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IL FORO

ISSN 0015-783X

ITALIANO FONDATO NELL’ANNO 1876 DA ENRICO SCIALO A

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ANNO CXLIII - N. 3 - MARZO 2018

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am
Si segnalano all’attenzione dei lettori: ■ Cass., ord. 29 dicembre 2017, n. 31194 (I, 961): distinzione fra lea-

on
sing di godimento e leasing traslativo

O
■ Cass., ord. 7 dicembre 2017, n. 29323 (I, 967): indennizzo per deten-

M abb
■ Corte cost. 18 gennaio 2018, n. 5 (I, 710): vaccinazioni obbliga-
zione in condizioni inumane, e spazio individuale minimo di celle collettive

M
torie

SI
■ Corte cost. 14 dicembre 2017, n. 268 (I, 742): danni da vaccinazione ■ Cass., sez. un., 16 novembre 2017, n. 27199 (I, 978) circa la speci-
antinfluenzale in ficità dei motivi di appello

AS
■ Corte cost. 6 dicembre 2017, n. 255 (I, 758) circa l’estensione del ■ Trib. Roma, decr. 19 ottobre 2017 e 8 settembre 2017 (I, 1048) in
so

fallimento di una società ad altra società o impresa tema di affidamento della prole nella crisi sia della famiglia legittima che
es

■ Corte cost. 6 dicembre 2017, n. 251 (I, 763) circa i concorsi per di quella di fatto
IO
l’assunzione di personale docente ■ Cass. 26 ottobre-28 dicembre 2017, n. 57896, Fasciani, e Trib.
nc

■ Cass., ord. 22 febbraio 2018, n. 4382 (I, 782), e Trib. Livorno, decr. Roma 20 luglio-16 ottobre 2017 (II, 145) circa la configurabilità del
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co

12 dicembre 2017 (I, 1039): figlio di due padri e riconoscimento di atto reato di associazione mafiosa in fattispecie di mafia «non tradiziona-
U

di nascita straniero le» e di «Mafia capitale»


LA
lo

■ Cass. 14 febbraio 2018, n. 3594, e 19 gennaio 2018, n. 1431 (I, ■ Cass. 18 ottobre-14 dicembre 2017, n. 55833, V. (II, 182) sulla cir-
804): adottabilità per inidoneità genitoriale costanza aggravante della «violenza assistita dal minore»
co

■ Cass., ord. 31 gennaio 2018, n. 2438 (I, 830): se spetti l’equo inden- ■ Cass., sez. un., 27 ottobre 2016-22 febbraio 2017, n. 8825, Galtelli
ci
LO

nizzo per l’eccessiva durata del giudizio penale in mancanza dell’istanza (II, 196) sulla specificità dei motivi di appello
s

di accelerazione del processo


Fa

■ Cons. Stato, sez. V, ord. 2 febbraio 2018, n. 686 (III, 121): alla Corte
IO

■ Cass. 26 gennaio 2018, n. 2042, e Trib. Santa Maria Capua Vete- di giustizia la questione di «procedimento in corso» di concordato ostati-
re 13 dicembre 2017 (I, 836): criteri per la determinazione dell’as- vo delle procedure di aggiudicazione di contratti pubblici
R

segno di divorzio
O

■ Cons. Stato, sez. VI, 2 febbraio 2018, n. 677 (III, 127): all’adu-
■ Cass. 26 gennaio 2018, n. 2039 (I, 855) in tema di plagio di opera
nanza plenaria la questione della partecipazione di cittadini stranieri
d’arte figurativa
alla selezione per direttore di musei
■ Cass. 26 gennaio 2018, n. 2037 (I, 864) circa la giusta causa di revo-
ca dell’amministratore di società per azioni ■ Cons. Stato, ad. plen., 22 dicembre 2017, n. 13 (III, 145): disci-
plina intertemporale del vincolo paesaggistico preliminare derivante
■ Cass., ord. 23 gennaio 2018, n. 1584 (I, 879): danni da negato imbar- dalle proposte di dichiarazione di notevole interesse pubblico formu-
co, cancellazione o ritardo nel trasporto aereo late prima dell’entrata in vigore del codice dei beni culturali
■ Cass. 17 gennaio 2018, n. 1025 (I, 907) sulle immissioni acustiche ■ Tar Lazio, sez. I, 14 febbraio 2018, n. 1739 (III, 168) circa l’obbligo
■ Cass. 17 gennaio 2018, n. 901, e ord. 14 novembre 2017, n. 26805 di comunicare la «informativa economica di sistema» da parte delle so-
(I, 911) sui criteri di liquidazione del danno non patrimoniale cietà concessionarie di pubblicità on line
■ Cass., sez. un., 16 gennaio 2018, n. 898 (I, 928) sulla forma dei ■ Corte eur. diritti dell’uomo 11 gennaio 2018, Cipolletta (IV, 117): ri-
contratti-quadro relativi ai servizi di investimento cevibilità della domanda di indennizzo per eccessiva durata di procedura
di liquidazione coatta amministrativa
■ Cass., ord. 15 gennaio 2018, n. 762, e 12 gennaio 2018, n. 658 (I,
943): brevettazione di modello ornamentale e tutela autorale di opere ■ Corte giust. 23 gennaio 2018, causa C-179/16 (IV, 122): intese re-
d’arte figurative strittive della concorrenza nel mercato dei medicinali

nonché FORO NEWS


in www.foroitaliano.it

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Direzione, redazione e amministrazione: Società Editrice «IL FORO ITALIANO» - Via Pietro Cossa 41 - 00193 Roma
Tel. 06/3222992 - 3242027 - 3213606 - e-mail: info@ilforoitaliano.it
Spedizione in A.P.-45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Perugia; pubblicazione mensile; contiene inserto pubblicitario
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(Parte I: col. 693 a 1072; Parte II: col. 145 a 212; Parte III: col. 121 a 184; Parte IV: col. 117 a 176; Parte V: col. 137 a 176)
Chiusura redazionale: 29 marzo 2018 - Finito di stampare: 3 aprile 2018
Hanno collaborato alla redazione di questo fascicolo:

Rossano Adorno — Marco Annecchino — Gian Marco Baccari — Giampiero Balena — Carlo Maria
Barone — C. Massimo Bianca — Carlo Bona — Massimo Brunialti — Ettore Bucciante — Ilaria
Amelia Caggiano — Giovanni Carmellino — Geremia Casaburi — Riccardo Cavezzini — Fabio
Cittadini — Martina Condorelli — Giorgio Costantino — Domenico Dalfino — Gaetano D’Auria —
Luigi de Angelis — Giuseppe De Marzo — Lorella Di Carlo — Sergio Di Paola — Jolanda Di Rosa

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— Michela Di Virgilio — Antonio Francesco Esposito — Massimo Fabiani — Onofrio Fanelli —

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Vincenzo Ferrari — Giovanni Fiandaca — Alvise Gasparini — Eugenia Italia — Giancarlo Leineri —

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Chiara Medici — Costanza Naldini — Giuseppe Niccolini — Alessandro Palmieri — Vincenzo Paone

am
— Roberto Pardolesi — Giovanni Pascuzzi — Angelina-Maria Perrino — Domenico Piombo — Vito
Poli — Barbara Poliseno — Giulio Ponzanelli — Andrea Proto Pisani — Natalia Purpo — Roberto

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Ranucci — Giancarlo Ricci — Roberto Romboli — Paolo Santarelli — Massimiliano Silvetti —

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Antonio Tizzano — Manuela Tola — Aldo Travi — Elga Turco — Monica Velletti — Nicola Vicino

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— Riccardo Villata

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Michele Scialoja, responsabile in
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co

In conformità con i criteri di classificazione delle riviste giuridiche elaborati in sede universitaria:
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la redazione del Foro italiano, in continuità con la sua tradizione, effettua una rigorosa selezione qualita-
co

tiva dei lavori ritenuti meritevoli di pubblicazione. I contributi vengono ulteriormente sottoposti a veri-
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fica in forma biunivocamente anonima ad opera di studiosi, anche esterni alla redazione della rivista, di
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vasta esperienza e indiscussa serietà e indipendenza.


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Il Foro italiano
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già diretto da:


Nicola De Crescenzio, Ferdinando Mecacci, Enrico Scialoja (1876-1877)
Nicola De Crescenzio, Enrico Scialoja (1878-1889)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini (1890-1908)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini, Vincenzo Romano (1909-1912)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini (1913-1925)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini, Luigi Busatti (1926)
Vittorio Scialoja, Giunio Sabbatini, Luigi Busatti (1927-1928)
Vittorio Scialoja, Luigi Busatti (1929-1933)
Luigi Busatti, Ugo Forti, Antonio Scialoja (1934-1938)
Luigi Busatti, Antonio Scialoja (1939-1943)
Luigi Busatti, Ugo Forti, Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli, Carlo Ottolenghi, Adolfo Parpagliolo (1944-46)
Ugo Forti, Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli, Carlo Ottolenghi, Adolfo Parpagliolo (1947-1950)
Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli (1951-1960)
Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli, Giuseppe Branca (1961-1963)
Virgilio Andrioli, Giuseppe Branca, Carlo Scialoja (1964-1976)
Carlo Scialoja, Giuseppe Branca (1977-1982)
Carlo Scialoja (1983-1998)
Michele Scialoja (1999-2011)
Andrea Proto Pisani, Michele Scialoja, Maurizio Converso (2012-2013)
Carlo Maria Barone, Onofrio Fanelli, Roberto Pardolesi, Andrea Proto Pisani, Michele Scialoja (2014-2015)

direzione:
Carlo Maria Barone, Onofrio Fanelli, Roberto Pardolesi, Michele Scialoja

La Rivista è stampata su carta riciclata


come contributo alla difesa dell’ambiente
INDICE DELLE DECISIONI
(fascicolo 3 - marzo 2018)

Parte I Santa Maria Capua Vetere 13 dicembre 2017 col. 836


Livorno decr. 12 dicembre 2017 » 1039
CORTE COSTITUZIONALE Roma decr. 4 dicembre 2017 » 1044
Roma decr. 19 ottobre 2017 » 1048
sent. 9 febbraio 2018, n. 23 col. 693 Roma decr. 8 settembre 2017 » 1049

a
sent. 2 febbraio 2018, n. 20 » 695
sent. 2 febbraio 2018, n. 18 » 699

to
sent. 30 gennaio 2018, n. 16 » 701 Parte II

en
sent. 30 gennaio 2018, n. 13 » 707
sent. 18 gennaio 2018, n. 5 » 710 CORTE DI CASSAZIONE

am
sent. 14 dicembre 2017, n. 268 » 742
sent. 6 dicembre 2017, n. 257 » 751 sez. VI 26 ottobre - 28 dicembre 2017,
n. 57896, Fasciani col. 145

on
sent. 6 dicembre 2017, n. 255 » 758
sent. 6 dicembre 2017, n. 251 » 763 sez. VI 18 ottobre - 14 dicembre 2017,

O
M abb
sent. 1° dicembre 2017, n. 249 » 768 n. 55833, V. » 182

M
sent. 29 novembre 2017, n. 246 » 773 sez. IV 27 settembre - 19 ottobre 2017,
ord. 21 novembre 2017, senza numero, n. 48330, Braghetto » 187

SI
all. alla sent. 5/18 IO in » 712 sez. I 26-29 settembre 2017,

AS
sent. 15 novembre 2017, n. 239 » 778 n. 45140, Y. » 189
so
sez. III 12 luglio 2017 - 15 gennaio 2018,
CORTE DI CASSAZIONE n. 1441, Andriola » 193
es

sez. un. 27 ottobre 2016 - 22 febbraio 2017,


sez. I ord. 22 febbraio 2018, n. 4382 col. 782 n. 8825, Galtelli » 196
nc

sez. I ord. 21 febbraio 2018, n. 4194 » 793


sez. lav. 20 febbraio 2018, n. 4080 » 799
D

TRIBUNALI
co

sez. I 14 febbraio 2018, n. 3594 » 804


U

sez. lav. 8 febbraio 2018, n. 3096 » 822 Roma 20 luglio - 16 ottobre 2017 col. 145
LA
IO olo

sez. lav. 6 febbraio 2018, n. 2838 » 826


sez. VI ord. 5 febbraio 2018, n. 2774 » 828
C

sez. II ord. 31 gennaio 2018, n. 2438 » 830 Parte III


c
O sci

sez. I 26 gennaio 2018, n. 2042 » 836


LO

sez. I 26 gennaio 2018, n. 2039 » 855 CONSIGLIO DI STATO


sez. I 26 gennaio 2018, n. 2037 » 864
Fa

sez. V ord. 2 febbraio 2018, n. 686 col. 121


sez. III ord. 23 gennaio 2018, n. 1584 » 879
sez. VI 2 febbraio 2018, n. 677 » 127
sez. I 19 gennaio 2018, n. 1431 » 804
R

ad. plen. 22 dicembre 2017, n. 13 » 145


sez. un. ord. 19 gennaio 2018, n. 1417 » 885
sez. lav. 19 gennaio 2018, n. 1383 » 891 TRIBUNALI AMMINISTRATIVI REGIONALI
sez. lav. 19 gennaio 2018, n. 1375 » 897
sez. VI ord. 18 gennaio 2018, n. 1106 » 901 Lazio sez. I 14 febbraio 2018, n. 1739 col. 168
sez. II 17 gennaio 2018, n. 1025 » 907 Lombardia sede Brescia sez. II ord. caut.
sez. III 17 gennaio 2018, n. 901 » 911 8 febbraio 2018, n. 68 » 175
sez. un. 16 gennaio 2018, n. 898 » 928 Toscana sez. II ord. caut.
sez. I ord. 15 gennaio 2018, n. 762 » 943 7 febbraio 2018, n. 82 » 178
sez. I ord. 12 gennaio 2018, n. 658 » 943
sez. lav. 11 gennaio 2018, n. 509 » 955 TRIBUNALE REGIONALE DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
sez. I ord. 29 dicembre 2017, n. 31194 » 961 PER IL TRENTINO-ALTO ADIGE
sez. un. 13 dicembre 2017, n. 29915 » 885
sez. III ord. 7 dicembre 2017, n. 29323 » 967 sez. autonoma Bolzano 31 gennaio 2018, n. 35 col. 180
sez. I 5 dicembre 2017, n. 29139 » 972
sez. un. 16 novembre 2017, n. 27199 » 978
sez. III ord. 14 novembre 2017, n. 26805 » 912 Parte IV
sez. III ord. 31 ottobre 2017, n. 25823 » 992
sez. I 27 ottobre 2017, n. 25644 » 998 CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO
sez. VI ord. 19 ottobre 2017, n. 24660 » 1002 sent. 11 gennaio 2018, Cipolletta col. 117
sez. VI ord. 8 settembre 2017, n. 21002 » 1006 sent. 11 luglio 2017, Moreira Ferreira » 119
sez. II ord. 4 agosto 2017, n. 19646 » 1008
sez. I ord. 3 agosto 2017, n. 19413 » 1011 CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA
sez. lav. 26 luglio 2017, n. 18511 » 1011
sez. VI ord. 12 luglio 2017, n. 17190 » 1020 sent. 23 gennaio 2018, causa C-179/16 col. 122
sez. trib. 30 maggio 2017, n. 13584 » 1022 sent. 20 dicembre 2017, causa C-276/16 » 146
sez. III 7 marzo 2017, n. 5630 » 1026 sent. 23 novembre 2017, causa C-246/16 » 157

TRIBUNALI CORTE PER IL TRUST E I RAPPORTI FIDUCIARI


DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO
Verona ord. 20 febbraio 2018 col. 1034
Udine decr. 18 gennaio 2018 » 1037 ord. 5 dicembre 2017 col. 163

2018.— 21.
IL FORO ITALIANO — 2018
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INDICE ANALITICO
(fascicolo 3 - marzo 2018)

Articoli, note, osservazioni Appello civile


Motivazione — Parte volitiva e parte argomentativa — Forme sa-
GIOVANNI PASCUZZI — Vaccini: quale strategia? (Nota a cramentali e progetto alternativo di sentenza — Esclusione (Cass. 16
Corte cost. 18 gennaio 2018, n. 5) ................................... I, 737 novembre 2017, n. 27199). I, 978 (con nota di G. BALENA).
ALESSANDRO PALMIERI — La lenta, ma inesorabile, Arbitrato e compromesso
espansione dell’indennizzo per i danni da vaccinazioni Violazione delle regole di diritto relative al merito — Sindacabilità
patrocinate dall’autorità sanitaria (Osservaz. a Corte del lodo arbitrale — Nuova disciplina — Decorrenza — Questione in-

a
cost. 14 dicembre 2017, n. 268) ........................................ I, 748 fondata di costituzionalità (Corte cost. 30 gennaio 2018, n. 13). I, 707.

to
GEREMIA CASABURI — Molto rumore per nulla. Le tre Beni culturali, paesaggistici e ambientali
volte in Cassazione di una pronuncia di adottabilità (No- Vincolo paesaggistico preliminare — Proposte di dichiarazione di

en
ta a Cass. 14 febbraio 2018, n. 3594, e 19 gennaio 2018, notevole interesse — Superamento del termine di conclusione del pro-
n. 1431) ............................................................................ I, 815 cedimento — Conseguenze (Cons. Stato, ad. plen., 22 dicembre 2017,

am
C. MASSIMO BIANCA — Quando possiamo togliere legit- n. 13). III, 145 (con nota di M. CONDORELLI).
timamente un bambino alla sua famiglia? (Nota a Cass. Vincolo paesaggistico preliminare — Proposte di dichiarazione di

on
14 febbraio 2018, n. 3594, e 19 gennaio 2018, n. 1431) .... I, 817 notevole interesse — Decadenza del vincolo preliminare — Termine —
Dies a quo (id.). III, 145 (con nota di M. CONDORELLI).

O
MONICA VELLETTI - Quali criteri per la determinazione

M abb
dell’assegno divorzile dopo Cass. 10 maggio 2017, n. V. Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Regione.

M
11504 (Nota a Cass. 26 gennaio 2018, n. 2042, e Trib. Campania

SI
Santa Maria Capua Vetere 13 dicembre 2017) .................. I, 848 V. Regione.
GIULIO PONZANELLI — Giudici e legislatore liquidano leIO in Cassazione civile

AS
decisioni delle sezioni unite sul danno non patrimoniale Ricorso — Motivi — Censure avverso argomentazioni ad abundan-
so
(Nota a Cass. 17 gennaio 2018, n. 901, e ord. 14 novem- tiam — Inammissibilità (Cass. 26 gennaio 2018, n. 2037). I, 864.
bre 2017, n. 26805) .......................................................... I, 923
es

Catasto
CHIARA MEDICI — Contratti di investimento monofirma: Imposta comunale sugli immobili — Riclassamento di unità immobi-
nc

l’avallo delle sezioni unite (Nota a Cass. 16 gennaio liari — Modalità — Questione infondata di costituzionalità (Corte cost.
2018, n. 898) .................................................................... I, 937
D

1° dicembre 2017, n. 249). I, 768.


co

GIAMPIERO BALENA — I rassicuranti chiarimenti delle


U

Circolazione stradale
sezioni unite sul contenuto dell’atto di appello (Nota a Scuolabus — Conducente — Condotta di guida successiva alla di-
LA
IO olo

Cass. 16 novembre 2017, n. 27199) .................................. I, 988 scesa dei passeggeri — Negligenza (Cass., ord. 18 gennaio 2018, n.
ILARIA AMELIA CAGGIANO — Genitorialità scomposta e 1106). I, 901.
C

identità del minore. Alcune considerazioni a margine del- Guida in stato di ebbrezza — Lavoro di pubblica utilità — Sanzione
c
O sci

l’interesse superiore del minore (Nota a Trib. Roma, amministrativa accessoria della sospensione della patente — Efficacia
LO

decr. 19 ottobre 2017 e 8 settembre 2017) ........................ I, 1067 — Sospensione (Cass. 27 settembre - 19 ottobre 2017, n. 48330, Bra-
ghetto). II, 187.
Fa

GIOVANNI FIANDACA — Esiste a Roma la mafia? Una


questione (ancora) giuridicamente controversa (Nota a Circostanze di reato
Cass. 26 ottobre - 28 dicembre 2017, n. 57896, Fasciani, e Violenza assistita — Presupposti — Presenza del minore — Suffi-
R

Trib. Roma 20 luglio - 16 ottobre 2017) ........................... II, 176 cienza — Comprensione della portata offensiva della violenza — Irri-
MARTINA CONDORELLI — Il nuovo prospective overru- levanza (Cass. 18 ottobre - 14 dicembre 2017, n. 55833, V.). II, 182.
ling, «dimenticando» l’adunanza plenaria n. 4 del 2015 Competenza civile
(Nota a Cons. Stato, ad. plen., 22 dicembre 2017, n. 13) ... III, 163 Responsabilità genitoriale — Limitazione — Sentenza definitiva di
GIUSEPPE DE MARZO — La vigilanza della Corte di Stra- separazione personale dei coniugi — Competenza del tribunale ordina-
sburgo sull’esecuzione delle proprie sentenze (Osservaz. rio (Cass., ord. 12 luglio 2017, n. 17190). I, 1020.
a Corte eur. diritti dell’uomo 11 luglio 2017, Moreira Fer- Comune e provincia
reira) ................................................................................ IV, 119 Asilo nido — Dieta vegana — Diniego — Legittimità (Trga Trenti-
ROBERTO PARDOLESI — Farmaco dedicato e farmaco no-Alto Adige, sez. autonoma Bolzano, 31 gennaio 2018, n. 35). III,
off-label sostituibile, gruppi farmaceutici coordinati, ob- 180.
blighi di farmaco-vigilanza e informazioni distorsive: gli Concordato preventivo e accordi di ristrutturazione dei debiti
intrecci del caso Avastin-Lucentis (Nota a Corte giust. 23 V. Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbligazioni della
gennaio 2018, causa C-179/16) ......................................... IV, 141 pubblica amministrazione — Lavoro (rapporto di).
GIUSEPPE DE MARZO — Prime note sulla legge in mate- Concorrenza (disciplina della)
ria di consenso informato e disposizioni anticipate di A. PALMIERI - R. PARDOLESI, Abuso di posizione dominante e condi-
trattamento....................................................................... V, 137 zioni generali di contratto: un ’revival innovativo’. V, 144.
ALESSANDRO PALMIERI - ROBERTO PARDOLESI — Abuso V. Unione europea.
di posizione dominante e condizioni generali di contratto: Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbligazioni della
un ’revival innovativo’ ..................................................... V, 144 pubblica amministrazione
ANDREA PROTO PISANI — Note sulla tutela del lavoro e Appalti — Requisiti generali — Insussistenza di procedimenti in
della persona nella Costituzione ....................................... V, 157 corso di concordato — Presentazione dell’istanza di concordato — Ri-
MANUELA TOLA — Impresa e «discriminazione rovescia- levanza — Pregiudizialità comunitaria — Rimessione alla Corte di giu-
ta»: le quote di genere in mezzo al guado ......................... V, 159 stizia (Cons. Stato, sez. V, ord. 2 febbraio 2018, n. 686). III, 121.
RICCARDO VILLATA — In tema di questioni di giurisdi- Appalti — Requisiti generali — Insussistenza di procedimenti in
zione (alla luce di un recente Memorandum) .................... V, 167 corso di concordato — Presentazione di istanza di concordato «in bian-
co» — Valore confessorio di insolvenza — Pregiudizialità comunitaria
— Rimessione alla Corte di giustizia (id.). III, 121.
Giurisprudenza V. Prescrizione e decadenza.
(in neretto le voci del Repertorio del Foro italiano) Contratto in genere, atto e negozio giuridico
Leasing finanziario — Inadempimento dell’utilizzatore — Disciplina
Adozione e affidamento (Cass., ord. 29 dicembre 2017, n. 31194). I, 961.
Adottabilità — Accertamento — Inadeguatezza genitoriale — Indici Corte costituzionale
— Fattispecie (Cass. 14 febbraio 2018, n. 3594). I, 804 (con note di G. Giudizio sulle leggi in via principale — Intervento di terzi — Inam-
CASABURI e di C.M. BIANCA). missibilità (Corte cost., ord. 21 novembre 2017, senza numero, all. alla
Adottabilità — Accertamento — Capacità genitoriale — Recupero sent. 5/18). I, 712.
— Progettualità — Rilevanza — Fattispecie (Cass. 19 gennaio 2018, n.
1431). I, 804 (con note di G. CASABURI e di C.M. BIANCA). Costituzione della Repubblica
V. Arbitrato e compromesso — Catasto — Diritti politici e civili —
IL FORO ITALIANO — 2018.
HEADER
Fallimento — Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Istruzione Giurisdizione civile
pubblica — Patrocinio a spese dello Stato — Previdenza e assistenza so- V. Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Stato civile.
ciale — Pubblico ministero penale — Regione — Responsabilità contabi- Giustizia amministrativa
le e amministrativa — Sanità pubblica e sanitari — Spese di giustizia. Consiglio di Stato — Adunanza plenaria — Principio di diritto —
Danni in materia civile Modulazione nel tempo — Condizioni (Cons. Stato, ad. plen., 22 di-
Opere d’arte figurativa — Plagio — Fondazione — Reputazione — cembre 2017, n. 13). III, 145 (con nota di M. CONDORELLI).
Danno non patrimoniale — Risarcimento (Cass. 26 gennaio 2018, n. Impiegato dello Stato e pubblico in genere
2039). I, 855. Pensione privilegiata ordinaria — Abrogazione parziale — Questione
Danno non patrimoniale — Duplice dimensione — Liquidazione — infondata di costituzionalità (Corte cost. 2 febbraio 2018, n. 20). I, 695.
Erroneità — Fattispecie (Cass. 17 gennaio 2018, n. 901). I, 911 (con Soggetto disabile — Trasferimento a seguito di mobilità intercompar-
nota di G. PONZANELLI). timentale — Revoca del provvedimento — Controversia — Giurisdizio-
Danno non patrimoniale — Tabelle milanesi — Giudizio d’appello ne ordinaria (Cass., ord. 19 gennaio 2018, n. 1417). I, 885.

a
— Applicabilità — Fattispecie (Cass., ord. 14 novembre 2017, n. Personale precario della pubblica amministrazione — Procedura di

to
26805). I, 912 (con nota di G. PONZANELLI). stabilizzazione — Giurisdizione amministrativa (Cass. 13 dicembre
Danno non patrimoniale — Duplice dimensione — Personalizzazio- 2017, n. 29915). I, 885.

en
ne — Fattispecie (id.). I, 912 (con nota di G. PONZANELLI). Direttore degli istituti museali di livello dirigenziale — Selezione —
Partecipazione di cittadini non italiani — Rimessione all’adunanza ple-

am
Delibazione delle sentenze straniere ed esecuzione di atti di autorità
straniere naria (Cons. Stato, sez. VI, 2 febbraio 2018, n. 677). III, 127.
V. Stato civile. Impugnazioni civili in genere

on
Diritti d’autore Atto di impugnazione — Luogo di notificazione — Trasferimento
dello studio professionale — Tutela dell’affidamento dell’impugnante

O
Opera d’arte figurativa — Plagio — Accertamento — Fattispecie

M abb
(Cass. 26 gennaio 2018, n. 2039). I, 855. (Cass., ord. 19 ottobre 2017, n. 24660). I, 1002.

M
Opera d’arte figurativa — Plagio — Gallerista — Dovere di diligen- Impugnazioni penali in genere

SI
za professionale — Violazione — Responsabilità (id.). I, 855. Motivi — Specificità estrinseca — Mancanza — Inammissibilità
IO in
Opere d’arte figurativa — Opere del disegno industriale — Distin- (Cass. 27 ottobre 2016 - 22 febbraio 2017, n. 8825, Galtelli). II, 196.

AS
zione — Criteri di accertamento — Fattispecie (Cass., ord. 12 gennaio Infortuni sul lavoro e malattie professionali
so
2018, n. 658). I, 943. Artigiano — Infortunio in itinere — Indennizzabilità (Cass. 6 feb-
V. Danni in materia civile. braio 2018, n. 2838). I, 826.
es

Diritti politici e civili Ingiunzione (procedimento per)


nc

Diritto alla ragionevole durata del processo — Giudizio penale — Decreto — Successiva morte del ricorrente — Ultrattività del manda-
Omessa presentazione di istanza di accelerazione — Indennizzo — to (Cass., ord. 31 ottobre 2017, n. 25823). I, 992.
D
co

Esclusione — Questione non manifestamente infondata di costituziona- Intermediazione e consulenza finanziaria


U

lità (Cass., ord. 31 gennaio 2018, n. 2438). I, 830. Contratto di investimento — Forma ad substantiam — Servizi di in-
LA

Diritto alla ragionevole durata del processo — Italia — Liquidazione


IO olo

vestimento — Estensione dei requisiti formali — Esclusione (Cass. 16


coatta amministrativa — Domanda di indennizzo — Ricevibilità (Corte gennaio 2018, n. 898). I, 928 (con nota di C. MEDICI).
C

eur. diritti dell’uomo 11 gennaio 2018, Cipolletta). IV, 117. Contratto di investimento — Forma ad substantiam — Sottoscrizio-
c

Accertata violazione del diritto ad un processo equo — Revisione — ne dell’intermediario — Necessità — Esclusione (id.). I, 928 (con nota
O sci
LO

Esclusione — Convenzione — Violazione — Esclusione (Corte eur. di- di C. MEDICI).


ritti dell’uomo 11 luglio 2017, Moreira Ferreira). IV, 119 (con osser- Ipoteca
Fa

vaz. di G. DE MARZO). Crediti derivanti da mutui — Apertura di credito atipica o mista —


Diritto in genere Indeterminatezza (Cass. 7 marzo 2017, n. 5630). I, 1026.
R

R. VILLATA, In tema di questioni di giurisdizione (alla luce di un re- Istruzione pubblica


cente Memorandum). V, 167. Concorsi pubblici per titoli ed esami — Personale assunto con con-
Diritto comparato e legislazione straniera tratto a tempo indeterminato — Esclusione — Incostituzionalità (Corte
Repubblica di San Marino — Trust — Transazione relativa a contro- cost. 6 dicembre 2017, n. 251). I, 763.
versia coinvolgente il disponente — Legittimità — Condizioni — Fatti- Concorsi pubblici per titoli ed esami — Personale assunto con con-
specie (Corte trust e rapporti fiduciari Repubblica San Marino, ord. 5 tratto a tempo indeterminato — Esclusione — Incostituzionalità conse-
dicembre 2017). IV, 163. quenziale (id.). I, 763.
Repubblica di San Marino — Trust — Indicazioni del disponente — Concorsi pubblici per titoli ed esami — Personale assunto con con-
Ammissibilità (id.). IV, 163. tratto a tempo indeterminato — Esclusione — Questioni inammissibili
Dogana di costituzionalità (id.). I, 763.
V. Unione europea. Scuola paritaria — Mancanza di titolo di abilitazione
all’insegnamento — Contratti a termine — Nullità — Trasformazione
Fallimento
in contratti a tempo indeterminato — Esclusione (Cass. 20 febbraio
Fallimento dell’imprenditore — Estensione alla società di cui è socio
2018, n. 4080). I, 799.
illimitatamente responsabile — Fallimento di società di capitali —
Docente a tempo determinato — Dottorato di ricerca — Aspettativa
Estensione a altre società o a soci di fatto — Omessa previsione — retribuita — Esclusione (Cass. 8 febbraio 2018, n. 3096). I, 822.
Questione infondata di costituzionalità nei sensi di cui in motivazione
(Corte cost. 6 dicembre 2017, n. 255). I, 758. Lavoro (rapporto di)
Start-up innovativa — Verifica del requisito in sede prefallimentare A. PROTO PISANI, Note sulla tutela del lavoro e della persona nella
(Trib. Udine, decr. 18 gennaio 2018). I, 1037. Costituzione. V, 157.
Contratto a tempo determinato — Forma scritta — Mancanza —
Falso (querela di) Conseguenze (Cass., ord. 5 febbraio 2018, n. 2774). I, 828.
Proposizione in via principale — Legittimazione attiva — Autentici- Concordato preventivo — Trasferimento d’azienda — Accordo sin-
tà dello scritto — Giudicato — Interesse ad agire — Esclusione (Cass., dacale — Mantenimento parziale dei lavoratori — Legittimità — Con-
ord. 3 agosto 2017, n. 19413). I, 1011. seguenze (Cass. 19 gennaio 2018, n. 1383). I, 891.
Fascismo (sanzioni contro il) Trasformazione da tempo pieno a tempo parziale — Consenso del
Concessione di spazi ed aree pubbliche — Dichiarazione di ripudio lavoratore — Fatti concludenti — Esclusione (Cass. 19 gennaio 2018,
del fascismo e del nazismo — Tutela cautelare — Esclusione (Tar n. 1375). I, 897.
Lombardia, sede Brescia, sez. II, ord. caut. 8 febbraio 2018, n. 68). III, Lavoro a tempo pieno — Variazione in riduzione dell’orario — Con-
175. senso del lavoratore — Fatti concludenti — Legittimità (id.). I, 897.
Congedi parentali — Fruizione ai fini dello svolgimento di altra atti-
Fideiussione e mandato di credito vità lavorativa — Licenziamento — Legittimità (Cass. 11 gennaio
Liberazione del fideiussore — Estinzione dell’obbligazione principa- 2018, n. 509). I, 955.
le — Carattere non satisfattivo per il creditore — Irrilevanza (Cass. 7
marzo 2017, n. 5630). I, 1026. Liquidazione coatta amministrativa e amministrazione straordina-
ria
Filiazione V. Diritti politici e civili.
Separazione giudiziale dei genitori — Figlio — Nascita oltre trecen-
to giorni dopo l’udienza presidenziale — Azione di contestazione dello Matrimonio, convivenze, unioni civili e famiglia di fatto
stato di figlio — Esperibilità (Cass., ord. 21 febbraio 2018, n. 4194). I, Divorzio — Assegno divorzile — Determinazione e quantificazione
793 (con osservaz. di G. CASABURI). — Criteri (Cass. 26 gennaio 2018, n. 2042). I, 836 (con nota di M.
VELLETTI).
IL FORO ITALIANO — 2018.
HEADER
Divorzio — Assegno divorzile — Attribuzione — Criteri — Fatti- Vaccinazione obbligatoria — Questione di costituzionalità — Cessa-
specie (Trib. Santa Maria Capua Vetere 13 dicembre 2017). I, 836 (con zione della materia del contendere — Fattispecie (id.). I, 710 (con nota
nota di M. VELLETTI). di G. PASCUZZI).
Ordinamento penitenziario Vaccinazione obbligatoria — D.l. n. 73 del 2017 — Presupposti di
Detenzione in condizioni inumane o degradanti — Spazio individua- necessità ed urgenza — Questioni infondate di costituzionalità (id.). I,
le minimo — Criteri di calcolo (Cass., ord. 7 dicembre 2017, n. 29323). 710 (con nota di G. PASCUZZI).
I, 967. Vaccinazione obbligatoria — Impatto negativo della normativa stata-
le sulla organizzazione regionale — Questioni inammissibili di costitu-
Ordine pubblico (reati contro l’) zionalità (id.). I, 711 (con nota di G. PASCUZZI).
Associazione mafiosa — Presupposti — Fattispecie di mafia «non Vaccinazione obbligatoria — Normativa statale che non valorizza
tradizionale» (Cass. 26 ottobre - 28 dicembre 2017, n. 57896, Fasciani). quella regionale — Questioni inammissibili di costituzionalità (id.). I,
II, 145 (con nota di G. FIANDACA). 711 (con nota di G. PASCUZZI).
Associazione mafiosa — Esclusione — Associazione per delinquere

a
Vaccinazione obbligatoria — Tutela della salute e profilassi interna-
— Configurabilità — Fattispecie di «Mafia capitale» (Trib. Roma 20 zionale — Potestà legislativa statale — Questioni infondate di costitu-

to
luglio - 16 ottobre 2017). II, 145 (con nota di G. FIANDACA). zionalità (id.). I, 711 (con nota di G. PASCUZZI).

en
Patrocinio a spese dello Stato Vaccinazione obbligatoria — Impatto della normativa statale sul
Impugnazione dichiarata inammissibile — Compenso per il difensore buon andamento dei servizi sanitari e scolastici regionali — Questioni

am
— Esclusione — Questione infondata di costituzionalità (Corte cost. 30 inammissibili di costituzionalità (id.). I, 711 (con nota di G. PASCUZ-
gennaio 2018, n. 16). I, 701. ZI).
Vaccinazione obbligatoria — Questioni infondate di costituzionalità

on
Prescrizione e decadenza
Appalto — Aggiudicazione annullata dall’organo di controllo — (id.). I, 711 (con nota di G. PASCUZZI).

O
Azione risarcitoria — Responsabilità da contatto sociale — Prescrizio- Vaccinazione obbligatoria — Risorse a disposizione delle regioni per

M abb
ne ordinaria — Impugnativa del provvedimento dell’organo di control- l’erogazione dei servizi sanitari — Questioni inammissibili di costitu-

M
lo — Effetti interruttivi — Presupposti (Cass. 27 ottobre 2017, n. zionalità (id.). I, 711 (con nota di G. PASCUZZI).

SI
25644). I, 998. Vaccinazione obbligatoria — Oneri finanziari — Clausola di inva-
IO in rianza — Questioni infondate di costituzionalità (id.). I, 711 (con nota

AS
Previdenza e assistenza sociale di G. PASCUZZI).
Trattamento pensionistico — Base di calcolo — Determinazione del
so
Danni da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di
reddito medio annuo — Questione inammissibile di costituzionalità emoderivati — Vaccinazione antinfluenzale — Indennizzo — Omessa
(Corte cost. 9 febbraio 2018, n. 23). I, 693.
es

previsione — Incostituzionalità (Corte cost. 14 dicembre 2017, n. 268).


Procedimento civile I, 742 (con osservaz. di A. PALMIERI).
nc

Morte dell’unico difensore della parte già costituita — Pendenza dei V. Unione europea.
D

termini per il deposito delle memorie di replica — Interruzione automa- Separazione di coniugi
co

tica del processo — Atti successivi — Nullità — Deduzione in sede di


U

Separazione consensuale — Minore — Sindrome autistica — Fortis-


legittimità (Cass., ord. 8 settembre 2017, n. 21002). I, 1006. sima conflittualità genitoriale — Responsabilità genitoriale — Sospen-
LA
IO olo

Azione di mero accertamento — Interesse ad agire — Diritto futuro sione — Tutore pubblico (Trib. Roma, decr. 19 ottobre 2017). I, 1048
o ipotetico — Esclusione (Cass. 26 luglio 2017, n. 18511). I, 1011. (con nota di I.A. CAGGIANO).
C

Proprietà V. Competenza civile — Filiazione.


c
O sci

Immissioni acustiche — Tollerabilità — Valutazione — Sindacabilità Società


LO

in Cassazione — Fattispecie (Cass. 17 gennaio 2018, n. 1025). I, 907. M. TOLA, Impresa e «discriminazione rovesciata»: le quote di gene-
re in mezzo al guado. V, 159.
Fa

Proprietà industriale
Modello ornamentale — Carattere individuale — Utilizzatore infor- Società per azioni — Amministratore — Revoca — Giusta causa —
mato — Nozione (Cass., ord. 15 gennaio 2018, n. 762). I, 943. Accertamento (Cass. 26 gennaio 2018, n. 2037). I, 864.
R

Società per azioni — Amministratore — Revoca senza giusta causa


Provvedimenti di urgenza — Danno risarcibile (id.). I, 864.
Minore — Affidamento — Decreto inaudita altera parte — Ammis- Società per azioni — Direzione e coordinamento — Responsabilità
sibilità — Fattispecie (Trib. Roma, decr. 4 dicembre 2017). I, 1044. — Azione di risarcimento del socio esterno (Cass. 5 dicembre 2017, n.
Pubblico ministero penale 29139). I, 972.
Ricerca del DNA — Attività di individuazione e prelievo di reperti Spese di giustizia
utili — Garanzie difensive — Questione infondata di costituzionalità Contributo unificato — Raddoppio — Questioni inammissibili di co-
(Corte cost. 15 novembre 2017, n. 239). I, 778. stituzionalità (Corte cost. 2 febbraio 2018, n. 18). I, 699.
Radiotelevisione Sport
Obbligo di comunicare l’informativa economica di sistema — Esten- Divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive
sione alle concessionarie di pubblicità on line (Tar Lazio, sez. I, 14 — Drappo raffigurante Adolf Hitler — Affissione sugli spalti — Tutela
febbraio 2018, n. 1739). III, 168. cautelare — Esclusione (Tar Toscana, sez. II, ord. caut. 7 febbraio
Obbligo di comunicare l’informativa economica di sistema — Esten- 2018, n. 82). III, 178.
sione alle imprese non aventi sede legale in Italia (id.). III, 169.
Stato civile
Regione in genere e regioni a statuto ordinario Provvedimento straniero di rettifica di atto di nascita — Bambini in-
Campania — Attività rilevanti ai fini paesaggistici — Mezzi auto- dicati come figli di due padri — Legittimazione — Giurisdizione ordi-
nomi di pernottamento — Esclusione — Incostituzionalità (Corte cost. naria — Contrarietà all’ordine pubblico — Rimessione alle sezioni uni-
29 novembre 2017, n. 246). I, 773. te (Cass., ord. 22 febbraio 2018, n. 4382). I, 782 (con osservaz. di G.
V. Sanità pubblica e sanitari. CASABURI).
Responsabilità contabile e amministrativa Atto di nascita formato all’estero — Bambini indicati come figli di
Sequestro conservativo — Designazione del giudice per la fase di due padri — Contrarietà all’ordine pubblico — Esclusione (Trib. Li-
conferma, modifica o revoca — Modalità — Questione inammissibile vorno, decr. 12 dicembre 2017). I, 1039.
di costituzionalità (Corte cost. 6 dicembre 2017, n. 257). I, 751. Successione ereditaria
Responsabilità genitoriale e diritti e doveri del figlio Legato in sostituzione di legittima — Domanda di reintegrazione
Figlio nato fuori dal matrimonio — Affidamento condiviso — Tra- della quota di legittima — Rinuncia al legato — Termine (Cass., ord. 4
sferimento all’estero — Autorizzazione — Diniego — Fattispecie agosto 2017, n. 19646). I, 1008.
(Trib. Roma, decr. 8 settembre 2017). I, 1049 (con nota di I.A. CAG- Trasporti e autoservizi
GIANO). Autotrasporto di cose per conto di terzi — Mancata iscrizione
V. Competenza civile — Provvedimenti di urgenza — Separazione di all’albo — Conseguenze (Trib. Verona, ord. 20 febbraio 2018). I, 1034.
coniugi.
Trasporto marittimo e aereo, noleggio e locazione di nave e di ae-
Revisione in materia penale romobile
V. Diritti politici e civili. Trasporto aereo — Negato imbarco, cancellazione o ritardato arrivo
Sanità pubblica e sanitari — Azione risarcitoria — Onere della prova (Cass., ord. 23 gennaio
G. DE MARZO, Prime note sulla legge in materia di consenso infor- 2018, n. 1584). I, 879.
mato e disposizioni anticipate di trattamento. V, 137. Tribunale per i minorenni
Vaccinazione obbligatoria — Commissione per il monitoraggio dei Sospensione del processo e messa alla prova — Revoca — Ricorso
livelli essenziali di assistenza — Compiti — Questioni inammissibili di per cassazione — Inammissibilità (Cass. 26-29 settembre 2017, n.
costituzionalità (Corte cost. 18 gennaio 2018, n. 5). I, 710 (con nota di 45140, Y.). II, 189.
G. PASCUZZI).
IL FORO ITALIANO — 2018.
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Tributi in genere tese restrittive — Applicabilità (id.). IV, 122 (con nota di R. PARDOLESI).
Commissioni tributarie — Cartella di pagamento non notificata — Concorrenza — Prodotti concorrenti — Intesa sulla diffusione di in-
Impugnazione — Termine (Cass. 30 maggio 2017, n. 13584). I, 1022. formazioni ingannevoli — Restrizione «per oggetto» — Esenzione dal
Scritture contabili — Omessa tenuta — Reato — Esclusione (Cass. divieto di intese restrittive — Esclusione (id.). IV, 122 (con nota di R.
12 luglio 2017 - 15 gennaio 2018, n. 1441, Andriola). II, 193. PARDOLESI).
Tributi locali Autorità doganale — Avviso di rettifica — Diritto del contribuente
V. Catasto. di essere ascoltato — Mancanza di previa audizione — Sospensione
dell’esecuzione dell’atto impugnato — Automaticità — Esclusione —
Trust Presupposti (Corte giust. 20 dicembre 2017, causa C-276/16). IV, 146.
V. Diritto comparato e legislazione straniera. Imposta sul valore aggiunto — Riduzione della base imponibile —
Unione europea Infruttuosità della procedura consorsuale (Corte giust. 23 novembre
Concorrenza — Intese — Mercato rilevante — Medicinali — Sosti- 2017, causa C-246/16). IV, 157.

a
tuibilità — Presupposti (Corte giust. 23 gennaio 2018, causa C-179/16). V. Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbligazioni della
pubblica amministrazione.

to
IV, 122 (con nota di R. PARDOLESI).
Concorrenza — Parti di un accordo di licenza — Intesa sulla limita- Valore aggiunto (imposta sul)

en
zione di condotte di terzi — Rapporto di accessorietà — Divieto di in- V. Unione europea.

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IL FORO ITALIANO — 2018.


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Rubriche legislative

A B

Provvedimenti normativi Disegni di legge


di recente pubblicazione ( ) di recente presentazione ( )

a
1. - Decreto legislativo 29 dicembre 2017, n. 236, norme di
attuazione dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige re-

to
cante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della

en
Repubblica 6 aprile 1984, n. 426, concernenti i requisiti di no-
mina e le categorie di appartenenza dei componenti del Tribuna-

am
le regionale di giustizia amministrativa di Trento e della sezione
autonoma di Bolzano (Gazzetta ufficiale, 1° marzo 2018, n. 50).

on
2. - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22

O
M abb
gennaio 2018, n. 13, regolamento recante la definizione delle

M
condizioni di esercizio dei condhotel, nonché dei criteri e delle
modalità per la rimozione del vincolo di destinazione alberghie-

SI
ra in caso di interventi edilizi sugli esercizi alberghieri esistenti
IO in
AS
e limitatamente alla realizzazione della quota delle unità abitati-
ve a destinazione residenziale, ai sensi dell’articolo 31 del de-
so

creto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modifi-


es

cazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164 (Gazzetta ufficia-


le, 6 marzo 2018, n. 54).
nc

3. - Decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio


co

2018, n. 15, regolamento a norma dell’articolo 57 del decreto


U

legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante l’individuazione del-


LA
IO olo

le modalità di attuazione dei principi del Codice in materia di


protezione dei dati personali relativamente al trattamento dei da-
C
c

ti effettuato, per le finalità di polizia, da organi, uffici e comandi


O sci

di polizia (Gazzetta ufficiale, 14 marzo 2018, n. 61).


LO
Fa

4. - Decreto Ministero della giustizia 9 febbraio 2018, n.


17, regolamento recante la disciplina dei corsi di formazione per
l’accesso alla professione di avvocato, ai sensi dell’articolo 43,
R

comma 2, della legge 31 dicembre 2012, n. 247 (Gazzetta uffi-


ciale, 16 marzo 2018, n. 63).

5. - Decreto legislativo 23 febbraio 2018, n. 20, disposizioni


di armonizzazione e razionalizzazione della normativa sui con-
trolli in materia di produzione agricola e agroalimentare biolo-
gica, predisposto ai sensi dell’articolo 5, comma 2, lett. g), della
legge 28 luglio 2016, n. 154, e ai sensi dell’articolo 2 della leg-
ge 12 agosto 2016, n. 170 (Gazzetta ufficiale, 21 marzo 2018, n.
67).

6. - Decreto legislativo 1° marzo 2018, n. 21, disposizioni di


attuazione del principio di delega della riserva di codice nella
materia penale a norma dell’articolo 1, comma 85, lettera q),
della legge 23 giugno 2017, n. 103 (Gazzetta ufficiale, 22 marzo
2018, n. 68).

________
( ) I. - La rassegna segnala, nell’ordine, la voce del Repertorio del
Foro italiano attinente alla materia trattata dal disegno di legge, il nu-
mero di rassegna assegnato dai curatori (progressivo per la legislatura
in corso), il titolo del disegno stesso, l’indicazione del proponente o del
primo firmatario nonché del gruppo di appartenenza (riferito al momen-
to in cui l’iniziativa è stata assunta), l’indicazione del numero che esso
reca in ciascun ramo del parlamento, lo stato di avanzamento dell’iter
legislativo.
La presente rassegna non reca segnalazioni a causa dello scioglimen-
to delle camere.
II. - Per ulteriori informazioni cfr.:
________ <http://www.senato.it/lavori/index.htm>,
<http://www.camera.it/altresezionism/8382/oggiallacamera.asp>,
( ) I. - Aggiornamento alla Gazzetta ufficiale del 28 marzo 2018, n. 73. <http://www.governo.it/rapportiparlamento.it >.
II. - A cura di Antonio Francesco Esposito. III. - A cura di Maurizio Converso e Antonio Francesco Esposito.

IL FORO ITALIANO — 2018.


693 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 694

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 9 febbraio 2018, putare, qualora ciò determini, come avvenuto nel caso in
n. 23 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 14 febbraio esame, un trattamento deteriore rispetto a quello calcolabile
2018, n. 7); Pres. GROSSI, Est. PROSPERETTI; G.M. c. Inps al momento del conseguimento del requisito pensionistico,
(Avv. CALIULO); interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello nonostante l'ulteriore attività lavorativa, con correlata con-
Stato BASILICA). Ord. Trib. Trento 6 ottobre 2015 (G.U., tribuzione, espletata nel periodo di attesa imposto dal siste-
1a s.s., n. 13 del 2016). ma della «finestra mobile». Ad avviso del rimettente, una
volta maturati il requisito anagrafico e quello contributivo
Previdenza e assistenza sociale — Trattamento pensioni- previsti dall'ordinamento per accedere al pensionamento di
stico — Base di calcolo — Determinazione del reddito anzianità, il lavoratore, difatti, non potrebbe subire una ridu-
medio annuo — Questione inammissibile di costituzio- zione del trattamento determinabile a tale data, pur avendo

a
nalità (Cost., art. 3; y l. 2 agosto 1990 n. 233, riforma dei conseguito una ulteriore contribuzione.
trattamenti pensionistici dei lavoratori autonomi, art. 5; y l.

to
2. - La questione di legittimità costituzionale sollevata dal
8 agosto 1995 n. 335, riforma del sistema pensionistico

en
Tribunale di Trento va dichiarata inammissibile.
obbligatorio e complementare, art. 1; y d.l. 31 maggio
2.1. - Il rimettente evidenzia l'irragionevolezza di una
2010 n. 78, misure urgenti in materia di stabilizzazione fi-

am
successiva contribuzione, conseguita per l'attività lavorativa
nanziaria e di competitività economica, art. 12; y l. 30 lu-
espletata durante il periodo della «finestra», che invece di
glio 2010 n. 122, conversione in legge, con modificazioni,

on
determinare un incremento del trattamento pensionistico cal-
del d.l. 31 maggio 2010 n. 78, art. 1).
colabile alla data di maturazione dei suoi requisiti, ne com-

O
M abb
È inammissibile, per erronea individuazione della disposi- porta, come nel caso di specie, una riduzione. Tuttavia, l'ef-

M
zione cui ricollegare l'effetto denunciato, la questione di fetto così segnalato dal rimettente non è determinato dalle

SI
legittimità costituzionale degli art. 5, 1° comma, l. 2 ago- disposizioni scrutinate.
IO in
sto 1990 n. 233 e 1, 18° comma, l. 8 agosto 1995 n. 335, È, difatti, l'art. 12, 2° comma, lett. b), d.l. n. 78 del 2010,

AS
nella parte in cui individuano, rispettivamente le ultime a distinguere tra maturazione dei requisiti e conseguimento
so

520 settimane e 780 settimane coperte da contribuzione del diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico, sta-
(cui si riferiscono i redditi da computare per la determina- bilendo che la pensione si consegue «trascorsi diciotto mesi
es

zione del reddito medio annuo costituente la base di calco- dalla data di maturazione dei previsti requisiti» e, conse-
nc

lo del trattamento pensionistico) in quelle anteriori alla guentemente, a porre il reale thema decidendum dell'odierna
questione, costituito dal rilievo e dalla qualificazione giuridi-
D

data di insorgenza del diritto alla decorrenza della pen-


co

sione, anziché in quelle anteriori alla data di maturazione ca del periodo di attesa della cosiddetta «finestra», allorché
U

dei requisiti per l'accesso al pensionamento, in riferimento l'assicurato prosegua l'attività lavorativa e quindi la contri-
LA
IO olo

all'art. 3, 1° comma, Cost. (1) buzione, ai fini della determinazione dell'entità del tratta-
mento pensionistico de quo.
C
c

In proposito, si rileva che la coincidenza fra momento di


O sci
LO

Diritto. — 1. - Il Tribunale ordinario di Trento, sezione per maturazione dei requisiti e decorrenza del trattamento è stata
le controversie di lavoro, con ordinanza del 6 ottobre 2015, ripristinata per i lavoratori che maturino, a decorrere dal 1°
Fa

solleva questione di legittimità costituzionale, per violazione gennaio 2012, i requisiti per la pensione anticipata prevista
dell'art. 3, 1° comma, Cost., dell'art. 5, 1° comma, l. 2 ago- dall'art. 24 d.l. 6 dicembre 2011 n. 201 (disposizioni urgenti
R

sto 1990 n. 233 (riforma dei trattamenti pensionistici dei la- per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubbli-
voratori autonomi), e dell'art. 1, 18° comma, l. 8 agosto ci), convertito, con modificazioni, dalla l. 22 dicembre 2011
1995 n. 335 (riforma del sistema pensionistico obbligatorio e n. 214. Difatti, la predetta disposizione, nel sostituire per tali
complementare), nelle parti in cui individuano, rispettiva- lavoratori l'istituto della pensione di anzianità con quello
mente le ultime 520 settimane e 780 settimane coperte da della pensione anticipata, stabilendo per essa più elevati re-
contribuzione — cui si riferiscono i redditi da computare per quisiti, non prevede più (5° comma) per tale nuova forma
la determinazione del reddito medio annuo costituente la ba- pensionistica l'applicazione della disciplina della «finestra
se di calcolo del trattamento pensionistico — in quelle ante- mobile», di cui all'art. 12, 1° e 2° comma, d.l. n. 78 del
riori alla data di insorgenza del diritto alla decorrenza della 2010, come convertito. Tale circostanza conferma che l'ef-
pensione, anziché in quelle anteriori alla data di maturazione fetto censurato dal rimettente non sarebbe determinato dalle
dei requisiti per l'accesso al pensionamento. sole disposizioni censurate.
Il giudizio a quo concerne la determinazione del tratta- 2.2. - Pertanto, va dichiarata la inammissibilità della que-
mento pensionistico di anzianità di un lavoratore autonomo stione in esame, per non corretta individuazione della norma
che ha maturato i requisiti anagrafici e contributivi il 30 no- denunciata (ex plurimis, sentenze n. 85 del 2015, Foro it.,
vembre 2011, ma ha conseguito il diritto alla decorrenza del- Rep. 2015, voce Esecuzione forzata per obbligazioni pecu-
la pensione diciotto mesi dopo, cioè dal 1° giugno 2013, per niarie, n. 100; n. 59 del 2013, id., Rep. 2013, voce Previden-
effetto della «finestra mobile», introdotta dall'art. 12, 2° za sociale, n. 181; n. 241 del 2012, ibid., voce Tributi in ge-
comma, lett. b), d.l. 31 maggio 2010 n. 78 (misure urgenti in nere, n. 1017, e n. 47 del 2008, id., Rep. 2008, voce Previ-
materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività eco- denza sociale, n. 354; ordinanza n. 335 del 2010, id., Rep.
nomica), convertito, con modificazioni, dalla l. 30 luglio 2010, voce Tributi in genere, n. 1873).
2010 n. 122. Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara inam-
Espone il rimettente che il ricorrente nel giudizio principa- missibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 5,
le, pur avendo continuato a prestare attività lavorativa nei di- 1° comma, l. 2 agosto 1990 n. 233 (riforma dei trattamenti
ciotto mesi intercorrenti fra la maturazione dei requisiti ana- pensionistici dei lavoratori autonomi), e dell'art. 1, 18°
grafici e contributivi per la pensione e la sua decorrenza, e comma, l. 8 agosto 1995 n. 335 (riforma del sistema pensio-
aver quindi conseguito ulteriore contribuzione, si vedrebbe nistico obbligatorio e complementare), sollevata, in riferi-
tuttavia attribuito, a causa della flessione nel reddito conse- mento all'art. 3 Cost., dal Tribunale ordinario di Trento, se-
guito nel predetto periodo, che ha inciso negativamente sulla zione per le controversie di lavoro, con l'ordinanza indicata
base di computo del trattamento, un rateo pensionistico infe- in epigrafe.
riore a quello determinabile qualora le settimane da prendere ————————
in considerazione siano computate dal conseguimento del re-
quisito anagrafico e contributivo. (1) I. - L'ordinanza di rinvio, Trib. Trento 6 ottobre 2015, at-
Il giudice rimettente ritiene che le disposizioni scrutinate to di promovimento n. 59, si può leggere in Foro it., Le banche
siano irragionevoli e, come tali, contrarie all'art. 3 Cost., nel dati, archivio Merito ed extra, 2016.645.
far decorrere dalla data di accesso al pensionamento le setti- Il giudice a quo denunciava l'effetto, a suo giudizio irragio-
mane coperte da contribuzione cui riferire i redditi da com- nevole, che viene a crearsi a seguito della distinzione tra il mo-
IL FORO ITALIANO — 2018.
695 PARTE PRIMA 696

mento in cui il lavoratore ha maturato i requisiti anagrafici e Diritto. — 1. - La Corte dei conti, sezione giurisdizionale
contributivi per la pensione e quello del diritto alla decorrenza per la regione Puglia, giudice unico delle pensioni, dubita
della medesima, con la conseguenza della possibile diminuzione della legittimità costituzionale dell'art. 6 d.l. 6 dicembre
del trattamento pensionistico come sarebbe risultato al primo 2011 n. 201 (disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il
dei due momenti, nonostante egli abbia continuato a lavorare e consolidamento dei conti pubblici), convertito, con modifi-
quindi conseguito ulteriore retribuzione. cazioni, dalla l. 22 dicembre 2011 n. 214.
La Corte costituzionale rileva come l'effetto denunciato non è La disposizione censurata abroga l'istituto della pensione
imputabile alle disposizioni impugnate, bensì all'art. 12, 2° privilegiata per la generalità dei dipendenti pubblici e con-
comma, lett. b), d.l. 78/10, convertito, con modificazioni, in l. serva tale beneficio soltanto agli appartenenti «al comparto
122/10, il quale distingue tra maturazione dei requisiti e conse- sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico».

a
guimento del diritto alla decorrenza del trattamento pensionisti-
co, stabilendo che la pensione si consegue «trascorsi diciotto Il rimettente denuncia il contrasto della disciplina in esa-

to
mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti» e, conse- me con l'art. 3 Cost. sotto un duplice profilo.

en
guentemente, ponendo il reale thema decidendum dell'odierna L'assetto delineato dal legislatore determinerebbe, in pri-
questione, costituito dal rilievo e dalla qualificazione giuridica mo luogo, una irragionevole disparità di trattamento a danno

am
del periodo di attesa della c.d. «finestra», allorché l'assicurato della generalità dei dipendenti pubblici. Situazioni obietti-
prosegua l'attività lavorativa e quindi la contribuzione, ai fini vamente omogenee sarebbero assoggettate, senza alcuna giu-

on
della determinazione dell'entità del trattamento pensionistico de stificazione, a una disciplina differenziata: pur «in presenza
quo. della stessa infermità», la generalità dei dipendenti pubblici

O
M abb
II. - Per altra questione di costituzionalità avente ad oggetto non potrebbe beneficiare di quella pensione privilegiata or-

M
l'art. 1, 18° comma, l. 335/95, v. Corte cost., ord. 15 marzo dinaria che è attribuita, per contro, agli appartenenti «al

SI
2002, n. 56, id., Rep. 2002, voce Previdenza sociale, n. 564, la comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pub-
IO in
quale ha dichiarato manifestamente inammissibile, per mancata blico».

AS
motivazione sulla rilevanza, la questione di legittimità costitu- Inoltre, la disposizione censurata contrasterebbe con il
so
zionale dell'art. 11, 16º e 18º comma, l. 24 dicembre 1993 n. principio di ragionevolezza e di proporzionalità, in quanto,
537, nella parte in cui dispone la riduzione, anche per il perso- senza neppure richiamare le «contingenti situazioni finanzia-
es

nale involontariamente collocato a riposo ante tempus per moti- rie» e senza illustrare i risparmi di spesa derivanti dal-
vi diversi da quelli indicati nell'art. 1, comma 32, l. 335/95, del
nc

l'abrogazione dell'istituto della pensione privilegiata, sacri-


trattamento pensionistico in proporzione agli anni mancanti al ficherebbe in maniera arbitraria i diritti dei dipendenti pub-
D

raggiungimento dell'anzianità contributiva di trentacinque anni.


co

blici esclusi da tale beneficio.


U

III. - In merito al trattamento pensionistico per gli artigiani, v.


2. - L'avvocatura generale dello Stato ha eccepito l'inam-
LA

Cass. 17 dicembre 2008, n. 29476, id., 2009, I, 1453, con nota


IO olo

di richiami, secondo cui la pensione a favore dell'artigiano, che missibilità delle questioni, per difetto di rilevanza e ha argo-
mentato, a tale riguardo, che la parte ricorrente nel giudizio a
C

vanti anche periodi assicurativi quale lavoratore dipendente, va


c

calcolata procedendo a liquidazioni autonome delle quote rispet- quo non potrebbe conseguire la pensione privilegiata, senza
O sci
LO

tivamente gravanti sulla gestione artigiani ed esercenti attività prima rinunciare alla pensione di inabilità che già le è stata
commerciali e su quella generale obbligatoria, da cumulare in attribuita. Difetterebbe, pertanto, l'interesse ad agire.
Fa

unico trattamento pensionistico, con possibilità di ottenere la ri- L'eccezione deve essere disattesa.
liquidazione della sola quota derivante dall'iscrizione alla ge- Questa corte ha chiarito che «la rilevanza di una determi-
R

stione artigiani ed esercenti attività commerciali, ove sussistano nata questione va valutata, non già in relazione agli ipotetici
i presupposti, ai sensi degli art. 5, 11° comma, e 16, 1° comma, vantaggi di cui potrebbero beneficiare le parti in causa, ma,
l. 233/90, per valersi del previgente miglior trattamento; Trib. piuttosto, in relazione alla semplice applicabilità nel giudizio
Piacenza 27 ottobre 1999, id., Rep. 2001, voce cit., n. 500, se- a quo della legge di cui si contesta la legittimità costituziona-
condo cui la misura dei trattamenti pensionistici in favore degli le e, quindi, alla influenza che sotto tale profilo il giudizio di
esercenti attività artigianali o commerciali, è determinata, ai costituzionalità può esercitare su quello dal quale proviene la
sensi dell'art. 5 l. 233/90, non computando integralmente, per il questione» (sentenza n. 344 del 1990, punto 2 del ‘considera-
periodo 1° gennaio 1982 - 30 giugno 1990, il reddito dichiarato to in diritto’, Foro it., 1991, I, 1970).
dal pensionato in ciascun anno di riferimento, bensì solo una
quota dello stesso secondo i parametri legislativamente fissati. Con argomentazione non implausibile, il rimettente osser-
va che la disciplina denunciata impedisce in radice l'acco-
glimento del ricorso e, in questa prospettiva, si coglie la ne-
cessità di fare applicazione della norma censurata, con la
———————— conseguente rilevanza del dubbio di costituzionalità prospet-
tato.
3. - Le questioni non sono fondate.
3.1. - La disposizione censurata ha eliminato per la gene-
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 2 febbraio 2018, ralità dei dipendenti pubblici la pensione privilegiata, oggi
n. 20 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 febbraio 2018, riconosciuta soltanto al personale appartenente ai comparti
n. 6); Pres. LATTANZI, Est. SCIARRA; R.A.C. c. Inps; in- sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico. A dire
terv. Pres. cons. ministri. Ord. Corte conti, sez. giur. reg. del rimettente, il trattamento deteriore riservato alla generali-
Puglia, 31 gennaio 2017 (G.U., 1a s.s., n. 26 del 2017). tà dei dipendenti pubblici sarebbe privo di ogni giustifica-
zione: «in presenza della stessa infermità», arbitrariamente
Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Pensione diversa sarebbe la tutela accordata dalla legge.
privilegiata ordinaria — Abrogazione parziale — Que-
stione infondata di costituzionalità (Cost., art. 3; y d.l. 6 La censura di disparità di trattamento non è fondata.
dicembre 2011 n. 201, disposizioni urgenti per la crescita, La pensione privilegiata, che si atteggia come «una sorta
l'equità e il consolidamento dei conti pubblici, art. 6; y l. di ‘riparazione’» per il danno alla persona riconducibile al
22 dicembre 2011 n. 214, conversione in legge, con modi- servizio prestato (sentenze n. 241 del 2016, punto 6.1 del
ficazioni, del d.l. 6 dicembre 2011 n. 201, art. 1). ‘considerato in diritto’, id., Rep. 2016, voce Previdenza so-
ciale, n. 355, e n. 43 del 2015, punto 4 del ‘considerato in di-
È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. ritto’, id., Rep. 2015, voce Impiegato degli enti locali, n. 12),
6 d.l. 6 dicembre 2011 n. 201, convertito, con modificazio- è «un istituto previdenziale che attribuisce un trattamento
ni, in l. 22 dicembre 2011 n. 214, nella parte in cui stabili- speciale di quiescenza e perciò presuppone la cessazione del
sce l'abrogazione dell'istituto della pensione privilegiata rapporto d'impiego» (sentenza n. 428 del 1993, punto 2 del
ordinaria per i dipendenti pubblici, ad esclusione di quelli ‘considerato in diritto’, id., 1994, I, 1283).
appartenenti al comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco L'art. 6 d.l. n. 201 del 2011 ha accentuato i caratteri di
e soccorso pubblico, in riferimento all'art. 3 Cost. (1) specialità di tale trattamento di quiescenza, delimitando la
IL FORO ITALIANO — 2018.
697 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 698

platea dei beneficiari rispetto alla formulazione originaria, d.l. 6 dicembre 2011 n. 201 (disposizioni urgenti per la cre-
che includeva i dipendenti statali e i militari (art. da 64 a 67 scita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici), con-
d.p.r. 29 dicembre 1973 n. 1092, recante «approvazione del vertito, con modificazioni, dalla l. 22 dicembre 2011 n. 214,
t.u. delle norme sul trattamento di quiescenza dei dipendenti sollevate dalla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la
civili e militari dello Stato»). regione Puglia, giudice unico delle pensioni, in riferimento
La disciplina della pensione privilegiata, contraddistinta all'art. 3 Cost., con l'ordinanza indicata in epigrafe.
da una spiccata specialità sul versante oggettivo e soggettivo,
————————
non può assurgere a tertium comparationis, idoneo a giustifi-
care l'estensione della normativa derogatoria a tutti i dipen- (1) I. - L'ordinanza di rinvio, Corte conti, sez. giur. reg. Pu-
denti pubblici.

a
glia, 31 gennaio 2017, atto di promovimento n. 92, può leggersi
Il regime speciale apprestato dal legislatore rispecchia la in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.1458.

to
peculiarità dei comparti difesa, sicurezza, vigili del fuoco e La Corte costituzionale esclude che la scelta del legislatore

en
soccorso pubblico, individuati secondo caratteristiche ragio- possa essere qualificata come priva di ragionevolezza, in quanto
nevolmente omogenee, e si raccorda, per un verso, al più la stessa rispecchia la peculiarità dei comparti difesa, sicurezza,

am
elevato livello di rischio ordinariamente connesso al servizio vigili del fuoco e soccorso pubblico, individuati secondo carat-
svolto nei comparti indicati e, per altro verso, alla mancanza teristiche ragionevolmente omogenee, e si raccorda, per un ver-

on
di una specifica tutela assicurativa contro gli infortuni per le so, al più elevato livello di rischio ordinariamente connesso al
infermità contratte dai dipendenti di tali settori. servizio svolto nei comparti indicati e, per altro verso, alla man-

O
M abb
Le situazioni poste a raffronto non si prestano, pertanto, a canza di una specifica tutela assicurativa contro gli infortuni per

M
una valutazione comparativa, che imponga l'estensione della le infermità contratte dai dipendenti di tali settori.
La corte conclude pertanto che le situazioni poste a raffronto

SI
disciplina derogatoria a tutti i dipendenti pubblici.
IO in
3.2. - Il rimettente ravvisa un ulteriore profilo di contrasto non si prestano a una valutazione comparativa, che imponga l'e-

AS
con l'art. 3 Cost. nell'irragionevolezza della disciplina, in- stensione della disciplina derogatoria a tutti i dipendenti pubbli-
so
trodotta senza una stima analitica dei risparmi attesi. ci.
Neppure tali censure sono fondate.
es

II. - Per l'affermazione secondo cui, nel regime antecedente


3.2.1. - Alla carente illustrazione delle esigenze finanziarie al d.l. 6 dicembre 2011 n. 201, convertito in l. 22 dicembre 2011
nc

e dei risparmi questa corte conferisce il rilievo di un indice n. 214 — il cui art. 6 ha abrogato gli istituti dell'accertamento
D

sintomatico dell'irragionevolezza del bilanciamento di volta della dipendenza dell'infermità da causa di servizio, del rimbor-
co

in volta attuato dal legislatore (sentenza n. 70 del 2015, pun-


U

so delle spese di degenza per causa di servizio, dell'equo inden-


to 10 del ‘considerato in diritto’, id., 2015, I, 1855). La va- nizzo e della pensione privilegiata, così attribuendo all'Inail la
LA
IO olo

lenza significativa di tale dato si inquadra, tuttavia, nel- gestione dell'intera materia degli infortuni sul lavoro e delle
l'ambito di uno scrutinio più ampio, diretto a ponderare ogni malattie professionali sul lavoro dei dipendenti pubblici, fatta
C
c

elemento rivelatore dell'arbitrarietà e della sproporzione del eccezione per i comparti sicurezza, difesa, vigili del fuoco e
O sci
LO

sacrificio imposto agli interessi costituzionali rilevanti. soccorso pubblico — il sistema assicurativo previsto in favore
Nel sindacato demandato a questa corte rivestono rilievo dei dipendenti pubblici, comunque gestito, era basato sul princi-
Fa

cruciale l'arco temporale delle misure restrittive, l'incidenza pio secondo cui la retribuzione automaticamente erogata dal-
sul nucleo essenziale dei diritti coinvolti, la portata generale l'amministrazione di appartenenza al dipendente infortunatosi
R

degli interventi, la pluralità di variabili e la complessità delle per causa di servizio escludeva la corresponsione dell'indennità
implicazioni, che possono anche precludere una stima ponde- per inabilità temporanea assoluta da parte dell'Inail, v. Cass. 23
rata e credibile dei risparmi (sentenza n. 124 del 2017, punto luglio 2013, n. 17895, id., Rep. 2013, voce Impiegato dello Sta-
8.4 del ‘considerato in diritto’). to, n. 664.
3.2.2. - Nel caso di specie, il legislatore persegue l'obietti-
vo tendenziale di attribuire all'Istituto nazionale per l'assicu- III. - Per precedenti interventi della Corte costituzionale in
ordine alla disciplina della pensione privilegiata ordinaria, vedi:
razione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) la gestione della
materia degli infortuni e delle malattie professionali dei di- — Corte cost. 11 novembre 2016, n. 241, id., Rep. 2016, vo-
ce Previdenza sociale, n. 358, che ha dichiarato infondata la
pendenti pubblici, con la particolare eccezione dei comparti questione di legittimità costituzionale dell'art. 72, 2° comma, l.
sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico (Cass. 23 dicembre 2000 n. 388 e dell'art. 19 d.l. 25 giugno 2008 n.
23 luglio 2013, n. 17895, id., Rep. 2013, voce Impiegato del- 112, convertito, con modificazioni, dalla l. 133/08, nella parte in
lo Stato, n. 664). cui limitano al settanta per cento la cumulabilità con i redditi da
L'applicazione del nuovo regime è stata scandita secondo lavoro autonomo delle pensioni privilegiate ordinarie, escluden-
un percorso graduale, volto a salvaguardare le aspettative dole dal regime di cumulo integrale con i redditi da lavoro in-
meritevoli di tutela. trodotto per le pensioni dirette di anzianità;
La relazione tecnica, allegata al disegno di legge di con- — Corte cost. 19 marzo 2015, n. 43, id., Rep. 2015, voce
versione del d.l. n. 201 del 2011 (A.C. 4829), prefigura Impiegato degli enti locali, n. 12, commentata da CINELLI, in
«economie quantificabili solo a consuntivo» e puntualizza Riv. it. dir. lav., 2015, II, 804, che ha dichiarato incostituzionale
che «l'esclusione esplicita di alcune categorie di personale l'art. 14, 1° comma, l. 8 agosto 1991 n. 274, nella parte in cui
nonché la necessaria gradualità delle modalità di applicazio- non prevedeva che, allorché la malattia, contratta per causa di
ne, determina nel primo triennio effetti non puntualmente servizio, fosse insorta dopo i cinque anni dalla cessazione dal
quantificabili tenuto conto, anche, dei tempi di liquidazione servizio, il termine quinquennale di decadenza per l'inoltro del-
dei benefici previsti». la domanda di accertamento della dipendenza delle infermità o
Il legislatore, con apprezzamento che si sottrae alle censu- delle lesioni contratte, ai fini dell'ammissibilità della domanda
re del rimettente, ha indicato in maniera puntuale gli ostacoli di trattamento privilegiato, decorresse dalla manifestazione del-
che si frappongono a una plausibile previsione dei risparmi e la malattia stessa anziché dalla data di cessazione dal servizio;
rendono ineludibile una valutazione «a consuntivo». — Corte cost. 1° agosto 2008, n. 323, Foro it., Rep. 2009,
voce Pensione, n. 65, commentata da BOLINO, in Riv. it. medici-
L'eliminazione della pensione privilegiata, attuata nel- na legale, 2009, 775, e da BAILO, in Nuova giur. ligure, 2009,
l'ambito di un graduale disegno di armonizzazione, non con- fasc. 1, 68, che ha dichiarato incostituzionale l'art. 169 d.p.r. 29
trasta, pertanto, sotto il profilo dedotto dal rimettente, con il dicembre 1973 n. 1092, nella parte in cui non prevedeva che, al-
generale canone di ragionevolezza, che si configura come lorché la malattia insorgesse dopo i cinque anni dalla cessazione
«principio di sistema», chiamato a orientare le scelte del le- dal servizio, il termine quinquennale di decadenza per l'inoltro
gislatore in materia previdenziale (sentenza n. 250 del 2017, della domanda di accertamento della dipendenza delle infermità
punto 6.5.1 del ‘considerato in diritto’). o delle lesioni contratte, ai fini dell'ammissibilità della domanda
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non di trattamento privilegiato, decorresse dalla manifestazione del-
fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 6 la malattia stessa;
IL FORO ITALIANO — 2018.
699 PARTE PRIMA 700

— Corte cost., ord. 15 luglio 2003, n. 246, Foro it., Rep. cato a carico di ambedue le parti processuali. Nella fattispe-
2004, voce cit., n. 237, che ha dichiarato manifestamente inam- cie, però, tale pronuncia potrebbe riguardare solamente l'ap-
missibile, in quanto già dichiarata tale, la questione di legittimi- pellante incidentale e non anche quello principale, ammini-
tà costituzionale dell'art. 169, 2° comma, d.p.r. 29 dicembre strazione dello Stato esonerata, in quanto tale, dal pagamento
1973 n. 1092, nella parte in cui prevede che il termine per la del contributo unificato mediante la prenotazione a debito e,
presentazione della domanda per l'ottenimento della pensione quindi, non assoggettata all'obbligo del versamento di un ul-
privilegiata sia elevato da cinque a dieci anni in caso di morbo
teriore importo a detto titolo, pari a quello dovuto per la stes-
di Parkinson;
sa impugnazione, così come ritenuto dalla giurisprudenza di
— Corte cost. 30 dicembre 1996, n. 431, id., 1997, I, 992,
con nota di richiami, commentata da ZEZZA, in Bollettino trib., legittimità. Secondo il rimettente, siffatta limitazione viole-
rebbe il principio della parità delle parti di cui all'art. 111, 2°

a
1997, 966, che ha dichiarato infondata la questione di legittimità
costituzionale dell'art. 34 d.p.r. 29 settembre 1973 n. 601, nella comma, Cost., in quanto il raddoppio del contributo unificato

to
parte in cui non estende alle pensioni privilegiate ordinarie con- in caso di reiezione dell'impugnazione, mirando a scoraggia-

en
cesse ai militari di carriera l'esenzione dall'imposta sul reddito re quelle dilatorie e pretestuose, dovrebbe poter colpire indif-
delle persone fisiche; ferentemente tutte le parti, anche nel processo tributario, in

am
— Corte cost. 21 giugno 1996, n. 209, Foro it., 1997, I, cui una di esse è pubblica.
3472, con nota di richiami, che ha dichiarato infondata la que- 2. - Stante l'identità delle questioni sollevate con le due

on
stione di legittimità costituzionale dell'art. 5 bis d.l. 21 settem- ordinanze, i giudizi devono essere riuntiti per essere decisi
bre 1987 n. 387, convertito in l. 20 novembre 1987 n. 472, il congiuntamente.

O
M abb
quale prevede che il riconoscimento della dipendenza da causa 3. - Le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 13,

M
di servizio di un'infermità e delle menomazioni d'integrità fisi- comma 1 quater, d.p.r. n. 115 del 2002, in riferimento all'art.

SI
ca connesse possa essere negato nel caso di parere contrario del 111, 2° comma, Cost., sono inammissibili.
IO in
comitato per le pensioni privilegiate ordinarie, reso in sede di
Il rimettente le propone, muovendo dalla premessa inter-

AS
liquidazione della pensione privilegiata e dell'equo indennizzo.
pretativa, enunciata in modo assertivo, che la norma censura-
so

IV. - Nel senso che la determinazione resa dal comitato per le ta debba trovare applicazione nel processo tributario d'appel-
es

pensioni privilegiate ordinarie, ai sensi dell'art. 8 d.p.r. 20 aprile lo.


1994 n. 349, ha valore ricognitivo circa la completezza del pro- Tale premessa non trova riscontro in un «diritto vivente»
nc

cedimento, della ragionevolezza degli apprezzamenti tecnici e consolidatosi in tal senso, considerato che in seno alle com-
D

missioni tributarie regionali non si rinviene un orientamento


co

di ogni circostanza ritenuta rilevante ai fini dell'accoglimento o


U

del diniego dell'equo indennizzo e pertanto riveste la funzione, univoco e che la Corte di cassazione non risulta essersi anco-
LA

non già di valutazione tecnica, ma di parere e, come tale, è di- ra pronunciata al riguardo.
IO olo

sciplinato dall'art. 16 l. 241/90, v. Cons. Stato, comm. spec., 5 Peraltro egli non tiene conto dell'opzione ermeneutica al-
C

novembre 2001, n. 480/00, id., 2002, III, 236, con nota di ri- ternativa fondata sull'insuscettibilità dell'applicazione esten-
c

chiami e osservazioni di VIDETTA. siva o analogica al processo tributario del raddoppio del con-
O sci
LO

tributo unificato — misura eccezionale e lato sensu sanzio-


natoria — e sul tenore testuale della disposizione impugnata,
Fa

che circoscrive la sua operatività, attraverso specifico rinvio,


al processo civile.
R

————————
L'art. 13, comma 1 quater, d.p.r. n. 115 del 2002, infatti,
prevede che «[q]uando l'impugnazione, anche incidentale, è
respinta integralmente o è dichiarata inammissibile o impro-
cedibile, la parte che l'ha proposta è tenuta a versare un ulte-
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 2 febbraio 2018, riore importo a titolo di contributo unificato pari a quello do-
n. 18 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 febbraio 2018, vuto per la stessa impugnazione, principale o incidentale, a
n. 6); Pres. GROSSI, Est. CAROSI; interv. Pres. cons. mini- norma del comma 1 bis. Il giudice dà atto nel provvedimento
stri. Ord. Comm. trib. reg. Calabria 23 marzo e 4 aprile della sussistenza dei presupposti di cui al periodo precedente
2016 (G.U., 1a s.s., nn. 15 e 16 del 2017). e l'obbligo di pagamento sorge al momento del deposito del-
lo stesso». L'ulteriore somma a titolo di contributo unificato
Spese di giustizia — Contributo unificato — Raddoppio
viene commisurata agli importi dovuti ai sensi del comma 1
— Questioni inammissibili di costituzionalità (Cost., art.
bis del medesimo art. 13, disposizione che, a sua volta, rinvia
111; y d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, t.u. delle disposizioni
legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia al contenuto del precedente 1° comma. Quest’ultimo fa rife-
(testo A), art. 13). rimento esclusivamente a quanto dovuto a titolo di contribu-
to unificato nel processo civile, mentre quello tributario è di-
Sono inammissibili, per difetto di motivazione in ordine alla sciplinato dal successivo comma 6 quater, non richiamato
rilevanza, le questioni di legittimità costituzionale dell'art. dalla norma censurata. D'altra parte la precedente sentenza
13, comma 1 quater, d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, nella di questa corte (sentenza n. 78 del 2016, Foro it., 2016, I,
parte in cui stabilisce i presupposti per il raddoppio del 1899) ha precisato che i primi sei commi dell'art. 13, incluso
contributo unificato a carico di entrambe le parti proces- l'impugnato comma 1 quater, riguardano il processo civile.
suali, in riferimento all'art. 111 Cost. (1) In definitiva, il rimettente ha censurato l'art. 13, comma 1
quater, d.p.r. n. 115 del 2002 muovendo dalla premessa in-
terpretativa della sua applicabilità nel processo tributario
Diritto. — 1. - Con le ordinanze indicate in epigrafe la d'appello senza chiarire — come sarebbe stato suo onere —
Commissione tributaria regionale (Ctr) di Catanzaro ha sol- le ragioni che dovrebbero giustificarla (ordinanza n. 362 del
levato questioni di legittimità costituzionale dell'art. 13, 2010) e renderla prevalente rispetto all'opzione ermeneutica
comma 1 quater, d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, recante «t.u. precedentemente richiamata. Tale carenza argomentativa si
delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di risolve in un difetto di motivazione sulla rilevanza che rende
spese di giustizia (testo A)», in riferimento all'art. 111, 2° le questioni di legittimità costituzionale inammissibili (ex
comma, Cost. multis, sentenza n. 119 del 2017, id., 2017, I, 2195).
Essendo stata proposta sia impugnazione principale che Per questi motivi, la Corte costituzionale, riuniti i giudizi,
incidentale avverso la sentenza di primo grado, ritenendole dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzio-
entrambe infondate, il rimettente sostiene che, ai sensi della nale dell'art. 13, comma 1 quater, d.p.r. 30 maggio 2002 n.
norma censurata, dovrebbe dare atto in sentenza della sussi- 115 recante «t.u. delle disposizioni legislative e regolamenta-
stenza dei presupposti per il raddoppio del contributo unifi- ri in materia di spese di giustizia (testo A)», sollevate, in ri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
701 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 702

ferimento all'art. 111, 2° comma, Cost., dalla commissione Diritto. — 1. - La Corte d'appello di Salerno, sezione civi-
tributaria regionale di Catanzaro con le ordinanze indicate in le, ha sollevato, in riferimento agli art. 3, 2° comma, 24, 2° e
epigrafe. 3° comma, e 36 Cost., questioni di legittimità costituzionale
dell'art. 106 d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, recante «t.u. delle
————————
disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di
(1) I. - La Corte costituzionale stronca la questione sollevata, giustizia (testo A)», nella parte in cui prevede che non sia li-
che prospettava la violazione del principio della parità delle par- quidato il compenso al difensore di una parte ammessa al pa-
ti in ragione dell'esonero dell'amministrazione dello Stato dal trocinio a spese dello Stato qualora l'impugnazione sia di-
versamento del contributo unificato e, quindi, anche del raddop- chiarata inammissibile, senza permettere alcuna distinzione
pio, osservando che la regola del raddoppio non si applica al in merito alla causa d'inammissibilità.

a
processo tributario in base alla collocazione della disposizione Il rimettente individua la ratio della disposizione censurata

to
che lo prevede, entro i primi sei commi dell'art. 13, dedicato al nel «divieto di condurre» a spese dello Stato un'attività di-

en
processo civile e non già a quello tributario. fensiva irrilevante, superflua o meramente dilatoria. Ricono-
II. - Contra, nella giurisprudenza di merito, Comm. trib. reg. sce che, nel caso oggetto del giudizio principale, l'inammis-

am
Lombardia 6 luglio 2016, n. 3947, inedita. sibilità dell'impugnazione non è ricollegabile ad alcuna re-
III. - Nel senso che l'istituto della prenotazione a debito esen- sponsabilità del ricorrente e sottolinea, anzi, che l'attività
ta la pubblica amministrazione dal pagamento degli importi del-

on
svolta dal difensore è risultata «legittima, opportuna e neces-
le imposte e delle tasse, ivi compresi quelli afferenti al contribu- saria». Ciononostante, ritiene che il compenso non possa es-

O
to unificato, v. Cass., sez. un., 8 maggio 2014, n. 9938, Foro it.,

M abb
Rep. 2014, voce Spese di giustizia, n. 14.
sere liquidato a quest'ultimo, perché il tenore letterale della

M
IV. - Ancora in tema di processo tributario, v. Corte cost. 7 disposizione censurata non consentirebbe di differenziare tra

SI
aprile 2016, n. 78, id., 2016, I, 1899, con osservazioni di A.M. le diverse ragioni d'inammissibilità dell'impugnazione, e
IO in
PERRINO, citata in motivazione, che ha dichiarato inammissibili, perciò di distinguere, riguardo ai motivi d'inammissibilità,

AS
per carenza di motivazione in ordine alla rilevanza ed alla non tra quelli facilmente prevedibili ex ante e quelli invece non
so

manifesta infondatezza, le questioni di legittimità costituzionale prevedibili perché sopravvenuti dopo la presentazione del ri-
dell'art. 14, comma 3 bis, d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, come corso.
es

modificato dall'art. 1, comma 598, lett. a), l. 27 dicembre 2013 Per questa ragione, a suo avviso, l'art. 106 d.p.r. n. 115 del
nc

n. 147, nella parte in cui determina il contributo unificato dovu- 2002 si porrebbe in contrasto con gli art. 3, 2° comma, e 24,
to per il processo tributario in relazione a ciascun atto impugna- 2° e 3° comma, Cost. Infatti, non consentendo di distinguere
D
co

to, anche in appello, in riferimento agli art. 3, 24, 53, 113 e 117 le diverse cause che hanno condotto alla dichiarazione d'i-
U

Cost., quest'ultimo in relazione agli art. 6 e 13 della convenzio- nammissibilità delle impugnazioni, tale disposizione finireb-
LA
IO olo

ne per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fon- be irragionevolmente per trattare allo stesso modo situazioni
damentali. del tutto diverse, compromettendo, in particolare, il diritto di
C

V. - Sull'infondatezza della questione di legittimità costitu-


c

difesa dei soli soggetti ammessi al patrocinio a spese dello


O sci

zionale dell'art. 13, comma 1 quater, d.p.r. 30 maggio 2002 n.


LO

Stato.
115, nella parte in cui prevede che, quando l'impugnazione, an- Sarebbe violato, infine, l'art. 36 Cost. e, quindi, il diritto
che incidentale, è dichiarata improcedibile, la parte che l'ha
Fa

proposta è tenuta a versare un ulteriore importo a titolo di con- del difensore a una equa retribuzione, poiché la disposizione
tributo unificato pari a quello dovuto per la stessa impugnazio- censurata impedirebbe che a costui sia liquidato il compenso
R

ne, principale o incidentale, con conseguente applicabilità di ta- per un'attività professionale effettivamente svolta, in rela-
le previsione nel caso in cui l'appello sia dichiarato improcedi- zione ad un'impugnazione dichiarata inammissibile per mo-
bile ai sensi dell'art. 348, 2° comma, c.p.c. per mancata compa- tivi sopravvenuti alla sua proposizione.
rizione dell'appellante alla prima udienza ed a quella successiva 2. - Benché nell'ordinanza di rimessione la censura appaia
di cui gli sia stata data comunicazione, e non nel caso di cancel- riferita all'intero art. 106 d.p.r. n. 115 del 2002, si evince
lazione della causa dal ruolo e conseguente estinzione del pro- agevolmente dalla motivazione che il dubbio di legittimità
cesso ai sensi degli art. 181 e 309 c.p.c., in riferimento all'art. 3 costituzionale riguarda, in realtà, il solo 1° comma dello
Cost., v. Corte cost. 30 maggio 2016, n. 120, ibid., 2280. stesso articolo, nella parte in cui stabilisce che in caso di im-
pugnazioni inammissibili non si dà luogo alla liquidazione
del compenso del difensore di una parte ammessa al patroci-
nio a spese dello Stato. A tale comma, dunque, deve limitarsi
————————
il giudizio di questa corte (sentenze n. 35 del 2017, Foro it.,
2017, I, 745, e n. 268 del 2016, ibid., 1131).
3. - La disposizione riprende — nel contesto del comples-
sivo riordino delle norme sulle spese del procedimento giu-
risdizionale — il precetto contenuto nell'art. 12, comma 2
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 30 gennaio 2018, bis, l. 30 luglio 1990 n. 217 (istituzione del patrocinio a spe-
n. 16 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 febbraio 2018, se dello Stato per i non abbienti), a sua volta introdotto dal-
n. 6); Pres. LATTANZI, Est. ZANON; G.A. c. Min. giustizia; l'art. 11, 2° comma, l. 29 marzo 2001 n. 134 (modifiche alla
interv. Pres. cons. ministri. Ord. App. Salerno 16 marzo l. 30 luglio 1990 n. 217, recante istituzione del patrocinio a
2017 (G.U., 1a s.s., n. 33 del 2017). spese dello Stato per i non abbienti). Proprio con tale ultima
disposizione, in particolare, si era prevista la liquidazione del
Patrocinio a spese dello Stato — Impugnazione dichiara- compenso per le sole impugnazioni non dichiarate inammis-
ta inammissibile — Compenso per il difensore — sibili, previsione confluita nel censurato art. 106, 1° comma,
Esclusione — Questione infondata di costituzionalità d.p.r. n. 115 del 2002.
(Cost., art. 3, 24, 36; y d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, t.u. 3.1. - La soluzione delle questioni di legittimità costitu-
delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di
zionale sollevate richiede di verificare se il tenore letterale
spese di giustizia (testo A), art. 106).
della disposizione censurata impedisca effettivamente di as-
È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. segnare rilievo alle diverse circostanze che determinano l'i-
106 d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, nella parte in cui preve- nammissibilità dell'impugnazione, e sia quindi necessario un
de che il compenso al difensore di parte ammessa al bene- intervento di questa corte che elimini l'asserito inevitabile
ficio del patrocinio a spese dello Stato non viene liquidato collegamento tra inammissibilità del ricorso e mancata liqui-
qualora l'impugnazione venga dichiarata inammissibile, dazione del compenso, come nel caso deciso con la sentenza
senza distinzione in merito alla causa della inammissibili- n. 186 del 2000 (id., 2000, I, 3426), pur non sovrapponibile a
tà, in riferimento agli art. 3, 2° comma, 24, 2° e 3° comma, quello ora in esame, che dichiarò costituzionalmente illegit-
e 36 Cost. (1) timo l'art. 616 c.p.p., nella parte in cui non prevedeva che la
IL FORO ITALIANO — 2018.
703 PARTE PRIMA 704

Corte di cassazione, in caso di inammissibilità del ricorso, ragione dell'inammissibilità risiede in una carenza d'interes-
possa non pronunciare la condanna in favore della cassa del- se a ricorrere, sopravvenuta per ragioni del tutto imprevedi-
le ammende, a carico della parte privata che abbia proposto il bili al momento della proposizione del ricorso.
ricorso senza versare in colpa nella determinazione della In definitiva, il risultato che il rimettente chiede a questa
causa di inammissibilità. corte di raggiungere attraverso una sentenza di accoglimento
Al fine da perseguire, anche per distinguere il presente ca- è già consentito dalla disposizione censurata, se interpretata
so da quello appena ricordato, soccorre la ratio della norma attraverso il ricorso agli ordinari criteri ermeneutici, e in par-
censurata, da individuare tenendo soprattutto conto che essa ticolare alla ratio legis, che permette di dare della disposi-
è inserita nella parte III del d.p.r. n. 115 del 2002, relativa al zione una lettura non in contrasto con gli art. 3 e 24 Cost.,
patrocinio a spese dello Stato, e in particolare nel capo V del sotto i profili evocati.

a
titolo II, ove sono contenute disposizioni particolari sul pro- L'art. 106, 1° comma, d.p.r. n. 115 del 2002 si sottrae per-

to
cesso penale. tanto alle censure di violazione degli art. 3 e 24 Cost., come

en
In tema di patrocinio a spese dello Stato, è cruciale l'indi- prospettate dalla corte rimettente.
viduazione di un punto di equilibrio tra garanzia del diritto di 4. - Le considerazioni appena svolte sull'erroneità del pre-

am
difesa per i non abbienti e necessità di contenimento della supposto interpretativo dal quale muove il rimettente com-
spesa pubblica in materia di giustizia. Del resto, nella giuris- portano la non fondatezza anche dell'asserito profilo di le-

on
prudenza di questa corte al riguardo (da ultimo, sentenza n. sione dell'art. 36 Cost.
178 del 2017, id., 2017, I, 2909) è frequente il riferimento al E ciò a prescindere dal rilievo, ricavabile dalla costante

O
M abb
generale obbiettivo di limitare le spese giudiziali ed è sotto- giurisprudenza di questa corte, secondo cui tale parametro

M
lineato il particolare scopo di contenere tali spese soprattutto costituzionale risulta mal evocato con riguardo a compensi

SI
nei confronti delle parti private. per singole prestazioni professionali, che non si prestano a
IO in
Non è secondario che il 2° comma dello stesso art. 106 rientrare in uno schema che involga un necessario e logico

AS
d.p.r. n. 115 del 2002 stabilisca che non possono essere li- confronto tra prestazioni e retribuzione (da ultimo, sentenza
so
quidate le spese sostenute per le consulenze tecniche di parte n. 13 del 2016, id., 2016, I, 739).
che, all'atto del conferimento dell'incarico, apparivano irri- Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non
es

levanti o superflue ai fini della prova. fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 106
nc

In questa stessa prospettiva, come sottolinea il giudice ri- d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, recante «t.u. delle disposizioni
mettente, e come del resto emerge dalla giurisprudenza di le- legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia
D
co

gittimità (in particolare, ex multis, Cass. 8 gennaio 2003, (testo A)», sollevate dalla Corte d'appello di Salerno, sezio-
U

Ponzio, id., Rep. 2003, voce Patrocinio a spese dello Stato, ne civile, in riferimento agli art. 3, 2° comma, 24, 2° e 3°
LA
IO olo

nn. 81, 83, 88), anche il 1° comma dell'art. 106 d.p.r. n. 115 comma, e 36 Cost., con l'ordinanza indicata in epigrafe.
del 2002 ha inteso scoraggiare la proposizione, a spese dello
C

————————
c

Stato, di impugnazioni del tutto superflue, meramente dilato-


O sci
LO

rie o improduttive di effetti a favore della parte, il cui esito di (1) I. - L'ordinanza di rinvio, App. Salerno 16 marzo 2017,
inammissibilità sia largamente prevedibile o addirittura pre- atto di promovimento n. 100, può leggersi in Foro it., Le banche
Fa

visto prima della presentazione del ricorso. dati, archivio Merito ed extra, 2017.1675.
Così, la disposizione censurata non limita irragionevol- La fattispecie che aveva dato luogo al giudizio nell'ambito
R

mente il diritto di difesa, ma sollecita una particolare atten- del quale è stata sollevata la questione di costituzionalità risolta
zione in capo al difensore di persona ammessa al patrocinio a dalla sentenza in epigrafe risultava, allo scopo, quasi emblema-
spese dello Stato. E la mancata liquidazione del compenso, tica della irragionevolezza della disposizione impugnata, nella
se le impugnazioni coltivate dalla parte siano dichiarate parte in cui esclude la liquidazione del compenso al difensore
inammissibili, si giustifica, per le ipotesi in cui la declarato- allorché l'impugnazione sia stata dichiarata inammissibile.
ria di inammissibilità dell'impugnazione risulti ex ante pre- Il ricorso in Cassazione avverso un provvedimento del giudi-
vedibile, proprio perché, altrimenti, i costi di attività difensi- ce d'appello (poi giudice a quo), infatti, risultava assolutamente
ve superflue sarebbero a carico della collettività. fondato, tanto che quest'ultimo ha provveduto a rettificarlo,
eliminando il vizio di cui l'atto risultava inficiato e per il quale
3.2. - Alla luce di questa ricostruzione, le questioni di le-
era stato proposto ricorso in Cassazione.
gittimità costituzionale sollevate non sono fondate, in riferi- L'avvenuta rettifica, successiva al ricorso, ha reso lo stesso
mento agli art. 3 e 24 Cost., a causa dell'erronea premessa privo di interesse e quindi ha giustificato una pronuncia di
interpretativa dalla quale muove il giudice a quo. inammissibilità della Cassazione, la quale, stante la disposizione
Il rimettente, come si è detto, opera un corretto riferimento impugnata, avrebbe dovuto escludere il compenso per il difen-
alla ratio della disposizione che censura, riconoscendo che sore.
essa è diretta a impedire che vengano posti a carico della col- Evidente che una simile conclusione andasse, come spesso
lettività i costi dei compensi per attività difensive superflue o accade, contro la ratio della previsione in discorso, la quale in-
irrilevanti. tende chiaramente evitare ricorsi palesemente infondati o ex an-
Tuttavia, non trae da tale riferimento le dovute conseguen- te evidentemente privi dei necessari requisiti di ammissibilità;
ze. cosa da escludere, come detto, nel caso in questione.
Da un lato, infatti, qualifica come «legittima, opportuna e La Corte costituzionale ha adottato una decisione, pienamente
necessaria» l'attività difensiva del cui compenso è chiamato condivisibile nel merito, ma che forse può sollevare qualche
a giudicare, ma dall'altro ritiene insuperabile il tenore lette- perplessità in ordine al tema ampiamente dibattuto, e di recente
rale della disposizione, non interpretandola, quindi, alla luce anche oggetto di un ripensamento da parte della giurisprudenza
della sua (pur evocata) ratio. costituzionale, della interpretazione costituzionalmente confor-
Contrariamente all'assunto dal quale egli muove, invece, il me e dei limiti al conseguente potere «creativo» della giurispru-
denza.
tenore letterale dell'art. 106, 1° comma, d.p.r. n. 115 del
Questo il testo della disposizione censurata: «Il compenso per
2002 non preclude affatto un'interpretazione che consenta di le impugnazioni coltivate dalla parte non è liquidato se le stesse
distinguere tra le cause che determinano l'inammissibilità sono dichiarate inammissibili».
dell'impugnazione, tenendo conto della ricordata ratio legis. La corte ha ritenuto che il tenore letterale dell'art. 106, 1°
Del resto, l'interpretazione letterale è solo il primo mo- comma, d.p.r. 115/02 «non preclude affatto un'interpretazione
mento dell'attività interpretativa, che si completa con la ri- che consenta di distinguere tra le cause che determinano l'i-
cerca e la verifica delle ragioni e dello scopo per cui la di- nammissibilità dell'impugnazione, tenendo conto della ricordata
sposizione è stata posta (art. 12, 1° comma, disp. prel. c.c.). ratio legis».
E l'interpretazione basata sulla ratio legis conduce alla con- Del resto, prosegue la corte, l'interpretazione letterale è solo
clusione che l'art. 106, 1° comma, d.p.r. n. 115 del 2002 non il primo momento dell'attività interpretativa, che si completa
ricomprende i casi in cui, come accade nel giudizio a quo, la con la ricerca e la verifica delle ragioni e dello scopo per cui la
IL FORO ITALIANO — 2018.
705 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 706

disposizione è stata posta (art. 12, 1° comma, disp. prel. c.c.). E alla definizione del procedimento in relazione al quale è stata
l'interpretazione basata sulla ratio legis conduce alla conclusio- prestata l'opera professionale; ne consegue che, qualora que-
ne che la suddetta disposizione non ricomprende i casi in cui, st'ultimo sia stato definito prima della data di entrata in vigore
come accade nel giudizio a quo, la ragione dell'inammissibilità della citata l. 134/01, il diritto spetta anche in relazione a proce-
risiede in una carenza d'interesse a ricorrere sopravvenuta per dure definite con declaratoria di inammissibilità, a nulla rile-
ragioni del tutto imprevedibili al momento della proposizione vando che il procedimento di liquidazione del compenso sia av-
del ricorso. venuto successivamente a quella data;
In definitiva, conclude la corte, il risultato che il rimettente — Cass. 8 gennaio 2003, Ponzio, cit., ibid., n. 88, secondo
chiede di raggiungere attraverso una sentenza di accoglimento è cui la disposizione di cui all'art. 12, comma 2 bis, l. 217/90, in-
già consentito dalla disposizione censurata, se interpretata attra- trodotto dall'art. 11, 2° comma, l. 134/01, il quale stabilisce che

a
verso il ricorso agli ordinari criteri ermeneutici, e in particolare il compenso spettante al difensore per le impugnazioni coltivate
alla ratio legis, che permette di dare della disposizione una let- dalla parte non è liquidato se le stesse sono dichiarate inammis-

to
tura non in contrasto con gli art. 3 e 24 Cost., sotto i profili evo- sibili, non si applica alle spese (nella specie, di trasferta) soste-

en
cati. nute dalla difesa, come emerge dall'interpretazione della norma
L'interpretazione suggerita dalla corte viene espressa attra- citata per rapporto alla disposizione di cui all'art. 13 stessa leg-

am
verso una sentenza di rigetto semplice, non avendo fatto ricorso ge che distingue esplicitamente tra compensi e rimborsi a qual-
ad una interpretativa, anche se forse si potrebbe parlare di una siasi titolo.

on
«interpretativa mascherata».
Qualora il giudice, di fronte all'inequivocabile dato letterale, IV. - Con riguardo al compenso riconosciuto al difensore in

O
M abb
avesse ritenuto di riconoscere il compenso al difensore in casi caso di patrocinio a spese dello Stato, vedi:

M
quali quello di specie, forse qualcuno avrebbe denunciato il ca- — Cass. 27 giugno 2007, Minà, id., Rep. 2007, voce cit., n.

SI
rattere eccessivamente «creativo» dell'autorità giudiziaria ed 31, secondo cui, in tema di patrocinio dei non abbienti, il difen-
IO in
una conseguente illegittima invasione del ruolo e delle scelte di sore ha diritto alla liquidazione anche dei compensi relativi

AS
competenza del potere legislativo. all'attività svolta nel procedimento di opposizione al provvedi-
so
mento di rigetto della domanda di ammissione al beneficio; per
II. - Per la manifesta infondatezza della questione di costitu- un verso, infatti, il d.p.r. 115/02 non fa decorrere gli effetti del-
es

zionalità dell'art. 12, comma 2 bis, l. 217/90 in materia di gra- l'ammissione al patrocinio dalla data del relativo provvedimen-
tuito patrocinio, nella parte in cui dispone che il compenso per to, bensì da quella in cui è stata presentata la domanda, per l'al-
nc

le impugnazioni della parte è liquidato ove le stesse non siano tro, il medesimo decreto espressamente estende gli effetti del-
D

dichiarate inammissibili, atteso che la norma non nega il diritto


co

l'ammissione a tutte le procedure, derivate ed accidentali, co-


U

alla difesa in ogni stato e grado, ma si limita implicitamente ad munque connesse al procedimento penale, tra le quali deve esse-
LA

esigere, ove sia prevedibile la declaratoria di inammissibilità re annoverata quella originata dal rigetto della domanda di am-
IO olo

della impugnazione, maggiore oculatezza da parte del difensore, missione;


C

imposta dall'essere a carico dello Stato la spesa per i compensi — Cass. 4 marzo 2004, Saula, id., Rep. 2004, voce cit., n.
c

dovuti al difensore medesimo, v. Cass. 8 gennaio 2003, Ponzio, 79, secondo cui il decreto di liquidazione dei compensi spettanti
O sci
LO

id., Rep. 2003, voce Patrocinio a spese dello Stato, n. 83. ai difensori che abbiano prestato il patrocinio a spese dello Stato
Per altri interventi della Corte costituzionale in tema di com- deve essere motivato; infatti, nello stabilire il compenso per le
Fa

pensi del difensore in caso di gratuito patrocinio, v. Corte cost. prestazioni professionali in concreto svolte dall'avvocato, il
29 gennaio 2016, n. 13, id., 2016, I, 739, con nota di richiami, giudice deve dar conto, seppure non analiticamente ed anche
R

che ha dichiarato infondata la questione di legittimità costitu- semplicemente attraverso la mera indicazione dell'importo da
zionale degli art. 106 bis d.p.r. 115/02, come introdotto dall'art. liquidare, dei criteri seguìti, desumibili dalle tariffe professiona-
1, comma 606, l. 27 dicembre 2013 n. 147, e 1, comma 607, li vigenti, dando eventualmente atto dei contenuti della valuta-
stessa legge, nella parte in cui dispongono che la riduzione di un zione preventiva di congruità, richiesta al consiglio dell'ordine
terzo degli importi dovuti al difensore si applichi anche alla li- di appartenenza, che, pur non essendo né vincolante, né obbliga-
quidazione degli onorari per prestazioni già interamente com- toria, risulta comunque di rilievo, ai fini dell'esercizio del pote-
piute prima della sua entrata in vigore. re discrezionale del giudice.

III. - In ordine alla previsione in base alla quale al difensore V. - Per la dichiarazione di incostituzionalità dell'art. 616
non spetta alcun compenso in caso di dichiarazione di inammis- c.p.p., nella parte in cui non prevedeva che la Corte di cassazio-
sibilità della impugnazione, vedi: ne, in caso d'inammissibilità del ricorso, potesse non pronuncia-
— Cass. 3 marzo 2004, Bastone, id., Rep. 2004, voce cit., n. re la condanna al pagamento di una somma in favore della cassa
80, secondo cui, in tema di gratuito patrocinio a spese dello Sta- delle ammende, a carico della parte privata che avesse proposto
to, la disposizione di cui all'art. 12, comma 2 bis, l. 217/90, in- il ricorso senza versare in colpa nella determinazione della cau-
trodotto dall'art. 11, 2° comma, l. 134/01, il quale stabilisce che sa d'inammissibilità, v. Corte cost. 13 giugno 2000, n. 186, id.,
il compenso spettante al difensore per le impugnazioni coltivate 2000, I, 3426, con nota di richiami, commentata da BERTUCCI,
dalla parte non è liquidato se le stesse sono dichiarate inammis- in Corriere trib., 2000, 2506, e da BRICCHETTI, in Guida al dir.,
sibili, non si applica nel caso in cui il difensore proponga impu- 2000, fasc. 24, 64.
gnazione per resistere all'appello del p.m.;
— Cass. 10 febbraio 2004, Ragusa, ibid., n. 81, secondo cui VI. - In ordine al compenso per i consulenti tecnici di parte,
il difensore dell'imputato ammesso al patrocinio dei non ab- in caso di patrocinio a spese dello Stato, v. Corte cost. 13 lu-
bienti a spese dello Stato ha sempre diritto ad una retribuzione, glio 2017, n. 178, Foro it., 2017, I, 2909, con nota di richiami,
dovendo escludersi che il giudice possa negare la liquidazione che ha dichiarato incostituzionale l'art. 106 bis d.p.r. 30 mag-
del compenso ritenendo la non utilità del suo operato ai fini di- gio 2002 n. 115, come introdotto dall'art. 1, comma 606, lett.
fensivi, dal momento che la sola presenza del difensore è consi- b), l. 27 dicembre 2013 n. 147, nella parte in cui non esclude-
derata necessaria per lo stesso regolare svolgimento del proces- va che la diminuzione di un terzo degli importi spettanti al
so. L'unico caso in cui l'apprezzamento dell'incidenza del- consulente tecnico di parte fosse operata in caso di applicazio-
l'attività difensiva svolta può portare all'esclusione della liqui- ne di previsioni tariffarie non adeguate a norma dell'art. 54
dazione di ogni compenso è quello previsto dall'art. 106 d.p.r. stesso d.p.r. [R. ROMBOLI]
115/02, che contempla l'ipotesi dell'impugnazione proposta che
venga dichiarata inammissibile;
— Cass. 12 novembre 2003, Ennas, ibid., n. 92, e 15 gennaio
2003, Bonfiglio, id., Rep. 2003, voce cit., n. 80, secondo le qua-
li, ai fini della configurabilità del diritto del professionista al ————————
compenso per l'opera prestata in relazione ad impugnazioni di-
chiarate poi inammissibili, non più riconosciuto dall'art. 11, 2°
comma, l. 134/01, occorre fare riferimento al momento in cui si
sono determinate le condizioni per il diritto a percepirlo, e cioè
IL FORO ITALIANO — 2018.
707 PARTE PRIMA 708

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 30 gennaio 2018, Secondo il giudice a quo, infatti, alla nuova disciplina
n. 13 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 febbraio posta dall'art. 24 d.leg. n. 40 del 2006, che ha novellato
2018, n. 6); Pres. GROSSI, Est. PROSPERETTI; Soc. Ferri l'art. 829, 3° comma, c.p.c., dovrebbe riconoscersi un rilie-
immobiliare c. Unicredit; interv. Pres. cons. ministri. vo esclusivamente processuale e, quindi, darle immediata
Ord. App. Milano 16 dicembre 2016 (G.U., 1a s.s., n. 18 applicazione ai sensi del principio tempus regit processum.
del 2017). La Corte d'appello di Milano ritiene, inoltre, che la nor-
ma che scaturisce dall'intervento delle sezioni unite, con-
Arbitrato e compromesso — Violazione delle regole di
sentendo l'impugnazione del lodo per violazione delle re-
diritto relative al merito — Sindacabilità del lodo ar-
gole di diritto anche nei casi in cui le parti non hanno pre-
bitrale — Nuova disciplina — Decorrenza — Questio-
visto espressamente tale possibilità, successivamente

a
ne infondata di costituzionalità (Cost., art. 3, 41; y cod.
all'entrata in vigore del nuovo testo dell'art. 829, 3° com-

to
proc. civ., art. 829; y d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40, modi-
fiche al codice di procedura civile in materia di processo ma, c.p.c., violi il principio dell'autonomia privata e della

en
di cassazione in funzione nomofilattica e di arbitrato a libertà contrattuale di cui all'art. 41 Cost.
norma dell'art. 1, 2° comma, l. 14 maggio 2005 n. 80, art. 2. - La questione non è fondata.

am
24, 27). 2.1. - Preliminarmente, va osservato che il giudice a quo
ritiene ostativa ad un'interpretazione costituzionalmente

on
È infondata la questione di legittimità costituzionale del- orientata della disposizione censurata l'esistenza di un «di-
l'art. 829, 3° comma, c.p.c., come sostituito dall'art. 24 ritto vivente», di cui sarebbero espressione le richiamate

O
M abb
d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40, in combinato disposto con sentenze delle sezioni unite della Corte di cassazione.

M
l'art. 27, 4° comma, stesso d.leg., nella parte in cui pre- L'interpretazione, della cui legittimità dubita il rimetten-

SI
vede, secondo il «diritto vivente», che la preclusione alla te, corrisponde a un orientamento delle sezioni unite della
IO in
sindacabilità del lodo arbitrale per violazione delle rego- Corte di cassazione, espresso con tre sentenze, per cui, nel

AS
le di diritto relative al merito in assenza di espressa pre- caso in questione, può ritenersi che ricorra un'ipotesi di
so

visione delle parti o della legge si applica ai procedimen- «diritto vivente», a cui il giudice a quo può uniformarsi o
ti nei quali la domanda di arbitrato è stata proposta suc-
es

meno (ex plurimis, sentenze n. 117 del 2012, id., Rep.


cessivamente alla data di entrata in vigore del decreto 2012, voce Diritti politici e civili, n. 244, e n. 91 del 2004,
nc

legislativo, con esclusione di quelli azionati in forza di id., Rep. 2004, voce Impiegato dello Stato, n. 938), restan-
D

convenzioni di arbitrato stipulate prima della riforma, in do però libero, nel secondo caso, di assumere il «diritto vi-
co

riferimento agli art. 3 e 41 Cost. (1)


U

vente» ad oggetto delle proprie censure.


LA

2.2. - Secondo il costante orientamento di questa corte, la


IO olo

violazione del principio di uguaglianza sussiste solo qualo-


Diritto. — 1. - La Corte d'appello di Milano dubita della
C

ra situazioni sostanzialmente identiche siano disciplinate in


c

legittimità costituzionale, in riferimento agli art. 3 e 41 modo ingiustificatamente diverso e non, invece, quando al-
O sci
LO

Cost., dell'art. 829, 3° comma, c.p.c., come sostituito dal- la diversità di disciplina corrispondano situazioni non assi-
l'art. 24 d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40 (modifiche al codice milabili (ex plurimis, sentenze n. 155 del 2014, id., 2014, I,
Fa

di procedura civile in materia di processo di cassazione in 2633; n. 108 del 2006, id., Rep. 2006, voce Istruzione pub-
funzione nomofilattica e di arbitrato, a norma dell'art. 1, 2° blica, n. 92, e n. 340 del 2004, id., 2005, I, 16).
R

comma, l. 14 maggio 2005 n. 80), in combinato disposto Tali non risultano, nel caso in esame, le fattispecie poste
con l'art. 27, 4° comma, medesimo d.leg., nell'interpre- a confronto, contrariamente all'avviso del giudice rimetten-
tazione, che ritiene costituire «diritto vivente», enunciata te.
dalle sentenze della Corte di cassazione, sez. un., nn. 9341, E, invero, coloro che hanno stipulato una clausola com-
9285 e 9284 del 9 maggio 2016 (Foro it., Rep. 2016, voce promissoria nella vigenza del vecchio testo dell'art. 829, 3°
Arbitrato, n. 164, ibid., n. 154, e ibid., n. 151). comma, c.p.c., che prevedeva l'impugnabilità del lodo per
Il problema interpretativo origina dalla disposizione tran- violazione delle regole di diritto, salvo che le parti non
sitoria contenuta nel citato art. 27, secondo cui «[l]e dispo- avessero autorizzato gli arbitri a decidere secondo equità o
sizioni degli art. 21, 22, 23, 24 e 25 si applicano ai proce- avessero dichiarato il lodo non impugnabile, sono in una si-
dimenti arbitrali, nei quali la domanda di arbitrato è stata tuazione obiettivamente diversa rispetto ai contraenti che,
proposta successivamente alla data di entrata in vigore del dopo il 2 marzo del 2006, vigente la nuova regola posta
presente decreto». dall'art. 24 d.leg. n. 40 del 2006, debbono esprimere una
Osserva il rimettente che, alla stregua dell'interpreta- specifica volontà per realizzare il medesimo obiettivo del-
zione indicata dalle menzionate sentenze gemelle delle se- l'impugnazione del lodo per violazione delle regole di dirit-
zioni unite, il mutato regime di impugnabilità del lodo non to.
sarebbe applicabile ai giudizi arbitrali promossi dopo il 2 Il punto di riferimento ai fini della valutazione sulla
marzo 2006, se azionati in forza di convenzione di arbitrato identità delle fattispecie non può, infatti, essere individuato
stipulata prima della riforma. solo nella data di proposizione dell'arbitrato, in quanto così
Ad avviso del rimettente sarebbe da escludere la possibi- facendo si astrarrebbe la domanda dal suo contesto, trascu-
lità di una diversa interpretazione, costituzionalmente rando il quadro normativo in cui la volontà delle parti si è
orientata, della norma censurata in quanto le citate sentenze formata e il ruolo che questa assume nell'arbitrato, come
delle sezioni unite «hanno i requisiti per essere qualificate suo indefettibile fondamento.
‘diritto vivente’, come tale non suscettibile di diversa inter- Va, poi, riconosciuta la natura sostanziale e non mera-
pretazione, fatto salvo il sindacato di costituzionalità». mente processuale della regola posta dal novellato art. 829,
Ad avviso del rimettente, la norma che scaturisce dal- 3° comma, c.p.c., a nulla rilevando che all'arbitrato sia at-
l'intervento delle sezioni unite violerebbe il principio tem- tribuita natura giurisdizionale, poiché, come rilevato dalle
pus regit processum e il principio di uguaglianza, in quanto sezioni unite della Corte di cassazione nelle richiamate sen-
a coloro che hanno, comunque, proposto domanda di arbi- tenze, «la natura processuale dell'attività degli arbitri non
trato dopo l'entrata in vigore del d.leg. n. 40 del 2006 ver- esclude che sia pur sempre la convenzione di arbitrato a de-
rebbe applicato un diverso regime processuale, a seconda terminare i limiti di impugnabilità dei lodi» (Cass., sez. un.,
che la clausola compromissoria sia stata stipulata prima o 9 maggio 2016, nn. 9341, 9285 e 9284, citate).
dopo di tale data, nonostante la circostanza che la nuova di- Quanto, poi, alla ritenuta violazione del principio tempus
sciplina non incida, in alcun modo, sulla validità e sul con- regit processum, la censura deve, pure, ritenersi infondata,
tenuto della clausola compromissoria su cui l'arbitrato ri- considerato che, come rilevato dalle sezioni unite, «la pre-
sulta fondato. senza di un'esplicita disciplina transitoria priva di rilevanza
IL FORO ITALIANO — 2018.
709 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 710

esclusiva il riferimento alla natura processuale degli atti per 40/06, l'art. 829, 3° comma, c.p.c., come riformulato dall'art. 24
risolvere le questioni di diritto intertemporale» (Cass., sez. stesso d.leg., si applica nei giudizi arbitrali promossi dopo l'en-
un., 9 maggio 2016, nn. 9341, 9285 e 9284, citate) e che, trata in vigore del suddetto decreto, ma la legge cui lo stesso art.
quindi, l'interpretazione offerta dalle citate pronunce della 829, 3° comma, c.p.c. rinvia, per stabilire se è ammessa l'impu-
Corte di cassazione appare pienamente conforme alla disci- gnazione per violazione delle regole di diritto relative al merito
plina transitoria, regolata dall'art. 27, 4° comma, d.leg. n. della controversia, è quella vigente al momento della stipulazio-
ne della convenzione d'arbitrato, v. Cass. 13 luglio 2017, n.
40 del 2006.
17339, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile; 9
2.3. - Con riferimento all'asserita violazione dell'art. 41 maggio 2016, n. 9341, id., Rep. 2016, voce Arbitrato, n. 164,
Cost., la questione deve, pure, ritenersi non fondata. commentata da DI MAJO, in Giur. it., 2016, 1449, e da CERRA-
Anche nel regime precedente alla riforma del 2006, l'au-

a
TO, in Giur. arb., 2016, 379; 9 maggio 2016, n. 9285, Foro it.,
tonomia negoziale si poneva come momento fondamentale Rep. 2016, voce cit., n. 154, commentata da CERRATO, in Giur.

to
della disciplina dell'arbitrato, in quanto la legge consentiva arb., 2016, 378; 9 maggio 2016, n. 9284, Foro it., Rep. 2016,

en
l'impugnazione del lodo, per violazione delle regole di di- voce cit., n. 151, commentata da CONSOLO e BERTOLDI, in Giur.
ritto, salva diversa volontà delle parti. it., 2016, 1451, da CERRATO, in Giur. arb., 2016, 378.

am
Il mutamento di disciplina, che restringe i motivi di im- In senso contrario, v. Cass., ord. 17 settembre 2013, n. 21205,
pugnazione del lodo arbitrale non può, quindi, essere con- Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 170, e App. Torino 21 febbraio

on
siderato come fondato sulla scelta di attribuire un maggiore 2012, id., Rep. 2016, voce cit., n. 161, secondo le quali l'art.
rilievo all'autonomia delle stesse parti, visto che essa era 829 c.p.c., nel suo nuovo testo, si applica a norma dell'art. 27,

O
M abb
pienamente salvaguardata anche nel vigore della precedente 4° comma, d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40, ai procedimenti arbitrali

M
normativa. nei quali la domanda di arbitrato è stata proposta successiva-
mente alla data di entrata in vigore del predetto decreto, pur se

SI
Si deve, anzi, ritenere che l'interpretazione avanzata, a
IO in
fronte del nuovo regime di impugnazione del lodo, dalle
riferita a clausola compromissoria stipulata in epoca anteriore.

AS
sezioni unite della Corte di cassazione tuteli proprio quel-
so
III. - Nel senso che il regolamento di competenza previsto
l'autonomia delle parti che, invece, il giudice rimettente ri- dall'art. 819 ter c.p.c., nel testo introdotto dall'art. 22 d.leg. n.
es

tiene violata. 40 del 2006, è ammissibile soltanto contro le sentenze del giu-
3. - Pertanto, la questione di legittimità costituzionale, dice ordinario, pronunciate con riferimento a procedimenti arbi-
nc

sollevata dall'ordinanza di rimessione indicata in epigrafe, trali iniziati dopo il 2 marzo 2006, v. Cass., ord. 6 settembre
D

deve essere dichiarata non fondata. 2010, n. 19047, id., 2011, I, 120, con nota di richiami, commen-
co

Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non tata da CASTAGNOLA, CONSOLO e MARINUCCI, in Corriere giur.,
LA

fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 2011, 47, e da SANTINI, in Riv. arbitrato, 2010, 463.
IO olo

829, 3° comma, c.p.c., come sostituito dall'art. 24 d.leg. 2


C

febbraio 2006 n. 40 (modifiche al codice di procedura civi-


c

le in materia di processo di cassazione in funzione nomofi-


O sci
LO

lattica e di arbitrato, a norma dell'art. 1, 2° comma, l. 14


maggio 2005 n. 80), in combinato disposto con l'art. 27, 4°
Fa

————————

comma, medesimo d.leg., sollevata dalla Corte di appello di


Milano, in riferimento agli art. 3 e 41 Cost., con l'ordinan-
R

za indicata in epigrafe.
————————
I
(1) I. - La questione è sollevata ponendo ad oggetto della
medesima la disposizione di legge come interpretata dalla giu- CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 18 gennaio 2018,
risprudenza della Cassazione, tale da ritenere la stessa «diritto n. 5 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 24 gennaio 2018,
vivente». n. 4); Pres. GROSSI, Est. CARTABIA; Regione Veneto (Avv.
La Corte costituzionale accetta l'impostazione del giudice a ANTONINI, MANZI) c. Pres. cons. ministri (Avv. dello Stato
quo, ma esclude che la disposizione impugnata, nella lettura DE GIOVANNI, MARIANI); interv. Aggregazione veneta -
fornita dalla Cassazione, si ponga in contrasto con il principio di Aggregazione delle associazioni maggiormente rappresen-
eguaglianza, stante la obiettiva diversità delle due situazioni po- tative degli enti ed associazioni di tutela della identità, cul-
ste a raffronto. tura e lingua venete e altro (Avv. DELLA LUNA), Associa-
In particolare, la corte rileva come il punto di riferimento ai zione per malati emotrasfusi e vaccinati - Amev e altri
fini della valutazione sull'identità delle fattispecie non può esse- (Avv. STANCA), Codacons e altra (Avv. SORRIENTO),
re individuato solo nella data di proposizione dell'arbitrato, in Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino - Condav
quanto così facendo si astrarrebbe la domanda dal suo contesto, (Avv. ODDINO).
trascurando il quadro normativo in cui la volontà delle parti si è
formata e il ruolo che questa assume nell'arbitrato, come suo Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria
indefettibile fondamento. — Commissione per il monitoraggio dei livelli essenzia-
L'ordinanza di rinvio, App. Milano 30 novembre 2016, è li di assistenza — Compiti — Questioni inammissibili di
commentata da BERTOLDI, CONSOLO e PORCELLI, in Giur. it., costituzionalità (Cost., art. 2, 3, 5, 31, 32, 34, 77, 81, 97,
2017, 1178, e riportata per esteso, con data di deposito 16 di- 117, 118, 119; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, disposizioni ur-
cembre 2016, atto di promovimento n. 61, in Foro it., Le banche genti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infet-
dati, archivio Merito ed extra, 2017.1224. tive e di controversie relative alla somministrazione di
Lo stesso giudice, in altro giudizio, ha poi sospeso l'efficacia farmaci, art. 1; y l. 31 luglio 2017 n. 119, conversione in
del lodo impugnato per violazione di norme di diritto relative al legge, con modificazioni, del d.l. 7 giugno 2017 n. 73).
merito della controversia, in quanto la pendenza della questione
di legittimità costituzionale della norma risultante dal-
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria
l'interpretazione del combinato disposto degli art. 829, 3° com- — Questione di costituzionalità — Cessazione della ma-
ma, c.p.c. e 27, 4° comma, d.leg. 40/06, sollevata in altro e di- teria del contendere — Fattispecie (Cost., art. 2, 3, 31,
verso procedimento da quello in cui è stata richiesta l'inibitoria 32, 34, 77, 81, 97, 117, 118, 119; y d.l. 7 giugno 2017 n.
di cui si tratta, rende difficile delimitare il perimetro del sinda- 73, art. 1; y l. 31 luglio 2017 n. 119).
cato della corte di appello (App. Milano 3 marzo 2017, Giur. it., Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria
1181, con nota di BERTOLDI, CONSOLO e PORCELLI). — D.l. n. 73 del 2017 — Presupposti di necessità ed ur-
genza — Questioni infondate di costituzionalità (Cost.,
II. - Per la giurisprudenza della Cassazione nel senso che, in art. 77; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. 1, 1 ter, 2, 3, 3 bis,
applicazione della disciplina transitoria dettata dall'art. 27 d.leg. 4, 5, 5 quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119).
IL FORO ITALIANO — 2018.
711 PARTE PRIMA 712

Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria d.l. n. 73 del 2017, convertito, con modificazioni, dalla l.
— Impatto negativo della normativa statale sulla orga- n. 119 del 2017, nella parte in cui non valorizzano la nor-
nizzazione regionale — Questioni inammissibili di co- mativa regionale in materia di vaccinazioni, in riferimento
stituzionalità (Cost., art. 118; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, all'art. 5 Cost. (5)
art. 1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5 quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. Sono infondate le questioni di legittimità costituzionale degli
119). art. 1, commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 qua-
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria ter e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119
— Normativa statale che non valorizza quella regionale del 2017, nella parte in cui attribuiscono alla legislazione
— Questioni inammissibili di costituzionalità (Cost., art. statale la potestà di dettare una disciplina uniforme in ma-
5; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. 1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5 qua- teria di politiche vaccinali e di profilassi internazionale, in

a
ter, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119). riferimento all'art. 117, 3° e 4° comma, Cost. (6)

to
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria Sono inammissibili, per carenza assoluta di motivazione, le

en
— Tutela della salute e profilassi internazionale — Po- questioni di legittimità costituzionale degli art. 1, commi 1,
testà legislativa statale — Questioni infondate di costi- 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l. n. 73

am
tuzionalità (Cost., art. 117; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. del 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017, nella
1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5 quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119). parte in cui prevedono processi di riorganizzazione in ma-
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria

on
teria di vaccinazioni che incidono sui servizi sanitari e
— Impatto della normativa statale sul buon andamento scolastici regionali, in riferimento agli art. 31, 32, 34 e 97

O
M abb
dei servizi sanitari e scolastici regionali — Questioni Cost. (7)

M
inammissibili di costituzionalità (Cost., art. 31, 32, 34, Sono infondate le questioni di legittimità costituzionale degli
97; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. 1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5

SI
art. 1, commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 qua-
IO in
quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119). ter e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119

AS
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria del 2017, nella parte in cui introducono un ampio novero
so
— Questioni infondate di costituzionalità (Cost., art. 2, di vaccinazioni obbligatorie, in riferimento agli art. 2, 3 e
3, 32; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. 1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5 32 Cost. (8)
es

quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119). Sono inammissibili, perché generiche, le questioni di legitti-
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria
nc

mità costituzionale degli art. 1, commi 1, 1 bis, 1 ter, 2, 3,


— Risorse a disposizione delle regioni per l'erogazione 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l. n. 73 del 2017,
D
co

dei servizi sanitari — Questioni inammissibili di costi- come convertito dalla l. n. 119 del 2017, nella parte in cui
U

tuzionalità (Cost., art. 119; y d.l. 7 giugno 2017 n. 73, art. mettono a disposizione delle regioni risorse per l'eroga-
LA
IO olo

1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5 quater, 7; y l. 31 luglio 2017 n. 119). zione dei trattamenti sanitari imposti dalla legge statale in
Sanità pubblica e sanitari — Vaccinazione obbligatoria materia di vaccinazioni, in riferimento all'art. 119, 1° e 4°
C

— Oneri finanziari — Clausola di invarianza — Que-


c

comma, Cost. (9)


O sci

stioni infondate di costituzionalità (Cost., art. 81; y d.l. 7


LO

Sono infondate le questioni di legittimità costituzionale de-


giugno 2017 n. 73, art. 1, 2, 3, 3 bis, 4, 5, 5 quater, 7; y l. gli art. 1, commi 1, 1 bis, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4;
Fa

31 luglio 2017 n. 119). 5; 5 quater e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito dalla l.
Sono inammissibili, mancando nelle censure qualsiasi argo- n. 119 del 2017, nella parte in cui prevedono la c.d. clau-
R

mentazione in merito ai profili di contrasto tra i contenuti sola di invarianza, in riferimento all'art. 81, 3° comma,
specifici del comma impugnato e i parametri costituzionali Cost. (10)
invocati, le questioni di legittimità costituzionale dell'art.
1, comma 6 ter, d.l. n. 73 del 2017, convertito, con modifi-
cazioni, dalla l. n. 119 del 2017, relativo ai compiti della II
commissione per il monitoraggio dell'attuazione del de-
creto del presidente del consiglio dei ministri di definizio- CORTE COSTITUZIONALE; ordinanza 21 novembre
ne e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza 2017, senza numero, allegata alla sentenza 18 gennaio
(Lea), in riferimento agli art. 2, 3, 5, 31, 32, 34, 77, 2° 2018, n. 5 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 24 gennaio
comma, 81, 3° comma, 97, 117, 3° e 4° comma, 118 e 119, 2018, n. 4); Pres. ed est. GROSSI; interv. Aggregazione ve-
1° e 4° comma, Cost. (1) neta - Aggregazione delle associazioni maggiormente rap-
Poiché lo ius superveniens ha avuto carattere satisfattivo presentative degli enti ed associazioni di tutela della identi-
delle pretese avanzate e le disposizioni censurate non han- tà, cultura e lingua venete e altri.
no avuto medio tempore applicazione, va dichiarata cessa- Corte costituzionale — Giudizio sulle leggi in via princi-
ta la materia del contendere in ordine alle questioni di le- pale — Intervento di terzi — Inammissibilità (Cost., art.
gittimità costituzionale dell'art. 1, commi 1, lett. g) e h), 4 27; y l. 11 marzo 1953 n. 87, norme sulla costituzione e sul
e 5, d.l. n. 73 del 2017 in materia di vaccinazioni obbliga- funzionamento della Corte costituzionale, art. 31).
torie, in riferimento agli art. 2, 3, 31, 32, 34, 77, 2° com-
ma, 81, 3° comma, 97, 117, 3° e 4° comma, 118 e 119, 1° e Nel giudizio di legittimità costituzionale in via principale è
4° comma, Cost. (2) inammissibile l'intervento di soggetti che siano privi della
Sono infondate le questioni di legittimità costituzionale, atte- potestà legislativa (nella specie, la Corte costituzionale ha
sa la sussistenza dei presupposti di necessità ed urgenza, ritenuto inammissibili gli interventi di alcune associazioni
dell'intero testo del d.l. n. 73 del 2017 e degli art. 1, com- e di alcuni privati a sostegno di due ricorsi, poi riuniti,
mi 1, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l. n. proposti dalla regione Veneto contro il d.l. 73/17, e relati-
73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017, in ri- va legge di conversione 119/17, in materia di obblighi
ferimento all'art. 77, 2° comma, Cost. (3) vaccinali, decisi con sentenza 5/18). (11)
Sono inammissibili, per carenza e genericità della motiva-
zione, le questioni di legittimità costituzionale degli art. 1,
commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 I
d.l. n. 73 del 2017, convertito, con modificazioni, dalla l.
n. 119 del 2017, nella parte in cui esercitano un impatto Corte cost. 18 gennaio 2018, n. 5
sull'amministrazione regionale che cura le pratiche vacci-
nali, in riferimento all'art. 118 Cost. (4) Diritto. — 1. - La regione Veneto ha promosso questioni
Sono inammissibili, per carenza e genericità della motiva- di legittimità costituzionale del d.l. 7 giugno 2017 n. 73 (di-
zione, le questioni di legittimità costituzionale degli art. 1, sposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale), per
commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 intero e con riguardo all'art. 1, commi da 1 a 5, e agli art. 3,
IL FORO ITALIANO — 2018.
713 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 714

4, 5 e 7 (ricorso iscritto al r.r. n. 51 del 2017); nonché dello pio di proporzionalità, la tutela della salute, collettiva e indi-
stesso decreto legge, come convertito, con modificazioni, viduale, e l'autodeterminazione personale in materia sanita-
dalla l. 31 luglio 2017 n. 119 (la quale ne ha anche modifica- ria, garantita dagli art. 2, 3 e 32 Cost., nonché dagli art. 1 e 3
to il titolo in «disposizioni urgenti in materia di prevenzione della carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea pro-
vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla clamata a Nizza il 7 dicembre 2000 e riproclamata a Stra-
somministrazione di farmaci»), per intero e con riguardo sburgo il 12 dicembre 2007 (Cdfue), dall'art. 8 della conven-
all'art. 1, commi 1, 1 bis, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter, e agli art. 3, 3 zione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà
bis, 4, 5, 5 quater e 7 (giudizio iscritto al r.r. n. 75 del 2017). fondamentali firmata a Roma il 4 novembre 1950, ratificata e
I due ricorsi sollevano questioni in gran parte analoghe e resa esecutiva con l. 4 agosto 1955 n. 848 (Cedu) e dagli art.
hanno ad oggetto, in estrema sintesi, la previsione di dieci 5, 6 e 9 della convenzione del consiglio d'Europa per la pro-

a
(inizialmente dodici) vaccinazioni obbligatorie per i minori tezione dei diritti dell'uomo e della dignità dell'essere uma-

to
fino a sedici anni di età, inclusi i minori stranieri non accom- no riguardo all'applicazione della biologia e della medicina
(convenzione sui diritti dell'uomo e sulla biomedicina, fatta

en
pagnati, stabilendo, per i casi di inadempimento, sanzioni
amministrative pecuniarie e il divieto di accesso ai servizi a Oviedo il 4 aprile 1997, la cui ratifica ed esecuzione è stata

am
educativi per l'infanzia. disposta dalla l. 28 marzo 2001 n. 145).
1.1. - In entrambi i ricorsi, il primo motivo di censura si Secondo la ricorrente, le norme censurate sarebbero inido-

on
incentra sulla violazione dell'art. 77, 2° comma, Cost., in nee o eccessive rispetto agli obiettivi di tutela della salute
«combinato disposto» con gli art. 117, 3° e 4° comma, e 118 pubblica perseguiti: a sostegno di questa affermazione, la re-

O
M abb
Cost., in relazione sia all'intero testo del decreto legge, sia gione esamina una ad una ciascuna delle vaccinazioni previ-

M
alle singole disposizioni sopra riportate. ste e solleva dubbi riguardo alla loro efficacia e, per alcuni
aspetti, alla loro sicurezza.

SI
Secondo la regione, non sussisterebbero i presupposti per
IO in
la decretazione d'urgenza: il decreto legge sarebbe stato La regione Veneto critica altresì le misure previste come

AS
emanato in assenza di una reale emergenza sanitaria che giu- conseguenza degli inadempimenti: da un lato, le sanzioni
so

stificasse l'intervento del governo; inoltre, in termini di co- amministrative non sarebbero realmente dissuasive, se effet-
perture vaccinali, l'obiettivo del novantacinque per cento tivamente esse (come indicato nelle circolari applicative) so-
es

perseguito dal decreto-legge rappresenterebbe una soglia ot- no destinate ad applicarsi una sola volta per ciascun inadem-
nc

timale, ma non critica, per il conseguimento della c.d. «im- pimento vaccinale; dall'altro lato, risulterebbe eccessiva l'e-
munità di gregge» (herd immunity, immunità o resistenza sclusione dei minori non vaccinati dai servizi educativi per
D
co

collettiva a un patogeno da parte di una comunità o popola- l'infanzia, segnatamente quando le omissioni riguardano ma-
U

zione umana); d'altra parte, l'epidemia di morbillo manife- lattie non trasmissibili per contagio.
LA
IO olo

statasi nel 2017 non determinerebbe alcun allarme e, comun- Ancora, ad avviso della ricorrente, la normativa censurata,
que, il sopraggiunto obbligo vaccinale sarebbe inidoneo a per conseguire gli auspicati obiettivi di prevenzione sanita-
C
c

contrastarla; infine, la normativa introdotta non avrebbe ope- ria, adotta misure più severe di quelle che sarebbero stretta-
O sci
LO

ratività immediata. mente necessarie. Per chiarire il punto, la regione da un lato


La violazione dell'art. 77, 2° comma, Cost. si ripercuote- valorizza i risultati di copertura vaccinale e, più in generale,
Fa

rebbe sulle attribuzioni regionali, di cui agli art. 117, 3° e 4° di salute collettiva conseguiti con il sistema autonomamente
comma, e 118 Cost., segnatamente in materia di tutela della stabilito dal 2007, con la l. reg. 23 marzo 2007 n. 7 (sospen-
R

salute e di istruzione. sione dell'obbligo vaccinale per l'età evolutiva), basato sulla
1.2. - Il secondo e più esteso motivo di censura è rivolto, persuasione e non sull'obbligo; dall'altro, ritiene insufficien-
nel primo ricorso, contro l'art. 1, commi da 1 a 5, e contro ti le clausole di esonero previste nel d.l. n. 73 del 2017, non-
gli art. 3, 4 e 5 d.l. n. 73 del 2017, nella versione originaria; ché la previsione (introdotta in sede di conversione) di una
nel secondo ricorso, contro l'art. 1, commi 1, 1 bis, 1 ter, 2, nuova valutazione, con possibile cessazione, di una parte de-
3, 4 e 6 ter, e contro gli art. 3, 3 bis, 4, 5, 5 quater e 7 d.l. n. gli obblighi vaccinali, da effettuarsi comunque non prima di
73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017. Viene tre anni.
denunciata la violazione degli art. 2, 3, 31, 32, 34 e 97 Cost., Infine, sarebbe violato il principio di precauzione: sarebbe
quest'ultimo in «combinato disposto» con gli art. 117, 3° e mancata una previa accurata valutazione della situazione
4° comma, e 118 Cost. Nel secondo ricorso è altresì richia- epidemiologica, peraltro senza che sia mai stato sperimentato
mato come parametro l'art. 5 Cost. un tale ampliamento degli obblighi vaccinali. A questo pro-
Ancorché la difesa regionale lo presenti come motivo di posito, la regione fa altresì proprio il rilievo, emerso nel di-
censura unitario, esso ha un contenuto eterogeneo, in quanto battito sulle norme censurate, secondo cui queste ultime
denuncia sia la violazione di parametri estranei al titolo V avrebbero introdotto «una sorta di grottesca ‘sperimentazio-
della parte seconda della Costituzione, con ridondanza sulle ne di massa’ obbligatoria (. . .), senza il sostegno di un pre-
attribuzioni regionali, sia la violazione diretta di tali attribu- ventivo sistema di farmacovigilanza e senza una supervisio-
zioni. ne bioetica».
1.3. - Sotto quest'ultimo profilo, la ricorrente lamenta che 1.4.2. - La regione lamenta altresì la violazione dell'art. 97
il carattere dettagliato delle norme censurate impedirebbe di Cost., nonché degli art. 31, 32 e 34 Cost.: sarebbero com-
qualificarle come principî fondamentali in materia di «tutela promessi il buon andamento dell'amministrazione regionale
della salute» (art. 117, 3° comma, Cost.); inoltre, sarebbero e, in particolare, la capacità di quest'ultima di erogare servizi
violate le competenze regionali in materia di «istruzione» e sanitari ed educativi, nonché di governare la programmazio-
di «formazione professionale» (art. 117, 3° e 4° comma, ne scolastica, a causa dei vincoli imposti dalle norme censu-
Cost.), nonché l'autonomia amministrativa della regione (art. rate e del particolare impegno che esse esigono sul fronte
118 Cost.). delle politiche vaccinali, distraendo risorse da altre destina-
1.4. - Per quanto riguarda i parametri estranei al titolo V, zioni.
la cui violazione ridonderebbe sulle attribuzioni sopra de- Nel secondo ricorso, la regione evoca anche l'art. 5 Cost.,
scritte, la regione Veneto formula un duplice ordine di cen- per denunciare l'uniformità imposta dalla normativa censura-
sure. ta e la mancata considerazione della più equilibrata ed effi-
1.4.1. - Pur affermando di non volere mettere in discussio- ciente attuazione dei principî costituzionali già conseguita in
ne l'utilità dei vaccini e l'interesse pubblico alla loro diffu- ambito regionale.
sione tra la popolazione, la regione contesta la repentina in- 1.5. - Il terzo e ultimo motivo di ricorso è rivolto (nel ri-
troduzione degli obblighi previsti nel d.l. n. 73 del 2017 (an- corso iscritto al r.r. n. 51 del 2017) contro l'art. 1, commi 1,
che dopo la loro riduzione operata in sede di conversione 4 e 5, e gli art. 3, 4, 5 e 7 d.l. n. 73 del 2017, nonché (nel ri-
dalla l. n. 119 del 2017), ritenendo che il legislatore non ab- corso iscritto al r.r. n. 75 del 2017) contro l'art. 1, commi 1,
bia bilanciato in modo equilibrato, conformemente al princi- 1 bis, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter, e contro gli art. 3, 3 bis, 4, 5, 5
IL FORO ITALIANO — 2018.
715 PARTE PRIMA 716

quater e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119 gatorie» (d.p.r. n. 1518 del 1967, art. 47, 1° comma). Tale
del 2017. previsione fu superata in seguito (attraverso la novella del-
Queste disposizioni violerebbero l'art. 81, 3° comma, l'art. 47, appena citato, disposta dall'unico articolo del d.p.r.
Cost., con ridondanza sull'autonomia finanziaria regionale 26 gennaio 1999 n. 355, recante «regolamento recante modi-
garantita dall'art. 119, 1° e 4° comma, Cost., i quali sarebbe- ficazioni al d.p.r. 22 dicembre 1967 n. 1518, in materia di
ro anche violati in via diretta, in quanto le norme oggetto certificazioni relative alle vaccinazioni obbligatorie»), fermo
della censura imporrebbero spese e responsabilità nuove alle restando il controllo sulle certificazioni relative alle vaccina-
amministrazioni sanitarie e alle istituzioni scolastiche ed zioni e rivaccinazioni obbligatorie all'atto dell'ammissione
educative, senza che sia stato previsto, né ovviamente coper- alle scuole o agli esami e la segnalazione delle eventuali
to, alcun maggiore onere finanziario, essendosi al contrario omissioni, da parte dei responsabili delle scuole e degli isti-

a
introdotta (al 2° comma del censurato art. 7) una clausola di tuti di istruzione, alle amministrazioni sanitarie, e fermo re-

to
invarianza o neutralità finanziaria. A tale proposito, gli ar- stando altresì, ricorrendone i presupposti, il potere del-

en
gomenti della regione Veneto ripercorrono criticamente i l'autorità sanitaria di adottare interventi d'urgenza, ai sensi
contenuti della relazione tecnica allegata al disegno di legge, dell'art. 117 d.leg. 31 marzo 1998 n. 112 (conferimento di

am
poi approvato come l. n. 119 del 2017, e (nel secondo ricor- funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed
so) riprendono i rilievi formulati dal servizio del bilancio del agli enti locali, in attuazione del capo I della l. 15 marzo

on
senato nel corso dell'esame dello stesso disegno di legge. La 1997 n. 59).
ricorrente fornisce proprie stime in merito ai maggiori oneri, 3.2. - Frattanto, soprattutto a partire dal piano sanitario na-

O
M abb
non coperti, che le disposizioni censurate porrebbero a suo zionale per il triennio 1996-1998 (approvato con d.p.r. 23 lu-

M
carico. glio 1998), venivano fissati obiettivi di politica vaccinale,

SI
2. - In via del tutto preliminare, i due giudizi devono esse- anche in termini di copertura per determinate coorti di popo-
IO in
re riuniti, attesa la loro connessione (sentenze n. 220 del lazione, relativi a vaccinazioni ulteriori rispetto a quelle ob-

AS
2013, Foro it., 2013, I, 2706; n. 216 del 2008, id., Rep. 2008, bligatorie, considerate meritevoli di essere raccomandate e,
so
voce Regione, n. 240, e n. 430 del 2007, id., 2008, I, 369), e per questo, offerte gratuitamente e attivamente — dunque
deve essere confermata l'inammissibilità degli interventi ad con impegno e iniziativa diretta dei servizi sanitari — a tutti
es

adiuvandum, per le ragioni indicate nell'ordinanza letta du- gli interessati. Ad esempio, già nel piano sanitario appena ci-
nc

rante l'udienza del 21 novembre 2017, qui allegata. tato era stabilito che la copertura vaccinale per la popolazio-
3. - Prima di esaminare le questioni di legittimità costitu- ne di età inferiore ai ventiquattro mesi, anche immigrata, ol-
D
co

zionale e nei limiti di quanto necessario a tale fine, occorre tre a quanto già previsto in materia di vaccinazioni obbliga-
U

svolgere un duplice ordine di premesse, relative ad alcuni torie, dovesse raggiungere almeno il novantacinque per cento
LA
IO olo

profili della normativa in materia vaccinale anteriore alle di- su tutto il territorio nazionale per morbillo, rosolia, parotite,
sposizioni censurate, al contesto in cui queste ultime hanno pertosse ed Haemophilus influenzae di tipo B (Hib). Gli
C
c

preso forma e ai loro contenuti. obiettivi di copertura sono stati riconsiderati, confermati ed
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LO

3.1. - Alla vigilia del d.l. n. 73 del 2017, gli obblighi vac- estesi negli atti di programmazione succedutisi nel corso de-
cinali generali per la popolazione in età pediatrica erano gli anni: segnatamente, il piano nazionale vaccini 1999-2000
Fa

quelli previsti dalla l. 6 giugno 1939 n. 891 (obbligatorietà (oggetto dell'accordo del 18 giugno 1999 sancito dalla con-
della vaccinazione antidifterica), dalla l. 5 marzo 1963 n. 292 ferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
R

(vaccinazione antitetanica obbligatoria), dalla l. 4 febbraio province autonome di Trento e Bolzano — di seguito confe-
1966 n. 51 (obbligatorietà della vaccinazione antipoliomieli- renza Stato-regioni); il nuovo piano nazionale vaccini
tica) e dalla l. 27 maggio 1991 n. 165 (obbligatorietà della (Npnv) 2005-2007 (oggetto dell'accordo del 3 marzo 2005
vaccinazione contro l'epatite virale B). sancito nuovamente dalla conferenza Stato-regioni); il piano
In queste leggi, la certificazione relativa all'esecuzione nazionale prevenzione vaccinale (Pnpv) 2012-2014 (oggetto
della vaccinazione era prevista come documentazione da dell'intesa del 22 febbraio 2012 sancita dalla conferenza Sta-
presentare all'atto dell'iscrizione alle scuole primarie e ad al- to-regioni); da ultimo, il Pnpv 2017-2019 (oggetto di analoga
tre collettività infantili (l. n. 891 del 1939, art. 3-4; l. n. 292 intesa sancita il 19 gennaio 2017).
del 1963, art. 3 bis, introdotto dall'art. 1 l. 20 marzo 1968 n. Nel contesto di questa graduale evoluzione e in funzione
419, intitolata «modificazioni alla l. 5 marzo 1963 n. 292, re- dei relativi obiettivi, sono stati altresì adottati una serie di ca-
cante provvedimenti per la vaccinazione antitetanica obbli- lendari vaccinali, nei quali sono state riportate le vaccinazio-
gatoria»; l. n. 51 del 1966, art. 4; l. n. 165 del 1991, art. 2, ni obbligatorie e raccomandate: dapprima con il d.m. 7 aprile
anche con riguardo all'ammissione agli esami di licenza per 1999 (nuovo calendario delle vaccinazioni obbligatorie e
gli studenti della scuola media inferiore). Nei casi di inot- raccomandate per l'età evolutiva); successivamente con i ca-
temperanza erano previste — anche per effetto della l. 24 lendari inclusi nel Npnv 2005-2007, nel Pnpv 2012-2014 e
novembre 1981 n. 689 (modifiche al sistema penale) — san- nel Pnpv 2017-2019.
zioni amministrative di carattere pecuniario, di importo da 30 3.3. - Parallelamente, sono emersi dubbi sulla capacità del
a 154 euro (l. n. 419 del 1968, art. 3), da 10 a 154 euro (l. n. già ricordato apparato sanzionatorio di contribuire in misura
51 del 1966, art. 3) e da 51 a 258 euro (l. n. 165 del 1991, effettiva al raggiungimento degli obiettivi di politica vacci-
art. 7; non era prevista una sanzione autonoma per l'omis- nale. Per questo, nonostante rimanessero in vigore le norme
sione della vaccinazione antidifterica, solitamente sommini- già citate in materia di vaccinazioni obbligatorie, a partire
strata, però, congiuntamente a quella antitetanica). dal Npnv 2005-2007 si è consentito che un percorso per la
Inoltre, nell'ambito della disciplina dei servizi di medicina sospensione sperimentale dell'obbligo vaccinale fosse intra-
scolastica, preposti anche a funzioni di difesa contro le ma- preso nelle regioni nelle quali i servizi vaccinali avessero
lattie infettive (d.p.r. 11 febbraio 1961 n. 264, recante «di- raggiunto determinate condizioni di efficacia ed efficienza
sciplina dei servizi e degli organi che esercitano la loro atti- (sistema informativo efficace, con anagrafe vaccinale ben
vità nel campo dell'igiene e della sanità pubblica», art. 9 ss., organizzata; copertura adeguata; sistema di sorveglianza sen-
specialmente art. 11, 2° comma, lett. b; d.p.r. 22 dicembre sibile, specifico e integrato nei flussi informativi regionali e
1967 n. 1518, recante «regolamento per l'applicazione del ti- aziendali; monitoraggio degli eventi avversi).
tolo III d.p.r. 11 febbraio 1961 n. 264, relativo ai servizi di In questa direzione si è mossa, tra le altre, la regione Ve-
medicina scolastica») veniva introdotta la regola generale se- neto, con la già citata l. reg. n. 7 del 2007, seguìta da una se-
condo cui «[i] direttori delle scuole e i capi degli istituti di rie di atti amministrativi, che hanno dato forma, nel-
istruzione pubblica o privata non possono ammettere alla l'insieme, al sistema cui la difesa dell'odierna ricorrente ha
scuola o agli esami gli alunni che non comprovino, con la più volte fatto riferimento in questo giudizio.
presentazione di certificato rilasciato ai sensi di legge, di es- L'art. 1 di questa legge regionale è stato sospettato di ille-
sere stati sottoposti alle vaccinazioni e rivaccinazioni obbli- gittimità costituzionale, in quanto sospendeva gli obblighi
IL FORO ITALIANO — 2018.
717 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 718

vaccinali esclusivamente per i nati dal 1° gennaio 2008. Nel regionale mettono in evidenza un trend in diminuzione de-
dichiarare inammissibile tale questione, sollevata in via inci- terminato dalla scarsa percezione del rischio da parte dei ge-
dentale in riferimento all'art. 3 Cost., per difetto di motiva- nitori per le vaccinazioni dell'infanzia» e ha preso provve-
zione sulla rilevanza (ordinanza n. 87 del 2010, id., Rep. dimenti al riguardo (deliberazione della giunta regionale 29
2010, voce cit., n. 518), questa corte ha peraltro osservato novembre 2016, n. 1935), adottando tra l'altro procedure per
che la disposizione legislativa non era stata, «viceversa, ap- la gestione della mancata adesione alle vaccinazioni e per il
prezzata con riguardo all'osservanza, da parte del legislatore recupero delle coperture. In particolare, la regione ha previ-
regionale, dei principî fondamentali in materia di tutela della sto che, all'atto dell'iscrizione a nidi e scuole dell'infanzia,
salute, affidati dall'art. 117, 3° comma, Cost., alla competen- debba essere nuovamente presentata (a differenza di quanto
za della legge statale». disposto in precedenza) la documentazione sulle avvenute

a
3.4. - In breve, fermi gli obblighi di legge per le vaccina- vaccinazioni; che tale documentazione sia inviata al sindaco

to
zioni «storiche» contro la difterite, il tetano, la poliomielite e e al servizio igiene e sanità pubblica (Sisp) territorialmente

en
l'epatite virale di tipo B, il legislatore nazionale in anni più competente, per la valutazione sul rischio individuale e col-
recenti ha gradualmente esteso il novero delle vaccinazioni lettivo di ammissione di bambini non vaccinati o vaccinati in

am
proposte gratuitamente e attivamente alla popolazione, in- modo incompleto; che spetti al sindaco, quale autorità sanita-
cludendovi, tra l'altro, tutte quelle considerate nel d.l. n. 73 ria locale, assumere eventualmente la decisione di allontana-

on
del 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017. Nell'ulti- re temporaneamente i bambini in questa situazione o di non
mo decennio, inoltre, si è consentito alle regioni, a determi- ammetterli alla frequenza, su parere del Sisp.

O
M abb
nate condizioni, di sperimentare una sospensione temporanea 3.7. - Si inserisce in questo contesto anche il Pnpv 2017-

M
degli obblighi legislativi, allo scopo di conseguire la copertu- 2019, varato pochi mesi prima del decreto legge impugnato,

SI
ra vaccinale esclusivamente attraverso la raccomandazione e il quale manteneva una posizione interlocutoria sull'obbligo
IO in
la persuasione della popolazione interessata. vaccinale e sull'eventualità del suo superamento, laddove os-

AS
Tuttavia, da alcuni anni a questa parte, si è rilevata una servava che il percorso in questa direzione, anche sulla base
so

tendenza al calo delle coperture vaccinali. In questa sede, ba- delle esperienze regionali, avrebbe dovuto essere oggetto di
sterà ricordare che, secondo il Pnpv 2017-2019, in estrema approfondimento, con la possibilità di generare «una norma-
es

sintesi, le coperture vaccinali sono cresciute fino a stabiliz- zione aggiornata, garantendo, peraltro, la protezione degli
nc

zarsi sino alla metà del primo decennio del 2000, raggiun- individui e delle comunità, con misure correlate, come, ad
gendo il novantacinque per cento, ma non per morbillo, paro-
D

esempio, l'obbligo di certificazione dell'avvenuta effettua-


co

tite e rosolia. Per contro, i dati più recenti (riferiti al 2015 e zione delle vaccinazioni previste dal calendario per l'ingres-
U

riguardanti la coorte 2013) confermano la tendenza al decli- so scolastico».


LA
IO olo

no, in atto già nei tre anni precedenti. 3.8. - Nel corso del 2017, peraltro, dopo la pubblicazione
Anche il «report sull'attività vaccinale dell'anno 2016 - del Pnpv 2017-2019, ulteriori preoccupazioni sono insorte a
C
c

copertura vaccinale a ventiquattro mesi (coorte 2014)» della seguito di un'epidemia di morbillo, che ha avuto il suo picco
O sci
LO

regione Veneto (prodotto dalla parte ricorrente) parla di un nella primavera, con caratteristiche particolari anche per il
«un continuo trend decrescente», rispetto al quale «per la numero dei casi (4.885, con 4 decessi, secondo il bollettino
Fa

prima volta dopo anni si rileva un cambio di tendenza», con pubblicato settimanalmente dell'Istituto superiore di sanità,
riguardo all'ultima coorte considerata (2014). Iss, aggiornato al 12 dicembre 2017), l'età mediana dei pa-
R

3.5. - Analoghe preoccupazioni, del resto, avevano già da- zienti (ventisette anni) e il tasso di complicanze e ospedaliz-
to adito a un dibattito nel quale si sono inserite, tra l'altro, la zazione.
mozione «L'importanza delle vaccinazioni» approvata all'u- 4. - In questo contesto, interviene il d.l. n. 73 del 2017, del
nanimità il 24 aprile 2015 dal comitato nazionale di bioetica quale è opportuno ora passare in rassegna i contenuti, prima
(Cnb); il «documento sui vaccini» approvato, anch’esso e dopo la conversione disposta dalla l. n. 119 del 2017.
all'unanimità, l'8 luglio 2016 dal consiglio della federazione
4.1. - Inizialmente l'art. 1, 1° comma, prevedeva dodici
nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoia-
vaccinazioni obbligatorie e gratuite: oltre alle quattro stori-
tri; il rapporto «i vaccini» elaborato da un gruppo di lavoro
camente obbligatorie (contro difterite, tetano, poliomielite ed
dell'Accademia nazionale dei Lincei, del 12 maggio 2017 (di
epatite B), quelle contro pertosse, Hib, meningococco di tipo
poco anteriore all'approvazione del d.l. n. 73 del 2017).
B e C, morbillo, rosolia, parotite e varicella. L'obbligo ri-
Pur nella varietà delle impostazioni, questi documenti
guarda i minori di età compresa tra zero e sedici anni, «in
convergono nello stigmatizzare il calo delle coperture e nel
base alle specifiche indicazioni del calendario vaccinale rela-
raccomandare maggiore impegno e responsabilità nella dif-
tivo a ciascuna coorte di nascita».
fusione delle vaccinazioni contro le malattie prevenibili. In
particolare, il Cnb, nella predetta mozione, riteneva che do- Poiché tutte le vaccinazioni in esame erano già previste
vessero «essere fatti tutti gli sforzi per raggiungere e mante- nei calendari vaccinali, nei termini ivi stabiliti, ed esattamen-
nere una copertura vaccinale ottimale attraverso programmi te negli stessi termini sono rese obbligatorie dal decreto leg-
di educazione pubblica e degli operatori sanitari, non esclu- ge impugnato, nessuna di esse è propriamente nuova: nuovi
dendo l'obbligatorietà in casi di emergenza». sono, invece, solo gli obblighi e le misure, anche sanzionato-
3.6. - Dagli ultimi mesi del 2016, alcune regioni ed enti rie, destinate a renderli effettivi. Pertanto, il decreto legge
locali hanno previsto che l'assolvimento dell'obbligo vacci- non ha introdotto nuove vaccinazioni, ma ha ripristinato ov-
nale costituisca requisito di accesso ai servizi educativi della vero esteso l'obbligo di sottoporre i minori alle vaccinazioni
prima infanzia: v., ad esempio, la l. reg. Emilia-Romagna 25 già previste dai piani sanitari.
novembre 2016 n. 19 (servizi educativi per la prima infanzia. Il 2° e 3° comma dell'art. 1 individuavano due fattispecie
Abrogazione della l. reg. 10 gennaio 2000 n. 1), art. 6, 2° di deroga agli obblighi di vaccinazione, nei casi di immuniz-
comma; la l. reg. Calabria 22 febbraio 2017 n. 6, recante zazione a seguito di malattia naturale comprovata, nonché
«requisito di accesso ai servizi educativi per la prima infan- nei casi di pericolo per la salute, in relazione a specifiche
zia. Modifiche alla l. reg. 29 marzo 2013 n. 15 (norme sui condizioni cliniche documentate: in questi casi, le vaccina-
servizi educativi per la prima infanzia)»; inoltre, tra la fine zioni possono essere omesse o differite.
del 2016 e l'inizio del 2017, progetti di legge analoghi sono In sede di conversione, all'art. 1 si è esplicitato che gli ob-
stati presentati anche in Umbria, Lazio e Toscana, nonché in blighi riguardano anche i minori stranieri non accompagnati.
Friuli-Venezia Giulia. Inoltre, fermo restando il rinvio alle specificazioni del ca-
La stessa regione Veneto, come confermato dalla sua dife- lendario vaccinale nazionale riferito a ciascuna coorte di na-
sa, pur ribadendo la propria opzione a favore del superamen- scita, le vaccinazioni obbligatorie e gratuite sono ridotte da
to dell'obbligo vaccinale, ha dato atto che «[l]e ultime rile- dodici a dieci. Restano obbligatorie quelle contro poliomieli-
vazioni delle coperture vaccinali sia a livello nazionale che te, difterite, tetano ed epatite B, nonché contro pertosse e Hib
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719 PARTE PRIMA 720

(1° comma); sono altresì obbligatorie le vaccinazioni contro prevede altresì l'esercizio di poteri sostitutivi da parte del
morbillo, rosolia, parotite e varicella (comma 1 bis). governo a norma dell'art. 120, 2° comma, Cost., e dell'art. 8
Non sono obbligatorie, ma vengono offerte attivamente e l. n. 131 del 2003, in presenza «di specifiche condizioni di
gratuitamente le vaccinazioni anti-meningococcica B e C e, rischio elevato per la salute pubblica».
inoltre, quelle contro pneumococco e rotavirus (comma 1 4.3. - Gli art. da 3 a 5 disciplinano la verifica degli adem-
quater). pimenti vaccinali al momento dell'iscrizione e altri profili di
La legge di conversione ha altresì introdotto il comma 1 competenza dell'amministrazione scolastica.
ter, il quale prevede che per le vaccinazioni di cui al comma Ai sensi dell'art. 3 (che in sede di conversione ha subìto
1 bis, decorsi tre anni dall'entrata in vigore della legge di modifiche che non occorre qui menzionare), all'atto del-
conversione e poi con cadenza triennale, il ministro della sa- l'iscrizione del minore ed entro il termine previsto a tal fine,

a
lute può con proprio decreto disporre la sospensione del- i responsabili delle istituzioni educative sono tenuti a richie-

to
l'obbligo, alla luce delle risultanze delle verifiche dei dati dere ai genitori o ai tutori la presentazione, in alternativa, di

en
epidemiologici, delle reazioni avverse e delle coperture rag- una delle seguenti documentazioni (1° comma): la certifica-
giunte e seguendo una procedura che coinvolge organismi zione dell'avvenuta effettuazione delle vaccinazioni, o del

am
tecnico-scientifici, la conferenza Stato-regioni e le commis- differimento o esonero; una dichiarazione sostitutiva, con
sioni parlamentari competenti. successiva presentazione delle certificazioni; la richiesta del-

on
4.2. - Quanto alle sanzioni da applicarsi in caso di ina- le vaccinazioni presentata all'Asl. La mancata presentazione
dempimento, la legge di conversione ha introdotto significa- di almeno uno di tali documenti (2° comma) è segnalata dai

O
M abb
tive modificazioni. Nel decreto legge iniziale, l'art. 1, 4° dirigenti entro dieci giorni alle Asl.

M
comma, primo periodo, comminava una sanzione ammini- In merito all'ammissione alle strutture educative, il decre-

SI
strativa pecuniaria, da 500 a 7.500 euro nei confronti di geni- to opera, al 3° comma dell'art. 3, una distinzione: nei servizi
IO in
tori e tutori in caso di inosservanza di tutti gli obblighi vac- educativi per l'infanzia e nelle scuole dell'infanzia, la pre-

AS
cinali. La relazione illustrativa del disegno di legge di con- sentazione della documentazione costituisce requisito di ac-
so

versione (XVII legislatura, A.C. n. 4533, presentato il 7 giu- cesso; in tutte le altre scuole, la mancata presentazione non
gno 2017 e trasferito il giorno dopo all'altro ramo del parla- impedisce né la frequenza, né gli esami.
es

mento come A.S. n. 2856) sottolineava che si trattava di una L'art. 3 bis, introdotto in sede di conversione, prevede una
nc

sanzione da dieci a trenta volte superiore a quelle vigenti, ma semplificazione degli adempimenti in esame a carico delle
da applicare una sola volta, a prescindere dal numero di vac- famiglie, a decorrere dall'anno scolastico 2019/2020.
D
co

cinazioni omesse, in relazione a ciascuna contestazione, ai L'art. 4, convertito con modifiche al testo originario irrile-
U

sensi dell'art. 8 l. n. 689 del 1981 (il punto è ribadito nelle vanti in questa sede, concerne l'inserimento nelle classi dei
LA
IO olo

circolari successive alla conversione del decreto legge). minori che non abbiano effettuato le vaccinazioni obbligato-
Prima di procedere all'applicazione delle sanzioni, il se- rie: li si dovrebbe inserire, di norma, in classi nelle quali sia-
C
c

condo periodo del 4° comma prevedeva una preventiva fase no presenti solo minori vaccinati o immunizzati, fermi re-
O sci
LO

di contestazione, da parte dell'azienda sanitaria locale (Asl), stando il numero delle classi determinato secondo le disposi-
con esclusione della sanzione qualora il vaccino (o la prima zioni vigenti e i limiti delle dotazioni organiche del persona-
Fa

dose) fosse somministrato nel termine indicato nell'atto di le derivanti dalle norme richiamate nello stesso art. 4. Inol-
contestazione (e tutto il ciclo, con le dosi successive alla tre, i dirigenti devono comunicare annualmente all'Asl le
R

prima, fosse completato nei tempi stabiliti). Il terzo periodo classi nelle quali sono presenti più di due minori non vacci-
del 4° comma faceva rinvio, per l'accertamento, la contesta- nati.
zione e l'irrogazione delle sanzioni in esame, alle norme ge- L'art. 5 (modificato in sede di conversione) detta norme
nerali (in quanto compatibili) sulle sanzioni amministrative transitorie per l'anno scolastico 2017/2018.
di cui al capo I, sezioni I e II, l. n. 689 del 1981. 4.4. - La l. n. 119 del 2017 ha, inoltre, inserito nel d.l. n.
Il 5° comma prevedeva che, decorsi inutilmente i termini 73 del 2017 gli art. 5 bis, 5 ter e 5 quater, dedicati alla mate-
di cui al 4° comma, l'Asl segnalasse le violazioni alla procu- ria degli indennizzi di cui alla l. 25 febbraio 1992 n. 210 (in-
ra della repubblica presso il tribunale per i minorenni per gli dennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di
eventuali adempimenti di competenza. tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfu-
Dopo la conversione, il 4° comma — che ora fa riferimen- sioni e somministrazione di emoderivati). In particolare,
to anche agli affidatari, oltre che a genitori e tutori — espli- l'art. 5 quater prevede: «[l]e disposizioni di cui alla l. 25
cita un punto già emerso nelle circolari emanate in relazione febbraio 1992 n. 210, si applicano a tutti i soggetti che, a
al decreto legge originario (e ribadito in quelle relative al de- causa delle vaccinazioni indicate nell'art. 1, abbiano riporta-
creto legge convertito): gli inadempienti sono anzitutto «con- to lesioni o infermità dalle quali sia derivata una menoma-
vocati dall'azienda sanitaria locale territorialmente compe- zione permanente dell'integrità psico-fisica».
tente per un colloquio al fine di fornire ulteriori informazioni 4.5. - L'art. 7 d.l. n. 73 del 2017 — non modificato in sede
sulle vaccinazioni e di sollecitarne l'effettuazione» (primo di conversione — detta le disposizioni finanziarie. Il 1°
periodo). È confermato che all'eventuale, successiva conte- comma dà copertura agli oneri di cui all'art. 2, 3° comma
stazione da parte dell'Asl non segue una sanzione, se nel (campagne informative). Il 2° comma riporta la clausola di
termine indicato dalla stessa Asl ha luogo la vaccinazione o invarianza o neutralità finanziaria: «[d]all'attuazione del pre-
la somministrazione della prima dose (sempre che poi il ciclo sente decreto, a eccezione delle disposizioni di cui all'art. 2,
sia debitamente completato). 3° comma, non devono derivare nuovi o maggiori oneri a ca-
In caso di inottemperanza, viene comminata una sanzione, rico della finanza pubblica». Il 3° comma conferisce le usuali
significativamente ridotta rispetto alla misura prevista nel autorizzazioni al ministro dell'economia e delle finanze per
decreto legge originario: da un minimo di 100 a un massimo le conseguenti variazioni di bilancio.
di 500 euro (in luogo di un minimo di 500 a un massimo di Singole misure di spesa, introdotte in sede di conversione
7.500 euro). dalla l. n. 119 del 2017, sono state coperte con distinte dispo-
Il 5° comma dell'art. 1, recante la segnalazione del- sizioni introdotte nel testo del decreto (così l'art. 4 bis, in
l'inadempimento alla procura della repubblica presso il tri- materia di anagrafe vaccinale e l'art. 5 ter, in materia di per-
bunale per i minorenni, è stato soppresso. sonale comandato per la gestione delle pratiche indennitarie).
È stato inserito il comma 6 ter, il quale, a garanzia del 5. - Ciò premesso, è possibile svolgere un primo gruppo di
conseguimento degli obiettivi del calendario vaccinale na- considerazioni preliminari sull'ammissibilità delle questioni
zionale, prevede funzioni di verifica e di impulso da parte di legittimità costituzionale promosse dalla regione Veneto.
della commissione per il monitoraggio dell'attuazione del 5.1. - Sono inammissibili le questioni sollevate, nel secon-
decreto del presidente del consiglio dei ministri di definizio- do ricorso, contro l'art. 1, comma 6 ter, d.l. n. 73 del 2017,
ne e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea) e convertito, con modificazioni, dalla l. n. 119 del 2017, relati-
IL FORO ITALIANO — 2018.
721 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 722

va ai compiti della commissione per il monitoraggio del- n. 51 del 2017, per effetto delle modifiche apportate, in sede
l'attuazione del decreto del presidente del consiglio dei mini- di conversione, dalla l. n. 119 del 2017.
stri di definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di 5.3.1. - Al riguardo, in primo luogo, si deve confermare un
assistenza (Lea). orientamento costante della giurisprudenza di questa corte, in
Questa disposizione è considerata nella premessa in fatto base al quale la materia del contendere cessa solo se lo ius
del ricorso, nonché nell'epigrafe dei singoli motivi. Tuttavia, superveniens ha carattere satisfattivo delle pretese avanzate
nell'esposizione delle censure è completamente ignorata, non con il ricorso e se le disposizioni censurate non hanno avuto
rilevandosi alcuna argomentazione in merito ai profili di medio tempore applicazione (tra le molte, le sentenze n. 33
contrasto tra i contenuti specifici di questo comma e i para- del 2017 e n. 8 del 2017, id., 2017, I, 817, nonché le sentenze
metri costituzionali invocati. Considerato che, oltretutto n. 263 del 2016 e n. 147 del 2016, id., 2016, I, 3358). Questo

a
(come si dirà meglio più avanti), i Lea ricomprendono un vale anche allorché sia censurato un decreto legge e le novità

to
numero di vaccinazioni più elevato di quelle previste dal d.l. normative siano introdotte dalla legge di conversione dello

en
n. 73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017, il di- stesso (v., ad esempio, le sentenze n. 311 del 2012, id., Rep.
fetto argomentativo è causa di inammissibilità delle censure, 2013, voce Contabilità dello Stato, n. 53; n. 153 del 2011,

am
conformemente alla giurisprudenza costante di questa corte id., Rep. 2011, voce Spettacoli, n. 3; n. 200 del 2009, id.,
(sentenze n. 197 del 2017; n. 107 del 2017; n. 105 del 2017; 2009, I, 3285).

on
n. 273 del 2016; n. 265 del 2016, id., 2017, I, 433; n. 249 del In secondo luogo, occorre precisare, con specifico riguar-
2016, id., Rep. 2016, voce cit., nn. 188, 265, 330; n. 239 del do ai ricorsi aventi ad oggetto decreti legge, che possono

O
M abb
2016, ibid., n. 404; n. 141 del 2016, id., 2017, I, 106, e n. 63 considerarsi satisfattive non solo le modifiche che corrispon-

M
del 2016, ibid., 1451; n. 251 del 2015, id., 2016, I, 390; n. dono alle pretese avanzate dalle ricorrenti, ma anche la pura

SI
233 del 2015, id., Rep. 2015, voce cit., nn. 308, 318; n. 218 e semplice soppressione delle disposizioni censurate (senten-
IO in
del 2015, ibid., nn. 281, 284; n. 153 e n. 142 del 2015, ibid., ze n. 153 del 2011, cit.), quando non è prevista alcuna sal-

AS
nn. 279, 283, e ibid., voce Valle d'Aosta, n. 8). vezza degli effetti eventualmente prodottisi (sentenza n. 200
so

5.2. - Devono essere respinte le eccezioni della difesa sta- del 2009, cit.). Similmente, possono considerarsi satisfattive
es

tale, secondo cui non vi sarebbe alcuna ridondanza sulle at- le modifiche delle disposizioni del decreto legge che, per il
tribuzioni regionali delle questioni prospettate dalla difesa loro contenuto, equivalgano a un rifiuto parziale di conver-
nc

regionale in riferimento a parametri estranei al titolo V della sione (sentenza n. 367 del 2010, id., Rep. 2011, voce Cala-
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parte seconda della Costituzione. mità pubbliche, n. 9) e, pertanto, travolgano con effetto ex
co

Le regioni possono evocare tali parametri quando le viola- tunc la norma emendata per la parte non convertita (stabilen-
LA

zioni così denunciate siano potenzialmente idonee a riper- do contestualmente una nuova norma, valida solo per il futu-
IO olo

cuotersi sulle loro attribuzioni costituzionali, sempre che mo- ro, secondo il principio di cui all'art. 15, 3° comma, l. 23
C

tivino sufficientemente sul punto, indicando sia la specifica agosto 1988 n. 400, recante «disciplina dell'attività di gover-
c

competenza asseritamente offesa, sia le ragioni della lesione no e ordinamento della presidenza del consiglio dei mini-
O sci
LO

(si vedano, ad esempio, le sentenze n. 13 del 2017; n. 141 del stri»). In tutti questi casi, occorre comunque verificare che la
2016, cit.; n. 110 del 2016, id., Rep. 2016, voce Idrocarburi, norma censurata originariamente non abbia avuto applica-
Fa

n. 4; n. 29 e n. 8 del 2016, id., 2016, I, 1131, e id., Rep. zione nel frattempo.
2016, voce Regione, n. 197); con riguardo alla violazione 5.3.2. - Alla luce di tali principî, la materia del contendere
R

dell'art. 77 Cost., le sentenze n. 287 del 2016; n. 244 e n. 65 può ritenersi cessata limitatamente all'art. 1, 4° e 5° comma,
del 2016, ibid., voce Sanità pubblica e sanitari, n. 494, e id., d.l. n. 73 del 2017, per effetto delle modifiche apportate dalla
2017, I, 109; con riguardo alla violazione dell'art. 81 Cost., legge di conversione n. 119 del 2017.
oltre alle già citate sentenze n. 244 e n. 8 del 2016, le senten- Infatti, l'art. 1, 5° comma, è stato puramente e semplice-
ze n. 127 del 2016, id., 2016, I, 3740, e n. 252 del 2015, mente soppresso. Considerato che la segnalazione alla procu-
ibid., 382). È invece escluso che parametri estranei al riparto ra della repubblica presso il tribunale per i minorenni ivi
delle attribuzioni costituzionali possano essere invocati al- prevista avrebbe dovuto avvenire al termine di un complesso
lorché una regione pretenda di agire «a tutela della popola- procedimento, di cui al precedente 4° comma, è ragionevole
zione di cui la stessa è espressione in ordine a materie e valo- ritenere che sia mancata l'applicazione medio tempore.
ri costituzionalmente garantiti» (sentenza n. 116 del 2006, L'art. 1, 4° comma, è stato oggetto di modifiche incisive: è
id., Rep. 2006, voce Agricoltura, n. 41, relativamente a cen- stato esplicitamente introdotto un previo colloquio personale
sure sviluppate anche in riferimento all'art. 32 Cost.). presso l'Asl con i genitori, tutori o affidatari; le sanzioni
Nel caso odierno, la regione si avvicina a questo crinale, amministrative sono state drasticamente ridotte. Modifiche
allorché si diffonde in argomenti incentrati su diritti indivi- siffatte, pur non rispondendo di per sé alle pretese di parte ri-
duali, come quello di autodeterminazione in materia sanita- corrente, debbono considerarsi equivalenti a una mancata
ria. Nondimeno, in entrambi i ricorsi i requisiti di ammissibi- conversione parziale delle previsioni originarie con effetto ex
lità possono ritenersi soddisfatti: la regione ha indicato le tunc, ferma restando l'efficacia per il futuro della disposizio-
proprie attribuzioni che sarebbero incise, con l'immediatezza ne come convertita. Considerato che l'originario art. 1, 4°
tipica delle misure dettate in via d'urgenza, dalle norme in comma, è rimasto in vigore solo per breve periodo e che la
questione; la regione ha altresì descritto il proprio attuale si- regione non ha formulato deduzioni in merito alla sua appli-
stema di promozione vaccinale, segnalando le frizioni che si cazione — quando ben avrebbe potuto farlo, se ciò fosse ac-
verrebbero a creare implementando il diverso modello ora caduto, considerato che sono coinvolte amministrazioni re-
adottato dal legislatore nazionale; in questo modo, la ricor- gionali (v., al riguardo, la sentenza n. 142 del 2016, id., Rep.
rente ha rappresentato i condizionamenti che l'autonomia le- 2016, voce Economia nazionale, n. 53) — possono ritenersi
gislativa e amministrativa regionale subirebbe a causa delle sussistenti, anche in questo caso, le condizioni per la cessa-
scelte imposte dalle nuove norme statali. zione della materia del contendere.
Tanto è sufficiente ai fini dell'ammissibilità, sotto il profi- Alla stessa conclusione può giungersi anche con riguardo
lo considerato. alle lett. g) e h) dell'art. 1, 1° comma, relative alle vaccina-
Attiene, poi, al merito delle questioni stabilire se — come zioni contro il meningococco di tipo B e C, che in seguito al-
la difesa statale argomenta nelle eccezioni ora in esame — le la l. n. 119 del 2017 non sono più obbligatorie, ma solo rac-
norme contestate rappresentino o meno un legittimo eserci- comandate. Si tratta di una modifica non solo radicale, nel-
zio delle prerogative dello Stato e se, dunque, la compressio- l'ambito ch’essa concerne, ma anche satisfattiva delle do-
ne dell'autonomia regionale debba ritenersi fisiologica. glianze della regione, la quale, infatti, non ha impugnato
5.3. - Deve ritenersi cessata la materia del contendere in l'art. 1, comma 1 quater, d.l. n. 73 del 2017, convertito, con
relazione ad alcune delle disposizioni impugnate nel ricorso modificazioni, dalla l. n. 119 del 2017. Inoltre, non sono sta-
IL FORO ITALIANO — 2018.
723 PARTE PRIMA 724

te fatte deduzioni in merito a casi nei quali le vaccinazioni Proseguendo nell'esame degli indici più significativi al fi-
stesse risultino eseguite non per effetto delle preesistenti e ne della valutazione sui presupposti del decreto legge, si de-
ripristinate raccomandazioni, bensì in forza dell'obbligo san- ve ancora dare conto del fatto che nel corso dell'istruttoria
cito nella versione iniziale del decreto legge e delle misure legislativa compiuta sul disegno di legge di conversione dal-
preordinate a renderlo effettivo. la dodicesima commissione permanente del senato (igiene e
5.3.3. - Le altre disposizioni censurate nel ricorso n. 51 del sanità), l'ufficio regionale europeo dell'Oms ha espresso
2017 non sono state modificate in sede di conversione (art. preoccupazione per la situazione italiana corrente, con ri-
7), oppure lo sono state, ma senza che ne fosse alterato il guardo alle malattie prevenibili mediante vaccino e, in parti-
contenuto precettivo nei punti qui di interesse. Pertanto, non colare, al morbillo, nonché alla tendenza delle coperture vac-
sussistono i presupposti per dichiarare cessata la materia del cinali a ristagnare o regredire. La lettera dell'Oms sottolinea

a
contendere e lo scrutinio va condotto avendo riguardo al te- altresì l'importanza dell'obbligo vaccinale, nonché l'utilità

to
sto risultante dalla legge di conversione, tenendo conto delle del controllo della storia vaccinale dei bambini al momento

en
argomentazioni svolte in entrambi i ricorsi, peraltro in larga dell'iscrizione scolastica.
parte coincidenti (sentenza n. 430 del 2007, cit.). 6.3. - Alla luce degli elementi appena evidenziati e in con-

am
6. - Le questioni sollevate in riferimento all'art. 77, 2° siderazione del contesto in cui si inserisce il d.l. n. 73 del
comma, Cost. non sono fondate. 2017 — caratterizzato, tra l'altro, da una tendenza al calo

on
6.1. - Sin dalla sentenza n. 29 del 1995 (id., 1996, I, 1157) delle coperture vaccinali (v. supra, punto 3.4 del ‘considera-
la giurisprudenza costituzionale ha costantemente affermato to in diritto’) — non può ritenersi che il governo, prima, e il

O
M abb
che i presupposti di necessità e urgenza di cui all'art. 77 parlamento, poi, abbiano ecceduto i limiti dell'ampio margi-

M
Cost. costituiscono requisiti di validità dei decreti legge e ne di discrezionalità che spetta loro, ai sensi dell'art. 77, 2°
che perciò rientra nei poteri di questa corte verificarne la

SI
comma, Cost., nel valutare i presupposti di straordinaria ne-
sussistenza. IO in cessità e urgenza che giustificano l'adozione di un decreto

AS
Altrettanto costantemente, peraltro, questa corte ha ritenu- legge in materia.
so
to di dover circoscrivere il suo sindacato alla evidente man- 6.4. - Nessuno degli argomenti spesi in senso contrario
canza di tali presupposti, distinguendo il proprio giudizio dalla regione Veneto è convincente. Anzitutto, è opinabile il
es

dalla valutazione prettamente politica spettante alle camere rilievo secondo cui la soglia del novantacinque per cento do-
in sede di conversione dei decreti legge: infatti, l'art. 77
nc

vrebbe considerarsi ottimale e non critica: una tale distinzio-


Cost. è connotato da «un largo margine di elasticità» (sen- ne non sembra avere riscontro in alcuno degli atti di indiriz-
D
co

tenza n. 171 del 2007, id., 2007, I, 1985; v. anche la sentenza zo delle competenti istituzioni nazionali e internazionali; an-
U

n. 93 del 2011, id., Rep. 2011, voce Corte costituzionale, n. zi, in almeno un'occasione e in riferimento alla «copertura
LA
IO olo

49), sicché solo l'evidente insussistenza di una situazione di vaccinale per morbillo-parotite-rosolia», il Pnpv 2017-2019
fatto comportante la necessità e l'urgenza di provvedere de- definisce il novantacinque per cento «soglia critica necessa-
C

termina tanto un vizio del decreto legge, quanto un vizio in


c

ria a bloccare la circolazione del virus e, quindi, a raggiunge-


O sci

procedendo della legge che ne disponga la conversione (da


LO

re l'obiettivo di eliminazione previsto per il 2015 nella re-


ultimo sentenza n. 170 del 2017). gione europea dell'Oms». In ogni caso, decisiva è la conside-
Fa

Al fine di giudicare sui presupposti di cui all'art. 77, 2° razione che gli obiettivi mancati corrispondono a quelli pre-
comma, Cost., questa corte ha dato rilievo a una pluralità di visti dai diversi piani vaccinali adottati in Italia nel corso de-
indici intrinseci ed estrinseci: titolo, preambolo, contenuto e
R

gli anni e, da ultimo, dal Pnpv 2017-2019 appena citato. A


ratio del decreto legge, relazione illustrativa del disegno di fronte di una copertura vaccinale insoddisfacente nel presen-
legge di conversione, lavori parlamentari. te e incline alla criticità nel futuro, questa corte ritiene che
6.2. - Applicando i principî appena richiamati al caso di rientri nella discrezionalità — e nella responsabilità politica
specie, occorre anzitutto osservare che il preambolo del d.l. — degli organi di governo apprezzare la sopraggiunta urgen-
n. 73 del 2017 fa riferimento alla necessità di «garantire in za di intervenire, alla luce dei nuovi dati e dei fenomeni epi-
maniera omogenea sul territorio nazionale le attività dirette demiologici frattanto emersi, anche in nome del principio di
alla prevenzione, al contenimento e alla riduzione dei rischi
precauzione che deve presidiare un ambito così delicato per
per la salute pubblica e di assicurare il costante mantenimen-
la salute di ogni cittadino come è quello della prevenzione.
to di adeguate condizioni di sicurezza epidemiologica in
termini di profilassi e di copertura vaccinale»; nonché di as- Per quanto poi riguarda l'epidemia di morbillo dell'anno
sicurare «il rispetto degli obblighi assunti e delle strategie 2017, il fatto che essa colpisca specialmente una certa fascia
concordate a livello europeo e internazionale e degli obiettivi (adulta) della popolazione non contraddice l'opportunità di
comuni fissati nell'area geografica europea». Analoghe incrementare la profilassi nella popolazione in età evolutiva,
espressioni sono riprese nel testo dell'art. 1, 1° comma, del sia per la protezione di quest'ultima, sia per invertire la ten-
d.l., alle quali è stato aggiunto, in sede di conversione, un ri- denza al calo delle coperture.
ferimento alla finalità di conseguire gli obiettivi prioritari del Neppure potrebbe negarsi — come sembra fare la ricor-
Pnpv 2017-2019. rente — che i provvedimenti adottati abbiano di per sé effi-
La relazione illustrativa al disegno di legge di conversio- cacia immediata: basti osservare che la normativa in esame
ne, per quanto qui interessa, ripercorre la storia legislativa dispone un obbligo non differibile, sia pure scandendo speci-
delle vaccinazioni, sottolineando il calo delle coperture vac- fici termini per ciascuna delle vaccinazioni previste e artico-
cinali negli ultimi anni, la presenza nel paese di malattie pre- lando i necessari passaggi procedurali, secondo una tecnica
venibili (tra cui il morbillo che si ripresenta periodicamente normativa ragionevole, considerata la capillarità del-
in forma epidemica), che hanno indotto regioni ed enti locali l'impatto. In ogni caso, questa corte ha ancora di recente ri-
ad assumere iniziative per controllare l'accesso ai servizi per levato che «la straordinaria necessità ed urgenza non postula
l'infanzia. La relazione si diffonde sulle ragioni che giustifi- inderogabilmente un'immediata applicazione delle disposi-
cano l'imposizione dell'obbligo per ciascuna delle vaccina- zioni normative contenute nel decreto legge, ma ben può
zioni previste, corroborando le argomentazioni con dati rela- fondarsi sulla necessità di provvedere con urgenza, anche
tivi alle coperture già raggiunte e all'incidenza delle singole laddove il risultato sia per qualche aspetto necessariamente
malattie. Essa pone poi attenzione al fatto che anche malattie differito» (sentenza n. 16 del 2017).
scomparse nel paese non sono del tutto eradicate e potrebbe- Ancora: in una delle sue memorie, la regione Veneto scri-
ro tornare, anche come conseguenza dei flussi migratori (ad ve che, se si ripresentassero casi sporadici di malattie attual-
esempio, si riferisce di un focolaio di poliomielite emerso in mente assenti dal territorio nazionale, «si può essere certi che
Siria). Riportandosi alle statistiche dell'Oms (World Health le coperture vaccinali balzerebbero in pochi giorni al cento
Statistics, pubblicate nel maggio 2017), la relazione registra per cento!». Una tale considerazione rivela una indebita so-
per l'Italia una copertura vaccinale del novantatré per cento, vrapposizione concettuale tra urgenza del provvedere ed
inferiore a quella riscontrata in numerosi Stati europei. emergenza sanitaria: la copertura vaccinale è strumento di
IL FORO ITALIANO — 2018.
725 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 726

prevenzione e richiede di essere messa in opera indipenden- sugli indirizzi condivisi dalla comunità scientifica nazionale
temente da una crisi epidemica in atto. Deve perciò conclu- e internazionale. Tale principio vale non solo (come ritenuto
dersi che rientra nella discrezionalità del governo e del par- nelle sentenze appena citate) per le scelte dirette a limitare o
lamento intervenire prima che si verifichino scenari di allar- a vietare determinate terapie o trattamenti sanitari, ma anche
me e decidere — a fronte di una prolungata situazione di in- per l'imposizione di altri. Se è vero che il «confine tra le te-
soddisfacente copertura vaccinale — di non attendere oltre rapie ammesse e terapie non ammesse, sulla base delle ac-
nel fronteggiarla con misure straordinarie, anche in vista del- quisizioni scientifiche e sperimentali, è determinazione che
le scadenze legate all'avvio dell'anno scolastico. investe direttamente e necessariamente i principî fondamen-
7. - Le questioni sollevate in relazione alle garanzie costi- tali della materia» (sentenza n. 169 del 2017), a maggior ra-
tuzionali dell'autonomia legislativa e amministrativa regio- gione, e anche per ragioni di eguaglianza, deve essere riser-

a
nale (art. 5, 117, 2° e 3° comma, e 118 Cost.) sono in parte vato allo Stato — ai sensi dell'art. 117, 3° comma, Cost. —

to
inammissibili e in parte non fondate. il compito di qualificare come obbligatorio un determinato
trattamento sanitario, sulla base dei dati e delle conoscenze

en
7.1. - Sono inammissibili per carenza e genericità della
motivazione le censure riferite agli art. 5 e 118 Cost. medico-scientifiche disponibili.

am
Quanto alla violazione dell'art. 118 Cost., la ricorrente Nella specie, poi, la profilassi per la prevenzione della dif-
lamenta l'impatto negativo che la nuova normativa statale fusione delle malattie infettive richiede necessariamente l'a-

on
produrrebbe sull'amministrazione regionale, ma non elabora dozione di misure omogenee su tutto il territorio nazionale.
adeguatamente la doglianza nei suoi lineamenti giuridici. La Secondo i documenti delle istituzioni sanitarie nazionali e in-

O
M abb
regione avrebbe dovuto almeno precisare quali fra i principî ternazionali, l'obiettivo da perseguire in questi ambiti è la

M
previsti nella disposizione costituzionale invocata sarebbero cosiddetta «immunità di gregge», la quale richiede una co-

SI
stati violati, e sotto quale profilo; ciò sarebbe stato tanto più pertura vaccinale a tappeto in una determinata comunità, al
IO in
necessario a fronte di un parametro costituzionale di partico- fine di eliminare la malattia e di proteggere coloro che, per

AS
lare ampiezza normativa, qual è l'art. 118 Cost. (sentenze n. specifiche condizioni di salute, non possono sottoporsi al
so

192 del 2017 e n. 239 del 2016, cit.). trattamento preventivo.


Le medesime considerazioni valgono, a maggior ragione, Pertanto, in questo ambito, ragioni logiche, prima che giu-
es

in riferimento all'art. 5 Cost. La ricorrente si limita a stigma- ridiche, rendono necessario un intervento del legislatore sta-
nc

tizzare l'uniformità della normativa statale e la mancata va- tale e le regioni sono vincolate a rispettare ogni previsione
contenuta nella normativa statale, incluse quelle che, sebbene
D

lorizzazione della legislazione regionale in materia, sicché


co

risulta persino difficile comprendere lo specifico e autonomo a contenuto specifico e dettagliato, per la finalità perseguita
U

profilo di illegittimità costituzionale lamentato in relazione a si pongono in rapporto di coessenzialità e necessaria integra-
LA
IO olo

tale parametro. zione con i principî di settore (sentenze n. 192 del 2017; n.
7.2. - Le questioni promosse in riferimento agli art. 117, 301 del 2013, id., 2015, I, 1461; n. 79 del 2012, id., 2012, I,
C
c

3° e 4° comma, Cost., riescono invece a raggiungere la so- 1970, e n. 108 del 2010, id., 2010, I, 2964). Ciò è vero in
O sci
LO

glia dell'ammissibilità, ma non sono fondate. particolare nel caso odierno, in cui il legislatore, alla luce
La normativa in esame interseca indubbiamente una plura- della situazione già descritta, ha ritenuto di impiegare l'inci-
Fa

lità di materie, alcune delle quali anche di competenza regio- sivo strumento dell'obbligo, con il necessario corredo di
nale, come la tutela della salute e l'istruzione; nondimeno, norme strumentali e sanzionatorie, le quali a propria volta
R

debbono ritenersi chiaramente prevalenti i profili ascrivibili concorrono in maniera sostanziale a conformare l'obbligo
alle competenze legislative dello Stato (come evidenziato stesso e a calibrare il bilanciamento tra i diversi interessi co-
anche dal parere pronunciato, su richiesta del presidente del- stituzionalmente rilevanti. In senso analogo, la giurispruden-
la regione Veneto, da Cons. Stato, comm. spec., 20 settembre za costituzionale ha qualificato come coessenziali ai principî
2017, affare 1614/17 - 265/17, spedito in data 26 settembre fondamentali della materia disposizioni pur specifiche che
2017, id., 2017, I, 609). Vengono in rilievo specificamente le prevedono sanzioni amministrative e regolano il procedimen-
potestà legislative dello Stato relative a: principî fondamen- to volto ad irrogarle e, ancor prima, ad accertare le trasgres-
tali in materia di tutela della salute, livelli essenziali di assi- sioni (ad esempio, nelle sentenze n. 63 del 2006, id., 2006, I,
stenza, profilassi internazionale e norme generali sull'istru- 1276, e n. 361 del 2003, id., 2004, I, 2317).
zione. Parimenti, la potestà legislativa dello Stato in materia di
Del resto, l'evoluzione storica della normativa in materia «tutela della salute» sorregge anche la previsione degli ob-
di vaccinazioni, in parte già ripercorsa (v. supra, punto 3 del blighi vaccinali nei confronti dei minori stranieri: infatti, non
‘considerato in diritto’), denota che, anche prima del- solo la protezione vaccinale attiene al nucleo irriducibile del
l'impugnato d.l. n. 73 del 2017, da lungo tempo la legislazio- diritto alla salute, che spetta a ciascun essere umano (senten-
ne statale ha previsto norme in materia di obblighi vaccinali. ze n. 299 e n. 269 del 2010, id., 2012, I, 390, e id., 2010, I,
7.2.1. - Conviene aggiungere che, per quanto qui interessa, 3242; n. 252 del 2001, id., Rep. 2001, voce Straniero, n.
i vaccini sono stati inclusi non solo negli atti nazionali di 150); ma gli obiettivi di tutela della salute (anche) pubblica
programmazione sanitaria più volte richiamati, ma anche nei perseguiti attraverso la profilassi preventiva contro le malat-
Lea — tanto nel testo del 2001 (d.p.c.m. 29 novembre 2001, tie infettive sarebbero frustrati se determinate categorie di
recante «definizione dei livelli essenziali di assistenza») persone presenti sul territorio fossero escluse dalla copertura
quanto nel recente testo del 2017 (d.p.c.m. 12 gennaio 2017, vaccinale.
recante «definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di 7.2.3. - In relazione a quest'ultimo profilo, poi, viene an-
assistenza, di cui all'art. 1, 7° comma, d.leg. 30 dicembre che in rilievo la competenza di «profilassi internazionale» di
1992 n. 502»). cui all'art. 117, 2° comma, lett. q), Cost., nella misura in cui
7.2.2. - L'introduzione dell'obbligatorietà per alcune vac- le norme in questione servono, come detto, a garantire uni-
cinazioni chiama in causa prevalentemente i principî fonda- formità anche nell'attuazione, in ambito nazionale, di pro-
mentali in materia di «tutela della salute», pure attribuiti alla grammi elaborati in sede internazionale e sovranazionale
potestà legislativa dello Stato ai sensi dell'art. 117, 3° com- (come più volte ritenuto da questa corte, sia pure nel settore
ma, Cost. veterinario: sentenze n. 270 del 2016, id., Rep. 2016, voce
Questa corte ha già chiarito che il diritto della persona di Trentino-Alto Adige, nn. 9, 11; n. 173 del 2014, id., 2014, I,
essere curata efficacemente, secondo i canoni della scienza e 2273; n. 406 del 2005, id., 2006, I, 660; n. 12 del 2004, id.,
dell'arte medica, e di essere rispettata nella propria integrità 2004, I, 1357).
fisica e psichica (sentenze n. 169 del 2017, n. 338 del 2003, 7.2.4. - Infine, le disposizioni in materia di iscrizione e
id., 2004, I, 342, e n. 282 del 2002, id., 2003, I, 394) deve adempimenti scolastici (art. 3, 3 bis, 4 e 5 d.l. n. 73 del
essere garantito in condizione di eguaglianza in tutto il pae- 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017) si configura-
se, attraverso una legislazione generale dello Stato basata no come «norme generali sull'istruzione» (art. 117, 2°
IL FORO ITALIANO — 2018.
727 PARTE PRIMA 728

comma, lett. n, Cost.). Infatti, esse mirano a garantire che la loro compiti di cura (ex multis, sentenza n. 258 del 1994,
frequenza scolastica avvenga in condizioni sicure per la sa- id., 1995, I, 1451).
lute di ciascun alunno o addirittura (per quanto riguarda i In particolare, questa corte ha precisato che la legge im-
servizi educativi per l'infanzia) non avvenga affatto in as- positiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con
senza della prescritta documentazione. Pertanto, queste l'art. 32 Cost.: se il trattamento è diretto non solo a miglio-
norme vengono a definire caratteristiche basilari dell'assetto rare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato,
ordinamentale e organizzativo del sistema scolastico (sen- ma anche a preservare lo stato di salute degli altri; se si pre-
tenze n. 284 del 2016; n. 62 del 2013, id., Rep. 2013, voce vede che esso non incida negativamente sullo stato di salute
Istruzione pubblica, n. 59; n. 279 del 2012, ibid., n. 62) e ri- di colui che è obbligato, salvo che per quelle sole conse-
cadono nella potestà del legislatore statale. guenze che appaiano normali e, pertanto, tollerabili; e se,

a
7.2.5. - Dinanzi a un intervento fondato su tali e tanti tito- nell'ipotesi di danno ulteriore, sia prevista comunque la cor-

to
li di competenza legislativa dello Stato, le attribuzioni re- responsione di una equa indennità in favore del danneggiato,

en
gionali recedono, dovendosi peraltro rilevare che esse conti- e ciò a prescindere dalla parallela tutela risarcitoria (senten-
nuano a trovare spazi non indifferenti di espressione, ad ze n. 258 del 1994 cit., e n. 307 del 1990, id., 1990, I, 2694).

am
esempio con riguardo all'organizzazione dei servizi sanitari Dunque, i valori costituzionali coinvolti nella problemati-
e all'identificazione degli organi competenti a verificare e ca delle vaccinazioni sono molteplici e implicano, oltre alla

on
sanzionare le violazioni. libertà di autodeterminazione individuale nelle scelte ineren-
8. - Occorre, a questo punto, esaminare le questioni con ti alle cure sanitarie e la tutela della salute individuale e col-

O
M abb
cui la regione denuncia la violazione degli art. 2, 3 e 32 lettiva (tutelate dall'art. 32 Cost.), anche l'interesse del mi-

M
Cost., nonché degli art. 31, 32, 34 e 97 Cost., evidenziando- nore, da perseguirsi anzitutto nell'esercizio del diritto-

SI
ne le ricadute sulle proprie attribuzioni costituzionalmente dovere dei genitori di adottare le condotte idonee a proteg-
garantite. IO in gere la salute dei figli (art. 30 e 31 Cost.), garantendo però

AS
8.1. - Le questioni sollevate in riferimento agli art. 31, 32, che tale libertà non determini scelte potenzialmente pregiu-
so

34 e 97 Cost. sono inammissibili, per carenza assoluta di dizievoli per la salute del minore (sul punto, ad esempio,
ordinanza n. 262 del 2004, id., Rep. 2005, voce Sanità pub-
es

motivazione, alla stregua dei principî della giurisprudenza


costituzionale già richiamati più volte. blica, n. 352).
nc

Il contemperamento di questi molteplici principî lascia


La difesa di parte ricorrente «non adduce argomenti suffi- spazio alla discrezionalità del legislatore nella scelta delle
D

cienti a illustrare perché gli eventuali processi di riorganiz-


co

modalità attraverso le quali assicurare una prevenzione effi-


U

zazione (oltre che imposti alla regione, e non da questa au- cace dalle malattie infettive, potendo egli selezionare talora
LA

tonomamente determinati) sarebbero altresì (...) tali da com-


IO olo

la tecnica della raccomandazione, talaltra quella dell'obbli-


promettere il buon andamento dei servizi sanitari e la loro go, nonché, nel secondo caso, calibrare variamente le misu-
C

capacità di tutelare la salute» (sentenza n. 192 del 2017,


c

re, anche sanzionatorie, volte a garantire l'effettività del-


cit.). Lo stesso discorso vale per le funzioni amministrative
O sci
LO

l'obbligo. Questa discrezionalità deve essere esercitata alla


della regione attinenti alla scuola e ai servizi per l'infanzia. luce delle diverse condizioni sanitarie ed epidemiologiche,
In altre parole, mentre è chiaro che la regione dovrà cambia-
Fa

accertate dalle autorità preposte (sentenza n. 268 del 2017,


re un punto nodale delle proprie politiche vaccinali previste cit.), e delle acquisizioni, sempre in evoluzione, della ricer-
dalla legge (e in particolare dalla l. reg. n. 7 del 2007, id.,
R

ca medica, che debbono guidare il legislatore nell'esercizio


Rep. 2007, voce Procedimento civile davanti al giudice di delle sue scelte in materia (così, la giurisprudenza costante
pace, n. 67), non è affatto spiegato come e in quale misura il di questa corte sin dalla fondamentale sentenza n. 282 del
cambiamento dovrebbe compromettere l'efficienza dei ser- 2002, cit.).
vizi sanitari, scolastici ed educativi, come apoditticamente 8.2.2. - Anche nel diritto comparato si riscontra una varie-
affermato nei ricorsi. tà di approcci. Posto un generale favor giuridico per le poli-
8.2. - Le questioni sollevate in riferimento agli art. 2, 3 e tiche di diffusione delle pratiche vaccinali — basate sulle
32 Cost. non sono fondate. evidenze statistiche e sperimentali delle autorità competenti
In riferimento a tali parametri, la ricorrente afferma di e specialmente dell'Oms, che considerano la vaccinazione
non voler contestare, in linea di principio, l'utilità dei vac- una misura indispensabile per garantire la salute individuale
cini per la tutela della salute, né di sottovalutare la necessità e pubblica — diversi sono gli strumenti prescelti dai vari
di un impegno pubblico per la loro diffusione capillare tra la ordinamenti per conseguire gli obiettivi comuni.
popolazione. La ricorrente contesta, invece, la repentina in- A un estremo, si trovano esperienze che ancora di recente
troduzione di un ampio novero di vaccinazioni obbligatorie hanno conosciuto obblighi vaccinali muniti di sanzione pe-
effettuata dalla normativa impugnata: a tal proposito, il ri- nale (Francia); all'estremo opposto si trovano programmi
corso contrappone alla scelta del legislatore statale l'effica- promozionali massimamente rispettosi dell'autonomia indi-
cia della diversa strategia adottata dalla regione Veneto a viduale (come nel Regno unito); nel mezzo, si ravvisa una
partire dalla citata l. reg. n. 7 del 2007, basata sul convinci- varietà di scelte diversamente modulate, che comprendono
mento e sulla persuasione. Tale metodo sarebbe più rispetto- ipotesi in cui la vaccinazione è considerata requisito di ac-
so della libera autodeterminazione individuale e realizze- cesso alle scuole (come avviene negli Stati uniti, in alcune
rebbe un bilanciamento più equilibrato tra le esigenze di tu- comunità autonome in Spagna e tuttora anche in Francia)
tela della salute individuale e collettiva e la libertà di cura, ovvero casi in cui la legge richiede ai genitori (o a chi eser-
parimenti garantita dall'art. 32 Cost., oltre che da numerosi cita la responsabilità genitoriale) di consultare obbligato-
strumenti giuridici internazionali e sovranazionali, i quali riamente un medico prima di operare la propria scelta, a pe-
sono citati nel ricorso, senza peraltro che in relazione ad essi na di sanzioni pecuniarie (Germania).
siano sviluppate autonome questioni di legittimità costitu- Peraltro, questa diversa intensità di vincoli si accompagna
zionale o argomentazioni specifiche. a una altrettanto varia individuazione del numero dei vaccini
8.2.1. - Occorre anzitutto osservare che la giurisprudenza proposti o richiesti.
di questa corte in materia di vaccinazioni è salda nel- In molti paesi, peraltro, è in corso un dibattito sulle poli-
l'affermare che l'art. 32 Cost. postula il necessario contem- tiche vaccinali, teso alla ricerca degli strumenti giuridica-
peramento del diritto alla salute del singolo (anche nel suo mente più efficaci in vista del condiviso obiettivo di proteg-
contenuto di libertà di cura) con il coesistente e reciproco gere la salute dalle malattie infettive e da quelle che posso-
diritto degli altri e con l'interesse della collettività (da ulti- no comportare gravi complicanze, contenibili attraverso la
mo, sentenza n. 268 del 2017), nonché, nel caso di vaccina- vaccinazione preventiva.
zioni obbligatorie, con l'interesse del bambino, che esige tu- 8.2.3. - Anche l'evoluzione della legislazione italiana in
tela anche nei confronti dei genitori che non adempiono ai materia registra il susseguirsi di politiche vaccinali di vario
IL FORO ITALIANO — 2018.
729 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 730

segno, sicché a fasi alterne l'accento è di volta in volta ca- conversione in legge del d.l. 7 giugno 2017 n. 73, recante
duto più sull'obbligo o sulla raccomandazione (come si disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale»,
evince da quanto supra esposto nel punto 3.4 del ‘considera- repertorio atti 71/CU del 6 luglio 2017), pronunciandosi
to in diritto’). quasi all'unanimità (con l'eccezione della regione autonoma
Vero è che verso la fine degli anni novanta, in concomi- Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste e della regione Veneto, ap-
tanza con l'accentuarsi di una più spiccata sensibilità per i punto). In analoga direzione, del resto, si erano precedente-
diritti di autodeterminazione individuale anche in campo sa- mente mosse alcune iniziative legislative regionali, come
nitario, sono state privilegiate le politiche vaccinali basate già rilevato.
sulla sensibilizzazione, l'informazione e la persuasione, 8.2.4. - Si assiste, dunque, oggi a una inversione di ten-
piuttosto che sull'obbligo, garantendo comunque che tutte le denza — dalla raccomandazione all'obbligo di vaccinazione

a
vaccinazioni fossero oggetto di offerta attiva, rientrassero — in cui si inserisce anche la normativa oggetto del presen-

to
nei livelli essenziali delle prestazioni e fossero somministra- te giudizio. Valutata alla luce del contesto descritto nei suoi

en
te gratuitamente a tutti i cittadini secondo le cadenze previ- tratti essenziali, la scelta del legislatore statale non può es-
ste dai calendari vaccinali. In questo contesto, in alcune re- sere censurata sul piano della ragionevolezza per aver inde-

am
gioni, in via sperimentale, si è sospeso l'obbligo di vaccina- bitamente e sproporzionatamente sacrificato la libera auto-
zione, come è accaduto ad esempio proprio in Veneto con la determinazione individuale in vista della tutela degli altri

on
l. reg. n. 7 del 2007. beni costituzionali coinvolti, frustrando, allo stesso tempo,
Tuttavia, negli anni più recenti, si è assistito a una fles- le diverse politiche vaccinali implementate dalla ricorrente.

O
M abb
sione preoccupante delle coperture, alimentata anche dal Il legislatore, infatti, intervenendo in una situazione in cui lo

M
diffondersi della convinzione che le vaccinazioni siano inu- strumento della persuasione appariva carente sul piano della

SI
tili, se non addirittura nocive: convinzione, si noti, mai suf- efficacia, ha reso obbligatorie dieci vaccinazioni: meglio, ha
IO in
fragata da evidenze scientifiche, le quali invece depongono riconfermato e rafforzato l'obbligo, mai formalmente abro-

AS
in senso opposto. In proposito, è bene sottolineare che i gato, per le quattro vaccinazioni già previste dalle leggi del-
so

vaccini, al pari di ogni altro farmaco, sono sottoposti al vi- lo Stato, e l'ha introdotto per altre sei vaccinazioni che già
gente sistema di farmacovigilanza che fa capo principalmen- erano tutte offerte alla popolazione come «raccomandate».
es

te all'Autorità italiana per il farmaco (Aifa). Anche per essi, Non è corretto, dunque, affermare — come fa la ricorrente
nc

come per gli altri medicinali, l'evoluzione della ricerca — che la legge ha repentinamente introdotto dal nulla l'im-
scientifica ha consentito di raggiungere un livello di sicu- posizione di un ampio numero di vaccinazioni; essa ha inve-
D
co

rezza sempre più elevato, fatti salvi quei singoli casi, peral- ce innovato il titolo giuridico in nome del quale alcune vac-
U

tro molto rari alla luce delle attuali conoscenze scientifiche, cinazioni sono somministrate, avendo reso obbligatorio un
LA
IO olo

nei quali, anche in ragione delle condizioni di ciascun indi- certo numero di vaccinazioni che in precedenza erano, co-
viduo, la somministrazione può determinare conseguenze munque, già raccomandate.
C
c

negative. Per tale ragione l'ordinamento reputa essenziale Indubbiamente, il vincolo giuridico si è fatto più stringen-
O sci
LO

garantire un indennizzo per tali singoli casi, senza che rilevi te: ciò che in precedenza era raccomandato, oggi è divenuto
a quale titolo — obbligo o raccomandazione — la vaccina- obbligatorio. Ma nel valutare l'intensità di tale cambiamento
Fa

zione è stata somministrata (come affermato ancora di re- — ai fini del giudizio sulla ragionevolezza del bilanciamen-
cente nella sentenza n. 268 del 2017, cit., in relazione a to operato dal legislatore con il d.l. n. 73 del 2017 e della
R

quella anti-influenzale). Anzi, paradossalmente, proprio il conseguente compressione dell'autonomia regionale — oc-
successo delle vaccinazioni induce molti a ritenerle erro- corre peraltro tenere presenti due ordini di considerazioni.
neamente superflue, se non nocive: infatti, al diminuire della Il primo è che nell'orizzonte epistemico della pratica me-
percezione del rischio di contagio e degli effetti dannosi del- dico-sanitaria la distanza tra raccomandazione e obbligo è
la malattia, in alcuni settori dell'opinione pubblica possono assai minore di quella che separa i due concetti nei rapporti
aumentare i timori per gli effetti avversi delle vaccinazioni. giuridici. In ambito medico, raccomandare e prescrivere so-
A fronte di tali fenomeni, il dibattito sull'opportunità di no azioni percepite come egualmente doverose in vista di un
ripristinare l'obbligo di vaccinazione è rimasto aperto in va- determinato obiettivo (tanto che sul piano del diritto all'in-
rie sedi. A questo tema, hanno fatto cenno, come già rileva- dennizzo le vaccinazioni raccomandate e quelle obbligatorie
to, il Cnb nel 2015 e anche il Pnpv 2017-2019. Hanno inol- non subiscono differenze: v., da ultimo la sentenza n. 268
tre espresso argomenti e posizioni in linea con le valutazioni del 2017, cit.). In quest'ottica, occorre considerare che, an-
presupposte dal d.l. n. 73 del 2017 l'Accademia nazionale che nel regime previgente, le vaccinazioni non giuridica-
dei Lincei (nel rapporto «i vaccini» del 12 maggio 2017), mente obbligatorie erano comunque proposte con l'autore-
prima dell'emanazione del decreto legge, e l'Iss, nell'am- volezza propria del consiglio medico.
bito dell'istruttoria parlamentare sul disegno di legge di Il secondo è che nel nuovo assetto normativo, basato, co-
conversione. Inoltre, dopo la comunicazione al pubblico del- me si è detto sull'obbligatorietà (giuridica), il legislatore in
l'approvazione del medesimo decreto legge, hanno manife- sede di conversione ha ritenuto di dover preservare un ade-
stato favore per l'impostazione di quest'ultimo (chiedendo, guato spazio per un rapporto con i cittadini basato sul-
anzi, misure più incisive per garantirne l'effettività) quattro l'informazione, sul confronto e sulla persuasione: in caso di
associazioni scientifiche e professionali (la Società italiana mancata osservanza dell'obbligo vaccinale, l'art. 1, 4°
di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica; la Società comma, d.l. n. 73 del 2017, come convertito, prevede un
italiana di pediatria; la Federazione italiana dei medici pe- procedimento volto in primo luogo a fornire ai genitori (o
diatri e la Federazione italiana dei medici di medicina gene- agli esercenti la potestà genitoriale) ulteriori informazioni
rale), da tempo attive con specifiche pubblicazioni e propo- sulle vaccinazioni e a sollecitarne l'effettuazione. A tale
ste nel settore della politica vaccinale. Nel corso del- scopo, il legislatore ha inserito un apposito colloquio tra le
l'istruttoria, come pure si è già detto, ha anche manifestato autorità sanitarie e i genitori, istituendo un momento di in-
favore per le iniziative delle istituzioni italiane l'Oms, ri- contro personale, strumento particolarmente favorevole alla
chiamando alcuni dei propri programmi in materia vaccinale comprensione reciproca, alla persuasione e all'adesione
(Global Vaccine Action Plan 2011-2010; Measles and Ru- consapevole. Solo al termine di tale procedimento, e previa
bella Global Strategic Plan 2012-2020; European Vaccine concessione di un adeguato termine, potranno essere inflitte
Action Plan 2015-2020). Significativo è anche il fatto che, le sanzioni amministrative previste, peraltro assai mitigate
nel corso dei lavori parlamentari, la conferenza unificata si in seguito agli emendamenti introdotti in sede di conversio-
sia espressa favorevolmente su quanto previsto dalla norma- ne.
tiva ora in esame, pur con richieste di alcuni adattamenti, in 8.2.5. - Nel presente contesto, dunque, il legislatore ha ri-
parte avvenuti in sede di conversione («parere, ai sensi del- tenuto di dover rafforzare la cogenza degli strumenti della
l'art. 9, 3° comma, d.leg. 281/97, sul disegno di legge per la profilassi vaccinale, configurando un intervento non irra-
IL FORO ITALIANO — 2018.
731 PARTE PRIMA 732

gionevole allo stato attuale delle condizioni epidemiologi- La giustificazione addotta a sostegno della clausola di in-
che e delle conoscenze scientifiche. Nulla esclude che, mu- varianza finanziaria è la già rilevata continuità tra le vacci-
tate le condizioni, la scelta possa essere rivalutata e riconsi- nazioni già previste nei piani sanitari nazionali, come rac-
derata. In questa prospettiva di valorizzazione della dinami- comandate o obbligatorie, e quelle soggette agli obblighi di
ca evolutiva propria delle conoscenze medico-scientifiche legge ex d.l. n. 73 del 2017, convertito, con modificazioni,
che debbono sorreggere le scelte normative in campo sanita- dalla l. n. 119 del 2017. Come si è già osservato (supra,
rio, il legislatore — ai sensi dell'art. 1, comma 1 ter, d.l. n. punto 7.2.1 del ‘considerato in diritto’), tutte le vaccinazioni
73 del 2017, come convertito — ha opportunamente intro- oggi assoggettate ad obbligo di legge erano incluse nei Lea
dotto in sede di conversione un sistema di monitoraggio pe- e, pertanto, erano già finanziate attraverso i normali canali
riodico che può sfociare nella cessazione dell'obbligatorietà del settore sanitario.

a
di alcuni vaccini (e segnatamente di quelli elencati all'art. 1, In particolare, le vaccinazioni previste nel Pnpv 2017-

to
comma 1 bis: anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti- 2019 — comprese quelle (contro varicella e meningococco

en
varicella). Questo elemento di flessibilizzazione della nor- di tipo B) in precedenza non oggetto di offerta gratuita, atti-
mativa, da attivarsi alla luce dei dati emersi nelle sedi scien- va e generale — sono incluse nell'aggiornamento dei Lea

am
tifiche appropriate, denota che la scelta legislativa a favore stabilito nel 2017. Per tale aggiornamento, la l. 28 dicembre
dello strumento dell'obbligo è fortemente ancorata al conte- 2015 n. 208, recante «disposizioni per la formazione del bi-

on
sto ed è suscettibile di diversa valutazione al mutare di esso. lancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità
Peraltro, non si può fare a meno di rilevare che tale stru- 2016)», art. 1, comma 553, ha stimato una somma di 800

O
M abb
mento di flessibilizzazione si applica solo a quattro dei dieci milioni di euro annui (v., al riguardo, la sentenza n. 192 del

M
vaccini imposti obbligatoriamente dalla legge. Analoghe va- 2017). Successivamente, la l. 11 dicembre 2016 n. 232 (bi-

SI
riazioni nelle condizioni epidemiologiche, nei dati relativi lancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017
IO in
alle reazioni avverse e alle coperture vaccinali potrebbero e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019), all'art. 1,

AS
suggerire al legislatore di prevedere un analogo meccanismo comma 408, ha previsto, nell'ambito del finanziamento del
so

di allentamento del grado di coazione esercitabile anche in servizio sanitario nazionale, «una specifica finalizzazione,
riferimento alle sei vaccinazioni indicate al 1° comma, del- pari a 100 milioni di euro per l'anno 2017, a 127 milioni di
es

l'art. 1 (anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti- euro per l'anno 2018 e a 186 milioni di euro a decorrere dal-
nc

epatite B, antipertosse, anti Haemophilus influenzae tipo B). l'anno 2019, per il concorso al rimborso alle regioni per
l'acquisto di vaccini ricompresi nel nuovo piano nazionale
D

9. - Con l'ultimo ordine di questioni, la ricorrente deduce


co

vaccini (Npnv)».
U

la violazione dell'art. 81, 3° comma, Cost., con ridondanza


sull'art. 119, 1° e 4° comma, Cost., il quale sarebbe altresì Indubbiamente, nella documentazione tecnica relativa al
LA
IO olo

autonomamente violato. d.l. n. 73 del 2017, diversi profili avrebbero dovuto essere
affrontati in termini più precisi e completi. In particolare,
C

9.1. - Le questioni che lamentano la violazione diretta


c

dell'art. 119, 1° e 4° comma, Cost. sono inammissibili, co- non è stata considerata l'eventualità che, in forza dei nuovi
O sci
LO

me eccepito dalla difesa statale. obblighi, le coperture possano salire eventualmente anche al
di sopra del novantacinque per cento. Rispetto a tale even-
È costante orientamento della giurisprudenza di questa
Fa

tualità, gli argomenti, i dati e i calcoli, anche previsionali,


corte il principio per cui, in relazione all'art. 119 Cost., non
avrebbero potuto essere più sviluppati nella documentazione
sono ammissibili le censure indirizzate apoditticamente
R

tecnica, come segnalato dalla Corte dei conti nella relazione


all'inadeguatezza delle risorse a disposizione delle regioni
già citata.
per l'erogazione dei servizi sanitari, senza riferimenti a dati 9.2.2. - A fronte di tutto ciò, occorre ribadire che l'art. 81,
più analitici alle entrate e alle uscite relative (v., ad esem- 3° comma, Cost. sancisce il principio di analitica copertura
pio, le sentenze n. 192 del 2017 e le altre ivi citate, cui adde degli oneri finanziari, del quale costituisce puntualizzazione
le sentenze n. 249 e n. 125 del 2015, id., 2016, I, 1163). Con tecnica l'art. 17 l. 31 dicembre 2009 n. 196 (legge di conta-
i ricorsi qui in esame, la regione si limita a lamentare la bilità e finanza pubblica). Si tratta di un precetto sostanzia-
«violazione, anche diretta ed autonoma, dell'art. 119, 1° e le, in virtù del quale ogni disposizione che comporta conse-
4° comma, Cost.» e, dopo avere argomentato l'esistenza di guenze finanziarie, positive o negative, deve essere correda-
oneri non coperti a suo carico, ne quantifica la misura. Tut- ta da un'apposita istruttoria in merito agli effetti previsti e
tavia, la ricorrente non inquadra questi oneri nel contesto alla loro compatibilità con le risorse disponibili (sentenze n.
più ampio delle uscite e delle entrate regionali e pertanto 133 del 2016, id., Rep. 2016, voce Impiegato dello Stato, n.
non spiega se essi siano sostenibili o meno; né considera, 412, e voce Istruzione pubblica, n. 138; n. 70 del 2015, id.,
con riguardo al recupero delle vaccinazioni per le coorti 2015, I, 1855; n. 190 del 2014, id., 2014, I, 3033, e n. 26 del
2001-2016, le risorse già messe a disposizione in ciascun 2013, id., 2013, I, 1767). Per tutti i nuovi oneri, occorre for-
periodo, in relazione agli obiettivi sanitari via via program- nire una copertura credibile, sufficientemente sicura, non
mati. arbitraria o irrazionale, sicché è censurabile l'indicazione
9.2. - Nondimeno, la quantificazione degli oneri asserita- generica e non analiticamente quantificata degli oneri e del-
mente non coperti, nei termini in cui è svolta dalla ricorren- le risorse destinate a farvi fronte (v., ad esempio, la sentenza
te, può considerarsi sufficiente a illustrare la ridondanza del- n. 183 del 2016, id., Rep. 2016, voce Regione, n. 198).
la denunciata violazione dell'art. 81, 3° comma, Cost. sulla L'obbligo di copertura deve essere osservato con puntualità
sfera finanziaria della regione. Tale censura deve, pertanto, rigorosa nei confronti delle spese che incidono su un eserci-
essere esaminata nel merito. zio in corso, e deve altresì valutarsi il tendenziale equilibrio
9.2.1. - Nel corso dell'istruttoria parlamentare, la censura- tra entrate ed uscite nel lungo periodo, considerando gli one-
ta clausola di invarianza — ancorché accompagnata, nella ri già gravanti sugli esercizi futuri (si veda, ad esempio, la
relazione tecnica, da argomentazioni specifiche, in parte svi- sentenza n. 237 del 2013, id., 2013, I, 2673).
luppate nel corso dei lavori — è stata oggetto di rilievi da Più volte, sulla base delle considerazioni predette, sono
parte dei competenti uffici del senato (A.S. 2856, «nota di state censurate leggi che prevedevano una clausola di inva-
lettura», giugno 2017, n. 185) e, in misura minore, della rianza, ma, al contempo, contraddittoriamente introduceva-
Camera dei deputati (A.C. 4595, «verifica delle quantifica- no nuovi oneri a carico dell'amministrazione (v., ad esem-
zioni», 25 luglio 2017, n. 595). Ulteriori perplessità sono pio, le sentenze n. 307 e n. 212 del 2013, id., Rep. 2014, vo-
state poi espresse, sia pure in modo sintetico, dalle sezioni ce cit., n. 346, e id., 2013, I, 3051). In particolare, allorché
riunite della Corte dei conti, nella relazione sulle coperture sono stati disposti interventi inevitabilmente onerosi, senza
adottate e sulle tecniche di quantificazione degli oneri ap- che né nella legge né altrove si fosse data alcuna spiegazio-
plicate nelle leggi del quadrimestre maggio-agosto 2017 ne in merito alle spese e alla loro copertura, questa corte è
(delibera 2 novembre 2017, n. 9/SSRRCO/RQ/17). stata dell'avviso che la previsione dell'assenza di oneri ag-
IL FORO ITALIANO — 2018.
733 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 734

giuntivi costituisse «una mera clausola di stile, priva di so- (Aidma) nel giudizio promosso dalla regione Veneto con il
stanza» (sentenza n. 18 del 2013, ibid., 1779). ricorso n. 51 del 2017 indicato in epigrafe;
9.2.3. - Nel ribadire i predetti principî questa corte ritiene, 2) dichiara inammissibili gli interventi di Aggregazione
peraltro, che nel caso odierno, le questioni promosse dalla veneta e L.P., del Coordinamento nazionale danneggiati da
regione Veneto in riferimento all'art. 81, 3° comma, Cost. vaccino (Condav), di Amev, L.B. e C.C., in qualità di geni-
possano considerarsi complessivamente non fondate, nei tori del minore L.C., nel giudizio promosso dalla regione
termini di seguito precisati. Veneto con il ricorso n. 75 del 2017 indicato in epigrafe;
Depone in questo senso principalmente la più volte evi- 3) dichiara inammissibili le questioni di legittimità costi-
denziata continuità tra il d.l. n. 73 del 2017, convertito, con tuzionale dell'art. 1, comma 6 ter, d.l. n. 73 del 2017 (dispo-
modificazioni, dalla l. n. 119 del 2017, e l'assetto preceden- sizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di ma-

a
te, quanto all'identificazione delle vaccinazioni rilevanti, in lattie infettive e di controversie relative alla somministra-

to
passato (per la maggior parte di esse) nella prospettiva del- zione di farmaci), convertito dalla l. 31 luglio 2017 n. 119,

en
l'offerta generale, gratuita e attiva e, oggi, nella prospettiva promosse, in riferimento agli art. 2, 3, 5, 31, 32, 34, 77, 2°
dell'obbligo (o, per le quattro vaccinazioni già prescritte comma, 81, 3° comma, 97, 117, 3° e 4° comma, 118 e 119,

am
dalla legislazione statale, di un'obbligatorietà ribadita e raf- 1° e 4° comma, Cost., dalla regione Veneto, con il ricorso n.
forzata). Non c’è alcun motivo specifico per dubitare che le 75 del 2017 indicato in epigrafe;

on
risorse stanziate via via, nel tempo, coprissero l'offerta di 4) dichiara cessata la materia del contendere in ordine al-
questi trattamenti preventivi per tutta la popolazione: anzi, a le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1, commi

O
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quanto risulta dai dati dell'Iss (e anche da quelli presentati 1, lett. g) e h), 4 e 5, d.l. n. 73 del 2017 (disposizioni urgenti

M
dalla regione Veneto, per quanto la riguarda), in passato già in materia di prevenzione vaccinale), promosse, in riferi-

SI
si erano raggiunti in alcuni casi, con gli stessi mezzi, tassi di mento agli art. 2, 3, 31, 32, 34, 77, 2° comma, 81, 3° com-
IO in
copertura anche superiori al novantacinque per cento. Si ag- ma, 97, 117, 3° e 4° comma, 118 e 119, 1° e 4° comma,

AS
giunga che non da oggi i servizi vaccinali si rivolgono anche Cost., dalla regione Veneto, con il ricorso n. 51 del 2017 in-
so
agli stranieri e includono iniziative di invito e richiamo de- dicato in epigrafe;
gli interessati, come pure di verifica dei livelli di copertura.
es

5) dichiara non fondate le questioni di legittimità costitu-


Con particolare riguardo all'esercizio 2017, poi, per effetto zionale dell'intero testo del d.l. n. 73 del 2017 e degli art. 1,
nc

delle modifiche apportate in sede di conversione, non è ob- commi 1, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l.
bligatoria la somministrazione di alcuna vaccinazione che
D

n. 73 del 2017, come convertito dalla l. n. 119 del 2017,


co

non fosse almeno già offerta gratuitamente e attivamente a


U

promosse, in riferimento all'art. 77, 2° comma, Cost., dalla


tutta la popolazione. regione Veneto, con i ricorsi indicati in epigrafe;
LA
IO olo

D'altra parte, la quantificazione dei maggiori oneri con-


seguenti all'applicazione delle nuove norme è oggettiva- 6) dichiara inammissibili le questioni di legittimità costi-
C

tuzionale degli art. 1, commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3


c

mente difficile, tenuto conto del numero, della varietà e del-


bis; 4; 5; 5 quater e 7 del d.l. n. 73 del 2017, come converti-
O sci
LO

le peculiarità dei fattori: primo fra tutti, il tasso di adempi-


mento spontaneo (o, invertendo la prospettiva, l'eventuale to dalla l. n. 119 del 2017, promosse, in riferimento all'art.
118 Cost., dalla regione Veneto, con i ricorsi indicati in epi-
Fa

permanenza di un certo tasso di assenteismo) da parte della


popolazione. In questa situazione, anche a voler applicare grafe;
7) dichiara inammissibili le questioni di legittimità costi-
R

canoni prudenziali, qualsiasi previsione presenterebbe mar-


gini di incertezza ineliminabili. tuzionale degli art. 1, commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3
Pertanto — anche alla luce degli elementi argomentativi bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito
comunque presenti nella documentazione tecnica — questa dalla l. n. 119 del 2017, promosse, in riferimento all'art. 5
corte ritiene che la clausola di invarianza, nel breve periodo Cost., dalla regione Veneto, con il ricorso n. 75 del 2017 in-
e tenuto conto della necessità dell'immediato intervento, dicato in epigrafe;
non sia implausibile sì da incorrere in una violazione del- 8) dichiara non fondate le questioni di legittimità costitu-
l'art. 81, 3° comma, Cost. zionale degli art. 1, commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3 bis;
9.3. - Al contempo, si deve ricordare che la legge impone 4; 5; 5 quater e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito dalla
al ministero dell'economia e delle finanze di esercitare con l. n. 119 del 2017, promosse, in riferimento all'art. 117, 3° e
puntualità e correttezza le funzioni di monitoraggio previste 4° comma, Cost., dalla regione Veneto, con i ricorsi indicati
all'art. 17, 12° comma, l. n. 196 del 2009 e, se del caso, di in epigrafe;
promuovere i provvedimenti di cui ai commi successivi, an- 9) dichiara inammissibili le questioni di legittimità costi-
che quando gli oneri ricadono in prima battuta sui bilanci tuzionale degli art. 1, commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3
regionali. bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito
Lo impone il principio dell'equilibrio dinamico, fondato dalla l. n. 119 del 2017, promosse, in riferimento agli art.
sulla continuità degli esercizi finanziari, il quale è «essen- 31, 32, 34 e 97 Cost., dalla regione Veneto, con i ricorsi in-
ziale per garantire nel tempo l'equilibrio economico, finan- dicati in epigrafe;
ziario e patrimoniale» e richiede che si rimedi con modalità 10) dichiara non fondate le questioni di legittimità costi-
diacroniche agli eventuali squilibri, anche quando si siano tuzionale degli art. 1, commi 1, 1 bis, 2, 3, 4 e 6 ter; 3; 3
verificati per cause già immanenti nella legislazione (v., tra bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito
le ultime, le sentenze n. 89 del 2017; n. 280 del 2016 e n. dalla l. n. 119 del 2017, promosse, in riferimento agli art. 2,
188 del 2016, id., Rep. 2016, voce Contabilità dello Stato, 3 e 32 Cost., dalla regione Veneto, con i ricorsi indicati in
n. 29; n. 155 e n. 10 del 2015, id., 2016, I, 1690, e id., 2015, epigrafe;
I, 1502). 11) dichiara inammissibili le questioni di legittimità co-
10. - La presente decisione assorbe le istanze cautelari stituzionale degli art. 1, commi 1, 1 bis, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter;
(sentenze n. 155 del 2016, id., Rep. 2016, voce Previdenza 3; 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l. n. 73 del 2017, come conver-
sociale, n. 248; n. 145 del 2016, ibid., voce Valore aggiunto tito dalla l. n. 119 del 2017, promosse, in riferimento all'art.
(imposta), n. 295, e n. 141 del 2016, cit.). 119, 1° e 4° comma, Cost., dalla regione Veneto, con i ri-
Per questi motivi, la Corte costituzionale, riuniti i giudizi: corsi indicati in epigrafe;
1) dichiara inammissibili gli interventi di Aggregazione 12) dichiara non fondate le questioni di legittimità costi-
veneta - Aggregazione delle associazioni maggiormente tuzionale degli art. 1, commi 1, 1 bis, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter; 3;
rappresentative degli enti ed associazioni di tutela della 3 bis; 4; 5; 5 quater e 7 d.l. n. 73 del 2017, come convertito
identità, cultura e lingua venete e L.P., di Associazione per dalla l. n. 119 del 2017, promosse, in riferimento all'art. 81,
malati emotrasfusi e vaccinati (Amev), nonché di Codacons 3° comma, Cost., dalla regione Veneto, con i ricorsi indicati
e Art. 32 - Associazione italiana per i diritti del malato in epigrafe.
IL FORO ITALIANO — 2018.
735 PARTE PRIMA 736

II giudizio promosso dalla regione Veneto con l'indicato ricor-


so r.r. n. 51 del 2017;
Corte cost., ord. 21 novembre 2017, senza numero, 2) dichiara inammissibili gli interventi di Aggregazione
all. alla sent. 5/18 Veneta e L.P., del Coordinamento nazionale danneggiati da
vaccino (Condav), di Amev, L.B e C.C. nel giudizio promos-
Ritenuto che la regione Veneto ha promosso un giudizio di so dalla regione Veneto con l'indicato ricorso r.r. n. 75 del
legittimità costituzionale (r.r. n. 51 del 2017) avverso il d.l. 7 2017.
giugno 2017 n. 73 (disposizioni urgenti in materia di preven- ————————
zione vaccinale), per intero e con riguardo agli art. 1, commi

a
da 1 a 5, 3, 4, 5 e 7; (1, 4, 5, 7, 9) I. - La Corte costituzionale, dopo averli riuniti
che in questo giudizio hanno depositato atti di intervento perché connessi, respinge due ricorsi presentati dalla regione

to
l'associazione Aggregazione veneta - Aggregazione delle as- Veneto contro la normativa emanata nell'estate del 2017 in ma-

en
sociazioni maggiormente rappresentative degli enti ed asso- teria di vaccinazioni obbligatorie. In particolare, si trattava del
ciazioni di tutela della identità, cultura e lingua venete, non- ricorso n. 51 del 21 luglio 2017 (Foro it., Le banche dati, archi-

am
ché L.P. (in qualità di genitore di un minore non vaccinato) vio Merito ed extra, 2017.1672) e del ricorso n. 75 del 21 set-
in data 2 agosto 2017; la Associazione per malati emotrasfusi tembre 2017 (ibid., 2017.1908). Con il primo era stato impugna-

on
e vaccinati (Amev), in data 29 agosto 2017; e le associazioni to il d.l. 7 giugno 2017 n. 73 (disposizioni urgenti in materia di
prevenzione vaccinale), per intero e con riguardo all'art. 1,

O
Codacons e Art. 32 - Associazione italiana per i diritti del

M abb
commi da 1 a 5, e agli art. 3, 4, 5 e 7. Con il secondo ricorso era
malato (Aidma), in data 29 agosto 2017;

M
stato impugnato lo stesso decreto legge, come convertito, con
che la regione Veneto ha altresì promosso un giudizio di modificazioni, dalla l. 31 luglio 2017 n. 119 (la quale ne ha an-

SI
legittimità costituzionale (r.r. n. 75 del 2017) avverso il d.l.
IO in che modificato il titolo in «disposizioni urgenti in materia di

AS
n. 73 del 2017, come convertito dalla l. 31 luglio 2017 n. prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie re-
119, sia nella sua interezza, sia con riguardo all'art. 1, com-
so
lative alla somministrazione di farmaci»), per intero e con ri-
mi 1, 1 bis, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter, e agli art. 3, 3 bis, 4, 5, 5 guardo all'art. 1, commi 1, 1 bis, 1 ter, 2, 3, 4 e 6 ter, e agli art.
es

quater e 7; 3, 3 bis, 4, 5, 5 quater e 7.


che in questo secondo giudizio hanno depositato atti di in- La Corte costituzionale ha dichiarato assorbite dalla decisione
nc

tervento la già citata associazione Aggregazione veneta, le istanze cautelari presentate dalla regione Veneto: per un pre-
D

cedente prossimo, v. Corte cost. 24 giugno 2016, n. 155, Foro


co

nonché L.P., in data 2 ottobre 2017; il Coordinamento nazio-


U

nale danneggiati da vaccino (Condav), in data 17 ottobre it., 2017, I, 3561 con nota di richiami. In dottrina SALVAGO, La
sospensione cautelare delle leggi nel giudizio in via principale,
LA

2017; la già citata associazione Amev, unitamente a L.B. e


IO olo

C.C. (in qualità di genitori di un minore non vaccinato e per in Nuove autonomie, 2010, 415; GRAGNANI, La tutela cautelare
nella giustizia costituzionale: la Corte costituzionale e le obie-
C

questo escluso dai servizi educativi per l'infanzia del comu-


c

ne di P.), in data 17 ottobre 2017; zioni di Carl Schmitt, in Giur. costit., 2010, 3966; VUOLO, La
O sci
LO

tutela cautelare nei giudizi costituzionali, Napoli, 2009. Vedi


che le parti private hanno chiesto l'accoglimento delle anche la nota di richiami a Corte cost., ord. 18 marzo 2010, n.
Fa

questioni di legittimità costituzionale promosse dalla regione 107, in Foro it., 2010, I, 1053.
Veneto e, in alcuni casi, anche delle istanze di sospensione e Sull'inammissibilità delle questioni di costituzionalità generi-
hanno altresì depositato memorie;
R

che o non adeguatamente trattate e motivate, v. Corte cost. 15


che l'avvocatura generale dello Stato ha eccepito l'inam- dicembre 2016, n. 265, id., 2017, I, 433; 25 novembre 2016, n.
missibilità di interventi siffatti nel presente giudizio, mentre 251, ibid., 451; e 16 giugno 2016, n. 141, ibid., 106, con note di
la regione Veneto ha argomentato a favore della loro ammis- richiami.
sibilità. II. - La commissione per il monitoraggio dell'attuazione del
Considerato che il giudizio di legittimità costituzionale in decreto del presidente del consiglio dei ministri di definizione e
via principale si svolge esclusivamente tra soggetti titolari di aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea) è stata
potestà legislativa e non ammette l'intervento di soggetti che istituita con decreto del ministro della sanità del 19 gennaio
ne siano privi, fermi restando per costoro, ove ne ricorrano i 2017 (modificato con successivo decreto del 15 settembre
presupposti, gli altri mezzi di tutela giurisdizionale even- 2017). Detta commissione ha il compito di monitorare l'attua-
tualmente esperibili (sentenze n. 242, n. 110 e n. 63 del zione del nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri
di definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assisten-
2016, Foro it., 2017, I, 2204, id., Rep. 2016, voce Idrocar- za, verificandone l'uniforme applicazione sul territorio naziona-
buri, n. 4, e id., 2017, I, 1451; sentenza n. 118 del 2015, id., le; e di individuare, nei casi di mancata, ritardata o non corretta
2015, I, 3024); applicazione del richiamato decreto da parte degli enti del servi-
che non valgono in senso contrario i precedenti citati da zio sanitario nazionale, procedure e strumenti atti a garantire la
alcune delle difese delle parti, i quali si riferiscono (ordinan- piena e uniforme erogazione dei livelli essenziali di assistenza:
ze n. 49, n. 48, n. 47, n. 46 e n. 45 del 2005, id., 2005, I, 626) v. il d.p.c.m. 12 gennaio 2017 (definizione e aggiornamento dei
a giudizi sull'ammissibilità di referendum abrogativi, oppure livelli essenziali di assistenza, di cui all'art. 1, 7° comma, d.leg.
(sentenze n. 172 del 2006, id., 2006, I, 1638; n. 345 del 30 dicembre 1992 n. 502, pubblicato nella Gazzetta ufficiale 18
2005, id., 2005, I, 2601; n. 25 del 2000, id., 2000, I, 740; n. marzo 2017, n. 65, suppl. ord.). In argomento, FUCCI, Un diritto
171 del 1996, id., 1997, I, 1027; n. 456 del 1993, id., 1994, I, nel «labirinto»: la salute tra livelli essenziali di assistenza e co-
1993, e n. 314 del 1992, id., 1995, I, 424; ordinanze n. 250 sti standard, in Sociologia dir., 2012, fasc. 2, 69.
del 2007, id., Rep. 2008, voce Sicilia, n. 26; n. 389 e n. 50
del 2004, id., 2005, I, 1, e id., Rep. 2004, voce Sport, n. 75) a (2) Sulla cessazione della materia del contendere nel giudizio
giudizi di legittimità costituzionale in via incidentale, o an- di costituzionalità, v. Corte cost. 16 giugno 2016, n. 147, Foro
cora (ordinanza n. 76 del 2001, id., 2001, I, 1438) a conflitti it., 2016, I, 3358, e 24 giugno 2016 n. 155, id., 2017, I, 3561,
di attribuzione tra poteri e, pertanto, non sono pertinenti nel con note di richiami.
caso odierno (da ultimo, ordinanza dibattimentale allegata al-
la sentenza n. 228 del 2016, id., 2016, I, 3701). (3) Circa il sindacato sulla legittimità dell'adozione, da parte
del governo, di un decreto legge, v. Corte cost. 21 dicembre
Per questi motivi, la Corte costituzionale: 2016, n. 287, <www.cortecostituzionale.it>. Per una ricostru-
1) dichiara inammissibili gli interventi di Aggregazione zione della giurisprudenza costituzionale in tema di limiti alla
veneta - Aggregazione delle associazioni maggiormente rap- decretazione d'urgenza, v. Corte cost. 25 febbraio 2014, n. 32, e
presentative degli enti ed associazioni di tutela dell'identità, ord. 6 marzo 2013, n. 34, Foro it., 2014, I, 1003, con nota di ri-
cultura e lingue venete e L.P., di Associazione per malati chiami. In dottrina, DOMENICALI, Conferme (e future aperture?)
emotrasfusi e vaccinati (Amev), nonché di Codacons e Art. in tema di sindacato costituzionale sulla decretazione d'urgen-
32 - Associazione italiana per i diritti del malato (Aidma) nel za, in Studium iuris, 2017, 430; CONDEMI, Il punto di correla-
IL FORO ITALIANO — 2018.
737 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 738

zione tra l'originario contenuto del decreto legge e le innova- Lombardia, l'Emilia-Romagna e il Piemonte, sia pure con mo-
zioni introdotte in sede di conversione, in Giur. costit., 2015, dulazioni diverse e con strumenti non legislativi, avevano intra-
1271. preso la strada tesa a superare l'obbligo vaccinale (3).
Ma tale approccio al problema sembra caduto in disgrazia e
(6) Per un precedente recente nel quale la regione Veneto ha così la regione Veneto ha reagito per riaffermare la bontà della
ritenuto prevaricate dallo Stato le proprie competenze in materia propria strategia, quando il governo, preoccupato per l'attestarsi
di tutela della salute, v. Corte cost. 21 marzo 2017, n. 169, del numero dei vaccinati sotto la soglia che garantisce la cosid-
<www.cortecostituzionale.it>. detta «immunità di gregge», ha ribadito, con il d.l. 73/17, l'ob-
Per l'affermazione secondo cui il diritto della persona di esse- bligo per le quattro vaccinazioni da tempo legislativamente im-
re curata efficacemente deve essere garantito in condizione di poste (antidifterica, l. 891/39; antitetanica, l. 292/63; antipolio-

a
eguaglianza in tutto il paese, v. Corte cost. 14 novembre 2003, mielitica, l. 51/66; antiepatite B, l. 165/91) e lo ha introdotto per
n. 338, Foro it., 2004, I, 342, con nota di richiami. In dottrina, altre otto (anti-pertosse; anti-Haemophilus influenzae tipo b; an-

to
MESSINEO, Problemi in tema di discipline regionali sui tratta- ti-meningococcica B; anti-meningococcica C; anti-morbillo; an-

en
menti sanitari: il caso dei vaccini, in Regioni, 2009, 331 ss. ti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella), poi scese a sei con la
Sulla profilassi internazionale come materia di competenza legge di conversione 119/17 per un totale di dieci (4).

am
esclusiva dello Stato, v. Corte cost. 13 giugno 2014, n. 173, Fo- Con due ricorsi (il 51/17 rivolto contro il d.l. 73/17 e il
ro it., 2014, I, 2273, con nota di richiami. 75/17 rivolto contro la legge di conversione 119/17, Foro it.,

on
Quanto alle «norme generali sull'istruzione» (di cui all'art. Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.1672, e ibid.,
117, 2° comma, lett. n, Cost.), v. Corte cost. 24 ottobre 2014, n. 2017.1908) la regione ha tentato, senza successo, di far affer-

O
M abb
242, id., 2015, I, 373, con nota di richiami. mare alla Corte costituzionale che non c’erano i presupposti

M
per emanare un decreto legge, che erano state violate le com-

SI
(8) Sui rapporti tra le vaccinazioni, come trattamenti sanitari, petenze regionali, che era stato eccessivamente sacrificato il
IO in
e l'art. 32 Cost., v. Corte cost. 23 giugno 1994, n. 258, Foro it., principio di autodeterminazione, che non erano ben definite le

AS
1995, I, 1451; 26 aprile 2012 n. 107, id., 2013, I, 1123, con note coperture finanziarie (5).
so
di richiami, nonché Corte cost. 22 novembre 2017, n. 268, La Consulta ha dichiarato costituzionalmente legittimo il d.l.
<www.cortecostituzionale.it>. In dottrina, SCALA, Le vaccina- 73/17. Ma il dibattito è destinato a continuare: quale strategia
es

zioni nell'Unione europea tra la tutela del diritto alla salute e garantisce una migliore copertura vaccinale?
libertà di coscienza, in Dir. e religioni, 2015, fasc. 2, 299;
nc

I giudici costituzionali hanno riconosciuto che possono essere


D'ONOFRIO, Libertà di cura ed autodeterminazione, Milano- usati strumenti diversi per ottenere una prevenzione efficace
D

Padova, 2015.
co

delle malattie infettive, come la stessa comparazione giuridica


U

dimostra, visto che negli altri paesi si spazia da chi impone ob-
LA

(10) Sull'art. 81 Cost. v. BUZZACCHI, Spesa pubblica ed in- blighi vaccinali muniti di sanzione penale a chi vara semplice-
IO olo

debitamento: le regole dei nuovi art. 81 e 97 Cost., in Riv. it. mente programmi promozionali massimamente rispettosi del-
C

dir. pubbl. comunitario, 2016, 421; SUCCIO, Il principio del- l'autonomia individuale (6). Anche in Italia, ribadisce la corte,
c

l'equilibrio di bilancio di cui all'art. 81 Cost. e la Corte costi- si è registrato il susseguirsi di politiche vaccinali di vario segno,
O sci
LO

tuzionale: un primo (complesso) approccio, in Dir. economia, sicché a fasi alterne l'accento è di volta in volta caduto più sul-
2015, 715. l'obbligo ovvero sulla raccomandazione (7). Con il d.l. 73/17 la
Fa

discrezionalità del legislatore ha guardato all'obbligo come


(11) In senso conforme, v. Corte cost. 24 marzo 2016, n. 63, strumento ottimale.
R

Foro it., 2017, I, 1451, e 22 novembre 2016, n. 242, ibid., 2204,


con note di richiami. In generale, in dottrina, sull'intervento in 2. - Politiche pubbliche, sapere medico-immunologico e com-
causa nei giudizi costituzionali, v. ROMBOLI, L'«interesse quali- petenza del giurista. Sul tema dei vaccini (non solo nel nostro
ficato» che legittima l'intervento del terzo nel giudizio inciden- paese) si contrappongono due schieramenti: chi sostiene debba-
tale sulle leggi, in Giur. costit., 2014, 1810; LECIS COCCO- no essere al massimo raccomandati e chi, all'opposto, ne vuole
ORTU, L'intervento del terzo portatore di interessi collettivi nel l'imposizione obbligatoria. Nelle file della prima posizione, inu-
giudizio incidentale, tra funzione collaborativa e legittimazione tile nasconderlo, c’è chi è contrario ai vaccini per definizione
del giudice costituzionale: una comparazione tra Italia e Fran- perché ne sostiene la dannosità: a scanso di equivoci chiarisco
cia, in Dir. pubbl. comparato ed europeo, 2013, 347. che non è questa la posizione di chi scrive (8). Sul versante op-
————————
* * *
www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_543_allegato.pdf>) si pre-
figurava, pag. 66 ss., un percorso che avrebbe portato al superamento
Vaccini: quale strategia? dell'obbligo vaccinale. Strategia ribadita ancora nel piano nazionale
vaccini 2012-2014.
1. - La battaglia della regione Veneto. La regione Veneto è (3) In argomento v. QUERCI, Sospensione dell'obbligo vaccinale a
convinta che l'obiettivo di combattere (e magari eradicare) al- livello regionale: profili di illegittimità costituzionale, in Rass. dir.
farmaceutico, 2009, 263; MOLASCHI, Verso il superamento degli ob-
cune malattie attraverso i vaccini si ottenga più agevolmente blighi vaccinali: considerazioni alla luce del piano piemontese di pro-
convincendo le persone a sottoporre sé stessi e, soprattutto, i mozione delle vaccinazioni 2006, in Sanità pubbl. e privata, 2006, fasc.
propri figli a tale trattamento sanitario (i.e. «consenso informa- 6, 25. Nella nota di richiami a Tar Friuli-Venezia Giulia 12 ottobre
to») che non obbligandole, anche perché quest'ultima strategia 2017, n. 312, Foro it., 2017, III, 572, viene ricostruito quanto avvenuto,
può rivelarsi addirittura controproducente (1). nella direzione volta al superamento dell'obbligo vaccinale, nella pro-
A dire la verità, tale convinzione si inscrive in un orientamen- vincia autonoma di Trento prima del d.l. 73/17.
(4) L'anti-meningococcica B e l'anti-meningococcica C, a seguito
to che era stato ipotizzato anche a livello statale. Già nel piano della conversione in legge del decreto non sono obbligatorie, ma insie-
nazionale vaccini 1999-2000 si ventilava l'opportunità di un'e- me all'anti-pneumococcica e all'anti-rotavirus vengono offerte «atti-
liminazione progressiva delle strategie coercitive in campo vac- vamente e gratuitamente» ai nuovi nati: art. 1, comma 1 quater, d.l.
cinale (2). Ed inoltre molte altre regioni, come ad esempio la 73/17.
(5) La regione Veneto ha anche chiesto al Consiglio di Stato un pa-
———————— rere circa l'interpretazione degli art. 3 e 3 bis l. 31 luglio 2017 n. 119,
di conversione, con modificazioni, del d.l. 7 giugno 2017 n. 73: cfr.
(1) Con l. reg. 23 marzo 2007 n. 7 il Veneto aveva sospeso l'obbli- Cons. Stato, comm. spec., 26 settembre 2017, n. 1614/17, Foro it.,
go di sottoporre i nuovi nati alle quattro vaccinazioni in quel momento 2017, III, 609, con nota di richiami.
imposte dalla legge: antitetanica, antidifterica, antipoliomielitica, an- (6) Si veda il punto 8.2.2 della sentenza in epigrafe, nonché TOMASI,
tiepatite B. Cfr. CORVAJA, La legge del Veneto sulla sospensione del- Vaccini e salute pubblica: percorsi di comparazione in equilibrio fra
l'obbligo vaccinale per l'età evolutiva: scelta consentita o fuga in diritti individuali e doveri di solidarietà, in Dir. pubbl. comparato ed
avanti del legislatore regionale?, reperibile all'indirizzo <https:// europeo, 2017, 455.
www.osservatoriosullefonti.it/mobile-saggi/fascicoli/fasc-1-2008/150- (7) Per una breve ricostruzione di questo movimento del pendolo si
03-corvaja-f/file>. rinvia alla citata nota di richiami a Tar Friuli-Venezia Giulia 12 ottobre
(2) L'obiettivo di abbandonare l'imposizione era stato ribadito an- 2017, n. 312, cit.
che successivamente. Nel piano nazionale vaccini 2005-2007 (<http://
 
(8) Per l'analisi (critica) delle ragioni addotte dai c.d. no-vax, v.

IL FORO ITALIANO — 2018.


739 PARTE PRIMA 740

posto milita la quasi totalità di medici e degli immunologi, che no specificamente isolate, i reali destinatari delle norme corret-
sono in grado di dimostrare come proprio grazie ai vaccini riu- tamente individuati, le possibili soluzioni alternative efficace-
sciamo a combattere molte malattie pericolose (9). Il grande pa- mente disegnate anche in maniera originale e creativa, le scelte
radosso dei vaccini è che più sono efficaci, meno sembrano ne- ipotizzabili puntigliosamente soppesate negli aspetti negativi e
cessari. in quelli positivi che portano con sé.
Della competenza di medici ed immunologi occorre fidarsi. È Al giurista non spetta scegliere: egli non è il regolatore/deciso-
bene però delimitare con precisione fin dove debba spingersi il re/legislatore/pubblico potere. Ma suo compito è consentire al
loro apporto. Esso è senz’altro indispensabile allorché si tratta decisore di prendere decisioni trasparenti, chiare ed efficaci ri-
di definire problema ed obiettivo: non altrettanto può dirsi per la spetto all'obiettivo. Egli deve definire il problema evidenziando
strategia più utile a raggiungerlo, specie se questo richiede la quali interessi/ragioni contribuiscono alla sua formulazione, pro-

a
padronanza di saperi diversi. Nel caso che ci occupa gli immu- spettando anche diverse possibili formulazioni del problema.
nologi ci aiutano a capire che per difendersi da gravi malattie Deve comprendere gli obiettivi, evidenziando le diverse opzioni

to
occorre vaccinare almeno il novantacinque per cento della po- di politica del diritto ad essi sottesi. Deve formulare possibili so-

en
polazione, così da raggiungere la cosiddetta «immunità di greg- luzioni illustrando pro e contro di ciascuna di esse, anche facen-
ge». Ma non sono altrettanto titolati ad indicare il modo per ar- do tesoro dell'apporto di altri saperi (nel nostro caso: quelli pri-

am
rivare a quel risultato (se la raccomandazione, se l'obbligo, o se ma descritti). Il che presuppone che il giurista possegga anche le
strumenti ancora diversi): semplicemente perché, per capire se skills proprie del dialogo interdisciplinare (11).

on
una certa misura può funzionare, ovvero se orienterà i compor-
tamenti delle persone nella direzione voluta, occorrono altre 3. - Se Atene piange, Sparta non ride. In materia di vaccini,

O
M abb
competenze: sociologiche, psicologiche, economiche e così via. tra obbligatorietà e scelta consapevole il governo, con il d.l.

M
Le politiche vaccinali definiscono le azioni da compiere per 73/17 ha scelto prepotentemente la prima alternativa, ritenendo
la seconda strategia inappagante (perché avrebbe provocato la

SI
preservare la salute della popolazione nei confronti delle minac-
ce portate da virus e batteri. IO in caduta del numero dei vaccinati sotto la soglia percentuale rite-

AS
La scelta della politica vaccinale da adottare spetta al deciso- nuta necessaria a garantire l'immunità di gregge).
so

re politico. La scienza immunologica aiuta il decisore politico a Ora, dire o anche dimostrare che una certa soluzione è sba-
definire gli obiettivi da raggiungere (nel nostro caso: la vaccina- gliata non significa aver dimostrato che, come conseguenza, è
es

zione di massa). Resta l'aspetto relativo alla scelta della strate- giusta quella propugnata. Così come, per fare un esempio bana-
le, se si è convinti che due più due faccia cinque, non si ha ra-
nc

gia da seguire, visto che uno stesso obiettivo può essere perse-
guito in modi diversi. Qui la competenza richiesta è la capacità gione per il solo fatto che si riesce a mettere nell'angolo chi so-
D

stiene che due più due faccia tre.


co

di fare previsioni, di capire, cioè, alla luce di considerazioni di


U

tipo sociologico, psicologico, economico, criminologico ed altro La strada della imposizione può produrre risultati non deside-
LA

rati. Non è detto, ad esempio, che serva a conformare i compor-


IO olo

ancora, quale reazione i consociati avranno rispetto alla adozio-


ne di una certa politica (10). tamenti di chi si oppone a priori ai vaccini, magari per motivi
ideologici. Al contrario, potrebbe spingere ad una ulteriore
C

Nel contesto appena tracciato, importante è il ruolo del giuris-


c

estremizzazione delle posizioni.


O sci

ta. Egli è (o dovrebbe essere) in grado di fornire ausilio esperto


LO

su come definire i problemi per i quali si pensa che una politica Scegliere la strada dell'obbligatorietà nulla ci dice su quanti
debbano essere i vaccini necessari: quattro, dodici, dieci, venti?
pubblica possa fornire risposta e individuare le soluzioni che
Fa

Il fatto che nel d.l. 73/17 fossero previsti dodici vaccini obbliga-
davvero consentono di risolvere tali problemi. Se la decisione
tori, poi scesi, nella legge di conversione 119/17 a dieci (più
finale spetta a chi ha il potere di emanare le norme (nel rispetto
R

quattro raccomandati), ci fa capire che il legislatore si è posto


dei principî sulla formazione delle regole), esiste una fase im-
un problema di accettabilità/praticabilità della misura o, che for-
portante, precedente a quel momento, nella quale i problemi de-
se, le malattie da cui difendersi non sono tutte minacciose nello
vono essere correttamente rappresentati, le cause che li genera- stesso modo.
———————— L'obbligatorietà potrebbe provocare il falso convincimento
che solo quelli imposti sono i vaccini davvero importanti, così
GRIGNOLIO, Chi ha paura dei vaccini, Torino, 2016. da ridurre la percezione del rischio verso malattie (come l'in-
(9) BURIONI, Il vaccino non è un'opinione. Le vaccinazioni spiegate fluenza stagionale) che pure possono essere pericolose se non
a chi proprio non le vuole capire, Milano, 2016.
(10) Una piccola digressione può essere utile a spiegare meglio, da combattute preventivamente.
un altro punto di vista, quanto scritto nel testo. Spesso sentiamo ripete- Puntare sull'adesione consapevole, al contrario, assicura la
re che abbiamo bisogno di «politici competenti». Ma che cos’è esatta- collaborazione delle persone, che è molto importante nella vac-
mente la competenza in politica? La competenza non coincide con la cinazione degli adulti e soprattutto nei cosiddetti «richiami» sen-
capacità di procacciare voti. Spesso i partiti candidano artisti affermati za i quali le vaccinazioni perdono efficacia. Ad esempio, l'antite-
o campioni dello sport proprio perché attraggono consenso. Ma essere
in grado di arrivare allo «scranno» nulla ci dice su cosa si è poi in gra- tanica (che pure è obbligatoria anche se non si trasmette per con-
do di fare. Del pari, la competenza politica è cosa diversa dal possesso tagio), necessita di richiami ogni dieci anni.
di conoscenze anche approfondite in uno specifico campo. Un virologo Un altro degli aspetti che dovrebbe indurre a riflettere sono le
di vaglia potrà esprimere un parere illuminato se si deve affrontare il modalità scelte per imporre davvero l'obbligo: una di esse è agi-
tema dei vaccini, ma quella particolare conoscenza può rivelarsi poca re sul percorso educativo. L'iscrizione alla scuola dell'infanzia
cosa allorché le camere sono chiamate ad occuparsi delle mille altre prima, e a quella dell'obbligo dopo, è vista come una specie di
materie di loro competenza: dalla politica estera al commercio interna-
zionale, dalla tutela dell'ambiente all'ordine pubblico. collo di bottiglia: siccome tutti devono «passare» di lì, imporre
Il concetto di competenza riassume la padronanza di saperi, abilità e la vaccinazione come requisito per l'iscrizione dovrebbe indurre
abiti mentali. Il parlamento è chiamato a scrivere leggi e definire politi- i genitori a vaccinare i figli. A parte il fatto che occorrerebbe te-
che pubbliche in senso ampio: attraverso le norme vengono orientati nere distinta l'iscrizione alla scuola materna da quella alla scuo-
e/o conformati i comportamenti delle persone al fine di raggiungere gli la primaria (essendo diverse le funzioni delle due istituzioni),
obiettivi considerati importanti. La competenza politica significa in- questo modo di vedere le cose fa nascere un contrasto tra due
nanzitutto essere in grado di capire i problemi della società: quelli pre-
senti ma anche e forse soprattutto quelli che verosimilmente si presen- diritti costituzionalmente garantiti (salute e istruzione), con la
teranno. È un compito difficile: perché bisogna essere in grado di «leg- necessità di decidere quale dei due debba prevalere.
gere» i fenomeni, comprenderne le cause, metterli in relazione. Signifi- Ma si supponga, per assurdo, che in Italia non esistesse l'ob-
ca, poi, immaginare le soluzioni per quei problemi enucleando gli bligo di istruzione: se così fosse, davvero non avremmo nessun
strumenti, anche innovativi, più idonei a perseguirli. Prima di scrivere mezzo per rendere coercibile l'obbligo di vaccinare i bambini?
bene una legge occorre concepire ricette efficaci nel merito.
Ma il solo possesso delle capacità appena viste non basta. Problemi, Venendo meno quel collo di bottiglia cui si è fatto riferimento
soluzioni e strumenti possono essere compresi e costruiti solo se si ha prima, non sussisterebbe nessuna possibilità di fare pressione
una meditata e coerente visione del mondo. Il disavanzo statale può es- sui genitori?
sere un problema, il taglio delle spese può essere visto come strumento Occorre avere ben chiari alcuni elementi:
per la sua soluzione, decidere se tagliare la spesa sociale o la spesa per
gli armamenti attiene alla visione del mondo. A ben vedere è il profilo ————————
più importante di questa competenza: quello che dovrebbe portare a ri-
tenere che, anche nell'epoca del «fare», la distinzione tra destra e sini- (11) Per approfondimenti, v. PASCUZZI, Il problem solving nelle
stra non è affatto superata. professioni legali, Bologna, 2017, 78 e 126.

IL FORO ITALIANO — 2018.


741 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 742

a) interesse dei bambini è tanto crescere in buona salute CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 14 dicembre 2017,
quanto essere istruiti; n. 268 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 20 dicembre
b) è anche interesse della società che i bambini crescano sani 2017, n. 51); Pres. GROSSI, Est. ZANON; Min. salute c. X;
e istruiti; interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello Stato). Ord. App.
c) vaccinare è compito dei genitori. Le conseguenze delle Milano 20 luglio 2016 (G.U., 1a s.s., n. 50 del 2016).
azioni di questi ultimi non possono ricadere sui figli. Essi fanno
ciò che gli adulti decidono per loro. Ragionando per assurdo, Sanità pubblica e sanitari — Danni da vaccinazioni ob-
potrebbero esserci bambini non vaccinati per scelta dei genitori bligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderi-
che sarebbero anche ignoranti per scelta della pubblica autorità. vati — Vaccinazione antinfluenzale — Indennizzo —
Un bel risultato davvero. Omessa previsione — Incostituzionalità (Cost., art. 2, 3,

a
Le norme appena emanate prevedono, in capo ai dirigenti 32; y l. 25 febbraio 1992 n. 210, indennizzo a favore dei
soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a

to
scolastici, l'obbligo di segnalare i bambini che non hanno le
certificazioni delle vaccinazioni praticate. Ma nessun obbligo di causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e sommini-

en
segnalazione è previsto per i pediatri di libera scelta. Proprio i strazioni di emoderivati, art. 1).
pediatri (retribuiti dal servizio sanitario nazionale a vantaggio di

am
tutti i bambini) svolgono una funzione fondamentale nello spie- È incostituzionale l'art. 1, 1° comma, l. 25 febbraio 1992 n.
gare ai genitori l'importanza dei vaccini anche al fine di tra- 210, nella parte in cui non prevede il diritto all'indenniz-

on
sformare quella che ad alcuni appare come una pratica indistinta zo, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla medesima leg-
di vaccinazione di massa in un atto individuale di scelta alla lu- ge, nei confronti di coloro che si siano sottoposti a vacci-

O
M abb
ce della condizione del singolo bambino e nel suo interesse. nazione antinfluenzale. (1)

M
Anziché attendere che i non vaccinati arrivino a sei anni, attri-

SI
buendo il compito di verifica alle autorità scolastiche, si potreb-
IO in
be chiedere ai pediatri di segnalare da subito i bambini non vac- Diritto. — 1. - La Corte d'appello di Milano, sezione lavo-

AS
cinati. Così si può intervenire prima, si resta nell'ambito della ro, ha sollevato questioni di legittimità costituzionale, in rela-
so
tutela della salute e si evita di sovrapporlo al diritto all'istruzio- zione agli art. 2, 3 e 32 Cost., dell'art. 1, 1° comma, l. 25 feb-
ne, attribuendo ai dirigenti scolastici compiti di controllo che braio 1992 n. 210 (indennizzo a favore dei soggetti danneggia-
es

non pertengono loro. ti da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni


nc

obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati),


4. - Conclusioni. Da un punto di vista logico, prima di emana-
D

nella parte in cui non prevede che il diritto all'indennizzo, isti-


co

re un atto normativo occorrerebbe: individuare i problemi da af- tuito e regolato dalla stessa legge ed alle condizioni ivi previ-
U

frontare; definire gli obiettivi; elaborare delle possibili strategie;


ste, spetti anche ai soggetti che abbiano subìto lesioni o infer-
LA

valutarne l'efficacia e scegliere quella ritenuta migliore (12).


IO olo

mità, da cui siano derivati danni irreversibili all'integrità psi-


Con la recente legislazione sui vaccini è stata archiviata in
co-fisica, in seguito a vaccinazione non obbligatoria, ma rac-
C

fretta la stagione dell'adesione volontaria, sposando la strategia


c

dell'obbligatorietà senza interrogarsi troppo se davvero propi- comandata, antinfluenzale.


O sci
LO

zierà gli obiettivi voluti (neanche tanto chiari, visto che i vaccini Ritiene la corte rimettente che, in caso di menomazione
obbligatori sono passati da quattro a dodici, per poi fermarsi a permanente dell'integrità psico-fisica derivante dalla vaccina-
Fa

dieci) ovvero se esistono strategie ancora diverse, come ad zione raccomandata antinfluenzale, il mancato riconoscimento
esempio la c.d. «spinta gentile» (13). dell'indennizzo determini la violazione, innanzitutto, degli art.
R

È un po’ come arrendersi all'idea che gli italiani non potran- 2 e 32 Cost. Sarebbe infatti leso «il diritto-dovere di solidarie-
no mai avvicinarsi ai popoli più maturi che non hanno bisogno tà», poiché, in difetto di una prestazione indennitaria, il singo-
di imposizioni per tenere comportamenti virtuosi per sé e per la lo danneggiato sarebbe costretto a sopportare le gravi conse-
collettività. Un luogo comune dice che gli italiani non vaccina- guenze negative derivanti da un trattamento sanitario, racco-
no i figli per la stessa ragione per la quale non pagano le tasse: mandato non solo a tutela della sua salute individuale, ma an-
contano sul fatto che lo facciano gli altri. Il legislatore si è com- che di quella collettiva.
portato come se fosse davvero così. La disposizione censurata, inoltre, violerebbe il principio di
Dinanzi alla Corte costituzionale il Veneto ha perso una bat- uguaglianza di cui all'art. 3 Cost., poiché determinerebbe
taglia. Ma sarebbe bello ritrovarsi in un paese che possa contare
sulla strategia dell'informazione e della scelta consapevole. un'irragionevole differenziazione di trattamento tra coloro che
si sono sottoposti a vaccinazione in osservanza di un obbligo
GIOVANNI PASCUZZI
giuridico e coloro che, invece, a tale vaccinazione si sono de-
terminati aderendo alle raccomandazioni delle autorità sanita-
rie. L'irragionevolezza deriverebbe dal riconoscimento solo ai
———————— primi, in caso di menomazioni permanenti, del diritto all'in-
dennizzo, a fronte del medesimo rilievo che raccomandazione
(12) Quanto scritto nel testo si muove nel solco di quanto prescritto
in relazione alla analisi di impatto della regolazione, di recente novella- e obbligo assumono al fine della tutela della salute collettiva.
ta dal d.p.c.m. 15 settembre 2017 n. 169 (regolamento recante discipli- 2. - La corte d'appello rimettente esclude la possibilità di
na dell'impatto della regolamentazione, la verifica dell'impatto della orientarsi verso un'interpretazione costituzionalmente con-
regolamentazione e la consultazione). forme della disposizione censurata, che riconosca il diritto
(13) Affronto il tema della spinta gentile alle vaccinazioni in un
saggio di prossima pubblicazione su Mercato, concorrenza e regole. all'indennizzo sulla base dei medesimi principî che hanno
condotto questa corte, con la sentenza n. 107 del 2012 (Foro
it., 2013, I, 1123), a dichiarare l'illegittimità costituzionale del
medesimo art. 1, 1° comma, l. n. 210 del 1992, nella parte in
cui non prevedeva quel diritto, a seguito di menomazione
permanente derivante da vaccinazione contro morbillo, paroti-
te e rosolia.
Osserva il giudice a quo che, pur a seguito di tale sentenza,
il contenuto normativo della disposizione censurata resterebbe
————————
inequivocabilmente chiaro nel riconoscere l'indennizzo nei so-
li casi di menomazioni causate da vaccinazioni obbligatorie.
Infatti, il dispositivo di accoglimento della sentenza n. 107 del
2012, cit., si riferirebbe unicamente a quella determinata vac-
cinazione e non potrebbe essere esteso al caso di specie se non
a prezzo di una sostanziale disapplicazione della disposizione
censurata.
IL FORO ITALIANO — 2018.
743 PARTE PRIMA 744

Per questo, consapevolmente, la corte rimettente ravvisa nel vo dell'aver subìto un pregiudizio. Tale misura consente agli
tenore testuale della disposizione un impedimento ad un'inter- interessati una protezione certa nell'an e nel quantum, non su-
pretazione compatibile con i parametri costituzionali invocati. bordinata all'esperimento di un'azione di risarcimento del
Tale modo di procedere è corretto, giacché questa corte ha danno, che richiede l'accertamento di un fatto illecito e l'indi-
in più occasioni affermato che quando il rimettente si prospet- viduazione del responsabile (sentenze n. 423 del 2000, id.,
ta la via dell'interpretazione conforme ma esclude che essa sia 2001, I, 4; n. 27 del 1998, id., 1998, I, 1370, e n. 118 del 1996,
percorribile, la questione di legittimità costituzionale che ne cit.).
deriva non può ritenersi inammissibile. Al contrario, laddove 5. - Nel merito, la decisione delle questioni sollevate richie-
l'univoco tenore letterale della disposizione precluda un'inter- de, in primo luogo, che sia precisato sulla base di quali pre-
pretazione conforme, s’impone il sindacato di legittimità costi- supposti e a quali condizioni questa corte ha esteso, in sue

a
tuzionale (da ultimo, ex multis, sentenze n. 83 e n. 82 del precedenti pronunce, il riconoscimento dell'indennizzo — che

to
2017, id., 2017, I, 1813 e 1819; n. 241 e n. 219 del 2016, id., l'art. 1, 1° comma, l. n. 210 del 1992 testualmente riserva alle

en
Rep. 2016, voce Previdenza sociale, n. 355, e id., 2016, I, menomazioni permanenti derivanti da vaccinazioni obbligato-
3357). rie — anche a fronte di gravi e permanenti lesioni all'integrità

am
3. - Alcuni profili d'inammissibilità preliminarmente ecce- psico-fisica insorte a seguito di alcune, specificamente indivi-
piti dall'avvocatura generale dello Stato involgono il merito duate, vaccinazioni non obbligatorie, ma raccomandate.

on
delle questioni sollevate e sono perciò da apprezzare unita- In secondo luogo, deve essere accertato se queste medesime
mente a quest'ultimo. considerazioni valgano anche per la vaccinazione non obbliga-

O
M abb
Ciò è a dirsi per l'insistito rilievo secondo il quale l'ordi- toria antinfluenzale, di cui si discute nel giudizio principale.

M
nanza di rimessione non avrebbe dato sufficiente conto delle 6. - Con le sentenze n. 107 del 2012, cit. (in relazione alla

SI
motivazioni che hanno sorretto la scelta, da parte del soggetto vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia), n. 423 del
IO in
in causa nel giudizio a quo, di sottoporsi a vaccinazione rac- 2000 cit. (con riferimento alla vaccinazione, allora solo rac-

AS
comandata: giacché, ammesso che tali motivazioni siano rile- comandata, contro l'epatite B) e n. 27 del 1998, cit. (quanto al-
so

vanti, qualunque riflessione su di esse comporta all'evidenza la vaccinazione, anch’essa allora solo raccomandata, contro la
una valutazione sulla natura della raccomandazione prove- poliomielite), questa corte ha dichiarato l'illegittimità costitu-
es

niente dalle autorità sanitarie e sulla sua incidenza nello spazio zionale, in riferimento agli art. 2, 3 e 32 Cost., dell'art. 1, 1°
nc

di autodeterminazione del singolo, richiedendo, quindi, un comma, l. n. 210 del 1992, nella parte in cui non prevedeva il
giudizio sul merito delle censure di legittimità costituzionale diritto all'indennizzo — in presenza di una patologia irrever-
D
co

sollevate. sibile e previo accertamento del nesso causale tra questa e la


U

Allo stesso modo, l'asserita mancata individuazione, nel pe- vaccinazione — per le menomazioni permanenti derivanti dal-
LA
IO olo

titum dell'ordinanza, delle categorie cui dovrebbe effettiva- le ricordate vaccinazioni, oggetto dei rispettivi giudizi princi-
mente spettare il riconoscimento dell'indennizzo non è, nel ca- pali.
C
c

so di specie, profilo preliminare, ma questione che si pone so- In tema di trattamenti vaccinali, la tecnica dell'obbligato-
O sci
LO

lo una volta che sia stata decisa, in caso di menomazioni per- rietà (prescritta per legge o per ordinanza di un'autorità sanita-
manenti derivanti da una vaccinazione raccomandata, l'illegit- ria, come si esprime la disposizione censurata) e quella della
Fa

timità costituzionale dell'esclusione dell'indennizzo stesso. raccomandazione (nelle forme di cui si darà esplicito conto più
Solo a quel punto, logicamente, si presenta la questione di avanti) possono essere sia il frutto di concezioni parzialmente
R

quanto ampia debba essere la platea dei destinatari dell'esten- diverse del rapporto tra individuo e autorità sanitarie pubbli-
sione. che, sia il risultato di diverse condizioni sanitarie della popo-
4. - Inconferente per la soluzione delle questioni all'atten- lazione di riferimento, opportunamente accertate dalle autorità
zione di questa corte è l'osservazione dell'avvocatura generale preposte.
dello Stato secondo cui il soggetto che abbia subìto un grave Nel primo caso, la libera determinazione individuale viene
pregiudizio della propria integrità psico-fisica in conseguenza diminuita attraverso la previsione di un obbligo, assistito da
della vaccinazione antinfluenzale avrebbe comunque la possi- una sanzione. Tale soluzione — rimessa alla decisione delle
bilità di agire in giudizio per il risarcimento del danno alla sa- autorità sanitarie pubbliche, fondata su obiettive e riconosciute
lute. esigenze di profilassi — non è incompatibile con l'art. 32
L'osservazione non è infatti utile né a fondare un'eccezione Cost. se il trattamento obbligatorio sia diretto non solo a mi-
preliminare d'inammissibilità, né a sostenere argomenti di me- gliorare o preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato,
rito per la soluzione delle questioni sollevate. ma anche quello degli altri, giacché è proprio tale ulteriore
Dal primo punto di vista, la corte d'appello rimettente ha re- scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a
so specificamente conto dell'avvenuto accertamento del nesso giustificare la compressione dell'autodeterminazione del sin-
causale che, nel caso in esame, collega la vaccinazione antin- golo (sentenze n. 107 del 2012, cit., n. 226 del 2000, id., 2001,
fluenzale e la menomazione psico-fisica, al fine di dimostrare I, 5; n. 118 del 1996, cit.; n. 258 del 1994, id., 1995, I, 1451, e
la sussistenza delle condizioni di applicabilità della specifica n. 307 del 1990, id., 1990, I, 2694).
disciplina che la l. n. 210 del 1992 reca in tema di indennizzo. Nel secondo caso, anziché all'obbligo, le autorità sanitarie
Quanto al secondo aspetto, questa corte ha già precisato che preferiscono fare appello all'adesione degli individui a un
la disciplina apprestata dalla legge appena citata opera su un programma di politica sanitaria. La tecnica della raccomanda-
piano diverso da quello in cui si colloca la normativa in tema zione esprime maggiore attenzione all'autodeterminazione in-
di risarcimento del danno. Il risarcimento, infatti, presuppone dividuale (o, nel caso di minori, alla responsabilità dei genito-
un nesso tra fatto illecito e danno ingiusto, mentre il diritto ri) e, quindi, al profilo soggettivo del diritto fondamentale alla
all'indennizzo, che prescinde dalla colpa, sorge a fronte del salute, tutelato dal 1° comma dell'art. 32 Cost., ma è pur sem-
solo accertamento che la menomazione irreversibile consegua pre indirizzata allo scopo di ottenere la migliore salvaguardia
alla vaccinazione «e deriva dall'inderogabile dovere di solida- della salute come interesse (anche) collettivo.
rietà che, in questi casi, incombe sull'intera collettività», lad- Proprio da quest'ultimo punto di vista, ferma la differente
dove quest'ultima tragga beneficio dal trattamento vaccinale impostazione delle due tecniche ora in discussione, quel che
del singolo (sentenza n. 118 del 1996, id., 1996, I, 2326). tuttavia rileva, per la decisione delle questioni di legittimità
Ferma in ogni caso la possibilità per l'interessato di aziona- costituzionale in esame, è l'obiettivo essenziale che entrambe
re anche l'ordinaria pretesa risarcitoria, che potrà eventual- perseguono nella profilassi delle malattie infettive: ossia il
mente essere riconosciuta ove ricorrano le condizioni previste comune scopo di garantire e tutelare la salute (anche) colletti-
dall'art. 2043 c.c., il legislatore ha dunque previsto un'auto- va attraverso il raggiungimento della massima copertura vac-
noma misura economica di sostegno, di natura indennitaria ed cinale.
equitativa (sentenza n. 118 del 1996, cit.), in caso di danno al- In questa prospettiva, incentrata sulla salute quale interesse
la salute, il cui ottenimento dipende dal semplice fatto obietti- (anche) obiettivo della collettività, non vi è differenza qualita-
IL FORO ITALIANO — 2018.
745 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 746

tiva tra obbligo e raccomandazione: l'obbligatorietà del trat- Questa corte non può quindi esimersi da un'analisi mirata
tamento vaccinale è semplicemente uno degli strumenti a di- sulle peculiarità della singola raccomandazione di cui si faccia
sposizione delle autorità sanitarie pubbliche per il persegui- questione, non potendo limitarsi ad estendere, senza una veri-
mento della tutela della salute collettiva, al pari della racco- fica caso per caso, i pur chiari principî della propria giurispru-
mandazione. I diversi attori (autorità pubbliche e individui) fi- denza a qualunque indicazione di profilassi proveniente dalle
niscono per realizzare l'obiettivo della più ampia immunizza- autorità pubbliche.
zione dal rischio di contrarre la malattia indipendentemente In questa prospettiva, il carattere della vaccinazione antin-
dall'esistenza di una loro specifica volontà di collaborare: «e fluenzale quale trattamento sanitario raccomandato può emer-
resta del tutto irrilevante, o indifferente, che l'effetto coopera- gere alla luce della sussistenza di una serie di atti, corrispon-
tivo sia riconducibile, dal lato attivo, a un obbligo o, piuttosto, denti a quelli già individuati da questa corte nella sua giuris-

a
a una persuasione o anche, dal lato passivo, all'intento di evi- prudenza: insistite e ampie campagne anche straordinarie di

to
tare una sanzione o, piuttosto, di aderire a un invito» (sentenza informazione e raccomandazione da parte delle autorità sanita-
n. 107 del 2012, cit.).

en
rie pubbliche nelle loro massime istanze; distribuzione di ma-
Per quanto concerne più direttamente le vaccinazioni rac- teriale informativo specifico; informazioni contenute sul sito

am
comandate, in presenza di diffuse e reiterate campagne di co- istituzionale del ministero della salute; decreti e circolari mini-
municazione a favore dei trattamenti vaccinali, è naturale che steriali; piani nazionali di prevenzione vaccinale; oppure la

on
si sviluppi un affidamento nei confronti di quanto consigliato stessa legge (come accadeva, ad esempio, nel caso relativo alla
dalle autorità sanitarie: e ciò rende la scelta individuale di ade- vaccinazione poliomielitica, a suo tempo raccomandata dalla l.

O
M abb
rire alla raccomandazione di per sé obiettivamente votata alla 30 luglio 1959 n. 695, recante «provvedimenti per rendere in-

M
salvaguardia anche dell'interesse collettivo, al di là delle parti- tegrale la vaccinazione antipoliomielitica») (v., ancora, le sen-
colari motivazioni che muovono i singoli.

SI
tenze n. 107 del 2012, cit.; n. 423 del 2000, cit., e n. 27 del
IO in
Questa corte ha conseguentemente riconosciuto che, sul 1998, cit.).

AS
piano degli interessi garantiti dagli art. 2, 3 e 32 Cost., è giu- Nel caso specifico della vaccinazione antinfluenzale, di cui
so
stificata la traslazione in capo alla collettività, anch’essa obiet- si tratta nel giudizio a quo, sono in particolare rilevanti i piani
tivamente favorita dalle scelte individuali, degli effetti dannosi nazionali di prevenzione vaccinale (da ultimo, il piano nazio-
es

che eventualmente da queste conseguano. nale prevenzione vaccinale 2017-2019), che, affiancando la
nc

La ragione determinante del diritto all'indennizzo, quindi, vaccinazione antinfluenzale ad altri tipi di vaccinazioni rac-
non deriva dall'essersi sottoposti a un trattamento obbligato- comandate e indicando i rispettivi obiettivi di copertura, defi-
D
co

rio, in quanto tale; essa risiede piuttosto nelle esigenze di soli- niscono la complessiva programmazione vaccinale; le racco-
U

darietà sociale che si impongono alla collettività, laddove il mandazioni del ministero della salute adottate specificamente,
LA
IO olo

singolo subisca conseguenze negative per la propria integrità per ogni stagione, con riferimento alla vaccinazione antin-
psico-fisica derivanti da un trattamento sanitario (obbligatorio fluenzale (da ultimo, «prevenzione e controllo dell'influenza:
C
c

o raccomandato) effettuato anche nell'interesse della colletti- raccomandazioni per la stagione 2017-2018»); le campagne
O sci
LO

vità. informative istituzionali del ministero della salute, oltre che


Per questo, la mancata previsione del diritto all'indennizzo delle regioni.
Fa

in caso di patologie irreversibili derivanti da determinate vac- 7.1. - Alla luce di tali considerazioni, la collettività deve
cinazioni raccomandate si risolve in una lesione degli art. 2, 3 dunque sostenere i costi del pregiudizio individuale, anche nel
R

e 32 Cost.: perché le esigenze di solidarietà sociale e di tutela caso in cui la menomazione permanente sia derivata dalla vac-
della salute del singolo richiedono che sia la collettività ad ac- cinazione antinfluenzale. Sarebbe del resto irragionevole ri-
collarsi l'onere del pregiudizio individuale, mentre sarebbe in- servare a coloro che hanno aderito alle ricordate raccomanda-
giusto consentire che siano i singoli danneggiati a sopportare il zioni delle autorità sanitarie pubbliche un trattamento deteriore
costo del beneficio anche collettivo (sentenza n. 107 del 2012, rispetto a quello riconosciuto a quanti abbiano ubbidito ad un
cit.). precetto (nello stesso senso, con riferimento alla vaccinazione
Proprio alla luce di tali considerazioni, si può qui aggiunge- contro la poliomielite, la sentenza n. 27 del 1998, cit.). E la
re che le ragioni dell'estensione del riconoscimento del diritto traslazione sulla collettività delle conseguenze negative even-
all'indennizzo ricavabili dalla giurisprudenza ricordata non tualmente derivanti dalla vaccinazione antinfluenzale (pur
hanno mai comportato né comportano, da parte di questa cor- sempre alle condizioni e nei limiti previsti dalla l. n. 210 del
te, valutazioni negative sul grado di affidabilità scientifica del- 1992) consegue all'applicazione dei principî costituzionali di
la somministrazione delle vaccinazioni. Al contrario, la previ- solidarietà (art. 2 Cost.), di tutela della salute anche collettiva
sione dell'indennizzo, originariamente riservata ai casi di le- (art. 32 Cost.) e di ragionevolezza (art. 3 Cost.), oltre a com-
sioni permanenti derivanti da vaccinazioni obbligatorie, e la pletare, in termini che rendono più serio e affidabile ogni pro-
sua estensione (ad opera di questa corte) ai citati casi di vacci- gramma sanitario volto alla diffusione dei trattamenti vaccina-
nazioni raccomandate — pur sempre se sia accertato un nesso li, il ricordato «patto di solidarietà» tra individuo e collettività,
di causalità tra somministrazione del vaccino e menomazione al fine della più ampia copertura della popolazione.
permanente — completano il «patto di solidarietà» tra indivi- Né si può trascurare, ancora a giustificazione della trasla-
duo e collettività in tema di tutela della salute e rendono più zione a carico della collettività dell'indennizzo in questione,
serio e affidabile ogni programma sanitario volto alla diffusio- che la più ampia sottoposizione a vaccinazione quale profilassi
ne dei trattamenti vaccinali, al fine della più ampia copertura preventiva può notevolmente alleviare il carico non solo eco-
della popolazione. nomico che le epidemie influenzali solitamente determinano
7. - Non vi sono ragioni per non estendere al caso ora in sul sistema sanitario nazionale e sulle attività lavorative.
esame e alle questioni di legittimità costituzionale in esso sol- 7.2. - Osserva l'avvocatura generale dello Stato che, in caso
levate le affermazioni ricavabili dalla ricordata giurisprudenza di accoglimento del petitum come formulato dalla corte d'ap-
di questa corte. pello rimettente, resterebbero insolute e incerte una serie di
La vaccinazione antinfluenzale rientra a pieno titolo tra questioni che solo il legislatore potrebbe, nella sua discrezio-
quelle raccomandate. nalità, definire, in particolare quella relativa ai destinatari del-
La verifica di tale condizione è un passaggio essenziale del l'estensione dell'indennizzo.
giudizio di questa corte. Rispondere alla domanda se, analo- L'obiezione non coglie nel segno.
gamente a quanto accertato in relazione ad altre specifiche Le raccomandazioni delle autorità sanitarie in materia di
vaccinazioni raccomandate, anche per quella antinfluenzale sia vaccinazione antinfluenzale riguardano, in primo luogo, speci-
stata e sia posta in atto, da parte delle autorità sanitarie, un'ef- fiche categorie di soggetti a rischio, in relazione ai quali la
fettiva campagna informativa consente, infatti, di verificare il vaccinazione è espressamente raccomandata a fronte o di
rilievo che assume, in tal caso, la tutela della salute anche col- un'età avanzata o di particolari condizioni di salute; in secon-
lettiva. do luogo, determinate categorie di operatori e lavoratori, per le
ORO ITALIANO
IL FORO TALIANO —
— 2018
2018.— 22.
747 PARTE PRIMA 748

quali la vaccinazione, oltre alla salvaguardia della salute indi- rispettive somministrazioni, pur non essendo obbligatorie, erano
viduale, ha il duplice scopo di proteggere quanti entrano con comunque oggetto di campagne di sensibilizzazione da parte
loro in contatto e di evitare l'interruzione di servizi essenziali delle autorità sanitarie (l'antecedente immediato è rappresentato
per la collettività; in terzo luogo, coloro che convivono con da Corte cost. 26 aprile 2012, n. 107, id., 2013, I, 1123, riguar-
soggetti a rischio, venendo anche qui in rilievo la necessità di dante la vaccinazione contro il morbillo, la parotite e la rosolia).
tutela non solo individuale. Per queste categorie, il recente ag- Per quel che concerne il coinvolgimento delle regioni nel pa-
giornamento dei livelli essenziali di assistenza (d.p.c.m. 12 gamento dell'indennizzo dovuto alle persone danneggiate da
gennaio 2017, recante «definizione e aggiornamento dei livelli trasfusioni o vaccinazioni, va segnalata Corte cost. 26 maggio
essenziali di assistenza, di cui all'art. 1, 7° comma, d.leg. 30 2017, n. 128, id., 2017, I, 2177, che ha dichiarato inammissibile,
per la non applicabilità della norma impugnata alla regione sici-
dicembre 1992 n. 502»), il piano nazionale di prevenzione

a
liana, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, com-
vaccinale (2017-2019) e le raccomandazioni ministeriali ma 586, l. 28 dicembre 2015 n. 208, nella parte in cui prevede

to
(2017-2018) prevedono l'offerta gratuita del vaccino antin- che gli indennizzi dovuti alle persone danneggiate da trasfusio-

en
fluenzale. L'individuazione specifica di tali categorie, nel- ni, somministrazioni di emoderivati o vaccinazioni, in base alla
l'ambito della generalità della popolazione, ha, dunque, questo l. 25 febbraio 1992 n. 210, riconosciuti dopo il 1° maggio 2001

am
obiettivo principale, mentre non potrebbe ovviamente servire a e demandati alle regioni, vengono anticipati dalle regioni stesse,
delimitare l'ambito dei possibili destinatari dell'indennizzo. in attesa del trasferimento dallo Stato delle somme dovute, in

on
D'altra parte, le campagne di informazione e sensibilizza- relazione all'art. 2 d.p.r. 26 luglio 1965 n. 1074, in riferimento
zione tese alla più ampia copertura vaccinale coinvolgono ine- agli art. 17, lett. b), 20, 36 e 43 dello statuto speciale della re-

O
M abb
vitabilmente la generalità della popolazione, a prescindere da gione siciliana.

M
una pregressa e specifica condizione individuale di salute, di In ordine al contrasto tra i genitori sulla somministrazione di

SI
età, di lavoro o di convivenza: giacché, anche in questo caso, vaccini al figlio minore, v. App. Napoli, decr. 30 agosto 2017,
IO in
l'applicazione del trattamento consente di tutelare sia la di- ibid., 3175, che, confermando il provvedimento di primo grado,

AS
mensione individuale della salute, sia quella collettiva, impe- ha affievolito la responsabilità genitoriale della madre (genitore
so

dendosi l'eventuale contagio fra i soggetti non a rischio e collocatario), attribuendo al padre la decisione sui richiami vac-
quelli a rischio e contribuendosi in tal modo anche alla prote- cinali.
es

zione di coloro che non possono ricorrere alla vaccinazione a


nc

causa della propria specifica condizione di salute.


* * *
D

7.3. - In definitiva, alla luce dei principî individuati dalla


co

giurisprudenza di questa corte — che fa espresso riferimento,


U

I. - La tutela indennitaria prevista a fronte di patologie inopi-


ai fini del riconoscimento del diritto all'indennizzo, alla tutela
LA

natamente scaturite dall'inoculazione di vaccini, pur scattata


IO olo

della salute collettiva —, il fatto che la raccomandazione sia con notevole ritardo rispetto ad altri paesi, ha ormai compiuto
accompagnata, per alcune categorie di soggetti, dalla gratuità
C

un percorso significativo anche in Italia. Il relativo cammino è


c

della somministrazione non potrebbe fondare alcuna limita- costellato di interventi della Corte costituzionale.
O sci
LO

zione del novero dei destinatari dell'indennizzo. A ben vedere, alle radici stesse del sistema legislativo che di-
La specifica posizione di tali categorie di soggetti non elide sciplina le elargizioni a quanti soffrono di una menomazione
Fa

affatto il rilievo collettivo che la tutela della salute assume an- permanente della integrità psico-fisica a causa di vaccinazioni
che nei confronti della popolazione in generale, la vaccinazio- (cui vengono accostati altri trattamenti forieri di rischi per il pa-
R

ne di tutti e di ciascuno contribuendo all'obiettivo della più ziente, quali la trasfusione di sangue e la somministrazione di
ampia copertura, perseguito attraverso la raccomandazione. emoderivati) si può rinvenire una celeberrima pronuncia resa
Del resto, se i vincoli di ordine finanziario possono giustifica- dalla Consulta nel 1990. Si allude alla declaratoria di incostitu-
re limitazioni del novero dei soggetti cui la vaccinazione, in zionalità della legge che, nel 1966, ebbe a sancire l'obbligo del-
quanto inserita nei livelli essenziali di assistenza, sia sommini- la vaccinazione antipoliomielitica per i bambini entro il primo
strabile gratuitamente, di certo essi non giustificano alcun eso- anno di età, nella parte in cui non prevedeva, a carico dello Sta-
nero dall'obbligo d'indennizzo, in presenza delle condizioni to, un'equa indennità per il caso di danno derivante, al di fuori
previste dalla legge. dell'ipotesi di cui all'art. 2043 c.c., da contagio o da altra ap-
Va pertanto dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. prezzabile malattia causalmente riconducibile a detta vaccina-
zione, riportato dal bambino vaccinato o da altro soggetto a cau-
1, 1° comma, l. n. 210 del 1992 nella parte in cui non prevede sa dell'assistenza personale diretta prestata al primo (Corte cost.
il diritto ad un indennizzo, alle condizioni e nei modi stabiliti 22 giugno 1990, n. 307, Foro it., 1990, I, 2694, con osservazio-
dalla medesima legge, a favore di chiunque abbia riportato le- ni di A. PRINCIGALLI, Tutela della salute e vaccinazioni a ri-
sioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione schio e nota di G. PONZANELLI, Lesioni da vaccino antipolio:
permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccina- che lo Stato paghi l'indennizzo!; annotata altresì da S. NESPOR,
zione antinfluenzale. Tutela della salute e legittimità dell'imposizione di un tratta-
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit- mento sanitario, in Corriere giur., 1990, 1018; F. GIARDINA,
timità costituzionale dell'art. 1, 1° comma, l. 25 febbraio 1992 Vaccinazione obbligatoria, danno alla salute e «responsabilità»
n. 210 (indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da com- dello Stato, in Giur. costit., 1990, 1880; V. FINESCHI, Tutela
plicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligato- della salute e diritti della persona nella definizione del tratta-
rie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati), nella parte mento sanitario obbligatorio, in Riv. it. medicina legale, 1990,
in cui non prevede il diritto all'indennizzo, alle condizioni e 914; D. POLETTI, Danni alla salute da vaccino «antipolio» e di-
nei modi stabiliti dalla medesima legge, nei confronti di coloro ritto all'equo indennizzo, in Resp. civ., 1991, 85; M.T. GUA-
che si siano sottoposti a vaccinazione antinfluenzale. SCHINO, Limitazione alla libertà individuale e tutela della salute
nella disciplina delle vaccinazioni obbligatorie, in Quadrime-
———————— stre, 1992, 207). Il ragionamento ivi sviluppato metteva al cen-
tro dell'attenzione i trattamenti sanitari obbligatori, muovendo
(1) La questione di legittimità costituzionale era stata solle- dal presupposto che la relativa imposizione è giustificata soltan-
vata da App. Milano, ord. 20 luglio 2016, Foro it., 2017, I, 342, to ove si preveda che essi «non incida[no] negativamente sullo
e id., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.723, che stato di salute di colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle
auspicava, evocando gli art. 2, 3 e 32 Cost., l'estensione della sole conseguenze, che, per la loro temporaneità e scarsa entità,
platea dei destinatari dei benefici di cui alla l. 25 febbraio 1992 appaiano normali di ogni intervento sanitario, e, pertanto, tolle-
n. 210, facendovi rientrare coloro che subiscono lesioni e/o in- rabili». L'analisi proseguiva valorizzando la duplice dimensione
fermità, da cui siano derivati danni irreversibili all'integrità psi- del valore della salute e lo spirito di solidarietà (reciproca) fra
co-fisica, per essere stati sottoposti alla vaccinazione — non individuo e collettività, per concludere nel segno dell'impre-
obbligatoria, ma raccomandata — antinfluenzale. scindibilità, una volta concretizzatisi i rischi ulteriori per la sa-
La pronuncia di accoglimento si pone sulla scia di una serie lute del soggetto passivo del trattamento (nonché delle persone
di precedenti relativi ad altre vaccinazioni che, all'epoca delle che a quest'ultimo abbiano prestato assistenza personale diretta
IL FORO ITALIANO — 2018.
749 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 750

in ragione della sua non autosufficienza fisica), «il riconosci- bligatoria, per tutti i nuovi nati nel primo anno di vita, soltanto
mento [. . .] di una protezione ulteriore» sul piano rimediale, sub con una legge del 1991 (Corte cost. 16 ottobre 2000, n. 423, Fo-
specie di «equo ristoro del danno patito». ro it., 2001, I, 4, con nota di richiami di A. PALMIERI e nota di
In sintonia con la riferita impostazione, dopo poco più di un G. PONZANELLI, Responsabilità civile e sicurezza sociale: un
biennio il parlamento, allorché stabiliva presupposti, modalità e decennio «tribolato»; annotata altresì da A. CASTELNUOVO e S.
procedure per il conseguimento dell'indennizzo in materia di PINTUS, La politica dei piccoli passi: nuovi interventi della Cor-
vaccinazioni, legava la concessione dei benefici a quelle «ob- te costituzionale sugli indennizzi da contagi, in Danno e resp.,
bligatorie per legge o per ordinanza di un'autorità sanitaria ita- 2001, 490; B. BARBISAN, Vaccinazioni obbligatorie, trattamenti
liana» (art. 1, 1° comma, l. 210/92). In aggiunta alle persone te- necessari e solidarietà per danni, in Giur. costit., 2001, 4118;
nute a vaccinarsi, la legge designava quali destinatari dei bene- A. MAZZIOTTI, L'indennizzo delle vittime di trasfusioni o di

a
fici: i) le persone che, sebbene non vaccinate, subiscano un pre- vaccinazioni - Necessità di combinare equità e diritto positivo,
giudizio rilevante a seguito e in conseguenza di un contatto con in Riv. giur. lav., 2001, II, 240).

to
le prime; ii) coloro che, per motivi di lavoro o per incarico del Un decennio più tardi, le porte si dischiudevano per la vacci-

en
loro ufficio o per potere accedere ad uno Stato estero, si siano nazione contro il morbillo, la parotite e la rosolia, anch’essa
sottoposti a vaccinazioni che, pur non essendo obbligatorie, ri- all'epoca soltanto raccomandata (Corte cost. 26 aprile 2012, n.

am
sultino necessarie; iii) i soggetti a rischio operanti nelle strutture 107, Foro it., 2013, I, 1123; annotata da G. PONZANELLI, L'in-
sanitarie ospedaliere, che si siano sottoposti a vaccinazioni an- dennizzo ex lege 210 dovuto anche in assenza di un obbligo a

on
che non obbligatorie (art. 1, 4° comma, l. 210/92). sottoporsi ad un trattamento sanitario, in Danno e resp., 2012,
1063; R. CHIEPPA, Ancora una giusta solidarietà, questa volta

O
M abb
II. - Il tenore letterale di tali disposizioni è rimasto invariato, per i danneggiati da somministrazione di vaccini semplicemente

M
ma la loro portata operativa è notevolmente più estesa di quella consigliata e promossa, ma nessuna iniziativa dello Stato nei
confronti delle imprese farmaceutiche, in Giur. costit., 2012,

SI
originaria. Tale estensione è il frutto degli apporti della Consul-
IO in
ta, come pure dell'incremento, ad opera del legislatore, del cata- 1461; L. LOCATELLI, Danno no fault da vaccinazioni obbligato-

AS
logo delle vaccinazioni obbligatorie. rie e facoltative e diritto all'indennizzo, in Resp. civ., 2012,
so
La Corte costituzionale — che si era già occupata della de- 1893; A. FEDERICI, L'indennizzo delle conseguenze irreversibili
correnza dell'indennizzo con sent. 18 aprile 1996, n. 118, Foro da vaccinazioni non obbligatorie, in Riv. giur. lav., 2012, II,
es

it., 1996, I, 2326, con nota di G. PONZANELLI, «Pochi ma da 605).


sempre»: la disciplina sull'indennizzo per il danno da vaccina- In questa occasione, oltre a riepilogare le pregresse acquisi-
nc

zione, trasfusione o assunzione di emoderivati al primo vaglio zioni della giurisprudenza costituzionale, l'estensore poneva
D

l'enfasi sul «generale clima di ‘affidamento’» destinato a svi-


co

di costituzionalità (annotata anche da G. COMANDÉ, Diritto alla


U

salute tra sicurezza sociale e responsabilità civile, in Danno e lupparsi «nei confronti [. . .] di quanto ‘raccomandato’: ciò che
LA

resp., 1996, 573; F. CASSELLA, Illegittimi i limiti temporali rende la scelta adesiva dei singoli, al di là delle loro particolari e
IO olo

all'indennizzo a titolo di solidarietà, in assenza di responsabili- specifiche motivazioni, di per sé obiettivamente votata alla sal-
vaguardia anche dell'interesse collettivo».
C

tà, in Resp. civ., 1996, 582; A. ALGOSTINO, I possibili confini


c

del dovere alla salute, in Giur. costit., 1996, 3209) — apriva nel
O sci
LO

1998 un nuovo fronte, reputando doverosa l'attribuzione dei be- III. - Come si può notare, nelle decisioni successive alla citata
nefici di legge a quanti si erano sottoposti a vaccinazione anti- Corte cost. 27/98, per ciascuna delle vaccinazioni non obbliga-
Fa

poliomielitica sin dal 1959, in un periodo sì antecedente alla sua torie esaminate, il refrain è sempre lo stesso. Sennonché, pur es-
obbligatorietà, ma nel quale nondimeno quest'ultima era stata sendo il solco ampiamente tracciato, in mancanza di un'equipa-
R

promossa dall'autorità pubblica in vista della sua diffusione ca- razione generalizzata delle vaccinazioni fortemente consigliate a
pillare nella società (Corte cost. 26 febbraio 1998, n. 27, Foro quelle obbligatorie (e di una puntuale caratterizzazione delle
it., 1998, I, 1370, con nota di G. PONZANELLI, La misura del- prime), al cospetto di vaccinazioni diverse da quelle già prese in
l'indennizzo per le «vittime» di vaccinazioni obbligatorie: il esame non si può fare a meno di investire del caso la Consulta,
nuovo intervento della Corte costituzionale; su tale pronuncia, che invero non si limita a dare l'imprimatur, dovendo verificare
con cui sotto altro profilo erano state respinte le censure artico- se le misure prese dalle autorità pubbliche per sensibilizzare la
late avverso le norme che stabilivano, per le menomazioni veri- popolazione assurgono al rango di raccomandazioni.
ficatesi anteriormente all'introduzione della disciplina indenni- L'intervento della Corte costituzionale è stato ancora una vol-
taria, un assegno pari al trenta per cento dell'indennizzo a regi- ta invocato nel 2016, con riferimento alla vaccinazione antin-
me, con esclusione di interessi legali e rivalutazione monetaria, fluenzale. La corte ambrosiana, investita dell'appello avverso la
v. anche A. ALGOSTINO, Salute dell'individuo e salute della col- decisione di prime cure che, avendo ricollegato la sindrome da
lettività: il diritto all'indennizzo anche nel caso di vaccinazioni cui era affetto l'istante alla vaccinazione antinfluenzale cui egli
antipoliomielitiche non obbligatorie, in Giur. it., 1998, 1479; G. aveva deciso di sottoporsi, era dell'avviso che non vi fosse spa-
COMANDÉ, Il diritto alla salute, la trilogia costituzionale ed i zio per un'interpretazione costituzionalmente orientata tale da
limiti di bilancio: ancora sulla l. n. 210 del 1992 e sulla sua ri- condurre alla disapplicazione dell'art. 1 l. 210/92; permanendo
levanza sistematica, in Danno e resp., 1998, 429; O. CHESSA, tuttavia il grave sospetto di violazione degli art. 2, 3 e 32 Cost.,
La misura minima essenziale dei diritti sociali: problemi e im- il collegio giudicante rimetteva di conseguenza gli atti alla Con-
plicazioni di un difficile bilanciamento, in Giur. costit., 1998, sulta (App. Milano, ord. 20 luglio 2016, Foro it., 2017, I, 342).
1170; R. CARANTA, Danni da vaccinazione e responsabilità del- Non desta sorpresa che la sentenza in epigrafe abbia imbocca-
lo Stato, in Resp. civ., 1998, 1352; G. PALMIERI, Breve nota in to la strada dei precedenti in materia. E, nel compiere l'indagine
tema di indennizzo per lesione da vaccinazione obbligatoria an- testé cennata, la corte individuava tutti gli indici occorrenti per
tipolio, in Rass. avv. Stato, 1998, I, 7). far rientrare la vaccinazione influenzale nel novero di quelle
Alla base di questo distacco dal requisito della cogenza del propriamente «raccomandate». Una volta operata tale classifica-
trattamento c’è l'idea, esplicitata nella motivazione, che sarebbe zione, l'esito del giudizio è segnato: pure questa categoria di
irrazionale distinguere tra «il caso in cui si annulla la libera de- vaccinati è in grado di aspirare all'indennizzo.
terminazione individuale attraverso la comminazione di una
sanzione, da quello in cui si fa appello alla collaborazione dei IV. - Nel frattempo, durante il 2017, aveva fatto sentire la sua
singoli a un programma di politica sanitaria»; non si potrebbero, voce il legislatore (con il d.l. 7 giugno 2017 n. 73, convertito,
infatti, penalizzare quanti «sono stati indotti a tenere un com- con modificazioni, dalla l. 31 luglio 2017 n. 119; l'iniziativa
portamento di utilità generale per ragioni di solidarietà sociale», della regione Veneto, volta alla caducazione della nuova disci-
riservando loro «un trattamento deteriore rispetto a quello che plina, è stata frustrata da Corte cost. 18 gennaio 2018, n. 5, id.,
vale a favore di quanti hanno agito in forza della minaccia di 2018, I, 710, in questo fascicolo, con nota di richiami e nota di
una sanzione». G. PASCUZZI). Come si è anticipato, il catalogo delle vaccina-
Di lì a poco, ribadendo gli stessi concetti, la Corte costituzio- zioni obbligatorie è stato ampliato fino a raggiungere le dieci
nale ammetteva all'indennizzo pure chi era stato sottoposto a unità (art. 1, commi 1 e 1 bis); a tale lista viene giustapposto un
vaccinazione antiepatite B, a partire dall'anno 1983, vale a dire elenco di quattro vaccinazioni, rispetto alle quali le amministra-
dal momento in cui l'autorità sanitaria aveva intrapreso una ca- zioni sanitarie assicurano l'offerta attiva e gratuita (art. 1, com-
pillare campagna per la diffusione di tale vaccinazione, resa ob- ma 1 quater). La novità rilevante è che la disciplina degli in-
IL FORO ITALIANO — 2018.
751 PARTE PRIMA 752

dennizzi viene esplicitamente riferita all'intero lotto delle vac- sulla base di una valutazione assolutamente discrezionale,
cinazioni testé menzionate, non importa se obbligatorie e no sicché, qualora fosse dichiarata l'incostituzionalità della
(art. 5 quater, che richiama l'art. 1 nel suo complesso). norma denunciata, verrebbe meno la regolare costituzione
Si espande, dunque, l'area in cui sono conseguibili gli inden- del giudice; evidenzia inoltre che l'interpretazione adeguatri-
nizzi. In tale contesto, pur evitando di appiattire una misura di ce indicata da questa corte nella sentenza n. 272 del 1998
sicurezza sociale su moduli propri della tutela risarcitoria, oc- (Foro it., 1999, I, 1407) sarebbe smentita dal «diritto viven-
corre comunque richiamare l'attenzione sulla verifica rigorosa te», ossia da un'immutata prassi che ha perseverato nel-
del nesso causale tra la vaccinazione e la patologia che dalla l'interpretazione difforme, che consente l'assegnazione di-
medesima si ritenga derivata (echi di tale problematica si colgo- screzionale.
no nella pronuncia con cui la Suprema corte ha definitivamente
1.2. - In punto di non manifesta infondatezza, il giudice a

a
disatteso la pretesa avanzata dal tutore di un minore affetto da
sindrome autistica: Cass., ord. 25 luglio 2017, n. 18358, id., quo prospetta entrambe le questioni come ipotesi di illegitti-

to
2017, I, 2597). mità sopravvenuta.

en
1.2.1. - Quanto alla violazione dell'art. 25, 1° comma,
A. PALMIERI Cost., il giudice a quo rammenta che questa corte, con la

am
sentenza n. 272 del 1998, cit., ha già ritenuto infondata ana-
loga questione di legittimità costituzionale rivolta contro la

on
medesima norma, affermando che la risposta ai dubbi pro-
spettati dal rimettente non passava né per la via della decla-

O
M abb
————————
ratoria di incostituzionalità — dovendo ricercarsi sul piano

M
dell'organizzazione giudiziaria, nel senso che i poteri orga-

SI
nizzativi dei dirigenti degli uffici giudiziari fossero esercitati
IO in non in modo discrezionale, ma sulla base di criteri oggettivi

AS
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 6 dicembre 2017, e predeterminati e senza necessità di una specifica previsione
so

n. 257 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 13 dicembre legislativa — né, tanto meno, attraverso un intervento additi-
vo di questa corte, purché le modalità adottate fossero «tali
es

2017, n. 50); Pres. GROSSI, Est. CAROSI; interv. Pres. cons.


ministri. Ord. Corte conti, sez. giur. Puglia, 28 luglio 2016 da garantire, comunque, la verifica ex post della loro osser-
nc

(due) (G.U., 1a s.s., n. 52 del 2016). vanza».


D

Sennonché — prosegue il rimettente — nei venti anni che


co

Responsabilità contabile e amministrativa — Sequestro separano dalla ordinanza emessa in data 5 luglio 1996, il
U

conservativo — Designazione del giudice per la fase di Consiglio di presidenza della Corte dei conti non avrebbe de-
LA
IO olo

conferma, modifica o revoca — Modalità — Questione liberato in materia, a differenza di quanto disposto rispetti-
inammissibile di costituzionalità (Cost., art. 3, 25; y d.l. vamente dal Consiglio di presidenza della giustizia ammini-
C

15 novembre 1993 n. 453, disposizioni in materia di giuris-


c

strativa — in applicazione dell'art. 13, 1° comma, nn. 5, 6 e


O sci

dizione e controllo della Corte dei conti, art. 5; y l. 14


LO

6 bis, l. 27 aprile 1982 n. 186 (ordinamento della giurisdizio-


gennaio 1994 n. 19, conversione in legge, con modifica- ne amministrativa e del personale di segreteria ed ausiliario
Fa

zioni, del d.l. 15 novembre 1993 n. 453, art. 1; y l. 18 giu- del Consiglio di Stato e dei tribunali amministrativi regiona-
gno 2009 n. 69, disposizioni per lo sviluppo economico, la li), novellato dall'art. 19 l. 21 luglio 2000 n. 205 (disposizio-
R

semplificazione, la competitività nonché in materia di pro- ni in materia di giustizia amministrativa) — e dal Consiglio
cesso civile, art. 42; y d.leg. 26 agosto 2016 n. 174, codice di presidenza della giustizia tributaria (a mente degli art. 6 e
di giustizia contabile, adottato ai sensi dell'art. 20 l. 7 ago- 24, 1° comma, lett. f e g, d.leg. 31 dicembre 1992 n. 545, re-
sto 2015 n. 124). cante «ordinamento degli organi speciali di giurisdizione tri-
È inammissibile, per erronea individuazione della disposi- butaria ed organizzazione degli uffici di collaborazione in at-
zione oggetto dell'impugnazione, la questione di legittimi- tuazione della delega al governo contenuta nell'art. 30 l. 30
tà costituzionale dell'art. 5, 3° comma, lett. a), d.l. 15 no- dicembre 1991 n. 413»).
vembre 1993 n. 453, convertito, con modificazioni, in l. 14 Sebbene, dunque, il quadro normativo preso in considera-
gennaio 1994 n. 19, nella parte in cui non prevede che la zione nell'ordinanza di rimessione del 1996, con esclusivo
designazione del giudice competente sia effettuata sulla riferimento al Consiglio superiore della magistratura (Csm),
base di criteri oggettivi e predeterminati, in riferimento si sia arricchito in epoca successiva, nondimeno il rimettente
agli art. 3, 1° comma, e 25, 1° comma, Cost. (1) sostiene che il Consiglio di presidenza della Corte dei conti,
in assenza di specifiche disposizioni normative sul punto,
non avrebbe proceduto, nemmeno dopo la sollecitazione con-
Diritto. — 1. - La sezione giurisdizionale della Corte dei tenuta nella sentenza n. 272 del 1998, cit., alla fissazione dei
conti per la regione Puglia, in composizione monocratica, criteri di massima cui i presidenti delle sezioni giurisdiziona-
con due ordinanze di analogo contenuto, solleva questione di li devono attenersi nella determinazione della composizione
legittimità costituzionale dell'art. 5, 3° comma, lett. a), d.l. degli organi giudicanti, così come non avrebbe mai predispo-
15 novembre 1993 n. 453 (disposizioni in materia di giuris- sto un sistema di verifica ex post dell'osservanza dei criteri
dizione e controllo della Corte dei conti), convertito, con di assegnazione delle cause ai giudici contabili; criteri che,
modificazioni, dalla l. 14 gennaio 1994 n. 19, nella parte in nella prassi degli uffici giudiziari della Corte dei conti, se-
cui non prevede che la designazione del giudice sia effettuata condo il giudice a quo, non sarebbero neppure stabiliti in via
sulla base di criteri oggettivi e predeterminati, in riferimento preventiva dai dirigenti degli stessi, i quali provvederebbero
agli art. 3, 1° comma, e 25, 1° comma, Cost. all'assegnazione delle cause ai singoli giudici nell'esercizio
1.1. - Espone il giudice a quo che il presidente della sezio- di un potere assolutamente discrezionale.
ne giurisdizionale della Corte dei conti per la regione Puglia, Pertanto, secondo il rimettente, la mancata attuazione in
su ricorso del procuratore regionale, ha autorizzato con pro- tal guisa del principio del giudice naturale precostituito per
pri decreti il sequestro conservativo ante causam sui beni di legge nell'ordinamento processuale contabile determinerebbe
presunti responsabili per danni cagionati all'erario, desi- un'ipotesi di illegittimità costituzionale sopravvenuta della
gnando in entrambi i procedimenti il medesimo rimettente norma di cui all'art. 5, 3° comma, lett. a), d.l. n. 453 del
quale giudice per la successiva fase del giudizio di «confer- 1993, in considerazione degli intervenuti mutamenti sia
ma, modifica o revoca» del sequestro, ai sensi dell'art. 5 d.l. normativi che «fattuali».
n. 453 del 1993. 1.2.2. - Quanto alla violazione dell'art. 3, 1° comma,
Secondo il giudice a quo le questioni sarebbero rilevanti Cost., il giudice a quo sostiene che la norma impugnata sa-
nei giudizi a quibus in quanto la designazione da parte del rebbe divenuta incostituzionale in seguito alla novella recata
presidente della sezione sarebbe avvenuta in entrambi i casi dall'art. 42 l. 18 giugno 2009 n. 69 (disposizioni per lo svi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
753 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 754

luppo economico, la semplificazione, la competitività non- togoverno delle varie magistrature, del potere-dovere di pre-
ché in materia di processo civile). Detta norma, nel modifica- disporre adeguati criteri obiettivi e predeterminati, con pos-
re l'art. 5 l. n. 205 del 2000, ha aggiunto il comma 1 bis, che, sibilità di impulso da parte dei soggetti che se ne ritengano
con riferimento ai giudizi pensionistici innanzi alla Corte dei lesi.
conti, dispone che «[. . .] i presidenti delle sezioni giurisdi- Occorre in proposito ricordare il costante orientamento di
zionali procedono, al momento della ricezione del ricorso e questa corte, secondo cui «l'eventuale pregiudizio immediato
secondo criteri predeterminati, alla sua assegnazione ad uno e diretto arrecato alle posizioni giuridiche soggettive non può
dei giudici unici delle pensioni in servizio presso la sezione». che determinare [. . . la facoltà] di ricorrere agli ordinari
Secondo il giudice a quo, tale novella avrebbe modificato strumenti di tutela giurisdizionale previsti dall'ordinamento
la cosiddetta «situazione normativa», operando una divarica- in base alle fondamentali garanzie costituzionali previste da-

a
zione, difficilmente giustificabile sul piano della coerenza e gli art. 24 e 113 Cost., espressamente qualificate da questa

to
della razionalità legislativa, tra i giudizi di responsabilità da corte come principî supremi dell'ordinamento (ex plurimis,

en
un lato — siano essi di merito, per la cui assegnazione ai sentenze n. 26 del 1999, punto 3.1 del ‘considerato in dirit-
singoli magistrati l'art. 17, 2° comma, r.d. 13 agosto 1933 n. to’, ibid., 1118; nonché n. 526 del 2000, id., 2001, I, 1464; n.

am
1038 (approvazione del regolamento di procedura per i giu- 266 del 2009, id., Rep. 2009, voce Ordinamento penitenzia-
dizi innanzi alla Corte dei conti), stabilisce laconicamente rio, n. 25; n. 10 del 1993, id., 1993, I, 1374; n. 232 del 1989,

on
che «[i]l presidente del collegio [. . .] con separato provvedi- id., 1990, I, 1855; n. 18 del 1982, id., 1982, I, 934; n. 98 del
mento nomina il relatore», ovvero, come nel caso di specie,

O
1965, id., 1966, I, 8)» (sentenza n. 39 del 2014, id., 2015, I,

M abb
cautelari — e i giudizi pensionistici dall'altro. L'art. 5,
2651).

M
comma 1 bis, l. n. 205 del 2000 costituirebbe pertanto un
idoneo tertium comparationis per affermare la violazione Ne discende che — senza che ciò interferisca minimamen-

SI
IO in
dell'art. 3, 1° comma, Cost., in quanto l'introduzione del te con il principio del giudice naturale precostituito — nei

AS
precetto normativo sull'assegnazione delle cause pensionisti- confronti di modalità di assegnazione dei giudizi lesive della
so
che secondo criteri predeterminati comporterebbe una disci- sfera soggettiva dell'assegnatario non può essere esclusa la
plina dei giudizi cautelari in materia di responsabilità ammi- garanzia della tutela dinnanzi al giudice assicurata dal fon-
es

nistrativa irragionevolmente diversa da quella dei giudizi damentale principio degli art. 24 e 113 Cost. (in questo sen-
pensionistici. so, sentenza n. 470 del 1997, id., 1998, I, 1766).
nc

2. - Le due ordinanze sollevano questioni di identico con- 4.2. - Tanto premesso, si deve evidenziare che, in punto di
D
co

tenuto, che possono quindi essere riunite in un unico giudizio rilevanza, il giudice a quo si limita ad affermare che l'acco-
U

per essere decise congiuntamente. glimento delle questioni comporterebbe un vizio di costitu-
LA
IO olo

3. - Si deve premettere che sia la disposizione impugnata zione del giudice, ma non motiva adeguatamente tale assun-
che quella indicata come tertium comparationis sono state to, né indica le disposizioni di rito ad esso pertinenti.
C
c

abrogate a far data dal 7 ottobre 2016 per effetto dell'entrata Esse, per quanto concerne il giudizio di specie, vanno in-
O sci

in vigore del d.leg. 26 agosto 2016 n. 174 (codice di giustizia


LO

dividuate nell'art. 26 r.d. n. 1038 del 1933, laddove, fino


contabile, adottato ai sensi dell'art. 20 l. 7 agosto 2015 n. all'abrogazione intervenuta con il d.leg. n. 174 del 2016, sta-
Fa

124). biliva che «nei procedimenti contenziosi di competenza della


Nondimeno, tale abrogazione non ha effetti sul presente Corte dei conti si osservano le norme e i termini della proce-
R

giudizio di costituzionalità, in quanto, in ragione del princi- dura civile in quanto siano applicabili e non siano modificati
pio tempus regit actum, il giudice rimettente è tenuto a effet- dalle disposizioni del presente regolamento» e, quindi, nel-
tuare la valutazione del decreto presidenziale alla luce della l'art. 158 c.p.c.
disciplina processuale vigente al momento della sua emana- Questa corte, respingendo la questione di legittimità costi-
zione. tuzionale dell'art. 33, 1° comma, c.p.p., pur avendo precisato
4. - Le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 5, 3° che i «criteri di assegnazione degli affari nell'ambito di tali
comma, lett. a), d.l. n. 453 del 1993, sollevate in riferimento organi esulano dalla nozione generale della loro capacità» e
agli art. 3, 1° comma, e 25, 1° comma, Cost., sono inammis- che nel «disegno normativo, è dunque evidente la differenza
sibili, poiché il giudice rimettente è incorso in errore nel- tra le condizioni di capacità del giudice ed i criteri di asse-
l'individuazione della disposizione oggetto dell'impugnativa.
gnazione degli affari», ha conclusivamente affermato che
4.1. - Al riguardo, occorre premettere che il principio del tutto questo però «[. . .] non significa che la violazione dei
giudice naturale precostituito per legge enunciato nell'art.
criteri di assegnazione degli affari sia priva di rilievo e che
25, 1° comma, Cost. — anche quando si postuli un rapporto
non vi siano, o che non debbano essere prefigurati, appro-
tra giudice e causa e, quindi, si affronti il tema della discre-
zionalità spettante ai capi degli uffici per la ripartizione degli priati rimedi dei quali le parti possano avvalersi» (sentenza
affari — impone di considerare i rimedi che, sul piano ordi- n. 419 del 1998, id., 1999, I, 760).
namentale, possono essere apprestati al fine di dare concre- La giurisprudenza di legittimità, sia civile (ex plurimis,
tezza ed effettività al richiamato principio, senza alterare la Cass. 25 gennaio 2017, n. 1912, id., Le banche dati, archivio
continuità e la tempestività della funzione giurisdizionale. Cassazione civile; 3 ottobre 2016, n. 19660, id., Rep. 2016,
In tale prospettiva, questa corte ha affermato il principio voce Sentenza civile, n. 74; 14 gennaio 2013, n. 727, id.,
della previa predisposizione da parte degli organi di autogo- Rep. 2013, voce Ordinamento giudiziario, n. 123; 14 dicem-
verno delle magistrature di criteri obiettivi per l'assegnazio- bre 2007, n. 26327, id., Rep. 2007, voce Procedimento civile,
ne degli affari e per l'esplicitazione dei poteri organizzativi n. 242; 18 gennaio 2000, n. 489, id., Rep. 2000, voce Senten-
dei capi degli uffici giudiziari. za civile, n. 65) che penale (Cass. 12 maggio 2017, n. 35585,
Esiste peraltro un distinto profilo critico che riguarda l'ap- S., id., Le banche dati, archivio Cassazione penale; 12 marzo
plicazione concreta dei criteri da parte dei dirigenti di detti 2015, V., id., Rep. 2015, voce Procedimento penale, n. 16;
uffici. 1° agosto 2013, Agrama, id., 2013, II, 601; 15 novembre
Alla duplicità di tali profili corrisponde anche una diversi- 2012, F., id., Rep. 2013, voce cit., n. 15; 4 maggio 2006,
tà dei rimedi per i soggetti pregiudicati da un uso distorto o Acampora, id., Rep. 2007, voce Giudizio abbreviato, n. 26),
deviante dei criteri di assegnazione, siano essi le parti del ritiene, con orientamento consolidato, che le decisioni assun-
processo o gli stessi magistrati destinatari dei provvedimenti te in contrasto con le disposizioni di assegnazione delle cau-
assunti dai rispettivi organi di autogoverno. se all'interno dell'ufficio non integrano un vizio di costitu-
Al primo profilo pertiene la verifica degli strumenti di tu- zione del giudice, ma comportano una violazione di carattere
tela che i vari ordinamenti processuali accordano nei con- interno che, in difetto di un'espressa sanzione di nullità, non
fronti di tali violazioni nell'ambito del giudizio, al secondo incide sulla validità degli atti né è causa di nullità del giudi-
invece il sindacato sull'esercizio, ad opera degli organi di au- zio o della sentenza.
IL FORO ITALIANO — 2018.
755 PARTE PRIMA 756

Conforme risulta l'orientamento del giudice contabile (Cor- siglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei
te conti, sez. II giur. centr., 6 ottobre 2008, n. 315/A, id., Rep. conti).
2009, voce Responsabilità contabile, n. 489). Infatti, per effetto dell'art. 11, 7° comma, l. n. 15 del 2009,
Dalle esposte argomentazioni deriva che il rimettente, po- gran parte delle competenze prima riconosciute all'organo di
tendo rilevare (d'ufficio) un vizio di costituzione del giudice autogoverno della magistratura contabile sono state trasferite
solo in relazione all'art. 158 c.p.c. — norma, come si è det- a un organo monocratico, il presidente della Corte dei conti,
to, applicabile al rito contabile nei giudizi a quibus in ragio- qualificato «organo di governo dell'istituto», e tale disposi-
ne del rinvio dinamico a suo tempo previsto dall'art. 26 r.d. zione, al successivo 8° comma, oltre ad aver definito il Con-
n. 1038 del 1933 — avrebbe dovuto sollevare la questione siglio di presidenza della Corte dei conti non più organo di
di legittimità costituzionale nei confronti del predetto com- autogoverno bensì «organo di amministrazione del personale

a
binato disposto normativo, al fine di consentire a questa cor- di magistratura», afferma che lo stesso «esercita le funzioni

to
te di valutare se le predette disposizioni — tanto più alla lu- ad esso espressamente attribuite da norme di legge», mentre,

en
ce della consolidata interpretazione datane dalla giurispru- parallelamente, il 7° comma del medesimo articolo prevede
denza (anche contabile) — laddove affermano invece l'irri- che il presidente della Corte dei conti «esercita ogni altra

am
levanza processuale dei casi di assegnazione delle cause funzione non espressamente attribuita da norme di legge ad
all'interno di uno stesso ufficio, in violazione (o in difetto) altri organi collegiali o monocratici della corte».

on
di criteri generali e predeterminati, soddisfino o meno quel- Ebbene, si deve considerare che l'art. 10 l. n. 117 del
l'esigenza di prefigurare appropriati rimedi dei quali le parti 1988, nell'istituire l'organo di autogoverno della magistratu-

O
M abb
e il magistrato designato possano avvalersi con riguardo al ra contabile e nel disciplinarne le competenze, all'ultimo

M
principio di precostituzione del giudice e, in particolare, a comma rinviava solo parzialmente alle attribuzioni del Con-

SI
quelli di imparzialità e di indipendenza (interna) del giudice. siglio di presidenza della giustizia amministrativa, stabilendo
IO in
4.3. - Quanto alla tematica dei criteri obiettivi e prede- che «[f]ino all'entrata in vigore della legge di riforma della

AS
terminati da parte degli organi di autogoverno per l'asse- Corte dei conti si applicano in quanto compatibili le norme
so
gnazione degli affari e per l'esplicitazione dei poteri orga- di cui agli art. 7, 1°, 4°, 5° e 7° comma, 8, 9, 4° e 5° comma,
nizzativi dei capi degli uffici giudiziari (sentenza n. 272 del 10, 11, 12, 13, 1° comma, nn. 1, 2, 3, e 2° comma, nn. 1, 2,
es

1998), si deve rammentare che per la giurisdizione ordinaria 3, 4, 8, 9, l. 27 aprile 1982 n. 186».
nc

la relativa disciplina prevede «[...] l'applicazione del c.d. si- In tale richiamo manca proprio il riferimento ai nn. 5 e 6
stema delle tabelle e, più recentemente, a seguito di specifi-
D

dell'art. 13, 1° comma, che prevedono che il Consiglio di


co

ca disposizione legislativa, l'indicazione da parte del Consi- presidenza della giustizia amministrativa stabilisca i criteri di
U

glio superiore della magistratura, in via generale, dei criteri massima per la ripartizione degli affari consultivi e dei ricor-
LA
IO olo

obiettivi sia per l'assegnazione degli affari penali (art. 7 ter si.
ord. giud. aggiunto dall'art. 4 d.p.r. n. 449 del 1988), sia per Può quindi fondatamente revocarsi in dubbio che, per ef-
C
c

l'applicazione dei magistrati (art. 1 l. 16 ottobre 1991 n. 321 fetto del nuovo assetto recato dalla l. n. 15 del 2009 e della
O sci
LO

di modifica dell'art. 110 della medesima legge sul- riduttiva delimitazione delle funzioni a quelle sole espressa-
l'ordinamento giudiziario)» (sentenza n. 272 del 1998, cit.); mente previste dalla legge, il Consiglio di presidenza della
Fa

parimenti è avvenuto anche per la giustizia amministrativa e Corte dei conti disponga attualmente — come avviene invece
per la giustizia tributaria, con le disposizioni recate rispetti- per gli organi di autogoverno delle altre magistrature — del
R

vamente dall'art. 13, 1° comma, nn. 5, 6 e 6 bis, l. n. 186 del potere di dettare i criteri di massima per la ripartizione degli
1982 e dagli art. 6 e 24, 1° comma, lett. f) e g), d.leg. n. 545 affari e la composizione dei collegi.
del 1992. L'eventuale vulnus alle predette garanzie assicurate dal-
Con specifico riferimento al Consiglio di presidenza della l'art. 25, 1° comma, Cost., nella prospettiva «sopravvenuta»
Corte dei conti, organo di autogoverno della magistratura evidenziata dallo stesso giudice a quo, andrebbe semmai rin-
contabile istituito dall'art. 10 l. 13 aprile 1988 n. 117 (risar- venuto nel combinato disposto dell'art. 10 l. n. 117 del 1988
cimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni e dell'art. 11 l. n. 15 del 2009, e non nella disposizione cen-
giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati), questa cor- surata dal rimettente.
te, con la sentenza n. 272 del 1998, cit., ha sostenuto che il 5. - Dalle espresse considerazioni consegue l'inammissibi-
soddisfacimento delle predette esigenze di tutela di indipen- lità delle questioni di legittimità costituzionale sollevate con
denza e imparzialità non comportasse di per sé l'illegittimità le ordinanze in epigrafe.
costituzionale dell'art. 5, 3° comma, lett. a), d.l. n. 453 del Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara inam-
1993, ma ben potesse avvenire attraverso l'esplicitazione missibili le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 5,
dei criteri per l'assegnazione degli affari da parte del- 3° comma, lett. a), d.l. 15 novembre 1993 n. 453 (disposi-
l'organo di autogoverno della magistratura contabile, con zioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei
modalità analoghe a quelle della giurisdizione ordinaria, non conti), convertito, con modificazioni, dalla l. 14 gennaio
potendovi essere alcun dubbio «sull'importanza delle garan- 1994 n. 19, sollevate, in riferimento agli art. 3, 1° comma, e
zie dell'indipendenza e terzietà della funzione anche per la 25, 1° comma, Cost., dalla Corte dei conti, sezione giurisdi-
magistratura della Corte dei conti, alla stregua della previ- zionale per la Puglia, con le ordinanze indicate in epigrafe.
sione dell'art. 108 Cost., tant’è che per essa risulta istituito
(art. 10 l. 13 aprile 1988 n. 117) un consiglio di presidenza ————————
al quale sono affidate le deliberazioni sulle assunzioni, as-
segnazioni di sedi e di funzioni, trasferimenti e promozioni (1) I. - Le ordinanze di rinvio, Corte conti, sez. giur. reg. Pu-
e su ogni altro provvedimento riguardante lo stato giuridico glia, 28 luglio 2016, atti di promovimento nn. 257 e 258, si pos-
dei magistrati» e che tanto potesse «[...] aver luogo proprio sono leggere in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed ex-
tra, 2017.733, e ibid., 2018.
nell'ambito di detti poteri discrezionali, quale manifestazio-
ne ed esercizio dei medesimi, senza necessità né di una spe- Lo stesso giudice a quo aveva già sollevato analoga questio-
ne, la quale era stata dichiarata infondata attraverso una senten-
cifica previsione legislativa né, tantomeno, di un intervento
za interpretativa, con la quale la Corte costituzionale aveva
additivo di questa corte» (sentenza n. 272 del 1998, cit.). «salvato» la disposizione impugnata fornendo un'interpretazio-
Occorre tuttavia evidenziare che la situazione considerata ne costituzionalmente conforme, sostenendo che la soluzione
da questa corte in occasione della predetta decisione è signi- non doveva essere rinvenuta in una modifica legislativa o in una
ficativamente mutata a seguito dell'entrata in vigore della l. dichiarazione di incostituzionalità, bensì sul piano della orga-
4 marzo 2009 n. 15 (delega al governo finalizzata all'otti- nizzazione giudiziaria. In particolare, la corte richiedeva che le
mizzazione della produttività del lavoro pubblico e all'effi- modalità adottate per la individuazione del giudice fossero «tali
cienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni non- da garantire, comunque, la verifica ex post della loro osservan-
ché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Con- za» (Corte cost. 17 luglio 1998, n. 272, id., 1999, I, 1407, con
IL FORO ITALIANO — 2018.
757 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 758

nota di richiami, commentata da GARDINO CARLI, in Giur. co- — Cass. 12 marzo 2015, V., Foro it., Rep. 2015, voce Pro-
stit., 1998, 2787). cedimento penale, n. 16, secondo cui l'assegnazione dei proces-
Il giudice a quo poneva in rilievo come, a differenza di quan- si in violazione delle tabelle di organizzazione dell'ufficio può
to avvenuto per il Consiglio di presidenza della giustizia ammi- incidere sulla costituzione e sulle condizioni di capacità del giu-
nistrativa e per la giustizia tributaria, il Consiglio di presidenza dice, determinando la nullità di cui all'art. 33, 1° comma, c.p.p.,
della Corte dei conti non abbia adottato alcun criterio oggettivo, non in caso di semplice inosservanza delle disposizioni ammini-
tale da poterne verificare l'osservanza; l'indicazione del giudice strative, ma solo quando si determini uno stravolgimento dei
competente avviene in maniera del tutto discrezionale. principî e dei canoni essenziali dell'ordinamento giudiziario, per
Tale situazione sarebbe poi divenuta anche irragionevole a la violazione di norme quali quelle riguardanti la titolarità del
seguito dell'entrata in vigore dell'art. 42 l. 69/09, secondo cui, potere di assegnazione degli affari in capo ai dirigenti degli uf-

a
nei giudizi pensionistici davanti alla Corte dei conti, «i presi- fici e l'obbligo di motivazione dei provvedimenti.

to
denti delle sezioni giurisdizionali procedono, al momento della
ricezione del ricorso e secondo criteri predeterminati, alla sua III. - Nel senso che non contrasta con il principio del giudice

en
assegnazione ad uno dei giudici unici delle pensioni in servizio naturale precostituito per legge la costituzione del collegio delle
presso la sezione». sezioni riunite della Corte dei conti (in speciale composizione)

am
La Corte costituzionale risolve la questione attraverso una mediante la nominale indicazione dei magistrati chiamati a for-
decisione processuale di inammissibilità per erronea individua- mare il collegio con provvedimento presidenziale posteriore

on
zione della disposizione cui ricollegare l'effetto denunciato. all'instaurazione della causa, tra quelli assegnati alle già esisten-
ti sezioni riunite in sede giurisdizionale e sezioni riunite in sede

O
La corte non ha mancato comunque di individuare il proble-

M abb
ma di merito nei limiti di sindacabilità della violazione del prin- di controllo, v. Corte conti, sez. riun. giur., 11 ottobre 2013, n.

M
cipio di precostituzione del giudice con riguardo all'aspetto del- 5, id., Rep. 2014, voce Corte dei conti, n. 57.

SI
la assegnazione delle cause e dei poteri dei dirigenti e, nella Per l'infondatezza della questione di legittimità costituzionale
IO in
specie, del presidente della sezione giurisdizionale della Corte dell'art. 1, 7° comma, terzo periodo, d.l. 453/93, convertito, con

AS
dei conti. modificazioni, in l. 19/94, come integrato dall'art. 42, 2° com-
so

Trattasi di aspetto più volte segnalato dalla dottrina ed esami- ma, l. 69/09, nella parte in cui attribuisce al presidente della
nato dalla giurisprudenza, nel tentativo di bilanciare la funzio- Corte dei conti il potere di deferire le questioni di «particolare
es

nalità della giustizia con la tutela del principio costituzionale, al importanza» in relazione a giudizi pendenti in appello, v. Corte
cost. 27 gennaio 2011, n. 30, id., 2011, I, 644, con nota di ri-
nc

fine di non rendere in fondo inutile o persino frustrante l'intera


attività che conduce all'approvazione delle tabelle ed alla preco- chiami e osservazioni di COSTANTINO, commentata da SCOCA,
D

in Giur. costit., 2011, 356. [R. ROMBOLI]


co

stituzione del giudice, inteso quale persona fisica e non come


U

organo giudicante (v., tra gli altri, ROMBOLI, Giudice precosti-


LA
IO olo

tuito per legge fra diritto del cittadino e tutela della indipen-
denza interna della magistratura, in Foro it., 2009, V, 110).
C

Certamente allo scopo non può essere d'aiuto il nuovo assetto


c

————————
O sci

derivato dalla l. 15/09 e ricordato dalla sentenza in epigrafe, nel


LO

senso che lo stesso parrebbe aver tolto al Consiglio di presiden-


Fa

za della Corte dei conti il potere di dettare i criteri di massima


per la ripartizione degli affari e la composizione dei collegi per
affidarlo ad un organo monocratico come il presidente della
R

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 6 dicembre 2017,


Corte dei conti. n. 255 (Gazzetta ufficiale, 1ª serie speciale, 13 dicembre
2017, n. 50); Pres. GROSSI, Est. MORELLI; Fall. soc. Etty
II. - Per l'affermazione secondo cui, in tema di capacità del Mancini moda c. Soc. E.T. Moda fashion e altri; interv.
giudice, non dà luogo alla nullità prevista dall'art. 178, 1° Pres. cons. ministri. Ord. Trib. Vibo Valentia 31 marzo
comma, lett. a), c.p.p., la circostanza che uno dei componenti 2015 (G.U., 1ª s.s., n. 15 del 2017).
del collegio sia stato applicato all'ufficio senza l'osservanza dei
criteri fissati in sede tabellare, v. Cass. 1° agosto 2013, Agrama, Fallimento — Fallimento dell'imprenditore — Estensione
id., 2013, II, 601, con nota di richiami e osservazioni di DI PAO- alla società di cui è socio illimitatamente responsabile
LA, commentata da MARZADURI e IORIO, in Guida al dir., 2013, — Fallimento di società di capitali — Estensione a altre
fasc. 40, 59, da PERRUCCI e SOANA, in Bollettino trib., 2013, società o a soci di fatto — Omessa previsione — Que-
1752, da SALCUNI, in Riv. trim. dir. pen. economia, 2013, 523, stione infondata di costituzionalità nei sensi di cui in
da RIVERDITI, in Arch. pen., 2014, 964. motivazione (Cost., art. 3, 24; y r.d. 16 marzo 1942 n.
In senso analogo la consolidata giurisprudenza della Cassa- 267, disciplina del fallimento, art. 147).
zione:
— Cass. 25 gennaio 2017, n. 1912, Foro it., Le banche dati, È infondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di
archivio Cassazione civile, secondo cui l'inosservanza del prin- legittimità costituzionale dell'art. 147, 5° comma, r.d. n.
cipio della immutabilità del giudice istruttore, sancito dall'art. 267 del 1942, nella parte in cui, nel consentire l'estensio-
174 c.p.c., e la trattazione della causa da parte di un giudice di- ne della dichiarazione di fallimento dell'imprenditore in-
verso da quello individuato secondo le tabelle, determinata da dividuale alla società di cui questi è socio illimitatamente
esigenze di organizzazione interna al medesimo ufficio giudizia- responsabile, non prevede analoga estensione ad altra so-
rio, pur in mancanza di un formale provvedimento di sostituzio- cietà di capitali o ad altra impresa individuale, sul pre-
ne da parte del presidente del tribunale, costituiscono una mera supposto dell'esistenza di una società di fatto, là dove il
irregolarità di carattere interno che, in difetto di un'espressa fallimento sia dichiarato originariamente nei confronti di
sanzione di nullità, non incide sulla validità degli atti, né è causa una società di capitali, in riferimento agli art. 3, 1° com-
di nullità del giudizio o della sentenza; ma, e 24, 1° comma, Cost. (1)
— Cass. 3 ottobre 2016, n. 19660, id., Rep. 2016, voce Sen-
tenza civile, n. 74, commentata da DE CAROLIS, in Corriere
giur., 2017, 230, secondo cui, laddove una causa venga decisa
da un giudice onorario appartenente all'ufficio giudiziario in
Diritto. — 1. - La disposizione di cui al 5° comma dell'art.
materia sottratta, nella ripartizione tabellare, alla competenza 147 r.d. 16 marzo 1942 n. 267 (disciplina del fallimento, del
dei giudici onorari di tribunale, ciò non è causa di nullità della concordato preventivo, dell'amministrazione controllata e
sentenza a meno che egli non abbia adottato uno dei provvedi- della liquidazione coatta amministrativa) — nuovamente
menti per legge riservati ai soli giudici togati (cautelari e pos- portata al vaglio di questa corte — testualmente prevede che
sessori), in quanto ciò non incide sulla composizione dell'uf- «Allo stesso modo [e, cioè, conformemente a quanto dispo-
ficio giudiziario, senza che sia prevista la sanzione di nullità da sto dal comma precedente in ordine alla estendibilità del fal-
alcuna norma di legge, ma costituisce una semplice irregolari- limento di società a quello dei soci illimitatamente responsa-
tà; bili della stessa] si procede, qualora dopo la dichiarazione di
IL FORO ITALIANO — 2018.
759 PARTE PRIMA 760

fallimento di un imprenditore individuale risulti che l'impre- «ammettersi che la società di capitali, la quale abbia svolto
sa è riferibile ad una società di cui il fallito è socio illimita- attività di impresa operando in società di fatto con altri, pos-
tamente responsabile». sa in seguito sottrarsi alle eventuali conseguenze negative
2. - Secondo il tribunale rimettente, detta norma — nella derivanti dal suo agire (ivi compreso il fallimento per riper-
parte in cui (e per la ragione che) non prevede una corri- cussione nel caso in cui sia accertata l'insolvenza della so-
spondente ipotesi di estendibilità del fallimento, originaria- cietà di fatto)» (sentenza 20 maggio 2016, n. 10507, ibid., n.
mente dichiarato nei confronti di una società di capitali, ad 531).
altre società o persone fisiche che ne risultino essere soci di Ha condivisibilmente osservato, infatti, come al riferimen-
fatto — violerebbe l'art. 3, 1° comma, Cost., per l'ingiustifi- to all'«imprenditore individuale» vada, ratione temporis, at-
cata disparità di trattamento, che ne deriverebbe, tra impresa tribuita «valenza meramente indicativa dello «stato dell'arte»

a
individuale e società di capitali, agli effetti dell'estensione dell'epoca in cui la norma è stata concepita, che non può es-

to
del rispettivo fallimento ad eventuali soci di fatto. sere di ostacolo ad una sua interpretazione estensiva che, te-

en
Ne risulterebbe, altresì, un vulnus all'art. 24, 1° comma, nuto conto del mutato contesto nel quale essa deve attual-
Cost., per compressione del diritto di difesa dei creditori del- mente trovare applicazione, ne adegui la portata in senso

am
la società di fatto, ove questa non sia assoggettabile a falli- evolutivo, includendovi fattispecie non ancora prospettabili
mento, per estensione, in consecuzione al fallimento origina- alla data della sua emanazione». E ha sottolineato come, a

on
riamente dichiarato nei confronti di una società di capitali contrario, «un'interpretazione dell'art. 147, 5° comma, l.
pur facente parte del sodalizio con la prima. fall. che conducesse all'affermazione dell'applicabilità della

O
M abb
3. - Questione identica a quella ora in esame è già stata norma al solo caso (di fallimento dell'imprenditore indivi-

M
sollevata dal Tribunale ordinario di Bari e, con sentenza n. duale) in essa espressamente considerato, risulterebbe in

SI
276 del 2014 (Foro it., Rep. 2015, voce Fallimento, n. 476), contrasto col principio di uguaglianza sancito dall'art. 3
IO in
è stata dichiarata inammissibile, per difetto di motivazione Cost.» (sentenza n. 10507 del 2016, cit., e, sulla stessa linea,

AS
sulla rilevanza e sulla non manifesta infondatezza, anche per sentenza 13 giugno 2016, n. 12120, ibid., nn. 522, 533).
so

il profilo dell'omessa valutazione degli adempimenti previsti 6. - La disposizione denunciata già, dunque, vive e si ri-
es

dall'art. 2361, 2° comma, c.c., in ordine alla partecipabilità flette nell'interpretazione, costituzionalmente adeguata, che
di società di capitale a società di fatto. equipara la società di capitali all'impresa individuale ai fini
nc

È stata poi nuovamente sollevata dal Tribunale ordinario della estendibilità del fallimento agli eventuali rispettivi soci
D

di Parma e dal Tribunale ordinario di Catania, e questa corte, di fatto.


co

con ordinanza n. 15 del 2016 (id., Rep. 2016, voce cit., n. L'odierna questione, sollevata sulla base di una opposta
LA

519), l'ha dichiarata manifestamente inammissibile (oltre che esegesi della norma stessa, va pertanto dichiarata non fonda-
IO olo

per reiterate carenze di motivazione sulla rilevanza), rispetti- ta.


C

vamente, per omissione (nella prima delle due ordinanze di Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non
c

rimessione) e per «immotivata esclusione» (nella seconda) fondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di legit-
O sci
LO

della previa verifica di una possibile interpretazione costitu- timità costituzionale dell'art. 147, 5° comma, r.d. 16 marzo
zionalmente adeguata della norma censurata. 1942 n. 267 (disciplina del fallimento, del concordato pre-
Fa

Il Tribunale di Vibo Valentia, odierno rimettente — dopo ventivo, dell'amministrazione controllata e della liquidazio-
aver preso in esame, ai fini della rilevanza della questione, il ne coatta amministrativa), sollevata in riferimento agli art. 3,
R

ruolo degli adempimenti di cui all'art. 2361, 2° comma, c.c. 1° comma, e 24, 1° comma, Cost., dal Tribunale ordinario di
(la cui omissione ritiene non ostativa ai fini della partecipa- Vibo Valentia, sezione civile, con l'ordinanza indicata in
zione di una società di capitali ad una società di fatto) — af- epigrafe.
fronta anche il problema dell'eventuale lettura, in senso co- ————————
stituzionalmente adeguato, della disposizione sub 5° comma
dell'art. 147 r.d. n. 267 del 1942: ma lo risolve in senso ne- (1) I. - Il provvedimento in rassegna si allinea alla giurispru-
gativo. Argomenta, infatti, che «il ricorso a tale attività in- denza del giudice delle leggi pronunciatasi a proposito della co-
terpretativa è precluso dalla specialità della norma de qua ri- stituzionalità della norma del 5° comma dell'art. 147 l. fall., in
spetto all'art. 1 l. fall.». quella parte in cui non sembrerebbe consentire l'estensione del-
4. - L'effettivo esperimento del tentativo di una interpreta- la dichiarazione di fallimento di una società di capitali ad altra
zione costituzionalmente orientata — ancorché risolto con società di capitali o ad altra impresa individuale, sul presuppo-
esito negativo per l'ostacolo non immotivatamente ravvisato sto, naturalmente, della esistenza tra loro di una società di fatto.
dal giudice a quo nella lettera e nella natura della disposizio- Ciò nonostante, a differenza di Corte cost., ord. 29 gennaio
ne denunciata — consente, in questo caso, di superare il va- 2016, n. 15, Foro it., Rep. 2016, voce Fallimento, n. 519 (solle-
citata da Trib. Parma 13 marzo 2014, id., Rep. 2014, voce cit.,
glio di ammissibilità della questione conseguentemente sol-
n. 417) e Corte cost. 12 dicembre 2014, n. 276, id., Rep. 2015,
levata. voce cit., n. 476 (su questione sollevata da Trib. Bari 20 no-
5. - La correttezza o meno della esegesi, non secundum vembre 2013, id., Rep. 2014, voce cit., n. 416), che si sono arre-
constitutionem, presupposta dal rimettente, attiene, invece, al state all'inammissibilità, rispettivamente, per carenze motiva-
merito e, cioè, alla successiva verifica di fondatezza o non zionali e per omissione della previa verifica di una possibile in-
della questione stessa. terpretazione costituzionalmente adeguata, la prima, e per omes-
A tal riguardo, va rilevato che l'esegesi estensiva della di- sa valutazione degli adempimenti previsti dall'art. 2361 c.c. in
sposizione in esame — ritenuta preclusa dal Tribunale di Vi- ordine alla partecipabilità di società di capitali a società di fatto,
bo Valentia, ma già invece condivisa da parte della giuris- la seconda, il dictum che si riporta si esprime invece in termini
prudenza di merito e della dottrina — si è ormai consolidata di infondatezza.
in termini di diritto vivente per effetto di alcuni successivi e Infatti, il rimettente (Trib. Vibo Valentia 31 marzo 2015, atto
risolutivi interventi del giudice della nomofilachia. di promovimento n. 22, id., Le banche dati, archivio Merito ed
La Corte di cassazione, sezione prima civile — dopo aver extra, 2017.1010), ai fini della rilevanza della questione, avreb-
be sia valutato il ruolo degli adempimenti di cui all'art. 2361, 2°
dato risposta positiva all'interrogativo circa la fallibilità di comma, c.c., sia affrontato la questione della lettura in senso co-
una società di capitali, [anche] a responsabilità limitata, che stituzionalmente adeguato della disposizione di cui al 5° comma
si accerti essere socia di una società di fatto insolvente, al- dell'art. 147 l. fall., risolvendosi tuttavia in senso negativo, e
lorché la partecipazione sia stata assunta in mancanza della denunciandone così il contrasto con i parametri costituzionali
previa deliberazione assembleare e della successiva indica- degli art. 3, 1° comma, e 24, 1° comma, Cost.: la norma denun-
zione nella nota integrativa al bilancio, richieste dall'art. ciata — nel ricollegare alla dichiarazione del «fallimento di un
2361, 2° comma, c.c. (sentenza 21 gennaio 2016, n. 1095, imprenditore individuale» la possibilità del fallimento in esten-
ibid., n. 530) — ha poi espressamente escluso che possa sione di altro soggetto (persona fisica o giuridica) che risulti so-
IL FORO ITALIANO — 2018.
761 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 762

cio (di fatto) dell'originario fallito — contrasterebbe, appunto, Tra i primi, cfr. FIMMANÒ, Il fallimento ascendente della su-
con gli evocati parametri costituzionali, nella parte in cui, nel- persocietà di fatto in liquidazione per subornazione delle domi-
l'ipotesi di fallimento originariamente dichiarato nei confronti nate, in Fallimento, 2016, 1186, per il quale la disposizione del
di una società di capitali, non ne consentirebbe, invece, la esten- 5° comma dell'art. 147 l. fall., facendo riferimento solo all'im-
sione ad altri soci di fatto, siano essi persone fisiche o società. prenditore persona fisica e trattandosi di norma eccezionale,
Da ciò deriverebbe un'irragionevole disparità di trattamento tra impedirebbe l'estensione del fallimento iniziale di una società di
impresa individuale e società di capitali agli effetti della esten- capitali a una società di fatto, dovendo invece passare l'esten-
dibilità del rispettivo fallimento ed un vulnus al diritto di difesa sione necessariamente per il fallimento della società (di fatto od
dei creditori di società di capitali, che, diversamente dai credito- occulta), e solo come effetto di quest'ultimo potrà essere estesa
ri di imprenditori individuali, sarebbero privi di tutela ai fini ai soci illimitatamente responsabili non falliti, anche non perso-

a
dell'estendibilità del fallimento della società debitrice ad altri ne fisiche (v., pure, ID., La vera ragione dell'eccezionalità del-
soci di fatto della stessa. l'art. 147, 5° comma, l. fall.: l'invulnerabilità della persona

to
Di diverso avviso è il provvedimento in rassegna, per il quale giuridica, in Dir. fallim., 2017, II, 576, e ID., L'estensiva «in-

en
l'esegesi estensiva della disposizione in esame, negata dal ri- versa» del fallimento della supersocietà di fatto controllata ai
mettente, si sarebbe ormai consolidata in termini di diritto vi- soci-s.r.l. controllanti e «subordinati», in Società, 2016, 460,

am
vente per effetto di risolutivi interventi ad opera della Corte di nel cui contributo segnala come il tema dell'insolvenza della
cassazione: v., sul punto, Cass. 20 maggio 2016, n. 10507, id., supersocietà di fatto fosse destinato a diventare una delle rea-

on
Rep. 2016, voce cit., n. 531, secondo la quale l'art. 147, 5° zioni all'abuso della personalità «preferite» in giurisprudenza
comma, l. fall. troverebbe applicazione non solo quando, dopo per efficienza); nello stesso senso, RESTUCCIA, La Corte di cas-

O
M abb
la dichiarazione di fallimento di un imprenditore individuale, ri- sazione riconosce l'ammissibilità di una supersocietà di fatto: il

M
sulti che l'impresa è, in realtà, riferibile ad una società di fatto difficile rapporto con l'attività di direzione e coordinamento, in
Dir. fallim., 2016, II, 1247, secondo il quale l'unico modo che

SI
tra il fallito e uno o più soci occulti, ma, in virtù proprio di una
IO in
interpretazione estensiva, anche là dove il socio già fallito sia sembra ipotizzabile è quello della preventiva dichiarazione della

AS
una società, anche di capitali, che partecipi, con altre società o società di fatto, per produrre poi, in via discendente, il fallimen-
so
persone fisiche, ad una società di persone, anche di fatto; per- to in estensione della o delle società di capitali, nella logica suc-
tanto, accertata l'esistenza di una società di fatto insolvente del- cessione enunciata dall'eccezione tipologica di cui all'art. 147 l.
es

la quale uno o più soci illimitatamente responsabili siano costi- fall.; critico, sotto la diversa prospettiva della incomprensibilità
tuiti da s.r.l., il fallimento in estensione di queste ultime costi- della ratio che vorrebbe i creditori della società di fatto preferiti
nc

tuisce una conseguenza ex lege prevista dall'art. 147, 1° comma, ai soci della s.r.l. partecipante, RIGANTI, «Supersocietà» di fatto
D

ed estensione del fallimento al socio di s.r.l., in Giur. it., 2017,


co

l. fall., senza necessità dell'accertamento della loro specifica in-


U

solvenza. 895; anche ANGIOLINI, Consulta e Suprema corte a confronto su


LA

Ammette la partecipazione di una s.r.l. in una società di per- partecipazione societaria di fatto e fallimento, in Fallimento,
IO olo

sone, anche di fatto, Cass. 13 giugno 2016, n. 12120, ibid., n. 2016, 529, sostiene che non può configurarsi una semplice ed
automatica estensione della responsabilità patrimoniale, doven-
C

536, senza il bisogno del rispetto dell'art. 2361, 2° comma, c.c.,


c

dettato in tema di s.p.a. (21 gennaio 2016, n. 1095, ibid., n. dosi invero accertare l'abuso del dominio sull'impresa per poter
O sci
LO

530). estendere il fallimento anche a chi ha agito con modalità illegit-


time (ID., «Supersocietà» di fatto: la Consulta non «scioglie la
Fa

Nella giurisprudenza di merito, in senso adesivo alla tesi del


riserva», id., 2015, 417, che individua altri sentieri in grado di
giudice delle leggi, cfr. Trib. Gela 15 ottobre 2013, id., Rep.
garantire i creditori, tra i quali un'azione di risarcimento per
2015, voce cit., n. 487, per il quale la disposizione del 5° com-
R

abuso dell'attività di direzione e coordinamento in cui il domi-


ma dell'art. 147 l. fall. è applicabile anche nella ipotesi in cui,
nus non adempia all'obbligazione risarcitoria); similmente,
dichiarato il fallimento di una società, risulti che l'attività di
TUCCI, Il fallimento della società di fatto fra società di capitali,
impresa della società fallita sia riconducibile ad una società, di
in Riv. dir. soc., 2016, 569, per il quale l'omesso riferimento al
cui quella già fallita fa parte, e delle cui obbligazioni risponde
fallimento di una società nel 5° comma dell'art. 147 l. fall. po-
illimitatamente; similmente, a condizione che venga dichiarato
trebbe non essere irragionevole; in considerazione del-
il fallimento della società di fatto esistente tra la società origina-
l'eccezionalità della norma citata, sembrerebbe contrario anche
riamente dichiarata fallita e i soci a cui estendere automatica-
mente il fallimento, v. Trib. Nola 29 maggio 2013, ibid., n. 488 DELL'OSSO, La supersocietà di fatto (tra società di capitali) al
(in senso conforme anche Trib. Reggio Calabria 8 aprile 2013, vaglio della Corte costituzionale, in Banca, borsa, ecc., 2015,
id., Rep. 2014, voce cit., n. 414, e Trib. Prato 13 novembre II, 322.
2010, id., Rep. 2011, voce cit., n. 542); in termini di interpreta- In senso contrario, cfr. FERRI JR., Società di fatto e imprendi-
zione analogica con riguardo a situazioni analoghe si esprime tore occulto, in Riv. dir. soc., 2016, 616, per il quale il 5° com-
Trib. Palermo 14 ottobre 2012, id., Rep. 2013, voce cit., n. 514; ma, mentre richiama, seppure implicitamente, il suo 4° comma,
anche Trib. Vibo Valentia 10 giugno 2011, id., Rep. 2012, voce non menziona in alcun modo il primo, quello cioè che fa di-
cit., n. 579, legittima il curatore del fallimento di una società di scendere il fallimento dei soci (palesi) illimitatamente responsa-
capitali a richiedere il fallimento in estensione di una società di bili da quello della società palese, un meccanismo, quello fon-
fatto esistente fra la società già dichiarata fallita e altre società dato sulla previa dichiarazione del fallimento della società, dal
di capitali e/o persone fisiche. quale allora il 5° comma mostra di prescindere del tutto al fine
della dichiarazione del fallimento dei soci occulti, consentendo
Contra, oltre a Trib. Bari 20 novembre 2013, cit. e Trib. Par- senz’altro l'estensione nei confronti di costoro del fallimento
ma 13 marzo 2014, cit., v. App. Bologna 11 giugno 2008, id., dichiarato in proprio e facendo venire meno, anche se non la
Rep. 2008, voce cit., n. 627, per la quale non può essere esteso possibilità, quanto meno l'utilità, di un previo fallimento della
il fallimento di una società di capitali alla società da questa par- società di fatto; v. pure, MURINO, Sulla fattispecie di società di
tecipata, potendo essere dichiarato il fallimento in estensione fatto tra società di capitali, in Giur. comm., 2014, II, 914, se-
dei soli soci di società di persone insolvente oppure dei soci oc- condo il quale sarebbe irragionevole, e contrario al principio di
culti di imprenditore individuale insolvente. eguaglianza di cui all'art. 3, 2° comma, Cost., limitare alla sola
Rimane fermo il principio per il quale il fallimento in esten- ipotesi dell'imprenditore individuale la norma del 5° comma
sione ai soci illimitatamente responsabili si applica solo alle so- dell'art. 147 l. fall.; conformi sembrerebbero essere anche ABE-
cietà in cui esistono istituzionalmente soci illimitatamente re- TE, Il fallimento della supersocietà (di fatto) occulta: «con-
sponsabili, quali le società di fatto (sul punto, v. Cass. 4 feb- troindicazioni» applicative, in Società, 2017, 163; RUSSO, So-
braio 2009, n. 2711, id., 2009, I, 1424, con nota di FABIANI). cietà di fatto partecipata da società di capitali: un problema di
costituzionalità?, in Giur. it., 2015, 139, e FRANCHI, Appunti
II. - Nella letteratura, posta la teorica ammissibilità del- sulla partecipazione di una s.r.l. ad una società di persone, in
l'estensione nei termini indicati dal provvedimento in rassegna, Giur. merito, 2012, 657.
si registra una frattura fra quanti ritengono che sia necessaria la Sul tema della supersocietà di fatto, v. anche FAUCEGLIA,
preventiva dichiarazione di fallimento della supersocietà di fatto Verso la «fallimentarizzazione» del diritto ovvero la giurispru-
così accertata e quanti, al contrario, ritengono che il meccani- denza della Cassazione nell'età dell'incertezza, in Dir. fallim.,
smo della estensione ne possa prescindere. 2016, II, 1222; GHIONNI CRIVELLI VISCONTI, La c.d. supersocie-
IL FORO ITALIANO — 2018.
763 PARTE PRIMA 764

tà tra società di capitali al primo (e parziale) vaglio della Cas- titoli ed esami non può comunque partecipare il personale
sazione, in Corriere giur., 2017, 63; HAMEL, Il fallimento di so- docente ed educativo già assunto su posti e cattedre con
cietà di fatto tra società di capitali, in Società, 2013, 392; IRRE- contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato nel-
RA, La società di fatto tra società di capitali, in Giur. it., 2016, le scuole statali, in riferimento agli art. 2, 3, 4, 2° comma,
1144; CAGNASSO, L'acquisto da parte della s.r.l. di una parte- 51, 1° comma, e 97 Cost. (3)
cipazione a responsabilità limitata, ibid., 1148; SPIOTTA, I «soci
di fatto» falliscono anche se persone giuridiche, in Nuovo dirit-
to delle società, 2016, fasc. 17, 140. Diritto. — 1. - Il Tar Lazio, con due ordinanze di analogo
Nello specifico del principio della spendita del nome, v. pure
tenore, iscritte al r.o. n. 134 del 2016 e n. 42 del 2017, ha
PENTA, La contemplatio domini in ambito fallimentare, in Dir.
sollevato questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1,

a
fallim., 2016, 1233.
I termini del dibattito sono sinteticamente riassunti da ABETE, comma 110, l. 13 luglio 2015 n. 107 (riforma del sistema na-

to
Il fallimento degli imprenditori collettivi, in DIDONE (a cura di), zionale di istruzione e formazione e delega per il riordino

en
Le riforme delle procedure concorsuali, Milano, 2016, II, 1362. delle disposizioni legislative vigenti), in riferimento agli art.
2, 3, 4, 2° comma, 51, 1° comma, e 97 Cost.

am
La disposizione è censurata nella parte in cui prevede che
«[a]i concorsi pubblici per titoli ed esami non può comunque

on
partecipare il personale docente ed educativo già assunto su
posti e cattedre con contratto individuale di lavoro a tempo

O
M abb
indeterminato nelle scuole statali».

M
————————
2. - Considerata l'identità delle questioni sollevate, i giu-

SI
dizi devono essere riuniti per una decisione congiunta.
IO in 3. - Deve essere, in primo luogo, rilevata l'inammissibilità

AS
delle deduzioni svolte dalle parti costituite, ricorrenti nel
so

giudizio a quo, volte ad estendere il thema decidendum —


es

quale definito nell'ordinanza di rimessione — anche alla vio-


CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 6 dicembre 2017, lazione dei parametri di cui agli art. 34, 3° comma, 35, 1°
nc

n. 251 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 13 dicembre comma, 11 e 117, 1° comma, Cost.
D

2017, n. 50); Pres. GROSSI, Est. AMATO; P.G. e M.G. Rispetto a tali profili di illegittimità, che il giudice a quo
co

(Avv. GALLEANO); interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello non ha fatto propri, va richiamata la costante giurisprudenza
Stato D'AVANZO). Ord. Tar Lazio 12 aprile e 28 novembre
LA

di questa corte, secondo la quale l'oggetto del giudizio di le-


IO olo

2016 (G.U., 1a s.s., n. 28 del 2016 e n. 13 del 2017). gittimità costituzionale in via incidentale è limitato alle di-
C

Istruzione pubblica — Concorsi pubblici per titoli ed sposizioni e ai parametri indicati nelle ordinanze di rimes-
c

sione. Pertanto, non possono essere presi in considerazione


O sci

esami — Personale assunto con contratto a tempo inde-


LO

terminato — Esclusione — Incostituzionalità (Cost., art. ulteriori questioni o profili di costituzionalità dedotti dalle
parti, sia eccepiti, ma non fatti propri dal giudice a quo, sia
Fa

2, 3, 4, 51, 97; y l. 13 luglio 2015 n. 107, riforma del si-


stema nazionale di istruzione e formazione e delega per il volti ad ampliare o modificare successivamente il contenuto
riordino delle disposizioni legislative vigenti, art. 1, com- delle stesse ordinanze (ex plurimis, sentenze n. 35 del 2017,
R

ma 110). Foro it., 2017, I, 745, e n. 29 del 2017; n. 214 e n. 96 del


Istruzione pubblica — Concorsi pubblici per titoli ed 2016, id., Rep. 2016, voce Amministrazione dello Stato, nn.
esami — Personale assunto con contratto a tempo inde- 302 e 375, e ibid., voce Impiegato dello Stato, n. 248; n. 231,
terminato — Esclusione — Incostituzionalità conse- n. 83, n. 56, n. 37 e n. 34 del 2015, id., Rep. 2015, voce Red-
quenziale (Cost., art. 2, 3, 4, 51, 97; y l. 11 marzo 1953 n. diti (imposte), n. 434, id., 2015, I, 2263, ibid., 1903, ibid.,
87, norme sulla costituzione e sul funzionamento della 1483 e ibid., 1499).
Corte costituzionale, art. 27; y d.leg. 13 aprile 2017 n. 59, 4. - Sono inammissibili le questioni sollevate dall'ordinan-
riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di za iscritta al r.o. n. 42 del 2017.
formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella Il Tar Lazio, con tale ordinanza, ha sollevato, in riferimen-
scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizza- to agli art. 2, 3, 4, 51 e 97 Cost., questioni di legittimità co-
zione sociale e culturale della professione, a norma del- stituzionale dell'art. 1, comma 110, l. n. 107 del 2015. Tutta-
l'art. 1, commi 180 e 181, lett. b, l. 13 luglio 2015 n. 107, via, la descrizione della fattispecie sottoposta all'esame del
art. 17). giudice a quo denota gravi carenze.
Istruzione pubblica — Concorsi pubblici per titoli ed Dall'epigrafe dell'ordinanza risulta che il rimettente è in-
esami — Personale assunto con contratto a tempo inde- vestito della decisione in ordine ad un ricorso proposto da
terminato — Esclusione — Questioni inammissibili di una pluralità di soggetti per l'annullamento del decreto del
costituzionalità (Cost., art. 2, 3, 4, 51, 97; y l. 13 luglio Miur 23 febbraio 2016, n. 105 (concorso per titoli ed esami
2015 n. 107, art. 1, comma 110). finalizzato al reclutamento del personale docente per posti
È incostituzionale l'art. 1, comma 110, ultimo periodo, l. 13 comuni dell'organico dell'autonomia della scuola del-
luglio 2015 n. 107, nella parte in cui prevede che ai con- l'infanzia e primaria). Non sono fornite altre indicazioni ai
corsi pubblici per titoli ed esami non può comunque parte- fini della ricostruzione della fattispecie. In particolare, non è
cipare il personale docente ed educativo già assunto su indicata la posizione giuridica soggettiva fatta valere dai ri-
posti e cattedre con contratto individuale di lavoro a tem- correnti, né i motivi di impugnazione né, in definitiva, le ra-
po indeterminato nelle scuole statali. (1) gioni per le quali il giudice a quo ritenga di dover applicare
È consequenzialmente incostituzionale, ai sensi dell'art. 27 l. la disposizione censurata.
11 marzo 1953 n. 87, l'art. 17, 3° comma, ultimo periodo, Tali carenze nella descrizione della fattispecie, relative a
d.leg. 13 aprile 2017 n. 59, nella parte in cui richiede per circostanze pregnanti nella prospettazione delle censure, non
la partecipazione alla prossima procedura concorsuale, consentono a questa corte la necessaria verifica della rile-
l'ulteriore requisito di non essere titolari di un contratto di vanza delle questioni e comportano, quindi, l'inammissibilità
lavoro a tempo indeterminato da docente presso le scuole delle stesse (ex plurimis, ordinanze n. 187 del 2017, e n. 12
statali. (2) del 2017).
Sono inammissibili, per insufficiente motivazione in ordine 5. - In via preliminare, va rilevato che — a partire dai con-
alla rilevanza, le questioni di legittimità costituzionale del- corsi per il reclutamento del personale docente banditi dopo
l'art. 1, comma 110, ultimo periodo, l. 13 luglio 2015 n. il 31 maggio 2017 — la disposizione censurata non è più ap-
107, nella parte in cui prevede che ai concorsi pubblici per plicabile.
IL FORO ITALIANO — 2018.
765 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 766

Infatti, l'art. 21, lett. a), d.leg. 13 aprile 2017 n. 59, recan- ss., ed è destinata ad applicarsi «comunque» ai concorsi pub-
te «riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di blici per titoli ed esami, dopo il completamento del piano.
formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella L'esclusione prevista dal comma 110 si proietta, quindi, su
scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione un orizzonte temporale più ampio di quella del precedente
sociale e culturale della professione, a norma dell'art. 1, comma 104. Essa trova applicazione nel sistema di recluta-
commi 180 e 181, lett. b), l. 13 luglio 2015 n. 107», ha stabi- mento «a regime», ossia dopo il completamento del piano
lito la «disapplicazione» della disposizione oggetto di censu- straordinario di assunzioni. La finalità di assorbimento del
ra. precariato, in quanto legata ad esigenze di natura straordina-
In quanto espressamente riferito alle procedure concorsua- ria, non è viceversa replicabile in riferimento al sistema or-
li bandite successivamente alla sua entrata in vigore, l'art. dinario di reclutamento, il quale presuppone il superamento

a
21, lett. a), d.leg. n. 59 del 2017 è ininfluente rispetto al giu- della prospettiva dell'emergenza, attraverso il raggiungimen-

to
dizio a quo, in cui si contesta la legittimità della procedura to degli obiettivi programmati.

en
concorsuale indetta con il decreto del ministro del- 6.2.1. - D'altra parte, la finalità di riassorbire tempestiva-
l'istruzione, dell'università e della ricerca (Miur) 23 febbraio mente il precariato risulta contraddetta proprio dall'inesi-

am
2016 n. 106 (concorso per titoli ed esami finalizzato al reclu- stenza di un'analoga preclusione per i docenti a tempo inde-
tamento del personale docente per i posti comuni del- terminato della scuola paritaria, nonché per coloro che, in

on
l'organico dell'autonomia della scuola secondaria di primo e possesso delle necessarie abilitazioni, già abbiano un rappor-
secondo grado), adottato ratione temporis in applicazione to di lavoro a tempo indeterminato alle dipendenze del Miur

O
M abb
della disposizione censurata. o di altre amministrazioni. Tali soggetti, ancorché già titolari

M
6. - Le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1, di contratto di lavoro a tempo indeterminato, sono ammessi a

SI
comma 110, l. n. 107 del 2015, sollevate dal Tar Lazio con partecipare ai concorsi, a parità di condizioni, con i docenti
IO in
ordinanza iscritta al n. 134 del 2015, sono fondate, in riferi- precari della scuola.

AS
mento agli art. 3, 51 e 97 Cost. In questo modo, la disposizione in esame contraddice la
so

6.1. - La disposizione censurata esclude dai concorsi pub- stessa finalità in nome della quale essa sacrifica i diritti dei
docenti della scuola statale con contratto a tempo indetermi-
es

blici per il reclutamento dei docenti coloro che siano stati as-
sunti con contratto a tempo indeterminato nelle scuole stata- nato.
nc

li. In questo modo, il diritto di partecipare al concorso pub- 6.2.2. - Va inoltre rilevato, in una prospettiva di sistema,
che la preclusione imposta ai docenti di ruolo può rivelarsi
D

blico è condizionato alla circostanza — invero «eccentrica»


co

ininfluente ai fini dell'obiettivo asseritamente perseguito,


U

rispetto all'obiettivo della procedura concorsuale di selezio-


non arrecando alcun sostanziale vantaggio in termini di mi-
LA

ne delle migliori professionalità — che non vi sia un contrat-


IO olo

to a tempo indeterminato alle dipendenze della scuola statale. gliore allocazione delle risorse lavorative.
Infatti, l'accesso ai concorsi dei docenti con contratto a
C

Di contro, un'analoga preclusione non è prevista per i docen-


c

ti con contratto a tempo indeterminato alle dipendenze di una tempo indeterminato darebbe luogo, nel caso di esito favore-
O sci
LO

scuola privata paritaria, né per i docenti immessi nei ruoli di vole, all'assunzione degli stessi nella «nuova» posizione, con
altra amministrazione. conseguente scopertura della posizione precedentemente ri-
Fa

coperta, che potrebbe, quindi, essere successivamente asse-


La contestata esclusione si fonda sulla durata del contratto gnata ad altri.
(a tempo determinato, ovvero a tempo indeterminato) e sulla
R

6.3. - Nel restringere irragionevolmente la platea dei par-


natura del datore di lavoro (scuola pubblica o scuola parita-
tecipanti al pubblico concorso, la disposizione in esame con-
ria; amministrazione della scuola o altre amministrazioni). fligge non solo con l'art. 3 Cost., ma anche con i principî
Tuttavia, nessuno di tali criteri appare funzionale all'indivi- enunciati dagli art. 51 e 97 Cost.
duazione della platea degli ammessi a partecipare alle proce-
Posto che il merito costituisce, invero, il criterio ispiratore
dure concorsuali, le quali dovrebbero, viceversa, essere im- della disciplina del reclutamento del personale docente (sen-
postate su criteri meritocratici, volti a selezionare le migliori tenza n. 41 del 2011, id., 2011, I, 963), la preclusione stabili-
professionalità. ta dal comma 110 contraddice tale finalità, impedendo sia di
6.2. - Ciò premesso, la ratio dell'esclusione in esame non realizzare la più ampia partecipazione possibile, sia di assi-
può essere ravvisata nella finalità di assorbimento del preca- curare condizioni di effettiva parità nell'accesso.
riato. 7. - Rimangono assorbite le ulteriori censure del rimetten-
Se è pur vero che non sono equiparabili, ai fini del- te.
l'interesse alla partecipazione al concorso, le posizioni dei 8. - Ai sensi dell'art. 27 l. 11 marzo 1953 n. 87 (norme
docenti precari della scuola statale, i quali ambiscono a otte- sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costitu-
nere un posto di lavoro, rispetto a quella dei docenti assunti a zionale), la dichiarazione di illegittimità costituzionale va
tempo indeterminato, i quali ambiscono, invece, al miglio- estesa, in via consequenziale, all'art. 17, 3° comma, ultimo
ramento della propria posizione professionale — come rite- periodo, d.leg. n. 59 del 2017.
nuto nella sentenza n. 192 del 2016 (id., 2016, I, 2983) — Con questa disposizione, nel disciplinare la fase transitoria
tuttavia tale considerazione non rileva nel caso in esame. del reclutamento del personale docente, il legislatore delega-
L'obiettivo del tempestivo assorbimento del precariato è to ha previsto che, entro il febbraio 2018, sia bandita una
adeguatamente perseguito dal piano straordinario di assun- procedura concorsuale in ciascuna regione, per ciascuna
zioni, di cui ai precedenti commi da 95 a 105. Il comma 104, classe di concorso e tipologia di posto.
in particolare, prevede che «[è] escluso dal piano straordina- Sebbene l'art. 21 medesimo d.leg. n. 59 del 2017 preveda
rio di assunzioni il personale già assunto quale docente a la «disapplicazione» del comma 110 dell'art. 1 l. n. 107 del
tempo indeterminato alle dipendenze dello Stato, anche se 2015 e della preclusione ivi stabilita, l'art. 17, 3° comma,
presente nelle graduatorie [. . .] e indipendentemente dalla stesso decreto richiede, ancora una volta, per la partecipazio-
classe di concorso, dal tipo di posto e dal grado di istruzione ne alla prossima procedura concorsuale, «l'ulteriore requisito
per i quali vi è iscritto o in cui è assunto». di non essere titolari di un contratto di lavoro a tempo inde-
L'esigenza di riaffermare nel successivo comma 110 l'e- terminato da docente presso le scuole statali».
sclusione dei docenti con contratto a tempo indeterminato, È bensì vero che, a differenza del comma 110, in prece-
già prevista dal precedente comma 104, pone in luce il diffe- denza esaminato, questa disposizione collega la rinnovata
rente ambito applicativo delle due previsioni in esame. Infat- preclusione all'espressa finalità «[. . .] di superare il precaria-
ti, mentre l'esclusione di cui al comma 104 si riferisce al re- to e ridurre il ricorso ai contratti a termine». Tuttavia, per i
clutamento straordinario disciplinato nei commi da 95 a 105, motivi illustrati in riferimento all'illegittimità della disposi-
quella del comma 110 è riferita, più in generale, al sistema zione precedente, l'avere esplicitato la finalità che la norma
ordinario di reclutamento dei docenti previsto dai commi 109 intende realizzare rende ancora più irragionevole e discrimi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
767 PARTE PRIMA 768

natoria la ripetizione della disposizione che, non diversamen- e che abbiano avuto durata complessiva, anche non continuati-
te dal comma 110, esclude dal concorso i docenti a tempo va, superiore a trentasei mesi, al cospetto del divieto di conver-
indeterminato della scuola statale e vi ammette, viceversa, sione in rapporto a tempo indeterminato, è proporzionata, effet-
quelli alle dipendenze del Miur o di altra amministrazione, tiva, sufficientemente energica e idonea a sanzionare debita-
nonché i docenti a tempo indeterminato della scuola parita- mente l'abuso ed a cancellare le conseguenze della violazione
ria. Ciò evidenzia l'incongruità, già rilevata in riferimento al del diritto dell'Unione la misura della stabilizzazione prevista
comma 110, tra tale asserita finalità e il mezzo prescelto per dalla l. 107/15, ferma la proponibilità dell'azione di risarcimen-
realizzarla e rende conseguentemente illegittima la disposi- to dei danni ulteriori, l'onere dell'allegazione e della prova dei
zione. quali grava interamente sul docente;
— Corte cost. 20 luglio 2016, n. 187, Foro it., 2016, I, 2993,
Per questi motivi, la Corte costituzionale, riuniti i giudizi:

a
con nota di richiami e osservazioni di PERRINO, commentata da
1) dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 1, comma FRANZA, in Mass. giur. lav., 2016, 615, da NUNIN, in Lavoro

to
110, ultimo periodo, l. 13 luglio 2015 n. 107 (riforma del si- giur., 2016, 882, da DEL FRATE, in Dir. relazioni ind., 2016,

en
stema nazionale di istruzione e formazione e delega per il 1119, da ALLOCCA, in Dir. mercato lav., 2016, 689, da AIMO, in
riordino delle disposizioni legislative vigenti); Riv. giur. lav., 2017, II, 3, che ha dichiarato incostituzionale

am
2) dichiara, in via consequenziale, ai sensi dell'art. 27 l. l'art. 4, 1° e 11° comma, l. 3 maggio 1999 n. 124, nella parte in
11 marzo 1953 n. 87 (norme sulla costituzione e sul funzio- cui autorizzava, in mancanza di limiti effettivi alla durata mas-

on
namento della Corte costituzionale), l'illegittimità costitu- sima totale dei rapporti di lavoro successivi, il rinnovo poten-
zionale dell'art. 17, 3° comma, ultimo periodo, d.leg. 13 zialmente illimitato di contratti di lavoro a tempo determinato

O
M abb
aprile 2017 n. 59, recante «riordino, adeguamento e sempli- per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti, nonché

M
ficazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza che ra-
gioni obiettive lo giustificassero.

SI
ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzio-
IO in
nale alla valorizzazione sociale e culturale della professione,

AS
a norma dell'art. 1, commi 180 e 181, lett. b), l. 13 luglio
so
2015 n. 107»;
3) dichiara inammissibili le questioni di legittimità costi-
es

————————
tuzionale dell'art. 1, comma 110, l. n. 107 del 2015, sollevate
nc

in riferimento agli art. 2, 3, 4, 2° comma, 51, 1° comma, e 97


Cost., dal Tar Lazio, con ordinanza iscritta al n. 42 del regi-
D
co

stro ordinanze 2017.


U

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 1° dicembre 2017,


LA
IO olo

————————
n. 249 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 6 dicembre
(1-3) I. - Le ordinanze di rinvio, Tar Lazio, sez. III bis, 12 2017, n. 49); Pres. GROSSI, Est. CORAGGIO; M.L.F. (Avv.
C
c

aprile 2016, atto di promovimento n. 134, e 28 novembre 2016, BURATTI) c. Agenzia delle entrate - Ufficio provinciale di
O sci
LO

atto di promovimento n. 42, si possono leggere in Foro it., Le Roma; interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello Stato CAPU-
banche dati, archivio Merito ed extra, 2016.727, e ibid., TI IAMBRENGHI). Ord. Comm. trib. reg. Lazio 16 dicembre
Fa

2017.998. 2016 (G.U., 1a s.s., n. 24 del 2017).


La Corte costituzionale afferma che, posto che il merito costi-
Catasto — Imposta comunale sugli immobili — Riclas-
R

tuisce il criterio ispiratore della disciplina del reclutamento del


personale docente, la preclusione stabilita dalla disposizione samento di unità immobiliari — Modalità — Questione
impugnata contraddice tale finalità, impedendo sia di realizzare infondata di costituzionalità (Cost., art. 3, 53, 97; y l. 30
la più ampia partecipazione possibile, sia di assicurare condi- dicembre 2004 n. 311, disposizioni per la formazione del
zioni di effettiva parità nell'accesso. bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanzia-
Più in particolare la corte esclude che il comma 110 possa es- ria 2005), art. 1, comma 335).
sere giustificato dalla finalità di assorbimento del precariato, ri-
levando come tale obiettivo non sarebbe raggiunto dalla dispo- È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art.
sizione censurata, sia perché analoga preclusione non vale per i 1, comma 335, l. 30 dicembre 2004 n. 311, nella parte in
docenti a tempo indeterminato della scuola paritaria o per colo- cui prevede il riclassamento di unità immobiliari ubicate
ro che già abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato in microzone nelle quali il rapporto tra il valore medio di
alle dipendenze del Miur o di altre amministrazioni, sia perché mercato individuato ai sensi del d.p.r. 23 marzo 1998 n.
l'accesso ai concorsi dei docenti con contratto a tempo indeter- 138 ed il corrispondente valore medio catastale, ai fini
minato darebbe luogo, nel caso di esito favorevole, all'assun- dell'applicazione dell'imposta comunale sugli immobili, si
zione degli stessi nella «nuova» posizione, con conseguente discosta significativamente dall'analogo rapporto relativo
scopertura della posizione precedentemente ricoperta, che po- all'insieme delle microzone comunali, in riferimento agli
trebbe, quindi, essere successivamente assegnata ad altri. art. 3, 53 e 97 Cost. (1)
La nuova disciplina, contenuta nel d.leg. 59/17, prevede, per
il futuro, la «disapplicazione» della disposizione impugnata, ma
ne richiede l'applicazione, ancora una volta, per la partecipazio- Diritto. — 1. - La Commissione tributaria regionale del
ne alla prossima procedura concorsuale: da qui la dichiarazione Lazio dubita della legittimità costituzionale dell'art. 1, com-
di incostituzionalità consequenziale della nuova disposizione. ma 335, l. 30 dicembre 2004 n. 311, recante «disposizioni
II. - Per l'infondatezza della questione di legittimità costitu- per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello
zionale dell'art. 1, comma 4 quinquies, d.l. 25 settembre 2009 n. Stato (legge finanziaria 2005)», il quale prevede il riclassa-
134, aggiunto dalla l. di conversione 24 novembre 2009 n. 167, mento di unità immobiliari ubicate in microzone nelle quali
nella parte in cui esclude la permanenza nelle graduatorie ad
il rapporto tra il valore medio di mercato individuato ai sensi
esaurimento dei docenti che hanno già stipulato contratto a tem-
po indeterminato per qualsiasi tipologia di posti di insegnamen- del d.p.r. 23 marzo 1998 n. 138 (regolamento recante norme
to o classi di concorso, v. Corte cost. 20 luglio 2016, n. 192, id., per la revisione generale delle zone censuarie, delle tariffe
2016, I, 2983, con nota di richiami. d'estimo delle unità immobiliari urbane e dei relativi criteri
III. - Per riferimenti alla vicenda dei contratti a tempo deter- nonché delle commissioni censuarie in esecuzione dell'art. 3,
minato nella scuola, vedi: commi 154 e 155, l. 23 dicembre 1996 n. 662) e il corrispon-
— Cass. 7 novembre 2016, n. 22552, ibid., 3792, con nota di dente valore medio catastale, ai fini dell'applicazione del-
richiami, commentata da AIMO, in Riv. giur. lav., 2017, II, 3, l'imposta comunale sugli immobili, si discosta significati-
secondo cui, posta l'illegittimità della reiterazione dei contratti a vamente dall'analogo rapporto relativo all'insieme delle mi-
termine stipulati con il personale docente per la copertura di cat- crozone comunali.
tedre e posti vacanti, disponibili entro la data del 31 dicembre, 1.1. - Secondo il rimettente, dal quadro generale della le-
che rimangano prevedibilmente tali per l'intero anno scolastico gislazione vigente emergerebbe che il classamento è un'ope-
IL FORO ITALIANO — 2018.
769 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 770

razione legata necessariamente ad una singola unità immobi- ressato, con la conseguente sperequazione rispetto al contri-
liare. Pertanto sarebbe incompatibile con il sistema la previ- buente che, pur trovandosi nella stessa situazione, non subi-
sione di una revisione parziale del classamento di intere mi- sca analoga iniziativa comunale.
crozone. La censura, come è evidente, non è riferibile alla previsio-
In particolare, l'impugnato comma 335 sarebbe in contra- ne della norma, ma è ricollegabile, invece, a circostanze con-
sto con l'art. 3 Cost., atteso che il singolo contribuente si tingenti — e cioè la maggiore o minore sollecitudine del co-
troverebbe esposto a rivalutazione del proprio bene solo in mune di riferimento nell'avanzare l'istanza — che attengono
base alla circostanza che il suo immobile è situato in una mi- alla concreta applicazione della disciplina (ordinanza n. 270
crozona oggetto di richiesta di revisione parziale del classa- del 2012, Foro it., Rep. 2013, voce Patrocinio a spese dello
mento da parte del comune interessato. Stato, n. 23).

a
La norma violerebbe, poi, l'art. 53 Cost., in quanto un Si tratta, dunque, di un inconveniente di fatto, che, secon-

to
riaccatastamento di una serie di edifici «collegato ai soli va- do pacifica giurisprudenza, è irrilevante nel giudizio costitu-

en
lori di mercato di zona e senza modificazioni nella realtà» si zionale (ex multis, sentenze n. 35 del 2017, id., 2017, I, 745;
porrebbe in conflitto con il principio di capacità contributiva n. 219 e n. 192 del 2016, id., 2016, I, 3357 e 2983; ordinanza

am
dei singoli, posto che il classamento, pur non essendo un ve- n. 122 del 2016, id., Rep. 2016, voce cit., n. 27).
ro e proprio atto di imposizione fiscale, incide sulla rendita 7. - Il collegio tributario prospetta poi la violazione del-

on
del bene ed ha quindi effetti sull'imposizione diretta e su l'art. 53 Cost., in quanto un riaccatastamento conseguente al-
quella locale. la sola variazione dei valori di mercato di una determinata

O
M abb
Essa contrasterebbe, infine, con l'art. 97 Cost., dato che aerea contrasterebbe con il principio di capacità contributiva.

M
«non assicur[erebbe] né il buon andamento né l'imparzialità 7.1. - Va in proposito ricordato che questa corte ha ritenu-

SI
dell'amministrazione, colpendo indiscriminatamente tutte le to che la rendita catastale «non costituisce [. . .] un presuppo-
IO in
unità immobiliari (di una determinata microzona) senza al- sto d'imposta» (sentenza n. 162 del 2008, id., 2009, I, 3251):

AS
cuna verifica concreta del singolo bene [. . .] esponendo non è pertanto prospettabile, in riferimento ad essa, una que-
so
l'amministrazione medesima ad una altrettanto ‘massiva’ stione collegata al parametro di cui all'art. 53 Cost. (sentenze
opposizione da parte dei contribuenti interessati».
es

n. 263 del 1994, id., 1994, I, 2312, e n. 162 del 2008, cit.). Si
2. - In via preliminare, va esaminata l'eccezione di inam- è però anche affermato che, benché le tariffe di estimo e le
nc

missibilità sollevata dall'avvocatura generale dello Stato, in rendite catastali non siano atti di imposizione tributaria, i cri-
considerazione del fatto che la questione di costituzionalità
D

teri per la loro determinazione, ove non ispirati a principî di


co

non sarebbe suscettibile di una soluzione costituzionalmente


U

ragionevolezza, potrebbero porre le premesse per l'incostitu-


imposta e quindi involgerebbe scelte discrezionali spettanti
LA

zionalità delle singole imposte che su di essi si fondino (sen-


IO olo

esclusivamente al legislatore. tenza n. 263 del 1994, cit.).


2.1. - L'eccezione è inammissibile in quanto formulata in
C

7.2. - Si è poi ritenuto che «la capacità contributiva, desu-


c

maniera generica e gravemente carente nella motivazione. mibile dal presupposto economico al quale l'imposta è colle-
O sci
LO

3. - Nel merito, le censure sono infondate. gata, può essere ricavata, in linea di principio, da qualsiasi
4. - In via generale, si procede al riclassamento di un im- indice rivelatore di ricchezza, secondo valutazioni riservate
Fa

mobile quando, pur disponendo, quest'ultimo, già di una ca- al legislatore, salvo il controllo di costituzionalità, sotto il
tegoria, di una classe e di una rendita, si prospetta che tale profilo della palese arbitrarietà e manifesta irragionevolezza»
R

classamento sia divenuto inadeguato. (sentenza n. 162 del 2008, cit.).


Le cause che possono rendere necessaria l'operazione so- Esaminata la questione sotto questa specifica prospettiva,
no riconducibili alle ipotesi individuate dai commi 335 e 336 la scelta fatta dal legislatore con il censurato comma 335 non
dell'art. 1 l. n. 311 del 2004. presenta profili di irragionevolezza.
Si tratta di due procedure con presupposti diversi. La pri- La decisione di operare una revisione del classamento per
ma concerne situazioni legate a mutamenti di carattere gene- microzone si basa sul dato che la qualità del contesto di ap-
rale o collettivo interessanti una determinata area; la seconda
partenenza dell'unità immobiliare rappresenta una compo-
riguarda le situazioni di fatto non più coerenti con i classa-
nente fisiologicamente idonea ad incidere sul valore del be-
menti passati per intervenute variazioni edilizie della singola
ne, tanto che il fattore posizionale già costituisce una delle
unità immobiliare e presuppone quindi che si sia di fronte ad
innovazioni specifiche relative ad un determinato immobile. voci prese in considerazione dal sistema catastale in genera-
le.
5. - Ai sensi del comma 335 — oggetto del giudizio — il
procedimento prende avvio su iniziativa del comune, il quale Può quindi ritenersi non irragionevole che l'accertamento
formula richiesta di revisione del classamento al competente di una modifica del valore degli immobili presenti in una de-
ufficio provinciale dell'agenzia del territorio (ora assorbita terminata microzona abbia una ricaduta sulla rendita catasta-
dall'agenzia delle entrate ai sensi del d.l. 6 luglio 2012 n. 95, le. Il conseguente adeguamento, proprio in quanto espressio-
recante «disposizioni urgenti per la revisione della spesa ne di una accresciuta capacità contributiva, è volto in sostan-
pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure za ad eliminare una sperequazione esistente a livello imposi-
di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore ban- tivo.
cario», convertito, con modificazioni, dalla l. 7 agosto 2012 7.3. - È bene ricordare, peraltro, che la natura e le modalità
n. 135). Quest’ultima, accertata la sussistenza dei presuppo- dell'operazione enfatizzano l'obbligo di motivazione in me-
sti di legge, con provvedimento del direttore attiva il «pro- rito agli elementi che hanno, in concreto, interessato una de-
cesso revisionale», che si snoda secondo le modalità tecniche terminata microzona, così incidendo sul diverso classamento
e operative previste nel successivo comma 339 e stabilite della singola unità immobiliare; obbligo che, proprio in con-
nelle linee guida di cui alla determinazione del direttore del- siderazione del carattere «diffuso» dell'operazione, deve es-
l'agenzia del territorio del 16 febbraio 2005. A conclusione sere assolto in maniera rigorosa in modo tale da porre il con-
del procedimento, gli intestatari delle unità immobiliari inte- tribuente in condizione di conoscere le concrete ragioni che
ressate ricevono un avviso di accertamento con la ridetermi- giustificano il provvedimento.
nazione del classamento e l'attribuzione di una nuova rendita 8. - Infondata, infine, è la censura (peraltro formulata in
catastale. maniera generica e apodittica) relativa all'art. 97 Cost., se-
6. - Venendo all'esame delle censure, il contrasto con condo la quale la rivalutazione «massiva» operata dalla nor-
l'art. 3 Cost. è impostato nella limitata prospettiva secondo ma censurata, colpendo indiscriminatamente tutte le unità
cui il singolo contribuente si troverebbe esposto a rivaluta- immobiliari di una determinata microzona senza alcuna veri-
zione del proprio bene solo in base alla circostanza che il suo fica concreta del singolo bene, «espo[rrebbe] l'amministra-
immobile sia situato in una microzona oggetto di richiesta di zione medesima ad una altrettanto ‘massiva’ opposizione da
revisione parziale del classamento da parte del comune inte- parte dei contribuenti interessati».
IL FORO ITALIANO — 2018.
771 PARTE PRIMA 772

Non è dato comprendere, infatti, come il rischio che ritenersi congruamente motivato il provvedimento di riclassa-
l'amministrazione sia esposta ad azioni giudiziarie possa ri- mento che faccia riferimento ai suddetti rapporti ed al relativo
levare nel senso dell'incostituzionalità di una disciplina. scostamento, ed ai provvedimenti amministrativi a fondamento
Ogni riforma normativa, per la sua portata innovativa, è po- del riclassamento, laddove da tali ultimi non siano evincibili gli
tenzialmente idonea a suscitare reazioni da parte dei destina- elementi che, in concreto, hanno inciso sul diverso classamento,
tari, ma ciò evidentemente rientra nella fisiologia del- né può ritenersi a tal fine sufficiente il riferimento a non meglio
l'ordinamento. precisati interventi pubblici effettuati per la riqualificazione del-
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non la viabilità interna e dell'arredo urbano nonché ad interventi da
fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, parte dei privati per la ristrutturazione degli edifici, e ciò anche
considerando che l'attribuzione di una determinata classe è cor-
comma 335, l. 30 dicembre 2004 n. 311, recante «disposi-

a
relata sia alla qualità urbana del contesto in cui l'immobile è in-
zioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale serito (infrastrutture, servizi, ecc.), sia alla qualità ambientale

to
dello Stato (legge finanziaria 2005)», sollevata, in riferimen- (pregio o degrado dei caratteri paesaggistici e naturalistici) della

en
to agli art. 3, 53 e 97 Cost., dalla Commissione tributaria re- zona di mercato immobiliare in cui l'unità stessa è situata, sia
gionale del Lazio, con l'ordinanza indicata in epigrafe. infine alle caratteristiche edilizie dell'unità medesima e del fab-

am
————————
bricato che la comprende (l'esposizione, il grado di rifinitura,
ecc.), di talché le predette espressioni non sono tali da porre il

on
(1) I. - L'ordinanza di rinvio, Comm. trib. reg. Lazio 16 di- contribuente in condizione di conoscere le concrete ragioni a
cembre 2016, atto di promovimento n. 82, può leggersi in Foro base della pretesa impositiva, così da consentirgli sia di valutare

O
M abb
it., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.1446. l'opportunità di esperire l'impugnazione giudiziale, sia, in caso

M
La Corte costituzionale rileva come la procedura prevista per positivo, di contestare efficacemente l'an ed il quantum de-
beatur;

SI
il riclassamento prevista nella disposizione impugnata non pre-
IO in
senti profili di irragionevolezza, pur sottolineando in conclusio- — Cass. 16 gennaio 2015, n. 697, Foro it., Rep. 2015, voce

AS
ne la necessità di assolvere in maniera rigorosa all'obbligo di cit., n. 38, secondo cui è onere dell'amministrazione indicare la
so
motivazione. normativa in base alla quale provvede, sicché l'atto in cui si
In particolare, la corte osserva come la natura e le modalità faccia riferimento ad un procedimento, ma se ne applichi un al-
es

dell'operazione enfatizzano l'obbligo di motivazione in merito tro, è nullo qualora non siano specificate le concrete ragioni che
agli elementi che hanno, in concreto, interessato una determina- giustifichino la modifica, in modo da consentire al contribuente
nc

ta microzona, così incidendo sul diverso classamento della sin- di valutare l'opportunità di fare acquiescenza o, in caso di ricor-
D

so, di approntare le proprie difese, senza che, nel corso del con-
co

gola unità immobiliare; obbligo che, proprio in considerazione


U

del carattere «diffuso» dell'operazione, deve essere assolto in tenzioso, possano essere addotti motivi diversi da quelli enun-
ciati;
LA

maniera rigorosa in modo tale da porre il contribuente in condi-


IO olo

zione di conoscere le concrete ragioni che giustificano il prov- — Comm. trib. prov. Lecce 4 febbraio 2014, ibid., n. 45,
commentata da MELIS, in Rass. trib., 2015, 731, secondo cui
C

vedimento.
c

l'atto di riclassamento emanato ai sensi dell'art. 1, comma 335,


O sci
LO

II. - Sulla necessità che il provvedimento di riclassamento l. 311/04 deve dare conto in modo specifico della sussistenza
debba essere adeguatamente motivato, vedi: dei presupposti per dar corso alla revisione, riassumendo in mo-
Fa

— Cass. 19 ottobre 2016, n. 21176, id., Rep. 2016, voce Ca- do comprensibile e verificabile, da parte di persona di comune
tasto, n. 22, secondo cui la revisione del classamento delle unità diligenza, i vari passaggi del procedimento;
R

di proprietà privata ubicate nelle microzone comunali, ai sensi — Cass., ord. 13 novembre 2012, n. 19820, Foro it., Rep.
dell'art. 1, comma 335, l. 311/04 e individuate nella planimetria 2013, voce cit., n. 22, commentata da SALANITRO, in Dir. e pra-
allegata all'avviso di accertamento ha i requisiti di congruità e tica trib., 2014, II, 232, secondo cui, in tema di estimo catastale,
sufficienza per ritenere pacificamente assolto l'obbligo di moti- la motivazione del provvedimento di riclassamento di un immo-
vazione dell'atto di classamento; bile già munito di rendita catastale deve esplicitare in base a
— Comm. trib. prov. Roma 8 luglio 2015, id., Rep. 2015, quale disciplina e sulla base di quali presupposti il nuovo clas-
voce cit., n. 42, commentata da NUCERA, in Arch. locazioni, samento sia stato adottato.
2016, 309, secondo cui, anche nel caso del riclassamento stan-
dardizzato e generalizzato per microzone di cui all'art. 1, com- III. - Nel senso che, ai fini del riclassamento, debba comun-
ma 335, l. 311/04, l'attività di riclassamento resta pur sempre que essere tenuto in conto la posizione e le condizioni del singo-
una procedura individuale, che non può non essere effettuata lo immobile, vedi:
con la specifica considerazione, combinata dei fattori posiziona- — Comm. trib. prov. Roma 16 giugno 2016, Foro it., Rep.
li ed edilizio pertinenti a ciascuna unità immobiliare, per cui de- 2016, voce cit., n. 23, secondo cui anche la procedura di «revi-
ve ritenersi totalmente insufficiente la motivazione, con conse- sione parziale del classamento» prevista dall'art. 1, comma 335,
guente nullità degli avvisi di accertamento, che si limiti ad af- l. 311/04 — pur a fronte del relativo presupposto costituito dal-
fermare l'incremento degli immobili siti nella microzona senza l'esistenza di uno scostamento significativo del rapporto tra i
nulla specificare in merito agli immobili oggetto dell'accerta- valori medi della zona considerata e nell'insieme delle microzo-
mento; ne comunali — non può sottrarsi all'applicazione dei parametri
— Cass. 9 marzo 2015, n. 4712, Foro it., Rep. 2015, voce previsti, in via ordinaria, dall'art. 3, comma 154, lett. e), l. 23
cit., n. 40, secondo cui il procedimento di «revisione parziale dicembre 1996 n. 662, il quale impone che si tenga conto, nel
del classamento» di cui all'art. 1, comma 335, l. 311/04, non es- medesimo contesto cronologico, dei caratteri specifici di cia-
sendo diversamente disciplinato se non in relazione al suo pre- scuna unità immobiliare, del fabbricato e della microzona ove
supposto fattuale, e cioè l'esistenza di uno scostamento signifi- l'unità è sita, siccome tutti incidenti comparativamente e com-
cativo del rapporto tra i valori medi della zona considerata e plessivamente alla qualificazione della stessa;
nell'insieme delle microzone comunali, resta soggetto alle me- — Comm. trib. prov. Roma 28 aprile 2016, ibid., n. 24,
desime regole dettate ai fini della «revisione del classamento» commentata da NUCERA, in Arch. locazioni, 2016, 679, secondo
dall'art. 9 d.p.r. 23 marzo 1998 n. 138, sì da sottrarne l'attua- cui, in tema di classamento per microzone ex art. 1, comma 335,
zione alla piena discrezionalità della competente amministra- l. 311/04, è illegittima la revisione catastale che prescinda dalla
zione pubblica; considerazione della specifica unità oggetto di revisione, sia
— Cass. 17 febbraio 2015, n. 3156, ibid., n. 41, commentata nelle sue caratteristiche estrinseche (contesto urbano) che in
da RIGHI, in Bollettino trib., 2015, 785, secondo cui, qualora il quelle intrinseche;
nuovo classamento di una unità immmobiliare a destinazione — Comm. trib. prov. Roma 19 dicembre 2014, Foro it., Rep.
ordinaria sia adottato in applicazione dell'art. 1, comma 335, l. 2015, voce cit., n. 43, commentata da MELIS, in Rass. trib.,
30 dicembre 2004 n. 311, nell'ambito di una revisione dei pa- 2015, 737, secondo cui il contribuente che intenda far valere le
rametri catastali della microzona in cui l'immobile è situato, caratteristiche peculiari del proprio immobile ha facoltà di im-
giustificata dal significativo scostamento del rapporto tra valore pugnare il riclassamento e il relativo accertamento catastale fa-
di mercato e valore catastale in tale microzona rispetto all'ana- cendo valere siffatte caratteristiche, atteso che la natura genera-
logo rapporto nell'insieme delle microzone comunali, non può lizzata della procedura non esclude che essa debba adattarsi al
IL FORO ITALIANO — 2018.
773 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 774

singolo immobile quando le particolari caratteristiche di questo le installazioni quali tende ed altri mezzi autonomi di per-
rendano recessiva ed insufficiente la circostanza che l'immobile nottamento, come roulotte, maxi caravan e case mobili,
ricada proprio in una microzona dove si sia verificato il signifi- anche se collocate permanentemente entro il perimetro
cativo scostamento. delle strutture ricettive regolarmente autorizzate. (1)
IV. - Per l'affermazione secondo cui, nell'ambito del proces-
so di revisione del classamento catastale degli immobili, ai sensi Diritto. — 1. - Il Consiglio di Stato, con ordinanza del 2
dell'art. 1, comma 335, l. 311/04, è previsto il raffronto tra il febbraio 2015 (r.o. n. 196 del 2015), dubita della legittimità
rapporto fra il valore medio di mercato e il valore medio cata- costituzionale dell'art. 1, comma 129, l. reg. Campania 15
stale degli immobili di una microzona e l'analogo rapporto rela-
marzo 2011 n. 4, recante «disposizioni per la formazione del

a
tivo all'insieme delle microzone ed è evidente che i dati relativi
all'insieme delle microzone sono correttamente utilizzati se i bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011-2013 della regione

to
diversi rapporti fra i valori medi catastali e di mercato delle mi- Campania (legge finanziaria regionale 2011)», in riferimento

en
crozone rappresentano valori omogenei; se invece alcune mi- agli art. 3, 9, 32 e 117, 2° comma, lett. s), e 3° comma, Cost.
crozone comprendono la gran parte del patrimonio immobiliare, Tale normativa, che innova la disciplina dei campeggi det-

am
le altre microzone nelle quali è suddiviso il territorio comunale tata dall'art. 2 l. reg. Campania 26 marzo 1993 n. 13 (disci-
possono concorrere a determinare il rapporto fra il valore medio plina dei complessi turistico-ricettivi all'aria aperta), è cen-

on
di mercato e il valore medio catastale nell'insieme delle micro- surata nella parte in cui, modificando il 1° comma del citato
zone comunali solo se il rapporto esistente fra i due valori in art. 2, «consente che opere permanentemente infisse al suolo,

O
M abb
una microzona non viene assunto nel suo valore assoluto, ma e perciò destinate ad immutare con carattere stabile l'assetto

M
nel valore corrispondente alla quota del patrimonio immobiliare edilizio, urbanistico e paesistico di un parco nazionale siano
privato ubicata in quella microzona, v. Tar Puglia, sede Lecce,

SI
realizzate in assenza di qualsivoglia previo scrutinio di com-
IO in
sez. I, 11 luglio 2013, n. 1621, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. patibilità con gli interessi pubblici che su tale territorio si

AS
25, commentata da SPAZIANI TESTA, in Corriere trib., 2013, esprimono».
so
3106. Le censure del giudice a quo si appuntano sull'irrilevanza
Secondo Comm. trib. prov. Terni 19 ottobre 2011, Foro it., paesaggistica delle case mobili realizzate entro l'area delle
es

Rep. 2012, voce cit., n. 40, commentata da SALANITRO, in Cor- strutture ricettive all'aperto.
riere trib., 2012, 631, la revisione parziale del classamento delle
nc

unità immobiliari site in microzone comunali, per le quali il


Il petitum formulato dal rimettente può essere così rico-
struito, alla luce delle argomentazioni in punto di non mani-
D

rapporto tra il valore medio di mercato e il valore medio catasta-


co

festa infondatezza, che conferiscono preminente risalto al


U

le si discosta significativamente dall'analogo rapporto relativo


all'insieme delle microzone comunali, prevista ai sensi del profilo della tutela del paesaggio, in stretta connessione con
LA
IO olo

comma 335 dell'art. 1 l. 311/04, presuppone che esistano una la peculiarità della fattispecie dedotta nel giudizio principale.
pluralità di microzone, e cioè dei termini di paragone (al plura- La questione di legittimità costituzionale, difatti, è sorta in
C
c

le) ai quali confrontare il valore catastale del cespite in esame; è un giudizio di appello, diretto a sindacare l'ordine di demoli-
O sci
LO

evidente che non può parlarsi di scostamento del rapporto medio zione di trentuno case mobili, di quattro strutture in ferro e di
di un immobile (o di una microzona) se non si ha un termine per sette roulotte allestite in un'area naturale protetta. In tale
Fa

confrontare quello scostamento; quindi qualora, come nella spe- contesto, riveste rilievo cruciale la «tutela degli interessi am-
cie, nel comune non esistano una pluralità di microzone, l'intero bientali», demandata alla potestà amministrativa dell'ente
R

meccanismo di revisione attivato dal comune ai sensi di tale di- parco e oggetto delle contrapposte valutazioni delle parti.
sciplina perde ogni senso e risulta privo della base normativa, Il giudice a quo prospetta il contrasto con l'art. 117, 2°
con la conseguente illegittimità dell'atto accertativo. comma, lett. s), Cost., sul presupposto che la legge regionale
invada la competenza esclusiva statale in «materia di tutela
dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali».
Secondo il giudice rimettente, a tale competenza devono
———————— essere ricondotte la disciplina dell'autorizzazione paesaggi-
stica, secondo i principî dettati dal d.leg. 22 gennaio 2004 n.
42 (codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art.
10 l. 6 luglio 2002 n. 137), e la tutela per le aree protette (l. 6
dicembre 1991 n. 394, recante «legge quadro sulle aree pro-
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 29 novembre 2017, tette»).
n. 246 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 6 dicembre La norma censurata sarebbe difforme dalla previsione ge-
2017, n. 49); Pres. GROSSI, Est. SCIARRA; Min. beni e atti- nerale dell'art. 146 d.leg. n. 42 del 2004, in tema di autoriz-
vità culturali e altri c. Soc. Camping Calù (Avv. BRAN- zazione paesaggistica per gli interventi nelle zone vincolate,
CACCIO) e altri; interv. Regione Campania (Avv. BOVE). e dall'art. 13 l. n. 394 del 1991, che richiede il previo nulla
Ord. Cons. Stato, sez. VI, 2 febbraio 2015 (G.U., 1a s.s., n. osta dell'ente parco, per le opere stabilmente infisse nel suo-
40 del 2015). lo, realizzate nelle aree dei parchi nazionali e «destinate ad
immutare con carattere stabile l'assetto edilizio, urbanistico e
Regione in genere e regioni a statuto ordinario — Cam- paesistico di un parco nazionale».
pania — Attività rilevanti ai fini paesaggistici — Mezzi
Il giudice rimettente denuncia anche il contrasto con gli
autonomi di pernottamento — Esclusione — Incostitu-
art. 9 e 32 Cost., in quanto la legge regionale sottrarrebbe «la
zionalità (Cost., art. 3, 9, 32, 117; y l. 6 dicembre 1991 n.
corrispondente porzione del paesaggio vincolato alla pubbli-
394, legge quadro sulle aree protette, art. 6; y l. reg. Cam-
ca funzione di tutela».
pania 26 marzo 1993 n. 13, disciplina dei complessi turi-
stico-ricettivi all'aria aperta, art. 2; y d.leg. 22 gennaio La tutela del paesaggio in particolare, sarebbe preminente
2004 n. 42, codice dei beni culturali e del paesaggio, ai rispetto alle esigenze urbanistico-edilizie, alla libera iniziati-
sensi dell'art. 10 l. 6 luglio 2002 n. 137, art. 146; y l. reg. va economica e al diritto di proprietà e assurgerebbe al rango
Campania 15 marzo 2011 n. 4, disposizioni per la forma- di «bene primario ed assoluto», riferito alla forma del territo-
zione del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011-2013 rio come elemento del patrimonio culturale e, in connessione
della regione Campania (legge finanziaria regionale 2011), con altre previsioni costituzionali (art. 32 Cost.), all'ambien-
art. 1, comma 129). te e all'ecosistema.
La norma censurata, nell'esentare da ogni vaglio ammini-
È incostituzionale l'art. 1, comma 129, l. reg. Campania 15 strativo di compatibilità anche i manufatti non precari, con-
marzo 2011 n. 4, nella parte in cui, sostituendo l'art. 2, 1° trasterebbe con l'art. 117, 3° comma, Cost., in quanto viole-
comma, l. reg. Campania 26 marzo 1993 n. 13, prevede rebbe il principio fondamentale enunciato, nella materia di
che non costituiscono attività rilevanti ai fini paesaggistici competenza concorrente del governo del territorio, dall'art.
IL FORO ITALIANO — 2018.
775 PARTE PRIMA 776

3, 1° comma, lett. e.5), d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380, recante dalla regione Campania nella memoria illustrativa depositata
«t.u. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia in vista dell'udienza.
edilizia (testo A)», nella formulazione originaria, anteceden- Il giudice rimettente ha individuato in maniera puntuale la
te alle innovazioni recate dall'art. 10 ter, 1° comma, d.l. 28 norma censurata, riguardante l'irrilevanza paesaggistica delle
marzo 2014 n. 47 (misure urgenti per l'emergenza abitativa, strutture mobili e non l'intero contenuto precettivo della
per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015), convertito, composita previsione della legge finanziaria regionale, e ha
con modificazioni, dalla l. 23 maggio 2014 n. 80. illustrato i dubbi di costituzionalità con dovizia di riferimen-
La norma statale di principio annoverava tra gli interventi ti, corroborati anche dal richiamo alla pertinente giurispru-
di nuova costruzione l'installazione di manufatti leggeri, an- denza di questa corte.
che prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali rou- La censura di violazione dell'art. 32 Cost., anche se sorret-

a
lotte, camper, case mobili, imbarcazioni, «che siano utilizzati ta da un'argomentazione stringata, è ammissibile, contraria-

to
come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, mente a quanto sostenuto dalla parte intervenuta.

en
magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esi- Il giudice a quo evoca tale norma per avvalorare la censu-
genze meramente temporanee». ra di violazione dell'art. 9 Cost., in una prospettiva che sotto-

am
Il giudice a quo ritiene da ultimo che sia violato anche linea il legame inscindibile, affermato dalla giurisprudenza
l'art. 3 Cost. Nell'eliminare qualunque valutazione preventi- di questa corte (ex plurimis, sentenza n. 641 del 1987, id.,

on
va di compatibilità, la previsione sospettata di illegittimità 1988, I, 694), tra la protezione dell'ambiente e la tutela del
costituzionale sarebbe sfornita di motivazione alla luce degli diritto fondamentale alla salute. Tale motivazione è idonea a

O
M abb
«interessi pubblici coinvolti» e di altre esigenze degne di tu- superare il vaglio di ammissibilità.

M
tela. La legge regionale, senza alcuna apprezzabile ragione, 3. - Nel merito, la questione di legittimità costituzionale è

SI
accorderebbe un regime di favore per gli «interventi di in- fondata, nei termini che seguono.
IO in
stallazione di un campeggio» «rispetto ad altre opere, desti- 3.1. - Il potere di intervento delle regioni in materia di

AS
nate a far fronte a diverse, più pregnanti esigenze, aventi il «governo del territorio» non si estende alla disciplina della
so

medesimo impatto sul territorio». rilevanza paesaggistica degli allestimenti mobili, che incide
2. - La questione, nei termini in cui è prospettata, non pre- sul regime autorizzatorio tratteggiato dall'art. 146 d.leg. n.
es

senta i profili di inammissibilità adombrati nelle memorie di 42 del 2004 ed è riconducibile alla competenza esclusiva del-
nc

costituzione delle parti e nell'atto di intervento. lo Stato in materia di ambiente.


D

2.1. - La società Camping Calù s.a.s. — con rilievo condi- Spetta alla legislazione statale determinare presupposti e
co

caratteristiche dell'autorizzazione paesaggistica, delle even-


U

viso dall'associazione Faita Campania — ha eccepito l'i-


nammissibilità della questione per carente motivazione sulla tuali esenzioni e delle semplificazioni della procedura, in ra-
LA
IO olo

rilevanza. gione della diversa incidenza delle opere sul valore intangi-
bile dell'ambiente.
C

Il giudice rimettente avrebbe trascurato di cimentarsi con


c

uno specifico motivo di ricorso, riproposto in fase di grava- L'autorizzazione paesaggistica, finalizzata alla protezione
O sci
LO

me e relativo all'impossibilità di qualificare le strutture mo- ambientale, è assoggettata a «una disciplina uniforme, vale-
bili come interventi di nuova costruzione. Inoltre, non avreb- vole su tutto il territorio nazionale» (sentenze n. 189 del
Fa

be preso in considerazione le novità normative, che hanno 2016, id., Rep. 2016, voce Sardegna, n. 4; n. 235 del 2011,
ridefinito il concetto di nuova costruzione (art. 10 ter, 1° id., 2011, I, 2575; n. 101 del 2010, id., 2010, I, 2967; nello
R

comma, d.l. n. 47), con conseguente «sopravvenuta irrile- stesso senso, sentenza n. 232 del 2008, id., 2008, I, 2372),
vanza» della questione di legittimità costituzionale. che rispecchia la natura unitaria del valore primario e assolu-
L'eccezione deve essere disattesa. to dell'ambiente (sentenza n. 641 del 1987, cit., punto 2.2 del
Il giudice di primo grado, nell'annullare l'ordine di demo- ‘considerato in diritto’).
lizione, ha attribuito rilievo decisivo alla norma regionale, La competenza esclusiva statale risponde a ineludibili esi-
che sancisce la radicale irrilevanza delle installazioni mobili genze di tutela e sarebbe vanificata dall'intervento di una
ai fini urbanistici, edilizi e paesaggistici. Nella prospettiva normativa regionale che sancisse in via indiscriminata —
del giudice rimettente, investito dell'appello contro tale sta- come avviene nel caso di specie — l'irrilevanza paesaggisti-
tuizione, la valutazione di irrilevanza è pregiudiziale e assor- ca di determinate opere, così sostituendosi all'apprezzamento
bente rispetto alla qualificazione degli interventi come nuova che compete alla legislazione statale.
costruzione. 3.2. - Nel dichiarare l'illegittimità costituzionale di una
Tale argomentazione non implausibile supera il vaglio disposizione di altra legge regionale in larga misura sovrap-
preliminare di ammissibilità richiesto a questa corte, al pari ponibile a quella oggi censurata, questa corte ha ritenuto di-
delle considerazioni che il giudice rimettente ha riservato al- rimente la considerazione che tale disposizione impugnata
le implicazioni dello ius superveniens, ininfluente nella valu- fosse intervenuta nell'ambito materiale della «tutela del-
tazione di legittimità degli atti amministrativi pregressi, alla l'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali», di esclusi-
stregua del principio tempus regit actum (sentenze n. 224, n. va competenza statale (sentenza n. 189 del 2016, cit., punto
49 e n. 30 del 2016, Foro it., 2016, I, 3709, id., Rep. 2016, 6.6 del ‘considerato in diritto’).
voce Regione, n. 312 e id., 2016, I, 1126). Alle stesse conclusioni si deve pervenire per la norma sot-
toposta all'odierno vaglio di legittimità costituzionale, adot-
2.2. - La società Camping Calù s.a.s. ha eccepito, altresì, tata in violazione della competenza esclusiva statale di cui
l'inammissibilità della questione che verte sulla violazione all'art. 117, 2° comma, lett. s), Cost.
della competenza esclusiva statale in materia di ambiente.
3.3. - La decisione non coinvolge la disciplina degli alle-
Il giudice rimettente non avrebbe considerato che il nulla stimenti mobili, dettata dall'art. 3, 1° comma, lett. e.5), d.p.r.
osta dell'ente parco dovrebbe essere preventivamente acqui- n. 380 del 2001, nella formulazione da ultimo modificata
sito per la realizzazione dell'impianto turistico-ricettivo che dall'art. 52, 2° comma, l. 28 dicembre 2015 n. 221 (disposi-
ospita gli allestimenti mobili. zioni in materia ambientale per promuovere misure di green
Neppure tale eccezione è fondata. economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse
La questione di legittimità costituzionale pone l'accento su naturali), che configura come nuova costruzione «l'installa-
un diverso aspetto, che attiene all'irrilevanza paesaggistica zione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture
degli allestimenti mobili e prescinde dalla preventiva valuta- di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili,
zione di compatibilità ambientale delle strutture turistico- imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti
ricettive all'aria aperta. di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, ad ecce-
2.3. - Non coglie nel segno neppure l'eccezione di inam- zione di quelli che siano diretti a soddisfare esigenze mera-
missibilità per inadeguata motivazione in merito alla non mente temporanee o siano ricompresi in strutture ricettive
manifesta infondatezza della questione, nei termini analizzati all'aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, previamente
IL FORO ITALIANO — 2018.
777 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 778

autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previ- Nello stesso senso, v. Corte cost. 20 luglio 2016, n. 189, Foro
sto, paesaggistico, in conformità alle normative regionali di it., Rep. 2016, voce Sardegna, n. 4, che ha dichiarato incostitu-
settore». zionale l'art. 20 l. reg. Sardegna 21 novembre 2011 n. 21, limi-
Tale disciplina, che demanda alle normative di settore del- tatamente alle parole «e paesaggistici», che, nel sostituire il
le regioni la definizione più articolata delle caratteristiche comma 4 bis dell'art. 6 l. reg. 14 maggio 1984 n. 22, prevedeva
costruttive e della tipologia degli allestimenti mobili inidonei l'irrilevanza non solo a fini urbanistici ed edilizi, ma anche pae-
a determinare una trasformazione stabile del territorio, attie- saggistici degli allestimenti mobili di pernottamento (quali ten-
ne al diverso profilo urbanistico-edilizio, estraneo all'odierna de, roulotte, caravan, mobil-home, maxicaravan o case mobili e
questione, incentrata sulla compatibilità ambientale e pae- pertinenze ed accessori funzionali all'esercizio dell'attività).
saggistica. Con riguardo alla medesima questione di costituzionalità, la

a
4. - Deve essere dichiarata, pertanto, l'illegittimità costitu- corte aveva in precedenza restituito gli atti al giudice a quo per

to
un riesame della rilevanza alla luce dello ius superveniens, v.
zionale dell'art. 1, comma 129, l. reg. n. 4 del 2011, nella Corte cost., ord. 5 giugno 2015, n. 102, id., Rep. 2015, voce Re-

en
parte in cui, sostituendo l'art. 2, 1° comma, l. reg. Campania gione, n. 331.
n. 13 del 1993, prevede che non costituiscono attività rile-

am
III. - Per riferimenti sulla spettanza alla competenza legislati-
vanti ai fini paesaggistici le installazioni «quali tende ed altri va statale della protezione ambientale e della tutela dei beni
mezzi autonomi di pernottamento, quali roulotte, maxi cara- paesaggistici e sulla prevalenza del piano paesaggistico sugli al-

on
van e case mobili», anche se «collocate permanentemente tri piani urbanistici, v. Corte cost. 29 gennaio 2016, n. 11, id.,
entro il perimetro delle strutture ricettive regolarmente auto-

O
2016, I, 765, con nota di richiami, che ha dichiarato incostitu-

M abb
rizzate». zionale l'art. 6 l. reg. Campania 28 novembre 2000 n. 15, nella

M
4.1. - Restano assorbiti gli ulteriori profili di illegittimità parte in cui prevedeva che il recupero abitativo dei sottotetti esi-

SI
costituzionale denunciati dal giudice rimettente. stenti alla data del 17 ottobre 2000 potesse essere realizzato in
IO in
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit- deroga alle prescrizioni dei piani paesaggistici e alle prescrizio-

AS
timità costituzionale dell'art. 1, comma 129, l. reg. Campania ni a contenuto paesaggistico dei piani urbanistico-territoriali con
so

15 marzo 2011 n. 4, recante «disposizioni per la formazione specifica considerazione dei valori paesaggistici.
es

del bilancio annuale 2011 e pluriennale 2011-2013 della re-


gione Campania (legge finanziaria regionale 2011)», nella
nc

parte in cui sostituisce l'art. 2 l. reg. Campania 26 marzo


D

1993 n. 13 (disciplina dei complessi turistico-ricettivi all'aria


co

————————
aperta), limitatamente alle parole «e paesaggistici», contenu-
te nel 1° comma di tale articolo.
LA
IO olo

————————
C
c

(1) I. - L'ordinanza di rinvio, Cons. Stato, sez. VI, 2 febbraio


O sci

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 15 novembre 2017,


LO

2015, atto di promovimento n. 196, si può leggere in Foro it., n. 239 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 22 novembre
Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2015.634.
Fa

2017, n. 47); Pres. GROSSI, Est. LATTANZI; P.L. (Avv. SE-


La Corte costituzionale rileva come l'autorizzazione paesag- RENI); interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello Stato GRE-
gistica, finalizzata alla protezione ambientale, sia assoggettata CO). Ord. Assise app. Roma 25 ottobre 2016 (G.U., 1a s.s.,
R

ad una disciplina uniforme, valevole su tutto il territorio nazio- n. 8 del 2017).


nale, che rispecchia la natura unitaria del valore primario e asso-
luto dell'ambiente, per cui la competenza esclusiva statale ri- Pubblico ministero penale — Ricerca del DNA — Attività
sponde a ineludibili esigenze di tutela e sarebbe vanificata dal- di individuazione e prelievo di reperti utili — Garanzie
l'intervento di una normativa regionale che sancisse in via indi- difensive — Questione infondata di costituzionalità
scriminata — come avviene nel caso di specie — l'irrilevanza (Cost., art. 24, 111; y cod. proc. pen., art. 360)
paesaggistica di determinate opere, così sostituendosi all'ap-
prezzamento che compete alla legislazione statale. È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art.
II. - La difesa della regione richiamava Corte cost. 24 luglio 360 c.p.p., nella parte in cui non stabilisce che le garanzie
2015, n. 189, id., Rep. 2015, voce Edilizia e urbanistica, n. 237, difensive ivi previste riguardino anche le attività di indivi-
commentata da SIMONATI, in Regioni, 2016, 148, che ha dichia- duazione e prelievo di reperti utili per la ricerca del DNA,
rato la incostituzionalità dell'art. 41, 4° comma, d.l. 21 giugno in riferimento agli art. 24 e 111 Cost. (1)
2013 n. 69, che, novellando l'art. 3, 1° comma, lett. e.5), t.u.
edilizia (d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380), includeva, tra gli inter-
venti di nuova costruzione per i quali è richiesto il permesso di Diritto. — 1. - La Corte d'assise d'appello di Roma, con
costruire, i manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture ordinanza del 25 ottobre 2016, ha sollevato, in riferimento
di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, im- agli art. 24 e 111 Cost., questioni di legittimità costituzionale
barcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di la- dell'art. 360 c.p.p., «ove non prevede che le garanzie difen-
voro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che non siano sive previste da detta norma riguardano anche le attività di
diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee, ancorché individuazione e prelievo di reperti utili per la ricerca del
siano installati, con temporaneo ancoraggio al suolo, all'interno DNA».
di strutture ricettive all'aperto, in conformità alla normativa re- Ad avviso del giudice rimettente, la disciplina censurata
gionale di settore, per la sosta ed il soggiorno dei turisti. A giu- violerebbe non solo il diritto di difesa, «tutelato dall'art. 25
dizio della corte la previsione legislativa impugnata si inseriva [recte: 24] Cost.», ma anche il «principio ispiratore del giu-
nell'ambito della disciplina urbanistico-edilizia, la quale rientra sto processo», consacrato nell'art. 111 Cost., secondo cui la
nella materia del governo del territorio, affidata alla competenza prova deve formarsi nel contraddittorio tra le parti.
ripartita tra Stato e regioni, per cui, laddove la norma estende 2. - L'avvocatura generale dello Stato ha eccepito l'inam-
l'ambito oggettivo degli interventi di nuova costruzione, per i missibilità delle questioni, perché l'ordinanza di rimessione
quali si richiede il permesso di costruire, a una serie di manufat- non avrebbe esplicitato le ragioni che le rendono rilevanti. In
ti leggeri puntualmente indicati, si pone per l'eccessivo suo det- particolare, non sarebbero stati riportati nell'ordinanza i mo-
taglio in contrasto con le competenze regionali, ledendo altresì tivi posti a sostegno della decisione di primo grado, né quelli
la connessa competenza residuale in materia di turismo. che avevano indotto il giudice di appello a qualificare il fatto
La Corte costituzionale ha invece rilevato come la normativa in termini di concorso c.d. anomalo, una volta ritenuta l'inu-
regionale impugnata si ponesse in conflitto con la competenza tilizzabilità degli esiti dell'esame del DNA sui reperti.
esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente, dichia- Inoltre, l'avviso all'indagato non sarebbe stato dovuto
rando incostituzionale la prima limitatamente alle parole «e pae- perché questo al momento dell'ispezione non era ancora sta-
saggistica» della disposizione impugnata. to iscritto nel registro delle notizie di reato e comunque non
IL FORO ITALIANO — 2018.
779 PARTE PRIMA 780

risulterebbe l'esistenza di elementi che avrebbero imposto ta- tutte «le attività di individuazione e prelievo di reperti utili
le iscrizione. per la ricerca del DNA».
L'eccezione di inammissibilità è priva di fondamento. Questa considerazione basterebbe da sola a far ritenere in-
Il giudice rimettente, dopo aver indicato in modo puntuale fondate le questioni.
i capi di imputazione contestati all'imputato e fornito Neppure al prelievo di tracce biologiche si potrebbero di
un'ampia descrizione delle vicende processuali, ha indicato regola riconoscere caratteristiche tali da differenziarlo da
le ragioni che fanno apparire rilevanti le questioni proposte. qualunque altra operazione di repertazione. Senza considera-
In particolare, ha precisato che la corte d'assise d'appello, a re che l'esistenza — alla quale ha fatto riferimento il giudice
base della derubricazione dell'originaria imputazione di rimettente — di protocolli per la ricerca e il prelievo di trac-
omicidio volontario in concorso anomalo, ai sensi dell'art. ce di materiale biologico può, da un lato, rendere routinaria

a
116 c.p., aveva posto «la nullità (con conseguente inutilizza- l'operazione e, dall'altro, consentirne il controllo attraverso
bilità ai fini della decisione) degli atti di ispezione e prelievo l'esame critico della prescritta documentazione. E non è pri-

to
eseguiti il 5 maggio 2010 e delle successive analisi che ave- vo di rilevanza che nel dibattimento l'imputato abbia la pos-

en
vano accertato la presenza del DNA della vittima in una sibilità di verificare e contestare la correttezza dell'opera-
traccia di sangue nell'appartamento abitato dall'imputato il zione anche attraverso l'esame del personale che l'ha esegui-

am
giorno del delitto [. . .] nonché la presenza congiunta del ta, oltre che dei consulenti tecnici e dell'eventuale perito
DNA della vittima e di quello dell'imputato nelle tracce di nominato dal giudice.

on
sangue rinvenute sul parapetto della scala che portava dal- È da aggiungere che le forme dell'art. 360 c.p.p. potrebbe-
l'appartamento della vittima a quello abitato in quei giorni» ro assai spesso risultare incompatibili con l'urgenza, nel cor-

O
M abb
dall'imputato. Poi il giudice rimettente ha sottolineato che la so delle indagini, di eseguire il prelievo. Urgenza che non è

M
Corte di cassazione ha annullato la decisione della corte di riscontrabile con la stessa intensità negli accertamenti tecnici
merito, sul punto relativo alla derubricazione, perché ha rite- e che in nessun modo potrebbe essere soddisfatta, perché non

SI
nuto che erroneamente dagli elementi di prova oggetto di va-
IO in sono previste ipotesi in cui tali forme possono essere deroga-

AS
lutazione da parte dei giudici di appello erano stati espunti i te, come avviene nei casi disciplinati dall'art. 364, 5° com-
so
risultati dell'attività dei carabinieri del reparto investigazioni ma, c.p.p., specie quando vi è fondato motivo di ritenere che
scientifiche (Ris) relativa alle tracce ematiche repertate il 5 le tracce o gli altri effetti materiali del reato possano essere
es

maggio 2010. alterati.


Alla stregua di tali considerazioni non era necessario indi- Il difensore dell'imputato ha sostenuto in udienza che la
nc

care gli ulteriori «motivi posti a sostegno» delle decisioni di necessità di procedere nelle forme dell'art. 360 c.p.p. emer-
D

primo e di secondo grado, essendo stata chiarita la decisiva gerebbe anche dall'art. 117 norme attuaz. c.p.p., ma la tesi è
co

incidenza dell'accertamento tecnico sul DNA, conseguente infondata perché questa disposizione riguarda gli «[a]ccerta-
alle attività di prelievo delle tracce ematiche effettuate dal
LA

menti tecnici che modificano lo stato dei luoghi, delle cose o


IO olo

Ris il 5 maggio 2010, sul giudizio di penale responsabilità, e delle persone», e non l'attività di repertazione delle cose da
dunque la rilevanza delle questioni. sottoporre ad accertamento tecnico. In altre parole, la dispo-
C
c

Va infine disatteso il rilievo che l'imputato al momento sizione richiamata non riguarda genericamente tanto i rilievi
O sci
LO

dell'ispezione non era ancora stato iscritto nel registro delle quanto gli accertamenti tecnici, ma riguarda solo questi, e
notizie di reato e non poteva neppure ritenersi che avesse as- per la sua applicabilità presuppone perciò l'avvenuta indivi-
Fa

sunto sostanzialmente la qualità di indagato. Il giudice a quo duazione della natura dell'atto.
ha considerato l'esistenza di tale qualità un dato non contro- Risulta quindi priva di fondamento la tesi del giudice ri-
R

verso e tanto basta a dimostrare la rilevanza delle questioni. mettente secondo cui il prelievo di tracce biologiche, per sua
3. - Nel merito le questioni non sono fondate. natura, avrebbe caratteristiche tali da farlo assimilare in ogni
4. - La Corte di cassazione in modo costante distingue il caso a un accertamento tecnico preventivo e da richiedere
«rilievo», che comprende la raccolta o il prelievo dei dati quindi le medesime garanzie difensive.
pertinenti al reato, dall'«accertamento tecnico», che riguar- Ciò però non esclude che tale prelievo, come altre opera-
da, invece, il loro studio e la loro valutazione critica (ex plu- zioni di repertazione, richieda, in casi particolari, valutazioni
rimis, Cass. 6 febbraio 2013, Granella, Foro it., Rep. 2013, e scelte circa il procedimento da adottare, oltre che non co-
voce Pubblico ministero penale, n. 11; 10 gennaio 2012, B., muni competenze e abilità tecniche per eseguirlo, e in questo
id., Rep. 2012, voce Perizia penale, n. 12; 10 luglio 2009, caso, ma solo in questo, può ritenersi che quell'atto di inda-
Chiesa, id., Rep. 2011, voce Polizia giudiziaria, n. 14; 31 gine costituisca a sua volta oggetto di un accertamento tecni-
gennaio 2007, Piras, id., Rep. 2007, voce cit., n. 14). co, prodromico rispetto all'altro da eseguire poi sul reperto
La distinzione è concettualmente corretta e, del resto, non prelevato.
è contestata dal giudice rimettente. Questi ne nega la validità Infatti, come ha rilevato la Corte di cassazione, possono
solo con riferimento al materiale biologico, sostenendo che verificarsi situazioni in cui per la repertazione del campione
dovrebbe farsi sempre applicazione dell'art. 360 c.p.p. quan- biologico necessario agli accertamenti peritali si debba ricor-
do gli atti di indagine riguardano «le attività di individuazio- rere a tecniche particolari e «[in] tal caso anche l'attività di
ne e prelievo di reperti utili per la ricerca del DNA». prelievo assurge alla dignità di operazione tecnica non ese-
Di qui le questioni di legittimità costituzionale dell'art. guibile senza il ricorso a competenze specialistiche e dovrà
360 c.p.p., nella parte in cui non prevede tale applicazione. essere compiuta nel rispetto dello statuto che il codice pre-
5. - Il solo fatto che concerna rilievi o prelevamenti di re- vede per la acquisizione della prova scientifica» (Cass. 27
perti «utili per la ricerca del DNA» non modifica la natura novembre 2014, S., id., Rep. 2014, voce Pubblico ministero
dell'atto di indagine e non ne giustifica di per sé la sottopo- penale, nn. 9, 12).
sizione a un regime complesso come quello previsto dall'art. Del resto, è significativo il fatto che, con la sentenza di
360 c.p.p., costituito dalla nomina di un consulente, dal- annullamento all'origine del giudizio a quo (sez. I 4 novem-
l'avviso all'indagato, alla persona offesa e ai difensori del bre 2014, n. 6256), la Corte di cassazione ha ritenuto che nel
giorno, dell'ora e del luogo fissati per il conferimento del- caso in esame si fosse trattato di «attività richiedente cogni-
l'incarico, dalla possibilità per l'indagato di promuovere un zioni certamente specifiche, ma esecutive e quindi non iden-
incidente probatorio, con il divieto per il pubblico ministero tificabile nell'accertamento tecnico irripetibile ai sensi del-
di procedere agli accertamenti (e, secondo la richiesta esten- l'art. 360 c.p.p.». Per questa ragione, secondo la Corte di
sione della norma, anche ai rilievi e ai prelevamenti in que- cassazione, «nessun avviso doveva essere dato in previsione
stione) «salvo che questi, se differiti, non possano più essere della esecuzione dei prelievi delle tracce organiche (trattan-
utilmente compiuti». dosi di mero rilievo non comportante valutazioni)».
Ad esempio, il prelievo di capelli o di peli rinvenuti in po- È dunque con un apprezzamento in concreto che il giudice
sti sotto l'aspetto probatorio significativi non si differenzia di legittimità ha escluso l'applicabilità dell'art. 360 c.p.p. e
dal prelevamento di altri reperti e non ci sarebbe ragione di ha pronunciato quell'annullamento che il giudice rimettente
effettuarlo con le forme previste dall'art. 360 c.p.p., come vorrebbe ribaltare, sostenendo che il «prelievo di reperti utili
dovrebbe avvenire se si accogliesse la richiesta del giudice per la ricerca del DNA» deve essere in ogni caso assimilato a
rimettente, diretta a rendere applicabile tale disposizione a un accertamento tecnico non ripetibile.
IL FORO ITALIANO — 2018.
781 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 782

Questa tesi, come si è visto, non può, nella sua assolutez- il sequestro di oggetti contenenti residui organici alla stessa at-
za, essere condivisa e quindi, con riferimento sia all'art. 24, tribuibili, non è qualificabile quale atto invasivo o costrittivo e,
sia all'art. 111 Cost., le questioni di legittimità costituzionale per essere prodromico all'effettuazione di accertamenti tecnici,
risultano infondate. non richiede l'osservanza delle garanzie difensive.
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non III. - Per l'affermazione secondo cui l'indagine genetica con-
fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 360 dotta su un campione repertato e conservato con metodi non ri-
c.p.p., «ove non prevede che le garanzie difensive previste da spettosi dei protocolli internazionali non costituisce prova e
detta norma riguardano anche le attività di individuazione e neppure indizio, ma solo elemento «suscettivo di valutazione»
prelievo di reperti utili per la ricerca del DNA», sollevate, in nel processo, a nulla rilevando che (trattandosi di indagine non
riferimento agli art. 24 e 111 Cost., dalla Corte d'assise ripetibile per l'impossibilità di amplificazione del reperto e di

a
d'appello di Roma, con l'ordinanza indicata in epigrafe. ripetizione dell'analisi) l'accertamento sia stato svolto con l'os-

to
————————
servanza delle garanzie difensive, v. Cass. 27 marzo 2015, Sol-
lecito, id., 2016, II, 448, con nota di richiami ed osservazioni di

en
(1) I. - L'ordinanza di rimessione, Assise app. Roma 25 otto- BRUSCO.

am
bre 2016, atto di promovimento n. 16, si può leggere in Foro it., IV. - Per precedenti interventi della Corte costituzionale in
Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.736. ordine all'art. 360 c.p.p., v. Corte cost., ord. 24 luglio 2009, n.
La medesima questione, sollevata negli stessi termini e nel 243, id., Rep. 2010, voce Pubblico ministero penale, n. 14, che

on
corso del medesimo giudizio, era stata dichiarata manifestamen- ha dichiarato manifestamente inammissibile, per difetto di rile-

O
te inammissibile, per insufficiente motivazione in ordine alla ri- vanza e insufficiente motivazione, la questione di legittimità co-

M abb
stituzionale dell'art. 360, 4° comma, c.p.p., nella parte in cui ri-

M
levanza, da Corte cost., ord. 26 maggio 2016, n. 118, id., Rep.
2016, voce Pubblico ministero penale, n. 2, commentata da GA- collega il dovere del p.m. di non procedere agli accertamenti

SI
BRIELLI, in Giur. costit., 2016, 964. tecnici alla riserva di promuovere incidente probatorio, formula-
IO in ta dalla persona sottoposta alle indagini prima del conferimento

AS
Il giudice a quo fondava i dubbi di costituzionalità sulla con-
siderazione che le operazioni di asporto e raccolta di tracce di dell'incarico al consulente tecnico, anziché all'effettiva presen-
so

materiale genetico non potrebbero qualificarsi come mere attivi- tazione della richiesta di incidente probatorio mediante deposito
es

tà esecutive, ma quali «accertamenti»; a cui pertanto dovrebbero nella cancelleria del giudice con comunicazione al p.m.
estendersi le garanzie difensive previste dall'art. 360 c.p.p.
nc

La Corte costituzionale rileva come il solo fatto che concerna


D

rilievi o prelevamenti di reperti utili per la ricerca del DNA non


co

modifica la natura dell'atto di indagine e non ne giustifica la


sottoposizione, in ogni caso, ad un regime complesso quale
LA

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IO olo

quello previsto dall'art. 360 c.p.p., necessitando un apprezza-


mento in concreto che il giudice deve svolgere caso per caso.
C
c

II. - In ordine alla giurisprudenza della Corte di cassazione


O sci
LO

circa l'applicabilità dell'art. 360 c.p.p. nelle ipotesi di raccolta


di materiale genetico per la ricerca del DNA, vedi:
CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 22
Fa

— Cass. 7 febbraio 2017, n. 12800, L., Foro it., Le banche


dati, archivio Cassazione penale, secondo cui, in tema di perizia febbraio 2018, n. 4382; Pres. GIANCOLA, Rel. GENOVESE,
P.M. (non indicato); Proc. gen. App. Trento c. M. e altri
R

o di accertamenti tecnici irripetibili sul DNA, al prelievo gene-


tico (nella specie, di un campione di saliva) effettuato con il (Avv. PERIN, SCHUSTER), Min. interno e altro (Avv. dello
consenso dell'indagato non è applicabile la procedura garantita Stato).
prevista dal combinato disposto degli art. 224 bis, 349 bis e 359
bis c.p.p. e neppure vi è necessità dell'assistenza di un difenso- Stato civile — Provvedimento straniero di rettifica di atto
re; di nascita — Bambini indicati come figli di due padri
— Cass. 1° luglio 2015, D'A., id., Rep. 2016, voce Perizia — Legittimazione — Giurisdizione ordinaria — Con-
penale, n. 8, secondo cui, in tema di perizia o di accertamenti trarietà all'ordine pubblico — Rimessione alle sezioni
tecnici irripetibili sul DNA, il prelievo genetico effettuato con il unite (Cod. proc. civ., art. 374; y r.d. 30 gennaio 1941 n.
consenso da parte dell'indagato può avvenire anche in assenza 12, ordinamento giudiziario, art. 73; y l. 31 maggio 1995
del difensore, ciò in ragione della specifica e limitata finalità n. 218, riforma del sistema italiano di diritto internazionale
dell'atto di prelievo, che non implica speciali competenze tecni- privato, art. 67).
che comportanti l'esigenza di osservare precise garanzie difen-
sive, necessarie invece per la successiva attività di valutazione Vanno rimesse all'esame del primo presidente della Corte
dei risultati; di cassazione, perché valuti l'eventuale assegnazione alle
— Cass. 25 febbraio 2015, n. 18246, id., Rep. 2015, voce sezioni unite, le questioni di massima di particolare im-
Pubblico ministero penale, n. 4, secondo cui, in tema di indagini portanza attinenti: a) la legittimazione del sindaco, quale
preliminari, il prelievo del DNA della persona, attraverso il se- ufficiale di stato civile, e del ministro dell'interno ad es-
questro di oggetti contenenti residui organici alla stessa attri- sere parti del procedimento ex art. 67 l. 218/95, per con-
buibili, è qualificabile come rilievo tecnico, in quanto tale dele- seguire l'accertamento del riconoscimento dell'efficacia
gabile ai sensi dell'art. 370 c.p.p., senza che per il suo espleta- di un provvedimento giudiziario straniero; b) la legittima-
mento sia necessaria l'osservanza di garanzie difensive, da assi- zione del pubblico ministero, almeno quando si verta in
curarsi invece nella distinta e successiva operazione di identifi- tema di ordine pubblico, a ricorrere in Cassazione avver-
cazione del DNA della persona, che costituisce accertamento
tecnico, da qualificarsi ripetibile o meno in base ad una valuta-
so il relativo provvedimento (nella specie, la statuizione
zione tecnico-fattuale in ordine alla possibile conservazione dei impugnata ha riconosciuto l'efficacia in Italia, escluden-
reperti; done il contrasto con l'ordine pubblico, quale delineato
— Cass. 27 novembre 2014, S., id., Rep. 2014, voce cit., n. da Cass. 19599/16, del provvedimento giudiziario stranie-
12, secondo cui la natura ripetibile o meno dell'accertamento ro che ha disposto la rettifica dell'atto di nascita di due
tecnico che consente di estrapolare il profilo genetico deve esse- bambini, nati da una pratica di maternità surrogata, i
re verificata in concreto, dipendendo dalla quantità della traccia quali hanno acquisito così lo status di figli di due uomini,
e dalla qualità del DNA presente sui reperti biologici sequestra- quello già indicato come padre e quello di cui il provve-
ti; dimento aveva accertato la genitorialità); c) la sussisten-
— Cass. 9 ottobre 2013, I.T., id., Rep. 2013, voce Perizia za, al riguardo, della giurisdizione ordinaria; d) in ogni
penale, n. 12, commentata da LEPERA, in Giust. pen., 2013, III, caso la conformità della richiamata statuizione con l'or-
643, e 10 gennaio 2012, B., Foro it., Rep. 2012, voce cit., n. 12, dine pubblico, anche atteso che la nozione di questo, fatta
secondo le quali, in tema di perizia o di accertamenti tecnici ir- propria da Cass. 19599/16, non appare in linea con quel-
ripetibili, il prelievo del DNA della persona indagata, attraverso la espressa da Cass., sez. un., 16601/17. (1)
IL FORO ITALIANO — 2018.
783 PARTE PRIMA 784

Fatti di causa. — 1. - I sig. L.M. e R.R., quali esercenti la dal riconoscimento nell'ordinamento interno, ai sensi del-
potestà sui minori C. e A., nati nel 2010 a S., in Ontario (Ca- l'art. 67 l. n. 218 del 1995, del provvedimento pronunciato
nada) — questi ultimi, vigente la lex soli, perciò anche citta- dalla Superior Court of Justice dell'Ontario in data 12 gen-
dini canadesi —, chiedevano la trascrizione, nei registri dello naio 2012: pronuncia con la quale si accertava la relazione di
stato civile del comune di . . ., del provvedimento pronuncia- genitorialità tra il R. e i due bambini M. e si ordinava all'uf-
to in data 12 gennaio 2011 dalla Superior Court of Justice ficiale di stato civile di «emendare» l'atto di nascita dei due
dell'Ontario con il quale si accertava anche la genitorialità di minori, così che il R. «sia aggiunto come genitore e risulti
R.R. e ordinava che l'atto di nascita dei due menzionati mi- quale padre dei bambini».
nori fosse emendato con l'aggiunta di detto nome come loro 4.2. - Pertanto, avrebbe carattere solo successivo e dipen-
genitore e secondo padre. dente la richiesta di ordinare all'ufficiale dello stato civile

a
1.1. - L'ufficiale di stato civile, tuttavia, respingeva la ri- del comune di . . . di trascrivere il provvedimento, ai sensi

to
chiesta di trascrizione perché contraria all'ordine pubblico, dell'art. 28, 2° comma, lett. e) (recte: art. 1, comma 28, lett.

en
atteso che — secondo la normativa vigente — i genitori de- b) l. n. 76 cit., che non avrebbe natura di autonoma domanda
vono essere necessariamente di sesso diverso. e, perciò, non sarebbe idonea a spostare la competenza per

am
2. - I predetti sig. M. e R., pertanto, ricorrevano davanti al- materia verso il Tribunale di Trento, ai sensi dell'art. 95
la Corte d'appello di Trento, ai sensi degli art. 702 bis c.p.c. d.p.r. n. 396 del 2000 (regolamento per la revisione e la sem-

on
e 67 l. n. 218 del 1995, chiedendo che venisse riconosciuta, plificazione dell'ordinamento dello stato civile, a norma del-
nell'ordinamento italiano, l'efficacia dell'anzidetto provve- l'art. 2, 12° comma, l. 15 maggio 1997 n. 127), come richie-

O
M abb
dimento giudiziale della Superior Court of Justice del- sto dal procuratore generale.

M
l'Ontario e, pertanto, ordinato all'ufficiale dello stato civile 4.3. - Così precisato l'oggetto della controversia, si com-

SI
del comune di . . . di trascrivere nell'atto di nascita di C. e A. prenderebbe anche il difetto di legittimazione passiva del
IO in
M. quel provvedimento giudiziale canadese (che riconosceva sindaco quale ufficiale di governo e quello del ministero del-

AS
anche la genitorialità, quale secondo padre, del sig. R.R.). l'interno, che pure, quale titolare della funzione amministra-
so
2.1. - Premettevano i due istanti di aver fatto ricorso — tiva esercitata dal sindaco-ufficiale di governo, in materia di
giovandosi di una donna donatrice di ovociti (nel 2009) e di tenuta dei registri anagrafici, avrebbe dedotto il suo interesse
es

altra donna disposta a sostenere la gravidanza per altri — al- a contrastare la domanda in quanto possibile destinatario di
nc

la procreazione medicalmente assistita all'estero, nell'Onta- potenziali richieste risarcitorie per i danni patiti dai ricorrenti
rio, laddove le coppie dello stesso genere possono diventare a causa dell'illegittimo diniego della trascrizione dell'atto di
D
co

genitori secondo la «gestazione per altri», regolata dalla leg- stato civile.
U

ge canadese, che — in tali casi — non riconosce alla gestan- 4.3.1. - Infatti, in difetto di concrete domande risarcitorie
LA
IO olo

te la qualità genitoriale. l'interesse del ministero non sarebbe attuale; e del resto, nel
2.2. - Sulla base di un primo provvedimento giudiziale, il giudizio in corso non troverebbe ingresso l'interesse alla re-
C
c

sig. M. era stato riconosciuto padre ed unico genitore dei mi- golare tenuta dei registri di stato civile.
O sci
LO

nori e, così formati gli atti di nascita dei bambini, questi era- 4.3.2. - L'unico interesse implicato realmente, nel giudi-
no stati poi trascritti nei registri del comune di . . . zio instaurato, sarebbe solo quello volto ad evitare che, nel
Fa

2.3. - Con un secondo provvedimento giudiziale, il cui ri- nostro ordinamento giuridico, trovino ingresso provvedi-
conoscimento in Italia è propriamente l'oggetto di questo menti contrari all'ordine pubblico in materia di stato delle
R

giudizio, era stato riconosciuta dalla corte canadese la coge- persone e un tale interesse, sarebbe direttamente tutelato
nitorialità di R.R., con il conseguente emendamento del pri- dall'intervento del procuratore generale, che, pur non richie-
mo atto. sto, nella detta materia processuale (dopo l'abrogazione del-
2.4. - I ricorrenti esponevano di aver contratto matrimo- l'art. 796, ultimo comma, c.p.c., ad opera dell'art. 73 l. n.
nio in Canada nel 2008 (secondo la legge del luogo) e, per- 218 del 1995 sul diritto internazionale privato), sarebbe
tanto, che il loro caso rientrava nella previsione di cui consentito dal tipo di controversia involgente lo stato delle
all'art. 28, lett. b) (recte: art. 1, comma 28, lett. b), l. n. 76 persone e i minori.
del 2016, sicché essi avrebbero posseduto i requisiti per la 5. - Nel merito, la corte territoriale, premesso che l'unico
trascrizione del provvedimento giudiziale canadese nel- controllo da farsi è quello in ordine alla compatibilità del
l'ordinamento italiano, ai sensi dell'art. 66 della legge sul provvedimento straniero con l'ordine pubblico interno, ha
diritto internazionale privato di cui alla l. n. 218 del 1995, preliminarmente chiarito che tale nozione, così come definita
escludendo un contrasto con l'ordine pubblico interno ed in- dalla Corte di cassazione nella sentenza n. 19599 del 2016
ternazionale, per: a) l'inesistenza di una previsione che im- (Foro it., 2016, I, 3329), andava individuato esclusivamente
porrebbe la necessaria diversità di genere dei genitori; b) nei principî supremi o fondamentali e vincolanti della Carta
l'esistenza di plurime decisioni della Corte Edu in merito costituzionale, non anche in base alle norme costituenti eser-
all'irrilevanza dell'orientamento sessuale della coppia geni- cizio della discrezionalità legislativa, in una determinata ma-
toriale per il benessere dei minori; c) il riconoscimento del- teria.
l'adozione in casi particolari da parte della compagna della 5.1. - A tale proposito, il giudice distrettuale individua nel-
madre biologica; ecc. l'esigenza di tutela dei diritti fondamentali, ed in particolare
3. - Il procuratore generale presso la Corte d'appello di in quello dell'interesse superiore del minore che avrebbero
Trento eccepiva l'incompetenza della corte adita (per esserlo trovato riconoscimento e tutela nell'ordinamento internazio-
il tribunale del luogo) e, nel merito, il rigetto della domanda, nale e in quello interno, la ragione della trasferibilità del
per contrarietà all'ordine pubblico. provvedimento giurisdizionale in esame nell'ordine giuridico
3.1. - Nel corso del procedimento interveniva il ministero nazionale.
dell'interno, deducendo la propria legittimazione ad interve- 5.2. - In particolare, i minori avrebbero il diritto di conser-
nire in difesa del sindaco nella veste di ufficiale di governo. vare lo status di figlio anche del secondo padre, perché rico-
4. - Con l'ordinanza oggetto di esame in questa sede, la nosciuto nel provvedimento giurisdizionale adottato in Ca-
corte territoriale ha: a) dichiarato inammissibile l'intervento nada, pena il pregiudizio per tutti i soggetti in causa (padre e
del ministero dell'interno; b) riconosciuto efficacia, nel- figli) e la perdita dell'identità familiare così formatasi.
l'ordinamento giuridico italiano, al provvedimento (in data 5.3. - Il principio del best interest dei minori, pur non
12 gennaio 2011) della Superior Court of Justice dell'On- avendo valenza assoluta, potrebbe cedere unicamente di
tario laddove esso dichiara che «un padre è R.R. e figli sono fronte a valori di rilevanza costituzionale primaria e vinco-
M.C. e M.A., nati il . . . 2010 in . . .-Ontario»; c) compensato lanti per il legislatore ordinario, che, tuttavia, non potrebbero
le spese del giudizio. riconoscersi né nella l. n. 40 del 2004, sulla procreazione
4.1. - Anzitutto, la corte territoriale ha premesso che l'og- medicalmente assistita (p.m.a.), né nel regolamento delle
getto della domanda giudiziale era costituito esclusivamente unioni civili, di cui alla l. n. 76 del 2016, non essendo tali
IL FORO ITALIANO — 2018.
785 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 786

provvedimenti l'espressione di principî fondamentali e costi- comunità nazionale e della sua inconfondibile fisionomia»,
tuzionalmente obbligati, ma ben modificabili dallo stesso le- quali emergerebbero dagli art. 30 e 31 Cost. (con i concetti
gislatore (riferimento a Corte cost. n. 162 del 2014, id., 2014, di paternità e maternità, ivi ricavabili), dall'art. 5 l. n. 40 del
I, 2324). 2004 (l'accesso alla procreazione medicalmente assistita per
5.4. - La corte territoriale ha, pertanto, concluso il suo per- le sole coppie eterosessuali), dagli art. 231, 243 bis, 246,
corso motivazionale affermando che l'incontroversa insussi- 247, 250, 262, 269, 408, 566, 568, 599 e 643 c.c.
stenza di un legame genetico fra i due minori ed il sig. R. 1.2. - Con il secondo (mancanza assoluta di motivazione)
non rappresenterebbe un ostacolo al riconoscimento del rap- il p.g. ricorrente principale si duole della motivazione solo
porto di filiazione accertato dal giudice canadese, dovendosi apparente (perché estranea al giudizio di compatibilità del
escludere che nel nostro ordinamento vi sia un modello di provvedimento giurisdizionale straniero con l'ordine pubbli-

a
genitorialità fondato esclusivamente sul legame biologico fra co) contenuta nella decisione della corte d'appello, che sa-

to
il genitore ed il nato, assumendo sempre più importanza il rebbe mancante dell'esposizione delle ragioni di diritto in

en
concetto di responsabilità genitoriale, che si manifesterebbe ordine alla detta compatibilità con l'ordine pubblico di un
nella consapevole decisione di allevare ed accudire il nato qualsivoglia rapporto di filiazione con doppia paternità e di

am
anche indipendentemente dalla relazione biologica con uno un rapporto genitoriale di coppia tra persone dello stesso ses-
dei genitori, in considerazione delle consentite (in molti or- so.

on
dinamenti) tecniche di fecondazione eterologa. 2.1. - Con il primo motivo di ricorso incidentale (difetto
5.5. - Nella sentenza P. e C. c. Italia del 24 gennaio 2017 assoluto di giurisdizione ex art. 360, 1° comma, n. 1, c.p.c.)

O
M abb
(id., 2017, IV, 105) la Cedu avrebbe affermato che la nozio- il ministero dell'interno ed il sindaco del comune di . . ., qua-

M
ne di vita familiare, ai sensi dell'art. 8 della convenzione, co- le ufficiale di governo, denunciano il provvedimento impu-

SI
stituirebbe una mera questione di fatto dipendente dagli stret- gnato perché frutto di un intervento creativo, eccedente i li-
IO in
ti legami personali, questi sì da escludersi solo in presenza di miti della giurisdizione e perciò invasivo della sfera discre-

AS
legami precari e non sufficientemente costanti. zionale del legislatore.
so

5.6. - Né l'adozione in casi particolari, ai sensi dell'art. 44, 2.1.1. - Secondo i ricorrenti incidentali, infatti, affermando
lett. b), l. adozioni n. 183 del 1994 potrebbe tutelare situa- una regola inesistente, individuata nella completa equipara-
es

zioni come quelle in esame, essendovi orientamenti assai di- zione delle coppie omosessuali alle «famiglie tradizionali»,
nc

versi al riguardo. così andando in questo ambito ben oltre la tutela antidiscri-
D

6. - Avverso tale pronuncia ha proposto ricorso per cassa- minatoria, la corte territoriale, con una non consentita inter-
co

zione il procuratore generale presso la Corte d'appello di pretazione «convenzionalmente orientata» (neppure sosteni-
U

Trento, articolato in due mezzi, contro i quali resistono i mi- bile in base alla stessa giurisprudenza Cedu), avrebbe supera-
LA
IO olo

nori, rappresentati dai genitori esercenti la responsabilità e to il limite della propria giurisdizione, incorrendo in un ec-
da costoro in proprio. cesso di potere giurisdizionale per invasione alla sfera delle
C
c

7. - Ha altresì proposto ricorso incidentale per cassazione attribuzioni del legislatore (richiamo a Cass., sez. un., n.
O sci
LO

il ministero dell'interno ed il sindaco del comune di …, in 20360 del 2013, id., Rep. 2013, voce Giustizia amministrati-
qualità di ufficiale di governo, affidato a cinque motivi, con- va, n. 1421).
Fa

tro i quali resistono i minori rappresentati dai genitori eser- 2.2. - Con il secondo motivo (violazione delle norme sulla
centi la responsabilità e costoro in proprio. competenza, ai sensi dell'art. 95 d.p.r. n. 396 del 2000: in-
R

8. - Ministero e sindaco del comune nonché le parti private competenza per grado, essendo competente il tribunale) i ri-
hanno depositato memorie. correnti ministero dell'interno e sindaco del comune di . . .,
Ragioni della decisione. — 1.1. - Con il primo motivo di quale ufficiale di governo, denunciano l'errore compiuto dal
ricorso principale (violazione e falsa applicazione degli art. giudice a quo, il quale, nell'affermare che la richiesta delle
16 e 65 l. n. 218 del 1995, 18 d.p.r. n. 396 del 2000) il procu- parti istanti non sarebbe stata, che solo di riflesso, quella di
ratore generale presso la Corte d'appello di . . ., denuncia il ordinare all'ufficiale dello Stato civile di «emendare» l'atto
provvedimento impugnato per avere riconosciuto, nel- di nascita dei minori M., non costituendo quella — a suo dire
l'ordinamento interno, gli effetti giuridici di quel provvedi- — un'autonoma domanda, ha affermato la propria compe-
mento giurisdizionale straniero e di alcune norme di uno Sta- tenza in contrasto con la previsione di cui all'art. 95 d.p.r. n.
to estero contrarie all'ordine pubblico interno. 396 del 2000.
1.1.1. - In particolare, il procuratore generale presso la 2.2.1. - Infatti, i ricorrenti avrebbero, nella sostanza, ri-
corte territoriale contesta che sia conforme ai principî fon- chiesto al giudice nazionale proprio la trascrizione del prov-
damentali del nostro ordinamento l'affermazione di una ge- vedimento giurisdizionale straniero (pronunciato dalla Supe-
nitorialità in capo a persone dello stesso sesso e che a tanto si rior Court of Justice Ontario) «in materia di nascita», ai sen-
possa pervenire «per via giudiziaria», dandosi luogo ad una si dell'art. 28 (iscrizioni e trascrizioni), 2° comma, lett. e),
soluzione che: a) contrasterebbe con i principî fondamentali d.p.r. n. 396 del 2000, che, essendo stata rifiutata dal-
della Carta costituzionale; b) scardinerebbe l'intero sistema l'ufficiale dello Stato civile, avrebbe comportato il necessa-
del diritto di famiglia italiano; c) ignorerebbe il comune sen- rio esperimento di una tutela giurisdizionale davanti al tri-
tire, ossia il modo in cui la stragrande maggioranza degli ita- bunale, non alla corte d'appello, con la conseguente incom-
liani concepisce maternità e paternità; d) cancellerebbe uno petenza di quest'ultima e la nullità della «sentenza» (sic) da
degli elementi fondanti la stessa identità nazionale; e) intac- essa pronunciata.
cherebbe la stessa sovranità dello Stato. 2.3. - Con il terzo motivo di ricorso incidentale (violazione
1.1.2. - In particolare, il richiamo — contenuto nel prov- dell'art. 112 c.p.c.) i predetti ricorrenti lamentano il mancato
vedimento impugnato — alla sentenza di questa sezione n. rilievo del difetto di legittimazione ad agire del sig. R., atteso
19599 del 2016, cit., ossia ad un precedente ritenuto isolato e che, non avendo egli già acquisito la responsabilità genitoria-
contrastante con la consolidata giurisprudenza di legittimità, le sui minori, non avrebbe avuto titolo a presentare il ricorso
sarebbe incentrato su un'erronea interpretazione del concetto avanti al giudice di merito.
di ordine pubblico interno. Contro tale concetto riduttivo si 2.4. - Con il quarto (violazione e falsa applicazione degli
ergerebbe la restante giurisprudenza (espressa nelle sentenze art. 101 e 702 bis c.p.c. e 67 l. n. 218 del 1995. Violazione del
indicate in quelle 1302/13, id., Rep. 2013, voce Diritto inter- principio del contraddittorio e della legitimatio ad causam) i
nazionale privato, n. 21; 19405/13, id., 2014, I, 2898; predetti lamentano l'esclusione del sindaco, quale ufficiale di
27592/06, id., 2007, I, 1789; 22332/04, id., Rep. 2005, voce governo, e del ministro dell'interno, quale vertice della fun-
Lavoro (rapporto), n. 678, e 17349/02, id., Rep. 2004, voce zione, dai soggetti legittimati a interloquire, come parti ne-
Delibazione, n. 15), dovendosi far richiamo tanto ai principî cessarie nel giudizio a quo, considerato che il procedimento
costituzionali quanto ai più importanti istituti giuridici, ossia (implicante la cura della corretta tenuta dei registri dello stato
ai cardini della «struttura etica, sociale ed economica della civile) sarebbe nato proprio dal rifiuto dell'ufficiale di stato
IL FORO ITALIANO — 2018.
787 PARTE PRIMA 788

civile di riconoscere il provvedimento straniero, ai sensi del- (non anche quello del ministro dell'interno, a cui l'eccezione
l'art. 66 l. n. 218 del 1995, e dal conseguente giudizio instau- non è stata mossa).
ratosi ai sensi dell'art. 67 stessa legge. 4.1. - Quella svolta nei riguardi del ricorso del sindaco di
2.4.1. - Trattandosi di un procedimento che, ai sensi del- . . ., fondata sul fatto che egli non risulta (dalla stessa intesta-
l'art. 30 d.leg. n. 150 del 2011, è regolato dal rito sommario zione del provvedimento impugnato in questa sede) essere
di cognizione, esso avrebbe natura necessariamente conten- stato formalmente parte di quel giudizio, nonostante che il
ziosa e perciò caratterizzato da parti necessarie in contraddit- ricorso introduttivo gli sia stato notificato (presso l'avvoca-
torio tra loro, non già — come erroneamente affermato dalla tura distrettuale di Trento), secondo quanto si assume dagli
corte territoriale — rientrante nel tipo della volontaria giuris- odierni controricorrenti, solo come litis denuntiatio, pone si-
dizione. curamente il problema dell'esatta definizione dell'oggetto

a
2.5. - Con il quinto ed ultimo motivo di ricorso incidentale del giudizio di merito (anch’esso contestato) e, quindi, della

to
(violazione e falsa applicazione degli art. 1 e 65 l. n. 218 del conseguente individuazione delle parti di quel giudizio.

en
1995; 18 d.p.r. n. 396 del 2000, 5 e 12, 2° e 6° comma, l. n. 4.1.1. - Ma, come si è accennato sopra, la questione incro-
40 del 2005) i ricorrenti censurano la decisione impugnata cia il problema dell'identificazione delle parti nel giudizio ex

am
nella parte in cui ha affermato che il giudice deve tutelare i art. 67 della legge sul diritto internazionale privato n. 218 del
diritti fondamentali e, in particolare, l'interesse superiore del 1995, secondo cui «1. In caso di mancata ottemperanza o di

on
minore ossia la conservazione dello status di figlio ricono- contestazione del riconoscimento della sentenza straniera o
sciuto in un atto validamente formato in un altro Stato.

O
del provvedimento straniero di volontaria giurisdizione, ov-

M abb
2.5.1. - Mentre qui il riconoscimento del provvedimento vero quando sia necessario procedere ad esecuzione forzata,

M
del giudice canadese sarebbe contrario all'ordine pubblico, chiunque vi abbia interesse può chiedere all'autorità giudi-

SI
per il suo contrasto con gli articoli: a) 16 l. n. 218 del 1995; ziaria ordinaria l'accertamento dei requisiti del riconosci-
IO in
b) 65 l. n. 218 cit.; c) 18 d.p.r. n. 396 del 2000. mento».

AS
2.5.2. - Il giudice a quo avrebbe, invece, attribuito un con-
so
4.1.2. - La nozione di «interessato» al riconoscimento del
tenuto ampio al concetto di ordine pubblico, perciò svuotan- provvedimento straniero di volontaria giurisdizione (qual è
es

dolo di significato e tralasciando quello suo proprio, costitui- quello esaminato dai giudici di merito), difficilmente può
to dall'insieme dei principî e dei valori che sono parte inte- portare all'esclusione del sindaco come ufficiale di stato ci-
nc

grante e imprescindibile del sostrato giuridico nazionale. vile atteso che la stessa corte territoriale afferma che l'ogget-
D

2.5.3. - Al contrario, in materia di filiazione il principio ri-


co

to della domanda giudiziale, pur costituito esclusivamente


U

levante (la cui violazione costituirebbe un atto contrario dal riconoscimento nell'ordinamento interno, ai sensi del-
LA

all'ordine pubblico) sarebbe costituito soltanto da quello se- l'art. 67 l. n. 218 del 1995, del provvedimento pronunciato
IO olo

condo cui il figlio è il discendente di persone di sesso diver- dalla Superior Court of Justice dell'Ontario [con la quale si
C

so. Ciò che si desumerebbe dall'art. 5 l. n. 40 del 2004 (sul accertava la relazione di genitorialità tra il R. e i due bambini
c

limite posto dal legislatore all'accesso alle tecniche di fecon- M. e si ordinava all'ufficiale di stato civile di «emendare»
O sci
LO

dazione assistita) e dall'art. 12 stessa legge (che commina l'atto di nascita dei due minori (così che il R. «sia aggiunto
sanzioni, anche penali, per la surrogazione di maternità). come genitore e risulti quale padre dei bambini»)] comunque
Fa

2.5.4. - Né la Corte Edu avrebbe mai stabilito alcun prin- ne comporta la successiva e dipendente richiesta di ordinare
cipio sulla piena ed integrale equiparazione delle coppie all'ufficiale dello stato civile del comune di . . . (ossia al sin-
R

omosessuali alla famiglia tradizionale, basata sulla diversità daco o al suo delegato) la trascrizione, ai sensi dell'art. art. 1,
di sesso dei partner e sulla natura biologica della filiazione. comma 28, lett. b), l. n. 76 già menzionata, negli atti dello
2.5.5. - Del resto, la richiamata sentenza n. 19599 del 2016 stato civile di quel comune.
riguardava il caso di totale diniego di trascrizione dell'atto di 4.1.3. - Del resto questa corte ha già (condivisibilmente)
nascita del minore, diversamente dal caso in esame in cui osservato che tali clausole, che legittimano la presenza in
l'atto di nascita dei figli dal padre biologico ha già trovato giudizio di alcuni interessati, vanno lette in via prudenzial-
pieno riconoscimento con la sua trascrizione. Sicché, in quel mente estensiva (cfr., ad es., Cass. n. 220 del 2013, id., Rep.
caso — al contrario di questo — il minore sarebbe stato pri- 2014, voce Delibazione, n. 10, secondo cui, in un caso in cui
vato della stessa cittadinanza italiana. andava fatta applicazione dell'art. 31 della convenzione di
2.5.6. - Invero, nel caso in esame la pretesa del secondo Lugano del 16 settembre 1988, ratificata e resa esecutiva in
padre comporterebbe conseguenze anche in ordine: a) alla Italia con la l. 10 febbraio 1992 n. 198, ha affermato che «la
instaurazione di rapporti di parentela, ai sensi degli art. 74 ss. legittimazione ‘della parte interessata’ a richiedere l'exequa-
c.c.; b) ai profili successori; e c) ai doveri di assistenza anche tur di una sentenza straniera va interpretato nel senso che
in funzione di una seconda linea paterna. ‘parte interessata’ non è soltanto una delle parti del processo
2.5.7. - Ma la l. n. 76 del 2016, che ha regolato le c.d. che ha dato luogo alla sentenza da eseguire, ma anche il ces-
unioni civili tra persone dello stesso sesso, operando un'am- sionario del diritto accertato con la medesima decisione, in
pia estensione dei diritti e dei connessi doveri, avrebbe com- considerazione anche del fatto che l'art. 67 l. n. 218 del 1995
piuto un diverso bilanciamento, che non consentirebbe di an- riconosce tale legittimazione ‘a chiunque vi abbia interes-
dare oltre quanto espressamente disposto, con la non appli- se’»).
cabilità delle norme sulla filiazione (art. 231 ss. c.c.) e di 4.1.4. - Venendo qui in rilievo il ruolo del sindaco come
quelle sulla responsabilità genitoriale, che deriverebbero solo ufficiale dello stato civile di quel comune, per l'adempimen-
dal matrimonio. to della richiesta di correzione dello status familiae di tutti i
2.5.8. - Al contrario, da tali norme in materia di filiazio- protagonisti di questa vicenda, ben si giustifica la notifica
ne si ricaverebbe il principio secondo cui, nell'ordinamen- anche a lui del ricorso introduttivo (indipendentemente dalla
to italiano, la nozione di padre rimanderebbe alla sola rela- volontà che oggi i controricorrenti manifestano solo come
zione costituita dalla discendenza genetica, sicché non sa- denuntiatio litis) e il suo potere impugnatorio in Cassazione,
rebbe possibile la coesistenza di due, con la conseguenza per quanto egli non si sia costituito nella fase di merito.
che una contraria affermazione (quale quella data dalla 4.2. - Tuttavia, anche se non eccepita, la questione del-
corte territoriale con riferimento alla domanda proposta dal l'ammissibilità della presenza in causa del ministro del-
sig. R.) costituirebbe una palese violazione dell'ordine l'interno deve essere sollevata d'ufficio e rimessa, al pari
pubblico. (Omissis) della questione relativa alla legittimazione del procuratore
4. - Una volta superati i problemi relativi all'eccepita im- generale presso la corte territoriale, al primo presidente per
procedibilità, vengono in rilievo le eccezioni di inammissibi- l'eventuale assegnazione alle sezioni unite di questa corte,
lità sollevate, per diverse ragioni, nei riguardi dei due ricorsi: costituendo anzitutto questa — a parere del collegio — que-
quello del procuratore generale e quello del sindaco di . . . stione di massima di particolare importanza.
IL FORO ITALIANO — 2018.
789 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 790

4.2.1. - La legittimazione del ministro, quale titolare della giud. (r.d. n. 12 del 1941), il pubblico ministero «Ha pure
funzione amministrativa esercitata dal sindaco-ufficiale di azione diretta per fare eseguire ed osservare le leggi d'ordine
governo, in materia di tenuta dei registri anagrafici, è stata pubblico e che interessano i diritti dello Stato».
proposta in via prudenziale ed eventuale, ma la corte territo- 4.3.3. - L'esercizio di un tale potere, pertanto, riguarda
riale l'ha esclusa, nonostante che lo stesso abbia dedotto il proprio le «leggi di ordine pubblico» ed il loro novero da de-
suo interesse a contrastare la domanda in quanto possibile limitare, sì che il problema, la cui soluzione si propone di
destinatario di richieste risarcitorie per eventuali danni sof- rimettere all'esame delle sezioni unite civili di questa corte,
ferti dai ricorrenti, a causa del diniego della trascrizione del- s’intreccia proprio con la discussione, ampiamente svolta in
l'atto di stato civile. Secondo il giudice distrettuale, tuttavia, questa sede, in ordine al presunto contrasto del provvedimen-
in difetto di concrete domande risarcitorie, l'interesse del to dell'autorità giudiziaria canadese, di cui si è dato l'exe-

a
ministero non sarebbe attuale e, inoltre, perché nel giudizio quatur, con l'ordine pubblico interno.

to
in corso non troverebbe ingresso l'interesse alla regolare te- 5. - Si viene perciò ad incontrare il primo profilo di merito
nuta dei registri di stato civile.

en
della controversia, ossia quello relativo al contrasto tra quan-
4.2.2. - Ma è pur vero che il giudizio deve assicurare an- to pronunciato dalla Superior Court of Justice dell'Ontario

am
che l'interesse dell'organizzazione pubblica all'uniforme te- [l'accertamento della relazione di genitorialità tra il R. e i
nuta dei registri dello stato civile delle persone, sicché al suo due bambini M. con l'ordine diretto all'ufficiale di stato civi-

on
soddisfacimento non basta la legittimazione del sindaco con- le di «emendare» l'atto di nascita dei due minori (così che il
cretamente responsabile nel comune ove la richiesta di anno- R. «sia aggiunto come genitore e risulti quale padre dei bam-

O
M abb
tazione abbia luogo, essendo ravvisabile anche uno specifico bini»)] con la successiva, e dipendente richiesta, di ordinare

M
interesse del ministro dell'interno, atteso che quest'ultimo, all'ufficiale dello stato civile del comune di . . . (ossia al sin-

SI
per ovvie ragioni (ossia per la indubbia polverizzazione della daco o al suo delegato) di trascrivere il provvedimento (ai
IO in
figura sindacale nell'ambito del territorio nazionale), ha inte- sensi dell'art. 1, comma 28, lett. b, l. n. 76 già menzionata),

AS
resse a dare direttive e a conformare l'altrimenti spontanea negli atti dello stato civile di quel comune, ciò che forma og-
so
iniziativa ed orientamento (variegato) di coloro che rivestono getto dei primi due motivi del ricorso per cassazione del p.g.
la carica. (e del quinto mezzo del ricorso incidentale del sindaco e del
es

4.3. - Così anche il procuratore generale, a cui la corte ter- ministro dell'interno.
nc

ritoriale ha senza dubbio attribuito l'interesse ad essere pre- 5.1. - E poiché il giudice a quo ha richiamato la nozione,
D

sente nel giudizio instaurato, quello volto ad evitare che, nel assai circoscritta, di «ordine pubblico», fatta propria dalla
co

nostro ordinamento giuridico, trovino ingresso provvedimen- sentenza di questa stessa sezione n. 19599 del 2016 — con
U

ti contrari all'ordine pubblico in materia di stato delle perso- riferimento ai soli principî supremi o fondamentali e vinco-
LA
IO olo

ne; interesse direttamente tutelato dall'intervento del procu- lanti della Carta costituzionale (e fra questi anche di quello
ratore generale che, pur non imposto nella detta materia pro- relativo all'interesse superiore del minore, che avrebbero
C
c

cessuale (dopo l'abrogazione dell'art. 796, ultimo comma, trovato riconoscimento e tutela nell'ordinamento internazio-
O sci
LO

c.p.c., ad opera dell'art. 73 l. n. 218 del 1995 sul diritto in- nale e in quello interno), non anche in base alle norme costi-
ternazionale privato), sarebbe consentito dal tipo di contro- tuenti esercizio della discrezionalità legislativa (quali ad
Fa

versia involgente lo stato delle persone e dei minori. esempio la disciplina sulle unioni civili di cui alla l. n. 76 del
4.3.1. - È ben chiaro al collegio che le sezioni unite, in un 2016 o quella relativa alla fecondazione assistita, con i suoi
R

noto caso (sentenza n. 27145 del 2008, id., 2009, I, 35), han- divieti, di cui alla l. n. 40 del 2004), in materie connesse o
no enunciato la regola secondo cui «È inammissibile il ricor- direttamente implicate —, di tale rilevante problema si pro-
so per cassazione proposto dal procuratore generale presso la pone che siano ora investite le stesse sezioni unite civili, at-
corte di appello avverso il decreto della medesima corte che teso che, di recente, esse sembrano avere in parte dissentito
accoglie l'istanza del tutore e del curatore speciale di perso- dal menzionato arresto di questa sezione, con una pronuncia
na in stato vegetativo permanente diretta ad ottenere l'auto- (n. 16601 del 2017, id., 2017, I, 2613), resa a proposito della
rizzazione a disporre l'interruzione del trattamento di soste- possibilità di dare ingresso in Italia anche a decisioni, conte-
gno vitale artificiale realizzato mediante alimentazione con nenti statuizioni positivamente date, circa i «danni punitivi»,
sondino nasogastrico (nella specie, in sede di rinvio, in ap- che non sono previsti dall'ordinamento italiano e che non
plicazione del principio di diritto enunciato dalla Suprema corrispondono alla nostra tradizione giuridica.
corte), dal momento che il potere di impugnazione spetta al 6. - Ovviamente tale problema suppone che sia del pari ri-
pubblico ministero presso il giudice a quo solo contro le sen- solta la questione, sollevata, con il primo motivo del ricorso
tenze emesse nelle cause previste dall'art. 72, 3° e 4° com- incidentale, dal sindaco di … e dal ministro dell'interno, i
ma, c.p.c. nonché in quelle che egli stesso avrebbe potuto quali contestano l'esistenza al proposito di un potere giuris-
proporre (art. 69 c.p.c.), non invece nelle cause in cui deve dizionale, in difetto di una norma e men che mai di una sua
intervenire a pena di nullità, pur se relative allo stato e alla non consentita interpretazione «convenzionalmente orienta-
capacità delle persone, tenuto conto che il potere di impu- ta» (neppure sostenibile in base alla stessa giurisprudenza
gnazione «nell'interesse della legge» spetta solo al procura- Cedu), contenuta nel provvedimento impugnato e data dalla
tore generale presso la Suprema corte, ai sensi dell'art. 363 corte a qua, che avrebbe — in tal modo — superato il limite
c.p.c.; né tale limitazione del potere di impugnazione del della propria giurisdizione, incorrendo in un eccesso di pote-
pubblico ministero presso il giudice a quo può ingenerare al- re giurisdizionale per invasione alla sfera delle attribuzioni
cun dubbio di legittimità costituzionale, con riguardo ai pro- del legislatore (con richiamo alla sentenza delle sezioni unite
fili di eguaglianza e ragionevolezza di cui all'art. 3 Cost., es- n. 20360 del 2013, cit.).
sendo ragionevole il non identico trattamento di fattispecie 6.1. - Tale mezzo di cassazione (proposto ex art. 360, n. 1,
connotate da un prevalente interesse pubblico (come quelle c.p.c.), e sopra riassunto in parte narrativa, è infatti di esclu-
cui fa rinvio l'art. 69 c.p.c.), solo in ragione del quale si giu- siva pertinenza delle sezioni unite, ai sensi dell'art. 374, 1°
stifica l'attribuzione di più incisivi poteri anche impugnatori comma, c.p.c. e comporta una rimessione necessitata alla co-
al pubblico ministero, rispetto a quelle nelle quali viene in ri- gnizione di tale organo.
lievo un diritto personalissimo del soggetto di spessore costi- 7. - In conclusione, il collegio osserva che la complessità e
tuzionale (qual è il diritto di autodeterminazione terapeutica la rilevanza delle questioni richiamate [quelle preliminari, in
in tutte le fasi, anche terminale, della vita) al cui esercizio è ordine alla legittimazione delle parti (procuratore generale,
coerente che il pubblico ministero non possa contrapporsi fi- sindaco, ministero dell'interno); quelle di merito, con riguar-
no al punto di impugnare una decisione di accoglimento del- do alla nozione di ordine pubblico, oltre che la appena men-
la domanda di tutela del titolare». zionata contestazione della carenza assoluta di potere giuris-
4.3.2. - È pur vero, però che, ai sensi dell'art. 73 (attribu- dizionale, ex art. 360, n. 1, c.p.c.], proposte con i riportati
zioni generali del pubblico ministero), ultimo comma, ord. mezzi di cassazione, attenendo a delicatissimi e rilevantissi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
791 PARTE PRIMA 792

mi profili di diritto, comportano, per la loro soluzione, la ri- dopo il recente revirement giurisprudenziale (che pure contrasta
soluzione di questioni di massima di particolare importanza precedenti arresti delle sezioni unite, tenuti fermi dalla giuris-
che, ai sensi dell'art. 374, 2° comma, ultima parte, c.p.c., prudenza per circa un trentennio): cfr. ancora in tal senso, di re-
impongono la trasmissione dei ricorsi riuniti al primo presi- cente, Cass. 26 gennaio 2018, n. 2042, id., 2018, I, 836, in que-
dente per le sue valutazioni. sto fascicolo (nel frattempo, però, la questione era stata già ri-
messa alle sezioni unite, ma non in forza di ordinanza, bensì ex
———————— art. 374, cpv., c.p.c.).
Di colpo la prima sezione (di cui però, di recente, è mutato il
(1) I. - L'ordinanza in rassegna è di indubbio interesse (e ha presidente titolare) ha «deposto le armi» quanto alla questione
suscitato, a seconda dei punti di vista, aspettative e timori, non qui in esame.

a
solo degli operatori giuridici) perché rimette in discussione quel Legittime, a rigore, e comunque senza ricadute sulle statui-
che sembrava un dato acquisito, in quanto sancito da pochi ma zioni adottate, entrambe le soluzioni, sia quindi la decisione nel

to
argomentati arresti, anche di legittimità: l'efficacia nel nostro merito da parte della sezione semplice, sia la rimessione alle se-

en
ordinamento dei provvedimenti giudiziari stranieri (ma anche di zioni unite (ma cfr. le riflessioni critiche in rito, ex art. 374
stato civile) che, conformemente alla lex loci, riconoscono for- c.p.c., relative alla questione dell'assegno divorzile, ma ovvia-

am
me di genitorialità non ammesse dalla legislazione italiana. Il ri- mente valide anche per la vicenda di specie, di MONDINI, id.,
ferimento è già all'adozione «piena» (o legittimante, secondo 2017, I, 1903, e di DANOVI, in Famiglia e dir., 2017, 655).
una espressione ormai anacronistica): cfr. Trib. min. Firenze,

on
Resta però che, qualora le sezioni unite dovessero decidere
decr. 8 marzo 2017, Foro it., 2017, I, 1034, che ha fatto appli- difformemente dalla sezione semplice, quest'ultima ne risulte-

O
M abb
cazione dell'art. 36, 4° comma, l. 184/83, ma anche Cass. 16 rebbe gravemente delegittimata (attese le resistenze di cui si è

M
giugno 2017, n. 14987, ibid., 2280, incentrata su profili proce- detto), e così sarà offuscata la stessa funzione nomofilattica; le
dimentali ma non senza chiari riferimenti favorevoli, in linea di ricadute operative, inoltre, saranno intuitivamente molto pesan-

SI
principio, al riconoscimento di efficacia a siffatte statuizioni.
IO in ti; tutti rischi che si sarebbero potuti evitare (lo si osserva, certo,

AS
La giurisprudenza, però, è andata anche oltre, riconoscendo col «senno di poi») con una immediata rimessione di questioni
so
tout court l'efficacia di atti o provvedimenti stranieri alla stre- di tanto rilievo alla massima istanza di legittimità.
gua dei quali un bambino risulta avere due genitori dello stesso
es

sesso: cfr. Cass. 15 giugno 2017, n. 14878, ibid. III. - Cass. 4382/17 individua plurime ragioni di rimessione
Alla base di tali statuizioni, che hanno certo dilacerato l'opi- alle sezioni unite, alla stregua dei motivi di ricorso; quanto al
nc

nione pubblica, ma anche diviso gli operatori giuridici, vi è l'af- dedotto difetto di giurisdizione (è evocato l'eccesso di potere
D

fermazione della necessaria tutela dell'interesse dei minori, ma giurisdizionale, con «invasione» di materia riservata al legisla-
co

anche una nozione estremamente restrittiva della nozione di or- tore), si afferma espressamente, vi è una attribuzione esclusiva
dine pubblico, di cui — per quanto qui interessa — agli art. 64-
LA

delle sezioni unite, ex art. 374, 1° comma, c.p.c.


IO olo

66 l. 218/95, affermata da Cass. 30 settembre 2016, n. 19599, L'ordinanza in rassegna neppure esita a sollevare, d'ufficio,
id., 2016, I, 3329, secondo la quale «l'ordine pubblico osta al
C

la questione, egualmente rimessa alle sezioni unite, della legit-


c

riconoscimento di efficacia in Italia di un atto di stato civile timazione (a partecipare al procedimento ex art. 67 l. 218/95)
O sci
LO

straniero non già allorché questo sia espressione di una discipli- del ministro dell'interno, oltre che del sindaco quale ufficiale di
na normativa contrastante con disposizioni anche imperative o stato civile; la motivazione è chiaramente nel senso della sussi-
Fa

inderogabili di diritto interno, ma solo quando il diritto straniero stenza di una tale legittimazione, come indicato nei § 4.1 e 4.2
di riferimento sia incompatibile con la tutela dei diritti fonda- (e relativi sottoparagrafi).
R

mentali dell'uomo, desumibili dalla Costituzione, dai trattati La Suprema corte tende anche ad ammettere — ed è dato cru-
fondativi e dalla carta dei diritti fondamentali dell'Ue, nonché ciale — la legittimazione attiva, alla proposizione del ricorso in
dalla convenzione europea dei diritti dell'uomo» (nella specie, Cassazione, del pubblico ministero, nella specie il procuratore
pertanto, è stata affermata la trascrivibilità nei registri di stato generale presso la Corte d'appello di Trento, quando si verte di
civile dell'atto di nascita straniero nel quale, conformemente al- ordine pubblico. Si tratta di un clamoroso revirement (al riguardo
la legge di quel paese, risulti la nascita di un figlio da due don- è fatto rapido riferimento ai poteri del pubblico ministero ai sensi
ne). dell'art. 73 ord. giud.), in quanto l'ordinanza in rassegna si pone
in consapevole contrasto con Cass. 13 novembre 2008, n. 27145,
II. - Nella specie, il provvedimento di merito, App. Trento, Foro it., 2009, I, 35 (che, giungendo a conclusioni opposte circa
ord. 23 febbraio 2017, id., 2017, I, 1034, aveva appunto escluso la legittimazione del pubblico ministero, dichiarò inammissibile il
il contrasto con l'ordine pubblico, quale delineato da Cass. ricorso avverso App. Milano 9 luglio 2008, ibid., 37; si trattava
19599/16, del provvedimento giudiziario straniero (canadese) dell'autorizzazione al tutore di una interdetta, in stato vegetativo
che aveva disposto la rettifica dell'atto di nascita di due bambi- da anni, ad interrompere i trattamenti che la tenevano in vita).
ni, nati da una pratica di maternità surrogata, i quali hanno ac- Anche su tale profilo è invocato il (nuovo) intervento delle
quisito così lo status di figli di due uomini, quello già indicato sezioni unite.
come padre e quello di cui il provvedimento aveva accertato la
genitorialità. IV. - Cass. 4382/17, infine, sollecita l'intervento di queste ul-
Poteva prevedersi che la corte di legittimità si sarebbe con- time anche (e soprattutto) con riferimento al tema dell'esatta
formata all'ancora recente Cass. 14878/17, cit.; di contro, vi è portata della nozione di ordine pubblico (su cui «si gioca», co-
stata una rimessione del procedimento al primo presidente, per me accennato, anche la legittimazione del pubblico ministero),
l'eventuale (ma sicura, attesa la prassi) rimessione alle sezioni evidentemente con riferimento alla fattispecie per cui è causa.
unite. Anche a questo riguardo, certo, l'ordinanza riscontra una
La decisione è certo sorprendente (almeno ad una prima lettu- questione di massima di particolare importanza; tuttavia Cass.
ra), in quanto il procuratore generale di udienza, nel procedi- 4382/17 riscontra anche un sostanziale disallineamento tra
mento deciso dall'ultimo procedimento richiamato (e così in quanto affermato in tema di ordine pubblico da Cass. 19599/16,
quello definito poi da Cass. 19599/16, cit.), aveva inutilmente cit., e sopra sintetizzato, e una più recente pronuncia delle se-
sollecitato la rimessione alle sezioni unite come questione di zioni unite in tema di danni punitivi, Cass. 5 luglio 2017, n.
particolare importanza (così del resto pure nel procedimento di 16601, id., 2017, I, 2613 (si noti, peraltro, che l'estensore del-
cui poi a Cass. 22 giugno 2016, n. 12962, id., 2016, I, 2342, in l'ordinanza di rimessione, Cass. 16 maggio 2016, n. 9978, id.,
tema di adozione speciale di un minore da parte del partner 2016, I, 1973, è il medesimo di Cass. 19599/16, cit.).
omosessuale del genitore biologico). In tutte queste fattispecie L'ordinanza in rassegna non scende in dettagli (e, a differen-
la prima sezione civile, pressoché negli stessi termini, ha orgo- za delle altre questioni, neppure allude ad una propria preferen-
gliosamente rivendicato la propria piena legittimazione a deci- za interpretativa); peraltro, Cass. 16601/17, pur facendo propria
dere le controversie, escludendo così la rimessione alle sezioni una nozione di ordine pubblico «aperta» ad esperienze giuridi-
unite. che straniere, chiarisce (§ 6) che «Costituzione e tradizioni giu-
Atteggiamento analogamente autarchico, del resto, aveva te- ridiche [. . .] costituiscono un limite ancora vivo», sicché — ai
nuto la medesima sezione con riferimento alla vexata quaestio fini del riconoscimento dell'efficacia del provvedimento stranie-
dei criteri cui parametrare l'an debeatur dell'assegno divorzile, ro — dovrà chiedersi se «l'istituto che bussa alla porta sia in
IL FORO ITALIANO — 2018.
793 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 794

aperta contraddizione con l'intreccio di valori e norme che rile- duta dall'azione e ha perciò rigettato la domanda, condannan-
vano ai fini della delibazione» (la sentenza, inoltre, nelle parti do l'attore al pagamento delle spese processuali, anche ai sensi
dedicate all'ordine pubblico e al riconoscimento delle sentenze dell'art. 96 c.c. D.P.M. ricorreva in appello, D.S.A. e D.P.S.
straniere, cfr. anche i § 2.1 e 2.2, non richiama — ed è dato si- resistevano.
gnificativo — Cass. 19599/16, bensì, ed ampiamente, pronunce La corte d'appello, in parziale riforma della sentenza del
che caldeggiano l'interpretazione più rigorosa dell'istituto). Tribunale di Brescia, revocava la statuizione di condanna di
Il riferimento all'art. 1, comma 28, lett b), l. 76/16 (cfr. § 5 e D.P.M. ex art. 96 c.c. Confermava, invece, la decisione di
5.1 dell'ordinanza in rassegna) appare invece neutro, in quanto prime cure di rigetto del disconoscimento, sulla base di una
si tratta di una delega legislativa (peraltro attuata dal d.leg.
7/17) concernente profili di diritto internazionale privato ineren-
pluralità di elementi. In primo luogo la corte di merito bre-
sciana riteneva che, per quanto l'art. 232, 2° comma, c.c. pre-

a
ti alle unioni civili, che nulla hanno a che fare con quelli ineren-
ti alla filiazione (sottratti alla disciplina della l. 76/16, cfr. art. 1, veda che la presunzione di concepimento non opera più decor-

to
20° comma), cfr. CASABURI, I decreti attuativi della l. 76/16 si trecento giorni dalla pronuncia di separazione giudiziale, o

en
sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso (nota a Trib. dall'omologazione di separazione consensuale, ovvero dalla
Roma 2 settembre 2016), id., 2017, I, 1111. data della comparizione dei coniugi avanti al giudice quando

am
In definitiva, alle sezioni unite è affidata la definizione di temi gli stessi sono stati autorizzati a vivere separatamente nelle
nuovi e delicatissimi, non direttamente considerati dalle leggi vi- more del giudizio di separazione, l'attore aveva inequivoca-

on
genti; l'auspicio è che, a prescindere dalla soluzione che sarà bilmente promosso un'azione di disconoscimento di paternità.
adottata, non si perda di vista l'esigenza di tutela del superiore Solo nel primo termine di cui all'art. 183, 6° comma, c.p.c.,

O
M abb
interesse dei minori, quale che sia la configurazione dei rapporti aveva proposto (anche) l'impugnazione del riconoscimento di

M
con gli adulti di riferimento (su cui l'ordinanza di rimessione ta- figlio nato da genitori non uniti in matrimonio per difetto di

SI
ce del tutto; né è affrontato il tema della maternità surrogata, che veridicità, ai sensi dell'art. 263 c.c. Il termine di cui all'art.
IO in
pure nella specie si pone con forza, atteso il divieto legislativo: 186, 6° comma, però, non può essere usato per introdurre una

AS
cfr. Corte cost. 18 dicembre 2017, n. 272, id., 2018, I, 5). domanda totalmente nuova. L'unica domanda ritualmente
so
Cfr., infine, Trib. Livorno, decr. 12 dicembre 2017, ibid., proposta restava perciò quella di disconoscimento di paternità.
1039, in questo fascicolo, con nota di richiami. [G. CASABURI] Confermava in proposito la corte territoriale la ritenuta atten-
es

dibilità delle testimonianze rese dai primi figli della coppia e


da L.M., deposizioni tutte le quali attestavano che D.P.M. sa-
nc

peva di non essere il padre già al tempo della nascita di D.P.S.


D
co

———————— La corte d'appello, in conseguenza, riteneva che, quando l'a-


U

zione di disconoscimento era stata introdotta, il termine annua-


LA
IO olo

le di decadenza, decorrente dalla conoscenza della non pater-


nità, fosse ampiamente decorso ed in conseguenza rigettava
C

l'impugnazione.
c

CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 21


O sci
LO

febbraio 2018, n. 4194; Pres. DOGLIOTTI, Rel. DI MARZIO, Avverso questa pronuncia ha proposto ricorso per cassazio-
P.M. (non indicato); D.P.M. (Avv. JETTI) c. D.S. (Avv. DI ne D.P.M., affidandosi a nove motivi.
Fa

LORETO), D.P.S. (Avv. GUANDALINI). Cassa App. Brescia Ragioni della decisione. — (Omissis). 1.3. - Con il terzo
19 gennaio 2016. motivo di impugnazione, proposto ai sensi dell'art. 360, 1°
R

comma, n. 3, c.p.c., il ricorrente censura la decisione della cor-


Filiazione — Separazione giudiziale dei genitori — Figlio te bresciana per non aver applicato il principio del favor veri-
— Nascita oltre trecento giorni dopo l'udienza presi- tatis, che impone, in primo luogo nell'interesse del figlio stes-
denziale — Azione di contestazione dello stato di figlio so, di assicurargli l'attribuzione di «uno stato di famiglia pre-
— Esperibilità (Cod. civ., art. 232, 248). valente corrispondente al rapporto di procreazione», dovendo
Il marito separato, qualora al figlio nato oltre trecento gior- assicurarsi tutela al «suo diritto al vero stato filiale». (Omissis)
ni dopo (nella specie, circa tre anni) l'udienza presiden- 1.6. - Mediante il sesto motivo, proposto ai sensi dell'art.
ziale del giudizio di separazione, all'esito della quale i co- 360, 1° comma, nn. 3 e 5, c.p.c., il ricorrente critica la viola-
niugi furono autorizzati a vivere separatamente, sia stato zione del disposto di cui all'art. 232 c.c. da parte della corte
attribuito impropriamente (non operando la presunzione di territoriale, che aveva qualificato come un disconoscimento di
paternità di cui all'art. 232, 1° comma, c.c.) lo status di fi- paternità l'azione proposta, mentre non sussistevano i presup-
glio nato nel matrimonio, può esercitare l'azione residuale posti di legge per qualificare il ricorrente come il padre legit-
e imprescrittibile di contestazione dello stato di figlio, do- timo del figlio. (Omissis)
vendosi infatti verificare se il figlio sia realmente nato, 2.3. - Il terzo ed il sesto motivo di ricorso possono essere
come risulta dall'atto di nascita, dall'attore, e non quella trattati congiuntamente poiché, dalla loro sintesi, emerge la
di disconoscimento di paternità, che presuppone l'operati- censura della decisione impugnata perché l'azione proposta
vità della presunzione surrichiamata, né quella di impu- non avrebbe dovuto essere qualificata come un disconosci-
gnativa del riconoscimento per difetto di veridicità, non mento di paternità, perché non sussisteva alcuna paternità le-
essendovi stato alcun riconoscimento, sicché non operano gittima e comunque la valutazione della corte di merito avreb-
neppure le relative decadenze. (1) be dovuto essere orientata dall'applicazione del principio del
favor veritatis, nell'interesse dello stesso figlio.
Invero, il favor veritatis è ormai riconosciuto, nella legisla-
Fatti di causa. — D.P.M., odierno ricorrente, il ... 1977 con- zione vigente come nella coscienza sociale, come un principio
traeva il c.d. matrimonio concordatario (matrimonio canonico giuridico essenziale in materia di stati personali. La verità bio-
trascritto) con D.S.A. Quest’ultima, in data ... 1994, aveva da- logica costituisce di regola una componente essenziale del di-
to alla luce il figlio S., registrato all'anagrafe come figlio suo e ritto all'identità personale, riconducibile alle previsioni di cui
di D.P.M., sebbene fosse nato anni dopo la separazione perso- all'art. 2 Cost. ed all'art. 8 Cedu. L'incertezza su tale status
nale dei coniugi, che avevano però conservato sporadiche fre- può infatti determinare una condizione di disagio dell'indi-
quentazioni. Il ricorrente adiva il competente Tribunale di viduo, ed un vulnus allo sviluppo adeguato ed alla formazione
Brescia ed affermava di aver appreso, solo da qualche mese, di della sua personalità (Cass. 29 novembre 2016, n. 24292, Foro
non essere il vero padre di D.P.S. e, dunque, conveniva in giu- it., 2017, I, 163). Sul punto si è pronunciata anche la Corte co-
dizio la D.S.A. ed il minore, in persona del curatore all'uopo stituzionale e ha affermato che non si verifica la violazione di
nominato, per contestare la propria paternità. Il tribunale, re- diritti costituzionalmente protetti del minore, in conseguenza
putato, a seguito dell'espletata istruttoria, che D.P.M. fosse dell'impugnazione del riconoscimento. Infatti, non vi può es-
stato informato fin dall'epoca della gravidanza che il minore sere conflitto tra favor veritatis e favor minoris, se si considera
non era figlio proprio, ha ritenuto che parte attrice fosse deca- che l'autenticità del rapporto di filiazione corrisponde all'inte-
IL FORO ITALIANO — 2018.
795 PARTE PRIMA 796

resse del minore, quale inviolabile diritto alla sua identità. Gli operi alcuna presunzione legale. Proprio la circostanza che ri-
eventuali pregiudizi, conseguenti all'accertamento della falsità corre nel caso di specie.
del riconoscimento, possono essere eliminati con il ricorso ad Non ignora il collegio il risalente orientamento della giuris-
altri strumenti predisposti a tutela del minore (Corte cost. 22 prudenza di legittimità secondo cui la norma di cui all'art. 248
aprile 1997, n. 112, id., 1999, I, 1764). c.c. «non è concorrente con quelle dettate in tema di discono-
Tanto premesso, la disposizione invocata dal ricorrente, scimento della paternità e non può ad esse derogare, configu-
l'art. 232 c.c., prevede effettivamente che la presunzione di rando un'azione con contenuto residuale, esperibile nelle sole
concepimento dei figli durante il matrimonio non opera «de- ipotesi in cui non ricorrano altre disposizioni che regolino in
corsi trecento giorni dalla pronuncia di separazione giudiziale» modo autonomo azioni di contestazione della legittimità»:
dei genitori o «dalla omologazione di separazione consensuale Cass. 28 novembre 1992, n. 12733 (id., Rep. 1992, voce Filia-

a
ovvero dalla data della comparizione dei coniugi avanti al giu- zione, n. 43), ed anzi intende assicurarvi continuità, visto che

to
dice quando gli stessi sono stati autorizzati a vivere separata- nell'ipotesi in esame, per le ragioni esposte, non risulta con-

en
mente nelle more del giudizio di separazione». È proprio que- sentita al ricorrente alcun'altra azione per contestare la propria
st'ultima la situazione che, pacificamente, si è verificata nel paternità.

am
caso di specie. Il figlio è nato, infatti, il ... 1994, quasi tre anni Diversamente, non si intende assicurare continuità all'af-
dopo che le parti erano comparse innanzi al presidente del tri- fermazione secondo cui, «nell'ipotesi in cui la moglie abbia

on
bunale, il quale le aveva autorizzate a vivere separate all'u- partorito oltre i trecento giorni dopo l'omologazione della se-
dienza del ... 1991. Neppure si pone, pertanto, il problema di parazione consensuale, il marito, che contesti di aver generato

O
M abb
dover provvedere ad un bilanciamento tra valori entrambi di il neonato, non può esercitare l'azione di contestazione di le-

M
rilevo fondamentale, risolvendo un contrasto tra il favor legi- gittimità di cui all'art. 248 c.c. (che configura una disposizione

SI
timitatis ed il favor veritatis. Al bambino, invero, è stato im- residuale, diretta a contestare lo status di figlio legittimo indi-
IO in
propriamente attribuito nei registri dell'anagrafe lo status di pendentemente dalla paternità del marito e, quindi, non esclu-

AS
figlio c.d. legittimo (nato nel matrimonio) del ricorrente, po- dendo necessariamente che possa trattarsi di figlio naturale,
so
tendo soltanto, al ricorrere dei presupposti, valutarsi se egli ancorché illegittimo, di questo), ma esercita l'azione di disco-
non sia comunque figlio c.d. naturale (nato fuori dal matrimo- noscimento di paternità di cui all'art. 235 c.c., salve, per la dif-
es

nio) di D.P.M. formità del caso da quello testualmente previsto dal menziona-
nc

Il ricorrente si impegna anche, mediante il quinto motivo di to art. 235 (limitato al ‘concepimento durante il matrimonio’,
ricorso, a contestare la corte di merito per aver ritenuto tardiva secondo le indicazioni fornite al riguardo dal 1° comma del-
D
co

la sua domanda di impugnazione del riconoscimento del figlio l'art. 232 c.c.) le conseguenze sul regime della prova. Infatti,
U

per difetto di veridicità, ma non è questo il punto. L'impugna- in tal caso, a differenza dell'ipotesi di concepimento durante il
LA
IO olo

zione della veridicità del riconoscimento presuppone che un matrimonio (in cui non è consentito al marito superare la pre-
riconoscimento sia stato effettuato, ma, nel caso di specie, non sunzione di paternità, su di lui ricadente a norma dell'art. 231
C
c

risulta che il ricorrente abbia mai provveduto al riconoscimen- c.c., se non nei casi tassativamente elencati dall'art. 235), non
O sci

operando detta presunzione, a norma del 2° comma dell'art.


LO

to del figlio.
Discende da quanto osservato — anche a prescindere dai 232 si ha un ristabilimento delle normali regole sulla riparti-
Fa

termini di proposizione dell'azione e dalla possibilità che ma- zione dell'onere della prova, sicché al marito spetta di provare
turi una decadenza — che nel caso di specie non risulta espe- soltanto lo stato di separazione legale, mentre incombe alla
R

ribile l'azione di disconoscimento della paternità, perché il moglie dimostrare la paternità del marito come se agisse al di
concepimento non è intervenuto nel corso del matrimonio, e fuori del matrimonio e, quindi, ai sensi dell'art. 269 c.c., con
neppure l'impugnazione del riconoscimento per difetto di ve- ogni mezzo, con insufficienza, però, della ‘sola dichiarazione
ridicità, perché nessun riconoscimento del figlio è mai stato della madre’ e della ‘sola esistenza di rapporti’»: Cass. 20 feb-
operato. braio 1992, n. 2098, ibid., n. 24. Qualora non operi la presun-
Il legislatore ha mostrato di avere ben presente la possibile zione di paternità, infatti, e non sia intervenuto il riconosci-
ricorrenza di simili circostanze e ha infatti previsto un'azione, mento del figlio nato da genitori non uniti in matrimonio, l'u-
che se si vuole può anche definirsi «residuale», ed è quella di nica azione a disposizione del padre è proprio la contestazione
cui all'art. 248 c.c., disposizione che prevede, al 1° comma: dello stato di figlio di cui all'art. 248 c.c., rappresentando un
«L'azione di contestazione dello stato di figlio spetta a chi dal- problema diverso quello relativo all'accertamento del-
l'atto di nascita risulti suo genitore e a chiunque vi abbia inte- l'eventuale paternità naturale del ricorrente.
resse». È allora appena il caso di ricordare che, nel caso di In definitiva, il giudice di prime cure, nel presente giudizio,
specie, dall'atto di nascita del figlio risulta che il padre è l'o- ha errato nel qualificare l'azione proposta dall'odierno ricor-
dierno ricorrente. rente come un disconoscimento di paternità, di cui non sussi-
Il rilievo attribuito dal legislatore, anche in questa norma, al stevano i presupposti, essendo il figlio nato anni dopo la sepa-
favor veritatis appare ampiamente dimostrato dal riconosci- razione della madre e del presunto padre, e la corte d'appello,
mento del diritto all'azione «a chiunque vi abbia interesse», ed mediante la decisione impugnata è incorsa nel vizio contesta-
è poi confermato dalla previsione di cui al 2° comma dell'art. to, confermando siffatta qualificazione della domanda.
248 c.c., ove si dispone che «l'azione è imprescrittibile». An- Nei limiti esposti, pertanto, gli indicati motivi di ricorso de-
che questa scelta appare agevolmente comprensibile. Nell'ipo- vono essere accolti.
tesi del disconoscimento di paternità (di cui, ora, agli art. 243 I residui motivi di ricorso restano assorbiti.
bis ss. c.c.) opera una presunzione legale ed è perciò consenti- Occorre pertanto procedere alla cassazione della decisione
to agire per il suo superamento soltanto a soggetti determinati: impugnata, con rinvio alla Corte d'appello di Brescia, che, in
padre, madre e figlio, imponendosi pure, alle prime due cate- diversa composizione, procederà a rinnovare il giudizio, appli-
gorie di legittimati, stringenti termini di decadenza. Una valu- cando i principî innanzi richiamati.
tazione analoga ha compiuto il legislatore in materia di impu- ————————
gnazione del riconoscimento per difetto di veridicità, di cui
all'art. 263 c.c., limitando nel tempo la possibilità di chi ha (1) I. - L'ordinanza in rassegna costituisce una delle rare ap-
operato il riconoscimento (e degli altri legittimati, ma non del plicazioni giurisprudenziali dell'azione di contestazione dello sta-
figlio) di smentire sé stesso mediante una controdichiarazione. to di figlio, la prima di legittimità successiva alla novellazione
Nessuno dei limiti succintamente indicati sussiste in relazione dell'art. 248 c.c. da parte del d.leg. 154/13.
all'azione di cui all'art. 248 c.c., perché in questo caso non Nella specie si trattava di individuare l'azione esercitabile dal-
opera alcuna presunzione legale e non vi è da smentire alcuna l'uomo che intenda contestare la paternità che gli sia stata attri-
dichiarazione precedentemente resa. Ci troviamo, in sostanza, buita con riferimento ad un figlio nato dalla moglie separata (ma
a dover verificare se effettivamente un figlio sia nato da un — nella prospettazione dell'attore — da altro uomo), dopo i tre-
certo padre, come risulta dall'atto di nascita, ma senza che cento giorni dalla pronuncia della separazione, o (come nella spe-
IL FORO ITALIANO — 2018.
797 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 798

cie) da uno degli altri termini indicati dall'art. 232, cpv., c.c.; il Altro orientamento ancora, specie nella giurisprudenza di meri-
figlio, in tale fattispecie, è stato illegittimamente denunciato come to, riteneva esperibile l'azione di rettificazione degli atti di stato
del marito, non operando la presunzione di paternità di cui al 1° civile, cfr. Trib. Salerno 8 luglio 1992, id., Rep. 1993, voce cit., n.
comma dell'art. 232 c.c. 23; cfr. anche Trib. Pisa 4 marzo 1992, id., Rep. 1992, voce Stato
Si tratta di un'eventualità non eccezionale: il provvedimento civile, n. 9.
presidenziale ex art. 708 c.p.c. non rientra tra gli atti che devono Cass. 30 ottobre 1990, n. 10519, id., Rep. 1991, voce cit., n. 10,
obbligatoriamente annotarsi a margine dell'atto di matrimonio applica il procedimento di rettificazione «con riguardo all'atto di
(arg. ex art. 69, lett. d, d.p.r. 396/00, l'ordinamento di stato civi- nascita, che attribuisca al bambino, nato dopo trecento giorni dal-
le), sicché l'ufficiale di stato civile, cui viene presentata la dichia- la data di omologazione della separazione consensuale dei coniu-
razione di nascita, potrà formare l'atto di nascita ignorando lo sta- gi, il cognome del marito anziché della madre, nonostante l'ino-

a
to di separazione dei coniugi (qui non interessano i profili penali: peratività della presunzione di concepimento durante il matrimo-
comunque chi effettua la dichiarazione, tacendo l'intervenuto de- nio (art. 232 c.c.)»: tanto al fine di ottenere la relativa modifica

to
corso dei termini di cui all'art. 232, cpv., c.c., potrebbe incorrere del cognome, «salva restando la facoltà degli interessati di intro-

en
nel reato di alterazione di stato). durre, pure in pendenza dell'istanza di rettificazione, autonomo
La Cassazione ha appunto ritenuto esperibile l'azione ex art. giudizio di accertamento dello status».

am
248 c.c. (disposizione che, però, concerne essenzialmente profili Per una ricognizione dei vari orientamenti, cfr. ZACCARIA (a
processuali; i presupposti sostanziali sono disciplinati dall'art. cura di), Commentario breve al diritto di famiglia, Padova, 2016,

on
240 c.c., non richiamato dall'ordinanza in rassegna). sub art. 248 c.c., 568, nonché DOSSETTI, Le azioni di stato, in
DOSSETTI- M. e C. MORETTI, La nuova filiazione. Accertamento e

O
M abb
II. - Prima della novellazione, dottrina e giurisprudenza erano azioni di stato, Bologna, 2017, 131.

M
divise.

SI
Taluno già riteneva, specie in dottrina e nella giurisprudenza di III. - Deve poi segnalarsi, quanto all'azione di contestazione ex
IO in
merito, che fosse esercitabile l'azione di contestazione (cfr. Trib. art. 240-248 c.c., che l'istituto ha avuto una complessa evoluzione

AS
Torino 19 novembre 1984, Foro it., Rep. 1985, voce Filiazione, normativa; anteriormente alla novellazione del 2012/2013, era
so

n. 34, secondo cui, sotto il profilo probatorio, l'attore ha il solo prevista l'azione di contestazione della legittimità (così anche la
onere di provare che la nascita è avvenuta oltre il termine di leg- rubrica dell'art. 248 cit., introdotto dalla riforma del 1975); non
es

ge, mentre spetta a chi resista alla domanda dimostrare la paterni- erano indicati i motivi di contestazione, affidati sostanzialmente
all'interpretazione giurisprudenziale (a differenza di quanto pre-
nc

tà del marito; cfr. anche Trib. Milano 13 luglio 1987, id., Rep.
1988, voce cit., n. 27). visto nel testo originario del 1942 dell'art. 248 cit.), cfr. DI NAR-
D

DO, Le azioni di stato, in ZATTI (a cura di), Trattato di diritto di


co

Altro orientamento, specie nella giurisprudenza di legittimità,


U

riteneva invece esperibile l'azione di disconoscimento. famiglia, II. La filiazione Le azioni di stato, Milano, 2011, 254.
LA

La richiamata novellazione del 2012-2013, il cui nucleo portan-


IO olo

Cfr., al riguardo (con riferimento alle disposizioni nel testo an-


te è rappresentato dall'unificazione dello stato di figlio (art. 315
teriore alla riforma del 1975, e all'azione proposta dal figlio),
C

c.c. nuovo testo), avrebbe dovuto, coerentemente, unificare anche


Cass. 25 gennaio 1996, n. 547, id., Rep. 1996, voce cit., n. 34; 20
c

le azioni di accertamento e di rimozione dello stato di figlio (sul


O sci

febbraio 1992, n. 2098, id., Rep. 1992, voce cit., n. 24, secondo
LO

modello, ad es., del Code Civil francese, art. 332, quanto alla con-
cui, nell'ipotesi in cui la moglie abbia partorito oltre i trecento
testazione dello stato di paternità); ai figli, infatti, «dovrebbero
Fa

giorni dopo l'omologazione della separazione consensuale, il ma- essere offerte le stesse possibilità di dare certezza formale allo
rito, che contesti di aver generato il neonato, non può esercitare stato e dovrebbe essere garantita la medesima certezza e stabilità
l'azione di contestazione di legittimità di cui all'art. 248 c.c. (che
R

dello stato conseguito», così FERRANDO, Diritto di famiglia, Bo-


configura una disposizione residuale, diretta a contestare lo status logna, 2017.
di figlio legittimo indipendentemente dalla parternità del marito e, La soluzione adottata (in particolare dal d.leg. 154/13, cit.) è
quindi, non escludendo necessariamente che possa trattarsi di fi- stata diversa; così — limitando l'esame alle azioni di rimozione
glio naturale, ancorché illegittimo, di questi), ma esercita l'azione dello stato — è stata conservata la bipartizione tra l'azione di di-
di disconoscimento di paternità di cui all'art. 235 c.c., salve, per sconoscimento della paternità (art. 243 bis c.c.) e quella di impu-
la difformità del caso da quello testualmente previsto dal menzio- gnativa per difetto di veridicità (art. 263 c.c.), pur fortemente av-
nato art. 235 (limitato al «concepimento durante il matrimonio», vicinate (ma conservando anche rilevanti differenze, in primo
secondo le indicazioni fornite al riguardo del 1° comma dell'art. luogo quanto alla legittimazione attiva), il che riflette una perdu-
232 c.c.), le conseguenze sul regime della prova; infatti, in tal ca- rante (e non più ammissibile) differenziazione (non senza profili
so, a differenza dell'ipotesi di concepimento durante il matrimo- discriminatori) tra filiazione nel matrimonio e fuori dal matrimo-
nio (in cui non è consentito al marito superare la presunzione di nio: non a caso l'ordinanza in rassegna ancora conserva il riferi-
paternità, su di lui ricadente a norma dell'art. 231 c.c., se non nei mento alla filiazione legittima e a quella naturale.
casi tassativamente elencati dall'art. 235), non operando detta Cfr., in ultimo, anche per ulteriori riferimenti, Corte cost. 18
presunzione, a norma del 2º comma dell'art. 232, si ha un ristabi- dicembre 2017, n. 272, Foro it., 2018, I, 5 (anche quanto al c.d.
limento delle normali regole sulla ripartizione dell'onere della favor veritatis, richiamato, ma in termini semplicistici, dal-
prova, sicché al marito spetta di provare soltanto lo stato di sepa- l'ordinanza in rassegna, e senza effettiva attinenza con il nucleo
razione legale, mentre incombe alla moglie dimostrare la paternità essenziale della decisione).
del marito come se agisse al di fuori del matrimonio; 26 gennaio Inoltre, è stata conservata anche l'azione di contestazione (in
1988, n. 658, id., Rep. 1988, voce cit., n. 26 (con riferimento ad parallelo a quella di reclamo dello stato di figlio, art. 239 c.c.),
una fattispecie di declaratoria di nullità del matrimonio per impo- ormai non più della legittimità, ma — come detto — dello stato di
tenza del marito). figlio (che pure, più linearmente, avrebbe potuto essere ricompre-
Tale orientamento è condiviso anche da Cass. 28 novembre sa in quella di disconoscimento); per rilievi critici, cfr. SALANI-
1992, n. 12733, id., Rep. 1992, voce cit., n. 43, cui pure l'ordi- TRO, La riforma della disciplina della filiazione dopo l'esercizio
nanza in rassegna, giungendo in realtà ad opposte conclusioni, af- della delega (II parte), in Corriere giur., 2014, 675.
ferma di voler dare continuità (così infatti, in motivazione, Cass. I presupposti sostanziali dell'istituto, come pure accennato, so-
12733/92: «È acquisizione pacifica in giurisprudenza che in pre- no indicati nel novellato art. 240 c.c. (appunto rubricato «conte-
senza di un'azione di contestazione della legittimità diretta a far stazione dello stato di figlio»), che però costituisce essenzialmen-
venir meno la paternità debbono applicarsi le disposizioni in tema te una norma di rinvio: enuncia infatti che lo stato di figlio può
di disconoscimento della paternità»: nella specie l'azione era stata essere contestato nei casi di cui al 1° e al 2° comma dell'art. 239
proposta dal preteso padre biologico di un figlio legittimo altrui); c.c. (si è quindi tornati ad un sistema casistico, come già nel testo
in termini, Cass. 24 marzo 2000, n. 3529, id., 2000, I, 3206. del 1942).
Siffatta ricostruzione prestava però il fianco a critiche, anche Tale disposizione contiene, a sua volta, l'elenco delle circo-
perché non priva di incoerenze; infatti — come espressamente ri- stanze in cui è ammesso il reclamo dello stato di figlio (azione
conosciuto da Cass. 2098/92, cit. — modificava la disciplina del- certo speculare a quella in oggetto, come pure accennato): i primi
l'onere della prova, rispetto a quanto previsto per l'azione di di- due commi si riferiscono, rispettivamente, alla supposizione di
sconoscimento, proprio in ragione delle difformità di tale istituto parto e sostituzione di neonato e al caso in cui colui che è nato nel
dalla fattispecie in esame. matrimonio sia stato iscritto come figlio di ignoti.
IL FORO ITALIANO — 2018.
799 PARTE PRIMA 800

È stato però osservato che, per quest'ultima fattispecie, il figlio sesso del relativo titolo rende nullo il contratto a termine e,
è privo di uno stato di filiazione, sicché potrebbe proporre diret- pur accertata l'illegittimità del termine, ne preclude la tra-
tamente l'azione di reclamo; ne segue che i casi di contestazione sformazione in contratto a tempo indeterminato. (1)
sono solo quelli indicati dal 1° comma dell'art. 239 c.c. cit., cfr.
DOSSETTI, op. cit., 336 c.c. (della stessa a., cfr. commento all'art.
232 c.c., in BONILINI-CONFORTINI, Codice di famiglia, minori e Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Torino ha
soggetti deboli, Torino, 2014, I, 829); SESTA, Manuale di diritto confermato la sentenza del Tribunale di Aosta che aveva di-
di famiglia, Padova, 2015, 348, osserva che la novella ha così si-
gnificativamente ridotto i casi in cui l'azione è esperibile.
chiarato la nullità dei termini apposti ai contratti intercorsi
FERRANDO, op. cit., 278, osserva che l'azione di contestazione
tra Maria Guglielminotti e la Fondazione per la formazione
professionale turistica dal 1° settembre 2006 al 31 luglio

a
non ha lo scopo di contrastare la paternità del marito, ma di met-
tere in discussione la maternità. 2007, dal 1° settembre 2007 al 31 luglio 2008, dal 25 agosto

to
2008 al 31 luglio 2009 e dal 1° settembre 2009 al 31 luglio

en
IV. - Non è però mancato, proprio con riferimento alla fattispe- 2010, dichiarando l'esistenza di un rapporto di lavoro su-
cie del bambino cui è attribuito lo stato di figlio del marito, pur bordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 1° settem-

am
essendo decorsi oltre trecento giorni dalla separazione (nelle fatti- bre 2006.
specie analiticamente indicate dall'art. 232, cpv., c.c.), chi reputa 2. - La corte territoriale per quanto qui interessa ha accer-

on
esperibile la «nuova» azione di contestazione (pur se la relazione tato che la Guglielminotti, laureata in biologia ma priva del-
illustrativa al d.leg. 154/13 ancora richiama l'azione di discono- l'abilitazione all'insegnamento, aveva lavorato per un pe-

O
M abb
scimento). Tanto sul presupposto del carattere non tassativo della riodo pressoché continuativo di oltre tre anni alle dipenden-

M
elencazione di cui all'art. 239 c.c. cit. (come detto richiamato dal- ze della fondazione in virtù di quattro contratti a termine,

SI
l'art. 240 c.c. cit.; in tal senso, sostanzialmente, anche SESTA, op. per lo svolgimento di mansioni di docente di principî di ali-
IO in
cit., 348) e sul rilievo della lacunosità della disciplina legislativa: mentazione, alimenti e alimentazione, scienze della terra e

AS
«manca qualsiasi menzione degli altri casi, già pacificamente in-
biologia.
so
dividuati come cause di contestazione, ossia la mancanza di uno
degli ulteriori elementi della filiazione nel matrimonio, che per- 2.1. - Oltre a non essere risultate dimostrate le esigenze di
es

mettono l'operare della presunzione di paternità, che sono il ma- carattere temporaneo legittimanti le assunzioni a termine, la
trimonio dei genitori e il concepimento nel matrimonio»; da qui il corte territoriale ha escluso che, ai sensi della l. 10 marzo
nc

ricorso all'interpretazione estensiva o almeno analogica: «nei casi 2000 n. 62, potesse ritenersi sussistente un divieto per la
D

appena ricordati si impone il ricorso all'azione di contestazione, scuola privata di assunzione a tempo indeterminato di per-
co

che risponde allo scopo da realizzare, che consiste nella rimozio- sonale insegnante privo dell'abilitazione richiesta per la
LA

ne della paternità in mancanza di uno degli elementi che, alla pari scuola pubblica, evidenziando che tale ultimo requisito rile-
IO olo

della maternità, ne costituiscono il presupposto. Non sarebbe, in- va, ai sensi dell'art. 1, 4° e 6° comma, citata l. n. 62 del
vece, coerente il ricorso all'azione di disconoscimento, che ha il
C

2000, al solo fine della parificazione della scuola non stata-


c

diverso obiettivo della rimozione della paternità attribuita in pre- le, ma non determina la nullità del contratto di lavoro di in-
O sci
LO

senza di tutti gli elementi richiesti dalla legge», così DOSSETTI, segnamento presso una scuola privata legalmente ricono-
op. cit., 134. sciuta.
Fa

Tale orientamento (di per sé condivisibile) è stato fatto proprio, 2.2. - Evidenzia poi che i decreti ministeriali di ricono-
pur con una motivazione piuttosto affrettata e semplicistica, dal-
scimento dello status di scuola paritaria rilasciati anno per
R

l'ordinanza in rassegna, che infatti delinea in tal senso il confine


dell'azione in parola rispetto a quella di disconoscimento e dal- anno, seppur tardivamente depositati dalla fondazione, con-
l'impugnativa ex art. 263 c.c. fermavano la precarietà di tale status soggetto alla verifica
Peraltro, ben potrebbe essere che il marito separato sia comun- della permanenza dei requisiti previsti dalla l. n. 62 del 2000
que il padre biologico del figlio: si tratta però di profilo che l'or- ed inoltre la circolare ministeriale del 20 ottobre 2001, n.
dinanza in rassegna (a differenza di altri provvedimenti surri- 2668, di chiarimento sull'applicazione della citata legge,
chiamati) reputa di non affrontare, «rappresentando un problema confermava la possibilità per le scuole paritarie, se carenti
diverso» (evidentemente perché inerente al piano probatorio) da di personale abilitato, di assumere, per garantire il regolare
quello dell'individuazione dell'azione esperibile. [G. CASABURI] avvio dell'anno scolastico, docenti a tempo determinato for-
niti del solo prescritto titolo di studio.
3. - Per la cassazione della sentenza ricorre la Fondazione
per la formazione professionale turistica che articola un uni-
co motivo ulteriormente illustrato con memoria. Maria Gu-
———————— glielminotti è rimasta intimata.
Ragioni della decisione. — 4. - Con l'unico motivo di ri-
corso è denunciata la violazione e/o falsa applicazione del-
l'art. 1 l. n. 62 del 2000. Osserva la ricorrente che l'art. 1, 4°
comma, legge cit. detta i requisiti per il riconoscimento del-
CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 20 la parità alle scuole non statali e stabilisce che il personale
febbraio 2018, n. 4080; Pres. NOBILE, Est. GARRI, P.M. docente deve essere fornito del titolo di abilitazione. Sostie-
CERONI (concl. conf.); Fondazione per la formazione pro- ne allora che il titolo di abilitazione costituisce requisito di
fessionale turistica (Avv. TOSI) c. Guglielminotti. Cassa validità del contratto di lavoro stipulato dal personale do-
App. Torino 21 giugno 2012. cente con le scuole paritarie e che la norma ha carattere im-
perativo poiché è posta a tutela di interessi pubblici del set-
Istruzione pubblica — Scuola paritaria — Mancanza di tore. Evidenzia che già la l. n. 86 del 19 gennaio 1942 pre-
titolo di abilitazione all'insegnamento — Contratti a vedeva inderogabilmente quale requisito necessario il pos-
termine — Nullità — Trasformazione in contratti a sesso dell'abilitazione all'insegnamento anche per gli inse-
tempo indeterminato — Esclusione (Cod. civ., art. 2126; gnanti delle scuole private, tanto che ove il difetto del requi-
y l. 19 gennaio 1942 n. 86, disposizioni concernenti le sito sopravvenga è impedita la prosecuzione del rapporto in-
scuole non regie e gli esami di Stato di maturità e di abili- staurato, fatti salvi gli effetti di cui all'art. 2126 c.c. Sottoli-
tazione, art. 3, 6; y l. 10 marzo 2000 n. 62, norme per la
nea che la mancanza del requisito preclude la conversione
parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'i-
del rapporto poiché non si verte in un'ipotesi di nullità del
struzione, art. 1).
solo termine, ma piuttosto in un caso di nullità del contratto
In tema di scuola paritaria, posto che l'abilitazione all'inse- stesso per mancanza di uno degli elementi essenziali del
gnamento è requisito di validità del contratto di lavoro contratto.
avente a oggetto mansioni d'insegnamento, il mancato pos- 5. - Il ricorso è fondato.
IL FORO ITALIANO — 2018.
801 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 802

5.1. - Sembra utile ripercorrere sinteticamente il quadro tinuità, secondo i quali l'abilitazione all'insegnamento è re-
normativo che regola l'insegnamento presso le scuole pari- quisito di validità del contratto di lavoro avente ad oggetto
tarie. Deve al riguardo, in primo luogo, essere evidenziato mansioni di insegnamento con carattere di esclusività o pre-
che la l. 10 marzo 2000 n. 62, recante «norme per la parità valenza. Va ribadito che, in ipotesi di rapporto di lavoro su-
scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzio- bordinato avente ad oggetto l'insegnamento presso scuole
ne» all'art. 1, 1° comma, dispone che «Il sistema nazionale private legalmente riconosciute, il possesso del titolo legale
di istruzione, fermo restando quanto previsto dall'art. 33, 2° di abilitazione all'insegnamento da parte degli insegnanti
comma, Cost., è costituito dalle scuole statali e dalle scuole rappresenta un requisito di validità dello stesso contratto di
paritarie private e degli enti locali (...)». Al 2° comma dello lavoro, il quale, ove l'insegnante risulti sprovvisto del titolo
stesso art. 1, poi, sono definite paritarie «le istituzioni scola- suddetto, deve considerarsi nullo per violazione delle citate

a
stiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a norme di carattere imperativo, con conseguente impedimen-

to
partire dalla scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordi- to alla prosecuzione ulteriore del rapporto e possibilità per il

en
namenti generali dell'istruzione, sono coerenti con la do- datore di lavoro di intimare il licenziamento per giusta cau-
manda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da re- sa, pur restando fermi, ai sensi dell'art. 2126 c.c., gli effetti

am
quisiti di qualità ed efficacia di cui al 4°, 5° e 6° comma» e, del rapporto per il periodo in cui esso abbia avuto esecuzio-
perciò, sono autorizzate a rilasciare titoli di studio aventi va- ne (cfr., in termini, Cass., sez. un., 26 maggio 2011, n.

on
lore legale a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti. Nel 11559, Foro it., Rep. 2011, voce Istruzione pubblica, n.
riconoscere quindi alle scuole paritarie private «piena libertà 229; 12 marzo 2004, n. 5131, id., Rep. 2004, voce Lavoro

O
M abb
per quanto concerne l'orientamento culturale e l'indirizzo (rapporto), n. 1761, e già 28 giugno 1986, n. 4341, id., Rep.

M
pedagogico-didattico» richiede che l'insegnamento sia im- 1987, voce cit., n. 2376).

SI
prontato ai principî di libertà stabiliti dalla Costituzione e, 5.5. - In definitiva, quindi, l'abilitazione è requisito di va-
IO in
riconoscendo valenza pubblica al servizio svolto, pretende lidità del contratto di lavoro (ai sensi degli art. 3 e 6 l. n. 86

AS
che accolgano «chiunque, accettandone il progetto educati- del 1942) e, sebbene per il tempo in cui il rapporto ha avuto
so

vo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti esecuzione si producano gli effetti secondo il disposto del-
con handicap. Il progetto educativo indica l'eventuale ispi- l'art. 2126 c.c., all'accertamento dell'esistenza di un vizio
es

razione di carattere culturale o religioso. Non sono comun- genetico del contratto, ove pure accertata l'illegittima appo-
nc

que obbligatorie per gli alunni le attività extracurriculari che sizione del termine, non può conseguire la prosecuzione del
presuppongono o esigono l'adesione ad una determinata rapporto a tempo indeterminato (cfr., per un caso di illegit-
D
co

ideologia o confessione religiosa» (art. 1, 3° comma, l. n. 62 tima risoluzione del rapporto di lavoro e di accertata inap-
U

del 2000, cit.). In sostanza, seppur nell'ambito di uno speci- plicabilità della reintegrazione e del risarcimento del danno
LA
IO olo

fico progetto educativo caratterizzato da un indirizzo cultu- ai sensi dell'art. 18 l. n. 300 del 1970, Cass. 12 marzo 2004,
rale o religioso, la scuola paritaria è in tutto assimilata alla n. 5131, cit., ed anche con riguardo ad un contratto a termi-
C
c

scuola pubblica. ne stipulato in ambito pubblico, Cass. 30 settembre 2013, n.


O sci
LO

5.2. - Ed infatti il 4° comma dell'art. 1 citata l. n. 62 del 22320, id., Rep. 2013, voce Impiegato dello Stato, n. 242).
2000 detta le regole per il riconoscimento della parità e tra 6. - In conclusione deve essere affermato il seguente prin-
Fa

queste richiede alla lett. g) che il personale docente sia for- cipio di diritto: «Ai sensi dell'art. 1, 4° e 6° comma, l. 10
nito del titolo di abilitazione. Ed al comma 4 bis sono scan- marzo 2000 n. 62, recante norme per la parità scolastica e
R

diti i tempi per il conseguimento del titolo di abilitazione da disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione, e degli
parte del personale che, alla data di entrata in vigore della art. 3 e 6 l. 19 gennaio 1942 n. 86, l'abilitazione all'inse-
legge, era in servizio presso scuole secondarie che chiedano gnamento è requisito di validità del contratto di lavoro aven-
il riconoscimento. Inoltre, al 5° comma, è previsto che le te ad oggetto mansioni di insegnamento. Il mancato posses-
scuole paritarie siano soggette «alla valutazione dei processi so del titolo di abilitazione rende nullo il contratto a termine
e degli esiti da parte del sistema nazionale di valutazione concluso con una scuola paritaria e, pur accertata la illegit-
secondo gli standard stabiliti dagli ordinamenti vigenti» e timità del termine, ne preclude la trasformazione in contrat-
che le stesse, entro limiti definiti, possano «avvalersi di pre- to a tempo indeterminato».
stazioni volontarie di personale docente purché fornito di re- 7. - Alla luce delle esposte considerazioni il ricorso deve
lativi titoli scientifici e professionali ovvero ricorrere anche essere accolto e la sentenza cassata con rinvio alla Corte
a contratti di prestazione d'opera di personale fornito dei d'appello di Torino, in diversa composizione, che si atterrà
necessari requisiti». La norma poi fa salva la possibilità, per al detto principio, esaminando altresì le eventuali ulteriori
le scuole non statali che non intendano chiedere il ricono- pretese comunque connesse all'illegittima apposizione del
scimento della parità, di continuare ad applicare le disposi- termine ai contratti di lavoro intercorsi tra le parti.
zioni di cui alla parte II, titolo VIII, del t.u. delle disposizio- ————————
ni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle
scuole di ogni ordine e grado, approvato con d.leg. 16 aprile (1) I. - In termini, Cass. 12 marzo 2004, n. 5131, Foro it.,
1994 n. 297 (7° comma) e va al riguardo evidenziato che già Rep. 2004, voce Lavoro (rapporto), n. 1761, citata in motiva-
quel decreto legislativo all'art. 355, 1° comma, lett. c), pre- zione, secondo cui nell'ipotesi di attività di insegnamento pres-
vedeva che per il riconoscimento legale delle istituzioni sco- so scuole private legalmente riconosciute espletata da soggetti
lastiche non statali, oltre ad altri requisiti, «il personale di- non forniti di abilitazione, atteso che la suddetta abilitazione è
rettivo e insegnante sia in possesso degli stessi titoli pre- requisito di validità del contratto di lavoro (ai sensi degli art. 3 e
scritti per l'esercizio, rispettivamente, della funzione diretti- 6 l. n. 86 del 1942), per il tempo in cui il rapporto ha avuto ese-
va e dell'insegnamento nei corrispondenti tipi di scuole sta- cuzione si producono gli effetti secondo il disposto dell'art.
tali». 2126 c.c., ma, stante la nullità del contratto, in caso di dedotta
5.3. - In definitiva, dall'esame delle disposizioni sopra ri- illegittimità della risoluzione del rapporto, non può darsi luogo
alla reintegrazione e al risarcimento del danno, poiché l'art. 18
portate emerge evidente la volontà del legislatore di indivi-
l. n. 300 del 1970 si riferisce all'illegittimo recesso del datore di
duare requisiti minimi inderogabili necessari per esercitare lavoro.
un'attività di insegnamento in istituzioni abilitate a rilascia- II. - Sul punto, ha chiarito Cass., sez. un., 26 maggio 2011, n.
re titoli di studio riconosciuti. Ne consegue che l'abilitazio- 11559, id., Rep. 2011, voce Istruzione pubblica, n. 229, citata in
ne all'insegnamento da parte del lavoratore inserito nel con- motivazione, che, in ipotesi di rapporto di lavoro subordinato
testo di una scuola paritaria costituisce requisito soggettivo avente ad oggetto l'insegnamento presso scuole private legal-
ineludibile e necessario per la valida conclusione del con- mente riconosciute, il possesso del titolo legale di abilitazione
tratto. all'insegnamento da parte degli insegnanti rappresenta un requi-
5.4. - Tale conclusione è in linea con i principî ripetuta- sito di validità dello stesso contratto di lavoro, il quale — ove
mente affermati da questa corte, ai quali si intende dare con- l'insegnante risulti sprovvisto del titolo suddetto — deve consi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
803 PARTE PRIMA 804

derarsi nullo per violazione delle citate norme di carattere impe- tamente religiosa, può ricadere sotto il divieto enunciato dal-
rativo, con conseguente impedimento alla prosecuzione ulteriore l'art. 107, par. 1, Tfue se, e nella misura in cui, tali attività siano
del rapporto e possibilità per il datore di lavoro di intimare il li- economiche, circostanza questa la cui verifica incombe al giudi-
cenziamento per giusta causa, pur restando fermi, ai sensi del- ce del rinvio.
l'art. 2126 c.c., gli effetti del rapporto per il periodo in cui esso VIII. - Su tema connesso, cfr. Cass. 21 gennaio 2016, n.
abbia avuto esecuzione. 1066, id., 2016, I, 848, secondo cui spetta anche agli insegnanti
Conf., Cass. 28 giugno 1986, n. 4341, id., Rep. 1987, voce di religione cattolica delle scuole comunali il diritto di ricoprire
Lavoro (rapporto), n. 2376, citata in motivazione. incarichi annuali, automaticamente rinnovabili, e di percepire il
III. - Per la precisazione che l'idoneità del personale docente medesimo trattamento economico spettante ai docenti a tempo
e la serietà delle prove valutative degli allievi costituiscono il indeterminato assegnati alle scuole dell'infanzia.

a
fondamento del sistema scolastico, in quanto attuativo del prin-
cipio costituzionale del diritto allo studio, con conseguente fina-

to
lizzazione dell'istruzione pubblica, nonché di quella ad essa

en
equiparata, all'effettiva formazione culturale degli studenti e
non al mero rilascio di titoli di studio, ove non corrispondenti ad

am
un effettivo periodo di formazione, né alla verificata sussistenza ————————

delle cognizioni richieste; sicché legittimamente è revocato il

on
riconoscimento del carattere paritario di un istituto scolastico
che da un rilevante contesto cumulativo di irregolarità risulti

O
M abb
portatore di un'offerta formativa solo apparentemente omoge-

M
nea a quella pubblica, non risultando i diplomi rilasciati corri-
I

SI
spondenti a un richiesto effettivo periodo di formazione e a una
IO in
seria verifica finale, ad opera di personale docente pienamente

AS
qualificato come richiesto dalla l. 10 marzo 2000 n. 62, v. Cons. CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 14
so
Stato, sez. VI, 10 marzo 2009, n. 1393, id., Rep. 2009, voce febbraio 2018, n. 3594; Pres. TIRELLI, Est. ACIERNO, P.M.
Istruzione pubblica, n. 70. CERONI (concl. diff.); D.C. e altro (Avv. BOSCAGLI) c. D.
es

IV. - Ciò perché, più in generale, non sussiste alcuna parifi- (Avv. MARUCCI, RASIA) e altri. Conferma App. Torino 11
cazione «perfetta» tra scuola statale e «scuola paritaria» anche marzo 2017.
nc

in relazione all'integralità delle tipologie di servizi lavorativi in


D

esse, rispettivamente, prestati; la qualificazione di «parità» è in- Adozione e affidamento — Adottabilità — Accertamento
co

fatti riferita, nella lettera e nella ratio della disciplina della l. 10 — Inadeguatezza genitoriale — Indici — Fattispecie (L.
4 maggio 1983 n. 184, diritto del minore ad una famiglia,
LA

marzo 2000 n. 62, all'aspetto funzionale ed organizzativo degli


IO olo

«apparati» privati considerati dalla norma, senza alcuna impli- art. 1, 8).
C

cazione necessitata, nell'ambito della legge stessa, riferibile alle


c

condizioni del personale addetto alla parte più strettamente ausi- È correttamente motivata, e pertanto incensurabile in Cassa-
O sci
LO

liaria dell'organizzazione, cioè di supporto all'attività di inse- zione, la sentenza di merito che, in sede di giudizio di rin-
gnamento; il positivo accertamento, ai sensi dell'art. 1 l. n. 62 vio, ha confermato l'adottabilità di una minore, ancora in
Fa

del 2000, dei requisiti oggettivi e organizzativi della scuola pri- tenera età, a fronte della accertata e non emendabile ini-
vata, anche per le funzioni di supporto, riguarda solo la qualifi- doneità di entrambi i genitori di comprenderne i bisogni
R

cazione legale di «parità» ai fini del pubblico servizio e non emotivi-affettivi e pratici, nonostante il loro comportamen-
predispone il relativo personale addetto alla medesima equipa- to collaborativo, e pur non presentando essi caratteristiche
razione con il corrispondente personale ausiliario della scuola di emarginazione sociale, culturale ed economica, inidonei-
statale: quest'ultimo risulta infatti collocato in un contesto non tà desunta, anche alla stregua di due univoche c.t.u., da
solo organizzativo, ma anche necessariamente normativo, solo precisi, plurimi e convergenti elementi di fatto (tra questi,
«funzionalmente» equiparabile a quello della scuola in «parità», la forte differenza di età con la minore ed anche un isolato
ma non sovrapponibile ad esso in termini di identità di contenuti episodio di abbandono, pur non penalmente rilevante, né
ed esperienze professionali: Cons. Stato, sez. VI, 16 gennaio fonte di pericolo per la figlia, ma valutabile, nella sua at-
2009, n. 192, ibid., n. 270. tualità, quale indice sintomatico dell'inadeguatezza genito-
V. - Su tema contiguo, v. altresì Cass., sez. un., 20 aprile riale). (1)
2017, n. 9966, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile,
secondo cui, in tema di integrazione scolastica dell'alunno por-
tatore di handicap, la scuola privata paritaria è obbligata a ga-
rantire all'alunno disabile le medesime prestazioni di sostegno II
che gli sarebbero assicurate presso la scuola statale, i cui costi
sono solo parzialmente coperti dallo Stato a mezzo di contributi CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 19
all'uopo stanziati; sicché costituisce discriminazione indiretta, gennaio 2018, n. 1431; Pres. TIRELLI, Est. LAMORGESE,
imputabile all'amministrazione statale, l'inottemperanza all'ob- P.M. CERONI (concl. parz. diff.); B. e altra (Avv. PICCIOT-
bligo di erogare le suddette provvidenze che determini una ridu- TI) c. Comune di Milano (Avv. LEPORE, BARTOLOMEO,
zione del servizio educativo ed assistenziale offerto dalla scuola D'AURIA, MANDARANO, MORAMARCO), G. e altro (Avv.
paritaria, e non anche la mancata assunzione dell'intero onere, MAS. e MAU. GABRIELLI), L. (Avv. COSSAR) e altro. Con-
cui l'amministrazione non è tenuta. ferma App. Milano 6 marzo 2017.
VI. - Sull'infondatezza della questione di legittimità costitu-
zionale dell'art. 1, 4° comma, lett. f), l. 10 marzo 2000 n. 62, Adozione e affidamento — Adottabilità — Accertamento
nella parte in cui prevede, fra i requisiti necessari ai fini del ri- — Capacità genitoriale — Recupero — Progettualità
conoscimento della parità degli istituti scolastici, l'organica co- — Rilevanza — Fattispecie (Cod. proc. civ., art. 360; y l.
stituzione di corsi completi, escludendo la possibilità di ricono- 4 maggio 1983 n. 184, art. 1, 8).
scere la parità a singole classi, tranne che in fase di istituzione
di nuovi corsi completi, ad iniziare dalla prima classe, in riferi- Sussiste lo stato di abbandono di un minore in tenera età,
mento agli art. 3, 33, 41 e 76 Cost., v. Corte cost. 24 ottobre con conseguente pronuncia di adottabilità, i cui genitori
2014, n. 242, id., 2015, I, 373. siano stati condannati a lunga pena detentiva, in mancan-
VII. - Quanto alle scuole paritarie gestite dalla Chiesa cattoli- za di altri stretti congiunti idonei cui affidarlo (nella spe-
ca, cfr. Corte giust. 27 giugno 2017, causa C-74/16, Congrega- cie, la sentenza di merito, con motivazione ritenuta con-
ción Escuelas Pías Provincia Betania, id., 2017, IV, 409, se- forme a legge dalla Suprema corte, ha anche rilevato l'i-
condo cui un'esenzione fiscale, come quella in discussione nel nidoneità sia dei genitori, responsabili di gravissimi delitti
procedimento principale, di cui beneficia una congregazione e affetti da disturbi della personalità, sia dei nonni, i quali,
appartenente alla Chiesa cattolica per opere realizzate in un oltretutto, non avevano assunto un atteggiamento critico e
immobile destinato all'esercizio di attività prive di finalità stret- di distacco dai delitti dei figli). (2)
IL FORO ITALIANO — 2018.
805 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 806

I condo la quale la mancata costituzione di un autentico rap-


porto filiale è da imputare all'allontanamento della minore
Cass. 14 febbraio 2018, n. 3594 ad un mese di vita dai genitori biologici, la corte d'appello
ritiene di condividere il giudizio di abbandono morale dovu-
Fatti di causa. — 1. - La sentenza della Corte d'appello di to ad inemendabile inadeguatezza genitoriale, già formulato
Torino, con la quale è stata dichiarata l'adottabilità della fi- nella sentenza impugnata, coerentemente con le risultanze
glia minore degli attuali ricorrenti, passata in giudicato con il delle indagini tecniche disposte. L'ingerenza dello Stato ai
rigetto del ricorso da parte della Corte di cassazione con sen- fini dell'attuazione del diritto alla vita familiare ex art. 8 Ce-
tenza n. 25213 del 2013 (Foro it., 2014, I, 59), è stata impu- du è stata largamente giustificata anche sotto il profilo della
gnata per revocazione dai ricorrenti e, con la sentenza n. proporzionalità del mezzo allo scopo. La valutazione d'ini-

a
13435 del 2016 (id., 2016, I, 2319), la corte di legittimità ha doneità genitoriale e la prognosi di non recuperabilità in re-

to
accolto il ricorso ritenendo, sotto il profilo rescindente, che lazione ai tempi e alle esigenze della minore già formulate

en
la dichiarazione di adottabilità si era fondata, nella sostanza, sono fondate su accertamenti plurimi ed univoci. I genitori
su una circostanza di fatto, ritenuta decisiva, ma rivelatasi biologici della minore vennero ritenuti inidonei per l'adozio-

am
non corrispondente alla verità e, sotto il profilo rescissorio ne internazionale. Fin dalla nascita, la relazione genitoriale
che non risultava conseguentemente sussistente lo stato di aveva presentato criticità, ma la madre aveva negato qualsia-

on
abbandono morale e materiale della minore che costituisce si aiuto. In una relazione dei servizi territoriali di poco suc-
l'ineludibile presupposto della dichiarazione di adottabilità. cessiva alla nascita si evidenziava che «non si coglieva un

O
M abb
La pronuncia rescissoria si è conclusa con la cassazione con immaginario materno che comprendesse un impegno di ac-

M
rinvio della sentenza della corte d'appello, che aveva dichia- cudimento, oltre che pratico, anche emotivo-affettivo». Ve-

SI
rato l'adottabilità della minore, perché fosse svolto un nuovo niva, pertanto, aperta una procedura di volontaria giurisdi-
IO in
esame della situazione di abbandono morale e materiale della zione su impulso del p.m. a tutela della minore. Seguiva l'al-

AS
minore alla luce dell'esito del giudizio relativo alla revoca- lontanamento ex art. 403 c.c. il 29 giugno 2010, con riferi-
so
zione. mento all'episodio del giorno precedente e gli incontri perio-
2. - La Corte d'appello di Torino, con la sentenza impu- dici e protetti della minore con i genitori, i quali hanno sem-
es

gnata, ha confermato la dichiarazione di adottabilità della pre dimostrato collaborazione con i servizi. La consulenza
nc

minore sulla base dei seguenti principî: d'ufficio svolta in primo grado è stata vivacemente criticata
— in ordine al rilievo del curatore speciale relativo all'ef- dagli appellanti, ma è pervenuta a conclusioni coerenti con
D
co

ficacia della sentenza di revocazione e cassazione della pro- quella di secondo grado. Dagli accertamenti svolti è emersa
U

nuncia della corte d'appello che aveva dichiarato l'adottabi- un'univoca valutazione negativa sulla capacità genitoriale
LA
IO olo

lità della minore, in quanto intervenuta successivamente alla degli appellanti, non dovuta a patologie psichiatriche o disa-
sentenza di adozione passata in giudicato, la corte territoriale gio socio-economico. Il padre ha dimostrato di non rendersi
C
c

ha rilevato di essere tenuta, in virtù della cassazione con rin- pienamente conto, anche da un punto di vista pratico, delle
O sci
LO

vio, ad una decisione sulla adottabilità della minore, non complessive esigenze di una bambina in tenera età e di esse-
avendo la sentenza della Corte di cassazione relativa al giu- re totalmente dipendente ed acritico rispetto alle aspettative
Fa

dizio sulla revocazione statuito alcunché in ordine alle sorti genitoriali della moglie. Quest’ultima ha evidenziato un fer-
della sentenza di adozione successivamente intervenuta; reo controllo delle emozioni, un sistema difensivo fortissimo,
R

— viene ritenuto che, pur essendo in linea di principio in- la negazione di qualsiasi problema e la mancanza di consa-
compatibile la coesistenza di un giudizio pendente sullo stato pevolezza in ordine alle difficoltà costantemente dimostrate
di abbandono con una sentenza di adozione passata in giudi- sull'accudimento concreto della minore, la quale ha eviden-
cato, all'interno del giudizio relativo all'adottabilità il rinvio ziato negli incontri grande fatica e il bisogno di chiudere in
della Cassazione impone una decisione di merito ancorché fretta una situazione pesante. I consulenti hanno evidenziato
inidonea ad incidere sulla sostanza di una sentenza costituti- che la bambina ha vissuto un trauma significativo sul piano
va di status, passata in giudicato e, conseguentemente, non relazionale, ma ha comunque raggiunto le tappe evolutive ti-
revocabile. Infine non vi è luogo a provvedere sulla sospen- piche ed è adeguata sia sul piano cognitivo che emotivo-
sione degli effetti della sentenza di adozione; relazionale. Gli affidatari e i servizi territoriali hanno riferito
— in ordine all'accertamento della situazione di abban- di acute crisi d'angoscia manifestate prima e dopo gli incon-
dono morale e materiale della minore, la corte territoriale ha tri con i genitori;
rilevato che il giudizio ha ad oggetto la condizione attuale — i consulenti di parte degli appellanti hanno valutato
della minore, la quale da molti anni non ha frequentazione, positivamente la metodologia seguìta nelle operazioni perita-
né esperienza di vita in comune, né rapporti significativi con li pur non concordando sulle conclusioni, riconoscendo tratti
i ricorrenti. Al riguardo i consulenti tecnici d'ufficio hanno narcisistici ed istrionici nella madre biologica. L'indagine
osservato che la rescissione dell'attuale legame con i genitori tecnica è stata approfondita, rispondendo ai criteri richiesti
adottivi costituirebbe un effetto traumatico inimmaginabile a dalla giurisprudenza Cedu, e ha concluso che il fatto accadu-
fronte della ricostruzione di un rapporto non più esistente, to il 28 giugno 2010 è stato valutato non per la sua rilevanza
ma vissuto, per un tempo molto breve, con grandi difficoltà. penale, già esclusa dai giudici di merito, ma come spia di una
Un rientro presso i genitori biologici sarebbe molto rischioso complessiva mancata consapevolezza delle esigenze della
in quanto la modificazione degli attuali punti di riferimento minore, di una mancata «mentalizzazione» della bambina e
affettivo determinerebbe un disagio evolutivo grave nella dei suoi bisogni. Anche l'età degli appellanti non ha costitui-
minore; to un pregiudizio ma è stata valutata come elemento oggetti-
— i ricorrenti avrebbero dovuto allegare e provare di pos- vo da tenere in considerazione;
sedere risorse «riparative» straordinarie per garantire il sere- — l'accertamento svolto non ha alla base l'interesse della
no sviluppo psicofisico della minore e ribaltare il giudizio minore ad avere una famiglia migliore ma quello a vedersi
prognostico dei consulenti d'ufficio, ma nella consulenza di assicurata una crescita sana ed un'assistenza adeguata oltre
parte di tali capacità riparative non si argomenta; che una stabilità affettiva;
— il miglior interesse per il minore anche alla luce dei — lo stato di abbandono si è fondato, infine, su carenze
principî Cedu non coincide, nella specie e sulla base di un genitoriali gravi riscontrate e non emendabili in tempi con-
giudizio all'attualità, nel privarlo del legame di fatto e di di- soni con la crescita della minore. È stato riscontrato che, nel
ritto nel quale si esprime lo status di figlio. Il diritto alla vita lungo periodo degli incontri, non si è realizzato un legame
familiare da salvaguardare nel suo interesse consiste nella funzionale al benessere della minore e, nonostante la colla-
conservazione della situazione stabile e positiva di cui gode; borazione degli appellanti ed il sostegno dei tecnici interpel-
— in ordine alla tesi, richiamata anche nella sentenza del- lati, non si è prospettata l'ipotesi di un concreto margine di
la Corte di cassazione che ha deciso sulla revocazione, se- cambiamento.
IL FORO ITALIANO — 2018.
807 PARTE PRIMA 808

3. - In conclusione, secondo la corte d'appello, deve essere La Corte d'appello di Torino, con sentenza n. 150 del
confermata la dichiarazione di adottabilità. 2012, ha dichiarato l'adottabilità della minore. La Corte di
4. - Avverso questa sentenza è stato proposto ricorso per cassazione ha rigettato il ricorso avverso tale sentenza (n.
cassazione affidato a sei motivi. Ha resistito con controricor- 25213 del 2013, cit.), ma questa pronuncia è stata oggetto di
so il curatore speciale della minore. I ricorrenti hanno depo- ricorso per revocazione definito con sentenza n. 13435 del
sitato memoria. 2016, cit., con la quale, in sede rescindente è stato ricono-
Ragioni della decisione. — 5. - I motivi di ricorso sono i sciuto l'errore revocatorio invocato ed in sede rescissoria è
seguenti. stata cassata la sentenza della corte d'appello n. 150 del
5.1. - Nel primo motivo viene dedotta l'omessa applica- 2012.
Anteriormente a quest'ultima decisione era intervenuto

a
zione dei principî contenuti nella sentenza di questa corte n.
13435 del 2016, cit., di accoglimento del ricorso per revoca- provvedimento definitivo di adozione della minore.

to
zione proposto dagli attuali ricorrenti. Nella sentenza è stato La Corte d'appello di Torino ha correttamente evidenziato

en
espressamente precisato che la pronuncia revocanda si era che il rinvio, conseguente alla cassazione della sentenza con
fondata su due presupposti del tutto erronei e non corrispon- la quale era stata dichiarata l'adottabilità della minore, im-

am
denti al vero, il primo relativo all'episodio dell'abbandono, pone, nei limiti dei principî contenuti nella sentenza n. 13435
escluso in sede penale; il secondo relativo al rilievo dell'età del 2016, cit., di valutare nuovamente se sussistano le condi-

on
anagrafica dei ricorrenti, da ritenersi illegittimo dal momento zioni per la dichiarazione di adottabilità, essendovi un vinco-
che non sussiste alcun limite di età per la genitorialità. lo indotto dalla natura stessa del giudizio di rinvio, che

O
M abb
5.2. - Nel secondo motivo si censura con il parametro di esclude il rilievo dell'intervenuto provvedimento definitivo

M
cui all'art. 360, n. 5, c.p.c., l'erroneità della valutazione d'i- di adozione.

SI
nidoneità dei genitori biologici in quanto fondata sui mede- La relazione tra le due pronunce, quella sull'adozione e
IO in
simi presupposti cassati in sede di revocazione. quella definitiva sull'adottabilità, non è oggetto del presente

AS
giudizio.
5.3. - Nel terzo motivo viene dedotta la violazione dell'art.
so

7. - Prima di esaminare i motivi di ricorso si ritiene di do-


112 c.p.c. per essere la corte d'appello incorsa nel vizio di
ver procedere ad un'illustrazione sintetica dei principî adot-
es

ultrapetizione, avendo dato per presupposto il passaggio in


tati da questa corte nella sentenza n. 13435 del 2016, cit.,
giudicato della sentenza di adozione, invece che esaminare
nc

nello statuire la cassazione con rinvio della sentenza della


analiticamente i principî stabiliti nella sentenza della Corte di
corte d'appello con la quale era stata dichiarata l'adottabilità
D

cassazione n. 13435 del 2016, cit., e farne esclusivo oggetto


co

della minore. La corte ha accolto i primi due motivi di ricor-


U

del decisum.
so nei quali si deduceva la violazione degli art. 1 e 8 l. n. 184
LA

5.4. - Nel quarto motivo è stata dedotta la violazione del-


IO olo

del 1983, per essere stato dato rilievo preminente se non


l'art. 8 Cedu per avere la corte d'appello articolato la propria esclusivo al profilo dell'età dei ricorrenti oltre che all'episo-
C

decisione sul pregiudizio relativo alla rescissione del legame


c

dio dell'abbandono rivelatosi non vero e per essere stato di-


tra la minore e la famiglia adottiva invece che sull'allontana-
O sci
LO

chiarato l'abbandono sulla base di enunciazioni generiche.


mento brusco ed illegittimo dalla famiglia di origine, avve- Al riguardo la cassazione della sentenza della corte d'appello
Fa

nuto subito dopo la nascita, così violando gravemente l'art. 8 si è fondata sulle seguenti affermazioni. La dichiarazione di
Cedu. L'interpretazione fornita dalla corte d'appello ignora abbandono che giustifica l'adottabilità costituisce un'inge-
le indicazioni tratte dalla giurisprudenza Cedu poste a base
R

renza particolarmente incisiva del diritto alla vita familiare


della sentenza di revocazione. In particolare è stata disattesa così come declinato dalla Corte Edu e può giustificarsi sol-
l'indicazione secondo la quale lo Stato deve cercare di con- tanto se fondata su un'esigenza primaria e se proporzionata
servare i legami familiari aiutando le situazioni di vulnerabi- agli effetti determinati da essa. Nella specie, la circostanza
lità e tenendo conto che l'ingerenza dello Stato può giustifi- che la minore sia stata abbandonata in una condizione di pe-
carsi solo se persegue uno scopo legittimo ed è necessaria ricolo è stata esclusa dal giudicato penale e l'allontanamento
per una società democratica. che ne è conseguito ha generato conseguenze ascrivibili allo
5.5. - Nel quinto motivo viene dedotta la violazione del- Stato e non ai ricorrenti.
l'art. 1 l. n. 184 del 1983 nella parte in cui stabilisce che il L'esame compiuto sulla loro idoneità, escluso il rilievo del
minore ha il diritto di essere educato nell'ambito della pro- predetto episodio, si è fondato soltanto sull'età, ovvero su un
pria famiglia. I principî cardine del sistema normativo rela- criterio palesemente illegittimo, senza evidenziare fattori
tivo alla filiazione adottiva sono la gradualità degli stru- concreti che, per la loro gravità ed irreversibilità, potevano
menti d'intervento e la residualità del ricorso all'adozione. ritenersi idonei ad integrare la fattispecie di abbandono mo-
La giurisprudenza di legittimità ha stabilito che il diritto rale e materiale posto a base dell'art. 8.
sancito all'art. 1 può essere limitato solo ove si configuri L'oggetto del rinvio è, in conclusione, l'esame delle con-
un radicale stato di abbandono mentre la dichiarazione di dizioni e dei requisiti per l'accertamento della situazione di
adottabilità deve essere l'extrema ratio, dovendo lo Stato abbandono e per la dichiarazione di adottabilità nel rispetto
impegnarsi nel sostegno della famiglia di origine. Le rela- dei parametri normativi, così come meglio illuminati alla lu-
zioni peritali svolte nei due gradi di giudizio evidenziano ce dei canoni desumibili dalla giurisprudenza Edu.
che nella situazione dedotta nel presente giudizio il soste- 8. - La corte d'appello alle pag. 10 e 11 ha esattamente ri-
gno genitoriale sarebbe stato sufficiente. La sentenza impu- prodotto i principî che la sentenza di questa corte n. 13435
gnata ha riportato genericamente stralci delle consulenze del 2016 le ha imposto di seguire al fine di riesaminare i pre-
d'ufficio dai quali non emerge nulla di più che una criticità supposti della dichiarazione di adottabilità.
della coppia alle prese con il primo figlio in un contesto 9. - Nel primo e secondo motivo si contesta proprio l'ap-
d'incontri vigilati nel corso dei quali non ha potuto espli- plicazione di tali principî da parte della corte territoriale, sia
carsi la piena genitorialità. sotto il profilo della violazione di legge che del vizio di mo-
5.6. - Nel sesto motivo viene dedotta la violazione dell'art. tivazione.
8 l. n. 184 del 1983 per essere stata dichiarata l'adottabilità 10. - Le censure risultano infondate.
della minore senza accertamento della condizione d'abban- 10.1. - La corte, svolgendo un accertamento di fatto incen-
dono. Tale condizione è infatti stata esclusa dalla sentenza surabile in sede di giudizio di legittimità, ha affermato che la
penale passata in giudicato ed anche sotto il profilo civilisti- dichiarazione di adottabilità si fonda su «precisi e plurimi»
co non vi è stato un rigoroso accertamento del predetto re- elementi di fatto, confortati univocamente dalle indagini tec-
quisito. niche svolte dai consulenti d'ufficio, i quali sono pervenuti a
6. - Il collegio ritiene necessario illustrare sinteticamente conclusioni del tutto omogenee.
la sequenza delle pronunce che hanno riguardato l'adottabili- Gli elementi di fatto sono stati indicati analiticamente a
tà della figlia minore dei ricorrenti. pag. 17 attraverso l'esame della complessa vicenda genito-
IL FORO ITALIANO — 2018.
809 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 810

riale dei ricorrenti, prima e dopo la nascita della figlia mino- II


re (la reiezione della domanda di adozione internazionale e le
ragioni che l'hanno sostenuta; la riscontrata necessità di so- Cass. 19 gennaio 2018, n. 1431
stegno alla genitorialità riscontrata prima del parto e confer-
mata dopo la nascita, rifiutata dalla madre; l'indicazione di Fatti di causa. — 1. - Il Tribunale per i minorenni di Mi-
forti difficoltà nell'accudimento oltre che pratico anche emo- lano, con sentenza del 22 settembre 2016, ha dichiarato lo
tivo-affettivo della minore; l'accettazione, successiva all'a- stato di adottabilità di A.L., nato il . . . 2015 e ha confermato
pertura di un procedimento di volontaria giurisdizione, di un la nomina del comune di Milano come tutore provvisorio, es-
sostegno da parte dei servizi territoriali; la forte differenza sendo i suoi genitori, M.L. e A.B., nell'impossibilità di eser-
d'età con la minore). Tra i fatti esaminati, la corte ha dato ri- citare la potestà sul figlio perché detenuti. Entrambi sono sta-

a
lievo anche a ciò che è accaduto il 28 giugno 2010, precisan- ti condannati alle pene detentive, rispettivamente, di sedici e

to
do che la minore non si è trovata in stato di pericolo (così ventitré anni di reclusione, pena rideterminata dalla Corte

en
come stabilito dal giudice penale), ma che sotto il profilo d'appello di Milano in venti anni di reclusione per la L., per
materiale la sequenza accertata dei comportamenti dei ricor- avere cagionato a P.B. mediante lancio di acido corrosivo le-

am
renti non può essere ritenuta irrilevante unitamente alle altre sioni gravissime, come la deformazione e lo sfregio perma-
emergenze istruttorie riscontrate, evidenziando un profilo di nente del viso e l'indebolimento permanente dell'occhio de-

on
grave inadeguatezza. stro, e per aver aggredito con analogo metodo altre persone
10.2. - Le valutazioni tecniche, pur riconoscendo che i ri- (A.M., G.C. e per errore S.S.).

O
M abb
correnti non presentano caratteristiche di emarginazione so- 2. - Le vicende criminose cui si è fatto cenno costituiscono

M
ciale, culturale ed economica e che vi è stato da parte loro un effetto del complesso rapporto sentimentale tra M.L. e A.B.,

SI
comportamento collaborativo con le indicazioni provenienti caratterizzato — secondo la valutazione dei consulenti tecni-
IO in
dai responsabili dei servizi territoriali, sono state, tuttavia, ci, condivisa dai giudici di merito — da «tensione intersog-

AS
univocamente negative in ordine all'idoneità genitoriale, es- gettiva perversa», essendo entrambi affetti da disturbi della
so

sendo stata riscontrata, in particolare, una complessiva inca- personalità che erano all'origine di quei comportamenti gra-
vemente devianti. La L. si era determinata a compiere le rife-
es

pacità non emendabile di comprendere quali siano i bisogni


emotivo-affettivi e pratici della minore (cfr. pag. 20 della rite aggressioni nei confronti delle vittime con le quali in
nc

sentenza impugnata), risultando il padre totalmente dipen- passato aveva avuto rapporti sessuali, assecondando le ri-
chieste del proprio compagno B. (coniugato con altra perso-
D

dente dalle aspettative e desideri della moglie e quest'ultima


co

na) e per dimostrargli di essere pentita e pronta ad iniziare


U

chiusa in un processo narcisistico che le impedisce di perce-


pire la minore come un investimento affettivo. una nuova vita con lui e il loro figlio che portava già in
LA
IO olo

10.3. - La sentenza impugnata non ha violato i principî grembo.


3. - Il gravame di M.L. e A.B., di M.R.G. e V.L., genitori
C

cui doveva attenersi in sede di rinvio compiendo una valuta-


c

zione dei fatti non centrata esclusivamente sul binomio epi- della L., e di P.R., madre di B., è stato rigettato dalla Corte
O sci
LO

sodio abbandonico - età dei ricorrenti, ma arricchendo l'in- d'appello di Milano, con sentenza del 6 marzo 2017.
dagine svolta e l'accertamento finale di numerosi ulteriori 4. - La corte ha confermato il giudizio del tribunale, se-
Fa

elementi. La loro complessiva valorizzazione e valutazione condo il quale, tenuto conto della lunga durata della deten-
costituisce il nucleo incensurabile del sindacato del giudice zione in carcere, i genitori non sono in grado di garantire
R

di merito. l'inserimento del minore in un ambiente familiare idoneo a


11. - Il terzo motivo è manifestamente infondato dal mo- sopperire ai suoi pressanti bisogni evolutivi, incompatibili
mento che la corte d'appello ha precisato di dover decidere con i tempi di recupero, assai incerti, degli stessi genitori, af-
sulla dichiarazione di adottabilità secondo i principî indicati flitti da disturbi della personalità; ha ritenuto che entrambi i
nella sentenza della Corte di cassazione n. 13435 del 2016, genitori non abbiano dimostrato un reale pentimento, segno
senza alcuna interferenza con il provvedimento definitivo di della mancanza di rielaborazione critica del loro vissuto; il
adozione. medesimo giudizio di inadeguatezza è stato espresso dalla
corte con riguardo ai nonni di A., i quali hanno evidenziato
12. - Il quarto motivo è infondato perché, come già illu- mancata consapevolezza della gravità dei comportamenti dei
strato, la corte d'appello ha fondato la propria decisione su loro figli, importanti fragilità delle loro personalità, scarsa
una pluralità di elementi che ha ritenuto decisivi in quanto empatia con il minore e atteggiamenti egoistici incompatibili
caratterizzanti complessivamente il profilo personale e l'ido- con la cura e l'educazione di quest'ultimo.
neità genitoriale dei ricorrenti. Le valutazioni dei consulenti 5. - Avverso questa sentenza hanno proposto ricorso per
tecnici, così come riprodotte e condivise, incensurabilmente, cassazione il padre di A., A.B., e la nonna paterna R.P.; in
nella sentenza impugnata, non sono state il frutto dell'esclu- via incidentale, i nonni materni M.R.G. e V.L. e, con atto se-
sivo esame della relazione tra i ricorrenti e la minore negli parato, M.L. Il comune di Milano, tutore provvisorio del mi-
incontri protetti, ma derivano, per come evidenziato nella nore, ha presentato controricorsi. M.L., V.L. e la G. hanno
pronuncia, da un'indagine complessiva della personalità de- presentato memorie.
gli stessi. Ragioni della decisione. — 1. - La ricorrente M.L. ha la-
13. - Il quinto motivo è inammissibile, risolvendosi in una mentato, nella memoria difensiva, di essere vittima di acca-
censura relativa esclusivamente alla valutazione dei fatti ac- nimento nei suoi confronti, che sarebbe dimostrato dal riget-
certati così come eseguita nella sentenza impugnata. to della sua istanza di essere autorizzata a presenziare all'u-
14. - Il sesto motivo è manifestamente infondato dal mo- dienza pubblica di questa corte. Questa doglianza, che
mento che la condizione di abbandono posta a base della di- dev’essere esaminata sebbene formulata in via incidentale e
chiarazione di adottabilità non si è fondata, nel complessivo non ribadita nella discussione orale, è infondata.
accertamento svolto dalla corte d'appello, sui fatti del 28 Il provvedimento presidenziale del 17 novembre 2017,
giugno 2010, ma, come già ripetutamente evidenziato, su una non reclamato, non ha impedito (e non avrebbe potuto impe-
pluralità di fattori. Inoltre, il giudicato penale ha escluso la dire) all'interessata di presenziare ad un'udienza pubblica,
riconducibilità della condotta del ricorrente D. alla fattispe- qual è quella svolta in Cassazione il 30 novembre 2017. La
cie incriminatrice speciale contestata, escludendo che la mi- doglianza riguarda, in realtà, la mancata adozione di misure
nore sia stata posta in una condizione di pericolo, ma tale atte a consentire il superamento della limitazione derivante
conclusione non è impeditiva della valutazione dei fatti nella dallo stato di detenzione, misure che il presidente non ha ri-
loro materialità, fuori della rilevanza penale e della creazione tenuto di adottare per ragioni che la parte non ha in alcun
di una situazione di pericolo, ed in concorso con gli altri fat- modo contestato. È necessario precisare che non si è verifi-
tori ritenuti rilevanti. cata alcuna lesione dei suoi diritti di difesa per la mancata
In conclusione, il ricorso deve essere respinto. partecipazione all'udienza pubblica di cui all'art. 379 c.p.c.,
IL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 23.
811 PARTE PRIMA 812

nella quale la L. non avrebbe potuto svolgere alcuna attività no venire meno il presupposto della dichiarazione di adotta-
e comunque è stata rappresentata e difesa dal suo avvocato. bilità, restando irrilevante la positiva valutazione prognostica
2. - Il ricorso di M.L., madre di A., assume rilievo logica- della situazione che verrebbe per il minore a realizzarsi pres-
mente preliminare e dev’essere esaminato in via prioritaria. so eventuali genitori adottivi o affidatari. Infatti l'adozione,
Con il primo motivo di ricorso, la L. ha denunciato viola- recidendo ogni legame con la famiglia di origine, costituisce
zione e falsa applicazione degli art. 1 e 5 l. n. 184 del 1983 e una misura eccezionale cui è possibile ricorrere non già per
8 Cedu, per avere dichiarato lo stato di adottabilità del figlio, consentire al minore di essere accolto in un contesto più fa-
senza darle la possibilità di dimostrare le proprie competenze vorevole o per assicurargli le migliori condizioni di vita pos-
genitoriali, escluse solo in ragione della gravità dei suoi sibili, sottraendolo alle cure dei suoi genitori biologici, ma
comportamenti e delle risultanze di una perizia in sede pena- solo quando si siano dimostrate impraticabili le altre misure,

a
le ormai risalente, senza considerare il proficuo percorso te- anche di carattere assistenziale, volte a favorire il ricongiun-

to
rapeutico da lei intrapreso, la possibilità di un affidamento gimento con i genitori biologici (Cass. n. 13435 del 2016,
id., 2016, I, 2319; n. 7391 del 2016, id., Rep. 2016, voce cit.,

en
etero-familiare del minore, né attivare alcun aiuto nei suoi
confronti, visto il suo impedimento temporaneo, essendo de- n. 66; n. 19862 del 2003, non massimata). Si è precisato che

am
tenuta in carcere. la condizione di abbandono del minore può essere dimostrata
Con il secondo motivo è denunciato omesso esame di fatti anche dallo stato di detenzione al quale il genitore sia tempo-
raneamente assoggettato, trattandosi di circostanza che, es-

on
decisivi per il giudizio, per avere fondato il giudizio di ina-
deguatezza genitoriale sulle condotte criminali della L., sendo imputabile alla condotta criminosa posta in essere dal

O
M abb
omettendo di esaminare in concreto le sue capacità genitoria- genitore nella consapevolezza della possibile condanna e

M
li e il suo percorso evolutivo in due anni di carcerazione e di carcerazione, non integra gli estremi della causa di forza
maggiore di carattere transitorio individuata dall'art. 8 l. n.

SI
terapia psicologica; per avere riferito di patologie personolo-
IO in
giche senza individuarle e trascurato la perizia svolta in sede 184 del 1983 quale causa di giustificazione della mancata as-

AS
penale, che escludeva l'esistenza di una patologia psichica sistenza (Cass. n. 26624 del 2017, id., Le banche dati, archi-
so

tale da compromettere le sue capacità critiche e di giudizio; vio cit.; n. 19735 del 2015, id., Rep. 2016, voce cit., n. 70).
per aver omesso di valutare il positivo percorso evolutivo da 3.2. - Di questi principî la sentenza impugnata ha fatto
es

lei compiuto in carcere, con l'aiuto dello psichiatra, dimo- corretta applicazione.
nc

strato dalla sua scelta di mettersi in discussione, di troncare i I giudici di merito hanno valutato sia i gravissimi compor-
tamenti delittuosi posti in essere dalla L., con in grembo il
D

rapporti con A., di riprendere gli studi universitari e di dedi-


co

carsi alla cura degli altri; per aver dato rilievo all'inverosimi- piccolo A., essendo lei consapevole della gravidanza, sia le
U

le teoria secondo cui il bimbo avrebbe praticato un «addor- anomalie del carattere e della personalità della madre (oltre
LA
IO olo

mentamento difensivo» per esternare la propria ostilità verso che del padre), sebbene non integranti patologie psichiatriche
la madre e i familiari. definite, e — in linea con le indicazioni della giurisprudenza
C
c

Con il terzo motivo è denunciato omesso esame di un fatto (Cass. n. 25213 del 2013, id., 2014, I, 59; n. 18563 del 2012,
O sci
LO

decisivo, per avere rilevato che M.L. sarebbe persona inido- cit.) — hanno valutato i negativi «effetti» sulla sua capacità
nea a crescere un figlio, senza valutare l'atteggiamento di au- genitoriale, escludendo che lei possa garantire al bambino
Fa

tocritica da essa avviato, risultante dalle relazioni dello psi- uno sviluppo psicofisico sereno ed equilibrato negli anni più
chiatra P., con il quale aveva intrapreso un proficuo percorso delicati per la sua crescita.
R

psicologico, e del consulente di parte, P.C., il quale aveva ri- Hanno evidenziato i disturbi psicologici della L., la sua
ferito di una «metamorfosi radicale» e di un «processo irre- immaturità, l'esaltazione narcisistica del proprio io, l'assenza
versibile nella direzione positiva» da parte della L., e in defi- di A. dalle proprie riflessioni e preoccupazioni e, in sostanza,
nitiva senza considerare il fine rieducativo della pena e di la mancanza di un autentico cambiamento di vita, che avreb-
reinserimento del reo nella società. be richiesto necessariamente la presa di coscienza della gra-
In sostanza, i suddetti motivi, reciprocamente connessi e, vità dei propri comportamenti e il pentimento, all'esito di un
quindi, da esaminare congiuntamente, imputano alla corte percorso doloroso che non è stato riscontrato. Hanno ricono-
del merito di avere fondato il giudizio di incapacità genito- sciuto che è in atto un percorso terapeutico che potrebbe
riale sulla base della mera constatazione dell'efferatezza dei condurla «in futuro» ad una maturazione della propria perso-
reati commessi, come conseguenza di tipo sostanzialmente nalità e ad acquisire le competenze necessarie per sviluppare
sanzionatorio, mentre l'adozione del minore, recidendo ogni un rapporto equilibrato con il proprio figlio, ma i tempi di at-
legame con la famiglia di origine, costituisce extrema ratio tesa di questa auspicabile evoluzione non sono compatibili
cui è possibile ricorrere solo in presenza di una conclamata e con le pressanti esigenze di un bambino dell'età di A.
irreversibile incapacità dei genitori di allevarlo e curarlo, non Si tratta di apprezzamenti di fatto riservati ai giudici di
desumibile dal loro attuale stato di detenzione. merito, compiuti sulla base di argomentazioni idonee a rive-
3. - Questa imputazione si basa su una lettura parziale e lare la ratio decidendi e non censurabili in Cassazione, risol-
travisata della sentenza impugnata. vendosi le doglianze nella critica della sufficienza del ragio-
3.1. - È necessaria una premessa sulla giurisprudenza di namento logico posto a base dell'interpretazione degli ele-
questa corte, nella quale è acquisito il principio secondo cui menti probatori del processo e, in sostanza, nella richiesta di
la prioritaria esigenza del figlio di vivere nell'ambito della una diversa valutazione degli stessi, ipotesi integrante un vi-
propria famiglia di origine può essere sacrificata in presenza zio motivazionale non più proponibile a norma del novellato
di pregiudizio grave e non transeunte per un equilibrato ed art. 360, n. 5, c.p.c. (Cass., sez. un., 8053/14, id., 2015, I,
armonioso sviluppo della sua personalità, quando la famiglia 209).
di origine non sia in grado di garantirgli la necessaria assi- Inoltre, il ricorso si appunta su argomentazioni motivazio-
stenza e stabilità affettiva. Tale esigenza impone particolare nali svolte ad abundantiam e comunque prive di influenza
rigore nella valutazione dello stato di adottabilità, ai fini del sul dispositivo della stessa (Cass. 22380/14, id., Rep. 2014,
perseguimento del suo superiore interesse, e non può fondar- voce Cassazione civile, n. 80), come nel caso del c.d. «ad-
si di per sé su anomalie non gravi del carattere e della perso- dormentamento difensivo»; apodittica e avulsa dalla fattispe-
nalità dei genitori, comprese eventuali condizioni patologi- cie concreta è la doglianza della ricorrente di non avere rice-
che di natura mentale, quando non sia compromessa la loro vuto l'aiuto e il sostegno previsto dalla l. n. 184 del 1983.
capacità di assicurare al minore una crescita serena ed un 3.3. - Ulteriore ratio decidendi, evincibile dalla sentenza
equilibrato sviluppo psicofisico (Cass. n. 28230 del 2013, impugnata, è lo stato di lunga detenzione della L. che ver-
Foro it., Rep. 2013, voce Adozione, n. 33; n. 18563 del 2012, rebbe indubbiamente a pregiudicare la garanzia della convi-
id., 2013, I, 145). Le gravi carenze morali e materiali inte- venza del nucleo familiare che è espressione di un diritto
granti lo stato di abbandono non devono dipendere da cause fondamentale della persona umana e, in particolare, dei geni-
di forza maggiore transitorie, le quali, una volta cessate, fan- tori e dei figli minori ad una vita comune nel segno del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
813 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 814

l'unità della famiglia (Corte cost. n. 183 del 2008, id., Rep. dalla considerazione della corte di merito — ispirata alla va-
2008, voce Militare, n. 72; n. 203 del 1997, id., 1997, I, lutazione del superiore interesse del minore — che, ove que-
2370). Deve quindi ritenersi che lo stato detentivo di lunga sti rimanesse legato alla famiglia di origine, inevitabilmente
durata costituisca, nella specie, una causa di forza maggiore sarebbe costretto a confrontarsi con la drammatica storia fa-
non transitoria, che oggettivamente impedisce un adeguato miliare dei suoi genitori.
svolgimento delle funzioni genitoriali, incidendo negativa- 6. - In conclusione, i ricorsi sono rigettati.
mente sul diritto del bambino di vivere in un contesto fami-
————————
liare unito e sereno negli anni più delicati della sua crescita.
Neppure sussiste la situazione (considerata da Cass. n. (1-2) I. - Le sentenze in rassegna, in tema di adottabilità,
19735 del 2015, cit., n. 10126 del 2005, id., Rep. 2005, voce

a
pressoché contestuali (l'udienza pubblica è la stessa, pur se la
Adozione, n. 34) che il genitore si sia comunque preoccupato prima è stata decisa in sede di riconvocazione; indice, questo, di

to
di assicurare al minore l'assistenza morale e materiale, trat- un certo disagio del collegio) definiscono, almeno nell'ordina-

en
tandosi di ipotesi riferibile al genitore che, diversamente dal- mento interno, due vicende molto diverse, ma entrambe a tratti
la L., sia capace di svolgere le funzioni genitoriali, ma tem- sconcertanti, e che hanno destato l'immancabile (e ampiamente

am
poraneamente impedito perché detenuto e che per questo lo fuorviante) attenzione dei media.
abbia affidato a parenti in grado di prendersi cura di lui, Cass. 3594/18, in rassegna sub I, conferma (andando di con-

on
mentre, nella specie, i nonni (come si vedrà) non sono stati trario avviso rispetto al procuratore generale di udienza) App.
ritenuti idonei a sostituire efficacemente i genitori nella fun- Torino 11 marzo 2017, Foro it., 2017, I, 1184, con nota di CA-

O
M abb
zione genitoriale, tra l'altro per un periodo lungo come quel- SABURI, cui si rinvia per la ricostruzione della vicenda, davvero

M
lo della detenzione. eccezionale, anche in rito.
In estrema sintesi, il Tribunale per i minorenni di Torino ave-

SI
4. - A.B. e la nonna paterna, P.R., hanno denunciato viola-
IO in
zione e falsa applicazione degli art. 1, 8 e 16 l. n. 184 del va dichiarato adottabile una bambina, nata nel 2010, in ragione

AS
1983, per avere dichiarato l'adottabilità del minore senza va- dell'inadeguatezza dei genitori, ai sensi dell'art. 8 l. 184/83, con
so
lutare la disponibilità della R. a rendersi affidataria o collo- sentenza confermata in appello; quest'ultima pronuncia era stata
a sua volta confermata da Cass. 8 novembre 2013, n. 25213, id.,
cataria del minore, senza verificarne adeguatamente la sua
es

2014, I, 59, revocata però (un unicum per la materia) da Cass.


capacità di accudimento del piccolo A. e nonostante essa non 30 giugno 2016, n. 13435, id., 2016, I, 2319, di cui App. Torino
nc

soffrisse di patologie psichiche. 11 marzo 2017 costituisce, appunto, il giudizio di rinvio.


4.1. - Il ricorso è infondato.
D

La motivazione di Cass. 3594/18 è tranchant, ampiamente in


co

Si osserva preliminarmente che B. non censura la sentenza


U

fatto (si noti che non vi sono riferimenti né normativi, né giuri-


impugnata nella parte che lo riguarda direttamente, ma in sprudenziali esterni alla vicenda per cui è causa), rectius, incen-
LA
IO olo

quella che ha giudicato infruttuoso il tentativo della propria trata sulla correttezza anche motivazionale della sentenza impu-
madre di evitare la dichiarazione di adottabilità proponendosi gnata, che ha osservato in pieno le vincolanti indicazioni di
C
c

come affidataria del minore. Cass. 13435/16, cit.


O sci
LO

La corte territoriale ha verificato l'inidoneità della R. ad In particolare — cfr. la massima 1 — è ribadito che i giudici
assicurare al piccolo A. le cure materiali e le attenzioni ne- di merito hanno fondato la ricognizione della radicale e definiti-
Fa

cessarie a garantirgli un equilibrato ed armonioso sviluppo va inadeguatezza genitoriale (e quindi lo stato di abbandono
della personalità, come dimostrato dalla mancanza di un at- della minore) su plurimi, convergenti e univoci elementi di fat-
R

teggiamento critico e di distacco dai comportamenti delittuo- to.


si del proprio figlio che ha continuato a difendere. Si tratta di È però significativo che la Suprema corte confermi la corret-
un accertamento di fatto compiuto dai giudici di merito — tezza della sentenza di rinvio anche nella parte in cui que-
sulla base delle valutazioni espresse dai consulenti tecnici e st'ultima ricomprende in tali elementi (valutati, beninteso, uni-
tariamente, con tutti gli altri pure riscontrati) anche quelli che,
dagli operatori all'esito di quarantadue incontri con la R. —
di contro, già richiamati nei precedenti gradi di giudizio, erano
e non censurabile in sede di legittimità, a norma del novella- stati posti alla base del giudizio rescindente e rescissorio di
to art. 360, n. 5, c.p.c. (Cass., sez. un., 8053/14, cit.). Cass. 13435/16 (un episodio di abbandono, per il quale vi era
5. - I nonni materni, M.R.G. e V.L., hanno denunciato vio- stata assoluzione in sede penale, e il forte divario di età rispetto
lazione e falsa applicazione degli art. 1, 8 e 16 l. n. 184 del alla figlia).
1983, per avere dichiarato l'adottabilità del minore quando lo
stato di abbandono del minore non si era ancora concretizza- II. - La coppia genitoriale di cui a Cass. 1431/18, in rassegna
to, essendo stato piuttosto determinato dalla decisione della sub II, si è invece resa responsabile di gravissimi reati (allorché
procura della repubblica di Milano di aprire il procedimento la donna era incinta); da qui — anche in questo caso — l'atten-
per l'adottabilità del piccolo A. prima della sua nascita, con zione e il timore dell'opinione pubblica.
l'effetto di precludere la formazione di un legame genitoriale I due, infatti, hanno aggredito, con acido corrosivo, più per-
con la madre e l'evoluzione naturale del legame affettivo con sone, provocando gravissime lesioni ad almeno una di esse; alla
i nonni materni; per non avere dato a M.L. la possibilità di base, un legame definito come perverso, ma anche rilevanti di-
sperimentare o recuperare il rapporto con il figlio, né valuta- sturbi della personalità dell'uno e dell'altro.
to il carattere transitorio della sua condizione di detenuta e la Da qui la condanna di entrambi (anche in appello) a pesantis-
possibilità di un affidamento etero-familiare; per non avere sime pene detentive. Da qui anche la pronuncia di adottabilità
valutato la disponibilità dei nonni materni a rendersi affidata- del figlio, sia in primo che in secondo grado, ora confermata
ri o collocatari del minore, tanto più che entrambi erano sti- dalla Cassazione.
mati insegnanti di scuola media da molti anni. La sentenza in rassegna, in particolare — cfr. la massima 2 —
5.1. - Il ricorso è infondato nella parte in cui reitera censu- ribadisce la correttezza dell'iter motivazionale seguìto dalla
Corte d'appello di Milano.
re e doglianze della figlia M. già esaminate (v. supra, p. 2
Quanto alla madre, la definitiva inidoneità genitoriale è stata
ss.) e, nel resto, per ragioni analoghe a quelle riguardanti la
desunta dai gravissimi fatti delittuosi posti in essere e dalle
nonna paterna. anomalie del carattere e della personalità (pur non di rilevanza
Infatti, anche i nonni materni non hanno dimostrato una psichiatrica), la mancanza di un serio cambiamento, elementi
reale presa di coscienza delle atrocità delle condotte della fi- questi che consentono di formulare una prognosi negativa sulla
glia, come accertato dai consulenti tecnici e dagli operatori capacità della donna di prendersi cura del bambino.
all'esito di quarantasei incontri, dai quali è emersa nelle loro Del pari, i giudici di merito avevano attribuito rilevanza alla
personalità una significativa fragilità emotiva di tipo narcisi- lunga prospettiva di detenzione della madre (evidentemente an-
stico. L'incidenza negativa sull'idoneità dei nonni a svolgere che del padre), elemento obiettivo che le impedisce di prendersi
funzioni genitoriali vicarie è stata plausibilmente argomenta- cura del figlio.
ta dai giudici di merito con un accertamento di fatto non cen- L'adottabilità non è stata esclusa dalla disponibilità dei nonni
surabile in sede di legittimità. Tale valutazione è rafforzata all'affidamento.
IL FORO ITALIANO — 2018.
815 PARTE PRIMA 816

La Cassazione (sul punto andando di contrario avviso rispetto Alla base della decisione, soprattutto, vi è la mancanza di
al procuratore generale di udienza) ha confermato la correttezza considerazione per le fondamenta stessa del diritto minorile e
della sentenza appellata anche sotto tale profilo, atteso l'avve- delle adozioni: è sufficiente ricordare che la bambina era ormai
nuto accertamento della inidoneità dei nonni medesimi, che co- stata già adottata da una coppia rimasta (correttamente) nel-
munque avevano mostrato mancanza di distacco critico dalle l'anonimato e necessariamente estranea al giudizio di adottabili-
gravissime condotte dei figli; è un profilo, quest'ultimo, che non tà (anche di rinvio).
ha riscontro giurisprudenziale specifico. Cass. 13435/16, solo evocando il fantasma del giudicato de-
L'affidamento ai nonni, infine, è stato ritenuto dai giudici di bole, mette poi in pericolo tutte le sentenze di adottabilità, in un
merito, con ragionamento condiviso dalla Cassazione, contrario paese in cui le adozioni (almeno quelle nazionali) sono sempre
all'interesse del minore perché questi, conservando un legame meno numerose (mentre le case famiglia e gli altri istituti ospi-

a
con la famiglia d'origine, sarebbe costretto a confrontarsi con la tano, dolorosamente, ancora troppi bambini).
drammatica vicenda dei genitori.

to
Questo per tacere della susseguente gravissima quanto ingiu-
stificata delegittimazione degli uffici giudiziari minorili, di pri-

en
III. - Sui presupposti per la pronuncia di adozione cfr., di re- mo e di secondo grado, pur composti da magistrati altamente
cente, Cass. 9 giugno 2017, n. 14436, id., 2017, I, 2291; per ul- specializzati (mentre tuttora, in Cassazione, non esiste una se-

am
teriori riferimenti, cfr. CASABURI, osservazioni a Cass. 9 ottobre zione — o almeno un collegio fisso — dotato di effettiva spe-
2017, n. 23574, ibid., 3293. cializzazione in materia di famiglia e di minori) (2).

on
Cfr. altresì Cass. 2 ottobre 2015, n. 19735, id., Rep. 2016, vo- Su Cass. 13435/16, certo, è sceso l'oblio, quasi una damnatio
ce Adozione, n. 71, secondo cui lo stato di detenzione al quale memoriae: pochissimi e per lo più critici i commenti in dottrina;

O
M abb
un genitore sia temporaneamente assoggettato non integra gli pressoché nessun richiamo da parte della giurisprudenza di le-

M
estremi della causa di forza maggiore, di carattere transitorio, gittimità successiva, in tema di adozione e tantomeno di revoca-

SI
idonea a giustificare la mancata assistenza al figlio, trattandosi zione.
IO in
di circostanza imputabile alla condotta criminosa del genitore Il danno però era fatto; da qui il giudizio di rinvio, in un

AS
stesso; tuttavia la declaratoria dello stato di adottabilità può es- clima molto teso, ma definito da App. Torino 11 marzo 2017
so
sere esclusa se il genitore, nonostante la detenzione, si sia (id., 2017, I, 1184), che ha confermato l'adottabilità della
preoccupato di assicurare al minore l'assistenza morale e mate- bambina su plurimi argomenti di fatto e solidissime ragioni
es

riale, affidandolo a parenti in grado di prendersene cura. giuridiche (incentrate sulla giurisprudenza Cedu; chi di Stra-
Ancora in tema di adottabilità, in termini con i criteri ormai
nc

sburgo ferisce ...).


consolidati sull'accertamento dello stato di abbandono, cfr. Tanto, però, con lo sconcerto dell'opinione pubblica (non so-
D
co

Cass. 13 febbraio 2018, n. 3485, id., Le banche dati, archivio no mancate «fiaccolate» di protesta e altre manifestazioni in te-
U

Cassazione civile (sull'esigenza che i tempi di recupero dei ge- ma), disinformata (con vere e proprie fake news) da una stampa
LA

nitori biologici — per quanto questi abbiano diritto ad un sup-


IO olo

(e non solo) tendenziosa e del tutto impreparata, ma certo sug-


porto — siano compatibili con le esigenze del minore e sul- gestionata da quanto appreso di Cass. 13435/16 (3).
C

l'ammissibilità solo temporanea, nel procedimento adottivo, di Inevitabile il nuovo intervento della Cassazione (il terzo in
c

atti «secretati», su cui comunque non può fondarsi la decisione


O sci

cinque anni); non ce ne sarà un quarto, perché Cass. 3594/18 ha


LO

giudiziale), e 13 febbraio 2018, n. 3495, ibid. (secondo cui la dissipato ogni dubbio ed ogni perplessità, confermando — si
presenza di congiunti entro il quarto grado può escludere l'ado- spera davvero definitivamente — la sentenza di merito surri-
Fa

zione solo se la loro idoneità e disponibilità a prendersi cura dei chiamata.


minori sia stata adeguatamente verificata). La motivazione, certo, non è particolarmente complessa, anzi
R

appare piuttosto esile, ma poco importa: quel che conta è il ri-


conoscimento della correttezza dell'iter motivazionale di App.
* * * Torino 11 marzo 2017, cit., anche come giudice del rinvio.
Tanto, si noti, disattendendo le conclusioni del procuratore
Molto rumore per nulla. Le tre volte in Cassazione di una generale (eppure, a quanto consta, il magistrato di udienza ha
pronuncia di adottabilità. pregressa esperienza di diritto minorile, che però non gli ha im-
pedito — così anche con riferimento a Cass. 1431/18 — di
Si diceva dello spasmodico interesse dell'opinione pubblica chiedere la cassazione della sentenza di merito, evidentemente
su entrambe le vicende ora decise dalla Cassazione, con le sen-
tenze in rassegna; quella, però, che più interessa il giurista è in- ————————
dubbiamente la prima, definita da Cass. 3594/18 (pur se, in real-
tà, Cass. 1431/18 — inerente a tragiche vicende di cronaca nera 572 c.p.), ciò però in contrasto con l'art. 372 c.p.c. (e infatti la sentenza
revocata aveva ritenuto irricevibile quel documento); di conseguenza,
— presenta una motivazione più complessa e strutturalmente al più, Cass. 13435/16, cit., avrebbe dovuto sollevare questione di ille-
densa). gittimità costituzionale dell'art. 372 c.p.c. per contrasto con l'art. 24
I fatti sono ormai noti e sopra sommariamente richiamati. Cost. In ogni caso, continua l'a., anche a voler ritenere ricevibile quella
Si tratta di una vicenda, in fondo, non particolarmente dram- sentenza, mai essa avrebbe potuto integrare — come invece avvenuto
matica, di grave inidoneità genitoriale (pur in un contesto socio- — l'errore di fatto revocatorio. Ciò in quanto Cass. 25213/13, cit., ave-
va rigettato il ricorso dei genitori contro la sentenza di merito sul pre-
economico non degradato: è un fattore, questo, che — eviden- supposto che questa aveva adeguatamente motivato quanto al difetto di
temente — ha avuto una incidenza implicita ma non seconda- assistenza morale e materiale dei genitori stessi, minimizzando proprio
ria), desunta da plurimi elementi, anche alla stregua di ben due l'episodio di abbandono (in auto, di notte), di cui all'assoluzione in se-
c.t.u. de penale, fondata — quest'ultima — sul difetto dell'elemento oggetti-
Da qui l'adottabilità della minore, sancita in ultimo (o almeno vo dello stato di pericolo, e non sul difetto del dolo, come invece rite-
nuto da Cass. 25213/13, cit. L'errore di quest'ultima, in definitiva, mai
così sembrava) da Cass. 25213/13 (Foro it., 2014, I, 59); la pecu- avrebbe potuto essere considerato decisivo, e quindi revocatorio.
liarità sta nel fatto — come detto — che, inopinatamente ed ec- (2) CASABURI, «Quandoque bonus dormitat Homerus». Per una
cezionalmente, quest'ultima è stata revocata da Cass. 13435/16 specializzazione dei procedimenti di famiglia in Cassazione (nota a
(id., 2016, I, 2319). Tanto alla stregua di una nozione di «giudi- Cass. 14 marzo 2017, n. 6552, e App. Torino 11 marzo 2017, cit.), Fo-
cato debole», fondata sulla giurisprudenza della Corte europea ro it., 2017, I, 1205.
dei diritti dell'uomo, ma rimasta senza riscontro nella giurispru- (3) Valga come esempio un brevissimo fondo di un giornalista per
altro verso brillante e preparato, Massimo Gramellini, che ha intitolato
denza di legittimità precedente e successiva. il suo «Il Caffè», sul Corriere della Sera del 17 marzo 2017 (agevol-
È d'altronde discutibile, nella specie, la stessa configurabilità mente reperibile on line) «Reato di anzianità», dove lamenta (sarcasti-
di un errore revocatorio (1). camente) la «sottrazione di un minore ai genitori biologici da parte del-
la c.d. giustizia» per avere gli stessi avuto «il torto inemendabile» di
———————— mettere al mondo la figlia in età avanzata: «Basta un episodio risibile
— la bimba che rimane da sola in macchina qualche minuto, mentre i
(1) FIGONE, Accertamento dello stato di abbandono e revocazione genitori scaricano le borse della spesa e le scaldano il biberon — per
della sentenza della Cassazione (osservazioni a Cass. 13435/16, cit.), accendere il falò del pregiudizio. I vicini di casa sbirciano dalla finestra
in Famiglia e dir., 2017, 325, ha osservato che la sentenza di revoca- e denunciano, gli assistenti sociali prontamente intervengono. Come ha
zione ha dato per assodata la producibilità in Cassazione della soprav- osato quella donna partorire a un'età simile? Deve essere perversa, de-
venuta pronuncia penale (di assoluzione dei genitori dal reato ex art.

genere».

IL FORO ITALIANO — 2018.


817 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 818

senza neppure sospettarne le devastanti conseguenze, anche in L'errore, rilevava sempre la sentenza di revocazione, cadeva
rito). sull'episodio che aveva rappresentato il fulcro attorno al quale
Merita segnalare che l'adottabilità della bambina è stata con- aveva ruotato la dichiarazione dello stato di adottabilità, mentre
fermata, sostanzialmente, alla stregua degli stessi, complessi ar- privi di concludenza risultavano gli ulteriori elementi addotti a
gomenti (avvalorati da due c.t.u.) già sottesi alle prime sentenze prova della situazione di abbandono della bambina.
di merito, e quindi a Cass. 25213/13. Tutta la sentenza di revocazione esprimeva con forza l'idea
In particolare — ed è dirimente —, trova conferma la corret- che il diritto di crescere nella famiglia è un diritto fondamentale
tezza dell'inserimento, nell'ambito degli elementi di valutazio- del minore, riconosciuto e confermato dalla nostra Corte costi-
ne, di due circostanze non da enfatizzare, e mai enfatizzate, ma tuzionale (2) e dalla Cedu (3), e che la dichiarazione dello stato
meritevoli di attenzione, come indice sintomatico della inade- di adottabilità è l'extrema ratio, per cui il legame del figlio con

a
guatezza genitoriale: la forte differenza di età figlia-genitori (ma la sua famiglia può essere reciso solo quando i genitori sono to-
forse vale la pena di ricordare che la bambina, a quanto riferito talmente e irrecuperabilmente incapaci di prendersene cura.

to
dai media, era nata da p.m.a. eterologa) e il più volte richiamato La sentenza di revocazione rinviava pertanto la causa alla

en
episodio di abbandono, nella sua valenza fattuale (di là dal- corte d'appello, in diversa composizione, per un nuovo esame
l'irrilevanza penale). condotto in conformità dei principî enunciati.

am
Si tratta, come detto, proprio degli elementi che avevano fon- La corte d'appello reiterava la dichiarazione dello stato di
dato il precedente giudizio rescindente-rescissorio. adottabilità e la riportata sentenza ne ha dato conferma.

on
Cass. 13435/16, in altri termini, è smentita sotto ogni profilo.
Cass. 3594/18, in un colpo solo, ponendo fine a quello che era 2. - Requisiti della dichiarazione di adottabilità. La sentenza

O
M abb
ormai solo accanimento giudiziario, restituisce allora vigore alla in rassegna ha confermato la dichiarazione dello stato di adotta-

M
funzione nomofilattica della Cassazione, quanto al diritto di fa- bilità pronunziata dalla corte d'appello, affermando che il giudi-
miglia e dei minori (almeno oscurata, in tempi recenti, da non ce del rinvio aveva svolto «un accertamento di fatto incensura-

SI
IO in
poche incongrue statuizioni), «onorabilità» e fiducia ai (e «nei») bile in sede di giudizio di legittimità».

AS
giudici di merito, specie minorili e — soprattutto — tranquillità Fermo restando l'accertamento compiuto dai giudici di merito
so
ad una ignara bambina, nata evidentemente sotto una cattiva stel- ed escludendo che lo studioso possa mettere in discussione e
la, ma ora inserita in una nuova e (si augura) adeguata famiglia. contestare gli elementi di fatto risultanti da consulenze tecniche,
es

La «partita», tuttavia, è chiusa solo nell'ordinamento interno: ciò che lo studioso può e deve contestare è la pertinenza di que-
è già stato preannunciato — lo si osserva con sofferta rassegna- sti accertamenti rispetto all'oggetto della prova che la legge ri-
nc

zione — un passaggio per la corte di Strasburgo (ormai una sor- chiede per dichiarare lo stato di adottabilità.
D

ta di quarto grado di giudizio). Secondo la sentenza in epigrafe la dichiarazione dello stato di


co

adottabilità andava confermata in quanto le valutazioni tecniche


dei servizi sociali erano state «univocamente negative in ordine
LA

GEREMIA CASABURI
IO olo

alla idoneità genitoriale». Va però osservato che, ai sensi della


nostra legge, ciò che il giudice deve accertare ai fini della di-
C

* * *
c

chiarazione dello stato di adottabilità non è l'inidoneità dei ge-


O sci
LO

Quando possiamo togliere legittimamente un bambino alla nitori, bensì la situazione di abbandono dei minori «perché privi
sua famiglia? di assistenza morale e materiale per causa non transitoria» (art.
Fa

8, 1° comma, l. adozioni). Nel caso di specie oggetto dell'accer-


1. - Un tormentato iter giudiziario. La riportata sentenza n. tamento dei giudici di merito, il thema probandum, doveva per-
R

3594 conclude una lunga e nota vicenda giudiziaria, alla quale tanto essere la situazione di abbandono della minore, cioè la de-
aveva dato avvio l'episodio di una bambina che i genitori ave- finitiva mancanza di assistenza morale e materiale, non la mera
vano lasciata sola per qualche tempo nella vettura parcheggiata «inidoneità» dei suoi genitori.
sotto casa. In contrario non vale obiettare che l'inidoneità genitoriale
I genitori venivano rinviati a giudizio e la bambina affidata ai implica una situazione di abbandono della prole. Come è stato
servizi locali con pronta promozione del giudizio per la dichia- bene e ripetutamente puntualizzato dalla stessa Cassazione,
razione dello stato di adottabilità. La sentenza dichiarativa dello l'endemico e radicale stato di abbandono è configurabile solo in
stato di adottabilità, emessa dal locale tribunale per i minorenni, quanto i genitori siano irreversibilmente incapaci di allevare ed
veniva confermata dalla sezione minorile della corte d'appello. educare i figli «per totale inadeguatezza a prendersene cura»
Un peso determinante ai fini dell'accertamento della situazio- (4). Nel caso di specie, invece, i giudici hanno basato la dichia-
ne di abbandono del minore era stato attribuito alla gravità del- razione dello stato di adottabilità sull'accertamento della inido-
l'episodio, ma anche ad altri elementi era stata data rilevanza neità dei genitori quale «complessiva incapacità non emendabile
nella motivazione delle sentenze. La sentenza della corte d'ap- a comprendere quali siano i bisogni emotivi e pratici della fi-
pello veniva confermata dalla Corte di cassazione con sentenza glia». L'oggetto accertato non corrisponde pertanto all'oggetto
8 novembre 2013, n. 25213 (Foro it., 2014, I, 59), che reputava che costituisce il presupposto della dichiarazione di adottabilità.
la motivazione dei giudici di merito approfondita e insuscettibi- L'inidoneità genitoriale del padre, prosegue la sentenza, risul-
le di controllo in sede di legittimità. terebbe dal suo essere «totalmente dipendente dalle aspettative e
Nel frattempo era intervenuta sentenza penale di assoluzione desideri della moglie». Anche questo accertamento risulta estra-
dei genitori, ma la menzionata sentenza della Cassazione del neo al presupposto della dichiarazione di adottabilità.
2013 ne affermava l'irrilevanza ai fini della dichiarazione dello Con riguardo alla madre, poi, la sua inidoneità genitoriale ri-
stato di adottabilità in quanto il giudice penale aveva escluso il sulterebbe dall'essere «chiusa in un processo narcisistico che le
dolo dei genitori, ma non ne aveva esclusa la colpa e quindi il impedisce di percepire la minore come un investimento affetti-
loro negligente comportamento. vo». La chiusura in un atteggiamento narcisistico, va però os-
Proprio questa affermazione doveva costituire motivo di re- servato, è cosa diversa dalla situazione di abbandono. L'osser-
vocazione della sentenza del 2013, posto che essa era basata su vazione che il processo narcisistico impedisce alla madre di
un errore di fatto, dato che il giudicato penale aveva accertato percepire la figlia come «un investimento affettivo» allude,
che i genitori non avevano esposto la figlia ad alcuna situazione sembra, ad una scarsezza affettiva, ma non dice se e in base a
di pericolo. quali elementi fosse stata accertata la mancanza di affetto della
La revocazione della sentenza del 2013 veniva dichiarata dal- madre per la figlia (5).
la stessa Cassazione con sentenza 30 giugno 2016, n. 13435 (1). ————————
Questa pregevole sentenza aveva messo in evidenza l'importan-
za di un errore di fatto incidente sulla tutela di un diritto fonda- (2) Il diritto costituzionale del figlio alla propria famiglia è stato ri-
mentale della bambina, quello di crescere nella propria famiglia. conosciuto, tra le altre, da Corte cost. 26 giugno 1997, n. 203, Foro it.,
1997, I, 2370.
———————— (3) Vedi le sentenze in appresso citate.
(4) Cfr. la citata Cass. 30 giugno 2016, n. 13435, e, tra le altre, Cass.
(1) Sentenza n. 13435 del 30 giugno 2016, Foro it., 2017, I, 3171, 24 novembre 2015, n. 23979, Foro it., Rep. 2016, voce Adozione, nn.
con nota adesiva di C.M. BIANCA, e id., 2016, I, 2319, con nota critica 54, 69, e Nuova giur. civ., 2016, 669, con nota di CINQUE.
di CASABURI, e Famiglia e dir., 2017, 319, con nota critica di FIGONE. 
(5) Sul particolare rigore che dev’essere osservato nella valutazione

IL FORO ITALIANO — 2018.


819 PARTE PRIMA 820

3. - Idoneità dei genitori? A fondamento della dichiarazione Dopo aver riconosciuto che è prioritaria l'esigenza del figlio
di adottabilità — avverte tuttavia la riportata sentenza — stanno di vivere nell'ambito della propria famiglia e che la recisione
«precisi e plurimi» elementi di fatto. del legame con la famiglia costituisce l'extrema ratio, cui è pos-
Primo di questi elementi, riferisce la sentenza, è la reiezione sibile ricorrere solo in presenza di una conclamata e irreversibi-
della domanda di adozione internazionale e le ragioni che l'han- le incapacità dei genitori di allevarlo e curarlo, la sentenza con-
no sostenuta. L'indicazione di questo elemento come idoneo a ferma nella specie la dichiarazione dello stato di adottabilità
provare lo stato di abbandono della bambina è significativa, in pronunziata dalla sezione minorile della corte d'appello. La sen-
quanto conferma che la dichiarazione dello stato di adottabilità tenza dei giudici di merito è confermata in ragione dell'incen-
si è basata su un impianto probatorio finalizzato ad un accerta- surabilità degli apprezzamenti di fatto riservati ai giudici di me-
mento che è proprio del giudizio di idoneità degli adottanti, ma rito. Gli apprezzamenti avevano evidenziato, riferisce la senten-

a
è estraneo a quello che deve presiedere il distacco di un minore za, «i disturbi psicologici della madre, la sua immaturità, l'esal-
dalla sua famiglia. Il giudizio sull'idoneità degli adottanti deve tazione narcisistica del proprio io, l'assenza del figlio dalle pro-

to
infatti accertare la presenza di tutti i requisiti che valgono ad as- prie riflessioni e preoccupazioni e, in sostanza, la mancanza di

en
sicurare una idoneità genitoriale ottimale (stato coniugale della un autentico cambiamento di vita, che avrebbe richiesto neces-
coppia, età non avanzata, adeguata situazione personale ed eco- sariamente la presa di coscienza della gravità dei propri com-

am
nomica, salute (6), ecc.). La dichiarazione dello stato di adotta- portamenti e il pentimento».
bilità presuppone invece la situazione di abbandono del minore, Le anomalie di carattere o l'immaturità di una madre non val-

on
perché definitivamente privo di assistenza morale e materiale, e gono, però, a provare la sua totale e irreversibile incapacità di
il giudizio non deve quindi accertare se i genitori sono idonei, prendersi cura affettiva del figlio. La gravità del reato commes-

O
M abb
ma se sono totalmente e definitivamente incapaci di curare ed so da un genitore e la mancanza di pentimento, poi, comportano

M
educare i loro figli. un giudizio di biasimevolezza che non incide di per sé sul diver-

SI
Altro elemento di fatto sul quale è stata fondata la dichiara- so piano della capacità genitoriale se non si traducono in una
IO in
zione dello stato di adottabilità della bambina è la necessità, ri- condotta di vita incompatibile con l'ufficio educativo e la sicu-

AS
scontrata prima e dopo il parto, di un sostegno alla maternità, rezza del minore.
so
prima rifiutato dalla madre e poi accettato. Anche questo ele- Nel caso di specie un'ulteriore, e più pertinente, ratio deci-
mento è estraneo alla finalità probatoria pertinente alla dichiara- dendi è stata ravvisata nella impossibilità dei genitori di pren-
es

zione dello stato di adottabilità. La necessità di una misura di dersi cura del figlio a causa della loro lunga condanna detentiva
sostegno non vale infatti ad accertare la situazione di abbandono (9). L'impossibilità non transitoria di assistenza morale e mate-
nc

del minore, ma, viceversa, vale ad attestare una situazione nella riale del figlio, tuttavia, non integra la situazione di abbandono
D

quale il genitore deve essere aiutato proprio per prevenire l'ab-


co

se vi sono parenti tenuti a provvedervi (art. 8, 1° comma, l. ado-


U

bandono e consentire al figlio di essere educato nell'ambito del- zioni), e nel caso di specie gli avi si erano resi disponibili a
LA

la sua famiglia (art. 1, 3° comma, l. adozioni). prendersi cura del nipote. Si trattava, precisamente, della nonna
IO olo

Terzo elemento addotto è «la forte differenza di età». Pure paterna e dei nonni materni.
questo elemento è estraneo al giudizio richiesto per la dichiara-
C

La sentenza conferma, per altro, la dichiarazione dello stato


c

zione dello stato di adottabilità. Non è infatti l'età avanzata dei di adottabilità riportando la motivazione dei giudici di merito,
O sci
LO

genitori che integra la situazione di abbandono del figlio, che che, per quanto riguardava la nonna paterna, ne avevano accer-
deve piuttosto risultare dall'accertata definitiva mancanza di as- tato l'inidoneità ad assicurare al nipote le cure e le attenzioni
Fa

sistenza morale e materiale. necessarie. Tale inidoneità, si legge nella sentenza, era «dimo-
Sempre ai fini della dichiarazione dello stato di adottabilità, strata dalla mancanza di un atteggiamento critico e di distacco
R

aggiunge la sentenza in epigrafe, non può essere ritenuto irrile- dai comportamenti delittuosi del proprio figlio che ha continua-
vante l'episodio dalla bambina lasciata per qualche tempo nella to a difendere». Rimane da comprendere come l'atteggiamento
vettura parcheggiata sotto casa (epperò, si è visto, era stato ac- di una madre che difende il figlio colpevole di delittuosi com-
certato in sede penale che la stessa non aveva corso alcun peri- portamenti possa dimostrare la sua assoluta incapacità di pren-
colo). Nessuna rilevanza, invece, è attribuita al riconoscimento dersi adeguata cura del nipote.
che i genitori non presentavano caratteristiche di emarginazione La domanda di affidamento proposta dai nonni materni è
sociale, culturale ed economica e che vi era stato da parte loro egualmente respinta. «Anche i nonni materni — prosegue la sen-
un comportamento collaborativo. tenza — non hanno dimostrato una reale presa di coscienza delle
atrocità delle condotte della figlia». Dagli accertamenti dei con-
4. - Le condizioni per togliere un bambino alla sua famiglia. sulenti tecnici e degli operatori sarebbe inoltre «emersa una si-
Alla domanda di cui al titolo della presente nota va data una gnificativa fragilità emotiva di tipo narcisistico». «L'incidenza
risposta formulata nei termini espressi da altre sentenze della negativa sull'inidoneità dei nonni a svolgere funzioni genitoriali
Corte di cassazione: possiamo togliere legittimamente un — conclude la sentenza — è stata plausibilmente argomentata
bambino alla sua famiglia solo quando il minore non riceve dai giudici di merito». Se l'argomentazione che ha motivato il
quel «minimo di cure materiali, calore affettivo e aiuto psico- rigetto della domanda degli avi materni si basa sugli elementi ri-
logico indispensabile per un'equilibrata e sana crescita psico- feriti, è difficile che la si possa dire plausibile. La fragilità emo-
fisica» (7). tiva di tipo narcisistico denota, infatti, un carattere personale che
A questo principio non pare essersi attenuta altra recente sen- non comporta l'incapacità della persona di prendersi cura di un
tenza che ha confermato la dichiarazione dello stato di adottabi- minore. Del tutto estranee alla valutazione dell'idoneità a svolge-
lità di un minore, figlio di una coppia di genitori condannati ad re l'ufficio genitoriale sono poi le considerazioni sull'atteggia-
una lunga pena detentiva per lesioni gravissime arrecate ad un mento acritico dei nonni materni verso la loro figlia, rea di un ef-
giovane (8). ferato delitto. Estranea è pure la finalità di evitare alla figlia di
————————
confrontarsi con la drammatica storia dei suoi genitori.
Le segnalate sentenze inducono in definitiva a riflettere sul-
della situazione di abbandono, v. Cass. 17 maggio 2017, n. 12393, Foro l'esigenza di linee guida che assicurino l'operatività dei principî
it., Le banche dati, archivio Cassazione civile. La sentenza rileva che la proclamati della giurisprudenza in una materia che involge il
valutazione dev’essere basata «su ‘fatti’ aventi carattere di ‘sicura va- bene di cui l'essere umano non può fare a meno nel tempo della
lenza probatoria’». Sul particolare rigore che deve presiedere la valuta- sua crescita.
zione della situazione di abbandono, v. anche Cass. 14 marzo 2017, n.
6552, id., 2017, I, 1183, con nota di CASABURI. La sentenza cassa la
dichiarazione dello stato di adottabilità emessa nonostante la presenza 5. - Esclusione dello stato di indigenza. Con riferimento alla
di un legame affettivo continuativo dei minori con la madre, e prescrive domanda che intitola la nota può ancora osservarsi che un ele-
al giudice di rinvio la nomina di un «mediatore culturale».
(6) Come rileva E. GIACOBBE, in Dir. famiglia, 2016, 261, neppure ————————
la gravità e irrimediabilità della malattia può giustificare la recisione
del legame tra figli e genitori. (9) Cass. 2 ottobre 2015, n. 19735, Foro it., Rep. 2016, voce Ado-
(7) Cfr., tra le altre, Cass. 28 febbraio 2013, n. 5013, Foro it., Rep. zione, n. 70, e Famiglia e dir., 2016, 1068, con nota di M.L. SERRA,
2013, voce Adozione, n. 28, e Famiglia e dir., 2013, 673, con nota ade- pur negando che lo stato di detenzione del genitore integri un'ipotesi di
siva di M.G. STANZIONE. forza maggiore, esclude che una detenzione temporanea comporti di per
(8) Cass. 19 gennaio 2018, n. 1431, in epigrafe. sé la dichiarazione dello stato di adottabilità.

IL FORO ITALIANO — 2018.


821 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 822

mento estraneo alla valutazione della capacità genitoriale è la si- CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 8
tuazione di indigenza. Il figlio ha bisogno anche dell'assistenza febbraio 2018, n. 3096; Pres. NAPOLETANO, Est. DI PAO-
materiale. Ma la nuova versione della legge sull'adozione ha LANTONIO, P.M. FINOCCHI GHERSI (concl. diff.); Min.
scolpito nel primo articolo il principio che la situazione di indi- istruzione, università e ricerca (Avv. dello Stato) c. Sac-
genza non può essere di ostacolo al diritto dei figli di crescere cà. Cassa App. Milano 29 settembre 2011 e decide nel
nella propria famiglia, e che lo Stato, le regioni e gli enti locali merito.
devono intervenire anche con misure economiche al fine di pre-
venire l'abbandono del minore e consentirgli di essere educato Istruzione pubblica — Docente a tempo determinato —
nell'ambito della propria famiglia (art. 1, 3° comma). Dottorato di ricerca — Aspettativa retribuita — Esclu-
La dichiarazione dello stato di adottabilità non può dunque sione (L. 13 agosto 1984 n. 476, norme in materia di borse

a
essere motivata in base alla situazione di inidoneità dei genitori di studio e dottorato di ricerca nelle università, art. 2; y di-
rettiva 28 giugno 1999 n. 1999/70/Ce del consiglio, relati-

to
a mantenere i figli e in effetti le sentenze non danno general-
mente espressa rilevanza a tale inidoneità. L'indigenza della va all'accordo quadro Ces, Unice e Ceep sul lavoro a tem-

en
famiglia è, però, un fattore che spesso concorre a dar luogo po determinato, clausola 4).
all'adozione e soprattutto all'affidamento familiare dei minori.

am
Un elemento al quale è dato peso, ad es., è l'insufficienza o in-
Il docente assunto con contratto di lavoro a tempo determi-
salubrità dell'abitazione. La carenza dell'abitazione è per altro nato non ha diritto a fruire dell'aspettativa retribuita per

on
una difficoltà che dev’essere risolta mediante un adeguato aiuto dottorato di ricerca, trattandosi di situazione giuridica in-
compatibile con la natura temporanea del contratto, né la

O
alla famiglia e non mediante la sottrazione, pur se temporanea,

M abb
del figlio (10). limitazione agli assunti a tempo indeterminato contrasta

M
Nel caso Z., lo Stato italiano è stato condannato dalla Cedu con il principio di non discriminazione fissato dal diritto

SI
per avere tolto un bambino alla madre senza intervenire con mi- unionale. (1)
IO in
sure adeguate per risolvere le difficoltà anche economiche della

AS
genitrice (11).
so
Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Milano ha re-
La condanna della Cedu ci ricorda che il diritto fondamentale
spinto l'appello proposto dal ministero dell'istruzione, uni-
es

del minore di crescere nella propria famiglia è il diritto al rispet-


to della sua vita familiare, ma è anche un diritto di solidarietà, versità e ricerca avverso la sentenza del Tribunale di Busto
nc

che esige l'aiuto effettivo dello Stato per consentire alla fami- Arsizio che aveva riconosciuto il diritto di Alessandro Saccà,
insegnante assunto a tempo determinato, a fruire del congedo
D

glia in difficoltà di tenerlo presso di sé.


co

straordinario per dottorato di ricerca ex art. 2 l. 13 agosto


U

A seguito della disposizione dell'art. 79 bis l. adozioni intro-


1984 n. 476, come modificato dall'art. 52 l. n. 448 del 2001,
LA

dotta dal d.leg. 154/13, il giudice deve segnalare ai comuni le


IO olo

situazioni di indigenza di nuclei familiari che richiedono inter- da svolgersi presso l'università di Messina nel periodo 3 set-
venti di sostegno per consentire al minore di essere educato nel- tembre 2007 - 30 giugno 2008, ed aveva condannato l'am-
C
c

l'ambito della propria famiglia. È però difficile che tali segnala- ministrazione scolastica alla conservazione del trattamento
O sci
LO

zioni possano avere esito positivo, essendo le risorse degli enti economico, previdenziale e di quiescenza.
locali generalmente assorbite dai loro compiti istituzionali. 2. - La corte territoriale, pur manifestando perplessità in
Fa

Si rende pertanto necessaria una normativa di attuazione che relazione alla peculiarità del caso, ha richiamato a fondamen-
renda effettivo il precetto di cui all'art. 1 l. adozioni. A tal fine to della decisione il principio di non discriminazione fra as-
R

un primo passo è la costituzione di un fondo specificamente de- sunti a tempo indeterminato e lavoratori a termine e ha evi-
stinato a consentire agli enti locali, per quanto possibile, di rea- denziato anche che l'interesse perseguito dalle norme sul
lizzare gli interventi previsti dalla legge nei casi particolari di congedo per ragioni di studio non è quello dell'amministra-
famiglie che non sono in grado di mantenere adeguatamente la zione ma è riconducibile a diritti fondamentali della persona
prole. garantiti a livello costituzionale.
3. - Per la cassazione della sentenza il Miur ha proposto
C. MASSIMO BIANCA ricorso affidato a due motivi, illustrati da memoria ex art.
378 c.p.c., ai quali Alessandro Saccà non ha opposto difese,
rimanendo intimato.
———————— Ragioni della decisione. — 1.1. - Con il primo motivo di
(10) In un caso di dichiarazione dello stato di adottabilità conferma-
ricorso il ministero denuncia «violazione e falsa applicazione
ta dalla Cassazione, l'ente locale aveva provveduto con un'offerta che dell'art. 2 l. 13 agosto 1984 n. 476, come modificato dall'art.
avrebbe comportato la divisione della famiglia (ricovero di alcuni 52, comma 57, l. 28 dicembre 2001 n. 448, dell'art. 453
membri presso un istituto di accoglienza): Cass. 21 novembre 2009, n. d.leg. 16 aprile 1994 n. 297 e dell'art. 18 del c.c.n.l. 2002-
24589, Foro it., Rep. 2010, voce Adozione, n. 29, e Giur. it., 2010, 2005» e rileva che in base alle disposizioni citate non vi è
1550, con nota critica di AIROLA TAVAN, e Dir. famiglia, 2010, 1605,
con nota critica di INGENITO. dubbio che al personale della scuola assunto a tempo deter-
(11) Sentenza 21 gennaio 2014, Z. c. Italia, in Foro it., 2014, IV, minato debbano essere applicate, quanto a ferie, permessi e
173, e Minori giustizia, 2014, fasc. 2, 274, con nota di OCCHIOGROSSO, assenze, le stesse disposizioni che regolano il rapporto a
e commento di PASQUALOTTO, in Nuova giur. civ., 2015, II, 135. tempo indeterminato, nei limiti previsti dal contratto colletti-
Con sentenza 13 ottobre 2015, S.H. c. Italia, in Foro it., Rep. 2016,
voce Diritti politici e civili, n. 246, e Nuova giur. civ., 2016, 683, con vo e compatibilmente con la durata del rapporto di lavoro. Il
nota di LENTI, la Cedu ha condannato l'Italia per una sentenza di ado- ricorrente fa leva sul disposto dell'art. 18 del c.c.n.l. e sotto-
zione emessa senza essere stata accertata l'impraticabilità di tutte le so- linea che la disposizione, quanto all'aspettativa per motivi di
luzioni idonee a superare le difficoltà della famiglia. Tra le difficoltà studio, ricerca o dottorato, richiama espressamente l'art. 453
della famiglia che reclamano un intervento pubblico di sostegno la sen-
tenza menziona «le manque de moyens financiers». d.p.r. n. 297 del 1994 e l'art. 2 l. n. 476 del 1984, secondo
cui, in caso di ammissioni a corso di dottorato di ricerca sen-
za borsa di studio, l'interessato in aspettativa conserva il trat-
tamento economico, previdenziale e di quiescenza ma a con-
dizione che dopo il conseguimento del dottorato il rapporto
di lavoro prosegua per almeno due anni, condizione, questa,
————————
in difetto della quale è dovuta la ripetizione degli importi
corrisposti. La norma, quindi, nella parte in cui prevede il di-
ritto anche alla conservazione del trattamento economico,
non è compatibile con il rapporto a tempo determinato, posto
che nel caso di specie quest'ultimo sarebbe scaduto a giugno
2008, ben prima del conseguimento del dottorato di durata
triennale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
823 PARTE PRIMA 824

1.2. - Il secondo motivo denuncia l'omessa e comunque distinguono la condizione di lavoro di cui trattasi, nel parti-
insufficiente motivazione su un fatto controverso e decisivo colare contesto in cui s’inscrive e in base a criteri oggettivi e
per il giudizio e rileva che la sentenza impugnata si limita a trasparenti, al fine di verificare se tale disparità risponda ad
richiamare il principio di non discriminazione ed il prece- una reale necessità, sia idonea a conseguire l'obiettivo per-
dente di questa corte n. 3871 del 2011 (Foro it., 2011, I, seguito e risulti a tal fine necessaria. Tali elementi possono
1734), senza accertare la compatibilità fra il beneficio ri- risultare, segnatamente, dalla particolare natura delle funzio-
chiesto e la natura del singolo contratto a termine, compati- ni per l'espletamento delle quali sono stati conclusi contratti
bilità sulla quale la giurisprudenza di legittimità ha fondato a tempo determinato, dalle caratteristiche inerenti a queste
la estensione agli assunti a tempo determinato dei trattamen- ultime o, eventualmente, dal perseguimento di una legittima
ti previsti per i dipendenti immessi stabilmente nel ruolo finalità di politica sociale di uno Stato membro (sentenze 13

a
dell'amministrazione. settembre 2007, causa C-307/05, Del Cerro Alonso, punti 53

to
2. - I motivi, che per la loro stretta connessione logico- e 58, Foro it., 2007, IV, 617; 22 dicembre 2010, cause riuni-

en
giuridica possono essere trattati unitariamente, sono fondati. te C-444/09 e C-456/09, Gavieiro Gavieiro e Iglesias Torres,
Si discute nella fattispecie dell'applicabilità agli assunti a punto 55, Foro it., Rep. 2011, voce cit., n. 1557; ordinanza

am
tempo determinato dell'art. 2 l. 13 agosto 1984 n. 476 che, 18 marzo 2011, causa C-273/10, Montoya Medina, punto 41;
nel testo risultante all'esito delle modifiche apportate dal- sentenza 8 settembre 2011, causa C-177/10, Rosado Santana,

on
l'art. 52, comma 57, l. 28 dicembre 2001 n. 448, dispone: «In punto 73, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 2083, e ordinanza
caso di ammissione a corsi di dottorato di ricerca senza borsa 9 febbraio 2012, causa C-556/11, Lorenzo Martínez, punto

O
M abb
di studio, o di rinuncia a questa, l'interessato in aspettativa 48)» (Corte giust. 14 settembre 2016, cit., punto 51).

M
conserva il trattamento economico, previdenziale e di quie- A sua volta, l'art. 6 d.leg. n. 368 del 2001, nel recepire il

SI
scenza in godimento da parte dell'amministrazione pubblica principio fissato dalla clausola 4 dell'accordo quadro, ha sta-
IO in
presso la quale è instaurato il rapporto di lavoro. Qualora, bilito la tendenziale estensione al lavoratore a termine di

AS
dopo il conseguimento del dottorato di ricerca, il rapporto di ogni trattamento riservato ai dipendenti a tempo indetermina-
so
lavoro con l'amministrazione pubblica cessi per volontà del to, «sempre che non sia obiettivamente incompatibile con la
dipendente nei due anni successivi è dovuta la ripetizione natura del contratto a termine».
es

degli importi corrisposti . . .». Gli elementi concreti che secondo la Corte di giustizia
nc

Questa corte ha già affermato (Cass. 3 maggio 2017, n. giustificano la disparità di trattamento sussistono senz’altro
10695, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile) che nella fattispecie, nella quale viene in rilievo una supplenza di
D
co

la legge del 2001 ha previsto il diritto al trattamento econo- durata annuale, per quanto si è sottolineato sulle ragioni sot-
U

mico per i dipendenti pubblici ammessi al dottorato di ricer- tese alla norma, che, presupponendo una stabilità minima del
LA
IO olo

ca senza borsa di studio al fine di incentivare l'arricchimen- rapporto, escludono la piena comparabilità rispetto all'istitu-
to del bagaglio culturale dei dipendenti stessi, a prescindere to in discussione del lavoratore a tempo determinato, qua-
C
c

da soglie di reddito. Nello stesso tempo, però, il legislatore lunque sia la durata del contratto a termine, con il dipendente
O sci
LO

ha fissato un periodo minimo di due anni di permanenza nel a tempo indeterminato.


posto di lavoro successivamente al conseguimento del titolo, Infatti la non comparabilità delle due situazioni a confron-
Fa

in modo da consentire all'amministrazione di fruire delle to, rispetto all'aspettativa retribuita, emerge evidente se si
conoscenze acquisite dal dipendente grazie agli studi post- considera che, ove si consentisse al dipendente assunto a
R

universitari. La norma, quindi, «ha ritenuto di contemperare tempo determinato di fruire del beneficio senza imporre ulte-
il diritto allo studio del pubblico dipendente con l'interesse riori condizioni, si finirebbe per legittimare una discrimina-
della pubblica amministrazione, stabilendo, da una parte, zione a contrario, perché per il lavoratore a termine, se og-
l'incondizionata erogazione di un emolumento economico gettivamente impossibilitato a garantire la stabilità biennale,
(la borsa di studio o la retribuzione) e dall'altra una condi- non potrebbe mai operare la condizione risolutiva, limitata
zione di stabilità del rapporto di pubblico impiego», che dal legislatore alla risoluzione del rapporto riferibile alla vo-
giustifica la deroga, per il periodo di svolgimento del dotto- lontà del dipendente.
rato, al principio generale di sinallagmaticità. Un problema di compatibilità della normativa nazionale,
Sebbene la disposizione si riferisca al «pubblico dipenden- come si è detto applicabile ai soli assunti a tempo indetermi-
te», senza ulteriori precisazioni, la ratio della norma come nato, con il diritto dell'Unione si potrebbe, al più, porre se,
sopra individuata porta a ritenere che il legislatore ne abbia in ipotesi, la durata del rapporto a tempo determinato fosse
voluto circoscrivere l'applicazione ai soli casi in cui l'am- compatibile con la condizione imposta dalla norma, ossia
messo al corso di dottorato sia legato all'amministrazione da con la prosecuzione almeno biennale una volta terminato il
un rapporto a tempo indeterminato, perché è proprio sulla periodo di aspettativa, ma non è questo il caso che qui viene
stabilità che si fonda il contemperamento fra gli opposti inte- in rilievo, perché al Saccà, pacificamente, era stato conferito
ressi in gioco, tanto che è stata prevista come condizione ri- un incarico annuale.
solutiva del beneficio la cessazione del rapporto stesso, ove 2.2. - I principî qui affermati non contrastano, ed anzi si
intervenuta prima del compimento del biennio. pongono in continuità, con quanto statuito da Cass. 17 feb-
La norma, quindi, non garantisce la conservazione del trat- braio 2011, n. 3871 (id., 2011, I, 1734), che ha affrontato la
tamento economico, previdenziale e di quiescenza, anche diversa questione dei permessi retribuiti per motivi di studio
all'assunto a tempo determinato. e che, nel richiamare il divieto di trattamenti discriminatori,
2.1. - Si tratta, allora, di valutare se quest'ultimo possa ha evidenziato che lo stesso non opera qualora sussista una
utilmente invocare il principio di non discriminazione, di di- obiettiva incompatibilità dell'istituto, del quale si invoca l'e-
retta applicazione, sancito dalla clausola 4 dell'accordo qua- stensione, con la natura a termine del rapporto, «non elimi-
dro Ces, Unice e Ceep sul lavoro a tempo determinato alle- nabile con frazionamenti temporali del trattamento mediante
gato alla direttiva 1999/70/Ce per ottenere l'estensione di un il criterio del pro rata temporis» e da valutare «in concreto
beneficio che nasce riservato ai lavoratori a tempo indeter- in relazione alle specifiche modalità di svolgimento del rap-
minato. porto e alle obiettive esigenze e finalità su cui si fonda la le-
La Corte di giustizia ha da tempo chiarito con plurime gittima apposizione del termine di durata del contratto».
pronunce (per le quali si rimanda ai richiami contenuti nella Detta incompatibilità sussiste, per quanto sopra si è evi-
recente ordinanza della Corte di giustizia 14 settembre 2016, denziato, nella fattispecie rispetto all'aspettativa retribuita
causa C-16/15, Lopez Servicio Madrileno de Salud, id., Rep. prevista dall'art. 2 l. n. 476 del 1984, in relazione alla quale
2016, voce Unione europea, n. 1960) che il divieto di tratta- va enunciato il seguente principio di diritto: «l'aspettativa re-
menti discriminatori nelle condizioni di impiego non opera tribuita in caso di ammissione a corsi di dottorato di ricerca,
qualora «la disparità di trattamento constatata sia giustificata prevista dall'art. 2 l. 13 agosto 1984 n. 476, come modificato
dalla sussistenza di elementi precisi e concreti, che contrad- dall'art. 52, comma 57, l. 28 dicembre 2001 n. 448, è stata
IL FORO ITALIANO — 2018.
825 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 826

riservata dal legislatore al rapporto a tempo indeterminato, minato, codificato dall'art. 6 d.leg. n. 368 del 2001, v. Cass. 17
come si desume dal riferimento alla prosecuzione del rappor- febbraio 2011, n. 3871, id., 2011, I, 1734, citata in motivazione.
to, per un periodo minimo di durata, dopo il conseguimento VI. - Coerente Cass. 11 gennaio 2016, n. 196, id., Rep. 2016,
del dottorato. La limitazione agli assunti a tempo indetermi- voce Impiegato dello Stato, n. 328, secondo cui il compenso in-
nato non contrasta con il principio di non discriminazione centivante di cui all'art. 32 c.c.n.l. enti pubblici non economici
sancito dalla clausola 4 dell'accordo quadro allegato alla di- 1999-2001, legato al raggiungimento di determinati e specifici
rettiva 1999/70/Ce nel caso in cui non vi sia compatibilità fra obiettivi, non è incompatibile con la natura determinata del rap-
la condizione risolutiva prevista dallo stesso art. 2, giustifi- porto di lavoro, sicché la mancata corresponsione anche ai di-
pendenti a tempo determinato (nella specie, della Croce rossa
cata da una legittima finalità, e la durata del contratto a ter- italiana) si pone in contrasto con la disciplina contrattuale di
mine, tale da non consentire, dopo il conseguimento del dot-

a
settore e, data l'assenza di ragioni oggettive che giustifichino il
torato, la prosecuzione almeno biennale del rapporto». trattamento differenziato, con il divieto di discriminazione tra

to
2.3. - La sentenza impugnata si pone in contrasto con il lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indetermi-

en
principio di diritto enunciato e va, pertanto, cassata. nato sancito dall'art. 6 d.leg. n. 368 del 2001, in attuazione della
Non essendo necessari ulteriori accertamenti di fatto, poi- clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro sul lavoro a tempo de-

am
ché nella specie si discute di un contratto a termine di durata terminato oggetto della direttiva 1999/70/Ce.
annuale, la causa può essere decisa nel merito, ex art. 384, 2°

on
comma, c.p.c., con il rigetto della domanda proposta da
Alessandro Saccà.

O
M abb

M
———————— ————————

SI
(1) I. - Non constano precedenti nella giurisprudenza di legit-
IO in
AS
timità.
so
In termini, in quella di merito, v. Trib. Genova 11 marzo
2014, Foro it., 2014, I, 3001. CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 6
es

II. - Va, peraltro, segnalato che, nella giurisprudenza uniona- febbraio 2018, n. 2838; Pres. MAMMONE, Est. D'ANTONIO,
le, il limite di durata del rapporto non sembra ostacolo insor- P.M. SANLORENZO (concl. conf.); Antiga (Avv. COSSU,
nc

montabile all'applicazione di istituti che si snodino per una du- CESTER, ROSSI) c. Inail (Avv. FAVATA, ROMEO). Cassa
D

rata potenzialmente più ampia di quella del contratto: al riguar- App. Venezia 4 ottobre 2011.
co

do, ha osservato la Corte di giustizia, a proposito dell'aspet-


tativa ai fini dell'esercizio di un mandato politico, «il rifiuto Infortuni sul lavoro e malattie professionali — Artigiano
LA
IO olo

assoluto di consentire ai lavoratori a tempo determinato di be- — Infortunio «in itinere» — Indennizzabilità (Cost., art.
neficiare di un'aspettativa per incarichi particolari non risulta a 38; y d.p.r. 30 giugno 1965 n. 1124, t.u. delle disposizioni
C

per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul la-


c

priori indispensabile all'obiettivo perseguito dalla l. 3/85, vale


O sci

voro e le malattie professionali, art. 2, 4).


LO

a dire la conservazione del posto di lavoro e del diritto all'a-


vanzamento di carriera dei lavoratori a tempo indeterminato, e Sussiste l'occasione di lavoro, che rende indennizzabile l'in-
Fa

più precisamente dei funzionari investiti di un mandato politi- fortunio in itinere, nel caso di un artigiano rimasto coin-
co, nella misura in cui il giudice del rinvio stesso constata che è
volto in un incidente stradale mentre si recava presso un
R

senz’altro ipotizzabile consentire ai lavoratori a tempo deter-


minato investiti del medesimo mandato di beneficiare di una ta- nuovo opificio preso in affitto, al fine di sovraintendere ad
le aspettativa per incarichi particolari, la quale sospenderebbe il attività prodromica e strumentale a predisporre quanto
rapporto di lavoro fino allo scadere di detto mandato, quando necessario allo svolgimento in esso delle lavorazioni del-
avrebbero la garanzia di essere reintegrati nel loro posto di la- l'impresa artigiana. (1)
voro, a meno che questo non sia stato, nel frattempo, soppresso
o occupato da un funzionario di ruolo»: Corte giust. 20 dicem-
bre 2017, causa C-158/16, id., 2018, IV, 82. Fatti di causa. — La Corte d'appello di Venezia ha con-
Per conseguenza, si può ipotizzare la possibilità di fruizione fermato la sentenza del Tribunale di Treviso di rigetto della
dell'aspettativa retribuita sino alla scadenza del contratto. domanda di Daniele Antiga volta ad ottenere l'indennizzo,
III. - Precisa Cass., ord. 2 novembre 2017, n. 26099, id., Le quale lavoratore artigiano, per tutti i danni riportati a seguito
banche dati, archivio Cassazione civile, che, nel settore scola- dell'infortunio in itinere subìto in data 28 ottobre 2004.
stico, ai sensi dell'art. 453 d.leg. n. 297 del 1994, come riformu- La corte ha rilevato, circa il collegamento tra il sinistro e
lato dall'art. 26 l. n. 448 del 1998, il periodo trascorso dal per- l'attività protetta, che nell'attività degli artigiani occorreva
sonale docente in aspettativa per motivi di studio, previa valuta- distinguere l'attività lavorativa manuale o professionale, di-
zione in concreto di compatibilità dell'incarico con le esigenze rettamente produttiva del bene, da quella inerente alla dire-
di servizio, è utile ai fini della progressione di carriera, atteso zione ed amministrazione dell'impresa.
che il legislatore ha dettato una disciplina finalizzata a favorire Ha rilevato che non era controverso che l'Antiga fosse ri-
le attività di studio e di ricerca, sul presupposto che l'accresci- masto coinvolto nel gravissimo incidente stradale mentre si
mento del bagaglio culturale del docente si riflette positivamen- stava recando presso il capannone di Arcade per controllare
te anche sulla qualità del servizio scolastico una volta cessata l'esecuzione dei lavori di allacciamento della linea elettrica,
l'aspettativa. destinata a servire gli opifici presi in affitto da alcuni mesi
IV. - In tema, cfr. altresì Cass. 3 maggio 2017, n. 10695, dalla soc. SDM s.a.s. di cui egli era socio accomandatario,
ibid., citata in motivazione, secondo cui, in materia di pubblico società avente ad oggetto lavorazioni di sabbiatura e verni-
impiego, in caso di congedo straordinario per lo svolgimento di ciatura. Ha, quindi, dedotto che doveva escludersi che l'in-
corsi di dottorato di ricerca, al dipendente che risulti privo di
borsa di studio spetta il trattamento retributivo in godimento, ai
fortunio si fosse verificato durante lo svolgimento di attività
sensi dell'art. 2, 1° comma, l. n. 476 del 1984, come modificato complementare o sussidiaria a quella lavorativa manuale,
dall'art. 52, comma 57, l. n. 448 del 2001, soltanto per i congedi con la conseguenza che la tutela assicurativa non poteva
successivi al 1° gennaio 2002, data di entrata in vigore di que- estendersi all'infortunio di cui era stato vittima l'Antiga.
st'ultima disposizione, e per la sola durata del corso, ove per- Avverso la sentenza ricorre l'Antiga con un motivo ulte-
manga in servizio presso l'amministrazione di provenienza per riormente illustrato con memoria ex art. 378 c.p.c. Resiste
almeno un biennio dopo il conseguimento del dottorato, pena la l'Inail con controricorso.
restituzione degli importi percepiti. Ragioni della decisione. — Con un unico motivo il ricor-
V. - Sulla spettanza al dipendente pubblico impiegato con rente denuncia violazione dell'art. 4, 1° comma, d.p.r.
rapporto di lavoro a termine del diritto di fruire dei permessi re- 1124/65, dell'art. 116 c.p.c., nonché vizio di motivazione.
tribuiti per motivi di studio in conformità con l'applicazione del Premesso che non era contestato che si trattasse di infortu-
principio di non discriminazione dei lavoratori a tempo deter- nio in itinere, ha rilevato che la corte avrebbe dovuto accer-
IL FORO ITALIANO — 2018.
827 PARTE PRIMA 828

tare se egli stesse svolgendo attività non manuale di sovrain- La causa va, pertanto, rimessa alla Corte d'appello di Ve-
tendenza e controllo del lavoro altrui ai sensi dell'art. 4, 1° nezia in diversa composizione affinché prenda atto dei prin-
comma, n. 7, citato d.p.r. Deduce che egli stava svolgendo cipî sopra enunciati ed esamini le ulteriori questioni sollevate
proprio tale attività, non manuale, di sovraintendenza e di dall'Inail con riferimento alla sussistenza di un'ipotesi di ri-
controllo del lavoro altrui in quanto si stava recando nel- schio elettivo, idoneo ad escludere l'indennizzabilità del-
l'opificio per verificare i lavori di allacciamento della cor- l'infortunio, ritenute assorbite dalla corte.
rente elettrica e lo stato di avanzamento dei lavori.
————————
Secondo il ricorrente, inoltre, anche a ritenere applicabile
il n. 3 dell'art. 4 cit., la sua domanda sarebbe stata, comun- (1) In senso conforme, sulla configurabilità dell'occasione di
que, fondata in quanto andavano ricomprese le operazioni

a
lavoro non solo negli infortuni riferiti a rischio specifico della
complementari e sussidiarie svolte dall'artigiano fuori dai lavorazione, ma anche in relazione agli eventi collegati in modo

to
locali, indispensabili in quanto preparatorie, accessorie o mediato e indiretto all'attività lavorativa, v., citate nella motiva-

en
connesse alla prestazione lavorativa dell'artigiano e che egli zione della sentenza che si riporta, Cass. 5 febbraio 2015, n.
stava proprio svolgendo un'attività complementare, doven- 2136, Foro it., Rep. 2015, voce Infortuni sul lavoro, n. 44; 4

am
dosi occupare di controllare l'allacciamento dell'energia agosto 2005, n. 16417, id., Rep. 2006, voce cit., n. 64; 11 feb-
elettrica per il funzionamento degli imponenti strumenti di braio 2002, n. 1944, id., Rep. 2002, voce cit., n. 74; 13 luglio
2001, n. 9556, id., Rep. 2001, voce cit., n. 91; 4 agosto 2000, n.

on
tecnologia, necessari per la tipologia dei lavori da eseguire
nel nuovo opificio affittato. 10298, id., Rep. 2000, voce cit., n. 78; 2 giugno 1999, n. 5419,

O
M abb
In via subordinata, eccepisce illegittimità costituzionale ibid., n. 81.

M
della norma qualora si intendesse dare dell'art. 4, n. 3, cit. Nel senso che va esclusa l'occasione di lavoro nell'infortunio
in itinere dovuto a fatto di natura dolosa imputabile a terzi, cfr.

SI
un'interpretazione particolarmente restrittiva.
Il ricorso è fondato. IO in Cass. 7 settembre 2015, n. 17685, id., 2016, I, 183, con nota di

AS
La corte d'appello, dopo aver distinto tra attività lavorati- richiami.
so
va manuale o professionale direttamente produttiva del bene Con riferimento agli artigiani, si è ritenuto che l'assicurazio-
ne obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro copre anche le
o servizio da quella inerente alla direzione ed amministra-
es

operazioni complementari e sussidiarie espletate al di fuori dei


zione dell'impresa, ha, altresì, escluso che l'infortunio fosse locali ove si svolge l'attività artigianale: v. Cass. 25 marzo
nc

accaduto durante lo svolgimento di un'attività complementa- 2005, n. 6431, id., Rep. 2005, voce cit., n. 107; 10 febbraio
re o sussidiaria a quella lavorativa manuale. Ha ritenuto,
D

2005, n. 2693, ibid., n. 108; 7 maggio 2002, n. 6514, id., Rep.


co

dunque, che l'attività dell'Antiga, consistente nel recarsi alla


U

2003, voce cit., n. 115; 27 luglio 1999, n. 8150, id., Rep. 1999,
guida della propria vettura presso l'opificio recentemente af- voce cit., n. 92; 2 ottobre 1998, n. 9796, ibid., n. 96; 23 settem-
LA
IO olo

fittato per verificare i lavori di allacciamento dell'energia bre 1998, n. 9515, ibid., n. 123; 21 maggio 1998, n. 5099, id.,
elettrica per il funzionamento degli imponenti strumenti di Rep. 1998, voce cit., n. 167; 16 marzo 1992, n. 3196, id., Rep.
C
c

tecnologia necessari per la tipologia dei lavori da eseguire 1993, voce cit., n. 73.
O sci
LO

nel nuovo opificio, non fosse ricompresa nell'ambito di tute- Per ulteriori riferimenti, nonché sulla distinzione, a fini della
la dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul la- copertura assicurativa obbligatoria, fra opera manuale e attività
Fa

voro. imprenditoriale (con riferimento agli agricoltori), cfr. Cass. 17


La giurisprudenza di questa corte è ferma nel ritenere che febbraio 2017, n. 4277, id., 2017, I, 1999, con nota di M. FER-
R

«l'occasione di lavoro di cui all'art. 2 t.u. n. 1124 del 1965, RARI, La tutela dell'imprenditore agricolo contro gli infortuni
non prevede necessariamente che l'infortunio avvenga du- sul lavoro.
rante lo svolgimento delle mansioni lavorative tipiche in ra-
gione delle quali è stabilito l'obbligo assicurativo, essendo
indennizzabile anche l'infortunio determinatosi nell'espleta-
mento dell'attività lavorativa ad esse connessa, in relazione a
rischio non proveniente dall'apparato produttivo ed insito in ————————
un'attività prodromica e comunque strumentale allo svolgi-
mento delle medesime mansioni, anche se riconducibile a si-
tuazioni ed attività proprie del lavoratore (purché connesse,
con il solo limite in quest'ultima ipotesi del c.d. «rischio
elettivo»; cfr., in tal senso, già Cass. n. 5419 del 1999, Foro
it., Rep. 2000, voce Infortuni sul lavoro, n. 81, cui hanno da- CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza 5
to seguito Cass. nn. 10298 del 2000, ibid., n. 78; n. 9556 del febbraio 2018, n. 2774; Pres. DORONZO, Rel. DI PAOLA,
2001, id., Rep. 2001, voce cit., n. 91; n. 1944 del 2002, id., P.M. (non indicato); Mezzalana (Avv. SPATA) c. Soc. La
Rep. 2002, voce cit., n. 74; n. 16417 del 2005, id., Rep. Miura. Cassa App. Milano 12 luglio 2016.
2006, voce cit., n. 64; n. 2136 del 2015, id., Rep. 2015, voce
Lavoro (rapporto di) — Contratto a tempo determinato —
cit., n. 44, e, da ultimo, Cass., ord. 24765/17, id., Le banche
Forma scritta — Mancanza — Conseguenze (D.leg. 6 set-
dati, archivio Cassazione civile). È, dunque, consolidato il
tembre 2001 n. 368, attuazione della direttiva 1999/70/Ce
principio secondo il quale l'assicurazione obbligatoria contro relativa all'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato
gli infortuni sul lavoro, in attuazione dell'art. 38 Cost., dà ri- concluso dall'Unice, dal Ceep e dal Ces, art. 1).
lievo non già, restrittivamente, al c.d. rischio professionale,
come tradizionalmente inteso, ma a tutti gli infortuni in stret- In tema di contratto di lavoro a tempo determinato, è invali-
to rapporto di connessione con l'attività protetta. da, per inosservanza della forma scritta, la clausola di ap-
La sentenza impugnata non ha tenuto conto di tali principî, posizione del termine che non sia sottoscritta dal lavorato-
ed anzi ha immotivatamente ritenuto estranea all'attività ar- re, a nulla rilevando che sia stata a lui consegnata copia
tigianale dell'Antiga quella posta in essere per predisporre del contratto sottoscritta dal datore. (1)
quanto necessario al suo svolgimento per il funzionamento
degli strumenti di tecnologia necessari per la tipologia dei
lavori da eseguire nel nuovo opificio affittato. Essa, pertanto, Rilevato che: la sentenza impugnata ha confermato la de-
deve essere cassata, in accoglimento del primo motivo del ri- cisione del primo giudice, che aveva dichiarato valido il con-
corso, restando assorbito il motivo di ricorso, con il quale, in tratto a termine intercorso tra le parti, pur se consegnato al
via subordinata, il ricorrente ha sollevato la questione del- lavoratore con la sola sottoscrizione del datore; ciò sul rilie-
l'illegittimità costituzionale dell'art. 4 t.u. n. 1124 del 1965, vo che il lavoratore, reso edotto, nel corso di apposita riunio-
ove interpretati nel senso restrittivo affermato dalla sentenza ne, del vincolo di durata del rapporto di lavoro, aveva accet-
impugnata. tato le condizioni illustrate dal datore medesimo, per come
IL FORO ITALIANO — 2018.
829 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 830

dimostrato dall'avvenuto svolgimento di attività lavorativa quadro relativo ai servizi di investimento, disposto dall'art. 23
dal giorno successivo alla predetta riunione; d.leg. 24 febbraio 1998 n. 58, è rispettato ove sia redatto il con-
per la cassazione di tale decisione ha proposto ricorso tratto per iscritto e ne venga consegnata una copia al cliente ed è
Marco Mezzalana, affidato a quattro motivi; sufficiente la sola sottoscrizione dell'investitore, non necessi-
La Miura s.r.l. è rimasta intimata; tando la sottoscrizione anche dell'intermediario, il cui consenso
è stata depositata la proposta del relatore, ai sensi dell'art. ben si può desumere alla stregua di comportamenti concludenti
380 bis c.p.c., ritualmente comunicata, unitamente al decreto dallo stesso tenuti: Cass., sez. un., 16 gennaio 2018, n. 898, id.,
di fissazione dell'adunanza in camera di consiglio; la difesa 2018, I, 928, in questo fascicolo, con nota di C. MEDICI.
del lavoratore ha depositato memoria in data 28 novembre Conf., Cass. 18 gennaio 2018, nn. 1200 e 1201, e 23 gennaio
2018, n. 1653, id., Le banche dati, archivio cit. [A.M. PERRINO]
2017, ex art. 380 bis, 2° comma, c.p.c.

a
Considerato che: il collegio ha deliberato di adottare la

to
motivazione semplificata;

en
Marco Mezzalana — denunciando omesso esame circa un
fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussio- ————————

am
ne tra le parti ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c. —
ha censurato la statuizione concernente la mancata deduzio-

on
ne, ad opera del lavoratore, del momento di avvenuta conse-
gna del contratto;

O
M abb
inoltre — denunciando omessa motivazione, ai sensi del- CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; ordinanza 31

M
l'art. 360, 1° comma, n. 4, c.p.c. — ha censurato la ritenuta gennaio 2018, n. 2438; Pres. PETITTI, Rel. CRISCUOLO,
P.M. (non indicato); Olivieri (Avv. CAPUTO, MACCARONE)

SI
sussistenza, pur in difetto di apposizione della firma da parte
IO in
del lavoratore, della forma scritta del contratto a termine; c. Min. giustizia (Avv. dello Stato).

AS
ancora — denunciando falsa applicazione dell'art. 1 d.leg.
so
n. 368 del 2001, in relazione all'art. 360, 1° comma, n. 3, Diritti politici e civili — Diritto alla ragionevole durata
c.p.c. — ha censurato, parimenti, pur se sotto diverso profilo, del processo — Giudizio penale — Omessa presentazio-
es

la ritenuta sussistenza della forma scritta del contratto a ter- ne di istanza di accelerazione — Indennizzo — Esclu-
sione — Questione non manifestamente infondata di co-
nc

mine;
infine — denunciando falsa applicazione di norme di dirit- stituzionalità (Cost., art. 117; y l. 4 agosto 1955 n. 848, ra-
D

tifica ed esecuzione della convenzione per la salvaguardia


co

to, ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c. — ha censu-


U

rato l'avvenuta ammissione della prova per testi in ordine al- dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a
LA

Roma il 4 novembre 1950 e del protocollo addizionale alla


IO olo

la consegna del contratto contenente l'indicazione del termi-


ne. convenzione stessa, firmato a Parigi il 20 marzo 1952: con-
C

venzione, art. 6, 13, 46; y l. 24 marzo 2001 n. 89, previsio-


c

Ritenuto che: la seconda e terza censura sono fondate, in


ne di equa riparazione in caso di violazione del termine ra-
O sci

quanto, ai fini del riconoscimento della legittimità del con-


LO

tratto a tempo determinato, il rispetto della forma scritta — gionevole del processo e modifica dell'art. 375 c.p.c., art. 1
bis, 1 ter, 2; y d.l. 22 giugno 2012 n. 83, misure urgenti per
Fa

prevista ad substantiam, onde insuscettibile di esser provata


a mezzo testi (cfr. Cass. n. 13393 del 2017, Foro it., Le ban- la crescita del paese, art. 55; y l. 7 agosto 2012 n. 134, con-
versione in legge, con modificazioni, del d.l. 22 giugno
R

che dati, archivio Cassazione civile) — della clausola appo-


sitiva del termine presuppone l'avvenuta sottoscrizione del 2012 n. 83, art. 1).
contratto stesso ad opera del lavoratore (cfr. Cass. n. 4418 Non è manifestamente infondata la questione di legittimità
del 2016, ibid.), ovviamente in momento antecedente o con- costituzionale dell'art. 2, comma 2 quinquies, lett. e), l. 24
testuale all'inizio del rapporto; marzo 2001 n. 89, come introdotto dall'art. 55, 1° comma,
non è, quindi, sufficiente la consegna al predetto lavorato- lett. a), n. 2, d.l. 22 giugno 2012 n. 83, convertito, con mo-
re del documento sottoscritto dal solo datore, poiché la con- dificazioni, dalla l. 7 agosto 2012 n. 134, nella parte in cui
segna in questione — benché seguìta dall'espletamento di at- esclude il diritto all'equo indennizzo per l'eccessiva dura-
tività lavorativa — non è suscettibile di esprimere inequivo- ta del giudizio penale, se non è stata presentata istanza di
cabilmente un'accettazione (peraltro irrilevante ove manife- accelerazione, in relazione agli art. 6, par. 1, 13 e 46, par.
stata per fatti concludenti) della durata limitata del rapporto, 1, Cedu, in riferimento all'art. 117, 1° comma, Cost. (1)
ma, plausibilmente, la semplice volontà del lavoratore di es-
ser parte di un contratto di lavoro;
il ricorso va sul punto accolto e la sentenza cassata con Ragioni in fatto ed in diritto. — 1. - Con ricorso depositato
rinvio alla Corte d'appello di Milano, in diversa composizio- dinanzi alla Corte d'appello di Perugia in data 1° marzo 2016,
ne. la ricorrente chiedeva la condanna del ministero della giustizia
————————
all'equa riparazione per l'irragionevole durata del procedi-
mento penale, in relazione al periodo dal 18 luglio 2011, al-
(1) I. - Contrariamente a quanto osservato con l'ordinanza in lorquando le era stato notificato l'avviso di cui all'art. 415 bis
epigrafe, Cass. 7 marzo 2016, n. 4418, Foro it., Le banche dati, c.p.p., sino alla data del 9 settembre 2015 allorquando era di-
archivio Cassazione civile, citata in motivazione, non è utile venuta irrevocabile la sentenza di assoluzione del Tribunale di
precedente conforme, in quanto, al contrario, sostiene che «è da Perugia in relazione al reato di falsa testimonianza per il quale
ritenersi sufficiente ad escludere la nullità/invalidità della clau- era stata rinviata a giudizio.
sola il fatto che, come nella specie, la copia del documento con- Con decreto del 2 aprile 2016 il consigliere delegato della
trattuale rechi la sottoscrizione del solo lavoratore», lasciando corte d'appello rigettava la domanda, rilevando che non risul-
per conseguenza intendere che basti la sottoscrizione di una sola tava presentata istanza di accelerazione nel processo penale
delle parti del contratto per considerare rispettato il requisito presupposto.
della forma scritta.
II. - È, invece, in termini, sia pure in relazione a fattispecie
2. - Avverso tale provvedimento proponeva opposizione
anteriore al d.leg. 368/01 e quindi da questo non regolata, Cass. l'Olivieri e, nella resistenza del ministero, la corte d'appello in
11 dicembre 2002, n. 17674, id., 2003, I, 443, secondo cui è composizione collegiale, con decreto dell'11 ottobre 2016,
priva di effetto l'apposizione del termine al contratto di lavoro confermava la decisione impugnata.
contenuta in lettera di assunzione consegnata al lavoratore priva A tal fine osservava che non poteva avere seguito la tesi
di sottoscrizione dello stesso. della opponente secondo cui alla fattispecie dovesse trovare
III. - Per quanto in altro settore, va segnalato, in senso oppo- applicazione la novella di cui alla l. n. 208 del 2015 atteso il
sto a quello affermato dall'ordinanza in rassegna, che, secondo chiaro tenore della norma transitoria di cui all'art. 6, in base
le sezioni unite, il requisito della forma scritta del contratto- alla quale la disciplina di cui all'art. 2, nella parte in cui fa rin-
IL FORO ITALIANO — 2018.
831 PARTE PRIMA 832

vio ai rimedi preventivi di cui all'art. 1 ter, non si applica ai 89 del 2001, introdotto dalla l. n. 208 del 2015), ma deve
procedimenti che alla data del 31 ottobre 2016 risultino già as- escludersi che la novella del 2015 sia applicabile alla vicenda
sunti in decisione, ovvero laddove a tale data nei processi pre- in esame.
supposti risulti già superato il termine di durata ragionevole. Ed invero, alla luce di quanto previsto dall'art. 6, comma 2
Alla luce di tali elementi, la disciplina de qua non era quin- bis, l. 89/01, sempre come modificato dalla l. 208/15, che pre-
di invocabile nella fattispecie, dovendosi quindi ritenere ultrat- vede che «Nei processi la cui durata al 31 ottobre 2016 ecceda
tiva la previgente disciplina di cui alla l. 134/12, e precisamen- i termini ragionevoli di cui all'art. 2, comma 2 bis, e in quelli
te quella dettata dall'art. 2, comma 2 quinquies, lett. e), l. assunti in decisione alla stessa data non si applica il 1° comma
89/01, che, attesa anche la ratio comune rispetto alla successi- dell'art. 2», non è possibile invocare le conseguenze derivanti
va normativa di cui alla l. 208/15, impone, ai fini dell'acco- dal mancato esperimento dei rimedi preventivi.

a
glimento della domanda di equo indennizzo, che nel processo 5.1. - Del tutto condivisibile, in quanto fondata proprio sul

to
penale sia stata avanzata istanza di accelerazione nei trenta tenore letterale della previsione di diritto intertemporale, è

en
giorni successivi al superamento del termine di durata ragio- l'interpretazione che ne è stata offerta nel provvedimento im-
nevole. pugnato, essendo l'individuazione di una diversa data di effi-

am
A tanto non aveva però provveduto la ricorrente, la cui do- cacia delle previsioni contenute nella l. 208/15 frutto di una
manda andava quindi disattesa. precisa scelta del legislatore, finalizzata appunto ad impedire,

on
3. - Per la cassazione di questo decreto la ricorrente ha pro- in relazione al sistema dei rimedi preventivi, una penalizza-
posto ricorso affidato ad un motivo. zione della parte, di fatto impossibilitata a poter ottemperare a

O
M abb
L'intimato ministero ha resistito con controricorso. quanto previsto dalla legge stessa.

M
4. - Con il ricorso principale si denunzia la violazione e fal- La previsione di un termine successivo di entrata in vigore

SI
sa applicazione degli art. 1 ter, 2 e 6 l. 89/01, come modificati della legge de qua impone poi di ritenere che anche l'effetto
IO in
dalla l. 208/15, nonché dell'art. 6, par. 1, Cedu e dell'art. 111, abrogante si ricolleghi, quanto alla valenza processuale dei ri-

AS
2° comma, Cost. medi preventivi, alla disposizione di cui all'art. 6, 2° comma,
so

Si deduce che non appare giustificabile la decisione gravata palesandosi del tutto corretta la conclusione per la quale per i
nella parte in cui ha assicurato un'applicazione solo parziale processi già assunti in decisione alla data del 31 ottobre 2016
es

della novella del 2015, ritenendo immediatamente applicabili ovvero per quelli che a tale data abbiano già superato il termi-
nc

le previsioni in tema di competenza o di determinazione del ne di durata ragionevole, trovi applicazione la disciplina di cui
alla l. n. 134 del 2012, e con riferimento al caso in esame, la
D

quantum, ed escludendo invece quella relativa all'istanza di


co

accelerazione. disposizione di cui all'art. 2, comma 2 quinquies, lett. e), che


U

Peraltro la disciplina transitoria di cui all'art. 6, 2° comma, impone, a pena di esclusione del diritto all'indennizzo, di de-
LA
IO olo

nel far riferimento all'istanza di accelerazione come condizio- positare apposita istanza di accelerazione nei trenta giorni suc-
ne di ammissibilità della domanda indennitaria solo per i pro- cessivi alla scadenza del termine di durata ragionevole, ove in-
C
c

cessi assunti in decisione in data successiva al 31 ottobre 2016 tervenuta in data successiva all'entrata in vigore della stessa l.
O sci
LO

ovvero che superino il termine di durata ragionevole dopo tale 134/12.


ultima data, va intesa nel senso che per gli altri procedimenti è 5.2. - In tale ottica appare quindi non condivisibile la lettura
Fa

stata assicurata una sorta di sanatoria, facendo perdere quindi della ricorrente secondo cui la norma transitoria di cui all'art.
qualsiasi rilevanza all'omessa presentazione dell'istanza di ac- 6, 2° comma, avrebbe inteso compiere una sanatoria in rela-
R

celerazione. zione alle pretese indennitarie avanzate in data anteriore al 31


Peraltro, anche a voler seguire il ragionamento dei giudici ottobre 2016, dovendosi comunque escludere che possa soddi-
dell'opposizione si sottopone l'indennizzo per la violazione sfare il requisito di cui al predetto art. 2, comma 2 quinquies,
del diritto alla durata ragionevole del processo alla presenta- la semplice richiesta formulata dal difensore della Olivieri
zione di una richiesta che mira a sollecitare il pieno rispetto di all'udienza dibattimentale penale del 7 gennaio 2015 di rinvia-
un diritto che non scaturisce dall'istanza, ma risiede nelle stes- re a breve il processo, e ciò sia perché si tratta di richiesta non
se garanzie di cui alla Carta costituzionale. riconducibile in senso stretto all'istanza di accelerazione, sia
Inoltre, solo a seguito della novella del 2015 il legislatore ha perché comunque, tenuto conto del dies a quo di durata del
riconosciuto al soggetto coinvolto nel processo penale un vero processo penale (18 luglio 2011), sarebbe intervenuta ben oltre
e proprio diritto ad ottenere una definizione rapida del proces- il termine di trenta giorni dal superamento del termine di dura-
so. ta ragionevole.
5. - Ai sensi dell'art. 2, comma 2 quinquies, lett. e), l. n. 89 Facendo quindi applicazione della previsione di cui all'art.
del 2001, come introdotto dall'art. 55 d.l. n. 83 del 2012, con- 2, comma 2 quinquies, lett. e), l. n. 89 del 2001, come intro-
vertito, con modificazioni, dalla l. n. 134 del 2012, «Non è ri- dotto dall'art. 55 d.l. n. 83 del 2012, convertito, con modifica-
conosciuto alcun indennizzo: (...) e) quando l'imputato non ha zioni, dalla l. n. 134 del 2012, dovrebbe pervenirsi al rigetto
depositato istanza di accelerazione del processo penale nei del ricorso, avendone la corte distrettuale offerto un'interpre-
trenta giorni successivi al superamento dei termini cui all'art. tazione conforme a quella scaturente in maniera palese dal te-
2 bis». sto della legge.
La disposizione de qua, in forza del medesimo art. 55, 2° 6. - Tuttavia la ricorrente muove alcune considerazioni in
comma, si applica «ai ricorsi depositati a decorrere dal trente- merito all'effettiva utilità di tale istanza, che sollecitano una
simo giorno successivo a quello di entrata in vigore della leg- riflessione sulla medesima legittimità del sistema dei rimedi in
ge di conversione del presente decreto» e postula che l'istanza esame e specificamente dell'istanza di accelerazione e che im-
di accelerazione venga presentata nel procedimento penale al- pongono di verificare la compatibilità costituzionale del siste-
lorquando questo abbia appena superato la durata ragionevole ma introdotto dal legislatore, occorrendo altresì confrontarsi
stabilita dall'art. 2. con i principî Cedu.
Successivamente, con la l. n. 208 del 2015, in vigore dal 1° 7. - Ritiene il collegio rilevante e non manifestamente in-
gennaio 2016, il legislatore ha modificato la disciplina del- fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 2,
l'equa riparazione, introducendo l'istituto dei rimedi preventi- comma 2 quinquies, lett. e), l. n. 89 del 2001, come introdotto
vi quale condizione per la possibilità di proporre la domanda dall'art. 55 d.l. n. 83 del 2012, convertito, con modificazioni,
di equa riparazione (art. 1 bis, 2° comma, l. n. 89 del 2001, in- dalla l. n. 134 del 2012.
trodotto dalla citata l. n. 208 del 2015), ha abrogato l'art. 2, 7.1. - Nel caso di specie — quanto alla rilevanza della que-
comma 2 quinquies, lett. e), prevedendo che «l'imputato e le stione di legittimità costituzionale —, essendo stata proposta
altre parti del processo penale hanno diritto di depositare, per- la domanda di equa riparazione nel marzo del 2016, relativa-
sonalmente o a mezzo di procuratore speciale, un'istanza di mente ad un processo penale che aveva superato il termine di
accelerazione almeno sei mesi prima che siano trascorsi i ter- durata ragionevole in epoca successiva all'entrata in vigore
mini di cui all'art. 2, comma 2 bis» (art. 1 ter, 2° comma, l. n. della norma in esame, si rinvia a quanto esposto ai punti 5 e
IL FORO ITALIANO — 2018.
833 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 834

5.1 che precedono, risultando quindi evidente che la domanda ge Pinto, non possa essere considerata un ricorso effettivo ai
proposta è soggetta all'applicazione della norma in questione, sensi dell'art. 13 della convenzione».
della cui legittimità costituzionale, nei termini innanzi prospet- 7.3. - Ancorché riferito alla disciplina dell'istanza di prelie-
tati, si deve dubitare alla stregua dei più recenti approdi della vo, reputa il collegio che le considerazioni espresse in ordine
giurisprudenza della Corte Edu. alla necessità che il rimedio interno possa essere ritenuto «ef-
7.2. - Ed invero, reputa il collegio che debbano essere in fettivo» solo se permette di evitare che si verifichi o si pro-
massima parte condivise ed estese alla vicenda qui in esame le tragga la violazione dedotta o se permette di fornire all'inte-
riflessioni che hanno di recente portato questa corte a sollevare ressato una riparazione adeguata per tutte le violazioni che si
analoga questione di legittimità costituzionale delle previsioni siano già verificate, si estendano anche all'istanza di accelera-
in tema di istanza di prelievo (cfr., ex multis, Cass. 28403/17, zione che qui viene in discussione.

a
Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile) nella par- Va, infatti, rilevato che l'indirizzo espresso dalla citata sen-

to
te in cui la sua mancata presentazione condiziona l'accogli- tenza Olivieri c. Italia, in punto di valutazione dell'effettività

en
mento della domanda di equa riparazione. del rimedio interno, pur non avendo ricevuto l'avallo della
La Corte europea dei diritti dell'uomo, con la sentenza nel Grand Chambre, può ritenersi ormai adeguatamente consolida-

am
caso Daddi c. Italia (15476/09 del 2 giugno 2009, id., Rep. to, in quanto costituisce il logico e preannunciato sviluppo del
2009, voce Diritti politici e civili, n. 137), pur dichiarando il principio già espresso nella sentenza sul caso Daddi; è stato

on
ricorso inammissibile per il mancato esperimento del rimedio adottato all'unanimità; non presenta alcuna attitudine innova-
giurisdizionale interno, aveva però preannunciato che una tiva rispetto alla tecnica dell'interpretazione convenzionale fin

O
M abb
prassi interpretativa ed applicativa del d.l. n. 112 del 2008, art. qui seguìta.

M
54, 2° comma, in tema di istanza di prelievo, che avesse avuto Inoltre, pur concernendo, come detto, una fattispecie diver-

SI
per effetto quello di opporsi all'ammissibilità dei ricorsi ex le- sa da quella in esame nella presente controversia, si connota
IO in
ge Pinto relativi alla durata di un processo amministrativo per la generalità delle affermazioni rese, come idoneo ad

AS
conclusosi prima del 25 giugno 2008, solo in quanto non fosse orientare l'interpretazione delle diverse norme in tema di ri-
so

stata presentata un'istanza di prelievo, avrebbe potuto essere medi interni, collocandosi coerente nel solco della giurispru-
di natura tale da esonerare i ricorrenti interessati dall'obbligo denza di detta Corte europea sul principio di effettività.
es

di esperire il rimedio interno; e che lo stesso sarebbe valso per 7.4. - Con specifico riferimento all'istanza di accelerazione
nc

quanto riguardava i procedimenti ancora pendenti in cui la fis- del processo penale di cui all'art. 2, comma 2 quinquies, lett.
sazione d'urgenza dell'udienza fosse stata richiesta solo dopo
D

e), l. 89/01, risulta evidente che la previsione di un siffatto


co

l'entrata in vigore della disposizione in questione. In questi strumento sollecitatorio non sospende né differisce il dovere
U

casi, aveva concluso la corte di Strasburgo, non si sarebbe po- dello Stato di dare corso al procedimento e, dopo l'esercizio
LA
IO olo

tuto escludere che la norma, interpretata dai giudici nazionali dell'azione penale, al processo, in caso di omesso esercizio
nel senso di escludere dalla determinazione della durata sog- dello stesso, né implica il trasferimento sul ricorrente della re-
C
c

getta a indennizzo i periodi anteriori al 25 giugno 2008, sponsabilità per il superamento del termine ragionevole per la
O sci
LO

avrebbe privato sistematicamente alcune categorie di ricorrenti definizione del giudizio, salva restando la valutazione del
della possibilità di ottenere una riparazione adeguata e suffi- comportamento della parte al solo fine dell'apprezzamento
Fa

ciente. della entità del lamentato pregiudizio (così, e per tutte, sez. un.
Più di recente, con la sentenza emessa nel caso Olivieri c. 28507/05, id., 2006, I, 1423).
R

Italia del 25 febbraio 2016 (ricorsi 17708/12, 17717/12, Risulta quindi evidente, in assenza di previsioni da parte del
17729/12 e 22994, id., Rep. 2016, voce cit., n. 236), in una fat- legislatore di strumenti, anche di tipo ordinamentale, che cor-
tispecie relativa a giudizi amministrativi iniziati nel 1990, e relino alla proposizione dell'istanza di accelerazione de qua,
per i quali era stata presentata la nuova istanza di fissazione una differente considerazione della vicenda processuale, al fi-
dell'udienza ai sensi della l. n. 205 del 2000, art. 9, 2° comma, ne di assicurare una tendenziale sollecita definizione, che la
ma non anche l'istanza di prelievo, il che aveva determinato previsione normativa in esame si risolva nell'imporre al ricor-
l'inammissibilità del ricorso per equa riparazione, la Corte rente di prenotare gli effetti della riparazione per l'irragione-
Edu ha affrontato in maniera diretta il problema dell'effettività vole durata del processo e peraltro in un momento in cui (do-
dell'istanza nazionale ex l. n. 89 del 2001 soggetta alla condi- vendo essere presentata nei trenta giorni successivi al supera-
zione di proponibilità del d.l. n. 112 del 2008, art. 54, 2° mento del termine di durata ragionevole) il ritardo non ha an-
comma. cora assunto un'entità tale da legittimare la richiesta indennita-
Ed esaminando diacronicamente tale disposizione, fino al ria (tenuto conto di quanto disposto dall'art. 2 bis, 1° comma,
suo ultimo testo scaturito dalle modifiche apportate dal d.leg. stessa l. 89/01, che prevede che il ritardo per essere indenniz-
n. 104 del 2010, ha convertito in critica espressa e consapevo- zato debba eccedere una frazione dell'anno superiore a sei me-
le la riserva formulata con la sentenza resa nel caso Daddi. si).
La Corte europea ha così affermato: a) che né dal contenuto 7.5. - Se per la giurisprudenza della Corte Edu il rimedio in-
della norma né dalla relativa prassi giudiziaria si evince che terno deve garantire o la durata ragionevole del giudizio o l'a-
l'istanza di prelievo possa efficacemente accelerare la decisio- deguata riparazione della violazione del precetto convenziona-
ne in merito alla causa sottoposta all'esame del tribunale; b) le, sicché ogni ostacolo che vi si frapponga rende non effettivo
che la condizione di ammissibilità di un ricorso «Pinto» previ- il rimedio stesso, essendo quindi necessario che sia efficace-
sto dalla l. n. 112 del 2008, art. 54, 2° comma, risulta essere mente sollecitatorio, l'istanza di accelerazione non garantisce
una condizione formale che produce l'effetto di ostacolare alcun effetto siffatto, ma risulta puramente dichiarativa di un
l'accesso alla procedura interna; c) che l'inammissibilità au- interesse altrimenti già presente nel processo ed avente coper-
tomatica dei ricorsi per equa riparazione, basata unicamente tura costituzionale.
sul fatto che i ricorrenti non abbiano presentato l'istanza di 8. - In assenza della possibilità di un'interpretazione con-
prelievo, priva questi ultimi della possibilità di ottenere una venzionalmente orientata di tale norma che non si traduca nel-
riparazione adeguata e sufficiente. la sua sostanziale e intera disapplicazione, essendo contraddit-
E, richiamata la propria giurisprudenza sul principio di ef- toria la stessa configurazione dell'istanza di accelerazione
fettività della tutela giurisdizionale, nel senso che è effettivo il quale condizione d'accesso all'istanza indennitaria, così come
rimedio interno se permette di evitare che si verifichi o si pro- configurata dal legislatore, ne discende la non manifesta in-
tragga la violazione dedotta o se permette di fornire all'inte- fondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'art.
ressato una riparazione adeguata per tutte le violazioni che si 2, comma 2 quinquies, lett. e), l. 89/01, come introdotto dal-
siano già verificate, ha concluso nel senso che «la procedura l'art. 55, 1° comma, lett. a), n. 2, d.l. 22 giugno 2012 n. 83,
per lamentare la durata eccessiva di un giudizio dinanzi al convertito, modificazioni dalla l. 7 agosto 2012 n. 134, per
giudice amministrativo, risultante dalla lettura del d.l. n. 112 contrasto con l'art. 117, 1° comma, Cost., in relazione all'art.
del 2008, art. 54, 2° comma, in combinato disposto con la leg- 6, par. 1, art. 13 e art. 46, par. 1, della convenzione europea
IL FORO ITALIANO — 2018.
835 PARTE PRIMA 836

per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fonda- I


mentali, nella parte in cui, relativamente ai giudizi penali in
cui il termine di durata ragionevole di cui all'art. 2 bis l. 89/01 CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 26
sia superato in epoca successiva alla sua entrata in vigore, e gennaio 2018, n. 2042; Pres. ed est. DOGLIOTTI, P.M. CE-
per la loro intera durata, subordina la proponibilità della do- RONI (concl. parz. diff.); S. (Avv. FERRARI) c. P. (Avv. DI
manda di equa riparazione per l'irragionevole durata dei pro- GIOIA, BONELLI). Conferma App. Firenze 17 ottobre 2013.
cessi penali alla presentazione dell'istanza di accelerazione.
Matrimonio, convivenze, unioni civili e famiglia di fatto
————————
— Divorzio — Assegno divorzile — Determinazione e
(1) In nota a Cass. 3 novembre 2017, n. 26221, Foro it., 2018, I, quantificazione — Criteri (L. 1° dicembre 1970 n. 898,

a
205 — dichiarativa della non manifesta infondatezza della questione disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio, art. 5).

to
di legittimità costituzionale della disposizione che subordina il dirit- L'assegno divorzile compete all'ex coniuge che non abbia

en
to all'equa riparazione per eccessiva durata del giudizio amministra- conseguito l'autosufficienza economica, non disponendo di
tivo alla previa presentazione dell'istanza di prelievo, in riferimento
mezzi adeguati, e non potendo procurarseli per ragioni

am
all'art. 117 Cost. e ai parametri interposti degli art. 6, par. 1, 13 e 46,
par. 1, Cedu — si era segnalato che la decisione (poi reiterata, obiettive, tenendo conto che: a) la nozione di autosuffi-
ugualmente con riferimento al giudizio amministrativo, con Cass. 28 cienza non è unitaria e uguale per tutti, ma va concretizza-

on
novembre 2017, n. 28403, id., Le banche dati, archivio Cassazione ta e individualizzata dal giudice di merito, con riferimento

O
a quel richiedente, alla stregua dei parametri quali il pos-

M abb
civile; 21 dicembre 2017, n. 30734, ibid., e 29 gennaio 2018, n.
sesso di redditi di qualsiasi specie, di cespiti patrimoniali

M
2097, ibid.) era premonitrice del rilievo di ulteriori questioni di legit-
timità costituzionale relativamente ad altre analoghe norme attinenti mobiliari e immobiliari, le capacità e le possibilità effetti-

SI
a giudizi diversi da quello amministrativo, dato che la Cassazione, ve di lavoro personale, la stabile disponibilità di una casa
IO in di abitazione, gli oneri imposti e il costo della vita nel luo-

AS
nel richiamare Corte eur. diritti dell'uomo 25 febbraio 2016, Olivieri
c. Governo Italia, id., Rep. 2016, voce Diritti politici e civili, n. 236, go di residenza, nonché ulteriori elementi rilevanti nella
so

vi aveva ravvisato l'avvenuta iscrizione di una «ipoteca ... sull'intero specifica fattispecie; b) una volta riconosciuto il diritto
es

sistema dei rimedi preventivi» che la c.d. legge Pinto (l. 24 marzo all'assegno, i criteri indicati dall'art. 5 l. div. per la quan-
2001 n. 89) appresta in relazione anche ai giudizi civili, penali, con- tificazione dell'assegno possono anche condurre ad una
nc

tabili, pensionistici e di legittimità, condizionando al loro esperimen- elevazione dell'importo da liquidare. (1)
D

to l'ammissibilità delle domande di equa riparazione.


co

La (facile) previsione si è ben presto avverata: con l'ordinanza in


U

rassegna e con le «gemelle» in pari data nn. 2439 e 2440, id., Le


LA

II
IO olo

banche dati, archivio cit. (v. ora anche Cass., ord. 16 marzo 2018, n.
6568, ibid.), la Corte costituzionale è stata investita della verifica
C

TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE; sen-


c

della compatibilità, ancora con le prescrizioni della Cedu in tema di


tenza 13 dicembre 2017; Pres. ed est. SDINO; M. (Avv. SAS-
O sci

giusto processo, dell'art. 2, comma 2 quinquies, lett. e), della legge


LO

Pinto, che nel testo applicabile nella specie ratione temporis, come SO DEL VERME) c. D.N. (Avv. A.R. e P. MERCONE).
Fa

introdotto dall'art. 55, 1° comma, lett. a), n. 2, d.l. 22 giugno 2012 n.


83, convertito, con modificazioni, dalla l. 7 agosto 2012 n. 134, sta- Matrimonio, convivenze, unioni civili e famiglia di fatto
biliva che «[n]on è riconosciuto alcun indennizzo ... quando l'impu- — Divorzio — Assegno divorzile — Attribuzione —
R

tato non ha depositato istanza di accelerazione del processo penale Criteri — Fattispecie (L. 1° dicembre 1970 n. 898, art. 5).
nei trenta giorni successivi al superamento dei termini» di ragione- Posto che l'assegno divorzile compete esclusivamente all'ex
vole durata legislativamente determinati (ora la disciplina della ma- coniuge che abbia provato di non disporre, per ragioni
teria è contenuta negli art. 1 ter, 2° comma, e 2, 1° comma, stessa
legge, l'uno introdotto, l'altro modificato dall'art. 1, comma 777, l.
obiettive, di mezzi adeguati per conseguire l'autosuffi-
28 dicembre 2015 n. 208, i quali hanno disposto che l'istanza di ac- cienza economica, tale onere probatorio non è assolto dal
celerazione deve essere depositata «almeno sei mesi prima che siano mero richiamo alle difficoltà del mercato del lavoro, spe-
trascorsi i termini» suddetti e che in mancanza «[è] inammissibile la cie allorquando è intercorso un significativo periodo di
domanda di equa riparazione»: disciplina sopravvenuta, di cui con tempo tra la separazione e il divorzio, dovendo invece at-
l'ordinanza in rassegna, ai fini della valutazione della rilevanza della tribuirsi rilevanza alle potenzialità lavorative del richie-
prospettata questione di legittimità costituzionale, è stata esclusa dente, desumibili dal titolo di studio e dalle esperienze la-
ogni efficacia sanante di pregresse omissioni, come quella verifica- vorative (nella specie, il divorzio era stato introdotto oltre
tasi nel caso in esame). nove anni dopo la separazione giudiziale, seguìta a poco
La non manifesta infondatezza è stata riscontrata ritenendosi più di un anno di convivenza; anche in quella sede alla
senz’altro estendibili le considerazioni svolte in Cass. 26221/17, moglie, architetto, non era stato riconosciuto l'assegno ex
28403/17, 30734/17, 2097/18, cit., circa l'istanza di prelievo nei art. 156 c.c.; in sede divorzile è stato accertato che ella
giudizi amministrativi, all'istanza di accelerazione in quelli penali: dispone, tra l'altro, dell'abitazione e di uno studio profes-
come l'una, anche l'altra è stata reputata consistere in un rimedio in- sionale, e svolge, sia pure sporadicamente, attività lavo-
terno del tutto inefficace, «in assenza di previsioni da parte del legis- rativa, da cui ricava un reddito, per quanto non adeguato;
latore di strumenti, anche di tipo ordinamentale, che correlino alla da qui il diniego dell'assegno divorzile, sul rilievo che il
proposizione dell'istanza di accerelazione de qua una differente con- mancato conseguimento dell'autosufficienza, dopo un così
siderazione della vicenda processuale, al fine di assicurare una ten- lungo periodo di tempo, non essendo state né dedotte né
denziale sollecita definizione», sicché la sua funzione si risolve provate ragioni specifiche, è espressione di inerzia colpe-
esclusivamente in una prenotazione della riparazione per la futura vole della richiedente medesima). (2)
eventuale eccessiva durata del processo.
La giurisprudenza nella specifica materia di cui si tratta è limitata,
per quanto consta, a Cass. 17 novembre 2016, n. 23448, id., Rep.
2016, voce cit., n. 334, e 21 dicembre 2016, n. 26627, ibid., n. 335, I
con entrambe le quali si è esclusa la necessità dell'istanza di accele-
razione per i processi penali in cui il limite di durata ragionevole sia Cass. 26 gennaio 2018, n. 2042
stato già superato alla data (11 settembre 2012) di entrata in vigore
della norma che ha imposto la presentazione dell'istanza stessa co- Svolgimento del processo. — Con ricorso in data 23 gen-
me condizione della spettanza dell'indennizzo. [E. BUCCIANTE] naio 2009, P. chiedeva al Tribunale di Pistoia di dichiarare
cessati gli effetti civili del matrimonio contratto con S.
———————— Costituitasi, la S. non si opponeva alla domanda di divor-
zio, ma chiedeva determinarsi un assegno di 500 euro mensi-
li, oltre ad una quota di t.f.r. già percepita dal marito.
IL FORO ITALIANO — 2018.
837 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 838

Il tribunale, con sentenza in data 14 novembre 2012, di- sizioni economiche dei coniugi, a suo dire assai più vantag-
chiarava cessati gli effetti civili del matrimonio e rigettava la giose per il marito.
domanda di assegno e di quota del t.f.r., ritenendo equivalen- Con il primo e il secondo motivo, il controricorrente e ri-
te la situazione economica dei coniugi. corrente incidentale lamenta l'inammissibilità del ricorso in
Proponeva appello la S. Costituitosi, il P. chiedeva dichia- appello, da un lato, per «mancata indicazione delle parti del
rarsi inammissibile o improcedibile e rigettarsi nel merito provvedimento impugnato e delle modifiche richieste alla ri-
l'appello, considerata la condizione economica equivalente costruzione dei fatti, compiuta dal giudice di primo grado»,
dei coniugi. dall'altro, per omessa indicazione delle circostanze da cui
La Corte d'appello di Firenze, con sentenza in data 17 ot- deriva la violazione di legge e della loro rilevanza ai fini del-
tobre 2013, rigettava l'appello. la decisione impugnata (art. 342, nn. 1 e 2, c.p.c.).

a
Ricorre per cassazione l'appellante. Va dapprima considerato, per ragioni sistematiche, il ri-

to
Resiste con controricorso l'appellato che pure propone ri- corso incidentale, che va rigettato.

en
corso incidentale. Come aveva precisato il giudice a quo, il ricorso in appel-
Le parti hanno depositato memorie difensive. lo indica, nel contesto, le parti impugnate, le motivazioni del

am
Assegnata la causa alla sezione VI civile, il collegio la ri- gravame, le proprie richieste alla corte d'appello (il ricono-
metteva alla sezione I civile. L'udienza pubblica di discus- scimento di un assegno di divorzio e di una quota del quaran-

on
sione si teneva il 10 ottobre 2017. Il collegio si riconvocava ta per cento del t.f.r., percepito dal P.), con l'indicazione dei

O
per la camera di consiglio del 17 ottobre 2017, nella quale presupposti di legge che possono giustificarle.

M abb
I motivi del ricorso principale possono essere trattati con-

M
assumeva la presente decisione.
Motivi della decisione. — Va preliminarmente osservato giuntamente, stante la stretta connessione.

SI
che il procuratore generale ha chiesto la rimessione della
IO in Il collegio condivide pienamente il nuovo orientamento in-

AS
causa alle sezioni unite di questa corte, ai sensi dell'art. 374, trodotto dalla sentenza n. 11504 del 2017 (id., 2017, I, 1859),
so
3° comma, c.p.c., per cui, se la sezione semplice ritiene di ormai consolidato con varie pronunce conformi; si richiama
non condividere un principio di diritto enunciato dalle sezio- quindi alla predetta sentenza e alle argomentazioni che la
es

ni unite, rimette ad esse, con ordinanza motivata, la decisio- sorreggono.


ne del ricorso. Tale richiesta viene giustificata, in relazione Pare opportuno, per comprendere meglio il senso del nuo-
nc

ad alcune pronunce fortemente innovative della prima sezio- vo indirizzo giurisprudenziale, fornire qualche breve cenno,
D
co

ne civile, in materia di assegno di divorzio, recentemente as- in prospettiva storica.


U

sunte. Come è noto, la l. n. 898 del 1970, sul divorzio, estranea al


LA
IO olo

Ritiene la corte di non accogliere l'istanza. codice civile, che — non va dimenticato — all'epoca conte-
La predetta norma, introdotta dal d.leg. n. 40 del 2006, va neva l'originaria disciplina, caratterizzata dalla netta premi-
C
c

considerata disposizione di natura ordinamentale più che nenza del marito nel governo della famiglia, cui corrispon-
O sci

processuale, nonostante sia contenuta nel codice di rito civi- devano due status (complesso di diritti e doveri) totalmente
LO

le, in quanto disciplina i rapporti interni tra sezioni nel- differenti per il marito e la moglie. Basti ricordare che l'art.
Fa

l'ambito del medesimo organo giudiziario. Ma proprio tale 143 c.c. prevedeva che il marito somministrasse alla moglie
natura, a parere del collegio, rende operativa la disposizione tutto quanto necessario ai bisogni della vita, in proporzione
R

solo per i principî affermati dalle sezioni unite, dopo la sua alle sue sostanze (anche, paradossalmente, quando la moglie
entrata in vigore, e non per quelli, come nella specie, enun- fosse più facoltosa di lui); alla moglie spettava mantenere il
ciati anteriormente, per i quali permane il profilo di grande marito soltanto se questi non avesse mezzi sufficienti. La se-
autorevolezza dell'insegnamento delle sezioni unite, il punto parazione giudiziale si pronunciava solo per colpa di uno o
più alto nella interpretazione e nella nomofilachia, ma non di entrambi i coniugi; il coniuge incolpevole conservava la
vincolante per le sezioni semplici. propria condizione personale e patrimoniale.
Né si potrebbe affermare che l'art. 374, 3° comma, c.p.c., Nell'originaria legge di divorzio, su un piano comunque di
si applichi se, come nel caso che ci occupa, il principio af- totale parità, si precisava che il tribunale disponeva assegno
fermato dalle sezioni unite (sentenze nn. 11490 e 11492 del periodico, tenuto conto delle condizioni economiche dei co-
1990, Foro it., 1991, I, 67, e id., Rep. 1991, voce Matrimo- niugi e delle ragioni della decisione, a favore di un coniuge,
nio, n. 210), in materia di assegno di divorzio, sia stato da al- in proporzione alle sostanze e ai redditi dell'altro; nella de-
lora seguìto costantemente nella successiva giurisprudenza terminazione, il giudice teneva conto del contributo persona-
delle sezioni semplici. La predetta norma si riferisce solo al le ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare e
pronunciamento delle sezioni unite, essendo del tutto inin- alla formazione del patrimonio di entrambi.
fluente che il principio sia stato o meno seguito nel prosie- Fu la riforma generale del diritto di famiglia del 1975 ad
guo. introdurre il profilo della inadeguatezza dei mezzi nel regime
Con il primo motivo, la ricorrente lamenta vizio di nullità di separazione. E tale principio passò quasi inalterato nella
della sentenza per mancanza e contraddittorietà della moti- riforma del divorzio (l. n. 74 del 1987), aggiungendosi la
vazione, affermando che la corte di merito, da un lato, so- previsione dell'impossibilità di procurarsi tali mezzi per ra-
stiene l'assenza di prova del tenore di vita pregresso tra i co- gioni oggettive. Si è distinto nettamente il momento del-
niugi, dall'altro, l'impossibilità, con la crisi familiare, di l'ammissibilità dell'assegno da quello della sua quantifica-
mantenere tale pregresso tenore di vita. Esamina poi le con- zione e, infatti, in ordine a questa, vengono in considerazione
dizioni economiche dei coniugi, ritenendo la sussistenza di ulteriori profili: le condizioni dei coniugi, le ragioni della
errori ed omissioni del giudice a quo, e si sofferma in parti- decisione, il contributo personale ed economico dato da cia-
colare sulla somma a suo dire riconosciutale a titolo di man- scuno alla conduzione familiare e alla formazione dei patri-
tenimento in sede di separazione. Richiama infine l'esistenza moni personali dei coniugi stessi e di quello comune, il red-
di una relazione amorosa del marito, nonché il contributo da- dito di entrambi e la durata del matrimonio.
to da essa stessa alla vita familiare. Tale rigorosa distinzione fu affermata costantemente nel-
Con il secondo, lamenta violazione degli art. 5 e 6 l. n. l'interpretazione di questa corte (tra le altre, Cass. n. 2156
898 del 1970 e successive modifiche, sui presupposti del- del 2010, non massimata) e tuttavia l'inadeguatezza dei mez-
l'assegno di divorzio. zi fu ricollegata, dopo alcune incertezze iniziali, con le note
Con il terzo, omesso esame di un fatto decisivo per il giu- sentenze delle sezioni unite n. 11490 e 11492 del 1990, cita-
dizio, oggetto di discussione tra le parti. La ricorrente conte- te, al mantenimento del tenore di vita assunto durante la con-
sta l'affermazione della sentenza per cui nessuna prova sa- vivenza matrimoniale (anche se la lettera della norma non vi
rebbe stata fornita dall'appellante sul tenore di vita pregresso faceva riferimento alcuno e la ratio palese di essa poneva,
e sull'effettivo reddito da essa goduto. Analizza quindi le po- come si diceva, una netta distinzione tra le condizioni eco-
IL FORO ITALIANO — 2018.
839 PARTE PRIMA 840

nomiche e sociali dei coniugi e l'inadeguatezza dei mezzi del za più volte indicata, n. 11504, individua l'autosufficienza
coniuge richiedente l'assegno). economica in alcuni specifici parametri, cui dovrebbe ri-
L'affermazione, contenuta nelle sentenze predette, fu con- chiamarsi la giurisprudenza di merito, che avrà il compito di
dotta dalla giurisprudenza successiva ad estreme conseguen- adeguarli alla concreta fattispecie dedotta: il possesso di red-
ze, vincolandola ad aspettative più o meno automatiche (per diti di qualsiasi specie, di cespiti patrimoniali mobiliari ed
cui l'assegno doveva risultare più elevato, in relazione all'e- immobiliari, tenuto conto di tutti gli oneri imposti e del costo
voluzione della carriera lavorativa dell'obbligato, posteriore della vita nel luogo di residenza; le capacità e le possibilità
alla convivenza matrimoniale, ove prevedibile, e, addirittura, effettive di lavoro personale; la stabile disponibilità di una
poteva ulteriormente accrescersi dopo il divorzio, sempre casa di abitazione, salvo ovviamente altri elementi che po-
con riferimento a tale evoluzione lavorativa) (tra le altre, tranno rilevare nelle singole fattispecie.

a
Cass. n. 11870 del 2015, id., Rep. 2015, voce cit., n. 173). Come si vede, le variabili sono molte numerose per un

to
Ancora, in aperta violazione della lettera e dello spirito adeguamento il più possibile efficace alla situazione concre-

en
della norma, si effettuavano commistioni tra le due parti di- ta. In tal senso, si potrebbe fin d'ora escludere pericolosi au-
stinte della disposizione, e la valutazione delle condizioni tomatismi (ad es. multipli della pensione sociale o simili),

am
economiche e sociali dei coniugi, inerenti al quantum, veniva che renderebbero autosufficienza o non autosufficienza iden-
sempre più ad interferire sull'an, sostenendosi che il tenore tiche sempre a sé stesse ed uguali per tutti. Il coniuge richie-

on
di vita, ove non fosse oggetto di prova specifica, poteva de- dente l'assegno non può riguardarsi come un'entità astratta,
sumersi proprio dalla comparazione tra le condizione dei co- ma deve considerarsi come singola persona nella sua specifi-

O
M abb
niugi (del resto, ci si rendeva conto che il tenore di vita, al- ca individualità.

M
meno nella sfera dell'obbligato, necessariamente diminuiva, Per di più, una volta superato il vaglio dell'ammissibilità

SI
con la separazione e il divorzio e l'esclusione delle opportu- dell'assegno ed accertata la non autosufficienza economica,
IO in
ne economie collegate alla convivenza familiare) (tra le altre, sicuramente potrebbero venire in considerazione i vari pro-

AS
Cass. n. 2156 del 2010, cit.). fili indicati dalla norma per la quantificazione dell'assegno,
so

Il nuovo indirizzo propone un criterio differente e, a pare- tali eventualmente da condurre ad una elevazione dell'im-
re del collegio, assai più consono alla lettera e alla ratio del- porto.
es

l'art. 5, 6° comma, che nella prima fase sull'an non prevede Va precisato che, con il divorzio, cessa ogni rapporto per-
nc

— conviene ribadirlo — nessuna comparazione delle condi- sonale e patrimoniale tra gli ex coniugi, permanendo ovvia-
mente una stretta collaborazione, nell'esercizio congiunto
D

zioni economiche dei coniugi e non fa riferimento alcuno al


co

tenore di vita pregresso, orientando l'indagine alla sola si- della responsabilità genitoriale, se vi sono figli minori, ma
U

tuazione del coniuge richiedente, senza alcun riferimento, in ciò non attiene al rapporto tra gli ex coniugi. Tuttavia, il di-
LA
IO olo

questa fase, a quella dell'altro coniuge. ritto all'assegno (e conseguentemente ad una quota di t.f.r.,
È appena il caso di precisare, a tal proposito, che la predet- alla pensione di reversibilità, eventualmente da ripartirsi con
C
c

ta espressione (tenore di vita) si rinviene nel 9° comma dello altro coniuge dell'obbligato, ad un assegno a carico del-
O sci
LO

stesso art. 5, disposizione palesemente processuale, ove si l'eredità) trova il suo fondamento nel dovere inderogabile di
precisa che i coniugi, all'udienza presidenziale, presentano le solidarietà economica e sociale tra persone ormai estranee,
Fa

dichiarazioni dei redditi ed altra documentazione sul loro pa- che pure hanno svolto una parte più o meno lunga della loro
trimonio; in caso di contestazione, potranno essere effettuate vita in piena comunanza (e assai significativamente l'ex co-
R

indagini sui redditi sui patrimoni e sull'effettivo tenore di vi- niuge non compare tra i soggetti obbligati agli alimenti, pur
ta di ciascun coniuge. Dunque il tenore di vita non è quello attinenti ad una famiglia estremamente elevata, che non trova
comune, ma quello di ciascun coniuge e viene in considera- alcuna rispondenza sociologica nella realtà odierna; anche in
zione al momento dell'assunzione dei provvedimenti provvi- tal caso, del resto, si considera dapprima la sola persona ri-
sori, quando la documentazione, contestata, appaia infedele e chiedente, valutandosi la sua inadeguatezza a soddisfare i bi-
ciò dia luogo ad indagini al riguardo. sogni essenziali, e, solo successivamente, la situazione eco-
La sentenza n. 11504 del 2017, cit., confermata dal suc- nomica dell'obbligato o degli obbligati).
cessivo orientamento, indica dunque un diverso parametro, Vi è chi ricorda, peraltro, le persistenti discriminazioni
assai più rispettoso, come si diceva, della lettera e della ratio economiche della donna nel luogo di lavoro, e, più in genera-
dell'art. 5: l'indipendenza o l'autosufficienza del soggetto le, l'emarginazione che talora la colpisce nei più diversi set-
(più condivisibile il termine di autosufficienza che riguarda tori, ma, all'evidenza, di ciò deve farsi carico l'intera società
esclusivamente il soggetto richiedente, mentre l'indipenden- e il parlamento, con leggi adeguate, che avvicinino l'Italia
za (da chi, da che cosa?) potrebbe ancora una volta richiama- alla maggior parte degli altri paesi europei, e non certo
re la comparazione con l'ex coniuge obbligato). (sempre e soltanto) l'ex coniuge.
La sentenza suindicata richiama la posizione dei figli (ov- È appena il caso di precisare che la sentenza della Corte
viamente dentro e fuori del matrimonio: destinatari del man- costituzionale n. 11 del 2015 (id., 2015, I, 1136) che — se-
tenimento, se minori, ma pure maggiorenni fino alla raggiun- condo alcuni interpreti — avrebbe recepito e fatto proprio
ta autosufficienza economica). Certo, qualcuno potrebbe op- l'orientamento pregresso di questa corte sul tenore di vita, si
porre che il paragone non ha alcun senso, perché i figli po- colloca nell'ambito del difficile e complesso rapporto tra le
trebbero utilizzare la forza e l'entusiasmo della loro gioven- sentenze «interpretative» della Consulta e la posizione della
tù, per raggiungere al più presto l'autosufficienza (anche se Cassazione, custode della nomofilachia, e dei giudici di me-
purtroppo le statistiche sull'occupazione giovanile danno an- rito (al riguardo, tra le altre, Cass., sez. un., n. 27986 del
cora oggi segnali assai sconfortanti), mentre non è tale il co- 2013, id., 2014, I, 1872). Com’è noto, la Corte costituziona-
niuge (in genere la donna) che non ha mai lavorato o magari le ha talora ritenuto infondata la questione di legittimità di
ha cessato di lavorare durante il matrimonio (ma, ancora, una disposizione di legge, indicando un'interpretazione
dalle statistiche più aggiornate, emerge che questa condizio- escludente l'accoglimento della questione stessa (ciò allo
ne è assai più rara che in passato). scopo evidente di evitare la creazione di troppe «lacune»
Qui sopperisce, peraltro, la seconda parte della predetta nell'ordinamento) e tuttavia i giudici (e in particolare questa
norma, che assai significativamente non sussiste in sede di corte) non hanno accolto l'impostazione della Consulta,
separazione (il soggetto non ha mezzi adeguati e non può continuando a privilegiare interpretazioni della norma diffe-
procurarseli per ragioni oggettive), e in tal caso continuerà renti da quella indicata dalla Consulta. Non di rado, il giudi-
ad operare la giurisprudenza pregressa di questa corte (non ce delle leggi, di fronte a questo indubbio conflitto, ha finito
solo ragioni di salute, ma anche di età, inidoneità ad inserirsi per dichiarare l'incostituzionalità della norma. Proprio per
nel mercato di lavoro, mancanza di attività pregressa, di spe- evitare questa necessaria conseguenza, da tempo la Corte
cializzazione, ecc.) (tra le altre, Cass. n. 3838 del 2006, non costituzionale preferisce far propria l'interpretazione preva-
massimata; n. 27234 del 2008, id., 2009, I, 414). E la senten- lente e consolidata tra i giudici (specie se abbia ricevuto la
IL FORO ITALIANO — 2018.
841 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 842

conferma di questa corte), il c.d. diritto vivente, e valutare — che nella predetta sentenza definitiva non era stato po-
se essa sia conforme o meno alla Costituzione. sto a suo carico alcun assegno di mantenimento, «stante la
Dunque la Consulta si è limitata a ritenere l'interpretazio- brevità del rapporto di coniugio, che si è protratto per poco
ne privilegiata dalla Cassazione (circa il tenore di vita pre- più di un anno e dunque non appare idoneo a generare pre-
gresso) conforme a Costituzione, così come — è da ritenere supposto utile ai fini dell'invocato consequenziale provve-
— sarebbe parimenti conforme l'indirizzo giurisprudenziale dimento ed essendo la resistente fornita di autonoma capacità
che l'ha sostituito, inerente all'autosufficienza economica. lavorativo-reddituale»;
Quanto alla fattispecie dedotta, escluso ogni riferimento al — che la resistente continuava ad abitare nella ex casa
tenore di vita pregresso, così come alle circostanze che ri- coniugale di sua proprietà;
guarderebbero semmai la quantificazione dell'assegno: ra- — che la resistente era contitolare di altre unità immobi-

a
gioni della decisione (la presunta relazione amorosa del ma- liari e nel 2009 ne aveva, per la quota di cui era titolare, ven-

to
rito), nonché il contributo della moglie alla conduzione fami- duta una, accrescendo il suo patrimonio;

en
liare, ecc., va precisato che per giurisprudenza consolidata — che la resistente era architetto, iscritta all'albo profes-
(per tutte, Cass. n. 18433 del 2010, non massimata), l'asse- sionale, ed esercitava l'attività professionale in un proprio

am
gno di separazione e gli accordi assunti in tale sede tra i co- studio in B. alla via . . .;
niugi (salvo che i coniugi stessi non intendano incidere diret- — che lo studio aveva le adeguate attrezzature per lo

on
tamente sul futuro regime del divorzio) non rilevano diretta- svolgimento dell'attività;
mente ai fini della determinazione di quello di divorzio, stan- — che la resistente era iscritta nell'elenco degli ammini-

O
M abb
te la differente natura, caratteri e contenuto. Semmai gli ac- stratori di condominio tenuto dall'Anaci;

M
cordi pregressi potrebbero considerarsi nella valutazione del — che, oltre agli incarichi conferiti dai privati, aveva ri-

SI
patrimonio e del reddito di entrambi i coniugi. cevuto un incarico nel 2011 dal comune di B. per la sistema-
IO in
Infine, alla luce del novellato art. 360, n. 5, c.c., non è più zione della viabilità e degli arredi di un tratto di strada.

AS
possibile censurare l'insufficienza o contraddittorietà della Tutto ciò premesso, chiedeva pronunciarsi, ex art. 3, 2°
so
motivazione, essendo necessario richiamarsi a fatti specifici comma, lett. b), l. 898/70, la cessazione degli effetti civili del
e determinati, trascurati dal giudice ed oggetto di discussione
es

matrimonio con l'esclusione dell'assegno divorzile.


tra le parti (tra le altre, Cass., sez. un., n. 8053 del 2014, id., Si costituiva la resistente, la quale non si opponeva alla
nc

2015, I, 209). In sostanza, la ricorrente propone inammissi- domanda di divorzio ed allegava:


bilmente una generale valutazione alternativa rispetto a quel-
D

— che la causa del fallimento del matrimonio andava in-


co

la effettuata dal giudice a quo, con motivazione adeguata e


U

dividuata nella relazione extraconiugale intrapresa dal ricor-


non contraddittoria: la corte di merito sostiene che, con gli
LA

rente proprio durante il periodo in cui stavano cercando di


IO olo

accordi omologati, i coniugi hanno proceduto alla divisione


avere un bambino;
del patrimonio immobiliare e la moglie ha ottenuto il ricono-
C

— che la scoperta della violazione del dovere di fedeltà a


c

scimento della proprietà esclusiva della casa coniugale non-


poca distanza di tempo dalla celebrazione del matrimonio le
O sci

ché di altro appartamento sito in M. che si sono aggiunti ad


LO

altro di sua proprietà, pervenutole per successione. Continua aveva provocato un forte trauma spingendola a un percorso
psicoterapeutico;
Fa

il giudice a quo osservando che, dalla gestione di tali immo-


bili — uno dei quali avente specifica destinazione commer- — che il marito, consapevole del fatto che la moglie non
fosse economicamente autosufficiente, dopo l'abbandono del-
R

ciale — la S. può ricavare reddito adeguato a consentirle un


tenore di vita dignitoso, pur osservando che in nessun caso la casa coniugale le aveva spontaneamente versato delle som-
sarebbe possibile mantenere il pregresso tenore di vita, es- me di denaro, sino al mese di aprile 2007;
sendo venute meno le economie gestionali consentite dalla — che non era proprietaria esclusiva di immobili, ma solo
convivenza. È appena il caso di precisare che eventuali errori di quote, senza percepire alcuna rendita;
sulla consistenza dei redditi e patrimoni avrebbero dovuto — che anche la ex casa coniugale non era di sua esclusiva
semmai essere oggetto di un ricorso per revocazione. proprietà, ma faceva parte del fabbricato di famiglia, così
Per quanto finora osservato, i motivi del ricorso principale come la casa di vacanze a S.;
presentano profili in parte di inammissibilità, in parte di in- — che svolgeva attività occasionali come libero profes-
fondatezza e vanno rigettati. sionista, che le davano un reddito insufficiente tanto da ren-
Conclusivamente, va rigettato il ricorso. dere necessario l'aiuto economico dei propri familiari;
Ai sensi dell'art. 384, 4° comma, c.p.c., non va cassata la — che, proprio a causa dell'esiguità dei compensi perce-
sentenza impugnata, essendo conforme al diritto il dispositi- piti, si era iscritta all'elenco degli amministratori di condo-
vo, e va corretta la motivazione, escludendosi ogni riferi- minio;
mento al tenore di vita pregresso, sostituito dal principio di — che non aveva ancora ricevuto alcuna retribuzione per
autosufficienza economica del coniuge. l'incarico conferito dal comune di B.;
— che la breve durata del matrimonio non poteva avere
efficacia preclusiva dell'assegno divorzile;
II — che la capacità reddituale del marito, avvocato e con-
sulente di varie aziende, era ben maggiore della sua e giusti-
Trib. Santa Maria Capua Vetere 13 dicembre 2017 ficava la richiesta dell'assegno divorzile in considerazione
del tenore di vita avuto durante il matrimonio.
Ragioni di fatto e di diritto della decisione. — Il ricorrente Tutto ciò premesso, concludeva affinché fosse previsto un
in epigrafe chiedeva a questo tribunale che fosse pronunciata assegno divorzile di euro 1.000 ed il ricorrente fosse con-
la cessazione degli effetti civili del matrimonio contratto il dannato al risarcimento dei danni subiti, quantificati in euro
. . . 2005 in B. 50.000 o nella diversa somma ritenuta dal tribunale.
A sostegno della domanda deduceva: All'udienza presidenziale il presidente confermava in via
— che dal matrimonio non erano nati figli; provvisoria la disciplina della separazione; emessa la senten-
— che fra i coniugi era intervenuta la separazione sin dal za parziale sullo status, la causa era istruita con gli interroga-
. . . 2008 quando erano comparsi dinanzi al presidente del tori formali delle parti e la prova per testi; infine, era rimessa
tribunale nel procedimento di separazione giudiziale definito in decisione sulle conclusioni prima indicate.
con sentenza parziale sullo status del 22 gennaio 2013 (e Essendo stata emessa la sentenza dichiarativa della cessa-
sentenza definitiva del 4 febbraio 2014); zione degli effetti civili, occorre esaminare la domanda ri-
— che, dal momento in cui i coniugi erano stati autorizza- convenzionale di riconoscimento di un assegno divorzile.
ti a vivere separatamente, era cessata l'effettiva convivenza, Le parti mostrano di conoscere bene il recente revirement
perdurando tuttora lo stato di separazione; della Suprema corte in ordine all'individuazione del presup-
IL FORO ITALIANO — 2018.
843 PARTE PRIMA 844

posto per il riconoscimento del predetto assegno, anche se ne precedenti acquisizioni processuali, il reddito dichiarato, se
traggono conseguenze diverse. corrispondente a quello effettivamente percepito, dovrebbe
«Il giudice del divorzio, richiesto dell'assegno di cui indurre a escludere che la resistente abbia raggiunto l'indi-
all'art. 5, 6° comma, l. n. 898 del 1970, come sostituito dal- pendenza economica.
l'art. 10 l. n. 74 del 1987, nel rispetto della distinzione del Infatti, indipendentemente dall'accezione che si voglia at-
relativo giudizio in due fasi: a) deve verificare, nella fase tribuire al presupposto individuato dal giudice di legittimità
dell'an debeatur, se la domanda dell'ex coniuge richiedente per ritenere superata positivamente la prima fase dell'accer-
soddisfa le relative condizioni di legge (mancanza di ‘mezzi tamento relativa all'an debeatur, gli importi prima indicati
adeguati’) o, comunque, impossibilità ‘di procurarseli per sono talmente esigui da escludere che sia stata raggiunta
ragioni oggettive’), non con riguardo ad un ‘tenore di vita l'indipendenza economica, pur tenendo conto della disponi-

a
analogo a quello goduto in costanza di matrimonio’, ma con bilità di un'abitazione, di uno studio professionale e di una

to
esclusivo riferimento all'‘indipendenza o autosufficienza casa al mare senza oneri.

en
economica’ dello stesso, desunta dai principali ‘indici’ — Tuttavia, la predetta considerazione non può indurre al-
salvo altri, rilevanti nelle singole fattispecie — del possesso l'accoglimento della domanda.

am
di redditi di qualsiasi specie e/o di cespiti patrimoniali mobi- Infatti, come si accennava, incombe sull'ex coniuge l'onere
liari ed immobiliari (tenuto conto di tutti gli oneri lato sensu di dare la prova, tra l'altro, anche della mancanza di «mezzi
imposti e del costo della vita nel luogo di residenza dell'ex

on
adeguati» o, comunque, dell'impossibilità «di procurarseli per
coniuge richiedente), della capacità e possibilità effettive di ragioni oggettive».

O
M abb
lavoro personale (in relazione alla salute, all'età, al sesso e al Nella fattispecie all'esame del tribunale, considerato che i

M
mercato del lavoro dipendente o autonomo), della stabile di- coniugi sono separati sin dal mese di maggio del 2008 (ovve-
sponibilità di una casa di abitazione; ciò sulla base delle per-

SI
ro da oltre nove anni), l'arco temporale è talmente significa-
IO in
tinenti allegazioni, deduzioni e prove offerte dal richiedente tivo che l'onere probatorio della mancanza dei mezzi ade-

AS
medesimo, sul quale incombe il corrispondente onere proba- guati a conseguire l'indipendenza economica avrebbe dovuto
so
torio, fermo il diritto all'eccezione ed alla prova contraria essere assolto con rigore persino maggiore di quanto non av-
dell'altro ex coniuge; b) deve tener conto, nella fase del venga in una fase temporale più prossima alla disgregazione
es

quantum debeatur, di tutti gli elementi indicati dalla norma della vita familiare.
(‘condizioni dei coniugi’, ‘ragioni della decisione’, ‘contri-
nc

Se l'arresto della Suprema corte 11504/17, cit., intende


buto personale ed economico dato da ciascuno alla condu-
D

attribuire la massima rilevanza al principio di autorespon-


co

zione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascu- sabilità economica degli ex coniugi come persone singole,
U

no o di quello comune’, ‘reddito di entrambi’) e valutare il mancato raggiungimento dell'indipendenza economica


LA
IO olo

‘tutti i suddetti elementi anche in rapporto alla durata del ma- non può essere giustificato apoditticamente dalle difficoltà
trimonio’ al fine di determinare in concreto la misura del- del mercato del lavoro, dovendo, piuttosto, ritenersi che sia
C

l'assegno divorzile, sulla base delle pertinenti allegazioni,


c

dipeso da un'inerzia colpevole o più precisamente dalla


O sci

deduzioni e prove offerte, secondo i normali canoni che di-


LO

mancanza di sforzi adeguati al raggiungimento del predetto


sciplinano la distribuzione dell'onere della prova»: Cass. n. obiettivo.
Fa

11504 del 10 maggio 2017 (Foro it., 2017, I, 1859). Al riguardo, va osservato che in passato la Suprema corte
Applicando i principî espressi dalla Suprema corte al giu- aveva affermato:
R

dizio in esame occorre, dunque, in primo luogo accertare se «In tema di scioglimento del matrimonio, l'ipotetica ed
l'ex coniuge richiedente l'assegno divorzile abbia assolto astratta possibilità lavorativa o di impiego, da parte del co-
l'onere probatorio (e prima ancora a quello di allegazione) su niuge beneficiario, non incide sulla determinazione del-
di lui incombente in ordine alla «mancanza di ‘mezzi ade- l'assegno di divorzio, salvo che il coniuge onerato non forni-
guati’ o, comunque, impossibilità ‘di procurarseli per ragioni sca la prova che il beneficiario abbia l'effettiva e concreta
oggettive’ con esclusivo riferimento all'‘indipendenza o au- possibilità di esercitare un'attività lavorativa confacente alle
tosufficienza economica’ e non già al tenore di vita avuto du- proprie attitudini»: Cass. n. 21670 del 23 ottobre 2015 (id.,
rante la vita matrimoniale». Rep. 2015, voce Matrimonio, n. 180) e:
Dalla documentazione prodotta e da quanto ammesso dalla «Ai fini dell'attribuzione dell'assegno di divorzio e della
resistente nei propri scritti e nell'interrogatorio formale è determinazione della sua misura, ai sensi dell'art. 5 l. 1° di-
emerso che: cembre 1970 n. 898 (nel testo modificato dall'art. 10 l. 6
— la resistente è laureata in architettura e iscritta all'albo marzo 1987 n. 74), l'accertamento del giudice del merito in
degli architetti; ordine alle condizioni economiche dei coniugi ed al reddito
— dalla separazione di fatto (dicembre 2006) ha sempre di entrambi deve essere compiuto non in astratto, bensì in
svolto l'attività di architetto; concreto; pertanto, detto giudice non può basare la propria
— ha la piena disponibilità della ex casa coniugale, pur decisione su un mero apprezzamento probabilistico, non fon-
non essendone proprietaria esclusiva e la parziale disponibi- dato su dati realmente esistenti con riferimento alla specifica
lità della casa di vacanze; fattispecie (enunciando il principio di cui in massima, la cor-
— non ha saputo indicare la quota a lei spettante del cor- te ha cassato con rinvio l'impugnata sentenza, la quale si era
rispettivo derivante dalla vendita di un immobile in C.; basata, oltre che sui redditi reali dei coniugi, soprattutto su
— ha un proprio studio professionale in B. per il quale quelli virtuali, considerando, quale circostanza decisiva, il
non paga nulla, ma non si avvale di collaboratori; fatto che ‘la laurea della donna potrebbe darle un'entrata di
— lo studio è dotato di tutta la strumentazione necessaria due, tre milioni al mese’)»: Cass. n. 7117 del 29 marzo 2006
all'attività professionale, grazie al finanziamento ricevuto da (id., Rep. 2006, voce cit., n. 147).
Sviluppo Italia; Secondo il collegio, premesso che l'onere della prova del-
— ha lavorato alle dipendenze di un'azienda (ditta . . .) la mancanza dei mezzi ricade sull'ex coniuge richiedente e
dal mese di dicembre 2009 a quello di marzo 2010, perce- non su quello nei cui confronti è avanzata la domanda, allor-
pendo una retribuzione di circa euro 1.350 al mese; quando sussiste un apprezzabile arco temporale di valutazio-
— ha ricevuto incarichi dal comune di B. e dal parroco di ne, dalla separazione alla decisione sulla domanda di ricono-
. . . per la ristrutturazione della chiesa madre, rinunciando a scimento dell'assegno, la valutazione delle potenzialità lavo-
quest'ultimo incarico che era gratuito; rative non è più astratta e probabilistica, ma estremamente
— ha dichiarato un reddito lordo annuo di euro 4.926 nel- concreta ed aderente alla realtà.
l'anno 2010, di euro 6.052 nel 2011 e di euro 4.125 nel 2012 Ne deriva, allora, che il titolo di studio, le esperienze lavo-
(non sono state allegate quelle degli anni successivi). rative (la resistente ha ammesso di avere ricevuto incarichi
Premesso che non si procede all'esame delle risultanze anche da enti pubblici e di avere lavorato alle dipendenze di
della prova testimoniate, del tutto superflua alla luce delle una ditta privata anche se per un breve periodo), la disponi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
845 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 846

bilità di un proprio studio e della strumentazione adeguata rimento al caso concreto (da qui un ampio spazio riconosciuto al
avrebbero dovuto condurre, secondo un criterio di normalità, giudice di merito), cfr. massima 1.
al conseguimento dell'indipendenza economica, così che, in Il profilo più interessante sta però in punto di quantificazione
assenza dell'allegazione e della prova delle specifiche ragio- dell'assegno; la sentenza (pur se non senza un qualche salto lo-
ni per cui ciò non è avvenuto, deve presumersi che le ragioni gico, o comunque con motivazione insufficiente) afferma che,
dell'insuccesso siano ascrivibili alla resistente. in questa fase, informata pur sempre al principio della solidarie-
Inoltre, sebbene i presupposti per il riconoscimento del- tà economica, i parametri di legge (quelli indicati, in realtà, dal-
la prima parte dell'art. 5 l. div. cit.: le condizioni dei coniugi, le
l'assegno di mantenimento siano diversi da quelli per il rico-
ragioni della decisione, ecc.) consentono anche una determina-
noscimento dell'assegno divorzile, appare significativo che il zione «in aumento» dell'assegno.
tribunale abbia respinto la richiesta di riconoscimento del

a
Tanto si pone in palese e consapevole contrasto con il diverso
primo con argomentazioni (l'esistenza di capacità lavorative orientamento (che però collegava l'an dell'assegno divorzile al

to
legate al titolo di studio e la breve durata del matrimonio) tenore di vita) secondo cui, in sede di quantificazione dell'as-

en
che risultano persino più valide rispetto al secondo. segno, i criteri di quantificazione in parola operavano ai fini del
Nonostante la durata del matrimonio, secondo la Suprema contenimento dell'importo astrattamente determinabile: cfr., ex

am
corte, incida solo sulla quantificazione dell'assegno, tuttavia plurimis, Cass. 12 febbraio 2013, n. 3398, id., 2013, I, 1464.
non sembra al tribunale di scarsa importanza la circostanza L'opposta affermazione di Cass. 2042/18 in rassegna non è

on
che il ricorso di separazione è stato depositato a meno di due certo priva di profili ambigui; sembra comunque potersi affer-
anni dal matrimonio. mare che l'importo dell'assegno spettante al coniuge non eco-

O
M abb
In conclusione, l'impostazione della questione data dalla nomicamente autosufficiente è variabile (non esistendo un «li-

M
Suprema corte permette di affermare che le considerazioni vello» di autosufficienza unitario) e va quantificato con riferi-

SI
mento ai parametri di legge surrichiamati.
sin qui svolte sull'an debeatur rendono superfluo l'esame dei
IO in
fattori che avrebbero inciso sul quantum debeatur, senza, tut-
Da qui, allora, la possibilità, per il giudice di merito, di de-

AS
terminare un assegno senza essere vincolato da un «tetto mas-
tavia, trascurare che, come si è già detto, avrebbero assunto
so
simo» (tenendo conto, ovviamente, delle disponibilità dell'altro
rilievo sia la breve durata del matrimonio che la mancata coniuge), evidentemente quello dell'autosufficienza economica
es

prova del tenore di vita durante la vita matrimoniale (in ordi- (così l'importo potrà essere più elevato per il richiedente che, ad
ne al quale non sono state neanche effettuate adeguate alle- es., si è dedicato per lungo tempo alle esigenze della famiglia,
nc

gazioni). (Omissis) con il lavoro domestico, o si sia dedicato alla cura e all'educa-
D

zione dei figli).


co

————————
Il «fantasma» del tenore di vita, pur se formalmente ripudiato,
LA

resta allora pur sempre (viene da dire inevitabilmente) sullo


IO olo

(1-2) I. - A meno di un anno dal revirement della Suprema


sfondo.
corte sull'assegno divorzile — ancorato non più al pregresso te-
C

nore di vita familiare, ma all'autosufficienza del coniuge richie- Va però richiamata la pressoché contestuale Cass. 26 gennaio
c

2018, n. 2043, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile: il


O sci

dente — continua il travaglio della giurisprudenza di merito (e


LO

non solo, come si dirà), divisa ed incerta sui criteri concreta- collegio e il presidente relatore coincidono e anche le motiva-
zioni sono in parte sovrapponibili; è però precisato che «l'auto-
Fa

mente applicabili e sull'esatta portata del nuovo indirizzo; cfr.


App. Milano 16 novembre 2017, Foro it., 2017, I, 3732, con no- sufficienza economica del coniuge è tale da permettergli di go-
ta di richiami. dere di una vita libera e dignitosa, e l'assegno va contenuto nel-
R

la stretta misura in cui tale scopo venga raggiunto».


Potrebbe evocarsi l'«anarchia della post-normazione», ma in Nella specie si verte, però, in tema di modifica delle condi-
realtà il nuovo assetto è stato determinato da un arresto della zioni divorzili, ex art. 9 l. div.; da qui l'affermazione che il nuo-
prima sezione civile (seguìto, certo, da altre decisioni in termi- vo orientamento non può considerarsi integrare le «sopravve-
ni), in contrasto con un orientamento consolidato e quasi tren- nienze», giustificanti la modifica delle condizioni economiche
tennale, scaturito a sua volta da un complesso intervento delle del divorzio; «tuttavia il profilo dell'autosufficienza dovrà esse-
sezioni unite; paradossalmente, poi, l'«anarchia» in parola san- re tenuto in considerazione dal giudice cui sia richiesta la modi-
cisce il fallimento, in un ambito anche socialmente tanto rile- fica delle condizioni di divorzio in relazione all'assegno. Questi
vante, della funzione nomofilattica della Cassazione. dovrà esaminare gli elementi di fatto innovativi e se, come nella
In ogni caso (e nonostante l'«opposizione» al riguardo della specie, venga richiesto dall'obbligato l'esclusione dell'assegno
prima sezione civile: cfr. anche Cass. 2042/18 in rassegna) la o la sua riduzione (stante il miglioramento della situazione eco-
questione è stata ormai rimessa, ex art. 374, cpv., c.p.c., alle se- nomica del beneficiario), valuterà dapprima se tale migliora-
zioni unite medesime, che si pronunceranno alla prossima mento abbia fatto raggiungere al coniuge una autosufficienza
udienza del 10 aprile 2018 (ma la motivazione, ovviamente, sarà economica: in tal caso, in relazione alla domanda, escluderà to-
nota solo successivamente). talmente l'assegno, altrimenti dovrà procedere ad una nuova
Ci attendono, in definitiva, ancora molti mesi di incertezza (il quantificazione, considerando gli elementi di fatto innovativi
valore di precedente del nuovo orientamento, inevitabilmente, è con il raffronto, a questo punto, delle condizioni economiche
ormai offuscato, cfr. anche infra § IV), che ben si sarebbero po- dei coniugi»; sostanzialmente in termini, Cass. 22 giugno 2017,
tuti evitare con una condotta più prudente da parte dei giudici n. 15481, id., 2017, I, 2259.
supremi (la cui ࠫ͡Οͨͱ ricade però, e pesantemente, sui giudici di
merito e, soprattutto, sulle parti). III. - Tornando alla Cassazione, le pronunce più recenti — in
genere ordinanze della sesta sezione civile, la sezione «filtro»
II. - Si diceva delle incertezze suscitate dal criterio del- — evitano ormai di pronunciarsi sull'assegno divorzile, rin-
l'autosufficienza, al di là dell'ossequio formale; tanto si riscon- viando la causa ad udienza pubblica (della prima sezione civile)
tra nella stessa giurisprudenza di legittimità, pur legata, ormai, da fissarsi, in attesa della statuizione delle sezioni unite: cfr., tra
ad un atteggiamento di prudenza (un contrasto interno alla pri- le ultime, Cass 29 gennaio 2018, n. 2165, 29 gennaio 2018, n.
ma sezione civile, che pure avrebbe potuto dar luogo ad una ri- 2166, e 29 gennaio 2018, n. 2167, id., Le banche dati, archivio
messione alle sezioni unite, evidentemente è visto come ecces- cit.
sivamente delegittimante). Di contro, Cass. 7 febbraio 2018, n. 3015, ibid., in tema di
Il riferimento è proprio a Cass. 2042/18 in rassegna, di grande modifica delle condizioni divorzili, pur nella (sicura) consape-
interesse anche per l'attenta, pur sintetica, ricostruzione del- volezza della prossima decisione delle sezioni unite, ha preferi-
l'evoluzione normativa e giurisprudenziale sull'assegno divorzi- to ribadire il criterio della autosufficienza economica (in un
le, e quindi sull'art. 5 l. div. 898/70. procedimento in cui sull'an debeatur si era ormai formato il
Il collegio fa proprio, come accennato, il nuovo orientamento, e, giudicato, come espressamente enunciato); è ribadito che tale
quindi, il parametro (quanto all'an debeatur) dell'autosufficienza criterio va inteso come impossibilità di condurre con i propri
economica; tuttavia ha cura di precisare (sviluppando del resto mezzi un'esistenza economicamente autonoma e dignitosa:
spunti contenuti già nelle precedenti pronunce del «nuovo corso») «quest’ultimo parametro va apprezzato con la necessaria elasti-
che quest'ultima è nozione relativa, da individualizzare con rife- cità e l'opportuna considerazione dei bisogni del richiedente
IL FORO ITALIANO — 2018.
847 PARTE PRIMA 848

l'assegno, considerato come persona singola e non come ex co- to delle attuali condizioni del mercato del lavoro, non ha «effet-
niuge, ma pur sempre inserito nel contesto sociale. Per deter- tive possibilità di lavoro personale».
minare la soglia dell'indipendenza economica occorrerà avere Da qui il riconoscimento del diritto all'assegno, che però, se-
riguardo alle indicazioni provenienti, nel momento storico de- condo il tribunale, va pur sempre quantificato con riferimento
terminato, dalla coscienza collettiva e dunque né bloccata alla all'autosufficienza economica, e non anche al pregresso tenore
soglia della pura sopravvivenza né eccedente il livello della di vita familiare: «sarebbe paradossale escludere il diritto all'as-
normalità, quale nei casi singoli, da questa coscienza configu- segno divorzile ove l'ex coniuge si trovi in una situazione di in-
rata, e di cui il giudice deve farsi interprete, ad essa rapportan- dipendenza economica, con un giudizio del tutto avulso dal cri-
do, senza fughe, le proprie scelte valutative, in un ambito ne- terio del ‘tenore di vita’, e ripristinare invece tale tenore di vita
cessariamente duttile, ma non arbitrariamente dilatabile». precedentemente goduto qualora l'ex coniuge all'interno della

a
Sostanzialmente in termini (d'altronde estensore e collegio prima fase di accertamento (relativa all'an debeatur) sia risulta-
coincidono), Cass. 7 febbraio 2018, n. 3016, ibid., che insiste, in to non economicamente autosufficiente . . . Potrebbe determi-

to
particolare, sulla rigida struttura bifasica del giudizio sul- narsi una situazione discriminatoria tra l'ex coniuge economi-

en
l'assegno divorzile ex art. 5 l. div. camente indipendente, che non abbia però redditi tali da assicu-
Nella prima fase il richiedente dovrà provare la mancanza di rargli il tenore di vita precedentemente goduto, e il coniuge pri-

am
mezzi adeguati, o comunque l'impossibilità di procurarseli per vo di redditi che gli garantiscono l'indipendenza economica. Il
ragioni obiettive, non con riferimento al pregresso tenore di vi- primo infatti vedrebbe rigettata la propria richiesta di assegno

on
ta, ma esclusivamente all'indipendenza e all'autosufficienza divorzile e non potrebbe più godere del tenore di vita che carat-
economica; solo se si riterrà raggiunta tale prova potrà proce- terizzava la vita matrimoniale, laddove il secondo (superata la

O
M abb
dersi alla quantificazione dell'assegno, secondo i criteri indicati fase dell'an debeatur) otterrebbe il ripristino delle condizioni

M
dall'art. 5 cit., quali le condizioni economiche dei coniugi, le economiche godute in costanza di matrimonio. L'interesse tute-
ragioni della decisione, la durata del matrimonio. lato con l'attribuzione dell'assegno divorzile, invece, non è il

SI
IO in
Sempre con riferimento alle sopravvenienze, ma senza riferi- riequilibrio delle condizioni economiche degli ex coniugi, ma il

AS
menti al nuovo orientamento, cfr. Cass. 2 febbraio 2018, n. raggiungimento dell'indipendenza economica, in tal senso do-
so
2620, ibid. vendo intendersi la funzione esclusivamente assistenziale del-
Con riferimento ad una fattispecie di revocazione, cfr. Cass. 9 l'assegno».
es

febbraio 2018, n. 3246, e, per profili processuali (notifica) Cass. Da qui (alla stregua dei parametri di quantificazione di cui
9 febbraio 2018, n. 3247, ibid. all'art 5 cit., genericamente richiamati) il riconoscimento alla
nc

Sulla convivenza more uxorio del beneficiario, come causa moglie dell'assegno di euro 2.000 mensili.
D

estintiva del diritto all'assegno divorzile, cfr. Cass. 5 febbraio


co

2018, n. 2732, ibid. VI. - In dottrina, adde agli interventi richiamati dalle note ai
LA

provvedimenti surrichiamati BIANCA, L'ultima sentenza della


IO olo

IV. - Quanto ai giudici di merito, è significativa l'altra sen- Cassazione in tema di assegno divorzile: ciao Europa?, in
tenza in rassegna, Trib. Santa Maria Capua Vetere 13 dicembre
C

<www.giustiziacivile.com> (9 giugno 2017); ASTONE, Assegno


c

2017. postmatrimoniale ed auto responsabilità dei coniugi, in Dir.


O sci
LO

Anche in questo caso, vi è una formale dichiarazione di osse- famiglia, 2017, 1207; FASANO, Negato l'assegno richiesto
quio al nuovo orientamento, ed anzi alla moglie — pur titolare trent’anni dopo il divorzio, in <www.ilfamiliarista.it>; ROVAC-
Fa

di un reddito (dichiarato) che non le consentirebbe l'autosuffi- CHI, Revoca dell'assegno divorzile e restituzione delle somme
cienza — è negato l'assegno divorzile. percepite a tale titolo, ibid.; DI MAJO, Passato e presente nel-
R

La motivazione, però, è tutta incentrata sul mancato assolvi- l'assegno divorzile (osservazioni ad App. Milano 16 novembre
mento, da parte della richiedente, dell'onere della prova (in tal 2017, cit., e Trib. Roma 26 settembre 2017, Foro it., 2017, I,
senso anche altri provvedimenti di merito, che così hanno preso 3189), in Giur. it., 2017, 2629. [G. CASABURI]
le distanze dal nuovo orientamento, cfr. osservazioni a App. Mi-
lano 16 novembre 2017, cit.); la stessa, infatti, pur disponendo
di sicura capacità professionale (è architetto, con un proprio * * *
studio, e ha svolto attività lavorativa), si limita a richiamare, a
giustificazione del mancato conseguimento dell'autosufficienza, Quali criteri per la determinazione dell'assegno divorzile
la crisi economica e le difficoltà del settore. dopo Cass. 10 maggio 2017, n. 11504. ( )
Si tratta di argomentazioni disattese dal tribunale — cfr. la
massima 2 — che anzi (da qui il particolare interesse della pro- 1 . - Luci ed ombre di Cass. 11504/17. A far cessare la pluri-
nuncia) «valorizza» particolarmente la nozione di potenzialità decennale «quiete interpretativa» sui criteri per la determinazio-
lavorativa (che, se valutata su un ampio arco di tempo, come ne e la quantificazione dell'assegno divorzile (art. 5 l. 898/70) è
nella specie, assume una specifica e concreta rilevanza). La ri- intervenuta, come un sasso nello stagno, Cass. 10 maggio 2017,
corrente, in altri termini, non ha affatto provato (anzi, emerge al n. 11504 (1), che, in estrema sintesi, àncora il diritto all'assegno
più la prova del contrario) di non aver conseguito l'autosuffi- divorzile non più alla conservazione del pregresso tenore di vita
cienza per ragioni obiettive. familiare, ma al conseguimento dell'autosufficienza economica.
Cfr., sulla capacità lavorativa (da valutarsi in concreto), Cass. Il nuovo orientamento, confermato anche da decisioni succes-
20 marzo 2014, n. 6562, id., 2014, I, 1496. sive, ha creato un acceso dibattito nella dottrina e un vero diso-
rientamento in giurisprudenza.
V. - Merita poi richiamare una ulteriore pronuncia di merito, La questione, pertanto, è stata di recente rimessa alle sezioni
Trib. Palermo 23 maggio 2017, n. 2739/17, pres. Grimaldi Di unite.
Terresena, est. Ruvolo; G.A. c. T.C., inedita. Cass. 11504/17 ha affermato un principio pienamente condi-
La moglie ha chiesto il riconoscimento di un assegno divorzi- visibile quanto alla distribuzione dell'onere della prova tra le
le di euro 15.000 mensili (a fronte della elevatissima condizione parti nell'ambito del procedimento per l'accertamento del diritto
patrimoniale e reddituale del marito; peraltro alla donna, per il al riconoscimento dell'assegno divorzile, stabilendo, in adesione
mantenimento della figlia minore, collocata presso di lei, è stato al testo letterale della disposizione e in applicazione degli ordi-
riconosciuto un assegno di euro 2.500 mensili e l'ottanta per nari canoni che disciplinano la materia, che è all'ex coniuge ri-
cento delle spese straordinarie, determinate con ampiezza). chiedente l'assegno che «spetta allegare, dedurre, dimostrare»
Il tribunale dà atto del nuovo orientamento giurisprudenziale di «non avere mezzi adeguati» e di «non poterseli procurare per
(si tratta, in effetti, di una delle primissime pronunce che vi ragioni obiettive».
hanno dato seguito), cui dichiara di aderire.
Nella specie, comunque, la donna non è autosufficiente; è ————————
proprietaria solo delle quote di alcuni immobili, non redditizi (e
sottoposti a sequestro conservativo) ed è disoccupata (era ban- ( ) Questo lavoro costituisce la rielaborazione della relazione tenuta
in Roma, l'8 novembre 2017, nell'ambito dell'incontro di studi sul-
caria, ma aveva rassegnato le dimissioni in costanza di matri- l'assegno divorzile organizzato dalla struttura territoriale di formazione
monio, scelta nota al marito); dispone quindi di adeguata capa- decentrata (distretto di Roma) della scuola superiore della magistratura.
cità lavorativa, ma, per l'età (è ultracinquantenne), e tenuto con- (1) Foro it., 2017, I, 1859.

IL FORO ITALIANO — 2018.


849 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 850

Viene specificato che, mentre il possesso di redditi e disponi- trimonio si estendono anche agli eredi dell'ex coniuge, gravan-
bilità patrimoniali sarà normalmente oggetto di prova documen- do sugli stessi l'onere di corrispondere all'ex coniuge beneficia-
tale, con richiamo ai poteri istruttori del giudice procedente (con rio di assegno divorzile gli alimenti (art. 9 bis l. 898/70); inoltre,
possibilità di ricorrere anche all'ausilio delle indagini di polizia è prevista la possibilità che l'ex coniuge che non abbia copertu-
tributaria), le potenzialità lavorative dovranno formare oggetto ra sanitaria possa conservare il diritto nei confronti dell'ente
di prova che potrà essere data con ogni mezzo «anche di natura mutualistico che assiste l'ex coniuge (art. 5, 11° comma). Alla
presuntiva». luce di tali disposizioni, che prevedono un'ultrattività di alcuni
In questo modo è stato superato il pregresso orientamento che effetti patrimoniali del matrimonio disciolto, anche nei confronti
poneva in capo all'ex coniuge obbligato l'onere di una probatio di terzi, appare arduo ritenere che il passato vincolo matrimo-
diabolica, costituita dal dimostrare che la controparte avesse niale non lasci traccia nella vita degli ex coniugi divenuti «per-

a
avuto possibilità di accedere ad idonee occasioni di lavoro, o di sone singole» dopo il divorzio.
produzione di reddito, sottraendosi alla proposta. I principî di Residua, pertanto, quella solidarietà post-coniugale fondata

to
vicinanza della prova e di corretta distribuzione del relativo sull'art. 29 Cost. finalizzata alla tutela del coniuge debole, che

en
onere hanno guidato la decisione, pienamente condivisa da tutti nell'attuale realtà sociale continua ad essere, nella stragrande
i commentatori e dalla giurisprudenza di merito. maggioranza dei casi, la donna, sulla quale grava ancor oggi il

am
Altri aspetti della decisione hanno sollevato riflessioni criti- maggior carico per l'accudimento della famiglia e della prole,
che (cfr. infra), pur dovendosi sottolineare l'indubbio pregio di pur nella indubbia evoluzione del ruolo sociale e lavorativo alla

on
aver riaperto un necessario dibattito intorno a quella che era or- stessa riconosciuto.
mai una routinaria (e a volte superficiale) applicazione del con- Muovendo da tale premessa, stante l'immutato quadro norma-

O
M abb
solidato principio di diritto, dando atto dell'indubbia evoluzione tivo, non appare condivisibile affermare che la ratio dell'as-

M
della società, del mutato significato del vincolo matrimoniale segno divorzile, fondata sulla solidarietà post-coniugale, che ha
(non più considerato indissolubile nella coscienza sociale) e del

SI
la sua radice costituzionale nell'art. 29 Cost., sia stata modifica-
IO in
mutamento dei costumi con evoluzione del ruolo della donna (e ta. Tuttavia, pure partendo da questo presupposto, occorre inter-

AS
conseguente maggiore indipendenza economica) e con possibile rogarsi sulla possibilità che in via giurisprudenziale si possa in-
so
presenza di plurimi legami familiari di diversa natura costituiti tervenire sul parametro per la determinazione dell'assegno di-
nel corso della vita (successivi matrimoni, convivenze di fatto, vorzile, al fine di adeguare l'istituto all'indubbia evoluzione so-
es

unioni civili, spesso con la nascita di figli da tali successive re- ciale, che nelle recenti pronunce di legittimità è stata efficace-
lazioni). mente descritta, e al non meno importante fine di evitare appli-
nc

cazioni della disposizione che hanno dato luogo a illegittime


D

2. - Il dovere di solidarietà economica nel divorzio. Secondo «locupletazioni».


co

il nuovo orientamento dei giudici di legittimità la ratio del- La necessità che la giurisprudenza adegui l'interpretazione
LA

l'assegno divorzile è da individuare nel «dovere di solidarietà» delle norme vigenti al mutamento della società, ritenendo che il
IO olo

economica che troverebbe il suo fondamento costituzionale ne- giudice non possa limitarsi ad essere «la bouche de la loi», im-
gli art. 2 e 23 Cost. In questa ricostruzione ermeneutica gli ex
C

pone di non rimanere ancorati al passato e di cogliere le giuste


c

coniugi sono individuati come «persone» singole, divenute tali sollecitazioni, acutamente sollevate nelle decisioni della Supre-
O sci
LO

dopo lo scioglimento del vincolo matrimoniale, che avrebbe fat- ma corte. Peraltro, nel caso di specie, la mancanza nel 6° com-
to cessare ogni «residua solidarietà postmatrimoniale», essendo ma dell'art. 5 l. div., di un parametro espresso cui riferire la va-
Fa

venuti meno i doveri coniugali, con totale estinzione dei rappor- lutazione di adeguatezza dei mezzi dell'ex coniuge richiedente
ti economico-patrimoniali connessi al vincolo di coniugio. l'assegno, lascia ampi spazi interpretativi e impone di interro-
R

Tali affermazioni, seppure considerate da una parte degli in- garsi sull'opportunità del superamento del parametro del tenore
terpreti come rispondenti alla evoluzione sociale, non appaiono di vita, di creazione giurisprudenziale, e sulla possibile indivi-
essere perfettamente aderenti all'attuale quadro normativo. duazione di diverso parametro o di una interpretazione comples-
La nuova opzione interpretativa sembra non tenere conto del- siva della norma, che possa condurre a risultati più equi, per-
l'esistenza dell'art. 29 Cost., che impone ai coniugi di contribui- mettendo piena tutela dell'ex coniuge debole senza che ciò si
re ai bisogni della famiglia, obbligo che continua a produrre i traduca in un insopportabile carico per il coniuge obbligato.
suoi effetti anche dopo il divorzio.
La specificità del vincolo matrimoniale è stata di recente ri- 3. - Ulteriori criticità; indipendenza economica e dintorni.
badita dal legislatore, che nella l. 76/15 ha espressamente ri- Nell'individuare il nuovo parametro di riferimento per il calcolo
chiamato l'art. 2 Cost. come norma costituzionale a fondamento sull'an dell'assegno divorzile, Cass. 11504/17 ha indicato l'«in-
della disciplina normativa delle unioni civili e delle convivenze dipendenza economica» mutuandola dall'art. 337 septies c.c.,
di fatto, proprio per questo differenziate dal matrimonio. che, nel disciplinare l'onere gravante sui genitori per il mante-
Seppure è indubbio che dopo il divorzio gli ex coniugi diven- nimento dei figli, fissa il dies ad quem di tale obbligo nella rag-
gono «persone singole», è parimenti indubbio che le stesse non giunta indipendenza economica della prole.
possono considerarsi al pari di «estranei», di «monadi senza Tale argomentazione non appare del tutto condivisibile lad-
passato». Il precedente status matrimoniale, anche se sciolto, dove si consideri che l'analogia legis impone che vi sia eadem
non è privo di effetti e di conseguenze che si irradiano ben oltre ratio tra le norme, identità che nella specie non appare emerge-
la pronuncia di divorzio, sia perché la situazione reddituale e re. Il rapporto matrimoniale, seppure dissolubile, non nasce con
patrimoniale delle parti è sempre frutto delle scelte condivise la prospettiva certa del suo esaurimento, e soprattutto alla vita
operate dai coniugi nel corso del matrimonio, sia perché è la familiare concorrono, con i rispettivi apporti, entrambi i coniugi
stessa legislazione vigente a prevedere che conseguenze (non che costruiscono il patrimonio comune; una comunione di vita
solo patrimoniali) continuino a prodursi proprio in ragione del che non è presente nel rapporto genitoriale, dove sono i genitori,
precedente vincolo. unilateralmente, ad essere obbligati a mantenere la prole minore
Si pensi alla disciplina del cognome del marito, che la donna ovvero maggiorenne non economicamente autosufficiente, in un
(considerata anche normativamente il coniuge debole) può esse- rapporto che nella normalità dei casi è destinato a cessare,
re autorizzata dal tribunale a conservare aggiunto al proprio, quando il figlio sia stato posto in condizione di esercitare, al
quando sussista un proprio interesse; certo si tratta di una norma termine del percorso di istruzione e formativo, attività lavorati-
di residuale applicazione, ma che manifesta pienamente l'attuale va. Il figlio non può nutrire aspettative sul patrimonio familiare
«ultrattività» degli effetti del vincolo matrimoniale ben oltre la che non ha contribuito a formare (se non al momento del-
sua cessazione. l'apertura della successione se un patrimonio del genitore sia re-
Quanto agli effetti economico-patrimoniali, la legge divorzile siduato), il figlio non ripone un affidamento per una durata
vigente, oltre a prevedere la possibilità di ottenere un assegno astrattamente illimitata del rapporto, destinato fisiologicamente
periodico a favore dell'ex coniuge debole (art. 5, 6° comma), ad esaurirsi al raggiungimento della sua indipendenza economi-
contempla la possibilità per l'ex coniuge beneficiario del- ca. Al contrario, i coniugi hanno confidato in una vita comune
l'assegno divorzile, a determinate condizioni, di percepire una compiendo scelte, condivise, che possono aver notevolmente in-
quota di indennità di fine rapporto percepita dall'altro (art. 12 fluito sulle prospettive lavorative e reddituali dell'uno o del-
bis, 1° comma), la pensione di reversibilità dell'ex coniuge ob- l'altro, e hanno entrambi contribuito alla formazione del patri-
bligato (art. 9), o una sua quota, e addirittura gli effetti del ma- monio comune e all'evolversi della situazione reddituale e pa-
IL FORO ITALIANO — 2018.
851 PARTE PRIMA 852

trimoniale dell'altro. Per quanto esposto, il parametro individua- Un tentativo di fissare un parametro di riferimento è stato at-
to non appare pienamente rispondente alla specificità del vinco- tuato dal Tribunale di Milano (2), che richiama l'ammontare
lo coniugale, non paragonabile, a quello genitoriale. degli introiti per accedere al patrocinio a spese dello Stato ovve-
Ulteriore elemento di disorientamento si trae dall'appena suc- ro il reddito medio percepito nella zona in cui il richiedente vive
cessiva Cass. 11 maggio 2017, n. 11538 (Foro it., Le banche ed abita.
dati, archivio Cassazione civile), nella quale il parametro di ri- Posizione critica rispetto al nuovo orientamento è stata
ferimento del calcolo è stato individuato nell'«esistenza libera e espressa dal Tribunale di Udine (3), che ha riconosciuto il dirit-
dignitosa». to a percepire l'assegno divorzile in capo all'ex moglie conve-
Al di là della difficoltà di comprendere per l'interprete se tra nuta tenendo conto del tenore di vita goduto in corso di matri-
le due nozioni vi si identità o differenza, stando al tenore lette- monio e degli ulteriori elementi indicati dall'art. 5 l. 898/70;

a
rale delle locuzioni può apparire che la prima nozione (indipen- non è stato condiviso il nuovo orientamento dell'adeguatezza
dei redditi del coniuge richiedente l'assegno divorzile ancorato

to
denza economica) sia ancorata ad un parametro oggettivo, cioè
ad un quantum sostanzialmente unico per tutte le fattispecie al «raggiungimento dell'indipendenza economica» in quanto

en
considerate (come peraltro accade nel caso di valutazione del- non connesso ad «alcun parametro effettivo, rendendo quindi
l'autosufficienza economica dei figli, che sono considerati tali del tutto astratto e non calcolabile in concreto questo metro di

am
quando percepiscano redditi medi, anche se il tenore di vita fa- giudizio». Secondo il collegio udinese, non spetterebbe all'in-
miliare era elevatissimo), mentre il secondo parametro (esisten- terprete colmare la presunta lacuna dell'art. 5 in quanto l'asse-

on
za libera e dignitosa) sembra evocare un ancoraggio soggettivo gno divorzile dovrebbe essere parametrato a tutti i criteri indica-
del giudizio. ti nella norma e, quindi, anche al tenore di vita goduto dai co-

O
M abb
In tal modo si evidenziano con drammaticità le difficoltà dei niugi in costanza di matrimonio o a quello che era ragionevole

M
giudici di merito nel seguire le indicazioni della Suprema corte, aspettarsi in futuro, e la distinzione tra adeguatezza dei mezzi e
criteri che attengono alla misura dell'assegno, ad avviso del tri-

SI
non risolte dagli indici indicati in ausilio (possesso dei redditi di
IO in
qualunque tipo, possesso di cespiti mobiliari e immobiliari, ca- bunale, «non appare appagante dovendo, invece, il testo norma-

AS
pacità lavorativa in relazione a salute, età, sesso, mercato del la- tivo essere letto in maniera congiunta nel senso che l'adegua-
so
voro; stabile disponibilità della casa di abitazione). Manca, in- tezza dei mezzi deve essere valutata insieme ai criteri premessi
fatti, ogni indicazione per determinare il metro principale del dal legislatore onde pervenire ad un'equa ponderazione di quel-
es

giudizio, per valutare l'adeguatezza dei redditi o delle sostanze lo che è lo scioglimento di un precedente legame solidaristico,
patrimoniali, tali da far considerare presente l'indipendenza con effetti ex nunc e non ex tunc».
nc

economica. Parimenti critica la posizione espressa dalla Corte d'appello


D

di Genova (4).
co

Ancora più complessa l'individuazione degli elementi per in-


U

dividuare il parametro dell'esistenza libera e dignitosa che, qua- Posizione intermedia è stata assunta dal Tribunale di Roma,
LA

che ha assunto un atteggiamento prudenziale operando una dop-


IO olo

lora inteso in senso soggettivo, correrebbe il rischio di far «rien-


trare dalla porta quello che è uscito dalla finestra» poiché nel pia valutazione ancorata sia all'analisi della domanda sulla base
del consolidato orientamento, sia al nuovo orientamento, giun-
C

«soggettivizzare» il giudizio, senza ancorarlo ad indici obiettivi


c

e verificabili, sarebbe presumibilmente necessario riferirsi ai bi- gendo nella maggior parte dei casi ad analoga conclusione (5).
O sci
LO

sogni maturati nel corso della vita matrimoniale da parte dell'ex Solo in poche fattispecie analizzate si è rilevata una potenziale
coniuge richiedente l'assegno. iniquità, conseguente dall'applicazione del nuovo orientamento,
Fa

nel caso in cui il parametro della indipendenza economica del-


4. - Decisioni di merito dopo la decisione della Suprema cor- l'ex coniuge richiedente assegno fosse stato interpretato in sen-
R

te. Si comprende come nell'attuale situazione può parlarsi di so oggettivo. In queste ipotesi è stato riconosciuto l'assegno di-
sabbie mobili ermeneutiche al centro delle quali si trovano i vorzile al coniuge debole (moglie) che, in presenza di matrimo-
giudici di merito, con conseguente rischio di interpretazioni ni di lunga durata, aveva conseguito dopo il divorzio propri red-
soggettive, discrezionali, difficilmente comprensibili alle parti e diti, superiori allo standard del reddito medio, ovvero ottenuto
prive di perimetro oggettivo. la disponibilità di risparmi (pervenuti per successione). I giudici
romani in una decisione hanno determinato l'assegno divorzile
Peraltro, occorre ricordare che l'assegno divorzile, nella per la moglie in euro 6.000, ben al di sopra delle soglie indicate
maggior parte dei casi, non è di rilevante entità, ciò è dovuto come possibile parametro oggettivo di autosufficienza economi-
all'entità dei redditi e delle consistenze patrimoniali dell'ob- ca, a fronte di una posizione economica del marito di ecceziona-
bligato. le rilevanza.
Se, infatti, si pensa al reddito medio degli italiani (quantifica- In tutti questi casi, anche nel giudizio sull'an è stata operata
to nel 2017 in circa euro 20.000 annui), alla necessaria duplica- una «soggettivizzazione» delle necessità del coniuge richieden-
zione dei costi abitativi conseguenti alla cessazione della convi- te, dando poi notevole rilevanza, nel giudizio sul quantum, alla
venza matrimoniale, alla presenza in molti casi di figli, si com- durata del matrimonio e al contributo prestato alla gestione della
prende come, qualunque sia il parametro di riferimento adottato, famiglia e all'accudimento della prole.
l'eventuale assegno divorzile sarà, nella maggior parte dei casi, Mentre in Cass. 11504/17 il parametro dell'indipendenza
notevolmente inferiore rispetto sia ad un importo in grado di ga- economica appare assumere una connotazione oggettiva, dal-
rantire l'autosufficienza economica, sia al tenore di vita matri- l'analisi della giurisprudenza di merito sembra quindi emerge la
moniale dell'ex coniuge beneficiario. preferenza per una valutazione soggettiva del parametro del-
Questa premessa si rende necessaria per chiarire come l'im- l'indipendenza economica che dia rilevanza alla pregressa vita
patto concreto del nuovo corso ermeneutico sulla quotidianità familiare nella valutazione di quanto necessario per mantenere
degli uffici giudiziari non sia stato così dirompente. una vita dignitosa.
Il dato fattuale non elide la necessità che sia scelta una preci-
sa opzione interpretativa al fine di garantire certezza del diritto 5. - Indicazioni operative. Nelle more dell'intervento delle se-
e prevedibilità della decisione. zioni unite, o anche dello stesso legislatore, occorrerà applicare
All'indomani della pronuncia della Suprema corte i tribunali l'art. 5 l. div., tutelando la specificità di ogni singola vicenda
di merito si sono divisi tra quelli che hanno aderito al nuovo matrimoniale che necessariamente si riverbera nella fase disso-
orientamento, quelli che hanno espressamente mantenuto ade- lutiva del rapporto, non potendosi condividere che i coniugi di-
renza all'orientamento precedente (seppure con precisazioni) e
————————
quelli che hanno tenuto una posizione che potremo definire «in-
termedia». (2) Ord. 22 maggio 2017, richiamata da CASABURI, in osservazioni
Numerosi tribunali di merito hanno espresso convinta adesio- a Cass. 11504/17, cit., § XXIV.
ne al nuovo orientamento, pur senza indicare espressamente il (3) Trib. Udine 1° giugno 2017, <www.ilfamiliarista.it>.
parametro di riferimento cui ancorare l'indipendenza economi- (4) App. Genova 12 ottobre 2017, richiamata da CASABURI, in os-
ca, e senza alcuna valutazione del contributo dato dal coniuge servazioni ad App. Milano 16 novembre 2017, in Foro it., 2017, I,
3745, § II.
richiedente alla formazione del patrimonio comune e dei redditi (5) Cfr. Trib. Roma 30 agosto 2017 e 15 settembre 2017, richiamate
dell'altro ex coniuge, essendosi il giudizio fermato all'esito ne- da CASABURI, op. cit., § II, e 26 settembre 2017, Foro it., 2017, I,
gativo della valutazione sull'an debeatur. 3189.

IL FORO ITALIANO — 2018.


853 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 854

vengano persone singole senza passato, quando le loro vicende la Consulta (6), quando non pare distinguere rigorosamente il
matrimoniali hanno profondamente inciso nelle scelte e nelle giudizio sull'an da quello sul quantum.
evoluzioni di vita. Ma anche questa opzione non sarebbe priva di inconvenienti,
In particolare, va assicurata la necessaria protezione del co- non distinguendo le due fasi che sembrano distinte nel testo
niuge debole (nella pressoché totalità dei casi individuabile nel- normativo, e non considerando che sulla base di un giudizio, lo-
la ex moglie), tutelando il valore del lavoro casalingo e di cura. gico prima che giuridico, è necessario individuare in un primo
Infatti, malgrado l'indubbia evoluzione sociale della conce- momento se sussistano i presupposti per il riconoscimento del-
zione del matrimonio non più considerato come indissolubile, l'assegno divorzile (giudizio sull'an debeatur) per poi, e solo
occorre valutare anche altri dati della realtà sociale, parimenti nella successiva scansione del giudizio, quantificare l'importo
incontestabili. La presenza di un tasso di occupazione femmini- dovuto.

a
le tra i più bassi d'Europa, l'esistenza di un profondo divario sa- Al fine di tentare di trovare una soluzione che mantenga la
lariare di genere, l'elevata incidenza statistica di cessazione del struttura bifasica del giudizio e contemperi l'interesse degli ex

to
lavoro femminile a seguito della maternità, la pressoché totale coniugi, si potrebbe ancorare il giudizio sull'an alla nozione di

en
mancanza di un sistema di welfare in grado di sostenere piena- «esistenza libera e dignitosa»; in tal modo si avrebbe a disposi-
mente la maternità e la prima infanzia; dati oggettivi che sem- zione un metro di giudizio maggiormente flessibile perché più

am
brano rappresentare un ostacolo alla piena condivisione delle aderente alla singola fattispecie.
recenti pronunce della Suprema corte, nelle quali è stato dato Peraltro, la necessità di ancorare la valutazione sull'an non a

on
per avvenuto un mutamento sociale indubbiamente in corso, ma dati oggettivi ed astratti ma alla effettiva condizione sociale del
ancora lontano dal suo pieno avveramento. beneficiario, si desume anche dalla disciplina degli alimenti,

O
M abb
Ogni interpretazione giurisprudenziale, proprio perché sensi- laddove l'art. 438 c.c. nel determinarne la misura prevede che si

M
bile alla realtà sociale, e necessariamente tendente a individuare debba avere «riguardo alla posizione sociale» dell'alimentando.
soluzioni eque e non discriminatorie, non può fare a meno di Se questo criterio di «soggettivizzazione» è normativamente

SI
confrontarsi con il principio di realtà.IO in previsto per gli alimenti, deve necessariamente essere applicato

AS
Né vanno trascurati i rischi di risultati fortemente iniqui con anche nella determinazione dell'assegno divorzile che ha conte-
so
pari trattamento di situazioni profondamente diverse. nuti più ampi della prestazione alimentare.
Scegliere quale parametro per il giudizio sull'an dell'assegno Esaurita la fase del giudizio sull'an, qualora sia rilevata la
es

l'accertamento dell'indipendenza economica, intesa in senso presenza dei presupposti per riconoscere al coniuge debole il di-
oggettivo, del coniuge richiedente, darebbe risultati iniqui spe- ritto a percepire l'assegno divorzile, nella fase del giudizio sul
nc

cie in caso di matrimonio di lunga durata, con contributo dell'ex quantum il giudice potrebbe indifferentemente decidere di de-
D

coniuge debole alla costruzione di rilevanti patrimoni o brillanti terminare un importo superiore ovvero inferiore rispetto a que-
co

carriere lavorative dell'altro (così vanificando le aspettative del sto punto di partenza, in applicazione dei diversi criteri di cui al
6° comma dell'art. 5 l. div., in quanto il risultato della prima fa-
LA

coniuge che si sia dedicato al lavoro di cura della famiglia, an-


IO olo

che confidando nel legittimo affidamento di poter mantenere, se del giudizio non potrebbe rappresentare «il tetto massimo»
almeno tendenzialmente, il tenore di vita familiare). che la precedente giurisprudenza individuava nel tenore di vita
C
c

Rispetto a tali iniquità, volendo mantenere fermo il parametro matrimoniale.


O sci
LO

dell'indipendenza economica, valutata oggettivamente, potrebbe In tal modo si otterrebbe un risultato maggiormente aderente
essere suggerito un correttivo. alla singola fattispecie. Con tale opzione ermeneutica, si opere-
Fa

Fino ad oggi nella concezione bifasica del giudizio sulla de- rebbe una valutazione aderente alla fattispecie concreta al mo-
terminazione dell'assegno divorzile, nel giudizio sull'an il te- mento del giudizio sull'an (con superamento delle difficoltà ri-
R

nore di vita costituiva il tetto massimo rispetto al quale far ope- portate nel caso di determinazione in senso oggettivo dell'in-
rare i diversi criteri contenuti nell'art. 5, 6° comma, l. div., nel dipendenza economica), ma potrebbe presentarsi il rischio della
senso dell'abbattimento del quantum massimo per adeguare la scarsa oggettività del giudizio qualora non si ancorasse il pa-
decisione al caso concreto. Partendo nel giudizio sull'an dal- rametro della «esistenza libera e dignitosa», intesa in senso
l'importo ritenuto necessario per garantire indipendenza eco- soggettivo, ad elementi obiettivamente valutabili, con il rischio
nomica dell'ex coniuge più debole, invece di procedere al suo di far rientrare nel giudizio il parametro del tenore di vita ma-
abbattimento, l'importo potrebbe essere indifferentemente ele- trimoniale, ritenuto obsoleto.
vato o ridotto, applicando i medesimi indici di cui all'art. 5, 6° Potrebbe allora essere considerata la possibilità di ancorare
comma, l. div., in considerazione delle specificità del caso con- tale «soggettivizzazione» alla valutazione di quanto necessario
creto. all'ex coniuge richiedente l'assegno per soddisfare le esigenze
Questa modalità di giudizio sarebbe idonea a soggettivizzare di vita nella fase successiva alla dissoluzione del matrimonio,
la decisione e potrebbe adeguatamente rispondere a esigenze di ancorando il giudizio a quanto determinato all'esito della sepa-
equità, ma solo nel caso di mancanza di redditi, ovvero di reddi- razione come assegno di mantenimento.
ti inferiori a quelli ritenuti idonei a garantire la indipendenza L'assegno separativo, ritenuto anche di recente ontologica-
economica, in capo all'ex coniuge debole, mentre presenterebbe mente distinto da quello divorzile, potrebbe costituire il punto di
un invalicabile limite di iniquità, nel caso in cui l'ex coniuge ri- partenza per la determinazione di quanto necessario al coniuge
chiedente l'assegno già percepisse quanto necessario a garantire debole per proseguire una vita dignitosa, in quanto determinato,
l'autosufficienza economica oggettivamente considerata. consensualmente o giudizialmente, nella fase di rottura del vin-
In tale ipotesi, fermandosi l'accertamento alla prima fase (con colo, quando già la comunione di vita era venuta meno, parame-
negazione dello stesso diritto a percepire l'assegno), non si pas- tro che potrebbe essere integrato con il tenore di vita dell'ex co-
serebbe alla seconda fase della determinazione del quantum. niuge richiedente, ma nelle fasi successive alla separazione, al
Il mutamento del costume sociale forse potrebbe indurre a fine di evitare che quanto posto a carico dell'ex coniuge obbli-
considerare il tramonto della funzione assistenziale dell'assegno gato consenta alla parte beneficiaria di «accumulare» una quota
divorzile a vantaggio di una funzione riequilibratrice, in grado dell'assegno periodico.
di meglio assicurare il rispetto del principio costituzionale di L'ex coniuge richiedente l'assegno, che dimostri di non esse-
eguaglianza dei coniugi. re stato in grado di percepire redditi propri uguali o maggiori di
Aderendo a tale nuova lettura potrebbe essere valutato l'ab- quanto determinato come assegno di mantenimento all'esito del-
bandono del giudizio bifasico del calcolo dell'assegno divorzile la separazione, potrà indicare questo come punto di partenza per
rigidamente scisso tra giudizio sull'an e giudizio sul quantum, la valutazione dell'importo necessario per mantenere una vita
aderendo ad una diversa prospettiva, nella quale il giudizio con- dignitosa dopo la separazione, potendo il tribunale operare su
sideri tutti i parametri indicati nel 6° comma dell'art. 5 l. div. tale parametro il giudizio dell'an debeatur.
In questo modo potrebbe ancorarsi il giudizio sulla mancanza Nel giudizio sul quantum nella maggior parte dei casi si ope-
di mezzi adeguati dell'ex coniuge richiedente l'assegno ad un rerà un abbattimento di tale importo applicando i criteri di cui
parametro (anche oggettivo) dell'autosufficienza economica, all'art. 5, 6° comma, l. div., senza tuttavia che sia in radice
che darebbe evidenza alla situazione attuale dell'ex coniuge ri- esclusa la possibilità di operare in «rialzo» (si pensi, ad esem-
chiedente, mentre gli altri parametri, dando prevalenza tra tutti ————————
alla durata del matrimonio, darebbero rilevanza alla storia ma-
trimoniale. In questo senso sembra propendere la decisione del- (6) Corte cost. 11 febbraio 2015, n. 11, Foro it., 2015, I, 1136.

IL FORO ITALIANO — 2018.


855 PARTE PRIMA 856

pio, all'ipotesi di assegno di mantenimento determinato quando il risultato globale, o l'effetto unitario; c) il plagio va
il coniuge obbligato doveva provvedere, oltre che al manteni- escluso allorché le due opere, pur prendendo spunto dalla
mento del coniuge separato, anche al mantenimento dei figli; se stessa idea ispiratrice, si differenzino negli elementi es-
nella fase del divorzio i figli siano divenuti economicamente in- senziali, che ne caratterizzano la forma espressiva; d) di
dipendenti, immaginando la invarianza di tutte le altre situazioni contro il plagio sussiste allorché, dal confronto, emerge
di fatto, l'assegno divorzile potrà essere più elevato di quello di che non vi è scarto semantico, idoneo a conferire alla se-
mantenimento poiché il coniuge obbligato avrà maggiori redditi conda un diverso e proprio significato artistico, in quanto
disponibili, essendo venuto meno l'obbligo di contribuire al dalla prima essa ha mutuato il c.d. nucleo individualiz-
mantenimento dei figli e il coniuge debole, non percependo zante o creativo, ricalcandone gli elementi creativi, non
l'assegno per i figli, avrà necessità di vedere integrato quanto
essendo invece sufficienti elementi originali di mero det-

a
ottenuto con l'assegno di separazione, dovendo far fronte in via
esclusiva a quella parte di costi abitativi prima in parte ripartiti taglio rispetto a quelli dell'originale (nella specie, la Su-

to
sull'assegno periodico percepito come assegno per i figli convi- prema corte ha confermato la sentenza di merito che, alla
stregua di tali principî ed in conformità ad una c.t.u.,

en
venti non economicamente autonomi).
Questa modalità di determinazione dell'assegno divorzile po- aveva accertato che taluni dipinti, commercializzati me-

am
trebbe avere il pregio di «soggettivizzare» anche la fase del giu- diante televendita, costituissero plagio di opere di Emilio
dizio sull'an, riconoscendo le specifiche necessità del coniuge Vedova, presentando la stessa tecnica, nonché identità
della posizione di piani, delle masse cromatiche, delle

on
debole, alla luce della pregressa vita matrimoniale, come cristal-
lizzate all'esito della separazione, aprendo nella fase del giudi- proporzioni, mentre le minime differenze erano riferibili

O
M abb
zio sul quantum alla valutazione degli specifici criteri indicati non ad una rielaborazione creativa, ma ad esigenze com-

M
dal legislatore al fine di dare equità, sia a latere debitoris sia a merciali, ad es. le dimensioni ridotte, e di semplificazio-
latere creditoris, al giudizio finale. ne). (2)

SI
IO in In ipotesi di plagio di opera d'arte, risponde dei danni con-

AS
MONICA VELLETTI seguenti, in solido con l'autore del plagio e con chiunque
so
abbia concorso all'illecito, anche il gallerista, che abbia
esposto e venduto le opere plagiarie, direttamente o a
es

mezzo televendita, per violazione del dovere di diligenza


professionale (nella specie, è stata confermata la sentenza
nc

————————
di merito che aveva accertato la responsabilità del galleri-
D
co

sta per aver commercializzato opere costituenti plagio di


U

quelle del maestro Emilio Vedova). (3)


LA
IO olo

CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 26


C
c

gennaio 2018, n. 2039; Pres. DI PALMA, Est. NAZZICONE, Fatti di causa. — Il Tribunale di Milano ha accertato, su
O sci

domanda della fondazione Emilio ed Annabianca Vedova,


LO

P.M. ZENO (concl. conf.); Soc. Arte moderna f.lli Orler


eredi Ermano Orler (Avv. LEMME, D. e G. COLIVA) c. che i dipinti di Pierluigi de’ Lutti, promossi e venduti dalla
Fa

Fondazione Emilio e Annabianca Vedova (Avv. PAFUNDI, galleria d'arte Orler mediante una mostra-mercato tenutasi a
SIRONI, VANZETTI). Conferma App. Milano 28 aprile Venezia nei mesi di marzo ed aprile 2007 e, soprattutto, nel
R

2015. corso di televendite, costituiscono plagio dei dipinti di Emi-


lio Vedova, dai primi volta a volta riprodotti, con violazione
Danni in materia civile — Opere d'arte figurativa — Pla- dei diritti spettanti alla fondazione Emilio e Annabianca Ve-
gio — Fondazione — Reputazione — Danno non pa- dova, erede universale dell'artista.
trimoniale — Risarcimento (Cod. civ., art. 2059; y l. 22 Il giudice di primo grado ha, quindi, inibito la prosecuzio-
aprile 1941 n. 633, protezione del diritto d'autore e di altri ne dell'illecito, ordinato la distruzione dei materiali promo-
diritti connessi al suo esercizio, art. 1, 171). zionali e pubblicitari relativi, comminato la penale di euro
Diritti d'autore — Opera d'arte figurativa — Plagio — 1.000 per ogni violazione ulteriore e per ogni giorno di ritar-
Accertamento — Fattispecie (L. 22 aprile 1941 n. 633, do nell'esecuzione e condannato in solido Pierluigi de’ Lutti
art. 1, 171). ed Arte moderna f.lli Orler eredi Ermano Orler s.n.c. al risar-
Diritti d'autore — Opera d'arte figurativa — Plagio — cimento dei danni in favore della fondazione, liquidati in eu-
Gallerista — Dovere di diligenza professionale — Vio- ro 300.000, di cui euro 200.000 per danno patrimoniale ed
lazione — Responsabilità (Cod. civ., art. 1176, 1218, euro 100.000 per danno non patrimoniale, ivi compresi gli
2055, 2059; y l. 22 aprile 1941 n. 633, art. 1, 171; y d.leg. interessi maturati, nonché condannato in solido Pierluigi de’
22 gennaio 2004 n. 42, codice dei beni culturali e del pae- Lutti e la Casa delle aste meeting art s.p.a. al risarcimento
saggio, ai sensi dell'art. 10 l. 6 luglio 2002 n. 137, art. dei danni in favore della Fondazione, liquidati in euro 5.000,
64). ivi compresi gli interessi maturati, con riguardo alla pubbli-
Posto che le persone giuridiche, e in generale gli enti collet- cazione su catalogo dell'opera di de’ Lutti denominata «Ol-
tivi, hanno diritto al risarcimento del danno non patrimo- tre la tela», plagio del dipinto di Vedova denominato «Ciclo
niale alla loro reputazione e identità, la fondazione prepo- ‘62-BB9».
sta per statuto alla tutela della figura, della memoria e La Corte d'appello di Milano, adita dai soccombenti, con
dell'opera di Emilio Vedova ha titolo a un tale risarcimen- sentenza del 28 aprile 2015 ha respinto le impugnazioni.
to, da non confondere con quello al diritto morale del- La corte territoriale ha ritenuto, per quanto ancora rileva,
l'autore, in conseguenza della commercializzazione di che:
opere costituenti plagio di quelle del maestro. (1) a) è ammissibile l'appello incidentale, proposto da Arte
In tema di accertamento del plagio delle opere d'arte figu- moderna f.lli Orler eredi Ermano Orler s.n.c., così qualificato
rativa, anche moderna, il giudice deve procedere ai se- quello denominato principale, ma notificato in data successi-
guenti accertamenti: a) l'opera originale deve presentare va all'impugnazione della Casa delle aste meeting art s.p.a.,
i caratteri dell'originalità creativa, sia pur minima, fermo ed inammissibile l'appello incidentale del de’ Lutti, proposto
che la tutela non è riconosciuta all'idea in sé, ma alla sua oltre il termine di decadenza di cui all'art. 343 c.p.c., mentre
forma espressiva, attraverso cui si estrinseca il contenuto la declaratoria di inammissibilità del di lui appello principa-
del prodotto intellettuale; b) il giudizio si fonda su una le, operata con ordinanza del 28 ottobre 2013, è passata in
valutazione complessiva e sintetica, non analitica, delle giudicato;
opere in confronto, incentrata sull'esame comparativo b) sussiste l'illecito di plagio delle opere dell'artista Emi-
degli elementi essenziali delle opere medesime, attraverso lio Vedova, posto che la protezione del diritto d'autore non
il riscontro delle eventuali difformità, dovendosi valutare riguarda l'idea creativa come tale, ma la forma espressiva
IL FORO ITALIANO — 2018.
857 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 858

che la veicola all'esterno rendendola percepibile agli altri, sulla base di cinque motivi. Resiste con controricorso l'inti-
avendo ogni artista, pur appartenente alla stessa corrente e mata fondazione, che propone ricorso incidentale condizio-
condividendo con altri una certa sensibilità artistica, una ri- nato per due motivi.
conoscibile impronta ed apporto creativo sotto il profilo del- Le parti hanno depositato altresì la memoria di cui all'art.
l'impegno estetico, compiutezza espressiva o scarto semanti- 378 c.p.c.
co rispetto ad opere anteriori altrui, avuto riguardo all'opera Ragioni della decisione. — 1. - Il ricorso principale pro-
nel suo insieme, senza che assumano rilievo le consonanze o pone cinque motivi d'impugnazione, che possono essere co-
dissonanze di dettaglio, il pregio artistico o il valore econo- me di seguito riassunti:
mico delle opere: dunque, alla stregua della disposta consu- 1) violazione e falsa applicazione degli art. 12, 18, 20, 23,
lenza tecnica d'ufficio e dell'esame delle opere, il plagio è 107 e 158 l. n. 633 del 1941, oltre ad omesso esame di fatto

a
ravvisabile sia nel lavoro «Oltre la tela», di cui la corte del decisivo, per avere la corte del merito omesso ogni valuta-

to
merito ha ritenuto la «sostanziale sovrapposizione» con quel- zione circa la legittimazione attiva in capo alla fondazione
lo di Vedova alla mera vista comparativa dei dipinti (svolti

en
Vedova, confermando la pronuncia del tribunale che ha ad
entrambi su due piani, con le medesime masse cromatiche a essa attribuito il risarcimento del danno non patrimoniale,

am
campitura rossa e gialla ed uguale localizzazione dei colori), quale erede di Emilio Vedova, laddove l'art. 23 cit. riserva a
mentre l'esame di dettaglio rivela piuttosto lo svilimento del- soggetti tassativamente indicati l'esercizio del diritto morale
le forme del messaggio artistico (dimensione ridotta, più

on
d'autore; mentre, quanto al danno patrimoniale, esso sareb-
commerciabile, uso della spatola invece del pennello), sia nei be spettato alla fondazione solo ove ne fosse stata proprieta-

O
M abb
c.d. dischi, che si servono della medesima tecnica con imita- ria, oppure ad essa i diritti fossero stati trasmessi dall'autore

M
zione dei moduli stilistici (stessi chiaro-scuri, forma, collo- che li avesse mantenuti pur dopo la cessione del corpus me-
cazione, tecnica e supporto dell'opera), senza nessun signifi-

SI
chanicum, punto su cui invece la corte territoriale nulla ha
cato artistico diverso, anzi svilendo il messaggio per lo spet-
IO in detto;

AS
tatore, posto che solo quelli di Emilio Vedova corrispondono 2) violazione e falsa applicazione degli art. 1, 2 e 156 l.
so
nel diametro all'apertura delle braccia dell'artista; n. 633 del 1941, per avere la corte del merito ritenuto che
c) la responsabilità di Arte moderna f.lli Orler eredi Erma- l'imitazione dello stile possa costituire «plagio» di opera
es

no Orler s.n.c. sussiste, avendo concorso alla promozione, pittorica astratta, laddove tale termine va invece riservato
nc

diffusione e vendita di tutte le centinaia di opere a firma de’ all'usurpazione della paternità di un'opera e la corte ha fon-
Lutti, che costituiscono sistematica appropriazione del frutto
D

dato il suo convincimento sopra elementi generici, come


co

della altrui elaborazione artistica, con apporto causale parti- chiaro-scuri, forma, collocazione dei segni, tecnica e sup-
U

colarmente intenso, in ragione dell'utilizzo della televendita: porto: ma l'imitazione dello stile di un artista è libera, posto
LA
IO olo

dovendo reputarsi responsabile dell'illecito civile di plagio che ognuno si ispira, più o meno dichiaratamente, a modelli
artistico non solo chi realizza l'opera, ma anche chiunque in- precedenti e che oggetto del diritto d'autore non è il conte-
C
c

tervenga nella commercializzazione di essa, rientrando nel nuto ideologico dell'opera, come codificato all'art. 9.2 del-
O sci

dovere di diligenza qualificata, di cui all'art. 1176 c.c., gra-


LO

l'accordo TRIPs (The Agreement on Trade Related Aspects


vante sugli operatori esperti nel mercato dell'arte, la verifica of Intellectual Property Rights), né lo sono pensieri ed emo-
Fa

che le opere poste in vendita non si palesino plagiarie; tenuto zioni di chi guarda i dipinti, ma unicamente la forma speci-
conto, in particolare, che nella specie sussiste notorietà dello fica assunta dall'idea in concreto, in quanto si sia tradotta in
R

stile artistico di Emilio Vedova, del suo tratto originale e ri- una res; ciò tanto più per la corrente artistica della c.d. arte
conoscibile entro l'arte c.d. astratta informale; informale, dove l'idea si sostanzia in macchie e colori, sen-
d) contrariamente all'assunto dell'appellante, secondo cui za nessuna rappresentazione della realtà, dovendo quindi
non è provato che l'attività del de’ Lutti abbia prodotto una farsi ricorso a parametri diversi circa il concetto di imitazio-
svalutazione delle opere di Vedova, considerata la diversità ne, con difficoltà potendosi qui applicare la tradizionale di-
di mercati e la rinomanza degli artisti, il tribunale ha corret- cotomia tra la non proteggibile idea e la sua tutelabile
tamente applicato, nella liquidazione del danno patrimoniale, espressione esterna, nonché il concetto di forma interna,
l'art. 158, 2° comma, l. 22 aprile 1941 n. 633, il quale per- inapplicabile all'arte astratta, ove forma e contenuto sono
mette la liquidazione del danno da lucro cessante tenendo inscindibili; mentre poi non può guardarsi alla complessiva
conto degli utili realizzati in violazione del diritto, ossia il impressione suscitata dalle opere, ma si richiede una loro
criterio della c.d. retroversione degli utili, in tal modo inno- valutazione analitica;
vando, come per l'art. 125 cod. proprietà industriale, al tra- 3) violazione e falsa applicazione degli art. 2055 e 2056
dizionale sistema con l'aggiunta della sanzione punitiva a c.c., 156 e 158 l. n. 633 del 1941, 64 d.leg. 22 gennaio 2004
quella restitutoria, onde la condanna relativa non è condizio- n. 42, per avere la corte d'appello ravvisato la responsabilità
nata alla prova dell'esistenza di un danno risarcibile, ma al concorrente della galleria d'arte sulla base della mera con-
conseguimento degli utili causalmente collegati alla viola- traffazione, affermando l'obbligo della stessa di verificare
zione commessa; il tribunale ha, pertanto, correttamente cal- che le opere poste in vendita non integrino violazione dei di-
colato il quantum del risarcimento sulla base degli utili rea- ritti altrui, dunque con imputazione di una responsabilità so-
lizzati, quantificando il danno da lucro cessante ai sensi del- stanzialmente oggettiva, anche attesa l'opinabilità della ma-
l'art. 2056, 2° comma, c.c., con equo apprezzamento delle teria, nonché sostenendo che il de’ Lutti avrebbe dovuto pro-
circostanze concrete, quali il numero delle 108 opere plagia- durre quadri almeno dello stesso valore delle opere di Vedo-
rie messe in vendita ed il loro prezzo medio, correttamente va per non essere reputato un plagiario;
quantificando gli utili nell'importo pari ad un terzo dei gua- 4) violazione e falsa applicazione dell'art. 158 l. n. 633
dagni complessivi, attesi i costi ipotizzabili; del 1941, oltre ad omesso esame di fatto decisivo, in quanto
e) contrariamente all'assunto dell'appellante, secondo cui il danno patrimoniale è stato liquidato col criterio della re-
la fondazione non sarebbe stata legittimata ad agire per la tu- troversione degli utili, affermando la corte del merito che ne
tela dei diritti morali di Emilio Vedova, intrasmissibili mor- potesse anche mancare ogni prova, e per una serie indefinita
tis causa ed a persona giuridica, anche il danno non patrimo- di quadri, senza verificare il plagio di ognuno di essi, e non
niale è stato correttamente riconosciuto, posto che la fonda- avendo la sentenza impugnata tenuto conto del fatto che,
zione ha patito un pregiudizio per la diffusione sul mercato mentre le opere di Vedova valgono centinaia di migliaia di
di opere, in cui un terzo si è appropriato del frutto del- euro, quelle del de’ Lutti sono valutate ciascuna al massimo
l'ingegno artistico del Vedova, con un danno alla propria euro 9.000, onde sono inidonee a scalfirne il prestigio ed il
immagine, quale soggetto preposto a custodire l'opera del valore;
medesimo ed a diffonderne la corretta conoscenza. 5) violazione degli art. 112 e 183, 6° comma, c.p.c., con
Avverso questa sentenza viene proposto ricorso per cassa- nullità della sentenza, per avere la corte d'appello ritenuto
zione da Arte moderna f.lli Orler eredi Ermano Orler s.n.c., che, sebbene l'atto di citazione in primo grado avesse richie-
IL FORO ITALIANO — 2018.
859 PARTE PRIMA 860

sto il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali La corte del merito ha ritenuto la fondazione legittimata
per la violazione dei diritti di esclusiva, la domanda di risar- attiva all'azione di risarcimento, in particolare, del danno
cimento per la violazione dei «diritti all'identità morale e pa- non patrimoniale fatto valere, posto che essa non ha esercita-
trimoniale della fondazione», proposta in primo grado solo to il diritto morale d'autore, di cui agli art. 20 e 23 l. n. 633
nella memoria ex art. 183 c.p.c., fosse stata correttamente re- del 1941, ma un autonomo diritto «alla propria immagine»,
putata dal tribunale una mera precisazione ammessa della quale soggetto preposto a custodire l'opera del medesimo ed
domanda di accertamento della violazione dei diritti di esclu- a diffonderne la corretta conoscenza.
siva sui quadri di Emilio Vedova, ed avendo la corte d'appel- Se la seconda qualificazione va stigmatizzata, non pro-
lo ritenuto infondata l'impugnazione, in quanto la fondazio- priamente di «immagine» trattandosi, ma di reputazione in
ne avrebbe subìto un danno all'immagine, quale danno non un contesto sociale, resta fermo tuttavia che nessuna inam-

a
patrimoniale. missibile mutatio libelli sussiste e che dunque la decisione

to
Il ricorso incidentale condizionato reca due motivi, ovve- impugnata si sottrae alla censura proposta.

en
ro: 3. - Il secondo motivo è infondato, sotto tutti i profili che
1) violazione o falsa applicazione degli art. 333 e 343 esso propone.

am
c.p.c., con nullità della sentenza, per avere la corte d'appello 3.1. - In primo luogo, correttamente la corte del merito ha
ritenuto che l'impugnazione principale proposta da Orler po- discorso di plagio, con tale termine l'art. 171 l. n. 633 del

on
tesse qualificarsi come impugnazione incidentale ammissibi- 1941 definendo il fatto di chi «senza averne diritto, a qual-
le; siasi scopo e in qualsiasi forma, a) riproduce . . . un'opera al-

O
M abb
2) violazione degli art. 112 e 326 c.p.c., con nullità della trui».

M
sentenza, per omessa pronuncia sull'eccezione di tardività Il plagio, dunque, si realizza con l'attività di riproduzione

SI
dell'appello di Orler. — si parla perciò di «appropriazione» — totale o parziale
IO in
2. - Il primo ed il quinto motivo del ricorso principale, degli elementi creativi di un'opera altrui, così da ricalcare in

AS
che, in quanto connessi, possono essere congiuntamente trat- modo «parassitario» quanto da altri ideato e quindi espresso
so

tati, sono in parte inammissibili ed in parte infondati. in una forma determinata e identificabile.
3.2. - In secondo luogo, giova osservare come, secondo le
es

2.1. - Inammissibile, per difetto di autosufficienza, è la


deduzione secondo cui il credito risarcitorio per violazione elaborazioni degli interpreti, siano stati ormai in modo al-
nc

del diritto patrimoniale d'autore spetterebbe alla fondazione quanto consolidato chiariti alcuni principî, che devono gui-
D

a condizione che la medesima fosse la proprietaria delle ope- dare il giudizio di fatto di comparazione tra le opere, per
co

re, oppure ad essa fossero stati trasmessi i diritti dall'artista giungere ad una valutazione positiva o negativa di plagio.
U

sul corpus mysticum, quale bene intellettuale immateriale, Anzitutto, trattandosi appunto di porre a raffronto due ope-
LA
IO olo

che li avesse mantenuti pur dopo la cessione del corpus me- re, alcune caratteri sono stati fissati per l'una come per l'al-
chanicum, vale a dire la cosa in cui è incorporata l'opera e tra.
C
c

che la rende fruibile. L'opera plagiata, da un lato, deve presentare i caratteri


O sci
LO

Prima di ogni altra considerazione, invero, il mancato rife- dell'originalità creativa riconoscibile, sebbene, come questa
rimento della sentenza impugnata a tale deduzione, nonché corte ha già ritenuto, il concetto giuridico di creatività, cui fa
Fa

l'omessa indicazione, in questa sede, del luogo e del tempo riferimento l'art. 1 l. n. 633 del 1941, non coincida con quel-
dell'anteriore prospettazione, conducono alla declaratoria lo di creazione, originalità e novità assoluta, riferendosi, per
R

della sua inammissibilità, ai sensi dell'art. 366, 1° comma, n. converso, alla personale e individuale espressione di un'og-
6, c.p.c. (ex multis, Cass. 15 giugno 2016, n. 12288, Foro it., gettività appartenente alle categorie elencate, in via esempli-
Rep. 2016, voce Cassazione civile, n. 185; 15 luglio 2015, n. ficativa, nell'art. 1 citata legge, di modo che un'opera del-
14784, id., Rep. 2015, voce cit., n. 126), non senza doversi l'ingegno riceva protezione a condizione che sia riscontrabile
rilevare come sul punto, che non risulta essere stato prospet- in essa un atto creativo, seppur minimo (Cass. 28 novembre
tato adeguatamente al giudice del gravame, si sarebbe poi 2011, n. 25173, id., 2012, I, 74; 12 marzo 2004, n. 5089, id.,
formato il giudicato interno. 2004, I, 2441).
2.2. - Quanto al danno non patrimoniale, va anzitutto di- Inoltre, non si tutela l'idea in sé, ma la forma della sua
sattesa la tesi della presunta mutatio libelli, allorché l'attrice espressione, ovvero della sua soggettività, di modo che la
in primo grado, che aveva in citazione richiesto il risarci- stessa idea può essere alla base di diverse opere che sono o
mento dei «danni patrimoniali» e «non patrimoniali» patiti, possono essere diverse per la creatività soggettiva che cia-
provvide a precisare nella memoria di cui all'art. 183 c.p.c. scuno degli autori spende e che, in quanto tale, rileva ai fini
trattarsi, quanto ai secondi, della lesione non al diritto morale della protezione (Cass. 28 novembre 2011, n. 25173, cit.).
del pittore ex art. 20 l. n. 633 del 1941, ma del diritto spet- Non si parla, dunque, di plagio con riguardo all'idea su cui
tante a titolo originario alla fondazione e, precisamente, del l'opera si fonda, non proteggendo la disciplina sul diritto
diritto alla propria identità personale ed alla «immagine», d'autore l'idea in sé (ottenibile anche fortuitamente, come
quale ente collettivo, per statuto preposto alla protezione e autonomo risultato dell'attività intellettuale di soggetti diver-
promozione della figura, della memoria e dell'opera di Emi- si e indipendenti), trovando invece esso il presupposto nel-
lio Vedova. l'identità di «espressione», intesa come forma attraverso la
È noto, infatti, che la persona giuridica e l'ente collettivo quale si estrinseca il contenuto del prodotto intellettuale, me-
in genere ha titolo al risarcimento del danno non patrimonia- ritevole di tutela allorché rivesta il carattere dell'originalità e
le qualora l'altrui condotta ne leda i diritti della personalità, della personalità: le idee per sé stesse non ricevono protezio-
compatibili con l'assenza di fisicità e costituzionalmente ne nel nostro ordinamento, ma è necessario che sia identico il
protetti, che identificano il soggetto dell'ordinamento o ne modo in cui sono realizzate e cioè la forma esterna di rappre-
individuano la dimensione nel contesto sociale, quali sono i sentazione.
diritti alla reputazione e all'identità, determinando una dimi- Per quanto riguarda l'opera plagiaria, dall'altro lato, se-
nuzione della considerazione e della stima di cui il soggetto condo criteri giocoforza più complessi, si ritiene che:
gode nell'ambito sociale ed economico di appartenenza (cfr., — perché essa sia tale deve, in sintesi, essere priva di un
ex multis, Cass. 1° ottobre 2013, n. 22396, id., Rep. 2013, c.d. scarto semantico, idoneo a conferirle rispetto all'altra un
voce Danni civili, n. 188; 22 marzo 2012, n. 4542, ibid., n. proprio e diverso significato artistico, in quanto abbia dal-
187; 9 maggio 2011, n. 10125, id., Rep. 2011, voce Profes- l'opera plagiata mutuato il c.d. nucleo individualizzante o
sioni intellettuali, n. 173; 4 giugno 2007, n. 12929, id., Rep. creativo (cfr. Cass. 19 febbraio 2015, n. 3340, id., 2015, I,
2007, voce Danni civili, nn. 275, 382). Dunque, se la tutela 2031); in sostanza, è necessario che l'autore del plagio si sia
dell'opera di un artista costituisce il compito istituzionale di appropriato degli elementi creativi dell'opera altrui, rical-
una fondazione, ciò non può non estendersi all'azione giudi- cando in modo pedissequo quanto da altri ideato ed espresso
ziale a salvaguardia di essa. in forma determinata e identificabile; al contrario, è esclusa
IL FORO ITALIANO — 2018.
861 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 862

la sussistenza del plagio, allorché la nuova opera si fondi sì In tal modo, la corte del merito si è pienamente attenuta ai
sulla stessa idea ispiratrice, ma si differenzi negli elementi su esposti principî, focalizzandosi sulle caratteristiche essen-
essenziali che ne caratterizzano la forma espressiva; ziali delle opere ed operandone una valutazione complessiva,
— la verifica va operata sulla base del riscontro delle dif- pur dopo l'analisi del dettaglio, e, infine, evidenziandone
formità dalle caratteristiche essenziali, mentre non sono suf- elementi tutt’affatto che generici, anzi precisi e significativi,
ficienti originalità di mero dettaglio dell'opera plagiaria proprio per il tipo di corrente artistica imitata.
(Cass. 15 giugno 2012, n. 9854, id., Rep. 2012, voce Diritti 4. - Il terzo motivo è infondato.
d'autore, n. 112; 28 novembre 2011, n. 25173, cit.; 27 otto- La corte del merito ha applicato il condivisibile principio
bre 2005, n. 20925, id., Rep. 2006, I, 2080; 10 marzo 1994, secondo cui, in ipotesi di violazione dei diritti morali e pa-
n. 2345, id., 1994, I, 2415; 10 maggio 1993, n. 5346, id., trimoniali d'autore, sono solidalmente responsabili tra loro

a
Rep. 1994, voce cit., n. 256): dunque, non sussiste il plagio tutti i soggetti che hanno dato un contributo rilevante all'ille-

to
qualora due opere, pur avendo in comune il c.d. spunto o cito, ai sensi dell'art. 2055 c.c., ivi compreso, dunque, oltre

en
motivo ispiratore, differiscano quanto agli ulteriori elementi all'autore materiale del plagio, anche il soggetto che abbia
caratterizzanti ed essenziali, permanendo viceversa il plagio commercializzato le opere nell'ambito della propria attività

am
anche quando esso sia «camuffato» (o «mascherato») me- imprenditoriale: nella specie, la galleria d'arte, che le abbia
diante varianti solo apparenti; esposte e vendute, sia in via diretta, sia mediante il veicolo

on
— non rileva in sé la confondibilità tra due opere, alla della c.d. televendita.
stregua del giudizio d'impressione utilizzato in tema di segni Ha aggiunto la corte del merito che proprio quest'ultimo

O
M abb
distintivi dell'impresa, ma la riproduzione illecita di un'ope- strumento palesava una particolare idoneità lesiva, attesa la

M
ra da parte dell'altra (Cass. 15 giugno 2012, n. 9854, cit.; 27 diffusione che permette nella distribuzione dell'opera plagia-

SI
ottobre 2005, n. 20925, cit.); ria.
IO in
— il giudizio deve seguire una valutazione complessiva e Accertata, dunque, l'esistenza oggettiva del plagio, in ra-

AS
sintetica, non analitica, incentrata sull'esame comparativo gione dell'appropriazione degli elementi essenziali del-
so

degli elementi essenziali delle opere da confrontare, doven- l'altrui opera pittorica e creativa, in presenza di determinanti
ed indubbi elementi di identità, non è viziata da errore di di-
es

dosi cioè valutare il risultato globale o l'effetto unitario;


— si tratta di giudizio di fatto insindacabile in sede di le- ritto la deduzione circa il concorso nella produzione del dan-
nc

gittimità (Cass. 27 ottobre 2005, n. 20925, cit.): il giudizio no da parte del gallerista, quanto meno a titolo di colpa, do-
vendo egli rispondere in solido con l'autore delle opere pla-
D

relativo ad opere d'arte contemporanea, quali quelle per cui è


co

giarie, per la violazione del dovere fondamentale di diligenza


U

causa, caratterizzate dall'impiego di materiali, forme, conce-


qualificata, di cui all'art. 1176 c.c., con il conseguente obbli-
LA

zioni relativamente agevoli da riprodurre, viene svolto di re-


IO olo

gola mediante espletamento di una consulenza tecnica, dal go del risarcimento del danno cagionato.
Tutt’altro, dunque, che un'imputazione non consentita di
C

giudice fatta propria; in ogni caso, la riproposizione, in sede


c

di legittimità, delle valutazioni e degli apprezzamenti di me- responsabilità oggettiva, ma accertamento compiuto di una
O sci
LO

rito è inammissibile (cfr. Cass. 26 maggio 2016, n. 10937, in responsabilità colpevole per l'inadempimento ai doveri di di-
ligenza gravanti sul gallerista d'arte, in ragione della natura
motivazione, id., 2016, I, 2409).
Fa

dell'attività esercitata.
Ciò posto, la sentenza impugnata si sottrae a tutte le criti-
Questa corte ha già ritenuto, in diversa fattispecie, che la
che avanzate.
R

buona fede del venditore di un'opera d'arte erroneamente at-


Rispetto alle opere plagiate, essa ha applicato i principî tribuita ad un autore determinato non ne esclude, di per sé, la
predetti, avendo offerto tutela non al contenuto dell'idea co- colpa, e la conseguente responsabilità per l'inadempimento,
me tale, ma proprio alla sua espressione concreta. La corte se non sia in concreto provato, ai sensi dell'art. 1218 c.c.,
d'appello ha ritenuto necessaria all'ipotesi di plagio l'identi- che l'errore avrebbe potuto essere evitato con l'ordinaria di-
tà di essenza rappresentativa tra le opere, premettendo pro- ligenza di cui all'art. 1176 c.c. (Cass. 3 luglio 1993, n. 7299,
prio che il plagio resterebbe escluso nel caso di spunto co- id., Rep. 1994, voce Obbligazioni in genere, n. 30).
mune tratto dal patrimonio di pensiero e di idee proprio di Pur trattandosi, nella specie, di responsabilità aquiliana e
tutti, di cui nessuno può rivendicare la paternità, e sia nel ca- non contrattuale, dunque senza inversione dell'onere della
so di disuguaglianza di risultato espressivo. prova in ordine all'elemento soggettivo della fattispecie, il
Né può predicarsi un diverso e più ampio criterio, come il concorso colposo del gallerista è stato correttamente indivi-
ricorso richiederebbe, con riguardo alla corrente artistica del- duato nel non avere egli rilevato, con la specifica diligenza
la c.d. arte informale, secondo la Orler qualificabile radical- professionale, la palese imitazione delle opere di Vedova.
mente come «non-arte» o «arte antiformale»: concordi o no Occorre, al riguardo, ricordare, per la corretta ricostruzio-
che siano gli esperti del settore con tali ulteriori definizioni, ne del sistema, che l'art. 64 d.leg. 22 gennaio 2004 n. 42, co-
non si potrebbe non convenire nel senso che, pur quando l'i- dice dei beni culturali e del paesaggio, pone a carico di chi
dea artistica si esprima e si concreti mediante linee, segni o esercita l'attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini
aree di macchie o colori, non immediatamente riproduttive di di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di
nessuna forma del reale così come questo risulterebbe da una opere (fra l'altro) di pittura l'obbligo di consegnare all'ac-
fotografia, ma piuttosto trasfigurandolo ed interpretandolo in quirente gli attestati di autenticità e di provenienza, o, in
maniera affatto originale, resta che proprio la potenza di que- mancanza, una dichiarazione recante tutte le informazioni di-
sta personalissima interpretazione e trasfigurazione va giuri- sponibili al riguardo. Tale previsione vale tanto più ad evi-
dicamente tutelata. denziare la particolare professionalità e serietà che si richie-
Parimenti, per quanto attiene alle opere plagiarie, la corte de a chi svolge una simile attività, con la correlata fiducia in
territoriale, sia sulla base della consulenza tecnica d'ufficio essi riposta.
espletata in primo grado, sia dall'esame diretto dei documen- Né la corte d'appello ha mai affermato, contrariamente
ti in atti, ha ravvisato l'esistenza del plagio: ciò, quanto all'assunto della ricorrente, la quale al riguardo non coglie
all'opera «Oltre la tela», per essere la medesima «quasi del l'esatta ratio decidendi della decisione impugnata, che per
tutto sovrapponibile» al «Ciclo ’62-BB9», con ampia descri- escludere il plagio le opere plagiarie avrebbero dovuto alme-
zione delle identità di posizione dei piani, masse cromatiche, no valere sul mercato quanto quelle plagiate: con conseguen-
proporzioni, aggiungendo che le minime diversità riscontra- te inammissibilità della censura.
te, fuor che costituire segno di rielaborazione creativa, ap- 5. - Il quarto motivo è infondato.
paiono semplificanti o commerciali (come le minori dimen- La corte del merito ha fatto applicazione del principio se-
sioni); quanto ai c.d. dischi, la tecnica è la medesima, con ri- condo cui, a norma dell'art. 158 l. n. 633 del 1941, la quanti-
petizione dei moduli stilistici privi di significato artistico di- ficazione del danno subìto dal titolare del diritto di utilizza-
verso. zione economica di un'opera, di cui sia rimasto accertato il
IL FORO ITALIANO — 2018.
863 PARTE PRIMA 864

plagio, avviene da parte del giudice facendo uso del «potere- voce Diritti politici e civili, n. 187; 4 giugno 2007, n. 12929, id.,
dovere di commisurarlo, nell'apprezzamento delle circostan- Rep. 2007, voce Danni civili, n. 275; 26 giugno 2007, n. 14766,
ze del caso concreto, al beneficio tratto dall'attività vietata, ibid., n. 284.
che assurge ad utile criterio di riferimento del lucro cessante, Nel caso di specie, pertanto, la Suprema corte ha potuto con-
segnatamente quando esso sia correlato al profitto del dan- fermare la piena legittimazione della fondazione Vedova, pre-
neggiante, nel senso che questi abbia sfruttato a proprio fa- posta alla tutela dell'opera e dell'immagine del maestro scom-
vore occasioni di guadagno di pertinenza del danneggiato, parso, al risarcimento del danno non patrimoniale conseguito al-
sottraendole al medesimo» (Cass. 29 maggio 2015, n. 11225, la sua reputazione (vi è al riguardo una distinzione rispetto al
id., Rep. 2016, voce Diritti d'autore, n. 141). danno all'immagine) dalla circolazione in commercio di opere
Essa ha altresì precisato che si trattò di liquidazione del plagiarie di quelle del maestro medesimo.

a
danno patrimoniale secondo criteri equitativi, sulla base ap-
II. - La Cassazione — cfr. la massima 2 — conduce poi una

to
punto della considerazione del vantaggio conseguito dagli
autori dell'illecito. sintesi dei criteri giurisprudenziali in tema di accertamento del

en
plagio delle opere d'arte (o meglio, di plagio tout court).
Del resto, proprio quando, come nella specie, tra prodotto
Merita rimarcare che la sentenza in rassegna esclude che pos-

am
originale e prodotto plagiario sussista una notevole differen-
sano adottarsi criteri diversi, per l'accertamento del plagio, con
za di prezzo, tale da non consentire di ritenere con necessaria riferimento a correnti dell'arte contemporanea (nella specie, si
certezza che il numero di prodotti venduti corrisponda ad un

on
sarebbe trattato della c.d. arte informale).
identico numero di prodotti originali non venduti, il danno Peraltro recenti casi giurisprudenziali hanno evidenziato al-

O
M abb
patrimoniale risarcibile può essere individuato tenendo quan- meno l'inadeguatezza di taluni di tali criteri, cfr., per una rico-

M
tomeno conto degli utili realizzati. struzione, CASABURI, Originalità, creatività, elaborazione crea-
Ne consegue che l'affermazione della corte del merito, se-

SI
tiva e plagio: profili evolutivi (specie in riferimento alla prova
IO in
condo cui, in tal caso, il danno non va provato, costituisce un dell'arte contemporanea) (nota a Trib. Roma 15 maggio 2017),

AS
argomento ad abundantiam, irrilevante nell'economia della id., 2017, I, 3779.
so
decisione ed avverso il quale il motivo si palesa dunque Cfr. anche, per ulteriori profili (sempre con riferimento ad
inammissibile. azione — non risarcitoria — di ente preposto alla tutela del-
es

La doglianza relativa alla quantificazione del danno sulla l'opera di un artista scomparso), Cass. 30 novembre 2017, n.
base di un esame solo limitato di talune delle opere è, d'altro
nc

28821, id., 2018, I, 167.


canto, inammissibile per difetto di autosufficienza, non risul-
D
co

tando prima proposta, né il luogo ed il tempo della pregressa III. - Infine la Suprema corte afferma la responsabilità risarci-
U

deduzione; onde, per lo stesso motivo, neppure può integrare toria, in solido (ex art. 2055 c.c.) con l'autore, del gallerista, che
LA
IO olo

la fattispecie di cui all'art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c., sotto ha commercializzato (nella specie, con un mezzo particolarmen-
il profilo del fatto decisivo oggetto di discussione tra le parti. te diffuso, la televendita) le opere plagiarie; si tratta di una re-
C

Infine, la deduzione concernente il ridotto valore delle sponsabilità non oggettiva, ma per colpa, per violazione del do-
c

vere di diligenza, particolarmente intenso per il professionista


O sci

opere plagiarie, rispetto a quello ingente degli originali, non


LO

rileva ai fini della quantificazione del danno, che appunto dal (la corte richiama, a fondamento di tale dovere, l'art. 64 cod.
beni culturali).
Fa

prezzo di vendita delle prime, e non delle seconde, ha tratto


fondamento e che non vale ad escludere il pregiudizio. Al riguardo è richiamata Cass. 3 luglio 1993, n. 7299, id.,
6. - Il ricorso incidentale condizionato resta assorbito. Rep. 1994, voce Obbligazioni in genere, n. 30; cfr. però anche i
R

precedenti richiamati in osservazioni a Trib. Roma 15 maggio


———————— 2017, cit., § II.
(1-3) I. - Cass. 2039/18, in rassegna, in tema di plagio di ope-
re d'arte, presenta indubbi profili d'interesse.
Il principio affermato dalla massima 1, sul diritto delle perso-
ne giuridiche, in generale degli enti, al risarcimento del danno ————————
non patrimoniale arrecato alla loro reputazione e identità, è cer-
to consolidato in giurisprudenza. Cfr., tra le più recenti, in tema
di danno non patrimoniale derivante da condotta corruttiva di
dipendenti e funzionari comunali, Cass. 4 aprile 2017, n. 8662,
Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile (e Danno e CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 26
resp., 2017, 481, con osservazioni di BALDASSARRE-P. PARDO- gennaio 2018, n. 2037; Pres. DI PALMA, Est. NAZZICONE,
LESI), che distingue tra il pregiudizio alla funzionalità dell'ente P.M. ZENO (concl. parz. diff.); Spano (Avv. GENTILI, GU-
e quello procurato all'immagine ed alla credibilità del medesi- GLIELMUCCI) c. Soc. Enav (Avv. FERRI, GHIDINI, MERGA-
mo «determinato dal discredito e dal sentimento di sfiducia ver- TI). Conferma App. Roma 26 febbraio 2016.
so l'amministrazione per effetto dell'ampia diffusione del fe-
nomeno e della identificazione dell'ente stesso con gli ammini- Società — Società per azioni — Amministratore — Revoca
stratori corrotti»; sostanzialmente in termini, cfr. Cons. Stato, — Giusta causa — Accertamento (Cod. civ., art. 2383).
sez. III, 3 novembre 2016, n. 4615, Foro it., Rep. 2016, voce Cassazione civile — Ricorso — Motivi — Censure avverso
Danni civili, n. 200. argomentazioni «ad abundantiam» — Inammissibilità
Più in generale, cfr. Cass. 10 novembre 2015, n. 22885, id., (Cod. proc. civ., art. 360).
Rep. 2015, voce cit., n. 216, che identifica il pregiudizio (non
patrimoniale) risarcibile nei confronti di un ente collettivo con Società — Società per azioni — Amministratore — Revoca
la lesione dell'interesse, diffuso o collettivo, del quale esso è senza giusta causa — Danno risarcibile (Cod. civ., art.
portatore e garante e coincide, sul piano obiettivo, con la viola- 2383).
zione delle norme poste a tutela dell'interesse medesimo. Ai fini dell'accertamento della sussistenza di una giusta cau-
In termini, Cass. 1° ottobre 2013, n. 22396, id., Rep. 2013, sa di revoca dalla carica di amministratore di società per
voce cit., n. 188, richiamata dalla sentenza in rassegna; 25 lu-
azioni deve aversi riguardo solo alle ragioni enunciate
glio 2013, n. 18082, id., Rep. 2014, voce cit., n. 160; 22 marzo
2012, n. 4542, id., Rep. 2013, voce cit., n. 187, pure richiamata nella deliberazione assembleare di revoca. (1)
dalla sentenza in rassegna (ove è ribadito che l'ente collettivo Qualora il giudice che abbia ritenuto inammissibile una do-
ha titolo al risarcimento del danno non patrimoniale qualora manda o un capo di essa o un singolo motivo di gravame,
l'altrui inadempimento — nella specie contrattuale — ne leda i così spogliandosi della potestas iudicandi sul merito, pro-
diritti immateriali della personalità, compatibili con l'assenza di ceda poi comunque all'esame di quest'ultimo, è inammis-
fisicità e costituzionalmente protetti, quali sono i diritti all'im- sibile, per difetto di interesse, il motivo di impugnazione
magine, alla reputazione e all'identità); 7 gennaio 2008, n. 31, della sentenza che ne contesti la motivazione, da conside-
id., Rep. 2008, voce cit., n. 209; 10 gennaio 2008, n. 337, ibid., rarsi svolta ad abundantiam. (2)
IL FORO ITALIANO — 2018.
865 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 866

In caso di revoca senza giusta causa dell'amministratore di b) ha ritenuto tardivamente dedotti, e comunque non pro-
società per azioni, alla responsabilità contrattuale della vati, ulteriori danni.
società per il lucro cessante per i compensi residui non In particolare, ha affermato che non è stata data la prova
percepiti, derivante dal fatto stesso del recesso dal rappor- del danno all'«immagine», avendo l'attore quantificato il
to di amministrazione, può aggiungersi sia la responsabili- pregiudizio subìto in modo apodittico, nell'atto di citazione,
tà, sempre di natura contrattuale, per la violazione delle nella misura di euro 7.695.924,48, senza indicazione dei pa-
regole di buona fede e correttezza, sia la responsabilità rametri di riferimento, mentre solo nella comparsa conclu-
extracontrattuale della società, o di soggetti in concorso sionale in primo grado egli ha genericamente dedotto di non
con essa, solo in presenza di condotte che costituiscano un avere ricevuto ulteriori incarichi manageriali, limitandosi a
quid pluris diverso dalla revoca in sé, come quando le ra- sostenere di non potere fornire la prova del «fatto negativo»;

a
gioni poste a base dalla revoca, anziché essere semplice- soltanto nell'atto di appello e nell'atto di riassunzione nel

to
mente insussistenti o inidonee a fondare il potere di reces- giudizio di rinvio egli ha introdotto ulteriori allegazioni,
so, oppure le concrete modalità della cessazione del rap-

en
menzionando il curriculum pregresso e le non soddisfacenti
porto, connotate da colpa o dolo, siano tali da ledere un attività in seguito reperite; unicamente in tale ultima sede ha

am
diritto della persona (come onore e reputazione, con le prodotto complessi conteggi sui livelli remunerativi del set-
eventuali conseguenti ricadute patrimoniali) distinto dal tore, però contestati dalla controparte; infine, egli ha conclu-
diritto dell'amministratore alla prosecuzione della carica

on
so in appello chiedendo la minor somma di euro 4.115.647
fino alla sua naturale scadenza. (3) per il danno all'immagine e di euro 1.000.000 per il danno

O
M abb
alla vita di relazione.

M
Premesso che grava sull'amministratore, secondo i criteri
Fatti di causa. — Con sentenza del 26 febbraio 2016, la

SI
generali di cui agli art. 1223 e 2697 c.c., l'onere di provare il
IO in
Corte d'appello di Roma, decidendo in sede di rinvio, in ri- nesso causale tra la revoca e il danno all'immagine, con per-

AS
forma della sentenza del Tribunale di Roma ha condannato dita di chance e danno non patrimoniale alla vita di relazio-
so
Enav s.p.a. al pagamento, in favore di Giulio Spano, della ne, la corte ha ritenuto non raggiunta la prova anche alla luce
somma di euro 185.924,48, oltre alla rivalutazione ed agli in- delle ragioni della revoca, espresse nella deliberazione as-
es

teressi legali sugli importi annualmente rivalutati, a partire sembleare, in cui non è parola di inadempimenti o di condot-
nc

dalle singole scadenze dal 31 marzo 2002 al 31 dicembre te illegittime dell'amministratore. Infine, ha affermato che lo
2003, quali compensi non percepiti, a titolo di risarcimento Spano non ha supportato le proprie affermazioni con riscon-
D
co

del danno per la revoca senza giusta causa dalla carica di tri oggettivi, né dimostrato di avere proposto domande per
U

presidente del consiglio di amministrazione della società, de- incarichi nello stesso settore o in altri settori omogenei.
LA
IO olo

liberata dall'assemblea il 9 marzo 2002. Avverso questa sentenza viene proposto nuovamente ri-
La corte del merito ha preso le mosse dalla sentenza di le- corso per cassazione da Giulio Spano, affidato a quattro mo-
C
c

gittimità del 18 settembre 2013, n. 21342 (Foro it., Rep. tivi.


O sci
LO

2014, voce Società, n. 481), la quale, cassando con rinvio la Resiste l'intimata con controricorso, proponendo altresì ri-
precedente decisione della corte territoriale, confermativa di corso incidentale sulla base di due motivi, cui resiste contro-
Fa

quella di primo grado di rigetto della domanda, aveva ribadi- parte con proprio controricorso.
to il principio secondo cui, in ipotesi di cessazione del consi- L'Enav s.p.a. ha depositato la memoria di cui all'art. 378
R

gliere di amministrazione, a seguito della modifica della c.p.c.


struttura dell'organo amministrativo da collegiale a mono- Ragioni della decisione. — 1.1. - Il ricorso principale
cratico, la giusta causa oggettiva di revoca non è integrata in espone quattro motivi, che possono essere come di seguito
sé dalla decisione assembleare di dare alla società il nuovo riassunti.
assetto organizzativo; la predetta sentenza di legittimità, Con il primo motivo, il ricorrente denunzia la violazione
inoltre, aveva dichiarato inammissibile il motivo del ricorso degli art. 163, 3° comma, n. 4, e 164, 5° comma, c.p.c., per
incidentale di Enav s.p.a., concernente l'integrazione della non avere la sentenza impugnata rilevato come egli avesse,
giusta causa soggettiva di revoca per l'interruzione del rap- sin dall'atto di citazione, richiesto la liquidazione del danno
porto fiduciario tra le parti, questione, dunque, da riesamina- di immagine per euro 7.510.000, oltre ad euro 185.924,48
re in sede di rinvio. per lucro cessante, in relazione a compensi non percepiti,
Ciò posto, la corte d'appello, per quanto ancora rileva, ha onde non vi era stata nessuna domanda tardiva. Il primo im-
ritenuto che: a) è fondata l'eccezione di inammissibilità della porto, in seguito, era stato precisato anche con riguardo alla
deduzione, da parte di Enav s.p.a., di ulteriori fatti integranti perdita di chance e al danno esistenziale, trattandosi per de-
la giusta causa di revoca solo nel corso del giudizio, dovendo finizione di eventi individuabili nella loro effettiva entità
questi essere enunciati nella deliberazione assembleare, men- successivamente all'introduzione del giudizio.
tre non possono essere addotte diverse ragioni in corso di Con il secondo motivo, deduce la violazione degli art. 161,
causa; b) la deliberazione dell'assemblea del 9 marzo 2002 1° comma, e 164, 5° comma, c.p.c., dato che il giudice di
indica, a fondamento della disposta revoca del consiglio di primo grado non aveva ordinato la rinnovazione della cita-
amministrazione, due sole ragioni, ovvero l'esigenza di dare zione, in tal modo emanando una pronuncia implicita di va-
una più confacente struttura organizzativa all'organo ammi- lidità dell'atto: onde la mancata proposizione dell'appello sul
nistrativo e la necessità di sottrarlo all'eccessiva dialettica punto ha sanato il vizio, ove pure esistente, mentre l'attore
interna: secondo la corte del merito, mentre la prima circo- aveva diritto di procedere ad integrare l'atto di citazione in
stanza è stata già ritenuta inidonea a fondare la giusta causa sede di comparsa conclusionale, allorché l'entità del danno si
dalla sentenza rescindente di legittimità, la seconda non è ta- era manifestata in tutta la sua consistenza; inoltre, anche nel
le da integrare una giusta causa di revoca, la quale deve inci- giudizio di rinvio vige l'art. 1226 c.c. ed il giudice procede
dere sul pactum fiduciae e inerire alla sfera dell'ammini- in via equitativa alla liquidazione del pregiudizio.
stratore, laddove quella menzionata, pur non propriamente a Con il terzo motivo, denunzia la violazione dell'art. 345
lui estranea, è tuttavia generica, non specificamente riferita c.p.c., perché anche nel giudizio di rinvio si possono palesare
alla sua persona e priva di elementi che potessero far ritenere i danni patiti, nella specie innegabili, secondo i conteggi ri-
minato il patto di fiducia. portati in ricorso.
In ordine all'entità del risarcimento, quindi, la corte: Con il quarto motivo, censura la violazione degli art. 2043
a) ha liquidato il danno nella somma di euro 185.924,48, e 2227 (ma 2727, come emerge dal corpo del motivo) c.c. e
con riguardo ai compensi non percepiti nel periodo successi- 115 c.p.c., per avere la corte del merito preteso la prova del
vo alla revoca e sino alla naturale scadenza del mandato, te- nesso causale tra l'illegittima condotta dell'Enav s.p.a. e il
nuto peraltro conto dell'esigenza di non superare il quantum danno, mentre tale nesso sussiste, sulla base di nozioni di fat-
richiesto; to rientranti nella comune esperienza, essendo comunque le
IL FORO ITALIANO — 2018.
867 PARTE PRIMA 868

presunzioni l'unico possibile mezzo di prova in tali evenien- integranti inadempimento, provocate o no dall'amministra-
ze; inoltre, la corte ha mancato di distinguere tra i pregiudizi tore stesso, che però pregiudicano l'affidamento dei soci nel-
allegati dall'attore, di cui quello all'immagine è prodromico le sue attitudini e capacità: in una parola, il rapporto fiducia-
agli altri due, la perdita di chance e il danno esistenziale, es- rio tra le parti (cfr., in tal senso, Cass. 23 marzo 2017, n.
sendo chiaro che la revoca del consiglio di amministrazione, 7475, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile; 15 ot-
dopo i noti eventi occorsi nell'aeroporto di Linate, costituì tobre 2013, n. 23381, id., Rep. 2015, voce cit., n. 583; 14
un evidente segno di riprovazione del suo operato e di sfidu- maggio 2012, n. 7425, id., Rep. 2013, voce cit., n. 597; 5
cia da parte della società; né da un top manager può preten- agosto 2005, n. 16526, id., Rep. 2005, voce cit., n. 896; 7
dersi che egli provi di aver presentato, come un qualsiasi im- agosto 2004, n. 15322, id., Rep. 2004, voce cit., n. 1007; 21
piegato, domande di assunzione, per dimostrare il danno pa- novembre 1998, n. 11801, id., Rep. 1999, voce cit., n. 835;

a
tito. 22 giugno 1985, n. 3768, id., 1986, I, 1364).

to
1.2. - Col primo motivo del ricorso incidentale, Enav s.p.a. Il legame di fiducia con la società, e, per essa, con i soci

en
deduce la violazione dell'art. 183 c.p.c., perché la convenuta fonda infatti il rapporto di amministrazione, donde la giusta
sin dalla comparsa di risposta in primo grado aveva enuncia- causa è integrata da ogni fatto che sia idoneo a compromet-

am
to le ragioni della revoca del consiglio di amministrazione, terlo. Proprio l'ampiezza dei poteri attribuiti all'organo am-
che avevano riguardo alle dichiarazioni rese dal prof. Spano ministrativo presuppone, invero, un'alta intensità di tale fi-

on
innanzi alle commissioni parlamentari sulla ritenuta incapa- ducia: onde giocoforza è «più ampio lo spazio aperto ai fatti
cità dell'ente di garantire la sicurezza dei voli dopo il pas- idonei a scuoterla, e, conseguentemente, alla giustificatez-

O
M abb
saggio al sistema Rvsm, all'affidamento dell'attività di ra- za», mentre la proporzionalità della revoca ai fatti imputati

M
diomisure ad una joint venture costituita con una società ter- all'amministratore si risolve nella valutazione dell'idoneità
di questi ultimi a turbare il rapporto di fiducia (così, in tema

SI
za contro il disposto normativo, all'omessa vigilanza sulle
IO in
attività aziendali, all'eccessiva dialettica interna al consiglio. di dirigente aziendale, Cass. 7 agosto 2004, n. 15322, cit.).

AS
La corte del merito, tuttavia, ha esaminato solo quest'ultima, Nonostante l'espressione tradizionale — la stessa degli
so
reputando fondata l'eccezione di inammissibile introduzione art. 2259 e 2476 c.c. — si tratta, peraltro, di un potere di re-
in giudizio delle altre ragioni, sebbene, invece, controparte cesso ex lege, ponendo fine ex nunc al rapporto giuridico sor-
es

non avesse mai formulato l'eccezione di tardiva deduzione to dal contratto, non investendo invece l'atto di nomina. Ma,
nc

dei motivi di giusta causa di revoca, né tantomeno allegato essendo l'espressione radicata nel linguaggio del legislatore
l'invalidità della deliberazione assembleare per la mancata (v. art. 2319, 2364, 2373, 2° comma, 2390, 2° comma, 2393,
D
co

enunciazione delle ragioni integranti la giusta causa: in tal 5° comma, 2449, 2456, 2487 c.c.; art. 104 bis, 105 d.leg. 24
U

modo, la corte d'appello si è sostituita alla parte, introducen- febbraio 1998 n. 58; art. 21, 3° comma, d.leg. 19 agosto
LA
IO olo

do tale motivo di invalidità della deliberazione, ben oltre il 2016 n. 175; ecc.), ad essa si continuerà a fare riferimento.
termine di decadenza di tre mesi, di cui all'art. 2377 c.c., né Il potere di revoca è concesso dalla legge con notevole
C
c

trattandosi di deliberazione nulla ex art. 2379 c.c. Infine, è ampiezza, alla luce dell'essenziale funzione svolta dal-
O sci

stato violato l'art. 183 c.p.c., nel testo all'epoca vigente, an-
LO

l'amministratore di società per azioni, al fine del persegui-


teriore alla riforma di cui al d.l. 14 marzo 2005 n. 35, con- mento degli scopi di questa: gli amministratori, in sostanza,
Fa

vertito dalla l. 14 maggio 2005 n. 80, quanto ai termini di sono la società (cfr. ora l'art. 2380 bis c.c.).
decadenza dalla facoltà di sollevare le eccezioni, mentre il Trattandosi di facoltà di recesso attribuita ex lege, la socie-
R

rilievo d'ufficio, anche prima dell'entrata in vigore del nuo- tà gode sul punto di una forma di autotutela privata, non
vo art. 101, 2° comma, c.p.c., per giurisprudenza costante avendo essa, per sciogliere il rapporto gestorio pure in man-
avrebbe dovuto essere preceduto dalla fissazione di un ter- canza di espressa pattuizione ex art. 1373 c.c., necessità di
mine alle parti per instaurare il contraddittorio sul punto. E ricorrere al giudice, ma potendo senz’altro porre in essere la
la Cassazione, nella sentenza di rinvio del 2013, aveva ri- deliberazione ad effetto estintivo del rapporto di amministra-
chiesto l'analisi di tutte le ragioni dedotte da Enav s.p.a. da zione; in seconda battuta, il controllo sulla revoca spetta al
parte del giudice del rinvio. giudice, ai soli fini della liquidazione dell'eventuale risarci-
Con il secondo motivo, censura l'omesso esame di fatti mento. Il potere discende dall'esercizio dell'autonomia pri-
decisivi, consistenti nelle altre ragioni della revoca, dichiara- vata; tale esercizio è libero; il confine di questa libertà è nel-
te da Enav s.p.a., ma non prese in esame dalla corte d'appel- la giusta causa della revoca.
lo, che si è limitata ad esaminare la sola situazione di dialet- Al riguardo, può parlarsi «non già di un potere illimitato
tica interna. In particolare, il giudice del rinvio avrebbe do- dell'assemblea, ma di una facoltà discrezionale e controllata,
vuto considerare tutti i fatti già ravvisati dal giudice di primo che è limitata, ovviamente, non già in vista del conseguimen-
grado, ossia la constatata incapacità del consiglio d'ammini- to degli interessi e degli obiettivi societari ma solo in consi-
strazione di assicurare l'efficiente gestione col raggiungi- derazione del rispetto della posizione sociale ed economica
mento del delicatissimo scopo sociale, nonché la sussistenza, dell'amministratore di società. Ossia in ragione della dignità
tra i componenti del consiglio, e segnatamente tra presidente e del sacrificio economico imposto alle persone che rivesto-
ed amministratore delegato, di gravi dissidi interni e di un'e- no la carica amministrativa e che, in ragione dell'atto di re-
sasperata contrapposizione, tradottasi in una poco tempestiva voca, vedono sacrificata, in una misura più o meno ampia, la
ed impropria amministrazione della società, e, infine, l'ini- propria posizione» (Cass. 15 aprile 2016, n. 7587, in motiva-
doneità dell'organo collegiale ad assolvere al suo mandato zione, id., Rep. 2016, voce cit., n. 599).
ed attuare la vigilanza sui delegati. La facoltà di revocare a propria discrezione gli ammini-
2. - Giova dapprima considerare, per ragioni di priorità lo- stratori trova, pertanto, un limite nel presupposto della «giu-
gico-giuridica, i due motivi del ricorso incidentale, da esa- sta causa»: non, però, nel senso che questa sia condizione di
minare congiuntamente in quanto intimamente connessi. efficacia della deliberazione di revoca, la quale resta in ogni
Essi sono infondati. caso ferma e non caducabile (salvi eventuali vizi suoi pro-
2.1. - Occorre ricordare come, a norma dell'art. 2383, 3° pri), assumendo, invece, la giusta causa il più limitato ruolo
comma, c.c., l'assemblea può revocare gli amministratori «in di escludere in radice l'obbligo risarcitorio, altrimenti previ-
qualunque tempo», ossia durante tutta la durata del rapporto, sto a carico della società per il fatto stesso del recesso antici-
indipendentemente dagli esercizi stabiliti in origine per la ca- pato dal rapporto prima della sua scadenza naturale, come
rica, con disposizione rimasta invariata dopo la riforma del stabilita all'atto della nomina.
diritto societario (nella specie, la deliberazione assembleare è Può dirsi che la responsabilità per i danni costituisca la tu-
anteriore). tela di tipo obbligatorio che la legge appresta per l'ammini-
La «giusta causa» di revoca è nozione distinta sia dal mero stratore revocato senza giusta causa, cui non spetta, invece,
«inadempimento», sia dalle «gravi irregolarità» di cui all'art. la tutela reale: sì da ricondurre la fattispecie alla medesima
2409 c.c.: essa riguarda circostanze sopravvenute, anche non ratio di altre, in cui il legislatore esclude l'azione caducato-
IL FORO ITALIANO — 2018.
869 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 870

ria della deliberazione (accanto alla decadenza dall'impugna- La questione è stata già esaminata da questa corte, che l'ha
zione tempestivamente eccepita dalla società, si pensi alla decisa in tal senso, affermando il condivisibile principio se-
mancanza della percentuale di azioni sufficiente ad impugna- condo cui l'indicazione delle ragioni nella delibera è imposta
re la delibera, alla titolarità di azioni prive del diritto di voto, dalla circostanza che la revoca è atto dell'assemblea ed in
alla vendita della partecipazione in corso di causa, alla sana- seno ad essa le ragioni della revoca trovano la loro pondera-
toria della nullità ex art. 2379 bis, 1° e 2° comma, c.c. e 2379 zione e valutazione (Cass. 12 settembre 2008, n. 23557, id.,
ter, all'iscrizione nel registro delle imprese dell'atto di tra- Rep. 2009, voce cit., n. 718); v. pure, in tema di esclusione
sformazione, fusione o scissione, all'approvazione del bilan- del socio da società personale, Cass. 16 giugno 1989, n.
cio relativo all'esercizio successivo ex art. 2434 bis c.c., e 2887, id., Rep. 1989, voce cit., n. 754).
così via). In conclusione, occorre l'enunciazione esplicita a verbale

a
In tali casi, è precluso l'annullamento o la declaratoria di in ordine alle ragioni di revoca, che devono presentare i ca-

to
nullità della deliberazione — in una parola, la sua caduca- ratteri di effettività ed essere ivi riportate in modo adeguata-

en
zione — che, dunque, permane nel mondo giuridico e produ- mente specifico; mentre la deduzione in sede giudiziaria di
ce per intero i suoi effetti: nella specie, l'estinzione del rap- ragioni ulteriori non è ammessa, restando esse ormai quelle

am
porto di amministrazione. La deliberazione di revoca non indicate nella deliberazione.
viene posta in discussione, tutto risolvendosi sul piano pa- 2.3. - Ma se, in ipotesi di controversia, le ragioni enunciate

on
trimoniale, la continuità della vita sociale fondando le esi- nella deliberazione di revoca sono le sole che possono e deb-
genze di certezza e di stabilità degli atti; a tale ratio — co- bono essere allegate e provate dalla società, la quale non può

O
M abb
mune alle fattispecie ricordate — si aggiunge qui l'intento di dedurne (o lo farà in modo irrilevante) ulteriori o diverse, ne

M
presidiare la volontà assembleare che, come è libera di sce- deriva che alla società compete la posizione di attore sostan-
gliere i gestori, così deve poterli revocare in ogni tempo,

SI
ziale in giudizio.
IO in
qualunque sia il motivo di quella scelta. Si pensi al caso similare dell'esclusione del socio, di cui

AS
2.2. - Con riguardo all'esigenza di illustrare la giusta cau- all'art. 2287 c.c. (ma anche art. 2473 bis, 2533 c.c.), dove,
so
sa, dunque, la deliberazione di revoca dovrà esporre le ragio- nel c.d. giudizio di opposizione all'esclusione (lì, con tutela
ni che la giustificano. reale), la situazione sostanziale di attore è in capo alla socie-
es

È noto come, nel diritto societario, costituiscano un nume- tà, sebbene questa sia convenuta in senso formale. Ciò vuol
nc

ro limitato le deliberazioni degli organi sociali soggette per dire che la società, nel giudizio di opposizione, è onerata di
legge all'obbligo di motivazione (cfr. art. 2391, 2391 bis, provare i fatti costitutivi della fattispecie di esclusione, come
D
co

2441, 5° comma, 2497 ter c.c.), restando di regola i soci libe- previsti dalla legge o dall'atto costitutivo.
U

ri di determinarsi senza necessariamente esternare le ragioni Analogamente, quando l'amministratore revocato agisce
LA
IO olo

delle proprie decisioni. in giudizio, contestando la sussistenza della giusta causa e


Accanto alle ipotesi in cui le deliberazioni societarie deb- facendo valere il diritto al risarcimento del danno, la posi-
C
c

bano essere motivate per esplicito dettato normativo, altre zione sostanziale di attore spetta alla società, onerata della
O sci
LO

possono essere individuate in via interpretativa. prova della giusta causa di revoca, secondo i caratteri avanti
Tra di esse vi sono appunto, sia pure con connotati fra loro indicati, mentre l'amministratore è il convenuto sostanziale.
Fa

parzialmente diversi, le deliberazioni di interruzione del rap- La giusta causa è fatto costitutivo della facoltà della socie-
porto sociale (art. 2287, 2473 bis, 2533 c.c.), gestorio (art. tà di recedere senza conseguenze risarcitorie; di contro, la
R

2259, 2383, 2409 duodecies c.c.) o sindacale (art. 2400 c.c.), deduzione secondo cui la deliberazione non reca le ragioni
dove la necessità di verificare la sussistenza della giusta cau- (idonee ed enunciate a verbale) integranti giusta causa di re-
sa, o della fattispecie statutaria, impone di motivare la deli- voca costituisce una mera difesa, quale negazione della sus-
berazione al momento in cui essa viene assunta. sistenza del fatto costitutivo predetto.
Pertanto, se è vero che il legislatore ha previsto un potere Quale fatto costitutivo del diritto della società, nei termini
di recesso ex lege in capo alla società, tanto che la giusta illustrati, il giudice dunque valuta se esista o no la giusta
causa non si pone come requisito di efficacia dell'atto, la causa, in seguito alla stessa domanda attorea: la relativa alle-
condizione della sussistenza di ragioni integranti la medesi- gazione da parte dell'amministratore ha lo scopo di sollecita-
ma è, tuttavia, da verificare per impedire la nascita del diritto re l'attenzione del giudice sull'assenza di un requisito intrin-
al risarcimento del danno. seco della legittimità dell'operato assembleare. L'assenza di
Secondo alcuni, peraltro, la mancata esplicitazione a ver- ragioni integranti la giusta causa non è, pertanto, l'oggetto di
bale delle ragioni della revoca, che potrebbero allora rimane- un'eccezione in senso stretto, ma contestazione del fatto co-
re inespresse, non ne impedirebbe la successiva enunciazio- stitutivo della domanda: com’è noto, ove un elemento integri
ne, ad opera della società, nel corso del giudizio risarcitorio un fatto costitutivo del diritto vantato (profilo sostanziale),
intrapreso dall'amministratore revocato: sempre che, tutta- l'onere dell'allegazione e della prova è in capo a chi lo fa va-
via, sul piano sostanziale preesistessero alla revoca, che ab- lere e la controparte potrà opporvi anche solo una mera dife-
biano storicamente concorso a fondare (mentre altri reputano sa (profilo processuale).
debba tenersi conto anche delle ragioni sopravvenute: ma se Si può dire che, in sostanza, il giudice non può accogliere
queste possano integrare la giusta causa, magari mediante domande che risultino dagli atti infondate (è la logica della
una successiva deliberazione che rinnovi la prima, non è «eccezionalità delle eccezioni in senso stretto»), come porta-
questione di cui sia dato occuparsi in questa sede, essendo to della stessa funzione giurisdizionale. Il giudice del merito,
estranea al thema decidendum). In tal caso, tutto si ridurreb- adìto dall'amministratore per il risarcimento del danno per
be al profilo dell'onere probatorio in giudizio: posto che ben assenza di una giusta causa di revoca, è tenuto alla valuta-
più complesso ed impegnativo è provare l'esistenza di moti- zione della sussistenza di fatti addebitati all'amministratore,
vi, pure effettivi, non espressamente indicati nel verbale as- addotti dall'assemblea come giusta causa per la cessazione
sembleare, laddove la consacrazione all'interno del medesi- del rapporto (per tali concetti, v., tra le altre, Cass. 1° set-
mo costituisce un'indubbia agevolazione probatoria. tembre 2015, n. 17385, id., Rep. 2015, voce Procedimento
È, tuttavia, preferibile ritenere che le ragioni della revoca civile, n. 283; ord. 31 maggio 2016, n. 11223, id., Rep. 2016,
debbano essere enunciate espressamente nella deliberazione, voce Tributi in genere, n. 1522; ord. 1° settembre 2016, n.
e non restare meramente implicite, senza dunque facoltà di 17461, ibid., voce Invalidi civili e di guerra, n. 13).
integrazione in sede giudiziale. 2.4. - Circa l'ambito, al riguardo, del sindacato di legitti-
Argomenti relativi alla celerità dell'agire societario, effi- mità, questa corte ha già precisato (da ultimo, Cass. 10 no-
cienza imprenditoriale, certezza delle situazioni giuridiche, vembre 2015, n. 22950, in motivazione, ibid., voce Contratto
deflazione del contenzioso, buona fede nei rapporti societari in genere, n. 301) come il giudizio circa i fatti integranti le
e (pur relativo) formalismo degli atti societari inducono a ta- clausole generali o i concetti indeterminati è riservato al giu-
le conclusione. dice del merito solo ove esso appartenga alla specifica singo-
IL FORO ITALIANO — 2018.
871 PARTE PRIMA 872

larità del caso concreto, come tale destinato a restare ivi con- valutare anche gli argomenti giustificativi della revoca non
finato: ma se, invece, la fattispecie concreta sia idonea a fun- espressi nella deliberazione.
gere da modello generale di comportamento in una serie in- 3. - I primi tre motivi del ricorso principale sono inammis-
determinata di casi analoghi, là si ravvisa allora un giudizio sibili, per difetto di autosufficienza.
di diritto e la necessità dell'intervento nomofilattico della La corte d'appello ha ritenuto che tardivamente siano state
Cassazione, al fine di garantire la prevedibilità delle future dall'attore allegate voci di danno diverse dalla perdita dei
decisioni, posto che si tratta d'integrare il contenuto della compensi, quali il danno alla immagine (rectius, reputazione
norma indeterminata o della clausola generale predetta. Trat- professionale), da perdita di chance e il danno esistenziale, i
tasi di giudizio di diritto, controllabile ai sensi dell'art. 360, cui fatti costitutivi non erano dedotti nell'atto introduttivo,
1° comma, n. 3, c.p.c. né furono tempestivamente specificati nel prosieguo.

a
Che la sussunzione della fattispecie concreta sotto l'astrat- Risponde invero a principio consolidato che l'esercizio del

to
to ed ancorché indeterminato paradigma legislativo, per lo potere di diretto esame degli atti del giudizio di merito, rico-

en
più richiedente un giudizio di valore, operata dal giudice di nosciuto al giudice di legittimità ove sia denunciato un error
merito, possa essere sottoposta al sindacato di questa corte di in procedendo, presuppone che la parte, nel rispetto del prin-

am
legittimità è affermato da molte pronunce: così, fra le altre, cipio di autosufficienza, riporti, nel ricorso stesso, gli ele-
proprio in tema di licenziamento «per giusta causa» l'opera- menti ed i riferimenti atti ad individuare, nei suoi termini

on
zione valutativa compiuta dal giudice di merito nel- esatti e non genericamente, il vizio processuale, onde con-
l'applicare la clausola generale dell'art. 2119 c.c. non sfugge sentire alla corte di effettuare, senza compiere generali veri-

O
M abb
ad una verifica di legittimità (Cass. 9 luglio 2015, n. 14324, fiche degli atti, il controllo del corretto svolgersi dell'iter

M
ibid., voce Lavoro (rapporto), n. 976; 13 agosto 2008, n. processuale (fra le altre, Cass. 8 giugno 2016, n. 11738, id.,

SI
21575, id., Rep. 2009, voce cit., n. 1505; 14 marzo 2013, n. Rep. 2016, voce Cassazione civile, n. 169; 30 settembre
6501, id., 2013, I, 1455). IO in 2015, n. 19410, id., Rep. 2015, voce cit., n. 122; 10 novem-

AS
In conclusione, per quanto riguarda il giudizio di sussi- bre 2011, n. 23420, id., Rep. 2011, voce cit., n. 106): adem-
so

stenza della giusta causa di revoca dell'amministratore, fer- pimento nella specie non assolto.
4. - Il quarto motivo del ricorso principale censura le ar-
es

ma la verifica della ricorrenza in concreto della situazione


nel caso di specie — riservata al giudice del merito —, la gomentazioni della sentenza impugnata, con le quali è stato
nc

sussunzione della singola ragione di revoca nell'ambito della negato che sia stata raggiunta la prova di un ulteriore danno
D

nozione di giusta causa, di cui all'art. 2383 c.c., è giudizio di risarcibile.


co

4.1. - La corte del merito, dopo avere reputato intempesti-


U

diritto.
2.5. - Nella specie, le ragioni della revoca furono enuncia- va la pretesa di voci di danno diverse dalla mancata perce-
LA
IO olo

te nella deliberazione, come afferma la sentenza e come ri- zione dei compensi sino a fine mandato, ha affermato che —
in ogni caso — esse sono rimaste sfornite di prova: in parti-
C

cordano le stesse parti, con riguardo a due elementi: le esi-


c

genze di autorganizzazione della struttura dell'organo gesto- colare, osservando che la deliberazione di revoca non indica
O sci
LO

rio ed i dissidi disfunzionali verificatisi all'interno del consi- nessun inadempimento commesso dall'amministratore, onde
glio di amministrazione. manca un discredito; che non è provato il nesso causale tra
Fa

La prima, costituente un motivo di natura oggettiva non l'assunzione della deliberazione assembleare e la dedotta
pertinente alla condotta dell'amministratore, è stata reputata mancanza di altre idonee opportunità di impiego professiona-
R

estranea alla nozione di giusta causa ex art. 2383 c.c. da le; che non è stato dimostrato come lo Spano si attivò propo-
nendo domande per reperire altri incarichi dopo la sua revo-
Cass. n. 21342 del 2013 (id., Rep. 2014, voce Società, n.
ca.
481), con effetto vincolante nel presente giudizio, a norma
dell'art. 384, 2° comma, c.p.c.; la seconda, più direttamente In sostanza, la corte d'appello non ha ravvisato anzitutto
pertinente alla condotta degli amministratori, per il dictum nessun elemento da cui desumere che la revoca fu disposta
con modalità tali da ledere la personalità dell'amministratore
della decisione ora ricordata avrebbe dovuto essere valutata,
revocato, avendo accertato che la deliberazione assembleare
nella sua congruenza al fine di integrare la giusta causa di
enunciava ragioni della revoca estranee a fatti integranti
revoca, dal giudice del rinvio. condotte inadempienti o illegittime dell'amministratore,
Né ha pregio l'assunto della ricorrente incidentale, secon- mentre deve «escludersi l'esistenza di tale nesso di causa per
do cui detta sentenza di legittimità avrebbe ormai demandato il tenore stesso delle motivazioni della revoca riportate nella
al giudice di rinvio di esaminare tutte le ragioni di revoca, delibera assembleare, non essendo stati contestati né ina-
sebbene addotte dalla società solo in corso di causa o ravvi- dempimenti né condotte illegittime a Spano». La revoca, se-
sate dal tribunale: non questo è il portato della sentenza stes- condo la sentenza impugnata, fu determinata e motivata con
sa, la quale si limitò a giudicare inammissibile, in quanto re- l'esigenza di riorganizzare la struttura dell'organo gestorio e
lativo a questione rimasta assorbita nel giudizio di appello, il di superare l'eccessiva dialettica interna a quello collegiale;
motivo concernente la sussistenza della causa soggettiva di mentre nella deliberazione neppure furono prospettati e con-
revoca per lesione del rapporto fiduciario tra le parti, che testati inadempimenti da parte dello Spano ai doveri della ca-
avrebbe dovuto essere riesaminata in sede di rinvio. rica.
Ciò appunto è quanto ha fatto la sentenza impugnata: la Se quindi, da un lato, le ragioni addotte dalla società non
quale ha giudicato la dialettica interna «circostanza del tutto integravano una giusta causa di revoca, dall'altro lato però, e
generica, non specificamente riferita alla sua persona ed as- proprio per tale motivo, esse neppure sono state reputate su-
solutamente priva di elementi che possano far ritenere mina- scettibili di ledere la reputazione ed il prestigio professionale
to il patto di fiducia». L'esistenza di gravi dissidi nell'ambito del ricorrente.
consiliare, in particolare tra presidente ed amministratore de- In secondo luogo, la corte ha negato sia stato raggiunta la
legato, e la loro esasperata contrapposizione, con conseguen- prova del nesso causale tra la revoca e il danno lamentato.
te intempestiva ed impropria amministrazione dell'ente — 4.2. - Il motivo è inammissibile, per essere esso rivolto
ossia, la seconda ragione enunciata nella deliberazione —, avverso una parte della motivazione che è priva di effetti
non è stata dunque ritenuta dalla sentenza impugnata integra- giuridici.
re giusta causa di revoca. Invero, qualora il giudice che, come nella specie, abbia ri-
Tale accertamento non è stato validamente contrastato dal- tenuto inammissibile una domanda, o un capo di essa, o un
la ricorrente incidentale, la quale non ha speso neppure una singolo motivo di gravame, così spogliandosi della potestas
parola per affermare che, viceversa, proprio la descritta con- iudicandi sul merito, proceda poi comunque all'esame di
dotta avrebbe dovuto ritenersi integrare la giusta causa ex quest'ultimo, è inammissibile, per difetto di interesse, il mo-
art. 2383 c.c., avendo invero concentrato i suoi motivi uni- tivo di impugnazione della sentenza da lui pronunciata che
camente sul dovere, a vario titolo, per il giudice del merito di ne contesti la motivazione, da considerarsi svolta ad abun-
IL FORO ITALIANO — 2018.
873 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 874

dantiam, su tale ultimo aspetto (e multis, Cass. 20 agosto al mero rapporto fiduciario tra le parti, e che, dall'altro lato,
2015, n. 17004, id., Rep. 2015, voce Impugnazioni civili, n. le modalità di esternazione di dette ragioni possono ben es-
19; 19 dicembre 2014, n. 27049, id., Rep. 2014, voce Senten- sere continenti e corrette, è possibile che, dalla revoca in
za civile, n. 23; sez. un. 30 ottobre 2013, n. 24469, id., Rep. questione, non discenda nessuna lesione alla reputazione ed
2013, voce Cassazione civile, n. 73; 28 novembre 2012, n. all'onore del revocato: questa dovrà, invece, essere provata
21110, id., 2013, I, 1224). di volta in volta, quale conseguenza diretta ed immediata
Peraltro, per la particolare importanza della questione, è della revoca, senza nessun automatismo nel senso che alla
opportuno procedere al fine della enunciazione del principio revoca dell'amministratore dalla carica segua sempre un
di diritto, a norma dell'art. 363 c.p.c. pregiudizio risarcibile alla sua reputazione, che non ne co-
4.3. - Ribadita, anzitutto, la regola secondo cui anche nelle stituisce affatto, come pretenderebbe il ricorrente, una con-

a
azioni di responsabilità contrattuale grava sull'attore la prova seguenza in re ipsa.

to
dell'elemento oggettivo della fattispecie, composto da con- Si tratta, infatti, di un pregiudizio che può essere ricollega-

en
dotta, danno e nesso causale tra i medesimi, solo l'elemento to alla revoca non per la mera mancanza di giusta causa, ma
soggettivo essendo oggetto di inversione dell'onere probato- solo in presenza di un quid pluris, diverso ed ulteriore, con-

am
rio ex art. 1218 c.c. (e plurimis, Cass. 1° marzo 2016, n. tenuto all'interno della deliberazione di revoca oppure al di
4014, id., Rep. 2016, Lavoro (rapporto), n. 921, in tema di fuori di essa, il quale palesi ad esempio un'attività ingiuriosa

on
procedure di selezione del personale per l'accesso a qualifica o diffamatoria, animata da colpa o da dolo, posta in essere
superiore; 8 gennaio 2016, n. 158, ibid., voce Cassazione ci- dalla società, lesiva del prestigio professionale dell'ammini-

O
M abb
vile, n. 178, in tema di mobbing), occorre ora operare alcune stratore nel contempo revocato.

M
precisazioni in tema di risarcimento del danno ex art. 2383 Del resto, una certa diffusione all'esterno della notizia

SI
c.c. concernente la revoca del consiglio di amministrazione d'una
IO in
La revoca anticipata senza giusta causa dell'ammini- società per azioni (specie se interamente partecipata dallo

AS
stratore dalla carica, mentre comporta il ristoro per la perdita Stato) è fisiologica e proporzionata con l'interesse della so-
so

dei residui compensi (ma anche ciò va delimitato, dovendosi cietà a provvedervi, potendo ben attuarsi senza l'utilizzo di
pur sempre applicare le regole di cui agli art. 1223-1227 forme e modalità integranti lesione della dignità personale.
es

c.c.), non necessariamente produce tuttavia altro tipo di dan- Può darsi, dunque, che alla cessazione del rapporto gestorio
nc

no, neppure alla reputazione. non ne siano seguìti altri dello stesso tipo: e, però, questa de-
ve essere conseguenza ricollegabile non alla cessazione del
D

Questa corte ha già osservato come, nel caso di revoca


co

dell'incarico di amministratore, il danno consiste «nel lucro rapporto in sé, ma alle modalità concretamente lesive della
U

cessante, e cioè nel compenso non percepito per il periodo in reputazione che si possano individuare nella revoca o in fatti
LA
IO olo

cui l'amministratore avrebbe conservato il suo ufficio, se non illeciti distinti ed ulteriori posti in essere dalla società (anche
fosse intervenuta la revoca», in riferimento a questa voce di in concorso con altri soggetti).
C
c

danno non sussistendo inoltre ragione di ricorrere alla liqui- In conclusione, si deve affermare il seguente principio di
O sci

diritto:
LO

dazione equitativa; l'amministratore potrebbe, bensì, ottenere


la liquidazione di danni ulteriori e diversi rispetto a quelli «In caso di revoca dell'amministratore di società aziona-
Fa

consistenti nel lucro cessante, ma di tali danni deve offrire ria, alla responsabilità contrattuale ex art. 2383 c.c. relativa
puntuale allegazione e prova (Cass. 12 settembre 2008, n. al lucro cessante per i compensi residui non percepiti, deri-
R

23557, id., 2009, I, 1525). vante dal fatto stesso del recesso senza giusta causa dal rap-
Reputa il collegio che tale principio debba essere ora pre- porto di amministrazione, può aggiungersi la responsabilità,
cisato, nel senso che alla responsabilità contrattuale ex art. sempre di natura contrattuale, per la violazione delle regole
2383 c.c. per la lesione del diritto alla prosecuzione della ca- di buona fede e correttezza, oppure una responsabilità extra-
rica gestoria sino alla naturale scadenza, la quale sorge già contrattuale della società, o di soggetti in concorso con essa,
per il fatto che la deliberazione enunci ragioni inidonee a solo in presenza di condotte che costituiscano un quid pluris,
fondare il potere di legittimo recesso, può affiancarsi una re- diverso ed ulteriore, rispetto alla revoca in sé, come allorché
sponsabilità per i danni ulteriori, quando: a) i fatti enunciati le stesse ragioni esternate della revoca, in luogo che essere
nella deliberazione integrino specifica violazione delle rego- semplicemente insussistenti o inidonee a fondare il potere di
le di buona fede e correttezza, ad esempio siano fatti rivelati- recesso, oppure le concrete modalità della cessazione del
si diffamatori; oppure, in via concorrente, b) le concomitanti rapporto, connotate da colpa o dolo, siano tali da ledere un
e concrete modalità della cessazione del rapporto, esterne al- diritto della persona (come onore, reputazione, identità per-
la deliberazione, si palesino contra ius. sonale, con le eventuali conseguenti ricadute patrimoniali)
In tali casi, anche il pregiudizio ai diritti della persona distinto dal diritto dell'amministratore alla prosecuzione del-
(onore, reputazione, identità personale, con le eventuali rica- la carica sino alla sua naturale scadenza».
dute patrimoniali) diviene risarcibile. ————————
Occorre, tuttavia, un quid pluris, rispetto alla mera man-
canza di giusta causa. L'assenza di giusta causa di revoca (1) La sentenza ribadisce la linea interpretativa di Cass. 12
non comporta — di per sé ed automaticamente — la risarci- settembre 2008, n. 23557, Foro it., 2009, I, 1525 (cit. in moti-
bilità, in particolare, del danno alla reputazione o prestigio vazione), poi seguìta da App. Napoli 27 gennaio 2011, id., Rep.
professionale dell'amministratore revocato e delle ulteriori 2013, voce Società, n. 598 (e Società, 2013, 130, con nota di S.
conseguenze economiche, in termini di mancato guadagno, CASSANI, Revoca dell'amministratore per giusta causa ed
che se ne assumano derivate: a differenza della perdita del esplicitazione dei motivi nell'assemblea di revoca), e da Trib.
diritto al compenso per il periodo successivo alla revoca e Roma 24 luglio 2013, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 601
sino alla prevista scadenza del mandato (il quale può desu- (nonché Riv. dir. impresa, 2015, 91, con nota di G. MIGNONE,
mersi in via presuntiva, salvo che circostanze concrete non lo L'indennizzo dovuto all'amministratore e al liquidatore revo-
escludano), il preteso pregiudizio per la lesione della reputa- cati senza giusta causa, e Vita not., 2013, 1461, con nota di
M.L. COFANO, Questioni vecchie e nuove in tema di revoca
zione e per i mancati guadagni da discredito reputazionale
dell'amministratore e del liquidatore di società), e da Trib. Pe-
deve essere specificamente allegato e dimostrato come ulte- rugia 22 gennaio 2014, <http://pluris-cedam-utetgiuridica.it>,
riore conseguenza immediata e diretta della revoca (sebbene della quale segnala la coerenza con l'uguale soluzione interpre-
anche in via presuntiva), alla stregua soprattutto delle ragio- tativa data da Cass. 16 giugno 1989, n. 2887, cit. in motivazio-
ni, esplicitate nella deliberazione ed eventualmente diffuse in ne, Foro it., Rep. 1989, voce cit., n. 754 (e Società, 1989, 1149,
un dato ambiente economico, poste a suo fondamento. con nota di E. PROTETTÌ, Divieto di concorrenza del socio ac-
Dal momento che, da un lato, anche eventi diversi da comandatario) alla deliberazione di esclusione di un socio di
comportamenti imperiti o negligenti dell'amministratore società di persone, soluzione cui si raccordano le decisioni che
possono integrare la giusta causa di revoca, la quale attiene esigono che la comunicazione al socio della decisione di radia-
TALIANO —
IL FORO ITALIANO — 2018
2018.— 24.
875 PARTE PRIMA 876

zione specifichi le ragioni della deliberata espulsione (Trib. Giur. comm., 2014, II, 405, con nota di V. CALANDRA BUONAU-
Isernia 3 gennaio 2007, Foro it., Rep. 2008, voce cit., n. 867, e RA Mutamento del sistema di amministrazione e revoca «impli-
Società, 2008, 220, con nota di R. BERGAMO, Concorso tra re- cita» dell'amministratore), che si iscrive nella medesima con-
cesso ed esclusione del socio di s.n.c.; Trib. Milano 13 novem- troversia decisa con la sentenza che si riporta; 14 maggio 2012,
bre 1989, Foro it., Rep. 1992, voce cit., n. 717; Cass. 17 luglio n. 7425, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 597 (e Società, 2013,
1987, n. 6298, id, 1988, I, 1181), così come pure si è detto per 386, con nota di D. CARMINATI, Revoca degli amministratori
la deliberazione di esclusione del socio di cooperativa (Cass. 5 per giusta causa e validità della delibera di nomina di nuovi
dicembre 2016, n. 24795, id., Rep. 2016, voce Lavoro (rappor- amministratori); 5 agosto 2005, n. 16526, Foro it., Rep. 2005,
to), n. 1163; 16 novembre 2016, n. 23353, ibid., voce Coopera- voce cit., n. 896; 7 agosto 2004, n. 15322, id., Rep. 2004, voce
tiva, n. 39; Trib. Monza 5 luglio 2001, id., Rep. 2002, voce cit., n. 1007; 21 novembre 1998, n. 11801, id., Rep. 1999, voce

a
Edilizia popolare, n. 28, e Società, 2002, 891, con nota di L. cit., n. 835; 22 giugno 1985, n. 3768, id., 1986, I, 1364. Sul po-
INVERNIZZI, Delibera di esclusione da cooperativa del socio tere (che non può essere né escluso né limitato dallo statuto so-

to
assegnatario di immobile; Trib. Matera 18 gennaio 1999, Foro ciale: Trib. Milano 15 novembre 1999, id., Rep. 2000, voce cit.,

en
it., Rep. 2001, voce Cooperativa, n. 95; Trib. Genova 6 luglio n. 687; F. VASSALLI, sub art. 2383, in Commentario romano al
1992, id., Rep. 1993, voce cit., n. 80; Trib. Como 7 gennaio nuovo dir. soc. diretto da F. D'ALESSANDRO, Padova, 2011, II,

am
1988, id., Rep. 1988, voce Società, n. 739). 2, 47) dell'assemblea di decidere la revoca dell'amministratore,
Conforme la dottrina: v., ex novis, P.M. SANFILIPPO, Gli am- v., cit. in sentenza, la motivazione di Cass. 15 aprile 2016, n.

on
ministratori, in Diritto commerciale, III. Diritto delle società a 7587, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 599.
cura di M. CIAN, Torino, 2017, 479, nota 99. In ordine al potere del giudice della legittimità di sindacare la

O
M abb
Si ritiene che la regola dell'art. 2383, 3° comma, c.c. (espres- valutazione operata dal giudice del merito circa la sussistenza

M
samente ribadita per le società in accomandita per azioni dal- dei fatti addebitati all'amministratore che l'assemblea ha addot-
to come giusta causa di revoca, la sentenza si raccorda alla co-

SI
l'art. 2456 c.c.), per cui in assenza di giusta causa di revoca
IO in
all'amministratore di società per azioni revocato compete risar- stante giurisprudenza che afferma la controllabilità, ai sensi del-

AS
cimento del danno: l'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c., del giudizio di valore compiu-
so
a) si applichi, per analogia, al caso della deliberazione di re- to dal giudice territoriale, richiamandosi a decisioni — rese con
voca dell'amministratore delegato da parte del consiglio di am- riferimento a casi diversi da quello della revoca dell'ammi-
es

ministrazione: v. Cass. 15 aprile 2016, n. 7587, Foro it., Rep. nistratore di società — dove il principio è enunciato o applicato.
2016, voce cit., n. 599; Trib. Cuneo 13 marzo 2012, id., Rep. Si vedano, cit. dalla sentenza, le motivazioni di Cass. 1° settem-
nc

2013, voce cit., n. 604 (e Giur. comm., 2013, II, 157, con nota di bre 2016, n. 17461, ibid., voce Invalidi civili e di guerra, n. 13
D

M. SPIOTTA, Revoca delle deleghe gestorie: risvolti processua- (sul controllo della decisione che nega il diritto alla pensione
co

li); diversamente, Trib. Milano 16 ottobre 2006, Foro it., Rep. d'inabilità civile senza considerare i requisiti relativi alle condi-
LA

2007, voce cit., n. 643, e, in dottrina, L. DELLA TOMMASINA, sub zioni sanitarie e a quelle reddituali del richiedente); 31 maggio
IO olo

art. 2383, in Commentario del codice civile diretto da E. GA- 2016, n. 11223, ibid., voce Tributi in genere, n. 1522 (sull'o-
messa verifica della contestazione dei fatti costitutivi del credito
C

BRIELLI, Delle società. Dell'azienda. Della concorrenza a cura


c

di D.U. SANTOSUOSSO, Torino, 2015, 152; tributario o delle censure del contribuente); 10 novembre 2015,
O sci
LO

b) operi anche per gli amministratori di società per azioni par- n. 22950, ibid., voce Contratto in genere, n. 305 (in ordine al
tecipate dallo Stato o da enti pubblici i cui statuti conferiscano giudizio di meritevolezza degli interessi perseguiti dal contratto
Fa

al socio pubblico la facoltà di nominare e revocare gli ammini- atipico ex art. 1322 c.c.); 1° settembre 2015, n. 17385, id., Rep.
stratori (art. 2449, 2° comma, c.c.): v. Cass. 1° dicembre 2016, 2015, voce Sardegna, n. 32 (il giudice del merito aveva trascu-
R

n. 24591, Foro it., 2017, I, 154, con osservazioni di R. RANUCCI rato di esaminare le particolari clausole di un contratto che si
(e Corriere giur., 2017, 635, con nota di E. GRIPPAUDO, Nomina raccordava a una normativa regionale); 14 marzo 2013, n. 6501,
o revoca di amministratori e sindaci di società in house: giuris- id., 2013, I, 1455 (e Lavoro e prev. oggi, 2013, 157, con nota di
dizione del giudice ordinario, e Società, 2017, 477, con nota di S. BINI, Denuncia di illeciti aziendali da parte del lavoratore ed
M. COPPOLA, Sulla natura privatistica degli atti di nomina e re- illegittimità del suo licenziamento: spunti di ragionamento sul-
voca di amministratori e sindaci di società a partecipazione l'essenza fiduciaria del rapporto di lavoro; Riv. it. dir. lav.,
pubblica); sul punto, R. RANUCCI, Gli amministratori delle so- 2013, II, 888, con nota di L. RATTI, Alla ricerca dei fondamenti
cietà a partecipazione pubblica, in Le società pubbliche a cura teorici del sindacato di legittimità sulla giusta causa di licen-
di F. FIMMANÒ-A. CATRICALÀ, Roma, 2016, 463; ziamento; Mass. giur. lav., 2014, 237, con nota di G. SIGILLÒ
c) sia derogabile dallo statuto: cfr. Orientamenti societari MASSARA, Il sindacato della Corte di cassazione sulle clausole
notai triveneto, massima H.C.10 in <www.notaitriveneto.it/ elastiche tra limiti legislativi ed esigenze di certezza del diritto),
massime-triveneto> («la disposizione dell'ultima parte del 3° e 9 luglio 2015, n. 14324, Foro it., Rep. 2016, voce Cassazione
comma dell'art. 2383 c.c. è derogabile, pertanto è legittima la civile, n. 109 (e Mass. giur. lav., 2017, 490, con nota di C. PI-
clausola statutaria che escluda il risarcimento dei danni arreca- SANI, Le tutele esclusivamente risarcitorie per le tardività del
ti agli amministratori revocati senza giusta causa. Tale clauso- licenziamento disciplinare), entrambe in tema di giusta causa di
la sarà opponibile esclusivamente agli amministratori nominati licenziamento del lavoratore e di proporzionalità della sanzione
successivamente alla sua adozione»); Arb. Rovigo 9 maggio disciplinare irrogatagli; 13 agosto 2008, n. 21575, Foro it., Rep.
2014, Foro it., Rep. 2015, voce cit., n. 605 (e Foro pad., 2015, 2009, voce Lavoro (rapporto), n. 1505 (circa il controllo della
I, 84, con nota di G. TOTI, L'amministratore può sempre esse- valutazione del giudice di merito nell'applicare clausole genera-
re revocato. Anche senza giusta causa e senza diritto al risar- li come quella dell'art. 2119 c.c., ai fini del licenziamento per
cimento del danno); Trib. Verona 24 aprile 1986, Foro it., giusta causa).
Rep. 1986, voce cit., n. 592; sul punto, M. HOUBEN, La revoca Esempi di giusta (o ingiusta) causa di revoca dell'ammini-
degli amministratori di società per azioni: legittimazione, giu- stratore in App. Milano 5 aprile 2016, id., Rep. 2016, voce So-
sta causa e risarcimento del danno, in Riv. dir. comm., 2015, cietà, n. 608 (e Società, 2016, 1252, con nota di A. ROSSI, Le
I, 655. società a partecipazione pubblica ancora a metà del guado:
Sulla giusta causa di revoca dell'amministratore v., cit. in spoils system e giusta causa di revoca degli amministratori), e
motivazione, Cass. 23 marzo 2017, n. 7475, Foro it., Le banche in Cass. 24 maggio 2012, n. 8221, Foro it., 2013, I, 266 (nonché
dati, archivio Cassazione civile; 15 ottobre 2013, n. 23381, id., Società, 2013, 245, con nota di A.M. PERRINO, Patto parasocia-
Rep. 2015, voce cit., n. 583 (e Giur. comm., 2014, II, 1011, con le di gestione e giusta causa di revoca, e Riv. dir. comm., 2013,
nota di F. SALINAS, Società di capitali a partecipazione pubbli- II, 223, con nota di C. ANGELICI, Interventi giurisprudenziali
ca, revoca di amministratori ed interesse sociale; Dir. fallim., sui rapporti fra assemblea e amministrazione nella s.p.a.), ove
2015, II, 398, con nota G. CAVALLARO, Società partecipata da ulteriori indicazioni, cui adde Trib. Milano 6 maggio 2013, Fo-
enti pubblici ex art. 2449 c.c.: revoca degli amministratori ed ro it., Rep. 2013, voce cit., n. 599 (e Società, 2013, 1285, con
insussistenza della giusta causa per mancanza del rapporto fi- nota di A. CECCHERINI, Sulla giusta causa di revoca dell'ammi-
duciario); 18 settembre 2013, n. 21342, Foro it., Rep. 2014, vo- nistratore di società capitalistica), e Trib. Cagliari 14 aprile
ce cit., n. 481 (e Giur. it., 2014, 111, con nota di A. BERTOLOT- 2011, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 705 (e Giur. comm.,
TI, Qualche ulteriore riflessione su un tema sfuggente: la giusta 2013, II, 687, con nota di R. RIVARO, Revoca per giusta causa
causa di revoca di amministratori (ed organi di controllo); dell'amministratore per mancata ottemperanza alle direttive di
IL FORO ITALIANO — 2018.
877 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 878

gruppo). Vedi anche, nel senso che, quando la clausola statuta- dell'onere probatorio ex art. 1218 c.c. (v., cit. in motivazione,
ria simul stabunt simul cadent sia utilizzata allo scopo di far de- Cass. 1° marzo 2016, n. 4014, Foro it., Rep. 2016, voce Lavoro
cadere dalla carica un amministratore, occorre assodare se sus- (rapporto), n. 921; 8 gennaio 2016, n. 158, ibid., n. 988, e Giur.
sistessero i presupposti per la sua revoca per giusta causa e, in it., 2016, 1428, con note di V. MIRAGLIA, La prova del mobbing
caso negativo, deve essere riconosciuto all'amministratore de- e il principio di autosufficienza del ricorso in Cassazione, e di
caduto il diritto al risarcimento del danno, Trib. Milano 13 mar- C. GAROFALO Mobbing e onere della prova in tema di mobbing;
zo 2015, Foro it., Rep. 2015, voce cit., n. 586, e 28 luglio 2010, v. anche, e multis, Cass. 20 marzo 2015, n. 5590, Foro it., Rep.
id., Rep. 2011, voce cit., n. 584, e Società, 2011, 149, con nota 2016, voce Responsabilità civile, n. 132, e Resp. civ., 2015,
di G. BEI, Illecito uso del patto simul stabunt simul cadent: da 1907, con nota di G. MIOTTO, L'onere della prova del nesso
negozio indiretto a violazione della buona fede, nonché 25 causale nella responsabilità medica (ovvero l'adempimento del-

a
maggio 2010, Foro it., Rep. 2011, voce cit., n. 587, e Società, la prestazione, questo sconosciuto); 5 febbraio 2015, n. 2138,
2011, 1405, con nota di G. MINA, La clausola simul stabunt si- Foro it., Rep. 2015, voce Lavoro (rapporto), n. 968; 20 gennaio

to
mul cadent e le relative problematiche; Giur. it., 2011, 2088, 2015, n. 826, ibid., voce Obbligazioni in genere, n. 51) — af-

en
con nota di N. MICHIELI, La buona fede come limite «insupera- ferma il principio per cui il danno che subisce l'amministratore
bile» all'applicazione della clausola statutaria simul stabunt, di società per azioni revocato senza giusta causa, e del quale

am
simul cadent; Foro pad., 2010, I, 901, con nota di F. CASAMAS- può chiedere il risarcimento alla società, è costituito:
SA, L'uso strumentale della clausola simul stabunt simul cadent. a) non solo dal lucro cessante, e cioè dal compenso che

on
Vedi altresì Cass. 19 novembre 2008, n. 27512, Foro it., Rep. avrebbe percepito se il rapporto non avesse avuto termine ante
2008, voce cit., n. 625, pronunciatasi nel senso che, se una so- tempus (Trib. Milano 7 novembre 2014, n. 1825, <www.giuris

O
M abb
cietà di capitali delibera la riduzione del numero dei componenti prudenzadelleimprese>; 25 maggio 2010, Foro it., Rep. 2011,

M
del consiglio di amministrazione, la riconducibilità di tale atto voce Società, n. 587, e Società, 2011, 1405, con nota di G. MI-
ad una più ampia direttiva generale emessa nell'ambito del

SI
NA, La clausola simul stabunt simul cadent e le relative pro-
IO in
gruppo societario di appartenenza non vale ad escludere che sia blematiche; Giur. it., 2011, 2088, con nota di N. MICHIELI, La

AS
configurabile una revoca dell'amministratore in esubero, in buona fede come limite «insuperabile» all'applicazione della
so
quanto le iniziative, anche legittime, dell'assemblea, che incida- clausola statutaria simul stabunt, simul cadent; Foro pad.,
no, direttamente od indirettamente, sul termine originariamente 2010, I, 901, con nota di F. CASAMASSA, L'uso strumentale
es

fissato nella nomina, determinano il diritto al risarcimento del della clausola simul stabunt simul cadent); parzialmente diver-
danno, allorché la revoca sia avvenuta senza giusta causa. so l'orientamento di App. Napoli 27 gennaio 2011, Foro it.,
nc

Vedi altresì, nel senso che all'organo sociale (nella specie: li- Rep. 2013, voce cit., n. 598 (e Società, 2013, 130, con nota di
D

S. CASSANI, Revoca dell'amministratore per giusta causa ed


co

quidatore) decaduto per sopravvenuta disposizione legislativa


U

ad hoc non spetta il risarcimento ex art. 2383 c.c., ma solo il esplicitazione dei motivi nell'assemblea di revoca), pronuncia-
LA

compenso, stabilito dall'assemblea, maturato fino a quando è tosi nel senso che il danno da lucro cessante subìto da un am-
IO olo

stato sostituito nella carica, Trib. Roma 8 maggio 2017, id., ministratore per essere stato revocato senza giusta causa non
può essere sic et simpliciter liquidato nel complessivo ammon-
C

2017, I, 2147.
c

tare che egli avrebbe presumibilmente percepito sino alla natu-


O sci
LO

(2) La corte tiene a ribadire ex art. 363 c.p.c. — «per la par- rale scadenza del suo incarico, dovendosi esso liquidare in via
ticolare importanza della questione» — il principio per cui la equitativa tenendo conto del vantaggio patrimoniale costituito
Fa

decisione in rito — di inammissibilità o di declinatoria della dai risparmi di spese e di energie lavorative; v. anche, nel senso
giurisdizione o della competenza — che contenga anche argo- che il fatto che l'amministratore di società revocato senza giu-
R

mentazioni di merito non fa sorgere nella parte soccombente sta causa esercitasse anche la professione di dottore commer-
l'onere, né l'interesse, di richiedere, con il mezzo di impugna- cialista (in considerazione della quale era stato nominato am-
zione, un sindacato in ordine a tale parte di motivazione, che, ministratore), percependone un reddito, non esclude il suo dirit-
resa ad abundantiam, è ininfluente ai fini della decisione. Si to al ristoro del danno e non ne riduce l'entità, Trib. Roma 24
vedano Cass. 4 gennaio 2017, n. 101, Foro it., Le banche dati, luglio 2013, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 606 (nonché Riv.
archivio Cassazione civile; Cons. Stato, sez. V, 11 luglio 2016, dir. impresa, 2015, 91, con nota di G. MIGNONE, L'indennizzo
n. 3055, id., Rep. 2016, voce Giustizia amministrativa, n. 461; dovuto all'amministratore e al liquidatore revocati senza giu-
Cass. 16 dicembre 2015, n. 25320, ibid., voce Cosa giudicata sta causa, e Vita not., 2013, 1461, con nota di M.L. COFANO,
civile, n. 11; 17 aprile 2015, n. 7838, id., Rep. 2015, voce Sen- Questioni vecchie e nuove in tema di revoca dell'amministra-
tenza civile, n. 34. Si vedano altresì, tutte cit. in motivazione, tore e del liquidatore di società);
Cass. 20 agosto 2015, n. 17004, ibid., voce Impugnazioni civili, b) ma anche — e se dimostrato — dal danno ulteriore (in tal
n. 19; 19 dicembre 2014, n. 27049, id., Rep. 2014, voce Sen- senso, v. già Cass. 12 settembre 2008, n. 23557, Foro it., 2009,
tenza civile, n. 23; 30 ottobre 2013, n. 24469, id., Rep. 2013, I, 1525, in motivazione) che gli derivi dalle modalità della revo-
voce Cassazione civile, n. 73; 28 novembre 2012, n. 21110, id., ca, se tali da ledere il suo onore o la sua reputazione, come ha
2013, I, 1224, con nota di richiami (e commento di D. LONGO, ritenuto Trib. Ascoli Piceno-S. Benedetto del Tronto 15 aprile
Carenza del titolo esecutivo, vendita forzata e salvezza del- 2010, Foro it., Rep. 2010, voce Danni civili, n. 252, in un caso
l'acquisto del terzo, dedicato ad altri profili della decisione, sui di diffusione di una comunicazione a contenuto diffamatorio
quali, v. anche le note di B. CAPPONI, Espropriazione forzata della revoca della carica dell'amministratore (diversa l'ipotesi
senza titolo esecutivo (e relativi conflitti), in Corriere giur., del pregiudizio arrecato alla reputazione sociale o professionale
2013, 387, e di N. VINCRE, La stabilità della vendita forzata: dell'amministratore revocato da iniziative giornalistiche, cui la
un «dogma» riaffermato, in Riv. dir. proc., 2013, 1551). Si ve- società sia estranea: Cass. 21 novembre 1998, n. 11801, id.,
dano anche Cass. 22 ottobre 2014, n. 22380, Foro it., Rep. Rep. 1999, voce Società, n. 837). [G. NICCOLINI]
2014, voce cit., n. 80 (è inammissibile per difetto di interesse
una censura rivolta ad argomentazioni contenute nella motiva-
zione della sentenza impugnata e svolte ad abundantiam o co-
stituenti obiter dicta, poiché esse, in quanto prive di effetti giu-
ridici, non determinano alcuna influenza sul dispositivo della
decisione), e 12 ottobre 2016, n. 20567, id., Le banche dati, ar-
chivio cit. (se la sentenza definisce in rito il giudizio, non si
forma alcun giudicato sulle affermazioni ulteriori in essa con-
————————
tenute, che costituiscono motivazione ad abundantiam, inido-
nea a sortire effetti giuridici).

(3) La sentenza — dopo avere riaffermato la regola generale


secondo cui anche nelle azioni di responsabilità contrattuale
spetta all'attore dare prova dell'elemento oggettivo della fatti-
specie, composto da condotta, danno e nesso causale tra i mede-
simi, solo l'elemento soggettivo essendo oggetto di inversione
IL FORO ITALIANO — 2018.
879 PARTE PRIMA 880

CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza consiglio 5 aprile 2011 n. 2001/539/Ce e ratificata e resa ese-
23 gennaio 2018, n. 1584; Pres. VIVALDI, Rel. D'ARRIGO, cutiva in Italia con l. n. 12 del 2004) non detta una regola spe-
P.M. (non indicato); Sottile (Avv. AGOSTINI, COLLAVINI) cifica in ordine alla prova dell'inadempimento.
c. EasyJet Airline Company Ltd (Avv. D'ANDRIA). Cassa Però, ai sensi dell'art. 19, «il vettore è responsabile del dan-
Trib. Roma 21 novembre 2014. no derivante da ritardo nel trasporto aereo di passeggeri, baga-
gli o merci. Tuttavia il vettore non è responsabile per i danni
Trasporto marittimo e aereo, noleggio e locazione di nave
da ritardo se dimostri che egli stesso e i propri dipendenti e
e di aeromobile — Trasporto aereo — Negato imbarco,
preposti hanno adottato tutte le misure che potevano essere ra-
cancellazione o ritardato arrivo — Azione risarcitoria
— Onere della prova (Cod. civ., art. 1218, 2697; y l. 10 gionevolmente richieste per evitare il danno oppure che era lo-
ro impossibile adottarle».

a
gennaio 2004 n. 12, ratifica ed esecuzione della conven-
zione per l'unificazione di alcune norme relative al tra- La convenzione, pertanto, introduce una presunzione di re-

to
sporto aereo internazionale, con atto finale e risoluzioni, sponsabilità del vettore aereo, che costui può superare sola-

en
fatta a Montreal il 28 maggio 1999: convenzione, art. 19; y mente offrendo la prova liberatoria dell'imprevedibilità del
regolamento 11 febbraio 2004 n. 261/2004/Ce del parla- danno, tale che non era ragionevole ex ante adottare delle mi-

am
mento europeo e del consiglio, che istituisce regole comuni sure idonee ad evitarne l'avveramento, ovvero dell'oggettiva
in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in impossibilità di adottarle. In sostanza, l'esenzione del vettore

on
caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ri- aereo gioca sul piano del caso fortuito o della forza maggiore.
Il successivo art. 22 pone limitazioni quantitative alla re-

O
tardo prolungato e che abroga il regolamento (Cee) 295/91,

M abb
art. 4, 5, 6). sponsabilità risarcitoria del vettore, nel trasporto di persone,

M
merci e bagagli. Per quanto qui di interesse, in caso di danno

SI
Il passeggero che agisca per il risarcimento del danno deri- da ritardo nel trasporto di persone, la responsabilità del vettore
IO in
vante dal negato imbarco o dalla cancellazione o dal ritar- è limitata alla somma di «4150 diritti speciali di prelievo» per

AS
dato arrivo dell'aeromobile rispetto all'orario previsto de- ciascun passeggero (per la conversione dei diritti speciali di
so

ve produrre il titolo o il biglietto di viaggio o altra prova prelievo in unità monetarie, si veda l'art. 23 della medesima
equipollente, potendosi poi limitare alla mera allegazione
es

convenzione; v. pure Cass. n. 14667 del 14 luglio 2015, Foro


dell'inadempimento del vettore; spetta a quest'ultimo, con- it., Rep. 2015, voce Trasporto marittimo, n. 46).
nc

venuto in giudizio, dimostrare l'avvenuto adempimento, 6. - Il regolamento Ce 261/04 istituisce regole comuni in
oppure che, in caso di ritardo, questo sia stato contenuto
D

materia di compensazione e assistenza ai passeggeri in caso di


co

sotto le soglie di rilevanza fissate dall'art. 6, par. 1, del re-


U

negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolun-


golamento (Ce) 261/2004. (1)
LA

gato. A seconda dei casi, al passeggero è riconosciuto il diritto


IO olo

al rimborso del costo del biglietto o all'imbarco su un volo al-


C

ternativo, alla c.d. assistenza (pasti, alloggi e ulteriori servizi


c

Considerato. — (Omissis). 2. - Venendo all'esame delle minori) e ad una compensazione pecuniaria di importo cre-
O sci
LO

censure prospettate dal ricorrente, con il primo motivo si de- scente in proporzione alla gravità del ritardo. Con particolare
nuncia la violazione o falsa applicazione degli art. 1218 e riferimento a quest'ultima ipotesi, la normativa comunitaria
Fa

2697 c.c. e dell'art. 19 della convenzione di Montreal del 28


identifica diverse ipotesi di gravità del ritardo, commisurate
maggio 1999 in materia di trasporto aereo internazionale.
alla lunghezza della tratta. Quindi, dal punto di vista oggetti-
R

Il Sottile, anzitutto, censura la sentenza impugnata nella vo, il regolamento introduce una tipizzazione legale della so-
parte in cui ha ritenuto che fosse onere dell'attore provare non
glia oltre la quale l'inesatto adempimento (ritardo) del vettore
soltanto l'esistenza del contratto di trasporto, ma anche l'ina-
diviene «grave» e genera obblighi risarcitori.
dempimento del vettore, ossia il ritardo del volo. In secondo
luogo, contesta la decisione di subordinare l'applicabilità del- Anche il regolamento, al pari della convenzione di Mon-
l'art. 19 della citata convenzione di Montreal alla prova, da treal, non contiene alcuna disposizione in ordine all'onere del-
parte del passeggero, dell'effettivo orario di atterraggio del- la prova circa la durata del ritardo.
l'aeromobile. Osserva, più in generale, che il vettore deve ri- 7. - La Corte di giustizia ha ripetutamente affermato che i
tenersi responsabile del regolare adempimento del contratto di passeggeri di voli ritardati di un tempo pari o superiore a tre
trasporto fintantoché non fornisca la prova liberatoria della ore possono essere assimilati ai passeggeri di voli cancellati e,
corretta esecuzione della prestazione. pertanto, anch’essi possono reclamare il diritto alla compensa-
Con il secondo motivo, si deduce l'omesso esame di un fat- zione pecuniaria previsto dall'art. 7 del regolamento (Corte
to decisivo per il giudizio, indicato nella copiosa giurispruden- giust. 19 novembre 2009, cause riunite C-402/07, Christopher
za di merito, che, in relazione al trasporto aereo, ha affermato Sturgeon, Gabriel Sturgeon e Alana Sturgeon c. Condor
che il passeggero che agisca per il risarcimento del danno da Flugdienst GmbH, e C-432/07, Stefan Böck e Cornelia
ritardo debba provare soltanto la fonte del suo diritto, limitan- Lepuschitz c. Air France SA, id., 2010, IV, 325; 26 febbraio
dosi alla mera allegazione delle circostanze dell'inadempi- 2013, causa C-11/11, Air France c. Heinz-Gerke Folkerts e
mento della controparte, mentre spetta al debitore convenuto Luz-Tereza Folkerts, id., Rep. 2013, voce Unione europea, n.
provare la regolare esecuzione della prestazione. 1359, con riferimento al volo con una o più coincidenze; 23
Questo secondo motivo rappresenta, in realtà, una argomen- ottobre 2012, cause riunite C-581/10, Nelson c. Deutsche Luf-
tazione di diritto a sostegno degli argomenti illustrati nel pri- thansa AG, e C-629/10, British Airways EasyJet e Internatio-
mo motivo, piuttosto che un'autonoma censura. Esso, pertan- nal Air Transport Association c. Civil Aviation Authority, id.,
to, può essere esaminato congiuntamente al primo. 2013, IV, 101).
3. - Il ricorso è fondato. In caso di cancellazione del volo, l'art. 5, 3° comma, del re-
4. - La questione di diritto sottoposta all'attenzione di que- golamento prevede che il vettore non è tenuto al pagamento
sta corte concerne l'ampiezza dell'onere probatorio gravante della compensazione pecuniaria se ha tempestivamente avver-
sul passeggero che intenda agire in giudizio nei confronti del tito il passeggero della cancellazione ovvero se dimostra che la
vettore aereo chiedendo il risarcimento dei danni da ritardo. In stessa è dovuta a circostanze eccezionali che non si sarebbero
particolare, le parti controvertono sulla circostanza se il pas- comunque potute evitare anche se fossero state adottate tutte le
seggero possa limitarsi a provare l'esistenza del contratto di misure del caso.
trasporto (ossia l'avvenuto acquisto del biglietto aereo) e ad Dunque, come già previsto dalla convenzione di Montreal,
allegare il ritardo del volo; oppure se egli sia onerato di fornire la responsabilità del vettore è elisa solamente dal caso fortuito
la prova piena anche di questo secondo elemento, gravando o dalla forza maggiore, cui si aggiunge però l'ipotesi del con-
sul vettore il solo onere della prova liberatoria. gruo preavviso che consenta al passeggero di organizzarsi di-
5. - La convenzione di Montreal (sottoscritta dalla Comuni- versamente, così minimizzando le conseguenze del disagio
tà europea il 9 dicembre 1999, approvata con decisione del (quanto al termine entro cui deve essere dato il preavviso, per-
IL FORO ITALIANO — 2018.
881 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 882

ché possa sortire effetti liberatori, v. l'art. 5, 1° comma, lett. (negoziale o legale) del suo diritto e il relativo termine di
c). scadenza, limitandosi alla mera allegazione della circostan-
L'art. 5, 4° comma, aggiunge: «L'onere della prova, per za dell'inadempimento della controparte, mentre il debitore
quanto riguarda se e quando il passeggero è stato avvertito convenuto è gravato dell'onere della prova del fatto estinti-
della cancellazione del volo, incombe al vettore aereo operati- vo dell'altrui pretesa, costituito dall'avvenuto adempimento.
vo». Anche nel caso in cui sia dedotto non l'inadempimento del-
8. - Il regolamento Ce 261/2004 e la convenzione di Mon- l'obbligazione, ma il suo inesatto adempimento, al creditore
treal contengono due discipline compatibili e congiuntamente istante sarà sufficiente la mera allegazione dell'inesattezza
applicabili, senza antinomie. dell'adempimento (per violazione di doveri accessori, come
La Corte di giustizia ha, infatti, specificato che le normative quello di informazione, ovvero per mancata osservanza del-

a
non si escludono l'un l'altra (Corte giust. 10 gennaio 2006, l'obbligo di diligenza, o per difformità quantitative o quali-

to
causa C-344/04, International Air Transport Association, Eu- tative dei beni), gravando ancora una volta sul debitore l'o-
nere di dimostrare l'avvenuto, esatto adempimento (sez. un.

en
ropean Low Fares Airline Association c. Department for
Transport, id., Rep. 2006, voce cit., n. 1147). La convenzione n. 13533 del 30 ottobre 2001, id., 2002, I, 769; fra le più re-

am
di Montreal detta le condizioni per l'esercizio di azioni giudi- centi, Cass. n. 826 del 20 gennaio 2015, id., Rep. 2015, voce
ziarie per il risarcimento danni promosse dinanzi ad organi Obbligazioni in genere, n. 51; n. 15659 del 15 luglio 2011,
id., Rep. 2011, voce cit., n. 47).

on
giurisdizionali. Ciò tuttavia non è d'ostacolo all'adozione di
una concorrente disciplina comunitaria, anche migliorativa, 11. - Facendo applicazione di tali regole nel caso in esame,

O
M abb
per assicurare la tutela degli interessi dei passeggeri, al fine di va affermato il seguente principio di diritto:

M
garantire agli stessi adeguata assistenza nel momento in cui si «Il passeggero che agisca per il risarcimento del danno de-

SI
verificano gli inconvenienti previsti e in modo da consentire rivante dal negato imbarco o dalla cancellazione (inadempi-
IO in
adeguati indennizzi che possono essere richiesti e accordati mento) o dal ritardato arrivo dell'aeromobile rispetto all'orario

AS
senza l'esperimento di azioni giudiziarie. previsto (inesatto adempimento), deve fornire la prova della
so

Nel complesso, entrambe le normative si basano sul- fonte (negoziale) del suo diritto e il relativo termine di scaden-
l'affermazione del principio di presunzione di responsabilità za, ossia deve produrre il titolo o il biglietto di viaggio o altra
es

del vettore aereo. Dunque, una volta provato l'inadempimento prova equipollente, potendosi poi limitare alla mera allegazio-
nc

— o, più esattamente, l'inesatto adempimento —, l'imputabi- ne dell'inadempimento del vettore. Spetta a quest'ultimo, con-
lità dello stesso al vettore aereo costituisce oggetto di una pre-
D

venuto in giudizio, dimostrare l'avvenuto adempimento, oppu-


co

sunzione superabile, tanto che si faccia riferimento alla con- re che, in caso di ritardo, questo sia stato contenuto sotto le
U

venzione di Montreal quanto che si applichi il regolamento soglie di rilevanza fissate dall'art. 6, 1° comma, del regola-
LA
IO olo

Ce, solamente attraverso la prova liberatoria del caso fortuito mento Ce 261/2004».
o della forza maggiore.
C

12. - All'affermazione di tale principio non è d'ostacolo il


c

L'affermazione della presunzione di colpa del vettore in ca- principio c.d. di «prossimità della prova», poiché nei rapporti
O sci
LO

so di ritardo o, comunque, inesatto adempimento di un contrat- fra passeggero e vettore aereo è vero semmai il contrario.
to di trasporto aereo di persone era presente, del resto, anche Mentre il passeggero di regola non ha disponibilità di una pro-
Fa

nelle precedenti convenzioni internazionali (convenzione di va diretta del ritardo dell'aeromobile su cui viaggiava (tranne,
Varsavia del 12 ottobre 1929, art. 17, 18 e 19, emendata dal in ipotesi, la riproduzione fotografica dei tabelloni informativi
R

protocollo de L'Aia del 28 settembre 1955), di cui questa corte dell'aeroporto), il vettore aereo — che opera in un regime di
ha già avuto occasione di occuparsi (Cass. n. 20787 del 27 ot- controllo e verifica, da parte delle autorità aeroportuali, del
tobre 2004, id., Rep. 2005, voce Trasporto (contratto di), n. tracciato aereo di ogni volo — ha agevole facoltà di accesso
11). alla prova ufficiale dell'orario esatto in cui il veicolo è atterra-
Si deve quindi ribadire che rimangono a carico del vettore i to.
danni determinati da causa ignota, mentre il caso fortuito e la
forza maggiore, quali fattori estranei all'organizzazione del Non risulta indicativo, infine, neppure il tenore testuale del
trasporto, costituiscono causa non imputabile ex art. 1218 c.c. già citato art. 5, 4° comma, del regolamento, a mente del quale
e portano ad escludere la responsabilità del vettore se egli di- «l'onere della prova, per quanto riguarda se e quando il pas-
mostri di non essere riuscito ad impedire l'evento nonostante seggero è stato avvertito della cancellazione del volo, incombe
l'adozione di ogni misura idonea a garantire la puntuale ese- al vettore aereo operativo». La norma, infatti, risulta perfetta-
cuzione del trasporto. mente allineata a quanto disposto dall'art. 2697 c.c., trattando-
Si sottrae alla presunzione di responsabilità solamente il ca- si di fatto estintivo dell'altrui pretesa, che va dunque provato
so della cancellazione (cui può essere equiparato il ritardo pari da chi lo eccepisce.
o superiore a tre ore) tempestivamente prevista e della quale A contrario, si potrebbe osservare che, proprio perché al-
sia stato dato avviso al passeggero nel rispetto dei termini di trimenti la norma sarebbe superflua, dovrebbe affermarsi indi-
cui all'art. 5, 1° comma, lett. c), del regolamento. rettamente l'esistenza in subiecta materia di un principio op-
9. - La presunzione di responsabilità del vettore opera, posto a quello generale, con conseguente collocamento del-
com’è ovvio, sul piano dell'imputabilità dell'inadempimento, l'onere della prova dell'inadempimento in capo all'attore. Un
ai sensi dell'art. 1218 c.c., non su quello della prova oggettiva simile ragionamento, tuttavia, sarebbe basato su un argomento
dello stesso. non decisivo, né convincente, anche perché non terrebbe conto
È quindi possibile dire che né la convenzione di Montreal, della circostanza che la disciplina comunitaria, volta ad assicu-
né il regolamento Ce 261/2004 contengono alcuna regola spe- rare l'omogeneo trattamento della posizione del passeggero in
cifica in tema di onere della prova dell'inadempimento (nega- tutti gli Stati membri, è ben possibile che ponga talune regole
to imbarco o cancellazione del volo) o dell'inesatto adempi- coincidenti con quelle dell'ordinamento interno di uno Stato
mento (ritardato arrivo rispetto all'orario previsto). membro e divergenti da quelle di un altro. La sovrapponibilità
10. - L'assenza di una norma speciale impone di far riferi- del criterio contenuto nell'art. 5, 4° comma, del regolamento
mento ai criteri ordinari di riparto dell'onere della prova, di ai principî generali in tema di onere della prova di cui all'art.
cui all'art. 2697 c.c., e alla giurisprudenza di questa corte stra- 2697 c.c. non è quindi indicativa della necessità di configurare
tificatasi, con plurime pronunce, senza più incertezze dal noto una ricostruzione sistematica alternativa.
arresto delle sezioni unite del 2001. 13. - Il vettore aereo sostiene che al caso di specie non po-
Costituisce, infatti, oramai vero e proprio ius receptum il trebbe applicarsi l'art. 2697 c.c., non versandosi in ipotesi di
principio di diritto secondo cui, in tema di prova dell'ina- responsabilità contrattuale, bensì di una responsabilità sui ge-
dempimento di un'obbligazione, il creditore che agisca per neris, come si dovrebbe ricavare dalla circostanza che tale re-
la risoluzione contrattuale, per il risarcimento del danno, sponsabilità può farsi valere anche nei confronti del vettore di
ovvero per l'adempimento deve soltanto provare la fonte fatto.
IL FORO ITALIANO — 2018.
883 PARTE PRIMA 884

La difesa si espone a molteplici critiche, ciascuna delle qua- desunti da quelli generalmente applicabili in tema di inadempi-
li decisiva. Fra le varie, è assorbente la considerazione che, mento di un'obbligazione.
pure nel caso di «vettore di fatto», che poi sarebbe un mero Al riguardo, è ormai consolidato l'orientamento secondo cui il
subvettore, la responsabilità nei confronti del passeggero è di creditore che invochi il risarcimento del danno da inadempimento
natura contrattuale, basandosi o sul rapporto di sub-vezione di un'obbligazione (come pure chi agisca per la risoluzione con-
quale contratto per conto a favore di terzi o, in subordine, su trattuale o per l'adempimento) deve provare la fonte (negoziale o
legale) del suo diritto ed il relativo termine di scadenza, limitan-
un rapporto contrattuale di fatto. dosi quindi ad allegare la circostanza dell'inadempimento della
Il controricorrente sostiene, inoltre, che nella specie non vi controparte, mentre al debitore convenuto spetta la prova del fatto
sarebbe stato inadempimento, in quanto le condizioni generali, estintivo dell'altrui pretesa, costituito dall'avvenuto adempimen-
approvate dal passeggero al momento dell'acquisto del bigliet- to; con l'ulteriore precisazione che, anche quando sia dedotto l'i-

a
to aereo, prevedono che gli orari non sono garantiti e non co- nesatto adempimento dell'obbligazione, al creditore istante spetta

to
stituiscono parte del contratto di trasporto. la mera allegazione dell'inesattezza dell'adempimento, gravando
ancora una volta sul debitore la prova dell'esatto adempimento,

en
La questione è carente di autosufficienza. Infatti, non vi è
alcuna evidenza dell'effettivo contenuto delle condizioni ge- quale fatto estintivo della propria obbligazione (cfr. Cass. 27 mar-

am
nerali, né che le stesse siano state mai acquisite agli atti del zo 2015, n. 6249, Foro it., Rep. 2015, voce Contratto in genere,
processo. Peraltro, trattandosi di un'eccezione relativa all'og- n. 452; 20 gennaio 2015, n. 826, ibid., voce Obbligazioni in gene-
re, n. 51; 15 aprile 2014, n. 8736, id., Rep. 2014, voce Prova civi-

on
getto del contratto, il vettore avrebbe dovuto dimostrare di le in genere, n. 37, e Giur. it., 2014, 1856, con nota di COCCO,
averla tempestivamente formulata nel corso del giudizio di

O
L'onere della prova nell'eccezione di inadempimento; 15 luglio

M abb
merito. In ogni caso, una simile clausola di esonero del vettore 2011, n. 15659, Foro it., Rep. 2011, voce Obbligazioni in genere,

M
dalla responsabilità prevista dalle convenzioni internazionali n. 47; nei menzionati precedenti si evidenzia altresì che eguale

SI
sarebbe nulla, in quanto in contrasto con norme imperative, o criterio di riparto trova spazio anche nel caso in cui il debitore
IO in
quantomeno vessatoria, sicché occorrerebbe la dimostrazione convenuto si avvalga dell'eccezione di inadempimento ex art.

AS
della prova della specifica approvazione per iscritto. 1460 c.c., risultando, in tal caso, invertiti i ruoli delle parti in lite,
so

Né vale osservare che, in tal modo, si penalizzerebbe il dal momento che il debitore si limiterà ad allegare l'altrui ina-
convenuto che restasse contumace. Infatti, se è vero che la dempimento, mentre il creditore dovrà dimostrare il proprio
es

contumacia in sé non ha un significato diretto sul piano proba- adempimento o la non ancora intervenuta scadenza dell'obbliga-
zione: per un'ulteriore ipotesi applicativa, riguardante la curatela
nc

torio, è pur vero che, ove si faccia questione dell'inadem-


fallimentare che, a fronte della pretesa creditoria azionata nei suoi
pimento di un'obbligazione, il convenuto, che è tenuto a pro-
D

confronti in sede di opposizione allo stato passivo, riferita ad una


co

vare di aver regolarmente adempiuto al proprio debito, non


U

somma dovuta in forza di un contratto a prestazione corrispettive,


può pretendere di sottrarsi all'onere che grava su di lui addu- avanzi un'eccezione di inadempimento, v. Cass. 23 settembre
LA
IO olo

cendo a proprio discarico la scelta — per l'appunto, proces- 2016, n. 18705, id., Rep. 2016, voce Fallimento, n. 437).
sualmente neutra — di restare contumace. La contumacia del Una peculiarità si registra quanto al contenuto della prova libera-
C
c

convenuto, pertanto, non ha significato di prova diretta del- toria che incombe sul vettore cui venga addebitato un ritardo; se-
O sci
LO

l'inadempimento; comporta, semmai, il difetto di prova rispet- condo l'ord. 1584/18, il convenuto non incorre in responsabilità se
to a un fatto estintivo del diritto di controparte; fatto che, ai riesce a dimostrare che il ritardo non raggiunge l'entità stabilita dal-
Fa

sensi dell'art. 2697 c.c., deve essere provato dal convenuto. l'art. 6, par. 1, del regolamento (Ce) 261/2004 (dove, a proposito
14. - In base alle precedenti considerazioni, va cassata la del ritardo rispetto all'orario di partenza programmato, si indivi-
duano le seguenti soglie critiche: due ore, per le tratte aeree pari o
R

decisione del Tribunale di Roma, secondo cui l'onere della


inferiori a 1500 km; tre ore, per le tratte intracomunitarie superiori a
prova del ritardo dell'aeromobile spettava al Sottile. 1500 km e per tutte le altre tratte aeree comprese fra 1500 e 3500
Non è condivisibile, in particolare, l'argomento secondo cui km; quattro ore, nei rimanenti casi). In tal modo, si estendono all'a-
a una simile conclusione dovrebbe pervenirsi considerando zione risarcitoria i limiti oltre i quali scatta, in virtù del citato rego-
che, altrimenti, non si comprenderebbe il senso della prova li- lamento, l'obbligo del vettore di prestare assistenza ai passeggeri.
beratoria. Quest’ultima, come s’è già detto, opera sul piano Va, peraltro, ricordato che il ritardo pari almeno a tre ore ri-
della imputabilità soggettiva dell'inadempimento, ai sensi del- spetto all'orario di arrivo previsto è equiparato alla cancellazione,
l'art. 1218 c.c., mentre il problema dell'onere della prova sta ai fini dell'ottenimento della compensazione pecuniaria di cui
sul piano del fatto oggettivo costituito, a seconda dei casi, dal all'art. 7 del regolamento stesso (Corte giust. 23 ottobre 2012,
negato accesso, dalla cancellazione del volo o dal ritardato ar- cause riunite C-581/10 e C-629/10, Nelson, id., 2013, IV, 101,
rivo. annotata da CUCCU, Compensazione pecuniaria per ritardo pro-
lungato all'arrivo e compatibilità con la convenzione di Mon-
Sono dunque erronee anche le conclusioni cui è pervenuto il treal, in Dir. trasporti, 2013, 503; nonché Corte giust. 26 febbraio
giudice d'appello. Non è vero che il passeggero deve dimo- 2013, causa C-11/11, Folkerts, in Foro it., Rep. 2013, voce Unio-
strare, e non semplicemente allegare, l'inadempimento del vet- ne europea, n. 1359, annotata da LUNA, Ritardo prolungato
tore, la cui responsabilità poi si presume, salva la prova libera- all'arrivo per perdita di coincidenza e compensazione pecunia-
toria. Al contrario, il passeggero deve dimostrare solamente la ria, in Dir. trasporti, 2014, 561, dove si specifica che ha titolo al-
fonte del proprio diritto e può limitarsi ad allegare l'inadem- la compensazione pecuniaria il passeggero di un volo con una o
pimento del vettore, il quale potrà difendersi su due piani dif- più coincidenze, che sia stato ritardato alla partenza per un lasso
ferenti: o dimostrando che l'inadempimento non vi è stato o di tempo inferiore ai limiti stabiliti dall'art. 6 del regolamento, ma
che, se v’è stato, non ha superato (in caso di ritardo) le soglie che abbia raggiunto la sua destinazione finale con un ritardo di
di rilevanza fissate dal regolamento Ce; oppure, dimostrando durata pari o superiore a tre ore rispetto all'orario di arrivo previ-
che l'inadempimento, pur essendosi obiettivamente consuma- sto). L'importo di tale compensazione varia in funzione della lun-
to, è dipeso da forza maggiore o da caso fortuito, che rendono ghezza della tratta, da misurare secondo il metodo della rotta or-
todromica; in caso di collegamenti aerei con una o più coinciden-
il fatto non imputabile al suo autore. ze, ai fini della determinazione di siffatto valore, occorre tener
15. - La sentenza impugnata deve essere quindi cassata con conto solamente della distanza tra il luogo del primo decollo e la
rinvio al Tribunale di Roma, in funzione di giudice di appello, destinazione finale, da stabilire, a prescindere dai chilometri di
affinché, attenendosi al principio di diritto sopra formulato in volo effettivamente percorsi (così Corte giust. 7 settembre 2017,
tema di onere della prova, valuti la fondatezza nel merito della causa C-559/16, Bossen, <www.curia.europa.eu>).
domanda del Sottile e l'eventuale diritto risarcitorio dello stes- Ma i ritardi non sono soltanto aerei: per quelli ferroviari, cfr.
so. Trib. Firenze 23 marzo 2017, Danno e resp., 2017, 743, con nota
di MONTI, Il danno da ritardo ferroviario e il risarcimento «stret-
———————— to da una morsa di acciaio», e Corti fiorentine, 2017, fasc. 3, 64,
con nota di VALLARIELLO, Il danno da ritardo: profili di respon-
(1) La pronuncia in epigrafe ritiene che, nel giudizio promosso sabilità del vettore ferroviario.
dall'acquirente di un biglietto aereo il quale lamenti un pregiudi-
zio derivante dal negato imbarco, dalla cancellazione o dal ritardo ————————
del volo, i criteri di riparto dell'onere della prova possano essere
IL FORO ITALIANO — 2018.
885 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 886

I sulta assunta ai sensi della l. n. 68 del 1999 e pertanto non


aveva titolo a partecipare alla procedura»;
CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; ordinanza che, in tale ultimo provvedimento, si precisava che secon-
19 gennaio 2018, n. 1417; Pres. RORDORF, Rel. TRIA, P.M. do quanto espressamente stabilito dal relativo bando (art. 2)
SANLORENZO (concl. diff.); Balangero (Avv. ROMANO, erano esclusi dalla partecipazione alla procedura di mobilità
CAVALLO PERIN) c. Min. giustizia (Avv. dello Stato). Re- in oggetto «tutti i dipendenti assunti ai sensi dell'art. 3 e 18 l.
golamento di giurisdizione. n. 68 del 1999»;
che l'interessata, appena venuta a conoscenza del menzio-
Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Soggetto nato provvedimento di revoca, adiva il Tribunale del lavoro
disabile — Trasferimento a seguito di mobilità inter- di Biella per ottenere l'accertamento del proprio diritto a

a
compartimentale — Revoca del provvedimento — fruire del completamento della già disposta mobilità, previa

to
Controversia — Giurisdizione ordinaria (L. 12 marzo disapplicazione sia della suddetta clausola del bando di
1999 n. 68, norme per il diritto al lavoro dei disabili, art.

en
esclusione, sia dello stesso provvedimento di revoca;
3, 18; y d.leg. 30 marzo 2001 n. 165, norme generali sul- che il tribunale adìto rigettava la domanda cautelare per
l'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle ammini-

am
difetto del fumus boni iuris, a suo avviso dimostrato dalla
strazioni pubbliche, art. 63). presenza della citata clausola del bando, da contestare davan-

on
La controversia sulla revoca da parte della pubblica ammi- ti al giudice amministrativo;
nistrazione del provvedimento con cui era stato disposto il che, quindi, la Balangero propone il presente ricorso per

O
M abb
trasferimento per mobilità di una lavoratrice disabile (po- regolamento preventivo di giurisdizione, chiedendo che sia

M
sto che il relativo bando escludeva dalla partecipazione dichiarata la giurisdizione del giudice ordinario, sostenendo,

SI
alla procedura gli assunti ai sensi della l. n. 68 del 1999) è fra l'altro, la contrarietà della clausola del bando in oggetto
IO in
devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario, trattan- con la legislazione sull'assunzione delle categorie protette

AS
dosi di atto successivo all'approvazione della graduatoria, nonché il suo carattere discriminatorio;
so

espressione del potere privatistico della pubblica ammini- che il ministero della giustizia, nel proprio controricorso,
chiede che il ricorso sia dichiarato inammissibile o infonda-
es

strazione in qualità di datrice di lavoro. (1)


to;
nc

che il pubblico ministero, nelle conclusioni rassegnate ai


D

II sensi dell'art. 380 ter c.p.c., chiede che venga dichiarata la


co

giurisdizione del giudice amministrativo.


U

Considerato: che il collegio ritiene che debba essere af-


LA

CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza


IO olo

13 dicembre 2017, n. 29915; Pres. CANZIO, Est. D'ANTO- fermata la giurisdizione del giudice ordinario;
che, per costante indirizzo di queste sezioni unite, in tema
C

NIO, P.M. FUZIO (concl. conf.); Orilio (Avv. DI SIMONE) c.


c

Azienda sanitaria provinciale di Cosenza (Avv. GARRITA- di impiego pubblico contrattualizzato, ai sensi dell'art. 63, 1°
O sci
LO

NO). Conferma App. Catanzaro 21 dicembre 2015. comma, d.leg. n. 165 del 2001, sono attribuite alla giurisdi-
zione del giudice ordinario tutte le controversie inerenti ad
Fa

Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Personale ogni fase del rapporto di lavoro, mentre il successivo 4°
precario della pubblica amministrazione — Procedura di comma dello stesso art. 63 riserva, in via residuale, alla giu-
R

stabilizzazione — Giurisdizione amministrativa (D.leg. 30 risdizione amministrativa esclusivamente le controversie re-


marzo 2001 n. 165, art. 63). lative alle procedure concorsuali, strumentali alla costituzio-
ne del rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione
La controversia in materia di stabilizzazione del personale (v., tra le tante, Cass., sez. un., 5 aprile 2017, n. 8799, Foro
precario di una pubblica amministrazione, concernendo it., Le banche dati, archivio Cassazione civile, e giurispru-
gli atti di una procedura concorsuale finalizzata all'as- denza ivi richiamata);
sunzione di alcuni lavoratori mediante il loro passaggio che, per altrettanto fermo orientamento di queste sezioni
dallo stato di personale precario a quello di personale di unite, la riserva di giurisdizione amministrativa in materia di
ruolo, è devoluta alla giurisdizione del giudice ammini- procedure concorsuali ex art. 63, 4° comma, d.leg. n. 165 del
strativo. (2) 2001 non estende la sua rilevanza alla fase successiva all'ap-
provazione della graduatoria e, in particolare, alle controver-
sie relative alle pretese di assunzione basate sull'esito del
I concorso (ex plurimis, Cass., sez. un., 23 settembre 2013, n.
21671, id., Rep. 2013, voce Impiegato dello Stato, nn. 316,
Cass., ord. 19 gennaio 2018, n. 1417 330; 28 maggio 2012, n. 8410, ibid., n. 213; 13 febbraio
2008, n. 3409, id., Rep. 2008, voce cit., n. 243);
Ritenuto: che Massimiliana Balangero, assunta a tempo che è stato, in particolare, precisato che, con l'approvazio-
indeterminato dalla provincia di Belluno come soggetto ap- ne della graduatoria, si esaurisce l'ambito riservato al proce-
partenente alle categorie protette; dimento amministrativo e all'attività autoritativa del-
che, dopo aver conseguito il diploma di laurea, la Balange- l'amministrazione e subentra una fase in cui i comportamenti
ro ha partecipato alla procedura di mobilità straordinaria della pubblica amministrazione vanno ricondotti nell'alveo
bandita dal ministero della giustizia per complessivi 1.031 privatistico, espressione del potere negoziale dell'ammini-
posti a tempo pieno e indeterminato per vari profili profes- strazione nella veste di datrice di lavoro, come tali da valuta-
sionali, collocandosi utilmente nelle relative graduatorie ge- re alla stregua dei principî civilistici in ordine all'inadempi-
nerali di merito, senza giovarsi a tal fine di alcun beneficio in mento delle obbligazioni (art. 1218 c.c.), anche secondo i pa-
favore delle categorie protette ma unicamente sulla base dei rametri della correttezza e della buona fede (di recente,
propri titoli di studio e di carriera, tanto che il ministero, a Cass., sez. un., 16 novembre 2017, n. 27197, id., 2017, I,
conclusione della suddetta procedura, ne ha disposto il tra- 3598, e ivi richiami dei precedenti);
sferimento presso il Tribunale di Pavia, nel profilo profes- che si è altresì specificato che nel suddetto alveo rientra
sionale di cancelliere - area II (p.d.g. 18 gennaio 2016); anche il provvedimento di revoca di una qualifica acquisita
che con p.d.g. in data 29 gennaio 2016, lo stesso ministe- in seguito allo svolgimento di una procedura concorsuale o
ro, prima della presa di possesso, ha comunicato alla provin- selettiva, che costituisce un atto di natura privatistica, di mi-
cia di Biella che avrebbe revocato il suindicato provvedi- cro-organizzazione attinente alla gestione del rapporto di la-
mento di trasferimento nei ruoli ministeriali e destinazione al voro già instaurato tra il dipendente e la pubblica ammini-
suddetto ufficio della Balangero, «in quanto la predetta, co- strazione, in quanto con il superamento di un concorso pub-
me da scheda informativa trasmessa da codesta provincia, ri- blico e l'approvazione della relativa graduatoria, indipenden-
IL FORO ITALIANO — 2018.
887 PARTE PRIMA 888

temente dalla nomina, si consolida nel patrimonio dell'in- che in conclusione, in applicazione dei suindicati criteri di
teressato una situazione giuridica individuale di diritto sog- riparto, deve dichiararsi la giurisdizione del giudice ordina-
gettivo, alla quale vanno riferiti tutti gli atti successivi, sic- rio, in funzione di giudice del lavoro, dinnanzi al quale van-
ché la controversia rimane devoluta alla giurisdizione del no rimesse le parti.
giudice ordinario, ai sensi dell'art. 63, 1° comma, d.leg. n.
165 del 2001 (Cass., sez. un., 23 marzo 2017, n. 7483, id., Le
banche dati, archivio cit.; 7 aprile 2005, n. 7219, id., Rep. II
2005, voce Posta, n. 15);
che la giurisprudenza di queste sezioni unite ha altresì af- Cass. 13 dicembre 2017, n. 29915
fermato che, poiché la giurisdizione si determina in base al

a
petitum sostanziale — da individuare con riferimento ai fatti Fatti di causa. — La Corte d'appello di Catanzaro ha con-

to
materiali allegati dall'attore e alle particolari caratteristiche fermato la sentenza del Tribunale di Paola che, sulla doman-

en
del rapporto dedotto in giudizio — rientra comunque nella da proposta da Aldo Orilio nei confronti dell'Asl di Cosenza,
giurisdizione del giudice ordinario il potere di verificare, in con cui il ricorrente lamentava l'illegittimità dell'interru-

am
via incidentale, la legittimità degli atti generali di autorego- zione del rapporto di co.co.co., con decorrenza dal 1° gen-
lamentazione dell'ente pubblico (per eventualmente disap- naio 2007, e della conseguente esclusione dalla procedura se-

on
plicarli), qualora il giudizio verta su pretese attinenti al rap- lettiva per la stabilizzazione del personale precario, di cui al
porto di lavoro e riguardi, quindi, posizioni di diritto sogget- bando dell'Asp del 6 ottobre 2008, aveva riconosciuto la giu-

O
M abb
tivo del lavoratore, in relazione alle quali i suddetti provve- risdizione del giudice amministrativo.

M
dimenti di autoregolamentazione costituiscono solamente atti Con il ricorso in appello il ricorrente aveva dedotto che la

SI
presupposti (ex multis, Cass., sez. un., n. 13169 del 2006, id., pronuncia di difetto di giurisdizione era errata, in quanto egli
IO in
Rep. 2007, voce Impiegato dello Stato, n. 297; n. 3677 del non intendeva dedurre irregolarità o vizi in relazione alla

AS
2009, id., Rep. 2009, voce cit., n. 342; n. 11712 del 2016, id., procedura concorsuale, essendosi limitato a richiedere che
so
Le banche dati, archivio cit.); venisse inserito all'interno della graduatoria formata dal-
che questa corte regolatrice ha anche chiarito che, in tema l'Asp di Cosenza in posizione utile per l'assunzione, poiché
es

di riparto di giurisdizione nelle controversie relative a rap- illegittimamente escluso da tale graduatoria di merito; che la
nc

porti di lavoro pubblico contrattualizzato, spettano invece al- sua esclusione dalle procedure di stabilizzazione, sull'assun-
la giurisdizione generale di legittimità del giudice ammini- to che non possedeva l'anzianità, era errata in quanto in pos-
D
co

strativo le controversie nelle quali la contestazione investa sesso di tale anzianità; che era illegittima la disposta sospen-
U

direttamente il corretto esercizio del potere amministrativo sione dall'attività di co.co.co., non rispondendo al vero che
LA
IO olo

mediante la deduzione della non conformità a legge degli atti non fosse in possesso del titolo abilitante alla professione di
organizzativi, attraverso i quali le amministrazioni pubbliche fisioterapista.
C
c

definiscono le linee fondamentali di organizzazione degli uf- Secondo la corte d'appello l'Orilio era stato escluso dal
O sci
LO

fici e i modi di conferimento della titolarità degli stessi novero dei soggetti da stabilizzare per difetto dei presupposti
(Cass., sez. un., n. 3052 del 2009, id., Rep. 2010, voce cit., n. indicati dal bando che prevedeva una procedura selettiva,
Fa

555; n. 22733 del 2011, id., Rep. 2012, voce cit., n. 226; n. con prova scritta ed orale; che, pertanto, la controversia si
25210 del 2015, id., Le banche dati, archivio cit.); collocava nella fase anteriore a quella dell'approvazione del-
R

che, infatti, possono darsi situazioni nelle quali la conte- la graduatoria e, quindi, esulava dalla giurisdizione del giu-
stazione in giudizio della legittimità degli atti, espressione di dice ordinario. Quanto alla domanda di accertamento di ille-
poteri pubblicistici, previsti dall'art. 2, 1° comma, d.leg. n. gittimità della sospensione dal servizio, la corte territoriale
165 del 2001, implica la deduzione di una posizione di inte- ne ha rilevato il difetto di interesse, stante l'impossibilità di
resse legittimo, nella quale il rapporto di lavoro non costitui- conseguire la reintegra e l'insussistenza di alcun danno,
sce l'effettivo oggetto del giudizio, ma, per così dire, lo avendo avuto il contratto esecuzione fino alla naturale sca-
sfondo rilevante ai fini di qualificare la prospettata posizione denza.
soggettiva del ricorrente, derivando gli effetti pregiudizievoli Avverso la sentenza ricorre l'Orilio con due motivi.
direttamente dall'atto presupposto (Cass., sez. un., n. 21592 Resiste l'Asl di Cosenza.
del 2005, id., Rep. 2007, voce cit., n. 260; n. 23605 del 2006, Ragioni della decisione. — Con il primo motivo il ricor-
non massimata; n. 25254 del 2009, id., Rep. 2010, voce cit., rente denuncia vizio di motivazione su un punto decisivo e
nn. 389, 530; n. 11712 del 2016, cit.); richiama i punti 3 e 5 dell'art. 360 c.p.c.
che, nella specie, è incontestato che la ricorrente — ben- Circa la pronuncia di difetto di giurisdizione il ricorrente
ché sia stata assunta originariamente dalla provincia di Biella rileva che la corte aveva omesso di valutare che intendeva
ai sensi della l. n. 68 del 1999 — ha partecipato e superato far valere il suo diritto all'assunzione, costituente diritto
vittoriosamente la procedura di mobilità straordinaria in og- soggettivo, e non già la violazione di un interesse legittimo,
getto senza avvalersi della sua qualità di appartenente alle avendo richiesto di essere inserito all'interno della graduato-
categorie protette; ria formata dall'Asp di Cosenza in posizione utile all'assun-
che, pertanto, la ricorrente, nel giudizio instaurato davanti zione, in quanto illegittimamente escluso da tale graduatoria
al Tribunale di Biella fa valere il diritto soggettivo conse- di merito.
guente al superamento della selezione e quindi riguardante la Rileva che la corte aveva mal interpretato il bando. Egli,
fase successiva all'approvazione della graduatoria e, in parti- infatti, aveva maturato il requisito dell'anzianità per parteci-
colare, il completamento della procedura di passaggio nei pare al concorso, come richiesto dal bando, avendo svolto at-
ruoli del ministero della giustizia per effetto dell'esito della tività di fisioterapista alle dipendenze dell'Asl dal 2001 e fi-
selezione stessa; no al 31 dicembre 2006.
che, per tutte le anzidette ragioni, va affermata la sussi- Deduce, altresì, che erroneamente la corte aveva affermato
stenza nel presente giudizio della giurisdizione ordinaria, il difetto di interesse all'accertamento dell'illegittimità del
senza che abbiano alcun rilievo in contrario le decisioni ri- provvedimento di sospensione del rapporto con l'Asl, sebbe-
chiamate sia dal ministero della giustizia, in controricorso, ne egli fosse titolare di un titolo abilitante all'esercizio della
sia dal procuratore generale, nelle sue conclusioni, trattando- professione di fisioterapista che gli avrebbe consentito di es-
si di decisioni relative a controversie in cui venivano diret- sere assunto.
tamente impugnati atti afferenti a fasi dello svolgimento del- Con il secondo motivo denuncia violazione dell'art. 2126
le procedure di mobilità «esterna» rientranti nell'ambito ri- c.c. e 36 d.leg. 165/01. Lamenta l'illegittima ed improvvisa
servato al procedimento amministrativo e all'attività autori- sospensione del rapporto di lavoro. Ribadisce che aveva un
tativa dell'amministrazione, per i quali, come si è detto, sus- titolo che lo abilitava alla professione di fisioterapista. Rile-
siste la giurisdizione del giudice amministrativo; va, altresì, che il ripetersi di contratti di lavoro di co.co.co.,
IL FORO ITALIANO — 2018.
889 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 890

tutti immediatamente consecutivi nel tempo, rendeva il rap- sia è soggetta alla giurisdizione del giudice amministrativo ai
porto assimilabile al lavoro subordinato con conseguente ap- sensi del richiamato d.leg. 165/01, art. 63.
plicabilità delle garanzie tipiche dei lavoratori subordinati, Il secondo motivo resta assorbito dal rigetto del primo e
nonché dei compensi ad essi dovuti. dall'affermata giurisdizione amministrativa.
Il ricorso è infondato.
————————
Deve preliminarmente rilevarsi, quanto alle censure relati-
ve al vizio motivazionale, che la sentenza impugnata è stata (1) I. - La prima massima non consta di precedenti specifici.
depositata dopo l'11 settembre del 2012 e, pertanto, al ricor- II. - In senso conforme, v. Cass., sez. un., 16 novembre 2017,
so per cassazione è applicabile l'art. 360, n. 5, c.p.c., nella n. 27197, Foro it., 2017, I, 3598, con nota di richiami, che fa
formulazione introdotta con il d.l. n. 83 del 2012, convertito valere la giurisdizione del giudice ordinario in ordine a una cau-

a
con l. n. 134 del 2012. La modifica dell'art. 360, n. 5, c.p.c., sa avente ad oggetto l'annullamento in autotutela da parte del-

to
come recentemente interpretato dalle sezioni unite di questa l'amministrazione procedente di una graduatoria concorsuale

en
corte (Cass., sez. un., 7 aprile 2014, n. 8053, Foro it., 2015, definitiva sulla cui base era già stato costituito il rapporto di la-
I, 209), comporta un'ulteriore sensibile restrizione del- voro con il soggetto vincitore; adde Cass. 1° ottobre 2015, n.

am
l'ambito di controllo, in sede di legittimità, sulla motivazione 19626, id., Rep. 2016, voce Impiegato dello Stato, n. 186, che,
di fatto per cui l'anomalia motivazionale, denunciabile in ai fini della devoluzione della controversia alla giurisdizione del
giudice ordinario, equipara la determinazione della pubblica

on
questa sede, è ormai sindacabile in sede di legittimità soltan-
to ove la motivazione al riguardo sia affetta da vizi giuridici, amministrazione di revocare una procedura concorsuale a quella

O
M abb
oppure se manchi del tutto, oppure se sia articolata su del contraente che non osservi il contratto stipulato ritenendolo

M
espressioni od argomenti tra loro manifestamente ed imme- inefficace perché affetto da nullità.
III. - Sulla giurisdizione del giudice ordinario su controversia

SI
diatamente inconciliabili, oppure perplessi, oppure obietti-
IO in
vamente incomprensibili; mentre non si configura un omesso riguardante il riparto dei posti dei disabili riservatari ai sensi

AS
esame di un fatto storico, principale o secondario, ove que- della l. n. 68 del 1999, venendo in questione la fase di esercizio
so
st'ultimo sia stato comunque valutato dal giudice, sebbene la del potere datoriale della pubblica amministrazione, successiva
sentenza non abbia dato conto di tutte le risultanze probato- rispetto al pregresso procedimento amministrativo chiusosi con
es

rie e quindi anche di quel particolare fatto storico, se la mo- la formazione della relativa graduatoria, v. Cass., sez. un., 13
febbraio 2008, n. 3409, id., Rep. 2008, voce cit., n. 243.
nc

tivazione resta scevra dai gravissimi vizi appena detti.


Similmente, in caso di avviamento alla selezione degli iscritti
Nella fattispecie una ricostruzione del fatto pienamente
D

alle liste di collocamento ed a quelle di mobilità ex art. 16 l. n.


co

sussiste e la decisione non è affetta dai vizi appena indicati,


U

56 del 1987, la relativa controversia è devoluta alla giurisdizio-


come soli ormai rilevanti ai sensi dell'art. 360, n. 5, c.p.c.,
LA

ne del giudice ordinario, atteso che non è prevista una procedura


IO olo

nell'attuale formulazione, e, del resto, il difetto di motiva- concorsuale, ma una semplice chiamata su base numerica, se-
zione resta nel ricorso semplicemente enunciato, senza alcu-
C

condo l'ordine delle graduatorie risultante dalle liste medesime,


c

na specifica e ben individuata censura. sicché coloro che sono utilmente collocati nella graduatoria
O sci
LO

Quanto al vizio di violazione di legge, pur non avendo il hanno un vero e proprio diritto soggettivo all'avviamento a se-
ricorrente specificamente indicato le norme che assume vio- lezione e quindi all'assunzione: cfr. Cass., sez. un., 9 giugno
Fa

late, le censure contenute nel motivo attengono all'affermata 2017, n. 14432, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile.
giurisdizione del giudice amministrativo. L'Orilio assume di IV. - Per un caso di annullamento della proposta di assunzio-
R

poter vantare un diritto all'assunzione e, dunque, spendibile ne del soggetto disabile, una volta accertata l'erronea auto-
davanti al giudice ordinario, e chiede di essere inserito al- dichiarazione di quest'ultimo in ordine all'entità della riduzione
l'interno della graduatoria formata dall'Asp di Cosenza, in della capacità lavorativa, v. Cass. 10 ottobre 2016, n. 20325, id.,
posizione utile per l'assunzione, in quanto illegittimamente Rep. 2016, voce Lavoro (collocamento), n. 40.
escluso da tale graduatoria di merito.
Ciò premesso, deve osservarsi che l'art. 63 d.leg. 165/01, (2) Sulla seconda massima, che propugna la devoluzione al
da un lato, attribuisce esplicitamente alla giurisdizione ordi- giudice amministrativo della controversia in merito a una pro-
naria le controversie inerenti al «diritto all'assunzione» (1° cedura di stabilizzazione di personale della pubblica ammini-
comma), dall'altro, riserva alla giurisdizione amministrativa strazione impiegato con contratti di lavoro temporaneo, attesa la
la cognizione delle controversie relative alle «procedure con- natura selettiva della stessa, implicante valutazione di tipo com-
corsuali di assunzione» (4° comma). La regola processuale, parativo fra i candidati, v., in senso conforme, Cass., sez. un., 2
in questi termini dettata, appare il riflesso del dato sostanzia- agosto 2017, n. 19166, Foro it., Le banche dati, archivio Cassa-
le per il quale la pretesa alla stipulazione di un contratto di zione civile, nonché la più risalente Cass., sez. un., ord. 26 gen-
naio 2011, n. 1778, id., 2011, I, 1416.
lavoro pubblico si colloca nell'area dei diritti soggettivi e
Tale orientamento pare divergere significativamente da quello
delle obbligazioni che l'amministrazione assume con la ca- sinora nettamente prevalente: v. paradigmaticamente Cass. 7 ot-
pacità e i poteri del privato datore di lavoro (art. 4 d.leg. cit.), tobre 2015, n. 20098, id., Rep. 2015, voce Impiegato dello Sta-
mentre la contestazione inerente ad un procedimento concor- to, n. 222, che rimette la controversia al giudice ordinario, rite-
suale di assunzione ha ad oggetto l'esercizio del potere pub- nendo la procedura di stabilizzazione oggetto della stessa non
blico attribuito all'amministrazione di individuare il soggetto rientrante fra quelle concorsuali ex art. 63, 4° comma, d.leg. n.
ammesso alla stipula del contratto. 165 del 2001; nonché Cons. Stato, sez. V, 17 ottobre 2016, n.
Circa le procedure di stabilizzazione, il contenuto delle di- 4273, id., 2016, III, 573, con nota di richiami, che, nel confer-
sposizioni di legge consente di affermare che si è certamente mare la giurisdizione del giudice ordinario, ritiene irrilevante la
in presenza di una fattispecie di «assunzione» quale passag- natura, peraltro non concorsuale, della procedura finalizzata alla
gio dallo stato di personale precario a quello di ruolo), e che, stabilizzazione.
peraltro, non si esula dall'ambito della procedura «concor-
suale» (cfr. Cass. 1778/11, id., 2011, I, 1416), così come cor-
rettamente affermato dalla corte d'appello.
Nella specie, risulta dallo stesso ricorso introduttivo che la
selezione era stata prevista da un bando e si articolava in una
valutazione dei titoli posseduti e in una prova attitudinale ————————
con attribuzione di punteggi, con formazione della graduato-
ria finale di merito. Si trattava, perciò, di vera e propria pro-
cedura di concorso volta all'assunzione in pianta stabile di
lavoratori, previa selezione di quelli — fra quanti in possesso
dei requisiti di partecipazione — risultati vincitori nel-
l'ambito dei posti disponibili. Ne consegue che la controver-
IL FORO ITALIANO — 2018.
891 PARTE PRIMA 892

CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 19 specifica censura, contenuta nel ricorso introduttivo del giu-
gennaio 2018, n. 1383; Pres. BRONZINI, Est. BOGHETICH, dizio, di arbitrarietà della scelta dei lavoratori da cedere
P.M. MASTROBERARDINO (concl. conf.); Annovi (Avv. all'affittuario effettuata in violazione dei criteri dettati dal-
PULLANO) c. Soc. Hi Tech Saicis e altra (Avv. LUGLI, l'art. 5 l. n. 223 del 1991, ponendo erroneamente a carico
MANISCALCO) e altra. Conferma App. Bologna 29 maggio della lavoratrice l'onere della prova del motivo illecito sotte-
2015. so all'affitto del ramo di azienda nonostante la stessa non
avesse mai ricevuto esaustiva comunicazione (ossia provvi-
Lavoro (rapporto di) — Concordato preventivo — Tra- sta di documentazione) concernente le attività svolte dal-
sferimento d'azienda — Accordo sindacale — Mante- l'azienda, le professionalità impiegate, le condizioni del con-
nimento parziale dei lavoratori — Legittimità — Con- tratto di affitto del ramo di azienda da cui emerge, in realtà,

a
seguenze (Cod. civ., art. 2112; y l. 29 dicembre 1990 n. il trasferimento dell'intera compagine aziendale del Gruppo
428, disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti

to
ceramiche Saicis. Il ricorrente riporta uno stralcio del ricorso
dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee (legge introduttivo del giudizio (nonché delle note conclusive) ove

en
comunitaria per il 1990), art. 47). si deduceva l'inammissibilità di un licenziamento collettivo

am
In materia di trasferimento di imprese assoggettate a proce- effettuato in violazione dei criteri dettati dall'art. 5 l. n. 223
dura concorsuale o di rami di esse, l'ampia facoltà, previ- del 1991.

on
sta per legge, di concordare condizioni contrattuali per 3. - Preliminarmente, l'invocata nullità del controricorso
l'assunzione ex novo dei lavoratori, nonché la possibilità per notifica presso e al procuratore domiciliatario (anziché al

O
M abb
di escludere parte del personale eccedentario dal passag- procuratore munito di procura, presso il procuratore domici-

M
gio, allo scopo di conservare i livelli occupazionali, com- liatario) deve, in ogni caso, ritenersi sanata dal deposito, da
parte del ricorrente, della successiva memoria ex art. 378

SI
portano l'inapplicabilità dei criteri di scelta dei lavoratori
da licenziare. (1) IO in c.p.c. che dimostra ex post che la notificazione ha raggiunto

AS
lo scopo cui era preordinata.
so
Invero, la notificazione di un atto di impugnazione è inesi-
Fatti di causa. — 1. - Con sentenza depositata il 29 mag- stente quando avviene in un luogo e nei confronti di una per-
es

gio 2015 la Corte d'appello di Bologna, in riforma della pro- sona che non presentino alcun collegamento col destinatario
nc

nuncia del giudice di primo grado, ha respinto le domande di dell'atto, mentre è affetta da nullità sanabile quando un tale
collegamento è invece ravvisabile (Cass. 3648/16, Foro it.,
D

Federica Annovi di illegittimità del licenziamento collettivo


co

comunicato il 10 giugno 2008 dalla società Gruppo cerami- Rep. 2016, voce Notificazione civile, n. 44; 5011/00, id.,
U

che Saicis s.p.a. in liquidazione e di reintegra presso la socie- Rep. 2000, voce Impugnazioni civili, n. 104).
LA
IO olo

tà Hi Tech Saicis s.p.a., società affittuaria del ramo di azien- Infondata è altresì l'eccezione di carenza di legittimazione
da, con conseguente rigetto delle domande di pagamento del- passiva dei due controricorrenti (concordato preventivo
C
c

le differenze tra cassa integrazione guadagni straordinaria Gruppo ceramiche Saicis s.r.l. in liquidazione e Hi Tech Sai-
O sci
LO

(percepita dal 7 giugno 2007) e retribuzione e della retribu- cis s.p.a. in liquidazione e concordato preventivo), che sono
zione globale di fatto dalla data del licenziamento. stati evocati in giudizio dallo stesso ricorrente mediante noti-
Fa

2. - La corte d'appello rilevava: l'erronea invocazione — fica, agli stessi, del ricorso.
da parte della lavoratrice — dell'art. 18 l. n. 300 del 1970, 4. - Il primo motivo è inammissibile.
R

nonché la pacifica ricorrenza di un affitto di azienda c.d. in Secondo la costante giurisprudenza di questa corte, in te-
deroga (ossia ai sensi dell'art. 47, 5° comma, l. n. 428 del ma di ricorso per cassazione, qualora la decisione impugnata
1990, con stipulazione, in sede sindacale, di un accordo tra le si fondi su di una pluralità di ragioni, tra loro distinte ed au-
società che individuava nominativamente i lavoratori trasfe- tonome e singolarmente idonee a sorreggerla sul piano logi-
riti e sottoposto a condizione sospensiva del perfezionamento co e giuridico, l'omessa impugnazione di tutte le rationes
della procedura di cui al citato art. 47); l'assenza di allega- decidendi rende inammissibili, per difetto di interesse, le
zioni, da parte della ricorrente, di un motivo illecito concer- censure relative alle singole ragioni esplicitamente fatte og-
nente il criterio di scelta dei lavoratori, nonché della viola- getto di doglianza, in quanto queste ultime, quand'anche
zione dei criteri di correttezza e buona fede (essendo, altresì, fondate, non potrebbero comunque condurre, stante l'inter-
carente, il ricorso introduttivo del giudizio, delle allegazioni venuta definitività delle altre non impugnate, all'annullamen-
circa le mansioni della lavoratrice, la collocazione nell'or- to della decisione stessa (ex multis, Cass., sez. un., 7931/13,
ganizzazione aziendale, l'inerenza ai beni affittati, l'eventua- id., Rep. 2013, voce Cassazione civile, n. 68; 18 settembre
le pretermissione con riguardo a colleghi aventi professiona- 2006, n. 20118, id., Rep. 2006, voce cit., n. 104).
lità fungibile); l'assenza, nel ricorso introduttivo del giudi- Nel caso in esame il motivo censura solo una delle ratio-
zio, di doglianze circa la violazione dei criteri di cui all'art. 5 nes decidendi poste dalla corte di merito a fondamento del
l. n. 223 del 1991, nel caso di specie, peraltro, non applicabi- rigetto dell'impugnazione proposta dalla lavoratrice. In par-
li nonché di doglianze circa il mancato rispetto di modalità ticolare, il motivo non investe l'affermazione contenuta nella
procedi mentali. impugnata sentenza secondo cui il requisito richiesto dal 5°
3. - Per la cassazione della sentenza impugnata l'Annovi comma dell'art. 47 l. n. 428 del 1990 (nella specie, omologa-
propone ricorso fondato su due motivi, illustrati da memoria. zione di concordato preventivo consistente nella cessione dei
Resistono le società Hi Tech Saicis s.p.a. e concordato pre- beni), risultava provato documentalmente.
ventivo Gruppo ceramiche Saicis s.r.l. (già s.p.a.) in liquida- Invero, il giudice di appello non si è limitato a ritenere
zione. La società Gruppo ceramiche Saicis s.r.l. (già s.p.a.) è formato il giudicato interno sulla sussistenza della fattispecie
rimasta intimata. derogatoria ma ha altresì ritenuto che, «Diversamente opi-
Motivi della decisione. — 1. - Con il primo motivo la ri- nando, varrebbero le seguenti considerazioni: sono ritraibili
corrente denunzia error in procedendo (in relazione all'art. documentalmente e del resto non contestate sia l'omologa-
360, 1° comma, n. 4, c.p.c.) avendo la corte distrettuale erro- zione del concordato preventivo con parziale cessione di be-
neamente ed illegittimamente dichiarato giudicato interno sul ni, sia l'accordo sindacale del 20 marzo 2007, v. doc. n. 6,
punto relativo all'applicazione della disciplina speciale in dove si legge: ‘(. . .) L'elenco nominativo dei lavoratori inte-
deroga all'art. 2112 c.c. (di cui al 5° comma dell'art. 47 l. n. ressati viene allegato all'accordo (. . .). I rimanenti lavoratori
428 del 1990). resteranno in forza presso la Gruppo ceramiche Saicis s.p.a.
2. - Con il secondo motivo la ricorrente denunzia violazio- (. . .)’. È incontestato, altresì, e del resto di documentale
ne e falsa applicazione dell'art. 5 l. n. 223 del 1991, nonché emersione, che il contratto di affitto, all'esito di un'interpre-
«delle norme sul riparto dell'onere della prova» e vizio di tazione letterale e sistematica interna ex art. 1363 c.c., è so-
motivazione (in relazione all'art. 360, 1° comma, nn. 3 e 5, spensivamente condizionato e con efficacia differita all'inte-
c.p.c.) avendo la corte distrettuale omesso di considerare la grazione della fattispecie derogatorie e a formazione succes-
IL FORO ITALIANO — 2018.
893 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 894

siva, di cui al predetto 5° comma dell'art. 47 l. 428/90 e che, ne dei criteri di selezione dei lavoratori da trasferire, preve-
conseguentemente, è a prevedere il trasferimento delle sole dendo unicamente che l'accordo riguardi il mantenimento,
maestranze nominativamente indicate». anche parziale, dell'occupazione.
5. - Il secondo motivo è in parte inammissibile e in parte Né i principî vigenti in tema di licenziamenti collettivi di
infondato. cui della l. n. 223 del 1991, art. 4 ss., ed in particolare quelli
L'art. 47, 5° comma, l. n. 428 del 1990 così recita: «Qua- relativi alla obbligatoria indicazione dei criteri di scelta dei
lora il trasferimento riguardi aziende o unità produttive delle lavoratori da licenziare e delle modalità di applicazione di
quali il Cipi abbia accertato lo stato di crisi aziendale a nor- questi criteri, si estendono analogicamente alla fattispecie in
ma dell'art. 2, 5° comma, lett. c), l. 12 agosto 1977 n. 675, o esame, stante la diversità di ratio dei due istituti e l'assoluta
imprese nei confronti delle quali vi sia stata dichiarazione di diversità di disciplina. Le norme in materia di cessione di

a
fallimento, omologazione di concordato preventivo consi- imprese assoggettate a procedura concorsuale o di rami delle

to
stente nella cessione dei beni, emanazione del provvedimen- stesse hanno, infatti, il fine di privilegiare la salvaguardia,
anche in parte, di posti di lavoro e sono quindi svincolati dai

en
to di liquidazione coatta amministrativa ovvero di sotto posi-
zione all'amministrazione straordinaria, nel caso in cui la rigidi criteri previsti per la disciplina dei licenziamenti col-

am
continuazione dell'attività non sia stata disposta o sia cessata lettivi (cfr. Cass. 17 maggio 2016, n. 10066, cit.).
e nel corso della consultazione di cui ai precedenti commi sia Secondo orientamento consolidato di questa corte, e con-
diviso da questo collegio, il legislatore ha previsto ampia

on
stato raggiunto un accordo circa il mantenimento anche par-
ziale dell'occupazione, ai lavoratori il cui rapporto di lavoro possibilità per l'impresa subentrante di concordare condizio-

O
M abb
continua con l'acquirente non trova applicazione l'art. 2112 ni contrattuali per l'assunzione ex novo dei lavoratori, in de-

M
c.c., salvo che dall'accordo risultino condizioni di miglior roga a quanto dettato dall'art. 2112 c.c. e ha altresì previsto
la possibilità di escludere parte del personale eccedentario

SI
favore. Il predetto accordo può altresì prevedere che il trasfe-
IO in
rimento non riguardi il personale eccedentario e che que- dal passaggio, in quanto la derogabilità, laddove prevista dal-

AS
st'ultimo continui a rimanere, in tutto o in parte, alle dipen- l'accordo sindacale, anche peggiorativa del trattamento dei
so
denze dell'alienante». lavoratori, si giustifica con lo scopo di conservare i livelli
La corte distrettuale ha rilevato la carenza di allegazioni occupazionali, quando venga trasferita l'azienda di un'im-
es

(che — va sottolineato — integra onere processuale logica- presa insolvente e si legittima con la garanzia della conclu-
sione di un accordo collettivo idoneo a costituire norma de-
nc

mente e cronologicamente precedente a quello probatorio),


nell'ambito del ricorso introduttivo del giudizio, in ordine sia rogatoria della fattispecie (Cass. 4 novembre 2014, n. 23473,
D
co

al motivo illecito invocato con riguardo al contratto di affitto id., Rep. 2014, voce Lavoro (rapporto), n. 1063; 22 settem-
U

di azienda, sia agli obblighi di correttezza e buona fede rite- bre 2011, n. 19282, id., Rep. 2011, voce cit., n. 1155; 5 mar-
LA
IO olo

nuti violati dalle società, sia alle mansioni e alla collocazione zo 2008, n. 5929, id., Rep. 2008, voce cit., n. 1401). In tali
nell'organizzazione aziendale della lavoratrice nonché alla ipotesi, invero, la priorità di tutela dal piano del singolo la-
C

voratore (cui risponde l'esclusiva applicazione dell'art. 2112


c

sua inerenza ai beni affittati e alla pretermissione nei con-


O sci

c.c.) si sposta al piano dell'interesse collettivo al persegui-


LO

fronti di colleghi con professionalità fungibile.


A fronte di tali lacune delle allegazioni degli elementi di mento dell'agevolazione della circolazione dell'azienda qua-
Fa

fatto così come specificamente indicate nella sentenza impu- le strumento di salvaguardia della massima occupazione, in
gnata la corte distrettuale ha correttamente ritenuto che non una condizione di obiettiva crisi imprenditoriale, anche al
prezzo del sacrificio di alcuni diritti garantiti dall'art. 2112
R

vi erano elementi per rinvenire profili di illegittimità del con-


tratto di affitto di azienda (con trasferimento parziale dei la- c.c., pur sempre in un ambito tutelato di consultazione sinda-
voratori), essendo sufficiente la deduzione della società loca- cale.
trice del trasferimento dei lavoratori in servizio al momento Tutte tali argomentazioni non risultano efficacemente con-
della procedura di cui all'art. 47 l. n. 428 del 1990. testate dalla ricorrente, la quale ha sostanzialmente incentra-
La corte distrettuale ha, inoltre, aggiunto che nessuna que- to le censure sulla violazione dell'art. 5 l. n. 223 del 1991 e
stione — relativa all'applicazione dei criteri di scelta dei la- sull'esclusiva idoneità di tale criterio a consentire un control-
voratori di cui all'art. 5 l. n. 223 del 1991 — poteva porsi lo effettivo delle singole posizioni lavorative e una loro
con riguardo al licenziamento collettivo comunicato alla ri- comparazione al fini di una scelta improntata a razionalità,
corrente, posto che tutti i lavoratori rimasti presso la società senza tuttavia considerare quanto affermato dalla sentenza
locatrice erano stati destinatari del provvedimento espulsivo. impugnata in ordine alla specificità della fattispecie di cui al-
Il ricorso si presenta, pertanto, inammissibile per generici- la l. n. 428 del 1990, alla sua finalità (incentivare l'assunzio-
tà nella misura in cui confonde una fattispecie (l'affitto d'a- ne di lavoratori e conservare posti di lavoro, destinati neces-
zienda) ontologicamente distinta dal licenziamento colletti- sariamente a venir meno per effetto dello stato di insolvenza
vo, invocando il rispetto dei criteri di cui all'art. 5 l. n. 223 dell'impresa cedente), alla diversità di tale fattispecie rispet-
del 1991 una volta per l'una una volta per l'altra fattispecie, to alla procedura prevista per i licenziamenti collettivi, non-
non cogliendo la chiara ratio decidendi della sentenza impu- ché alle esigenze organizzative della società affittuaria che
gnata che ha, da una parte, ritenuto sussistenti i requisiti pre- ha ritenuto di assumere i lavoratori in servizio.
visti dall'art. 47, 5° comma, l. n. 428 del 1990 per la stipula- 6. - Alla luce delle considerazioni esposte il ricorso va ri-
zione di accordi sindacali in deroga all'art. 2112 c.c. (come gettato.
da accordo sindacale stipulato il 20 marzo 2007 nell'ambito ————————
della procedura di trasferimento d'azienda) e, dall'altra, ac-
certato l'irrilevanza dell'applicazione di tali criteri al licen- (1) I. - Con la sentenza in epigrafe, la Cassazione sbaraglia
ziamento collettivo che ha coinvolto tutti i lavoratori della un tema caldissimo limitandosi a una passiva esegesi della nor-
società locatrice. ma interna (l'art. 47 l. 428/90), senza mostrare di considerarne
Vanno ravvisati, altresì, profili di improcedibilità perché la in misura alcuna le tensioni rispetto a quella unionale di riferi-
ricorrente, in violazione dell'art. 369, 1° comma, n. 4, c.p.c., mento.
II. - Eppure, la giurisprudenza di merito è in fermento, in
non ha prodotto, unitamente al ricorso, l'accordo sindacale
quanto, secondo un indirizzo progressivamente crescente, in ca-
della l. n. 428 del 1990, ex art. 47, 5° comma, di cui ha de- so di trasferimento di aziende in stato di crisi, l'accordo colletti-
dotto l'invalidità per violazione dei criteri di scelta dei lavo- vo di cui all'art. 47, comma 4 bis, l. 428/90 non si può spingere
ratori che sarebbero passati alle dipendenze dell'azienda ac- fino a prevedere limitazioni al trasferimento dei rapporti di la-
quirente (in senso analogo, Cass. 17 maggio 2016, n. 10066, voro all'impresa cessionaria, potendo prevedere modifiche delle
id., Le banche dati, archivio Cassazione civile). condizioni di lavoro al fine del mantenimento dei livelli occu-
Il ricorso si appalesa, altresì, infondato perché, come os- pazionali, di modo che una diversa interpretazione della dispo-
servato dalla corte di merito, l'art. 47, 5° comma, nulla di- sizione risulta in contrasto con la direttiva 2001/23, come inter-
spone circa il contenuto specifico dell'accordo e l'indicazio- pretata dalla Corte di giustizia, anche in sede di condanna emes-
IL FORO ITALIANO — 2018.
895 PARTE PRIMA 896

sa nei confronti dell'Italia: App. Roma 16 febbraio 2017, Riv. sia sottoposto a procedura di fallimento o ad altra analoga pro-
giur. lav., 2017, II, 455, con nota di CAVALLINI; 18 maggio cedura d'insolvenza, che si svolga sotto il controllo di un'auto-
2016, Foro it., Rep. 2016, voce Lavoro (rapporto), n. 1146; rità pubblica competente e che, soprattutto, sia esclusivamente
Trib. Roma 24 maggio 2016, ibid., n. 1148, nonché gli ulteriori volta alla liquidazione dei beni: Corte giust. in causa C-126/16,
riferimenti contenuti sub V della nota che correda Corte giust. cit., secondo cui la direttiva 2001/23/Ce del consiglio, 12 marzo
22 giugno 2017, causa C-126/16, id., 2017, IV, 424. 2001, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Sta-
III. - E anche la giurisprudenza, la quale ammette che l'ac- ti membri relative al mantenimento dei diritti dei lavoratori in
cordo sindacale previsto dall'art. 47 l. 428/90 possa prevedere la caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di im-
prosecuzione di un numero limitato di rapporti di lavoro rispetto prese o di stabilimenti e, in particolare, il suo art. 5, par. 1, deve
a quelli interessati dalla cessione del ramo di azienda, comun- essere interpretata nel senso che la tutela dei lavoratori garantita

a
que richiede che il cessionario proceda alla scelta dei lavoratori dagli art. 3 e 4 di tale direttiva permane in una situazione, come
da prendere secondo criteri trasparenti e attenendosi ai fonda- quella di cui al procedimento principale, in cui un'impresa sia

to
mentali canoni di correttezza e buona fede, di modo che, in trasferita in seguito ad una dichiarazione di fallimento nel-

en
mancanza, la sua condotta è illegittima e comporta il diritto del l'ambito di un pre-pack, preparato anteriormente a detta dichia-
lavoratore escluso alla garanzia del mantenimento del proprio razione e realizzato immediatamente dopo la pronuncia di falli-

am
posto di lavoro: Trib. Brescia 21 giugno 2012, id., Rep. 2013, mento, nell'ambito del quale, in particolare, un «curatore desi-
voce cit., n. 1151. gnato», nominato da un giudice, esamini le possibilità di un'e-

on
IV. - Né i precedenti di legittimità dietro i quali si trincera la ventuale prosecuzione delle attività dell'impresa ad opera di un
sentenza in epigrafe sembrano confortanti: terzo e prepari azioni da svolgere subito dopo la pronuncia di

O
M abb
— nel caso oggetto di Cass. 4 novembre 2014, n. 23473, id., fallimento per realizzare tale prosecuzione, e inoltre che non è

M
Rep. 2014, voce cit., n. 1063, citata in motivazione, emerge dal- rilevante, a tal riguardo, che l'obiettivo perseguito da tale ope-
razione di pre-pack miri anche a massimizzare gli introiti della

SI
la motivazione che vi era stata «sottoscrizione individuale di
IO in
apposito verbale di conciliazione ai sensi dell'art. 411 c.p.c., cessione per l'insieme dei creditori dell'impresa in oggetto.

AS
presso la commissione di conciliazione in sede sindacale», sic- VIII. - D'altronde, quanto alle necessità di tutela delle esi-
so
ché la questione di diritto affrontata si è andata a calibrare sulla genze della cessionaria, la Corte di giustizia da tempo ha rimar-
rinuncia alla solidarietà del cessionario per le obbligazioni ante- cato che, «se, in forza dell' art. 4, n. 1, la direttiva vieta che il
es

riori al trasferimento, quale condizione per la prosecuzione del trasferimento costituisca di per sé un motivo di licenziamento
rapporto di lavoro, ritenuta deroga consentita all'art. 2112 c.c. per il cedente o per il cessionario, essa ‘non pregiudica i licen-
nc

ove prevista dall'accordo concluso ai sensi dell'art. 47 l. n. 428 ziamenti che possono aver luogo per motivi economici, tecnici e
D

del 1990; di organizzazione che comportano variazioni sul piano del-


co

— nell'ipotesi esaminata da Cass. 22 settembre 2011, n. l'occupazione’»; sicché la direttiva non esclude, «qualora una
LA

19282, id., Rep. 2011, voce cit., n. 1155, citata in motivazione, disciplina nazionale implichi a favore del cedente disposizioni
IO olo

la possibilità di escludere parte del personale dal passaggio al che gli consentono di alleviare o di sopprimere gli oneri connes-
si all'occupazione dei lavoratori in soprannumero, per evitare
C

cessionario è relegata a mero obiter, in quanto la corte ha con-


c

fermato la sentenza impugnata, la quale aveva evidenziato come nella misura del possibile licenziamenti, [che] dette disposizioni
O sci
LO

nessun accordo collettivo derogatorio era stato perfezionato, si applichino, dopo il trasferimento, a vantaggio del cessiona-
trattandosi, al contrario, di un'intesa generica che faceva riferi- rio»: Corte giust. 7 dicembre 1995, causa C-472/93, S., id.,
Fa

mento a una futura consultazione sindacale e a un futuro accor- 1996, IV, 205, con nota di COSIO.
do da stipulare; IX. - Vedi, invece, in senso espansivo dell'applicabilità dei
R

— nella fattispecie regolata da Cass. 5 marzo 2008, n. 5929, criteri di scelta previsti dall'art. 5 l. 223/91, sia pure in settore
id., Rep. 2008, voce cit., n. 1401, citata in motivazione, anzi, si diverso, Cass. 28 luglio 2017, n. 18835, id., 2017, I, 3001, se-
è affermato che il significato maggiormente conforme al diritto condo cui, in tema di lavoro pubblico contrattuale, l'impugna-
comunitario dell'art. 47 l. 428/90 consente modificazioni peg- zione del collocamento in disponibilità, perché in violazione dei
giorative del trattamento dei lavoratori, in deroga all'art. 2112 criteri di scelta, qualora ne sia conseguita la risoluzione del rap-
c.c., allo scopo di salvaguardare le opportunità occupazionali, porto alla scadenza del periodo di sospensione, comporta il ri-
quando venga trasferita l'azienda di un'impresa insolvente, pur- pristino della funzionalità del rapporto.
ché, ferma restando la continuazione dei rapporti di lavoro, il X. - Inoltre, nel senso che la domanda volta a far dichiarare la
potere modificativo dell'imprenditore cessionario sia esercitato nullità, l'invalidità o l'inefficacia degli atti di cessione del ramo
nei modi e nei limiti di cui ai principî dell'ordinamento interno, di azienda e la conseguente domanda di condanna al ripristino
e quindi non in maniera unilaterale, ma solo sulla base di un del rapporto di lavoro con la cedente appartengono, anche in ca-
nuovo e regolare contratto, collettivo o individuale. so di fallimento della cessionaria, alla cognizione del giudice
V. - Laddove la pronuncia di Cass. 17 maggio 2016, n. del lavoro, quale giudice del rapporto e delle controversie rela-
10066, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile, citata in tive allo status del lavoratore, in quanto l'accertamento richiesto
motivazione, appare costruita su ragioni in rito. in tali ipotesi non costituisce premessa di una pretesa economica
VI. - Si veda anche Cass. 13 novembre 2009, n. 24093, id., nei confronti della massa fallimentare e dunque non richiede la
Rep. 2010, voce cit., n. 1350, secondo cui, in tema di trasferi- cognizione del giudice fallimentare, chiamato soltanto alla qua-
mento d'azienda la deroga all'art. 2112 c.c., prevista dall'art. lificazione dei diritti di credito dipendenti dal rapporto di lavo-
47, 5° comma, l. n. 428 del 1990 è operante nell'ipotesi di fal- ro, in funzione della partecipazione paritaria al concorso tra cre-
limento quand'anche l'attività non cessata sia sul punto di vol- ditori e con effetti esclusivamente endoconcorsuali, cfr. Cass.
gere al termine e venga acquisita in gestione diretta dalla pub- 23 gennaio 2018, n. 1646, id., Le banche dati, archivio cit.
blica amministrazione; con riferimento ai rapporti di lavoro la In termini, Cass. 24 gennaio 2018, n. 1769, ibid. [A.M. PER-
ratio di tale disciplina va ravvisata nell'esigenza di salvaguarda- RINO]
re l'occupazione attraverso il riconoscimento di una continuità
materiale e non giuridica, che si realizza mediante l'estinzione
automatica dei pregressi rapporti lavorativi e la riassunzione ex
novo dei lavoratori predetti (nel caso de quo la Cassazione re-
spinge il ricorso di un dipendente che lamentava la perdita del-
l'inquadramento dirigenziale per effetto del trasferimento).
VII. - Appena qualche mese fa, d'altronde, la Corte di giusti-
zia ha ribadito che l'apparato di tutela apprestato dagli art. 3 e 4 ————————
della direttiva 2001/23/Ce (ossia la trasmissione in capo al ces-
sionario dei diritti e degli obblighi configurabili in testa al ce-
dente nei confronti dei lavoratori ceduti ed il divieto di licen-
ziamento dei lavoratori da parte del cedente o del cessionario a
causa del trasferimento) soffre di deroga, in virtù dell'art. 5 del-
la direttiva, da interpretare restrittivamente, ed a meno che non
sia diversamente stabilito dagli Stati membri, purché il cedente
IL FORO ITALIANO — 2018.
897 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 898

CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 19 assenza di adeguate commesse) da parte delle lavoratrici
gennaio 2018, n. 1375; Pres. NOBILE, Est. PATTI, P.M. medesime, siccome rientrante nell'ordinaria sfera organizza-
CERONI (concl. diff.); Bartolini (Avv. MARINO) c. Boda e tiva datoriale.
altra (Avv. SAMENGO, MICELI, MASINI). Cassa App. Geno- 2. - Con il secondo, la ricorrente deduce violazione e falsa
va 27 giugno 2012. applicazione degli art. 1206, 1256-1258, 1463, 1464 c.c., 6,
ultimo comma, r.d.l. 1825/24, 2697 c.c., per erronea esclu-
Lavoro (rapporto di) — Trasformazione da tempo pieno sione di mora credendi del datore di lavoro, in assenza di al-
a tempo parziale — Consenso del lavoratore — Fatti cun patto derogatorio della prestazione lavorativa secondo
concludenti — Esclusione (D.l. 30 ottobre 1984 n. 726, l'orario contrattuale, né di sua irricevibilità per ragioni so-
misure urgenti a sostegno e ad incremento dei livelli occu- pravvenute non riconducibili all'ordinario ambito di pro-

a
pazionali, art. 5; y l. 19 dicembre 1984 n. 863, conversione grammazione gestionale (nel quale compreso anche il calo di
in legge, con modificazioni, del d.l. 30 ottobre 1984 n.

to
commesse): in ogni caso neppure rigorosamente provate.
726; y d.leg. 25 febbraio 2000 n. 61, attuazione della diret-

en
3. - Con il terzo, la ricorrente deduce violazione e falsa
tiva 97/81/Ce relativa all'accordo-quadro sul lavoro a tem-
applicazione dell'art. 2723 c.c., per ammissione di prova ora-
po parziale concluso dall'Unice, dal Ceep e dalla Ces, art.

am
le su patti aggiunti o contrari posteriori alla formazione del
2, 5).
contratto di lavoro, senza tenere conto delle condizioni poste
Lavoro (rapporto di) — Lavoro a tempo pieno — Varia-

on
dalla norma denunciata (qualità delle parti, natura del con-
zione in riduzione dell'orario — Consenso del lavorato- tratto ed ogni altra circostanza), in riferimento allo squilibrio

O
re — Fatti concludenti — Legittimità (Cod. civ., art.

M abb
contrattuale tra le parti, all'esistenza di una prassi di riduzio-
1362, 2094).

M
ne dell'orario lavorativo unilateralmente imposta dal datore

SI
La trasformazione del rapporto di lavoro da full-time a part- con acquiescenza delle lavoratrici, in assenza di alcun accor-
IO in
time necessita del consenso scritto di entrambe le parti, do modificativo.

AS
non potendosi desumere la volontà del lavoratore da com- 4. - Con il quarto, la ricorrente deduce violazione e falsa
so

portamento concludente. (1) applicazione degli art. 5 d.l. 726/84, convertito in l. 863/84,
2, 3 d.leg. 61/00, come modificato dall'art. 46 d.leg. 276/03
es

Nell'ambito del rapporto di lavoro full-time, la variazione in


riduzione dell'orario di lavoro, pur in assenza di accordo e poi dall'art. 1, comma 44, l. 247/07, 2697 c.c. ed omessa e
nc

scritto, può legittimamente fondarsi sul consenso del lavo- insufficiente motivazione su punto decisivo della controver-
sia, in riferimento all'inesistenza di alcun patto derogatorio
D

ratore desumibile da comportamento concludente. (2)


co

dell'orario di lavoro pattuito, non sostituito da altro, ma


U

semplicemente oggetto di unilaterale variazione datoriale di


LA
IO olo

Fatti di causa. — Con sentenza 27 giugno 2012, la Corte settimana in settimana, con acquiescenza delle lavoratrici.
d'appello di Genova rigettava la domanda di Augusta Barto- 5. - Tutti i motivi possono essere congiuntamente esami-
C
c

lini di condanna di Luigi Boda e Norma Montali, quali ex nati, per ragioni di stretta connessione.
O sci
LO

soci della estinta s.n.c. Boda Luigi & C., al pagamento, in 5.1. - Essi sono parzialmente fondati.
proprio favore, di differenze retributive riguardanti il pre- 5.2. - In via preliminare, occorre chiarire come la lavora-
Fa

gresso rapporto di lavoro intrattenuto con la società dal 4 trice, odierna ricorrente, abbia rivendicato le differenze retri-
aprile 1973 al 24 ottobre 2007, dapprima in qualità di ap- butive relative all'intero rapporto alle dipendenze della s.n.c.
R

prendista sarta (fino al 2 novembre 1976) e quindi di sarta Boda Luigi & C., ormai estinta, e pertanto dal 4 aprile 1973
qualificata ai sensi del c.c.n.l. per le imprese artigiane del al 24 ottobre 2007, data del suo licenziamento.
settore tessile, abbigliamento e calzaturiero: così riformando Ebbene, in questo arco di tempo ultratrentennale, esso su-
la sentenza di primo grado, che aveva invece condannato i biva un'articolata modulazione tra tempo pieno (dal 4 aprile
predetti al pagamento, in favore della ex lavoratrice, della 1973 all'8 febbraio 1984 e poi ancora da maggio 1989 al 14
somma (non già di euro 79.941,82 a titolo di differenze retri- novembre 1993) e tempo parziale (dal 9 febbraio 1984 a fine
butive e Tfr, come richiesto, ma) di euro 31.592 per le diffe- aprile 1989 per un orario settimanale di 20 ore, dal 15 no-
renze retributive riguardanti il periodo di disciplina del rap- vembre 1993 al 2 febbraio 2003 di 17,5 ore settimanali e in-
porto a tempo parziale. fine dal 3 febbraio 2003 alla conclusione del rapporto di 7
In esito alla prova orale direttamente esperita, la corte ter- ore settimanali nei mesi di gennaio, luglio e settembre e di
ritoriale accertava la modificazione consensuale dell'orario 14 ore nei mesi residui: come risulta dai relativi contratti
di lavoro contrattuale tra le parti, tempestivamente comuni- prodotti sub 3 e 4 del suo fascicolo di primo grado).
cato da una settimana all'altra, a seconda delle effettive esi- A fronte della totale reiezione dalla corte d'appello della
genze aziendali, dalla società datrice alle lavoratrici accettan- propria domanda, invece accolta dal tribunale limitatamente
ti, con esclusione così della spettanza di ogni retribuzione al periodo di lavoro a tempo parziale, nell'odierno giudizio
eccedente le ore effettivamente prestate. Neppure, infine, Augusta Bartolini insiste per il suo accoglimento integrale,
configurandosi il diritto ad alcun risarcimento per la disponi- in riferimento ad entrambi i periodi tanto a tempo parziale,
bilità alla «chiamata», in difetto di sua prova, né tanto meno tanto a tempo pieno (pure questa coltivata in grado di appello
di danni: volendosi eventualmente ravvisare nella domanda con impugnazione incidentale, evidentemente assorbita).
introduttiva della lavoratrice anche un tale titolo, oltre a 6. - Tanto premesso, occorre allora distinguere il periodo
quello per differenze retributive. lavorato a tempo parziale da quello lavorato a tempo pieno.
Con atto notificato il 20 dicembre 2012, Augusta Bartolini 6.1. - Come si evince dalla documentazione citata, il sud-
ricorreva per cassazione con quattro motivi, cui resistevano detto primo periodo ricade, ratione temporis, in parte sotto la
Luigi Boda e Norma Montali con controricorso; entrambe le disciplina dell'art. 5, 2° comma d.l. 726/84 convertito in l.
parti comunicavano memoria ai sensi dell'art. 378 c.p.c. 863/84 (dal 9 febbraio 1984 a fine aprile 1989 e dal 15 no-
Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo, la ri- vembre 1993 al 2 febbraio 2003) ed in parte sotto quella de-
corrente deduce violazione e falsa applicazione degli art. gli art. 2 e 5, 1° comma, d.leg. 61/00 (dal 3 febbraio 2003 al-
1321, 2082, 2094 c.c., 6, ultimo comma, r.d.l. 1825/24, per la conclusione del rapporto), parimenti esigenti la forma
erronea assunzione di una modifica consensuale tra le parti scritta, sia pure prevista: dall'art. 5 d.l. 726/84, secondo cui
dell'orario contrattuale, in assenza di alcun patto derogato- «il contratto di lavoro a tempo parziale deve stipularsi per
rio, ma soltanto di una prassi pluriennale unilateralmente im- iscritto», ad substantiam e quindi come condizione di validi-
posta dal datore di lavoro ed accettata dalle lavoratrici per tà del contratto (Cass. 28 maggio 2003, n. 8492, Foro it.,
timore di perdere il posto di lavoro e pertanto in assenza di Rep. 2004, voce Lavoro (rapporto), n. 959); dagli art. 2 e 8,
una loro libera volontà per l'evidente squilibrio di forza con- 1° comma, d.leg. 61/00 ad probationem; esigendosi poi, per
trattuale, nell'irrilevanza infine della verificata effettività la trasformazione del rapporto a tempo pieno in rapporto a
dell'esigenza aziendale (di diminuzione delle ore lavorate in tempo parziale, un «accordo delle parti risultante da atto
IL FORO ITALIANO — 2018.
899 PARTE PRIMA 900

scritto, convalidato dalla direzione provinciale del lavoro to alla modifica delle originarie condizioni contrattuali per
competente per territorio» (art. 5, 1° comma, d.leg. 61/00, facta concludentia, e ciò anche se il contratto sia stato stipu-
nel testo vigente fino al 31 dicembre 2011; quindi soppresse lato per iscritto (Cass. 14 marzo 2006, n. 5496, id., Rep.
le ultime nove parole dall'art. 22, 4° comma, l. 183/11, con 2006, voce cit., n. 1263, con specifico riferimento agli aspetti
decorrenza dal 1° gennaio 2012). retributivi, fermo restando il divieto di unilaterale riduzione).
6.2. - Sicché, si ritiene che la trasformazione del rapporto Qui allora appare corretto, sotto il profilo di diritto, il ra-
di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale, tanto ai gionamento probatorio svolto dalla corte territoriale, che ha
sensi della disciplina dettata dall'art. 5 d.l. 726/84 (Cass. 11 ritenuto la variazione in riduzione dell'orario di lavoro, in
dicembre 2014, n. 26109, id., Rep. 2014, voce cit., n. 806), assenza di pattuizione scritta, consensualmente concordata
tanto ai sensi del d.leg. 61/00, non possa avvenire a seguito tra le parti in base al loro comportamento concludente, così

a
di determinazione unilaterale del datore di lavoro, necessi- come accertato sulla base delle scrutinate risultanze testimo-

to
tando invece del consenso scritto del lavoratore (così anche: niali (per le ragioni esposte ai punti 1 e 2 di pag. 9 della sen-

en
Cass. 17 luglio 2006, n. 16169, id., Rep. 2006, voce cit., n. tenza).
950; 14 luglio 2014, n. 16089, id., Rep. 2014, voce cit., n. 7.4. - Nei limiti di una tale prospettiva, può allora essere

am
694); e che, configurando la modalità oraria un elemento correttamente utilizzato il principio di effettività valorizzato
qualificante della prestazione oggetto del contratto part-time, dalla corte d'appello (sub punto 2, a pag. 10 della sentenza),

on
la variazione, in aumento o in diminuzione, del monte ore il quale comporta che, al di fuori delle espresse deroghe le-
pattuito costituisca una novazione oggettiva dell'intesa ne- gali o contrattuali, la retribuzione spetti soltanto se la presta-

O
M abb
goziale inizialmente concordata, che richiede una rinnovata zione di lavoro venga eseguita, salvo che il datore di lavoro

M
manifestazione di volontà, pertanto non desumibile per facta versi in una situazione di mora credendi nei confronti dei di-
concludentia dal comportamento successivo delle parti a

SI
pendenti: con la conseguenza della validità, in linea di prin-
IO in
norma dell'art. 1362 c.c. (Cass. 6 dicembre 2016, n. 25006, cipio, dei patti conclusi tra i lavoratori e il datore di lavoro

AS
id., Rep. 2016, voce cit., n. 889, in consapevole dissenso per la sospensione del rapporto di lavoro. E tali patti non
so
come la citata Cass. 11 dicembre 2014, n. 26109, da Cass. 21 hanno ad oggetto diritti di futura acquisizione né concretano
febbraio 1997, n. 1584, id., Rep. 1997, voce cit., n. 740).
es

rinunzia alla retribuzione, invalida a norma dell'art. 2113


6.3. - Appare allora evidente come il ragionamento proba- c.c., atteso che la perdita del corrispettivo discende dalla
nc

torio svolto dalla corte territoriale, in assenza di alcuna pat- mancata esecuzione della prestazione (Cass. 19 maggio
tuizione scritta della variazione in riduzione dell'orario di la-
D

2003, n. 7843, id., Rep. 2004, voce cit., n. 1362; 5 febbraio


co

voro, ritenuta consensualmente concordata tra le parti pro-


U

2008, n. 2734, non massimata; 21 aprile 2009, n. 9475, non


prio in base al comportamento concludente ravvisato in esito
LA

massimata).
IO olo

alla valutazione delle risultanze testimoniali (per le ragioni


esposte ai punti 1 e 2 di pag. 9 della sentenza), non sia con- 7.5. - Per le ragioni illustrate, i mezzi congiuntamente
C

esaminati sono pertanto infondati sotto il profilo da ultimo


c

forme ai principî di diritto suenunciati, condivisi da questa


esaminato.
O sci

corte, con la conseguente fondatezza dei mezzi congiunta-


LO

mente esaminati, sotto il profilo scrutinato. 8. - In via riepilogativa e conclusiva, dalle superiori argo-
Fa

7. - Diverso è invece il discorso in relazione alle riduzioni mentazioni discende allora coerente l'accoglimento del ri-
di orario lavorato riguardanti i periodi di rapporto a tempo corso limitatamente alla domanda relativa alle differenze re-
tributive riguardanti i periodi di rapporto a tempo parziale,
R

pieno.
7.1. - Ed infatti, per la costituzione di un rapporto di lavo- non anche a quelle riguardanti i periodi di rapporto a tempo
ro così modulato non è stabilito alcun vincolo di forma, es- pieno, invece da rigettare. Ciò comporta la cassazione della
sendo anzi questa libera. sentenza, nei limiti dei motivi così accolti, con rinvio, anche
In particolare, il rapporto di lavoro subordinato, in assenza per la regolazione delle spese del giudizio di legittimità, alla
della prova di un rapporto part-time, nascente da atto scritto, Corte d'appello di Genova in diversa composizione.
si presume a tempo pieno ed è onere del datore di lavoro, che ————————
alleghi invece la durata limitata dell'orario di lavoro ordina-
rio, fornire la prova della consensuale riduzione della presta- (1) I. - I presupposti per la validità delle «variazioni in ridu-
zione lavorativa (Cass. 18 marzo 2004, n. 5518, id., Rep. zione» dell'orario di lavoro costituiscono l'oggetto della pro-
2004, voce cit., nn. 917, 956; 23 febbraio 2000, n. 2033, id., nunzia che si riporta.
Rep. 2000, voce cit., n. 781). La Suprema corte ritiene che dall'analisi del fatto emergano,
7.2. - In ordine poi alla variazione in diminuzione del- nel caso di specie, due situazioni diverse, seppure coesistenti: 1)
l'orario lavorativo, si ritiene che il datore di lavoro non possa la prima implica un classico caso di trasformazione del rapporto
unilateralmente ridurre o sospendere l'attività lavorativa e di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale;
specularmente rifiutare di corrispondere la retribuzione: di- 2) la seconda rinvia a una modalità di articolazione dell'orario
versamente incorrendo nell'inadempimento contrattuale pre- di lavoro all'interno di un rapporto in regime full-time.
visto in linea generale dalla disciplina delle obbligazioni cor- II. - La prima modalità di variazione in riduzione (v. la prima
rispettive, secondo cui il rifiuto di eseguire la prestazione massima) è consentita, ai sensi della disciplina all'epoca appli-
può essere opposto da un contraente (nella specie il datore di cabile (d.l. n. 726 del 1984 e, poi, d.leg. n. 61 del 2000; ora la
lavoro) soltanto se l'altra parte (il lavoratore) ometta di effet- materia è invece regolata dal d.leg. n. 81 del 2015), solo sulla
tuare la prestazione da lui dovuta; ma non già quando questa base di un accordo scritto fra il datore di lavoro e il lavoratore,
sia impedita dalla volontà datoriale unilaterale, salva la pro- risultando illegittima la trasformazione in part-time sulla base
della determinazione unilaterale ovvero del mero consenso taci-
va a carico del medesimo di un'impossibilità sopravvenuta, a to (per facta concludentia) del prestatore di lavoro: in senso
norma degli art. 1256, 1463 e 1464 c.c., fondata sul- conforme, v. Cass., ord. 6 dicembre 2016, n. 25006, Foro it.,
l'inutilizzabilità della prestazione lavorativa per fatti non ad- Rep. 2016, voce Lavoro (rapporto), n. 889; 14 luglio 2014, n.
debitabili al predetto, perché non prevedibili, né evitabili, né 16089, id., Rep. 2014, voce cit., n. 694; 17 luglio 2006, n.
riferibili a carenze di programmazione o di organizzazione 16169, id., Rep. 2006, voce cit., n. 950; contra, isolatamente,
aziendale ovvero ad un calo di commesse o a crisi economi- Trib. Milano 21 aprile 2009, id., Rep. 2010, voce cit., n. 1026.
che o congiunturali o strutturali e «salvo comunque un even- Analogamente è richiesto il consenso da prestarsi per iscritto
tuale accordo tra le parti» (Cass. 16 aprile 2004, n. 7300, id., in caso di trasformazione del rapporto di lavoro part-time in
Rep. 2004, voce cit., n. 1148). full-time: v. Cass. 11 dicembre 2014, n. 26109, id., Rep. 2014,
7.3. - In merito alla prova di un tale accordo, il differente voce cit., n. 806; Pret. Milano 18 ottobre 1994, id., Rep. 1995,
regime formale del rapporto a tempo pieno rispetto a quello a voce cit., n. 913.
tempo parziale comporta una diversa e coerente modulazione III. - La seconda modalità inerisce all'articolazione interna al
dell'onere della prova. Esso può, infatti essere assolto, quan- rapporto di lavoro a tempo pieno.
IL FORO ITALIANO — 2018.
901 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 902

La Suprema corte sostiene (v. la seconda massima) che, fer- dell'art. 360, n. 3, c.p.c. (lamentano, anche in questo caso, la
mo restando il divieto di modifica unilaterale, è da considerarsi violazione degli art. 140, 141 e 154 cod. strada), sia dal vizio
legittima la variazione in riduzione cui il lavoratore acconsente di omesso esame d'un fatto decisivo, ai sensi dell'art. 360, n.
per comportamento concludente. 5, c.p.c.
Di conseguenza, trova applicazione solamente il vincolo rela- Deducono che la corte d'appello avrebbe omesso di esami-
tivo all'onere della prova in capo al datore di lavoro, il quale nare il seguente «fatto decisivo»: che il conducente dello scuo-
deve appunto dimostrare che si sia formato il consenso del lavo- labus, al momento di ripartire, guardò soltanto alla propria si-
ratore sulla riduzione oraria in peius, ancorché per facta conclu- nistra, per accertarsi che non sopraggiungessero da tergo altri
dentia: in tal senso, v. Cass. 18 marzo 2004, n. 5518, id., Rep. mezzi; egli invece non guardò alla propria destra, ovvero dalla
2004, voce cit., n. 956; 23 febbraio 2000, n. 2033, id., Rep.
parte dove era disceso il bambino e dove si trovava la di lui

a
2000, voce cit., n. 781.
madre, e di conseguenza non si accertò della distanza a cui co-
IV. - Per recenti questioni giurisprudenziali in materia di la-

to
voro part-time, cfr.: storo si trovassero dal bus, al momento in cui il mezzo riprese

en
— Cass. 2 agosto 2017, n. 19269, id., Le banche dati, archi- la marcia.
vio Cassazione civile (secondo cui la retribuzione spettante al Col terzo motivo di ricorso, infine, i ricorrenti lamentano, ai

am
lavoratore a tempo parziale va calcolata secondo il medesimo sensi dell'art. 360, n. 3, c.p.c., la violazione degli art. 157 e
criterio utilizzato per il lavoratore full-time, pena la violazione 158 cod. strada.

on
del principio di non discriminazione); Deducono, a tal riguardo, che la corte d'appello avrebbe er-
— Cass. 9 marzo 2017, n. 6087, id., 2017, I, 2315, con nota roneamente ritenuto diligente la condotta del conducente dello

O
M abb
di richiami (alla cui stregua il lavoratore part-time che abbia il scuolabus, nonostante avesse accertato in fatto che questi ac-

M
medesimo livello di inquadramento del personale turnista a costò il mezzo e fece discendere il bimbo non attenendosi alle

SI
tempo pieno ha diritto alla retribuzione per lavoro notturno, prescrizioni degli art. 157 e 158 cod. strada: ovvero non nel
IO in
senza che rilevi la diversità della sequenza oraria praticata nei punto previsto per la fermata, non parallelamente al margine

AS
due rapporti). destro della carreggiata, e nemmeno in posizione strettamente
so
accostata a quest'ultimo.
2.2. - Le censure sopra riassunte sono fondate nei limiti e
es

nei sensi di cui di seguito.


nc

La colpa civile consiste in una devianza: ovvero nello sco-


stamento da una regola di condotta.
D
co

———————— Tale regola di condotta può essere dettata tanto da una nor-
U

ma di legge, quanto da regole di comune prudenza.


LA
IO olo

In tema di circolazione stradale, le regole di condotta sono


ovviamente dettate dal codice della strada, con precetti che
C
c

tuttavia non esauriscono la gamma delle condotte prudenti


O sci

CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza


LO

esigibili degli utenti della strada, in quanto anche condotte non


18 gennaio 2018, n. 1106; Pres. FRASCA, Rel. ROSSETTI, espressamente previste dal codice potrebbero legittimamente
Fa

P.M. (non indicato); Q. e altra (Avv. DE MAURO) c. Co- pretendersi dagli automobilisti o dai pedoni, quando siano da
mune di C. e altra (Avv. VITOLO, MARTINI, RODOLFI) e al- loro esigibili alla stregua della diligenza esigibile dal buon pa-
R

tri. Cassa App. Brescia 4 novembre 2014. dre di famiglia, ai sensi dell'art. 1176, 1° comma, c.c.
Circolazione stradale — Scuolabus — Conducente — Pertanto il giudice chiamato a valutare se la condotta tenuta
Condotta di guida successiva alla discesa dei passeggeri dal conducente di un veicolo sia stata o non sia stata prudente,
— Negligenza (Cod. civ., art. 2054; y d.leg. 30 aprile e come tale ideona a vincere le presunzioni di cui all'art. 2054,
1992 n. 285, nuovo codice della strada, art. 140, 191). 1° e 2° comma, c.c., deve innanzitutto ricostruire in facto quel-
la condotta; e poi valutare in iure se essa sia conforme: a) ai
Deve considerarsi negligente la condotta di guida del con- precetti del codice della strada; b) alle regole di ordinaria pru-
ducente di uno scuolabus che non si conformi alla regola denza esigibile nel caso concreto.
che gli impone di non riprendere la marcia, dopo aver fat- 2.3. - Nel caso di specie, la corte d'appello ha accertato in
to discendere i passeggeri, sino a quando questi ultimi non punto di fatto che:
si siano portati a debita distanza dal mezzo ovvero non si a) A.Q., dopo essere sceso dal bus, venne preso in braccio
trovino in condizioni di non interferenza con le manovre (o comunque tenuto per mano) dalla madre;
dello stesso. (1) b) quando il conducente del bus chiuse le porte del mezzo e
si accinse a ripartire, la madre del bambino si trovava all'al-
tezza del guidatore;
Considerato che: (Omissis). 2. - Il primo, il secondo ed il c) il bambino cadde all'altezza della ruota posteriore del
terzo motivo di ricorso. 2.1. - I primi tre motivi di ricorso pos- bus.
sono essere esaminati congiuntamente, perché pongono que- Dopo aver accertato questi fatti, la corte d'appello ha ritenu-
stioni tra loro strettamente intrecciate. to che in essi non fosse ravvisabile alcuna condotta colposa
Col primo motivo di ricorso i ricorrenti lamentano, ai sensi del conducente lo scuolabus.
dell'art. 360, n. 3, c.p.c., la violazione degli art. 140, 141, 154 Lo ha fatto con un ragionamento così riassumibile: dopo
cod. strada. Svolgono, al riguardo, una censura così riassumi- avere visto il bambino essere ormai sotto la sorveglianza della
bile: madre, il conducente poteva ragionevolmente attendersi che
a) la corte d'appello ha ritenuto il conducente dello scuola- fosse questa a badare all'incolumità del piccolo; egli pertanto,
bus esente da responsabilità per essere egli ripartito solo dopo legittimamente trascurò di occuparsi della posizione e della
essersi accertato che il bambino fosse stato ricevuto dalla ma- condotta dei due pedoni che si trovavano alla sua destra, in
dre, e fosse nella «sfera di controllo» di quest'ultima; quanto doveva prioritariamente occuparsi di ripartire, e quindi
b) i ricorrenti non negano che ciò sia avvenuto, ma affer- di sorvegliare il sopraggiungere di veicoli dalla sua sinistra.
mano in buona sostanza che tale condotta fu comunque colpo- La corte d'appello, in definitiva, ha accertato in punto di
sa, perché le regole del codice della strada avrebbero imposto fatto che il conducente di un bus ha lasciato scendere dei pas-
al conducente non già di limitarsi a verificare se il bambino seggeri, ed è poi ripartito senza occuparsi di dove fossero, per-
fosse stato preso in consegna dalla madre, ma di accertarsi, ché «l'autista doveva badare al traffico e non poteva prospet-
prima di riprendere la marcia, che l'uno e l'altra fossero in po- tarsi una caduta del minore, sotto la diretta sorveglianza della
sizione di assoluta sicurezza. madre che lo teneva per mano».
Col secondo motivo i ricorrenti lamentano che la sentenza Così giudicando, la corte d'appello è effettivamente incorsa
sarebbe affetta sia da un vizio di violazione di legge, ai sensi in un errore di diritto, consistito nel falsamente applicare le re-
IL FORO ITALIANO — 2018.
903 PARTE PRIMA 904

gole del codice della strada che disciplinano la condotta dei strare che il pedone investito (in quel caso, un bimbo di tre an-
conducenti. ni, svincolatosi dalle mani della nonna per inseguire un cugi-
2.4. - La regola principale cui ogni conducente deve attener- netto) non avesse tenuto un comportamento che denunciasse il
si è quella della salvaguardia dell'incolumità propria ed altrui, suo intento di attraversamento della strada, seppur di corsa e
dettata dall'art. 140, 1° comma, cod. strada. Tale norma stabi- fuori dalle strisce pedonali (Cass. n. 3542 del 13 febbraio
lisce che gli utenti della strada devono sempre «comportarsi in 2013, Foro it., Rep. 2013, voce Circolazione stradale, n. 204).
modo da non costituire pericolo (...) per la circolazione ed in Si è poi affermato che la condotta anche anomala ed impru-
modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale». dente di un pedone non vale di per sé ad escludere la respon-
«In ogni caso» vuol dire che su qualsiasi altra esigenza (di sabilità dell'automobilista, ove tale condotta anomala del pe-
circolazione, di celerità, di efficienza d'un servizio) prevale done fosse, per le circostanze di tempo e di luogo, ragione-

a
per la nostra legge sempre e comunque la salvaguardia del- volmente prevedibile, e che tale prevedibilità «deve ritenersi

to
l'incolumità delle persone. di norma sussistente con riferimento alla condotta dei bambini,

en
Il successivo art. 191, 3° comma, cod. strada, fin dal testo in quanto istintivamente imprudenti, con la conseguenza che
originario, nel disciplinare la condotta dei conducenti rispetto in presenza di essi, e massimamente in prossimità di istituti

am
ai pedoni, stabilisce che «i conducenti ... devono comunque scolastici, l'automobilista ha l'obbligo di procedere con la
prevenire situazioni di pericolo che possano derivare da com- massima cautela, e tenersi pronto ad arrestare il veicolo in ca-

on
portamenti scorretti o maldestri di bambini o di anziani, quan- so di necessità» (Cass. n. 524 del 12 gennaio 2011, id., 2011,
do sia ragionevole prevederli in relazione alla situazione di I, 2430).

O
M abb
fatto». 2.5.2. - Per le ragioni indicate, la corte territoriale ha so-

M
Anche in questo caso la norma detta una prescrizione che stanzialmente commesso un errore di sussunzione, là dove la

SI
non ammette deroghe. dinamica della vicenda per come da essa stessa accertata
IO in
Ora, sarebbe evidentemente assurda un'interpretazione del avrebbe dovuto indurla a ravvisare in essa la tenuta di una

AS
combinato disposto di queste due norme che portasse alla se- condotta di guida del conducente dello scuolabus non confor-
so

guente conclusione: che il conducente di un veicolo a motore me al codice della strada ed alle norme di comune prudenza e,
debba sorvegliare la strada dinanzi a sé, ma possa disinteres- dunque, affetta da colpa. Com’è noto, il vizio di sussunzione,
es

sarsi dei pedoni che si trovino accanto e dietro il suo veicolo, che integra la c.d. falsa applicazione di norma di diritto, di cui
nc

anche quando sia possibile avvistarli con l'ordinaria diligenza all'art. 360, n. 3, c.p.c., ricorre allorquando il giudice di meri-
e tanto più quando debba ripartire dopo averli fatti scendere to, dopo avere ricostruito i fatti rilevanti per la decisione in un
D
co

dal veicolo condotto. certo modo, si rifiuta erroneamente di ricondurli sotto la nor-
U

Un'interpretazione di questo tipo, infatti, sarebbe incoerente ma che appare idonea a disciplinarli oppure li riconduce sotto
LA
IO olo

con lo scopo della legge, che per quanto detto è garantire nel una norma diversa. La Corte di cassazione, in tal caso, procede
massimo grado possibile l'incolumità degli utenti della strada. al suo sindacato in iure, in quanto assume i fatti per come ri-
C
c

Le due norme appena ricordate vanno dunque lette nel loro costruiti dal giudice di merito e rileva il rifiuto o l'errore nel
O sci

procedimento di sussunzione, così censurando un vizio in iure


LO

insieme, e nel loro insieme esse esprimono un concetto molto


semplice: poiché chi guida un autobus può provocare danni a in quanto relativo all'applicazione della norma giuridica.
Fa

chi circola a piedi, deve prestare particolare attenzione nella 2.6. - Come accennato, rispetto alle considerazioni svolte
guida, in ragione dell'intrinseca pericolosità dell'attività svol- nei precedenti § 2.2 ss. della presente motivazione, non ap-
R

ta. paiono decisive le considerazioni svolte dalla difesa dei con-


«Prestare particolare attenzione» vuol dire che il conducente troricorrenti nella memoria depositata ai sensi dell'art. 380 bis
di un veicolo a motore, massimamente quando si tratti di vei- c.p.c.
coli di ingombranti dimensioni come gli autobus, prima di In tale memoria i controricorrenti spendono cinque argo-
eseguire qualsiasi manovra deve accertarsi non solo che nel menti per sostenere che il ricorso sia infondato.
raggio d'azione del mezzo non vi siano pedoni, ma anche che 2.6.1. - Con un primo rilievo, i controricorrenti assumono
non possano ragionevolmente entrarvi od interferirvi. che la caduta del bimbo fu accidentale e dunque costituì una
Il conducente di un mezzo di ingombranti dimensioni, dun- fatalità.
que, ha l'obbligo di non iniziare o proseguire alcuna manovra, A tale rilievo deve replicarsi in primo luogo che in questa
quando avvisti intorno a sé pedoni che tardino a scansarsi, e sede è irrilevante discutere per quale causa il bambino inciam-
che possano teoricamente interferire coi movimenti del mezzo. pò e cadde (causa che, del resto, rimase ignota allo stesso giu-
Questa è la regola di condotta che risulta dal combinato dispo- dice di merito) ed infatti nelle considerazioni svolte sopra non
sto degli art. 140, 1° comma, e 191, 4° comma, cod. strada. lo si è fatto; è rilevante, invece, solo se la condotta del condu-
A questo precetto, dunque, la corte d'appello avrebbe dovu- cente, così come accertata dalla corte d'appello, fu conforme
to comparare la condotta del conducente dello scuolabus, per alle regole del codice della strada, dettate anche per prevenire
come accertata in concreto: e se l'avesse fatto, avrebbe dovuto le fatalità.
concludere che quella condotta, così come ricostruita dalla In secondo luogo al rilievo in esame deve comunque repli-
corte d'appello, a quel precetto conforme non fu, dal momento carsi, sempre sul piano del procedimento di sussunzione, che
che il conducente riprese la marcia nonostante vi fossero anco- se fu fatalità la caduta del bambino, non fu fatalità l'investi-
ra pedoni nelle vicinanze del mezzo; non aspettò che si allon- mento, dal momento che il rispetto delle prescrizioni di cui
tanassero e non ne sorvegliò i movimenti. all'art. 191, 3° comma, cod. strada, da parte del conducente lo
2.5. - I principî appena esposti, per un verso, costituiscono il scuolabus avrebbe potuto verosimilmente prevenirlo.
corollario di regole da tempo affermate da questa corte; e dal- 2.6.2. - Con un secondo rilievo, i controricorrenti deducono
l'altro non sono infirmati dai rilievi svolti dalle parti controri- che il conducente del bus non tenne una condotta colposa, per-
correnti nella memoria depositata ai sensi dell'art. 380 bis ché ripartì solo dopo essersi sincerato che «la madre ed il bim-
c.p.c. bo fossero in condizioni di sicurezza».
2.5.1. - Questa corte ha infatti già in più occasioni stabilito Il rilievo recepisce e duplica l'errore di sussunzione già
che il conducente di un veicolo a motore, quando si veda con- commesso dalla corte d'appello e qui denunciato.
tornato o preceduto da pedoni, ha il dovere giuridico di preve- Che un pedone sia «in condizioni di sicurezza» ai sensi del-
nirne anche le eventuali scorrettezze, adeguando coerentemen- l'art. 191 cod. strada, infatti, non vuol dire né che il pedone sia
te la propria condotta di guida, e all'occorrenza arrestando la disceso dal bus, né che il pedone sia salito sul marciapiede, né
marcia. che il pedone sia vigilato od affidato ad altro pedone. Vuol di-
Ha ritenuto, in particolare, che il conducente, quando sia re, invece, una cosa ben diversa, ovvero che il pedone sia suf-
accertata la presenza di bambini sul marciapiede latistante la ficientemente distante dal mezzo in manovra. Il giudice di me-
traiettoria del veicolo, in caso di investimento, per vincere la rito, invece, come già detto, ritenne «in sicurezza» il bambino
presunzione di cui all'art. 2054, 1° comma, c.c., deve dimo- sol perché recuperato dalla madre, ma senza considerare che
IL FORO ITALIANO — 2018.
905 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 906

tanto l'uno, quanto l'altra, si trovavano ancora in prossimità Come già anticipato, naturalmente, il giudice di rinvio, fer-
del bus quando questo riprese la marcia. mo l'obbligo di decidere la controversia applicando tale prin-
2.6.3. - Con un terzo rilievo, i controricorrenti deducono che cipio e, dunque, ritenendo sussistente una condotta colpevole
la condotta del conducente dello scuolabus non potesse rite- del conducente e la sua efficienza causale sul sinistro, bene
nersi scorretta, in quanto — come rilevato anche dal consulen- potrà valutare in che misura essa abbia contribuito a determi-
te tecnico nominato dal giudice di merito — «manca un rego- narlo, tenuto conto della condotta della madre del bambino.
lamento comunale sul comportamento che deve essere tenuto ————————
dagli addetti al servizio scuolabus».
Il rilievo è oggettivamente fragile, dal momento che la con- (1) Può ritenersi consolidato il principio secondo cui la pre-
dotta dei conducenti di veicoli a motore è disciplinata dalle re- sunzione di colpa addossata al conducente di un veicolo che abbia

a
gole del codice della strada, e rispetto a tali regole ne va valu- investito un pedone non può essere superata limitandosi a dimo-

to
tata la natura colposa o meno. strare l'anomalia della condotta della vittima, occorrendo bensì la

en
2.6.4. - Con un quarto rilievo, i controricorrenti richiamano prova che tale condotta non fosse ragionevolmente prevedibile e
ampi stralci della relazione della seconda consulenza tecnica che il conducente avesse adottato tutte le cautele esigibili in rela-

am
d'ufficio eseguita nei gradi di merito, per sostenere che la re- zione alle circostanze del caso concreto (cfr. Cass. 4 aprile 2017,
sponsabilità dell'accaduto andasse ascritta (solo) alla madre n. 8663, Foro it., 2017, I, 2771). Si ritiene, peraltro, che la re-
sponsabilità del conducente debba essere esclusa quando il pedo-

on
della vittima. Ma il rilievo non è pertinente, atteso che le con-
siderazioni della detta consulenza risultano enunciate senza ne appare all'improvviso sulla traiettoria del veicolo che procede

O
M abb
considerare la disciplina del codice della strada che, in base a regolarmente sulla strada, nel rispetto di tutte le norme della cir-

M
quanto sopra esposto, imponeva al conducente di controllare, colazione stradale e di quelle di comune prudenza e diligenza
(Cass. 22 febbraio 2017, n. 4551, id., Le banche dati, archivio

SI
prima di ripartire, se i pedoni discesi erano in sicurezza rispet-
IO in
to alla manovra di ripartenza, mentre sarà il giudice di rinvio Cassazione civile).

AS
La responsabilità del conducente dello scuolabus, unitamente a
ad apprezzare — sulla base delle emergenze della consulenza
so
quella dell'amministrazione che gestisce il servizio, sorge altresì
— quale possa essere stato il contributo alla causazione del ove questi, allorché alla fermata dell'automezzo non sia presente
danno dell'eventuale condotta inappropriata o imprudente del-
es

nessuno dei soggetti cui di norma compete la conduzione del mi-


la madre del piccolo. nore dalla fermata dell'automezzo fino alla propria abitazione,
nc

2.6.5. - Con un quinto rilievo, infine, i controricorrenti la- non abbia cura di adottare tutte le necessarie cautele suggerite
mentano che la proposta del consigliere relatore di definizione
D

dall'ordinaria prudenza in relazione alle specifiche circostanze di


co

del procedimento in camera di consiglio faccia riferimento ad


U

tempo e di luogo (Cass. 3 marzo 2004, n. 4359, id., Rep. 2004,


una norma (l'art. 141 cod. strada) non solo non pertinente ri- voce Responsabilità civile, n. 299, annotata da L.A. SCARANO,
LA
IO olo

spetto al caso concreto, ma nemmeno mai invocata dagli stessi Servizio di accompagnamento di studenti minorenni a mezzo di
ricorrenti. «scuolabus» e responsabilità civile, in Giust. civ., 2005, I, 477;
C
c

Il rilievo è infondato. 19 febbraio 2002, n. 2380, Foro it., 2002, I, 2438, con nota di ri-
O sci
LO

Per quanto riguarda la proposta formulata dal consigliere re- chiami di F. RONCONI; commentata dallo stesso F. RONCONI, La
latore ai sensi dell'art. 380 bis c.p.c., essa, come già affermato responsabilità del conducente di scuolabus per omessa vigilanza,
Fa

da questa corte, non vincola mai il collegio giudicante (Cass., in Danno e resp., 2002, 956). Spetta, inoltre, all'autista dello
ord. n. 4541 del 22 febbraio 2017, id., Le banche dati, archivio scuolabus, tutte le volte in cui alla fermata dell'automezzo nei
R

Cassazione civile; n. 395 del 10 gennaio 2017, id., 2017, I, pressi della scuola manchi il personale scolastico addetto all'ac-
538), che il motivo sia fondato. coglimento, avere cura di adottare tutte le cautele del caso neces-
Per quanto riguarda, poi, la circostanza che i ricorrenti non sarie per l'incolumità dei minori (Trib. Pescara 18 ottobre 2007,
abbiano espressamente invocato l'art. 191 cod. strada, ma altre Foro it., Rep. 2008, voce Trasporto (contratto di), n. 34, e
P.Q.M., 2007, fasc. 3, 55, con nota di F. DE ROBERTIS, Scuolabus:
diverse norme di questo testo normativo, va ricordato che, in
la responsabilità del conducente non si limita al trasporto dei
virtù del principio iura novit curia, l'erronea individuazione, bambini).
da parte del ricorrente per cassazione, della norma che si as- Il gestore del servizio di trasporto scolastico è stato chiamato a
sume violata resta senza conseguenze quando dalla descrizio- rispondere dei danni subiti da uno studente che, mentre si trovava
ne del vizio che si ascrive alla sentenza impugnata possa ine- a bordo dello scuolabus, e a seguito di una lite sorta in ordine a un
quivocabilmente risalirsi alla norma stessa (così come stabilito posto da occupare, era stato aggredito da un altro alunno (Cass.
da Cass. n. 4439 del 25 febbraio 2014, id., 2014, I, 1535). 19 novembre 2010, n. 23464, Foro it., 2011, I, 1448, con nota di
E nel nostro caso, per quanto già detto, i ricorrenti hanno in richiami di M. CAPUTI; nella circostanza sono state, tra l'altro, re-
sostanza prospettato un error in iudicando, consistito nel rite- spinte le censure avverso l'affermazione con cui i giudici di meri-
nere non colposa la condotta del conducente di un autobus il to avevano ritenuto doverosa la presenza sul mezzo di un accom-
quale, dopo la discesa dei passeggeri, abbia ripreso la marcia pagnatore, oltre all'autista, facendo discendere siffatto obbligo dal
senza aspettare che si allontanassero: e dunque hanno presup- principio secondo il quale grava sulla pubblica amministrazione
posto l'esistenza di una norma che prescrivesse tale condotta, che svolga un servizio di trasporto riservato agli alunni l'adozione
invocandone la violazione. E tanto basta perché questa corte, delle cautele occorrenti per tutelare la sicurezza dei minori). Nella
in virtù del principio iura novit curia, possa procedere ad indi- giurisprudenza di merito si è configurata la responsabilità del co-
viduare correttamente la norma effettivamente violata, sebbe- mune che, da un lato, non aveva dotato lo scuolabus di appositi
ne non espressamente menzionata dai ricorrenti. dispositivi di chiusura delle portiere tali da impedire ai bambini
3. - L'esame degli ulteriori motivi di ricorso resta assorbito. trasportati di aprirle dall'interno, e, dall'altro, non aveva disposto
4. - La sentenza va dunque cassata con rinvio alla Corte la presenza di un accompagnatore (cfr. App. Cagliari 20 luglio
d'appello di Brescia, la quale tornerà a valutare la colpa del 2010, id., Rep. 2011, voce Responsabilità civile, n. 344, e Riv.
giur. sarda, 2011, 293, con nota di L. GEMINI, Brevi note in tema
conducente dello scuolabus applicando il seguente principio di
di responsabilità civile dell'ente comunale nella gestione del ser-
diritto: vizio di scuolabus).
«Il combinato disposto degli art. 140, 1° comma, e 191, 3° Qualora l'organizzazione e l'esecuzione del servizio di accom-
comma, cod. strada impone al conducente di uno scuolabus di pagnamento di studenti minorenni a mezzo scuolabus siano state
non riprendere la marcia, dopo aver fatto discendere i passeg- date in appalto a un privato, il comune committente non può esse-
geri, sino a quando questi ultimi non si siano portati a debita re chiamato a rispondere dei danni subiti da uno dei minori fruito-
distanza dal mezzo, ovvero non si trovino in condizioni di non ri del servizio, del quale sia stato ritenuto responsabile l'autista
interferenza con le manovre di esso. Ne consegue che incorre del mezzo, a meno che non siano riscontrabili a carico dell'ente
in vizio in iure di sussunzione il giudice di merito che omette locale specifiche violazioni del principio del neminem laedere,
di considerare negligente la condotta di guida del conducente quali il tralasciare completamente ogni sorveglianza sulle modali-
che sia stata accertata non conforme a detta regola di condot- tà di esecuzione del servizio, ovvero non sia configurabile una re-
ta». sponsabilità per culpa in eligendo, per aver affidato lo svolgimen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
907 PARTE PRIMA 908

to del servizio ad una impresa che palesemente difettava delle ne- bientale e rumore di fondo e, in assenza di una misurazione
cessarie capacità tecniche ed organizzative per eseguirla corret- del rumore di fondo, la prova dell'evento dannoso non poteva
tamente, o infine quando l'appaltatore, in base ai patti contrattuali dirsi raggiunta.
o nel concreto svolgimento del rapporto, abbia agito da nudus mi- Ricorrono gli originari attori con quattro motivi, illustrati da
nister, privo di qualsiasi autonomia (Cass. 10 agosto 2004, n. memoria, resiste controparte con controricorso.
15408, Foro it., Rep. 2005, voce cit., n. 345). Il ricorso denunzia: 1) violazione degli art. 195, 196, 201
Con riferimento all'ipotesi dell'investimento di minore che, c.p.c., violazione del principio del contraddittorio tecnico per-
sceso dallo scuolabus, attraversava da solo la strada per raggiun- ché l'appello si fondava su tardivi ed infondati rilievi alla c.t.u.
gere la sua abitazione, si è affermato che il giudicato formatosi in
non proposti nella sede propria dal c.t.p. che, anzi, aveva con-
un primo giudizio promosso nei confronti del proprietario condu-
diviso il superamento dei limiti; 2) violazione dei d.p.c.m. in-

a
cente del veicolo investitore e della relativa compagnia di assicu-
razione, cui invece non aveva partecipato il ministero della pub- dicati, dell'art. 844 c.c., dell'art. 32 Cost.; 3) violazione dei

to
blica istruzione, riguarda soltanto la misura del danno conseguen- d.p.c.m. indicati, dell'art. 844 c.c., degli art. 195, 186, 201

en
te all'evento e il comportamento colposo di detto conducente, ma c.p.c. trattandosi di zona residenziale in cui, oltre all'impianto
non anche tutte le autonome e distinte condotte poste in essere da BL color, non erano riscontrabili particolari fonti di rumore; 4)

am
tutti coloro che, in tesi, possono ritenersi responsabili dell'evento; violazione dell'art. 2727 c.c. per omessa considerazione di tut-
pertanto, nel successivo giudizio instaurato contro l'amministra- te le circostanze illustrate.

on
zione scolastica, non è precluso l'accertamento sulla rilevanza Ciò premesso, si osserva: il ricorso, pur ammissibile, do-
della condotta negligente a quest'ultima ascrivibile (cfr. Cass. 15 vendosi rigettare la generica eccezione di inammissibilità, va

O
M abb
luglio 2009, n. 16503, id., 2010, I, 484, con nota di B. TASSONE, rigettato.

M
Obbligazioni solidali, effetti del giudicato e responsabilità «par- Come dedotto, la sentenza ha rigettato le domande acco-
ziaria»; annotata dallo stesso B. TASSONE, Le sezioni unite inter-

SI
gliendo la censura sull'impossibilità di misurare contempora-
IO in
pretano l'art. 1306 c.c. all'insegna della proportionate liability, neamente rumore ambientale e rumore di fondo ed, in assenza

AS
in Danno e resp., 2010, 253; A. GNANI, Gli art. 1306 e 2055 c.c. di una misurazione del rumore di fondo, la prova dell'evento
so
rettamente intesi, ibid., 259; C.M. PENUTI, Limiti all'estensione ai dannoso non poteva dirsi raggiunta. La sentenza, invero, ripor-
condebitori del giudicato ex art. 1306, 2° comma, c.c., nel- ta la motivazione del primo giudice che, sulla base del-
es

l'obbligazione solidale risarcitoria fondata su diverso titolo (con- l'esperita consulenza di ufficio, ha sancito un effettivo supe-
trattuale ed extracontrattuale), in Nuova giur. civ., 2010, I, 200;
nc

ramento del limite di cui al d.p.c.m. 1° marzo 1991, posto che,


S. CHERTI, Risarcimento del danno aquiliano e responsabilità so-
applicando il criterio differenziale tra rumore ambientale e
D

lidale, in La responsabilità civile, 2010, 201).


co

rumore residuo, l'attività svolta dalla convenuta, era risultata


U

La condotta negligente dell'autista di uno scuolabus può rile-


vare anche sotto il profilo della responsabilità penale (v. Cass. incompatibile con i limiti di cui alla predetta normativa.
LA
IO olo

31 luglio 2007, Orrù, Foro it., Rep. 2007, voce Omicidio e le- Riferisce del gravame sulla contestazione della c.t.u., consi-
sioni personali colpose, n. 66; annotata da A. TABOGA, Sui limi- derate tardive dagli appellati [sic], ma ritiene di accogliere la
C
c

ti della responsabilità di chi conduce uno scuolabus, in Giur. censura sulla scorta di valutazioni tecniche.
O sci
LO

it., 2008, 423). Va precisato che è consentito al giudice, peritus peritorum,


dissentire motivatamente dalle conclusioni del c.t.u., e nella
Fa

specie si è argomentato che non sia possibile prendere, a base


della misurazione relativa all'eventuale superamento dei limiti
R

differenziali, un valore del rumore misurato 32 minuti prima


————————
dell'inizio e 92 minuti prima della fine del periodo considera-
to.
Se durante altri periodi della giornata può supporsi che il
rumore di fondo rimanga relativamente costante, ciò contrasta
CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; sentenza 17 anche con la comune esperienza per quello che riguarda l'ora-
gennaio 2018, n. 1025; Pres. LOMBARDO, Est. CORRENTI, rio tra le 5 e le 7 a.m., fascia durante la quale riprende la mag-
P.M. PEPE (concl. conf.); Schiuma e altro (Avv. TEDESCHI- gior parte delle attività umane dopo la pausa notturna, né il va-
NI, GRANARA) c. Soc. BL Color (Avv. VERRENGIA). Con- lore assoluto delle immissioni sonore sarebbe così elevato da
ferma App. Milano 20 marzo 2013. rendere palese il superamento del limite differenziale, posto
che nei nove minuti intercorsi tra la misurazione delle 4.52 e
Proprietà — Immissioni acustiche — Tollerabilità — quella delle 5.01, il valore di Leq del rumore ambientale au-
Valutazione — Sindacabilità in Cassazione — Fatti- menta di ben 7,60 punti e non appare implausibile che nella
specie (Cod. civ., art. 844; y d.p.c.m. 1° marzo 1991, li- successiva mezz'ora sia aumentato di quegli ulteriori 4 punti
miti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abi- che renderebbero del tutto lecite le immissioni sonore della BL
tativi e nell'ambiente esterno, art. 6; y d.p.c.m. 14 no- Color e si è concluso che, in assenza di una misurazione del
vembre 1997, determinazione dei valori limite delle sor- rumore di fondo effettuata nella fascia oraria nella quale si la-
genti sonore, art. 4). mentava la violazione dei limiti differenziali, la prova del-
Non è sindacabile in Cassazione la valutazione del giudice di l'evento dannoso non poteva dirsi raggiunta e che non fossero
merito che reputa difetti la prova dell'intollerabilità delle stati violati i limiti legali assoluti né quelli differenziali.
immissioni acustiche per mancata misurazione del rumore Trattasi di valutazione di fatto insindacabile, essendosi
di fondo nella fascia oraria interessata dalle immissioni e spiegato perché le conclusioni del c.t.u. non apparivano at-
per non essere il loro valore assoluto così elevato da rende- tendibili e l'inutilità di disporre la rinnovazione della c.t.u. a
re palese il superamento del limite differenziale. (1) causa del mutamento dei luoghi, per cui era da escludere, in
virtù dei poteri discrezionali riconosciuti al giudice, un sup-
plemento di indagine.
Fatto e diritto. — Con sentenza 13 giugno 2009 il Tribunale Le censure, pertanto, non sono risolutive, essendosi motiva-
di Busto Arsizio, pronunziando sulla domanda di Cesare tamente dissentito dalle conclusioni del c.t.u.
Schiuma e Rosetta Comito contro BL Color, ha condannato la ————————
convenuta a ricondurre le immissioni prodotte in orario not-
turno nei valori di cui ai d.p.c.m. 1° marzo 1991 e 14 novem- (1) I. - Non constano precedenti in termini.
bre 1997, oltre danni in euro 3000 ciascuno in favore degli at- La sentenza affronta, sotto un profilo inedito, un tema ormai
tori e spese. classico: quello del rapporto tra art. 844 c.c. e norme speciali
La Corte d'appello di Milano, con sentenza 26 marzo 2013, sulle immissioni acustiche.
in riforma, ha rigettato le domande accogliendo la censura sul- Il d.p.c.m. 1° marzo 1991, sui limiti massimi di esposizione
l'impossibilità di misurare contemporaneamente rumore am- al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno, pre-
IL FORO ITALIANO — 2018.
909 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 910

vede due criteri di definizione dei «limiti di accettabilità» delle rimento di partenza; il giudizio di intollerabilità delle immissio-
«sorgenti sonore» (art. 6): ni, ex art. 844 c.c., sarà effettuato sulla base del suo prudente
— un primo criterio, assoluto, in forza del quale si reputano apprezzamento, rapportato alla particolarità della situazione
«inaccettabili» le immissioni che superino certi valori fissi, di- concreta portata al suo esame, nel rispetto dei criteri fissati dalla
versi per zone e per momento della giornata (si distinguono le normativa civilistica.
immissioni diurne da quelle notturne); Sull'utilizzabilità dei criteri dettati dal d.p.c.m. 14 novembre
— un secondo criterio, relativo, per il quale le immissioni 1997 e dal d.p.c.m. 1° marzo 1991 anche ai fini della valutazio-
sonore si reputano intollerabili quando la differenza tra il ru- ne della tollerabilità delle immissioni, cfr. Cass. 6 novembre
more di fondo di una certa zona e il rumore ambientale (somma 2013, n. 25019, id., Rep. 2014, voce cit., n. 26: i criteri previsti
del rumore di fondo e di quello prodotto dalla sorgente sonora: dal decreto del 1991 per la determinazione dei limiti massimi di

a
art. 4 all. A d.p.c.m. cit.) è superiore a 5dB per il giorno, a 3dB esposizione al rumore, ancorché dettati per la tutela generale del
per la notte.

to
territorio, possono essere utilizzati come parametro di riferimen-
Nel caso di specie il c.t.u. aveva ritenuto sforato il limite dif- to per stabilire l'intensità e la soglia di tollerabilità delle immis-

en
ferenziale in quanto la differenza tra rumore di fondo e rumore sioni rumorose nei rapporti tra privati purché, però, considerati
ambientale superava i 3dB. Il giudice di merito, ritenute supera- come un limite minimo e non massimo, dato che i suddetti pa-

am
te le soglie previste dalla legge speciale, accoglieva la domanda rametri sono meno rigorosi di quelli applicabili nei singoli casi
inibitoria (art. 844 c.c.) e quella risarcitoria. La corte d'appello ai sensi dell'art. 844 c.c., con la conseguenza che, in difetto di

on
riformava la sentenza osservando come il rumore di fondo fosse altri eventuali elementi, il loro superamento è idoneo a determi-
stato sì misurato, ma in momenti diversi rispetto a quelli ai quali nare la violazione di tale norma (conforme Trib. Brindisi-Ostuni

O
M abb
si riferivano le lamentate immissioni (tra le ore 5 e le 7 del mat- 19 dicembre 2011, id., Rep. 2012, voce cit., n. 28); Cass. 1°

M
tino). Donde la scorrettezza, sul piano metodologico, delle con- febbraio 2011, n. 2319, id., Rep. 2011, voce cit., n. 34, per la

SI
clusioni del c.t.u. e la mancanza di prova dell'immissione la- quale il d.p.c.m. 1° marzo 1991, che, nel determinare le modali-
IO in
mentata. La Cassazione conferma rilevando come la valutazione tà di rilevamento dei rumori ed i limiti di tollerabilità in materia

AS
di fatto del giudice d'appello, nella sua congruità, sia insindaca- di immissioni rumorose, al pari dei regolamenti comunali limi-
so
bile. tativi dell'attività rumorosa, fissa, quale misura da non superare
per le zone non industriali, una differenza rispetto al rumore
es

II. - Il tema del rapporto tra norma codicistica e norme di ambientale pari a 3 dB in periodo notturno e in 5 dB in periodo
legge speciale è reso complesso dal fatto che dopo il citato
nc

diurno, persegue finalità di carattere pubblico ed opera nei rap-


d.p.c.m. 1° marzo 1991 si sono susseguiti vari interventi nor- porti tra i privati e la pubblica amministrazione; le disposizioni
D
co

mativi: la l. 27 ottobre 1995 n. 447 (legge quadro sul- in esso contenute, perciò, non escludono l'applicabilità dell'art.
U

l'inquinamento acustico) che conferma la distinzione, contenu- 844 c.c. nei rapporti tra i privati proprietari di fondi vicini. Per
LA

ta nel d.p.c.m. del 1991, tra limiti assoluti e relativi (art. 2) e


IO olo

un caso particolare, v. cfr. Cass. 3 luglio 2014, n. 15223, id.,


attribuisce alla competenza dello Stato la determinazione dei 2015, I, 665, con nota di CAPONE, per la quale ai fini della valu-
C

relativi valori (art. 3), previa ripartizione da parte dei comuni tazione della tollerabilità delle immissioni in aree «particolar-
c

del territorio in zone (art. 6); il d.p.c.m. 14 novembre 1997, sul- mente protette» esterne al c.d. «intorno aeroportuale», va appli-
O sci
LO

la determinazione dei valori limite in attuazione della legge cata, in riferimento a lavori di ampliamento di aeroporto realiz-
predetta, il quale prevede che in attesa della zonizzazione si zati a partire dal 1998, la disciplina di cui all'art. 3 d.p.c.m. 14
Fa

continui ad applicare la disciplina dettata dal d.p.c.m. del 1991; novembre 1997, anche in mancanza di atto formale di zonizza-
il d.m. 16 marzo 1998, sulle tecniche di rilevamento e misura- zione acustica emanato dal comune.
R

zione del rumore acustico; il d.p.r. 18 novembre 1998 sul- Sui rapporti tra il d.p.c.m. del 1991 e quello del 1997, cfr. Tar
l'inquinamento acustico provocato dal traffico ferroviario; la Campania, sez. III, 13 maggio 2016, n. 2457, id., Rep. 2016,
circolare min. ambiente 6 settembre 2004 sul rapporto tra i de- voce Sanità pubblica e sanitari, n. 473, per il quale il d.p.c.m.
creti del 1991 e del 1997; il d.leg. 19 agosto 2005 n. 194 di at- 14 novembre 1997, art. 8, opera un richiamo solo al d.p.c.m. 1°
tuazione della direttiva 2002/49/Ce sul rumore ambientale;
marzo 1991, art. 6, 1° comma, in funzione della determinazione
l'art. 6 ter d.l. 30 dicembre 2008, convertito nella l. 27 febbraio
di quali limiti assoluti siano da considerare in relazione alla
2009 n. 13, per il quale «nell'accertare la normale tollerabilità
porzione del territorio, ma non esclude, in attesa della zonizza-
delle immissioni e delle emissioni acustiche, ai sensi dell'art.
zione acustica, l'operatività dei limiti differenziali di cui al me-
844 c.c., sono fatte salve in ogni caso le disposizioni di legge e
di regolamento vigenti che disciplinano specifiche sorgenti e la desimo art. 6, 2° comma, i quali rispondono ad una ratio norma-
priorità di un determinato uso». tiva specifica cautelativa, di protezione della salute pubblica, e
che sono applicabili in tutte le zone, tranne in quelle esclusiva-
mente industriali; Tar Abruzzo, sez. Pescara, 10 gennaio 2013,
III. - In giurisprudenza, in generale, sui rapporti tra art. 844
n. 6, id., Rep. 2015, voce cit., n. 521, per il quale la disposizione
c.c. e norme speciali, v. Cass. 18 gennaio 2017, n. 1069, Foro
it., Le banche dati, archivio Cassazione civile, la quale reputa transitoria dettata dall'art. 8 d.p.c.m. 14 novembre 1997 — che
che il superamento dei limiti stabiliti dalle leggi speciali e dai testualmente si riduce a prevedere l'applicazione, sino all'avve-
regolamenti renda l'immissione acustica intollerabile ex art. 844 nuta zonizzazione, dei limiti assoluti di accettabilità di immis-
c.c. e quindi illecita anche sotto il profilo civilistico; 17 gennaio sione sonora previsti dal 1° comma dell'art. 6 d.p.c.m. 1° marzo
2011, n. 939, id., Rep. 2012, voce Proprietà, n. 29, che giunge 1991 — non può essere correttamente interpretata nel significa-
alle stesse conclusioni precisando che l'eventuale rispetto dei to di escludere del tutto l'operatività del criterio dei valori limite
limiti fissati da leggi speciali e regolamenti non può far conside- differenziali d'immissione nel territorio di quei comuni che non
rare senz’altro lecite le immissioni, dovendo il giudizio sulla lo- abbiano ancora provveduto all'approvazione del c.d. «piano di
ro tollerabilità formularsi alla stregua dei principî di cui all'art. zonizzazione acustica»; Tar Lombardia, sez. I, 27 luglio 2012,
844 c.c., tenendo presente, fra l'altro, la vicinanza dei luoghi e i n. 2122, id., Rep. 2013, voce cit., n. 647, per il quale, in assenza
possibili effetti dannosi per la salute delle immissioni (confor- di classificazione acustica approvata (non essendo sufficiente la
me, sotto questo secondo profilo, Cass. 12 maggio 2015, n. mera adozione), trovano applicazione i limiti di cui all'art. 6, 1°
9660, id., Rep. 2015, voce cit., n. 31, ma contra Trib. Lucca 30 comma, d.p.c.m. 1° marzo 1991.
novembre 2009, id., 2010, I, 683, per la quale le immissioni so- Sull'utilizzabilità dei criteri dettati dal d.m. 16 marzo 1998,
nore non possono essere considerate intollerabili, ove il rumore Cass. 20 gennaio 2017, n. 1606, id., Le banche dati, archivio
proveniente dal fondo del vicino rispetti i limiti, assoluti e diffe- cit., per la quale, in materia di immissioni, i criteri dettati dal
renziali, che la normativa di riferimento pone rispettivamente a d.m. 16 marzo 1998, perseguendo la finalità pubblica di proteg-
tutela di interessi generali e a presidio degli interessi specifici gere la salute mediante la predisposizione di un apposito illecito
del vicino). In un'ottica parzialmente diversa si muove Cass. 29 amministrativo, operano nei rapporti tra pubblica amministra-
ottobre 2015, n. 22105, id., Rep. 2016, voce cit., n. 45, per la zione e privati sulla base di parametri meno rigorosi di quelli
quale, in materia di immissioni, il giudice di merito, nel valutare applicabili, nei singoli casi, ex art. 844 c.c., sicché le disposi-
il superamento dei limiti di tollerabilità, non è necessariamente zioni ministeriali sulle modalità di rilevamento dei rumori c.d.
vincolato ai parametri fissati dalla norme speciali a tutela del- «a tempo parziale» non rilevano ai fini del giudizio di tollerabi-
l'ambiente, le quali possono essere utilizzate come punti di rife- lità ai sensi della richiamata disposizione codicistica.
IL FORO ITALIANO — 2018.
911 PARTE PRIMA 912

Sui rapporti tra art. 844 c.c. e d.l. 208/08, Cass. 7 ottobre II
2016, n. 20198, id., Rep. 2016, voce Proprietà, n. 47, per la
quale, in tema di immissioni acustiche, la differenziazione tra CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza
tutela civilistica e tutela amministrativa mantiene la sua attualità 14 novembre 2017, n. 26805; Pres. TRAVAGLINO, Rel.
anche a seguito dell'entrata in vigore del d.l. n. 208 del 2008, MOSCARINI, P.M. SGROI (concl. conf.); Benedetti Panici
art. 6 ter, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 13 del 2009, (Avv. G. e E. IANNOTTA, TORRESI) c. Soc. UnipolSai assi-
al quale non può aprioristicamente attribuirsi una portata dero- curazioni (Avv. CONSOLO) e altri. Cassa App. Roma 18
gatoria e limitativa dell'art. 844 c.c., con l'effetto di escludere febbraio 2015 e decide nel merito.
l'accertamento in concreto del superamento del limite della
normale tollerabilità, dovendo comunque ritenersi prevalente, Danni in materia civile — Danno non patrimoniale —

a
alla luce di un'interpretazione costituzionalmente orientata, il Tabelle milanesi — Giudizio d'appello — Applicabilità
— Fattispecie (Cod. civ., art. 1226, 2056).

to
soddisfacimento dell'interesse ad una normale qualità della vita
rispetto alle esigenze della produzione (conforme Cass. 16 otto- Danni in materia civile — Danno non patrimoniale —

en
bre 2015, n. 20927, id., Rep. 2015, voce cit., n. 29). Duplice dimensione — Personalizzazione — Fattispecie
(Cod. civ., art. 1226, 2059; y d.leg. 7 settembre 2005 n.

am
IV. - In dottrina, Cass. 1025/18, in epigrafe, è stata commen- 209, art. 138, 139).
tata da M. FERRARI, Immissioni: se non si misura il rumore di

on
fondo non c’è prova di danno, in <www.altalex.it>. Sul rappor- Ai fini della liquidazione del danno non patrimoniale conse-
guente alla lesione dell'integrità psico-fisica, il giudice

O
to tra le norme, oltre agli autori riportati nella nota di richiami a

M abb
Trib. Lucca 30 novembre 2009, in Foro it., 2010, I, 684, v. F. d'appello non può rifiutarsi di applicare le tabelle milane-

M
PIAIA, Intollerabilità delle immissioni acustiche: primato del- si qualora il punto abbia costituito specifico motivo di

SI
l'art. 844 c.c. e risarcimento del danno non patrimoniale, in gravame, tenuto conto che l'indicazione della diversa pa-
IO in
Danno e resp., 2017, 175 (sui rapporti tra art. 6 ter d.l. 208/08 e rametrazione in sede di formulazione di tale motivo costi-

AS
art. 844 c.c.); A. MURATORI, Ancora in stallo l'adeguamento tuisce equivalente del «versare» le tabelle in atti e che può
so

della normativa sul rumore ambientale, mentre la Suprema cor- evocarsi il principio iura novit curia in relazione ad un da-
te segue la via «codicistica», in Ambiente e sviluppo, 2016, 189 to ormai assurto a parametro di conformità della valuta-
es

(sui rapporti tra l. 447/95, d.leg. 194/05 e art. 844 c.c.); G. PA- zione equitativa del danno biologico. (2)
nc

SCUZZI-C. BONA, I rapporti di vicinato, Bologna, 2010, 312; M. Posto che ogni vulnus arrecato a un interesse della persona
MAUGERI, Immissioni acustiche, normale tollerabilità e norma-
D

di rango costituzionale si caratterizza per la sua doppia


co

tive di settore: la nuova disciplina, in Nuova giur. civ., 2010, dimensione di danno relazionale (proiezione esterna del-
U

204 (in particolare sull'art. 6 ter l. 27 febbraio 2009 n. 13); F. l'essere) e danno morale (interiorizzazione intimistica del-
LA
IO olo

BALLATI, Sulle immissioni acustiche, in Resp. civ., 2010, 1799; la sofferenza), è immune da censure la statuizione del giu-
A. MURATORI, La circolare sul criterio differenziale: chiari- dice di merito che non abbia liquidato il danno esistenzia-
C

menti opportuni, ma non esaustivi, in Ambiente e sviluppo,


c

le, invocato da chi aveva riportato lesioni personali in oc-


O sci

2004, 1053; D. CHINELLO, Immissioni sonore e diritto alla salu-


LO

casione di un sinistro stradale, ove la personalizzazione


te. Intollerabile anche qualche decibel in più, in Dir. e giustizia, del danno non patrimoniale, considerato, sebbene implici-
Fa

2005, fasc. 1, 40; L. MORLOTTI, Immissioni intollerabili: art. tamente, in tutte le sue componenti, sia stata oggetto di
844 c.c. e d.p.c.m. 1° marzo 1991 a confronto, in Nuova giur. adeguata disamina. (3)
civ., 2002, 716. [C. BONA]
R

———————— Cass. 17 gennaio 2018, n. 901

Motivi della decisione. — 1. Il ricorso è fondato e merita


accoglimento nei limiti di cui si dirà.
1.1. - Devono essere accolte le censure relative:
I (Omissis). c) All'erronea individuazione, qualificazione e
quantificazione delle voci di danno risarcibile (motivo 7 sub
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; sentenza 17 A-B). La motivazione della sentenza, difatti, non è conforme
gennaio 2018, n. 901; Pres. ed est. TRAVAGLINO, P.M. FI- a diritto in parte qua, sovrapponendosi, in essa, voci di dan-
NOCCHI GHERSI (concl. diff.); Nicchi e altro (Avv. DI STE- no in parte coincidenti, in parte erroneamente non considera-
FANO) c. Soc. Generali Italia (Avv. SEMINAROTI), Asl Ro- te a fini liquidatori.
ma B (Avv. DELL'ORSO, FALLERINI) e altro. Cassa App. Va, in proposito, data continuità al più recente orienta-
Roma 24 luglio 2014. mento di questa corte regolatrice (Cass. 18641/11, Foro it.,
Danni in materia civile — Danno non patrimoniale — Rep. 2011, voce Danni civili, n. 269; 20292/12, id., Rep.
Duplice dimensione — Liquidazione — Erroneità — 2013, voce cit., n. 179; 11851/15, id., 2015, I, 2726;
Fattispecie (Cod. civ., art. 1226, 2059; y d.leg. 7 settem- 7766/16, id., 2016, I, 2055; 26805/17, id., 2018, I, 912, che
bre 2005 n. 209, codice delle assicurazioni private, art. segue), a mente del quale, «al di là ed a prescindere, per il
138, 139). momento, dalla condivisibilità di alcune affermazioni volte a
negare tout court l'autonomia del danno morale quale com-
Posto che ogni vulnus arrecato a un interesse della persona ponente risarcitoria, sì come ritenuta foriera di presunte ‘du-
di rango costituzionale si caratterizza per la sua doppia plicazioni risarcitorie di incerta classificazione’ (Cass.
dimensione di danno relazionale (proiezione esterna del- 21716/13, id., Rep. 2013, voce cit., n. 185; 36/16, id., Le
l'essere) e danno morale (interiorizzazione intimistica del- banche dati, archivio Cassazione civile), su di un piano ge-
la sofferenza), sono erronee le statuizioni con cui il giudi- nerale (Cass. 4379/16, ibid.) il nostro ordinamento positivo
ce di merito, dopo aver individuato un danno psicologico conosca e disciplini (soltanto) la fattispecie del danno patri-
ulteriore rispetto al danno morale, abbia liquidato un sup- moniale, nelle due forme (o, se si preferisce, nelle due ‘cate-
posto danno biologico complessivo, precisando che il dan- gorie descrittive’) del danno emergente e del lucro cessante
no morale è incluso nel calcolo tabellare, onde il suo rico- (art. 1223 c.c.) e del danno non patrimoniale (art. 2059 c.c.)»
noscimento avrebbe comportato una duplicazione risarci- (Cass. 7766/16, cit.).
toria, senza nemmeno specificare i criteri di valutazione La natura c.d. «unitaria» di quest'ultimo, come espressa-
delle varie componenti del danno alla salute in tutti i suoi mente predicata dalle sezioni unite di questa corte con le sen-
aspetti dinamico-relazionali. (1) tenze del 2008, deve essere intesa, secondo il relativo inse-
IL FORO ITALIANO — 2018.
913 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 914

gnamento, come unitarietà rispetto alla lesione di qualsiasi una logica interpretativa di tipo formalistico-deduttivo, attra-
interesse costituzionalmente rilevante non suscettibile di va- verso una ermeneutica di tipo induttivo che, dopo aver iden-
lutazione economica (Cass., sez. un., 26972/08, id., Rep. tificato l'indispensabile situazione soggettiva protetta a livel-
2009, voce cit., n. 189). lo costituzionale (oltre alla salute, il rapporto familiare e pa-
Natura unitaria sta a significare che non v’è alcuna diver- rentale, l'onore, la reputazione, la libertà religiosa, il diritto
sità nell'accertamento e nella liquidazione del danno causato di autodeterminazione al trattamento sanitario, quello all'am-
dal vulnus di un diritto costituzionalmente protetto diverso biente, il diritto di libera espressione del proprio pensiero, il
da quello alla salute, sia esso rappresentato dalla lesione del- diritto di difesa, il diritto di associazione e di libertà religio-
la reputazione, della libertà religiosa o sessuale, della riser- sa, ecc.), consenta poi al giudice del merito una rigorosa ana-
vatezza, del rapporto parentale. lisi ed una conseguentemente rigorosa valutazione, sul piano

a
Natura onnicomprensiva sta invece a significare che, nella della prova, tanto dell'aspetto interiore del danno (la soffe-

to
liquidazione di qualsiasi pregiudizio non patrimoniale, il renza morale in tutti i suoi aspetti, quali il dolore, la vergo-
gna, il rimorso, la disistima di sé, la malinconia, la tristezza,)

en
giudice di merito deve tener conto di tutte le conseguenze
che sono derivate dall'evento di danno, nessuna esclusa, con quanto del suo impatto modificativo in peius con la vita quo-

am
il concorrente limite di evitare duplicazioni risarcitorie, attri- tidiana (il danno c.d. esistenziale, in tali sensi rettamente in-
buendo nomi diversi a pregiudizi identici, e di non oltrepas- terpretato il troppe volte male inteso sintagma, ovvero, se si
preferisca un lessico meno equivoco, il danno alla vita di re-

on
sare una soglia minima di apprezzabilità, onde evitare risar-
cimenti c.d. bagatellari (in tali termini, del tutto condivisi- lazione).

O
M abb
bilmente, Cass. 4379/16, cit.). In questa evidente realtà naturalistica si cela la risposta (e

M
L'accertamento e la liquidazione del danno non patrimo- la conseguente corretta costruzione di categorie che non can-
cellino la fenomenologia del danno alla persona attraverso

SI
niale costituiscono, pertanto, questioni concrete e non astrat-
te. IO in sterili formalismi unificanti) all'interrogativo circa la reale

AS
Ma, se esse non richiedono il ricorso ad astratte tassono- natura e la vera, costante, duplice essenza del danno alla per-
so

mie classificatorie, non possono per altro verso non tener sona:
conto della reale fenomenologia del danno alla persona, ne- — la sofferenza interiore;
es

gando la quale il giudice rischia di incorrere in un errore an- — le dinamiche relazionali di una vita che cambia (illu-
nc

cor più grave, e cioè quello di sostituire una (meta)realtà giu- minante, in tal senso, è il disposto normativo di cui all'art.
ridica ad una realtà fenomenica. 612 bis c.p., in tema di presupposti del reato c.d. di stalking).
D
co

Oggetto della valutazione di ogni giudice chiamato ad oc- Restano così efficacemente scolpiti i due aspetti essenziali
U

cuparsi della persona e dei suoi diritti fondamentali è, nel della sofferenza: il dolore interiore e/o la significativa altera-
LA
IO olo

prisma multiforme del danno non patrimoniale, la sofferenza zione della vita quotidiana. Danni diversi e perciò solo en-
umana conseguente alla lesione di un diritto costituzional- trambi autonomamente risarcibili, ma se, e solo se, provati
C
c

mente protetto. caso per caso, con tutti i mezzi di prova normativamente
O sci
LO

Le sentenze del 2008 offrono, in proposito, una implicita previsti (tra cui il notorio, le massime di esperienza, le pre-
quanto non equivoca indicazione al giudice di merito nella sunzioni) al di là di sommarie quanto impredicabili genera-
Fa

parte della motivazione ove si discorre di centralità della lizzazioni.


persona e di integralità del risarcimento del valore uomo, co- E se è lecito ipotizzare, come talvolta si è scritto, che la
R

sì dettando un vero e proprio statuto del danno non patrimo- categoria del danno «esistenziale» risulti «indefinita e atipi-
niale per il nuovo millennio. ca», ciò appare la probabile conseguenza dell'essere la stessa
La stessa (meta)categoria del danno biologico fornisce a dimensione della sofferenza umana, a sua volta, «indefinita e
sua volta appaganti risposte al quesito circa la «sopravviven- atipica».
za descrittiva» (come le stesse sezioni unite testualmente la Di tali premesse è conferma la recente pronuncia della
definiranno) del c.d. danno esistenziale, se è vero come è ve- Corte costituzionale 235/14 (id., 2014, I, 3345), predicativa
ro che «esistenziale» è quel danno che, in caso di lesione del- della legittimità costituzionale dell'art. 139 cod. assicurazio-
la stessa salute (ma non solo), si colloca e si dipana nella sfe- ni, la cui (non superficiale o volutamente parziale) lettura
ra dinamico-relazionale del soggetto, come conseguenza del- conduce a conclusioni non dissimili.
la lesione medicalmente accertabile (Cass., sez. un., 6572/06, Si legge, difatti, al punto 10.1 di quella pronuncia, che «la
id., 2006, I, 1344), sia pur con riferimento alla diversa tema- norma denunciata non è chiusa, come paventano i rimettenti,
tica del mobbing, lo definirà come «pregiudizio di natura alla risarcibilità anche del danno morale: ricorrendo in con-
non meramente emotiva ed interiore, ma oggettivamente ac- creto i presupposti del quale, il giudice può avvalersi della
certabile, provocato sul fare a-reddituale del soggetto, che al- possibilità di incremento dell'ammontare del danno biologi-
teri le sue abitudini di vita e gli assetti relazionali che gli co, secondo la previsione e nei limiti di cui alla disposizione
erano propri, inducendolo a scelte di vita diverse quanto alla del 3° comma (aumento del venti per cento)».
espressione e realizzazione della sua personalità nel mondo La limitazione ex lege dell'eventuale liquidazione del dan-
esterno»). no morale viene così motivata dal giudice delle leggi:
Così che, se di danno agli aspetti dinamico-relazionali del- «In un sistema, come quello vigente, di responsabilità ci-
la vita del soggetto che lamenti una lesione della propria sa- vile per la circolazione dei veicoli obbligatoriamente assicu-
lute (art. 32 Cost.) è lecito discorrere con riferimento al dan- rata, in cui le compagnie assicuratrici, concorrendo ex lege al
no c.d. biologico (rispetto al quale costituisce, esso sì, sicura fondo di garanzia per le vittime della strada, perseguono an-
duplicazione risarcitoria il riconoscimento di un autonomo che fini solidaristici, l'interesse risarcitorio particolare del
«danno esistenziale», consistente, di converso, proprio nel danneggiato deve comunque misurarsi con quello, generale e
vulnus arrecato a tutti gli aspetti dinamico-relazionali della sociale, degli assicurati ad avere un livello accettabile e so-
vita della persona conseguenti alla lesione della salute), quel- stenibile dei premi assicurativi» (punto 10.2.2).
lo stesso danno «relazionale» è predicabile in tutti i casi di La corte prosegue, poi, significativamente, sottolineando
lesione di altri diritti costituzionalmente tutelati. come «l'introdotto meccanismo standard di quantificazione
Il danno dinamico-relazionale, dunque (così rettamente in- del danno — attinente al solo, specifico e limitato settore
teso il sintagma «danno esistenziale»), è conseguenza omo- delle lesioni di lieve entità e coerentemente riferito alle con-
genea della lesione — di qualsiasi lesione — di un diritto a seguenze pregiudizievoli registrate dalla scienza medica in
copertura costituzionale, sia esso il diritto alla salute, sia esso relazione ai primi nove gradi della tabella — lascia comun-
altro diritto (rectius, interesse o valore) tutelato dalla Carta que spazio al giudice per personalizzare l'importo risarcito-
fondamentale. rio risultante dall'applicazione delle suddette predisposte ta-
Queste considerazioni confermano la bontà di una lettura belle, eventualmente maggiorandolo fino a un quinto in con-
delle sentenze del 2008 condotta, prima ancora che secondo siderazione delle condizioni soggettive del danneggiato».
IL FORO ITALIANO — 2018.
915 PARTE PRIMA 916

La motivazione della corte non sembra prestarsi ad equi- mente non codificata e non considerata, lasciando così libero
voci. il giudice di quantificarla nell'an e nel quantum con ulterio-
Il danno biologico da micro-permanenti, definito dall'art. re, equo apprezzamento.
139 cod. assicurazioni come «lesione temporanea o perma- Il che conferma ancora che, al di fuori del circoscritto ed
nente all'integrità psico-fisica della persona suscettibile di eccezionale ambito delle micro-permanenti, l'aumento per-
accertamento medico-legale che esplica un'incidenza negati- sonalizzato del danno biologico è circoscritto agli aspetti di-
va sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazio- namico-relazionali della vita del soggetto in relazione alle al-
nali della vita del danneggiato», può essere «aumentato in legazioni e alle prove specificamente addotte, del tutto a pre-
misura non superiore ad un quinto, con equo e motivato ap- scindere dalla considerazione (e dalla risarcibilità) del danno
prezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato» morale.

a
secondo la testuale disposizione della norma: e il giudice Senza che ciò costituisca alcuna «duplicazione risarcito-

to
delle leggi ha voluto esplicitare una volontà legislativa che, ria».

en
alla luce delle considerazioni svolte, limitava la risarcibilità In altri termini, se le tabelle del danno biologico offrono
del danno biologico da micro-permanente ai valori tabellari un indice standard di liquidazione, l'eventuale aumento per-

am
stabiliti ex lege, contestualmente circoscrivendo l'aumento centuale sino al trenta per cento sarà funzione della dimo-
del quantum risarcitorio in relazione alle condizioni sogget- strata peculiarità del caso concreto in relazione al vulnus ar-

on
tive del danneggiato — e cioè attraverso la personalizzazione recato alla vita di relazione del soggetto.
del danno, senza che «la norma denunciata sia chiusa al ri- Altra e diversa indagine andrà compiuta in relazione alla

O
M abb
sarcimento anche del danno morale» — al venti per cento di patita sofferenza interiore.

M
quanto riconosciuto per il danno biologico. Senza che alcun automatismo risarcitorio sia peraltro pre-

SI
Viene così definitivamente sconfessata, al massimo livello dicabile.
IO in
interpretativo, la tesi predicativa di una pretesa «unitarietà Il sistema risarcitorio del danno non patrimoniale, così in-

AS
onnicomprensiva» del danno biologico. teso, conserva, dunque, una sua intima coerenza e consente
so
Anche all'interno del sotto-sistema delle micro-permanenti, l'applicazione dei criteri posti a presidio della sua applica-
resta ferma (né avrebbe potuto essere altrimenti, non potendo
es

zione senza soluzioni di continuità o poco ragionevoli iati


le sovrastrutture giuridiche sovrapporsi alla fenomenologia del dovuti alla specifica tipologia di diritti costituzionalmente tu-
nc

danno alla persona) la distinzione concettuale tra sofferenza telati.


interiore e incidenza sugli aspetti relazionali della vita del
D

Ogni vulnus arrecato ad un interesse tutelato dalla Carta


co

soggetto.
U

costituzionale si caratterizza, pertanto, per la sua doppia di-


Tanti equivoci sarebbero stati forse evitati ad una più at- mensione del danno relazionale/proiezione esterna del-
LA
IO olo

tenta lettura della definizione di danno biologico, identica l'essere, e del danno morale/interiorizzazione intimistica del-
nella formulazione (del vecchio testo) tanto dell'art. 139 co- la sofferenza.
C
c

me del 138 cod. assicurazioni nel suo aspetto morfologico E se un paragone con la sfera patrimoniale del soggetto
O sci
LO

(una lesione medicalmente accertabile), ma diversa in quello fosse lecito proporre, pare delinearsi una sorta di (involonta-
funzionale, discorrendo la seconda delle norme citate di le- ria) simmetria con la doppia dimensione del danno patrimo-
Fa

sione «che esplica un'incidenza negativa sulla attività quoti- niale, il danno emergente (danno «interno», che incide sul
diana e sugli aspetti dinamico-relazionali del danneggiato». patrimonio già esistente del soggetto) e il lucro cessante
R

Una dimensione, dunque, dinamica della lesione, una (che, di quel patrimonio, è proiezione dinamica ed esterna).
proiezione tutta (e solo) esterna al soggetto, un vulnus a tutto Tale ricostruzione della morfologia del danno non patri-
ciò che è «altro da sé» rispetto all'essenza interiore della per- moniale trova, oggi, definitiva quanto inequivoca conferma
sona. nella nuova formulazione dell'art. 138 cod. assicurazioni
La distinzione dal danno morale si fa dunque ancor più (contenuta nella «legge annuale per il mercato e la concor-
cristallina ad una (altrettanto attenta) lettura dell'art. 138 (nel renza», approvato definitivamente il 2 agosto 2017), dove,
testo previgente alla novella del 2017, della quale di qui a dopo la oltremodo significativa modificazione della stessa
breve si dirà), che testualmente la Corte costituzionale esclu- rubrica della norma (che non discorre più di danno biologico,
de dalla portata precettiva del proprio decisum in punto di ma di danno non patrimoniale, così spostando definitivamen-
limitazione ex lege della liquidazione del danno morale. te l'asse del ragionamento probatorio dal solo danno alla sa-
Il meccanismo standard di quantificazione del danno attie- lute a tutti gli altri danni conseguenti alla lesione di un diritto
ne, difatti, «al solo, specifico, limitato settore delle lesioni di costituzionale) si legge, testualmente, alla lett. e), che, «al fi-
lieve entità» dell'art. 139 (e non sembra casuale che il giudi- ne di considerare la componente del danno morale da lesione
ce delle leggi abbia voluto rafforzare il già chiaro concetto all'integrità fisica, la quota corrispondente al danno biologi-
con l'aggiunta di ben tre diversi aggettivi qualificativi). co stabilita in applicazione dei criteri di cui alle lett. da a) a
L'art. 138 previgente, difatti, dopo aver definito, alla lett. d) è incrementata in via percentuale e progressiva per punto,
a) del 2° comma, il danno biologico in maniera del tutto individuando la percentuale di aumento di tali valori per la
identica a quella di cui all'articolo successivo, precisa poi, al personalizzazione complessiva della liquidazione».
3° comma, che, «qualora la menomazione accertata incida in A tali principî non si è uniformata la corte di merito, che
maniera rilevante su specifici aspetti dinamico-relazionali ha indebitamente sovrapposto una pretesa voce di «danno
personali, . . . l'ammontare del danno può essere aumentato psicologico ulteriore rispetto al danno morale da reato rico-
dal giudice sino al trenta per cento con equo e motivato ap- nosciuto dal primo giudice» (reato, peraltro, escluso in sede
prezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato». penale), ritenendolo (poco comprensibilmente) «già in parte
Lo stesso tenore letterale della disposizione in esame la- riconosciuto sotto il profilo del danno morale, ma costituente
scia comprendere il perché la Corte costituzionale abbia spe- un quid pluris rispetto al mero danno da reato», per poi pro-
cificamente e rigorosamente limitato il suo dictum alle sole cedere alla liquidazione di un supposto «danno biologico
micro-permanenti: nelle lesioni di non lieve entità, difatti, complessivo, liquidabile, con personalizzazione massima, in
l'equo apprezzamento delle condizioni soggettive del dan- euro 27.770», aggiungendo poi, del tutto erroneamente, che
neggiato è funzione necessaria ed esclusiva della rilevante «il danno morale è incluso nel calcolo tabellare», onde il suo
incidenza della menomazione sugli aspetti dinamico-relazio- riconoscimento avrebbe comportato «duplicazione risarcito-
nali personali. ria». Non risulta, per altro verso, identificabile il ragiona-
Il che conferma, seppur fosse ancora necessario, la legit- mento probatorio che ha condotto alla determinazione della
timità dell'individuazione della doppia dimensione fenome- somma in concreto liquidata, non essendo stati in alcun mo-
nologica della sofferenza, quella di tipo relazionale, oggetto do specificati i criteri di valutazione delle varie componenti
espresso della previsione legislativa in aumento, e quella di del danno alla salute in tutti i suoi aspetti dinamico-
natura interiore, da quella stessa norma, invece, evidente- relazionali (ivi compresi quelli estetici), che, in sede di rin-
IL FORO ITALIANO — 2018.
917 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 918

vio, dovranno essere oggetto di una compiuta analisi e di una sce e disciplina (soltanto) la fattispecie del danno patrimo-
conseguente, altrettanto compiuta valutazione, considerando niale — nelle due forme (o, se si preferisce, nelle due «cate-
che, nella specie, tale danno è consistito nella definitiva per- gorie descrittive») del danno emergente e del lucro cessante
dita della capacità procreativa (pur nella necessaria valuta- (art. 1223 c.c.) — e quella del danno non patrimoniale (art.
zione delle pregresse difficoltà gestazionali) conseguente ad 2059 c.c.).
un intervento chirurgico che, nato come laparoscopia funzio- 3.3.2. - La natura unitaria del danno non patrimoniale,
nale all'asportazione di una cisti ovarica, si è risolto in una espressamente predicata dalle sezioni unite di questa corte
ben più complessa operazione, mai acconsentita, di laparo- con le c.d. sentenze di San Martino, deve essere intesa, se-
tomia, cui è conseguita la definitiva perdita della possibilità condo il relativo insegnamento, come unitarietà rispetto alla
di dare alla luce un figlio (e su tali basi andrà conseguente- lesione di qualsiasi interesse costituzionalmente rilevante

a
mente considerato, ed autonomamente liquidato, il danno non suscettibile di valutazione economica (Cass., sez. un.,

to
morale). (Omissis) 26972/08, id., Rep. 2008, voce cit., n. 189).

en
Natura unitaria sta a significare che non v’è alcuna diver-
sità nell'accertamento e nella liquidazione del danno causato

am
II dal vulnus di un diritto costituzionalmente protetto diverso
da quello alla salute, sia esso rappresentato dalla lesione del-

on
Cass., ord. 14 novembre 2017, n. 26805 la reputazione, della libertà religiosa o sessuale, della riser-
vatezza, piuttosto che di quella al rapporto parentale.

O
M abb
Ragioni della decisione. — (Omissis). 2. - Con il secondo Natura onnicomprensiva sta invece a significare che, nella

M
motivo, si denuncia la violazione e falsa applicazione del- liquidazione di qualsiasi pregiudizio non patrimoniale, il

SI
l'art. 1226 c.c. e dei principî e norme che regolano la neces- giudice di merito deve tener conto di tutte le conseguenze
IO in
saria valutazione equitativa del danno non patrimoniale, ex che sono derivate dall'evento di danno, nessuna esclusa, con

AS
art. 360, n. 3, c.p.c. il concorrente limite di evitare duplicazioni risarcitorie, attri-
so
2.1. - Il ricorrente lamenta che i giudici di merito non ab- buendo nomi diversi a pregiudizi identici, e di non oltrepas-
biano applicato le tabelle del Tribunale di Milano in relazio- sare una soglia minima di apprezzabilità, onde evitare risar-
es

ne alla liquidazione del danno non patrimoniale — che, dal cimenti c.d. bagatellari (in tali termini, del tutto condivisi-
nc

2011 in poi, dovrebbero essere applicate per uniformare, sul bilmente, Cass. 4379/16, cit.).
territorio nazionale, i criteri di liquidazione del danno (Cass. L'accertamento e la liquidazione del danno non patrimo-
D
co

7 giugno 2011, n. 12408, Foro it., 2011, I, 2274, che attri- niale costituiscono, pertanto, questioni concrete e non astrat-
U

buisce a detti criteri, già ampiamente diffusi sul territorio na- te.
LA
IO olo

zionale, la valenza di parametro di conformità della valuta- 3.4. - Ma, se esse non richiedono il ricorso ad astratte tas-
zione equitativa del danno non patrimoniale). sonomie classificatorie, non possono per altro verso non te-
C
c

In relazione a tali tabelle opererebbe, ad avviso del ricor- ner conto della reale fenomenologia del danno alla persona,
O sci
LO

rente, il principio iura novit curia. negando la quale il giudice rischia di incorrere in un errore
2.2. - Il motivo è fondato. ancor più grave, e cioè quello di sostituire una (meta)realtà
Fa

L'impugnata sentenza non appare condivisibile nella parte giuridica ad una realtà fenomenica.
in cui ha ritenuto che la questione fosse da disattendere in Oggetto della valutazione giudiziaria, quando il giudice è
R

quanto proposta solo in grado di appello, in quanto il punto chiamato ad occuparsi della persona e dei suoi diritti fonda-
ha costituito specifico motivo di gravame sicché la questione mentali, è, nel prisma del danno non patrimoniale, la soffe-
non è nuova; l'indicazione della diversa parametrazione in renza umana conseguente alla lesione di un diritto costitu-
sede di formulazione del motivo di appello costituisce equi- zionalmente protetto.
valente del «versare» le tabelle in atti (Cass. 12408/11, cit., e 3.5. - Le sentenze del 2008 offrono, in proposito, un'im-
17678/16, id., Rep. 2016, voce Danni civili, n. 225), non plicita quanto non equivoca indicazione al giudice di merito
senza considerare, in una prospettiva più ampia, che è certa- nella parte della motivazione ove si discorre di centralità del-
mente predicabile l'evocazione in giudizio del principio iura la persona e di integralità del risarcimento del valore uomo,
novit curia in relazione ad un dato — le tabelle milanesi — così dettando un vero e proprio statuto del danno non patri-
ormai assurto a parametro di conformità della valutazione moniale sofferto dalla persona per il nuovo millennio.
equitativa del danno biologico alle disposizioni di cui agli 3.5.1. - La stessa (meta)categoria del danno biologico for-
art. 1226 e 2056 c.c. (Cass. 3015/16, id., Le banche dati, ar- nisce a sua volta appaganti risposte al quesito circa la «so-
chivio Cassazione civile). pravvivenza descrittiva» (come le stesse sezioni unite te-
Il secondo motivo merita dunque accoglimento. stualmente la definiranno) del c.d. danno esistenziale, se è
3. - Con il terzo motivo, si denuncia la violazione e falsa vero come è vero che «esistenziale» è quel danno che, in ca-
applicazione dell'art. 1226 c.c. e degli art. 138 e 139 cod. as- so di lesione della stessa salute (ma non solo), si colloca e si
sicurazioni private (d.leg. n. 209 del 2005), ex art. 360, n. 3, dipana nella sfera dinamico-relazionale del soggetto, come
c.p.c. conseguenza della lesione medicalmente accertabile.
3.1. - Il ricorrente deduce la predetta violazione di legge 3.5.2. - Così che, se di danno agli aspetti dinamico-rela-
per la mancata liquidazione del «danno esistenziale» che zionali della vita del soggetto che lamenti una lesione della
avrebbe trovato ampio riconoscimento nell'ambito della giu- propria salute (art. 32 Cost.) è lecito discorrere con riferi-
risprudenza di questa corte. mento al danno c.d. biologico, quello stesso danno «relazio-
3.2. - A sostegno della censura il ricorrente menziona nu- nale» è predicabile in tutti i casi di lesione di altri diritti co-
merosi precedenti di legittimità che avrebbero distinto e rite- stituzionalmente tutelati.
nuto cumulabili il danno morale, il danno biologico e quello 3.6. - Il danno dinamico-relazionale, dunque (così retta-
esistenziale, ciascuno rispondente ad una particolare ed au- mente inteso il sintagma «danno esistenziale»), è conseguen-
tonoma lesione della propria integrità psico-fisica. za omogenea della lesione — di qualsiasi lesione — di un di-
3.3. - Il motivo non può essere accolto. ritto a copertura costituzionale, sia esso il diritto alla salute,
3.3.1. - Al di là ed a prescindere dalla condivisibilità di al- sia esso altro diritto (rectius, interesse o valore) tutelato dalla
cune affermazioni volte a negare tout court l'autonomia di Carta fondamentale.
componente risarcitoria di tale «voce» di danno, sì come ri- 3.7. - Queste considerazioni confermano la bontà di una
tenuta foriera di presunte «duplicazioni risarcitorie di incerta lettura delle sentenze del 2008 condotta, prima ancora che
classificazione» (Cass. 21716/13, id., Rep. 2013, voce cit., n. secondo una logica interpretativa di tipo formale-deduttivo,
185; 36/16, id., Le banche dati, archivio cit.), va in questa attraverso una ermeneutica di tipo induttivo che, dopo aver
sede riaffermato, in premessa, che, su di un piano generale identificato l'indispensabile situazione soggettiva protetta a
(Cass. 4379/16, ibid.), il nostro ordinamento positivo cono- livello costituzionale (oltre alla salute, il rapporto familiare e
IL FORO ITALIANO — 2018.
919 PARTE PRIMA 920

parentale, l'onore, la reputazione, la libertà religiosa, il dirit- delle leggi ha voluto esplicitare una volontà legislativa che,
to di autodeterminazione al trattamento sanitario, quello alla luce delle considerazioni svolte, limitava la risarcibilità
all'ambiente, il diritto di libera espressione del proprio pen- del danno biologico da micro-permanente ai valori tabellari
siero, il diritto di difesa, il diritto di associazione e di libertà stabiliti ex lege, contestualmente circoscrivendo l'aumento
religiosa, ecc.), consenta poi al giudice del merito una rigo- del quantum risarcitorio in relazione alle condizioni sogget-
rosa analisi ed una conseguentemente rigorosa valutazione, tive del danneggiato — e cioè attraverso la personalizzazione
sul piano della prova, tanto dell'aspetto interiore del danno del danno, senza che «la norma denunciata sia chiusa al ri-
(la sofferenza morale) quanto del suo impatto modificativo sarcimento anche del danno morale» — al venti per cento di
in peius con la vita quotidiana (il danno c.d. esistenziale, in quanto riconosciuto per il danno biologico.
tali sensi rettamente inteso, ovvero, se si preferisca un lessi- 3.11. - Viene così definitivamente sconfessata, al massimo

a
co meno equivoco, il danno alla vita di relazione). livello interpretativo, la tesi predicativa di una pretesa «uni-

to
3.8. - In questa semplice realtà naturalistica si cela la ri- tarietà del danno biologico». Anche all'interno del sotto-

en
sposta (e la conseguente corretta costruzione di categorie che sistema delle micro-permanenti, resta ferma (né avrebbe po-
non cancellino la fenomenologia del danno alla persona at- tuto essere altrimenti, non potendo le sovrastrutture giuridi-

am
traverso sterili formalismi unificanti) all'interrogativo circa che sovrapporsi alla fenomenologia del danno alla persona)
la reale natura e la vera, costante essenza del danno alla per- la distinzione concettuale tra sofferenza interiore e incidenza

on
sona: la sofferenza interiore, le dinamiche relazionali di una sugli aspetti relazionali della vita del soggetto.
vita che cambia. 3.12. - Tante dispute sarebbero forse state evitate ad una

O
M abb
3.9. - Restano così efficacemente scolpiti i due aspetti es- più attenta lettura della definizione di «danno biologico»,

M
senziali della sofferenza: il dolore interiore e/o la significati- identica nella formulazione dell'art. 139 come del 138 cod.

SI
va alterazione della vita quotidiana. Danni diversi e perciò assicurazioni nel suo aspetto morfologico (una lesione medi-
IO in
solo entrambi autonomamente risarcibili, ma se, e solo se, ri- calmente accertabile), ma diversa in quello funzionale, di-

AS
gorosamente provati caso per caso, al di là di sommarie scorrendo la seconda delle norme citate di lesione «che
so
quanto impredicabili generalizzazioni. esplica un'incidenza negativa sulla attività quotidiana e sugli
E se è lecito ipotizzare, come talvolta si è scritto, che la aspetti dinamico-relazionali del danneggiato».
es

categoria del danno «esistenziale» risulti «indefinita e atipi- 3.12.1. - Una dimensione, dunque, dinamica della lesione,
nc

ca», ciò appare la probabile conseguenza dell'essere la stessa una proiezione tutta (e solo) esterna al soggetto, un vulnus a
dimensione della sofferenza umana, a sua volta, «indefinita e tutto ciò che è «altro da sé» rispetto all'essenza interiore del-
D
co

atipica». la persona.
U

3.10. - Su tali premesse si innesta la recente pronuncia del- 3.12.2. - La distinzione dal danno morale si fa dunque an-
LA
IO olo

la Corte costituzionale 235/14 (id., 2014, I, 3345), predicati- cor più cristallina ad una (altrettanto attenta) lettura dell'art.
va della legittimità costituzionale dell'art. 139 cod. assicura- 138 (nel testo previgente alla novella del 2017, della quale di
C
c

zioni, la cui (non superficiale o volutamente parziale) lettura qui a breve si dirà), che testualmente la Corte costituzionale
O sci
LO

conduce a conclusioni non dissimili. esclude dalla portata precettiva del proprio decisum in punto
3.10.1. - Si legge, difatti, al punto 10.1 di quella pronun- di limitazione ex lege della liquidazione del danno morale.
Fa

cia, che «la norma denunciata non è chiusa, come paventano 3.12.3. - Il meccanismo standard di quantificazione del
i rimettenti, alla risarcibilità anche del danno morale: ricor- danno attiene, difatti, «al solo, specifico, limitato settore del-
R

rendo in concreto i presupposti del quale, il giudice può av- le lesioni di lieve entità» dell'art. 139 (e non sembra casuale
valersi della possibilità di incremento dell'ammontare del che il giudice delle leggi abbia voluto rafforzare il già chiaro
danno biologico, secondo la previsione e nei limiti di cui alla concetto con l'aggiunta di ben tre diversi aggettivi).
disposizione del 3° comma (aumento del venti per cento)». 3.13. - L'art. 138 previgente, difatti, dopo aver definito,
3.10.2. - La limitazione ex lege dell'eventuale liquidazione alla lett. a) del 2° comma, il danno biologico in maniera del
del danno morale viene così motivata dal giudice delle leggi: tutto identica a quella di cui all'articolo successivo, precisa
«In un sistema, come quello vigente, di responsabilità ci- poi, al 3° comma, che, «qualora la menomazione accertata
vile per la circolazione dei veicoli obbligatoriamente assicu- incida in maniera rilevante su specifici aspetti dinamico-
rata, in cui le compagnie assicuratrici, concorrendo ex lege al relazionali personali, . . . l'ammontare del danno può essere
fondo di garanzia per le vittime della strada, perseguono an- aumentato dal giudice sino al trenta per cento con equo e
che fini solidaristici, l'interesse risarcitorio particolare del motivato apprezzamento delle condizioni soggettive del dan-
danneggiato deve comunque misurarsi con quello, generale e neggiato».
sociale, degli assicurati ad avere un livello accettabile e so- 3.13.1. - Lo stesso tenore letterale della disposizione in
stenibile dei premi assicurativi» (punto 10.2.2). esame lascia comprendere il perché la Corte costituzionale
3.10.3. - La corte prosegue, poi, significativamente, sotto- abbia specificamente e rigorosamente limitato il suo dictum
lineando come «l'introdotto meccanismo standard di quanti- alle sole micro-permanenti: nelle lesioni di non lieve entità,
ficazione del danno — attinente al solo, specifico e limitato difatti, l'equo apprezzamento delle condizioni soggettive del
settore delle lesioni di lieve entità e coerentemente riferito danneggiato è funzione necessaria ed esclusiva della rilevan-
alle conseguenze pregiudizievoli registrate dalla scienza me- te incidenza della menomazione sugli aspetti dinamico-
dica in relazione ai primi nove gradi della tabella — lascia relazionali personali.
comunque spazio al giudice per personalizzare l'importo ri- 3.13.2. - Il che conferma, seppur fosse ancora necessario,
sarcitorio risultante dall'applicazione delle suddette predi- la legittimità dell'individuazione della doppia dimensione
sposte tabelle, eventualmente maggiorandolo fino a un quin- fenomenologica del danno, quella di tipo relazionale, oggetto
to in considerazione delle condizioni soggettive del danneg- espresso della previsione legislativa in aumento, e quella di
giato». natura interiore, da quella stessa norma, invece, evidente-
3.10.4. - La motivazione della corte non sembra prestarsi mente non codificata e non considerata, lasciando così libero
ad equivoci. il giudice di quantificarla nell'an e nel quantum con ulterio-
Il danno biologico da micro-permanenti, definito dall'art. re, equo apprezzamento.
139 cod. assicurazioni come «lesione temporanea o perma- 3.13.3. - Il che conferma ancora che, al di fuori del circo-
nente all'integrità psico-fisica della persona suscettibile di scritto ed eccezionale ambito delle micro-permanenti, l'au-
accertamento medico-legale che esplica un'incidenza negati- mento personalizzato del danno biologico è circoscritto agli
va sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazio- aspetti dinamico-relazionali della vita del soggetto in rela-
nali della vita del danneggiato», può essere «aumentato in zione alle allegazioni e alle prove specificamente addotte,
misura non superiore ad un quinto, con equo e motivato ap- del tutto a prescindere dalla considerazione (e dalla risarcibi-
prezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato» lità) del danno morale. Senza che ciò costituisca alcuna «du-
secondo la testuale disposizione della norma: e il giudice plicazione risarcitoria».
IL FORO ITALIANO — 2018.
921 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 922

3.14. - In altri termini, se le tabelle del danno biologico of- ristoro aggiuntivo che si intende annettere al costituendo mec-
frono un indice standard di liquidazione, l'eventuale aumen- canismo tabellare).
to percentuale sino al trenta per cento sarà funzione della
dimostrata peculiarità del caso concreto in relazione al vul- II. - Quanto alla risarcibilità del danno esistenziale, si registra
nus arrecato alla vita di relazione del soggetto. Altra e diver- ancora in tempi recenti una divergenza di vedute in seno alla
sa indagine andrà compiuta in relazione alla patita sofferenza Cassazione:
interiore. Senza che alcun automatismo risarcitorio sia peral- — da un lato, si ritiene non ammissibile nel nostro ordina-
tro predicabile. mento un'autonoma categoria così etichettata, in quanto il suo
3.15. - Il sistema risarcitorio del danno non patrimoniale, riconoscimento porterebbe a duplicazioni risarcitorie o a ristora-
re pregiudizi non lesivi di diritti inviolabili della persona (Cass.
così inteso, conserva, dunque, una sua intima coerenza, e

a
13 gennaio 2016, n. 336, Foro it., Rep. 2016, voce Danni civili,
consente l'applicazione dei criteri posti a presidio della sua n. 133);

to
applicazione senza soluzioni di continuità o poco ragionevoli — dall'altro, si è affermato che, ove la liquidazione del dan-

en
iati dovuti alla specifica tipologia di diritti costituzionalmen- no biologico o quella del danno morale non contemplino l'inci-
te tutelati. denza sugli aspetti dinamico-relazionali, nei termini propri del

am
3.15.1. - Ogni vulnus arrecato ad un interesse tutelato dalla danno esistenziale (vale a dire, assegnando rilievo anche al radi-
Carta costituzionale si caratterizza, pertanto, per la sua dop- cale cambiamento di vita, all'alterazione/cambiamento della

on
pia dimensione del danno relazionale/proiezione esterna del- personalità del soggetto, allo sconvolgimento dell'esistenza), da
l'essere, e del danno morale/interiorizzazione intimistica del- tale voce non può prescindersi (Cass. 19 ottobre 2016, n. 21059,

O
M abb
la sofferenza. ibid., n. 72; annotata da G. PONZANELLI, Danno morale, danno

M
E se un paragone con la sfera patrimoniale del soggetto esistenziale e Corte di cassazione, in Nuova giur. civ., 2017, 40;

SI
fosse lecito proporre, pare delinearsi una sorta di (involonta- P. VALORE, Criteri di liquidazione del danno non patrimoniale,
IO in
ria) simmetria con la doppia dimensione del danno patrimo- in Giur. it., 2017, 1322).

AS
niale, il danno emergente (danno «interno», che incide sul
so

patrimonio già esistente del soggetto) e il lucro cessante III. - La controversia di cui si occupa la sentenza sub I, ri-
(che, di quel patrimonio, è proiezione dinamica ed esterna). guardante la responsabilità per i danni cagionati a una donna —
es

e al di lei marito — da un ginecologo a seguito di un intervento


3.16. - Tale ricostruzione della morfologia del danno non
non acconsentito, era stata già esaminata dal Supremo collegio.
nc

patrimoniale trova, oggi, definitiva quanto inequivoca con-


Nella prima occasione i giudici della legittimità focalizzarono
D

ferma nella nuova formulazione dell'art. 138 cod. assicura-


co

l'attenzione sul diritto al consenso informato, affermando che


zioni (contenuta nella «legge annuale per il mercato e la con-
U

esso, in quanto diritto irretrattabile della persona, va comunque


correnza», approvato definitivamente il 2 agosto 2017), dove
LA

e sempre rispettato dal sanitario, a meno che non ricorrano casi


IO olo

si legge, testualmente, alla lett. e), che, «al fine di considera- di urgenza, rinvenuti a seguito di un intervento concordato e
re la componente del danno morale da lesione all'integrità fi-
C

programmato, per il quale sia stato richiesto ed ottenuto il con-


c

sica, la quota corrispondente al danno biologico stabilita in senso, e tali da porre in gravissimo pericolo la vita della persona
O sci
LO

applicazione dei criteri di cui alle lett. da a) a d) è incremen- — bene che riceve e si correda di una tutela primaria nella scala
tata in via percentuale e progressiva per punto, individuando dei valori giuridici a fondamento dell'ordine giuridico e del vi-
Fa

la percentuale di aumento di tali valori per la personalizza- vere civile — o si tratti di trattamento sanitario obbligatorio; si
zione complessiva della liquidazione. precisò altresì che non assume alcuna rilevanza, al fine di esclu-
R

3.17. - Sulla base di tali premesse di metodo, va nella spe- dere il consenso, il fatto che l'intervento absque pactis sia stato
cie osservato come la personalizzazione del danno non pa- effettuato in modo tecnicamente corretto, per la semplice ragio-
trimoniale, considerato, sia pur implicitamente, in tutte le sue ne che, a causa del totale deficit di informazione, il paziente non
componenti dal giudice di appello, sia stata oggetto di disa- è posto in condizione di assentire al trattamento, consumandosi
mina adeguata nell'impugnata sentenza, che va, pertanto, in nei suoi confronti, comunque, una lesione di quella dignità che
parte qua confermata. (Omissis) connota l'esistenza nei momenti cruciali della sofferenza fisica
e/o psichica (Cass. 28 luglio 2011, n. 16543, Foro it., Rep.
———————— 2012, voce Professioni intellettuali, n. 183; annotata da V.
MONTANI, L'inadempimento medico per la (sola) violazione del
(1, 3) I. - Le pronunce supra riprodotte sono sovrapponibili consenso informato, in Danno e resp., 2012, 621).
nella frazione più cospicua delle rispettive motivazioni, dove si
analizza la problematica della liquidazione del danno non pa- (2) Circa le modalità con cui invocare, nelle fasi di impugna-
trimoniale. zione di giudizi risarcitori, l'applicazione delle tabelle elaborate
Le considerazioni esposte in questa parte comune, imperniate dal Tribunale di Milano ai fini della liquidazione del danno non
sulla doppia dimensione fenomenologica del danno non patri- patrimoniale conseguente alla lesione dell'integrità psico-fisica,
moniale (una di tipo relazionale e l'altra di natura interiore), si si è affermato che:
riallacciano, a propria volta, al ragionamento sviluppato in una — qualora la mancata applicazione delle tabelle milanesi sia
linea di precedenti che trova il suo culmine in Cass. 20 aprile stata dedotta come motivo d'appello e le tabelle stesse siano sta-
2016, n. 7766, Foro it., 2016, I, 2055, con nota di richiami di A. te depositate in quel grado di giudizio, legittimamente può esse-
PALMIERI e nota di G. PONZANELLI, Dolore e vita che cambia: re fatta valere in sede di legittimità l'omessa applicazione delle
un nuovo attacco alle tabelle milanesi sul danno non patrimo- suddette tabelle (Cass. 8 gennaio 2016, n. 125, Foro it., Rep.
niale (annotata altresì da P.G. MONATERI, La fenomenologia del 2016, voce Danni civili, n. 217);
danno non patrimoniale, in Danno e resp., 2016, 720, con post- — il riferimento a tabelle diverse da quelle elaborate dal Tri-
fazione di G. PONZANELLI; R. BREDA, Di doman non c’è certez- bunale di Milano, comportante una liquidazione di entità infe-
za: il futuro del danno non patrimoniale, in Nuova giur. civ., riore a quella risultante dall'applicazione di queste ultime, può
2016, 1278). essere fatto valere in sede di legittimità, come vizio di violazio-
Rispetto a tale approdo, il bagaglio argomentativo si arricchi- ne di legge, soltanto ove la questione sia stata già posta nel giu-
sce con i riferimenti alla nuova formulazione dell'art. 138 del dizio di merito e il ricorrente abbia versato in atti le tabelle mi-
codice delle assicurazioni private (la riscrittura è stata operata lanesi (Cass. 7 settembre 2016, n. 17678, ibid., n. 225; 16 giu-
dall'art. 1, 17° comma, l. 4 agosto 2017 n. 124), da cui nella gno 2016, n. 12397, ibid., n. 224; 14 luglio 2015, n. 14658, id.,
prospettazione dei collegi giudicanti si dovrebbe ormai desume- Rep. 2015, voce cit., n. 260; 27 aprile 2015, P., ibid., voce Cas-
re in maniera inequivocabile la predetta duplicità di dimensioni; sazione penale, n. 32; 17 gennaio 2014, n. 892, id., Rep. 2014,
ivi, infatti, nell'ambito della più ampia categoria del danno non voce Danni civili, n. 234; la massima tratta dalla sent. 17678/16,
patrimoniale (cui fa esplicito riferimento la rubrica della norma, cit., puntualizza che le tabelle possono essere versate in atti an-
che in passato menzionava il solo danno biologico), si distingue che a mezzo della loro riproduzione negli scritti difensivi con-
tra danno biologico, destinato a esplicare un'incidenza negativa clusionali);
sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali, e — non soddisfa l'onere di autosufficienza il ricorso per cas-
danno morale da lesione all'integrità fisica (cui corrisponde un sazione che si limiti a riportare le somme pretese in applicazio-
IL FORO ITALIANO — 2018.
923 PARTE PRIMA 924

ne delle tabelle milanesi (le quali non costituiscono fatto noto- due voci di danno non patrimoniale (il biologico e il danno mo-
rio), omettendo di indicarle specificamente tra i documenti ex rale, per di più quantificato in una discutibile frazione del dan-
art. 369, 2° comma, c.p.c., e di individuare l'atto con il quale no biologico), alle quali allora si voleva aggiungere una terza:
siano state prodotte nel giudizio di merito ed il luogo del pro- il danno esistenziale. Ora, invece, bisogna provare il pregiudi-
cesso in cui risultino reperibili; del pari, non è consentita la loro zio non patrimoniale subìto nei suoi molteplici aspetti. Per la
successiva produzione ex art. 372, 2° comma, c.p.c., non trat- notoria difficoltà di convertire in denaro i pregiudizi non pa-
tandosi di documenti relativi all'ammissibilità del ricorso (Cass. trimoniali, sono state utilizzate negli ultimi trent’anni le famose
15 giugno 2016, n. 12288, id., Rep. 2016, voce Cassazione civi- «tabelle»: nate per consentire un risarcimento più certo, senza
le, n. 185). rinunziare ad uno più giusto, esse dovevano essere ripensate
Si è esclusa la sussistenza dei presupposti per la revocazione, dopo le decisioni delle sezioni unite. E lo furono, accogliendo

a
per errore di fatto, di una sentenza della Cassazione in un caso appunto una nozione unitaria di danno non patrimoniale (pren-
nel quale la Suprema corte, in tema di liquidazione del danno dendo il posto del danno biologico) e versando in questa unica

to
biologico, non aveva tenuto conto di una tabella in fieri del Tri- categoria i valori economici del danno morale. Operazione

en
bunale di Milano, pur richiamata dalla parte, trattandosi di ta- quasi gattopardesca, quella compiuta dall'osservatorio della
bella ancora inesistente e per la quale, pertanto, la sentenza im- giustizia civile di Milano (si cambia tutto per non cambiare

am
pugnata aveva ritenuto assolutamente incongruo attivare il con- niente), che lasciava il livello del risarcimento uguale a quello
traddittorio in relazione alla sua applicabilità (Cass. 18 giugno riconosciuto prima del novembre 2008, confermando un auto-

on
2015, n. 12655, id., Rep. 2015, voce Revocazione (giudizio di), matismo risarcitorio e negando il principio che vuole il danno
n. 22). risarcito solo se provato. Le tabelle avevano cercato di offrire

O
M abb
Nel senso che l'erronea applicazione, da parte del giudice di un risarcimento anche per l'offesa alla qualità della vita, attri-

M
merito, delle tabelle milanesi dà luogo ad una violazione di leg- buendo al giudice un potere equitativo laddove la lesione subita
ge, censurabile in sede di legittimità ai sensi dell'art. 360, n. 3, avesse compromesso, al di là dei valori tabellari, anche la sfera

SI
IO in
c.p.c., v. Cass. 25 febbraio 2014, n. 4447, id., 2014, I, 1834. [A. dinamico-relazionale del danneggiato (il c.d. danno «biologico

AS
PALMIERI] dinamico») attraverso la sua personalizzazione, di cui si prede-
so
terminava il livello.
Insomma, pur con tutti i limiti di automatismo e di gattopar-
es

* * * dismo, le tabelle sembravano costituire un sistema idoneo a ri-


spettare il principio di integrale riparazione.
nc

Giudici e legislatore liquidano le decisioni delle sezioni


D

unite sul danno non patrimoniale. 2. - La «sconfitta» dei giudici della terza sezione che voleva-
co

no la risarcibilità del danno esistenziale come posta autonoma:


il loro lento, costante, paziente lavorio per sterilizzare l'impatto
LA

1. - Le sentenze di San Martino: negazione del danno esisten-


IO olo

ziale e del danno morale come voci autonome di danno, ma ne- delle sezioni unite. Si censurano le sentenze di merito che non
hanno liquidato distintamente e il dolore (danno morale) e la
C

cessario rispetto dell'integralità del danno. La nomofilachia è


c

un miraggio; la cultura del precedente solo formalmente rispet- qualità della vita (danno esistenziale); o si criticano le tabelle
O sci
LO

tata. Anche quando intervengono, le sezioni unite non sono in milanesi perché, si dice, non avrebbero contemplato come voci
grado di orientare con continuità e uniformità le decisioni suc- autonome il dolore e la qualità di vita. Evidentemente non era
Fa

cessive non solo dei giudici di merito, ma soprattutto di quelli di così: pur rispettando formalmente il dictum delle sezioni unite,
legittimità. E la certezza del diritto rimane una chimera, nono- attraverso tecniche tipicamente anglosassoni, incentrate sull'uso
R

stante l'intensificarsi di tanti sforzi per raggiungere prevedibilità del «distinguishing», alcuni giudici della terza sezione hanno
e misurabilità delle decisioni. cominciato ad allontanarsi dal reale statuto risarcitorio accolto
Il danno alla persona è, forse, oggi il miglior esempio di que- dalle sezioni unite, sempre limitatamente al caso deciso, ma in-
sta generale situazione. Le decisioni di San Martino (ossia Cass. nestando un processo fortemente demolitorio degli equilibri
11 novembre 2008, n. 26972, Foro it., Rep. 2008, voce Danni raggiunti nel novembre 2008.
civili, n. 189; n. 26973, id., 2009, I, 120; n. 26974, id., Rep. L'orientamento giurisprudenziale critico di San Martino si è
2009, voce cit., n. 301, e n. 26975, ibid., n. 287) avevano negato mosso negli anni lungo diverse direttrici: in primo luogo, sono
l'esistenza di voci autonome di danno non patrimoniale, sempre stati respinti ricorsi in Cassazione presentati in modo maldestro
ricorrenti, affermando che il danno non patrimoniale deve essere da compagnie di assicurazione che lamentavano come i giudici
sempre provato e che è una categoria unitaria. Non ci sono, in di merito avessero concesso risarcimenti a titolo di danno mora-
altri termini, tre distinte voci di danno non patrimoniale — dan- le (o di danno esistenziale), sebbene le sezioni unite avessero
no biologico, danno morale e danno esistenziale — che possano bandito le due categorie; in secondo luogo, sono state censurate
essere risarcite autonomamente e automaticamente: nel novem- decisioni di merito che avevano fatto applicazione quasi auto-
bre 2008 l'attenzione prioritaria era concentrata sul danno esi- matica delle tabelle giudiziali milanesi, senza cioè chiarire nelle
stenziale, sulla cui autonoma risarcibilità era basata proprio loro motivazioni se i diversi profili della persona del danneggia-
l'ordinanza interlocutoria della corte che aveva sollevato la que- to fossero stati adeguatamente e integralmente risarciti; e, in
stione. E la risposta delle sezioni unite era stata sul punto peren- terzo luogo, sono state cassate decisioni che non hanno ricono-
toria: «di danno esistenziale come categoria autonoma non è più sciuto, in termini concreti, una giusta quantificazione del danno.
dato discorrere». In questi interventi di rottura, al di là del formale rispetto per
Le sezioni unite avevano anche confermato che il risarcimen- la dottrina di San Martino, compare sempre più frequentemente
to deve essere integrale; e ciò significa che la parte danneggiata, il riferimento al risarcimento giusto, quasi che l'intervento delle
sempre soddisfacendo il requisito della prova, deve essere inte- sezioni unite avesse determinato uno statuto risarcitorio iniquo o
gralmente risarcita per la lesione dell'integrità psicofisica, del se quanto fissato nelle tabelle milanesi fosse anch’esso un risar-
dolore e della qualità della vita, senza che possano aver luogo cimento non giusto.
duplicazioni risarcitorie. Le decisioni critiche del difficile equilibrio raggiunto dalle
Come spesso accade, le scelte delle sezioni unite erano state sezioni unite considerano poi preponderante il ruolo del danno
volutamente di mediazione tra due opposte esigenze: da una biologico, parlando dello stesso come se si fosse in presenza di
parte, la spinta alla moltiplicazione delle voci di danno non pa- un vero e proprio «imperialismo» di tale voce di danno, che in-
trimoniale, tipica di una società evidentemente più attenta ai duce a trascurare altri aspetti, quali il dolore e la qualità della
danni che non ai diritti e, conseguentemente, all'aumento del li- vita. Il che, evidentemente, era censurabile perché il dolore, a
vello concreto di risarcimento; dall'altra, l'esigenza di tenuta torto o a ragione, è stato quantificato sino al 2008 in una frazio-
del sistema (perché il livello del risarcimento non è operazione ne del danno biologico, mentre la qualità della vita (recte: il
neutrale), sempre assicurando l'integralità del risarcimento, te- danno esistenziale) sollevava non pochi problemi per l'evidente
nendo fermo il principio che tutto il danno deve essere risarcito, sovrapposizione con il danno biologico e il danno morale: chi
ma niente altro di più che il danno («réparer le dommage, tout le ha subìto una lesione alla salute fisica/psichica o sofferto dolore
dommage, mais rien que le dommage»). ha visto sicuramente compromessa la qualità della vita. E, in
Fu una vera e propria rivoluzione, quella di San Martino: il ogni caso, le tabelle hanno sempre mantenuto uno spazio di per-
danno alla persona sino al novembre 2008 veniva liquidato in sonalizzazione del pregiudizio subìto.
IL FORO ITALIANO — 2018.
925 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 926

Le sentenze critiche sono state davvero tante e hanno avuto ratio dell'art. 139 potesse essere estesa all'art. 138 (la tabella
origine da subito; anche se un anno particolarmente interessante unica nazionale non era stata implementata). E questo non pare
è stato il 2014, soprattutto quando è stata depositata la pronun- essere stato ben compreso nel 2015 e nel 2016 (4), come pure
cia che ha sollevato il problema dell'autonoma risarcibilità del nelle più recenti decisioni 26805/17 e 901/18, su riportate.
danno da lesione della vita (1). Tale risarcibilità fu poi esclusa Ma c’è di più: viene proposta un'interpretazione dell'art. 138
dalle sezioni unite del 2015 (2), ma quella decisione (con una (norma comunque non applicabile in mancanza della tabella
motivazione che aveva occupato oltre la metà delle cento pagi- unica nazionale) in virtù della quale l'aumento del trenta per
ne) rifluiva nella giurisprudenza iniziata nel 2011 da altri com- cento sarebbe riferito solo alle conseguenze relazionali-
ponenti la terza sezione e proseguita nel 2013 (3). esistenziali, mentre per le lesioni di non lieve entità il giudice
Era quindi diffusa l'insoddisfazione verso le soluzioni rag- non incontrerebbe alcuna limitazione nel risarcimento del danno

a
giunte nel 2008. morale. Per la prima volta sostenuta nel 2015 (5) e ripresa ora

to
con le due decisioni del 2017 e del 2018, questa interpretazione
3. - L'esegesi sbagliata degli art. 138 e 139 cod. assicurazio- si presenta come abrogante, visto che è la negazione della ra-

en
ni: la lettura distorta della decisione della Corte costituzionale zionalità dei criteri di limitazione del risarcimento indicati nel
n. 235 del 2014. Esiste poi anche un ambito di danni non patri- codice delle assicurazioni. In altri termini, la predeterminazione

am
moniali sulla cui misura è intervenuto il legislatore, conferman- del risarcimento di cui all'art. 139 non poteva non riguardare
do, se mai ce ne fosse bisogno, che il risarcimento non costitui- anche le lesioni di non lieve entità: l'interesse pubblico a non

on
sce un'operazione neutra. Il settore della circolazione auto pre- vedere rialzati i premi assicurativi esiste sia per le micro- che
senta due norme, poi estese anche ai pregiudizi causati dal-

O
per le macro-permanenti. Solo che per queste ultime, proprio

M abb
l'esercizio della professione sanitaria prima con la legge c.d. per le più gravi conseguenze al diritto inviolabile alla salute, il

M
Balduzzi e poi con la legge Gelli-Bianco: l'art. 138 (lesioni di codice delle assicurazioni aumenta al trenta per cento la perso-

SI
non lieve entità) e l'art. 139 (lesione di lieve entità), ove viene nalizzazione che potrà essere effettuata dal giudice.
IO in
accolta una definizione di danno biologico assolutamente ugua- La Corte costituzionale si è riferita unicamente alle micro-

AS
le, quale lesione temporanea o permanente all'integrità psicofi- permanenti, ma le ragioni accolte nella decisione riguardano tut-
so
sica della persona suscettibile di accertamento medico-legale. to il settore r.c. auto, caratterizzato dall'operatività di un'assicu-
Le due norme introducono un risarcimento limitato per le vitti-
razione bilateralmente obbligatoria: interpretare l'art. 138 come
es

me della strada (e ora per i pazienti) in deroga al principio di in-


se il giudice possa quantificare il danno morale senza alcuna li-
tegrale riparazione del danno e al principio generale di ugua-
nc

mitazione significa creare un sistema di responsabilità civile or-


glianza: visto che sono stati fissati criteri predeterminati del ri-
D

sarcimento (per l'art. 139 da subito; per l'art. 138, da determi- dinario che non è quello riconosciuto e presente nel nostro si-
co

stema.
U

narsi in base all'adozione di una tabella unica nazionale che so-


LA

lo oggi sembra vicino alla sua attuazione).


IO olo

La duplice consapevolezza che una limitazione del risarci- 4. - L'attuazione dell'art. 138 cod. assicurazioni con la l. 4
mento, quando sia stato causato da un danno alla persona, agosto 2017 n. 124: il ritorno alla quantificazione del pregiudi-
C
c

avrebbe potuto andare incontro a serie obiezioni e che, secondo zio morale in una frazione del danno biologico. L'art. 138 cod.
O sci

assicurazioni non è stato implementato per oltre dodici anni.


LO

l'insegnamento della Corte costituzionale, l'uniformità della va-


lutazione del danno deve essere sempre accompagnata da una Ogni volta che il governo si accingeva a varare la tabella unica
Fa

valorizzazione del caso concreto, ha portato il legislatore a pre- nazionale, i suoi tentativi incontravano forti resistenze perché il
vedere nel codice delle assicurazioni che il giudice sia legittima- livello del risarcimento previsto veniva giudicato troppo basso e
lontano dall'integrale riparazione del danno: obiettivo, questo,
R

to ad aumentare il risarcimento, per le lesioni di lieve entità,


nella misura massima del venti per cento «con equo e motivato escluso in un sistema di assicurazione bilateralmente obbligato-
apprezzamento delle condizioni soggettive del danneggiato» ria che esige sempre un risarcimento e non certo un ristoro, ma
(art. 139). predeterminato.
Diversa è invece la formulazione usata nell'art. 138 per le le- Dopo una lunga attesa, nella legge sulla concorrenza del 4
sioni di non lieve entità, laddove l'aumento sale al trenta per agosto 2017 n. 124, il 17° comma ha riformulato l'art. 138, ri-
cento quando «la menomazione accertata incide in maniera rile- proponendone in parte il testo precedente e la possibilità per il
vante su specifici aspetti dinamico-relazionali personali». giudice, con equo e motivato apprezzamento, di aumentare la
L'art. 139 è stato sottoposto ad un giudizio di costituzionalità, misura del risarcimento se la menomazione accertata incida in
deciso dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 235 del- maniera rilevante su specifici aspetti dinamico-relazionali.
l'ottobre 2014 (id., 2014, I, 3345), che ha ritenuto non fondate Nell'incipit della nuova formulazione viene sottolineato, però,
le eccezioni di violazione del principio di uguaglianza: la limi- che obiettivo primario — assente nella formulazione precedente
tazione del risarcimento prevista per il settore r.c. auto è costi- — del nuovo disposto normativo è quello di «. . . garantire il di-
tuzionalmente ragionevole perché trova la sua più genuina giu- ritto delle vittime dei sinistri a un pieno risarcimento del danno
stificazione nell'interesse pubblico a non aumentare i premi as- non patrimoniale effettivamente subìto e di razionalizzare i costi
sicurativi. Ancora: visto che nelle ordinanze di rimessione si era gravanti sul sistema assicurativo e sui consumatori».
anche rilevata un'ingiustificata esclusione del danno morale, La tabella unica nazionale pare poi destinata a recepire i risul-
come se questa figura di danno avesse rilevanza costituzionale, tati dalle tabelle milanesi («La tabella unica nazionale è redatta,
la corte ha statuito che il danno morale potrà essere apprezzato tenuto conto dei criteri di valutazione del danno non patrimonia-
nella misura del venti per cento proprio alla luce delle condizio- le ritenuti congrui dalla consolidata giurisprudenza italiana»). E
ni soggettive della vittima (e la misura indicata dal legislatore le tabelle milanesi accolgono un risarcimento integrale, che un
non era proprio casuale, perché nel 2001 la misura del danno sistema di r.c. auto, almeno come era stato pensato, non è in
morale nelle ipotesi di micropermanenti era esattamente il venti grado di soddisfare.
per cento). C’è di più: viene introdotta la lett. e), ipotesi non contemplata
È davvero curioso vedere come, a partire dal 2015, una parte nella precedente versione, ove si dice che per la quantificazione
della terza sezione interpreti la decisione 235/14: la Corte costi- «della componente del danno morale da lesione dell'integrità fi-
tuzionale aveva affrontato solo la questione della legittimità co- sica, la quota del danno biologico viene incrementata in via per-
stituzionale dell'art. 139 cod. assicurazioni, senza chiedersi se la centuale e progressiva per punto».
———————— Sono, dunque, tre le novità contenute nel nuovo testo dell'art.
138:
(1) Cass. 23 gennaio 2014, n. 1361, Foro it., 2014, I, 719, e Danno e
resp., 2015, 363, con commenti di G. PONZANELLI e R. FOFFA. ————————
(2) Cass. 22 luglio 2015, n. 15350, Foro it., 2015, I, 2682, con nota
di A. PALMIERI e R. PARDOLESI. (4) Cfr. prima Cass. 9 giugno 2015, n. 11851, Foro it., 2015, I,
(3) Cfr. Cass. 7 giugno 2011, n. 12273, Foro it., 2011, I, 2708, con 2726, con nota di G. PONZANELLI, La certezza sul risarcimento del
nota di G. PONZANELLI, Lo sconvolgimento della vita nelle macrole- danno alla persona, e poi Cass. 20 aprile 2016, n. 7766, id., 2016, I,
sioni: rapporto tra tabelle e potere equitativo del giudice; e 3 ottobre 2055, con nota di G. PONZANELLI, Dolore e vita che cambia: un nuovo
2013, n. 22585, id., 2013, I, 3433, con nota di G. PONZANELLI, Nomofi- attacco alle tabelle milanesi sul danno non patrimoniale.
lachia tradita e le tre voci di danno non patrimoniale. (5) Cfr. Cass. 9 giugno 2015, n. 11851, cit.

IL FORO ITALIANO — 2018.


927 PARTE PRIMA 928

a) si afferma il principio di integrale riparazione anche nella posto negli anni le premesse per un loro superamento; nello
r.c. auto («pieno risarcimento»); stesso tempo, la stessa giurisprudenza si è resa conto che le in-
b) si lascia intravedere che le tabelle milanesi saranno prese sidie non provenivano solo dalle tabelle giudiziali che avevano
in considerazione come parametro per la concreta determinazio- implementato lo statuto risarcitorio inaugurato nel novembre
ne del danno non patrimoniale; 2008, ma anche dalla legislazione che, disciplinando il danno in
c) si fissa il principio che il danno morale deve essere liqui- r.c. auto e r.c. medica, è oggi la fonte prevalente della disciplina
dato in una quota del danno biologico da integrità fisica (stra- della determinazione del danno. Dal 2015 ad oggi la giurispru-
namente non si menziona l'integrità psichica). denza, nell'offrire un'interpretazione abrogante del vecchio art.
E questo sistema dovrebbe avere l'obiettivo di razionalizzare 138, ha inviato al legislatore un chiaro messaggio, nel quale è
i costi del sistema assicurativo. stata fatta salva solo la scelta legislativa attuata per le micro-

a
Forse, per la presenza di voci di danno prefissate, la raziona- permanenti dall'art. 139 cod. assicurazioni. Per le macro-
lizzazione verrà anche raggiunta, ma sicuramente il costo risar- permanenti, invece, è stata ritenuta corretta la quantificazione

to
citorio a carico degli stessi consumatori sarà maggiore. Il siste- nella misura del trenta per cento dei profili relazionali-esisten-

en
ma introdotto con la legge dell'agosto 2017 si presenta, dunque, ziali, ma va risarcito anche il danno morale come voce autono-
assai lontano non solo da quello delineato nelle decisioni di San ma del danno alla persona, a tal punto che, si sostiene, il giudice

am
Martino, ma anche dal sistema di assicurazione obbligatoria ba- non incontrerebbe per le lesioni alcun limite nella determinazio-
sato su una limitazione del risarcimento. ne del danno non patrimoniale (ma l'assenza di limite sembra

on
oggi preclusa dalla legge, ove si fa riferimento ad una quota del
5. - Le decisioni 14 novembre 2017, n. 26805 (ord.) e 17 gen- biologico).

O
M abb
naio 2018, n. 901. Le due recenti decisioni della Cassazione be- E il legislatore, nel riformulare l'art. 138 cod. assicurazioni, è

M
ne indicano il movimento che si concluderà con l'emanazione stato evidentemente influenzato da questa giurisprudenza, tra-
scurando tuttavia due fatti:

SI
del decreto presidenziale.
IO in
Nella prima, assunta con la forma dell'ordinanza, viene con- a) in primo luogo, che i valori delle tabelle milanesi, se sa-

AS
fermata la decisione di merito e giustificata l'esclusione del ranno quelli ad essere accolti, incorporano già la voce del danno
so
danno esistenziale, avendo i giudici di merito correttamente morale;
esaminato tutte le componenti del danno non patrimoniale. Nel- b) in secondo luogo, che il sistema di r.c. auto, ora esteso an-
es

la seconda, invece, alla fine di un procedimento civile partico- che alla r.c. medica, è un sistema che il legislatore aveva voluto
larmente lungo, si cassa la decisione di merito che non aveva li- nel 2005 con un risarcimento predeterminato e limitato e che
nc

quidato il danno morale, ritenendo applicabili le tabelle milane- ora, paradossalmente e perversamente, riconosce un risarcimen-
D

to addirittura superiore a quello della r.c. ordinaria.


co

si.
U

Le motivazioni sono letteralmente coincidenti, anche se è di- L'attesa è quindi forte sui contenuti economici del decreto di
attuazione che, ad oggi, non è stato ancora emanato. Ma c’è da
LA

verso il relatore, e questo indica con chiarezza quanto questa


IO olo

giurisprudenza sia forte e condivisa. In entrambe le decisioni si aspettarsi che il livello di risarcimento aumenti inevitabilmente,
così come quello dei premi assicurativi.
C

tiene conto della novità legislativa dell'agosto 2017, senza ma-


c

nifestare compiacimento, ma con un'evidente implicita soddi-


O sci
LO

sfazione (come dire: il legislatore ha operato le sue superiori GIULIO PONZANELLI


scelte, ma già noi nei nostri limiti avevamo provato a proporre
Fa

una lettura interpretativa omogenea). Insomma, il nuovo art.


138 nulla ha a che vedere con il vecchio disposto ed è vicino a
R

quella giurisprudenza che aveva offerto un'interpretazione


abrogante dell'art. 138. ————————
Quanto dire che il legislatore del 2017 ha sentito maggior-
mente l'influenza di quella giurisprudenza della terza sezione
che, caso per caso, sentenza per sentenza, aveva negli anni de-
nunziato i limiti delle decisioni di una decade fa: nessuno pote-
va però davvero immaginare che a livello legislativo, e per di CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza
più in un sistema di assicurazione bilateralmente obbligatoria,
potessero trovare spazio non solo i criteri generali fissati nelle
16 gennaio 2018, n. 898; Pres. RORDORF, Est. DI VIRGILIO,
tabelle giudiziali, ma anche un riconoscimento autonomo del P.M. FUZIO (concl. conf.); Banca popolare di Sondrio
danno esistenziale e del danno morale. (Avv. ROMANELLI, B. e A. PERRONE) c. Cantieri e altro
Certo, ora, a differenza delle prime stagioni del danno esi- (Avv. ANTONUCCI, VASSALLE). Cassa App. Milano 22
stenziale (ove si discuteva solo ed unicamente di danno, trascu- marzo 2013.
rando il dato che prima dei danni l'attenzione dovrebbe concen- Intermediazione e consulenza finanziaria — Contratto di
trarsi sui diritti), si parla chiaramente di diritti costituzionali tu- investimento — Forma «ad substantiam» — Servizi di
telati, la cui lesione determina la riparazione del danno non pa- investimento — Estensione dei requisiti formali —
trimoniale, ristabilendo così il giusto rapporto tra diritto e rime-
Esclusione (D.leg. 24 febbraio 1998 n. 58, t.u. delle dispo-
dio. Di nuovo, però, si frammenta l'universo del danno non pa-
trimoniale in una pluralità di aspetti, sottolineando, sulla base di sizioni in materia di intermediazione finanziaria, ai sensi
conoscenze che appartengono più alle scienze mediche che non degli art. 8 e 21 l. 6 febbraio 1996 n. 52, art. 23).
a quelle giuridiche, che i due aspetti più importanti sono il dolo- Intermediazione e consulenza finanziaria — Contratto di
re e la qualità della vita e devono essere autonomamente risarci- investimento — Forma «ad substantiam» — Sottoscrizio-
ti, come se fossero quindi profili diversi e non coincidenti: è ne dell'intermediario — Necessità — Esclusione (D.leg. 24
ovvio che chi ha dolore e sta male subisce un'evidente com- febbraio 1998 n. 58, art. 23).
promissione della qualità della sua vita, ma se si risarciscono L'art. 23 d.leg. 58/98, laddove parla di forma scritta a pena
entrambi le voci si commette un'evidente duplicazione risarcito-
di nullità, si riferisce ai contratti-quadro e non ai singoli
ria.
Queste sono, però, argomentazioni ormai superate dalla vo-
servizi di investimento o disinvestimento, la cui validità
glia indefinita, ma molto forte, di risarcire sempre di più, come non è soggetta ai requisiti formali, salva la diversa previ-
se il «risarcimento giusto» fosse solo quello quantitativamente sione convenzionale nel contratto-quadro. (1)
più importante, costituendo, al tempo stesso, una variabile indi- Il requisito della forma scritta del contratto-quadro relativo
pendente: così dimenticando che il risarcimento in una società ai servizi di investimento, disposto dall'art. 23 d.leg. 24
sempre più assicurata sarà poi pagato da tutta la società, com- febbraio 1998 n. 58, è rispettato ove il contratto sia redat-
presi gli stessi danneggiati che dovranno versare premi assicura- to per iscritto e ne venga consegnata una copia al cliente-
tivi sempre più elevati. investitore, ed è sufficiente la sola sottoscrizione di que-
st'ultimo, non necessitando la sottoscrizione anche del-
6. - Conclusioni. Una parte della giurisprudenza, evidente- l'intermediario, il cui consenso si può desumere alla stre-
mente insoddisfatta dei risultati avallati dalle sezioni unite, ha gua dei suoi comportamenti. (2)
IL FORO ITALIANO — 2018.
929 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 930

Fatti di causa. — 1. - Con sentenza del 30 gennaio - 22 o subire la violazione dell'intermediario, verrebbe meno lo
marzo 2013, la Corte d'appello di Milano, in accoglimento stesso carattere protettivo della nullità.
dell'impugnazione proposta da Elisa Cantieri ed Eugenio La corte territoriale ha respinto la richiesta della banca di
Rava nei confronti della Banca popolare di Sondrio s.c.a.r.l. restituzione degli importi delle cedole maturate sui titoli, da
ed in riforma della sentenza resa dal Tribunale di Milano n. ritenersi «frutti civili» dell'investimento, che, in difetto di
11542 del 15 luglio - 29 settembre 2009, ha dichiarato la nul- prova contraria, devono ritenersi ottenuti in buona fede dal-
lità, per la mancanza di un valido contratto-quadro, delle l'investitore.
operazioni di investimento effettuate il 18 novembre 1999 ed La Banca popolare di Sondrio ha proposto ricorso per cas-
il 21 dicembre 1999 tra le parti per l'acquisto di obbligazioni sazione, affidato a tre motivi, a cui si sono opposti con con-
«Argentina Eur 8,75 per cento 1998/2003», e ha conseguen- troricorso Cantieri Elisa ed Eugenio Rava.

a
temente condannato la banca a restituire agli appellanti la Il procuratore generale ha depositato le conclusioni scritte,

to
somma complessiva di euro 70.124,25, oltre interessi legali ex art. 380 bis.1 c.p.c., chiedendo la declaratoria di inammis-

en
dal 21 settembre 2007 al saldo, nonché la somma di euro sibilità e, in subordine, il rigetto del ricorso.
12.172,07, ottenuta a titolo di spese in forza della sentenza Le parti hanno depositato le memorie ex art. 380 bis.1

am
impugnata, oltre interessi legali dal 28 febbraio 2010 al sal- c.p.c.
do; ha condannato gli appellanti a restituire alla banca le ob- Con ordinanza del 17 maggio 2017, la I sezione civile ha

on
bligazioni argentine di cui è causa e ha posto le spese di am- rimesso la causa al primo presidente per l'eventuale assegna-
bedue i gradi del giudizio a carico dell'appellata.

O
zione alle sezioni unite, in relazione alla questione di massi-

M abb
La corte del merito, per quanto specificamente ancora in- ma di particolare importanza ex art. 374, 2° comma, c.p.c.,

M
teressa, premesso che il contratto-quadro, da redigersi in che si pone in relazione al secondo motivo di ricorso, ove re-

SI
forma scritta a pena di nullità ex art. 23 d.leg. 24 febbraio spinto il primo, già oggetto di precedente ordinanza di rimes-
IO in
1998 n. 58, è elemento essenziale per la validità di ogni ope-

AS
sione, per avere il giudice del merito disatteso la rilevanza
razione di investimento, che si pone come semplice negozio dell'exceptio doli sollevata per paralizzare l'uso «selettivo»
so

esecutivo, ha rilevato che in causa risultava prodotto solo un della nullità, ex art. 18 Eurosim, e per non avere quindi «va-
modulo contrattuale, datato 25 gennaio 1994, predisposto
es

lutato la contrarietà a buona fede della pretesa di far valere il


dalla banca e sottoscritto dai clienti, privo di ogni manifesta- difetto di forma del contratto quadro, per porre nel nulla non
nc

zione di volontà negoziale della prima e della sottoscrizione tutte ma solo alcune delle operazioni compiute».
del funzionario delegato, da ritenersi quale semplice propo-
D

Il primo presidente ha disposto l'assegnazione del ricorso


co

sta, ancorché corredata dalla dichiarazione prestampata «un


U

alle sezioni unite.


esemplare del presente contratto ci viene rilasciato debita-
LA

In prossimità della pubblica udienza, ambedue le parti


IO olo

mente sottoscritto dai soggetti abilitati a rappresentarvi», a


valere quale dichiarazione unilaterale ricognitiva dei soli hanno depositato le memorie illustrative, ex art. 378 c.p.c.
C

Ragioni della decisione. — 2. - Col primo motivo di ricor-


c

clienti, inidonea a dar vita al contratto a forma scritta obbli-


O sci

so, la banca denuncia la violazione e falsa applicazione del-


LO

gatoria o anche solo a provarne la stipulazione.


Né il contratto poteva ritenersi concluso per adesione con l'art. 6, 1° comma, lett. c), l. 1/91, sostenendo che la previ-
Fa

la sola sottoscrizione del cliente o in forza del successivo or- sione dell'art. 1350 c.c. è intesa a favorire la ponderazione
dine del cliente o delle successive comunicazioni della ban- dei contraenti e la certezza del rapporto contrattuale, mentre
la ratio dell'art. 6, 1° comma, lett. c), l. 1/91 è nel senso di
R

ca, prive di valenza negoziale, né ne era possibile la sanato-


ria, così come erano irrilevanti le manifestazioni di volontà assicurare la trasmissione al contraente debole (il cliente)
desumibili da comportamenti attuativi. delle condizioni contrattuali, così colmando le asimmetrie in-
Né la banca si sarebbe potuta avvalere dell'orientamento formative tra le parti; la forma scritta funge da veicolo del
secondo il quale la produzione in giudizio del contratto da contenuto del contratto e, pertanto, l'unica sottoscrizione ri-
parte di chi non l'ha sottoscritto determina il sorgere del con- levante è quella del cliente, come confermato dall'obbligo di
tratto valido, che avrebbe richiesto la produzione non solo consegnare a questo la copia del contratto, dal tenore lettera-
della parte del cliente, ma anche di quella della banca, e che le della norma, dal fatto che solo il cliente può far valere la
comunque, intervenendo successivamente all'operazione di nullità, dal riscontro comparatistico con la disciplina tedesca
cui è causa, ne avrebbe confermato la nullità. del credito al consumo, dalla pronuncia di legittimità del 22
La corte d'appello ha disatteso l'interpretazione del tribu- marzo 2012, n. 4564 (Foro it., Rep. 2012, voce Intermedia-
nale, secondo cui la forma scritta vale a tutelare solo l'inve- zione e consulenza finanziaria, n. 122).
stitore, mentre analoghe ragioni di tutela non potrebbero rav- Alla stregua di detti rilievi, secondo la ricorrente, deve ri-
visarsi nella banca, per cui l'investitore, che ha firmato, non tenersi un fuor d'opera il riferimento della corte territoriale
avrebbe interesse a sollevare l'eccezione, rilevando che la alla ratio della certezza e della ponderazione, visto che il
ratio della certezza e ponderazione, sottesa alla forma scritta contratto-quadro è un mero accordo normativo e non com-
a pena di nullità, è riscontrabile anche nel contratto di nego- porta alcun trasferimento patrimoniale e, a ritenere prevalen-
ziazione di strumenti finanziari; che questo non è un mero te la finalità della ponderazione, sarebbe ben difficile giusti-
documento destinato ad informare il cliente delle condizioni ficare la libertà di forma dei singoli ordini di investimento.
che la banca intende utilizzare nei successivi acquisti, ma co- Col secondo motivo, logicamente subordinato al primo, la
stituisce un vero accordo inteso a costituire e regolare tra le ricorrente lamenta la violazione e falsa applicazione degli
parti rapporti di carattere patrimoniale; che anche per la ban- art. 1175 e 1375 c.c. e 6, 1° comma, lett. c), l. 1/91 e 1418,
ca, la sola sottoscrizione del cliente è insufficiente a creare 1° comma, c.c., per avere la corte di merito escluso la rile-
un valido titolo contrattuale. vanza dell'exceptio doli sollevata dalla banca per paralizzare
Secondo il giudice del merito, è ben possibile che il clien- l'uso selettivo della nullità, mentre tale eccezione ha natura
te, eccependo la nullità del contratto-quadro, possa chiedere di rimedio di carattere generale, e l'ordinamento vigente con-
la nullità solo di alcune operazioni, essendo la sanzione di ferma come il principio di buona fede oggettiva possa impe-
nullità specificamente prevista dalla legge, e rispondente a dire l'esercizio di un diritto pur astrattamente previsto da una
finalità di interesse generale, la regolarità dei mercati e la norma.
stabilità del sistema finanziario, da cui la facoltà legittima di Secondo la ricorrente, si tratta di verificare l'utilizzo di un
agire in relazione ai singoli ordini, aventi autonoma valenza rimedio in modo «scindibile», così da conseguirne i benefici,
di negozi esecutivi del contratto-quadro, e lo stesso carattere senza sopportarne gli svantaggi.
relativo della nullità esclude che l'investitore possa essere Col terzo mezzo, in subordine, la banca denuncia la viola-
tenuto a dolersi anche di operazioni eseguite in buona fede e zione e falsa applicazione degli art. 820, 1148, 1418, 1458 e
produttive di utili, difettando di interesse e anzi, ove questi 2033 c.c., per avere la corte del merito rigettato la richiesta
dovesse scegliere tra agire per la nullità dell'intero rapporto di restituzione delle cedole, qualificate come frutto civile
IL FORO ITALIANO — 2018.
931 PARTE PRIMA 932

dell'investimento, ottenute, in difetto di prova contraria, in ed il contratto-quadro, la cui regolamentazione è mutata nel
buona fede dall'investitore. tempo.
La ricorrente obietta che la corte territoriale sul punto ha Ai sensi dell'art. 23 d.leg. 58/98, nella formulazione ap-
applicato i principî di cui all'art. 1148 c.c. (ed anche dell'art. plicabile nella specie, e per la parte che qui rileva:
2033 c.c.) ad una fattispecie del tutto diversa da quella pre- «1. I contratti relativi alla prestazione di servizi di inve-
supposta, dato che detta norma è applicabile solo nel giudi- stimento e accessori sono redatti per iscritto e un esemplare è
zio di rivendica e non nel caso sia esercitata azione personale consegnato ai clienti. La Consob, sentita la Banca d'Italia,
e che la nullità del contratto d'acquisto tra cliente ed inter- può prevedere con regolamento che, per motivate ragioni
mediario produce gli stessi effetti che deriverebbero dal ve- tecniche o in relazione alla natura professionale dei contraen-
nir meno del contratto di mutuo sottostante: da una parte, la ti, particolari tipi di contratto possano o debbano essere sti-

a
restituzione del capitale versato e dall'altra, la restituzione pulati in altra forma. Nei casi di inosservanza della forma

to
dei titoli e del corrispettivo ricevuto (le cedole). prescritta, il contratto è nullo.

en
3. - Prima di esaminare la questione di diritto posta col 2. È nulla ogni pattuizione [. . .].
primo motivo, vanno valutate le eccezioni pregiudiziali sol- 3. Nei casi previsti dal 1° e 2° comma la nullità può essere

am
levate dai controricorrenti, di carenza di potere rappresenta- fatta valere solo dal cliente [. . .]».
tivo processuale e sostanziale dei conferenti la procura, dott. Detto disposto normativo pone la questione, specifico og-

on
Luigi Negri quale «direttore centrale» e dott. Sergio Del getto di rimessione da parte della I sezione civile con l'ordi-
Giorgio quale «procuratore», nonché l'impossibilità di veri- nanza del 27 aprile 2017, n. 10447, «se il requisito della

O
M abb
ficare, sulla base della copia notificata del ricorso, se la pro- forma scritta del contratto di investimento esiga, oltre alla

M
cura sia stata rilasciata e da chi, prima della notifica del ri- sottoscrizione dell'investitore, anche la sottoscrizione ad

SI
corso, e di improcedibilità ex art. 366, n. 6, c.p.c., stante la substantiam dell'intermediario».
IO in
mancanza della specifica elencazione degli atti e dei docu- Ai fini della compiuta valutazione del profilo che qui spe-

AS
menti su cui è basato il ricorso. cificamente interessa, va ricordato che il modulo contrattua-
so

Dette eccezioni sono da ritenersi infondate. le, su cui si è sviluppato il contenzioso tra le parti, porta la
sola sottoscrizione dei clienti e vi è contenuta la dichiarazio-
es

Ed infatti, la banca ha depositato e notificato alla contro-


parte, ex art. 372 c.p.c., le delibere del consiglio di ammini- ne prestampata che: «un esemplare del presente contratto ci
nc

strazione di nomina dei sig. Negri e Del Giorgio quali rispet- viene rilasciato debitamente sottoscritto per accettazione dai
D

tivamente «direttore centrale principale» e «procuratore» e di soggetti abilitati a rappresentarvi».


co

conferimento a dette figure del potere di rappresentanza in Il contratto-quadro, già previsto dall'art. 6 l. 2 gennaio
1991 n. 1, nonché dal successivo art. 18 d.leg. 23 luglio
LA

giudizio e di nomina allo scopo di avvocati e procuratori;


IO olo

quanto alla mancata sottoscrizione dei conferenti la procura 1996 n. 415, così qualificato in quanto destinato a costituire
la regolamentazione dei servizi alla cui prestazione si obbli-
C

nella copia notificata del ricorso, va richiamato il principio


c

espresso nella pronuncia 21 novembre 2000, n. 14999, id., ga l'intermediario verso il cliente, è stato ritenuto nella giu-
O sci
LO

Rep. 2000, voce Cassazione civile, n. 190 (e, conformi, le risprudenza di legittimità accostabile per alcuni aspetti al
successive sentenze 15 maggio 2001, n. 6679, id., Rep. 2001, mandato, derivandone obblighi e diritti reciproci dell'inter-
Fa

voce Previdenza sociale, n. 383, e 31 marzo 2006, n. 7611, mediario e del cliente, e le successive operazioni sono state
id., Rep. 2006, voce Procedimento civile, n. 112), secondo considerate quali momenti attuativi dello stesso (così le
R

pronunce sez. un. 19 dicembre 2007, nn. 26724 e 26725, id.,


cui l'art. 125, 1° comma, c.p.c., che prescrive la sottoscrizio-
2008, I, 784, e id., Rep. 2008, voce Intermediazione finan-
ne delle parti sia nell'originale che nella copia degli atti, non
ziaria, n. 200).
si riferisce alla procura alle liti, la quale, apposta in calce o a
margine, si incorpora nell'atto stesso ed è valida anche se Per costante giurisprudenza, l'art. 23 d.leg. 58/98, laddove
parla di forma scritta a pena di nullità, si riferisce ai contrat-
non è sottoscritta dalla parte nella copia notificata (nella spe-
ti-quadro e non ai singoli servizi di investimento o disinve-
cie, la sottoscrizione di uno dei ricorrenti figurava sul-
stimento, la cui validità non è soggetta a requisiti formali,
l'originale, ma non sulla copia notificata dell'atto, che pur salvo la diversa previsione convenzionale nel contratto-
indicava quel soggetto tra i ricorrenti). quadro (in tal senso, si richiamano le pronunce 9 agosto
È altresì infondata l'eccezione di improcedibilità ex art. 2017, n. 19759, id., Le banche dati, archivio Cassazione ci-
366, n. 6, c.p.c., atteso che nel primo motivo è chiaro il rife- vile; 2 agosto 2016, n. 16053, id., Rep. 2016, voce Interme-
rimento al documento «denominato ‘contratto di negoziazio- diazione e consulenza finanziaria, n. 126; 29 febbraio 2016,
ne’, sottoscrizione, collocamento e raccolta di ordini concer- n. 3950, ibid., n. 137; 13 gennaio 2012, n. 384, id., 2012, I,
nenti valori mobiliari», sub doc. 8, fascicolo di primo grado, 1490, e 22 dicembre 2011, n. 28432, ibid.).
ed è incontestato, nonché ampiamente menzionato dalla sen- Ne consegue che la questione della nullità per difetto di
tenza impugnata, che in detto documento manchi la sotto- forma scritta nell'intermediazione finanziaria riguarda, salvo
scrizione dell'intermediario, di talché non incide nella specie eccezioni del regolamento negoziale, unicamente il contrat-
la mancata specifica indicazione nella nota finale; gli altri to-quadro, che è alla base delle singole operazioni concluse
due motivi di ricorso sono di puro diritto e non richiedono nel tempo.
l'esame di atti o documenti. Per la nullità del contratto-quadro qualora sia prodotto,
Passando all'esame del merito, va rilevato che nella spe- come nella specie, un modulo sottoscritto solo dall'inve-
cie, dato che la domanda spiegata dai sig. Cantieri e Rava è stitore, si è pronunciata ripetutamente la sezione semplice,
intesa a far valere la nullità di due operazioni di investimento con le recenti pronunce 24 febbraio 2016 n. 3623, id., Rep.
del 18 novembre 1999 e del 21 dicembre 1999, con le relati- 2016, voce cit., n. 116; 24 marzo 2016, n. 5919, ibid., voce
ve conseguenze, per la addotta mancanza di un valido con- Contratto in genere, n. 362; 11 aprile 2016, n. 7068, ibid.,
tratto-quadro, occorre vagliare detto profilo avuto riguardo voce Intermediazione e consulenza finanziaria, n. 134; 27
alla disciplina applicabile alla data delle operazioni di inve- aprile 2016, nn. 8395 e 8396, ibid., n. 130; 19 maggio 2016,
stimento, il che vuol dire che, pur risalendo al 25 gennaio n. 10331, ibid. (da ultimo, la decisione 3 gennaio 2017, n.
1994 la scrittura a cui le parti hanno fatto riferimento, ed es- 36, ibid., si è espressa in senso conforme in relazione all'a-
sendo applicabile a detta data ratione temporis, la l. 2 gen- naloga disposizione di cui all'art. 117 d.leg. 24 settembre
naio 1991 n. 1, il cui art. 6 è stato abrogato dal d.leg. 23 lu- 1993 n. 385).
glio 1996 n. 415 e l'intera legge è stata abrogata dall'art. In particolare, nell'ampia e complessa motivazione, la sen-
214, 1° comma, lett. aa), d.leg. 24 febbraio 1998 n. 58, è alla tenza 5919/16, cit., premesso che ben si sarebbe potuto pro-
successiva disciplina di cui al d.leg. 58/98 ed al regolamento vare il contratto in forma scritta anche in presenza di sotto-
Consob n. 11522 del 1998 che occorre avere riguardo, pro- scrizioni delle parti contenute in documenti distinti, purché
prio perché rileva il collegamento tra le operazioni del 1999 risultante il collegamento inscindibile tra gli stessi, così da
IL FORO ITALIANO — 2018.
933 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 934

evidenziare inequivocabilmente la formazione dell'accordo, il rispetto delle modalità di esecuzione e le regole che ri-
ha applicato il principio di carattere generale, secondo cui, se guardano la vigenza del contratto, che è proprio dello speci-
è prevista la forma scritta ad substantiam, il contratto deve fico settore del mercato finanziario.
essere provato a mezzo della produzione in giudizio; si è poi Va da sé che la finalità protettiva nei confronti del-
concentrata sulla possibilità, negata, di desumere la conclu- l'investitore si riverbera in via mediata sulla regolarità e tra-
sione del contratto dalla dichiarazione sottoscritta dalla sparenza del mercato del credito.
cliente di avere ricevuto copia del contratto sottoscritta dal L'avere individuato la ragione giustificatrice della prescri-
soggetto abilitato a rappresentare la banca; ha di seguito rite- zione normativa non vale peraltro a risolvere di per sé la
nuto preclusa la prova testimoniale, non ricorrendo il caso questione che qui interessa, ma sostanzialmente ad indirizza-
della perdita incolpevole ex art. 2724, n. 3, c.c., quella per re l'interpretazione dei profili che qui si pongono, e cioè il

a
presunzioni ex art. 2729 c.c., ed a mezzo del giuramento ex rapporto tra il perfezionamento del contratto e la forma con

to
art. 2739 c.c.; ha escluso infine che potesse invocarsi nella cui questo si estrinseca, e tra il documento in forma scritta
specie il principio secondo il quale la produzione in giudizio

en
come espressione della regolamentazione del rapporto e la
della scrittura da parte del contraente che non l'ha sottoscrit- sottoscrizione come riferibilità dell'atto.

am
ta realizza un equivalente della sottoscrizione, dato che si sa- Il vincolo di forma imposto dal legislatore (tra l'altro
rebbe in tal modo potuto ritenere perfezionato il contratto, composito, in quanto vi rientra, per specifico disposto nor-
ma solo con effetti ex nunc e non ex tunc.

on
mativo, anche la consegna del documento contrattuale), nel-
Su detto ultimo profilo, vale la pena di segnalare la dif- l'ambito di quel che è stato definito come neoformalismo o

O
M abb
forme pronuncia del 22 marzo 2012, n. 4564, cit., che, in re- formalismo negoziale, va inteso infatti secondo quella che è

M
lazione al contratto di conto corrente bancario, disciplinato la funzione propria della norma e non automaticamente ri-
dall'analoga normativa ex art. 117 e 127 d.leg. 385/93, ha

SI
chiamando la disciplina generale sulla nullità.
IO in
escluso la nullità per difetto di forma, rilevando che il con- Ora, a fronte della specificità della normativa che qui inte-

AS
tratto aveva avuto pacifica esecuzione, visti gli ordini di in- ressa, correlata alla ragione giustificatrice della stessa, è dif-
so
vestimento e la comunicazione degli estratti conto, e richia- ficilmente sostenibile che la sottoscrizione da parte del dele-
mando il principio secondo il quale la produzione in giudizio gato della banca, volta che risulti provato l'accordo (avuto
es

del contratto realizza un valido equivalente della sottoscri- riguardo alla sottoscrizione dell'investitore, e, da parte della
zione mancante, purché la parte che ha sottoscritto non abbia
nc

banca, alla consegna del documento negoziale, alla raccolta


in precedenza revocato il proprio consenso ovvero sia dece-
D

della firma del cliente ed all'esecuzione del contratto) e che


co

duta. vi sia stata la consegna della scrittura all'investitore, necessi-


U

A detto precedente si è rifatta l'ordinanza del 7 settembre ti ai fini della validità del contratto-quadro.
LA
IO olo

2015, n. 17740 (ibid.), per ritenere valida la clausola com- Ed infatti, atteso che, come osservato da attenta dottrina, il
promissoria prevista nel contratto di intermediazione finan- requisito della forma ex art. 1325, n. 4, c.c. va inteso nella
C
c

ziaria. specie non in senso strutturale, ma funzionale, avuto riguar-


O sci
LO

Dette due pronunce sono sostanzialmente isolate, tanto che do alla finalità propria della normativa, ne consegue che il
la questione che qui specificamente interessa è stata corret- contratto-quadro deve essere redatto per iscritto, che per il
Fa

tamente portata all'attenzione delle sezioni unite come di suo perfezionamento deve essere sottoscritto dall'investitore,
massima di particolare importanza ex art. 374, 2° comma, e che a questo deve essere consegnato un esemplare del con-
R

c.p.c., e non per dirimere un contrasto tra le sezioni semplici tratto, potendo risultare il consenso della banca a mezzo dei
o all'interno della stessa sezione. comportamenti concludenti sopra esemplificativamente indi-
Tanto premesso, deve aversi in primis riguardo al profilo cati.
della nullità, come prevista dalla normativa richiamata, po- Si impone a questo punto un'ulteriore osservazione: tradi-
nendosi, solo ove debba concludersi per il vizio radicale, zionalmente, alla sottoscrizione del contratto si attribuiscono
l'ulteriore questione dell'equipollenza a mezzo della produ- due funzioni, l'una rilevante sul piano della formazione del
zione in giudizio della scrittura. consenso delle parti, l'altra su quello dell'attribuibilità della
A riguardo, pur non attribuendosi alla formulazione lette- scrittura, e l'art. 2702 c.c. rende chiaro come la sottoscrizio-
rale della norma efficacia dirimente, va evidenziato che nel- ne, quale elemento strutturale dell'atto, valga ad attestare la
l'art. 23 t.u.f. si enfatizza la redazione per iscritto e, per dato manifestazione per iscritto della volontà della parte e la rife-
normativo chiaramente espresso, si considerano sullo stesso ribilità del contenuto dell'atto a chi l'ha sottoscritto.
piano detta redazione e la consegna di un esemplare al clien- Tale duplice funzione è nell'impianto codicistico raccor-
te, che è l'unica parte che può far valere la nullità. data alla normativa di cui agli art. 1350 e 1418 c.c., che pone
Si è quindi in presenza di un precetto normativo che in la forma scritta sul piano della struttura, quale elemento co-
modo inequivoco prevede la redazione per iscritto del con- stitutivo del contratto, e non prettamente sul piano della fun-
tratto relativo alla prestazione dei servizi di investimento e la zione; la specificità della disciplina che qui interessa, intesa
consegna della scrittura al cliente, a cui solo si attribuisce la nel suo complesso e nella sua finalità, consente proprio di
facoltà di far valere la nullità in caso di inosservanza della scindere i due profili del documento, come formalizzazione e
forma prescritta. certezza della regola contrattuale, e dell'accordo, rimanendo
Le previsioni in oggetto rendono ben chiara la ratio della assorbito l'elemento strutturale della sottoscrizione di quella
norma. parte, l'intermediario, che, reso certo il raggiungimento dello
La nullità per difetto di forma è posta nell'interesse del scopo normativo con la sottoscrizione del cliente sul modulo
cliente, così come è a tutela di questi la previsione della con- contrattuale predisposto dall'intermediario e la consegna del-
segna del contratto, il cui contenuto, previsto di base dall'art. l'esemplare della scrittura in oggetto, non verrebbe a svolge-
30 del regolamento Consob, siccome prevedente le modalità re alcuna specifica funzione.
di svolgimento del rapporto, deve rimanere a disposizione Né l'interpretazione qui seguìta incide sulla doverosa,
dell'investitore. specifica ponderazione con cui l'investitore sceglie di con-
Si coglie quindi la chiara finalità della previsione della cludere il contratto-quadro, né porta a concludere per un sin-
nullità, volta ad assicurare la piena indicazione al cliente de- golare contratto «a forma scritta obbligatoria per una sola
gli specifici servizi forniti, della durata e delle modalità di delle parti e con effetti obbligatori solo per l'altra parte che
rinnovo del contratto e di modifica dello stesso, delle moda- nulla ha invece sottoscritto», scenario che non tiene conto
lità proprie con cui si svolgeranno le singole operazioni, del- della precipua ricostruzione imposta dalla normativa e che
la periodicità, contenuti e documentazione da fornire in sede omette integralmente di considerare che la nullità può essere
di rendicontazione, ed altro come specificamente indicato, fatta valere solo dall'investitore.
considerandosi che è l'investitore che abbisogna di conosce- Nella ricostruzione che qui si è offerta, inoltre, la previ-
re e di potere all'occorrenza verificare nel corso del rapporto sione della nullità, azionabile solo dal cliente, in caso di
IL FORO ITALIANO — 2018.
935 PARTE PRIMA 936

inosservanza dei requisiti di forma della redazione per iscrit- l'art. 23 t.u.f. nei contratti di intermediazione finanziaria. Il
to e della consegna dell'esemplare alla parte, si palesa quale primo attiene alla possibilità di estendere gli oneri di forma pre-
sanzione per l'intermediario, ben armonizzandosi nello stes- scritti dal legislatore, di là dal contratto-quadro (id est, contratto
so contesto del d.leg. 58/98, che è nel complesso inteso a di investimento), agli ordini di investimento; il secondo alla più
dettare regole di comportamento per l'intermediario, e rispet- centrale questione se, ai fini del rispetto della citata norma —
ta il principio di proporzionalità, della cui tenuta si potrebbe ove si richiedono a pena di nullità la forma scritta del contratto
dubitare ove si accedesse alla diversa interpretazione (e sulla di investimento e la consegna di un esemplare al cliente —, sia
rilevanza cardine del principio di proporzionalità queste se- sufficiente la firma del solo cliente ovvero sia necessaria anche
zioni unite si sono di recente espresse, sia pure nell'ambito quella dell'intermediario.
La decisione era fortemente attesa per spianare le incertezze
della responsabilità civile, ai fini del riconoscimento di sen-

a
applicative dell'art. 23 t.u.f. — e per analogia di disciplina
tenza straniera comminatoria di danni punitivi nella pronun- dell'art. 117 t.u.b. — che hanno favorito il moltiplicarsi di

to
cia del 5 luglio 2017, n. 16601, id., 2017, I, 2613). contenziosi azionati dai clienti per far dichiarare la nullità de-

en
È stato sostenuto da autorevole dottrina che la normativa gli ordini di investimento, ascrivibili al contratto-quadro con-
in oggetto sarebbe intesa non solo alla tutela del cliente, ma cluso a monte, in assenza dell'apposizione della firma del-

am
risponderebbe anche all'esigenza di garantire una buona or- l'istituto di credito.
ganizzazione interna della banca, da ciò conseguendo la nul-
lità del contratto-quadro ove privo della sottoscrizione del

on
II. - Il principio di diritto espresso nella prima massima è am-
delegato dell'istituto di credito: tale ricostruzione, pur muo- piamente consolidato in giurisprudenza (oltre ai precedenti delle

O
M abb
vendo dall'esigenza di modificare in melius prassi organizza- sezioni unite 19 dicembre 2007, n. 26724, Foro it., 2008, I, 784,

M
tive non del tutto commendevoli, oltre a non trovare un soli- e n. 26725, id., Rep. 2008, voce Intermediazione finanziaria, n.
do fondamento nella normativa che qui si esamina, sembran- 200, ricordati in motivazione, cfr., in rappresentanza di un

SI
IO in
do una sorta di giustificazione a posteriori della nullità, si orientamento assolutamente maggioritario, Cass. 2 agosto 2016,

AS
muove in un'ottica esasperatamente sanzionatoria e perviene n. 16053, id., Rep. 2016, voce Intermediazione e consulenza fi-
so
ad un risultato manifestamente sproporzionato rispetto alla nanziaria, n. 126; 29 febbraio 2016, n. 3950, ibid., n. 137). Le
funzione a cui la forma è qui preordinata. sezioni unite riconducono il contratto-quadro, destinato a rego-
es

A riguardo, ragionando in termini più generali, può affer- lare i servizi alla cui prestazione si obbliga l'intermediario,
marsi che nella ricerca dell'interpretazione preferibile, sic- all'istituto del mandato, con la conseguenza che le successive
nc

come rispondente al complesso equilibrio tra interessi con- operazioni sono da considerarsi alla stregua di momenti attuativi
D

dello stesso: sì che l'ordine del cliente all'intermediario viene a


co

trapposti, ove venga istituita dal legislatore una nullità relati-


U

qualificarsi come un'istruzione del mandante al mandatario per


va, come tale intesa a proteggere in via diretta ed immediata
LA

l'esecuzione del contratto di mandato. In senso conforme, in


IO olo

non un interesse generale, ma anzitutto l'interesse particola- dottrina, E. FACCI, Il danno da informazione finanziaria inesat-
re, l'interprete deve essere attento a circoscrivere l'ambito ta, Bologna, 2009, 87; V. ROPPO, La tutela del risparmiatore
C

della tutela privilegiata nei limiti in cui viene davvero coin-


c

tra nullità, risoluzione e risarcimento (ovvero l'ambaradan dei


O sci

volto l'interesse protetto dalla nullità, determinandosi altri-


LO

rimedi contrattuali), in Contratto e impr., 2005, 896, 905; EN-


menti conseguenze distorte o anche opportunistiche. RIQUES, Dalle attività d'intermediazione mobiliare ai servizi di
Fa

L'interpretazione seguìta è altresì in linea con le disposi- investimento, in Riv. società, 1998, 1013, 1030; CARBONETTI, I
zioni dell'ordinamento europeo, che nell'art. 19, par. 7, della contratti di intermediazione mobiliare, Milano, 1992, 71.
R

direttiva 2004/39/Ce del parlamento e del consiglio del In senso contrario, una prima tesi considerava il contratto-
21/4/2004 (Mifid 1), recepita dal d.leg. 17 settembre 2007 n. quadro quale contratto normativo dal quale non nascerebbe al-
164, così come nell'art. 25, par. 5, della direttiva 2014/65/Ue cun obbligo reciproco, con la conseguenza che quello di esegui-
(Mifid 2), a cui è stata data attuazione con il d.leg. 3 agosto re l'investimento dovrebbe derivare esclusivamente dall'accor-
2017 n. 129, al fine di perseguire gli obiettivi di trasparenza do stipulato nella seconda fase del rapporto cliente-interme-
e di tutela degli investitori, punta l'accento sulla registrazio- diario (Trib. Venezia 30 maggio 2007, Foro it., Rep. 2008, voce
ne del o dei documenti concordati, in tal modo evidenzian- Intermediazione finanziaria, n. 248, e, per esteso, Società, 2008,
dosi la necessità che risulti la verificabilità di quanto concor- 1393, con nota di PISAPIA, Servizi di investimento, ordini di ne-
dato. goziazione e requisiti di forma). Aderendo a questa impostazio-
Né la conclusione muterebbe a ritenere ancora in vigore ne si è desunta la natura contrattuale di questo secondo passag-
l'art. 39 della direttiva 2006/73/Ce del 10 agosto 2006, con il gio e, per l'effetto, l'estensione del precetto previsto dall'art. 23
riferimento all'accordo di base «scritto, su carta o su altro t.u.f. anche a questa fase (sempre in giurisprudenza, v. Trib. Sa-
lerno 15 aprile 2008, Foro it., Rep. 2010, voce Intermediazione
supporto durevole, con il cliente, in cui vengano fissati i di-
e consulenza finanziaria, n. 145; App. Venezia 19 novembre
ritti e gli obblighi essenziali dell'impresa e del cliente». 2007, <www.il caso.it>; Trib. Milano 7 ottobre 2004, Foro it.,
Conclusivamente, va affermato il seguente principio di di- 2005, I, 897). Una seconda traiettoria interpretativa giungeva al-
ritto: la medesima conclusione, ma in forza del diverso presupposto
«Il requisito della forma scritta del contratto-quadro relati- che le operazioni di investimento sono atti di natura negoziale
vo ai servizi di investimento, disposto dall'art. 23 d.leg. 24 autonomi rispetto al contratto-quadro, a cui danno attuazione
febbraio 1998 n. 58, è rispettato ove sia redatto il contratto (cfr., ancora di recente, Cass. 27 aprile 2016, n. 8394, id., Rep.
per iscritto e ne venga consegnata una copia al cliente, ed è 2016, voce cit.., nn. 131, 174).
sufficiente la sola sottoscrizione dell'investitore, non neces-
sitando la sottoscrizione anche dell'intermediario, il cui con- III. - Più controversa e innovativa la soluzione adottata in me-
senso ben si può desumere alla stregua di comportamenti rito all'annosa questione della validità del contratto di investi-
concludenti dallo stesso tenuti». mento in assenza della sottoscrizione dell'intermediario, vero
3.1. - Il secondo ed il terzo motivo di ricorso sono conse- punto centrale della pronuncia in rassegna, sollecitata dal-
guentemente assorbiti. l'ordinanza di rimessione n. 10447 del 2017, id., 2017, I, 2731,
4. - Conclusivamente, accolto il primo motivo di ricorso, con nota redazionale di R. PARDOLESI e commento di G. LA
assorbiti gli ulteriori mezzi, va cassata la pronuncia impu- ROCCA, La forma informativa innanzi alle sezioni unite; v. al-
gnata, con rinvio alla Corte d'appello di Milano in diversa tresì C. MEDICI, Sulla (contestata) validità dei contratti bancari
composizione, che si atterrà al principio di diritto sopra indi- aventi ad oggetto servizi di investimento sottoscritti dal solo
cliente: monofirma allo sbaraglio?, id., 2018, I, 290).
cato. Il riconoscimento della validità del contratto c.d. monofirma
———————— era, infatti, stato negato dall'orientamento sin lì prevalente in
seno alla giurisprudenza di legittimità, secondo il quale il requi-
(1-2) I. - Con i principî espressi nelle massime in epigrafe le sito della forma sarebbe soddisfatto con la sottoscrizione di en-
sezioni unite toccano due profili particolarmente dibattuti in or- trambe le parti, in conformità con lo schema di scambio di di-
dine all'ambito di applicazione del formalismo prescritto dal- chiarazioni previsto dalla disciplina codicistica. In tali termini,
IL FORO ITALIANO — 2018.
937 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 938

si sono pronunciate: Cass. 3 gennaio 2017, n. 36, id., Le banche Sebbene l'intervento interpretativo della più alta espressione
dati, archivio Cassazione civile; 19 maggio 2016, n. 10331, giurisprudenziale sia stato promosso ex art. 347, 3° comma,
ibid.; 27 aprile 2016, n. 8396, ibid., e n. 8395 id., Rep. 2016, c.p.c. per risolvere una questione di particolare importanza, an-
voce cit., n. 130; 11 aprile 2016, n. 7068, ibid., n. 134. ziché per dirimere un contrasto in seno alle sezioni della Cassa-
Più in particolare, Cass. 24 marzo 2016, n. 5919, ibid., voce zione, nella giurisprudenza di merito e in dottrina si era acceso
Contratto in genere, nn. 362, 363, e, per esteso, Corriere giur. un vivace dibattito sul tema (1), che vede contrapporsi da un la-
2016, 1114, con nota A. TUCCI, Conclusione del contratto e to l'orientamento sino ad oggi prevalente tra i giudici di legitti-
formalismo di protezione, dopo aver negato che la produzione mità, volto a sostenere la nullità del contratto di investimento
in giudizio da parte della banca del solo contratto-quadro sotto- privo della firma dell'intermediario; dall'altro quello sostenuto
scritto dal cliente possa considerarsi equipollente alla sottoscri- da corti di merito e dalla dottrina maggioritaria, secondo il quale

a
zione, ammetteva unicamente che il requisito della forma scrit- il requisito della forma scritta ad substantiam sarebbe assolto,
nei contratti relativi alla prestazione di servizi di investimento,

to
ta ad substantiam sia integrato anche qualora la sottoscrizione
delle parti sia contenuta in due documenti distinti, purché col- anche in assenza di firma dell'intermediario. A quest'ultimo fi-

en
legati. lone ha aderito, aprendo una breccia nel palazzo di piazza Ca-
Già da alcuni anni, tuttavia, a tale più rigorosa interpretazio- vour, l'ordinanza di rimessione, la quale, nel porre il quesito di

am
ne è stata contrapposta una diversa lettura dell'art. 23 t.u.f., diritto, ha avvertito della necessità di procedere attraverso una
volta a superare la mancanza di sottoscrizione del contratto da chiave di lettura che tenesse conto del ruolo funzionale del for-

on
parte della banca con meccanismi sostitutivi di manifestazione malismo introdotto dall'art. 23 t.u.f. laddove impone che il con-
tratto di intermediazione finanziaria sia redatto per iscritto e che

O
di volontà tacita quali la conferma di esecuzione delle istruzio-

M abb
ni impartite, la firma del funzionario della banca per la certifi- una sua copia sia consegnata al cliente.

M
cazione dell'autenticità della sottoscrizione del cliente, nonché Le sezioni unite nella sentenza in epigrafe non si sottraggono

SI
la produzione in giudizio, da parte dell'istituto di credito, del a una valutazione teleologica della norma, indagando se il re-
IO in
contratto sottoscritto dal solo cliente. Tale tesi è stata prevalen- quisito della scrittura privata sia soddisfatto con la semplice re-

AS
temente sostenuta dai giudici di merito (cfr. Trib. Reggio Emi- dazione del testo contrattuale o postuli il più gravoso onere for-
so

lia 14 maggio 2013, Foro it., Rep. 2014, voce Contratti banca- male della sottoscrizione dell'intermediario in funzione delle fi-
ri, n. 27, in extenso, Corriere giur., 2014, 63, con nota di PI- nalità protezionistiche dell'art. 23 t.u.f. e di soddisfazione degli
es

ROVANO; Trib. Monza 13 maggio 2012, r.g. 11260/10, est. S. interessi sottesi (id est, interesse alla corretta informazione del
contraente debole e interesse al regolare funzionamento del
nc

Giani, <www.ilcaso.it>; Trib. Roma 4 febbraio 2011, n. 2284,


ibid.), salvo qualche sporadico riconoscimento dalla Suprema mercato). La decisione assume così particolare rilevanza e si se-
D
co

corte (Cass. 22 marzo 2012, n. 4564, Foro it., Rep. 2012, voce gnala non solo per l'impatto pratico che il principio espresso in
U

Intermediazione e consulenza finanziaria, n. 122, e ord. 7 set- massima va a determinare, ma altresì per la portata sistematica,
LA

il cui riflesso trascende il concreto tema del c.d. contratto mono-


IO olo

tembre 2015, n. 17740, id., Le banche dati, archivio cit., en-


trambe citate in motivazione). La soluzione testé cennata riceve firma, per investire temi centrali come la forma degli atti nego-
C

oggi il suggello nomofilattico, che accredita il principio espres- ziali di nuovo conio, con particolare riguardo a una tecnica le-
c

gislativa — conosciuta come formalismo di protezione o infor-


O sci

so in massima sulla base di un'interpretazione teleologica


LO

orientata dell'art. 23 t.u.f. riconducendo l'imposizione dei vin- mativo — sempre più spesso utilizzata negli schemi contrattuali
caratterizzati da uno squilibrio di potere dei contraenti per effet-
Fa

coli formali ivi prescritti ad esigenze di tutela del contraente


debole-investitore, pregiudicato da fisiologica asimmetria in- to di plateali asimmetrie informative (2).
formativa. Assumendo tale approccio si arriva così a conclude-
R

re che la firma dell'intermediario, non assolvendo alcuna ulte- II. - Formalismo ex art. 23 t.u.f.: nullità di funzione v. nullità
riore funzione volta a incrementare le conoscenze in capo al di struttura. La portata rilevante della sentenza in rassegna ri-
cliente delle caratteristiche dei servizi oggetto della negozia- siede nella soluzione interpretativa del quesito di diritto con la
zione, sarebbe del tutto superflua (in tali termini, nella giuris- quale le sezioni unite hanno ritenuto assolto il requisito della
prudenza di merito si erano già espresse: App. Venezia 28 lu- forma scritta ad substantiam ex art. 23 t.u.f. anche in caso di
glio 2015, id., Rep. 2016, voce cit., n. 144; Trib. Novara 19 lu- mancata apposizione della firma dell'istituto di credito predi-
glio 2012, Giur. merito, 2012, 2331, e Trib. Messina 19 ottobre sponente il contratto.
2012, consultabile per esteso sul sito <http://ariannaweb.edilab. In particolare, degni di nota sono i passaggi argomentativi
it/doc_pdf/Lehman.pdf>, p. 112; Trib. Milano 21 febbraio utilizzati per valutare la rilevanza della sottoscrizione del-
2012, r.g. 13888/08, pres. Cosentini, <www.ilcaso.it>). l'intermediario al fine di ritenere soddisfatto il requisito della
Anche la dottrina prevalente (ma, tra le voci fuori dal coro, v. scrittura privata, laddove i giudici di legittimità abbandonano
G. LA ROCCA, Sottoscrizione e «forma informativa» nei contrat- l'aprioristica applicazione dei più rigidi schemi formali dettati
ti del mercato finanziario, in Riv. dir. banc., 2017, vol. I, 13) si dal codice civile, per calare le proprie motivazioni su un'indagi-
è uniformata all'approccio oggi accolto dalle sezioni unite, fa- ne della ratio della nullità per difetto di forma prescritta per i
cendo rientrare la previsione degli oneri formali, previsti ad contratti di investimento (3).
substantiam dall'art. 23 t.u.f., nel più complesso fenomeno del Attraverso una lettura in chiave funzionale, le sezioni unite si
neoformalismo negoziale (o forma informativa o di protezione). allineano così alla ricostruzione che colloca tale norma nel più
In generale, sulle nullità di protezione, v. G. D'AMICO, Nullità ampio fenomeno del formalismo di protezione o informativo
virtuale - Nullità di protezione (variazioni sulla nullità), in Con- ————————
tratti, 2009, 732; S. PAGLIANTINI, Nullità virtuali di protezio-
ne?, ibid., 1040; G. PASSAGNOLI, Note critiche in tema di sana- (1) Per più approfonditi riferimenti del dibattito si rinvia ai contribu-
bilità e rinunziabilità delle nullità di protezione, in Obbligazioni ti citati nella precedente nota, nonché A. BERTI DE MARINIS, Nullità re-
e contratti, 2012, 40. lativa, protezione del cliente e interessi meritevoli di tutela, in Banca,
borsa, ecc., 2016, II, 283; L. DAMBROSIO, Mancanza di forma scritta
ad substantiam ex art. 23 t.u.f., in Contratti, 2012, 520.
(2) Per una ricostruzione del fenomeno dell'asimmetria contrattuale,
* * * anche alla luce delle implementazioni della disciplina di settore in am-
bito bancario e finanziario, che pongono le basi per riflettere su un'ul-
Contratti di investimento monofirma: l'avallo delle sezio- teriore categoria di contraente debole (id est, il cliente nei rapporti con
le grandi imprese) che si aggiunge ai rapporti Business to Consumer
ni unite. (B2C) e Business to business (B2b), cfr. C. MEDICI, Clausole vessato-
rie, cliente-consumatore e cliente impresa, in Contratti, 2017, 161.
I. - Il responso. È dunque arrivato l'atteso responso delle se- (3) Sull'acceso dibattito tra forma quale struttura della fattispecie
zioni unite, che, su iniziativa della prima sezione civile della piuttosto che forma quale onere finalistico per la tutela di specifici inte-
Cassazione, erano state chiamate a pronunciarsi sulla questione resse, v., per una ricostruzione dei contrapposti orientamenti sul piano
relativa alla necessità, a fini di conformità agli oneri formali fis- dottrinale, N. IRTI, Strutture forti e strutture deboli (dal falso principio
di libertà delle forme), in Studi sul formalismo negoziale, Padova,
sati dall'art. 23 t.u.f., della sottoscrizione del contratto di inve- 1997, e P. PERLINGERI, Note critiche sul rapporto tra forma negoziale
stimento dell'intermediario finanziario, accanto a quella del- e autonomia, in Forma dei negozi e formalismo degli interpreti, Napoli,
l'investitore. 1987, 43.

TALIANO —
IL FORO ITALIANO — 2018
2018.— 25.
939 PARTE PRIMA 940

posto a tutela degli interessi del contraente debole, penalizzato gendo per il raggiungimento delle finalità informative della
da una fisiologica asimmetria informativa. Tale impostazione norma, soddisfatte dalla redazione scritta del contratto e dalla
troverebbe, per i giudici di legittimità, un fondamento nella let- consegna al cliente.
tera stessa della norma. In primis gli oneri formali richiesti da Assunta tale impostazione, gli sforzi argomentativi delle se-
tale disposizione — quali l'imposizione agli intermediari del- zioni unite s’incentrano sulla dimostrazione che un requisito
l'obbligo di fornire le proprie prestazioni attraverso contratti formale non rispondente alle esigenze protezionistiche della
scritti e la consegna del documento al cliente-investitore — evi- norma andrebbe disapplicato non solo perché inutilmente gra-
denzierebbero la finalità di rendere edotto l'investitore-parte voso, ma altresì perché non rispondente agli interessi generali
debole delle caratteristiche dei servizi oggetto della negoziazio- sottesi dall'art. 23 t.u.f. Seguendo tale percorso, la decisione si
ne con il professionista, al fine di permettere al primo di com- arricchisce dell'indagine volta a trovare una rispondenza dei

a
prendere e ponderare l'esatto contenuto delle conseguenze giu- requisiti di forma richiesti dall'art. 23 t.u.f. non solo all'inte-
ridiche ed economiche nelle contrattazioni ad alto contenuto resse individuale dell'investitore, ma anche a quelli generali,

to
tecnico (4). Il contratto diviene quindi uno strumento per far che la corte individua nell'interesse alla trasparenza e al fun-

en
circolare un flusso. E la funzione protezionistica dell'art. 23 zionamento del mercato (9). Risulta, infatti, ormai asseverata
t.u.f. trova un'ulteriore conferma nella scelta legislativa di attri- l'idea che l'imposizione di oneri formalistici vada calibrata con

am
buire la legittimazione ad eccepire la nullità per carenza dei re- il bilanciamento, da un lato, dell'esigenza di garantire una
quisiti formali al solo cliente-investitore, introducendo un'ipote- maggior trasparenza — in modo che tutti gli operatori, anche

on
si di nullità relativa (5). quelli saltuari (come gli investitori occasionali), siano consa-
pevoli delle loro scelte (10) — e, dall'altro, dall'esigenza di

O
Preso pertanto atto della funzione di tipo conoscitivo e nego-

M abb
ziale a tutela del contraente debole-investitore assolta dal for- non irrigidire eccessivamente il fisiologico svolgimento degli

M
malismo di protezione, emerge con nitore la differenza di ratio scambi commerciali (11).

SI
rispetto allo schema codicistico della forma ad substantiam, Un'imposizione del formalismo contrattuale potrebbe, infatti,
IO in
volta a garantire la certezza sia delle dichiarazioni contenute nel ostacolare lo svolgimento dell'attività degli istituti di credito

AS
documento contrattuale, sia della riconducibilità di tali dichiara- nella prestazione dei diversi servizi finanziari, così compromet-
so

zioni ai loro sottoscrittori (6); finalità che viene raggiunta con il tendo il «dinamismo della conclusione dei contratti finanziari
duplice requisito della scrittura privata e della firma del paci- (. . .) e dunque l'efficienza dei mercati cui in definitiva anche le
es

scenti. La questione, già nota alla dottrina, aveva portato ad evi- nullità di protezione mirano» (12).
Ed è proprio sulla base dell'esigenza di stabilire un equilibrio
nc

denziare la distinzione tra la ratio della vicenda informativa e il


tema dell'imputazione del documento cui è riferita la sottoscri- tra le (prevalenti) esigenze di tutela dell'interesse privato a rice-
D
co

zione (7). Ed è nel solco di queste considerazioni che si sviluppa vere una corretta e consapevole informazione e le (mediate) esi-
U

lo snodo interpretativo centrale della sentenza in epigrafe, nel genze di tutela dell'interesse generale ad un fisiologico e com-
LA

petitivo svolgimento del mercato che le sezioni unite trovano


IO olo

passaggio in cui ricostruisce (in forza di una lettura congiunta


degli art. 1350, 1418 e 2702 c.c.) la duplice funzione della sot- una sintesi formulando il principio in base al quale il grado di
C

toscrizione del contratto nel contesto della disciplina della for- rigidità della forma richiesta dall'art. 23 t.u.f. è giustificato solo
c

ma scritta ad substantiam di matrice codicistica: «l'una rilevan- entro i limiti in cui la tutela privilegiata concessa all'investitore
O sci
LO

te sul piano della formazione del consenso delle parti; l'altro su soddisfi realmente l'interesse protetto dalla nullità, «determi-
quello dell'attribuibilità della scrittura privata». nandosi altrimenti conseguenze distorte o anche opportunisti-
Fa

È, invece, chiara la specificità della disciplina dell'art. 23 che». In questo senso si determinerebbe una sorta di conteni-
t.u.f., dove ai fini informativi l'elemento del contenuto ha una mento da parte dell'ordinamento, dopo che, in forza della scelta
R

rilevanza centrale, mentre le modalità di esteriorizzazione della legislativa di introdurre una rigorosa legittimazione relativa a
volontà rimangono del tutto secondarie se non superflue, laddo- far valere la nullità per vizi di forma, è stata attribuita al privato
ve la manifestazione di volontà sia comunque stata espressa: ciò l'esclusiva facoltà di incidere sul contratto (13).
che induce a scindere il documento come formalizzazione e cer- Per meglio esplicitare tale passaggio, valga ricordare che l'in-
tezza della regola contrattuale dall'accordo (in tale senso si par- tervento d'ufficio del giudice — espressione della rilevanza del-
la di contrapposizione tra nullità di funzione e nullità di struttu- l'ordine pubblico propria anche delle nullità di protezione —
ra). Se pertanto esiste una contrapposizione tra «forma» e «vo- viene sacrificato nell'ambito dei contratti bancari e finanziari là
lontà», una volta accertata la presenza della manifestazione di dove l'intervento di un terzo possa arrecare un danno più che un
quest'ultima — che dal lato dell'intermediario viene espressa vantaggio per l'investitore (14). Si pensi al caso in cui la dichia-
con la redazione del contratto di investimento, con l'accettazio- ————————
ne del cliente che perfeziona l'accordo —, l'apposizione del
tratto autografo da parte del delegato dell'intermediario si tra- (9) Cass., sez. un., 19 dicembre 2007, n. 26725, Foro it., Rep. 2008,
durrebbe in un formalismo «vacuo e inutile» (8), nulla aggiun- voce Intermediazione finanziaria, n. 200, e, per esteso, Banca, borsa,
ecc., 2009, II, 133, con nota di A. BOVE, che esplicita l'idea secondo la
———————— quale le norme in materia di intermediazione finanziaria sono rivolte
non solo all'interesse del singolo investitore, ma anche all'interesse ge-
(4) Da ultimo, in dottrina, cfr. G. BERTI DE MARINIS, Nullità relati- nerale all'integrità dei mercati finanziari.
va, protezione del cliente ed interessi meritevoli di tutela, cit., al quale (10) Sotto questo profilo non vi è dubbio che il formalismo informa-
si rinvia per i numerosi richiami. In giurisprudenza, in tema, v. Trib. tivo, nel tutelare gli interessi delle parti più deboli sul mercato, si rivol-
Mantova 16 febbraio 2016, n. 206, e Trib. Forlì 7 aprile 2009, n. 275, ga, indirettamente, anche a una tutela del meccanismo del mercato sul
consultabili in <www.ilcaso.it>. presupposto che, se vi è difetto di informazione o falsa informazione, la
(5) In relazione al profilo della legittimazione all'azione di nullità di struttura del mercato è attaccata e l'intero mercato fallisce. Così F.
protezione, v. di recente U. MALVAGNA, Credito fondiario, nullità «a GRECO, Rileggere le regole dell'informazione nel rapporto tra inter-
vantaggio del cliente» e legittimazione di altri, in Banca, borsa, ecc., mediario e risparmiatore, in Resp. civ., 2014, 931.
2014, II, 139 ss. (11) Sulla tutela dell'interesse di mercato sotteso al formalismo ex
Sulla libertà del soggetto debole di far valere la nullità di protezione art. 23 t.u.f., ex plurimis, G. BERTI DE MARINIS, Nullità relativa, prote-
a tutela del proprio interesse, v. Corte giust. 4 giugno 2009, causa C- zione del cliente e interessi meritevoli di tutela, in Banca, borsa, ecc.,
243/08, Foro it., 2009, IV, 489. cit., 283; A. BERTOLINI, Problemi di forma e sanzioni di nullità nella
(6) Agli oneri di forma ex art. 1350 c.c. sono ascrivibili le seguenti disciplina a tutela dell'investitore. Perequazione informativa o oppor-
funzioni: i) la responsabilizzazione delle parti sulla dichiarazione che tunismo rimediale?, in Resp. civ. e prev., 2010, 2336.
andranno a fare; ii) le esigenze di certezza dell'atto, per cui è più sem- (12) Così si legge in un passaggio dell'iter motivazionale del-
plice rendere edotti i terzi della vicenda, provarne il contenuto, ecc. e di l'ordinanza di rimessione della Cassazione.
semplificazione e prevenzione delle liti; iii) esigenze di pubblicità e (13) Si tratta, in altri termini, di dar corso a una scelta legislativa
opponibilità ai terzi (come accade per la vendita di autoveicoli); al con- che nelle ipotesi di compresenza di un interesse privato con quello ge-
trario l'art. 23 t.u.f. assolve una funzione di tipo conoscitivo e negozia- nerale sceglie se rimettere anche a un intervento ex officio la tutela del
le a tutela del soggetto debole investitore. In tal senso si è orientata la primo o affidare lo strumento rimediale esclusivamente al contraente
giurisprudenza di merito, tra cui Trib. Novara 19 luglio 2012, Giur. debole (A. GENTILI, La «nullità di protezione», in Europa e dir. priva-
merito, 2012, 2331 e Trib. Messina 19 ottobre 2012, <http://arianna to, 2011, 77). In questa prospettiva è stato riconosciuto da taluna giu-
web.edilab.it/doc_pdf/Lehman.pdf>, p. 112. risprudenza di merito come la nullità in questione non solo sia aziona-
(7) E. MORELATO, Nuovi requisiti di forma del contratto. Traspa- bile: dal solo investitore, ma sia anche sanabile: Trib. Como 7 marzo
renza contrattuale e neoformalismo, Padova, 2006. 2013, <www.ilcaso.it>.
(8) Così Trib. Milano 21 febbraio 2012, r.g. 13888/08, pres. Cosentini. (14) A. GENTILI, La «nullità di protezione», cit.

IL FORO ITALIANO — 2018.


941 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 942

razione di nullità del contratto-quadro faccia caducare ordini di denza non sia espressamente prevista da un precetto normativo
investimento particolarmente fruttiferi per il cliente. Rendere (20). Cosicché tutti i doveri comportamentali richiesti all'inter-
maggiormente onerosa la procedura interna da parte degli istitu- mediario, sia riferiti agli obblighi precedenti o successivi la
ti di credito nulla aggiungerebbe, anzi altererebbe in maniera conclusione del contratto-quadro, sia riferiti ad eventuali e ulte-
poco efficiente l'equilibrio tra interessi particolari e interessi riori doveri di conservazione documentali, non richiesti a pena
generali. Seguendo così il ragionamento delle sezioni unite, il di invalidità del contratto-quadro, non possono fondersi con i
sacrifico dell'interesse generale verrebbe meno laddove l'utiliz- requisiti di forma richiesti dallo stesso art. 23 t.u.f. (21). Ne
zo dello strumento rimediale sia non solo ultroneo rispetto alla consegue che la violazione potrebbe avere ricadute non già in
reale esigenza perseguita dalla norma, ma anche produttivo di chiave di validità del contratto di investimento, ma su un piano
effetti distorsivi e opportunistici. meramente risarcitorio.

a
La prassi ci consegna, infatti, la ricorrenza di non sporadici
casi in cui gli investitori, quali soggetti legittimati a far valere la III. - Per concludere, con una sfida. Il ragionamento delle se-

to
nullità relativa di protezione — indipendentemente dalla rag- zioni unite fornisce preziosi spunti per la ricostruzione della fi-

en
giunta tutela dei propri interessi informativi e di discernimento gura del neoformalismo informativo, rendendo più efficiente
nell'operazione commerciale conclusa —, agiscono in giudizio l'applicazione dell'art. 23 t.u.f. (e promettendo di abbattere i co-

am
per richiedere, in forza del preteso vizio dell'accordo quadro di sti del contenzioso alimentato da un utilizzo perverso dello
investimento per carenza della firma della banca (pur nel rispet- strumento formale). Non si può tacere, tuttavia, una certa con-

on
to degli oneri formali), l'invalidità degli ordini di esecuzione traddizione nella quale incorre la sentenza nel momento in cui
dell'investimento di segno negativo, lasciando invece al di fuori traduce il proprio iter motivazionale nel principio di diritto

O
M abb
del giudizio gli eventuali investimenti rilevatisi al contrario re- espresso in massima. In particolare, l'approccio adottato dai

M
munerativi. Avvalendosi dello strumento della nullità in funzio- giudici di legittimità — nel senso di distinguere l'efficacia del

SI
ne selettiva, l'investitore potrebbe così permettersi di trasferire contratto dalla modalità di esternalizzazione della volontà, non
IO in
solo il cattivo investimento in capo all'intermediario, così mas- più ricondotta, per quanto riguarda lo specifico formalismo ex

AS
simizzando il proprio risultato economico (15). art. 23 t.u.f., alla sottoscrizione del contratto — avrebbe dovuto
so
La soluzione accolta dalle sezioni unite ha il merito di evitare condurre alla consequenziale conclusione che l'elemento volon-
che un sovradimensionato rigore formale finisca con l'imbri- taristico possa essere espresso liberamente, senza il rispetto di
es

gliare l'operatività dei traffici commerciali, con particolare ri- alcun requisito di forma. Così non pare leggersi tra le righe del-
guardo al mercato finanziario. la ratio decidendi, la quale, nell'opinare che il consenso «ben
nc

Meno convincente appare invece il passaggio della sentenza può essere desunto da comportamenti concludenti», opera di fat-
D

dove si opina che l'esigenza di un minor grado di formalismo


co

to una mera sostituzione del requisito della sottoscrizione con i


U

troverebbe una sua ratio nel rispetto del principio di proporzio- comportamenti concludenti. In maniera più lineare e convincen-
LA

nalità della sanzione, sul presupposto che la nullità per viola- te il naturale epilogo avrebbe dovuto condurre all'affermazione
IO olo

zione di forma prescritta dall'art. 23 t.u.f. si palesi quale sanzio- del principio secondo il quale la firma da parte dell'istituto di
C

ne per l'intermediario, armonizzandosi nello stesso contesto del credito non è necessaria poiché la manifestazione di volontà
c

d.leg. 58/98 che è nel complesso inteso a dettare regole di com- dell'istituto di credito è già palesata con la redazione e sotto-
O sci
LO

portamento per l'intermediario. L'argomento della proporziona- scrizione al cliente del contratto di servizio di investimento
lità delle pene private, di indubbia attualità anche a seguito della (22), senza che, in presenza dell'accettazione dell'investitore,
Fa

sentenza delle sezioni unite sui danni punitivi in ambito di re- per il perfezionamento del contratto debba farsi riferimento alla
sponsabilità civile (così come richiamata dalla decisione in ras- conclusione per facta concludentia.
R

segna) (16), rischia però in tale ambito di creare indebite so- Ma, a prescindere dal quesito di diritto sottoposto alle sezioni
vrapposizioni tra le regole di validità del contratto e le regole di unite, la tenuta del principio sviluppato nell'iter motivazionale
responsabilità per violazione di condotte imposte all'intermedia- (che dissocia totalmente il requisito della scrittura privata con
rio (17), laddove molti degli obblighi comportamentali nel- quello della sottoscrizione) induce a chiedersi se lo stesso for-
l'ambito dei contratti di finanziamento, quali quelli contemplati malismo richiesto all'investitore di manifestare l'accettazione
dagli art. 21 t.u.f. oltre che dagli art. 28, 2° comma, e 29, 3° apponendo la propria firma al testo contrattuale aggiunga alcun-
comma, del regolamento Consob 11522/98 (18), trovano la loro ché al soddisfacimento del suo interesse alla conoscenza e alla
fonte nei doveri di diligenza (19). Non pare infatti potersi dubi- trasparenza dell'operazione sottesa all'investimento proposto
tare che invalidità del contratto di investimento e violazione di dall'istituto di credito. Il tema è delicato; e, beninteso, non può
mere regole di condotta viaggino su binari paralleli, tutte le vol- prescindere dalla primaria esigenza di apprestare un idoneo ap-
te in cui i comportamenti tenuti dall'intermediario non attenga- parato di strumenti protezionistici — in particolare, sotto il pro-
no alla struttura o al contenuto del contratto; ovvero tale inci- filo dell'informazione e trasparenza — a favore del cliente che,
———————— nel settore finanziario, assume le fisiologiche vesti di contraente
debole, dato anche l'elevato tecnicismo dei servizi offerti. Per
(15) Per la ricostruzione delle soluzioni giurisprudenziali, invero contro, le esigenze di rapidità dei servizi finanziari — rispon-
non convincenti, che avevano cercato di portare rimedi verso il feno- denti non solo alle esigenze del mercato ma spesso anche a
meno della nullità selettiva, da ultimo, cfr. C. MEDICI, Sulla (contesta- quella degli stessi investitori —, nonché il sempre più frequente
ta) validità, cit.
(16) Cass. 5 luglio 2017, n. 16601, Foro it., 2017, I, 2613, con nota utilizzo della contrattazione on line e la competitività transna-
di A. PALMIERI-R. PARDOLESI, I danni punitivi e le molte anime della zionale spingono nella direzione dell'irrilevanza della sottoscri-
responsabilità civile. zione del contratto di investimento.
(17) Per una ricostruzione dottrinale si rinvia ai contributi di E.
SCODITTI, Regole di comportamento e regole di validità nei contratti ————————
su strumenti finanziari: la questione alle sezioni unite, in Foro it.,
2007, I, 2094; E. ROPPO-G. AFFERNI, Dai contratti finanziari al con- (20) Per una ricostruzione sul punto, v. T. FEBBRAJO, Violazione del-
tratto in genere: punti fermi della Cassazione su nullità virtuale e re- le regole di comportamento nell'intermediazione finanziaria e nullità
sponsabilità precontrattuale, in Danno e resp., 2006, 30; T. FEBBRAJO, del contratto, cit., 2785.
Violazione delle regole di comportamento nell'intermediazione finan- (21) In giurisprudenza il punto viene chiarito da Trib. Milano 25 lu-
ziaria e nullità del contratto: la decisione delle sezioni unite, in Giust. glio 2005, Foro it., Rep. 2005, voce Intermediazione finanziaria, n.
civ., 2008, I, 2785; F. GRECO, Intermediazione finanziaria: violazione 204, e, per esteso, Danno e resp., 2005, 1227, con nota di DELLA CA-
di regole comportamentali e tutela secondo le sezioni unite, in Resp. SA, ove si precisa: «Quanto agli obblighi di informazione previsti ai
civ., 2008, 556. In giurisprudenza, cfr. Cass., sez. un., 19 dicembre sensi degli art. 21, lett. b), t.u.f. e 28 del regolamento Consob n. 11522
2007, n. 26724, Foro it., 2008, I, 784, e n. 26725, cit. del 1998, non è ad essi estendibile l'area della nullità, la quale è limita-
(18) Cfr. Cass. 18 maggio 2017, n. 12544, Foro it., Le banche dati, ta alle ipotesi in cui tale sanzione sia espressamente prevista dal legisla-
archivio Cassazione civile: «In conformità alle norme degli art. 28, 2° tore e ciò anche in forza della voluta distinzione operata da que-
comma, e 29, 3° comma, del regolamento Consob 11522/98, è obbligo st'ultimo fra adempimenti prescritti a pena di nullità ed altri obblighi di
dell'intermediario di indicare all'investitore tutte le specifiche ragioni comportamento; in riferimento alla violazione di questi ultimi, appare
che risultano idonee a rendere un'operazione di investimento inadegua- più appropriato applicare i generali principî in tema di inadempimen-
ta per lo stesso, ivi comprese quelle attinenti al rischio di mancato rim- to».
borso del capitale investito». (22) Per un ulteriore approfondimento su tale conclusione cfr. le os-
(19) Cass. 19 ottobre 2012, n. 18039, Foro it., 2013, I, 2928, con no- servazioni versate nella precedente nota all'ordinanza di rimessione (C.
ta di G. PAONE. MEDICI, Sulla (contestata) validità, cit.).

IL FORO ITALIANO — 2018.


943 PARTE PRIMA 944

La sfida è lanciata, per il legislatore a venire. Posto che l'esi- tere creativo, che trova espressione in un solo esemplare o
genza di conoscenza e ponderazione del testo contrattuale sia comunque in un numero limitato di esemplari, le opere del
soddisfatta dalla forma scritta del contratto e dalla consegna al disegno industriale, destinate ad una produzione seriale
destinatario del documento informativo, non sembra azzardato già nella fase progettuale, sono tutelate ai sensi dell'art. 2,
chiedersi se la circostanza che l'investitore subisca la predispo- n. 10, l. cit., sempre che presentino a loro volta carattere
sizione dell'ordito contrattuale ad opera dell'istituto di credito creativo e valore artistico, desumibile, quest'ultimo, da in-
l'accordo lasci margine per una dimostrazione della manifesta- dicatori obiettivi, non necessariamente concorrenti, quali
zione di volontà con mezzi alternativi alla sottoscrizione. la creazione per mano di un noto artista, o il riconosci-
mento della sussistenza delle qualità estetiche ed artistiche
CHIARA MEDICI da parte degli ambienti culturali ed istituzionali, l'esposi-

a
zione in mostre e musei, la pubblicazione su riviste specia-

to
lizzate, l'attribuzione di premi, il raggiungimento di un va-
lore di mercato così elevato da trascendere quello legato

en
alla sua funzionalità (nella specie, la Suprema corte ha

am
———————— confermato la sentenza di merito, che aveva negato la tute-
la autorale, con riferimento ad entrambe le fattispecie
normative surrichiamate, di alcune statuette da presepe,

on
ritenute prive di creatività, in quanto destinate, da un lato,

O
M abb
alla riproduzione seriale e alla grande distribuzione, dal-

M
l'altro perché prive di una impronta personale dell'autore,
I attesi il carattere stereotipato delle forme rappresentate,

SI
IO in pienamente corrispondenti alla iconografia classica dei

AS
CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 15 personaggi presepiali, e la mediocrità della tecnica di rea-
so
gennaio 2018, n. 762; Pres. AMBROSIO, Rel. MERCOLINO, lizzazione). (2)
P.M. (non indicato); Soc. Vetreria etrusca (Avv. U. e F.
es

VECCHI, COLANTONI) c. Soc. Bruni Glass (Avv. PARINI,


ANDREOLINI, NICCOLINI). Conferma App. Firenze 7 feb- I
nc

braio 2013.
D
co

Cass., ord. 15 gennaio 2018, n. 762


U

Proprietà industriale — Modello ornamentale — Carat-


LA

tere individuale — Utilizzatore informato — Nozione


IO olo

(R.d. 25 agosto 1940 n. 1411, testo delle disposizioni le- Fatti di causa. — 1. - La Vetrerie Bruni s.p.a. convenne in
giudizio la Vetreria etrusca s.r.l., per sentir accertare la nulli-
C

gislative in materia di brevetti per modelli industriali, art.


c

5, 5 ter). tà del brevetto per modello ornamentale relativo alla bottiglia


O sci
LO

in vetro denominata «Fiorentina» (poi «Delizia»), in quanto


Posto che, ai fini della brevettazione di un modello ornamen- carente del requisito della novità, per violazione del brevetto
Fa

tale, ai sensi della disciplina successiva al d.leg. 95/01, relativo alla bottiglia denominata «Bellolio», registrato da
non è più richiesto lo speciale ornamento, ma (così abbas- essa attrice, con l'ordine di astenersi dalla produzione e
R

sandosi il gradiente necessario ai fini della tutela) il carat- commercializzazione del predetto modello e con la condanna
tere individuale, che sussiste se l'impressione generale da della convenuta al risarcimento dei danni.
esso suscitata in un utilizzatore informato differisce da Si costituì la convenuta e resistette alla domanda, chieden-
quella suscitata da qualsiasi altro disegno e modello ante- do in via riconvenzionale l'accertamento della contraffazione
riormente divulgato, va precisato che: a) tale giudizio e della concorrenza sleale, con l'inibitoria dell'uso del mo-
comparativo si fonda sull'impressione d'insieme che la dello e la condanna dell'attrice al risarcimento dei danni.
nuova forma genera, nel suo complesso, nell'utilizzatore, 1.1. - Con sentenza del 19 giugno 2011, il Tribunale di Fi-
non rilevando la somiglianza o la diversità di singoli ele- renze accolse parzialmente la domanda principale, dichia-
menti e tantomeno i dettagli privi di attitudine caratteriz- rando la nullità del brevetto rilasciato alla convenuta, ma ri-
zante; b) di conseguenza, l'introduzione di particolari gettando la domanda d'inibitoria e quella di risarcimento dei
estetico-formali rispetto a forme preesistenti non è di per danni, nonché le domande riconvenzionali.
sé determinante, a meno che, per la loro incidenza sulla 2. - L'impugnazione proposta dalla Vetreria etrusca è stata
forma complessiva, non si dimostri che essi abbiano una rigettata dalla Corte d'appello di Firenze con sentenza del 7
portata effettivamente diversificatrice; c) l'osservatore di febbraio 2013.
riferimento, l'utilizzatore informato, è il destinatario del Premesso che la sentenza di primo grado aveva accertato
prodotto, che sia in possesso di una buona conoscenza del la validità del modello ornamentale sia nella variante «con
settore merceologico di riferimento, in quanto allo stesso piede» che in quella «senza piede», come richiesto dal-
interessato per motivi professionali o di altro genere, e l'attrice, e precisato che la presenza del piede costituiva un
ben informato dell'offerta disponibile. (1) aspetto secondario nell'economia concettuale del modello
ornamentale, il cui tratto essenziale era rappresentato dal-
l'iscrizione della forma circolare della spalla nella base qua-
II drata della bottiglia, la corte ha ritenuto che tale caratteristi-
ca, presente sia nel modello registrato dall'attrice che in
CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 12 quello della convenuta, non costituisse un motivo estetico
gennaio 2018, n. 658; Pres. AMBROSIO, Rel. MERCOLINO, nuovo e significativamente diverso rispetto al modello origi-
P.M. (non indicato); Soc. Euromarchi (Avv. RICCIARDEL- nario progettato dalla Vetrerie Bruni nel 1998 (nel quale la
LI) c. Soc. Due esse Christmas (Avv. SOLANO, CANTORE) e misura della spalla non corrispondeva al lato della base, ma
altro. Conferma App. Napoli 25 novembre 2011. alla diagonale tra gli angoli contrapposti della stessa), trat-
Diritti d'autore — Opere d'arte figurativa — Opere del tandosi di un'innovazione assai modesta e percepibile soltan-
disegno industriale — Distinzione — Criteri di accer- to in dipendenza del punto di vista dell'osservatore. Ciò po-
tamento — Fattispecie (L. 22 aprile 1941 n. 633, prote- sto, e ritenuta pacifica l'anteriorità del modello dell'attrice
zione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo rispetto a quello della convenuta, ha concluso che que-
esercizio, art. 2). st'ultimo mancava dei requisiti legali prescritti per la regi-
strazione come modello ornamentale, trattandosi, così come
Mentre le opere delle arti figurative, ai fini della tutela di il modello registrato nel 2002 dall'attrice, di una modesta va-
cui all'art. 2, n. 4, l.d.a. 633/41, devono presentare carat- riante omogenea dell'invenzione estetica precedentemente
IL FORO ITALIANO — 2018.
945 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 946

introdotta da quest'ultima; ha precisato che ai fini della pre- individualizzante (cfr. Cass. 21 gennaio 2009, n. 1570, Foro
detta valutazione il termine soggettivo di paragone più ap- it., 2009, I, 673).
propriato non era costituito dall'utilizzatore informato, più Nel caso in esame, essendo pacifico che la domanda di re-
interessato all'acquisto di stabilità connesso all'allargamento gistrazione del modello ornamentale che costituisce oggetto
della base della bottiglia che alla variazione di percezione della controversia è stata presentata in data successiva all'en-
estetica, ma dal consumatore medio, escludendo inoltre la trata in vigore del d.leg. n. 95 cit., trova invece applicazione,
possibilità di attribuire rilevanza, ai fini della tutela brevet- ai sensi delle disposizioni transitorie dettate dagli art. 24 ss.,
tuale del modello ornamentale, ad ogni minima variazione la disciplina introdotta da tale decreto, la quale ha sostituito
dell'aspetto esteriore. il requisito dello speciale ornamento con quello del carattere
3. - Avverso la predetta sentenza la Vetreria etrusca ha individuale, in tal modo collocando la soglia di proteggibilità

a
proposto ricorso per cassazione, articolato in sette motivi. La del modello ad un livello generalmente ritenuto più modesto

to
Bruni Glass s.p.a. (già Vetrerie Bruni) ha resistito con con- di quello precedente, nel senso che, rispetto alle anteriorità

en
troricorso. divulgate, non si richiede più la presenza di elementi orna-
Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo d'im- mentali capaci di dare la fondata sensazione di un'estetica

am
pugnazione, la ricorrente denuncia la violazione e la falsa nuova del prodotto, ma, più semplicemente, la rilevabilità di
applicazione degli art. 12 e 15 disp. prel. c.c. e degli art. 1, 2, differenze tali da imporsi all'attenzione del consumatore ed

on
3, 24 e 25 d.leg. 2 febbraio 2001 n. 95, rilevando che, nel va- idonee ad influenzarne le scelte di mercato.
lutare i requisiti legali di brevettabilità del modello ornamen-

O
La lettura della sentenza impugnata consente tuttavia di ri-

M abb
tale, la sentenza impugnata ha citato un precedente di legit- levare che, al di là dell'improprio richiamo al predetto pre-

M
timità che richiamava il concetto di «speciale ornamento», in cedente, peraltro ancora attuale nella parte riguardante i re-

SI
tal modo facendo riferimento alla disciplina dettata dal r.d. quisiti della novità e dell'individualità, la corte territoriale
IO in
25 agosto 1940 n. 1411, senza tener conto delle modifiche non ha conferito alcun rilievo allo speciale ornamento, aven-

AS
introdotte dal d.leg. n. 95 cit., applicabile ratione temporis, do circoscritto la propria indagine alla ricerca di «motivi
so

avuto riguardo alla data di presentazione della domanda di estetici nuovi e significativamente diversi dal passato», dota-
es

registrazione (30 marzo 2002). ti di «valore figurativo autonomo capace di far assumere alla
2. - Con il secondo motivo, la ricorrente deduce la viola- versione più aggiornata uno specifico valore di mercato», ed
nc

zione e la falsa applicazione degli art. 5, 5 bis e 5 ter r.d. n. avendone escluso la sussistenza in virtù della considerazione
D

1411 del 1940, come modificati dal d.leg. n. 95 del 2001, os- che l'unica differenza oggettivamente rilevabile tra la ver-
co

servando che, ai sensi della nuova disciplina, la registrazione sione della bottiglia caratterizzata dall'inscrizione della spal-
LA

è subordinata alla novità del modello ornamentale, da inten- la circolare nella base e quella classica registrata nel 1998
IO olo

dersi in senso oggettivo come non identità rispetto alle ante- era costituita da «una minuscola variazione di misura, non di
C

riorità rilevanti, ed al carattere individuale dello stesso, per la forma», la cui percezione, oltre a risultare «sempre e comun-
c

cui valutazione occorre avere riguardo al parametro del- que molto modesta», dipendeva «dal punto di vista contin-
O sci
LO

l'utilizzatore informato, cioè ad un soggetto molto più atten- gente dell'osservatore», nel senso che tendeva a svanire os-
to ai dettagli del consumatore medio. Afferma pertanto che, servando l'oggetto in proiezione ortogonale alla diagonale di
Fa

ai fini della registrazione, possono considerarsi sufficienti base.


anche differenziazioni non percepibili con immediatezza da 3.1. - Nel contestare tale apprezzamento, la ricorrente non
R

un consumatore occasionale o da un osservatore profano, e è in grado d'indicare le lacune argomentative o le carenze


ciò soprattutto nei settori affollati come quello in esame, do- logiche del ragionamento seguìto, ma si limita ad insistere
ve, esistendo già numerosi modelli non dissimili tra loro, il sulla variazione dell'aspetto estetico del prodotto determina-
grado di originalità necessario per accedere alla tutela bre- ta dall'aggiunta del c.d. «piede» e sulla maggiore stabilità
vettuale è senz’altro ridotto rispetto a quello richiesto dalla conferita dalla presenza di due punti di spinta, in tal modo
precedente disciplina. In particolare, nell'escludere la novità ponendo in risalto da un lato un particolare che, come rileva-
di entrambe le versioni del modello registrato da essa ricor- to dalla sentenza impugnata, le stesse parti avevano trascura-
rente, la sentenza impugnata non ha considerato che, in quel- to nella discussione, ritenendolo insignificante nell'economia
la «con piede», tale caratteristica comportava una sensibile concettuale del modello, dall'altro lato una caratteristica fun-
alterazione dell'aspetto estetico d'insieme e, in entrambi i zionale della forma, non menzionata nella sentenza impugna-
casi, la presenza di due punti di spinta assicurava alla botti- ta, in tal modo introducendo una questione che implica un
glia la massima stabilità in fase di riempimento sul nastro accertamento di fatto, senza indicare in quale fase o atto del
trasportatore. giudizio la stessa sia stata sollevata (cfr. Cass. 22 aprile
3. - I predetti motivi, da esaminarsi congiuntamente, in 2016, n. 8206, id., Rep. 2016, voce Cassazione civile, n. 172;
quanto aventi entrambi ad oggetto la sussistenza dei presup- 18 ottobre 2013, n. 23675, id., Rep. 2013, voce cit., n. 120; 3
posti necessari per la registrazione, sono infondati. marzo 2009, n. 5070, non massimata).
È pur vero, infatti, che, nell'esaminare la predetta questio- L'art. 5 ter r.d. n. 1411 del 1940, disponendo che un dise-
ne, la sentenza impugnata ha richiamato un precedente ri- gno o modello ha carattere individuale se l'impressione ge-
guardante la disciplina dettata dall'art. 5 r.d. n. 1411 del nerale che suscita nell'utilizzatore informato differisce dal-
1940, nel testo revisionato con il d.p.r. 22 giugno 1979 n. l'impressione generale suscitata in tale utilizzatore da qual-
338 ma anteriore alla riforma di cui al d.leg. n. 95 del 2001, siasi disegno e modello che sia stato divulgato prima della
in cui questa corte affermò che il carattere della novità, ri- data di presentazione della domanda di registrazione, chiari-
chiesto dalla predetta disposizione ai fini della validità di un sce d'altronde che, ai fini della comparazione di un nuovo
brevetto per modello ornamentale, doveva essere inteso co- modello con le anteriorità, occorre valutare l'impressione
me novità estrinseca dell'oggetto rispetto agli altri di comune d'insieme che la sua forma genera nell'osservatore, concen-
commercio, caratterizzata da una particolare espressione fi- trando l'attenzione sull'aspetto complessivo del prodotto,
gurativa e da un valore estetico idoneo a caratterizzare il anziché sulla somiglianza o sulla diversità di singoli elemen-
prodotto in modo autonomo, in modo tale da attribuirgli un ti, e tralasciando i dettagli privi di attitudine caratterizzante.
suo specifico valore sul mercato e da differenziarlo dagli al- In quest'ottica, l'introduzione di particolari estetico-formali
tri appartenenti allo stesso genere proprio in funzione del suo non riscontrabili in prodotti preesistenti non può considerarsi
pregio estetico, precisando inoltre che quel nuovo modello o di per sé determinante ai fini del riconoscimento dell'indi-
disegno doveva risultare idoneo a conferire al prodotto indu- vidualità del modello, neppure in relazione alla funzione che
striale uno speciale ornamento, sia per la forma, sia per la sono specificamente destinati ad assolvere, a meno che non
particolare combinazione di linee, di colori o di altri elemen- si dimostri che, per la loro peculiare incidenza sulla forma
ti, mentre l'art. 2593 c.c. imponeva che esso avesse carattere complessiva del prodotto, gli stessi risultano idonei a rivesti-
IL FORO ITALIANO — 2018.
947 PARTE PRIMA 948

re, agli occhi dell'osservatore, una portata effettivamente di- tata individualizzante delle innovazioni introdotte dal modello
versificatrice. di cui la convenuta aveva chiesto la registrazione, ha escluso
3.2. - Quanto poi alla figura di osservatore da assumere la possibilità d'individuare l'utilizzatore informato nel «con-
come riferimento ai fini della predetta comparazione, l'o- sumatore cavilloso (probabilmente più interessato all'acquisto
rientamento generale della disciplina in esame, volto a con- di stabilità connesso all'allargamento della base della botti-
ferire rilievo alla destinazione dei prodotti al mercato, e glia, piuttosto che alla pressoché insignificante variazione di
quindi all'impressione che le caratteristiche esteriori degli percezione estetica)», conferendo invece rilievo al giudizio di
stessi possono suscitare nel pubblico dei potenziali acqui- un «consumatore medio» non meglio identificato: la mancata
renti, da individuarsi in base alla specifica tipologia dei pro- definizione in positivo della figura di quest'ultimo non impe-
dotti ed al settore commerciale di destinazione, impedisce di disce infatti di ricostruirne le caratteristiche per contrasto con

a
condividere quelle teorie, diffuse in dottrina e nella giuris- quelle del «consumatore cavilloso», il cui interesse per i pro-

to
prudenza di merito, che individuano l'utilizzatore informato fili funzionali del modello, rispetto alle sue caratteristiche

en
nel designer o nello studioso di design ovvero nel consuma- estetiche, lascia chiaramente trasparire la preferenza accorda-
tore finale avente comuni esperienze di utilizzazione del ta dalla corte di merito al punto di vista di un destinatario non

am
prodotto, dovendosi assegnare la preferenza all'opinione che necessariamente professionale, ma competente e ben informa-
ravvisa tale soggetto nel destinatario del prodotto, che sia in to, soprattutto alla luce dell'osservazione, immediatamente

on
possesso di una buona conoscenza del settore merceologico successiva, che, «ai fini della tutela brevettuale del modello
cui si riferisce, in quanto allo stesso interessato per motivi ornamentale, non è consentito assegnare rilevanza ad ogni

O
M abb
professionali o di altro genere e ben informato dell'offerta minima variazione nell'aspetto esteriore, senza con questo

M
disponibile. In tal senso risulta d'altronde orientata anche la svilire e rendere arbitraria l'identificazione stessa del prototi-
po, che logicamente rimanda ad una ben marcata fisionomia

SI
giurisprudenza comunitaria in tema di disegni e modelli
IO in
comunitari, secondo cui la nozione di utilizzatore informato progettuale». (Omissis)

AS
deve essere intesa come una nozione intermedia tra quella di
so

consumatore medio, applicabile in materia di marchi, al


quale non è richiesta alcuna conoscenza specifica e che in II
es

generale non effettua un confronto diretto tra i marchi in


nc

conflitto, e quella della persona competente in materia, Cass., ord. 12 gennaio 2018, n. 658
D

esperto provvisto di competenze tecniche approfondite: per-


co

tanto, se è vero che l'utilizzatore informato non è il consu- Fatti di causa. — 1. - L'Euromarchi s.r.l. convenne in giu-
U

matore medio normalmente informato e ragionevolmente at- dizio la Due esse Christmas s.r.l. e Vincenzo Montanini, per
LA
IO olo

tento e avveduto, che percepisce di norma un disegno o mo- sentir accertare che i pastori per presepe prodotti dalla prima e
dello come un tutt’uno e non effettua un esame dei suoi sin- commercializzati dal secondo costituivano violazione del dirit-
C
c

goli elementi, non è neppure l'esperto o la persona compe- to d'autore ad essa spettante, nonché oggetto di concorrenza
O sci
LO

tente in materia, in grado di osservare nei dettagli le diffe- sleale ai sensi dell'art. 2598 c.c., e per sentirne disporre l'im-
renze minime che possono esistere tra i modelli o disegni in mediato ritiro dal mercato, con ordine di astenersi dalla prose-
Fa

conflitto (cfr. Corte giust. 20 ottobre 2011, causa C-281/10 cuzione della predetta condotta e condanna dei convenuti al ri-
P, PepsiCo c. Gruppo Promer Mon Graphic, ibid., voce sarcimento dei danni o, in subordine, al pagamento del-
R

Unione europea, n. 1998). Secondo tale orientamento, la l'indennizzo per l'ingiustificato arricchimento.
qualità di «utilizzatore» implica che la persona interessata Si costituì la Due esse e resistette alla domanda, chiedendo-
utilizzi il prodotto oggetto del disegno o modello in confor- ne il rigetto.
mità con la sua destinazione, mentre l'aggettivo «informa- 1.1. - Con sentenza del 28 maggio 2009, il Tribunale di Na-
to» suggerisce che, senza essere un disegnatore o un esperto poli, sezione specializzata per la proprietà industriale ed intel-
tecnico, l'utilizzatore conosce i vari disegni o modelli esi- lettuale, rigettò la domanda.
stenti nel comparto di riferimento, dispone di un certo grado 2. - L'impugnazione proposta dall'Euromarchi è stata riget-
di conoscenze quanto agli elementi che essi di regola com- tata dalla Corte d'appello di Napoli, sezione specializzata per
portano e, a causa del suo interesse per i prodotti in questio- la proprietà industriale ed intellettuale, con sentenza del 25
ne, dà prova di un grado di attenzione relativamente elevato novembre 2011.
quando li utilizza (cfr. Trib. Unione europea 14 giugno A fondamento della decisione, la corte ha ritenuto che le
2011, causa T-68/10, Sphere Time c. Uami/Punch SAS, statuine da presepe prodotte dall'attrice, opera dell'artista Ber-
ibid., n. 1992; 22 giugno 2010, causa T-153/08, Shenzhen tagna, non possedessero i requisiti necessari per la tutela come
Taiden/Uami c. Bosch Security Systems, id., Rep. 2012, vo- opere dell'ingegno, non trattandosi di prodotti nei quali era ri-
ce cit., n. 1727). La nozione di utilizzatore informato può conoscibile un'opera creativa atta a rendere visibile l'impronta
essere quindi intesa nel senso che deve trattarsi di un utiliz- personale dell'autore, ma di statuette di materiale plastico de-
zatore dotato non tanto di un'attenzione media, quanto di stinate alla grande distribuzione ed alla riproduzione seriale a
una particolare diligenza, indipendentemente dal fatto che stampo, realizzate in modo palesemente dozzinale e con scarsa
quest'ultima provenga dalla sua esperienza personale oppu- attenzione ai dettagli, con sbavature di colore e materiale pla-
re dalla sua conoscenza approfondita del settore considerato stico. Ribadito che l'assenza di forme, materiali o dettagli che
(cfr. Trib. Ue 25 aprile 2013, causa T-80/10, Bell & comportassero una reale diversificazione rispetto ad analoghi
Ross/Uami c. KIN). Ciò non implica tuttavia che egli sia in prodotti presenti sul mercato impediva di attribuirvi valore ar-
grado di distinguere, al di là dell'esperienza che ha accumu- tistico, ha ritenuto corretta anche l'esclusione della concorren-
lato a motivo dell'utilizzo del prodotto in questione, gli za sleale per imitazione servile, per mancanza di caratteri
elementi dell'aspetto del prodotto che sono dettati dalla fun- realmente individualizzanti, trattandosi di forme del tutto co-
zione tecnica di quest'ultimo da quelli che sono arbitrari: si muni, pienamente corrispondenti all'iconografia classica. Pre-
tratta pertanto di una persona che ha una certa conoscenza cisato che, nonostante la dettagliata indicazione delle differen-
dei disegni o modelli esistenti nel settore interessato, senza ze tra i pastori prodotti dell'attrice e quelli della convenuta, la
tuttavia sapere quali aspetti del prodotto considerato siano sentenza di primo grado aveva escluso la pedissequa imitazio-
dettati da una funzione tecnica (cfr. Trib. Unione europea 9 ne ed il rischio di associazione sulla base di un apprezzamento
settembre 2011, causa T-11/08, Kwang Yang Motor/UAMI complessivo, ha confermato che nel complesso le due colle-
c. Honda Giken Ko-gyo; 21 novembre 2013, causa T- zioni apparivano sufficientemente differenziate, rilevando co-
337/12, El Hogar Perfecto del Siglo XXI SL c. Uami, id., Le munque che l'appellante non aveva neppure chiarito quali fos-
banche dati, archivio Merito ed extra, 2013.582). sero le caratteristiche individualizzanti del proprio prodotto,
Alla stregua di tali principî, non merita censura la sentenza corrispondente ad una tipologia generale presente da anni sul
impugnata, nella parte in cui, ai fini dell'esclusione della por- mercato. Ha ritenuto generica la denunzia della concorrenza
IL FORO ITALIANO — 2018.
949 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 950

sleale per appropriazione di pregi e del lavoro altrui, concor- della fattura dozzinale e della scadente qualità delle riprodu-
renza parassitaria e violazione di norme pubblicistiche, repu- zioni.
tando non pertinente anche l'asserita apposizione alle statuine 1.2. - È pur vero che, come costantemente affermato dalla
della dicitura «modello registrato», comunque non corrispon- giurisprudenza di legittimità, il concetto giuridico di creatività
dente al vero, in quanto le stesse recavano alla base la sola di- cui fa riferimento l'art. 1 l. n. 633 cit. non coincide con quello
citura «Italy», accompagnata da un numero. Ha confermato in- di originalità e novità assoluta, richiedendosi soltanto un'e-
fine la decisione di primo grado, nella parte in cui aveva rite- spressione personale e individuale di un'oggettività riconduci-
nuto assorbite le questioni concernenti l'ingiustificato arric- bile ad una delle categorie elencate da tale disposizione, sic-
chimento ed il risarcimento dei danni. ché, essendo la protezione subordinata alla sola condizione
3. - Avverso la predetta sentenza l'Euromarchi ha proposto che nell'opera sia riscontrabile un atto creativo, sia pur mini-

a
ricorso per cassazione, articolato in tre motivi, illustrati anche mo, suscettibile di manifestazione nel mondo esteriore, la

to
con memoria. La Due esse ha resistito con controricorso, creatività non può essere esclusa per il solo fatto che l'opera

en
anch’esso illustrato con memoria. Il Montanini non ha svolto consiste in idee e nozioni semplici, già facenti parte del patri-
attività difensiva. monio intellettuale di persone aventi esperienza nella materia

am
Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo d'im- (cfr. Cass. 28 novembre 2011, n. 25173, id., 2012, I, 74; 11
pugnazione, la ricorrente denuncia la violazione e la falsa ap- agosto 2004, n. 15496, id., Rep. 2006, voce Diritti d'autore, n.

on
plicazione degli art. 1, 2, n. 4, e 10 l. 22 aprile 1941 n. 633, 102; 12 marzo 2004, n. 5089, id., 2004, I, 2441). Nella specie,
nonché l'omessa e insufficiente motivazione in ordine ad un tuttavia, è stato accertato il carattere stereotipato delle figure

O
M abb
fatto controverso e decisivo per il giudizio, osservando che, rappresentate, la cui piena corrispondenza all'iconografia clas-

M
nell'escludere la configurabilità delle statuine come creazioni sica dei personaggi presepiali, evidenziata dalla corte di merito

SI
artistiche, la sentenza impugnata non ha considerato che si in uno all'impossibilità di identificare un tratto personale del-
IO in
trattava di vere e proprie opere della scultura, in quanto le l'autore ed alla mediocrità tecnica della realizzazione, deve ri-

AS
forme non svolgevano una funzione estetico-strumentale, ma tenersi di per sé sufficiente ad impedire di ravvisare nell'opera
so

esclusivamente decorativo-ornamentale. Il carattere seriale quell'apporto soggettivo indispensabile per renderne possibile
della produzione non escludeva il valore artistico della crea- la distinzione da centinaia di analoghe creazioni. Se è vero, in-
es

zione, da accertarsi in riferimento alla produzione del primo fatti, che la creatività richiesta dall'art. 1 cit. non deve neces-
nc

esemplare originale, indipendentemente dalla sua riproducibi- sariamente riguardare l'idea in sé, ma può riferirsi anche alla
forma della sua espressione, con la conseguenza che la stessa
D

lità in serie, ormai tecnicamente possibile per ogni creazione


co

artistica, e comunque oggetto di una facoltà esclusiva riservata idea può essere alla base di più opere d'autore, come accade
U

all'autore. L'originalità delle statuine, caratterizzate da una spesso tra opere di artisti diversi, è anche vero, però, che que-
LA
IO olo

forma e da peculiarità somatiche, di postura, abbigliamento ed ste ultime risultano normalmente differenti tra loro proprio a
accessori non rinvenibili in prodotti similari della tradizione causa della particolare creatività soggettiva che ciascuno degli
C
c

presepiale, in quanto riconducibili alla personalità artistica autori vi esprime, e che in quanto tale rileva ai fini del ricono-
O sci

scimento della protezione (cfr. Cass. 28 novembre 2011, n.


LO

dell'autore, era stata peraltro riconosciuta da una nota pubbli-


cazione del settore e non risultava esclusa dalla semplicità del- 25173, cit.; 11 agosto 2004, n. 15496, cit.).
Fa

l'idea, per la cui tutela poteva considerarsi sufficiente anche 1.3. - La mancanza di creatività avrebbe potuto essere con-
una modesta creatività, inserendosi l'opera in un genere assai siderata determinante anche ai fini della negazione della tute-
R

diffuso. Nella valutazione di tali caratteri, la sentenza impu- labilità come opera del disegno industriale, in ordine alla quale
gnata non ha considerato che oggetto della protezione non è la sentenza impugnata ha peraltro rilevato anche il difetto del-
l'idea in sé, ma la forma espressiva in cui è tradotta, e ha per- l'altro requisito prescritto dall'art. 2, n. 10, l. n. 633 cit., vale a
tanto trascurato le particolarità della rappresentazione, unica dire il valore artistico della creazione, osservando che il rico-
nel suo genere, ed il contesto storico-culturale dell'epoca in noscimento dello stesso alle statuine prodotte dalla ricorrente
cui le opere erano state realizzate, attribuendo rilievo premi- era impedito dall'assenza di forme, materiali o dettagli che ne
nente all'identità dei soggetti rappresentati ed omettendo di ri- comportassero una reale diversificazione rispetto ad analoghi
levare che l'onere di fornire la prova della mancanza di creati- prodotti presenti sul mercato.
vità incombeva alla convenuta. Tale apprezzamento non appare in linea con l'orientamento
1.1. - Il motivo è infondato. della giurisprudenza di legittimità in tema di industrial design,
In tema di diritto d'autore, questa corte ha recentemente affermatosi peraltro in epoca successiva alla pronuncia della
puntualizzato la differenza esistente tra le opere delle arti figu- sentenza impugnata, secondo cui il valore artistico dell'opera
rative, tutelate dall'art. 2, n. 4, l. n. 633 del 1941, e quelle del consiste non già nella diversità della stessa rispetto ad altre
disegno industriale, tutelate dal n. 10 del medesimo articolo, preesistenti, che attiene piuttosto al profilo della creatività, ma
precisando che la caratteristica di queste ultime risiede nel fat- in un quid pluris, la cui prova spetta alla parte che ne invoca la
to che esse trovano la loro collocazione nella fase progettuale protezione, e che può essere ricavato da una serie di parametri,
di un oggetto destinato ad una produzione seriale, quale è non tutti necessariamente compresenti in concreto, quali la
quella industriale, mentre le prime costituiscono un prodotto creazione da parte di un noto artista, il riconoscimento della
della creatività, identificabile attraverso il suo autore e decli- sussistenza di qualità estetiche ed artistiche da parte degli am-
nato nella forma figurativa, che deve trovare espressione in un bienti culturali ed istituzionali, l'esposizione in mostre o mu-
solo esemplare o in un numero limitato di esemplari (posto sei, la pubblicazione su riviste specializzate, l'attribuzione di
che l'interesse per l'opera è sollecitato, nei fruitori, anche dal- premi, ovvero il raggiungimento di un valore di mercato così
l'unicità della creazione o dal quantitativo circoscritto delle elevato da trascendere quello legato alla sua funzionalità (cfr.
sue repliche) ed è destinato a un mercato differente, sicura- Cass. 23 marzo 2017, n. 7477, cit.; 13 novembre 2015, n.
mente più ristretto, rispetto a quello cui sono indirizzati i beni 23292, id., 2016, I, 562; 29 ottobre 2015, n. 22118, ibid.).
oggetto della produzione industriale (cfr. Cass. 23 marzo La rilevanza del predetto contrasto è peraltro esclusa, in
2017, n. 7477, Foro it., 2017, I, 1589). Alla stregua di tale cri- concreto, dal convincimento raggiunto dalla corte distrettuale
terio, che il collegio condivide ed intende ribadire anche in in ordine al difetto di carattere creativo dell'opera, che, ren-
questa sede, non merita censura la sentenza impugnata, nella dendo superfluo l'accertamento compiuto in ordine al valore
parte in cui ha negato la qualificazione di opere della scultura artistico della stessa, comporta l'assorbimento delle censure
alle statuine per presepe prodotte dalla ricorrente, evidenzian- fondate sulla paternità delle figure presepiali riprodotte e sulla
done da un lato la destinazione alla riproduzione seriale ed alla pubblicazione delle stesse in una rivista di settore.
grande distribuzione, sufficiente di per sé ad escluderne la cir- 2. - Con il secondo motivo, la ricorrente deduce l'omesso
colazione nell'ambito di un ristretto pubblico d'intenditori, e esame di un fatto controverso e decisivo per il giudizio, soste-
dall'altro l'assenza di un'impronta personale dell'autore, tale nendo che, nell'escludere la configurabilità della concorrenza
da impedire di ravvisarvi un'opera creativa, anche in ragione sleale per imitazione servile, la sentenza impugnata non ha
IL FORO ITALIANO — 2018.
951 PARTE PRIMA 952

considerato che, ai fini del giudizio di confondibilità dei pro- la ricorrente da un lato trascurano la considerazione della sen-
dotti, la comparazione degli stessi deve aver luogo non già tenza impugnata, secondo cui la configurabilità di tale fatti-
mediante un esame analitico dei singoli elementi caratterizzan- specie doveva essere esclusa in virtù degli stessi elementi ad-
ti, ma attraverso una valutazione sintetica e complessiva. Tale dotti a giustificazione dell'insussistenza dell'imitazione servi-
operazione va infatti condotta ponendosi nell'ottica del con- le, dall'altro si pongono in contrasto con la circostanza, speci-
sumatore medio, alla quale risulta estranea la valorizzazione di ficamente accertata dalla corte distrettuale, che le statuine non
elementi marginali di differenziazione, rilevabili soltanto ad recavano la dicitura «modello registrato», ma quella «Italy»,
un attento esame, dovendosi conferire rilievo preminente accompagnata da un numero. La prima considerazione risulta
all'impressione generale suscitata dal prodotto, e quindi alle logicamente ineccepibile, dal momento che, non essendo stati
somiglianze, che più intensamente incidono sul rischio di as- dedotti comportamenti della convenuta volti ad attribuire alla

a
sociazione. propria impresa meriti (quali, ad esempio, medaglie, ricono-

to
Nell'escludere l'appropriazione di pregi, la sentenza impu- scimenti, indicazioni di qualità, requisiti, virtù) da essi non
posseduti, in modo da perturbare la libera scelta dei consuma-

en
gnata non ha tenuto conto della buona fama acquisita da essa
ricorrente attraverso la presenza ultratrentennale delle statuine tori (cfr. Cass. 7 gennaio 2016, n. 100, id., Rep. 2016, voce

am
sul mercato, trascurando inoltre la mala fede della convenuta, cit., n. 318), l'esclusione della confondibilità dei prodotti do-
la quale, pur non avendo ancora ottenuto la registrazione, ave- veva considerarsi sufficiente ad impedire anche lo sfruttamen-
to della buona reputazione acquisita sul mercato dall'impresa

on
va apposto nella parte inferiore delle statuine la dicitura «mo-
dello registrato». concorrente. Il secondo rilievo, risolvendosi nell'accertamento

O
M abb
Ai fini dell'accertamento della concorrenza parassitaria, la di una circostanza obiettivamente risultante dagli atti di causa,

M
corte di merito non ha considerato che la Due esse non si era che non presupponeva alcuna attività valutativa da parte della
corte di merito, non è a sua volta censurabile in questa sede,

SI
limitata a riprodurre alcuni prodotti di essa ricorrente, ma ne
IO in
aveva pedissequamente imitato l'intera collezione, in tal modo traducendosi l'eventuale travisamento dei fatti in un errore

AS
sfruttando sistematicamente il suo lavoro ed i suoi investimen- meramente percettivo, non attinente alla formulazione del giu-
so

ti. Nel ritenere insussistente l'appropriazione indebita del la- dizio sul piano logico-giuridico, da farsi valere con l'istanza di
voro altrui, la sentenza impugnata ha poi omesso di rilevare revocazione ai sensi dell'art. 395, 1° comma, n. 4, c.p.c. (cfr.
es

che a tal fine non è necessaria la confondibilità dei prodotti, Cass. 3 aprile 2009, n. 8180, id., Rep. 2009, voce Revocazione
(giudizio di), n. 11; 19 giugno 2007, n. 14267, id., Rep. 2007,
nc

ma è sufficiente l'idoneità dell'atto a produrre effetti di merca-


to dannosi per il concorrente, nella specie desumibili dal- voce cit., n. 8; 23 febbraio 2006, n. 4015, id., Rep. 2006, voce
D
co

l'identità dell'area in cui operavano le parti, che aveva com- cit., n. 14).
U

portato lo sviamento di affari e clienti da essa attrice in favore 2.3. - Nella parte riguardante la configurabilità della concor-
LA
IO olo

della convenuta. La corte di merito ha infine omesso di esami- renza parassitaria, le censure non considerano che tale fatti-
nare la questione concernente la presenza di sostanze nocive specie, ricompresa fra le ipotesi previste dall'art. 2598, n. 3,
C

c.c. e consistente in un continuo e sistematico operare sulle


c

all'interno delle statuine prodotte dalla convenuta, la cui uti-


O sci

orme dell'imprenditore concorrente attraverso l'imitazione


LO

lizzazione, in violazione di norme pubblicistiche, consentendo


di realizzare un illecito risparmio nella produzione, comporta- non tanto dei suoi prodotti ma piuttosto di rilevanti iniziative
Fa

va un vantaggio concorrenziale non conforme ai principî della imprenditoriali di quest'ultimo, postula il ricorso a mezzi di-
correttezza professionale. versi e distinti da quelli relativi ai casi tipici di cui ai prece-
denti nn. 1 e 2 della medesima disposizione, sicché, ove sia
R

2.1. - Il motivo è inammissibile.


stato correttamente escluso nell'elemento dell'imitazione ser-
Nella parte concernente le modalità di effettuazione del
vile dei prodotti altrui il centro dell'attività imitativa (requisito
giudizio di confondibilità, ai fini dell'accertamento del-
pertinente alla sola fattispecie di concorrenza sleale prevista
l'imitazione servile, le censure proposte dalla ricorrente non
dal n. 1 dello stesso art. 2598 c.c.), debbono essere indicate le
attingono la ratio della sentenza impugnata, la quale, nel rile-
attività del concorrente sistematicamente e durevolmente pla-
vare che il tribunale aveva proceduto ad una dettagliata indivi-
giate, con l'adozione e lo sfruttamento, più o meno integrale
duazione delle differenze riscontrabili tra le statuine prodotte
ed immediato, di ogni sua iniziativa, studio o ricerca, contrari
dalle due parti, non l'ha affatto ritenuta sufficiente ad esclude-
alle regole della correttezza professionale (cfr. Cass. 29 otto-
re la concorrenza sleale, avendo espressamente riconosciuto la
bre 2015, n. 22118, cit.). Tali attività nella specie non sono
necessità di una comparazione complessiva dei prodotti, ma
state in alcun modo indicate, neppure in questa sede, essendosi
avendo condiviso la valutazione emergente dalla sentenza di
la ricorrente limitata ad insistere sulla sistematica imitazione
primo grado, secondo cui l'impressione generale suscitata dal-
dei propri prodotti, la cui riferibilità alla intera collezione di
le due collezioni era che, al di là delle generali caratteristiche
statuine, anziché a singole figure, non esclude la persistente ri-
funzionali comuni legate alla tipologia del prodotto ed alla ne-
conducibilità della fattispecie all'art. 2598, n. 1, c.c., la cui
cessità di riprodurre forme ed atteggiamenti propri della clas-
configurabilità è stata esclusa dalla sentenza impugnata.
sica tradizione presepiale, le stesse risultassero sufficiente-
(Omissis)
mente differenziate, sì da potersi escludere il rischio di asso-
ciazione da parte del consumatore medio. Nel denunciare l'in- ————————
sufficienza di tale apprezzamento, in ragione dell'esclusiva
considerazione delle differenze riscontrabili tra i prodotti e (1-2) I. - Le ordinanze in rassegna, pressoché contestuali
della mancata valutazione delle somiglianze, la ricorrente non (sono state decise alla stessa udienza dal medesimo collegio;
tiene d'altronde conto dell'osservazione della corte di merito, anche l'estensore è il medesimo), concernono, sotto diversi ma
secondo cui non erano state indicate le caratteristiche realmen- concorrenti profili, la tutela dei modelli industriali.
te individualizzanti del prodotto, né del principio, implicita- Cass. 762/18, in epigrafe sub I, è tra i pochi provvedimenti
mente sotteso al predetto rilievo, secondo cui l'imitazione ri- della Suprema corte in tema di modelli ornamentali, successi-
levante ai fini della concorrenza sleale non s’identifica con la vamente alla novellazione del r.d. 1411/40 ad opera del d.leg.
95/01. Da qui il sicuro interesse della pronuncia, che però si ca-
riproduzione di qualsiasi forma del prodotto altrui, ma solo
ratterizza per un iter motivazionale a tratti quasi ermetico.
con quella che cade sulle caratteristiche esteriori dotate di effi-
Nella specie, ratione temporis, è fatta applicazione degli art.
cacia individualizzante e cioè idonee, proprio in virtù della lo- 5 e 5 ter r.d. cit., quanto al requisito, ai fini della brevettazione,
ro capacità distintiva, a ricollegare il prodotto ad una determi- del carattere individuale (che ha preso il posto del ben più pro-
nata impresa (cfr. Cass. 12 febbraio 2009, n. 3478, id., Rep. blematico «speciale ornamento»); attualmente però la materia è
2009, voce Concorrenza (disciplina), nn. 161, 176; 26 novem- disciplinata dagli art. 31 ss. cod. proprietà industriale (che ha
bre 2008, n. 28215, id., 2009, I, 361; 27 febbraio 2004, n. abrogato il r.d. 1411/40).
3967, id., Rep. 2004, voce cit., n. 210). Il requisito del carattere individuale è così ora previsto dal-
2.2. - Nella parte riguardante l'indebita appropriazione di l'art. 31 cod. cit. (che però corrisponde in toto all'art. 5 ter r.d.
pregi da parte della convenuta, invece, le censure proposte dal- cit.).
IL FORO ITALIANO — 2018.
953 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 954

Peraltro è ormai caduto l'aggettivo «ornamentale» (il codice 102/11 P, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 1991, e, soprattutto,
della proprietà industriale prevede i disegni e modelli tout 20 ottobre 2011, causa C-281/10 P, ibid., n. 1998, espressamen-
court); inoltre, i modelli si registrano e non si brevettano. te richiamata, secondo cui «la nozione di utilizzatore informato
La Suprema corte conferma che il carattere individuale costi- deve essere intesa come una nozione intermedia tra quella di
tuisce un requisito relazionale, che prescinde da qualsiasi gra- consumatore medio, applicabile in materia di marchi, al quale
diente estetico, e che invece si fonda (in continuità con il requi- non è richiesta alcuna conoscenza specifica . . . e quella della
sito della novità, infatti non richiamato) su un'impressione di persona competente in materia, esperto provvisto di competenze
«differenza» rispetto alle anteriorità, da valutare alla stregua di tecniche approfondite; in tal senso la nozione di utilizzatore in-
un giudizio d'insieme, cfr. massima 1. formato può essere intesa nel senso che indica un utilizzatore
In giurisprudenza cfr., per ulteriori riferimenti, anche norma- dotato non già di un'attenzione media, bensì di una particolare

a
tivi, Cass. 11 gennaio 2013, n. 621, Foro it., 2013, I, 1186 diligenza, a prescindere da se quest'ultima sia dovuta alla sua
(mentre per profili essenzialmente processuali è utile il riferi- esperienza personale oppure alla sua conoscenza approfondita

to
mento a Cass. 25 luglio 2016, n. 15339, id., 2016, I, 3482, e 14 del settore considerato».

en
aprile 2016, n. 7450, ibid.). Cfr. anche Trib. Unione europea 14 giugno 2011, causa T-
L'utilizzatore informato, alla stregua del cui giudizio si valuta 68/10, ibid., n. 1993, pure espressamente richiamata da Cass.

am
il carattere individuale, è il consumatore (anche se non è indica- 762/18 in rassegna.
to con tale parola) particolarmente esperto del settore. In dottrina, ai riferimenti di cui ai provvedimenti surrichiama-

on
Quella in rassegna è la prima sentenza di legittimità che ti, adde FAELLI, Commento all'art. 33 cod. proprietà industria-
prende espressamente posizione su tale ambigua figura. Tanto le, in VANZETTI (a cura di), Codice della proprietà industriale,

O
M abb
alla stregua della giurisprudenza europea, espressamente ri- Milano, 2013; FABBRIO, Disegni e modelli. Il carattere indivi-

M
chiamata. duale, in SCUFFI-FRANZOSI, Diritto industriale italiano, Padova,
2014, t. I, 407.

SI
IO in
II. - La giurisprudenza di merito si occupa di frequente dei

AS
modelli (già) ornamentali. V. - Cass. 658/18, in rassegna sub II, concerne invece il tema,
so
Di particolare interesse è Trib. Bologna 22 giugno 2015, sempre molto attuale, della tutela autorale dei modelli, ex art. 2,
Giur. dir. ind., 2015, 1130, sulla registrabilità come modello del n. 10, l.d.a. (e della differenza con la tutela delle opere dell'arte
es

risultato della posa in opera di piastrelle, che avvenga in modo figurativa).


da creare decori geometrici e di colore individualizzanti (il mo- La Suprema corte conferma la sentenza di merito, che aveva
nc

dello, inoltre, può comprendere anche la forma ed il colore delle negato ogni forma di tutela a statuette di presepe prive anche di
D

singole piastrelle che lo compongono). un minimo di creatività (e naturalmente di valore artistico: sul
co

Cfr. anche Trib. Bologna 28 marzo 2014, Foro it., Rep. 2016, punto però la pronuncia di merito aveva espresso valutazioni
LA

voce Proprietà industriale, n. 265 (per esteso, Giur. dir. ind., non corrette, pur se ininfluenti ai fini della decisione).
IO olo

2014, 974), secondo cui con il requisito della «individualità» il La motivazione, peraltro, è di non agevole lettura, specie nel-
la parte relativa all'esame del secondo motivo, dichiarato
C

legislatore ha abbassato il grado di originalità prima richiesto


c

per accedere alla tutela dei modelli ornamentali, e ciò in ragione inammissibile, attinente alla prospettata concorrenza sleale.
O sci
LO

di un favor per le attività capaci di conferire «specificità indivi- Il principio espresso dalla massima 2 è comunque conforme
dualizzante» alle forme, prescindendo da ogni rilevanza dello ai più recenti indirizzi in materia dalla giurisprudenza di legit-
Fa

speciale ornamento. timità: cfr. Cass. 23 marzo 2017, n. 7477, Foro it., 2017, I,
Per profili di diritto transitorio, cfr. App. Milano 21 dicembre 1589, con ampia nota di richiami.
R

2012, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 346.


VI. - Adde Trib. Milano 2 febbraio 2015, id., Rep. 2016, voce
III. - Si diceva che la figura dell'utilizzatore informato, fino Diritti d'autore, n. 108, secondo cui l'accertamento del valore
ad ora, non era stata approfondita specificamente dalla giuris- artistico del design deve fondarsi su dati concreti, il più possibi-
prudenza di legittimità. le oggettivi, in particolare la percezione dell'opera da parte del
Non così quella di merito, ormai giunta a conclusioni condi- pubblico e degli ambienti più specializzati del settore (nella
vise; secondo Trib. Bologna 22 giugno 2015, cit., è il soggetto specie, si trattava della forma di letti); invece il requisito della
che — per pratica professionale ma anche per esperienza perso- creatività del design, ai fini della tutela come opera dell'inge-
nale — possiede una conoscenza approfondita del settore e pre- gno, si concretizza nella novità dell'opera del disegno industria-
sta maggiore attenzione all'aspetto dei prodotti rispetto al con- le e nel pregio innovativo della stessa con riferimento all'epoca
sumatore medio; si tratta di definizione vicina a quella fatta della sua creazione.
propria dalla sentenza in rassegna. Sostanzialmente in termini e con riferimento ad analoghi pro-
Cfr. anche Trib. Bologna 28 marzo 2014, cit., secondo cui la dotti è Trib. Milano 16 giugno 2015, Giur. dir. ind., 2015, 1088;
nozione di utilizzatore informato come quella di carattere indi- quest'ultima precisa che il valore artistico dell'opera di design
viduale «affranca» la disciplina dei modelli da quella degli altri deve essere valutato con riferimento al momento della sua crea-
diritti di proprietà industriale, operando da «distanziatori cogni- zione, ma eventuali premi e riconoscimenti successivi possono
tivi» specifici; essa non coincide con il consumatore medio, in assumere un valore sintomatico della sussistenza ab origine di
quanto, rispetto a quest'ultimo, è particolarmente sensibile, at- tale valore (il riconoscimento del valore artistico, tuttavia, con-
tento e interessato alle caratteristiche della forma. ferendo valore sostanziale all'opera, consente di escludere la tu-
Trib. Napoli 19 dicembre 2013, id., Rep. 2014, voce cit., n. tela come marchio di forma).
251, pure reputa che l'utilizzatore informato sia una persona Trib. Milano 4 febbraio 2015, Annali it. dir. autore, 2016,
molto più attenta ai dettagli che non un consumatore medio; «il 882, sempre nell'ottica del riconoscimento del valore artistico in
giudizio demandato a tale soggetto è quindi un giudizio analiti- prospettiva oggettiva, valorizza il consolidamento del relativo
co, riferito, attraverso la comparazione del nuovo modello con apprezzamento, in particolare presso ambienti non immediata-
quello preesistente, all'impressione generale che l'utente ricava, mente coinvolti nella commercializzazione del prodotto; in ter-
anche in dipendenza delle sue conoscenze nel settore merceolo- mini, Trib. Milano 1° dicembre 2015, ibid., 1070, secondo cui il
gico specifico». valore artistico ricorre quando sia riconosciuto da un pubblico
Cfr. infine Trib. Venezia 25 novembre 2011, id., 2012, I, 259, qualificato con apprezzamento non effimero, ma maturato e
con ampia nota di richiami. confermato nel tempo.
Trib. Roma 13 novembre 2015, ibid., 862, infine, ha negato
IV. - La nozione di utilizzatore informato è presente, inevita- valore artistico ex art. 1, n. 10, l.d.a. agli abiti da ballo, pur pre-
bilmente, anche nella giurisprudenza europea (il d.leg. 95/01, gevoli, e apprezzati da chi li indossa e dal pubblico, utilizzati in
d'altronde, ha dato attuazione alla direttiva 98/71/Ce relativa alla programmi televisivi molto seguìti in prima serata, vincitori di
protezione giuridica dei disegni e dei modelli) e ad essa ha fatto molti premi televisivi, che però non siano assistiti da riconosci-
espressamente riferimento, come detto, la sentenza in rassegna. menti culturali ulteriori. [G. CASABURI]
Cfr. Corte giust. 19 giugno 2014, causa C-345/13, id., Rep.
2014, voce Unione europea, n. 1476 (per esteso, Riv. dir. ind., ————————
2015, II, 233); 18 ottobre 2012, cause riunite C-101/11 P e C-
IL FORO ITALIANO — 2018.
955 PARTE PRIMA 956

CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 11 Tale mezzo di gravame non è meritevole di accoglimento
gennaio 2018, n. 509; Pres. NOBILE, Est. AMENDOLA, P.M. sulla scorta dei principî espressi da Cass. n. 16207 del 2008
CERONI (concl. conf.); F. (Avv. SONNINI) c. Soc. S. (Avv. (Foro it., 2008, I, 2451), di cui la corte distrettuale effettua
DE LUCA TAMAJO, CAMMARATA, FAVALLI). Conferma la dichiarata e conforme applicazione.
App. L'Aquila 30 luglio 2015. 2.1. - Una sommaria ricognizione del contesto normativo
riguardante le prestazioni previdenziali e assistenziali con-
Lavoro (rapporto di) — Congedi parentali — Fruizione
nesse alla protezione sociale della famiglia consente di ri-
ai fini dello svolgimento di altra attività lavorativa —
Licenziamento — Legittimità (Cost., art. 31; y cod. civ., levare, anzitutto, che la giurisprudenza costituzionale ha af-
art. 2119; y d.leg. 26 marzo 2001 n. 151, t.u. delle disposi- fermato, fin dagli anni ottanta, l'operatività della garanzia
costituzionale — precisamente riferita all'art. 31 Cost. —

a
zioni legislative in materia di tutela e sostegno della ma-
ternità e della paternità, a norma dell'art. 15 l. 8 marzo anche in situazioni indipendenti dall'evento della maternità

to
2000 n. 53, art. 1, 32). naturale, riferibili anche alla paternità, sul presupposto che

en
la tutela assolve anche alle esigenze di carattere relazionale
È legittimo il licenziamento irrogato al lavoratore che abbia ed affettivo che sono collegate allo sviluppo della persona-

am
fruito del congedo parentale per svolgere altra attività la- lità del bambino (e che vanno soddisfatte anche nel caso
vorativa, configurandosi un abuso per sviamento della dell'affidamento, garantendo una paritetica partecipazione

on
funzione propria del relativo diritto, anche se lo svolgi- di entrambi i coniugi alla cura ed educazione della prole,
mento dell'attività abbia contribuito a una migliore orga- senza distinzione o separazione dei ruoli fra uomo e donna)

O
M abb
nizzazione della famiglia. (1) (cfr. Corte cost. n. 1 del 1987, id., 1987, I, 313; n. 179 del

M
1993, id., 1993, I, 1333).

SI
La successiva evoluzione del quadro normativo, secondo
IO in
Fatti di causa. — 1. - Con sentenza del 30 luglio 2015, la le linee indicate da questa giurisprudenza, ha portato — in

AS
Corte d'appello de L'Aquila ha confermato la pronuncia di base alla delega contenuta nella l. 8 marzo 2000 n. 53 —
so

primo grado che aveva respinto l'opposizione in sede di all'introduzione del t.u. delle disposizioni legislative in ma-
es

procedimento ex lege n. 92 del 2012 avverso l'ordinanza teria di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di
reiettiva dell'impugnativa del licenziamento disciplinare cui al d.leg. 26 marzo 2001 n. 151.
nc

del 10 aprile 2013 avanzata da F. nei confronti della S. La l. n. 53 del 2000, art. 1, lett. a), prevede l'istituzione
D

s.p.a. dei congedi dei genitori in relazione alla generale finalità di


co

La corte territoriale, conformemente ai giudici di prime promuovere il sostegno della maternità e della paternità. Il
LA

cure, ha ritenuto fondato l'addebito risultando accertato, d.leg. n. 151 del 2001, art. 32, in attuazione introduce i
IO olo

sulla scorta di indagini investigative attuate dalla società congedi parentali e dispone che per ogni bambino, nei suoi
C

datrice, che il lavoratore, «per oltre metà del tempo conces- primi otto anni di vita, ciascun genitore ha diritto di aste-
c

so a titolo di permesso parentale», nei dieci giorni di marzo nersi dal lavoro. Tale diritto compete: alla madre lavoratri-
O sci
LO

del 2013 fruiti per l'astensione dal lavoro a mente dell'art. ce, trascorso il periodo di congedo di maternità, per un pe-
32 d.leg. n. 151 del 2001, non aveva «svolto alcuna attività riodo continuativo o frazionato non superiore a sei mesi (1°
Fa

a favore del figlio», con uno sviamento dalla funzione tipi- comma, lett. a); al padre lavoratore, dalla nascita del figlio,
ca per la quale il congedo parentale era stato concesso, «di- per un periodo continuativo o frazionato non superiore a sei
R

retto a sostenere i bisogni affettivi e relazionali del figlio, mesi (1° comma, lett. b). Il congedo parentale spetta al ge-
attraverso una condotta capace di integrare, anche sotto il nitore richiedente anche qualora l'altro genitore non ne ab-
profilo dell'elemento intenzionale, un comportamento ido- bia diritto (4° comma); ai fini dell'esercizio del diritto il
neo alla ravvisabilità della giusta causa del recesso». genitore è tenuto, salvi i casi di oggettiva impossibilità, a
2. - Per la cassazione di tale sentenza ricorre F. con quat- preavvisare il datore di lavoro secondo modalità e criteri
tro motivi. Resiste con controricorso la società. Entrambe definiti dai contratti collettivi, e comunque con un periodo
le parti hanno depositato memorie. di preavviso non inferiore a quindici giorni (3° comma).
Ragioni della decisione. — (Omissis). 2. - Con il secondo Per i periodi di congedo parentale alle lavoratrici e ai lavo-
motivo si denuncia «violazione della l. n. 53 del 2000, art. ratori è dovuta un'indennità, calcolata in misura percentua-
1 ss. e d.leg. n. 151 del 2001, art. 1 ss. e 32 ss. in relazione le sulla retribuzione secondo le modalità previste per il
all'art. 360, n. 3, c.p.c.», nonché «omesso esame di fatti de- congedo di maternità (art. 34, 1° e 4° comma).
cisivi oggetto di discussione tra le parti in relazione all'art. Alla stregua di tale disciplina, il congedo parentale è
360, n. 5, c.p.c.». Si critica che i giudici del merito abbiano configurabile come un diritto potestativo, caratterizzato da
«ancorato il giudizio sulla correttezza della fruizione dei un comportamento con cui il titolare realizza da solo l'inte-
congedi parentali al tempo, per di più sulla base di equa- resse tutelato e a cui fa riscontro, nell'altra parte, una mera
zioni puramente matematiche», per avere il padre «trascor- soggezione alle conseguenze della dichiarazione di volontà.
so con il figlio minore un lasso temporale pari (o forse infe- Tale diritto, in particolare, viene esercitato, con l'onere del
riore) al cinquanta per cento dell'orario di lavoro giornalie- preavviso, sia nei confronti del datore di lavoro, nel-
ro (8 ore)». Si eccepisce che «tanto nel d.leg. 151/01, quan- l'ambito del contratto di lavoro subordinato, con la conse-
to nella l. 53/00, non v’è traccia della necessità che il con- guente sospensione della prestazione del dipendente, sia nei
gedo sia gestito garantendo al minore una presenza ‘preva- confronti dell'ente previdenziale, nell'ambito del rapporto
lente’, ovvero caratterizzata da continuità ed esclusività». assistenziale che si costituisce ex lege per il periodo di con-
Si sottolinea la differenza del caso rispetto alle ipotesi di gedo, con il conseguente obbligo del medesimo ente di cor-
abuso dei permessi ex lege 104/92, tendendo il congedo pa- rispondere l'indennità.
rentale al soddisfacimento dei bisogni affettivi e relazionali La natura di diritto potestativo del congedo parentale è
del figlio, diversamente dalle finalità assistenziali nei con- successivamente ribadita da questa corte in Cass. n. 17984
fronti di soggetti portatori di handicap, con diversità anche del 2010 e n. 6586 del 2012, non massimate.
dal punto di vista del trattamento economico, visto che i 2.2. - All'inserimento di tale diritto nel campo dei poteri
permessi della l. n. 104 sono retribuiti al lavoratore, mentre diretti a creare, modificare, estinguere situazioni giuridiche
i beneficiari del congedo parentale percepiscono una inden- con una manifestazione unilaterale di volontà, senza la par-
nità pari al trenta per cento della retribuzione solo fino al tecipazione di colui che deve subirne gli effetti, non sembra
compimento del terzo anno di età del bambino e, dopo i tre ostare il fatto che la legge richieda nel momento genetico
anni (come nel caso del figlio del F.), alcunché, salvo il ca- della concessione del beneficio il rispetto di taluni oneri
so di lavoratori con reddito annuo inferiore al triplo della formali (sui limiti del potere datoriale di controllo sulla ri-
pensione sociale. correnza di tali presupposti, cfr. Cass. n. 15973 del 2017,
IL FORO ITALIANO — 2018.
957 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 958

id., Le banche dati, archivio Cassazione civile; v. pure sereno sviluppo della sua personalità e del suo inserimento
Cass. n. 2803 del 2015, id., 2015, I, 805, secondo cui l'e- nella famiglia; tutte esigenze che, richiedendo evidente-
sercizio del diritto potestativo al permesso può essere sot- mente la presenza del padre accanto al bambino, sono im-
toposto ad un procedimento necessario alla verifica, anche pedite dallo svolgimento dell'attività lavorativa (i.e. quella
da parte del soggetto passivo, degli elementi costitutivi). rispetto alla quale si chiede il congedo) e impongono per-
In ogni caso la configurazione legale di tale diritto pote- tanto la sospensione di questa, affinché il padre dedichi alla
stativo non esclude la verifica delle modalità del suo eser- cura del figlio il tempo che avrebbe invece dovuto dedicare
cizio nel suo momento funzionale, per mezzo di accerta- al lavoro.
menti probatori consentiti dall'ordinamento, ai fini della Aggiunge Cass. n. 16207 del 2008, cit., che una siffatta
qualificazione del comportamento del lavoratore negli am- conversione delle ore di lavoro, se pure non deve essere in-

a
biti suddetti (quello del rapporto negoziale e quello del tesa alla stregua di una rigida sovrapponibilità temporale,

to
rapporto assistenziale). non può però ammettere un'accudienza soltanto indiretta,

en
Tale verifica — come affermato da Cass. 16207/08, cit. per interposta persona, mediante il solo contributo ad una
— trova giustificazione, sul piano sistematico, nella consi- migliore organizzazione della vita familiare, poiché que-

am
derazione che anche la titolarità di un diritto potestativo st'ultima esigenza può essere assicurata da altri istituti
non determina mera discrezionalità e arbitrio nell'esercizio (contrattuali o legali) che solo indirettamente influiscono

on
di esso e non esclude la sindacabilità e il controllo degli atti sulla vita dei bambino e che, in ogni caso, mirano al soddi-
— mediante i quali la prerogativa viene esercitata — da sfacimento di necessità diverse da quella tutelata con il

O
M abb
parte del giudice. congedo parentale, il quale non attiene ad esigenze pura-

M
Quante volte esista un diritto soggettivo si configura ne- mente fisiologiche del minore ma, specificamente, intende

SI
cessariamente una corrispondenza oggettiva fra il potere di appagare i suoi bisogni affettivi e relazionali onde realizza-
IO in
autonomia conferito al soggetto e l'atto di esercizio di quel re il pieno sviluppo della sua personalità sin dal momento

AS
potere, secondo un legame che è ben evidente nella c.d. au- dell'ingresso nella famiglia.
so

tonomia funzionale i cui poteri sono positivamente esercita- Tanto conduce la corte nel precedente più volte citato ad
es

ti in funzione della cura di interessi determinati, come av- affermare il seguente principio di diritto:
viene normalmente nell'autonomia pubblica, ma come av- «Il d.leg. 26 marzo 2001 n. 151, art. 32, 1° comma, lett.
nc

viene anche, sempre più diffusamente, nell'autonomia pri- b), nel prevedere — in attuazione della legge delega 8 mar-
D

vata. Anche in questo ambito l'esercizio del diritto sogget- zo 2000 n. 53 — che il lavoratore possa astenersi dal lavoro
co

tivo non si ricollega più all'attuazione di un potere assoluto nei primi otto anni di vita del figlio, percependo dall'ente
LA

e senza limiti ma laddove l'autonomia è comunque collega- previdenziale un'indennità commisurata ad una parte della
IO olo

ta alla cura di interessi (soprattutto ove si tratti — come retribuzione, configura un diritto potestativo che il padre-
C

nella specie — di interessi familiari tutelati nel contempo lavoratore può esercitare nei confronti del datore di lavoro,
c

nell'ambito del rapporto privato e nell'ambito del rapporto nonché dell'ente tenuto all'erogazione dell'indennità, onde
O sci
LO

con l'ente pubblico di previdenza), il non esercizio o l'e- garantire con la propria presenza il soddisfacimento dei bi-
sercizio secondo criteri diversi da quelli richiesti dalla na- sogni affettivi del bambino e della sua esigenza di un pieno
Fa

tura della funzione può considerarsi abusivo in ordine a inserimento nella famiglia; pertanto, ove si accerti che il
quel potere pure riconosciuto dall'ordinamento. periodo di congedo viene invece utilizzato dal padre per
R

Sicché, con riferimento all'analogo caso esaminato da svolgere una diversa attività lavorativa, si configura un
Cass. n. 16207 del 2008, cit., rileva la condotta contraria al- abuso per sviamento dalla funzione propria del diritto, ido-
la buona fede, o comunque lesiva della buona fede altrui, neo ad essere valutato dal giudice ai fini della sussistenza
nei confronti del datore di lavoro, che in presenza di un di una giusta causa di licenziamento, non assumendo rilie-
abuso del diritto di congedo si vede privato ingiustamente vo che lo svolgimento di tale attività (nella specie, presso
della prestazione lavorativa del dipendente e sopporta co- una pizzeria di proprietà della moglie) contribuisca ad una
munque una lesione (la cui gravità va valutata in concreto) migliore organizzazione della famiglia».
dell'affidamento da lui riposto nel medesimo, mentre rileva 2.3. - Analoghi percorsi argomentativi sono stati tracciati
l'indebita percezione dell'indennità e lo sviamento del- da questa corte nel contiguo — anche se non sovrapponibi-
l'intervento assistenziale nei confronti dell'ente di previ- le — campo della possibilità che costituisca giusta causa di
denza erogatore del trattamento economico. licenziamento l'utilizzo da parte del lavoratore che fruisca
In base al descritto criterio della funzione può verificarsi di permessi ex lege n. 104 del 1992 per attività diverse dal-
un abuso del diritto potestativo di congedo parentale, allor- l'assistenza al familiare disabile, violando la finalità per la
ché il diritto venga esercitato non per la cura diretta del quale il beneficio è concesso (Cass. n. 4984 del 2014, id.,
bambino, bensì per attendere ad altra attività di lavoro, an- Rep. 2014, voce Lavoro (rapporto), n. 930; n. 8784 del
corché incidente positivamente sulla organizzazione eco- 2015, id., 2015, I, 1944; n. 5574 del 2016, id., Le banche
nomica e sociale della famiglia; ma analogo ragionamento dati, archivio cit.; n. 9749 del 2016, ibid.).
può essere sviluppato anche nel caso sottoposto all'atten- In coerenza con la ratio del beneficio, l'assenza dal lavo-
zione del collegio in cui il genitore trascuri la cura del fi- ro per la fruizione del permesso deve porsi in relazione di-
glio per dedicarsi a qualunque altra attività che non sia in retta con l'esigenza per il cui soddisfacimento il diritto
diretta relazione con detta cura, perché ciò che conta non è stesso è riconosciuto, ossia l'assistenza al disabile. Tanto
tanto quel che il genitore fa nel tempo da dedicare al figlio meno la norma consente di utilizzare il permesso per esi-
quanto piuttosto quello che invece non fa nel tempo che genze diverse da quelle proprie della funzione cui la norma
avrebbe dovuto dedicare al minore. è preordinata: il beneficio comporta un sacrificio organiz-
Anche per tale congedo, infatti, si configura una ratio del zativo per il datore di lavoro, giustificabile solo in presenza
tutto analoga a quella delineata dalla Corte costituzionale di esigenze riconosciute dal legislatore (e dalla coscienza
nelle pronunce che hanno storicamente influenzato le scelte sociale) come meritevoli di superiore tutela. Ove il nesso
del legislatore nella emanazione della legge delega del causale tra assenza dal lavoro ed assistenza al disabile
2000 e del successivo t.u. del 2001: in particolare, con le manchi del tutto, non può riconoscersi un uso del diritto
sentenze n. 104 del 2003 (id., 2003, I, 1960); n. 371 del coerente con la sua funzione e dunque si è in presenza di un
2003 (id., 2004, I, 995), e n. 385 del 2005 (id., 2006, I, uso improprio ovvero di un abuso del diritto (cfr. Cass. n.
669) i giudici costituzionali hanno ribadito come la tutela 17968 del 2016, id., Rep. 2016, voce cit., n. 1025) o, se-
della paternità si risolva in misure volte a garantire il rap- condo altra prospettiva, di una grave violazione dei doveri
porto del padre con la prole in modo da soddisfare i bisogni di correttezza e buona fede sia nei confronti del datore di
affettivi e relazionali dei bambino al fine dell'armonico e lavoro (che sopporta modifiche organizzative per esigenze
IL FORO ITALIANO — 2018.
959 PARTE PRIMA 960

di ordine generale) che dell'ente assicurativo (anche ove prova di cui trattasi si concluda ex lege al termine di tale pe-
non si volesse seguire la figura dell'abuso di diritto, che riodo di due anni, senza possibilità di proroga, ove l'interessa-
comunque è stata integrata tra i principî della carta dei di- to sia conseguentemente reintegrato, al momento del rientro
ritti dell'Unione europea (art. 54), dimostrandosi così il suo dal congedo parentale, nelle funzioni di grado inferiore, sia dal
crescente rilievo nella giurisprudenza europea: in termini, punto di vista statutario che retributivo, occupate anteriormen-
v. Cass. n. 9217 del 2016, ibid., n. 1234). te alla sua ammissione al periodo di prova stesso; il contrasto
2.4. - Tutto ciò posto, la verifica in concreto, sulla base con tale clausola non può essere giustificato dall'obiettivo
dell'accertamento in fatto della condotta tenuta dal lavora- perseguito dal medesimo periodo di prova, consistente nel
tore in costanza di beneficio, dell'esercizio con modalità permettere la verifica dell'idoneità a ricoprire il posto di dire-
zione.
abusive difformi da quelle richieste dalla natura e dalla fi-

a
V. - Sulla dichiarazione di manifesta inammissibilità della
nalità per cui il congedo è consentito — anche in relazione

to
questione di legittimità costituzionale dell'art. 42, 5° comma,
al padre, inteso non come mero percettore di reddito ma d.leg. 151/01, sollevata in riferimento agli art. 2, 3 e 32, 1°

en
quale soggetto responsabile dedito alla cura diretta dei figli comma, Cost., v. Corte cost., ord. 22 novembre 2013, n. 280,
— appartiene alla competenza ed all'apprezzamento del id., Rep. 2014, voce cit., n. 933.

am
giudice di merito; a questo spetta anche formulare il giudi- VI. - Con riguardo al permesso per assistenza a parente disa-
zio di proporzionalità o adeguatezza della sanzione all'ille- bile, v. Cass. 30 aprile 2015, n. 8784, id., 2015, I, 1944, citata

on
cito commesso così come l'idoneità di esso a ledere irrime- in motivazione, che ha dichiarato legittimo il licenziamento di-
diabilmente il rapporto fiduciario, anche in forza del disva-

O
sciplinare irrogato al dipendente che abbia partecipato ad una

M abb
lore sociale comunemente percepito. festa danzante tenutasi nella serata di un giorno in relazione al

M
Pertanto, verificato che la corte abruzzese non ha in dirit- quale aveva chiesto e ottenuto di fruire di un permesso per l'as-

SI
to violato o falsamente applicato norme di legge, anzi uni- sistenza alla madre disabile, nonché, da ultimo, 22 marzo 2016,
IO in
formandosi ai principî già espressi da questa Suprema cor- n. 5574, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile, citata

AS
te, ogni ulteriore sindacato circa la ricostruzione dei fatti ed in motivazione, che ha reputato legittimo il licenziamento per
so

il grado di sviamento della condotta concreta rispetto al le- la condotta consistita nell'abuso della fruizione dei permessi ai
es

gittimo esercizio del congedo, è precluso in sede di legitti- sensi della l. 104/92, allorquando il lavoratore era stato visto
mità, tanto più nel vigore dell'art. 360, 1° comma, n. 5, recarsi presso l'abitazione del parente assistito soltanto per
nc

c.p.c. novellato, trattandosi di apprezzamento appartenente complessive quattro ore e tredici minuti, pari al 17,5 per cento
D

al dominio dei giudici del merito cui è istituzionalmente ri- del tempo totale concesso.
co

Conf., Cass. 12 maggio 2016, n. 9749, ibid., citata in moti-


U

servato. (Omissis)
vazione.
LA
IO olo

———————— VII. - Nel senso che, in tema di esercizio del diritto di cui
all'art. 33, 3° comma, l. 104/92, la fruizione del permesso da
C

(1) I. - In termini, Cass. 16 giugno 2008, n. 16207, Foro it.,


c

parte del dipendente deve porsi in nesso causale diretto con lo


2008, I, 2451, citata in motivazione, che ha appunto ravvisato
O sci
LO

svolgimento di un'attività identificabile come prestazione di


un abuso per sviamento dalla funzione propria del diritto al assistenza in favore del disabile per il quale il beneficio è rico-
congedo parentale contemplato dall'art. 32 d.leg. n. 151 del
Fa

nosciuto, in quanto la tutela offerta dalla norma non ha funzio-


2001, valutabile ai fini della sussistenza di una giusta causa di ne meramente compensativa e/o di ristoro delle energie impie-
licenziamento, qualora si accerti che il periodo di congedo sia
R

gate dal dipendente per un'assistenza comunque prestata; l'uso


stato impiegato dal padre non per attendere alla cura del bam- improprio del permesso può integrare, secondo le circostanze
bino, bensì per svolgere una diversa attività lavorativa (nella del caso, una grave violazione intenzionale degli obblighi gra-
specie, il padre si era occupato della gestione della pizzeria in- vanti sul dipendente, idonea a giustificare anche la sanzione
testata alla moglie e madre del bambino). espulsiva, v. Cass. 13 settembre 2016, n. 17968, id., Rep. 2016,
II. - Specifica Trib. Aosta 11 febbraio 2016, id., Rep. 2016, voce cit., n. 1025, citata in motivazione
voce Lavoro (rapporto), n. 1028, che, in tema di rapporto di la- VIII. - Vedi anche, in riferimento ai congedi familiari, Cass.
voro subordinato, la funzione del congedo parentale consiste 12 febbraio 2015, n. 2803, id., 2015, I, 805, secondo cui è le-
nel consentire al genitore-lavoratore, durante l'orario di lavoro gittimo il licenziamento irrogato al lavoratore che si sia ripetu-
e, per coloro che non hanno un orario fisso, durante l'orario di tamente assentato dal lavoro adducendo di fruire di congedi
lavoro abituale o comunque nel tempo in cui la prestazione sa- familiari, in quanto il diritto al congedo è immediatamente rea-
rebbe prevedibilmente stata resa, di occuparsi della propria lizzabile soltanto in caso di decesso del familiare o del convi-
prole. vente, salva la prova successiva dei relativi elementi costitutivi.
III. - Per la precisazione secondo cui il datore di lavoro che
IX. - Cfr., altresì, Cass. 6 maggio 2016, n. 9217, id., Rep.
intenda sanzionare un abusivo ricorso al congedo parentale,
2016, voce cit., n. 1026, citata in motivazione, secondo cui il
perché preordinato a ritardare un trasferimento, deve farlo al
comportamento del prestatore di lavoro subordinato che, in re-
momento della comunicazione preventiva del lavoratore; inol-
lazione al permesso previsto dall'art. 33 l. 104/92, se ne avval-
tre, se nega il congedo, sostenendo poi in giudizio che non era-
ga non per l'assistenza al familiare, bensì per attendere ad altra
no state osservate le prescrizioni dell'Inps, deve rispondere alla
attività, integra l'ipotesi dell'abuso di diritto, giacché tale con-
richiesta di chiarimenti del dipendente, quando è presumibile
dotta si palesa, nei confronti del datore di lavoro, come lesiva
che questi fosse all'oscuro di tali prescrizioni, v. Cass. 2 luglio
della buona fede, privandolo ingiustamente della prestazione
2014, n. 15078, id., Rep. 2015, voce cit., n. 933.
lavorativa in violazione dell'affidamento riposto nel dipendente
IV. - Sulla rilevanza anche unionale del congedo parentale,
e integra, nei confronti dell'ente di previdenza erogatore del
v. Corte giust. 7 settembre 2017, causa C-174/16, id., 2017,
trattamento economico, un'indebita percezione dell'indennità
IV, 449, secondo cui la clausola 5, punti 1 e 2, dell'accordo
ed uno sviamento dell'intervento assistenziale.
quadro riveduto sul congedo parentale allegato alla direttiva
2010/18/Ue del consiglio, dell'8 marzo 2010, che attua l'ac-
cordo quadro riveduto in materia di congedo parentale conclu-
so da Businesseurope, Ueapme, Ceep e Ces e abroga la diretti-
va 96/34/Ce, dev’essere interpretata nel senso che essa osta ad
una normativa nazionale, come quella oggetto del procedimen-
to principale, che subordini la promozione definitiva ad un po- ————————
sto di direzione nell'ambito di un rapporto di pubblico impie-
go alla condizione che il candidato selezionato effettui con
successo un periodo di prova preliminare di due anni su tale
posto e per effetto della quale, in una situazione in cui il can-
didato medesimo sia stato, per tutto o parte del periodo di pro-
va, in congedo parentale, ivi trovandosi ancora, il periodo di
IL FORO ITALIANO — 2018.
961 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 962

CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 29 fetta da evidente contrasto con risultanze testuali ricavabili
dicembre 2017, n. 31194; Pres. GIANCOLA, Rel. DE MAR- dalle prove documentali, in relazione ad un fatto decisivo
ZO, P.M. (non indicato); Soc. Unicredit Credit Manage- per la controversia.
ment Bank (Avv. FOTI, ZURLO) c. Fall. soc. Gasparini. Osserva la ricorrente: a) che il Tribunale di Fermo aveva
Conferma Trib. Fermo 27 settembre 2011. erroneamente istituito una corrispondenza automatica tra
leasing traslativo e bene, oggetto del contratto, avente un
Contratto in genere, atto e negozio giuridico — Leasing valore residuo superiore al prezzo di opzione, mentre avreb-
finanziario — Inadempimento dell'utilizzatore — Di- be dovuto tenere conto anche di altri indici, espressivi delle
sciplina (Cod. civ., art. 1458, 1526; y r.d. 16 marzo 1942 peculiarità del caso concreto, e, in particolare, del fatto che,
n. 267, disciplina del fallimento, art. 72 quater). ai sensi dell'art. 5 del contratto, l'insieme dei canoni di cui

a
La disciplina afferente la locazione finanziaria in ambito fal- si prevedeva il pagamento non solo non copriva la remune-

to
limentare presuppone che il contratto di leasing sia pen- razione del capitale investito nell'operazione, ma era infe-

en
dente al momento del fallimento dell'utilizzatore, dovendo- riore allo stesso capitale erogato per l'acquisto; b) che anche
si in caso contrario distinguere tra leasing di godimento e gli altri profili valorizzati dal decreto impugnato (la possibi-

am
leasing traslativo. (1) lità di rinnovazione del contratto, l'obbligo di mantenere
l'immobile in buono stato di manutenzione) erano criteri se-

on
condari, da valutare solo dopo avere esaminato il rapporto
Fatti di causa. — 1. - Con decreto depositato il 27 set- tra il valore complessivo dei canoni e la legittima aspettativa

O
M abb
tembre 2011 il Tribunale di Fermo ha rigettato l'opposizio- contrattuale, che deve tener conto della prevista remunera-

M
ne proposta da Unicredit Credit Management Bank s.p.a. zione del capitale mediante la previsione di interessi corri-
spettivi.

SI
avverso il decreto del 4 marzo 2011, comunicato il 29 marzo
IO in
2011, con il quale il giudice delegato del fallimento della La doglianza è infondata.

AS
Gasparini s.r.l. in liquidazione aveva ammesso al passivo, in Tenuto conto che la sentenza dichiarativa del fallimento è
so

via chirografaria, soltanto la somma di euro 41.467,80, oltre del 18 settembre 2010 e che la ricorrente deduce che la Uni-
interessi di mora al saggio contrattuale (con esclusione del- credit Leasing si era avvalsa della clausola risolutiva espres-
es

l'euribor a tre mesi - sette per cento, in quanto eccedente il sa in data 20-27 novembre 2008, non trova applicazione
nc

tasso soglia previsto dalla disciplina in tema di usura) fino l'art. 72 quater l. fall.
D

alla data del fallimento. Tale norma, infatti, opera solo nel caso in cui il contratto
co

Tale importo rappresenta la differenza tra, da un lato, di leasing sia pendente al momento del fallimento del-
U

l'importo di euro 670.637,40, determinato a titolo di equo l'utilizzatore, mentre, ove si sia già anteriormente risolto,
LA
IO olo

compenso, ai sensi dell'art. 1526 c.c. (e costituente la som- occorre distinguere a seconda che si tratti di leasing finan-
ma tra la perdita di valore del bene — euro 536.300 — e gli ziario o traslativo, solo per quest'ultimo potendosi utilizza-
C
c

interessi sull'investimento — euro 134.337,40), e, dall'altro, re, in via analogica, l'art. 1526 c.c. (Cass. 9 febbraio 2016,
O sci
LO

l'ammontare dei canoni versati, nell'esecuzione del contrat- n. 2538, Foro it., Rep. 2016, voce Fallimento, nn. 392, 419).
to di leasing concluso fra le parti (euro 629.169,60). Ciò posto, si rileva che, ai fini della qualificazione come
Fa

2. - Il tribunale ha ritenuto che il contratto in esame do- leasing traslativo di un contratto avente ad oggetto l'utiliz-
vesse essere qualificato come leasing traslativo, in quanto: zazione di beni atti a conservare alla scadenza un valore re-
R

a) il bene che ne costituiva l'oggetto, alla scadenza naturale siduo superiore all'importo convenuto per l'opzione e dietro
del rapporto negoziale, avrebbe avuto un valore residuo canoni che scontano anche una quota del prezzo, ciò che ri-
consistente e comunque superiore al prezzo finale di riscatto leva, indipendentemente dalla circostanza che concedente
(euro 360.000, oltre Iva: circostanza non contestata, aggiun- sia il produttore del bene ovvero un imprenditore che l'ac-
ge il decreto impugnato); b) era stata prevista, dall'art. 8 del quisti per porlo a disposizione dell'utilizzatore, è se il go-
contratto, la possibilità per l'utilizzatore di chiedere una dimento temporaneo da parte dell'utilizzatore esaurisca la
proroga del rapporto di locazione finanziaria ed era stato funzione economica del bene ovvero la durata del contratto
imposto, con l'art. 10 del medesimo contratto, l'obbligo di sia predeterminata solo in funzione dell'ulteriore differito
mantenere l'immobile in buono stato di efficienza. trasferimento del bene e della rateizzazione del prezzo d'ac-
Da tale qualificazione discendeva l'applicazione dell'art. quisto (Cass. 23 maggio 2008, n. 13418, id., Rep. 2009, vo-
1526 c.c., norma imperativa, che, in caso di risoluzione del ce Contratto in genere, n. 302).
contratto per inadempimento dell'utilizzatore, consente al Siffatto orientamento trae origine dalle indicazioni di
concedente di ottenere un equo compenso, destinato ad in- Cass., sez. un., 7 gennaio 1993, n. 65, id., 1994, I, 177, se-
cludere la remunerazione del godimento del bene e il de- condo la quale la ricostruzione, nell'uno o nell'altro senso,
prezzamento derivante dal logoramento per l'uso, ma non dell'intenzione delle parti trasfusa nel regolamento negozia-
anche il mancato guadagno, al più essendo riconoscibile il le è problema da risolvere caso per caso, alla luce delle con-
risarcimento del danno, derivante da un deterioramento crete peculiarità delle singole fattispecie, e costituisce una
anomalo del bene stesso. Pertanto, la penale richiesta dal quaestio voluntatis la cui soluzione è compito specifico del
concedente, parametrata ai canoni a scadere dalla data della giudice del merito; il quale dovrà a tal fine tener conto non
risoluzione, attualizzati, con detrazione di quanto ricavato solo dell'«indice» innanzi cennato (confronto tra valore re-
dalla vendita del bene, oltre ad essere manifestamente ec- siduo del bene e prezzo di opzione), ma anche di ogni altro
cessiva, rappresentava uno strumento finalizzato ad eludere utile elemento emergente alle clausole dei singoli contratti,
la norma imperativa dettata dall'art. 1526 c.c. e, peraltro, potendosi, ad esempio, considerare indizi confermativi del-
era disciplinata da una clausola contrattuale (l'art. 17 del l'intento delle parti di privilegiare, ab initio, il trasferimento
contratto) affetta da insanabile indeterminatezza, quanto ai del bene: a) la previsione della facoltà per l'utilizzatore di
criteri di stima del valore del bene, da scomputare dalla chiedere la proroga del rapporto sul presupposto del-
somma dei canoni a scadere. l'ulteriore utilizzabilità del bene medesimo; b) l'obbligo,
3. - Avverso tale decreto Unicredit Credit Management imposto all'utilizzatore, di riconsegnare il bene in buono
Bank s.p.a. ha proposto ricorso per cassazione affidato a set- stato di manutenzione e di funzionamento; c) il rapporto tra
te motivi. La curatela intimata non ha svolto attività difensi- durata del contratto e periodo di prevedibile obsolescenza
va. tecnica ed economica del bene in relazione alla natura ed al-
Ragioni della decisione. — (Omissis). 2. - Con il secondo le modalità d'uso del medesimo.
motivo si lamenta, ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n. 3, Tali indicazioni non sono affatto smentite dalle decisioni
c.p.c., violazione e falsa applicazione degli art. 1362 e 1363 menzionate dalla ricorrente.
c.c.; nonché, ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c., È, infatti, conclusione condivisa quella secondo cui ricor-
motivazione illogica, incongruente e incompleta, nonché af- re la figura del leasing di godimento allorquando l'insieme
IL FORO ITALIANO — 2018.
963 PARTE PRIMA 964

dei canoni di cui il contratto prevede il pagamento per l'arco sferimento finale di essi; ne consegue che il concedente,
della sua durata è inferiore, in modo consistente, alla remu- mantenendo la proprietà del bene ed acquisendo i canoni
nerazione del capitale investito nell'operazione di acquisto e maturati fino al momento della risoluzione, non può conse-
concessione in godimento del bene e lascia non coperta una guire un indebito vantaggio derivante dal cumulo della
non irrilevante parte di questo capitale, il prezzo pattuito per somma dei canoni e del residuo valore del bene (Cass. 27
l'opzione è di corrispondente altezza, è prevista un'alterna- settembre 2011, n. 19732, id., 2012, I, 124).
tiva all'opzione sotto forma di rinnovazione del contratto; Nello stesso senso, v. anche Cass. 10 settembre 2010, n.
mentre, al contrario, se l'insieme dei canoni che devono es- 19287 (id., Rep. 2010, voce Vendita, n. 59), secondo cui
sere pagati dal conduttore remunera interamente il capitale l'art. 1526 c.c., applicabile alla fattispecie negoziale del lea-
impiegato nell'operazione e il prezzo di opzione è in rappor- sing traslativo, prevede che, nel caso in cui la risoluzione

a
to a quell'insieme sostanzialmente irrilevante, in questo ca- avvenga per l'inadempimento del compratore (nel leasing,

to
so, per accertare se si è in presenza di un leasing traslativo utilizzatore), debba essere riconosciuto al venditore (nel lea-
ovvero di un leasing di godimento, occorre porre a raffronto

en
sing, concedente) — tenuto a restituire le rate riscosse — il
non l'insieme dei canoni e il prezzo d'opzione, ma il preve- diritto all'equo compenso per l'uso della cosa comprensivo

am
dibile valore residuo del bene alla scadenza del contratto e il della remunerazione del godimento del bene, del deprezza-
prezzo d'opzione, perché, se il primo sopravanza in modo mento conseguente alla sua incommerciabilità come nuovo
non indifferente il secondo, ciò sta a significare che i canoni

on
e del logoramento per l'uso, oltre al risarcimento del danno,
hanno incluso per una parte il corrispettivo del valore d'uso eventualmente derivante da un deterioramento anormale del-

O
M abb
e per un'altra il corrispettivo del valore d'appartenenza la cosa.

M
(Cass. 18 novembre 1998, n. 11614, id., 1999, I, 2608). Ne- Alle superiori considerazioni deve aggiungersi che l'ar-
gli stessi termini si colloca anche l'invocata sentenza 25

SI
gomento sviluppato dalla ricorrente, secondo la quale, la
gennaio 2011, n. 1748 (non massimata). IO in somma per la quale era stata ammessa al passivo (euro

AS
Tuttavia, in questa cornice normativa ed interpretativa di 41.467,80), aggiunta al presunto valore del bene (euro
so
riferimento, che non è affatto disattesa dal tribunale — tal- 663.700), determinava un credito di euro 705.167,80, ossia
ché è da escludere, sotto tale profilo, una violazione di legge un importo quasi dimezzato rispetto al solo capitale erogato
es

—, le critiche della ricorrente non riescono a dimostrare né per l'acquisto del bene (euro 1.200.000), trascura del tutto il
una inosservanza delle regole dell'ermeneutica contrattuale,
nc

fatto che il menzionato valore residuo del bene deve essere


né un vizio motivazionale, per l'assorbente ragione che insi- maggiorato dell'intero importo per l'equo compenso (ossia,
D
co

stono nel sostenere che l'insieme dei canoni previsti non euro 670.637,40) e che la somma ammessa al passivo deriva
U

copriva la remunerazione del capitale e, anzi, era inferiore dalla differenza fra quest'ultimo importo e i canoni già ver-
LA
IO olo

allo stesso capitale erogato per l'acquisto, senza considerare sati.


che tutto il quadro finanziario dell'operazione è viziato da 4. - Con il quarto motivo si lamenta, ai sensi dell'art. 360,
C

una usurarietà degli interessi previsti dalla clausola n. 5 del


c

1° comma, n. 3, c.p.c., violazione e falsa applicazione degli


O sci

contratto, che, ritenuta dal provvedimento iniziale, non ha


LO

art. 1526, 1322, 1382 c.c., nonché omessa, insufficiente e


costituito oggetto di impugnazione. contraddittoria motivazione circa un fatto controverso e de-
Fa

A ciò si aggiunga che tutte le valutazioni che, al fine, si cisivo per il giudizio, per avere il tribunale, nonostante l'as-
concentrano sul rapporto tra prezzo di opzione e valore fina- senza di qualunque limitazione dell'art. 1526 c.c., circoscrit-
R

le, sono assolutamente generiche e congetturali, limitandosi to il risarcimento del danno accordabile al concedente al so-
la ricorrente ad affermare che, se il bene si era deprezzato in lo pregiudizio derivante dall'anormale deterioramento della
una certa percentuale dal momento della conclusione del cosa.
contratto alla data della stima operata in sede fallimentare, Il motivo è infondato, in quanto l'orientamento recepito
poteva ritenersi presumibile una ulteriore e proporzionale dal Tribunale di Fermo, coerente con le ricordate decisioni
riduzione sino alla data di naturale scadenza del contratto, in di questa corte (ad es., Cass. n. 19287 del 2010, cit.), le qua-
tale modo rendendo il divario ravvisato dal tribunale, tra li circoscrivono il risarcimento ai danni derivanti del-
prezzo dell'opzione e valore residuo, non «così esorbitan- l'anormale deterioramento del bene, non escludono affatto
te». che il concedente abbia diritto, all'interno dell'equo com-
Tuttavia, è agevole rilevare che tale riflessione, del tutto penso, alla remunerazione per il godimento del bene da par-
sfornita di base oggettiva — giacché non s’intende il fon- te dell'utilizzatore. E anche nel caso concreto la determina-
damento di un deprezzamento lineare del bene —, comun- zione della somma spettante alla ricorrente tiene conto degli
que non è idonea ad intaccare la logicità della conclusione interessi sull'investimento iniziale sino alla risoluzione.
dei giudici di merito e del percorso argomentativo che la so- Non tiene conto di quelli successivi — e reputa la previ-
stiene. sta clausola penale soltanto un modo per aggirare la disci-
3. - Con il terzo motivo, si lamenta, ai sensi dell'art. 360, plina inderogabile dettata dall'art. 1526 c.c. — perché estra-
1° comma, n. 3, c.p.c., violazione e falsa applicazione degli nei, al di là della generale previsione normativa, all'assetto
art. 1526 c.c., dell'art. 12 disp. prel. c.c., degli art. 1322 e di interessi voluto dal legislatore, che non attribuisce rilievo
1362 c.c., rilevando che, ferma la inderogabilità della disci- alle prospettive di guadagno del concedente, ritenendole
plina dettata dall'art. 1526 c.c., il tribunale non aveva vaglia- compensate con la definitiva attribuzione del bene e con le
to la congruità dell'assetto regolamentare, alla luce della ra- conseguenti possibilità di utilizzazione economica dello
tio di quest'ultima previsione, che comunque intende assicu- stesso.
rare al concedente il corrispettivo globale dell'operazione fi- 5. - Con il quinto motivo si lamenta, ai sensi dell'art. 360,
nanziaria, ossia il capitale e l'utile programmato. 1° comma, n. 3, c.p.c., violazione e falsa applicazione degli
La censura è infondata, giacché, ancora una volta, tutte le art. 1384 e 1526 c.c. (e nel corpo della censura, anche difet-
valutazioni espresse dalla ricorrente, eludendo il tema della to di motivazione).
usurarietà degli interessi pattuiti, insistono in un utile atteso, Le censure che si articolano attorno ai presupposti norma-
al quale non aveva diritto. tivi per la riduzione della penale e insistono nel sottolineare
È in questa prospettiva che va ribadito che, al leasing tra- la centralità dell'aspettativa del concedente di ottenere la
slativo si applica la disciplina di carattere inderogabile di remunerazione del capitale, sono inammissibili, in quanto
cui all'art. 1526 c.c. in tema di vendita con riserva della non colgono la ratio decidendi del provvedimento impugna-
proprietà, la quale comporta, in caso di risoluzione per ina- to, che non ha operato alcuna riduzione della prevista pena-
dempimento dell'utilizzatore, la restituzione dei canoni già le, ma ha solo — legittimamente per quanto sopra osservato
corrisposti e il riconoscimento di un equo compenso in ra- — ritenuto che la stessa contrastasse con la disciplina detta-
gione dell'utilizzo dei beni, tale da remunerare il solo godi- ta dall'art. 1526 c.c., in quanto era volta ad attribuire al con-
mento e non ricomprendere anche la quota destinata al tra- cedente vantaggi ulteriori rispetto a quelli consentiti.
IL FORO ITALIANO — 2018.
965 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 966

6. - Il sesto motivo, con il quale si lamenta, ai sensi del- dei canoni versati, salvo l'equo compenso spettante al lessor in
l'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c., violazione e falsa applica- ragione dell'utilizzo del bene.
zione degli art. 1362 e 1363 c.c. in relazione all'asserito ca- Ciò premesso, occorre peraltro per dar voce ai plurimi e an-
rattere indeterminato della clausola n. 17 del contratto, che che recenti contributi dottrinali che hanno messo in discussione
disciplina la prevista penale, nonché il settimo motivo, con l'acclarata bipartizione del leasing nelle due sottocategorie su
il quale si lamenta, sempre ai sensi dell'art. 360, 1° comma, menzionate (sul punto, cfr. Trib. Reggio Emilia 2 novembre
n. 3, c.p.c., violazione e falsa applicazione degli art. 96, 55 e 2017, id., 2018, I, 320, con osservazioni di DI ROSA, a cui si
72 quater l. fall., sono inammissibili, in quanto, ancora una rinvia). Sono, infatti, diversi gli autori che, in controtendenza ri-
volta, traggono il loro fondamento dalla possibilità di con- spetto al dictum della Corte di legittimità, auspicano l'applica-
seguire, per effetto della risoluzione del contratto, utilità di- zione di una disciplina unitaria in tema di leasing finanziario,

a
verse ed ulteriori da quelle assicurate dalla norma inderoga- data la sostanziale uniformità dei moduli contrattuali impiegati
nella prassi (recentemente in proposito, per completezza, v.

to
bile dell'art. 1526 c.c. e, in concreto, riconosciute con il TIMPANO, Il contratto di leasing: vecchi contrasti interpretativi
provvedimento di ammissione al passivo.

en
e nuove soluzioni normative, in Contratti, 2017, 539; SCARPA,
7. - In conclusione, il ricorso va rigettato. Leasing: che c’è di nuovo?, in Immobili & proprietà, 2017, 573;

am
———————— CANDIANI, Il leasing finanziario e l'equivoco dell'art. 1526 c.c.,
in Corriere giur., 2017, 199; VITI, Le problematiche qualifica-

on
(1) Con la pronuncia in rassegna, la Cassazione torna a riba- torie del leasing finanziario e l'irrisolta questione della disci-
dire i punti fermi in tema di bipartizione tra leasing di godimen- plina applicabile alla risoluzione per inadempimento del-

O
M abb
to e leasing traslativo, che costituisce il discrimen tra l'applica- l'utilizzatore, in Europa e dir. privato, 2016, 803). D'altronde,

M
zione analogica della disciplina in materia di locazione ovvero in tal senso sembra muoversi altresì lo stesso legislatore, come
si evince dalle novelle introdotte nella legge fallimentare (r.d.

SI
di vendita con riserva della proprietà.
IO in
A tal proposito, giova richiamare, seppur sinteticamente, i 16 marzo 1942 n. 267, modificato dall'art. 4 d.leg. 12 settembre

AS
precipitati della ripartizione, con riferimento, da un lato, all'art. 2007 n. 169, art. 72 ss.), nella legge sulla locazione per il con-
so
1458 c.c. e, dall'altro, all'art. 1526 c.c. Qualificando il contratto tratto di locazione finanziaria di immobile da adibire ad abita-
come leasing di godimento, infatti, la corresponsione dei canoni zione principale (l. 28 dicembre 2015 n. 208, art. 78) e nella
es

da parte dell'utilizzatore si atteggia a mera remunerazione del legge sulla concorrenza (l. 4 agosto 2017 n. 124, art. 1, comma
lessor per il godimento del bene, sulla scia della locazione, con 138), che escludono ogni tipo di distinzione tra leasing di godi-
nc

conseguente perdita delle rate versate dall'utilizzatore al termi- mento e leasing traslativo, annunciandone il progressivo e, allo
D

stesso tempo, inevitabile tramonto.


co

ne del rapporto. Al contrario, in presenza di leasing traslativo, le


U

rate corrisposte costituiscono altresì acconto sul prezzo finale Nondimeno, nell'ordinanza in rassegna, il giudice di legitti-
mità esclude l'operatività dell'art. 72 quater l. fall., che presup-
LA
IO olo

del bene, la cui titolarità viene trasferita allo stesso utilizzatore


al momento dell'esercizio dell'opzione (sul punto, cfr. Cass. 13 pone la pendenza del contratto di leasing al momento del falli-
mento dell'utilizzatore, prescrivendo, per il caso di risoluzione
C

dicembre 1989, n. 5569, Foro it., Rep. 1990, voce Contratto in


c

genere, n. 220; 13 dicembre 1989, n. 5570, id., Rep. 1989, voce anticipata del contratto rispetto al fallimento, di procedere alla
O sci
LO

bipartizione già analizzata. In tal senso, la pronuncia in rassegna


cit., n. 221; 13 dicembre 1989, n. 5571, id., Rep. 1990, voce cit.,
si colloca in parallelo a Trib. Reggio Emilia cit., in cui il giudice
n. 199; 13 dicembre 1989, nn. 5573 e 5572, id., 1990, I, 461,
Fa

di merito ricalca la distinzione tra le due sottocategorie di lea-


con nota di DE NOVA, La Cassazione e il leasing: atto secondo;
sing alla stregua della teoria della causa in concreto, escludendo
e di PARDOLESI, Leasing finanziario, si ricomincia da due; 13
R

l'applicabilità analogica della disciplina unitaria prevista in am-


dicembre 1989, n. 5574, id., Rep. 1990, voce cit., n. 196). bito fallimentare al di fuori del fallimento: l'unitarietà del con-
Ai fini della bipartizione de qua, sono plurimi i riferimenti tratto di leasing si manifesta nella sola sede fallimentare, men-
giurisprudenziali alla causa in concreto del contratto di leasing, tre, qualora la risoluzione del leasing abbia avuto luogo ante-
posto che occorre, di volta in volta, stabilire se il godimento riormente al fallimento, è necessario accertare se il contratto co-
temporaneo da parte dell'utilizzatore esaurisca la funzione eco- stituisca leasing di godimento o leasing traslativo, operando, nel
nomica del bene ovvero sia predeterminato al relativo trasferi- secondo caso, la disciplina di cui all'art. 1526 c.c.
mento in capo all'utilizzatore (cfr. Cass. 14 marzo 2013, n. 6578, Il parallelismo tra la pronuncia in rassegna e l'ordinanza del
non massimata; 18 luglio 2012, n. 12415, non massimata; 23 Tribunale di Reggio Emilia si coglie anche in merito alla valu-
maggio 2008, n. 13418, id., Rep. 2009, voce cit., n. 302; 13 tazione di eccessività della clausola penale prevista dalle parti a
maggio 2008, n. 11893, id., Rep. 2008, voce cit., n. 354; 2 marzo fronte dell'eventuale inadempimento dell'utilizzatore. In parti-
2007, n. 4969, id., 2007, I, 2433; 14 novembre 2006, n. 24214, colare, nell'ordinanza del giudice di merito, il tribunale ha radi-
id., Rep. 2007, voce cit., n. 369; 13 gennaio 2005, n. 574, id., calmente escluso la manifesta eccessività allorché la penale si
Rep. 2005, voce cit., n. 359; 28 novembre 2003, n. 18229, id., limiti a garantire a una delle parti ciò che avrebbe legittimamen-
Rep. 2004, voce cit., n. 306; 3 settembre 2003, n. 12823, id., te ottenuto in caso di corretto adempimento delle obbligazioni
Rep. 2003, voce cit., n. 266; 24 giugno 2002, n. 9161, id., Rep. contrattuali da parte dell'altra. Nell'ordinanza di legittimità,
2002, voce cit., n. 273; 7 febbraio 2001, n. 1715, ibid., n. 271; 12 specularmente, la penale è stata ritenuta eccessiva proprio per-
luglio 2001, n. 9417, id., Rep. 2001, voce cit., n. 279; 23 marzo ché volta ad attribuire al concedente una locupletazione ulterio-
2001, n. 4208, ibid., n. 283; 14 aprile 2000, n. 4855, id., Rep. re rispetto a quella cui aveva diritto: quest'ultimo, infatti, man-
2000, voce cit., n. 320; 23 febbraio 2000, n. 2069, ibid., n. 316; tenendo la proprietà del bene e acquisendo l'equo compenso di
17 dicembre 1997, n. 12790, id., 1998, I, 820). Nell'ordinanza in cui all'art. 1526 c.c., non può conseguire un indebito vantaggio
rassegna, la Suprema corte riprende i consolidati approdi erme- derivante dal cumulo tra la somma dei canoni e il residuo valore
neutici della giurisprudenza di legittimità, elaborando una triade del bene. In tal senso, la corte di legittimità ha confermato la ri-
di indizi confermativi della volontà delle parti di privilegiare la costruzione operata dal giudice a quo, che aveva ritenuto la pe-
fattispecie del leasing traslativo: la facoltà per l'utilizzatore di ri- nale pattuita tra le parti strumento finalizzato ad eludere l'art.
chiedere la proroga del rapporto; l'obbligo in capo all'utilizzato- 1526 c.c., da ritenersi norma imperativa, posto che la stessa ri-
re di riconsegnare il bene in buono stato di manutenzione; il rap- comprendeva altresì i canoni versati dall'utilizzatore. Al contra-
porto tra la durata del contratto e il periodo di prevedibile obso- rio, la Suprema corte ha confermato la correttezza dell'entità
lescenza tecnica ed economica del bene. Tale limpida elabora- dell'importo calcolato dal giudice di merito ai fini dell'ammis-
zione, destinata al giudice di merito, si somma al consolidato sione al passivo della società concedente, risultante dalla diffe-
orientamento giurisprudenziale incentrato sul prevedibile valore renza tra l'equo compenso e l'ammontare dei canoni versati dal-
residuo del bene alla scadenza del contratto, che, se superiore al l'utilizzatore in esecuzione del contratto di leasing.
prezzo convenuto per l'opzione, implica la riconducibilità dei
canoni versati al corrispettivo del valore di appartenenza del be-
ne. Solo in presenza di leasing traslativo è ammessa l'applica- ————————
zione analogica della disciplina di cui all'art. 1526 c.c., alla stre-
gua del quale, in caso di risoluzione del contratto per inadempi-
mento dell'utilizzatore, quest'ultimo ha diritto alla restituzione
IL FORO ITALIANO — 2018.
967 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 968

CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza 7 rali, l'art. 6, 1° e 2° comma, l. n. 354 del 1975 stabilisce che
dicembre 2017, n. 29323; Pres. TRAVAGLINO, Rel. SCRI- i locali nei quali si svolge la vita dei detenuti devono essere
MA, P.M. (non indicato); Corigliano (Avv. LAMACCHIA) c. di ampiezza sufficiente e che i locali destinati al pernotta-
Min. giustizia (Avv. dello Stato). Cassa Trib. Torino, decr. mento consistono in camere dotate di uno o più posti, mentre
15 giugno 2015. l'art. 6 d.p.r. n. 230 del 2000 nemmeno fissa alcuno standard
o parametro metrico in ordine alle dimensioni dei locali de-
Ordinamento penitenziario — Detenzione in condizioni stinati al soggiorno dei detenuti ed alle celle di pernottamen-
inumane o degradanti — Spazio individuale minimo — to.
Criteri di calcolo (L. 26 luglio 1975 n. 354, norme sul- In tale cornice, considerati anche i criteri elaborati dal co-
l'ordinamento penitenziario e sull'esecuzione delle misure mitato per la prevenzione della tortura e delle pene o tratta-

a
privative e limitative della libertà, art. 35 ter). menti disumani o degradanti (abbreviato in Ctp), la giuris-

to
In tema di ricorso per il ristoro dei danni derivanti da deten- prudenza della Corte Edu ha dunque fissato canoni particola-

en
zione in condizioni inumane o degradanti, nel calcolo del- ri in funzione di specifici standard dimensionali inerenti alla
la superficie vitale minima a disposizione del detenuto al- superficie degli spazi inframurari, indicando in tre metri

am
locato in celle collettive va escluso non solo lo spazio de- quadrati lo spazio minimo utile al fine di garantire un'ade-
stinato ai servizi igienici ed agli arredi fissi, ma altresì la guata possibilità di movimento del soggetto recluso nello

on
superficie occupata dal letto a castello (la presenza del spazio detentivo, per cui in tale standard non devono essere
quale va provata in giudizio), in quanto struttura tenden- inclusi gli arredi fissi, in ragione dell'ingombro che essi de-

O
M abb
zialmente fissa e non facilmente amovibile, che comporta terminano: è questo l'esito dell'elaborazione giurispruden-

M
una diminuzione della possibilità di movimento all'interno ziale correlata alla funzione che la nozione dello «spazio mi-
nimo vitale» assolve nel quadro della complessa ricostruzio-

SI
della cella. (1)
IO in ne dei parametri di un trattamento carcerario tale da poter es-

AS
sere considerato conforme ai contenuti dell'art. 3 Cedu.
so

Fatti di causa. — Antonino Corigliano ha proposto ricorso A specificazione pratica della verifica della sussistenza del
ex art. 111 Cost., basato su due motivi e illustrato da memo- fissato standard, va ricordato poi che essa comporta la neces-
es

ria, avverso il decreto 1947/15, emesso in data 10 giugno sità di escludere dal computo, oltre ai servizi igienici, quelle
nc

2015 e pubblicato il 15 giugno 2015, con cui il Tribunale di superfici occupate da arredi fissi e, comunque, da strutture
tendenzialmente fisse, non invece dagli altri arredi facilmen-
D

Torino, in parziale accoglimento del ricorso proposto dal Co-


co

rigliano e volto ad ottenere la condanna del ministero della te amovibili, così da stabilire l'effettività della libertà di mo-
U

giustizia alla corresponsione dell'indennizzo, pari a euro vimento in esso della persona reclusa.
LA
IO olo

23.126,00, per essere stato ristretto in celle presso gli istituti In tale prospettiva, si considera quale ingombro, alla stessa
di pena di Torino, Asti ed Alba, ha condannato il predetto stregua di qualsiasi altro arredo fisso, il letto a castello, strut-
C
c

ministero al pagamento della somma di euro 1.024, oltre in- tura, dal peso ordinariamente consistente, non amovibile, né
O sci
LO

teressi dalla data di quella pronuncia al saldo. — a differenza del letto normale, privo di sovrapposizioni —
Il ministero della giustizia ha depositato atto di costituzio- fruibile per l'estrinsecazione della libertà di movimento nel
Fa

ne al fine di partecipare all'udienza di discussione, ma non corso della permanenza nella camera detentiva e, quindi,
ha svolto attività difensiva in questa sede. idonea a restringere, per la sua quota di incidenza, lo spazio
R

Ragioni della decisione. — 1. - Il collegio ha disposto la vitale minimo all'interno della cella» (Cass. n. 44433 del 19
redazione dell'ordinanza con motivazione semplificata. aprile 2017, dep. il 26 settembre 2017, Aricò).
2. - Con il primo motivo, rubricato «violazione di legge in 2.3. - Il motivo all'esame, pur facendosi riferimento nella
relazione all'art. 3 della convenzione Cedu con riferimento al sua rubrica all'art. 606 c.p.p., tenuto conto di quanto esposto
mancato scomputo dalla superficie disponibile dell'ingombro nell'illustrazione dello stesso, può essere inteso come so-
del letto (art. 606, lett. b, c.p.p.)», il ricorrente lamenta che il stanzialmente veicolato ai sensi dell'art. 360, 1° comma, n.
Tribunale di Torino non abbia scomputato dalla superficie 3, c.p.c., e, anche alla luce dell'orientamento già espresso
complessiva della cella l'ingombro del letto e sostiene che dalla prima sezione penale di questa corte (v. anche Cass. n.
ciò avrebbe determinato una notevole riduzione del computo 7422 del 17 novembre 2016, dep. il 16 febbraio 2017, Colle-
dei giorni trascorsi negli istituti di pena di Torino e Asti in sano, e n. 40523 del 17 novembre 2016, dep. il 6 settembre
condizioni inumane e degradanti. 2017, Agostini, oltre a Cass. 44433/17, cit.), è parzialmente
2.1. - Va anzitutto evidenziato che la censura in parola si fondato con riferimento alla sola detenzione presso la casa
riferisce espressamente ai soli periodi di detenzione presso circondariale di Torino, in base al principio che va affermato
gli istituti di pena di Torino e Asti. in questa sede e secondo cui «Nella determinazione dello
2.2. - Con riferimento allo spazio minimo da assicurare a spazio minimo individuale in cella detentiva collettiva occor-
ciascun detenuto, questa corte, in sede penale, ha più volte re far riferimento alla superficie della camera detentiva frui-
avuto modo di affermare che, ai fini della determinazione bile dal singolo detenuto ed idonea al movimento e, pertanto,
dello spazio individuale minimo inframurario, pari o superio- occorre detrarre dalla complessiva superficie della cella non
re a tre metri quadrati, da assicurare a ogni detenuto affinché solo lo spazio destinato ai servizi igienici e quello occupato
lo Stato non incorra nella violazione del divieto di trattamen- dagli arredi fissi, ma anche lo spazio occupato dal letto a ca-
ti inumani o degradanti, stabilito dall'art. 3 della convenzio- stello, costituendo quest'ultimo una struttura tendenzialmen-
ne dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, così co- te fissa e comunque non facilmente amovibile».
me interpretato dalla conforme giurisprudenza della Corte Risulta, infatti, che nella cella in cui era allocato il ricor-
Edu in data 8 gennaio 2013 nel caso Torreggiani c. Italia, rente presso la casa circondariale di Torino, vi fosse un letto
dalla superficie lorda della cella deve essere detratta l'area a castello, mentre in quella in cui il medesimo era sistemato
occupata dagli arredi (Cass. 19 dicembre 2013, B., Foro it., presso la casa circondariale di Alba è stato accertato vi fosse
Rep. 2014, voce Ordinamento penitenziario, n. 98). un letto senza ulteriori specificazioni, sicché, anche alla luce
È stato pure di recente evidenziato che «la citata decisione delle dimensioni indicate nel provvedimento impugnato, de-
della Corte Edu ha precisato che l'art. 3 della convenzione, ve ritenersi che trattavasi di letto non a castello.
nel sancire il divieto, fra l'altro, di pene o trattamenti inuma- Il giudice del merito erroneamente, quindi, nella determi-
ni o degradanti, non ha tipizzato le condotte integratrici della nazione dello spazio minimo individuale in cella detentiva
violazione del divieto . . .», in corrispondenza, l'art. 27, 2° collettiva presso la casa circondariale di Torino, non ha de-
comma, Cost., prescrivendo che le pene non possono consi- tratto anche lo spazio occupato dal letto a castello.
stere in trattamenti contrari al senso di umanità, non ha stabi- 3. - Con il secondo motivo, rubricato «violazione di legge
lito alcuno specifico canone per la determinazione dei trat- in relazione all'art. 3 della convenzione Cedu, con riferimen-
tamenti vietati. Con particolare riguardo agli spazi intramu- to ai giorni di detenzione con spazio inferiore ai tre metri, in
IL FORO ITALIANO — 2018.
969 PARTE PRIMA 970

regime di ‘porte aperte’ (art. 606, lett. b, c.p.p.). Mancanza La Corte Edu, infatti, a partire dalla sentenza pilota Torreg-
assoluta di motivazione (art. 606, lett. e, c.p.p.)», il ricorrente giani c. Italia dell'8 gennaio 2013 (Foro it., Rep. 2013, voce
lamenta che, in relazione alla detenzione nell'istituto di pena Diritti politici e civili, n. 167, e, per esteso, Giur. it., 2013,
di Asti, il Tribunale di Torino, pur avendo correttamente in- 1187, con nota di ROMOLI) sino alla recente pronuncia della
dividuato il numero dei giorni nei quali lo stesso ha goduto grande camera nel caso MuršiÇ c. Croazia del 20 ottobre 2016
di uno spazio individuale inferiore a tre metri quadrati, abbia (Foro it., 2017, IV, 509, con nota di GASPARINI), ha determinato
poi escluso dal computo dei giorni indennizzabili quelli tra- in maniera inequivoca la soglia di tre metri quadrati come misu-
scorsi in regime di «celle aperte». ra minima di spazio vitale da riservare ad ogni soggetto detenu-
Lamenta, altresì, il ricorrente che il predetto tribunale non to in celle collettive per non incorrere nella violazione dell'art. 3
abbia motivato tale sua conclusione. della convenzione.

a
3.1. - Il motivo, che, si rimarca, si riferisce al solo periodo La giurisprudenza sovranazionale non ha però sin da subito

to
di detenzione nel carcere di Asti, e che può essere inteso, per affrontato con precisione il lato pratico delle modalità di calcolo
di tale spazio, limitandosi a specificare che dal computo della

en
le ragioni già espresse con riferimento al primo motivo, co-
superficie in esame va esclusa quella occupata dai servizi igie-
me veicolato ai sensi dell'art. 360, 1° comma, nn. 3 e 5, nici, mentre va computata anche quella occupata dagli arredi,

am
c.p.c., è infondato. purché il detenuto abbia modo di muoversi liberamente tra di
Si evidenzia al riguardo che, come pure condivisibilmente essi nella cella. Il focus della Corte Edu è dunque incentrato

on
affermato dalla prima sezione penale di questa corte (v., da ul- esclusivamente sulla possibilità di movimento del detenuto
timo, Cass. 44433/17, cit.), se è pur vero che lo spazio minimo all'interno del locale detentivo.

O
M abb
individuale va computato nei sensi sopra precisati, va dato ri- La giurisprudenza nazionale è sempre stata compatta nel con-

M
lievo anche alla possibilità che nell'istituto penitenziario sia formare il calcolo relativamente al parametro dei servizi igieni-

SI
assicurata una consistente permanenza al di fuori della cella al ci, mentre ha visto pronunce men che univoche con riferimento
IO in
fine del possibile riequilibrio delle condizioni detentive. all'inclusione, o non, nel computo della superficie fruibile dal

AS
A tale proposito si osserva che la giurisprudenza della detenuto, dello spazio occupato dal letto.
so
Corte Edu (v., in particolare, sentenza della grande camera La Cassazione inizialmente era rimasta nel vago, limitandosi
20 ottobre 2016, Mursic c. Croazia, id., 2017, IV, 509) ha a statuire che «Ai fini della determinazione dello spazio indivi-
es

precisato che, quando lo spazio minimo risulti inferiore alla duale minimo intramurario [. . .] dalla superficie lorda della cel-
nc

quota limite dei tre metri quadrati, con conseguente emersio- la deve essere detratta l'area occupata dagli arredi» (Cass. 19
ne di una forte presunzione di trattamento degradante, occor- dicembre 2013, B., id., Rep. 2014, voce Ordinamento peniten-
D
co

re verificare se l'inadeguatezza dello spazio minimo sia da ziario, n. 98). Successivamente la Suprema corte ha cercato di
U

considerarsi in concreto ovviata dall'esistenza di adeguati individuare una strada interpretativa corretta alla luce dei prin-
LA
IO olo

fattori compensativi individuati nella durata della restrizione cipî enunciati dalla Corte Edu, i quali, come si è detto, sono
carceraria, nella misura della libertà di circolazione fuori dal- evidentemente volti a dare priorità alla possibilità per il detenu-
C

to di muoversi all'interno della cella. Un primo arresto suffi-


c

la cella, nell'offerta di attività da svolgere in spazi ampi fuori


O sci

dalle celle e nel decoro complessivo delle condizioni di de- cientemente chiaro sul punto si è avuto con una sentenza della
LO

tenzione, anche per condizioni igieniche e servizi forniti (per prima sezione penale, la quale ha affermato che «Non vi è dub-
Fa

ogni ulteriore dettaglio, v. Cass. n. 7422 del 17 novembre bio, a parere del collegio, che il letto a castello vada considerato
2016, dep. 2017, Collesano, cit.). come un ‘ingombro’ idoneo a restringere per la sua quota di in-
cidenza lo ‘spazio vitale minimo’ all'interno della cella [. . .].
R

Orbene, nella specie il giudice del merito, in base ad un


accertamento in fatto, insindacabile in questa sede, ha ritenu- Come si è detto, per spazio vitale minimo in cella collettiva de-
ve intendersi quello in cui i soggetti reclusi hanno la possibilità
to in sostanza che l'inadeguatezza dello spazio minimo sia
di muoversi» (Cass. 9 settembre 2016, S., id., Rep. 2016, voce
stata in concreto ovviata dall'esistenza di adeguati fattori
cit., n. 76).
compensativi (regime delle celle aperte dalle 8,30 alle
Tale decisione è stata seguìta da conformi pronunce quali
19,30), in quanto la detenzione nella cella di mq 2,9 pro ca- Cass. 17 novembre 2016, n. 13124, M., id., Le banche dati, ar-
pite avveniva esclusivamente nelle ore dedicate al riposo se- chivio Cassazione penale («Ai fini della determinazione dello
rale e notturno, così motivando la sua statuizione sul punto. spazio individuale minimo intramurario [. . .] dalla superficie
4. - In conclusione, va accolto per quanto di ragione il lorda della cella devono essere detratte l'area destinata ai servizi
primo motivo; va rigettato il secondo motivo; il provvedi- igienici e quella occupata da strutture tendenzialmente fisse, tra
mento impugnato va cassato in relazione al motivo accolto cui il letto, ove questo assuma la forma e struttura ‘a castello’, e
nei termini sopra precisati e la causa va rinviata al Tribunale gli armadi, appoggiati o infissi stabilmente alle pareti o al suolo,
di Torino. mentre non rilevano gli altri arredi facilmente amovibili come
————————
sgabelli e tavolini»), e 26 maggio 2017, n. 41211, G., ibid., la
quale enuncia: «Ai fini della determinazione dello spazio indi-
(1) I. - Il ricorso sottoposto al vaglio della Cassazione ri- viduale minimo intramurario [. . .] la soglia minima dei tre metri
guardava il decreto 1947/15 del Tribunale di Torino, che aveva quadrati va riferita alla ‘superficie calpestabile’ funzionale alla
accolto solo parzialmente un precedente ricorso ex art. 35 ter l. libertà di movimento del recluso, dovendosi, pertanto, detrarre,
25 luglio 1975 n. 354, volto ad ottenere la condanna del mini- al fine del calcolo dello spazio individuale minimo, l'area desti-
stero della giustizia al pagamento di un indennizzo pari ad euro nata ai servizi igienici e quella occupata da strutture tenden-
23.126 per essere stato, il ricorrente, detenuto presso gli istituti zialmente fisse, tra cui il letto a castello, destinato a sole finalità
di Torino, Asti ed Alba, in condizioni violative dell'art. 3 Cedu. di riposo».
Il primo motivo di doglianza è volto a lamentare il mancato La sentenza odierna si pone nel solco già tracciato da tali pre-
scomputo della superficie occupata dal letto dal calcolo dello cedenti, richiamando altresì la sentenza della prima sezione 19
spazio totale a disposizione del detenuto negli istituti peniten- aprile 2017, n. 44433, <www.cortedicassazione.it>, e precisan-
ziari di Torino ed Asti; il secondo è invece volto a denunciare do che il letto a castello, così come tutti gli arredi fissi o co-
l'esclusione dei giorni trascorsi dal ricorrente nella casa circon- munque non facilmente amovibili, va a restringere lo spazio vi-
dariale di Asti in regime di «celle aperte» dalla somma dei gior- tale minimo all'interno della cella e limita la possibilità di mo-
ni totali di detenzione in condizioni inumane o degradanti, no- vimento del soggetto recluso: «nella determinazione dello spa-
nostante il fatto che egli avesse avuto a disposizione all'interno zio minimo individuale in cella detentiva collettiva occorre far
della propria cella — in quegli stessi giorni — una superficie in- riferimento alla superficie della camera detentiva fruibile dal
feriore ai tre metri quadrati. singolo detenuto ed idonea al movimento e, pertanto, occorre
detrarre dalla complessiva superficie della cella non solo lo spa-
II. - Con la pronuncia in rassegna la Suprema corte ha colto zio destinato ai servizi igienici e quello occupato dagli arredi
l'occasione per precisare, da un punto di vista pratico, il corretto fissi ma anche lo spazio occupato dal letto a castello, costituen-
calcolo da effettuarsi per determinare lo spazio a disposizione do quest'ultimo una struttura tendenzialmente fissa e comunque
dei detenuti nei ricorsi ex art. 35 ter. non facilmente amovibile».
IL FORO ITALIANO — 2018.
971 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 972

III. - Ulteriore, importante specificazione — che finora era CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 5 di-
rimasta tra le righe nelle precedenti sentenze di legittimità — è cembre 2017, n. 29139; Pres. AMBROSIO, Est. NAZZICONE,
che viene invece considerato arredo facilmente amovibile il let- P.M. DE AUGUSTINIS (concl. parz. diff.); Soc. IG (Avv.
to singolo, o comunque non a castello. Ciò comporta, per il ri- GUERRERA) c. Getronics Finance Holdings BV (Avv. LAZ-
corrente ex art. 35 ter, l'onere di dimostrare quale fosse la tipo- ZARETTI, BARIÈ), Argirò e altri (Avv. CATTANI, DI GIOR-
logia di letto presente all'interno della cella in cui egli era dete- GI), Spersi (Avv. PANNUNZIO) e altri. Cassa App. Messina
nuto. 4 febbraio 2014.
Per conseguenza, il ricorso, relativamente al primo motivo, è
stato accolto solo parzialmente, perché, mentre risultava accer- Società — Società per azioni — Direzione e coordinamen-
tato che nella cella in cui il ricorrente era stato detenuto a Tori- to — Responsabilità — Azione di risarcimento del socio

a
no vi fosse un letto a castello, si menzionava semplicemente la esterno (Cod. civ., art. 2497).
presenza di «un letto», senza ulteriori specificazioni, in riferi-

to
mento alla cella in cui il ricorrente era stato allocato nella casa La preventiva escussione e la messa in mora della società

en
circondariale di Alba (o di Asti: la discrepanza nel testo riflette eterodiretta non costituiscono condizioni di procedibilità
un errore materiale, privo di rilievo). Nel caso di specie, la Cas- dell'azione del socio esterno volta a far valere la respon-

am
sazione ha dunque applicato una presunzione relativa secondo sabilità della società capogruppo per violazione dei prin-
cui, salvo dimostrazione contraria, deve ritenersi che nelle celle cipî di corretta gestione societaria ed imprenditoriale nel-

on
siano presenti letti non a castello. l'attività di direzione e coordinamento. (1)

O
M abb
IV. - Relativamente al secondo motivo di ricorso, i giudici di

M
legittimità (richiamando anche Cass. 17 novembre 2016, n. Fatti di causa. — La Corte d'appello di Messina con sen-

SI
7422, ibid.), avallando la sentenza sottostante, hanno ritenuto tenza del 4 febbraio 2014 ha confermato la decisione del tri-
IO in
insussistente la violazione dell'art. 3 qualora lo spazio minimo bunale della stessa città dell'8 maggio 2008, la quale, per

AS
vitale a disposizione del detenuto, pur se insufficiente, sia stato quanto qui rileva, ha dichiarato improcedibile la domanda
so
adeguatamente compensato dalla possibilità di trascorrere del proposta nel gennaio 2007, ai sensi dell'art. 2497, 1° comma,
tempo al di fuori dalla cella, utilizzata esclusivamente per dor- c.c., da IG s.r.l. ed Angela Patrizia Magazù, soci di minoranza
es

mire. La sentenza della grande camera sopra citata è stata chiara della Sit telecomunicazioni s.r.l., avverso la controllante di
nello stabilire che la disponibilità di uno spazio inferiore ai tre
nc

quest'ultima, la Getronics Solutions Italia s.p.a., nonché con-


metri quadrati all'interno di una cella detentiva collettiva non
D

tro la Getronics Finance Holdings B.V., unica azionista della


co

comporta di per sé violazione, ma semplicemente fa sorgere una prima; la corte d'appello ha, inoltre, confermato la decisione
U

presunzione forte di violazione della norma; tale presunzione di primo grado, laddove essa ha statuito la competenza del
LA

può tuttavia essere vinta se il resistente dimostra che il detenuto


IO olo

giudice ordinario e l'insussistenza della competenza arbitrale


ha avuto la possibilità di circolare al di fuori della cella, che allo
sull'azione proposta nei confronti degli amministratori della
C

stesso siano state offerte attività da svolgere al di fuori delle cel-


c

le, che la restrizione dello spazio minimo vitale ha avuto breve società dominata.
O sci
LO

durata e che le condizioni generali di detenzione siano state nel La corte territoriale ha condiviso la tesi del tribunale, se-
complesso decorose. La Suprema corte ha dunque ritenuto cor- condo cui la procedibilità della domanda dei soci della con-
Fa

retta la motivazione del giudice di merito, a cui avviso il regime trollata, volta alla condanna della capogruppo (e della control-
delle celle aperte, che aveva consentito al detenuto di muoversi lante di questa, dopo l'estinzione della stessa) al risarcimento
R

al di fuori di esse dalle ore 8.30 alle ore 19.30, era adeguata- del danno per la violazione dei principî di corretta gestione so-
mente compensativo della restrizione dello spazio vitale mini- cietaria e imprenditoriale, è subordinata alla preventiva escus-
mo. Sebbene, infatti, il ricorrente avesse a disposizione solo 2,9 sione del patrimonio della controllata medesima.
metri quadrati, ciò avveniva esclusivamente nelle ore serali e Ha ritenuto che a tale conclusione induce il dato letterale
notturne, le quali dovevano essere dedicate al riposo e non al della norma, il quale individua il patrimonio della società do-
movimento. minata come da aggredire in prima battuta, nonché il corretto
equilibrio tra le posizioni dei soci e creditori della controllata e
V. - Per completezza, spostandoci su una tematica diversa ma quelle dei soci e creditori della controllante, evitando che i so-
comunque interna all'argomento dei ricorsi ex art. 35 ter l. ci esterni di questa siano inutilmente aggrediti.
354/75, va altresì segnalata Cass., ord. n. 22764 del 28 settem- Quanto all'eccezione di difetto di giurisdizione, sollevata
bre 2017, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile, dagli ex amministratori della società dominata, ha osservato
con cui la terza sezione civile della Cassazione ha trasmesso gli che la clausola compromissoria è stata eliminata dall'as-
atti al primo presidente affinché questo valuti l'opportunità di semblea straordinaria di Sit telecomunicazioni s.p.a. del 28
assegnare il ricorso alle sezioni unite: è stato infatti rilevato un febbraio 2006, onde, ai sensi dell'art. 5 c.p.c., resta irrile-
contrasto sulla natura del ristoro previsto da tale norma, talvolta vante la sua vigenza al momento in cui i convenuti ricopri-
qualificato come indennizzo e talaltra come risarcimento, come
rono la carica di amministratori, essendo stata l'azione pro-
pure sull'applicabilità allo stesso dell'istituto della prescrizione
o di quello della decadenza e con quali termini, anche alla luce
posta solo nel gennaio 2007.
dell'analogia della normativa in esame con quella dell'equa ri- Avverso questa sentenza propone ricorso la IG s.r.l., affida-
parazione prevista dalla l. n. 89 del 24 marzo 2010 (c.d. legge to a tre motivi, cui resistono con controricorso la Getronics Fi-
Pinto sulla ragionevole durata del processo) e di Cass., sez. un., nance Holdings B.V., nonché gli ex amministratori, proponen-
2 ottobre 2012, n. 16783, id., 2012, I, 2981, con nota di richia- do altresì questi ultimi ricorso incidentale per un motivo.
mi. La ricorrente ha depositato la memoria.
Ragioni della decisione. — 1.1. - La ricorrente principale
propone avverso la sentenza impugnata tre motivi di ricorso,
che possono essere come di seguito riassunti:
1) violazione e falsa applicazione dell'art. 2497, 1° e 3°
comma, c.c., avendo la norma posto una responsabilità diretta,
nei confronti dei soci della società soggetta all'altrui direzione
————————
e coordinamento e dei suoi creditori, in capo alla società che
tali attività esercita, laddove la società controllata è il soggetto
direttamente danneggiato dalla condotta abusiva.
Al contrario, non è stata prevista un'azione dei soci esterni e
dei creditori contro la società controllata «abusata», essendo la
condotta abusiva imputabile soltanto alla capogruppo.
Il 3° comma dell'art. 2497 c.c., pertanto, non pone affatto
un beneficio d'escussione, in particolare quanto all'azione dei
IL FORO ITALIANO — 2018.
973 PARTE PRIMA 974

soci (pur potendo forse interpretarsi in tal senso la norma con quella gravante in primis sulla dominata, si è negato che sul
riguardo all'azione del creditore), difettando un'obbligazione, citato comma possa fondarsi la ricostruzione di una respon-
tantomeno plurisoggettiva, in capo alla dominata, dal momen- sabilità della società controllante sussidiaria rispetto a quel-
to che i soci non sono creditori della stessa, né possono da la della società eterodiretta, di tipo patrimoniale, per i debiti
questa pretendere il risarcimento dei danni c.d. riflessi: tanto è non soddisfatti di questa.
vero che non è contemplata la chiamata in giudizio della do- Dei due segmenti di «responsabilità solidale sussidiaria»
minata; mentre la tesi seguìta dalla corte del merito addossa ai che parte degli interpreti ha voluto intravvedere nel 3° comma
soci di minoranza i rischi d'insolvenza della holding e di can- dell'art. 2497 c.c. — condebito per obbligo primario, condebi-
cellazione della dominata (come avvenuto nella specie) nel to per danni — il precedente menzionato ha tracciato solo il
corso del giudizio avverso quest'ultima. Occorre, dunque, at- primo, escludendo che sulla capogruppo gravi una responsabi-

a
tribuire natura squisitamente fattuale alla vicenda descritta dal- lità patrimoniale per le obbligazioni insoddisfatte della con-

to
la norma. trollata.

en
Essendo stata, peraltro, la controllata italiana cancellata dal E ha, poi, aggiunto — al solo fine di escludere una simile
registro delle imprese il 17 maggio 2007 ed essendosi dunque valenza della disposizione, non quale ratio decidendi e con ri-

am
estinta ai sensi dell'art. 2495 c.c., in capo all'unica azionista guardo ai creditori della controllata — che l'art. 2497, 3°
olandese alla responsabilità ex art. 2497 c.c. si aggiunge quella comma, c.c. si limita ad individuare «piuttosto ... una condi-

on
patrimoniale per tutte le obbligazioni della controllata non zione di ammissibilità dell'azione di responsabilità prevista
soddisfatte, come stabilito dalle sezioni unite con la sentenza nel 1° comma verso i creditori della società eterodiretta». Non,

O
M abb
n. 6072 del 2013 (Foro it., 2013, I, 2189). dunque, un precedente ai fini della presente decisione.

M
Infine, nel caso di specie, accanto all'insussistenza teorica Ebbene, il secondo segmento menzionato va ora tracciato,

SI
della predetta condizione di proponibilità dell'azione, in prati- specificamente con riguardo ai soci esterni della società con-
IO in
ca essa sarebbe irrealizzabile, non esistendo più un patrimonio trollata, quali sono gli attori in giudizio.

AS
escutibile del soggetto ormai estinto; 2.2. - Potrebbe, ad una sommaria lettura, sembrare che i so-
so
2) violazione e falsa applicazione dell'art. 2497, 1° e 3° ci esterni della società eterodiretta siano addirittura gravati da
comma, c.c., ed illegittimo omesso esame di fatto decisivo per un onere di preventiva escussione della medesima: essi, cioè,
es

il giudizio, in quanto la corte del merito non ha considerato la sarebbero tenuti a convenire in giudizio la propria società e so-
nc

circostanza della richiesta di risarcimento stragiudiziale, invia- lo se insoddisfatti potrebbero agire contro la società capogrup-
ta il 20 settembre 2006 dalle socie anche alla società domina- po. La tesi si scinde poi tra chi ritiene che il beneficio di
D
co

ta; escussione operi in sede di giudizio di cognizione e chi, inve-


U

3) violazione dell'art. 92, 2° comma, c.c., perché, doven- ce, sulla scorta dei precedenti interpretativi formatisi sull'art.
LA
IO olo

do la sentenza d'appello essere cassata per i motivi predetti, 1304 c.c., lo pone solo in sede esecutiva.
anche la compensazione delle spese di lite non si giustifica Tale tesi, tuttavia, in entrambe le sue declinazioni, non con-
C
c

più. vince, un'interpretazione condotta secondo la lettera e la ratio


O sci
LO

1.2. - Il motivo del ricorso incidentale deduce la violazione dell'art. 12 disp. prel. c.c. inducendo a diversa conclusione.
e la falsa applicazione degli art. 1372 c.c. e 5 c.p.c., posto che, Sotto il profilo letterale, la norma parla anzitutto di «agire»
Fa

allorché i controricorrenti ricoprivano la carica di amministra- con riguardo unicamente alla capogruppo, non alla società
tori della Sit Telecomunicazioni s.p.a., lo statuto sociale pre- dominata; mentre a tale azione è di ostacolo la circostanza
R

vedeva all'art. 42 una clausola compromissoria, la quale de- concreta che il socio o il creditore siano stati «soddisfatti» nel-
volveva ad un collegio arbitrale anche tutte le controversie le loro pretese: espressione, pertanto, che evoca la tacitazione
promosse da e contro gli amministratori: la successiva modifi- del debito, così che non si abbia più nulla a pretendere (cfr.
ca statutaria, operata quando essi non erano più nella carica, art. 2312, 2324, 2332, 3° comma, 2495 c.c.).
rimane quindi per essi irrilevante. Il legislatore aveva a disposizione il testo di numerose altre
2. - Il primo motivo del ricorso principale è fondato. disposizioni, in cui il sintagma del «beneficio d'escussione»,
2.1. - Lo «statuto giuridico» della società eterodiretta, come certamente monosemico, viene utilizzato: si vedano ad esem-
risulta dall'art. 2497 c.c., è stato talora definito «ambivalente», pio gli art. 563, 1944, 2268, 2304, 2868 c.c., 63 disp. att. c.c.,
posto che, nell'ambito dei primi tre commi della disposizione, e così via.
essa sembra passare dalla posizione di soggetto abusato titola- Invece, il legislatore stesso ha prescelto una formulazione
re della tutela — sanzionando il 1° comma la violazione dei tutt’affatto diversa: non ha attribuito ai soci esterni ed ai credi-
principî di corretta gestione societaria ed imprenditoriale della tori il diritto al risarcimento verso la società partecipata e ha
dominata — a quella di soggetto che, ai sensi del 3° comma, disposto che il diritto al risarcimento del danno vantato verso
in prima battuta pare chiamato ad eliminare il pregiudizio pati- la controllante, previsto dal 1° comma, possa farsi valere solo
to dai suoi soci di minoranza. allorché essi non siano stati «soddisfatti» dalla società control-
Secondo quest'ultima previsione, che giova ricordare ai fini lata.
della sua esegesi, «Il socio ed il creditore sociale possono agi- Altro è predicare un beneficio d'escussione, in sede di co-
re contro la società o l'ente che esercita l'attività di direzione e gnizione o di esecuzione: il quale, come condivisibilmente os-
coordinamento, solo se non sono stati soddisfatti dalla società servato nel ricorso, finirebbe per contraddire la stessa ratio
soggetta all'attività di direzione e coordinamento». della tutela, posto che la società eterodiretta dovrebbe addirit-
La norma è stata letta da taluno — in entrambi i casi, ben tura essere convenuta in giudizio ed escussa prima che il socio
oltre la reale portata precettiva — come fondante ora una re- esterno della medesima società sia abilitato a chiedere il risar-
sponsabilità in capo alla holding per i debiti della controllata, cimento del c.d. danno riflesso alla controllante — vera novità
ora in capo a quest'ultima per la responsabilità risarcitoria di della disciplina sui gruppi introdotta dalla riforma — con sicu-
quella. ri ritardi e rischi a loro carico degli imprevisti che possano
Questa corte ha già avuto modo di affermare come la so- colpire le società controparti.
cietà, che, ai sensi dell'art. 2497 c.c., abbia abusato del- Inoltre, la (in tesi obbligata) proposizione dell'azione contro
l'attività di direzione e coordinamento, e che per ciò rispon- la società eterodiretta, volta a riparare il danno subìto — per
de del risarcimento del danno derivante dal cattivo esercizio quanto in questa sede rileva — dai soci esterni, incide anche,
del potere di direzione sulla società eterodiretta, non possa com’è noto, sul valore della loro stessa partecipazione sociale,
dirsi condebitrice solidale con essa, in forza del 3° comma nonché poi degli altri soci che non abbiano proposto analoga
di tale disposizione, onde non è obbligata per il pagamento azione: che è proprio il pregiudizio contro cui l'art. 2497, 1°
dei debiti insoddisfatti verso i creditori di questa (Cass. 12 comma, mira ad offrire tutela.
giugno 2015, n. 12254, id., Rep. 2016, voce Società, n. La dottrina convincentemente segnala come sarebbe siste-
767). Nel respingere la tesi, in quel giudizio perorata, se- maticamente pericoloso postulare che la società eterodiretta
condo cui la responsabilità della holding si aggiungerebbe a sia tenuta, essa stessa, a risarcire i suoi soci: non solo perché la
IL FORO ITALIANO — 2018.
975 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 976

società dominata è proprio il soggetto danneggiato, ma anche tivi, ove l'effetto positivo proveniente da un'operazione anche
in quanto i casi di attribuzione patrimoniale ai soci sono tipici diversa o successiva rispetto al singolo atto dannoso è idonea
ed eccezionali (si pensi, altresì, alla regola della postergazio- ad escludere il risarcimento (in contrasto con la regola secon-
ne) e per il rischio di posizioni collusive volte a svuotare il pa- do cui la compensatio lucri cum damno opera solo quando il
trimonio della dominata. lucro sia conseguenza immediata e diretta dello stesso fatto il-
Per quanto riguarda i creditori, ai fini di completezza del lecito che ha prodotto il danno); mentre con quei principî sono
quadro, giova osservare come il pregiudizio che li riguarda, del tutto coerenti le altre due fattispecie.
posto dall'art. 2497, 1° comma, c.c., sia quello all'interesse Se un terzo paga il debito risarcitorio altrui, questo viene
strumentale alla conservazione dell'integrità del patrimonio meno, secondo il meccanismo dell'art. 1180 c.c., che il legis-
sociale della propria debitrice in quanto presupposto per favo- latore ha in definitiva previsto nell'art. 2497, 3° comma, c.c.,

a
rire il buon esito del credito. Dal momento che per loro il per quanto attiene alla soddisfazione del socio esterno, qui ri-

to
danno consiste nel pregiudizio all'integrità del patrimonio so- levante: con disposizione che contempla, peraltro, profili di

en
ciale causato dalla capogruppo, perché esso sussista sarà per specialità, sia quanto al terzo adempiente, non estraneo all'or-
definizione necessario che abbiano richiesto l'adempimento ganizzazione sociale del debitore a titolo risarcitorio, ma so-

am
ed il patrimonio della controllata si sia palesato insufficiente cietà da questo dominata, sia con riguardo alla (implicita)
(cfr. art. 2394 c.c.): in tal senso, quest'ultima situazione è ad- esclusione del possibile rifiuto del creditore nel ricevere la

on
dirittura il presupposto del sorgere della responsabilità della prestazione (vuoi che abbia interesse a che il debitore la ese-
capogruppo, non una mera condizione di procedibilità. Onde gua personalmente, vuoi per l'opposizione palesata dal debito-

O
M abb
il creditore, secondo le regole generali, dovrà essere pagato re). Nell'ambito del gruppo, ed in coerenza con la natura cau-

M
dalla società sua debitrice, in mancanza potendo far valere il sale astratta della fattispecie ora menzionata, l'adempimento

SI
pregiudizio patito a causa della cattiva direzione della capo- da parte della società controllata di un debito che è esclusiva-
IO in
gruppo contro quest'ultima. Ma non sembra far riferimento a mente altrui — quello risarcitorio a carico della capogruppo

AS
ciò l'art. 2497, 3° comma, c.c.: norma che contempla una di- — assumerà una connotazione particolare con riguardo alla
so
versa situazione fattuale per il creditore, analoga a quella pre- c.d. causa concreta.
vista per il socio, successiva al sorgere del credito risarcitorio «Soddisfatti», dunque, a seconda del rispettivo diritto sog-
es

(laddove il creditore, per la regola posta dal citato presuppo- gettivo: in quanto il socio sia stato risarcito dalla controllata
nc

sto, avrà cioè già potuto constatare la lesione all'integrità del per il pregiudizio subìto al valore e alla redditività della parte-
patrimonio sociale e l'inadempimento della società sua diretta cipazione sociale; o in quanto, dal suo canto, il creditore sia
D
co

debitrice), consistente allora nel pagamento, pur tardivo, del stato pagato dalla controllata, con estinzione allora sia del de-
U

dovuto da parte della società controllata, oppure anche in mi- bito originario patrimoniale gravante sulla medesima, sia del
LA
IO olo

sure ripristinatorie dell'integrità del patrimonio della stessa debito risarcitorio gravante sulla controllante con riguardo alla
società debitrice, così nuovamente idoneo a costituire per lui lesione cagionata all'integrità del patrimonio della controllata;
C
c

la garanzia patrimoniale generica ex art. 2740 c.c., mediante in entrambi i casi, l'espressione ricomprende ogni modalità
O sci

ogni forma all'uopo prevista dal diritto societario (copertura


LO

che permetta al socio o al creditore il conseguimento del-


delle perdite, aumento del capitale, versamenti a fondo perdu- l'utilità loro spettante.
Fa

to appostati a riserva, ecc.), con conseguente eliminazione del La prospettiva assunta riconosce in capo al socio esterno o
pregiudizio cui tende la tutela predisposta dal 1° comma della al creditore interessi meramente patrimoniali, connessi nel
R

norma in commento. primo caso alla qualità di soggetto interessato essenzialmente


In effetti, il legislatore — dopo avere configurato la respon- alle sorti del proprio investimento finanziario e nel secondo di
sabilità verso i soci esterni e i creditori della controllata in ca- controparte contrattuale in sé disinteressata alle vicende socie-
po al soggetto che abbia abusato dei suoi poteri di direzione e tarie interne.
coordinamento, violando le regole di corretta gestione societa- In definitiva, reputa il collegio che la norma in esame non
ria ed imprenditoriale della società controllata — ha delimitato preveda una condizione di procedibilità dell'azione del socio
o escluso la responsabilità della capogruppo in tre casi, in cui contro la società che esercita l'attività di direzione e coordi-
un danno risarcibile non esiste più: perché è mancante, alla lu- namento, costituita dall'infruttuosa escussione della società
ce del risultato complessivo dell'attività di direzione e coordi- controllata — il c.d. beneficium escussionis — e neppure un
namento (1° comma, ultima parte, prima ipotesi); è integral- c.d. beneficium ordinis, in assenza di rapporto obbligatorio so-
mente eliminato, anche a seguito di operazioni a ciò dirette (1° lidale nel debito risarcitorio. Se non sussiste un beneficio d'e-
comma, ultima parte, seconda ipotesi); o è azzerato dalla stes- scussione, in via di cognizione o di esecuzione, né un onere di
sa società controllata, che abbia soddisfatto la pretesa risarci- formale messa in mora stragiudiziale della controllata, il socio
toria (3° comma), secondo un meccanismo meramente «fattua- poi neppure è titolare della pretesa di essere da questa risarcito
le». per fatto altrui, vale a dire della controllante (pur godendo del-
In presenza di un vantaggioso (o almeno neutrale) risultato le azioni ex art. 2393 bis, 2395, 2476 c.c. avverso gli ammini-
complessivo dell'attività di direzione e coordinamento per la stratori della dominata; nonché eventualmente, ma è tema af-
società dominata, dell'eliminazione specifica del danno me- fatto estraneo a questa sede, delle azioni risarcitorie per c.d.
diante operazioni a ciò dirette o da parte della stessa controlla- responsabilità deliberativa, nella riforma sostitutive della tute-
ta — tutte evenienze che in giudizio la holding sarà onerata di la reale caducatoria, ai sensi degli art. 2377, 4° comma, 2378,
allegare e provare, in caso di esito positivo con sopravvenuta 2° comma, 2379 ter, 3° comma, ecc.), ossia non ha azione ri-
carenza d'interesse all'azione proposta — la responsabilità sarcitoria con quel petitum e causa petendi contro la società
della controllante viene meno, semplicemente perché un pre- eterodiretta, priva di legittimazione passiva, sia pure quale
giudizio non esiste più, quale elemento costitutivo, sul piano coobbligata, nell'azione risarcitoria per direzione abusiva ex
oggettivo, della fattispecie risarcitoria. art. 2497 c.c.
Non giova, in contrario, osservare come, ove si acceda a ta- 3. - Il secondo motivo è assorbito, come pure il terzo, que-
le interpretazione, ne deriverebbe la superfluità del 3° comma st'ultimo non formulato peraltro quale censura autonoma, ri-
dell'art. 2497 c.c.: perché esso può ragionevolmente ritenersi sultando in esso enunciato piuttosto l'auspicato esito, circa le
volto semplicemente ad impedire l'azione risarcitoria verso la spese, dell'accoglimento degli altri due.
capogruppo, pur quando non direttamente questa, ma la sua 4. - Con riguardo al ricorso incidentale, è pregiudiziale, pre-
controllata abbia azzerato il danno (altro è poi il meccanismo cludendo l'esame del motivo, il rilievo d'ufficio dell'inammis-
interno tra le due società, che verosimilmente contemplerà il sibilità dell'appello sul punto.
rimborso o la preventiva messa a disposizione del dovuto da La sentenza del Tribunale di Messina dell'8 maggio 2008
parte della holding). ha separato dalle altre la causa proposta avverso i convenuti,
Se si vuole, il maggiore distacco dai principî generali opera odierni ricorrenti incidentali, dopo avere respinto l'eccezione
con riguardo, piuttosto, alla fattispecie dei vantaggi compensa- di «difetto di giurisdizione» per clausola arbitrale statutaria.
IL FORO ITALIANO — 2018.
977 PARTE PRIMA 978

Proposto appello, la corte territoriale ha confermato la me- ad essa rivolta, avendo il legislatore posto unicamente in capo alla
desima statuizione. società capogruppo l'obbligo di risarcire i soci esterni danneggiati
Tuttavia, la pronuncia di primo grado, che ha deciso solo dall'abuso dell'attività di direzione e coordinamento.
sulla competenza della domanda proposta avverso Argirò, Contra, Trib. Palermo 15 giugno 2011, id., 2011, I, 3184, ove
Buat e Marino, poteva essere impugnata unicamente con il re- si afferma che l'art. 2497, 3° comma, c.c. contempla un onere di
golamento necessario di competenza, di cui all'art. 42 c.p.c., preventiva escussione del patrimonio della controllata che opera
avendo pronunciato sulla competenza senza decidere il merito solo in sede esecutiva; Trib. Pescara 2 febbraio 2009, id., 2009, I,
della causa in questione (cfr. Cass. 25 ottobre 2016, n. 21523, 2829, e Trib. Palermo 3 giugno 2010, id., 2011, I, 931, che rico-
ibid., voce Arbitrato, n. 115). nosce in capo al socio che agisce per il risarcimento dei danni nei
confronti della controllata l'onere di fornire previamente la prova
Al riguardo, questa corte ha anche chiarito (Cass. 21 no-

a
del mancato soddisfacimento delle proprie pretese da parte della
vembre 2006, n. 24681, id., Rep. 2006, voce Competenza civi- società controllata.

to
le, n. 109), che la sentenza non definitiva, con la quale il giu- Ad avviso della Suprema corte è, altresì, escluso che vi possa

en
dice di primo grado si sia limitato ad affermare la propria essere un onere di preventiva escussione in sede di giudizio di co-
competenza, è impugnabile esclusivamente ed immediatamen- gnizione, come pure sostenuto da altra giurisprudenza: cfr. Trib.

am
te con il regolamento necessario di competenza, nei modi e nei Milano 17 giugno 2011, id., Rep. 2012, voce cit., n. 624 (e Giur.
termini di cui all'art. 47 c.p.c.; pertanto, l'appello proposto comm., 2013, II, 507, con nota di L. BENEDETTI, La responsabili-

on
contro tale sentenza, al pari di quello avanzato contro la deci- tà da eterodirezione abusiva della capogruppo. Natura contrat-
sione definitiva a seguito di riserva di impugnazione differita, tuale o aquiliana? Eventuale carattere sussidiario?; Società,

O
M abb
è inammissibile, e tale inammissibilità, se non dichiarata dal 2012, 258, con nota di H. SIMONETTI, Natura e condizioni del-

M
giudice di secondo grado, è rilevabile anche d'ufficio in sede l'azione di responsabilità nei confronti della capogruppo), se-
di legittimità. condo cui ai soci danneggiati dalla eterodirezione abusiva è attri-

SI
IO in
Laddove, quindi, la Corte di cassazione abbia rilevato d'uf- buita la facoltà di chiamare in giudizio la propria società in chiave

AS
ficio una causa di inammissibilità dell'appello, che il giudice di denuntiatio litis. In tal senso anche Trib. Verona 6 settembre
so
del merito non abbia riscontrato, ne consegue la cassazione 2011, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 704 (e Giur. comm., 2013,
senza rinvio della sentenza di secondo grado oggetto di gra- II, 521, con nota di L. BENEDETTI, cit.), ove si chiarisce che i soci
es

vame (Cass. 27 novembre 2014, n. 25209, id., Rep. 2014, voce della controllata non hanno alcuna azione verso la loro società e
Cassazione civile, n. 253; nonché, ex multis, 26 luglio 2016, n. che quest'ultima non è in alcun modo loro debitrice.
nc

15370, id., Rep. 2016, voce Esecuzione forzata in genere, n. La disposizione in esame ha suscitato in dottrina molteplici in-
D

terrogativi nella misura in cui riconosce una legittimazione diretta


co

91; 13 novembre 2009, n. 24047, id., Rep. 2009, voce Cassa-


U

per il ristoro di un danno riflesso. In particolare, la fattispecie in


zione civile, n. 90). oggetto, con riferimento alla posizione del socio, presenterebbe
LA
IO olo

5. - In conclusione, la sentenza impugnata va cassata, in ac- delle incongruenze rispetto all'ipotesi di cui all'art. 2395 c.c. (su
coglimento del primo motivo del ricorso principale, con rinvio cui, da ultimo, Trib. Roma 5 giugno 2017, Foro it., 2018, I, 359),
C

alla Corte d'appello di Messina, in diversa composizione, per-


c

dove si afferma la regola opposta dell'azione individuale del so-


O sci

ché prosegua il giudizio, dovendosi enunciare il seguente prin-


LO

cio o del terzo a fronte di un danno diretto, con il rischio di una


cipio di diritto: «L'art. 2497, 3° comma, c.c. non prevede una disparità di trattamento ingiustificato anche sotto il profilo costi-
Fa

condizione di procedibilità dell'azione contro la società che tuzionale.


esercita l'attività di direzione e coordinamento, costituita dal- In dottrina — ex novis e anche per ulteriori riferimenti — v. L.
R

l'infruttuosa escussione, da parte del socio della società con- BENEDETTI, La legittimazione attiva e passiva dell'azione di re-
trollata, del patrimonio di questa o dalla previa formale richie- sponsabilità ex art. 2497, 1° comma, c.c., in Riv. dir. comm.,
sta risarcitoria ad essa rivolta, avendo il legislatore posto uni- 2015, II, 362; G.F. CAMPOBASSO, Diritto commerciale, 2. Diritto
camente in capo alla società capogruppo l'obbligo di risarcire i delle società, 9ª ed. a cura di M. CAMPOBASSO, Torino, 2015,
soci esterni danneggiati dall'abuso dell'attività di direzione e 297; A. DACCÒ, I gruppi di società, in Diritto commerciale a cura
coordinamento». di M. CIAN, III. Diritto delle società, Torino, 2017, 786; G. GUIZ-
Al giudice del merito si demanda la liquidazione delle spese ZI-I. PAGNI, Noterelle in tema di legittimazione ad agire e interes-
del giudizio di legittimità relativo alla causa avente ad oggetto si protetti nell'ipotesi di illecito esercizio del potere di direzione e
la responsabilità della società che esercita la direzione e il coordinamento di società, in Società, 2014, 590.
coordinamento, di cui al ricorso principale.
6. - Tenuto conto, infine, della cassazione senza rinvio con
riguardo alla statuizione di conferma del diniego della compe-
tenza arbitrale sulla causa di responsabilità nei confronti degli
amministratori, occorre provvedere, ai sensi dell'art. 385, 2°
comma, c.p.c., alla regolazione delle spese di appello (pen- ————————

dendo, per il merito, secondo le affermazioni dei difensori, la


relativa controversia in primo grado).
————————

(1) In senso conforme, cfr. Trib. Milano 27 febbraio 2012, Fo-


ro it., Rep. 2012, voce Società, n. 625, ove si chiarisce che non CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza
sussiste alcun obbligo di preventiva escussione della società con- 16 novembre 2017, n. 27199; Pres. RORDORF, Est. CIRIL-
trollata a carico del socio che esercita l'azione di responsabilità LO, P.M. MATERA (concl. diff.); Soc. Unicredit Leasing
verso la capogruppo. Come, infatti, ribadito nella pronuncia in (Avv. CATAVELLO) c. Miccoli (Avv. SANTORO, RAVINALE,
epigrafe, ai sensi dell'art. 2497, 3° comma, c.c., al socio esterno e VAIRA, RUDEL). Cassa App. Torino 20 maggio 2015.
ai creditori della controllata viene attribuita un'azione risarcitoria
diretta nei confronti della società controllante per i riflessi pregiu- Appello civile — Motivazione — Parte volitiva e parte
dizievoli sulla loro posizione economica derivanti dal danno arre- argomentativa — Forme sacramentali e progetto alter-
cato dalla società soggetta all'altrui direzione: cfr. App. Napoli 1° nativo di sentenza — Esclusione (Cod. proc. civ., art.
agosto 2014, id., Rep. 2014, voce cit., n. 425; Trib. Milano 21 342, 434).
febbraio 2013, ibid., n. 419.
In quest'ottica, la Suprema corte ha enunciato il principio di di- L'atto di appello deve contenere una parte volitiva, con cui
ritto secondo cui l'art. 2497, 3° comma, c.c. non prevede una si indicano le questioni e i punti contestati della sentenza
condizione di procedibilità dell'azione contro la società che eser- impugnata, e una parte argomentativa, che confuti le ra-
cita l'attività di direzione e coordinamento, costituita dall'infrut- gioni addotte dal primo giudice, senza rivestire particolari
tuosa escussione, da parte del socio della società controllata, del forme sacramentali, né contenere la redazione di un pro-
patrimonio di questa o dalla previa formale richiesta risarcitoria getto alternativo di decisione. (1)
IL FORO ITALIANO — 2018.
979 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 980

Fatti di causa. — 1. - La s.p.a. Unicredit Leasing stipulò In vista dell'udienza davanti a queste sezioni unite le parti
con Francesco Miccoli un contratto di locazione finanziaria hanno depositato memorie.
avente ad oggetto un'unità da diporto. Insorte contestazioni Ragioni della decisione. — 1. - La questione rimessa dal-
in ordine all'esecuzione del contratto, la s.p.a. Unicredit Lea- l'ordinanza interlocutoria. La terza sezione civile — dopo
sing comunicò al Miccoli di volersi avvalere della clausola aver premesso che solo la decisione in senso favorevole alla
risolutiva espressa prevista nel contratto e chiese al medesi- società ricorrente della prima delle due questioni suindicate
mo il pagamento dei canoni scaduti e di quelli non ancora avrebbe dato ingresso allo scrutinio della seconda — ha
scaduti. chiesto alle sezioni unite di stabilire se «sia richiesto all'ap-
Non avendo il Miccoli dato seguito alla richiesta, la s.p.a. pellante di formulare l'appello con una determinata forma o
Unicredit Leasing ottenne dal Tribunale di Torino un decreto di ricalcare la gravata decisione ma con un diverso contenu-

a
ingiuntivo, nei confronti dello stesso, per la somma di euro to, ovvero se sia sufficiente, ma almeno necessaria, un'anali-

to
482.817,23. tica individuazione, in modo chiaro ed esauriente, del quan-

en
Avverso il decreto propose opposizione il Miccoli e nel tum appellatum, circoscrivendo il giudizio di gravame con ri-
giudizio si costituì la s.p.a. Unicredit Leasing, chiedendo il ferimento agli specifici capi della sentenza impugnata, non-

am
rigetto della medesima. ché ai passaggi argomentativi in punto di fatto o di diritto
Definendo il giudizio, il Tribunale di Torino ritenne vessa- che la sorreggono e formulando, sotto il profilo qualitativo,

on
torie le clausole n. 5 V e n. 14 V del contratto: la prima, vol- le ragioni di dissenso rispetto al percorso adottato dal primo
ta a limitare la tutela risarcitoria del soggetto utilizzatore del giudice».

O
M abb
bene in leasing anche in ipotesi di risoluzione del contratto di 2. - La procedibilità del ricorso. Occorre innanzitutto da-

M
vendita per inadempimento del concedente; la seconda, con- re atto che la prima questione prospettata nell'ordinanza in-

SI
tenente un'ipotesi di inversione del rischio, ossia tale da tra- terlocutoria è stata nel frattempo già decisa da queste sezio-
IO in
sferire in capo all'utilizzatore il rischio del mancato godi- ni unite con la sentenza 2 maggio 2017, n. 10648 (id., 2017,

AS
mento del bene. I, 2400), in risposta a precedente ordinanza di rimessione
so

Il tribunale, quindi, accolse l'opposizione, revocò il decre- della prima sezione civile. In quella pronuncia è stato affer-
to ingiuntivo e condannò la società opposta al pagamento mato il principio secondo cui nel giudizio di cassazione de-
es

delle spese di lite. ve escludersi la possibilità di applicazione della sanzione


nc

2. - La pronuncia è stata impugnata dalla s.p.a. Unicredit dell'improcedibilità di cui all'art. 369, 2° comma, n. 2,
c.p.c., al ricorso contro una sentenza notificata di cui il ri-
D

Leasing e la Corte d'appello di Torino, con sentenza del 20


co

maggio 2015, ha dichiarato inammissibile il gravame per corrente non abbia depositato, unitamente al ricorso, la rela-
U

violazione dell'art. 342 c.p.c. e ha condannato l'appellante al ta di notifica, ove quest'ultima risulti comunque nella di-
LA
IO olo

pagamento delle ulteriori spese del grado. sponibilità del giudice perché prodotta dalla parte controri-
Ha osservato la corte territoriale che l'atto di appello non corrente ovvero acquisita mediante l'istanza di trasmissione
C
c

conteneva «una sia pur sintetica disamina e confutazione del- del fascicolo di ufficio.
O sci
LO

le molteplici argomentazioni poste a base della sentenza im- Poiché nel caso in esame la stessa ordinanza interlocutoria
pugnata». ha dato atto che la copia notificata della sentenza impugnata
Fa

In particolare, l'appello era da considerare carente in ordi- si trovava negli atti prodotti dal controricorrente, ne deriva
ne ai seguenti punti: l'applicabilità, al contratto in esame, del che il principio enunciato nel richiamato precedente risolve
R

codice del consumo; la ricostruzione del contenuto delle ogni dubbio sul punto; per cui, pacifica dovendosi ritenere la
clausole ritenute nulle dal tribunale, nonché del significato e procedibilità del ricorso, bisogna esaminare la seconda que-
della ratio delle clausole nn. 3 e 5, specialmente in ordine al- stione posta, riguardante l'interpretazione delle norme in te-
la possibilità di rinvenire nelle medesime «una clausola so- ma di contenuto dell'atto di appello.
spensiva di efficacia contrattuale e conseguente risoluzione 3. - L'interpretazione delle norme sul contenuto dell'atto
in caso di rifiuto giustificato della consegna del bene per to- di appello fino alla riforma del 2012. 3.1. - Ai fini della so-
tale inadempimento o inesatto adempimento»; l'individua- luzione dell'indicata questione, è opportuno ricapitolare bre-
zione della domanda di dichiarazione di inefficacia del con- vemente i principali approdi della giurisprudenza di questa
tratto; la valutazione del pagamento effettuato dalla medesi- corte nella materia in esame.
ma appellante nel diverso giudizio, in corso davanti al Tri- Nel sistema delle impugnazioni, il giudizio di appello vie-
bunale di Forlì, tra la s.p.a. Unicredit Leasing e la società co- ne tradizionalmente individuato come un rimedio che con-
struttrice dell'imbarcazione da diporto; l'applicazione del- sente, nei limiti dei motivi proposti, il riesame della vicenda
l'art. 1460 c.c., in ordine alla valutazione di adeguatezza del processuale definita con la sentenza di primo grado, oggetto
comportamento del Miccoli là dove si era rifiutato di riceve- diretto dell'impugnazione. Si sottolinea, in dottrina, come
re l'imbarcazione in quanto difforme da quella concordata e l'appello sia un mezzo di gravame attraverso il quale si rea-
viziata; la valutazione espressa dal c.t.u. nel giudizio di ac- lizza il principio, sebbene privo di copertura costituzionale,
certamento tecnico preventivo (promosso dal Miccoli) circa del doppio grado di giurisdizione, caratterizzato dall'effetto
le difformità riscontrate, per cui la corte ha ritenuto «del tut- devolutivo, non automatico e limitato dai motivi di gravame
to apodittica» l'affermazione dell'appellante secondo cui era (tantum devolutum quantum appellatum) e da quello sostitu-
da ritenere esclusa l'ipotesi dell'aliud pro alio. tivo, nel senso che, di norma, la sentenza emessa dal giudice
3. - Contro la sentenza della corte d'appello ha proposto di appello si sostituisce a quella impugnata, sia essa confer-
ricorso la s.p.a. Unicredit Leasing con atto affidato ad un so- mata o riformata. A differenza di altri mezzi di impugnazio-
lo articolato motivo. Ha resistito Francesco Miccoli con con- ne, nei quali c’è una predeterminazione del tipo di vizi che
troricorso. possono essere fatti valere, con conseguente distinzione tra
Fissata la discussione del ricorso, la terza sezione civile di giudizio rescindente e giudizio rescissorio, l'appello è un
questa corte, con ordinanza interlocutoria del 5 aprile 2017, mezzo ordinario di impugnazione avverso la sentenza di
n. 8845 (Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civi- primo grado, diretto, nella sua funzione essenziale, a provo-
le), ha disposto la trasmissione degli atti al primo presidente care un riesame della causa nel merito, non limitato necessa-
per la trattazione di due questioni di massima di particolare riamente al controllo di vizi specifici.
importanza: l'una, relativa alla rilevanza, ai fini del- Tale funzione tipica, già delineata nel vigente codice di ri-
l'improcedibilità del ricorso, della presenza della copia noti- to fin dal suo testo originario, è stata rafforzata ed ulterior-
ficata della sentenza impugnata, prodotta da parte diversa dal mente ribadita dalla riforma di cui alla l. 26 novembre 1990
ricorrente; l'altra, relativa all'esatta interpretazione dell'art. n. 353. Dopo tale intervento, si è accentuato il carattere di
342 c.p.c. nel testo introdotto dall'art. 54 d.l. 22 giugno 2012 revisio prioris instantiae del giudizio di appello piuttosto che
n. 83, convertito, con modificazioni, nella l. 7 agosto 2012 n. quello di novum iudicium; si tratta, cioè, di un'impugnativa
134. avverso la sentenza piuttosto che di un rimedio introduttivo
IL FORO ITALIANO — 2018.
981 PARTE PRIMA 982

di un giudizio sul rapporto controverso, dal momento che in l'appellato nel giudizio di secondo grado non consente il
esso la cognizione del giudice resta circoscritta alle questioni raggiungimento dello scopo «di evitare il passaggio in giudi-
dedotte dall'appellante (anche incidentale) attraverso la pro- cato della sentenza di primo grado, attraverso la denuncia
spettazione e, quindi, la deduzione di specifiche censure, della sua pretesa ingiustizia». Di qui la conclusione per cui
senza che al giudice di secondo grado possa ritenersi asse- l'inapplicabilità dell'art. 164 cit. «non esclude che si sia in
gnato il compito di «ripetere» il giudizio di primo grado, rin- presenza di un atto nullo», nullità però non sanabile dalla co-
novando la cognizione dell'intero materiale di causa e per- stituzione dell'appellato «e rilevabile d'ufficio dal giudice,
venendo ad una nuova decisione che involga «tutti» i punti trattandosi di accertare la formazione del giudicato interno».
già dibattuti in prima istanza. Tale nullità fu ritenuta da sanzionare «con la pronuncia d'i-
Successivamente alla l. n. 353 del 1990, il giudizio di ap- nammissibilità dell'appello proposto, proprio perché il giudi-

a
pello è stato interessato da ulteriori e più limitate modifiche ce, rilevato il vizio dell'atto, inducente il passaggio in giudi-

to
(si ricordano, tra le altre, quella dell'art. 339 c.p.c., introdotta cato della sentenza, non può non rilevare che il giudizio

en
dal d.leg. 2 febbraio 2006 n. 40, quella dell'art. 345 c.p.c., di d'impugnazione non può giungere alla sua naturale conclu-
cui alla l. 18 giugno 2009 n. 69, e quelle di cui all'art. 27 l. sione e cioè al giudizio sulla denunciata ingiustizia della

am
12 novembre 2011 n. 183). pronuncia impugnata».
Più di recente, con il d.l. 22 giugno 2012 n. 83, convertito, La pronuncia delle sezioni unite appena richiamata, quin-

on
con modificazioni, nella l. 7 agosto 2012 n. 134, il giudizio di, teorizzò, pur in assenza di un'espressa previsione nel tes-
di appello è stato ancora riformato, in particolare con la mo- suto normativo allora vigente, l'inammissibilità dell'atto di

O
M abb
dificazione degli art. 342 e 434 c.p.c. e con l'introduzione appello redatto in forme non rispettose dell'art. 342 codice di

M
della possibilità di pervenire ad una preliminare pronuncia di rito.

SI
inammissibilità nei casi e nei modi di cui agli interpolati art. 3.3. - La giurisprudenza degli anni successivi si attenne in
348 bis e 348 ter c.p.c. IO in sostanza sempre a tale orientamento delle sezioni unite, con-

AS
3.2. - Tanto premesso, si rileva che il problema dell'esatta fermando che la sanzione conseguente al mancato rispetto
so

interpretazione dei contenuti minimi dell'atto di appello è degli art. 342 e 434 c.p.c. è quella dell'inammissibilità.
stato oggetto di più di una pronuncia di queste sezioni unite. Fu detto, ad esempio, che «il requisito della specificità dei
es

Già la sentenza 6 giugno 1987, n. 4991 (id., 1987, I, motivi di appello postula che alle argomentazioni della sen-
nc

3037), affermò che quell'atto, tanto nel rito ordinario quanto tenza impugnata vengano contrapposte quelle dell'appellan-
D

nel rito del lavoro, introduce un procedimento d'impugna- te, finalizzate ad inficiare il fondamento logico-giuridico del-
co

zione nel quale i poteri cognitori del giudice, all'infuori del- le prime, non essendo le statuizioni di una sentenza scindibili
U

le questioni rilevabili d'ufficio, sono circoscritti dal- dalle argomentazioni che le sorreggono», per cui è indispen-
LA
IO olo

l'iniziativa della parte istante, spettando ad essa di attivarsi sabile «che l'atto di appello contenga sempre tutte le argo-
per la riforma delle decisioni sfavorevoli contenute nella mentazioni volte a confutare le ragioni poste dal primo giu-
C
c

sentenza di primo grado. Pertanto, l'onere di specificazione dice a fondamento della propria decisione» (sentenza 30 lu-
O sci
LO

dei motivi d'appello esige che la manifestazione volitiva glio 2001, n. 10401, id., Rep. 2001, voce Appello civile, n.
dell'appellante, indirizzata a ottenere la suddetta riforma, 70); con la conseguenza che la mancanza di specificità con-
Fa

trovi un supporto argomentativo idoneo a contrastare la mo- duce all'inammissibilità dell'appello (sentenze 21 gennaio
tivazione in proposito della sentenza impugnata, con la con- 2004, n. 967, id., Rep. 2004, voce cit., n. 127).
R

seguenza che i motivi stessi devono essere più o meno arti- Orientamento, questo, che è stato confermato da molte al-
colati a seconda della maggiore o minore specificità, nel ca- tre pronunce, le quali, con diversità di accenti, hanno posto
so concreto, di quella motivazione. La pronuncia, peraltro, in luce che l'appello è una revisio prioris instantiae e non un
aggiunse che l'inosservanza di tale onere determinava la novum iudicium, e che la necessità dell'indicazione, da parte
nullità dell'appello e non la sua inammissibilità, «che nes- dell'appellante, delle argomentazioni da contrapporre a quel-
suna norma prevede»; ed interpretò il richiamo all'art. 163 le contenute nella sentenza di primo grado serve proprio ad
c.p.c., contenuto nel testo dell'art. 342 c.p.c., allora vigente, incanalare entro precisi confini il compito del giudice del-
come possibilità che la costituzione del convenuto appellato l'impugnazione, consentendo di comprendere con certezza il
potesse sanare quella nullità, «con salvezza dei diritti ante- contenuto delle censure. Tutto questo, però, senza inutili
riormente acquisiti». formalismi e senza richiedere all'appellante il rispetto di par-
Le conclusioni raggiunte da tale pronuncia furono in so- ticolari forme sacramentali (v., tra le altre, le sentenze 31
stanza confermate da queste sezioni unite nella successiva maggio 2006, n. 12984, id., Rep. 2006, voce cit., n. 94; 18
sentenza 20 settembre 1993, n. 9628 (id., 1994, I, 3153). Es- aprile 2007, n. 9244, id., Rep. 2007, voce cit., n. 18; 17 di-
sa, dopo aver rilevato che l'appello non è un novum iudicium cembre 2010, n. 25588, id., Rep. 2010, voce cit., n. 57; 23
«con effetto devolutivo generale ed illimitato», ribadì la ne- ottobre 2014, n. 22502, id., Rep. 2014, voce cit., n. 64; 27
cessità che le ragioni su cui esso si fonda fossero esposte settembre 2016, n. 18932, id., Rep. 2016, voce cit., n. 80, e
«con sufficiente grado di specificità, da correlare peraltro 23 febbraio 2017, n. 4695, id., Le banche dati, archivio cit.;
con la motivazione della sentenza impugnata: il che, se da un tali principî hanno trovato conferma anche nelle sentenze di
lato consente di affermare che il grado di specificità dei mo- queste sezioni unite 25 novembre 2008, n. 28057, id., Rep.
tivi non può essere stabilito in via generale e assoluta, esige 2008, voce cit., n. 50, e 9 novembre 2011, n. 23299, id., Rep.
pur sempre che alle argomentazioni svolte nella sentenza 2011, voce cit., n. 60).
impugnata vengano contrapposte quelle dell'appellante, vol- 4. - La modifica normativa del 2012 e la giurisprudenza
te a incrinare il fondamento logico-giuridico delle prime». successiva. 4.1. - Con il d.l. n. 83 del 2012, come si è visto,
Si giunse, così, alla sentenza 29 gennaio 2000, n. 16/SU il legislatore è intervenuto riscrivendo il testo degli art. 342 e
(id., 2000, I, 1606), nella quale queste sezioni unite, compo- 434 codice di rito.
nendo ulteriori contrasti insorti in argomento, in qualche Il testo oggi vigente, applicabile agli atti di appello propo-
modo rivisitarono l'orientamento di cui alla precedente deci- sti successivamente alla data dell'11 settembre 2012, non
sione n. 4991 del 1987, cit., pervenendo alla conclusione per contiene più il riferimento all'esposizione sommaria dei fatti
cui la violazione dell'art. 342 c.p.c. «determina un vizio del- e dei motivi specifici di impugnazione presente nel testo pre-
l'atto da qualificare, in prima approssimazione, come invali- cedente, ma dispone che «la motivazione dell'appello deve
dità». Indi, classificata l'invalidità in termini di irregolarità, contenere, a pena di inammissibilità: 1) l'indicazione delle
ovvero di nullità, ovvero di inesistenza, la sentenza in esame parti del provvedimento che si intende appellare e delle mo-
rilevò che l'art. 164 c.p.c. non può trovare applicazione in difiche che vengono richieste alla ricostruzione del fatto
tema di appello. Mentre in primo grado la costituzione del compiuta dal giudice di primo grado; 2) l'indicazione delle
convenuto «sana i vizi dell'atto di citazione, perché consente circostanze da cui deriva la violazione della legge e della lo-
il raggiungimento dello scopo dell'atto», la costituzione del- ro rilevanza ai fini della decisione impugnata».
IL FORO ITALIANO — 2018.
983 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 984

L'ordinanza interlocutoria ha ricordato che l'interpreta- tenere un progetto alternativo di decisione, ha ribadito la
zione dei citati articoli non è stata costante nella giurispru- perdurante differenza tra l'appello e le impugnazioni a critica
denza di legittimità. vincolata, confermando che lo sforzo di razionalizzazione ri-
Mentre, infatti, alcune sentenze, pur richiedendo all'appel- chiesto alla parte rende oggi inammissibile l'appello conte-
lante di «individuare in modo chiaro ed esauriente il quan- nente solo una sommaria indicazione dei termini di fatto del-
tum appellatum», hanno escluso che il nuovo testo normativo la controversia e delle ragioni per le quali è richiesta la ri-
imponga alla parte di compiere le proprie deduzioni in una forma della sentenza. Detta pronuncia ha anche specificato
determinata forma, magari ricalcando la decisione impugnata che la riproposizione delle argomentazioni già svolte in pri-
ma con diverso contenuto, altre sentenze hanno richiesto mo grado non è di per sé indice di inammissibilità dell'ap-
all'appellante una specificità ben maggiore, rilevando che pello, purché sia articolata in modo da evidenziare gli errori

a
l'impugnazione deve, per non essere inammissibile, offrire nella ricostruzione del fatto o nell'applicazione delle norme

to
una «ragionata e diversa soluzione della controversia rispetto che si imputano alla sentenza di primo grado.

en
a quella adottata dal primo giudice». Altre pronunce hanno Unica pronuncia che potrebbe, peraltro solo a prima vista,
invece letto le suindicate disposizioni nel senso che la parte apparire dissonante rispetto agli orientamenti ora delineati è

am
appellante deve affiancare alla parte volitiva dell'impugna- la sentenza 7 settembre 2016, n. 17712, della sezione lavoro
zione anche una parte argomentativa, «che confuti e contrasti (id., Rep. 2016, voce cit., n. 99). Essa, dopo aver rilevato che

on
le ragioni addotte dal primo giudice». il termine «motivazione dell'appello» usato dal legislatore «è
4.2. - Rilevano queste sezioni unite, innanzitutto, che la tipicamente proprio del provvedimento giudiziale», ha preci-

O
M abb
giurisprudenza di legittimità che si è andata pronunciando sato che gli art. 342 e 434 cit. esigono oggi la proposizione

M
sulle norme introdotte nel 2012 non ha creato, in effetti, al- di una nuova e diversa ricostruzione del fatto; vi devono es-

SI
cun contrasto interpretativo. sere, quindi, una «pars destruens della pronuncia oggetto di
IO in
La prima sentenza sull'argomento è, a quanto consta, la n. reclamo» e «una par construens, volta ad offrire un progetto

AS
2143 del 5 febbraio 2015 della sezione lavoro (id., Rep. alternativo di risoluzione della controversia, attraverso una
so

2015, voce Lavoro e previdenza (controversie), n. 146). Essa diversa lettura del materiale di prova acquisito o acquisibile
ha evidenziato come la riscrittura della norma sul contenuto al giudizio». Di qui la conclusione, richiamata anche nel-
es

dell'atto di appello risponda ad un'esigenza di contenimento l'ordinanza interlocutoria, secondo cui l'atto di appello deve
nc

dei tempi processuali, ottenibile solo esigendo da parte del- offrire una «ragionata e diversa soluzione della controversia
l'appellante il rispetto «di precisi oneri formali che impon- rispetto a quella adottata dal primo giudice».
D
co

gano e traducano uno sforzo di razionalizzazione delle ra- 5. - La risposta al quesito. 5.1. - Ritengono queste sezioni
U

gioni dell'impugnazione». Detti oneri devono «consentire di unite che gli approdi interpretativi ai quali la giurisprudenza
LA
IO olo

individuare agevolmente, sotto il profilo della latitudine de- della corte è già pervenuta all'indomani della riforma del
volutiva, il quantum appellatum e di circoscrivere quindi 2012 debbano essere oggi confermati, con le precisazioni che
C
c

l'ambito del giudizio di gravame, con riferimento non solo seguono.


O sci
LO

agli specifici capi della sentenza del tribunale, ma anche ai La modifica in questione, lungi dallo sconvolgere i tradi-
passaggi argomentativi che li sorreggono; sotto il profilo zionali connotati dell'atto di appello, ha in effetti recepito e
Fa

qualitativo, le argomentazioni che vengono formulate devo- tradotto in legge ciò che la giurisprudenza di questa corte,
no proporre lo sviluppo di un percorso logico alternativo a condivisa da autorevole e maggioritaria dottrina, aveva af-
R

quello adottato dal primo giudice e devono chiarire in che fermato già a partire dalla sentenza n. 16 del 2000 suindica-
senso tale sviluppo logico alternativo sia idoneo a determina- ta, e cioè che, ove l'atto di impugnazione non risponda ai
re le modifiche della statuizione censurata chieste dalla par- requisiti stabiliti, la conseguente sanzione è quella del-
te». Ha quindi aggiunto la sezione lavoro che la novella «ha, l'inammissibilità dell'appello. Ciò che il nuovo testo degli
sostanzialmente e ragionevolmente, recepito e formalizzato art. 342 e 434 cit. esige è che le questioni e i punti contestati
gli approdi cui era giunta la giurisprudenza più recente, ren- della sentenza impugnata siano chiaramente enucleati e con
dendone certa ed efficace la sanzione processuale». essi le relative doglianze; per cui, se il nodo critico è nella
Queste sezioni unite, con la successiva sentenza 27 mag- ricostruzione del fatto, esso deve essere indicato con la ne-
gio 2015, n. 10878 (id., Le banche dati, archivio cit.), pro- cessaria chiarezza, così come l'eventuale violazione di leg-
nunciata in relazione ad un ricorso per motivi di giurisdizio- ge. Ne consegue che, così come potrebbe anche non sussi-
ne, hanno avallato e confermato tale orientamento, ribadendo stere alcuna violazione di legge, se la questione è tutta in
che simile interpretazione è in linea con i risultati cui si era fatto, analogamente potrebbe porsi soltanto una questione di
giunti a proposito del testo previgente dell'art. 342 più volte corretta applicazione delle norme, magari per presunta erro-
citato. La nuova norma, pertanto, senza rigori di forma, esige nea sussunzione della fattispecie in un'ipotesi normativa di-
che «al giudice siano indicate, oltre ai punti e ai capi della versa; il tutto, naturalmente, sul presupposto ineludibile del-
decisione investiti dal gravame, anche le ragioni, correlate ed la rilevanza della prospettata questione ai fini di una diversa
alternative rispetto a quelle che sorreggono la pronuncia, in decisione della controversia.
base alle quali è chiesta la riforma, cosicché il quantum ap- Va quindi riaffermato, recuperando enunciazioni di questa
pellatum resti individuato in modo chiaro ed esauriente». corte relative al testo precedente la riforma del 2012, che
Ulteriori pronunce, più recenti, sono andate nella stessa di- nell'atto di appello deve affiancarsi alla parte volitiva una
rezione. parte argomentativa, che confuti e contrasti le ragioni addot-
Senza pretese di completezza, si possono richiamare l'or- te dal primo giudice. La maggiore o minore ampiezza e spe-
dinanza 5 maggio 2017, n. 10916 (ibid.), e la sentenza 16 cificità delle doglianze ivi contenute sarà, pertanto, diretta
maggio 2017, n. 11999 (ibid.), entrambe della terza sezione conseguenza della motivazione assunta dalla decisione di
civile. primo grado. Ove le argomentazioni della sentenza impugna-
L'ordinanza n. 10916 ha affermato che il novellato art. ta dimostrino che le tesi della parte non sono state in effetti
342 c.p.c. non esige dall'appellante né la redazione di un vagliate, l'atto di appello potrà anche consistere, con i dovuti
progetto alternativo di sentenza, né alcun «vacuo formali- adattamenti, in una ripresa delle linee difensive del primo
smo», né una trascrizione integrale o parziale della sentenza grado; mentre è logico che la puntualità del giudice di primo
impugnata. Esso richiede, invece, «la chiara ed inequivoca grado nel confutare determinate argomentazioni richiederà
indicazione delle censure» mosse alla pronuncia appellata, una più specifica e rigorosa formulazione dell'atto di appel-
sia in punto di ricostruzione del fatto che di valutazione giu- lo, che dimostri insomma di aver compreso quanto esposto
ridica, con precisazione degli argomenti che si intendono dal giudice di primo grado offrendo spunti per una decisione
contrapporre a quelli indicati dal primo giudice. diversa.
La sentenza n. 11999, oltre ad escludere che l'atto di ap- L'individuazione di un «percorso logico alternativo a
pello debba essere strutturato come una sentenza ovvero con- quello del primo giudice», però, non dovrà necessariamente
IL FORO ITALIANO — 2018.
985 PARTE PRIMA 986

tradursi in un «progetto alternativo di sentenza»; il richiamo, hanno già affermato nella sentenza 22 maggio 2012, n. 8077
contenuto nei citati art. 342 e 434, alla motivazione dell'atto (id., 2013, I, 1626), infatti, quando col ricorso per cassazione
di appello non implica che il legislatore abbia inteso porre a venga denunciato un vizio che comporti la nullità del proce-
carico delle parti un onere paragonabile a quello del giudice dimento o della sentenza impugnata, sostanziandosi nel
nella stesura della motivazione di un provvedimento deciso- compimento di un'attività deviante rispetto ad un modello
rio. Quello che viene richiesto — in nome del criterio della legale rigorosamente prescritto dal legislatore — come av-
razionalizzazione del processo civile, che è in funzione del viene nel caso odierno, relativo alla regolarità formale del-
rispetto del principio costituzionale della ragionevole durata l'atto di appello rispetto al suo modello legale —, il giudice
— è che la parte appellante ponga il giudice superiore in di legittimità non deve limitare la propria cognizione all'e-
condizione di comprendere con chiarezza qual è il contenuto same della sufficienza e logicità della motivazione con cui il

a
della censura proposta, dimostrando di aver compreso le ra- giudice di merito ha vagliato la questione, ma è investito del

to
gioni del primo giudice e indicando il perché queste siano potere di esaminare direttamente gli atti ed i documenti sui
quali il ricorso si fonda, purché la censura sia stata proposta

en
censurabili. Tutto ciò, inoltre, senza che all'appellante sia ri-
chiesto il rispetto di particolari forme sacramentali o comun- dal ricorrente in conformità alle regole fissate al riguardo dal

am
que vincolate. codice di rito.
Ritengono queste sezioni unite, trattandosi della risoluzio- 6.2. - Ciò premesso, ritiene la corte che il ricorso sia fon-

on
ne di una questione di massima di particolare importanza che dato.
riveste una portata di sistema, di dover ribadire che la rifor- Dalla lettura dell'atto di appello e dal confronto tra questo

O
M abb
ma del 2012 non ha trasformato, come alcuni hanno ipotizza- e la sentenza impugnata emerge, infatti, che l'esito di inam-

M
to, l'appello in un mezzo di impugnazione a critica vincolata. missibilità al quale è pervenuta la Corte d'appello di Torino

SI
L'appello è rimasto una revisio prioris instantiae; e i giudici è censurabile da molti punti di vista.
IO in
di secondo grado sono chiamati in tale sede ad esercitare tutti Si osserva, innanzitutto, che l'atto di appello contiene tre

AS
i poteri tipici di un giudizio di merito, se del caso svolgendo motivi (il terzo è erroneamente rubricato come quarto); ognu-
so
la necessaria attività istruttoria, senza trasformare l'appello no di essi, dopo aver illustrato la censura, si conclude con un
in una sorta di anticipato ricorso per cassazione. La diversità espresso richiamo all'art. 342 c.p.c., indicando di volta in vol-
es

tra il giudizio di appello e quello di legittimità va fermamen- ta quale sia l'obiettivo della censura. Il primo motivo contesta
nc

te ribadita proprio alla luce della portata complessiva della la presunta vessatorietà delle clausole n. 5 V e n. 14 V rico-
riforma legislativa del 2012, la quale, come ha osservato
D

nosciuta dal tribunale; il secondo motivo affronta il cuore del-


co

l'ordinanza interlocutoria, mentre ha introdotto un particola- la vicenda e cioè il problema dell'efficacia del pagamento che
U

re filtro che può condurre all'inammissibilità dell'appello a Unicredit ha compiuto a seguito di concessione della provvi-
LA
IO olo

determinate condizioni (art. 348 bis e 348 ter c.p.c.), ha nel soria esecuzione del decreto ingiuntivo emesso in favore della
contempo ristretto le maglie dell'accesso al ricorso per cas- società costruttrice dell'imbarcazione oggetto di leasing, nel
C
c

sazione per vizio di motivazione; il che impone di seguire diverso giudizio intrapreso davanti al Tribunale di Forlì (que-
O sci

un'interpretazione che abbia come obiettivo non quello di


LO

stione che investe la portata e l'interpretazione delle clausole


costruire un'ulteriore ipotesi di decisione preliminare di nn. 3 e 5 delle condizioni generali di contratto e che contesta
Fa

inammissibilità, bensì quello di spingere verso la decisione il punto del necessario consenso dell'utilizzatore Miccoli al
nel merito delle questioni poste. pagamento); il terzo motivo censura l'errata applicazione del-
R

D'altra parte, come ha giustamente posto in luce l'ordi- l'art. 1460 c.c., criticando la sentenza del tribunale là dove ha
nanza n. 10916 del 2017, cit., è una regola generale quella affermato che il Miccoli poteva rifiutare la consegna pur in
per cui le norme processuali devono essere interpretate in presenza di difformità di scarso valore economico (circa
modo da favorire, per quanto possibile, che si pervenga ad 4.000 euro per un imbarcazione il cui valore è stato accertato
una decisione di merito, mentre gli esiti abortivi del processo intorno ai 600.000 euro), e ciò perché si tratta di un bene di
costituiscono un'ipotesi residuale. Né deve dimenticarsi, lusso; e questo motivo, mentre sostiene che il pagamento del
come queste sezioni unite hanno già ribadito nella sentenza prezzo da parte di Unicredit sarebbe equivalente alla presa in
n. 10878 del 2015, cit., che la Corte europea dei diritti del- consegna del bene da parte dell'utilizzatore, lamenta anche
l'uomo ha chiarito in più occasioni che le limitazioni all'ac- che non potrebbe nella specie trattarsi di consegna di aliud
cesso ad un giudice sono consentite solo in quanto espressa- pro alio.
mente previste dalla legge ed in presenza di un rapporto di Nelle ultime due pagine dell'appello, infine, l'appellante
proporzionalità tra i mezzi impiegati e lo scopo perseguito Unicredit Leasing s.p.a. fa un riassunto delle censure e le
(v., tra le altre, Corte eur. diritti dell'uomo 24 febbraio 2009, sintetizza chiedendo alla corte d'appello di considerare quat-
Cgil e Cofferati c. Italia, id., Rep. 2009, voce Diritti politici tro questioni ai fini della modifica della decisione di primo
e civili, n. 128). grado.
5.2. - Deve essere, pertanto, enunciato il seguente princi- Appare evidente a queste sezioni unite, dunque, che l'atto
pio di diritto: di appello era pienamente rispettoso della previsione dell'art.
«Gli art. 342 e 434 c.p.c., nel testo formulato dal d.l. 22 342 c.p.c., e che pertanto il ricorso deve essere accolto.
giugno 2012 n. 83, convertito, con modificazioni, nella l. 7 7. - Conclusione. Il ricorso, pertanto, è accolto e la senten-
agosto 2012 n. 134, vanno interpretati nel senso che l'impu- za impugnata è cassata. Il giudizio è rinviato alla Corte d'ap-
gnazione deve contenere una chiara individuazione delle pello di Torino, in diversa composizione personale, la quale
questioni e dei punti contestati della sentenza impugnata e, deciderà il merito dell'appello erroneamente dichiarato
con essi, delle relative doglianze, affiancando alla parte voli- inammissibile, attenendosi al principio di diritto enunciato al
tiva una parte argomentativa che confuti e contrasti le ragio- punto 5.2.
ni addotte dal primo giudice. Resta tuttavia escluso, in con-
————————
siderazione della permanente natura di revisio prioris instan-
tiae del giudizio di appello, il quale mantiene la sua diversità (1) Le sezioni unite della Corte di cassazione dirimono il
rispetto alle impugnazioni a critica vincolata, che l'atto di contrasto giurisprudenziale sulla formulazione dell'art. 342
appello debba rivestire particolari forme sacramentali o che c.p.c., introdotta dall'art. 83 d.l. 83/12, convertito, con modifi-
debba contenere la redazione di un progetto alternativo di cazioni, nella l. 134/12, ridimensionandone sensibilmente la
decisione da contrapporre a quella di primo grado». portata innovativa che, in un primo momento, era stata teorizza-
6. - L'esame del ricorso. 6.1. - Così ricostruiti i termini ta dalla giurisprudenza, principalmente di merito, in senso re-
giuridici del problema, occorre procedere all'esame del- strittivo e formalistico.
l'unico complesso motivo di ricorso, tenendo presente che in Per una prima analisi della sentenza in rassegna, v. M. RUS-
simili casi la Corte di cassazione è anche giudice del fatto, SO, Specificità dei motivi d'appello ex art. 342 c.p.c.: il punto
inteso come fatto processuale. Come queste sezioni unite dopo sez. un. 27199/2017, in <www.eclegali.it>; M. SUMMA,
IL FORO ITALIANO — 2018.
987 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 988

La riforma del 2012 non ha trasformato l'appello in un mezzo tembre 2015, n. 18307, id., 2016, I, 175; 11 marzo 2014, n.
di impugnazione a critica vincolata, in <www.dirittoegiustizia. 5562, id., Rep. 2014, voce cit., n. 70;
it>; F. GODIO, Le sezioni unite confermano: l'appello «specifi- b) in merito, invece, al periodo post riforma del 2012, la
co» non richiede all'appellante alcuna sorta di «progetto alter- pronuncia in rassegna richiama espressamente Cass. 5 febbraio
nativo di decisione», in Corriere giur., 2018, 70 ss. 2015, n. 2143, id., Rep. 2015, voce Lavoro e previdenza (con-
La pronuncia trae origine dall'ordinanza interlocutoria 5 troversie), n. 146, nonché Riv. it. dir. lav., 2015, II, 503, con
aprile 2017, n. 8845, emessa dalla terza sezione civile della nota di S. IZZO, Forma e contenuto dell'atto di appello del rito
Suprema corte (Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione del lavoro secondo la (primissima) giurisprudenza di legittimi-
civile, nonché Corriere giur., 2017, 1133, con note di C. CON- tà; sez. un. 27 maggio 2015, n. 10878, Foro it., Le banche dati,
SOLO, L'art. 342 c.p.c. e la irrilevanza della compiuta artico- archivio cit.; 5 maggio 2017, n. 10916, ibid.; 16 maggio 2017,

a
lazione - persuasività della soluzione eventualmente proposta n. 11999, ibid. Cui adde Cass. 14 settembre 2017, n. 21336,
in positivo dall'appellante in vista dell'ammissibilità (e pure ibid.; 22 febbraio 2017, n. 4541, ibid.; 1° febbraio 2017, n.

to
della fondatezza) dell'appello, e di A. CARRATO, Alle sezioni 2637, ibid.; 20 maggio 2015, n. 10386, id., Rep. 2015, voce

en
unite la questione sul grado di specificità dei motivi di appel- cit., n. 145; 20 marzo 2013, n. 6978, Rep. 2013, voce Appello
lo), la quale ha rimesso al vaglio delle sezioni unite due que- civile, n. 87.

am
stioni di massima di particolare importanza: 1) quella sulla Più complesso, invece, è il quadro giurisprudenziale delle
improcedibilità ex art. 369 c.p.c. del ricorso per cassazione nel pronunce di merito. In senso conforme alla sentenza in parola,

on
caso in cui la copia notificata della sentenza impugnata sia v. Trib. Monza 1° settembre 2016, inedita; App. Venezia 12 lu-
prodotta da una parte diversa dal ricorrente (questione che, pe- glio 2016, inedita; App. Reggio Calabria 16 giugno 2016,

O
M abb
rò, è stata risolta medio tempore in senso positivo dalle sezioni <www.ilprocessocivile.it>; Trib. Pisa 30 maggio 2016, Foro it.,

M
unite, con sent. 2 maggio 2017, n. 10648, richiamata dalla Rep. 2016, voce cit., n. 25; App. Milano 22 marzo 2016, inedi-
pronuncia in rassegna, Foro it., 2017, I, 2400, con nota di O. ta; App. Lecce 14 gennaio 2016, ibid., n. 92; Trib. Palermo 17

SI
IO in
DESIATO); 2) quella sull'ambito della nozione di specificità luglio 2015, id., Rep. 2015, voce cit., n. 76; Trib. Taranto 6 giu-

AS
dei motivi di appello, prevista a pena di inammissibilità dal gno 2013, <www.lanuovaproceduracivile.com>; App. Genova 9
so
nuovo art. 342 c.p.c. aprile 2013, Foro it., Rep. 2014, voce cit, n. 78.
In ordine alla seconda questione, le sezioni unite ripercorrono Nel senso, invece, che l'atto di appello deve contenere un
es

le riforme legislative, gli approdi giurisprudenziali della corte di progetto alternativo di decisione, v. Trib. Bari-Modugno 10
legittimità e il dibattito dottrinale, precedenti la novella del marzo 2016, id., Rep. 2016, voce cit., n. 93; Trib. Bari 11 feb-
nc

2012, soffermandosi sulla trasformazione dell'appello da novum braio 2016, ibid., n. 94; Trib. Verona 28 maggio 2013,
D

iudicium a revisio prioris instantiae, ossia da rimedio introdut- <www.ilcaso.it>; App. Salerno 1° febbraio 2013, Foro it., Rep.
co

tivo di un nuovo giudizio sul rapporto controverso a mezzo di 2013, voce Lavoro e previdenza (controversie), n. 184; App.
Roma 29 gennaio 2013, id., 2013, I, 969, con nota di G. CO-
LA

impugnazione (ordinario a critica libera) in cui la cognizione del


IO olo

giudice ad quem è circoscritta alle questioni dedotte dall'appel- STANTINO.


Sulla riforma dell'art. 342 c.p.c., senza pretesa di esaustività,
C

lante (principale e/o incidentale) attraverso la proposizione di


c

specifiche censure. in dottrina — oltre ai contributi su richiamati a commento delle


O sci
LO

Sull'individuazione del contenuto minimo dell'atto di appello citate pronunce — cfr. G. MONTELEONE, Il processo civile in
e sulle conseguenze del mancato rispetto dell'art. 342 c.p.c. il mano al governo dei tecnici, in <www.judicium.it>; G. VERDE,
Fa

provvedimento distingue i periodi ante e post riforma del 2012, Diritto di difesa e nuova disciplina delle impugnazioni, ibid.; G.
passando in rassegna le sentenze di legittimità pronunciate sul- COSTANTINO, Le riforme dell'appello civile e l'introduzione del
R

l'argomento, vuoi dalle sezioni unite vuoi da quelle semplici: «filtro», in <www.treccani.it>; ID., La riforma dell'appello, in
a) quanto al primo periodo, la sentenza evoca Cass., sez. un., Giusto processo civ., 2013, 21 ss.; G. BALENA, Le novità relati-
6 giugno 1987, n. 4991, id., 1987, I, 3037, con nota di G. BALE- ve all'appello nel d.l. 83/12, ibid., 335 ss.; R. CAPONI, La rifor-
NA, nonché Giur. it., 1988, I, 1, 1819, con nota di G. MONTE- ma dell'appello civile, in Foro it., 2012, V, 292 ss.; ID., La ri-
LEONE, La funzione dei motivi ed i limiti dell'effetto devolutivo forma dei mezzi di impugnazione, in Riv. trim. dir. e proc. civ.,
nell'appello civile secondo le sezioni unite della Corte di cassa- 2012, 1153 ss.; C. CONSOLO, Nuovi ed indesiderabili esercizi
zione, per la quale l'inosservanza dell'obbligo di specificazione normativi sul processo civile: le impugnazioni a rischio di
dei motivi d'appello, da ragguagliare alla maggiore o minore «svaporamento», in Corriere giur., 2012, 1133 ss.; G. SCAR-
specificità della motivazione, comporta la nullità dell'atto intro- SELLI, Il nuovo contenuto dell'atto di appello ex art. 342 e 434
duttivo; 20 settembre 1993, n. 9628, Foro it., 1994, I, 3153, con c.p.c., ovvero della pretesa che gli avvocati scrivano progetti di
nota di G. BALENA; 29 gennaio 2000, n. 16/SU, id., 2000, I, sentenza, in Giusto processo civ., 2013, 481 ss.; ID., Sull'inco-
1606, con note di G. BALENA, Nuova pronuncia delle sezioni stituzionalità del nuovo art. 342 c.p.c., in <www.judicium.it>;
unite sulla specificità dei motivi di appello: punti fermi e dubbi G. IMPAGNATIELLO, Pessime nuove in tema di appello e ricorso
residui, e di C.M. BARONE, Omessa specificazione dei motivi e in Cassazione, in Giusto processo civ., 2012, 735 ss.; R. POLI, Il
inammissibilità dell'appello: intervento chiarificatore delle se- nuovo giudizio di appello, in Riv. dir. proc., 2013, 120 ss.; M.
zioni unite, la quale, in senso opposto, ha affermato che la nulli- FABIANI, Oggetto e contenuto dell'appello civile, in Foro it.,
tà dell'appello per violazione dell'art. 342 c.p.c., non sanabile 2012, V, 282 ss.; A. TEDOLDI, I motivi specifici e le nuove prove
con la costituzione dell'appellato per inapplicabilità dell'art. in appello dopo la novella «iconoclastica» del 2012, in Riv. dir.
164 c.p.c. al giudizio di impugnazione (nello stesso senso, v. proc., 2013, 145 ss.; P. SANDULLI, I nuovi requisiti per la pro-
Cass. 18 febbraio 2015, n. 3223, id., Rep. 2015, voce Appello posizione dell'appello nel rito del lavoro, in Corriere merito,
civile, n. 129), comporta l'inammissibilità rilevabile d'ufficio 2013, 840; M.P. GASPERINI, La formulazione dei motivi di ap-
dell'atto introduttivo, e ha altresì sancito che alla parte volitiva pello nei nuovi art. 342 e 434 c.p.c., in Riv. dir. proc., 2014,
se ne deve affiancare una argomentativa tesa a incrinare il fon- 914; nonché M. BRUNIALTI, Il nuovo atto di appello, in Giust.
damento logico-giuridico della motivazione della gravata sen- civ., 2013, II, 179 ss. [M. BRUNIALTI]
tenza. Principio al quale hanno aderito Cass. 30 luglio 2001, n.
10401, id., Rep. 2001, voce cit., n. 70; 21 gennaio 2004, n. 967,
id., Rep. 2004, voce cit., n. 127; 31 maggio 2006, n. 12984, id., * * *
Rep. 2006, voce cit., n. 94, che ha sancito la regola del-
l'insussistenza dell'onere di forme sacramentali e formalismi I rassicuranti chiarimenti delle sezioni unite sul contenuto
nella redazione dell'appello; come ribadito da Cass. 18 aprile dell'atto di appello.
2007, n. 9244, id., Rep. 2007, voce cit., n. 18; sez. un. 25 no-
vembre 2008, n. 28057, id., Rep. 2008, voce cit., n. 50; 17 di- Mi sembra lecito affermare che la modifica degli art. 342 e
cembre 2010, n. 25588, id., Rep. 2010, voce cit., n. 57; sez. un. 434 c.p.c., inserita in sede di conversione del d. l. 83/12, rappre-
9 novembre 2011, n. 23299, id., Rep. 2011, voce cit., n. 60; 23 senta un fulgido esempio del pressappochismo e della superfi-
ottobre 2014, n. 22502, id., Rep. 2014, voce cit., n. 64; 27 set- cialità che hanno contraddistinto non pochi interventi del legis-
tembre 2016, n. 18932, id., Rep. 2016, voce cit., n. 80; 23 feb- latore processuale negli ultimi lustri.
braio 2017, n. 4695, id., Le banche dati, archivio cit., tutte ri- È ben noto infatti — e la sentenza in epigrafe ne dà conto
chiamate dalla sentenza in epigrafe, alle quali adde Cass. 18 set- ampiamente — che la dottrina e (ancor più) la giurisprudenza,
IL FORO ITALIANO — 2018.
989 PARTE PRIMA 990

argomentando dalla prescrizione concernente i «motivi specifi- ciente che la rilevanza causale dell'error in iure emerga co-
ci dell'impugnazione» contenuta nel testo originario degli art. munque dal contenuto dell'impugnazione.
342 e 434, erano pervenute da tempo a risultati pienamente Quel che stupisce, semmai, è che, laddove si esaminino gli
consolidati circa la necessità che l'atto di appello contenesse odierni art. 342 e 434 senza pregiudizi, non vi si trova traccia
delle critiche puntuali all'operato del giudice a quo — concre- alcuna di quel che la sentenza in epigrafe definisce come la
tamente commisurate all'ampiezza della motivazione del prov- «parte argomentativa» dell'impugnazione, «che confuti e con-
vedimento impugnato — deducendone, conseguentemente, che trasti le ragioni addotte dal primo giudice». Ciò è particolarmen-
la cognizione del giudice d'appello, in virtù del principio di te evidente per quel che attiene alle censure in fatto, poiché,
corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato (art. 112 c.p.c.), stando alla lettera delle disposizioni in esame, l'appellante po-
rimaneva circoscritta in modo tendenzialmente definitivo ed trebbe limitarsi ad indicare apoditticamente le «modifiche che

a
esclusivo alle questioni investite da tali «specifiche» censure, vengono richieste alla ricostruzione del fatto compiuta dal giu-

to
oltre che a quelle eventualmente «riproposte» dall'appellato ai dice di primo grado», ossia la ricostruzione dei fatti a suo avvi-
sensi dell'art. 346. so corretta, senza peritarsi di precisare da cosa derivi l'errore

en
Così stando le cose, un legislatore particolarmente zelante imputato al giudice di primo grado (ad es. da una valutazione
avrebbe potuto tutt’al più premurarsi di chiarire le conseguenze non corretta del materiale probatorio, oppure dalla mancata

am
derivanti dal mancato assolvimento dell'onere di specificazione ammissione di taluni mezzi di prova ritualmente richiesti), at-
dei motivi di appello, per risolvere l'alternativa tra la nullità traverso delle critiche potenzialmente idonee a contrastare l'iter

on
dell'atto di appello, assimilabile ad una carenza della causa pe- argomentativo posto a fondamento della decisione impugnata.

O
tendi e dunque sanabile ex nunc, e l'inammissibilità dell'impu- Ma anche in relazione agli errores in iure non è certo facile de-

M abb
gnazione (1). Ed invece ha preferito riscrivere completamente sumere dal riferimento testuale all'«indicazione delle circostan-

M
il 1° comma delle suddette disposizioni, sostituendo il riferi- ze da cui deriva la violazione della legge» la necessità di una

SI
mento ai «motivi specifici» con alcune prescrizioni (ispirate al specifica critica della motivazione adottata dal giudice a quo.
IO in
§ 522 della ZPO tedesca) che verosimilmente, almeno nelle in-

AS
Così stando le cose, in una situazione di normalità non vi sa-
tenzioni dei conditores, avrebbero dovuto risultare maggior- rebbe stato motivo di preoccuparsi troppo e, dovendosi per al-
so

mente esplicite e dettagliate, e dunque richiedendo, a pena di tro verso escludere che l'intenzione del legislatore fosse quella
es

inammissibilità: a) «l'indicazione delle parti del provvedimen- di rinnegare il solido orientamento poc’anzi ricordato per ciò
to che si intende appellare e delle modifiche che vengono ri- che riguarda la funzione e la rilevanza dei motivi di appello, si
nc

chieste alla ricostruzione del fatto compiuta dal giudice di pri- sarebbe potuto ragionevolmente auspicare che la giurispruden-
D

mo grado»; b) «l'indicazione delle circostanze da cui deriva la za si limitasse a ribadire, nella sostanza, le conclusioni e i prin-
co

violazione della legge e della loro rilevanza ai fini della deci-


U

cipî cui era pervenuta in relazione al testo originario delle di-


sione impugnata». A ben riflettere, però, come ebbi già ad evi- sposizioni in esame. Tenuto conto, però, delle gravissime diffi-
LA
IO olo

denziare all'indomani della riforma (2), non si trattava certa- coltà in cui versavano (e versano tuttora) molte delle nostre
mente di elementi nuovi ed inediti, poiché, sulla scorta dei ri- corti d'appello, e memori, nel contempo, del nefasto precedente
C
c

sultati acquisiti in relazione alla normativa previgente, nessuno rappresentato, per il ricorso per cassazione, dal quesito di dirit-
O sci
LO

avrebbe potuto dubitare che l'appellante (principale o inciden- to prescritto dal previgente art. 366 bis c.p.c., era a tutti ben
tale) fosse tenuto ad indicare le «parti» della sentenza effetti- chiaro il rischio di interpretazioni ultraformalistiche e strumen-
Fa

vamente impugnate (3) e che, laddove avesse censurato la solu- tali, che utilizzassero le infelici prescrizioni inserite negli art.
zione di una determinata questione di fatto o di diritto, dovesse 342 e 434 con finalità meramente deflative. Tale rischio si è
R

chiarire quale diversa soluzione auspicasse dal giudice ad puntualmente concretizzato nella tesi secondo cui per un verso
quem. Quanto alla necessità, poi, che l'appellante evidenzi il la riforma del 2012 avrebbe inteso estendere all'atto introdutti-
nesso causale tra il denunciato error in iure e la decisione im- vo del giudizio di secondo grado, seppure in una versione atte-
pugnata [dovendosi in tal senso intendere l'espressione, tut- nuata, il famigerato principio di autosufficienza inventato dalla
t’altro che limpida, riportata sub b)], è altrettanto certo — ma giurisprudenza della Cassazione per il giudizio di legittimità, e
lo era già prima della modifica degli art. 342 e 434 — che la per altro verso l'appellante, per non incorrere nella sanzione
violazione di legge ascritta al giudice a quo debba aver avuto dell'inammissibilità prevista dagli attuali art. 342 e 434, sareb-
una concreta incidenza sul decisum e che, conseguentemente, la be oggi addirittura tenuto a redigere l'appello come «un proget-
correzione dei vizi denunciati dall'appellante debba essere to alternativo di sentenza», sì da consentire al giudice ad quem,
astrattamente idonea a sorreggere l'invocata riforma del prov- in caso di accoglimento dell'impugnazione, un agevole «inter-
vedimento; ciò che implica, tra l'altro, che, laddove que- vento di ‘ritaglio’ delle parti di sentenza di cui s’imponga l'e-
st'ultimo sia fondato su una pluralità di autonome rationes de- mendamento, con conseguente innesto — che appare quasi au-
cidendi, le censure debbano investirle tutte, pena l'inammissi- tomatico, giusta l'impostazione dell'atto di appello — delle
bilità dell'impugnazione per difetto d'interesse. È difficile so- parti modificate, con operazione di correzione quasi chirurgica
stenere, peraltro, che tutto ciò debba tradursi in uno specifico del testo della sentenza di primo grado» (4).
elemento formale dell'atto d'appello e che non sia invece suffi- Per quel che è dato intuire dalle pronunce edite, la giurispru-
————————
denza maggioritaria, e particolarmente quella di legittimità, è
rimasta sulle posizioni tradizionali, negando che la novellazione
(1) Cfr. G. BALENA, Nuova pronuncia delle sezioni unite sulla spe- degli art. 342 e 434 abbia sostanzialmente aggravato gli oneri
cificità dei motivi di appello: punti fermi e dubbi residui (nota a Cass. dell'appellante. E l'impressione che se ne trae, semmai, è che il
29 gennaio 2000, n. 16/SU), in Foro it., 2000, I, 1607. dibattito suscitato dalla riforma abbia favorito una maggior con-
(2) Ne Le novità relative all'appello nel d.l. 83/12 (relazione presen-
tata all'incontro di studio su «Le novità in materia di impugnazioni», sapevolezza, da parte degli stessi avvocati, del ruolo essenziale
svoltosi a Firenze il 12 aprile 2013 per iniziativa dell'associazione ita- che compete (oggi come ieri) alla parte motiva dell'appello. La
liana fra gli studiosi del processo civile e del dipartimento di scienze tesi più rigorosa — o, se si preferisce, più creativa e fantasiosa,
giuridiche dell'università di Firenze), in Giusto processo civ., 2013, alla luce di una piana lettura delle disposizioni più volte citate
335 ss., spec. 364 ss. — ha trovato tuttavia un certo seguito presso alcune corti d'ap-
(3) Da intendere, a mio avviso, nello stesso senso in cui il termine
«parti» è adoperato nell'art. 329 c.p.c., ossia con riferimento alle statui- pello, riecheggiando anche nella motivazione di una sentenza
zioni (o capi) della sentenza di primo grado suscettibili di passare auto- della sezione lavoro della Suprema corte (5) e giustificando in
nomamente in giudicato. tal modo la rimessione della questione alle sezioni unite.
È il caso di sottolineare, peraltro, che le considerazioni che mi accin-
go ad esporre nel testo — quanto all'inadeguatezza della nuova formula- ————————
zione degli art. 342 e 434 — resterebbero pienamente valide quand'an-
che si accedesse alla tesi secondo cui le «parti del provvedimento che si (4) Così, in particolare, App. Salerno 1° febbraio 2013, Foro it.,
intende appellare» sarebbero anche tutte le questioni, di fatto o di diritto, Rep. 2013, voce Lavoro e previdenza (controversie), n. 184, e Giusto
risolte dalla decisione impugnata, per cui l'appellante invochi dal giudi- processo civ., 2013, 481, con nota critica di G. SCARSELLI.
ce ad quem una diversa soluzione (tesi sostenuta in dottrina, in particola- (5) Cass. 7 settembre 2016, n. 17712, Foro it., Rep. 2016, voce La-
re, da M. FABIANI, Oggetto e contenuto dell'appello civile, in Foro it., voro e previdenza (controversie), n. 99.
2012, V, 282 ss., spec. 284, e da R. POLI, Il nuovo giudizio di appello, in Dalla lettura di tale decisione, peraltro, si evince che nella specie
Riv. dir. proc., 2013, 120 ss., spec. 126 s.). l'appellante, «pur posta di fronte ad una ricostruzione fattuale che leg-


IL FORO ITALIANO — 2018.


991 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 992

Queste ultime, con la decisione in epigrafe, hanno dunque riba- CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza
dito che la riforma ha «recepito e tradotto in legge (...) che, ove 31 ottobre 2017, n. 25823; Pres. CHIARINI, Rel. FRASCA,
l'atto di impugnazione non risponda ai requisiti stabiliti, la conse- P.M. CARDINO (concl. conf.); Altamura (Avv. QUATELA)
guente sanzione è quella dell'inammissibilità dell'appello», ma c. Zaza e altri. Conferma App. Bari 16 dicembre 2013.
che, nella sostanza, nulla è cambiato rispetto al passato, giacché
ciò che conta, prescindendo dal «rispetto di particolari forme sa- Ingiunzione (procedimento per) — Decreto — Successiva
cramentali o comunque vincolate», è che l'appellante «ponga il morte del ricorrente — Ultrattività del mandato (Cod.
giudice superiore in condizione di comprendere con chiarezza civ., art. 1722; y cod. proc. civ., art. 299, 300, 643, 645).
qual è il contenuto della censura proposta, dimostrando di aver
compreso le ragioni del primo giudice e indicando il perché que- Nel procedimento per ingiunzione, qualora, dopo l'emissione
del decreto, si verifichi il decesso della parte creditrice, il

a
ste siano censurabili». Con l'ulteriore precisazione che la «speci-
difensore, in forza dell'ultrattività del mandato conferito-

to
ficità» delle censure dev’essere pur sempre commisurata — come
ho già ricordato — all'ampiezza e alla specificità della motiva- gli con il ricorso monitorio, conserva non solo il potere di

en
zione adottata dal giudice a quo; sicché, qualora quest'ultimo ab- procedere alla notificazione del decreto, ma anche quello
bia semplicemente omesso di prendere in considerazione talune di costituirsi nel giudizio di opposizione, restando in ogni

am
prospettazioni della parte soccombente, l'atto di appello potrebbe caso a lui riservata la scelta se dichiarare l'evento a fini
anche consistere, «con i dovuti adattamenti, in una ripresa delle interruttivi del processo. (1)

on
linee difensive del primo grado».

O
Se ne può pertanto dedurre che l'atto di appello deve tuttora

M abb
contenere i motivi specifici dell'impugnazione cui faceva rife- Rilevato che: 1. - Giuseppe Altamura ha proposto ricorso

M
rimento il testo previgente degli art. 342 e 434. Il che per un per cassazione avverso la sentenza della Corte d'appello di

SI
verso mi sembra pienamente compatibile con l'odierna lettera di Bari del 16 dicembre 2013, con la quale è stato rigettato
IO in
tali disposizioni, per cui «la motivazione dell'appello deve con- l'appello da lui proposto avverso la sentenza resa in primo

AS
tenere» gli elementi prescritti dai nn. 1 e 2 — che prescindono grado dal Tribunale di Trani, sezione distaccata di Molfetta,
so

da specifiche forme e ben possono ricavarsi, dunque, dall'esame nel 2006.


complessivo dell'atto di appello — ma non è detto che si esauri-
es

Quella sentenza era stata resa dal tribunale sull'opposi-


sca in tali elementi, e per altro verso può farsi discendere dal zione proposta dall'Altamura avverso un decreto ingiuntivo,
nc

contestuale richiamo alle «indicazioni prescritte dall'art. 163», ottenuto nei suoi confronti da Maria Picca il 28 novembre
tenuto conto che i motivi attengono pur sempre alla causa pe-
D

2000, in forza di ricorso monitorio depositato lo stesso gior-


co

tendi della domanda d'impugnazione (art. 163, n. 4).


U

no, per la somma di allora lire 25.148.500, oltre interessi le-


Con l'occasione, inoltre, la corte, trattandosi «di una questione
LA

gali e spese.
IO olo

di massima di particolare importanza che riveste una portata di si-


stema», si è anche preoccupata di escludere che la riforma del Il decreto era stato fondato su un pagherò cambiario emes-
C

so per il maggiore importo di lire 75.445.500, con scadenza


c

2012 abbia inciso sulla configurazione stessa dell'appello, tra-


al 31 dicembre 1997, sottoscritto, oltre che dall'Altamura, da
O sci

sformandolo in un mezzo d'impugnazione a critica vincolata (6).


LO

Quel che più conta, comunque, è che questo opportuno inter- Gennaro Davoli e da Giuseppe Davoli, e che la creditrice as-
sumeva soddisfatto per il residuo dai Davoli. Il decreto veni-
Fa

vento delle sezioni unite segna il netto e definitivo ripudio della


tesi più estrema poc’anzi ricordata, secondo cui l'atto di appello va concesso in via provvisoriamente esecutiva e anterior-
mente alla sua notificazione, avvenuta il 18 dicembre 2000,
R

dovrebbe essere addirittura redatto come «un progetto alternati-


vo di sentenza». E resta solo da auspicare che (alcune del)le no- la Picca decedeva.
stri corti di appello, che si erano mostrate particolarmente zelan- 1.1. - Con l'atto di opposizione al decreto l'Altamura
ti nel dichiarare inammissibili gli appelli, prendano atto di tale chiamava in giudizio in garanzia i Davoli, in relazione alla
ripudio e tornino ad esaminare serenamente le impugnazioni nel loro qualità di ex soci, unitamente a lui, della s.n.c. Inpomo,
merito. nel presupposto che la cambiale fosse stata rilasciata in rela-
zione alle vicende relative alla compagine sociale.
GIAMPIERO BALENA Costituendosi in giudizio il difensore dell'opposta non di-
————————
chiarava l'avvenuto decesso della sua assistita, né ad esso fa-
cevano riferimento le altre parti.
geva nella vicenda un licenziamento di natura ritorsiva, sulla base degli Il tribunale, all'esito dello svolgimento processuale, defi-
elementi desunti alle deposizioni testimoniali, non ha provveduto a niva il giudizio di opposizione rigettando l'opposizione e
quell'opera di critica demolitoria che, dimostrando l'infondatezza di ta-
le chiave interpretativa, sola avrebbe consentito di ricondurre la fatti- confermando il decreto, nonché dichiarando inammissibile la
specie alla diversa ipotesi di un recesso esclusivamente dettato da ra- chiamata in causa dei Davoli, in quanto avvenuta direttamen-
gioni organizzative ed economiche». In altre parole, era mancata nel- te con la citazione introduttiva del giudizio di opposizione.
l'atto di appello la parte argomentativa, idonea a confutare e contrastare
le ragioni addotte dal giudice a quo, che anche la tesi tradizionale — 1.2. - La sentenza veniva appellata dall'Altamura, il quale
oggi confermata dalle sezioni unite — reputa indispensabile per l'am- contestava le ritualità della dichiarazione di inammissibilità
missibilità dell'impugnazione. Ed è per questo motivo, probabilmente, della chiamata dei Davoli, nonché il merito della fondatezza
che tale decisione, ad avviso delle stesse sezioni unite, potrebbe «solo a della pretesa creditoria. Nell'atto di appello il difensore del-
prima vista» apparire «dissonante» rispetto all'orientamento della corte. l'Altamura, previo rilievo dell'intervenuto decesso della Pic-
Analogo rilievo, d'altronde, potrebbe ripetersi relativamente alla giu-
risprudenza di merito; poiché in non pochi casi, al di là della formale ca ed assumendo che i suoi eredi erano i figli Gennaro Davo-
adesione all'orientamento più rigoroso rammentato nel testo, l'inam- li e Giuseppe Davoli, li conveniva sia in tale qualità, sia co-
missibilità dell'appello è stata dichiarata in fattispecie che avrebbero me costituiti in primo grado quali terzi chiamati. Costituen-
meritato un identico esito sulla base del resto previgente degli art. 342 e dosi in giudizio, gli appellati Davoli eccepivano l'improce-
434 (cfr., ad es., Trib. Verona 28 maggio 2013 e Trib. Vasto 24 ottobre
2013, entrambi in <www.lanuovaproceduracivile.com>). dibilità dell'appello nei confronti della Picca e contestavano
(6) Tesi che era stata cautamente prospettata da G. VERDE, Diritto di la fondatezza nel merito dello stesso.
difesa e nuova disciplina delle impugnazioni, in Riv. trim. e dir. proc. Costituendosi successivamente con altro difensore l'Alta-
civ., 2013, 507.
mura assumeva che, essendo avvenuta la notificazione del
decreto ingiuntivo dopo il decesso della Picca, il medesimo
decreto ingiuntivo era divenuto del tutto inefficace, sicché il
giudizio di opposizione si sarebbe dovuto definire con tale
———————— declaratoria.
Con comparsa del 29 marzo 2013 si costituivano in giudi-
zio Giuseppe Zaza, Eliana Davoli e Vito Davoli, quali eredi
di Gennaro Davoli, nonché Angela Paparella, Vito Davoli e
Maria Davoli, quali eredi di Giuseppe Davoli.
IL FORO ITALIANO — 2018.
993 PARTE PRIMA 994

1.3. - Con la sentenza qui impugnata la corte d'appello ha nuto la corte d'appello evocando le disposizioni di cui agli
disatteso l'eccezione di improcedibilità dell'appello, solleva- art. 299 ss. c.p.c.
ta dai Davoli sull'assunto del preteso passaggio in giudicato 1.2. - Nel punto 2 si argomenta un secondo error in pro-
della sentenza nei confronti della Picca, assumendo che, in cedendo, prospettandosi la tesi della inesistenza della costi-
ragione della mancata dichiarazione in primo grado, da parte tuzione in giudizio di Maria Picca, in particolare sotto il pro-
del suo difensore, del decesso della medesima, l'essere stati filo della inesistenza di una procura ai fini del giudizio di
convenuti in giudizio i medesimi in proprio e quali eredi del- opposizione in favore del difensore che aveva ottenuto l'e-
la Picca, con la notifica dell'atto di impugnazione al procura- missione del decreto e la nullità di tutte le domande svolte da
tore domiciliatario in primo grado della Picca, nonché perso- quel difensore nell'interesse della Picca Maria nei confronti
nalmente, in relazione alla loro qualità di eredi dei Davoli, del ricorrente. Ciò, per errata applicazione degli art. 299 e

a
aveva avuto piena idoneità ad instaurare il giudizio d'appello 300 c.p.c.

to
nei confronti dei soggetti legittimati. Si sostiene ancora che, «a tutto voler concedere», cioè

en
La corte territoriale ha poi disatteso l'appello dell'Altamu- supponendo — al contrario di quanto sostenuto nel punto 1
ra quanto alla dichiarata inammissibilità della chiamata in — l'efficacia del decreto ingiuntivo e la validità della sua

am
causa dei Davoli. notifica, una volta intervenuta la notificazione della citazione
Ha, quindi, ritenuto che il difensore della Picca, nonostan- in opposizione presso il procuratore della Picca, come — si

on
te il suo decesso, fosse legittimato a notificare il decreto in- concede — era stato ritenuto correttamente dalla Corte d'ap-
giuntivo, non avendo dichiarato all'atto della notificazione pello di Bari, evocando Cass. n. 17205 del 2011, cit., il di-

O
M abb
l'avvenuto decesso, e ne ha poi inferito che l'atto di opposi- fensore della Picca non si sarebbe potuto costituire in giudi-

M
zione a decreto ingiuntivo era stato correttamente notificato zio per essa, in quanto il mandato si era estinto a seguito del

SI
alla Picca, ancorché deceduta, nel domicilio eletto presso il decesso avvenuto prima della notifica del decreto. Si asseri-
IO in
suo difensore, non avendo l'ingiunto avuto notizia del- sce che nel giudizio di opposizione avrebbero dovuto costi-

AS
l'evento (in proposito richiamando Cass. n. 17205 del 2011, tuirsi in giudizio gli eredi della Picca, ed invece non solo ciò
so
Foro it., Rep. 2011, voce Ingiunzione (procedimento per), n. non sarebbe accaduto, ma gli stessi — chiamati in causa in
68), e ha ancora osservato che, «quando agli effetti del- proprio per la manleva — si erano ben guardati dal dichiara-
es

l'evento interruttivo non dichiarato antecedente alla costitu- re l'evento interruttivo in primo grado. Nemmeno in appello
nc

zione della parte, l'interruzione ex art. 299 c.p.c. [doveva] ri- essi avrebbero sostenuto l'ultrattività del mandato rilasciato
tenersi superata in forza della costituzione nel giudizio dei dalla defunta madre in favore dell'originario difensore, chie-
D
co

Davoli, unici eredi della Picca», come emergeva dal certifi- dendo la declaratoria del passaggio in giudicato della senten-
U

cato relativo allo stato di famiglia. za, emessa dal Tribunale di Trani, sezione distaccata di Mol-
LA
IO olo

La corte territoriale ha ulteriormente ritenuto che tanto pe- fetta, relativamente alla pronuncia resa in favore della stessa.
rò rilevava ai soli fini della correttezza della verifica del con- Si asserisce ancora che, pure ammesso che il decreto in-
C
c

traddittorio sull'opposizione al decreto, mentre «le domande giuntivo fosse stato notificato correttamente dal difensore
O sci
LO

dovevano essere valutate sulla base delle argomentazioni in della Picca, nel giudizio di opposizione avrebbero dovuto
fatto e in diritto delle parti», con la conseguenza che, poiché necessariamente stare in giudizio come contraddittori princi-
Fa

nel giudizio di primo grado l'opponente aveva proposto nei pali gli eredi Picca, ossia i fratelli Davoli chiamati in causa
confronti dei Davoli in proprio la sola domanda di manleva, per la manleva, mentre gli stessi si erano costituiti solo per
R

essa, in quanto fondata esclusivamente su tale pretesa, non difendersi in proprio dalla chiamata in causa.
poteva ritenersi ammissibile solo perché i medesimi avrebbe- Per tali ragioni si sostiene che non potesse trovare applica-
ro dovuto rivestire il ruolo di eredi iure successionis, come zione «né l'art. 299 c.p.c. circa l'interruzione del processo
era stato prospettato erroneamente nell'atto di costituzione perché, rispetto alla fase a cognizione piena, il mandato si
del 14 ottobre 2011 in appello da parte del nuovo difensore era estinto prima dell'instaurazione del contraddittorio ex art.
dell'Altamura, onde per tale ragione risultava corretta la de- 643, 3° comma, c.p.c. e men che meno l'art. 300 c.p.c. in
claratoria dell'ammissibilità della chiamata dei Davoli. quanto, a seguito dell'opposizione spiegata dall'Altamura,
La corte territoriale ha poi disatteso nel merito le ragioni Picca Maria non era ancora costituita», spiegando il mandato
della pretesa infondatezza del credito di cui al decreto in- da essa conferito effetti solo per la fase monitoria.
giuntivo. Si sostiene ancora che le norme in tema di interruzione e
2. - Al ricorso per cassazione dell'Altamura, proposto con- successione nel processo non avrebbero potuto trovare appli-
tro gli eredi dei Davoli costituitisi in appello, non vi è stata cazione rispetto ai fratelli Davoli, quali eredi della Picca, in
resistenza degli intimati. quanto essi erano stati evocati per effetto della domanda ac-
3. - La trattazione del ricorso è stata fissata in camera di cessoria di chiamata in garanzia, che, tuttavia, era stata rite-
consiglio ai sensi dell'art. 380 bis.1 c.p.c. e sono state depo- nuta inammissibile in primo grado e in appello. Tale doman-
sitate conclusioni scritte dal pubblico ministero, nonché me- da era stata decisa, del resto, in via preliminare, benché all'e-
moria dal ricorrente. sito del giudizio di primo grado.
Considerato che: 1. - Con l'unico motivo di ricorso, illu- Secondo il ricorrente, non si comprenderebbe, dunque,
strato con un punto 1 e quindi con un punto 2, si deduce, ai come la corte d'appello, nei righi 12 ss. della pag. 6 della
sensi dell'art. 360, n. 4, c.p.c., genericamente «error in pro- sentenza, «abbia potuto ritenere sanata tale interruzione ed
cedendo». integro il contraddittorio con i fratelli Davoli rispetto alla
1.1. - Nel punto 1 viene illustrato un primo preteso error domanda principale per effetto di una successione nel pro-
in procedendo, prospettandosi, previa evocazione del princi- cesso — rispetto a tale domanda — sotto il profilo sostanzia-
pio di diritto di cui a Cass. n. 921 del 1962 (id., Rep. 1962, le mai verificatosi», tenuto conto che quella stessa corte sulla
voce cit., n. 10), la tesi secondo cui, essendo avvenuta la no- domanda di garanzia si è espressa in termini di sua inammis-
tificazione del decreto ingiuntivo da parte del difensore di sibilità.
Maria Picca allorquando la medesima era già deceduta ed es- 2. - Il motivo non è fondato con riferimento ad entrambi i
sendo essa invalida (come si dovrebbe desumere anche da profili che propone.
giurisprudenza di questa corte, che, nel caso di sopravve- La prospettazione del ricorrente che il giudizio di opposi-
nienza della morte della parte dopo la sentenza, non conside- zione a decreto ingiuntivo dovesse definirsi con la constata-
ra il suo difensore legittimato a notificare la sentenza ai fini zione che il decreto ingiuntivo era divenuto inefficace in
del decorso del termine breve), il decreto ingiuntivo, ai sensi quanto notificato dal difensore della defunta Picca dopo il
dell'art. 644 c.p.c., doveva ritenersi inefficace, in quanto la verificarsi dell'evento della sua morte è priva di fondamento
morte della creditrice, avendo estinto il mandato ai sensi del- sulla base delle seguenti considerazioni.
l'art. 1722, n. 4, c.c., determinava l'impossibilità di instaura- Il collegio rileva, in primo luogo, che non può essere con-
zione del contraddittorio e ciò al contrario di quanto ha rite- divisa la remota Cass. n. 921 del 1962, cit., che effettivamen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
995 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 996

te espresse, sulla base della affermazione che «la morte o la re immotivata negazione degli effetti tradizionalmente rico-
perdita della capacità della parte, sopravvenuta prima della nosciuti alla costituzione di una parte tramite difensore, de-
notificazione dell'atto iniziale del procedimento tolgono ogni terminerebbe una soluzione confliggente con la tutela del di-
effetto alla procura ad litem e rendono processualmente inef- ritto di azione in giudizio, atteso che la parte ricorrente, seb-
ficace l'ulteriore eventuale attività del procuratore», il prin- bene non più esistente, ma le cui situazioni giuridiche sono
cipio di diritto secondo cui «la morte del creditore istante trasferite al successore in universum ius, verrebbe a rimanere
dopo l'emissione del decreto ingiuntivo, ma prima della sua priva di tutela ancorché nell'ambito di un procedimento che,
notificazione al debitore ingiunto, fa venir meno l'efficacia com’è noto, appresta una forma di tutela giurisdizionale pri-
giuridica dell'ingiunzione». vilegiata, qual è quello monitorio e, tra l'altro, impositivo di
2.1. - È vero che non constano nella giurisprudenza della adempimenti, quali la notificazione in un certo termine del

a
corte precedenti che l'abbiano contraddetto expressis verbis. decreto a pena di inefficacia (art. 644 c.p.c.).

to
2.2. - Ve n'è però uno che, pur occupandosi degli effetti L'evocazione della regola di cui all'ultimo comma del-

en
della morte del ricorrente monitorio dopo il deposito del ri- l'art. 643 c.p.c., per ricondurre la situazione della morte del
corso e prima dell'emissione del decreto, l'ha implicitamente ricorrente monitorio prima della notificazione del decreto in-

am
contraddetto, pur non essendosene fatto carico. Si tratta di giuntivo all'ipotesi in cui la parte che abbia conferito il man-
Cass. n. 15785 del 2008 (id., Rep. 2008, voce cit., n. 27), se- dato ad un difensore deceda prima della notificazione della

on
condo cui «Nel procedimento monitorio, la morte del ricor- citazione (o nel processo che inizia con ricorso prima del suo
rente, che si verifichi tra il giorno del deposito del ricorso — deposito), risulta priva di pregio, perché la detta norma, nel

O
M abb
che coincide con il momento della proposizione della do- disporre la pendenza della lite solo con la notificazione del

M
manda — e quello dell'emissione del decreto ingiuntivo, non decreto ingiuntivo, non può essere intesa come previsione in-

SI
determina l'invalidità del decreto emesso, trovando applica- tesa a stabilire una totale equivalenza rispetto alla notifica-
IO in
zione il principio dell'ultrattività del mandato ex art. 300 zione di una citazione: la ragione è che sussiste prima di essa

AS
c.p.c.». comunque un'attività processuale, quella della fase monito-
so

Le ragioni che hanno giustificato l'affermazione di tale ria, che si era espressa in un'attività di costituzione.
principio sono state le seguenti: «[. . .] si deve rammentare Ciò, tanto più se si considera che Cass., sez. un., n. 20596
es

che nell'ambito del processo esiste, in forza dell'art. 300 del 2007 (id., 2008, I, 2613) ha, com’è noto, attribuito effetti,
nc

c.p.c., il principio dell'ultrattività del mandato, allorché la ai fini della prevenzione ed in generale degli effetti proces-
suali, al deposito del ricorso monitorio e non alla notifica-
D

morte si verifichi dopo la costituzione in giudizio, cioè dopo


co

che l'atto di citazione sia stato notificato alla controparte o zione del decreto.
U

che il ricorso sia stato depositato in cancelleria (cfr. Cass. 14 Né può essere seguìta la tesi dottrinale che, considerando
LA
IO olo

agosto 1999, n. 8670, id., Rep. 1999, voce Procedimento ci- estinta la procura per la morte del creditore, sul presupposto
vile, n. 114). Non vi è ragione per ritenere che tale principio che il decreto sia equiparabile ad una sentenza, legittima alla
C
c

non debba applicarsi nel procedimento monitorio. È ius re- notificazione del decreto solo gli eredi: la tesi non è sosteni-
O sci
LO

ceptum, infatti, che il momento della proposizione della do- bile, atteso che legittimato alla notifica della sentenza ai fini
manda, mentre nel caso di giudizio da iniziarsi con citazione, della decorrenza del termine breve è anche il difensore della
Fa

coincide con quello in cui essa viene portata a cognizione parte vittoriosa deceduta (Cass., ord. n. 21287 del 2015, id.,
della controparte, mediante notificazione, e del giudice, me- Rep. 2015, voce Procedimento civile, n. 177) e considerata la
R

diante la costituzione di una delle parti e il deposito in can- valorizzazione dell'ultrattività del mandato alle liti di cui a
celleria dei relativi atti, nel caso, invece, di giudizio da ini- Cass., sez. un., n. 15295 del 2014 (id., 2014, I, 2785).
ziarsi con ricorso coincide con il giorno del deposito del ri- Sulla base delle svolte considerazioni deve allora ritenersi
corso (insieme con i documenti) in cancelleria (cfr., fra le che il difensore della Picca notificò ritualmente il decreto e
tante, Cass. 15 maggio 1998, n. 4904, id., 1998, I, 2423; 1° che, a seguito dell'opposizione, legittimamente notificata al-
marzo 1997, n. 1819, id., Rep. 1997, voce Matrimonio, n. la Picca al domicilio eletto presso il difensore nella situazio-
106; 26 aprile 1993, n. 4867, id., Rep. 1995, voce Lavoro e ne di ignoranza del suo decesso (come, del resto, ammette
previdenza (controversie), n. 105). Da quanto sopra si evince Cass. n. 17205 del 2011, cit., evocata dalla sentenza impu-
l'erroneità dell'interpretazione operata a riguardo dai giudici gnata), altrettanto legittimamente il medesimo difensore si
dei precedenti gradi, dovendosi affermare che, nel caso di costituì, per l'ultrattività del mandato, anche nel giudizio di
decesso del soggetto che promuove la procedura monitoria opposizione e, astenendosi dal dichiarare l'evento che aveva
successivamente al deposito del ricorso, ma antecedentemen- colpito la sua assistita, determinò l'indifferenza del processo
te alla emissione del decreto ingiuntivo, quest'ultimo è da ri- a detto evento. Sicché il processo di primo grado continuò e
tenersi perfettamente valido». venne deciso nella situazione di mancata emersione del-
2.3. - Tali affermazioni, là dove attribuiscono al deposito l'evento stesso, che finì per emergere nel giudizio solo con
del ricorso per decreto ingiuntivo il valore di costituzione nel l'atto di appello dell'Altamura, in quanto egli, a conoscenza
procedimento monitorio agli effetti dell'applicazione della dello stesso, lo propose contro i Davoli quali eredi della Pic-
regola dell'art. 300 c.p.c. e, quindi — secondo la regola che ca e quali terzi chiamati.
dalla sua disciplina si desume, nel senso che il ministero del Il motivo dev’essere, dunque, rigettato, se del caso doven-
difensore che ha chiesto il decreto ingiuntivo può continuare dosi ritenere la motivazione della sentenza impugnata corret-
ad esercitarsi, se egli non ritenga di dichiarare l'evento (cosa ta ai sensi dell'art. 384, ultimo comma, c.p.c. con le osserva-
non possibile prima dell'udienza che venga fissata per effetto zioni sopra svolte, che giustificano l'affermazione del prin-
della proposizione dell'opposizione) o non lo notifichi alle cipio di diritto, secondo cui:
altre parti — l'effetto di lasciar permanere la validità di detta «Nel procedimento per decreto ingiuntivo, poiché la costi-
costituzione e, quindi, la legittimazione del difensore a svol- tuzione nella fase monitoria dispiega i suoi effetti anche ai
gere il ministero, appaiono: fini della fase eventuale a cognizione piena conseguente
a) non solo pienamente giustificate, non potendosi negare all'opposizione, sebbene sia necessario integrarla con la co-
che il deposito del ricorso monitorio integri una costituzione stituzione in essa se l'opposizione risulti proposta, si deve ri-
in un processo, sebbene di rito speciale, ma, tuttavia, è da di- tenere che, qualora, dopo l'emissione del decreto si verifichi
re, con la necessaria prospettiva di provocare l'eventuale in- il decesso della parte creditrice, il suo difensore, in forza del-
staurazione del giudizio a cognizione piena, nel quale la do- l'ultrattività del mandato conferitogli con il ricorso monito-
manda oggetto di lite resta quella introdotta con il ricorso rio, è non solo legittimato a procedere alla notificazione del
stesso; decreto, ma anche, a seguito dell'opposizione dell'ingiunto
b) ma anche costituzionalmente necessitate, atteso che (che legittimamente si notifica alla parte ingiungente al do-
supporre che la possibilità di esercitare il ministero del di- micilio eletto presso il detto difensore nella situazione di
fensore cessi ai sensi dell'art. 1722, n. 4, c.c., oltre a implica- ignoranza del suo decesso), a costituirsi nel giudizio di oppo-
IL FORO ITALIANO — 2018.
997 PARTE PRIMA 998

sizione. Se egli, costituendosi, si astiene dal dichiarare l'e- sibilità, dai soci o nei confronti dei soci succeduti alla società
vento che ha colpito la parte, il processo di opposizione resta estinta, con conseguente inammissibilità dell'impugnazione
indifferente all'evento del decesso, in non diversa guisa di proposta da o contro una società cancellata dal registro delle
quel che accade quando il decesso della parte costituita non è imprese].
dichiarato dal suo difensore. Se egli si costituisca e dichiari
l'evento, si verifica una fattispecie interruttiva. Resta fermo III. - Con riferimento al secondo profilo, la corte focalizza
che il medesimo difensore si può anche costituire per gli ere- l'attenzione sull'esatto momento a partire dal quale risulta con-
di in prosecuzione, munito di mandato». ferita la procura al difensore, sì da rendere spendibile il princi-
Per completezza è opportuno rilevare che il medesimo di- pio su richiamato nella fattispecie in esame.
fensore, una volta deceduta la parte dopo l'emissione del de- Al riguardo, premesso che, a dispetto del tenore testuale del-

a
creto, previo rilascio di procura degli eredi, possa procedere l'art. 643, 3° comma, c.p.c., già in altre circostanze la giurispru-
denza di legittimità aveva ancorato gli effetti della pendenza

to
anche alla sua notificazione del decreto rappresentando la vi- della lite al momento del deposito del ricorso e non già a quello

en
cenda successoria (il che equivale a notifica della stessa), nel successivo della notificazione (con riferimento all'ipotesi della
qual caso l'opposizione andrà proposta contro gli eredi, continenza tra una causa introdotta con il rito ordinario ed una

am
equivalendo quella notificazione a volontaria prosecuzione con il rito monitorio, ai fini dell'individuazione del giudice pre-
del giudizio. ventivamente adìto, v. Cass., sez. un., ord. 1° ottobre 2007, n.
3. - Il ricorso è, conclusivamente, rigettato.

on
20596, Foro it., 2008, I, 2613, e Riv. dir. proc., 2008, 1759, con
nota di PICCININNI; Nuova giur. civ., 2008, I, 772, con nota di

O
M abb
————————
RUSSO; nello stesso senso, v. Cass., ord. 24 luglio 2015, n.

M
(1) I. - Con la sentenza in epigrafe, la corte chiarisce quali 15618, Foro it., Rep. 2015, voce Competenza civile, n. 91), nel
caso di specie la corte abbraccia l'idea di prendere in considera-

SI
sono gli effetti processuali conseguenti al verificarsi di uno de-
IO in
gli eventi menomativi di cui all'art. 299 c.p.c. nell'ambito di un zione il solo deposito del ricorso quale momento determinante

AS
procedimento monitorio, con precipuo riguardo all'ipotesi in cui per la procura; sicché tutti i successivi eventi menomativi, tan-
so
sopraggiunga il decesso della parte creditrice nel segmento tem- genti il creditore istante, non potranno incidere sui poteri del di-
porale tra l'emissione del decreto ingiuntivo e la notificazione fensore in virtù dell'ultrattività del mandato.
es

del medesimo. Su un piano differente si colloca la questione se l'ultrattività


Nello specifico, le questioni sottoposte al vaglio della corte possa essere spesa anche rispetto alla legittimazione del difenso-
nc

erano le seguenti: a) se sia invalida la notifica del decreto in- re a ricevere l'eventuale opposizione dell'ingiunto; sul punto, in
D

dottrina, con riferimento alla circostanza che il giudizio intro-


co

giuntivo — con conseguente inefficacia del medesimo — qualo-


U

ra essa venga effettuata dal difensore della parte creditrice che dotto con il ricorso monitorio e quello incardinato a seguito di
LA

sia venuta meno per morte; b) se l'evento morte comporti, nel opposizione costituiscano un procedimento unitario e compatto,
IO olo

successivo ed eventuale giudizio di opposizione ex art. 645 ss. v. GIORDANO, Note in tema di giudizio di opposizione a decreto
ingiuntivo, in Giust. civ., 2013, II, 489.
C

c.p.c., l'impossibilità di considerare valida la costituzione a cau-


c

sa dell'inesistenza della procura conferita al difensore. Alla luce di quanto sopra, la costituzione del difensore nel
O sci
LO

giudizio di opposizione deve ritenersi valida, con la conseguen-


II. - In ordine al primo profilo, la corte sconfessa il remoto za che il decesso dell'assistito in tanto comporterà una fattispe-
Fa

orientamento di cui a Cass. 9 maggio 1962, n. 921, Foro it., cie interruttiva in quanto, alla stregua dell'art. 300 c.p.c., venga
Rep. 1962, voce Ingiunzione (procedimento per), n. 10 — ri- dallo stesso legale dichiarato in udienza o notificato alla contro-
R

chiamato dal ricorrente — secondo cui il decesso del creditore, parte. A questo proposito, un approfondimento del tema in paro-
avvenuto dopo l'emissione del decreto ingiuntivo, ma prima la è offerto da GHIRGA, Dell'interruzione del processo, in
della sua notificazione, ne comporta l'inefficacia. Commentario del codice di procedura civile a cura di CHIARLO-
A tale risultato la Cassazione perviene richiamando la più re- NI, Bologna, 2014, 146.
cente Cass. 12 giugno 2008, n. 15785, id., Rep. 2008, voce cit.,
n. 27, che, pur riguardando il precedente lasso temporale tra la
data del deposito del ricorso monitorio e quello di emissione del
decreto ingiuntivo, fa leva sul principio dell'ultrattività del
————————
mandato di cui all'art. 300 c.p.c., rivitalizzato in tempi relati-
vamente recenti da Cass., sez. un., 4 luglio 2014, n. 15295, id.,
2014, I, 2785, con nota di DESIATO, e id., 2015, I, 636 (m.), con
nota di R. DANOVI; Riv. dir. proc., 2014, 1510, con nota di
GHIRGA; Giur. it., 2015, 346, con nota di DOMINICI; Corriere
giur., 2015, 1289, con nota di GLENDI [però, con riferimento al CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 27
ricorso per cassazione, ove è necessaria la procura speciale a ottobre 2017, n. 25644; Pres. TIRELLI, Est. VALITUTTI,
pena di inammissibilità ex art. 365 c.p.c., v. Cass. 7 aprile 2016, P.M. SORRENTINO (concl. diff.); Ciuffreda (Avv. G. e M.F.
n. 6780, Foro it., 2016, I, 3579, con nota di MINAFRA, Ultratti- MARZOCCO) c. Comune di Sant’Agata di Puglia (Avv.
vità del mandato e giudizio di legittimità, nonché F.S. DAMIANI, SCILLITANI). Cassa App. Bari 3 febbraio 2011.
Eventi interruttivi, ultrattività della procura e «giuste parti» del
Prescrizione e decadenza — Appalto — Aggiudicazione
giudizio di impugnazione, in Giusto processo civ., 2014, 1081;
per un approfondimento della questione relativa alla applicabili- annullata dall'organo di controllo — Azione risarcito-
tà del principio in parola agli eventi interruttivi riguardanti gli ria — Responsabilità da contatto sociale — Prescrizio-
enti collettivi, v. DALFINO, La cancellazione delle società dal ne ordinaria — Impugnativa del provvedimento del-
registro delle imprese. Profili processuali, Torino, 2017, soprat- l'organo di controllo — Effetti interruttivi — Presup-
tutto a fronte dell'orientamento con il quale le sezioni unite del- posti (Cod. civ., art. 1173, 2943, 2945, 2946, 2947).
la Suprema corte (Cass., sez. un., 12 marzo 2013, n. 6070, Foro La pronuncia con cui la corte di merito, sul presupposto che
it., 2013, I, 2189, con nota di NIGRO, e id., 2014, I, 228 (m.),
il diritto fatto valere in giudizio fosse prescritto, ha riget-
con nota di PROTO PISANI; Corriere giur., 2013, 691, con nota
di CONSOLO e GODIO; Giusto processo civ., 2013, 767, con note tato la domanda risarcitoria proposta nei confronti del-
di DALFINO e TEDIOLI; Dir. fallim., 2013, II, 528, con nota di l'ente locale appaltante dal contraente di un appalto dive-
TISCINI; 12 marzo 2013, n. 6072, Foro it., 2013, I, 2189, e Dir. nuto inefficace per effetto dell'annullamento dell'aggiudi-
e pratica trib., 2013, II, 945, con nota di GLENDI) hanno affer- cazione ad opera dell'organo di controllo, va cassata in
mato che, ove l'estinzione della società per sopravvenuta can- quanto: a) ha configurato un credito risarcitorio da fatto
cellazione della stessa dal registro delle imprese in pendenza di illecito, ritenendo che il termine di prescrizione fosse
un processo non sia stata dichiarata o sia intervenuta in un mo- quinquennale, mentre si era al cospetto di un'ipotesi di re-
mento in cui non sarebbe più stato possibile far constare l'even- sponsabilità di tipo contrattuale da contatto sociale quali-
to, l'impugnazione della sentenza pronunciata nei riguardi della ficato, con conseguente applicazione della prescrizione
società deve provenire o essere indirizzata, a pena di inammis- ordinaria decennale; b) ha individuato il dies a quo della
IL FORO ITALIANO — 2018.
999 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1000

prescrizione nella data in cui era stato stipulato il contrat- principio, affermato da Corte cost. n. 77 del 2007 (id., 2007, I,
to con il nuovo aggiudicatario, senza dare rilievo all'im- 1009), secondo cui la pluralità dei giudici ha la funzione di as-
pugnativa giudiziale del provvedimento emesso dall'orga- sicurare una più adeguata risposta alla domanda di giustizia e
no di controllo, che sarebbe idonea a produrre effetti in- non può risolversi in una minore effettività o addirittura in una
terruttivi anche verso l'ente locale, sempre che quest'ulti- vanificazione della tutela giurisdizionale (cfr. Cass. 8 aprile
mo abbia partecipato al processo amministrativo. (1) 2008, n. 9040, id., 2009, I, 2797; 3 dicembre 2014, n. 25572,
id., Rep. 2014, voce Prescrizione e decadenza, n. 63).
2.2.1. - Ne discende che, nel caso concreto, la domanda del
Ragioni della decisione. — (Omissis). 2. - Le censure sono Ciuffreda, volta ad ottenere dal giudice amministrativo l'an-
fondate. nullamento della delibera del Coreco che aveva, a sua volta,

a
2.1. - Deve anzitutto rilevarsi l'erroneità dell'assunto del annullato la delibera di aggiudicazione dell'appalto a favore

to
giudice di appello, laddove ha ritenuto che, trattandosi di cre- dell'odierno ricorrente, ha certamente evidenziato la volontà

en
dito risarcitorio da fatto illecito, il termine di prescrizione del medesimo di reagire all'azione amministrativa reputata il-
debba essere quello quinquennale previsto dall'art. 2947 c.c. legittima e di conseguire il bene della vita (aggiudicazione), o

am
2.1.1. - Ed invero, la responsabilità dell'amministrazione in mancanza — essendo stato l'appalto, nelle more del giudi-
nei confronti del contraente di un contratto di appalto, divenu- zio amministrativo, assegnato ad altra impresa — il risarci-

on
to inefficace e tamquam non esset per effetto dell'annulla- mento dei danni subiti in conseguenza della mancata esecu-
mento dell'aggiudicazione da parte dell'organo di controllo — zione dei lavori che gli erano stati in precedenza aggiudicati.

O
M abb
dal quale consegue che l'intero effetto-vicenda derivato dal- 2.2.2. - E tuttavia, ai fini della produzione in concreto, nel

M
l'aggiudicazione viene posto nel nulla, a cominciare dal con- presente giudizio di risarcimento, dell'effetto interruttivo

SI
tratto di appalto, destinato a subire gli effetti del vizio che in- astrattamente ascrivibile a siffatta domanda giudiziale, ai sensi
IO in
ficia il provvedimento cui è inscindibilmente collegato ed a re- dell'art. 2943 c.c., è pur sempre necessario accertare — e, a tal

AS
stare automaticamente ed immediatamente caducato (Cass. 26 fine, la sentenza di appello va cassata con rinvio — che al pro-
so

giugno 2012, n. 10617, Foro it., Rep. 2012, voce Contratti cesso amministrativo, incardinato nei confronti della regione,
pubblici, n. 1287) —, espone certamente la pubblica ammini- onde ottenere l'annullamento del provvedimento emesso da un
es

strazione al risarcimento dei danni per le perdite ed i mancati suo organo (il Coreco), abbia partecipato anche il comune di
nc

guadagni subiti dal privato aggiudicatario. Sant’Agata di Puglia, convenuto in giudizio dal Ciuffreda con
l'azione risarcitoria. È, per vero, del tutto evidente che gli ef-
D

Tale responsabilità non è, tuttavia, qualificabile né come


co

fetti interruttivi della prescrizione operano solo a favore del


U

aquiliana, né come contrattuale in senso proprio, sebbene a


questa si avvicini poiché consegue al «contatto qualificato» tra soggetto attivo ed in danno del soggetto passivo dell'atto inter-
LA
IO olo

le parti nella fase procedimentale anteriore alla stipula del con- ruttivo, non potendo riverberarsi sulla sfera giuridica di terzi
tratto, e ha origine nella violazione del dovere di buona fede e estranei (Cass. 21 dicembre 1971, n. 3733, id., Rep. 1971, vo-
C
c

correttezza, avendo l'amministrazione indetto la gara e dato ce cit., n. 45).


O sci
LO

esecuzione ad un'aggiudicazione apparentemente legittima 2.3. - Per tutte le ragioni esposte, pertanto, il ricorso del
che ha provocato la lesione dell'interesse del privato, non qua- Ciuffreda deve essere accolto.
Fa

lificabile come interesse legittimo, ma assimilabile a un diritto 3. - L'accoglimento del ricorso comporta la cassazione del-
soggettivo, avente ad oggetto l'affidamento incolpevole nella l'impugnata sentenza, con rinvio alla Corte d'appello di Bari
R

regolarità e legittimità dell'aggiudicazione (Cass. 21 novem- in diversa composizione, che dovrà procedere a nuovo esame
bre 2011, n. 24438, ibid., voce Responsabilità civile, n. 385). della controversia, facendo applicazione dei principî di diritto
2.1.2. - Orbene, la qualificazione dell'azione, proposta dal suesposti, e provvedendo ad accertare — ai fini del riscontro
Ciuffreda nel caso di specie come responsabilità di tipo con- dell'interruzione del termine di prescrizione decennale — se il
trattuale da «contatto sociale qualificato», inteso come fatto comune di Sant’Agata di Puglia sia stato parte nel processo
idoneo a produrre obbligazioni, ex art. 1173 c.c., e dal quale amministrativo, incardinato dal Ciuffreda nei confronti della
derivano, a carico delle parti, non obblighi di prestazione ai regione, onde ottenere l'annullamento del provvedimento n.
sensi dell'art. 1174 c.c., bensì reciproci obblighi di buona fe- 42441, emesso dal Coreco il 29 luglio 1988.
de, di protezione e di informazione, giusta gli art. 1175 e 1375
————————
c.c., comporta la conseguente applicabilità del termine decen-
nale di prescrizione sancito dall'art. 2946 c.c. (Cass. 12 luglio (1) La pronuncia in epigrafe mantiene vive le speranze del ri-
2016, n. 14188, id., 2016, I, 2685), e non di quello quinquen- corrente che potrà ancora coltivare l'azione risarcitoria in relazio-
nale di cui all'art. 2947 c.c., come erroneamente ritenuto dal ne a un episodio risalente alla fine degli anni ottanta del secolo
giudice di appello. scorso.
2.2. - Premesso quanto precede, va osservato che la possibi- Era accaduto, infatti, che nel maggio del 1988 l'imprenditore X
lità di agire per il risarcimento del danno ingiusto causato da si era visto conferire dal comune K l'incarico di effettuare i lavori
atto amministrativo illegittimo senza la necessaria pregiudizia- di sistemazione di una strada. Sennonché, la delibera di aggiudi-
le impugnazione dell'atto lesivo — sussistente già prima che cazione veniva di lì a poco annullata dall'organo regionale, che
l'art. 35 d.leg. 31 marzo 1998 n. 80, come sostituito dall'art. 7 effettuava, ai sensi dell'allora vigente art. 130 Cost., il controllo
l. 21 luglio 2000 n. 205, concentrasse nella cognizione del di legittimità sugli atti degli enti locali. Tale provvedimento veni-
giudice amministrativo la tutela demolitoria e quella risarcito- va impugnato da X dinanzi al Tar territorialmente competente,
ria, ed ora canonizzata dall'art. 30 cod. proc. amm. — com- che accoglieva il ricorso. Nel frattempo K aveva aggiudicato
porta che il termine di prescrizione dell'azione di risarcimento l'appalto ad altra impresa Y, con la quale stipulava il relativo con-
decorre dalla data dell'illecito e non da quella del passaggio in tratto nel febbraio del 1989.
giudicato della sentenza di annullamento da parte del giudice Il processo amministrativo proseguiva, su impulso della regio-
amministrativo, non costituendo l'esistenza dell'atto ammini- ne che contestava il verdetto di prime cure, e terminava soltanto
nell'aprile del 2001 allorché il Consiglio di Stato dichiarava non
strativo un impedimento all'esercizio dell'azione. Peraltro, la
luogo a provvedere per la rinuncia all'appello. Soltanto il mese
domanda di annullamento dell'atto proposta — come nel caso precedente X aveva notificato a K l'atto di citazione con cui ne
di specie — al giudice amministrativo prima della concentra- chiedeva la condanna al risarcimento dei danni derivanti dalla
zione davanti allo stesso anche della tutela risarcitoria, pur non mancata esecuzione dei lavori.
costituendo il prodromo necessario per conseguire il risarci- L'adìto tribunale accoglieva l'eccezione di prescrizione solle-
mento dei danni, dimostra la volontà della parte di reagire vata da K. La statuizione veniva confermata in sede di gravame,
all'azione amministrativa reputata illegittima ed è idonea ad dove si evidenziava al riguardo che: 1) trattandosi di diritto al ri-
interrompere per tutta la durata di quel processo il termine di sarcimento del danno derivante da fatto illecito, si applicava il
prescrizione dell'azione risarcitoria proposta dinanzi al giudi- termine di cinque anni previsto dall'art. 2947 c.c.; 2) il dies a quo
ce ordinario. Devesi, invero, fare applicazione, al riguardo, del andava individuato nel giorno in cui era stato concluso il contratto
IL FORO ITALIANO — 2018.
1001 PARTE PRIMA 1002

con Y, senza che fossero intervenuti atti interruttivi prima di ri- CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza
volgersi al giudice ordinario. 19 ottobre 2017, n. 24660; Pres. AMENDOLA, Rel. ROSSET-
Il Supremo collegio ritiene erronee entrambe le affermazioni su TI, P.M. (non indicato); Comune di Busnago (Avv. PA-
cui si poggiava la decisione della corte territoriale. FUNDI, GIARDINA) c. Colombo e altri (Avv. GAGLIARDINI).
Quanto al profilo sub 1, la sentenza in epigrafe inquadra la fat- Cassa App. Milano 23 gennaio 2015.
tispecie nell'alveo della responsabilità da contatto sociale, ri-
chiamando un precedente che in questi termini si era espresso con Impugnazioni civili in genere — Atto di impugnazione —
riferimento alla posizione della pubblica amministrazione chia- Luogo di notificazione — Trasferimento dello studio
mata a risarcire i danni subiti dall'aggiudicatario di un appalto, professionale — Tutela dell'affidamento dell'impugnan-
divenuto inefficace e tamquam non esset per effetto dell'annul- te (Cod. proc. civ., art. 141, 330; y r.d. 22 gennaio 1934 n.

a
lamento dell'aggiudicazione da parte del giudice amministrativo 37, norme integrative e di attuazione del r.d.l. 27 novembre
(Cass. 21 novembre 2011, n. 24438, Foro it., Rep. 2012, voce Re-

to
1933 n. 1578, sull'ordinamento della professione di avvoca-
sponsabilità civile, n. 385; annotata da D. PONTE, La natura e il
to, art. 82).

en
giudice della responsabilità per lesione dell'affidamento, in Ur-
banistica e appalti, 2012, 673; M. RENNA-A. SPEZZATI, Sulla na- Ai fini della notificazione dell'atto di impugnazione, nel caso

am
tura della responsabilità della pubblica amministrazione per la in cui la parte abbia eletto domicilio presso il difensore ap-
violazione degli obblighi procedimentali e di correttezza, in Giur. partenente al foro del luogo ove è chiamato ad esercitare il
it., 2012, 2664; C. SCOGNAMIGLIO, Tutela dell'affidamento, viola-

on
zione dell'obbligo di buona fede e natura della responsabilità mandato difensivo, è la controparte onerata della verifica
dei successivi mutamenti di domicilio del difensore, anche

O
precontrattuale, in Resp. civ., 2012, 1949). Analoga configura-

M abb
zione è stata prospettata per la responsabilità che può sorgere a mediante riscontro delle risultanze dell'albo professionale;

M
carico della pubblica amministrazione in pendenza del- invece, nel caso in cui sia stato nominato un difensore ap-

SI
l'approvazione ministeriale degli atti di aggiudicazione definitiva partenente ad un foro diverso e questi abbia eletto domicilio
IO in
e dei contratti dalla medesima conclusi, e più in generale per la nella circoscrizione del giudice adìto, è detto difensore te-

AS
responsabilità precontrattuale di cui la prima costituisce una spe- nuto a comunicare alla controparte il mutamento del domi-
so

cifica manifestazione (Cass. 12 luglio 2016, n. 14188, Foro it., cilio extra districtum, senza che al notificante sia fatto onere
2016, I, 2685, con nota di A. PALMIERI, Trattative, contatto socia- di riscontrare previamente l'attualità di quell'indirizzo, da
es

le qualificato e «culpa in contrahendo»: verso la tesi contrattua- ciò conseguendo che deve ritenersi rispettato il termine di
nc

listica; annotata anche da A. DI MAJO, La «culpa in contrahendo» proposizione dell'impugnazione, ove il notificante, acquisita
tra contratto e torto, in Giur. it., 2016, 2568; C. CICERO, La re-
D

la formale conoscenza del trasferimento del domiciliatario,


co

sponsabilità (pre)contrattuale come responsabilità da contatto provveda a rinnovare entro un termine ragionevole la noti-
U

sociale, in Corriere giur., 2016, 1510; V. CARBONE, Responsabi- ficazione, con esito positivo. (1)
LA

lità precontrattuale della pubblica amministrazione che non


IO olo

adempie l'obbligazione «ex lege» di comportarsi secondo buona


C

fede, in Danno e resp., 2016, 1051; A. IULIANI, La Cassazione


c

riafferma la natura contrattuale della responsabilità precontrat- Rilevato che: con sentenza 23 gennaio 2015, n. 392, la Cor-
O sci
LO

tuale, in Nuova giur. civ., 2016, 1457; D. BERRINO, Sulla natura te d'appello di Milano ha dichiarato inammissibile, perché tar-
della responsabilità precontrattuale, in Gazzetta forense, 2016, divo, l'appello proposto dal comune di Busnago avverso la
Fa

1092; F. PIRAINO, La natura contrattuale della responsabilità sentenza del Tribunale di Monza n. 52 del 2012;
precontrattuale (ipotesi sull'immunità), in Contratti, 2017, 35; G. la corte d'appello ha fondato la propria decisione sul se-
R

D'IPPOLITO, La natura della responsabilità precontrattuale, in guente ragionamento;


<www.personaemercato.it>, 2016, fasc. 4). In virtù di siffatto in-
— in primo grado, gli appellati, difesi dall'avv. Pasquale
quadramento, nel caso in esame, risulta dunque applicabile la pre-
scrizione ordinaria. Rota, avevano eletto domicilio a Monza, viale Italia n. 44,
Relativamente al profilo sub 2, la Cassazione rimprovera alla presso l'avvocato Rita Pinzani;
sentenza impugnata di aver trascurato la circostanza che la pre- — la sentenza di primo grado, favorevole agli attori, era
scrizione del diritto al risarcimento del danno vantato da X era in stata dal difensore di costoro notificata al comune di Busnago
astratto suscettibile di essere interrotta per tutta la durata del pro- in data 22 febbraio 2012; la copia notificata della sentenza re-
cesso amministrativo, dalla domanda, con cui quest'ultimo chie- cava nel frontespizio il timbro con il nome dell'avv. Pasquale
deva al giudice amministrativo la caducazione della delibera del- Rota e il suo indirizzo di Trezzo sull'Adda, p.za della Libertà
l'organo di controllo che aveva, a sua volta, annullato l'aggiudi- 23 (circoscrizione del Tribunale di Milano);
cazione dell'appalto a favore dell'odierno ricorrente. Invero, tale — il termine per appellare scadeva il 23 marzo 2012;
iniziativa giudiziaria, proposta prima che venissero concentrate
presso il giudice amministrativo la tutela risarcitoria e quella de- — il comune di Busnago aveva notificato l'atto d'appello
molitoria, mette in evidenza la volontà del danneggiato di reagire una prima volta all'avvocato domiciliatario Rita Pinzani, in
all'azione amministrativa reputata illegittima e di conseguire, ove viale Italia 44, Monza; tale notifica, pur tempestiva, non era
diventi impossibile ottenere l'aggiudicazione, una somma idonea però andata a buon fine in quanto il destinatario (cioè l'avv.
a compensare il pregiudizio patito (cfr. Cass. 3 dicembre 2014, n. Rita Pinzani, mero domiciliatario e non difensore) si era tra-
25572, Foro it., Rep. 2014, voce Prescrizione e decadenza, n. 63; sferito ormai da quasi due anni a via Talamoni n. 3, sempre
21 giugno 2012, n. 10395, id., Rep. 2012, voce cit., n. 52; 28 feb- nella città di Monza;
braio 2011, n. 4874, id., Rep. 2011, voce cit., n. 94; 8 aprile 2008, — il comune di Busnago aveva reiterato la notificazione
n. 9040, id., 2009, I, 2797). Nel caso vagliato dalla sentenza in dell'atto d'appello, ma questa seconda notifica ebbe luogo il
epigrafe, per affermare che l'effetto interruttivo si sia in concreto 30 marzo 2012, e quindi tardivamente;
verificato, occorre peraltro appurare (la relativa verifica è deman-
data al giudice del rinvio) che K abbia preso parte al giudizio in- — il comune di Busnago, con l'uso dell'ordinaria diligenza
staurato contro la regione. Va infatti tenuto presente che, fatte (ovvero consultando l'albo professionale), ben avrebbe potuto
salve le peculiari ipotesi di cui agli art. 1309, 1310, 1° comma, e accertare l'avvenuto trasferimento dello studio dell'avv. Rita
1957, 4° comma, c.c., l'efficacia dell'atto interruttivo della pre- Pinzani (domiciliatario), presso la quale gli attori (e poi appel-
scrizione è circoscritta, sia dal lato attivo che da quello passivo, ai lati) avevano eletto domicilio in primo grado;
soggetti di tale atto, senza alcuna influenza sulle posizioni di terzi — non avendolo fatto, il comune doveva sopportare il ri-
(cfr. Cass. 22 marzo 1991, n. 3074, id., Rep. 1991, voce cit., n. schio dell'avvenuto trasferimento dell'avvocato domiciliatario
36; 5 febbraio 1982, n. 651, id., Rep. 1983, voce cit., n. 108). e, con esso, della tardività insanabile della notifica del-
l'appello;
la sentenza d'appello è stata impugnata per cassazione dal
————————
comune di Busnago, con ricorso fondato su quattro motivi;
hanno resistito con controricorso Albino Colombo, Gianan-
gela Rota, Marco Colombo, Sergio Colombo e Lidia Colom-
bo, i quali hanno altresì depositato memoria;
ILL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 26.
1003 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1004

Considerato che: con tutti e quattro i motivi di ricorso, che segnazione, è onere della parte comunicare i relativi mutamen-
possono essere esaminati congiuntamente per la loro intima ti di domicilio, non conoscibili dalla controparte tramite la
connessione, l'amministrazione ricorrente lamenta in sostanza consultazione dell'albo professionale;
che la corte d'appello sarebbe incorsa in un error in proce- posto dunque che il comune di Busnago non aveva alcun
dendo; tale errore è consistito nel non considerare che la prima onere di previa consultazione dell'albo degli avvocati del-
notifica dell'atto d'appello fu tentata presso il domicilio eletto l'ordine di Monza per sapere dove il domiciliatario Rita Pinza-
dagli appellati in primo grado, i quali non avevano mai comu- ni avesse trasferito il proprio domicilio, ne segue che la notifi-
nicato al comune il trasferimento del domicilio eletto; cazione dell'atto d'appello non poteva dirsi tardiva, in quanto:
il ricorso è fondato; — il temine per appellare scadeva il 23 marzo 2012;
il primo grado del presente giudizio si è svolto dinanzi al — il 16 marzo 2012 il comune aveva consegnato l'atto

a
Tribunale di Monza; in primo grado gli appellati erano difesi d'appello per la notifica, effettuata presso il domicilio eletto in

to
da un avvocato avente il suo studio a Trezzo sull'Adda, comu- primo grado dalle controparti;

en
ne rientrante nella circoscrizione del Tribunale di Milano; essi — il 26 marzo 2012 il comune aveva appreso che l'avvoca-
avevano di conseguenza eletto domicilio a Monza, viale Italia to (non difensore) domiciliatario degli appellati si era trasferito;

am
44, presso l'avv. Rita Pinzani; — il 29 marzo 2012 il comune aveva rinnovato la notifica,
correttamente, pertanto, il comune ha notificato l'impugna- questa volta andata a buon fine;

on
zione a quest'ultimo indirizzo; ed altrettanto correttamente e deve, quindi, trovare applicazione il principio più volte af-
diligentemente, una volta appreso l'infruttuoso esito della no- fermato da questa corte, secondo cui «quando la notifica

O
M abb
tifica, l'ha rinnovata al nuovo indirizzo del domiciliatario; [dell'impugnazione] sia avvenuta al domicilio precedentemen-

M
erronea, per contro, è l'affermazione della corte d'appello, te eletto dal difensore della controparte senza che consti alcu-

SI
secondo cui il comune sarebbe incorso in una decadenza col- na formale comunicazione del suo mutamento od altra negli-
IO in
pevole, perché sarebbe stato suo onere verificare, prima della genza del notificante, deve ritenersi ugualmente rispettato, a

AS
notifica dell'appello, l'esatto domicilio dell'avv. Rita Pinzani, tutela dell'affidamento dell'impugnante, il termine di proposi-
so

domiciliatario; zione dell'impugnazione, pur formalmente tardiva, purché ri-


tale affermazione, infatti, è in contrasto con principî ormai sulti che nel corso degli adempimenti di notificazione, acquisi-
es

consolidati nella giurisprudenza di questa corte, in quanto ac- ta formale conoscenza del trasferimento dello studio profes-
nc

comuna e confonde due posizioni invece ben diverse: quella sionale del difensore, il notificante si sia attivato con immedia-
tezza e comunque entro un termine ragionevole, a riprendere il
D

del difensore domiciliatario, e quella del terzo domiciliatario


co

(che può essere avvocato o meno, senza che ciò abbia rilievo procedimento notificatorio, andato poi a buon fine» (ex per-
U

alcuno); muti, ord. n. 24641 del 19 novembre 2014, id., 2015, I, 3292;
LA
IO olo

a tal riguardo, già le sezioni unite di questa corte, con la nonché sez. un. n. 14536 del 15 luglio 2016, voce Notificazio-
sentenza sez. un. n. 17352 del 24 luglio 2009, Foro it., Rep. ne civile, n. 55);
C
c

2010, voce Notificazione civile, n. 70 (correttamente richiama- v’è solo da aggiungere come, in senso contrario, non paiono
O sci

decisivi i rilievi svolti dai controricorrenti nella memoria de-


LO

ta dall'ente ricorrente), operarono una chiara distinzione:


a) quando la parte elegge domicilio presso il suo difensore positata ai sensi dell'art. 380 bis c.p.c.;
Fa

e questi appartenga al foro del luogo dove è chiamato a svol- tali rilievi si fondano, principalmente, sul rilievo che la par-
gere il suo mandato, i successivi mutamenti di domicilio del te ricorrente non avrebbe formalmente invocato la violazione,
R

difensore debbono presumersi noti alle altre parti, le quali pos- da parte della corte d'appello, dell'art. 156 c.p.c.;
sono averne contezza consultando l'albo professionale; tuttavia è sin troppo noto che, una volta che il ricorrente ab-
b) quando, invece, la parte nomini un difensore appartenente bia correttamente descritto l'errore in cui sia incorsa la senten-
ad un foro diverso da quello del luogo dove è chiamato a svol- za impugnata, in virtù del principio iura novit curia non è rile-
gere il suo mandato difensivo e tale difensore a sua volta elegga vante se egli abbia anche indicato analiticamente e corretta-
domicilio (ai sensi dell'art. 83 r.d. 22 gennaio 1934 n. 83) nel mente tutte le norme che assume essere state violate.
luogo dove ha sede il giudice, il suddetto difensore ha l'obbligo ————————
di comunicare alle controparti il mutamento di tale domicilio
eletto extra districtum (così Cass., sez. un., 17352/09, al § 4.3 (1) L'ordinanza in epigrafe si segnala per la chiara indica-
dei ‘motivi della decisione’). La medesima decisione appena zione dei due orientamenti di legittimità, basati su fattispecie la
ricordata prosegue affermando: «né può ipotizzarsi che sus- cui diversità può non essere di immediata percezione, riguardan-
sist[a] un onere di informazione da parte [del notificante] in ti la notificazione dell'atto di impugnazione secondo il disposto
considerazione della circostanza che il domiciliatario del di- di cui all'art. 330, 1° comma, ultima parte, c.p.c., nel caso di di-
fensore era a sua volta un avvocato. Infatti (...) nei confronti fensore domiciliatario e nel caso di difensore che, per esercitare
il mandato fuori dalla circoscrizione del tribunale cui appartie-
delle controparti non poteva spiegare alcuna rilevanza una cir- ne, abbia eletto domicilio ex art. 82 r.d. 22 gennaio 1934 n. 37
costanza del genere, in quanto l'elezione di domicilio nel luo- nel luogo ove ha sede l'autorità giudiziaria adita, presso un ter-
go sede dell'ufficio giudiziario può essere compiuta presso zo, sia o meno avvocato.
qualsiasi soggetto, di cui non assume rilievo l'eventuale quali- Facendo chiarezza a tal riguardo (come, peraltro, già avevano
tà professionale»; provveduto a fare le sezioni unite nella pronuncia 15 luglio
questi principî, affermati già otto anni fa, sono stati in se- 2016, n. 14594, citata in motivazione, Foro it., Rep. 2016, voce
guito costantemente ribaditi da questa corte, ed in particolare: Notificazione civile, n. 55, e Fisco, 2016, 3373, con nota di
— da ord. n. 24539 del 18 novembre 2014 (id., Rep. 2014, CANCEDDA, Rinnovazione della notifica entro termini rigidi, e
Giur. it., 2017, 860, con nota di BERTILLO, Le sezioni unite e la
voce Impugnazioni civili, n. 61), secondo cui «la notifica del- riattivazione della notificazione non andata a buon fine, richia-
l'atto di impugnazione al procuratore che, esercente fuori della mando le proprie precedenti pronunce 24 luglio 2009, n. 17352,
circoscrizione cui è assegnato, abbia eletto domicilio ai sensi Foro it., Rep. 2010, voce cit., n. 70, e Giust. civ., 2009, I, 1274,
dell'art. 82 r.d. 22 gennaio 1934 n. 37, presso un altro procura- con nota di LAMORGESE, Sulla notificazione del ricorso al pro-
tore, assegnato alla circoscrizione del tribunale adìto, va effet- curatore costituito, e del 18 febbraio 2009, n. 3818, Foro it.,
tuata nel luogo indicato come domicilio eletto in forza degli Rep. 2009, voce Impugnazioni civili, n. 55, e Corriere merito,
art. 330 e 141 c.p.c., senza che al notificante sia fatto onere di 2009, 752 (m.) con nota di TRAVAGLINO, Trasferimento del
riscontrare previamente la correttezza di quell'indirizzo presso procuratore domiciliatario ed oneri di accertamento per il noti-
il locale albo professionale, perché è onere della parte che ha ficante), la corte ha distinto il caso in cui la parte elegga domici-
eletto domicilio comunicare alla controparte gli eventuali mu- lio presso il suo difensore e questi appartenga al foro del luogo
ove svolge il mandato, da quello in cui la parte nomini un difen-
tamenti»; sore appartenente a foro diverso da quello del luogo ove è chia-
— da sent. n. 3356 del 13 febbraio 2014 (ibid., n. 54), la mato a svolgere il mandato e tale difensore a sua volta elegga
quale ha ritenuto che, nel caso di domicilio eletto presso un domicilio nel luogo ove ha sede l'ufficio giudiziario, ai sensi
avvocato esercente in un circondario diverso da quello di as- dell'art. 82 r.d. 22 gennaio 1934 n. 83.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1005 PARTE PRIMA 1006

Nel primo caso, i successivi mutamenti di domicilio dell'av- CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza 8
vocato si presumono conosciuti dalle parti, che quindi sono one- settembre 2017, n. 21002; Pres. AMENDOLA, Rel. SCARA-
rate di consultare a riguardo l'albo professionale prima di prov- NO, P.M. (non indicato); Mattiauda e altri (Avv. BRIN) c.
vedere alla notificazione dell'impugnazione, che deve essere ef- Soc. Generali Italia (Avv. MORMINO). Cassa App. Genova
fettuata nel domicilio reale dell'avvocato; nel secondo, non
scatta la presunzione, e quindi spetta al difensore comunicare il 20 novembre 2015.
mutamento del domicilio extra districtum, che può essere eletto Procedimento civile — Morte dell'unico difensore della
presso qualsiasi soggetto, di cui non rileva l'eventuale qualità parte già costituita — Pendenza dei termini per il de-
professionale. posito delle memorie di replica — Interruzione auto-
Volta che nella specie si verteva nella seconda ipotesi, e che
quindi il notificante non doveva ritenersi onerato della previa matica del processo — Atti successivi — Nullità — De-

a
verifica dell'eventuale trasferimento del domiciliatario eletto duzione in sede di legittimità (Cod. proc. civ., art. 190,
301).

to
dal difensore della controparte, è stata resa applicazione del
principio della sollecita ripresa del procedimento notificatorio

en
dopo il tentativo di notifica, che consente di ritenere tempestiva Posto che la morte dell'unico difensore, mediante il quale la
la proposizione dell'impugnazione, sia pure effettuata dopo la parte è costituita in giudizio, ancorché avvenuta nelle mo-

am
scadenza del termine di legge. re della scadenza dei termini per il deposito delle memo-
In senso conforme, sulla distinzione, ai fini dell'imputabilità rie di replica, determina l'automatica interruzione del

on
della notificazione dell'atto di impugnazione tentata presso do- processo, anche se il giudice e le altre parti non ne ab-
micilio non più attuale, tra il difensore che svolga il mandato di- biano avuto conoscenza, e preclude ogni ulteriore attività

O
M abb
fensivo nello stesso circondario a cui lo stesso è assegnato, e processuale, con conseguente nullità degli atti successivi

M
quello che, esercente extra districum, abbia eletto domicilio ex e della sentenza eventualmente pronunciata, l'irrituale
art. 82 r.d. 22 gennaio 1934 n. 37, oltre le pronunce delle sezioni

SI
prosecuzione del giudizio può essere dedotta e provata in
unite sopra richiamate, si sono espresse le ordinanze, citate nella
IO in sede di legittimità. (1)

AS
pronuncia in epigrafe, 18 novembre 2014, n. 24539, Foro it.,
Rep. 2014, voce cit., n. 61, e 13 febbraio 2014, n. 3356, ibid., n.
so

54; in senso conforme, anche in relazione all'utile ripresa del


Ritenuto in fatto e considerato in diritto. — Con sentenza
es

procedimento notificatorio, si veda l'ordinanza, anch’essa citata


nella pronuncia di cui si tratta, 19 novembre 2014, n. 24641, id., del 20 novembre 2015 la Corte d'appello di Genova, in ac-
nc

2015, I, 3292, con ampia nota di richiami di VIOLETTO, a cui si coglimento del gravame interposto dalla società Allianz To-
rimanda, e che, alla stregua del principio di diritto affermato, de- ro s.p.a. — quale impresa designata per il fondo di garanzia
D
co

ve ritenersi essersi espressa proprio in relazione al caso del tra- per le vittime della strada — e in conseguente riforma di
U

sferimento del mero domiciliatario. Trib. Savona 383/09, ha rigettato la domanda nei confronti
LA

Proprio in relazione alla sollecita ripresa del procedimento


IO olo

dei medesimi proposta dai sig. Antonio Silvio Mattiauda ed


notificatorio, che consente di saldare l'esito positivo della suc- altri di risarcimento dei danni lamentati in conseguenza di
C

cessiva notifica con l'iniziale attivazione del procedimento, da


c

cui la tempestività della proposizione dell'impugnazione, si so- sinistro stradale avvenuto il 13 marzo 2001 sulla strada pro-
O sci
LO

no espresse le sezioni unite nella pronuncia del 15 luglio 2016, vinciale 52 loc. Bosco nel comune di Calizzano (SV).
n. 14594, sopra citata, e, nell'evidente intento di dare concretez- Avverso la suindicata pronunzia della corte di merito i
Fa

za e delimitare temporalmente quale debba essere l'attivazione sig. Antonio Silvio Mattiauda ed altri propongono ora ricor-
«immediata» e «tempestiva» del notificante, una volta appreso so per cassazione, affidato a cinque motivi.
R

l'esito negativo della prima notifica, hanno fissato il limite mas- Resiste con controricorso la società Generali Italia (incor-
simo per la ripresa e l'utile completamento del procedimento porante la società Allianz Toro s.p.a.), quale impresa desi-
notificatorio dell'atto di impugnazione nella metà del termine gnata per il fondo di garanzia per le vittime della strada.
indicato dall'art. 325 c.p.c., salvo circostanze eccezionali, da
provarsi rigorosamente. La relazione è stata comunicata al procuratore generale e
La pronuncia in epigrafe non si è dovuta confrontare, ratione notificata ai difensori delle parti costituite.
temporis, con il domicilio digitale, corrispondente all'indirizzo La controricorrente ha presentato memoria.
Pec che ciascun difensore ha indicato al consiglio di apparte- Con il primo motivo il ricorrente in via principale denun-
nenza, previsto dell'art. 16 sexies d.l. 18 ottobre 2012 n. 179, zia violazione degli art. 301, 372 c.p.c., in riferimento
convertito, con modificazioni, dalla l. 17 dicembre 2012 n. 221, all'art. 360, 1° comma, n. 4, c.p.c.
modificato dal d.l. 24 giugno 2014 n. 90, convertito, con modi- Si duole della «nullità degli atti processuali e, in partico-
ficazioni, dalla l. 11 agosto 2014 n. 114, e in particolare col lare, della sentenza impugnata perché emessa e pubblicata
rapporto tra il domicilio fisico e quello digitale, in relazione al successivamente al decesso dell'avv. Valtero Moreno, unico
quale il Supremo collegio si è pronunciato di recente, nel caso difensore costituito per gli odierni ricorrenti, avvenuto ... in
di notificazione della sentenza d'appello presso la cancelleria, ai
fini della decorrenza del termine breve di impugnazione, nella data 5 ottobre 2015 ... nelle more dei termini concessi per il
sentenza 11 luglio 2017, n. 17048, id., Le banche dati, archivio deposito delle memorie conclusionali ai sensi dell'art. 190
Cassazione civile, e Corriere giur., 2018, 82 ss., con nota di c.p.c. (ed in particolare della memoria conclusionale di re-
BONAFINE, L'art. 82 r.d. 37/34 sotto la spinta del «domicilio di- plica con scadenza 19 ottobre 2015)».
gitale». Una pronuncia a conferma del favore per le forme te- Lamenta che la «morte dell'unico difensore della/e parte/i
lematiche, secondo cui, a seguito dell'introduzione del domici- costituita/e determina automaticamente l'interruzione del
lio digitale, non è più possibile procedere, a norma dell'art. 82 processo, anche se il giudice e le altre parti non ne abbiano
r.d. 22 gennaio 1934 n. 37, alle comunicazioni o notificazioni avuto conoscenza, e preclude ogni attività processuale, con
presso la cancelleria dell'ufficio giudiziario innanzi a cui pende la conseguente nullità degli atti successivi e della sentenza
la lite, anche se il destinatario ha omesso di eleggere domicilio
nel comune in cui l'ufficio giudiziario ha sede, a meno che, ol- eventualmente pronunciata».
tre tale omissione, non ricorra anche la circostanza che l'indi- Il motivo è fondato.
rizzo di posta elettronica certificata non sia accessibile per cause Come questa corte ha già avuto modo di affermare e di
imputabili al destinatario. anche recentemente ribadire, è nulla la sentenza emessa dal
giudice prima della scadenza dei termini ex art. 190 c.p.c.
(nella specie, dei termini per il deposito della memoria di
replica), risultando per ciò solo impedito ai difensori l'eser-
cizio, nella sua completezza, del diritto di difesa, senza che
————————
sia necessario verificare la sussistenza, in concreto, del pre-
giudizio che da tale inosservanza deriva alla parte, giacché,
trattandosi di termini perentori fissati dalla legge, la loro
violazione è già stata valutata dal legislatore, in via astratta
e definitiva, come autonomamente lesiva, in sé, del diritto di
difesa (v. Cass. 2 dicembre 2016, n. 24636, Foro it., 2017, I,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1007 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1008

592; 8 ottobre 2015, n. 20180, id., 2016, I, 2208. Diversa- 2015, n. 20180, id., 2016, I, 2208, con nota di R. ARGENZIANO,
mente, nel senso che il principio secondo il quale la morte richiamata in motivazione.
dell'unico difensore — a mezzo del quale la parte è costitui- In senso contrario, però, v. Cass. 9 aprile 2015, n. 7086, id.,
ta in giudizio — determina l'automatica interruzione del Rep. 2015, voce Sentenza civile, n. 66, nonché Guida al dir.,
processo anche se il giudice e le altre parti non ne abbiano 2015, fasc. 20, 66, con nota di M. PISELLI, Il principio di pe-
avuto conoscenza, con conseguente nullità degli atti succes- rentorietà deve valere per tutti.
sivi, presuppone il concreto pregiudizio arrecato al diritto di III. - Nel senso che la morte del procuratore produce l'inter-
difesa, v. peraltro Cass. 8 aprile 2016, n. 6838, id., Rep. ruzione automatica del processo dal momento del suo verificar-
2016, voce Procedimento civile, n. 327. V. altresì, con rife- si, indipendentemente dalla conoscenza che dell'evento abbia-
no le parti o il giudice, e la conoscenza legale del fatto interrut-
rimento alla sospensione dall'esercizio della professione

a
tivo, intervenuta in altro processo, è idonea a far decorrere il
dell'unico difensore, Cass. 10 luglio 2015, n. 14520, id., termine per la riassunzione anche in relazione a distinti giudizi,

to
Rep. 2015, voce cit., n. 347; e, con riferimento a sentenza la pendenti tra le medesime parti, in cui la parte era patrocinata

en
cui deliberazione risulti anteriore alla scadenza dei termini dallo stesso difensore colpito dal suddetto evento, Cass., ord.
ex art. 190 c.p.c. il deposito delle memorie di replica, Cass. 1° giugno 2017, n. 13900, Foro it., Le banche dati, archivio

am
9 aprile 2015, n. 7086, ibid., voce Sentenza civile, n. 66). Cassazione civile.
L'automatica interruzione del processo si determina an- Vedi, inoltre, Cass. 28 ottobre 2013, n. 24271, id., Rep.

on
che se il giudice e le altre parti non ne abbiano avuto cono- 2014, voce Lavoro e previdenza (controversie), n. 136, nonché
scenza e preclude ogni ulteriore attività processuale, con la Lavoro giur., 2014, 572, con nota di SCARPA, Morte del difen-

O
M abb
conseguente nullità degli atti successivi e della sentenza di sore e interruzione automatica del processo, avente ad oggetto

M
appello eventualmente pronunciata. E l'irrituale prosecuzio- il decesso del difensore intervenuto tra il deposito dell'atto di

SI
ne del processo, nonostante il verificarsi dell'evento inter- appello e il decreto di fissazione dell'udienza ex art. 435 c.p.c.
IO in
ruttivo, può essere dedotta e provata in sede di legittimità IV. - In dottrina, nel senso che la morte del procuratore,

AS
(v. Cass. 14 dicembre 2010, n. 25234, id., Rep. 2010, voce compromettendo l'effettività del contraddittorio, è fonte di in-
so

Procedimento civile, n. 323; 28 maggio 2007, n. 12398, id., terruzione automatica del giudizio, v. MANDRIOLI-CARRATTA,
Diritto processuale civile, Torino, 2016, II, 390.
es

Rep. 2007, voce Contratto in genere, n. 521; 11 dicembre


Più in generale, per ulteriori ragguagli sui differenti effetti
2006, n. 26319, id., Rep. 2006, voce Cassazione civile, n.
del fatto interruttivo a seconda della fase processuale in cui es-
nc

339). so si verifica, v. CALIFANO, L'interruzione del processo civile.


D

Orbene, pur essendosi nella specie verificato il decesso


co

Gli art. 299 ss. c.p.c., Napoli, 2004, 361 ss.


U

dell'avv. Valtero Moreno — unico difensore costituito degli Peraltro, una puntuale disamina circa la tassatività o no delle
LA

odierni ricorrenti —, in data 5 ottobre 2015, e pertanto nelle fattispecie elencate nell'art. 301 c.p.c., ai fini dell'automatica
IO olo

more della scadenza (19 ottobre 2015) dei termini ex art. interruzione del processo, è offerta da GHIRGA, Dell'interru-
C

190 c.p.c. concessi per il deposito della memoria conclusio- zione del processo, in Commentario del codice di procedura
c

nale di replica, l'impugnata sentenza risulta essere stata cio- civile a cura di CHIARLONI, Bologna, 2014, 197 ss.
O sci
LO

nonostante emessa dalla corte di merito il 20 novembre


2015. In contrasto pertanto con il suindicato principio.
Fa

L'accoglimento del motivo comporta (assorbiti gli altri)


la cassazione in relazione dell'impugnata sentenza, con rin-
R

————————
vio alla Corte d'appello di Genova, che in diversa composi-
zione procederà a nuovo esame, facendo del medesimo ap-
plicazione.
————————
CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; ordinanza 4
(1) I. - Con la pronuncia in epigrafe, la Cassazione precisa agosto 2017, n. 19646; Pres. BIANCHINI, Rel. PENTA, P.M.
quali siano gli effetti processuali derivanti dal verificarsi di uno (non indicato); Peltrone (Avv. PULLANO, MELUCCO) c.
degli eventi di cui all'art. 301 c.p.c. ai danni dell'unico procu- Voci e altri. Cassa App. Catanzaro 21 febbraio 2013.
ratore della parte costituita in giudizio, nel particolare caso in
cui l'evento (nella specie, la morte) sopravvenga nelle more Successione ereditaria — Legato in sostituzione di legit-
della scadenza dei termini stabiliti dall'art. 190 c.p.c. tima — Domanda di reintegrazione della quota di le-
A tal proposito, nel senso che l'evento non costituisce causa gittima — Rinuncia al legato — Termine (Cod. civ., art.
di interruzione di per sé, ma solo qualora conduca ad una con- 551, 649).
creta lesione del diritto di difesa, v. Cass. 8 aprile 2016, n. Qualora il legittimario, in favore del quale il testatore ab-
6838, Foro it., Rep. 2016, voce Procedimento civile, n. 327, bia disposto un legato tacitativo, intenda conseguire la
con precipuo riguardo all'ipotesi del decesso; 10 luglio 2015, parte dei beni ereditari spettantegli ex lege, l'onere di ri-
n. 14520, id., Rep. 2015, voce cit., n. 347, relativa al caso di nunciare al legato può essere assolto fino al momento del-
sospensione dall'esercizio della professione.
la decisione sulla domanda di reintegrazione della legit-
Nell'opposto senso che l'evento (in particolare, la cancella- tima. (1)
zione dall'albo per motivi disciplinari) comporta l'automatica
interruzione, con riguardo all'ipotesi in cui esso si verifichi tra
l'udienza di precisazione delle conclusioni e la chiusura della
discussione, v. Cass. 30 aprile 2009, n. 10112, id., Rep. 2009, Considerato in diritto. — (Omissis). 2. - Con il secondo
voce cit., n. 248. motivo il ricorrente denuncia la violazione e falsa applica-
Per l'automatica interruzione del processo in caso di evento zione degli art. 551, 1° comma, 649, 650, 2938 e 2969 c.c.
avvenuto prima dello spirare del termine per il deposito delle (in relazione all'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c.) e la nullità
memorie di replica, essendo quest'ultimo un limite temporale della sentenza per violazione dell'art. 112 c.p.c. (in relazio-
equiparato alla chiusura della discussione, v. Trib. Torino 30 ne all'art. 360, 1° comma, n. 4, c.p.c.), per avere la corte ter-
novembre 2001, id., 2002, I, 697. ritoriale considerato tardiva la rinuncia al legato operata
II. - Sotto altro sia pur connesso profilo, la corte osserva che all'udienza collegiale del 18 gennaio 2006, nonostante si
la fissazione di termini perentori per il deposito delle comparse fosse in presenza di una condizione di decidibilità della cau-
conclusionali e delle memorie di replica risponde alla esigenza sa nel merito, come tale da valutarsi con riguardo al momen-
di tutela del diritto di difesa delle parti. Ne consegue la nullità to della sentenza che l'accerta.
della sentenza per mancata concessione dei termini di cui 2.1. - Il motivo è, per quanto di ragione, fondato.
all'art. 190 c.p.c., ovvero per la loro violazione. In tal senso, v. Sono affette da violazione di legge le affermazioni conte-
Cass. 2 dicembre 2016, n. 24636, id., 2017, I, 592; 8 ottobre nute nella sentenza impugnata a tenore delle quali:
IL FORO ITALIANO — 2018.
1009 PARTE PRIMA 1010

1) l'appellante non poteva dolersi del fatto che il giudice ne per la successione legittima si pongono come condizioni
di prime cure avesse completamente omesso di considerare per l'esperimento dell'azione di reclamo della legittima».
la formale dichiarazione di rinuncia al legato effettuata in A sua volta, Cass. n. 9262 del 10 giugno 2003, cit., dopo
corso di causa (precisamente all'udienza di discussione del- aver considerato principio indiscutibile che la rinunzia al le-
la causa innanzi al collegio del 18 gennaio 2006), posto che gato in sostituzione di legittima, che abbia per oggetto beni
la rinuncia si appalesava tardiva; immobili, debba essere fatta con atto scritto, sotto pena di
2) atteggiandosi la formale rinuncia al legato in sostitu- nullità, si è limitata ad affermare che «non si ravvisano ra-
zione di legittima come un presupposto dell'azione di ridu- gioni convincenti per escludere tale idoneità ad un atto di ci-
zione (dovendo avvenire previamente o, quanto meno, con- tazione sottoscritto da coloro che intendevano compiere la
testualmente alla domanda di riduzione; in forma scritta ad rinuncia», senza escludere la possibilità che quest'ultima

a
substantiam, in caso di legato di immobili ed anche median- venga formalizzata anche nel corso del giudizio.

to
te dichiarazione informale o per facta concludentia, per tutti Non è revocabile in dubbio che nel caso di specie si sia al

en
gli altri legati), bene aveva fatto il primo giudice a non rico- cospetto di una condizione dell'azione e non di un presup-
noscere alcuna valenza alla rinuncia espressa in corso di posto processuale, nella quale ultima categoria vanno, inve-

am
causa. ce, inquadrati l'interesse ad agire e la legitimatio ad causam
Apparentemente, avuto riguardo alla questione del dies ad (cfr. Cass. 23 novembre 2007, n. 24434, id., Rep. 2007, vo-

on
quem per l'esercizio della facoltà di rinunciare al legato in ce Procedimento civile, n. 137; 12 aprile 1985, n. 2435, id.,
sostituzione di legittima, vi sono due orientamenti. Rep. 1985, voce cit., n. 87).

O
M abb
Secondo il primo, il potere attribuito al legittimario, in Rappresenta un principio consolidato quello per cui la

M
favore del quale il testatore abbia disposto un legato tacita- condizione dell'azione — quale deve ritenersi la rinuncia al

SI
tivo, di conseguire la parte dei beni ereditari spettantegli ex legato in sostituzione di legittima — può intervenire, in
IO in
lege anziché conservare il legato — potere configurabile

AS
quanto requisito di fondatezza della domanda, fino al mo-
non come diritto autonomo, ma come facoltà compresa nel mento della decisione (cfr., fra le tante, Cass. n. 4703 del 3
so

diritto di agire per ottenere la legittima attraverso l'azione di marzo 2006, id., Rep. 2006, voce Espropriazione per p.i., n.
riduzione spettante al soggetto incluso nella categoria dei
es

232; n. 17064 del 2 dicembre 2002, id., Rep. 2002, voce


legittimari ex art. 536 c.c. — postula l'assolvimento di un Procedimento civile, n. 144; e n. 8388 del 20 giugno 2000,
nc

onere, consistente nella rinuncia al legato, che si rende ne-


id., Rep. 2000, voce Espropriazione per p.i., n. 211). In par-
cessario in ragione del fatto che il legato si acquista ipso iu-
D

ticolare, costituisce «condizione dell'azione» l'evento —


co

re e che, nel legato di specie, l'effetto traslativo dal testatore


U

fattuale o giuridico — che, quand'anche insussistente al


al beneficiario si verifica al momento stesso della morte del
LA

momento della proposizione della domanda, consente al


IO olo

primo, onde, essendo i due benefici ex lege alternativi ed es-


giudice di esaminare il merito della controversia se, al tem-
sendo l'oggetto del legato già entrato nel patrimonio del be-
C

po della decisione, risulta essersi verificato.


c

neficiario, questi, per conseguire la legittima, deve, previa-


Alla stregua delle considerazioni che precedono, la corte
O sci
LO

mente o quanto meno contestualmente alla domanda di ridu-


zione, dismettere il legato (Cass. n. 13785 del 22 luglio locale avrebbe dovuto prendere in considerazione, al fine di
Fa

2004, Foro it., Rep. 2005, voce Successione ereditaria, n. valutare se la Peltrone avesse rinunciato al legato in sostitu-
126). zione di legittima, anche gli atti scritti posti in essere nel
corso del giudizio e, in particolare, la rinuncia operata, a
R

Di questo stesso avviso sembrerebbero altre due pronunce


della Suprema corte (Cass. n. 9262 del 10 giugno 2003, id., mezzo del suo procuratore speciale, all'udienza collegiale
Rep. 2004, voce cit., n. 96; conf. Cass. n. 10605 del 7 mag- del 18 giugno 2006.
gio 2013, id., Rep. 2013, voce cit., n. 169), a mente delle Ai sensi del 1° comma dell'art. 384 c.p.c., va enunciato il
quali, in tema di rinunzia al legato di beni immobili, per il seguente principio di diritto:
quale è prevista ai sensi dell'art. 1350 c.c. la forma scritta «Il potere attribuito al legittimario, in favore del quale il
ad substantiam, la volontà di dismettere il diritto, che ha na- testatore abbia disposto un legato tacitativo, di conseguire la
tura meramente abdicativa, può essere dichiarata anche con parte dei beni ereditari spettantegli ex lege, anziché conser-
l'atto di citazione — per sua natura di atto ricettizio con ef- vare il legato, postula l'assolvimento di un onere, consisten-
fetti anche sostanziali — che, provenendo dalla parte che te nella rinuncia al legato, che, integrando gli estremi di una
con il rilascio della procura a margine o in calce ne ha fatto condizione dell'azione, può essere assolto fino al momento
proprio il contenuto, soddisfa anche il requisito della sotto- della decisione».
scrizione, sicché l'atto risponde al requisito di forma di cui 3. - In definitiva, il ricorso è meritevole, per quanto di ra-
all'art. 1350 c.c., in relazione al quale non assume alcun ri- gione, di accoglimento.
lievo la trascrizione dell'atto, che ha soltanto la funzione di La sentenza va, pertanto, cassata, con rinvio ad altra se-
rendere l'atto opponibile ai terzi. zione della Corte d'appello di Catanzaro, la quale si pronun-
Un altro indirizzo ritiene, invece, che, qualora l'azione di cerà anche sulle spese del presente grado di giudizio.
riduzione sia stata esercitata dal legatario entro il termine
decennale di prescrizione, decorrente dalla data di apertura ————————

dalla successione, la rinuncia attuativa del potere di scelta


(1) La Suprema corte ribadisce che, qualora il legittimario in
possa essere sempre esercitata dal legatario stesso ove non
favore del quale il de cuius abbia lasciato un legato in sostitu-
sia intervenuta decadenza e l'assolvimento dell'onere della zione di legittima, eserciti nel termine decennale di prescrizio-
rinunzia al legato, costituente condizione dell'azione di ri- ne l'azione volta a ridurre le disposizioni testamentarie e le do-
duzione (e non presupposto processuale), deve essere accer- nazioni, il controllo circa l'assolvimento dell'onere di rifiuto
tato con riguardo al momento della decisione e non a quello espresso del legato — che integra una condizione dell'azione di
della proposizione della domanda (Cass. n. 459 del 26 gen- riduzione e non un presupposto processuale — può essere veri-
naio 1990, id., Rep. 1990, voce cit., nn. 86, 94). ficato sino al momento in cui il relativo giudizio viene definito
Tuttavia, a ben vedere, non si è al cospetto di un contrasto (nello stesso senso, Cass. 26 gennaio 1990, n. 459, Foro it.,
di orientamenti. In particolare, non può invocarsi in senso Rep. 1990, voce Successione ereditaria, n. 94; annotata da RA-
contrario Cass. n. 13785 del 22 luglio 2004, cit., perché, se è PONE, In tema di legato in sostituzione di legittima, in Giur. it.,
vero che tale pronuncia, in un passaggio incidentale, ha so- 1990, I, 1, 1253; ANSALONE, Legato in sostituzione di legitti-
stenuto che il beneficiario, per conseguire la legittima, deve, ma, in Nuova giur. civ., 1990, I, 667; DI MAURO, In tema di
previamente «o quanto meno contestualmente alla domanda forma della rinunzia al legato avente per oggetto beni immobi-
di riduzione», dismettere il legato, è altrettanto vero che la li, in Riv. not., 1990, 1125).
stessa ha, con ancora più vigore, affermato che «l'esercizio Non contraddicono l'indicato principio di diritto le pronunce
della scelta imposto dall'art. 551 c.c. e la tempestiva opzio- dove i giudici della legittimità si sono limitati a evidenziare che
IL FORO ITALIANO — 2018.
1011 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1012

la volontà di dismettere il diritto, che ha natura meramente ab- I


dicativa, può essere dichiarata anche con l'atto di citazione
(Cass. 9 giugno 2017, n. 14503, Foro it., Le banche dati, archi- Cass., ord. 3 agosto 2017, n. 19413
vio Cassazione civile; 27 giugno 2013, n. 16252, id., Rep.
2014, voce cit., n. 139; 10 giugno 2003, n. 9262, id., Rep. Fatti di causa. — 1. - Con atto di citazione notificato il 20
2004, voce cit., n. 96). marzo 2008, Benedetto Alberto conveniva in giudizio, in-
Secondo la pronuncia in epigrafe, una diversa soluzione non nanzi al Tribunale di Torino, Castaldo Antonio chiedendo
potrebbe nemmeno far leva sul precedente nel quale si affer- accertarsi la falsità di un assegno, falsificato nell'importo
mava che il legatario, per conseguire la legittima, dovesse di- (lire 96.800.000, in luogo di lire 6.800.000), che egli, nel
smettere il legato prima della domanda di riduzione, o quanto 1985, aveva consegnato alla propria moglie e procuratrice

a
meno contestualmente alla stessa (Cass. 22 luglio 2004, n. generale, Balbis Adelaide, perché lo trasferisse, a titolo di

to
13785, id., Rep. 2005, voce cit., n. 126). Infatti, nella motiva- garanzia, allo stesso convenuto. Quest’ultimo — veniva
zione di tale sentenza l'onere di rinunziare al legato viene qua-

en
spiegato — si era rifiutato di restituirlo, nonostante avesse
lificato in termini di condizione dell'azione finalizzata al con-
seguimento della legittima.
ricevuto cambiali a copertura integrale del debito, e nel

am
Nel senso che, ove un legittimario sia stato beneficiato da un
1995 lo aveva posto a fondamento di una domanda monito-
legato in sostituzione di legittima al quale non abbia provvedu- ria, cui era seguìto un decreto ingiuntivo opposto tardiva-

on
to a rinunciare, il suo creditore non può esperire l'azione surro- mente.
Costituitosi il contraddittorio, il convenuto chiedeva ri-

O
gatoria al fine di ottenere la legittima, v. Cass. 2 febbraio 2016,

M abb
n. 1996, id., 2016, I, 2879. getto della domanda attrice.

M
A seguìto di esperimento di consulenza tecnica grafica, il

SI
tribunale dichiarava inammissibile la querela di falso per ca-
IO in renza di interesse del querelante.

AS
2. - La pronuncia era impugnata da Benedetto Alberto e,
so

nella resistenza di Castaldo Antonio, la Corte d'appello di


Torino, con sentenza pubblicata il 18 gennaio 2013, dichia-
es

———————— rava la falsità dell'assegno, accogliendo la proposta querela.


nc

La corte di merito osservava che l'interesse a proporre la


D

querela di falso in via principale sussisteva in capo a tutti


co

coloro nei cui confronti il documento denunciato di falsità


U

potesse essere fatto valere, non operando, con riferimento a


LA
IO olo

tale impugnativa, la previa valutazione ex art. 222 c.p.c. del-


la rilevanza dello scritto, da parte del giudice investito della
C
c

I domanda. Nel merito, il giudice distrettuale riconosceva poi


O sci
LO

esistente il falso documentale.


CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 3 3. - A tale pronuncia Castaldo oppone un ricorso per cas-
Fa

agosto 2017, n. 19413; Pres. AMBROSIO, Rel. FALABELLA, sazione che si fonda su sette motivi. Resiste con controri-
P.M. CARDINO (concl. diff.); Castaldo (Avv. PREVE) c. corso Benedetto. Il pubblico ministero ha rassegnato le pro-
R

Benedetto (Avv. BRAMARDI). Cassa senza rinvio App. To- prie conclusioni scritte e domandato il rigetto del ricorso.
rino 18 gennaio 2013. Ragioni della decisione. — 1. - Il contenuto dei sette mo-
Falso (querela di) — Proposizione in via principale — tivi di ricorso si riassume come segue.
Legittimazione attiva — Autenticità dello scritto — 1.1. - Primo motivo: violazione dell'art. 414 c.p.c. Si de-
Giudicato — Interesse ad agire — Esclusione (Cod. duce l'inammissibilità dell'appello proposto da Benedetto in
proc. civ., art. 100). quanto i relativi motivi, ad avviso del ricorrente, difettavano
di specificità.
È legittimato a proporre querela di falso in via principale 1.2. - Secondo motivo: violazione degli art. 100, 112, 221
chiunque intenda conseguire una certezza, quanto alla e 222 c.p.c. La corte di merito — lamenta il ricorrente —
falsità o genuinità di un documento, nei confronti di chi aveva ritenuto che solo in caso di querela di falso proposta
abbia inteso concretamente avvalersi di esso, sicché difet- in via incidentale fosse necessario che il querelante risultas-
ta l'interesse ad agire, con riferimento al tema della cer- se munito di uno specifico interesse a contrastare l'efficacia
tezza dell'autenticità dello scritto, quando essa è già esi- probatoria di un documento munito di fede privilegiata in
stente, in quanto consacrata in un provvedimento giuris- relazione a una pretesa fondata su di esso. Di contro, l'art.
dizionale divenuto cosa giudicata. (1) 222 c.p.c. non conterrebbe alcuna deroga alla norma genera-
le posta dall'art. 100 c.p.c.: con la conseguenza che la parte
sarebbe comunque onerata di allegare il proprio interesse ad
II agire, così da consentire al giudice di verificare che tale
condizione dell'azione sussista in concreto.
CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 26 1.3. - Terzo motivo: omesso esame circa un fatto decisivo
luglio 2017, n. 18511; Pres. D'ANTONIO, Est. CALAFIORE; per il giudizio, che ha formato oggetto di discussione tra le
P.M. SERVELLO (concl. diff.); Soc. Bottero (Avv. GERE- parti e omessa motivazione. Viene dedotto che Castaldo in
MIA, JORIO, DUTTO) c. Inps (Avv. SGROI, MITTONI, D'A- primo grado aveva prodotto alcuni documenti dai quali
LOISIO, MARITATO). Conferma App. Torino 2 novembre emergeva una ricostruzione del fatto diversa da quella pro-
2010. spettata nella citazione e accolta in appello: in particolare,
Procedimento civile — Azione di mero accertamento — da tali scritti risultava che l'assegno era stato consegnato ad
Interesse ad agire — Diritto futuro o ipotetico — esso ricorrente «firmato in bianco con facoltà di riempimen-
Esclusione (Cod. proc. civ., art. 100). to». Il detto riempimento aveva avuto luogo su invito della
moglie di Benedetto, sicché l'istante avrebbe potuto essere
L'interesse ad agire consiste nella necessità, quale sua pro- accusato di aver riempito l'assegno contra pacta, ma non
prietà essenziale, che l'azione sia volta all'ottenimento di absque pactis. Ne discendeva che la querela di falso non era
un risultato giuridicamente utile al fine di evitare il pre- esperibile, essendo come noto inammissibile la proposizione
giudizio dell'attore relativamente a quel diritto che viene di essa nell'ipotesi di riempimento del documento attuato
dedotto in causa e non ad altri diversi diritti di cui lo contra pacta.
stesso attore sia o possa divenire in futuro titolare o per i 1.4. - Quarto motivo: violazione dell'art. 221 c.p.c. La
quali possa avere necessità di contraddire. (2) censura si sovrappone a quella precedente, essendo incentra-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1013 PARTE PRIMA 1014

ta sul rilievo per cui in presenza di patto di riempimento non incidentale (così, da ultimo, Cass. 3 giugno 2011, n. 12130,
è esperibile la querela di falso. id., Rep. 2011, voce Falso (querela di), n. 4).
1.5. - Quinto motivo: violazione dell'art. 221, 2° comma, Tale rilievo non è tuttavia risolutivo.
c.p.c. È lamentata la nullità della querela di falso per omessa 3.2. - Come questa corte ha avuto modo di rilevare, la
indicazione degli elementi e delle prove della falsità. È querela di falso proposta in via principale dà luogo a un
esposto, in sintesi, che Benedetto, quale prova della presun- giudizio autonomo diretto a contestare l'autenticità di un at-
ta falsità dell'assegno, aveva prodotto una relazione grafo- to pubblico ovvero di una scrittura privata, anche se non ri-
tecnica che non conteneva, però, indicazioni e riscontri de- conosciuta, o legalmente considerata tale, allo scopo di pa-
cisivi circa la denunciata alterazione. ralizzarne l'efficacia probatoria e a rendere inoperante ogni
1.6. - Sesto motivo: omessa impugnazione di tutte le ra- effetto giuridico ad esso attribuito: con essa si viene quindi

a
gioni distinte e autonome della decisione (di prime cure), a privare il documento impugnato e riconosciuto falso del-

to
ciascuna giuridicamente e logicamente sufficiente a giustifi- l'attitudine a costituire strumento di prova a favore di chi

en
care la pronuncia; in rubrica si deduce il vizio di cui all'art. possa su di esso fondare una propria pretesa, eliminando o
360, n. 3, in relazione agli art. 360 bis e 366, n. 4, c.p.c. Os- rendendo privo di forza probatoria un documento suscettibi-

am
serva il ricorrente che la pronuncia del tribunale si reggeva le di determinare un falso convincimento del giudice, se esi-
su una duplice ratio decidendi: Benedetto avrebbe dovuto bito in un futuro e distinto processo (Cass. 27 luglio 1992,

on
proporre opposizione al decreto ingiuntivo basato sul- n. 9013, in motivazione, id., 1994, I, 2873, in cui riecheggia
l'assegno che assumeva essere stato contraffatto (ciò che l'insegnamento di Cass. 26 luglio 1963, n. 2070, id., Rep.

O
M abb
non era accaduto); era scaduto il termine previsto dagli art. 1963, voce Falso civile, n. 7). Correlativamente, l'interesse

M
325 e 326 c.p.c. per la revocazione del provvedimento per ad agire, con riferimento a tale impugnativa del documento,

SI
dolo (posto che la possibile causa di revocazione del prov- è quello di conseguire una certezza quanto alla falsità o ge-
IO in
vedimento emesso doveva essere individuata nella fattispe- nuinità dello scritto nei confronti di chiunque abbia mostra-

AS
cie di cui all'art. 395, n. 1, c.p.c.). Ciò posto, rileva il ricor- to di volersi concretamente avvalere di esso (sempre Cass.
so

rente che la controparte aveva contrastato esclusivamente la 27 luglio 1992, n. 9013, cit., in motivazione, la quale ri-
chiama, in tema, Cass. 8 febbraio 1967, n. 330, id., 1967, I,
es

seconda ratio decidendi e non anche la prima: sicché il gra-


vame doveva ritenersi inammissibile, giacché il suo acco- 971).
nc

glimento non avrebbe potuto comunque condurre alla rifor- L'interesse ad agire nella querela di falso è quindi da ri-
guardare in funzione del risultato concreto di contrastare
D

ma della sentenza impugnata.


co

l'altrui intendimento di avvalersi dello scritto, facendo in


U

1.7. - Settimo motivo: violazione degli art. 2702 e 1988


modo che a questo sia sottratta l'efficacia che l'ordinamento
LA

c.c. Sostiene l'istante che Benedetto aveva riconosciuto co-


IO olo

me propria la sottoscrizione apposta sul titolo, sicché aveva gli attribuisce.


La legittimazione ad agire e a contraddire nella querela di
C

l'onere di dimostrare che essa era stata apposta su foglio


c

non ancora riempito, o riempito con altri dati, sia che il falso dipende, del resto, proprio dalla contrapposizione che
O sci
LO

riempimento fosse avvenuto absque pactis. La corte di meri- debbono assumere i contendenti con riferimento alla que-
to non aveva quindi fatto buon governo del principio sancito stione dell'autenticità o meno del documento.
Fa

dall'art. 1988 c.c., secondo cui, in presenza di un riconosci- Infatti, legittimato a proporre querela di falso è chiunque
mento del debito, incombe all'autore della dichiarazione abbia interesse a contrastare l'efficacia probatoria di un do-
R

(nella specie, per l'appunto, l'odierno controricorrente) l'o- cumento munito di fede privilegiata in relazione ad una pre-
nere di dimostrare l'insussistenza del rapporto di debito sot- tesa che su di esso si fondi (Cass. 17 aprile 1997, n. 3305,
tostante e, quindi, l'eventuale violazione del patto di riem- id., Rep. 1997, voce Falso (querela di), n. 6; 15 novembre
pimento. 1971, n. 3260, id., Rep. 1971, voce cit., n. 1); la legittima-
zione passiva compete invece solo al soggetto nei cui con-
2. - Il primo motivo è inammissibile.
fronti va eliminata l'incertezza giuridica sulla veridicità del
2.1. - L'esercizio del potere di diretto esame degli atti del documento: incertezza che non sussiste rispetto alla parte
giudizio di merito, riconosciuto al giudice di legittimità ove che ha dichiarato di non volersi giovare di esso; si afferma,
sia denunciato un error in procedendo, presuppone che la quindi, che la querela di falso debba essere proposta soltanto
parte, nel rispetto del principio di autosufficienza, riporti, contro chi voglia servirsi del documento impugnato, per
nel ricorso stesso, gli elementi ed i riferimenti atti ad indivi- fondarvi una domanda o un'eccezione e non anche contro
duare, nei suoi termini esatti e non genericamente, il vizio coloro che, pur volendo vantare in base ad esso, non inten-
processuale, onde consentire alla corte di effettuare, senza dono concretamente avvalersene, e neppure contro l'autore
compiere generali verifiche degli atti, il controllo del corret- vero o presunto della falsificazione (Cass. 8 febbraio 1967,
to svolgersi dell'iter processuale (Cass. 30 settembre 2015, n. 330, cit.; cfr. pure Cass. 7 aprile 1975, n. 1252, id., Rep.
n. 19410, Foro it., Rep. 2015, voce Cassazione civile, n. 1975, voce cit., n. 1; 26 luglio 1963, n. 2070, cit.).
122; cfr. pure, in tema di denunciata falsa applicazione della Agendo dunque nei confronti dell'odierno ricorrente, Al-
regola del tantum devolutum quantum appelatum: Cass. 8 berto Benedetto non poteva che individuare in tale soggetto
giugno 2016, n. 11738, id., Rep. 2016, voce cit., n. 169; 10 colui che minacciava di fare uso del titolo o che già si era
novembre 2011, n. 23420, id., Rep. 2011, voce cit., n. 106). avvalso del medesimo: infatti, solo tali evenienze erano tali
In particolare, ove il ricorrente denunci la violazione e falsa da giustificare, a mente di quanto sopra osservato, un con-
applicazione dell'art. 342 c.p.c. conseguente alla mancata creto interesse dell'attore quanto all'accertamento giudiziale
declaratoria di nullità dell'atto di appello per genericità dei della falsificazione del documento nei confronti della con-
motivi, deve riportare nel ricorso, nel loro impianto specifi- troparte.
co, i predetti motivi formulati dalla controparte (Cass. 10 3.3. - Ora, l'assegno in questione era stato già posto da
gennaio 2012, n. 86, id., Rep. 2012, voce cit., n. 133; 21 Castaldo a fondamento di una pretesa giudiziale: nel 1995
maggio 2004, n. 9734, id., Rep. 2005, voce cit., n. 218). l'odierno istante aveva infatti ottenuto, sulla base del titolo,
Nel caso in esame, la censura è carente di specificità, in un decreto ingiuntivo passato in giudicato.
quanto il ricorrente non riproduce il contenuto dei motivi di Come è noto, il giudicato sostanziale conseguente alla
appello di cui trattasi. mancata opposizione di un decreto ingiuntivo copre l'esi-
3. - Il secondo motivo è fondato. stenza del credito azionato, del rapporto di cui esso è ogget-
3.1. - È senz’altro vero che, ove la querela di falso sia to e del titolo su cui il credito ed il rapporto stessi si fonda-
proposta in via principale, il giudice non è tenuto al prelimi- no, nonché l'inesistenza di fatti impeditivi, estintivi e modi-
nare vaglio, al fine della valutazione dell'ammissibilità della ficativi del rapporto e del credito precedenti al ricorso per
domanda, della rilevanza del documento, come richiede in- ingiunzione e non dedotti con l'opposizione (Cass. 11 mag-
vece l'art. 222 c.p.c., per il caso di querela proposta in via gio 2010, n. 11360, id., Rep. 2010, voce Cosa giudicata ci-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1015 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1016

vile, n. 19; 24 marzo 2006, n. 6628, id., Rep. 2006, voce cit., Pertanto, il versamento posto in essere dalla società poteva
n. 25). ritenersi relativo a crediti non prescritti per il solo importo
Ne discende che all'attuale ricorrente non era opponibile di euro 9.182 con un saldo di euro 40.807,39.
la falsificazione del titolo, posto che il giudicato che si è Ricorre in Cassazione Bottero s.p.a. con due motivi.
formato ha reso irretrattabile il diritto al pagamento della L'Inps ha resistito con controricorso.
somma portata dall'assegno, precludendo qualsiasi azione Ragioni della decisione. — 1. - Formulandoli in veste di
od eccezione tendente a far valere i fatti impeditivi su di es- primo motivo, la ricorrente espone in un primo punto i pas-
so incidenti. saggi della motivazione della sentenza impugnata ritenuti
Ne discende, ancora, che la querela di falso non potesse erronei ed indica gli atti di causa, con i rispettivi contenuti,
essere sorretta dall'interesse ad agire come sopra definito. sui quali fonda le doglianze allegandoli al ricorso, ai sensi

a
Infatti, chi propone la querela non può aspirare a una situa- dell'art. 366, 1° comma, n. 6, c.p.c.

to
zione di certezza, con riferimento al tema della autenticità 2. - Con un secondo, effettivo, motivo la s.p.a. Bottero

en
del documento, se quella certezza è già esistente, in quanto denuncia violazione e o falsa applicazione, ex art. 360, 1°
consacrata in un giudicato. comma, n. 3, c.p.c., dell'art. 100 c.p.c. e degli art. 2114,

am
Deve pure escludersi che l'interesse ad agire dell'odierno 2115 e 2116 c.c. ed omessa e contraddittoria motivazione
controricorrente possa individuarsi nella futura revocazione circa un punto decisivo della controversia ai sensi dell'art.

on
del decreto ingiuntivo siccome pronunciato sulla base di 360, 1° comma, n. 5, c.p.c.
prova riconosciuta o dichiarata falsa ex art. 395, n. 2, c.p.c. 3. - In sostanza, la ricorrente lamenta l'erroneità del rilievo

O
M abb
(cfr. controricorso, pag. 17 s.). di carenza di interesse ad agire posto che tale interesse dove-

M
Occorre infatti tener conto che la revocazione del decreto va ravvisarsi nella necessità di accertare che l'importo versato

SI
ingiuntivo in tanto può essere pronunciata, in quanto l'inte- fosse corrispondente al debito contributivo non prescritto, po-
IO in
ressato riesca ad ottenere l'accertamento giudiziale della sto che l'accertamento dell'istituto era derivato dalla richiesta

AS
falsità del documento. Ma se tale accertamento non può aver del lavoratore finalizzata all'ottenimento della regolarizza-
so

luogo, in quanto precluso dal giudicato, non potrà nemmeno zione contributiva. L'incertezza era, dunque, insorta relati-
ipotizzarsi una sentenza di revocazione che si fondi su tale vamente ai termini della prescrizione, per cassa o per compe-
es

accertamento: e dovrà in conseguenza negarsi che l'esperi- tenza, degli obblighi contributivi e ciò esponeva la società al
nc

mento del detto rimedio impugnatorio possa rilevare sul rischio dell'azione giudiziaria che il lavoratore Vittore Girau-
piano dell'interesse ad agire dell'odierno controricorrente.
D

do avrebbe potuto attivare ai sensi dell'art. 2116 c.c.


co

3.4. - In conclusione, l'interesse ad agire di chi propone la


U

4. - Il motivo è infondato. È evidente che la fattispecie in


querela di falso va individuato nel conseguimento di una esame, incentrata sull'affermata necessità di tutelare in via
LA
IO olo

giuridica certezza quanto alla falsità o genuinità dello scritto giudiziale l'interesse di una parte ad ottenere la certificazio-
nei confronti di chi abbia mostrato di volersi concretamente ne dell'esatto adempimento di un obbligo contributivo, in-
C
c

avvalere di esso; tale interesse non può però sussistere se sul troduce il tema dell'interesse ad agire nelle azioni di accer-
O sci
LO

punto dell'autenticità del documento sia intervenuto, tra le tamento. Tale tema, in termini compatibili con la finalità di
parti, un accertamento definitivo coperto da giudicato. Infat- questa disamina, va affrontato partendo dall'enucleazione di
Fa

ti, il valore probatorio del documento è incontestabile una alcune premesse che consentono di comprendere la posizio-
volta che esso sia stato positivamente riconosciuto dalla ne che la giurisprudenza di questa corte di legittimità ha as-
R

pronuncia divenuta irretrattabile, o una volta che lo scritto sunto nel tempo, anche in ragione dell'approfondimento che
in questione sia stato comunque posto a fondamento delle la dottrina ha compiuto nell'ambito più generale delle con-
statuizioni adottate con la nominata pronuncia: ed è escluso, dizioni dell'azione.
in conseguenza, che possa configurarsi l'interesse al conse- 5. - Questa Corte di cassazione, nei tempi più recenti, ha
guimento di una certezza giuridica sulla falsità o genuinità avuto modo di intervenire riguardo a molteplici fattispecie
del documento impugnato per falso. concrete, validando o meno la sussistenza dell'accesso al
4. - L'accoglimento del secondo motivo determina l'as- giudizio in ragione della tradizionale funzione assegnata
sorbimento dei restanti cinque. all'art. 100 c.p.c. Si è così in concreto operato, in adesione
5. - La sentenza deve essere dunque cassata senza rinvio a al convincimento espresso dalla dottrina con terminologia di
norma dell'art. 382, 3° comma, c.p.c., dovendosi dare atto stampo filosofico, attribuendo all'interesse ad agire ed al ci-
dell'assenza di una condizione dell'azione e, quindi, del fat- tato art. 100 c.p.c. una funzione «remotiva», cioè lo si è
to che la causa non poteva essere proposta. considerato strumento di selezione, atto a svolgere la fun-
zione logica di escludere un insieme di oggetti da una clas-
se, rilevando la mancanza della proprietà essenziale a tutti
II gli oggetti che vi sono compresi.
6. - In particolare, sul presupposto che nelle azioni di mero
Cass. 26 luglio 2017, n. 18511 accertamento tale oggetto esaurisce lo scopo del processo,
mancando altro da sottoporre alla funzione giudiziaria e che
Fatti di causa. — Con sentenza 890/10 la Corte d'appello dunque occorre distinguere le azioni sorrette da un effettivo
di Torino, sollevando d'ufficio la questione, ha dichiarato interesse giuridicamente tutelato da quelle meramente emula-
inammissibile per difetto di interesse ad agire la domanda tive, Cass. 16626/16 (Foro it., Rep. 2016, voce Lavoro (rap-
proposta in primo grado da Bottero s.p.a. ed accolta dal Tri- porto), n. 1009) ha avuto modo di precisare, in modo del tutto
bunale di Ivrea, tesa ad accertare la correttezza del versa- condivisibile, che la funzione dell'art. 100 c.p.c. è innanzi tut-
mento contributivo effettuato a seguito del riconoscimento to quella di sintetizzare in unica definizione il complesso dei
giudiziale, con sentenza del Tribunale di Cuneo dell'8 luglio criteri di selezione dell'accesso al giudizio che l'ordinamento
2002, del diritto del dipendente Vittore Giraudo all'equo presuppone attraverso le norme che in via immediata richie-
premio ex art. 23, 2° comma, r.d. 1127/39 in relazione a dono la sussistenza della lesione di un diritto (art. 24 Cost.,
quindici invenzioni intercorse dal 1985 al 1998. art. 99 c.p.c., art. 2907 c.c.), inteso quale titolarità di una si-
La Bottero s.p.a. aveva versato euro 49.989,39 a titolo di tuazione giuridica subiettiva di vantaggio, di carattere sostan-
contributi dovuti sulle somme erogate, compresi quelli a ca- ziale, il cui riconoscimento, in caso di controversia, sia posto
rico del dipendente. A seguito di accesso ispettivo del 16 ad oggetto della pretesa fatta valere in giudizio (Corte cost. n.
agosto 2006, sollecitato dal Giraudo, l'Inps rilevava l'avve- 7 del 1962, id., 1962, I, 606).
nuta prescrizione dei contributi relativi al periodo anteriore 7. - Risultano, dunque, inammissibili «azioni autonome di
al 1° luglio 1996 alla luce della necessaria applicazione del mero accertamento di fatti giuridicamente rilevanti», perché
principio di competenza e dei diversi tempi di maturazione solo l'intera fattispecie, una volta perfezionatasi, può nella
degli emolumenti all'interno dell'intero rapporto lavorativo. sua interezza costituire oggetto di accertamento (ex aliis,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1017 PARTE PRIMA 1018

Cass. n. 10039 del 2002, id., Rep. 2002, voce Infortuni sul settembre 2016, n. 19268, Foro it., Rep. 2016, voce Procedi-
lavoro, n. 161). mento civile, n. 182; 27 maggio 2008, n. 13829, id., 2008, I,
8. - Dunque l'interesse ad agire, che legittima alla propo- 3204, secondo cui sussiste l'interesse ad agire ex art. 100
sizione della domanda, è dato dalla contestazione non già di c.p.c., e di conseguenza a ricorrere per la cassazione del prov-
un fatto bensì di un diritto e non sono proponibili azioni au- vedimento italiano di rimpatrio del minore anche se già ese-
tonome di mero accertamento di fatti pur giuridicamente ri- guito, quando — per effetto del giudicato che si forma sull'or-
levanti, ma che costituiscano elementi frazionati della fatti- dine di rimpatrio — il provvedimento stesso contenga un ac-
specie costitutiva di un diritto, la quale può costituire ogget- certamento pregiudizievole per il ricorrente; 30 giugno 2006,
to di accertamento giudiziario solo nella funzione genetica n. 15084, id., Rep. 2008, voce cit., n. 115, relativa all'emis-
del diritto azionato e quindi nella sua interezza (Cass., sez. sione di decreto ingiuntivo per il pagamento del compenso a

a
un., 27187/06, id., 2007, I, 1780). un c.t.u., in presenza di provvedimento di liquidazione del
medesimo compenso avente già efficacia di titolo esecutivo;

to
5. [sic] - In sostanza, si richiede che con la sentenza di 12 giugno 2006, n. 13593, id., Rep. 2006, voce Cassazione ci-

en
mero accertamento si ottenga un risultato giuridicamente vile, n. 83, nel senso che nel giudizio di separazione personale
utile al fine di evitare il pregiudizio dell'attore relativamente tra coniugi, stante, da un lato, l'irripetibilità delle somme ri-

am
a quel diritto che viene dedotto in causa e non ad altri diver- scosse a titolo di assegno di mantenimento per effetto del
si diritti di cui lo stesso attore sia o possa divenire in futuro provvedimento presidenziale, emesso in via provvisoria ai

on
titolare o per i quali possa avere necessità di contraddire sensi dell'art. 708 c.p.c., e, dall'altro, l'esclusione dell'ultratti-
(Cass. 2785/71, id., Rep. 1971, voce Procedimento civile, n. vità degli effetti scaturenti dal medesimo provvedimento pre-

O
M abb
115; 1339/73, id., Rep. 1973, voce cit., n. 84). sidenziale una volta che sia passata in giudicato la statuizione

M
6. - Deve, quindi, a fortiori, escludersi che, nel caso di escludente la sussistenza dei presupposti del diritto all'assegno

SI
specie, possa riconoscersi l'interesse ad agire in capo all'o- definitivo di mantenimento, deve ritenersi inammissibile, per
IO in
dierna ricorrente che pretende di ottenere una sentenza di difetto di interesse, il ricorso per cassazione con il quale il co-

AS
accertamento relativamente all'esatto adempimento di un niuge, già beneficiario dell'assegno in via provvisoria, censuri
so
proprio obbligo contributivo nel presupposto che tale accer- esclusivamente la data a partire dalla quale avrebbe perduto
tamento la possa preservare da una eventuale futura azione efficacia il provvedimento presidenziale di fissazione di detto
es

del dipendente, finalizzata ad ottenere la regolarizzazione assegno, ove non risulti che, per il periodo successivo a tale
data, vi sia stata percezione dell'assegno; difatti, l'accogli-
nc

contributiva, ovvero altra azione comunque correlata alla tu-


tela della sfera previdenziale del medesimo lavoratore. mento dell'impugnazione non permetterebbe al coniuge di
D
co

7. - Viene chiesto al giudice di emettere una sentenza di munirsi di un titolo per ottenere il pagamento degli importi
U

accertamento inidonea ad evitare la lesione del medesimo non riscossi dalla suddetta data, essendo ormai passata in giu-
LA

dicato la statuizione escludente il diritto all'assegno di mante-


IO olo

diritto del datore di lavoro che forma oggetto della domanda


di accertamento ma che dovrebbe, semplicemente, tornargli nimento, mentre la relativa pronuncia neppure sarebbe neces-
C

saria allo scopo di evitare la ripetizione delle somme incassate,


c

utile nel caso in cui il dipendente agisca nei suoi confronti.


non risultando che esse siano state percepite; 25 febbraio
O sci
LO

8. - È chiaro che in tale situazione difettano del tutto i


2002, n. 2721, id., Rep. 2002, voce Procedimento civile, n.
presupposti tradizionali che per costante giurisprudenza di
142, che esclude l'interesse dei proprietari di un immobile,
Fa

legittimità devono sorreggere l'interesse ad agire nelle azio- che avevano ottenuto dal giudice ordine di demolizione di
ni di mero accertamento e cioè la corrispondenza tra i sog- opere abusive eseguite dal proprietario di un immobile confi-
R

getti titolari del rapporto giuridico che si assume connotato nante, ad agire per la dichiarazione di nullità della vendita del
da oggettiva incertezza e soggetti processuali, nonché piena suo immobile stipulata dal confinante al fine di sottrarsi alla
corrispondenza della situazione da accertare rispetto a quel- esecuzione dell'ordine di demolizione, giacché detta vendita
la pregiudicata. non poteva in alcun modo pregiudicare l'esecuzione coattiva
9. - Infatti, questa corte di legittimità ha costantemente del provvedimento del giudice, avendo il giudicato efficacia
negato la configurabilità di un unico rapporto previdenziale anche nei confronti degli aventi causa dalle parti del processo.
trilatero, ossia intercorrente fra datore di lavoro-assicurante, Nella giurisprudenza di merito, cfr. Trib. Milano 6 luglio
lavoratore-assicurato ed ente assicuratore e, per contro, ha 2016, Giur. it., 2017, 401, con nota di SPIOTTA, relativa all'i-
ribadito la configurazione di tre distinti rapporti bilaterali, nammissibilità dell'impugnazione del bilancio per intervenuta
derivandone ad esempio l'impossibilità di ravvisare il liti- decadenza ex art. 2434 bis c.c.; App. Milano 5 marzo 2015,
sconsorzio necessario fra i tre soggetti ora detti, quando il Foro it., Rep. 2016, voce Società, n. 677, secondo cui deve
lavoratore avanzi pretese di contenuto contributivo contro il pronunciarsi l'inammissibilità di una domanda di nullità (o an-
datore. (Cass. 10 gennaio 1994, n. 169, id., Rep. 1994, voce nullamento) di un bilancio, per difetto di interesse ad agire in
Intervento in causa e litisconsorzio, n. 14; 23 gennaio 1998, capo all'impugnante, qualora i bilanci relativi agli esercizi suc-
n. 640, id., Rep. 1998, voce cit., n. 7; 7 agosto 2000, n. cessivi siano divenuti irretrattabili, a seguito dell'intervenuto
10377, id., Rep. 2000, voce cit., n. 6; sez. un. 17 gennaio passaggio in giudicato delle sentenze di rigetto di (analoga)
2003, n. 683, id., Rep. 2003, voce Impiegato dello Stato, n. impugnativa proposta avverso questi ultimi.
1246; ord. 19 febbraio 2004, n. 3339, id., Rep. 2004, voce Vedi anche Corte conti, sez. II, 16 dicembre 1991, n. 370,
cit., n. 1197). id., Rep. 1992, voce Responsabilità contabile, n. 1037: in ipo-
10. - Inoltre, la fattispecie avente tale tipo di contenuto tesi di giudicato sulla liquidazione dei danni formatosi nel pro-
contributivo non si risolve certamente nel solo accertamento cesso penale a seguito di costituzione di parte civile del-
dell'an e del quantum degli obblighi contributivi gravanti l'amministrazione danneggiata, e sempre che risulti reintegrato
sul datore di lavoro, ma include anche l'accertamento di completamente l'erario dell'interesse economico leso, la pro-
condizioni specifiche che devono formare oggetto del giudi- nuncia resa nel giudizio penale renderà inammissibile, per ca-
zio intercorrente tra lavoratore e datore di lavoro (v., in re- renza di interesse ad agire, l'azione proposta dal procuratore
lazione alla complessità della fattispecie di tale natura, Cass. generale della Corte dei conti.
2630/14, id., Rep. 2014, voce Previdenza sociale, n. 392;
4805/12, id., Rep. 2012, voce Procedimento civile, n. 180). II. - Il principio enunciato nella seconda massima in epigrafe
11. - Il ricorso, dunque, va rigettato essendo la pronuncia ribadisce che l'interesse ad agire deve essere concreto e non
teorico e generico, in quanto non è consentito al giudice risol-
impugnata del tutto rispettosa dei principî più volte espressi
vere questioni che non abbiano rispondenza con la fattispecie
da questa Corte di cassazione. litigiosa. L'orientamento è costante nella giurisprudenza di le-
———————— gittimità sin da Cass., sez. un., 10 maggio 1969, n. 1609, id.,
1969, I, 1706. Più di recente, v. Cass., sez. un., 15 dicembre
(1-2) I. - Nel senso che l'assenza di interesse ad agire è ri- 2015, n. 25205, id., Rep. 2016, voce Procedimento civile, n.
levabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del procedimen- 183; App. Milano 17 ottobre 2012, id., Rep. 2013, voce cit., n.
to, salva la formazione di un giudicato sul punto, v. Cass. 29 142, e Società, 2013, 530, con nota di V. SALAFIA.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1019 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1020

Vedi, inoltre, Cass. 23 dicembre 2009, n. 27151, Foro it., CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza
Rep. 2009, voce cit., n. 132, ove si precisa che deve essere ne- 12 luglio 2017, n. 17190; Pres. NAPPI, Rel. LAMORGESE,
gata la possibilità di sottoporre al vaglio giurisdizionale que- P.M. (non indicato); C. (Avv. LIPERA) c. M. (Avv. FLO-
stioni puramente di principio o accademiche; sez. un. 20 di- RIO). Conferma App. Catania 1° dicembre 2016.
cembre 2006, n. 27187, id., 2007, I, 1780, in base alla quale
non sono ammissibili questioni di interpretazioni di norme o di Competenza civile — Responsabilità genitoriale — Limi-
atti contrattuali se non in via incidentale e strumentale alla pro- tazione — Sentenza definitiva di separazione personale
nuncia sulla domanda principale di tutela del diritto; poiché la dei coniugi — Competenza del tribunale ordinario (Cod.
tutela giurisdizionale è tutela di diritti, il processo, salvo casi civ., art. 151, 333; y disp. att. cod. civ., art. 38).
eccezionali predeterminati per legge, può essere utilizzato solo
In materia di limitazione della responsabilità genitoriale è

a
come fondamento del diritto fatto valere in giudizio e non di
per sé, per gli effetti possibili e futuri. competente il tribunale ordinario adìto per il giudizio di

to
Sotto il profilo dell'attualità dell'interesse ad agire, v. Cass. separazione tra i genitori anche quando, al momento del-

en
31 luglio 2015, n. 16262, id., Rep. 2015, voce cit., n. 192, se- la presentazione della domanda, esso si è concluso e il
condo cui l'interesse ad agire in un'azione di mero accertamen- giudizio di divorzio non è ancora stato introdotto. (1)

am
to non implica necessariamente l'attualità della lesione di un
diritto, essendo sufficiente uno stato di incertezza oggettiva,

on
anche non preesistente al processo, in quanto sorto nel corso di Fatti di causa. — C., pendente il giudizio di separazione
giudizio a seguito della contestazione sull'esistenza di un rap- personale dal coniuge M. dinanzi al Tribunale ordinario di

O
M abb
porto giuridico o sull'esatta portata dei diritti e degli obblighi Catania, chiedeva al tribunale per i minorenni della stessa

M
da esso scaturenti, che non sia superabile se non con l'interven- città di emettere nei confronti della moglie provvedimenti

SI
to del giudice (nella specie, riguardante la cessione di contratto limitativi della responsabilità genitoriale, lamentando suoi
IO in
di lavoro nell'ambito di un trasferimento di ramo d'azienda, la comportamenti inadeguati e pregiudizievoli verso la figlia

AS
Suprema corte ha ritenuto sussistente l'interesse ad agire al fine minore M. (nata nel 2003).
so
di individuare il reale datore di lavoro pur non avendo i lavora- Il tribunale adìto rigettava l'eccezione di incompetenza
tori ceduti dedotto alcuna concreta conseguenza pregiudizievo- sollevata dalla M., in favore del tribunale ordinario, rilevan-
es

le). do che il giudizio di separazione si era concluso con senten-


Da ultimo, in relazione all'inammissibilità dell'azione di ac-
nc

za definitiva del ... 2007 e che il giudizio di cessazione degli


certamento di una mera situazione di fatto, in quanto l'azione effetti civili del matrimonio non era stato ancora avviato;
D
co

deve tendere all'accertamento di un diritto già sorto, v. Cass. nel merito rigettava la domanda, escludendo l'esistenza di
U

30 novembre 2017, n. 28821, id, 2018, I, 167, con nota di ri- pregiudizi per la figlia.
LA

chiami.
IO olo

Il reclamo della M. era accolto dalla Corte d'appello di


Catania, con decreto in data 1° dicembre 2016, che afferma-
C

III. - Sulla funzione dell'art. 100 c.p.c. la letteratura è vastis- va l'incompetenza del tribunale per i minorenni a decidere
c

sima.
O sci

sul ricorso del C., essendo competente il tribunale ordinario,


LO

In sintesi, constano due orientamenti di massima: il primo, e lo condannava alle spese di entrambi i gradi del giudizio.
secondo cui l'interesse ad agire va inteso come «stato di lesio-
Fa

Il C. ha proposto ricorso per cassazione, sulla base di due


ne» del diritto dedotto in giudizio; il secondo, che guarda
all'interesse ad agire quale utilità per l'attore «del processo
motivi; la M. ha resistito con controricorso.
R

come mezzo o come risultato». Per un'ampia panoramica, v., di Ragioni della decisione. — Preliminarmente, dev’essere
recente, C. CARIGLIA, Profili generali delle azioni di accerta- esaminata l'istanza di revoca del decreto in data 1° marzo
mento negativo, Torino, 2013, 25. 2017, ex art. 380 bis c.p.c., di fissazione dell'adunanza in
Nell'ottica dell'interesse ad agire come filtro, v. M. MARI- camera di consiglio, il ricorrente lamentando di non essere
NELLI, La clausola generale dell'art. 100 c.p.c. Origini, meta- stato messo nelle condizioni di conoscere le ragioni della
morfosi e nuovi ruoli, Trento, 2005, 141, che attribuisce all'art. proposta del relatore e quindi di esercitare la difesa. L'istan-
100 c.p.c. il ruolo di criterio per ampliare la sfera di operatività za è infondata. Il citato art. 380 bis prevede che il suddetto
dell'azione di mero accertamento, che quindi potrebbe vertere decreto debba soltanto indicare «se è stata ravvisata un'ipo-
non soltanto su diritti soggettivi o rapporti giuridici in senso tesi di inammissibilità, di manifesta infondatezza o di mani-
stretto (cioè tipizzati e previsti dalla legge), ma anche su singo- festa fondatezza». Ciò è quanto avvenuto nella specie,
li aspetti contestati o oggettivamente incerti di un rapporto giu- avendo il decreto indicato l'infondatezza del primo motivo
ridico e, così, su singole Vorfragen (certo non su meri fatti), («il decreto impugnato resiste alle censure») e l'inammissi-
che conseguentemente assurgerebbero ad autonomi beni della bilità del secondo.
vita idonei al giudicato sostanziale. Con il primo motivo di ricorso è denunciata la violazione
Infine, v. M.F. GHIRGA, La meritevolezza della tutela richie- dell'art. 38, 3° comma, disp. att. c.c., per avere erroneamen-
sta. Contributo allo studio sull'abuso dell'azione giudiziale, te affermato la competenza del tribunale ordinario sul ricor-
Milano, 2004; ID., Interesse ad agire (dir. proc. civ.), in so da lui proposto per la limitazione della responsabilità ge-
<www.treccani.it>, sulla scorta dell'insegnamento di CARNE- nitoriale del coniuge M., mentre il giudizio di separazione si
LUTTI (Istituzioni del processo civile italiano, Roma, 1956, I, era concluso con sentenza passata in giudicato e il giudizio
325 ss.), secondo la quale, oltre alla indagine sull'utilità per di divorzio non era stato introdotto.
l'attore della tutela richiesta in astratto, operazione che si esau- Il motivo è infondato.
rirebbe nella verifica della corrispondenza dell'azione esercita- La Corte d'appello di Catania ha osservato che la richie-
ta a un tipo legalmente previsto, sarebbe necessaria l'ulteriore sta del C. di provvedimenti limitativi della responsabilità
verifica della compatibilità dell'azione esercitata con l'ordina- genitoriale nei confronti della M., comportando una modifi-
mento e con l'insieme dei valori che lo stesso esprime non solo ca delle statuizioni adottate dal tribunale ordinario sulla se-
in una prospettiva giuridica, ma anche socio-economica, do- parazione, era da qualificare come richiesta di modifica del-
vendosi valutare così la meritevolezza della tutela richiesta. le condizioni della separazione e, quindi, di competenza di
quest'ultimo e non del tribunale per i minorenni.
La decisione impugnata è conforme alla giurisprudenza di
legittimità, la quale ha da tempo affermato il principio se-
condo cui la controversia relativa alla modifica delle condi-
———————— zioni della separazione e del divorzio, nel cui giudizio sia
chiesto l'affidamento dei figli minori, appartiene all'esclu-
siva competenza del tribunale ordinario, anche quando la
domanda sia giustificata dall'esistenza di un grave pregiudi-
zio per i figli minori, non essendo tale circostanza idonea a
spostarne la competenza presso il tribunale per i minorenni
IL FORO ITALIANO — 2018.
1021 PARTE PRIMA 1022

(Cass. 20352/11, Foro it., 2013, I, 333). Quest’orientamento composizione dell'organo giudicante, sicché, in tema di ordini
si è consolidato anche dopo la modifica dell'art. 38, 1° di protezione contro gli abusi familiari, si è ritenuto ammissibi-
comma, disp. att. c.c. (a seguito dell'art. 3, 1° comma, l. 10 le il simultaneus processus innanzi al tribunale in composizio-
dicembre 2012 n. 219, applicabile ai giudizi instaurati a de- ne collegiale adìto per l'affidamento della figlia minore e per la
correre dal 1° gennaio 2013), interpretato nel senso che, determinazione dell'assegno di mantenimento, nonostante la
quando sia pendente un giudizio di separazione o di divor- specifica attribuzione ex art. 736 bis c.p.c. al tribunale in com-
zio, e fino alla sua definitiva conclusione, le azioni dirette posizione monocratica: v., da ultimo, Cass. 22 giugno 2017, n.
ad ottenere provvedimenti limitativi o ablativi della respon- 15482, ibid., 2658, con osservazioni di G. CASABURI.
sabilità genitoriale sono di competenza del tribunale ordina- Su questi specifici temi, cfr., per ulteriori approfondimenti,
rio, se sia pendente il giudizio di primo grado, e alla corte B. POLISENO, Profili della tutela del minore nel processo civile,

a
d'appello in composizione ordinaria, se penda il termine per Napoli, 2017, 198 ss.

to
l'impugnazione o sia stato proposto appello (Cass. 1349/15,
id., 2015, I, 1240; 432/16, id., 2016, I, 860). Il tribunale or-

en
dinario, in pendenza del giudizio di separazione o divorzio,
è competente a decidere, non solo, sull'affidamento dei figli

am
————————
minori, ma anche sulle modalità attuative di esso, in ordine
alla regolamentazione dei rapporti tra il genitore non affida-

on
tario o non collocatario e i figli.

O
Questa conclusione è coerente con il principio di concen-

M abb
trazione delle tutele presso il giudice ordinario in presenza

M
CORTE DI CASSAZIONE; sezione tributaria; sentenza 30
di conflitti tra i genitori (Cass. 432/16, cit.; 8362/07, id., maggio 2017, n. 13584; Pres. BOTTA, Est. STALLA, P.M.

SI
2007, I, 2049) e non è scalfita dalle obiezioni secondo cui, FUZIO (concl. conf.); Tummolo (Avv. OLIVETI) c. Soc.
IO in
AS
nella specie, il giudizio di separazione si era concluso e il Equitalia sud (Avv. POLISI), Agenzia delle entrate (Avv.
giudizio di divorzio non era stato ancora introdotto alla data,
so
dello Stato). Conferma Comm. trib. reg. Campania 9 gen-
del 30 marzo 2015, in cui era stato depositato il ricorso al naio 2012.
es

tribunale per i minorenni. Infatti, essendo pendente il giudi-


zio di divorzio (iscritto a ruolo il 9 novembre 2015) nel qua- Tributi in genere — Commissioni tributarie — Cartella
nc

le il C. ha riproposto le medesime domande, i giudici di me- di pagamento non notificata — Impugnazione — Ter-
D

rito, ai quali è riservata l'interpretazione della domanda, mine (D.leg. 31 dicembre 1992 n. 546, disposizioni sul
co

hanno plausibilmente ritenuto che il ricorso ex art. 333 c.c. processo tributario in attuazione della delega al governo
fosse qualificabile come richiesta di modifica delle condi- contenuta nell'art. 30 l. 30 dicembre 1991 n. 413, art. 19,
LA
IO olo

zioni di affidamento della prole, all'esito della cessazione 21).


del rapporto coniugale.
C
c

Con il secondo motivo è denunciata la violazione dell'art. È tardiva l'impugnazione della cartella di pagamento non
O sci
LO

92 c.p.c., in ordine alla mancata compensazione delle spese notificata al contribuente che sia stata proposta, unita-
di lite. mente all'impugnazione del successivo provvedimento di
Fa

Il motivo è inammissibile, rientrando la facoltà di com- iscrizione di ipoteca legale, oltre il termine di sessanta
pensare le spese tra le parti nel potere discrezionale del giu- giorni dalla data nella quale il contribuente aveva avuto
R

dice di merito, con la conseguenza che la pronuncia di con- contezza della pretesa tributaria a suo carico mediante ri-
danna alle spese, anche se adottata senza prendere in esame lascio di estratto di ruolo. (1)
l'eventualità di una compensazione, non è censurabile in
Cassazione (Cass., sez. un., 14989/05, id., Rep. 2005, voce
Spese giudiziali civili, n. 10). Fatti rilevanti e ragioni della decisione. — 1. - Leonardo
Il ricorso è rigettato. Tummolo propone due motivi di ricorso per la cassazione della
sentenza n. 5/50/12 del 9 gennaio 2012 con la quale la Com-
————————
missione tributaria regionale di Napoli, in riforma della prima
decisione, ha ritenuto inammissibile il suo ricorso contro iscri-
(1) In ordine ai provvedimenti ablativi o limitativi della re-
sponsabilità genitoriale, per la competenza del tribunale ordina-
zione di ipoteca legale, ex art. 77 d.p.r. 602/73, e prodromica
rio presso il quale è in corso il procedimento di separazione cartella di pagamento per Iva 1996; in quanto proposto (set-
personale dei genitori, e non del tribunale per i minorenni che tembre 2009) oltre il termine di sessanta giorni dalla data (19
resta, invece, competente se la relativa domanda è proposta febbraio 2009) nella quale egli aveva avuto contezza della pre-
prima di quella di separazione, v. Cass. 13 marzo 2017, n. tesa tributaria a suo carico mediante rilascio di estratto di ruolo.
6430, Foro it., 2017, I, 2413, con nota di richiami. Resistono con controricorso l'agenzia delle entrate ed Equi-
Nel senso che per i procedimenti limitativi o ablativi della talia sud s.p.a.
responsabilità genitoriale introdotti dopo il 1° gennaio 2013 dai Con ordinanza 19 ottobre 2016 questa corte ha disposto rin-
genitori o dal pubblico ministero è competente il giudice del vio a nuovo ruolo per l'acquisizione del fascicolo d'ufficio
procedimento di separazione, divorzio o ex art. 316 c.c., già in presso la Commissione tributaria regionale Campania.
corso, anche se quest'ultimo versi in uno stato di quiescenza, Il Tummolo ha depositato memoria. (Omissis)
sia stata promossa impugnazione ovvero non sia ancora decor- 3. - Con il secondo motivo di ricorso si lamenta, ex art.
so il termine per la stessa., v., in particolare, Cass. 26 gennaio 360, 1° comma, nn. 3 e 5, c.p.c., omessa, insufficiente o con-
2015, n. 1349, id., 2015, I, 1240, con note di C.M. CEA, L'art. traddittoria motivazione, nonché violazione dell'art. 21 d.leg.
38 disp. att. c.c. ed i contrasti interni della Cassazione, e di B. 546/92, per avere la commissione tributaria regionale rilevato
POLISENO, La concentrazione delle tutele nell'interesse del mi- — d'ufficio — la tardività del ricorso introduttivo perché no-
nore: un repentino revirement della Cassazione; e Giur. it.,
2015, 1107, con nota di F. TIZI, Competenza del tribunale ordi-
tificato più di sessanta giorni dopo l'ottenimento dell'estratto
nario sull'azione di decadenza dalla responsabilità genitoriale. di ruolo, nonostante che l'oggetto dell'impugnativa non fosse
Escludono la cumulabilità delle domande di adozione di quest'ultimo atto, ma il provvedimento di iscrizione di ipote-
provvedimenti in favore dei figli minori nati fuori dal matri- ca legale mai a lui notificato, al pari delle cartelle di paga-
monio e di condanna di un convivente al rimborso delle spese mento ad esso prodromiche.
anticipate dall'altro per il mantenimento della prole perché Nemmeno questo motivo può trovare accoglimento.
soggette a riti diversi, Trib. Roma 6 giugno 2017, Foro it., Va premesso che la verifica della rituale e tempestiva intro-
2017, I, 2867, nonché Trib. Milano 23 gennaio 2017, ibid., duzione del giudizio impugnatorio rientra nel potere-dovere
1075. del giudice, così da dover essere effettuata anche d'ufficio sul-
Il principio di concentrazione processuale della tutela del la base delle risultanze in atti. La sentenza della commissione
minore ha trovato applicazione anche in deroga alle regole di tributaria regionale non può dunque essere censurata sotto il
IL FORO ITALIANO — 2018.
1023 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1024

profilo del rilievo d'ufficio della tardiva proposizione del ri- bilità di una tutela ‘anticipata’ non comporta l'onere, bensì
corso originario; indipendentemente dall'omesso rilievo della solo la facoltà dell'impugnazione, il cui mancato esercizio
circostanza da parte del primo giudice. non determina alcuna conseguenza sfavorevole in ordine alla
Ciò posto, si osserva come il Tummolo abbia qui opposto possibilità di contestare successivamente, in ipotesi dopo la
la cartella di pagamento quale atto di esazione intermedio tra notifica di un atto ‘tipico’, la pretesa della quale il contri-
l'iscrizione a ruolo del credito tributario, a monte, e l'iscri- buente sia venuto a conoscenza».
zione di ipoteca legale ex art. 77 d.p.r. 602/73, a valle. Orbene, posto questo principio, resta che la facoltà di im-
L'assunto fondamentale è che tale cartella di pagamento pugnazione deve essere esercitata — secondo regola genera-
non gli venne ritualmente notificata, così come nemmeno l'i- le — nel rispetto del termine previsto di sessanta giorni ex
scrizione ipotecaria che su quella cartella si è basata. art. 21 cit.; sicché l'avvenuta conoscenza dell'atto esplica ef-

a
Da qui, la rivendicazione da parte del contribuente del fetto in ordine non soltanto alla determinazione in capo al

to
proprio diritto di impugnare la cartella di pagamento una vol- contribuente della legittimazione ad impugnare, ma anche al

en
ta venuto a conoscenza — con la comunicazione dell'estratto termine di esercizio di tale legittimazione.
di ruolo da lui stesso sollecitata — della pretesa impositiva a Tanto più considerato che né la tipologia non direttamente

am
suo carico. impositiva dell'atto impugnato, né le modalità non notifica-
Tale diritto va, in linea di principio, senz’altro riconosciu- torie della sua conoscenza da parte del contribuente sono in

on
to; ma il suo esercizio doveva avvenire, come osservato dalla grado di mutare — mediante l'ipotetica configurazione, in
commissione tributaria regionale, nel rispetto del termine realtà non prevista dall'ordinamento, di un'azione, sempre

O
M abb
generale di impugnazione di cui all'art. 21 d.leg. 546/92. proponibile, di accertamento negativo del debito tributario

M
In ordine all'impugnabilità dell'estratto di ruolo — inteso — la natura prettamente impugnatoria del processo di cui

SI
però non quale mero ‘documento’ rappresentativo, bensì nel l'atto viene a costituire l'oggetto precipuo; con conseguente
IO in
suo sostrato sostanziale e contenutistico di atto amministrati- applicabilità delle modalità generali di introduzione del giu-

AS
vo pretensivo riferito ad una specifica posizione soggettiva dizio di impugnazione, a cominciare appunto dal termine de-
so

—, nel caso di mancata notificazione della cartella di paga- cadenziale di proposizione.


È dunque evidente che tale termine debba essere osservato
es

mento che su di esso si fonda, basterà qui richiamare quanto


stabilito da sez. un. 19704/15 (Foro it., 2015, I, 3461), se- per il solo fatto che l'impugnazione venga proposta; ed indi-
nc

condo cui «il contribuente può impugnare la cartella di pa- pendentemente dalla sua facoltatività in tutti quei casi nei
quali si ritenga comunque la permanenza, in capo al contri-
D

gamento della quale — a causa dell'invalidità della relativa


co

notifica — sia venuto a conoscenza solo attraverso un estrat- buente, del diritto di impugnare anche il primo atto impositi-
U

to di ruolo rilasciato su sua richiesta dal concessionario della vo in senso stretto che gli venga successivamente notificato
LA
IO olo

riscossione; a ciò non osta l'ultima parte del 3° comma del- (Cass. 2616/15, id., Rep. 2015, voce cit., n. 1489; 15597/15,
l'art. 19 d.leg. n. 546 del 1992, in quanto una lettura costitu- id., Le banche dati, archivio Cassazione civile; 20611/16,
C
c

zionalmente orientata impone di ritenere che l'impugnabilità ibid., e altre).


O sci
LO

dell'atto precedente non notificato unitamente all'atto suc- Consegue da ciò che, nel caso — come quello di specie —
cessivo notificato — impugnabilità prevista da tale norma — di impugnazione tardiva, l'atto denotante la pretesa impositi-
Fa

non costituisca l'unica possibilità di far valere l'invalidità va diverrà anch’esso definitivo (al pari di quanto accadrebbe
della notifica di un atto del quale il contribuente sia comun- nel caso di estinzione del giudizio tempestivamente propo-
R

que venuto legittimamente a conoscenza e quindi non esclu- sto); sebbene, vista la sua (momentanea) inidoneità a produr-
da la possibilità di far valere l'invalidità stessa anche prima, re effetti di natura provvedimentale, autoritativa ed esecuti-
giacché l'esercizio del diritto alla tutela giurisdizionale non va, soltanto nel senso formale della preclusione alla sua ulte-
può essere compresso, ritardato, reso più difficile o gravoso, riore ed autonoma impugnabilità. Fermo comunque restando
ove non ricorra la stringente necessità di garantire diritti o — come indicato dalla giurisprudenza richiamata — il diritto
interessi di pari rilievo, rispetto ai quali si ponga un concreto di successiva impugnazione dell'atto impositivo propriamen-
problema di reciproca limitazione». te detto, all'esito della sua notificazione.
Nella sentenza in oggetto, le sezioni unite hanno affrontato In definitiva, assodato che, per ragioni di tutela del contri-
proprio la questione dell'ammissibilità dell'impugnazione buente e di buon andamento della pubblica amministrazione
della cartella invalidamente notificata (e conosciuta attraver- (valori che presuppongono entrambi la sollecitazione tempe-
so l'estratto di ruolo), con la precisazione «che le considera- stiva, e non esperibile sine die, della verifica giurisdiziona-
zioni che saranno esposte in proposito devono intendersi ri- le), ogni atto adottato dall'ente impositore che porti a cono-
feribili anche alla impugnazione del ruolo, attesa la coinci- scenza del contribuente una specifica pretesa tributaria —
denza della notificazione della cartella con quella del ruolo». con esplicitazione delle sue concrete ragioni fattuali e giuri-
La conclusione alla quale è pervenuta la sentenza delle se- diche ed anche senza necessità che si manifesti in forma au-
zioni unite è stata nel senso di escludere, nell'interpretazione toritativa — è impugnabile davanti al giudice tributario, per
dell'ultima parte del 3° comma dell'art. 19 cit., che l'impu- quanto non incluso nell'elenco di cui all'art. 19 d.leg. 546/92
gnazione di un atto non notificato possa avvenire sempre e è tuttavia necessario che l'impugnazione così proposta ri-
soltanto unitamente all'impugnazione di un atto successivo sponda alla disciplina generale che le è propria. In primo
notificato; ben potendo ammettersi la possibilità, per il con- luogo, essa dovrà dunque rispondere al requisito di tempesti-
tribuente, di far valere l'invalidità dell'atto anche prima che vità ex art. 21 d.leg. 546/92; requisito la cui sussistenza deve
gli sia regolarmente notificato con un atto successivo e per il essere provata, per regola generale, dallo stesso ricorrente
solo fatto di esserne venuto a completa conoscenza. con riguardo alla data di avvenuta conoscenza dell'atto
Si osserva ancora nella sentenza che: «se è vero che, come enunciativo della pretesa tributaria contestata.
sopra rilevato, non è sufficiente la prova della ‘piena cono- Nella specie, tale data è stata dallo stesso Tummolo indi-
scenza’ dell'atto ai fini della decorrenza dei suddetti termini, viduata in quella (19 febbraio 2009) di rilascio di stampa del-
ma è necessaria una comunicazione effettuata nei modi pre- l'estratto di ruolo; a fronte di un'impugnazione da lui propo-
visti dalla legge, è anche vero che ciò non può impedire sta circa sette mesi dopo.
l'impugnabilità dell'atto (del quale il contribuente sia venuto Né varrebbe obiettare, con il ricorrente, che oggetto del-
‘comunque’ a conoscenza), ma soltanto, appunto, la decor- l'impugnazione non sarebbe qui stato l'estratto di ruolo, ma
renza dei relativi termini di impugnazione in danno del con- solo il provvedimento di iscrizione di ipoteca legale ex art.
tribuente, distinzione che risulta ben chiara nella giurispru- 77 d.p.r. 602/73.
denza di questo giudice di legittimità (v. sul punto, tra le al- L'effettività della controversia rende infatti evidente che il
tre, sez. un. n. 3773 del 2014, nonché Cass. nn. 17010 del contribuente ha inteso sostenere l'insussistenza della pretesa
2012, id., 2012, I, 2962, e 24916 del 2013, id., Rep. 2013, tributaria (di cui ha affermato la prescrizione) e, inoltre, con-
voce Tributi in genere, n. 1442) secondo la quale l'ammissi- trastare la legittimità della riscossione in assenza di valida
IL FORO ITALIANO — 2018.
1025 PARTE PRIMA 1026

notificazione della cartella di pagamento; spingendosi dun- CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; sentenza 7
que ben oltre, ed assai più in radice, rispetto all'accertamento marzo 2017, n. 5630; Pres. DI AMATO, Est. DE STEFANO,
negativo dei presupposti di iscrizione ipotecaria, ovvero ai P.M. MISTRI (concl. conf.); Battisti (Avv. VOLGGER) c.
vizi propri di quest'ultima. Cassa Raiffeisen Oltradige (Avv. SPINELLI GIORDANO,
Riferire il ricorso introduttivo all'iscrizione ipotecaria — GALLETTI). Cassa App. Trento-Bolzano 16 novembre 2013
dovendosi dare necessariamente ingresso ad una ricostruzio- e decide nel merito.
ne sostanziale e non nominalistica della volontà della parte
Ipoteca –– Crediti derivanti da mutui — Apertura di
— non giova pertanto al Tummolo; tanto più considerato che
credito atipica o mista — Indeterminatezza (Cod. civ.,
l'iscrizione ipotecaria in quanto tale, ancorché in effetti
art. 1813, 2808, 2809).
anch’essa autonomamente impugnabile ex art. 19, 1° comma,

a
lett. e bis), cit., come introdotto dal d.l. 223/06, è qui inter- Fideiussione e mandato di credito — Liberazione del fi-
deiussore — Estinzione dell'obbligazione principale —

to
venuta prima della comunicazione dell'estratto di ruolo; il
Carattere non satisfattivo per il creditore — Irrilevan-

en
quale fu anzi richiesto dal contribuente, proprio a seguito e
per effetto dell'accertamento casuale di conservatoria del- za (Cod. civ., art. 1230, 1844, 1944, 1957).

am
l'iscrizione ipotecaria. Deve escludersi la possibilità di un'ipoteca per crediti che
Dal che consegue, a fortiori, la rilevata decadenza. non siano dipendenti da un rapporto già esistente al mo-

on
mento della costituzione della garanzia, quali quelli deri-
————————
vanti da mutui previsti come una delle forme alternative

O
M abb
(1) La sentenza in epigrafe, per una parte, si colloca nel solco di un'apertura di credito atipica o mista, le cui condizioni

M
di quel consolidato orientamento secondo cui l'art. 19, 3° com- economiche e contrattuali siano tuttavia rimesse a succes-

SI
ma, d.leg. n. 546 del 1992 va interpretato nel senso che l'atto sive pattuizioni, con un generico riferimento alle condi-
IO in
precedente non notificato può essere impugnato tanto unitamen- zioni di mercato e senza alcun vincolo giuridico a con-

AS
te all'atto successivo notificato, quanto allorché il contribuente trarre o senza alcuna predeterminazione del relativo con-
so

ne sia comunque venuto legittimamente a conoscenza, e quindi tenuto. (1)


anche prima della notifica di ulteriori atti della sequenza proce- Fatta salva una diversa previsione contrattuale, non osta
es

dimentale (cfr. Cass., sez. un., 2 ottobre 2015, n. 19704, Foro alla liberazione del fideiussore la circostanza che l'estin-
nc

it., 2015, I, 3461, e Lavoro e prev. oggi, 2016, 80, con nota di zione dell'obbligazione principale abbia carattere non sa-
CASARI, Ruolo ed estratto di ruolo: autonoma impugnabilità?; tisfattivo per il creditore, per essere il credito originario
D
co

Riv. giur. trib., 2016, 34, con nota di CERIONI, La Cassazione sostanzialmente immutato, in quanto ristrutturato o sosti-
U

riforma il processo tributario: dalle azioni impugnatorie a quel- tuito nella sua composizione sulla base di ulteriori finan-
LA

la di accertamento dell'obbligazione tributaria; Riv. dir. trib.,


IO olo

ziamenti o condotte di tolleranza da parte del medesimo


2016, II, 163, con nota di CORDA, Riflessioni in merito all'im- creditore. (2)
C

pugnabilità dell'estratto di ruolo; Giur. it., 2016, 1983, con no-


c

ta di CANÈ, Sulla impugnabilità, nel processo tributario, di atti


O sci
LO

non notificati; Corriere trib., 2015, 4377, con nota di BRUZZO-


Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Trento, sezione
NE, Le sezioni unite ammettono l'impugnazione di cartella e/o
Fa

ruolo sulla base dell'«estratto di ruolo»; Bollettino trib., 2015, distaccata di Bolzano, in accoglimento del gravame della Cas-
1574, con nota di CARNIMEO, Gli «atti tributari», ancorché in- sa Raiffeisen Oltradige soc. coop. avverso la sentenza del Tri-
R

validamente notificati, sono sempre impugnabili dal contribuen- bunale di Bolzano 1355/10, respinse la domanda proposta con
te che sia venuto «comunque» a conoscenza della loro esisten- atto di citazione 11 settembre 2009 da Eleonore Battisti per la
za; v. anche CICALA, Gli atti impugnabili e i presupposti del- cancellazione, per intervenuta estinzione, delle ipoteche da lei
l'impugnazione: considerazioni sparse alla luce della sentenza costituite quale terza datrice in favore di quella ed a garanzia
della Corte di cassazione 19704/15 sulla impugnabilità del ruo- di due contratti di finanziamento con quella stipulati dal-
lo, ibid., 1525, nella quale si sottolinea che l'esercizio del diritto l'allora suo convivente Renato Zenoniani, il 2-3 agosto 2000
alla tutela giurisdizionale non può essere compresso, ritardato, per lire 400 milioni ed il 7 giugno 2001 per euro 93.000, defi-
reso più difficile o gravoso ove non ricorra la stringente necessi- niti Krediteröffnung in Form des Kontokorrents mit hy-
tà di garantire diritti o interessi di pari rilievo, rispetto ai quali si pothekarischer Sicherstellung («apertura di credito in forma di
ponga un concreto problema di reciproca limitazione); per conto corrente bancario con garanzia ipotecaria»), accogliendo
un'altra parte, introduce — con statuizione che non trova, nella parzialmente le domande riconvenzionali di condanna della
giurisprudenza edita della Suprema corte, precedenti in tali esat- Battisti al pagamento di somme in forza delle garanzie, reali e
ti termini — il limite temporale di sessanta giorni dalla cono- personali, prestate dalla stessa Battisti per le esposizioni origi-
scenza dell'atto prodromico non notificato per proporre l'impu- narie dello Zenoniani nei confronti della cassa.
gnazione avverso questo. 2. - In estrema sintesi, disattesa preliminarmente l'eccezione
Sul termine per la proposizione del ricorso contro l'atto im- di nullità dell'atto di appello in quanto redatto in lingua italia-
positivo, in caso di notifica nulla, v. Cass. 4 febbraio 2011, n. na benché l'intero primo grado si fosse svolto in lingua tede-
2728, Foro it., Rep. 2011, voce Tributi in genere, n. 1678, per la
quale lo stesso decorre dal momento di effettiva conoscenza del sca, la corte di merito, poiché i contratti garantiti avevano pre-
provvedimento, che rappresenta una circostanza che deve essere visto l'eventualità di un utilizzo anche promiscuo dell'affi-
dimostrata dall'amministrazione finanziaria che eccepisce la damento non solo mediante anticipi o sconti, ma pure median-
tardività del ricorso. te finanziamenti in lire o euro o valute estere «le cui condizio-
La sentenza in epigrafe è annotata da RUSSO, in Fisco, 2017, ni contrattuali ed economiche» sarebbero state «di volta in
2677. volta determinate tenuto conto dell'andamento del mercato»,
Del principio di diritto enunciato in massima fa applicazione ritenne trattarsi di contratti dal contenuto più complesso ed an-
Cass., ord. 30 gennaio 2018, n. 2317, Foro it., Le banche dati, zi di veri e propri «accordi quadro», sicché l'ipoteca non si era
archivio Cassazione civile. estinta col rimborso dei primi utilizzi successivi alla sua costi-
tuzione, poiché i relativi pagamenti erano derivati dall'accre-
dito di mutui a tale scopo nuovamente concessi dalla stessa af-
fidante in esecuzione di un medesimo programma contrattuale
«anche eventuale» ed «in dipendenza di un rapporto già esi-
————————
stente»; e discorso sostanzialmente analogo pose a fondamen-
to delle fideiussioni prestate dalla Battisti, rilevando come l'e-
stinzione dei crediti garantiti non si era avuta con la diminu-
zione della complessiva debitoria del debitore principale ma
con la concessione di altri finanziamenti in sostanziale rinnovo
dei primi, tanto da condannare la garante — nei limiti fissati
IL FORO ITALIANO — 2018.
1027 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1028

nei contratti di fideiussione ed a titolo di garanzia per i non 11. - Di tali cinque motivi assume logica e preliminare rile-
onorati debiti del debitore principale — al pagamento di som- vanza il quinto, suscettibile di comportare l'assorbimento de-
me fino al massimo di euro (18.850 più 32.500 più 72.800, pa- gli altri: ed esso è fondato.
ri a totali) 126.150, oltre al settantacinque per cento delle spe- 12. - La ratio decidendi della corte territoriale riposa sulla
se di lite del doppio grado. riconduzione dei mutui che si vorrebbero coperti dalla garan-
3. - Per la cassazione di tale sentenza, resa il 16 novembre zia ipotecaria (del 21 febbraio 2005 per euro 206.500, del 26
2013 col. n. 164, ricorre oggi la Battisti, affidandosi a sette maggio 2008 per la stessa somma, del 12 giugno 2001 per eu-
motivi; resiste con controricorso la Cassa Raiffeisen Oltradige ro 93.000, del 4 giugno 2002 per euro 93.000, del 21 febbraio
soc. coop.; e, prodotte da entrambe le parti memorie ai sensi 2005 per la stessa somma) alle aperture di credito in forma di
conto corrente (linea di credito mista garantita da ipoteca) sti-

a
dell'art. 378 c.p.c., la causa è stata infine discussa alla pubbli-
ca udienza del 30 gennaio 2017. pulate il 2-3 agosto 2000 ed il 7 giugno 2001 e qualificate co-

to
Ragioni della decisione. — (Omissis). 9. - Può ora passarsi me contratti misti ed anzi «accordi quadro», siccome consi-

en
alla disamina della prima delle due questioni di merito, che at- stenti in aperture di credito «in senso lato ed atecnico», visto
tiene alla pretesa efficacia di un'ipoteca per contratti di mutuo che una delle forme di utilizzo di quelle era appunto la conces-

am
riferiti ad aperture di credito atipiche o aventi natura di accor- sione di successivi finanziamenti, le cui «condizioni contrat-
do quadro, ovverosia all'utile riferibilità della garanzia ipote- tuali ed economiche» sarebbero state «di caso in caso fissate

on
caria prestata in relazione ad una peculiare apertura di credito, tenendo conto della situazione del mercato», con la sola previ-
sione che con l'estinzione del singolo finanziamento la dispo-

O
articolata su di una serie potenziale ma indefinita di contratti

M abb
successivi. nibilità della provvista sarebbe stata ripristinata.

M
10. - La complessiva censura si articola su diversi profili e 13. - La stessa corte territoriale, escluso pure il carattere no-

SI
tramite cinque motivi, visto che la ricorrente Battisti: vativo dei mutui stipulati di volta in volta, ritiene che questi
IO in costituissero la «semplice attuazione del programma contrat-

AS
a) col secondo motivo denuncia:
tuale, anche eventuale, già recato dai contratti base», sicché
so
— in relazione all'art. 360, n. 4, c.p.c., «violazione e/o fal-
sa applicazione dell'art. 329, 2° comma, c.p.c. per omesso ri- poteva applicarsi la giurisprudenza di legittimità in tema di
es

lievo di giudicato interno su un fatto controverso e decisivo necessaria determinatezza dell'ipoteca ed individuabilità del
per la controversia; violazione e/o falsa applicazione dell'art. rapporto già esistente (richiamando sul punto Cass. 3997/00,
nc

342 c.p.c. per omessa declaratoria di inammissibilità del- Foro it., Rep. 2000, voce Ipoteca, n. 7; 10521/95, id., Rep.
D

1996, voce cit., n. 16 — di cui riporta ampi stralci — e


co

l'appello per mancata impugnazione specifica di una ragione,


U

autonoma e indipendente, su cui reggeva la sentenza di prime 686/75, id., Rep. 1975, voce cit., n. 3, oltre a Cass. 10521/95
LA

in tema di somministrazione), dinanzi ad un «vincolo negozia-


IO olo

cure, violazione e/o falsa applicazione dell'art. 112 c.p.c. per


extra petitum in sede di appello»; le irrevocabile almeno di una delle due parti», con «un'idonea
C

specificazione del rapporto base, che andava ben al di là della


c

— in relazione all'art. 360, n. 3, c.p.c., «violazione e/o fal- individuazione solo con il riferimento ai suoi soggetti»; e valo-
O sci
LO

sa applicazione degli art. 1842 e 1843 c.c.»; rizza pure il consenso prestato dalla Battisti al mantenimento
— e tanto per non avere la gravata sentenza considerato il dell'ipoteca pure nel caso di una — peraltro non qui ravvisata
Fa

passaggio in giudicato dell'autonomo accertamento fattuale, — novazione; mentre esclude che il nesso tra i nuovi mutui e i
operato dal primo giudice dopo l'accertamento della totale in- «contratti base» potesse ritenersi reciso dal fatto che lo Zeno-
R

dipendenza e novità del successivo comportamento negoziale, niani avesse contratto quelli quando aveva già esaurito del tut-
della stipula dei mutui allorché erano già stati utilizzati ed ol- to gli importi delle due linee di credito, essendo i mutui «con-
trepassati gli importi massimi del credito pattuiti nei due con- cepiti come sostitutivi delle forme di utilizzo precedenti».
tratti di apertura di credito; 14. - Dei principî in tema di necessaria determinatezza e
b) col terzo motivo deduce, in relazione all'art. 360, n. 5, specialità della garanzia ipotecaria, informatori dell'istituto
c.p.c., «omesso esame circa il fatto decisivo per il giudizio, nell'ordinamento nazionale, nonostante siano stati ben richia-
oggetto di discussione tra le parti, della contestuale utilizza- mati almeno i primi, la corte di merito non ha però fatto cor-
zione delle forme di credito»; individuato il fatto suddetto nel- retta applicazione nella specie, in cui i crediti, cui ha concluso
l'idoneità dei mutui a sostituire la precedente forma di utilizzo validamente riferirsi la garanzia, non possono invece in alcun
di apertura di credito in conto corrente o a ricostituire la prov- modo dirsi dipendenti da un rapporto esistente al momento in
vista sul conto corrente; cui l'ipoteca è stata concessa.
c) col quarto motivo si duole, in relazione all'art. 360, n. 3, 15. - È noto (così, testualmente, già Cass. 6 novembre 2006,
c.p.c., di «violazione e/o falsa applicazione dell'art. 1418, 2° n. 23669, id., Rep. 2006, voce cit., n. 10) che «l'ipoteca può
comma, c.c. in combinazione con l'art. 1346 c.c., anche alla essere concessa e iscritta soltanto per un determinato credito
luce dell'art. 117 t.u.b.»; lamentando il difetto di determina- (c.d. accessorietà dell'ipoteca), il quale deve essere, a pena di
zione e specificazione delle condizioni contrattuali ed econo- nullità, sufficientemente descritto e individuato nel titolo, a
miche dei futuri ed eventuali mutui, con difetto del requisito di sua volta richiamato nelle note di iscrizione (c.d. soggettività
specialità dell'ipoteca ai sensi degli art. 2809 e 2852 c.c.; dell'ipoteca)»; che, inoltre, «l'accessorietà dell'ipoteca ne de-
d) col quinto motivo adduce, in relazione all'art. 360, n. 3, nota la mancanza di autonomia rispetto all'obbligazione ga-
c.p.c., «violazione e/o falsa applicazione degli art. 2808, 2809, rantita», mentre «la specialità soggettiva, espressamente af-
2839, 2841 e 2852 c.c.; violazione e/o falsa applicazione del- fermata dall'art. 2809 c.c. indica, a sua volta, che, per la vali-
l'art. 1844, 1° comma, c.c. e dell'art. 2878, n. 3, c.c.; violazio- dità stessa del vincolo ipotecario, è necessaria l'individuazione
ne e/o falsa applicazione del principio di etero-determinazione del credito garantito e la specificazione della somma dovuta;
dell'obbligazione ex art. 1173 c.c., dell'art. 1192 c.c. e del- essa è un naturale completamento del principio della determi-
l'art. 1843, 1° comma, c.c.»; contestando l'applicazione del natezza, che attiene all'individuazione del contenuto sostan-
principio di specialità dell'ipoteca fatta dalla corte di merito ziale del credito garantito e sta a significare che la legge non
alla fattispecie in esame, nonostante l'impossibilità di configu- consente al creditore di estendere il vincolo ipotecario a un
rare perfino anche solo un accordo preliminare a stipulare dei credito diverso da quello garantito».
mutui o comunque aventi un oggetto determinabile; 16. - L'accessorietà — sebbene non implichi necessaria-
e) col sesto motivo lamenta, in relazione all'art. 360, n. 3, mente «un'assoluta ed univoca dipendenza del rapporto di ga-
c.p.c., «violazione e/o falsa applicazione del canone di interpre- ranzia dal rapporto garantito», come si esprime Cass., sez. un.,
tazione letterale del contratto ex art. 1362, 1° comma, c.c.»: 18 febbraio 2010, n. 3947 (id., 2010, I, 2799) — è peraltro un
contestando anche l'ulteriore asserzione del giudice di merito carattere indefettibile del concetto stesso di garanzia, siccome
sulla validità di un'ipoteca per un nuovo contratto di mutuo, costantemente e tradizionalmente interpretato nel nostro ordi-
concesso quando quello precedente era tutt’altro che rimborsato. namento e rispondente del resto ad una nozione comunemente
IL FORO ITALIANO — 2018.
1029 PARTE PRIMA 1030

accettata: riconducendosi appunto il senso primordiale del del diritto-dovere di stipulare determinati successivi contratti,
concetto, anche esterno al mondo giuridico, ad un oggetto nel concorso di determinate circostanze», il quale «non può
esterno o diverso al rapporto di garanzia in sé considerato, cui essere il titolo immediato e diretto dei crediti-debiti che insor-
il garante è istituzionalmente ed originariamente estraneo ed al gano con la conclusione ed esecuzione di detti successivi con-
quale sceglie di aggiungere il rapporto ulteriore in cui egli è tratti» (Cass. n. 2786 del 1994, cit.).
invece protagonista, a rafforzamento del primo ed al fine di in- 20. - Invero, la necessaria accessorietà e specialità del-
fluire sulle vicende (sovente a partire da quella genetica e per- l'ipoteca trova la sua giustificazione nella gravità delle conse-
fino onde determinare positivamente le parti di quello a con- guenze che essa comporta sia per la libera circolazione del be-
cluderlo) del medesimo o comunque di influenzare l'autorego- ne che per l'alterazione della regola generale della par condi-
lamentazione di questo. cio creditorum: sicché a tutela di entrambi i quali principî, tra

a
17. - La giurisprudenza di legittimità assolutamente conso- loro congiuntamente considerati e nella loro reciproca interre-

to
lidata e la prevalente dottrina tradizionale hanno poi postulato lazione, è indispensabile che, al momento della costituzione di

en
per l'ipoteca uno stretto nesso di subalternità funzionale, es- quel diritto reale e soprattutto dell'iscrizione della relativa
sendo il suo scopo indissolubilmente legato all'appagamento formalità a tutti conoscibile, sia precisamente identificabile, in

am
di un interesse esterno alla sua fattispecie genetica, sicché essa base a criteri obiettivi e certi, l'ammontare del credito esisten-
«non può ... aver vita se non come fonte di una situazione che te o anche futuro, ma dipendente appunto da pattuizioni chiare

on
accede ad altra situazione»; e, sulla base dell'esegesi degli art. e precise già intercorse, a garanzia del quale quel diritto acces-
2809 e 2852 c.c., hanno desunto per tale diritto reale immobi- sorio è costituito.

O
M abb
liare di garanzia le ulteriori caratteristiche strutturali — e per- 21. - La dipendenza del credito futuro va intesa nel senso di

M
ciò indefettibili — dell'accessorietà e della specialità, nella un determinismo strettamente causale ed in applicazione di

SI
sua duplice declinazione di specialità oggettiva (che riguarda criteri rigorosamente logici, in base ai quali a presupposti dati
IO in
l'oggetto vincolato, di cui al primo inciso del 1° comma del- seguono necessariamente conseguenze bene identificate.

AS
l'art. 2809 c.c.) e di specialità soggettiva, quest'ultima intesa 22. - Una dipendenza, rilevante ai fini dell'efficacia del vin-
so

non solo — e non tanto — nel senso della necessaria specifi- colo ipotecario, è allora evidentemente esclusa quando il cre-
cazione della somma dovuta (come testualmente si esprime il dito che si vorrebbe garantire dipende non in via diretta ed
es

secondo inciso del 1° comma dell'art. 2809 c.c.), ma anche — immediata dall'accordo stretto fra creditore e debitore al mo-
nc

e soprattutto — nella precisa individuazione del credito garan- mento della concessione dell'ipoteca, ma da una o più ulteriori
D

tito (così Cass. 27 agosto 2014, n. 18325, id., Rep. 2014, voce successive manifestazioni di volontà, sostanzialmente libere e
co

cit., n. 11). discrezionali, in quanto prive di ogni effettivo vincolo giuridi-


U

18. - Quest’ultima, poi, va rapportata al titolo della relativa co con la precedente per non essere da quella in alcun modo
LA
IO olo

obbligazione, sicché «il titolo costitutivo dell'ipoteca deve determinate.


contenere, a pena di nullità, l'indicazione dei soggetti, della 23. - A tali ulteriori manifestazioni di volontà non può rico-
C
c

fonte e della prestazione che individuano il credito, così da as- noscersi allora, se non altro ai fini che qui rilevano e cioè del-
O sci
LO

sicurare la sua originaria determinatezza, presupposto fonda- l'efficacia dell'ipoteca, l'effetto di alterare, ad ipoteca già
mentale della fattispecie ipotecaria» (Cass. 3 aprile 2000, n. concessa, i termini e le condizioni del privilegio costituito a
Fa

3997, cit.): infatti (così, testualmente, Cass. 24 febbraio 1975, favore del creditore ipotecario, né tanto meno l'idoneità di
n. 686, cit.), «dalla disposizione dell'art. 2852 c.c., che, am- mutare le clausole determinative del credito garantito secondo
R

mettendo la costituzione di ipoteca anche per crediti soltanto l'incontrollata discrezionalità successiva del debitore e del
eventuali, richiede tuttavia che si tratti di crediti che possano singolo creditore originario, a consacrazione di una instabilità
nascere in dipendenza di un rapporto già esistente, si può de- della par condicio creditorum rimessa extra ordinem a questi
durre non solo l'esclusione della possibilità di un'ipoteca per ultimi (o, più verosimilmente, alla parte forte di tale rapporto e
crediti futuri determinata unicamente in relazione ai soggetti cioè al creditore che un tale accordo abbia imposto al debitore
del rapporto, ma anche la necessità che del «rapporto esisten- o al garante).
te» da cui può nascere il credito che legittima l'iscrizione deb- 24. - Altrimenti detto, la dipendenza, che validamente con-
bano essere indicati nel titolo gli estremi sufficienti ad indivi- sente di instaurare il collegamento tra il credito futuro e l'ipo-
duarlo»; e ciò in quanto «la necessità della determinatezza del teca e quindi di riconoscere l'efficacia di quest'ultima, è
credito e non della sua mera determinabilità — la specialità esclusa quando il nesso è in concreto reciso dalla preponde-
dell'ipoteca quanto al credito e non solo quanto ai beni — na- ranza causale di una nuova manifestazione di volontà — in cui
sce ... dall'essenza stessa dell'ipoteca, che vincola un bene e lo il successivo negozio si estrinseca — sul contenuto della pat-
segue nei suoi trasferimenti da un soggetto all'altro, per cui lo tuizione iniziale, per essere quest'ultima talmente non solo va-
stabilire in modo certo e preciso, nel momento in cui il diritto ga ed indeterminata, ma soprattutto pure irrimediabilmente in-
reale di garanzia sorge, quale sia il credito da esso garantito, è determinabile, da non poter costituire l'oggetto di valide ob-
un'esigenza da realizzare nell'interesse sia della circolazione bligazioni giuridicamente coercibili.
dei beni, sia della tutela del terzo acquirente». 25. - Tali principî sono stati malamente applicati alla fatti-
19. - Costituisce estrinsecazione di tali principî l'orienta- specie in esame: nella quale i contratti originari sono stati qua-
mento ermeneutico di questa corte, al quale è convinta opinio- lificati come di apertura di credito mista o atipica, siccome ar-
ne del collegio che sia doveroso assicurare continuità, in base ticolati su quattro distinte forme di utilizzo, una delle quali era
al quale «la relazione fra rapporto in corso e credito futuro, al appunto la concessione di successivi finanziamenti (o, appun-
fine della riferibilità al secondo della garanzia ipotecaria, deve to, mutui); ma nella quale nessuna «dipendenza», nel solo pos-
essere, alla stregua del citato art. 2852 c.c., di ‘dipendenza’ e, sibile senso tecnico-giuridico suddetto, poteva ravvisarsi tra
quindi, esige che il credito stesso trovi in quel rapporto non gli uni e gli altri, visto che nessun elemento tipico di quel con-
fonte indiretta o mero collegamento, ma titolo ed origine cau- tratto bancario, tranne quello del limite massimo di esposizio-
sale», sicché, «con specifico riferimento ai rapporti bancari, ne complessiva (oltretutto derivante anche dall'interazione con
deve ritenersi che il cliente possa concedere ipoteca alla banca le ulteriori tre forme di articolazione della c.d. apertura di cre-
non solo per debiti già costituiti o contestualmente creati, con dito: tradizionale, anticipi su effetti o simili, sconto di titoli di
contratti anteriori o coevi, ma anche per debiti che insorgeran- credito o simili), era stato fissato in quel momento, essendo
no in prosieguo, in base all'esecuzione di tali contratti e per stata anzi rimessa la «determinazione» di ogni singola clausola
effetto dei patti in essi inseriti» (Cass. 23 marzo 1994, n. 2786, («condizioni contrattuali ed economiche») ad una evidente-
id., Rep. 1994, voce Fallimento, n. 503; 31 agosto 2011, n. mente separata e successiva pattuizione da svolgersi «di volta
17886, id., Rep. 2011, voce Esecuzione forzata in genere, n. in volta», la quale avrebbe solo e genericamente dovuto «tener
28); ciò che peraltro esclude, ad esempio, la validità di un'ipo- conto dell'andamento del mercato».
teca a garanzia di un generale contratto che si esaurisca in un 26. - Quest’ultima espressione, in particolare, è di una evi-
«accordo di tipo programmatico o preliminare, ... costitutivo dente, obiettiva ed inemendabile vacuità, tale da rendere privo
IL FORO ITALIANO — 2018.
1031 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1032

di qualunque consistenza un obbligo suscettibile di una qual- consistente in ciò che ciascun mutuo era stato estinto con de-
che coercibilità, contrariamente a quanto opinato dalla corte naro di cui il debitore principale comunque disponeva su suoi
territoriale, anche per l'assenza di riferimenti idonei a prede- conti personali;
terminare gli specifici contenuti disciplinati analiticamente — in estrema sintesi, censurando la statuizione di non av-
dalla legge bancaria. venuta estinzione delle originarie obbligazioni, per le quali le
27. - L'assoluta indeterminatezza e la totale indeterminabili- fideiussioni erano state concesse, per non essere dipesa da ver-
tà del contenuto dei futuri contratti di mutuo o finanziamento samenti del debitore, ma dalla contrazione di altri debiti o dal
oggetto della quarta forma di fruizione dell'apertura di credito ricavo di altri finanziamenti, se del caso volti proprio a ripia-
elidono allora in radice la configurabilità di un'obbligazione nare le precedenti esposizioni.
giuridicamente rilevante avente ad oggetto la stipula di quelli 32. - Il motivo è palesemente fondato. In difetto di diversa

a
e, al contempo, la possibilità di ricondurre i contratti successi- specificazione nel relativo testo contrattuale, che il creditore

to
vi (che la creditrice vorrebbe — e la corte di merito qualifica garantito non si è premurato di documentare adeguatamente

en
— tecnicamente dipendenti dall'apertura di credito e che inve- nel corso del giudizio, non rileva la fonte della provvista con
ce sono stati stipulati in virtù di libere contrattazioni successi- cui il debitore principale la ha comunque estinta o, in altri

am
ve, che — a tutto concedere — possono avere richiamato le termini, non rileva che l'estinzione dell'obbligazione possa es-
convenzioni originarie quali premesse o motivi comuni deter- sere stata oggettivamente non satisfattiva per il creditore, cioè

on
minanti) ad un qualunque vincolo giuridicamente rilevante e, neppure che il formale pagamento con cui quella è avvenuta
men che meno, appunto ai contratti originari riguardo ai quali sia dovuto alla messa a disposizione di altre liquidità o dispo-

O
M abb
la Battisti aveva costituito l'ipoteca sui suoi beni. nibilità da parte dello stesso creditore originario, il cui effetti-

M
28. - Ne consegue che malamente è stata ritenuta valida- vo credito complessivo non sia quindi diminuito, ma venga in

SI
mente estesa la garanzia ipotecaria ai mutui stipulati dallo Ze- certo modo ristrutturato o sostituito nella sua composizione.
IO in
noniani in tempo di gran lunga successivo alle due aperture di 33. - In altri termini, la fideiussione non è — di norma —

AS
credito e dopo l'estinzione dei primi finanziamenti concessi in concepita dall'ordinamento come suscettibile di essere rila-
so
immediata dipendenza di quelle. sciata per una sorta di operazione economica oggettivizzata,
29. - Pertanto, sul punto la gravata sentenza va cassata, per- ovvero indipendentemente dai formali concreti rapporti giuri-
es

ché non si è attenuta al seguente principio di diritto: «Il titolo dici di credito nei quali questa invece si sostanzia, né può dirsi
nc

costitutivo dell'ipoteca, al fine di soddisfare il requisito della che, a questi fini o comunque ai fini della liberazione del ga-
D

specialità in riferimento al credito garantito, deve contenere, a rante, il debito non sia estinto se non quando il creditore sia
co

pena di nullità, l'indicazione dei soggetti, della fonte e della stato effettivamente soddisfatto con l'azzeramento delle relati-
U

prestazione che individuano il credito, così da assicurare la sua ve ragioni per il concreto incasso di corrispondenti mezzi mo-
LA
IO olo

originaria determinatezza, presupposto fondamentale della fat- netari rivenienti primariamente ed originariamente dal debito-
tispecie ipotecaria; deve pertanto escludersi la possibilità di re o da altri terzi estranei alla sfera patrimoniale del creditore;
C
c

un'ipoteca per crediti che non siano dipendenti da un rapporto ed all'estinzione dell'obbligazione principale si ricollega cau-
O sci
LO

già esistente al momento della costituzione della garanzia, salmente pure l'estinzione della fideiussione prestata per la
quali quelli derivanti da mutui previsti come una delle forme singola obbligazione descritta nel negozio con cui era stata
Fa

alternative di fruizione di una apertura di credito mista o atipi- concessa.


ca, ma le condizioni economiche e contrattuali dei quali siano 34. - Né può qui applicarsi la regola generale dell'art. 1844
R

rimesse a successive pattuizioni, con un mero generico riferi- c.c. (sulla persistenza della garanzia per tutta la durata del rap-
mento alle condizioni di mercato e senza alcun vincolo giuri- porto anche nel caso in cui l'accreditato cessi di essere debito-
dico a contrarre o senza alcuna predeterminazione del conte- re della banca), non potendo istituirsi un collegamento con
nuto di quelli». l'apertura di credito — anche solo atipica — di cui si è discus-
30. - Tanto impone di cassare la gravata sentenza in ordine so nella disamina dei motivi precedenti, o quella dell'art. 1230
al rigetto dell'originaria domanda, dispiegata in via principale c.c., attesa l'accertata estinzione dei mutui anche se in dipen-
da Eleonore Battisti e volta a conseguire la domanda di accer- denza della concessione di altri finanziamenti o di altre con-
tamento della già intervenuta estinzione dei finanziamenti dotte di tolleranza da parte del creditore e, comunque, l'elisio-
concessi dalla Cassa rurale dell'Oltradige a Renato Zenoniani ne di ogni nesso di dipendenza giuridica dei primi dal-
con i contratti del 2-3 agosto 2000 e 7 giugno 2001 e di tutte le l'apertura di credito, che si è già accertata (v. sopra, in partico-
altre da lei proposte domande di accertamento negativo, non- lare il punto 27) in relazione ai precedenti motivi di ricorso.
ché della sua domanda di liberazione da responsabilità quale 35. - E, se è consentito alle parti stabilire che, in deroga
terza datrice di ipoteca e/o fideiussore ex art. 1956 c.c. e di all'art. 1957 c.c., il fideiussore sia liberato non già alla sca-
cancellazione delle ipoteche intavolate a peso della porzione denza dell'obbligazione principale, ma solo al momento del
materiale 1 della partita edificiale 1308 del comune catastale soddisfacimento del creditore, cosa debba intendersi con tale
di Caldaro. espressione si ricava dalle generali disposizioni codicistiche,
31. - Va infine esaminata l'ultima questione — della persi- ove difettino — ovvero ove, ciò che per quel che qui rileva è
stenza della fideiussione in caso di estinzione non satisfattiva lo stesso, non siano adeguatamente documentate dal creditore
del debito garantito — ed il motivo complessivo con cui la ri- che vi abbia interesse — specifiche pattuizioni contrattuali tra
corrente la propone, cioè l'ultimo, con il quale la Battisti, in garante e creditore sull'identificazione, quale tempo o quale
relazione a separate fideiussioni azionate in via riconvenziona- modo di soddisfacimento, di un rimborso con determinate ca-
le dalla controparte in primo grado per i mutui contratti dal ratteristiche o perfino con peculiari modalità di provvista, tan-
medesimo Zenoniani, lamenta cumulativamente: to non parendo (se non altro a priori o in linea di principio)
— in relazione all'art. 360, n. 3, c.p.c., «violazione e/o fal- precluso all'autonomia contrattuale.
sa applicazione del principio di eterodeterminazione del- 36. - Pertanto, la gravata sentenza erra nel ritenere tuttora
l'obbligazione ex art. 1173 c.c., dell'art. 1192 c.c. e dell'art. valide ed efficaci le prestate fideiussioni, dovendo invece farsi
1843, 1° comma, c.c.; violazione e/o falsa applicazione del applicazione del seguente principio di diritto: «In difetto di va-
principio di accessorietà della fideiussione ed in particolare lida allegazione e prova di diversa specifica previsione con-
dell'art. 1941 c.c.; violazione e/o falsa applicazione dell'art. trattuale, la fideiussione si estingue quando dell'obbligazione
1944, 1° comma, c.c. per avere la corte ritenuto non estinte le principale si verifica l'estinzione, senza che rilevino le modali-
fideiussioni a fronte dell'estinzione dei mutui garantiti e quin- tà di quest'ultima o le fonti della provvista del debitore princi-
di mal applicato l'art. 1844, 1° comma, c.c. ad una fattispecie pale e, in particolare, senza che rilevi in contrario la circostan-
da essa non regolata (punti 7.1-7.4); violazione e/o falsa appli- za che l'estinzione stessa abbia avuto luogo in base ad ulteriori
cazione dell'art. 1230 c.c. (punto 7.6)»; finanziamenti o condotte di tolleranza da parte del medesimo
— in relazione all'art. 360, n. 5, c.p.c., «omesso esame di creditore, le quali non abbiano così diminuito la posizione de-
un fatto decisivo per la decisione della causa (punto 7.5)», bitoria complessiva».
IL FORO ITALIANO — 2018.
1033 PARTE PRIMA 1034

37. - Pertanto, va cassata la gravata sentenza anche nella tanto, posto che il credito garantito dall'ipoteca non può essere
parte in cui accoglie, sia pure in parte qua e cioè nei limiti meramente determinabile, non sussiste la possibilità di costitui-
contrattualmente previsti, la domanda riconvenzionale della re ipoteca su crediti futuri relativamente ai quali siano indivi-
Cassa rurale dell'Oltradige nei confronti della Battisti, di con- duati solo i soggetti del rapporto, senza indicazione degli
danna di lei al pagamento di somme in dipendenza delle ob- estremi necessari per l'individuazione del titolo (cfr. Cass. 3
bligazioni di garanzia già assunte: in quanto queste ultime era- aprile 2000, n. 3997, Foro it., Rep. 2000, voce cit., n. 7).
no già estinte e nulla poteva più dalla creditrice esser preteso
dalla garante. (2) Non constano precedenti negli esatti termini.
38. - Ritiene il collegio che la controversia possa poi essere
decisa nel merito, una volta che si qualifichi come domanda

a
principale della Battisti quella volta alla declaratoria di avve-

to
nuta sua liberazione da responsabilità quale terza datrice di

en
ipoteca e si possano allora in essa risolvere, tanto da ritenersi
————————
in essa assorbiti, quali presupposti gli altri accertamenti ogget-

am
to di domande solo in apparenza in modo autonomo proposte
in primo grado: del resto, solo quanto alla prima, così interpre-
tata, potendosi escludere la necessità di integrare il contraddit-

on
torio anche con il debitore garantito (Cass. 14 ottobre 2005, n.

O
M abb
19963, id., Rep. 2006, voce Ipoteca, n. 7).
TRIBUNALE DI VERONA; ordinanza 20 febbraio 2018;

M
39. - E tale domanda principale va allora accolta, per la
conclamata infondatezza della pretesa della cassa di estendere Giud. VACCARI; Soc. Ics Bertagnin (Avv. LETRARI) c.

SI
Soc. Mcs (Avv. MARAGNA).
IO in
le garanzie ipotecarie originarie anche ai mutui successivi una

AS
volta estinte le operazioni immediatamente successive alla sti- Trasporti e autoservizi — Autotrasporto di cose per con-
so
pula delle aperture di credito, attesa l'impossibilità di rico- to di terzi — Mancata iscrizione all'albo — Conse-
struire un nesso di dipendenza con altre operazioni solo gene- guenze (Cod. civ., art. 2041, 2231; y l. 6 giugno 1974 n.
es

ricamente riconducibili a queste: ne consegue la declaratoria 298, istituzione dell'albo nazionale degli autotrasportatori
di liberazione di Eleonore Battisti dalla sua responsabilità qua-
nc

di cose per conto di terzi, disciplina degli autotrasporti di


le terza datrice per le ipoteche per cui è causa; segue, natural-
D

cose e istituzione di un sistema di tariffe a forcella per i


co

mente e quale effetto legale, ma comunque in accoglimento trasporti di merci su strada, art. 1).
U

della domanda accessoria che la corte d'appello riconosce ave-


LA
IO olo

re la Battisti dispiegato, l'ordine di cancellazione (ai sensi del- Non può pretendere alcun corrispettivo, né può esercitare l'a-
l'art. 31 dell'annesso A al r.d. 28 marzo 1929 n. 499) delle zione di arricchimento senza causa, chi abbia eseguito pre-
C

ipoteche intavolate a peso della porzione materiale 1 della par- stazioni di autotrasporto di cose per conto di terzi senza es-
c
O sci

tita edificiale 1308 del comune catastale di Caldaro. sere iscritto all'albo nazionale degli autotrasportatori. (1)
LO

40. - Ancora, l'accertamento dell'intervenuta estinzione del-


Fa

le ragioni di credito espressamente rese oggetto delle garanzie


personali prestate dalla Battisti, secondo quanto argomentato La domanda, avanzata dalla ricorrente, di condanna della
R

in ordine all'ultimo motivo di ricorso e in dipendenza anche società meglio indicata in epigrafe (d'ora innanzi per brevità
della condotta processuale del creditore in ordine alle concrete solo Mcs) alla restituzione della somma di euro 389.236,56,
tempestive allegazioni e prove del contenuto dei contratti ori- pacificamente corrisposta dalla prima alla seconda a titolo di
ginari, comporta pure il definitivo rigetto delle domande ri- corrispettivo per una serie di contratti di trasporto intercorsi
convenzionali della cassa, fondate sul presupposto, invece qui tra le parti negli anni dal 2012 al 2014, e tutti meglio elen-
escluso, della persistente operatività di quelle garanzie perso- cati nel ricorso introduttivo, è fondata e come tale merita di
nali. essere accolta. Infatti la Ics Bertagnin s.r.l. ha dedotto la
————————
nullità dei predetti contratti per contrasto con una norma
imperativa, sulla scorta dell'assunto che la resistente non è
(1) La Suprema corte si era espressa nel senso di escludere mai stata iscritta nell'albo degli autotrasportatori.
la possibilità di un'ipoteca per crediti meramente futuri che non La Mcs non ha negato tale circostanza, ma ha sostenuto
hanno fondamento in un rapporto già in essere, ammettendo in- che i contratti in questione vanno qualificati come appalti di
vece la costituzione, a norma dell'art. 2852 c.c., di ipoteca per servizi, connessi a contratti di trasporto. Tale assunto però è
crediti eventuali, suscettibili di nascere in dipendenza di un drasticamente smentito dalle fatture emesse dalla convenuta
rapporto già esistente, a condizione che il titolo ne individui gli che la ricorrente ha prodotto in allegato al ricorso poiché in
estremi: v. Cass. 27 agosto 2014, n. 18325, Foro it., Rep. 2014, esse è stato precisato che le somme in esse indicate istitui-
voce Ipoteca, n. 11. Tale pronuncia ha ritenuto l'ipoteca vali- vano prezzo dei trasporti e tale documentazione, in quanto
damente concessa, in relazione ad un contratto di mutuo fon- proveniente dalla stessa convenuta, ha piena efficacia proba-
diario, a garanzia di tutte le obbligazioni, principali ed accesso- toria nei suoi confronti ai sensi dell'art. 2709 c.c.
rie, nascenti dallo stesso contratto, così come l'obbligazione di Occorre peraltro evidenziare che la l. 298/74, pur prescri-
corrispondere la maggiorazione dovuta per il rischio cambio in vendo all'art. 1 che l'scrizione nell'albo nazionale delle per-
riferimento ad obbligazioni in valuta estera. Ivi si è altresì pun- sone fisiche e giuridiche che esercitano l'autotrasporto di
tualizzato che, in virtù della specialità soggettiva dell'ipoteca,
cose per conto di terzi «costituisce condizione necessaria
espressamente sancita dall'art. 2809 c.c., per la validità del
vincolo ipotecario sono necessarie l'individuazione del credito
per l'esercizio dell'autotrasporto di cose per conto di terzi»,
garantito e la specificazione della somma dovuta; a propria vol- non indica le conseguenze della sua mancanza sul contratto
ta, la specificazione della somma per la quale l'ipoteca è iscrit- di autotrasporto, limitandosi a prevedere delle sanzioni am-
ta segna il limite della garanzia, vale a dire quello oltre il quale ministrative per chi eserciti l'autotrasporto senza avervi
non opera più il diritto di prelazione, e non si identifica con provveduto e quindi abusivamente.
l'importo del credito garantito (sulla specialità soggettiva del- Ad avviso di questo giudice, però, a fronte di tale eve-
l'ipoteca, v. anche Cass. 6 novembre 2006, n. 23669, id., Rep. nienza può trovare applicazione in via analogica il disposto
2006, voce cit., n. 10, e Vita not., 2007, 1087, con nota di F. DE dell'art. 2231 c.c., che esclude il diritto al compenso per il
POLI, Mutuo ipotecario e garanzia debiti preesistenti). soggetto che eserciti un'attività professionale senza essere
Quanto alla determinatezza della garanzia ipotecaria, si è af- iscritto all'albo corrispondente, atteso che le ragioni di tale
fermato che il titolo costitutivo della stessa deve necessaria- adempimento e le caratteristiche dell'organo deputato alla
mente contenere, a pena di nullità, l'indicazione dei soggetti, sua gestione sono analoghe per il contratto di autotrasporto
della fonte e della prestazione che individuano il credito. Per- e per quello di prestazione d'opera intellettuale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1035 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1036

Infatti, il contratto di trasporto di merci per conto terzi è zione necessaria per l'esercizio dell'attività (art. 1 l. 298/74).
stato disciplinato in maniera restrittiva al fine di tutelare il Con l'entrata in vigore del nuovo codice della strada, si è rav-
bene collettivo costituito dalla sicurezza della circolazione visata un'esenzione per le imprese di autotrasporto che eserci-
stradale. Inoltre la tenuta dell'albo degli autotrasportatori è tavano la propria attività con veicoli di massa complessiva a
stata affidata dalla l. 298/74 e dalle sue successive modifi- pieno carico inferiore alle sei tonnellate, rispetto alle quali si ri-
che ad un organismo di natura pubblicistica. teneva che fosse intervenuta (come si evinceva dall'art. 88, 2°
Orbene, l'aver condizionato l'accesso alla professione di comma, cod. strada) una disapplicazione globale della sfera di
autotrasportatore al possesso di determinati requisiti, tra i operatività dalla legge istitutiva dell'albo nazionale, attinente
quali iscrizione nell'apposito albo, unitamente alla istituzio- all'intero corpus normativo ivi delineato (così Cons. Stato, sez.
ne di un'organizzazione pubblicistica munita del potere di II, 17 aprile 1996, n. 713/96, Foro it., Rep. 1998, voce Auto-

a
consentire o negarla, inducono a ritenere che la conseguenza servizi, n. 27). Successivamente il legislatore, nel contesto di

to
per l'esercizio abusivo di tale attività debba essere la mede- un intervento volto alla ristrutturazione del comparto, ha sanci-
to che «Tutte le persone fisiche e giuridiche che esercitano

en
sima dell'esercizio abusivo della prestazione d'opera intel-
lettuale poiché anche nell'autotrasporto è ravvisabile la stes- l'autotrasporto di cose per conto di terzi con qualsiasi mezzo e
tonnellaggio e a qualsiasi titolo devono essere iscritte all'albo

am
sa esigenza di tutela di interessi pubblici che giustifica quel-
degli autotrasportatori» (art. 1, 6° comma, l. 454/97).
l'adempimento per le professioni intellettuali.
Sul piano sanzionatorio, l'esercizio dell'attività di autotra-

on
Del resto il carattere imperativo di questa parte della di- sporto di cose per conto di terzi senza essere iscritto nell'albo,
sciplina regolante l'autotrasporto per conto terzi è stato ri-

O
come pure durante il periodo di sospensione o dopo la radia-

M abb
conosciuto, sia pure incidentalmente, anche dalla Corte co- zione o la cancellazione dall'albo, comporta l'irrogazione di

M
stituzionale nella sentenza 7/05 (Foro it., 2005, I, 979). una sanzione amministrativa pecuniaria, nonché di quella ac-

SI
Tali considerazioni spiegano anche perché al caso in esa- cessoria del fermo amministrativo del veicolo per un periodo di
IO in
me non possano estendersi i principî affermati, con riguardo tre mesi ovvero, in caso di reiterazione delle violazioni, della

AS
alle conseguenze dell'esercizio abusivo dell'attività di agen- confisca amministrativa del veicolo (ai sensi del vigente art. 26
so
te, dalla pronuncia della Cassazione a sezioni unite 3 aprile l. 298/74; in origine, fino alle modiche apportate dal d.leg.
1989, n. 1613 (id., 1989, I, 1420), che, pur confermando la 507/99, le stesse condotte avevano rilevanza penale, in virtù
es

nullità per contrarietà a norma imperativa del contratto sti- dell'esplicito richiamo dell'art. 348 c.p.: cfr. Cass. 20 gennaio
nc

pulato con l'agente non iscritto nell'apposito ruolo, ha 1998, Ferrato, id., Rep. 1999, voce Esercizio abusivo, n. 4).
escluso che in tal caso possa applicarsi la disciplina sanzio- L'ordinanza in epigrafe ritiene che vi siano conseguenze an-
D
co

natoria di cui all'art. 2231 c.c., stante la non equiparabilità che sul piano civilistico, dal momento che le esigenze di tutela
U

della funzione del ruolo degli agenti di commercio a quella di interessi pubblici sottese alle regole sull'autotrasporto con-
LA
IO olo

degli albi propri delle professioni intellettuali. sentono l'applicazione in via analogica dell'art. 2231 c.c., che
Tale conclusione, però, è coerente con la premessa per cui esclude il diritto al compenso per i professionisti i quali abbia-
C

no prestato attività senza essere iscritti agli appositi albi, met-


c

l'attività di agente non ha un rilievo pubblicistico che giusti-


O sci

fichi la medesima conclusione di cui all'art. 2231 c.c. tendo capo alla nullità assoluta del contratto intercorso con la
LO

La domanda di manleva parimenti avanzata dalla ricor- controparte (rilevabile d'ufficio — anche da parte del giudice
Fa

rente è invece infondata e va rigettata, in primo luogo per- di legittimità, ove non si sia provveduto in tal senso nei gradi
ché essa presuppone la validità del contratto di trasporto, del giudizio di merito — pure nell'ipotesi di domanda di risar-
cimento danni per inadempimento contrattuale che sia stata
R

qui esclusa, e in secondo luogo perché funzionale ad una


condanna condizionata ad un evento futuro di incerta verifi- proposta in via autonoma da quella di impugnazione del pre-
cazione. supposto contratto: cfr. Cass. 23 giugno 2016, n. 12996, id.,
Rep. 2016, voce Contratto in genere, n. 416, e Nuova giur.
Anche la domanda ex art. 2041 c.c. avanzata dalla resi-
civ., 2016, 1463, con nota di T. PELLEGRINI, Responsabilità del
stente va rigettata in applicazione del medesimo principio professionista non iscritto all'albo: l'onda lunga delle sezioni
affermato dalla giurisprudenza di legittimità con riguardo unite sulla rilevabilità d'ufficio della nullità del contratto).
all'analoga ipotesi della esecuzione di una prestazione d'o- L'attrazione nell'orbita della menzionata disposizione codi-
pera professionale di natura intellettuale da parte di chi non cistica determina altresì una preclusione per l'esperimento del-
sia iscritto nell'apposito albo. Infatti, secondo la Cassazione l'azione sussidiaria di arricchimento senza causa (cfr. Cass. 11
tale evenienza «dà luogo, ai sensi degli art. 1418 e 2231 giugno 2010, n. 14085, Foro it., Rep. 2011, voce Professioni
c.c., a nullità assoluta del rapporto tra professionista e clien- intellettuali, n. 113; 12 ottobre 2007, n. 21495, id., Rep. 2008,
te, privando il contratto di qualsiasi effetto. Pertanto, il pro- voce Avvocato, n. 106; 2 ottobre 1999, n. 10937, id., Rep.
fessionista non iscritto in detti albi — e a maggior ragione 1999, voce Professioni intellettuali, n. 136; 5 luglio 1997, n.
quello che non sia munito nemmeno della prescritta qualifi- 6057, id., Rep. 1997, voce cit., n. 84; 13 gennaio 1984, n. 286,
ca professionale per appartenere a categoria del tutto diffe- id., Rep. 1984, voce Lavoro autonomo, n. 10; 22 giugno 1982,
rente, nella specie consulente del lavoro incaricato della ge- n. 3794, id., Rep. 1982, voce Professioni intellettuali, n. 82,
stione contabile e fiscale di un'azienda commerciale — non annotata da M. COSTANZA, In margine all'art. 2231, 1° comma,
ha alcuna azione per il pagamento della retribuzione, nem- c.c., in Giust. civ., 1982, I, 2577, e da P. LAMBERTUCCI, Pro-
meno quella sussidiaria di arricchimento senza causa» fessionista non iscritto all'albo e esperibilità dell'azione ex
(Cass. 12 ottobre 2007, n. 21495, id., Rep. 2008, voce Avvo- art. 2041 c.c., in Giur. it., 1983, I, 1, 225).
cato, n. 106; 11 giugno 2010, n. 14085, id., Rep. 2011, voce Sulle problematiche relative all'estensione agli autotraspor-
Professioni intellettuali, n. 113; 21 marzo 2011, n. 6402, tatori della disciplina dettata dall'art. 2231 c.c., v. N. CALLIPA-
ibid., n. 117). RI, Il contratto di autotrasporto di merci per conto terzi, Mila-
Sulla somma richiesta dalla ricorrente spettano gli inte- no, 2009, 148 ss.
ressi al tasso legale, dal giorno dei singoli pagamenti, po-
tendosi affermare che la convenuta era in mala fede nel
momento in cui li ricevette ai sensi dell'art. 2033 c.c., poi-
ché doveva essere al corrente della necessità della sua iscri-
zione all'albo per poter svolgere regolarmente l'attività di
autotrasporto.
————————
————————

(1) Non constano precedenti editi rispetto alla specifica que-


stione di cui alla massima.
In forza della normativa sull'autotrasporto di cose per conto
di terzi, l'iscrizione al relativo albo si configura quale condi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1037 PARTE PRIMA 1038

TRIBUNALE DI UDINE; decreto 18 gennaio 2018; Pres. RICHTER JR., Decreto del ministro dello sviluppo economico
VENIER, Rel. CALIENNO; X c. Y. del 17 febbraio 2016, start-up innovative e diritto delle socie-
tà: un parere, in Riv. not., 2016, 609; S. GUIZZARDI, L'impresa
Fallimento — Start-up innovativa — Verifica del requi- start-up innovativa costituita in forma di s.r.l., in Giur. comm.,
sito in sede prefallimentare (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, 2016, I, 549; A. GUACCERO, La start-up innovativa in forma di
disciplina del fallimento, art. 1, 15; y d.l. 18 ottobre 2012 società a responsabilità limitata: raccolta del capitale di ri-
n. 179, ulteriori misure urgenti per la crescita del paese, schio ed equity crowdfunding, in Banca, borsa, ecc., 2014, I,
art. 25, 31; y l. 17 dicembre 2012 n. 221, conversione in 699; M. MALTONI-P. SPADA, L'impresa start-up innovativa co-
legge, con modificazioni, del d.l. 18 ottobre 2012 n. 179). stituita in società a responsabilità limitata, in Riv. not., 2013,
1113; nella manualistica, A. DACCÒ, I sub modelli di s.r.l., in
Il giudice, in presenza di una domanda di fallimento di una

a
Diritto commerciale a cura di M. CIAN, III. Diritto delle socie-
start-up innovativa, può, in sede prefallimentare, disporre tà, Torino, 2017, 734), ora a quelli laburistici (fra i quali, M.R.

to
l'accertamento dell'esistenza dei requisiti di legge per GHEIDO-A. CASOTTI, Start-up innovative: i contratti di lavoro,

en
l'attribuzione di tale qualifica. (1) in Dir. e pratica lav., 2013, 162) e fiscali (fra i recenti, A.
FRANCO, Agevolazioni fiscali per investimenti in start-up e Pmi

am
innovative, in Fisco, 2016, 1527; E.M. BAGAROTTO, Conside-
Visti i ricorsi riuniti iscritti ai nn. 119-120-121/2017 r.g. razioni critiche sul regime fiscale delle start-up innovative, in

on
pre-fall. rivolti alla dichiarazione di fallimento della Y in li- Dir. e pratica trib., 2015, I, 535).
quidazione; La questione affrontata nel provvedimento: a) si coordina al-

O
M abb
vista la comparsa di costituzione della resistente in cui, la disciplina dell'insolvenza delle start-up innovative, posto

M
tra l'altro, si sostiene la non assoggettabilità della società al che l'art. 31 d.l. n. 179 del 2012 le sottrae, per i quattro anni

SI
fallimento, assumendone la natura formale ed effettiva di successivi alla loro costituzione, alle procedure concorsuali, sì
IO in
«start-up innovativa» ai sensi dell'art. 25 d.l. n. 179 del 18 che in tale lasso di tempo la loro insolvenza si dovrebbe risol-

AS
ottobre 2012 convertito, con modificazioni, in l. 17 dicem- vere, come dice la legge, solo con l'accordo di composizione
so
della crisi e di liquidazione del patrimonio di cui alla l. 27 gen-
bre 2012 n. 221;
naio 2012 n. 3 (sebbene l'applicazione di tale disciplina non
es

ritenuto che la natura amministrativa degli atti sottesi manchi di porre qualche dubbio: cfr. A. NIGRO-D. VATTERMO-
all'iscrizione della società alla sezione speciale del registro LI, Diritto della crisi delle imprese. Le procedure concorsuali,
nc

delle imprese con la qualifica di start-up innovativa non 4ª ed., Bologna, 2017, 584); e b) trae alimento dalle limitate
D

precluda di per sé — come invece sostenuto dalla resistente possibilità di controllo del conservatore del registro delle im-
co

— l'accertamento in sede prefallimentare dell'effettiva sus- prese (ed eventualmente del giudice del registro delle imprese),
sistenza dei requisiti di legge per l'attribuzione di tale quali-
LA

chiamato ad iscrivere la start-up innovativa nella speciale se-


IO olo

fica al fine di verificare l'assoggettabilità o meno, sotto il zione dei registri della pubblicità commerciale, in ordine al
profilo soggettivo, al fallimento della società resistente, in
C

possesso dei requisiti richiesti dalla legge per tale «tipo» di so-
c

considerazione del potere di disapplicazione degli atti am- cietà (sul punto, Trib. Torino 10 febbraio 2017, cit., e G. VAN-
O sci
LO

ministrativi eventualmente non conformi a legge da parte ZELLI, I poteri di controllo dell'ufficio del registro delle impre-
dell'autorità giudiziaria ordinaria nell'ambito di giudizi at- se, in Il registro delle imprese a vent’anni dalla sua attuazione
Fa

tribuiti alla sua giurisdizione, qual è certamente il procedi- a cura di C. IBBA e I. DEMURO, Torino, 2017, 152 ss.). Il decre-
mento prefallimentare; to, richiamandosi al consolidato principio per cui il giudice or-
R

ritenuto, altresì, che il recente provvedimento del Tribu- dinario ha il potere di disapplicare l'atto amministrativo illegit-
nale di Milano del 22 settembre 2017, lungi dall'affermare timo (da ultimo, Cass. 20 giugno 2017, n. 15276, Foro it., Le
quanto sostenuto dalla resistente, si limita a riconoscere, banche dati, archivio Cassazione civile; 27 febbraio 2017, n.
4881, ibid.; 10 gennaio 2017, n. 276, ibid.; 5 luglio 2016, n.
evidentemente in forza della presunzione di legittimità degli 13659, id., Rep. 2016, voce Circolazione stradale, n. 158; Trib.
atti amministrativi, che l'iscrizione nella speciale sezione Torino 27 aprile 2016, ibid., n. 146; Cons. Stato, sez. VI, 19
del registro delle imprese possa costituire condizione neces- settembre 2016, n. 3899, ibid., voce Giustizia amministrativa,
saria e sufficiente per accedere alla procedura di cui alla l. n. 190), muove dalla possibile disapplicazione delle regole
3/12; proprie della start-up innovativa alla società iscritta, benché
ritenuto che nella fattispecie occorra, alla luce di quanto priva dei necessari requisiti, nella relativa sezione speciale dei
emerge dagli atti, verificare: registri della pubblicità commerciale: problema analogo a quel-
1) se l'attività, svolta dalla resistente sin dalla sua iscri- lo che si è posto per le società immatricolate nell'albo delle
zione nella predetta sezione speciale del registro delle im- imprese artigiane, circostanza che non impedisce al giudice di
prese, si sia effettivamente concretizzata, quanto meno in accertare che, diversamente dalle risultanze dei registri, si tratta
misura prevalente, nello sviluppo, nella produzione e la di società commerciale, dunque assoggettabile a fallimento
commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto (Cass. 1° febbraio 2008, n. 2455, id., Rep. 2010, voce Falli-
valore tecnologico; mento, n. 248; Trib. Urbino 23 giugno 2004, id., Rep. 2005,
2) se a fronte delle spese indicate al punto 1 del 2° com- voce cit., n. 274; 21 aprile 2004, ibid., n. 276; Cass. 29 agosto
ma dell'art. 25 d.l. 179/12 siano state effettivamente svolte 2003, n. 12702, id., Rep. 2003, voce cit., n. 225; Trib. Milano
17 giugno 2002, id., Rep. 2004, voce Artigiano, n. 19; Cass. 28
prestazioni di ricerca e sviluppo previste da tale disposizio- marzo 2001, n. 4455, id., Rep. 2001, voce Fallimento, n. 260;
ne e, in caso positivo, se sia stata rispettata la percentuale 22 settembre 2000, n. 12548, ibid., n. 261, nonché Giur. it.,
minima del quindici per cento indicata nella disposizione. 2001, 965, con nota di P. FIORIO, Note in tema di impresa arti-
———————— giana e della sua qualifica come piccolo imprenditore, e Fal-
limento, 2001, 788, con nota di G. MINUTOLI, Opposizione alla
(1) Introdotte nel nostro ordinamento con il d.l. n. 179 del procedura e fallimento dell'imprenditore artigiano; Trib. Tori-
2012, convertito in l. n. 221 del 2012 (c.d. «decreto sviluppo no 19 gennaio 2000, Foro it, Rep. 2000, voce cit., n. 240) e non
bis» o, come altro lessico preferisce, «decreto sviluppo 2.0»), beneficiaria del privilegio di cui all'art. 2751 bis, n. 5, c.c.
le start-up innovative (e gli incubatori certificati) non hanno fi- (Cass. 1° giugno 2017, n. 13887, id., Le banche dati, archivio
nora dato luogo a decisioni giurisprudenziali. Il solo precedente cit.; Trib. Roma 21 novembre 1997, id., Rep. 1999, voce Privi-
noto (ma v. anche Tar Lazio, sez. III ter, 2 ottobre 2017, n. legio, n. 31; Cass. 27 luglio 1998, n. 7366, id., 1998, I, 3553).
10004, <www.giustizia-amministrativa.it>) è Trib. Torino 10
febbraio 2017, <www.ilcaso.it>, doc. n. 16762. Assai numero-
si, invece, gli interventi della dottrina, dedicati ora ai profili
societari della disciplina (ex multis, P. BENAZZO, Start-up e ————————
Pmi innovative, voce del Digesto comm., aggiornamento 2017,
Torino, 467; M. CIAN, Società start-up innovative e Pmi inno-
vative, in Giur. comm., 2015, I, 969; G. FERRI JR.-M. STELLA
IL FORO ITALIANO — 2018.
1039 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1040

TRIBUNALE DI LIVORNO; decreto 12 dicembre 2017; giurisdizionali dello stato estero è attribuita ogni determina-
Pres. MARINAI, Rel. MARINO; ric. X e altro. zione in ordine al rapporto di filiazione, con conseguente
inibizione al giudice italiano di sovrapporre a quegli accer-
Stato civile — Atto di nascita formato all'estero — Bam- tamenti fonti di informazione estranee e nazionali, salvo il
bini indicati come figli di due padri — Contrarietà limite dell'ordine pubblico previsto dall'art. 16 legge cit.)
all'ordine pubblico — Esclusione (L. 31 maggio 1995 n. [...]». Ulteriore conferma di quanto rilevato risulta dalla
218, riforma del sistema italiano di diritto internazionale previsione dell'art. 65 l. 218/95, secondo il quale hanno ef-
privato, art. 13, 33, 36, 65; y d.p.r. 3 novembre 2000 n. fetto in Italia i provvedimenti stranieri relativi alla capacità
396, regolamento per la revisione e la semplificazione del- delle persone, nonché all'esistenza di rapporti di famiglia o
l'ordinamento dello stato civile, a norma dell'art. 2, 12° di diritti della personalità quando essi sono stati pronunciati

a
comma, l. 15 maggio 1997 n. 127, art. 18). dalle autorità dello Stato la cui legge è richiamata dalle

to
Posto che gli atti di nascita stranieri (nella specie, califor- norme della legge o producono effetti nell'ordinamento di
quello Stato, anche se pronunciati da autorità di altro Stato,

en
niani) di due minori, attestanti che gli stessi sono figli di
due uomini, entrambi indicati come loro padre, non con- purché non siano contrarie all'ordine pubblico e siano stati

am
trastano con l'ordine pubblico internazionale, tenuto an- rispettati i diritti essenziali della difesa.
che conto dell'esigenza di tutela del superiore interesse La regolamentazione internazionalprivatistica manifesta

on
dei minori alla tutela dell'identità familiare da essi acqui- dunque un favor assoluto per il rapporto di filiazione sulla
sita, il giudice può disporre che gli stessi, trascritti in Ita- base del criterio della cittadinanza.

O
M abb
lia, siano rettificati con tale indicazione. (1) 2.2. - Alla luce delle suddette osservazioni va osservato

M
che i certificati di nascita di cui si discute sono stati formati

SI
nello Stato della California (Usa), paese di nascita di ..., che
Il ricorso è fondato e va accolto. IO in sono dunque (anche) cittadini americani (ivi vigendo il cri-

AS
1. - Va in linea generale premesso che il d.p.r. 396/00 di- terio del c.d. ius soli) e vedono il loro status filiationis de-
so

sciplina una procedura di carattere amministrativo non fina- terminato dalla legge di questo paese (secondo quanto
lizzata all'accertamento di diritti, ma predisposta a regolare espressamente previsto dall'art. 33 in combinato disposto
es

l'attività di certificazione e garantirne un controllo giurisdi- con gli art. 13 e 36 l. 218/95). I nuovi certificati di nascita
nc

zionale. Come più volte ribadito dalla corte di legittimità, la — di cui il sig. ... ha chiesto la trascrizione — sono pertanto
stati formati dall'autorità competente, in conformità a quan-
D

trascrizione non ha natura costitutiva, ma meramente certifi-


co

cativa e scopo di pubblicità di un atto già di per sé valido in to previsto dalla lex loci.
U

base al principio locus regit actum (cfr. Cass., ord. 18 luglio 3. - La trascrizione di certificati formati all'estero secon-
LA
IO olo

2013, n. 17620, Foro it., Rep. 2013, voce Diritto interna- do la lex loci può essere negata solo nel caso di contrarietà
zionale privato, n. 36): i certificati formati all'estero hanno all'ordine pubblico, ex art. 18 d.p.r. 396/00 e art. 65 l.
C
c

immediata validità e rilevanza nel nostro ordinamento, sem- 218/95, tenuto altresì conto del principio generale rappre-
O sci
LO

pre che spieghino effetti civili nell'ordinamento interno del- sentato dal favor filiationis (art. 13, 3° comma, l. 218/95) e
lo Stato straniero (cfr. Cass. 10351/98, id., Rep. 1999, voce dunque dell'aspetto legato al superiore/migliore interesse
Fa

Matrimonio, n. 96). del minore.


2. - Secondo l'orientamento di recente consolidatosi an- 3.1. - Alla luce della più recente giurisprudenza della
R

che nella giurisprudenza di legittimità, «Deve essere accolta corte di legittimità, appare dirimente osservare che «il giu-
la domanda di ‘rettificazione’ dell'atto di nascita del minore dice italiano chiamato a valutare la compatibilità con l'or-
nato all'estero e figlio di due madri coniugate all'estero, già dine pubblico dell'atto di stato civile straniero (nella spe-
trascritto in Italia nei registri dello stato civile con riferi- cie, dell'atto di nascita), i cui effetti si chiede di riconosce-
mento alla sola madre biologica, non sussistendo contrasto re in Italia, a norma degli art. 16, 64 e 65 l. n. 218 del 1995
con l'ordine pubblico internazionale italiano» (in questi e 18 d.p.r. n. 396 del 2000, deve verificare non già se l'atto
termini, Cass.15 giugno 2017, n. 14878, id., 2017, I, 2280). straniero applichi una disciplina della materia conforme o
Il collegio ritiene di dover aderire a tale orientamento, ciò difforme rispetto ad una o più norme interne (seppure impe-
anche sulla base delle considerazioni che seguono. rative o inderogabili), ma se esso contrasti con le esigenze
2.1. - La determinazione del rapporto di filiazione tra i ri- di tutela dei diritti fondamentali dell'uomo, desumibili dal-
correnti e i due minori è regolata dal diritto internazionale la Carta costituzionale, dai trattati fondativi e dalla carta
privato italiano e, specificamente, dalla l. 218/95, la quale dei diritti fondamentali dell'Unione europea, nonché dalla
ha la finalità di stabilire la norma applicabile alle fattispecie convenzione europea dei diritti dell'uomo» (così Cass.
che presentino elementi di estraneità con l'ordinamento in- 19599/16, id., 2016, I, 3329, cit., in motivazione). Questo
terno. anche perché «Il giudizio [...] di compatibilità con l'ordine
In base al disposto dell'art. 33 legge cit. «lo stato di figlio pubblico [...] è finalizzato non già ad introdurre in Italia di-
è determinato dalla legge nazionale del figlio o, se più favo- rettamente la legge straniera, come fonte autonoma e inno-
revole, dalla legge dello Stato di cui uno dei genitori è citta- vativa di disciplina della materia, ma esclusivamente a ri-
dino al momento della nascita. La legge nazionale del figlio conoscere effetti in Italia ad uno specifico atto o provvedi-
al momento della nascita regola i presupposti e gli effetti mento straniero relativo ad un particolare rapporto giuridi-
dell'accertamento e della contestazione dello stato di figlio co tra determinate persone» (ibid., punto 8.4) e «Il rispetto
[...]. Lo stato di figlio legittimo, acquisito in base alla legge dell'ordine pubblico deve essere garantito, in sede di deli-
nazionale di uno dei due genitori, non può essere contestato bazione, avendo esclusivo riguardo ‘agli effetti’ dell'atto
che alla stregua di tale legge». straniero (come ribadito da Cass. 9483/13, id., Rep. 2014,
Dall'art. 33 cit. consegue che la norma di diritto interna- voce Delibazione, n. 18), senza possibilità di sottoporlo ad
zionale privato attribuisce ai provvedimenti accertativi (cer- un sindacato di tipo contenutistico o di merito né di corret-
tificato di nascita) dello Stato estero ogni determinazione in tezza della soluzione, adottata alla luce dell'ordinamento
ordine al rapporto di filiazione, con conseguente inibizione straniero o di quello italiano» (così Cass. 15343/16, id.,
al giudice italiano di sovrapporre accertamenti sulla validità 2016, I, 3476, in motivazione).
di un titolo valido per la legge nazionale di rinvio (cfr. Cass. 3.2. - In un'ottica evolutiva del concetto di ordine pubbli-
14545/03, id., Rep. 2003, voce Adozione, n. 77, secondo la co internazionale, come ricostruita anche dalla più recente
quale, «In tema di prova della filiazione, dall'art. 33, 3° giurisprudenza di merito (v. App. Trento, ord. 23 febbraio
comma, l. n. 218 del 1995 (‘la legge nazionale del figlio al 2017, id., 2017, I, 1034), e dalla recente dottrina in argo-
momento della nascita regola i presupposti e gli effetti del- mento, l'ordine pubblico internazionale deve essere inteso
l'accertamento e della contestazione dello stato di figlio’) come rivolto — attraverso la valorizzazione di un patrimo-
discende che ai provvedimenti accertativi ed alle statuizioni nio condiviso di principî e diritti fondamentali riconosciuti
IL FORO ITALIANO — 2018.
1041 PARTE PRIMA 1042

dai diversi ordinamenti — alla progressiva neutralizzazione, della personalità dell'individuo: il diritto all'identità non è
in ottica transnazionale, della contrapposizione tra la dimen- più necessariamente correlato alla verità biologica, quanto
sione internazionalistica e quella interna, con la conseguen- piuttosto a quelle relazioni personali sviluppatesi all'interno
za di sottrarre il contenuto del suddetto principio ad un le- di una famiglia che garantiscono uno sviluppo armonico del
game troppo rigido con i mutevoli contenuti delle legisla- minore «[...] da un punto di vista psicologico, affettivo,
zioni vigenti nei singoli ordinamenti nazionali. educativo e sociale» (Cass. 22 dicembre 2016, n. 26767, id.,
A tal fine, il parametro di riferimento non è costituito più 2017, I, 119), legami affettivi che acquisiscono rilevanza
dalle norme con le quali il legislatore ordinario esercita la giuridica e che si fondano su un'assunzione consapevole
propria discrezionalità in una determinata materia e in un della responsabilità genitoriale, dei doveri di accudimento e
dato momento storico, ma esclusivamente da quei principî di cura nei confronti dei bambini nati in conseguenza di un

a
fondamentali a cui lo stesso è vincolato (v. ancora Cass. progetto di coppia, consentito e riconosciuto nel paese stra-

to
19599/16, cit.). niero, dal quale origina lo status di figlio, che esige di esse-

en
Ne deriva che sulla base di un «[...] giudizio simile a re mantenuto anche in Italia, nel rispetto dei diritti fonda-
quello di costituzionalità, ma preventivo e virtuale, si deve mentali del minore alla vita familiare e all'identità persona-

am
ammettere il contrasto con l'ordine pubblico soltanto nel ca- le.
so in cui il giudice possa motivatamente ritenere che al le- 5. - Applicando i principî sin qui delineati, va innanzitutto

on
gislatore ordinario sarebbe ipoteticamente precluso di intro- osservato che nel caso di specie esiste un'effettiva difformi-
durre, nell'ordinamento interno, una norma analoga a quella tà tra la legislazione straniera che riconosce un legittimo

O
M abb
straniera, in quanto incompatibile con i valori costituzionali rapporto di filiazione tra il ricorrente privo di legame biolo-

M
primari. La progressiva riduzione della portata del principio gico e i due minori e la legge interna.

SI
di ordine pubblico — tradizionalmente inteso come clausola Tuttavia, secondo il collegio, tale difformità — la quale
IO in
di sbarramento alla circolazione dei valori giuridici, cui ten- comporta la valutazione di una situazione in cui è in modo

AS
de, invece, il sistema del diritto internazionale privato — è incontroverso insussistente un legame genetico tra i minori e
so

coerente con la storicità della nozione e trova un limite sol- il ricorrente sig. ... — non può integrare alcuna violazione
tanto nella potenziale aggressione dell'atto giuridico stranie- dell'ordine pubblico internazionale.
es

ro ai valori essenziali dell'ordinamento interno, da valutarsi 5.1. - Valorizzando l'orientamento seguìto dalla Corte di
nc

in armonia con quelli della comunità internazionale» (ibi- cassazione ormai in modo consolidato, infatti, una tale vio-
dem, in motivazione, punto 7).
D

lazione sarebbe ravvisabile soltanto qualora si potesse so-


co

4. - In particolare, al fine di delineare compiutamente i stenere che non sia consentito al legislatore italiano, perché
U

principî di ordine pubblico internazionale nella materia di vietato da principî fondamentali e costituzionalmente obbli-
LA
IO olo

cui si discute occorre tener conto della progressivamente gati, di porre una disciplina analoga o assimilabile a quella
sempre più piena valorizzazione del miglior interesse del dei paesi che consentono il ricorso a pratiche di fecondazio-
C
c

minore. Tra le fonti legislative internazionali di maggior ri- ne eterologa o di maternità surrogata.
O sci
LO

lievo, possono rilevare la convenzione di New York del 20 5.2. - Sul punto, può trarsi spunto argomentativo dalla
novembre 1989 sui diritti del fanciullo (ratificata con l. 27 giurisprudenza della corte delle leggi, la quale, nella senten-
Fa

maggio 1991 n. 176), il cui art. 3, par. 1, evidenzia come si za 162/14 (id., 2014, I, 2324) — resa nel giudizio di costitu-
debba sempre far riferimento al superiore interesse del mi- zionalità della l. 40/04 — ha riconosciuto che, in materia di
R

nore qualunque sia l'ambito che lo riguarda, la convenzione procreazione medicalmente assistita, «[...] l'individuazione
europea sull'esercizio dei diritti dei fanciulli, adottata dal di un ragionevole punto di equilibrio delle contrapposte esi-
consiglio d'Europa il 25 gennaio 1996 (ratificata e resa ese- genze, nel rispetto della dignità della persona umana [...]»,
cutiva dall'Italia con la l. 20 marzo 2003 n. 77), la quale, nel appartiene alla sola valutazione del legislatore, la quale,
disciplinare i procedimenti riguardanti ogni bambino, detta proprio perché discrezionale, non può dirsi obbligata al ri-
le modalità a cui l'autorità giudiziaria deve conformarsi spetto di principî fondamentali cristallizzabili una volta per
prima di giungere a qualunque decisione nei suoi confronti tutti.
e, da ultimo, la carta dei diritti fondamentali dell'Unione eu- In definitiva, non rinvenendosi in Costituzione un model-
ropea del 7 dicembre 2000, che, all'art. 24, 2° comma, pre- lo di genitorialità esclusivamente fondato sul legame biolo-
scrive che «In tutti gli atti relativi ai minori, siano essi com- gico tra genitore e il nato — e dunque non potendo rigoro-
piuti da autorità pubbliche o da istituzioni private, l'interes- samente subordinare alla sussistenza di un legame biologico
se superiore degli stessi deve essere considerato preminen- tra genitori e figli il riconoscimento di uno status filiationis
te» e al 3° comma aggiunge che «Il minore ha diritto di in- — quel giudizio preventivo e virtuale che la corte di legitti-
trattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti mità ha delineato (sent. 19599/16, cit.), non può concludersi
con i due genitori, salvo qualora ciò sia contrario al suo in- certamente nel senso che una disciplina analoga o assimila-
teresse». bile a quella che in altri ordinamenti consente la maternità
4.1. - L'insieme delle fonti normative citate, come inter- surrogata sarebbe di per sé contraria ai principî supremi e/o
pretate anche dalla giurisprudenza internazionale, afferma, fondamentali della Costituzione, dei trattati fondativi e della
in tema di rapporti familiari, la prevalenza del diritto del carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, nonché
minore ad una relazione di genitorialità certa, e ciò in parti- della convenzione europea dei diritti dell'uomo, che vinco-
colare in casi come quello in esame, tenendo conto che non lano il legislatore ordinario. Del resto, non può sottacersi
si tratta di introdurre ex novo una situazione giuridica inesi- l'importanza di recente assunta a livello normativo del con-
stente, ma di garantire la copertura giuridica ad una situa- cetto di responsabilità genitoriale, che si manifesta nella
zione di fatto in essere da tempo, nell'esclusivo interesse di consapevole decisione di allevare e accudire il nato, del
bambini sin dalla nascita cresciuti dai ricorrenti, che la leg- progetto di formazione di una famiglia caratterizzata dalla
ge riconosce entrambi come padri. In tale ottica, sempre più presenza di figli anche indipendentemente dal dato genetico,
valorizzata dalla giurisprudenza della Corte europea dei di- con l'istituto dell'adozione, della possibile assenza di rela-
ritti dell'uomo (v. Corte eur. diritti dell'uomo 26 giugno zione biologica con uno dei due genitori per i figli nati da
2014, M. c. Francia, id., 2014, IV, 561; 26 giugno 2014, L. tecniche di fecondazione eterologa consentite (arg. in termi-
c. Francia, ric. n. 65941; 27 gennaio 2015, P. c. Italia, id., ni analoghi anche App. Trento, ord. 23 febbraio 2017, cit.).
2015, IV, 117), assume dunque rilievo determinante non 5.3. - In definitiva, ritiene il collegio che la tutela del su-
tanto la sussistenza di un legame biologico tra genitori e fi- periore interesse del minore, nella sua connotazione di cer-
gli, quanto la circostanza che la famiglia esista con riferi- tezza dello status filiationis, da un lato, e la prognosi positi-
mento alla posizione, allo status e alla tutela dei figli. va nel giudizio di compatibilità della norma straniera con
Nel solco di tale giurisprudenza, vanno dunque valorizzati l'ordinamento interno (nonché della situazione di fatto ori-
i legami familiari di fatto come modo lecito di realizzazione ginata dall'applicazione della norma straniera) richiede allo
IL FORO ITALIANO — 2018.
1043 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1044

Stato la tutela dello status filiationis indipendentemente dal- TRIBUNALE DI ROMA; decreto 4 dicembre 2017; Pres.
la natura del legame genitoriale, biologico o di altro tipo; MANGANO, Rel. VELLETTI; ric. X.
viceversa, il mancato riconoscimento dello status filiationis
determinerebbe un pregiudizio grave ed evidente per i mino- Provvedimenti di urgenza — Minore — Affidamento —
ri, i quali non vedrebbero riconosciuti in Italia nei confronti Decreto «inaudita altera parte» — Ammissibilità — Fat-
di uno dei genitori i diritti inerenti a tale status e subirebbe- tispecie (Cod. civ., art. 337 ter; y cod. proc. civ., art. 700).
ro la perdita dell'identità familiare e sociale legittimamente Il giudice può, con provvedimento d'urgenza, anche prima
acquisita all'estero, nello Stato di nascita, non trovando il dell'instaurazione del contraddittorio, statuire sull'affi-
legame genitoriale instaurato nel paese straniero un rilievo damento di un minore, al fine di assicurargli tutela piena e
ostativo nell'ordinamento interno. Ciò specificamente, ove immediata (nella specie, è stato disposto l'affido esclusivo

a
— come nel caso in esame — è incontestato, in punto di fat- alla madre di una minore, figlia di genitori non coniugati,

to
to, che ... e ... sono parte di un progetto familiare che vede il cui padre vive all'estero, in Guatemala, e non se ne

en
da tempo coinvolti i ricorrenti, sono accuditi e cresciuti prende cura da anni, non essendo stato possibile notificar-
all'interno della famiglia come figli di ... e ..., indifferente- gli tempestivamente il ricorso introduttivo). (1)

am
mente loro padri, e riconosciuti come figli dei ricorrenti dal-
le famiglie di origine di questi ultimi, così come da tutti co-

on
loro che abbiano avuto modo in questi anni di entrare in Considerato che: con ricorso depositato in data 9 febbraio
contatto con i bambini. 2017 X ha chiesto che vengano adottati provvedimenti con-

O
M abb
6. - Va dunque disposta la rettifica degli atti di nascita di cernenti il solo affidamento della figlia minore Y, nata in

M
... nel senso di indicare che i minori sono figli di ... e di ..., Guatemala il ... 2003, dalla relazione intrattenuta con Z. La
conformemente agli atti di nascita depositati sub doc. nn. 2

SI
ricorrente, cittadina guatemalteca, come la figlia, nata in
IO in
e 3 in allegato al fascicolo dei ricorrenti. Guatemala, ha esposto di aver lasciato il paese di origine

AS
con la figlia nel 2005, con l'assenso del padre della minore.
so
————————
Da allora la figlia ha risieduto in Italia, ha frequentato le
es

(1) I. - Il decreto in rassegna si inserisce in un alveo giuris- scuole italiane, senza che il padre, rimasto a vivere in Gua-
prudenziale ormai consolidato, circa l'efficacia nel nostro ordi- temala, abbia mai fornito alcun sostegno affettivo od eco-
nc

namento, perché non in contrasto con l'ordine pubblico inter- nomico per la figlia, non chiedendo neppure informazioni in
nazionale, di atti di nascita stranieri, indicanti, come genitori,
D

merito alla sua crescita, manifestando completo disinteresse.


co

due persone dello stesso sesso; di norma uno è il «genitore bio-


U

La ricorrente ha esposto le rilevanti difficoltà incontrate in


logico», che ha fornito i gameti maschili o femminili, l'altro è
LA

Italia per l'inserimento della minore nel proprio permesso di


IO olo

il «genitore sociale», il partner del primo (la coppia può anche


essere coniugata, nei paesi dove è consentito). soggiorno, depositando documenti emessi dalla questura di
C

Il bambino, sovente, è stato «programmato» nell'ambito di Roma nei quali si attestava l'impossibilità di rilascio dei do-
c

cumenti in assenza del consenso paterno, ovvero di provve-


O sci

un progetto di genitorialità condivisa e concepito a mezzo di


LO

p.m.a. eterologa (è il caso delle coppie femminili), o anche di dimento giudiziale di affidamento esclusivo. La ricorrente
ha esposto come il padre non veda la figlia da dodici anni,
Fa

maternità surrogata, per quanto illecita in Italia (vi ricorrono


soprattutto le coppie maschili e così dovrebbe essere avvenuto ribadendo di non aver ricevuto nessun sostegno affettivo o
nella specie; il decreto in rassegna è piuttosto scarno nelle indi- economico per la crescita della minore. Ha quindi chiesto
R

cazioni in fatto). venisse disposto l'affidamento esclusivo a sé della figlia


Gli ufficiali di stato civile tendono a trascriverlo con riferi- minore con conseguente autorizzazione per la ricorrente di
mento ad un solo componente della coppia (il genitore biologi- chiedere l'inserimento della figlia sul proprio permesso di
co); da qui i ricorsi giudiziari, con conseguente rettifica del- soggiorno e di ottenere il rilascio dei documenti di identità
l'atto. Tanto si è appunto verificato nella specie; il Tribunale di della stessa, segnalando l'urgenza, esponendo che l'eventua-
Livorno, merita segnalarlo, svolge anche ampie considerazioni le diritto di frequentazione paterno dovesse tenere conto del-
di diritto internazionale privato, circa la legge applicabile (nel-
la lunghissima assenza di relazioni padre-figlia protrattasi
la specie, i bambini hanno cittadinanza sia italiana che ameri-
cana). per oltre un decennio.
II. - Il decreto in rassegna fa espresso riferimento a Cass. 15 All'udienza dell'11 settembre 2017 è comparsa la sola ri-
giugno 2017, n. 14878, Foro it., 2017, I, 2280, con nota di ri- corrente dichiarando di risiedere in Roma con il nuovo con-
chiami, in effetti sostanzialmente in termini: la sentenza che ha vivente e con i tre figli minori, due dei quali nati da tale
definitivamente confermato il «disco verde» della Suprema unione, di svolgere attività lavorativa come collaboratrice
corte alla trascrivibilità nei registri di stato civile di atti di na- domestica percependo reddito mensile medio di euro 550. Il
scita stranieri pur indicanti una coppia genitoriale dello stesso difensore della ricorrente ha rappresentato di non aver ac-
sesso. quisito la prova della notifica del ricorso introduttivo alla
Con riferimento all'efficacia di un'adozione all'estero di mi- controparte, stante le difficoltà di notificazione dell'atto in
nori da parte di una coppia omosessuale cfr. la pressoché con- Guatemala, chiedendo comunque l'emissione di un provve-
testuale Cass. 16 giugno 2017, n. 14987, ibid. dimento urgente nelle more del perfezionamento della noti-
In dottrina, cfr. DIURNI, Omogenitorialità: la giurisprudenza fica dell'atto introduttivo, stante la necessità di far fronte al-
italiana si apre all'Europa e al mondo (osservazioni a Cass. le urgenti necessità della minore, depositando a tal fine re-
19599/16, id., 2016, I, 3329, e App. Trento 23 febbraio 2017,
ferti neuropsichiatrici emessi dalla struttura pubblica (Asl
id., 2017, I, 1034), Giur. it., 2017, 2368; LUCCHINI GUASTAL-
LA, Maternità surrogata e best interest of the child, in Nuova
...) attestanti difficoltà cognitive della stessa, con necessità
giur. civ., 2017, 1722; PALMERI, Irrilevanza del legame geneti- di ricevere ausilio di insegnante di sostegno, ed impossibili-
co ai fini della trascrivibilità del certificato di nascita redatto tà della ricorrente di formulare la relativa istanza in man-
all'estero a favore di una coppia same sex, ibid., 1708; CIN- canza di consenso paterno ovvero di autorizzazione giudi-
QUE, Quale statuto per il genitore sociale?, in Riv. dir. civ., ziale. Tanto premesso ha quindi chiesto l'emissione di un
2017, 1475. provvedimento provvisorio ed urgente inaudita altera parte
al fine di garantire immediata tutela per la minore.
All'esito la decisione è stata rimessa al collegio.
Osserva il collegio: preliminarmente il collegio è chiama-
————————
to a esprimersi sulla possibilità di emettere un provvedimen-
to di affidamento esclusivo della figlia minore alla madre,
inaudita altera parte, in assenza di prova della regolare no-
tificazione del ricorso introduttivo al padre della minore, re-
sidente in Guatemala.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1045 PARTE PRIMA 1046

Come già rilevato dall'intestato tribunale nell'ordinanza vità dell'intervento. Nel bilanciamento tra i due interessi
presidenziale emessa in data 5 novembre 2015, prima del- contrapposti, quello a garantire immediata tutela della mino-
l'udienza presidenziale (orientamento cui hanno aderito al- re e quello a garantire al padre il diritto al contraddittorio,
tre corti di merito: cfr., per tutti, Trib. Padova 28 luglio emerge la netta prevalenza del primo, laddove si consideri
2016), deve essere ritenuta ammissibile l'adozione di prov- che nel caso di specie, risiedendo il padre della minore
vedimenti cautelari inaudita altera parte nell'ambito dei all'estero, questi non appare direttamente coinvolto nella vi-
giudizi che abbiano ad oggetto domande relative all'affida- ta della figlia (cfr. certificati medici della minore, richieste
mento dei figli, anche prima della piena instaurazione del di documenti di identità presentate alle autorità italiane dalla
contraddittorio, e ciò al fine di garantire piena tutela del mi- sola madre). Peraltro la prosecuzione del procedimento con
nore, stante la necessità di assicurare l'esperibilità di rimedi necessaria integrazione del contraddittorio permetterà co-

a
cautelari da considerare strumenti necessari in ogni tipolo- munque al padre della minore di far valere in giudizio even-

to
gia di procedimento. In merito, la Corte costituzionale, con tuali proprie istanze, senza che il provvedimento provviso-

en
sentenza 190/85 (Foro it., 1985, I, 1881), ha rilevato il fon- rio, finalizzato a consentire alla madre di provvedere alle
damentale ruolo della tutela cautelare essenziale per garanti- esigenze della figlia (ad esempio, accedere ad insegnante di

am
re l'effettività della tutela giurisdizionale, precisando che sostegno e conseguire idonei documenti di identità, ecc.),
«le quante volte il diritto assistito da fumus boni iuris è mi- possa pregiudicare i diritti del resistente, garantiti dal con-

on
nacciato da pregiudizio imminente e irreparabile provocato traddittorio differito.
dalla cadenza dei tempi necessari per farlo valere in via or- Inoltre, non ammettere la tutela cautelare in questa sede

O
M abb
dinaria, spetta al giudice il potere di emanare i provvedi- implicherebbe la creazione di un'area di vuoto di tutela pro-

M
menti d'urgenza che appaiono, secondo le circostanze, più prio nella materia dell'affidamento dei minori che appare

SI
idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti della deci- quella che più impone interventi tempestivi ed urgenti da
IO in
sione sul merito», trovando tale statuizione fondamento nel- parte delle autorità investite della domanda. Infatti, la ricor-

AS
l'attuazione del principio in forza del quale «la durata del rente non potrebbe ricorrere a procedimenti ex art. 700
so

processo non deve andare a danno dell'attore» (Corte cost. c.p.c., ostandovi la residualità degli stessi e la competenza
253/94, id., 1994, I, 2005); principî parimenti affermati dal- collegiale (sancita dall'art. 38 dip. att. c.c.) per l'emissione
es

le corti sovranazionali (cfr. Corte giust. 19 giugno 1990, dei provvedimenti relativi all'affidamento dei figli (cfr., in
nc

causa C-213/89, id., 1992, IV, 498). tal senso, Trib. Roma, ord. caut. 19 settembre 2014, con la
Alla luce dei richiamati principî, «non ammettere tale quale è stato ritenuto inammissibile il ricorso ex art. 700
D
co

forma di tutela in procedimenti inerenti i diritti dei minori c.p.c. con il quale si chiedeva l'adozione di provvedimenti
U

creerebbe pregiudizi irreparabili qualora si corresse il ri- relativi all'affidamento, affermando che «Ammettere l'ado-
LA
IO olo

schio di verificazione di eventi ... ai quali non potrebbe fa- zione di un provvedimento ex art. 700 c.p.c. in questa mate-
cilmente porsi rimedio tramite condotte riparative posteriori, ria potrebbe violare la disposizione che indica nel collegio il
C
c

potendo il trascorre del tempo ... incidere irrimediabilmente giudice competente a decidere, stante la potenziale attitudi-
O sci
LO

sul corretto sviluppo del minore, compromettendone in mo- ne del provvedimento di accoglimento emesso all'esito del
do potenzialmente irreversibile la crescita ... l'emissione di procedimento di urgenza di definire il procedimento stesso,
Fa

provvedimenti provvisori è tutela immanente alla salva- non essendo richiesta la necessaria instaurazione del giudi-
guardia dell'interesse del minore, come si evince dall'art. zio di merito (cfr. art. 669 octies, 6° comma), con il rischio
R

336 c.c., che legittima il tribunale all'adozione di provvedi- che provvedimenti di affidamento e mantenimento della
menti nell'interesse del figlio anche in assenza di domanda, prole minore di età, per i quali il legislatore ha richiesto la
e dall'art. 337 ter c.c., che consente di adottare ogni prov- collegialità e l'intervento necessario del pubblico ministero,
vedimento relativo alla prole, compreso l'affidamento a ter- siano emessi senza tale intervento e dal giudice monocrati-
zi ‘anche d'ufficio’ e ciò in quanto l'instaurazione del con- co»).
traddittorio differito assicura la necessaria tutela dei diritti Compiute tali premesse, ritenuta pertanto ammissibile la
di difesa delle parti» (cfr. Trib. Roma, ord. 5 novembre tutela cautelare nell'ambito dei procedimenti di affidamento
2015). Ulteriori elementi in merito alla necessità di assicura- dei figli minori, la presenza di numerosi elementi di estra-
re tutela urgente e immediata in presenza di esigenza di tute- neità (cittadinanza straniera della figlia, della madre e del
la di minori si evince dal dettato delle norme sovranazionali padre) impone al collegio di verificare se sussista la giuris-
che disciplinano la materia: sia il regolamento dell'Unione dizione del giudice italiano e, compiuto tale accertamento
europea 2201/2003, sia la convenzione dell'Aia 1996 preve- con esito positivo, occorre verificare quale sia la legge ap-
dono la possibilità che finanche il giudice che non abbia la plicabile alle domande formulate di affidamento della mino-
competenza giurisdizionale a decidere in materia di misure re.
di protezione dei minori possa emettere provvedimenti ur- Con riferimento alle domande relative all'affidamento
genti, che cesseranno di avere efficacia solo a seguito del- sussiste la competenza giurisdizionale del giudice italiano,
l'adozione di provvedimenti da parte dell'autorità compe- ai sensi dell'art. 8 del regolamento (Ce) 2201/2003, relativo
tente (cfr. art. 20 del regolamento 2201/2003 e art. 11 della alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle
convenzione dell'Aia 1996). Le ragioni di garantire tutela decisioni in materia matrimoniale ed in materia di responsa-
immediata ai minori giustificano persino una deroga al prin- bilità genitoriale. Il richiamato art. 8 stabilisce che le autori-
cipio dell'emissione del provvedimento da parte del giudice tà di uno Stato membro sono competenti per le domande re-
competente, dovendo pertanto ritenersi ammissibile l'ado- lative alla responsabilità genitoriale su un figlio, quando il
zione di tali provvedimenti da parte del giudice competente minore risieda abitualmente nello Stato adìto al momento
quando non sia ancora instaurato il pieno contraddittorio tra della domanda. Nel caso di specie la minore risiede in Italia
le parti, qualora procrastinare l'adozione del provvedimento e pertanto è competente il giudice adìto.
richiesto possa gravemente compromettere l'interesse del Quanto alla legge applicabile alla disciplina dell'affida-
minore. Nel caso di specie disporre in via di urgenza l'affi- mento della minore, deve ritenersi applicabile la convenzio-
damento esclusivo della minore alla madre (preso atto della ne dell'Aia del 19 ottobre 1996, concernente la competenza,
residenza del padre in Guatemala) assicura immediata tutela la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la
alla minore, in considerazione della particolare condizione cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di
psicofisica della stessa, permettendo alla madre di formulare misure di protezione dei minori, ratificata dall'Italia con la
istanze per la richiesta di interventi di sostegno da conside- l. 18 giugno 2015 n. 101. La convenzione dell'Aia 1996
rare di rilevante urgenza, poiché ogni terapia riabilitativa prevede all'art. 15 che, nell'esercizio della competenza loro
ovvero di sostegno (per esempio con intervento di insegnan- attribuita per la determinazione delle misure di protezione
te specializzato) può avere effetti positivi direttamente pro- dei minori, le autorità degli Stati contraenti applicano la
porzionali, quanto alla loro efficacia, rispetto alla tempesti- propria legge e l'art. 17 dispone che «l'esercizio della re-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1047 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1048

sponsabilità genitoriale è disciplinato dalla legge dello Stato Da qui il ricorso per l'affidamento esclusivo; il procedimen-
di residenza abituale del minore». to, camerale, si svolge ormai davanti al giudice ordinario.
Nel caso di specie, è stata adita l'autorità giurisdizionale La notifica all'estero, però, non va a buon fine (o almeno
italiana ed è accertato che la minore risiede in Italia (in con- non ve ne è ancora la prova).
siderazione della documentazione scolastica e amministrati- Il giudice designato, tuttavia, non si limita a differire l'u-
va prodotta, oltre che dalle dichiarazioni della madre), per- dienza, ma provvede anche nel merito, disponendo l'affido
tanto deve essere applicata la legge italiana. esclusivo della figlia alla madre.
Nel merito, quanto alle modalità di affidamento della Va qui ricordato che nella prassi del tribunale capitolino i
minore, il collegio rileva che alla regola dell'affidamento procedimenti camerali sono trattati, fino alla decisione, da un
magistrato a tanto delegato, che agisce, sostanzialmente, da
condiviso, prevista dall'art. 337 ter c.c., introdotto dal

a
giudice istruttore; inoltre — ma si tratta di un orientamento più
d.leg. 154/13, costituisce eccezione la soluzione dell'affi- diffuso — anche per i figli di genitori non coniugati è frequente

to
damento esclusivo; all'affidamento condiviso può infatti l'adozione (da parte del collegio o del magistrato delegato) di

en
derogarsi solo ove esso risulti «contrario all'interesse del provvedimenti provvisori e urgenti, sulla falsariga di quelli
minore» come disposto dall'art. 337 quater c.c. Non essen- previsti, per la separazione, dall'art. 708 c.p.c., e per il divorzio

am
do state tipizzate le circostanze ostative all'affidamento dall'art. 4 l. 898/70. Tanto al fine di assicurare l'uguale tratta-
condiviso, la loro individuazione è rimessa alla decisione mento con i figli nati nel matrimonio dei genitori, nella crisi

on
del giudice, da adottarsi nelle fattispecie concrete con della famiglia legittima (in osservanza, oltretutto, della ratio
«provvedimento motivato» ex art. 337 quater c.c. La Su- sottesa alla l. 54/06 e alla novellazione del 2012-2013).

O
M abb
prema corte afferma: «Perché possa derogarsi alla regola

M
dell'affidamento condiviso, occorre ... che risulti, nei con- II. - Il decreto in rassegna — e qui sta il profilo di interesse

SI
fronti di uno dei genitori, una sua condizione di manifesta — è stato pertanto adottato inaudita altera parte; il ricorso in-
IO in
carenza o inidoneità educativa o comunque tale appunto da troduttivo, pur di merito, è stato quindi considerato come pro-

AS
rendere quell'affidamento in concreto pregiudizievole per il posto «anche» ex art. 700 c.p.c., quasi si trattasse di un ricorso
so

minore ... (come nel caso, ad esempio, di un sostanziale di- cautelare ante causam; il riferimento all'art. 669 ter c.p.c. è
sinteresse di uno dei genitori per le complessive esigenze di evidente.
es

cura, di istruzione e di educazione del minore), con la con- L'urgenza (tale da imporre la decisione inaudita) è stata qui
ritenuta sussistere pressoché in re ipsa, in ragione dell'oggetto
nc

seguenza che ... l'esclusione della modalità dell'affida-


stesso della domanda (l'affidamento della minore), atteso che
D

mento condiviso dovrà risultare sorretta da una motivazio-


co

la situazione, ora regolarizzata, di fatto durava da anni.


ne non più solo in positivo sulla idoneità del genitore affi-
U

D'altro canto, è convinzione diffusa che i provvedimenti


datario, ma anche in negativo sulla inidoneità educativa del
LA

presidenziali surrichiamati, ma anche quelli urgenti per i figli


IO olo

genitore che in tal modo si escluda dal pari esercizio della nati fuori dal matrimonio, hanno natura latamente cautelare,
potestà genitoriale e sulla non rispondenza, quindi, all'inte-
C

pur se il periculum è presunto per legge (da qui, però, comples-


c

resse del figlio dell'adozione, nel caso concreto, del model- se questioni processuali): cfr. Cass. 4 luglio 2014, n. 15416,
O sci
LO

lo legale prioritario di affidamento ...». Foro it., 2014, I, 2779, con osservazioni di CEA.
Dalla documentazione prodotta risulta che la minore è in In termini con il decreto in rassegna, cfr. Trib. Napoli 25
Fa

Italia con la sola madre dal 2005 e che la madre è l'unico marzo 2005, id., 2006, I, 944, con osservazioni di CASABURI,
genitore che, da quando la minore è presente sul territorio che ha accolto la richiesta di provvedimento d'urgenza ai sensi
R

italiano, ha provveduto alle sue necessità, curandone le gra- dell'art. 700 c.p.c., avanzata dalla moglie, anteriormente alla
vi difficoltà di salute (documentate dai referti neuropsichia- preannunciata instaurazione del giudizio di separazione perso-
trici dell'Asl ...), e provvedendo al suo accudimento e man- nale dei coniugi, per conseguire l'affidamento dei figli minori,
tenimento. l'attribuzione di un assegno per il mantenimento proprio e dei
Con l'affidamento esclusivo la madre eserciterà in via figli a carico del marito e l'assegnazione della casa coniugale
esclusiva la responsabilità genitoriale per tutte le questioni (il periculum è stato individuato nella impossidenza della mo-
di maggiore interesse attinenti la minore, di cui all'art. 337 glie, allontanata con i figli dalla casa coniugale, cui non è in
quater c.c., inerenti le scelte scolastiche, mediche, ricreati- grado di provvedere).
ve, sportive, che potranno essere assunte unilateralmente Per una diversa fattispecie di provvedimento d'urgenza in
ambito familiare, cfr. Trib. Bologna 16 gennaio 2015, id.,
dalla madre senza il consenso del padre. La madre in via
2015, I, 1101.
esclusiva, senza il consenso del padre, è altresì autorizzata a Infine, in tema di affidamento dei figli, cfr. App. Catania 3
richiedere documenti di identità della minore (anche validi luglio 2017, id., 2017, I, 3186, con nota di richiami. [G. CASA-
per l'espatrio), a richiedere l'inserimento della figlia nel BURI]
proprio permesso di soggiorno, a formulare richieste per in-
segnante di sostegno, nonché a decidere il luogo di residen-
za abituale della figlia.
In considerazione della residenza all'estero del padre, re- ————————
sidente in Guatemala, non sussistono allo stato ragioni di
urgenza quanto alla disciplina delle modalità di frequenta-
zione padre-figlia, da rimettere all'esito della piena instau-
razione del contraddittorio. I
Il procedimento deve proseguire dinanzi al giudice dele-
gato per la piena instaurazione del contraddittorio, onerando TRIBUNALE DI ROMA; decreto 19 ottobre 2017; Pres.
parte ricorrente di notificare alla controparte il presente MANGANO, Rel. VELLETTI; T. c. P.
provvedimento prima dell'udienza fissata dinanzi al giudice Separazione di coniugi — Separazione consensuale —
delegato dott. Monica Velletti. Minore — Sindrome autistica — Fortissima conflittua-
———————— lità genitoriale — Responsabilità genitoriale — Sospen-
sione — Tutore pubblico (Cod. civ., art. 337 ter).
(1) I. - Il decreto in rassegna concerne una minore ormai
quindicenne, residente in Italia, ma figlia di genitori non co- In tema di modifica delle condizioni di separazione consen-
niugati (stranieri: tant’è che il giudice ha anche affrontato le suale dei coniugi, va sospesa la responsabilità genitoriale
questioni conseguenti di diritto internazionale privato); la ma- dei genitori che, per fortissima conflittualità e reciproco
dre se ne è sempre occupata, il padre continua a vivere nel lon- ostruzionismo, hanno gravemente sottovalutato la difficile
tano Guatemala e se ne disinteressa (non la vede da molti an- condizione del figlio, di circa dieci anni di età, cui è stata
ni); con intuibili difficoltà di ogni tipo, anche di carattere buro- diagnosticata la sindrome dello spettro autistico, fermo il
cratico. collocamento presso la madre, ma con conseguente desi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1049 PARTE PRIMA 1050

gnazione di un tutore pubblico, delegato alla scelta degli stato in quell'occasione arrestato solo a causa della denun-
interventi riabilitativi e della individuazione del momento cia, contestualmente sporta dalla controparte; arresto non
e delle modalità di ripresa degli incontri padre-figlio, so- convalidato dal g.i.p. in assenza dei presupposti di legge.
spesi da un considerevole periodo di tempo in ragione del- Rappresentata la sostanziale impossibilità di frequentazione
l'opposizione di quest'ultimo. (1) del figlio, il resistente ha quindi chiesto il rigetto delle do-
mande della controparte, chiedendo venisse disposto l'affi-
damento esclusivo del minore a sé, allegando il negativo
II condizionamento del minore ad opera della madre.
Il collegio deve rilevare come negli atti introduttivi nes-
TRIBUNALE DI ROMA; decreto 8 settembre 2017; Pres. suna delle parti abbia fatto riferimento alle severe difficoltà

a
MANGANO, Rel. VELLETTI; X c. Y. relazionali del minore, di quasi sei anni, che hanno portato,

to
pochi mesi dopo l'introduzione del presente procedimento,
Responsabilità genitoriale e diritti e doveri del figlio —

en
ad una diagnosi di autismo infantile, con riconoscimento di
Figlio nato fuori dal matrimonio — Affidamento condi-
handicap grave.
viso — Trasferimento all'estero — Autorizzazione —

am
La complessa vicenda processuale ne impone una rico-
Diniego — Fattispecie (Cod. civ., art. 316, 337 ter).
struzione al fine di evidenziare i numerosi interventi attuati

on
In tema di affidamento dei figli minori, disposto l'affido con- con l'ausilio del servizio sociale e del servizio Tsmree della
diviso di un minore di circa quattro anni di età, nato fuori Asl ..., specializzato negli interventi per l'autismo.

O
M abb
dal matrimonio, con collocamento presso la madre, va ri- All'esito della prima udienza (16 settembre 2014) è stato

M
gettata la domanda di quest'ultima di autorizzazione al disposto differimento per verificare la regolarità della noti-

SI
trasferimento del domicilio del figlio da Roma a Londra, fica degli atti introduttivi. All'esito della successiva udienza
IO in
atteso che: a) una tale misura osterebbe al consolidamento del 7 ottobre 2014, tenutasi alla presenza di entrambe le par-

AS
del rapporto del padre con il figlio, con assidue frequenta- ti, è stato emesso decreto del 17 ottobre - 3 novembre 2014,
so
zioni anche infrasettimanali, posto che il primo, in forza di con il quale il collegio, preso atto della conflittualità tra le
provvedimento provvisorio, si era trasferito da Milano a parti, ha incaricato il servizio sociale competente di verifica-
es

Roma, esercitando regolarmente il diritto di visita; b) il re, d'intesa con il servizio specialistico della Asl, la condi-
nc

minore è ben radicato nella capitale, dove risiede dalla zione del minore, attivando all'esito un percorso di sostegno
nascita, e intrattiene una fitta rete di relazioni parentali, per lo stesso e delegando il servizio ad organizzare incontri
D
co

come emerso dalla espletata c.t.u.; c) la madre svolge a in spazio neutro padre-figlio e percorsi di mediazione per i
U

Roma idonea attività lavorativa, sicché non ha la necessità genitori. A seguito dell'emissione del decreto sono stati ini-
LA
IO olo

di trasferirsi all'estero. (2) ziati incontri in spazio neutro tra il minore ed il padre presso
il servizio sociale del municipio ..., nel corso dei quali si sa-
C
c

rebbero manifestate da subito difficoltà. In data 13 aprile


O sci

I
LO

2015 è pervenuta la prima relazione del servizio sociale del


municipio ... nella quale si dava atto dell'inizio degli incon-
Fa

Trib. Roma, decr. 19 ottobre 2017 tri in spazio neutro durante i quali il minore non avrebbe
manifestato disagio ad incontrare il padre, rilevando tuttavia
R

Considerato che: come già esposto nel decreto provviso- come la T. permanesse nella stanza attigua a quella degli in-
rio del 5 luglio 2016, che in parte si riporta, con ricorso per contri, e che il figlio avrebbe spesso raggiunto la madre che,
modifica delle condizioni di separazione, depositato in data invitata ad allontanarsi, non avrebbe ottemperato alle richie-
14 luglio 2014, T.D. ha chiesto la sospensione del regime di ste. Nell'udienza del 14 aprile 2015, la ricorrente e il suo di-
incontri tra P.C. e il figlio M. (nato il ... 2008), concordati fensore lamentavano la sempre più elevata resistenza del
tra le parti in sede di separazione consensuale, omologata in minore a vedere il padre, rappresentando come questi fug-
data ... 2014 (dunque appena due mesi prima della proposi- gisse dalla stanza degli incontri per raggiungere la madre,
zione del presente ricorso), allegando il profondo disagio mentre il padre e il suo difensore segnalavano la presenza di
del figlio nell'incontrare il padre e rappresentando un episo- condotte ostruzionistiche della madre; in tale situazione en-
dio, avvenuto il ... 2014, in cui la stessa ricorrente e il mino- trambe le parti richiedevano venisse disposta c.t.u. Con note
re avrebbero subìto lesioni a causa di aggressione del resi- depositate dalla sola difesa della ricorrente (non avendo la
stente, cui sarebbe seguìto l'intervento dei carabinieri, e difesa del resistente depositato note), veniva rappresentato
successivo accesso della T. e del figlio al pronto soccorso che all'esito di visita presso l'ospedale ..., nel novembre
dell'ospedale di A. dove venivano rilevate lesioni, con con- 2014, era stata rilevata la presenza di sindrome dello spettro
seguente arresto del P. Tali accadimenti avrebbero grave- autistico, con accertamento di handicap grave, cui era seguì-
mente provato il minore che, affetto dalla nascita da pro- ta la richiesta di puntuali accertamenti alla luce delle allega-
blemi cardiaci, avrebbe sviluppato difficoltà ad incontrare il te persistenti resistenze del minore a proseguire gli incontri
padre e fortissimo timore a lasciare la madre, con grave no- in spazio neutro con il padre. Con decreto del 21 ottobre
cumento per il figlio in caso di prosecuzione degli incontri 2015 veniva disposta la nomina di c.t.u., nominata in data 3
con il padre. novembre 2015. In data 18 dicembre 2015 veniva depositata
Si è costituito il resistente contestando fermamente la ri- istanza dalla difesa della ricorrente per la sostituzione della
costruzione dei fatti offerta dalla controparte, affermando c.t.u., lamentando la condotta parziale e di prevenzione della
che la ricorrente avrebbe tenuto condotte gravemente ostati- consulente rispetto alla T. In data 22 dicembre 2015 perve-
ve alla prosecuzione dei rapporti padre-figlio, tali da indurre niva ulteriore relazione del servizio sociale municipio ...
il P. a sporgere denunce per mancata ottemperanza alle mo- nella quale si ribadiva la mancanza di difficoltà per il figlio
dalità di frequentazione, negando l'ostilità del minore ad in- ad accedere agli incontri con il padre, sottolineando l'atteg-
contrarlo e rappresentando che precedenti denunce sporte giamento non collaborativo della ricorrente, che si rifiutava
dalla ricorrente per presunti maltrattamenti operati dal mari- di lasciare la struttura nel corso degli incontri, e di modifi-
to erano state archiviate con provvedimento del 4 luglio care la sede di svolgimento degli incontri, oltre a evidenzia-
2014. Quanto all'episodio del 26 giugno 2014 il P. ha rap- re difficoltà per contattarla al fine di fissare gli incontri in
presentato che, a fronte dell'ennesimo rifiuto della T. di spazio neutro padre-figlio, con rischio di coinvolgimento di
consegnare il figlio negli orari indicati, questa lo avrebbe M. nelle dinamiche conflittuali dei genitori, e richiesta di
aggredito, colpendolo violentemente ed insultandolo alla sospendere la responsabilità genitoriale di entrambi i genito-
presenza del figlio, negando di aver aggredito la ricorrente ri con nomina di tutore, fermo il collocamento del minore
ed esponendo di essersi recato spontaneamente presso i lo- presso l'abitazione materna. Veniva quindi formulata istan-
cali delle forze dell'ordine per sporgere denuncia e di essere za di proroga della c.t.u., richiesta accolta. Con ulteriori no-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1051 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1052

te la difesa della ricorrente lamentava gravi carenze nel- c.t.u. (per i motivi già esposti nel provvedimento provviso-
l'operato della c.t.u. e dei responsabili del servizio sociale, rio del 5 luglio 2016) ovvero di disporre supplemento di
che non avrebbero tenuto in adeguata considerazione la sin- consulenza, avendo il collegio acquisito ogni elemento utile
drome autistica del minore, depositando a tal fine documen- per la decisione dalla complessa istruttoria espletata e in
tazione proveniente dall'ospedale ... attestante la conferma particolare da contributi specializzati della psichiatra e della
della diagnosi di sindrome dello spettro autistico in capo al psicologa dell'Asl ...
minore, nonché documentazione relativa alla presa in carico Sempre in via preliminare deve essere disposto lo stralcio
del minore da parte del competente servizio territoriale della delle memorie non autorizzate depositate delle parti.
Asl ... (in data 20 gennaio 2016). Veniva quindi formulata Nel merito il collegio, prima di compiere ogni ulteriore
richiesta di sospensione delle frequentazioni padre-figlio; valutazione, deve rilevare come negli atti introduttivi del

a
istanze rigettata con provvedimento del 20 febbraio 2016 giudizio, ed anche nella documentazione relativa al proce-

to
con il quale era disposta la convocazione dell'assistente so- dimento di separazione (in atti), nessuno dei genitori abbia

en
ciale incaricata di seguire gli incontri in spazio neutro padre dato il benché minimo rilievo alle difficoltà del minore, di
figli. In data 20 aprile 2016, era disposta la sostituzione del quasi sei anni, così gravi da portare, nel novembre 2014, ad

am
giudice delegato e in data 11 maggio 2016 veniva depositata una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Come noto,
la c.t.u. All'esito della successiva udienza, fissata per l'au- l'autismo è sindrome che si manifesta nella primissima in-

on
dizione dell'assistente sociale incaricata di seguire gli in- fanzia ed è una condizione propria di chi ne è affetto; l'effi-
contri padre-figlio in spazio neutro, e per l'audizione delle cacia della terapia è direttamente proporzionale alla tempe-

O
M abb
parti, con decreto del 5 luglio 2016 era disposta la sospen- stività dell'intervento che deve iniziare nella primissima in-

M
sione della responsabilità genitoriale di entrambi i genitori fanzia, in particolare in età prescolare. In M., nato il ...

SI
con affidamento del figlio M.P. al responsabile del servizio 2008, la sindrome è stata individuata solo nel novembre
IO in
socio-assistenziale integrato del ... municipio ..., e alla co- 2014. I genitori, dotati di competenze specifiche, essendo la

AS
affidataria avv. S.M., attribuendo alla stessa l'esercizio madre insegnante di sostegno ed il padre odontoiatra, non
so

esclusivo della responsabilità genitoriale su M.P. per tutte le hanno rilevato tempestivamente le difficoltà del loro figlio,
questioni ordinarie, straordinarie e di particolare rilevanza, con un'assoluta miopia che ne fa ritenere gravemente com-
es

attinenti le scelte scolastiche, mediche, sanitarie, ludico ri- promessa la capacità genitoriale, avendo gli stessi concen-
nc

creative, sportive, ecc., con esclusione da tali scelte dei ge- trato le rispettive energie non nella cura del figlio, ma nel-
nitori, scelte che la co-affidataria doveva condividere con il l'alimentare la reciproca conflittualità.
D
co

responsabile del servizio socio-assistenziale del ... munici- Nel corso del giudizio, dopo la formulazione della dia-
U

pio, mantenendo fermo il collocamento del minore presso la gnosi (il 4 novembre 2014), il riconoscimento della invalidi-
LA
IO olo

madre, e disponendo, vista la totale inerzia dei genitori che tà attestata dalla competente commissione medica e il rico-
non erano stati in grado di condividere interventi di soste- noscimento in capo al minore dell'handicap grave, con con-
C
c

gno per il figlio fino a quella data, l'iscrizione del minore ad cessione dell'indennità di frequenza, attribuzione di inse-
O sci
LO

un centro per la terapia, specializzato per la cura del- gnate di sostegno e di Aec (educatore specializzato che assi-
l'autismo, da individuare tra quelli indicati dai responsabili ste i minori nei casi di handicap più grave nelle ore in cui
Fa

del servizio pubblico, disponendo la ripresa delle frequenta- non è presente insegnante di sostegno) a fronte di una mag-
zioni padre-figlio in strutture individuate dai terapisti che giore consapevolezza della madre, che ha iniziato a chiedere
R

avessero preso in carica il minore e disponendo nelle more interventi di terapia ad hoc, il P. non ha dimostrato di avere
la prosecuzione degli incontri al di fuori del servizio sociale pienamente compreso la serietà della situazione, tanto da di-
(ambiente ormai fortemente inviso al minore, come dichia- chiarare nel corso delle operazioni peritali di non aver avuto
rato dalla stessa assistente sociale che aveva l'incarico di conoscenza della sindrome (a fronte della sottoscrizione del-
seguire gli incontri), e disponendo che gli incontri potessero la documentazione necessaria per ottenere la certificazione e
tenersi solo qualora ciò non fosse stato ritenuto contrario per l'erogazione della indennità di frequenza) e da dichiara-
all'interesse del minore. Era quindi posto a carico dei geni- re, nell'udienza del 15 maggio 2016, di non condividere tale
tori importo da far confluire in fondo spese, per far fronte diagnosi («Lo spettro autistico io lo contesto come diagnosi;
alle spese sostenute dall'affidataria, nonché agli eventuali sarei d'accordo con un centro pubblico per diagnosticare il
costi del percorso riabilitativo per il minore indicato dalla problema se esistente del bambino»), affermazioni che ve-
dott. T., psichiatra della Asl ..., o da suo delegato. Il colle- nivano pronunciate dopo che, da oltre un anno, era stata ri-
gio, rilevando la presenza di condotte ostative delle madre, conosciuta l'invalidità dalla commissione medica di prima
condannava D.T. a corrispondere euro 250 a C.P. per ogni istanza con attribuzione dell'insegnate di sostegno e finan-
violazione dell'obbligo di astenersi dall'accompagnare il che dell'Aec; il padre, pertanto, continuava a negare le og-
minore e dal presenziare agli incontri padre-figlio organiz- gettive difficoltà del figlio riconducendo le sue rigidità alla
zati in spazio neutro, qualora ritenuti opportuni per l'inte- alienazione materna.
resse del minore, con onere per le parti di seguire percorso Quanto alle conclusioni della c.t.u., seppure il collegio
di sostegno familiare indicato dai responsabili del servizio conferma come le stesse siano da ritenere scevre da vizi lo-
socio-assistenziale co-affidatario del minore. gico-argomentativi quanto alla analisi della condizione psi-
A seguito della emissione del decreto provvisorio la co- cologica degli adulti, alla luce degli accertamenti successi-
affidataria del minore avv. S.M. ha redatto relazioni bime- vamente compiuti da medici specializzati (in particolare dal-
strali successive e antecedenti rispetto alle udienze (relazio- la dott. T. psichiatra infantile dell'Asl ...) deve essere rileva-
ni datate: 14 ottobre 2016; 27 dicembre 2016; 1° febbraio ta, una profonda carenza nell'esame peritale quanto alla si-
2017; 25 maggio 2017). Sono state altresì depositate note tuazione del minore. La consulente ha gravemente sottova-
del servizio di neuropsichiatrica della Asl ..., che ha preso in lutato i tratti propri della sindrome dello spettro autistico del
carico il minore (relazioni del 3 febbraio 2017; 4 febbraio minore.
2017; 29 maggio 2017). Relativamente alle caratteristiche di personalità delle par-
All'esito dell'udienza avvenuta alla presenza della dott. ti, nelle c.t.u. è stata evidenziata la mancanza di psicopato-
T., psichiatra della Asl ..., della dott. G., psicologa della logie a carico dei genitori, segnalando tuttavia, l'altissima
medesima Asl che ha preso in carico il minore per un per- conflittualità, che coinvolge pienamente il minore.
corso di sostegno, della nominata c.t.u., dott. C., delle parti In particolare, nella consulenza, quanto alla madre si leg-
e della co-affidataria del minore la decisione è stata rimessa ge: «Esprime rabbia, nei confronti dell'ex coniuge per come
al collegio, concedendo alle parti e alla co-affidataria termi- l'ha trattata, con i suoi modi violenti e poco rispettosi. Si
ne per note conclusive. percepisce una certa tensione emotiva nella rievocazione
Osserva il collegio. — Preliminarmente deve essere riget- degli episodi della vita coniugale. Quando parla dell'ex co-
tata la richiesta di parte ricorrente di disporre la revoca della niuge è reattiva e appare rigida nelle interpretazioni dei fatti
IL FORO ITALIANO — 2018.
1053 PARTE PRIMA 1054

se non si allineano con la sua stessa impostazione mentale. non sia oggetto della presente c.t.u.: infatti l'oggetto di in-
Questo indica un'ipersensibilità e reattività su quelle che dagine è lo stato psicologico del minore e delle parti P. e T.,
sono le dinamiche interpersonali con il sig P., passate e pre- del suo comportamento e della sua personalità in relazione
senti. Durante i confronti congiunti con il sig. P. è apparsa alle figure genitoriali e quindi al tipo di relazione affettiva
particolarmente oppositiva e pervasiva nella comunicazione che il minore ha costruito con ciascun genitore, se è presen-
verbale, non rispettando tempi e i modi di interazione con te una conflittualità della coppia genitoriale e quanto questa
l'altro ... La sig. T. non presenta disturbi psicopatologici di pesa sul suo benessere psichico e comportamentale. Tutto
stato. Il suo profilo di personalità rivela un soggetto che ciò va valutato a prescindere dalla presenza o meno di even-
presenta tratti ansioso-ossessivi che le creano uno stato di tuale disturbo psichico o disturbo psicopatologico. A mag-
rigidità psico-affettiva. Ciò la induce ad avere comporta- gior ragione la sussistenza di disturbi psicologici o psicopa-

a
menti spesso impulsivi e ostinatamente sostenuti, come se il tologie impone alle parti la riabilitazione della loro funzione

to
soggetto, per affermarsi, fosse costretto ad aggrapparsi alle genitoriale in termini di ricreare quel clima di collaborazio-

en
sue posizioni rigide e prive di autocritica ... Questo (n.d.r. il ne sul principio della bigenitorialità a difesa del benessere
minore) perché come già precedente descritto, avverte la superiore del minore e della sua tranquillità interiore, non-

am
madre non tranquilla e non propositiva verso il padre ... te- ché per una sua crescita serena con entrambe le figure geni-
me la separazione dalla madre, con la quale mantiene ancora toriali. Inoltre, è essenziale evidenziare come il disturbo au-

on
un forte legame simbiotico, proprio perché non la sente tistico non possa comunque essere messo in relazione con la
tranquilla quando lui deve stare con il padre, per questo si dinamica conflittuale dei genitori e ascritto a fattori di tipo

O
M abb
rischia che il minore operi un ripiegamento narcisistico su stressogeno. Al contrario tratti di tipo ossessivo e di iperat-

M
sé stesso e non impari a esprimere i suoi bisogni e i suoi de- tività possono essere spiegati con la mancanza di strumenti

SI
sideri». psicologici da parte di M. per la gestione di dinamiche alta-
IO in
Quanto al padre si legge: «Si evidenzia un certo avvili- mente stressanti come la conflittualità elevata e non celata

AS
mento causato dalle profonde controversie con l'ex coniuge tra i genitori». Queste conclusioni della c.t.u. appaiono in-
so

in merito alla gestione del minore e alla volontà della stessa coerenti con le premesse, laddove si afferma che compito
di ostacolare qualsiasi ripresa di rapporto del padre con il della c.t.u. è valutare lo stato psicologico del minore, ne-
es

figlio. Lo stato emotivo è coerente con la rievocazione degli gando che lo stesso sia influenzato dall'autismo; i tratti os-
nc

eventi, si denota rancore per le vicende giudiziarie con la sessivi della condotta del minore (come per esempio la con-
sig. T., in merito alla sua, ingiusta e inaccettabile detenzione tinua esigenza di recarsi a trovare la madre pur nel corso
D
co

di tre giorni per non aver commesso un atto così deplorevole degli incontri con il padre) non possono essere semplicisti-
U

e così privo di qualsiasi elemento significativo e di aver su- camente ricondotti all'atteggiamento materno, che può esse-
LA
IO olo

bìto, per questo, un tale trattamento ... Il sig. P., non presen- re concausa ma non causa della condotta, con la conseguen-
ta elementi psicopatologici di stato. Il suo profilo di perso- za che la rigidità non può essere ritenuta superabile sempli-
C
c

nalità è caratterizzato da una personalità coartata, con ten- cemente con l'allontanamento della madre, dovendo essere
O sci
LO

denza all'impulsività e all'acting-out, apparentemente as- previamente svolto un profondo lavoro terapeutico (impedi-
sume un ruolo passivo e questo potrebbe indicare una con- to fino all'intervento del tribunale dalla «miopia» dei geni-
Fa

dizione psichica caratterizzata da alcuni vissuti depressivi tori) sul minore prima che sui genitori (come affermato dal-
profondi e inconsci ... Il sig. P. sembra si sia responsabiliz- la psichiatra esperta di autismo dell'Asl ...).
R

zato rispetto al suo ruolo paterno, riconosce di essere stato Alla luce di tali non condivisibili riflessioni la c.t.u. ha
un padre piuttosto assente, ma a oggi sembra fortemente quindi ricondotto le difficoltà di M. nell'incontrare il padre
motivato a ristabilire con M. un rapporto affettivo più pro- esclusivamente all'atteggiamento iperprotettivo della madre,
fondo e più orientato alla condivisione di esperienze comu- che secondo i rilievi della consulente si sarebbe tradotto in
ni». ostacolo alla relazione del minore con il padre, aderendo sul
Nella seduta di gioco libero tra i genitori ed il minore (per punto alle conclusioni, ed allo stesso errore nell'individua-
la quale si richiamano i contenuti del provvedimento prov- zione dei nessi di causalità, delle responsabili del servizio
visorio) e dalla visione delle videoregistrazioni si può rile- socio-assistenziale che hanno seguìto gli incontri in spazio
vare «il ‘frenetico’ agire della madre intenta a sottoporre al neutro tra il padre ed il minore. Nelle relazioni (cfr. relazio-
figlio diversi giochi senza che al bambino venisse dato il ni del servizio sociale municipio ... in merito agli incontri in
tempo di condividere quanto proposto, a fronte della mag- spazio neutro del 3 aprile 2015, 13 aprile 2015, 22 dicembre
giore condivisione dimostrata dal padre. Emerge con evi- 2015 e 26 giugno 2015), si evidenziava la resistenza della
denza dalla visione della videoregistrazione che il minore madre ad allontanarsi dalla stanza del luogo dove si teneva-
non mostra alcun timore nel relazionarsi con il padre, mani- no gli incontri, a fronte dell'asserita mancanza di difficoltà
festando affetto nei confronti del genitore». Deve tuttavia ri- del minore «a rimanere da solo con il padre, il quale si è
levarsi in aggiunta a quanto esposto nel provvedimento mostrato adeguato con il figlio nelle richieste di gioco e di
provvisorio che nel corso di tali sedute la madre del minore attenzione verso lo stesso. L'atteggiamento della sig. T. an-
era presente al di fuori della stanza dell'incontro tra il figlio che se accompagna il bambino presso il servizio sociale,
ed il padre (cfr. c.t.u. e dichiarazioni della c.t.u. all'udienza non è collaborativo, non favorendo il rapporto con l'altro
del 10 luglio 2017). genitore recriminando episodi conflittuali del passato con il
Deve invece rilevarsi come la c.t.u., pur avendo esposto marito. Anche se invitata diverse volte ad allontanarsi dal
nella consulenza (come segnalato nel provvedimento prov- municipio per la durata dell'incontro, la signora si è rifiuta-
visorio) la presenza difficoltà di M. (richiamando la cartella ta, dichiarando che il figlio potrebbe rimanere traumatizzato
clinica dell'ospedale ...) e sottolineando le differenze tra il dai presunti maltrattamenti, avvenuti in passato» (relazione
disturbo dello spettro autistico e le altre difficoltà di rela- del 22 dicembre 2015). La non esatta valutazione delle assi-
zione e apprendimento, ha ritenuto che la sindrome non fos- stenti sociali è tuttavia da imputare principalmente alla con-
se tale da inficiare e compromettere la relazione tra il bam- dotta dei genitori, che da una parte non hanno adeguatamen-
bino e il padre. In particolare, nella consulenza si legge a te rappresentato alle operatrici la presenza della sindrome
fronte delle osservazioni della c.t.p. di parte ricorrente: «Per autistica (non rilevata dai genitori per i sei anni di vita del
quanto riguarda le sue osservazioni, la collega si dilunga sul minore) e, dall'altro, hanno incentrato gli incontri sulla loro
disturbo autistico diagnosticato dalla dott. T. della Asl ... e conflittualità, imputando il padre le oggettive resistenze del
mi imputa l'omissione di ‘qualsiasi lettura del comporta- minore alla condotta della madre, e la madre all'ostilità del
mento del minore che possono essere ricondotti alla patolo- bambino verso il padre a causa delle asserite condotte vio-
gia riscontrata di autismo e alla iperattività psicomotoria lente. L'assistente sociale dott. P.B. presente all'udienza del
certificata nelle valutazioni medico-sanitarie riguardanti il 17 maggio 2016 ha confermato l'atteggiamento di intima e
minore’. È importante sottolineare come il disturbo autistico profonda resistenza della ricorrente agli incontri padre-fi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1055 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1056

glio, che avrebbe prodotto quale risultato la difficoltà per il resto. In questo provvedimento, nel quale il g.i.p. rilevava
bambino di entrare nella stanza negli ultimi incontri, mentre la mancanza dei presupposti dell'arresto, tuttavia si legge:
all'inizio del percorso il minore non manifestava difficoltà «in tale contesto competeva ad entrambi i genitori tutelare
in tal senso. Le affermazioni rese dalla ricorrente nell'ultima l'interesse e la serenità del minore, mentre ne sono conse-
udienza («Mio figlio si sta strappando i capelli perché non guite lesioni subite sia da questo che dalla madre, in ordine
vuole andare agli incontri, vuole scappare quando ci va»), alle quali l'indagato non ha offerto spiegazioni credibili, at-
evidenziano come la tensione materna abbia senza dubbio teso che si è limitato ad ipotizzare una caduta accidentale,
peggiorato la situazione del minore. Pur dovendo ritenere senza nemmeno descriverla, o un caso di autolesionismo
sussistente l'ostilità materna, il collegio deve rilevare come anch’esso difficilmente credibile, nel difetto di descrizione,
non sia stata adeguatamente considerata l'opinione del mi- pur in un contesto di obiettiva inattendibilità della persona

a
nore che si opponeva, in forma sempre più forte, alla fre- offesa». Dovendo in tale sede prescindere dalle responsabi-

to
quentazione paterna, via via che si prospettava la possibilità lità penalmente rilevanti, per quanto rileva direttamente nel

en
di allontanamento dalla madre, rievocando esperienze for- presente procedimento, è stata accertata la verificazione del
temente negative vissute con il padre. Durante l'ascolto del violento diverbio con lesioni a carico di tutti i soggetti

am
minore nel corso della c.t.u., questi ha dichiarato espressa- coinvolti e con visione da parte del minore di condotte vio-
mente di non voler vedere il padre perché «lui alcune volte lente poste in essere dai genitori e in grado di traumatizzar-

on
non è molto buono con me in campagna, perché ti dico cosa lo profondamente. La particolare sindrome da cui è affetto
mi ha fatto? ... una volta siccome ho sputato la carne, perché M., caratterizzata da rigidità di pensiero, fa presumere che

O
M abb
non mi piaceva, lui mi ha dato uno schiaffo in testa ... ti vo- la lettura che il bimbo può aver dato dell'episodio (aggres-

M
glio continuare a dire di papà, che lui mi ha detto se lo dici a sione della madre da parte del padre, spiegabile non solo

SI
mamma te le do di più le botte, poi quando stavo in campa- con il condizionamento materno, ma con quello che il bam-
IO in
gna di nuovo un altro giorno, mi diceva puoi pure piagne, bino ha visto, a causa di un evento verificatosi in seguito

AS
perché piangevo che volevo tornare a casa, la sorellastra mi all'arrivo del padre a casa della madre, quindi con una «in-
so

ha dato tante botte forti»: racconto ritenuto dalla c.t.u. at- vasione» del territorio materno da parte del padre) necessiti
tendibile ma non congruente rispetto al contesto, quasi fosse di tempo e di importanti interventi terapeutici per essere ri-
es

necessario per il minore riferire questi episodi (con possibile dimensionata nei suoi effetti. Se, infatti, è stata accertata la
nc

eterodirezione della sua volontà). La consulente nel compie- condotta condizionante della madre, parimenti è stato ac-
re questa valutazione non ha considerato la rigidità di pen- certato nel corso del procedimento l'incapacità del padre di
D
co

siero dei minori affetti da sindrome dello spettro autistico e contenere i propri agiti, e di adeguarsi alle esigenze del fi-
U

non ha valutato come le condotte paterne, riferite dal bam- glio. Il P. ha negato l'esistenza della sindrome, ponendo in
LA
IO olo

bino, possano aver inciso sulla volontà del minore, in forma essere comportamenti ostruzionistici che hanno in concreto
quasi irreversibile, anche a prescindere dai condizionamenti ritardato la terapia fino all'intervento del provvedimento
C
c

materni. giudiziale, si è recato più volte a scuola, si è recato in


O sci
LO

Solo quando si è presa piena consapevolezza della gravità ospedale dal figlio, «imponendo» la sua presenza, anche
della sindrome del minore i responsabili del servizio sociale, contro l'espresso parere delle terapiste che seguivano il mi-
Fa

nella relazione del 22 giugno 2016, dando dato atto sia del- nore per l'autismo, contravvenendo in tal modo sia al prov-
l'atteggiamento non collaborativo della madre, sia delle for- vedimento giudiziale in essere, sia alle indicazioni di tecni-
R

tissime resistenze del bambino, hanno comunicato la so- ci altamente specializzati, malgrado le informazioni in tal
spensione degli incontri in spazio neutro evidenziando il senso adeguatamente e professionalmente veicolate dalla
possibile pregiudizio per M. co-affidataria. Ciò rende presumibile quanto riferito dal
Dopo l'adozione del provvedimento provvisorio con affi- minore in merito agli atteggiamenti aggressivi che il P. può
damento al sevizio sociale ed alla co-affidataria, que- aver tenuto nei suoi confronti in assenza della madre
st'ultima ha assistito e partecipato ai numerosi tentativi di (schiaffi, forti rimproveri), in periodi in cui il padre negava
incontri tra il padre ed il minore segnalando in ciascuna del- e neppure rilevava l'esistenza della sindrome. Condotte ec-
la relazioni periodiche (del 27 dicembre 2016; 1° febbraio cessivamente normative seppure «superabili» per bambini
con normali condizioni psicologiche, possono essere state
2017; 25 maggio 2017; 31 maggio 2017, nonché nel corso
considerate da M. come insopportabili; sono ormai impres-
delle udienze) la strenua opposizione del minore a frequen-
se nella sua memoria, con l'effetto di produrre resistenze
tare il padre, evidenziando come M. fosse colto da crisi pro-
alla frequentazione paterna, in assenza della madre, temen-
fonde ed evidenti alla sola vista del genitore.
do il ripetersi di queste condotte. Per superare l'ostilità
Sempre dopo l'emissione del decreto è iniziato il tratta- propria del minore sono necessarie terapie adeguate e so-
mento del minore per la sindrome dello spettro autistico a prattutto tempo, che il P., sordo ad ogni spiegazione delle
cura delle responsabili del servizio dell'Asl ... Nella rela- terapeute, non vuole concedere.
zione della psicologa che ha avuto in cura il minore si legge Nella relazione redatta, in data 22 febbraio 2017 dalle re-
la conferma della diagnosi di «Disturbo dello spettro autisti- sponsabili del servizio della Asl ... che hanno avuto in cari-
co, disturbo da deficit di attenzione iperattività. Tratti ansio- co il minore, dott. T., psichiatra e dott. G. psicologa specia-
si», confermata dall'ospedale ... da ultimo in data 27 gen- lizzata nel suo trattamento (dirigente sanitario di I° livello),
naio 2017. In particolare si legge che il minore «afferma che e i cui contenuti sono stati confermati nell'udienza del 10
proseguirà gli incontri a patto che non si parli del padre di luglio 2017, si legge: «Pur ritenendo che una relazione ar-
cui ricorda episodi spiacevoli. A fronte del rifiuto della figu- monica di M. con il padre sia conforme al suo interesse, al
ra paterna evidenzia un forte attaccamento alla madre ed in momento il bambino mostra un netto rifiuto, accompagnato
un successivo incontro il bambino manifesta preoccupazione da sintomi ansioso-parossistici, sia ad incontrare il padre
che la madre possa essere aggredita». che semplicemente a parlare di lui e non si possono definire
In adesione al principio di realtà, il collegio deve eviden- i tempi di quando sarà possibile superare questo rifiuto. Ri-
ziare come sia stato accertato che il minore ha assistito guardo ai modi per favorire la loro relazione, occorre che si
all'episodio del 26 giugno 2014, nel corso del quale a se- continui il lavoro riabilitativo e psicologico già in atto sul
guito di un acceso diverbio entrambe le parti e lo stesso bambino per aiutarlo a vincere le sue paure e la sua rigidità,
minore riportavano lesioni (refertate dal pronto soccorso, ma, contemporaneamente, risulta indispensabile e non dif-
cfr. supra). Quanto alle ampie lesioni sul volto del minore, feribile la ricerca di un accordo minimo tra i genitori nel-
le stesse sono visibili nella fotografia di cui al doc. 21 di l'interesse prioritario del figlio, rinviando ad un contesto
parte ricorrente. A seguito di tale episodio, il padre del mi- terapeutico la regolazione delle problematiche non risolte
nore è stato arrestato, con successiva emissione in data 29 nell'ambito della coppia. In aggiunta agli interventi già
giugno 2014 di provvedimento di non convalida dell'ar- messi in atto sul minore si considera utile attivare la figura
IL FORO ITALIANO — 2018.
1057 PARTE PRIMA 1058

di un educatore domiciliare nell'ambito del progetto Sismif, «a sorpresa» (altra condotta cui i soggetti autistici sono osti-
in integrazione con il servizio sociale municipio ..., al fine li) in alcuni contesti (uscita scolastica, ricovero ospedaliero)
di ampliare le potenzialità relazionali del bambino». causando al minore delle crisi alla sua visione (cfr. relazioni
Alla luce di tali risultanze, il collegio, aderendo sul punto della co-affidataria presente in tali contesti). Questi agiti,
alle conclusioni contenute nella c.t.u., e nelle relazioni del compatibili con il profilo psicologico del P. caratterizzato da
servizio sociale, valutata la conflittualità tra le parti, non so- personalità con tendenza all'impulsività e all'acting-out,
pita durante il periodo dell'affidamento del minore al servi- fanno ritenete il padre inidoneo rispetto al corretto esercizio
zio sociale ed alla co-affidataria, ritiene necessario adottare della responsabilità genitoriale.
misure ancora più limitative della responsabilità genitoriale. Come già rilevato, la tensione in essere, i profili caratte-
Come già disposto in precedenti provvedimenti emessi riali e psicologici delle parti (come delineati dalla c.t.u.), la

a
dall'intestato tribunale (cfr. decreto 17 giugno 2016, defini- mancata accettazione del ruolo dell'altro genitore, al di là

to
tivo in quanto non reclamato; decreto 7 ottobre 2015, defini- delle vuote affermazioni verbali, impongono di escludere un

en
tivo in quanto non reclamato; decreto 18 dicembre 2016) affidamento esclusivo all'una o all'altra parte, in quanto ciò
l'alta conflittualità tra le parti impone di disporre la sospen- potrebbe comportare il rischio di totale esclusione dalla vita

am
sione della responsabilità genitoriale di entrambi i genitori della minore del genitore non affidatario. Inoltre, l'affida-
con conseguente nomina di tutore pubblico, da individuare mento esclusivo impone una valutazione di inidoneità geni-

on
nel sindaco pro tempore del comune di ... o in suo delegato. toriale in capo ad uno dei genitori a fronte di una positiva
La totale incomunicabilità tra i genitori emersa in tutti gli valutazione dell'altro. Nel caso di specie i responsabili del

O
M abb
accertamenti compiuti ed evidente nel corso delle udienze, servizio sociale e la c.t.u. non hanno indicato in nessuno dei

M
tradottasi in alcuni casi anche in esplosioni di violenza che genitori quello in grado di assicurare la corretta crescita del

SI
hanno coinvolto il minore, l'incapacità delle parti finanche figlio, e da quanto esposto è emersa l'incapacità genitoriale
IO in
di intraprendere percorsi di genitorialità o di mediazione di entrambi.

AS
(più volte disposti, cfr. decreti provvisori, e non eseguiti) Pertanto, deve essere confermata, ex art. 333 e 337 ter
so

impedisce una corretta gestione del ruolo genitoriale. Il fal- c.c., la sospensione della responsabilità genitoriale di T.D. e
lito tentativo di attribuire ai genitori il loro ruolo con il so- P.C. già disposta con provvedimento provvisorio, con no-
es

stegno e la mediazione del competente servizio socio-assi- mina del tutore pubblico al quale deve essere attribuito l'e-
nc

stenziale impone la nomina del tutore. sercizio della responsabilità genitoriale. Giova rilevare che
La responsabilità di tale grave situazione di stallo è adde- il tutore può sollecitare ex art. 371 c.c. l'intervento del giu-
D
co

bitabile ad entrambi i genitori. dice tutelare anche per disporre, in tempi rapidi, ogni prov-
U

D.T. ha tenuto nell'intero corso del giudizio comporta- vedimento sul luogo in cui il minore deve essere allevato,
LA
IO olo

menti ostruzionistici rilevati dalle operatrici del servizio, ri- sulle scelte scolastiche e su ogni altra scelta che lo riguardi,
fiutando di collaborare, non mettendo in atto condotte rassi- assicurando tempi di risposta necessari per la corretta ge-
C
c

curanti, alle quali gli operatori coinvolti e la c.t.u. la invita- stione del figlio delle parti, non compatibili con il mero af-
O sci
LO

vano. L'incapacità della madre di distinguere tra la com- fidamento al servizio sociale.
promessa relazione personale con il P. ed una corretta ge- In merito al collocamento del minore deve essere confer-
Fa

stione del ruolo genitoriale ha inciso pesantemente sulle mato, allo stato, e rimessa ogni futura valutazione al tutore,
condotte del minore nei confronti del padre, acuendo quei ex art. 371 c.c., il collocamento del minore presso la madre,
R

timori che si erano sviluppati nel bambino per le pregresse che potrà essere autorizzata esclusivamente al compimento
condotte paterne (rimproveri, schiaffi, l'episodio del giugno degli atti inerenti la quotidianeità del figlio. Questa conclu-
2014). La madre, genitore collocatario prevalente, avrebbe sione è conforme a quanto indicato nella c.t.u., nelle rela-
dovuto rassicurare il minore, condurlo verso il padre, mentre zioni del servizio e nelle relazioni della psichiatra e della
al contrario ha attuato condotte ostative e fortemente oppo- psicologa dell'Asl ...
sitive rispetto ad ogni forma di collaborazione. Tali condot- In merito deve rilevarsi come la c.t.u., dott. C., convocata
te, compatibili con i tratti ansioso-ossessivi e con la rigidità per l'udienza del 10 luglio 2017, rilevando una alienazione
psico-affettiva rilevata nella c.t.u., fanno ritenere la madre parentale (pure non segnalata nella consulenza, giudizio
inidonea rispetto al corretto esercizio della responsabilità espresso senza che la consulente dal momento della conclu-
genitoriale. sione della consulenza abbia rivisto il minore, ovvero assi-
C.P., oltre a non aver costruito con il figlio un rapporto stito agli incontri in spazio neutro), ha prospettato l'oppor-
solido già nel corso del matrimonio (circostanza dallo stesso tunità del collocamento presso il padre ovvero in struttura
ammessa nel corso della c.t.u.), ha tenuto condotte forte- comunitaria al fine di ripristinare i rapporti padre-figlio, allo
mente pregiudizievoli per il benessere del minore, in primo stato interrotti. La dott. T., psichiatra, e la dott. G., psicolo-
luogo negando anche dopo l'attivarsi della madre e la dia- ga della ASL ..., hanno espresso totale disaccordo rispetto a
gnosi dell'ospedale ... e l'accertata invalidità, la sindrome tali soluzioni, evidenziando come M., «anche manifestando
dello spettro autistico (cfr., da ultimo, verbale udienza cita- le sue peculiarità sta rispondendo bene sia in campo scola-
ta), inoltre con agiti del tutto incompatibili con la rigidità di stico che in attività terapeutiche o extrascolastiche» e rile-
pensiero del figlio, essendo la sindrome autistica caratteriz- vando come «non siano praticabili soluzioni diverse». In
zata dalla incapacità dei soggetti che ne sono affetti di adat- particolare, la dott. T., psichiatra, ha affermato: «Non credo
tarsi alle situazioni e di superare ricordi negativi. Nella spe- sia bene una collocazione di M. presso una struttura e credo
cie, il padre, proprio negando l'autismo, e forse a causa di che una collocazione presso il padre sia deleteria»; parimen-
una mancata conoscenza del figlio, ha posto in essere con- ti la dott. G., psicologa della Asl ... ha dichiarato: «credo
dotte, quali richieste di intervento delle forze dell'ordine, che una diversa collocazione di M. è deleteria».
accesi diverbi con la madre del minore alla presenza dello Il collegio, valutando le opinioni dei diversi tecnici che
stesso, rimproveri eccessivamente normativi (cfr. quanto ri- hanno seguìto il minore, ritiene di aderire alle conclusioni
ferito dal minore in merito agli schiaffi ricevuti, affermazio- delle responsabili dell'Asl ..., in primo luogo perché esperte
ne ritenuta, come sopra ripotato, credibile dalla stessa c.t.u.) nel trattamento dell'autismo infantile (professionalità non
che hanno posto il minore in situazione di profondo allarme. propria della c.t.u.), ed in secondo luogo poiché alla luce
Tali condotte sono proseguite anche dopo il conclamato ac- delle risultanze processuali la collocazione del minore pres-
certamento dell'autismo e l'intervento delle professioniste so il padre potrebbe provocare nel bambino crisi di enorme
della struttura pubblica (psichiatra e psicologa) che hanno gravità (considerando che la sola visione del padre lo ha
invitato il padre a rispettare i tempi del minore, consentendo portato a tremore e ansia generalizzata, rilevate anche dalla
allo stesso di rielaborare quanto accaduto al fine di superare co-affidataria nelle more del procedimento). La collocazione
le resistenze alla frequentazione. Malgrado tali sollecitazio- di un minore affetto da autismo e dunque caratterizzato da
ni, il padre, disattendendo quanto richiesto, si è presentato rigidità di comportamenti e di pensiero in struttura residen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1059 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1060

ziale potrebbe allo stato provocare un danno maggiore del brio psico-fisico (nella specie, aumento della paura di non
vantaggio (ripresa delle frequentazioni con il padre) che si essere amato e reazioni di forte contrasto rispetto al genito-
intende perseguire, a causa dello scardinamento delle abitu- re), gli incontri possono essere sospesi e tale misura non co-
dini consolidate in quasi nove anni di vita. stituisce violazione dell'art. 8 perché non vi è illegittima in-
In merito alle frequentazioni tra il padre ed il minore, in- terferenza dello Stato nella vita familiare del genitore, pre-
terrotte da oltre un anno aderendo a quanto rilevato dal ser- valendo nel bilanciamento la tutela dell'interesse del minore
vizio sociale e soprattutto dalle responsabili dell'Asl ... che (cfr. Rytchenko c. Russia, sentenza 20 gennaio 2011). Al
hanno in carico il minore per il trattamento della sindrome contrario la corte di Strasburgo ha ritenuto che si fosse rea-
dello spettro autistico, la scelta del momento della ripresa di lizzata la violazione dell'art. 8 Cedu in un caso in cui mal-
grado l'evidente comportamento ostruzionistico della madre

a
tali frequentazioni deve essere rimessa al tutore, che dovrà
seguire in merito il parere dei responsabili della struttura per e le richieste avanzate dal padre di garantire che gli incontri

to
la terapia dell'autismo che avranno in carico il minore. Nel- con il figlio non avvenissero alla presenza della figura ma-

en
la relazione della Asl ... del 22 febbraio 2017 e nelle dichia- terna, il tribunale si sia limitato a prescrivere alle parti —
razioni rese all'udienza del 10 luglio 2017 è emerso il radi- con una formula di fatto vuota e priva di significato giuridi-

am
cato convincimento del minore a non voler frequentare il co — il rispetto delle decisioni prese, lasciando così il de-
padre in quanto lo stesso riporta episodi riferiti come trau- stino del rapporto genitoriale padre-figlio alla volontà e alle

on
matizzanti («racconta che il padre gli impediva di uscire decisioni della madre (caso G. c. Italia, sentenza 15 settem-
bre 2016, Foro it., 2017, IV, 1). Giova inoltre rilevare come

O
dalla stanza mettendosi con una sedia davanti alla porta;

M abb
racconta di una volta che ha preso uno schiaffo dalla sorel- non sia stata ritenuta sussistente la violazione dell'art. 8 Ce-

M
lastra; racconta di una volta che era in braccio alla mamma e du, quando, a seguito del fermo rifiuto del figlio alla fre-

SI
il papà ha aggredito la mamma ... non vuole perdonare il quentazione di un genitore più volte affermato nel corso del-
IO in
padre perché dice che non gli vuole bene»), rilevando some l'ascolto, il genitore rifiutato non sia stato in grado di per-

AS
ogni forzatura sarebbe inutile perché «M. si irrigidirebbe cepire le esigenze del figlio assumendo un ruolo rivendica-
so

ancora di più». Peraltro, che la valutazione delle responsabi- tivo della propria posizione genitoriale senza porsi a sua
es

li del percorso terapeutico di M. sia aderente al dato reale, volta in «ascolto», ledendo in tal modo l'interesse del figlio
emerge dall'esito degli incontri in spazio neutro tenutisi per (caso P. c. Polonia, sentenza 25 gennaio 2011; caso Pascal
nc

oltre due anni, alla presenza dell'assistente sociale del mu- c. Romania, sentenza 17 aprile 2012; caso Custescu c. Ro-
D

nicipio ..., che oltre a non avere portato alcun riavvicina- mania, sentenza 10 gennaio 2012).
co

mento tra il padre ed il minore, hanno condotto all'irrigidi- Nel presente procedimento sono state attuate tutte le for-
LA

mento del figlio. Nella prima fase degli incontri in spazio me possibili di intervento: sono stati disposti incontri in
IO olo

neutro e negli incontri con la c.t.u. il minore ha accettato di spazio neutro padre-figlio; incontri padre-figlio in contesti
C

vedere il padre sapendo che la madre era nella stanza conti- meno formali; è stata esperita la c.t.u.; sono stati messi a di-
c

gua nella quale M. si recava frequentemente per cercare ras- sposizione dei genitori percorsi di sostegno alla genitorialità
O sci
LO

sicurazioni. Successivamente, quando gli operatori del ser- e di mediazione, senza che ciò abbia fornito positivi riscon-
vizio hanno cercato di vietare la presenza della madre, la so- tri, avendo i genitori per lungo tempo ignorato la vera diffi-
Fa

la visione del padre provocava fughe inconsulte, tremori e coltà del figlio, costituita dalla sindrome dello spettro auti-
crisi in capo al bambino (cfr. ultime relazioni del servizio stico ponendo in essere in sua presenza condotte in grado di
R

sociale e relazioni periodiche della co-affidataria). Alla luce traumatizzarlo. L'ascolto del minore e la corretta presa in
di tali risultanze occorre compiere una scelta al fine di ga- carico delle sue difficoltà hanno fatto emergere la necessità
rantire il benessere del minore. Tra il diritto alla piena bi- di sospendere la relazione con il padre fino a quando tali
genitorialità e la necessità di tutelare la stessa incolumità traumi non saranno superati.
psico-fisica del figlio, occorre al momento privilegiare la sa- Per agevolare la ripresa dei rapporti padre figlio il tutore
lute di M. che potrebbe essere posta a rischio dalla forzata dovrà dare attuazione agli interventi riabilitativi del minore
frequentazione paterna che potrebbe produrre danni per la suggeriti dalla struttura pubblica di riferimento (attivazione
sua stessa incolumità (si pensi alle fughe del bambino, ovve- del servizio Sismif, con educatore domiciliare da individua-
ro alle reazioni ansiose parossistiche rilevate dalla psichiatra re in figura maschile che possa intervenire nella quotidianità
e dalla psicologa che lo hanno avuto in cura). del minore attenuando il negativo legame simbiotico con la
L'art. 8 della convenzione europea dei diritti dell'uomo madre).
tutela la vita privata e familiare degli individui, vincolando Il tutore è autorizzato a individuare i terapisti necessari
gli Stati aderenti alla convenzione non solo ad obblighi ne- ovvero l'educatore familiare con la massima urgenza, an-
gativi, di rispetto e non ingerenza, ma anche a obblighi posi- che scegliendolo tra soggetti privati specializzati nella tera-
tivi tesi a porre in essere interventi finalizzati a rendere ef- pia dell'autismo, indicati dal servizio pubblico di riferimen-
fettivi i diritti. L'art. 8 Cedu non contiene alcun riferimento to tra quelli che abbiano le idonee competenze in materia
all'interesse del minore, cardine della convenzione di New (cfr., a tal fine, l'elenco delle strutture fornito dall'Asl ... e
York del 1989 (art. 3). Tuttavia la Corte Edu ha assunto il prodotto dalla co-affidataria, con nota del 25 luglio 2017,
superiore interesse del minore a parametro nell'applicazione prodotta su richiesta del giudice delegato) qualora il servi-
dell'art. 8, sia quanto agli obblighi negativi sia quanto agli zio pubblico non possa offrire, per scarsità di risorse, tali
obblighi positivi. Nella valutazione dell'interesse del minore interventi con urgenza e continuità. I relativi costi saranno
assume ruolo determinate l'opinione del figlio, precipitato posti a carico dei genitori nella misura del cinquanta per
del suo diritto ad essere ascoltato. Se la Corte Edu ha affer- cento ciascuno. (Omissis)
mato che è diritto del minore avere piene relazioni con en-
trambi i genitori, stabilendo tra gli obblighi positivi a carico
degli Stati aderenti l'adozione di misure che assicurino le II
relazioni tra genitori e figli e le rendano effettive, ponendo
in essere misure concrete ed efficaci, ha comunque puntua- Trib. Roma, decr. 8 settembre 2017
lizzato che il bilancimento tra i contrapposti interessi deve
garantire l'equilibrio tra il diritto del minore a vivere in mo- Considerato che: come già esposto nel provvedimento
do sereno e il diritto del genitore a mantenere rapporti con il provvisorio emesso all'esito della camera di consiglio del
figlio. In numerose pronunce la corte ha stabilito che, qualo- 1° aprile 2016 che in parte si riporta, con ricorso depositato
ra le relazioni genitore-figlio, in presenza di genitore che in data 30 novembre 2015 X ha chiesto l'adozione di prov-
non abbia sufficiente capacità genitoriale, siano tali da gene- vedimenti di affidamento e mantenimento del figlio Z, nato
rare nel minore reazioni contrarie alla tutela del suo equili- a Roma il ... 2013, dalla relazione intrattenuta con Y. Il ri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1061 PARTE PRIMA 1062

corrente ha esposto di lavorare in Milano come ... e di aver durante il periodo estivo, per sette giorni durante le vacanze
intrattenuto una relazione con Y, apprendendo dopo poco natalizie, per metà delle vacanze pasquali, ponendo a carico
tempo l'imminente nascita del minore; a seguito della na- del padre assegno mensile di euro 800 mensili oltre al cin-
scita del figlio il ricorrente non si è trasferito in Roma, luo- quanta per cento delle spese straordinarie; con vittoria di
go di residenza della resistente e del figlio, raggiungendo la spese.
Y nei fine settimana per mantenere un costante rapporto All'udienza del 14 marzo 2016, fissata in accoglimento
con il minore. Cessato il rapporto sentimentale tra le parti, della istanza di anticipazione stante l'urgenza, sono com-
nel gennaio 2015 la madre del minore avrebbe adottato parse le parti, dichiarando il X di esercitare professione di
comportamenti tesi ad escludere il padre dalle scelte ine- ... e di percepire reddito mensile netto di circa euro 4.000,
renti la vita del figlio, con totale estromissione del padre di essere gravato da costo di locazione per l'immobile di

a
dalla quotidianità del minore. La resistente, secondo le al- residenza in Milano per euro 1.050 mensili, oltre ai costi

to
legazioni del X, non avrebbe esercitato attività lavorativa, per raggiungere e permanere con il figlio in Roma, di non
dedicandosi a continui viaggi in lussuose località italiane

en
avere proprietà immobiliari; la Y di essere in attesa di oc-
ed estere, permanendo per lunghi periodi insieme con il fi- cupazione avendo sottoscritto contratto con datore di lavoro

am
glio e la baby sitter all'estero (in particolare a Londra dove londinese, di essere proprietaria di un immobile in Londra e
la Y è titolare di un appartamento locato a terzi), uscendo di box auto in centro di Roma. Il ricorrente si è opposto alla
sino a tarda sera, delegando l'accudimento del minore a ba-

on
richiesta della controparte di essere autorizzata a trasferire
by sitter conviventi, potendo contare sull'importante soste- la residenza abituale del minore in Londra, rappresentando

O
M abb
gno economico della famiglia di origine, che avrebbe locato di poter contare in Roma sulla presenza della sorella in

M
per la resistente, il figlio e la colf convivente un apparta- grado di ospitarlo durante i periodi di permanenza nella ca-
mento in via ..., in pieno centro di Roma per corrispettivo

SI
pitale, per le frequentazioni del figlio, e di aver raggiunto il
di euro 1.750. Il X ha riferito di aver appreso da una delle
IO in minore anche in giorni diversi dal fine settimana, stante la

AS
baby sitter del minore di comportamenti della madre di to- possibilità di giungere facilmente in Roma e di contare sul
so
tale disinteresse nei confronti del figlio. Tanto premesso, il sostegno familiare, evidenziando di non avere sufficienti
ricorrente ha chiesto venisse disposto in via provvisoria possibilità economiche per frequentare con pari intensità il
es

l'affidamento condiviso del minore, con contestuale nomi- figlio in Londra e offrendo di trasferire la propria residenza
na di consulente tecnico d'ufficio, per determinare le mi-
nc

in Roma per garantire maggiore presenza, dichiarandosi di-


gliori condizioni di affidamento del figlio, prevedendo
D

sponibile a essere individuato come collocatario prevalente


co

espressamente che la madre non potesse allontanare da del minore sia in Roma sia in Milano. La resistente ha of-
U

Roma il minore senza il consenso scritto del padre, ponen- ferto, se autorizzata a trasferirsi a Londra, di condurre il fi-
LA
IO olo

do a carico del ricorrente assegno mensile di euro 300 quale glio a Roma o a Milano una volta al mese e di cedere la
contributo al mantenimento del figlio, oltre al cinquanta per propria abitazione ovvero di coprire i costi di permanenza
C

cento delle spese straordinarie, con condanna della resisten-


c

del padre del minore in Londra con un tetto di spesa prede-


O sci

te al risarcimento del danno nel caso di inottemperanza del-


LO

terminato. Il ricorrente ha insistito nella richiesta di c.t.u.,


la Y ai doveri genitoriali; con vittoria di spese. la resistente si è opposta. All'esito dell'udienza la decisione
Fa

Con autonomo ricorso depositato in data 3 febbraio 2016 è stata rimessa al collegio con termine alle parti per deposi-
Y ha chiesto in via di urgenza di essere autorizzata, anche to di note.
R

inaudita altera parte, a mutare la residenza di fatto del mi-


nore da Roma a Londra, dove la madre e il minore potreb- Con provvedimento provvisorio dell'1-18 aprile 2016 è
bero risiedere nell'immobile di proprietà della Y. A fonda- stato disposto l'affidamento condiviso del figlio minore ad
mento della richiesta la Y ha rappresentato di aver sotto- entrambi i genitori, prevedendone il collocamento prevalen-
scritto un contratto di lavoro a tempo indeterminato con da- te presso l'abitazione materna, stabilendo il divieto di mu-
tore di lavoro inglese, per svolgere mansioni amministrati- tamento della residenza abituale del figlio da Roma in Lon-
ve in società leader mondiale in ... con retribuzione di GBP dra in assenza di consenso di entrambi i genitori e discipli-
2.000 al mese (pari a circa euro 2.500/2.600 mensili) con nando le frequentazioni padre-figlio, non accogliendo la
decorrenza dal 1° marzo 2016. La resistente ha rappresenta- domanda della Y di essere autorizzata a trasferire la resi-
to di aver convissuto con il figlio dalla nascita mentre il denza abituale del minore in Londra, a condizione che il
padre, residente in Milano, avrebbe visto il figlio a fine set- padre, preso atto della disponibilità manifestata in tal senso
timana alterni e durante le vacanze estive, natalizie e duran- dal ricorrente in udienza, avesse trasferito entro il mese di
te alcuni ponti. La Y ha esposto di aver insieme con il fi- giugno 2016 la propria residenza in Roma in modo da poter
glio residenza anagrafica in Londra, stante la titolarità di garantire maggiore sostegno e presenza per l'accudimento
immobile in tale città, rappresentando l'abitudine del mino- quotidiano del minore e consentire in tal modo alla madre
re a viaggiare e la possibilità di provvedere anche in Lon- di dedicarsi ad attività lavorativa in Roma. Ciò al fine di
dra all'accudimento del figlio dovendo prestare attività la- superare il principale rilievo della resistente avverso il ri-
vorativa sino alle 17.00 e potendo collocare il minore nella fiuto di autorizzazione al trasferimento formulato dal X di
stessa struttura presso la quale la resistente sarebbe impe- non modifica delle consolidate modalità di frequentazione
gnata lavorativamente, nella quale è presente un asilo. La Y padre-figlio, in essere a fine settimana alterni dalla nascita
ha rappresentato di aver provveduto con l'ausilio economi- del minore, in caso di trasferimento del minore in Londra
co della propria famiglia al mantenimento del figlio e al stante la residenza in Milano del padre, rilievo destinato ad
pagamento del canone di locazione dell'immobile e alle essere superato solo in caso di trasferimento del padre in
spese straordinarie per il minore, non avendo il padre par- Roma, con conseguente possibilità per il padre di fruire
tecipato a tali spese, limitandosi il X, solo dopo la cessa- della vicinanza con il minore anche nel corso della settima-
zione della relazione sentimentale tra le parti, al versamen- na. Con il provvedimento provvisorio è stato posto a carico
to di euro 400 mensili in un primo periodo e di euro 300 del padre assegno di euro 700 mensili quale contributo per
mensili nel periodo successivo. Premessa la richiesta urgen- il mantenimento del minore oltre al cinquanta per cento
te di essere autorizzata a trasferire la residenza del minore delle spese straordinarie, e sono state ammesse le prove te-
in Londra, anche senza il consenso paterno, nel merito la Y stimoniali richieste.
ha chiesto venisse disposto l'affidamento condiviso del fi- Escussi i testi sulle circostanze ammesse con provvedi-
glio ad entrambi i genitori con collocazione prevalente mento provvisorio del 30 settembre - 11 ottobre 2016, è
presso l'abitazione materna e possibilità per il padre di ve- stata disposta c.t.u. per verificare la situazione del minore,
dere e tenere con sé a fine settimana alterni una volta in le capacità genitoriali delle parti e per acquisire elementi
Roma (con onere a carico della madre di accompagnare il sulle modalità di affidamento del minore. Depositata la
figlio) e una volta in Londra, per tre settimane consecutive c.t.u., acquisiti i documenti delle parti, la decisione è stata
IL FORO ITALIANO — 2018.
1063 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1064

rimessa al collegio con termine per il deposito di memorie frasettimanali, che non sarebbero possibili in caso di trasfe-
conclusionali e di repliche. rimento all'estero, non accoglie la richiesta della resistente,
Osserva il collegio. — Preliminarmente, la richiesta del anche considerando l'avvenuto trasferimento del padre da
ricorrente di disporre la rinnovazione della c.t.u. non può Roma a Milano, a seguito e in ottemperanza a quanto previ-
essere accolta, in quanto la consulenza è scevra da vizi lo- sto nel provvedimento provvisorio. In merito le allegazioni
gico-argomentativi, non ravvisandosi nelle sue conclusioni della difesa della Y (sostenute da relazione investigativa)
la lamentata parzialità in danno del X. quanto ad un «fittizio» trasferimento del padre in Roma,
All'esito del procedimento entrambe le parti hanno chie- conservando il ricorrente stabili legami in Milano (perma-
sto sia disposto l'affidamento condiviso del figlio minore nenza nello studio ... di Milano, luogo di residenza del-
ad entrambi i genitori con collocamento prevalente presso l'attuale compagna, mancanza di stabile abitazione in Ro-

a
l'abitazione materna. Residuano marginali contrasti in me- ma continuando il X a risiedere nell'abitazione della sorella

to
rito alle modalità di frequentazione padre-figlio, mentre la e del di lei marito, ritenuta non idonea dalla consulente,

en
resistente ha insistito nella richiesta di autorizzazione al presenza di numerosi viaggi per Milano), non è sufficiente
trasferimento della residenza abituale del figlio in Londra. a superare le motivazioni poste a base del diniego di trasfe-

am
Nel corso del procedimento è emerso contrasto in ordine al- rimento all'estero della residenza del minore. Dal momento
la scelta dell'istituto scolastico cui iscrivere il figlio, chie- in cui sono stati adottati i provvedimenti provvisori non so-

on
dendo il X che sia autorizzata, per l'anno scolastico no, infatti, emerse gravi inadempienze rispetto alle modali-
2017/2018, la prosecuzione della scuola materna presso lo tà di frequentazioni stabilite nel provvedimento provviso-

O
M abb
stesso istituto ... frequentato dal minore nei precedenti due rio, che prevedevano incontri infrasettimanali tra padre e

M
anni, e che sia autorizzata l'iscrizione del minore, per l'an- figlio, non rilevando per il resto le scelte con le quali il pa-

SI
no scolastico 2018/2019, presso la scuola pubblica di quar- dre decide di trascorrere il proprio tempo e la propria attivi-
IO in
tiere (istituto comprensivo ... sito in via ... Roma); chieden- tà lavorativa in Roma ovvero in Milano. Peraltro, l'unica

AS
do al contrario la resistente di essere autorizzata all'iscri- criticità rappresentata dalla non piena adeguatezza del-
so

zione del figlio presso l'istituto scolastico ..., già dall'anno l'abitazione della sorella del X a ricevere il minore, doven-
do questi condividere il letto con il figlio, appare in via di
es

scolastico 2017/2018, scuola privata in lingua inglese, che


consente l'acquisizione di un titolo riconosciuto nel sistema superamento, avendo il ricorrente depositato contratto di
nc

scolastico anglosassone, dichiarandosi disponibile ad assu- locazione di immobile in Roma nello stesso stabile abitato
dalla sorella, che potrà continuare a sostenerlo nella gestio-
D

mere il cento per cento degli elevati costi per iscrizione e


co

ne del figlio. Inoltre, all'esito della c.t.u. è emerso il pieno


U

frequentazione scolastica.
e positivo radicamento del minore in Roma, luogo di resi-
LA

All'esito del procedimento le allegazioni del ricorrente,


IO olo

che ha rappresentato condotte ostative della resistente al denza abituale dalla nascita, dove il bambino ha instaurato
una fitta rete di relazioni non solo con i genitori, ma anche
C

corretto esercizio della piena bigenitorialità, nonché con-


c

dotte negligenti nella gestione del minore, asseritamente con i nonni materni (cui appare molto legato e che sosten-
O sci
LO

gono la resistente nelle attività quotidiane) e con la zia pa-


delegata a personale di servizio, non risultano provate. Le
terna (con la quale ha convissuto nei momenti di perma-
dichiarazioni della teste ..., colf convivente della Y per tre-
Fa

nenza con il padre in Roma); un'eventuale trasferimento


dici mesi, dall'ottobre 2014, secondo la quale la resistente
priverebbe il minore di tali relazioni, recidendo la quotidia-
avrebbe delegato totalmente l'accudimento del figlio alla
R

nità con la variegata rete familiare frequentata assiduamen-


stessa colf, e la madre sarebbe stata assente da casa, rien-
te e positivamente.
trando dopo l'addormentamento del bambino, non giocando
Nella c.t.u. si trova riscontro alle conclusioni contenute
con lui, non hanno trovato riscontri né nelle dichiarazioni
nel provvedimento provvisorio e confermate nel presente
degli altri testi, né nelle risultanze della consulenza, doven- decreto, quanto alla scelta della residenza del minore in
dosi peraltro evidenziare la pendenza di denunce penali Roma, poiché si legge che «il bambino è piccolo e per con-
proposte dalla Y nei confronti dell'ex domestica. tinuare ad interiorizzare la figura paterna e a mantenere un
Nella c.t.u. è emersa la serena situazione del minore e il buon legame di attaccamento con il padre, abbisogna, al-
suo pieno benessere psico-fisico, a fronte di una situazione meno fino all'età di sei anni, di una frequentazione più am-
dei genitori, rilevata sia dalla consulente d'ufficio sia dalle pia rispetto ai weekend alterni proposti dalla madre, oltre ai
c.t.p., di «immaturità di entrambe le parti in causa» consi- periodi relativi alle vacanze scolastiche». Quanto alla pos-
derando «opportuno un lavoro di riflessione psicoterapeuti- sibilità di futuro trasferimento del minore dopo i sei anni,
co individuale»; tuttavia, pur a fronte della riferita criticità pure ritenuta possibile dalla c.t.u. e fonte di potenziale ar-
caratteriale, non sono emerse compromissioni della capaci- ricchimento del minore, la questione non può essere ogget-
tà genitoriale di alcuna delle parti. to di giudizio riferendosi a fatti futuri, non prevedibili in
La c.t.u. ha concluso esponendo che entrambi i perizian- quanto allo stato il minore non ha compiuto neppure quat-
di sono persone «di elevata qualità morale ... entrambi ge- tro anni, e dovendosi comunque rilevare la necessità di
nitori capaci di sincero affetto per il loro figlio, il conflitto consenso di entrambi i genitori al trasferimento ovvero di
tra di loro peraltro non è da trascurare in quanto, per le di- motivi di rilevante importanza per l'autorizzazione a trasfe-
verse provenienze socio-culturali e soprattutto i differenti rimenti unilateralmente richiesti. Nel corso del giudizio,
contesti familiari in cui sono stati educati, hanno progetti, avendo la resistente ripreso il proprio lavoro presso il ...
aspettative e modelli valoriali che possono creare anche in (anche se con contratto a tempo determinato), è venuta me-
futuro divergenze insanabili e conflitti con inevitabile no, come sopra detto, la principale motivazione posta dalla
danno allo sviluppo psicofisico del minore». Le visite do- Y a fondamento della richiesta di trasferimento a Londra,
miciliari e l'osservazione del bambino in entrambi i conte- città nella quale le era stata offerta attività lavorativa, po-
sti hanno confermato la «ottima condizione psicofisica del tendo la resistente, dotata di elevatissima capacità lavorati-
piccolo Z». va (laurea, approfondita conoscenza delle lingue ed in par-
Alla luce di tali risultanze deve essere confermato l'affi- ticolare della lingua inglese, esperienze professionali inter-
damento condiviso del minore ad entrambi i genitori, con nazionali) reperire anche in Italia idonea occupazione. Per
collocazione abitativa prevalente del figlio presso l'abita- quanto esposto, deve essere confermato il provvedimento
zione materna. provvisorio, prevedendo che luogo di residenza abituale del
Quanto alla richiesta autorizzazione al trasferimento del minore sia quello attuale (città di Roma) e che per trasferire
figlio a Londra, il collegio richiama le considerazioni ripor- la residenza in altro luogo sarà necessario il consenso
tate nel provvedimento provvisorio, data la tenera età del espresso di entrambi genitori, come previsto dall'art. 316
minore (quasi quattro anni) e la necessità che si consolidi il c.c., che nel definire la responsabilità genitoriale ha espres-
rapporto padre-figlio, con assidue frequentazioni anche in- samente previsto che siano i genitori a stabilire di comune
IL FORO ITALIANO — 2018.
1065 PARTE PRIMA 1066

accordo la residenza abituale dei figli minori, l'eventuale fettuata dalla stessa madre, per l'anno scolastico 2017/2018
trasferimento del minore a fronte del dissenso di uno dei deve essere confermata l'iscrizione del minore presso l'isti-
due genitori può essere autorizzato solo qualora siano pro- tuto attualmente frequentato fino alla conclusione del-
vati giustificati motivi che rendano tale soluzione necessa- l'attuale ciclo scolastico, con costi da porre a carico dei ge-
ria, dovendo in mancanza rigettare la richiesta al fine di nitori nella misura del cinquanta per cento (avendo il padre
preservare l'habitat del figlio inteso non solo come casa di richiesto tale iscrizione e la madre operato la scelta inizia-
abitazione, ma anche come rete di relazioni familiari, sco- le), privilegiando la continuità scolastica. Per i cicli succes-
lastiche ed amicali costruita intorno al minore, motivi che sivi, qualora dovesse permanere il dissenso tra i genitori,
per quanto esposto nel caso di specie non sussistono. deve essere privilegiata l'iscrizione nella scuola pubblica,
Quanto alle modalità di frequentazione padre-figlio a fron- in istituto da individuare, in caso di mancato accordo, in

a
te delle diverse proposte dei genitori, divergenti quasi esclu- quello più vicino all'abitazione del minore, privilegiando la

to
sivamente per le modalità di frequentazione infrasettimanali, vicinanza cui consegue minore affaticamento del minore e

en
il collegio ritiene di confermare le attuali modalità che hanno la possibilità statisticamente più rilevante di incontrare e
consentito al figlio di avere piena continuità di accesso ad poter frequentare compagni di classe residenti in zone limi-

am
entrambi i genitori, con risultati positivi sul suo benessere trofe. (Omissis)
evidenziati dalla puntuale c.t.u.; rispetto alle modalità in es-

on
————————
sere deve essere previsto, in considerazione della crescita del
figlio, l'inserimento di un pernottamento infrasettimanale

O
(1-2) I. - I due decreti in rassegna, estremamente motivati in

M abb
nella sera del giovedì con facoltà del padre di tenere con sé il fatto (anche con riferimento all'iter procedimentale, complesso

M
figlio dalle ore 18 con accompagnamento a scuola il giorno in entrambi i casi), concernono fattispecie di sicuro interesse,

SI
successivo. Le allegate necessità di lavoro del padre devono in tema di affidamento della prole, nella crisi sia della famiglia
IO in
essere considerate prevalenti rispetto all'interesse del mino- legittima che di quella di fatto.

AS
re, preso atto della possibilità per il ricorrente di organizzar- Trib. Roma, decr. 19 ottobre 2017, in epigrafe sub I, defini-
so

si, al pari della resistente anch’ella lavoratrice, per la tenuta sce (in sede di modifica, ex art. 710 c.p.c., di una separazione
es

del figlio in caso di impedimenti lavorativi (risulta che la Y che pure fu consensuale) un procedimento dai connotati allar-
si avvalga positivamente della collaborazione dei nonni ma- manti; la conflittualità tra i genitori è tale (sfociata anche in
nc

terni e di personale di servizio). condotte violente, come illustrato in motivazione) che gli stessi
D

Quanto al contrasto sull'iscrizione scolastica, pur pren- non hanno «percepito», se non con colpevole ritardo, la grave
co

dendo atto del suggerimento della c.t.u. quanto al vantaggio patologia cui è affetto il figlio, ancora preadolescente: la sin-
drome autistica. Da qui un «crescendo» di provvedimenti limi-
LA

che deriverebbe al minore da un'educazione cosmopolita e


IO olo

internazionale, con iscrizione nella scuola privata di matri- tativi, sfociati nella sospensione della responsabilità genitoriale
e nella nomina di un tutore pubblico, cui è sostanzialmente ri-
C

ce anglosassone, il collegio rileva che, come da consolidati


c

orientamenti giurisprudenziali, pienamente condivisi, l'i- messa ogni scelta, anche e soprattutto terapeutica, per il figlio:
O sci
LO

cfr. massima 1.
scrizione a scuola privata del minore sia possibile solo in
presenza di espresso consenso di entrambi i genitori, supe- In termini, cfr. Trib. Roma 27 ottobre 2016, Foro it., 2017, I,
Fa

1755; diversamente, per la designazione (sempre in caso di


rabile solo quando sussistano valide ragioni, quali ad esem- conflittualità tra i genitori nociva per il figlio) di un «coordina-
pio la necessità di assicurare continuità scolastica permet-
R

tore genitoriale», Trib. Civitavecchia 20 maggio 2015, id.,


tendo al minore di terminare un ciclo iniziato in istituto 2016, I, 1655.
privato al fine di non turbarne l'equilibrio con modifica di Al riguardo, cfr. anche DANOVI, Il coordinatore genitoriale:
insegnanti e relazioni con il gruppo di classe. una nuova risorsa nella crisi della famiglia (osservazioni a
«La scelta dell'istituto scolastico è da considerare scelta Trib. Milano 29 luglio 2016), in Famiglia e dir., 2017, 797.
di maggiore rilevanza per il figlio, e qualora i genitori non Con riferimento all'attribuzione al servizio pubblico delle
riescano a dirimere il conflitto in merito alla scelta tra scelte terapeutiche di maggior rilievo per il figlio minore, sem-
scuola pubblica e privata, il tribunale può indicare la sola pre nell'ambito della separazione, cfr. Trib. Reggio Emilia 11
scuola pubblica, dovendosi ritenere l'istruzione pubblica giugno 2015, Foro it., 2016, I, 903.
quella cui i minori devono accedere anche obbligatoriamen- Merita segnalare che il tribunale, pur a fronte della prospet-
te fino al sedicesimo anno di età. Tale conclusione si desu- tazione di una sindrome d'alienazione parentale (indotta dalla
me dalla struttura dell'ordinamento scolastico gratuito e madre) ha però escluso il collocamento del minore presso il
universale solo con riferimento alla scuola pubblica, mentre padre, tenuto conto della peculiare situazione del bambino me-
la scuola privata impone il pagamento di rette e soprattutto desimo: cfr. Cass. 8 aprile 2016, n. 6919, ibid., 1655.
l'adesione a specifici orientamenti non solo didattici ma
anche di impostazione religiosa ovvero educativa che pos- II. - Trib. Roma, decr. 8 settembre 2017, in epigrafe sub II,
sono non essere condivisi dai genitori, e rispetto ai quali il concerne invece un tema meno drammatico, ma di frequente
tribunale investito della scelta non può esprimere preferen- verificazione: la richiesta, da parte del genitore affidatario del
ze attenendo tali opzioni a scelte personalissime rimesse al figlio minore in regime di affidamento condiviso, di autorizza-
solo consenso dei genitori. Né può ritenersi che a fronte di zione al trasferimento in località diversa da quello di originaria
una pregressa adesione alla scelta della scuola privata per residenza, o dove comunque risiede anche l'altro genitore; nel-
periodi precedenti, i genitori siano obbligati a rimanere le- la specie, anzi, il trasferimento richiesto è all'estero (da Roma
gati a tale scelta per ogni ordine e grado di istruzione, do- a Londra); si noti, del resto, che nella prassi sovente tali trasfe-
vendosi ribadire, come sopra esposto, che i genitori sono rimenti avvengono di fatto, senza che sia stata conseguita l'au-
torizzazione giudiziale o almeno il previo consenso (necessario
chiamati a rinnovare il consenso per i cicli di studio succes-
ex art. 316 c.c.) dell'altro genitore.
sivi ben potendo una determinata impostazione didattica
Nella specie, cfr. la massima 2, l'autorizzazione è stata nega-
ovvero educativa essere condivisa per una determinata età ta, alla stregua di svariate considerazioni, ma in primo luogo
dei figli e non per altra. Solo in presenza di determinate per assicurare l'effettività del diritto del minore alla bigenito-
circostanze può derogarsi a tale principio generale, per rialità (ovviamente appannato in caso di trasferimento all'este-
esempio nell'ipotesi di dover assicurare l'indubbio valore ro).
della continuità scolastica, ovvero qualora il contrasto tra i Cfr., in materia, Cass. 14 settembre 2016, n. 18087, ibid.,
genitori non investa la scelta ontologica tra scuola pubbli- 3447, secondo cui ogni decisione giudiziale in materia (anche
ca-scuola privata ma attenga aspetti economici» (cfr. Trib. in caso di trasferimento abusivo) è ispirata all'esigenza di tute-
Roma, decr. 9 settembre 2016, Foro it., 2016, I, 3285). la del superiore interesse del minore; sulla nozione di luogo di
Per quanto esposto, poiché il minore risulta iscritto da residenza abituale del minore, cfr. (in tema di sottrazione inter-
due anni presso l'istituto privato ..., con scelta peraltro ef- nazionale) Cass. 14 dicembre 2017, n. 30123, id., 2018, I, 525,
IL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 27.
1067 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1068

nonché Corte giust. 8 giugno 2017, causa C-111/17 PPU, ibid., La tutela dei figli minori attraverso il riconoscimento di di-
IV, 103. ritti fondamentali e la tecnica delle clausole generali (3) rap-
Il provvedimento, infine, ha rigettato anche la richiesta ma- presenta la trama essenziale della cornice di diritto positivo in
terna di iscrizione del figlio ad una scuola privata di lingua in- tema di filiazione, la quale in tal modo restituisce «la fondazio-
glese, occorrendo al riguardo il consenso dell'altro genitore, e ne di un ordine oggettivo di valori sostanziali» (4).
atteso che nel contrasto va privilegiata la scuola pubblica; è fat- Tuttavia, la connaturata elevata generalità e elasticità del
to espresso riferimento a Trib. Roma 9 settembre 2016, id., contenuto delle norme relative può rischiare di condurre a valu-
2016, I, 3285; cfr. però anche — per una diversa fattispecie — tazioni ondivaghe, in special modo nell'utilizzo da parte della
Trib. Roma 7 marzo 2017, id., 2017, I, 2167. giurisprudenza della clausola generale dell'interesse del mino-
re. Ciò può indurre l'interprete a un tentativo di definizione del

a
III. - Sempre in tema di contrasto tra i genitori, e di scelte te- significato giuridico di quei diritti e clausole, soprattutto in vi-
sta dei casi più controversi che — come si vedrà — sono porta-

to
rapeutiche per i figli, può richiamarsi anche Trib. Roma, decr.
5 settembre 2017, n. 22791/17, pres. Mangano, est. Velletti, ti dall'operatività delle biotecnologie nei fenomeni procreativi.

en
inedita, in tema di affidamento e mantenimento di figlio minore
nato fuori dal matrimonio, affetto da grave patologia (autismo e 2. - Problemi di significato e limiti di operatività del best in-

am
altro); il tribunale, a fronte dei continui contrasti tra i genitori terest of the child quale clausola generale. L'interesse superio-
sulle scelte terapeutiche, e alla stregua di una c.t.u., fermo l'af- re del minore si configura come cruciale nel sistema (5), assol-

on
fido condiviso, ha disposto che le scelte mediche, terapeutiche vendo la funzione di principio, in quanto sotteso alla legislazio-
ne, o clausola generale, per il giudice chiamato ad orientare le

O
e riabilitative vanno effettuate alla stregua delle indicazioni

M abb
fornite dal dirigente dell'Asl, attuate dal genitore più diligente, proprie decisioni secondo quell'operazione di integrazione va-

M
anche senza il consenso dell'altro, o — in caso di inerzia — lutativa che è propria di questa tecnica normativa.

SI
dallo stesso dirigente; i costi vanno ripartiti tra i genitori, ma Si è ritenuto che l'ampiezza di significato e la frequenza di
IO in
gravano sul padre nella misura dell'ottanta per cento. previsione e di utilizzo, da parte delle corti, sovranazionali e

AS
La giurisprudenza continua ad occuparsi del tema, sempre at- nazionali, dello standard del «prevalente interesse del minore»
so

tuale, dei vaccini per i figli minori, nel contrasto tra i genitori (6), lo rendano potenziale strumento di arbitrio per il giudican-
te e veicolo per l'intrusione del suo personale convincimento
es

sulla loro somministrazione; cfr. App. Napoli 30 agosto 2017,


ibid., 3175. Cfr. anche — sostanzialmente in termini — Trib. nella decisione (7). Si è giunti a definirlo «valore-tiranno» (8).
Tale rischio appare tanto più pericoloso se si considera la
nc

Modena, decr. 19 dicembre 2017, pres. Gin Tibaldi, est. Sarti-


possibilità di invocare l'interesse del minore per «legalizzare»
D

ni, inedita. Il tribunale, all'esito di una c.t.u., che ha ritenuto


co

l'insussistenza di controindicazioni, tenuto anche conto del d.l. situazioni di fatto, fino al punto di contrastare e prevalere sul
U

73/17 (convertito in l. 119/17), ha autorizzato il padre (oppo- dettato normativo (9).


LA

In proposito, appare opportuno non tralasciare la valenza del


IO olo

nendosi la madre, che invoca «l'obiezione di coscienza») a sot-


toporre la figlia alle vaccinazioni previste dal piano vaccinale best interest, quale veicolo della flessibilità necessaria per la
C

valutazione del singolo caso, in un settore che, perché relativo


c

vigente.
agli interessi della persona, è soggetto a variabili sociali e cul-
O sci

In tema di vaccinazioni obbligatorie, da ultimo, Corte cost.


LO

18 gennaio 2018, n. 5, id., 2018, I, 710, con nota di PASCUZZI, turali e richiede comunque un margine di apprezzamento in ca-
po al giudicante (10).
Fa

in questo fascicolo. [G. CASABURI]


Il rischio di una eccessiva (e in questo caso elusiva) vaghez-
za richiama, semmai, l'interprete al tentativo di recuperare e
R

* * * «classificare» la gamma di criteri che possono essere utilizzati


nel valutare l'interesse del minore, quando opera come stan-
Genitorialità scomposta e identità del minore. Alcune con- dard, al fine di orientare il convincimento del giudicante nel
siderazioni a margine dell'interesse superiore del minore. caso concreto.
Con riguardo alla semantica del best interest, la giurispru-
1. - Il quadro giuridico di riferimento della filiazione tra di- denza si attesta su posizioni diversificate. Si tende, infatti, a far
ritti fondamentali e clausole generali. Uno dei principali mo- derivare la decisione basata sul superiore interesse del minore
venti del diritto di famiglia è la tutela dei figli, anzitutto minori. dalle idee dominanti in una determinata comunità scientifica,
Il figlio, bisognoso di cure per la sua crescita e formazione, dai valori morali di chi la prende, ovvero da criteri (la psicolo-
rappresenta il primo soggetto debole nei rapporti di famiglia e ————————
in quanto tale titolare di diritti indisponibili. Tra essi, nel-
l'ordinamento italiano, emerge il fondamentale diritto all'amo- (3) Sul punto già G. FERRANDO, Diritti e interesse del minore tra
re dei genitori, ovvero a quella carica affettiva di cui l'essere principî e clausole generali, in Politica del diritto, 1998, 167 ss.
(4) L. MENGONI, Diritto e tecnica, in Riv. trim. dir. e proc. civ.,
umano non può fare a meno nel tempo della sua formazione, 2001, 9.
previsto espressamente come diritto all'assistenza morale (art. (5) LENTI, Note critiche in tema di interesse del minore, in Riv. dir.
315 bis, 1° comma, c.c.) e come requisito dell'idoneità affettiva civ., 2016, 86 ss.; ID., L'interesse del minore nella giurisprudenza della
degli aspiranti adottanti (art. 6, 2° comma, l. adozioni) (1). Corte europea dei diritti dell'uomo: espansione e trasformismo, in
L'amore e ogni obbligo funzionale alla crescita, educazione e Nuova giur. civ., 2016, 148 ss.
(6) Sul rapporto tra clausole generali e standard, nel senso di una lo-
formazione del figlio sono posti a carico della madre e del pa- ro identificazione, o quanto meno difficile distinzione, già RODOTÀ, Il
dre, anche ai fini della formazione dell'identità del figlio. tempo delle clausole generali, in Riv. critica dir. privato, 1987, 709 ss.,
La cura del figlio, specialmente minore d'età, e il suo un sa- spec. 726. Si veda anche F. PIRAINO, La buona fede in senso oggettivo,
no sviluppo psico-fisico sono garantiti, oltre che dal riconosci- Torino, 2015, 77 ss., anche per ulteriore bibliografia. In una prospettiva
mento di diritti, anche dalla previsione di clausole generali di ricostruttiva e giusfilosofica, V. VELLUZZI, Osservazioni sulla semanti-
ca delle clausole generali, in Etica e politica, 2006, 1 ss., on line
salvaguardia, come il best interest of the child (l'interesse su- <www.2units.it>.
periore del minore) che rappresenta criterio interpretativo, per (7) È nota l'affermazione del Carbonnier, il quale riteneva che il
il giudice, e direttiva per il legislatore e la pubblica ammini- principio dell'interesse del minore fosse una «nozione magica», in gra-
strazione, nonché per i soggetti privati (2). do di alleggerire il compito del legislatore e autorizzare anche abusi
giudiziari (J. CARBONNIER, Droit civil, I.2, La famille, les incapacités,
———————— Paris, 1969, 50).
(8) I. FERLIANI, «Miglior interesse del bambino» e maternità surro-
(1) Sul diritto all'assistenza morale come diritto soggettivo all'amore, gata: il rischio di un valore-tiranno, in Comparazione e diritto civile,
C.M. BIANCA, Diritto civile, 2.1, La famiglia, 6a ed., Milano, 2017, 367; in <www.comparazionedirittocivile.it>, 1 ss.
P. SPAZIANI, Il diritto all'assistenza morale (art. 315 bis c.c., come in- (9) Nel senso della legittimità della disapplicazione del diritto in
serito dall'art. 1, 8° comma, l. 219/12), in AA.VV., La riforma della fi- contrasto con l'interesse del minore, LENTI, Note critiche in tema di in-
liazione a cura di C.M. BIANCA, Padova, 2015, 67 ss., spec. 70 ss. teresse del minore, cit., 87.
(2) L'interesse superiore del minore dev’essere preminente in tutti (10) Un interessante studio empirico analizza secondo variabili so-
gli atti (legislativi, amministrativi, giudiziari, privati) che riguardino un cio-culturali (rappresentazioni normative) il best interest con particola-
minore. Come previsto dalla carta dei diritti fondamentali dell'Ue (art. re riguardo alla cultura islamica: S. MONDINO, Diversità culturali e
24), della convenzione di New York sui diritti del fanciullo (art. 3). best interest of the child, Milano, 2017.

IL FORO ITALIANO — 2018.


1069 PARTE PRIMA 1070

gia) aventi una pretesa oggettività scientifica e provenienti in Le questioni giuridiche emerse riguardano, anzitutto, la for-
concreto, nell'attività del giudicante, dalle relazioni dei servizi mazione e l'accertamento degli stati familiari, sotto forma di
sociali, c.t.u., o dall'apporto dei giudici onorari. Del pari, si trascrivibilità di atti di nascita formati all'estero, in ipotesi di
sottolinea come le valutazioni derivanti dall'applicazione di tali procreazione medicalmente assistita vietate nell'ordinamento
parametri debbano essere ulteriormente passate al vaglio del italiano, ovvero la possibilità per il genitore non biologico di
breve e del lungo periodo (11). adottare il figlio biologico del convivente (c.d. stepchild adop-
In questo quadro, se si condivide un'esigenza di certezza nel tion). È opportuno rilevare come la disciplina dell'adozione si
settore delle clausole generali, potrebbe essere proposta ed confermi servente alle biotecnologie della riproduzione, già
esplicitata una chiave di lettura dell'interesse che individui, an- vincenti sul piano quantitativo per il prevalere del desiderio del
zitutto anche se non esclusivamente, il significato della clauso- figlio «ad ogni costo» sul senso di solidarietà umana che do-

a
la non in valutazioni extra-giuridiche, ma in principî e clausole vrebbe spingere l'aspirante genitore ad adottare (15).
ricavabili dal sistema giuridico. Ciò appare plausibile, poiché a

to
differenza di altri esempi di clausole generali in cui la formula- 4. - Genitorialità scomposta, turismo procreativo e la rispo-

en
zione richiama essa stessa criteri esterni al diritto, sociologici o sta dell'ordinamento interno tra best interest of the child e
morali, nel caso dell'interesse del minore, la clausola è compa- principî di ordine pubblico. La giurisprudenza che si è trovata

am
tibile con un criterio valutativo anzitutto giuridico, che può in a decidere sull'accertamento della genitorialità o l'adozione in
via successiva integrarsi e precisarsi con valutazioni extra- casi di procreazione avvenuta all'estero ha operato una serie di

on
giuridiche (12). Ciò, in via esemplificativa, significa che l'inte- forzature del sistema, nel tentativo di salvaguardare il best inte-
resse del minore, non solo nei casi di affidamento ma anche di

O
rest (sub specie della continuità affettiva già instaurata) e ricor-

M abb
accertamento della genitorialità, vada rintracciato sulla base dei rendo al filtro a maglie larghe costituito dai principî dell'ordine

M
diritti che l'ordinamento innanzitutto gli riconosce, ove non de- pubblico internazionale.

SI
rogati, come ad esempio il già richiamato diritto alla bigenito- Così è avvenuto con riguardo alla normativa sulla trascrizio-
IO in
rialità e all'identità biologica, da bilanciare con gli altri diritti e ne del certificato di nascita formato all'estero. Nel caso del fi-

AS
interessi, che possono essere misurati e valutati nel caso con- glio nato da due madri (una partoriente, l'altra genetica), un re-
so
creto. cente arresto di legittimità ha affermato che, a tutela del premi-
es

nente interesse del minore ed esistendo un diritto degli indivi-


3. - Tecnologie riproduttive e genitorialità scomposta. Il ter- dui ad avere figli (16), anche laddove questo si esplichi in for-
reno maggiormente problematico per la risposta giuridica ai
nc

me vietate secondo il diritto italiano, tale pratica risulta con-


problemi della filiazione nello scenario attuale è rappresentato
D

forme all'ordine pubblico internazionale e pertanto idonea a


co

dal moltiplicarsi delle possibilità procreative per effetto del-


produrre effetti nell'ordinamento interno (17). La pronuncia ha
U

l'utilizzo delle biotecnologie.


subito ricevuto eco in altra giurisprudenza di merito (18). Ma si
LA

Le tecnologie riproduttive offrono nuovi percorsi di genito-


IO olo

tratta di posizioni che si prestano a critiche (19).


rialità, che è progressivamente separata dalla biologia, da cui
La nozione di ordine pubblico (20) è oggi intesa dalla preva-
C

derivano nuovi paradigmi di genitorialità scomposta (divisa o


c

moltiplicata). lente giurisprudenza come complesso di principî fondamentali


O sci
LO

Ad esempio, in caso di procreazione assistita eterologa, si caratterizzanti l'ordinamento interno e comuni ai diversi ordi-
crea una distinzione tra genitori genetici e legali. Se vi è errore namenti (c.d. ordine pubblico internazionale) e «costituzional-
Fa

nelle pratiche di procreazione medicalmente assistita, come av- mente obbligati», tali da non consentirne la violazione da parte
venuto nel «recente» caso dell'ospedale Pertini, vi è il rischio del legislatore (21).
R

di più maternità biologiche (una genetica, l'altra uterina) (13). Può apparire non convincente, per quanto ormai prevalente,
La moltiplicazione, dal punto di vista biologico, delle figure il passaggio interpretativo che porta a qualificare l'«ordine
materne (partoriente e genetica) si ha, anche se su base giuridi- pubblico» previsto dalla normativa internazionalprivatistica
ca e disciplina diversificata, nel caso di utero in affitto o ma- (22) non già come interno ma internazionale. Alla considera-
ternità surrogata. Infine, può aversi, la moltiplicazione degli zione che un tale passaggio qualificatorio sia espressione del-
stessi genitori genetici, oltre che sociali o legali, grazie alla do- l'istanza di una convergenza, opportuna, degli ordinamenti giu-
nazione di mitocondrio, consentita per ora in paesi come il ridici, possono contrapporsi opposte valutazioni di politica del
Messico e il Regno unito (14). diritto.
Nei succitati casi di c.d. genitorialità scomposta (o moltipli- La funzione di filtro per l'ingresso di atti o provvedimenti
cata), non tutti i contributors genetici aspirano allo status giuri- nell'ordinamento nazionale, nelle fattispecie internazionalpri-
dico di genitori, ma la loro individualità rileva rispetto alla ————————
formazione dell'identità del minore, anche sotto forma di as-
senza e quindi di diritto del figlio all'informazione circa le (15) M.R. MARELLA, Adozione, voce del Digesto civ., Torino, ag-
proprie origini. giornamento 2000, 1.
Le evenienze appena descritte sono state portate all'attenzio- (16) Può dubitarsi della derivazione, dalla libertà di autodetermina-
zione, di un diritto dell'individuo ad avere figli, che, a meno di non ca-
ne della giurisprudenza italiana, anche per effetto del turismo dere in un'operazione interpretativa di applicazione diretta di principî
procreativo praticato da parte di coppie same-sex e single in costituzionali, non può essere ricostruito per via sistematica, né alla lu-
paesi esteri, richiedono il riconoscimento di relazioni giuridi- ce dei limiti per il ricorso a pratiche di procreazione assistita, né alla
che familiari formatesi e lecite in altri ordinamenti. luce dell'istituto dell'adozione. Questa posizione viene fatta derivare da
un obiter di Corte cost. 10 giugno 2014, n. 162, Foro it., 2014, I, 2324,
———————— secondo cui la scelta della coppia «di diventare genitori e di formare
una famiglia che abbia anche dei figli costituisce espressione della fon-
(11) Così, LENTI, Note critiche in tema di interesse del minore, cit., damentale e generale libertà di autodeterminarsi, libertà che . . . è ri-
106 ss. conducibile agli art. 2, 3 e 31 Cost.».
(12) Nonostante la visione dominante che ritiene che il criterio ne- (17) Cass. 30 settembre 2016, n. 19599 (rel. Lamorgese), Foro it.,
cessario per la determinazione del significato delle clausole generali sia 2016, I, 3329.
un criterio esterno al diritto, dalla formulazione delle clausole generali (18) App. Trento, ord. 23 febbraio 2017 (relativo ad un caso in cui
non è dato sempre riscontrare questo carattere di extra-giuridicità, ma il due padri avevano fatto ricorso alla surrogazione di maternità all'este-
possibile richiamo ad altre norme del sistema giuridico; in tal senso, ro) e Trib. min. Firenze, decr. 8 marzo 2017, Foro it., 2017, I, 1034, e
VELLUZZI, op. cit., 10; A. BELVEDERE, Le clausole generali tra inter- Nuova giur. civ., 2017, 994 ss., con nota di V. CALDERAI, Modi di co-
pretazione e produzione di norme, in Politica del diritto, 1988, 631 ss. stituzione del rapporto di filiazione e ordine pubblico internazionale,
Sul punto, con riguardo alla dottrina che propende per una concretizza- 986 ss.
zione delle clausole generali nell'interpretazione sistematica, F. PIRAI- (19) A. MORACE PINELLI, Il problema della filiazione nell'unione
NO, op. cit., 122 s. Per necessità del richiamo ai principî generali G. civile, in Le unioni civili e le convivenze. Commento alla l. 76/16 e ai
FERRANDO, Diritti e interesse del minore, cit., 168. d.leg. 5/17; d.leg. 6/17; d.leg. 7/17 a cura di C.M. BIANCA, Torino,
(13) Cfr., anche al fine di ulteriore bibliografia sul punto, I.A. CAG- 2017, sub comma 20, 303 ss.
GIANO, Lo scambio di embrioni e le modalità di formazione dello status (20) L. GATT, Il problema dei minori senza identità genetica (vecchi
di figlio: il caso emblematico dell'ospedale Pertini, in Europa e dir. e) nuovi modelli di famiglia: il conflitto tra ordine giuridico interno e
privato, 2017, 299 ss. c.d. ordine pubblico internazionale, in Familia, 2017, 273.
(14) Per il Regno unito, v. The Human Fertilisation and Embryology (21) Cass. 30 settembre 2016, n. 19599, cit.
(Mitochondrial Donation) Regulations 2015. (22) Art. 16, 64 e 65 l. 218/95 e art. 18 d.p.r. 396/00.

IL FORO ITALIANO — 2018.


1071 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1072

vatistiche, ove costituito da un criterio estraneo allo stesso or- Alcuni dubbi in tal senso possono avanzarsi se si considera,
dinamento interno, determina — come sta accadendo — la to- ad esempio, che il superiore interesse del minore non può esse-
tale perdita del ruolo politico degli Stati nelle scelte legislative. re limitato alla valutazione della continuità affettiva come sta-
Si è parlato in proposito di «conformismo giuridico» (23), sulla bilizzazione di situazioni di fatto, ma va integrato con altri fat-
cui opportunità tuttavia potrebbe aprirsi un più meditato dibat- tori idonei a incidere sulla formazione e crescita del figlio e
tito. Può inoltre dubitarsi se il contenuto dell'ordine pubblico della sua identità in una prospettiva di lungo periodo. Si tratta
(internazionale ovvero interno, secondo un'accezione restrittiva degli interessi sottesi sia dalla disciplina sugli accertamenti de-
dello stesso) sia da intendersi come complesso dei principî co- gli status, sia dalla disciplina dell'adozione, a garanzia della
stituzionali, vincolanti il legislatore italiano, e non invece come formazione di una sana personalità del figlio, e che inducono a
complesso delle norme inderogabile e sottostante scelte quali- leggere criticamente quelle decisioni che hanno ritenuto contra-

a
ficanti l'ordinamento in un determinato momento storico. rio all'interesse del minore spezzare una convivenza di pochi

to
Il tentativo di preservare la continuità affettiva per il minore mesi e nei primissimi mesi di vita, in assenza di qualsiasi le-
rispetto al figlio di uno dei due membri della coppia che sia ri- game biologico con il minore (come nelle prime battute del ca-

en
corsa alla maternità surrogata, o ad altre tecniche procreative so P. e C. c. Italia) (27). Una possibile valutazione del caso
con utilizzo di materiale genetico di terzi, ha trovato avallo nel- concreto potrebbe indurre a tenere in considerazione i termini

am
la giurisprudenza di merito e più di recente in quella di legitti- temporali che il legislatore stesso prende in considerazione per
mità (24), nonché in dubbi tentativi di legittimazione della le azioni di contestazione degli status ovvero, in via integrati-

on
stessa da parte del legislatore (20° comma della l. 76/16) (25), va, l'apporto delle scienze sociali, valutati sulla base di dati

O
attraverso l'accesso all'adozione c.d. mite (art. 44, lett. d, l. empirici.

M abb
adozioni). De iure condendo, il discorso che si è provato a condurre ac-

M
Non può non rilevarsi, anche con riguardo a tali fattispecie, quista significato in un momento in cui si discute della valuta-

SI
come l'affermato bisogno di tutela preminente del best interest, zione dei requisiti soggettivi degli adottanti, ai fini della modi-
IO in
inteso nel senso di continuità affettiva, abbia portato a superare fica della legge sull'adozione. Anche in questo caso, l'interesse

AS
il dato normativo esistente, attraverso alcuni passaggi del ra- del minore come principio vincolante per lo stesso potere legis-
so

gionamento che alterano il rapporto tra fattispecie e precetto lativo impone la necessità di un confronto sul contenuto della
giuridico e l'interpretazione sistematica delle norme. Per legit-
es

bigenitorialità (28), della tutela dello sviluppo della personalità


timare l'accesso all'adozione da parte di chi non sia genitore del minore nel lungo periodo, oltre che sull'idoneità affettiva
nc

genetico dello stesso ma vi conviva stabilmente si ricorre alla degli aspiranti genitori. Tale confronto va valutato anche attra-
D

fictio di ritenere che l'impossibilità di fatto di ricorrere all'affi- verso indagini approfondite sulla letteratura psico-sociale sul
co

do preadottivo possa essere anche l'impossibilità secondo dirit- tema e sull'opportunità offerta dagli studi empirici. Allorquan-
U

to (che però qui è illiceità), con il risultato che l'illecito diviene do ci si allontana dal consolidato criterio dell'imitatio naturae
LA
IO olo

elemento costitutivo la fattispecie integrante i requisiti di una (29), non scevro da rischi com’è ovvio, appare ragionevole che
delle ipotesi di adozione in casi particolari. Inoltre, ciò condur- il regolatore utilizzi una superiore cautela. Il best interest in
C
c

rebbe a postulare una contraddizione interna alla norma, in cui questo caso va integrato dal principio di precauzione, previsto,
O sci

il contenuto di una disposizione (art. 44, lett. d), che verrebbe a


LO

a livello sovranazionale, primariamente a tutela della salute


riguardare anche l'adozione da parte del convivente del genito- (art. 191 Tfue), che può trovare qui applicazione imponendo
Fa

re, smentisce quello di altra disposizione (art. 44, lett. b), che una verifica dell'assenza di danni nella sua crescita.
invece la restringe al solo coniuge del genitore (26). La verifica dell'opzione legislativa secondo tale principio
R

Anche in tal caso, il best interest, in considerazione della sua impone di rintracciare un riscontro positivo anche per i nati da
preminenza, viene utilizzato a sostegno e fino al punto di con- tecniche di procreazione artificiale, parametrandolo ad un mo-
trastare il principio di legalità e l'interesse pubblico degli Stati. dello di sano sviluppo e non ovviamente rispetto a realtà pato-
logiche delle famiglie con figli nati da procreazione naturale.
5. - Alcuni spunti ricostruttivi. Gli esempi appena descritti ci La tutela della salute del minore ad una crescita conforme e
consegnano il difficile tentativo intrapreso dalla giurisprudenza coerente con il suo patrimonio genetico deve essere tenuta in
di dare voce agli interessi emergenti nelle nuove realtà familia- considerazione per evitare che i diritti del figlio possano risul-
ri, consentite dallo sviluppo tecnologico, per finalità di tutela tare retrocessi rispetto all'interesse alla genitorialità.
dei minori coinvolti, al fine di evitare che «le colpe dei genitori
ricadano sui figli». ILARIA AMELIA CAGGIANO
Tuttavia, un diverso orientamento appare possibile e una via
concreta può essere rappresentata proprio da una rivalutazione ————————
dell'interesse del minore. In proposito, può essere posto in
dubbio che la clausola dell'interesse del minore, da sola o con- (27) Corte eur. diritti dell'uomo 27 gennaio 2015, P. c. Italia, in Fo-
ro it., 2015, IV, 117, poi ribaltato dalla grande camera 24 gennaio
giuntamente all'operare di altri principî, sia idonea a prevalere 2017, id., 2017, IV, 105.
sul principio di legalità. Ciò può desumersi non solo per la (28) G. FERRANDO, Diritti e interesse del minore, cit., 174.
mancanza di una precisa previsione di deroga, ma, altresì, per- (29) Sul punto, anche se con diverse conclusioni, M.R. MARELLA,
ché una tale applicazione della clausola, pur ammettendo che Adozione, cit.
essa consenta al giudice la più ampia discrezionalità, comporta
un contrasto diretto, antinomico, rispetto ad altre norme presen-
ti nel sistema (quelle relative all'accertamento dello status) e la
sottrazione a qualsiasi controllo di legalità o razionalità del-
l'operato del giudice.
Tale considerazione può unirsi all'altra, che è nelle pagine
che precedono, relativamente al contenuto della clausola e alla
sua vaghezza.
———————— ————————

(23) L'espressione è di L. GATT, Il problema dei minori senza iden-


tità genetica, cit.
(24) Cass. 22 giugno 2016, n. 12962, Foro it., 2016, I, 2342, con no-
ta di CASABURI, L'adozione omogenitoriale e la Cassazione: il convi-
tato di pietra.
(25) M. BIANCA, Il 20° comma quale crocevia per l'inserimento del-
la nuova disciplina delle unioni civili nel sistema, in Le unioni civili e
le convivenze. Commento alla l. 76/16, cit., 260 ss., spec. 271 ss.
(26) E. BILOTTI, L'adozione del figlio del convivente. A Milano
prosegue il confronto tra i giudici di merito, in Famiglia e dir., 2017,
998 ss.

IL FORO ITALIANO — 2018.


145 GIURISPRUDENZA PENALE 146

I — la tradizionale attività usuraria praticata dai Fasciani


nel corso degli anni e, segnatamente, le condotte di coarta-
CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI penale; sentenza 26 zione delle vittime a pagare, con mezzi leciti o illeciti, le ob-
ottobre 2017 - 28 dicembre 2017, n. 57896; Pres. IPPOLITO, bligazioni contratte, donde la notorietà dei metodi utilizzati
Est. CAPOZZI, P.M. GAETA (concl. parz. diff.); ric. Proc. dai Fasciani e della loro efficacia;
gen. App. Roma, Fasciani e altri. Annulla App. Roma 13 — le dichiarazioni di Nazzareno Fasciani sulle reazioni di
giugno 2016. coloro ai quali prestava denaro alla sua vista, lette in relazio-
ne alla correlazione alla famiglia Fasciani e la constatazione
Ordine pubblico (reati contro l') — Associazione mafiosa che anche la risoluzione di conflitti di piccola entità si pro-
— Presupposti — Fattispecie di mafia «non tradiziona- spettasse con metodi violenti;

a
le» (Cod. pen., art. 416 bis). — la condizione di totale assoggettamento dei sodali,

to
Nell'ambito di fattispecie di mafia «non tradizionale», ai fini proni ad un contesto gerarchizzato, permeato dalla percezio-

en
della configurabilità del reato di associazione mafiosa non ne di ruoli e del rispetto dovuto ai capi;
è necessaria la prova che l'impiego della forza intimida- — il comportamento delle persone assunte quali testi nel

am
trice del vincolo associativo sia penetrato in modo massic- corso del dibattimento, portate a negare persino la conclama-
cio nel tessuto economico e sociale del territorio di elezio- ta evidenza in relazione a contatti o interlocuzione con la

on
ne, essendo sufficiente la prova di tale impiego munito del- famiglia Fasciani;
la connotazione richiesta dalla norma incriminatrice (nel- — la reazione di allarmato spavento provato dal Carbone

O
M abb
la specie, è stata annullata con rinvio la sentenza di se- alla ricezione di una lettera di Carmine Fasciani, relativa ai

M
condo grado per avere negato il carattere mafioso del clan rapporti tra costui e Antonio Basco;

SI
Fasciani, operante a Ostia, in base all'assunto che fosse — i comportamenti compiacenti di varie figure professio-
IO in
assente la «pervasività» sia dell'associazione che del suo nali (direttore di banca, custode giudiziario, commercialista,

AS
potere coercitivo). (1) dipendente Assobalneari) nei confronti della famiglia Fa-
so

sciani e la vicenda Enasarco, espressione sintomatica della


forza intimidatrice del gruppo nel pilotare l'assegnazione di
es

II abitazioni di proprietà dell'ente sottoposto a controllo pub-


nc

blico.
D

TRIBUNALE DI ROMA; sentenza 20 luglio 2017 - 16 ot- 10.2. - La sentenza della corte d'appello (v. pag. 133 ss.)
co

tobre 2017; Pres. IANNIELLO, Est. IANNIELLO, ORFANELLI, afferma che Carmine Fasciani e la moglie Silvia Bartoli era-
U

ARCIERI; imp. Buzzi, Carminati e altri. no a capo di un gruppo organizzato finalizzato alla commis-
LA
IO olo

sione di reati di usura, estorsione, traffico di sostanze stupe-


Ordine pubblico (reati contro l') — Associazione mafiosa facenti, detenzione e porto di armi ed all'acquisizione di atti-
C

— Esclusione — Associazione per delinquere — Confi-


c

vità economiche in modo occulto, anch'essa basandosi sul


gurabilità — Fattispecie di «Mafia capitale» (Cod. pen.,
O sci
LO

compendio delle captazioni e, particolarmente, di quelle in


art. 416, 416 bis). relazione al capo H), ai reati di interposizione fittizia ed a
Fa

Nel caso denominato «Mafia capitale» si configurano, in quelli relativi alla disponibilità delle armi. Inoltre, valorizza
luogo di una unica associazione mafiosa, due associazioni le vicende che riguardarono l'acquisizione del «Village» e le
R

criminali (l'una dedita all'usura e al recupero crediti me- precedenti intimidazioni, oltre agli episodi di usura emergen-
diante attività estorsive, l'altra operante nell'ambito degli ti dalle captazioni. È anche considerato il ruolo di Carmine
appalti pubblici mediante corruzioni e turbative d'asta), Fasciani volto a garantire il rispetto di tutto il gruppo nel ter-
prive di caratteri di mafiosità autonoma o derivata, e per- ritorio.
ciò ciascuna riconducibile alla generale fattispecie di as- Sono quindi valorizzati i precedenti penali a carico di
sociazione per delinquere, considerata l'impossibilità ai Carmine Fasciani, Bartoli e Terenzio Fasciani.
fini della integrazione del reato di cui all'art. 416 bis c.p. È ritenuta sussistente — nell'ambito di rapporti costanti e
sia di tenere conto del requisito della «riserva di violen- continui tra gli imputati — una prassi consolidata di intimi-
za» (che può riguardare solo le associazioni derivate da dazione e di violenza (episodi «Cacetto», «Pugliese» e «Lil-
associazioni «storiche», in grado di beneficiare della in- li»), con ricorso all'uso comune di armi e mezzi di trasporto
timidazione già praticata dalle strutture di derivazione), ed a forme di assistenza e supporto in caso di difficoltà (v.
sia di attribuire rilievo al ricorso sistematico alla corru- pag. 134).
zione, anche se inserita nel contesto di condotte politico- Oltre a quello di Carmine Fasciani — anche con ruolo di
affaristiche ed anche ove queste si rivelino particolarmen- mediatore del gruppo e fornito di rappresentanza esterna (v.
te pericolose perché capaci di infiltrazioni stabili nella vicenda fratelli Triassi) — sono delineati i ruoli apicali di
sfera politico-economica. (2) sua moglie e delle figlie Sabrina ed Azzurra ed escluse posi-
zioni apicali in capo a Terenzio e Alessandro Fasciani.
Per Sibio, Bitti e Colabella, sono valorizzate le vicende
I sub S) in materia di armi e le emergenze sub Z) in ordine alla
esistenza del gruppo.
Cass. 26 ottobre - 28 dicembre 2017, n. 57896, Fasciani A carico di Inno, ribaltando la prima decisione assolutoria,
si valorizza la vicenda sub H), avendo il predetto agito in
Considerato in diritto. — (Omissis). 10. - Il secondo mo- nome e per conto del capo Carmine Fasciani e quella sub O)
tivo del ricorso del procuratore generale, che denuncia la relativa alla gestione della società «Il Porticciolo», interve-
violazione dell'art. 416 bis c.p. ed il vizio cumulativo della nuta nel particolare momento del trasferimento da parte della
motivazione in ordine all'esclusione della ipotesi di cui predetta società della fondamentale concessione demaniale
all'art. 416 bis c.p. relativamente al capo D) della rubrica, è alla società «Malibù», esprimendo il rapporto pienamente fi-
fondato nei termini che seguono. duciario con il predetto esponente apicale del sodalizio.
10.1. - La sentenza di primo grado ha riconosciuto la sus- La sentenza impugnata (v. pag. 132/142) ha ritenuto non
sistenza della associazione mafiosa facente capo a Carmine provato il carattere mafioso in ragione dell'assenza di prova
Fasciani (v. pag. 27/73 e 235/247), ritenendo provato che gli della pervasività sia dell'associazione criminosa che del suo
imputati agirono in accordo tra loro per la commissione di un potere coercitivo e del conseguente stato di assoggettamento
numero potenzialmente indeterminato di reati, investenti plu- e condizione di omertà: gli atti intimidatori, secondo i giudici
rimi settori, compreso quello dell'accaparramento di attività di appello, risultano nella loro singolarità; l'atteggiamento
economiche, riconoscendo la connotazione mafiosa attraver- dei testi escussi in dibattimento non è univocamente ricon-
so: ducibile a strategie intimidatorie o, comunque, ad uno stato
IL FORO ITALIANO — 2018.
147 PARTE SECONDA 148

di diffusa soggezione (essendo letti in chiave alternativa o sul quale si fonda, relativo alla pervasività — tanto della as-
neutra); anche il comportamento tenuto da vari professionisti sociazione quanto del suo potere coercitivo — non solo esula
è riconducibile a diverse possibili ragioni; infine, la vicenda dai parametri della fattispecie tipica ma, in ogni caso, è for-
dell'assegnazione di case Enasarco va ricondotta ad un diffu- mulato al di fuori del concreto contesto accertato.
so malcostume in materia di assegnazione di alloggi. Inoltre, lo stesso contenuto del giudizio — anche a pre-
Quanto alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia scindere dal profilo del suo dimensionamento — è manife-
Cassia sulla famiglia Fasciani, è esclusa l'esistenza di riscon- stamente privo di correlazione logica rispetto alle attività
tri e — pertanto — la loro rilevanza. criminose che la stessa sentenza non solo affascia nel-
10.3. - In relazione alla decisione sul capo in esame — da l'ambito del riconosciuto programma condiviso dagli asso-
un lato — ricorre il procuratore generale avverso il mancato ciati, ma che connota per la sua varietà e molteplicità di ma-

a
riconoscimento del metodo mafioso; dall'altro, ricorrono al- nifestazioni criminose (v. pag. 133 della sentenza impugna-

to
cuni imputati avverso la ritenuta esistenza della stessa strut- ta), come pure rispetto alla lettura che la stessa sentenza of-

en
tura e del vincolo associativo; infine, vi sono ricorsi che si fre della vicenda relativa all'acquisizione da parte dei Fa-
sono limitati a censurare il solo profilo della partecipazione sciani del «Village» ed alla riconosciuta esistenza — desunta

am
associativa di ciascun ricorrente. da tre vicende — di una prassi consolidata di intimidazione e
10.4. - Vanno dapprima esaminati i motivi degli imputati di violenza accompagnata dall'uso comune di armi, in un

on
aventi ad oggetto la ritenuta sussistenza della struttura asso- contesto in cui è chiaramente riconosciuta l'efficace garanzia
ciativa criminosa, logicamente prodromica ad ogni ulteriore data da Carmine Fasciani — con la sua indiscussa fama cri-

O
M abb
valutazione. minale — circa il rispetto del gruppo a lui facente capo sul

M
Si tratta, in particolare, del primo motivo del ricorso di territorio.

SI
Carmine Fasciani e Silvia Bartoli, del secondo motivo del- Nell'ambito del tema in esame è, inoltre, apodittica la rite-
IO in
l'atto di ricorso singolo di Alessandro Fasciani, del primo nuta valenza alternativa della condotta sistematicamente te-

AS
motivo del ricorso di Luciano Bitti, con i quali si contesta al nuta dai testi in dibattimento — che risultano aver negato
so

giudice d'appello di aver desunto l'esistenza del gruppo as- anche l'evidenza, riconoscendosi persino lo «stato di totale
sociativo da elementi frammentari, senza individuarne gli intimidazione» di uno di questi (v. pag. 92 della sentenza
es

elementi strutturali (ricorsi di Carmine Fasciani e Silvia Bar- impugnata con riferimento alle deposizioni di Inno in rela-
nc

toli), attraverso una elencazione di conversazioni di cui non è zione all'estorsione sub H) — senza trarne alcuna considera-
colta la valenza probatoria, con mancata individuazione di un
D

zione sull'intero contesto. Tale omessa contestualizzazione


co

effettivo programma criminoso (atto di ricorso singolo di rende congetturale ed ipotetica l'alternativa valutazione delle
U

Alessandro Fasciani) e, comunque, di elementi concreti (ri- condotte dei vari professionisti e operatori, segnate da un
LA
IO olo

corso Bitti). sussieguo nei confronti dei Fasciani privo di alcuna legittima
10.5. - Ritiene la corte che i motivi dei ricorrenti imputati spiegazione nel riconosciuto contesto del «rispetto territoria-
C
c

in ordine alla ritenuta esistenza di un gruppo associativo fa- le» del gruppo imposto da Carmine Fasciani.
O sci
LO

cente capo a Carmine Fasciani sono inammissibili perché, Tra le complete omissioni va annoverata, inoltre, la man-
quando non manifestamente infondati, generici ed in fatto. cata considerazione della rilevante circostanza secondo la
Fa

10.6. - Manifesta è la genericità del motivo proposto dal quale alla molteplicità e varietà delle condotte criminose e
Bitti, che non si confronta in alcun modo con la motivazione delle imposizioni si accompagna — come emerge da en-
R

specificamente resa in ordine agli indici di sussistenza della trambe le sentenze di merito — la completa assenza di de-
associazione; come pure manifestamente infondata è la cen- nunce e di qualsiasi forma di collaborazione da parte di colo-
sura degli altri tre ricorrenti, che si appunta sulla mancata ro che le subiscono.
contestazione di episodi considerati ai fini in esame: la loro 11.3. - Quanto precede deve — invero — essere collocato
considerazione non inficia in alcun modo il profilo logico nell'alveo della giurisprudenza di legittimità, che il collegio
della sentenza e non ha precluso in alcun modo l'esercizio intende ribadire, in fattispecie di mafia non «tradizionale»
delle facoltà difensive. secondo il quale, ai fini della configurabilità del reato di as-
Generico ed in fatto risulta quello comune a Carmine Fa- sociazione di tipo mafioso, la forza intimidatrice espressa
sciani, Silvia Franca Bartoli e Alessandro Fasciani, che fa dal vincolo associativo può essere diretta a minacciare tanto
leva sul contenuto delle intercettazioni apoditticamente qua- la vita o l'incolumità personale, quanto, anche o soltanto, le
lificato come frammentario ed isolato o, ancora, riferito a essenziali condizioni esistenziali, economiche o lavorative
episodi di singola valenza. di specifiche categorie di soggetti, ed il suo riflesso esterno
Al di là dei vizi formalmente dedotti, i ricorrenti, in realtà, in termini di assoggettamento non deve tradursi necessaria-
svolgono una critica che mira a rivalutare — ora parcelliz- mente nel controllo di una determinata area territoriale
zandole, ora attribuendo valenze alternative — le emergenze (Cass. 10 aprile 2015, Mogliani, Foro it., Rep. 2015, voce
probatorie rispetto al doppio conforme giudizio in ordine alla Ordine pubblico (reati), n. 35). Nello schema normativo
sussistenza dell'accordo associativo strutturato — ancorché previsto dall'art. 416 bis c.p. non rientrano solo grandi asso-
diversamente connotato — facente capo a Carmine Fasciani ciazioni di mafia ad alto numero di appartenenti, dotate di
ed articolato attraverso soggetti a lui avvinti da una chiara e mezzi finanziari imponenti, e in grado di assicurare l'assog-
consapevole sodalità — desunto sulla base di un molteplice gettamento e l'omertà attraverso il terrore e la continua
compendio probatorio rispetto alla cui valutazione le do- messa in pericolo della vita delle persone; rientrano anche
glianze non attingono profili di legittimità — della quale en- piccole «mafie» con un basso numero di appartenenti (ba-
trambi i giudici hanno dato compiutamente conto, secondo stano tre persone), non necessariamente armate (l'essere
quanto sopra esposto. armati e usare materiale esplodente non è infatti un elemen-
11. - Quanto al metodo mafioso ascritto secondo l'origina- to costitutivo dell'associazione ex art. 416 bis, ma realizza
ria ipotesi al gruppo — ed in relazione al secondo motivo di solo un'ulteriore modalità di azione che aggrava la respon-
ricorso proposto dalla parte pubblica — ritiene questa corte sabilità degli appartenenti), che assoggettano un limitato ter-
che la sentenza d'appello, da un lato, ha violato il precetto ritorio o un determinato settore di attività, avvalendosi, pe-
penale espresso dall'art. 416 bis c.p.; dall'altro, si è sottratta rò, del metodo dell'intimidazione da cui derivano assogget-
all'obbligo di motivazione pervenendo ad una conclusione tamento ed omertà. Anche una sola condotta, considerata in
contraddittoria quando non, per alcuni rilevanti aspetti, apo- rapporto alle sue specifiche modalità ed al tessuto sociale in
dittica. (Omissis) cui si esplica, può esprimere di per sé la forza intimidatrice
11.2. - Tanto premesso, osserva il collegio che la conclu- del vincolo associativo (Cass. 3 giugno 1993, De Tommasi,
sione impugnata è, innanzitutto, dissonante rispetto all'orien- id., Rep. 1995, voce cit., n. 25). Né va trascurata una tuttora
tamento di legittimità, pur accennato dai giudici di merito, valida risalente elaborazione giurisprudenziale di questa Su-
con riguardo proprio alle mafie «non storiche» e l'argomento prema corte, secondo cui, perché sussista la condizione del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
149 GIURISPRUDENZA PENALE 150

l'omertà, non è affatto necessaria una generalizzata e so- a) la «filiale» mutua la forza di intimidazione già consegui-
stanziale adesione alla subcultura mafiosa, né una situazione ta dalla «casa madre» e dunque «si avvale», nel nuovo territo-
di così generale terrore da impedire qualsiasi atto di ribel- rio, di una forza di intimidazione già conseguita e divenuta no-
lione e qualsiasi reazione morale alla condizione di succu- toria;
banza, ma basta che il rifiuto a collaborare con gli organi b) la «filiale» assume autonomia ed acquisisce in proprio
dello Stato sia sufficientemente diffuso, anche se non gene- (dunque mediante il ricorso diretto ad atti di violenza) capacità
rale; che tale atteggiamento sia dovuto alla paura non tanto di intimidazione, della quale «si avvale».
di danni all'integrità della propria persona, ma anche solo Invece, per le associazioni non riconducibili alle mafie sto-
alla attuazione di minacce che comunque possono realizzare riche, occorre accertare se si siano verificati atti di violenza
danni rilevanti; che sussista la diffusa convinzione che la e/o di minaccia e se tali atti — al di là della finalizzazione alla

a
collaborazione con l'autorità giudiziaria — denunciando il commissione di specifici reati, realizzati in forma associata da

to
singolo che compie l'attività intimidatoria — non impedirà una comune associazione per delinquere — abbiano sviluppa-
che si abbiano ritorsioni dannose per la ramificazione del-

en
to intorno al gruppo un alone permanente di diffuso timore, ta-
l'associazione, la sua efficienza, la sussistenza di altri sog- le da determinare assoggettamento ed omertà e tale da consen-

am
getti non identificabili e forniti di un potere sufficiente per tire all'associazione di raggiungere i suoi obiettivi proprio in
danneggiare chi ha osato contrapporsi (Cass. 11 gennaio conseguenza della «fama di violenza» ormai raggiunta.
2000, Ferone, id., Rep. 2000, voce cit., n. 9; 12 settembre

on
La riserva di violenza consiste nella possibilità che l'asso-
2013, C., id., Rep. 2014, voce cit., n. 41). Ne consegue che ciazione — forte dei metodi violenti già praticati — sfrutti la

O
M abb
il reato in esame è configurabile anche con riguardo ad or- fama criminale già conseguita senza compierne di ulteriori e

M
ganizzazioni che, senza controllare tutti coloro che vivono o riservandone l'uso ai casi in cui ciò si riveli indispensabile:
lavorano in un certo territorio, rivolgono le proprie mire a

SI
tuttavia, tale situazione può realizzarsi solo in quelle associa-
IO in
danno dei componenti di una certa collettività, a condizione zioni criminali che siano derivate da altre associazioni, già in-

AS
che si avvalgano di metodi tipicamente mafiosi e delle con- dividuabili come mafiose per il metodo praticato, e non può
so
seguenti condizioni di assoggettamento e di omertà (v. Cass. invece configurarsi nei casi delle mafie di nuova formazione,
13 dicembre 1995, Abo El Nga Mohamed, id., 1996, II, attesa la formulazione dell'art. 416 bis c.p., unica norma posta
es

478). Assume dunque valenza secondaria, in questa prospet- a disposizione del tribunale dalla volontà del legislatore.
tiva, il numero effettivo dei soggetti coinvolti come vittime,
nc

La fattispecie di cui all'art. 416 bis c.p. richiede, infatti, l'at-


a fronte della diffusività del fenomeno a danno di un nume- tualità e la concreta operatività del metodo mafioso (dirimente
D
co

ro indeterminato di persone, che potrebbero in tempi brevi in tal senso l'uso, nella formulazione normativa, dell'indica-
U

trovarsi alla mercé del sodalizio. Del resto, la forza prevari- tivo presente «... coloro che ne fanno parte ... si avvalgono (e
LA
IO olo

cante di un'organizzazione mafiosa ha capacità di penetra- non: possono avvalersi o si avvarranno) della forza di intimi-
zione e di diffusione inversamente proporzionali ai livelli di dazione del vincolo associativo e della condizione di assogget-
C

collegamento che la collettività sulla quale si esercita è in


c

tamento ed omertà ...»).


O sci

grado di mantenere, per cultura o per qualsiasi altra ragione,


LO

Dare spazio, nella interpretazione della norma e nel caso


con le istituzioni statuali di possibile contrasto, potendo delle mafie non derivate al tema della riserva di violenza, inte-
Fa

evidentemente la intimidazione passare da mezzi molto forti sa come violenza solo potenziale, consapevolmente prefigura-
(minaccia alla vita o al patrimonio quando ci si trovi in pre- ta dagli associati ma rivolta al futuro, condurrebbe ad una in-
senza di soggetti ben radicati in un territorio, come per
R

terpretativa estensiva non ammissibile — senza incorrere nella


esempio gli operatori economici non occulti) a mezzi sem- violazione del principio di legalità (nullum crimen, nulla poe-
plici come minacce di percosse rispetto a soggetti che non na sine lege) — oltre i limiti già ampi indicati dalla giurispru-
siano in grado di contrapporre valide difese (Cass. 30 mag- denza di legittimità con riferimento alle sole mafie derivate.
gio 2001, Hsiang Khe Zhi, id., 2004, II, 6). In conclusione, estendere ancora l'interpretazione della
L'orientamento appena esposto è stato più recentemente norma fino ad includervi anche il concetto di riserva di violen-
ribadito affermandosi che non è necessaria la prova che za per le mafie non derivate condurrebbe il tribunale ad una
l'impiego della forza intimidatoria del vincolo associativo operazione di innovazione legislativa della fattispecie crimi-
sia penetrato in modo massiccio nel tessuto economico e so- nosa, innovazione che — per quanto auspicabile — si collo-
ciale del territorio di elezione, essendo sufficiente la prova di cherebbe inevitabilmente fuori dell'ambito della giurisdizione.
tale impiego munito della connotazione finalistica richiesta Così delineato il contesto normativo ed interpretativo, ritie-
dalla suddetta norma incriminatrice (Cass. n. 24851 del 4 ne il tribunale che nei fatti accertati non sia configurabile il
aprile 2017, G., id., Le banche dati, archivio Cassazione pe- reato di associazione mafiosa. (Omissis)
nale). L'istruttoria dibattimentale ha ampiamente confermato la
11.4. - In conclusione, il disconoscimento del carattere prospettazione accusatoria circa l'aggregrazione criminale di
mafioso del gruppo facente capo a Carmine Fasciani da parte più soggetti per la commissione di un numero indeterminato di
della corte di merito ha violato la norma incriminatrice del- reati in due distinti settori: quello dell'usura e del recupero
l'art. 416 bis c.p. e risulta contraddittorio, quando non mani- crediti mediante attività estorsive e quello relativo al conse-
festamente illogico, rispetto alle acquisizioni probatorie date guimento di appalti pubblici mediante corruzioni (anche rea-
per conseguite dallo stesso giudice. (Omissis) lizzate utilizzando somme di denaro occultate da false fattura-
zioni) e turbative d'asta.
La prima questione da dirimere riguarda l'aggregazione di
II tutti gli imputati e la programmazione, da parte loro, del-
l'ampia gamma di attività illecite poste in essere complessi-
Trib. Roma 20 luglio - 16 ottobre 2017 vamente negli ambiti appena indicati, ovvero la creazione, sia
pure per sovrapposizioni progressive, di un unico gruppo cri-
(Omissis). Nelle mafie «storiche», la carica intimidatoria minale, compatto e consapevole di un'azione di così ampio
autonoma costituisce elemento formatosi in conseguenza della raggio.
pregressa pratica criminale già attuata in un determinato ambi- A tale prima questione non ritiene il tribunale di poter dare
to territoriale, nel quale è stato esteriorizzato il metodo mafio- risposta affermativa.
so attraverso forme di condotta positive (Cass. 16 settembre Le organizzate attività di usura ed estorsione, aventi come
2015, B., Foro it., Rep. 2015, voce Ordine pubblico (reati), n. base operativa il distributore Eni di corso Francia, sono e ri-
36). mangono vicenda separata dalle attività criminali interessanti
Nei soli casi di delocalizzazione del fenomeno mafioso pos- il settore della pubblica amministrazione.
sono verificarsi — secondo la sentenza appena citata — due Le emergenze istruttorie attestano che Carminati e Brugia
ipotesi: avevano costituito una loro base operativa presso il distributo-
IL FORO ITALIANO — 2018.
151 PARTE SECONDA 152

re di benzina e si occupavano — Carminati in ruolo di coman- e lo valutava sostanzialmente inidoneo a rivestire ruoli signifi-
do e Brugia in posizione parimenti di comando, ma subordina- cativi nel contesto di affari di una certa portata.
to a Carminati — della riscossione dei crediti che Lacopo Ro- Calvio stesso si poneva in condizione di subordinazione ri-
berto concedeva presso il distributore e che poi, non dispo- spetto ai «boss» Carminati e Brugia, come egli stesso li defi-
nendo di capacità operative pari alla sua prodiga disponibilità, niva.
non era in grado di far rientrare. Nel descritto ruolo subalterno, Calvio aveva piena consape-
E proprio nelle operazioni di recupero avevano trovato il lo- volezza di far parte di un gruppo organizzato per specifiche at-
ro spazio di intervento Carminati — non nuovo al settore, per tività criminali: e possono richiamarsi, in particolare, le con-
le sue passate vicende criminali nella banda della Magliana, versazioni di cui ai:
ove si occupava del recupero crediti per conto di Franco Giu- — Rit. 1677/13 pro. 1204 (Calvio chiamava l'avv. Item per

a
seppucci — e lo stesso Brugia, amico e sodale di Carminati e chiedere la restituzione di un prestito ed esordiva dicendo «...

to
suo valido braccio esecutivo: i due aggiunsero poi all'attività è il benzinaio ...», con ciò evidentemente intendendo il gruppo

en
in favore di Lacopo anche alcune attività in proprio, di prestito che aveva come base operativa il distributore di benzina di
e di recupero (v. vicenda Macchi e vicenda Infantino). corso Francia);

am
Palese il successo dei loro interventi — per specifica capa- — Rit. 1677/13 pro. 26866 (a proposito di Riccardo Manat-
cità di «convinzione delle vittime» —, successo tale da indurre tini, Calvio chiedeva a Roberto Lacopo: «... dovemo andà da

on
Lacopo Roberto a segnalare proprio a loro il consistente pre- ’sto Riccardo? ...»);
stito che il padre, Lacopo Giovanni, aveva effettuato nei con- — Rit. 1677/13 pro. 27643 (a proposito sempre di Manatti-

O
M abb
fronti di Manattini Roberto ed a richiedere il loro intervento ni, Calvio comunicava a Giovanni Lacopo «... l'ho acchiappa-

M
anche per l'altro credito di una certa importanza, quello nei to ...»);

SI
confronti di Caccia Bruno. Palese, altresì, l'interesse ed il — Rit. 2636/30 pro. 4480 (Brugia, a proposito di Caccia,
IO in
coinvolgimento di Carminati e Brugia anche nel settore del- riferiva di aver detto a Calvio: «... Mattè, fagli il recupero e

AS
l'acquisizione di appalti pubblici. piglia la metà. La metà so mille euro, che te frega. Vai da ...
so

Fatta eccezione per le posizioni di Carminati e Brugia, però, vai là, strilla pè recuperarglie i soldi invece di starti a grattare i
nessuna prova è emersa circa il collegamento intersoggettivo coglioni. Non ha capito, a Mattè, deve fare il recupero a Bobo
es

complessivo che avrebbe dovuto necessariamente realizzarsi e non sai a chi li devi prendere? ...») ed effettivamente in se-
nc

per convalidare l'ipotesi accusatoria. guito Calvio «acchiappava» anche Caccia (v. Rit. 2691/13 pro.
D

Non può invero affermarsi — per mancanza di qualsivoglia 1188 nella quale Calvio, parlando con Lacopo Anna Maria,
co

prova sul punto, pur a fronte della imponente attività di inter- sorella di Roberto, e con Ferranti Gianluca, diceva: «... da
U

cettazione e di osservazione realizzata dagli investigatori — Bruno Caccia, allora? e Bobo, ma quel Bruno Caccia? eh, de-
LA
IO olo

che Lacopo Roberto, benzinaio interessato alla gestione del di- ve pagare. So andato là alle nove e mezza, ma chi c’era là?
stributore ed al recupero dei crediti presso un certo numero di l'ho acchiappato ... a zì, a Brù ... caccia i soldi che t’ammazzo
C
c

creditori riottosi, sia entrato in contatto con Salvatore Buzzi e ... m’ha detto ... ma te ... li stavo dando ...»).
O sci
LO

con la lunga sequela di soggetti al medesimo collegati nel set- I «lavoretti» di giardinaggio asseritamente ricercati per aiu-
tore degli appalti pubblici (Gramazio, Testa, Ietto, Gaglianone, tare Calvio, che si trovava in precarie condizioni economiche
Fa

Panzironi, Cerrito, Caldarelli, Guarany, Garrone e Di Ninno), («lavoretti» dei quali hanno parlato sia Roberto Lacopo che
né che abbia avuto frequentazioni o intese, anche occasionali, Carminati) potevano costituire al massimo una modalità di
R

con Rotolo Rocco e Ruggiero Salvatore. impiego marginale del predetto Calvio, che, peraltro, nella
Neppure un'intercettazione sostiene una simile ipotesi, né conversazione con Guarnera di cui al Rit. 1677/13 pro. 2046
alcun servizio di Ocp attesta la presenza di Buzzi e dei suoi dichiarava tranquillamente la sua attività di «bandito».
collaboratori presso il distributore Eni o, viceversa, la presen- Nessuna intercettazione, o altra emergenza, attesta invece
za di Lacopo presso la sede delle cooperative di Buzzi o sui che Calvio fosse coinvolto nelle attività che interessavano
cantieri interessati ai lavori o presso le sedi istituzionali ove Salvatore Buzzi e le cooperative sociali e che partecipasse, in
erano «negoziati» gli affari; né emerge in altro modo — nep- modo consapevole, al conseguimento illecito di appalti pub-
pure dalla contabilità in nero attentamente curata da Di Ninno blici.
— che Lacopo avesse un qualche interesse economico nella L'unico dato che potrebbe stabilire un collegamento tra
esecuzione delle opere oggetto degli appalti ottenuti da Salva- Calvio ed il complesso dell'organizzazione ruotante intorno a
tore Buzzi e che da tali opere conseguisse un qualche profitto Buzzi è costituito dai rapporti con Cristiano Guarnera, in favo-
o, viceversa, che Buzzi fosse interessato alla gestione del di- re del quale, però, Calvio operava solo come guarda-spalle a
stributore di benzina e nemmeno che lo utilizzasse per il rifor- pagamento, volutamente tenuto fuori dagli affari che Carmina-
nimento privato o dei molti mezzi a disposizione delle sue ti andava intessendo con l'imprenditore: di tali affari, solo a
cooperative. tratti e per aspetti del tutto marginali Calvio aveva qualche co-
Analoghe considerazioni debbono essere svolte per la per- noscenza (si veda la conversazione di cui al Rit. 1705/13 pro.
sona di Calvio Matteo. 1029 h. 15,08 del 20 marzo 2013 nella quale Guarnera mo-
Costui era efficacemente impiegato nelle attività violente di strava la sua preoccupazione nei confronti di Carminati per
recupero crediti, tanto da aver meritato sul campo il sopran- non essersi presentato all'appuntamento con Coltellacci e Cal-
nome di Matteo «boio» («spezza-pollici» nei resoconti della vio commentava: «... t’ho detto chiedi scusa ... fai come me ...
stampa e dei media in generale). lui hai visto come? ... hai visto? quel giorno ho detto mezza
Il termine «boio» costituisce all'evidenza romanizzazione frase e a me mi ha insultato come una carogna ... capirà ... op-
del termine «boia» (in tal senso anche le dichiarazioni di Re- pure se non vò capì te manderà a fanculo, più di questo che
frigeri: «... andava sempre a dare fastidio alla gente, menava e po’ fa? ...»).
tutte queste cose ... boio è inteso come un infame ... una san- Inequivoca, a sostegno della valutazione prospettata, la
guisuga ... boio ... come boia ... lo sanno tutti nel quartiere ...») conversazione Rit. 3850/12 pro. 743 del 10 gennaio 2013, h.
e non è un soprannome derivato dal testo di una canzoncina 12, nella quale Carminati manifestava l'intenzione di esclude-
spagnola («boio-boio») che l'imputato avrebbe canticchiato in re da un pranzo con Guarnera «... l'autista ...», cioè Calvio;
modo ossessivo da ragazzo, secondo la tesi proposta dal suo Brugia, riferendosi a Guarnera e Calvio che stavano arrivando
difensore sulla base delle dichiarazioni del teste Morelli Ric- a bordo della VW Tuareg di Guarnera, diceva: «... ecco, ecco,
cardo, cugino di Calvio. ecco gli scemi, eccoli qua con questo Tuareg ... zitto và ...»,
Pur a fronte della temibile incisività dei suoi interventi, quindi, chiamato Guarnera (Rit. 3555/12 pro. 2128) gli diceva:
Calvio aveva un ruolo di subalterna manovalanza nello speci- «... dove stai andando con quel lobotomizzato? ... no, perché
fico settore; e negativi erano i giudizi sul suo conto più volte Matteo non viene ...».
espressi da Carminati che, pur utilizzandone le prestazioni, Sempre nella stessa conversazione Brugia diceva ancora:
non aveva grande considerazione delle sue capacità intellettive «... no, così non famo venì lo scemo, magari se ferma poi ...» e
IL FORO ITALIANO — 2018.
153 GIURISPRUDENZA PENALE 154

Carminati aggiungeva: «... ma che se ferma ... se ne va via ... vello intermedio per i collegamenti con il mondo imprendito-
via, abbiamo da parlare di cose da grandi ...». riale; a livello di massima cautela, attraverso l'utilizzo di uten-
Nessuna relazione è poi emersa tra Lacopo Roberto, Calvio ze dedicate, per i rapporti politico-istituzionali ed attraverso
e l'imprenditore Gaglianone, interessato nel 2012 con Carmi- l'impiego del jammer «anti-intercettazioni» per le conversa-
nati ai lavori di realizzazione del campo nomadi di Castel zioni che si svolgevano presso la sede della 29 Giugno — con-
Romano e poi rimasto legato a Carminati sia per ulteriori vi- ferma la separazione e la diversità strutturale ed organizzativa
cende che riguardavano quest'ultimo (l'acquisto dell'immo- tra i due gruppi.
bile di proprietà di De Cataldo Cristina; la custodia di oggetti Le figure di Carminati e di Brugia hanno costituito l'ele-
d'arte di proprietà di Carminati in occasione del trasloco; l'o- mento di contatto tra le due realtà, senza, tuttavia, che la loro
spitalità offerta nel periodo in cui Carminati temeva di essere presenza sia stata sufficiente a determinarne la fusione ed a

a
tratto in arresto), sia, soprattutto, in vista della possibilità di generare un unicum operativo nel quale ciascuno fosse consa-

to
partecipare, tramite le conoscenze di Carminati, a lucrosi affa- pevole e partecipe del complesso delle attività compiute e pro-

en
ri in futuro. grammate dagli altri.
Con la società Imeg (a conduzione familiare, avente ad og- Ciò rileva sia in relazione all'elemento oggettivo del reato

am
getto la vendita di materiali edilizi) Gaglianone gestiva una associativo (la costituzione di un gruppo destinato alla com-
modesta attività nel settore delle costruzioni, operando princi- missione di un numero indeterminato di un certo tipo di delit-

on
palmente a Sacrofano, suo luogo di origine e residenza, ed il ti) sia, soprattutto, con riferimento al profilo soggettivo, che è
contatto con Carminati — contatto caratterizzato da timore per integrato dal dolo specifico quale volontà di associarsi con lo

O
M abb
la caratura criminale del soggetto e, nel contempo, da ammira- scopo di contribuire alla realizzazione del programma del-

M
zione e considerazione per le sue complessive e passate vicen- l'associazione, programma che deve essere conosciuto almeno

SI
de — era palesemente coltivato, come si è detto, in vista di nelle sue linee generali e del quale l'associato accetti il rischio.
IO in
una possibilità di espansione della sua attività edilizia. La seconda questione da dirimere riguarda la mafiosità delle

AS
Analoghe considerazioni valgono anche per Ietto, imprendi- due associazioni criminose, quella costituita presso il distribu-
so
tore nel settore della ristorazione, coinvolto tramite Carminati tore di corso Francia e composta da Carminati, Brugia, Calvio
(che conosceva da tempo) negli affari delle cooperative sociali e Lacopo Roberto (il reato associativo non è stato contestato a
es

per la fornitura dei pasti per i Misna (minori stranieri non ac- Lacopo Giovanni) e quella operante nel settore degli appalti
nc

compagnati), anch’egli totalmente estraneo alle attività illecite pubblici, della quale debbono essere ritenuti partecipi Buzzi,
che avevano il loro fulcro presso il distributore di benzina di Gramazio, Testa, Ietto, Gaglianone, Panzironi, Cerrito, Calda-
D
co

corso Francia. relli, Guarany, Garrone e Di Ninno oltre Carminati e Brugia.


U

E la difesa ha richiamato l'intercettazione di cui al Rit. Prima di entrare nel merito della valutazione appena indica-
LA
IO olo

1632/13 pro. 1652 relativa alla telefonata fatta da Ietto all'u- ta, va detto che il tribunale non ha individuato, per i due grup-
tenza installata presso il distributore (per contattare Carminati, pi criminali, alcuna mafiosità «derivata» da altre, precedenti o
C
c

che l'aveva poco prima chiamato da quel numero) con la quale concomitanti formazioni criminose.
O sci
LO

Ietto, sentendo la voce di Roberto Lacopo, chiudeva la conver- La banda della Magliana. Non è possibile stabilire una de-
sazione perché convintosi di aver sbagliato numero. rivazione tra il gruppo operante presso il distributore di benzi-
Fa

Ruolo solo in apparenza diverso quello di Cristiano Guarne- na, l'associazione operante nel settore degli appalti pubblici e
ra, imprenditore a titolo ereditario (gestendo sostanzialmente la banda della Magliana, gruppo criminale organizzato e dedi-
R

le attività immobiliari già poste in essere con successo dal to ad attività criminali particolarmente violente e redditizie (il
nonno, Angelo Guarnera), che frequentava invece il distributo- traffico e lo spaccio di droga, il gioco d'azzardo, le usure e le
re di benzina ed era ben noto a Roberto Lacopo: sia Cristiano, estorsioni, il possesso di armi e gli omicidi per assicurarsi il
sia il padre Guglielmo, sia il nonno Angelo erano soliti avva- controllo del territorio) che ha operato nella città di Roma, ra-
lersi dei servizi offerti presso il distributore, per il rifornimen- mificandosi pesantemente sul territorio, oltre venti anni orso-
to di benzina e per la manutenzione delle autovetture; il padre no, tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni novanta.
Guglielmo (soggetto con una significativa storia di tossicodi- Il gruppo aveva realizzato la coalizione tra bande criminali,
pendenza) presso il distributore aveva avuto modo di conosce- costituendo un unicum nella storia della città, solitamente per-
re Carminati e Brugia (Rit. 1705/13 pro. 1001 «... gente brutta vasa — forse per strutturale incapacità organizzativa — da una
... che faceva i morti ...») e sapeva che gli stessi si occupava- pluralità di realtà criminali tra di loro intersecantesi e talora
no, tramite Calvio, della protezione del figlio (nella stessa in- aspramente confliggenti.
tercettazione Guglielmo asseriva essere stato lui a mettere Si tratta tuttavia di un gruppo ormai estinto:
Carminati e Brugia a protezione del figlio). — a seguito delle vicende giudiziarie che lo interessarono
Guarnera si rivolgeva a Roberto Lacopo anche per ottenere (il processo e le pesanti condanne che ne derivarono) e che ne
qualche prestito (v. Rit. 3850/12 pro. 1224: Carminati: «... è sgretolarono l'assetto criminale e la gestione degli affari illeci-
Bobo che gli dà i soldi ...»). ti, rendendone inoperativi i vertici;
Dal contatto con Carminati era derivato il coinvolgimento — a seguito della morte di buona parte dei soggetti che ne
di Cristiano Guarnera in alcuni affari (il rilascio del permesso costituirono i livelli direzionali e la manovalanza;
di costruire per la società Verde Pamphili e la locazione degli — a seguito del sostanziale annichilimento, per cause stori-
immobili di via di Selva Candida), affari ai quali era però ri- che, dei movimenti eversivi di natura politica che al gruppo
masto estraneo Lacopo Roberto. avevano fatto riferimento e fornito sostegno e partecipazione
La stessa situazione, di estraneità rispetto al gruppo crimi- operativa.
nale operante presso il distributore di benzina, va poi ribadita Non vuole certo negarsi che alcuni epigoni della banda, an-
per Buzzi, Gramazio, Testa, Panzironi, Cerrito, Caldarelli, cora presenti sul territorio, operino attualmente a livello crimi-
Guarany, Garrone e Di Ninno, per i quali il collegamento è nale, sia singolarmente sia in combutta con altre realtà crimi-
stato prospettato solo in via mediata, in ragione dei rapporti nali: queste però appaiono diverse, strutturalmente e soggetti-
dagli stessi intrattenuti con Carminati e con Brugia (per que- vamente, dalla originaria matrice e rappresentano un fattore
st'ultimo, nei limiti che saranno precisati) solo in riferimento criminale che desta allarme per le sorti della città, ma che ri-
agli affari delle cooperative. sulta del tutto disconnesso dall'originaria struttura.
Ritiene dunque il tribunale che i due mondi — quello del Dunque, non può affermarsi che Carminati ed il gruppo da
recupero crediti e quello degli appalti pubblici — siano nati lui comandato (inteso, secondo l'accusa, come associazione
separatamente e separati siano rimasti, quanto a condotte poste unica) affondino le loro radici nel sostrato criminale romano
in essere e consapevolezza soggettiva dell'agire comune. degli anni ottanta, per avere mutuato dalla banda della Ma-
E la stessa diversità delle cautele adottate dagli imputati — gliana alcune delle sue principali caratteristiche organizzative:
come riferito dagli operanti: a basso livello, attraverso le uten- sembra evidente la profonda diversità tra gli affari criminali
ze di normale utilizzo, per i fatti di criminalità comune; a li- dell'epoca e quelli accertati nel corso del presente processo, i
IL FORO ITALIANO — 2018.
155 PARTE SECONDA 156

quali attengono — quelli relativi agli appalti pubblici — ad Tralasciando il tema dell'attendibilità delle dichiarazioni
una particolare forma di rapporti tra mondo politico ed im- della Belviso — che ha sostenuto di essere stata informata del
prenditoria organizzati in funzione, specialmente, di assicurare reale passato criminale di Lattarulo solo nell'anno 2010, dal
ai partiti politici il finanziamento necessario alla loro soprav- sindaco Alemanno, dopo la pubblicazione di alcuni articoli di
vivenza e di spartire tra le varie componenti politiche (e tra gli stampa — l'argomento «Lattarulo» appare di forte suggestio-
imprenditori a ciascuna riferibili) il provento dei lucrosi affari ne, ma, nel contempo, è privo di consistenza probatoria.
connessi alla gestione della cosa pubblica. La suggestione è costituita dal fatto che, sottolineando l'at-
Quanto agli affari legati all'attività di recupero crediti, essi tività lavorativa di Lattarulo per il comune di Roma (Lattarulo
sono palesemente da contestualizzare e limitare alla gestione dapprima aveva svolto lavoro volontario, come ex detenuto,
del distributore di benzina da parte di Lacopo Roberto. per il XII municipio e poi era stato chiamato dalla Belviso a

a
I proventi delle attività illecite sono, infatti, rimasti confina- far parte del suo staff) in parallelo ai rapporti di Carminati e

to
ti tra i soggetti indicati (quelli operanti presso il distributore di Buzzi con l'amministrazione capitolina, si sollecita l'idea di

en
benzina) senza alcuna destinazione delle somme conseguite, una infiltrazione, su più fronti, da parte di ex esponenti della
neppure parziale e minima, in favore di livelli organizzativi banda della Magliana proprio nell'amministrazione capitolina.

am
diversi, come invece accadeva nella banda della Magliana, L'argomento, come si è detto, non ha però consistenza pro-
gruppo che, nel suo complesso, beneficiava di una quota parte batoria.

on
dei profitti illeciti conseguiti dai singoli che al gruppo aderi- Il legame esistito all'epoca della banda della Magliana tra
vano. Lattarulo e Carminati (quello indicato dai pentiti Maurizio

O
M abb
Sicché la derivazione dalla banda della Magliana andrebbe Abbatino e Claudio Sicilia, secondo i quali i due si occupava-

M
ricavata solo con riferimento alla tipologia dei reati, ovvero le no del recupero dei proventi del gioco ai videopoker, Lattarulo

SI
usure e le estorsioni, che però non costituiscono certo preroga- fungendo anche da autista di Carminati, in un rapporto di stret-
IO in
tiva esclusiva della banda suddetta, ma sono attività illecite ta collaborazione) non si è dimostrato di attualità nel presente

AS
largamente praticate su tutto il territorio nazionale, in varie processo ove non è mai emersa la ripresa di contatti operativi
so
forme di associazione criminosa ed anche ad opera di singoli, tra i due «reduci», né il coinvolgimento di «Provolino» negli
che operano in solitario o in concorso con altri.
es

affari illeciti collegati al distributore Eni di corso Francia o al-


Il punto di collegamento, tra i due gruppi e la banda della le cooperative di Buzzi: tanto che nessuna imputazione è stata
nc

Magliana, è dunque costituito dalla sola persona di Massimo elevata a suo carico, né quale associato né quale concorrente
Carminati, destinatario — per l'importanza delle vicende giu-
D

in alcuno dei reati contestati.


co

diziarie in cui è stato coinvolto e per l'interesse mediatico che


U

Rimane poi il fatto che gli affari illeciti interessanti Carmi-


le ha accompagnate — di una notevole e duratura fama media-
LA

nati, quali emersi nel presente processo, sono ben diversi da


IO olo

tica, che ne ha consolidato l'immagine e gli ha creato intorno quelli dei quali i due si occupavano insieme (Lattarulo in posi-
un alone di inafferrabilità: per essere sopravvissuto; per aver
C

zione subordinata rispetto a Carminati) all'epoca della banda


c

riportato, per quelle vicende, condanne complessivamente della Magliana.


O sci
LO

modeste; per essere andato assolto da alcune gravi imputazio-


I Nar, Nuclei armati rivoluzionari. Si tratta di una forma-
ni.
zione politica sostanzialmente cancellata dalla storia.
Fa

Fama a parte, l'esistenza di un collegamento soggettivo non


significa, però, automatico ripristino o prosecuzione del grup- Anche in questo caso, che vi siano ancora soggetti legati a
quelle ideologie — o ad altre analoghe ispirantesi agli orizzon-
R

po precedente: non è sufficiente l'intervento di Carminati,


«erede della banda della Magliana», a stabilire un rapporto di ti culturali della destra — è dato di fatto incontrovertibile, con-
derivazione tra detta banda e successive organizzazioni in cui fermato dall'inizio stesso delle indagini, che presero le mosse
Carminati si trovi coinvolto. proprio dal controllo di un gruppo di persone militanti nel-
l'area politica appena indicata, sospettati della ripresa di attivi-
Peraltro, neppure per la banda della Magliana si è potuti
tà di rapina in danno di istituti di credito.
giungere ad affermare che si trattasse di un'associazione di ti-
po mafioso. Le indagini, tuttavia, addivennero ad un nulla di fatto nei
Tale aspetto non costituisce — come sostenuto nella requi- confronti dei soggetti che ne erano il bersaglio, ivi compreso
sitoria scritta (v. pag. 37) del p.m. — «... questione rimasta Carminati, «... un vecchio fascista degli anni settanta ...» (co-
controversa negli esiti giudiziari ...», poiché la sentenza della me si è definito) che non ha mancato, nel corso del processo,
Corte di cassazione del 24 marzo 1999 escluse il carattere ma- di esibirsi nel saluto romano.
fioso di quella associazione. Neppure a suo carico sono emersi elementi attestanti che,
La questione può conservare rilievo da un punto di vista dall'adesione ad un'ideologia mai rinnegata ed anzi sfrontata-
storico o sociologico e rimane legittimo muovere critiche a mente esibita, siano derivate attuali condotte illecite di natura
quella sentenza, per la sua interpretazione riduttiva di un fe- eversiva.
nomeno criminale rivelatosi particolarmente intenso, articolato Né il collegamento con i Nar può essere desunto dalla pre-
e ramificato sul territorio romano. senza, nel gruppo criminale di cui all'imputazione, della per-
Nella presente sede, tuttavia, non può prescindersi dal- sona di Riccardo Brugia, condannato nel processo Nar 2 (sen-
l'intervenuta irrevocabilità di quella sentenza né formulare va- tenza della Corte d'assise d'appello di Roma del 17 giugno
lutazioni in contrasto con la stessa, che verrebbero ad alterare 1988, irrevocabile il 5 giugno 1989, sopra citata).
il valore del precedente giudicato (fuori dei casi di revisione o Il suo ruolo infatti — come ampiamente emerge dal-
revoca) e si sostanzierebbero in un nuovo giudizio sui mede- l'istruttoria dibattimentale — si collega ai legami personali,
simi fatti, esplicitamente vietato dall'art. 649 c.p.p. soprattutto di amicizia ma anche di affari, con Massimo Car-
E la preclusione del giudicato — ne bis in idem — costitui- minati.
sce principio di garanzia del sistema processuale, finalizzato, All'inizio delle indagini, non fu evidenziato alcun contatto o
da un lato, ad assicurare certezza al giudicato ed esecutività al- collegamento tra Brugia, Ciavardini, Costacurta, Gentile, Ma-
le pronunce relative e, dall'altro, ad evitare accanimenti verso riani e Marchini, cioè i soggetti gravitanti nell'area della de-
soggetti nei confronti dei quali sia stato già definito il giudizio. stra, sospettati della ripresa di attività di tipo eversivo.
Neppure può essere utilizzato l'argomento (v. requisitoria E, prima ancora di affrontare e definire il ruolo di Brugia in
scritta pag. 948), relativo all'inserimento nello staff di Sveva relazione ai fatti oggetto del processo (gli episodi di usura ed
Belviso (vice-sindaco di Alemanno, con delega alle politiche estorsione; i cinque episodi che lo vedono interferire con il
sociali) di Maurizio Lattarulo, classe 1960, detto «Provolino», gruppo Buzzi), va precisato che nessuna obiettiva risultanza
condannato con sentenza della Corte d'assise d'appello del 6 istruttoria permette di evidenziare a suo carico — a replica del
ottobre 2000 come associato alla banda della Magliana, nel- passato, in una sorta di seconda puntata — attività di tipo
l'ambito della quale si occupava del recupero dei proventi del eversivo parallele, collegate e rilevanti nelle strutture associa-
gioco di azzardo. tive oggi accertate.
IL FORO ITALIANO — 2018.
157 GIURISPRUDENZA PENALE 158

Le stesse conversazioni tra Macchi e Gaudenzi dimostrano — non vi furono episodi di violenza connessi al consegui-
che le rapine in danno di istituti di credito — per le quali Bru- mento degli appalti pubblici e, nell'unico caso della vicenda
gia era famoso negli ambienti di destra («... uno dei più grossi Metroservice, l'azione intimidatoria fu posta in essere, per di
rapinatori di Roma ...», v. conversazione tra Macchi e Gau- più all'impronta, dal solo Carminati.
denzi di cui al Rit. 8178/13 pro. 4180) — appartengono al pas- L'unico momento di interferenza, rispetto al gruppo operan-
sato del soggetto e solo come episodi del passato vengono ri- te presso il distributore di benzina, è costituito dalle conversa-
cordati e commentati dai singolari interlocutori (Gaudenzi par- zioni nelle quali Carminati e Brugia discutono della opportuni-
tecipe di alcune di quelle vicende, che narra a Macchi il suo tà di acquistare alcune pistole (v. cap. 5) e si attivano per con-
«eroico» ingresso nel carcere di Regina Coeli, dopo una rapina tattare i soggetti in grado di procurarle; vi è poi la prova del-
costata la vita ad una guardia giurata). l'intervento di Roberto Lacopo per far realizzare da un carroz-

a
Infine, non appare significativo «... il legame con apparte- ziere un nascondiglio all'interno della carrozzeria di una auto-

to
nenti eversivi della destra romana divenuti nel frattempo vettura (v. Rit. 2691/13 pro. 2203 del 27 giugno 2013).

en
esponenti politici o manager di enti pubblici ...» (v. requisito- Nessuna arma è stata, però, rinvenuta nel corso delle per-
ria p.m.) poiché — a parte la necessità di dimostrare la passata quisizioni, che portarono soltanto ad individuare, presso le

am
appartenenza di costoro ai Nar — proprio l'essere divenuti abitazioni di Carminati e Brugia, nascondigli compatibili con
esponenti politici o manager di enti pubblici è fatto, storico in- quelli descritti nelle conversazioni e, quanto alla abitazione di

on
nanzitutto, che impone di prendere atto di un percorso di cam- Brugia, a rinvenire un set per la manutenzione di armi.
biamento che finisce con il diversificare fortemente il contesto Non risulta poi che le ipotetiche armi indicate nelle conver-

O
M abb
attuale da quello risalente agli anni del terrorismo. sazioni dovessero essere destinate alle azioni di recupero cre-

M
Anche le relazioni con altri gruppi criminali si rivelano, ad diti o al conseguimento di appalti illeciti ed emerge anzi che i

SI
un attento esame, contatti quasi esclusivi del solo Carminati ed due — per pregressa abitudine al possesso di armi derivante
IO in
attinenti a fatti estranei alle vicende processuali. dalle loro passate gesta (tanto da ricordare «... il povero Danilo

AS
Si tratta dei contatti con: ...» ovvero Danilo Abbruciati, morto nel 1982, nell'attentato al
so

— Ernesto Diotallevi (in affari immobiliari, tramite il figlio vice presidente della Banca Ambrosiana) — ne discutessero
per imprecisate azioni, non necessariamente collegabili alle
es

e l'imprenditore Tartaglia, con il solo Brugia, per la costruzio-


ne di un complesso immobiliare nel comune di Riano) del 1° vicende accertate (Rit. 1676/13 pro. 2525, Carminati: «... uno
nc

ottobre 2012 (e Diotallevi si trovava con Tartaglia) e del 28 tiene l'emergenza… certe volte ci vorrei uscire, quando mi
sento aggressivo ... me la prenderei per uscirci ... capito ? ...
D

dicembre 2012; il secondo incontro è del tutto casuale, come


co

per annà ... per annà a minacciare la gente, dice ... anvedi,
U

attestato dagli stessi operanti di polizia giudiziaria sulla base


delle conversazioni intercettate, nelle quali Diotallevi da un la- questo è matto che gira la cosa ...»).
LA
IO olo

to e Carminati dall'altro si rammaricano, ciascuno, del- Sta di fatto che le armi, come già detto, non sono state rin-
l'incontro appena avuto; venute — nonostante l'accurata perquisizione originata dalla
C
c

— Michele Senese (gennaio-luglio 2013); descrizione dei nascondigli, quale contenuta nelle conversa-
O sci
LO

— Manlio Denaro, soggetto condannato insieme a Gennaro zioni intercettate — e che nessuna altra evidenza probatoria,
Mokbel nel processo derivante dall'indagine Broker (agosto- oltre alle parole di Carminati e Brugia, attesta il possesso delle
Fa

dicembre 2013); armi e la direzione del loro utilizzo.


Le due associazioni non sono caratterizzate neppure da ma-
— Carmine Fasciani (agosto 2013-ottobre 2014);
R

fiosità «autonoma».
— i fratelli Esposito e la «batteria» di Ponte Milvio, corre- 1) L'associazione operante presso il distributore Eni di cor-
dati dai commenti sul tentato omidicio di Vecchioni Marco so Francia, presso il quale aveva base logistica e trovava la sua
(2012-2013). ragion d'essere, è di palese carattere criminale, essendo dedita
Le vicende sono state compiutamente esposte nel capitolo 4 alla commissione di una serie indeterminata di delitti di usura
ed attestano che Carminati, per i suoi trascorsi, è ben inserito ed estorsione o nei confronti di soggetti già debitori insolventi
nel contesto della criminalità romana e ne può contattare e di Roberto Lacopo (e, in un caso, del padre Giovanni Lacopo)
frequentare gli esponenti, anche di vertice. o di soggetti che erano in rapporti diretti con Carminati e Bru-
Nelle conversazioni intercettate sono, però, gli stessi sog- gia.
getti interessati ad indicare le possibili motivazioni dei contat- Detta associazione, tuttavia, non presenta i connotati della
ti: la necessità di risalire alle cause del tentato omicidio di mafiosità, per le seguenti ragioni.
Vecchioni, la gestione degli affari relativi ai locali pubblici di Lacopo Roberto, benzinaio, vantava crediti nei confronti di
Ponte Milvio, la vicenda Mokbel e l'omicidio Fanella, custode un certo numero di debitori insolventi; alcuni di essi avevano
dell'immensa fortuna derivata dalla maxi-truffa posta in essere usufruito di prestazioni presso il distributore (il rifornimento
da Mokbel, che suscitava gli appetiti di vari gruppi criminali. del carburante; i servizi di manutenzione) senza pagare il cor-
Quanto alla ripresa filmata dell'incontro tra Carminati e rispettivo; altri avevano ottenuto modesti prestiti in contanti,
Michele Senese — ripresa effettuata dai carabinieri e visionata anche mediante operazioni di «cambio-assegni»; a tali debitori
nel corso del processo —, essa dimostra soltanto che i due si si era poi aggiunto Manattini, che aveva ottenuto nel tempo da
incontrarono, che discussero da pari a pari, che ebbero un evi- Lacopo Giovanni, padre di Roberto, prestiti di importo deci-
dente contrasto e che interruppero la conversazione: mancando samente superiore (180.000 euro, come indicato nella conver-
la ripresa audio, non è possibile stabilire né quale sia stato sazione tra Carminati e Brugia).
l'argomento del colloquio, né quali siano state le ragioni del A causa della difficoltà di recupere i crediti anzidetti, Laco-
contrasto. po Roberto si era trovato in difficoltà nella gestione del distri-
I contatti appena ricordati non sono dunque in connessione butore (in occasione del ricovero di Lacopo in ospedale, la
con le vicende specifiche oggetto del presente processo, specie moglie era rimasta allarmata dal dissesto); aveva dovuto chie-
quelle relative al conseguimento degli appalti pubblici da parte dere un consistente prestito a Brugia (v. Lacopo, interrogatorio
delle cooperative di Buzzi; essi attestano le frequentazioni di di garanzia) ed aveva dovuto assicurare un trattamento lavora-
Carminati e di Brugia e giustificano il sospetto — ma solo il tivo di particolare favore alla compagna dello stesso Brugia,
sospetto — che Carminati, in caso di necessità di ricorrere alla che già lavorava presso il distributore.
violenza, potesse avere facilità di contatto con soggetti adatti a La riscossione dei crediti insoluti nell'interesse di Lacopo
coadiuvarlo in tale direzione. Roberto costituì l'occasione per l'avvio delle attività di recu-
Sta di fatto, però: pero poste in essere da Carminati, Bugia e Calvio.
— che gli episodi di violenza e di minaccia relativi al recu- Costoro, a vario titolo frequentatori del distributore di ben-
pero crediti presso il distributore di benzina sono stati posti in zina (Brugia a causa della relazione sentimentale con Ugazio
essere solo dai soggetti cui i fatti sono contestati (Brugia, Cal- Annalisa, dipendente di Lacopo; Carminati per la prossimità
vio, Carminati) e non da altri; dell'impianto all'esercizio commerciale gestito dalla compa-
IL FORO ITALIANO — 2018.
159 PARTE SECONDA 160

gna Alessia Mariani; Calvio perché presso il distributore tro- Le vicende esaminate nel cap. 3 attestano altresì il collega-
vava le sue opportunità di lavoro) — ne fecero la loro base mento tra Pirro ed Infantino.
operativa per le attività di recupero dei crediti di Lacopo e al- Seccaroni era da anni in rapporti confidenziali con Carmi-
tre, parallele, attività criminali. nati e Brugia, che conosceva fin dal 1988.
Le azioni di recupero furono praticate con metodi decisi, in- Carminati e Brugia avevano condotto molte persone (fami-
timidatori e violenti, come già rilevato dal tribunale nella liari ed amici) ad acquistare autovetture presso l'autosalone
esposizione dei fatti specifici contenuta nei cap. 2 e 3 della che Seccaroni gestiva sotto il controllo del padre: e si vedano
presente sentenza. in proposito le dichiarazioni rese dal fratello e dalla sorella di
Gli atti di intimidazione che integrarono la coazione della Carminati (Micaela e Sergio Carminati), da Lorenzo Alibran-
altrui volontà — determinando i singoli debitori a pagare o ad di, nonché dai testi Seccaroni Antonio ed Adriani.

a
accettare ri-negoziazioni dei debiti ancora più svantaggiose ri- Macchia era entrato in contatto con Carminati tramite Gau-

to
spetto al prestito iniziale — provocarono certamente nelle vit- denzi, vecchio esponente della eversione di destra; prima an-

en
time uno stato di grave preoccupazione e timore. cora, Macchi aveva tentato un contatto tramite il figlio di
Essi però, direttamente finalizzati a raggiungere il risultato Carminati, al quale aveva prospettato «l'affare dell'oro».

am
per il quale erano impiegati, non furono tali da determinare, Le intercettazioni dimostrano che Macchia subiva la fasci-
nella collettività, un perdurante stato di timore grave, così noto nazione del «personaggio Carminati» ed era molto interessato

on
e diffuso da produrre, con l'esplicarsi della forza intimidatrice alle vicende dei gruppi eversivi negli anni settanta, tanto da
dell'associazione ed a prescindere dalle singole vicende, una chiedere più e più volte a Gaudenzi — partecipe di alcune di

O
M abb
generalizzata situazione di assoggettamento ed omertà nel quelle vicende — la narrazione di fatti avvenuti all'epoca.

M
contesto territoriale: né sull'intero territorio urbano né nel I fratelli Prudente, residenti nell'isola di Ponza, erano

SI
quartiere ove il gruppo operava. anch’essi una vecchia conoscenza di Carminati e Brugia, i
IO in
A tale affermazione il tribunale è pervenuto anzitutto esa- quali, da giovani, erano a Ponza sotto il controllo dei carabi-

AS
minando le caratteristiche delle vittime. nieri dell'isola, dove già all'epoca i Prudente gestivano un bar.
so

Perazza (che minacciava di gettarsi nel fiume a causa dei Negli anni successivi Brugia aveva continuato a frequentare
l'isola trascorrendovi le vacanze ed aveva mantenuto i contatti
es

debiti, v. Rit. 3571/12 pro. 10459) era un abituale frequentato-


re del distributore di benzina e in rapporti confidenziali con con i Prudente, che dunque conoscevano non la fama crimina-
nc

Lacopo Roberto. le di una associazione, ma le caratteristiche soggettive ed il


passato criminale di Carminati e Brugia.
D

La frase contenuta nella conversazione di cui al Rit.


co

In tale contesto si inseriva la richiesta a Brugia di un presti-


U

3571/12 pro. 10430 «... te posso dì una cosa? ... io non ci ven-
to di denaro per l'acquisto di una barca, alla quale Brugia —
LA

go mai più là ...» attesta proprio i rapporti di conoscenza e la


IO olo

frequentazione del luogo. consapevole Carminati — provvedeva tramite Roberto Laco-


po.
C

Le conversazioni di cui al Rit. 7601/13 pro. 9857 e 10105


c

dimostrano l'interessamento di Lacopo Roberto, in favore di Anche Caccia apparteneva allo stesso circuito relazionale
O sci
LO

Perazza, presso l'ispettore della polizia di Stato Nitti Salvatore (Lacopo diceva a Brugia: «... lo conosci da ragazzino, è del
del commissariato Ponte Milvio, per fargli ottenere il passa- quartiere ...», v. spontanee dichiarazioni Lacopo, ud. 23 no-
Fa

porto (il documento era in seguito utilizzato da Perazza, impu- vembre 2016); svolgendo l'attività di autotrasportatore, aveva,
tato di associazione per delinquere ed altri reati, per fuggire a a credito, rifornito di carburante i suoi automezzi presso il di-
R

Santo Domingo). stributore gestito da Lacopo Roberto al quale era stato presen-
tato da Verginellli, amico di Brugia.
Sulla figura di Perazza, e sulle sue attività illecite, ha riferi-
Refrigeri, Manattini ed Item erano creditori insolventi dei
to il teste Manattini («... lui era insieme a un ammiraglio di
Lacopo:
marina ... so che aveva preso insieme alla compagna di questo
ufficiale ... un distributore insieme a Lacopo Giovanni, in via — Refrigeri per aver acquistato buoni benzina da Lacopo
Nomentana ... mi aveva riferito di essere uno che prima o poi Roberto, dopo aver chiesto indicazioni all'ispettore Nitti;
andava a finir male, che doveva scappare ... dopo ho saputo — Manattini per aver ottenuto in più soluzioni un consisten-
che facevano queste forniture a navi che erano già affondate te prestito da Lacopo Giovanni;
...»). — Item, un avvocato il cui figlio era tossicodipendente, per
debiti che nelle conversazioni intercettate (Rit. 1677/13 pro.
Analoghe considerazioni, quanto ai rapporti di conoscenza,
1204 e 1205 del 12 marzo 2013) erano messi in relazione alla
possono essere fatte anche per i seguenti soggetti.
«... benzina de tu fijo ...».
Infantino, gestore dell'esercizio commerciale «senza Tem- I fatti di estorsione ed usura indicati dall'accusa (alcuni non
po» in viale Parioli, intratteneva rapporti con Carminati, con oggetto di contestazione nella presente sede e richiamati solo
Brugia e con Cristiano Guarnera (nella conversazione di cui al ai fini del reato associativo) attestano, da un lato, una compo-
Rit. 7974/12 pro. 394 era indicato da Carminati come «... il sizione piuttosto scarna — anche se non insufficiente — della
povero Infantino ...»). associazione criminale (Carminati, Brugia, Calvio, Lacopo
Infantino, inoltre, ben conosceva Lacopo Roberto, al quale Roberto), dall'altro la presenza di un numero di vittime com-
si rivolgeva per ottenere prestiti anche mediante cambio- plessivamente modesto (undici persone in tutto, nell'arco di
assegni (v. Rit. 1686/13 pro. 3638 e pro. 4348) e conosceva al- tre anni (2012, 2013, 2014).
tresì Pirro Raimondo, che utilizzava la sua utenza per comuni- Detti fatti si collocano in un contesto relazionale e territoria-
care con Brugia (v. Rit. 1685/13 pro. 768). le particolarmente limitato, composto in massima parte o da
La vicenda relativa a Pirro Raimondo dimostra come Brugia conoscenti di vecchia data di Carminati e Brugia o da soggetti
si fosse attivato, per conto di Infantino, nel recupero di due che comunque frequentavano assiduamente la zona di corso
orologi. Francia ed il distributore di benzina gestito dai Lacopo.
Pirro, istruttore di guida, abitava fin da bambino nel quartie- Le stesse caratteristiche dei crediti — la maggior parte di
re di Vigna Clara, conoscendo Brugia da lungo tempo (ma non limitato importo e spesso connessi a forniture non pagate —
Carminati). fanno apparire poco proporzionata all'obiettiva consistenza
I rapporti di conoscenza con Brugia sono attestati dalle con- dei fatti la costituzione di una associazione di carattere mafio-
versazioni intercettate (v. Rit. 3571/12 pro. 4129 nel corso del- so.
la quale erano pronunciate le seguenti frasi: Pirro: «... ti voglio Ed il fatto che il distributore gestito dai Lacopo, noto nel
bene, è da una vita che ti conosco ...»; Brugia: «... mi conosci quartiere anche per i servizi leciti che forniva, abbia continua-
da anni ...»; Pirro: «... non roviniamo un'amicizia per una caz- to ad operare e mantenuto la sua clientela in concomitanza del
zata mia ...»). verificarsi degli episodi oggetto di attenzione nella presente
Le conversazioni attestano i rapporti confidenziali con Ro- sede conferma che non si era diffusa alcuna fama criminale di
berto Lacopo. mafiosità dell'associazione e che, semmai, il luogo era noto —
IL FORO ITALIANO — 2018.
161 GIURISPRUDENZA PENALE 162

oltre che per le prestazioni proprie dell'attività — per la facili- servito da sistematiche attività corruttive, garantiva alle coope-
tà di ottenere credito in relazione ai rifornimenti di benzina o rative sociali il raggiungimento dei propri obiettivi illeciti e
per i prestiti che venivano accordati anche mediante operazio- dei conseguenti, rilevanti profitti.
ni di cambio-assegni. A tale nucleo si aggregava Carminati, che alla fine del 2011
Nessun testimone ha potuto riferire di situazioni concrete diveniva uno stretto collaboratore ed un sodale di Buzzi, coin-
attestanti un contesto mafioso percepito dalla collettività. volgendo negli affari anche Brugia.
La stessa notorietà di Carminati e Brugia (v. dichiarazioni Il modo di operare del gruppo nel suo complesso ed il ruolo
Pirro ud. 21 aprile 2016: «... quando sei bambino, quando stai dei singoli soggetti circa il contributo materiale e morale alla
alle medie c’hai magari la persona più grande, la persona più commissione dei reati-fine (nei limiti delle prove acquisite nei
forte ... non che io avessi dei miti, però questi personaggi di confronti di ciascuno) sono stati già esaminati con riferimento

a
Vigna Clara erano quelli che si riunivano a piazza ... i vari Ste- alle singole imputazioni, sulle quali si basa la ricostruzione di

to
fano Pecci, Bombi…tutti questi nomi che conosciamo ... poi sintesi che qui si propone.

en
non so che fine hanno fatto ... però erano personaggi che a Con riferimento al reato associativo, il ruolo degli imputati
quel tempo noi ragazzi ... chi non fa politica e chi non fa a Buzzi, Carminati, Brugia, Gramazio, Testa, Pucci, Panzironi,

am
cazzotti tutti i giorni ...»; ed ancora su Brugia: «... Riccardo Garrone, Cerrito, Caldarelli, Guarany, Di Ninno, Guarnera,
per noi di Vigna Clara era considerato un po’ il capetto, il pic- Ietto e Gaglianone ben si desume dal complesso stesso dei rea-

on
chiatore ... la persona forte della zona ... una delle persone for- ti-fine, dall'essere detti reati orientati nella medesima direzio-
ti ... se fai un torto a queste persone è ovvio che puoi avere ne (l'acquisizione di appalti pubblici in favore delle cooperati-

O
M abb
paura nella tua incolumità di prenderti due cazzotti in viso ...», ve, con vantaggi per gli imprenditori privati), dalle modalità

M
infine: «... la fama di picchiatore di Brugia risale ai suoi anni sinergiche di esecuzione dei reati stessi, reiterative di un me-

SI
giovanili ... non agli anni successivi ...») va riferita al passato desimo modello criminale e dunque anche sintomatiche di una
IO in
politico e criminale di Carminati e Brugia e non equivale alla specifica pericolosità.

AS
fama criminale di una associazione mafiosa, dimostrando sol- Di Buzzi e Carminati, delle loro intese e cointeressenze, dei
so
tanto che i due — annoverati tra i fascisti e i «duri» della zona loro legami con esponenti della politica e della amministrazio-
— erano percepiti con un misto di timore ed ammirazione nel ne e della loro conseguente capacità corruttiva si è già detto
es

contesto territoriale del quartiere di Vigna Clara, da sempre ampiamente: essi costituirono i vertici e gli organizzatori del-
nc

politicamente orientato a destra. l'associazione criminale, della quale orientarono le scelte e le


Nella stessa direzione anche le dichiarazioni rese in udienza
D

condotte illecite, come attestato anche dai risultati conseguiti,


co

dal teste Refrigeri (v. ud. 7 aprile 2016): «... Brugia ... era una specie in termini di fatturato annuo delle cooperative riferibili
U

persona come Calvio, aveva la fama di essere un personaggio a Buzzi.


LA
IO olo

un po’ particolare ... che aveva avuto dei precedenti ... non so Di Ninno, abile commercialista, era incaricato della tenuta
... dei Nar ... che era una persona poco raccomandabile ... ave- della contabilità ordinaria e di quella in nero ed era altresì in-
C
c

va questa cicatrice ... adesso non so se a destra o a sinistra una vestito del compito, derivante dalle sue competenze, di trovare
O sci
LO

cicatrice sul volto ...»). le soluzioni e le giustificazioni contabili più adeguate a coprire
Ed anche la preoccupazione espressa dal «curto di Monte- gli affari illeciti; era altresì incaricato di tenere la contabilità
Fa

spaccato», che consigliava a Manattini di pagare il suo debito della Cosma (v. Rit. 8416/13 pro. 3294: Buzzi a Di Ninno,
stante il coinvolgimento di Carminati, attesta il timore nei con- presenti anche Garrone e Caldarelli: «... devi fa in modo che le
R

fronti di quest'ultimo soggetto, dalla significativa storia crimi- carte combacino tutte ...») ed impiegato anche in relazione al
nale, e non il timore per una associazione di carattere mafioso passaggio della coop. Santo Stefano a Campennì Giovanni (v.
a lui facente capo (v. Rit. 2691/13 pro. 689: Brugia, narrando anche Rit. 1741/13 pro. 39985, interessante anche la posizione
l'episodio di Manattini che si era rivolto al «Curto», «... ha Garrone, con riferimento alla vicenda Magrini).
detto ... mò vado a chiamà Lo Curto. Quando gli ha detto no, Rilevante il suo ruolo nella contabilizzazione e veicolazione
perché c’è Carminati, Lo Curto pare che gli ha detto ... senti, dei flussi finanziari nei confronti di Testa e per le operazioni
daglieli i soldi a quello ...»). di false fatturazioni (v. in particolare Rit. 8416/13 pro. 1895
2) Ben diversi i settori di interesse e le modalità di interven- nella quale Carminati chiedeva a Di Ninno il sistema per «...
to che caratterizzano le condotte volte al conseguimento di ap- tirare fuori un po’ di soldi ...»), nonché per impartire disposi-
palti pubblici; e ben diversi anche i soggetti che in tali settori zioni e concordare con Cerrito l'impostazione della contabilità
operavano con il concorso di Carminati e Brugia. in nero.
Nella scia di Salvatore Buzzi — ex detenuto per omicidio, Cerrito era una fidata contabile cui Buzzi aveva assegnato
divenuto imprenditore di successo a seguito di un singolare — in cambio di una buona integrazione in nero (500 euro
percorso di recupero, che aveva interessato il piano personale mensili) dello stipendio già percepito e di alcune cariche so-
(in carcere Buzzi conseguiva la laurea in giurisprudenza e la ciali — la movimentazione bancaria del denaro a disposizione
laurea in lettere) e quello sociale (la fondazione di cooperative delle cooperative e la tenuta quotidiana dei conti in nero, an-
sociali per il riscatto di ex detenuti) — operavano una serie di che con riferimento all'utilizzazione di fatture per operazioni
soggetti i quali si occupavano della direzione e della gestione inesistenti; era alla Cerrito che Buzzi si rivolgeva quando ave-
delle cooperative sociali. va necessità di ottenere, in tempi rapidi, somme in contanti da
La necessità di garantire il lavoro alle cooperative portava destinare palesemente al pagamento di tangenti. L'esclusione
negli anni Buzzi — attento ai temi della politica ed iscritto al della responsabilità della Cerrito in ordine a singole fattispecie
partito comunista — ad instaurare e mantenere rapporti con corruttive non esclude la sua responsabilità quanto al reato as-
esponenti, politici e non, dell'amministrazione capitolina, sociativo, avendo la stessa agito con la consapevolezza della
principale committente delle cooperative sociali, che alla stes- commissione, da parte di altri, di specifici illeciti di rilievo pe-
sa erogavano la prestazione di numerosi servizi. nale, dei quali la contabilità in nero costituiva un necessario
In tale contesto si inseriscono i fatti illeciti oggetto delle presidio ed un obbligato strumento: apportando, con tale sua
contestazioni di corruzione e turbativa d'asta, fatti che dimo- consapevole attività, un rilevante contributo al gruppo crimi-
strano — oltre alla commissione degli specifici reati-fine — nale.
l'avvenuta costituzione di una associazione dedita in modo Il fatto poi che l'imputata abbia negato di conoscere la de-
permanente alla commissione di una serie indeterminata di de- stinazione delle somme destinate alla corruzione (pur nel con-
litti quali quelli appena indicati. testo dei rapporti palesemente fiduciari intrattenuti con Buzzi)
Esisteva (con riferimento al reato associativo) un nucleo in- non attesta affatto un ruolo secondario, ma dimostra invece la
terno alle cooperative (Buzzi, Caldarelli, Cerrito, Di Ninno, consapevole partecipazione della Cerrito alla strategia difensi-
Garrone e Guarany), necessario per operare in funzione del va di Buzzi, della quale si dirà in seguito.
conseguimento di commesse pubbliche, ed un nucleo politico- Garrone, avvocato e compagna di Buzzi nella vita, vice-
amministrativo (Gramazio, Panzironi, Pucci e Testa) che, as- presidente del consiglio di amministrazione della 29 Giugno,
IL FORO ITALIANO — 2018.
163 PARTE SECONDA 164

condivideva le strategie operative e le finalità dell'organiz- di Fiscon, con il quale era più conveniente trattare gli affari
zazione, occupandosi in particolare delle gare di appalto e del- del gruppo ed in favore del quale aveva provveduto per la pu-
le relative attività di turbativa d'asta (v. vicende specifiche, in lizia di una cantina (v. Rit. 7364/12 pro. 759; v. la vicenda re-
particolare turbativa gara presso il comune di Sant’Oreste, Rit. lativa alla gara 30/13 per il multimateriale).
8416/13 pro. 4357; gara Ama Rit. 8416/13 pro. 4202) e ben Il suo ruolo emerge anche in relazione:
conoscendo i metodi di Buzzi, che non mancava, in riunioni — alla gara Cup, nella quale è proprio lui ad indicare a
periodiche, di riferire ai suoi più stretti collaboratori (Garrone, Buzzi la necessità, per vincere la gara, di tentare un accordo
Bugitti, Nacamulli, Caldarelli, Guarany) sul progredire degli attivando la parte politica (v. Rit. 8416/13 pro. 4200; v. anche
affari e sulle tecniche a sostegno degli stessi (v. anche inter- Rit. 1741/13 pro. 61049, rilevante anche per la posizione Cal-
vento della Garrone nella predisposizione di una bozza di darelli) e nella quale era ben consapevole del ruolo di Grama-

a
emendamento per la dismissione degli immobili pubblici, Rit. zio e dei «pagamenti» di Buzzi (v. Rit. 1672/13 pro. 4939 e

to
1741/13 pro. 36517). Rit. 8416/13 pro. 2958, rilevanti anche la posizione di Calda-

en
Come evidenziato nell'esame delle singole contestazioni di relli; v. Rit. 8416/13 pro. 6490, dove Guarany chiedeva a Na-
corruzione, Garrone era anche ben consapevole dell'attività camulli: «... ha capito [De Simone] che la gara la deve pilota-

am
corruttiva esercitata da Buzzi nei confronti di numerosi politici re? ...»);
e dipendenti amministrativi del comune di Roma. — all'utilizzo dei fondi regionali (v. Rit. 8416/13 pro.

on
Era inoltre pienamente consapevole delle caratteristiche di 7494, nella quale Guarany, a Buzzi che aveva appena detto «...
Carminati e del suo ruolo all'interno della cooperativa 29 Giu- decidiamo se ci conviene dà i soldi ...», rispondeva: «... decidi

O
M abb
gno, come emerge dalle vicende relative alla Cosma. tu a chi dà i soldi ...»; v. Rit. 8416/13 pro. 2958 e 3365, rile-

M
Caldarelli, consigliere e poi presidente della cooperativa vante anche per Caldarelli);

SI
Formula sociale, oltre che, in passato, assessore presso il co- — alla gara relativa alla emergenza alloggiativa (immobili
IO in
mune di Roma e presso i comuni di Cerveteri ed Ardea, era di Nerola e Campagnano);

AS
utilizzato dalla associazione per la sua competenza specifica e — alla consapevolezza dell'esistenza della contabilità in
so
per mantenere i rapporti con i pubblici funzionari onde eserci- nero, la cui strumentalità rispetto ad attività illecite è del tutto
tare su di loro, e sui competenti organi comunali, le pressioni evidente, specie nel contesto di sistematiche turbative di gare
es

necessarie a favorire le cooperative (v. vicenda campo noma- pubbliche.


nc

di; crediti Eur s.p.a.; forniture pasti per l'assistenza a minori, Per gli imputati Carminati, Buzzi, Garrone, Cerrito, Di Nin-
appalti Ama; gara Cup: utilizzo fondi regionali: v. Rit.
D

no e Caldarelli assume rilievo, ai fini del reato associativo, an-


co

8416/13 pro. 5813). che l'installazione e l'utilizzo del jammer che — collocato su
U

Altra funzione della cooperativa Formula sociale, facente iniziativa di Carminati presso la sede della 29 Giugno in via
LA
IO olo

capo a Caldarelli, era quella di consentire a Buzzi — con il Pomona, dopo la verifica effettuata dalla guardia di finanza e
pieno consenso di Caldarelli — di accaparrarsi i lotti degli ap- dopo il tentativo di bonifica dei locali per verificare l'esistenza
C
c

palti destinati, in quota percentuale, all'area della destra, men- di microspie — era palesemente destinato ad impedire inter-
O sci
LO

tre Buzzi, con le sue cooperative di sinistra, era partecipe della cettazioni ad opera dell'autorità giudiziaria e non certo a tute-
quota riservata a tale area. lare la segretezza delle attività della cooperativa nei confronti
Fa

Rilevante il contributo di Caldarelli anche nei rapporti con di imprenditori concorrenti (inequivoche, nel senso indicato, le
Cola (v. Rit. 6100/13 pro. 17790; Rit. 1741/13 pro. 4397, risultanze delle stesse intercettazioni, ove non si fa mai riferi-
R

6685, 6686, 6689, 7263, 8977, 9032; Rit. 7365/13 pro. 537) ed mento ad imprenditori concorrenti e ci si preoccupa, invece, di
in relazione alla strumentale costituzione della Cosma in favo- possibili indagini della magistratura).
re di Carminati (v. Rit. 8416/13 pro. 4469, presente anche Panzironi, titolare di importanti cariche amministrative nella
Guarany). direzione di società direttamente collegate al comune di Roma
Significativa poi, quanto alla conoscenza delle caratteristi- (Eur s.p.a., Ama s.p.a.), agiva a stretto contatto con il sindaco
che di Carminati, la conversazione di cui al Rit. 8416/13 pro. Alemanno per il quale gestiva la fondazione Nuova Italia; era
3295, nella quale Buzzi narrava le vicende di Finmeccanica ed anche il percettore sistematico di tangenti da parte di Buzzi e
il ruolo di Carminati. del suo gruppo (come dettagliatamente descritto nel cap. 17, al
E significative, quanto ai metodi utilizzati dal gruppo, le quale si rimanda per l'esame dei fatti specifici).
stesse parole di Caldarelli nella vicenda relativa alla corruzio- Il suo ruolo apicale — sia nel contesto di Ama s.p.a., sia in
ne della Salvatori (Rit. 8189/13 pro. 7410: «... sono proprio un relazione alla collaborazione diretta con il sindaco Alemanno,
corruttore ...»). sia nella percezione di tangenti — lo rendono un elemento
Infine, Caldarellli — consapevole dell'uso di utenze dedica- centrale dell'organizzazione, senza il quale il gruppo Buzzi
te tra Buzzi e Carminati e della presenza del jammer presso gli non avrebbe avuto costante e proficuo accesso alle gare Ama e
uffici di via Pomona — assistette alla bonifica effettuata negli possibilità di contatti, più incisivi, con il sindaco Alemanno,
stessi uffici subito dopo l'ispezione effettuata dalla guardia di anche per sollecitare e garantire il recupero crediti presso Eur
finanza (v. Rit. 8416/13 pro. 358), palesemente destinata a s.p.a.
controllare che non fossero state installate microspie su ordine Pucci, collaboratore di Mancini, operava a stretto contatto
dell'autorità giudiziaria. con Buzzi e Carminati e si faceva veicolo delle loro istanze
Guarany, vice presidente del consiglio di amministrazione e verso Eur s.p.a.; perceviva un compenso mensile da parte di
consigliere della 29 Giugno Onlus, nonché socio Cosma, è ri- Buzzi e Carminati di 5.000 euro mensili, poi ridotti a 3.000
sultato partecipate di significative riunioni organizzative — euro per la sua diminuita influenza, una volta demansionato da
anche quella in cui si evidenziava il possesso da parte di Buzzi Lo Presti: tale corresponsione non trova giustificazione nei
del «telefono speciale» per comunicare con Carminati (v. Rit. rapporti di amicizia, pure esistenti con Carminati, avendo di-
8416/13 pro. 5116) — nelle quali era compiutamente informa- mostrato l'istruttoria dibattimentale che il compenso era diret-
to degli obiettivi e, soprattutto, delle strategie del gruppo. tamente proporzionale all'impegno ed alle possibilità operati-
Non era estraneo ai rapporti con Campennì (v. la vicenda ve di Pucci nel contesto della gestione di Eur s.p.a.
relativa all'incarico ricevuto da Buzzi per la campagna eletto- Testa operava sul fronte politico quale stretto collaboratore
rale in favore di Alemanno per le elezioni europee) ed era al- di Gramazio, per il quale intratteneva i rapporti con gli im-
tresì consapevole delle caratteristiche e del ruolo di Carminati. prenditori e dunque anche con Buzzi e Carminati (con costui
Questi, nella conversazione con Ietto di cui al Rit. 1636/13 comunicava su utenze dedicate) ricevendone consistenti elar-
pro. 25345, lo definiva una persona «... importante, è il vice di gizioni. Significativo il suo ruolo nelle vicende campo nomadi
Salvatore ...». e assestamento del bilancio 2012, gara Cup regione Lazio, vi-
Guarany era, soprattutto, coinvolto nella gestione dei rap- cenda Bianconi, Metroservice e Tassone.
porti con Ama s.p.a. per l'ottenimento di appalti con attività di Gramazio, dapprima consigliere comunale e capogruppo
turbativa d'asta e, conseguentemente, interessato alla nomina della coalizione politica di maggioranza al comune di Roma,
IL FORO ITALIANO — 2018.
165 GIURISPRUDENZA PENALE 166

era poi divenuto consigliere e capogruppo di minoranza alla Partecipe del «mondo di sotto» per consolidata pratica cri-
regione Lazio, con incarico di membro del comitato regionale minale e non estraneo al «mondo di sopra» per essere perve-
di controllo contabile e componente della IV commissione bi- nuto alla criminalità per ragioni politiche, Carminati si collo-
lancio; costituiva la sponda politica cui facevano riferimento ca, insieme a Brugia, in una posizione intermedia — per l'ap-
(indiretto, tramite Testa, ma anche diretto come attestano i punto il «mondo di mezzo» — dalla quale interagire con più
numerosi contatti) Buzzi e Carminati, a disposizione dei quali gruppi e più ambienti, poiché «... esiste un mondo di mezzo in
poneva il suo ruolo politico e le sue cariche istituzionali, rice- cui tutti si incontrano ... anche la persona che sta nel sovra-
vendone in cambio consistenti elargizioni. mondo ha interesse a che qualcuno del sottomondo gli faccia
Significativo il suo intervento nelle nomine di Berti nel con- delle cose che non può fare nessuno ...».
siglio di amministrazione di Ama s.p.a. (in vece di Testa, sot- Il tenore stesso della conversazione dimostra che Brugia e

a
toposto a procedimento penale), di Limiti a dirigente Ama, di Carminati — mentre erano al bar — stavano effettuando una

to
Quarzo alla commissione trasparenza del comune di Roma; ricognizione della loro condizione e collocazione (per l'appun-

en
significativo il suo intervento per gli stanziamenti (comunali e to intermedia tra i due mondi) e descrivendo una situazione di
regionali) in settori di interesse della associazione ed in parti- fatto già esistente: tanto da fare riferimento ad un noto perso-

am
colare per la gara Cup della regione Lazio, onde assicurare al naggio che impiegava terze persone per farsi acquistare e re-
gruppo Buzzi l'assegnazione di una quota-parte dell'appalto. capitare sostanza stupefacente, non potendovi provvedere di-

on
Brugia era un fidato collaboratore ed un amico di Carmina- rettamente a causa della sua notorietà.
ti, con il quale condivideva il progetto di iniziative imprendi- I due, che condividevano la scelta di abbandonare il settore

O
M abb
toriali da sostituire alle attività «di strada» del recupero crediti; del recupero crediti per passare ad attività di tipo «imprendito-

M
per la sua passata e significativa militanza politica, anche egli riali» (e Brugia aveva già in corso affari immobiliari con Dio-

SI
conosceva buona parte dei soggetti con i quali Carminati era tallevi e l'imprenditore Tartaglia), meditavano di sfruttare le
in relazione nel mondo della politica. IO in potenzialità imprenditoriali altrui per conseguire illecite utili-

AS
Non è di pregio l'argomento difensivo secondo il quale i tà: dunque concordavano nei loro intenti criminosi, comuni-
so

contatti di Brugia con il gruppo Buzzi (il 27 dicembre 2012, il candoli a Guarnera al solo fine di mostrare allo stesso la con-
venienza nel rapportarsi con loro.
es

21 gennaio 2013, il 30 gennaio 2013, il 4 aprile 2013 e l'8


agosto 2013) risulterebbero poco significativi e non utili a Da ciò, però, non può farsi derivare la prova della costitu-
nc

configurare il reato associativo (quello attinente al consegui- zione di un'associazione proprio di stampo mafioso, in grado
D

mento di appalti pubblici), poiché Brugia si sarebbe limitato di avvalersi della forza di intimidazione derivante dal «mondo
co

di sotto», né, soprattutto, la dimostrazione che un simile pro-


U

ad accompagnare in macchina Carminati, senza partecipare al-


le riunioni in via Pomona o alle conversazioni presso il bar Pa- getto fosse stato reso noto a tutti i sodali (dell'unica associa-
LA
IO olo

lombini all'Eur. zione configurata dall'accusa) e da costoro fosse quindi cono-


sciuto e condiviso.
C

La ricostruzione proposta trova decisa smentita nel contenu-


c

to di alcune intercettazioni particolarmente significative, già E va qui evidenziato che la riqualificazione giuridica effet-
O sci
LO

esaminate in precedenza (Rit. 7974/12 pro. 394 e 1710 del di- tuata dal tribunale (con il passaggio da un'unica associazione
cembre 2012; Rit. 3850/12 pro. 718, 721, 722, 743, 1032, di carattere mafioso alle due associazioni per delinquere di ti-
Fa

1036 del gennaio 2013) ed attestanti che anche in prossimità po comune) non determina profili di criticità nella correlazio-
degli incontri ricordati, Carminati informava dettagliatamente ne tra contestazione dell'accusa e sentenza, poiché tutti gli
R

Brugia degli affari in corso, coinvolgendolo direttamente nei imputati hanno potuto compiutamente esercitare il loro diritto
rapporti con l'imprenditore Guarnera, presso il quale Brugia alla difesa, essendo rimasti immutati i fatti a base della conte-
interveniva (Rit. 1705/13 pro. 1002, pure già esaminata). stazione ed essendo stata la configurazione di due diverse as-
Significato specifico assumono le conversazioni di cui al sociazioni per delinquere già prospettata nel corso stesso del-
l'indagine ed in seguito riproposta dalla difesa.
Rit. 7974/12 pro. 394 e pro. 1710.
La n. 394 è stata intesa dall'accusa quale «manifesto pro- Quanto alle conversazioni di cui al Rit. 4955/13 pro. 10
grammatico» dell'associazione per avere Carminati affermato, (l'invito di Carminati a Buzzi: «... mettiti la minigonna e vai a
battere, bisogna vendersi come le puttane ...» a commento del-
in sintesi:
la necessità di stabilire nuove intese con i vertici capitolini do-
1) di voler abbandonare il settore del recupero crediti e di po la sconfitta di Alemanno e l'elezione di Marino) ed al Rit.
voler utilizzare, sfruttandoli, imprenditori che potessero ese- 1676/13 pro. 5195 tra Carminati, Corsi e Brugia, circa la ne-
guire le opere o fornire i servizi necessari per le commesse cessità di andare a «bussacchiare» per procurarsi appalti pub-
pubbliche, riferendosi in particolare a Cristiano Guarnera blici («Che progetti c’avete? Tenete presente per i progetti che
(«... noi dobbiamo andare diritti, cioè questi debbono essere i c’avete ... che te serve, che cosa posso fa’, come possiamo
nostri esecutori, devono lavorare per noi. Non si può più fare guadagnare ... che te serve il movimento terra? T’attacco i
come una volta ... che noi arriviamo dopo ... facciamo i recu- manifesti? Ti pulisco ...? Ecco, te lo faccio io perché poi se
peri ...»); vengo a sapere che lo fa un altro ... capito?») si tratta di con-
2) di considerare le notizie apparse sulla stampa (l'articolo versazioni che attestano — nel mutato quadro politico deter-
del giornalista Lirio Abbate su L'Espresso del 7 dicembre minatosi con la vittoria della sinistra al comune di Roma — la
2012) come strumento utile «... al lavoro nostro ...» in quanto, necessità di stabilire nuove intese politico-amministrative per
descrivendo la sua capacità criminale, ne risultava accresciuto continuare ad operare e che dunque convalidano, anche sotto il
il senso di protezione da parte dei soggetti in contatto con lui profilo soggettivo, la stabilità del vincolo associativo con rife-
(«... sulla strada comandiamo noi ...»). rimento all'associazione per delinquere finalizzata al conse-
La conversazione — i cui contenuti non risultano essere sta- guimento di appalti pubblici.
ti portati a conoscenza degli altri sodali — più che attestare il Quanto alla frase di Carminati, «... se poi vengo a sapere
programma criminoso dell'associazione, conferma la condivi- che te lo fa un altro ... capito? ...» (frase adeguata al «mondo
sione tra Carminati e Brugia di una precisa progettualità cri- di sotto»), si ribadisce la totale assenza di prova di atti di inti-
minale, volta al superamento degli affari solitamente trattati (il midazione riferibili alla associazione dedita al conseguimento
recupero crediti) ed all'acquisizione di una dimensione im- illecito di appalti pubblici.
prenditoriale, anche se di tipo molto particolare perché consi- I gruppi criminali — come individuati — appaiono distinti
stente nello sfruttamento dell'imprenditorialità altrui; attesta per la diversità dei soggetti coinvolti nelle due categorie di
inoltre il radicamento degli intenti criminosi, la continuità e la azioni criminose, per la diversità stessa delle azioni criminose
stabilità del legame esistente tra i due. e per la eterogeneità delle condotte organizzative ed operative;
E conduce nella stessa direzione il contenuto della conver- sicché non può essere condivisa la lettura unitaria proposta
sazione Rit. 7974/12 pro. 1710 (tra Carminati, Brugia e Guar- dall'accusa circa l'esistenza di un unicum criminale che, ce-
nera sul «mondo di mezzo»). mentando le sue diverse componenti (criminali di strada, im-
IL FORO ITALIANO — 2018.
167 PARTE SECONDA 168

prenditori e soggetti esterni alla amministrazione, pubblici le sue componenti soggettive, conosciuto, condiviso e recepito
funzionari corrotti), giunge ad avvalersi di una carica intimida- i metodi praticati presso il distributore di benzina di corso
toria condizionante, da un lato, la legalità dell'agire ammini- Francia per il recupero dei crediti, facendoli propri e riservan-
strativo e, dall'altro, la libertà di iniziativa dei soggetti im- done l'utilizzo, all'occorrenza, per le finalità perseguite.
prenditoriali concorrenti nelle pubbliche gare e ciò al fine di Si potrebbe obiettare che, intersecandosi le due vicende in
controllare ed orientare in proprio esclusivo favore gli esiti epoca successiva alla formazione dei due nuclei, il gruppo
delle relative procedure. Buzzi abbia messo in conto non da subito ma in seguito, con
La ricostruzione delle singole vicende, nel contesto di una opportunistica capacità di adattamento, la possibilità di utiliz-
programmata attività di infiltrazione nelle scelte politico- zare, all'occorrenza, la carica di intimidazione derivante dal
amministrative, rende evidente l'interesse del gruppo facente gruppo operante presso il distributore.

a
capo a Buzzi e Carminati ad orientare le nomine ad importanti Le prove acquisite depongono, però, per una diversa rico-

to
cariche pubbliche, al fine dell'aggiudicazione degli appalti. struzione dei fatti.

en
Non può negarsi, infatti, né l'utilità di interventi politici È innegabile che Buzzi — conoscendo le caratteristiche
«correttivi», necessari per orientare le scelte dell'amministra- soggettive e la caratura criminale di Massimo Carminati —

am
zione comunale e regionale in favore delle cooperative di fosse particolarmente soddisfatto di averlo dalla sua parte e
Buzzi, né l'interesse di questi e dei suoi sodali alle predette ben disposto a tollerare che lo stesso, in qualche caso, utiliz-

on
nomine, strumentali se non direttamente a conseguire le finali- zasse metodi più sbrigativi e più efficaci.
tà perseguite, quantomeno ad agevolare l'azione dei referenti Nessuna risultanza istruttoria dimostra, però, che Buzzi ed i

O
M abb
politici ed amministrativi, incaricati di seguire le singole pro- suoi sodali, nelle attività illecite riguardanti la pubblica ammi-

M
cedure o di provvedere allo stanziamento dei fondi. nistrazione, conoscessero ed intendessero avvalersi dei metodi

SI
Aspetti, questi, di interesse per il tribunale non già per sin- e dei comportamenti utilizzati dal gruppo costituitosi presso il
IO in
dacare ed interferire con «... le multiformi e spesso ambigue benzinaio di corso Francia.

AS
espressioni dell'agire politico ...», ma solo per esaminare, ri- Era Carminati e solo Carminati — e non l'altro gruppo in
so
costruire e valutare le specifiche contestazioni di reato elevate cui lo stesso operava — a conferire nell'accordo economico
dall'accusa, oltre che per valutare la sussistenza del reato as- con Buzzi le sue caratteristiche soggettive.
es

sociativo. E la difesa Buzzi non ha mancato di sottolineare come Buz-


nc

Né può ritenersi che l'associazione volta al conseguimento zi non avesse, a stretto rigore, alcuna necessità di avvalersi
illecito di appalti pubblici sia una derivazione dell'altro nucleo della carica di violenza riferibile a Carminati: le cooperative
D
co

associativo, quello dedito alle attività di recupero crediti ed sociali di Buzzi erano composte in massima parte di ex dete-
U

avente la sua sede operativa presso il distributore Eni di corso nuti, alcuni dei quali con precedenti più gravi di quelli di
LA
IO olo

Francia (composto da Carminati, Brugia, Calvio e Lacopo Ro- Carminati, e lo stesso Buzzi non è soggetto immune dalla vio-
berto), che sarebbe sostanzialmente confluito in quello proiet- lenza, stante la pregressa condanna per un omicidio commesso
C
c

tato verso il conseguimento degli appalti pubblici. attingendo la vittima con un numero considerevole di coltella-
O sci

te.
LO

È dirimente, a tal fine, il dato temporale.


Dall'istruttoria dibattimentale è infatti emerso che: Stabilita la diversità dei due gruppi criminali — ed esclusa,
Fa

— i rapporti tra Buzzi e Carminati iniziarono nella seconda per quanto già osservato, la mafiosità del gruppo operante
metà dell'anno 2011, una volta che Carminati terminò di scon- presso il distributore di benzina — deve essere ora affrontata
R

tare la pena (il residuo finale con affidamento in prova ai ser- la questione della mafiosità del gruppo dedito al conseguimen-
vizi sociali) per il furto al caveau della filiale della Banca di to illecito di appalti pubblici.
Roma interna al Tribunale di Roma; Rilevano, a tal fine, i seguenti argomenti:
— la vicenda del campo nomadi di Castel Romano (il pri- 1) le ragioni della collaborazione tra Carminati e Buzzi;
mo affare di rilievo interessante Carminati) è riferibile all'an- 2) l'intervento asseritamente intimidatorio su Antonio Lu-
no 2012 (il campo era consegnato nell'ottobre 2012); carelli;
— nel dicembre 2012 si collocano le telefonate nelle quali 3) l'intervento asseritamente intimidatorio su Maria Letizia
Carminati pronunciava parole di minaccia rivolte all'ammini- Santarelli;
stratore delegato Eur s.p.a. Riccardo Mancini; 4) l'intervento asseritamente intimidatorio su Riccardo
— il primo episodio di estorsione presso il distributore Eni Mancini per il pagamento dei crediti vantati dalle cooperative
di corso Francia — quello in danno del «romanista» Massimo di Buzzi nei confronti di Eur s.p.a.;
Perazza, peraltro contestato al solo Brugia — si colloca nel 5) l'intervento asseritamente intimidatorio su Riccardo
novembre 2012, dunque quando già Carminati e Buzzi erano Mancini — in occasione del suo arresto nel 2013 — per garan-
impegnati, in concorso anche con altri soggetti, in lucrosi affa- tire l'omertà sulle attività della associazione mafiosa.
ri interessanti il comune di Roma, tanto che avevano già rea- 1. - La collaborazione tra Carminati e Buzzi. I rapporti di
lizzato il campo nomadi di Castel Romano; affari tra i due si desumono con esattezza dalla contabilità in
— le vicende estorsive oggetto di contestazione nella pre- nero tenuta dal commercialista Di Ninno e riguardano:
sente sede (quelle indicate ai capi 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8 del primo a) il recupero dei crediti pregressi di Buzzi nei confronti di
decreto) riguardano, rispettivamente, la primavera 2013 (Sec- Marco Polo s.p.a. e, successivamente, l'appalto dell'Eur s.p.a.
caroni), l'estate 2013 (Refrigeri ed Infantino), l'autunno 2013 (appalto bandito nel febbraio 2012, aggiudicato nel giugno del
(Manattini) e la primavera 2014 (Macchi) ovvero sono tutte 2012, con sottoscrizione del contratto il 4 dicembre 2012);
successive alle interessenze in affari tra Buzzi e Carminati; b) l'appalto per il campo nomadi (lavori assegnati con una
— le altre vicende di carattere estorsivo (quelle non ogget- lettera a firma di Angelo Scozzafava del 31 luglio 2012);
to di specifica contestazione, richiamate al solo fine di sostan- c) la gestione dei Misna, minori stranieri non accompagnati
ziare il reato associativo), riguardano i periodi gennaio-giugno (2013);
2013 (Pirro), marzo 2013 (Item), dicembre 2012-novembre d) la vicenda Astral (non oggetto di specifica contestazio-
2014 (Caccia), novembre 2012-giugno 2013 (Prudente). ne), mentre i pagamenti dell'appalto Cosma costituivano sol-
In sostanza, il nucleo ruotante intorno alle attività delle tanto il mezzo attraverso il quale la cooperativa di Buzzi pa-
cooperative di Buzzi si costituì prima del nucleo avente ad og- gava il credito di Massimo Carminati.
getto le attività di recupero crediti, che manifestò la sua opera- L'inizio della collaborazione tra Buzzi e Carminati è da ri-
tività solo dal novembre 2012 (inizio della vicenda Caccia) e ferirsi all'autunno dell'anno 2011.
proseguì poi parallelamente alle vicende gestite dal gruppo di Si è discusso se i due si incontrarono nel settembre 2011, al-
Buzzi. lorché Carminati stava concludendo l'espiazione della pena,
Non è dunque possibile affermare che il «nucleo Buzzi» — con l'affidamento in prova ai servizi sociali per il furto al ca-
nato ed operante da prima ed integrato anche da Carminati, a veau della Banca di Roma — epoca questa in un primo mo-
far data dal 2011 — abbia in seguito consapevolmente, in tutte mento indicata da Buzzi — o nel dicembre 2011, come pure
IL FORO ITALIANO — 2018.
169 GIURISPRUDENZA PENALE 170

dallo stesso Buzzi riferito nel rispondere a specifica domanda gistrate ... si danno del tu. ‘Gianni, come stai?’, ‘Salvatore,
del difensore (al quale il p.m. ha contestato di aver indotto il come va?’, questo è il tono. Quindi non è Carminati che serve
suo assistito a fornire una datazione più utile alla linea difen- per fare la pace con le giunte di destra ...».
siva, distanziando il più possibile l'incontro dall'appalto otte- La difesa ha dunque proposto una versione edulcorata e ri-
nuto da Eur s.p.a.). duttiva per spiegare l'incontro tra Carminati e Buzzi («... era
Il difensore ha sottolineato la sostanziale irrilevanza della un ex galeotto che si incontra con un ex galeotto ...») e nella
datazione posto che, a suo giudizio, non sarebbero stati com- stessa direzione si collocano anche le spontanee affermazioni
messi reati né a settembre né a dicembre 2011. di Luca Gramazio all'udienza del 13 aprile 2016 («... era stato
Datazione a parte, non poche perplessità destano le ragioni Testa a presentarmi Carminati, come un imprenditore che col-
per le quali Salvatore Buzzi, da tutti descritto come un im- laborava con Buzzi, descrivendolo come un soggetto che si era

a
prenditore particolarmente capace ma molto attento al profitto affrancato dal suo passato ed aveva cambiato vita, al pari di al-

to
delle cooperative, sin dal primo instaurarsi della collaborazio- tri terroristi di destra e di sinistra ...»).

en
ne con Carminati abbia riconosciuto allo stesso un utile del Senza nulla voler togliere alle lotte delle cooperative sociali
cinquanta per cento negli affari nei quali lo inseriva. ed ai loro indiscussi meriti, non possono condividersi le af-

am
Buzzi ha sostenuto che fu Riccardo Mancini — già divenuto fermazioni e le argomentazioni proposte dalla difesa, finaliz-
amministratore delegato di Eur s.p.a. — a chiedergli di aggre- zate nel loro complesso ad allontanare dalla destra politica l'ex

on
gare Carminati (i due si conoscevano da lungo tempo) e che detenuto Carminati, per isolarlo in una inedita versione im-
egli si limitò ad accettare la richiesta, non volendo scontentare prenditoriale, tardivamente generatasi dalla solidarietà con

O
M abb
l'amministratore delegato di Eur s.p.a. l'ex detenuto Buzzi.

M
Pur essendo Carminati oggetto di attenzione investigativa Queste le motivazioni della valutazione effettuata del tribu-

SI
sin dal 2010 — allorché le indagini erano concentrate sulla nale.
IO in
possibile ripresa di attività illecite da parte di movimenti ever- A) Non vi sarebbe stata ragione alcuna per Alemanno, una

AS
sivi di destra —, l'accusa non ha potuto fornire alcuna rico- volta divenuto sindaco di Roma e trascorsi molti anni dal co-
so

struzione, alternativa a quella proposta da Buzzi, circa le ra- mune periodo di detenzione (Buzzi, peraltro, era stato detenu-
gioni e l'epoca dell'insorgere della singolare collaborazione
es

to per reati comuni e non per reati connessi all'attività politi-


tra il fascista Carminati ed il comunista Buzzi e, soprattutto, ca) di vedere in Buzzi un interlocutore privilegiato solo per la
nc

circa le ragioni di una tanto favorevole partecipazione di Car- pregressa, condivisa esperienza detentiva.
minati agli utili relativi agli affari condotti da Buzzi.
D

B) Pacifica la disistima di Carminati per i politici (v. Rit.


co

La difesa ha negato che Carminati sia stato lo strumento ne-


U

3850/12 pro. 1100 in cui Carminati, parlando in macchina con


cessario a Buzzi per entrare in contatto con Alemanno, e ciò
LA

Guarnera, narrava vicende del suo passato nella banda della


IO olo

per tre ragioni. Magliana, affermando: «... mò la storia ... io ero politico, io
A) Buzzi e Alemanno si conoscevano dall'epoca in cui era-
C

ero un politico, io facevo politica a quei tempi. Poi dalla poli-


c

no stati detenuti nello stesso carcere di Rebibbia, quindi Buzzi tica ... La politica ha smesso di essere politica ed è diventata
O sci
LO

non aveva alcuna necessità di stabilire rapporti con Alemano criminalità politica ...»).
tramite altri soggetti.
Fa

E tuttavia la disistima per Alemanno ed in genere per i poli-


B) Carminati non stimava Alemanno, ritenendolo un «fa- tici, affermata a parole da Carminati, non gli ha impedito di
scista imborghesito»: la disistima trapelerebbe dalla conversa- mantenere stretti legami con la destra, né di intervenire in una
R

zione del 2014, in cui Carminati e Buzzi commentavano una serie di vicende quali l'arresto di Mancini (che avrebbe potuto
conversazione avuta da Buzzi, poco prima, con Alemanno: travolgere anche il sindaco Alemanno), né di fornire il soste-
Carminati: «... Che voleva? ...»; Buzzi: «... E che poteva vo- gno elettorale nei confronti di alcuni politici, dei quali si dirà
le’? Voleva i sordi ...»; Carminati: «... E che poteva vole’? ...»; in seguito.
lo stesso Carminati, nell'esame dibattimentale, non ha manca-
to di sostenere la stessa tesi, ribadendo la sua disistima per C) Anche Buzzi e Carminati erano stati co-detenuti, ma
Alemanno. non è credibile che i due si siano incontrati ed intesi solo nel-
l'ambito di un rapporto di umana solidarietà tra ex detenuti e
C) Alemanno, all'inizio del suo mandato, si era schierato in
sulla base della sollecitazione rivolta a Buzzi da Mancini, per i
modo deciso contro le cooperative sociali, intendendo estro-
rapporti di amicizia con Carminati.
metterle dall'assegnazione degli appalti pubblici, dei quali le
stesse avevano largamente beneficiato sotto la precedente La solidarietà tra ex detenuti — evenienza questa che il tri-
amministrazione di sinistra. bunale, in via generale, non nega — avrebbe giustificato l'in-
Era seguìto un periodo particolarmente conflittuale, caratte- serimento di Carminati nelle cooperative di Buzzi alla pari con
rizzato da numerose manifestazioni di protesta dei lavoratori gli altri ex detenuti, e cioè per svolgere una qualche attività la-
di tutte le cooperative sociali; la situazione si era però risolta vorativa, non certo l'attribuzione di un ruolo imprenditoriale
già nel 2010. ed il riconoscimento di utili nella misura del cinquanta per
Così la difesa Buzzi: «... la foto dell'agosto 2010, inserita cento, peraltro senza addebito di spese, che restavano a carico
nel libro (pubblicato nel giugno 2011) ‘Lotta delle cooperative del solo Buzzi.
sociali e dell'inserimento lavorativo’ (v. prod. difensiva) ‘... la È logico, e coerente con i fatti accertati, ritenere che la pre-
famosa fotografia della cena al Baobab ...’ deve considerarsi sentazione di Carminati da parte di Mancini fu recepita da
una fotografia storica ... è presente Luciano Casamonica che Buzzi nel suo corretto senso e cioè che fosse necessario dare
sta in disparte, ci sta Panzironi che mangia a quattro ganasce una adeguata collocazione a Carminati per rendersi gradito al-
insieme a Marroni e Poletti e Ozzimo, la sinistra e la destra la compagine politica della quale faceva parte Mancini, uomo
che ormai si è fusa, da una parte del tavolo e dall'altra parte della destra, assurto ai vertici all'amministrazione capitolina
c’è Alemanno, Buzzi e Marroni. È una fotografia veramente dopo la vittoria elettorale di Alemanno.
illuminante. Tutti contenti, tutti allegri. Sul libro la stessa cena Ed è proprio Buzzi a teorizzare, nella conversazione Rit.
o pranzo è stato preso da un altro angolo di visuale e c’è anche 3240/13 pro. 54 e 55, che «... la cooperativa campa di politica
Venditti della Legacoop ... che poi è quello della Legacoop ... perché il lavoro che faccio io lo fanno in tanti ... perché lo
che farà tutti gli impicci per le gare, no? ... quindi nel giugno devo fa io? ...» ed a riferire poi al tribunale (v. esame 8 marzo
del 2011 è un fatto storico che Alemanno e la sinistra delle 2017, pag. 32 trascr.) che i rapporti con Alemanno non furono,
cooperative hanno fatto l'accordo ... quindi da questo momen- all'inizio, affatto facili (non dunque improntati alla solidarietà
to non c’è bisogno di Massimo Carminati per parlare con tra ex detenuti) e che solo in seguito fu trovata una intesa.
Gianni Alemanno, che peraltro era già persona conosciuta da Secondo Buzzi, Alemanno avrebbe detto: «... abbiamo deci-
Salvatore Buzzi perché entrambi hanno vissuto, hanno convis- so che facciamo una gara, però siccome non vogliamo privile-
suto all'interno di una cella del carcere ... tant’è vero che Sal- giare le cooperative sociali come ai tempi di Veltroni, se voi
vatore Buzzi nelle varie telefonate, quelle poche che sono re- siete bravi concorrete alla gara, aperta a tutti ... e quindi dice
IL FORO ITALIANO — 2018.
171 PARTE SECONDA 172

non c’è più la riserva indiana che avete fatto come vi pare, voi «... in ragione della forza di intimidazione di cui dispone
siete comunisti ... le solite storie che ci dicevano ...». l'associazione, una forte pressione sui rappresentanti delle al-
Pur essendo stato siglato l'accordo tra l'amministrazione di tre cooperative che pure partecipavano alle gare d'appalto del
destra e le cooperative sociali, la situazione restava certamente comune e che sono stati costretti a recedere dalle iniziali am-
difficile: essendo comunque il sindaco Alemanno intenzionato bizioni o comunque a venire a patti in senso a loro poco favo-
a ridimensionare la partecipazione delle cooperative sociali revole.
agli appalti pubblici e trovandosi Buzzi in difficoltà per il mu- Si richiamano, sul punto, gli episodi sui quali ci siamo già
tato quadro complessivo dei suoi rapporti con l'amministra- soffermati delle cooperative Il Sol.co ed Edera, i cui rappre-
zione capitolina. sentanti, Mario Monge e Franco Cancelli, sono stati costretti a
Sul fronte opposto, nel richiedere una «sistemazione» per sottostare alle pretese di Buzzi.

a
Carminati, Mancini non avrebbe potuto agire senza informare Emblematico il caso di Mario Monge, il quale — dopo aver

to
Alemanno; e, d'altra parte, poco tempo dopo Carminati si sa- subìto l'esclusione dalla gara inerente alla manutenzione ordi-
naria delle aree a verde (DD 1116 del 29 maggio 2013), attua-

en
rebbe occupato del campo nomadi di Castel Romano, appor-
tando alla realizzazione urgente dell'opera un rilevante contri- ta attraverso la corruzione dei funzionari Turella e Calistri, ca-

am
buto economico. po 26 e 25) — si alleava con Buzzi e partecipava all'accordo
La dislocazione dei nomadi fuori del territorio urbano aveva spartitorio per i lotti della gara Cup, indetta dalla regione La-
zio nel 2014. Invero, la cooperativa Il Sol.co, pur avendo fatto

on
costituito un preciso impegno elettorale della destra e vi erano
inoltre motivi di urgenza dovuti alla precarietà, anche sotto il un lavoro bellissimo (come affermato da Rossana Calistri,

O
funzionaria addetta alla commissione di aggiudicazione della

M abb
profilo igienico-sanitario, delle strutture già esistenti (la vi-

M
cenda è ricostruita nel cap. 13). gara), con la presentazione di un «poderoso progetto», non
aveva alcuna speranza di risultarne vincitrice, poiché uno dei

SI
Eseguite le opere tra luglio e settembre del 2012, il campo
IO in
era consegnato all'amministrazione capitolina il 10 ottobre membri della commissione (Claudio Turella) chiamava Buzzi,

AS
2012, con tanto di fotografie della inaugurazione del campo. invitandolo a passare da lui per leggere il bando che era stato
so
predisposto, e la stessa funzionaria su indicata, violando le re-
Come riferito dallo stesso Buzzi nel corso della conversa- gole di riservatezza circa l'andamento della procedura ammi-
zione con Giovanni Campennì (Rit. 3240/13 pro. 54), Carmi-
es

nistrativa in corso, avvertiva telefonicamente Buzzi (il quale le


nati aveva dato «... una grossa mano ...» anticipando 500.000 chiedeva di assegnare alla concorrente qualche punto in meno)
nc

euro per i lavori di movimento terra, eseguiti dall'imprenditore dell'imminente apertura delle buste e della necessità di modi-
D

Gaglianone, mentre Buzzi aveva provveduto all'acquisto ed ficare l'offerta, inviando ulteriore documentazione, al fine di
co

alla collocazione dei moduli abitativi: e ciò in vista del-


U

ottenere un punteggio più alto rispetto alla predetta cooperati-


l'affidamento alle cooperative sociali della futura gestione del
LA

va (Rit. 1741/13 pro. 10603, ore 13,13 del 14 maggio 2013).


IO olo

campo e dei connessi utili, fatto questo in seguito verificatosi, Nell'occasione, il presidente della cooperativa Il Sol.co, Mario
con i corrispondenti vantaggi economici per la cooperativa.
C

Monge, contattava telefonicamente Buzzi e, di fronte al disap-


c

L'intervento economico di Carminati era ribadito da Buzzi punto da questo espresso per il solo fatto di aver preso parte a
O sci
LO

anche nella conversazione del settembre 2014 con Emilio una gara contro di lui, si giustificava con tono preoccupato e
Gammuto; costui chiedeva se Carminati «... ci ha messo pure i cercava di allontanare da sé ogni responsabilità, balbettando
Fa

soldi ...» e Buzzi rispondeva: «... c’ha messo i soldi ... c’ha dinanzi alla contestazione proveniente da Buzzi e attribuendo
messo 500.000 euro ... ha ripreso tutto a giugno ... ha finito ... a Montani la decisione di aver concorso, sino a manifestare —
R

ci avrà guadagnato 300.000 euro ...». (Omissis) di fronte al proposito di punizione espresso da Buzzi nei con-
È necessario, a questo punto, affrontare l'altro tema fonda- fronti di coloro che Monge aveva indicato come responsabili
mentale del processo, ovvero quello del rapporto della ritenuta della sua partecipazione («poi me li vado a incula’ io a que-
associazione mafiosa con le altre realtà imprenditoriali, che sa- sti») — la piena disponibilità da parte sua a trovare assieme
rebbero state pesantemente intimidite e private della possibili- «una soluzione se c’è un problema» e, persino, di augurarsi di
tà di libera partecipazione alle gare pubbliche. non vincere la gara (Rit. 1741/13 pro. 10616, ore 13,23).
Gli effetti della forza intimidatrice immanente al vincolo as- La difesa di Buzzi ha sostenuto che sussiste un'incompatibi-
sociativo sarebbero stati orientati non tanto a determinare il lità tra la figura di Monge estorto e il suo comportamento di
condizionamento delle attività svolte dai pubblici funzionati partecipazione all'appalto dei servizi dei minori a Tivoli uni-
corrotti (a ciò bastando la corruzione e la conseguente, neces- tamente a Buzzi, citando la conversazione del 12 marzo 2013
sitata omertà dei corrotti) quanto invece a creare e mantenere (Rit. 1741/13 pro. 2227, v. p. 328, tra. 10 maggio 2016, ine-
all'esterno una conventio ad excludendum volta ad impedire rente alla deposizione resa dal cap. Carletti).
ogni possibile, libera partecipazione alle gare pubbliche da Orbene, la vicenda relativa a Monge descrive icasticamente
parte di imprese che non intendevano conformarsi al sistema la posizione di soggezione dell'imprenditore dinanzi a Buzzi,
delle regole imposte dall'organizzazione criminale: dunque, il quale, riconoscendo il sistema di potere generato dallo stes-
con contemporanea violazione delle regole connesse ai princi- so e dai suoi, sa che per lavorare deve allearsi allo stesso, sic-
pî di legalità, imparzialità e trasparenza della pubblica ammi- ché alcuna incompatibilità sussiste, a livello logico-razionale,
nistrazione, nonché, sul fronte privato, con violazione delle tra la posizione di succube dinanzi a Buzzi e la partecipazione
regole in tema di libertà di iniziativa economica e di concor- in Ati in servizi diversi, rispetto al quale è stato costretto a su-
renza sui mercati. bire l'esclusione dalla procedura competitiva per gli interventi
In tale prospettazione accusatoria non avrebbero tanto rilie- necessari alla manutenzione ordinaria delle aree verdi delle
vo le intimidazioni interne all'amministrazione, quanto le ville storiche. Il servilismo di Monge e la sua sottoposizione
azioni dirette ad ostacolare la libera concorrenza sui mercati. gli consentiva di sfruttare opportunità economiche, tant'è che
E però l'accusa — pur a fronte dell'imponente crescita del poi veniva coinvolto nella gara Cup ...».
fatturato delle cooperative del comunista Buzzi, attestante la Le emergenze dibattimentali hanno però svelato una diversa
conquista di aree di mercato sempre più ampie, nel periodo in realtà: il tono preoccupato e la remissività di Monge nei con-
cui la città era amministrata dalla destra — ha potuto proporre fronti di Buzzi trovano una coerente spiegazione — altermati-
all'attenzione del tribunale soltanto quattro episodi ritenuti si- va a quella proposta dall'accusa — nel fatto che Monge, con
gnificativi della mafiosità indirizzata verso gli imprenditori, la presentazione del progetto (su indicazione di Alessandro
senza peraltro neppure indicare gli stessi come testimoni, a Montani, della cooperativa di destra «Granellino di Senapa»),
chiarimento dei fatti ed a conferma delle intimidazioni subite. aveva violato l'accordo di spartizione delle gare tra cooperati-
Si tratta degli episodi che hanno interessato gli imprenditori ve appartenenti a diverse aree politiche, così invadendo un
Monge e Cancelli, la società Alacriter e la cooperativa Metro- campo a lui non riservato (da ciò l'irritazione di Buzzi).
service. Buzzi minacciava di far valere la violazione dell'accordo e
Secondo l'accusa (v. requisitoria scritta pag. 845-850) Buz- ciò determinava la preoccupazione e la disponibilità di Monge
zi ha esercitato: per addivenire ad altra soluzione, rispettosa della concordata
IL FORO ITALIANO — 2018.
173 GIURISPRUDENZA PENALE 174

logica di spartizione e tale da non influire, anche in futuro, sul- re inteso esclusivamente come estrema ratio (Rit. 3240/13 pro.
la proficua ripartizione degli affari. 6649-A-5, ore 09,36:15) ...».
I fatti sono stati già compiutamente esposti nel cap. 19 rela- Anche tale vicenda deve essere diversamente ricostruita,
tivo alla vicenda Turella, al quale si rimanda, salvo qui ribadi- sulla base delle emergenze dibattimentali riferite specifica-
re l'accertata esistenza dell'accordo di spartizione che preve- mente nel cap. 17 dedicato ai rapporti con Ama s.p.a.
deva l'assegnazione secondo le seguenti percentuali:
L'accordo con Cancelli era preesistente alla gara 30/13 per
— trentacinque per cento a Legacoop, che faceva riferimen- il multimateriale ed il contrasto insorse solo a seguito della
to alla sinistra; decisione di Ama di mutare la consistenza dei lotti da assegna-
— cinquanta per cento a Confcoop, che faceva riferimento re (i lotti 1 e 4 riservati a Buzzi erano stati da sempre quelli
alla destra;

a
più remunerativi; con la gara 30/13 divenivano più remunera-
— quindici per cento Agci, che faceva riferimento al centro. tivi i lotti 1 e 2).

to
E Montani era il referente della Confcoop, che consigliava a Dopo numerosi contatti e discussioni, che non consentivano

en
Monge di concorrere nella gara n. 9, sul lotto già individuato di ripristinare l'intesa, Buzzi aveva prospettato a Cancelli un
come di pertinenza della Eriches 29, cioè della sinistra. ribasso molto alto sui primi tre lotti (pari al diciotto per cento)

am
Questa, secondo l'accusa, la vicenda relativa a Cancelli per che avrebbe indotto Cancelli a ribassare l'offerta del venti per
la «... assegnazione dei lotti della gara relativa al multimateria- cento per poter vincere la gara: per questo Cancelli «... si era
le (30/13) ...».

on
messo paura ...».
«... Invero, in tale vicenda, Cancelli, responsabile della Era seguìto l'accordo politico, raggiunto con grande diffi-

O
M abb
concorrente cooperativa Edera, esprimeva l'intenzione di par- coltà e dopo che Buzzi aveva contattato Forlenza e Leodori;

M
teciparvi con riferimento a tutti e quattro i lotti interessati dal- era poi seguìta la richiesta di Cancelli di corresponsione ad

SI
l'appalto («mi dovrei prende tutto io»), rifiutando la proposta Eugenio Patanè (consigliere regionale Lazio per il PD) della
IO in
di Buzzi di pervenire a offerte concordate: ‘non c’è la quadra’ somma di 240.000 euro sull'appalto (120.000 a carico dello

AS
(Rit. 1741/13 pro. 44292 del 16 gennaio 2014, ore 20,10). Tale stesso Cancelli, 120.000 euro a carico di Buzzi).
so

rifiuto provocava, tuttavia, la reazione di Buzzi, il quale co- Tale richiesta aveva determinato una nuova tensione, in
es

stringeva il primo ad accettare un incontro per imporre la pro- quanto Buzzi rifiutava di pagare una somma così alta (v. Rit.
pria decisione, estremamente vantaggiosa per le cooperative 8416/13 pro. 4469: «... gli ho detto ... noi a Panzironi, che co-
nc

riconducibili al sodalizio (Rit. 1741/2013 pro. 44599 e 44600 mandava, gli avemo dato il 2,5 per cento ... mò damo tutti sti
D

del 18 gennaio 2014). Lo stesso Buzzi, inoltre, comunicava al soldi (il cinque per cento) ... a questo? ...»).
co

proprio collaboratore Carlo Maria Guarany che Cancelli si era


U

Anche in questo caso, dunque, contrasto politico sulla spar-


‘messo paura’ (Rit. 1741/13 pro. 44601, ore 11,50 del 18 gen- tizione degli appalti, risolto «in corso d'opera» con l'interven-
LA
IO olo

naio 2014) e poteva esclamare trionfante: «Nuntio vobis gau- to e la mediazione della politica.
dium magnum, habemus papam» (Rit. 1741/13 pro. 44631 del
C

Anche in questo caso nessun ricorso alla violenza: Buzzi re-


c

18 gennaio 2014, ore 17,24), manifestando la sua soddisfazio- spingeva l'offerta di Carminati, che si proponeva — al solito
O sci
LO

ne per aver ottenuto il lotto più importante, al quale aspirava la — come risolutore di conflitti per le vie brevi.
società concorrente. Ed in tale contesto Buzzi pronunciava una frase davvero
Fa

Nella consapevolezza che dietro a Cancelli vi fosse una te- singolare per un soggetto che, come si asserisce, aveva da po-
mibile associazione di tipo camorristico, Buzzi di fatto riusci- co costituito un'associazione mafiosa, dimostrandosi preoccu-
R

va a imporsi, ottenendo l'assegnazione dei lotti 1 e 2, i più pato per la possibilità che Cancelli fosse legato alla camorra e
redditizi della gara 30/13, superando le pretese iniziali di che Patanè, referente politico di Cancelli, potesse trovarsi im-
Franco Cancelli (Rit. 1741/13 pro. 51469, ore 19,38.58 del 26 plicato in una situazione difficile.
febbraio 2014). Buzzi, nel colloquiare con Sandro Coltellacci, La frase di Buzzi — specie se aggiunta a quella contenuta
riferendosi a Franco Cancelli, afferma: «a ‘D & B’ [in realtà B nella conversazione di cui al Rit. 3240/13 pro. 54 con Cam-
& D Ecology s.r.l.] devi sta attento, perché sta in odore di ca- pennì («... e che so scemo a venì a lavorà con la ’ndrangheta?
morra, eh? ... sono odore ... hanno minacciato pure, quelli del-
...») — risulterebbe illogica (a voler tacere della sua incidenza
la cooperativa Il Sol.co ... quei poveri disgraziati, li hanno pu-
sull'elemento soggettivo del reato di cui all'art. 416 bis c.p.)
re menato ad un operatore, è gestita dai camorristi. Lui ha fatto
nel contesto proposto dall'accusa, dove un appartenente ad
Edera consorzio, dove dentro Edera consorzio c’è questa so-
cietà D & B che c’ha st’impianto a Montecompatri ma è gesti- un'associazione mafiosa di recente costituzione non dovrebbe
ta dai camorristi ...»; poi aggiunge: «è stupido, è pure stupido, meravigliarsi dell'esistenza di realtà analoghe, né dovrebbe
perché utilizza Patanè, perché Patanè piglierà du soldi da lui, escludere la possibilità di proficue collaborazioni.
du soldi, penso di più de du soldi, da lui e lo copre e lui poi gli Si potrebbe rilevare che la frase rivolta a Campennì («... e
mette in mezzo pure i camorristi perché se Patanè lo sapesse ... che so scemo a venì a lavorà con la ’ndrangheta ...») costitui-
(omissis) ... a me me l'ha detto quello del Sol.co che gli hanno sca soltanto una battuta, visto che le cooperative di Buzzi era-
pure menato agli operatori loro che devono porta’ ... cioè un no ormai organizzate per svolgere attività lavorativa sul terri-
conto, un conto è fare una turbativa d'asta, un conto è portare torio romano, ove erano radicate, e difficilmente avrebbero
la camorra ... cazzo, aho ... la camorra in Ama, poi ..., ma co- potuto trasferire in Calabria il complesso dei loro interessi.
me cazzo si fa ...». Ma la lettura della intercettazione relativa a Cancelli, di cui
Buzzi può trattare alla pari con Cancelli e addirittura impor- al Rit. 1741/13 pro. 51469 («... un conto è fare una turbativa
si, perché dietro di lui vi è Carminati. Significativa, al riguar- d'asta, un conto è portare la camorra ... cazzo ... aho ... la ca-
do, è la conversazione del 20 gennaio 2014 (svoltasi all'inter- morra in Ama, poi ... ma come cazzo si fa ...») attesta una rea-
no dell'autovettura Audi Q5, in uso a Buzzi, tra questi e Mas- le preoccupazione di Buzzi per la possibile presenza della ca-
simo Carminati). Durante il tragitto, infatti, Salvatore Buzzi morra e segna una differenza tra i metodi da lui abitualmente
spiegava a Massimo Carminati come Franco Cancelli avesse praticati (le turbative d'asta) e quelli necessari in un altro sce-
tentato di opporsi agli accordi per la spartizione dell'appalto nario.
dell'Ama relativo ai quattro lotti del multimateriale. Carmina- Nella interpretazione dei fatti, non possono essere trascurate
ti, prima che Buzzi proseguisse con la spiegazione, offriva neppure le caratteristiche soggettive di Cancelli, soggetto ca-
esplicitamente il proprio sostegno criminale per superare la pace — al pari di Buzzi — di metodi decisi (era lo stesso Buz-
criticità: «eh no, ma andiamoci a parlare eh ... ti accompagno e zi a riferire che quelli de Il Sol.co erano stati «... menati ...»)
me ce faccio ... ma ... tanto ... ce fa un bocchino mbeeh ahò ... ed autore di reati più gravi di quelli risultanti a carico di Car-
a bello, cioè te devi esse ...». minati, essendo stato tra l'altro condannato per la commissio-
La necessità di tale sostegno esplicito, tuttavia, veniva me- ne di ben due omicidi.
no, in quanto Buzzi spiegava di aver raggiunto, comunque, Le ragioni del cedimento di Cancelli vanno quindi ricercate
l'obiettivo ricorrendo agli appoggi politici, il che dimostra, altrove e non nella forza di intimidazione dell'associazione
ancora una volta, come il ricorso all'intimidazione debba esse- capeggiata da Buzzi e Carminati.
IL FORO ITALIANO — 2018.
175 PARTE SECONDA 176

I fatti accertati denotano dunque non già una conventio ad recepito dal legislatore nella attuale formulazione della fatti-
excludendum imposta da Buzzi grazie alla costituzione di specie di cui all'art. 416 bis c.p. per la quale, come già detto,
un'associazione mafiosa, ma l'esistenza di un diffuso sistema non è sufficiente il ricorso sistematico alla corruzione ed è in-
di assegnazione delle gare pubbliche secondo criteri di sparti- vece necessaria l'adozione del metodo mafioso, inteso come
zione politica, realizzati attraverso il sistematico ricorso a gare esercizio della forza dell'intimidazione.
truccate destinate a garantire la spartizione; ed in tale sistema Conclusioni obbligate, quelle del tribunale (si tratta, peral-
Buzzi ed i suoi sodali si inserivano al pari degli altri «impren- tro, dello stesso collegio giudicante che nel 2015 riconobbe la
ditori» operanti nel settore: significativa, in proposito, la vi- mafiosità del clan Fasciani di Ostia), sia per la attuale formu-
cenda Odevaine, risultato percettore di tangenti — per la sua lazione dell'art. 416 bis c.p., sia per l'impossibilità di interpre-
attività di «facilitatore» — non solo dal gruppo Buzzi ma an- tazioni talmente estensive di tale norma da trasformarsi — con

a
che, ed in misura ancora maggiore, dal gruppo facente capo al- violazione del principio di legalità — in vere e proprie inno-

to
la cooperativa La Cascina. vazioni legislative, che rimangono riservate al legislatore.
E che si trattasse di accordi spartitori tra imprenditori, con il (Omissis)

en
consenso e la collaborazione della politica — e non di condi-
zionamento mafioso in danno solo di alcuni imprenditori —, è ————————

am
ben dimostrato anche dalla vicenda relativa ai Cat, attestante
le intese di Buzzi con gli imprenditori Ferrara, Zuccolo ed (1-2) Esiste a Roma la mafia? Una questione (ancora)

on
giuridicamente controversa.
Amore per mantenere, ciascuno di loro, gli spazi già conqui-

O
stati, pur a fronte delle modifiche introdotte dal funzionario

M abb
Barletta. 1. - Le due sentenze in epigrafe si segnalano all'attenzione

M
perché affrontano la controversa questione, dibattuta anche con
Costui — nell'intento di moralizzare le gare pubbliche —

SI
accenti vivacemente polemici nella comunicazione politico-
aveva indetto una procedura negoziata in luogo delle abituali
IO in
proroghe dei servizi, anche aderendo alle indicazioni contenu-
mediatica, se a Roma e dintorni esista una vera mafia (tra le

AS
prese di posizione giornalistiche più recenti, cfr. l'intervento di
te nella relazione del Mef (ministero economia e finanza) del
so
F. MERLO dal titolo La mafia esiste anche a Roma sul quotidia-
14 gennaio 2013, ove era stata segnalata la necessità di mag- no la Repubblica del 30 dicembre 2017). L'interrogativo ha tra-
es

gior concorrenzialità nelle procedure. sceso, e continua a trascendere una mera disputa giurispruden-
Palesi le finalità delle manovre e delle intese di Buzzi (con i ziale per l'evidente ragione che l'eventuale riconoscimento di
nc

politici Ozzimo e Pedettti) fino a progettare di mandare deser- una autonoma «Mafia capitale» rischia di produrre riflessi nega-
D

ta la gara: «... così il Mef te lo levi dai coglioni ...» e palese la tivi ad amplissimo raggio, non ultimo l'oscuramento della repu-
co

soddisfazione di Buzzi per l'esito degli accordi (Rit. 1741/13 tazione anche internazionale di una delle più importanti città del
pro. 75666, Buzzi a Zuccolo: «... dovevi vedè la faccia de Bar-
LA

mondo.
IO olo

letta ...»). Se nel dibattito pubblico il problema relativo all'esistenza di


Significative, circa il metodo delle intese spartitorie con co-
C

una mafia romana è stato percepito come un problema crimino-


c

pertura politica, anche le intercettazioni di cui al Rit. 8416/13 logicamente e sociologicamente nuovo, è pur vero per altro ver-
O sci
LO

pro. 6432 ed al Rit. 1741/13 pro. 74588 (in cui lo stesso Car- so che, sul terreno strettamente penalistico, la controversia giu-
minati, riferendosi alle intese ed evidentemente rifuggendo da risprudenziale relativa ai legittimi limiti di estensione del reato
Fa

altri metodi, diceva: «... è l'unica maniera ...»). di associazione mafiosa è tutt’altro che inedita: di essa si rin-
Guarany e Caldarelli, presenti a numerose conversazioni re- vengono significative anticipazioni, già alcuni decenni addietro,
R

lative a tale gara Cat, conoscevano la vicenda ed erano dunque in rapporto ad alcuni dei primi casi di formazioni criminose
informati dei metodi seguìti da Buzzi nel procacciamento dei nuove, costituite fuori dai territori delle mafie storiche e anche a
lavori per le cooperative (v. per Guarany Rit. 1741/31 pro. prescindere da legami con queste (cfr. già Cass. 12 giugno
70670, 70797, 70846, 71045, 71151, Rit. 8416/13 pro. 6049, 1984, Chamonal, fattispecie relativa alla c.d. mafia dei casinò in
6432; v. per Caldarelli Rit. 1741/13 pro. 70866, 71194, 71275, Piemonte, in Foro it., 1985, II, 169, con nota di RAPISARDA, che
71296). (Omissis) aveva già prospettato una interpretazione estensiva dell'art. 416
A conclusione delle osservazioni sinora svolte, deve quindi bis c.p.; in proposito, FIANDACA, L'associazione di tipo mafioso
ribadirsi: nelle prime applicazioni giurisprudenziali, ibid., V, 301 ss.);
1) l'esistenza di due associazioni criminali, ciascuna priva successivamente, la questione si è riproposta in relazione a ma-
di caratteri di mafiosità, autonoma o derivata; fie straniere progressivamente insediatesi nel territorio italiano
2) l'impossibilità di tenere conto — ai fini della configura- (ad esempio, Cass. 30 maggio 2001, Hsiang Khe Zhi, id., 2004,
zione del reato di cui all'art. 416 bis c.p. — di eventuali con- II, 6); e, in anni ancora più recenti, si considerino le difficoltà
dotte qualificabili come «riserva di violenza», condotte che applicative e gli orientamenti giurisprudenziali disomogenei
possono riguardare soltanto le mafie «derivate», le uniche in sorti in relazione all'applicabilità della fattispecie di associazio-
grado di beneficiare della intimidazione già praticata dalla ne mafiosa a nuove associazioni ’ndranghetiste sorte al Nord, in
forma derivata o autonoma rispetto alle organizzazioni-madri
struttura di derivazione;
radicate in Calabria, ma ancora prive di un reale radicamento
3) l'impossibilità di attribuire mafiosità all'associazione nei territori di recente elezione e di una comprovabile capacità
volta al conseguimento illecito di appalti pubblici mediante in- di sprigionare un diffuso alone di intimidazione (per un appro-
tese corruttive: ai fini del reato di cui all'art. 416 bis c.p. è ne- fondito quadro d'insieme, cfr. SERRAINO, Associazioni ’ndran-
cessario l'impiego del metodo mafioso e, dunque, il reato non ghetiste di nuovo insediamento e problemi applicativi dell'art.
si configura quando il risultato illecito sia conseguito con il ri- 416 bis c.p., in Riv. it. dir. e proc. pen., 2016, 264 ss.; VISCON-
corso sistematico alla corruzione, anche se inserita nel conte- TI, Associazioni di tipo mafioso e ’ndrangheta al nord, in Libro
sto di cordate politico-affaristiche ed anche ove queste si rive- dell'anno del diritto - Encicl. giur. Treccani, Roma, 2016, 113
lino particolarmente pericolose perché capaci di infiltrazioni ss.; v. anche infra l'ultimo paragrafo di questa nota).
stabili nella sfera politico-economica. Come si vedrà, le problematiche emergenti nelle due pronun-
Cordate, peraltro, che non sono risultate prerogativa esclu- ce su riprodotte non sono sostanzialmente dissimili, in larga mi-
siva del «gruppo Buzzi», sicché — pur senza accedere alla tesi sura, da quelle già prese in considerazione nell'ambito del com-
del suo difensore («... la politica, la raccomandazione, il potere plessivo orizzonte giurisprudenziale precedente.
che si esercita e Buzzi deve fare da capro espiatorio e Mafia
capitale è diventata la vergognosa copertina che serve per giu- 2. - Cominciando dalla vicenda più nota e dibattuta, cioè
stificare le inefficienze di questo paese ...» (v. arringa difensi- quella relativa a «Mafia capitale», va ricordato che l'imposta-
va avv. Diddi) — deve constatarsi un sostanziale e gravissimo zione accusatoria ne aveva prospettato una ricostruzione in
inquinamento dei rapporti tra politica ed imprenditoria. chiave di organizzazione mafiosa romana «originaria e origina-
Ciò giustifica il sentire comune, che attribuisce a tale siste- le», venuta a esistenza — si legge nella sintesi contenuta nel-
ma di potere una complessiva «mafiosità», alla quale dovreb- l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari — quale
bero essere ricondotti i fatti esaminati: e tuttavia tale valuta- «punto d'arrivo di organizzazioni che hanno preso le mosse dal-
zione attiene ad un concetto di «mafiosità» che non è quello l'eversione nera, anche nei suoi collegamenti con apparati isti-
IL FORO ITALIANO — 2018.
177 GIURISPRUDENZA PENALE 178

tuzionali, che si sono evolute, in alcune loro componenti, nel re con assoluto rigore tra estensione legittima e analogia vietata
fenomeno criminale della banda della Magliana, definitivamente si ridimensiona in realtà non di poco (sulla crescente tendenza,
trasformata in Mafia capitale. Un'organizzazione criminale tan- riscontrabile nella magistratura penale, a prospettare interpreta-
to pericolosa quanto poliedrica che (. . .) opera, soprattutto, in zioni «extratestuali» delle fattispecie incriminatrici, cfr. di re-
un mondo di mezzo, un luogo dove (. . .) si realizzano sinergie cente, più in generale, il dibattito a più voci dal titolo Il buro-
criminali e si compongono equilibri illeciti tra il mondo di so- crate creativo. La crescente intraprendenza interpretativa della
pra, fatto di colletti bianchi, imprenditori e istituzioni, e il mon- giurisprudenza penale, con nota introduttiva di GIUNTA, riporta-
do di sotto, fatto di batterie di rapinatori, trafficanti di droga, to in Criminalia, 2016, 157 ss.).
gruppi che operano illecitamente con l'uso delle armi». Per ef- Comunque sia, nonostante l'approccio aperturista della Cas-
fetto di questa progressiva metamorfosi evolutiva, Mafia capita- sazione in fase cautelare, il Tribunale di Roma ha invece finito

a
le avrebbe assunto una fisionomia mafiosa originale, tale per cui in sede decisoria con l'adottare un orientamento ermeneutico di
il ricorso alla violenza e ai tipici reati mafiosi si sarebbe ridotto

to
stampo più tradizionale, escludendo una mafiosità penalmente
al minimo indispensabile, mentre il principale settore d'inter- rilevante di c.d. Mafia capitale; e prima ancora prospettando, sul

en
vento sarebbe stato costituito dagli affari e dagli appalti pubblici piano della ricostruzione fattuale, l'esistenza non già di una sola
conseguiti anche con sistematici metodi corruttivi. e unitaria associazione criminosa (come ipotizzato dalla procura

am
A ben vedere, la premessa di fondo dell'indagine della procu- romana), bensì di due associazioni per delinquere semplici, ri-
ra romana si ricollega ad una «precomprensione» criminologica spettivamente capeggiate da Carminati e Buzzi. Senza entrare

on
di portata più generale — peraltro condivisa, oggi, da una parte nel merito della lettura del fatto, meritano di essere ripercorsi i
dei magistrati antimafia — secondo cui la mafia contemporanea principali passaggi dell'iter argomentativo sviluppato in punto

O
M abb
preferirebbe ricorrere, più che alla tradizionale intimidazione di qualificazione giuridica.

M
violenta, ai rapporti collusivi con i pubblici poteri e alle prassi a) In premessa, i giudici romani delineano il «contesto nor-

SI
corruttive: e proprio questo tipo di trasformazione dovrebbe mativo ed interpretativo» dal quale prendere le mosse, selezio-
IO in
giustificare l'applicazione dell'art. 416 bis c.p. anche a gruppi nando i precedenti giurisprudenziali considerati più rilevanti in

AS
criminali non assimilabili alle consorterie mafiose classiche vista della soluzione del problema qualificatorio. Nell'ambito di
so
(esplicitamente a favore della lettura evolutiva dell'associazione questa rassegna, che avrebbe invero potuto essere più approfon-
mafiosa propugnata dalla procura romana è, ad esempio, il pre- dita ed esaustiva, il tribunale presceglie come punto di riferi-
es

fetto Gabrielli nell'intervista al Messaggero del 23 luglio 2017). mento determinante quel peculiare orientamento, che tende a di-
Senza potere qui approfondire il tema, non andrebbe però tra- stinguere tra neoformazioni associative che fanno capo a mafie
nc

scurato che già da alcuni decenni, nell'ambito del dibattito in- «storiche» e neoformazioni autonome (orientamento ricondotto
D

ternazionale sulla criminalità di stampo mafioso, sociologi e


co

in motivazione a Cass. 16 settembre 2015, B., Foro it., Rep.


U

criminologi includono tra i connotati della mafia anche la ten- 2015, voce cit., n. 36, precisamente soltanto sotto il profilo che
LA

denza a corrompere il potere politico-amministrativo, ma senza il metodo mafioso deve avere una necessaria esteriorizzazione
IO olo

mai giungere alla conclusione che il metodo mafioso possa evo- in forma di condotta positiva, ma più ampiamente sviluppato nel
C

lutivamente manifestarsi soprattutto nelle prassi corruttive. E, processo c.d. Albachiara relativo a una nuova epifania «locale»
c

d'altra parte, un grande esperto come lo stesso Giovanni Falco- di ’ndrangheta costituita in Piemonte da Cass. 3 marzo 2015, n.
O sci
LO

ne, nell'ambito di un'intervista rilasciata nel 1990 alla rivista 31666, Cass. pen., 2016, 118, e massimata in Foro it., Rep.
Segno, aveva affermato: «Non mi va bene che si continui a par- 2016, voce cit., n. 45): più precisamente, secondo tale orienta-
Fa

lare di mafia in termini onnicomprensivi, perché si affastellano mento, nel caso in cui il nuovo aggregato criminale emerga co-
fenomeni che sono di criminalità organizzata ma che con la ma- me struttura autonoma ed originale, la possibilità di ricondurlo
R

fia hanno poco o nulla da spartire». all'art. 416 bis c.p. presuppone la verifica processuale del-
Tornando ai riflessi giurisprudenziali della risalente proble- l'avvenuta esteriorizzazione del metodo mafioso, a cominciare
matica criminologica relativa ai limiti di estensione della delin- da un dispiegamento effettivo e attuale della forza di intimida-
quenza mafiosa, sta di fatto che — fondata o meno nei presup- zione nell'ambiente circostante; mentre, se la nuova formazione
posti empirici — l'interpretazione evolutiva dell'art. 416 bis delinquenziale deriva per «gemmazione» da un'associazione
c.p. sostenuta dai magistrati d'accusa è stata avallata da due mafiosa storica (che così si espande e disloca dal territorio di
sentenze «gemelle» della Cassazione, emesse in fase cautelare tradizionale radicamento in un contesto territoriale nuovo), ai
nell'ambito del medesimo procedimento relativo a Mafia capita- fini della applicabilità della fattispecie di associazione mafiosa è
le, che hanno affermato un principio così riassumibile: ai fini sufficiente tener conto della carica intimidatrice tradizionalmen-
della configurabilità di un'associazione mafiosa, non è necessa- te promanante dall'associazione-madre. In aderenza a tali pre-
ria una capacità intimidatrice rivolta contro la vita o l'incolumi- messe, il Tribunale di Roma argomenta nel senso che, se si pre-
tà delle persone, ma può essere sufficiente una forza di intimi- scindesse dalla verifica di una già conseguita forza intimidatrice
dazione promanante da una struttura organizzativa che, con l'u- effettiva e attuale anche con riguardo alle mafie non derivate, si
so di prevaricazione e sistematica attività corruttiva, eserciti finirebbe col dar luogo «ad una interpretazione estensiva non
condizionamenti diffusi nell'assegnazione degli appalti e nel ammissibile — senza incorrere nella violazione del principio di
controllo dell'attività degli enti pubblici (Cass. 10 aprile 2015, legalità (nullum crimen, nulla poena sine lege) — oltre i limiti
n. 24535, Foro it., Rep. 2015, voce Ordine pubblico (reati), n. già ampi indicati dalla giurisprudenza di legittimità con riferi-
35; 10 aprile 2015, n. 24536, Cass. pen., 2016, 112, con nota di mento alle sole mafie derivate». Solo che, a dispetto di questa
APOLLONIO, e massimata in Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. enfasi posta sul dovere di salvaguardare il principio costituzio-
42). Interpretazione estensiva (ammissibile) o vera e propria in- nale di legalità, quel che ai giudici romani sembra sfuggire è che
terpretazione analogica (vietata) della fattispecie incriminatrice? l'interpretazione «estensiva» in questione dovrebbe, invero, ri-
Com’era prevedibile, in proposito i primi commentatori si sono sultare di ammissibilità tutt’altro che scontata anche rispetto alle
divisi, manifestando opinioni ora tendenzialmente favorevoli stesse mafie derivate: la distinzione tra mafie storiche e non sto-
(cfr., in particolare, VISCONTI, A Roma una mafia c’è. E si ve- riche è, infatti, una distinzione a carattere socio-criminologico,
de…, in <www.penalecontemporaneo.it>, 15 giugno 2015), ora che non trova come tale riscontro nel testo dell'art. 416 bis c.p.,
decisamente contrarie, paventandosi uno stravolgimento erme- il quale dal canto suo delinea la fisionomia dell'associazione
neutico dell'autentica fisionomia della criminalità mafiosa mafiosa facendo leva su requisiti del metodo mafioso che ri-
(FORNARI, Il metodo mafioso: dall'effettività dei requisiti al mangono sempre gli stessi, a prescindere dal fatto che si tratti di
«pericolo di intimidazione» derivante da un contesto criminale, organizzazioni risalenti nel tempo o di più recente emersione.
ibid., 9 giugno 2016; INSOLERA, Guardando nel caleidoscopio. Se così è, la propensione ad articolare in maniera differenziata
Antimafia, antipolitica, potere giudiziario, in Indice pen., 2015, la verifica della forza intimidatrice in rapporto alla natura deri-
237 ss.). Pur senza sottovalutare una tale preoccupazione, an- vata o meno dell'associazione, lungi dall'apparire senz’altro in
drebbe per altro verso rilevato che, stante il generico e vago te- linea col principio di legalità e con un metodo ermeneutico
nore sociologico di estremi di fattispecie quali «forza di intimi- esente da obiezioni, si spiega con la preoccupazione di una parte
dazione», «assoggettamento» e «omertà», i quali non sembrano della giurisprudenza di reprimere come mafiose, per ritenute
consentire delimitazioni precise e univoche della loro portata esigenze di politica criminale, anche associazioni neonate di cui
semantica (né — come si vedrà — accertamenti probatori inop- risulta impossibile provare giudiziariamente una carica intimi-
pugnabili dei loro correlati empirici), la possibilità di distingue- datrice effettiva e attuale (v. anche infra).
IL FORO ITALIANO — 2018.
179 PARTE SECONDA 180

b) È intuibile, a questo punto, il percorso argomentativo se- rebbe alquanto ottimistico. Ma, proprio per questo, la preoccu-
guìto per negare il carattere mafioso delle due associazioni cri- pazione di prendere sul serio il principio di legalità nel fissare i
minali individuate al posto di quella unitaria ipotizzata dal- confini applicativi del reato di associazione mafiosa rischia di
l'accusa. Ad avviso del tribunale, entrambe le associazioni sa- risolversi ancor di più in una nobile illusione. Infatti è forse su-
rebbero prive sia di una mafiosità «derivata», sia di una mafiosi- perfluo ricordare che, secondo lo stesso insegnamento della
tà «autonoma». Sotto il primo aspetto, i giudici romani conte- Corte costituzionale, il principio di determinatezza non attiene
stano che la presenza del personaggio Carminati nei due gruppi soltanto alla formulazione linguistica della fattispecie astratta,
associativi possa, oltre che costituire un collante idoneo a unifi- ma implica appunto anche la possibilità di effettuare un puntua-
carle, fornire una ragione giustificatrice sufficiente per dimo- le e univoco accertamento processuale degli elementi costitutivi
strarne una derivazione, per trasfigurazione progressiva, sia da del fatto criminoso (cfr., in particolare, Corte cost. 8 giugno

a
gruppi di criminalità eversiva di destra (Nar) che dalla banda 1981, n. 96, id., 1981, I, 1815, annotata da P.G. GRASSO, in
della Magliana. Ritenuto dunque il carattere autonomo tanto Giur. costit., 1981, I, 808).

to
della associazione dedita al recupero crediti mediante attività

en
estorsiva (capeggiata da Carminati), quanto di quella operante 3. - La sentenza della Cassazione su riprodotta prende in
negli appalti pubblici (con a capo Buzzi), la motivazione della esame ancora una volta il problema della mafiosità penalmente

am
negata connotazione mafiosa finisce col poggiare, in tutt’e due i rilevante di un'associazione criminale «non storica», che nel ca-
casi, sul mancato riscontro probatorio di una capacità intimida- so di specie si identifica con il clan Fasciani di Ostia (cioè un

on
trice corrispondente a quella richiesta dalla fattispecie incrimi- clan qualificato in primo grado «mafioso» — vale la pena evi-
natrice. denziarlo – dallo stesso collegio del Tribunale di Roma che ha

O
M abb
Più in particolare, il sodalizio guidato da Carminati, ancorché gestito il processo Mafia capitale!), ribadendo un'interpretazio-

M
di palese carattere criminale, si sarebbe reso responsabile — se- ne di tipo estensivo dell'art. 416 bis c.p. di recente riscontrabile
condo il tribunale — di atti di pur grave intimidazione, sempre negli stessi termini in Cass. 4 aprile 2017, n. 24851, G., Foro it.,

SI
IO in
circoscritti, però, a un «contesto relazionale e territoriale parti- Le banche dati, archivio Cassazione penale.

AS
colarmente limitato» e, dunque, «non tali da determinare, nella Nel vagliare il ricorso del procuratore generale contro la de-
so
collettività, un perdurante stato di timore grave, così noto e dif- rubricazione ad associazione per delinquere semplice disposta
fuso da produrre, con l'esplicarsi della forza intimidatrice del- dai giudici di appello, la corte prende le mosse da una ricogni-
es

l'associazione ed a prescindere dalle singole vicende, una gene- zione della giurisprudenza di legittimità relativa alle mafie «non
ralizzata situazione di assoggettamento ed omertà». tradizionali» che, per quanto sintetica, valorizza però precedenti
nc

Quanto al sodalizio capeggiato da Buzzi, i giudici ne esclu- trascurati invece nella motivazione della sentenza del Tribunale
D

dono la mafiosità ritenendo: per un verso, che la presenza di di Roma esaminata nel paragrafo precedente (il che potrebbe
co

Carminati al suo interno sia spiegabile, più che in virtù della sua anche questa volta avvalorare il non troppo azzardato sospetto
LA

attitudine a dispiegare una capacità intimidatrice ad ampio rag- che la selezione dei precedenti, lungi dall'essere obiettiva e neu-
IO olo

gio, grazie ai suoi trascorsi politici, che lo ponevano nella con- trale, risulti influenzata da esiti decisori previamente perseguiti).
C

dizione di fungere da tramite nei rapporti politico-ammini- Invero, le pronunce richiamate tendenzialmente convergono nel
c

strativi con una giunta capitolina in mano a un sindaco di destra; ridimensionare, ai fini della qualificabilità come mafiose di or-
O sci
LO

e, per altro verso, che il potere di condizionamento nell'acqui- ganizzazioni criminali di nuova formazione, proprio l'esigenza
sizione degli appalti pubblici sia da ricollegare, più che all'uso di verificare una già acquisita capacità di intimidazione ad am-
Fa

di un vero e proprio potere intimidatorio anche nei confronti de- plissimo raggio e un clima di assoggettamento altrettanto diffu-
gli imprenditori concorrenti, al ricorso sistematico alla corru- so. Così, alla stregua della giurisprudenza citata da Cass. 26 ot-
R

zione dei pubblici funzionari e, nel contempo, ad una ferrea e tobre 2017, in epigrafe, nello schema normativo dell'associa-
concordata logica spartitoria. zione mafiosa rientrano anche «piccole mafie» con un basso
Nonostante il sistema di potere illegale insediatosi nel comu- numero di appartenenti, che assoggettano un circoscritto ambito
ne capitolino abbia evidenziato un gravissimo inquinamento dei territoriale o un determinato settore (Cass. 3 giugno 1993, De
rapporti tra politica ed imprenditoria, parlare di sistema «mafio- Tommasi, id., Rep. 1995, voce cit., nn. 14, 25, 29, 36); e la for-
so» può apparire consentito — conclude il tribunale — soltanto za intimidatrice può essere diretta a minacciare tanto la vita o
in una accezione generica da linguaggio comune, che non corri- l'incolumità personale, quanto, anche o soltanto, le essenziali
sponde però al «concetto di mafiosità (. . .) recepito dal legisla- condizioni esistenziali, economiche o lavorative di specifiche
tore nella formulazione della fattispecie di cui all'art. 416 bis categorie di soggetti, ed il suo riflesso esterno in termini di as-
c.p.»; e viene dai giudici, infine, ribadita «l'impossibilità di in- soggettamento non deve tradursi necessariamente nel controllo
terpretazioni talmente estensive di tale norma da trasformarsi — di una determinata area territoriale (Cass. 10 aprile 2015, n.
con violazione del principio di legalità — in vere e proprie in- 24535, cit.). Quanto in particolare al requisito dell'omertà, ven-
novazioni legislative, che rimangono riservate al legislatore». gono non a caso citati alcuni precedenti — riferibili anche a ma-
Pervenendo alle conclusioni suddette, il Tribunale di Roma fie straniere come quella cinese —, secondo cui non è necessa-
sembra ergersi a difensore della più rigorosa legalità penale. ria una situazione di generalizzato terrore, ma basta che il rifiuto
Ma, al di là delle buone intenzioni, il quadro d'insieme risulta a collaborare sia sufficientemente diffuso, anche se non in gene-
meno lineare e più complesso. E non soltanto perché — come rale (Cass. 30 maggio 2001, Hsiang Khe Zhi, cit.; 12 settembre
già rilevato — l'orientamento interpretativo della giurispruden- 2013, C., id., Rep. 2014, voce cit., n. 41; ma cfr. già, in prece-
za di legittimità preso a modello, basato sulla distinzione tra denza, Cass. 10 giugno 1989, Teardo, id., Rep. 1990, voce cit.,
mafie storiche e mafie di nuovo insediamento, è a sua volta ben n. 9).
lungi dall'essere direttamente desumibile dalla formulazione te- In base appunto a tali precedenti giurisprudenziali, la corte
stuale dell'art. 416 bis c.p. In termini ancora più radicali, non conclude che i giudici di appello, nel negare la connotazione
andrebbe altresì trascurato che la complessiva tecnica di tipizza- mafiosa del clan Fasciani, sono incorsi in una lettura dell'art.
zione normativa dell'associazione mafiosa sconta deficit di de- 416 bis c.p. censurabile perché in contrasto con l'orientamento
terminatezza tali da rendere ardua non soltanto una precisa de- ermeneutico-ricostruttivo sviluppato dalla giurisprudenza di le-
terminazione del significato dei requisiti del fatto punibile, ma gittimità in rapporto alle mafie non storiche; da qui l'annulla-
anche un loro sicuro accertamento empirico. Ad esempio, con i mento con rinvio della sentenza di secondo grado.
normali mezzi cognitivi del processo si è in condizione di veri-
ficare l'effettiva estensione delle vittime potenziali, in modo da 4. - Al di là del riferimento alle due pur significative vicende
constatare l'esistenza di un potere intimidatorio così diffuso da specifiche oggetto delle due sentenze su riprodotte, resta però
potersi qualificare mafioso? E «fino a che punto» deve essere più in generale da chiedersi fino a che punto sia davvero riscon-
diffuso questo potere (basta uno specifico settore o ambito della trabile, nella complessiva giurisprudenza della Cassazione, un
collettività di riferimento, o uno specifico tipo di attività et simi- orientamento certo e univoco rispetto al modo di applicare la
lia)? O ancora: è possibile verificare se una condizione di as- fattispecie di associazione mafiosa alle mafie di nuova emersio-
soggettamento e omertà sussista davvero in contesti ambientali ne. Ad alimentare quantomeno persistenti dubbi in proposito,
refrattari alla presenza mafiosa, o in contesti in cui operano mo- contribuisce tra l'altro — e in non piccola misura — la proble-
vimenti antimafia vigili e combattivi? Pretendere di compiere in matica, accennata nella parte iniziale di questa nota, relativa alla
proposito accertamenti al di là di ogni ragionevole dubbio, sa- applicabilità dell'art. 416 bis c.p. alle neoformazioni ’ndranghe-
IL FORO ITALIANO — 2018.
181 GIURISPRUDENZA PENALE 182

tiste che sono andate sempre più insediandosi nel corso degli ul- CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI penale; sentenza 18
timi anni al Nord (specie in Lombardia, Piemonte e Liguria, ma ottobre 2017 - 14 dicembre 2017, n. 55833; Pres. PETRUZ-
con presenze anche in Emilia-Romagna e Umbria). Si è al ri- ZELLIS, Est. BASSI, P.M. CANEVELLI (concl. diff.); ric. V.
guardo anche suggestivamente (ma impropriamente) parlato, in Conferma App. Milano 20 gennaio 2017.
alcuni provvedimenti giudiziari, di «mafia silente» per alludere
alla presenza di sodalizi criminali di nuova costituzione (deri- Circostanze di reato — Violenza assistita — Presupposti
vanti da associazioni storiche radicate in Calabria o anche indi- — Presenza del minore — Sufficienza — Comprensio-
pendenti da queste), ma ancora privi — appunto in quanto ne della portata offensiva della violenza — Irrilevanza
«neonati» — di una già maturata autonoma capacità di sprigio- (Cod. pen., art. 61).
nare nell'ambiente esterno un potere intimidatorio percepibile in
Ai fini dell'integrazione della circostanza aggravante della

a
modo diffuso. Ne è derivato un dibattito giurisprudenziale, che
a tutt’oggi non può certo dirsi concluso (e da cui ha — come si c.d. «violenza assistita» di cui all'art. 61, 1° comma, n. 11

to
è visto — attinto criteri di giudizio pure il Tribunale di Roma quinquies, c.p., è sufficiente che il minore sia esposto alla

en
nella vicenda di Mafia capitale), sfociante invero in posizioni percezione degli atti di violenza, non essendo in alcun mo-
tutt’altro che univoche proprio a cominciare dal modo di conce- do richiesto che questi sia capace, per il grado di maturità

am
pire l'estremo della forza di intimidazione, essendo in proposito psicofisica conseguito, di realizzare o di comprendere la
emersi — volendo schematizzare e prescindendo da posizioni portata offensiva o lesiva degli atti commessi in sua pre-

on
più sfumate di tipo per così dire intermedio — due diversi senza. (1)
orientamenti di massima: uno che, propendendo per una inter-

O
M abb
pretazione estensiva dell'art. 416 bis c.p., si accontenta, ai fini

M
della configurabilità dell'associazione mafiosa, di una forza di Ritenuto in fatto. — 1. - Con il provvedimento in epigrafe,
intimidazione soltanto «potenziale» (espressamente in questo

SI
la Corte d'appello di Milano ha confermato la sentenza del
senso, Cass. 10 gennaio 2012, G., id., Rep. 2012, voce cit., n.
IO in 14 aprile 2016, con la quale il giudice dell'udienza prelimi-

AS
23; per ulteriori riferimenti anche alle posizioni più sfumate, cfr.
nare del Tribunale di Milano ha condannato, all'esito del
so
SERRAINO, op. cit.); e un altro orientamento invece, tendenzial-
mente maggioritario, che esige in ogni caso l'esteriorizzazione giudizio abbreviato, C.V. alla pena di legge per i reati di
maltrattamenti in danno della coniuge convivente, aggravato
es

di un potere intimidatorio effettivo e attuale (ad esempio, Cass.


15 luglio 2015, n. 34874, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 41; dalla presenza del figlio minorenne (capo A), e di lesioni
nc

17 giugno 2016, n. 55359, P., ibid., n. 43). Rimane peraltro da personali aggravate in danno della medesima (capo B).
D

chiedersi, in considerazione dell'accennata difficoltà obiettiva 2. - Avverso il provvedimento ha presentato ricorso l'avv.
co

Luciano Maria Bora, difensore di fiducia di C.V., e ne ha


U

di accertare processualmente la reale consistenza ed estensione


della carica intimidatrice posseduta dall'organizzazione crimi- chiesto l'annullamento per i seguenti motivi:
LA
IO olo

nale di volta in volta sub iudice, se alla distinzione concettuale 2.1. - violazione di legge penale in relazione al reato di cui
tra forza intimidatrice «potenziale» e forza intimidatrice «effet- al capo A, per avere la corte d'appello ritenuto erroneamente
C
c

tiva e attuale» corrispondano poi davvero realtà empiriche diffe- integrato il delitto di maltrattamenti nonostante l'assenza del
O sci
LO

renti, come tali verificabili al di là di ogni ragionevole dubbio. dolo (specifico e generico) e la mancanza dello stato di sog-
Comunque sia, dalla suddetta disputa giurisprudenziale si trae gezione della vittima, là dove quest'ultima abbandonava l'a-
Fa

una ulteriore conferma — ove ve ne fosse bisogno — che il rea- bitazione coniugale dimostrando la mancanza di qualunque
to di associazione mafiosa vive nella prassi come una sorta di sudditanza psicologica nei confronti dell'imputato; il ricor-
R

fattispecie a fisarmonica o a geometria variabile, come un pa- rente si duole altresì della ritenuta integrazione della circo-
rametro criminoso «liquido» dai confini fluidi e incerti, che si stanza aggravante prevista dall'art. 61, 1° comma, n. 11
restringe, dilata o addirittura si riplasma extra legem negli ele- quinquies, c.p., evidenziando che il minore, all'epoca del-
menti costitutivi in funzione di opzioni interpretative sorrette — l'unico episodio in rilievo, aveva pochissimi mesi ed era to-
a loro volta — da preoccupazioni di politica penale giudiziaria,
avvertite, per di più, in modo episodico e contingente nei vari
talmente incapace di comprendere cosa stesse accadendo,
uffici giudiziari. È giocoforza, allora, prendere atto che la ge- non potendo l'aggravante in parola correlarsi alla mera pre-
stione giudiziale dell'art. 416 bis c.p. rientra tra i più significa- senza fisica dell'infante al momento del fatto; il ricorrente si
tivi campi di osservazione del rapporto difficile che oggi inter- lamenta, infine, della mancata concessione delle circostanze
corre tra il tradizionale principio di legalità penale e un diritto attenuanti generiche;
giurisprudenziale sempre più incline a interpretazioni «creative» 2.2. - violazione di legge penale in relazione al reato di cui
delle disposizioni scritte (cfr. in proposito le articolate riflessio- al capo B, per avere la corte erroneamente escluso l'assorbi-
ni contenute nel volume collettivo, La crisi della legalità. Il «si- mento del reato di lesioni in quello di maltrattamenti.
stema vivente» delle fonti penali a cura di C.E. PALIERO e altri, Considerato in diritto. — 1. - Il ricorso è destituito di fon-
Napoli, 2016, spec. 269 ss.). damento in relazione a tutte le deduzioni mosse e va pertanto
Il caleidoscopio giurisprudenziale, peraltro, non è privo di ri- disatteso.
flessi negativi anche fuori dai tribunali. Ne possono derivare, co- 2. - Non coglie nel segno il primo rilievo dedotto col pri-
me emblematicamente dimostra la vicenda di Mafia capitale, ef- mo motivo di ricorso.
fetti disorientanti per i cittadini e impulsi alle strumentalizzazioni 2.1. - Ed invero, la corte milanese ha ineccepibilmente
incrociate nell'ambito della comunicazione politico-mediatica. La esplicitato le ragioni per le quali abbia ritenuto integrato il
babele delle lingue e la conseguente percezione sociale che mafia reato di maltrattamenti, evidenziando come, da un lato, risul-
secondo il senso comune e mafia in senso giuridico non sempre ti integrato lo specifico requisito dell'abitualità delle condot-
sono la stessa cosa giovano poco alla razionalità e attendibilità del te, là dove le violenze si protraevano per ben sette mesi; dal-
dibattito pubblico sulla questione-mafia.
l'altro lato, sussista lo stato di soggezione della persona offe-
sa, che il collegio di merito ha ritenuto provato — con consi-
GIOVANNI FIANDACA derazioni scevre da illogicità manifesta — alla luce del com-
portamento altalenante della donna che, per mesi, non rive-
lava a nessuno le ripetute aggressioni e vessazioni subite dal
marito, dopo la prima denuncia e l'adozione della misura
cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare, si riconci-
liava col coniuge, sporgeva, poi, un'ulteriore denuncia e per-
———————— veniva, quindi, ad una nuova riappacificazione, a dimostra-
zione della condizione di inferiorità, sudditanza psicologica e
timore nei confronti del marito (v. pag. 5-8 della sentenza
impugnata).
3. - È inammissibile il rilievo concernente le circostanze
attenuanti generiche là dove, secondo i consolidati principî
IL FORO ITALIANO — 2018.
183 PARTE SECONDA 184

espressi da questa corte di legittimità, la concessione della flitti da un coniuge all'altro in presenza dei figli possono
diminuente costituisce un giudizio di fatto lasciato alla di- condurre alla dichiarazione di decadenza dalla potestà geni-
screzionalità del giudice di merito, sottratto al controllo di toriale, a norma dell'art. 330 c.c., per le inevitabili ripercus-
legittimità qualora sia sorretto da una motivazione che — sioni negative sull'equilibrio fisiopsichico della prole e sulla
come nella specie — faccia emergere in misura sufficiente la serenità dell'ambiente familiare e poiché, ancora, denotano
sua valutazione circa l'adeguamento della pena alla gravità mancanza di quel minimo di disponibilità affettiva e pedago-
effettiva del reato ed alla personalità del reo (Cass. 28 otto- gica richiesto in chi esercita la potestà parentale.
bre 2010, S., Foro it., Rep. 2010, voce Circostanze di reato, 4.3. - Lasciando da parte la previsione dell'aggravante del-
n. 73; 27 gennaio 2012, G., id., Rep. 2012, voce cit., n. 42). l'art. 61, 1° comma, n. 11 quinquies, c.p. correlata all'agire
La corte territoriale ha congruamente argomentato come che investa direttamente la persona del minore — che non

a
V. non sia meritevole dell'invocata mitigazione del tratta- interessa ai fini della soluzione sottoposta al vaglio della cor-

to
mento sanzionatorio in assenza di situazioni e circostanze te —, si tratta di stabilire quale sia l'esatta portata della locu-

en
positive incidenti sull'apprezzamento dell'entità del reato e zione «in presenza (. . .) di un minore di anni diciotto». In
della capacità a delinquere dello stesso, valorizzando a con- particolare, per quanto concerne il caso de quo, v’è da chie-

am
forto della conclusione la gravità della condotta e l'entità dersi se, ai fini dell'integrazione dell'elemento circostanzia-
della violenza espressa (v. pag. 9 della sentenza impugnata). le, sia sufficiente che il fatto sia commesso in un luogo ove

on
4. - È destituito di fondamento anche il motivo con il qua- si trovi contestualmente anche un minore ovvero se sia anche
le il ricorrente attacca la decisione nella parte in cui si è rite- necessario che quest'ultimo sia in grado di percepire e di

O
M abb
nuta integrata la circostanza aggravante della presenza del avere consapevolezza del carattere offensivo della condotta

M
minore di cui all'art. 61, 1° comma, n. 11 quinquies, c.p., in danno di terzi avvenuta in sua presenza.

SI
evidenziando come, all'epoca dell'unico episodio di rilievo, 4.4. - Orbene, ritiene il collegio che, ai fini dell'integra-
IO in
il figlio dell'imputato fosse troppo piccolo (avendo soltanto zione della circostanza aggravante, sia sufficiente che il mi-

AS
pochi mesi) per potersi rendere conto delle condotte maltrat- nore sia esposto alla percezione degli atti di violenza e che
so

tanti in ipotesi commesse dal padre in danno della madre e, non sia in alcun modo richiesto che questi sia anche in grado,
dunque, per subire le conseguenze negative cui appunto si
es

per il grado di maturità psicofisica conseguito, di realizzare,


correla l'aggravante in parola. Giova precisare che, secondo di comprendere la portata offensiva o lesiva degli atti com-
nc

quanto si evince dal capo d'imputazione, il minore — nato messi in sua presenza.
nel maggio 2015 — aveva all'epoca dei vari episodi (com-
D

Tale conclusione esegetica discende dalla piana lettura


co

messi nel giugno, ottobre e novembre 2015) un'età compresa


U

della disposizione, interpretata secondo il senso fatto palese


fra un mese sino a sei mesi.
LA

dal significato proprio delle parole secondo la connessione di


IO olo

4.1. - L'art. 61, 1° comma, n. 11 quinquies, c.p. — come esse — in conformità all'art. 12 preleggi —, là dove prevede
modificato con l. 15 ottobre 2013 n. 119 — contempla una
C

esclusivamente che l'azione si svolga «in presenza» del mi-


c

circostanza aggravante comune applicabile ai delitti non col- nore e non richiede, in nessuna parte, che questi abbia rag-
O sci
LO

posi contro la vita e l'incolumità individuale, contro la liber- giunto un'età o un grado di sviluppo intellettivo o psicologi-
tà personale, nonché — per quanto rileva nel caso sub iudice co tale da poter apprezzare la natura violenta o offensiva del-
Fa

— al delitto di maltrattamenti qualora la condotta sia com- l'agire che venga perpetrato intorno a sé.
messa «in presenza o in danno di un minore di anni diciotto
Non potrebbe, pertanto, non risultare arbitraria l'introdu-
R

ovvero in danno di persona in stato di gravidanza».


zione per via interpretativa — giurisprudenziale — di una
4.2. - La novella del 2013 si pone su di una linea di conti-
qualunque limitazione non prevista dal legislatore all'appli-
nuità rispetto alla costante ermeneusi di legittimità, secondo
cazione della fattispecie correlata all'età o al livello di matu-
la quale il delitto di maltrattamenti è configurabile anche nei
rità del soggetto che assista, suo malgrado, alle condotte ves-
confronti dei figli qualora la condotta di colui che compia at-
satorie.
ti di violenza fisica sia diretta contro la sola convivente, ma
— appunto — in presenza dei minori, integrando la c.d. 4.5. - La lettura privilegiata si appalesa, d'altronde, coe-
«violenza assistita» o indiretta. Ai fini dell'integrazione della rente con la ratio dell'elemento circostanziale, che si correla
fattispecie di cui all'art. 572 c.p., lo stato di sofferenza e di all'esigenza di elevare la soglia di protezione di soggetti i
umiliazione delle vittime non deve necessariamente collegar- quali, a cagione dell'incompletezza del loro sviluppo psico-
si a specifici comportamenti vessatori posti in essere nei con- fisico, risultano più vulnerabili e, dunque, più sensibili ed
fronti di un determinato soggetto passivo, ma può derivare esposti ai riverberi negativi degli agiti aggressivi che siano
anche da un clima generalmente instaurato all'interno di una realizzati in loro presenza.
comunità in conseguenza di atti di sopraffazione indistinta- Non è revocabile in dubbio il maggior disvalore della con-
mente e variamente commessi a carico delle persone sottopo- dotta maltrattante che sia posta in essere da un soggetto nei
ste al potere del soggetto attivo, i quali ne siano tutti consa- confronti di un altro in presenza di un minore, costretto ad
pevoli, a prescindere dall'entità numerica degli atti vessatori essere suo malgrado spettatore delle manifestazioni di vio-
e dalla loro riferibilità ad uno qualsiasi dei soggetti passivi lenza, fisica o morale. Da un punto di vista oggettivo, l'azio-
(Cass. 22 ottobre 2010, C., id., 2011, II, 78; 21 dicembre ne aggressiva viene ad avere uno spettro più ampio, là dove
2009, Z., id., Rep. 2010, voce Maltrattamenti in famiglia, n. va ad attingere una pluralità di soggetti, anziché il solo part-
17). ner, e realizza un'offesa di più grave intensità al bene tutela-
Va invero rimarcato come il reato di maltrattamenti sia un to dalla norma (la famiglia), comportando inevitabili riper-
reato contro la famiglia (precisamente contro l'assistenza cussioni negative nei processi di crescita morale e sociale
familiare) e come il suo oggetto giuridico sia costituito dai della prole interessata; dal punto di vista dell'elemento sog-
congiunti interessi dello Stato alla tutela della famiglia da gettivo, manifesta una deliberata e consapevole trascuratezza
comportamenti vessatori e violenti e dell'interesse delle per- dell'agente verso gli elementari bisogni affettivi ed esisten-
sone facenti parte della famiglia alla difesa della propria in- ziali dei figli.
columità fisica e psichica (ex plurimis, Cass. 24 novembre D'altronde, come condivisibilmente osservato dai giudici
2011, F., id., 2013, II, 93). Coerentemente col bene protetto della cognizione, costituisce approdo ormai consolidato della
dall'incriminazione, il raggio di copertura dell'incrimina- scienza psicologica che anche bambini molto piccoli, persino
zione non può non estendersi a comprendere tutti i soggetti i feti ancora nel grembo materno, siano in grado di percepire
che facciano parte della sfera familiare e che possano subire quanto avvenga nell'ambiente in cui si sviluppano e, dunque,
pregiudizi dai comportamenti aggressivi maturati in detto di comprendere e di assorbire gli avvenimenti violenti che
contesto. avvengano intorno a sé, in particolare le violenze subite dalla
D'altra parte, è consolidato l'orientamento della giurispru- madre, con ferite psicologiche indelebili ed inevitabili river-
denza civile secondo il quale i maltrattamenti commessi in- beri negativi per lo sviluppo della loro personalità.
IL FORO ITALIANO — 2018.
185 GIURISPRUDENZA PENALE 186

4.6. - La lettura ermeneutica proposta è conforme all'inse- parte del minore, agli atti di violenza, a nulla rilevando che co-
gnamento espresso da questa corte in relazione ad altre ipo- stui sia in grado di comprenderne la portata offensiva o lesiva in
tesi delittuose. In particolare, in materia di diffamazione, si è ragione del livello di maturità pisco-fisica conseguito.
ritenuto integrato il requisito della comunicazione con più Una simile conclusione esegetica — asserisce il giudice di le-
persone anche quando le frasi offensive siano pronunciate al- gittimità — deriva da un triplice ordine di ragioni basate sul-
la presenza di un adulto e di minori in tenera età (nella specie l'interpretazione letterale dell'art. 61, 1° comma, n. 11 quin-
di due e quattro anni) qualora questi, pur non essendo in gra- quies c.p., sul bene giuridico tutelato dalla fattispecie di maltrat-
do di cogliere lo specifico significato delle parole usate, ne tamenti e su una coerente interpretazione giurisprudenziale for-
abbiano colto la generica portata lesiva, tanto da esserne ri- matasi sul versante della disposizione di cui all'art. 330 c.c., per
masti turbati e diventino potenziali strumenti di propagazio- effetto della quale il giudice può pronunziare la decadenza dalla

a
ne dei contenuti diffamatori (Cass. n. 16108 del 23 febbraio responsabilità genitoriale quando il genitore vìola o trascura i
doveri ad esso inerenti o abusa dei relativi poteri con grave pre-

to
2017, L., id., Le banche dati, archivio Cassazione penale).
giudizio del figlio.

en
5. - Non coglie nel segno neanche il secondo motivo di ri- E, dunque, i giudici di legittimità richiamano in primo luogo
corso. l'art. 12 preleggi, per effetto del quale la norma deve essere in-

am
5.1. - Il passaggio argomentativo col quale il giudice d'ap- terpretata secondo il senso fatto palese dal significato proprio
pello ha ritenuto insussistenti i presupposti per l'invocato as- delle parole secondo la connessione di esse: il significato della

on
sorbimento nel delitto di maltrattamenti del reato di lesioni «presenza» del minore non richiede in alcuna parte del-
personali, di cui ha, fra l'altro, rimarcato l'estrema gravità l'aggravante in rassegna che il minore debba aver raggiunto un

O
M abb
(v. pag. 8 e 9 della sentenza in verifica), è invero perfetta- livello di maturità o uno sviluppo psicofisico «tale da poter ap-

M
mente allineato al costante insegnamento di questa corte, alla prezzare la natura violenta o offensiva dell'agire che venga per-

SI
stregua del quale il reato di maltrattamenti in famiglia assor- petrato intorno a sé»; sicché — prosegue la Suprema corte — ri-
IO in
be i delitti di percosse e minacce, anche gravi, ma non quello sulterebbe arbitraria un'interpretazione giurisprudenziale di una

AS
di lesioni, attesa la diversa obiettività giuridica dei reati qualsiasi limitazione non prevista dal legislatore all'applicazio-
so

(Cass. 28 marzo 2012, S., id., Rep. 2012, voce cit., n. 22). ne dell'aggravante collegata all'età del soggetto che assiste alle
condotte vessatorie.
es

———————— Al di là dell'interpretazione letterale dell'aggravante in que-


stione, la decisione in rassegna trova fondamento altresì nel be-
nc

(1) I. - Con la sentenza in epigrafe la Suprema corte definisce ne giuridico tutelato dalla fattispecie ex art. 572 c.p., individua-
D

la portata applicativa della c.d. «violenza assistita dal minore»,


co

to, ormai per costante orientamento, nel congiunto interesse del-


U

e cioè della circostanza aggravante introdotta in sede di conver- lo Stato alla tutela della famiglia da comportamenti vessatori e
LA

sione del d.l. 14 agosto 2013 n. 93 con l. 15 ottobre 2013 n. 119, violenti e dell'interesse delle persone facenti parte della fami-
IO olo

soprannominata «legge sulla violenza di genere o femminici- glia alla difesa della propria incolumità fisica e psichica (ex
dio». Originariamente inserita come aggravante del solo delitto
C

multis, Cass. 23 settembre 2011, G., id., 2012, II, 81; 17 marzo
c

di maltrattamenti ex art. 572 c.p., la circostanza in rassegna è 2010, B., id., 2011, II, 385, cui si rinvia per ulteriori riferimenti;
O sci
LO

stata poi trasformata in aggravante comune e ad effetto comune nella giurisprudenza di merito, in tal senso, v. Trib. Bari 12
dalla relativa legge di conversione. Sulla spinta della conven- gennaio 2017, Merito, 2017, fasc. 5, 38, con nota di INSARDÀ,
Fa

zione di Istanbul, infatti, anche il legislatore italiano ha cercato Riflessioni in tema di maltrattamenti in famiglia e violenza do-
di contrastare gli effetti della violenza assistita dal minore quale mestica).
R

elemento di maggior disvalore del fatto in ragione degli effetti Infine, la conclusione raggiunta dalla pronuncia in rassegna
nefasti che la condotta può produrre sul corretto sviluppo psico- sulla portata applicativa dell'aggravante di cui all'art. 61, 1°
fisico di soggetti in tenera età (in dottrina, sul tema della rifor- comma, n. 11 quinquies, c.p., risulterebbe peraltro coerente non
ma del 2013, cfr. LO MONTE, «Repetita (non) iuvant»: una ri- solo con l'interpretazione del tutto consolidata nella giurispru-
flessione «a caldo» sulle disposizioni penali di cui al recente denza di merito, sulla base della quale i maltrattamenti inflitti da
d.l. 93/13, convertito in l. 119/13, in tema di «femminicidio», in un coniuge all'altro in presenza dei figli possono condurre alla
<www.penalecontemporaneo.it>). dichiarazione di decadenza dalla potestà genitoriale ex art. 330
D'altro canto, la novella in questione si pone in linea con ap- c.c. per le inevitabili ripercussioni negative sull'equilibrio psi-
prodi ermeneutici del tutto consolidati nella giurisprudenza di co-fisico del minore (v. Trib. min. L'Aquila 19 luglio 2002, Fo-
legittimità secondo i quali, ai fini della configurabilità del delit- ro it., Rep. 2003, voce Potestà dei genitori, n. 9, e Famiglia e
to di maltrattamenti in famiglia, lo stato di sofferenza e di umi- dir., 2003, 482, con nota di DOLCINI, L'allontanamento del ge-
liazione delle vittime non deve necessariamente collegarsi a nitore violento dalla casa familiare; Trib. min. Ancona 5 feb-
specifici comportamenti vessatori realizzati nei confronti di un braio 2002, Foro it., Rep. 2002, voce cit. n. 15; App. Bologna
soggetto determinato, ma può derivare anche da un clima gene- 11 maggio 1988, id., Rep. 1990, voce cit., n. 7; Trib. min. Tori-
ralmente instaurato all'interno della comunità come conseguen- no 6 febbraio 1982, id., Rep. 1983, voce cit., n. 8; in tal senso,
za di atti di sopraffazione indistintamente e variamente com- v. anche App. Napoli 18 aprile 2012, id., 2012, I, 3116, che, tut-
messi a carico delle persone sottoposte al potere dei soggetti at- tavia, si riferisce alla «sospensione della potestà genitoriale»),
tivi, i quali ne siano tutti consapevoli, a prescindere sia dal- ma anche alla lettura ermeneutica collegata ad ulteriori fattispe-
l'entità numerica degli atti vessatori che dalla loro riferibilità ad cie delittuose, come la diffamazione, nell'ambito della quale è
uno qualsiasi dei soggetti passivi (in tal senso, v. Cass. 10 di- stata ritenuta la sussistenza del requisito della comunicazione
cembre 2015, B., Foro it., Rep. 2016, voce Maltrattamenti in con più persone anche quando le frasi offensive siano state pro-
famiglia, n. 12; 22 ottobre 2010, C., id., 2011, II, 78; 21 dicem- nunciate alla presenza di un adulto e di minori in tenera età qua-
bre 2009, Z., id., Rep. 2010, voce cit., n. 17, le ultime due ri- lora questi, pur non essendo in grado di cogliere lo specifico si-
chiamate in motivazione). gnificato delle parole usate, ne abbiano colto la generica portata
lesiva, tanto da esserne rimasti turbati e diventino potenziali
II. - In particolare, con la pronuncia in epigrafe la Cassazione strumenti di propagazione dei contenuti diffamatori (così Cass.
ribadisce la natura oggettiva dell'aggravante di cui all'art. 61, 1° 23 febbraio 2017, n. 16108, L., id., Le banche dati, archivio cit.
comma, n. 11 quinquies c.p. — già implicitamente rilevata in un — relativamente ad un caso di specie in cui i minori erano di età
precedente in cui era stata riconosciuta la sua configurabilità di due e quattro anni — richiamata in motivazione).
tutte le volte in cui il minore degli anni diciotto avesse percepito
la commissione del reato, anche quando la sua presenza non
fosse stata visibile all'autore del reato, se questi, tuttavia, ne
avesse avuto consapevolezza ovvero avrebbe dovuto averla
usando l'ordinaria diligenza (così Cass. 2 marzo 2017, n. 12328, ————————
id., Le banche dati, archivio Cassazione penale) — asserendo
che l'esatta portata della locuzione «l'avere . . . commesso il fat-
to in presenza . . . di un minore di anni diciotto» possa essere de-
finita compiutamente riferendosi alla semplice esposizione, da
IL FORO ITALIANO — 2018.
187 PARTE SECONDA 188

CORTE DI CASSAZIONE; sezione IV penale; sentenza 27 5.1. - Milita, a favore di tale tesi, il testo della norma in
settembre 2017 - 19 ottobre 2017, n. 48330; Pres. CIAMPI, parola secondo cui, nell'ipotesi di violazione degli obblighi
Est. TANGA, P.M. MARINELLI (concl. conf.); ric. Braghet- connessi allo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, il
to. Annulla senza rinvio Trib. Ivrea 14 aprile 2016. giudice dispone la revoca della pena sostitutiva con «ripristi-
no» di quella sostituita e della sanzione amministrativa della
Circolazione stradale — Guida in stato di ebbrezza — sospensione della patente. Il significato del termine «ripristi-
Lavoro di pubblica utilità — Sanzione amministrativa no» utilizzato dal legislatore non può che significare «rimes-
accessoria della sospensione della patente — Efficacia sa in vigore», «ristabilire», «riportare ad uno stato preceden-
— Sospensione (D.leg. 30 aprile 1992 n. 285, nuovo codi- te» (dall'unione di ri-, di nuovo, e il latino pristinus, anterio-
ce della strada, art. 186). re). Il che presuppone che, prima del «ripristino», l'efficacia

a
In tema di guida in stato di ebbrezza, qualora il giudice di- della sanzione amministrativa della sospensione della patente

to
sponga la sostituzione della pena detentiva e pecuniaria di guida inflitta sia stata sospesa.

en
con quella del lavoro di pubblica utilità, deve essere anche 6. - Ne consegue l'annullamento senza rinvio della senten-
sospesa l'efficacia della sanzione amministrativa accesso- za impugnata limitatamente al punto concernente l'omessa

am
ria della sospensione della patente di guida. (1) sospensione dell'efficacia della sanzione amministrativa del-
la sospensione della patente di guida applicata.

on
————————
Ritenuto in fatto. — 1. - Con sentenza 130/16 del 14 aprile

O
M abb
2016, il Tribunale di Ivrea applicava, su richiesta delle parti, (1) I. - Non constano precedenti in termini.

M
a Braghetto Edwin, in relazione alla violazione dell'art. 186, La pronuncia in epigrafe stabilisce che, per i reati previsti

SI
7° comma, cod. strada, la pena di mesi quattro di arresto ed dall'art. 186 cod. strada cui consegue la sanzione amministrati-
IO in
euro 1.000 di ammenda, con sostituzione — ex art. 186, va accessoria della sospensione della patente di guida, nel me-

AS
comma 9 bis, cod. strada — della pena detentiva e pecuniaria desimo provvedimento con cui la pena detentiva e pecuniaria
so
dell'alcool viene sostituita con il lavoro di pubblica utilità, ai
con il lavoro di pubblica utilità, oltre alla sanzione ammini-
sensi dell'art. 186, comma 9 bis, cod. strada (tale sostituzione è
es

strativa accessoria della sospensione della patente di guida rimessa alla valutazione discrezionale del giudice, da compiersi
per mesi nove. secondo i criteri dettati dall'art. 133 c.p.: cfr. Cass. 17 gennaio
nc

2. - Avverso tale sentenza, propone ricorso per cassazione 2017, Pacchioli, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione
D

Braghetto Edwin, a mezzo del proprio difensore, lamentando


co

penale; 10 dicembre 2015, Santori, id., Rep. 2016, voce Circo-


U

(in sintesi giusta il disposto di cui all'art. 173, 1° comma, lazione stradale, n. 162), dev’essere sospesa l'efficacia esecuti-
LA

disp. att. c.p.p.): erronea applicazione della legge penale in va della predetta sanzione amministrativa accessoria. La neces-
IO olo

relazione all'art. 186, comma 9 bis, cod. strada. Deduce che sità di sospendere l'efficacia di siffatta sanzione può essere de-
C

la norma prevede che, laddove nel corso dello svolgimento sunta, come si evince dalla motivazione, dal modo in cui il le-
c

dei lavori di pubblica utilità, il condannato ponga in essere gislatore disciplina i riflessi del periodo in cui si prevede l'effet-
O sci
LO

una qualche violazione, la pena sostitutiva possa essere revo- tuazione del lavoro di pubblica utilità.
cata e le sanzioni amministrative accessorie possano essere L'esito positivo di tale periodo, infatti, fa sì che il giudice,
Fa

ripristinate nella loro entità originaria. Afferma che l'utilizzo nella nuova udienza fissata per dichiarare estinto il reato, debba
del verbo ripristinare implica necessariamente il pregresso altresì disporre la riduzione alla metà della sanzione della so-
R

spensione della patente. Considerati i tempi occorrenti per la


«venir meno» della sanzione amministrativa accessoria e tale
fissazione di tale udienza, la mancata sospensione ex ante ri-
«venir meno» non può che essere rapportato al momento del- schierebbe di rendere vano il dimezzamento ex post della san-
la pronuncia della condanna con contestuale sostituzione del- zione accessoria. D'altro canto, posto che uno degli effetti della
la pena con il lavoro di pubblica utilità; solo l'esito dello violazione degli obblighi connessi allo svolgimento del lavoro
svolgimento di tale misura, d'altro canto, potrà essere poi de- di pubblica utilità è il ripristino della sanzione amministrativa
terminante ai fini della quantificazione definitiva della so- della sospensione della patente, l'utilizzo di tale espressione la-
spensione della patente di guida (oltre che ai fini della estin- scia intendere che, prima di riprendere vigore, la sanzione am-
zione del reato e della confisca, ove prevista). Sostiene, ministrativa era quiescente.
quindi, che il giudice avrebbe dovuto sospendere gli effetti
della sanzione amministrativa accessoria durante il periodo II. - Investita del ricorso avverso il provvedimento con cui il
di svolgimento della sanzione sostitutiva del lavoro di pub- giudice dell'esecuzione, in virtù dello svolgimento positivo del
blica utilità. lavoro di pubblica utilità, nel dichiarare estinto il reato di cui
Considerato in diritto. — 3. - Il ricorso è fondato. all'art. 186, 2° comma, lett. b), cod. strada, aveva rideterminato
la durata della sospensione della patente di guida in anni uno,
4. - A norma dell'art. 186, comma 9 bis, cod. strada, «In applicando la riduzione della metà alla sanzione erroneamente
caso di svolgimento positivo del lavoro di pubblica utilità, il stabilita in sede di cognizione in anni due, ovvero in misura ec-
giudice fissa una nuova udienza e dichiara estinto il reato, cedente il limite massimo edittale previsto dall'ipotesi di reato
dispone la riduzione alla metà della sanzione della sospen- contestata, la Suprema corte ha respinto l'impugnazione, evi-
sione della patente e revoca la confisca del veicolo seque- denziando come, in sede esecutiva, l'illegittimità della pena ac-
strato» . . . «In caso di violazione degli obblighi connessi allo cessoria applicata dal giudice della cognizione può essere rile-
svolgimento del lavoro di pubblica utilità, il giudice che pro- vata solo quando la sanzione irrogata non sia prevista dal-
cede o il giudice dell'esecuzione, a richiesta del pubblico l'ordinamento giuridico ovvero quando, per specie o quantità,
ministero o di ufficio, con le formalità di cui all'art. 666 questa risulti eccedente il limite legale, e non quando risulti er-
c.p.p., tenuto conto dei motivi, della entità e delle circostanze rato il calcolo attraverso il quale essa è stata determinata, salvo
della violazione, dispone la revoca della pena sostitutiva con che non sia frutto di errore macroscopico (Cass. 27 gennaio
ripristino di quella sostituita e della sanzione amministrativa 2015, Nardi, id., Rep. 2015, voce Esecuzione penale, n. 44).
della sospensione della patente e della misura di sicurezza
della confisca». III. - Con riferimento all'ipotesi in cui la punibilità per il rea-
to di guida in stato d'ebbrezza venga esclusa per la particolare
5. - In vero, l'immediata esecutività della sola sanzione tenuità del fatto, i giudici della legittimità hanno affermato che
accessoria della sospensione della patente rischierebbe, in le sanzioni amministrative accessorie vanno applicate dal pre-
caso di positivo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, di fetto, funzionalmente competente (Cass. 25 febbraio 2016, Tu-
rendere — verosimilmente, dati i tempi fisiologici di fissa- shaj, id., 2016, II, 412, con osservazioni di P. DI STEFANO, Par-
zione della nuova udienza per dichiarare estinto il reato e di- ticolare tenuità del fatto: il vademecum delle sezioni unite; an-
sporre la riduzione alla metà della sanzione amministrativa notata da R. BARTOLI, La particolare tenuità del fatto è compa-
— vani gli effetti della successiva riduzione della metà della tibile con i reati di pericolo presunto, in Giur. it., 2016, 1731;
sospensione stessa. A. VARVARESSOS, Non punibilità per particolare tenuità del fat-
IL FORO ITALIANO — 2018.
189 GIURISPRUDENZA PENALE 190

to e reati con soglie di offensività: osservazioni a sez. un. contraddittorio, ma in ogni caso priva della proposta di revoca.
13681/16, in Cass. pen., 2016, 2842; B. MAGRO, Tenuità del Pertanto, tale provvedimento è stato adottato nell'assenza di
fatto e reati di pericolo, ibid., 4089; G. AMARELLI, Le sezioni presupposti di legge, poiché l'imputato risulta aver commesso
unite estendono l'ambito di operatività dell'art. 131 bis c.p. ai una sola grave violazione, consistita nell'allontanamento dalla
reati con soglie di punibilità, in Dir. pen. e proc., 2016, 787; P. sede della comunità;
DIGLIO, La guida in stato di ebbrezza e il rifiuto di sottoporsi b) mancanza, contraddittorietà e manifesta illogicità della
all'alcoltest possono andare esenti da pena per «particolare te- motivazione, laddove l'ordinanza omette di prendere in esame
nuità del fatto»?, in Riv. pen., 2016, 767, e Arch. circolaz.,
la relazione dei servizi minorili e motivare sul punto: nella re-
2016, 479).
lazione in allegato vi era la segnalazione proveniente dalla
Nel senso che la durata della sospensione della patente di
questura di T. riguardante il collocamento dell'imputato in una

a
guida, quale sanzione amministrativa che accede al reato di ri-
fiuto di sottoporsi all'accertamento per la verifica dello stato di comunità disponibile alla prosecuzione della messa alla prova

to
ebbrezza, compresa tra il minimo di sei mesi ed il massimo di e l'illustrazione dell'andamento positivo dell'esperimento, che

en
due anni, non dev’essere raddoppiata nel caso in cui il veicolo non sono stati tenuti in alcuna considerazione. Il g.u.p., nella
appartenga a una persona estranea al reato, v. Cass. 29 ottobre sua succinta motivazione, non ha nemmeno verificato, contra-

am
2015, Bordin, Foro it., 2016, II, 313; annotata da D. D'AURIA, riamente ai principî regolatori dell'istituto della messa alla
Le sezioni unite fanno chiarezza sul rifiuto di sottoporsi all'al- prova, il pentimento per l'accaduto del minore e la sua rinno-

on
cooltest, in Giur. it., 2016, 183. vata adesione alle prescrizioni impartite con la messa alla pro-
va, né tanto meno la possibilità della prosecuzione del proget-

O
M abb
to, pur evidenziata dai servizi sociali. Ha dunque omesso di

M
motivare, con argomenti logici e non contraddittori, la ritenuta
valutazione di incompatibilità della violazione con il beneficio

SI
————————
IO in concesso senza peraltro avere richiesto ulteriori informazioni

AS
sull'accaduto.
so
3. - Con requisitoria scritta il procuratore generale presso la
Corte di cassazione, dott. Piero Gaeta, ha chiesto disporsi
es

CORTE DI CASSAZIONE; sezione I penale; sentenza 26 l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata, condivi-
nc

settembre 2017 - 29 settembre 2017, n. 45140; Pres. COR- dendo i motivi di ricorso.
D

TESE, Est. BONI, P.M. GAETA (concl. diff.); ric. Y. Dichia- Considerato in diritto. — Il ricorso è inammissibile perché
co

proposto contro provvedimento non impugnabile con tale


U

ra inammissibile ricorso avverso G.u.p. Trib. min. Messi-


na, ord. 9 novembre 2016. mezzo.
LA
IO olo

1. - Va premesso che l'imputato minore di età ricorrente —


Tribunale per i minorenni — Sospensione del processo e sottoposto dapprima a custodia cautelare e poi alla misura del
C
c

messa alla prova — Revoca — Ricorso per cassazione collocamento in comunità e tratto a giudizio col rito immedia-
O sci
LO

— Inammissibilità (Cod. proc. pen., art. 464 quater, 586; to —, dopo essere stato ammesso al giudizio abbreviato, aveva
y d.p.r. 22 settembre 1988 n. 448, approvazione delle di- ottenuto di sperimentare la messa alla prova con contestuale
Fa

sposizioni sul processo penale a carico di imputati mino- sospensione per la durata di anni uno del procedimento penale
renni, art. 28, 29). in corso di celebrazione a suo carico. Nel corso di tale esperi-
R

È inammissibile il ricorso per cassazione proposto avverso mento si era arbitrariamente allontanato dalla sede della co-
l'ordinanza che, ai sensi dell'art. 28, 5° comma, d.p.r. 22 munità, ragione per la quale il p.m. aveva chiesto la revoca del
settembre 1988 n. 448, dispone la revoca dell'ammissione beneficio ed il g.u.p. aveva fissato l'udienza camerale per l'as-
dell'imputato minorenne alla messa alla prova e della so- sunzione di tale decisione per la data del 9 novembre 2016.
spensione del processo, potendo detto provvedimento esse- Successivamente la questura di T. aveva riferito al Tribunale
re impugnato soltanto unitamente alla sentenza conclusiva per i minorenni di Messina che il minore era stato rintracciato
del giudizio. (1) al confine con la Francia e condotto, dapprima al centro di
identificazione eded espulsione
espulsione didi T.,
T.,quindi
quindipresso comun-
pressounauna
unità aventeavente
comunità sempre sede in
sempre quella
sede città. città.
in quella
Ritenuto in fatto. — 1. - Con ordinanza in data 9 novembre 1.1. - Assume la difesa che il provvedimento di revoca sa-
2016 il g.u.p. presso il Tribunale per i minorenni di Messina rebbe affetto da plurimi profili di illegittimità, sia quanto al
revocava nei confronti dell'imputato Y., sottoposto a procedi- procedimento che aveva condotto all'assunzione della deci-
mento penale per reati di concorso nel favoreggiamento del- sione, perché sollecitata dal p.m. senza che la relativa proposta
l'immigrazione clandestina, l'ordinanza di sospensione del provenisse dagli operatori dei servizi sociali, la cui relazione,
processo e di messa alla prova a ragione della constatata vio- priva della proposta, era stata acquisita agli atti soltanto duran-
lazione delle modalità dell'esperimento per essersi egli allon- te la celebrazione dell'udienza, sia in ordine alla decisione
tanato dalla comunità per minori presso la quale era alloggiato perché adottata in contrasto con la previsione normativa di ri-
ed essere stato rintracciato in prossimità del confine nazionale ferimento. Si tratta, però, di verificare se sia consentita l'im-
con la Francia; pertanto, procedendo nelle forme del rito ab- pugnazione mediante ricorso per cassazione dell'ordinanza di
breviato, già ammesso, lo condannava alla pena di anni tre e revoca della messa alla prova, che sia seguìta dalla immediata
mesi quattro di reclusione ed euro 2.290.000 di multa. prosecuzione e definizione del processo con la sentenza di
2. - Ricorre per cassazione il difensore dell'imputato avver- condanna in primo grado all'esito di giudizio abbreviato.
so la predetta ordinanza, il quale articola i seguenti motivi: 1.2. - In linea generale, ai sensi dell'art. 586 c.p.p., quando
a) inosservanza ed erronea applicazione dell'art. 28, 5° non è diversamente stabilito, le ordinanze emesse nel corso del
comma, d.p.r. 448/88 e dell'art. 27, 5° comma, d.leg. 272/89; dibattimento o degli atti preliminari possono essere impugna-
la prima disposizione prevede la revoca della messa alla prova te, a pena di inammissibilità, solo unitamente alla sentenza, e,
e della sospensione del processo soltanto a fronte di ripetute e in caso di proposizione, entrambe le impugnazioni sono valu-
gravi trasgressioni alle prescrizioni imposte ed il provvedi- tate congiuntamente dal giudice che ne è investito. L'art. 28,
mento equivale a riconoscimento dell'esito negativo del- 5° comma, d.p.r. n. 488 del 1988 non contiene una specifica
l'esperimento, in sé non ripetibile e comportante la prosecu- disciplina in deroga alla richiamata regola generale.
zione del procedimento. Nel caso di specie, la richiesta di re- 1.3. - Per quanto attiene alla regolamentazione del processo
voca è stata formulata di iniziativa dal p.m. senza attendere la minorile, le disposizioni del d.p.r. n. 488 del 1988, art. 28, de-
proposta dei servizi sociali minorili in violazione dell'art. 27, lineano il procedimento di messa alla prova con la previsione,
3° comma, disp. att. c.p.p. e la relativa relazione è pervenuta, al 1° e 2° comma, dell'ammissione all'istituto con sospensione
in quanto prodotta dal p.m., soltanto durante la celebrazione del processo e delle modalità dell'affidamento del minore ai
dell'udienza del 9 novembre 2016, con grave violazione del servizi minorili per la conduzione dell'attività di osservazione
IL FORO ITALIANO — 2018.
191 PARTE SECONDA 192

e trattamento, al 3° comma, della facoltà di proporre ricorso l'impugnabilità con ricorso per cassazione in via diretta e au-
per cassazione da parte del p.m., dell'imputato e del difensore tonoma al solo provvedimento ammissivo e la esclude per
avverso l'ordinanza di sospensione, al 5° comma, della revoca l'ordinanza di rigetto, contestabile soltanto unitamente alla
del provvedimento ammissivo. Il successivo art. 29 stesso te- sentenza, secondo la regola generale fissata dall'art. 586 c.p.p.
sto normativo contempla diversi possibili esiti conclusivi del- (Cass. 18 giugno 2002, Tenerelli, id., Rep. 2003, voce Tribu-
l'esperimento: in caso di esito positivo, che venga dichiarata nale per i minorenni, n. 48; 8 luglio 1999, Cherchi, id., Rep.
con sentenza l'estinzione del reato, pronuncia che può interve- 1999, voce cit., n. 50; 24 aprile 1995, Zagarella, id., Rep.
nire in diverse fasi processuali, ossia all'udienza preliminare 1995, voce cit., n. 65; 22 marzo 1995, Biasco, ibid., n. 55; 30
secondo l'art. 32, 1° comma, oppure al dibattimento ai sensi giugno 1992, Franzè, id., Rep. 1993, voce cit., n. 33; 9 marzo
dell'art. 33; in caso di risultato negativo, che venga ripreso il 1990, Pizzata, id., Rep. 1991, voce cit., n. 46).

a
corso del processo dal punto da cui è stato interrotto con la di- Del resto, la soluzione opposta che consentisse di investire

to
sposta sua sospensione, come si evince agevolmente dall'uso l'ordinanza di revoca di immediata impugnazione comporte-
dell'avverbio «altrimenti» a significare tale sviluppo procedu-

en
rebbe esiti processualmente irrazionali, poiché un'eventuale
rale alternativo all'estinzione del reato. Come già detto, l'art. accoglimento con annullamento del provvedimento di revoca

am
28 prevede espressamente la revoca del beneficio, da disporre non potrebbe comunque incidere sul corso del giudizio di pri-
in un momento anticipato rispetto all'integrale attuazione della mo grado, già esaurito e deciso con sentenza che resterebbe
sperimentazione in presenza delle condizioni di cui al 5°

on
insensibile a tale decisione. Inoltre, anche la gamma di motivi
comma e nel contraddittorio tra le parti, provvedimento che, deducibili avverso tale ordinanza sarebbe fortemente limitata,

O
M abb
come in caso di risultato negativo, determina il proseguimento non potendosi lamentare vizi attinenti alla valutazione delle

M
del processo dal momento e dalla fase in cui era stato sospeso, condizioni della revoca ed alla gravità delle infrazioni com-
cosa verificatasi appunto anche nel caso in esame.

SI
messe dall'imputato sottoposto, più propriamente da devolvere
IO in
Deve constatarsi che nella disciplina del processo minorile alla cognizione del giudice di merito di secondo grado; la so-

AS
manca un'esplicita disposizione che regoli il regime di impu- luzione qui propugnata, invece, assicura l'accesso ad un rime-
so
gnazione dell'ordinanza di revoca della messa alla prova, non dio che consente la possibilità di rimuovere la statuizione sfa-
contenuta negli art. 28 e 29 d.p.r. n. 448 del 22 settembre vorevole attraverso la sua revisione nell'ambito dei motivi
es

1988. Al contrario, nel procedimento ordinario di messa alla proposti. Né va tralasciato che la giurisprudenza, pur indivi-
nc

prova dei soggetti adulti, l'art. 464 octies c.p.p., che delinea il duando nel primo grado del giudizio la fase processuale in cui
procedimento di revoca del beneficio, prevede che la relativa più opportunamente è praticabile ed è auspicabile la messa alla
D
co

decisione sia adottata dal giudice d'ufficio e che contro di essa prova dei minori, perché funzionale ad impedire al massimo il
U

sia proponibile il ricorso per cassazione per il solo motivo di contatto tra minore e sistema giudiziario penale, ammette che
LA
IO olo

violazione di legge; al 4° comma introduce una disposizione l'istituto possa trovare attuazione anche nel grado di appello
finale e coerente con la premessa impugnabilità della decisio- quando, nell'ambito del riesame della decisione del giudice di
C
c

ne di revoca, secondo la quale il processo già sospeso può ri- primo grado, si riscontri l'omessa indagine sulla personalità
O sci

prendere il suo iter soltanto quando l'ordinanza di revoca sia del minore o l'ingiustificato rigetto della richiesta (Cass. 21
LO

divenuta definitiva, ovvero per mancato esperimento del- maggio 2009, S.I., id., Rep. 2010, voce cit., n. 31; 9 maggio
Fa

l'impugnazione o per l'infruttuosa sua proposizione. Analoga 2006, Rizzi, id., Rep. 2006, voce cit., n. 52; 2 giugno 1992,
disposizione è assente nel d.p.r. 448/88, che prevede l'imme- Ottavi, id., Rep. 1993, voce cit., n. 32; 28 maggio 1991, Sup-
R

diata ripresa del processo una volta venuta meno l'ordinanza pa, id., Rep. 1992, voce cit., n. 28).
di ammissione alla messa alla prova, senza esigere che la re- Va dunque formulato il seguente principio di diritto: «Non è
voca sia divenuta irrevocabile. consentito proporre ricorso per cassazione diretto avverso
Ebbene, la formulazione testuale dell'art. 28, la limitazione l'ordinanza che, ai sensi dell'art. 28, 5° comma, d.p.r. 448/88,
dell'esperibilità del ricorso per cassazione soltanto per conte- ha disposto la revoca del provvedimento di ammissione del-
stare il provvedimento di ammissione ed il raffronto sistemati- l'imputato minorenne alla messa alla prova e di sospensione
co tra le due discipline, dettate rispettivamente per il processo del processo a causa della trasgressione delle prescrizioni im-
a carico di minori e per quello nei confronti di maggiori di età, poste, che può essere impugnata soltanto unitamente alla sen-
che pure presentano molteplici profili di comunanza, induce a tenza conclusiva del giudizio nel grado».
ritenere che nel primo tanto il provvedimento che dia conto Per le considerazioni svolte, il ricorso va dunque dichiarato
dell'esito negativo della prova, quanto quello di revoca, che in inammissibile.
sostanza anticipa la medesima decisione rispetto al momento ————————
di conclusione della prova stessa, non siano autonomamente
ed immediatamente impugnabili col ricorso per cassazione: ta- (1) I. - È ammissibile, nel procedimento a carico dei mino-
li ordinanze restano soggette alla regola generale sulle impu- renni, il ricorso per cassazione proposto avverso l'ordinanza di
gnazioni dettata dall'art. 586 c.p.p. e sono contestabili con i revoca della messa alla prova, seguìta dall'immediata prosecu-
rimedi previsti per la sentenza che abbia concluso il procedi- zione e definizione del processo?
mento nel grado e soltanto unitamente ad essa. Questo il quesito al quale la Suprema corte, nella pronuncia
1.4. - Argomenti a sostegno delle conclusioni così raggiunte in epigrafe, ha fornito una risposta negativa.
possono trarsi dalla decisione delle sezioni unite di questa cor- Per il giudice di legittimità, l'ordinanza di revoca — così co-
te, riguardante il provvedimento di rigetto della richiesta di so- me quella che dia conto dell'esito negativo della prova o rigetti
spensione del procedimento con messa alla prova di cui agli la richiesta di ammissione al beneficio (per quest'ultima, cfr.,
art. 464 bis ss. c.p.p., in ordine al quale hanno affermato che per il rito minorile, Cass. 18 giugno 2002, Tenerelli, Foro it.,
esso «non è immediatamente impugnabile, ma è appellabile Rep. 2003, voce Tribunale per i minorenni, n. 48; 8 luglio 1999,
unitamente alla sentenza di primo grado, ai sensi dell'art. 586 Cherchi, id., Rep. 2000, voce cit., n. 42; 24 aprile 1995, Zaga-
c.p.p., in quanto l'art. 464 quater, 7° comma, c.p.p., nel preve- rella, id., Rep. 1995, voce cit., n. 65; 22 marzo 1995, Biasco,
dere il ricorso per cassazione, si riferisce unicamente al prov- ibid., n. 55; 30 giugno 1992, Franzè, id., Rep. 1993, voce cit., n.
33; 9 marzo 1990, Pizzata, id., Rep. 1991, voce cit., n. 46; per il
vedimento con cui il giudice, in accoglimento della richiesta rito ordinario, v. Cass., sez. un., 31 marzo 2016, Rigacci, id.,
dell'imputato, abbia disposto la sospensione del procedimento 2016, II, 656, e Cass. pen., 2016, 4371, con nota di L. BARONE;
con la messa alla prova» e non anche al provvedimento di ri- Giust. pen., 2016, III, 688 (m.), con nota di C. CAVALIERE; Pro-
getto della domanda (sez. un. 31 marzo 2016, Rigacci, Foro cesso penale e giustizia, 2017, 105, con nota di C. PANSINI) —
it., 2016, II, 656). Con tale pronuncia si è data soluzione al non è autonomamente ed immediatamente impugnabile col ri-
contrasto emerso nella giurisprudenza di questa corte ed esa- corso per cassazione, ma resta soggetta alla regola generale det-
minando in parallelo l'istituto della messa alla prova dei mino- tata dall'art. 586 c.p.p., secondo cui le ordinanze emesse nel di-
ri, ha riconosciuto come opzione esegetica corretta e fedel- battimento, «quando non è diversamente stabilito dalla legge»,
mente aderente alla lettera della norma quella che circoscrive possono essere impugnate, a pena di inammissibilità, solo uni-
IL FORO ITALIANO — 2018.
193 GIURISPRUDENZA PENALE 194

tamente alla sentenza: l'art. 28, 3° comma, d.p.r. 22 settembre 10 d.leg. n. 74 del 2000 perché, nella sua qualità di ammini-
1988 n. 488, invero, si limita a riconoscere, in capo al pubblico stratore unico e legale rappresentante della Holding s.r.l., al
ministero, all'imputato e al difensore, la facoltà di proporre ri- fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto,
corso unicamente per contestare il provvedimento di ammissio- occultava le scritture contabili ed i documenti di cui era ob-
ne al beneficio e il 5° comma, dedicato alla revoca del- bligatoria la tenuta e la conservazione in modo da non con-
l'ordinanza di sospensione, non contiene una specifica disciplina sentire la ricostruzione dei redditi e del volume di affari del-
in deroga al principio scolpito nell'art. 586 c.p.p. l'impresa, che aveva effettuato attività commerciale di pro-
Convergono verso questo risultato non solo l'argomento lette- dotti alcolici.
rale, bensì anche quello sistematico e logico.
Sul primo fronte, emerge la «omologa» disciplina di nuovo 2. - Con un primo motivo di ricorso lamenta la contraddit-
torietà e manifesta illogicità della motivazione in punto di

a
conio innestata con la l. 28 aprile 2014 n. 67 nel codice di rito,
ove una norma ad hoc — l'art. 464 octies c.p.p., che non ha al- prova della pregressa istituzione delle scritture contabili, de-

to
cuna corrispondenza nel d.p.r. 448/88 — nel delineare il proce- sunta dall'esistenza di lettere di intenti, riconducibili alla

en
dimento di revoca dell'ordinanza di sospensione con messa alla Holding, nelle quali la stessa si accreditava come esportatri-
prova nei confronti dei maggiori di età, nel 3° comma, prevede ce abituale di alcolici per beneficiare del regime di sospen-

am
espressamente la ricorribilità per cassazione per violazione di sione di imposta in presunti traffici intracomunitari, esistenza
legge della relativa decisione e, nel 4° comma, in coerenza con ritenuta dalla sentenza come non contestata dal ricorrente

on
la premessa impugnabilità, statuisce che il processo già sospeso nonostante la stessa corte abbia poi dovuto argomentare per
può riprendere il suo iter soltanto quando l'ordinanza di revoca contrastare l'assunto difensivo circa la falsità materiale (per-

O
M abb
sia divenuta definitiva. venendo a ritenere invece detta falsità come ideologica) di

M
Sul secondo fronte, non sfugge come la soluzione opposta quelle stesse lettere.
comporterebbe esiti processualmente irrazionali: l'ordinanza di

SI
3. - Con un secondo motivo lamenta l'erronea applicazio-
revoca, che, in presenza delle condizioni di cui al 5° comma
IO in ne dell'art. 10 d.leg. n. 74 del 2000 giacché, anche a volere

AS
(«ripetute e gravi trasgressioni alle prescrizioni imposte»), in ritenere attribuibili all'imputato le predette dichiarazioni
so
sostanza anticipa la decisione che dà conto dell'esito negativo d'intenti, le stesse sarebbero state erroneamente ricondotte
della prova, determina — come in quest'ultimo caso — la ripre- nella categoria dei documenti contabili che per legge si ha
es

sa del processo dal punto in cui si era interrotto e, pertanto, un


l'obbligo di formare e conservare e che consentono la rico-
eventuale accoglimento del ricorso — con conseguente annul-
nc

lamento del predetto provvedimento —, non potrebbe comun- struzione dei redditi o del volume d'affari, essendo peraltro
tali dichiarazioni diverse dal registro delle dichiarazioni d'in-
D

que incidere sul corso del giudizio di primo grado, probabilmen-


co

tento, nella specie non risultante istituito, per il quale si po-


U

te già esaurito e deciso con una sentenza che resterebbe insensi-


bile a tale decisione. trebbe invece pervenire a diversa conclusione peraltro solo
LA
IO olo

II. - In dottrina, tra i più recenti contributi in tema di controllo sul piano della illiceità amministrativa.
dei provvedimenti in materia di messa alla prova, cfr. L. BARO- 4. - Con un terzo motivo lamenta la violazione dell'art. 10
C
c

NE, I rimedi avverso il denegato probation - Dalle sezioni unite d.leg. n. 74 del 2000, nonché vizio di motivazione in punto
O sci
LO

segnali incoraggianti di implementazione dell'istituto, in Cass. di sussistenza del dolo specifico. Deduce che la sentenza im-
pen., 2016, 4379; C. CAVALIERE, Sulla immediata impugnabilità pugnata avrebbe utilizzato a tal fine dichiarazioni, già valo-
Fa

delle ordinanze di rigetto delle istanze di messa alla prova, in rizzate dalla Corte di cassazione nell'ambito del relativo pro-
Giust. pen., 2016, III, 689; A. DELLA BELLA, Un viaggio tra le cedimento cautelare, in realtà non utilizzabili perché mai ac-
R

misure sospensive: i nodi da sciogliere in attesa della promessa quisite al fascicolo per il dibattimento e avrebbe poi desunto
riforma del sistema sanzionatorio, in Dir. pen. e proc., 2016, l'esistenza della contabilità da un volume di affari in realtà
377; L. GUARDO, Revoca della sospensione del processo e mes- valutato dalla stessa sentenza come mai accertato nel proces-
sa alla prova nel procedimento penale minorile ed inammissibi- so e, infine, avrebbe desunto l'elemento del dolo specifico
lità della richiesta di riammissione al beneficio, in Legislazione dalla sola circostanza oggettiva della mancata consegna (di-
pen., 2016, fasc. 7; C. PANSINI, Scelte funamboliche sulle forme venuta «occultamento») dei documenti ai funzionari della
di controllo relative al diniego di messa alla prova per l'impu-
dogana.
tato adulto, in Processo penale e giustizia, 2017, 113.
Considerato in diritto. — Il primo e pregiudiziale motivo
di ricorso è fondato.
Va anzitutto ribadito, in adesione al più recente e preva-
———————— lente orientamento di questa corte, la cui forza cogente deri-
va dalla necessaria conformazione dell'interpretazione del
dettato dell'art. 10 d.leg. n. 74 del 2000 al principio di tassa-
tività della legge penale, che la condotta sanzionata dall'art.
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III penale; sentenza 12 10 d.leg. n. 74 del 2000 è solo quella, espressamente con-
luglio 2017 - 15 gennaio 2018, n. 1441; Pres. CAVALLO, templata appunto dalla norma, di occultamento o distruzione
Est. ANDREAZZA, P.M. CORASANITI (concl. diff.); ric. An- delle scritture contabili obbligatorie e non anche quella della
driola. Annulla App. Lecce 30 maggio 2016. loro mancata tenuta, espressamente sanzionata in via mera-
mente amministrativa dall'art. 9, 1° comma, d.leg. n. 471 del
Tributi in genere — Scritture contabili — Omessa tenuta 1997 (v., in conformità a Cass. 7 ottobre 2010, D.V., Foro
— Reato — Esclusione (D.leg. 18 dicembre 1997 n. 471, it., Rep. 2010, voce Tributi in genere, n. 1964, nonché a
riforma delle sanzioni tributarie non penali in materia di Cass. n. 28581 del 6 giugno 2015, id., Rep. 2015, voce cit.,
imposte dirette, di imposta sul valore aggiunto e di riscos- n. 1669, le successive Cass. 2 marzo 2016, C., id., Rep.
sione dei tributi, a norma dell'art. 3, comma 133, lett. q, l. 2016, voce cit., n. 1607, e n. 28048 del 17 febbraio - 7 giu-
23 dicembre 1996 n. 662, art. 9; y d.leg. 10 marzo 2000 n. gno 2017, Maniaci, non massimata; contra, isolatamente,
74, nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui Cass. 4 giugno 2009, Pacifico, id., Rep. 2009, voce cit., n.
redditi e sul valore aggiunto, a norma dell'art. 9 l. 25 giu- 1905).
gno 1999 n. 205, art. 10). Consegue a quanto appena detto che in tanto può essere
L'omessa tenuta delle scritture contabili non integra gli configurata la fattispecie delittuosa di cui all'art. 10 cit. in
estremi del reato di cui all'art. 10 d.leg. 74/00. (1) quanto la documentazione contabile, di cui si assume l'oc-
cultamento o la distruzione, sia stata previamente istituita
(non potendo occultarsi o distruggersi ciò che evidentemente
Ritenuto in fatto. — 1. - Andriola Antonio ha proposto ri- neppure esiste).
corso avverso la sentenza della Corte d'appello di Lecce in Ciò posto, nella specie, al fine di ritenere sussistente tale
data 30 maggio 2016 di conferma della sentenza del Tribuna- necessario presupposto la sentenza, che peraltro, menzionan-
le di Brindisi quanto alla condanna per il reato di cui all'art. do espressamente l'isolato precedente di questa corte appena
IL FORO ITALIANO — 2018.
195 PARTE SECONDA 196

sopra ricordato, parrebbe propendere per la lettura «estensi- la conservazione dei quali è imposta da altre disposizioni della
va» della norma, tuttavia da ripudiarsi per le ragioni sopra legge tributaria»). Nella motivazione di Cass. 17 febbraio 2017,
rammentate, ha fornito, da un lato, una spiegazione manife- Maniaci, cit., si sottolinea che la diversa interpretazione dell'art.
stamente illogica e, dall'altro, ha utilizzato elementi che, 10 d.leg. 74/00 «si risolverebbe in realtà in una operazione di
formati nelle indagini preliminari, non potevano, in mancan- applicazione analogica in malam partem non consentita».
za di spiegazioni ulteriori, essere poste alla base del- Dal canto proprio, Cass. 20 giugno 2017, n. 35591, F., cit.,
l'affermazione di responsabilità, come correttamente denun- precisa che, per quanto riguarda la fattispecie in esame, non è
ciato in ricorso. riproducibile il percorso esegetico intrapreso per affermare la
Infatti, mentre la puntualizzazione effettuata dalla senten- tipicità dell'omessa tenuta delle scritture contabili in riferimento
za in ordine al fatto che la società avesse «un volume d'affa- all'ipotesi di bancarotta documentale (nel senso che l'omessa

a
tenuta della contabilità interna integra gli estremi del reato di
ri» nulla può evidentemente dire sulla avvenuta istituzione bancarotta documentale fraudolenta, e non di quello di bancarot-

to
della contabilità (a tacere della sua desumibilità da lettere ta semplice, se lo scopo dell'omissione è quello di recare pre-

en
d'intenti che la stessa sentenza pare qualificare, a pag. 7, giudizio ai creditori, v. Cass. 22 gennaio 2015, D.C., Foro it.,
come ideologicamente false), non si comprende in che modo Rep. 2015, voce Bancarotta, n. 74; 11 aprile 2012, D.M., id.,

am
le dichiarazioni rese all'agenzia delle entrate dall'indagato, Rep. 2012, voce cit.; n. 63; 11 giugno 2009, Drago, id., Rep.
che, peraltro, dapprima affermò avere istituito regolarmente 2009, voce cit., n. 52). Nella motivazione di Cass. 20 giugno
la contabilità e successivamente, ritrattando, ebbe a dichiara-

on
2017, n. 35591, F., cit., si evidenzia, a tale proposito, che la
re il contrario, potessero, in mancanza del «transito» delle «legge fallimentare prende in considerazione uno spettro di

O
M abb
stesse, anche per il tramite di dichiarazioni testimoniali sul condotte più ampio di quello contemplato dal citato art. 10

M
punto, di cui nulla viene detto in sentenza, al fascicolo del (comprendendo anche la falsificazione), ma espressamente pu-
dibattimento, essere legittimamente utilizzate. nisce (all'art. 217) anche l'omessa tenuta dei libri e delle scrittu-

SI
IO in
Né, evidentemente, il fatto che tali dichiarazioni siano sta- re obbligatorie, il che ha autorizzato la giurisprudenza a ritenere

AS
te a suo tempo poste in rilievo da questa corte nell'ambito implicitamente ricompresa nell'incriminazione di cui all'art.
so
della trattazione di ricorso cautelare personale dell'odierno 216, 1° comma, n. 2, anche tale condotta, qualora per l'appunto
ricorrente (nel quale nessuna questione poteva porsi circa la finalizzata a recare pregiudizio ai creditori. Nel sistema di in-
es

legittima utilizzazione in giudizio delle stesse) poteva esime- criminazioni tributarie non è invece rinvenibile alcuna disposi-
re la corte territoriale (che non ha neppure spiegato perché, a zione analoga che consenta di ricostruire nel senso indicato la
nc

fronte della divergenza interna, dovesse privilegiarsi la ritrat- volontà legislativa». Si aggiunge, poi, che il reato «tributario, a
D

differenza di quello fallimentare, è reato con evento di danno —


co

tazione delle prime dichiarazioni) dalla necessità di verifica-


U

rappresentato dalla sopravvenuta impossibilità di ricostruire ai


re il corretto iter di formazione della prova nel dibattimento.
fini fiscali mediante i documenti i redditi o il volume degli affa-
LA
IO olo

In definitiva, dunque, fondato il primo motivo, in esso as- ri — la cui determinazione è vincolata alla condotta commissi-
sorbiti i restanti, la sentenza impugnata deve essere annullata va».
C

con rinvio per nuovo esame alla sezione promiscua della


c
O sci

Corte d'appello di Lecce.


LO
Fa

————————

————————
(1) Nella giurisprudenza di legittimità si è talvolta sostenuto
R

che anche la mancata tenuta delle scritture contabili può integra-


re il delitto di distruzione od occultamento di documenti di cui
all'art. 10 d.leg. 74/00. Al riguardo Cass. 4 giugno 2009, Pacifi-
co, Foro it., Rep. 2009, voce Tributi in genere, n. 1905, non ri-
sulta propriamente isolata (come la si etichetta nella motivazio- CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite penali; sentenza
ne della pronuncia in epigrafe), in quanto alle medesime conclu- 27 ottobre 2016 - 22 febbraio 2017, n. 8825; Pres. CANZIO,
sioni è approdata pure Cass. 1° dicembre 2011, n. 2698, id., Est. ANDRONIO, P.M. ANIELLO (concl. diff.); ric. Galtelli.
Rep. 2012, voce cit., n. 1659 (annotata da A. TRAVERSI, Anche Conferma App. Bologna, ord. 24 maggio 2016.
l'omessa istituzione è «occultamento» di scritture contabili?, in
Corriere trib., 2012, 1323). Impugnazioni penali in genere — Motivi — Specificità
Con la sentenza supra riprodotta, la terza sezione penale (in estrinseca — Mancanza — Inammissibilità (Cod. proc.
disaccordo con il pubblico ministero) ritiene erroneo l'anzidetto pen., art. 581, 591, 593, 597, 606, 609, 627; y disp. att.
inquadramento, ponendosi piuttosto sulla scia di una serie di cod. proc. pen., art. 114).
precedenti secondo i quali nell'ambito di tipicità della menzio- L'appello, al pari del ricorso per cassazione, è inammissibi-
nata disposizione non rientra la condotta di mera omissione del-
la tenuta delle scritture contabili. A tale orientamento, che in
le per difetto di specificità dei motivi se non sono esplici-
tempi più recenti risulta avere maggior seguito, possono essere tamente enunciati e argomentati i rilevi critici rispetto alle
ricondotte Cass. 20 giugno 2017, n. 35591, F., Foro it., Le ban- ragioni di fatto o di diritto sulle quali si fonda la sentenza
che dati, archivio Cassazione penale; 17 febbraio 2017, Maniaci impugnata. (1)
inedita; 2 marzo 2016, C., id., Rep. 2016, voce cit., n. 1607; 6
giugno 2015, n. 28581, id., Rep. 2015, voce cit., n. 1669 (anno-
tata da C. PINO, La rilevanza ai fini sanzionatori della mancata Ritenuto in fatto. — 1. - Con sentenza del 18 gennaio
tenuta e dell'occultamento delle scritture contabili, in Riv. dir. 2012, resa all'esito di giudizio abbreviato, il Tribunale di
trib., 2015, II, 353). Inoltre, l'esigenza di provare anche l'istitu- Parma ha condannato Cristian Galtelli alla pena di un mese
zione delle scritture contabili, ai fini della configurabilità del di reclusione ed euro 50 di multa, in relazione al delitto di
reato in questione, era stata sottolineata da Cass. 7 ottobre 2010, tentato furto pluriaggravato di un telefono cellulare (così di-
D.V., Foro it., Rep. 2010, voce cit., n. 1964 (annotata da R. versamente qualificata l'originaria imputazione di furto con-
PIERGIOVANNI e R. LUPI, «Diritto di non autoaccusarsi» e «oc- sumato), con esclusione della contestata recidiva, applica-
cultamento delle scritture»: un coordinamento possibile, in Dia- zione delle attenuanti di cui all'art. 62, n. 4, e art. 62 bis c.p.,
loghi trib., 2014, 531). ritenute prevalenti sulle aggravanti di cui all'art. 625, nn. 2 e
La sentenza in epigrafe (al pari di Cass. 6 giugno 2015, n.
7, c.p., ed applicazione della diminuente per il rito.
28581, cit.) conferisce rilievo al fatto che la mancata tenuta del-
le scritture contabili è sanzionata in via meramente amministra- Il tribunale, dopo aver esposto le ragioni alla base della
tiva dall'art. 9 d.leg. 471/97 (secondo cui va irrogata una san- derubricazione, della concessione delle predette attenuanti
zione pecuniaria a chiunque «non tiene o non conserva secondo con giudizio di prevalenza e dell'esclusione della recidiva,
le prescrizioni le scritture contabili, i documenti e i registri pre- ha determinato il trattamento sanzionatorio — «visti e valu-
visti dalle leggi in materia di imposte dirette e di imposta sul va- tati i parametri di cui all'art. 133 c.p.» — partendo da una
lore aggiunto ovvero i libri, i documenti e i registri, la tenuta e pena base di mesi tre di reclusione ed euro 150 di multa e ha
IL FORO ITALIANO — 2018.
197 GIURISPRUDENZA PENALE 198

negato la concessione dei benefici di legge, richiamando i ze (che implicano necessariamente un riferimento alla situa-
precedenti penali, indicati come ostativi. zione di fatto, non potendo quindi ritenersi sufficiente il me-
2. - Avverso la sentenza il difensore dell'imputato ha pre- ro richiamo agli elementi previsti dall'art. 133 c.p.p.).
sentato appello, lamentando che il tribunale, nella quantifi- Infine, ha esaminato la questione della necessità che vi sia,
cazione della pena, avesse posto come pena-base una con- anche in appello, una correlazione tra le argomentazioni
danna elevata, secondo i criteri di cui all'art. 133 c.p., ed ec- svolte nel motivo di impugnazione e quelle poste a base della
cessiva in considerazione delle modalità del fatto. Su tali ba- decisione impugnata; questione che per il procuratore gene-
si, ha formulato le seguenti richieste: rideterminazione della rale assorbe quella, non meno controversa in giurisprudenza,
pena in senso favorevole all'imputato; applicazione del mi- relativa alla possibilità di riproporre le questioni prospettate
nimo della pena; prevalenza delle attenuanti sulle contestate in primo grado e disattese dalla sentenza. Sul punto, il procu-

a
aggravanti; applicazione della diminuente per il rito, conces- ratore generale ha osservato che la correlazione deve ritener-

to
sione dei benefici di legge. si necessaria, anche alla luce della rilevanza costituzionale

en
3. - Con ordinanza del 24 maggio 2015 [sic], emessa d'uf- conferita all'obbligo di motivazione dei provvedimenti giu-
ficio ai sensi dell'art. 591, 2° comma, c.p.p., la Corte d'ap- risdizionali, e che quindi l'appello non può non contenere

am
pello di Bologna ha dichiarato inammissibile l'appello del- una critica alla motivazione del provvedimento impugnato.
l'imputato, rilevando che l'impugnazione constava della me- Peraltro, attese le peculiarità del giudizio di appello, la criti-

on
ra richiesta di riduzione della pena, in quanto «eccessiva in ca non deve necessariamente evidenziare — a differenza di
considerazione delle modalità del fatto» e che le richieste ri- quanto avviene con il ricorso per cassazione — profili di il-

O
M abb
sultavano palesemente deficitarie, sia con riferimento ad logicità o contraddittorietà della motivazione, essendo suffi-

M
elementi oggettivi di valutazione, sia per i profili di critica ciente che il motivo di appello non sia avulso dalle argomen-

SI
rispetto alle argomentazioni del tribunale. tazioni svolte in sentenza, delle quali deve tener conto. Ne
IO in
4. - Il difensore dell'imputato ha proposto ricorso per cas- consegue che, con i motivi di appello si possono anche ri-

AS
sazione, contestando la ritenuta genericità dell'atto d'appel- proporre questioni, di fatto e di diritto, già affrontate dal giu-
so

lo, poiché, avendo lamentato l'eccessività della pena nono- dice di primo grado, ma si deve comunque tenere conto della
es

stante la derubricazione del reato e la mancata concessione motivazione della sentenza impugnata: il giudice d'appello
delle attenuanti generiche in regime di prevalenza sulle ag- dovrà valutare, ai fini dell'ammissibilità, non la fondatezza
nc

gravanti, non era necessaria «un'esposizione lunga, prolissa della tesi esposta, ma l'esistenza di una critica pertinente ed
D

e maggiormente specifica». argomentata.


co

Il difensore ha svolto poi ulteriori doglianze relative all'e- Su tali basi ricostruttive, il procuratore generale ha conclu-
LA

quivalenza tra le circostanze che — a suo dire — il tribunale so per l'inammissibilità del ricorso, evidenziando l'intrinseca
IO olo

avrebbe ritenuto, e ha censurato la quantificazione della pena genericità del motivo di appello proposto nel caso in esame,
C

(che si era discostata «in maniera illegittima e immotivata con cui la difesa si era limitata a dedurre l'eccessività della
c

dal minimo edittale») e la riduzione per le attenuanti generi- pena, richiamando le modalità del fatto (non meglio precisa-
O sci
LO

che in misura inferiore ad un terzo (da due mesi a quaranta- te), ed aveva tra l'altro invocato un giudizio di prevalenza
cinque giorni di reclusione), chiedendo l'annullamento del delle circostanze attenuanti che era già stato in realtà formu-
Fa

provvedimento impugnato. lato in primo grado.


5. - Con decreto del 29 luglio 2016, il primo presidente ha Considerato in diritto. — 1. - La questione di diritto per la
R

assegnato d'ufficio il ricorso alle sezioni unite, ai sensi del- quale il ricorso è stato rimesso alle sezioni unite, in presenza
l'art. 610, 2° comma, c.p.p., per la trattazione in camera di di orientamenti giurisprudenziali contrastanti, è la seguente:
consiglio ai sensi dell'art. 611 c.p.p., in considerazione della «Se, e a quali condizioni e limiti, il difetto di specificità dei
necessità di risolvere il persistente contrasto rilevabile, nella motivi di appello comporti l'inammissibilità dell'impugna-
giurisprudenza della Suprema corte, sul tema della specifici- zione».
tà dei motivi di appello e dei poteri di declaratoria di inam- 1.1. - Si tratta di un problema che concerne uno dei più de-
missibilità delle impugnazioni, ai sensi dell'art. 591 c.p.p. licati snodi dell'intero sistema processuale penale, perché
6. - Con memoria depositata il 29 settembre 2016, il pro- concerne l'ampiezza del «filtro» costituito dalla declaratoria
curatore generale ha preso posizione sul contrasto giurispru- di inammissibilità delle impugnazioni, previsto dall'art. 591,
denziale oggetto della rimessione alle sezioni unite, concer- 2° comma, c.p.p.; declaratoria che il giudice deve emettere,
nente la necessità o meno di valutare «con minore rigore» la tra l'altro, qualora l'atto impugnatorio difetti di uno dei re-
specificità dei motivi di appello rispetto a quelli di ricorso in quisiti individuati dall'art. 581 stesso codice (art. 591, 1°
Cassazione: necessità sostenuta da uno dei contrapposti indi- comma, lett. c, c.p.p.). Tali disposizioni si collocano entram-
rizzi, talora in base al c.d. favor impugnationis, talaltra in ba- be nel titolo I (disposizioni generali) del libro IX (impugna-
se ai tratti distintivi dei due giudizi (manifesta infondatezza zioni) e sono, perciò, certamente applicabili sia all'appello
rilevabile solo in Cassazione; diversità del meccanismo de- che al ricorso per cassazione. Esse disciplinano i requisiti
volutivo). formali e sostanziali cui deve sottostare l'atto introduttivo e
Al riguardo, il procuratore generale ha osservato che tali rappresentano il superamento del principio di libertà delle
peculiarità non possono implicare un minore rigore valutati- forme che caratterizzava il previgente codice di rito del
vo, né incidere di per sé sulla portata del requisito della spe- 1930, nel quale, tra l'altro, il momento della presentazione
cificità, sul rilievo che le differenze tra i due mezzi di impu- dell'impugnazione era separato da quello della presentazione
gnazione riguardano i vizi deducibili e la cognizione attribui- dei motivi.
ta al giudice, ma sempre nell'ambito di una impugnazione Il codice vigente delinea, dunque, un «modello» di impu-
ammissibile e quindi dotata di motivi specifici. gnazione in forma scritta che, da un lato, deve consentire
In ordine, poi, alla definizione della «specificità» del mo- l'individuazione del provvedimento impugnato, attraverso
tivo di impugnazione, il procuratore generale ha ritenuto di l'indicazione anche della data e dell'autorità emittente (art.
dover distinguere tra le questioni di fatto (in relazione alle 581, alinea) e, dall'altro lato, deve «enunciare» i capi o i
quali è necessario esporre con precisione le circostanze fat- punti della decisione ai quali si riferisce l'impugnazione (art.
tuali poste a sostegno delle richieste, indicandone la rilevan- 581, lett. a), le richieste (lett. b) nonché i motivi, per i quali
za e il collegamento logico rispetto alle conclusioni critiche — a differenza degli altri requisiti di cui alle lett. a) e b) — è
prospettate nei confronti della sentenza impugnata), le que- prevista la necessità dell'indicazione «specifica» delle ragio-
stioni di diritto (dove la specificità assume una minore pre- ni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni ri-
gnanza, essendo necessario enunciare con chiarezza il prin- chiesta (lett. c). E la dottrina individua le ragioni di tale im-
cipio di diritto posto a fondamento della richiesta) e le que- postazione — ritenuta funzionale ad una rigorosa definizione
stioni concernenti il trattamento sanzionatorio e le circostan- sia dell'oggetto del giudizio di controllo, sia dell'ambito dei
IL FORO ITALIANO — 2018.
199 PARTE SECONDA 200

poteri cognitivi e decisori attribuiti al giudice dell'impugna- gio 2013, Marini, id., Rep. 2013, voce Impugnazioni penali,
zione — nella finalità di garantire il diritto alla verifica della n. 55). E ciò, perché il combinato disposto dell'art. 591, 2°
giustizia, in senso ampio, della decisione, evitando, però, comma, e 581, alinea, c.p.p. deve esser letto non isolatamen-
iniziative pretestuose e dilatorie. te, bensì nel contesto normativo complessivo concernente le
La giurisprudenza di legittimità si pone in armonia con ta- impugnazioni, che denota la scelta legislativa del favor im-
le ricostruzione interpretativa, evidenziando, a proposito dei pugnationis (ex multis, Cass. 26 febbraio 2015, B., id., Rep.
requisiti di forma richiesti dall'art. 581 c.p.p., che «il conte- 2015, voce Sequestro penale, n. 140; sez. un. 12 ottobre
nuto tipico dell'impugnazione è stato (...) rigorosamente de- 1993, Balestriere, id., Rep. 1994, voce Impugnazioni penali,
finito dal codice di rito che, nel riconoscere alla parte le più n. 95).
ampie possibilità di iniziativa contro le decisioni ritenute er- 2.2. - In relazione all'enunciazione dei «capi» o dei «pun-

a
ronee, ha inteso al tempo stesso evitare ogni uso strumentale ti» cui si riferisce l'impugnazione (art. 581, lett. a), le sezio-

to
e meramente dilatorio dei rimedi previsti» (Cass. n. 5489 del ni unite hanno chiarito che la nozione di «capo di sentenza»,

en
29 aprile 1999, Bassi). riferibile soprattutto alle sentenze plurime o cumulative, va
1.2. - L'individuazione dell'ambito di applicazione dei ri- riferita ad ogni decisione emessa relativamente ad uno dei

am
chiamati art. 581, 1° comma, lett. c), e 591, con riferimento reati attribuiti all'imputato: si tratta, cioè, di «un atto giuridi-
agli atti introduttivi del giudizio di appello, costituisce, dun- co completo, tale da poter costituire anche da solo, separata-

on
que, una problematica di rilevanza tutt'altro che teorica, ove mente, il contenuto di una sentenza»; laddove invece «il
solo si consideri che la declaratoria di inammissibilità può concetto di ‘punto della decisione’ ha una portata più ristret-

O
M abb
essere adottata anche d'ufficio in sede di legittimità, qualora ta, in quanto riguarda tutte le statuizioni suscettibili di auto-

M
l'inammissibilità stessa non sia stata rilevata dal giudice noma considerazione necessarie per ottenere una decisione

SI
d'appello. Dagli art. 591, 4° comma, e 627, 4° comma, completa su un capo, tenendo presente, però, che non costi-
IO in
c.p.p., infatti, emerge che l'inammissibilità può essere di- tuiscono punti del provvedimento impugnato le argomenta-

AS
chiarata in ogni stato e grado del processo, se non rilevata zioni svolte a sostegno di ciascuna statuizione». E lo scopo
so

dal giudice dell'impugnazione, salvo che nel giudizio conse- dell'enunciazione dei capi o punti della decisione è quello di
es

guente ad annullamento con rinvio, in cui è invece preclusa delimitare con precisione l'oggetto dell'impugnazione e di
la rilevazione delle inammissibilità verificatesi nei preceden- scongiurare impugnazioni generiche e dilatorie, in modo tale
nc

ti giudizi o nel corso delle indagini preliminari. che sia lo stesso impugnante a segnare gli esatti confini del-
D

A ciò deve aggiungersi che anche l'inammissibilità del- l'oggetto del gravame. Il requisito della specificità costitui-
co

l'impugnazione per il difetto di specificità dei motivi, come sce, così, l'asse portante delle prescrizioni richieste dal ri-
LA

ogni altro vizio «genetico», preclude non solo l'esame del chiamato art. 581: dall'indicazione dei capi e dei punti della
IO olo

merito, ma anche l'eventuale rilevazione, ex art. 129 c.p.p., decisione che si impugna, per terminare con le richieste ed i
C

di eventuali cause di non punibilità, come la prescrizione del motivi (sez. un. 27 maggio 2016, A., id., Rep. 2016, voce
c

reato, anche se intervenuta prima della sentenza impugnata, e cit., n. 64, e 17 ottobre 2006, Michaeler, id., Rep. 2007, voce
O sci
LO

tuttavia non rilevata né eccepita in quella sede, e neppure Appello penale, n. 56, che hanno espressamente richiamato i
dedotta con i motivi di ricorso. principî espressi da sez. un. 19 gennaio 2000, Tuzzolino, id.,
Fa

L'inammissibilità dell'impugnazione deve essere conside- Rep. 2000, voce cit., n. 17). Anche per tale requisito, co-
rata, infatti, una categoria unitaria, nell'ambito di un sistema munque, la giurisprudenza ha assunto un atteggiamento anti-
R

contraddistinto dal principio dispositivo, «nel senso che è formalistico: si è infatti esclusa l'inammissibilità dell'impu-
nella facoltà delle parti dare ingresso, attraverso un atto con- gnazione nel caso in cui il capo della sentenza che si intende
forme ai requisiti di legge richiesti, al procedimento di im- impugnare sia stato erroneamente indicato, purché tale capo
pugnazione e delimitare i punti del provvedimento da sotto- possa essere agevolmente identificato attraverso la lettura dei
porre al controllo dell'organo giurisdizionale del grado suc- motivi di gravame che costituiscono parte integrante dell'atto
cessivo. Ne consegue che il momento di operatività del- di impugnazione, concorrendo efficacemente a delinearne il
l'effetto devolutivo ope legis non può che coincidere con la reale contenuto (Cass. 17 febbraio 1998, Sacco, id., Rep.
proposizione di una valida impugnazione, che investa l'or- 1998, voce Impugnazioni penali, n. 51; 1° dicembre 1993,
gano giudicante della cognizione della res iudicanda, con ri- Marongiu, id., Rep. 1994, voce cit., n. 103).
ferimento sia ai motivi di doglianza articolati dalle parti sia a 2.3. - Anche quanto alle «richieste» di cui all'art. 581, lett.
quelli che, inerendo a questioni rilevabili d'ufficio, si affian- b), si registra nella giurisprudenza di legittimità un orienta-
cano per legge ai primi [...]. Esistono all'interno del- mento non formalistico, essendosi più volte affermato che
l'ordinamento fondamentali esigenze di funzionalità e di ef- esse possono anche desumersi implicitamente dai motivi,
ficienza del processo, che devono garantire — nel rispetto quando da questi emergano in modo inequivoco; e ciò perché
delle regole normativamente previste e in tempi ragionevoli l'atto di impugnazione va valutato nel suo complesso in ap-
— l'effettivo esercizio della giurisdizione e che non possono plicazione del principio del favor impugnationis (Cass. 6
soccombere di fronte ad un uso non corretto, spesso strumen- maggio 2003, Caratossidis, id., Rep. 2003, voce cit., n. 38; in
tale e pretestuoso, dell'impugnazione» (sez. un. 17 dicembre senso analogo, Cass. 18 maggio 2010, Amato, id., Rep.
2015, Ricci, Foro it., Rep. 2016, voce Prescrizione penale, 2010, voce cit., n. 46; 6 febbraio 2004, Gaudiso, id., Rep.
n. 35). 2004, voce Giudizio abbreviato, n. 66). Si è precisato, peral-
2. - Prima di esaminare il contrasto giurisprudenziale tro, che la valutazione giudiziale può supplire ad un'enuncia-
emerso in ordine alla specificità dei motivi di appello, appare zione erronea o insufficiente delle richieste, ma non alla sua
opportuno richiamare, in sintesi, gli orientamenti di legitti- assoluta mancanza (Cass. 18 settembre 2003, Scalia, ibid.,
mità relativi alle conseguenze derivanti dal mancato o difet- voce Impugnazioni penali, n. 41).
toso assolvimento, da parte dell'impugnante, dell'onere di 3. - A differenza che per i profili appena esaminati, l'art.
«indicare» ed «enunciare», nel proprio atto, gli altri elementi 581 c.p.p. prevede espressamente, per l'enunciazione dei
menzionati dall'art. 581 c.p.p., ovvero gli elementi identifi- «motivi» di impugnazione, il requisito della «specificità», ri-
cativi del provvedimento impugnato, i capi o punti censurati ferita alle «ragioni di diritto» e agli «elementi di fatto che
e le richieste. sorreggono ogni richiesta». E la precisazione delle caratteri-
2.1. - Quanto al primo dei requisiti sopra menzionati, si af- stiche e dei contorni di tale specificità assume rilevanza de-
ferma che, ai fini dell'ammissibilità dell'impugnazione, l'o- cisiva ai fini della valutazione di ammissibilità, da effettuarsi
messa od errata indicazione del provvedimento impugnato, ai sensi dell'art. 591, 1° comma, lett. c), c.p.p.
della data del medesimo e del giudice che lo ha emesso non 4. - A prescindere dalla casistica giurisprudenziale che ha
ha rilievo di per sé, ma solo in quanto può determinare incer- per oggetto le ipotesi, assolutamente patologiche, nelle quali
tezza nell'individuazione dell'atto (ex multis, Cass. 17 mag- l'impugnazione risulta intrinsecamente priva di specificità e
IL FORO ITALIANO — 2018.
201 GIURISPRUDENZA PENALE 202

prima di passare ad analizzare la questione della specificità dati su considerazioni generiche o astratte, o comunque non
dell'appello, è opportuno richiamare la consolidata giurispru- pertinenti al caso concreto (ex plurimis, Cass. 24 novembre
denza che ha affermato l'inammissibilità del ricorso per cas- 2015, S., id., Rep. 2016, voce cit., n. 74; 5 ottobre 1992, Ma-
sazione in caso di mancanza di correlazione tra le ragioni ar- kram, id., Rep. 1993, voce cit., n. 121), ovvero su generiche
gomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fonda- doglianze concernenti l'entità della pena a fronte di sanzioni
mento dell'impugnazione. sostanzialmente coincidenti con il minimo edittale (ex multis,
Sul piano generale, si è evidenziato che i motivi di ricorso Cass. 21 gennaio 2014, R., id., Rep. 2014, voce cit., n. 79).
per cassazione sono inammissibili «non solo quando risulta- Il segnalato contrasto ha, dunque, per oggetto la sola c.d.
no intrinsecamente indeterminati, ma altresì quando difettino «genericità estrinseca» dei motivi di appello, ovvero la man-
della necessaria correlazione con le ragioni poste a fonda- canza di correlazione fra questi e le ragioni di fatto o di dirit-

a
mento del provvedimento impugnato» (Cass. 15 febbraio to su cui si basa la sentenza impugnata.

to
2013, S., id., Rep. 2013, voce Cassazione penale, n. 23), e 5.1.1. - Si è infatti sostenuto che la valutazione del tasso di

en
che le ragioni di tale necessaria correlazione tra la decisione determinatezza dei motivi di impugnazione, da cui dipende
censurata e l'atto di impugnazione risiedono nel fatto che l'ammissibilità dell'atto, deve essere volta ad accertare la lo-

am
quest'ultimo «non può ignorare le ragioni del provvedimento ro chiarezza e specificità in rapporto ai principî della do-
censurato» (Cass. 29 gennaio 2014, L., id., Rep. 2014, voce manda, della devoluzione e del diritto di difesa dei controin-

on
cit., n. 43). teressati. E ciò in considerazione del fatto che, pur essendo le
Più in particolare, si è ritenuto «inammissibile il ricorso norme in materia d'impugnazione ispirate ad un principio di

O
M abb
per cassazione fondato su motivi che si risolvono nella pe- articolato formalismo, nella implicita e necessaria prospetti-

M
dissequa reiterazione di quelli già dedotti in appello e pun- va di delimitare nei suoi esatti confini il campo di indagine

SI
tualmente disattesi dalla corte di merito, dovendosi gli stessi del giudice del gravame, tale formalismo non deve essere
IO in
considerare non specifici ma soltanto apparenti, in quanto inutilmente esasperato, ogni qualvolta sia possibile la sicura

AS
omettono di assolvere la tipica funzione di una critica argo- individuazione dei vari elementi dell'atto di impugnazione,
so

mentata avverso la sentenza oggetto di ricorso» (Cass. 11 altrimenti mortificandosi il principio del favor impugnatio-
es

marzo 2009, Arnone, id., Rep. 2009, voce cit., n. 37). Nella nis. Si valorizza, dunque, la necessità di valutare l'atto di ap-
medesima prospettiva è stata rilevata, per un verso, l'inam- pello nel suo complesso, al fine di apprezzarne la completez-
nc

missibilità del ricorso per cassazione «i cui motivi si limitino za e quindi l'idoneità a dare impulso al successivo grado di
D

a enunciare ragioni ed argomenti già illustrati in atti o me- giudizio, e si esclude che l'inammissibilità possa discendere
co

morie presentate al giudice a quo, in modo disancorato dalla dal fatto che le censure, riproposte con i motivi di appello,
LA

motivazione del provvedimento impugnato» (Cass. 8 maggio siano state già esaminate e confutate dal giudice di primo
IO olo

2009, Candita). E non è comunque sufficiente, ai fini della grado. E ciò in quanto «tale rilievo, se è pertinente nel-
C

valutazione di ammissibilità, che ai motivi di appello venga- l'ambito del giudizio di cassazione, nel quale costituisce mo-
c

no aggiunte «frasi incidentali di censura alla sentenza impu- tivo di ‘aspecificità’ la mancanza di correlazione tra le ra-
O sci
LO

gnata meramente assertive ed apodittiche, laddove difettino gioni argomentative della decisione impugnata e quelle poste
di una critica argomentata avverso il provvedimento ‘attacca- a fondamento dell'impugnazione, non può essere utilizzato
Fa

to’ e l'indicazione delle ragioni della loro decisività rispetto con riferimento al giudizio di appello in considerazione del-
al percorso logico seguìto dal giudice di merito» (Cass. 21 l'effetto devolutivo dei motivi di impugnazione, che consen-
R

gennaio 2013, L., id., Rep. 2013, voce Impugnazioni penali, te ed impone al giudice di secondo grado la rivisitazione dei
n. 78)». capi e dei punti impugnati» (Cass. 27 giugno 2012, Livrieri,
5. - Le considerazioni che precedono valgono, però, solo id., Rep. 2013, voce cit., n. 75; in senso analogo, ex multis,
con riferimento ai requisiti di specificità estrinseca dei moti- Cass. n. 23317 del 9 febbraio 2016, Iosa; n. 8645 del 20 gen-
vi di ricorso per cassazione. Diversa è invece la situazione naio 2016, Stabile; 7 gennaio 2014, F., id., Rep. 2014, voce
con riferimento alla valutazione dei motivi di appello, in re- Appello penale, n. 83; 3 dicembre 2013, D., ibid., voce Im-
lazione alla quale si è sviluppato il contrasto interpretativo pugnazioni penali, n. 83).
oggetto della presente decisione. Le conclusioni appena esposte sono state ribadite da nu-
Prima di procedere all'analisi dei due indirizzi interpreta- merose pronunce, anche in tempi recenti, con varietà di ac-
tivi in contrasto, è opportuno evidenziare preliminarmente centi argomentativi (ex multis, Cass. n. 30388 del 13 aprile
che la questione controversa è stata trattata, anche di recente, 2016, Curti; 24 novembre 2015, S., cit.; 24 novembre 2014,
da un numero elevatissimo di pronunce: ciò rende inevitabile S., id., Rep. 2015, voce cit., n. 86; 14 ottobre 2013, S., id.,
fare riferimento solo alle decisioni che sono apparse partico- Rep. 2014, voce cit., n. 88).
larmente rappresentative, perché contengono esplicite enun- Altre pronunce riconducibili all'indirizzo in esame pongo-
ciazioni di principio. Tali decisioni si differenziano dal gran no l'accento non tanto sulla diversità strutturale e funzionale
numero di quelle in cui i diversi criteri valutativi utilizzati del giudizio di appello rispetto a quello di cassazione, quanto
costituiscono un presupposto implicito del decidere, e non sulla centralità del principio del favor impugnationis, inteso
l'espressione di un principio enunciato e giuridicamente mo- come una clausola generale, alla cui stregua deve essere in-
tivato sul piano astratto. terpretato l'art. 581, lett. c), c.p.p. per evitare che esso di-
5.1. - L'indirizzo favorevole ad una differente valutazione venga uno strumento di fatto per la deflazione dei carichi di
dell'inammissibilità dei motivi di appello, con specifico ri- lavoro (Cass. 14 gennaio 2013, L., id., Rep. 2013, voce cit.,
guardo alla necessità di sottoporre ad una puntuale critica la n. 72. Vedi anche Cass. n. 16350 del 3 febbraio 2016, Cerre-
motivazione della sentenza impugnata, afferma la necessità to; n. 2782 del 24 novembre 2015, dep. 2016, Tavella; 19
di valutare il requisito della specificità dei motivi di appello settembre 2014, S., id., Rep. 2014, voce cit., n. 72).
in termini meno stringenti e comunque diversi rispetto al cor- 5.1.2. - Vi sono poi alcune pronunce che si collocano in
rispondente scrutinio dei motivi di ricorso per cassazione, ta- posizione intermedia tra l'orientamento di cui sopra e l'op-
lora limitandosi a richiamare il principio del favor impugna- posto orientamento, restrittivo, di cui si dirà. Esse riguarda-
tionis, in altre occasioni valorizzando anche la diversa strut- no, in particolare, il profilo della riproposizione, nell'atto di
tura del giudizio di appello rispetto a quello di legittimità, impugnazione, di questioni già esaminate e disattese nella
con particolare riferimento alla differente funzione rispetti- sentenza impugnata ed affermano che è la diversità struttura-
vamente svolta, dai motivi di ricorso, nell'individuazione dei le tra i due giudizi a far escludere che la riproposizione di
poteri cognitivi e decisori del giudice dell'impugnazione. questioni già esaminate e disattese in primo grado sia causa
Le sentenze che sono espressione di tale indirizzo non ne- di inammissibilità dell'appello, che ha per contenuto la rivi-
gano la necessità di valutare con rigore la c.d. «genericità in- sitazione integrale del punto «attaccato», con i medesimi po-
trinseca» dei motivi, ritenendo inammissibili gli appelli fon- teri del primo giudice ed anche a prescindere dalle ragioni
IL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 28.
203 PARTE SECONDA 204

dedotte nel motivo: inammissibilità che sussiste invece nel per cassazione, ricostruendo correttamente l'ambito e la por-
giudizio di cassazione, dove la censura deve colpire uno dei tata degli art. 581 e 591 c.p.p., dai quali emerge che, tra i re-
vizi della motivazione tassativamente indicati nella lett. e) quisiti di ammissibilità dell'appello, rientrano anche l'enun-
dell'art. 606 c.p.p. (Cass. 12 febbraio 2014, K., ibid., n. 77; 7 ciazione e l'argomentazione di rilievi critici relativi alle ra-
dicembre 2011, E.K., id., Rep. 2012, voce cit., n. 59). gioni di fatto o di diritto poste a fondamento della sentenza
Si tratta di affermazioni che sono state in più occasioni ri- impugnata.
prese da altre pronunce, che hanno anch'esse escluso, per ra- 6.1. - È opportuno procedere preliminarmente a delineare i
gioni sistematiche, l'inammissibilità del motivo di appello tratti comuni e i tratti distintivi dei due mezzi di impugna-
contenente una mera richiesta di rivalutazione delle prove. Si zione, ai fini che qui interessano.
è osservato, in particolare, che il carattere peculiare del giu- 6.1.1. - Sotto il primo profilo, vengono in rilievo i richia-

a
dizio di appello è proprio quello di avere ad oggetto la ripro- mati art. 581 e 591 c.p.p., disposizioni che si collocano en-

to
posizione delle medesime questioni prospettate e respinte in trambe nel titolo I (disposizioni generali) del libro IX (impu-

en
primo grado ed una nuova valutazione degli elementi proba- gnazioni). La prima delle due disposizioni disciplina la for-
tori acquisiti in primo grado, dal momento che non si verte in ma dell'impugnazione, prevedendo che questa si propone

am
un caso di ricorso di legittimità, bensì di una impugnazione con atto scritto nel quale sono indicati il provvedimento im-
di merito, naturalmente diretta ad una piena revisio prioris pugnato, la data del medesimo, il giudice che lo ha emesso, e

on
instantiae, ovviamente nei limiti del devoluto (ex multis, sono enunciati: a) i capi o i punti della decisione ai quali si
Cass. n. 11678 del 3 marzo 2015, Mazzucchetti; 6 dicembre riferisce l'impugnazione; b) le richieste; c) i motivi, con l'in-

O
M abb
2013, Kalboussi, id., Rep. 2014, voce cit., n. 81; 20 novem- dicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di

M
bre 2012, L., id., Rep. 2013, voce cit., n. 74). fatto che sorreggono ogni richiesta. Essa deve essere letta in

SI
5.2. - Il secondo orientamento che ha dato vita al contrasto combinato disposto con la seconda, la quale — tra le altre
IO in
oggetto del presente giudizio è quello che afferma la sostan- fattispecie di inammissibilità dell'impugnazione (di cui alle

AS
ziale omogeneità della valutazione della specificità estrinse- lett. a, b, d, del 1° comma) — prevede, alla lett. c), l'inosser-
so

ca dei motivi di appello e dei motivi di ricorso per cassazio- vanza di una serie di disposizioni, tra le quali è indicato l'art.
es

ne; omogeneità che trova la sua base in considerazioni di ti- 581.


po sistematico, imperniate sulla struttura del giudizio di ap- I successivi commi dell'art. 591 disciplinano il procedi-
nc

pello. Si tratta anche in questo caso di affermazioni formula- mento per la dichiarazione di inammissibilità, che ha una
D

te con accenti diversi, a cui la giurisprudenza di legittimità è struttura fortemente semplificata. Si prevede, infatti: a) che il
co

giunta attraverso percorsi argomentativi non sempre omoge- giudice dell'impugnazione, anche di ufficio, dichiara con or-
LA

nei. dinanza l'inammissibilità e dispone l'esecuzione del provve-


IO olo

Una prima ragione alla base della piena equiparazione tra dimento impugnato (2° comma); b) che tale ordinanza è noti-
C

appello e ricorso per cassazione, quanto alla specificità dei ficata a chi ha proposto l'impugnazione ed è soggetta a ricor-
c

motivi di censura, è stata individuata — come anticipato — so per cassazione e che, se l'impugnazione è stata proposta
O sci
LO

nella natura del giudizio di appello, che non costituisce un personalmente dall'imputato, è notificata anche al difensore
«nuovo giudizio», ma «uno strumento di controllo o, rectius, (3° comma); c) che l'inammissibilità, quando non è stata ri-
Fa

di censura, su specifici punti e per specifiche ragioni, della levata a norma del 2° comma, può essere dichiarata in ogni
decisione impugnata»; con la conseguenza che l'impugna- stato e grado del procedimento (4° comma). Non è questa la
R

zione deve «esplicarsi attraverso una critica specifica, mirata sede per analizzare nel dettaglio tale speciale procedimento,
e necessariamente puntuale della decisione impugnata e da essendo sufficiente qui rimarcare che la sua previsione codi-
essa deve trarre gli spazi argomentativi della domanda di una cistica conferma la centralità della valutazione dell'ammis-
decisione corretta in diritto ed in fatto» (Cass. 6 febbraio sibilità dell'impugnazione, nonché l'autonomia di tale valu-
2003, Valle, id., Rep. 2004, voce cit., n. 33). tazione, logicamente prioritaria ed eventualmente preclusiva,
In alcuni casi, peraltro, il requisito della specificità estrin- rispetto a quella del merito.
seca è delineato in termini di particolare rigore, nel senso che 6.1.2. - Quanto ai tratti distintivi, va evidenziato che l'ap-
sono stati ritenuti generici i motivi non attinenti alla effettiva pello costituisce un'impugnazione «a critica libera», non es-
ratio decidendi della decisione appellata, e quelli che «non sendo tipizzate dal legislatore le categorie dei motivi di cen-
impingono le strutture portanti del costrutto argomentativo sura che possono essere formulati, ed «attribuisce al giudice
della decisione appellata nella prospettiva, prescritta dal rito, di secondo grado la cognizione del procedimento limitata-
della confutazione dialettica delle ragioni specifiche effetti- mente ai punti della decisione ai quali si riferiscono i motivi
vamente poste dal giudice a quo a fondamento della decisio- proposti» (art. 597, 1° comma, c.p.p.). Invece, il ricorso per
ne impugnata» (Cass. n. 26336 del 9 giugno 2011, Borra). E cassazione costituisce un mezzo di impugnazione a critica
si è osservato che solo la rilevazione di una «manifesta ca- vincolata (essendo inammissibile se proposto per motivi di-
renza» di specificità del motivo, per la mancanza di ogni versi da quelli stabiliti dalla legge, ai sensi dell'art. 606, 1° e
concreta correlazione con le ragioni esposte nella sentenza 3° comma, c.p.p.), che, di regola, «attribuisce alla Corte di
impugnata, può ritenersi compatibile — secondo una inter- cassazione la cognizione del procedimento limitatamente ai
pretazione costituzionalmente orientata dell'art. 591, 2° motivi proposti» (art. 609, 1° comma, c.p.p.).
comma, c.p.p. — con la procedura de plano ivi prevista 6.2. - In tale contesto normativo si colloca il contrasto giu-
(Cass. 7 gennaio 2014, P., id., Rep. 2014, voce cit., n. 80). risprudenziale oggetto del presente giudizio, che trova il suo
Il variegato panorama delle pronunce ascrivibili all'orien- fondamento nella tensione che indubbiamente esiste fra il
tamento «restrittivo» è poi arricchito da una serie di decisio- principio di specificità dell'appello, enunciato dal richiamato
ni che hanno evidenziato la necessità di valutare «con minor art. 581, 1° comma, lett. c), c.p.p., che non opera alcuna di-
rigore» la specificità dei motivi di appello, rispetto a quelli di stinzione fra appello e ricorso per cassazione, e il principio
ricorso per cassazione, pur contestualmente precisando che devolutivo fissato dall'art. 597, 1° comma, secondo cui la
tale differente valutazione «non può comportare la sostanzia- cognizione del giudice d'appello non è limitata ai motivi
le elisione» del requisito di cui all'art. 581, lett. c), c.p.p. (ex proposti, ma si estende ai punti della decisione ai quali essi
plurimis, Cass. n. 2345 del 18 dicembre 2015, dep. 2016, si riferiscono.
Carpiceci; n. 17461 del 3 luglio 2015, dep. 2016, Pantano; Si tratta di un contrasto che non ha per oggetto il requisito
29 maggio 2015, J., id., Rep. 2015, voce cit., n. 83). della «specificità intrinseca» dei motivi, la cui mancanza è
6. - Ritengono le sezioni unite, condividendo le considera- pacificamente causa di inammissibilità dell'appello. E così
zioni svolte dal procuratore generale, che il secondo dei due devono essere ritenuti inammissibili gli appelli fondati su
orientamenti sopra descritti sia più coerente con il dato nor- considerazioni di per sé generiche o astratte, o evidentemente
mativo, perché assimila sostanzialmente l'appello e il ricorso non pertinenti al caso concreto.
IL FORO ITALIANO — 2018.
205 GIURISPRUDENZA PENALE 206

Le difformità tra le soluzioni giurisprudenziali sopra evi- cipio di proporzionalità, ovvero: non siano tali da vanificare
denziate riguardano, dunque, la cosiddetta «specificità il diritto a una pronuncia di merito attraverso l'imposizione
estrinseca», che può essere definita come la esplicita correla- di eccessivi formalismi, siano chiari e prevedibili, non im-
zione dei motivi di impugnazione con le ragioni di fatto o di pongano eccessivi oneri alla parte impugnante per l'esercizio
diritto poste a fondamento della sentenza impugnata. del diritto di difesa.
7. - La tesi della riferibilità della «specialità estrinseca» 7.2. - Venendo all'ordinamento interno, deve osservarsi
anche all'appello, oltre che al ricorso per cassazione, si fon- che, dal combinato disposto degli art. 581, 1° comma, lett.
da su solide basi letterali e sistematiche. c), 591, 1° comma, lett. c), e 597, 1° comma, c.p.p., emerge
7.1. - Deve preliminarmente rilevarsi che il richiamo all'e- che l'ultima di tali disposizioni — nello stabilire che la co-
gnizione del procedimento è attribuita al giudice d'appello

a
sigenza di specialità estrinseca dei motivi di appello non è
ostacolato dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti limitatamente ai punti della decisione ai quali si riferiscono i

to
umani in materia di processo equo (art. 6 della convenzione motivi proposti — non può essere interpretata nel senso che

en
europea dei diritti dell'uomo). Infatti essa ammette che vi sia sufficiente, ai fini dell'ammissibilità dell'appello, che i
siano requisiti di ammissibilità delle impugnazioni ed evi- motivi si riferiscano semplicemente a «punti della decisio-

am
denzia che non sussiste una «garanzia alla ‘doppia conforme’ ne». Infatti l'espressione «si riferiscono», contenuta nella di-
sul merito della regiudicanda», richiamando l'ampia discre- sposizione, deve essere riempita di contenuto proprio sulla

on
zionalità degli Stati in ordine alla configurazione dei mezzi base dell'art. 581, 1° comma, lett. c); con la conseguenza che
di impugnazione e dei conseguenti giudizi. essa non può che significare «indicano specificamente le ra-

O
M abb
7.1.1. - Sotto il primo profilo, assume rilievo la sentenza gioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni ri-

M
della Corte europea dei diritti dell'uomo 16 giugno 2015, chiesta», in relazione ai punti della sentenza e, dunque, in re-

SI
Mazzoni c. Italia, § 39-40, in cui si afferma che «il ‘diritto a lazione alla motivazione della sentenza che sorregge tali
IO in
un tribunale’, di cui il diritto di accesso costituisce un aspetto punti. In altri termini, il richiamato combinato disposto deli-

AS
particolare, non è assoluto e si presta a limitazioni implici- nea: una prima fase, necessaria, di delibazione dell'ammis-
so

tamente ammesse, soprattutto per quanto riguarda le condi- sibilità, che ha per oggetto tutte le verifiche richieste dal 1°
es

zioni di ricevibilità di un ricorso, perché per sua stessa natura comma dell'art. 591, compresa quella sulla specificità estrin-
richiede anche una regolamentazione da parte dello Stato, il seca dei motivi; una seconda fase, successiva ed eventuale,
nc

quale a tale proposito gode di un certo margine di apprezza- di valutazione del merito. Dunque, alla circostanza che la va-
D

mento. Tuttavia, queste restrizioni non possono limitare l'ac- lutazione del merito nel giudizio di appello sia riferita ai
co

cesso disponibile alla parte in causa in maniera o a un punto «punti» e non ai «motivi» e che all'esito di tale valutazione il
LA

tali che il suo diritto a un tribunale venga leso nella sua stes- giudice di appello possa giungere anche a ricostruzioni di
IO olo

sa sostanza; infine, esse si conciliano con l'art. 6, § 1, soltan- fatto o di diritto diverse da quelle prospettate dall'appellante
C

to se tendono ad uno scopo legittimo e se esiste un ragione- non consegue che il giudice d'appello possa accedere alla va-
c

vole rapporto di proporzionalità tra i mezzi utilizzati e lo lutazione del merito a fronte di motivi che non rispettino il
O sci
LO

scopo perseguito (v., fra molte altre, Edificaciones March requisito della specificità. In altri termini, la plena cognitio
Gallego S.A. c. Spagna, 19 febbraio 1998, § 34 [...]». Inoltre, che caratterizza i poteri del giudice d'appello — privo di
Fa

la compatibilità delle limitazioni previste dal diritto interno vincoli rispetto sia al contenuto dei motivi di ricorso, sia alle
con il diritto di accesso a un tribunale, riconosciuto dall'art. argomentazioni svolte dal primo giudice — viene in rilievo
R

6, § 1, della convenzione, dipende dalle particolarità della solo se e nei limiti in cui questo sia stato legittimamente in-
procedura in causa e dall'insieme del processo condotto nel- vestito di quei poteri: ciò che può avvenire solo a seguito di
l'ordinamento giuridico interno (ex multis, Khalfaoui c. un'impugnazione che risulti rispettosa anche delle previsioni
Francia, 34791/97, Cedu 1999-IX; Mohr c. Lussemburgo, di cui all'art. 581 c.p.p., funzionali alla tutela di esigenze si-
29236/95, 20 aprile 1999; in senso analogo, Corte eur. diritti stematiche che assumono rilievo costituzionale.
dell'uomo 12 ottobre 2010, Atanasiu c. Romania, §§ 114- A tale conclusione non si può opporre il principio del fa-
115; 3 novembre 2009, Davran c. Turchia, § 37-38). vor impugnationis — richiamato nelle sentenze che sono
7.1.2. - Sotto il secondo profilo — quello della garanzia espressione dell'indirizzo interpretativo qui non condiviso —
del doppio grado di giurisdizione — viene in rilievo l'art. 2 perché tale principio non può che operare nell'ambito dei ri-
del protocollo n. 7 della convenzione, il cui 1° comma pre- gorosi limiti rappresentati dalla natura intrinseca del mezzo
vede che «ogni persona dichiarata colpevole da un tribunale di impugnazione, che è delineata non solo dall'art. 597, 1°
ha il diritto di far esaminare la dichiarazione di colpevolezza comma, ma anche dall'art. 581, 1° comma, lett. c). In altri
o la condanna da una giurisdizione superiore. L'esercizio di termini, la necessità di valutare con minore rigore la specifi-
tale diritto, ivi compresi i motivi per cui esso può essere cità dei motivi di appello, rispetto a quelli di ricorso per cas-
esercitato, è disciplinato dalla legge». E l'interpretazione sazione, non può comportare la sostanziale elisione di tale
giurisprudenziale (Corte eur. diritti dell'uomo 20 ottobre requisito, con la sua riduzione alla sola specificità intrinseca.
2015, Di Silvio c. Italia, § 50) ha chiarito che tale disposi- E non si tratta, come pure affermato in giurisprudenza, di
zione regola principalmente questioni istituzionali, «come una indebita utilizzazione della lett. c) del 1° comma dell'art.
l'accesso a una corte d'appello o la portata del riesame che 581, quale strumento di fatto per una generalizzata «defla-
può essere effettuato da quest'ultima (Shvydka c. Ucraina, zione dei carichi di lavoro», perché la valorizzazione del re-
17888/12, § 49, 30 ottobre 2014)»; con la conseguenza che quisito della specificità estrinseca dei motivi di appello con-
gli Stati contraenti dispongono, in linea di principio, di un sente, invece, una selezione razionale delle impugnazioni,
ampio potere discrezionale per decidere le modalità di eser- escludendo la trattazione nel merito per quelle che non con-
cizio del relativo diritto. tengono sufficienti riferimenti «ai punti della decisione», che
Sempre sotto tale profilo, vengono anche in rilievo le af- delimitano la cognizione del giudice d'appello.
fermazioni contenute nella recente sentenza della Corte eur. 7.3. - Sul piano sistematico, la necessità della specificità
diritti dell'uomo 15 settembre 2016, Trevisanato c. Italia, ri- estrinseca dei motivi di appello trova fondamento nella con-
ferita al sistema del cosiddetto filtro «a quesiti», di cui all'a- siderazione che essi non sono diretti all'introduzione di un
brogato art. 366 bis c.p.c. Tali affermazioni, pur essendo ri- nuovo giudizio, del tutto sganciato da quello di primo grado,
ferite a una diversa categoria di giudizio e a un diverso mez- ma sono, invece, diretti ad attivare uno strumento di control-
zo di impugnazione, sono suscettibili di essere estese anche lo, su specifici punti e per specifiche ragioni, della decisione
all'appello penale. Con esse si ribadisce, infatti, che il legis- impugnata. E in un processo accusatorio, basato sulla centra-
latore, nell'ambito del suo margine di apprezzamento, può lità del dibattimento di primo grado e sull'esigenza di un di-
imporre requisiti formali, anche rigorosi, per l'ammissibilità retto apprezzamento della prova da parte del giudice nel
dell'impugnazione, a condizione che questi rispettino il prin- momento della sua formazione, il giudizio di appello non
IL FORO ITALIANO — 2018.
207 PARTE SECONDA 208

può e non deve essere inteso come un giudizio a tutto campo; quali dipende l'applicazione di norme processuali». In so-
con la conseguenza che le proposizioni argomentative sotto- stanza, si riconosce e si rafforza il necessario parallelismo
poste a censura devono essere, in relazione al punto richie- che sussiste fra motivazione della sentenza e motivo di im-
sto, enucleate dalla decisione impugnata. L'impugnazione pugnazione, richiedendo, per entrambi, un pari rigore logico-
deve, in altri termini, esplicarsi attraverso una critica specifi- argomentativo. E, in tale ottica, l'art. 21, 2° comma, del
ca, mirata e necessariamente puntuale della decisione impu- d.d.l. interviene sull'art. 581 c.p.p., anzitutto prevedendo in
gnata e da essa deve trarre gli spazi argomentativi della do- via generale che, a pena di inammissibilità, l'enunciazione
manda di una decisione corretta in diritto ed in fatto. Le esi- dei vari requisiti sia «specifica» (laddove invece l'attuale te-
genze di specificità dei motivi non sono, dunque, attenuate in sto dell'art. 581 richiede la specificità per i soli motivi, non
appello, pur essendo l'oggetto del giudizio esteso alla rivalu- anche per i capi o punti della decisione censurati, né per le

a
tazione del fatto. Poiché l'appello è un'impugnazione devo- richieste); inoltre, si richiede l'enunciazione specifica anche

to
lutiva, tale rivalutazione può e deve avvenire nei rigorosi li- «delle prove delle quali si deduce l'inesistenza, l'omessa as-

en
miti di quanto la parte appellante ha legittimamente sottopo- sunzione e l'omessa o erronea valutazione»; infine, si dispo-
sto al giudice d'appello con i motivi d'impugnazione, che ne che l'enunciazione specifica delle richieste comprenda

am
servono sia a circoscrivere l'ambito dei poteri del giudice anche quelle «istruttorie».
stesso, sia a evitare le iniziative meramente dilatorie che pre- Si tratta, dunque, di interventi che, realizzando un colle-

on
giudicano il corretto utilizzo delle risorse giudiziarie, limita- gamento sistematico fra l'art. 581 e l'art. 546 c.p.p. ancora
te e preziose, e la realizzazione del principio della ragionevo- più stretto di quello già esistente, confermano la conclusione

O
M abb
le durata del processo, sancito dall'art. 111, 2° comma, Cost. che l'onere di specificità dei motivi di impugnazione, propo-

M
Né può essere invocata la necessità di presidiare il «diritto sti con riferimento ai singoli punti della decisione, è diretta-

SI
di difesa» in considerazione del fatto che il giudizio d'appel- mente proporzionale alla specificità delle ragioni di diritto e
IO in
lo configurerebbe l'ultima possibilità di rivalutazione del degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione

AS
merito della vicenda processuale, poiché il giudizio di appel- impugnata, con riferimento ai medesimi punti.
so

lo non è configurato come pura e semplice revisio prioris in- 7.5. - La valorizzazione della specificità dei motivi di ap-
es

stantiae; mentre, nel sistema delineato dagli art. 581 e 591, pello nel processo risulta pienamente coerente anche con gli
597, 1° comma, c.p.p. si ravvisa l'esigenza di delimitare e sviluppi del modello del processo civile, che risulta caratte-
nc

circoscrivere i poteri del giudice di appello, in modo da ren- rizzato — sia nell'interpretazione giurisprudenziale data alla
D

dere effettivo l'ordo processus, inteso come sequenza logi- previgente disciplina, sia nel tenore letterale della disciplina
co

co-cronologica coordinata di atti, rispondente al valore costi- attualmente vigente — dal principio di specificità dell'impu-
LA

tuzionale della ragionevole durata (sez. un. 20 dicembre gnazione, addirittura con la previsione che, ai fini dell'am-
IO olo

2007, Battistella, id., Rep. 2008, voce Udienza preliminare, missibilità, assuma rilievo la ragionevole probabilità che
C

n. 33). l'impugnazione sia accolta.


c

Ed è per questo che i motivi, per indirizzare realmente la In particolare, la disciplina dei requisiti formali dell'atto di
O sci
LO

decisione di riforma, devono contenere, seppure nelle linee appello è contenuta nell'art. 342 c.p.c., che, nel testo in vigo-
essenziali, ragioni idonee a confutare e sovvertire, sul piano
Fa

re prima della modifica introdotta dall'art. 54 d.l. 22 giugno


strutturale e logico, le valutazioni del primo giudice. Solo at- 2012 n. 83, convertito, con modificazioni, dalla l. 7 agosto
tribuendo tali connotazioni al requisito di specificità dei mo- 2012 n. 134, si limitava a prevedere che l'appello contenesse
R

tivi di appello, in definitiva, il giudice dell'impugnazione «l'esposizione sommaria dei fatti ed i motivi specifici del-
può dirsi efficacemente investito dei poteri decisori di cui l'impugnazione», senza peraltro esplicitamente prevedere
all'art. 597, 2° comma, lett. b), c.p.p., nonché legittimato a conseguenze per il difetto di specificità. Tuttavia, le sezioni
verificare tutte le risultanze processuali e a riconsiderare an- unite civili avevano ricondotto tale patologica ipotesi nel-
che i punti della sentenza di primo grado che non abbiano l'alveo dell'inammissibilità, ricostruita come conseguenza
formato oggetto di specifica critica, senza essere vincolato della nullità di un atto inidoneo al raggiungimento del suo
alle alternative decisorie prospettate nei motivi di appello. scopo (evitare il passaggio in giudicato della sentenza di
7.4. - L'affermazione della necessaria esplicita correlazio- primo grado) ed insuscettibile di sanatoria (sez. un. n. 16/SU
ne dei motivi di appello con la sentenza impugnata si pone, del 29 gennaio 2000, id., 2000, I, 1606). Le stesse sezioni
peraltro, in coerenza con l'attuale indirizzo di riforma legis- unite civili hanno in seguito ulteriormente precisato i contor-
lativa, rappresentato dal disegno di legge recante «modifiche ni della specificità, anche in relazione alla necessità di corre-
al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordina- larsi con il percorso motivazionale del provvedimento impu-
mento penitenziario», approvato dalla camera dei deputati il gnato, chiarendo che, «affinché un capo di sentenza possa ri-
23 settembre 2015, ed attualmente all'esame del senato (atto tenersi validamente impugnato, non è sufficiente che nel-
senato n. 2067), diretto, fra l'altro, alla razionalizzazione, de- l'atto d'appello sia manifestata una volontà in tal senso, ma è
flazione ed efficacia delle procedure impugnatorie. necessario che sia contenuta una parte argomentativa che,
Tale intervento modificativo si muove in una duplice dire- contrapponendosi alla motivazione della sentenza impugnata,
zione: da un lato, si prevede la costruzione di un modello le- con espressa e motivata censura, miri ad incrinarne il fonda-
gale di motivazione in fatto della decisione di merito, che si mento logico-giuridico» (sez. un. n. 23299 del 9 novembre
accorda con l'onere di specificità dei motivi di impugnazio- 2011, id., Rep. 2011, voce Appello civile, n. 60).
ne; dall'altro, si interviene sui requisiti formali di ammissibi- La modifica dell'art. 342 c.p.c. introdotta nel 2012 ha for-
lità dell'impugnazione, che vengono resi coerenti con tale nito pieno riscontro a tale orientamento. Infatti, il nuovo te-
modello. In particolare, l'art. 18 del d.d.l. reca una modifica sto del 1° comma del predetto articolo ha eliminato il generi-
radicale dell'art. 546, 1° comma, lett. e), c.p.p., disponendo co riferimento ai «motivi specifici dell'impugnazione», di-
che la sentenza debba contenere «la concisa esposizione dei sponendo che l'appello debba essere motivato, e prevedendo
motivi di fatto e di diritto su cui la decisione è fondata, con espressamente la sanzione di inammissibilità, qualora la mo-
la indicazione dei risultati acquisiti e dei criteri di valutazio- tivazione non contenga «l'indicazione delle parti del provve-
ne della prova adottati e con la enunciazione delle ragioni dimento che si intende appellare e delle modifiche che ven-
per le quali il giudice ritiene non attendibili le prove contra- gono richieste alla ricostruzione del fatto compiuta dal giudi-
rie, con riguardo: 1) all'accertamento dei fatti e delle circo- ce di primo grado» (art. 342, 1° comma, n. 1), ovvero «l'in-
stanze che si riferiscono alla imputazione e alla loro qualifi- dicazione delle circostanze da cui deriva la violazione della
cazione giuridica; 2) alla punibilità e alla determinazione legge e della loro rilevanza ai fini della decisione impugna-
della pena, secondo le modalità stabilite dal 2° comma del- ta» (art. 342, 1° comma, n. 2). Dello stesso tenore sono le
l'art. 533, e della misura di sicurezza; 3) alla responsabilità prescrizioni introdotte dalla riforma del 2012 anche nel nuo-
civile derivante dal reato; 4) all'accertamento dei fatti dai vo testo dell'art. 434 c.p.c., dedicato ai requisiti formali del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
209 GIURISPRUDENZA PENALE 210

l'atto di appello nelle controversie in materia di lavoro. E, no esplicitamente enunciati e argomentati i rilievi critici ri-
come anticipato, si è parallelamente introdotta, con il nuovo spetto alle ragioni di fatto o di diritto poste a fondamento
art. 348 bis c.p.c., una nuova causa di inammissibilità del- della sentenza impugnata».
l'appello, sostanzialmente corrispondente alla manifesta in- 10. - Venendo al caso di specie, in applicazione di tale
fondatezza, che il giudice deve dichiarare con ordinanza — principio, il ricorso per cassazione proposto nell'interesse
salvo che nelle ipotesi contemplate dal 2° comma dello stes- dell'imputato deve essere ritenuto infondato.
so art. 348 bis — quando l'impugnazione «non ha una ragio- 10.1. - L'ordinanza impugnata, emessa d'ufficio ai sensi
nevole probabilità di essere accolta». dell'art. 591, 2° comma, c.p.p., ha correttamente dichiarato
8. - Affermata la necessità della specificità, anche estrin- inammissibile l'appello dell'imputato, rilevando che esso
seca, dei motivi di appello, resta da delinearne l'effettiva

a
constava della mera richiesta di riduzione della pena, in
portata. quanto «eccessiva in considerazione delle modalità del fat-

to
8.1. - Un primo profilo problematico, che emerge da pro- to», evidenziando che una richiesta così formulata risulta pa-

en
nunce ascrivibili ad entrambi gli orientamenti in contrasto lesemente deficitaria sotto il profilo della motivazione, sic-
sopra descritti, è rappresentato dalla riproposizione, attraver- come del tutto priva sia di riferimenti ad elementi oggettivi

am
so l'appello, di questioni già di fatto dedotte in prima istan- di valutazione, sia di una critica dialettica rispetto alle argo-
za. mentazioni svolte dal tribunale.

on
Dal complesso di tali pronunce emergono solo difformità 10.2. - La declaratoria di inammissibilità dell'appello as-
marginali, che si manifestano sotto il profilo del maggiore o

O
sume rilievo preclusivo rispetto all'esame delle ulteriori do-

M abb
minore rilievo attribuito all'uno o all'altro argomento nel- glianze svolte dal ricorrente, relative: all'equivalenza tra le

M
l'economia complessiva della motivazione, essendo chiara- circostanze che — a suo dire — il tribunale avrebbe ritenuto;

SI
mente individuabile un quadro di riferimento comune, rap- alla quantificazione della pena (che si era discostata «in ma-
IO in
presentato, anche in questo caso, dalla maggiore ampiezza

AS
niera illegittima e immotivata dal minimo edittale»); alla ri-
dell'ambito di cognizione del giudizio d'appello rispetto al
so
duzione per le attenuanti generiche in misura inferiore ad un
giudizio di cassazione. terzo. Si tratta, infatti, di doglianze che non attengono a vizi
es

E proprio la diversità strutturale tra i due giudizi deve in- dell'ordinanza di inammissibilità impugnata, ma a pretesi vi-
durre ad escludere che la riproposizione di questioni già zi della sentenza di primo grado, che avrebbero dovuto esse-
nc

esaminate e disattese in primo grado sia di per sé causa di re censurati davanti al giudice d'appello con la formulazione
D

inammissibilità dell'appello. Il giudizio di appello ha infatti


co

di motivi di impugnazione sufficientemente specifici.


U

per oggetto la rivisitazione integrale del punto di sentenza 11. - Il ricorso deve essere, dunque, rigettato.
LA

oggetto di doglianza, con i medesimi poteri del primo giudi-


IO olo

ce ed anche a prescindere dalle ragioni dedotte nel relativo ————————


C

motivo. Invece il giudizio di cassazione può avere per ogget-


c

to i soli vizi di mancanza, contraddittorietà, manifesta illogi- (1) La sentenza in epigrafe è intervenuta sull'acceso e persi-
O sci
LO

cità della motivazione, tassativamente indicati nella lett. e) stente contrasto sorto nella giurisprudenza di legittimità in meri-
to al requisito della specificità dei motivi dell'atto introduttivo
dell'art. 606 c.p.p.; con la conseguenza che il motivo di ri-
Fa

del giudizio d'appello, «uno dei più delicati snodi dell'intero si-
corso non può, per definizione, costituire una mera ripropo- stema processuale penale, perché concerne l'ampiezza del filtro
sizione del motivo di appello, perché deve avere come punto
R

costituito dalla declaratoria di inammissibilità delle impugna-


di riferimento non il fatto in sé, ma il costrutto logico- zioni» di cui all'art. 591, 2° comma, c.p.p.
argomentativo della sentenza d'appello che ha valutato il fat- Le sezioni unite hanno accolto l'interpretazione più rigorosa,
to. al termine di un percorso argomentativo che ha preso le mosse
Per contro — lo si ribadisce —, se nel giudizio d'appello da un'ordinata rilettura delle due principali norme in argomento,
sono certamente deducibili questioni già prospettate e disat- ossia degli art. 581 e 591 c.p.p. Nel fare ciò è stato sottolineato
tese dal primo giudice, l'appello, in quanto soggetto alla di- che il requisito della specificità, vero «asse portante» della pri-
sciplina generale delle impugnazioni, deve essere connotato ma disposizione, è previsto espressamente soltanto per l'indica-
da motivi caratterizzati da specificità, cioè basati su argo- zione dei motivi (lett. c) e non anche per l'enunciazione dei capi
menti che siano strettamente collegati agli accertamenti della o punti della decisione impugnata (lett. a) e delle richieste (lett.
sentenza di primo grado. b): tale differenza sembra giustificare l'indirizzo antiformalisti-
8.2. - In secondo luogo, va rimarcato che il sindacato sul- co adottato per i vizi attinenti a questi ultimi da una parte della
l'ammissibilità dell'appello, condotto ai sensi degli art. 581 e giurisprudenza, più incline a valorizzare il favor impugnationis,
benché si tratti di indicazioni funzionali «a delimitare con preci-
591 c.p.p., non può ricomprendere — a differenza di quanto sione l'oggetto dell'impugnazione e a scongiurare impugnazioni
avviene per il ricorso per cassazione (art. 606, 6° comma, generiche o dilatorie».
c.p.p.) o per l'appello civile — la valutazione della manifesta Le sezioni unite, dopo aver richiamato la consolidata giuris-
infondatezza dei motivi di appello. La manifesta infondatez- prudenza in tema di inammissibilità del ricorso per cassazione
za non è infatti espressamente menzionata da tali disposizio- per motivi indeterminati, ossia slegati dalle ragioni poste a fon-
ni quale causa di inammissibilità dell'impugnazione. Dun- damento della decisione impugnata, hanno sottolineato che il
que, il giudice d'appello non potrà fare ricorso alla speciale contrasto interpretativo si pone soltanto in ordine alla «specifi-
procedura prevista dall'art. 591, 2° comma, c.p.p., in presen- cità estrinseca», ovvero alla necessità o meno di un'esplicita
za di motivi che siano manifestamente infondati e però carat- correlazione dei motivi di impugnazione con le ragioni di fatto o
terizzati da specificità intrinseca ed estrinseca. di diritto alla base della sentenza impugnata, e non per la così
8.3. - Va infine sottolineato che le considerazioni che pre- detta specificità intrinseca dei motivi (appelli fondati su consi-
cedono riguardano non solo i motivi in fatto, che devono derazioni generiche e astratte o non pertinenti al caso concreto:
contenere una precisa esposizione degli elementi a sostegno in senso conforme, tra le tante, Cass. 15 novembre 2017, n.
e una puntuale confutazione della motivazione della sentenza 53482, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione penale; 12
impugnata, ma anche i motivi in diritto, con i quali devono gennaio 2016, S., id., Rep. 2016, voce Impugnazioni penali, n.
73; 29 maggio 2015, J., id., Rep. 2015, voce cit., n. 83; 12 luglio
essere specificamente dedotte le violazioni di legge, sostan- 2013, T., id., Rep. 2014, voce cit., n. 89).
ziale o processuale, nonché le ragioni della loro rilevanza nel
Secondo un primo filone interpretativo, più permissivo, la
caso concreto, non essendo sufficiente il mero richiamo delle specificità estrinseca deve essere valutata con minor rigore ri-
disposizioni cui si riferiscono. spetto a quella necessaria ai fini di un valido ricorso per cassa-
9. - Deve essere dunque enunciato il seguente principio di zione. A tale conclusione si è pervenuti seguendo itinerari di-
diritto: versi. A volte l'interpretazione più garantista si è incentrata sul-
«L'appello (al pari del ricorso per cassazione) è inammis- le peculiarità del mezzo di impugnazione (v., tra le tante, Cass.
sibile per difetto di specificità dei motivi quando non risulta- 24 novembre 2015, S., id., Rep. 2016, voce cit., n. 74; 14 otto-
IL FORO ITALIANO — 2018.
211 PARTE SECONDA 212

bre 2013, S., id., Rep. 2014, voce cit., n. 88; 3 dicembre 2013, nelle linee essenziali, ragioni idonee a confutare e sovvertire,
D., ibid., n. 83): si è così affermato che l'atto di appello deve sul piano strutturale e logico, le valutazioni del primo giudice».
essere valutato nel suo complesso, in quanto idoneo a dare im- Di recente, l'interpretazione più rigorosa, fatta propria dal
pulso al successivo grado di giudizio. Altre volte il percorso in- massimo consesso di legittimità, ha trovato espresso riconosci-
terpretativo è stato tracciato sul solco del principio del favor mento a livello codicistico. Invero, la l. n. 103 del 2017 — nota
impugnationis che pervade la disciplina de qua (v., tra le tante, come «riforma Orlando» del processo penale —, da un lato, ha
Cass. 24 novembre 2014, S., id., Rep. 2015, voce cit., n. 86; 21 modificato il codice di rito, instaurando un chiaro parallelismo
gennaio 2014, R., id., Rep. 2014, voce cit., n. 79; 14 gennaio tra motivazione della sentenza di primo grado e struttura del-
2013, L., id., Rep. 2013, voce cit., n. 72; 27 giugno 2012, Li- l'atto di appello (art. 546, 1° comma, lett. e, c.p.p.); dall'altro, la
vrieri, ibid., n. 75). In nome dello stesso principio, peraltro, la novella ha esteso il carattere della specificità, oltre che ai moti-

a
giurisprudenza prevalente si è anche pronunciata in favore del- vi, all'enunciazione dei capi o dei punti della decisione ai quali
l'ammissibilità dell'atto di appello che avesse riproposto le que-

to
si riferisce l'impugnazione, delle prove delle quali si deduce l'i-
stioni già vagliate e confutate dal giudice di prime cure, in virtù nesistenza, l'omessa assunzione e l'omessa o erronea valutazio-

en
dell'assunto che la devoluzione si attaglia al punto appellato e ne (lett. b), nonché alle «richieste, anche istruttorie» (lett. c), al
non ai motivi, a differenza di quanto accade di fronte alla Corte dichiarato scopo di rafforzare l'onere della parte di enunciare

am
di cassazione (Cass. 6 dicembre 2013, Kalboussi, id., Rep. specificamente i motivi dell'impugnazione». In tal modo il le-
2014, voce cit., n. 81; 20 novembre 2012, L., id., Rep. 2013, gislatore ha voluto bilanciare la necessaria tutela del diritto delle

on
voce cit., n. 74; 27 giugno 2012, Livrieri, cit.; in senso contra- parti all'impugnazione con il principio costituzionale della ra-
rio, tuttavia, Cass. 23 giugno 2011, S., id., Rep. 2011, voce cit.,

O
gionevole durata e l'efficienza del processo penale.

M abb
n. 46).
In dottrina, in argomento, cfr., tra gli altri, BARGIS, I ritocchi

M
Successivamente si è sviluppato un orientamento più restritti-
alle modifiche in tema di impugnazioni nel testo del d.d.l. n.
vo, volto ad affermare la sostanziale omogeneità della valuta-

SI
2798 approvato dalla camera dei deputati, in <www.penale
IO in
zione relativa alla specificità dei motivi, tanto dell'atto di appel-
contemporaneo.it>; BELLUTA, Inammissibilità dell'appello per

AS
lo quanto del ricorso per cassazione (Cass. 29 maggio 2015, J.,
genericità dei motivi: le sezioni unite tra l'ovvio e il rivoluzio-
so
cit.; 23 giugno 2011, Spinelli, id., Rep. 2012, voce cit., n. 60).
Ciò è avvenuto per lo più mediante il ricorso all'argomento si- nario, ibid.; BRICCHETTI, Il dovere di ragionare delle parti
es

stematico, valorizzando la natura dell'appello, che «non costi- coinvolte deve essere reciproco, in Guida al dir., 2017, fasc. 13,
tuisce un nuovo giudizio ma uno strumento [. . .] di censura, su 90; CANZIO, La base informativa e logica della sentenza (pena-
nc

specifici punti e per specifiche ragioni, della decisione impu- le) di appello: modello legale, «stilus curiae» e tecniche della
D

gnata» (così, in dottrina, TONINI, Manuale di procedura penale, motivazione in fatto, in Arch. pen., 2009, 161 ss.; MARANDOLA,
co

A proposito della specificità dei motivi d'appello, in Parola alla


U

18a ed., Milano, 2017, 935): di conseguenza, l'atto di appello


difesa, 2016, 17; MUSCELLA, Ammissibilità dell'atto di appello
LA

deve «esplicarsi attraverso una critica specifica, mirata e neces-


IO olo

sariamente puntuale della decisione impugnata e da essa deve e difetto di specificità dei relativi motivi, in Arch. pen., 2017,
trarre gli spazi argomentativi della domanda di una decisione 351 ss.; PULVIRENTI, La specificità estrinseca dei motivi di ap-
C
c

corretta in diritto ed in fatto» (in questo senso già Cass. 6 feb- pello come requisito di ammissibilità dell'appello: la fine del
O sci
LO

braio 2003, Valle, id., Rep. 2004, voce cit., n. 59). «favor impugnationis», in Processo penale e giustizia, 2017,
A quest'ultimo indirizzo hanno aderito le sezioni unite rite- 698; SPANGHER, La riforma Orlando della giustizia penale:
Fa

nendolo «più coerente con il dato normativo, perché assimila prime riflessioni, in <www.penalecontemporaneo.it>.
sostanzialmente l'appello e il ricorso per cassazione, ricostruen-
R

do correttamente l'ambito e la portata degli art. 581 e 591 c.p.p.,


dai quali emerge che, tra i requisiti di ammissibilità dell'ap-
pello, rientrano anche l'enunciazione e l'argomentazione di ri-
lievi critici relativi alle ragioni di fatto o di diritto poste a fon-
damento della sentenza impugnata».
Dopo aver messo in luce i tratti comuni e quelli distintivi dei
due mezzi coinvolti, le sezioni unite affermano che la necessaria
specificità estrinseca dei motivi di appello trova solide basi let-
terali e sistematiche. Sotto il primo profilo, si osserva che l'e-
spressione «si riferiscono» contenuta nell'art. 597, 1° comma,
c.p.p. deve essere riempita di contenuto proprio sulla base del-
l'art. 581, 1° comma, lett. c), c.p.p.: pertanto, le parti sono tenu-
te a indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di
fatto che sorreggono ogni richiesta in relazione ai punti della
sentenza e alla motivazione sottostante. In secondo luogo la cor-
te separa in modo netto il vaglio di ammissibilità dal merito e,
quindi, dalla devoluzione, considerandoli momenti distinti ed
eventualmente conseguenti. Ecco che allora il sindacato di am-
missibilità, così configurato, ben si presta ad un'interpretazione ————————
unitaria, che lo estende in ogni caso al vaglio della specificità
estrinseca dei motivi; mentre l'esame nel merito ha per oggetto i
punti della decisione impugnata. Tanto più che «la valorizza-
zione del requisito della specificità estrinseca dei motivi di ap-
pello consente una selezione razionale delle impugnazioni,
escludendo la trattazione nel merito per quelle che non conten-
gono sufficienti riferimenti ai punti della decisione che delimi-
tano la cognizione del giudice d'appello».
Sotto il profilo sistematico, si è affermato che i motivi d'ap-
pello «non sono diretti ad introdurre un nuovo giudizio, sgancia-
to da quello di primo grado, ma ad attivare uno strumento di
controllo della decisione impugnata» su specifici punti e per
specifiche ragioni. Una fisionomia funzionale che viene fatta
derivare «anche dalla natura accusatoria del rito penale basato
sulla centralità del dibattimento di primo grado e sull'esigenza
di un diretto apprezzamento della prova da parte del giudice nel
momento della sua formazione». Si aggiunge, inoltre, che l'ap-
pello non configura una pura e semplice revisio prioris instan-
tiae e i motivi dell'atto introduttivo devono contenere, «sia pure
IL FORO ITALIANO — 2018.
121 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 122

CONSIGLIO DI STATO; sezione V; ordinanza 2 febbraio che è permessa, in via eccezionale, solo alle imprese che sia-
2018, n. 686; Pres. CARINGELLA, Rel. PROSPERI; Soc. Idi e no state ammesse al concordato preventivo in attuazione del-
altra (Avv. LENTINI) c. Arcadis - Agenzia regionale cam- l'art. 186 bis l. fall., il c.d. «concordato preventivo con con-
pana difesa suolo (Avv. dello Stato VENTURINI) e altra. tinuità aziendale»;
considerato che, in senso contrario, la ricorrente aveva de-
Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbliga- dotto che anche il concordato «in bianco», previsto dal 6°
zioni della pubblica amministrazione — Appalti — Re- comma dell'art. 161, avrebbe consentito la partecipazione al-
quisiti generali — Insussistenza di procedimenti in cor- le gare pubbliche, trattandosi di una fase preliminare suscet-
so di concordato — Presentazione dell'istanza di con- tibile di evolvere tanto in un concordato di tipo liquidatorio
cordato — Rilevanza — Pregiudizialità comunitaria — quanto in una procedura di concordato con continuità azien-

a
Rimessione alla Corte di giustizia (R.d. 16 marzo 1942 n. dale; infatti il Tribunale di Milano ha autorizzato la società

to
267, disciplina del fallimento, art. 186 bis; y direttiva 31 interessata a partecipare a tutte le procedure di gara per le
marzo 2004 n. 2004/18/Ce del parlamento europeo e del quali è stata chiesta autorizzazione ex art. 186 bis, 4° com-

en
consiglio relativa al coordinamento delle procedure di ag- ma, l. fall. e ha anche autorizzato il prolungamento del con-
giudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e

am
tratto con una società pubblica, alla luce della palese conve-
di servizi, art. 45; y d.leg. 12 aprile 2006 n. 163, codice dei nienza della procedura;
contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in at- ritenuta la condivisione da parte del Tar dell'orientamento

on
tuazione delle direttive 2004/17/Ce e 2004/18/Ce, art. 38; giurisprudenziale del Consiglio di Stato (sez. IV 5 marzo

O
y d.l. 22 giugno 2012 n. 83, misure urgenti per la crescita

M abb
2015, n. 1091) secondo cui, ai sensi dell'art. 38 d.leg. 12
del paese, art. 33; y l. 7 agosto 2012 n. 134, conversione in

M
aprile 2006 n. 163, come modificato dal d.l. 22 giugno 2012
legge, con modificazioni, del d.l. 22 giugno 2012 n. 83). n. 83, è vietata la partecipazione alle gare pubbliche a tutti i

SI
Contratti pubblici (lavori, servizi e forniture) e obbliga-
IO in soggetti che si trovino in stato di fallimento, di liquidazione

AS
zioni della pubblica amministrazione — Appalti — Re- coatta amministrativa, di concordato preventivo, con l'ecce-
so
quisiti generali — Insussistenza di procedimenti in cor- zione per il c.d. «concordato in continuità aziendale» di cui
so di concordato — Presentazione di istanza di concor- all'art. 186 bis l. fall., approvata con r.d. 16 marzo 1942 n.
es

dato «in bianco» — Valore confessorio di insolvenza — 267, introdotto con l'art. 33 d.l. 22 giugno 2012 n. 83, con-
Pregiudizialità comunitaria — Rimessione alla Corte di vertito in l. 7 agosto 2012 n. 134, che ricorre quando nel pia-
nc

giustizia (R.d. 16 marzo 1942 n. 267, art. 161; y direttiva no di concordato ex art. 161, 2° comma, lett. e), citata l. fall.,
D

31 marzo 2004 n. 2004/18/Ce del parlamento europeo e del


co

sia espressamente prevista la prosecuzione dell'attività di


U

consiglio, art. 45; y d.leg. 12 aprile 2006 n. 163, art. 38; y impresa da parte del debitore, così come espresso anche dal-
LA

d.l. 22 giugno 2012 n. 83, art. 33; y l. 7 agosto 2012 n. l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici con determi-
IO olo

134). nazione n. 3 del 23 aprile 2014, laddove essa ha escluso che


C

il cosiddetto «concordato in bianco» consenta la partecipa-


c

Va rimessa alla Corte di giustizia la questione se sia compa- zione alle gare pubbliche, mancando l'elemento fondamenta-
O sci
LO

tibile con l'art. 45, 2° comma, lett. a) e b), della direttiva le della presentazione di un piano di continuità aziendale;
2004/18/Ce del 31 marzo 2004 considerare come «proce- ritenuto, infatti, che il c.d. «concordato in bianco» lasci
Fa

dimento in corso» (per un concordato preventivo), ai fini aperte entrambe le possibilità, tanto la liquidazione della so-
dell'esclusione da procedure di aggiudicazione di appalti cietà, quanto la continuazione dell'attività imprenditoriale;
R

pubblici, la mera presentazione di istanza di concordato rilevato che, nella fattispecie, il Tribunale di Milano non
all'organo giudiziario competente. (1) aveva autorizzato la società, per la quale era ancora in corso
Va rimessa alla Corte di giustizia la questione se sia compa- la procedura di ammissione al concordato preventivo, a par-
tibile con l'art. 45, 2° comma, lett. a) e b), della direttiva tecipare alla gara controversa, al momento della verifica, da
2004/18/Ce del 31 marzo 2004 considerare la presenta- parte della stazione appaltante, del possesso dei requisiti da
zione di istanza di concordato preventivo «in bianco» co- parte del raggruppamento provvisoriamente aggiudicatario
me atto confessorio di uno stato di insolvenza e perciò co- dell'appalto;
me causa di esclusione da procedure di aggiudicazione di considerato che la suddetta autorizzazione è stata rilasciata
appalti pubblici. (2) solo in data 19 marzo 2015, mentre l'ammissione alla proce-
dura di concordato preventivo in continuità aziendale è stata
pronunciata con decreto del Tribunale di Milano, II sezione
Rilevato che il Tar Campania, sez. I, con la sentenza 29 civile, in data 5 febbraio 2015, date entrambe successive
aprile 2015, n. 2428 ha respinto il ricorso proposto dal- all'adozione del provvedimento impugnato;
l'attuale appellante per l'annullamento dell'esclusione del ritenuto che gli atti sopravvenuti non possano incidere sul-
r.t.p. dalla procedura indetta ed esperita da Arcadis - Agenzia la valutazione di legittimità del provvedimento impugnato,
regionale campana difesa del suolo per l'affidamento del non essendo rilevante, al fine dell'aggiudicazione di un ap-
servizio di direzione lavori, assistenza al collaudo e altre pre- palto, l'acquisizione di un requisito di partecipazione alla
stazioni connesse riguardanti la realizzazione dell'opera ine- procedura selettiva dopo che l'esclusione sia stata determina-
rente all'intervento denominato «lotto funzionale 1, comuni ta, a ciò ostando le regole della par condicio proprie di ogni
di Sessa Aurunca, Francolise, Cellole, Carinola del grande procedura selettiva, dato che nelle gare pubbliche i requisiti
progetto per la bandiera blu del litorale Domizio»; di partecipazione devono persistere per tutta la durata della
rilevato che il Tar ha fondato la sua decisione stabilendo, selezione fino all'aggiudicazione definitiva, per cui, qualora
sinteticamente, che il provvedimento di esclusione è motiva- una causa di esclusione sia sopravvenuta e sia stata rilevata
to con la carenza, da parte di una delle mandanti, dei requisi- nella fase di controllo del possesso dei requisiti, non è con-
ti generali di cui all'art. 38, 1° comma, lett. a), d.leg. n. 163 sentita l'ottenimento di una sanatoria «ora per allora», per-
del 2006, in quanto la società Tei, mandante del raggruppa- ché tale modo di operare impedirebbe a tempo indeterminato
mento provvisoriamente aggiudicatario, dopo aver presentato la definizione della procedura, essendo astrattamente possibi-
la domanda di partecipazione alla gara, a causa di una crisi le per qualsiasi concorrente acquisire successivamente un re-
d'impresa, ha presentato istanza al Tribunale di Milano per quisito di cui era risultato carente nel corso del procedimen-
l'ammissione al concordato preventivo, riservandosi di depo- to;
sitare, ai sensi dell'art. 161, 6° comma, l. fall., il piano con- ritenuto, quindi, di dover respingere l'impugnazione, per
cordatario con continuità aziendale di cui all'art. 186 bis l. l'infondatezza delle censure dedotte e di dover contestual-
fall.; mente rigettare la connessa domanda risarcitoria;
considerato che, con il provvedimento impugnato, la sta- visto l'appello in Consiglio di Stato proposto dalla Idi s.r.l.
zione appaltante ha ritenuto che l'ammissione a tale concor- in qualità di capogruppo mandataria di r.t.p. con Tei s.r.l.
dato preventivo non consentisse la partecipazione alle gare sempre in posizione di mandante;
IL FORO ITALIANO — 2018.
123 PARTE TERZA 124

rilevato che l'originaria ricorrente Tei s.r.l. risulta essere ritenuto che l'apertura di tale procedura concorsuale, come
stata ammessa alla procedura di concordato preventivo, con ha chiarito la giurisprudenza nazionale (cfr. Cons. Stato, ad.
conseguente venir meno del requisito generale di cui all'art. plen., 15 aprile 2010, n. 2155, id., 2010, III, 374), sarebbe di
38, 1° comma, lett. a), d.leg. 163/06, che sancisce l'esclusio- per sé una condotta «che ben può ritenersi confessoria della
ne dalle gare d'appalto degli imprenditori in stato di falli- consapevolezza del proprio stato di dissesto»;
mento o sottoposti ad altra procedura concorsuale presuppo- rilevato, infatti, che detta procedura concorsuale consente
nente uno stato d'insolvenza (quale il concordato preventi- all'imprenditore in stato di dissesto «di congelare» tempora-
vo), per l'ovvia esigenza di garantire l'affidabilità economica neamente (da 30 a 120 giorni) le istanze fallimentari avanza-
dell'esecutore contrattuale dell'amministrazione; te dai creditori e al fine di rinviare, all'esito di una rinego-
rilevato, infatti, che l'art. 38, 1° comma, lett. a), d.leg. ziazione con la massa dei creditori, la scelta tra la presenta-

a
163/06 stabilisce l'esclusione dalle procedure di gara dei zione di un piano di concordato ex art. 161 l. fall. ovvero di

to
concorrenti che «si trovano in stato di fallimento, di liquida- un accordo di ristrutturazione aziendale ex art. 182 bis l.
zione coatta, di concordato preventivo, salvo il caso di cui fall.;

en
all'art. 186 bis r.d. 16 marzo 1942 n. 267, o nei cui riguardi ritenuto, pertanto, che tale domanda avrebbe ex se deter-

am
sia in corso un procedimento per la dichiarazione di una di minato un'incapacità a contrattare con la pubblica ammini-
tali situazioni»; strazione per la pendenza del procedimento finalizzato alla
rilevato, pertanto, che sussistono le condizioni per applica- declaratoria di fallimento, di liquidazione coatta, di concor-

on
re il predetto art. 38, 1° comma, lett. a), d.leg. 163/06, che fa dato preventivo;

O
M abb
riferimento anche alle procedure in corso e che riguarda an- ritenuto, in specifico, che, con riferimento al problema di

M
che (a mente della ratio della norma) le ipotesi di «attività quando possa dirsi «in corso» una procedura concorsuale, si
prodromica alla stipulazione e successiva omologazione di è ritenuto che non sia sufficiente una mera istanza creditoria

SI
un ricorso per concordato preventivo», atteso l'evidente in-
IO in (la quale potrebbe essere proposta strumentalmente o co-

AS
tento normativo di tale disposizione di escludere le imprese munque infondatamente), occorrendo quanto meno un pro-
so
che non siano più in condizione, visto il loro stato di crisi nunciamento istruttorio del giudice che accerti oggettiva-
conclamato (ammesso nella specie in atto pubblico), di pre- mente lo stato di insolvenza dell'impresa (cfr. Cons. Stato,
es

sentarsi come contraenti affidabili con la pubblica ammini- sez. IV, 8 giugno 1999, n. 516, id., Rep. 1999, voce Opere
strazione; pubbliche, nn. 395, 478); l'adunanza plenaria del Consiglio
nc

rilevato che, secondo la giurisprudenza amministrativa na- di Stato ha, tuttavia, affermato, nella predetta sentenza 15
D
co

zionale (cfr., da ultimo, Cons. Stato, sez. IV, 3 luglio 2014, aprile 2010, n. 2155, che nell'ipotesi di concordato preventi-
U

n. 3344, Foro it., Rep. 2014, voce Contratti pubblici, n. vo le evidenziate preoccupazioni possano dirsi superate se è
LA

983), l'art. 38 d.leg. 163/06 (come modificato dal d.l. 83/12) lo stesso imprenditore a chiedere l'ammissione alla procedu-
IO olo

vieta la partecipazione alle gare pubbliche a tutti i soggetti ra concorsuale, con una condotta che ben può ritenersi con-
C

che si trovino in stato di fallimento, di liquidazione coatta fessoria della consapevolezza del proprio stato di dissesto;
c

amministrativa, di concordato preventivo con l'unica espres- rilevato che la predetta questione, così come impostata
O sci
LO

sa eccezione del c.d. «concordato in continuità aziendale» di sulla base delle indicate coordinate giurisprudenziali, è rile-
cui all'art. 186 bis r.d. 267/42 (introdotto con l'art. 33 d.l. 22 vante nel giudizio in esame, poiché la Tei s.r.l. giammai po-
Fa

giugno 2012 n. 83 e convertito in l. 7 agosto 2012 n. 134) teva divenire aggiudicataria della gara, con conseguente ca-
che ricorre quando nel piano di concordato ex art. 161, 2° renza d'interesse ad impugnare il provvedimento di aggiudi-
R

comma, lett. e), l. fall. sia espressamente prevista la prosecu- cazione alla controinteressata, dovendo essere esclusa dalla
zione dell'attività di impresa da parte del debitore, ovvero la gara de qua;
cessione dell'azienda in esercizio o ancora il conferimento rilevato che il collegio dubita, tuttavia, che la disciplina
dell'azienda in esercizio in una o più società anche di nuova nazionale indicata, così come interpretata, sia compatibile
costituzione; con la pertinente normativa comunitaria;
rilevato che la norma consente la partecipazione alle pro- rilevato, in particolare, che secondo l'art. 45, 2° comma,
cedure di affidamento di contratti pubblici non solo alle im- lett. a) e b), della direttiva 2004/18/Ce del 31 marzo 2004 re-
prese che sono già state ammesse al concordato «con conti- lativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione
nuità aziendale» e hanno già ottenuto il decreto di ammissio- degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, ap-
ne, ma anche a quelle che abbiano presentato domanda di plicabile ratione temporis, «Può essere escluso dalla parteci-
ammissione al concordato preventivo previa autorizzazione pazione all'appalto ogni operatore economico: a) che si trovi
del tribunale; in stato di fallimento, di liquidazione, di cessazione d'attivi-
rilevato, inoltre, che nelle more, tra il deposito della do- tà, di amministrazione controllata o di concordato preventivo
manda e l'ammissione del concordato l'impresa che abbia o in ogni altra analoga situazione risultante da una procedura
fatto domanda di concordato preventivo «con continuità della stessa natura prevista da leggi e regolamenti nazionali;
aziendale» conserva dunque la facoltà di partecipare alle ga- b) a carico del quale sia in corso un procedimento per la di-
re di affidamento dei pubblici contratti (cfr. Cons. Stato, sez. chiarazione di fallimento, di amministrazione controllata, di
V, 27 dicembre 2013, n. 6272, ibid., n. 837); liquidazione, di concordato preventivo oppure ogni altro
rilevato, infatti, che il concordato «con continuità azienda- procedimento della stessa natura previsto da leggi e regola-
le» o «di risanamento», sul piano teleologico e sistematico, menti nazionali;
essendo diretto al ritorno in bonis dell'impresa, è dunque una ritenuto, in particolare, di dover chiedere alla Corte di giu-
fattispecie ontologicamente differente dal concordato c.d. stizia se sia compatibile con la predetta normativa considera-
«liquidatorio», le cui finalità sono limitate esclusivamente al- re «procedimento in corso» la mera istanza di concordato
la maggior soddisfazione possibile dei creditori; preventivo da parte del debitore, come accade nel caso di
rilevato, quindi che la norma consente la partecipazione specie, così come statuito dalla predetta sentenza del-
alle procedure di affidamento di contratti pubblici non solo l'adunanza plenaria del Consiglio di Stato 15 aprile 2010, n.
alle imprese che sono già state ammesse al concordato «con 2155;
continuità aziendale» e hanno già ottenuto il decreto di am- ritenuto, inoltre, di dover chiedere alla Corte di giustizia
missione, ma anche a quelle che abbiano presentato domanda se sia compatibile con la predetta normativa considerare la
di ammissione al concordato preventivo previa autorizzazio- confessione del debitore di trovarsi in stato di insolvenza e di
ne del tribunale, ma soltanto con riferimento alla citata ipote- volere presentare istanza di concordato preventivo «in bian-
si di «concordato in continuità aziendale»; co» (le cui caratteristiche sono state sopra precisate), così
rilevato che, nel caso di specie, non ricorre un'ipotesi di come ha fatto la Tei s.r.l. nel caso di specie, quale causa di
«concordato in continuità aziendale», bensì di c.d. «concor- esclusione dalla procedura d'appalto pubblico, interpretando
dato in bianco», vale a dire di un concordato preventivo con così estensivamente il concetto di «procedimento in corso»
riserva ai sensi dell'art. 161, 6° comma, r.d. 267/42; sancito dalla normativa comunitaria (art. 45 della direttiva) e
IL FORO ITALIANO — 2018.
125 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 126

nazionale (art. 38 d.leg. 163/06) citate, interpretazione giusti- zione prevista dall'art. 186 bis, 4° comma, l. fall.»); Cons. Sta-
ficata dalla medesima ratio di non consentire la partecipa- to, sez. IV, 3 luglio 2014, n. 3344, id., Rep. 2014, voce Con-
zione alla gara d'appalto da parte delle imprese che hanno tratti pubblici, n. 983, e Urbanistica e appalti, 2014, 1327, con
confessato inequivocamente il loro conclamato stato di in- nota di RUFFINI; sez. V 27 dicembre 2013, n. 6272, cit. Nel
solvenza; senso invece che la mera presentazione di proposta di concor-
rilevato che la soluzione di tale secondo quesito è essen- dato «con continuità» non fosse sufficiente per evitare l'esclu-
ziale nel giudizio in esame, poiché risulta importante stabili- sione dall'aggiudicazione, Tar Lazio, sez. II, 2 febbraio 2015,
re la data dalla quale la società Tei avrebbe dovuto essere n. 1888, Foro it., Rep. 2015, voce Concordato preventivo, n.
esclusa dalla procedura d'appalto in esame; 264; sez. I 19 giugno 2014, n. 6537, id., Rep. 2014, voce Con-
ritenute, pertanto, rilevanti le seguenti questioni pregiudi- tratti pubblici, n. 845; sez. III 4 giugno 2014, n. 5901, ibid., n.

a
964, e Dir. fallim., 2014, II, 687, con nota di CAIAFA, Sulla
ziali dinnanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea, ai sorte della riunione temporanea d'impresa nel concordato pre-

to
sensi dell'art. 267 del trattato Ce e in relazione all'art. 23 ventivo prenotativo con continuità aziendale; Cons. Stato, sez.
dello statuto della Corte di giustizia, dell'art. 3 l. 13 marzo

en
III, 14 gennaio 2014, n. 101, Foro it., Rep. 2014, voce cit., n.
1958 n. 204, della nota informativa riguardante le domande 836; Tar Friuli-Venezia Giulia 7 marzo 2013, n. 146, id., Rep.

am
di pronuncia pregiudiziale da parte delle giurisdizioni nazio- 2013, voce cit., n. 623, e Riv. trim. appalti, 2013, 373, con nota
nali, diramata dalla Corte di giustizia e pubblicata sulla di BARBIERI, Irrilevanza della domanda di concordato preven-
G.U.C.E. del 28 maggio 2011:

on
tivo con continuità aziendale in tema di esclusione da una pro-
— «se sia compatibile con l'art. 45, 2° comma, lett. a) e cedura di gara ai sensi dell'art. 38 codice dei contratti. L'o-

O
M abb
b), della direttiva 2004/18/Ce del 31 marzo 2004, considera- rientamento negativo era determinato anche dalla preoccupa-

M
re ‘procedimento in corso’ la mera istanza, presentata all'or- zione di evitare proposte di concordato con continuità solo
gano giudiziario competente, di concordato preventivo da «strumentali». In materia, comunque, interveniva il d.l. 23 di-

SI
parte del debitore»; IO in cembre 2013 n. 145, convertito, con modificazioni, dalla l. 21

AS
— «se sia compatibile con la predetta normativa, conside- febbraio 2014 n. 9, che ha introdotto il nuovo 4° comma del-
so
rare la confessione del debitore di trovarsi in stato di insol- l'art. 186 bis l. fall., in base al quale dopo il deposito del-
venza e di volere presentare istanza di concordato preventivo l'istanza di concordato con continuità il tribunale può autoriz-
es

‘in bianco’ (le cui caratteristiche sono state sopra precisate) zare la partecipazione a procedure per contratti pubblici.
quale causa di esclusione dalla procedura d'appalto pubblico, Le disposizioni che nel caso di concordato «con continuità»
nc

interpretando così estensivamente il concetto di ‘procedi- consentono la partecipazione alle procedure per contratti pub-
D

blici hanno carattere speciale, in presenza della previsione gene-


co

mento in corso’ sancito dalla normativa comunitaria (art. 45


U

della direttiva) e nazionale (art. 38 d.leg. 163/06) citate»; rale di esclusione per le imprese sottoposte a concordato. Ciò
LA

ritenuto, ai sensi della «nota informativa riguardante la spiega anche il dibattito sulla disciplina applicabile, in tema di
IO olo

proposizione di domande di pronuncia pregiudiziale da parte contratti pubblici, alle imprese che abbiano presentato invece
istanza di concordato «in bianco», o «con riserva», ai sensi del-
C

dei giudici nazionali» 2011/C 160/01 in G.U.C.E. 28 maggio


c

2011, che vanno trasmessi alla cancelleria della corte me- l'art. 161, 6° comma, l. fall. Nel senso che un'istanza del genere
O sci
LO

diante plico raccomandato in copia gli atti del giudizio, com- sia compatibile con la partecipazione a procedure per contratti
pubblici, quando abbia, sulla base del suo contenuto concreto,
prensivi: della presente ordinanza, nonché tutte le memorie
Fa

obiettivi «effetti prenotativi di continuità aziendale» e perciò


di parte e gli atti prodotti da parte appellante e dalla Arcadis preluda a un concordato con continuità, cfr. determinazione
- Agenzia regionale campana difesa del suolo;
R

Anac 8 aprile 2015, n. 5, Gazzetta ufficiale 28 aprile 2015, n.


ritenuto, quindi, di dover disporre la sospensione del pre- 97. Nel senso che sia ammessa alla gara l'impresa soggetta a
sente giudizio in attesa della decisione della Corte di giusti- concordato in continuità anche nel caso in cui l'assoggettamento
zia, cui l'affare deve essere rimesso, restando impregiudicata alla procedura concordataria avvenga nelle more della procedu-
ogni altra questione, anche sulle spese. ra di gara (cioè dopo la domanda di partecipazione e prima del-
————————
l'aggiudicazione definitiva), cfr. Tar Lombardia, sede Brescia,
20 gennaio 2016, n. 92, <www.giustizia-amministrativa.it>.
(1-2) La rimessione alla Corte di giustizia va considerata alla In generale, sui rapporti fra concordato preventivo in conti-
luce di quanto ampiamente esposto nell'ordinanza, nel senso nuità e partecipazione a gare d'appalto, cfr. Procedure concor-
che l'assoggettamento dell'impresa al c.d. concordato con con- suali e diritto pubblico a cura di D'ORAZIO e MONTEFERRANTE,
tinuità aziendale, previsto dall'art. 186 bis l. fall. (introdotto Assago, 2017, 273 ss. Per la giurisprudenza civile in materia,
dall'art. 33, 1° comma, lett. h, d.l. 22 giugno 2012 n. 83, con- cfr. Trib. Bolzano 9 gennaio 2018, <www.ilfallimentarista.it>.
vertito, con modificazioni, dalla l. 7 agosto 2012 n. 134), non La quinta sezione interviene in un giudizio promosso da
costituisce causa di esclusione da una procedura di aggiudica- un'impresa che, dopo aver presentato la propria offerta in una
zione per appalti pubblici (così Cons. Stato, sez. V, 22 dicembre procedura contrattuale, aveva depositato istanza di concordato
2014, n. 6303, Foro it., Rep. 2015, voce Contratti pubblici, n. «in bianco»: l'amministrazione l'aveva esclusa dalla gara, rite-
759; 27 dicembre 2013, n. 6272, id., Rep. 2014, voce cit., n. nendola priva dei requisiti generali previsti allora dall'art. 38, 1°
837; cfr. anche Anac, determinazione 23 aprile 2014, n. 3, Gaz- comma, lett. a), d.leg. 163/06 (ed oggi dall'art. 80, 5° comma,
zetta ufficiale 19 maggio 2014, n. 114). Questa regola, all'epoca lett. a, d.leg. 50/16). Solo successivamente all'esclusione erano
del provvedimento impugnato avanti al giudice amministrativo, intervenute l'ammissione del tribunale alla procedura di concor-
era sancita dall'art. 38, 1° comma, lett. a), d.leg. 12 aprile 2006 dato preventivo in continuità aziendale e l'autorizzazione del
n. 163, come modificato dall'art. 33, 2° comma, d.l. 22 giugno tribunale a partecipare alla procedura di gara in questione; la
2012 n. 83; oggi è sancita dall'art. 80, 5° comma, lett. a), d.leg. quinta sezione afferma, però, che a tali provvedimenti successi-
18 aprile 2016 n. 50. vi non poteva essere attribuita un'efficacia sanante, perché, per
In passato era stato discusso se la partecipazione alle proce- la verifica dei requisiti, è necessario fare riferimento ai requisiti
dure di aggiudicazione fosse consentita non solo alle imprese posseduti alla data del provvedimento di esclusione (per il qua-
che fossero già state ammesse al concordato con continuità dro delle posizioni sul punto, cfr. D'ORAZIO, Il concordato pre-
aziendale (fermi restando i requisiti richiesti dall'art. 186 bis, ventivo con continuità aziendale e le gare pubbliche, in Proce-
5° comma, l. fall.), ma anche a quelle che avessero soltanto dure concorsuali e diritto pubblico, cit., 391; cfr. anche GIANI,
presentato una tale domanda di concordato. Per la seconda so- La partecipazione alle gare per l'affidamento dei contratti pub-
luzione, Cons. Stato, sez. VI, 3 febbraio 2016, n. 426, Foro it., blici, ibid., 453 ss., spec. 479 ss., e, per le previsioni delle diret-
Rep. 2016, voce cit., n. 780, in motivazione; Tar Lazio, sez. I, tive comunitarie del 2014 e del nuovo codice dei contratti, 482
21 marzo 2016, n. 3421, <www.giustizia-amministrativa.it>; ss.). Di conseguenza assume rilievo stabilire se la previsione
sez. III 21 gennaio 2016, n. 644, Foro it., Rep. 2016, voce dell'esclusione dalle procedure di gara, per l'impresa con «pro-
Concordato preventivo, n. 173 (la quale però precisava che cedimento in corso» per un concordato, si applichi anche in pre-
l'impresa avrebbe potuto conseguire l'aggiudicazione, «solo se senza della mera presentazione dell'istanza di concordato «in
in grado di fornire, qualora risulti aggiudicataria, ma comunque bianco», ai sensi dell'art. 161, 6° comma, l. fall., nonché se la
entro il momento dell'aggiudicazione definitiva, la documenta- presentazione di tale istanza valga come atto «confessorio» di
IL FORO ITALIANO — 2018.
127 PARTE TERZA 128

uno stato di insolvenza, di per sé incompatibile con la parteci- turismo, degli uffici della diretta collaborazione del mini-
pazione alle procedure di gara. Le disposizioni nazionali traspo- stro e dell'organismo indipendente di valutazione della
ste nel d.leg. 165/06 trovavano riscontro nell'art. 45 della diret- performance, a norma dell'art. 16, 4° comma, d.l. 24 aprile
tiva 2004/18/Ce del 31 marzo 2004; di conseguenza, la quinta 2014 n. 66, convertito, con modificazioni, dalla l. 23 giu-
sezione ravvisa ragioni di pregiudizialità comunitaria. gno 2014 n. 89, art. 30, 34; y d.l. 24 aprile 2017 n. 50, di-
Alla Corte di giustizia la quarta sezione sottopone due quesiti. sposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore
In primo luogo, se ai fini dell'esclusione da procedure d'appal- degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite
to, debba configurarsi un «procedimento in corso», ai sensi del- da eventi sismici e misure per lo sviluppo, art. 22; y l. 21
l'art. 45, 2° comma, lett. a) e b), della direttiva 2004/18/Ce del giugno 2017 n. 96, conversione in legge, con modificazio-
31 marzo 2004, per effetto della mera presentazione dell'istanza
ni, del d.l. 24 aprile 2017 n. 50).

a
di concordato, o se invece sia necessario anche un atto del tri-
bunale dal quale si possa desumere l'accertamento dello stato di

to
Vanno rimesse all'adunanza plenaria le questioni, proces-
insolvenza. In secondo luogo, se, ai fini dell'esclusione, si possa suali e sostanziali, relative alla legittimità, o no, della par-

en
prescindere da un atto del tribunale, nel caso in cui l'istanza di tecipazione alla procedura, indetta con bando del 7 gen-
concordato «in bianco» venga presentata dall'imprenditore, per- naio 2015, volta a individuare soggetti idonei ad assumere

am
ché in tal caso la presentazione dell'istanza avrebbe carattere la direzione degli istituti museali di livello dirigenziale, di
confessorio dello stato di insolvenza. Con riferimento all'altro
candidati non aventi la cittadinanza italiana, ma quella di

on
quesito, la tesi secondo cui la presentazione di istanza di con-
cordato da parte dell'imprenditore avrebbe valore confessorio altro Stato dell'Unione europea. (1)

O
M abb
dello stato di insolvenza era stata accolta da Cons. Stato, ad.

M
plen., 15 aprile 2010, n. 1 (già n. 2155), Foro it., 2010, III, 374;
allora, però, l'adunanza plenaria non aveva potuto considerare Fatto e diritto. — (Omissis). 31. - Si deve ora passare

SI
la figura del concordato «con continuità», che sarebbe stato in-
IO in all'esame dell'ultimo motivo d'appello, con cui il ministero

AS
trodotto dal legislatore solo successivamente. Si tenga presente, ha impugnato la statuizione del Tar, che ha accolto la censu-
so
inoltre, che in base all'art. 160 l. fall. l'ammissione a concorda- ra di primo grado secondo cui l'amministrazione ha illegit-
to presuppone uno «stato di crisi» aziendale, situazione che, timamente consentito la partecipazione alla procedura anche
es

come si desume anche dal 3° comma del medesimo articolo, ha a candidati aventi non la cittadinanza italiana, ma quella di
una portata più ampia dello «stato di insolvenza»; l'ordinanza un altro Stato dell'Unione europea.
nc

della quinta sezione rileva, però, che anche uno «stato di crisi Il Tar, ritenendo fondata la censura di primo grado, ha an-
D

conclamato» potrebbe risultare incompatibile con l'esigenza di


co

nullato gli atti impugnati nella parte in cui essi hanno confe-
U

ammettere alle procedure contrattuali solo «contraenti affidabi- rito l'incarico di direttore del palazzo ducale di Mantova.
li».
LA

32. - Ritiene la sezione che la questione sollevata dal mi-


IO olo

Nel senso che una questione pregiudiziale possa essere solle-


vata direttamente da una sezione del Consiglio di Stato avanti nistero appellante comporta la soluzione di alcune questioni
C

processuali e sostanziali di massima di particolare importan-


c

alla Corte di giustizia, anche in presenza di interpretazioni dif-


O sci

za, la cui definizione va rimessa all'esame dell'adunanza


LO

formi dell'adunanza plenaria, senza la necessità di sottoporre la


questione stessa all'adunanza plenaria ai sensi dell'art. 99, 3° plenaria, ai sensi dell'art. 99 cod. proc. amm.
Fa

comma, cod. proc. amm., cfr. Cons. Stato, ad. plen., 27 luglio 33. - La questione sostanziale centrale riguarda il se pos-
2016, n. 19, id., 2017, III, 309, con nota di GAMBINO, e Corte sano partecipare alla procedura di selezione in esame i citta-
R

giust. 5 aprile 2016, causa C-689/13, id., 2016, IV, 324. dini di uno Stato membro dell'Unione, che non siano anche
Una questione analoga era stata rimessa alla Corte di giustizia cittadini italiani (risultando il sig. P.A., cittadino della Re-
da Cons. Stato, sez. V, ord. 4 giugno 2015, n. 2737, id., Rep. pubblica d'Austria).
2015, voce cit., n. 765, ma non era stata trattata dalla Corte di 34. - Va definito il quadro normativo di riferimento, sul
giustizia, in seguito all'estinzione del giudizio a quo. [A. TRAVI] rapporto che sussiste fra le disposizioni generali sul-
l'ammissione ai pubblici impieghi, quanto al requisito della
cittadinanza italiana, e le disposizioni che disciplinano l'in-
carico di direttore di un museo dello Stato (e cioè l'art. 14,
———————— comma 2 bis, d.l. n. 83 del 2014 e le norme ad esso collega-
te).
35. - Quanto alle disposizioni di legge ordinaria, lo status
civitatis è stato espressamente previsto quale requisito per
l'ammissione ai pubblici impieghi, dal r.d. 25 giugno 1908 n.
CONSIGLIO DI STATO; sezione VI; sentenza 2 febbraio 290, e dal conseguente t.u. delle leggi sullo stato degli im-
2018, n. 677; Pres. MARUOTTI, Est. GAMBATO SPISANI; piegati civili del 22 novembre 1908 n. 693.
Min. beni e attività culturali e turismo (Avv. dello Stato DEL La tradizionale regola della riserva ai «cittadini» del-
GAIZO) c. Paolozzi Maiorca Strozzi (Avv. RIPA DI MEANA, l'ammissione agli impieghi pubblici è stata poi ribadita dal-
BRIZZI), Assmann e altra (Avv. PERFETTI, TESAURO). An- l'art. 2 t.u. sul pubblico impiego, approvato con il d.p.r. 10
nulla in parte Tar Lazio, sez. II quater, 24 maggio 2017, n. gennaio 1957 n. 3.
6171, e ordina trasmissione all'adunanza plenaria. 36. - Nella Costituzione, il richiamo ai «cittadini» non ha
Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Direttore riguardato l'ammissione al «pubblico impiego» in quanto ta-
degli istituti museali di livello dirigenziale — Selezione le, ma l'esercizio degli «uffici pubblici», le «cariche eletti-
— Partecipazione di cittadini non italiani — Rimessio- ve» e le «funzioni pubbliche».
ne all'adunanza plenaria (Cost., art. 51, 54; y trattato 36.1. - Per l'art. 51, «Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro
Fue, art. 20, 45; y d.p.c.m. 7 febbraio 1994 n. 174, regola- sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche
mento recante norme sull'accesso dei cittadini degli Stati elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti sta-
membri dell'Unione europea ai posti di lavoro presso le biliti dalla legge» (1° comma) e «La legge può, per l'ammis-
amministrazioni pubbliche; y d.leg. 30 marzo 2001 n. 165, sione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai
norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipenden- cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica» (2°
ze delle amministrazioni pubbliche, art. 38; y d.l. 31 mag- comma).
gio 2014 n. 83, disposizioni urgenti per la tutela del patri- Per l'art. 54, «Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fe-
monio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del deli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leg-
turismo, art. 14; y l. 29 luglio 2014 n. 106, conversione in gi» (1° comma) e «I cittadini cui sono affidate funzioni pub-
legge, con modificazioni, del d.l. 31 maggio 2014 n. 83; y bliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore,
d.p.c.m. 29 agosto 2014 n. 171, regolamento di organizza- prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge» (2° com-
zione del ministero dei beni e delle attività culturali e del ma).
IL FORO ITALIANO — 2018.
129 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 130

36.2. - Tali articoli vanno intesi nel senso che deve esservi «1. I posti delle amministrazioni pubbliche per l'accesso ai
«l'uguaglianza dei cittadini senza discriminazioni e limiti» quali non può prescindersi dal possesso della cittadinanza
(Cons. Stato, sez. II, 20 giugno 1990, n. 234, Foro it., 1991, italiana sono i seguenti:
III, 528; sez. VI 24 luglio 2017, n. 3666). a) i posti dei livelli dirigenziali delle amministrazioni del-
Infatti, essi — nel riferirsi, come si è rilevato, non al lo Stato, anche ad ordinamento autonomo, individuati ai sen-
«pubblico impiego» in quanto tale, ma, più limitatamente, si dell'art. 6 d.leg. 3 febbraio 1993 n. 29, nonché i posti dei
agli «uffici pubblici», alle «cariche elettive» e alle «funzioni corrispondenti livelli delle altre pubbliche amministrazioni;
pubbliche» — hanno consentito che le leggi non richiedano b) i posti con funzioni di vertice amministrativo delle
lo status civitatis per l'accesso a posizioni di pubblico im- strutture periferiche delle amministrazioni pubbliche dello
piego non caratterizzate dall'esercizio di poteri pubblici o Stato, anche ad ordinamento autonomo, degli enti pubblici

a
dallo svolgimento di cariche elettive. non economici, delle province e dei comuni, nonché delle

to
37. - Con specifico riferimento all'ammissione al «pubbli- regioni e della Banca d'Italia;

en
co impiego», la tradizionale regola generale di rango legisla- c) i posti dei magistrati ordinari, amministrativi, militari e
tivo — ancora riportata nell'art. 2 t.u. n. 3 del 1957 — è stata contabili, nonché i posti degli avvocati e procuratori dello

am
parzialmente modificata (come consentito dallo stesso testo Stato;
degli art. 51 e 54 Cost.), in conseguenza dell'ingresso dello d) i posti dei ruoli civili e militari della presidenza del

on
Stato italiano nell'Unione europea, le cui norme hanno ac- consiglio dei ministri, del ministero degli affari esteri, del
quisito nell'ordinamento nazionale un rango superiore a ministero dell'interno, del ministero di grazia e giustizia, del

O
M abb
quello delle leggi ordinarie. ministero della difesa, del ministero delle finanze e del corpo

M
38. - L'art. 20, § 1, prima parte, del trattato sul funziona- forestale dello Stato, eccettuati i posti a cui si accede in ap-

SI
mento dell'Unione - Tfue (già art. 17 del trattato sulla Co- plicazione dell'art. 16 l. 28 febbraio 1987 n. 56».
IO in
munità europea - Tce) ha disposto che «È istituita una citta- Conseguentemente, il d.p.c.m. 9 maggio 1994 n. 487, al-

AS
dinanza dell'Unione. È cittadino dell'Unione chiunque abbia l'art. 2, 1° comma, n. 1, pur prevedendo il requisito della cit-
so
la cittadinanza di uno Stato membro». tadinanza italiana come requisito generale per l'accesso ai
La disposizione va coordinata con l'art. 45 Tfue (già art.
es

pubblici impieghi, ha aggiunto che «Tale requisito non è ri-


39 Tce), secondo il quale: chiesto per i soggetti appartenenti all'Unione europea, fatte
nc

«La libera circolazione dei lavoratori all'interno del- salve le eccezioni di cui al d.p.c.m. 7 febbraio 1994, pubbli-
l'Unione è assicurata» (§ 1);
D

cato nella Gazzetta ufficiale del 15 febbraio 1994, serie gene-


co

«Essa implica l'abolizione di qualsiasi discriminazione,


U

rale n. 61».
fondata sulla nazionalità, tra i lavoratori degli Stati membri,
LA

39.2. - I primi due commi del sopra riportato art. 37 d.leg.


IO olo

per quanto riguarda l'impiego, la retribuzione e le altre con- n. 29 del 1993 (il primo con diverse espressioni lessicali,
dizioni di lavoro» (§ 2);
C

estese anche ai «familiari») sono stati trasfusi nell'art. 38 t.u.


c

«Fatte salve le limitazioni giustificate da motivi di ordine approvato con il d.leg. n. 165 del 2001:
O sci
LO

pubblico, pubblica sicurezza e sanità pubblica, essa importa


«1. I cittadini degli Stati membri dell'Unione europea e i
il diritto: a) di rispondere a offerte di lavoro effettive; b) di
loro familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro
Fa

spostarsi liberamente a tal fine nel territorio degli Stati


che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di sog-
membri; c) di prendere dimora in uno degli Stati membri al
giorno permanente possono accedere ai posti di lavoro pres-
R

fine di svolgervi un'attività di lavoro, conformemente alle


so le amministrazioni pubbliche che non implicano esercizio
disposizioni legislative, regolamentari e amministrative che
diretto o indiretto di pubblici poteri, ovvero non attengono
disciplinano l'occupazione dei lavoratori nazionali; d) di ri-
alla tutela dell'interesse nazionale»;
manere, a condizioni che costituiranno l'oggetto di regola-
menti stabiliti dalla commissione, sul territorio di uno Stato «2. Con decreto del presidente del consiglio dei ministri,
membro, dopo aver occupato un impiego» (§ 3); ai sensi dell'art. 17 l. 23 agosto 1988 n. 400, e successive
«Le disposizioni del presente articolo non sono applicabili modificazioni ed integrazioni, sono individuati i posti e le
agli impieghi nella pubblica amministrazione» (§ 4). funzioni per i quali non può prescindersi dal possesso della
cittadinanza italiana, nonché i requisiti indispensabili all'ac-
Il lavoro nella «pubblica amministrazione» — rispetto al
cesso dei cittadini di cui al 1° comma».
quale la legislazione nazionale può prevedere il requisito
dello status civitatis — è quindi configurato come eccezione 39.3. - Pur dopo l'entrata in vigore del d.leg. n. 165 del
alla regola generale, che consente ad ogni cittadino del- 2001, non vi sono state modifiche del d.p.c.m. 7 febbraio
l'Unione di lavorare ovunque preferisca all'interno del- 1994 n. 174, il quale continua dunque ad essere in vigore, in
l'Unione stessa. quanto sostanzialmente richiamato dall'art. 38, 2° comma,
39. - L'ordinamento interno si è adeguato alle disposizioni medesimo d.leg.
europee e alle sentenze della Corte di giustizia dopo richia- 40. - Di tale d.p.c.m., nel presente giudizio rileva la lett.
mate, con una normativa di per sé compatibile anche con i a), che ha richiesto la cittadinanza italiana indistintamente
dati testuali degli art. 51 e 54 Cost. per tutti i «posti dei livelli dirigenziali» dello Stato.
39.1. - L'art. 37 d.leg. n. 29 del 1993 (sull'«accesso dei Per quanto riguarda gli incarichi conferiti all'esito della
cittadini degli Stati membri della Comunità europea») ha procedura bandita in data 7 gennaio 2015 e, in particolare,
previsto: quello conferito al sig. P.A., va richiamato l'art. 14, comma
«1. I cittadini degli Stati membri della Comunità economi- 2 bis, d.l. n. 83 del 2014, il quale ha individuato i poli mu-
ca europea possono accedere ai posti di lavoro presso le seali e gli istituti della cultura statali «di rilevante interesse
amministrazioni pubbliche che non implicano esercizio diret- nazionale che costituiscono uffici di livello dirigenziale».
to o indiretto di pubblici poteri, ovvero non attengono alla Non è in contestazione che l'incarico in questione riguardi
tutela dell'interesse nazionale»; un ufficio dirigenziale (ai sensi dell'art. 30 d.p.c.m. n. 171
«2. Con decreto del presidente del consiglio dei ministri, del 2014, per il quale le «procedure di selezione pubblica» in
ai sensi dell'art. 17 l. 23 agosto 1988 n. 400, sono individuati esame riguardano il conferimento di «posti di livello dirigen-
i posti e le funzioni per i quali non può prescindersi dal pos- ziale»).
sesso della cittadinanza italiana, nonché i requisiti indispen- 41. - In coerenza con il «livello dirigenziale» dell'ufficio,
sabili all'accesso dei cittadini di cui al 1° comma». si pone il regolamento di organizzazione degli «istituti cen-
In attuazione dell'art. 37, 2° comma, d.leg. n. 29 del 1993, trali e dotati di autonomia speciale», emanato con il già cita-
è stato emanato il d.p.c.m. 7 febbraio 1994 n. 174 (regola- to d.p.c.m. n. 171 del 2014.
mento recante norme sull'accesso dei cittadini degli Stati L'art. 34, 2° comma, di tale d.p.c.m. prevede in dettaglio
membri dell'Unione europea ai posti di lavoro presso le am- le funzioni del direttore di museo (quello «pubblico» e per il
ministrazioni pubbliche), il quale all'art. 1 ha previsto che: quale vi è la gestione statale, non rilevando ovviamente la
IL FORO ITALIANO — 2018.
131 PARTE TERZA 132

questione della cittadinanza quando si tratti di un museo di re al regime e alla natura dell'attività che a tale atto conse-
proprietà privata): gue.
«Il direttore del polo museale regionale . . . svolge, in par- 43.2. - Tanto premesso, la sentenza n. 3666 del 2017, cit.,
ticolare, le seguenti funzioni: rilevando il primato del diritto europeo, ha disapplicato l'art.
a) programma, indirizza, coordina e monitora tutte le atti- 2, 1° comma, lett. a), d.p.c.m. n. 174 del 1994, «senza che
vità di gestione, valorizzazione, comunicazione e promozio- sia necessario, per l'evidenza del contrasto, disporre il rinvio
ne del sistema museale nazionale nel territorio regionale; . . . pregiudiziale alla Corte di giustizia, e ha deciso la controver-
e) . . . stabilisce . . . l'importo dei biglietti di ingresso uni- sia al suo esame, nel senso di «analizzare la natura del-
ci, cumulativi e, previo accordo con i soggetti pubblici e pri- l'attività e dunque dei compiti attribuiti» al direttore del-
vati interessati, integrati dei musei e dei luoghi della cultura l'istituto museale dello Stato, «per valutare se gli stessi si in-

a
di propria competenza . . .; seriscano nell'ambito di funzioni pubbliche, che giustificano

to
l) autorizza il prestito dei beni culturali delle collezioni di la previsione della cittadinanza italiana, ovvero di funzioni

en
propria competenza per mostre od esposizioni sul territorio aventi carattere tecnico o di gestione economica», per le qua-
nazionale o all'estero . . .; li la cittadinanza italiana non è richiesta.

am
m) autorizza, sentito il soprintendente di settore, le attività All'esito di tale approfondita indagine, la sentenza n. 3666
di studio e di pubblicazione dei materiali esposti e/o conser- del 2017 ha ritenuto che l'attività posta in essere dal direttore

on
vati presso i musei del polo; del museo statale sarebbe «prevalentemente rivolta alla ge-

O
n) dispone . . . l'affidamento diretto o in concessione delle stione economica e tecnica» dell'istituto, nonché «essen-

M abb
attività e dei servizi pubblici di valorizzazione di beni cultu- zialmente finalizzata» ad una migliore utilizzazione e valo-

M
rali, ai sensi dell'art. 115 del codice . . .; rizzazione di beni pubblici.

SI
p) elabora e stipula accordi con le altre amministrazioni
IO in In particolare, la sentenza ha escluso che si possano consi-

AS
statali eventualmente competenti, le regioni, gli altri enti derare come «espressione di potere pubblico» alcuni specifi-
so
pubblici territoriali e i privati interessati, per regolare servizi ci compiti attribuiti al direttore dall'art. 35 d.p.c.m. n. 171
strumentali comuni destinati alla fruizione e alla valorizza- del 2014, che, seguendo l'ordine dell'articolo stesso, sono
es

zione di beni culturali . . .; quelli per cui «programma, indirizza, coordina e monitora
q) approva, su proposta del segretario regionale, e tra- tutte le attività di gestione, valorizzazione, comunicazione e
nc

smette alla direzione generale bilancio gli interventi da inse- promozione del sistema museale nazionale nel territorio re-
D
co

rire nei programmi annuali e pluriennali e nei relativi piani di gionale» (lett. a), «autorizza il prestito dei beni culturali del-
U

spesa; . . . le collezioni di propria competenza per mostre od esposizio-


LA

u) svolge le funzioni di stazione appaltante».


IO olo

ni sul territorio nazionale o all'estero» (lett. l), «dispone . . .


42. - Il quadro normativo si completa, infine, con il riferi- l'affidamento diretto o in concessione delle attività e dei ser-
C

mento alla norma dichiaratamente interpretativa dell'art. 22, vizi pubblici di valorizzazione di beni culturali» (lett. n),
c
O sci

comma 7 bis, d.l. 24 aprile 2017 n. 50, convertito nella l. 21 «svolge le funzioni di stazione appaltante» (lett. u).
LO

giugno 2017 n. 96, per il quale «L'art. 14, comma 2 bis, d.l. La stessa sentenza ha infine escluso che si possano consi-
Fa

31 maggio 2014 n. 83, convertito, con modificazioni, dalla l. derare «espressione di potere pubblico» ulteriori compiti di
29 luglio 2014 n. 106, si interpreta nel senso che alla proce- amministrazione e di controllo dei beni in consegna, esplici-
dura di selezione pubblica internazionale ivi prevista non si
R

tati nel bando del 7 gennaio 2015 e non espressamente previ-


applicano i limiti di accesso di cui all'art. 38 d.leg. 30 marzo sti dall'art. 35 d.p.c.m. n. 171 del 1994: essa ha ritenuto che
2001 n. 165». le attività di programmazione, indirizzo e controllo riguarde-
43. - La complessiva disciplina sopra riportata è stata rebbero «ambiti di rilevanza non autoritativa» nella gestione
esaminata da questa sezione con la sentenza 24 luglio 2017, dell'istituto, che l'autorizzazione al prestito dei beni sarebbe
n. 3666, cit., pronunciata su un caso analogo a quello ora in sporadica e comunque, pur in presenza di un atto ammini-
esame, in cui era stata impugnata in primo grado — propo- strativo, si inserirebbe «nell'ambito di rapporti economici e
nendo lo stesso motivo sulla necessità della cittadinanza ita- tecnici» e che le attività di affidamento e di stazione appal-
liana — la nomina del direttore di un altro istituto museale tante, anch’esse marginali, riguarderebbero la «gestione eco-
statale, disposta all'esito della procedura bandita il 7 gennaio nomica».
2015.
In conclusione, la sentenza n. 3666 del 2017 ha ritenuto
43.1. - Sulla base di una approfondita motivazione, tale che l'attività di direttore del museo statale non potrebbe in-
sentenza ha ritenuto non conforme alla normativa europea — tendersi riservata a cittadini italiani e che sarebbero di per sé
sull'accesso dei cittadini degli Stati membri al lavoro nella
legittimi gli atti che hanno consentito la partecipazione di
«pubblica amministrazione» — la disposizione regolamenta-
re di cui all'art. 1, 1° comma, lett. a), d.p.c.m. n. 174 del cittadini dell'Unione e la loro nomina fra i vincitori.
1994, nella parte in cui essa prevede che «i posti dei livelli La sentenza n. 3666 del 2017 ha completato l'esame, sof-
dirigenziali delle amministrazioni dello Stato» siano riservati fermandosi sulla portata dell'art. 22, comma 7 bis, d.l. n. 50
ai soli cittadini italiani. del 2017 e rilevando che esso avrebbe una «sua utilità per il
Essa ha osservato che: futuro, contribuendo a fornire chiarezza alle pubbliche am-
— l'attività posta in essere dai dirigenti dello Stato in ge- ministrazioni e agli operatori del settore evitando incertezze
nerale è molto ampia e diversificata, potendo comprendere applicative anche nella fase della risoluzione delle contro-
sia attività che si esplicano mediante provvedimenti ammini- versie di competenza della giustizia amministrativa».
strativi, contratti, accordi e comportamenti espressione di po- 44. - Il collegio ritiene che si possa dare un'interpretazione
teri pubblici, sia attività che si concretano in meri compor- diversa del sopra richiamato quadro normativo e che:
tamenti materiali; — si possa affermare il principio per il quale l'art. 1, 1°
— la normativa europea va interpretata secondo un crite- comma, lett. a), del regolamento emanato con il d.p.c.m. n.
rio non «strutturale-statico», ma «funzionale-dinamico», sic- 171 del 1994 — mai successivamente abrogato, neppure dal-
ché l'amministrazione che intenda attribuire un incarico diri- l'art. 14, comma 2 bis, d.l. n. 83 del 2014 — richieda impre-
genziale deve verificare se questo comporti o no in concreto scindibilmente la cittadinanza italiana per il conferimento di
attività che sono espressione di pubblici poteri, e solo nel ca- incarichi di livello dirigenziale, sia applicabile nel presente
so di risposta positiva deve riservare l'incarico stesso ad un giudizio e non si ponga in contrasto con la normativa della
cittadino italiano; Unione europea;
— l'attività non si potrebbe qualificare come «espressione — quanto meno, il contrasto del medesimo art. 1, 1°
di pubblici poteri» per il solo fatto che essa comporti l'ado- comma, lett. a), con la normativa dell'Unione europea non
zione di un atto amministrativo, poiché occorrerebbe guarda- risulta «evidente»;
IL FORO ITALIANO — 2018.
133 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 134

— dovendosi prevenire contrasti giurisprudenziali, occor- a) dell'assunzione a posti dei «livelli dirigenziali delle
re deferire all'esame dell'adunanza plenaria di questo consi- amministrazioni dello Stato» (v. l'art. 1, 1° comma, lett. a,
glio le questioni di seguito affrontate. d.p.c.m. n. 171 del 1994, come richiamato dall'art. 2, 1°
44.1. - Come si è sopra rilevato (ed è stato già riscontrato comma, n. 1, d.p.r. n. 487 del 1994);
dal Tar con la sentenza impugnata e da questo consiglio, con b) dell'assunzione di chi svolga «funzioni che comporta-
la sentenza n. 3666 del 2017), l'interprete non può che rile- no l'elaborazione, la decisione, l'esecuzione di provvedi-
vare un espresso e testuale divieto normativo — contenuto menti autorizzativi e coercitivi» (v. l'art. 2, 1° comma, me-
nel d.p.r. n. 174 del 1994, nonché nel d.p.r. n. 487 del 1994, desimo d.p.c.m. n. 171 del 1994, anch’esso richiamato dal
che al precedente ha fatto riferimento — per i cittadini del- d.p.r. n. 487 del 1994).
l'Unione europea di partecipare alla procedura di cui all'art. Quanto al rapporto tra tali disposizioni del d.p.c.m. n. 171

a
14, comma 2 bis, d.l. n. 83 del 2014. del 1994, vale quanto segue:

to
Tale divieto è stato però escluso dalla sentenza n. 3666 del — l'art. 2, 1° comma, ha inteso affermare la regola gene-

en
2017, mediante la disapplicazione dell'art. 1, 1° comma, lett. rale per la quale si debba verificare di volta in volta se l'e-
a), d.p.c.m. n. 171 del 1994, in quanto questo sarebbe in con- sercizio in concreto (in base alla normativa di settore) di po-

am
trasto con la normativa dell'Unione europea. teri autoritativi implichi la necessità del possesso della citta-
44.2. - Si rimettono però all'esame dell'adunanza plenaria dinanza italiana (trattandosi di «organi» abilitati ad incidere

on
di questo consiglio ulteriori considerazioni, che potrebbero unilateralmente sulle altrui sfere giuridiche, sulla base dei
far condurre all'opposta conclusione di considerare confor- principî e delle regole specifiche riguardanti le articolazioni

O
M abb
me al diritto europeo l'art. 1, 1° comma, lett. a), del regola- delle competenze);

M
mento emanato con il d.p.c.m. n. 174 del 1994, come richia- — l'art. 1, 1° comma, lett. a), come le altre previsioni del

SI
mato dal d.p.r. n. 487 del 1994. 1° comma, una volta per tutte ha identificato le «qualifiche
IO in
Tali considerazioni riguardano non solo aspetti concernen- formali» per le quali — in ragione del particolare spessore

AS
ti il quadro normativo nazionale, ma anche quelli riguardanti dei poteri esercitati — è necessario il possesso della cittadi-
so

i limiti entro i quali è prospettabile — sulla questione — un nanza italiana.


47. - Quanto alla specifica posizione dei dirigenti statali, il
es

contrasto tra la normativa nazionale e quella della Unione


europea. sopra richiamato art. 2, 1° comma, lett. a), risulta coerente
nc

45. - Quanto agli aspetti concernenti il quadro normativo non solo con gli art. 51 e 54 Cost., ma anche con il comples-
D

nazionale, vanno richiamati: sivo vigente quadro normativo sul loro status e sulle loro
co

funzioni, dal momento che ad essi sono infatti riferibili i po-


U

— gli art. 51 e 54 Cost., che — come rilevato ai § 36.1 e


teri tipici «di vertice» del potere esecutivo.
LA

36.2 — hanno fatto riferimento ai «cittadini» non per quanto


IO olo

riguarda l'ammissione in genere al «pubblico impiego» in Rilevano al riguardo le disposizioni generali del d.leg. n.
165 del 2001 (nel quale sono state trasfuse le disposizioni del
C

quanto tale, ma — più specificamente — per l'esercizio de-


c

gli «uffici pubblici», per le «cariche elettive» e per le «fun- d.leg. n. 29 del 1993, con le successive modificazioni):
O sci
LO

zioni pubbliche»; — per l'art. 4, «2. Ai dirigenti spetta l'adozione degli atti
— l'art. 11 Cost., per il quale l'Italia «consente, in condi- e provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che
Fa

zioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovrani- impegnano l'amministrazione verso l'esterno, nonché la ge-
tà»; stione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante auto-
R

nomi poteri di spesa di organizzazione delle risorse umane,


— l'art. 37, 1° comma, d.leg. n. 29 del 1993, per il quale strumentali e di controllo. Essi sono responsabili in via
lo status civitatis non è necessario quando si tratti di posti di esclusiva dell'attività amministrativa, della gestione e dei re-
lavoro «che non implicano esercizio diretto o indiretto di lativi risultati» e «3. Le attribuzioni dei dirigenti indicate dal
pubblici poteri, ovvero non attengono alla tutela del- 2° comma possono essere derogate soltanto espressamente e
l'interesse nazionale»; ad opera di specifiche disposizioni legislative»;
— l'art. 1, 1° comma, lett. a), del regolamento approvato — per l'art. 14, «3. Il ministro non può revocare, riforma-
con il d.p.c.m. n. 171 del 1994 (ai sensi del medesimo art. re, riservare o avocare a sé o altrimenti adottare provvedi-
37, 2° comma), per il quale «non può prescindersi dal pos- menti o atti di competenza dei dirigenti», «salvo il potere di
sesso della cittadinanza italiana» per l'accesso ai «posti dei annullamento ministeriale per motivi di legittimità».
livelli dirigenziali delle amministrazioni dello Stato, anche In sintesi, ai sensi dell'art. 4 di tale d.leg.:
ad ordinamento autonomo, individuati ai sensi dell'art. 6
— il ministro — quale organo politico dell'ammini-
d.leg. 3 febbraio 1993 n. 29»;
strazione e compartecipe dell'attuazione del programma di
— l'art. 2, 1° comma, medesimo d.p.c.m. n. 171 del 1994, governo — è titolare esclusivamente di «funzioni di indi-
per il quale «Le tipologie di funzioni delle amministrazioni rizzo politico-amministrativo» e quindi ha il compito di de-
pubbliche per il cui esercizio si richiede il requisito della cit- finire «gli obiettivi ed i programmi da attuare» e di adottare
tadinanza italiana sono le seguenti: a) funzioni che compor- «gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni»,
tano l'elaborazione, la decisione, l'esecuzione di provvedi- nonché di verificare «la rispondenza dei risultati del-
menti autorizzativi e coercitivi; b) funzioni di controllo di l'attività amministrativa e della gestione agli indirizzi im-
legittimità e di merito»; partiti»;
— l'art. 2, 1° comma, n. 1, del regolamento approvato — il dirigente — nell'esercizio di poteri di per sé insinda-
con il d.p.r. n. 487 del 1994, che in parte qua ha recepito il cabili dal ministro ex art. 14 — ha il potere di emanare «atti
contenuto del d.p.c.m. n. 171 del 1994; e provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che
— l'art. 30 d.p.c.m. n. 171 del 2014, per il quale le «pro- impegnano l'amministrazione verso l'esterno», si occupa
cedure di selezione pubblica», previste dall'art. 14 bis d.l. 31 della «gestione finanziaria, tecnica e amministrativa median-
maggio 2014 n. 83, convertito nella l. 29 luglio 2014 n. 104, te autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse
riguardano il conferimento di «posti di livello dirigenziale». umane, strumentali e di controllo» e risponde «in via esclu-
46. - Sul piano testuale, dunque, la disciplina costituziona- siva dell'attività amministrativa, della gestione e dei relativi
le richiede lo status civitatis per lo svolgimento di pubbliche risultati».
funzioni e consente limitazioni di sovranità «in condizione di Risultano dunque coerenti — anche nel loro reciproco
parità con gli altri Stati». rapporto — le lett. b) ed a) dell'art. 1, 1° comma, d.p.c.m. n.
Quanto alla legislazione primaria, l'art. 37 d.leg. n. 29 del 174 del 1994 (sopra riportate al § 45): così come la lett. b) ha
1993 e l'art. 38 t.u. n. 165 del 2001 hanno delegificato la ma- attribuito rilievo allo svolgimento di «funzioni di vertice
teria, prevedendo — espressamente e testualmente — il di- amministrativo delle strutture periferiche delle amministra-
vieto di assunzione per chi non sia cittadino italiano, quando zioni pubbliche dello Stato, anche ad ordinamento autonomo,
si tratti: degli enti pubblici non economici, delle province e dei co-
IL FORO ITALIANO — 2018.
135 PARTE TERZA 136

muni nonché delle regioni e della Banca d'Italia», la lettera un regolamento lesivo (cioè ostativo alla pretesa fatta valere)
a) ha indicato sic et simpliciter «i posti dei livelli dirigenziali unitamente all'atto autoritativo applicativo, di cui si sia chie-
delle amministrazioni dello Stato», perché i dirigenti statali sto l'annullamento — la disapplicazione (in coerenza col
costituiscono il «vertice amministrativo» del potere esecuti- principio iura novit curia) può essere disposta dal giudice
vo dello Stato (nella massima espressione, quando non vi sia amministrativo:
alcuna autorità dirigenziale intermedia tra essi ed il ministro — quando il ricorrente chieda la tutela di diritti soggettivi
di riferimento). (ad es. in materia di restituzione di oneri di urbanizzazione) e
48. - Oltre ad essere annoverati tra i dirigenti (ai sensi e la pretesa risulti fondata su una disposizione di legge, rispet-
per gli effetti dell'art. 1, 1° comma, d.p.c.m. n. 171 del to alla quale risulti illegittimo il regolamento lesivo per il
1994), i direttori dei musei — quali autorità di «vertice am- medesimo ricorrente (cfr. Cons. Stato, sez. V, 24 luglio

a
ministrativo» — esercitano, inoltre e per di più, gli specifici 1993, n. 799, id., 1994, III, 332);

to
poteri riconducibili all'espressione contenuta nell'art. 2, 1° — quando il ricorrente chieda la tutela di un interesse le-

en
comma, medesimo d.p.c.m. (che ha attribuito rilievo alle «ti- gittimo e l'annullamento di un provvedimento (deducendo la
pologie di funzioni delle amministrazioni pubbliche per il cui violazione di un regolamento e non che questo sia ostativo

am
esercizio si richiede il requisito della cittadinanza italiana», alla pretesa), ma la domanda vada respinta, perché il regola-
tra cui quelle che «comportano l'elaborazione, la decisione, mento invocato risulta illegittimo (cfr. Cons. Stato, sez. V,

on
l'esecuzione di provvedimenti autorizzativi e coercitivi»). 26 febbraio 1992, n. 154, id., Rep. 1992, voce Giustizia am-
Rilevano al riguardo proprio le ulteriori disposizioni del- ministrativa, n. 896, in un caso in cui — in riforma della sen-

O
M abb
l'art. 14 bis d.l. 31 maggio 2014 n. 83, convertito nella l. 29 tenza di primo grado — il ricorso originario è stato respinto,

M
luglio 2014 n. 104, e del d.p.c.m. n. 171 del 29 agosto 2014. nella parte in cui deduceva l'illegittimità di un atto negativo

SI
In particolare, l'art. 34, 2° comma, lett. l), m) ed u) di tale di controllo, che risultava sì in contrasto con un regolamento
IO in
d.p.c.m. ha attribuito al direttore del museo, tra gli altri, i po- provinciale, ma che era conforme alla legge provinciale ri-

AS
teri valutativi e decisori (insindacabili anche in sede ministe- spetto alla quale il regolamento affermava una regola incom-
so
riale) concernenti il prestito di opere d'arte «sul territorio na- patibile e recessiva).
zionale o all'estero» e l'esercizio delle «funzioni di stazione La sentenza n. 3666 del 2017 di questa sezione, in coeren-
es

appaltante». za con il principio sostanziale enunciato dalla citata sentenza


nc

49. - Dalla normativa sopra richiamata non emerge, inve- n. 154 del 1992, ha dunque accolto l'appello allora proposto
ce, il criterio secondo cui la rilevanza dello spessore dei po- e ha respinto il ricorso di primo grado, poiché — malgrado la
D
co

teri pubblici esercitabili sia recessivo rispetto all'attività del fondatezza della censura originaria rivolta contro gli atti ri-
U

direttore del museo «rivolta alla gestione economica e tecni- sultati contrastanti con il regolamento statale del 1994 — ha
LA
IO olo

ca» ed «essenzialmente finalizzata» ad una migliore utilizza- ravvisato il contrasto di tale regolamento col diritto europeo.
zione e valorizzazione di beni pubblici. 50.3. - Sennonché, osserva il collegio che con il quarto
C
c

Il «criterio di prevalenza» inoltre non risulta neanche de- motivo dell'appello principale il ministero non ha chiesto
O sci
LO

sumibile dall'art. 1, 1° comma, lett. a), d.p.c.m. n. 171 del che siano disapplicati in parte qua l'art. 1, 1° comma,
1994 (che ha attribuito rilevanza allo status in sé di dirigente d.p.c.m. n. 172 del 1994 e l'art. 2, 1° comma, d.p.r. n. 487
Fa

statale). del 1994.


Esso non è menzionato neppure nell'art. 2, 1° comma, Va sottolineata la peculiarità di quanto accaduto, che sotto
R

medesimo d.p.c.m., per il quale occorre la cittadinanza ita- il profilo processuale differenzia la presente vicenda, da
liana quando si tratti dell'esercizio di funzioni che «compor- quella decisa con la già citata sentenza n. 154 del 1992.
tano l'elaborazione, la decisione, l'esecuzione di provvedi- Con tale sentenza, questo consiglio ha sì ritenuto disappli-
menti autorizzativi e coercitivi» (tra cui de plano rientrano i cabile il regolamento risultato illegittimo (col risultato di ri-
poteri concernenti l'autorizzazione al prestito di opere d'arte formare la sentenza del Tar e di respingere il ricorso di pri-
«sul territorio nazionale o all'estero» e l'esercizio delle mo grado), ma ha statuito ciò solo in accoglimento di uno
«funzioni di stazione appaltante»). specifico ed espresso motivo d'appello, che aveva rimarcato
Come si osserverà al successivo § 54.3, il «criterio di pre- proprio l'illegittimità del regolamento, sul cui testo si era ba-
valenza» neppure risulta rilevante per il diritto europeo, sata (ed era stata accolta) la domanda di annullamento di
quando si tratti di autorità che esercitano funzioni pubbliche primo grado.
e che facciano parte dei vertici del potere esecutivo. Nella specie, invece, il ministero col quarto motivo d'ap-
Risulta dunque condivisibile la sentenza appellata, nella pello non ha prospettato alcuna illegittimità delle disposizio-
parte in cui ha constatato l'applicabilità delle sopra richiama- ni regolamentari statali e non ne ha nemmeno chiesto la di-
te disposizioni regolamentari del 1994, nonché la loro man- sapplicazione.
cata applicazione in sede di emanazione degli atti impugnati Va sottolineata la singolarità della situazione verificatasi,
in primo grado. non risultando precedenti di questo consiglio, o di un'altra
50. - A questo punto, si deve verificare se le testuali dispo- giurisdizione superiore, in cui un'amministrazione statale
sizioni costituzionali e dei sopra richiamati regolamenti (del (per di più non con l'atto d'appello, ma con le successive di-
d.p.c.m. n. 171 del 1994 e del d.p.r. n. 487 del 1994) si pos- fese) abbia chiesto che vada disapplicato un regolamento sta-
sano porre in discussione in questa sede e se, nel caso di so- tale, per ottenere la riforma di una sentenza la cui motivazio-
luzione affermativa, esse siano in parte qua difformi dal di- ne si sia basata su un regolamento del quale non era stata
ritto europeo. prospettata dalle parti l'illegittimità nel corso del precedente
50.1. - La sentenza della sezione n. 3666 del 2017, cit., per grado del giudizio.
le ragioni sopra riassunte ai § 43, 43.1, 43.2, ha ritenuto che Al contrario, con il quarto motivo d'appello il ministero ha
si debba disapplicare la norma regolamentare risultante in chiesto che il motivo di primo grado dovrebbe essere respin-
contrasto con il diritto europeo (come ricostruito dalla mede- to, poiché l'art. 1, 1° comma, lett. a), d.p.c.m. n. 174 del
sima sentenza). 1994 — di cui ha rimarcato il vigore, sia pure determinando-
50.2. - A parte ogni considerazione sulla questione della ne erroneamente la portata — sarebbe stato legittimamente
corrispondenza sostanziale tra le disposizioni regolamentari applicato con gli atti impugnati in primo grado, tanto che ha
così disapplicate e i principî costituzionali (aspetto dopo ap- chiesto che in questa sede il regolamento dovrebbe essere in-
profondito), per quanto riguarda la questione processuale se terpretato in senso opposto a quello fatto proprio dal Tar.
il giudice amministrativo possa disapplicare una norma rego- 50.4. - Stando così le cose, in sede d'appello si potrebbe
lamentare risultante in contrasto con una norma di rango su- preliminarmente ravvisare una preclusione di ordine proces-
periore, dalla complessiva giurisprudenza di questo consiglio suale.
(cfr., per tutte, Cons. Stato, sez. III, 6 settembre 2016, n. Infatti, col quarto motivo il ministero non ha prospettato
3820) emerge che — fermi i principî sull'onere di impugnare l'illegittimità delle disposizioni regolamentari del 1994 (di
IL FORO ITALIANO — 2018.
137 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 138

cui ha chiesto la disapplicazione solo nel corso della discus- art. 39, § 4, Tce, e ancor prima l'art. 48, § 4, del trattato del
sione finale, col richiamo al decisum della sentenza n. 3666 1957) ha escluso l'applicazione del principio della libera cir-
del 2017, cit.) e non ha dunque nemmeno indicato — nel- colazione dei lavoratori, riaffermando la regola della «riserva
l'atto d'appello — i possibili vizi che si dovrebbero ravvisa- di sovranità» degli Stati nazionali («riserva di sovranità» di
re in questa sede. cui già risultano espressione gli art. 51 e 54 Cost., oltre alle
Previo esame della portata del principio di corrispondenza disposizioni regolamentari del 1994).
tra il chiesto ed il pronunciato (specie in sede d'appello), va 54. - Per quanto riguarda il significato da attribuire alla
dunque valutato se si possa accogliere in questa sede un mo- nozione di «amministrazione pubblica» (e dunque l'ambito
tivo dell'amministrazione statale, di per sé infondato (perché di applicazione dell'art. 45, § 4, e, ancor prima, dei richiama-
ha dato una lettura di una disposizione regolamentare, oppo- ti art. 39, § 4, Tce e art. 48, § 4, del trattato del 1957), rileva

a
sta a quella corretta), quando con esso non sia stata prospet- la giurisprudenza della Corte di giustizia, che ne ha chiarito

to
tata alcuna censura contro un regolamento, mentre poi nel più volte la specifica portata.

en
corso del giudizio di secondo grado l'amministrazione chie- Occorre tener conto di tale giurisprudenza, per verificare
da la riforma della sentenza impugnata sulla base di una ra- se risultino ad essa compatibili le disposizioni degli art. 51 e

am
tio decidendi diversa e di una impostazione opposta (secondo 54 Cost., oltre che dell'art. 1, 1° comma, d.p.c.m. n. 171 del
cui sarebbe illegittima e disapplicabile la norma regolamen- 1994 (e del corrispondente art. 1, 1° comma, d.p.r. n. 487 del
tare, all'opposto inizialmente invocata con l'atto d'appello).

on
1994, che richiama quelle del d.p.c.m.).
Del resto, anche per i principî di cui agli art. 101 e 104 54.1. - La Corte di giustizia ha dato una lettura dell'art.

O
M abb
cod. proc. amm., non sembra possibile che a vantaggio del 45, § 4 (e delle disposizioni del trattato), limitata a «quanto

M
soccombente si possa disapplicare una norma regolamentare, strettamente necessario» a salvaguardare gli interessi da essa
in assenza di uno specifico motivo d'appello.

SI
protetti (ex multis, Corte giust. 10 settembre 2014, causa C-
IO in
51. - Salva questa questione processuale (che si rimette in 270/13, Haralambidis c. Casilli, id., Rep. 2016, voce Unione

AS
via preliminare alla valutazione dell'adunanza plenaria), ad europea, n. 1979, e 3 luglio 1986, causa C-66/85, Lawrie
so
avviso del collegio vi sono peraltro argomenti di ordine so- Blum).
stanziale, in base ai quali si può giungere alla conclusione La corte in proposito è partita da due considerazioni.
es

che non sussistano i presupposti per disapplicare in parte qua In primo luogo, per la corte non possono gli Stati membri
nc

il d.p.c.m. n. 174 del 1994 ed il d.p.r. n. 487 del 1994, poten- liberamente determinare se un dato «impiego» sia svolto
dosi ritenere che la normativa secondaria nazionale sia coe-
D

«nella pubblica amministrazione», poiché una tale regola


co

rente non solo con gli art. 51 e 54 Cost., ma anche con la so- sottrarrebbe all'Unione la delimitazione del principio della
U

pra richiamata normativa europea e che dunque abbia ben libertà di circolazione dei lavoratori (ex multis, le sentenze
LA
IO olo

potuto riservare ai cittadini italiani i posti dirigenziali in que- 12 febbraio 1974, causa C-152/73, Sotgiu, id., 1974, IV, 201,
stione. e 3 luglio 1986, causa C-66/85, Lawrie Blum, cit.).
C
c

Per questa ragione, si sottopone anche la relativa questione La corte ha poi osservato che le amministrazioni pubbliche
O sci

sostanziale all'esame dell'adunanza plenaria.


LO

a volte svolgono anche attività sostanzialmente di carattere


52. - Giova riportare ancora una volta l'art. 45 Tfue (già economico, le quali come tali potrebbero essere svolte da
Fa

art. 39 Tce), secondo il quale: qualunque privato e rientrano quindi nell'ambito di applica-
«La libera circolazione dei lavoratori all'interno del- zione del trattato: anche da questo punto di vista, demandare
R

l'Unione è assicurata» (§ 1); agli Stati membri di stabilire «liberamente» quando una data
«Essa implica l'abolizione di qualsiasi discriminazione, attività rientri fra gli «impieghi nella pubblica amministra-
fondata sulla nazionalità, tra i lavoratori degli Stati membri, zione» significherebbe renderli arbitri della concreta portata
per quanto riguarda l'impiego, la retribuzione e le altre con- del trattato stesso (Corte giust. 17 dicembre 1980 e 26 mag-
dizioni di lavoro» (§ 2); gio 1982, causa C-149/79, Commissione c. Regno del Belgio,
«Fatte salve le limitazioni giustificate da motivi di ordine id., 1983, IV, 1).
pubblico, pubblica sicurezza e sanità pubblica, essa importa 54.2. - Con queste precisazioni, la Corte di giustizia ritiene
il diritto: a) di rispondere a offerte di lavoro effettive; b) di che la normativa nazionale possa imporre il requisito della
spostarsi liberamente a tal fine nel territorio degli Stati nazionalità in presenza di due presupposti, dovendosi trattare
membri; c) di prendere dimora in uno degli Stati membri al di accesso a quei posti che:
fine di svolgervi un'attività di lavoro, conformemente alle a) implicano la partecipazione, diretta o indiretta, all'e-
disposizioni legislative, regolamentari e amministrative che sercizio — sia pure indiretto — di «pubblici poteri»;
disciplinano l'occupazione dei lavoratori nazionali; d) di ri- b) riguardano la tutela degli interessi generali dello Stato
manere, a condizioni che costituiranno l'oggetto di regola- o di altre «pubbliche collettività» (Corte giust. 27 novembre
menti stabiliti dalla commissione, sul territorio di uno Stato 1991, causa C-4/91, Bleis c. Repubblica francese, id., Rep.
membro, dopo aver occupato un impiego» (§ 3); 1993, voce cit., n. 476).
«Le disposizioni del presente articolo non sono applicabili 54.3. - In applicazione di tali principî, hanno un diverso
agli impieghi nella pubblica amministrazione» (§ 4). regime giuridico le attività di soggetti estranei all'apparato
53. - Osserva il collegio che sono ben distinte le fattispecie statale, rispetto a quelle proprie dei pubblici poteri, tra le
previste dal § 3 e dal § 4 dell'art. 45 Tfue. quali rientrano tipicamente quelle dei vertici del potere ese-
53.1. - Il § 3, nell'ammettere le «limitazioni giustificate da cutivo.
motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza e sanità pub- Quando si tratti di soggetti estranei all'apparato statale,
blica», si riferisce alle limitazioni sostanziali che la normati- non rileva l'esercizio «sporadico» di compiti autoritativi
va nazionale anche nei settori privati può prevedere in tema marginali, nell'ambito della complessiva attività svolta (Cor-
di «libera circolazione dei lavoratori». te giust. 26 maggio 1982, causa C-149/79, Commissione c.
Tale § 3 consente ad esempio che la normativa nazionale Regno del Belgio, cit., che ha affermato il principio in rela-
vieti l'ingresso nel territorio dello Stato membro a chi abbia zione a dipendenti di società, ma ha significativamente am-
determinati precedenti penali ovvero sia comunque pericolo- messo che si possa richiedere la cittadinanza per lo svolgi-
so o vi siano preminenti ragioni di sanità pubblica (sul prin- mento dei lavori di «ispettore dei lavori» o di «guardiano
cipio fissato dal § 3 si basano molteplici disposizioni del t.u. notturno» di una amministrazione comunale; 10 settembre
n. 286 del 1998, «sulla disciplina dell'immigrazione e sulla 2014, causa C-270/13, Haralambidis c. Casilli, cit., in rela-
condizione dello straniero», ad es. in tema di diniego di per- zione al caso — di seguito approfondito — di un presidente
messo di soggiorno). di una autorità portuale).
53.2. - Quando si tratti invece del lavoro nella «pubblica Ove invece si tratti di un pubblico potere, non rileva il cri-
amministrazione», e dei casi in cui vi sia l'esercizio di pub- terio dell'«esercizio sporadico»: il pubblico potere va ricon-
blici poteri, il § 4 dell'art. 45 Tfue (così come il precedente dotto all'esercizio «di un potere decisionale che esorbita dal
IL FORO ITALIANO — 2018.
139 PARTE TERZA 140

diritto comune e si traduce nella capacità di agire indipen- ministrativo di vertice del ministero, con il quale si attua
dentemente dalla volontà di altri soggetti o anche contro la l'indirizzo politico del governo.
loro volontà» (Corte giust. 22 ottobre 2009, causa C-438/08, 54.7. - Rilevano anche l'«esercizio dell'autorità pubblica»
Commissione c. Portogallo, id., Rep. 2010, voce cit., n. e la responsabilità di gestire ciò che riguarda la salvaguardia
1274). degli «interessi generali dello Stato».
54.4. - Tale conclusione trova conferma nell'indicazione Il rilievo di tale responsabilità è stato richiamato dalla
esemplificativa esposta nella «comunicazione» della com- Corte di giustizia (11 dicembre 2002, causa C-225/85, Com-
missione europea n. 88/C-72/02 (in G.U.C.E. 18 marzo missione c. Italia, § 9), nel senso che l'ordinamento naziona-
1988). le può legittimamente riservare ai cittadini i «posti compor-
Come ha correttamente rimarcato la difesa dell'appellata a tanti funzioni direttive o di consulenza dello Stato su que-

a
p. 9 della sua memoria depositata in data 28 settembre 2017, stioni scientifiche e tecniche», ciò che pure costituisce una

to
la commissione, nell'intraprendere azioni positive per pro- delle peculiarità delle funzioni attribuite ai direttori dei mu-

en
muovere la libera circolazione dei lavoratori, in un paragrafo sei statali.
denominato «Le attività specifiche della funzione pubblica 55. - Sulla base della giurisprudenza della Corte di giusti-

am
nazionale formanti oggetto di deroga», ha ritenuto escluse zia e delle comunicazioni della commissione, si può così af-
dal relativo ambito (ostandovi la regola della possibilità che fermare che la normativa nazionale — quella di rango rego-

on
la norma nazionale richieda la cittadinanza): lamentare oggetto della delegificazione, ed avente uno speci-
— «le funzioni specifiche dello Stato e delle collettività fico supporto negli art. 51 e 54 Cost. — ben può prevedere il

O
M abb
ad esso assimilabili, quali le forze armate, la polizia e le altre requisito della cittadinanza quando si tratti della selezione

M
forze dell'ordine pubblico, la magistratura, l'amministrazio- che comporta l'attribuzione dello status e delle funzioni dei

SI
ne fiscale e la diplomazia»; più alti dirigenti dello Stato, per i quali si applicano le dispo-
IO in
— «inoltre, . . . gli impieghi dipendenti dai ministeri stata- sizioni sopra riportate ai § 47 e 48.

AS
li, dai governi regionali, dalle collettività territoriali e da altri 55.1. - Risulta dunque rientrare per tabulas, e quale fatti-
so

enti assimilati e infine dalle banche centrali, quando si tratti specie tipica di «riserva della sovranità», proprio lo status
del personale (funzionari e altri) che eserciti le attività coor-
es

del dirigente statale, il cui spessore dei poteri si caratterizza


dinate intorno ad un potere pubblico giuridico dello Stato o per il fatto che incardina le funzioni del potere esecutivo,
nc

di un'altra persona morale di diritto pubblico, come l'elabo- quale organo dello Stato le cui scelte di merito sono per di
razione degli atti giuridici, la loro esecuzione, il controllo
D

più insindacabili dal ministro.


co

della loro applicazione e la tutela degli organi dipendenti».


U

Egli — oltre ad esercitare importanti funzioni autoritative


La commissione ha ribadito tale orientamento con la più
LA

— è il referente naturale ed esclusivo dell'organo politico


IO olo

recente comunicazione 11 dicembre 2002, COM (2002) 694. per attuare il programma di governo nello specifico settore di
Dunque, per la commissione — che ha sintetizzato la giu-
C

amministrazione ad esso affidato, e in tal senso risulta anche


c

risprudenza della Corte di giustizia — la normativa naziona- responsabile della «salvaguardia degli interessi generali dello
O sci
LO

le può richiedere la cittadinanza per «gli impieghi dipendenti Stato» in quel settore.
dai ministeri statali . . ., quando si tratti del personale (fun-
Fa

zionari e altri) che eserciti le attività coordinate intorno ad un 55.2. - Neppure si possono distinguere — tra i dirigenti
potere pubblico giuridico dello Stato . . ., come l'elaborazio- presi in quanto tali in considerazione dall'art. 1, 1° comma,
lett. a), d.p.c.m. n. 171 del 1994 — quelli cui sono conferiti
R

ne degli atti giuridici, la loro esecuzione, il controllo della


loro applicazione». gli incarichi di direttore dei musei statali, ai sensi dell'art.
14, comma 7 bis, d.l. del 2014.
54.5. - Anche tali espressioni si attagliano senz’altro ai di-
rigenti in considerazione dei loro poteri disciplinati dagli art. Le disposizioni del d.p.c.m. n. 171 del 2014 non hanno
51 e 54 Cost., nonché dagli art. 4 e 14 d.leg. n. 165 del 2001, «ridotto» i poteri dei direttori dei musei statali rispetto a
dall'art. 14 d.l. n. 83 del 2014 e dalle relative norme applica- quelli attribuiti in generale alla dirigenza, ma hanno «adatta-
tive, per quanto sopra evidenziato ai § 47 e 48: il dirigente to» ad essi le regole applicabili, in ragione della delicatezza
statale è titolare di un «potere decisionale che esorbita dal di- dei compiti loro affidati (concernenti la gestione di una parte
ritto comune» (adoperando l'espressione utilizzata da Corte del «patrimonio della Nazione», tutelato dall'art. 9 Cost.).
giust. 22 ottobre 2009, causa C-438/08, Commissione c. Por- 56. - Le considerazioni sostanziali che precedono — sulla
togallo, cit.) ed esercita funzioni pubbliche in posizione di compatibilità comunitaria delle norme regolamentari del
vertice. 1994 che richiedono la cittadinanza italiana per acquisire lo
54.6. - Un particolare rilievo è stato attribuito dal ministe- status di dirigente dello Stato — risultano ulteriormente cor-
ro appellante (nonché dalla sentenza della sezione n. 3666 roborate dalla constatazione che non risultano (né sono state
del 2017, cit.) alla citata Corte giust. 10 settembre 2014, cau- richiamate dal ministero appellante o dai controinteressati in
sa C-270/13, Haralambidis c. Casilli, che ha ritenuto preclu- primo grado) norme o prassi amministrative o giurispruden-
so ad uno Stato dell'Unione (proprio alla Repubblica italia- ziali di altri Stati dell'Unione europea che abbiano consentito
na) di riservare a propri cittadini l'esercizio delle funzioni di ai cittadini italiani — ovvero ai cittadini dell'Unione europea
presidente di una autorità portuale. in quanto tale — di acquisire lo status di dirigenti aventi una
Nella motivazione, tale sentenza ha ritenuto in particolare posizione di «vertice» all'interno del loro ordinamento.
non rilevante che tale autorità eserciti «poteri di imperio», Solo una tale apertura ai cittadini italiani, infatti, può far
nella specie con ordinanze a salvaguardia dei beni demaniali ravvisare «le condizioni di parità con gli altri Stati», tali da
e della navigabilità del porto, poiché si tratta di poteri «eser- giustificare la possibilità che acquistino lo status di dirigente
citati solo in modo sporadico, o addirittura eccezionalmen- di vertice dello Stato coloro che non abbiano la cittadinanza
te». italiana.
Ad avviso del collegio, tale considerazione va rapportata 57. - A questo punto, va sottolineato come i principî af-
alla posizione istituzionale della autorità portuale, cioè di un fermati dalla giurisprudenza della Corte di giustizia risultano
ente pubblico avente una personalità giuridica diversa dallo sostanzialmente coincidenti con quelli desumibili dagli art.
Stato (e posta sotto la sua vigilanza), che dunque non fa parte 51 e 54 Cost., i quali — come sopra evidenziato al § 36.2 —
degli apparati ministeriali statali e non costituisce una delle si sono riferiti non al «pubblico impiego» in quanto tale, ma,
articolazioni con le quali neppure si attua il relativo indirizzo più limitatamente, agli «uffici pubblici», alle «cariche eletti-
politico. ve» e alle «funzioni pubbliche».
Viceversa, il dirigente statale, e anche il direttore di un Sia per la giurisprudenza della Corte di giustizia, sia per i
museo statale, nominato all'esito della procedura prevista principî costituzionali, l'art. 37 d.leg. n. 29 del 1993 e le di-
dall'art. 14, comma 7 bis, d.l. del 2014, è l'immediata sposizioni regolamentari del 1994 in questione, lo status ci-
espressione del potere esecutivo e costituisce l'organo am- vitatis non è necessario quando si tratti dell'accesso a posi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
141 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 142

zioni di pubblico impiego non caratterizzate dall'esercizio di ostano, salvo che per motivi imperativi di interesse generale,
poteri pubblici o dallo svolgimento di cariche elettive. all'ingerenza del potere legislativo nell'amministrazione del-
Invece, quando si tratti della prima nomina nella qualifica la giustizia al fine di influenzare l'esito giudiziario di una
di dirigente di «vertice» dello Stato, come quella in esame, controversia’ (sentenze 11 dicembre 2012, De Rosa c. Italia;
non può che ravvisarsi la sussistenza dell'«esercizio diretto 14 febbraio 2012, Arras e altri c. Italia, id., Rep. 2012, voce
. . . di pubblici poteri» e, in particolare, delle più alte «fun- Diritti politici e civili, nn. 166, 186; 7 giugno 2011, Agrati e
zioni pubbliche» riferibili al potere esecutivo. altri c. Italia, id., 2013, IV, 1; 31 maggio 2011, Maggio e al-
58. - Concludendo sul punto, non risulta disapplicabile tri c. Italia, id., Rep. 2011, voce cit., n. 177; 10 giugno 2008,
l'art. 2, 1° comma, lett. a) e b), d.p.c.m. n. 174 del 1994, Bortesi e altri c. Italia; 29 marzo 2006, Scordino e altri c.
poiché queste disposizioni hanno previsto la necessità della Italia, id., Rep. 2006, voce cit., n. 133). La medesima corte

a
cittadinanza italiana: ha altresì rimarcato che le circostanze addotte per giustificare

to
— per «i posti dei livelli dirigenziali delle amministrazio- misure retroattive devono essere «trattate con la massima
circospezione possibile» (sentenza 14 febbraio 2012, Arras e

en
ni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, individuati
ai sensi dell'art. 6 d.leg. 3 febbraio 1993 n. 29, nonché i posti altri c. Italia, cit.), in particolare quando l'intervento legisla-

am
dei corrispondenti livelli delle altre pubbliche amministra- tivo finisca per alterare l'esito giudiziario di una controversia
zioni» (lett. a); (sentenza 28 ottobre 1999, Zielinski e altri c. Francia)».

on
— per «i posti con funzioni di vertice amministrativo del- 63. - Qualora si debba affermare la retroattività (e l'appa-
le strutture periferiche delle amministrazioni pubbliche dello rente natura interpretativa) del sopra riportato art. 22, comma

O
M abb
Stato, anche ad ordinamento autonomo, degli enti pubblici 7 bis, il conseguente contrasto con la consolidata giurispru-

M
non economici, delle province e dei comuni, nonché delle denza della corte di Strasburgo e della Corte costituzionale
comporta un'ulteriore questione processuale, che si rimette

SI
regioni e della Banca d'Italia» (lett. b).
IO in
Tali disposizioni si basano sul presupposto — effettiva- anch’essa all'esame dell'adunanza plenaria.

AS
mente sussistente — che tali autorità sono poste al «vertice 63.1. - A partire dalle sentenze nn. 348 e 349 del 2007 (id.,
so

amministrativo» e sono titolari di consistenti poteri autorita- 2008, I, 39), la Corte costituzionale ha chiarito che — nel ca-
tivi, il cui esercizio è idoneo ad incidere unilateralmente sul- so di contrasto tra una disposizione legislativa e le previsioni
es

le altrui sfere giuridiche, con l'applicazione di «regole esor- della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e
nc

bitanti dal diritto comune». delle libertà fondamentali — il giudice nazionale può solle-
vare una questione di costituzionalità, deducendo la viola-
D

59. - A parte le questioni processuali segnalate ai § 50-


co

50.4, in assenza del contrasto tra il diritto europeo e le sopra zione dell'art. 117 Cost., col richiamo al «parametro interpo-
U

richiamate disposizioni del d.p.c.m. n. 171 del 2014 (come sto», costituito proprio da una disposizione della Cedu.
LA
IO olo

richiamato dall'art. 2, 1° comma, d.p.r. del 2014), dovrebbe 63.2. - Sennonché, con riferimento al caso di specie, se si
essere respinto il quarto motivo dell'appello del ministero, afferma la necessità dello status civitatis per acquisire lo sta-
C
c

rivolto contro l'annullamento — disposto dal Tar — dell'atto tus di dirigente dello Stato, ove fosse applicabile il citato art.
O sci
LO

che ha condotto al conferimento dell'incarico di direttore del 22, comma 7 bis vi sarebbe il differimento della definizione
palazzo ducale di Mantova. della controversia, qualora si dovesse necessariamente solle-
Fa

60. - Sennonché, a questo punto va esaminata la rilevanza vare una questione di costituzionalità, il cui esito, verosi-
da attribuire all'art. 22, comma 7 bis, d.l. 24 aprile 2017 n. milmente, sarebbe nel senso della constatazione del contrasto
R

50, convertito nella l. 21 giugno 2017 n. 96, per il quale con l'art. 117 Cost.
«L'art. 14, comma 2 bis, d.l. 31 maggio 2014 n. 83, converti- 63.3. - In tale prospettiva, per evitare tale differimento, si
to, con modificazioni, dalla l. 29 luglio 2014 n. 106, si inter- potrebbe effettuare la seguente distinzione.
preta nel senso che alla procedura di selezione pubblica in- Qualora l'antinomia tra la disposizione legislativa nazio-
ternazionale ivi prevista non si applicano i limiti di accesso nale e la previsione della convenzione del 1950 non risulti
di cui all'art. 38 d.leg. 30 marzo 2001 n. 165». «chiara ed evidente» (ed occorra effettuare un «bilanciamen-
61. - Qualora si affermi che, alla data di entrata in vigore to» tra valori in conflitto), va comunque riaffermata la com-
di tale decreto legge, era vigente (ed era conforme alla nor- petenza esclusiva della Corte costituzionale, per eventual-
mativa dell'Unione europea) la disciplina nazionale preclu- mente rimuovere dall'ordinamento la medesima disposizione
siva per i non cittadini italiani della partecipazione alla pro- legislativa.
cedura in questione, si porrebbe la seguente alternativa: Invece, qualora vi sia un «chiaro ed evidente» contrasto
— o il sopra riportato art. 22, comma 7 bis, ha disposto tra la norma nazionale e quella della convenzione (come co-
solo per il futuro (e cioè per le nomine disposte successiva- stantemente interpretata sia dalla corte di Strasburgo che dal-
mente alla sua entrata in vigore), per rimuovere incertezze la Corte costituzionale), si potrebbe affermare che il giudice
interpretative, ed allora esso — anche per le relative questio- della controversia possa non applicare la medesima disposi-
ni di legittimità costituzionale — non rileva nel presente zione nazionale, che non trovi fondamento in alcun valore
giudizio; meritevole di essere posto a confronto con quello rilevante
— oppure esso, se avente effetti retroattivi, per il suo ca- per la convenzione.
rattere di «solo apparente» interpretazione autentica si por- A sostegno di tale principio e del conseguente potere del
rebbe in contrasto con l'art. 117 Cost. e con gli art. 6 e 13 giudice nazionale (fondato sulla necessità di una «valvola di
Cedu, che precludono l'entrata in vigore di leggi che incida- sicurezza» del sistema, a tutela dei diritti fondamentali, e li-
no sui giudizi in corso e sull'esercizio della funzione giuris- mitato a tale assenza di «contrasto di valori» ed ad una con-
dizionale (articoli che in concreto risulterebbero violati, poi- temporanea violazione ictu oculi della convenzione del 1950
ché il medesimo comma 7 bis avrebbe imposto una soluzione e della Costituzione), possono rilevare considerazioni di di-
opposta a quella seguìta dalla qui impugnata — e condivisi- ritto nazionale e di diritto europeo.
bile — sentenza del Tar, in assenza di una equivoca discipli- Quanto al diritto nazionale, dall'art. 117, 1° comma, Cost.
na nazionale e in assenza di oscillazioni giurisprudenziali da emerge che la disposizione convenzionale — pur se non è
superare). equiparata a quella costituzionale — ha pur sempre un «ran-
62. - Sul punto, vanno richiamati i principî enunciati dalla go superiore» alla legge ordinaria che risulti con essa in pa-
Corte costituzionale con la sentenza 4 luglio 2014, n. 191, § lese contrasto: in tal senso milita la stessa giurisprudenza co-
4 (id., 2014, I, 2668), per la quale «la corte di Strasburgo ha stituzionale sulla rilevanza del «parametro interposto».
più volte ribadito che ‘in linea di principio non è vietato al Quanto al diritto europeo, possono rilevare il principio di
potere legislativo di stabilire in materia civile una disciplina uguaglianza e quello di non discriminazione, applicabili an-
innovativa a portata retroattiva dei diritti derivanti da leggi in che in una visione complessiva degli ordinamenti degli Stati
vigore, ma il principio della preminenza del diritto e la no- membri (art. 21, § 2, della carta di Nizza sui diritti fonda-
zione di processo equo sanciti dall'art. 6 della convenzione, mentali dell'Unione europea).
IL FORO ITALIANO — 2018.
143 PARTE TERZA 144

Infatti, negli altri paesi dell'Unione europea (anche in tire da quello volto a definire i criteri per l'assegnazione dei
quelli nei cui sistemi sono state istituite le corti o i consigli punti per il colloquio (le criticità si appuntavano sul fatto che il
costituzionali: cfr. Consiglio costituzionale francese 21 otto- relativo meccanismo, fissato dalla commissione esaminatrice
bre 1988, n. 1082), il giudice della controversia può verifica- quando già erano noti i nomi degli scrutinandi, prevedeva l'ac-
re se vada applicata direttamente la disposizione della Cedu, corpamento in tre sottoclassi dei punti disponibili), e l'intera
escludendo l'operatività della legge nazionale che si ponga prova orale (in quanto nel verbale delle operazioni di concorso
in rapporto di antinomia. nulla si diceva sullo svolgimento della prova in forma pubblica
In un'ottica di parità di tutela dei diritti fondamentali nei e, a fronte della circostanza che alcuni candidati erano stati
ammessi a sostenere detta prova attraverso l'uso della modalità
territori di tutti gli Stati facenti parte del consiglio d'Europa comunicativa Skype, nemmeno risultava alcunché circa la pre-
(che ben conoscono una tale «valvola di sicurezza»), si po-

a
senza di uditori estranei ai membri della commissione). Veni-
trebbe affermare, dunque, che anche in Italia il giudice della vano conseguentemente caducati gli atti con i quali erano stati

to
controversia possa — e anzi debba — applicare direttamente dichiarati i vincitori. Un ricorso di altro concorrente, volto a

en
la disposizione della Cedu, per la quale vi sia una consolida- contestare analoghe procedure per ulteriori istituti museali di
ta interpretazione della corte di Strasburgo, condivisa dalla livello dirigenziale, era accolto in termini analoghi da Tar La-

am
Corte costituzionale, e non applicare la legge nazionale che zio, sez. II quater, 24 maggio 2017, n. 6171, <www.giustizia-
affermi la regola opposta, ponendosi in un rapporto di anti- amministrativa.it>.

on
nomia. L'efficacia di entrambe le sentenze in epigrafe era stata so-
63.4. - Pertanto, per il caso in cui si ravvisasse la compati- spesa, alla luce di una valutazione comparativa degli interessi

O
M abb
bilità tra il diritto dell'Unione europea e gli art. 51 e 54 coinvolti, da Cons. Stato, sez. VI, ord. caut. 15 giugno 2017, nn.

M
Cost., nonché le indicate previsioni regolamentari di cui al 2471 e 2472, ibid.

SI
d.p.c.m. n. 174 del 1994, risulterebbe «chiaro ed evidente»
IO in
come l'art. 22, comma 7 bis, contrasterebbe non solo con gli II. - Le problematiche connesse alla nomina di persone stra-

AS
stessi art. 51 e 54 Cost., ma anche con la giurisprudenza del- niere al vertice di istituzioni pubbliche in ambito culturale erano
so
la Corte costituzionale e con quella della corte di Strasburgo, venute a galla in altra controversia nella quale un'organizzazio-
sull'impossibilità che una legge retroattiva incida sui giudizi ne sindacale, oltre a muovere critiche all'iter procedimentale
es

in corso, in assenza dei rigorosi limiti evidenziati da entram- sfociato nella nascita del parco archeologico del Colosseo, con-
testava la legittimità del bando con cui era stata indetta una se-
nc

be le corti.
64. - Si rimette dunque all'esame dell'adunanza plenaria lezione pubblica internazionale per il conferimento dell'incarico
D

di direttore del parco stesso. Orbene, all'esito del doppio grado


co

anche la questione se possa essere — in ipotesi — immedia-


U

di giudizio, Cons. Stato, sez. VI, 24 luglio 2017, n. 3666, ibid.


tamente definito il giudizio, con la mancata applicazione del-
LA

(ribaltando il verdetto emesso da Tar Lazio, sez. II quater, 7


IO olo

l'art. 22, comma 7 bis, senza la necessità che sia sollevata giugno 2017, n. 6719, ibid.), ha affermato che il regolamento
una questione di costituzionalità, per violazione degli art. 3,
C

recante norme sull'accesso dei cittadini degli Stati membri del-


c

24, 51, 54 e 117 Cost. (con riferimento ai parametri interpo- l'Unione europea ai posti di lavoro presso le amministrazioni
O sci
LO

sti degli art. 6 e 13 della convenzione del 1950). pubbliche (d.p.c.m. 7 febbraio 1994 n. 174), per il fatto di
65. - Per il caso in cui non sia disapplicabile il medesimo escludere in modo generalizzato che i dirigenti statali possano
Fa

art. 22, comma 7 bis, dovrebbero essere conseguentemente essere cittadini non italiani, si pone in contrasto con l'art. 45
sollevate le relative questioni di costituzionalità, per viola- Tfue, come interpretato dalla Corte di giustizia, da cui si deduce
R

zione degli art. 3, 11, 24, 51, 54 e 117 Cost. (con riferimenti che una siffatta preclusione è ammissibile soltanto per le attività
ai medesimi parametri interposti). che possono considerarsi espressione di un pubblico potere.
Inoltre, in assenza di norme dell'Unione europea che im- Nella circostanza, ne è derivata la disapplicazione del regola-
pongano di considerare irrilevante lo status civitatis per la mento, considerato che, ad avviso del collegio, veniva in rilievo
nomina a dirigente statale, dovrebbero essere sollevate speci- un'attività prevalentemente rivolta alla gestione economica e
fiche questioni di costituzionalità anche con riferimento agli tecnica del parco (finalizzata ad assicurare una migliore utiliz-
art. 51 e 54 Cost., i quali fanno riferimento al requisito della zazione, nella prospettiva della valorizzazione, di beni pubbli-
cittadinanza per l'esercizio di «funzioni pubbliche», espres- ci). Va ricordato che l'istituzione del parco archeologico del Co-
losseo aveva parimenti suscitato la reazione dell'amministra-
sione riferibile a quelle tipiche dei dirigenti dello Stato, e zione capitolina. Fatto sta che anche il ricorso dell'ente locale è
all'art. 11 Cost., che ha sancito la regola della reciprocità, stato definitivamente rigettato da Cons. Stato, sez. VI, 24 luglio
perché vi sia una corrispondente limitazione della sovranità. 2017, n. 3665, ibid. (in riforma di Tar Lazio, sez. II quater, 7
66. - Per le ragioni che precedono, per la delicatezza delle giugno 2017, n. 6720, ibid.).
questioni controverse ed il loro evidente carattere di massi-
ma, il collegio rimette all'adunanza plenaria del Consiglio di III. - L'odierna pronuncia, nella parte non riprodotta, accoglie
Stato l'esame del quarto motivo dell'appello principale del l'appello del ministero sotto due profili: 1) in relazione agli atti
ministero, ai sensi del 4° comma dell'art. 99 cod. proc. con cui la commissione aveva attribuito i punteggi nelle prove
amm.: orali (non configurandosi, per la sesta sezione, alcuna violazio-
— per l'aspetto processuale evidenziato ai § 50-50.4; ne di criteri stabiliti dalla legge o dal bando, né potendosi ravvi-
— per gli aspetti sostanziali complessivamente sopra evi- sare l'eccesso di potere rilevato dal Tar); 2) con riguardo alle
denziati ai § 51-58; modalità di svolgimento dei colloqui (a tale proposito, i giudici
— per gli aspetti segnalati ai § 60-65, ove si debba pren- di appello hanno evidenziato che, qualora nel verbale non venga
dere in considerazione l'art. 22, comma 7 bis, d.l. 24 aprile specificato alcunché circa la conformazione delle prove orali,
2017 n. 50, convertito nella l. 21 giugno 2017 n. 96. (Omis- l'omessa indicazione circa l'avvenuta effettuazione a «porte
aperte» non può essere intesa nel senso che le prove si sono
sis) svolte «a porte chiuse»; d'altro canto, è parso irrilevante appro-
———————— fondire gli aspetti riguardanti la realizzazione di alcuni colloqui
tramite Skype, posto che il ricorso introduttivo non ipotizzava
(1) I. - Nel primo grado del giudizio in cui è intervenuta la che qualche candidato ne avesse tratto vantaggio).
pronuncia in epigrafe, Tar Lazio, sez. II quater, 24 maggio A parte il motivo inerente alla cittadinanza degli aspiranti di-
2017, n. 6171, Foro it., 2017, III, 328, con nota di richiami di rettori, le altre censure articolate dal ministero, come pure quel-
PALMIERI (e Guida al dir., 2017, fasc. 26, 38, con nota di PON- le contenute nell'appello incidentale proposto dal candidato re-
TE), accogliendo parzialmente il ricorso presentato da uno dei spinto nelle varie selezioni, non hanno sortito alcun effetto.
partecipanti alle procedure di selezione per l'assegnazione del L'insieme delle statuizioni che precedono l'indagine circa la le-
posto di direttore del palazzo ducale di Mantova e della galleria gittimità dell'apertura ai direttori provenienti da paesi Ue de-
estense di Modena, aveva annullato: a) il bando, nella parte in termina così il consolidamento del risultato della procedura ri-
cui consentiva la partecipazione di cittadini non italiani alle re- guardante la galleria estense di Modena, il cui vincitore era ita-
lative selezioni; b) gli atti di ciascuna delle due selezioni, a par- liano.
IL FORO ITALIANO — 2018.
145 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 146

Rispetto all'ultimo punto, rilevante per la selezione avente ad vole interesse pubblico, formulate prima dell'entrata in vi-
oggetto la direzione del palazzo ducale di Mantova, il collegio gore del d.leg. 22 gennaio 2004 n. 42, decorre dalla data
giudicante ritiene di non poter seguire la linea tracciata dalla ci- di pubblicazione della presente sentenza dell'adunanza
tata sent. 24 luglio 2017, n. 3666, profilandosi sia impedimenti plenaria (ossia dal 22 dicembre 2017). (3)
di natura processuale (desumibili dallo specifico andamento del-
la causa), sia ostacoli di carattere sostanziale, legati: i) alla pos-
sibilità di disapplicare l'anzidetta disciplina regolamentare; ii) Diritto. — 1. - Nel quadro normativo anteriore al d.leg. n.
all'effettiva portata della sopraggiunta norma di cui all'art. 22,
comma 7 bis, d.l. 24 aprile 2017 n. 50, convertito, con modifi-
42 del 2004 la tutela paesaggistica si esplicava fin dal mo-
cazioni, dalla l. 21 giugno 2017 n. 96, volta a dichiarare, asseri- mento in cui la proposta di dichiarazione di notevole interes-
se pubblico era pubblicata nell'albo del comune interessato e

a
tamente in via interpretativa, l'inapplicabilità, rispetto alle posi-
zioni apicali dei musei, dei limiti generalmente previsti per l'ac- perdurava sine die, non essendo previsto un termine di effi-

to
cesso degli stranieri agli impieghi presso le amministrazioni cacia della misura ovvero di consumazione del potere vinco-

en
pubbliche. L'approfondimento di tali aspetti viene demandato listico, per cui l'adozione del provvedimento finale poteva
all'adunanza plenaria, cui vengono suggeriti diversi percorsi, intervenire anche a notevole distanza di tempo, senza che

am
uno dei quali è suscettibile di approdare a una rimessione alla venisse meno l'effetto preliminare di vincolo.
Consulta affinché valuti la tenuta costituzionale del testé ricor- All'origine di questa disciplina vi era l'interpretazione del-

on
dato art. 22, comma 7 bis, d.l. 24 aprile 2017 n. 50. la l. n. 1497 del 1939, la quale prevedeva che una commis-
sione istituita in ciascuna provincia compilasse un elenco di

O
M abb
IV. - Sulle questioni evocate dalla pronuncia in epigrafe, v. località («i complessi di cose immobili che compongono un

M
AMOROSINO, Direttori «stranieri» dei musei e parco archeolo- caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale»,
gico del Colosseo, in Urbanistica e appalti, 2017, 465; GNES,

SI
nonché «le bellezze panoramiche considerate come quadri
IO in
L'apertura della direzione dei musei italiani ai cittadini euro- naturali e così pure quei punti di vista o di belvedere, acces-

AS
pei, in Giornale dir. amm., 2017, 493; MONACO, L'annullamen- sibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle
so
to della nomina dei direttori dei musei: la vicenda processuale, bellezze»), valevole come proposta di dichiarazione di note-
ibid., 500; ALBISINNI, I direttori dei musei: funzioni europee o vole interesse pubblico.
es

solo domestiche?, ibid., 508. L'art. 2 stabiliva all'ultimo comma che «L'elenco delle
nc

località, così compilato, e ogni variante, di mano in mano


che vi s’introduca sono pubblicati per un periodo di tre mesi
D
co

all'albo di tutti i comuni interessati della provincia, e deposi-


U

tati oltreché nelle segreterie dei comuni stessi . . .».


LA

————————
IO olo

Il successivo art. 7 stabiliva:


«I proprietari, possessori o detentori, a qualsiasi titolo,
C
c

dell'immobile, il quale sia stato oggetto nei pubblicati elen-


O sci
LO

chi delle località, non possono distruggerlo né introdurvi


CONSIGLIO DI STATO; adunanza plenaria; sentenza 22 modificazioni che rechino pregiudizio a quel suo esteriore
Fa

dicembre 2017, n. 13; Pres. PAJNO, Est. BELLOMO; Soc. aspetto che è protetto dalla presente legge.
Era - Energia rinnovabile ambientale (Avv. LIOI, VITI) c. Essi, pertanto, debbono presentare i progetti dei lavori che
R

Min. beni e attività culturali e turismo (Avv. dello Stato vogliano intraprendere alla competente regia soprintendenza
AIELLO) e altri. Enuncia principî di diritto. e astenersi dal mettervi mano sino a tanto che non ne abbiano
ottenuta l'autorizzazione».
Beni culturali, paesaggistici e ambientali — Vincolo pae-
saggistico preliminare — Proposte di dichiarazione di Ancorché non fosse espressamente previsto che la propo-
notevole interesse — Superamento del termine di con- sta generasse gli effetti di cui all'art. 7, il riferimento ivi ope-
clusione del procedimento — Conseguenze (D.leg. 22 rato agli elenchi pubblicati faceva ritenere che dal momento
gennaio 2004 n. 42, codice dei beni culturali e del paesag- della pubblicazione l'area fosse assoggettata alle relative
gio, ai sensi dell'art. 10 l. 6 luglio 2002 n. 137, art. 139, prescrizioni.
140, 141, 157). Tale disciplina è stata nella sostanza trasfusa nel d.leg. n.
Giustizia amministrativa — Consiglio di Stato — Adu- 190 del 1999 (cfr. art. 140, 5° e 6° comma; art. 151, 1° e 2°
nanza plenaria — Principio di diritto — Modulazione comma).
nel tempo — Condizioni (Cod. proc. amm., art. 99). Il d.leg. 22 gennaio 2004 n. 42 (codice dei beni culturali e
Beni culturali, paesaggistici e ambientali — Vincolo pae- del paesaggio, d'ora in avanti codice) ha recepito questo si-
saggistico preliminare — Proposte di dichiarazione di stema, prevedendo l'effetto di vincolo nell'art. 146, e legan-
notevole interesse — Decadenza del vincolo preliminare dolo anche alle proposte nell'art. 138.
— Termine — «Dies a quo» (D.leg. 22 gennaio 2004 n. L'art. 146, nel testo originario, stabiliva:
42, art. 141). «1. I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di
immobili e aree oggetto degli atti e dei provvedimenti elen-
Ai sensi degli art. 157, 2° comma, 141, 5° comma, 140, 1° cati all'art. 157, oggetto di proposta formulata ai sensi degli
comma, e 139, 5° comma, d.leg. 22 gennaio 2004 n. 42, il art. 138 e 141, tutelati ai sensi dell'art. 142, ovvero sottopo-
vincolo preliminare che deriva dalle proposte di dichiara- sti a tutela dalle disposizioni del piano paesaggistico, non
zione di notevole interesse pubblico formulate prima del- possono distruggerli, né introdurvi modificazioni che rechino
l'entrata in vigore del medesimo decreto legislativo cessa pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione.
se il relativo procedimento non si sia concluso nei centot- 2. I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo dei
tanta giorni successivi a tale entrata in vigore. (1) beni indicati al 1° comma, hanno l'obbligo di sottoporre alla
L'adunanza plenaria del Consiglio di Stato può modulare la regione o all'ente locale al quale la regione ha affidato la re-
portata temporale delle proprie pronunce, in particolare lativa competenza i progetti delle opere che intendano ese-
limitandone gli effetti al futuro, se si verifichino tutte le guire, corredati della documentazione prevista, al fine di ot-
seguenti condizioni: a) obiettiva e rilevante incertezza cir- tenere la preventiva autorizzazione».
ca la portata delle disposizioni da interpretare; b) esisten- L'art. 138, nel testo originario, stabiliva:
za di un orientamento prevalente contrario all'interpreta- «1. Su iniziativa del direttore regionale, della regione o
zione adottata; c) necessità di tutelare uno o più principî degli altri enti pubblici territoriali interessati, la commissione
costituzionali o, comunque, di evitare ripercussioni eco- indicata all'art. 137, acquisisce le necessarie informazioni at-
nomiche. (2) traverso le soprintendenze e gli uffici regionali e provinciali,
Il termine di efficacia di centottanta giorni del vincolo pre- valuta la sussistenza del notevole interesse pubblico degli
liminare nascente dalle proposte di dichiarazione di note- immobili e delle aree di cui all'art. 136, e propone la dichia-
IL FORO ITALIANO — 2018.
147 PARTE TERZA 148

razione di notevole interesse pubblico. La proposta è motiva- interesse pubblico o del riconoscimento quali zone di inte-
ta con riferimento alle caratteristiche storiche, culturali, natu- resse archeologico».
rali, morfologiche ed estetiche proprie degli immobili o delle Da un lato, dunque, la norma transitoria sembra conserva-
aree che abbiano significato e valore identitario del territorio re l'efficacia limitativa delle proposte di vincolo anteriori
in cui ricadono o che siano percepite come tali dalle popola- all'entrata in vigore del codice, dall'altro la nuova disciplina
zioni e contiene le prescrizioni, le misure ed i criteri di ge- stabilisce espressamente la cessazione degli effetti limitativi
stione indicati all'art. 143, 3° comma. derivanti dalla proposta di vincolo allo scadere del termine
2. Le proposte di dichiarazione di notevole interesse pub- per la conclusione del procedimento.
blico sono dirette a stabilire una specifica disciplina di tutela Su questo dilemma si insinua il dubbio ermeneutico pro-
e valorizzazione, che sia maggiormente rispondente agli spettato dall'ordinanza di rimessione, i cui termini possono

a
elementi peculiari e al valore degli specifici ambiti paesaggi- riepilogarsi.

to
stici e costituisca parte integrante di quella prevista dal piano 2. - La tesi secondo cui le proposte di vincolo avanzate

en
paesaggistico». prima dell'entrata in vigore del d.leg. 42/04 conservino effi-
A seguito delle modifiche intervenute con il d.leg. n. 63 cacia, ancorché i relativi procedimenti non si siano conclusi

am
del 2008, l'effetto preliminare della proposta di dichiarazio- nel termine legale, pur dopo le modifiche all'art. 141, è so-
ne di notevole interesse pubblico è stato diversamente espli- stenuta dalla tradizionale e prevalente giurisprudenza ammi-
nistrativa (da ultimo, Cons. Stato, sez. VI, 27 luglio 2015, n.

on
citato, ma ha mantenuto le stesse caratteristiche.
L'art. 146, nel testo vigente, prevede: 3663).

O
M abb
«1. I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di A sostegno della tesi i seguenti argomenti:

M
immobili ed aree di interesse paesaggistico, tutelati dalla — il legislatore, a fronte dell'introduzione della perdita di
efficacia delle misure di tutela per il mancato rispetto del

SI
legge, a termini dell'art. 142, o in base alla legge, a termini
IO in
degli art. 136, 143, 1° comma, lett. d), e 157, non possono termine di adozione del decreto ministeriale di approvazione

AS
distruggerli, né introdurvi modificazioni che rechino pregiu- della proposta, non ha invece modificato l'art. 157, 2° com-
so
dizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione. ma, del codice, né questo contiene un rinvio mobile, di modo
2. I soggetti di cui al 1° comma hanno l'obbligo di pre- che le forme di decadenza successivamente introdotte non
es

sentare alle amministrazioni competenti il progetto degli in- sono applicabili alle proposte formulate anteriormente alla
sua entrata in vigore;
nc

terventi che intendano intraprendere, corredato della prescrit-


ta documentazione, ed astenersi dall'avviare i lavori fino a — per contro l'applicazione del sopravvenuto regime di
D
co

quando non ne abbiano ottenuta l'autorizzazione». perdita di efficacia delle misure di tutela avrebbe natura re-
U

L'art. 139, nel testo vigente, stabilisce: troattiva e contrasterebbe con il principio tempus regit ac-
LA
IO olo

«1. La proposta di dichiarazione di notevole interesse tum;


pubblico di cui all'art. 138, corredata di planimetria redatta — l'insensibilità delle antecedenti proposte al nuovo re-
C

gime si giustifica, sul piano sistematico e secondo una inter-


c

in scala idonea alla puntuale individuazione degli immobili e


O sci

pretazione costituzionalmente orientata, con la finalità di tu-


LO

delle aree che ne costituiscono oggetto, è pubblicata per no-


vanta giorni all'albo pretorio e depositata a disposizione del tela del paesaggio, in attuazione dell'art. 9 Cost., posto che,
Fa

pubblico presso gli uffici dei comuni interessati. La proposta diversamente opinando, si avrebbe un'indiscriminata e gene-
è altresì comunicata alla città metropolitana e alla provincia ralizzata decadenza di tutte le proposte di vincolo non ancora
R

interessate. approvate presenti sull'intero territorio nazionale indipen-


2. [. . .] Dal primo giorno di pubblicazione decorrono gli dentemente dalla data della loro formulazione, entro i brevi
effetti di cui all'art. 146, 1° comma». tempi di decadenza previsti dall'art. 141 d.leg. 42/04.
Nella formulazione originaria del codice, come nella di- A tale orientamento aderisce anche la giurisprudenza pe-
sciplina anteriore, non era prevista nessuna decadenza allo nale: «la proposta di vincolo, formulata dalla competente
spirare del termine di conclusione del procedimento senza commissione alla data di entrata in vigore del d.leg. 42/04,
che fosse intervenuta l'approvazione della proposta. conserva efficacia anche in assenza dell'adozione di dichia-
Una disciplina del genere è stata introdotta nel codice con razione di notevole interesse pubblico (Cass. 17 febbraio
le modifiche intervenute prima ad opera del d.leg. n. 157 del 2010, Spallino, Foro it., Rep. 2010, voce Beni culturali pae-
2006, poi ad opera del d.leg. n. 63 del 2008. saggistici e ambientali, n. 73)» e ciò si basa «sul tenore lette-
L'art. 141, 3° comma, nel testo vigente a seguito del d.leg. rale dell'art. 157, 2° comma, d.leg. 42/04, il quale prevede
n. 157 del 2006, stabiliva: l'applicabilità delle disposizioni contenute nella parte terza
«Il ministero valuta le osservazioni presentate ai sensi del- del decreto anche agli immobili ed alle aree in ordine ai qua-
l'art. 139, 5° comma, e provvede con decreto entro novanta li, alla data di entrata in vigore del codice dei beni culturali e
giorni dalla data di scadenza del termine per la presentazione del paesaggio, sia stata formulata la proposta ovvero definita
delle osservazioni. Il decreto di dichiarazione di notevole in- la perimetrazione ai fini della dichiarazione di notevole inte-
teresse pubblico è notificato, depositato, trascritto e pubbli- resse pubblico o del riconoscimento quali zone di interesse
cato nelle forme previste dall'art. 140, 3°, 4° e 5° comma. In archeologico» (Cass. 7 febbraio 2012, R., id., Rep. 2012, vo-
caso di inutile decorso del predetto termine cessano gli effet- ce cit., n. 87).
ti cui all'art. 146, 1° comma». La tesi contraria è stata di recente sostenuta dalla VI se-
L'art. 141, 5° comma, nel testo oggi vigente, stabilisce che zione del Consiglio di Stato (16 novembre 2016, n. 4746):
«Se il provvedimento ministeriale di dichiarazione non è «Se, invero, potesse ammettersi una tipologia di proposte
adottato nei termini di cui all'art. 140, 1° comma, allo scade- di vincolo ante d.leg. 42/04 suscettibili di sopravvivere, in
re di detti termini, per le aree e gli immobili oggetto della quella che pur sempre è ed è stata una loro precarietà, al
proposta di dichiarazione, cessano gli effetti di cui all'art. nuovo regime di omologhe proposte formulate dopo l'entrata
146, 1° comma». in vigore delle nuove disposizioni recate in argomento da
In base al combinato disposto degli art. 140, 1° comma, e questo testo legislativo, occorrerebbe riconoscere allora che
139, 5° comma, il termine per l'adozione del provvedimento quelle più antiche sono, in realtà, delle super proposte. In al-
ministeriale di dichiarazione è di centottanta giorni dalla tri termini, proposte dotate di un loro proprio quid pluris che,
pubblicazione della proposta. appunto, ne assicura la sopravvivenza sine die, pur in assen-
In questo dedalo normativo si inserisce l'art. 157, 2° za di una qualche prospettiva di materiale conclusione del
comma, il quale, sin dall'inizio, ha previsto che «Le disposi- procedimento (di apposizione di vincolo) che con esse si av-
zioni della presente parte si applicano anche agli immobili ed viò.
alle aree in ordine ai quali, alla data di entrata in vigore del Epperò, allora, dovendosi escludere (in primo luogo sul
presente codice, sia stata formulata la proposta ovvero defi- piano logico) che una maggiore qualità di tali più antiche
nita la perimetrazione ai fini della dichiarazione di notevole proposte derivi proprio dalla loro età (urtando il buon senso
IL FORO ITALIANO — 2018.
149 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 150

l'astratto assunto secondo il quale più invecchiasse un pro- 3. - A tale dualismo la sezione rimettente aggiunge argo-
cedimento di apposizione di vincolo, senza una sua definitiva mentazioni contrapposte.
e formale conclusione, più esso denoterebbe un oggetto da Dal lato della tesi della continuità:
tutelare di maggior pregio e qualità), resta il fatto che delle — richiama la sentenza 23 luglio 1997, n. 262 della Corte
due l'una: o della maggiore robustezza delle proposte di vin- costituzionale (id., Rep. 1997, voce Bellezze naturali, n. 18),
colo più antiche vi è asserzione esplicita nella legge o la loro secondo cui «il mancato esercizio delle attribuzioni da parte
robustezza maggiore dovrebbe derivare da una «gerarchia» dell'amministrazione entro il termine per provvedere non
di pregi da tutelare in cima ai quali collocare quelli oggetto, comporta ex se, in difetto di espressa previsione, la decaden-
appunto, delle proposte di vincolo più vecchie. za del potere, né il venir meno dell'efficacia dell'originario
Dell'una e dell'altra ipotesi, tuttavia, né v’è traccia espres- vincolo. In tali ipotesi, sempre che il legislatore non abbia at-

a
sa nella legge (oggi il d.leg. 42/04) né v’è menzione nella tribuito un particolare significato all'inerzia-silenzio, si veri-

to
prassi amministrativa conosciuta né (cosa ancor più impor- fica un'illegittimità di comportamenti derivante da inadem-

en
tante) v’è indicazione esplicita e circostanziata nella posizio- pimento di obblighi»;
ne assunta dall'amministrazione statale nel caso qui in esa- — evidenzia che la ratio della persistenza dell'efficacia

am
me. della proposta di vincolo è la stessa che ha condotto la Corte
Deve allora concludersi, sul piano logico, che, in assenza costituzionale (cfr. sentenza n. 57 del 2015, id., 2015, I,

on
di questa ipotetica maggiore qualità nelle proposte di vincolo 3063) e l'adunanza plenaria (cfr. sentenza n. 6 del 2015,
più antiche, per esse valga piuttosto proprio l'assunto logico ibid., III, 501), chiamate a pronunciarsi sul termine del-

O
M abb
contrario, ossia che la mancata conclusione del provvedi- l'azione risarcitoria introdotto dall'art. 30, 3° comma, cod.

M
mento di trasformazione del vincolo da proposto a definitivo proc. amm., ad escludere l'applicazione di norme che fissano
decadenze a rapporti anteriori, optando per l'ultrattività delle

SI
denoti invece l'affievolimento e poi lo svanire, col passar del
IO in
tempo, dell'interesse pubblico che aveva inizialmente giusti- norme precedenti;

AS
ficato la misura precauzionale (connessa alla proposta di — supera la possibile obiezione fondata sul principio di
so

vincolo) tesa ad assicurare particolare protezione a determi- proporzionalità, atteso che la normativa nazionale di tutela
nati beni o loro insiemi . . . del paesaggio attiene a una materia che non rientra nelle
es

Peraltro, questi argomenti, che si giustificano e paiono competenze dell'Unione (Corte giust. 6 marzo 2014, causa
nc

sufficienti sul piano logico e del buon senso, ben possono C-206/13, id., Rep. 2014, voce Unione europea, n. 835).
Dal lato della tesi della discontinuità:
D

poi incrociarsi col dato letterale della norma dal cui contenu-
co

— sottolinea che, con i d.leg. 157/06 e 63/08, il legislato-


U

to il dubbio interpretativo è maggiormente scaturito, ossia


l'art. 157 d.leg. 42/04. re ha espresso il suo favore verso la cessazione di efficacia
LA
IO olo

Quest’ultimo afferma che «conservano efficacia a tutti gli del vincolo provvisorio per mancato rispetto del termine di
conclusione del procedimento, a fronte del quale sempre me-
C

effetti» una serie di atti (dichiarazioni, elenchi, provvedi-


c

menti) che, per come indicati dalla legge, sicuramente fanno no si giustifica, con il passare del tempo, un'eccezione rela-
O sci
LO

riferimento ad atti formali e definitivi, non dunque a semplici tiva a proposte di vincolo formulate in epoca anteriore al
loro proposte. 2004;
Fa

— contrasta l'argomento letterale, poiché, da un lato, ap-


Le (mere) proposte, come tali, in altri termini non risulta-
pare dubbio sostenere la violazione del principio di irretroat-
no salvaguardate dalla legge dal punto di vista della conser-
R

tività della legge nel caso di procedimenti non ancora con-


vazione della loro efficacia.
clusi, e dunque in assenza di situazioni e/o rapporti giuridici
Anche letteralmente, dunque, la norma primaria non indu- consolidati, dall'altro lato, tra due possibili interpretazioni
ce — dal punto di vista dell'interpretazione ragionevole — a della norma, ed in assenza di specifiche indicazioni del legis-
conclusioni nel senso di una salvaguardia sine die delle pro- latore, appare preferibile una interpretazione che tenda ad
poste di vincolo ante d.leg. 42/04 e, comunque, significati- uniformare il sistema, in luogo di una interpretazione che
vamente più antiche. produca differenti applicazioni dei poteri amministrativi (e
Né queste conclusioni possono trovare conforto e fonda- dei loro effetti) e, dunque, possibili disparità di trattamento.
mento in argomentazioni altre di natura prettamente pratica 4. - L'adunanza plenaria ritiene preferibile la tesi minorita-
ovvero di tipo organizzativo, quale quelle avanzate in primo ria della discontinuità, ravvisando tuttavia l'esigenza di ar-
grado dalla difesa erariale e raccolte dalla sentenza impugna- ricchirne (e in parte modificarne) le argomentazioni e indivi-
ta, secondo le quali la soluzione interpretativa qui preferita duarne gli effetti.
sarebbe idonea a far crollare, nei loro effetti, chissà quali e Sotto il primo profilo si farà ricorso ai comuni metodi del-
quante proposte di vincolo rimaste nel tempo meramente tali. l'interpretazione:
Al riguardo, premesso che un assunto di tal genere equi- — letterale (sub 4.1);
varrebbe a far ammettere all'amministrazione che essa è la — logico-sistematica (sub 4.2);
prima ad ignorare il «portafoglio» di (mere) proposte di vin- — teleologica (sub 4.3).
colo (giacenti) di cui ancora la stessa fruirebbe, può a tanto 4.1. - Il dato letterale si presenta a prima vista ostile alla
obiettarsi che: tesi della discontinuità.
— se anche l'amministrazione ne avesse effettivamente Prova ne sia che l'orientamento che la sostiene per supe-
perso il loro ricordo puntuale, proprio questo dimostrerebbe rarlo impiega un'argomentazione non corretta, ossia che, ri-
allora l'intervenuta sparizione dell'interesse pubblico che ferendosi il 1° comma dell'art. 157 («conservano efficacia a
originariamente le motivò; tutti gli effetti») a una serie di atti formali e definitivi, per le
— ed inoltre che, se di tali antiche proposte di vincolo s’è semplici proposte — considerate dal 2° comma — vale la re-
persa traccia, nulla impedisce che esse vengano d'ora in poi gola opposta.
riproposte dall'amministrazione competente ma, adesso, nel Conviene allora riportare l'intero testo dell'art. 157 (noti-
quadro della più rigida e precisa temporizzazione della scan- fiche eseguite, elenchi compilati, provvedimenti e atti emessi
sione procedimentale che deve condurre alla definitività ai sensi della normativa previgente):
formale del vincolo». «1. Conservano efficacia a tutti gli effetti:
Per comodità narrativa e assonanza concettuale si può de- a) le dichiarazioni di importante interesse pubblico delle
finire la prima tesi di «continuità» (postulando la permanen- bellezze naturali o panoramiche, notificate in base alla l. 11
za degli effetti sulla base del dato letterale e del principio di giugno 1922 n. 778;
irretroattività della legge, oltre che della rilevanza costitu- b) gli elenchi compilati ai sensi della l. 29 giugno 1939 n.
zionale del bene paesaggio), la seconda di «discontinuità» 1497;
(postulando la cessazione degli effetti sulla base del dato lo- c) le dichiarazioni di notevole interesse pubblico notifica-
gico-sistematico). te ai sensi della l. 29 giugno 1939 n. 1497;
IL FORO ITALIANO — 2018.
151 PARTE TERZA 152

d) i provvedimenti di riconoscimento delle zone di inte- Per adesso merita evidenziare che l'effetto preliminare è
resse archeologico emessi ai sensi dell'art. 82, 5° comma, dal legislatore ricollegato alle proposte non in virtù di un'e-
d.p.r. 24 luglio 1977 n. 616, aggiunto dall'art. 1 d.l. 27 giu- quiparazione con gli atti che definitivamente accertano le
gno 1985 n. 312, convertito, con modificazioni, nella l. 8 qualità del bene, ma a titolo cautelare.
agosto 1985 n. 431; A riprova di ciò si rammenta che l'art. 141, 5° comma,
d bis) gli elenchi compilati ovvero integrati ai sensi del d.leg. 42/04 (come sostituito dal d.leg. 63/08) stabilisce che
d.leg. 29 ottobre 1999 n. 490; «Se il provvedimento ministeriale di dichiarazione non è
e) le dichiarazioni di notevole interesse pubblico notifica- adottato nei termini di cui all'art. 140, 1° comma, allo scade-
te ai sensi del d.leg. 29 ottobre 1999 n. 490; re di detti termini, per le aree e gli immobili oggetto della
f) i provvedimenti di riconoscimento delle zone di interes- proposta di dichiarazione, cessano gli effetti di cui all'art.

a
se archeologico emessi ai sensi del d.leg. 29 ottobre 1999 n. 146, 1° comma»: a decadere non è la proposta, ma l'effetto

to
490; preliminare.

en
f bis) i provvedimenti emanati ai sensi dell'art. 1 ter d.l. Anche il testo previgente dell'art. 141, introdotto dal d.leg.
27 giugno 1985 n. 312, convertito, con modificazioni, dalla l. 157/06, stabiliva al 3° comma che «In caso di inutile decorso

am
8 agosto 1985 n. 431. del predetto termine cessano gli effetti cui all'art. 146, 1°
2. Le disposizioni della presente parte si applicano anche comma».

on
agli immobili ed alle aree in ordine ai quali, alla data di en- Coerentemente con il principio introdotto dall'art. 2 l. n.
241 del 1990, e rafforzato dalle modifiche al medesimo, il

O
trata in vigore del presente codice, sia stata formulata la pro-

M abb
posta ovvero definita la perimetrazione ai fini della dichiara- potere autoritativo della pubblica amministrazione è circo-

M
zione di notevole interesse pubblico o del riconoscimento scritto temporalmente. In materia di tutela paesaggistica il le-

SI
quali zone di interesse archeologico». gislatore ha adottato un compromesso, prevedendo che il po-
IO in tere impositivo del vincolo persiste anche dopo la scadenza

AS
È di plastica evidenza che, se anche è vero (anzi: proprio
perché è vero) che il 1° comma si riferisce agli atti definitivi, del termine, ma cessa l'effetto restrittivo derivante dal suo
so

il 2° comma — che è quello che rileva — si riferisce alle (iniziale) esercizio.


Muovendo da questa premessa, si può correttamente in-
es

proposte. Non ne deriva, però, che le proposte, diversamente


dagli atti definitivi, perdono efficacia. quadrare il richiamo reciproco tra art. 146, 1° comma, e art.
nc

157, 2° comma.
La questione deve invece essere risolta su un altro piano:
D

il rapporto tra (perdita di) efficacia delle proposte e (perdita Nella formulazione originaria del codice, non essendo
co

prevista la cessazione dell'effetto preliminare alla scadenza


U

di) efficacia del vincolo preliminare sul bene che ne costitui-


del termine per provvedere, il richiamo poteva effettivamen-
LA

sce oggetto.
IO olo

te ritenersi indicativo della volontà del legislatore di conser-


Nel ragionamento di entrambi gli orientamenti, muovendo vare l'effetto preliminare delle proposte anteriori al codice
C

dalla tacita premessa che la proposta di vincolo ha natura di-


c

anche in caso di scadenza del termine per approvarle.


chiarativa, si ritiene che i due momenti non siano separabili.
O sci
LO

In tal senso l'art. 157, 2° comma, piuttosto che far salva la


Lo stesso quesito formulato dalla sezione rimettente do- disciplina anteriore al codice per le situazioni pendenti, pre-
Fa

manda «se . . . le proposte di vincolo formulate prima del- vedeva l'applicazione ad esse della nuova disciplina, ispirata
l'entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, e per le (al momento dell'entrata in vigore del codice) a un principio
quali non vi sia stata conclusione del relativo procedimento
R

analogo.
con l'adozione del decreto ministeriale recante la dichiara-
L'art. 157, 2° comma, è una norma di diritto transitorio e
zione di notevole interesse pubblico, cessino di avere effet-
non di diritto intertemporale. Infatti, sono disposizioni di di-
to», dando per scontato che a perdere efficacia — in ipotesi
ritto intertemporale le norme di carattere generale volte a
— sarebbe la proposta nella sua interezza, non soltanto il
comporre in via preventiva e generale le antinomie temporali
vincolo preliminare che da essa nasce.
tra leggi (es. art. 2 c.p. e art. 11 preleggi); sono norme transi-
In tale prospettiva il dibattito sin oggi svolto non è sfuggi- torie le disposizioni poste in chiusura di specifiche riforme
to alla seguente alternativa: legislative, dirette espressamente allo scioglimento di anti-
a) se la proposta perde efficacia, il vincolo preliminare nomie che si verificano nel passaggio dalla legge anteriore
decade; alla posteriore ed a rendere più graduale il suddetto passag-
b) se la proposta non perde efficacia, il vincolo prelimina- gio.
re non decade. Introdotta la regola secondo cui l'effetto preliminare viene
A ciò si deve la preferenza in giurisprudenza per la tesi meno allo scadere del termine, il rinvio operato dall'art. 157,
della continuità: dovendosi riconoscere la perdurante effica- 2° comma, pur testualmente immodificato, non ha più lo
cia delle proposte anteriori al codice in virtù dell'art. 157, 2° stesso significato.
comma (dato insuperabile sul piano logico-testuale), non può Il fenomeno delle modificazioni della norma (precetto) a
che riconoscersi la conservazione dell'effetto preliminare di disposizione (testo) invariata — ben noto agli interpreti — è
vincolo. stato cristallizzato dalle sezioni unite civili:
L'adunanza plenaria ritiene che la premessa del ragiona- «In ragione, appunto, di tale collegamento tra norma giu-
mento appena indicato (vi è decadenza del vincolo prelimi- ridica e valore (che segna il discrimine tra legge fisica o di
nare solo se la proposta perde efficacia) non sia corretta. natura e il diritto come legge assiologica), ed anche del suo
L'effetto preliminare, ancorché trovi il suo presupposto inevitabile porsi come elemento (di settore) di un sistema or-
nella proposta, è disposto dalla legge, precisamente — oggi dinamentale, la norma, una volta posta in essere, non resta
— dal combinato disposto dell'art. 139, 2° comma e dell'art. cristallizzata in sé stessa, ma è soggetta, ex se, a dinamiche
146, 1° comma, d.leg. 42/04, in precedenza trascritti. evolutive. Nel senso che, nel tempo, essa è suscettibile di as-
Può anticiparsi (è questo lo scoglio da superare) che tale sumere una molteplicità di contenuti, in relazione ed entro il
ultima disposizione si applica anche alle proposte anteriori limite dei significati resi possibili dalla plurivocità del signi-
all'entrata in vigore del codice, vuoi perché l'art. 157, 2° ficante testuale — per un duplice ordine di fattori propulsivi,
comma, estende espressamente tutta la disciplina di tutela interni ed esterni [. . .].
paesaggistica del codice (la «presente parte» è la parte III, in Parallelamente, per quanto poi attiene all'incidenza di fat-
cui figura l'art. 146, 1° comma) ai beni per i quali la propo- tori esterni, è decisivo l'aspetto strutturale-sistematico della
sta di notevole interesse pubblico sia stata formulata ante- regula iuris, quale elemento non in sé autoconchiuso, ma
riormente alla sua entrata in vigore, vuoi perché lo stesso art. segmento invece di una complessa architettura giuridica,
146, 1° comma, richiama l'art. 157 nella sua interezza: tra coordinata secondo postulati di unitarietà e completezza. In
art. 146, 1° comma, e art. 157, 2° comma, esiste un richiamo questo articolato mosaico, ogni disposizione si trova così in-
reciproco. serita in settori e subsettori normativi ed investe una serie di
IL FORO ITALIANO — 2018.
153 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 154

relazioni reciproche con norme contigue. Per cui è ben Far cessare gli effetti della proposta di vincolo adottata nel
comprensibile come, in prospettiva diacronica, le eventuali passato non è meno logico che conservarli, tanto più che si
successive modificazioni, abrogazioni, sostituzioni delle di- tratta di un passato remoto: le proposte sono quelle anteriori
sposizioni interferenti abbiano una possibile ed automatica al 2004 (entrata in vigore del codice), mentre la cessazione
ricaduta sul contenuto della disposizione in questione, anche del vincolo è stata prevista nel 2006 e poi nel 2008 (entrata
per questa via quindi innescandone processi modificativi» in vigore delle modifiche).
(Cass., sez. un., n. 15144 del 2011, id., 2011, I, 2254). A ciò si aggiunga l'opportunità di uniformare il sistema,
Probabilmente il legislatore avrebbe fatto meglio a intro- per esigenze di coerenza e di parità di trattamento, che viene
durre una norma di coordinamento, per evitare equivoci in- in rilievo allorquando si debbano valutare fatti accaduti nel
terpretativi, ma il suo mancato intervento non può certo leg- passato i cui effetti si producono nel presente.

a
gersi come manifestazione della volontà di mantenere il re- 4.3. - Da ultimo, sul piano teleologico, la tesi della discon-

to
gime transitorio inalterato, posto che a distanza di due anni tinuità si giustifica alla luce della considerazione, da parte

en
dall'entrata in vigore del codice la fase transitoria era oramai del legislatore, di una pluralità di valori costituzionali, quali,
superata e il sistema normativo che ne costituiva oggetto era oltre quello del paesaggio, la protezione della proprietà pri-

am
cambiato. vata (art. 41 Cost., nonché art. 1 del I protocollo addizionale
In particolare, il rinvio operato dall'art. 157, 2° comma alla Cedu e quindi art. 117 Cost.), e il buon andamento della

on
(«Le disposizioni della presente parte si applicano anche agli pubblica amministrazione.
immobili ed alle aree in ordine ai quali, alla data di entrata in Può ulteriormente aggiungersi che la tesi della continuità

O
M abb
vigore del presente codice, sia stata formulata la proposta»), si pone in conflitto con il canone della ragionevolezza, poi-

M
ha coperto anche la regola della decadenza introdotta nel- ché ammette che il vincolo preliminare possa essere efficace

SI
l'art. 141 d.leg. 157/06 e riformulata dal d.leg. 63/08, non anche a distanza di numerosi anni dalla proposta, ancorché
IO in
avendo alcun fondamento la tesi secondo cui esso sia limita- da tempo sia stata introdotta nel codice una disposizione che

AS
to alle norme di tutela (dunque al solo art. 146), o che si trat- ne sancisce la perdita di efficacia.
so
ta di rinvio fisso (dunque al testo originario dell'art. 141). In- L'immagine delle «super proposte», coniate per le propo-
fatti, l'art. 157, 2° comma: ste di vincolo più antiche, è uno stratagemma retorico per
es

a) richiama integralmente la parte III del codice, senza di- evidenziare l'irrazionalità di una soluzione che punti a con-
nc

stinguere tra norme sostanziali e norme procedurali, né per servarne l'effetto vincolante a distanza di molti anni e al su-
vero l'art. 141, 5° comma, potrebbe ritenersi norma mera-
D

bentrare di una disciplina che ne prevede la decadenza allo


co

mente procedurale; spirare del termine fissato per la conclusione del procedi-
U

b) non prevede un rinvio recettizio, ma formale (quindi mento.


LA
IO olo

mobile), come si evince dalla formulazione letterale, che si Tale argomento non sembra possa essere superato dalla
riferisce alla fonte («Le disposizioni della presente parte») e possibilità, per il privato, di esperire l'azione contro l'inerzia
C
c

non al contenuto. prevista dal codice del processo amministrativo. Ed infatti,


O sci
LO

Posto, dunque, che l'art. 157, 2° comma, rinvia tanto gravare il privato dell'onere di agire per la conclusione di un
all'art. 141, 5° comma, quanto all'art. 146, 1° comma, per procedimento d'ufficio, diretto a vincolare la sua proprietà,
Fa

evitare l'assurdo logico che esso implichi allo stesso tempo appare obiettivamente paradossale.
che l'effetto preliminare delle proposte anteriori al codice 5. - Le osservazioni sopra esposte trovano ulteriore con-
R

cessi (art. 141, 5° comma) e persista (art. 146, 1° comma), ferma considerando la natura delle disposizioni contenute
l'unica soluzione possibile è interpretarlo nel senso che esso negli art. 141, 5° comma, e 147, 2° comma, del codice dei
intenda da un lato conservare l'efficacia delle proposte ante- beni culturali, alla stregua delle quali, a far data dalla loro
riori al codice, dall'altro assoggettarne l'effetto preliminare entrata in vigore, il mancato esercizio del potere di provve-
di vincolo alla disciplina vigente. dere sulla proposta comporta la cessazione dell'effetto tem-
È opportuno precisare che una siffatta conclusione è dove- poraneamente inibitorio di essa.
rosa sul piano esegetico, poiché il (rispetto del) principio di Giova infatti rilevare che quelle in questione non sono
non contraddizione è un vincolo per l'interprete (e di cui la norme che intervengono sulle «proposte» di vincolo, ma di-
stessa giurisprudenza costituzionale rappresenta il baluardo). sposizioni che operano, invece, sul potere ministeriale di
4.2. - Il principio di irretroattività della legge non è vulne- provvedere sulle medesime proposte, ivi comprese quelle an-
rato, poiché la tesi della discontinuità non si fonda sulla re- teriori alla nuova disciplina, la cui permanente validità è sta-
troattività della nuova disciplina, ma sulla non ultrattività ta garantita dalla norma transitoria di cui all'art. 152. Non a
della vecchia. caso, d'altra parte, la rubrica dell'art. 141 fa riferimento ai
A essere precisi, tuttavia, la questione non si pone neppu- «provvedimenti ministeriali», e quindi ciò che costituisce
re: solo se mancasse una norma transitoria, occorrerebbe in- l'esercizio del potere.
terpretare la portata (retroattiva o meno) della nuova legge. Le norme in questione intervengono, così, sul potere del-
Ma la norma transitoria esiste e regola l'applicabilità alle si- l'amministrazione, diversamente conformandolo nel senso di
tuazioni pendenti della nuova legge. far conseguire al suo mancato esercizio nel termine di centot-
La vecchia disciplina, peraltro, non è costituita dalla nor- tanta giorni, non la decadenza della proposta, ma la semplice
mativa anteriore al codice, ma dalla stessa normativa codici- cessazione degli effetti di salvaguardia. A partire da tale data
stica, prima che, per effetto dei d.leg. 157/06 e 63/08, l'art. l'amministrazione conserva il potere-dovere di provvedere
141 prevedesse la cessazione del vincolo preliminare allo sulla proposta, ma deve tener conto del fatto che è ormai ces-
scadere del termine di adozione della dichiarazione di note- sata l'efficacia inibitoria conseguente alla sua presentazione.
vole interesse pubblico del bene. La norma intende indurre l'amministrazione ad un più tem-
Essendo — appunto — l'attuale art. 141 parimenti richia- pestivo intervento, eliminando la possibilità di premiare, at-
mato dall'art. 157, 2° comma, è il legislatore (e non l'inter- traverso la permanenza degli effetti della proposta, l'inerzia
prete) ad aver stabilito che le proposte anteriori al codice so- dell'amministrazione medesima, senza precludere, pur dopo i
no assoggettate alla nuova disciplina, introdotta nel 2006 e centottanta giorni, la possibilità di un suo intervento.
confermata nel 2008. Consegue da ciò che la nuova disciplina, introdotta con il
Se, dunque, si volesse proseguire a ragionare in termini di d.leg. 157/06 e con il d.leg. 63/08, non tocca le proposte (ivi
retroattività o meno, si dovrebbe quantomeno prendere atto comprese quelle di cui all'art. 157, 2° comma) che sono e
che sarebbe una retroattività voluta dal legislatore, non cen- rimangono efficaci, ma semplicemente l'esercizio del potere
surabile dal punto di vista costituzionale, riferendosi a rap- e le sue conseguenze, in caso di inerzia protrattasi oltre cen-
porti sorti anteriormente ma non esauriti, ai quali dunque tottanta giorni. La nuova disciplina, in qualche modo, pone
l'applicazione della disciplina vigente è del tutto ragionevo- un collegamento, prima inesistente, tra l'esercizio del potere
le. e l'efficacia inibitoria delle proposte, facendo venir meno
IL FORO ITALIANO — 2018.
155 PARTE TERZA 156

proprio quella efficacia inibitoria che, prima della novella, per effetto del d.leg. 157/06, che l'ha introdotta), ma, in un
appariva collegata ad un potere configurato come temporal- quadro di incertezza normativa, ben può il Consiglio di Stato
mente illimitato. E quindi la diversa conformazione del pote- — in sede plenaria — modulare la portata temporale della
re di provvedere a venire in discussione, e non, per così dire, propria sentenza, facendone decorrere gli effetti solo per il
la natura della proposta, se non altro sotto il profilo tempora- futuro.
le: se cioè, antecedente o susseguente alla nuova disciplina. La possibilità di modulare la portata temporale delle deci-
Non vi sono, in altri termini, proposte dotate di un'efficacia sioni giurisdizionali è un principio affermato dalla Corte di
vincolante sine die, e proposte (successive alla novella) a re- giustizia Ue (e, meno incisivamente, dalla giurisprudenza co-
gime di salvaguardia temporalmente limitato; vi è semplice- stituzionale), che trova terreno fertile nel processo ammini-
mente un potere dell'amministrazione, che, dopo la novella è strativo.

a
diversamente conformato in relazione al suo esercizio nel La giurisprudenza comunitaria ha già da tempo affermato

to
tempo, con conseguenze in ordine agli effetti di salvaguar- — nell'ambito della giurisdizione di annullamento sugli atti
dia. È quindi la diversa conformazione del potere a rendere,

en
comunitari — che il principio dell'efficacia ex tunc del-
a far data dell'entrata in vigore delle nuove norme, tempora- l'annullamento, seppur costituente la regola, non ha portata

am
nea quell'efficacia di salvaguardia che in passato (a fronte di assoluta e che la corte può dichiarare che l'annullamento di
una conformazione del potere come privo di conseguenze in un atto (sia esso parziale o totale) abbia effetto ex nunc o
relazione al tempo di esercizio) appariva permanente.

on
che, addirittura, l'atto medesimo conservi i propri effetti sino
L'erroneità della prospettiva tradizionale si coglie, d'altra a che l'istituzione comunitaria modifichi o sostituisca l'atto

O
M abb
parte, considerando che, ove fosse vera la tesi con essa pro- impugnato (Corte giust. 5 giugno 1973, causa 81/72, Com-

M
spettata, dovrebbe ritenersi che, con la norma transitoria del- missione c. Consiglio, id., 1973, IV, 184; 25 febbraio 1999,
l'art. 152 si preservi (non solo l'efficacia e la validità della

SI
cause riunite C-164/97 e C-165/97, Parlamento Ue, id., Rep.
IO in
proposta anteriore nel tempo, ma) anche un potere del- 1999, voce cit., n. 1481).

AS
l'amministrazione temporalmente illimitato senza conse- Tale potere valutativo prima dell'entrata in vigore del trat-
so
guenze in ordine al suo mancato esercizio; esito questo che tato di Lisbona era previsto espressamente nel caso di riscon-
deve essere escluso dal momento che l'art. 152, 2° comma, si trata invalidità di un regolamento comunitario (art. 231 del
es

riferisce con chiarezza agli immobili per i quali sia stata pre- trattato della Comunità europea), ma era esercitabile — ad
sentata la proposta, e quindi, esclusivamente alla proposta e
nc

avviso della corte — anche nei casi di impugnazione delle


non al potere. decisioni (Corte giust. 12 maggio 1998, causa C-106/96, Re-
D
co

È, d'altra parte, lo stesso art. 157, 2° comma, ad eviden- gno unito c. Commissione, ibid., nn. 650, 844), delle direttive
U

ziare l'applicabilità della nuova disciplina anche alle «vec- e di ogni altro atto generale (Corte giust. 7 luglio 1992, causa
LA
IO olo

chie» proposte; esso, infatti, nell'affermare l'applicabilità C-295/90, Parlamento c. Consiglio, id., Rep. 1993, voce cit.,
delle «disposizioni della presente parte» (parte IX: libertà di n. 361; 5 luglio 1995, causa C-21/94, Parlamento c. Consi-
C

iniziativa economica e proprietà) agli immobili per i quali


c

glio, id., Rep. 1996, voce cit., nn. 449, 995).


O sci

«sia stata formulata la proposta», positivamente estende a ta-


LO

La Corte di giustizia è dunque titolare anche del potere di


li proposte anche la disciplina di tale parte introdotta con la statuire la perduranza, in tutto o in parte, degli effetti del-
Fa

sopra indicata novella legislativa. l'atto risultato illegittimo, per un periodo di tempo che può
In tal modo, infine, viene fatta corretta applicazione alla tenere conto non solo del principio di certezza del diritto e
R

fattispecie del principio tempus regit actum, dal momento della posizione di chi ha vittoriosamente agito in giudizio,
che la nuova disciplina viene applicata alla fase del procedi- ma anche di ogni altra circostanza da considerare rilevante
mento (valutazione della proposta ai fini dell'assunzione del (Corte giust. 10 gennaio 2006, causa C-178/03, id., Rep.
provvedimento definitivo) ancora in corso. 2006, voce cit., n. 1696; 3 settembre 2008, cause riunite C-
Va rilevato, infine, che una interpretazione del senso sopra 402/05 P e 415/05 P, id., 2008, IV, 465; 22 dicembre 2008,
prospettato evita macroscopiche irrazionalità: causa C-333/07, id., Rep. 2010, voce cit., n. 1090).
a) escludendo l'esistenza di proposte con un effetto inibi- Tale giurisprudenza ha trovato un fondamento testuale nel
torio permanente (così premiando proprio quell'inerzia del- 2° comma dell'art. 264 del trattato sul funzionamento del-
l'amministrazione che il legislatore intende escludere); l'Unione europea, che non contiene più il riferimento delimi-
b) escludendo un paradossale mutamento di natura delle tativo alla categoria dei regolamenti («Se il ricorso è fondato,
proposte anteriori alla novella, dal momento che una mera la Corte di giustizia dell'Unione europea dichiara nullo e non
norma di salvaguardia delle proposte antecedenti (art. 157) avvenuto l'atto impugnato. Tuttavia la corte, ove lo reputi
avrebbe sostanzialmente trasformato queste in provvedimenti necessario, precisa gli effetti dell'atto annullato che devono
definitivi di vincolo, ed una tutela interinale in una tutela de- essere considerati definitivi»).
finitiva. I principî europei sono trasferibili nell'ordinamento nazio-
6. - Proprio l'opzione legislativa per un bilanciamento dei nale in virtù dell'art. 1 cod. proc. amm., secondo cui «La
contrapposti valori induce a riflettere sulle conseguenze della giurisdizione amministrativa assicura una tutela piena ed ef-
tesi della discontinuità. fettiva secondo i principî della Costituzione e del diritto eu-
La difesa statale ha insistito sulla compromissione della ropeo».
tutela paesaggistica che ne deriverebbe, essa implicando la Il Consiglio di Stato ha già fatto applicazione di codesti
cessazione ex abrupto di un numero indefinito (ma verosi- principî (leading case Cons. Stato, sez. VI, n. 2755 del 2011,
milmente elevato) di proposte di vincolo, che lascerebbe pri- id., Rep. 2011, voce Giustizia amministrativa, n. 1314): rile-
ve di protezione aree pregiate dal punto di vista naturalistico vata l'illegittimità del piano faunistico venatorio regionale,
o culturale. piuttosto che annullarlo (così eliminando le — pur insuffi-
Il timore è infondato per due successivi ordini di ragioni: cienti — misure protettive per la fauna), il giudice ammini-
a) cessa l'effetto preliminare di vincolo, non l'efficacia strativo ha statuito l'obbligo di procedere entro dieci mesi
della proposta; all'approvazione di un nuovo piano faunistico, in conformità
b) la decadenza dell'effetto preliminare non è immediata, alla motivazione di accoglimento del ricorso.
ma decorso il termine di centottanta giorni. Ad avviso del collegio la regola dell'annullamento con ef-
È vero che, in base al combinato disposto dell'art. 140, 1° fetti ex tunc dell'atto impugnato può, sia pure in circostanze
comma, e dell'art. 139, 5° comma, del codice, tale termine assolutamente eccezionali, trovare una deroga, con la limita-
decorre dalla pubblicazione della proposta (quindi, per le zione parziale della retroattività degli effetti (v., in questo sen-
proposte anteriori al codice, il vincolo preliminare sarebbe so, sez. VI 9 marzo 2011, n. 1488, ibid., voce Impiegato dello
decaduto decorsi centottanta giorni dall'entrata in vigore — Stato, nn. 862, 881), o con la loro decorrenza ex nunc.
ad opera del d.leg. 63/08 — dell'attuale testo dell'art. 141, 5° L'ordinamento riconosce la possibilità di graduare l'effica-
comma, che tale decadenza commina, ovvero, ancor prima, cia delle decisioni di annullamento di un atto amministrativo
IL FORO ITALIANO — 2018.
157 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 158

(cfr. l'art. 21 nonies l. n. 241 del 1990 e l'art. 34, 1° comma, Tale carattere consente di operare un (relativo) parallelismo
lett. a, cod. proc. amm.). È altresì ammessa la possibilità per il con le decisioni pregiudiziali della Corte di giustizia, le quali
giudice amministrativo di modellare nel caso concreto l'effi- hanno la stessa efficacia delle disposizioni interpretate e, per-
cacia delle sentenze in materia di contratti pubblici (cfr. art. tanto, oltre a vincolare il giudice che ha sollevato la questione,
121 e 122 cod. proc. amm.). spiegano i propri effetti anche rispetto a qualsiasi altro caso
Anche la Corte costituzionale, pur partendo dal principio che debba essere deciso in applicazione delle medesime.
della natura intrinsecamente retroattiva delle sentenze dichia- Come le sentenze di annullamento e quelle di incostituzio-
rative dell'incostituzionalità di una legge, nell'accogliere la nalità, anche le sentenze interpretative hanno efficacia retroat-
questione di legittimità della disposizione che introduce un'ad- tiva, ma per ragioni diverse: non si tratta di eliminare un atto
dizionale all'imposta sul reddito delle società per talune im- dal mondo giuridico per vizi genetici o di dichiarare l'origina-

a
prese (c.d. Robin Tax), ha affermato che gli «effetti della di- ria difformità di un legge dalla fonte superiore, ma di accertare

to
chiarazione di illegittimità costituzionale decorrono, tuttavia, il significato di un frammento dell'ordinamento giuridico qual

en
dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella era sin dal momento della sua venuta ad esistenza.
Gazzetta ufficiale al fine di evitare che l'impatto macroeco- In tali ipotesi la deroga alla retroattività trova fondamento,

am
nomico delle restituzioni dei versamenti tributari connesse alla più che nel principio di effettività della tutela giurisdizionale,
pronuncia determini uno squilibrio del bilancio dello Stato di nel principio di certezza del diritto: si limita la possibilità per
entità tale da implicare la necessità di una manovra finanziaria

on
gli interessati di far valere la norma giuridica come interpreta-
aggiuntiva, anche per non venir meno al rispetto dei parametri ta, se vi è il rischio di ripercussioni economiche o sociali gra-

O
M abb
cui l'Italia si è obbligata in sede di Unione europea ed interna- vi, dovute, in particolare, all'elevato numero di rapporti giuri-

M
zionale e, in particolare, delle previsioni annuali e pluriennali dici costituiti in buona fede sulla base di una diversa interpre-
indicate nelle leggi di stabilità in cui tale entrata è stata consi- tazione normativa, sempre che risulti che i destinatari del pre-

SI
IO in
derata a regime» (Corte cost. 11 febbraio 2015, n. 10, id., Rep. cetto erano stati indotti ad un comportamento non conforme

AS
2015, voce Redditi (imposte), n. 521). alla normativa in ragione di una obiettiva e rilevante incertez-
so
La graduazione degli effetti nel tempo della sentenza di ac- za circa la portata delle disposizioni (in tal senso, ma con rife-
coglimento può, così, ritenersi eccezionalmente ammessa a rimento all'ordinamento comunitario, Corte giust. 15 marzo
es

due condizioni: «l'impellente necessità di tutelare uno o più 2005, causa C-209/03, id., Rep. 2005, voce Unione europea,
principî costituzionali i quali, altrimenti, risulterebbero irrime- n. 926).
nc

diabilmente compromessi da una decisione di mero accogli- A giustificazione dell'assunto vi è anche un dato testuale:
D
co

mento e la circostanza che la compressione degli effetti re- l'art. 113, 3° comma, Cost. stabilisce che «La legge determina
U

troattivi sia limitata a quanto strettamente necessario per assi- quali organi di giurisdizione possono annullare gli atti della
LA
IO olo

curare il contemperamento dei valori in gioco». pubblica amministrazione nei casi e con gli effetti previsti dal-
Rispetto a tale quadro, merita segnalare la peculiarità delle la legge stessa». L'interposizione del legislatore non occorre
C
c

pronunce dell'adunanza plenaria. allorquando via sia un principio generale dell'ordinamento Ue


O sci

direttamente applicabile che permetta al giudice amministrati-


LO

Stabilisce l'art. 99 cod. proc. amm. (deferimento all'adu-


nanza plenaria): vo di pronunciarsi sulla legittimità degli atti della pubblica
Fa

«1. La sezione cui è assegnato il ricorso, se rileva che il amministrazione modulando gli effetti della propria sentenza,
punto di diritto sottoposto al suo esame ha dato luogo o possa e ciò vale in particolare quando il giudizio di annullamento
R

dare luogo a contrasti giurisprudenziali, con ordinanza emana- presenti uno spiccato carattere interpretativo.
ta su richiesta delle parti o d'ufficio può rimettere il ricorso La seconda conseguenza è la praticabilità della prospective
all'esame dell'adunanza plenaria. L'adunanza plenaria, qualo- overruling, in forza della quale il principio di diritto, affermato
ra ne ravvisi l'opportunità, può restituire gli atti alla sezione. in contrasto con l'orientamento prevalente in passato, non ver-
2. Prima della decisione, il presidente del Consiglio di Sta- rà applicato (con vari aggiustamenti) alle situazioni anteriori
to, su richiesta delle parti o d'ufficio, può deferire all'adunan- alla data della decisione. La prospective overruling si esplicita,
za plenaria qualunque ricorso, per risolvere questioni di mas- dunque, nella possibilità per il giudice di modificare un prece-
sima di particolare importanza ovvero per dirimere contrasti dente, ritenuto inadeguato, per tutti i casi che si presenteranno
giurisprudenziali. in futuro, decidendo però il caso alla sua immediata cognizio-
3. Se la sezione cui è assegnato il ricorso ritiene di non ne in base alla regola superata.
condividere un principio di diritto enunciato dall'adunanza In conclusione: all'adunanza plenaria è concessa la possibi-
plenaria, rimette a quest'ultima, con ordinanza motivata, la lità di limitare al futuro l'applicazione del principio di diritto
decisione del ricorso. al verificarsi delle seguenti condizioni:
4. L'adunanza plenaria decide l'intera controversia, salvo a) l'obiettiva e rilevante incertezza circa la portata delle di-
che ritenga di enunciare il principio di diritto e di restituire per sposizioni da interpretare;
il resto il giudizio alla sezione rimettente. b) l'esistenza di un orientamento prevalente contrario
5. Se ritiene che la questione è di particolare importanza, all'interpretazione adottata;
l'adunanza plenaria può comunque enunciare il principio di c) la necessità di tutelare uno o più principî costituzionali o,
diritto nell'interesse della legge anche quando dichiara il ri- comunque, di evitare gravi ripercussioni socio-economiche.
corso irricevibile, inammissibile o improcedibile, ovvero l'e- Nella fattispecie in esame sussistono tutte le condizioni,
stinzione del giudizio. In tali casi, la pronuncia dell'adunanza poiché:
plenaria non ha effetto sul provvedimento impugnato». a) il dato letterale è equivoco;
La costante dei cinque commi in cui si articola la disposi- b) la tesi della continuità è prevalente;
zione è il principio di diritto, la cui enunciazione è lo scopo c) è necessario, a tutela del paesaggio, evitare la cessazione
primo (se non unico: cfr. 4° e 5° comma) dell'intervento della istantanea di tutti i vincoli preliminari attualmente esistenti su
plenaria. aree di interesse naturalistico o culturale.
Ciò che nel comune giudizio amministrativo è il contenuto Avendo ritenuto che le proposte di dichiarazione di notevo-
di accertamento in iure della sentenza, meramente strumentale le interesse pubblico anteriori al codice conservino efficacia,
alla pronuncia di annullamento (pertanto confinato nella moti- mentre l'effetto preliminare di vincolo che ad esse si ricollega
vazione e delimitato dal caso concreto), nel giudizio in plena- cessi decorso — senza che il relativo procedimento si sia con-
ria identifica la pronuncia in sé, con due conseguenze. cluso — il termine previsto dall'art. 140, 1° comma (centot-
La prima conseguenza è il riconoscimento della natura es- tanta giorni, che per tali proposte dovrebbe essere calcolato a
senzialmente interpretativa delle pronunce dell'adunanza ple- partire dal d.leg. 63/08, ovvero dal d.leg. 157/06), la delimita-
naria, in particolare quando essa ritenga di enunciare il princi- zione al futuro di tale principio implica che l'effetto prelimina-
pio di diritto e di restituire per il resto il giudizio alla sezione re cessi decorsi centottanta giorni dalla pubblicazione della
rimettente. sentenza.
IL FORO ITALIANO — 2018.
159 PARTE TERZA 160

Resta ferma la possibilità del legislatore, in pendenza di det- secondo la corte, i vincoli paesaggistici sarebbero espressione
to termine, di intervenire a disciplinare ex novo la fattispecie, dell'art. 42, 2° comma, Cost. e non costituirebbero perciò vinco-
nel rispetto del principio di ragionevolezza e dei valori costi- li espropriativi — necessariamente soggetti a un termine — co-
tuzionali difesi dalla tesi della discontinuità (ad esempio al- me invece sono i vincoli urbanistici. L'orientamento in esame è
lungando il termine per la conclusione dei procedimenti in stato ribadito anche dopo l'entrata in vigore del d.leg. 29 ottobre
questione del tempo strettamente necessario al censimento del- 1999 n. 490, il cui art. 140 riproduceva la disciplina prevista
le proposte esistenti). dall'art. 2 cit. Rispetto a tale orientamento, per la dottrina, cfr.,
7. - Al quesito deferito può dunque rispondersi che: in senso adesivo, M. IMMORDINO, Vincolo paesaggistico e re-
«Il combinato disposto — nell'ordine logico — dell'art. gime dei beni, Padova, 1991, 95 ss.; I. DE MARCO, In tema di
bellezze naturali: criteri giurisprudenziali e spunti critici, in
157, 2° comma, dell'art. 141, 5° comma, dell'art. 140, 1°

a
Foro amm., 1977, II, 140; M. LIBERTINI, Tendenze innovative in
comma e dell'art. 139, 5° comma, d.leg. 22 gennaio 2004 n. tema di tutela del paesaggio: le vicende del decreto Galasso, in

to
42, deve interpretarsi nel senso che il vincolo preliminare na- Foro it., 1985, V, 209; invece, in senso critico, A. RINAUDO, Sul

en
scente dalle proposte di dichiarazione di notevole interesse momento costitutivo del vincolo paesaggistico e sussistenza del-
pubblico formulate prima dell'entrata in vigore del medesimo la contravvenzione di distruzione o deturpamento di bellezze

am
decreto legislativo — come modificato con il d.leg. 24 marzo naturali, in Riv. it. dir. e proc. pen., 1979, 343; M. GRISOLIA,
2006 n. 157 e con il d.leg. 26 marzo 2008 n. 63 — cessa qua- Bellezze naturali, voce dell'Enciclopedia del diritto, Milano,
lora il relativo procedimento non si sia concluso entro centot-

on
1959, V, 80.
tanta giorni». Il sistema di tutela interinale appena descritto, conservato nel

O
M abb
«L'adunanza plenaria del Consiglio di Stato può modulare testo del d.leg. 42/04, veniva modificato dal primo e dal secon-

M
la portata temporale delle proprie pronunce, in particolare li- do decreto correttivo cit. al codice dei beni culturali e del pae-
mitandone gli effetti al futuro, al verificarsi delle seguenti saggio, che hanno introdotto, all'art. 141 (prima al 3° comma,

SI
condizioni: IO in poi al 5° comma), la previsione di un termine di conclusione del

AS
a) un'obiettiva e rilevante incertezza circa la portata delle procedimento di approvazione del vincolo, di carattere perento-
so
disposizioni da interpretare; rio: decorso questo termine, la misura di salvaguardia interinale
b) l'esistenza di un orientamento prevalente contrario perde efficacia. Il contrasto giurisprudenziale risolto dall'adu-
es

all'interpretazione adottata; nanza plenaria nasceva dall'incertezza circa l'applicabilità di ta-


c) la necessità di tutelare uno o più principî costituzionali o, le termine di decadenza alle proposte pubblicate prima del-
nc

comunque, di evitare gravi ripercussioni socio-economiche». l'entrata in vigore del codice.


D

A tale incertezza contribuiva il testo dell'art. 157, 2° comma,


co

«Il termine di efficacia di centottanta giorni del vincolo pre-


U

liminare nascente dalle proposte di dichiarazione di notevole d.leg. 42/04, che prevede l'applicabilità del titolo III, dedicato
LA

alla tutela del paesaggio, agli «immobili ed alle aree in ordine


IO olo

interesse pubblico formulate prima dell'entrata in vigore del


ai quali, alla data di entrata in vigore del presente codice, sia
d.leg. 22 gennaio 2004 n. 42 decorre dalla pubblicazione della
C

stata formulata la proposta ovvero definita la perimetrazione ai


presente sentenza».
c

fini della dichiarazione di notevole interesse pubblico». Presen-


O sci

Ciò posto, il collegio restituisce il giudizio alla sezione ri-


LO

te già nella versione originaria del codice, tale disposizione


mettente ai sensi dell'art. 99, 4° comma, d.leg. 2 luglio 2010 transitoria non veniva modificata dai successivi correttivi: è
Fa

n. 104. stato perciò sostenuto che intenzione del legislatore del 2006 e
————————
2008 fosse di escludere l'applicabilità dell'art. 141 novellato
R

alle proposte precedenti all'entrata in vigore del codice. In que-


(1) L'adunanza plenaria affronta la questione relativa all'ef- sto senso, Tar Molise 26 febbraio 2016, n. 92, <www.giustizia-
ficacia delle proposte di vincolo paesaggistico formulate in data amministrativa.it>; Tar Veneto, sez. II, 29 aprile 2015, n. 473,
precedente all'entrata in vigore del codice dei beni culturali e ibid., che richiamava, sviluppandole, le conclusioni del parere
del paesaggio, approvato con d.leg. 22 gennaio 2004 n. 42, te- dell'ufficio legislativo del ministero per i beni e le attività cul-
nendo conto anche delle modifiche apportate dai decreti corret- turali, del 3 novembre 2009 n. 21909, riportato su <http://
tivi (d.leg. 24 marzo 2006 n. 157 e d.leg. 26 marzo 2008 n. 63). www.beniculturali.it>. La tesi dell'inapplicabilità del termine
La questione era stata sottoposta da Cons. Stato, sez. IV, ord. 12 di cui all'art. 141 era stata sostenuta anche con altre argomen-
giugno 2017, n. 2838, <www.giustizia-amministrativa.it>, e tazioni: parte della giurisprudenza ha continuato semplicemen-
aveva origine nel dubbio insorto circa l'applicabilità anche a tali te ad applicare il sistema di tutela predisposto dalla l. 1497/39,
proposte della disciplina introdotta dall'art. 141, 5° comma, richiamando i principî espressi da Corte cost. 23 luglio 1997, n.
d.leg. 42/04, in base al quale la scadenza del termine di centot- 262, cit., senza fare menzione del regime transitorio previsto
tanta giorni comporta l'inefficacia del vincolo preliminare sorto dall'art. 157 (cfr. Cons. Stato, sez. VI, 27 luglio 2015, n. 3663,
con la pubblicazione delle proposte. <www.giustizia-amministrativa.it>; in termini, ma precedente
Il testo originario del codice dei beni culturali e del paesaggio alla novella, Cons. Stato, sez. VI, 21 marzo 2005, n. 1121,
riproduceva il sistema di tutela interinale previgente e recepiva, ibid.). Invece, la giurisprudenza penale ha sostenuto che le pro-
all'art. 159, l'orientamento giurisprudenziale sorto nella vigenza poste precedenti all'entrata in vigore del codice non fossero
della l. 29 giugno 1939 n. 1497: in base all'art. 2, ultimo com- sottoposte al termine stabilito dall'art. 141: così, Cass. 7 feb-
ma, legge del 1939 il vincolo paesaggistico sul bene aveva ef- braio 2012, R., Foro it., Rep. 2012, voce Beni culturali, pae-
fetto dalla pubblicazione della proposta di vincolo nell'albo saggistici e ambientali, n. 87, che richiamava la soluzione adot-
provinciale e si protraeva sino all'approvazione definitiva della tata da Cass. 17 febbraio 2010, Spallino, id., Rep. 2010, voce
stessa, per la quale non era fissato un termine (così Cons. Stato, cit., n. 73, secondo la quale l'art. 157, 1° e 2° comma, d.leg.
ad. plen., 6 maggio 1976, n. 3, Foro it., 1976, III, 570, con nota 42/04 avrebbe disposto che anche le «proposte», così come gli
di richiami). Il principio era stato costantemente riaffermato dal- atti di vincolo precedenti, «conservano efficacia» dopo l'entra-
la giurisprudenza amministrativa (cfr. Cons. Stato, sez. VI, 1° ta in vigore del codice.
marzo 1995, n. 212, id., 1996, III, 229, con nota di richiami) ed Un indirizzo minoritario della giurisprudenza amministrativa
era stato confermato da Corte cost. 23 luglio 1997, n. 262, id., aveva interpretato diversamente l'art. 157: è stato sostenuto che
Rep. 1997, voce Bellezze naturali, n. 19, e Urbanistica e appal- il 2° comma, a differenza del 1° comma (riferibile ai soli proce-
ti, 1998, 27, con nota di C. MEZZABARBA, Non è illegittimo il dimenti definiti), non prevede che le proposte pubblicate prima
vincolo «provvisorio» di durata indefinita sulle bellezze natura- dell'entrata in vigore del codice conservino efficacia (Tar Vene-
li d'insieme; Regioni, 1997, 1194, con nota di M. PASSARO, Il to, sez. II, 8 aprile 2005, n. 1393, <www.giustizia-amministra
paesaggio come «riserva indiana». La corte aveva sostenuto tiva.it>). La medesima conclusione è stata raggiunta anche in
che nella l. 1497/39, così come interpretata dalla giurispruden- virtù di considerazioni di ordine logico, che escludevano una
za, l'assenza di termini per l'apposizione del vincolo definitivo «maggiore qualità» delle proposte pubblicate prima dell'entrata
(e, corrispondentemente, l'assenza di limiti di durata del vincolo in vigore del codice sottesa alla tesi maggioritaria (Cons. Stato,
preliminare) non si sarebbe posta in contrasto con l'art. 97 sez. VI, 16 novembre 2016, n. 4746, ibid.).
Cost., dato che l'ordinamento garantisce al proprietario stru- L'adunanza plenaria non aderisce a nessuna delle tesi sopra
menti di tutela avverso l'inerzia dell'amministrazione. Inoltre, richiamate, ma perviene comunque a conclusioni in buona parte
IL FORO ITALIANO — 2018.
161 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 162

analoghe a quelle del secondo orientamento richiamato. L'adu- sce per attribuire all'esegesi valore ed efficacia normativa in
nanza plenaria precisa che la questione dell'efficacia della misu- contrasto con la logica intrinseca dell'interpretazione e con il
ra di salvaguardia prevista dagli art. 139, 2° comma, e 146, 1° principio costituzionale della separazione dei poteri, venendo-
comma, del codice deve essere distinta da quella dell'efficacia si a porre in sostanza come una fonte di produzione». Una po-
della proposta (ai fini del provvedimento finale di imposizione sizione diversa era stata però precedentemente espressa da
del vincolo). La prima questione va risolta alla stregua del testo Cons. Stato, ad. plen., 7 giugno 2012, n. 21, id., Rep. 2012,
letterale degli art. 157 e 141, 5° comma: l'art. 157 contempla, voce Contratti pubblici, n. 1151, e <www.giustamm.it>, con
secondo l'adunanza plenaria, un rinvio mobile, che rende appli- nota critica di L. BERTONAZZI, Le sentenze della plenaria nn.
cabile anche alle proposte di vincolo precedenti all'emanazione 10 e 21 del 2012: alcune perplessità a prima lettura (Cons.
del codice il termine previsto dall'art. 141, 5° comma, pur se in- Stato, ad. plen., 7 giugno 2012, n. 21, cit., aveva stabilito che,

a
trodotto con il secondo correttivo. L'efficacia preventiva del in considerazione dei contrasti giurisprudenziali riguardanti
vincolo risulta pertanto limitata, anche con riferimento a tali l'ambito di applicazione dell'art. 38, 1° comma, lett. c), d.leg.

to
proposte, al termine di centottanta giorni dalla proposta. Tutta- n. 163 del 2006, i concorrenti che, prima della pubblicazione

en
via, l'adunanza plenaria ha «disposto» che, con riferimento alle della sentenza della adunanza plenaria n. 10 del 2012, Foro it.,
proposte precedenti all'entrata in vigore del codice dei beni cul- Rep. 2012, voce cit., n. 534, non avessero reso la dichiarazio-

am
turali e del paesaggio, tale termine decorrerà soltanto dalla data ne prescritta dalla stessa lett. c) relativamente agli amministra-
della pubblicazione della sentenza in rassegna. tori delle società partecipanti al procedimento di fusione o in-

on
Quanto alla questione dell'efficacia delle proposte, decorso il corporazione, avrebbero potuto essere esclusi dalle gare solo
termine dell'art. 141, 5° comma, l'adunanza plenaria richiama se il bando aveva previsto espressamente tale onere di dichia-

O
M abb
Corte cost. 23 luglio 1997, n. 262, cit., secondo cui, in assenza razione e la conseguente causa di esclusione). Una questione

M
di una disposizione specifica, la decorrenza del termine per la analoga era stata sollevata dopo che Cons. Stato, ad. plen., 28
conclusione del procedimento non comporta la decadenza del luglio 2011, n. 13, Foro it. 2012, III, 13, aveva affermato che

SI
IO in
potere di provvedere: la decorrenza del termine del procedimen- nelle procedure di gara anche la busta contenente l'offerta tec-

AS
to non determina perciò la consumazione del potere di apporre il nica avrebbe dovuto essere aperta in seduta pubblica: il legis-
so
vincolo. Tale tesi era già stata sostenuta della giurisprudenza latore, però, recepì tale regola nell'art. 12 d.l. 7 maggio 2012
(Tar Umbria, sez. I, 20 gennaio 2011, n. 16, <www.giustizia- n. 52 con disposizione non retroattiva (cfr. art. 12, 3° comma)
es

amministrativa.it>; Cass. 17 febbraio 2010, Spallino, cit.) e da e l'intervento legislativo fu invocato dalla giurisprudenza suc-
una parte della dottrina (M.A. QUAGLIA-A. RALLO, Commento cessiva non come una mera conferma dell'indirizzo espresso
nc

all'art. 141 in M.A. SANDULLI (a cura di), Codice dei beni cul- dall'adunanza plenaria, ma come espressione della volontà di
D

turali e del paesaggio, 2a ed., Milano, 2012, 1064). Soluzioni salvaguardare le procedure precedenti alla disposizione stessa
co

del genere, in termini più generali, erano state oggetto però di nelle quali l'apertura delle buste con l'offerta tecnica fosse
analisi critica da parte di CLARICH, Termine del procedimento e avvenuta in seduta segreta (cfr. Cons. Stato, sez. III, 31 luglio
LA
IO olo

potere amministrativo, Torino, 1995, spec. 174, secondo cui, in 2013, n. 4037, id., Rep. 2013, voce cit., n. 640; sez. V 5 luglio
presenza di procedimenti per l'emanazione di atti sfavorevoli 2013, n. 3586, ibid., n. 641; ad. plen. 27 giugno 2013, n. 16,
C
c

per il destinatario, il termine per la conclusione del procedimen- ibid., n. 639; 22 aprile 2013, n. 8, ibid., n. 838; sez. III 25
O sci
LO

to avrebbe normalmente carattere perentorio e la sua decorrenza gennaio 2013, n. 482, ibid., n. 1039; sez. IV 4 gennaio 2013,
determinerebbe l'esaurimento del potere. n. 4, ibid., n. 647; Tar Umbria 11 luglio 2012, n. 274, id., Rep.
Fa

2012, voce cit., n. 1219).


(2) Non si rinvengono precedenti specifici sul punto. In par- Inoltre, nella sentenza in epigrafe, l'adunanza plenaria ha ri-
R

ticolare, Cons. Stato, sez. VI, 10 maggio 2011, n. 2755, Foro it., tenuto sussistesse un'obiettiva incertezza dovuta alla presenza
Rep. 2011, voce Giustizia amministrativa, n. 1314, richiamata di più orientamenti contrapposti (questa circostanza, invece, se-
dall'adunanza plenaria, non riguardava l'enunciazione di un condo la giurisprudenza della Cassazione sul prospective over-
principio di diritto, né tanto meno la sua decorrenza, ma riguar- ruling, esclude la configurabilità del legittimo affidamento della
dava la modulazione degli effetti di annullamento in una sen- parte, presupposto necessario per applicare l'istituto: cfr. Cass.,
tenza che aveva accolto un ricorso contro un provvedimento di sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, id., 2011, I, 2254, e in gene-
tutela ambientale: la sesta sezione aveva deciso di non annullare rale la giurisprudenza civile richiamata da Cons. Stato, ad.
il provvedimento illegittimo e di imporre soltanto la rinnovazio- plen., 7 giugno 2012, n. 21, cit., e nella nota di richiami di M.
ne del procedimento (la sentenza del 2011 era stata annotata, CONDORELLI, id., 2016, III, 72). Infine, l'adunanza plenaria ha
per lo più criticamente, da C.E. GALLO, I poteri del giudice invocato il prospective overruling non già ai fini della tutela
amministrativo in ordine agli effetti delle proprie sentenze di dell'affidamento e del diritto alla tutela giurisdizionale delle
annullamento, in Dir. proc. amm., 2012, 280, e da A. GIUSTI, La parti, bensì in un'ottica diversa, di protezione di beni costituzio-
«nuova» sentenza di annullamento nella recente giurisprudenza nalmente rilevanti (nel caso di specie, del paesaggio).
del Consiglio di Stato, ibid., 293; da E. FOLLIERI, L'ingegneria Non risulta però chiaro se dall'affermazione dell'adunanza
processuale del Consiglio di Stato, in Giur. it., 2012, 439; da M. plenaria si possa desumere che alla diversa natura della norma
MACCHIA, L'efficacia temporale delle sentenze del giudice am- oggetto della pronuncia interpretativa — sostanziale o proces-
ministrativo: prove di imitazione, in Giornale dir. amm., 2011, suale — corrisponda una diversità di condizioni per l'esercizio
1310; da A. TRAVI, Accoglimento dell'impugnazione di un del prospective overruling.
provvedimento e «non annullamento» dell'atto illegittimo, in
Urbanistica e appalti, 2011, 927). (3) Non si rinvengono precedenti specifici.
Secondo la giurisprudenza civile, richiamata anche dalla giu- La soluzione adottata dall'adunanza plenaria, per assicurare
risprudenza amministrativa (cfr., sul punto, Cons. Stato, ad. la tutela del paesaggio e per evitare che venisse meno in modo
plen., 2 novembre 2015, n. 9, Foro it., 2016, III, 65, con nota di repentino il vincolo preliminare relativo alle proposte pendenti,
M. CONDORELLI), lo strumento del prospective overruling può a prima vista potrebbe sembrare simile a quella elaborata da
essere impiegato quando siano riunite le seguenti condizioni: 1) parte della giurisprudenza amministrativa per supplire alla man-
sussistenza di un precedente e diverso orientamento giurispru- cata previsione di una disciplina transitoria rispetto all'introdu-
denziale consolidato; 2) imprevedibilità della sua modifica; 3) zione di un termine perentorio per l'esercizio del potere di an-
compressione del diritto di difesa o di azione del cittadino. nullamento d'ufficio ai sensi dell'art. 6 l. 7 agosto 2015 n. 124,
Nella sentenza in epigrafe, l'adunanza plenaria ha esteso di modifica dell'art. 21 nonies l. 7 agosto 1990 n. 241. Questa
l'operatività del prospective overruling all'interpretazione di giurisprudenza ritiene che l'introduzione del termine perentorio
una norma di carattere sostanziale. La possibilità di un'esten- valga anche per l'annullamento d'ufficio dei provvedimenti pre-
sione del genere era stata esplicitamente respinta da Cons. Sta- cedenti, ma che per essi il termine di diciotto mesi decorra solo
to, ad. plen., 2 novembre 2015, n. 9, cit., che, richiamando an- dall'entrata in vigore della l. 124/15 (così Cons. Stato, sez. VI,
che l'orientamento della Cassazione, aveva concluso: «L'adu- 13 luglio 2017, n. 3462, <www.giustizia-amministrativa.it>, e
nanza, al riguardo, approfondendo la questione, ritiene di do- Riv. giur. edilizia, 2017, I, 1123; sez. V 19 gennaio 2017, n.
ver riaffermare il tradizionale insegnamento in tema di esegesi 250, <www.giustizia-amministrativa.it>; Tar Campania, sez. III,
giurisprudenziale, anche nomofilattica, che attribuisce ad essa 26 luglio 2017, n. 3979, ibid.; Tar Calabria, sez. II, 22 maggio
valore esclusivamente dichiarativo. La diversa opinione fini- 2017, n. 817, Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra,
IL FORO ITALIANO — 2018.
163 PARTE TERZA 164

2017.1277.3; Tar Campania, sez. VIII, 3 gennaio 2017, n. 60, fonte del diritto (5). La sentenza interpretativa ha quindi effetti
ibid., 2017.13.1). meramente dichiarativi (6); i principî di diritto si «saldano» alla
Le conclusioni dell'adunanza plenaria si pongono, però, su norma positiva interpretata (7): così, in seguito al revirement, ai
un piano diverso rispetto a quanto affermato dalla giurispru- fatti e agli atti realizzati in vigenza dell'orientamento overruled
denza citata sull'annullamento d'ufficio. Infatti, l'adunanza vengono ricondotti effetti diversi da quelli inizialmente preve-
plenaria ha stabilito che il termine di efficacia della proposta dibili.
precedente decorra solo a partire dalla pubblicazione della stes- Si pone allora il problema del se, e del come, tutelare l'affi-
sa sentenza dell'adunanza plenaria. In questo modo, invocando damento sorto sulla scorta dell'orientamento abbandonato.
la propria competenza ad enunciare un principio di diritto ai Tale problema è stato inizialmente affrontato dalla giurispru-
sensi dell'art. 99 cod. proc. amm., viene introdotta una norma denza civile e amministrativa, in un'ottica processuale, facendo

a
transitoria, che garantisce l'efficacia delle proposte di vincolo ampio ricorso all'istituto della rimessione in termini per errore
precedenti, nonostante che tale efficacia sia smentita dalla leg-

to
scusabile (8), la cui portata è tuttavia limitata (9). Preso atto di
ge, così come interpretata dalla stessa adunanza plenaria (in tali limiti, la Cassazione civile ha elaborato un nuovo rimedio:

en
questo senso, criticamente, già A. VACCA, Adunanza plenaria, la «disapplicazione» del principio di diritto che non fosse cono-
«ius dicere» e creazione del diritto, in <www.lexitalia.it>). A scibile dalla parte prima del compimento dell'attività processua-

am
questa stregua la sentenza dell'adunanza plenaria solleva, anzi, le (10). La giurisprudenza di legittimità ha così definitivamente
seri dubbi sull'osservanza dei limiti esterni della giurisdizione. sancito la rilevanza giuridica dell'affidamento nell'interpreta-

on
zione giurisprudenziale di una norma processuale; affidamento

O
che può trovare tutela attraverso la rimessione in termini oppure

M abb
* * * attraverso la disapplicazione del nuovo principio di diritto, a se-

M
conda delle circostanze del caso concreto (11).
Il nuovo prospective overruling, «dimenticando» l'adu-

SI
A differenza del prospective overruling «all'americana», la
nanza plenaria n. 4 del 2015. IO in «disapplicazione» non ha una portata generale (12), ma viene

AS
disposta caso per caso, previo accertamento della sussistenza di
so
1. - Lo strumento del prospective overruling, nella sua forma
pura, consiste nell'abbandono di una regola giurisprudenziale un affidamento incolpevole della parte (13): tale soluzione con-
es

(overruling), con la precisazione che la nuova regola si appli- sente di continuare ad affermare il valore meramente dichiarati-
cherà solo per il futuro (1). vo della giurisprudenza che, appunto, viene solo «disapplicata».
nc

Originariamente elaborata dalla giurisprudenza americana La giurisprudenza civile è stata ferma nell'affermare che la
D

della fine del XIX secolo (2), la tecnica della manipolazione de- «disapplicazione» può avere ad oggetto la sola norma proces-
co

gli effetti delle sentenze interpretative è stata solo recentemente ————————


ammessa dalla giurisprudenza italiana (3). L'uso di tale stru-
LA
IO olo

mento, in Italia, dove non vige il principio dello stare decisis, (5) Sul punto, cfr. C. CASTRONOVO, L'aporia tra ius dicere e ius fa-
può sorprendere. Un certo grado di oscillazioni nella giurispru- cere, in Europa e dir. privato, 2016, 981.
C
c

denza, in assenza del vincolo del precedente, è fisiologico; al- (6) Secondo Cass., sez. un., 4 novembre 2004, n. 21095, Foro it.,
O sci

2004, I, 3294, con nota di A. PALMIERI e R. PARDOLESI, la giurispru-


LO

trettanto fisiologico, tuttavia, è l'insorgere di un affidamento dei


denza ha una funzione «ricognitiva dell'esistenza e dell'effettiva porta-
consociati nei precedenti giurisprudenziali che abbiano assunto ta, e non dunque anche una funzione creativa, della regola».
Fa

la conformazione di orientamenti consolidati (4). Tale affida- (7) Così Cass., sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, cit.
mento risulta frustrato in occasione dei revirement giurispru- (8) Sull'applicazione estensiva dell'errore scusabile nella giurispru-
R

denziali, che svelano il carattere creativo e retroattivo della re- denza amministrativa, cfr. G. SIGISMONDI (nota a Cons. Stato, ad.
gola giurisprudenziale. plen., 2 dicembre 2010, n. 3), in Foro it., 2011, III, 144. Nel processo
L'art. 101, 2° comma, Cost. dispone che il giudice è sottopo- civile, con la l. 18 giugno 2009 n. 69, la disciplina della rimessione in
termini è stata spostata dall'art. 184 bis c.p.c. all'art. 153, 2° comma,
sto alla legge: esso non può creare la legge, ma solo limitarsi ad c.p.c. Già prima della novella, la giurisprudenza civile interpretava
interpretarla; tale conclusione discende necessariamente dal estensivamente l'art. 184 bis, ispirandosi alla giurisprudenza ammini-
principio fondamentale di separazione dei poteri, che non sop- strativa sull'errore scusabile: sul punto, cfr. Cass., ord. 17 giugno 2010,
porterebbe l'attribuzione alla giurisprudenza della qualifica di n. 14627, e 2 luglio 2010, n. 15811, id., 2010, I, 3050, con nota di V.
TRIPALDI, e la giurisprudenza ivi richiamata.
———————— (9) Su tali limiti, cfr. R. CAPONI, Il mutamento di giurisprudenza
costante della Corte di cassazione in materia di interpretazione di
(1) Per una disamina delle diverse forme di prospective overruling norme processuali come ius superveniens irretroattivo, in Foro it.,
elaborate dalla giurisprudenza americana, cfr. B. BARTLETT, Prospecti- 2010, V, 311.
ve overruling and property law, Case Western Law Review, 1967, 1205 (10) Cass., sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, cit.
(spec. 1208). (11) Così Cass., sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, cit.; conforme,
(2) Secondo B.H. LEVY, Realist jurisprudence and prospective Cass., sez. un., 13 settembre 2017, n. 21194, Foro it., Le banche dati,
overruling, University of Pennsylvania Law Review, 1960, la Corte archivio Cassazione civile. In dottrina, cfr. G. VERDE, Mutamento di
suprema dell'Alabama è stata la prima ad utilizzare lo strumento, nel giurisprudenza e affidamento incolpevole, in Il difficile rapporto tra
1892, nel caso John v. Woostock Iron co. In Great Northern Railway giudice e legge, Napoli, 2012, 93 (spec. 101 ss.).
v. Sunburst Oil and Refining Company, del 1932, reperibile in (12) Con la predisposizione di una disciplina transitoria della nuova
<https://supreme.justia.com>, la Corte suprema federale ha dichiarato regola, valevole erga omnes.
la conformità dello strumento alla Costituzione, recependo le tesi pro- (13) La disapplicazione è stata disposta solo in pochi casi: cfr.
to-realiste del Chief Justice Benjamin Cardozo, che aveva rigettato la Cass. 21 novembre 2011, n. 24413, Foro it., Rep. 2011, voce Acque
concezione del giudice come un automa propugnata da W. BLACK- pubbliche, n. 108; 17 dicembre 2014, n. 26541, id., Rep. 2014, voce
STONE in N. CARDOZO, The nature of the judicial process, Yale Uni- Impugnazioni civili, n. 57. Tale circostanza è dovuta al particolare ri-
versity Press, 1925, spec. 142 ss. Il prospective overruling è stato in- gore della Cassazione nell'accertamento della sussistenza del-
vece storicamente visto con sospetto dalle corti inglesi: solo nel 2005 l'affidamento incolpevole, che viene escluso, ad esempio, in presenza
la Camera dei Lords ha ammesso esplicitamente, in un obiter dictum, di orientamenti contrastanti (ex multis, cfr. Cass., sez. un., 13 febbraio
che il rimedio possa essere utilizzato, seppur in casi del tutto eccezio- 2014, n. 3308, id., 2014, I, 1114, con nota di P. CERBO) o di pochi
nali (cfr. National Westminster Bank v. Spectrum, reperibile in precedenti (Cass. 18 gennaio 2012, n. 686, id., 2012, I, 1074, con nota
<https://publications.parliament.uk>). di richiami), o se vi siano stati «segnali anticipatori» del revirement
(3) Cass., sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, Foro it., 2011, I, 2254, (ad esempio, «un, pur larvato, dibattito dottrinale»: così Cass., sez.
con note di G. COSTANTINO e G. MAZZULLO; ibid., 3344, con nota di un., 12 ottobre 2012, n. 17402, id., Rep. 2013, voce Avvocato, n. 250,
R. CAPONI, Retroattività del mutamento di giurisprudenza: limiti; Giur. e Giur. costit., 2012, 3163, con nota di C. CONSOLO, Le sezioni unite
costit., 2012, 3153, con nota di C. CONSOLO, Le sezioni unite tornano tornano sull'overruling, di nuovo propiziando la figura dell'avvocato
sull'overruling, di nuovo propiziando la figura dell'avvocato «Internet- «Internet-addicted» e pure «veggente», cit.), o ancora se questo fosse
addicted» e pure «veggente»; Riv. dir. proc., 2012, 1078, con nota di C. astrattamente conoscibile al momento del compimento dell'attività
VANZ, «Overruling», preclusioni e certezza delle regole processuali. processuale (Cass. 28 febbraio 2012, n. 3042, Foro it., Rep. 2013, vo-
(4) N. IRTI, Sulla relazione logica di con-formità (precedente e sus- ce Procedimento civile, n. 107, e Argomenti dir. lav., 2012, 964, con
seguente), in Riv. dir. proc., 2017, 1539, osserva che «i precedenti su- nota di C. VANZ, Certezza delle regole processuali vs. obiezione di re-
scitano un'aspettativa circa la futura decisione del giudice», secondo il troattività: un percorso verso nuovi equilibri). Recentemente la Cas-
processo cognitivo studiato da D. HUME, Ricerche sull'intelletto umano sazione ha escluso l'affidamento della parte che avesse posto in essere
e sui principî della morale, trad. di R. GILARDI, Milano, 1980, 179, che una condotta successivamente qualificata dalla giurisprudenza come
notava che «tutte le conclusioni tratte dall'esperienza procedono in ba- abusiva degli strumenti processuali (Cass. 17 gennaio 2017, n. 929,
se alla supposizione secondo cui il futuro sarà conforme al passato». Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile).

IL FORO ITALIANO — 2018.


165 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 166

suale (14). Tale limitazione può essere spiegata, in primo luogo, teri di modulazione delle sentenze di annullamento della Corte
in considerazione del fatto che lo strumento è stato originaria- di giustizia. In questo senso, la plenaria sembrerebbe, a prima
mente elaborato al fine specifico di tutelare l'affidamento in vista, incorrere in un equivoco circa l'assimilabilità della modu-
ipotesi in cui la rimessione in termini non avrebbe potuto opera- lazione degli effetti della sentenza interpretativa e della modu-
re. Inoltre, come ha sottolineato la dottrina, «la certezza del di- lazione della sentenza di annullamento (21).
ritto può e deve essere perseguita nella disciplina processuale Secondo l'adunanza plenaria, infatti, il potere di modulazione
con intensità maggiore che nel campo del diritto sostanziale, degli effetti delle sentenze sarebbe un «principio» affermato
proprio in considerazione del carattere strumentale del processo dalla Corte di giustizia e, come tale, sarebbe recepito nel nostro
civile nei confronti di quest'ultimo» (15). Il principio secondo il ordinamento ex art. 1 cod. proc. amm. Sia il giudice ammini-
quale le norme processuali devono essere conoscibili, e non strativo, sia la Corte costituzionale ne avrebbero già fatto appli-

a
possono essere modificate a processo iniziato, sarebbe da rinve- cazione (22); inoltre, esso si esprimerebbe in diverse norme: tra
queste, l'adunanza plenaria cita l'art. 21 nonies l. 241/90 e gli

to
nire nell'art. 111 Cost. (16); la Costituzione non tutelerebbe in-
vece allo stesso modo l'affidamento (rectius, la certezza del di- art. 34, 1° comma, 121 e 122 cod. proc. amm.

en
ritto) in materia sostanziale. La frustrazione dell'interesse della Al termine del ragionamento, il collegio dimostra — infine —
parte che ha invocato — e ottenuto, pur se su un piano mera- di conoscere la differenza tra sentenze interpretative e sentenze

am
mente platonico — il revirement giurisprudenziale sarebbe per- di annullamento, di cui identifica il tratto comune nella retroat-
tanto da ritenere deteriore rispetto all'esigenza di certezza e di tività; proprio in virtù della natura interpretativa delle sentenze

on
affidabilità delle regole processuali (17). dell'adunanza plenaria, il collegio riconosce — tout court — la
«praticabilità della prospective overruling».

O
M abb
2. - I principî elaborati dalla Cassazione sono stati recepiti dal Premesso che ciascuna delle argomentazioni sopra richiamate

M
giudice amministrativo, che, fino alla pronuncia dell'adunanza era già stata puntualmente confutata dalla stessa plenaria nella

SI
plenaria 22 dicembre 2017, n. 13, ha fatto mostra di condividere sentenza 4/15 (23), che la nuova pronuncia sembra ignorare, de-
IO in
le condizioni fissate dalla Suprema corte (18). ve rilevarsi che la qualificazione del potere di modulazione qua-

AS
In realtà, nel 2012, l'adunanza plenaria aveva già limitato la le «principio» appare assai discutibile, alla luce del fatto che ta-
so
portata di una sentenza interpretativa avente ad oggetto una le potere — pur se applicato estensivamente — è stato espres-
norma sostanziale (19); in tale occasione, tuttavia, non si era samente attribuito alla Corte di giustizia sin dal trattato istituti-
es

spinta sino ad affermare la sussistenza di un potere generale di vo della Cee (24).


modulazione degli effetti temporali delle proprie pronunce, co-
nc

me invece ha fatto nella pronuncia del dicembre scorso (20). Inoltre, deve rilevarsi che, lungi da farne un «principio» gene-
D

rale, la recente giurisprudenza della Corte di giustizia ha mo-


co

Nel compiere tale operazione, nella sentenza 13/17 l'adunan-


strato un atteggiamento di diffidenza, o al massimo di indiffe-
U

za plenaria, curiosamente, non richiama né i precedenti italiani,


LA

né quelli europei in materia di modulazione degli effetti della


IO olo

————————
sentenza interpretativa, ma sceglie di incentrare il proprio per-
(21) L'equivoco è frequente, come notano A. COURRÈGES e J.H.
C

corso argomentativo sul presunto legame di filiazione con i po-


c

STAHL, Note à l'attention de M. Le Président de la Section du conten-


O sci

tieux, in N. MOLFESSIS (a cura di), Les revirements de jurisprudence,


LO

————————
Parigi, 2005, 105 (spec. 133), eppure la questione degli effetti retroatti-
(14) Cfr., ex multis, Cass. 24 marzo 2014, n. 6862, Foro it., Rep. vi della sanzione dell'annullamento deve essere nettamente distinta da
Fa

2014, voce Istruzione pubblica, n. 214. Tale principio è stato disatteso quella degli effetti retroattivi dell'interpretazione giurisprudenziale: i
in un caso molto particolare: Cass. 26 ottobre 2011, n. 22282, id., Rep. due fenomeni hanno cause radicalmente diverse.
R

2011, voce Fabbricazione (imposte di), n. 20, e Riv. giur. trib., 2012, (22) Il riferimento è a Corte cost. 11 febbraio 2015, n. 10, Foro it.,
502, con nota di G. CIPOLLA, Diritto e processo nelle azioni di indebito 2015, I, 1502, con nota di ROMBOLI, e Cons. Stato, sez. VI, 10 maggio
comunitario: quando la Corte di cassazione inventa l'overruling per 2011, n. 2755, id., Rep. 2011, voce Giustizia amministrativa, n. 1314, e
rimettere in terminis i contribuenti, che ha sancito che il termine per la Urbanistica e appalti, 2011, 927, con nota di A. TRAVI, Accoglimento
richiesta del rimborso di un'imposta dichiarata contraria al diritto euro- dell'impugnazione e «non annullamento» dell'atto illegittimo; Giornale
peo dalla Corte di giustizia decorresse dalla pubblicazione di tale sen- dir. amm., 2011, 1310, con nota di M. MACCHIA, L'efficacia temporale
tenza, in cui la Suprema corte ha ravvisato (erroneamente) un overru- delle sentenze del giudice amministrativo: prove di imitazione; Giur.
ling. it., 2012, 438, con nota di E. FOLLIERI, L'ingegneria processuale del
(15) Così R. CAPONI, Il mutamento di giurisprudenza costante, cit. Consiglio di Stato; Dir. proc. amm., 2012, 260, con nota di C. GALLO, I
Nella stessa logica si pone Cass., sez. un., 11 aprile 2011, n. 8127, Foro poteri del giudice amministrativo in ordine agli effetti delle proprie
it., 2011, I, 1386, con nota di G. COSTANTINO. sentenze di annullamento; ibid., 293, con nota di A. GIUSTI, La nuova
(16) Così R. CAPONI, «Tempus regit processum» - un appunto sul- sentenza di annullamento nella recente giurisprudenza del Consiglio di
l'efficacia delle norme processuali nel tempo, in Riv. dir. proc., 2006, Stato; ibid., 1128, con nota di L. BERTONAZZI, Sentenza che accoglie
449, e G. COSTANTINO, Gli orientamenti della Cassazione su muta- l'azione di annullamento amputata dell'effetto eliminatorio? Tale ulti-
menti di giurisprudenza e affidamento incolpevole, in Foro it., 2011, V, ma sentenza viene qualificata un «leading case» nella pronuncia in ras-
150 (spec. 154). In giurisprudenza, tale tesi è stata sostenuta in Cass., segna, malgrado il fatto che l'adunanza plenaria stessa avesse affermato
ord. 17 giugno 2010, n. 14627, cit., secondo la quale è da ritenersi con- esplicitamente che «l'illegittimità determina l'annullabilità (in poten-
trario alla «garanzia di effettività dei mezzi di azione o di difesa e delle za); l'azione di annullamento determina, su pronuncia del giudice, l'an-
forme di tutela — la quale è componente del principio del giusto pro- nullamento (in atto) degli atti impugnati», in Cons. Stato, ad. plen., 13
cesso — che rimanga priva della possibilità di accedere alla Corte di aprile 2015, n. 4, Foro it., 2015, III, 265, con nota di A. TRAVI, e Dir.
cassazione e di vedere celebrato un giudizio che conduca ad una deci- proc. amm., 2016, 183, con nota di D. TURRONI, Justice delayed is
sione sul merito delle questioni di diritto veicolate dall'impugnazione, (not) justice denied. L'annullamento dell'atto non è «variabile dipen-
la parte che quella tutela abbia perseguito con un'iniziativa processuale dente» dalla durata del processo; Foro amm., 2015, 2207, con nota di
conforme alla legge del tempo [...] ma divenuta inidonea per effetto del M. SILVESTRI, Il principio della domanda nel processo amministrativo.
mutamento di indirizzo giurisprudenziale». Nello stesso senso, Cass., L'adunanza plenaria n. 4 del 2015. La sentenza in epigrafe, curiosa-
sez. un., 11 luglio 2011, n. 15144, cit., secondo la quale, «se pur è vero mente, omette di richiamare tale precedente.
che una interpretazione giurisprudenziale reiterata nel tempo che sia (23) Cons. Stato, ad. plen., 13 aprile 2015, n. 4, cit., che, come nota
poi riconosciuta errata, e quindi contra legem, non può [...] essere con- M. SILVESTRI, Il principio della domanda nel processo amministrativo.
siderata la lex temporis, vero è però che anche, sul piano fattuale, quel- L'adunanza plenaria n. 4 del 2015, cit., intrattiene con la sentenza
la giurisprudenza ha comunque creato l'apparenza di una regola, ad es- 2755/11 «un fitto dialogo, giungendo a confutarne anche le argomen-
sa conforme. Per cui, anche per tal profilo, viene in rilievo l'affidamen- tazioni non riprese nell'ordinanza di rimessione».
to in quella apparenza riposto dalla parte». (24) Originariamente concepito come eccezionale, ed esercitabile
(17) Così G. COSTANTINO, Gli orientamenti della Cassazione su con riferimento alle sole pronunce di annullamento di regolamenti, il
mutamenti di giurisprudenza e affidamento incolpevole, cit. (spec. potere, attribuito alla Corte di giustizia dall'art. 174, 2° comma, del
153). trattato di Roma, le permetteva, «ove lo [reputasse] necessario», di pre-
(18) Cfr., da ultimo, Cons. Stato, ord. 7 novembre 2017, n. 5138, cisare «gli effetti del regolamento annullato che devono essere conside-
<www.giustizia-amministrativa.it>; ad. plen. 2 novembre 2015, n. 9, rati come definitivi». Tale potere è stato, a partire dagli anni ottanta,
Foro it., 2016, III, 65, con nota di M. CONDORELLI. applicato, in maniera estensiva, alle ipotesi di annullamento di direttive
(19) Cons. Stato, ad. plen., 7 giugno 2012, n. 21, Foro it., Rep. (Corte giust. 7 luglio 1992, causa C-295/90, Parlamento c. Consiglio,
2012, voce Contratti pubblici, n. 1151, che ha limitato gli effetti re- in Foro it., 1993, IV, 1), di bilanci (Corte giust. 3 luglio 1986, causa C-
troattivi dell'interpretazione resa da Cons. Stato, ad. plen., 4 maggio 34/86, Consiglio c. Parlamento, id., 1987, IV, 316) e di altri atti delle
2012, n. 10, ibid., n. 534, al fine di tutelare il principio, costantemente istituzioni europee (Corte giust. 28 maggio 1998, causa C-22/96, Par-
riaffermato dalla giurisprudenza europea, del favor partecipationis nel- lamento c. Consiglio, id., Rep. 1999, voce Unione europea, n. 1523).
la materia degli appalti. Oggi la norma è confluita nell'art. 264, par. 2, Tfue, che consente alla
(20) Sul punto, si rimanda alla nota di richiami. corte di modulare gli effetti di qualsiasi sentenza di annullamento.

IL FORO ITALIANO — 2018.


167 PARTE TERZA 168

renza, nei confronti del potere di modulazione degli effetti del- certezza del diritto, sulla necessità pratica di evitare che i vinco-
l'annullamento dei giudici interni (25). li interinali sorti sulla scorta delle proposte pubblicate prima
Quanto alle norme citate a dimostrazione dell'immanenza del dell'entrata in vigore del codice perdano repentinamente effetto;
«principio» nell'ordinamento italiano — accomunate solo dal quindi, in ultima istanza, su ragioni di interesse pubblico, di tu-
fatto di non far seguire automaticamente all'illegittimità del- tela del paesaggio (28). Un'operazione siffatta esorbita dai con-
l'atto (amministrativo o negoziale) la sanzione generalmente fini del potere giurisdizionale, che, a differenza del potere legis-
prevista dall'ordinamento (annullamento o inefficacia) —, si lativo, non ha ad oggetto la ricerca e la predisposizione, in via
tratta chiaramente di disposizioni di carattere speciale, dalle generale, di strumenti di tutela dell'interesse pubblico (29).
quali non può certo trarsi un «principio» di non annullabilità del Infine, la pronuncia in epigrafe lascia perplessi rispetto alle
provvedimento illegittimo, ma, eventualmente, a contrario, la implicazioni di ordine sanzionatorio. Gli interventi sulle aree

a
regola opposta. sottoposte a vincoli interinali richiedono un'autorizzazione, la
Ad una lettura più approfondita, è forse possibile ridimensio- cui mancanza configura il reato previsto dall'art. 181 d.leg.

to
nare l'apparente non sequitur dell'argomentazione seguìta dal- 42/04. Fermo restando che il giudice penale non è tenuto a uni-

en
l'adunanza plenaria, avanzando l'ipotesi che l'argomentazione formarsi all'interpretazione resa dall'adunanza plenaria (né tan-
sopra descritta non sia volta a sostenere la tesi della sussistenza to meno alla modulazione dei suoi effetti) (30), se la proposta di

am
di un potere generale di modulazione degli effetti della sentenza vincolo, in base alla legge, ha perso efficacia, non può sanzio-
interpretativa, bensì a giustificare il «non annullamento» dei narsi chi, dopo la scadenza, senza autorizzazione abbia realizza-

on
provvedimenti illegittimi secondo l'interpretazione resa nella to interventi sulle aree interessate. La modulazione degli effetti
stessa sentenza. L'apparente confusione tra modulazione degli di una sentenza non può rendere illecita un'attività che in base

O
M abb
effetti della sentenza di annullamento e modulazione degli effet- alla legge non è tale. A questa stregua, però, anche le esigenze

M
ti della sentenza interpretativa sarebbe così strumentale a porre di protezione ambientale invocate dall'adunanza plenaria per-
la sentenza a riparo da un'eventuale censura per diniego di giu- dono ogni concretezza.

SI
risdizione (26). IO in
AS
In questa prospettiva, il ragionamento sotteso alla sentenza in MARTINA CONDORELLI
so
rassegna potrebbe riassumersi come segue: gli effetti della sen- ————————
tenza interpretativa possono essere modulati, anche se ciò pro-
es

voca necessariamente la non annullabilità di provvedimenti da (28) E, nel merito, ci si può chiedere se, alla luce del fatto che la
considerarsi illegittimi sulla scorta dell'interpretazione resa. Ciò mancata approvazione delle proposte di vincolo può imputarsi esclusi-
nc

non si porrebbe in contrasto con il disposto dell'art. 113, 2° vamente all'inerzia dell'amministrazione, che avrebbe il compito istitu-
D

comma, Cost., visto che l'ordinamento europeo consente il man- zionale di tutelare il paesaggio, risulti giustificabile la predisposizione
co

di tale misura di «salvataggio», a discapito dei proprietari delle aree


U

tenimento degli effetti dei provvedimenti illegittimi. sulle quali il vincolo interinale si è protratto illegittimamente per oltre
LA

A ciò potrebbe obiettarsi semplicemente che il potere di mo- dieci anni.


IO olo

dulazione (e, di converso, il potere di mantenere in vita prov- (29) Sul punto, cfr. H. MUIR WATT, La gestion de la rétroactivité
vedimenti illegittimi) è previsto — ed è sempre stato previsto des revirements de jurisprudence: systèmes de common law, in N.
C
c

— dal trattato, ossia dalla legge fondamentale dell'ordinamento MOLFESSIS (a cura di), Les revirements de jurisprudence, cit., 53, se-
O sci

condo cui, nel modulare nel tempo gli effetti dei revirement per ragioni
LO

europeo. In Italia, oltre a mancare una previsione analoga di interesse economico o sociale, il giudice assume una funzione quasi
all'art. 274, 2° comma, Tfue, l'art. 113, 3° comma, Cost. impo- legislativa e «le contentieux assume un rôle politique dans l'intérêt du
Fa

ne al giudice di annullare il provvedimento illegittimo, a meno public». L'adunanza plenaria si è chiaramente ispirata, sul punto, alla
che la legge non preveda diversamente, con norme di carattere giurisprudenza della Corte di giustizia, la cui funzione è però radical-
R

speciale (27). mente diversa da quella del giudice interno: come ricorda C. CASTRO-
NOVO, L'aporia tra ius dicere e ius facere, cit., la Corte di giustizia si
riferisce «a un tessuto normativo talmente rarefatto che [...] si può tra-
3. - Siano permesse alcune considerazioni conclusive in meri- durre in uno spazio di produzione normativa di gran lunga superiore a
to al nuovo prospective overruling dell'adunanza plenaria. quello di una giurisdizione che operi, all'interno degli ordinamenti na-
La sentenza disattende il delicato lavoro della Cassazione, zionali, su un terreno di legge ordinaria»; è allora giocoforza prospetta-
che ha elaborato, negli ultimi anni, un sistema idoneo a rispon- re che abbia anche il potere di fissare la data di decorrenza di tale pro-
dere alle esigenze di tutela dell'affidamento dei consociati, sen- duzione normativa, anche alla luce del fatto che «l'assetto istituzionale
[dell'Unione europea] non corrisponde alla classica divisione dei pote-
za rimettere in discussione la natura dichiarativa della giurispru- ri».
denza. Enunciando, in via generale, nella stessa sentenza che (30) In passato, la Cassazione penale aveva aderito alla tesi del-
sancisce l'abbandono dell'orientamento maggioritario, la data di l'inapplicabilità del termine di decadenza introdotto nel 2006 ai vincoli
decorrenza dell'applicabilità della «nuova regola», la plenaria interinali sorti prima dell'entrata in vigore del codice, seppure per af-
ha stabilito, di fatto, una disciplina transitoria del «nuovo» re- fermare che è legittima l'apposizione del vincolo definitivo dopo il de-
gime decadenziale delle proposte pubblicate prima dell'entrata corso di tale termine: cfr. Cass. 7 febbraio 2012, R., Foro it., Rep.
2012, voce Beni culturali, paesaggistici e ambientali, n. 87.
in vigore del d.leg. 42/04.
L'impressione che la plenaria abbia «legiferato» è rafforzata
da un ulteriore elemento. Nel merito, la scelta di modulare è
fondata, più che su esigenze di tutela dell'affidamento o della
————————

(25) Sul punto, anzi, la corte ha compresso l'autonomia procedurale ————————


degli Stati: cfr. Corte giust. 28 febbraio 2012, causa C-41/11, Inter-
Environnement Wallonie, in Foro it., Rep. 2012, voce Unione europea,
n. 2163, e Foro amm.-Cons. Stato, 2012, 187 e 3102 (m.), con nota di
C. FELIZIANI, Gli effetti della sentenza di annullamento tra legalità, ef-
fettività della tutela e principio di autonomia procedurale degli Stati
membri. Il punto di vista della Corte di giustizia; e soprattutto Corte
giust. 28 luglio 2016, causa C-379/15, Association France Nature En- TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER
vironnement, in <www.curia.europa.eu>. In entrambe le sentenze la IL LAZIO; sezione I; sentenza 14 febbraio 2018, n. 1739;
corte ha affermato che solo a condizioni eccezionali il giudice naziona- Pres. PERNA, Est. CICCHESE; Google Ireland Ltd e altra
le può modulare la sentenza di annullamento dell'atto anticomunitario.
Al di fuori di tale ipotesi, si rileva — ovviamente — l'indifferenza del (Avv. SIRAGUSA, VALENTINO, MARINI BALESTRA) c. Auto-
giudice comunitario sulla questione. rità per le garanzie nelle comunicazioni (Avv. dello Stato)
(26) Significativamente prospettato dalla nota alla sentenza in rasse- e altra.
gna pubblicata nella sezione «news» del sito istituzionale <www. 
giustizia-amministrativa.it>.
(27) Come ricorda A. TRAVI, Accoglimento dell'impugnazione e Radiotelevisione — Obbligo di comunicare l'informativa
«non annullamento» dell'atto illegittimo, cit., «la riserva di legge posta economica di sistema — Estensione alle concessionarie
dalla norma costituzionale ha un significato importante, che a maggior di pubblicità on line (D.l. 23 ottobre 1996 n. 545, disposi-
ragione impedisce al giudice di superarla: la pretesa annullatoria del
cittadino è una componente fondamentale della tutela giurisdizionale zioni urgenti per l'esercizio dell'attività radiotelevisiva e
degli interessi legittimi, garantita dall'art. 24 Cost.». delle telecomunicazioni, art. 1; y l. 23 dicembre 1996 n.
IL FORO ITALIANO — 2018.
169 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 170

650, conversione in legge, con modificazioni, del d.l. 23 na delle previsioni contenute nell'art. 1 bis, 2° comma, del
ottobre 1996 n. 545, recante disposizioni urgenti per l'eser- t.u.
cizio dell'attività radiotelevisiva. Interventi per il riordino Da ultimo, le ricorrenti rilevano come l'obbligo imposto
della Rai s.p.a., nel settore dell'editoria e dello spettacolo, con la delibera gravata non sarebbe neppure idoneo a tutelare
per l'emittenza televisiva e sonora in ambito locale nonché il pluralismo, atteso che, come affermato dall'autorità nella
per le trasmissioni televisive in forma codificata; y d.leg. precedente delibera 555/10/Cons, «la pubblicità non rappre-
31 luglio 2005 n. 177, t.u. dei servizi di media audiovisivi senta un mercato rilevante a sé stante» ai fini del pluralismo;
e radiofonici, art. 43). — violazione di legge (art. 97 Cost.); eccesso di potere per
Radiotelevisione — Obbligo di comunicare l'informativa illogicità, irragionevolezza e discriminazione.
economica di sistema — Estensione alle imprese non La delibera creerebbe un clima di incertezza giuridica, non

a
aventi sede legale in Italia (D.l. 23 ottobre 1996 n. 545, essendo chiari i contenuti della stessa e non essendo possibi-

to
art. 1; y l. 23 dicembre 1996 n. 650). le verificarne il rispetto da parte dei soggetti virtualmente

en
È legittima la delibera con cui l'Autorità per le garanzie nel- obbligati;
le comunicazioni ha esteso alle concessionarie di pubblici- — violazione di legge (art. 117 e 11 Cost., 56 Tfue); ec-

am
tà operanti su Internet l'obbligo di comunicare l'informa- cesso di potere per disparità di trattamento, ingiustizia grave
tiva economica di sistema. (1) e manifesta, violazione del principio di proporzionalità.

on
È legittima la delibera con cui l'Autorità per le garanzie nel- La delibera violerebbe il principio eurounitario di libera
prestazione di servizi.

O
le comunicazioni ha esteso alle imprese non aventi sede

M abb
legale in Italia l'obbligo di comunicare l'informativa eco- L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, costituita

M
nomica di sistema con riguardo ai soli ricavi prodotti nel in giudizio, ha chiesto il rigetto del ricorso.

SI
territorio nazionale. (2) Medesime conclusioni hanno rassegnato gli intervenienti.
IO in Con ordinanza n. 8405 del 16 giugno 2015, la sezione ha

AS
rimesso all'esame della Corte di giustizia dell'Unione euro-
so

Fatto. — Google Ireland Ltd e Google Italy s.r.l. hanno pea una questione pregiudiziale di corretta interpretazione,
chiedendo alla corte di chiarire «se l'art. 56 del trattato sul
es

impugnato la delibera indicata in oggetto, con la quale l'Au-


torità per le garanzie nelle comunicazioni ha ricompreso le funzionamento dell'Unione europea (Tfue) osti all'applica-
nc

concessionarie di pubblicità attive sul web e le società con zione dell'impugnata delibera dell'Autorità per le garanzie
D

sede all'estero tra i soggetti obbligati a comunicare la c.d. in- nelle comunicazioni n. 397/13/Cons, e delle relative disposi-
co

zioni di legge nazionale di riferimento ove interpretate nel


U

formativa economica di sistema (Ies).


Hanno chiesto altresì l'accertamento dell'inesistenza dei senso indicato dalla medesima autorità, che richiedono una
LA
IO olo

presupposti legali per imporre ad esse ricorrenti l'obbligo di complessa ‘informativa economica di sistema’ (necessaria-
mente redatta secondo le norme di contabilità italiane) sulle
C

comunicazione della Ies ai sensi della vigente normativa.


c

Le ricorrenti premettono di essere, rispettivamente, una attività economiche svolte nei confronti dei consumatori ita-
O sci
LO

società di diritto irlandese del gruppo Google, che sottoscri- liani, motivata da finalità di tutela della concorrenza ma ne-
ve in Italia i contratti con gli inserzionisti pubblicitari, senza cessariamente connesse alle diverse e più limitate funzioni
Fa

operare nel settore audiovisivo o in quello editoriale, e una istituzionali della medesima autorità di tutela del pluralismo
società che svolge attività di consulenza a favore di altre so- nel settore considerato, ad operatori pur non ricompresi nel-
R

cietà del gruppo Google in materia di marketing, servizi le- l'ambito di applicazione della legislazione nazionale di di-
gali, relazioni istituzionali, ricerca della clientela. sciplina del medesimo settore (t.u. dei servizi di media au-
Rilevato, poi, come l'informativa economica di sistema sia diovisivi e radiofonici) ed in particolare, nella fattispecie in
una comunicazione annuale di dati contabili ed extracontabili esame, ad un operatore nazionale svolgente solo servizi per
prevista dall'art. 1, commi 28-30, l. 650/96, al cui invio sono la sua consociata di diritto irlandese, nonché, con riferimento
obbligati gli operatori dei settori dell'editoria e della radio- a quest'ultima, ad un operatore non avente sede e non svol-
diffusione sonora e televisiva, rappresentano di non rientrare gente attività con impiego di dipendenti sul territorio nazio-
in alcuna di dette tipologie, così che illegittimamente, con la nale, ovvero se ciò costituisca una misura restrittiva della li-
delibera gravata, l'Agcom le avrebbe sottoposte all'adempi- bera prestazione dei servizi all'interno dell'Unione europea
mento. in violazione dell'art. 56 del trattato».
In particolare, la delibera sarebbe affetta dai seguenti vizi: Con ordinanza dell'8 settembre 2016 (Foro it., Rep. 2016,
— violazione e/o falsa applicazione di legge (l. 650/96 e voce Unione europea, n. 1196) la Corte di giustizia del-
Tusmar [n.d.r.: v. infra] eccesso di potere per carenza dei l'Unione europea ha dichiarato la manifesta irricevibilità del-
presupposti e per travisamento di fatto; violazione del prin- la questione.
cipio di proporzionalità. All'udienza del 31 gennaio 2018, il ricorso è stato tratte-
Le società ricorrenti non potrebbero essere destinatarie nuto in decisione.
dello stabilito obbligo di comunicazione, in considerazione Diritto. — È impugnato il provvedimento dell'Autorità per
del fatto che esse non operano nel settore audiovisivo o edi- le garanzie nelle comunicazioni con il quale sono stati indi-
toriale. viduati gli operatori soggetti all'obbligo di comunicare l'in-
La delibera gravata, di conseguenza, avrebbe violato l'art. formativa economica di sistema (Ies), includendovi le impre-
1, comma 28, l. 650/96, che solo a tali attività si riferisce. se concessionarie di pubblicità operanti sul web e le società
Il nuovo obbligo non potrebbe trovare la sua fonte nelle aventi sede all'estero (previsioni rispettivamente contenute
modifiche normative citate nella premessa della delibera, negli art. 2, 1° comma, lett. e, e 3, 5° comma, della delibera).
come l'art. 43, 10° comma, d.leg. 177/05 (t.u. dei servizi di Al fine di esaminare compiutamente i motivi di doglianza
media audiovisivi e radiofonici, d'ora innanzi Tusmar), atte- articolati in ricorso, è utile una ricognizione della disciplina
so che comunque nessun corrispondente intervento normati- positiva che regola i poteri attribuiti in materia all'Agcom.
vo ha riguardato il citato art. 1 l. 650/96. L'art. 1, commi 28 e 29, d.l. 23 ottobre 1996 n. 545 (con-
L'autorità, di conseguenza, si sarebbe attribuita il potere di vertito nella l. 23 dicembre 1996 n. 650) affidava al Garante
ampliare in via amministrativa la tipologia dei soggetti ob- per la radiodiffusione e l'editoria il compito di determinare e
bligati, sebbene la definizione degli stessi sia rimessa alla di acquisire, dagli operatori del settore di mercato affidato al
norma primaria. suo monitoraggio, i dati contabili ed extracontabili ritenuti
L'oggetto dell'obbligo imposto, peraltro, comporterebbe, rilevanti ai fini dell'espletamento delle sue funzioni istitu-
per le destinatarie, oneri economici e organizzativi di note- zionali.
vole entità. Il Garante per la radiodiffusione e l'editoria, con decreto
Google Ireland, poi, in quanto società straniera, non sa- dell'11 febbraio 1997, provvedeva a regolare le modalità e i
rebbe affatto soggetta al Tusmar, non ricadendo essa in alcu- contenuti delle suddette comunicazioni di sistema.
IL FORO ITALIANO — 2018.
171 PARTE TERZA 172

Successivamente, l'art. 2, 20° comma, lett. a), l. 14 no- anche in forma diretta, incluse le risorse raccolte da motori
vembre 1995 n. 481 (contenente norme generali per le auto- di ricerca, da piattaforme sociali e di condivisione, e dalla
rità di regolazione dei servizi di pubblica utilità) attribuiva utilizzazione delle opere cinematografiche nelle diverse for-
alle autorità il potere di chiedere «ai soggetti esercenti il ser- me di fruizione del pubblico», così espressamente preveden-
vizio informazioni e documenti sulle loro attività». do, tra i ricavi rilevanti ai fini della verifica del pluralismo
L'art. 1, 6° comma, lett. c), n. 7, l. 31 luglio 1997 n. 249 nel mercato pubblicitario, quelli derivanti dall'attività di rac-
(istitutiva dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) colta di pubblicità on line.
ha poi stabilito che l'autorità «verifica i bilanci ed i dati rela- Proprio al fine di adeguare la raccolta di dati contenuti
tivi alle attività ed alla proprietà dei soggetti autorizzati o nella Ies alla specifica finalità di redazione del Sic, l'autorità
concessionari del servizio radiotelevisivo», disciplinando, ai ha adottato il provvedimento impugnato, nel quale, ridefi-

a
commi 29 e 30, le conseguenze sanzionatorie per gli operato- nendo i soggetti obbligati alla comunicazione dei ricavi, ha

to
ri che non adempiono correttamente alle richieste informati- incluso le imprese concessionarie di pubblicità che esercita-

en
ve dell'autorità. no, direttamente o per contro terzi, attività di negoziazione o
Il medesimo testo normativo ha trasferito all'Autorità per conclusione di contratti di vendita di spazi pubblicitari da

am
le garanzie nelle comunicazioni le funzioni precedentemente trasmettere sul web e, limitatamente ai ricavi realizzati sul
assegnate al Garante per la radiodiffusione e l'editoria. territorio nazionale, le società aventi sede all'estero, ancor-

on
Con la delibera n. 129/02/Cons, l'Agcom ha regolato, per ché non direttamente operanti nel settore radiotelevisivo o
la prima volta, l'informativa economica di sistema. dell'editoria.

O
M abb
La delibera è stata modificata con le successive nn. La ridefinizione dei soggetti obbligati a comunicare la Ies,

M
129/03/Cons, 116/10/Cons, 303/11/Cons e 397/13/Cons — diversamente da quanto sostenuto in ricorso, ha dunque un

SI
quest'ultima oggetto della presente impugnativa — e, in chiaro fondamento normativo, rispondendo, più in generale,
IO in
tempo successivo alla presentazione del ricorso, con le deli- ad una necessaria esigenza di interpretazione adeguatrice e

AS
bere nn. 235/15/Cons e 147/17/Cons. finalistica delle norme, ciò che risulta coerente con tutta una
so

L'informativa economica di garanzia, come si legge nel si- serie di previsioni, nazionali e comunitarie, che, in più cam-
to dell'autorità, «. . . è una dichiarazione annuale cui sono pi, equiparano le attività svolte sul web a quelle più tradizio-
es

obbligati gli operatori dei settori dei media e riguarda i dati nali nel campo delle comunicazioni.
nc

anagrafici ed economici sull'attività svolta dagli operatori in- Nel senso della legittimità delle interpretazioni estensive si
D

teressati, al fine di raccogliere gli elementi necessari per è recentemente espresso anche il Consiglio di Stato, che,
co

adempiere a precisi obblighi di legge (tra i quali si ricordano, seppure con riferimento a fattispecie relativa ad una diversa
U

a mero titolo esemplificativo, le analisi di mercato, la rela- ipotesi di estensione dei soggetti tenuti alla comunicazione
LA
IO olo

zione annuale, l'annuale valorizzazione del sistema integrato della Ies, ha rilevato come l'art. 1, comma 28, d.l. n. 545 del
delle comunicazioni e la verifica dei relativi limiti, le indagi- 1996, alla cui letterale dizione le odierne ricorrenti si richia-
C
c

ni conoscitive) e consentire l'aggiornamento della base stati- mano per affermare la propria estraneità agli obblighi di in-
O sci
LO

stica degli operatori di comunicazione». formativa stabiliti dalla delibera impugnata, non descrive un
La comunicazione, come risulta dal modello allegato alla catalogo chiuso di fattispecie, ma, alla luce della sua ratio,
Fa

delibera gravata, ha ad oggetto, oltre ad alcune informazioni nonché dell'utilizzo di formule generali, si presenta come
concernenti il soggetto dichiarante, una serie di dati riguar- una clausola aperta, che fonda il potere dell'autorità di de-
R

danti i ricavi relativi all'anno precedente. terminare, anche dal punto di vista soggettivo, le modalità
I dati raccolti vengono quindi utilizzati, tra l'altro, per la applicative della Ies (Cons. Stato, sez. III, 5 febbraio 2015, n.
valorizzazione del sistema integrato delle comunicazioni 582).
(Sic), in relazione al quale l'art. 43 d.leg. 31 luglio 2005 n. L'opzione interpretativa proposta in gravame, dunque, al
177 (Tusmar) ha affidato all'Agcom il compito di verificare pari di quella prospettata nel ricorso all'esame del giudice di
l'esistenza di posizioni dominanti nel sistema integrato delle appello, condurrebbe «all'inaccettabile conseguenza di pre-
comunicazioni e di adottare le determinazioni necessarie ad cludere la conoscenza di un segmento rilevante del mercato,
eliminarle o ad impedirne la formazione. che resterebbe, quindi, sconosciuto alla stessa, con un'evi-
In particolare, il 9° comma del citato art. 43 stabilisce che, dente e inaccettabile menomazione delle possibilità conosci-
«Fermo restando il divieto di costituzione di posizioni domi- tive che, invece, la normativa di riferimento ha voluto assi-
nanti nei singoli mercati che compongono il sistema integra- curare, in misura integrale, alle autorità di regolazione»
to delle comunicazioni, i soggetti tenuti all'iscrizione nel re- (Cons. Stato 582/15).
gistro degli operatori di comunicazione costituito ai sensi Ad ulteriore conferma della legittimità di un'interpreta-
dell'art. 1, 6° comma, lett. a), n. 5, l. 31 luglio 1997 n. 249, zione adeguatrice, del resto, depone pure il fatto che la man-
non possono né direttamente, né attraverso soggetti control- cata espressa menzione, nella norma del 1996, delle imprese
lati o collegati ai sensi del 14° e 15° comma, conseguire ri- concessionarie di pubblicità in rete si spiega agevolmente
cavi superiori al venti per cento dei ricavi complessivi del si- con la scarsa diffusione del fenomeno al momento di reda-
stema integrato delle comunicazioni». zione della norma.
Il successivo 10° comma — nel testo modificato dall'art. Né, al fine di escludere la legittimità dell'estensione, giova
3, comma 5 bis, d.l. 18 maggio 2012 n. 63, convertito, con il richiamo alla differenza tra tutela del pluralismo (oggetto
modificazioni, nella l. 16 luglio 2012 n. 103, vigente al mo- del Tusmar) e tutela della concorrenza, atteso che la prima
mento dell'adozione della delibera impugnata — stabilisce concretizza, come riferito dalle stesse ricorrenti, un'ipotesi di
che «I ricavi di cui al 9° comma sono quelli derivanti dal fi- tutela rafforzata con riferimento a tutti i mercati rilevanti ai
nanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo al netto fini del pluralismo, tra i quali è oggi incluso anche quello
dei diritti dell'erario, da pubblicità nazionale e locale anche della pubblicità sul web.
in forma diretta, da televendite, da sponsorizzazioni, da atti- Sempre dal punto di vista dell'inquadramento sistematico
vità di diffusione del prodotto realizzata al punto vendita con dell'obbligo di comunicare l'informativa, va pure condiviso
esclusione di azioni sui prezzi, da convenzioni con soggetti l'argomento — utilizzato dalla difesa erariale nella memoria
pubblici a carattere continuativo e da provvidenze pubbliche di costituzione al solo fine di dare ragione della legittimità
erogate direttamente ai soggetti esercenti le attività indicate della delibera, e non, come sostenuto dalle ricorrenti, per in-
all'art. 2, 1° comma, lett. s), da offerte televisive a pagamen- tegrare ex post la motivazione della stessa — secondo cui la
to, dagli abbonamenti e dalla vendita di quotidiani e periodi- necessità di ridefinire estensivamente il novero dei soggetti
ci inclusi i prodotti librari e fonografici commercializzati in tenuti all'adempimento deriva pure dal fatto che l'obbligo di
allegato, nonché dalle agenzie di stampa a carattere naziona- comunicare la Ies è in stretta dipendenza con l'iscrizione de-
le, dall'editoria elettronica e annuaristica anche per il tramite gli operatori economici al Roc (registro degli operatori di
di Internet, da pubblicità on line e sulle diverse piattaforme comunicazione).
IL FORO ITALIANO — 2018.
173 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 174

È utile in proposito ricordare come il 6° comma dell'art. 1 tecnica e un significativo costo economico, sia rimasta, in
l. 249/97, come modificato dal d.l. 63/12, alla lett. a), n. 5, sostanza, sfornita di prova.
annovera, tra le competenze dell'autorità, «la tenuta del regi- Più in generale deve considerarsi come la contestata disci-
stro degli operatori di comunicazione al quale si devono plina prevede espressamente che i soggetti non obbligati a
iscrivere in virtù della presente legge [. . .] le imprese con- redigere il bilancio di esercizio possono comunicare i dati
cessionarie di pubblicità da trasmettere [. . .] sul web e altre concernenti la voce omologa che risulti nelle scritture conta-
piattaforme digitali fisse o mobili». bili.
Peraltro, il riferimento che l'art. 1, comma 28, l. 659/96 fa In relazione alla redazione di bilanci e scritture contabili,
al registro nazionale delle imprese radiotelevisive o al regi- peraltro, vari provvedimenti normativi comunitari, che si so-
stro nazionale della stampa, non può non tenere conto del no succeduti nel tempo a partire dai regolamenti (Ce)

a
fatto che, ai sensi dell'art. 1, 6° comma, l. 249/97, entrambi i 1606/2002 e 1725/2003, hanno realizzato un progressivo re-

to
registri sono stati sostituiti dal Roc. cepimento degli standard e dei principî contabili internazio-

en
Ne deriva il rigetto del primo motivo di doglianza, nella nali (c.d. International Accounting Standards o Ias), così da
parte in cui le ricorrenti hanno censurato la delibera gravata rendere ulteriormente compatibili i criteri di redazione dei

am
per aver posto a carico delle concessionarie di pubblicità documenti contabili ed estremamente agevole l'estrapolazio-
operanti su Internet l'obbligo di comunicare l'informativa ne, dai documenti redatti, dei dati relativi ai ricavi.

on
economica di sistema. Diversamente da quanto prospettato in ricorso, poi, il par-
Medesima reiezione si impone per le doglianze, contenute ticolare impegno connesso all'adempimento va valutato con

O
M abb
sempre nel primo motivo, con le quali le ricorrenti hanno riferimento alla condotta richiesta alla società e non all'even-

M
censurato l'estensione dell'obbligo di comunicazione alle tuale sanzione prevista per il caso di violazione, così che ne

SI
imprese non aventi sede legale in Italia. risulta confermata la non gravosità della prescrizione.
IO in
In proposito, deve essere rilevato come proprio la sopra ri- Tale conclusione, unitamente al fatto che l'obbligo di co-

AS
cordata funzione del Sic — e di conseguenza dello Ies — municazione è finalizzato al corretto adempimento dei com-
so
quale strumento per verificare il rispetto del principio del piti dell'Agcom in materia di tutela del pluralismo, depone
pluralismo rende indifferente, ai fini della ricorrenza del-
es

nel senso che non ricorra alcuna lesione del diritto di stabi-
l'obbligo di comunicazione, il fatto che la sede legale si trovi limento dell'impresa con sede in diverso Stato dell'Unione,
nc

o meno nel territorio nazionale, fermo restando che la comu- atteso che ad essa è richiesto, in condizione di perfetta parità
nicazione riguarderà i soli ricavi prodotti in Italia.
D

con le imprese italiane e con riferimento ai soli ricavi matu-


co

Quanto poi al richiamo all'art. 1 bis Tusmar, il quale nel rati in Italia, un mero adempimento comunicativo (per una
U

definire l'ambito di applicazione del testo unico fa riferimen- affermazione del principio per cui la tutela del diritto di sta-
LA
IO olo

to ad operatori «stabiliti» in Italia, deve rilevarsi come lo bilimento fa comunque salvi i poteri pianificatori della pub-
stesso non osti all'estensione dell'obbligo di comunicazione, blica amministrazione, v., in una differente fattispecie, Cons.
C
c

atteso che lo stesso art. 1, comma 28, l. 650/96 non prevede- Stato, sez. IV, 20 luglio 2017, n. 3574).
O sci
LO

va alcuna esclusione per operatori non aventi la sede legale Nessun rilievo, da ultimo, può essere attribuito al fatto che
in Italia. Google Ireland sia già tenuta, ai fini del rispetto del plurali-
Fa

La diversa opzione ermeneutica proposta in ricorso, del smo, al rispetto della normativa vigente in Irlanda, atteso che
resto, si presterebbe a comportamenti elusivi, tali da rendere le corrispondenti previsioni mirano alla tutela del pluralismo
R

impossibile la specifica attività dell'autorità in materia di tu- con riferimento al solo territorio irlandese.
tela del pluralismo. In conclusione, il ricorso va respinto in toto, ciò che con-
Alla tesi dell'illegittima estensione non giova neppure il ri- sente di non esaminare le eccezioni di carenza di legittima-
chiamo al contenuto della precedente delibera n. 555/10/Cons, zione e/o interesse a ricorrere in capo a Google Italia.
nella quale, rilevano le ricorrenti, l'autorità aveva affermato che
la pubblicità non rappresenta un mercato rilevante a sé stante ————————
dal punto di vista del pluralismo.
Deve in proposito osservarsi come la delibera invocata è (1-2) I. - Con delibera n. 397/13/Cons, pubblicata sul sito In-
stata adottata in tempo anteriore alle sopra richiamate modi- ternet dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Ag-
fiche normative, intervenute nel 2013 anche su sollecitazione com) in data 2 luglio 2013, l'obbligo di comunicare la c.d. in-
della stessa autorità. formativa economica di sistema (Ies), a suo tempo stabilito dal-
l'art. 1 d.l. 545/96, convertito, con modificazioni, dalla l.
Va poi rilevata l'infondatezza del secondo motivo di do- 650/96, a carico degli operatori dei settori dei media con lo sco-
glianza, con il quale le ricorrenti hanno prospettato l'impos- po di raccogliere gli elementi necessari per la gestione di molte-
sibilità di verificare l'adempimento delle prescrizioni poste plici adempimenti — uno su tutti: la valorizzazione del sistema
dalla delibera gravata da parte di tutti i soggetti obbligati. integrato delle comunicazioni (Sic), rispetto al quale valutare e
Va, in primo luogo, considerato come la possibilità di vio- contrastare l'eventuale sussistenza di posizioni dominanti —,
lazione di una prescrizione non rende di per sé irragionevole veniva esteso oltre la sfera tradizionale dei suoi destinatari (ope-
la prescrizione medesima, legittimando semplicemente, ove ratori di rete, fornitori di programmi pay tv, fornitori di servizi
accertata, l'irrogazione di una sanzione. di media audiovisivi e radiofonici, fornitori di servizi interattivi
Inoltre, le ricorrenti non sono portatrici dell'interesse al associati o di servizi di accesso condizionato, imprese conces-
corretto adempimento, da parte di soggetti terzi, degli obbli- sionarie di pubblicità offline, agenzie di stampa, editori di gior-
ghi di comunicazione posti dalla delibera gravata, così che, nali e periodici) sino a ricomprendere i c.d. Over the Top, OTT,
sul punto, non è dato rilevare la loro legittimazione a ricorre- ossia le imprese concessionarie di pubblicità attive sul web e le
re. società con sede all'estero, limitatamente ai ricavi realizzati sul
Da ultimo, va respinto il terzo motivo di ricorso, con il territorio nazionale. In pratica, la delibera inquadrava soggetti
quale Google Ireland e Google Italy, premessa la gravosità quali Google e Facebook, obbligandoli a compilare l'apposito
modello elettronico col quale fornire i propri dati contabili ed
del compito loro imposto, tale da comportare una lunga e
extracontabili; cosa neppure sorprendente se si considera la cre-
onerosa riscrittura del bilancio al fine di adattarlo alle pre- scita vertiginosa dell'online advertising, che si assume abbia
scrizioni del codice civile italiano, e rilevata la significativa prodotto nel 2017 un fatturato globale di 505 miliardi di dollari,
entità della sanzione comminata per la violazione del- diventando per la prima volta il settore di punta rispetto a ogni
l'obbligo di comunicazione, hanno lamentato la violazione altra forma di pubblicità (v. <https://www.wuv.de/medien/
dei principî comunitari in materia di libero stabilimento. werbemarkt_2017_online_ueberholt_erstmals_tv>), con Google
Sul punto, ricordato come i dati da comunicare concerno- in prima linea, in forza della ragguardevole fetta di circa 73 mi-
no i soli ricavi maturati in Italia, deve rilevarsi come l'affer- liardi di dollari; quanto alla situazione italiana, l'ultimo quadro
mazione delle ricorrenti, secondo cui l'attività di estrapola- disponibile, reso proprio dall'Agcom in Sic: risultati del pro-
zione avrebbe comportato per loro una particolare difficoltà cesso di valutazione per l'anno 2016, all. A alla delibera n.
ILL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 29.
175 PARTE TERZA 176

505/17/Cons, parla di pubblicità online in crescita costante — e prietà comunale, nella parte in cui richiede agli interessati
controtendenziale rispetto al trend generale — oltre la soglia del di dichiarare di «riconoscersi nei principî e nelle norme
12 per cento sul totale di settore, con Google al quarto posto as- della Costituzione italiana e di ripudiare il fascismo e il
soluto per fatturato pubblicitario. nazismo». (1)
L'iniziativa dell'autorità [di cui rende diffusamente conto il
presidente Angelo Marcello Cardani nel testo integrato del-
l'audizione svoltasi il 19 aprile 2017 innanzi alle commissioni Premesso: che l'atto impugnato è rappresentato dall'atto
riunite 6a (finanze e tesoro) e 10a (industria, commercio e turi- di indirizzo con cui la giunta comunale ha dettato precise in-
smo), <www.senato.it>] è stata impugnata innanzi al Tar Lazio dicazioni da seguirsi nella concessione di spazi ed aree pub-
da Google Ireland e Google Italy: le doglianze riguardavano l'e- bliche, sale ed altri luoghi di riunione di proprietà comunale;

a
straneità del gruppo alla cerchia di editori e broadcasters cui si
rivolge la normativa su richiamata, in vista dei delicati equilibri che tale atto è ritenuto illegittimo, dall'associazione ricor-

to
massmediatici che vi si riconnettono (cfr., sul punto, riassunti- rente, nella parte in cui prescrive che ai soggetti richiedenti

en
vamente, ma con ragionata apertura alla nuova dimensione di la concessione di uno spazio pubblico per lo svolgimento
Internet, O. POLLICINO, Tutela del pluralismo nell'era digitale: della propria attività sia richiesto di dichiarare di «ripudiare

am
ruolo e responsabilità degli Internet service provider, in Per- il fascismo e il nazismo»;
corsi costituzionali, 2014, 45), nonché l'estraneità della società che la questione non può essere correttamente affrontata se

on
irlandese al contesto nazionale. non tenendo conto che, nella sua formulazione integrale, il
Come si legge in sentenza, il giudice amministrativo investito comune richiede agli interessati di dichiarare di «riconoscer-

O
M abb
della questione aveva sospeso il procedimento per sottoporre al- si nei principî e nelle norme della Costituzione italiana e di

M
la Corte di giustizia una questione pregiudiziale relativa alla ripudiare il fascismo e il nazismo»;

SI
possibilità che l'obbligo di fornire la Ies, imposto a un operatore che, secondo l'amministrazione resistente, tale prescrizio-
IO in
che realizzi la raccolta sul web con ricavi limitati al mercato na- ne rappresenterebbe una vera e propria endiadi, nel senso che

AS
zionale (anche se contabilizzati all'estero), costituisca misura l'accoglimento dei principî e delle norme costituzionali non
so
restrittiva della libertà di prestazione dei servizi di cui all'art. 56 sarebbe scindibile rispetto al ripudio del fascismo e del nazi-
Tfue (Tar Lazio, sez. I, 16 giugno 2015, n. 8405, <www.giusti smo.
es

zia-amministrativa.it>); domanda che i giudici del Kirchberg Considerato: che la XII disposizione transitoria recita: «È
hanno ritenuto irricevibile per insufficienza delle indicazioni
nc

vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciol-


fornite (ord. 8 settembre 2016, causa C-322/15, Google Ireland
D

e Google Italy c. Agcom, ECLI:EU:C:2016:672). to partito fascista»;


co

che il contenuto di tale disposizione è ulteriormente chiari-


U

L'odierna pronunzia fa leva sul 9° comma dell'art. 43 t.u. dei


to dalla l. 20 giugno 1952 n. 645 (c.d. legge Scelba) che, in
LA

servizi di media audiovisivi e radiofonici (Tusmar), ove fra i ri-


IO olo

cavi rilevanti ai fini della valutazione del peso dell'operatore materia di apologia del fascismo, sanziona «chiunque fa pro-
paganda per la costituzione di un'associazione, di un movi-
C

pubblicitario si indicano quelli derivanti dall'attività di raccolta


c

online, per propiziare un'interpretazione adeguata, rispetto alla mento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente
O sci
LO

formulazione originaria, al mutare della situazione complessiva le finalità» di riorganizzazione del disciolto partito fascista, e
(non senza ricordare una parallela opzione estensiva accreditata, «chiunque pubblicamente esalta esponenti, principî, fatti o
Fa

sempre in ordine alla Ies, da Cons. Stato, sez. III, 5 febbraio metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocrati-
2015, n. 582, <www.giustizia-amministrativa.it>); e si libera di- che»;
R

sinvoltamente delle obiezioni circa l'extraterritorialità del- che l'insieme dei principî fondamentali, delle libertà costi-
l'operatore irlandese, col rilevare che, a fini di tutela del plurali- tuzionali e, più in generale dei diritti e doveri del cittadino di
smo, la collocazione della sede legale, se in Italia o altrove, non cui alla parte I della Costituzione esclude totalmente la tolle-
ha importanza alcuna, salvo precisare che i dati contabili richie- rabilità, da parte dell'ordinamento italiano, di comportamenti
sti riguardano il fatturato prodotto in Italia. E proprio qui, nem- riconducibili all'ideologia fascista;
meno a dirlo, sembrano delinearsi altri discorsi . . . [R. PAR- ritenuto, pertanto, che la specificazione richiesta del co-
DOLESI]
mune in ordine al ripudio delle ideologie fascista e nazista,
fosse, in concreto, di per sé, superflua o meramente confer-
mativa, in quanto lo stesso riconoscimento dei principî e nel-
le norme della Costituzione italiana implica, implicitamente,
il rigetto dell'ideologia fascista che con essi inevitabilmente
contrasta;
———————— considerato, per converso, che la stessa associazione ricor-
rente ha sottolineato, nel ricorso, come il rifiuto di effettuare
la contestata dichiarazione «non possa significare che Casa-
Pound Italia non rispetti il sistema delineato dalla Costitu-
zione italiana e non accetti il metodo democratico che questa
individua quale modalità attraverso la quale concorrere alla
determinazione della vita politica»;
TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA precisato che, contrariamente a quanto scritto nel ricorso,
LOMBARDIA; sede di Brescia; sezione II; ordinanza all'associazione ricorrente non è stato richiesto di dichiarare
cautelare 8 febbraio 2018, n. 68; Pres. FARINA, Rel. BER- di «condividere i valori dell'antifascismo», bensì di ripudiare
TAGNOLLI; Associazione di promozione sociale CasaPound l'ideologia fascista e cioè, secondo il significato da attribuir-
Italia (Avv. DI TULLIO) c. Comune di Brescia (Avv. MO- si al verbo utilizzato (ovvero disconoscere come proprio
NIGA, ORLANDI). qualcuno o qualcosa a cui si è legati da vincoli giuridici, af-
Fascismo (sanzioni contro il) — Concessione di spazi ed fettivi o di parentela), di disconoscere un vincolo con l'ideo-
aree pubbliche — Dichiarazione di ripudio del fascismo logia fascista, la cui affermazione sarebbe, invece, evidente-
e del nazismo — Tutela cautelare — Esclusione (Disp. mente incompatibile con la dichiarata volontà di rispettare i
trans. e fin. Cost., XII; y cod. proc. amm, art. 55; y l. 20 principî costituzionali;
giugno 1952 n. 645, norme di attuazione della XII disposi- ritenuto, pertanto, che la richiesta di dichiarare di ripudiare
zione transitoria e finale (1° comma) della Costituzione). l'ideologia fascista non possa essere qualificata come lesiva
della libertà di pensiero e di associazione, dal momento che,
Non sussistono i presupposti per sospendere l'efficacia del- se tale libertà si spingesse fino a fare propri principî ricondu-
l'atto di indirizzo con cui la giunta comunale ha dettato cibili all'ideologia fascista, sarebbe automaticamente e pale-
precise indicazioni da seguirsi nella concessione di spazi semente in contrasto con l'obbligo e l'impegno al rispetto
ed aree pubbliche, sale ed altri luoghi di riunione di pro- della Costituzione italiana e che, dunque, l'aver subordinato
IL FORO ITALIANO — 2018.
177 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 178

l'accesso agli spazi pubblici all'avversata dichiarazione, sociale italiana con il saluto romano non costituisce reato, in
seppur in parte ridondante, non possa comunque essere con- Dir. pen. e proc., 2917, 1587; nel caso di specie, la Suprema
siderata contraria alla legge e, dunque, espressione di un ec- corte ha ritenuto immune da censure la sentenza di merito che
cesso di potere; aveva escluso che l'impiego del saluto romano, l'intonazione
considerato che le disposizioni in questione non incidono della «chiamata del presente» e l'utilizzo della croce celtica, in
sul regolamento di polizia urbana e la previsione della loro occasione di una cerimonia commemorativa di alcuni defunti
immediata esecutività non può inficiarne, di per sé, la legit- militanti nella Rsi e in formazioni politiche di destra in succes-
timità; sive fasi storiche, avessero presentato alcuna concreta idoneità
offensiva, nel quadro di un'interpretazione costituzionalmente
ravvisata, alla luce di tutto ciò, la carenza dei presupposti
orientata della norma incriminatrice, essendo rivolte esclusiva-
per la concessione della richiesta misura cautelare, non risul-

a
mente ai defunti in segno di omaggio ed umana pietà).
tando il ricorso assistito da sufficienti elementi di fumus boni

to
iuris;
III. - Da ultimo, si è rigettata l'istanza volta a sospendere in

en
per questi motivi, il Tar Lombardia, sezione staccata di via cautelare l'esecuzione del Daspo inflitto a un sostenitore di
Brescia (sezione seconda), respinge l'istanza cautelare pre- una squadra di hockey su pista che aveva affisso sugli spalti un

am
sentata in uno con il ricorso in epigrafe indicato. drappo raffigurante un'immagine stilizzata del volto di Adolf
———————— Hitler (cfr. Tar Toscana, sez. II, ord. caut. 7 febbraio 2018, n.

on
82, Foro it., 2018, III, 178, che segue).
(1) I. - Diversi comuni italiani hanno manifestato tramite atti

O
M abb
formali l'intento di subordinare l'utilizzo di spazi ed aree pub-

M
bliche all'impegno, da parte dei richiedenti, di riconoscersi nei

SI
principî fondamentali proclamati dalla Costituzione; impegno
IO in
che talvolta dev’essere corroborato da dichiarazioni volte a te- ————————

AS
stimoniare l'estraneità a fascismo, nazismo, razzismo, xenofo-
so
bia o ad altre ideologie ritenute incompatibili con il sistema di
valori cui si ispira la Carta fondamentale.
es

In quest'ambito si colloca l'iniziativa presa dalla giunta comu-


nale di Brescia, che, nell'adottare gli «indirizzi in merito alla con- TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA
nc

cessione di spazi ed aree pubbliche, sale ed altri luoghi di riunio- TOSCANA; sezione II; ordinanza cautelare 7 febbraio
D

2018, n. 82; Pres. ROMANO, Rel. VIOLA; Tarchi (Avv.


co

ne di proprietà comunale» (in virtù di quanto previsto dal regola-


U

mento per l'applicazione del canone per l'occupazione di spazi ed GEMIGNANI, FRANCINI) c. Min. interno e altro (Avv. dello
LA

aree pubbliche e dal regolamento di polizia urbana), ha sancito Stato).


IO olo

l'obbligo di allegare alla domanda di concessione per l'occupa-


Sport — Divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono ma-
C

zione di spazi ed aree pubbliche e l'utilizzo di sale ed altri luoghi


c

di riunione di proprietà comunale anche «una dichiarazione espli- nifestazioni sportive — Drappo raffigurante Adolf Hit-
O sci
LO

cita di adesione ai principî della Costituzione», con cui il richie- ler — Affissione sugli spalti — Tutela cautelare —
dente si impegni a: 1) «riconoscersi nei principî e nelle norme Esclusione (Cod. proc. amm., art. 55; y l. 13 dicembre
Fa

della Costituzione italiana e [...] ripudiare il fascismo e il nazi- 1989 n. 401, interventi nel settore del giuoco e delle
smo»; 2) «non professare e non fare propaganda di ideologie neo- scommesse clandestini e tutela della correttezza nello
R

fasciste e neonaziste, in contrasto con la Costituzione e la norma- svolgimento di manifestazioni sportive, art. 6).
tiva nazionale di attuazione della stessa»; 3) «non perseguire fina-
lità antidemocratiche, esaltando, propagandando, minacciando o Non sussistono i presupposti per sospendere in via cautelare
usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando l'esecuzione del provvedimento con cui il questore ha vie-
la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o deni- tato l'accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni
grando la Costituzione e i suoi valori democratici fondanti»; 4) sportive per un biennio a un sostenitore di una squadra di
«non compiere manifestazioni esteriori inneggianti alle ideologie hockey su pista che, in occasione di un incontro da dispu-
fascista e/o nazista» (delibera 19 dicembre 2017, n. 781, disponi- tare in trasferta, aveva affisso sugli spalti un drappo raffi-
bile sul sito <www.comune.brescia.it>). gurante un'immagine stilizzata del volto di Adolf Hitler,
Avverso la prima di tali prescrizioni ha proposto ricorso allo scopo di innescare la reazione di un gruppo di tifosi
un'associazione, invocando altresì l'adozione di misure cautela- della squadra avversaria. (1)
ri, le quali sono state negate dall'ordinanza in epigrafe. Il colle-
gio giudicante, oltre a far leva sulla XII disposizione transitoria
e finale della Costituzione, ha evidenziato come «l'insieme dei Per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia:
principî fondamentali, delle libertà costituzionali e, più in gene-
rale dei diritti e doveri del cittadino di cui alla parte prima della — del decreto in data 6 novembre 2017, notificato il 6 no-
Costituzione esclude totalmente la tollerabilità, da parte del- vembre 2017, con il quale il questore di Lucca — esaminata
l'ordinamento italiano, di comportamenti riconducibili all'ideo- la proposta del commissariato di pubblica sicurezza di Via-
logia fascista». reggio in data 9 ottobre 2017 dalla quale «si rileva che Tar-
chi Alessio (. . .) lo scorso 30 settembre, in occasione del-
II. - La questione di legittimità costituzionale dell'art. 5 l. 20 l'incontro di hockey su pista (. . .) pochi minuti prima della
giugno 1952 n. 645, nella parte in cui punisce, in pubbliche riu- partita, unitamente ad altri elementi della tifoseria ospite, ha
nioni, manifestazioni usuali del disciolto partito fascista, è stata appeso nel settore di gradinata un drappo raffigurante
ritenuta manifestamente infondata da Cass. 25 marzo 2014, Bo- un'immagine stilizzata del volto di Adolf Hitler (. . .). Ciò ha
nazza, Foro it., 2015, II, 194. In detta pronuncia (commentata innescato la reazione di un gruppo di ultras del Viareggio
da L. DIOTALLEVI, Sulla permanente «attualità» del reato di (. . .)» —, rilevato che la condotta del ricorrente «è stata cer-
«manifestazioni fasciste» ex art. 5 «legge Scelba», in Giur. co- tamente realizzata con preordinazione ed al fine di far dege-
stit., 2014, 4801), si è ricondotto a tale fattispecie il comporta- nerare la rivalità tra le due tifoserie (. . .)» e che la stessa ma-
mento di chi, durante un incontro pubblico, abbia urlato in coro nifesta «elevati profili di turbativa dell'ordine pubblico», ri-
«presente» e fatto il saluto romano.
tenute irrilevanti le argomentazioni difensive depositate, ha
È stata peraltro esclusa la rilevanza penale del compimento di
manifestazioni usuali del disciolto partito fascista, laddove esse vietato al sig. Tarchi di «accedere ed intrattenersi nei luoghi
vengano realizzate in un contesto meramente commemorativo, in cui si svolgono tutte le competizioni (. . .) anche amiche-
in assenza di un pericolo concreto di ricostituzione di organiz- voli, relative ai campionati di hockey su pista di serie A1,
zazioni improntate a un'ideologia contrastante con l'ordine de- A2, serie B, coppa Italia, Supercoppa italiana, Federation
mocratico e con i valori ad esso sottesi (Cass. 2 marzo 2016, n. Cup, campionati giovanili e a tutti gli incontri dei tornei di-
11038, G., Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione penale; lettantistici, nonché a tutte le competizioni nazionali ed in-
annotata da P. CAROLI, Commemorare i caduti della Repubblica ternazionali disputati sia sul territorio nazionale che all'este-
IL FORO ITALIANO — 2018.
179 PARTE TERZA 180

ro, per il periodo di anni due dalla data di notifica del presen- compagine israeliana, inscenarono una grossolana manifesta-
te provvedimento» adottando, altresì, nei confronti di que- zione di ostilità razzista, inalberando striscioni con scritte antie-
st'ultimo, e per il medesimo periodo di tempo, le restanti mi- braiche e scandendo motti di analogo tenore (Cass. 29 marzo
sure interdittive previste dall'art. 6, 1° comma, l. 13 dicem- 1985, Abate, id., 1986, II, 19, con nota di FIANDACA; annotata
bre 1989 n. 401; altresì da LARICCIA, Due sentenze della Cassazione sul proble-
— di ogni altro atto presupposto, connesso e/o conse- ma dell'ostilità razziale nella società italiana, in Giur. costit.,
quenziale; 1986, II, 1, 86).
visti il ricorso e i relativi allegati; III. - L'impossibilità di tutelare l'utilizzo, quale marchio di
fatto per bottiglie di vino, delle fotografie di Hitler e di Musso-
visti gli atti di costituzione in giudizio di ministero del-
lini, riprodotte sulle etichette assieme a parole o espressioni

a
l'interno e di questura di Lucca; evocanti il nazifascismo, è stata affermata da Trib. Torino 6 di-
vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del prov-

to
cembre 2012, Foro it., 2013, I, 2049, con nota di CASABURI.
vedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla par-

en
te ricorrente;
visto l'art. 55 cod. proc. amm.;

am
visti tutti gli atti della causa;
ritenuta la propria giurisdizione e competenza; ————————

on
relatore nella camera di consiglio del giorno 7 febbraio

O
2018 il dott. Luigi Viola e uditi per le parti i difensori come

M abb

M
specificato nel verbale;
considerato:

SI
TRIBUNALE REGIONALE DI GIUSTIZIA AMMINI-
che lo stesso ricorrente ammette di avere contribuito
IO in STRATIVA PER IL TRENTINO-ALTO ADIGE; se-

AS
all'affissione dello striscione e che non sussistono elementi
zione autonoma di Bolzano; sentenza 31 gennaio 2018, n.
so
idonei a dimostrare, con sufficiente attendibilità, la sua in- 35; Pres. ENGL, Est. PIRRONE; X e altro (Avv. PRISCO) c.
consapevolezza dei contenuti dell'affissione;
es

Azienda dei servizi sociali di Bolzano - Assb (Avv. BER-


che la descrizione delle manifestazioni e dei luoghi inte- TOLDI).
ressati dal divieto appare rispondente all'evoluzione giuris-
nc

prudenziale della materia e sufficientemente determinata per Comune e provincia — Asilo nido — Dieta vegana — Di-
D
co

relationem; niego — Legittimità (Cost., art. 2, 3, 21, 30, 32, 117; y


U

che la durata del divieto appare adeguata alla gravità del d.m. 25 luglio 2011, adozione dei criteri minimi ambientali
LA
IO olo

comportamento del ricorrente; da inserire nei bandi di gara della pubblica amministrazio-
per questi motivi, il Tar Toscana (sezione seconda), re- ne per l'acquisto di prodotti e servizi nei settori della risto-
C

razione collettiva e fornitura di derrate alimentari e serra-


c

spinge l'istanza cautelare.


O sci

menti esterni).
LO

————————
È legittima la delibera adottata dall'ente strumentale di un
Fa

(1) I. - Si è ritenuto legittimo il divieto di accesso ai luoghi comune, incaricato della gestione dei servizi sociali, che
dove si svolgono manifestazioni sportive (Daspo) emesso nei ha rigettato l'istanza con cui i genitori di una bambina
R

confronti di chi, in occasione di una partita di calcio, aveva iscritta all'asilo nido hanno chiesto che a quest'ultima fos-
esposto uno striscione nel quale era riportata la data del 25 apri- sero erogati pasti vegani coerenti alla scelta etica portata
le, ufficialmente ricordata come l'anniversario della liberazione avanti dalla famiglia. (1)
nazionale dall'occupazione nazista al termine del secondo con-
flitto mondiale, sormontata da una X a guisa di cancellatura e,
pertanto, di negazione (cfr. Cass. 7 aprile 2016, n. 1766, B., Fo-
Fatto e diritto. — (Omissis). 28. - Muovendo dall'esame
ro it., Le banche dati, archivio Cassazione penale, dove si è
puntualizzato che lo striscione, pur non contenendo un esplicito del primo motivo di gravame, va negata la dedotta lesione
incitamento alla violenza, era tale, per il suo contenuto ed il dell'interesse legittimo azionato da parte ricorrente per pre-
contesto nel quale esso era mostrato, da suscitare intense pas- sunta violazione di una serie di precetti costituzionali posti
sioni, verosimilmente idonee a far scaturire episodi di violenza). a presidio di diritti fondamentali della persona (art. 2, 3, 21,
Del pari, è stato respinto il ricorso di alcuni tifosi di una 30 e 32 Cost.).
squadra calcistica colpiti dal Daspo per cinque anni, perché au- 29. - Anche volendo prescindere dalla genericità delle
tori di un «saluto romano» durante un incontro disputato in tra- censure e, segnatamente, dal non esplicitato né dimostrato
sferta, nel corso del quale erano stati altresì intonati inni fascisti collegamento dell'interesse alla personalizzazione di una
ed esibita una svastica (Tar Toscana, sez. II, 8 febbraio 2016, n. dieta con il diritto alla salute della minore (nessuna attesta-
218, id., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2016.528). zione medica o scientifica è stata prodotta dai ricorrenti),
II. - La Suprema corte ha inoltre stabilito che la condotta con- viene del tutto pretermessa da parte ricorrente l'elaborazio-
sistente nello sventolare, in occasione di un incontro calcistico, ne giurisprudenziale della Corte costituzionale in tema di
un drappo tricolore recante, nella parte bianca, l'emblema del tutela dei c.d. diritti sociali (alla salute, all'assistenza, all'i-
fascio littorio non dà luogo, mancando la condizione costituita struzione, ecc.) negli ambiti in cui lo Stato non ha determi-
da un pericolo per le istituzioni democratiche, alla configurabili- nato i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti
tà di alcuno dei reati previsti dalla l. 20 giugno 1952 n. 645, re- civili e sociali che devono essere garantiti con carattere di
cante attuazione della dodicesima disposizione transitoria e fi- generalità a tutti gli aventi diritto su tutto il territorio na-
nale della Costituzione; tale contegno rientra, nondimeno, nelle zionale (art. 117, 2° comma, lett. m, Cost.).
previsioni dell'art. 2, 1° comma, d.l. 26 aprile 1993 n. 122, con-
vertito, con modificazioni, dalla l. 25 giugno 1993 n. 205, che 30. - La Consulta, nella ricerca di un punto di equilibrio
sanziona penalmente chiunque, in pubbliche riunioni, compia nel bilanciamento dei suddetti diritti con gli altri interessi
manifestazioni esteriori ovvero ostenti emblemi o simboli propri costituzionalmente protetti, ha sempre sottolineato la ne-
o usuali delle associazioni, movimenti o gruppi di cui all'art. 3 cessità di tenere conto degli ostacoli oggettivi che legislato-
l. 13 ottobre 1975 n. 654, caratterizzati, tra l'altro, dalla diffu- re ed amministratore incontrano in relazione alle disponibili
sione di idee fondate sulla superiorità o sull'odio nazionale ed risorse organizzative e finanziarie. Al riguardo, è ricorrente
etnico (Cass. 10 luglio 2007, Sposato, id., Rep. 2008, voce Fa- il riferimento alla discrezionalità del legislatore nel dare at-
scismo, n. 1). tuazione ai principî ed ai diritti in questione, nonché alla
Il delitto di apologia di genocidio, di cui all'art. 8, 2° comma, soggezione di questi ultimi al noto limite della «riserva del
l. 9 ottobre 1967 n. 962, venne ascritto ad alcuni tifosi che, nel ragionevole e del possibile», tanto che, in proposito, si par-
corso di una partita di basket fra una squadra italiana e una la di diritti «finanziariamente condizionati» (cfr., con rife-
IL FORO ITALIANO — 2018.
181 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 182

rimento al diritto alla salute, Corte cost. 248/11, Foro it., ghe prestazioni sanitarie, Cons. Stato, sez. III, 5538/15, id.,
2011, I, 2884; Cons. Stato, sez. III, 5251/17, e 4347/17). Rep. 2016, voce Regione, n. 398).
27. [sic] - Compete quindi all'amministrazione il compi- 34. - Nell'accennata prospettiva sono proprio i principî
to di fissare le condizioni e i limiti e, più in generale, la costituzionali su cui poggiano le richieste di parte ricorren-
cornice delle linee organizzative e delle modalità procedu- te, e segnatamente i principî di uguaglianza sostanziale e di
rali entro la quale si attua il servizio pubblico finalizzato al- proporzionalità, a frapporsi alla possibilità di assecondare
la soddisfazione del diritto primario interessato. Fuori dai ciascuna, singola richiesta di dieta personalizzata, quando
vincoli specifici posti dalla legge e da oggettivi criteri di la stessa non sia motivata da ragioni di salute ovvero non si
economicità e di appropriatezza, le scelte organizzative in iscriva nel novero delle quattro tipologie di menù alternati-
vi maggiormente richiesti.

a
questa materia rientrano nella sfera di massima discreziona-
lità politico-amministrativa, demandata all'amministrazio- 35. - Il collegio non entra nel merito delle convinzioni

to
ne. Il giudice amministrativo deve cioè limitarsi a valutare etico-filosofiche in nome delle quali i ricorrenti dichiarano

en
se sussistano in questo apprezzamento profili di evidente il- di agire; rileva soltanto che le stesse meritano la stessa con-
logicità, di contraddittorietà, di ingiustizia manifesta, di ar- siderazione che va riconosciuta anche a ciascuno degli altri

am
bitrarietà o di irragionevolezza nella scelta amministrativa utenti del servizio in questione.
(v., sul punto, Cons. Stato, sez. III, 3297/16, id., 2017, III, 36. - Non essendo la struttura in grado di soddisfare le

on
74; 2501/16, id., Rep. 2016, voce Giustizia amministrativa, esigenze di personalizzazione potenzialmente riferibili a
ciascun utente del servizio, deve ritenersi — se non obbli-

O
n. 189, e 604/15, id., Rep. 2015, voce Sanità pubblica e sa-

M abb
nitari, n. 379). gata — sicuramente opportuna e ragionevole la scelta di

M
28. - Tutto ciò premesso, ritiene il collegio che i suddetti adeguare l'offerta alle tipologie di menù più richieste.

SI
limiti di ragionevolezza e proporzionalità non siano stati 37. - Gli atti del presente giudizio evidenziano questa
IO in implicita motivazione di carattere oggettivo dei provvedi-

AS
superati nel caso di specie. Quest’ultimo si connota per es-
menti impugnati (sulla possibilità di rilevare l'esistenza di
so
sere relativo al servizio gestito da Assb che cura l'eroga-
zione di 500 pasti al giorno per le scuole dell'infanzia cit- motivi obiettivi idonei a sostenere la decisione, rilevabili
es

tadine e che ha ritenuto di offrire, oltre al menu «generali- anche all'interno del procedimento, v. Cons. Stato, sez. V,
sta», quattro tipologie di pasti «dietetici». 4557/11, id., Rep. 2011, voce Atto amministrativo, n. 160)
nc

29. - La scelta è stata motivata per relationem mediante e smentiscono l'impostazione «ideologica» che entrambe le
D

parti hanno inteso, nei rispettivi scritti defensionali, attri-


co

richiamo del regolamento comunale (omissis), che ricono-


U

sce la possibilità di offrire diete personalizzate per motivi buire alla presente controversia.
LA

38. - Non appare poi meritevole di accoglimento neanche


IO olo

di salute («patologici»), ovvero per «motivi diversi». Nel


primo caso l'accoglimento della richiesta di menu indivi- il secondo motivo di gravame, incentrato sulla denunciata
C

violazione della circolare del ministero della sanità del 5


c

duali è subordinata alla produzione di specifiche prescri-


maggio 2016 (doc. 5 di parte ricorrente) in cui si richiama-
O sci

zioni mediche, mentre nel secondo è prevista la facoltà di


LO

scelta tra quattro menu specifici riferiti alle diete «mag- no le regioni e province autonome al rispetto delle «linee di
indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica» del 25
Fa

giormente richieste»: senza carne di tutti i tipi; senza carne


suina; senza carne bovina/vitello; senza tutti i tipi di carne marzo 2010. Nella nota suddetta si stigmatizza l'operato di
alcune regioni per avere «sconsigliato» o ostacolato la scel-
R

e pesce (art. 1, lett. d, del regolamento cit.).


ta di diete vegetariane e/o vegane.
30. - Il collegio rileva — alla luce degli elementi di valu- 35. [sic] - Il comportamento tenuto dall'amministrazione
tazione offerti dalle parti e senza poter entrare nel merito nella fattispecie che ne occupa non implica violazione delle
delle scelte operate dall'ufficio servizi alla famiglia del- suddette linee di indirizzo, non avendo l'Assb negli atti og-
l'azienda convenuta — che le possibilità di personalizza- getto di impugnativa espresso valutazioni di merito sui con-
zione dei menu in concreto offerta agli utenti delle scuole tenuti nutrizionali o, in genere, formulato giudizi qualitativi
dell'infanzia bolzanine appare appropriata e sufficiente- sulla dieta richiesta dai ricorrenti. Dagli atti acquisiti al pre-
mente variegata ove si considerino i limiti strutturali e fi- sente giudizio risulta che la scelta dei menù tipo si è basata
nanziari cui fa riferimento l'Assb nelle proprie difese. sull'applicazione di un criterio meramente quantitativo che
31. - La disponibilità di quattro diete alternative a quella ha privilegiato le richieste «maggiormente ricorrenti», do-
«ordinaria», basate su menu elaborati dal servizio di diete- vendosi assumere che, ove fosse stato corrisposto al suddetto
tica e di nutrizione clinica del comprensorio sanitario di criterio, la tipologia di dieta richiesta dai ricorrenti avrebbe
Bolzano e scelte sulla base di un criterio di «maggiore ri- potuto essere presa in considerazione dall'amministrazione.
chiesta» delle stesse (v. 5° preambolo del regolamento 36. - Quanto al d.m. ambiente del 25 luglio 2011 ed ai
(omissis)), risulta coerente con l'evidenziata necessità di c.d. general public procurement, di cui pure i ricorrenti la-
contemperare il «pluralismo» dell'offerta nutrizionale con mentano la omessa applicazione, si tratta di fonte dalla
le esigenze organizzative e di efficiente prestazione del dubbia valenza precettiva, cui può attribuirsi valore di mera
servizio da parte dell'azienda convenuta. raccomandazione, per di più, espressa in termini del tutto
32. - Il suddetto criterio (che la difesa di Assb definisce generici. La sottolineatura dell'importanza di promuovere il
di «sostenibilità del sistema») non viene specificamente consumo di alimenti vegetali in alternativa a quelli di ori-
contestato da parte ricorrente, la quale non smentisce il da- gine animale risulta, comunque, rispettata dal comune di
to fattuale, allegato dall'amministrazione resistente, della Bolzano e dall'Assb convenuta, che hanno proposto quattro
presentazione di una sola richiesta di dieta vegana (per menù alternativi di carattere vegetariano implicanti l'elimi-
l'appunto quella oggetto di contesa) a fronte di 500 pasti nazione di diverse tipologie di proteine di origine animale.
erogati nelle scuole per l'infanzia gestite da Assb. 37. - Sulla base delle esposte considerazioni ritiene il
33. - In un contesto quale quello dei servizi scolastici per collegio che sia conforme ai principî di economicità del-
l'infanzia, organizzato secondo principî di universalità e l'azione amministrativa e di buon andamento della pubblica
appropriatezza, il diritto del singolo assistito va raccordato amministrazione il sacrificio — non implicante lesione del
all'eguale riconoscimento delle medesime prestazioni, a pa- diritto alla salute del richiedente — della pretesa azionata
rità di sostanziali condizioni, a favore degli altri aventi di- dagli odierni ricorrenti.
ritto, in una situazione in cui alla configurazione variabile, 38. - Per completezza, si rileva che la valutazione operata
per quantità e per qualità, della domanda corrisponde la li- nel presente giudizio non contraddice i precedenti specifici
mitatezza delle strutture pubbliche e il sempre più rigoroso di questo tribunale, citati da parte ricorrente (sent. 245/15 e
contenimento delle risorse finanziarie, sottoposte a vincoli 107/17), di accoglimento di ricorsi proposti contro pregres-
di bilancio assai stringenti (v. con riferimento alle omolo- se determinazioni di rifiuto di erogazione di menù vegani,
IL FORO ITALIANO — 2018.
183 PARTE TERZA 184

in quanto relativi al distinto quadro normativo vigente in LUPPI, Manuale di diritto dei servizi sociali, 3a ed., Torino,
epoca anteriore all'adozione del regolamento consiliare 2017, 36 ss.
(omissis).
39. - In conclusione, il collegio ritiene che il riconosci- II. - Lo stesso organo giudicante, in vicende riguardanti altro
mento del diritto di consumare pasti conformi alle proprie comune della medesima provincia, aveva accolto i ricorsi dei
convinzioni etico-filosofiche all'interno di una struttura genitori che auspicavano una dieta vegana per i loro figli: a) in
educativa pubblica non è assoluto e incontra limiti sia un caso, era stata dichiarata l'illegittimità del provvedimento
esterni, posti dall'esistenza di diritti costituzionali di pari con cui l'ente locale, dopo aver messo a disposizione degli
utenti dell'asilo nido un modulo prestampato per la scelta della
rango, che interni, connaturati all'assetto organizzativo del-
dieta, comprendente anche quella vegana, aveva invitato un ge-

a
l'amministrazione e dal sistema di erogazione del servizio nitore che aveva optato in tal senso a consegnare un'attestazio-
in questione.

to
ne del pediatra di libera scelta da cui risultasse lo stato clinico
del bambino e l'assenza di carenze nutrizionali, disponendo che

en
————————
in mancanza di detta attestazione il bambino non avrebbe più
potuto frequentare la struttura (Trga Trentino-Alto Adige, sez.

am
(1) I. - La pronuncia in epigrafe ritiene legittimo il rifiuto di
erogare la dieta vegana a una bambina iscritta all'asilo nido, Bolzano, 24 luglio 2015, n. 245, Foro it., 2015, III, 623, con
diniego che trova ancoraggio nel regolamento comunale in cui nota di richiami di A. PALMIERI); b) in altro caso, era stato con-

on
si prevedono diverse diete personalizzate, anche prive di carne, siderato illegittimo, per difetto di motivazione, il provvedimen-

O
to che respingeva la richiesta di erogare una dieta vegana a un

M abb
ma non quella pretesa dai genitori istanti, caratterizzata dalla
bambino iscritto alla scuola dell'infanzia (questa volta aggiunta

M
completa assenza di alimenti di origine animale.
di pugno della madre al modello prestampato), posto che l'atto

SI
A propria volta, la configurazione del servizio rinvenibile nel si limitava a elencare una serie di menù che sarebbero tassati-
IO in
citato regolamento non è suscettibile di essere censurata, in vamente previsti per le mense scolastiche comunali, omettendo

AS
quanto viene incontro alle presumibili preferenze di diversi però di indicare la fonte normativa o regolamentare di tale
so
gruppi (anche minoritari) di fruitori delle mense scolastiche, elenco (Trga Trentino-Alto Adige, sez. Bolzano, 22 marzo
non potendosi pretendere che vengano accontentati in modo
es

2017, n. 107, id., Le banche dati, archivio Merito ed extra,


puntuale i desideri espressi da ogni singolo nucleo familiare. Il 2017.805).
collegio giudicante richiama, al riguardo, la nozione di «diritti
nc

finanziariamente condizionati», mettendo in esponente l'esi- Nel quadro di una controversia tra genitori in ordine al regi-
D

me alimentare della figlia minore, il tribunale capitolino, accer-


co

genza che l'amministrazione tenga conto della ristrettezza delle


tato che la madre aveva imposto unilateralmente alla figlia di
U

risorse disponibili allorquando è chiamata a delineare le moda-


seguire a scuola una dieta vegana e che, a fronte di tale scelta,
LA

lità organizzative un servizio pubblico destinato a soddisfare


IO olo

interessi primari; il tutto, salvaguardando la logicità e la ragio- il padre aveva manifestato un espresso dissenso, ha stabilito
che si dovesse optare per la dieta ordinariamente adottata per
C

nevolezza delle scelte amministrative ed evitando di creare di-


c

scriminazioni ingiustificate. L'apparato concettuale in questio- gli altri alunni, senza alcuna restrizione alimentare (Trib. Ro-
O sci
LO

ne è stato sovente utilizzato con riferimento all'erogazione del- ma, decr. 19 ottobre 2016, id., 2016, I, 3961; annotata da E.
le prestazioni sanitarie (v. le considerazioni esposte nella moti- ANDREOLA, Dieta vegana per il figlio tra interesse del minore
Fa

vazione di Cons. Stato, sez. III, 20 luglio 2016, n. 3297, Foro e responsabilità genitoriale, in Famiglia e dir., 2017, 578; C.
it., 2017, III, 74; annotata da P. D'ONOFRIO, Costituisce di- MARICONDA, La madre non può imporre la dieta vegana al fi-
R

scriminazione la richiesta di pagamento preteso dalla regione glio senza il consenso del padre, in <www.quotidianogiuri
nei soli casi di fecondazione eterologa, in Sanità pubbl. e pri- dico.it>, 2016).
vata, 2016, fasc. IV, 64, che ha ritenuto illegittima la delibera Da ultimo, Trib. min. Cagliari, decr. 9 giugno 2017, Foro it.,
con cui la regione Lombardia aveva posto integralmente a cari- 2017, I, 3203, ha escluso che sussistano violazioni dei doveri
co degli utenti la procreazione medicalmente assistita eterolo- inerenti alla responsabilità genitoriale da parte dei genitori che
ga, finanziando invece quella omologa). La qualifica di diritti scelgano una dieta vegana per il figlio minore, ove questa sia
finanziariamente condizionati si attaglia, in linea di principio, a correttamente eseguita secondo le indicazioni degli specialisti,
tutta la gamma dei diritti sociali. Peraltro, rispetto al diritto allo in maniera tale da non creare alcun pregiudizio per la crescita
studio e all'educazione degli alunni disabili, si è affermato che, del bambino.
una volta normativamente identificato il nucleo invalicabile di
garanzie minime per renderlo effettivo, esso non può essere fi-
nanziariamente condizionato in termini assoluti e generali
(Corte cost. 16 dicembre 2016, n. 275, Foro it., 2017, I, 2591;
annotata da A. ANDREONI, Diritti sociali fondamentali ed equi-
librio di bilancio, in Riv. giur. lav., 2017, II, 207, che ha sanci-
to l'incostituzionalità dell'art. 6, comma 2 bis, l. reg. Abruzzo
15 dicembre 1978 n. 78, aggiunto dall'art. 88, 4° comma, l. reg.
Abruzzo 26 aprile 2004 n. 15, nella parte in cui prevede, per gli
interventi di cui all'art. 5 bis medesima legge e, in particolare,
per lo svolgimento del servizio di trasporto degli studenti por-
tatori di handicap o di situazioni di svantaggio, che la giunta
regionale garantisce un contributo del cinquanta per cento della
spesa necessaria e documentata dalle province solo «nei limiti ————————
della disponibilità finanziaria determinata dalle annuali leggi di
bilancio e iscritta sul pertinente capitolo di spesa»).
Sulla tutela dei diritti sociali in periodi di crisi economica, v.
A. BARAGGIA, Ordinamenti giuridici a confronto nell'era della
crisi. La condizionalità economica in Europa e negli Stati na-
zionali, Torino, 2017, 97 ss. A proposito dei limiti alla posizio-
ne giuridica degli utenti in nome degli interessi degli erogatori
dei servizi pubblici, v. F. MATALUNI, La riqualificazione della
posizione giuridica soggettiva degli utenti dei servizi pubblici e
l'importanza degli erogatori: limiti e controlimiti alle diverse
esigenze in gioco, in Limiti e diritto a cura di A. ROSSI, A.
CAUDURO ed E. ZANALDA, Milano, 2017, 104 ss. Circa l'effet-
tiva esigibilità delle prestazioni sociali da parte dell'interessato,
v. S.A. FREGO LUPPI, in E. CODINI-A. FOSSATI-S.A. FREGO
IL FORO ITALIANO — 2018.
117 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 118

CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO; sen- nella violazione dell'art. 13 della convenzione, «à raison de
tenza 11 gennaio 2018; Pres. SICILIANOS; Cipolletta c. Ita- l'absence en droit interne d'un recours permettant au requérant
lia. d'obtenir la sanction de son droit à voir sa cause entendue en-
tre un délai raisonnable» nella procedura di liquidazione coatta
Diritti politici e civili — Diritto alla ragionevole durata amministrativa.
del processo — Italia — Liquidazione coatta ammini- Effetto di questa pronuncia, ove venga considerata espres-
strativa — Domanda di indennizzo — Ricevibilità sione di «diritto consolidato» nel senso chiarito da Corte cost.
(Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti del- 26 marzo 2015, n. 49, id., 2016, I, 1623, con nota di R. ROM-
l'uomo e delle libertà fondamentali, art. 6, 13; y r.d. 16 BOLI, potrà essere il rilievo della questione di legittimità costi-
marzo 1942 n. 267, disciplina del fallimento, art. 164; y l. tuzionale degli art. 1 bis, 1 ter e 2 della «legge Pinto» (l. 24

a
24 marzo 2001 n. 89, previsione di equa riparazione in ca- marzo 2001 n. 89), in quanto escludono il diritto all'equa ripa-

to
so di violazione del termine ragionevole del processo e razione per eccessiva durata della procedura di liquidazione
modifica dell'art. 375 c.p.c., art. 1 bis, 1 ter, 2). coatta amministrativa, in riferimento agli art. 117, 1° comma,

en
Cost. e ai parametri interposti degli art. 6, par. 1, 13, e 36, par.
La domanda di indennizzo per l'eccessiva durata in Italia di

am
1, Cedu. Analoghe questioni sono state sollevate, appunto sulla
una procedura di liquidazione coatta amministrativa deve scorta di una decisione della corte di Strasburgo (Corte eur. di-
essere dichiarata ricevibile, in quanto lo Stato italiano è ritti dell'uomo 25 febbraio 2016, Olivieri c. Governo Italia, id.,

on
incorso nella violazione dell'art. 13 della convenzione dei Rep. 2016, voce cit., n. 236), da Cass. 3 novembre 2017, n.

O
diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, escludendo 26221, id., 2018, I, 205, e da Cass. 31 gennaio 2018, n. 2438,

M abb
per tale ipotesi il diritto all'equa riparazione. (1) ibid., 830, in questo fascicolo, con nota di richiami, relativa-

M
mente alle disposizioni di quella stessa legge che ugualmente

SI
————————
vanificano in sostanza il diritto all'equa riparazione, subordi-
IO in
AS
(1) Il testo in francese e la traduzione in italiano della sen- nandolo, per i giudizi amministrativi, alla presentazione del-
l'istanza di prelievo e per quelli penali alla presentazione del-
so
tenza in rassegna (pronunciata su ricorso n. 38259/09) sono re-
peribili nel sito istituzionale della corte, rispettivamente agli in- l'istanza di accelerazione: rimedi interni che di fatto non pos-
es

dirizzi <http://hudoc.echr.coe.int/eng?i=001-179851> e <http:// sono efficacemente evitare ritardi nella decisione e costituisco-
hudoc.echr.coe.int/eng?i=001-181182>. no una condizione formale che pregiudica il diritto alla durata
nc

ragionevole del processo, impedendo alle parti di ottenere una


Vi si legge, essenzialmente, che un credito di lire
D

riparazione adeguata e sufficiente della sua violazione.


co

307.364.000, vantato da Aldo Cipolletta verso la società coo-


U

Sulla natura amministrativa e non giurisdizionale della li-


perativa V.G.L., posta in liquidazione coatta amministrativa il
quidazione coatta amministrativa (salvo che per i giudizi che
LA
IO olo

4 maggio 1985, non era stato ammesso inizialmente nello stato


eventualmente vi si innestino), v., oltre ai precedenti prima ci-
passivo, ma vi era stato incluso in seguito per il minore impor-
tati relativi specificamente all'esclusione del diritto all'inden-
C

to di lire 285.000.000 dal Tribunale di Macerata con decreto


c

nizzo per durata eccessiva, Cass. 13 settembre 2017, n. 21216,


O sci

17 aprile 1997, in parziale accoglimento dell'opposizione che


LO

id., Le banche dati, archivio Cassazione civile; 15 febbraio


il 17 settembre 1985 era stata proposta dall'interessato. Questi
2016, n. 2917, id., Rep. 2016, voce Liquidazione coatta ammi-
Fa

aveva poi adìto il 14 luglio 2009 la Corte europea dei diritti


nistrativa e amministrazione straordinaria, n. 10; 15 ottobre
dell'uomo nei confronti dello Stato italiano, per essere inden-
2008, n. 25174, id., Rep. 2009, voce cit., n. 25; 28 gennaio
nizzato dei danni conseguenti all'eccessiva durata della proce-
R

2005, n. 1817, id., Rep. 2005, voce cit., n. 62. Nello stesso
dura, che all'epoca era tuttora in corso. senso, a proposito della procedura di amministrazione straor-
La domanda è stata accolta (limitatamente al «tort moral», dinaria, v. Cass. 18 febbraio 2011, n. 4034, id., Rep. 2012, vo-
con esclusione del «préjudice matériel» per insussistenza del ce Diritti politici e civili, n. 221.
nesso di causalità con la violazione constatata), previa dichia- Sulla natura, per contro, giurisdizionale e non amministrati-
razione della sua ricevibilità. va della procedura fallimentare (indipendentemente dai giudizi
Proprio in questa dichiarazione risiede l'interesse della sen- che eventualmente vi si innestino), v., a proposito proprio del-
tenza in rassegna. la conseguente spettanza del diritto all'indennizzo per durata
Sul punto la corte ha innanzi tutto preso atto della giurispru- eccessiva, Cass. 30 maggio 2013, n. 13605, id., Rep. 2013,
denza italiana, la quale è costante nel negare il diritto all'equa voce cit., n. 230; 27 dicembre 2011, n. 28858, id., Rep. 2012,
riparazione per i ritardi nella definizione delle procedure di li- voce cit., n. 225; 17 gennaio 2011, n. 950, id., Rep. 2011, voce
quidazione coatta amministrativa, in considerazione della loro cit., n. 218; 24 settembre 2009, n. 20549, id., Rep. 2009, voce
natura amministrativa e non giurisdizionale, salvo che per le cit., n. 159; 2 aprile 2008, n. 8497, ibid., n. 157; 27 gennaio
fasi giudiziali della dichiarazione dello stato di insolvenza e 2006, n. 1747, id., Rep. 2006, voce cit., n. 150; 23 settembre
delle eventuali opposizioni allo stato passivo, insinuazioni tar- 2005, n. 18686, id., Rep. 2005, voce cit., n. 217; 5 dicembre
dive e domande di rivendica e restituzione (Cass. 3 agosto 2002, n. 17261, id., Rep. 2003, voce cit., n. 104.
2007, n. 17048, Foro it., Rep. 2008, voce Diritti politici e civi- Sulla non computabilità, ai fini della determinazione della du-
li, n. 166; 30 dicembre 2009, n. 28105, id., Rep. 2009, voce rata del processo, del tempo occorso per lo svolgimento di un
cit., n. 160; e 10 giugno 2011, n. 12729, id., Rep. 2011, voce precedente procedimento amministrativo, anche se configurato
cit., n. 201, citate in motivazione). Ha poi rilevato che il dirit- come presupposto necessario e senza fissazione di un termine
to interno, così interpretato, contrasta con le disposizioni del- massimo di durata, v. Cass., sez. un., 25 febbraio 2014, n. 4429,
l'art. 6 della convenzione europea per la salvaguardia dei dirit- id., Rep. 2014, voce cit., n. 280, che ha composto in tal senso il
ti dell'uomo e delle libertà fondamentali, in cui l'espressione contrasto che in materia si era manifestato nell'ambito della giu-
«contestations sur ... droits» non va intesa «dans une acception risprudenza di legittimità. [E. BUCCIANTE]
trop technique, au sens de deux prétentions ou demandes con-
tradictoires», dovendosene dare invece «une définition maté-
rielle plutôt que formelle», da intendersi quindi comprensiva
della liquidazione coatta amministrativa in ogni suo momento
(e il risarcimento è stato infatti riconosciuto tenendo conto in-
distintamente dell'intera durata della procedura, sia contestua-
le sia successiva al giudizio di opposizione allo stato passivo ————————
che vi si era innestato), data la sua sostanziale identità con l'i-
stituto del fallimento, «au-delà de la differente nature attribuée
au niveau interne» alle due procedure, che sono entrambe de-
stinate alla verifica e alla soddisfazione, ad opera di un sogget-
to terzo, delle ragioni dei creditori, assicurando la loro par
condicio. Ha quindi concluso che lo Stato italiano è incorso
IL FORO ITALIANO — 2018.
119 PARTE QUARTA 120

CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO; sen- tenuto ricevibile il ricorso, non ostandovi, per le ragioni indicate
tenza 11 luglio 2017; Pres. RAIMONDI; Moreira Ferreira c. infra, l'art. 46 e, tuttavia, ritenendo nel merito che non fosse
Portogallo. ravvisabile alcuna violazione dell'art. 6 della convenzione.
Diritti politici e civili — Accertata violazione del diritto II. - In tal modo ricostruito il contenuto della decisione, si
ad un processo equo — Revisione — Esclusione — può cominciare a svolgere qualche riflessione sugli snodi cen-
Convenzione — Violazione — Esclusione (Convenzione trali affrontati (e, in qualche caso, elusi) dalla pronuncia in ras-
europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle li- segna.
bertà fondamentali, art. 6, 46). Il primo, pregiudiziale tema, destinato ad involgere la stessa
ricevibilità del ricorso, ha riguardato, come s’è visto, l'eccepita

a
Non contrasta con l'art. 6 della convenzione europea per la incompetenza ratione materiae della corte a esaminare il merito
salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fonda- del motivo sollevato dalla ricorrente dal punto di vista dell'art. 6

to
mentali la decisione dei giudici nazionali, che, alla stregua della convenzione. Un tema cruciale, se si pensa che attorno alla

en
di una interpretazione non arbitraria di una precedente questione si è formata la corposa dissenting opinion dei giudici
sentenza della Corte europea, escludano, pur in presenza Raimondi, Nußberger, De Gaetano, Keller, Mahoney, Kjølbro e

am
di una accertata violazione del diritto ad un processo O’Leary, secondo i quali è il comitato dei ministri, in quanto
equo, la necessità di disporre la revisione dell'originaria organo politico, l'unico titolare della competenza in materia di

on
sentenza di condanna. (1) esecuzione delle sentenze della corte, espressamente autorizzato
dal testo della convenzione, a vigilare su un'adeguata attuazione

O
M abb
———————— delle sentenze emesse, con l'ulteriore conseguenza che la corte

M
non ha, a contrario, alcuna competenza, di qualunque natura,
(1) I. - Con la sentenza in rassegna (la cui traduzione è di- nell'ambito dell'esecuzione delle sentenze (al riguardo, si ri-

SI
sponibile nell'archivio <www.italgiure.giustizia.it>) la grande
IO in chiamano i precedenti Verein gegen Tierfabriken Schweiz (VgT)

AS
camera, con una stretta maggioranza (nove a otto) e con impor- c. Svizzera (n. 2), [GC], 30 giugno 2009, n. 32772/02, e Emre c.
so
tanti dissenting opinion (quella comune ai giudici Raimondi, Svizzera (n. 2), 11 ottobre 2011, n. 5056/10, <www.echr.
Nußberger, De Gaetano, Keller, Mahoney, Kjølbro e O’Leary; coe.int>, quanto alla necessità, per superare la barriera dell'art.
es

quella del giudice Pinto de Albuquerque, alla quale hanno aderi- 46, di individuare elementi pertinenti nuovi che attengono a
to i giudici Karakaç, Sajó, Lazarova Trajkovska, Tsotsoria, Ve- questioni non esaminate nella sentenza iniziale).
nc

habovi© e Kóris; quella del giudice Kóris, alla quale hanno ade- La grande camera giunge a superare tale posizione, rilevando,
D

rito i giudici Sajó, Tsotsoria e Vehabovi©; quella del giudice in definitiva, che l'art. 449, 1° comma, lett. g), del codice di
co

Bošnjak) ha affrontato la delicata questione posta dalla cittadina


U

procedura penale portoghese, nell'offrire alla ricorrente la pos-


portoghese Moreira Ferreira, la quale aveva lamentato, nei con-
LA

sibilità di ottenere una verifica giurisdizionale della compatibili-


IO olo

fronti della Repubblica portoghese, la violazione degli art. 6 e tà della condanna riportata con la decisione della medesima
46 della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e Corte europea nel 2011, rappresenta uno strumento che può es-
C
c

delle libertà fondamentali a causa del rigetto della domanda di sere determinante per la decisione sulla fondatezza dell'accusa
O sci

revisione del processo da parte della Corte suprema portoghese.


LO

penale e, in ultima analisi, presenta caratteristiche comuni con i


Nel processo originario la Moreira Ferreira era stata condan- ricorsi per cassazione (par. 69).
Fa

nata, per i reati di minaccia ed ingiuria, al pagamento di una È alla stregua di tale premessa, come detto, che, secondo la
multa di euro 530 e di una somma di denaro a titolo di risarci- sentenza in rassegna, il controllo operato dalla Corte suprema
R

mento del danno. Nel corso del processo era stato accertato con portoghese ha rappresentato un prolungamento del procedimen-
perizia che, sebbene l'imputata avesse capacità intellettuali e to chiuso con la sentenza del 2007 e si è quindi tradotto in un
cognitive ridotte, poteva essere riconosciuta la sua penale re- rinnovato esame della fondatezza, ai sensi dell'art. 6, § 1, della
sponsabilità. Nel corso del giudizio d'appello, in particolare, la convenzione, dell'accusa penale (par. 72).
ricorrente aveva chiesto una nuova valutazione dei fatti, alla lu- Questo risultato è il frutto di una rassegna della giurispruden-
ce dei dichiarati disturbi psichici, e la possibilità di essere senti- za della stessa Corte europea, che prova a mostrare come coe-
ta nel corso di un'udienza. Tuttavia, sebbene l'udienza fosse rente ed unitario ciò che non è tale e non si impegna ad indivi-
stata celebrata, la sua richiesta era stata disattesa e il giudizio duare soluzioni che, pur scontando la varietà dei casi, aspirino a
sulla penale responsabilità era stato confermato dalla corte di fornire linee guida di carattere generale.
seconda istanza. E allora, il primo tema interpretativo sarebbe quello di rico-
La ricorrente aveva quindi presentato ricorso davanti la Corte noscere che la vigilanza del comitato dei ministri, proprio per-
europea dei diritti dell'uomo, denunciando la violazione del- ché attiene ai rapporti tra gli Stati membri, ai quali l'art. 46 del-
l'art. 6, § 1, della convenzione, per non essere stata sentita per- la convenzione è essenzialmente diretto, si svolge sempre e co-
sonalmente nel corso del giudizio d'appello. Con sentenza 5 lu- munque su un piano di rapporti sovranazionali, che non ha nulla
glio 2011 (ibid.), la corte aveva concluso per la violazione del- a che fare con la tutela che viene riconosciuta ai soggetti del-
l'art. 6, § 1, e aveva riconosciuto all'interessata una somma di l'ordinamento in questione, attraverso la possibilità di azionare
denaro (euro 2.400) a titolo di danno morale. un ricorso individuale.
La ricorrente aveva in conseguenza proposto domanda di re- La preoccupazione di aprire un altro fronte di contenzioso di-
visione del processo davanti alla Corte suprema portoghese, sul- nanzi alla corte (si legge nel par. 30 della dissenting opinion
la base dell'art. 449, 1° comma, lett. g), del codice di procedura menzionata da ultimo: «. . . sembra altrettanto importante vigila-
penale, che testualmente dispone: «1. Una sentenza irrevocabile re a che la corte non si disperda, e non estenda la portata delle
può essere soggetta a revisione per i seguenti motivi: [. . .] g) la sue attività, già molto numerose») è comprensibile, ma è ben
condanna è inconciliabile con una decisione vincolante per lo chiaro che un'autorità giurisdizionale che rinunci a vigilare sul-
Stato portoghese pronunciata da una istanza internazionale o l'esecuzione delle proprie decisioni rischia di fornire una tutela
questa decisione fa sorgere seri dubbi sulla correttezza della a diritti e libertà fondamentali dimidiata, in quanto può tradursi
condanna in questione». in una monetizzazione della lesione.
Con provvedimento 21 marzo 2012 la Corte suprema non In questa prospettiva, se si esclude, per le ragioni letterali e
aveva autorizzato la revisione, ritenendola non necessaria per- sistematiche sopra indicate, che l'art. 46 della convenzione rap-
ché, «ai sensi della legge nazionale, la revisione della sentenza presenti un ostacolo concettuale all'esame, da parte della stessa
non è inconciliabile con la sentenza Cedu (art. 449, 1° comma, corte, del modo in cui gli Stati hanno dato attuazione alle pro-
lett. g, del codice di procedura penale)» (par. 26). Secondo la nunce dei giudici di Strasburgo, dovrebbe giungersi alla conclu-
corte, la mancata comparizione dell'imputato nei casi richiesti sione che non è coerente con la convenzione (e certo non è coe-
dalla legge integrava una nullità insanabile, non idonea, tuttavia, rente con la sentenza in rassegna) la considerazione secondo la
a legittimare un ricorso straordinario per revisione della senten- quale l'art. 6 della stessa convenzione non è applicabile ad una
za. In definitiva, per la corte «la condanna non è inconciliabile e procedura volta alla sua riapertura, poiché la persona che, una
la sua correttezza non è soggetta ad alcun serio dubbio». volta divenuta definitiva la sua condanna, richiede tale riapertu-
A fronte di tale rigetto la ricorrente si era nuovamente rivolta ra non è «accusata di un reato» ai sensi del suddetto articolo (v.,
alla corte di Strasburgo, che, con la sentenza in rassegna, ha ri- a proposito di tale argomento, il par. 61 della sentenza e la giu-
IL FORO ITALIANO — 2018.
121 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 122

risprudenza ivi richiamata, ossia Fischer c. Austria (dec.), n. E, tuttavia, il salto logico è evidente, visto che la stessa gran-
27569/02, Cedu 2003-VI, e Öcalan c. Turchia (dec.), n. de camera ammette che, alla stregua della sentenza del 2011, la
5980/07, 6 luglio 2010). riapertura «costituiva tutt’al più l'opzione più auspicabile, la cui
Nel par. 64 della motivazione, la grande camera richiama, a opportunità nel caso di specie doveva essere esaminata dai giu-
tal proposito, il concetto di nozione autonoma, che, per fare dici interni alla luce del diritto nazionale e delle circostanze par-
chiarezza, andrebbe qui apprezzata non tanto per la sua distin- ticolari del caso» e che, secondo quanto si legge in tale decisio-
zione rispetto alle valutazioni e qualificazioni domestiche (in ne (par. 42 della sentenza del 2011), la corte aveva ritenuto di
subiecta materia completamente fuori campo), quanto per la sua non poter «fare congetture sul risultato al quale la corte d'appel-
strumentalità rispetto ai fini perseguiti dalla convenzione. lo sarebbe pervenuta se avesse sentito la ricorrente nel corso di
E allora, se lo scopo della convenzione è assicurare un pro- un'udienza pubblica».

a
cesso equo, è chiaro che l'accusato è il destinatario di una impu- E tale impossibilità di previsione del risultato, se ha giustifi-
cato nel 2011 la mancata liquidazione del danno materiale, in

to
tazione dalla quale ha diritto di difendersi con le garanzie previ-
ste dall'art. 6. quanto non consentiva di dimostrare il nesso causale tra la vio-

en
Di fronte ad una denunciata violazione della equità del pro- lazione constatata e il pregiudizio dedotto, rappresenta la prova
cesso, la Corte europea, per raggiungere un obiettivo di sempli- evidente della iniquità del processo e della decisione che ne è

am
ficazione operativa, dovrebbe porsi il problema di accertare se scaturita, in quanto all'accertamento della violazione non si è
la violazione delle regole ha inciso sulle finalità di garanzia che accompagnata anche la prova della sua non decisività.

on
le prime perseguono e: a) in caso negativo, ossia quando può Insomma, appare evidente che la Corte europea ha iniziato un
percorso di rielaborazione della propria giurisprudenza, i cui

O
positivamente affermarsi che la violazione non ha inciso sul ri-

M abb
sultato (può pensarsi alla latitudine delle regole sulla pubblicità esiti, in questa fase e tenuto conto degli importanti dissensi regi-

M
delle udienze, in relazione ai diversi ordinamenti giuridici), strati, non sono prevedibili.

SI
escludere la stessa sussistenza della violazione; b) in caso posi- Tuttavia, da un lato, la soluzione data alla questione legata al-
IO in
tivo, riconoscere che la condanna pronunciata con la violazione la rilevanza dell'art. 46 e, dall'altro, l'esplicita affermazione che

AS
delle regole è tamquam non esset, con la conseguenza che il «le procedure interne di riesame di una causa, alla luce di una
so

«condannato» deve essere restituito nel ruolo di «accusato» sia constatazione di violazione dell'art. 6 della convenzione, posso-
pure nei limiti necessari al ripristino delle garanzie violate (v., no essere considerate un elemento importante dell'esecuzione
es

ad es., per un caso di violazione del contraddittorio in tema di delle sue sentenze», dimostrando l'impegno di uno Stato con-
traente a rispettare la convenzione e la giurisprudenza dei giudi-
nc

riqualificazione giuridica del fatto, Drassich c. Italia (2), 22


febbraio 2018, <www.echr.coe.int>. ci di Strasburgo, segnano un passo avanti fondamentale nel si-
D
co

In questa cornice di riferimento, s’intende, tornando al caso stema delle garanzie giurisdizionali della corte.
U

esaminato dalla sentenza in rassegna, la ragione per la quale ne-


LA

G. DE MARZO
IO olo

gli ordinamenti nei quali sono previsti strumenti processuali


straordinari, attivabili in caso di accertata violazione delle rego-
C

le dettate dall'art. 6 della convenzione, questi ultimi rappresen-


c
O sci

tano, in linea di principio, null'altro che uno sviluppo ulteriore


LO

del processo originario.


————————
Fa

Così come s’intende lo snodo argomentativo contenuto nei


par. 55 e 56 della sentenza in rassegna, secondo il quale l'art. 6
della convenzione tornava in gioco, nel caso di specie, perché la
R

Corte suprema portoghese si era occupata di una «questione


nuova, vale a dire l'analisi della correttezza della condanna del-
CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; gran-
la ricorrente alla luce della constatazione di violazione del dirit-
to a un processo equo», talché «la dedotta mancanza di equità de sezione; sentenza 23 gennaio 2018, causa C-179/16;
della procedura condotta nel quadro della domanda di revisione, Pres. LENAERTS, Rel. FERNLUND, Avv. gen. SAUGMAND-
e più precisamente gli errori che, secondo la ricorrente, hanno SGAARD ØE (concl. conf.); F. Hoffmann-La Roche Ltd e
viziato il ragionamento della Corte suprema, costituiscono degli altri c. Autorità garante della concorrenza e del mercato e
elementi nuovi rispetto alla precedente sentenza della corte». altri.
E, tuttavia, questa coerente conclusione rappresenta un evi- Unione europea — Concorrenza — Intese — Mercato ri-
dente superamento della regola operativa secondo la quale l'art. levante — Medicinali — Sostituibilità — Presupposti
6 trova applicazione (solo) se un ricorso straordinario conduce (Trattato Fue, art. 101).
di diritto o in pratica a far nuovamente giudicare la controversia.
Unione europea — Concorrenza — Parti di un accordo di
licenza — Intesa sulla limitazione di condotte di terzi
III. - Probabilmente condizionati dalla peculiarità della vi-
— Rapporto di accessorietà — Divieto di intese restrit-
cenda concreta, nella quale la ricorrente, condannata ad una
multa di 530 euro, si era vista riconoscere dalla Corte europea tive — Applicabilità (Trattato Fue, art. 101).
nel 2001 2.400 euro a titolo di danno morale e aveva anche con- Unione europea — Concorrenza — Prodotti concorrenti
seguito, dopo il pagamento della sanzione, la cancellazione del- — Intesa sulla diffusione di informazioni ingannevoli
la condanna dal casellario, i giudici europei, nell'esame del me- — Restrizione «per oggetto» — Esenzione dal divieto di
rito del ricorso, giungono a sviluppare considerazioni poco con- intese restrittive — Esclusione (Trattato Fue, art. 101).
vincenti, su un piano generale.
L'art. 101 Tfue dev’essere interpretato nel senso che, ai fini
La grande camera, infatti, come s’è visto, ha ritenuto: a) che dell'applicazione di tale articolo, un'autorità nazionale
l'interpretazione fornita dalla Corte suprema portoghese, secon-
garante della concorrenza può includere nel mercato rile-
do la quale le irregolarità procedurali del tipo di quella accertata
nel caso di specie non comportano automaticamente la riapertu- vante, oltre ai medicinali autorizzati per il trattamento
ra del procedimento, non appariva arbitraria; b) che l'interpreta- delle patologie di cui trattasi, un altro medicinale la cui
zione condotta dalla medesima corte, con riguardo alla sentenza autorizzazione all'immissione in commercio non copra
dei giudici di Strasburgo del 2011, quanto alla mancata indica- detto trattamento, ma che è utilizzato a tal fine e presenta
zione di prescrizioni vincolanti in ordine alla riapertura del pro- quindi un rapporto concreto di sostituibilità con i primi;
cesso e al conseguente margine di discrezionalità affidato alle per determinare se sussista un siffatto rapporto di sosti-
autorità domestiche, non aveva carattere arbitrario e non si tra- tuibilità, tale autorità deve (sempreché le autorità o i giu-
duceva in un diniego di giustizia. dici competenti a tal fine abbiano condotto un esame della
In altre parole, al fine di non confrontarsi con la patente elu- conformità del prodotto in questione alle disposizioni vi-
sione della sentenza del 2011, la decisione in rassegna non ha genti che ne disciplinano la fabbricazione o la commer-
esitato a ricondurre al dictum di quest'ultima un possibile signi- cializzazione) tener conto del risultato di detto esame, va-
ficato coerente con le conclusioni dei giudici portoghesi di non lutandone i possibili effetti sulla struttura della domanda
procedere alla revisione. e dell'offerta. (1)
IL FORO ITALIANO — 2018.
123 PARTE QUARTA 124

L'art. 101, par. 1, Tfue dev’essere interpretato nel senso che commercio [(in prosieguo: l'‘Aic’)] delle autorità competenti
un'intesa, convenuta tra le parti di un accordo di licenza di detto Stato membro rilasciata a norma della presente diret-
relativo allo sfruttamento di un medicinale, la quale, al fi- tiva oppure senza un'autorizzazione a norma del regolamen-
ne di ridurre la pressione concorrenziale sull'uso di tale to (Ce) 726/2004 in combinato disposto con il regolamento
medicinale per il trattamento di determinate patologie, mi- (Ce) 1901/2006 del parlamento europeo e del consiglio, del
ri a limitare le condotte di terzi consistenti nel promuovere 12 dicembre 2006, relativo ai medicinali per uso pediatrico
l'uso di un altro medicinale per il trattamento delle mede- [(G.U. 2006, L 378, pag. 1)] e con il regolamento (Ce)
sime patologie, non sfugge all'applicazione di tale disposi- 1394/2007.
zione per il motivo che tale intesa sarebbe accessoria a Quando per un medicinale è stata rilasciata una [Aic] ini-
detto accordo. (2) ziale ai sensi del 1° comma, ogni ulteriore dosaggio, forma

a
L'art. 101, par. 1, Tfue dev’essere interpretato nel senso che farmaceutica, via di somministrazione e presentazione, non-

to
costituisce una restrizione della concorrenza «per ogget- ché le variazioni ed estensioni sono parimenti autorizzati ai

en
to», ai sensi di tale disposizione, l'intesa tra due imprese sensi del 1° comma o sono inclusi nell'[Aic] iniziale. Tutte
che commercializzano due medicinali concorrenti, avente le autorizzazioni all'immissione in commercio in questione

am
ad oggetto (in un contesto segnato dall'incertezza delle sono considerate facenti parte della stessa autorizzazione
conoscenze scientifiche) la diffusione presso l'agenzia eu- all'immissione in commercio globale (. . .)».

on
ropea per i medicinali, gli operatori sanitari e il pubblico, 7. - L'art. 40, par. 1 e 2, della citata direttiva dispone
di informazioni ingannevoli sugli effetti collaterali negativi quanto segue:

O
M abb
dell'uso di uno di tali medicinali per il trattamento di pa- «1. Gli Stati membri prendono tutte le opportune disposi-

M
tologie non coperte dall'autorizzazione all'immissione in zioni affinché la fabbricazione dei medicinali sul loro territo-
commercio di quest'ultimo, al fine di ridurre la pressione

SI
rio sia subordinata al possesso di un'autorizzazione. L'auto-
IO in
concorrenziale derivante da tale uso sull'uso dell'altro rizzazione deve essere richiesta anche se i medicinali fabbri-

AS
medicinale; una siffatta intesa non può giovarsi dell'esen- cati sono destinati all'esportazione.
so
zione prevista al par. 3 di tale articolo. (3) 2. L'autorizzazione di cui al par. 1 è richiesta sia per la
es

fabbricazione totale o parziale sia per le operazioni di divi-


sione, di confezionamento o di presentazione.
nc

1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul- Tale autorizzazione non è richiesta per le preparazioni, le
l'interpretazione dell'art. 101 Tfue.
D

divisioni, i cambiamenti di confezione o di presentazione,


co

2. - Tale domanda è stata presentata nell'ambito di una


U

eseguiti soltanto per la fornitura al dettaglio, da farmacisti in


controversia tra la F. Hoffmann-La Roche Ltd (in prosieguo:
LA

farmacia, o da altre persone legalmente autorizzate negli Sta-


IO olo

la «Roche»), la Roche s.p.a. (in prosieguo: la «Roche Ita- ti membri ad eseguire dette operazioni».
lia»), la Novartis AG e la Novartis Farma s.p.a. (in prosie-
C

8. - L'art. 101 della direttiva 2001/83 modificata così di-


c

guo: la «Novartis Italia»), da un lato, e l'Autorità garante spone, al par. 1:


O sci
LO

della concorrenza e del mercato (Italia; in prosieguo: «Gli Stati membri gestiscono un sistema di farmacovigi-
l'«Agcm»), dall'altro lato, in merito ai procedimenti avviati lanza per svolgere le loro funzioni in tale ambito e per parte-
Fa

e alle sanzioni pecuniarie inflitte da quest'ultima in relazione cipare alle attività di farmacovigilanza nell'Unione.
ad un'intesa contraria all'art. 101 Tfue. Il sistema di farmacovigilanza va utilizzato per raccogliere
R

informazioni sui rischi dei medicinali in relazione alla salute


Contesto normativo dei pazienti o alla salute pubblica. Le informazioni si riferi-
scono in particolare agli effetti collaterali negativi negli esse-
3. - Le imprese di cui al procedimento principale sono sta- ri umani, derivanti dall'utilizzo del medicinale conforme-
te sanzionate dall'Agcm per aver violato il diritto della con- mente alle indicazioni contenute nell'[Aic] e dall'uso al di
correnza dell'Unione nel periodo compreso tra il 1° giugno fuori delle indicazioni in questione, e agli effetti collaterali
2011 e il 27 febbraio 2014. negativi associati all'esposizione per motivi professionali».
9. - L'art. 106 bis della direttiva 2001/83 modificata così
Direttiva 2001/83/Ce recita:
«1. Quando il titolare dell'[Aic] intende pubblicare in-
4. - Tenuto conto del periodo di violazione considerato, al formazioni relative a questioni di farmacovigilanza riguar-
procedimento principale sono applicabili le disposizioni del- danti l'uso di un determinato medicinale, è tenuto ad infor-
la direttiva 2001/83/Ce del parlamento europeo e del consi- marne le autorità nazionali competenti, l'[agenzia europea
glio, del 6 novembre 2001, recante un codice comunitario re- dei medicinali (Ema)], e la commissione contemporaneamen-
lativo ai medicinali per uso umano (G.U. 2001, L 311, pag. te o prima di rendere pubblica l'informazione.
67), come modificata dal regolamento (Ce) 1394/2007 del Il titolare dell'[Aic] garantisce che tali informazioni siano
parlamento europeo e del consiglio, del 13 novembre 2007 presentate al pubblico in modo obiettivo e non fuorviante.
(G.U. 2007, L 324, pag. 121) (in prosieguo: la «direttiva 2. Se non sussiste la necessità di effettuare l'annuncio con
2001/83»), nonché, a far data dal 21 luglio 2012, da quelle urgenza a fini di salvaguardia della salute pubblica, gli Stati
della direttiva 2001/83, come modificata dalla direttiva membri, l'[Ema] e la commissione si informano al più tardi
2010/84/Ue del parlamento europeo e del consiglio, del 15 24 ore prima della pubblicazione di informazioni su questio-
dicembre 2010 (G.U. 2010, L 348, pag. 74) (in prosieguo: la ni di farmacovigilanza.
«direttiva 2001/83 modificata»). 3. Per le sostanze attive contenute in medicinali autorizza-
5. - L'art. 5, par. 1, della direttiva 2001/83 stabilisce quan- ti in più Stati membri l'[Ema] è responsabile del coordina-
to segue: mento tra le autorità nazionali competenti degli avvisi ri-
«Uno Stato membro può, conformemente alla legislazione guardanti la sicurezza e fornisce calendari per la pubblica-
in vigore e per rispondere ad esigenze speciali, escludere dal- zione delle informazioni.
l'ambito di applicazione della presente direttiva i medicinali Con il coordinamento dell'[Ema], gli Stati membri agisco-
forniti per rispondere ad un'ordinazione leale e non sollecita- no nella misura del possibile per concordare un messaggio
ta, elaborati conformemente alle prescrizioni di un operatore comune sulla sicurezza del medicinale in questione e i calen-
sanitario autorizzato e destinati ad un determinato paziente dari della loro pubblicazione. Su richiesta dell'[Ema], il co-
sotto la sua personale e diretta responsabilità». mitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza for-
6. - Ai sensi dell'art. 6, par. 1, della direttiva medesima: nisce consulenza in merito agli avvisi riguardanti la sicurez-
«Nessun medicinale può essere immesso in commercio in za.
uno Stato membro senza un'autorizzazione all'immissione in (. . .)».
IL FORO ITALIANO — 2018.
125 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 126

Regolamento (Ce) 726/2004 In particolare, il titolare dell'[Aic] comunica immediata-


mente all'[Ema] e alla commissione i divieti o le restrizioni
10. - Tenuto conto del periodo di violazione considerato, imposti dalle autorità competenti di qualsiasi paese nel quale
al procedimento principale sono applicabili le disposizioni il medicinale è immesso in commercio e qualsiasi altro nuo-
del regolamento (Ce) 726/2004 del parlamento europeo e del vo dato che possa influenzare la valutazione dei benefici e
consiglio, del 31 marzo 2004, che istituisce procedure comu- dei rischi del medicinale interessato. Le informazioni com-
nitarie per l'autorizzazione e la sorveglianza dei medicinali prendono i risultati positivi e negativi degli studi clinici o di
per uso umano e veterinario, e che istituisce l'agenzia euro- altri studi per tutte le indicazioni e per tutti i gruppi di pa-
pea per i medicinali (G.U. 2004, L 136, pag. 1), come modi- zienti, presenti o non presenti nell'[Aic], nonché i dati relati-
ficato dal regolamento (Ce) 219/2009 del parlamento euro- vi a usi del medicinale non conformi alle indicazioni conte-

a
peo e del consiglio, dell'11 marzo 2009 (G.U. 2009, L 87, nute nell'[Aic].

to
pag. 109) (in prosieguo: il «regolamento 726/2004») e, a far 3. Il titolare dell'[Aic] deve garantire che le informazioni

en
data dal 2 luglio 2012, da quelle del regolamento 726/2004, relative al medicinale vengano aggiornate tenendo conto del-
come modificato dal regolamento (Ue) 1235/2010 del parla- le conoscenze scientifiche più recenti, comprese le conclu-

am
mento europeo e del consiglio, del 15 dicembre 2010 (G.U. sioni della valutazione e le raccomandazioni rese pubbliche
2010, L 348, pag. 1 e rettifica in G.U. 2012, L 201, pag. 138) tramite il portale web europeo dei medicinali istituito ai sensi

on
(in prosieguo: il «regolamento 726/2004 modificato»). dell'art. 26.
11. - L'art. 16 del regolamento 726/2004 è così formulato: 3 bis. Ai fini della valutazione continua del rapporto ri-

O
M abb
«1. Dopo aver ottenuto un'[Aic] rilasciata a norma del schio/beneficio, l'[Ema] può, in qualsiasi momento, chiedere

M
presente regolamento, il titolare della medesima tiene conto al titolare dell'[Aic] di presentare dati che dimostrino che il

SI
dei progressi tecnici e scientifici nei metodi di fabbricazione rapporto rischio/beneficio resta favorevole. Il titolare del-
IO in
e di controllo di cui all'art. 8, par. 3, lett. d) e h), della diret- l'[Aic] ottempera in modo esaustivo e tempestivo ad ogni ri-

AS
tiva 2001/83/Ce e introduce tutte le variazioni necessarie af- chiesta di tal tipo.
so

finché il medicinale possa essere fabbricato e controllato con L'[Ema] può in qualsiasi momento chiedere al titolare del-
es

metodi scientifici generalmente accettati. Per tali variazioni, l'[Aic] di trasmettere una copia del documento di riferimento
il titolare chiede un'autorizzazione a norma del presente re- del sistema di farmacovigilanza. Il titolare dell'[Aic] tra-
nc

golamento. smette la copia entro sette giorni dal ricevimento della ri-
D

2. Il titolare dell'[Aic] informa immediatamente l'[Ema], chiesta.


co

la commissione e gli Stati membri circa ogni nuovo dato che 4. La commissione, sentita l'[Ema], adotta misure adegua-
LA

possa implicare variazioni delle informazioni o dei documen- te per l'esame delle variazioni delle autorizzazioni all'im-
IO olo

ti di cui all'art. 8, par. 3, agli art. 10, 10 bis, 10 ter e 11 e missione in commercio, sotto forma di regolamento. Tali mi-
C

all'all. I della direttiva 2001/83/Ce o all'art. 9, par. 4, del sure intese a modificare elementi non essenziali del presente
c

presente regolamento. regolamento completandolo sono adottate secondo la proce-


O sci
LO

In particolare egli comunica immediatamente all'[Ema], dura di regolamentazione con controllo di cui all'art. 87, par.
alla commissione e agli Stati membri i divieti o i limiti im- 2 bis».
Fa

posti dalle autorità competenti di qualsiasi paese nel quale il 13. - L'art. 17 del regolamento 726/2004 prevede quanto
medicinale per uso umano è immesso in commercio e qual- segue:
R

siasi altro nuovo dato che possa influenzare la valutazione «Il richiedente o il titolare di un'[Aic] è responsabile del-
dei benefici e dei rischi del medicinale per uso umano inte- l'esattezza dei documenti e dei dati che ha fornito».
ressato. 14. - L'art. 22 di tale regolamento così recita:
Ai fini della valutazione continua del rapporto ri- «L'[Ema], in stretta cooperazione con i sistemi nazionali
schio/beneficio, l'[Ema] può, in qualsiasi momento, chiedere di farmacovigilanza istituiti in forza dell'art. 102 della diret-
al titolare dell'[Aic] di presentare dati che dimostrino che il tiva 2001/83/Ce, riceve qualsiasi pertinente informazione re-
rapporto rischio/beneficio resta favorevole. lativa ai presunti effetti collaterali negativi dei medicinali per
3. Se il titolare dell'autorizzazione per un medicinale per uso umano che sono stati autorizzati dalla Comunità secondo
uso umano propone di apportare variazioni alle informazioni il presente regolamento. Se del caso, il comitato per i medi-
e ai documenti di cui al par. 2, presenta all'[Ema] una do- cinali per uso umano formula, a norma dell'art. 5 del presen-
manda in tal senso. te regolamento, pareri sulle misure necessarie. Tali pareri
4. La commissione, sentita l'[Ema], adotta misure adegua- sono resi accessibili al pubblico.
te per l'esame delle variazioni delle autorizzazioni all'im- (. . .)
missione in commercio, sotto forma di regolamento. Tali mi- Il titolare dell'[Aic] e le autorità competenti degli Stati
sure intese a modificare elementi non essenziali del presente membri fanno in modo che ogni pertinente informazione re-
regolamento completandolo sono adottate secondo la proce- lativa ai presunti effetti collaterali negativi dei medicinali au-
dura di regolamentazione con controllo di cui all'art. 87, par. torizzati ai sensi del presente regolamento sia trasmessa
2 bis». all'[Ema] ai sensi del presente regolamento. I pazienti sono
12. - L'art. 16 del regolamento 726/2004 modificato così invitati a segnalare gli effetti collaterali negativi al personale
dispone: sanitario».
«1. Dopo il rilascio di un'[Aic] a norma del presente rego- 15. - L'art. 24, par. 5, del regolamento 726/2004 prevede-
lamento, il titolare della medesima tiene conto dei progressi va quanto segue:
scientifici e tecnici nei metodi di fabbricazione e di controllo «Il titolare dell'[Aic] non può comunicare al pubblico in-
di cui all'art. 8, par. 3, lett. d) e h), della direttiva 2001/83/Ce formazioni sui problemi di farmacovigilanza in relazione ai
e introduce tutte le modifiche necessarie affinché il medici- suoi medicinali autorizzati senza darne preventivamente o
nale possa essere fabbricato e controllato con metodi scienti- contestualmente notifica all'[Ema].
fici generalmente accettati. Per tali modifiche il titolare chie- Il titolare dell'[Aic] assicura comunque che tali informa-
de un'autorizzazione a norma del presente regolamento. zioni siano presentate in modo obiettivo e non fuorviante.
2. Il titolare dell'[Aic] fornisce immediatamente Gli Stati membri adottano i provvedimenti necessari ad as-
all'[Ema], alla commissione e agli Stati membri tutte le in- sicurare che al titolare di un'[Aic] che manchi di adempiere a
formazioni nuove che possano implicare modifiche delle in- tali obblighi siano comminate sanzioni efficaci, proporziona-
formazioni o dei documenti di cui all'art. 8, par. 3, agli art. te e dissuasive».
10, 10 bis, 10 ter e 11, o all'art. 32, par. 5, e all'all. I della 16. - Ai sensi del regolamento 1235/2010, il capo 3, con-
direttiva 2001/83/Ce o all'art. 9, par. 4, del presente regola- tenuto nel titolo II del regolamento 726/2004, dal titolo
mento. «farmacovigilanza», e che comprende gli art. da 21 a 29 di
IL FORO ITALIANO — 2018.
127 PARTE QUARTA 128

tale regolamento, è stato sostituito. L'art. 28, par. 4, del re- uno Stato membro o laddove siano toccati gli interessi della
golamento 726/2004 modificato è formulato nei termini se- Comunità:
guenti: 1) completezza e accuratezza delle informazioni e dei do-
«Qualora una relazione di valutazione raccomandi un in- cumenti contenuti in una domanda di [Aic] in forza del rego-
tervento riguardante l'[Aic], il comitato per i medicinali per lamento (Ce) 726/2004 ovvero di tutti gli altri documenti e
uso umano esamina, entro trenta giorni dal ricevimento, la dati presentati all'[Ema] in risposta agli obblighi stabiliti in
relazione del comitato di valutazione dei rischi per la farma- tale regolamento».
covigilanza e adotta un parere sul mantenimento, sulla varia- 20. - L'art. 1, punto 1, del regolamento 658/2007 modifi-
zione, sulla sospensione o sulla revoca dell'[Aic], compren- cato è formulato nei termini seguenti:
dente un calendario per l'applicazione del parere. Qualora «l'obbligo di fornire informazioni e documenti completi e

a
detto parere del comitato per i medicinali per uso umano di- accurati con le domande di [Aic] presentate a norma del re-

to
verga dalla raccomandazione del comitato di valutazione dei golamento (Ce) 726/2004 all'[Ema], in ottemperanza agli

en
rischi per la farmacovigilanza, il comitato per i medicinali obblighi previsti dallo stesso regolamento e dal regolamento
per uso umano acclude al suo parere una spiegazione detta- (Ce) 1901/2006, se la violazione riguarda un elemento im-

am
gliata dei motivi scientifici delle divergenze unitamente alla portante».
raccomandazione. 21. - L'art. 16, par. 1, del regolamento 658/2007 così di-

on
Se in tale parere è indicata la necessità di una misura re- spone:
golatoria concernente l'[Aic], la commissione adotta una «Se, in seguito alla procedura di cui alla sottosezione 1, la

O
M abb
decisione con cui varia, sospende o revoca l'[Aic]. L'art. commissione riconosce che il titolare dell'[Aic] ha commes-

M
10 del presente regolamento si applica all'adozione di que- so, intenzionalmente o per negligenza, una violazione di cui

SI
sta decisione. Quando la commissione adotta tale decisio- all'art. 1, può adottare una decisione con cui impone un'am-
IO in
ne, può anche adottare una decisione di cui sono destinata- menda non superiore al cinque per cento del fatturato comu-

AS
ri gli Stati membri a norma dell'art. 127 bis della direttiva nitario del titolare dell'autorizzazione nel precedente eserci-
so

2001/83/Ce». zio».
es

17. - L'art. 84 di tale regolamento così recita:


«1. Senza pregiudizio del protocollo sui privilegi e sulle Procedimento principale e questioni pregiudiziali
nc

immunità delle Comunità europee, gli Stati membri determi-


D

nano le sanzioni da irrogare in caso di violazione delle di- 22. - L'Agcm, con decisione 27 febbraio 2014 (Foro it.,
co

sposizioni del presente regolamento o dei regolamenti adot- 2014, III, 266) (in prosieguo: la «decisione dell'Agcm»), ha
LA

tati in forza del medesimo e adottano tutti i provvedimenti inflitto due ammende, una alla Roche e alla sua controllata
IO olo

necessari per assicurare l'applicazione delle sanzioni. Le Roche Italia, per un importo di circa 90,6 milioni di EUR, e
C

sanzioni sono efficaci, proporzionate e dissuasive. l'altra alla Novartis e alla sua controllata Novartis Italia, per
c

(. . .) un importo di circa 92 milioni di EUR, in base al motivo che


O sci
LO

2. Gli Stati membri informano immediatamente la com- tali imprese avevano concluso un'intesa contraria all'art. 101
missione dell'avvio di ogni procedimento contenzioso per Tfue, diretta ad ottenere una differenziazione artificiosa tra i
Fa

violazione del presente regolamento. farmaci Avastin e Lucentis, manipolando la percezione dei
3. In caso di inosservanza di taluni obblighi correlati alle rischi dell'uso in ambito oftalmico dell'Avastin.
R

autorizzazioni all'immissione in commercio rilasciate a nor- 23. - I due medicinali in questione sono stati sviluppati
ma del presente regolamento, la commissione, su richiesta dalla Genentech, società con sede negli Stati uniti, la cui at-
dell'[Ema], può imporre penali ai titolari di tali autorizzazio- tività è limitata al territorio di tale paese. La Genentech ha
ni. Importi massimi, condizioni e modalità di riscossione di affidato lo sfruttamento commerciale dell'Avastin al di fuori
tali penali sono stabiliti dalla commissione. Tali misure inte- del territorio degli Stati uniti alla Roche, sua società madre.
se a modificare elementi non essenziali del presente regola- Poiché quest'ultima non è attiva nel settore dell'oftalmo-
mento completandolo sono adottate secondo la procedura di logia, la Genentech ha inoltre incaricato il gruppo Novartis
regolamentazione con controllo di cui all'art. 87, par. 2 bis. di assicurare lo sfruttamento commerciale del Lucentis fuori
La commissione pubblica i nominativi dei titolari di una dal territorio degli Stati uniti, mediante un accordo di licenza
[Aic] implicati e l'ammontare e le ragioni delle sanzioni pe- stipulato nel giugno 2003.
cuniarie irrogate». 24. - Nell'Unione europea l'Aic dei medicinali in questio-
ne è sottoposta, in virtù delle loro caratteristiche biotecnolo-
Regolamento (Ce) 658/2007 giche, alla procedura centralizzata prevista dal regolamento
726/2004.
18. - Tenuto conto del periodo di violazione considerato, 25. - Il 12 gennaio 2005 la commissione ha rilasciato
al procedimento principale sono applicabili le disposizioni un'Aic dell'Avastin per la cura di talune patologie tumorali.
del regolamento (Ce) 658/2007 della commissione, del 14 Il 26 settembre 2005 l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha
giugno 2007, relativo alle sanzioni pecuniarie in caso di vio- inserito l'Avastin tra i medicinali interamente a carico del
lazione di determinati obblighi connessi con le autorizzazioni servizio sanitario nazionale.
all'immissione in commercio rilasciate a norma del regola- 26. - Il 22 gennaio 2007 la commissione ha parimenti con-
mento 726/2004 (G.U. 2007, L 155, pag. 10) e, a far data dal cesso un'Aic al Lucentis per il trattamento di patologie of-
2 luglio 2012, da quelle di tale regolamento, come modifica- talmiche. Il 31 maggio 2007 l'Aifa ha inserito il Lucentis
to dal regolamento (Ue) 488/2012 della commissione, dell'8 nell'elenco dei medicinali non rimborsabili.
giugno 2012 (G.U. 2012, L 150, pag. 68) (in prosieguo: il 27. - Prima dell'immissione in commercio del Lucentis,
«regolamento 658/2007 modificato»). alcuni medici avevano cominciato a prescrivere l'Avastin ai
19. - L'art. 1, punto 1, del regolamento 658/2007 prevede- loro pazienti affetti da patologie oftalmiche. Questa prescri-
va quanto segue: zione dell'Avastin per indicazioni non menzionate nell'Aic
«Il presente regolamento stabilisce regole concernenti l'ir- (in prosieguo: «off-label») per la cura di tali malattie ha ini-
rogazione di sanzioni pecuniarie ai titolari delle autorizza- ziato a diffondersi a livello mondiale. A causa del prezzo
zioni all'immissione in commercio rilasciate in forza del re- unitario inferiore dell'Avastin, il suo utilizzo per tali patolo-
golamento (Ce) 726/2004 per le violazioni degli obblighi gie si è protratto dopo l'immissione in commercio del Lucen-
sotto menzionati, nei casi in cui la violazione in questione tis.
possa avere importanti implicazioni per la salute pubblica 28. - Ai sensi della regolamentazione italiana, che consen-
nella Comunità o laddove abbia una dimensione comunitaria tiva il rimborso dell'uso off-label di un medicinale in assen-
per il fatto di avvenire o di manifestare i suoi effetti in più di za di valida alternativa terapeutica autorizzata per il tratta-
IL FORO ITALIANO — 2018.
129 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 130

mento della patologia interessata, nel mese di maggio 2007 plicazione dell'eccezione legale di cui all'art. 101, par. 3,
l'Aifa ha inserito nell'elenco dei medicinali rimborsabili l'u- Tfue.
so dell'Avastin per il trattamento delle maculopatie essudati- 2) Se l'art. 101 Tfue consenta all'Autorità nazionale a tu-
ve. tela della concorrenza di definire il mercato rilevante in ma-
29. - In seguito all'inserimento nell'elenco dei medicinali niera autonoma rispetto al contenuto delle [Aic] dei farmaci
rimborsabili in Italia — avvenuto il 4 dicembre 2008 — del rilasciate dalle competenti Autorità di regolazione farmaceu-
Lucentis e di altri medicinali autorizzati per il trattamento tica (Aifa ed Ema) o se, al contrario, per i medicinali auto-
delle patologie oftalmiche di cui trattasi, l'Aifa ha gradual- rizzati, il mercato giuridicamente rilevante ai sensi dell'art.
mente escluso la rimborsabilità dell'Avastin off-label per tali 101 Tfue debba ritenersi conformato e configurato in via
patologie. primaria dall'apposita Autorità di regolazione in modo vin-

a
30. - Con decisione del 30 agosto 2012, la commissione, colante anche per l'Autorità nazionale a tutela della concor-

to
ottenuto il parere favorevole dell'Ema, ha modificato il rias- renza.

en
sunto delle caratteristiche dell'Avastin, per citare alcuni ef- 3) Se, anche alla luce delle previsioni contenute nella di-
fetti collaterali negativi connessi all'uso di tale medicinale rettiva [2001/83] ed in particolare nell'art. 5 relativo al-

am
per il trattamento di patologie oftalmiche non coperte dal- l'[Aic] dei farmaci, l'art. 101 Tfue consenta di considerare
l'Aic di quest'ultimo. sostituibili e di includere, quindi, nell'ambito dello stesso

on
31. - A seguito di tale modifica del riassunto delle caratte- mercato rilevante un farmaco utilizzato off-label ed un far-
ristiche dell'Avastin, il 18 ottobre 2012 l'Aifa ha ritirato dal- maco dotato di Aic in relazione alle medesime indicazioni te-

O
M abb
l'elenco dei medicinali rimborsabili l'Avastin utilizzato per rapeutiche.

M
indicazioni terapeutiche non coperte dalla rispettiva Aic. 4) Se, ai sensi dell'art. 101 Tfue, ai fini della delimitazio-

SI
32. - Secondo la decisione dell'Agcm, i gruppi Roche e ne del mercato rilevante, assuma rilevanza accertare, oltre al-
IO in
Novartis hanno concluso un accordo di ripartizione del mer- la sostanziale fungibilità dei prodotti farmaceutici dal lato

AS
cato, costitutivo di una restrizione della concorrenza per og- della domanda, se l'offerta degli stessi sul mercato sia o me-
so

getto. In particolare, ai sensi del punto 177 di tale decisione, no avvenuta in conformità al quadro regolamentare avente ad
es

l'Avastin e il Lucentis sarebbero del tutto equivalenti per il oggetto la commercializzazione dei farmaci.
trattamento di malattie oftalmiche. L'intesa avrebbe avuto lo 5) Se possa comunque considerarsi restrittiva della con-
nc

scopo di produrre e diffondere notizie in grado di ingenerare correnza per oggetto la condotta concertata volta ad enfatiz-
D

preoccupazioni pubbliche sulla sicurezza degli usi oftalmici zare la minore sicurezza o la minore efficacia di un farmaco,
co

dell'Avastin e di svalutare le contrarie acquisizioni scientifi- quando tale minore efficacia o sicurezza, sebbene non suf-
LA

che. Tale intesa avrebbe altresì riguardato la procedura di fragata da acquisizioni scientifiche certe, non può, comun-
IO olo

modifica del riassunto delle caratteristiche dell'Avastin in que, alla luce dello stadio delle conoscenze scientifiche di-
C

corso presso l'Ema e il successivo invio di una comunicazio- sponibili all'epoca dei fatti, neanche essere incontrovertibil-
c

ne formale agli operatori sanitari, provocati dalla Roche. mente esclusa».


O sci
LO

33. - Secondo tale decisione, e in particolare secondo il


punto 88 della stessa, in ragione del suo uso off-label, am- Sulla domanda di riapertura della fase orale del procedi-
Fa

piamente diffuso in Italia, in oftalmologia l'Avastin è dive- mento


nuto il principale concorrente di Lucentis. L'Agcm ha con-
R

statato, ai punti da 82 a 88 della medesima decisione, che 37. - La Roche Italia, con lettera del 14 novembre 2017, ha
l'intesa ha provocato un calo delle vendite dell'Avastin e ha domandato la riapertura della fase orale.
causato uno spostamento della domanda a favore del Lucen- 38. - A sostegno della propria domanda, essa fa valere che
tis. Tale circostanza, secondo il punto 229 della decisione l'attività consistente nell'offrire un nuovo medicinale prodot-
dell'Agcm, avrebbe generato costi supplementari per il ser- to a partire dall'Avastin è stata qualificata quale riconfezio-
vizio sanitario nazionale, valutati, per il solo anno 2012, in namento ai par. 68 e 82 delle conclusioni dell'avvocato ge-
circa 45 milioni di EUR. nerale, mentre tale attività implica un'operazione più com-
34. - Dopo che il Tar Lazio (Italia) ha respinto i loro ricor- plessa. Essa ritiene, inoltre, che la sentenza 7 febbraio 2013,
si presentati avverso detta decisione, la Roche, la Novartis e Slovenská sporiteþĈa (C-68/12, EU:C:2013:71, Foro it., Rep.
le rispettive controllate italiane hanno proposto appello di- 2013, voce Unione europea, nn. 1446, 1502), cui l'avvocato
nanzi al Consiglio di Stato (Italia). generale fa riferimento ai par. 89 e 166 delle conclusioni,
35. - Le ricorrenti nel procedimento principale affermano non rilevi per la soluzione della presente causa.
che, senza l'accordo di licenza tra la Genentech e la Novar- 39. - Da consolidata giurisprudenza risulta che la corte
tis, quest'ultima non avrebbe potuto entrare nel mercato rile- può, d'ufficio o su proposta dell'avvocato generale, o su do-
vante a breve termine. In tale contesto, le imprese Roche e manda delle parti, disporre la riapertura della fase orale del
Novartis non potrebbero essere considerate concorrenti, procedimento, ai sensi dell'art. 83 del regolamento di proce-
nemmeno potenziali. Le ricorrenti nel procedimento princi- dura, qualora essa ritenga di non essere sufficientemente in-
pale ritengono che le parti dell'accordo di licenza avrebbero formata oppure che la causa debba essere decisa sulla base di
potuto legittimamente prevedere per contratto che la Roche un argomento che non sia stato oggetto di discussione tra le
si astenesse dal fare concorrenza alla Novartis, licenziataria, parti (sentenza 15 settembre 2011, Accor, C-310/09, EU:C:
nel mercato rilevante. Una tale restrizione, secondo le ricor- 2011:581, punto 19 e giurisprudenza ivi citata, Foro it., Rep.
renti, sfugge del tutto al divieto di cui all'art. 101, par. 1, 2013, voce cit., nn. 1308, 1311). Per contro, lo statuto della
Tfue. Corte di giustizia dell'Unione europea e il regolamento di
36. - Il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere il pro- procedura non prevedono la facoltà per le parti di depositare
cedimento e di sottoporre alla corte le seguenti questioni osservazioni in risposta alle conclusioni presentate dal-
pregiudiziali: l'avvocato generale (sentenza 16 dicembre 2010, Stichting
«1) Se la corretta interpretazione dell'art. 101 Tfue con- Natuur en Milieu e a., C-266/09, EU:C:2010:779, punto 28
senta di considerare concorrenti le parti di un accordo di li- nonché giurisprudenza ivi citata, Foro it., Rep. 2011, voce
cenza laddove l'impresa licenziataria operi nel mercato rile- cit., n. 1777).
vante interessato solo in virtù dell'accordo stesso. Se, ed 40. - Le osservazioni della Roche Italia mirano a risponde-
eventualmente entro quali limiti, ricorrendo tale situazione, re a taluni punti delle conclusioni dell'avvocato generale.
le eventuali limitazioni della concorrenza del licenziante nei Orbene, dalla giurisprudenza citata al punto precedente
confronti del licenziatario, pur non espressamente previste emerge che la presentazione di siffatte osservazioni non è
dall'accordo di licenza, sfuggano all'applicazione dell'art. prevista dai testi che disciplinano il procedimento dinanzi al-
101, par. 1, Tfue o rientrino, comunque, nell'ambito di ap- la corte.
IL FORO ITALIANO — 2018.
131 PARTE QUARTA 132

41. - Inoltre, la corte ritiene, sentito l'avvocato generale, cui Aic non copra detto trattamento, ma che è utilizzato a tal
di essere sufficientemente edotta per rispondere alle questio- fine. In caso affermativo, il giudice del rinvio chiede, inoltre,
ni proposte dal giudice del rinvio e che tutti gli argomenti se detta autorità debba tenere conto della conformità di tale
necessari per pronunciarsi siano stati discussi dalle parti. uso off-label alla normativa farmaceutica dell'Unione.
42. - Di conseguenza, occorre respingere la domanda di- 49. - Al fine di rispondere a tali questioni, occorre ricorda-
retta alla riapertura della fase orale del procedimento. re che la definizione del mercato rilevante, nell'ambito del-
l'applicazione dell'art. 101, par. 1, Tfue, è intesa unicamente
Sulla ricevibilità della domanda di pronuncia pregiudiziale a determinare se l'accordo in questione possa incidere sul
commercio tra gli Stati membri e abbia per oggetto o per ef-
43. - L'Agcm, l'Associazione italiana delle unità dedicate fetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concor-

a
autonome private di Day Surgery e dei centri di chirurgia renza nel mercato interno (sentenza 11 luglio 2013, Gosselin

to
ambulatoriale (Aiudapds) e la regione Emilia-Romagna fan- Group/Commissione, C-429/11 P, non pubblicata, EU:C:

en
no valere che la domanda di pronuncia pregiudiziale è irrice- 2013:463, punto 75 e giurisprudenza ivi citata).
vibile, in quanto non contiene un'adeguata descrizione dei 50. - Il mercato dei prodotti da prendere in considerazione

am
fatti del procedimento principale e degli argomenti delle par- comprende tutti i prodotti e/o servizi che sono considerati in-
ti. tercambiabili o sostituibili dal consumatore, in ragione delle

on
44. - A questo proposito occorre ricordare che, nell'ambito loro caratteristiche, dei loro prezzi e dell'uso al quale sono
della cooperazione tra la corte e i giudici nazionali istituita destinati (v. sentenza 28 febbraio 2013, Ordem dos Técnicos

O
M abb
dall'art. 267 Tfue, spetta esclusivamente al giudice naziona- Oficiais de Contas, C-1/12, EU:C:2013:127, punto 77, Foro

M
le, cui è stata sottoposta la controversia e che deve assumersi it., Rep. 2013, voce cit., n. 1448).

SI
la responsabilità dell'emananda decisione giurisdizionale, 51. - La nozione di mercato rilevante implica che vi possa
IO in
valutare, alla luce delle particolari circostanze di ciascuna essere concorrenza effettiva tra i prodotti o servizi che ne

AS
causa, sia la necessità di una pronuncia pregiudiziale per es- fanno parte, il che presuppone un sufficiente grado di inter-
so

sere in grado di emettere la propria sentenza, sia la rilevanza cambiabilità per lo stesso uso tra tutti i prodotti o servizi che
es

delle questioni che sottopone alla corte. Di conseguenza, se fanno parte dello stesso mercato (sentenza 13 febbraio 1979,
le questioni sollevate riguardano l'interpretazione del diritto Hoffmann-La Roche/Commissione, 85/76, EU:C:1979:36,
nc

dell'Unione, la corte, in via di principio, è tenuta a statuire punto 28, Foro it., 1979, IV, 357). L'intercambiabilità o la
D

(v. sentenza 6 settembre 2016, P., C-182/15, EU:C:2016: sostituibilità non si valuta unicamente in relazione alle carat-
co

630, punto 19 e giurisprudenza citata, Foro it., Rep. 2016, teristiche oggettive dei prodotti e dei servizi di cui trattasi. Si
LA

voce cit., n. 895). devono prendere in considerazione anche le condizioni della


IO olo

45. - Ne consegue che le questioni relative all'interpreta- concorrenza, nonché la struttura della domanda e dell'offerta
C

zione del diritto dell'Unione sollevate dal giudice nazionale nel mercato (v., in relazione all'art. 102 Tfue, sentenza 9 no-
c

nel contesto normativo e fattuale che egli definisce sotto la vembre 1983, Nederlandsche Banden-Industrie-Michelin/
O sci
LO

propria responsabilità, e del quale non spetta alla corte veri- Commissione, 322/81, EU:C:1983:313, punto 37, Foro it.,
ficare l'esattezza, godono di una presunzione di rilevanza. Il 1985, IV, 65).
Fa

diniego, da parte della corte, di statuire su una domanda pre- 52. - A tale riguardo, si deve sottolineare che il fatto che
sentata da un giudice nazionale è possibile solo qualora risul- taluni prodotti farmaceutici siano fabbricati o venduti in mo-
R

ti in maniera manifesta che la richiesta interpretazione del di- do illecito impedisce, in linea di principio, di considerarli
ritto dell'Unione non ha alcun rapporto con la realtà effettiva come sostituibili o intercambiabili, sia dal lato dell'offerta, a
o l'oggetto del procedimento principale, qualora la questione causa dei rischi giuridici, economici, tecnici o di lesione alla
sia di natura ipotetica oppure quando la corte non disponga reputazione a cui espongono i produttori e i distributori di ta-
degli elementi di fatto e di diritto necessari per fornire una li prodotti, che dal lato della domanda, tenuto conto, in parti-
soluzione utile alle questioni che le sono sottoposte (sentenza colare, dei rischi per la salute pubblica che essi generano
26 luglio 2017, Persidera, C-112/16, EU:C:2017:597, punto presso gli operatori sanitari e i pazienti.
24 e giurisprudenza citata). 53. - Infatti, risulta dall'art. 6 della direttiva 2001/83 che
46. - Orbene, nella presente causa, la domanda di pronun- nessun medicinale può essere immesso in commercio in uno
cia pregiudiziale contiene una descrizione degli elementi di Stato membro senza Aic rilasciata dalle autorità competenti
diritto e di fatto della controversia principale sufficiente per di detto Stato membro a norma della citata direttiva oppure
consentire alla corte di fornire una risposta utile alle questio- senza un'autorizzazione rilasciata a norma del regolamento
ni sollevate. Tali questioni, che vertono sull'interpretazione 726/2004.
dell'art. 101 Tfue, si inseriscono nell'ambito di una contro- 54. - Tuttavia, nel caso di specie, è pacifico che, durante il
versia avente ad oggetto la validità di una decisione in cui periodo dell'asserita violazione, l'Avastin era coperto da
l'Agcm ha applicato tale articolo. Esse presentano quindi un un'Aic regolarmente rilasciata dalla commissione, sulla base
rapporto diretto con l'oggetto del procedimento principale e di detto regolamento, per il trattamento di patologie tumorali.
non sono di natura ipotetica. Del resto, l'Agcm, l'Aiudapds, 55. - Il procedimento principale concerne l'uso dell'Ava-
la regione Emilia-Romagna e tutti i soggetti che hanno preso stin per il trattamento di patologie oftalmiche che non erano
parte al procedimento sono stati in grado di presentare osser- coperte dalla citata Aic. Il giudice del rinvio si chiede quindi,
vazioni sulle questioni poste dal giudice del rinvio. in sostanza, se l'Agcm potesse includere nel mercato rilevan-
47. - Dalle precedenti considerazioni deriva che le que- te tale uso off-label dell'Avastin, per il caso in cui detto uso
stioni pregiudiziali sono ricevibili. non rispetti le condizioni stabilite dalla normativa dell'Unio-
ne relativa ai prodotti farmaceutici. La Roche, infatti, fa va-
Sulle questioni pregiudiziali lere al riguardo che una parte consistente, se non la maggior
parte, dell'Avastin destinato ad un uso off-label in Italia è
Sulle questioni seconda, terza e quarta stata riconfezionata su base seriale, senza autorizzazione per
la fabbricazione, e venduta ai fornitori di assistenza sanitaria
48. - Con le sue questioni seconda, terza e quarta, che oc- anticipatamente rispetto alla presentazione di prescrizioni
corre esaminare congiuntamente, il giudice del rinvio chiede, mediche individuali.
in sostanza, se l'art. 101 Tfue debba essere interpretato nel 56. - A tale proposito, occorre sottolineare che la direttiva
senso che, ai fini dell'applicazione di tale articolo, un'autori- 2001/83 non vieta l'uso di medicinali per indicazioni tera-
tà nazionale garante della concorrenza può includere nel peutiche non coperte dalla relativa Aic. L'art. 5, par. 1, della
mercato rilevante, oltre ai medicinali autorizzati per il trat- direttiva 2001/83 prevede infatti che uno Stato membro, al
tamento delle patologie di cui trattasi, un altro medicinale la fine di rispondere ad esigenze speciali, possa escludere dal
IL FORO ITALIANO — 2018.
133 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 134

campo di applicazione della direttiva medesima i medicinali 63. - Al contrario, fatte salve le verifiche che spetta al giu-
forniti per rispondere ad un'ordinazione leale e non sollecita- dice del rinvio se del caso effettuare, risulta, in particolare,
ta, elaborati conformemente alle prescrizioni di un operatore dai punti 70 e 208 della decisione dell'Agcm che l'Ema e la
sanitario autorizzato e destinati a determinati pazienti, sotto commissione, al momento dell'adozione di tale decisione,
la responsabilità personale e diretta di quest'ultimo. non avevano accolto la richiesta della Roche volta ad inclu-
57. - La corte ha considerato, a tal riguardo, che dal com- dere nell'elenco degli «effetti indesiderati», che figura nel
plesso dei requisiti indicati nella citata disposizione, letti alla riassunto delle caratteristiche dell'Avastin, taluni effetti col-
luce degli obiettivi essenziali della direttiva in esame e, se- laterali negativi legati all'uso intravitreale di tale medicinale,
gnatamente, di quello relativo alla tutela della salute pubbli- e hanno ritenuto che tali effetti giustificassero solo una men-
zione fra le «avvertenze speciali e precauzioni d'impiego».

a
ca, risulta che la deroga prevista dalla disposizione di cui
trattasi può riguardare unicamente situazioni in cui il medico 64. - In tali circostanze, lo stato di incertezza in merito alla

to
ritenga che lo stato di salute di propri specifici pazienti ri- liceità delle condizioni di riconfezionamento e di prescrizio-

en
chieda la somministrazione di un medicinale di cui non esiste ne dell'Avastin per il trattamento di patologie oftalmiche non
l'equivalente autorizzato sul mercato nazionale o che non ri- ostava a che l'Agcm, ai fini dell'applicazione dell'art. 101,

am
sulti disponibile sul mercato medesimo (sentenze 29 marzo par. 1, Tfue, concludesse che tale prodotto rientrava nello
2012, Commissione/Polonia, C-185/10, EU:C:2012:181, stesso mercato di un altro medicinale la cui Aic copre speci-

on
punto 36, Foro it., 2012, IV, 406, nonché 16 luglio 2015, ficamente tali indicazioni terapeutiche.
65. - Si deve inoltre sottolineare a tale riguardo che, tenuto

O
Abcur, C-544/13 e C-545/13, EU:C:2015:481, punto 56, Fo-

M abb
ro it., Rep. 2015, voce cit., n. 2030). conto delle peculiarità della concorrenza nel settore farma-

M
58. - Peraltro, la normativa dell'Unione in materia farma- ceutico, il mercato rilevante ai fini dell'applicazione dell'art.

SI
ceutica disciplina le condizioni alle quali un medicinale co- 101, par. 1, Tfue in linea di principio è tale da includere i
IO in medicinali utilizzabili per le stesse indicazioni terapeutiche,

AS
me l'Avastin può essere riconfezionato per consentirne l'i-
poiché i medici prescriventi sono mossi principalmente da
so
niezione intravitreale. In tal senso, conformemente all'art. 40
della direttiva 2001/83, la produzione di un medicinale è considerazioni di opportunità terapeutica e di efficacia dei
es

soggetta a un regime di autorizzazione, salvo che per le ope- medicinali.


razioni di riconfezionamento eseguite per la fornitura al det- 66. - Orbene, è pacifico tra le parti del procedimento prin-
nc

taglio da parte di operatori sanitari (sentenza 28 giugno cipale che, durante il periodo della violazione oggetto della
D

decisione dell'Agcm, l'Avastin era stato spesso prescritto per


co

2012, Caronna, C-7/11, EU:C:2012:396, punto 35, Foro it.,


U

2012, IV, 507). Il riconfezionamento dell'Avastin ai fini del il trattamento di malattie oftalmiche, nonostante il fatto che
LA

la rispettiva Aic non coprisse tali indicazioni. Tale circostan-


IO olo

suo utilizzo in oftalmologia richiede quindi, in linea di prin-


cipio, un'autorizzazione, salvo il caso in cui tale operazione za denota pertanto l'esistenza di un rapporto concreto di so-
C

sia eseguita soltanto per la fornitura al dettaglio, da parte di stituibilità tra il medicinale in questione e quelli autorizzati
c

per dette patologie oftalmiche, tra i quali figura il Lucentis. E


O sci

farmacisti in farmacia, o da altre persone legalmente autoriz-


LO

zate negli Stati membri (sentenza 11 aprile 2013, Novartis ciò tanto più ove si consideri che, essendo l'Avastin soggetto
a prescrizione, la domanda di tale medicinale per il tratta-
Fa

Pharma, C-535/11, EU:C:2013:226, punto 52, Foro it.,


2014, IV, 322). mento di malattie oftalmiche non coperte dalla relativa Aic
poteva essere valutata in maniera precisa.
R

59. - Da tali elementi discende che la normativa del-


l'Unione in materia di prodotti farmaceutici non vieta né la 67. - Tenuto conto di tali elementi, occorre rispondere alle
prescrizione di un medicinale off-label né il suo riconfezio- questioni seconda, terza e quarta dichiarando che l'art. 101
Tfue dev’essere interpretato nel senso che, ai fini del-
namento ai fini di tale uso, ma subordina dette operazioni al
l'applicazione di tale articolo, un'autorità nazionale garante
rispetto di condizioni stabilite da tale normativa.
della concorrenza può includere nel mercato rilevante, oltre
60. - Peraltro, come sottolineato dall'avvocato generale al ai medicinali autorizzati per il trattamento delle patologie di
par. 88 delle sue conclusioni, non spetta alle autorità nazio- cui trattasi, un altro medicinale la cui Aic non copra detto
nali garanti della concorrenza la verifica della conformità al trattamento, ma che è utilizzato a tal fine e presenta quindi
diritto dell'Unione delle condizioni alle quali un medicinale un rapporto concreto di sostituibilità con i primi. Per deter-
quale l'Avastin è, dal lato della domanda, prescritto dai me- minare se sussista un siffatto rapporto di sostituibilità, tale
dici e, dal lato dell'offerta, riconfezionato per l'uso off-label. autorità deve — sempreché le autorità o i giudici competenti
Una simile verifica può infatti essere effettuata in maniera a tal fine abbiano condotto un esame della conformità del
esaustiva soltanto dalle autorità preposte al controllo del ri- prodotto in questione alle disposizioni vigenti che ne disci-
spetto della normativa farmaceutica o dai giudici nazionali. plinano la fabbricazione o la commercializzazione — tener
61. - Pertanto, al fine di valutare in che limiti un prodotto conto del risultato di detto esame, valutandone i possibili ef-
farmaceutico la cui Aic non copre il trattamento di talune pa- fetti sulla struttura della domanda e dell'offerta.
tologie sia sostituibile o intercambiabile con un altro, auto-
rizzato da parte sua ai fini del trattamento di tali patologie, e Sulla prima parte della prima questione
se tali prodotti rientrino pertanto nell'ambito dello stesso
mercato rilevante nel senso richiamato ai punti 50 e 51 della 68. - Con la prima parte della prima questione, il giudice
presente sentenza, l'autorità nazionale garante della concor- del rinvio chiede, in sostanza, se l'art. 101, par. 1, Tfue deb-
renza deve, sempreché le autorità o i giudici competenti a tal ba essere interpretato nel senso che le eventuali limitazioni
fine abbiano condotto un esame della conformità del prodot- della concorrenza convenute tra le parti di un accordo di li-
to in questione alle disposizioni vigenti che ne disciplinano cenza sfuggono all'applicazione del par. 1 di tale articolo,
la fabbricazione o la commercializzazione, tener conto del ri- anche se non previste da detto accordo, per il motivo che sa-
sultato di tale esame, valutandone i possibili effetti sulla rebbero accessorie a quest'ultimo.
struttura della domanda e dell'offerta. 69. - A tal proposito, dalla giurisprudenza della corte risul-
62. - Tuttavia, per quanto riguarda il procedimento princi- ta che, se un'operazione o una determinata attività non ricade
pale, nessun elemento del fascicolo suggerisce che, al mo- nell'ambito di applicazione del principio di divieto sancito
mento dell'applicazione dell'art. 101 Tfue da parte del- dall'art. 101, par. 1, Tfue, per la sua neutralità o per il suo ef-
l'Agcm, l'eventuale illiceità delle condizioni di riconfezio- fetto positivo sul piano della concorrenza, neppure una re-
namento e di prescrizione dell'Avastin destinato all'uso off- strizione dell'autonomia commerciale di uno o più parteci-
label, allegata dalla Roche, fosse stata accertata dalle autorità panti a tale operazione o a tale attività ricade nel citato prin-
preposte al controllo del rispetto della normativa farmaceuti- cipio di divieto qualora detta restrizione sia obiettivamente
ca o dai giudici nazionali. necessaria per l'attuazione di tale operazione o attività e pro-
IL FORO ITALIANO — 2018.
135 PARTE QUARTA 136

porzionata agli obiettivi dell'una o dell'altra (sentenza 11 le per il trattamento di determinate patologie, mira a limitare
settembre 2014, MasterCard e a./Commissione, C-382/12 P, le condotte di terzi consistenti nel promuovere l'uso di un al-
EU:C:2014:2201, punto 89 e giurisprudenza ivi citata, Foro tro medicinale per il trattamento delle medesime patologie,
it., 2015, IV, 18). non sfugge all'applicazione di tale disposizione per il motivo
70. - Infatti, qualora non sia possibile dissociare una siffat- che tale intesa sarebbe accessoria a detto accordo.
ta restrizione dall'operazione o dall'attività principale senza
comprometterne l'esistenza e gli obiettivi, occorre esaminare Sulla quinta questione
la compatibilità con l'art. 101 Tfue di tale restrizione con-
giuntamente con la compatibilità dell'operazione o del- 76. - Risulta dalle spiegazioni fornite dal giudice del rin-
l'attività principale cui essa è accessoria, e ciò sebbene, con- vio, nonché dalle osservazioni presentate alla corte, che la

a
siderata isolatamente, tale restrizione possa rientrare, a prima violazione dell'art. 101 Tfue addebitata alle imprese di cui al

to
vista, nel principio di divieto di cui all'art. 101, par. 1, Tfue procedimento principale riguarda soltanto la diffusione di in-

en
(sentenza 11 settembre 2014, MasterCard e a./Commissione, formazioni relative agli effetti collaterali negativi del-
C-382/12 P, EU:C:2014:2201, cit., punto 90). l'utilizzo off-label dell'Avastin.

am
71. - Quando si tratta di accertare se una restrizione possa 77. - Sebbene la quinta questione faccia riferimento anche
sottrarsi al divieto sancito dall'art. 101, par. 1, Tfue sulla ba- a informazioni relative all'efficacia di un medicinale, si deve

on
se del rilievo che è accessoria ad un'operazione principale ritenere che con tale questione il giudice del rinvio chieda, in
priva di tale carattere anticoncorrenziale, occorre appurare se sostanza, se l'art. 101, par. 1, Tfue debba essere interpretato

O
M abb
la realizzazione di tale operazione risulterebbe impossibile in nel senso che costituisce una restrizione della concorrenza

M
mancanza della restrizione in questione. La circostanza che «per oggetto», ai sensi di tale disposizione, l'intesa tra due

SI
la citata operazione sia semplicemente resa più difficilmente imprese che commercializzano due medicinali concorrenti,
IO in
realizzabile, o meno redditizia, in assenza della restrizione in avente ad oggetto — in un contesto segnato dall'incertezza

AS
oggetto non può essere considerata di natura tale da conferire delle conoscenze scientifiche in materia — la diffusione di
so

a detta restrizione il carattere obiettivamente necessario ri- informazioni sugli effetti collaterali negativi dell'uso di uno
es

chiesto per poter essere qualificata come accessoria. Un'in- di tali medicinali per indicazioni non coperte dall'Aic di que-
terpretazione del genere, infatti, equivarrebbe a estendere la st'ultimo, al fine di ridurre la pressione concorrenziale deri-
nc

nozione in parola a restrizioni che non sono strettamente in- vante da tale uso su un altro medicinale coperto da un'Aic
D

dispensabili per la realizzazione dell'operazione principale. per dette indicazioni.


co

Siffatto risultato pregiudicherebbe l'effetto utile del divieto 78. - Occorre rammentare, a tale riguardo, che la nozione
LA

sancito dall'art. 101, par. 1, Tfue (sentenza 11 settembre di restrizione della concorrenza «per oggetto» dev’essere in-
IO olo

2014, MasterCard e a./Commissione, C-382/12 P, EU:C: terpretata restrittivamente e può essere applicata solo a talu-
C

2014:2201, cit., punto 91). ne forme di coordinamento tra imprese che rivelano un grado
c

72. - Nel caso di specie, si deve rilevare che il comporta- di dannosità per la concorrenza sufficiente perché si possa ri-
O sci
LO

mento descritto nella decisione dell'Agcm, che consiste nella tenere che l'esame dei loro effetti non sia necessario. Infatti,
divulgazione di informazioni asseritamente ingannevoli sugli talune forme di coordinamento tra imprese possono essere
Fa

effetti collaterali negativi dell'Avastin in caso di sommini- considerate, per loro stessa natura, dannose per il buon fun-
strazione di tale medicinale per il trattamento di patologie of- zionamento del normale gioco della concorrenza (sentenze
R

talmiche, ha inteso limitare non l'autonomia commerciale 20 novembre 2008, Beef Industry Development Society e
delle parti dell'accordo di licenza relativo al Lucentis, ma i Barry Brothers, C-209/07, EU:C:2008:643, Foro it., Rep.
comportamenti di terzi, in particolare degli operatori sanitari, 2010, voce cit., nn. 1368, 1372, 1378, punto 17, nonché 27
per far sì che gli usi dell'Avastin per questo tipo di tratta- aprile 2017, FSL e a./Commissione, C-469/15 P, EU:C:
mento cessassero di incidere sugli usi del Lucentis ai mede- 2017:308, punto 103).
simi fini. 79. - Per determinare se un'intesa possa essere qualificata
73. - Peraltro, se è certo vero che il fascicolo presentato al- come restrizione della concorrenza per oggetto, occorre far
la corte non contiene alcun elemento tale da mettere in dub- riferimento, segnatamente, al tenore delle sue disposizioni,
bio il carattere favorevole o per lo meno neutro per la con- agli obiettivi dalla stessa perseguiti, nonché al contesto eco-
correnza dell'accordo di licenza tra la Genentech e la Novar- nomico e giuridico in cui si colloca (v., in tal senso, sentenze
tis, non si può ritenere, per contro, che un comportamento 8 novembre 1983, IAZ International Belgium e a./Commis-
come quello descritto al punto precedente sia stato obietti- sione, da 96/82 a 102/82, 104/82, 105/82, 108/82 e 110/82,
vamente necessario per l'attuazione di tale accordo. Infatti, EU:C:1983:310, punto 25, Foro it., Rep. 1986, voce Comu-
tale comportamento non ha costituito oggetto dell'accordo né nità europea, nn. 130, 161, nonché 11 settembre 2014,
è stato convenuto in occasione della conclusione di que- CB/Commissione, C-67/13 P, EU:C:2014:2204, punto 53,
st'ultimo, ma piuttosto diversi anni dopo tale conclusione, e Foro it., Rep. 2016, voce Unione europea, n. 1489).
ciò al fine di frapporre ostacoli alla sostituibilità creatasi — 80. - Nell'ambito della valutazione di tale contesto, occor-
segnatamente attraverso pratiche di prescrizione da parte dei re prendere in considerazione la natura dei beni o dei servizi
medici — tra gli impieghi dell'Avastin e quelli del Lucentis coinvolti, nonché le condizioni reali del funzionamento e
per il trattamento di patologie oftalmiche. della struttura del mercato o dei mercati in questione (sen-
74. - Il fatto che il comportamento sanzionato nella deci- tenza 23 novembre 2006, Asnef-Equifax e Administración del
sione dell'Agcm fosse volto a ridurre gli usi dell'Avastin e Estado, C-238/05, EU:C:2006:734, punto 49 e giurispruden-
ad incrementare gli usi del Lucentis in modo da rendere più za ivi citata, Foro it., Rep. 2007, voce cit., nn. 1376, 1674,
redditizio lo sfruttamento da parte dalla Novartis dei diritti 1710). Allorché si tratti di sapere se vi sia un'intesa nel set-
sulla tecnologia che le era stata concessa dalla Genentech sul tore dei prodotti farmaceutici, si deve pertanto prendere in
Lucentis non può, alla luce della giurisprudenza ricordata al considerazione l'incidenza della normativa dell'Unione rela-
punto 71 della presente sentenza, portare a ritenere che tale tiva a tali prodotti (v., per analogia, sentenza 16 settembre
comportamento fosse oggettivamente necessario all'attua- 2008, Sot. Lélos kai Sia e a., da C-468/06 a C-478/06,
zione dell'accordo di licenza in questione. EU:C:2008:504, punto 58, Foro it., 2009, IV, 368).
75. - Alla luce delle considerazioni che precedono, si deve 81. - Tale normativa assoggetta un medicinale quale l'A-
rispondere alla prima parte della prima questione dichiarando vastin ad un sistema di farmacovigilanza sottoposto al con-
che l'art. 101, par. 1, Tfue dev’essere interpretato nel senso trollo dell'Ema, in coordinamento con le agenzie nazionali
che un'intesa convenuta tra le parti di un accordo di licenza competenti in materia farmaceutica. Ai sensi dell'art. 101,
relativo allo sfruttamento di un medicinale la quale, al fine di par. 1, 2° comma, della direttiva 2001/83 modificata, «[tale
ridurre la pressione concorrenziale sull'uso di tale medicina- sistema] va utilizzato per raccogliere informazioni sui rischi
IL FORO ITALIANO — 2018.
137 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 138

dei medicinali in relazione alla salute dei pazienti o alla salu- 88. - Inoltre, ai sensi dell'art. 28, par. 4, del regolamento
te pubblica. Le informazioni si riferiscono in particolare agli 726/2004 modificato, l'Ema e la commissione dispongono di
effetti collaterali negativi negli esseri umani, derivanti dal- una competenza esclusiva a esaminare le richieste di modifi-
l'utilizzo del medicinale conformemente alle indicazioni ca di un'Aic relative alla modifica del riassunto delle caratte-
contenute nell'[Aic] e dall'uso al di fuori delle indicazioni in ristiche del prodotto a causa di nuovi elementi di farmacovi-
questione, e agli effetti collaterali negativi associati all'espo- gilanza e, se del caso, ad adottare una decisione che varia,
sizione per motivi professionali». sospende o revoca l'Aic interessata.
82. - Per quanto riguarda i medicinali autorizzati secondo 89. - Per quanto riguarda i fatti di cui al procedimento
la procedura centralizzata, l'art. 16, par. 2, del regolamento principale, la cui verifica spetta unicamente al giudice del
rinvio, come risulta dai punti 177, 189, da 193 a 202, e 209

a
726/2004 impone al titolare dell'Aic l'obbligo di informare
immediatamente l'Ema, la commissione e gli Stati membri della decisione dell'Agcm, detta autorità ha considerato che

to
circa ogni nuovo dato che possa implicare variazioni delle le imprese interessate, avendo adottato una strategia comune

en
informazioni necessarie per il rilascio dell'Aic, comprese volta a contrastare la pressione concorrenziale esercitata sul-
quelle contenute nel riassunto delle caratteristiche del pro- le vendite del Lucentis dall'uso dell'Avastin per la cura di

am
dotto. patologie oftalmiche non oggetto dell'Aic di quest'ultimo,
83. - Tali obblighi sono stati rafforzati a decorrere dal 2 hanno commesso una violazione dell'art. 101 Tfue. Secondo

on
luglio 2012, data a partire dalla quale si applica la modifica tale decisione, l'intesa tra la Roche e la Novartis avrebbe
avuto l'obiettivo di creare una differenziazione artificiosa tra

O
apportata dal regolamento 1235/2010 all'art. 16, par. 2, del

M abb
regolamento 726/2004. L'art. 16, par. 2, del regolamento i due medicinali manipolando la percezione dei rischi legati

M
726/2004 modificato prevede infatti che il titolare dell'AIC all'uso dell'Avastin per la cura di simili patologie mediante

SI
«comunica immediatamente all'[Ema] e alla commissione la produzione e la diffusione di informazioni, basate su una
IO in lettura «allarmistica» dei dati disponibili, tali da generare

AS
(. . .) qualsiasi altro nuovo dato che possa influenzare la valu-
preoccupazione nell'opinione pubblica in merito alla sicu-
so
tazione dei benefici e dei rischi del medicinale interessato»,
ove le informazioni di cui trattasi comprendono «i risultati rezza di determinati usi dell'Avastin e da condizionare le
es

positivi e negativi degli studi clinici o di altri studi per tutte scelte terapeutiche dei medici, svalutando le contrarie acqui-
le indicazioni e per tutti i gruppi di pazienti, presenti o non sizioni scientifiche.
nc

presenti nell'[Aic], nonché i dati relativi a usi del medicinale 90. - Secondo il punto 177 della decisione dell'Agcm, l'in-
D

tesa avrebbe inoltre avuto lo scopo di comunicare all'Ema


co

non conformi alle indicazioni contenute nell'[Aic]».


U

84. - Inoltre, a norma dell'art. 17 del regolamento informazioni tali da amplificare la percezione dei rischi con-
LA

nessi a detto utilizzo al fine di ottenere una modifica del rias-


IO olo

726/2004, il titolare dell'Aic è responsabile dell'esattezza dei


documenti e dei dati che ha fornito. sunto delle caratteristiche dell'Avastin e l'autorizzazione ad
C

inviare agli operatori sanitari una comunicazione per richia-


c

85. - Peraltro, le condizioni di trasmissione di informazio- mare la loro attenzione su tali effetti collaterali negativi. Se-
O sci
LO

ni relative ai medicinali destinate agli operatori della salute e condo i punti 208, 209 e 215 della decisione dell'Agcm,
al pubblico sono disciplinate, in particolare, dall'art. 106 bis l'amplificazione artificiosa dei rischi legati all'uso off-label
Fa

della direttiva 2001/83 modificata, che si applica al titolare dell'Avastin sarebbe confermata, tra l'altro, dalla circostan-
di un'Aic rilasciata in base alla procedura centralizzata ai za, menzionata al punto 63 della presente sentenza, che l'E-
R

sensi dell'art. 22 del regolamento 726/2004 modificato. Il ci- ma e la commissione non hanno accolto la richiesta della
tato art. 106 bis dispone che il titolare dell'Aic garantisca Roche di includere nell'elenco degli «effetti indesiderati»,
«che tali informazioni siano presentate al pubblico in modo che figura nel riassunto delle caratteristiche del prodotto, ta-
obiettivo e non fuorviante». L'art. 24, par. 5, del regolamen- lune conseguenze collaterali negative derivanti dall'uso in-
to 726/2004, anch’esso applicabile ai fatti di cui al procedi- travitreale dell'Avastin e hanno ritenuto che tali conseguenze
mento principale, e abrogato a decorrere dal 2 luglio 2012 giustificassero solamente una menzione fra le «avvertenze
dal regolamento 1235/2010, era formulato in termini analo- speciali e precauzioni d'impiego».
ghi a quelli del citato art. 106 bis. 91. - A questo proposito, occorre in primo luogo rilevare,
86. - Al fine di garantire l'efficacia dell'attuazione della ancor prima di esaminare la rilevanza del carattere inganne-
normativa in materia farmaceutica, questa è, del resto, ac- vole delle informazioni trasmesse all'Ema e al pubblico ai
compagnata da un regime sanzionatorio. Per quanto riguarda fini della constatazione di una restrizione della concorrenza
la procedura centralizzata, il regolamento 726/2004 dispone, per oggetto, ai sensi dell'art. 101, par. 1, Tfue, che gli obbli-
all'art. 84, che gli Stati membri determinano il regime delle ghi di farmacovigilanza che possono comportare misure qua-
sanzioni applicabili, le quali devono essere «efficaci, propor- li la diffusione presso gli operatori sanitari e il pubblico di
zionate e dissuasive». Tale articolo prevede altresì la possibi- informazioni sui rischi legati all'uso off-label di un medici-
lità, per la commissione, di imporre sanzioni in caso di man- nale, nonché l'avvio di un procedimento presso l'Ema al fine
cato rispetto da parte del titolare dell'Aic delle condizioni di includere tali informazioni nel riassunto delle caratteristi-
previste da quest'ultima. che del prodotto, incombono, come risulta dalle disposizioni
87. - La procedura e le sanzioni pecuniarie sono state suc- menzionate ai punti da 82 a 87 della presente sentenza, al so-
cessivamente precisate dal regolamento 658/2007, il quale lo titolare dell'Aic del medicinale in questione e non ad
prevede, all'art. 16, par. 1, che la commissione può imporre un'altra impresa che commercializza un medicinale concor-
sanzioni sotto forma di ammende fino al cinque per cento del rente, coperto da un'Aic distinta. Pertanto, la circostanza che
fatturato annuo del titolare dell'Aic all'interno dell'Unione. due imprese che commercializzano prodotti farmaceutici
Tra le violazioni di cui all'art. 1, punto 1, di tale regolamen- concorrenti si concertino ai fini della diffusione di informa-
to, che la commissione può sanzionare nei casi in cui la vio- zioni specificamente riferite al prodotto commercializzato da
lazione in questione possa avere importanti implicazioni per una sola di esse può costituire un indizio del fatto che siffatta
la salute pubblica nell'Unione o laddove abbia una dimen- diffusione persegue obiettivi estranei alla farmacovigilanza.
sione europea per il fatto di avvenire o di manifestare i suoi 92. - Per quanto riguarda, in secondo luogo, il carattere in-
effetti in più di uno Stato membro o laddove siano toccati gli gannevole delle informazioni in questione, si deve considera-
interessi dell'Unione, figura la violazione dell'obbligo di ga- re che le informazioni la cui comunicazione all'Ema e al
rantire la completezza e accuratezza delle informazioni e dei pubblico è stata oggetto, secondo la decisione dell'Agcm, di
documenti contenuti in una domanda di Aic presentata in un'intesa tra la Roche e la Novartis dovrebbero, qualora non
forza del regolamento 726/2004 o di tutti gli altri documenti rispondenti ai criteri di completezza e di precisione di cui
o dati forniti all'Ema in risposta agli obblighi previsti da tale all'articolo 1, punto 1, del regolamento 658/2007, essere
regolamento. considerate ingannevoli se — circostanza che spetta al giudi-
TALIANO —
IL FORO ITALIANO — 2018
2018.— 30.
139 PARTE QUARTA 140

ce del rinvio verificare — dette informazioni miravano, da 81, par. 3, del trattato a categorie di accordi di trasferimento
un lato, a indurre l'Ema e la commissione in errore e ad otte- di tecnologia (G.U. 2004, L 123, pag. 11).
nere l'aggiunta della menzione di effetti collaterali negativi 100. - Occorre tuttavia sottolineare che, tenuto conto di
nel riassunto delle caratteristiche del prodotto, per consentire quanto è stato esposto ai punti 97 e 98 della presente senten-
al titolare dell'Aic di avviare una campagna di sensibilizza- za, un'intesa come quella di cui al procedimento principale
zione dei professionisti della sanità, dei pazienti e delle altre non può, in ogni caso, giovarsi, a norma dell'art. 101, par. 3,
persone interessate, al fine di amplificare artificiosamente ta- Tfue, dell'esenzione prevista dall'art. 2 di tale regolamento.
le percezione e, dall'altro, ad enfatizzare, in un contesto di 101. - Si deve pertanto rispondere alla seconda parte della
incertezza scientifica, la percezione da parte del pubblico dei prima questione dichiarando che l'art. 101 Tfue dev’essere
rischi connessi all'uso off-label dell'Avastin, tenuto conto, in interpretato nel senso che un'intesa, quale quella descritta al

a
particolare, del fatto che l'Ema e la commissione non hanno punto 95 della presente sentenza, non può giovarsi del-

to
modificato il riassunto delle caratteristiche di tale medicinale l'esenzione prevista al par. 3 di tale articolo.

en
in termini di «effetti indesiderati», ma si sono limitate a for- Per questi motivi, la corte (grande sezione) dichiara:
mulare «avvertenze speciali e precauzioni d'impiego». 1) L'art. 101 Tfue dev’essere interpretato nel senso che, ai

am
93. - Orbene, in una siffatta ipotesi, tenuto conto delle ca- fini dell'applicazione di tale articolo, un'autorità nazionale
ratteristiche del mercato del medicinale, è prevedibile che la garante della concorrenza può includere nel mercato rilevan-

on
divulgazione di simili informazioni spinga i medici a rinun- te, oltre ai medicinali autorizzati per il trattamento delle pa-
ciare a prescrivere tale medicinale, determinando così l'au- tologie di cui trattasi, un altro medicinale la cui autorizzazio-

O
M abb
spicato calo della domanda per questo tipo di impiego. La ne all'immissione in commercio non copra detto trattamento,

M
trasmissione di informazioni ingannevoli all'Ema, agli ope- ma che è utilizzato a tal fine e presenta quindi un rapporto

SI
ratori sanitari e al pubblico costituisce peraltro, come risulta concreto di sostituibilità con i primi. Per determinare se sus-
IO in
dai punti da 84 a 87 della presente sentenza, una violazione sista un siffatto rapporto di sostituibilità, tale autorità deve

AS
della normativa farmaceutica dell'Unione passibile di san- — sempreché le autorità o i giudici competenti a tal fine ab-
so

zioni. biano condotto un esame della conformità del prodotto in


es

94. - In tali circostanze, si deve ritenere che un'intesa che questione alle disposizioni vigenti che ne disciplinano la
persegue gli obiettivi descritti al punto 92 della presente sen- fabbricazione o la commercializzazione — tener conto del ri-
nc

tenza presenti un grado di dannosità per la concorrenza suffi- sultato di detto esame, valutandone i possibili effetti sulla
D

ciente a rendere superfluo l'esame dei suoi effetti. struttura della domanda e dell'offerta.
co

95. - Alla luce di quanto precede, occorre rispondere alla 2) L'art. 101, par. 1, Tfue dev’essere interpretato nel sen-
LA

quinta questione dichiarando che l'art. 101, par. 1, Tfue so che un'intesa convenuta tra le parti di un accordo di licen-
IO olo

dev’essere interpretato nel senso che costituisce una restri- za relativo allo sfruttamento di un medicinale la quale, al fi-
C

zione della concorrenza «per oggetto», ai sensi di tale dispo- ne di ridurre la pressione concorrenziale sull'uso di tale me-
c

sizione, l'intesa tra due imprese che commercializzano due dicinale per il trattamento di determinate patologie, miri a
O sci
LO

medicinali concorrenti, avente ad oggetto — in un contesto limitare le condotte di terzi consistenti nel promuovere l'uso
segnato dall'incertezza delle conoscenze scientifiche in ma- di un altro medicinale per il trattamento delle medesime pa-
Fa

teria — la diffusione presso l'Ema, gli operatori sanitari e il tologie, non sfugge all'applicazione di tale disposizione per
pubblico, di informazioni ingannevoli sugli effetti collaterali il motivo che tale intesa sarebbe accessoria a detto accordo.
R

negativi dell'uso di uno di tali medicinali per il trattamento 3) L'art. 101, par. 1, Tfue dev’essere interpretato nel sen-
di patologie non coperte dall'Aic di quest'ultimo, al fine di so che costituisce una restrizione della concorrenza «per og-
ridurre la pressione concorrenziale derivante da tale uso sul- getto», ai sensi di tale disposizione, l'intesa tra due imprese
l'uso dell'altro medicinale. che commercializzano due medicinali concorrenti, avente ad
oggetto — in un contesto segnato dall'incertezza delle cono-
Sulla seconda parte della prima questione scenze scientifiche — la diffusione presso l'agenzia europea
per i medicinali, gli operatori sanitari e il pubblico, di infor-
96. - Con la seconda parte della prima questione, il giudice mazioni ingannevoli sugli effetti collaterali negativi dell'uso
del rinvio chiede altresì se l'art. 101 Tfue debba essere inter- di uno di tali medicinali per il trattamento di patologie non
pretato nel senso che un'intesa quale quella descritta al punto coperte dall'autorizzazione all'immissione in commercio di
precedente possa giovarsi dell'esenzione prevista al par. 3 di quest'ultimo, al fine di ridurre la pressione concorrenziale
tale articolo. derivante da tale uso sull'uso dell'altro medicinale.
97. - L'applicabilità dell'esenzione di cui all'art. 101, par. 4) L'art. 101 Tfue dev’essere interpretato nel senso che
3, Tfue è subordinata alle quattro condizioni cumulative in- una siffatta intesa non può giovarsi dell'esenzione prevista al
dicate in tale norma. Dette condizioni consistono nel fatto, in par. 3 di tale articolo.
primo luogo, che l'intesa di cui trattasi contribuisca a miglio-
————————
rare la produzione o la distribuzione dei prodotti o servizi in
esame, oppure a promuovere il progresso tecnico o economi- (1-3) I. - La storia dei due prodotti farmaceutici, Avastin e
co; in secondo luogo, che una congrua parte dell'utile che ne Lucentis, impiegati entrambi nella cura della maculopatia essu-
deriva sia riservata agli utilizzatori; in terzo luogo, che essa dativa senile — il secondo, però, perché sviluppato apposita-
non imponga alle imprese partecipanti restrizioni non indi- mente a questo scopo, mentre il primo, originariamente destina-
spensabili; in quarto luogo, infine, che essa non dia a tali im- to a curare altre patologie tumorali, si è rivelato provvido anche
prese la possibilità di eliminare la concorrenza per una parte in quest'uso «off-label» e ha conosciuto grande successo per il
sostanziale dei prodotti o servizi in questione. suo costo platealmente più contenuto —; questa storia, diceva-
98. - Orbene, nel caso di specie, è sufficiente rilevare che mo, universalmente nota (fino a figurare a pieno titolo nel mu-
la diffusione di informazioni ingannevoli su un medicinale seo degli orrori da prezzi eccessivi dei medicinali: cfr., riassun-
non può essere considerata «indispensabile», ai sensi della tivamente, I.D. BUCK, The Cost of High Prices: Embedding an
terza condizione richiesta, per beneficiare di un'esenzione ai Ethic of Expense into the Standard of Care, 58 B.C. L. Rev. 101,
128 S. (2017)), per la parte contenziosa italiana è stata seguìta
sensi dell'art. 101, par. 3, Tfue. con attenzione su queste colonne. A partire dal provvedimento
99. - Facendo riferimento a più riprese alla nozione di ac- dell'Agcm, n. 24823 del 27 febbraio 2014, Foro it., 2014, III,
cordo di licenza e all'esistenza di un rapporto di concorrenza 266, con nota di richiami (v. altresì L. ARNAUDO, The Strange
tra le parti di tale accordo, il giudice del rinvio sembra aver Case of Dr. Lucentis and Mr. Avastin, 35 European Competi-
voluto fare riferimento, con la prima questione, alle condi- tion L. Rev. 347 (2014), nonché The Avastin-Lucentis Case: An
zioni richieste dal regolamento (Ce) 772/2004 della commis- Illicit Agreement between Roche and Novartis Condemned by
sione, del 27 aprile 2004, relativo all'applicazione dell'art. the Italian Competition Authority, in Riv. it. antitrust, 2014,
IL FORO ITALIANO — 2018.
141 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 142

fasc. 2; A. MASTRORILLI, Farmaci di lusso e medicinali a buon fatto che nella circostanza i giudici di Lussemburgo, oltre a mi-
mercato, in Mercato, concorrenza, regole, 2014, 489; G. CO- surarsi con questioni di fondo del diritto della concorrenza, ap-
MANDÉ-L. NOCCO, Hard cases make bad law. O no?, in Riv. it. plicandosi, dove serviva, a una sempre opportuna actio finium
medicina legale, 2014, 779), che condannava pesantemente le regundorum, hanno consapevolmente arricchito di nuovi conte-
due multinazionali farmaceutiche coinvolte nella concertazione nuti il patrimonio sostanziale del diritto della concorrenza. Che,
volta ad attivare un'artificiosa differenziazione fra i farmaci e a poi, il precitato commentatore, per enfatizzare la novità, richia-
promuovere la commercializzazione di quello più caro, cui era mi etichette alla moda e un po’ banalizzanti, come quella delle
seguìta la conferma ad opera di Tar Lazio, sez. I, 2 dicembre fake news (il lato oscuro della libertà informativa della rete),
2014, n. 12168, Foro it., 2015, III, 266, con nota di richiami, non fa che confermare come la vicenda in discussione presenti
commentata altresì da M. COLANGELO, Il caso «Avastin- un ordito ricco di implicazioni e lanci una sfida di indubbio fa-

a
Lucentis»: violazione antitrust o regulatory failure?, in Riv. dir. scino concettuale: quanto basta per corroborare l'aspirazione
ind., 2016, II, 218. della sentenza, che di quella vicenda prefigura la conclusione, a

to
un piazzamento di rilievo nella virtuale classifica dei «blockbu-

en
II. - Nel frattempo, e collateralmente, si andavano dipanando ster antitrust» su base ultra-annuale. Il lettore è avvertito. La
altre vicende litigiose, riguardanti: pronuncia merita attenzione. Con l'ausilio, magari, di un sinteti-

am
— per un versante, la determina Aifa n. 622 del 23 giugno co inquadramento, a mo’ di guida pratica per districarsi nel-
2014, che riservava alle sole farmacie ospedaliere la possibilità l'intreccio di temi che contrappuntano l'ordito della decisione.

on
di frazionare e riconfezionare l'Avastin in siringhe monodose Appunto quello che ci accingiamo a delineare negli appunti che
per l'uso off-label (pratica diffusa peraltro a livello mondiale, a seguono.

O
M abb
partire dagli Stati uniti: cfr. J.L. GRABER (note), Excessive Pri-

M
cing of Off-Patent Pharmaceuticals: Hatch it or Ratchet?, 92 II. - L'approdo a Lussemburgo. Quanto alla vicenda di origi-
ne del contendere, come ci è già capitato di scrivere in passato e

SI
N.Y. U.L. Rev. 1146, 1171 e nt. 130 (2017)): determina prima
IO in
corretta nel 2015 in modo da includere anche le strutture private si è ricordato nella nota redazionale che precede, la storia è ri-

AS
ad alta specializzazione, (cfr. Tar Lazio, sez. III, 15 ottobre saputa, con echi che appartengono ormai al dibattito transnazio-
so
2015, n. 11698, Foro it., Rep. 2016, voce Sanità pubblica e sa- nale. Vale qui giusto la pena di rimarcare come, dopo una recisa
nitari, n. 646) e poi annullata da Cons. Stato, sez. III, 9 gennaio sentenza del Tar Lazio (che avallava in toto la decisione del-
es

2017, n. 24, <www.giustizia-amministrativa.it>, che respingeva l'autorità antitrust italiana sull'intesa tra i gruppi Roche e No-
successivamente, con decisione 14 novembre 2017, n. 5247, vartis, volta a scongiurare il ricorso off-label all'assai più eco-
nc

ibid., il ricorso per opposizione di terzo proposto da uno dei due nomico farmaco Avastin a vantaggio del più costoso Lucentis
D

gruppi farmaceutici interessati, Roche. Va ricordato come sulla per curare gravi patologie della vista) (2), il Consiglio di Stato,
co

vicenda del ricondizionamento dell'Avastin fosse stata già con la prudenza che gli è ormai distintiva quando si tratti di vi-
cende con afferenze comunitarie (3), ha operato un rinvio pre-
LA

chiamata in causa la Corte di giustizia, con decisione 11 aprile


IO olo

2013, causa C-535/11, Foro it., 2014, IV, 322; giudiziale alla Corte di giustizia per sottoporle una composita li-
sta di quesiti (4). Di fatto, la loro inusitata ampiezza, per di più
C

— per l'altro, la presenza di Avastin, a fini di trattamento del-


c

le maculopatie degenerative correlate all'età, nella c.d. «lista caratterizzata da una formulazione talvolta peculiare (su cui altri
O sci
LO

648» dei farmaci off-label rimborsabili da parte del servizio sa- ha già avuto modo di riflettere (5)), pare aver offerto il destro ai
nitario nazionale, su cui v. già Tar Lazio, sez. III, 14 ottobre giudici comunitari — nella massima espressione collegiale della
Fa

2015, n. 11655, id., Rep. 2016, voce cit., n. 651, e, più di recen- grande camera — per trattare la materia con non minor respiro,
te, 13 gennaio 2016, n 299, ibid., n. 640, e 2 ottobre 2017, n. salvo comunque mantenere un sicuro ancoraggio ai fatti istrutto-
R

10015, <www.giustizia-amministrativa.it>. ri e, in ultima analisi, sostenere gli accertamenti dell'Agcm in


una maniera francamente inusuale per una sentenza da rinvio
III. - Le considerazioni tecniche sulla (in)sostituibilità dei pregiudiziale.
farmaci, come pure gli argomenti relativi alla farmaco-vigilanza Rispetto all'ordine dei quesiti posti dal giudice nazionale, la
e ai rapporti di cooperazione necessaria relativi ai contratti di li- corte ha variato l'ordine di trattazione per mantenere il percorso
cenza, che, diffusamente sviluppati dalle società ricorrenti, era- logico tipico del giudizio antitrust, ovvero: 1) definizione del
no stati sostanzialmente pretermessi da Tar Lazio 12168/14, cit., mercato rilevante; 2) analisi delle condotte. In questa prospetti-
perché ritenuti non pertinenti al thema decidendum, sono stati va vanno lette le massime in epigrafe, con l'avvertenza che, pa-
invece valorizzati, in seconda istanza giudiziale, da Cons. Stato, gato il dovuto tributo a una redazione in forma di principî di va-
sez. VI, ord. 11 marzo 2016, n. 966, Foro it., Rep. 2016, voce lidità generale, ciascuna di esse trova nel corpo della sentenza
Concorrenza (disciplina), nn. 195, 220, 238, commentata da B. ampi agganci fattuali al caso concreto.
BERTAN, L'ordinanza di rinvio pregiudiziale del Consiglio di
Stato nel caso I760, Roche/Novartis - farmaci Avastin-Lucentis: III. - Sull'individuazione del mercato rilevante. Esemplare di
la valutazione concorrenziale degli accordi di licenza e l'uso quanto appena rilevato è la massima sub 1), dove la corte, nel
off-label del farmaco nella definizione di mercato rilevante, in rispondere «en bloc» al secondo, terzo e quarto quesito del Con-
Riv. dir. ind., 2017, II, 402, la cui rimessione pregiudiziale ai siglio di Stato, stabilisce la piena legittimità, ai fini della valuta-
giudici di Lussembrgo è all'origine dell'odierna pronunzia. zione antitrust di sostituibilità tra prodotti per la definizione del
mercato rilevante, dell'inclusione in un medesimo mercato di
(a) farmaci che siano a tutti gli effetti registrati per un uso tera-
* * * peutico, e (b) farmaci che, pur non registrati, siano impiegati per
il medesimo uso. A questo riguardo, le imprese ricorrenti invo-
Farmaco dedicato e farmaco off-label sostituibile, gruppi cavano la diversità dei medicinali — per indicazioni terapeuti-
farmaceutici coordinati, obblighi di farmaco-vigilanza e in- che, dosaggi, modalità di somministrazione —, diversità che
formazioni distorsive: gli intrecci del caso Avastin-Lucentis. quella sostituibilità avrebbero dovuto smentire per tabulas, ne-
gando la possibilità stessa di ipotizzare un'arena comune in cui
I. - La sentenza dell'anno? Tra le prime sentenze rese nel prospettare un confronto competitivo; e, a colpi di richiamo alle
nuovo anno dalla Corte di giustizia, quella su riportata si candi- responsabilità da farmaco-vigilanza e alle limitazioni d'impiego
da al riconoscimento, se mai dovesse essere assegnato (in epoca disposte dall'agenzia del farmaco, ventilavano la necessità di
di premi per tutti), di sentenza dell'anno in materia concorren- perimetrare il mercato rilevante in funzione dell'autorizzazione
ziale. Non perché, come è stato di recente opinato da un accor- ————————
sato commentatore di vicende antitrust (1), allo stato (ma c’è
tempo . . .) non se ne danno altre di particolare rilievo, ma per il (2) Tar Lazio, sez. I, 2 dicembre 2014, n. 12168, cit.
(3) Cfr., a mo’ d'esempio estremo e sempre in margine al contenzio-
———————— so Avastin, Cons. Stato, sez. II, ord. 15 luglio 2015, n. 2609, <www.
giustizia-amministrativa.it>, che ha originato la dichiarazione d'incom-
(1) A. LAMADRID, The Judgment of 2018 (C-179/16 Hoffman-La petenza di Corte giust. 25 febbraio 2016, causa C-520/15, Foro it., Rep.
Roche v. Agcm) Fake News as Restrictions by Object, Ancillarity and 2016, voce Unione europea, n. 1188.
Unlawful Competitive Constraints, in Chillin'Competition, 24 gennaio (4) Cons. Stato, sez. VI, ord. 966/16, cit.
2018, <https://chillingcompetition.com/2018/01/24>. (5) BERTAN, L'ordinanza di rinvio, cit.

IL FORO ITALIANO — 2018.


143 PARTE QUARTA 144

all'immissione in commercio, Aic, che sarebbe valsa a chiudere no acquisire una rilevanza antitrust, da un lato per quanto attie-
la partita controversa (6). ne ai rapporti tra contenuti principali e condizioni accessorie di
Nel definire la delicata questione dei rapporti tra giudizio di un accordo, dall'altro sotto il profilo dell'illiceità «per oggetto»
un'autorità antitrust ed eventuali autorità di settore, la conclu- di una specifica condotta, quella della diffusione di informazio-
sione della corte affida a un inciso il compito di delineare una ni ingannevoli.
soluzione netta, posto che viene fatta salva unicamente la possi- Con riferimento alla pretesa liceità dell'intesa dovuta all'esi-
bilità che il perimetro del mercato sia condizionato da interventi stenza di un accordo di licenza relativo al farmaco Lucentis (tra
di autorità o giudici competenti ad esprimersi in materia di fab- Roche, per il tramite della propria controllata statunitese Ge-
bricazione o commercializzazione dei prodotti (e non, come in- nentech, e Novartis), il primo quesito del Consiglio di Stato
vece nel caso degli usi off-label di Avastin in Italia, sulla even- sottende il convincimento che non sia dato configurare un rap-

a
tuale rimborsabilità da parte delle strutture del Ssn). Quanto dire porto concorrenziale «laddove l'impresa licenziataria operi nel
che il comparto è presidiato a vario titolo da importanti com- mercato rilevante interessato solo in virtù dell'accordo di li-

to
plessi regolamentari, che fanno la loro parte, senza, però, afferi- cenza», implicando per conseguenza che le eventuali limitazio-

en
re — sin quando la stessa presenza del prodotto non sia messa ni imposte dal licenziante, «pur non espressamente previste
in discussione da chi è investito del potere di sindacarla — al dall'accordo», possano sfuggire al divieto ex art. 101.1 Tfue.

am
modo in cui si deve svolgere il processo competitivo. La corte risponde escludendo che il suggello di liceità rinvenga
L'approccio della corte, incentrato senza incertezze sul valore in linea retta dalla neutralità (o persino pro-competitività) del-

on
d'uso delle merci, delinea quindi un'argomentazione specifica a l'accordo, tracciando in maniera netta i confini con le condotte
conforto della legittimità dell'operato ricostruttivo e decisionale anticoncorrenziali. È vero, infatti, che, senza quell'accordo,

O
M abb
dell'Agcm. La decisione rileva, infatti, che, «per quanto riguar- mancherebbe il piano su cui sviluppare un qualsivoglia con-

M
da il procedimento principale, nessun elemento del fascicolo fronto competitivo; e che, pertanto, il trasferimento a valle di

SI
suggerisce che, al momento dell'applicazione dell'art. 101 Tfue un potere predefinito a monte in ragione del monopolio legale
IO in
da parte dell'Agcm, l'eventuale illiceità delle condizioni di ri- non potrebbe in nessun caso accrescere quel potere e non rile-

AS
confezionamento e di prescrizione dell'Avastin destinato all'uso verebbe, dunque, in termini di aumentato gradiente di anticom-
so
off-label, allegata dalla Roche, fosse stata accertata dalle autori- petitività. Ma questo vale, beninteso, sinché la relazione rimane
tà preposte al controllo del rispetto della normativa farmaceutica confinata sulla linea della verticalità. Non appena, infatti, la li-
es

o dai giudici nazionali» (cfr. § 62). cenza definisca una situazione in cui licenziante e licenziatario
Nel contestualizzare la decisione dell'autorità antitrust nazio- si trovino ad operare in orizzontale, la rilevanza concorrenziale
nc

nale in proposito, la corte giunge addirittura a rilevare che l'E- torna a far avvertire il suo peso. La licenza promuove l'effi-
D

cienza, e sin qui prosit; ma cessa di offrire uno scudo protettivo


co

ma e la commissione, al momento della decisione dell'Agcm,


U

non avevano dato seguito alla richiesta del titolare dell'auto- nel momento in cui diventa essa stessa strumento di sfrutta-
LA

rizzazione all'immissione in commercio del farmaco Avastin, mento anticompetitivo (9). Tutto ovvio, anche se articolato nel-
IO olo

ovvero Roche, di introdurre avvertenze circa la supposta perico- la trama generalizzante, ma meno incisiva, della restrizione ac-
cessoria (10); solo che, nel nostro caso, il raffronto sul mercato
C

losità del prodotto, per cui «lo stato di incertezza in merito alla
c

liceità delle condizioni di riconfezionamento e di prescrizione rilevante fra le due entità avviene non già in forza del contratto
O sci
LO

dell'Avastin per il trattamento di patologie oftalmiche non osta- di licenza, ma per la presenza di un altro prodotto, piegato dalla
va a che l'Agcm, ai fini dell'applicazione dell'art. 101, par. 1, prassi e dalla convenienza economica dei fruitori a un uso di-
Fa

Tfue, concludesse che tale prodotto rientrava nello stesso mer- verso da quello preventivato dal suo produttore, uso che le parti
cato di un altro medicinale la cui Aic copre specificamente tali vorrebbero togliere dal giro per propiziare la massimizzazione
R

indicazioni terapeutiche» (§§ 63-64). dei loro profitti congiunti. E, a questo livello, non c’è immunità
A voler proiettare lo sguardo al di là della questione specifi- che tenga: l'intesa restrittiva non è più accessoria, nel senso di
ca, verrebbe fatto di rilevare come la pronuncia in rassegna risultare obiettivamente necessaria per l'attuazione di un ac-
apra un interessante varco sul piano generale della legittimità cordo di licenza (11), e non sfugge, dunque, ai rigori della di-
dell'uso off-label dei farmaci nella prospettiva di risparmi di sciplina antitrust (12).
spesa sanitaria-farmaceutica (7). Sollecitazione che si rivela ————————
per molti versi in linea con la sentenza a suo tempo resa dalla
Corte costituzionale proprio in relazione a una normativa re- (9) Cfr., riassuntivamente, L. PROSPERETTI-M. SIRAGUSA-M. BE-
gionale mirante a consentire la prosecuzione dell'uso off-label RETTA-M. MERINI, Economia e diritto antitrust. Un'introduzione, Ro-
di Avastin per cure oftalmiche (8), dove si bocciava la norma, ma, 2006, 193 ss.
ma si osservava che «un farmaco alternativo da un punto di vi- (10) La risalente «doctrine» europea delle restrizioni accessorie esi-
bisce, a tutt’oggi, non poche smagliature. Per un tentativo «eroico» di
sta medico-scientifico potrebbe non essere una ‘valida alterna- razionalizzazione, v. A. JONES e W.E. KOVACIC, Identifyng Anticom-
tiva terapeutica’ quando non garantisca — dal punto di vista petitive Agreements in the United States and the European Union: De-
economico-finanziario — una sua efficiente utilizzazione a ca- veloping a Coherent Antitrust Analytical Framework, in <www.ssrn.
rico del Ssn in termini di rapporto numerico tra dosi acquistabili com>, 2017, che così ne riassumono il funzionamento pratico: «The
del farmaco e pazienti curabili, così realizzando condizioni eco- ancillary restraint cases assess first whether the restraints seem neces-
nomicamente non accettabili e discriminatorie tali da limitare sary to the legitimate agreement/objective — if this seems plausible
they are not considered to be restrictive of competition by object. Sec-
l'accesso alle cure e, dunque, ledere la tutela del diritto alla sa- ond, the restraints are tested to see if they are ancillary. If they are nec-
lute costituzionalmente garantita». A conti fatti, sembra di capi- essary, they fall outside of Article 101(1) altogether — it seems to be
re che, salvo il già richiamato limite residuale di eventuali inter- assumed that the legitimate objective pursued outweighs any re-
venti di autorità e giudici competenti esclusivamente in materia strictions which flow from the restraints identified. Thirdly, if they are
di fabbricazione e commercializzazione (dalla corte, come visto, not ancillary, a fuller analysis of the agreement’s restrictive effects
(under Article 101(1)) and countervailing benefits (under Article
ritenuti non sussistenti nel caso di specie), gli usi off-label per 101(3)) is required. In objective necessity cases, in contrast, the objec-
finalità di risparmio sono validi e, di conseguenza, valutabili ai tive necessity function seems to perform only a combined classification
fini della definizione di mercati rilevanti di farmaci. and truncated analysis function. If the restraints are not objectively
necessary, they are assumed to restrict competition (they are restrictive
IV. - La china scivolosa delle restrizioni accessorie. Quanto a of competition by object). If they are objectively necessary, however,
they do not restrict competition (by object or effect)».
rapporti tra principî generali e valutazioni particolari, un discor- (11) Non a caso, all'avv. gen. Saugmandsgaard Øe (‘conclusioni’, §
so simile a quello svolto per l'innanzi vale anche per la soluzio- 122) appare «difficile sostenere che la realizzazione di un accordo di li-
ne ai restanti quesiti del Consiglio di Stato, che la corte ha scan- cenza concernente la concessione di diritti su una tecnologia ai fini del-
dito nelle massime sub 2) e 3). In estrema sintesi, qui si passa a la produzione e/o della commercializzazione di un medicinale autoriz-
valutazioni di sostanza dei comportamenti d'impresa che posso- zato per determinate indicazioni terapeutiche sia impossibile senza un
impegno del licenziante ad ostacolare la concorrenza proveniente dalla
———————— domanda, da parte dei medici, di un altro medicinale integrante tale
tecnologia e prescritto off-label per tali indicazioni. Il fatto che, se del
(6) Amplius, per questi profili, COLANGELO, Il caso «Avastin-Lucen- caso, la domanda del medicinale utilizzato off-label influenzi quella del
tis», cit. medicinale coperto dall'accordo di licenza e renda in tal modo meno
(7) Per questi profili, v., sintomaticamente, COMANDÉ-NOCCO, op. cit. redditizio lo sfruttamento dei diritti sulla tecnologia oggetto di licenza,
(8) Corte cost. 29 maggio 2014, n. 151, Foro it., 2015, I, 1183. non è sufficiente a dimostrare il carattere oggettivamente necessario di


IL FORO ITALIANO — 2018.


145 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 146

Sul punto, addirittura lapidario risulta il passaggio della sen- Ma, di là dal settore farmaceutico e delle sue tante specificità,
tenza al § 72, dove si legge che «il comportamento descritto nel- viene da ipotizzare, sulla scorta di un'interpretazione estensiva
la decisione dell'Agcm, che consiste nella divulgazione di in- neppure troppo ardita della pronuncia resa dai giudici comunita-
formazioni asseritamente ingannevoli sugli effetti collaterali ne- ri, che lo sviluppo a venire della riflessione si affiserà proprio
gativi dell'Avastin in caso di somministrazione di tale medici- sulla definizione dei margini di legittimità delle condotte infor-
nale per il trattamento di patologie oftalmiche, ha inteso limitare mative delle imprese. Le ricadute e gli incroci con la concomi-
non l'autonomia commerciale delle parti dell'accordo di licenza tante disciplina consumeristica della pubblicità ingannevole non
relativo al Lucentis, ma i comportamenti di terzi, in particolare possono sfuggire: così come, del resto, la portata della sentenza
degli operatori sanitari, per far sì che gli usi dell'Avastin per qui annotata.
questo tipo di trattamento cessassero di incidere sugli usi del

a
Lucentis ai medesimi fini». Come dire, è appena il caso di riba- ROBERTO PARDOLESI
dirlo, che un conto sono gli accordi (verticali) di licenza,

to
tutt’altro discorso i rapporti (orizzontali) che imprese parti di ta-

en
li accordi intrattengano a valle degli stessi per massimizzare gli
utili attesi.

am
————————
V. - Un debutto. Se, in questa prospettiva, la corte pare aver

on
svolto nulla più di un pur utile intervento di illustrazione delle
modalità di «buona condotta» concorrenziale per le parti di ac-

O
M abb
cordi attinenti a diritti di proprietà intellettuale e/o sfruttamento

M
commerciali di un prodotto, in linea con una giurisprudenza
CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; se-

SI
consolidata a dispetto dei ghirigori da «ancillary restraints»,
IO in
diversa è invece la portata delle conclusioni raggiunte (massi- zione VII; sentenza 20 dicembre 2017, causa C-276/16;

AS
ma sub 4) rispetto all'ultimo quesito del Consiglio di Stato, ov- Pres. e rel. ROSAS, Avv. gen. WATHELET (senza concl.);
so
vero la valutazione di restrittività per oggetto di condotte volte Soc. Prequ’ Italia c. Agenzia delle dogane e dei monopoli.
a proiettare ombre inquietanti sui pericoli connessi all'uso di
es

Unione europea — Autorità doganale — Avviso di rettifi-


un prodotto. A partire dall'odierna sentenza della corte, infatti,
entra a tutti gli effetti nello spettro dell'enforcement antitrust
ca — Diritto del contribuente di essere ascoltato —
nc

un nuovo profilo di illiceità hard core, quello relativo all'in- Mancanza di previa audizione — Sospensione del-
D

l'esecuzione dell'atto impugnato — Automaticità —


co

formazione allarmante e ingannevole al punto di alterare la


U

percezione dei rischi (ad avviso della corte, le condotte delle Esclusione — Presupposti (Trattato Fue, art. 267; y rego-
lamento 12 ottobre 1992 n. 2913/92/Cee del consiglio, che
LA

imprese parti avrebbero addirittura integrato una violazione


IO olo

delle disposizioni in materia di farmaco-vigilanza: cfr. § 93 istituisce un codice doganale comunitario, art. 244).
C

della sentenza) e di manipolare, per conseguenza, il processo


c

concorrenziale, orientando le prescrizioni mediche verso il Il diritto di ogni persona di essere ascoltata prima del-
O sci
LO

prodotto più oneroso. l'adozione di qualsiasi decisione che possa incidere in


La «new entry» andrà definita nello spessore e nei dettagli,
modo negativo sui suoi interessi deve essere interpretato
Fa

posto che il già accennato tema delle fake news rappresenta solo nel senso che i diritti della difesa del destinatario di un
la punta più «cool» dell'iceberg. Che, però, già vanta una sorta avviso di rettifica dell'accertamento, adottato dall'auto-
R

di precedente ideale — ancorché riferito non a una condotta rità doganale in mancanza di una previa audizione del-
concertata, bensì unilaterale —, da rinvenire in un importante l'interessato, non sono violati se la normativa nazionale
caso deciso dall'autorità francese della concorrenza, dove la che consente all'interessato di contestare tale atto nel-
questione atteneva al «procurato allarme» perseguito, attraverso l'ambito di un ricorso amministrativo si limita a prevede-
una «stratégie de dénigrement», dal produttore di un farmaco re la possibilità di chiedere la sospensione dell'esecu-
originatore nei riguardi dei medici prescrittori circa qualità ed zione di tale atto fino alla sua eventuale riforma rinvian-
effetti di farmaci generici, al fine di preservare la posizione do all'art. 244 del regolamento (Cee) 2913/92 del consi-
commerciale del proprio prodotto (13). glio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice dogana-
le comunitario, come modificato dal regolamento (Ce)
————————
2700/2000 del parlamento europeo e del consiglio, del 16
una siffatta restrizione». E la corte si accoda, rilevando (§ 73) come novembre 2000, senza che la proposizione di un ricorso
non si possa ritenere che «un comportamento come quello descritto al amministrativo sospenda automaticamente l'esecuzione
punto precedente sia stato obiettivamente necessario per l'attuazione di dell'atto impugnato, dal momento che l'applicazione del-
tale accordo. Infatti, tale comportamento non ha costituito oggetto del- l'art. 244, 2° comma, di detto regolamento da parte del-
l'accordo né è stato convenuto in occasione della conclusione di que-
st'ultimo, ma piuttosto diversi anni dopo tale conclusione, e ciò al fine l'autorità doganale non limita la concessione della so-
di frapporre ostacoli alla sostituibilità creatasi — segnatamente attra- spensione dell'esecuzione qualora vi siano motivi di dubi-
verso pratiche di prescrizione da parte dei medici — tra gli impieghi tare della conformità della decisione impugnata con la
dell'Avastin e quelli del Lucentis per il trattamento di patologie oftal- normativa doganale o vi sia da temere un danno irrepa-
miche». rabile per l'interessato. (1)
(12) Osserva al riguardo BRENTAN, L'ordinanza di rinvio, cit.: «Nel
caso di specie, lo scrutinio antitrust non si è limitato all'analisi dello spe-
cifico accordo di licenza stipulato dalle parti, ma si è esteso alla totalità
delle condotte commerciali perpetrate dalle imprese con specifico riferi- 1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul-
mento alla commercializzazione dei farmaci in oggetto e agli effetti, at-
tuali o potenziali, dispiegati da tali condotte sul mercato (...). Analizzan- l'interpretazione del regolamento (Cee) 2913/92 del consiglio,
do, dunque, il merito della vicenda da cui è scaturito il rinvio pregiudizia- del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice doganale comuni-
le, emerge che l'autorità ha ritenuto di dover contestare a Roche e Novar- tario (G.U. 1992, L 302, pag. 1), come modificato dal regola-
tis non già il fatto di aver stipulato un accordo verticale di licenza relativo mento (Ce) 2700/2000 del parlamento europeo e del consiglio,
a Lucentis, bensì di aver posto in essere, con l'apparente copertura forma-
le dell'accordo di licenza, condotte che si pongono al di fuori dell'ambito del 16 novembre 2000 (G.U. 2000, L 311, pag. 17) (in prosie-
applicativo dello stesso e che esulano dalla sua legittima esecuzione guo: il «codice doganale»), e del principio del rispetto dei di-
(avendo ad oggetto un farmaco diverso da quello licenziato) (...), consi- ritti della difesa conformemente al diritto dell'Unione.
stenti nella svalutazione di un prodotto al fine di favorirne un altro, me-
diante una strategia comunicativa tesa alla mistificazione dei rischi con- 2. - Tale domanda è stata presentata nell'ambito di una con-
nessi all'uso off-label di Avastin». troversia tra la Prequ’ Italia s.r.l. e l'agenzia delle dogane e dei
(13) Cfr. Autoritè de la concurrence, dec. n. 13-D-11 del 14 maggio monopoli (Italia) (in prosieguo: l'«agenzia delle dogane») in
2013, Sanofi-Plavix, <http://www.autoritedelaconcurrence.fr/pdf/avis/ merito ad avvisi di accertamento emessi da quest'ultima, per
13d11.pdf>, confermata anche dalla competente Chambre commerciale la ripresa a tassazione dell'imposta sul valore aggiunto (Iva)
della Cour de Cassation, sent. 15-10.384 del 18 ottobre 2016,
<https://www.legifrance.gouv.fr/affichJuriJudi.do?idTexte=JURITEXT all'importazione per il mancato rispetto dell'obbligo di intro-
000033297580>. durre fisicamente le merci in un deposito fiscale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
147 PARTE QUARTA 148

Contesto normativo l'eventuale instaurazione dei procedimenti amministrativi


per la risoluzione delle controversie previsti dagli art. 66 ss.
Codice doganale t.u. delle disposizioni legislative in materia doganale, appro-
vato con d.p.r. 23 gennaio 1973 n. 43.
3. - L'art. 243 del codice doganale prevede quanto segue: 8. Divenuta definitiva la rettifica, l'ufficio procede al re-
«1. Chiunque ha il diritto di proporre ricorso contro le de- cupero dei maggiori diritti dovuti dall'operatore ovvero pro-
cisioni prese dall'autorità doganale, concernenti l'applica- muove d'ufficio la procedura per il rimborso di quelli pagati
zione della normativa doganale, quando esse lo riguardino in più. La rettifica dell'accertamento comporta, ove ne ricor-
direttamente e individualmente. rano gli estremi, la contestazione delle violazioni per le di-
(. . .) chiarazioni infedeli o delle più gravi infrazioni eventualmen-

a
Il ricorso è introdotto nello Stato membro in cui la deci- te rilevate.

to
sione è stata presa o sollecitata. (. . .)».

en
2. Il ricorso può essere esperito: 7. - La l. 27 luglio 2000 n. 212, recante disposizioni in ma-
a) in una prima fase, dinanzi all'autorità doganale desi- teria di statuto dei diritti del contribuente, nella versione in

am
gnata a tale scopo dagli Stati membri; vigore al momento dei fatti di cui al procedimento principale
b) in una seconda fase, dinanzi ad un'istanza indipenden- (G.U.R.I. n. 177 del 31 luglio 2000; in prosieguo: la «l.

on
te, che può essere un'autorità giudiziaria o un organo specia- 212/00»), al par. 7 dell'art. 12, intitolato «diritti e garanzie
lizzato equivalente, in conformità delle disposizioni vigenti del contribuente sottoposto a verifiche fiscali», prevede

O
M abb
negli Stati membri». quanto segue:

M
4. - Ai sensi dell'art. 244 del codice doganale: «Nel rispetto del principio di cooperazione tra ammini-

SI
«La presentazione di un ricorso non sospende l'esecuzione strazione e contribuente, dopo il rilascio della copia del pro-
della decisione contestata. IO in cesso verbale di chiusura delle operazioni da parte degli or-

AS
Tuttavia, l'autorità doganale può sospendere, in tutto o in gani di controllo, il contribuente può comunicare entro ses-
so

parte, l'esecuzione della decisione quando abbia fondati mo- santa giorni osservazioni e richieste che sono valutate dagli
tivi di dubitare della conformità della decisione impugnata uffici impositori. L'avviso di accertamento non può essere
es

alla normativa doganale, o si debba temere un danno irrepa- emanato prima della scadenza del predetto termine, salvo ca-
nc

rabile per l'interessato. si di particolare e motivata urgenza».


D

Quando la decisione impugnata abbia per effetto l'appli- 8. - Dall'ordinanza di rinvio risulta che, nel 2012, succes-
co

cazione di dazi all'importazione o di dazi all'esportazione, la sivamente ai fatti di cui al procedimento principale, il legis-
U

sospensione dell'esecuzione è subordinata all'esistenza o alla latore nazionale ha abrogato il par. 7 dell'art. 11 d.leg.
LA
IO olo

costituzione di una garanzia. Tuttavia si può non esigere det- 374/90, sostituendo il sistema di ricorso interno con un pro-
ta garanzia qualora, a motivo della situazione del debitore, cedimento analogo a quello previsto all'art. 12 l. 212/00.
C
c

ciò possa provocare gravi difficoltà di carattere economico o 9. - Il d.p.r. 23 gennaio 1973 n. 43, recante approvazione
O sci
LO

sociale». del t.u. delle disposizioni legislative in materia doganale


5. - L'art. 245 del codice doganale recita quanto segue: (G.U.R.I. n. 80 del 28 marzo 1973, in prosieguo: il «t.u. delle
Fa

«Le norme di attuazione della procedura di ricorso sono leggi doganali»), all'art. 66, intitolato «procedimento ammi-
adottate dagli Stati membri». nistrativo di prima istanza per la risoluzione delle controver-
R

sie», così dispone:


Diritto italiano «Entro trenta giorni dalla sottoscrizione del verbale di cui
al precedente articolo [che constata che il proprietario della
6. - Il d.leg. 8 novembre 1990 n. 374, recante riordinamen- merce si oppone alla decisione del capo dell'ufficio dogana-
to degli istituti doganali e revisione delle procedure di accer- le], a pena di decadenza, l'operatore può chiedere al capo del
tamento e controllo (G.U.R.I. n. 291 del 14 dicembre 1990; compartimento doganale di provvedere alla risoluzione della
supplemento ordinario alla G.U.R.I. n. 80; in prosieguo: il controversia. A tal fine deve presentare apposita istanza alla
«d.leg. 374/90»), dispone, all'art. 11, intitolato «revisione competente dogana, producendo i documenti ed indicando i
dell'accertamento, attribuzioni e poteri degli uffici [dogana- mezzi di prova ritenuti utili. L'istanza — unitamente al ver-
li]», nella versione in vigore al momento dei fatti di cui al bale (. . .) ed alle proprie controdeduzioni — è trasmessa dal-
procedimento principale: la dogana entro i successivi dieci giorni al capo del compar-
«1. L'ufficio doganale può procedere alla revisione del- timento doganale, che decide sulla controversia con provve-
l'accertamento divenuto definitivo, ancorché le merci che ne dimento motivato (. . .). Copia delle controdeduzioni della
hanno formato l'oggetto siano state lasciate alla libera dispo- dogana deve essere fatta pervenire all'operatore interessato.
nibilità dell'operatore o siano già uscite dal territorio doga- Decorso inutilmente il termine indicato nel 1° comma, si in-
nale. La revisione è eseguita d'ufficio, ovvero quando l'ope- tende accettata la pretesa della dogana (. . .)».
ratore interessato ne abbia fatta richiesta (. . .). 10. - L'art. 68 t.u. delle leggi doganali, intitolato «proce-
2. L'ufficio doganale, ai fini della revisione del- dimento amministrativo di seconda istanza per la risoluzione
l'accertamento, può invitare gli operatori (. . .) a comparire di di controversie», prevede quanto segue:
persona o a mezzo di rappresentante, ovvero a fornire, entro «La decisione del capo del compartimento doganale deve
lo stesso termine, notizie e documenti (. . .) inerenti le merci essere emessa nel termine di quattro mesi dalla data di pre-
che hanno formato oggetto di operazioni doganali. (. . .) sentazione della formale istanza di cui all'[art.] 66 e deve es-
(. . .) sere subito notificata all'interessato dalla competente doga-
5. Quando dalla revisione, eseguita sia d'ufficio che su na. Avverso la decisione del capo del compartimento doga-
istanza di parte, emergono (. . .) errori relativi agli elementi nale è ammesso ricorso al ministro per le finanze; (. . .). Il
presi a base dell'accertamento, l'ufficio procede alla relativa ministro decide con provvedimento motivato dopo aver sen-
rettifica e ne dà comunicazione all'operatore interessato, no- tito il collegio consultivo centrale dei periti doganali, costi-
tificando apposito avviso. (. . .) tuito a norma del successivo articolo. Decorso inutilmente il
5 bis. La motivazione dell'atto deve indicare i presupposti termine indicato nel 2° comma, si intende accettata la deci-
di fatto e le ragioni giuridiche che lo hanno determinato. sione di prima istanza. In tal caso la dogana procede ai sensi
(. . .). L'accertamento è nullo se l'avviso non reca la motiva- dell'[art.] 61, ultimo comma».
zione di cui al presente comma. 11. - La circolare n. 41 D dell'agenzia delle dogane, del 17
(. . .) giugno 2002, ha fornito precisazioni sui procedimenti ammi-
7. La rettifica può essere contestata dall'operatore entro nistrativi per la risoluzione delle controversie doganali di cui
trenta giorni dalla data di notifica dell'avviso. Al momento agli art. 66 ss. t.u. delle leggi doganali. Ne risulta che, qualo-
della contestazione è redatto il relativo verbale, ai fini del- ra l'operatore decida di avviare il procedimento amministra-
IL FORO ITALIANO — 2018.
149 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 150

tivo per la soluzione della controversia, il termine di sessanta nendo, in sostanza, che gli avvisi di rettifica avrebbero dovu-
giorni per impugnare l'accertamento dinanzi al giudice tribu- to essere adottati sulla base dell'art. 12, par. 7, l. 212/00, e
tario inizia a decorrere soltanto al termine di detto procedi- non ai sensi dell'art. 11, par. 7, d.leg. 374/90.
mento amministrativo, ossia in seguito alla notifica della de- 21. - Sia la Commissione tributaria provinciale di Livorno
cisione del direttore regionale dell'agenzia delle dogane che la Commissione tributaria regionale di Firenze hanno
competente che rende definitivo l'accertamento. L'operatore confermato la decisione dell'autorità doganale, applicando
può decidere di non avvalersi del procedimento amministra- una giurisprudenza della Corte suprema di cassazione (Italia)
tivo previsto dal t.u. delle leggi doganali. In tale caso, l'avvi- secondo la quale l'art. 12, par. 7, l. 212/00 non può essere
so di rettifica dell'accertamento deve essere impugnato nel applicato in materia doganale.
termine di sessanta giorni dalla data di notifica di detto avvi- 22. - La Prequ’ Italia ha quindi presentato ricorso dinanzi

a
so. alla Corte suprema di cassazione.

to
12. - Rispetto agli avvisi di rettifica dell'accertamento di 23. - Tra i mezzi sollevati dinanzi alla Corte suprema di

en
cui all'art. 11, par. 5, d.leg. 374/90, detta circolare n. 41 D cassazione, la Prequ’ Italia deduce la violazione dei suoi di-
precisa che: ritti della difesa, in quanto gli avvisi di rettifica dell'accer-

am
«(. . .) detti atti impositivi — a norma dell'art. 244 (. . .) del tamento impugnati sarebbero stati adottati dall'ufficio doga-
codice doganale (. . .) sono immediatamente esecutivi nei nale in assenza di un preventivo contradditorio amministrati-

on
confronti del contribuente e, come tali, autonomamente im- vo. Essa sostiene che avrebbe dovuto essere applicato l'art.
pugnabili avanti le commissioni tributarie, nel termine deca- 12, par. 7, l. 212/00, che riconosce al contribuente il diritto al

O
M abb
denziale sopra citato. A tale riguardo merita rammentare che contraddittorio e gli consente l'invio di osservazioni all'am-

M
la contestazione della rettifica dell'accertamento, mediante ministrazione competente.

SI
instaurazione della controversia doganale ovvero proposizio- 24. - Nel suo controricorso, l'agenzia delle dogane sostie-
IO in
ne del ricorso alla competente commissione tributaria pro- ne che i motivi dedotti dalla Prequ’ Italia sono privi di fon-

AS
vinciale, non ne sospende l'esecuzione ([v.] citato [art.] 244 damento. Per quanto riguarda la questione relativa alla lesio-
so
del [codice doganale]). Resta salva, tuttavia, la facoltà degli ne del diritto al contraddittorio in materia doganale, essa sot-
uffici dell'agenzia [delle dogane] di concedere — a seguito tolinea che, conformemente alla giurisprudenza della Corte
es

di apposita istanza dell'operatore interessato — la sospen- suprema di cassazione, l'art. 12, par. 7, l. 212/00 non si ap-
nc

sione cautelare, in via amministrativa, al ricorrere delle con- plica ai procedimenti in materia doganale. Inoltre, la disci-
dizioni previste dalla citata norma comunitaria (. . .)».
D

plina di cui all'art. 11, par. 7, d.leg. 374/90 sarebbe idonea a


co

tutelare il diritto al contraddittorio.


U

Procedimento principale e questione pregiudiziale 25. - A tale riguardo, il giudice del rinvio indica, in primo
LA
IO olo

luogo, che, secondo la giurisprudenza, l'art. 12, par. 7, l.


13. - La Prequ’ Italia ha effettuato operazioni di importa- 212/00, volto a garantire al contribuente il rispetto del prin-
C
c

zione di merci in sospensione dell'Iva. Essa si era avvalsa cipio del contraddittorio, è inapplicabile prima della proposi-
O sci
LO

della facoltà di non versare l'Iva nell'espletamento delle zione di un ricorso giurisdizionale avverso un avviso di ac-
formalità doganali, impegnandosi, nelle proprie dichiarazioni certamento ed è, in ogni caso, inapplicabile in materia doga-
Fa

di importazione, a depositare la merce acquistata in un de- nale.


terminato deposito fiscale. Le merci importate non sono state 26. - Tale giudice aggiunge di avere ripetutamente dichia-
R

tuttavia introdotte fisicamente in tale deposito. rato, in merito alla specificità della materia doganale rispetto
14. - Dopo aver accertato l'utilizzo meramente virtuale del al tema del contraddittorio procedimentale, che il rispetto del
deposito fiscale da parte della Prequ’ Italia, l'ufficio delle principio del contraddittorio anche nella fase amministrativa,
dogane di Livorno ha emesso nei confronti di quest'ultima, il pur non essendo esplicitamente richiamato dal codice doga-
13 novembre 2009, dieci avvisi di rettifica per la ripresa a nale, si evince dalle espresse previsioni dell'art. 11 d.leg.
tassazione dell'Iva all'importazione. 374/90 e costituisce un principio generale del diritto del-
15. - In ciascuno di tali avvisi veniva precisato che il con- l'Unione che trova applicazione ogni qualvolta l'ammini-
tribuente poteva esperire, conformemente all'art. 11, par. 7, strazione si proponga di adottare nei confronti di un soggetto
d.leg. 374/90, un ricorso amministrativo disciplinato dagli un atto che gli arrechi un pregiudizio.
art. 66 ss. t.u. delle leggi doganali, all'esito del quale il con- 27. - Il giudice del rinvio precisa inoltre che, nella sua giu-
tribuente aveva la facoltà di proporre ricorsi giurisdizionali. risprudenza, ha ripetutamente dichiarato che il rispetto del
16. - Gli stessi avvisi chiarivano che era possibile, laddove principio del contraddittorio è pienamente garantito dai pro-
ricorrano le condizioni previste dall'art. 244 del codice do- cedimenti amministrativi di cui agli art. 66 ss. t.u. delle leggi
ganale, ottenere la sospensione dell'esecuzione dell'avviso di doganali, ai quali rinvia l'art. 11 d.leg. 374/90. Tali procedi-
accertamento, presentando istanza al direttore regionale del- menti consentirebbero di instaurare, in via preventiva, il con-
l'agenzia delle dogane, corredata da idonea garanzia in fun- traddittorio con il contribuente, in quanto, da un lato, l'art.
zione dei maggiori diritti doganali che erano stati accertati. 66 t.u. delle leggi doganali prevede che l'operatore presenti
17. - L'ordinanza di rinvio non precisa se, nel caso di spe- ricorso gerarchico avverso l'avviso di rettifica «producendo i
cie, la Prequ’ Italia si sia avvalsa della facoltà, riconosciutale documenti ed indicando i mezzi di prova ritenuti utili» e,
dall'art. 11, par. 7, d.leg. 374/90, di contestare gli avvisi di dall'altro, è soltanto all'esito del procedimento amministrati-
rettifica dell'accertamento entro i trenta giorni successivi alla vo contenzioso, in caso di decisione parzialmente o total-
data della loro notifica ed abbia avviato un procedimento mente sfavorevole al ricorrente gerarchico, che si determina
amministrativo per la risoluzione della controversia doganale la «definitività» dell'avviso di rettifica e che il contribuente
ai sensi dell'art. 66 t.u. delle leggi doganali. può presentare un ricorso giurisdizionale avverso tale avviso
18. - In ogni caso, la Prequ’ Italia ha presentato, nel feb- di rettifica.
braio del 2010, un ricorso giurisdizionale avverso i dieci av- 28. - In secondo luogo, il giudice del rinvio fa riferimento
visi di rettifica dell'accertamento dinanzi alla Commissione alla giurisprudenza della corte relativa al diritto di essere
tributaria provinciale di Livorno, che lo ha respinto con deci- ascoltato e, in particolare, alla sentenza 3 luglio 2014, Kami-
sione del 24 febbraio 2011. no International Logistics e Datema Hellmann Worldwide
19. - La Prequ’ Italia ha impugnato tale sentenza dinanzi Logistics (C-129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, Foro it.,
alla Commissione tributaria regionale di Firenze (Italia), che Rep. 2014, voce Unione europea, n. 1069).
ha respinto il suo ricorso con decisione del 13 dicembre 29. - Nel richiamare i principî stabiliti dalla corte nel-
2012. l'ambito di una causa nella quale una circolare ministeriale
20. - Dal fascicolo trasmesso alla corte risulta che, nel- prevedeva la sospensione di un'intimazione di pagamento,
l'ambito di tali ricorsi giurisdizionali, la Prequ’ Italia ha fatto adottata senza rispettare il diritto di essere previamente
valere la violazione del suo diritto ad essere ascoltata soste- ascoltato, il giudice del rinvio si chiede cosa avvenga quan-
IL FORO ITALIANO — 2018.
151 PARTE QUARTA 152

do, come nella presente causa, la normativa interna si limiti a bilità di valutare, tenendo conto delle peculiarità di ciascuna
prevedere la sospensione dell'esecuzione di un atto adottato causa, sia la necessità di una pronuncia pregiudiziale per po-
senza previa audizione dell'interessato rinviando solamente ter emettere la loro sentenza sia la rilevanza delle questioni
alle disposizioni di cui all'art. 244 del codice doganale, sen- che sottopongono alla corte (sentenza 12 ottobre 2017, K., C-
za prevedere una normativa specifica nell'attuazione di tali 218/16, EU:C:2017:755, punto 31 e giurisprudenza ivi cita-
disposizioni. ta).
30. - Il giudice del rinvio sottolinea, a tale riguardo, che la 38. - Se la decisione di rinvio, a pena di essere dichiarata
sospensione di un atto doganale adottato senza la previa au- irricevibile, deve soddisfare i requisiti di cui all'art. 94 del
dizione del contribuente non è una conseguenza automatica regolamento di procedura della corte (v., in tal senso, senten-
della proposizione del ricorso amministrativo, ma soltanto za 5 luglio 2016, Ognyanov, C-614/14, EU:C:2016:514, pun-

a
una misura che l'amministrazione può disporre quando ricor- ti 18, 19 e 21, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 1204), il rifiu-

to
rono le condizioni previste da detto art. 244. to di statuire su una questione pregiudiziale proposta da un

en
31. - Il giudice del rinvio si chiede, pertanto, se i principî giudice nazionale è tuttavia possibile solo qualora appaia in
relativi al rispetto del diritto di essere ascoltati in materia modo manifesto che l'interpretazione del diritto dell'Unione

am
doganale, come formulati nella sentenza 3 luglio 2014, Ka- richiesta non ha alcuna relazione con l'effettività o con l'og-
mino International Logistics e Datema Hellmann Worldwide getto del procedimento principale, qualora il problema sia di

on
Logistics (C-129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, cit.), osti- natura ipotetica oppure, ancora, qualora la corte non dispon-
no ad una normativa nazionale, come quella applicabile alla ga degli elementi di fatto o di diritto necessari per fornire

O
M abb
data dei fatti di cui al procedimento principale, che prevede una soluzione utile alle questioni che le vengono sottoposte

M
la possibilità per il destinatario di un avviso di accertamento, (sentenza 12 ottobre 2017, Kubicka, C-218/16, EU:C:2017:
755, cit., punto 32 e giurisprudenza ivi citata).

SI
adottato in assenza di preventivo contraddittorio, di ottenere
IO in
la sospensione dell'esecuzione dell'atto alla data della pre- 39. - Nella fattispecie, occorre rilevare che la questione

AS
sentazione del ricorso, rinviando alle condizioni di cui al- sollevata nella presente causa riguarda chiaramente la possi-
so
l'art. 244 del codice doganale e senza prevedere la sospen- bilità di ottenere, nell'ambito del procedimento amministra-
sione dell'esecuzione dell'atto impugnato come conseguenza tivo relativo alla definizione di una controversia in materia
es

normale della proposizione di un ricorso amministrativo. doganale e, pertanto, in una fase anteriore alla proposizione
nc

32. - In tali circostanze, la Corte suprema di cassazione ha di un ricorso giurisdizionale, la sospensione dell'esecuzione
deciso di sospendere il procedimento e di sottoporre alla cor- di avvisi di accertamento in materia doganale e presenta una
D
co

te la seguente questione pregiudiziale: connessione con la risposta che la corte ha fornito alla se-
U

«Se contrasta con il principio generale del contraddittorio conda questione esaminata nella sentenza 3 luglio 2014, Ka-
LA
IO olo

procedimentale [riconosciuto dal diritto dell'Unione euro- mino International Logistics e Datema Hellmann Worldwide
pea] la normativa italiana [di cui al procedimento principale] Logistics (C-129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, cit.).
C
c

laddove non prevede, in favore del contribuente che non sia 40. - Il giudice del rinvio ritiene che i principî enunciati in
O sci
LO

stato ascoltato prima dell'adozione dell'atto fiscale da parte tale sentenza possano applicarsi alla controversia pendente
dell'amministrazione doganale, la sospensione dell'atto co- dinanzi ad esso, pur nutrendo dubbi in merito alla questione
Fa

me conseguenza normale della proposizione dell'impugna- se, per poter escludere l'illegittimità di una misura adottata,
zione». in materia doganale, senza previa audizione del contribuente,
R

sia necessario che la normativa nazionale garantisca a tale


Sulla questione pregiudiziale contribuente, da un lato, la facoltà di contestare l'atto in que-
stione nell'ambito di un ricorso amministrativo e, dall'altro,
Sulla ricevibilità della domanda di pronuncia pregiudiziale la sospensione di tale atto come conseguenza normale della
proposizione di tale ricorso.
33. - Il governo italiano e la commissione europea conte- 41. - Di conseguenza, il contesto di fatto e di diritto pre-
stano la ricevibilità della questione pregiudiziale. sentato nell'ordinanza di rinvio fornisce la motivazione che
34. - Il governo italiano eccepisce l'irricevibilità della do- ha indotto il giudice del rinvio ad adire la corte ed è suffi-
manda di pronuncia pregiudiziale per il motivo che l'argo- ciente a chiarire la questione posta dal giudice del rinvio, re-
mento della Prequ’ Italia relativo alla presunta violazione dei lativa alla compatibilità con il diritto di essere ascoltato di
suoi diritti della difesa è privo di fondamento in quanto, pri- una normativa nazionale in forza della quale il destinatario di
ma dell'emissione degli avvisi di rettifica dell'accertamento, un avviso di rettifica dell'accertamento ha la facoltà di con-
tale società è stata informata dell'avvio del procedimento testare tale atto nell'ambito di un ricorso amministrativo e di
amministrativo e del suo diritto di depositare osservazioni chiedere la sospensione dell'esecuzione di tale atto, senza
entro il termine di trenta giorni, beneficiando così di un con- che la sospensione di detto atto sia la conseguenza normale e
traddittorio. automatica della proposizione di tale ricorso amministrativo.
35. - La commissione si domanda se il giudice del rinvio 42. - Peraltro, riguardo agli argomenti del governo italia-
abbia sufficientemente definito l'ambito di fatto e di diritto no, occorre osservare che dalla domanda di pronuncia pre-
in cui si inserisce la questione sollevata, affinché la corte di- giudiziale risulta che l'interpretazione, in materia doganale,
sponga degli elementi di fatto e di diritto che devono permet- del principio del rispetto del diritto di essere ascoltato, è ne-
terle di rispondere in modo utile a detta questione. cessaria per il giudice del rinvio. In ogni caso, alla luce del-
36. - Essa rileva, in tale contesto, che il giudice del rinvio l'ordinanza di rinvio, non sembra che la questione posta non
si è limitato ad esporre succintamente i fatti rilevanti e gli sia rilevante ai fini della definizione della controversia di cui
elementi di tipo procedurale che hanno dato luogo al rinvio è investito il giudice del rinvio.
pregiudiziale. Non risulta quindi in modo chiaro se la Prequ’ 43. - Alla luce di quanto precede, la questione pregiudizia-
Italia abbia contestato gli avvisi di rettifica dell'accerta- le deve essere dichiarata ricevibile.
mento, come le consente l'art. 11, par. 7, d.leg. 374/90, e se
abbia successivamente avviato il procedimento amministra- Nel merito
tivo di risoluzione della controversia. Non sarebbe inoltre
indicato se la Prequ’ Italia abbia chiesto la sospensione del- 44. - Con la sua questione, il giudice del rinvio chiede, in
l'esecuzione di detti atti e, se del caso, se tale richiesta sia sostanza, se il diritto di ogni persona di essere ascoltata pri-
stata accolta o respinta. ma dell'adozione di una decisione che possa incidere in mo-
37. - A tale riguardo, occorre ricordare che, secondo una do negativo sui suoi interessi debba essere interpretato nel
giurisprudenza consolidata, il procedimento ai sensi dell'art. senso che i diritti della difesa del destinatario di un avviso di
267 Tfue è uno strumento di cooperazione fra la corte e i rettifica dell'accertamento, adottato dall'autorità doganale in
giudici nazionali, che conferisce a questi ultimi la responsa- mancanza di una previa audizione dell'interessato, sono vio-
IL FORO ITALIANO — 2018.
153 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 154

lati se la normativa nazionale che consente all'interessato di nonché 9 novembre 2017, Ispas, C-298/16, EU:C:2017:843,
contestare tale atto nell'ambito di un ricorso amministrativo punto 35, Foro it., 2017, IV, 577).
si limita a prevedere la possibilità di chiedere la sospensione 51. - La corte ha già riconosciuto che l'interesse generale
dell'esecuzione di tale atto fino alla sua eventuale riforma dell'Unione europea e, in particolare, l'interesse a recupera-
rinviando all'art. 244 del codice doganale, e non prevede che re tempestivamente le entrate proprie, impone che i controlli
la presentazione di un ricorso amministrativo sospende au- possano essere realizzati prontamente ed efficacemente (v.,
tomaticamente l'esecuzione di tale atto. in tal senso, sentenze 18 dicembre 2008, Sopropé, C-349/07,
45. - A tale riguardo, occorre ricordare che, secondo una EU:C:2008:746, cit., punto 41, nonché 3 luglio 2014, Kami-
costante giurisprudenza, il rispetto dei diritti della difesa è un no International Logistics e Datema Hellmann Worldwide
principio fondamentale del diritto dell'Unione, di cui il dirit- Logistic, C-129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, cit., punto

a
to di essere ascoltato in qualsiasi procedimento costituisce 54).

to
parte integrante (sentenza 3 luglio 2014, Kamino Internatio- 52. - È questo il caso delle decisioni delle autorità dogana-

en
nal Logistics e Datema Hellmann Worldwide Logistics, C- li.
129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, cit., punto 28 e giuris- 53. - Ai sensi dell'art. 243, par. 1, del codice doganale,

am
prudenza ivi citata). chiunque ha il diritto di proporre ricorso contro le decisioni
46. - In forza di tale principio, che trova applicazione prese dall'autorità doganale, concernenti l'applicazione della

on
ogniqualvolta l'amministrazione si proponga di adottare nei normativa doganale, quando esse lo riguardino direttamente
confronti di un soggetto un atto ad esso lesivo, i destinatari e individualmente. Tuttavia, la proposizione di un ricorso,

O
M abb
di decisioni che incidono sensibilmente sui loro interessi de- effettuata in applicazione dell'art. 243 del codice doganale,

M
vono essere messi in condizione di manifestare utilmente il non è, in linea di principio, sospensiva dell'esecuzione della

SI
loro punto di vista in merito agli elementi sui quali l'ammi- decisione impugnata, in forza dell'art. 244, 1° comma, di tale
IO in
nistrazione intende fondare la sua decisione (sentenza 3 lu- codice. Poiché siffatto ricorso è sprovvisto di carattere so-

AS
glio 2014, Kamino International Logistics e Datema Hell- spensivo, esso non osta all'immediata esecuzione di tale de-
so

mann Worldwide Logistics, C-129/13 e C-130/13, EU:C: cisione. Il 2° comma dell'art. 244 del codice doganale auto-
rizza tuttavia l'autorità doganale a sospendere, in tutto o in
es

2014:2041, cit., punto 30 e giurisprudenza ivi citata).


47. - Tale obbligo incombe sulle amministrazioni degli parte, l'esecuzione di una decisione doganale quando abbia
nc

Stati membri ogniqualvolta esse adottano decisioni che rien- fondati motivi di dubitare della conformità della decisione
impugnata alla normativa doganale, o si debba temere un
D

trano nella sfera di applicazione del diritto dell'Unione,


co

danno irreparabile per l'interessato.


U

quand'anche la normativa applicabile non preveda espressa-


54. - Nell'ordinanza di rinvio, il giudice nazionale rileva
LA

mente siffatta formalità (v., in tal senso, sentenze 18 dicem-


IO olo

bre 2008, Sopropé, C-349/07, EU:C:2008:746, punto 38, Fo- che il procedimento nazionale di reclamo amministrativo av-
verso gli atti emessi dalle autorità doganali non ha l'effetto
C

ro it., Rep. 2009, voce cit., n. 1121, nonché 3 luglio 2014,


c

Kamino International Logistics e Datema Hellmann World- di sospendere automaticamente l'esecuzione della decisione
O sci
LO

wide Logistics, C-129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, cit., lesiva, né di renderla immediatamente inapplicabile.
punto 31). 55. - Come risulta dalla giurisprudenza della corte, tale
Fa

48. - Ebbene, nel procedimento principale, la normativa circostanza può assumere una certa importanza nella valuta-
nazionale in questione non impone all'amministrazione che zione di un'eventuale giustificazione della restrizione del di-
R

ritto di essere ascoltati prima dell'adozione di una decisione


procede ai controlli doganali l'obbligo di ascoltare i destina-
lesiva (sentenza 3 luglio 2014, Kamino International Logi-
tari degli avvisi di rettifica dell'accertamento prima di pro-
stics e Datema Hellmann Worldwide Logistics, C-129/13 e
cedere alla revisione degli accertamenti ed alla loro eventua- C-130/13, EU:C:2014:2041, cit., punto 65).
le rettifica. Essa comporta quindi, in linea di principio, una
56. - Tuttavia, in mancanza di un'audizione prima del-
limitazione al diritto dei destinatari di tali avvisi di rettifica
l'adozione di un'intimazione di pagamento, la proposizione
di essere ascoltati, malgrado essi possano fare valere la loro
di un reclamo o di un ricorso amministrativo avverso tale in-
posizione nel corso di una fase di reclamo amministrativo ul- timazione di pagamento non dovrebbe necessariamente avere
teriore. l'effetto di sospendere automaticamente l'esecuzione di detta
49. - La corte ha ricordato, a tale riguardo, che la regola intimazione di pagamento al fine di garantire il rispetto del
secondo cui il destinatario di una decisione ad esso lesiva diritto di essere ascoltati nel contesto di siffatto reclamo o ri-
deve essere messo in condizione di far valere le proprie os- corso (sentenza 3 luglio 2014, Kamino International Logi-
servazioni prima che la stessa sia adottata ha lo scopo di ren- stics e Datema Hellmann Worldwide Logistic, C-129/13 e C-
dere l'autorità competente in grado di tenere utilmente conto 130/13, EU:C:2014:2041, cit., punto 67).
di tutti gli elementi del caso. Al fine di assicurare una tutela 57. - Per contro, occorre che il procedimento nazionale di
effettiva della persona o dell'impresa coinvolta, detta regola reclamo amministrativo avverso gli atti emessi dall'autorità
ha in particolare l'obiettivo di consentire a queste ultime di doganale garantisca la piena efficacia del diritto dell'Unione
correggere un errore o far valere tali elementi relativi alla lo- e, nel caso di specie, delle disposizioni di cui all'art. 244 del
ro situazione personale tali da far sì che la decisione sia adot- codice doganale.
tata o non sia adottata, ovvero abbia un contenuto piuttosto 58. - Per quanto riguarda le decisioni di recupero in mate-
che un altro (v., in tal senso, sentenze 18 dicembre 2008, So- ria doganale, è in ragione dell'interesse generale dell'Unione
propé, C-349/07, EU:C:2008:746, cit., punto 49, nonché 3 a recuperare tempestivamente le entrate proprie che l'art.
luglio 2014, Kamino International Logistics e Datema Hell- 244, 2° comma, del codice doganale prevede che la presenta-
mann Worldwide Logistics, C-129/13 e C-130/13, EU:C: zione di un ricorso contro un avviso di accertamento ha l'ef-
2014:2041, cit., punto 38). fetto di sospendere l'esecuzione dell'intimazione stessa sol-
50. - Tuttavia, secondo una costante giurisprudenza, il tanto quando vi siano motivi di dubitare della conformità
principio generale del diritto dell'Unione del rispetto dei di- della decisione impugnata alla normativa doganale, o si deb-
ritti della difesa non si configura come una prerogativa asso- ba temere un danno irreparabile per l'interessato (v., in tal
luta, ma può soggiacere a restrizioni, a condizione che queste senso, sentenza 3 luglio 2014, Kamino International Logi-
rispondano effettivamente a obiettivi di interesse generale stics e Datema Hellmann Worldwide Logistics, C-129/13 e
perseguiti dalla misura di cui trattasi e non costituiscano, ri- C-130/13, EU:C:2014:2041, cit., punto 68).
spetto allo scopo perseguito, un intervento sproporzionato e 59. - Poiché le disposizioni del diritto dell'Unione, come
inaccettabile, tale da ledere la sostanza stessa dei diritti così quelle del codice doganale, devono essere interpretate alla
garantiti (v., in tal senso, sentenze 3 luglio 2014, Kamino In- luce dei diritti fondamentali, che, in base ad una costante
ternational Logistics e Datema Hellmann Worldwide Logi- giurisprudenza, fanno parte integrante dei principî generali
stics, C-129/13 e C-130/13, EU:C:2014:2041, cit., punto 42, del diritto dei quali la corte garantisce l'osservanza, le dispo-
ORO ITALIANO
IL FORO TALIANO —
— 2018
2018.— 31.
155 PARTE QUARTA 156

sizioni nazionali di attuazione delle condizioni previste al- tivo si limita a prevedere la possibilità di chiedere la so-
l'art. 244, 2° comma, del codice doganale per la concessione spensione dell'esecuzione di tale atto fino alla sua eventuale
di una sospensione dell'esecuzione devono, in mancanza di riforma rinviando all'art. 244 del regolamento (Cee)
una previa audizione, garantire che tali condizioni non siano 2913/92 del consiglio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un
applicate o interpretate restrittivamente (v., in tal senso, sen- codice doganale comunitario, come modificato dal regola-
tenza 3 luglio 2014, Kamino International Logistics e Date- mento (Ce) 2700/2000 del parlamento europeo e del consi-
ma Hellmann Worldwide Logistics, C-129/13 e C-130/13, glio, del 16 novembre 2000, senza che la proposizione di un
EU:C:2014:2041, cit., punti 69 e 70). ricorso amministrativo sospenda automaticamente l'esecu-
60. - Nel procedimento principale, il giudice del rinvio ri- zione dell'atto impugnato, dal momento che l'applicazione
leva che la sospensione dell'esecuzione degli avvisi di retti- dell'art. 244, 2° comma, di detto regolamento da parte del-

a
fica dell'accertamento può essere concessa soltanto se ricor- l'autorità doganale non limita la concessione della sospen-

to
rono le condizioni di cui all'art. 244 del codice doganale, sione dell'esecuzione qualora vi siano motivi di dubitare
della conformità della decisione impugnata con la normativa

en
senza precisare i criteri applicati dagli uffici dell'agenzia
delle dogane per valutare la concessione di tale sospensione. doganale o vi sia da temere un danno irreparabile per l'inte-

am
A tale riguardo, nulla si evince anche dal testo della circolare ressato.
n. 41 D del 17 giugno 2002, la quale si limita a rinviare alle ————————

on
condizioni di cui all'art. 244 del codice doganale.
61. - Nella misura in cui il destinatario di avvisi di rettifica (1) I. - L'ordinanza di rimessione (Cass., ord. 6 maggio 2016,

O
M abb
dell'accertamento come quelli di cui trattasi nel procedimen- n. 9278, Foro it., Rep. 2016, voce Dogana, n. 29) si può leggere

M
to principale ha la possibilità di ottenere la sospensione del- in Dir. e pratica trib., 2016, 1575, con nota di G. CORASANITI.

SI
l'esecuzione di detti atti fino alla loro eventuale riforma e II. - La corte prosegue nella propria opera di definizione del-
IO in
che, nell'ambito del procedimento amministrativo, le condi- la portata del principio del contraddittorio. Con riguardo sta-

AS
zioni di cui all'art. 244 del codice doganale non sono appli- volta ad un avviso di rettifica adottato dall'autorità doganale,
so

cate in modo restrittivo, circostanza questa che spetta al giu- sottolinea che il principio generale del diritto dell'Unione del
dice nazionale valutare, non è pregiudicato il rispetto dei di- rispetto dei diritti della difesa non si configura come una pre-
es

ritti della difesa del destinatario degli avvisi di rettifica del- rogativa assoluta, ma può soggiacere a restrizioni, purché esse
rispondano ad obiettivi di interesse generale e siano rispetto a
nc

l'accertamento.
questi proporzionate. E, nel caso in esame, ravvisa l'interesse
D

62. - In ogni caso, occorre sottolineare che l'obbligo che


co

generale prevalente in quello dell'Unione a recuperare tempe-


incombe al giudice nazionale di garantire la piena efficacia
U

stivamente le proprie entrate, che richiede rapidità ed efficacia


del diritto dell'Unione non ha sempre come conseguenza
LA

dell'attività di controllo. Ed è sempre tale interesse generale,


IO olo

l'annullamento di una decisione impugnata, laddove que- soggiunge la corte, a giustificare la mancanza di automatismo
st'ultima sia stata adottata in violazione dei diritti della dife-
C

della sospensione dell'esecuzione dell'avviso qualora esso sia


c

sa. Secondo una costante giurisprudenza, infatti, una viola- impugnato.


O sci
LO

zione dei diritti della difesa, in particolare del diritto di esse- A chiusura, la corte ribadisce che, in virtù del principio di
re ascoltati, determina l'annullamento del provvedimento strumentalità delle forme, la violazione dei diritti della difesa, in
Fa

adottato al termine del procedimento amministrativo di cui particolare del diritto di essere ascoltati, determina l'annulla-
trattasi soltanto se, in mancanza di tale irregolarità, tale pro- mento del provvedimento adottato al termine del procedimento
R

cedimento avrebbe potuto comportare un risultato diverso amministrativo di cui trattasi soltanto se, in mancanza di tale ir-
(sentenze 10 settembre 2013, G. e R., C-383/13 PPU, regolarità, tale procedimento avrebbe potuto comportare un ri-
EU:C:2013:533, punto 38, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. sultato diverso.
1226, nonché 3 luglio 2014, Kamino International Logistics III. - Sulla medesima falsariga del ridimensionamento del va-
e Datema Hellmann Worldwide Logistics, C-129/13 e C- lore assoluto del principio del contraddittorio endoprocedimen-
130/13, EU:C:2014:2041, cit., punti 78 e 79). tale, v. Corte giust. 9 novembre 2017, causa C-298/16, Ispas, in
63. - Alla luce delle considerazioni che precedono, occorre Foro it., 2017, IV, 577, secondo cui il principio generale di di-
rispondere alla questione sollevata dichiarando che il diritto ritto dell'Unione del rispetto dei diritti della difesa deve essere
interpretato nel senso che, nell'ambito di procedimenti ammini-
di ogni persona di essere ascoltata prima dell'adozione di
strativi relativi alla verifica e alla determinazione della base im-
qualsiasi decisione che possa incidere in modo negativo sui ponibile dell'imposta sul valore aggiunto, un soggetto privato
suoi interessi deve essere interpretato nel senso che i diritti deve avere la possibilità di ricevere, a sua richiesta, le informa-
della difesa del destinatario di un avviso di rettifica del- zioni e i documenti contenuti nel fascicolo amministrativo e
l'accertamento, adottato dall'autorità doganale in mancanza presi in considerazione dall'autorità pubblica per l'adozione
di una previa audizione dell'interessato, non sono violati se della sua decisione, a meno che obiettivi di interesse generale
la normativa nazionale che consente all'interessato di conte- giustifichino la restrizione dell'accesso a dette informazioni e a
stare tale atto nell'ambito di un ricorso amministrativo si li- detti documenti.
mita a prevedere la possibilità di chiedere la sospensione del- IV. - Va poi segnalato che l'Iva all'importazione, oggetto del-
l'esecuzione di tale atto fino alla sua eventuale riforma rin- l'avviso di rettifica cui si riferisce la sentenza in rassegna, per
viando all'art. 244 del codice doganale, senza che la proposi- orientamento consolidato non è diritto doganale, in ragione del-
zione di un ricorso amministrativo sospenda automaticamen- la sua natura di tributo interno: v., al riguardo, Cass. 5 agosto
te l'esecuzione dell'atto impugnato, dal momento che l'ap- 2016, n. 16463, id., 2016, I, 3081, secondo cui, posto che l'ob-
plicazione dell'art. 244, 2° comma, del codice doganale, da bligazione doganale all'importazione non comprende l'Iva
parte dell'autorità doganale non limita la concessione della all'importazione e che l'autorità doganale è quella chiamata ad
sospensione dell'esecuzione qualora vi siano motivi di dubi- occuparsi dell'obbligazione doganale all'importazione, di modo
tare della conformità della decisione impugnata con la nor- che soltanto per economia di procedimenti l'agenzia delle doga-
mativa doganale o vi sia da temere un danno irreparabile per ne riscuote l'Iva all'importazione negli spazi doganali, spettano
l'interessato. alla competenza dell'agenzia delle entrate e non già a quella
dell'agenzia delle dogane l'accertamento e la riscossione del-
Per questi motivi, la corte (settima sezione) dichiara: l'Iva intracomunitaria al di fuori degli spazi doganali, in parti-
Il diritto di ogni persona di essere ascoltata prima del- colare dell'Iva da assolvere all'atto dell'estrazione della merce
l'adozione di qualsiasi decisione che possa incidere in modo dai depositi fiscali Iva mediante il meccanismo dell'inversione
negativo sui suoi interessi deve essere interpretato nel senso contabile.
che i diritti della difesa del destinatario di un avviso di retti- V. - Conf., Cass. 14 settembre 2016, n. 18005, e 17 maggio
fica dell'accertamento, adottato dall'autorità doganale in 2017, n. 12231, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile.
mancanza di una previa audizione dell'interessato, non sono VI. - Quanto al principio della strumentalità delle forme, ap-
violati se la normativa nazionale che consente all'interessato plicato, con riguardo al principio del contraddittorio, da Cass.,
di contestare tale atto nell'ambito di un ricorso amministra- sez. un., 9 dicembre 2015, n. 24823, id., 2016, I, 103, con os-
IL FORO ITALIANO — 2018.
157 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 158

servazioni di A.M. PERRINO, v. Cass., ord. 25 gennaio 2017, id., 1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul-
Le banche dati, archivio cit., secondo cui, in tema di diritti e ga- l'interpretazione dell'art. 11, parte C, par. 1, della sesta diret-
ranzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali nei propri tiva 77/388/Cee del consiglio, del 17 maggio 1977, in mate-
locali, la nullità per violazione del termine dilatorio, prevista ria di armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri
dall'art. 12, 7° comma, l. n. 212 del 2000 per i tributi non armo- relative alle imposte sulla cifra di affari - sistema comune di
nizzati, non è subordinata alla c.d. prova di resistenza, a diffe- imposta sul valore aggiunto: base imponibile uniforme (G.U.
renza di quanto richiesto per i tributi armonizzati: tale maggior 1977, L 145, pag. 1; in prosieguo: la «sesta direttiva»), non-
grado di tutela è costituzionalmente legittimo perché in piena ché dei principî di proporzionalità, di effettività del diritto
armonia con il principio della massimazione delle tutele, che
consente ad un singolo ordinamento di apprestare livelli di pro- dell'Unione e di neutralità dell'imposta sul valore aggiunto
(Iva).

a
tezione di un diritto fondamentale — nella specie quello al con-
traddittorio (endoprocedimentale) — rispetto a quelli garantiti 2. - Tale domanda è stata proposta nell'ambito di una con-

to
dal sistema eurounitario per i tributi non armonizzati. troversia tra il sig. Enzo Di Maura e l'agenzia delle entrate -

en
VII. - Sulla disciplina dell'art. 244 del regolamento 2913/92, direzione provinciale di Siracusa (Italia) (in prosieguo:
cfr. Cass. 1° ottobre 2014, n. 20669, id., Rep. 2015, voce Do- l'«agenzia delle entrate»), in merito a un avviso di accerta-

am
gana, n. 30, secondo cui, in tema di riscossione di dazi e diritti mento per l'anno fiscale 2004, vertente sulla riduzione della
doganali, qualora il contribuente abbia impugnato l'avviso di base imponibile dell'Iva.

on
rettifica e non sia ancora intervenuta la decisione di primo gra-
do, non è precluso all'amministrazione finanziaria iscrivere a Contesto normativo

O
M abb
ruolo gli interi importi dovuti, in quanto, da un lato, l'art. 68

M
d.leg. 31 dicembre 1992 n. 546, nel prevedere una diversa mo- Diritto dell'Unione

SI
dulazione dell'ammontare del tributo dovuto in relazione alla
IO in
progressione dei gradi di giudizio, trova applicazione nella fase 3. - L'art. 11, parte C, par. 1, della sesta direttiva, che di-

AS
post decisum e non in quella ante decisum, mentre, dall'altro,
sciplina la riduzione della base imponibile, dispone quanto
so
non vi è, in materia doganale, una norma analoga all'art. 15, 1°
comma, d.p.r. 29 settembre 1973 n. 602, che, per la riscossione segue:
es

delle imposte dirette sui redditi, limita, a seguito dell'impu- «In caso di annullamento, recesso, risoluzione, non paga-
gnativa, l'importo iscrivibile a ruolo a quello pertinente alla mento totale o parziale o di riduzione di prezzo dopo che
nc

«fase amministrativa» del procedimento, ossia dalla notifica l'operazione è stata effettuata, la base imponibile viene debi-
D

tamente ridotta alle condizioni stabilite dagli Stati membri.


co

dell'atto impositivo sino alla decisione in primo grado, tanto


U

più che una limitazione dell'iscrizione a ruolo dell'importo ac- Tuttavia, in caso di non pagamento totale o parziale, gli
LA

certato anteriormente alla decisione giurisdizionale si porrebbe Stati membri possono derogare a questa norma».
IO olo

in contrasto con l'art. 244 del codice doganale comunitario. La


C

tutela del contribuente rispetto alla possibile irreparabilità del Diritto italiano
c

pregiudizio subìto dall'aggressione eventualmente illegittima


O sci
LO

del proprio patrimonio è soddisfatta ante causam attraverso le


istanze di sgravio dei dazi ex art. 236 e 239 del codice dogana-
4. - L'art. 26 d.p.r. 26 ottobre 1972 n. 633, «istituzione e
Fa

le comunitario, funzionali all'esercizio di poteri di autotutela disciplina dell'imposta sul valore aggiunto» (G.U.R.I. n. 292
delle autorità doganali, ovvero attraverso l'istanza di sospen- dell'11 novembre 1972), nella versione applicabile ai fatti
oggetto del procedimento principale (in prosieguo: il «d.p.r.
R

sione dell'esecuzione dell'avviso di rettifica ex art. 224, par. 2,


stesso codice, nonché, in corso di causa, attraverso l'istanza di 633/72»), intitolato «variazioni dell'imponibile o dell'im-
sospensione dell'esecuzione dell'atto impositivo ai sensi del- posta», al 2° comma così recita:
l'art. 47 d.leg. 31 dicembre 1992 n. 546. «Se un'operazione per la quale sia stata emessa fattura,
successivamente alla registrazione di cui agli art. 23 e 24,
viene meno in tutto o in parte, o se ne riduce l'ammontare
imponibile, in conseguenza di dichiarazione di nullità, annul-
lamento, revoca, risoluzione, rescissione e simili o per man-
———————— cato pagamento in tutto o in parte a causa di procedure con-
corsuali o di procedure esecutive rimaste infruttuose o in
conseguenza dell'applicazione di abbuoni o sconti previsti
contrattualmente, il cedente del bene o prestatore del servizio
ha diritto di portare in detrazione ai sensi dell'art[icolo] 19
CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; se- l'imposta corrispondente alla variazione, registrandola a
zione I; sentenza 23 novembre 2017, causa C-246/16; Pres. norma dell'art[icolo] 25. Il cessionario o committente, che
SILVA DE LAPUERTA, Rel. BONICHOT, Avv. gen. KOKOTT abbia già registrato l'operazione ai sensi di quest'ultimo arti-
(concl. parz. diff.); Di Maura c. Agenzia delle entrate - di- colo, deve in tal caso registrare la variazione a norma del-
rezione provinciale di Siracusa. l'art[icolo] 23 o dell'art[icolo] 24, salvo il suo diritto alla re-
stituzione dell'importo pagato al cedente o prestatore a titolo
Unione europea — Imposta sul valore aggiunto — Ridu- di rivalsa».
zione della base imponibile — Infruttuosità della pro- 5. - Il giudice del rinvio precisa che tale disposizione è sta-
cedura consorsuale (Trattato Fue, art. 267; y direttiva 17
ta costantemente interpretata dall'amministrazione e dai giu-
maggio 1977 n. 77/388/Cee del consiglio in materia di ar-
dici italiani nel senso che, affinché sia ridotta la base impo-
monizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative
nibile in caso di non pagamento, il soggetto passivo deve
alle imposte sulla cifra di affari - sistema comune di impo-
fornire la prova dell'infruttuosità delle procedure concorsua-
sta sul valore aggiunto: base imponibile uniforme, art. 11).
li, ciò che è possibile solo alla scadenza del termine imparti-
L'art. 11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta direttiva to per presentare osservazioni su un eventuale piano di ripar-
77/388/Cee del consiglio, del 17 maggio 1977, in materia to oppure, in mancanza di piano di riparto, quando sia scadu-
di armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri re- to il termine per proporre reclamo avverso il decreto di chiu-
lative alle imposte sulla cifra di affari - sistema comune di sura del fallimento.
imposta sul valore aggiunto: base imponibile uniforme,
deve essere interpretato nel senso che uno Stato membro Procedimento principale e questioni pregiudiziali
non può subordinare la riduzione della base imponibile
dell'imposta sul valore aggiunto all'infruttuosità di una 6. - Poiché uno dei suoi clienti è stato dichiarato fallito
procedura concorsuale qualora una tale procedura possa senza aver pagato una fattura di EUR 35.000, il sig. Di Mau-
durare più di dieci anni. (1) ra ha ridotto a concorrenza di tale debito la sua base imponi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
159 PARTE QUARTA 160

bile Iva, credendo di essere autorizzato a farlo in applicazio- costituisce il corrispettivo versato o da versare al fornitore o
ne delle succitate disposizioni del d.p.r. 633/72. al prestatore da parte dell'acquirente, del destinatario o di un
7. - L'agenzia delle entrate non ha approvato tale rettifica, terzo.
argomentando che la stessa poteva essere effettuata solo do- 13. - Tale disposizione costituisce l'espressione di un
po l'esperimento infruttuoso di una procedura concorsuale o principio fondamentale della sesta direttiva, secondo il quale
di una procedura esecutiva individuale, vale a dire una volta la base imponibile è costituita dal corrispettivo realmente ri-
acquisita la certezza che il credito non sarebbe stato onorato, cevuto e dal quale risulta come corollario che l'amministra-
e non a seguito di una semplice sentenza dichiarativa di fal- zione finanziaria non può riscuotere a titolo dell'Iva un im-
limento come quella di cui è stato oggetto il debitore del sig. porto superiore a quello percepito dallo stesso soggetto pas-
Di Maura. sivo al medesimo titolo (sentenza 3 luglio 1997, Goldsmiths,

a
8. - Quest’ultimo ha adìto la Commissione tributaria pro- C-330/95, EU:C:1997:339, punto 15, Foro it., Rep. 1998,

to
vinciale di Siracusa (Italia) e ha sostenuto che, al contrario, voce Unione europea, n. 1034).

en
la riduzione della base imponibile per mancato pagamento 14. - Conformemente a tale principio, l'art. 11, parte C,
del corrispettivo doveva poter essere operata al momento par. 1, 1° comma, della sesta direttiva, che riguarda i casi di

am
della dichiarazione di fallimento del debitore. annullamento, recesso, risoluzione, non pagamento totale o
9. - Tale giudice nutre dubbi sulla conformità della sum- parziale e riduzione di prezzo dopo che l'operazione è stata

on
menzionata disposizione del d.p.r. 633/72 ai principî di pro- effettuata, obbliga gli Stati membri a procedere alla riduzio-
porzionalità, di effettività del diritto dell'Unione e di neutra- ne della base imponibile e, quindi, dell'importo dell'Iva do-

O
M abb
lità dell'Iva, segnatamente in considerazione della durata vuta dal soggetto passivo ogniqualvolta, successivamente al-

M
media delle procedure concorsuali in Italia, che gli risulta la conclusione di un'operazione, il corrispettivo non venga

SI
superare non di rado i dieci anni. Detto giudice ritiene altresì totalmente o parzialmente percepito dal soggetto passivo (v.,
IO in
che il limite al diritto di riduzione della base imponibile pre- in tal senso, sentenza 3 luglio 1997, Goldsmiths, C-330/95,

AS
visto dal diritto italiano sia eccessivo, giacché la sesta diret- EU:C:1997:339, cit., punto 16).
so

tiva subordinerebbe questo tipo di limitazione al mancato 15. - L'art. 11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta diret-
pagamento e non a procedure concorsuali o ad azioni esecu- tiva consente agli Stati membri di derogare alla regola di cui
es

tive rimaste infruttuose. al punto precedente in caso di non pagamento totale o parzia-
nc

10. - Alla luce delle suesposte considerazioni, la Commis- le.


D

sione tributaria provinciale di Siracusa ha deciso di sospen- 16. - Se il non pagamento totale o parziale del prezzo di
co

dere il procedimento e di sottoporre alla corte le seguenti acquisto interviene senza che vi sia stata risoluzione o annul-
U

questioni pregiudiziali: lamento del contratto, infatti, l'acquirente resta debitore del
LA
IO olo

«1) Visti gli art. 11, parte C, par. 1, e 20, par. 1, lett. b), prezzo convenuto e il venditore, per quanto non più proprie-
secondo periodo, della [sesta direttiva], relativi alla variazio- tario del bene, dispone sempre — in linea di principio — del
C
c

ne in diminuzione della base imponibile ed alla rettifica del- suo credito, che può far valere in sede giurisdizionale. Poi-
O sci
LO

l'Iva addebitata sulle operazioni imponibili in caso di manca- ché non può essere escluso, tuttavia, che un tale credito di-
to pagamento totale o parziale della controprestazione stabi- venga di fatto definitivamente irrecuperabile, il legislatore
Fa

lita fra le parti, se sia conforme ai principî di proporzionalità dell'Unione ha inteso lasciare a ciascuno Stato membro la
e di effettività, garantiti dal Tfue, ed al principio di neutralità scelta di determinare se la situazione di non pagamento del
R

che regola l'applicazione dell'Iva, imporre limiti che renda- prezzo di acquisto, la quale, di per sé, contrariamente alla ri-
no impossibile o eccessivamente oneroso — anche in termini soluzione o all'annullamento del contratto, non pone nuova-
di tempistica, legata alla imprevedibile durata di una proce- mente le parti nella situazione iniziale, attribuisca diritto alla
dura concorsuale — per il soggetto passivo il recupero del- riduzione della base imponibile nell'importo dovuto alle
l'imposta relativa alla controprestazione non pagata in tutto o condizioni che esso stabilisce, o se siffatta riduzione non sia
in parte. ammessa in tale situazione (sentenza 15 maggio 2014, Almos
2) In caso di risposta positiva alla prima questione, se sia Agrárkülkereskedelmi, C-337/13, EU:C:2014:328, punto 25,
compatibile con i principî sopra richiamati una norma — Foro it., 2014, IV, 345).
quale l'art. 26, 2° comma, [d.p.r. 633/72] — che subordini il 17. - Tuttavia, come la corte ha già statuito, tale facoltà di
diritto al recupero dell'imposta al soddisfacimento della pro- deroga, strettamente limitata ai casi di non pagamento totale
va del preventivo esperimento di procedure concorsuali in- o parziale, si fonda sull'assunto che, in presenza di determi-
fruttuose, e cioè, secondo la giurisprudenza e la prassi del- nate circostanze e in considerazione della situazione giuridi-
l'autorità fiscale dello Stato membro dell'Unione, esclusi- ca esistente nello Stato membro interessato, il non pagamen-
vamente, a seguito dell'infruttuosa ripartizione finale del- to del corrispettivo può essere difficile da accertare o essere
l'attivo o, in mancanza, della definitività del provvedimento solamente provvisorio (sentenza 3 luglio 1997, Goldsmiths,
di chiusura del fallimento, anche quando tali attività siano C-330/95, EU:C:1997:339, cit., punto 18).
ragionevolmente anti-economiche in ragione dell'ammontare 18. - Ne consegue che l'esercizio di una tale facoltà di de-
del credito vantato, delle prospettive del suo recupero e dei roga dev’essere giustificato, affinché i provvedimenti adotta-
costi delle procedure concorsuali e considerato che, comun- ti dagli Stati membri ai fini della sua attuazione non com-
que, i citati presupposti possono intervenire a distanza di an- promettano l'obiettivo dell'armonizzazione fiscale persegui-
ni dalla data di apertura del fallimento». to dalla sesta direttiva (sentenza 3 luglio 1997, Goldsmiths,
C-330/95, EU:C:1997:339, cit., punto 18).
Sulle questioni pregiudiziali 19. - Certamente, ne deriva per analogia con il punto 23
della sentenza 15 maggio 2014, Almos Agrárkülkereskedelmi
11. - Con le sue questioni, che occorre esaminare congiun- (C-337/13, EU:C:2014:328, cit.), che, qualora lo Stato mem-
tamente, il giudice del rinvio domanda, in sostanza, se l'art. bro interessato abbia inteso applicare la deroga prevista
11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta direttiva debba es- all'art. 11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta direttiva, i
sere interpretato nel senso che uno Stato membro può subor- soggetti passivi non possono far valere, sulla base dell'art.
dinare la riduzione della base imponibile dell'Iva in caso di 11, parte C, par. 1, 1° comma, della sesta direttiva, un diritto
non pagamento totale o parziale all'infruttuosità di una pro- alla riduzione della loro base imponibile dell'Iva in caso di
cedura concorsuale qualora una simile procedura possa dura- non pagamento del prezzo.
re più di dieci anni. 20. - Tuttavia, contrariamente a quanto sostengono i go-
12. - Occorre, in via preliminare, ricordare che, ai fini del- verni italiano e del Regno unito, tale motivazione, come ha
l'armonizzazione della base imponibile, l'art. 11, parte A, rilevato l'avvocato generale ai par. da 32 a 44 delle sue con-
par. 1, lett. a), della sesta direttiva stabilisce che, all'interno clusioni, non può valere a rimettere in discussione la giuris-
del paese, tale base è, di norma, costituita da tutto ciò che prudenza citata ai punti 17 e 18 della presente sentenza, nel
IL FORO ITALIANO — 2018.
161 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 162

senso che gli Stati membri sarebbero legittimati a escludere dola per conto dello Stato come ricordato al punto 23 della
del tutto la riduzione della base imponibile dell'Iva. presente sentenza.
21. - A tale proposito, da una giurisprudenza costante della 28. - La constatazione di cui al punto precedente vale a
corte risulta che le eccezioni devono essere interpretate in fortiori nell'ambito di una legislazione nazionale come quel-
maniera restrittiva (v., in tal senso, sentenze 20 giugno 2002, la controversa nel procedimento principale, in applicazione
Commissione/Germania, C-287/00, EU:C:2002:388, punto della quale la certezza della definitiva irrecuperabilità del
47, Foro it., Rep. 2002, voce cit., n. 1854; 14 giugno 2007, credito può essere acquisita, in pratica, solo dopo una decina
Horizon College, C-434/05, EU:C:2007:343, punto 16, Foro di anni. Un termine simile è, in ogni caso, tale da far soppor-
it., Rep. 2008, voce cit., n. 1900, e 21 marzo 2013, PFC Cli- tare agli imprenditori soggetti a detta legislazione, nei casi di
nic, C-91/12, EU:C:2013:198, punto 23, Foro it., Rep. 2013, non pagamento di una fattura, uno svantaggio in termini di

a
voce cit., n. 2274). Ebbene, dallo stesso testo dell'art. 11, liquidità rispetto ai loro concorrenti di altri Stati membri ma-

to
parte C, par. 1, 2° comma, della sesta direttiva si evince che nifestamente in grado di compromettere l'obiettivo di armo-

en
gli Stati membri, se è vero che possono derogare alla rettifica nizzazione fiscale perseguito dalla sesta direttiva.
della base imponibile prevista al 1° comma, non hanno tutta- 29. - Ne consegue che occorre rispondere alle questioni

am
via ricevuto dal legislatore dell'Unione la facoltà di esclude- pregiudiziali dichiarando che l'art. 11, parte C, par. 1, 2°
re del tutto tale rettifica. comma, della sesta direttiva deve essere interpretato nel sen-

on
22. - Tale conclusione è confermata da un'interpretazione so che uno Stato membro non può subordinare la riduzione
teleologica dell'art. 11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta della base imponibile dell'Iva all'infruttuosità di una proce-

O
M abb
direttiva. Sebbene, infatti, sia opportuno che gli Stati membri dura concorsuale qualora una tale procedura possa durare più

M
abbiano la possibilità di far fronte all'incertezza intrinseca al di dieci anni.

SI
carattere definitivo del non pagamento di una fattura, ricor- Per questi motivi, la corte (prima sezione) dichiara:
IO in
data al punto 16 della presente sentenza, una simile facoltà di L'art. 11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta direttiva

AS
deroga non può estendersi al di là di tale incertezza, e in par- 77/388/Cee del consiglio, del 17 maggio 1977, in materia di
so
ticolare alla questione se una riduzione della base imponibile armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative
possa non essere effettuata in caso di non pagamento.
es

alle imposte sulla cifra di affari - sistema comune di imposta


23. - Del resto, ammettere la possibilità per gli Stati mem- sul valore aggiunto: base imponibile uniforme, deve essere
nc

bri di escludere qualsiasi riduzione della base imponibile del- interpretato nel senso che uno Stato membro non può subor-
D

l'Iva sarebbe contrario al principio di neutralità dell'Iva, da dinare la riduzione della base imponibile dell'imposta sul va-
co

cui deriva in particolare che, nella sua qualità di collettore


U

lore aggiunto all'infruttuosità di una procedura concorsuale


d'imposta per conto dello Stato, l'imprenditore dev’essere qualora una tale procedura possa durare più di dieci anni.
LA
IO olo

sgravato interamente dall'onere dell'imposta dovuta o pagata


nell'ambito delle sue attività economiche a loro volta sogget- ————————
C
c

te a Iva (v., in tal senso, sentenze 13 marzo 2008, Securenta,


O sci

(1) I. - Rileva la corte che gli Stati membri ben possono sta-
LO

C-437/06, EU:C:2008:166, punto 25, Foro it., Rep. 2009,


voce cit., nn. 1692, 1696, e 13 marzo 2014, Malburg, C- bilire le condizioni al cospetto delle quali l'omesso pagamento
Fa

204/13, EU:C:2014:147, punto 41, Foro it., Rep. 2014, voce del corrispettivo di una cessione di beni o di una prestazione di
cit., n. 1725). servizi, il quale, di per sé, non consente la riduzione della base
imponibile dell'Iva, determini la possibilità di tale riduzione;
R

24. - Pertanto, per rispondere alle questioni pregiudiziali, ma non possono escludere del tutto tale possibilità.
occorre analizzare in quale misura un meccanismo di ridu-
zione della base imponibile come quello oggetto del proce- Sicché una situazione come quella italiana, in cui, assume la
corte (per la verità in maniera apodittica ed assoluta), uno dei
dimento principale sia giustificato. casi cui il legislatore nazionale correla il diritto di riduzione del-
25. - A tale riguardo, in base al principio di proporzionali- la base imponibile, dato dall'assoggettamento della debitrice ad
tà, che fa parte dei principî generali del diritto dell'Unione, i una procedura concorsuale, richiede circa dieci anni per l'acqui-
mezzi impiegati per l'attuazione della sesta direttiva devono sizione della certezza dell'irrecuperabilità del credito, non è in
essere idonei a realizzare gli obiettivi perseguiti da tale testo linea con l'obiettivo dell'armonizzazione fiscale perseguito dal-
e non devono eccedere quanto è necessario per conseguirli la sesta direttiva.
(v., per analogia, sentenza 26 aprile 2012, Commissio- Spetterebbe allora alle autorità nazionali stabilire, nel rispetto
ne/Paesi Bassi, C-508/10, EU:C:2012:243, punto 75, Foro del principio di proporzionalità e sotto il controllo del giudice,
it., Rep. 2012, voce cit., n. 1229). chiosa la corte, quali siano le prove di una probabile durata pro-
26. - Come indicato al punto 22 della presente sentenza, lo lungata del non pagamento che il soggetto passivo deve fornire
scopo della deroga al diritto di riduzione della base imponi- in funzione delle specificità del diritto nazionale applicabile.
bile prevista all'art. 11, parte C, par. 1, 2° comma, della sesta II. - In precedenza, cfr. Corte giust. 15 maggio 2014, causa C-
direttiva è quello di tenere conto dell'incertezza intrinseca al 337/13, Foro it., 2014, IV, 345, citata in motivazione, secondo
carattere definitivo del non pagamento di una fattura. cui le disposizioni dell'art. 90 della direttiva 2006/112/Ce del
27. - Di tale incertezza, a quanto risulta, si tiene conto pri- consiglio del 28 novembre 2006 devono essere interpretate nel
vando il soggetto passivo del suo diritto alla riduzione della senso che esse non ostano a una norma nazionale che non pre-
base imponibile finché il credito non presenti un carattere veda la riduzione della base imponibile dell'imposta sul valore
definitivamente irrecuperabile, come prevede, in sostanza, la aggiunto qualora sia applicata la deroga prevista al par. 2 di det-
legislazione nazionale controversa nel procedimento princi- to articolo; tuttavia, tale disposizione deve allora contemplare
tutte le altre situazioni in cui, in forza del par. 1 di detto artico-
pale. Si deve nondimeno constatare che lo stesso fine po-
lo, successivamente alla conclusione di un'operazione, una parte
trebbe essere perseguito accordando parimenti la riduzione o la totalità del corrispettivo non viene percepita dal soggetto
allorché il soggetto passivo segnala l'esistenza di una proba- d'imposta, cosa che spetta al giudice nazionale verificare.
bilità ragionevole che il debito non sia saldato, anche a ri-
III. - Da ultimo, v. Corte giust. 12 ottobre 2017, causa C-
schio che la base imponibile sia rivalutata al rialzo nel- 404/16, id., 2017, IV, 596, secondo cui, nell'ipotesi in cui sia
l'ipotesi in cui il pagamento avvenga comunque. Spetterebbe stato posto definitivamente fine ad un contratto di leasing a se-
quindi alle autorità nazionali stabilire, nel rispetto del princi- guito del mancato pagamento dei canoni dovuti dall'utilizzatore,
pio di proporzionalità e sotto il controllo del giudice, quali il concedente può sollevare [rectius: invocare] l'art. 90, par. 1,
siano le prove di una probabile durata prolungata del non pa- della direttiva 2006/112 nei confronti di uno Stato membro per
gamento che il soggetto passivo deve fornire in funzione del- ottenere la riduzione della base imponibile dell'imposta sul va-
le specificità del diritto nazionale applicabile. Una simile lore aggiunto nonostante il diritto nazionale applicabile, da un
modalità sarebbe ugualmente efficace per raggiungere l'o- lato, qualifichi una siffatta ipotesi come «non pagamento» ai
biettivo previsto ma, al contempo, meno gravosa per il sog- sensi del par. 2 di tale articolo e, dall'altro, non consenta alcuna
getto passivo, il quale assicura l'anticipo dell'Iva riscuoten- riduzione della base imponibile in caso di mancato pagamento.
IL FORO ITALIANO — 2018.
163 PARTE QUARTA 164

IV. - Alla luce della sentenza in epigrafe dovrà verosimilmen- Parte prima - Il ricorso e la decisione della corte. — 1. -
te essere rivista la giurisprudenza di cui è espressione Cass. 27 I fatti essenziali. 1.1. - La società ricorrente è il trustee del
gennaio 2014, n. 1541, id., Rep. 2014, voce Valore aggiunto trust «A.» fin dall'istituzione di questo, avvenuta il 24 set-
(imposta), n. 351, secondo cui, in tema di Iva, la variazione pre- tembre 2010 per mezzo di atto redatto in lingua italiana e
vista dal 2° comma dell'art. 26 d.p.r. 26 ottobre 1972 n. 633, legalizzato — nelle firme dei due disponenti F. e L. e del
con riguardo all'ipotesi in cui sia stata emessa fattura per un'o- trustee — dal notaio Martine Schaeffer di Lussemburgo.
perazione successivamente venuta meno per mancato pagamen-
L'atto, sottoposto per sua espressa disposizione (art. 16) alla
to a causa del sopravvenuto fallimento della debitrice, richiede
la necessaria partecipazione del creditore alla relativa procedura legge sul trust della Repubblica di San Marino, attesta il
concorsuale e la prova del vano esperimento del recupero del versamento di euro 10.000, eseguito paritariamente dai due
disponenti.

a
suo credito in quella sede, che è desumibile, esclusivamente,
dall'infruttuosa ripartizione finale dell'attivo o, in mancanza, 1.2. - La definizione di «beneficiario» nell'atto istitutivo

to
dalla definitività del provvedimento di chiusura del fallimento comprende i coniugi non separati e i rispettivi discendenti

en
(così statuendo, la Suprema corte ha riformato la sentenza im- dei disponenti nati entro il termine finale della durata del
pugnata, che aveva invece ritenuto possibile per la società credi- trust (art. 10.A).

am
trice stornare il proprio credito verso la debitrice fallita senza 1.3. - Con atto del 20 ottobre 2010 il disponente L. trasfe-
chiederne l'ammissione al passivo della relativa procedura con- rì al trustee 320 azioni della società lussemburghese «A.»;

on
corsuale). l'altro disponente non trasferì nulla, neanche successiva-
V. - Sull'art. 26 d.p.r. 633/72, v. i richiami sub IX della nota a mente, e non svolse alcun ruolo nella vita del trust. Parlando

O
M abb
Cass., ord. 28 luglio 2017, n. 18808, id., 2017, I, 3007, cui adde del «disponente» nel seguito di questa ordinanza ci riferire-

M
Cass. 27 maggio 2015, n. 10939, id., Rep. 2015, voce cit., n. mo a L.

SI
301, secondo cui, in tema di Iva, l'emittente della fattura, in ba- 1.4. - Nella primavera del 2012 si manifestò la crisi di una
IO in
se al principio di cartolarità, è tenuto a versare l'imposta ivi li-
società di navigazione italiana; il Tribunale di Torre Annun-

AS
quidata a meno che non l'abbia tempestivamente corretta o an-
ziata, investito di una richiesta di concordato preventivo, la
so
nullata ai sensi dell'art. 26 d.p.r. 26 ottobre 1972 n. 633, sì da
consentire l'applicazione dell'esatta imposta dovuta ed il corret- rigettò e dichiarò il fallimento della società di navigazione
es

to esercizio del diritto di detrazione da parte del destinatario, (sentenza 9 maggio 2012).
fermo restando che l'inottemperanza agli adempimenti richiesti 1.5. - Precisamente un anno dopo il medesimo tribunale
nc

dalla norma non consente all'amministrazione finanziaria di accertò l'esistenza di una società di fatto fra una serie di
D

pretendere il pagamento dell'imposta, né osta al riconoscimento persone legate alla società di navigazione quali azionisti o
co

del rimborso dell'Iva indebita versata in eccedenza, ove il giu- amministratori o dirigenti, fra le quali il disponente, e di es-
LA

dice di merito abbia accertato che, con il ritiro della fattura, sia sa dichiarò il fallimento, estendendolo a tutte tali persone
IO olo

stato definitivamente eliminato il rischio che il destinatario ab- perché illimitatamente responsabili (fallimento n. 24/13).
bia utilizzato o possa utilizzare tale documento ai fini della de-
C

1.6. - Già in conseguenza della dichiarazione di fallimen-


c

trazione. [A.M. PERRINO] to della società di navigazione era stata esercitata l'azione
O sci
LO

penale nei confronti di numerosi soggetti, fra i quali il di-


sponente. Egli venne condannato dal Tribunale di Roma alla
Fa

pena di quattro anni e sei mesi (come da richiesta dal-


l'imputato formulata), condanna oggi definitiva. Due ulte-
R

————————
riori procedimenti penali sono in svolgimento, ma non è an-
cora intervenuta alcuna sentenza.
1.7. - In sede civile nel febbraio 2015 è stata proposta dal-
la curatela della società di fatto dinanzi al Tribunale di Tor-
CORTE PER IL TRUST E I RAPPORTI FIDUCIARI re Annunziata una complessa azione, includente domande
DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO; ordinanza 5 revocatorie, risarcitorie (anche contro il trustee), di nullità
dicembre 2017, causa 2017/04VG; Pres. LUPOI; ric. P. S.A. del trust, di simulazione e di interposizione: essa è in svol-
(Avv. BONELLI, MANCINI, SILVESTRE). gimento in primo grado (Rgac 691/15).
1.8. - Anteriormente erano stati disposti alcuni sequestri,
Diritto comparato e legislazione straniera — Repubblica dei quali è oggi in vigore il sequestro giudiziario delle azio-
di San Marino — Trust — Transazione relativa a con- ni della società A. incluse nel fondo del trust.
troversia coinvolgente il disponente — Legittimità — 2. - Le domande e il procedimento. 2.1. - Con il ricorso
Condizioni — Fattispecie. depositato il 12 ottobre 2017 il trustee ha chiesto in via
Diritto comparato e legislazione straniera — Repubblica principale di essere autorizzato a transigere la lite che lo ve-
di San Marino — Trust — Indicazioni del disponente – de convenuto dinanzi al Tribunale di Torre Annunziata,
Ammissibilità. sommariamente descrivendo i termini che probabilmente ca-
Nel diritto sammarinese, la Corte per il trust e i rapporti fi- ratterizzerebbero la transazione; fra essi è l'impiego del no-
duciari, adita dal trustee di un trust istituito in favore dei vanta per cento o più del fondo in trust a vantaggio della cu-
familiari del disponente con istanza di autorizzazione a ratela attrice.
compiere un atto non rientrante nei propri poteri (nella 2.2. - Il ricorso del trustee è stato proposto ai sensi del-
specie, destinare la massima parte del fondo in trust a l'art. 53 l. 1° marzo 2010 n. 42 — «l'istituto del trust» — il
transigere un'azione proposta dalla curatela del fallimen- cui 4° comma dispone: «Il trustee, qualora lo ritenga oppor-
to del disponente), può concedere l'autorizzazione qualora tuno, rivolge al giudice istanza per essere autorizzato a
tale atto, pur sostanzialmente privando i beneficiari di compiere un atto utile che non rientri tra i suoi poteri».
ogni spettanza patrimoniale, sia da considerare a loro 2.3. - Nel 2010, quando fu promulgata la l. n. 42, la corte
vantaggio (nella specie, in quanto prospetticamente per- non era stata ancora istituita e l'art. 53 indicava generica-
metta di attribuire maggiori cespiti alla curatela e spera- mente «l'autorità giudiziaria». Istituita la corte, i procedi-
bilmente non esaurisca il fondo nella sua interezza, oltre menti ex art 53 l. 1° marzo 2010 n. 42 sono stati disciplinati,
ad evitare la detenzione carceraria del disponente per unitamente alle altre competenze della corte, dal decreto de-
procedimenti penali pendenti). (1) legato 30 settembre 2013 n. 128, che li ha attribuiti alla
Nel diritto sammarinese, la circostanza che il trustee acqui- competenza del presidente della corte sotto l'intitolazione
sisca pareri ovvero indicazioni da parte del disponente «volontaria giurisdizione» (art. 12): «I provvedimenti previ-
non comporta la simulazione del trust, poiché il disponente sti dagli art. 53, 54 e 55, 1° comma, l. 1° marzo 2010 n. 42
non è tenuto ad astenersi da alcun contatto con il trustee [...] sono richiesti al presidente con ricorso e da lui pronun-
dopo l'istituzione del trust. (2) ciati, assunte sommarie informazioni e, qualora egli lo ri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
165 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 166

tenga, sentita la persona contro cui il provvedimento è ri- mente pregiudica. Il dispositivo dell'ordinanza è stato deli-
chiesto o altre persone interessate». berato in camera di consiglio subito dopo la discussione ora-
2.4. - Il testo dell'art. 12 dispone ancora (2° comma): «Il le dell'8 novembre 2017 e immediatamente pubblicato.
presidente decide con decreto immediatamente esecutivo». 4.2. - Esso ha il seguente tenore: «La corte, in accogli-
2.5. - Il medesimo decreto delegato prevede che gli ordi- mento della domanda formulata in via principale, come me-
nari procedimenti contenziosi siano oggetto di un decreto glio articolata nel corso della discussione orale, autorizza il
presidenziale con funzione organizzativa, che va dalla desi- trustee del trust ‘[...]’, ‘P. S.A.’, a transigere le liti avviate
gnazione del giudice o dei giudici ai quali la causa è devolu- dalla curatela del fallimento della società di fatto dichiarato
ta, alla fissazione delle due udienze fondamentali del proce- con sentenza del Tribunale di Torre Annunziata 24/13, de-
dimento, alla determinazione dei costi di giustizia a carico terminando le condizioni come meglio riterrà opportuno, e

a
dell'attore, all'indicazione della lingua del processo, e altro con la raccomandazione di collocare in un sub-trust una

to
ancora. somma per la protezione degli interessi della minore [...], af-

en
2.6. - Il presidente, come già era avvenuto in altro proce- fetta da grave e permanente disabilità.
dimento di volontaria giurisdizione, ha ritenuto di non pren- Dispone che il ricorrente liquidi la notula del curatore

am
dere in carico il ricorso da solo e, pronunciando un decreto speciale come presentata.
organizzativo il 13 ottobre 2017, ne ha attribuito la cogni- La motivazione di questa ordinanza sarà resa nota alle

on
zione a un collegio di tre giudici, ritenendo per sé, alla luce parti entro trenta giorni».
dell'urgenza prospettata dal ricorrente, la sola acquisizione

O
Parte seconda - La motivazione. — 5. - La domanda e il

M abb
delle sommarie informazioni il 23 ottobre 2017. fondamento normativo del potere della corte. 5.1. - Il

M
2.7. - In tale decreto il presidente rilevava: trustee ricorrente è cosciente di non essere titolare di poteri

SI
2.7.1. - «che il procedimento al quale il ricorso sopra ri- sul fondo in trust che gli consentano di destinare il fondo
IO in
chiamato ha dato inizio, pur formalmente di volontaria giu- stesso in maniera diversa da quanto previsto dall'atto istitu-

AS
risdizione, tocca interessi di terzi e anzi è specificamente tivo, e cioè a vantaggio dei beneficiari del trust. Egli, quin-
so

indirizzato a disporre di tali interessi perché l'impiego del di, non è in grado di portare a compimento le trattative con
es

novanta per cento o più del fondo in trust ovviamente de- la curatela delle quali ha fornito un resoconto nel ricorso e
prime il valore delle posizioni beneficiarie»; che la curatela ha reso note ai creditori del fallimento della
nc

2.7.2. - «che, quindi, la sostanza del procedimento è simi- società di fatto. Qualora il trustee stipulasse un accordo
D

le a quella di un procedimento contenzioso». transattivo, egli assumerebbe obbligazioni che non potrebbe
co

2.8. - Nel citato decreto organizzativo il presidente dispo- poi legittimamente adempiere in quanto privo di legittima-
LA

neva la notificazione di copia del ricorso e del decreto ai zione negoziale a trasferire beni in trust alla curatela e che
IO olo

beneficiari maggiorenni e al guardiano del trust. Le notifi- comunque, qualora adempiute, esporrebbero il trustee all'a-
C

cazioni erano regolarmente effettuate, ma nessun loro desti- zione risarcitoria da parte dei beneficiari.
c

natario si costituiva in giudizio. 5.2. - La tesi fondamentale del ricorrente è che la destina-
O sci
LO

3. - segue: la posizione dei beneficiari del trust. 3.1. - Il zione della quasi totalità del fondo in trust alla transazione
disponente è sposato e dal matrimonio sono nati tre figli, con la curatela sia in realtà una destinazione a vantaggio dei
Fa

due fra i quali sono attualmente minori di età: una ragazza beneficiari.
di sedici anni e un ragazzo di dodici. Alla ragazza è stata ri- 5.3. - L'apparente antinomia fra le due posizioni appena
R

conosciuta un'invalidità civile relativa alle «difficoltà persi- espresse non è risolvibile in via generale perché qualsiasi
stenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della sua trust espressamente istituito, come il trust «A.», richiede in
età». primo luogo una valutazione delle specifiche regole poste
3.2. - L'atto istitutivo del trust dispone che il fondo in nel suo atto istitutivo. Infatti, la disciplina legislativa del
trust sia suddiviso non fra i «beneficiari», ma fra i figli del trust nel diritto sammarinese è largamente dispositiva, con-
disponente in vita al momento della cessazione del trust e i formemente all'impostazione delle legislazioni di common
discendenti dei figli defunti (art. 13); quindi, la moglie, pur law, le quali contengono poche norme imperative. Quale ul-
beneficiaria del trust per altri fini, non lo è per quanto ri- timo esempio di questa tendenza, la riformata legge di Hong
guarda la finale ripartizione del fondo in trust. Omettiamo di Kong ha statuito che i poteri conferiti dalla legge ai trustee
esaminare qui alcune particolarità di questo trust, come per sono soggetti alle contrarie disposizioni dell'atto istitutivo
esempio la previsione dei sottofondi, perché esse sono prive (Trustee Ordinance (as amended, 2013), sect. 3.2(A)). È
di effetto sull'oggetto del ricorso. quindi normale che qualsiasi analisi prenda in esame in pri-
3.3. - Qualora il trustee, come ha richiesto, destini il no- mo luogo l'atto istitutivo e poi le norme di legge (questo è
vanta per cento o più del fondo in trust alla transazione della l'ordine che appare in un dictum di Lord Browne-Wilkinson
causa contro la curatela, tutti i beneficiari del trust saranno in Target Holdings v. Redferns [1996] AC 421, a p. 434:
pregiudicati: non solo la moglie e i tre figli, ma anche i figli «The basic right of a beneficiary is to have the trust duly
che dovessero nascere successivamente, dato che essi rien- administered in accordance with the provisions of the trust
trerebbero nella definizione di «beneficiario» data dall'atto instrument, if any, and the general law»).
istitutivo del trust. Il presidente, nel citato decreto organiz- 5.4. - L'atto istitutivo non appartiene alla categoria del
zativo del 13 ottobre 2017, nominava quindi un curatore «trust discrezionale» che, con varietà di forme, è oggi pre-
speciale in persona dell'avv. Debora Cenni per tutelare tanto valente nel modello internazionale del trust. «Trust discre-
i due figli minori quanto altri figli che eventualmente nasca- zionale», contrariamente a quanto molti pensano, non è una
no prima della cessazione del trust (la durata del trust è fis- espressione tecnica perché quasi ogni trust attribuisce di-
sata dall'atto istitutivo in trenta anni, con facoltà di antici- screzionalità al trustee e allora si verterebbe quasi sempre in
pazione da parte del trustee con il consenso del guardiano: tema di trust discrezionale. La discrezionalità alla quale si
art. 9). pensa quando si usa «trust discrezionale» è quella relativa
3.4. - Il curatore speciale ha partecipato al procedimento e alla scelta dei beneficiari all'interno di una categoria, soven-
ha presentato le proprie conclusioni scritte all'udienza di di- te la discrezionalità relativa alla stessa composizione della
scussione dell'8 novembre 2017. categoria, aggiungendo o rimuovendo suoi componenti, e
4. - La decisione della corte. 4.1. - La corte ha deliberato infine la discrezionalità relativa alla misura dei vantaggi at-
di rendere la propria decisione per mezzo di ordinanza piut- tribuiti ai beneficiari così selezionati.
tosto che per mezzo di decreto, come previsto dalla legge in 5.5. - Il tipico disponente italiano raramente accetta di ri-
tema di volontaria giurisdizione, perché ha ritenuto di moti- mettere al trustee decisioni di notevole importanza, quali
vare ampiamente le conclusioni alle quali è giunta alla luce quelle attinenti la ripartizione patrimoniale fra i beneficiari,
degli interessi di terzi che l'accoglimento del ricorso certa- onde sono rarissimi i trust definibili «discrezionali» nel sen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
167 PARTE QUARTA 168

so appena indicato, qualunque sia la legge alla quale il trust giudici di oggi hanno dovuto tristemente ammettere che
è sottoposto. Il trust «A.» non fa eccezione. questa visione è «simply wrong in modern times» (così
5.6. - Infatti, non esiste alcuna discrezionalità del trustee Briggs J in Breakspear v. Ackland, a pag. 38, Foro it., Rep.
per quanto riguarda i beneficiari del capitale e le attribuzioni 2009, voce Diritto comparato, n. 391)».
patrimoniali in loro favore, rigidamente predeterminate, 6.4. - I trustee debbono quindi avere sempre in mente:
mentre è presente, sia pure in limitata misura, per quanto ri- 6.4.1. - che la corte è qui per sostenerli nella attuazione
guarda l'impiego del reddito del fondo in trust a vantaggio del loro difficile compito e per mantenere lo svolgimento
del coniuge non separato del disponente e dei discendenti di del loro ufficio nel solco della legalità,
questo (art. 36 dell'atto istitutivo). 6.4.2. - e che un trustee ha sempre accesso alla corte con
5.7. - Una fra le conseguenze dell'accennata tendenza del un minimo di impiego di tempo e di risorse economiche.

a
tipico disponente italiano è che il trustee può trovarsi privo 6.5. - Il Tribunale di Torre Annunziata in sede cautelare

to
di poteri dinanzi a una situazione imprevista: è quello che è ha concluso che il trust «A.» è un trust «sham» proprio e

en
accaduto al trustee ricorrente. soltanto sulla base del precipitoso comportamento del
5.8. - L'art. 53 della legge sul trust, attribuendo all'autori- trustee, adesivo rispetto alla richiesta del disponente e visto

am
tà giudiziaria il potere di autorizzare il trustee a compiere un quale dimostrazione del perdurante controllo del disponente
«atto utile che non rientri fra i suoi poteri», si colloca nel sul trust. A questa conclusione probabilmente non si sarebbe

on
solco delle moderne legislazioni; per esempio, l'art. 47 (3) giunti se il trustee si fosse allora preventivamente rivolto al-
della legge di Jersey contiene una analoga disposizione, ri- la corte.

O
M abb
ferita al «management or administration» di un trust, quando 6.6. - Risulta dagli atti che successivamente alla dichiara-

M
il trustee sia privo del potere di compiere un atto «expe- zione del fallimento della società di fatto e delle condanne

SI
dient»; e così anche la sect. 58 della legge di Guernsey per il penali sia il disponente che i beneficiari hanno sollecitato
IO in
compimento di un'operazione relativa al «management or per iscritto il trustee (nel dicembre 2016) a porre il fondo in

AS
administration» di un trust e giudicata «expedient». Queste trust a disposizione della curatela.
so

due ultime disposizioni, limitando l'intervento del giudice al 6.6.1. - Contrariamente a quanto l'agenzia delle entrate
es

compimento di atti di «management or administration» di un italiana e alcune sentenze italiane hanno ritenuto, non è vero
trust, si mantengono nell'ambito applicativo che nasce nel che il disponente debba astenersi da alcun contatto con il
nc

diritto inglese e precisamente nel Trustee Act del 1925, sect. trustee dopo l'istituzione del trust.
D

57, anche esso riferito a atti «expedient». 6.6.2. - Questa era la tesi avanzata dalla dottrina che per
co

5.9. - La differenza fondamentale fra la norma sammari- prima aprì la strada al trust nell'ordinamento giuridico ita-
LA

nese e quella inglese sta in ciò, che la norma inglese è cer- liano oltre venti anni fa, ma ne era palese la strumentalità
IO olo

tamente inapplicabile al compimento di atti del trustee che affinché non si confondessero trust e negozio fiduciario
C

modifichino le posizioni beneficiarie nascenti dall'atto isti- classico.


c

tutivo del trust (In re Downshire Settled Estates [1953] Ch 6.6.3. - Oggi, in un diverso clima, si può affermare, con-
O sci
LO

218 (Court of Appeal)); per questa finalità si può fare ricor- formemente alla posizione del diritto inglese, che il trustee
so al Variation of Trusts Act del 1958. La norma sammari- deve tenere conto della volontà del disponente, dichiarata
Fa

nese, invece, non indica alcuna limitazione. Questo è tanto nell'atto istitutivo o desumibile dalle disposizioni del mede-
più significativo in quanto: simo atto o anche successivamente manifestata, ovviamente
R

5.9.1. - la norma sammarinese si avvale dell'aggettivo considerandola non quale istruzione vincolante, ma quale
«utile», che è certamente equivalente al termine «expedient» manifestazione di un desiderio, la cui soddisfazione è rimes-
che compare nella legge inglese e nelle altre appena richia- sa al prudente apprezzamento del trustee.
mate; 6.7. - La sollecitazione rivolta dai beneficiari al trustee
5.9.2. - mentre da quelle leggi non recepisce la limitazio- solleva alcune difficoltà.
ne a «management or administration». 6.7.1. - Essa forma oggetto della lettera al trustee del 5
6. - Il ruolo del disponente e dei beneficiari e le iniziative dicembre 2016, sottoscritta dai quattro beneficiari: la moglie
del trustee. 6.1. - Risulta dagli atti che, al primo manife- del disponente e i tre figli, per due dei quali (i minori) ha
starsi della crisi della società di navigazione, il disponente sottoscritto la madre.
formulò specifica richiesta al trustee di conferire nella so- 6.7.2. - In detta lettera i beneficiari chiedono che «nostra
cietà in crisi il patrimonio della società «A.» (consistente spettanza sul patrimonio del trust in oggetto siano [sic] mes-
fondamentalmente nella partecipazione di un terzo in società se a disposizione del predetto fallimento n. 24/13, con la so-
che controllavano cespiti di valore significativo) e che il la esclusione di una percentuale del patrimonio, che provve-
trustee aderì prontamente a tale richiesta nel quadro di quel- deremo a indicarLe con nostra successiva comunicazione,
la proposta di concordato preventivo che, respinta dal tribu- nella quale Le daremo conferma dell'auspicato esito positi-
nale, condusse alla dichiarazione di fallimento della società vo della negoziazione in corso con la curatela».
di navigazione (v. sopra, 1.4). 6.7.3. - Il giorno successivo anche l'avvocato del dispo-
6.2. - Sfugge alla corte la ragione per la quale il trustee ri- nente scrive al trustee, con l'approvazione del disponente
tenne in quella occasione di aderire senza indugio alla ri- che sottoscrive in calce, rappresentando «la necessità di
chiesta del disponente; né la corte può ritenere sufficiente mettere a disposizione della curatela fallimentare della so-
l'argomentazione, svolta dal trustee nei procedimenti civili cietà di fatto [...] i beni conferiti in trust, secondo l'intessa
italiani, di essere giunto a una decisione informata dopo prospettata nelle missiva a Lei pervenuta a firma dei benefi-
avere valutato attentamente tutte le circostanze rilevanti e ciari».
quindi di avere esercitato i propri poteri nell'interesse dei 6.8. - I quattro beneficiari hanno chiesto al trustee di
beneficiari. Il punto, infatti, riguarda l'esistenza dei poteri, compiere un atto (la transazione con la curatela) che richie-
non il loro esercizio. derà l'impiego del fondo in trust in radicale pregiudizio de-
6.3. - I trustee dei trust sammarinesi godono, rispetto a gli interessi dei beneficiari stessi. Il disponente li sostiene.
tanti altri trustee, del vantaggio di poter adire un giudice 6.9. - Non è semplice qualificare giuridicamente la lettera.
specializzato con il minimo delle formalità e dei costi e di 6.9.1. - Non si tratta di una rinuncia dei beneficiari ai
ottenere una risposta in tempi incomparabilmente brevi, propri diritti, che comunque per due di essi avrebbe richie-
come questo procedimento dimostra. Oltre un secolo fa, l'e- sto la preventiva autorizzazione del giudice tutelare e l'im-
conomicità era un vanto della giurisprudenza inglese: il piego delle «forme previste per l'atto istitutivo del trust» (l.
trustee poteva ottenere direttive dal giudice con una «com- 1° marzo 2010 n. 42, art. 50).
paratively small expense» (Re Beddoe, Downes v. Cottam 6.9.2. - Non si tratta neanche di un atto dispositivo per-
[1893] 1 Ch 547 (C.A.), per Lindley LJ a pag. 558), ma i ché i diritti patrimoniali dei figli del disponente maturano
IL FORO ITALIANO — 2018.
169 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 170

soltanto qualora essi siano in vita alla cessazione del trust 7.3.2. - Si può avere «sham» senza alcuna previa intesa
(cfr. sopra, 3.2) (a parte la necessaria autorizzazione del fra disponente e trustee quando, nel corso del rapporto, il
giudice tutelare per i due minori). trustee accetti supinamente ogni richiesta che il disponente
6.9.3. - La costruzione più probabile vede nella lettera gli faccia, ma non quando il trustee valuti ciascuna volta tut-
una anticipata rinuncia a contestare il comportamento del ti i fattori rilevanti (Shalson v. Russo [2005] Ch 281, (2006)
trustee qualora esso sia conforme a quanto dai beneficiari 8 ITELR 435, Foro it., Rep. 2006, voce cit., n. 436; A. v. A.
richiesto. La corte non è in grado di valutare se questo ne- and St George Trustees Limited [2007] EWHC 99 (Fam);
gozio richieda o meno l'autorizzazione del giudice tutelare, medesima conclusione può essere raggiunta valutando il
ma certamente non si sente di escluderlo. «controllo» del disponente, rilevante in sede di separazione
6.10. - La rilevanza del tema è tuttavia modesta, perché le coniugale, da Charman v. Charman, id., Rep. 2007, voce

a
posizioni rispettivamente assunte dal disponente e dai bene- cit., n. 417).

to
ficiari in nessun modo vincolano la decisione della corte: un 7.3.3. - Si può avere «sham» quando le parti abbiano di-

en
ricorso ex art. 53 della legge per autorizzare un trustee a versi reali intendimenti, purché entrambe accettino che il
compiere un atto non rientrante fra i sui poteri potrebbe es- negozio che hanno stipulato non corrisponda alla loro appa-

am
sere accolto anche contro la volontà del disponente e dei be- rente volontà e sia quindi una «pretence» (MacKinnon v.
neficiari (in diritto inglese e nel diritto di Jersey vi sono Regent Trust, id., Rep. 2006, voce cit., n. 428).

on
precedenti relativi a trustee che hanno deciso di assolvere un 7.3.4. - L'intesa previa — l'unica prospettazione che col-
debito del beneficiario nonostante l'opposizione di questo.

O
locherebbe il tema dello sham nell'area della simulazione di

M abb
La differenza rispetto al caso in esame è che si trattava di diritto civile — si ha quando il disponente ha voluto il trust

M
trust discrezionali e i trustee godevano di ampia latitudine di per realizzare un progetto non apparente dall'atto istitutivo e

SI
poteri, mentre il dato comune è che il trustee destina il fon- il trustee — sebbene non formalmente tenutovi — esercita
IO in
do in trust o parte di esso a favore di terzi creditori).

AS
ogni proprio potere per l'attuazione di quel progetto (Antle
6.11. - La decisione della corte deve muovere essenzial-
so
v. R (2009) 12 ITELR 314 (Tax Court of Canada): sulla de-
mente da una valutazione prognostica circa l'esito della cau- cisione di dichiarare il trust invalido pesò anche il fatto che
es

sa che il trustee chiede di essere autorizzato a transigere. l'atto istitutivo, l'atto di trasferimento al trustee e i succes-
7. - L'azione di nullità, lo «sham». 7.1. - La nozione di sivi atti del trustee erano stati antedatati, quando in realtà
nc

«sham» è emersa nel diritto dei trust in tempi relativamente tutte le operazioni erano avvenute contemporaneamente. La
D

recenti, muovendo da un termine colloquiale priva di conno-


co

sentenza è stata confermata in appello: Antle v. R (Federal


U

tati giuridici (Snook v. London and West Riding Investments Court of Appeal, id., Rep. 2012, voce cit., n. 526)).
LA

Ltd (id., Rep. 2006, voce cit., n. 425) per Diplock a p. 802:
IO olo

7.3.5. - Il controllo da parte del disponente dei beni in


«It is, I think, necessary to consider what, if any, legal con- trust, tenendo da parte il trustee, non conduce necessaria-
C

cept is involved in the use of this popular and pejorative


c

mente a individuare uno «sham» sia perché può trattarsi del-


word». Questa sentenza riguardava non un trust, ma un'ope-
O sci

l'inadempimento del trustee (A. v. A. and St George Trustees


LO

razione finanziaria), che può corrispondere a un sostantivo o Limited [2007] EWHC 99 (Fam)), sia perché può trattarsi di
a un aggettivo o a un verbo (esempi dall'Oxford Dictionary:
Fa

un trust il cui trustee sia privo dell'ordinario fascio di facoltà


sostantivo «George abhorred sham and affectation»; agget- che lo contraddistingue (si dice allora che il trust è nudo,
tivo «a sham marriage»; verbo «was he shamming?». Nella
R

«bare») (Promyshlenniy Bank v. Pugachev and Others


pratica giudiziale si è affermato il sostantivo «shammer» per [2017] EWHC 2426 (Ch), para. 150).
indicare l'autore dello «sham»). Nel mondo del trust si è af-
fermata con prodigiosa rapidità la valenza aggettivale nel- 7.3.6. - È discusso se un trust inizialmente «sham» può
l'espressione «sham trust», così codificando un errore di divenire un trust ordinario quando, mutato il trustee, il nuo-
prospettiva, perché l'attributo «sham» andrebbe riferito vo trustee si carichi onestamente del compito di agire al solo
all'atto istitutivo o altro documento, non al rapporto giuridi- vantaggio dei beneficiari (cfr. A. v. A. and St George
co; così era manifestamente nella prima moderna occorrenza Trustees Limited [2007] EWHC 99 (Fam)).
di «sham», quando i giudici si chiesero se la combinazione 7.3.7. - Infine, secondo alcune recenti pronunce non si ha
fra un contratto di vendita di una automobile MG e il suc- «sham» senza un ulteriore requisito, quello del comune in-
cessivo contratto di locazione in favore del venditore con tendimento di produrre nei terzi un falso convincimento cir-
patto di acquisto fosse in realtà la copertura di un prestito ca la natura del rapporto («a common intention to give a
garantito dall'auto (Snook v. London and West Riding In- false impression to third parties is a necessary element in
vestments Ltd. [1967] 2 QB 786 (C.A.)). this head of claim»: MacKinnon v. Regent Trust [2005] JLR
7.2. - Questo errore di prospettiva non è percepito dal giu- 198; così anche la High Court in Australia in Raftland Pty
rista di diritto civile, il quale istintivamente accosta «sham» Ltd v. Commissioner of Taxation (2008) 82 ALJR 134 a
a «simulazione» e quindi necessariamente carica il primo 146-148 per Kirby J e la Court of Appeal della Nuova
termine delle valenze concettuali del secondo senza conside- Zelanda: «To establish a sham, the intention to mislead must
rare, per fermarci a questi rilievi, che non è mai esistita in be shown to have existed from the inception of the trust (or
common law una teoria giuridica della simulazione (basta from the time when particular property was disposed to the
aprire un qualsiasi manuale di «contracts» per rendersi con- trust). Evidence of effective control of the trust post settle-
to che l'argomento non è neanche trattato) e che in via gene- ment may be used to infer the requisite intention»: Official
rale l'indagine sull'intenzione delle parti quando si debba Assignee in Bankruptcy in the property of Reynolds v. Wil-
decidere sulla validità di un documento o sulla sua interpre- son [2008] NZCA 122, para. 71. Di «deliberate deception»
tazione è considerata scarsamente rilevante secondo la teo- parla la Federal Court of Australia in Coshott v. Prentice
ria classica o addirittura interdetta per non andare oltre ciò (2015) 17 ITELR 555, n. 64). Invero alcune recenti posizio-
che risulta dal testo scritto (è la teoria comunemente detta ni legano lo «sham» all'agire fraudolento.
dei «four corners»). 7.4. - Questa varietà di regole operazionali mostra che
7.3. - Richiamando sommariamente la giurisprudenza sul- non esiste una teoria giuridica dello «sham» generalmente
lo «sham» (non esistono norme di legge in proposito), è op- condivisa.
portuno esporre i seguenti rilievi. 7.5. - La teoria dello «sham», ammesso che di teoria si
7.3.1. - Si può avere «sham» in un trust autodichiarato da possa parlare, non avrebbe cittadinanza in San Marino per-
due persone se una delle due non aveva alcuna intenzione di ché il diritto sammarinese, come qualsiasi ordinamento di
fare nascere un trust e l'altra non si era neanche chiesta che diritto civile, è perfettamente equipaggiato per disciplinare
cosa stesse firmando (Midland Bank v. Wyatt, id., Rep. fattispecie di mancata corrispondenza fra il contenuto di un
2003, voce cit., n. 502). documento e la volontà del suo autore o dei suoi autori o di
IL FORO ITALIANO — 2018.
171 PARTE QUARTA 172

intendimenti ulteriori rispetto a quelli manifestati per iscrit- no testimonianza gli esiti legislativi delle regole sulla simu-
to o perfino verbalmente. lazione; per esempio, il codice svizzero delle obbligazioni
7.6. - La simulazione ha una lunga storia nella cultura e impone al giudice di «indagare quale sia stata la vera e con-
nella letteratura continentale, non meno che nel diritto, corde volontà dei contraenti, anziché stare alla denomina-
spesso centrata sul contrasto fra simulazione e dissimula- zione od alle parole inesatte adoperate per errore, o allo
zione e, quanto alla simulazione, fra simulazione onesta e scopo di nascondere la vera natura del contratto» (art. 18).
simulazione fraudolenta. Fra le simulazioni oneste erano 7.14. - È apparso opportuno fornire queste sommarie in-
collocate le finzioni processuali, così comuni in diritto ro- dicazioni storico-comparative allo scopo di scoraggiare l'as-
mano e poi negli ordinamenti medievali e rinascimentali di similazione fra «sham» e «simulazione».
ambo le coste della Manica; probabilmente l'Inghilterra fu il 7.15. - La giurisprudenza italiana ha accolto il termine

a
paese più prodigo di simulazioni: sia nel processo per sup- «sham» in sette sentenze delle sezioni penali della Corte di

to
plire alla rigidità delle forme di azione, sia nell'ordinaria vi- cassazione, attribuendogli un'accezione vicina a quella del

en
ta commerciale per assicurare la validità dei trasferimenti termine inglese «pretence», ossia «una mera apparenza», e
immobiliari (fines of land e common recoveries, discendenti facendone regolarmente derivare la nullità del trust. Risulta-

am
dalla in iure cessio). no numerosi impieghi del termine nella giurisprudenza civi-
7.7. - Simulazioni erano poi correnti in numerose circo- le di merito, usualmente nell'accezione di «simulazione»,

on
stanze, come quella oggetto di una sentenza della camera sebbene non appaia alcuna analisi del tema legata alla visio-
apostolica alla metà del seicento relativamente al ricono- ne della simulazione degli atti unilaterali secondo il codice

O
M abb
scimento di debito fatto dal debitore a una persona diversa civile italiano (art. 1414, 3° comma, c.c.).

M
dal vero creditore, ma su richiesta di questo, allo scopo di 7.16. - Il Tribunale di Torre Annunziata, in sede di proce-

SI
rendere più agevole l'incasso del credito al momento della dimento di sequestro, ha giudicato il trust «A.» quale «sham
IO in
sua scadenza: qui la corte individua un particolare caso di trust» e probabilmente è stato tratto in errore dalle argomen-

AS
simulazione, quello relativo alla persona del creditore, ma tazioni degli avvocati, inclusi gli avvocati del trustee, dato
so

riferito a un debito esistente e incontestato (Romana Simula- che questi ultimi nel ricorso a questa corte hanno trattato
es

tionis Mutui, DE LUCA, Theatrum veritatis et Justitiae, l. dello «sham» con citazioni di precedenti inglesi e di Jersey
VII, De Credito & Debito, Disp. LXXVII). come se San Marino fosse una Crown dependency.
nc

7.8. - Ancora la simulazione è alla base della regola, oggi 7.17. - I tribunali italiani, come i tribunali di qualsiasi
D

tornata all'attenzione, di alcuni diritti consuetudinari france- Stato nel quale vige la convenzione de L'Aia sulla legge re-
co

si, quale il normanno: donner et retenir ne vaut, laddove la golatrice e il riconoscimento dei trust, sono tenuti a applica-
LA

mancata traditio del bene consente di presumere la mancan- re la legge straniera, dalla quale il trust sul quale debbono
IO olo

za della volontà di donare e quindi simulazione della dona- giudicare è regolato. La domanda di nullità del trust «A.»,
C

zione (A. DEJARDINS, Recherche sur l'origine de la règle se e in quanto fondata su argomentazioni di diritto sammari-
c

«donner et retenir ne vaut», Rev. crit., vol. XXXIII (1868), nese, deve quindi necessariamente seguire le regole del di-
O sci
LO

p. 207 e p. 311). ritto sammarinese. L'interpretazione della legge straniera da


7.9. - In effetti, i contratti traslativi simulati non trasferi- parte dei tribunale italiani è soggetta al controllo della Corte
Fa

scono il possesso, come già scrisse Baldo per mezzo di una di cassazione (Cass. 15 giugno 2016, n. 12364, id., Rep.
frase singolarmente corrispondente a quelle che si scrivono 2016, voce Delibazione, n. 26).
R

oggi in materia di «sham trust»: «Quaero: numquid in con- 7.18. - Può allora essere di ausilio al tribunale italiano sa-
tractu simulato transeat possessio? Resp.: tunc non transfert, pere che il solo fatto che il trustee abbia prontamente aderito
cum simulans remanet dominus, ut prius, res suae» (BALDO alla richiesta di porre i beni del trust a disposizione della
a C. 4, 22, 3). proposta di concordato preventivo della società di naviga-
7.10. - Nel corso del quattrocento la dottrina del diritto zione non conduce, di per sé, a un giudizio di simulazione
civile si appassiona al tema della simulazione non per inte- del trust, mentre più facilmente potrebbe condurre a un giu-
resse teorico, ma perché si verificano frequenti casi di con- dizio di inadempimento da parte del trustee alle obbligazioni
tratti simulati, anzi vere e proprie prassi simulatorie, per su di lui gravanti (questo profilo è stato colto dalla giuris-
esempio allo scopo di nascondere mutui usurari; se ne occu- prudenza inglese: A. v. A. and St George Trustees Limited
pano fra gli altri Paolo Castrense, Alessandro Tartagna, Bar- [2007] EWHC 99 (Fam)) o di mancanza di serenità nel valu-
tolomeo Socino, Giason del Maino fino alla monografia di tare le opzioni a sua disposizione.
BARTOLOMEO CEPOLLA, De simulatione contractuum, pub- 7.19. - La corte, sulla base degli elementi agli atti, valuta
blicata nel 1481. In Inghilterra i «contracts» ancora non era- come improbabile l'accoglimento delle domande di nullità,
no comparsi nelle corti del re e quindi nessun interesse po- simulazione e interposizione fondate sull'allegazione di
tevano rivestire gli studi dei civilisti. «sham».
7.11. - La dottrina civilistica si concentra poi essenzial- 8. - L'azione revocatoria. 8.1. - Diversa è la conclusione
mente sui temi dell'opponibilità della simulazione ai terzi e della corte circa le prospettive dell'azione revocatoria.
della prova, quest'ultima spesso basata sull'esistenza di una 8.2. - La difesa del trustee ha correttamente illustrato i
controdichiarazione; essa ha una specifica denominazione in punti di forza della posizione della curatela e ha indicato i
diritto francese — «contre-lettre» — e di essa trattano speci- punti di debolezza della propria difesa, fondamentalmente
fiche norme del codice civile (l'art. 1321, abrogato dalla ri- concentrandola su un aspetto procedurale che non sembra
forma del 2016, e i nuovi art. 1201 e 1202 (art. 1201: «Lor- dare alcuna assicurazione di tenuta, anche alla luce del tur-
sque les parties ont conclu un contrat apparent qui dissimule bamento sociale che la vicenda della compagnia di naviga-
un contrat occulte, ce dernier, appelé aussi contre-lettre, zione ha prodotto nel territorio.
produit effet entre les parties»)). Non si saprebbe neanche 8.3. - L'azione revocatoria riguarda il trasferimento al
come tradurre «contre-lettre» in inglese, a testimonianza trustee di trecentoventi azioni della società «A.» per mezzo
della profonda differenza che si è venuta creando nel- della quale si controllavano beni di notevole valore circa di-
l'evoluzione giuridica. ciotto mesi prima che si manifestasse pubblicamente la crisi
7.12. - Inoltre, nel diritto inglese è scarsamente considera- della società di navigazione (sopra, 1.3-1.4), ma al termine
ta la fondamentale dottrina civilistica che distingue i casi di un periodo pluriennale nel corso del quale, come afferma-
nei quali le parti non vogliono che nasca alcun rapporto giu- to nella sentenza dichiarativa della società di fatto, gli espo-
ridico da quelli nei quali le parti vogliono un rapporto diver- nenti della società di navigazione avevano trasferito la flotta
so da quello documentato. e numerosi altri cespiti di valore in capo a società che il Tri-
7.13. - Infine, la dottrina civilistica, dal seicento in poi, ha bunale di Torre Annunziata ha definito «società-schermo».
legato la simulazione al consenso delle parti e di questo so- Non si può tacere che gli eventi ricostruiti dal tribunale de-
IL FORO ITALIANO — 2018.
173 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 174

pongono nel senso di un'attività concordata fra gli esponenti st'ultima per le ragioni sopra illustrate e quindi la prosecu-
delle tre famiglie che controllavano la società di navigazio- zione della causa fino a sentenza e magari anche nelle sedi
ne con la finalità di trasferirne gli attivi al di fuori delle pre- di gravame verosimilmente condurrebbe soltanto all'impo-
tese dei possibili creditori. Ne deriva la sostenibilità della verimento del fondo in trust e alla sua definitiva perdita per
tesi per cui il disponente, nel momento in cui ha posto in es- i beneficiari del trust. Per converso, una transazione rag-
sere l'atto di dotazione, era cosciente di porre in essere un giunta in questa fase permetterebbe di attribuire maggiori
atto che andava a detrimento delle ragioni dei creditori so- cespiti alla curatela e sperabilmente non esaurirebbe il fondo
ciali, mentre l'assenza di tale coscienza in capo al trustee nella sua interezza.
non assume rilievo, non trattandosi di uno scambio di tipo 11.3. - Qualora questo esito permetta al disponente di evi-
sinallagmatico. tare la detenzione carceraria in relazione ai due nuovi pro-

a
8.4. - Nel rappresentare le questioni relative all'azione re- cedimenti penali, i beneficiari riceverebbero un ulteriore

to
vocatoria, la procura del trustee ha mostrato di essere povera vantaggio dovuto alla disponibilità del loro marito e padre,

en
di difese nel merito. Né la corte ritiene di prendere in consi- con evidenti effetti positivi per l'intera famiglia e in special
derazione elementi quali la difficoltà che potrebbe speri- modo per i due figli minori.

am
mentare la curatela nella materiale apprensione del patrimo- 11.4. - È proprio in questa ottica che la corte, accogliendo
nio della società «A.» perché già la prosecuzione del- le conclusioni del curatore speciale, raccomanda al trustee

on
l'odierno giudizio in primo grado, per non parlare delle im- di porre particolare attenzione alla ragazza figlia del dispo-
pugnazioni, comporta costi che riducono il fondo in trust nente, che è il componente più debole della famiglia. Qualo-

O
M abb
con generale pregiudizio per la trattativa transattiva e per i ra il trustee, transigendo con la curatela, ottenga di trattene-

M
beneficiari. re una somma nel fondo in trust, la corte raccomanda che

SI
8.5. - La corte deve quindi concludere nel senso del pro- parte di tale somma o, secondo quale ne sarà l'importo, il
IO in
babile accoglimento dell'azione revocatoria intentata dalla suo intero ammontare sia vincolato in un trust appositamen-

AS
curatela del fallimento della società di fatto. te dichiarato dal trustee in modo che la ragazza possa conta-
so

9. - I procedimenti penali. 9.1. - Tanto nel ricorso che re su un sostegno economico per proseguire le necessarie te-
es

nella discussione orale la difesa del ricorrente si è sofferma- rapie e per essere avviata alla vita lavorativa.
ta sulle vicende penali che hanno toccato il disponente, il Per questi motivi, la corte, in accoglimento della domanda
nc

quale attualmente sta espiando la pena patteggiata, ma è formulata in via principale, come meglio articolata nel corso
D

coinvolto in altri due procedimenti ancora in fase iniziale. della discussione orale, autorizza il trustee del trust «A.», P.
co

9.2. - La difesa del ricorrente ha prospettato la possibilità S.A., a transigere le liti avviate dalla curatela del fallimento
LA

che questi due nuovi procedimenti potrebbero non condurre della società di fatto dichiarato con sentenza del Tribunale
IO olo

a scontare altre pene afflittive in carcere se si raggiungesse di Torre Annunziata 24/13, determinando le condizioni co-
C

un rapido componimento con la curatela attrice in sede civi- me meglio riterrà opportuno, e con la raccomandazione di
c

le. collocare in un sub-trust una somma per la protezione degli


O sci
LO

9.3. - Oltre agli aspetti giuridici, la difesa del ricorrente interessi della figlia minore del disponente, affetta da grave
ha posto in luce i danni già subiti dal disponente nel suo sta- e permanente disabilità.
Fa

to di salute, tanto fisica che psichica, e ha argomentato che Dispone che il ricorrente liquidi la notula del curatore
di riflesso ne soffrono anche la moglie e i figli, beneficiari speciale come presentata.
R

del trust. Restituisce il fascicolo alla cancelleria affinché l'ordinan-


9.4. - Il trustee è perfettamente legittimato a valutare le za sia pubblicata senza indugio mediante inclusione nel fa-
posizioni dei beneficiari anche sotto l'aspetto psicologico; scicolo telematico, dandone avviso alla procura costituita e
in effetti, l'atto istitutivo del trust «A.» testualmente dispone al curatore speciale.
nel suo art. 15.K: «L'espressione ‘a vantaggio’, riferita Dispone che la cancelleria non rilasci alcuna copia di
all'esercizio di un potere fiduciario a vantaggio di un sog- questa ordinanza per motivi di studio o per la pubblicazione
getto, designa la soddisfazione di qualunque interesse, an- in riviste giuridiche senza avere prima sostituito il nome
che non patrimoniale, di tale soggetto». Il trust «A.», come del ricorrente e il nome del trust come segue: «P. S.A.» e
si è già visto, non è un trust discrezionale a vantaggio dei «trust A.».
beneficiari, onde il collegamento a vantaggi non patrimonia-
————————
li può essere preso in considerazione non quale giustifica-
zione dell'esercizio di poteri del trustee, ma quale rappre- (1-2) Il provvedimento in epigrafe — nonostante sia stato re-
sentazione di alcuni effetti che sarebbero prodotti qualora so da giudice straniero — costituisce valido strumento interpre-
l'autorizzazione chiesta alla corte venisse concessa. tativo per ricostruire l'efficacia del trust, in caso di successivo
10. - Il conflitto di interessi del trustee. 10.1. - Il trustee fallimento del disponente nell'ordinamento italiano (sul tema v.
ha ritenuto di sottoporre alla corte il tema per cui il raggiun- Cass. 9 maggio 2014, n. 10105, Foro it., 2015, I, 1328, con no-
gimento di una transazione con la curatela potrebbe essere ta di richiami e nota di A. PALMIERI).
considerato molto utile anche per lo stesso trustee, già fatto L'ordinanza è stata resa all'esito di un procedimento di vo-
segno di accuse e contestazioni da parte dei creditori dei fal- lontaria giurisdizione — così come previsto dall'art. 53 l. 1°
limenti. marzo 2010 n. 42 di San Marino — a fronte della richiesta di
10.2. - La corte non ritiene che l'interesse del trustee a un trustee di essere autorizzato a destinare il novanta per cento
una generale composizione delle vicende fallimentari abbia o più dei beni conferiti in trust come corrispettivo di una tran-
in alcun modo viziato le valutazioni e le condotte del sazione (da concludersi con una curatela fallimentare italiana),
trustee; inoltre, considerando che non risulta alcun atto in cui parte era il disponente del trust, dichiarato fallito (cfr.
compiuto dal trustee relativamente alla gestione della socie- Trib. Torre Annunziata, ord. 3 dicembre 2014, ibid., 1386). A
fronte del dubbio che i beneficiari — moglie e figli del dispo-
tà «A.», la fondatezza di alcuna pretesa risarcitoria nei suoi
nente, anche nati eventualmente dopo la costituzione del trust
confronti non sembra avere futuro. — potessero essere pregiudicati dal suo depauperamento, la
11. - Conclusioni. 11.1. - In un trust per beneficiari è «uti- corte del Titano accoglie l'istanza in quanto «il trustee è perfet-
le» tutto ciò che massimizza i vantaggi per i beneficiari. Il tamente legittimato a valutare le posizioni dei beneficiari anche
termine «utile» compare nell'art. 53 della legge sul trust per sotto l'aspetto psicologico poiché l'atto istitutivo del trust ‘A.’
qualificare l'atto che il trustee chiede al giudice di essere testualmente dispone (nel suo art. 15.K): “L'espressione ‘a
autorizzato a compiere, in quanto non rientra fra i suoi pote- vantaggio’, riferita all'esercizio di un potere fiduciario a van-
ri (cfr. sopra, 2.2). taggio di un soggetto, designa la soddisfazione di qualunque in-
11.2. - Il giudizio prognostico sull'esito della causa inten- teresse, anche non patrimoniale, di tale soggetto”». In altri ter-
tata dalla curatela è sostanzialmente in favore di que- mini, la corte autorizza il trustee a utilizzare i beni conferiti in
IL FORO ITALIANO — 2018.
175 PARTE QUARTA 176

trust per il perseguimento di finalità ritenute solo astrattamente ritenuto che lo sham trust sia nullo e non produttivo dell'effetto
estranee al trust medesimo. Infatti, i giudici rilevano come l'u- segregativo che gli è proprio, in quanto l'istituto viene utilizza-
tilizzo delle risorse per il pagamento della transazione determi- to come mero espediente per creare un diaframma tra patrimo-
ni, comunque, un vantaggio — seppur di natura non patrimo- nio personale e proprietà costituita in trust, con evidente finali-
niale — per i beneficiari del trust, quanto basta per assumerne tà elusiva delle ragioni creditorie di terzi: così Cass. 7 novem-
l'ammissibilità (che sarebbe viceversa esclusa in ambiente con- bre 2014, G.A., ibid., voce Bancarotta, n. 125).
trattuale). Diversamente, sempre ad avviso della corte sammarinese,
La decisione giunge al termine di un'articolata motivazione una eventuale pronuncia del giudice italiano potrebbe determi-
nella quale viene ricostruito il c.d. sham trust (§ 7 della senten- nare la revoca degli atti con cui sono stati conferiti i beni in
za; in dottrina LUPOI, Si fa presto a dire «trust», in Trusts, trust, sussistendone i presupposti richiesti dalla legge (italiana)

a
2017, 589; BONI-SAENZ-WEISBORD, Lo «sham trust» negli Usa, (in dottrina, v. FIMMANÒ, Le destinazioni «industriali» dei pa-

to
ibid., 2017, 229 ss.; COSTA, Nullità del trust c.d. autodichiara- trimoni sociali, in Riv. dir. privato, 2004, 829; SCHIANO DI PE-
to quale sham trust, in Contratti, 2016, 863; SEMPRONI, Svilup- PE, Trust di protezione patrimoniale e fallimento, in Trusts,

en
pi dello sham trust: una sentenza australiana, in Trusts, 2015, 2004, 215 s.; RANUCCI, I difficili rapporti tra il trust liquidato-
479 ss.; ulteriori riferimenti nella nota di L. CAPUTI-A. PAL- rio e le procedure concorsuali, in Fallimento, 2014, 577 ss.; in

am
MIERI a Trib. Genova 18 febbraio 2015 e Trib. Forlì, ord. 5 giurisprudenza, cfr. Trib. Cremona 8 ottobre 2013, Foro it.,
febbraio 2015, in Foro it., 2015, I, 2543). Rep. 2014, voce Trust, n. 39; Trib. Alessandria 24 novembre

on
La corte prende, peraltro, le distanze dall'elaborazione d'ol- 2009, id., Rep. 2010, voce Sequestro conservativo, n. 23; Trib.

O
tre Manica e preferisce ragionare in chiave, assai più sofistica- Reggio Emilia 14 maggio 2007, id., Rep. 2007, voce Concor-

M abb
ta (in ragione di una plurisecolare elaborazione civilian), di dato preventivo, n. 129). Invero, l'atto istitutivo del trust è un

M
trust simulato, che ricorre quando il disponente lo ha voluto atto pianificatorio neutro, che non determina il trasferimento

SI
per realizzare un progetto non apparente dall'atto istitutivo e il della proprietà, mentre l'effetto traslativo (e depauperativo del
IO in patrimonio del disponente) si realizza con uno specifico atto

AS
trustee — sebbene non formalmente tenutovi — esercita ogni
proprio potere per l'attuazione di quel progetto. In sostanza, i traslativo tra le parti. Ciò che pregiudica gli interessi dei credi-
so

giudici sammarinesi ritengono che il termine sham non debba tori non è l'istituzione del trust, ma l'atto di disposizione pa-
trimoniale con cui il disponente conferisce in trust i propri be-
es

essere accostato al concetto di simulazione. Infatti, il trust, una


volta validamente istituito, non diviene sham per il mero fatto ni. Dunque, al fine di tutelare gli interessi dei creditori non de-
nc

che, in seguito, il trustee, con il consenso di alcuni dei benefi- ve essere aggredito l'atto istitutivo del trust, che non produce
effetti dispositivi, ma i singoli atti di disposizione del patrimo-
D

ciari o d'intesa con il disponente, agisce come se non fosse più


co

nio, che, anche se validi, arrechino pregiudizio alla garanzia


U

vincolato dalle obbligazioni inerenti il suo ufficio. Un simile


comportamento, anziché porre nel nulla gli atti di disposizione patrimoniale, ossia l'atto di trasferimento al fiduciario, quindi
LA
IO olo

patrimoniale, nonché le obbligazioni venute in essere in forza il negozio col quale i beni sono posti sotto il controllo dello
dell'istituzione del trust, può piuttosto integrare un breach of stesso o ancora l'atto di segregazione nel patrimonio del dispo-
C

nente nell'interesse del beneficiario o per uno scopo specifico


c

trust e così condurre alla rimozione del trustee (A. v. A. and St


O sci

(RANUCCI, I difficili rapporti tra il trust liquidatorio e le pro-


LO

George Trustees Limited, in Trusts, 2008, 537). Conforme-


mente la corte rileva come «il solo fatto che il trustee abbia cedure concorsuali, cit., 578). [R. RANUCCI]
Fa

prontamente aderito alla richiesta di porre i beni del trust a di-


sposizione della proposta di concordato preventivo della socie-
R

tà di navigazione non conduce, di per sé, a un giudizio di si-


mulazione del trust, mentre più facilmente potrebbe condurre a
un giudizio di inadempimento da parte del trustee alle obbli-
gazioni su di lui gravanti o di mancanza di serenità nel valuta-
re le opzioni a sua disposizione». Precisano ancora i giudici
che la semplice circostanza che il trustee acquisisca pareri ov-
vero indicazioni da parte del disponente non comporta la si-
mulazione del trust, in quanto «non è vero che il disponente
debba astenersi da alcun contatto con il trustee dopo l'istitu-
zione del trust» (secondo Trib. Bologna 9 gennaio 2014, id.,
Rep. 2014, voce Trust, n. 43, «Il fatto che il costituente si ri-
servi alcune prerogative [...] non è necessariamente incompa-
tibile con l'esistenza di un trust», il quale comunque conclude
affermando che «non è riconoscibile, ai sensi dell'art. 2 della
convenzione de L'Aja, il trust in cui il disponente/trustee si sia
riservato un potere assoluto di controllo sul trust e in cui vi sia
una previa rinuncia del guardiano ad esercitare qualsiasi azio-
ne contro il trust, il disponente, il trustee e i beneficiari o co- ————————

munque riferibile ai rapporti nascenti dal trust, comportando


una forte limitazione dei poteri fiduciari del guardiano, pri-
vando di qualsivoglia utilità la sua designazione e impedendo
la tutela dei beneficiari»; v. anche Trib. Reggio Emilia 21 ot-
tobre 2014, id., Rep. 2015, voce cit., n. 56). Anzi, ad avviso
della corte, «si può affermare, conformemente alla posizione
del diritto inglese, che il trustee deve tenere conto della volon-
tà del disponente, dichiarata nell'atto istitutivo o desumibile
dalle disposizioni del medesimo atto o anche successivamente
manifestata, ovviamente considerandola non quale istruzione
vincolante, ma quale manifestazione di un desiderio, la cui
soddisfazione è rimessa al prudente apprezzamento del trus-
tee».
La disamina della corte si conclude con un monito al tribuna-
le italiano investito dell'azione di nullità, simulazione e inter-
posizione del trust esperita dalla curatela fallimentare, monito
che si concreta nel valutare «improbabile» l'accoglimento di
tali domande fondate sulla allegazione di «sham» (in senso
diametralmente opposto, la giurisprudenza della Cassazione ha
IL FORO ITALIANO — 2018.
137 MONOGRAFIE E VARIETÀ 138

GIUSEPPE DE MARZO costituzionale (art. 2, 13 e 32) e dalla carta dei diritti fon-
damentali dell'Unione europea (art. 1, 2 e 3), proclamata a
Prime note Nizza il 7 dicembre 2000, cui il trattato di Lisbona ha attri-
sulla legge in materia di consenso informato buito effetti giuridici vincolanti, equiparandola ai trattati
(art. 6, par. 1, del trattato sull'Unione europea), ribadisce, in
e disposizioni anticipate di trattamento linea generale, la correlazione fra espressione del consenso
all'inizio e alla prosecuzione del trattamento sanitario (al ri-
guardo, v. ANDRONIO, Il consenso alla prestazione delle cu-
SOMMARIO - L'autore esamina la nuova disciplina in tema re medico-chirurgiche nella Cedu e nella giurisprudenza
di consenso informato e di disposizioni anticipate di tratta- italiana, in Giur. merito, 2011, 300) e informazione, inqua-

a
mento sanitario, analizzando, in particolare, le questioni cri- drandola nella relazione di cura e fiducia tra paziente e me-

to
tiche rappresentate dal consenso e dal rifiuto dei trattamenti dico (nozione assunta come rilevante anche nel quadro del
da parte di soggetti incapaci e dalla qualificazione, come

en
codice deontologico del 2014: art. 20).
trattamenti sanitari, di alimentazione e idratazione artificia- All'interno di siffatta relazione, della quale costituisce

am
li, qualificazione che interseca il delicato profilo del «diritto proiezione dinamica la pianificazione condivisa delle cure,
a morire». menzionata dall'art. 5 della legge, in relazione all'evolversi

on
delle conseguenze di una patologia cronica e invalidante o
caratterizzata da inarrestabile evoluzione con prognosi in-

O
M abb
1. - Premessa. Sulla Gazzetta ufficiale n. 12 del 16 gen- fausta, sono coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi

M
naio 2018 è stata pubblicata la l. n. 219 del 22 dicembre familiari o la parte dell'unione civile o il convivente ovvero
2017 (già utilizzata a fini interpretativi da Assise Milano 14

SI
una persona di fiducia del paziente medesimo.
IO in
febbraio 2018, che sarà riportata in un prossimo fascicolo, Tale formula, adoperata dal 2° comma dell'art. 1 della

AS
che ha sollevato questione di legittimità costituzionale del- legge, trova una eco nel 2° comma dell'art. 5; essa è deci-
so
l'art. 580 c.p.), che, all'esito di un percorso parlamentare samente sovrabbondante, in quanto il riferimento alla perso-
non privo di difficoltà (di recente, v. CARUSI, Tentativi di
es

na di fiducia e al necessario consenso del paziente («se lo


legiferazione in materia di testamento biologico: contributo desidera») rende centrali questi momenti, ossia l'espressio-
nc

a un dibattito da rianimare, Torino, 2016; per una rassegna ne della volontà della persona, e non il legame giuridico tra
dei problemi sorti in materia, v. FIMIANI, Testamento biolo-
D

il paziente e la persona coinvolta. In conseguenza, non do-


co

gico. I principî in tema di scelte di fine vita, in Libro del-


U

vrebbe comportare alcuna diversità di effetti la diversa, più


l'anno del diritto - Enciclopedia giuridica Treccani, Roma,
LA

sintetica e puntuale formula utilizzata nel successivo 3°


IO olo

2012, 30; in una prospettiva comparata, v. STEFANINI, Diret-


comma del medesimo art. 1 («Può rifiutare in tutto o in par-
tive anticipate di trattamento: un percorso europeo, in Dir.
C

te di ricevere le informazioni ovvero indicare i familiari o


c

pubbl. comparato ed europeo, 2006, 688), prova a tracciare


una persona di sua fiducia»).
O sci

una regolamentazione in materia di consenso informato e di


LO

disposizioni anticipate di trattamento, ossia in un territorio Peraltro il 5° comma dell'art. 1 («Qualora il paziente
esprima la rinuncia o il rifiuto di trattamenti sanitari neces-
Fa

nel quale la giurisprudenza ha sino ad oggi svolto un ruolo


cruciale di applicazione di norme costituzionali e sovrana- sari alla propria sopravvivenza, il medico prospetta al pa-
ziente e, se questi acconsente, ai suoi familiari, le conse-
R

zionali (si pensi alle questioni affrontate, all'indomani della


istituzione dell'amministrazione di sostegno, prima dalla guenze di tale decisione») menziona solo i familiari come
giurisprudenza di merito e, poi, dalla Suprema corte: Cass. destinatari della comunicazione cui il paziente può consenti-
20 dicembre 2012, n. 23707, Foro it., 2013, I, 2918, con no- re, trascurando appunto la persona di fiducia.
ta di CASABURI, o ancora e, in generale, alle problematiche La questione potrebbe assumere rilievo, quantomeno sul
emerse, in sede civile come in sede penale, e sottese all'e- piano dei principî, nei casi nei quali il paziente, dopo aver
sercizio dei c.d. diritti personalissimi in materia di consenso espresso la rinuncia o il rifiuto, perda la capacità di comuni-
o rifiuto di trattamenti terapeutici da parte delle persone in- care con terzi e non possa contare sul dovere del medico di
capaci di intendere e di volere: Cass. 13 novembre 2008, n. trasmettere le informazioni alla persona di fiducia, al di fuo-
27145, id., 2009, I, 35, e App. Milano, decr. 9 luglio 2008, ri, s’intende, della spontanea collaborazione del professioni-
id., 2009, I, 35 e 37, con nota di ROMBOLI, Il conflitto tra sta. In termini più ampi, peraltro (e diremmo più in linea
poteri dello Stato sulla vicenda E.: un caso di evidente con lo spirito complessivo della legge), si colloca l'art. 33,
inammissibilità, e ibid., 983, con nota di CAPONI-PROTO PI- 3° comma, codice deontologico medico, attraverso l'utilizzo
SANI, Il caso E.: brevi riflessioni dalla prospettiva del pro- delle ampie nozioni di «informazioni» trasmissibili al «altro
cesso civile; Trib. Roma 23 luglio 2007, id., 2008, II, 105, soggetto» delegato dal paziente.
con osservazioni di CASABURI; Trib. Sassari-Alghero 16 lu- Inoltre, va segnalato, per le parti dell'unione civile, la ge-
glio 2007, id., 2007, I, 3025, con nota di CASABURI; si veda nerale equiparazione alla posizione dei coniugi, prevista dal
anche CALÒ, Il testamento biologico tra diritto e anomia, 20° comma dell'art. 1 l. n. 76 del 2016, e, per i conviventi di
Milano, 2008). fatto, il diritto di accesso alle informazioni familiari, sancito
In definitiva, poteva (e può ormai), ritenersi acquisito che dal comma 39 del medesimo art. 1 l. n. 76 appena ricordata.
il paziente ha sempre diritto di rifiutare le cure mediche che Ad ogni modo, emerge evidente l'insistenza con la quale
gli vengono somministrate, anche quando tale rifiuto possa la legge valorizza i profili sostanziali di tale relazione, riba-
causarne la morte; tuttavia, il dissenso alle cure mediche, dendo che il diritto di essere informati presuppone una co-
per essere valido ed esonerare il medico dal potere-dovere municazione comprensibile, completa e aggiornata, idonea a
di intervenire, deve essere espresso, inequivoco ed attuale, consentire una adeguata valutazione dei rischi e dei benefici
mentre non è sufficiente una generica manifestazione di dis- (v. anche i primi due commi dell'art. 33 codice deontologico
senso formulata ex ante ed in un momento in cui il paziente medico), fermi restando il diritto del paziente di rifiutare di
non era in pericolo di vita: è invece necessario che il dissen- ricevere tali informazioni e il dovere di registrare il rifiuto o
so sia manifestato ex post, ovvero dopo che il paziente sia la rinuncia alle informazioni e l'eventuale indicazione di un
stato pienamente informato sulla gravità della propria situa- incaricato nella cartella clinica e nel fascicolo sanitario elet-
zione e sui rischi derivanti dal rifiuto delle cure (Cass. 27 tronico.
ottobre 2016, n. 21743, Foro it., Le banche dati, archivio Siffatta documentazione concerne, in generale, l'espres-
Cassazione civile). sione del consenso informato e documentato nelle forme più
adeguate (art. 1, 4° comma, della legge), il rifiuto di qual-
2. - Il consenso informato. L'art. 1 l. 219/17, sottolinean- siasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indi-
do la diretta derivazione delle soluzioni indicate dalla Carta cato dal medico o singoli atti del trattamento stesso (a pro-
IL FORO ITALIANO — 2018.
139 PARTE QUINTA 140

posito del quale, v. PRINCIGALLI, Decisione medica e rifiuto irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso
di cure, in Riv. critica dir. privato, 2008, 85; TARUFFO, Ri- a trattamenti inutili o sproporzionati (v. anche l'art. 16 codi-
fiuto di cure e doveri del medico, in Riv. it. dir. e proc. pen., ce deontologico).
2008) e la revoca del consenso già prestato (art. 1, 5° com- Ci pare che si tratti di un'espressione del rispetto della
ma). dignità della vita nella sua fase conclusiva (evocata non ca-
In tale contesto, si colloca l'essenziale precisazione che, sualmente nella rubrica dell'art. 2), che trova un ulteriore
ai fini dell'applicazione della legge, sono considerati tratta- momento di rilevanza nella precisazione che: a) il medico,
menti sanitari la nutrizione e l'idratazione artificiali. La avvalendosi di mezzi appropriati allo stato del paziente, de-
previsione si accompagna anche ad una illustrazione delle ve adoperarsi per alleviarne le sofferenze, anche in caso di
ragioni della disciplina, rappresentate dal fatto che in en-

a
rifiuto o di revoca del consenso al trattamento sanitario in-
trambi i casi viene in rilievo la somministrazione, su pre- dicato, assicurando un'appropriata terapia del dolore, con il

to
scrizione medica, di nutrienti mediante dispositivi medici coinvolgimento del medico di medicina generale e l'eroga-

en
(ancora art. 1, 5° comma, della legge). zione delle cure palliative di cui alla l. n. 38 del 2010 (l'art.
Nel quadro di una relazione caratterizzata da tale scambio 2 di quest'ultima legge enuclea le nozioni di cure palliative

am
di informazioni e di consapevoli manifestazioni di volontà, e di terapia del dolore); b) in presenza di sofferenze refratta-
si colloca il dovere del medico di rispettare la volontà rie ai trattamenti sanitari, il medico può ricorrere alla seda-

on
espressa dal paziente e la correlata esenzione da responsabi- zione palliativa profonda continua in associazione con la te-
lità (art. 1, 6° comma, della legge, che, peraltro, come fon-

O
rapia del dolore, con il consenso del paziente, fermo restan-

M abb
damentale momento espressivo della competenza, autono- do che il ricorso a tale forma di sedazione o il suo rifiuto

M
mia professionale e responsabilità del medico — art. 1, 2° sono motivati e sono annotati nella cartella clinica e nel fa-

SI
comma —, esclude che il paziente possa esigere trattamenti scicolo sanitario elettronico (le scarne indicazioni legislative
IO in
sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia profes-

AS
sul punto vanno poste in relazione con l'analitico parere
sionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali).
so
espresso in data 29 gennaio 2016 sul tema dal comitato na-
La puntualizzazione conferma l'esclusione di qualunque zionale per la bioetica, nel quale si ribadisce, tra l'altro, che
es

legittimazione nei confronti di pratiche di eutanasia (ma la per l'obiettivo, le procedure e gli esiti, la sedazione profon-
qualificazione dell'alimentazione e dell'idratazione artifi- da continua, che si estende fino alla perdita di coscienza del
nc

ciali come trattamenti sanitari pone delicati problemi di di- paziente, va ritenuta un trattamento sanitario e non va con-
D

stinzione, quanto la loro necessità sorga non per una condi-


co

fusa con l'eutanasia o con il suicidio assistito o l'omicidio


U

zione patologica, ma per una scelta suicidiaria dell'indivi- del consenziente).


LA

duo: v., al riguardo, il caso Gross c. Svizzera affrontato dal-


IO olo

la Corte europea dei diritti dell'uomo con la sentenza del 4. - I minori e gli incapaci. Il tema del consenso informa-
C

14 maggio 2013, Foro it., Rep. 2013, voce Diritti politici e to, che, come detto permea l'intera disciplina dettata dalla l.
c

civili, n. 183; v. anche il caso in cui si prospetti uno sciope-


O sci

n. 219 del 2017, viene, quindi, affrontato, in termini non


LO

ro della fame: Corte eur. diritti dell'uomo 30 marzo 2009, completamente appaganti, dall'art. 3, con riguardo alla posi-
Horoz c. Turchia, <www.echr.coe.int>), la cui contrarietà
Fa

zione dei minori e degli incapaci.


anche all'ordinamento di settore è confermata dall'art. 17 L'art. 3, 1° comma, della legge sottolinea, è vero, che la
codice deontologico, ma non consente, ci pare, alcuna for-
R

persona minore di età o incapace ha diritto alla valorizza-


ma di obiezione di coscienza rispetto alle indicazioni della
zione delle proprie capacità di comprensione e di decisione,
legge.
nel rispetto dei diritti di cui all'art. 1, 1° comma, al punto
Del resto, l'art. 1, 6° comma, della legge, al pari dell'art. che deve ricevere informazioni sulle scelte relative alla pro-
22 del codice deontologico, giustifica il rifiuto del medico pria salute in modo consono alle sue capacità per essere
di eseguire prestazioni in contrasto con la legge, con la
messa nelle condizioni di esprimere la sua volontà.
propria coscienza o con i propri convincimenti tecnico-
scientifici (in ciò sostanziandosi il proprium del codice Tuttavia, il legislatore detta un meccanismo di espressio-
deontologico), o con le buone pratiche, mentre l'obiezione ne o di rifiuto del consenso, che prevede il dovere di tenere
parrebbe assumere rilievo nella direzione opposta, ossia conto della volontà del minore, in relazione alla sua età e al
quando sia il medico a volere eseguire prestazioni sanitarie suo grado di maturità, o il dovere di sentire l'interdetto o il
che il paziente rifiuta. beneficiario, nel caso sia prevista l'assistenza necessaria o la
Ad ogni modo, il legislatore, per l'eventualità che doves- rappresentanza esclusiva in ambito sanitario, che non solo
se diversamente opinarsi, sottolinea, con una clausola di equipara situazioni diversificate dal punto di vista persona-
salvaguardia di tipo oggettivo, che ogni struttura sanitaria le, ma soprattutto non prevede, in linea generale, una neces-
pubblica o privata è tenuta a garantire, con proprie modalità saria ed automatica procedura che investa l'autorità giudi-
organizzative, la piena e corretta attuazione dei principî det- ziaria in caso di conflitto.
tati dalla legge. In generale, è proprio l'aspetto dei meccanismi di risolu-
zione dei contrasti, salva l'ipotesi del rifiuto di cure che il
3. - Le situazioni di emergenza e il divieto di accanimento medico reputi appropriate e necessarie (art. 3, 5° comma),
terapeutico. Peraltro, la l. n. 219, nella consapevolezza che ad essere stato trascurato.
possano prefigurarsi situazioni di emergenza o di urgenza, Provando ad esemplificare, si osserva che, in relazione ai
chiarisce che, in tali ipotesi, il medico e i componenti del- minori, a parte il caso in cui il consenso alle cure sia condi-
l'équipe sanitaria assicurano le cure necessarie, dettando co- viso dai legali rappresentanti e dal minore, può darsi sia l'i-
sì una regola di carattere generale coerente con la ragione- potesi del contrasto tra i genitori, destinato ad essere risolto
vole presunzione che in tale direzione si sarebbe orientata la con gli strumenti processuali ordinariamente finalizzati alla
volontà del paziente, ferma restando l'esigenza di rispettare composizione dei dissidi sull'esercizio della responsabilità
quanto espresso da quest'ultimo, sempre che le sue condi- genitoriale, sia l'ipotesi, allo stato priva di appagante solu-
zioni cliniche e le circostanze consentano di recepire le sue zione, in cui sia il minore ad essere in disaccordo con le in-
indicazioni. dicazioni dei rappresentanti, in favore del trattamento.
Proprio attorno alla nozione di cure necessarie, ossia in In relazione alla persona interdetta (ai sensi dell'art. 414
una prospettiva che esalta la riflessione sulle finalità del- c.c. e con ovvia esclusione degli interdetti legali), si precisa
l'intervento terapeutico, si sviluppa la puntualizzazione, se- che il consenso è espresso o rifiutato dal tutore, sentito l'in-
condo la quale (art. 2, 2° comma, della legge), nei casi di terdetto stesso, ove possibile. Ma, anche in questo caso, evi-
paziente con prognosi infausta a breve termine o di immi- dentemente muovendosi in una prospettiva di presumibile
nenza di morte, il medico deve astenersi da ogni ostinazione rispondenza del trattamento all'interesse dell'incapace, non
IL FORO ITALIANO — 2018.
141 MONOGRAFIE E VARIETÀ 142

si illustra come l'interdetto dovrebbe essere sentito e quale ne), potrebbe essere necessario provocare l'apertura di una
rilievo assumerebbe il suo dissenso. procedura di amministrazione di sostegno, avvalendosi della
A parte il soggetto inabilitato, che esprime il suo consen- legittimazione di cui all'art. 406, 3° comma, c.c. e solleci-
so di persona, si pone, infine, la situazione del beneficiario tando l'adozione dei provvedimenti di cui al precedente art.
di una amministrazione di sostegno. 405, 4° comma.
L'art. 3, 4° comma, della legge precisa che, nel caso in Tali interventi paiono doverosi alla luce della più volte
cui vi sia un amministratore di sostegno la cui nomina pre- ribadita necessità degli Stati di salvaguardare la vita, pro-
veda l'assistenza necessaria o la rappresentanza esclusiva in teggendo le persone deboli e vulnerabili (Corte eur. diritti
ambito sanitario, il consenso informato è espresso o rifiutato dell'uomo 29 aprile 2002, Pretty c. Regno unito, id., 2003,
anche dall'amministratore di sostegno ovvero solo da que- IV, 57, con nota di BARBISAN, Sacralità della vita e bilan-

a
st'ultimo, tenendo conto della volontà del beneficiario, in ciamenti nella giurisprudenza inglese ed in quella della

to
relazione al suo grado di capacità di intendere e di volere. Corte europea di Strasburgo; 20 gennaio 2011, Haas c.

en
In tale ipotesi va, peraltro, osservato che la disciplina det- Svizzera, <www.echr.coe.int>; 14 maggio 2013, Gross c.
tata dalla legge in esame non risulta incompatibile con quel- Svizzera, cit.).

am
la generale del codice civile, con la conseguenza che ci pare Pure tale protezione, va aggiunto, non significa irrilevan-
comunque applicabile l'art. 410, 2° comma, c.c., a mente za della volontà di tali persone, quando essa risulti espres-

on
del quale, per un verso, l'amministratore di sostegno deve sione di una integra capacità di comprensione e di determi-
tempestivamente informare il beneficiario circa gli atti da nazione.

O
M abb
compiere, nonché il giudice tutelare, in caso di dissenso con

M
il beneficiario stesso e, per altro verso, in caso di contrasto, 5. - Le disposizioni anticipate di trattamento. L'art. 4, oc-

SI
di scelte o di atti dannosi ovvero di negligenza nel persegui- cupandosi delle disposizioni anticipate di trattamento (Dat;
IO in
re l'interesse o nel soddisfare i bisogni o le richieste del be- a proposito della prevista istituzione di una banca dati, v.

AS
neficiario, questi, il pubblico ministero o gli altri soggetti di art. 1, commi 418 e 419, l. 27 dicembre 2017 n. 205; sulle
so

cui all'art. 406 del medesimo codice, possono ricorrere al questioni poste dall'annotazione presso i registri dello stato
es

giudice tutelare, che adotta con decreto motivato gli oppor- civile, v. circolare 1 del giorno 8 febbraio 2018 del ministe-
tuni provvedimenti. ro dell'interno; v. anche, in generale, l'art. 38 codice deon-
nc

Il legislatore, come si diceva supra, disciplina l'ipotesi di tologico; in dottrina, v. SALITO, Autodeterminazione e cure
D

un contrasto di vedute, nel solo caso di rifiuto delle cure, tra mediche: il testamento biologico, Torino, 2012; COLACINO,
co

legale rappresentante (o amministratore di sostegno) e medi- Autonomia privata e direttive anticipate, Milano, 2015), di-
LA

co, il quale reputi i trattamenti appropriati e necessari, la- spone che ogni persona maggiorenne e capace di intendere e
IO olo

sciando l'iniziativa ai soggetti indicati nel 5° comma (ossia i di volere, in previsione di un'eventuale futura incapacità di
C

soggetti menzionati nell'art. 406 c.c., che rinvia anche autodeterminarsi (sulle criticità che tale scelta comporta per
c

all'art. 417 del medesimo codice), oltre che al medico e al gli incapaci, v. SCALERA, La proposta di legge sulle dichia-
O sci
LO

rappresentante legale della struttura sanitaria. razioni anticipate di trattamento, in Famiglia e dir., 2010,
Ci sembra che il riferimento della norma al «legale rap- 36) e dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche
Fa

presentante» del minore sia espressione sintetica che pre- sulle conseguenze delle sue scelte, può, attraverso le Dat,
suppone o l'esistenza di un solo rappresentante o la concor- esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanita-
R

dia dei genitori, nel rifiutare le cure. In altre parole, non ri, nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti
sembra che il dissenso di un solo rappresentante apra le por- diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sani-
te all'intervento del giudice tutelare, venendo, in tal caso, in tari.
questione, piuttosto, un conflitto sulla responsabilità genito- All'interno di tali atti si colloca l'indicazione di una per-
riale, destinato a trovare, come detto, la sua soluzione nelle sona di fiducia, il «fiduciario», chiamato a rappresentare la
sedi ordinarie. persona nelle relazioni con il medico e con le strutture sani-
Restano, in ultima analisi, aperti — e destinati ad essere tarie.
risolti, ove possibile, con gli strumenti processuali esistenti L'art. 4 disciplina anche le modalità di accettazione della
e con le forme di mediazione spesso svolte proprio dai pro- nomina da parte del fiduciario, come pure di rinuncia o di
fessionisti sanitari — i problemi legati al rapporto tra il sog- revoca dell'incarico.
getto incapace (sintetica espressione che, tuttavia, tradisce i La nomina del fiduciario, peraltro, non rappresenta ele-
diversi gradi di capacità di intendere e di volere della perso- mento necessario, nel senso che, laddove le Dat non conten-
na) e il suo rappresentante, essenzialmente nel caso di con- gano l'indicazione del fiduciario o questi vi abbia rinunciato
senso alle cure. o sia deceduto o sia divenuto incapace, esse conservano la
Ma soprattutto resta irrisolto — anche perché forse non loro efficacia, quale espressione della volontà del disponen-
era agevole dettare linee guida di carattere generale — il te, che potrà essere realizzata dall'amministratore di soste-
problema più spinoso, costituito dal caso in cui una persona gno nominato dal giudice tutelare (l'art. 4, 4° comma, sem-
formalmente capace di agire rifiuti trattamenti sanitari, in bra prefigurare una nomina d'ufficio, anche perché indivi-
presenza di indicatori tali da far ragionevolmente ritenere dua il presupposto, altrimenti eccentrico rispetto alla norma-
che l'espressione della sua volontà sia viziata. tiva generale, della necessità; ma, ove dovesse diversamente
Laddove un'appropriata consulenza specialistica dovesse opinarsi, diventerebbe necessario investire il p.m., legittima-
accertare l'oggettivo fondamento di tale dubbio, potrebbe to ai sensi dell'art. 417 c.c., richiamato dal precedente art.
porsi, nei casi di urgenza o di emergenza (art. 1, 7° comma), 406).
la necessità di valorizzare tale situazione del paziente come Il richiamo alla unicità del fiduciario è destinato verosi-
«circostanza» tale da non consentire di recepire la volontà milmente, nelle intenzioni del legislatore, ad evitare conflitti
del paziente stesso. tra più persone chiamate a rappresentare il paziente.
Al di fuori di tali casi (ossia, essendo l'urgenza concetto Tuttavia, non sembra confliggere con tale ratio della pre-
relativo, quando esista la possibilità di attendere l'intervento visione la possibilità di indicare altre persone, per il caso di
giurisdizionale), in assenza di una sede di controllo sul mo- premorienza, impedimento, incapacità o successivo rifiuto
dello di quella dettata dall'art. 3, 5° comma, della legge (as- del fiduciario, al fine di evitare l'attivazione della procedura
senza di dubbia legittimità, in quanto rappresenta fondamen- di nomina dell'amministratore di sostegno, che rappresenta,
tale strumento di tutela dei diritti della persona che, per es- all'evidenza, l'extrema ratio in un sistema normativo che
sere in stato, magari temporaneo o parziale, di incapacità di esalta l'autonomia della persona.
intendere e di volere, non può provvedere ad operare perso- Proprio la necessità di considerare le Dat come espres-
nalmente il necessario bilanciamento tra i valori in questio- sione del consenso informato ed attuale della persona han-
IL FORO ITALIANO — 2018.
143 PARTE QUINTA 144

no indotto il legislatore a consentire al medico, in linea ge- ALESSANDRO PALMIERI - ROBERTO PARDOLESI
nerale tenuto al rispetto delle Dat, a disattenderle, in tutto o
in parte, in accordo con il fiduciario, qualora esse appaiano Abuso di posizione dominante
palesemente incongrue o non corrispondenti alla condizio-
ne clinica attuale del paziente ovvero sussistano terapie non e condizioni generali di contratto:
prevedibili all'atto della sottoscrizione, capaci di offrire un ‘revival innovativo’
concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vi-
ta.
In assenza di accordo tra medico e fiduciario, il legislato- SOMMARIO - Il Bundeskartellamt sta per portare a con-
re rinvia alla disciplina dettata dall'art. 3, 5° comma, della

a
clusione un'istruttoria aperta, nei primi mesi del 2016, nei
legge, che prevede, come s’è visto, l'intervento del giudice confronti di Facebook: l'illecito ipotizzato è un abuso di po-

to
tutelare. sizione dominante consistente nell'imposizione di condizioni

en
Senza indugiare sui requisiti di forma delle Dat e della lo- generali di contratto abusive perché in contrasto con la di-
ro revoca (se non per sottolineare l'opportuna previsione di sciplina sulla protezione dei dati personali. Di là del pro-

am
una loro revocabilità con dichiarazione anche verbale rac- blematico nesso «privacy-antitrust», la clausola tradizio-
colta alla presenza di due testimoni: art. 4, 6° comma), può nalmente negletta dell'art. 102 Tfue viene così rivisitata in

on
essere utile, in questa sede, osservare che non è facile inten- una prospettiva insolita, non solo in quanto non attinente al
dere la mancata considerazione del possibile rilievo della

O
prezzo, ma perché ripropone, mercé una traiettoria che pas-

M abb
capacità del minore (peraltro riconosciuta sia a livello inter- sa attraverso l'abuso di dipendenza economica e il control-

M
no che a livello internazionale da plurime fonti normative), lo di contenuto delle condizioni contrattuali (con le sue ov-

SI
in un sistema giurisdizionalmente controllato, di esprimere, vie implicazioni nel diritto dei consumatori), una risalente
IO in
in ragione del discernimento raggiunto, le disposizioni anti- teorizzazione del fenomeno dei contratti di adesione.

AS
cipate di trattamento.
so

A proposito di queste ultime, peraltro, va sottolineata la


es

questione, anch’essa destinata ad essere risolta in via inter- 1. - Uno strumento innovativo a disposizione delle autori-
pretativa, del rapporto tra la disciplina dettata dal disegno di tà antitrust? Nelle officine gius-economiche del Bundeskar-
nc

legge appena approvato e quella prevista dalla l. n. 76 del tellamt (autorità tedesca preposta all'applicazione della mo-
D

2016 (art. 1, comma 40; CORDIANO, La disciplina in tema di numentale disciplina domestica della concorrenza: d'ora in
co

salute e di fine vita nella l. 76/16 in materia di convivenze avanti anche BKA), tanto onuste di gloria quanto proiettate
LA

di fatto registrate, id., 2018, 213). nella post-modernità, è in fase di approntamento un sofisti-
IO olo

Anche a prescindere dai casi nei quali le due normative cato strumento di regolazione dei mercati che, stando alle
C

non si sovrappongano (per es., con riferimento alla donazio- prime (parziali) indicazioni dei suoi artefici, sembra posse-
c

ne di organi, alle modalità di trattamento del corpo e alle ce- dere la duttilità necessaria a contrastare le prevaricazioni di
O sci
LO

lebrazioni funebri), le designazioni già intervenute conser- GAFAM (1) e dintorni, ossia dei protagonisti del capitali-
vano la loro validità ed efficacia, mentre per il futuro, ossia
Fa

smo dell'era digitale. Si tratta di un dispositivo in grado di


a seguito dell'entrata in vigore della legge c.d. sul biotesta- sprigionare una carica disgregatrice ragguardevole — para-
mento, sarebbe ragionevole ritenere applicabile solo le più gonabile sulla carta a quella che generalmente si riconosce
R

ampie e raffinate regole dettate da quest'ultima. oltreatlantico, fra tante polemiche e resistenze, alla temuta
In realtà, l'art. 6 della legge prevede che ai documenti atti section 5 del Federal Trade Commission Act (2) — frutto di
ad esprimere le volontà del disponente in merito ai tratta- una miscela di ingredienti dai sapori eterogenei: dentro una
menti sanitari, depositati presso il comune di residenza o narrativa dichiaratamente «competition law-oriented» si rin-
presso un notaio prima della data di entrata in vigore della vengono, infatti, non soltanto componenti endogene, ma an-
legge, si applicano le disposizioni di quest'ultima, ma, sem- che parti importate da altri plessi di regole. Si va a pescare
bra di potersi dire, quanto alla loro efficacia rispetto alle nella provincia della protezione dei dati personali, ma non
scelte mediche e, in generale, alla disciplina delle sopravve- solo; ci si avvale altresì di meccanismi di matrice contrat-
nienze, nel quadro di un costante rispetto della volontà e tuale e, segnatamente, di quelli deputati al controllo sostan-
della dignità della persona. ziale delle «mass market transactions».
La cavia designata per testare quest'arma di nuova gene-
razione è Facebook, sotto inchiesta dai primi mesi del 2016
ABSTRACT - First comments on the statute concerning con il sospetto di aver abusato della sua egemonia nel mer-
informed consent and anticipatory testamentary determina- cato tedesco dei social networks (3). La creatura di Mark El-
tions.
————————

The author examines the new discipline regarding in- (1) L'acronimo, derivato dalle iniziali dei «tech giants» per antono-
formed consent and advance provisions on health care, ana- masia, Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft (ma la lista è
lyzing, in particular, the critical issues concerning consent aperta a importanti integrazioni, non tutte di stampo occidentale), si de-
ve probabilmente a Nicolas Petit, che nel suo eccentrico contributo sui
and refusal of treatment by incapacitated subjects, and the c.d. moligopolies, cerca di spingersi oltre le teorie che si contendono il
possibility to qualify as health treatments artificial feeding campo, a partire da quella — con grandissimo seguito e, comunque, al-
and hydration, qualification that intersects the delicate pro- la base della vicenda tedesca di cui si dirà tra un momento — a tenore
file of the «right to die». della quale «the tech giants compete on ‘big data’, and fret over
whether this upsets the revealed preference framework of prices and
quantities used in mainstream economics»: N. PETIT, Technology
Giants, the «Moligopoly» Hypothesis and Holistic Competition: A Pri-
mer, <www.ssrn.com> (ottobre 2016).
(2) Per un giro d'orizzonte sulla clausola generale di «unfair compe-
tition», cui vengono alternativamente legate speranze di riscatto e timo-
ri di incontrollati sconvolgimenti, v. M. MARQUIS, La Federal Trade
———————— Commission e la Section 5 del FTC Act. Aspetti istituzionali e penom-
bre giudiziali, in Mercato, concorrenza, regole, 2010, 385.
(3) Sull'avvio del procedimento, si veda il comunicato stampa del 2
marzo 2016, pubblicato in lingua inglese sul sito dell'autorità tedesca
con il titolo «Bundeskartellamt initiates proceeding against Facebook
on suspicion of having abused its market power by infringing data pro-
tection rules» (il documento è disponibile on line sul sito <www.bundes
kartellamt.de>).

IL FORO ITALIANO — 2018.


145 MONOGRAFIE E VARIETÀ 146

liot Zuckerberg rientra così a pieno titolo nel novero dei gi- 2. - Un giudice a Berlino? Torniamo alle vicende teutoni-
ganti del web (e di quanto vi si riconnette) presi di mira dal che. L'ipotesi accusatoria, in attesa che la documentazione
network dell'antitrust continentale. Nemmeno a dirlo, è pro- ufficiale divenga accessibile, può essere desunta dalle poche
prio la commissione europea a capitanare questa massiccia carte disponibili, prevalentemente in forma di comunicati
offensiva, che ha avuto fin qui nel mirino bersagli come stampa. Ma su un punto c’è chiarezza. Si ipotizza un abuso
Google, destinataria di una multa da Guinness dei primati di posizione dominante sul mercato dei social networks. E
per alcune manipolazioni riguardanti il servizio di acquisti già a questo livello è lecito nutrire qualche perplessità. Per-
comparativi (4), Amazon, indotta ad assumere impegni volti ché è vero che Facebook conta in Germania 23 milioni di
a stimolare il confronto concorrenziale nel mercato della di- utilizzatori su base giornaliera, ciò che vale, in forza dei c.d.
stribuzione degli e-books (5), e — notizia dell'ultim’ora — «identity-based networks effects», a proiettarlo come il so-

a
Qualcomm, per aver indotto Apple all'approvvigionamento cial di maggiore successo (col 90 per cento degli utilizzato-

to
esclusivo verso pagamenti di ritorno (6). Dal canto proprio, ri) e a distaccarlo vistosamente da rivali diretti quali Goo-
gle+; ed è anche plausibile l'idea che altri networks profes-

en
Facebook si è interfacciata con la commissione soltanto in
sede di controllo delle concentrazioni, con riferimento sionali, come LinkedIn e Xing, e i diffusissimi servizi di

am
all'acquisizione di WhatsApp nel 2014: il takeover aveva «messaging» di WhatsApp e Snapchat, per non dire di altri
ottenuto il semaforo verde (7), ma la fornitura di informa- social media quali Twitter o YouTube operino a livelli di-
versi, mirando a soddisfare bisogni complementari, sì da

on
zioni inesatte e fuorvianti nel corso della relativa procedura
ha poi comportato l'irrogazione di un'ammenda alla compa- apparire estranei al mercato rilevante. Ma il problema è a

O
M abb
gnia californiana (8). La decisione di clearance offriva, pe- monte. Se, cioè, sia dato parlare di un mercato dei social

M
raltro, spunti di riflessione su questioni più generali laddove network. La normativa tedesca è, sotto questo profilo, parti-
colarmente ospitale, perché proprio in vista dei sommovi-

SI
identificava la privacy come un fattore rilevante per l'analisi
IO in
della competitività dei mercati relativi ai «consumer com- menti prodotti dalla nuova economia digitale ha introdotto,

AS
munications services» (9). E tracce di questo approccio pos- con la nona GWB-Novelle (11), aggiustamenti deputati ap-
so

sono rinvenirsi anche nella successiva approvazione condi- punto a valorizzare la nuova dimensione (12). Chi, infatti,
provi a opinare che, considerato di per sé, il settore è carat-
es

zionata dell'approdo della piattaforma LinkedIn alla grande


terizzato dalla gratuità dell'offerta, evidentemente incompa-
famiglia Microsoft (10).
tibile con qualsivoglia proiezione mercantile, deve misurarsi
nc

col nuovo testo del § 18, Abs. 2, a tenore del quale «der An-
D

————————
co

nahme eines Marktes steht nicht entgegen, dass eine Lei-


U

(4) L'infrazione (nel caso AT.39740 - Google Search (Shopping)) è stung unentgeltlich erbracht wird». Ma rimuovere la pregiu-
LA

stata accertata dalla commissione con decisione del 27 giugno 2017,


IO olo

notificata con il n. C(2017) 4444; una sintesi del provvedimento è pub-


diziale non basta a suffragare la sostanza di un mercato. Che
blicata in G.U.U.E C 9 del 12 gennaio 2018. si recupera solo quando s’introduce il concetto di piattafor-
C

ma e, con esso, di mercato a due (o più) versanti, dove la


c

(5) I commitments di Amazon (nel caso AT.40153 - Clausole MFN


O sci

per gli e-book e questioni correlate) sono stati accettati dalla commis- gratuità, quando non addirittura il prezzo negativo su di un
LO

sione e resi giuridicamente vincolanti con decisione del 4 maggio 2017, lato, va a interrelarsi con i pagamenti operati sull'altro, rap-
notificata con il n. C(2017) 2876; una sintesi del provvedimento è pub-
Fa

blicata in G.U.U.E. C 264 dell'11 agosto 2017. presentato nella circostanza dall'attività pubblicitaria. Fa-
(6) Qualcomm sembrerebbe una new entry dell'ultim’ora, posto che cebook, in altre parole, vende l'attenzione dei suoi utilizza-
tori a chi sia interessato a entrare in contatto commerciale
R

la sua condanna al pagamento di una sanzione da euro 997 milioni è


stata resa nota il 24 gennaio 2018 (nel comunicato stampa si legge: con loro. Tutto molto ovvio e largamente risaputo. Solo che,
«Apple was a key customer for LTE baseband chipsets, being an im- quando si entri in questa dimensione — e in gioco sia, ap-
portant maker of smartphones and tablets with a premium brand image
worldwide. In 2011, Qualcomm signed an agreement with Apple, punto, la capacità di «vendere» ai pubblicitari l'attenzione
committing to make significant payments to Apple on condition that di masse sconfinate di internauti (13) — i rivali di Facebook
the company would exclusively use Qualcomm chipsets in its ‘iPhone’ non sono più rappresentati dai servizi alternativi, penalizzati
and ‘iPad' devices ... The agreement made clear that Qualcomm would da pesanti barriere all'ingresso e devastanti effetti da rete,
cease these payments, if Apple commercially launched a device with a ma dagli altri colossi che si contendono gli investimenti
chipset supplied by a rival. Furthermore, for most of the time the
agreement was in place, Apple would have had to return to Qualcomm pubblicitari destinati a Internet nel suo complesso (14). Sen-
a large part of the payments it had received in the past, if it decided to za neppure spingersi troppo in là con le ipotesi di conglome-
switch suppliers»: IP-18-421). Ma i suoi quattro quinti di nobiltà, se
————————
così si può dire con riguardo alle classifiche sulle sanzioni antitrust, so-
no testimoniati dalle condanne irrogate l'11 ottobre 2017 dall'autorità
antitrust taiwanese (per un ammontare di $ 773 milioni: cfr. il «com- 8404 (v. il comunicato stampa pubblicato all'indirizzo <http://europa.
ment» di J. SCHINDLER in <www.iam-media.com>, 12 ottobre 2017), il eu/rapid/press-release_IP-16-4284_en.htm>).
28 dicembre 2016 dalla Korean Fair Trade Commission (multa di $ 853 (11) La legge di riforma (approvata dal Bundestag il 9 marzo 2017 e
milioni: cfr., per ulteriori ragguagli, K.W. WONG-ERVIN e a., A Com- dal Bundesrat il successivo 31 marzo) è entrata in vigore il 9 giugno
parative and Economic Analysis of the U.S. FTC’s Complaint and the 2017.
Korea FTC’s Complaint Against Qualcomm, <www.ssrn.com>, 2017) (12) Cfr., in prima approssimazione (e con particolare riguardo al di-
e, prim’ancora, il 9 febbraio 2015, dal cinese NDRC (circa $ 975 mi- segno di dettare «adäquate Wettbewerbsregeln für das Zeitalter der Di-
lioni: v., amplius, T.M. CHENG, The PRC NDRC case against Qul- gitalisierung»), O. BUDZINSKI, Wettbewerbsregeln für das digitale Zei-
comm: a misguided venture or justified enforcement of competition talter - Die Ökonomik personalisierter Daten, Verbraucherschutz und
law, in J. Antitrust Enforcement, 2017, 76). Da notare come il tratto die 9.GWB-Novelle, <www.ssrn.com>, agosto 2017. Per chi voglia sa-
comune di questi casi (altri pendono negli U.S e nel Regno unito) sia la perne di più è già disponibile il ponderoso commentario a cura di C.
doglianza sulle royalties eccessive estorte da Qualcomm, per ridurre le KERSTING e R. PODSZUN, Die 9. GWB-Novelle, München, 2017.
quali persino un'impresa titanica come Apple si vedeva costretta — (13) «Un'analisi antitrust, nel considerare la definizione del mercato
questa, almeno, la sua versione dei fatti — ad accettare un accordo che rilevante, il potere di mercato e gli effetti sulla concorrenza, dovrebbe
subordinava una qualche forma di scontistica alla concessione del- ... concentrarsi sulla concorrenza volta ad assicurarsi e offrire attenzio-
l'esclusiva di approvvigionamento. ne. Concentrandosi sulla concorrenza tra prodotti e servizi specifici,
(7) Il 3 ottobre 2014 la commissione ha deciso di non opporsi alla piuttosto che sull'attenzione, le autorità e le corti competenti potrebbe-
concentrazione (caso M.7217 - Facebook/WhatsApp); ne vien data no- ro commettere errori ed accertare falsi-negativi o falsi-positivi nelle
tizia in G.U.U.E. C 417 del 21 novembre 2014. proprie decisioni»: così D.S. EVANS, Attention Rivalry Among Online
(8) Un'ammenda di 110 milioni di euro è stata inflitta dalla commis- Platforms, 9 J. Competition L. & Econ. 313, 314 (2013).
sione (caso M.8228 - Facebook/WhatsApp (procedimento ex art. 14, (14) Nella citata decisione Google Search (Shopping) (pubblicata in
par. 1) con decisione del 18 maggio 2017, notificata con il n. C(2017) versione non confidenziale il 18 dicembre 2017), la commissione parla
3192; una sintesi del provvedimento è pubblicata in G.U.U.E. C 286 (§ 178 ss.) di «sostituibilità limitata fra servizi generali di ricerca e siti
del 30 agosto 2017. di social networking», precisando che questi ultimi: a) offrono oppor-
(9) Su questo profilo, v. S. ESAYAS, Competition in Dissimilarity: tunità di «connettersi e interagire con persone che, per esempio, condi-
Lessons in Privacy From the Facebook/WhatsApp Merger, University vidono interessi e attività»; b) solo marginalmente mettono a disposi-
of Oslo Faculty of Law, Research Paper Series, No. 2017-33. zione funzioni di ricerca generale (Facebook in Europa, nel 2011, ha
(10) La decisione (caso M.8124 - Microsoft/LinkedIn) è stata resa coperto una quota marginale pari al 3,2 per cento). Vero o, comunque,
dalla commissione il 6 dicembre 2016 (e notificata con il n. C(2016) plausibile: ma col limite che così si guarda al solo versante dell'offerta

IL FORO ITALIANO — 2018.


147 PARTE QUINTA 148

ralismo, concorrenza «across-industries» (15) e interazioni che, peraltro, presenta indubbie peculiarità, come già si in-
da «Frenemies» (16), si può allora ragionevolmente avanza- tuiva da quanto dichiarato all'inizio dell'inchiesta e come
re l'ipotesi che il vero concorrente di Facebook in rete sia vieppiù emerge dalla documentazione diffusa verso la fine
Google, nella sua globalità di aggressivo motore di ricerca del 2017 in concomitanza con la pubblicazione del prelimi-
(piuttosto che in una delle sue infinite aggregazioni collate- nary assessment nel caso Facebook (21). Peculiarità, quelle
rali): quanto basta per mettere in discussione un dominio in discorso, che si registrano anche in un altro snodo della
che apparirebbe altrimenti indiscusso. GWB-Novelle, là dove — con la chiara intenzione di propi-
Ciò detto, possiamo tornare alla prospettazione del BKA. ziare un'analisi adeguata del potere di mercato negli scenari
A suo dire, il luogo dove si radica l'abuso sono le condizio- caratterizzati da una conformazione multi-sided o da una
ni di accesso al servizio: condizioni che devono essere ne- struttura a network — ha inserito fra i criteri di cui al nuovo

a
cessariamente accettate dagli adepti al social network. Più testo del §18 Abs. 3° GWB quello relativo al «Zugang zu

to
precisamente, nel reticolo delle clausole si annidano quelle wettbewerbsrelevanten Daten».

en
relative all'impiego delle informazioni riguardanti gli utenti. Ecco dispiegarsi, allora, il valzer delle verità rivelate —
E qui il discorso finisce fatalmente con l'intrecciarsi con la quelle che sconvolgono gli assetti concettuali più consolida-

am
tutela dei dati personali degli utilizzatori della rete. ti — e dei luoghi comuni a presa rapida. I dati, si dice in co-
Invero, una maggiore sinergia tra antitrust, privacy e ro, costituiscono la nuova moneta corrente in rete (22), il

on
protezione dei consumatori era stata caldeggiata nel parere controllo dei dati (quanti in più, tanto meglio) conferisce
preliminare reso nel 2014 dal Garante europeo della prote-

O
poteri fin qui inimmaginabili, gli ovvi vantaggi connessi alla

M abb
zione dei dati sul tema «Privacy and competitiveness in the disponibilità in tempo reale di massive basi informative si

M
age of big data» (17). In tale documento, dopo aver passato coniugano ad oscure possibilità di manipolazione globale.

SI
in rassegna le interferenze tra le varie branche interessate C’è, in queste asserzioni, molto di vero; ma anche una nota
IO in
dalle problematiche poste dai megadati, si invitavano le

AS
di catastrofismo oltranzistico che va presa con le molle.
autorità con competenze settoriali a perseguire un approc- Senza pretesa di mettere ordine in un dibattito che, c’è da
so

cio olistico all'enforcement. Le considerazioni ivi contenu- credere, terrà banco per molto tempo, si può forse suggerire
te si prestavano altresì a essere lette nel senso di propugna-
es

qualche cautela contro gli eccessi che rischiano di inquinare


re un atteggiamento interventista del diritto della concor- il quadro. L'immagine dal dato come «currency» nel mondo
nc

renza per vagliare, e se del caso colpire, distorsioni su va- (falsamente) gratuito della rete è suggestiva (23), ma si limi-
D

sta scala nel trattamento dei dati personali (18). Lo stesso ta alla sollecitazione emotiva e vale, dunque, quanto l'alter-
co

organo è tornato alla carica un paio d'anni dopo, mediante nativa di riguardarlo alla stregua di «nuovo petrolio», merce
un parere avente ad oggetto l'enforcement dei diritti fon-
LA

d'eccellenza nell'economia digitale. Va da sé che i dati,


IO olo

damentali nel contesto della digitalizzazione di massa, nel


cui ambito si è raccomandata l'istituzione di una «struttura
C

————————
c

di coordinamento digitale» (denominata «Digital Clearing


O sci

the digital sector. Lessons from the European Commission's merger


LO

House») per l'applicazione delle normative dell'Unione ri- control practice and recent national initiatives, in Concurrences, 2016,
guardanti tale cruciale settore della realtà socioeconomica n. 3, 41. Ma la più drammatica conferma discende, nemmeno a dirlo,
Fa

contemporanea (19). dalla vicenda ‘esplosa' quando questo scritto era già composto, di
Di questo complessivo clima culturale — destinato non Cambridge Analytica.
R

(21) L'autorità ha tracciato un quadro informativo sul proprio sito In-


soltanto a contribuire a un miglioramento della posizione ternet (<www.bundeskartellamt.de>), con un comunicato stampa diffu-
dei concorrenti nei mercati in cui l'acceso ai dati personali so unitamente a un «background paper».
dei potenziali clienti costituisce un asset imprescindibile, (22) Questa l'argomentazione addotta dalla Verbraucherzentrale Bun-
ma anche a dar manforte alle istanze di tutela degli utilizza- desverband e. V. (VZBV) per ipotizzare la contrarietà alla disciplina
concorrenziale (questa volta, però, in chiave di UWG, ossia di concor-
tori finali, per le quali non appaiono più sufficienti gli renza sleale) dell'affermazione, contenuta nelle condizioni generali di
schemi protettivi progettati agli albori dell'Information Age contratto FB, a tenore della quale «Facebook è e resterà gratuito». Nella
(20) — all'evidenza risente l'iniziativa dell'autorità tedesca, sentenza resa il 16 gennaio 2018 (n. 16 O 341/15) il Landgericht di Ber-
lino ha rigettato la relativa richiesta di inibitoria (come si dirà più oltre,
———————— ne sono state respinte altre undici, ma accolte quattordici), osservando
che la violazione del divieto di pubblicizzare una prestazione come «ko-
di servizi, ignorando quello delle risorse pubblicitarie, dove la concor- stenlos», gratuita, richiede che in punto di fatto sia accertata la ricorren-
renza è, all'evidenza, aperta agli uni come agli altri. Non a caso, pro- za di un costo in forma di obbligo di pagamento diretto o indiretto, ov-
prio il Bundeskartellamt ha deciso, il 1° febbraio 2018, di varare un'in- vero di «carichi pecuniari» («Ein irgendwie gestaltetes ‘Entgelt’ oder ei-
dagine di settore sulla pubblicità in rete (online advertising), segnalan- ne Gegenleistung anderer Art genügen dafür nicht»). Si deve trattare,
do nel relativo comunicato stampa (e nel connesso paper dal titolo On- perciò, di oneri economici per il consumatore «im Sinne einer echten
line Advertising, febbraio 2018) la rilevanza assunta, in questo «merca- Vermögensbeeinträchtigung», che non ricorre laddove siano incisi sol-
to», da Google, con un fatturato globale stimato, per il 2017, intorno ai tanto gli interessi immateriali sub specie di diritto all'autodeterminazio-
73 miliardi di dollari, e Facebook a quota 34 miliardi. ne informativa. La pronuncia esclude altresì che l'affermazione possa
(15) Ipotesi (se non esplorate, quanto meno) delineate da PETIT, cit. essere considerata ingannevole, perché il consumatore mediamente in-
(16) A. EZRACHI e M.E. STUCKE, Virtual Competition. The Promise formato è consapevole di dover concedere qualcosa a livello di contro-
and Perils of the Algorithm-Driven Economy, Cambridge e a., 2016, prestazione immateriale.
147 ss. (23) In quest'ordine di idee, v’è chi sostiene che il potere di mercato
(17) Il testo integrale del parere preliminare è reperibile (in inglese, delle piattaforme si manifesti in rapporto alla quantità di dati che otten-
francese e tedesco) sul sito <www.edps.europa.eu>; una sintesi è pub- gono dai loro utenti, giacché il sovrapprezzo che le imprese con potere
blicata in G.U.U.E. C 225 del 16 luglio 2014. di mercato sono solite estrarre dai consumatori si tradurrebbe, per l'ap-
(18) A. LAMADRID, S. VILLIERS, Big Data, Privacy and Competition punto, nell'ottenimento di una quantità extra di dati (cfr. N. NEWMAN,
Law: Do Competition Authorities Know How to Do It?, CPI Antitrust Search, Antitrust, and the Economics of the Control of User Data, 31
Chronicle, January 2017 («if competition law often struggles dealing Yale J. on Reg. 401 (2014), nonché The Costs of Lost Privacy: Consu-
with prices, not to mention innovation considerations, factoring privacy mer Harm and Rising Economic Inequality in the Age of Google, 40
considerations into the competition analysis could pose great hurdles or Wm. Mitchell L. Rev. 849 (2013-14); J. H. NEWMAN, Antitrust in Zero
bring about an undesirable degree of discretion on the part of authori- Price Markets: Foundations, 164 U. Pa. L. Rev. 149 (2015), nonché
ties lacking the necessary expertise on privacy matters»; e, ancora, «the Antitrust in Zero Price Markets: Applications, 94 Wash. U. L. Rev. 49
scope of competition law is, fortunately, limited to a relatively narrow (2016), in cui viene elaborato lo SSNIQ test come variante del test di
set of economic concerns; it is about balancing restrictions of competi- prezzo che si concentra su un'ipotetica «piccola, ma significativa e non
tion with countervailing economic efficiencies. Other issues of public transitoria riduzione della qualità» e può includere sia l'incremento nel-
importance remain outside of its realm; they are rightly left to legisla- l'efficienza dinamica che la riduzione dei costi, sì che, laddove il con-
tors, not to ultra-specialized agencies and lawyers, and not even to sumatore paga per il bene gratuito in un'altra «valuta», come l'atten-
courts»). zione o l'informazione, il test può essere riferito al cambiamento nei
(19) Il testo integrale del parere è reperibile (in inglese, francese e costi); D. AUER e N. PETIT, Two-Sided Markets and the Challenge of
tedesco) sul sito <www.edps.europa.eu>; una sintesi è pubblicata in Turning Economic Theory into Antitrust Policy, 60 Antitrust Bull. 426
G.U.U.E. C 463 del 12 dicembre 2016. (2015); e, naturalmente, D. EVANS, The Antitrust Economics of Free, 7
(20) C. BREUVART, É. CHASSAING, Big data and competition law in Competition Policy Int.l 71 (2011).

IL FORO ITALIANO — 2018.


149 MONOGRAFIE E VARIETÀ 150

normalmente disponibili (a saperli raccogliere), utilizzabili GWB. Secondo un osservatore locale, l'aver pretermesso la
a più riprese su base non esclusiva, di titolarità problemati- disciplina eurounitaria può essere sì dipeso dal fatto che la
ca e valore relativo perché legato all'utilità di chi li impie- parallela regola domestica è interpretata e applicata in ma-
ga, privi di autentica capacità di fungere da medium nello niera più severa, ma si spiega verosimilmente con l'intento
scambio, non possono costituire moneta in senso tecnico (e (che si ipotizza informalmente condiviso con altri membri
mal si attagliano anche a fungere da corrispettivo per una della rete europea della concorrenza) di evitare che da un
qualche prestazione). E la stessa etichetta di Big Data offu- hard case scaturisca un incomodo precedente, invocabile
sca a malapena la diffusa consapevolezza che i dati grezzi nell'ordinamento della Ue e in quelli dei singoli Stati mem-
sono profondamente anarchici, perché diversamente orien- bri (27).
tati e (dis)organizzati, al punto da riuscire fruibili per talu-

a
In ogni caso il Bundeskartellamt va alla caccia delle
no quanto indifferenti per altri, e diventano davvero signi- «unangemesse allgemeine Geschäftsbedingungen», cioè del-

to
ficativi quando sapientemente aggregati da fonti diverse e le inique condizioni generali di contratto utilizzate da Fa-

en
soggetti ad avveduta elaborazione analitica. A tutto conce- cebook, facendosi forte dei dicta del Bundesgerichtshof, se-
dere, l'acquisizione a man salva di enormi quantità d'in- condo i quali l'utilizzo di clausole negoziali illecite ad opera

am
formazione frammentaria e granulare non ha nulla di magi- di un'impresa dominante può integrare gli estremi del-
co, non promette di per sé potere e ricchezza, porta al solo l'abuso ai sensi della legislazione antimonopolistica tedesca

on
rumore bianco, che si supera — se vi si riesce — introdu- (28). Il tentativo è quello di operare una sintesi valutativa
cendo tecniche capaci di dare senso qualitativo all'accumu-

O
delle sperequazioni irragionevoli imposte ai clienti (che, in

M abb
lo indiscriminato di bit, cifre e riferimenti. Non i dati, allo-

M
Germania, possono anche assumere panni diversi da quelli
ra, che sono soltanto componenti per i quali non si dà un del consumatore) attraverso la contrattazione di massa. La

SI
mercato unitario, ma, se del caso, i «data lakes», capaci di distorsione, dunque, si riflette sui dati personali dei clienti,
IO in
avvicinare ad un approccio autenticamente olistico, e giusto

AS
ma riguarda più propriamente le clausole negoziali che han-
in quanto si disponga di approcci analitici in grado di go-
so
no un impatto diretto sulle scelte relative alla movimenta-
vernarne la complessità (24). Il che, piaccia o no, finisce
zione di tali dati. Segnatamente le perplessità si appuntano
es

per denervare la mistica dell'accesso al dato: quella stessa


sul passaggio della c.d. «normativa sui dati» annessa alle
che la nona GWB-Novelle ha inteso mettere in esponente.
condizioni generali, che (fatica dell'ovvio!) vanno accettate
nc

Si obietterà che, deposte le velleità più oltranzistiche,


sic et simpliciter da chiunque voglia entrare nel social net-
D

proprio Facebook si raccomanda come esempio emblemati-


co

work (29), in virtù della quale Facebook si rivolge in prima


U

co della capacità di introiettare enormi quantità di dati da


LA

fonti diverse (nel caso che ci occupa, è proprio l'utilizzo ————————


IO olo

d'informazioni provenienti da siti terzi, per il quale l'inte-


(27) S. HEINZ, Bundeskartellamt sends preliminary assessment to
C

ressato non ha mai dato, né è in condizione di dare, il pro-


c

Facebook, Kluwer Competition Law Blog, January 9, 2018, par. 4. Non


prio consenso), per metterli al servizio di elaborate profila-
O sci

a caso, i commenti in rete oscillano fra l'«opening salvo in a new fron-


LO

zioni personali. Ma, senza entrare nel dettaglio tecnico, non tier for competition environment» e «a modish dalliance with the hip-
ci vuol molto per capire che gli estremi della teoria del- ster zeitgeist».
Fa

(28) Due le decisioni evocate: BGH 24.01.2017 KZR 47/14, VBL-


l'infrastruttura essenziale — questionabili per la loro parte, Gegenwart II («Die unangemessene Gegenwertforderung stellt einen
secondo l'approccio d'oltreatlantico (25) — tornano nella
R

Ausbeutungsmissbrauch in Form eines Konditionenmissbrauchs dar,


circostanza men che utili, in parte perché l'attività in que- der unter die Generalklausel des § 19 Abs. 1 GWB fällt. Bei der
stione è all'evidenza replicabile (e viene infatti svolta da Prüfung dieses Tatbestands ist die gesetzliche Wertentscheidung, die
der Inhaltskontrolle nach den §§ 307 ff. BGB zugrunde liegt, zu
molti altri operatori), in parte perché il rimedio promesso, berücksichtigen ... Zwar stellt nicht jede Verwendung einer un-
ossia la liberalizzazione dell'accesso, non sembra congruo wirksamen Bestimmung in Allgemeinen Geschäftsbedingungen durch
rispetto al male (oscuro) cui si vorrebbe porre rimedio. Non einen Normadressaten einen Missbrauch von Marktmacht dar. Ein
a caso, il Bundeskartellamt ha da subito scartato una siffatta Missbrauch liegt aber insbesondere vor, wenn die Vereinbarung der
unwirksamen Klausel Ausfluss der Marktmacht oder der großen
traiettoria, per imboccarne un'altra, che conduce a territori Machtüberlegenheit des Verwenders ist (BGHZ 199, 1 Rn. 65 - VBL-
sin qui inesplorati. Salvo, poi, scoprire risalenti anticipazio- Gegenwert I). Einen solchen Fall stellt die Verwendung von Geschäfts-
ni. bedingungen dar, die eine Kündigung der oder den Austritt aus einer
Vertragsbeziehung mit dem Normadressaten unangemessen ersch-
weren. Bei den Regelungen der Beklagten zum Gegenwert handelt es
3. - Il futuro dietro le spalle. C’è da precisare, sul punto, sich um eine solche Klausel»); e l'ancor più intrigante BGH 7.06.2016
che quello verso cui sembra incamminarsi il BKA è un sen- - KZR 6/15, Pechstein (dove, in margine a una complessa controversia
tiero autoctono: anziché utilizzare il congegno sovranazio- relativa ad un responso del TAS di Ginevra, si osservava (§ 57): «Zur
nale dell'art. 102 Tfue (che pure mette al bando l'imposi- Sicherung des Grundrechtsschutzes sind in Fällen einer derartigen
Fremdbestimmung insbesondere die zivilrechtlichen Generalklauseln
zione di condizioni transattive — diverse dal prezzo — ini- (§§ 138, 242, 307, 315 BGB), zu denen auch § 19 GWB aF gerechnet
que, ma transita attraverso una prassi asfitticamente avvitata werden kann ... heranzuziehen»). L'importanza di tali precedenti è sot-
intorno alla valutazione di proporzionalità (26)), la strategia tolineata in uno scritto di R. MCLEOD (Novel But a Long Time Coming:
si impernia sulla clausola generalissima di cui al § 19 (1) The Bundeskartellamt Takes on Facebook, in Journal of European
Competition Law & Practice, 2016, 367), come pure in un contributo
———————— firmato dal presidente del Bundeskartellamt assieme a un ex leader del-
l'Autorité de la concurrence francese (B. LASSERRE, A. MUNDT, Com-
(24) Per approfondimenti sul punto, nell'ambito di una ricerca che petition Law and Big Data: The Enforcers' View, in Italian Antitrust
rappresenta doviziosamente lo stato dell'arte, v. il rapporto di Itmedia- Review, 2017, n. 1, 94).
Consulting, col contributo dell'università Bocconi, L'economia dei da- (29) Nemmeno a dirlo, il quadro fa il paio con quello su cui si è ap-
ti. Tendenze di mercato e prospettive di policy, Roma, 2018, 135 ss. e puntata l'attenzione dell'AGCM nel provvedimento 11 maggio 2017, n.
passim. Una ricognizione improntata ad una vena di (sano) scetticismo 26597 (PS 10601), WhatsApp-Trasferimento dati a Facebook: si è qui
nei riguardi di ricostruzioni talora smaccatamente fantasiose si rinviene rilevata la forzatura consistente nell'indurre i clienti del servizio Wha-
ora nelle pagine di M. MAGGIOLINO, I big data e il diritto antitrust, tsApp Messenger ad accettare integralmente nuovi termini contrattuali,
Milano, 2018, 32 ss.: ciò, beninteso, non implica la negazione dei pro- che comportavano in particolare la condivisione dei dati con Facebook,
blemi da concentrazione di potere (anche informativo), ma suggerisce facendo loro credere che sarebbe stato, altrimenti, impossibile prose-
cautela nei riguardi di prospettazioni millenaristiche. guire nell'uso dell'applicazione (§ 58). Sennonché, tale costrizione è
(25) Sulla «essential facility doctrine», che campeggia a pieno titolo stata declinata in termini di indebito condizionamento e, quindi, come
fra i fattori più rilevanti del persistente «divide» fra antitrust statuniten- pratica aggressiva ai sensi degli art. 20, 24 e 25 cod. consumo. Profili
se ed europeo, cfr., riassuntivamente, (R. VAN DEN BERGH, con P. CA- non troppo distanti sono stati valorizzati da LG Berlin 16 gennaio 2018,
MESASCA e) A. GIANNACCARI, Comparative competition Law and cit., per accogliere cinque richieste di inibitoria avanzate da VZBV de-
Economics, Cheltenham e a., 2017, 304 ss. ducendo violazione dei § 3 e 8, Abs. 1 UWG, nonché della disciplina
(26) Cfr., per i ragguagli di circostanza, G. COLANGELO e M. MAG- relativa alla protezione dei dati personali, per il modo improprio in cui
GIOLINO, Data Accumulation and the Privacy-Antitrust Interface: Insi- l'utente viene «forzato» a concedere il proprio consenso all'acquisizio-
ghts from the Facebook case, <www.ssrn.com> (2018), § 3.2. ne ed elaborazione dei suoi dati (mentre rileva solo in chiave di concor-

IL FORO ITALIANO — 2018.


151 PARTE QUINTA 152

persona plurale all'utente, comunicandogli che: «Racco- Non è ben chiaro, a questo punto, se nella traiettoria per-
gliamo le informazioni quando visiti o usi siti web e app di seguita dal BKA sia l'antitrust, con il suo potente spiega-
terzi che usano i nostri servizi (ad esempio quando presen- mento di forze (specie se paragonato all'armentario più soft
tano il pulsante ‘Mi piace’ o l'accesso tramite Facebook o in mano ai garanti dei dati personali), a porsi come scudo
usano i nostri servizi pubblicitari e di misurazione). Si tratta anche dei valori fondamentali incarnati dalla privacy (35), o
delle informazioni sui siti web e sulle app che usi, sul- non piuttosto quest'ultima a fornire un appiglio perché l'en-
l'utilizzo dei nostri servizi in questi siti web e app e delle forcement antimonopolistico espanda il proprio raggio d'a-
informazioni che lo sviluppatore o editore dell'app o del sito zione e riesca a toccare punti che erano rimasti sin qui fuori
web forniscono a te o a noi» (30). della sua portata (36). La commistione di profili può appari-
re virtuosa e molti l'hanno riguardata come tale (37); ma i

a
A questo punto la riflessione si divarica, muovendo alter-
nativamente alla volta della ricomposizione simbiotica di rischi che da un incrocio di tal fatta derivino irrigidimenti

to
privacy e antitrust ovvero alla rivalutazione del controllo di ipertrofici non sono meno evidenti. La miscela, di cui si par-
lava in apertura, è esplosiva (38); e, in attesa di nuovi para-

en
contenuto delle condizioni generali di contratto.
Quanto al primo profilo, vale la pena di rimarcare che la digmi concettuali appropriati alla data-driven economy, va

am
previsione contrattuale dianzi ricordata, dando il via libera maneggiata con cura (39).
a un'indiscriminata collazione di dati acquisiti al di fuori Ma i motivi di maggiore interesse si appuntano, con ogni

on
delle risorse telematiche riconducibili al gruppo capitanato probabilità, sul secondo profilo. Il BKA, infatti, non fa mi-
da Facebook, si presta a fungere da grimaldello per mettere stero della volontà di valorizzare il nesso fra abuso di posi-

O
M abb
a repentaglio diritti di rango fondamentale degli individui zione egemone e riscontro dell'abusività delle condizioni

M
attratti dalla possibilità di essere in contatto telematico con generali di contratto, ai sensi dei §§ 307 ss. BGB. Abbiamo
visto come, a giudizio della suprema istanza federale, il ri-

SI
una platea sterminata di «amici» virtuali. A questo punto
IO in
entra in gioco la legislazione sulla privacy, dal momento scatto della parte oppressa dall'altrui prepotere contrattuale

AS
che si suppone che le interferenze con tali diritti dei singoli possa passare attraverso un variegato strumentario di princi-
so

siano avvenute senza rispettare il reticolo di garanzie pro- pî protettivi, fra i quali figurano, appunto, quelli desumili
cedimentali nelle quali si sostanziano le regole di matrice (alla stregua di un'elaborazione giurisprudenziale risalente,
es

eurounitaria sulla data protection (31): a prescindere dal riversata dapprima nell'AGB-Gesetz del 1977 e rimbalzata
poi nella disciplina codicistica) dalla regolamentazione dei
nc

consenso prestato all'impiego dei propri dati personali


contratti predisposti unilateralmente per l'uso nei confronti
D

all'interno del sistema di Facebook (32), la succitata previ-


co

sione contrattuale obbliga l'utente, presumibilmente incon- di una generalità indefinita di futuri contraenti. Ritroviamo
U

sapevole e, comunque, privo di scelta se non quella di ri- allora l'abuso da sfruttamento — da sempre trascurato per la
LA
IO olo

nunciare alla presenza nel social network, ad abdicare a difficoltà di stabilire quando il prezzo sia giusto e quando,
qualsivoglia controllo sui suoi dati personali provenienti da invece, eccessivo: salvo constatare, in tempi recenti, la sua
C

prepotente riemersione a fronte di casi che gridano vendetta


c

altri siti convenzionati (33). Per inciso, nella Background


O sci

al cielo — in una versione per così dire ancestrale, perché


LO

Information sul caso il BKA precisa che l'indagine in atto


non riguarda i dati personali generati all'interno del social non più riferita al prezzo eccessivo, ma alle condizioni
Fa

network (senza per questo attribuire alcuna patente di legit- estorte in ambito contrattuale dal soggetto che dispone di
timità alle pratiche contrattuali in atto), dove, a tacer d'al- forza sufficiente a menare la danza a suo piacimento. Si ri-
scopre, così, un filone che si dava per perso; e magari per
R

tro, gli utilizzatori postano allegramente i più disparati det-


tagli della loro vita privata: si guarda, piuttosto, agli effetti ragioni fondate.
degli sconfinamenti in altri lidi digitali. Sembra questa la A farla breve. L'interrogativo sul perché le condizioni
preoccupazione a base della scelta di concentrare il tiro sui generali di contratto siano inesorabilmente sbilanciate a sfa-
dati acquisiti da «fonti terze», siano esse servizi posseduti vore della parte non predisponente ha per lungo tempo tro-
da Facebook stessa, come WhatsApp o Instagram, o siti che vato risposta proprio nell'assetto del mercato (40). Si osser-
abbiano introiettato funzioni quali il pulsante «like» ovvero ————————
opzioni tipo «Facebook login» o, ancora, servizi alla ma-
niera di «Facebook Analytics». Questi dati possono essere sere risolte sulla base delle disposizioni rilevanti in materia di tutela di
combinati con quelli generati all'interno del social network, tali dati»; nonché — e, ai nostri fini, anche più significativo — la citata
«even if the user has blocked web tracking in his browser decisione della commissione europea resa in data 3 ottobre 2014 nel ca-
so Facebook/WhatsApp, § 164: «Any privacy-related concerns flowing
or device settings». Per tagliar corto: si delinea un torno ar- from the increased concentration of data within the control of Facebook
gomentativo, sin qui mai davvero tentato, in ragione del as a result of the transaction do not fall within the scope of the EU
quale la violazione della disciplina sulla protezione dei dati competition law rules but within the scope of the EU data protection ru-
personali, in quanto ascrivibile a un'impresa in posizione les».
(35) Tentazione che, per altro verso, alimenta sospetti di vocazioni
dominante, si traduce ipso facto in abuso di egemonia sub imperialistiche per autorità antitrust onniscienti e onnipotenti. Nell'im-
specie di «Konditionenmissbrauch». Con buona pace della possibilità pratica di scandagliare quello che si presenta come tema dal-
ridondanza e, soprattutto, dei moniti comunitari sull'auto- le molteplici sfaccettature, ci si limita a ricordare l'acido commento po-
nomia delle due discipline (34). stato da Alfonso Lamadrid nel blog chillingcompetition.com a ridosso
dell'annuncio dell'iniziativa istruttoria del BKA: «So essentially, this
———————— investigation sends the message that competition authorities can now
police any breach of the law by dominant companies. Competition au-
renza sleale, di concerto con la disciplina della TMG — che attua la di- thorities should therefore be not only experts in competition, but in any
rettiva 2000/31 —, l'affermazione, giudicata inesatta, circa l'agevole other branch of the law? Good luck with that».
accessibilità delle informazioni rilevanti sulle modalità dei servizi di (36) Come suggeriscono COLANGELO e MAGGIOLINO, Data Accumu-
Facebook). lation, cit., § 4.3.
(30) Le regole sulla raccolta e l'impiego dei dati personali sono rin- (37) Almeno a livello di auspicio del passaggio da «deliberate isola-
venibili all'indirizzo <https://www.facebook.com/about/privacy/>. tion» towards «constructive coherence»: cfr. H. KALIMO e K.
(31) In discussione, con ogni probabilità, la violazione del principio MAJCHER, The Concept of Fairness: Linking EU Competition and Data
di trasparenza di cui all'art. 5 del regolamento 679/2016. Protection Law in the Digital Marketplace, 42 Eur. L. Rev. 210 (2017).
(32) Come si vedrà più oltre, è proprio questo il versante sul quale si (38) Evoca lo spettro minaccioso di un «Datenkartellrecht» T. KÖR-
dispiega (con l'accoglimento di otto istanze inibitorie) LG Berlin 16 BER, Datenschutz durch wettbeverbliche Missbrauchskontrolle?, <www.
gennaio 2018, cit. Göttingen.de>, 2017.
(33) Di qui, appunto, la possibile violazione delle regole di privacy, (39) Non a caso, ritengono più appropriato un approccio di taglio re-
ma anche di quelle concorrenziali. golatorio COLANGELO e MAGGIOLINO, Data Accumulation, cit., che,
(34) Vedi Corte giust. 23 novembre 2006, causa C-238/05, Asnef nelle battute conclusive del loro contributo, suggeriscono agli organi
Equifax, in Foro it., Rep. 2007, voce Unione europea, n. 1674, per preposti all'enforcement antitrust di prendere atto che, «in order to face
esteso in Giur. dir. ind., 2007, 1196, § 63: «poiché le eventuali questio- their concerns for data accumulation, the most effective tools are not
ni relative alla natura riservata dei dati a carattere personale non rien- provided by antitrust provisions, but rely on regulatory interventions».
trano, in quanto tali, nel diritto della concorrenza, le stesse possono es- (40) Di prammatica il riferimento a F. KESSLER, Contracts of Adhe-

IL FORO ITALIANO — 2018.


153 MONOGRAFIE E VARIETÀ 154

vava che il monopolista, profittando della mancanza di al- continua ad apparire convincente quante volte — e sarà un
ternative, è in grado di sostanziare il proverbiale take it or ambito presumibilmente ridotto, ma reale — il soggetto pre-
leave it, ossia di (imporre il prezzo che massimizza il suo disponente possa esercitare la leva monopolistica («moligo-
profitto e di) dettare condizioni negoziali inique a una con- polistica», correggerebbe Petit, pensando proprio al social
troparte alla sua completa mercé. Lo stesso poteva dirsi — network al centro della nostra attenzione) o, comunque,
ed è stato sostenuto con vigore per la maggiore capacità ap- quella tedesca «Marktmacht» (§ 20 GWB) che dalle nostre
plicativa dell'ipotesi — con riguardo a una situazione di parti si declina faticosamente in chiave di dipendenza eco-
mercato nel segno dell'oligopolio, ovvero dei pochi ma for- nomica, prona rispetto alla minaccia di approfittamento. In
ti. Sennonché, il favor accordato a questa tesi è tramontato altre parole, laddove sussista un autentico potere di mercato,
da tempo. Sin dall'inizio la sua persuasività era incrinata atto a far sì che il suo detentore possa mettere controparte

a
dall'incapacità di spiegare, se non attraverso allusioni a non nell'incomoda posizione di prendere o lasciare, senza che a

to
sostanziati effetti di traino, perché «standard forms» deci- quest'ultima sia data un'alternativa davvero praticabile, si
può convenire che l'imposizione di clausole con cui si allo-

en
samente sbilanciati a sfavore dei consumatori prevalessero
(e ancor oggi imperversino) anche in ambiti caratterizzati cano all'ingrosso rischi e costi in capo al contraente non

am
dall'assenza di un significativo grado di concentrazione e, predisponente sia portato diretto (e abusivo) di quel potere,
comunque, da assetti altamente concorrenziali. Di là dalla da correggere — come in ogni altro caso di condizioni gene-
rali di contratto afflitte da significativo sbilanciamento di di-

on
denunzia dell'inidoneità della ricostruzione cennata a opera-
re in termini generali — come spiegare, per il suo tramite, ritti ed obblighi — attraverso il rimedio civilistico del con-

O
M abb
che moduli pieni di clausole vessatorie siano impiegati dal- trollo di contenuto, ma (beninteso, in questo solo caso) an-

M
l'improbabile venditore di enciclopedie inutili, cui è davve- che per il tramite della reazione antimonopolistica allo sfrut-
tamento indebito dell'altrui posizione di debolezza. Ecco al-

SI
ro impossibile attribuire un qualsivoglia potere di mercato?
IO in
—, i rilievi critici si sono spinti sino a metterne in dubbio la lora che l'abuso di posizione egemone trascolora, senza

AS
consistenza sul suo stesso terreno: perché, si è detto, se è scosse, dal mercato all'unità molecolare, il singolo contrat-
so

vero che il monopolista può fissare il prezzo praticato per il to, conservando una sostanziale identità di genoma: più spe-
prodotto o il servizio offerti, portandolo a un livello più ele- cificamente, integra condotta abusiva l'imposizione, come
es

vato di quello che sarebbe emerso in un comparto in concor- presupposto per la fruizione di un servizio per il quale non
si dà alternativa soddisfacente, di condizioni generali di
nc

renza (mentre al suo cliente manca, per definizione, la pos-


contratto che, a norma del § 307 BGB, «svantaggiano in
D

sibilità di volgersi ad altro produttore), ciò non implica un


co

potere arbitrario di stabilire condizioni svantaggiose per i modo inadeguato la controparte del proponente in contrasto
U

consumatori, i quali conservano, in ogni caso, la possibilità, con i dettami di buona fede», derogando a «principî fonda-
LA
IO olo

magari dolorosa, di rinunziare all'acquisto: con la conse- mentali della regolamentazione legale» (rappresentata, nella
guenza di determinare una contrazione della domanda — e, circostanza, dalle garanzie apprestate dalla disciplina sulla
C

protezione dei dati personali). La lett. a) dell'art. 102 Tfue,


c

quindi, dei profitti complessivi — maggiore del vantaggio


O sci

vera Cenerentola da sfruttamento nel concerto prevalente di


LO

atteso dall'imposizione di clausole contrattuali squilibrate.


fattispecie da esclusione (43), intravede la possibilità di un
Per questa via, il discorso innesca implicazioni più ampie,
Fa

altro momento di magico riscatto. Per di più, coerente con


che inducono a riflettere sul fatto che il monopolista, o co-
quello che si assume essere l'obiettivo comunemente rico-
munque chi disponga di un consistente potere di mercato, nosciuto, almeno a livello declamatorio, per l'antitrust sotto
R

non ha alcun incentivo a offrire un prodotto, e perciò un ogni cielo, ovvero la promozione del benessere dei consu-
contratto, diverso e peggiore da quello che sarebbe offerto matori (44): in quest'ordine di idee, la convergenza con la
da imprese attive in un comparto altamente concorrenziale disciplina delle condizioni generali nei contratti dei consu-
(41); e, ancora, che l'allocazione dei rischi in fase di nego- matori (45) sembra, ancor più che praticabile, semplicemen-
ziazione deve tendenzialmente improntarsi al principio del te doverosa (46). E sta forse qui, in questo futuristico ritorno
cheapest-cost-avoider, ossia della loro imputazione in capo
al soggetto che è in grado di evitarli o, nel caso essi siano ————————
ineliminabili, meglio gestirli tramite autoassicurazione o ac-
(43) Lapidario il commento dell'A.G. Wahl nelle Conclusioni rese in
quisto di polizza sul mercato (42). margine al caso C-177/16, Biedrëba «Autortiesëbu un komunicÓšanÁs
Ma quelle così riassunte sono direttive analitiche che, a konsultÁciju aãentīra - Latvijas Autoru apvienëba» c. Konkurences pa-
parte il fatto di suscitare ancora radicate resistenze, germo- dome, ECLI:EU:C:2017:286: «Nella sua prassi, la commissione è stata
estremamente restia ad applicare questa disposizione contro i (presunti)
gliano nel solco della dimostrata inidoneità della tesi kessle- prezzi elevati praticati da imprese dominanti. Giustamente, a mio avvi-
riana a spiegare unitariamente il fenomeno (e le distorsioni) so. In particolare, semplicemente non è necessario applicare tale dispo-
della contrattazione standardizzata. Attenzione, però, a non sizione in un mercato libero e concorrenziale: senza barriere all'ingres-
andare oltre il segno. Deposta la velleità di interpretare il so, i prezzi elevati dovrebbero normalmente attrarre nuovi operatori. Il
tutto in chiave di prepotere monopolistico, va evitato anche mercato dovrebbe di conseguenza auto-correggersi». Ma, per sua stessa
ammissione, il quadro cambia là dove sussistano barriere giuridiche
l'eccesso opposto, perché quella ricostruzione continua a all'entrata. E, verrebbe fatto di aggiungere, anche in presenza di reali
reggere per il limitato novero di ipotesi che lasciano intra- barriere di fatto. Qualcosa, su questo versante, sembra muoversi: cfr.,
vedere gli estremi dell'egemonia. Sì che, per certi profili, ci per una prima ricognizione del tema, L. ARNAUDO-R. PARDOLESI, Sul
si ritrova alle prese con l'ispirazione di allora, à la Kessler, giusto prezzo, tra Aquino e Aspen, in Mercato, concorrenza, regole,
2016, 479.
che non varrà per l'intero spettro dei contratti di massa, ma (44) Anche in questo caso si tocca un tema con implicazioni da vaso
———————— di Pandora. Mentre, però, ci si accapiglia sulle finalità aggiunte, nessu-
no sembra intenzionato a mettere in discussione lo slogan vincente, da
sion - Some Thoughts about Freedom of Contract, 43 Colum. L. Rev. Robert Bork in poi, della protezione degli interessi dei consumatori, la
629 (1943), e Contracts of Adhesion: Natural Law, Justice, and De- quale — sia detto di scorcio — implica lotta ai prezzi alti (e, si potreb-
mocracy - Some Thoughts on Three Types of Thinking about Law and be aggiungere, alle condizioni contrattuali inique): v., per una riflessio-
Justice, 19 Tul. L. Rev. 31 (1944). Da allora, molta acqua è passata sot- ne approfondita sul tema, H. HOVENKAMP, Whatever did happen to the
to i ponti: per un primo ragguaglio, cfr. R. PARDOLESI-A. PACCES, Antitrust Movement, <www.ssrn.com>, 2018.
Clausole vessatorie e analisi economica del diritto: note in margine al- (45) Salva la doverosa precisazione che la disciplina tedesca (v. §
le ragioni (ed alle incongruenze) della nuova disciplina, in Diritto pri- 305 BGB) trova applicazione anche fuori dal perimetro dei rapporti
vato 1996, Padova, 1997, 377. B2C.
(41) Vedi già A. SCHWARTZ, A Reexamination of Nonsubstantive (46) L'approdo cennato nel testo percorre, all'evidenza, una traietto-
Unconscionability, 63 Va. L. Rev. 1053 (1977). ria reciproca rispetto a quella delineata da chi ravvisa nell'abuso di po-
(42) Per una presentazione puntuale e diffusa dell'argomento, v. H.- sizione dominante una clausola generale del diritto civile, che «si con-
B. SCHÄFER e P.C. LEYENS, Judicial Control of Standard Terms and creta, né più né meno che la clausola generale di buona fede, nel fornire
European Private Law, in P. LAROUCHE (ed.), Economic Analysis of al giudice lo spazio per un ‘supplere’» e, dunque, «nell'accesso che es-
the DCFR. The Work of the Economic Impact Group within the sa concede alla possibilità di creare norme»: cfr., nel contesto di una ri-
CoPECL Network of Excellence, München, 2010, 99. flessione fondante, C. OSTI, Nuovi obblighi a contrarre, Torino, 2004,

IL FORO ITALIANO — 2018.


155 PARTE QUINTA 156

al «mood» da anni cinquanta del trascorso secolo breve, la precitata «normativa sui dati» (qui viene in rilievo, come
sfida più intrigante lanciata dal BKA nel caso Facebook. pure nel caso su ricordato dell'esportazione oltre Atlantico,
anche la disciplina di cui alla Telemediengesetz, TMG, del
4. - Guardando nella sfera di cristallo. Per sapere come 2007). Appare problematica già la possibilità di fornire un
andrà a finire (almeno per quanto attiene al primo atto della consenso «all'ingrosso», senza ulteriori specificazioni. Ma
vicenda), bisognerà aspettare l'inizio dell'estate: per allora, la clausola viene ritenuta illegittima nella misura in cui pre-
infatti, è attesa la decisione del BKA. Ma ad uso e consumo tende l'adesione ex ante alla disciplina nella sua formula-
di chi scalpiti e non sappia resistere all'impazienza, si schiu- zione vigente, quali che siano le modificazioni ch’essa abbia
de una traiettoria (inevitabilmente rischiosa, ma) neppur a subire in futuro;
troppo esposta a magheggi da divinazione militante. La trac- — la clausola con cui si dispone che, in caso di trasferi-

a
cia, ragionevolmente affidabile, è offerta dalla pronunzia con mento della titolarità del servizio o di una sua parte, i diritti

to
cui il Landgericht di Berlino ha sottoposto a controllo di con- vengono acquisiti dal «nuovo proprietario»;

en
tenuto le condizioni generali di contratto predisposte da Fa- — le clausole in forza delle quali eventuali future modi-
cebook per disciplinare i rapporti con gli utilizzatori dei suoi ficazioni delle condizioni generali diventano operative dopo

am
servizi in Germania (47), ossia proprio quelle che l'autorità la loro comunicazione all'utente, che le accetta per facta
antitrust tedesca ha deciso di lasciare fuori quadro (senza per concludentia mercé l'uso continuato dopo il termine di

on
questo implicare alcun avallo di legittimità). Sono così state preavviso: salva la possibilità, in caso di dissenso, di cessare
ritenute «unzulässig», per contrarietà al § 307 BGB (intitola- l'uso di Facebook. Rileva il collegio, al riguardo, che la

O
M abb
to al controllo di contenuto), Abs. 1 e, talora, 2: modalità di estrazione del consenso è comunque contraria

M
— la clausola (ritenuta contrastante anche col § 309, n. alla disciplina in materia di protezione dei dati personali.

SI
12b, sull'alterazione dell'onere della prova, per la quale è È plausibile preconizzare che una siffatta traiettoria si
IO in
previsto il divieto senza possibilità di valutazione da parte presti a essere replicata con riguardo alle clausole contrat-

AS
del giudice) con cui Facebook chiede(va) (48) all'utilizzato- tuali scrutinate dal BKA. Nel solco argomentativo su deli-
so

re di confermare, all'atto della registrazione al servizio, di neato, i «trustbusters» tedeschi potrebbero agevolmente ap-
es

aver letto la già ricordata «normativa sui dati» annessa alle prodare alla conclusioni che tali previsioni negoziali, in
condizioni generali di contratto (anche se ciò normalmente quanto predeterminate unilateralmente e imposte a una ge-
nc

non corrisponde al vero): non solo in quanto rovescia l'one- neralità indeterminata di contraenti da un operatore sostan-
D

re probatorio, ma perché comporta effetti pregiudizievoli zialmente irrinunciabile, siano (presumibilmente illegittime
co

con riguardo all'acquisizione dei dati ai sensi del § 33 perché affette da significativo squilibrio di diritti e obblighi
BDSG;
LA

e, al contempo) illecite in quanto espressione di esercizio


IO olo

— la clausola con cui l'utilizzatore s’impegna a fornire abusivo di sfruttamento (Ausbeutungsmissbrauch) di posi-
C

informazioni personali corrette. A prescindere, infatti, dalla zione egemone.


c

legittimità del «Klarnamenprinzip» cui Facebook vorrebbe Per questa via, a tacer d'altro, l'antitrust tornerebbe alla
O sci
LO

ispirarsi nell'organizzazione del servizio (49) (vanificando sua ispirazione originaria. In principio era il monopolio
l'eventuale aspirazione dell'utilizzatore a mantenere l'ano- (50); e l'obiettivo originario della disciplina della concor-
Fa

nimato), essa predetermina l'obbligo dell'utente come pre- renza (poi frantumatosi in mille rivoli) era quello di arginar-
supposto indeclinabile per l'ammissione al servizio e risulta ne la prepotenza.
R

per ciò stesso, anche di là dal(l'eventuale, presumibile) con-


trasto con la normativa sui dati personali, «unwirksam» ai
sensi della disciplina codicistica in materia di condizioni ABSTRACT - Dominant undertaking and abusive clauses
generali di contratto; in standard forms: an innovative revival.
— la clausola relativa al trasferimento e all'elaborazione
dei dati personali negli U.S. E qui la violazione si riconnet- The Bundeskartellamt is about to conclude an investiga-
te, in tutta evidenza, alle disposizioni in materia di privacy, tion initiated, in early 2016, against Facebook: the hypothet-
anche se il collegio ribadisce che l'illegittimità discende già ical offence is an abuse of dominant position consisting in
dalla preformulazione a senso unico e obbligato di una sif- the imposition of general contractual conditions in contrast
fatta dichiarazione di volontà; to the discipline on the protection of personal data. Beyond
— la clausola con cui si accorda il permesso a che il pro- the problematic nexus «privacy-antitrust», the traditionally
prio nome e l'«immagine del profilo» siano comunicati per neglected clause of art. 102 Tfue is thus revisited in an unu-
usi commerciali, ecc. Anche in questo caso appare ovvia la sual perspective, not only because it does not deal with
rilevanza della disciplina sulla privacy, specialmente alla price, but since it re-proposes, via a trajectory that goes
luce di una dichiarazione di volontà che viene richiesta «al through the abuse of economic dependence and the content
buio», senza che sia fornita alcuna indicazione atta a propi- control of contractual conditions (with its obvious implica-
ziare la formazione di un consenso adeguatamente informa- tions in consumer law), an old-fashioned interpretation of
to; the phenomenon of adhesion contracts.
— la clausola con cui si autorizza la raccolta ed elabora-
zione dei dati «gemä͡ Datenrichtlinie», in conformità alla ————————

———————— (50) Cfr., per quest'ordine di idee, R. PARDOLESI, Sul «nuovo che
avanza» in antitrust: l'illiceità oggettiva dello scambio di informazioni,
320 ss., 326 s., nonché, per ulteriori sviluppi, What’s in a Name: The in Foro it., 2002, III, 500.
Concept of Abuse in Sui generis Abuses, in G. PITRUZZELLA-G. MUS-
COLO (eds.), Competition and Patent Law in the Pharmaceutical Sector
An International Perspective, Alphen aan den Rijn, 2016, 93, 104 s.
(47) LB Berlin 16 gennaio 2018, cit., supra, nt. 22.
(48) Il testo delle condizioni generali (e annessa documentazione),
cui fa riferimento il Landgericht Berlin, è quello in vigore il 23 feb-
braio 2016; la versione attuale, modificata l'ultima volta il 31 gennaio
2018, reca modificazioni di rilievo, intese ad ovviare a talune delle cen- ————————
sure sollevate da VZBV.
(49) Qui il tema incrocia quello, di più ampio respiro, relativo alla
lotta a «fake news» e «fake accounts» e agli strumenti utilizzati, al
riguardo, dalle piattaforme digitali come Facebook, su cui, fra le mol-
te iniziative in atto, andrà ad appuntarsi l'attenzione del «tavolo tec-
nico» di autoregolamentazione promosso da Agcom con delibera
423/17/Cons.

IL FORO ITALIANO — 2018.


157 MONOGRAFIE E VARIETÀ 158

ANDREA PROTO PISANI mente si è andata attuando la Costituzione nel senso di «ri-
muovere gli ostacoli di ordine economico e sociale» che, ai
Note sulla tutela del lavoro e della persona sensi dell'art. 3, 2° comma, limitano il godimento delle li-
bertà sostanziali e quindi «il pieno sviluppo della persona
nella Costituzione ( ) umana».
In tal senso è da considerare la progressiva politica di tu-
tela del lavoro subordinato. Ricordo il rigido divieto di con-
SOMMARIO - Il breve scritto ripercorre l'originario slan- tratti a termine, fuori di ipotesi eccezionali espressamente
cio costituzionale, teso a valorizzare la persona e il lavoro, previste dalla legge (l. 230/62); la politica volta a limitare i
coordinando istanze cattoliche e socialcomuniste, fino alla licenziamenti privi di giusta causa o di giustificato motivo

a
creazione dello Stato sociale: che, però, dagli anni novanta (l. 604/66 e art. 18 l. 300/70). Queste previsioni costituisco-

to
ha visto erose le proprie prerogative. Nondimeno, la battuta no la chiave di volta della possibilità per i lavoratori subor-
finale è nel segno della speranza.

en
dinati di godere dei diritti preventivi della Costituzione an-
che all'interno dell'impresa, e di poter così godere della at-

am
tribuzione al lavoro e al posto di lavoro della funzione di
1. - È forse opportuno, in apertura del mio discorso, ri- strumenti dello sviluppo della propria personalità. Sul piano
cordare come un giurista autorevolissimo, Costantino Mor-

on
del processo sono poi da ricordare la l. 533/73, di riforma
tati, affermasse, con semplicità ma con fermezza, che la Co- del processo di lavoro, e l'applicazione sempre più diffusa

O
M abb
stituzione italiana del 1948 aveva completamente ribaltato i del procedimento ex art. 700 in caso di urgenza della tutela.

M
valori della precedente legislazione liberale prima e poi fa-
scista. Alla proprietà e all'impresa (relegate con molte limi-

SI
3. - In questo stesso periodo si assiste inoltre alla lenta ma
IO in
tazioni nella parte prima nel titolo dei rapporti economici: costante realizzazione anche in Italia dello stato sociale. Ba-

AS
art. 41 e 42) erano stati sostituiti fra i «principî fondamenta- sti qui ricordare la riforma sanitaria degli anni settanta, ri-
so
li» i valori del lavoro e della persona. forma, si disse, volta a rendere universale il diritto alla salu-
L'art. 1 al 1° comma afferma che «l'Italia è una repubbli-
es

te.
ca fondata sul lavoro»; da taluno è stato osservato che que- Dal 1989 in poi, guarda caso proprio dopo o a seguito del-
nc

sta enunciazione sarebbe priva di senso perché il lavoro ha il la caduta dei regimi comunisti, il discorso (spesso anche ra-
carattere della doverosità e quindi non potrebbe avere un ca-
D

pidamente) cambia.
co

rattere «fondante». Probabilmente il rilievo è dovuto ad una


U

Si comincia con l'allentamento dei divieti dei contratti a


svista: ai sensi degli art. 2 e 3, 2° comma, il lavoro è certa-
LA

termine disposto negli anni novanta dalla legge c.d. Treu; si


IO olo

mente doveroso, ma esso è funzionale allo scopo della rea- arriverà poi ad affermare addirittura il carattere acausale dei
lizzazione della personalità dell'uomo e come tale è «fon-
C

contratti a termine. Allo stesso tempo si comincerà a discu-


c

dante» di quei valori sostanziali a torto o a ragione posti tere dell'opportunità o no di conservare la tutela forte offer-
O sci
LO

dalla Costituzione del ’48 come «principî fondamentali». ta contro i licenziamenti illegittimi dell'art. 18: articolo che
Il tutto diventa estremamente chiaro ove si consideri che sarà progressivamente devitalizzato dai governi Monti e
Fa

la nostra Costituzione fu il frutto di un compromesso fra Renzi. Cioè quegli istituti, che prima ho chiamato chiavi di
cattolici e socialcomunisti e, in parte, liberali. volta a tutela dell'attuazione della Costituzione nei riguardi
R

Testimonianza di questo compromesso è sia l'eccezionale del lavoratore subordinato, lentamente scompaiono o diven-
valore attribuito al lavoro (si considerino oltre agli articoli tano mero flatus vocis con la sostanziale violazione del 1°
già richiamati, gli art. 4, e da 35 a 40, ecc.), sia l'ecceziona- comma dell'art. 1 Cost. (richiamato all'inizio di questo mio
le rilevanza attribuita alla persona, allo sviluppo della sua intervento).
personalità, alla solidarietà (chiarissima è al riguardo la pre- In coerenza con questo radicale svuotamento delle garan-
sa in considerazione non solo delle encicliche sociali, ma zie costituzionali del lavoro subordinato, negli stessi anni si
anche della cultura cattolica di Jacques Maritain e in parti- assiste al progressivo arretramento dello stato sociale, direi
colare del suo ancora oggi attuale Umanesimo integrale): v., in tutte le sue articolazioni, delle quali è sufficiente qui ri-
per tutti, gli art. 2, 3, 2° comma, 4, 2° comma, 41, 2° com- chiamare la sanità e la scuola pubblica.
ma, ecc. Direi senza timore che la concezione cattolica del
bene comune è alla base dei rapporti economici, come di- 4. - Io sono un mero processualcivilista. A seguito però
sciplinati dalla Costituzione dagli art. 41, 2° comma, 42, 2° dell'emanazione dello statuto dei lavoratori del 1970 e della
comma, come pure del compromesso con la cultura social- riforma del processo del lavoro del 1973, cominciai ad ap-
comunista è espressione il 3° comma dell'art. 41 (secondo passionarmi anche al diritto sostanziale del lavoro e cercai
cui «la legge determina programmi e i controlli opportuni di portarvi qualche piccolo contributo (come docente e an-
perché l'attività economica pubblica e privata possa essere che come avvocato).
indirizzata e coordinata a fini sociali»), l'art. 42, 2° comma Poi, a seguito di profondi mutamenti degli ultimi decenni,
(laddove, con riguardo alla proprietà, si parla di «limiti allo mi sono ritirato del tutto dal diritto sostanziale del lavoro,
scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla acces- materia che da diritto a tutela del lavoratore spesso mi sem-
sibile a tutti») e l'art. 43 in tema di esproprio di imprese bra sempre più trasformarsi in diritto alla tutela della libertà
«che si riferiscono a servizi pubblici essenziali o a fonti di del datore di lavoro.
energia», ecc. Non vorrei però chiudere questa prima parte del mio in-
Spazio per il mercato e la libera concorrenza vi è solo nel tervento con queste note rigidamente pessimistiche.
rispetto di numerosi limiti (e talvolta scelte addirittura con- Anche se la situazione politica italiana non sembra pro-
trarie) indicati nelle norme sopra richiamate. prio indurre all'ottimismo, forse per le mie origini cristiane,
forse per il molto della mia gioventù che ritrovo nei valori
2. - Vero è che fino al 1980-1989 in Italia (e in numerosi costituzionali, nonostante tutto continuo a sperare.
altri paesi dell'Europa occidentale), molto probabilmente A sperare che il 2° e 3° comma dell'art. 41 possano trova-
per costituire un efficace contraltare all'Unione sovietica e re attuazione in Italia e nell'Unione europea, con riserva al
agli altri paesi comunisti dell'Est europeo, sia pure lenta- pubblico delle imprese relative a beni essenziali e rimessio-
———————— ne al privato (al mercato disciplinato) delle imprese e del
commercio di piccole e medie dimensioni: e, in questa dire-
( ) Prima parte parzialmente rivista della relazione svolta il 25 otto- zione, un nuovo Carlo Marx sappia dare una prospettiva po-
bre a Roma ad un corso di specializzazione sull'interpretazione nel di-
ritto del lavoro organizzato presso l'Accademia dei Lincei in unione litica a quella miriade di persone in carne e ossa che in Italia
con la Scuola superiore della magistratura. e in Europa per un verso non sono legate da alcuna solida-
IL FORO ITALIANO — 2018.
159 PARTE QUINTA 160

rietà, per altro verso, anche se socialmente frantumate, sono ranno l'obiettivo immediato della legge, che è stato quello
accomunate dal costituire un «ceto di poveri»: i nuovi sfrut- di assicurare l'equilibrio tra i generi (ovviamente maschile e
tati della nostra società c.d. postindustriale (1). femminile, sebbene in difetto di specificazione nel testo
normativo (2)) negli organi amministrativi e di controllo
delle suddette società attraverso la riserva di un terzo dei
ABSTRACT - Notes on the protection of workers and posti al genere meno rappresentato, così come il suo caratte-
human beings in the Constitution. re temporaneo, conseguente all'applicazione di tale regola
solo per tre mandati consecutivi «a decorrere dal primo rin-
The short paper traces the original constitutional impulse, novo successivo (...) ad un anno dalla data di entrata in vi-
aimed at enhancing the values of person and labor, coordi-

a
gore» della stessa legge (3).
nating catholic and social-communist instances, till the crea- In base a quest'ultima disposizione a oggi si è compiuto

to
tion of the social state: which, however, from the Nineties circa metà del percorso tratteggiato dall'intervento normati-

en
on has seen its prerogatives eroded. Nonetheless, the final vo, che cesserà di avere vigore nel 2022-2023 (4).
line is in the sign of hope.

am
È dunque possibile fare un bilancio — seppur provvisorio
— degli effetti che si sono prodotti in esito alla sua applica-
zione e, di conseguenza, verificare se si è centrato — o se in

on
————————
futuro si arriverà a centrare — quello che dovrebbe esserne

O
M abb
(1) Sostanzialmente nella stessa prospettiva di un nuovo umanesimo l'obiettivo mediato: ossia l'eliminazione dei pregiudizi di

M
fondato sulla fraternità (e non solo sull'eguaglianza e sulla libertà) mi tipo socio-culturale che ostacolano il riconoscimento della
sembra si muova (cambiato quello che vi è da cambiare) Papa France-

SI
sco (di cui v., da ultimo, Terra, casa, lavoro, Il Manifesto - Ponte alle parità effettiva tra i generi (5).
grazie, 2017). IO in Inutile dire che, all'indomani della sua entrata in vigore,

AS
il provvedimento è stato salutato con particolare entusiasmo
so

a tutti i livelli dell'ordinamento (6). In particolare, numerosi


es

sono stati i giudizi di apprezzamento da parte dei giuristi


———————— che non hanno mancato di sottolineare l'utilità, sul piano
nc

delle performances d'impresa, della presenza femminile ne-


D

gli organi di vertice delle società per il positivo contributo


co

alla c.d. dialettica diversificata (7). Si è affermato, infatti,


che i collegi caratterizzati dalla massiccia presenza di com-
LA
IO olo

MANUELA TOLA ponenti di genere maschile presentano un'eccessiva omoge-


C

neità «dal punto di vista culturale», del «retroterra» e della


c

Impresa e «discriminazione rovesciata»: Weltanschauung, che li espone maggiormente al rischio del


O sci
LO

le quote di genere in mezzo al guado ( ) c.d. effetto gregge (group thinking) nella formazione della
Fa

————————

120/11, rispetto alle società pubbliche, cfr. M. BENEDETTI, Le quote nei


R

SOMMARIO - Lo scritto, nel tracciare un bilancio in itine-


consigli di amministrazione delle imprese a partecipazione pubblica, in
re degli effetti conseguenti all'introduzione delle c.d. quote Giornale dir. amm., 2013, 719.
rosa negli organi gestori e di controllo delle società quotate (2) Un espresso riferimento al genere femminile si trova invece in
e pubbliche, pone in luce le criticità emerse nella pratica e Germania, nel campo della c.d. soft law. In particolare, il Deustcher
solleva nuovi dubbi in ordine all'opportunità, ma anche alla Corporate Governance Kodex (DCGK), § 5.4.1, nel testo aggiornato al
legittimità della disciplina rispetto alle società quotate. 2017, prevede che «bei börsennotierten Gesellschaften, für die das Mit-
bestimmungsgesetz, das Montan-Mitbestimmungsgesetz oder das Mit-
bestimmungsergänzungsgesetz gilt, setzt sich der Aufsichtsrat zu min-
destens 30% aus Frauen und zu mindestens Aufsichtsrat für den Anteil
1. - L'obiettivo della legge e le modalità per perseguirlo. von Frauen Zielgrößen fest».
Sono più o meno note a tutti le vicende che hanno accompa- (3) L'intervento normativo si riconduce alle c.d. azioni positive (af-
firmative actions), «che, in attuazione del 2° comma dell'art. 3 Cost.,
gnato la previsione delle «quote di genere» (anche dette accelerano il processo di uguaglianza sostanziale e combattono le for-
«quote rosa») introdotte dalla l. 12 luglio 2011 n. 120 (c.d. me di discriminazione — dirette e indirette — nei confronti delle lavo-
legge Golfo-Mosca), recante disposizioni volte a garantire la ratrici». Così M. BENEDETTI, op. cit., 722. In generale, sull'efficacia
parità di accesso agli organi di amministrazione e di control- di tali interventi, Corte cost. 26 marzo 1993, n. 109, Foro it., 1995, I,
431; 14 gennaio 2010, n. 4, id., 2010, I, 1402, in cui, con riferimento
lo delle società quotate in mercati regolamentati e delle so- alle quote di genere nelle elezioni regionali, se ne pone in luce la fun-
cietà controllate dalle pubbliche amministrazioni, non quo- zionalità al riequilibrio delle situazioni di svantaggio e alla realizza-
tate in mercati regolamentati (1). In particolare, si ricorde- zione dell'eguaglianza sostanziale tra uomini e donne solo ove con es-
se sia garantita uguaglianza di opportunità e non un risultato prede-
———————— terminato. Per una disamina della situazione relativa alla disciplina
delle quote di genere a livello mondiale, si rinvia a WORLD ECONOMIC
( ) Lo scritto riproduce, con qualche integrazione e l'aggiunta delle FORUM, The Global Gender Gap Report 2013, reperibile all'indirizzo
note, il testo della relazione svolta nel seminario di studi «Violenza di <http://www.3.weforum.org>, 99 ss.
genere: un contributo al dibattito», tenutosi all'università di Cagliari (4) Una valutazione circa l'impatto futuro della legge sulla composi-
nei giorni 24 e 25 novembre 2017. zione dei boards delle società italiane si trova nel documento EURO-
(1) Per i termini del dibattito, si rinvia a EUROPEAN PARLIAMENT, PEAN COMMISSION, Commission Staff Working Document - Impact As-
Gender Quotas in Management Boards, 2012, reperibile all'indirizzo sessment on Costs and Benefits of Improving the Gender Balance in the
<http://www.europarl.europa.eu>, 5; P. MONACO, Le quote di genere Boards of Companies Listed on Stock Exchange, Brussels, 2012, 348,
nei corporate boards: profili di diritto comparato, in L'eguaglianza al- reperibile all'indirizzo <http://ec.europa.eu>.
la prova delle azioni positive a cura di F. SPITALERI, Torino, 2013, 85 (5) Più in particolare, nel dossier che ha accompagnato la proposta di
ss., 89; tra i primi contributi sulla l. 120/11 si segnalano M. RUBINO DE legge, si dà atto della «diffusione di ostacoli culturali al pieno ricono-
RITIS, L'introduzione delle c.d. quote rosa negli organi di amministra- scimento delle pari opportunità nei gradini superiori della scala gerar-
zione e controllo di società quotate, in Nuove leggi civ., 2012, 309; C. chica dell'impresa» e della conseguente necessità di «fornire un corret-
GARILLI, Le azioni positive nel diritto societario: le quote di genere tivo alla situazione di cronico squilibrio nella rappresentanza dei generi
nella composizione degli organi delle società per azioni, in Europa e nelle postazioni apicali delle imprese quotate».
dir. privato, 2012, 885, spec. 891; D. STANZIONE, In tema di «equili- (6) Pone l'accento sul «livello simbolico» della normativa, R. NU-
brio tra generi» negli organi di amministrazione e controllo di società NIN, Parità di genere: effettività ed efficacia dei sistemi di quote riser-
quotate, in Giur. comm., 2012, I, 190; L. CALVOSA-S. ROSSI, Gli equi- vate nei boards. L'applicazione della l. 120/11, in Lavoro giur., 2014,
libri di genere negli organi di amministrazione e controllo delle impre- 647.
se, in Osservatorio del diritto civile e commerciale, 2013, fasc. 1, 3; sul (7) D. S TANZIONE , op. cit., 193 ss.; L. C ALVOSA -S. R OSSI , op.
d.p.r. 30 novembre 2012 n. 251, attuativo dell'art. 3, 2° comma, l. cit., 5.

IL FORO ITALIANO — 2018.


161 MONOGRAFIE E VARIETÀ 162

volontà collegiale, comprimendo così lo stimolo all'innova- no, stando ai dati statistici, più che soddisfacenti. Infatti, se
zione e al cambiamento delle prospettive imprenditoriali (8). si eccettua il goffo tentativo di talune amministrazioni pub-
È bene subito avvertire che il Leitmotiv di tutte queste va- bliche di aggirare la normativa con la nomina di un ammini-
lutazioni a caldo rispecchia, in larga parte, i risultati di studi stratore unico (pressoché esclusivamente di genere maschi-
psicologici e sociologici che tratteggiano le differenze tra le) (13) al posto di un consiglio di amministrazione (opzione
cervello maschile e femminile, imputando all'uomo: con- non consentita alle società quotate per l'imposizione norma-
centrazione monotematica; difficoltà di fare più cose con- tiva del c.d.a. ex art. 147 ter t.u.f.), negli altri casi l'obietti-
temporaneamente; resistenza fisica; senso dell'orientamen- vo è stato superato (14). Infatti, nelle classifiche internazio-
to; scarsa capacità di intuire l'umore altrui; propensione al nali relative alla presenza femminile negli organi di ammi-

a
rischio; propensione a suggerire soluzioni più che a racco- nistrazione e controllo delle società quotate, il nostro paese
gliere consigli; e alla donna: capacità di fare più cose con- risulta fra i primi al mondo. Secondo i dati della commis-

to
temporaneamente; sensibilità nell'intuire l'umore altrui; sione di borsa, dal 2008 al 2016 la presenza femminile nei

en
scarso senso dell'orientamento; capacità di osservazione c.d.a. delle società quotate è passata da 170 a poco meno di
multidirezionale; agilità verbale; attitudine alla mediazione 1.000 unità contribuendo, in questo lasso di tempo, all'ab-

am
dei conflitti; scarsa propensione al rischio; propensione a bassamento dell'età media dei componenti di quegli organi,
raccogliere consigli e all'innovazione, per giungere a consi- all'innalzamento del tasso medio di istruzione e alla ridu-

on
derare la donna come una sorta di panacea per gli organismi zione del quoziente di familismo che oggi riguarda il tredici

O
produttivi di maggiore complessità caratterizzati da rilevan- per cento delle mogli o figlie del socio di controllo, in con-

M abb
te componente maschile (9). trapposizione al diciassette per cento del familismo maschi-

M
Proprio su queste argomentazioni d'ordine antropologico, le (15).

SI
infatti, si innesterebbero le ragioni che hanno portato all'in-
IO in Alla luce di questi dati è ovvio pensare che la l. 120/11

AS
troduzione delle quote di genere nelle società quotate e pub- abbia contribuito all'effettiva affermazione della gender pa-
so
bliche, con le quali si sarebbe inteso assicurare una «mag- rity e, in effetti, è questa l'opinione che oggi rispecchia il
giore obiettività nella selezione dei componenti gli organi comune modo di sentire (16).
es

sociali», da coniugarsi con «maggiori livelli di efficienza al- Dietro le statistiche astratte vi è però una realtà concreta
l'interno degli organi stessi» (10); e ciò per la particolare at- con la quale occorre confrontarsi per valutare l'efficacia o
nc

titudine delle donne alle visioni imprenditoriali di lungo pe- l'illusorietà di quei risultati indubbiamente positivi. Ebbene
D
co

riodo, l'abilità nel gestire le relazioni di lavoro, la capacità questa realtà evidenzia come, a dispetto dei numeri, la legge
U

di comunicazione, l'attenzione agli interessi degli stakehol- non paia avere raggiunto il suo obiettivo, dal momento che
LA
IO olo

ders, l'insofferenza per le decisioni imprenditoriali conser- la sua applicazione ha sì consentito l'ingresso delle donne
vatrici, l'avversione al moral hazard (11), cui si aggiunge- negli organi apicali, ma non nelle élite d'impresa. Queste
C
c

rebbe la possibilità, non secondaria, di spezzare quei mec- rimangono a tutt’oggi appannaggio del genere maschile: so-
O sci
LO

canismi di dominio particolarmente diffusi nei collegi carat- no, infatti, poco più del sette per cento le società quotate
terizzati dalla presenza di un leader aduso ad imporre le con un amministratore delegato donna e, per di più, si tratta
Fa

proprie decisioni agli altri componenti sulla base di argo- di entità minori con scarsa incidenza sulla capitalizzazione
mentazioni, linguaggio, toni e gestualità che, in presenza di di borsa (17).
R

donne, risulterebbero di dubbio gusto e opportunità (12).


————————

2. - Breve bilancio in itinere. A metà percorso, gli effetti (13) Come emerge dalla relazione triennale sullo stato di applicazio-
derivanti dall'applicazione della legge Golfo-Mosca risulta- ne della normativa di cui al d.p.r. 30 novembre 2012 n. 251, recante
«regolamento concernente la parità di accesso agli organi di ammini-
———————— strazione e di controllo nelle società, costituite in Italia, controllate da
pubbliche amministrazioni, ai sensi dell'art. 2359, 1° e 2° comma, c.c.,
(8) In argomento, I.L. JANIS, Victims of Groupthink. A Psychological non quotate in mercati regolamentati, in attuazione dell'art. 3, 2° com-
Study of Foreign-Policy Decisions and Fiascoes, Houghton Miffin, Ox- ma, l. 12 luglio 2011 n. 120», redatta dal dipartimento delle pari oppor-
ford, 1972, 9. Il fenomeno si registra anche nella proposta di direttiva tunità ai sensi dell'art. 4, 1° comma, d.p.r. 30 novembre 2012 n. 251, p.
COM (2012) 614, «riguardante il miglioramento dell'equilibrio di ge- 20, nel triennio 2013-2016, con riguardo alle società pubbliche «si os-
nere fra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quota- serva una non trascurabile tendenza incrementale di nomine di ammini-
te in borsa e relative misure», in cui si rileva che «nei consigli caratte- stratori unici» di cui «soltanto una percentuale esigua (...) — pari a cir-
rizzati dalla predominanza di membri di un solo sesso è molto più pro- ca il tre per cento — è di genere femminile».
babile riscontrare un ‘pensiero di gruppo’ di scarsa apertura. Ciò può (14) Vedi ancora, Relazione triennale, cit., 18.
contribuire a impedire che le decisioni di gestione siano effettivamente (15) CONSOB, Report on corporate governance of Italian listed com-
messe in discussione, poiché la mancanza di punti di vista, valori e panies 2016, 8, reperibile all'indirizzo <http://www.consob.it/docu
competenze diversificati rischia di smorzare i dibattiti, impoverire le ments>; in precedenza, M. BIANCO-A. CIAVARELLA-R. SIGNORETTI,
idee e scoraggiare le critiche». V. anche il Libro verde della COMMIS- Women on corporate boards in Italy, in Questioni di economia e finan-
SIONE EUROPEA, Il quadro dell'Unione europea in materia di governo
za Banca d'Italia, 2013, 11 s., reperibile all'indirizzo <http://www.
societario, del 5 aprile 2011, 6, reperibile all'indirizzo <http://ec.
europa.eu>. Ritengono che il riequilibrio tra i generi nelle realtà im- bancaditalia.it>.
prenditoriali maggiormente rilevanti consenta di introdurre all'interno (16) Cfr. R. NUNIN, op. cit., 653. In base alla valutazione della gen-
dei relativi centri decisionali «valori, stili, modelli alternativi a quelli der diversity operata dalla Consob nel Report on corporate governance
correnti, destinati a contaminare questi ultimi in funzione di un miglio- of Italian listed companies, cit., 6 e 7, a fine giugno 2016, la presenza
ramento globale dei risultati ottenibili nell'assunzione delle decisioni», femminile nei boards «ha oltrepassato la soglia del trenta per cento del
L. CALVOSA-S. ROSSI, op. cit., 5. Sul punto, v. anche D. STANZIONE, totale degli incarichi di amministratore». Determinante in questo senso
op. cit., 193. sarebbe stata l'entrata in vigore della l. n. 120 del 2011, in seguito alla
(9) L. POGLIANA, Le donne, il management, la differenza. Un altro quale nelle c.d. società diverse board la percentuale degli incarichi de-
modo di governare le aziende, Milano, 2012, passim. tenuti da donne si è quasi triplicata, evidenziando una situazione ben
(10) Vedi, per tutti, European Commission - Directorate General for lontana rispetto al 2010, quando la maggior parte delle società quotate
Employment, Industrial Relations and Social Affairs, The costs and be- aveva consigli di amministrazione composti quasi interamente da uo-
nefits of diversity, 2003, reperibile all'indirizzo <http://www.coe.int>; mini. Inoltre, nella quasi totalità delle imprese, almeno una donna siede
tali valutazioni sono riprese da U. MORERA, Sulle ragioni dell'equi- nel board.
librio di genere negli organi delle società quotate e pubbliche, in Riv. (17) Vedi ancora Report on corporate governance of Italian listed
dir. comm., 2014, II, 155, ove ampi riferimenti. Sul punto v. anche F. companies, cit., 8, in cui, con riguardo al ruolo svolto, emerge che solo
CUCCU, Il diritto diseguale delle quote di genere e la performance del- diciassette donne ricoprono l'incarico di amministratore delegato in al-
l'impresa, in Giureta, 2018, 112 ss. trettante società a ridotta capitalizzazione e ventuno quelle che presie-
(11) Cfr. Donne al vertice e gestione aziendale: una prospettiva di dono l'organo amministrativo in altrettante società. Inoltre, in circa due
genere nell'analisi dei modelli manageriali di successo e dello sviluppo casi su tre le donne si qualificano come amministratore indipendente,
delle imprese a cura di F. CHIAROMONTE, Roma, 2005, passim. mentre sono quarantanove le amministratrici nominate da azionisti di
(12) Identità di genere nella lingua, nella cultura, nella società a cu- minoranza, attraverso il sistema del voto di lista, in trentotto società ad
ra di F. ORLETTI, Roma, 2001, passim. elevata capitalizzazione.

IL FORO ITALIANO — 2018.


163 PARTE QUINTA 164

In tutte le altre società le donne ci sono ... ma forse non spazi sono limitati. Nell'impostazione della l. 120/11, infat-
decidono, sicché la tanto decantata presenza femminile nei ti, le quote di genere sono uno strumento che, più che assi-
boards, quale contributo alla dialettica diversificata e all'ef- curare parità tra genere maschile e femminile attraverso l'e-
ficienza delle società, assume un profilo marginale, come liminazione degli ostacoli sostanziali che impediscono alle
dimostra il fatto non secondario che tra le donne presenti nei donne di raggiungere le posizioni apicali nelle società quo-
c.d.a. delle società quotate è forte la tendenza al cumulo de- tate, assegnano quelle posizioni in via diretta e in una misu-
gli incarichi (18). Il che potrebbe far pensare a una sorta di ra che, da un lato, limita le possibilità di scelta nella com-
elusione della legge, che parrebbe attuata (questa volta pro- posizione dell'organo amministrativo (non sarebbe possibi-
prio con la complicità femminile) con l'emergere di una cer- le, infatti, un c.d.a. costituito di sole donne); e, dall'altro,
ta figura di donna manager, ricercata e cooptata proprio per- rischia di continuare a fungere da limite massimo anche

a
ché incline ad essere «compiacente» e con attitudine a non dopo che la regola avrà cessato di essere cogente (21). E,

to
creare problemi e contrapposizioni all'interno dell'organo allora, occorrerebbe capire se con questa indicazione la

en
gestorio o di controllo: una sorta di bonne à tout faire che si legge non finisca per generare un nuovo limite culturale,
presta ad essere inserita dovunque ci sia bisogno di fare per cui in futuro i due terzi delle iniziative economiche sa-

am
quorum di genere, ma senza altra funzione se non appunto ranno sempre di fatto destinate a rimanere fenomeno pret-
questa. tamente maschile (22).

on
Ammesso che venga dimostrata, questa distorsione è un
po’ la conseguenza dell'impostazione della legge, più atten-

O
3. - Discriminazione rovesciata e reazione alla violenza

M abb
ta ad imporre l'apertura formale (a ogni costo) degli organi economica. Statistiche e apprezzamenti di opportunità a par-

M
di vertice delle società al genere femminile che a promuove- te, è bene ora formulare qualche valutazione di ordine giuri-

SI
re il merito e le competenze dei relativi componenti (19). dico sull'impatto nel sistema di questa forma di discrimina-
IO in
Unitamente ai requisiti di carattere tecnico e professionale, zione rovesciata introdotta dalla legge (23).

AS
competenza e merito sono, infatti, il presidio dell'«ottimale
so
Occorre premettere che la «discriminazione», intesa nel
governance delle società quotate» che, per questo motivo, senso della (lecita) deroga al principio di eguaglianza for-
es

dovrebbe sempre tendere alla scelta del migliore (20). male giustificata dalla necessità di promuovere una condi-
Qui non entrano in gioco questioni di genere poiché il zione di eguaglianza sostanziale in favore di minoranze o di
nc

migliore può essere indifferentemente uomo o donna, se- categorie di soggetti per uno o altro aspetto svantaggiati, è
D

condo una valutazione da farsi volta per volta e non deter-


co

un concetto che, quantomeno all'apparenza, si attaglia per-


U

minabile a priori attraverso l'imposizione di una percentua- fettamente alla componente sociale femminile nel campo
LA

le numerica che, oltre a non garantire la qualità sul piano della vita economica. La donna, lo ricordiamo, è stata a lun-
IO olo

della selezione, rischia di trasformare i posti destinati alle go tenuta fuori dalle attività d'impresa, prima ancora che su
C

donne nei c.d.a. in una sorta di «riserva indiana» in cui gli un piano di fatto, da parte di ordinamenti del passato.
c
O sci

È bene non dimenticare che, appena un secolo fa, il codi-


LO

————————
ce di commercio ancora impediva alla donna maritata d'in-
Fa

(18) Report on corporate governance of Italian listed companies, traprendere una qualsiasi attività d'impresa — non solo in-
cit., 7, che sottolinea l'incremento, negli ultimi quattro anni, delle don- dividuale ma persino societaria — senza l'autorizzazione
ne interlocker, passate dal diciotto per cento nel 2013 al trenta per cen-
R

to nel 2015. del marito (24), questa sì, per certi versi, vera «violenza
(19) Sul punto, particolarmente significativa risulta la posizione as- ————————
sunta dal Consejo de Estado spagnolo, dictamen 22 giugno 2006, n.
803, nel quale, rispetto all'«Anteproyecto de Ley Orgánica de Igualdad (21) Per l'opinione tesa ad escludere che l'introduzione delle quote
entre Mujeres y Hombres», si afferma che «la introducción forzada de di genere in ambito societario sia finalizzata a creare le condizioni so-
cuotas en función del sexo en la composición de los consejos de admi- ciali che potrebbero consentire la libera scelta di gestione o controllo
nistración prescindiendo del mérito, del talento y valor añadido del dell'impresa, U. MORERA, op. cit., 3, il quale ritiene, altresì, errato ogni
consejero, sustituyendo el interés social e individual de los socios, no riferimento della l. 120/11 al principio delle «pari opportunità». In ar-
garantizando la mejora de decisiones de los consejos de administración, gomento, v. anche L. CALVOSA-S. ROSSI, op. cit., 5.
siendo una discriminación por razón de sexo sin el condicionamiento (22) Così creando l'effetto opposto a quello che si intendeva ottene-
propio de las medidas de discriminación positiva y en contra de los cri- re. Nelle previsioni del legislatore, infatti, una volta incrementatasi la
terios de eficiencia y de equidad, que desconoce el principio de la sobe- partecipazione femminile nei boards, le società dovrebbero continuare a
ranía de las juntas generales y de funcionamiento de las sociedades seguire autonomamente questa tendenza, senza necessità di interventi
mercantiles que vincula su administración a la titularidad y tenencia de esterni. Sulla funzione «educativa» della disciplina, in cui l'imposizio-
acciones, careciendo el capital de sexo». Per un esame della Ley de ne della presenza delle donne sarebbe un modo per «rendere consueto
Igualdad 22 marzo 2007 n. 3, si rinvia a M.T. CARBAILLERA, La legge l'inconsueto», v. A. BLANDINI-F. MASSA FELSANI, Dell'equilibrio tra i
spagnola per le pari opportunità effettive tra donne e uomini, reperibile generi: principî di fondo e «adattamenti» del diritto societario, in Riv.
all'indirizzo <http://www.forumcostituzionale.it>; sulle incongruenze dir. comm., 2015, 444. Per una configurazione delle quote di genere
dell'art. 75 della suddetta Ley, che ha introdotto le «quote di genere» come «tecnica per imporre l'avvio di un cambiamento che, se lasciato
nelle società con sede in Spagna senza, peraltro, prevedere sanzioni in ai suoi ritmi fisiologici, rischierebbe tempi di realizzazione inaccettabi-
caso di mancato adeguamento, richiedendo, semplicemente, di esplici- li», M. BENEDETTI, op. cit., 723; R. NUNIN, op. cit., 653, che ravvisa
tare le ragioni «fondate ed obiettive» della mancata osservanza del det- nella l. 120/11 uno «stimolo al superamento di stereotipi, ancora assai
tato normativo, cfr. M.C. ESCRIBANO GÁMIR, El acceso de la mujer a vischiosi».
los consejos de administración de las sociedades mercantiles: igualdad (23) In tema di discriminación inversa nell'ordinamento spagnolo, si
de género y poder de decisión en el derecho español, in <http://www.e- rinvia a L. LOPEZ GUERRA, Igualdad, non discriminación y acción po-
archivio.uc3m.es>, 660. sitiva en la Constitución en España, Madrid, 2000, 33.
(20) G. CARRARO, Società di capitali e diritti dell'uomo, in Riv. dir. (24) Retaggio della legislazione napoleonica introdotta nel Regno
civ., 2012, I, 241. Sul punto, netta appare la posizione di Confindustria, italico dall'art. 4, c. comm. Napoleone del 1808 che disponeva: «la
Risposta alla consultazione della commissione europea sull'equilibrio di moglie non può esercitare mercatura senza il consenso del marito»;
genere nei consigli di amministrazione dell'Unione, 28 maggio 2012, 3, quindi ripreso dall'art. 7, c. comm. 1865, a mente del quale «la donna
reperibile in <http://www.confindustria.it/Aree/DocumentiPub.nsf>, in maritata non può essere commerciante senza il consenso espresso o ta-
cui si afferma che «prescrizioni vincolanti possono, di fatto, alterare l'or- cito del marito», e dal successivo art. 13, c. comm. 1882, in cui si pre-
dine dei parametri da valutare in sede di nomina degli amministratori, an- vedeva analogamente che «la moglie non può essere commerciante
teponendo l'obiettivo dell'equilibrio tra i generi a quello della competen- senza il consenso espresso o tacito del marito». Quest’ultima norma
za e meritevolezza dei consiglieri. Questo effetto finirebbe per ostacolare venne abrogata solo dopo la Grande guerra, dalla l. 17 luglio 1919, n.
una selezione davvero qualificata, traducendosi in un danno all'efficacia 1176, con un intervento all'epoca ritenuto «dubbio (...) frutto di maturo
della corporate governance e alla stessa esigenza di favorire la partecipa- consiglio» da L. BOLAFFIO, La moglie commerciante dopo la l. 17 lu-
zione delle donne ai processi decisionali». Anche la giurisprudenza co- glio 1919 n. 1176, in Riv. dir. comm., 1920, I, 1, spec. 3, il quale conte-
munitaria ha avuto modo di affermare la validità della scelta del candida- sta «la piena autonomia di agire della moglie nell'ipotesi che, sotto
to del genere meno rappresentato, ma solo a parità di preparazione e me- l'indagine tutelare del magistrato, il marito giustifichi la inconciliabilità
rito rispetto a quelli esclusi. Vedi Corte giust. 11 novembre 1997, causa delle esigenze e dei bisogni della famiglia, di cui è il capo, coi nuovi
C-409/95, Marschall c. Land Nordrhein-Westfahlen, in Foro it., 1998, impegni assunti dalla moglie nell'ambito della speculazione commer-
IV, 295. ciale, e provi che la moglie non ha le attitudini richieste per battagliar

IL FORO ITALIANO — 2018.


165 MONOGRAFIE E VARIETÀ 166

economica» nei riguardi del genere femminile: e come tale — si è giustamente rilevato — una più equilibrata rappre-
vissuta — sia detto per inciso — in alcune zone del paese in sentanza di generi negli organi amministrativi e di controllo
un preciso periodo storico. Si pensi soltanto che, dopo l'an- potrebbe portare a una più attenta considerazione delle esi-
nessione, le Venezie e Mantova resistettero in parlamento genze del contesto sociale al quale l'attività dell'impresa si
per anni all'unificazione legislativa, chiedendo di conserva- rivolge, e di cui fanno notoriamente parte entrambi i generi,
re in vigore il ben più liberale e moderno codice di commer- maschile e femminile (31); e si risolve, in definitiva, in
cio austro-germanico di Norimberga (25), sotto il cui impero null'altro che un prolungamento della disciplina del pubbli-
erano prosperate donne imprenditrici e persino donne arma- co impiego e della (giuspubblicistica) rappresentatività di
trici, come Maria Cosulich, cofondatrice della celeberrima genere in campo politico-amministrativo (32).
dinastia (26), o Rosalia Peranovich, prima donna iscritta nel Diversamente, con riferimento alle società quotate — che

a
registro navale austriaco (27). sono invece a tutti gli effetti private — non vi è spazio per

to
Escluso dunque da secoli dalle iniziative economiche, analoga valutazione. Basti solo considerare che, da un lato,

en
almeno nel resto d'Italia e negli altri ordinamenti di tipo l'attività di questi organismi non soddisfa bisogni della col-
«francese», ben difficilmente poteva il genere femminile lettività, bensì è rivolta puramente al mercato, da intendersi,

am
recuperare lo svantaggio verso chi, comunque, anche dopo in un'accezione economica, come luogo ideale d'incontro
la caduta delle restrizioni, di fatto deteneva il potere gesto- della domanda e dell'offerta di beni. Dall'altro lato, non può

on
rio (28). trascurarsi che si tratta di società che si aprono al mercato
offrendo i loro titoli partecipativi ad investitori che vengono

O
Di qui l'esigenza di forzare l'accesso alle attività econo-

M abb
miche mediante misure proattive finalizzate «a innalzare la tutelati attraverso l'imposizione di obblighi informativi e di

M
soglia di partenza per le singole categorie di persone so- trasparenza volti a consentire consapevoli scelte di investi-

SI
cialmente svantaggiate» (29) e d'introdurre, a livello norma- mento.
IO in
tivo, ipotesi di «discriminazione rovesciata». Se questo è, come sembra, il punto di contatto con l'inte-

AS
resse pubblico che dovrebbe giustificarne l'imposizione, le
so

4. - Quote di genere e società quotate. Ora, però, la pre- quote di genere rischiano di non trovare, nelle quotate e dal
es

visione delle quote di genere non si impone a tutte le socie- punto di vista del diritto dell'impresa, adeguato fondamento.
tà, ma riguarda soltanto le società quotate e le società pub- Nel mercato in cui avvengono le quotazioni, infatti, non vi
nc

bliche: ipotesi diversissime tra loro, accomunabili per via sono né uomini né donne né vedove né orfani né cristiani né
D

della speciale disciplina applicabile, che si discosta par- musulmani (33): vi sono soltanto investitori che per la mag-
co

zialmente dal diritto privato comune per la presenza di gior parte dei casi non possono ricondursi a un genere (si
LA

norme imperative poste a tutela di interessi pubblici (del pensi alle società, agli Oicr, ai fondi comuni, ecc.); o che,
IO olo

mercato, nel primo caso; della pubblica amministrazione pur appartenendo biologicamente a un genere, agiscono se-
C

nel secondo). condo logiche di efficienza e redditività e non certo per sen-
c

sibilità o opportunità.
O sci

In quest'ultimo contesto, caratterizzato da una più accen-


LO

tuata eteronomia rispetto alle società chiuse, la logica sotte- Ed allora, l'esigenza di «rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale» (art. 3, 2° comma, Cost.), attraverso la
Fa

sa alla legge Golfo-Mosca potrebbe trovare, per la società in


mano pubblica, un suo fondamento sul piano della «rappre- discriminazione rovesciata, si scontra con un altro principio
costituzionale, quello della libertà d'iniziativa economica ri-
R

sentatività», dal momento che l'attività di impresa ha qui


come destinataria naturale la collettività (30). In tale ipotesi conosciuta dall'art. 41 Cost. e, sotto forma di libertà d'im-
presa, dall'art. 16 della carta dei diritti fondamentali Ue
————————
(34). La libertà d'iniziativa economica dei privati costitu-
di accortezze con le persone, per lo più spregiudicate, artefici di quella zionalmente garantita include la libera scelta delle forme,
speculazione». In particolare, si domanda l'a., «quale mezzo riparatore delle condotte e delle modalità organizzative dell'impresa
e ripristinatore della famiglia ha il marito, se la moglie, tratta e sedotta (35): rientra dunque nell'agire libero del socio di controllo
dalla speculazione (finis mercatorum est lucrum), oblía i doveri di spo- anche la scelta dei soggetti la cui opera, «a parità di requisiti
sa e di madre, che per lei sono la ragione stessa del suo essere, si po-
trebbe quasi dire la sua missione civile?». Da notare che in precedenza tecnici (...) si valuta più idonea ad affrontare la gestione e il
il più cauto progetto di legge presentato nel 1912 in senato da Vittorio rischio di impresa» (36).
Scialoja, in cui era previsto che «la moglie non può essere commercian- Mentre nell'impresa pubblica il rischio economico conse-
te se il marito ne abbia fatto divieto espresso» (divieto suscettibile di guente alla gestione si riversa, in ultima analisi, sulla collet-
opposizione mediante ricorso al tribunale), ed ispirato al più liberale si-
stema austriaco, non aveva avuto successo. tività ed è perciò legittimo che l'ordinamento imponga una
(25) Le «gagliarde opposizioni che da parte del foro e dei deputati particolare rappresentatività della governance, vuoi per ra-
veneti furono avanzate dal 1866 al 1871 contro la introduzione del no- gioni socio-politiche, vuoi in nome di una (ipotizzata) otti-
stro ordinamento e del nostro codice processuale nelle provincie allora male efficienza in seno agli organi collegiali, nelle società
cedute dall'Austria» sono ricordate da P. CALAMANDREI, Problemi
giudiziari nella Venezia tridentina, in Riv. dir. comm, 1919, I, 30. Oc- ————————
corre precisare che, sebbene il testo convenzionale del codice di No-
rimberga al § 7 prevedesse ancora il consenso discrezionale del marito (31) Ibid.
all'esercizio della «mercatura» da parte della moglie, con l'Einfüh- (32) In senso contrario, v. però Conseil Constitutionnel, dec. 16 mar-
rungsgesetz del 17 dicembre 1862 (§ 6) l'impero d'Austria aveva circo- zo 2006, n. 2006-533-DC <www.conseil-constitutionnel.fr>, in cui si
scritto l'efficacia della disposizione, nei propri territori, al solo caso afferma che «le respect de proportions déterminées entre les femmes et
tassativo in cui dal giudice (con poteri istruttori d'ufficio) si constatasse les hommes au sein des conseils d'administration et de surveillance des
che «la mercatura svolta dalla moglie [esponeva] a pericolo i diritti del sociétés privées et des entreprises du secteur public (...) sont contraires
marito». au principe d'égalité devant la loi».
(26) Sorella minore di Callisto e di Alberto Cosulich, Maria Cosulich (33) A tale proposito, va ricordato che esiste una società quotata, la
fu caratista e capitana del brigantino Plod, di cui conduceva anche Società Cattolica di assicurazione, la quale esige statutariamente che
«l'equipaggio e i noli». Cfr. L. GIADOSSI-G. TAMARO, Le donne lussi- chi aspira a divenire socio «professi la religione cattolica e [...] abbia
gnane, in Lussino, dicembre 2011, n. 37, 2. manifestato sentimenti di adesione alle opere cattoliche» (art. 10 dello
(27) G. CRISCIONE, La donna in Istria e in Dalmazia nelle immagini statuto): clausola ritenuta senz’altro nulla da D. MAFFEIS, Libertà con-
e nelle storie, Roma, 2005. trattuale e divieto di discriminazione, in Riv. trim. dir. e proc. civ.,
(28) Un riferimento allo «squilibrio riconducibile sia al permanere 2008, 426, trattandosi di una discriminazione che non ha alcun legame
degli effetti storici del periodo nel quale alle donne erano negati o limi- funzionale con l'attività svolta dalla società (attività assicurativa e rias-
tati i diritti politici, sia al permanere, tuttora, di ben noti ostacoli di or- sicurativa).
dine economico, sociale e di costume suscettibili di impedirne una ef- (34) In punto, v. ancora Consejo de Estado spagnolo, 22 giugno
fettiva partecipazione all'organizzazione politica del paese», si trova in 2006, n. 803, cit., secondo il quale con le quote di genere «se vulneraría
Corte cost. 13 febbraio 2003, n. 49, Foro it., 2003, I, 1318. el principio de libertad de empresa». In dottrina, G. CARRARO, op. cit.,
(29) Così, Corte cost. 26 marzo 1993, n. 109, cit.; 14 gennaio 2010, 241.
n. 4, cit. (35) G. OPPO, Principî, nel Trattato Buonocore, Torino, 2001, 8, 23.
(30) Cfr. U. MORERA, op. cit., 4. (36) G. CARRARO, op. cit., 241.

IL FORO ITALIANO — 2018.


167 PARTE QUINTA 168

quotate il rischio economico della gestione viene sopportato definire «vibrante» di una parte della dottrina civilproces-
dall'azionista privato; ed allora non si può rispettare l'art. sualistica (1).
41 senza consentire all'azionariato la libertà assoluta di sce- Reazione che ha in ispecie investito la proposta, ricom-
gliere a quali mani affidarlo, questo rischio, senza vincoli di presa nel punto 4 di detto Memorandum, di integrare con
genere che condizionano la scelta. magistrati di altre giurisdizioni, e dunque del Consiglio di
Inoltre, quando si tratta di mansioni di vertice o partico- Stato e/o della Corte dei conti, le sezioni unite civili allor-
larmente delicate, solo un ristretto numero di persone pos- quando le stesse debbano pronunciarsi appunto su questioni
siede (o dovrebbe possedere) le caratteristiche adeguate alla di giurisdizione.
funzione da ricoprire. In simili ipotesi, merita di essere ri-
cordata l'opinione della Corte europea dei diritti dell'uomo, 2. - Occorre premettere che si tratta di una proposta né

a
secondo la quale l'esigenza pur in sé legittima di cercare un nuova, se già Lodovico Mortara l'aveva avanzata più di un

to
equilibrio tra i sessi deve sempre cedere di fronte alla neces- secolo fa (2), pur se ripresa anche di recente da studiosi dif-

en
sità di valutare «exclusivement les qualités morales et les ferenti per esperienze e discipline praticate (3), né scono-
qualifications professionnelles» delle persone su cui la scel- sciuta in ordinamenti prossimi al nostro: tutti infatti sono in-

am
ta cade (37). formati del Tribunal des conflits in Francia, sì che tacciarla
di «strana idea» (4) non appare del tutto appropriato.

on
Il che naturalmente non significa che la soluzione debba
ABSTRACT - Business and «reverse discrimination»: essere condivisa nel merito o non, in ogni caso, accurata-

O
M abb
gender quotas in midstream. mente scrutinata sotto il profilo del procedimento da seguir-

M
si nell'eventuale attuazione.

SI
The paper draws a balance in progress of the effects re- Ma parrebbe doversi evitare sia reazioni comunque al di
IO in
sulting from the introduction of the so-called quotas in man- sopra delle righe nel loro manifestato sdegno, come se si

AS
agement and control bodies of listed and public companies, trattasse di trovarsi al cospetto della rovina di uno dei pila-
so

highlights the critical issues that have emerged in practice, stri dell'attuale ordinamento costituzionale, sia eventuali in-
es

and raises new doubts as to the opportunity, but also the le- terpretazioni discutibili dell'art. 106 della Carta fondamen-
gitimacy of the discipline with respect to listed companies. tale sulla scia di un aprioristico favore per la proposta in di-
nc

scussione.
D


co

————————
3. - Prima di formulare qualche osservazione critica su ta-
LA

lune affermazioni che si leggono nei contributi radicalmente


IO olo

(37) Avis consultatif del 12 febbraio 2008, reso all'assemblea parla-


mentare del consiglio d'Europa, in Reflets, 2/2008, 7. ostili al Memorandum, ribadisco alcuni convincimenti che
C

ho maturato non «per interessi di bottega» (5), ma per i mo-


c

tivi esposti negli scritti ove ho illustrato gli argomenti per


O sci
LO

cui ritengo inaccettabile la tesi estensiva delle questioni di


giurisdizione nei rapporti tra giudice ordinario e giudice
Fa

———————— ————————
R

(1) A. PROTO PISANI-G. SCARSELLI, La strana idea di consentire ai


giudici amministrativi di comporre i collegi delle sezioni unite, in Foro
it., 2018, V, 62; A. CARRATTA-G. COSTANTINO-G. RUFFINI, Per la
salvaguardia delle prerogative costituzionali della Corte di cassazione,
ibid., 71.
RICCARDO VILLATA Del tutto diversa, e positiva, è stata invece la valutazione di molti.
Cfr. infatti G. SILVESTRI, La funzione ininfluente della cultura della
In tema di questioni di giurisdizione giurisdizione e il ruolo della formazione, in Giornale dir. amm., 2017,
681 ss.; C. CONSOLO, Il Memorandum del 15 maggio 2017: ragionevo-
(alla luce di un recente Memorandum) le sogno o vere linee effettive, ibid., 683 ss.; ID., La base partecipativa
e l'aspirazione alla nomofilachia, in Foro it., 2018, V, 111; V. CERUL-
LI IRELLI, conferenza tenuta il 18 dicembre 2017 in Italiadecide, testo
SOMMARIO - Il Memorandum presentato dalle corti supe- dattiloscritto; M. LUCIANI, Il Memorandum delle giurisdizioni superio-
ri e la discussione (mancata) sulla certezza del diritto, in Foro it.,
riori al presidente della repubblica sottolinea problemi rea- 2018, V, 100.
li ed appare riduttivo concentrare l'attenzione solo sulla (2) E negli anni immediatamente successivi da Santi Romano, Fede-
proposta di integrare la composizione della Corte di cassa- rico Cammeo ed Oreste Ranelletti, come ricorda E. FOLLIERI, Il sinda-
zione quando decide su questioni di giurisdizione che ri- cato della Corte di cassazione sulle sentenze del Consiglio di Stato, in
<www.giustamm.it>.
guardano il Consiglio di Stato o la Corte dei conti. Tale (3) Cfr. F. LONGO, Proposte per una riforma del supremo organo
proposta, del resto, che riprende l'esperienza di altri paesi, giurisdizionale regolatore del riparto di giurisdizione e delle questioni
per essere attuata può richiedere che si segua il procedi- di attribuzione giurisdizionale, in Studi per il centocinquantenario del
mento di revisione costituzionale, ma l'art. 111, 8° comma, Consiglio di Stato, Roma, 1981, III, 1315 ss.; G. ROEHRSSEN, Conside-
razioni sul conflitto di attribuzioni, in Riv. trim. dir. e proc. civ., 1986,
Cost. non consente di estendere alla violazione di legge il 1211; L. MARUOTTI, Questioni di giurisdizione ed esigenze di collabo-
sindacato della Corte di cassazione sulle sentenze del Con- razione tra le giurisdizioni superiori, in Riv. it. dir. pubbl. comunitario,
siglio di Stato quando tali sentenze decidono su diritti sog- 2012, 705 ss., 720; M. MAZZAMUTO, L'eccesso di potere giurisdiziona-
gettivi. le del giudice della giurisdizione, in Dir. proc. amm., 2012, 1677 ss.,
1699; P. TANDA, Il sistema dualistico di contenzioso amministrativo:
dalla l.c.a. ai recenti orientamenti favorevoli al ritorno del modello
monistico a giurisdizione unica, in Dir. e processo amm., 2017, 85, 170
1. - La recente iniziativa dei vertici delle tre giurisdizioni ss.; E. FOLLIERI, Il sindacato della Corte di cassazione sulle sentenze
(ordinaria, amministrativa e contabile) di redigere un Me- del Consiglio di Stato, in <wwww.giustamm.it>; 8-9; A. CALDARERA,
morandum indirizzato al presidente della repubblica in cui Sul ricorso per cassazione nel processo amministrativo, in Dir. e pro-
cesso amm., 2017, 873, 910 ss.; R. VACCARELLA, I confini della giuris-
venivano concordemente prospettate soluzioni volte ad ar- dizione (tra giudice ordinario e giudice amministrativo), in <www.
monizzare l'esercizio delle funzioni nomofilattiche per evi- judicium.it>, 2012; G. VERDE, Il difficile rapporto tra giudice e legge,
tare il formarsi di «nomofilachie» divergenti sulle medesime Napoli, 2012, 153; ID., Il riparto di giurisdizione, in Dir. proc. amm.,
questioni di diritto sostanziale — un'iniziativa, quindi, in 2016, 708.
(4) Come fanno A. PROTO PISANI-G. SCARSELLI, op. cit.
cui la stessa Corte di cassazione, almeno nelle persone del (5) «Insinuazioni volgari e approssimative provenienti da chi è av-
primo presidente e del procuratore generale, si riconosceva vezzo interpretare i testi di legge in funzione delle proprie opzioni ideo-
— ha suscitato una reazione che solo pudicamente possiamo logiche»: così scrive G. VERDE, Il riparto di giurisdizione, cit., 708.

IL FORO ITALIANO — 2018.


169 MONOGRAFIE E VARIETÀ 170

amministrativo fatta propria dalle sezioni unite a partire dal- Pur se parte autorevole della dottrina si è espressa per il
la sentenza 23 dicembre 2008, n. 30254 (Foro it., 2009, I, secondo termine dell'alternativa (13), il metodo da me indi-
731), che annullò Cons. Stato, ad. plen., 22 ottobre 2007, n. viduato come corretto, vale a dire un'interpretazione parti-
12 (id., 2008, III, 1), tesi che ha trovato da ultimo la sua colarmente attenta al dato testuale laddove si discuta intorno
espressione in Cass., sez. un., 29 dicembre 2017, n. 31226 a norme costituzionali per il loro carattere fondante, non
(id., Le banche dati, archivio Cassazione civile), ma che de- consente di aderire a tale tesi.
ve ora misurarsi (6) con la netta presa di posizione contraria L'art. 106, 2° comma, Cost. limita la possibilità di chia-
di Corte cost. 18 gennaio 2018, n. 6 (id., 2018, I, 373) (7). mata all'ufficio di consiglieri di Cassazione solo a professo-
Rinviando naturalmente a tali scritti (8) per l'esposizione ri ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati
delle ragioni del mio convincimento, alla base del quale non iscritti negli albi speciali per le giurisdizioni superiori con

a
sta altro che la difesa del principio di legalità (9) e della fat- quindici anni di servizio.

to
tispecie rispetto ai valori (10). Certo non si saprebbe negare che un consigliere di Stato

en
L'ulteriore premessa che ritengo del pari doveroso espli- (o della Corte dei conti) ben può essere dotato di analoga, o
citare è l'adesione a letture della Costituzione aliene da for- anche maggiore, sapienza giuridica (14), ma convenire a

am
zature e presunte interpretazioni evolutive che scardinano la Costituzione invariata sulla tesi qui non accolta significhe-
funzione di garanzia di tutti indipendentemente dalle opzio- rebbe proprio disattendere la scelta che esclude forzature

on
ni politiche di ciascuno (11), mettendo in discussione, anzi dell'art. 106 Cost., attribuendogli contenuti allo stesso
travolgendo, nozioni fondanti (12). estranei.

O
M abb
Per tale motivo, e non certo per una presunta mancanza

M
4. - Il primo problema sollevato dal Memorandum con- di indipendenza dei consiglieri di Stato, da attribuirsi alla

SI
cerne il dubbio se la ivi prospettata integrazione del collegio parziale nomina governativa senza concorso e alla copertu-
IO in ra da parte degli stessi di uffici estranei alla funzione giu-

AS
con magistrati amministrativi quando le sezioni unite deci-
dono questioni di giurisdizione richieda per essere attuata risdizionale (15), ritengo di aderire alle obiezioni formulate
so

che si osservi il procedimento di revisione costituzionale o negli scritti in cui si è manifestata la «ribellione» al Memo-
es

sia all'uopo sufficiente una legge ordinaria. randum (16).


nc

————————
5. - Di più: diversamente da altri (17) convengo con tali
D

scritti pure laddove segnalano le criticità connesse all'«e-


co

(6) Anzi soccombere, alla luce del primato del giudice delle leggi
U

nell'interpretazione delle norme costituzionali. splosione» della giurisdizione esclusiva che la Corte costi-
LA

(7) Non è questa la sede per entrare nel dettaglio di tale sentenza, che tuzionale nella sentenza n. 204 del 2004 (id., 2004, I, 2594)
IO olo

esaminerò in altro scritto in corso di stesura. (18) rammenta debba essere limitata a «particolari materie»,
(8) R. VILLATA, «Lunga marcia» della Cassazione verso la giurisdi-
C

come del resto l'art. 103 Cost. precisa.


c

zione unica (dimenticando l'art. 103 Cost.), in Dir. proc. amm., 2013,
O sci

324 ss., cui hanno fatto seguito alcuni interventi apparsi sulla Rivista di Non solo: ripeto una volta ancora (19) che la qualifica-
LO

diritto processuale e precisamente Giustizia amministrativa e giurisdi- zione della responsabilità e della relativa azione risarcitoria
zione unica, in Riv. dir. proc., 2014, 285 ss.; Sui «motivi inerenti alla
Fa

giurisdizione», id., 2015, 632 ss.; La giurisdizione amministrativa e il


per danni da lesione di interessi legittimi come strumento
suo processo sopravviveranno ai «cavalieri dell'apocalisse»?, id., ulteriore di tutela di detti interessi (20), al fine di escludere
R

2017, 106 ss.; Ancora in tema di inammissibilità dell'appello al Consi-


————————
glio di Stato sulla giurisdizione promosso dal ricorrente soccombente
in primo grado, ibid., 1093 ss. Forti critiche agli orientamenti estensivi (13) Tra gli altri, Vincenzo Cerulli Irelli, Massimo Luciani e Claudio
della Cassazione, qualificati né più né meno che «eversivi», si ritrovano
Consolo negli scritti già citati.
anche in M. MAZZAMUTO, Le tecniche di attuazione dei diritti nel pro-
Non mi convince in particolare l'argomento (per il quale cfr. M. LU-
cesso amministrativo, in <www.giustamm.it>, 27-29, che riprende del
CIANI, op cit., 101) secondo cui, mentre l'art. 111 Cost. determina l'uf-
resto spunti polemici presenti in contributi dello stesso autore, anche in
questo scritto citati. ficio competente a risolvere la questione di giurisdizione ma tace sulla
(9) Rammento le seguenti parole di G. VERDE, L'effettività della tu- sua composizione, l'art. 106 Cost. si riferisce all'ingresso in pianta sta-
tela giurisdizionale (in occasione di un convegno in omaggio a Salva- bile dei soggetti menzionati nei ruoli dell'ufficio di cui entrino a far
tore Mazzamuto), pag. 4 del dattiloscritto: «Dietro le costruzioni teori- parte. Neppure mi appaiono decisivi i richiami di V. CERULLI IRELLI,
che, per quanto abilmente e convincentemente argomentate esse possa- op. cit., alla composizione mista, prevista da leggi ordinarie, di alcuni
no essere, il problema di fondo resta uno solo: è infatti da chiedersi, po- colleghi giudicanti (Tribunale delle acque, sezioni giurisdizionali agra-
sto che viviamo in una democrazia rappresentativa, fino a che punto è rie) o all'art. 108 Cost., relativo alla partecipazione di estranei all'am-
possibile caricare sul giudice, costruito come burocrate del tutto o quasi ministrazione della giustizia.
indipendente dagli altri poteri dello Stato, il peso di scelte che spettano In senso adesivo si pronuncia invece C. CONSOLO, La base parteci-
in primo luogo a chi ci rappresenta democraticamente». pativa, cit.
E veggasi le convincenti riflessioni di M. LUCIANI, Funzioni e re- (14) In tal senso si pronuncia F. PATRONI GRIFFI, Per un «dialogo
sponsabilità della giurisdizione. Una vicenda italiana (e non solo), in tra le corti» al servizio del cittadino e non di giudici e giuristi, in Foro
<www.rivistaaic.it>, spec. 4 ss. it., 2018, V, 96.
(10) Per qualche considerazione utile a rendere meno criptiche le ul- (15) D'altro canto, siamo sicuri che l'aver superato in età giovanile
time parole, cfr. R. VILLATA, Ancora in tema di inammissibilità, cit., un esame squisitamente incentrato su cognizioni teoriche garantisca di
1110 ss. e riferimenti ivi contenuti, ai quali adde ora G. VERDE, L'ef- per sé l'indipendenza delle persone? E che dire degli uffici dirigenziali
fettività della tutela, cit., secondo cui la soggezione del giudice alla del ministero della giustizia ricoperti da magistrati ordinari?
legge implica la sua fedeltà alla fattispecie, che è la descrizione del- (16) Cfr., infatti, A. PROTO PISANI-G. SCARSELLI, op. cit., e A.
l'ipotesi di fatto cui segue un effetto giuridico determinato, se così non CARRATTA-G. COSTANTINO-G. RUFFINI, op. cit.
fosse «il giudice si addentrerebbe nel mondo dei valori, dando vita a (17) Cfr. PATRONI GRIFFI, op. cit. Naturalmente diversa da quella
un soggettivismo giuridico rispetto al quale per un verso ben è lecito qui preferita è l'opinione degli autori che negano esista in realtà la di-
nutrire diffidenza», ma soprattutto incrina gli obblighi di fedeltà di- stinzione tra giurisdizione di legittimità e giurisdizione esclusiva: per
scendenti dall'art. 101 Cost., alla base di un giudice «che vive in una tutti, da ultimo, M. MAZZAMUTO, Le tecniche di attuazione, cit., 26 ss.
situazione di quasi totale indipendenza da qualsiasi altro potere dello Ma il metodo da me prescelto impedisce di considerare inesistenti pre-
Stato». cise norme costituzionali.
(11) Mi riferisco per tutti, per la scelta qui condivisa, ad A. TRAVI, (18) Per indicazioni rinvio a R. VILLATA , Leggendo la sentenza n.
La corte regolatrice della giurisdizione e la tutela del cittadino, in 204 della Corte costituzionale, ripubblicata, con un addendum di
Corriere giur., 2006, 141 ss.; ID., Abuso del processo e questione di aggiornamento, in Scritti di giustizia amministrativa, Milano, 2015,
giurisdizione, in Foro it., 2017, I, 983 ss.; ID., Intervento al seminario 341 ss.
di studi sul tema «Eccesso di potere giurisdizionale e diniego di giuris- (19) Si tratta di un argomento su cui mi sono ripetutamente fermato.
dizione dei giudici speciali al vaglio delle sezioni unite della Cassazio- Chi lo desiderasse ne può trovare alcuni spunti nel saggio Dodici anni
ne», inedito. dopo il codice del processo amministrativo, ripubblicato in Scritti di
(12) Quale appunto quella di difetto di giurisdizione che, per il suo giustizia amministrativa, cit., 63 ss.
riconoscimento costituzionale, «svolge una funzione di garanzia», (20) È la tesi seguìta dalla Corte costituzionale a partire dalla senten-
sicché «l'interpretazione deve seguire criteri di particolare rigore e di za n. 191 del 2006, Foro it., 2006, I, 1625.
aderenza alle ragioni testuali»: così A. TRAVI, La corte regolatrice, Sia chiaro che quanto osservato non impedisce di concludere, ma
cit. con motivazione differente, per la legittimità costituzionale dell'at-

IL FORO ITALIANO — 2018.


171 PARTE QUINTA 172

dubbi sulla conformità alla Costituzione della scelta di con- tata nella parte introduttiva: la giurisdizione esclusiva non
centrare la tutela innanzi al giudice amministrativo, non venne affatto introdotta nel 1907 con l'istituzione della V
convince, apparendo a chi scrive assai poco logico negare sezione, sibbene nel 1923, tramite un provvedimento l'anno
che il danneggiato faccia valere il diritto che nasce in pre- dopo ripreso dal t.u. delle leggi sul Consiglio di Stato.
senza di un danno ingiusto (e tale è quello che si accompa- In sintesi si afferma:
gna alla violazione di ogni situazione giuridica soggettiva a) se ex art. 111, 7° comma, Cost., è dato ricorso in Cas-
tutelata) in forza dell'art. 2043 c.c. (21). sazione per violazione di legge, «coerenza vuole che alla
Tale circostanza non esclude di per sé stessa la compatibi- stessa Cassazione venga assicurata l'esatta e uniforme inter-
lità con la Carta fondamentale di un'attribuzione sub specie pretazione della legge»;
di giurisdizione esclusiva, ma certo fa nascere il serio pro- b) in forza dell'art. 111, 7° comma, Cost., deve consen-

a
blema di due nomofilachie (22), potenzialmente diverse per tirsi alle parti di ricorrere in Cassazione per violazione di

to
fattispecie strutturalmente identiche (23). legge nei confronti delle sentenze del Consiglio di Sato che

en
Ma tutti questi problemi vanno affrontati sul piano della interessino diritti soggettivi, attraverso un'interpretazione
verifica della legittimità costituzionale delle scelte operate costituzionalmente orientata dell'art. 111, 8° comma, la cui

am
dal legislatore, non, e così veniamo ai profili più delicati qui formulazione letterale non può arrivare a giustificare l'eli-
sul tappeto, con lo stravolgimento dell'art. 111, 8° comma, minazione di una garanzia propria del «giusto processo»;

on
Cost. c) quanto detto deve valere almeno in presenza di viola-
zione dei principî del contraddittorio e dell'imparzialità e

O
M abb
6. - Tale sarebbe infatti il risultato se si convenisse su al- terzietà del giudice, non previsti dal testo originario dell'art.

M
cune proposizioni che si leggono negli scritti in cui si mani- 111, 8° comma, cit. ma ora entrati a far parte del significato

SI
festa la «vibrante» reazione da cui si è preso le mosse. costituzionale di «giurisdizione».
IO in
AS
Cominciando dal primo (24), il punto centrale (25) su cui
mi permetto di dissentire, nei limiti che subito indicherò, mi 8. - In senso contrario, tuttavia, osservo:
so

pare ravvisabile nel rilievo secondo cui, rottosi l'equilibrio — foriero o meno ciò di inconvenienti, la uniforme inter-
es

assicurato dagli art. 102 e 103 Cost., stante la dilatazione pretazione della legge è affidata ai meccanismi interni di
della giurisdizione esclusiva, il rimedio andrebbe trovato nel ogni giurisdizione con riguardo alle controversie a ciascuna
nc

prevedere la ricorribilità in Cassazione per violazione di di esse attribuite;


D

legge (art. 360, n. 3, c.p.c.) delle sentenze sui diritti del giu- — il ricorso in Cassazione per violazione di legge è pro-
co

dice amministrativo. prio quello che l'art. 111 Cost., 8° comma, piaccia o non
piaccia, vieta; se non piace, si lavori per eliminarlo tramite i
LA

O meglio: se si è in presenza di una proposta di modifica


IO olo

delle attuali norme costituzionali, la discussione è totalmen- meccanismi di revisione apprestati dall'ordinamento, ma
non si invochi, chiamandola interpretazione, l'abrogazione
C

te aperta.
c

ad opera del giudice, privo di qualsivoglia legittimazione, di


O sci

Ma il pericolo sta nel fatto che taluno vi potrebbe ravvisa-


LO

re l'auspicio per un'evoluzione in tal senso della giurispru- detto comma;


— sorprende non poco che si immagini che il principio
Fa

denza della Cassazione, al di là dell'odierno c.d. rifiuto del-


la giurisdizione, mentre in iure condito il rimedio va cercato del contraddittorio e quello dell'imparzialità e terzietà del
giudice, che da lungo tempo sono ritenuti consustanziali con
R

tra gli strumenti che consentono la verifica della legittimità


costituzionale delle leggi ordinarie. la giurisdizione (27), siano entrati nel tessuto costituzionale
solo (addirittura!) con la modifica dell'art. 111 cit., sì da di-
latare il concetto di «questione di giurisdizione».
7. - Più radicale è il dissenso con il secondo dei citati
In sintesi la tesi in esame richiede puramente e semplice-
saggi (26), in disparte la segnalazione di un errore non di
mente di sostituire in via esegetica la norma secondo cui il
poco conto nella ricostruzione della vicenda storica prospet-
ricorso contro le decisioni del Consiglio di Stato è ammesso
———————— «per i soli (28) motivi inerenti alla giurisdizione» con altra,
di segno opposto, in base alla quale verrebbe ammesso «per
tribuzione al giudice amministrativo dell'azione risarcitoria di cui si le violazioni di legge».
discute.
(21) Non credo infatti all'inquadramento di tale responsabilità in Non mi sembra il caso di indugiare oltre (29).
quella c.d. da contatto sociale (sulla quale, in termini critici, ora P.
TRIMARCHI, La responsabilità civile: atti illeciti, rischio, danno, Mila- 9. - Per concludere.
no, 2017, 55 ss.). Questo per i motivi che si leggono nel saggio citato La questione della composizione dell'organo che decide
alla nota precedente. Si tratta ovviamente di un tema sul quale in questa
sede sarebbe un fuor d'opera indugiare. le questioni di giurisdizione si è ravvivata negli ultimi tempi
(22) Che con riferimento ai problemi della nomofilachia, che contri- in quanto le sezioni unite, o se si vuole una parte della giu-
buisce alla salvaguardia del valore oggi troppo spesso ‘snobbato’ della risprudenza di tali sezioni, sia pure con oscillazioni, ha rite-
certezza del diritto (insiste particolarmente e convincentemente su que- nuto di estendere il perimetro della «questione di giurisdi-
sto profilo M. LUCIANI, op. loc. cit.), dovesse piuttosto valutarsi il
Memorandum con i suoi aspetti oggettivamente positivi convengono zione» al di là della definizione dei limiti esterni della stes-
Claudio Consolo, Vincenzo Cerulli Irelli, Massimo Luciani e Gaetano sa.
Silvestri (di cui tuttavia ovviamente non condivido la qualifica di «mito A ciò indotta da un'ipervalutazione del nuovo testo del-
illuministico» attribuita alla certezza del diritto). l'art. 111 Cost., all'esito di un duro confronto con il Consiglio
Tanto senza dimenticare, tuttavia, che la stessa unità e non unicità
della giurisdizione voluta dalla Costituzione postula l'esistenza fisiolo- ————————
gica di più nomofilachie, affidate dalla legge ai vertici della giurisdizio-
ne amministrativa e di quella contabile (così M. LUCIANI, op. loc. cit.). (27) Che l'art. 111 Cost. non introduca affatto novità su questi temi è
(23) Discorso completamente differente viene naturalmente svolto da rilevato da M. LUCIANI, op. cit., 100, ove vengono richiamate le nume-
chi ritiene del tutto errato rifarsi alle disposizioni del codice civile rose e risalenti pronunce della Corte costituzionale che tali principî già
giacché esisterebbe una responsabilità per danni di diritto pubblico retta affermavano vigenti sulla base del testo originario della Carta fonda-
da regole distinte: così ora, ad es., M. MAZZAMUTO, Le tecniche di at- mentale.
tuazione, cit., 10 ss. Non è tuttavia questa la sede in cui posso esporre (28) Nello stesso senso, C. CONSOLO, La base partecipativa, cit.
le ragioni che non mi consentono di condividere tale impostazione. (29) Non posso su questo, che è il punto centrale, non convenire con
(24) A. PROTO PISANI-G. SCARSELLI, La strana idea, cit. le osservazioni di F. PATRONI GRIFFI, op. cit., quando si duole di un'o-
(25) Come già accennato, non ritengo utile ritornare sui temi, che vi- perazione «che sembra obliterare il senso fatto palese del significato
ceversa Proto Pisani una volta di più segnala, della minor indipendenza, proprio dalle parole». Osservo ancora soltanto che proprio l'interpreta-
dovuta ai sistemi di nomina e al cumulo di funzioni del giudice ammi- zione rigorosa della Costituzione è il miglior presidio, per chi lo auspi-
nistrativo che verrebbe a «contaminare» la «purezza» delle sezioni uni- ca, del ruolo solitario della Cassazione nel definire le questioni di giu-
te. risdizione, mentre le attuali tendenze verso l'unità della giurisdizione
(26) A. CARRATTA-G. COSTANTINO-G. RUFFINI, Per la salvaguar- indirizzerebbero verso forme partecipative all'organo al vertice di tale,
dia, cit. eventualmente realizzata anche sotto il profilo strutturale, fusione.

IL FORO ITALIANO — 2018.


173 MONOGRAFIE E VARIETÀ 174

di Stato in tema di azione risarcitoria, che l'ha incoraggiata a Postilla


tratteggiare un nuovo concetto di «questione di giurisdizione»
sub specie di «rifiuto della giurisdizione» ovvero «verifica Contemporaneamente alle bozze delle presenti osserva-
delle forme in cui la stessa viene esercitata». zioni mi è pervenuto il numero di febbraio del Foro, la let-
Al punto che, con indubbia intrinseca contraddizione, si tura del quale mi ha consentito di prendere visione degli in-
assiste al rinvio della controversia allo stesso giudice di cui terventi di Antonio Lamorgese, Enrico Scoditti, Giovanni
si annulla, per un presunto difetto di giurisdizione, una sen- Amoroso, Aldo Travi, Sabino Cassese-Luisa Torchia, Anto-
tenza che non l'aveva affatto negata, richiamando preceden- nello Cosentino, Gaetano D'Auria, i nuovi rilievi di Andrea
ti nei quali il rinvio appariva giustificato dal fatto che il Proto Pisani, le considerazioni conclusive di Carlo Mario
Barone e Roberto Pardolesi.

a
Consiglio di Stato si era rifiutato di pronunciarsi ritenendosi
privo di giurisdizione. Le giuste esigenze della Rivista impediscono l'analisi

to
Non è questa in ogni caso la sede per insistere oltre su tali puntuale che tali interventi meriterebbero, ma almeno una

en
temi, pur ribadendo il convincimento, che trova ora un'e- breve postilla si impone per un elementare scrupolo di com-
splicita conferma nella sentenza n. 6 di quest'anno della pletezza, con particolare attenzione a quelli, in misura più o

am
Corte costituzionale, secondo cui non rifiuta la giurisdizione meno decisa, critici.
il giudice che rigetta una domanda per profili processuali in Solo per questa ragione non mi soffermerò sul contributo

on
una controversia che non nega affatto essere di propria spet- di Sabino Cassese e Luisa Torchia, mentre quello di Aldo
Travi si colloca, nella prima parte, sul diverso piano del-

O
tanza, salvo equiparare riconoscimento della giurisdizione

M abb
ed esame del merito della controversia, conclusione che nes- l'auspicio di una radicale riforma dell'attuale sistema costi-

M
suno naturalmente intende proporre. tuzionale in punto di giurisdizione, ma nella seconda, con lo

SI
Insomma, qualificata esattamente da molti anni (30) come scrupolo e la correttezza di metodo propria del vero studio-
IO in so, non manca di ribadire come un problema grave siano (o

AS
sentenza di rigetto nel merito la pronuncia che dichiari
meglio fossero, dopo la sentenza 6/18 del giudice delle leg-
so
inammissibile per mancata protezione in assoluto da parte
dell'ordinamento della situazione soggettiva prospettata dal- gi, cit.) le forzature della giurisprudenza della Cassazione
es

l'interessato, questione di giurisdizione nei confronti delle sulle questioni di giurisdizione, giurisprudenza non coerente
pronunce del Consiglio di Stato si ha allorquando detto giu- con l'art. 111, 8° comma, Cost., vicenda riconducibile al de-
nc

dice intenda occuparsi di una controversia spettante al giu- clino della «ragione giuridica» a fronte di una «libertà» del-
D

l'interpretazione che trova la sua giustificazione solo nel


co

dice ordinario o ad altro giudice speciale ovvero neghi erro-


U

neamente di doversene occupare, nonché nell'ipotesi di «fatto» che il giudice sulla giurisdizione è di ultima istanza
LA

(il self restraint al riguardo, di cui parla G. AMOROSO, Le


IO olo

estensione del sindacato a profili di merito al di fuori delle


ipotesi previste dalla legge (31). sezioni unite civili, ecc., 93, è per vero solo quantitativo).
C

Ribadisco poi che trovo poco proficuo per i critici della


c

Del resto è questo che ci dice ora la Corte costituzionale


giurisdizione amministrativa (mi riferisco in particolare al
O sci
LO

nella sentenza n. 6 di quest'anno, e con cui concludo queste


brevi note: non è consentito ricondurre al controllo sui limiti secondo intervento di A. PROTO PISANI nel dibattito: Chio-
sa, ecc., 69, ma anche ad A. LAMORGESE, Note, ecc., 83) in-
Fa

esterni della giurisdizione la censura di sentenze con le quali


il giudice amministrativo adotti una interpretazione di una sistere sulla presunta mancanza di indipendenza dei giudici
amministrativi, vuoi per la nomina governativa di una (limi-
R

norma processuale o sostanziale, tale da impedire la piena


conoscibilità della domanda. tata) parte degli stessi, vuoi per l'attività consultiva loro as-
segnata dall'art. 100 Cost., vuoi infine per gli incarichi ex-
traistituzionali ricoperti.
Ribadito infatti che il superamento di un concorso quale
ABSTRACT - On jurisdictional issues (in the light of a
condizione per l'ingresso in magistratura non è di per sé
recent Memorandum).
strumento maggiormente idoneo a garantire l'indipendenza
rispetto a una nomina a tempo indeterminato (altrimenti do-
The Memorandum presented by the high Courts to the vremmo concludere che la Corte suprema degli Stati uniti
President of the Republic underlines real problems and it non è indipendente dall'esecutivo e che neppure lo sono i
appears reductive to focus only on the proposal for integrat- giudici costituzionali italiani di nomina presidenziale), si
ing the composition of the Corte di cassazione when it rules tratta di critiche facilmente ribaltabili nei confronti dei giu-
on jurisdictional issues concerning the Consiglio di Stato or dici ordinari, come è stato agevole fare per S. CASSESE-L.
the Corte dei conti. After all, the implementation of such TORCHIA, La Costituzione, ecc., 107 s.
proposal, which draws on the experience of other countries, Ritorno invece sui profili più schiettamente giuridici, do-
may require the proceeding of constitutional review. How- po aver richiamato la circostanza che il problema di coordi-
ever, Article 111, paragraph 8, of the Constitution does not nare le varie nomofilachie (la cui pluralità è figlia dell'art.
allow the Corte di cassazione to extend its judicial review to 111, 8° comma, Cost.: lo riconosce nel suo equilibrato in-
the infringements of laws (violazione di legge) on the judg- tervento G. AMOROSO, Le sezioni unite, cit., 91) esiste e ri-
ments of the Consiglio di Stato when such judgments rule sulta aggravato, forse più ancora che dalla dilatazione delle
on subjective rights. materie di giurisdizione esclusiva, dalla traslazione delle
————————
questioni risarcitorie al giudice amministrativo (cfr. soprat-
tutto C. CONSOLO, Spiegazioni di diritto processuale civile,
(30) Sin dalla sentenza delle sezioni unite 15 giugno 1987, n. 5256, Torino, 2017, II, 556 ss.).
Foro it., 1987, I, 2015. E infatti non a caso proprio con riferimento a tale tipolo-
(31) Ipotesi negata da parte di molti autori, e così da E. FOLLIERI, P.
TANDA, A. CALDARERA e M. MAZZAMUTO negli scritti citati alle note gia di controversie si è assistito al tentativo delle sezioni
2 e 3. Ma le scelte metodologiche da me preferite, e del resto ora la unite di recuperare ambiti della giurisdizione civile pur in
sentenza della Corte costituzionale, obbligano a condividere la tesi tra- presenza di danni riconducibili a provvedimenti amministra-
dizionale sul punto, più volte condivisibilmente ribadita dalle sezioni tivi (ad es. Cass., sez. un., 5 aprile 2012, n. 5546, non mas-
unite, ad es. nella sentenza 5 ottobre 2015, n. 19787, Foro it., 2015, I,
3440. simata; 29 luglio 2013, n. 18190, Foro it., Rep. 2014, voce
Altri esempi sono ricordati nei miei scritti citati alla nota 8, cui ov- Giustizia amministrativa, n. 170; 30 settembre 2013, n.
viamente rinvio insieme ad un antico saggio dedicato, or sono cin- 22317, id., Rep. 2013, voce Responsabilità civile, n. 347),
quant’anni, all'art. 41, 2° comma, c.p.c., ripubblicato con qualche ulte- avendo talora riguardo alla tutela dell'affidamento insorto
riore osservazione in Scritti, cit. 143 ss. Il regolamento preventivo di
giurisdizione vedo ora in termini positivi richiamato da C. CONSOLO,
sulla base di provvedimenti illegittimi e, pertanto, successi-
op. cit., cosa che consente, se non erro, di rivalutare alcune riflessioni vamente annullati (Cass., sez. un., 4 aprile 2016, n. 6450,
contenute in quel saggio. id., Le banche dati, archivio Cassazione civile).
IL FORO ITALIANO — 2018.
175 PARTE QUINTA 176

Da questo punto di vista il Memorandum ha l'indubbio mini tecnici) «diritto alla salute» quanto la sua trasfigura-
merito di evidenziare l'esistenza del problema e di avanzare zione nel diritto alla tutela dell'ambiente.
una proposta, paradossalmente condivisa, nell'ambito di una Il punto critico è l'infelice formula dei «comportamenti
tesi a mio avviso, come dirò subito, nel complesso inaccet- riferibili anche mediatamente all'esercizio di un pubblico
tabile, da E. SCODITTI, Il mutamento costituzionale materia- potere»; a mio avviso l'alternativa è netta: o il comporta-
le, ecc., 89, e attentamente valutata da G. AMOROSO, op. mento è esecutivo di un provvedimento ovvero fuoriesce
cit., 94 s., nonché, direi, da A. COSENTINO, Brevi considera- dallo spettro di una giurisdizione amministrativa corretta-
zioni, ecc., 120 s., che tuttavia mostra di preferire «circuiti mente perimetrata.
di comune ricerca e crescita culturale» all'integrazione di Da ultimo la tesi di E. SCODITTI, Il mutamento costituzio-
singoli nel collegio giudicante, anche per difficoltà di ordine nale materiale, cit. (ove si riprendono idee espresse in Ri-

a
costituzionale. corribilità in Cassazione per violazione della legge delle

to
A questo proposito non ho motivo di rinnegare nella pre- sentenze del Consiglio di Stato su diritti soggettivi: una

en
sente Postilla il dubbio da me evidenziato circa la sufficien- questione aperta, id., 2014, V, 157), che muove da presup-
za per tale risultato di una legge ordinaria. Ciò, ribadisco, in posti già evidenziati nel titolo dell'intervento sui quali in

am
quanto non è dato prescindere dalla «regola fondamentale una postilla non è dato indugiare, come pure sulle certezze
che impone come primaria la considerazione testuale delle in ordine a diritti soggettivi direttamente riconosciuti dal

on
norme interpretande [anche se] di rango costituzionale» (ri- giudice estraendo dalla fonte costituzionale la norma relati-
prendo le parole di C.M. BARONE-R. PARDOLESI, Qualche va alle circostanze del caso concreto mediante il bilancia-

O
M abb
minimale considerazione, ecc., 135), profilo, come è eviden- mento fra principî, vicenda nella quale faccio fatica a non

M
te, che non mi vede su posizioni differenti rispetto a quanto ravvisare l'esercizio di poteri privi di legittimazione demo-

SI
scrive A. LAMORGESE, Note, cit., 82, del quale tuttavia ri- cratica, anzi di legittimazione tout court.
IO in
tengo non condivisibile la tesi secondo cui la Costituzione Ma veniamo al punto: la tesi, in estrema sintesi, propone

AS
avrebbe indicato quale strada da percorrere l'unità della giu- di abbinare nei confronti delle sentenze del Consiglio di Sta-
so

risdizione, ove intesa in termini che vanno oltre la funzione. to al rimedio ordinario ex art. 111, 8° comma, Cost. quello
es

Sulla base del postulato metodologico assunto esaminerò, straordinario ex art. 111, 7° comma, in quanto il giudice
a modo di conclusione, alcune tesi avanzate negli scritti solo amministrativo sarebbe giudice speciale, ai sensi di que-
nc

ora da me conosciuti. st'ultimo comma, quando conosce dei diritti soggettivi; in


D

Scrive nuovamente A. PROTO PISANI, Chiosa, cit., 70, an- tal caso pertanto sarebbe pienamente ammissibile il ricorso
co

che in nota (riprendendo il suo L'art. 113, 3° comma, Cost.: in Cassazione per violazione di legge, in linea con il nuovo
LA

una norma, troppo spesso dimenticata, fondamentale per la significato che ha assunto la questione di giurisdizione.
IO olo

tutela effettiva del cittadino contro atti della pubblica am- Ora sarebbe facile oggi limitarsi ad evidenziare in senso
C

ministrazione, in Foro it., 2015, V, 184 ss.), che detto com- contrario che la Corte costituzionale, a cui spetta tra l'altro
c

ma indica come via corretta da seguire in vista dell'effet- l'interpretazione delle norme costituzionali, ha sonoramente
O sci
LO

tività della tutela attribuire al giudice ordinario, dotandolo bocciato sia questa tesi, sia il fondamento della stessa rap-
del potere di annullare gli atti, le controversie che vedono presentato dal nuovo modo di intendere la questione di giu-
Fa

coinvolti sia veri e propri diritti sia poteri dell'amministra- risdizione.


zione. Tuttavia, anche se tale pronuncia mancasse, la tesi ora ri-
R

La tesi, condivisibile o meno in astratto, trascura che al 3° chiamata resterebbe inaccettabile, e non solo perché eleva a
comma dell'art. 113 è estraneo il problema dell'indivi- rimedio che si vorrebbe utilizzato in fattispecie nelle quali il
duazione del giudice, compito affidato all'art. 103, proprio ricorso in Cassazione sia già previsto, perdendo così il suo
per questo al centro del dibattito sul riparto di giurisdizione. significato da sempre attribuitogli di strumento di chiusura
Insomma una cosa è l'individuazione del giudice, altra quel- laddove altrimenti la Cassazione non potrebbe essere inter-
la della definizione dei suoi poteri. pellata (C. MANDRIOLI-A. CARRATTA, Diritto processuale
Circa l'«esplosione» della giurisdizione esclusiva mi li- civile, Torino, 2017, II, 541 ss.; F.P. LUISO, Diritto proces-
mito ad osservare che la sentenza 204/04 del giudice delle suale civile, Milano, 2017, 413 ss.; C. CONSOLO, Spiegazio-
leggi, cit., non dice affatto che la presenza dell'amministra- ni di diritto processuale civile, cit., 554 ss.). Ma, più banal-
zione come autorità impone tale giurisdizione, ma che costi- mente, per l'incompatibilità con il dato testuale (per non
tuisce il presupposto perché la materia vi possa essere ri- parlare del formante storico, costituzionale e giurispruden-
compresa. ziale, risalente a ben prima di Cass. 17 luglio 1973, n. 2078,
D'altro canto, sovente si trascura come l'elenco contenuto Foro it., Rep. 1973, voce cit., n. 616, come sembra ritenere
nell'art. 133 cod. proc. amm. risulti assai meno impressio- E. SCODITTI, Il mutamento, cit., 85) che delimita i confini
nante ove si consideri che la situazione soggettiva che col- del ricorso (unico) in Cassazione nei confronti delle senten-
loquia con gli atti esercizio del potere amministrativo è pro- ze del Consiglio di Stato.
prio l'interesse legittimo, sicché, al di là dell'oggi abbando- «Originalismo» vecchio stile? Arcaico giuspositivismo?
nata dalla dottrina teoria della degradazione dei diritti, l'esi- O invece rispetto del ruolo e del metodo dello studioso del
stenza di diritti soggettivi nelle controversie relative a prov- diritto? Non spetta a me rispondere all'interrogativo.
vedimenti in dette materie appare raramente ravvisabile,
come del resto più di un secolo di contenzioso pacificamen-
te affidato ai giudici amministrativi, anche prima di siffatta
«esplosione», testimonia (v., da ultimo, Cass., sez. un., 5
marzo 2018, n. 5097, id., Le banche dati, archivio cit., in
tema di notifica del vincolo archeologico).
Se infatti si approfondisce appena un poco l'argomento, si
constata come solo in presenza di attività autoritative rigi- ————————
damente vincolate le sezioni unite hanno rivendicato, e non
sempre, la giurisdizione del giudice ordinario, pacificamente
escludendola in presenza di poteri discrezionali dell'ammi-
nistrazione. Quanto ai c.d. diritti resistenti costituzional-
mente tutelati, fermo che i diritti fondamentali di libertà re-
stano ovviamente al di fuori di tali problemi, stante la ga-
ranzia loro assicurata da norme di natura penale, il dibattito
ha riguardato per lo più non tanto il (già discutibile in ter-
IL FORO ITALIANO — 2018.

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