104 s.
(47) LB Berlin 16 gennaio 2018, cit., supra, nt. 22.
(48) Il testo delle condizioni generali (e annessa documentazione),
cui fa riferimento il Landgericht Berlin, è quello in vigore il 23 feb-
braio 2016; la versione attuale, modificata l'ultima volta il 31 gennaio
2018, reca modificazioni di rilievo, intese ad ovviare a talune delle cen- ————————
sure sollevate da VZBV.
(49) Qui il tema incrocia quello, di più ampio respiro, relativo alla
lotta a «fake news» e «fake accounts» e agli strumenti utilizzati, al
riguardo, dalle piattaforme digitali come Facebook, su cui, fra le mol-
te iniziative in atto, andrà ad appuntarsi l'attenzione del «tavolo tec-
nico» di autoregolamentazione promosso da Agcom con delibera
423/17/Cons.
ANDREA PROTO PISANI mente si è andata attuando la Costituzione nel senso di «ri-
muovere gli ostacoli di ordine economico e sociale» che, ai
Note sulla tutela del lavoro e della persona sensi dell'art. 3, 2° comma, limitano il godimento delle li-
bertà sostanziali e quindi «il pieno sviluppo della persona
nella Costituzione (
) umana».
In tal senso è da considerare la progressiva politica di tu-
tela del lavoro subordinato. Ricordo il rigido divieto di con-
SOMMARIO - Il breve scritto ripercorre l'originario slan- tratti a termine, fuori di ipotesi eccezionali espressamente
cio costituzionale, teso a valorizzare la persona e il lavoro, previste dalla legge (l. 230/62); la politica volta a limitare i
coordinando istanze cattoliche e socialcomuniste, fino alla licenziamenti privi di giusta causa o di giustificato motivo
a
creazione dello Stato sociale: che, però, dagli anni novanta (l. 604/66 e art. 18 l. 300/70). Queste previsioni costituisco-
to
ha visto erose le proprie prerogative. Nondimeno, la battuta no la chiave di volta della possibilità per i lavoratori subor-
finale è nel segno della speranza.
en
dinati di godere dei diritti preventivi della Costituzione an-
che all'interno dell'impresa, e di poter così godere della at-
am
tribuzione al lavoro e al posto di lavoro della funzione di
1. - È forse opportuno, in apertura del mio discorso, ri- strumenti dello sviluppo della propria personalità. Sul piano
cordare come un giurista autorevolissimo, Costantino Mor-
on
del processo sono poi da ricordare la l. 533/73, di riforma
tati, affermasse, con semplicità ma con fermezza, che la Co- del processo di lavoro, e l'applicazione sempre più diffusa
O
M abb
stituzione italiana del 1948 aveva completamente ribaltato i del procedimento ex art. 700 in caso di urgenza della tutela.
M
valori della precedente legislazione liberale prima e poi fa-
scista. Alla proprietà e all'impresa (relegate con molte limi-
SI
3. - In questo stesso periodo si assiste inoltre alla lenta ma
IO in
tazioni nella parte prima nel titolo dei rapporti economici: costante realizzazione anche in Italia dello stato sociale. Ba-
AS
art. 41 e 42) erano stati sostituiti fra i «principî fondamenta- sti qui ricordare la riforma sanitaria degli anni settanta, ri-
so
li» i valori del lavoro e della persona. forma, si disse, volta a rendere universale il diritto alla salu-
L'art. 1 al 1° comma afferma che «l'Italia è una repubbli-
es
te.
ca fondata sul lavoro»; da taluno è stato osservato che que- Dal 1989 in poi, guarda caso proprio dopo o a seguito del-
nc
sta enunciazione sarebbe priva di senso perché il lavoro ha il la caduta dei regimi comunisti, il discorso (spesso anche ra-
carattere della doverosità e quindi non potrebbe avere un ca-
D
pidamente) cambia.
co
mente doveroso, ma esso è funzionale allo scopo della rea- arriverà poi ad affermare addirittura il carattere acausale dei
lizzazione della personalità dell'uomo e come tale è «fon-
C
dante» di quei valori sostanziali a torto o a ragione posti tere dell'opportunità o no di conservare la tutela forte offer-
O sci
LO
dalla Costituzione del ’48 come «principî fondamentali». ta contro i licenziamenti illegittimi dell'art. 18: articolo che
Il tutto diventa estremamente chiaro ove si consideri che sarà progressivamente devitalizzato dai governi Monti e
Fa
la nostra Costituzione fu il frutto di un compromesso fra Renzi. Cioè quegli istituti, che prima ho chiamato chiavi di
cattolici e socialcomunisti e, in parte, liberali. volta a tutela dell'attuazione della Costituzione nei riguardi
R
Testimonianza di questo compromesso è sia l'eccezionale del lavoratore subordinato, lentamente scompaiono o diven-
valore attribuito al lavoro (si considerino oltre agli articoli tano mero flatus vocis con la sostanziale violazione del 1°
già richiamati, gli art. 4, e da 35 a 40, ecc.), sia l'ecceziona- comma dell'art. 1 Cost. (richiamato all'inizio di questo mio
le rilevanza attribuita alla persona, allo sviluppo della sua intervento).
personalità, alla solidarietà (chiarissima è al riguardo la pre- In coerenza con questo radicale svuotamento delle garan-
sa in considerazione non solo delle encicliche sociali, ma zie costituzionali del lavoro subordinato, negli stessi anni si
anche della cultura cattolica di Jacques Maritain e in parti- assiste al progressivo arretramento dello stato sociale, direi
colare del suo ancora oggi attuale Umanesimo integrale): v., in tutte le sue articolazioni, delle quali è sufficiente qui ri-
per tutti, gli art. 2, 3, 2° comma, 4, 2° comma, 41, 2° com- chiamare la sanità e la scuola pubblica.
ma, ecc. Direi senza timore che la concezione cattolica del
bene comune è alla base dei rapporti economici, come di- 4. - Io sono un mero processualcivilista. A seguito però
sciplinati dalla Costituzione dagli art. 41, 2° comma, 42, 2° dell'emanazione dello statuto dei lavoratori del 1970 e della
comma, come pure del compromesso con la cultura social- riforma del processo del lavoro del 1973, cominciai ad ap-
comunista è espressione il 3° comma dell'art. 41 (secondo passionarmi anche al diritto sostanziale del lavoro e cercai
cui «la legge determina programmi e i controlli opportuni di portarvi qualche piccolo contributo (come docente e an-
perché l'attività economica pubblica e privata possa essere che come avvocato).
indirizzata e coordinata a fini sociali»), l'art. 42, 2° comma Poi, a seguito di profondi mutamenti degli ultimi decenni,
(laddove, con riguardo alla proprietà, si parla di «limiti allo mi sono ritirato del tutto dal diritto sostanziale del lavoro,
scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla acces- materia che da diritto a tutela del lavoratore spesso mi sem-
sibile a tutti») e l'art. 43 in tema di esproprio di imprese bra sempre più trasformarsi in diritto alla tutela della libertà
«che si riferiscono a servizi pubblici essenziali o a fonti di del datore di lavoro.
energia», ecc. Non vorrei però chiudere questa prima parte del mio in-
Spazio per il mercato e la libera concorrenza vi è solo nel tervento con queste note rigidamente pessimistiche.
rispetto di numerosi limiti (e talvolta scelte addirittura con- Anche se la situazione politica italiana non sembra pro-
trarie) indicati nelle norme sopra richiamate. prio indurre all'ottimismo, forse per le mie origini cristiane,
forse per il molto della mia gioventù che ritrovo nei valori
2. - Vero è che fino al 1980-1989 in Italia (e in numerosi costituzionali, nonostante tutto continuo a sperare.
altri paesi dell'Europa occidentale), molto probabilmente A sperare che il 2° e 3° comma dell'art. 41 possano trova-
per costituire un efficace contraltare all'Unione sovietica e re attuazione in Italia e nell'Unione europea, con riserva al
agli altri paesi comunisti dell'Est europeo, sia pure lenta- pubblico delle imprese relative a beni essenziali e rimessio-
———————— ne al privato (al mercato disciplinato) delle imprese e del
commercio di piccole e medie dimensioni: e, in questa dire-
(
) Prima parte parzialmente rivista della relazione svolta il 25 otto- zione, un nuovo Carlo Marx sappia dare una prospettiva po-
bre a Roma ad un corso di specializzazione sull'interpretazione nel di-
ritto del lavoro organizzato presso l'Accademia dei Lincei in unione litica a quella miriade di persone in carne e ossa che in Italia
con la Scuola superiore della magistratura. e in Europa per un verso non sono legate da alcuna solida-
IL FORO ITALIANO — 2018.
159 PARTE QUINTA 160
rietà, per altro verso, anche se socialmente frantumate, sono ranno l'obiettivo immediato della legge, che è stato quello
accomunate dal costituire un «ceto di poveri»: i nuovi sfrut- di assicurare l'equilibrio tra i generi (ovviamente maschile e
tati della nostra società c.d. postindustriale (1). femminile, sebbene in difetto di specificazione nel testo
normativo (2)) negli organi amministrativi e di controllo
delle suddette società attraverso la riserva di un terzo dei
ABSTRACT - Notes on the protection of workers and posti al genere meno rappresentato, così come il suo caratte-
human beings in the Constitution. re temporaneo, conseguente all'applicazione di tale regola
solo per tre mandati consecutivi «a decorrere dal primo rin-
The short paper traces the original constitutional impulse, novo successivo (...) ad un anno dalla data di entrata in vi-
aimed at enhancing the values of person and labor, coordi-
a
gore» della stessa legge (3).
nating catholic and social-communist instances, till the crea- In base a quest'ultima disposizione a oggi si è compiuto
to
tion of the social state: which, however, from the Nineties circa metà del percorso tratteggiato dall'intervento normati-
en
on has seen its prerogatives eroded. Nonetheless, the final vo, che cesserà di avere vigore nel 2022-2023 (4).
line is in the sign of hope.
am
È dunque possibile fare un bilancio — seppur provvisorio
— degli effetti che si sono prodotti in esito alla sua applica-
zione e, di conseguenza, verificare se si è centrato — o se in
on
————————
futuro si arriverà a centrare — quello che dovrebbe esserne
O
M abb
(1) Sostanzialmente nella stessa prospettiva di un nuovo umanesimo l'obiettivo mediato: ossia l'eliminazione dei pregiudizi di
M
fondato sulla fraternità (e non solo sull'eguaglianza e sulla libertà) mi tipo socio-culturale che ostacolano il riconoscimento della
sembra si muova (cambiato quello che vi è da cambiare) Papa France-
SI
sco (di cui v., da ultimo, Terra, casa, lavoro, Il Manifesto - Ponte alle parità effettiva tra i generi (5).
grazie, 2017). IO in Inutile dire che, all'indomani della sua entrata in vigore,
AS
il provvedimento è stato salutato con particolare entusiasmo
so
le quote di genere in mezzo al guado (
) c.d. effetto gregge (group thinking) nella formazione della
Fa
————————
volontà collegiale, comprimendo così lo stimolo all'innova- no, stando ai dati statistici, più che soddisfacenti. Infatti, se
zione e al cambiamento delle prospettive imprenditoriali (8). si eccettua il goffo tentativo di talune amministrazioni pub-
È bene subito avvertire che il Leitmotiv di tutte queste va- bliche di aggirare la normativa con la nomina di un ammini-
lutazioni a caldo rispecchia, in larga parte, i risultati di studi stratore unico (pressoché esclusivamente di genere maschi-
psicologici e sociologici che tratteggiano le differenze tra le) (13) al posto di un consiglio di amministrazione (opzione
cervello maschile e femminile, imputando all'uomo: con- non consentita alle società quotate per l'imposizione norma-
centrazione monotematica; difficoltà di fare più cose con- tiva del c.d.a. ex art. 147 ter t.u.f.), negli altri casi l'obietti-
temporaneamente; resistenza fisica; senso dell'orientamen- vo è stato superato (14). Infatti, nelle classifiche internazio-
to; scarsa capacità di intuire l'umore altrui; propensione al nali relative alla presenza femminile negli organi di ammi-
a
rischio; propensione a suggerire soluzioni più che a racco- nistrazione e controllo delle società quotate, il nostro paese
gliere consigli; e alla donna: capacità di fare più cose con- risulta fra i primi al mondo. Secondo i dati della commis-
to
temporaneamente; sensibilità nell'intuire l'umore altrui; sione di borsa, dal 2008 al 2016 la presenza femminile nei
en
scarso senso dell'orientamento; capacità di osservazione c.d.a. delle società quotate è passata da 170 a poco meno di
multidirezionale; agilità verbale; attitudine alla mediazione 1.000 unità contribuendo, in questo lasso di tempo, all'ab-
am
dei conflitti; scarsa propensione al rischio; propensione a bassamento dell'età media dei componenti di quegli organi,
raccogliere consigli e all'innovazione, per giungere a consi- all'innalzamento del tasso medio di istruzione e alla ridu-
on
derare la donna come una sorta di panacea per gli organismi zione del quoziente di familismo che oggi riguarda il tredici
O
produttivi di maggiore complessità caratterizzati da rilevan- per cento delle mogli o figlie del socio di controllo, in con-
M abb
te componente maschile (9). trapposizione al diciassette per cento del familismo maschi-
M
Proprio su queste argomentazioni d'ordine antropologico, le (15).
SI
infatti, si innesterebbero le ragioni che hanno portato all'in-
IO in Alla luce di questi dati è ovvio pensare che la l. 120/11
AS
troduzione delle quote di genere nelle società quotate e pub- abbia contribuito all'effettiva affermazione della gender pa-
so
bliche, con le quali si sarebbe inteso assicurare una «mag- rity e, in effetti, è questa l'opinione che oggi rispecchia il
giore obiettività nella selezione dei componenti gli organi comune modo di sentire (16).
es
sociali», da coniugarsi con «maggiori livelli di efficienza al- Dietro le statistiche astratte vi è però una realtà concreta
l'interno degli organi stessi» (10); e ciò per la particolare at- con la quale occorre confrontarsi per valutare l'efficacia o
nc
titudine delle donne alle visioni imprenditoriali di lungo pe- l'illusorietà di quei risultati indubbiamente positivi. Ebbene
D
co
riodo, l'abilità nel gestire le relazioni di lavoro, la capacità questa realtà evidenzia come, a dispetto dei numeri, la legge
U
di comunicazione, l'attenzione agli interessi degli stakehol- non paia avere raggiunto il suo obiettivo, dal momento che
LA
IO olo
ders, l'insofferenza per le decisioni imprenditoriali conser- la sua applicazione ha sì consentito l'ingresso delle donne
vatrici, l'avversione al moral hazard (11), cui si aggiunge- negli organi apicali, ma non nelle élite d'impresa. Queste
C
c
rebbe la possibilità, non secondaria, di spezzare quei mec- rimangono a tutt’oggi appannaggio del genere maschile: so-
O sci
LO
canismi di dominio particolarmente diffusi nei collegi carat- no, infatti, poco più del sette per cento le società quotate
terizzati dalla presenza di un leader aduso ad imporre le con un amministratore delegato donna e, per di più, si tratta
Fa
proprie decisioni agli altri componenti sulla base di argo- di entità minori con scarsa incidenza sulla capitalizzazione
mentazioni, linguaggio, toni e gestualità che, in presenza di di borsa (17).
R
2. - Breve bilancio in itinere. A metà percorso, gli effetti (13) Come emerge dalla relazione triennale sullo stato di applicazio-
derivanti dall'applicazione della legge Golfo-Mosca risulta- ne della normativa di cui al d.p.r. 30 novembre 2012 n. 251, recante
«regolamento concernente la parità di accesso agli organi di ammini-
———————— strazione e di controllo nelle società, costituite in Italia, controllate da
pubbliche amministrazioni, ai sensi dell'art. 2359, 1° e 2° comma, c.c.,
(8) In argomento, I.L. JANIS, Victims of Groupthink. A Psychological non quotate in mercati regolamentati, in attuazione dell'art. 3, 2° com-
Study of Foreign-Policy Decisions and Fiascoes, Houghton Miffin, Ox- ma, l. 12 luglio 2011 n. 120», redatta dal dipartimento delle pari oppor-
ford, 1972, 9. Il fenomeno si registra anche nella proposta di direttiva tunità ai sensi dell'art. 4, 1° comma, d.p.r. 30 novembre 2012 n. 251, p.
COM (2012) 614, «riguardante il miglioramento dell'equilibrio di ge- 20, nel triennio 2013-2016, con riguardo alle società pubbliche «si os-
nere fra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quota- serva una non trascurabile tendenza incrementale di nomine di ammini-
te in borsa e relative misure», in cui si rileva che «nei consigli caratte- stratori unici» di cui «soltanto una percentuale esigua (...) — pari a cir-
rizzati dalla predominanza di membri di un solo sesso è molto più pro- ca il tre per cento — è di genere femminile».
babile riscontrare un ‘pensiero di gruppo’ di scarsa apertura. Ciò può (14) Vedi ancora, Relazione triennale, cit., 18.
contribuire a impedire che le decisioni di gestione siano effettivamente (15) CONSOB, Report on corporate governance of Italian listed com-
messe in discussione, poiché la mancanza di punti di vista, valori e panies 2016, 8, reperibile all'indirizzo <http://www.consob.it/docu
competenze diversificati rischia di smorzare i dibattiti, impoverire le ments>; in precedenza, M. BIANCO-A. CIAVARELLA-R. SIGNORETTI,
idee e scoraggiare le critiche». V. anche il Libro verde della COMMIS- Women on corporate boards in Italy, in Questioni di economia e finan-
SIONE EUROPEA, Il quadro dell'Unione europea in materia di governo
za Banca d'Italia, 2013, 11 s., reperibile all'indirizzo <http://www.
societario, del 5 aprile 2011, 6, reperibile all'indirizzo <http://ec.
europa.eu>. Ritengono che il riequilibrio tra i generi nelle realtà im- bancaditalia.it>.
prenditoriali maggiormente rilevanti consenta di introdurre all'interno (16) Cfr. R. NUNIN, op. cit., 653. In base alla valutazione della gen-
dei relativi centri decisionali «valori, stili, modelli alternativi a quelli der diversity operata dalla Consob nel Report on corporate governance
correnti, destinati a contaminare questi ultimi in funzione di un miglio- of Italian listed companies, cit., 6 e 7, a fine giugno 2016, la presenza
ramento globale dei risultati ottenibili nell'assunzione delle decisioni», femminile nei boards «ha oltrepassato la soglia del trenta per cento del
L. CALVOSA-S. ROSSI, op. cit., 5. Sul punto, v. anche D. STANZIONE, totale degli incarichi di amministratore». Determinante in questo senso
op. cit., 193. sarebbe stata l'entrata in vigore della l. n. 120 del 2011, in seguito alla
(9) L. POGLIANA, Le donne, il management, la differenza. Un altro quale nelle c.d. società diverse board la percentuale degli incarichi de-
modo di governare le aziende, Milano, 2012, passim. tenuti da donne si è quasi triplicata, evidenziando una situazione ben
(10) Vedi, per tutti, European Commission - Directorate General for lontana rispetto al 2010, quando la maggior parte delle società quotate
Employment, Industrial Relations and Social Affairs, The costs and be- aveva consigli di amministrazione composti quasi interamente da uo-
nefits of diversity, 2003, reperibile all'indirizzo <http://www.coe.int>; mini. Inoltre, nella quasi totalità delle imprese, almeno una donna siede
tali valutazioni sono riprese da U. MORERA, Sulle ragioni dell'equi- nel board.
librio di genere negli organi delle società quotate e pubbliche, in Riv. (17) Vedi ancora Report on corporate governance of Italian listed
dir. comm., 2014, II, 155, ove ampi riferimenti. Sul punto v. anche F. companies, cit., 8, in cui, con riguardo al ruolo svolto, emerge che solo
CUCCU, Il diritto diseguale delle quote di genere e la performance del- diciassette donne ricoprono l'incarico di amministratore delegato in al-
l'impresa, in Giureta, 2018, 112 ss. trettante società a ridotta capitalizzazione e ventuno quelle che presie-
(11) Cfr. Donne al vertice e gestione aziendale: una prospettiva di dono l'organo amministrativo in altrettante società. Inoltre, in circa due
genere nell'analisi dei modelli manageriali di successo e dello sviluppo casi su tre le donne si qualificano come amministratore indipendente,
delle imprese a cura di F. CHIAROMONTE, Roma, 2005, passim. mentre sono quarantanove le amministratrici nominate da azionisti di
(12) Identità di genere nella lingua, nella cultura, nella società a cu- minoranza, attraverso il sistema del voto di lista, in trentotto società ad
ra di F. ORLETTI, Roma, 2001, passim. elevata capitalizzazione.
In tutte le altre società le donne ci sono ... ma forse non spazi sono limitati. Nell'impostazione della l. 120/11, infat-
decidono, sicché la tanto decantata presenza femminile nei ti, le quote di genere sono uno strumento che, più che assi-
boards, quale contributo alla dialettica diversificata e all'ef- curare parità tra genere maschile e femminile attraverso l'e-
ficienza delle società, assume un profilo marginale, come liminazione degli ostacoli sostanziali che impediscono alle
dimostra il fatto non secondario che tra le donne presenti nei donne di raggiungere le posizioni apicali nelle società quo-
c.d.a. delle società quotate è forte la tendenza al cumulo de- tate, assegnano quelle posizioni in via diretta e in una misu-
gli incarichi (18). Il che potrebbe far pensare a una sorta di ra che, da un lato, limita le possibilità di scelta nella com-
elusione della legge, che parrebbe attuata (questa volta pro- posizione dell'organo amministrativo (non sarebbe possibi-
prio con la complicità femminile) con l'emergere di una cer- le, infatti, un c.d.a. costituito di sole donne); e, dall'altro,
ta figura di donna manager, ricercata e cooptata proprio per- rischia di continuare a fungere da limite massimo anche
a
ché incline ad essere «compiacente» e con attitudine a non dopo che la regola avrà cessato di essere cogente (21). E,
to
creare problemi e contrapposizioni all'interno dell'organo allora, occorrerebbe capire se con questa indicazione la
en
gestorio o di controllo: una sorta di bonne à tout faire che si legge non finisca per generare un nuovo limite culturale,
presta ad essere inserita dovunque ci sia bisogno di fare per cui in futuro i due terzi delle iniziative economiche sa-
am
quorum di genere, ma senza altra funzione se non appunto ranno sempre di fatto destinate a rimanere fenomeno pret-
questa. tamente maschile (22).
on
Ammesso che venga dimostrata, questa distorsione è un
po’ la conseguenza dell'impostazione della legge, più atten-
O
3. - Discriminazione rovesciata e reazione alla violenza
M abb
ta ad imporre l'apertura formale (a ogni costo) degli organi economica. Statistiche e apprezzamenti di opportunità a par-
M
di vertice delle società al genere femminile che a promuove- te, è bene ora formulare qualche valutazione di ordine giuri-
SI
re il merito e le competenze dei relativi componenti (19). dico sull'impatto nel sistema di questa forma di discrimina-
IO in
Unitamente ai requisiti di carattere tecnico e professionale, zione rovesciata introdotta dalla legge (23).
AS
competenza e merito sono, infatti, il presidio dell'«ottimale
so
Occorre premettere che la «discriminazione», intesa nel
governance delle società quotate» che, per questo motivo, senso della (lecita) deroga al principio di eguaglianza for-
es
dovrebbe sempre tendere alla scelta del migliore (20). male giustificata dalla necessità di promuovere una condi-
Qui non entrano in gioco questioni di genere poiché il zione di eguaglianza sostanziale in favore di minoranze o di
nc
migliore può essere indifferentemente uomo o donna, se- categorie di soggetti per uno o altro aspetto svantaggiati, è
D
minabile a priori attraverso l'imposizione di una percentua- fettamente alla componente sociale femminile nel campo
LA
le numerica che, oltre a non garantire la qualità sul piano della vita economica. La donna, lo ricordiamo, è stata a lun-
IO olo
della selezione, rischia di trasformare i posti destinati alle go tenuta fuori dalle attività d'impresa, prima ancora che su
C
donne nei c.d.a. in una sorta di «riserva indiana» in cui gli un piano di fatto, da parte di ordinamenti del passato.
c
O sci
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ce di commercio ancora impediva alla donna maritata d'in-
Fa
(18) Report on corporate governance of Italian listed companies, traprendere una qualsiasi attività d'impresa — non solo in-
cit., 7, che sottolinea l'incremento, negli ultimi quattro anni, delle don- dividuale ma persino societaria — senza l'autorizzazione
ne interlocker, passate dal diciotto per cento nel 2013 al trenta per cen-
R
to nel 2015. del marito (24), questa sì, per certi versi, vera «violenza
(19) Sul punto, particolarmente significativa risulta la posizione as- ————————
sunta dal Consejo de Estado spagnolo, dictamen 22 giugno 2006, n.
803, nel quale, rispetto all'«Anteproyecto de Ley Orgánica de Igualdad (21) Per l'opinione tesa ad escludere che l'introduzione delle quote
entre Mujeres y Hombres», si afferma che «la introducción forzada de di genere in ambito societario sia finalizzata a creare le condizioni so-
cuotas en función del sexo en la composición de los consejos de admi- ciali che potrebbero consentire la libera scelta di gestione o controllo
nistración prescindiendo del mérito, del talento y valor añadido del dell'impresa, U. MORERA, op. cit., 3, il quale ritiene, altresì, errato ogni
consejero, sustituyendo el interés social e individual de los socios, no riferimento della l. 120/11 al principio delle «pari opportunità». In ar-
garantizando la mejora de decisiones de los consejos de administración, gomento, v. anche L. CALVOSA-S. ROSSI, op. cit., 5.
siendo una discriminación por razón de sexo sin el condicionamiento (22) Così creando l'effetto opposto a quello che si intendeva ottene-
propio de las medidas de discriminación positiva y en contra de los cri- re. Nelle previsioni del legislatore, infatti, una volta incrementatasi la
terios de eficiencia y de equidad, que desconoce el principio de la sobe- partecipazione femminile nei boards, le società dovrebbero continuare a
ranía de las juntas generales y de funcionamiento de las sociedades seguire autonomamente questa tendenza, senza necessità di interventi
mercantiles que vincula su administración a la titularidad y tenencia de esterni. Sulla funzione «educativa» della disciplina, in cui l'imposizio-
acciones, careciendo el capital de sexo». Per un esame della Ley de ne della presenza delle donne sarebbe un modo per «rendere consueto
Igualdad 22 marzo 2007 n. 3, si rinvia a M.T. CARBAILLERA, La legge l'inconsueto», v. A. BLANDINI-F. MASSA FELSANI, Dell'equilibrio tra i
spagnola per le pari opportunità effettive tra donne e uomini, reperibile generi: principî di fondo e «adattamenti» del diritto societario, in Riv.
all'indirizzo <http://www.forumcostituzionale.it>; sulle incongruenze dir. comm., 2015, 444. Per una configurazione delle quote di genere
dell'art. 75 della suddetta Ley, che ha introdotto le «quote di genere» come «tecnica per imporre l'avvio di un cambiamento che, se lasciato
nelle società con sede in Spagna senza, peraltro, prevedere sanzioni in ai suoi ritmi fisiologici, rischierebbe tempi di realizzazione inaccettabi-
caso di mancato adeguamento, richiedendo, semplicemente, di esplici- li», M. BENEDETTI, op. cit., 723; R. NUNIN, op. cit., 653, che ravvisa
tare le ragioni «fondate ed obiettive» della mancata osservanza del det- nella l. 120/11 uno «stimolo al superamento di stereotipi, ancora assai
tato normativo, cfr. M.C. ESCRIBANO GÁMIR, El acceso de la mujer a vischiosi».
los consejos de administración de las sociedades mercantiles: igualdad (23) In tema di discriminación inversa nell'ordinamento spagnolo, si
de género y poder de decisión en el derecho español, in <http://www.e- rinvia a L. LOPEZ GUERRA, Igualdad, non discriminación y acción po-
archivio.uc3m.es>, 660. sitiva en la Constitución en España, Madrid, 2000, 33.
(20) G. CARRARO, Società di capitali e diritti dell'uomo, in Riv. dir. (24) Retaggio della legislazione napoleonica introdotta nel Regno
civ., 2012, I, 241. Sul punto, netta appare la posizione di Confindustria, italico dall'art. 4, c. comm. Napoleone del 1808 che disponeva: «la
Risposta alla consultazione della commissione europea sull'equilibrio di moglie non può esercitare mercatura senza il consenso del marito»;
genere nei consigli di amministrazione dell'Unione, 28 maggio 2012, 3, quindi ripreso dall'art. 7, c. comm. 1865, a mente del quale «la donna
reperibile in <http://www.confindustria.it/Aree/DocumentiPub.nsf>, in maritata non può essere commerciante senza il consenso espresso o ta-
cui si afferma che «prescrizioni vincolanti possono, di fatto, alterare l'or- cito del marito», e dal successivo art. 13, c. comm. 1882, in cui si pre-
dine dei parametri da valutare in sede di nomina degli amministratori, an- vedeva analogamente che «la moglie non può essere commerciante
teponendo l'obiettivo dell'equilibrio tra i generi a quello della competen- senza il consenso espresso o tacito del marito». Quest’ultima norma
za e meritevolezza dei consiglieri. Questo effetto finirebbe per ostacolare venne abrogata solo dopo la Grande guerra, dalla l. 17 luglio 1919, n.
una selezione davvero qualificata, traducendosi in un danno all'efficacia 1176, con un intervento all'epoca ritenuto «dubbio (...) frutto di maturo
della corporate governance e alla stessa esigenza di favorire la partecipa- consiglio» da L. BOLAFFIO, La moglie commerciante dopo la l. 17 lu-
zione delle donne ai processi decisionali». Anche la giurisprudenza co- glio 1919 n. 1176, in Riv. dir. comm., 1920, I, 1, spec. 3, il quale conte-
munitaria ha avuto modo di affermare la validità della scelta del candida- sta «la piena autonomia di agire della moglie nell'ipotesi che, sotto
to del genere meno rappresentato, ma solo a parità di preparazione e me- l'indagine tutelare del magistrato, il marito giustifichi la inconciliabilità
rito rispetto a quelli esclusi. Vedi Corte giust. 11 novembre 1997, causa delle esigenze e dei bisogni della famiglia, di cui è il capo, coi nuovi
C-409/95, Marschall c. Land Nordrhein-Westfahlen, in Foro it., 1998, impegni assunti dalla moglie nell'ambito della speculazione commer-
IV, 295. ciale, e provi che la moglie non ha le attitudini richieste per battagliar
economica» nei riguardi del genere femminile: e come tale — si è giustamente rilevato — una più equilibrata rappre-
vissuta — sia detto per inciso — in alcune zone del paese in sentanza di generi negli organi amministrativi e di controllo
un preciso periodo storico. Si pensi soltanto che, dopo l'an- potrebbe portare a una più attenta considerazione delle esi-
nessione, le Venezie e Mantova resistettero in parlamento genze del contesto sociale al quale l'attività dell'impresa si
per anni all'unificazione legislativa, chiedendo di conserva- rivolge, e di cui fanno notoriamente parte entrambi i generi,
re in vigore il ben più liberale e moderno codice di commer- maschile e femminile (31); e si risolve, in definitiva, in
cio austro-germanico di Norimberga (25), sotto il cui impero null'altro che un prolungamento della disciplina del pubbli-
erano prosperate donne imprenditrici e persino donne arma- co impiego e della (giuspubblicistica) rappresentatività di
trici, come Maria Cosulich, cofondatrice della celeberrima genere in campo politico-amministrativo (32).
dinastia (26), o Rosalia Peranovich, prima donna iscritta nel Diversamente, con riferimento alle società quotate — che
a
registro navale austriaco (27). sono invece a tutti gli effetti private — non vi è spazio per
to
Escluso dunque da secoli dalle iniziative economiche, analoga valutazione. Basti solo considerare che, da un lato,
en
almeno nel resto d'Italia e negli altri ordinamenti di tipo l'attività di questi organismi non soddisfa bisogni della col-
«francese», ben difficilmente poteva il genere femminile lettività, bensì è rivolta puramente al mercato, da intendersi,
am
recuperare lo svantaggio verso chi, comunque, anche dopo in un'accezione economica, come luogo ideale d'incontro
la caduta delle restrizioni, di fatto deteneva il potere gesto- della domanda e dell'offerta di beni. Dall'altro lato, non può
on
rio (28). trascurarsi che si tratta di società che si aprono al mercato
offrendo i loro titoli partecipativi ad investitori che vengono
O
Di qui l'esigenza di forzare l'accesso alle attività econo-
M abb
miche mediante misure proattive finalizzate «a innalzare la tutelati attraverso l'imposizione di obblighi informativi e di
M
soglia di partenza per le singole categorie di persone so- trasparenza volti a consentire consapevoli scelte di investi-
SI
cialmente svantaggiate» (29) e d'introdurre, a livello norma- mento.
IO in
tivo, ipotesi di «discriminazione rovesciata». Se questo è, come sembra, il punto di contatto con l'inte-
AS
resse pubblico che dovrebbe giustificarne l'imposizione, le
so
4. - Quote di genere e società quotate. Ora, però, la pre- quote di genere rischiano di non trovare, nelle quotate e dal
es
visione delle quote di genere non si impone a tutte le socie- punto di vista del diritto dell'impresa, adeguato fondamento.
tà, ma riguarda soltanto le società quotate e le società pub- Nel mercato in cui avvengono le quotazioni, infatti, non vi
nc
bliche: ipotesi diversissime tra loro, accomunabili per via sono né uomini né donne né vedove né orfani né cristiani né
D
della speciale disciplina applicabile, che si discosta par- musulmani (33): vi sono soltanto investitori che per la mag-
co
zialmente dal diritto privato comune per la presenza di gior parte dei casi non possono ricondursi a un genere (si
LA
norme imperative poste a tutela di interessi pubblici (del pensi alle società, agli Oicr, ai fondi comuni, ecc.); o che,
IO olo
mercato, nel primo caso; della pubblica amministrazione pur appartenendo biologicamente a un genere, agiscono se-
C
nel secondo). condo logiche di efficienza e redditività e non certo per sen-
c
sibilità o opportunità.
O sci
tuata eteronomia rispetto alle società chiuse, la logica sotte- Ed allora, l'esigenza di «rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale» (art. 3, 2° comma, Cost.), attraverso la
Fa
quotate il rischio economico della gestione viene sopportato definire «vibrante» di una parte della dottrina civilproces-
dall'azionista privato; ed allora non si può rispettare l'art. sualistica (1).
41 senza consentire all'azionariato la libertà assoluta di sce- Reazione che ha in ispecie investito la proposta, ricom-
gliere a quali mani affidarlo, questo rischio, senza vincoli di presa nel punto 4 di detto Memorandum, di integrare con
genere che condizionano la scelta. magistrati di altre giurisdizioni, e dunque del Consiglio di
Inoltre, quando si tratta di mansioni di vertice o partico- Stato e/o della Corte dei conti, le sezioni unite civili allor-
larmente delicate, solo un ristretto numero di persone pos- quando le stesse debbano pronunciarsi appunto su questioni
siede (o dovrebbe possedere) le caratteristiche adeguate alla di giurisdizione.
funzione da ricoprire. In simili ipotesi, merita di essere ri-
cordata l'opinione della Corte europea dei diritti dell'uomo, 2. - Occorre premettere che si tratta di una proposta né
a
secondo la quale l'esigenza pur in sé legittima di cercare un nuova, se già Lodovico Mortara l'aveva avanzata più di un
to
equilibrio tra i sessi deve sempre cedere di fronte alla neces- secolo fa (2), pur se ripresa anche di recente da studiosi dif-
en
sità di valutare «exclusivement les qualités morales et les ferenti per esperienze e discipline praticate (3), né scono-
qualifications professionnelles» delle persone su cui la scel- sciuta in ordinamenti prossimi al nostro: tutti infatti sono in-
am
ta cade (37). formati del Tribunal des conflits in Francia, sì che tacciarla
di «strana idea» (4) non appare del tutto appropriato.
on
Il che naturalmente non significa che la soluzione debba
ABSTRACT - Business and «reverse discrimination»: essere condivisa nel merito o non, in ogni caso, accurata-
O
M abb
gender quotas in midstream. mente scrutinata sotto il profilo del procedimento da seguir-
M
si nell'eventuale attuazione.
SI
The paper draws a balance in progress of the effects re- Ma parrebbe doversi evitare sia reazioni comunque al di
IO in
sulting from the introduction of the so-called quotas in man- sopra delle righe nel loro manifestato sdegno, come se si
AS
agement and control bodies of listed and public companies, trattasse di trovarsi al cospetto della rovina di uno dei pila-
so
highlights the critical issues that have emerged in practice, stri dell'attuale ordinamento costituzionale, sia eventuali in-
es
and raises new doubts as to the opportunity, but also the le- terpretazioni discutibili dell'art. 106 della Carta fondamen-
gitimacy of the discipline with respect to listed companies. tale sulla scia di un aprioristico favore per la proposta in di-
nc
scussione.
D
co
————————
3. - Prima di formulare qualche osservazione critica su ta-
LA
———————— ————————
R
amministrativo fatta propria dalle sezioni unite a partire dal- Pur se parte autorevole della dottrina si è espressa per il
la sentenza 23 dicembre 2008, n. 30254 (Foro it., 2009, I, secondo termine dell'alternativa (13), il metodo da me indi-
731), che annullò Cons. Stato, ad. plen., 22 ottobre 2007, n. viduato come corretto, vale a dire un'interpretazione parti-
12 (id., 2008, III, 1), tesi che ha trovato da ultimo la sua colarmente attenta al dato testuale laddove si discuta intorno
espressione in Cass., sez. un., 29 dicembre 2017, n. 31226 a norme costituzionali per il loro carattere fondante, non
(id., Le banche dati, archivio Cassazione civile), ma che de- consente di aderire a tale tesi.
ve ora misurarsi (6) con la netta presa di posizione contraria L'art. 106, 2° comma, Cost. limita la possibilità di chia-
di Corte cost. 18 gennaio 2018, n. 6 (id., 2018, I, 373) (7). mata all'ufficio di consiglieri di Cassazione solo a professo-
Rinviando naturalmente a tali scritti (8) per l'esposizione ri ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati
delle ragioni del mio convincimento, alla base del quale non iscritti negli albi speciali per le giurisdizioni superiori con
a
sta altro che la difesa del principio di legalità (9) e della fat- quindici anni di servizio.
to
tispecie rispetto ai valori (10). Certo non si saprebbe negare che un consigliere di Stato
en
L'ulteriore premessa che ritengo del pari doveroso espli- (o della Corte dei conti) ben può essere dotato di analoga, o
citare è l'adesione a letture della Costituzione aliene da for- anche maggiore, sapienza giuridica (14), ma convenire a
am
zature e presunte interpretazioni evolutive che scardinano la Costituzione invariata sulla tesi qui non accolta significhe-
funzione di garanzia di tutti indipendentemente dalle opzio- rebbe proprio disattendere la scelta che esclude forzature
on
ni politiche di ciascuno (11), mettendo in discussione, anzi dell'art. 106 Cost., attribuendogli contenuti allo stesso
travolgendo, nozioni fondanti (12). estranei.
O
M abb
Per tale motivo, e non certo per una presunta mancanza
M
4. - Il primo problema sollevato dal Memorandum con- di indipendenza dei consiglieri di Stato, da attribuirsi alla
SI
cerne il dubbio se la ivi prospettata integrazione del collegio parziale nomina governativa senza concorso e alla copertu-
IO in ra da parte degli stessi di uffici estranei alla funzione giu-
AS
con magistrati amministrativi quando le sezioni unite deci-
dono questioni di giurisdizione richieda per essere attuata risdizionale (15), ritengo di aderire alle obiezioni formulate
so
che si osservi il procedimento di revisione costituzionale o negli scritti in cui si è manifestata la «ribellione» al Memo-
es
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5. - Di più: diversamente da altri (17) convengo con tali
D
(6) Anzi soccombere, alla luce del primato del giudice delle leggi
U
nell'interpretazione delle norme costituzionali. splosione» della giurisdizione esclusiva che la Corte costi-
LA
(7) Non è questa la sede per entrare nel dettaglio di tale sentenza, che tuzionale nella sentenza n. 204 del 2004 (id., 2004, I, 2594)
IO olo
esaminerò in altro scritto in corso di stesura. (18) rammenta debba essere limitata a «particolari materie»,
(8) R. VILLATA, «Lunga marcia» della Cassazione verso la giurisdi-
C
zione unica (dimenticando l'art. 103 Cost.), in Dir. proc. amm., 2013,
O sci
324 ss., cui hanno fatto seguito alcuni interventi apparsi sulla Rivista di Non solo: ripeto una volta ancora (19) che la qualifica-
LO
diritto processuale e precisamente Giustizia amministrativa e giurisdi- zione della responsabilità e della relativa azione risarcitoria
zione unica, in Riv. dir. proc., 2014, 285 ss.; Sui «motivi inerenti alla
Fa
dubbi sulla conformità alla Costituzione della scelta di con- tata nella parte introduttiva: la giurisdizione esclusiva non
centrare la tutela innanzi al giudice amministrativo, non venne affatto introdotta nel 1907 con l'istituzione della V
convince, apparendo a chi scrive assai poco logico negare sezione, sibbene nel 1923, tramite un provvedimento l'anno
che il danneggiato faccia valere il diritto che nasce in pre- dopo ripreso dal t.u. delle leggi sul Consiglio di Stato.
senza di un danno ingiusto (e tale è quello che si accompa- In sintesi si afferma:
gna alla violazione di ogni situazione giuridica soggettiva a) se ex art. 111, 7° comma, Cost., è dato ricorso in Cas-
tutelata) in forza dell'art. 2043 c.c. (21). sazione per violazione di legge, «coerenza vuole che alla
Tale circostanza non esclude di per sé stessa la compatibi- stessa Cassazione venga assicurata l'esatta e uniforme inter-
lità con la Carta fondamentale di un'attribuzione sub specie pretazione della legge»;
di giurisdizione esclusiva, ma certo fa nascere il serio pro- b) in forza dell'art. 111, 7° comma, Cost., deve consen-
a
blema di due nomofilachie (22), potenzialmente diverse per tirsi alle parti di ricorrere in Cassazione per violazione di
to
fattispecie strutturalmente identiche (23). legge nei confronti delle sentenze del Consiglio di Sato che
en
Ma tutti questi problemi vanno affrontati sul piano della interessino diritti soggettivi, attraverso un'interpretazione
verifica della legittimità costituzionale delle scelte operate costituzionalmente orientata dell'art. 111, 8° comma, la cui
am
dal legislatore, non, e così veniamo ai profili più delicati qui formulazione letterale non può arrivare a giustificare l'eli-
sul tappeto, con lo stravolgimento dell'art. 111, 8° comma, minazione di una garanzia propria del «giusto processo»;
on
Cost. c) quanto detto deve valere almeno in presenza di viola-
zione dei principî del contraddittorio e dell'imparzialità e
O
M abb
6. - Tale sarebbe infatti il risultato se si convenisse su al- terzietà del giudice, non previsti dal testo originario dell'art.
M
cune proposizioni che si leggono negli scritti in cui si mani- 111, 8° comma, cit. ma ora entrati a far parte del significato
SI
festa la «vibrante» reazione da cui si è preso le mosse. costituzionale di «giurisdizione».
IO in
AS
Cominciando dal primo (24), il punto centrale (25) su cui
mi permetto di dissentire, nei limiti che subito indicherò, mi 8. - In senso contrario, tuttavia, osservo:
so
pare ravvisabile nel rilievo secondo cui, rottosi l'equilibrio — foriero o meno ciò di inconvenienti, la uniforme inter-
es
assicurato dagli art. 102 e 103 Cost., stante la dilatazione pretazione della legge è affidata ai meccanismi interni di
della giurisdizione esclusiva, il rimedio andrebbe trovato nel ogni giurisdizione con riguardo alle controversie a ciascuna
nc
legge (art. 360, n. 3, c.p.c.) delle sentenze sui diritti del giu- — il ricorso in Cassazione per violazione di legge è pro-
co
dice amministrativo. prio quello che l'art. 111 Cost., 8° comma, piaccia o non
piaccia, vieta; se non piace, si lavori per eliminarlo tramite i
LA
delle attuali norme costituzionali, la discussione è totalmen- meccanismi di revisione apprestati dall'ordinamento, ma
non si invochi, chiamandola interpretazione, l'abrogazione
C
te aperta.
c
a
Consiglio di Stato si era rifiutato di pronunciarsi ritenendosi
privo di giurisdizione. Le giuste esigenze della Rivista impediscono l'analisi
to
Non è questa in ogni caso la sede per insistere oltre su tali puntuale che tali interventi meriterebbero, ma almeno una
en
temi, pur ribadendo il convincimento, che trova ora un'e- breve postilla si impone per un elementare scrupolo di com-
splicita conferma nella sentenza n. 6 di quest'anno della pletezza, con particolare attenzione a quelli, in misura più o
am
Corte costituzionale, secondo cui non rifiuta la giurisdizione meno decisa, critici.
il giudice che rigetta una domanda per profili processuali in Solo per questa ragione non mi soffermerò sul contributo
on
una controversia che non nega affatto essere di propria spet- di Sabino Cassese e Luisa Torchia, mentre quello di Aldo
Travi si colloca, nella prima parte, sul diverso piano del-
O
tanza, salvo equiparare riconoscimento della giurisdizione
M abb
ed esame del merito della controversia, conclusione che nes- l'auspicio di una radicale riforma dell'attuale sistema costi-
M
suno naturalmente intende proporre. tuzionale in punto di giurisdizione, ma nella seconda, con lo
SI
Insomma, qualificata esattamente da molti anni (30) come scrupolo e la correttezza di metodo propria del vero studio-
IO in so, non manca di ribadire come un problema grave siano (o
AS
sentenza di rigetto nel merito la pronuncia che dichiari
meglio fossero, dopo la sentenza 6/18 del giudice delle leg-
so
inammissibile per mancata protezione in assoluto da parte
dell'ordinamento della situazione soggettiva prospettata dal- gi, cit.) le forzature della giurisprudenza della Cassazione
es
l'interessato, questione di giurisdizione nei confronti delle sulle questioni di giurisdizione, giurisprudenza non coerente
pronunce del Consiglio di Stato si ha allorquando detto giu- con l'art. 111, 8° comma, Cost., vicenda riconducibile al de-
nc
dice intenda occuparsi di una controversia spettante al giu- clino della «ragione giuridica» a fronte di una «libertà» del-
D
neamente di doversene occupare, nonché nell'ipotesi di «fatto» che il giudice sulla giurisdizione è di ultima istanza
LA
Da questo punto di vista il Memorandum ha l'indubbio mini tecnici) «diritto alla salute» quanto la sua trasfigura-
merito di evidenziare l'esistenza del problema e di avanzare zione nel diritto alla tutela dell'ambiente.
una proposta, paradossalmente condivisa, nell'ambito di una Il punto critico è l'infelice formula dei «comportamenti
tesi a mio avviso, come dirò subito, nel complesso inaccet- riferibili anche mediatamente all'esercizio di un pubblico
tabile, da E. SCODITTI, Il mutamento costituzionale materia- potere»; a mio avviso l'alternativa è netta: o il comporta-
le, ecc., 89, e attentamente valutata da G. AMOROSO, op. mento è esecutivo di un provvedimento ovvero fuoriesce
cit., 94 s., nonché, direi, da A. COSENTINO, Brevi considera- dallo spettro di una giurisdizione amministrativa corretta-
zioni, ecc., 120 s., che tuttavia mostra di preferire «circuiti mente perimetrata.
di comune ricerca e crescita culturale» all'integrazione di Da ultimo la tesi di E. SCODITTI, Il mutamento costituzio-
singoli nel collegio giudicante, anche per difficoltà di ordine nale materiale, cit. (ove si riprendono idee espresse in Ri-
a
costituzionale. corribilità in Cassazione per violazione della legge delle
to
A questo proposito non ho motivo di rinnegare nella pre- sentenze del Consiglio di Stato su diritti soggettivi: una
en
sente Postilla il dubbio da me evidenziato circa la sufficien- questione aperta, id., 2014, V, 157), che muove da presup-
za per tale risultato di una legge ordinaria. Ciò, ribadisco, in posti già evidenziati nel titolo dell'intervento sui quali in
am
quanto non è dato prescindere dalla «regola fondamentale una postilla non è dato indugiare, come pure sulle certezze
che impone come primaria la considerazione testuale delle in ordine a diritti soggettivi direttamente riconosciuti dal
on
norme interpretande [anche se] di rango costituzionale» (ri- giudice estraendo dalla fonte costituzionale la norma relati-
prendo le parole di C.M. BARONE-R. PARDOLESI, Qualche va alle circostanze del caso concreto mediante il bilancia-
O
M abb
minimale considerazione, ecc., 135), profilo, come è eviden- mento fra principî, vicenda nella quale faccio fatica a non
M
te, che non mi vede su posizioni differenti rispetto a quanto ravvisare l'esercizio di poteri privi di legittimazione demo-
SI
scrive A. LAMORGESE, Note, cit., 82, del quale tuttavia ri- cratica, anzi di legittimazione tout court.
IO in
tengo non condivisibile la tesi secondo cui la Costituzione Ma veniamo al punto: la tesi, in estrema sintesi, propone
AS
avrebbe indicato quale strada da percorrere l'unità della giu- di abbinare nei confronti delle sentenze del Consiglio di Sta-
so
risdizione, ove intesa in termini che vanno oltre la funzione. to al rimedio ordinario ex art. 111, 8° comma, Cost. quello
es
Sulla base del postulato metodologico assunto esaminerò, straordinario ex art. 111, 7° comma, in quanto il giudice
a modo di conclusione, alcune tesi avanzate negli scritti solo amministrativo sarebbe giudice speciale, ai sensi di que-
nc
Scrive nuovamente A. PROTO PISANI, Chiosa, cit., 70, an- tal caso pertanto sarebbe pienamente ammissibile il ricorso
co
che in nota (riprendendo il suo L'art. 113, 3° comma, Cost.: in Cassazione per violazione di legge, in linea con il nuovo
LA
una norma, troppo spesso dimenticata, fondamentale per la significato che ha assunto la questione di giurisdizione.
IO olo
tutela effettiva del cittadino contro atti della pubblica am- Ora sarebbe facile oggi limitarsi ad evidenziare in senso
C
ministrazione, in Foro it., 2015, V, 184 ss.), che detto com- contrario che la Corte costituzionale, a cui spetta tra l'altro
c
ma indica come via corretta da seguire in vista dell'effet- l'interpretazione delle norme costituzionali, ha sonoramente
O sci
LO
tività della tutela attribuire al giudice ordinario, dotandolo bocciato sia questa tesi, sia il fondamento della stessa rap-
del potere di annullare gli atti, le controversie che vedono presentato dal nuovo modo di intendere la questione di giu-
Fa
La tesi, condivisibile o meno in astratto, trascura che al 3° chiamata resterebbe inaccettabile, e non solo perché eleva a
comma dell'art. 113 è estraneo il problema dell'indivi- rimedio che si vorrebbe utilizzato in fattispecie nelle quali il
duazione del giudice, compito affidato all'art. 103, proprio ricorso in Cassazione sia già previsto, perdendo così il suo
per questo al centro del dibattito sul riparto di giurisdizione. significato da sempre attribuitogli di strumento di chiusura
Insomma una cosa è l'individuazione del giudice, altra quel- laddove altrimenti la Cassazione non potrebbe essere inter-
la della definizione dei suoi poteri. pellata (C. MANDRIOLI-A. CARRATTA, Diritto processuale
Circa l'«esplosione» della giurisdizione esclusiva mi li- civile, Torino, 2017, II, 541 ss.; F.P. LUISO, Diritto proces-
mito ad osservare che la sentenza 204/04 del giudice delle suale civile, Milano, 2017, 413 ss.; C. CONSOLO, Spiegazio-
leggi, cit., non dice affatto che la presenza dell'amministra- ni di diritto processuale civile, cit., 554 ss.). Ma, più banal-
zione come autorità impone tale giurisdizione, ma che costi- mente, per l'incompatibilità con il dato testuale (per non
tuisce il presupposto perché la materia vi possa essere ri- parlare del formante storico, costituzionale e giurispruden-
compresa. ziale, risalente a ben prima di Cass. 17 luglio 1973, n. 2078,
D'altro canto, sovente si trascura come l'elenco contenuto Foro it., Rep. 1973, voce cit., n. 616, come sembra ritenere
nell'art. 133 cod. proc. amm. risulti assai meno impressio- E. SCODITTI, Il mutamento, cit., 85) che delimita i confini
nante ove si consideri che la situazione soggettiva che col- del ricorso (unico) in Cassazione nei confronti delle senten-
loquia con gli atti esercizio del potere amministrativo è pro- ze del Consiglio di Stato.
prio l'interesse legittimo, sicché, al di là dell'oggi abbando- «Originalismo» vecchio stile? Arcaico giuspositivismo?
nata dalla dottrina teoria della degradazione dei diritti, l'esi- O invece rispetto del ruolo e del metodo dello studioso del
stenza di diritti soggettivi nelle controversie relative a prov- diritto? Non spetta a me rispondere all'interrogativo.
vedimenti in dette materie appare raramente ravvisabile,
come del resto più di un secolo di contenzioso pacificamen-
te affidato ai giudici amministrativi, anche prima di siffatta
«esplosione», testimonia (v., da ultimo, Cass., sez. un., 5
marzo 2018, n. 5097, id., Le banche dati, archivio cit., in
tema di notifica del vincolo archeologico).
Se infatti si approfondisce appena un poco l'argomento, si
constata come solo in presenza di attività autoritative rigi- ————————
damente vincolate le sezioni unite hanno rivendicato, e non
sempre, la giurisdizione del giudice ordinario, pacificamente
escludendola in presenza di poteri discrezionali dell'ammi-
nistrazione. Quanto ai c.d. diritti resistenti costituzional-
mente tutelati, fermo che i diritti fondamentali di libertà re-
stano ovviamente al di fuori di tali problemi, stante la ga-
ranzia loro assicurata da norme di natura penale, il dibattito
ha riguardato per lo più non tanto il (già discutibile in ter-
IL FORO ITALIANO — 2018.