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IL FORO

ISSN 0015-783X

ITALIANO FONDATO NELL’ANNO 1876 DA ENRICO SCIALO A

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ANNO CXLIII - N. 4 - APRILE 2018

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en
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Si segnalano all’attenzione dei lettori: orientamento della Cassazione in tema di criteri di determinazione

on
dell’assegno divorzile

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M abb
App. Catania, decr. 6 febbraio 2018, Trib. min. Reggio Calabria, decr.
■ Corte cost. 23 marzo 2018, n. 58 (I, 1073): tutela dell’ambiente e

M
31 ottobre 2017 e Trib. min. Genova, decr. 8 settembre 2017 (I, 1409) in
prosecuzione dell’attività produttiva di stabilimento industriale strate-
tema di adozione e di limitazione della responsabilità genitoriale

SI
gico nazionale (Ilva)
in ■ Cass., ord. 9-26 gennaio 2018, n. 3810, Soc. Calliope (II, 213), e 14 di-

AS
■ Corte cost. 2 marzo 2018, n. 41 (I, 1099) circa la sospensione della pe-
cembre 2017-15 gennaio 2018, n. 1412, Soc. doBank (II, 238): confisca an-
na detentiva
so
timafia e tutela del creditore di mafioso
■ Cass. 20 marzo 2018, n. 6963 (I, 1134) sull’accesso dell’adottato al-
es

le informazioni sui suoi congiunti biologici ■ Cass., sez. un., 21 dicembre 2017-22 febbraio 2018, n. 8770, Ma-
IO
riotti (II, 217): responsabilità a titolo di colpa lieve o colpa grave del
nc

■ Cass., ord. 20 marzo 2018, n. 6919 (I, 1145): immagini risalenti di per- professionista sanitario
D

sonaggio notorio e diritto all’oblio


co

■ Cass. 28 novembre 2017-12 gennaio 2018, n. 952, P., 21 novembre


U

■ Cass. 19 marzo 2018, n. 6776 (I, 1160), 7 marzo 2018, n. 5380 (I, 2017-16 gennaio 2018, n. 1822, Parodi, 3 ottobre 2017-15 gennaio
LA

1174), e 13 febbraio 2018, n. 3461 (I, 1217) circa la previdenza forense


lo

2018, n. 1422, Gambino, e 8 agosto-17 ottobre 2017, n. 47602, Di


Giorgio (II, 251) in tema di prova penale: documentazione bancaria,
co

■ Cass. 8 marzo 2018, n. 5513 (I, 1167): licenziamento collettivo e diri-


C

genti messaggi WhatsApp, fonoregistrazione


ci
LO

■ Cass., sez. un., 16 febbraio 2018, n. 3873 (I, 1200) circa la costruzione ■ Cass. 17 novembre 2017-28 febbraio 2018, n. 9072, Soc. Ficule Lucas
s

realizzata da un comproprietario sul fondo comune & C. (II, 275): accertamento della responsabilità amministrativa degli enti
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IO

nel caso di applicazione della particolare tenuità del fatto all’autore del rea-
■ Cass., ord. 2 febbraio 2018, n. 2606 (I, 1240): spettanza della pensione to
di reversibilità al coniuge anche se separato con addebito, indipendente-
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mente da un suo stato di bisogno ■ Cass. 18 gennaio-20 aprile 2017, n. 18968, F. (II, 279) sulla distin-
O

zione fra truffa e furto con mezzo fraudolento


■ Cass., ord. 1° febbraio 2018, n. 2480 (I, 1243): responsabilità da co-
se in custodia e condotta colposa del danneggiato ■ Cons. Stato, sez. IV, 28 febbraio 2018, n. 1229 (III, 189) circa la quali-
■ Cass., ord. 31 gennaio 2018, n. 2334 (I, 1259): responsabilità civile del fica di «rifiuto»
precettore e allievo maggiorenne ■ Cons. Stato, sez. IV, 5 febbraio 2018, nn. 707 e 706 (III, 210) in tema
■ Cass. 29 dicembre 2017, n. 31204 (I, 1292) circa la responsabilità di permesso di costruire: interesse a ricorrere; distanze legali
verso i creditori di amministratori e sindaci di società in liquidazione ■ Cons. sup. magistratura 5 luglio 2017 (III, 227): linee guida del Csm in
coatta amministrativa materia di esame preliminare delle impugnazioni e di sinteticità e chiarezza
■ Cass., sez. un., 22 settembre 2017, n. 22082 (I, 1333) sulla obbligazio- nella redazione dei provvedimenti
ne solidale del corresponsabile per sanzioni amministrative ■ Corte giust. 28 febbraio 2018, causa C-672/16 (IV, 177), e 22 febbraio
■ Cass., sez. un., 6 luglio 2017, n. 16692 (I, 1370): condono fiscale tom- 2018, causa C-396/16 (IV, 197) in tema di imposta sul valore aggiunto
bale e ulteriori poteri di accertamento dell’erario
■ Corte giust. 22 febbraio 2018, causa C-103/16 (IV, 206) circa la licen-
■ App. Napoli 22 febbraio 2018 (I, 1386) in contrasto col nuovo ziabilità di lavoratrice gestante in allattamento

nonché FORO NEWS


in www.foroitaliano.it

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Direzione, redazione e amministrazione: Società Editrice «IL FORO ITALIANO» - Via Pietro Cossa 41 - 00193 Roma
Tel. 06/3222992 - 3242027 - 3213606 - e-mail: info@ilforoitaliano.it
Spedizione in A.P.-45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Perugia; pubblicazione mensile; contiene inserto pubblicitario
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(Parte I: col. 1073 a 1448; Parte II: col. 213 a 284; Parte III: col. 185 a 240; Parte IV: col. 177 a 236; Parte V: col. 177 a 192)
Chiusura redazionale: 24 aprile 2018 - Finito di stampare: 30 aprile 2018
Hanno collaborato alla redazione di questo fascicolo:

Rossano Adorno — Marco Annecchino — Carlo Maria Barone — Alessandro Benni de Sena — Carlo
Bona — Simone Bonavita — Fernando Bonitatibus — Ettore Bucciante — Simone Calvigioni —
Leonardo Carbone — Giovanni Carmellino — Geremia Casaburi — Fabio Cittadini — Giorgio
Costantino — Domenico Dalfino — Giovanni D’Amico — Gaetano D’Auria — Luigi de Angelis —
Marta De Chiara — Giuseppe De Marzo — Lorella Di Carlo — Francesco Di Ciommo — Sergio Di

a
Paola — Jolanda Di Rosa — Pierluigi Di Stefano — Antonio Francesco Esposito — Massimo Fabiani

to
— Andrea Fanelli — Onofrio Fanelli — Vincenzo Ferrari — Giovanni Fiandaca — Dorotea Girardi —

en
Gianluca Grasso — Eugenia Italia — Annarita Laddomada — Paolo Laghezza — Ermanno La Marca

am
— Gioacchino La Rocca — Nicoletta Minafra — Lara Modica — Blerina Nazeraj — Giuseppe
Niccolini — Alessandro Palmieri — Giuseppe Paone — Vincenzo Paone — Giovanni Pascuzzi —

on
Angelina-Maria Perrino — Marco Pinardi — Domenico Piombo — Vito Poli — Andrea Proto Pisani —

O
Giancarlo Ricci — Roberto Romboli — Paolo Santarelli — Massimiliano Silvetti — Antonio Tizzano

M abb

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— Manuela Tola — Aldo Travi — Elena Travi — Nicola Vicino — Anna Viglione

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Michele Scialoja, direttore responsabile in
AS
Roberto Pardolesi, condirettore
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co

In conformità con i criteri di classificazione delle riviste giuridiche elaborati in sede universitaria:
U
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la redazione del Foro italiano, in continuità con la sua tradizione, effettua una rigorosa selezione qualita-
co

tiva dei lavori ritenuti meritevoli di pubblicazione. I contributi vengono ulteriormente sottoposti a veri-
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fica in forma biunivocamente anonima ad opera di studiosi, anche esterni alla redazione della rivista, di
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vasta esperienza e indiscussa serietà e indipendenza.


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Il Foro italiano
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già diretto da:


Nicola De Crescenzio, Ferdinando Mecacci, Enrico Scialoja (1876-1877)
Nicola De Crescenzio, Enrico Scialoja (1878-1889)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini (1890-1908)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini, Vincenzo Romano (1909-1912)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini (1913-1925)
Enrico Scialoja, Giunio Sabbatini, Luigi Busatti (1926)
Vittorio Scialoja, Giunio Sabbatini, Luigi Busatti (1927-1928)
Vittorio Scialoja, Luigi Busatti (1929-1933)
Luigi Busatti, Ugo Forti, Antonio Scialoja (1934-1938)
Luigi Busatti, Antonio Scialoja (1939-1943)
Luigi Busatti, Ugo Forti, Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli, Carlo Ottolenghi, Adolfo Parpagliolo (1944-46)
Ugo Forti, Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli, Carlo Ottolenghi, Adolfo Parpagliolo (1947-1950)
Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli (1951-1960)
Antonio Scialoja, Virgilio Andrioli, Giuseppe Branca (1961-1963)
Virgilio Andrioli, Giuseppe Branca, Carlo Scialoja (1964-1976)
Carlo Scialoja, Giuseppe Branca (1977-1982)
Carlo Scialoja (1983-1998)
Michele Scialoja (1999-2011)
Andrea Proto Pisani, Michele Scialoja, Maurizio Converso (2012-2013)
Carlo Maria Barone, Onofrio Fanelli, Roberto Pardolesi, Andrea Proto Pisani, Michele Scialoja (2014-2015)

direzione:
Carlo Maria Barone, Onofrio Fanelli, Roberto Pardolesi, Michele Scialoja

La Rivista è stampata su carta riciclata


come contributo alla difesa dell’ambiente
INDICE DELLE DECISIONI
(fascicolo 4 - aprile 2018)

Parte I Marsala decr. 3 gennaio 2018 col. 1436


Trento decr. 4 ottobre 2017 » 1440
CORTE COSTITUZIONALE Bari decr. 18 settembre 2017 » 1445
sent. 23 marzo 2018, n. 58 col. 1073 TRIBUNALI PER I MINORENNI

a
sent. 9 marzo 2018, n. 56 » 1081
sent. 8 marzo 2018, n. 52 » 1086 Reggio Calabria decr. 31 ottobre 2017 col. 1410

to
sent. 2 marzo 2018, n. 47 » 1091 Genova decr. 8 settembre 2017 » 1410

en
sent. 2 marzo 2018, n. 42 » 1096
sent. 2 marzo 2018, n. 41 » 1099

am
sent. 2 marzo 2018, n. 40 » 1105
sent. 1° marzo 2018, n. 38 » 1109 Parte II

on
ord. 16 febbraio 2018, n. 31 » 1114
sent. 30 gennaio 2018, n. 11 » 1116 CORTE DI CASSAZIONE

O
M abb
sent. 30 gennaio 2018, n. 10 » 1119 sez. V ord. 9-26 gennaio 2018,

M
n. 3810, Soc. Calliope col. 213
CORTE DI CASSAZIONE

SI
sez. un. 21 dicembre 2017 - 22 febbraio 2018,
sez. lav. 21 marzo 2018, n. 6988 IO incol. 1128 n. 8770, Mariotti » 217

AS
sez. I 20 marzo 2018, n. 6963 » 1134 sez. V 14 dicembre 2017 - 15 gennaio 2018,
so

sez. lav. 20 marzo 2018, n. 6930 » 1142 n. 1412, Soc. doBank » 238
sez. I ord. 20 marzo 2018, n. 6919 » 1145
es

sez. V 5 dicembre 2017 - 16 febbraio 2018,


sez. lav. 19 marzo 2018, n. 6776 » 1160 n. 7763, M. » 246
nc

sez. lav. 8 marzo 2018, n. 5513 » 1167 sez. II 28 novembre 2017 - 12 gennaio 2018,
sez. lav. 7 marzo 2018, n. 5380 » 1174
D

n. 952, P. » 251
co

sez. VI ord. 6 marzo 2018, n. 5329 » 1178


U

sez. V 21 novembre 2017 - 16 gennaio 2018,


sez. I 6 marzo 2018, n. 5256 » 1181
n. 1822, Parodi » 252
LA
IO olo

sez. lav. 1° marzo 2018, n. 4884 » 1128


sez. III 17 novembre 2017 - 28 febbraio 2018,
sez. I ord. 28 febbraio 2018, n. 4771 » 1185
C

sez. II ord. 22 febbraio 2018, n. 4324 » 1196 n. 9072, Soc. Ficule Lucas & C. » 275
c

sez. VI 3 ottobre 2017 - 15 gennaio 2018,


O sci

sez. un. 16 febbraio 2018, n. 3873 » 1200


LO

sez. lav. 13 febbraio 2018, n. 3461 » 1217 n. 1422, Gambino » 252


sez. III ord. 13 febbraio 2018, n. 3403 » 1225 sez. feriale 8 agosto - 17 ottobre 2017,
Fa

sez. VI ord. 12 febbraio 2018, n. 3296 » 1230 n. 47602, Di Giorgio » 252


sez. VI ord. 9 febbraio 2018, n. 3239 » 1233 sez. V 18 gennaio - 20 aprile 2017,
R

sez. I 2 febbraio 2018, n. 2623 » 1237 n. 18968, F. » 279


sez. lav. ord. 2 febbraio 2018, n. 2606 » 1240
sez. III ord. 1° febbraio 2018, n. 2480 » 1243
sez. II ord. 31 gennaio 2018, n. 2417 » 1257 Parte III
sez. III ord. 31 gennaio 2018, n. 2334 » 1259
sez. III ord. 31 gennaio 2018, n. 2328 » 1270 CONSIGLIO DI STATO
sez. I 25 gennaio 2018, n. 1895 » 1275
sez. I 18 gennaio 2018, n. 1182 » 1275 sez. IV 9 marzo 2018, n. 1509 col. 185
sez. un. 16 gennaio 2018, n. 898 » 1283 sez. IV 28 febbraio 2018, n. 1229 » 189
sez. I 29 dicembre 2017, n. 31204 » 1292 ad. plen. 23 febbraio 2018, n. 1 » 193
sez. lav. 19 dicembre 2017, n. 30428 » 1308 sez. VI 20 febbraio 2018, n. 1085 » 207
sez. I 12 dicembre 2017, n. 29792 » 1312 sez. IV 5 febbraio 2018, n. 707 » 210
sez. III ord. 21 novembre 2017, n. 27545 » 1319 sez. IV 5 febbraio 2018, n. 706 » 211
sez. un. 22 settembre 2017, n. 22082 » 1333 sez. VI 29 gennaio 2018, n. 617 » 220
sez. III 26 luglio 2017, n. 18392 » 1348
sez. II ord. 24 luglio 2017, n. 18202 » 1356 CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
sez. VI ord. 10 luglio 2017, n. 17021 » 1361
sez. un. 6 luglio 2017, n. 16692 » 1370 del. 5 luglio 2017 col. 227
sez. II 20 giugno 2017, n. 15240 » 1378
sez. III 5 maggio 2017, n. 10910 » 1382
Parte IV
CORTI D’APPELLO
CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA
Napoli 22 febbraio 2018 col. 1386
Catania decr. 6 febbraio 2018 » 1409 sent. 28 febbraio 2018, causa C-672/16 col. 177
sent. 27 febbraio 2018, causa C-64/16 » 189
TRIBUNALI sent. 22 febbraio 2018, causa C-396/16 » 197
Torre Annunziata 26 febbraio 2018 col. 1431 sent. 22 febbraio 2018, causa C-103/16 » 206
Mantova ord. 26 gennaio 2018 » 1434 sent. 25 ottobre 2017, causa C-106/16 » 222

IILL FFORO
ORO IITALIANO — 2018.
TALIANO — 2018 — 32.
HEADER
INDICE ANALITICO
(fascicolo 4 - aprile 2018)

Articoli, note, osservazioni Adozione internazionale — Provvedimento straniero — Adozione


piena da parte di persona non coniugata — Efficacia in Italia (Trib.
GEREMIA CASABURI — Privilegia ne inroganto. La Cas- min. Genova, decr. 8 settembre 2017). I, 1410.
sazione/legislatore riconosce e insieme limita il diritto
alle origini nei confronti delle sorelle e dei fratelli bio- Agenzia (contratto di) e agente di commercio
logici (Nota a Cass. 20 marzo 2018, n. 6963) ................. I, 1141 V. Lavoro (rapporto di).
ROBERTO PARDOLESI - SIMONE BONAVITA — Diritto Ambiente (tutela dell’)

a
all’oblio e buio a mezzogiorno (Nota a Cass., ord. 20 Stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale — Beni og-
marzo 2018, n. 6919)...................................................... I, 1151

to
getto di sequestro preventivo — Prosecuzione dell’attività produttiva e
GEREMIA CASABURI — La Cassazione sulla rilevabilità di impresa — Condizioni — Incostituzionalità (Corte cost. 23 marzo

en
d’ufficio della nullità del marchio (Osservaz. a Cass., 2018, n. 58). I, 1073.
ord. 28 febbraio 2018, n. 4771) ....................................... I, 1191

am
Appello civile
CARLO BONA — Accessione, comunione e Verwirkung Domicilio eletto in primo grado — Variazione — Atto diretto alla
(Nota a Cass. 16 febbraio 2018, n. 3873) ........................ I, 1214

on
controparte — Validità — Fattispecie (Cass., ord. 24 luglio 2017, n.
LEONARDO CARBONE — Autonomia normativa delle 18202). I, 1356.

O
M abb
casse previdenziali categoriali: limiti ed ambito di ope-
Assicurazione (contratto di)

M
ratività (Nota a Cass. 13 febbraio 2018, n. 3461) ............ I, 1221
Ente gestore di assicurazione sociale — Surrogazione nei confronti
PAOLO LAGHEZZA — Un manuale giudiziale sulla re-

SI
del terzo responsabile — Indennità giornaliera — Spese di cura (Cass.,
sponsabilità da cose in custodia (Nota a Cass., ord. 1°
IO in ord. 12 febbraio 2018, n. 3296). I, 1230.

AS
febbraio 2018, n. 2480) .................................................. I, 1254
so
LARA MODICA — Il volto crudele, ma autentico, del Avvocato
formalismo «informativo» (Nota a Cass. 16 gennaio Previdenza — Avvocato cittadino di paese dell’Unione europea —
es

2018, n. 898) .................................................................. I, 1283 Iscrizione all’albo degli avvocati italiani ed all’albo del paese di pro-
venienza e correlata cassa di previdenza — Prevalente esercizio
nc

GIOACCHINO LA ROCCA — «Interessi contrapposti» e


dell’attività in Italia — Obbligo di iscrizione alla cassa forense (Cass.
«conseguenze opportunistiche» nella sentenza delle se-
D

19 marzo 2018, n. 6776). I, 1160.


co

zioni unite sulla sottoscrizione del contratto (Nota a


U

Previdenza — Avvocato cittadino di paese dell’Unione europea —


Cass. 16 gennaio 2018, n. 898) ....................................... I, 1289
Iscrizione all’albo degli avvocati italiani ed all’albo del paese di pro-
LA
IO olo

ANNA VIGLIONE — Sulla rinuncia agli atti esecutivi in venienza e correlata cassa di previdenza — Obbligo della comunica-
caso di pagamento del debito (Nota a Cass., ord. 21 no- zione reddituale (id.). I, 1160.
C

vembre 2017, n. 27545) .................................................. I, 1328


c

Pensione — Determinazione — Accertamento fiscale con adesione


O sci

— Maggior reddito professionale — Irrilevanza (Cass. 7 marzo 2018,


LO

GIOVANNI D’AMICO — La prova del nesso di causalità


«materiale» e il rischio della c.d. «causa ignota» nella n. 5380). I, 1174.
Fa

responsabilità medica (Nota a Cass. 26 luglio 2017, n. Pensioni — Rivalutazione — Autonomia normativa della cassa fo-
18392) ........................................................................... I, 1348 rense (Cass. 13 febbraio 2018, n. 3461). I, 1217 (con nota di L. CAR-
BONE).
R

DOROTEA GIRARDI — Brevi osservazioni in tema di so-


spensione necessaria del processo e legittimazione del Beni culturali, paesaggistici e ambientali
coerede a disporre pro quota di un bene ereditario (Nota Autorizzazione paesaggistica del comune — Potere di annullamento
a Cass., ord. 10 luglio 2017, n. 17021) ............................ I, 1365 della soprintendenza — Condizioni e limiti (Cons. Stato, sez. VI, 20
ROBERTO PARDOLESI — Cumulo e no (di indennizzo e febbraio 2018, n. 1085). III, 207.
risarcimento): la versione del Consiglio di Stato (Osser-
vaz. a Cons. Stato, ad. plen., 23 febbraio 2018, n. 1) ....... III, 205 Campania
V. Regione.
ELENA TRAVI — Vicinitas e interesse a ricorrere (Nota
a Cons. Stato, sez. IV, 5 febbraio 2018, n. 707) ............... III, 216 Cassazione civile
GIOVANNI PASCUZZI — Lingue, linguaggi e costruzione Ricorso — Sindacato sulla motivazione — Limiti (Cass. 12 dicem-
della conoscenza (Nota a Cons. Stato, sez. VI, 29 gen- bre 2017, n. 29792). I, 1312.
naio 2018, n. 617) .......................................................... III, 223 V. Successione ereditaria.
GIANLUCA GRASSO — Buone prassi, linee guida e modelli Cause di estinzione del reato e della pena, in genere
organizzativi per una maggiore efficienza della giurisdi- Condotte riparatorie — Applicazione in sede di legittimità — Con-
zione: il Csm e il nuovo volto dell’organizzazione giudi- dizioni (Cass. 5 dicembre 2017 - 16 febbraio 2018, n. 7763, M.). II,
ziaria (Osservaz. a Cons. sup. magistratura 5 luglio 2017) . III, 238 246.
MARCO PINARDI — Trasformazione transfrontaliera:
Circolazione stradale
una sentenza rivoluzionaria? (Nota a Corte giust. 25 ot-
Sosta — Divieto — Segnaletica verticale e orizzontale — Visibilità
tobre 2017, causa C-106/16) ........................................... IV, 232
(Cass., ord. 31 gennaio 2018, n. 2417). I, 1257.
GIUSEPPE DE MARZO — La disciplina delle impugnazio-
ni nel processo penale dopo il d.leg. n. 11 del 2018 ........ V, 177 Consiglio di Stato e tribunali amministrativi
Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa — Sostitu-
FRANCESCO DI CIOMMO — MiFID 2, d.leg. n. 129 del
zione di componente togato — Elezioni suppletive — Incostituzionali-
2017 e prestazione fuori sede dell’attività di consulenza
tà (Corte cost. 30 gennaio 2018, n. 10). I, 1119.
in materia di investimenti finanziari da parte di consu-
lenti autonomi e società di consulenza ............................ V, 183 Consorzi per il coordinamento della produzione e degli scambi
Società consortile per azioni — Obbligo di nuovi conferimenti in
caso di perdite — Introduzione nello statuto — Deliberazione unanime
Giurisprudenza (Cass. 2 febbraio 2018, n. 2623). I, 1237.
(in neretto le voci del Repertorio del Foro italiano)
Contratti bancari
Conto corrente bancario — Conto aperto — Ripetizione dell’inde-
Adozione e affidamento
bito — Rideterminazione del saldo — Inammissibilità (Trib. Torre
Adottato ultraventicinquenne — Diritto alle origini — Fratelli e so-
Annunziata 26 febbraio 2018). I, 1431.
relle biologiche — Generalità — Accesso — Limiti — Interpello
(Cass. 20 marzo 2018, n. 6963). I, 1134 (con nota di G. CASABURI). Contratto in genere, atto e negozio giuridico
Minore — Affidatari — Procedimento di adozione — Qualità di Iscrizione alla scuola materna — Revoca prima delle lezioni — Pa-
parte — Continuità affettiva — Tutela — Limiti — Fattispecie (App. gamento dell’intera retta annuale — Presunzione di vessatorietà (Cass.
Catania, decr. 6 febbraio 2018). I, 1409. 5 maggio 2017, n. 10910). I, 1382.
IL FORO ITALIANO — 2018.
HEADER
Costituzione della Repubblica Intermediazione e consulenza finanziaria
V. Ambiente (tutela dell’) — Consiglio di Stato e tribunali ammini- F. DI CIOMMO, MiFID 2, d.leg. n. 129 del 2017 e prestazione fuori
strativi — Esecuzione penale — Friuli-Venezia Giulia — Impiegato sede dell’attività di consulenza in materia di investimenti finanziari da
degli enti locali — Regione — Revisione in materia penale — Sanità parte di consulenti autonomi e società di consulenza. V, 183.
pubblica e sanitari — Sardegna — Trasporti e autoservizi. Contratto di investimento — Forma ad substantiam — Servizi di
investimento — Estensione dei requisiti formali — Esclusione (Cass.
Diritti politici e civili 16 gennaio 2018, n. 898). I, 1283 (con note di L. MODICA e di G. LA
Diritto alla ragionevole durata del processo — Processo esecutivo ROCCA).
— Periodo di sospensione per pendenza di causa di opposizione — Contratto di investimento — Forma ad substantiam — Sottoscrizio-
Computabilità — Esclusione (Cass., ord. 22 febbraio 2018, n. 4324). I, ne dell’intermediario — Necessità — Esclusione (id.). I, 1283 (con
1196. note di L. MODICA e di G. LA ROCCA).
Divisione

a
Istruzione pubblica
Divisione parziale — Forma scritta ad substantiam — Sottoscrizio- Università — Corsi di laurea magistrale e dottorato di ricerca — At-

to
ni contenute in documenti diversi (Cass., ord. 10 luglio 2017, n. tivazione generalizzata ed esclusiva in lingua straniera — Illegittimità

en
17021). I, 1361 (con nota di D. GIRARDI). (Cons. Stato, sez. VI, 29 gennaio 2018, n. 617). III, 220 (con nota di
Edilizia e urbanistica G. PASCUZZI).

am
Distanze legali — Inosservanza — Permesso di costruire — Illegit- Lavoro (rapporto di)
timità (Cons. Stato, sez. IV, 5 febbraio 2018, n. 706). III, 211. Addetto all’autotrasporto — Subordinazione — Esclusione — Rap-

on
V. Giustizia amministrativa. porto di agenzia — Configurabilità (Cass. 21 marzo 2018, n. 6988). I,

O
Esecuzione forzata in genere 1128.

M abb
Procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento — Rapporto di agenzia — Esclusione — Subordinazione — Configu-

M
Piano del consumatore — Istanza di nomina del professionista — So- rabilità (Cass. 1° marzo 2018, n. 4884). I, 1128.

SI
spensione della procedura esecutiva da parte del giudice del- Selezione di personale mediante società specializzata — Offerta al
IO in
l’esecuzione — Esclusione (Trib. Marsala, decr. 3 gennaio 2018). I, pubblico — Esclusione — Diritto all’assunzione — Insussistenza

AS
1436. (Cass. 20 marzo 2018, n. 6930). I, 1142.
so
Dirigenti — Licenziamento collettivo — Garanzie procedimentali
Esecuzione forzata per obbligazioni pecuniarie — Inapplicabilità — Conseguenze (Cass. 8 marzo 2018, n. 5513). I,
es

Espropriazione immobiliare — Pagamento del debito — Liberazio- 1167.


ne del bene dal vincolo esecutivo — Consenso del creditore — Obbli- V. Unione europea.
nc

go — Rinuncia agli atti — Termine (Cass., ord. 21 novembre 2017, n.


D

27545). I, 1319 (con nota di A. VIGLIONE). Matrimonio, convivenze, unioni civili e famiglia di fatto
co

Divorzio — Assegno divorzile — Attribuzione — Criteri — Fatti-


U

Esecuzione penale specie (App. Napoli 22 febbraio 2018). I, 1386.


LA
IO olo

Sospensione della pena detentiva — Applicabilità alle pene non su-


periori a tre anni — Incostituzionalità (Corte cost. 2 marzo 2018, n. Miniera e cava
C

41). I, 1099. V. Regione.


c
O sci

Misure di prevenzione
LO

Fallimento
Concordato preventivo — Piano attestato di risanamento — Riparti- Mafia — Confisca — Tutela del creditore — Cessione del credito
Fa

zione dell’attivo (Cass. 25 gennaio 2018, n. 1895). I, 1275. — Rimessione alle sezioni unite (Cass., ord. 9-26 gennaio 2018, n.
Concordato preventivo — Accordi di ristrutturazione dei debiti — 3810, Soc. Calliope). II, 213.
Ripartizione dell’attivo (Cass. 18 gennaio 2018, n. 1182). I, 1275. Mafia — Confisca — Tutela del creditore — Disciplina applicabile
R

(Cass. 14 dicembre 2017 - 15 gennaio 2018, n. 1412, Soc. doBank). II,


Friuli-Venezia Giulia 238 (con osservaz. di S. CALVIGIONI).
Pubblico impiego — «Patto generazionale» — Personale in procinto Mafia — Confisca — Tutela del creditore — Strumentalità del cre-
di essere collocato a riposo — Riduzione dell’orario di lavoro — Con- dito all’attività illecita — Onere della prova (id.). II, 238 (con osser-
tributi riferiti alla prestazione a tempo pieno — Incostituzionalità vaz. di S. CALVIGIONI).
(Corte cost. 1° marzo 2018, n. 38). I, 1109.
Pubblico impiego — Contratti di lavoro a tempo determinato — Ri- Monopolio (generi di)
soluzione di diritto in caso di dissesto o situazione deficitaria del- Prodotti da fumo — Rivendite — Distanza minima — Computo
l’amministrazione — Questione di costituzionalità — Abrogazione (Cons. Stato, sez. IV, 9 marzo 2018, n. 1509). III, 185.
della norma impugnata — Cessata materia del contendere (id.). I, Obbligazioni in genere
1109. Obbligazioni solidali — Consulenza tecnica d’ufficio nel giudizio di
Furto divisione ereditaria — Spese — Ripartizione tra i condividenti (Cass.,
Furto con mezzo fraudolento — Truffa — Distinzione — Fattispe- ord. 9 febbraio 2018, n. 3239). I, 1233.
cie (Cass. 18 gennaio - 20 aprile 2017, n. 18968, F.). II, 279 (con os- Omicidio e lesioni personali colpose
servaz. di A. FANELLI). Attività medico-chirurgica — Responsabilità a titolo di colpa lieve
Giustizia amministrativa o colpa grave (Cass. 21 dicembre 2017 - 22 febbraio 2018, n. 8770,
Permesso di costruire — Impugnazione — Interesse a ricorrere — Mariotti). II, 217 (con osservaz. di A. PALMIERI).
Fattispecie (Cons. Stato, sez. IV, 5 febbraio 2018, n. 707). III, 210 Ordinamento giudiziario
(con nota di E. TRAVI). Consiglio superiore della magistratura — Esame preliminare delle
Impiegato degli enti locali impugnazioni — Modalità stilistiche di redazione dei provvedimenti
Servizio prestato come vice pretore reggente — Facoltà di riscatto — Linee guida (Cons. sup. magistratura 5 luglio 2017). III, 227 (con
— Esclusione — Incostituzionalità (Corte cost. 30 gennaio 2018, n. osservaz. di G. GRASSO).
11). I, 1116. V. Unione europea.

Impiegato dello Stato e pubblico in genere Persona fisica e diritti della personalità
Infermità dipendente da causa di servizio — Equo indennizzo — Diffusione di immagini relative a episodio risalente — Diritto
all’oblio — Notorietà del soggetto rappresentato — Illiceità — Pre-
Responsabilità del datore di lavoro pubblico — Cumulo — Esclusione
supposti (Cass., ord. 20 marzo 2018, n. 6919). I, 1145 (con nota di R.
(Cons. Stato, ad. plen., 23 febbraio 2018, n. 1). III, 193 (con osservaz.
PARDOLESI-S. BONAVITA).
di R. PARDOLESI).
Prescrizione e decadenza
Impugnazioni penali in genere
V. Società.
G. DE MARZO, La disciplina delle impugnazioni nel processo pena-
le dopo il d.leg. n. 11 del 2018. V, 177. Previdenza e assistenza sociale
Pensione di reversibilità — Coniuge separato per colpa o con adde-
Infortuni sul lavoro e malattie professionali
bito — Spettanza (Cass., ord. 2 febbraio 2018, n. 2606). I, 1240.
Premio Inail — Sistema di calcolo (Cass. 19 dicembre 2017, n.
30428). I, 1308. Procedimento civile
V. Assicurazione (contratto di). Sospensione necessaria — Rapporto di pregiudizialità — Nozione
IL FORO ITALIANO — 2018.
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(Cass., ord. 10 luglio 2017, n. 17021). I, 1361 (con nota di D. GIRAR- da parte delle regioni — Inadempienza — Nomina di un commissario
DI). da parte del ministro della salute — Questione infondata di costituzio-
Soppressione di Equitalia s.p.a. — Conseguenze (Trib. Mantova, nalità (Corte cost. 9 marzo 2018, n. 56). I, 1081.
ord. 26 gennaio 2018). I, 1434. Struttura sanitaria accreditata — Prestazioni erogate — Pretesa cre-
ditoria — Superamento del tetto di spesa — Fatto impeditivo — Onere
Professioni intellettuali della prova (Cass., ord. 13 febbraio 2018, n. 3403). I, 1225.
Struttura sanitaria — Inadempimento di prestazione assistenziale — Rifiuti — Cessazione della qualifica di rifiuto «caso per caso» — Ma-
Onere della prova (Cass. 26 luglio 2017, n. 18392). I, 1348 (con nota teria riservata in via esclusiva allo Stato — Competenza delle regioni —
di G. D’AMICO). Esclusione (Cons. Stato, sez. IV, 28 febbraio 2018, n. 1229). III, 189.
Proprietà V. Omicidio e lesioni personali colpose.
Costruzione realizzata da un comproprietario sul fondo comune — Sanzioni amministrative e depenalizzazione
Accessione — Applicabilità (Cass. 16 febbraio 2018, n. 3873). I, 1200

a
Corresponsabile — Obbligazione solidale — Autonomia — Estin-
(con nota di C. BONA). zione dell’obbligazione principale — Conseguenze (Cass. 22 settem-

to
Costruzione realizzata da un comproprietario sul fondo comune — bre 2017, n. 22082). I, 1333 (con osservaz. di G. PAONE).

en
Ius tollendi degli altri comproprietari — Limiti (id.). I, 1200 (con nota
di C. BONA). Sardegna

am
Costruzione realizzata da un comproprietario sul fondo comune — Personale dipendente del centro Hydrocontrol e della Sigma-Invest
Diritto del costruttore all’indennità — Condizioni (id.). I, 1200 (con — Passaggio nei ruoli regionali — Incostituzionalità (Corte cost. 2
nota di C. BONA). marzo 2018, n. 40). I, 1105.

on
Proprietà industriale Segreti (reati contro la inviolabilità dei)

O
M abb
Marchio — Nullità — Rilevabilità d’ufficio — Esclusione (Cass., ord. Rivelazione di corrispondenza — Produzione in giudizio — Reato

M
28 febbraio 2018, n. 4771). I, 1185 (con osservaz. di G. CASABURI). — Fattispecie (Cass. 28 novembre 2017 - 12 gennaio 2018, n. 952,
P.). II, 251 (con osservaz. di N. MINAFRA).

SI
Prova penale in genere
IO in
Messaggi WhatsApp — Utilizzabilità (Cass. 21 novembre 2017 - 16 Sequestro penale

AS
gennaio 2018, n. 1822, Parodi). II, 252 (con osservaz. di N. MINA- V. Ambiente (tutela dell’).
so
FRA).
Fonoregistrazione — Utilizzabilità (Cass. 3 ottobre 2017 - 15 gen- Società
es

naio 2018, n. 1422, Gambino, e 8 agosto - 17 ottobre 2017, n. 47602, Società per azioni — Amministratori e sindaci — Responsabilità
Di Giorgio). II, 252 (con osservaz. di N. MINAFRA). verso i creditori — Prescrizione — Decorrenza (Cass. 29 dicembre
nc

2017, n. 31204). I, 1292 (con osservaz. di E. LA MARCA).


D

Regione in genere e regioni a statuto ordinario Società per azioni — Amministratori privi di delega e sindaci —
co

Campania — Coltivazione di cave — Contributi — Questioni inam- Responsabilità verso i creditori — Doveri di vigilanza e controllo
missibili di costituzionalità (Corte cost. 8 marzo 2018, n. 52). I, 1086. (id.). I, 1292 (con osservaz. di E. LA MARCA).
LA
IO olo

Società per azioni — Assemblea — Rinvio — Richiesta — Sindacabi-


Responsabilità amministrativa e patrimoniale di persone giuridi- lità per abuso del diritto (Cass. 12 dicembre 2017, n. 29792). I, 1312.
C

che, società, associazioni


c

V. Unione europea.
Autore del reato — Particolare tenuità del fatto — Responsabilità
O sci
LO

della persona giuridica — Accertamento (Cass. 17 novembre 2017 - Sovraindebitamento (procedimento per la composizione di crisi da)
28 febbraio 2018, n. 9072, Soc. Ficule Lucas & C.). II, 275. Piano del cosumatore — Termine (Trib. Bari, decr. 18 settembre
Fa

2017). I, 1445.
Responsabilità civile V. Esecuzione forzata in genere.
Danni da cose in custodia — Guardrail — Condotta colposa del
R

danneggiato — Fattispecie (Cass., ord. 1° febbraio 2018, n. 2480). I, Successione ereditaria


1243 (con nota di P. LAGHEZZA). Atti negoziali del testatore — Impugnativa — Carenza di legittima-
Danni da cose in custodia — Fortuito oggettivo — Imprevedibilità e zione quale esecutore testamentario — Sentenza della Corte di cassa-
inevitabilità — Condotta del danneggiato — Nesso di causalità — In- zione — Omessa considerazione della domanda proposta in veste di
terruzione (id.). I, 1243 (con nota di P. LAGHEZZA). erede — Ricorso per revocazione — Inammissibilità (Cass., ord. 6
Danni da cose in custodia — Condotta del danneggiato — Rilevan- marzo 2018, n. 5329). I, 1178.
za (id.). I, 1243 (con nota di P. LAGHEZZA). Legato modale — Vincolo perpetuo di destinazione — Nullità —
Precettori e maestri d’arte — Culpa in vigilando — Allievi maggio- Fattispecie (Cass. 20 giugno 2017, n. 15240). I, 1378.
renni — Fattispecie (Cass., ord. 31 gennaio 2018, n. 2334). I, 1259
Trascrizione e conservatorie dei registri immobiliari
(con osservaz. di J. DI ROSA).
Sistema tavolare — Atto notarile di rinuncia alla comproprietà su
Danni da cose in custodia — Grata nel marciapiede — Copertura di
bene immobile — Estavolazione della proprietà del rinunciante — In-
cavedio condominiale — Soggetti responsabili (Cass., ord. 31 gennaio
tavolazione in favore degli altri comproprietari (Trib. Trento, decr. 4
2018, n. 2328). I, 1270.
ottobre 2017). I, 1440 (con osservaz. di C. BONA).
Responsabilità contabile e amministrativa
Trasporti e autoservizi
Consiglio superiore della magistratura — Obbligo di resa del conto
Trasporto di merci su strada — Trasporti nazionali per conto terzi
giudiziale — Conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato — Estin-
— Tariffa minima — Questione infondata di costituzionalità (Corte
zione (Corte cost., ord. 16 febbraio 2018, n. 31). I, 1114.
cost. 2 marzo 2018, n. 47). I, 1091.
Responsabilità genitoriale e diritti e doveri del figlio Tributi in genere
Procedimento de potestate — Minore — Parte necessaria — Rap- Condono fiscale tombale — Crediti da agevolazioni — Potere di ac-
presentanza processuale — Tutore o curatore speciale — Fattispecie certamento dell’amministrazione (Cass. 6 luglio 2017, n. 16692). I,
(Cass. 6 marzo 2018, n. 5256). I, 1181. 1370.
Padre aderente alla ‘ndrangheta — Responsabilità genitoriale —
Decadenza — Recupero genitoriale — Misure (Trib. min. Reggio Ca- Truffa
labria, decr. 31 ottobre 2017). I, 1410. V. Furto.
Revisione in materia penale Unione europea
Revisione per contrasto di giudicati — Esclusione per le circostanze Imposta sul valore aggiunto — Operazioni soggette a imposta —
aggravanti — Questione inammissibile di costituzionalità (Corte cost. Immobile non utilizzato — Tentativi del soggetto passivo di darlo in
2 marzo 2018, n. 42). I, 1096. locazione — Detrazione dell’imposta — Obbligo di rettifica — Esclu-
sione (Corte giust. 28 febbraio 2018, causa C-672/16). IV, 177.
Revocazione (giudizio di) Riduzione delle retribuzioni — Indipendenza dei giudici — Misure
V. Successione ereditaria. di austerità — Giustificatezza (Corte giust. 27 febbraio 2018, causa C-
Riscossione delle imposte e delle entrate dello Stato e degli enti 64/16). IV, 189.
pubblici Imposta sul valore aggiunto — Riduzione delle obbligazioni deri-
V. Procedimento civile. vante dall’omologazione di un concordato — Mutamento degli ele-
menti utili per l’importo della detrazione (Corte giust. 22 febbraio
Sanità pubblica e sanitari 2018, causa C-396/16). IV, 197.
Istituti zooprofilattici sperimentali — Procedimento di costituzione Imposta sul valore aggiunto — Riduzione delle obbligazioni deri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
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vante dall’omologazione di un concordato — Operazione totalmente o Lavoratrice gestante, puerpera o in periodo di allattamento — Li-
parzialmente non pagata — Esclusione (id.). IV, 197. cenziamento collettivo — Mancata previsione di disposizioni di favore
Imposta sul valore aggiunto — Riduzione delle obbligazioni deri- — Compatibilità col diritto unionale (id.). IV, 206.
vante dall’omologazione di un concordato — Esercizio della facoltà Libertà di stabilimento — Società — Trasformazione transfrontalie-
rimessa agli Stati membri — Necessità di previsione di un obbligo di ra — Trasferimento della sede legale senza trasferimento della sede
rettifica — Esclusione (id.). IV, 197. effettiva (Corte giust. 25 ottobre 2017, causa C-106/16). IV, 222 (con
Lavoratrice gestante — Licenziamento collettivo — Ammissibilità nota di M. PINARDI).
(Corte giust. 22 febbraio 2018, causa C-103/16). IV, 206. Libertà di stabilimento — Società — Trasformazione transfrontalie-
Lavoratrice gestante — Licenziamento collettivo — Criteri oggetti- ra — Trasferimento della sede legale senza trasferimento della sede
vi — Sufficienza (id.). IV, 206. effettiva — Condizioni — Liquidazione — Restrizione (id.). IV, 222
Lavoratrice gestante, puerpera o in periodo di allattamento — Li- (con nota di M. PINARDI).
cenziamento — Mancanza di divieto preventivo — Incompatibilità col Valore aggiunto (imposta sul)

a
diritto unionale (id.). IV, 206. V. Unione europea.

to
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R

IL FORO ITALIANO — 2018.


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Rubriche legislative

A B

Provvedimenti normativi Disegni di legge


di recente pubblicazione ( ) di recente presentazione ( )

1. - Decreto legislativo 16 marzo 2018, n. 29, disposizioni inte- Cause di non punibilità

a
grative e correttive al decreto legislativo 12 maggio 2016, n. 93, re- 1. - Modifiche all’articolo 52 del codice penale in materia di le-
cante riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il po- gittima difesa

to
tenziamento della funzione del bilancio di cassa, in attuazione La Russa (FdI)

en
dell’articolo 42, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 S199
(Gazzetta ufficiale, 6 aprile 2018, n. 80). Senato. Da assegnare.

am
[N.d.r.: Modifica l’articolo 52 c.p.].
2. - Decreto-legge 10 aprile 2018, n. 30, misure urgenti per assi-
curare la continuità delle funzioni dell’Autorità di regolazione per 2. - Modifiche all’articolo 52 del codice penale in materia di le-

on
energia, reti e ambiente (Gazzetta ufficiale, 10 aprile 2018, n. 83). gittima difesa

O
Meloni (FdI)

M abb
3. - Decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34, testo unico in mate- S308

M
ria di foreste e filiere forestali (Gazzetta ufficiale, 20 aprile 2018, n. Senato. Da assegnare.

SI
92). [N.d.r.: Modifica l’articolo 52 c.p.].
IO in
AS
4. - Decreto Ministero dell’interno 17 gennaio 2018, n. 35, re- Cittadinanza
so
golamento recante composizione e modalità di funzionamento 3. - Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove
dell’Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti norme sulla cittadinanza
es

degli amministratori locali, ai sensi dell’articolo 6 della legge 3 lu- Grasso (Misto)
glio 2017, n. 105 (Gazzetta ufficiale, 20 aprile 2018, n. 92). S70
nc

Senato. Da assegnare.
D
co

Elezioni
U

4. - Disposizioni in materia di contrasto alla corruzione elettorale


LA
IO olo

e di tutela della segretezza del voto


Buccarella (Misto)
C

S224
c

Senato. Da assegnare.
O sci
LO

Giudizio abbreviato
Fa

5. - Modifiche agli articoli 438 e 442 del codice di procedura pe-


nale. Inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la
R

pena dell’ergastolo
Molteni (Lega)
C392
Camera. Da assegnare.
[N.d.r.: Modifica gli articoli 438 e 442 c.p.p.].
Misure cautelari personali
6. - Modifiche agli articoli 380, 381 e 383 del codice di procedu-
ra penale, in materia di arresto in flagranza per il delitto di viola-
zione di domicilio
C126
Cirielli (FdI)
Camera. Da assegnare.
[N.d.r.: Modifica gli articoli 380, 381 e 383 c.p.p.].
Violazione di domicilio, della vita privata e di sistemi informa-
tici o telematici
7. - Modifiche all’articolo 614 del codice penale in materia di
violazione di domicilio
Ginetti (PD)
S234
Senato. Da assegnare.
[N.d.r.: Modifica l’articolo 614 c.p.].
________
( ) I. - La rassegna segnala, nell’ordine, la voce del Repertorio del
Foro italiano attinente alla materia trattata dal disegno di legge, il nu-
mero di rassegna assegnato dai curatori (progressivo per la legislatura
in corso), il titolo del disegno stesso, l’indicazione del proponente o del
primo firmatario nonché del gruppo di appartenenza (riferito al momen-
to in cui l’iniziativa è stata assunta), l’indicazione del numero che esso
reca in ciascun ramo del parlamento, lo stato di avanzamento dell’iter
legislativo.
La presente rassegna copre il periodo dal 23 marzo al 10 aprile 2018
(con l’integrazione dei riferimenti alla Gazzetta ufficiale intervenuti in
data successiva).
________ II. - Per ulteriori informazioni cfr.:
<http://www.senato.it/lavori/index.htm>,
( ) I. - Aggiornamento alla Gazzetta ufficiale del 23 aprile 2018, n. <http://www.camera.it/altresezionism/8382/oggiallacamera.asp>,
94. <http://www.governo.it/rapportiparlamento.it>.
II. - A cura di Antonio Francesco Esposito. III. - A cura di Maurizio Converso e Antonio Francesco Esposito.

IL FORO ITALIANO — 2018.


1073 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1074

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 23 marzo 2018, n. co, agli uffici dell'Asl e dell'Inail competenti per territorio
58 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 28 marzo 2018, n. per le rispettive attività di vigilanza e controllo, che devono
13); Pres. LATTANZI, Est. CARTABIA; S.R. e altri; interv. garantire un costante monitoraggio delle aree di produzione
Pres. cons. ministri. Ord. Trib. Taranto 14 luglio 2015 oggetto di sequestro, anche mediante lo svolgimento di ispe-
(G.U., 1a s.s., n. 20 del 2017). zioni dirette a verificare l'attuazione delle misure ed attività
aggiuntive previste nel piano. Le amministrazioni provvedo-
Ambiente (tutela dell') — Stabilimenti industriali di inte- no alle attività previste dal presente comma nell'ambito delle
resse strategico nazionale — Beni oggetto di sequestro competenze istituzionalmente attribuite, con le risorse previ-
preventivo — Prosecuzione dell'attività produttiva e di ste a legislazione vigente»; al 5° comma che: «[l]e disposi-
impresa — Condizioni — Incostituzionalità (Cost., art. zioni del presente articolo si applicano anche ai provvedi-

a
2, 3, 4, 32, 35, 41, 112; y d.l. 3 dicembre 2012 n. 207, di- menti di sequestro già adottati alla data di entrata in vigore

to
sposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e dei del presente decreto e i termini di cui al 2° e 3° comma de-
livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti indu- corrono dalla medesima data».

en
striali di interesse strategico nazionale, art. 1; y l. 24 di- Il giudice a quo ritiene che la diposizione impugnata violi
cembre 2012 n. 231, conversione in legge, con modifica-

am
una pluralità di parametri costituzionali e, segnatamente, gli
zioni, del d.l. 3 dicembre 2012 n. 207, art. 1; y d.l. 27 giu- art. 2, 3, 4, 32, 1° comma, 35, 1° comma, 41, 2° comma, e
gno 2015 n. 83, misure urgenti in materia fallimentare, ci-

on
112 Cost.
vile e processuale civile e di organizzazione e funziona- Più precisamente, l'art. 2 Cost. sarebbe violato in quanto la

O
mento dell'amministrazione giudiziaria, art. 1, 21 octies; y

M abb
norma impugnata consentirebbe l'esercizio dell'attività d'im-
d.l. 4 luglio 2015 n. 92, misure urgenti in materia di rifiuti

M
presa pur in presenza di impianti pericolosi per la vita o l'in-
e di autorizzazione integrata ambientale, nonché per l'e-

SI
columità umana, e così comprometterebbe diritti fondamenta-
sercizio dell'attività d'impresa di stabilimenti industriali di
IO in li della persona definiti «inviolabili» dalla stessa Carta costi-

AS
interesse strategico nazionale, art. 3; y l. 6 agosto 2015 n. tuzionale.
so
132, conversione in legge, con modificazioni, del d.l. 27
Non sarebbe rispettato il principio di eguaglianza di cui
giugno 2015 n. 83).
all'art. 3 Cost., in quanto il legislatore riserverebbe alle im-
es

Sono incostituzionali gli art. 3 d.l. 4 luglio 2015 n. 92 e 1, 2° prese di interesse strategico nazionale un ingiustificato privi-
nc

comma, e 21 octies l. 6 agosto 2015 n. 132, nella parte in legio nell'adeguamento agli standard di sicurezza rispetto agli
altri operatori economici, esponendo altresì i lavoratori di tali
D

cui prevedono che la prosecuzione dell'attività d'impresa


co

è subordinata esclusivamente alla predisposizione unilate- aziende a fattori di rischio più elevato.
U

rale, entro trenta giorni, di un «piano», anche provvisorio, Sarebbero violati anche gli art. 4 e 35, 1° comma, Cost., in
LA
IO olo

ad opera della stessa parte privata colpita dal sequestro quanto il diritto al lavoro presuppone condizioni di sicurezza
dell'autorità giudiziaria, senza alcuna forma di partecipa- nell'esecuzione della prestazione, che la normativa censurata
C
c

zione di altri soggetti pubblici o privati, in totale assenza non assicurerebbe.


O sci
LO

della richiesta di misure immediate e tempestive atte a ri- Anche l'art. 32, 1° comma, Cost., sarebbe inciso, in quanto
muovere prontamente la situazione di pericolo per l'inco- la disciplina in esame metterebbe in pericolo la vita e l'inco-
Fa

lumità dei lavoratori e di riferimento a specifiche disposi- lumità individuale del cittadino-lavoratore, senza operare al-
zioni delle leggi in materia di sicurezza sul lavoro o ad al- cun ragionevole bilanciamento con altri diritti coinvolti.
R

tri modelli organizzativi e di prevenzione. (1) Ancora, la prosecuzione dell'attività d'impresa in un im-
pianto che espone i lavoratori a pericolo di vita, consentita
dalla disposizione impugnata alla sola condizione che l'a-
Diritto. — 1. - Con ordinanza del 14 luglio 2015 (r.o. n. 67 zienda predisponga un progetto per la messa in sicurezza del-
del 2017), trasmessa a questa corte con le formalità richieste le aree interessate, non rispetterebbe il principio costituziona-
il successivo 7 febbraio 2017, il giudice per le indagini preli- le di cui all'art. 41 Cost., che esige che l'attività economica
minari del Tribunale ordinario di Taranto dubita della legitti- privata si svolga in modo da non recare danno alla sicurezza,
mità costituzionale dell'art. 3 d.l. 4 luglio 2015 n. 92 (misure alla libertà e alla dignità umana.
urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata am- Infine, la prosecuzione dell'attività di impresa determine-
bientale, nonché per l'esercizio dell'attività d'impresa di sta- rebbe il perpetuarsi di una situazione penalmente rilevante —
bilimenti industriali di interesse strategico nazionale). quanto meno ai sensi dell'art. 437 c.p. e, in caso di incidenti,
L'art. 3 impugnato prevede, al 1° comma, che: «[a]l fine degli art. 589 e 590 c.p. — compromettendo così il principio
di garantire il necessario bilanciamento tra le esigenze di di obbligatorietà dell'azione penale di cui all'art. 112 Cost.,
continuità dell'attività produttiva, di salvaguardia del- che deve ritenersi operante non solo nel potere-dovere di re-
l'occupazione, della sicurezza sul luogo di lavoro, della salu- pressione dei reati, ma anche in quello di prevenzione dei
te e dell'ambiente salubre, nonché delle finalità di giustizia, medesimi, quale si esplica nell'adozione di misure cautelari
l'esercizio dell'attività di impresa degli stabilimenti di inte- reali di carattere preventivo.
resse strategico nazionale non è impedito dal provvedimento 2. - In via preliminare occorre osservare che il presidente
di sequestro, come già previsto dall'art. 1, 4° comma, d.l. 3 del consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall'avvoca-
dicembre 2012 n. 207, convertito, con modificazioni, dalla l. tura generale dello Stato, è intervenuto nel giudizio e ha ec-
24 dicembre 2012 n. 231, quando lo stesso si riferisca ad ipo- cepito l'inammissibilità delle questioni sollevate per «soprav-
tesi di reato inerenti alla sicurezza dei lavoratori»; al 2° venuta carenza di interesse», determinata dall'abrogazione
comma che: «[t]enuto conto della rilevanza degli interessi in della disposizione censurata.
comparazione, nell'ipotesi di cui al 1° comma, l'attività 2.1. - Per valutare l'eccezione di inammissibilità occorre
d'impresa non può protrarsi per un periodo di tempo superio- ricostruire l'anomalo intreccio di interventi normativi che ha
re a dodici mesi dall'adozione del provvedimento di seque- interessato la disposizione oggetto del presente giudizio.
stro»; al 3° comma che: «[p]er la prosecuzione dell'attività A tal proposito si deve in primo luogo osservare che, prima
degli stabilimenti di cui al 1° comma, senza soluzione di della scadenza del termine per la conversione del d.l. n. 92 del
continuità, l'impresa deve predisporre, nel termine perento- 2015, contenente la disposizione in esame, è sopraggiunta la
rio di trenta giorni dall'adozione del provvedimento di se- l. 6 agosto 2015 n. 132 (conversione in legge, con modifica-
questro, un piano recante misure e attività aggiuntive, anche zioni, del d.l. 27 giugno 2015 n. 83, recante misure urgenti in
di tipo provvisorio, per la tutela della sicurezza sui luoghi di materia fallimentare, civile e processuale civile e di organiz-
lavoro, riferite all'impianto oggetto del provvedimento di se- zazione e funzionamento dell'amministrazione giudiziaria),
questro. L'avvenuta predisposizione del piano è comunicata che è legge di conversione di altro decreto legge: con una
all'autorità giudiziaria procedente»; al 4° comma che: «[i]l prima disposizione (art. 1, 2° comma), essa ha abrogato il
piano è trasmesso al comando provinciale dei vigili del fuo- censurato art. 3 d.l. n. 92 del 2015 e contestualmente previsto
IL FORO ITALIANO — 2018.
1075 PARTE PRIMA 1076

una clausola di salvezza per gli effetti giuridici nel frattempo ti della norma nell'ordinamento al momento del giudizio.
prodottisi; nello stesso tempo, con l'art. 21 octies, ha reintro- All'epoca si trattava di un caso di reiterazione di decreti legge
dotto la previsione abrogata, nella sua letterale identità. dopo la scadenza del termine per la conversione, con salvezza
Dunque, la l. n. 132 del 2015 ha formalmente abrogato e degli effetti pregressi, secondo una prassi che sarebbe stata di
simultaneamente salvaguardato e riprodotto il precetto nor- lì a poco censurata dalla corte stessa con sentenza n. 360 del
mativo contenuto nell'impugnato art. 3 d.l. n. 92 del 2015. 1996 (ibid., 3269). Pertanto, con la sentenza n. 84 del 1996,
La norma introdotta dalla disposizione impugnata ha, per- cit., la corte si pronunciò sulla disposizione che sanava gli ef-
tanto, continuato ininterrottamente a esplicare effetti nel- fetti del decreto legge non convertito.
l'ordinamento, dalla entrata in vigore del decreto legge impu- Nel caso che questa corte è chiamata oggi a giudicare, in-
gnato fino ad oggi, assicurando una copertura legislativa al vece, la disposizione originaria è stata solo apparentemente

a
protrarsi dell'attività d'impresa nello stabilimento Ilva di Ta- abrogata prima della scadenza del termine di conversione,

to
ranto, compresa quella dell'altoforno, nonostante l'intervenu- con una disposizione che contemporaneamente faceva altresì

en
to sequestro. salvi gli effetti giuridici nel frattempo prodottisi e, dunque,
2.2. - Non è, quindi, fondata l'eccezione di inammissibilità prima che l'originario decreto legge impugnato decadesse con

am
prospettata dall'avvocatura generale dello Stato per soprav- effetti retroattivi divenendo inapplicabile nel giudizio a quo.
venuta carenza di interesse, dato che la norma oggetto del Inoltre, diversamente da altri casi, la norma in apparenza

on
presente giudizio è rimasta nell'ordinamento senza variazioni abrogata, in realtà, è stata nel contempo trasfusa in altra di-
di contenuto e senza soluzione di continuità, pur sotto la spe- sposizione di quella medesima legge che ne disponeva l'a-

O
M abb
cie di diversi precetti legislativi concatenati fra loro. brogazione. L'iter seguìto dal legislatore è dunque tortuoso e

M
Questa corte ha già affermato che «la norma contenuta in del tutto anomalo: non si tratta, infatti, né di una semplice

SI
un atto avente forza di legge vigente al momento in cui l'esi- mancata conversione, né di una reale abrogazione e neppure
IO in
stenza della norma stessa è rilevante ai fini di una utile inve- di un'abrogazione con successiva diversa regolamentazione.

AS
stitura della corte, ma non più in vigore nel momento in cui Nella specie, sotto l'apparenza di un'abrogazione, la succes-
so

essa rende la sua pronunzia, continua ad essere oggetto dello sione di disposizioni legislative dissimula (attraverso un uso
scrutinio alla corte stessa demandato quando quella medesima improprio della legge di conversione) una effettiva continuità
es

norma permanga tuttora nell'ordinamento — con riferimento di contenuti normativi che, traendo origine dalla disposizione
nc

allo stesso spazio temporale rilevante per il giudizio — per- iniziale «abrogata», permangono grazie alla sanatoria e si
protraggono nel tempo in virtù dell'articolo che li riproduce.
D

ché riprodotta nella sua espressione testuale o comunque nella


co

sua identità precettiva essenziale, da altra disposizione suc- In tale quadro normativo, la norma oggetto del giudizio vive
U

cessiva» (sentenza n. 84 del 1996, Foro it., 1996, I, 1113). In nell'ordinamento in forza di un'inscindibile combinazione di
LA
IO olo

tale occasione, la corte ha inteso sottolineare «la funzione disposizioni strettamente interconnesse tra loro. Pertanto, il
servente e strumentale della disposizione rispetto alla norma», giudizio di costituzionalità non potrà che investire tutte le di-
C
c

specificando che «è la immutata persistenza di quest'ultima sposizioni considerate in combinazione tra loro: vale a dire
O sci
LO

nell'ordinamento ad assicurare la perdurante ammissibilità l'art. 3 d.l. n. 92 del 2015 e gli art. 1, 2° comma, e 21 octies l.
del giudizio di costituzionalità» (sentenza n. 84 del 1996, n. 132 del 2015.
Fa

cit.). 3. - Nel merito la questione è fondata.


Nel caso ora in esame, la tecnica normativa — a seguito 3.1. - La disposizione impugnata prevede che «l'esercizio
R

della quale, dopo che è stata sollevata questione di legittimità dell'attività di impresa degli stabilimenti di interesse strategi-
costituzionale, è stata solo apparentemente abrogata la dispo- co nazionale non è impedito dal provvedimento di sequestro
sizione contenente la norma in giudizio (la quale, infatti, ri- [...] quando lo stesso di riferisca ad ipotesi di reato inerenti al-
compariva in un'altra disposizione del medesimo atto legis- la sicurezza dei lavoratori» (art. 3, 1° comma). Essa è stata
lativo) e sono stati fatti salvi gli effetti pregressi prima ancora adottata al dichiarato fine di «garantire il necessario bilan-
che scadesse il termine per la conversione del decreto legge ciamento tra le esigenze di continuità dell'attività produttiva,
originario che la conteneva — reca pregiudizio alla chiarezza di salvaguardia dell'occupazione, della sicurezza sul luogo di
delle leggi e alla intelligibilità dell'ordinamento, in conse- lavoro, della salute e dell'ambiente salubre, nonché delle fina-
guenza dell'uso del tutto anomalo della legge di conversione. lità di giustizia» (art. 3, 1° comma) e intende porsi in linea di
Ai fini della valutazione sull'ammissibilità della questione continuità con la precedente normativa in materia di esercizio
sollevata deve osservarsi che l'effetto finale è stato quello di dell'attività di impresa in stabilimenti industriali di interesse
assicurare, pur nel succedersi delle disposizioni, una piena strategico nazionale, contenuta nel d.l. 3 dicembre 2012 n.
continuità normativa della disciplina oggetto dei dubbi di le- 207 (disposizioni urgenti a tutela della salute, dell'ambiente e
gittimità costituzionale. Pertanto, in una tale evenienza, il dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti indu-
susseguirsi delle disposizioni non fa venir meno la perdurante striali di interesse strategico nazionale), convertito, con modi-
rilevanza della questione di legittimità costituzionale solleva- ficazioni, dalla l. 24 dicembre 2012 n. 231. Tale normativa,
ta e non ne pregiudica l'esame nel merito da parte di questa esplicitamente richiamata nell'incipit della disposizione in
corte. Diversamente, si consentirebbe al legislatore di dila- esame, è stata oggetto della decisione di questa corte n. 85 del
zionare, ostacolare o addirittura impedire il giudizio di questa 2013 (id., 2014, I, 441) ed è alla luce dei principî ivi stabiliti
corte, in contrasto con il principio di economia dei giudizi che l'odierna questione di legittimità costituzionale deve es-
(sentenza n. 84 del 1996, cit.) e a scapito della pienezza, tem- sere esaminata.
pestività ed effettività del sindacato di costituzionalità delle In tale pronuncia questa corte ha affermato che «è conside-
leggi, compromettendo in modo inaccettabile la tutela di dirit- rata lecita la continuazione dell'attività produttiva di aziende
ti fondamentali, specie se connessi, come nel caso in esame, sottoposte a sequestro, a condizione che vengano osservate
alla tutela della vita. [...] le regole che limitano, circoscrivono e indirizzano la pro-
2.3. - Posto che, come affermato dalla medesima sentenza secuzione dell'attività stessa» secondo un percorso di risana-
n. 84 del 1996, cit. (e da ultimo ribadito dalla sentenza n. 44 mento — delineato nella specie dalla nuova autorizzazione
del 2018), la Corte costituzionale «giudica su norme, ma pro- integrata ambientale — ispirato al bilanciamento tra tutti i
nuncia su disposizioni», occorre ora chiarire quali siano le di- beni e i diritti costituzionalmente protetti, tra cui il diritto alla
sposizioni sulle quali si riverberano gli esiti del sindacato di salute, il diritto all'ambiente salubre e il diritto al lavoro.
costituzionalità, alla luce della particolare sequenza di inter- Non può infatti ritenersi astrattamente precluso al legislato-
venti legislativi che hanno riguardato la norma in giudizio. re di intervenire per salvaguardare la continuità produttiva in
Sotto questo profilo, il caso odierno si differenzia da quello settori strategici per l'economia nazionale e per garantire i
giudicato con la citata sentenza n. 84 del 1996. Allora la corte correlati livelli di occupazione, prevedendo che sequestri pre-
ritenne che la questione potesse essere «trasferita», seppure ventivi disposti dall'autorità giudiziaria nel corso di processi
«in senso figurato», sulla disposizione che veicolava gli effet- penali non impediscano la prosecuzione dell'attività d'impre-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1077 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1078

sa; ma ciò può farsi solo attraverso un ragionevole ed equili- attuate dall'impresa, così da renderne ambigua e indetermina-
brato bilanciamento dei valori costituzionali in gioco. ta l'effettiva possibilità di incidenza (art. 3, 4° comma).
Per essere tale, il bilanciamento deve essere condotto senza 3.3. - Considerate queste caratteristiche della norma censu-
consentire «l'illimitata espansione di uno dei diritti, che di- rata, appare chiaro che, a differenza di quanto avvenuto nel
verrebbe ‘tiranno’ nei confronti delle altre situazioni giuridi- 2012, il legislatore ha finito col privilegiare in modo eccessi-
che costituzionalmente riconosciute e protette, che costitui- vo l'interesse alla prosecuzione dell'attività produttiva, tra-
scono, nel loro insieme, espressione della dignità della perso- scurando del tutto le esigenze di diritti costituzionali inviola-
na» (sent. n. 85 del 2013, cit.). Il bilanciamento deve, perciò, bili legati alla tutela della salute e della vita stessa (art. 2 e 32
rispondere a criteri di proporzionalità e di ragionevolezza, in Cost.), cui deve ritenersi inscindibilmente connesso il diritto
modo tale da non consentire né la prevalenza assoluta di uno al lavoro in ambiente sicuro e non pericoloso (art. 4 e 35

a
dei valori coinvolti, né il sacrificio totale di alcuno di loro, in Cost.).

to
modo che sia sempre garantita una tutela unitaria, sistemica e Il sacrificio di tali fondamentali valori tutelati dalla Costi-

en
non frammentata di tutti gli interessi costituzionali implicati tuzione porta a ritenere che la normativa impugnata non ri-
(sentenze n. 63 del 2016, id., 2017, I, 1451, e n. 264 del 2012, spetti i limiti che la Costituzione impone all'attività d'impre-

am
id., 2013, I, 22). sa, la quale, ai sensi dell'art. 41 Cost., si deve esplicare sem-
Nel caso allora in giudizio, questa corte, con la citata sen- pre in modo da non recare danno alla sicurezza, alla libertà,

on
tenza n. 85 del 2013, rigettò la questione di legittimità costi- alla dignità umana. Rimuovere prontamente i fattori di peri-
tuzionale, ritenendo che il legislatore avesse effettuato un ra- colo per la salute, l'incolumità e la vita dei lavoratori costitui-

O
M abb
gionevole e proporzionato bilanciamento predisponendo la sce infatti condizione minima e indispensabile perché l'attivi-

M
disciplina di cui al citato art. 1, 4° comma, d.l. n. 207 del tà produttiva si svolga in armonia con i principî costituziona-
li, sempre attenti anzitutto alle esigenze basilari della persona.

SI
2012. In quella ipotesi, infatti, la prosecuzione dell'attività
IO in
d'impresa era condizionata all'osservanza di specifici limiti, In proposito questa corte ha del resto già avuto occasione

AS
disposti in provvedimenti amministrativi relativi all'autoriz- di affermare che l'art. 41 Cost. deve essere interpretato nel
so

zazione integrata ambientale, e assistita dalla garanzia di una senso che esso «limita espressamente la tutela dell'iniziativa
economica privata quando questa ponga in pericolo la ‘sicu-
es

specifica disciplina di controllo e sanzionatoria.


rezza’ del lavoratore» (sentenza n. 405 del 1999, id., Rep.
3.2. - Nel caso oggi portato all'esame di questa corte, inve-
nc

1999, voce Infortuni sul lavoro, n. 124). Così come è costante


ce, il legislatore non ha rispettato l'esigenza di bilanciare in la giurisprudenza costituzionale nel ribadire che anche le
D

modo ragionevole e proporzionato tutti gli interessi costitu-


co

norme costituzionali di cui agli art. 32 e 41 Cost. impongono


U

zionali rilevanti, incorrendo in un vizio di illegittimità costi- ai datori di lavoro la massima attenzione per la protezione
LA

tuzionale per non aver tenuto in adeguata considerazione le


IO olo

della salute e dell'integrità fisica dei lavoratori (sentenza n.


esigenze di tutela della salute, sicurezza e incolumità dei la- 399 del 1996, id., 1997, I, 3124).
C

voratori, a fronte di situazioni che espongono questi ultimi a


c

4. - Considerato assorbito ogni ulteriore profilo e chiarite


rischio della stessa vita.
O sci

quali siano le disposizioni sulle quali si riverberano gli esiti


LO

Infatti, nella normativa in giudizio, la prosecuzione del- del sindacato di costituzionalità per le ragioni esposte al pre-
l'attività d'impresa è subordinata esclusivamente alla predi-
Fa

cedente punto 2.3, si deve dichiarare l'illegittimità costituzio-


sposizione unilaterale di un «piano» ad opera della stessa par- nale dell'art. 3 d.l. n. 92 del 2015 e degli art. 1, 2° comma, e
te privata colpita dal sequestro dell'autorità giudiziaria, senza
R

21 octies l. n. 132 del 2015.


alcuna forma di partecipazione di altri soggetti pubblici o pri- Visti gli art. 26, 2° comma, l. 11 marzo 1953 n. 87 e 9, 1°
vati. comma, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Cor-
Il legislatore concede un termine di trenta giorni per la pre- te costituzionale.
disposizione del piano, il quale peraltro può anche essere Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit-
provvisorio: dunque, manca del tutto la richiesta di misure timità costituzionale dell'art. 3 d.l. 4 luglio 2015 n. 92 (misu-
immediate e tempestive atte a rimuovere prontamente la si- re urgenti in materia di rifiuti e di autorizzazione integrata
tuazione di pericolo per l'incolumità dei lavoratori. Tale ambientale, nonché per l'esercizio dell'attività d'impresa di
mancanza è tanto più grave in considerazione del fatto che stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale) e de-
durante la pendenza del termine è espressamente consentita la gli art. 1, 2° comma, e 21 octies, l. 6 agosto 2015 n. 132
prosecuzione dell'attività d'impresa «senza soluzione di con- (conversione in legge, con modificazioni, del d.l. 27 giugno
tinuità», sicché anche gli impianti sottoposti a sequestro pre- 2015 n. 83, recante misure urgenti in materia fallimentare, ci-
ventivo possono continuare ad operare senza modifiche in at- vile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento
tesa della predisposizione del piano e, quindi, senza che nep- dell'amministrazione giudiziaria).
pure il piano sia adottato. L'unico limite temporale effettivo è
————————
posto al 2° comma, che stabilisce che l'attività di impresa non
può protrarsi per un periodo di tempo superiore a dodici mesi (1) I. - L'ordinanza di rinvio, Trib. Taranto 14 luglio 2015,
dall'adozione del provvedimento di sequestro. atto di promovimento n. 67, si può leggere in Foro it., Le ban-
Quanto al contenuto, il piano deve recare «misure e attività che dati, archivio Merito ed extra, 2017.1235.
aggiuntive, anche di tipo provvisorio», non meglio definite, La Corte costituzionale torna a giudicare sulla vicenda rela-
neppure attraverso un rinvio, che pure sarebbe stato possibile, tiva allo stabilimento Ilva di Taranto e questa volta per dichia-
alla legislazione in materia di sicurezza sul lavoro. Il mancato rare l'incostituzionalità della disciplina relativa alla possibilità
riferimento a specifiche disposizioni delle leggi in materia di di proseguire l'attività produttiva e di impresa nonostante il
sicurezza sul lavoro o ad altri modelli organizzativi e di pre- provvedimento dell'autorità giudiziaria di sequestro preventi-
venzione lascia sfornito l'ordinamento di qualsiasi concreta vo d'urgenza, senza facoltà di uso dell'altiforno denominato
ed effettiva possibilità di reazione per le violazioni che si do- «Afo2», per esigenze cautelari ai sensi dell'art. 321, 1° e 2°
vessero perpetrare durante la prosecuzione dell'attività. comma, c.p.p.
In precedenza la corte era intervenuta nell'ambito di conflitti
Nella formazione del piano non è prevista alcuna parteci- di attribuzione tra poteri dello Stato sollevati, in vicenda analo-
pazione di autorità pubbliche, le quali devono essere informa- ga, dalla procura della repubblica di Taranto nei confronti del
te solo successivamente. Tale comunicazione assume la for- parlamento e del governo in ordine alla approvazione del d.l.
ma di una mera comunicazione-notizia, per quanto riguarda 207/12 e della relativa legge di conversione 231/12.
l'autorità giudiziaria procedente (art. 3, 3° comma) e si tradu- I conflitti sono stati dichiarati inammissibili, in quanto aventi
ce nell'attribuzione di un generico potere di monitoraggio e ad oggetto un atto avente forza di legge suscettibile di trovare
ispezione per quanto riguarda Inail, Asl e vigili del fuoco; tale applicazione in uno specifico giudizio, da Corte cost., ord. 13
potere, peraltro, si limita alla verifica della corrispondenza tra febbraio 2013, nn. 16 e 17, id., 2013, I, 725, con nota di richia-
le misure aggiuntive indicate nel piano e quelle in concreto mi e osservazioni di ROMBOLI.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1079 PARTE PRIMA 1080

Decisamente più rilevante, per la questione decisa dalla sen- nel periodo di vigenza del decreto, il quale pertanto cesserà di
tenza in epigrafe, la pronuncia con cui la corte ha dichiarato in- svolgere qualsiasi effetto per il futuro.
fondata la questione di legittimità costituzionale degli art. 1 e 3 Nel caso di specie la disposizione impugnata (art. 3 d.l.
d.l. 207/12, come convertito, con modificazioni, dall'art. 1, 1° 92/15) era stata abrogata nelle more della scadenza del termine
comma, l. 231/12, nella parte in cui prevedono che, presso gli per la conversione in legge, attraverso una legge di sanatoria
stabilimenti dei quali sia riconosciuto l'interesse strategico na- che faceva salvi gli effetti prodotti, con la particolarità che la
zionale con decreto del presidente del consiglio dei ministri e stessa legge reintroduceva la medesima disposizione, stavolta
che occupino almeno duecento persone, l'esercizio dell'attività con regime di stabilità, trattandosi appunto di una legge e non di
di impresa, quando sia indispensabile per la salvaguardia del- un decreto legge.
l'occupazione e della produzione, possa continuare per un tem- L'effetto derivante da questa articolata operazione del legisla-

a
po non superiore a trentasei mesi, anche laddove sia stato dispo- tore era pertanto quello di far sì che la disciplina impugnata ri-
sto il sequestro preventivo degli impianti, nel rispetto delle pre- maneva efficace senza soluzione di continuità, prima come de-

to
scrizioni impartite con una autorizzazione integrata ambientale creto legge, poi come legge di sanatoria, poi come nuova legge.

en
rilasciata in sede di riesame, al fine di assicurare la più adeguata La Corte costituzionale sottolinea opportunamente questo
tutela dell'ambiente e della salute secondo le migliori tecniche «anomalo intreccio di interventi normativi», rilevando che una

am
disponibili, ed indicano l'impianto siderurgico Ilva di Taranto simile tecnica normativa «reca pregiudizio alla chiarezza delle
come stabilimento di interesse strategico nazionale (Corte cost. leggi e all'intelligibilità dell'ordinamento, in conseguenza del-

on
9 maggio 2013, n. 85, id., 2014, I, 441, con nota di richiami e l'uso del tutto anomalo della legge di conversione».
osservazioni di ROMBOLI, commentata da ONIDA, PULITANÒ, In considerazione di ciò la corte ha ritenuto di poter giudica-

O
M abb
BIN e SERENO, in Giur. costit., 2013, 1424; in argomento v. pure re, oltre che sulla disposizione impugnata, anche su quella di

M
SENA, Sequestro di impianti produttivi ed esigenze di tutela del- sanatoria e su quella che ha reintrodotto la medesima norma, di-
l'occupazione negli stabilimenti «di interesse strategico nazio-

SI
chiarandole tutte e tre incostituzionali.
nale»: impossibilità sopravvenuta della prestazione per factum
IO in Già in precedenza, in presenza del fenomeno della reiterazio-

AS
principis ed intervento del legislatore, in Dir. mercato lav., ne dei decreti legge decaduti nel medesimo testo, la corte aveva
so
2017, 625, spec. par. 2). ritenuto di poter far ricorso al c.d. effetto trasferimento, il quale
In effetti la Corte costituzionale svolge una parte significativa consisteva nella possibilità di spostare il giudizio dalla disposi-
es

della motivazione a differenziare il caso «attuale» da quello di zione impugnata a quella in vigore, sul presupposto che il con-
cui sopra, al fine di dimostrare come l'attività di bilanciamento trollo della corte si svolge non sulle disposizioni, bensì sulle
nc

tra i diversi principî e valori costituzionali in gioco, mentre po- norme (v., in proposito, Corte cost. 21 marzo 1996, n. 84, Foro
D

teva ritenersi ragionevole e proporzionata nella disciplina con-


co

it., 1996, I, 1113, con nota di richiami e osservazioni di ROM-


U

tenuta nel d.l. 207/12, non possa dirsi egualmente equilibrata nel BOLI, commentata da SERVELLO, in Dir. e pratica lav., 1996,
d.l. 92/15.
LA

1405, da BRITTON, in Lavoro giur., 1996, 663, da TERESI, in


IO olo

Per questo la conclusione è nel senso che, a differenza di Nuove autonomie, 1996, 267 e da CELOTTO, in Giur. it., 1996, I,
quanto avvenuto nel 2012, il legislatore ha finito col privilegiare
C

372).
c

in modo eccessivo l'interesse alla prosecuzione dell'attività In ordine al rapporto tra decreto legge e legge di conversione
O sci
LO

produttiva, trascurando del tutto le esigenze di diritti costituzio- ed alla natura speciale di quest'ultima, vedi:
nali inviolabili legati alla tutela della salute e della vita stessa — Corte cost. 6 maggio 2016, n. 94, Foro it., 2016, I, 1880,
Fa

(art. 2 e 32 Cost.), cui deve ritenersi inscindibilmente connesso con nota di richiami, commentata da AMATO, in Guida al dir.,
il diritto al lavoro in ambiente sicuro e non pericoloso (art. 4 e 2016, fasc. 24, 42, da AMOROSO, in Gazzetta forense, 2016,
R

35 Cost.). Rimuovere prontamente i fattori di pericolo per la sa- 712, da MAZZANTI, in Giur. it., 2016, 2492, da SERGES, in Giur.
lute, l'incolumità e la vita dei lavoratori costituisce, infatti, a costit., 2016, 869, che ha dichiarato incostituzionale l'art. 4
giudizio del giudice costituzionale, condizione minima e indi- quater d.l. 30 dicembre 2005 n. 272, introdotto dalla legge di
spensabile perché l'attività produttiva si svolga in armonia con i conversione 21 febbraio 2006 n. 49, nella parte in cui stabiliva
principî costituzionali, sempre attenti anzitutto alle esigenze ba- una contravvenzione per l'inosservanza di misure di prevenzio-
silari della persona. ne nei confronti dei tossicodipendenti, istituite con la medesima
Nel senso che l'inasprimento del regime di responsabilità pa- disposizione (nella specie, la corte ha ritenuto le nuove norme
trimoniale dei soggetti che hanno esercitato la direzione ed il inserite dalla legge di conversione disomogenee in quanto pale-
coordinamento è univocamente preordinato a consentire il sod- semente estranee rispetto ai contenuti e alle finalità del decreto
disfacimento contestuale di una pluralità di interessi costituzio- legge in cui sono state inserite);
nalmente rilevanti in una situazione di obiettiva emergenza am- — Corte cost. 15 luglio 2015, n. 154, Foro it., 2015, I, 2989,
bientale ed occupazionale, rinvenendo il suo fondamento nel po- con nota di richiami e osservazioni di ROMBOLI, che ha dichia-
tere di organizzazione del processo produttivo spettante a chi rato incostituzionale l'art. 26, comma 7 ter, d.l. 31 dicembre
esercita il dominio ed il controllo su una società di interesse 2007 n. 248, introdotto dalla legge di conversione 28 febbraio
strategico nazionale e nella correlativa responsabilità patrimo- 2008 n. 31, nella parte in cui estendeva alla categoria professio-
niale di tali soggetti in relazione all'ampio coacervo di interessi, nale degli agrotecnici l'abilitazione a compiere una serie di ope-
anche costituzionalmente rilevanti, coinvolti nell'esercizio di at- razioni in materia catastale, in particolare atti di aggiornamento
tività economiche che sono connotate strutturalmente da elevate geometrico specificamente indicati;
potenzialità di danno per l'ambiente, la salute ed il lavoro, v. — Corte cost. 7 novembre 2014, n. 251, ibid., 8, con nota di
G.i.p. Trib. Milano 11 maggio 2015, Foro it., Rep. 2016, voce richiami e osservazioni di ROMBOLI, commentata da PICCIRILLI,
Ambiente (tutela dell'), n. 220, commentata da POSTIGLIONE, in in Giur. costit., 2014, 4448, che ha dichiarato infondata la que-
Riv. dir. soc., 2015, 878. stione di legittimità costituzionale dell'art. 11 nonies, 1° com-
ma, lett. a) e b), e 2° comma, d.l. 30 settembre 2005 n. 203,
II. - La decisione appare di particolare interesse anche per le convertito, con modificazioni, in l. 2 dicembre 2005 n. 248, nel-
affermazioni in essa contenute circa il ricorso del governo alla la parte in cui decurtano i diritti aeroportuali, per essere state, le
decretazione d'urgenza e l'utilizzo, da parte del parlamento, del- disposizioni censurate, introdotte, con un maxi-emendamento su
la legge di conversione. cui è stata posta la fiducia, in sede di conversione di un decreto
L'art. 77 Cost. prevede il carattere provvisorio del decreto legge disomogeneo rispetto a dette disposizioni, per contenuto,
legge e la sua decadenza, con effetto ex tunc, per l'ipotesi che lo finalità e ratio. [R. ROMBOLI]
stesso non venga convertito in legge nel termine di sessanta
giorni dalla sua pubblicazione. La medesima disposizione, per il
caso in cui il decreto legge non venga convertito, prevede che il
parlamento possa approvare una legge per tenere fermi gli effet-
ti prodotti dal decreto legge nel periodo in cui lo stesso è stato ————————
in vigore.
Mentre la legge di conversione, pertanto, ha l'effetto di stabi-
lizzare il contenuto, fino allora provvisorio, del decreto legge, la
legge di sanatoria serve solo a tenere fermi gli effetti prodotti
IL FORO ITALIANO — 2018.
1081 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1082

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 9 marzo 2018, n. Le disposizioni richiamate, per quanto esposto, rientrereb-
56 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 14 marzo 2018, n. bero nella competenza legislativa dello Stato in merito all'i-
11); Pres. LATTANZI, Est. CAROSI; Regione Campania stituzione di una gestione commissariale che, in caso di iner-
(Avv. CARAVITA DI TORITTO) c. Pres. cons. ministri (Avv. zia regionale, garantisca l'effettivo passaggio al riassetto isti-
dello Stato GENTILI). tuzionale e consenta il superamento delle criticità connesse
alla possibilità di una proroga indeterminata per gli organi
Sanità pubblica e sanitari — Istituti zooprofilattici spe- attualmente in carica.
rimentali — Procedimento di costituzione da parte del-
le regioni — Inadempienza — Nomina di un commissa- 3. - Riservata a separate pronunce la decisione sulle altre
rio da parte del ministro della salute — Questione in- disposizioni contenute nella l. n. 190 del 2014, viene qui in
esame la questione di legittimità costituzionale relativa al ci-

a
fondata di costituzionalità (Cost., art. 5, 118, 120; y
d.leg. 28 giugno 2012 n. 106, riorganizzazione degli enti tato art. 1, comma 580.

to
vigilati dal ministero della salute, a norma dell'art. 2 l. 4 3.1. - La questione non è fondata.

en
novembre 2010 n. 183, art. 10, 11, 15; y l. 23 dicembre Il d.leg. 28 giugno 2012 n. 106 (riorganizzazione degli en-
2014 n. 190, disposizioni per la formazione del bilancio ti vigilati dal ministero della salute, a norma dell'art. 2 l. 4

am
annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015), novembre 2010 n. 183) ha, per quanto di particolare interesse
art. 1, commi 579, 580). in questa sede, provveduto alla riorganizzazione degli istituti

on
zooprofilattici sperimentali.
È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art.

O
Obiettivo principale dell'intervento è la semplificazione e

M abb
1, comma 580, l. 23 dicembre 2014 n. 190, nella parte in lo snellimento dell'organizzazione di tali enti al fine di assi-

M
cui prevede che, qualora le regioni, emanate le previste di- curare una maggiore efficienza, efficacia ed economicità del-

SI
sposizioni di adeguamento, non portino a compimento i l'attività degli stessi, nonché un contenimento della spesa
IO in
procedimenti di costituzione dei nuovi istituti zooprofilatti- pubblica (art. 10).

AS
ci sperimentali, il ministro della salute, decorso inutilmen- In particolare, il riassetto è stato compiuto prevedendo: a)
so

te il termine di sei mesi dall'entrata in vigore delle leggi la riorganizzazione degli istituti, fermo restando il ricono-
regionali di attuazione, può procedere, in relazione all'i-
es

sciuto valore strategico, sia attraverso una riduzione dei


stituto coinvolto, alla nomina di un commissario, investito componenti degli organi, sia attraverso una razionalizzazione
nc

della titolarità dell'organo limitatamente al periodo di va- e ottimizzazione, demandata alla competenza regionale, dei
canza, in riferimento agli art. 5, 118 e 120 Cost. (1)
D

centri di costo, delle strutture e degli uffici di livello dirigen-


co

ziale generale; b) l'individuazione di una specifica profes-


LA

sionalità dei componenti del consiglio di amministrazione e


IO olo

Diritto. — 1. - La regione Campania ha promosso, tra le del direttore generale, con la previsione per quest'ultimo del-
altre, questione di legittimità costituzionale dell'art. 1, com-
C

la disciplina del relativo rapporto di lavoro; c) l'esplicita


c

ma 580, l. 23 dicembre 2014 n. 190, recante «disposizioni previsione di forme di vigilanza e controllo da parte del mi-
O sci
LO

per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello


nistero della salute e delle regioni e province autonome; d)
Stato (legge di stabilità 2015)», in riferimento agli art. 5, 118
l'istituzione, senza nuovi o maggiori oneri a carico della fi-
Fa

e 120 Cost.
nanza pubblica, di un comitato di supporto strategico presso
Secondo la ricorrente, la disposizione impugnata, la quale il ministero dalla salute con il fine di garantire il potenzia-
R

prevede che, in caso di mancato rispetto del termine di sei


mento dell'azione degli istituti attraverso il sostegno di stra-
mesi stabilito per la costituzione dei nuovi organi degli isti-
tegie nazionali di sanità pubblica veterinaria e sicurezza ali-
tuti zooprofilattici sperimentali (d'ora in avanti: istituti), il
mentare.
ministro della salute provvede alla nomina di un commissa-
rio, violerebbe il principio di leale collaborazione sancito Venendo a quanto di specifico interesse, con l'art. 11 si è
dagli art. 5, 118 e 120 Cost., in quanto «la coesistenza di vari coerentemente proceduto a una riduzione dei componenti
livelli di governo sul territorio comporta la necessità di indi- degli organi degli istituti e alla specifica indicazione della
viduare forme di collaborazione e di concertazione, al fine di professionalità del direttore generale e dei componenti del
evitare l'insorgenza di conflitti sul piano amministrativo». consiglio di amministrazione.
L'esercizio del potere sostituivo da parte dello Stato do- Al fine di dare continuità all'esercizio delle funzioni degli
vrebbe compiersi secondo procedure che garantiscano i prin- organi ma, al contempo, garantire la sostituzione di essi se-
cipî di sussidiarietà e di leale collaborazione in quanto «ri- condo i nuovi criteri, l'art. 15 d.leg. n. 106 del 2012 dispone
volto a favorire l'applicazione della legge da parte del sog- che gli organi degli istituti in carica alla data di entrata in vi-
getto ordinariamente competente»: donde, peraltro, il caratte- gore del decreto siano prorogati sino all'insediamento dei
re cedevole degli atti sostitutivi. nuovi.
2. - Si è costituito il presidente del consiglio dei ministri, Peraltro, in caso di mancata sostituzione degli organi, è
rappresentato e difeso dall'avvocatura generale dello Stato, il previsto l'esercizio di un potere sostitutivo statale con le
quale ha concluso per la non fondatezza del ricorso. modalità di cui all'art. 8 l. 5 giugno 2003 n. 131 (disposizio-
Secondo la difesa statale, la norma impugnata avrebbe re- ni per l'adeguamento dell'ordinamento della repubblica alla
cepito l'art. 18 del patto per la salute 2014-2016 («intesa, ai l. cost. 18 ottobre 2001 n. 3), e dell'art. 19 d.leg. 30 giugno
sensi dell'art. 8, 6° comma, l. 5 giugno 2003 n. 131, tra il 2011 n. 123 (riforma dei controlli di regolarità amministrati-
governo, le regioni e le province autonome di Trento e di va e contabile e potenziamento dell'attività di analisi e valu-
Bolzano concernente il nuovo patto per la salute per gli anni tazione della spesa, a norma dell'art. 49 l. 31 dicembre 2009
2014-2016», sancita dalla conferenza Stato-regioni nella se- n. 196).
duta del 10 luglio 2014). 3.2. - In questo quadro si colloca la disposizione oggetto
Al fine di soddisfare l'esigenza di assicurare l'effettiva at- del giudizio, in base alla quale, decorso il termine di sei mesi
tuazione della normativa di riordino, i commi 579 e 580 del- dall'adozione delle leggi regionali attuative del riordino, la
l'art. 1 l. n. 190 del 2014 disciplinerebbero l'ipotesi in cui le mancata costituzione dei nuovi organi consente al ministro
regioni, emanate le previste disposizioni di adeguamento, della salute di provvedere alla nomina del commissario del-
non portino a compimento i procedimenti di costituzione dei l'istituto, che svolge le funzioni del consiglio di amministra-
nuovi organi istituzionali. zione e del direttore generale, previste dall'art. 11, 2° e 5°
In tali casi, decorso inutilmente il termine di sei mesi dal- comma, d.leg. n. 106 del 2012.
l'entrata in vigore delle leggi regionali di attuazione, il mini- Secondo la ricorrente, la disposizione sarebbe lesiva del
stro della salute può procedere, in relazione all'istituto coin- principio di leale collaborazione, come sancito dagli art. 5,
volto, alla nomina di un commissario, investito della titolari- 118 e 120 Cost., in quanto non prevede adeguate forme di
tà dell'organo limitatamente al periodo di vacanza. coinvolgimento della regione interessata, tali da consentirle
IL FORO ITALIANO — 2018.
1083 PARTE PRIMA 1084

di evitare la sostituzione attraverso l'autonomo adempimento Esso si colloca a un livello di ingerenza essenziale e del
e di interloquire nello stesso procedimento. tutto proporzionato al presupposto e alla misura con cui tale
Questa corte, anche successivamente alla modificazione potere può essere esercitato, cioè all'esistenza di un ritardo
del titolo V della Costituzione a opera della l. cost. 18 otto- ragguardevole (sei mesi) nell'applicazione di una riforma già
bre 2001 n. 3 (modifiche al titolo V della parte seconda della conclusa — che, in quanto tale, dovrebbe comportare un'at-
Costituzione), ha ricondotto la disciplina degli istituti zoo- tuazione quasi automatica nella determinazione dei nuovi or-
profilattici sperimentali alle materie di potestà legislativa gani di gestione — e alla limitazione del potere sostitutivo al
concorrente relative alla «tutela della salute» e alla «ricerca periodo intercorrente tra la sua attivazione e il subentro della
scientifica» affermando che essi «vengono ad operare non regione nel nuovo ordinamento dalla stessa definito.
solo nel campo della tutela dell'igiene e sanità, ma anche Si tratta, a ben vedere, di una modalità normativa adeguata

a
della ricerca sperimentale scientifica» (sentenza n. 122 del al prioritario obiettivo di assicurare l'avvio del nuovo regi-

to
2011, Foro it., 2011, I, 1624). me, evitando che il ritardo della regione possa perpetuare il

en
Con riguardo all'esercizio del potere sostitutivo statale precedente o — addirittura — creare una fase di stallo opera-
nell'ambito delle suddette materie, si è già ripetutamente af- tivo.

am
fermato che l'art. 8 l. n. 131 del 2003 non deve necessaria- In tal modo non vengono a essere conculcate le prerogati-
mente applicarsi a ogni ipotesi di potere sostitutivo previsto ve regionali, che saranno automaticamente riassunte dopo la

on
dalla legge ove quest'ultima ne disciplini espressamente in doverosa attuazione del nuovo regime. E — quanto alla fase
maniera diversa l'esercizio (sentenze n. 254 del 2009, id., concertativa — è evidente che l'arco temporale di un seme-

O
M abb
Rep. 2009, voce Regione, n. 393, e n. 240 del 2004, id., stre per adempimenti meramente esecutivi del nuovo ordi-

M
2005, I, 1676). Il modello procedurale indicato nell'art. 8 l. namento regionale già definito risulta assolutamente congruo

SI
n. 131 del 2003 non esaurisce, difatti, le possibilità di eserci- per assicurare, come richiesto dalla ricorrente, un previo
IO in
zio di poteri sostitutivi e lascia impregiudicata la possibilità adeguato e collaborativo contraddittorio, «rivolto a favorire

AS
che il legislatore, con normativa di settore, disciplini altri tipi l'applicazione della legge da parte del soggetto ordinaria-
so

di intervento sostitutivo (sentenze n. 250 e n. 249 del 2009, mente competente», tra il ministero e la regione, al fine di
prevenire l'esito sostitutivo. Ciò anche alla luce del fatto che
es

id., Rep. 2009, voce Ambiente (tutela dell'), n. 134, e id.,


Rep. 2010, voce cit., n. 151; e n. 43 del 2004, id., 2004, I, il tempestivo e corretto funzionamento degli istituti riguarda
nc

1338). l'erogazione di prestazioni sanitarie indefettibili.


In definitiva, l'esercizio del potere sostitutivo statale —
D

In questo ambito si colloca la disposizione impugnata, che


co

demandato dalla norma impugnata al ministro della salute in


U

regola, con normativa di settore, i poteri sostitutivi, in sede


sede di prima applicazione delle leggi regionali di riordino
LA

di prima applicazione delle leggi regionali di riordino, in ca-


IO olo

nel caso di inerzia della regione nella costituzione dei nuovi


so di inerzia nella nomina dei nuovi organi degli istituti nel-
organi degli istituti zooprofilattici sperimentali — non appa-
C

l'ambito della loro riorganizzazione.


c

re in contrasto con i parametri evocati dalla ricorrente, donde


Anche in tali casi, secondo il costante orientamento di
O sci
LO

la non fondatezza della questione promossa.


questa corte, il legislatore statale è tenuto a rispettare i prin- Per questi motivi, la Corte costituzionale, riservata a sepa-
cipî desumibili dall'art. 120 Cost., al quale l'art. 8 l. n. 131
Fa

rate pronunce la decisione delle ulteriori questioni di legitti-


del 2003 ha inteso dare attuazione, pur rimanendo libero di mità costituzionale promosse con il ricorso indicato in epi-
articolarli in forme diverse. In particolare, come da ultimo
R

grafe, dichiara non fondata la questione di legittimità costi-


affermato nella sentenza n. 171 del 2015 (id., Rep. 2015, vo- tuzionale dell'art. 1, comma 580, l. 23 dicembre 2014 n. 190,
ce Regione, n. 322), i poteri sostitutivi: a) devono essere recante «disposizioni per la formazione del bilancio annuale
previsti e disciplinati dalla legge, che ne deve definire i pre- e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)», promos-
supposti sostanziali e procedurali, in ossequio al principio di sa, in riferimento agli art. 5, 118 e 120 Cost., dalla regione
legalità; b) devono essere attivati solo in caso di accertata Campania, con il ricorso indicato in epigrafe.
inerzia della regione o dell'ente locale sostituito; c) devono
riguardare solo atti o attività privi di discrezionalità nell'an, ————————
la cui obbligatorietà sia il riflesso degli interessi unitari alla
cui salvaguardia provvede l'intervento sostitutivo; d) devono (1) I. - Il ricorso della regione Campania in data 4 marzo
essere affidati a organi di governo; e) devono rispettare il 2015, atto di promovimento n. 32, si può leggere in Foro it., Le
principio di leale collaborazione all'interno di un procedi- banche dati, archivio Merito ed extra, 2016.2148.
mento nel quale l'ente sostituito possa far valere le proprie La Corte costituzionale richiama i principî da questa espressi
in tema di modalità e limiti al potere sostitutivo dello Stato,
ragioni; f) devono conformarsi al principio di sussidiarietà concludendo che la disposizione impugnata risulta rispettosa
(sentenza n. 171 del 2015, cit., che richiama le sentenze n. degli stessi, come desumibili dalla giurisprudenza costituziona-
227 del 2004, id., 2005, I, 1676; n. 173 del 2004, id., 2004, I, le.
2281; n. 172 del 2004, ibid., 2286, e n. 43 del 2004, cit.). Per riferimenti alla giurisprudenza costituzionale in ordine al
La disposizione impugnata, letta congiuntamente all'art. potere statale di sostituzione, ai sensi dell'art. 120 Cost., vedi:
15 d.leg. n. 106 del 2012, risulta rispettosa dei detti principî. — Corte cost. 22 novembre 2016, n. 244, id., Rep. 2016, vo-
Il menzionato art. 15 richiama, difatti, espressamente l'ap- ce Sanità pubblica e sanitari, n. 504, che ha dichiarato infonda-
plicazione dell'art. 8 l. n. 131 del 2003 in caso di mancata ta la questione di legittimità costituzionale dell'art. 35, 9° com-
costituzione degli organi in questione. La disciplina impu- ma, d.l. 12 settembre 2014 n. 133 (c.d. «sblocca Italia»), come
gnata opera poi in un rapporto di specialità rispetto all'art. convertito dalla l. n. 164 del 2014, che disciplina l'applicazione
15, in quanto demanda il potere sostitutivo al ministro della del potere sostitutivo in caso di mancato rispetto dei termini di
salute in sede di prima applicazione delle leggi regionali di cui al 3°, 5° e 8° comma (relativi all'adeguamento delle autoriz-
riordino. Peraltro, in sostanza — anche a prescindere dal fat- zazioni integrate ambientali e ai procedimenti di espropriazione
to che il contenuto della disposizione impugnata è stato con- per pubblica utilità degli impianti di smaltimento e recupero
diviso tra Stato e regioni nel patto per la salute 2014-2016 energetico da rifiuti);
(art. 18), sul quale è stata raggiunta l'intesa in sede di confe- — Corte cost. 16 giugno 2016, n. 141, id., 2017, I, 106, con
nota di richiami e osservazioni di D'AURIA, commentata da PI-
renza Stato-regioni —, essa rimane pur sempre rispettosa
NELLI, in Giur. costit., 2016, 1055, che ha dichiarato infondate
delle istanze partecipative delle regioni. le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1, commi 398,
Occorre sottolineare in proposito come il potere sostitutivo lett. c), 414 e 556, l. 23 dicembre 2014 n. 190, che prevedono,
attribuito al ministro della salute faccia seguito a un ritardo rispettivamente l'ammontare complessivo dell'incremento del
già biennale rispetto all'attuazione della riforma degli istituti contributo regionale alla spesa sanitaria, e l'intervento sostituti-
e, per di più, a seguito di apposita sollecitazione in conferen- vo dello Stato in caso di mancata autodeterminazione da parte
za. delle regioni; che le regioni assicurino comunque il finanzia-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1085 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1086

mento dei livelli essenziali di assistenza; la rideterminazione, in effettuare tutte le analisi conseguenti ai controlli previsti in am-
conseguenza delle riduzioni di spesa, del livello del finanzia- bito regionale sui prodotti alimentari;
mento del servizio sanitario nazionale al quale concorre lo Sta- — Corte cost. 22 luglio 1999, n. 351, id., Rep. 1999, voce
to; Sanità pubblica, n. 547, secondo cui, alla luce della normativa
— Corte cost. 12 dicembre 2014, n. 278, Foro it., 2015, I, costituzionale e comunitaria e della legislazione statale di tra-
337, con nota di richiami, commentata da VICECONTE, in Giur. sferimento e ripartizione delle competenze fra Stato e regioni
costit., 2014, 4721, che ha dichiarato infondata la questione di nelle materie dell'igiene, dell'allevamento di bestiame e della
legittimità costituzionale dell'art. 2, comma 83, l. 23 dicembre sanità veterinaria, spetta allo Stato adottare un decreto come
2009 n. 191, nella parte in cui, attribuendo al commissario ad quello del ministro della sanità del 29 gennaio 1997, che, in at-
acta la facoltà di adottare tutte le misure indicate dal piano, tuazione, tra l'altro, del d.l. 8 agosto 1996 n. 429, convertito,

a
nonché gli ulteriori atti e provvedimenti normativi, amministra- con modificazioni, dalla l. 21 ottobre 1996 n. 532, e senza lede-
re le competenze regionali, detta misure per la sorveglianza

to
tivi, organizzativi e gestionali da esso implicati, in quanto pre-
supposti o comunque correlati e necessari alla completa attua- permanente dell'epidemia internazionale di encefalopatia spon-

en
zione del piano, verrebbe a riconoscere in favore del commissa- giforme degli animali e per la formazione di personale veterina-
rio, nominato per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi rio, avvalendosi degli istituti zooprofilattici sperimentali ed af-

am
del settore sanitario, un potere sostitutivo di natura legislativa o fidando ai c.d. centri di referenza costituiti presso gli istituti
comunque normativa con forza di legge; compiti di interesse nazionale e internazionale;

on
— Corte cost. 19 ottobre 2012, n. 234, Foro it., 2012, I, — Corte cost. 7 aprile 1994, n. 124, id., Rep. 1994, voce Zoo-
tecnia, n. 4, che ha dichiarato la incostituzionalità dell'art. 2, 1°

O
3238, con nota di richiami, che ha dichiarato infondata, in quan-

M abb
to formulata sulla base di un parametro costituzionale inappli- comma, d.leg. 30 giugno 1993 n. 270, nella parte in cui conferiva

M
cabile alla fattispecie, la questione di legittimità costituzionale al ministro della sanità il potere di indirizzo e di coordinamento
in tema di requisiti minimi strutturali e tecnologici e di criteri or-

SI
dell'art. 48, 3º comma, d.leg. 6 settembre 2011 n. 159, nella par-
IO in
te in cui consente all'agenzia nazionale di nominare un commis- ganizzativi uniformi degli istituti zooprofilattici, senza l'osser-

AS
sario con poteri sostitutivi, nel caso in cui, entro un anno dal- vanza del principio che la funzione di indirizzo e di coordina-
so
l'assegnazione del bene confiscato, l'ente territoriale non abbia mento va esercitata dal consiglio dei ministri e senza predeter-
provveduto a conferirgli una delle destinazioni previste dalla minazione dei principî ai quali il governo deve attenersi;
es

legge; — Corte cost. 10 marzo 1983, n. 47, id., 1983, I, 2672, con
nota di richiami, commentata da COCOZZA, in Regioni, 1983,
nc

— Corte cost. 10 maggio 2012, n. 121, ibid., 1625, con nota 748, che ha dichiarato inammissibile, per sopravvenuta carenza
di richiami, commentata da FONTANA, in Giur. costit., 2012,
D

di interesse delle province di Trento e di Bolzano ricorrenti, la


co

3143, e da MAINARDIS, in Regioni, 2012, 1090, che ha dichiara-


U

questione di legittimità costituzionale della l. 23 dicembre 1975


to infondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di le- n. 745, recante trasferimento di funzioni statali alle regioni e
LA
IO olo

gittimità costituzionale dell'art. 20, 15° comma, d.l. 6 luglio norme di principio per la ristrutturazione regionalizzata degli
2011 n. 98, convertito, con modificazioni, in l. 15 luglio 2011 n. istituti zooprofilattici sperimentali.
C

111, nella parte in cui stabilisce che, in caso di mancata o non


c
O sci

esatta conformazione da parte delle regioni alle decisioni della


LO

Corte costituzionale, il governo, su proposta del ministro per i


rapporti con le regioni, sentito il presidente della regione inte-
Fa

ressata, esercita, in presenza dei presupposti, il potere sostituti- ————————


vo di cui all'art. 120, 2° comma, Cost., secondo le procedure di
R

cui all'art. 8 l. 5 giugno 2003 n. 131;


— Corte cost. 12 maggio 2011, n. 165, Foro it., 2012, I, 374,
con nota di richiami e osservazioni di AVANZINI, commentata da
RAZZANO, in Giur. it., 2012, 765, e da BASSO, in Dir. e giur. CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 8 marzo 2018, n.
agr. e ambiente, 2012, 251, che ha dichiarato incostituzionale 52 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 14 marzo 2018, n.
l'art. 1, 1° comma, d.l. 8 luglio 2010 n. 105, convertito, con 11); Pres. LATTANZI, Est. BARBERA; Soc. Edil Cava (Avv.
modificazioni, dalla l. 13 agosto 2010 n. 129, nella parte in cui FENUCCIU) c. Regione Campania (Avv. CONSOLAZIO).
prevedeva che i commissari straordinari potessero esercitare un Ord. Comm. trib. prov. Napoli 17 maggio 2016 (G.U., 1a
potere sostitutivo nei confronti delle amministrazioni pubbliche s.s., n. 1 del 2017).
che non avessero rispettato i termini previsti dalla legge o quelli
più brevi, comunque non inferiori alla metà, eventualmente fis- Regione in genere e regioni a statuto ordinario — Cam-
sati in deroga dagli stessi commissari, occorrenti all'autorizza- pania — Coltivazione di cave — Contributi — Que-
zione e all'effettiva realizzazione degli interventi. stioni inammissibili di costituzionalità (Cost., art. 3, 23,
41, 117, 119; y l. reg. Campania 11 agosto 2005 n. 15, di-
II. - In ordine alla ripartizione di competenza tra Stato e re- sposizioni per la formazione del bilancio annuale e plu-
gioni in tema di disciplina e funzionamento degli istituti zoopro- riennale della regione Campania. Legge finanziaria regio-
filattici sperimentali, vedi: nale 2005, art. 17; y l. reg. Campania 30 gennaio 2008 n.
— Corte cost. 11 aprile 2011, n. 122, Foro it., 2011, I, 1624, 1, disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
con nota di richiami e osservazioni di D'AURIA, che ha dichiara- pluriennale della regione Campania. Legge finanziaria
to incostituzionali gli art. 3, 4° comma, e 4, 2° comma, l. reg. 2008, art. 19).
Abruzzo 5 maggio 2010 n. 13, nelle parti in cui, riordinando l'I- Sono inammissibili, per difetto di motivazione in ordine alla
stituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise, premessa interpretativa, le questioni di legittimità costitu-
a) individuavano, quale componente ministeriale del collegio
dei revisori dei conti dell'istituto, un rappresentante del ministe-
zionale dell'art. 17 l. reg. Campania 11 agosto 2005 n. 15,
ro della salute, anziché del ministero dell'economia e delle fi- nella parte in cui prevede, per i titolari di autorizzazione e
nanze, e b) stabilivano che il ministro della salute provvedesse a di concessione alla coltivazione di giacimenti per attività
definire le modalità di finanziamento dell'istituto anche per as- di cava, un contributo annuo in rapporto ai metri cubi di
sicurare l'assolvimento dei compiti ad esso attribuiti dalle re- materiale estratto, e dell'art. 19 l. reg. Campania 30 gen-
gioni; naio 2008 n. 1, nella parte in cui prevede per gli stessi
— Cons. Stato, sez. I, 19 ottobre 2005, n. 10704/04, id., Rep. soggetti il pagamento di un contributo ambientale, in rife-
2007, voce Zootecnia, n. 1, che ha ritenuto legittime le delibere rimento agli art. 3, 23, 41, 117 e 119 Cost. (1)
regionali che hanno incaricato l'Istituto zooprofilattico speri-
mentale dell'Abruzzo e del Molise di: a) organizzare e gestire
tutte le attività di competenza regionale relative all'anagrafe Diritto. — 1. - La Commissione tributaria provinciale di
bovina, ivi compreso il coordinamento dei servizi veterinari del- Napoli, con ordinanza del 17 maggio 2016, ha sollevato, in
le Asl; b) coordinare la gestione delle emergenze connesse riferimento agli art. 3, 23, 41, 117 e 119 Cost., questioni di
all'insorgenza di malattie infettive e diffusive degli animali; c) legittimità costituzionale dell'art. 17 l. reg. Campania 11
IL FORO ITALIANO — 2018.
1087 PARTE PRIMA 1088

agosto 2005 n. 15 (disposizioni per la formazione del bilan- stione (per tutte, sentenze n. 269 del 2016, id., 2017, I, 1494,
cio annuale e pluriennale della regione Campania - legge fi- e n. 245 del 2016, cit.). Nella specie, la considerazione che la
nanziaria regionale 2005) e dell'art. 19 della legge di detta contestazione sorta in ordine a tale presupposto nel giudizio
regione 30 gennaio 2008 n. 1 (disposizioni per la formazione principale è stata decisa dal giudice di appello, che ha rimes-
del bilancio annuale e pluriennale della regione Campania - so la causa al rimettente, ai sensi dell'art. 59, lett. a), d.leg.
legge finanziaria 2008). 31 dicembre 1992 n. 546 (disposizioni sul processo tributario
2. - Il richiamato art. 17 è stato censurato nella formula- in attuazione della delega al governo contenuta nell'art. 30 l.
zione anteriore alla modifica introdotta dall'art. 5, 7° com- 30 dicembre 1991 n. 413), consente di ritenere la questione,
ma, l. reg. 18 gennaio 2016 n. 1 (disposizioni per la forma- sotto questo profilo, ammissibile.
zione del bilancio di previsione finanziario per il triennio Tale positiva verifica, e le ragioni della stessa, non esclu-

a
2016-2018 della regione Campania - legge di stabilità re- dono tuttavia il potere di questa corte di valutare la correttez-

to
gionale 2016), che il rimettente correttamente reputa inap- za della premessa interpretativa da cui muove il rimettente, il

en
plicabile ratione temporis, in quanto oggetto del processo quale, pertanto, non era sollevato dall'onere di motivare in
principale è la legittimità di un provvedimento da valutare ordine alle ragioni della natura tributaria del prelievo previ-

am
in base al principio tempus regit actum (tra le molte, senten- sto dalle norme regionali censurate.
ze n. 49 e n. 30 del 2016, Foro it., Rep. 2016, voce Regione, Il controllo in ordine alla giurisdizione concerne, infatti, la

on
n. 312, e id., 2016, I, 1126). Per tale ragione, la circostanza sussistenza di un presupposto della legittima instaurazione
che entrambe le norme censurate sono state, inoltre, modifi- del giudizio principale. Rispetto a questo costituisce verifica

O
M abb
cate dall'art. 5, 1° e 2° comma, lett. a) e b), l. reg. 18 gen- diversa (successiva, nonché logicamente e giuridicamente

M
naio 2016 n. 1 (disposizioni per la formazione del bilancio differente) quella avente ad oggetto il contenuto della dispo-
di previsione finanziario per il triennio 2016-2018 della re-

SI
sizione censurata. Quest’ultima attiene, infatti, alla premessa
IO in
gione Campania - legge di stabilità regionale 2016), soprav- interpretativa, della quale si impone il controllo da parte di

AS
venuto all'ordinanza di rimessione, neppure impone la resti- questa corte, anche allo scopo di stabilire la pertinenza dei
so
tuzione degli atti al giudice a quo (sentenza n. 245 del 2016, parametri costituzionali evocati dal rimettente.
id., 2017, I, 75). Detta distinzione è stata implicitamente, ma chiaramente,
es

3. - L'art. 17, 1° comma, l. reg. Campania n. 12 del 2005 evidenziata dall'ordinanza n. 387 del 1990 (id., Rep. 1991,
nc

(nel testo anteriore alle modifiche dianzi indicate) stabilisce voce cit., n. 179), che ha deciso una questione analoga a
che il «titolare di autorizzazione e di concessione alla colti-
D

quella in esame (avente ad oggetto una norma regionale che


co

vazione di giacimenti per attività di cava di cui alla l. reg. prevedeva un contributo per lo svolgimento di un'attività di
U

54/85, e successive modificazioni, è tenuto a versare alla re- cava), pure sollevata da una commissione tributaria.
LA
IO olo

gione Campania, in un'unica soluzione, entro il 31 dicembre La pronuncia non ha ritenuto inammissibile la questione
di ogni anno, un contributo annuo di euro 1 per ogni 10 metri per difetto di giurisdizione. Nondimeno, l'ha dichiarata ma-
C
c

cubi di materiale estratto». nifestamente infondata, poiché «l'erogazione pecuniaria


O sci
LO

L'art. 19 l. reg. n. 1 del 2008 (nella formulazione antece- suddetta nella sua disciplina rivela assenza di specifiche
dente alle modifiche sopra richiamate) dispone che «i titolari connotazioni tributarie» e la prestazione stabilita dalla norma
Fa

di autorizzazioni estrattive sono tenuti annualmente, in ag- scrutinata esorbita «dal complesso dei fenomeni tributari [e]
giunta ai contributi di cui all'art. 18 l. reg. 13 dicembre 1985 non incide sui contenuti dell'art. 119 Cost.».
R

n. 54, e dell'art. 17 l. reg. 11 agosto 2005 n. 15, al pagamen- Tale esito è, peraltro, coerente con la rilevanza che questa
to alla regione Campania di un contributo ambientale», de- corte attribuisce al cosiddetto «diritto vivente», la cui pre-
terminato con le modalità dallo stesso stabilite. senza la induce, di regola, ad assumere la disposizione cen-
Secondo il giudice a quo, la cui prospettazione delimita surata nel significato da questo ritenuto, astenendosi dal for-
l'oggetto del presente giudizio, non potendo essere presi in nirne uno proprio. Affinché ciò accada, è però necessario che
considerazione profili e parametri ulteriori dedotti dalle parti, sussista un'elaborazione giurisprudenziale che connoti la
ma non fatti propri dal rimettente (tra le più recenti, sentenza norma censurata in termini appunto di «diritto vivente», cir-
n. 250 del 2017), dette norme violerebbero gli art. 117 e 119 costanza ricorrente in presenza di un'interpretazione offerta
Cost. Entrambe avrebbero infatti illegittimamente istituito dalla Corte di cassazione, alla quale compete la funzione
dei tributi, in mancanza di «una previsione di massima, con- nomofilattica (per tutte, sentenze n. 122 del 2017, n. 220, n.
tenuta in una legge statale», prescrittiva dei «principî fonda- 78 e n. 11 del 2015, id., Rep. 2015, voce Matrimonio, n. 171,
mentali delle nuove imposte», non essendo gli stessi neanche id., 2015, I, 3049 e 1136). In mancanza di un «diritto viven-
riconducibili «alle previsioni degli art. 1, 3, 11, 12 e 14» l. te» (quindi, di un'esegesi della disposizione da parte del giu-
16 maggio 1970 n. 281 (provvedimenti finanziari per l'attua- dice di legittimità), questa corte procede invece direttamente
zione delle regioni a statuto ordinario) ed essendo, a suo av- all'interpretazione della disposizione e, conseguentemente,
viso, omologhi a quello oggetto di una norma regionale di- ancora prima, grava sul rimettente l'onere di esplicitare le
chiarata illegittima da questa corte, con la sentenza n. 58 del ragioni della premessa interpretativa dalla quale egli muove
2015 (id., 2015, I, 2269). per dubitare della legittimità costituzionale della medesima.
Tali norme recherebbero altresì vulnus all'art. 23 Cost., Siffatto onere non può essere escluso neanche qualora,
poiché hanno ad oggetto «prestazioni patrimoniali» costi- come nella specie, il giudice a quo sia vincolato in punto di
tuenti tributi, la cui previsione «postula una riserva di legge, sussistenza della giurisdizione. Di detta ultima circostanza si
che nella specie sarebbe stata violata». è, peraltro, significativamente dimostrata avveduta la società
Infine, esse sarebbero in contrasto con i principî di egua- ricorrente nel processo principale che, nel presente giudizio,
glianza (art. 3 Cost.) e di libertà dell'iniziativa economica l'ha infatti approfondito, svolgendo argomentazioni che, tut-
(art. 41 Cost.), in quanto hanno istituito tributi aventi ad og- tavia, non possono porre rimedio alle lacune descrittive del-
getto «esclusivamente l'attività di coltivazione di cave, e non l'ordinanza di rimessione.
altre attività di tipo imprenditoriale, nonché attività di colti- 4.2. - La mancanza di una consolidata elaborazione giuris-
vazione di cave, svolte unicamente all'interno della regione prudenziale — e, comunque, di una pronuncia sul punto da
Campania». parte del giudice di legittimità — impone a questa corte di
4. - Le questioni sono inammissibili. verificare se la qualificazione come tributario del prelievo sia
4.1. - Preliminarmente, occorre ricordare che, secondo la corretta. Tuttavia, proprio per questo, ancora prima, come
giurisprudenza costituzionale, la sussistenza della giurisdi- sopra precisato, detta mancanza onerava il giudice a quo del-
zione costituisce un presupposto della legittima instaurazione l'esplicitazione delle ragioni a conforto di tale qualificazio-
del processo principale, la cui valutazione è rimessa al giudi- ne. Si tratta infatti di un'operazione ermeneutica imprescin-
ce a quo, rispetto al quale spetta a questa corte una verifica dibile, allo scopo di accertare la riferibilità alla norma dei pa-
esterna e strumentale al riscontro della rilevanza della que- rametri costituzionali che il rimettente ipotizza lesi, proprio
IL FORO ITALIANO — 2018.
1089 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1090

ed esclusivamente in ragione dell'asserita natura tributaria come invece questo sia esattamente il presupposto per potersi
del prelievo. valutare nel merito l'eccezione di costituzionalità proposta.
La controvertibilità del profilo in esame, desumibile già Il difetto di motivazione in ordine alla premessa interpretativa
dal contrasto maturato all'interno del processo principale, è determina, a giudizio della corte, la inammissibilità della que-
avvalorata anzitutto dalla constatazione che la natura tributa- stione.
ria è stata negata dalla Corte di cassazione con riguardo a Da rilevare come il giudice a quo avesse declinato la propria
contributi omologhi previsti da norme di altre leggi regionali competenza, ritenendo sussistere in materia la competenza del
(sez. un., ord. 24 dicembre 2009, n. 27347, e 19 dicembre giudice ordinario in ragione evidentemente della natura non tri-
butaria del prelievo e come tale decisione sia stata annullata dal
2009, n. 26815, non massimate). Inoltre, la stessa controver- giudice di appello, che ha di nuovo rimesso la causa al giudice
tibilità è confortata dalla circostanza che un orientamento

a
di primo grado.
della giurisprudenza amministrativa ha evidentemente ritenu- In ordine alla verifica della competenza o della giurisdizione

to
to la natura non tributaria dei contributi previsti dall'art. 18 l. in capo al giudice a quo, la giurisprudenza costituzionale è co-

en
reg. Campania 13 dicembre 1985 n. 54 (coltivazione di cave stante nel ritenere che il difetto deve risultare evidente, potendo
e torbiere), affermando che le relative controversie sono at- la corte esercitare solamente un controllo di carattere «esterno»;

am
tribuite alla giurisdizione del giudice ordinario (Tar Campa- per riferimenti, v. Corte cost. 5 giugno 2015, n. 100, id., 2016, I,
nia, sez. IV, 6 luglio 2016, n. 340; sez. III 12 gennaio 2015, 37, con nota di richiami; ord. 26 maggio 2015, n. 90, id., Rep.

on
n. 138). 2015, voce Impiegato dello Stato, n. 191; 26 novembre 2014, n.
Quest’ultimo orientamento assume preciso rilievo, tenuto 266, ibid., Rep. 2015, voce Procedimento civile, n. 198.

O
M abb
conto dell'espresso riferimento contenuto nel censurato art. Per altra ipotesi in cui la corte ha dapprima ritenuto di dover

M
17, 1° comma, l. reg. n. 54 del 1985 e dell'ancora più speci- accertare la natura tributaria del contributo in questione e per ri-

SI
fico richiamo della stessa da parte del citato art. 19 (che, al ferimenti ai criteri in base ai quali essa giudica in ordine alla na-
IO in
1° comma, dispone: «i titolari di autorizzazioni estrattive so- tura tributaria di un'imposizione patrimoniale, v. Corte cost. 10

AS
no tenuti annualmente, in aggiunta ai contributi di cui all'art. aprile 2015, n. 58, id., 2015, I, 2269, con nota di richiami, che
so
ha dichiarato incostituzionale l'art. 16, 4° comma, l. reg. Pie-
18 [. . .]» di detta legge), in quanto entrambi sono tali che
monte 24 ottobre 2002 n. 24, nella parte in cui prevedeva che:
es

impongono di approfondire se, ed entro quali termini, il con- a) i soggetti che gestivano impianti di pre-trattamento e di trat-
tributo previsto da dette norme si inscriva in quello già pre- tamento di scarti animali tali quali ad alto rischio e a rischio
nc

visto dalla l. reg. n. 54 del 1985, che potrebbero essersi limi- specifico di encefalopatia spongiforme bovina Bse corrispon-
D

tate ad integrare.
co

dessero ai comuni sede degli impianti un contributo minimo an-


U

Nel contesto di dette circostanze, costituendo la natura tri- nuo di 0,25 euro ogni 100 chilogrammi di materiale trattato nel-
LA

butaria dei contributi il presupposto dei sollevati dubbi di le- l'anno; b) i soggetti che gestivano impianti di riutilizzo di scarti
IO olo

gittimità costituzionale, gravava dunque sul rimettente l'one- animali trattati ad alto rischio e a rischio specifico Bse corri-
C

re di indicare, almeno in sintesi, le ragioni a conforto della spondessero ai comuni sede degli impianti un contributo mini-
c

sussistenza degli indefettibili requisiti necessari per detta mo annuo di 0,15 euro ogni 100 chilogrammi di materiale riuti-
O sci
LO

configurazione (e cioè che la disciplina legale deve essere di- lizzato nell'anno.
retta, in via prevalente, a procurare una definitiva decurta-
Fa

zione patrimoniale a carico del soggetto passivo; la decurta- II. - In tema di rapporti tra lo Stato e la regione in materia tri-
zione non deve integrare una modifica di un rapporto sinal- butaria e di limiti alla potestà tributaria delle regioni, vedi:
R

lagmatico; le risorse, connesse ad un presupposto economi- — Corte cost. 3 dicembre 2015, n. 246, id., 2016, I, 1547,
camente rilevante e derivanti dalla suddetta decurtazione, con nota di richiami, che ha dichiarato incostituzionale l'art. 1,
debbono essere destinate a sovvenire pubbliche spese; per comma 179, l. 27 dicembre 2013 n. 147, nella parte in cui pre-
vedeva la riserva allo Stato delle entrate derivanti dal maggior
tutte, sentenze n. 269 e n. 236 del 2017). gettito di una serie di tributi erariali riscossi sul territorio della
L'ordinanza di rimessione non ha svolto invece nessun ar- regione siciliana;
gomento a conforto di tale premessa. Il relativo onere moti- — Corte cost. 23 febbraio 2012, n. 32, id., 2013, I, 1442, con
vazionale non può, inoltre, ritenersi adempiuto mediante il nota di richiami, che ha dichiarato incostituzionale l'art. 16 l.
mero, generico, riferimento alla sentenza del giudice di ap- reg. Abruzzo 10 gennaio 2011 n. 1, nella parte in cui, discipli-
pello, in quanto effettuato senza dare conto in alcun modo nando la «revisione» e l'«adeguamento» di tasse, canoni e im-
delle ragioni in questa addotte a conforto della natura tributa- poste regionali, sottintendeva — data l'assenza nell'ordinamen-
ria dei prelievi, che costituisce il presupposto dei dubbi di to di tributi regionali «propri» — la possibilità di legiferare sui
legittimità costituzionale. tributi istituiti e regolati da leggi statali;
Il difetto di motivazione in ordine alla premessa interpre- — Corte cost., ord. 31 luglio 1990, n. 387, id., Rep. 1991, vo-
tativa comporta l'inammissibilità delle sollevate questioni ce Regione, n. 179, commentata da VENTURA, in Regioni, 1991,
(sentenza n. 45 del 2017, id., 2017, I, 2554). 1451, che ha dichiarato manifestamente infondata la questione di
legittimità costituzionale, esaminata per la prima volta, dell'art.
Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara inam- 20 l. reg. Veneto 7 settembre 1982 n. 44, denunciato per avere
missibili le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 17 introdotto «un onere tributario non contemplato espressamente
l. reg. Campania 11 agosto 2005 n. 15 (disposizioni per la da legge dello Stato».
formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione
Campania - legge finanziaria regionale 2005) e dell'art. 19 III. - Sul contributo previsto dalla normativa regionale della
della legge di detta regione 30 gennaio 2008 n. 1 (disposi- Campania per i titolari di concessioni di cave, v. Cons. Stato,
zioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale sez. VI, 19 marzo 2013, n. 1588, Foro it., Rep. 2013, voce cit.,
della regione Campania - legge finanziaria 2008), sollevate, n. 446, secondo cui il diritto di percepire il contributo dovuto
in riferimento agli art. 3, 23, 41, 117 e 119 Cost., dalla dai concessionari di cave, ai sensi dell'art. 18 l. reg. Campania
Commissione tributaria provinciale di Napoli, con l'ordinan- 13 dicembre 1985 n. 54, comincia a prescriversi solo dopo che
za indicata in epigrafe. si sia concluso il procedimento amministrativo, avente ad ogget-
to la quantificazione del materiale estratto.
————————

(1) I. - L'ordinanza di rinvio, Comm. trib. prov. Napoli 17


maggio 2016, atto di promovimento n. 262, si può leggere in
Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.430. ————————
La Corte costituzionale rileva come il presupposto della giu-
risdizione dell'autorità giudiziaria rimettente, ossia la natura tri-
butaria del prelievo previsto dalle norme censurate, non venga
specificamente affrontato e motivato nell'ordinanza di rinvio e
IL FORO ITALIANO — 2018.
1091 PARTE PRIMA 1092

CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 2 marzo 2018, n. 47 sizioni legislative, mentre non vi sarebbe alcuna certezza che
(Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 marzo 2018, n. 10); il sistema tariffario minimo concorra al medesimo fine.
Pres. LATTANZI, Est. AMATO; Soc. Ondulati Giusti c. Fall. Sarebbe violato, inoltre, l'art. 3 Cost., perché, non applican-
soc. G.F.M. Trasporti; interv. Pres. cons. ministri. Ord. Trib. dosi ai trasporti internazionali e ai trasporti di cabotaggio, le
Lucca 22 febbraio 2017 (G.U., 1a s.s., n. 33 del 2017). disposizioni censurate determinerebbero una «discriminazione
a rovescio» degli autotrasportatori stabiliti in Italia, per i quali
Trasporti e autoservizi — Trasporto di merci su strada vale il rispetto di un prezzo minimo che non si applica, invece,
— Trasporti nazionali per conto terzi — Tariffa mini- ai trasporti eseguiti in regime di cabotaggio.
ma — Questione infondata di costituzionalità (Cost., art. 3. - Le questioni sollevate dal Tribunale di Lucca si presen-
3, 41; y d.l. 25 giugno 2008 n. 112, disposizioni urgenti tano rilevanti, limitatamente al regime transitorio di cui all'art.

a
per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competi- 83 bis d.l. n. 112 del 2008, anche in seguito allo ius superve-
tività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la pere-

to
niens sopra ricordato.
quazione tributaria, art. 83 bis; y l. 6 agosto 2008 n. 133, 3.1. - In primo luogo, la sentenza della Corte di giustizia 4

en
conversione in legge, con modificazioni, del d.l. 25 giugno settembre 2014, API, cit., concerne solo la determinazione dei
2008 n. 112, art. 1). costi minimi demandata all'osservatorio sulle attività di auto-

am
trasporto, in quanto organo composto principalmente da rap-
È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. presentati delle associazioni di categoria di vettori e commit-

on
83 bis, 1°, 2°, 3°, 6°, 7°, 8°, 10° e 11° comma, d.l. 25 giugno tenti. Il che configura una determinazione orizzontale di tariffe
2008 n. 112, convertito, con modificazioni, in l. 6 agosto

O
minime imposte, idonea a restringere il gioco della concorren-

M abb
2008 n. 133, nella parte in cui introduce una tariffa minima za, «delegando ad operatori privati la responsabilità di adottare

M
per i trasporti nazionali di merci su strada per conto terzi, decisioni di intervento in materia economica».

SI
in riferimento agli art. 3 e 41 Cost. (1) Nel caso di specie, invece, tenuto conto che la prima delibe-
IO in razione dell'osservatorio è avvenuta il 2 novembre 2011, le

AS
questioni riguardano, per la parte maggiore, contratti stipulati
so

Diritto. — 1. - Il Tribunale ordinario di Lucca, con ordinan- ed eseguiti nel periodo 2010-2011, in vigenza quindi del regi-
za del 22 febbraio 2017, ha sollevato, in riferimento agli art. 3
es

me transitorio di cui all'art. 83 bis d.l. n. 112 del 2008, che ri-
e 41 Cost., questioni di legittimità costituzionale dell'art. 83 metteva la determinazione dei costi minimi al ministero delle
nc

bis, 1°, 2°, 3°, 6°, 7°, 8°, 10° e 11° comma, d.l. 25 giugno infrastrutture e trasporti.
2008 n. 112 (disposizioni urgenti per lo sviluppo economico,
D

Proprio su tale disciplina, anzi, la Corte di giustizia ha avuto


co

la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della fi-


U

modo di pronunciarsi successivamente, con l'ordinanza 21


nanza pubblica e la perequazione tributaria), convertito, con giugno 2016, Salumificio Murru, causa C-121/16 (id., Rep.
LA
IO olo

modificazioni, in l. 6 agosto 2008 n. 133, «nel testo temporale 2016, voce Unione europea, n. 1523), non rilevando profili
vigente», nella parte in cui introduce una tariffa minima per i d'incompatibilità con il diritto comunitario.
C
c

trasporti nazionali per conto terzi. 3.2. - In secondo luogo, nessuna incidenza ha la l. n. 190 del
O sci
LO

Le disposizioni censurate prevedono che, nei contratti di 2014, che ha abrogato il regime dei corrispettivi minimi, poi-
trasporto stipulati in forma orale, il corrispettivo dovuto al vet- ché nel caso di specie vengono in rilievo contratti di trasporto
Fa

tore non possa essere inferiore alla sommatoria dei costi di a cui devono comunque applicarsi le disposizioni abrogate.
esercizio, sia di quelli generali, sia di quelli per carburante. 4. - Non è fondata la questione di legittimità costituzionale
R

Qualora la parte del corrispettivo dovuto al vettore, diversa da dell'art. 83 bis, 1°, 2°, 3°, 6°, 7°, 8°, 10° e 11° comma, d.l. n.
quella diretta a coprire i costi di carburante, sia inferiore ai co- 112 del 2008, sollevata dal Tribunale di Lucca in riferimento
sti minimi di esercizio, il vettore può chiedere al committente all'art. 41 Cost.
il pagamento della differenza, entro cinque anni dal giorno del 4.1. - La disciplina della determinazione del corrispettivo
completamento della prestazione di trasporto. La determina- spettante al vettore nel contratto di trasporto di merci su strada
zione del costo chilometrico del carburante, nonché dell'in- per conto terzi, di cui all'art. 83 bis d.l. n. 112 del 2008, ha so-
cidenza dei costi di carburante sui costi d'esercizio, spetta stituito il sistema delle «tariffe a forcella» previsto dalla l. 6
all'osservatorio sulle attività di trasporto di cui all'art. 9 d.leg. giugno 1974 n. 298 (istituzione dell'albo nazionale degli auto-
21 novembre 2005 n. 286 (disposizioni per il riassetto norma- trasportatori di cose per conto di terzi, disciplina degli autotra-
tivo in materia di liberalizzazione regolata dell'esercizio del- sporti di cose e istituzione di un sistema di tariffe a forcella
l'attività di autotrasportatore), ma, in via transitoria viene ef- per i trasporti di merci su strada). Tali tariffe venivano fissate
fettuata dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sulla tra un limite massimo e uno minimo, calcolato su un prezzo di
base dei dati in suo possesso e delle rilevazioni mensili del base, secondo criteri determinati dal ministro per i trasporti e
ministero dello sviluppo economico sul prezzo medio del ga- l'aviazione civile con una complessa procedura, che prevede-
solio per autotrazione, sentite le associazioni di categoria più va anche il coinvolgimento delle regioni e delle associazioni di
rappresentative dei vettori e quelle della committenza. settore. All'interno dei predetti limiti, i prezzi potevano essere
1.1. - Il Tribunale di Lucca ripropone, limitatamente alla di- liberamente fissati dalle parti.
sciplina transitoria dei corrispettivi minimi, le questioni che Il d.leg. n. 286 del 2005 aveva abrogato la disciplina delle
già aveva sollevato nel corso del medesimo giudizio e in rela- tariffe a forcella, prevedendo che i corrispettivi per i servizi di
zione alle quali l'ordinanza di questa corte n. 80 del 2015 gli trasporto di merci su strada fossero rimessi alla libera contrat-
aveva restituito gli atti. Ciò, in virtù della sopravvenuta sen- tazione delle parti. Il d.l. n. 112 del 2008, poi, ha introdotto
tenza della Corte di giustizia dell'Unione europea 4 settembre una nuova regolazione delle tariffe di trasporto, secondo il si-
2014, API, cause riunite da C-184/13 a C-187/13, C-194/13, stema dei corrispettivi minimi, da ultimo abrogato dalla l. n.
C-195/13 e C-208/13 (Foro it., 2014, IV, 520), nonché del- 190 del 2014.
l'abrogazione delle disposizioni censurate ad opera dell'art. 1, Proprio in riferimento al regime di cui alla l. n. 298 del
comma 248, l. 23 dicembre 2014 n. 190, recante «disposizioni 1974, sicuramente più incisivo sulla libertà negoziale delle
per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Sta- parti del sistema dei corrispettivi minimi, questa corte si è
to (legge di stabilità 2015)». pronunciata con la sentenza n. 386 del 1996 (id., 1997, I, 994),
2. - Secondo il giudice rimettente sarebbero irrilevanti sia la ritenendo che una determinazione pubblicistica delle tariffe
sentenza della Corte europea, poiché la questione è sollevata rientrasse tra i legittimi limiti al principio di libertà di iniziati-
su parametri solo interni, sia l'intervento del legislatore, in va economica privata. Il regime pubblicistico, infatti, era teso
quanto la questione riguarda fatti accaduti in precedenza. ad assicurare condizioni remunerative minime a tutti gli opera-
Nel merito, verrebbe leso l'art. 41 Cost., poiché sarebbe in- tori del settore, evitando situazioni di concorrenza sleale che
giustificata l'introduzione di un sistema tariffario che limita la potessero portare le imprese ad operare in condizioni di diffi-
concorrenza e prevede una significativa barriera all'accesso coltà, penalizzando l'ammortamento degli investimenti e il
all'attività di trasporto per conto terzi. Né varrebbe richiamare trattamento giuridico ed economico dei dipendenti dell'impre-
la sicurezza stradale, che è garantita dal rispetto di altre dispo- sa. A tali finalità si aggiungeva quella di realizzare la traspa-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1093 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1094

renza del mercato, attraverso la conoscenza dei prezzi da parte gio internazionale, effettuano un altro trasporto nel paese ospi-
delle imprese e dell'utenza. Le limitazioni recate dal sistema tante prima di raggiungere la frontiera.
tariffario, pertanto, non comprimevano eccessivamente l'auto- L'art. 8 del regolamento 1072/2009/Ce pone una serie di
nomia negoziale, lasciando un ragionevole spazio alla libera limitazioni in materia, prevedendo che, una volta consegnate
contrattazione delle parti. Infatti, «la presenza di elementi di le merci nel corso di un trasporto internazionale in entrata, i
differenziazione tra le varie situazioni consente di configurare vettori sono autorizzati ad effettuare fino a tre trasporti di ca-
il sistema delle tariffe a forcella come un sistema sufficiente- botaggio successivi. Tuttavia, tali trasporti devono avere luogo
mente elastico nell'ambito di un mercato amministrativamente entro sette giorni dall'ultimo scarico nello Stato membro ospi-
regolato, come dimostra la prevista facoltà delle parti di fissa- tante nel corso del trasporto internazionale in entrata. Inoltre,
re non solo il corrispettivo tra il limite massimo e il limite mi- qualora il vettore straniero intenda eseguire le operazioni in

a
nimo della tariffa a forcella corrispondente (art. 51, 3° comma, uno o più Stati membri diversi da quello di arrivo del trasporto

to
l. n. 298 del 1974), ma anche condizioni e prezzi particolari internazionale, può effettuare una sola operazione di cabotag-
(art. 52, 3° comma, medesima legge); e così pure la possibilità gio in un dato Stato membro e tale operazione deve essere

en
di applicare tariffe speciali per particolari esigenze del traspor- eseguita entro tre giorni dall'ingresso a vuoto in quello Stato.
to (art. 12 d.p.r. n. 56 del 1978), nonché di remunerare i servi-

am
In tale ultimo caso, sempre nel rispetto del termine di sette
zi accessori (art. 14 e 16 medesimo d.p.r.)». giorni, il trasportatore potrebbe effettuare in Italia una sola
Anche la Corte di giustizia ha avuto modo di pronunciarsi operazione di cabotaggio, nell'ambito delle tre massime con-

on
su tale disciplina, ritenendola compatibile con i principî e le sentite, entro tre giorni dall'ingresso del veicolo vuoto nel ter-

O
norme di diritto comunitario (così la sentenza della seconda

M abb
ritorio italiano. Il trasportatore, oltre a dover rispettare i requi-
sezione 1° ottobre 1998, Librandi, causa C-38/97, id., Rep.

M
siti previsti dalle disposizioni comunitarie in materia, in ogni
1999, voce cit., n. 1036, e la sentenza della sesta sezione 5 ot- caso, deve produrre le prove che attestino chiaramente il tra-

SI
tobre 1995, Spediporto, causa C-96/94, id., Rep. 1996, voce
IO in sporto internazionale in entrata, nonché ogni trasporto di cabo-

AS
cit., nn. 771, 1002, 1014). Si trattava, in tali casi, non di ac- taggio che abbia effettuato consecutivamente.
cordi tra imprese tesi a restringere la concorrenza, sulla base di
so
5.2. - Il cabotaggio, dunque, costituisce una prestazione oc-
disposizioni nazionali che tali accordi favorissero, bensì di de- casionale, soggetta a precisi limiti quantitativi, svolta da
es

terminazioni adottate dalla pubblica autorità al fine di tutelare un'impresa non stabilita sul territorio nazionale, nell'ambito di
rilevanti interessi pubblici, senza che il potere decisionale po- un trasporto internazionale.
nc

tesse ritenersi delegato alle imprese private, sebbene fosse La disciplina nazionale, invece, rivolgendosi all'attività
D

previsto un loro coinvolgimento.


co

d'impresa svolta in Italia (anche da imprese straniere con sede


U

4.2. - Tale ricostruzione fa sì che, giocoforza, debbano rite- in Italia), non può trovare applicazione per tali categorie di
LA

nersi conformi a Costituzione i limiti più lievi previsti dalle trasporti. D'altronde, gli stessi parametri che concorrono alla
IO olo

disposizioni censurate. formazione del costo minimo sono tipici dell'autotrasporto na-
C

Come è noto, «non è configurabile una lesione della libertà zionale e tengono conto delle riduzioni del costo del carburan-
c

d'iniziativa economica allorché l'apposizione di limiti di ordi- te derivanti dalle norme sul parziale rimborso delle accise.
O sci
LO

ne generale al suo esercizio corrisponda all'utilità sociale, co- Il concorso della disciplina nazionale e di quella comunita-
me sancito dall'art. 41, 2° comma, Cost., purché, per un verso, ria, dunque, non genera irragionevoli disparità di trattamento a
Fa

l'individuazione di quest'ultima non appaia arbitraria e, per al- danno degli operatori nel mercato nazionale, determinando co-
tro verso, gli interventi del legislatore non la perseguano me- sì una «discriminazione a rovescio» (sentenza n. 443 del 1997,
R

diante misure palesemente incongrue (ex plurimis, sentenze n. id., 1998, I, 697), né costituisce una «irragionevole scelta di un
203 del 2016, id., Rep. 2016, voce Sanità pubblica e sanitari, regime che finisce per omologare fra loro situazioni diverse o,
n. 353; n. 56 del 2015, id., 2015, I, 1903; n. 247 e n. 152 del al contrario, per differenziare il trattamento di situazioni ana-
2010, id., 2011, I, 2248, e id., 2010, I, 1681, e n. 167 del 2009, loghe (sentenze n. 89 del 1996, id., Rep. 1996, voce Corte co-
id., 2009, I, 2293)» (sentenza n. 16 del 2017). stituzionale, nn. 70, 72; e n. 193 del 1996, id., 1996, I, 2620)»
I costi minimi determinati dal ministero delle infrastrutture (sentenza n. 386 del 1996, cit.).
e dei trasporti costituiscono, nel disegno del legislatore, un li- L'eventualità di effetti negativi sulle imprese nazionali —
mite al di sotto del quale potrebbero venire compromessi i li- dovuti a specifiche situazioni, evocate dal rimettente, quali
velli di sicurezza nella circolazione stradale, in virtù di uno l'esercizio da parte di talune imprese di ripetuti e frequenti tra-
sfruttamento eccessivo delle risorse umane e materiali da parte sporti di cabotaggio, in virtù dello svolgimento della propria
delle imprese di trasporto. Sebbene sia evidente che la sicu- attività in prossimità dei confini nazionali — attiene semmai a
rezza stradale trovi più diretta tutela nelle disposizioni in ma- profili di mero fatto e, dunque, non rileva in questa sede.
teria di circolazione e nelle relative sanzioni, non appare irra- Visti gli art. 26, 2° comma, l. 11 marzo 1953 n. 87 e 9, 1°
gionevole né arbitrario che il legislatore persegua tale obietti- comma, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte
vo anche con strumenti «indiretti», attraverso un sistema tarif- costituzionale.
fario che eviti un'attività d'impresa che potrebbe portare all'a- Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara non fon-
dozione di comportamenti poco compatibili con la sicurezza date le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 83 bis,
stradale. 1°, 2°, 3°, 6°, 7°, 8°, 10° e 11° comma, d.l. 25 giugno 2008 n.
La disciplina introdotta dall'art. 83 bis d.l. n. 112 del 2008, 112 (disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la sem-
inoltre, prevedendo solo corrispettivi minimi basati su costi plificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza
incomprimibili ed essenziali, lascia alle parti una maggiore au- pubblica e la perequazione tributaria), convertito, con modifi-
tonomia negoziale rispetto alle tariffe a forcella, con limita- cazioni, in l. 6 agosto 2008 n. 133, «nel testo temporale vigen-
zioni all'iniziativa economica privata che appaiono ragionevo- te», sollevate, in riferimento agli art. 3 e 41 Cost., dal Tribuna-
li e proporzionate e compatibili con i principî costituzionali. le ordinario di Lucca con l'ordinanza indicata in epigrafe.
5. - Non è fondata, altresì, la questione di legittimità costi-
tuzionale dell'art. 83 bis, 1°, 2°, 3°, 6°, 7°, 8°, 10° e 11° com- ————————

ma, d.l. n. 112 del 2008, sollevata dal Tribunale di Lucca in ri-
(1) I. - La medesima questione di costituzionalità era stata sol-
ferimento all'art. 3 Cost. levata dallo stesso giudice nell'ambito dello stesso giudizio (Trib.
5.1. - Le disposizioni impugnate non trovano applicazione Lucca, ord. 12 febbraio 2013, Foro it., 2013, I, 2643, con nota di
riguardo ai trasporti di cabotaggio, ossia quelli nazionali svolti richiami e osservazioni di PALMIERI), rispetto alla quale la Corte
nell'ambito di un trasporto internazionale, di cui al regolamen- costituzionale (ord. 13 maggio 2015, n. 80, id., Rep. 2015, voce
to del parlamento europeo e del consiglio del 21 ottobre 2009 Trasporti e autoservizi, n. 14) aveva provveduto a restituire gli at-
n. 1072/2009/Ce, «che fissa norme comuni per l'accesso al ti al giudice a quo per un riesame della rilevanza a seguito di ius
mercato internazionale del trasporto di merci su strada». superveniens, individuato in una specifica pronuncia della Corte
Il trasporto di cabotaggio costituisce una prestazione svolta di giustizia dell'Unione europea ed in un intervento normativo
da vettori non residenti in Italia che, in occasione di un viag- che aveva abrogato la disposizione impugnata.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1095 PARTE PRIMA 1096

In particolare per la prima trattasi di Corte giust. 4 settembre a prezzi e condizioni tariffarie in deroga a quelle autoritativamen-
2014, cause riunite C-184-187, 194, 195, 208/13, id., 2014, IV, te stabilite.
520, con nota di richiami e osservazioni di PALMIERI, commentata
da CARMAGNANI, in Dir. trasporti, 2015, 155, e da CALABRESE, III. - In relazione al diritto dell'Unione europea, v. Corte giust.
in Dir. comunitario scambi internaz., 2015, 85, secondo cui l'art. 1° ottobre 1998, causa C-38/97, Foro it., Rep. 1999, voce Unione
101 Tfue, in combinato disposto con l'art. 4, par. 3, Tue, deve es- europea, n. 1036, commentata da MASUTTI, in Dir. trasporti,
sere interpretato nel senso che osta a una normativa nazionale, 1999, 161, e da SARZINA, in Riv. giur. circolaz. e trasp., 1999,
quale quella controversa nei procedimenti principali, in forza del- 280, secondo cui gli art. 3, lett. f) e g), 5 (ora 10), 85 (ora 81), 86
la quale il prezzo dei servizi di autotrasporto delle merci per conto (ora 82) e 90 (ora 86) del trattato Ce non ostano a una normativa
di terzi non può essere inferiore a costi minimi d'esercizio deter- di uno Stato membro che preveda che le tariffe dei trasporti di

a
minati da un organismo composto principalmente da rappresen- merci su strada siano approvate e rese esecutive ad opera dei pub-
tanti degli operatori economici interessati.

to
blici poteri, sulla base di proposte di un comitato centrale, com-
Successivamente, v. Corte giust. 21 giugno 2016, causa C- posto in maggioranza di rappresentanti degli operatori economici

en
121/16, Foro it., Rep. 2016, voce Unione europea, n. 1523, se- interessati, e che estenda le tariffe obbligatorie applicabili in ma-
condo cui l'art. 101 Tfue, in combinato disposto con l'art. 4, par. teria di contratti di trasporto di merci su strada ad altri tipi di con-

am
3, Tue, non osta a una normativa nazionale, come quella di cui al tratti, relativi a diversi servizi, quali, in particolare, i contratti su
procedimento principale, in forza della quale il prezzo dei servizi gara d'appalto e i contratti di noleggio, a condizione che le tariffe

on
di autotrasporto delle merci per conto di terzi non può essere infe- siano determinate nel rispetto dei criteri di interesse pubblico de-
riore a costi minimi d'esercizio, a condizione che questi ultimi

O
finiti dalla legge e che i pubblici poteri non rinuncino alle proprie

M abb
siano determinati direttamente da un'amministrazione nazionale prerogative a favore di operatori economici privati, ma tengano

M
dello Stato membro. conto, prima dell'approvazione delle proposte, delle osservazioni

SI
Per il secondo, invece, l'art. 1, comma 248, l. 23 dicembre di altri organismi pubblici e privati, o addirittura fissino le tariffe
IO in
2014 n. 190 ha, tra l'altro, disposto l'abrogazione dell'art. 83 bis d'ufficio.

AS
d.l. 112/08 per la parte relativa alla previsione della tariffa mini- In senso analogo, Corte giust. 5 ottobre 1995, causa C-96/94,
so
ma. Foro it., Rep. 1996, voce cit., n. 1014, commentata da MINOZZI,
Il giudice a quo (l'ordinanza si può leggere id., Le banche dati, in Dir. maritt., 1996, 546, e da DI GIOVANNI, in Dir. trasporti,
es

archivio Merito ed extra, 2017.1677) ha riproposto la stessa que- 1996, 189.


stione, ritenendo che la surrichiamata decisione della Corte di
nc

giustizia non determinava l'obbligo di disapplicazione della nor-


D

IV. - Per la manifesta infondatezza della questione di legittimi-


mativa nazionale, in quanto rivolta a garantire ragioni di sicurezza
co

tà costituzionale dell'art. 83 bis d.l. 25 giugno 2008 n. 112, con-


U

della circolazione stradale e quindi un interesse pubblico, e rite-


vertito, con modificazioni, in l. 6 agosto 2008 n. 133, nella parte
LA

nendo applicabile, ratione temporis, la disciplina che imponeva


IO olo

una tariffa minima per i trasporti nazionali per conto terzi. in cui prevede un sistema di tariffe minime per l'autotrasporto di
cose per conto di terzi, v. Trib. Napoli 18 giugno 2013, Foro it.,
C

Altri giudici di merito hanno invece ritenuto di dover comun-


c

que disapplicare la normativa nazionale impugnata per contrasto 2013, I, 2643, con nota di richiami e osservazioni di PALMIERI.
O sci
LO

con il diritto dell'Unione europea: in tal senso Trib. Sassari 18 Sul sistema delle tariffe a forcella, v. Cass. 16 marzo 2012, n.
febbraio 2016, id., Rep. 2016, voce Trasporti e autoservizi, n. 15, 4247, id., 2012, I, 1394, con nota di richiami, secondo cui la de-
Fa

commentata da ERBA, in Dir. trasporti, 2016, 555, la quale ha so- cadenza prevista dall'art. 3 l. 32/05 non si riferisce alle azioni
stenuto che, secondo la Corte di giustizia europea, è l'intero asset- promosse dagli autotrasportatori per ottenere il pagamento di
R

to normativo dei costi minimi di esercizio, e non esclusivamente somme a titolo di differenze tariffarie dovute in virtù del sistema
la sua determinazione ad opera dell'osservatorio, a porsi in con- di tariffe a forcella.
trasto con i principî di libera concorrenza, libera circolazione del- Sulle c.d. discriminazioni a rovescio, v. Corte cost. 30 dicem-
le imprese e libera prestazione dei servizi nell'Unione europea; bre 1997, n. 443, id., 1998, I, 697, con nota di richiami, commen-
deve quindi essere disapplicato, per contrarietà all'ordinamento tata da PINELLI, GUZZETTA e VEDASCHI, in Giur. costit., 1997,
europeo, l'art. 83 bis d.l. 25 giugno 2008 n. 112, anche per il pe- 3904 e 1998, 282, da NINATTI, in Riv. it. dir. pubbl. comunitario,
riodo precedente alla sua espressa abrogazione; Trib. Reggio 1998, 246, da PETRANGELI, in Guida al dir., 1998, fasc. 11, 89, e
Emilia 19 maggio 2015, Foro it., 2015, I, 2195, con nota di ri- da TRIPODINA, in Giur. it., 1998, 2093, che ha dichiarato incosti-
chiami, commentata da BENELLI, in Dir. trasporti, 2016, 877, se- tuzionale l'art. 30 l. 4 luglio 1967 n. 580, nella parte in cui non
condo cui, posto che il giudice deve disapplicare, per il periodo prevedeva che alle imprese aventi stabilimento in Italia fosse con-
anteriore alla sua espressa abrogazione, la norma nazionale in sentita, nella produzione e nella commercializzazione di paste
forza della quale il prezzo dei servizi di autotrasporto delle merci alimentari, l'utilizzazione di ingredienti legittimamente impiegati
per conto di terzi non poteva essere inferiore a costi minimi, in in base al diritto comunitario, nel territorio della Comunità euro-
quanto contraria al diritto dell'Unione europea, a fronte di presta- pea.
zioni effettuate nell'indicato periodo il trasportatore non può pre-
tendere il pagamento della differenza tra quanto corrisposto dal
committente e la somma spettantegli in virtù di detta norma. ————————

II. - La Corte costituzionale ha ritenuto la questione rilevante


sul presupposto che il giudice a quo faceva riferimento solo a pa- CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 2 marzo 2018, n.
rametri costituzionali nazionali e doveva applicare la normativa 42 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 marzo 2018, n.
impugnata, anche se ormai abrogata, ratione temporis. 10); Pres. ed est. LATTANZI; C.M.; interv. Pres. cons. mini-
Nel merito la corte ha dichiarato la questione infondata, basan- stri. Ord. App. Catanzaro 5 aprile 2017 (G.U., 1a s.s., n. 28
do la motivazione principalmente sul rilievo che il sistema della del 2017).
tariffa minima si presenta con limiti più lievi alla libertà di inizia-
tiva economica rispetto a quanto poteva desumersi dalla discipli- Revisione in materia penale — Revisione per contrasto di
na precedente (l. 298/74), che prevedeva il c.d. sistema di tariffe a giudicati — Esclusione per le circostanze aggravanti —
forcella. La corte sottolinea come quella disciplina fosse stata ri- Questione inammissibile di costituzionalità (Cost., art. 3,
tenuta conforme sia ai principî costituzionali, sia al diritto del- 24, 27, 111; y cod. proc. pen., art. 630, 631).
l'Unione europea. In tal senso, v. Corte cost. 5 novembre 1996, n.
386, Foro it., 1997, I, 994, con nota di richiami e osservazioni di È inammissibile, per difetto di motivazione in ordine alla ri-
COSENTINO, commentata da TINCANI, in Dir. trasporti, 1997, 463, levanza, la questione di legittimità costituzionale dell'art.
e da SARZINA, in Riv. giur. circolaz. e trasp., 1997, 65, che ha 631 c.p.p., nella parte in cui non prevede che gli elementi
giudicato infondata la questione di legittimità costituzionale del- in base ai quali si chiede la revisione siano tali da dimo-
l'art. 3 d.l. 29 marzo 1993 n. 82, convertito in l. 27 maggio 1993 strare, se accertati, l'esclusione di una circostanza aggra-
n. 162, nella parte in cui, con disposizione di interpretazione au- vante che abbia negativamente influito sul trattamento
tentica, non ammette la stipulazione di alcun tipo di contratto che sanzionatorio del condannato, in riferimento agli art. 3,
preveda l'effettuazione di autotrasporto di cose per conto di terzi 24, 27, 3° comma, e 111 Cost. (1)
IL FORO ITALIANO — 2018.
1097 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1098

Diritto. — 1. - Con ordinanza del 5 aprile 2017, la Corte renti nello stesso reato (in quanto appartenenti alla medesima
d'appello di Catanzaro ha sollevato, in riferimento agli art. 3, organizzazione criminale), ha escluso tale aggravante.
24, 27, 3° comma, e 111 Cost., questioni di legittimità costitu- Così è mancata l'indicazione degli elementi che potrebbero
zionale dell'art. 631 c.p.p., nella parte in cui «non prevede che dare luogo al denunciato conflitto teorico di giudicati, dato che
gli elementi in base ai quali si chiede la revisione siano tali da non è sufficiente a tal fine allegare il contrasto tra i «dispositi-
dimostrare, se accertati, l'esclusione di una circostanza aggra- vi» delle due diverse decisioni di condanna sulla sussistenza
vante che abbia negativamente influito sul trattamento sanzio- dell'aggravante della disponibilità di armi.
natorio del condannato». Deve quindi ritenersi che l'ordinanza di rimessione sia vi-
Ad avviso del collegio rimettente la norma censurata viole- ziata da una carenza di motivazione sulla rilevanza delle que-
rebbe l'art. 3 Cost., in quanto, «se il condannato può, sulla ba-

a
stioni, perché, come è già stato osservato da questa corte,
se di un contrasto tra giudicati, ottenere una revisione del pro- «[n]on è la erronea (in ipotesi) valutazione del giudice a rile-

to
prio giudizio di colpevolezza», sarebbe irragionevole non ri- vare, ai fini della rimozione del giudicato; bensì esclusivamen-

en
conoscergli la stessa possibilità per ottenere la «declaratoria te il ‘fatto nuovo’ (tipizzato nelle varie ipotesi scandite dal-
sopravvenuta di insussistenza di una circostanza aggravante, l'art. 630 codice di rito), che rende necessario un nuovo scru-

am
ossia di una parte della condotta contestata, che abbia effetto tinio della base fattuale su cui si è radicata la condanna ogget-
sulla pena, esclusa in fatto da altro giudicato». to di revisione» (sentenza n. 129 del 2008, cit.).

on
Sarebbe violato anche l'art. 24 Cost., il quale, garantendo al Tale conclusione tanto più si impone nel caso in esame, in
cittadino «piena tutela dei propri diritti e del diritto alla difesa,

O
cui la sentenza della quale si chiede la revisione è intervenuta

M abb
riservando alla legge le sole modalità di riparazione degli erro- successivamente a quella posta a fondamento della richiesta,

M
ri giudiziari», implicherebbe il riconoscimento al condannato ed è passata in giudicato dopo che sull'esistenza del-

SI
di «uno strumento di accesso per consentire di rilevare la pre- l'aggravante in questione si era pronunciata anche la Corte di
IO in
senza dell'errore, che non pare ragionevole limitare ai soli casi cassazione (9 marzo 2016, M., id., Rep. 2016, voce Riciclag-

AS
da cui discende la completa esclusione della condotta riprove- gio, n. 66). Questa infatti aveva dato atto dell'«ampio com-
so

vole e non soltanto una frazione della stessa, qualificata come pendio probatorio» comprovante la disponibilità di armi e
es

circostanza, in grado di influire sulla pena». aveva giudicato irrilevante «la circostanza che, secondo la di-
L'esclusione delle aggravanti dal giudizio di revisione con- fesa, altra sentenza avrebbe escluso l'aggravante in esame».
nc

trasterebbe, inoltre, con l'art. 27, 3° comma, Cost., in quanto Le questioni sollevate dalla Corte d'appello di Catanzaro ri-
D

«sapere di dover scontare una (parte di) pena per una circo- sultano pertanto inammissibili.
co

stanza che per altri imputati, per il medesimo reato, è stata da Visti gli art. 26, 2° comma, l. 11 marzo 1953 n. 87 e 9, 1°
LA

altro organo giudiziario definitivamente esclusa, appare in comma, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte
IO olo

conflitto con la finalità rieducativa», dando al condannato l'i- costituzionale.


C

dea di subire una sanzione ingiusta e discriminatoria. Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara inammis-
c

Sarebbe violato, infine, l'art. 111 Cost., in quanto «la perce-


O sci

sibili le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 631


LO

zione di non imparzialità del giudizio» emergerebbe dal «con- c.p.p., sollevate, in riferimento agli art. 3, 24, 27, 3° comma, e
trasto tra opposti giudicati [— sia pure limitatamente ad un de-
Fa

111 Cost., dalla Corte d'appello di Catanzaro, con l'ordinanza


terminato aspetto della condotta —] di cui l'uno esclude la indicata in epigrafe.
fondatezza dell'altro».
R

2. - Le questioni sono inammissibili perché l'ordinanza di ————————

rimessione presenta una carenza di descrizione dei fatti che si


(1) I. - L'ordinanza di rinvio, App. Catanzaro 5 aprile 2017,
traduce in difetto di motivazione sulla rilevanza. si può leggere in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed ex-
Le questioni sollevate riguardano l'art. 631 c.p.p., che rego- tra, 2017.1661.
la i «[l]imiti della revisione» con la richiesta di elementi tali da La Corte costituzionale fa riferimento ai principî espressi nel-
dimostrare, «se accertati, che il condannato deve essere pro- la sent. 30 aprile 2008, n. 129 (id., 2009, I, 103 e 621, con nota
sciolto a norma degli art. 529, 530 e 531» c.p.p., e si fondano di richiami e osservazioni di CAMPANELLI, commentata da DE
sull'esistenza di un'ipotesi di conflitto teorico di giudicati, re- MATTEIS, in Cass. pen., 2008, 3985, da MANTOVANI, in Giur.
golata dall'art. 630, lett. a), c.p.p. costit., 2008, 2679, da CERIONI, in Giur. it., 2009, 2142, e da
Questa disposizione consente la revisione «se i fatti stabiliti RUSSO, in Dir. comunitario scambi internaz., 2009, 259), se-
a fondamento della sentenza [...] o del decreto penale di con- condo cui non è la erronea (in ipotesi) valutazione del giudice a
danna [...] non possono conciliarsi con quelli stabiliti in un'al- rilevare, ai fini della rimozione del giudicato; bensì esclusiva-
mente il «fatto nuovo» (tipizzato nelle varie ipotesi scandite dal-
tra sentenza penale irrevocabile [...] del giudice ordinario o di l'art. 630 codice di rito), che rende necessario un nuovo scruti-
un giudice speciale», e questa corte ha già rilevato che «il nio della base fattuale su cui si è radicata la condanna oggetto di
concetto di inconciliabilità fra sentenze irrevocabili, evocato revisione.
dall'art. 630, 1° comma, lett. a), c.p.p., non può essere inteso In base a tali principî la corte ha ritenuto inammissibile la
in termini di contraddittorietà logica tra le valutazioni effettua- questione di costituzionalità, dal momento che il giudice a quo
te nelle due decisioni. Tale concetto deve, invece, essere inte- non ha riportato nella ordinanza di rinvio la indicazione dei fatti
so in termini di oggettiva incompatibilità tra i ‘fatti’ (ineludi- e degli elementi i quali avrebbero potuto dar luogo al teorico
bilmente apprezzati nella loro dimensione storico-naturalisti- conflitto tra giudicati.
ca) su cui si fondano le diverse sentenze» (sentenza n. 129 del II. - Per l'affermazione secondo la quale è inammissibile la
2008, Foro it., 2009, I, 103). richiesta di revisione fondata sulla prospettazione di elementi
Di questi fatti nell'ordinanza di rimessione manca qualun- tali da dar luogo, se accertati, alla sola esclusione di una circo-
que descrizione. stanza aggravante, v. Cass. 10 febbraio 2015, P., Foro it., Rep.
La corte rimettente non ha indicato quali accertamenti con- 2015, voce Revisione penale, n. 16; 3 marzo 2008, Racco, id.,
Rep. 2008, voce cit., n. 24; App. Catanzaro 15 marzo 2007,
tenuti nella sentenza che ha escluso l'aggravante sono diversi ibid., n. 26, commentata da FIASCONARO, in Giur. merito, 2008,
da quelli contenuti nella sentenza oggetto della richiesta di re- 1096.
visione. Essa si è limitata a rilevare che la sentenza della Corte
d'appello di Reggio Calabria, del 16 aprile 2015, nei confronti III. - Per riferimenti alla giurisprudenza costituzionale sulla
richiesta di revisione, ai sensi degli art. 630 e 631 c.p.p., vedi:
di C.M., condannato in primo grado al termine di un giudizio
— Corte cost. 10 aprile 2014, n. 90, Foro it., Rep. 2014, vo-
abbreviato, ne ha ritenuto la responsabilità per un reato di as- ce cit., n. 5, che ha dichiarato inammissibile la questione di le-
sociazione di tipo mafioso aggravato dalla disponibilità di ar- gittimità costituzionale degli art. 630 e 637, 3° comma, c.p.p.,
mi (art. 416 bis, 4° comma, c.p.), mentre la sentenza del Tri- nella parte in cui non consentono la revisione delle sentenze di
bunale di Reggio Calabria, n. 606 del 2014, resa all'esito di un condanna irrevocabili sulla base della sola diversa valutazione
giudizio dibattimentale, nei confronti di altre persone concor- delle prove assunte nel precedente giudizio, allorché la condan-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1099 PARTE PRIMA 1100

na risulti fondata su errore di fatto incontrovertibilmente emer- Diritto. — 1. - Il giudice per le indagini preliminari del
gente da quelle stesse prove; Tribunale ordinario di Lecce, in funzione di giudice del-
— Corte cost. 7 aprile 2011, n. 113, id., 2013, I, 802, con no- l'esecuzione, ha sollevato, in riferimento agli art. 3 e 27, 3°
ta di richiami e osservazioni di CALÒ, che ha dichiarato incosti- comma, Cost., questioni di legittimità costituzionale dell'art.
tuzionale l'art. 630 c.p.p., nella parte in cui non prevedeva un 656, 5° comma, c.p.p., «nella parte in cui non prevede che
diverso caso di revisione della sentenza o del decreto penale di l'ordine di sospensione della pena debba essere emesso an-
condanna al fine di conseguire la riapertura del processo, quan- che nei casi di pena non superiore a quattro anni di detenzio-
do ciò fosse necessario, ai sensi dell'art. 46, par. 1, Cedu, per ne».
conformarsi ad una sentenza definitiva della Corte europea dei Il rimettente deve decidere su una domanda volta alla de-
diritti dell'uomo.
claratoria di temporanea inefficacia di un ordine di esecuzio-

a
IV. - In ordine alla richiesta di revisione ai sensi degli art. ne della pena detentiva di tre anni, undici mesi e diciassette

to
630 e 631 c.p.p., vedi: giorni di reclusione, che il pubblico ministero ha emesso in

en
— Cass. 3 ottobre 2016, Panizzi, id., 2017, II, 303, con nota base all'art. 656 c.p.p.
di richiami, che ha dichiarato ammissibile la richiesta di revi- Il pubblico ministero non ha sospeso l'ordine, come è in-

am
sione proposta ai sensi dell'art. 630, 1° comma, lett. c), c.p.p. vece tenuto a fare ove la pena da espiare non superi i tre anni
avverso la sentenza del giudice dell'appello che abbia prosciolto di detenzione. In questo caso, infatti, si preserva la libertà del

on
l'imputato per l'intervenuta prescrizione del reato, confermando condannato per consentirgli di presentare al tribunale di sor-
contestualmente la condanna dello stesso al risarcimento del veglianza una richiesta di affidamento in prova al servizio

O
M abb
danno nei confronti della parte civile; sociale e di rimanere libero fino a quando non sopraggiunga

M
— Cass. 26 settembre 2001, Pisano, id., 2002, II, 461, con una decisione sulla richiesta. Così si evita l'ingresso in car-

SI
nota di richiami, commentata da DI SALVO, in Arch. nuova proc. cere di persone che possono godere della misura alternativa
IO in
pen., 2002, 148, da ARICÒ, ILLUMINATI, MOSCARINI e SPAN- alla detenzione.

AS
GHER, in Temi romana, 2001, fasc. 2, 2, da MONASTERO, in
In ragione del collegamento che esiste tra la sospensione
so
Cass. pen., 2002, 1952, da LONATI, ibid., 3180, secondo cui, per
prove nuove rilevanti, a norma dell'art. 630, lett. c), c.p.p., ai fi-
dell'ordine di esecuzione e la possibilità di fruire del-
es

ni dell'ammissibilità dell'istanza di revisione, devono intendersi l'affidamento in prova, la disposizione censurata prescrive in
non solo le prove sopravvenute alla sentenza definitiva di con- via generale l'effetto sospensivo relativo alle sole pene che
nc

danna e quelle scoperte successivamente ad essa, ma anche non eccedono il tetto cui è subordinato l'accesso alla misura
D

alternativa.
co

quelle non acquisite nel precedente giudizio ovvero acquisite,


U

ma non valutate neppure implicitamente, purché non si tratti di L'art. 3, 1° comma, lett. c), d.l. 23 dicembre 2013 n. 146
LA

prove dichiarate inammissibili o ritenute superflue dal giudice, e (misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei
IO olo

indipendentemente dalla circostanza che l'omessa conoscenza detenuti e di riduzione controllata della popolazione carcera-
C

da parte di questo sia imputabile a comportamento processuale ria), convertito, con modificazioni, in l. 21 febbraio 2014 n.
c

negligente o addirittura doloso del condannato, rilevante solo ai 10, ha introdotto un comma 3 bis nel corpo dell'art. 47 l. 26
O sci
LO

fini del diritto alla riparazione dell'errore giudiziario; luglio 1975 n. 354 (norme sull'ordinamento penitenziario e
— Cass. 27 maggio 1999, Bompressi, Foro it., 1999, II, sull'esecuzione delle misure privative e limitative della liber-
Fa

481, con nota di richiami, secondo cui, in tema di revisione, al- tà), delineando un'ulteriore forma di affidamento in prova,
lorché la precedente sentenza irrevocabile abbia adottato con- cosiddetto allargato, per il condannato che deve espiare una
R

clusioni in fatto senza il supporto di mezzi tecnici, un accerta- pena, anche residua, non superiore a quattro anni di deten-
mento peritale, che esamini le medesime emergenze e conduca zione, misura che può essere concessa al condannato che ha
a conclusioni diverse, costituisce prova nuova in quanto frutto serbato, quanto meno nell'anno precedente alla presentazio-
di metodologia e di tecnica non precedentemente utilizzate; né ne della richiesta, un comportamento tale da consentire un
in tal caso è necessario che l'elaborato impieghi tecnologie giudizio prognostico favorevole quanto alla sua rieducazione
scientifiche innovative, atteso che tale estremo si impone e alla prevenzione del pericolo di commissione di altri reati.
quando la novità concerna una consulenza tecnica diretta a su- La nuova misura alternativa può perciò essere concessa
perarne un'altra e non anche nel caso in cui un tale esperimento
anche per pene comprese tra tre anni e un giorno e quattro
sia in precedenza mancato.
anni di detenzione, ma esse non possono venire sospese in
attesa della decisione del tribunale di sorveglianza perché il
limite triennale a tal fine previsto dalla disposizione censura-
ta non è stato adeguato.
———————— In tale condizione si trova appunto l'istante nel giudizio
principale, la cui carcerazione appare al giudice a quo, allo
stato della legislazione vigente, inevitabile, benché questi
possa aspirare a conseguire in seguito il beneficio del-
l'affidamento in prova allargato.
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 2 marzo 2018, n. Il rimettente dubita che quest'assetto normativo sia con-
41 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 marzo 2018, n. forme all'art. 3 Cost., perché discrimina irragionevolmente
10); Pres. ed est. LATTANZI; A.S. (Avv. MOLFETTA, MAS- coloro che, dovendo espiare una pena detentiva non superio-
SARI); interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello Stato GIAN- re a tre anni, usufruiscono della sospensione dell'ordine di
NUZZI). Ord. G.i.p. Trib. Lecce 13 marzo 2017 (G.U., 1a esecuzione in vista dell'accesso all'affidamento in prova or-
s.s., n. 35 del 2017). dinario, da coloro che, destinati ad espiare una pena detenti-
va compresa tra tre anni e un giorno e quattro anni, non pos-
Esecuzione penale — Sospensione della pena detentiva — sono sottrarsi alla carcerazione, nonostante sia loro concedi-
Applicabilità alle pene non superiori a tre anni — Inco- bile in astratto l'affidamento in prova allargato.
stituzionalità (Cost., art. 3, 27; y cod. proc. pen., art. 656;
Sarebbe violato anche l'art. 27, 3° comma, Cost., perché
y l. 26 luglio 1975 n. 354, norme sull'ordinamento peni-
tenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limita- contrasterebbe con la finalità rieducativa della pena tradurre
tive della libertà, art. 47, 47 ter, 50). in carcere, per un breve periodo, chi possa poi sottrarvisi
grazie alla misura alternativa.
È incostituzionale l'art. 656, 5° comma, c.p.p., nella parte in Il rimettente chiede pertanto che il limite cui è subordinata
cui prevede che il pubblico ministero sospende l'esecuzio- l'automatica sospensione dell'ordine di esecuzione sia eleva-
ne della pena detentiva, anche se costituente residuo di to a quattro anni di detenzione, così da ripristinare il paralle-
maggiore pena, se non superiore a tre anni, anziché se non lismo tra esso e il tetto previsto per l'accesso all'affidamento
superiore a quattro anni. (1) in prova allargato.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1101 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1102

Le questioni, conclude il rimettente, sono rilevanti, perché 1990 n. 309), convertito, con modificazioni, in l. 21 febbraio
il condannato che deve espiare una pena compresa tra i tre 2006 n. 49, ha alzato a sei anni questo limite, in collegamen-
anni e un giorno e i quattro anni di reclusione non versa in to con l'art. 4 undecies del medesimo testo normativo, che
alcuna delle condizioni impedienti stabilite dall'art. 656, 9° aveva aumentato in uguale misura l'entità della pena detenti-
comma, c.p.p. quanto alla sospensione della carcerazione, va da espiare in affidamento in prova per l'alcooldipendente
ovvero non è stato condannato per i delitti indicati dalla lett. o il tossicodipendente sottoposti a un programma di recupe-
a) di tale comma, né si trova in stato di custodia cautelare ro. Allo stesso modo, il d.l. 1° luglio 2013 n. 78 (disposizioni
(lett. b). Perciò, ove le questioni fossero accolte, il rimettente urgenti in materia di esecuzione della pena), convertito, con
dovrebbe dichiarare l'inefficacia dell'ordine di esecuzione modificazioni, in l. 9 agosto 2013 n. 94, ha portato a quattro
adottato dal pubblico ministero, in quanto illegittimamente anni il termine valido per la sospensione dell'ordine di ese-

a
non sospeso. cuzione, ai fini della concessione della detenzione domicilia-

to
2. - Il rimettente osserva che la lettera della disposizione re, allo scopo di renderlo equivalente al nuovo termine previ-
sto per godere della misura dell'art. 47 ter l. n. 354 del 1975.

en
censurata non permette alcuna interpretazione costituzional-
mente orientata, a causa dell'inequivoco riferimento al limite Si è trattato di interventi correttivi conseguenti al carattere

am
di tre anni previsto ai fini della sospensione dell'ordine di complementare che l'art. 656, 5° comma, c.p.p. riveste ri-
esecuzione della pena detentiva. Così argomentando, il giu- spetto alla scelta legislativa di aprire la via alla misura alter-

on
dice a quo ha assolto con motivazione adeguata e convincen- nativa. La natura servente dell'istituto oggetto del dubbio di
te il proprio obbligo di verificare la praticabilità del- legittimità costituzionale lo espone a profili di incoerenza

O
M abb
l'interpretazione adeguatrice prima di sollevare un incidente normativa ogni qual volta venga spezzato il filo che lega la

M
di legittimità costituzionale, sicché le questioni sono per tale sospensione dell'ordine di esecuzione alla possibilità ricono-
verso ammissibili (sentenze n. 253 del 2017; n. 36 del 2016, sciuta al condannato di sottoporsi ad un percorso risocializ-

SI
IO in
id., Rep. 2016, voce Diritti politici e civili, n. 275; e n. 221 zante che non includa il trattamento carcerario.

AS
del 2015, id., 2015, I, 3758). Tuttavia, nel caso di specie, all'introduzione dell'affida-
so
3. - L'avvocatura generale dello Stato ha eccepito l'inam- mento in prova per pene da espiare fino a quattro anni di de-
missibilità delle questioni, giacché esse sarebbero tese a tenzione non ha corrisposto un'analoga modificazione del
es

comprimere la discrezionalità del legislatore nel decidere in termine indicato dalla disposizione censurata. Infatti non è
nc

quali casi sospendere l'esecuzione della pena detentiva. Si stata ancora esercitata la delega legislativa conferita con
tratta però di un profilo che attiene al merito della decisione, l'art. 1, comma 85, lett. c), l. 23 giugno 2017 n. 103 (modifi-
D
co

che sarebbe di infondatezza laddove la Costituzione non im- che al codice penale, al codice di procedura penale e all'or-
U

ponesse alcun limite a tale scelta. Esso andrà perciò scrutina- dinamento penitenziario), il quale prevede che il limite di
LA
IO olo

to in sede di esame delle censure di illegittimità costituziona- pena che impone la sospensione dell'ordine di esecuzione sia
le. fissato, in ogni caso, in quattro anni.
C
c

4. - La questione di legittimità costituzionale dell'art. 656, Oggetto dell'odierno scrutinio di legittimità costituzionale
O sci
LO

5° comma, c.p.p., in riferimento all'art. 3 Cost., è fondata. è l'attuale incongruità del disegno legislativo. Bisogna perciò
Il rimettente parte dall'idea che il limite di pena indicato accertarsi se essa possa trovare una non irragionevole giusti-
Fa

dalla disposizione censurata ai fini della sospensione del- ficazione per allontanarsi, in questo peculiare caso, dal paral-
l'ordine di esecuzione non possa che equivalere al corri- lelismo di cui si è detto.
R

spondente limite previsto ai fini dell'accesso alla misura al- 5. - Il tendenziale collegamento della sospensione del-
ternativa alla detenzione. l'ordine di esecuzione con i casi di accesso alle misure alter-
Indubbiamente la genesi dell'istituto definito dall'art. 656, native costituisce un punto di equilibrio ottimale, ma appar-
5° comma, c.p.p. e lo sviluppo che esso ha trovato nella le- tiene pur sempre alla discrezionalità legislativa selezionare
gislazione confermano che immanente al sistema, e tratto di ipotesi di cesura, quando ragioni ostative appaiano prevalen-
imprescindibile coerenza intrinseca di esso, è un tendenziale ti. Naturalmente è proprio la dimensione normativa ancillare
parallelismo tra i due termini posti a raffronto. della sospensione rispetto alle finalità delle misure alternati-
Va osservato anzitutto che la sospensione automatica del- ve che rende particolarmente stretto il controllo di legittimità
l'ordine di esecuzione è conseguente alla sentenza n. 569 del costituzionale riservato a dette ipotesi.
1989 (id., 1991, I, 1708), con cui questa corte estese a chi si Resta nondimeno possibile che peculiari situazioni sugge-
trovava in stato di libertà la possibilità di accedere all'affi- riscano al legislatore di imporre un periodo di carcerazione
damento in prova, riservato in precedenza alla sola popola- in attesa che l'organo competente decida sull'istanza di affi-
zione carceraria. damento in prova. Ciò potrebbe ad esempio dipendere dalla
Il legislatore allora si avvide che sarebbe stato in linea di particolare pericolosità di cui, secondo il legislatore, sono
principio incongruo disporre temporaneamente la carcera- indice i reati in questione, alla quale si intende rispondere
zione di chi avrebbe poi potuto godere di una misura specifi- inizialmente con il carcere, secondo la ratio cui si ispira
camente pensata per favorire la risocializzazione fuori dalle l'art. 656, 9° comma, lett. a), c.p.p. nell'indicare specifici de-
mura del carcere e giunse a perseguire al massimo grado l'o- litti per i quali è esclusa la sospensione dell'ordine di esecu-
biettivo di risparmiare il carcere al condannato, sostituendo, zione. Ovvero il legislatore potrebbe anche prendere atto che
con la l. 27 maggio 1998 n. 165 (modifiche all'art. 656 c.p.p. l'accesso alla misura alternativa è soggetto a condizioni così
ed alla l. 26 luglio 1975 n. 354, e successive modificazioni), stringenti da rendere questa eventualità meramente residuale,
l'art. 656 c.p.p. e introducendo l'automatica sospensione del- sicché appare tollerabile che venga incarcerato chi all'esito
l'esecuzione della pena detentiva, entro un limite pari a quel- del giudizio relativo alla misura alternativa potrà con estrema
lo previsto per godere della misura alternativa. difficoltà sottrarsi alla detenzione: è quanto (oltre che per la
In seguito il principio del tendenziale parallelismo ha tro- gravità dei reati) accade per i delitti elencati dall'art. 4 bis l.
vato conferma nella trama legislativa, posto che all'incre- n. 354 del 1975, che l'art. 656, 9° comma, lett. a), c.p.p.
mento della soglia di accesso alla misura alternativa ha corri- esclude dal beneficio della sospensione dell'ordine di esecu-
sposto una pari elevazione del limite stabilito ai fini della so- zione.
spensione. Così, l'art. 4 undevicies d.l. 30 dicembre 2005 n. L'esito dello scrutinio di legittimità costituzionale su que-
272 (misure urgenti per garantire la sicurezza ed i finanzia- ste e altre ipotesi analoghe dipende perciò dall'adeguatezza
menti per le prossime Olimpiadi invernali, nonché la funzio- degli indicatori che nella visione del legislatore dovrebbero
nalità dell'amministrazione dell'interno. Disposizioni per fa- opporsi all'esigenza della coerenza sistematica, fino a poter
vorire il recupero di tossicodipendenti recidivi e modifiche al prevalere su di essa.
t.u. delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e 6. - Sotto questo aspetto non può non osservarsi che nel
sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei re- caso di specie la rottura del parallelismo, imputabile al man-
lativi stati di tossicodipendenza, di cui al d.p.r. 9 ottobre cato adeguamento della disposizione censurata, appare di
IL FORO ITALIANO — 2018.
1103 PARTE PRIMA 1104

particolare gravità, perché è proprio il modo con cui la legge Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit-
ha configurato l'affidamento in prova allargato che reclama, timità costituzionale dell'art. 656, 5° comma, c.p.p., nella
quale corollario, la corrispondente sospensione dell'ordine di parte in cui si prevede che il pubblico ministero sospende
esecuzione. l'esecuzione della pena detentiva, anche se costituente resi-
In proposito va in primo luogo osservato che non ha pre- duo di maggiore pena, non superiore a tre anni, anziché a
gio l'argomento dell'avvocatura dello Stato secondo cui l'af- quattro anni.
fidamento allargato sarebbe precipuamente indirizzato a chi
————————
è già detenuto, al fine di ridurre la popolazione carceraria per
ottemperare a quanto deciso dalla Corte europea dei diritti (1) I. - L'ordinanza di rinvio, G.i.p. Trib. Lecce 13 marzo
dell'uomo con la sentenza 8 gennaio 2013, Torreggiani e al-

a
2017, atto di promovimento n. 109, si può leggere in Foro it.,
tri c. Italia (id., Rep. 2013, voce cit., n. 167). Le banche dati, archivio Merito ed extra, 2017.1883.

to
In senso contrario è sufficiente osservare che l'art. 47, La Corte costituzionale, accogliendo l'impostazione del giu-

en
comma 3 bis, l. n. 354 del 1975 si rivolge espressamente an- dice a quo, sottolinea la «natura servente» dell'istituto oggetto
che ai condannati che si trovano in stato di libertà, senza al- della questione di costituzionalità rispetto alla possibilità rico-

am
cuna distinzione di rilevanza rispetto ai detenuti, come è ri- nosciuta al condannato di sottoporsi ad un percorso risocializ-
conosciuto anche dall'avvocatura dello Stato e si desume zante che non includa il carcere.

on
dalla destinazione dell'affidamento in prova allargato «al Per questo il limite della pena non superiore ai tre anni è di-
condannato che deve espiare una pena, anche residua, non venuto incoerente con la finalità dell'istituto, allorché il legisla-

O
M abb
superiore a quattro anni di detenzione». tore ha introdotto il c.d. affidamento in prova allargato, il quale

M
L'inciso «anche residua» dimostra che la misura è destina- può essere concesso per il condannato che deve espiare una pe-
na non superiore ai quattro anni (art. 47 ter l. 354/75), dal mo-

SI
ta pure a chi non deve espiare una pena residua e cioè a chi
IO in mento che ad esso non ha corrisposto una modificazione del
non è detenuto. È per questa ragione che la disposizione in

AS
termine indicato dall'art. 656, 5° comma, c.p.p.
questione, ai fini dell'applicazione della misura, richiede una
so
La corte rileva come non possa non osservarsi che nel caso di
valutazione del comportamento del condannato «quantomeno specie la rottura del parallelismo, imputabile al mancato ade-
es

nell'anno precedente alla presentazione della richiesta, tra- guamento della disposizione censurata, appare di particolare
scorso in espiazione di pena, in esecuzione di una misura gravità, perché è proprio il modo con cui la legge ha configurato
nc

cautelare ovvero in libertà». l'affidamento in prova allargato che reclama, quale corollario, la
D

È vero che in linea di principio non è fatto divieto al legis- corrispondente sospensione dell'ordine di esecuzione.
co

latore di dare vita a forme alternative alla detenzione riserva- In effetti, è espressamente prevista la concessione del-
LA

te ai soli detenuti, ma nel caso dell'affidamento allargato la l'affidamento allargato al condannato in stato di libertà, ma, se
IO olo

legge non si è valsa di tale spazio di discrezionalità perché l'ordine di esecuzione di una pena detentiva tra tre anni e un
giorno e quattro anni non potesse essere sospeso, si tratterebbe
C

ha esplicitamente optato per l'equiparazione tra detenuti e li-


c

beri ai fini dell'accesso alla misura alternativa. Del resto, si è di una previsione in concreto irrealizzabile, per quanto normati-
O sci
LO

trattato di una scelta del tutto coerente con lo scopo di defla- vamente stabilita e voluta. Infatti, l'esecuzione dell'ordine di
zionare le carceri, visto che esso si persegue non solo libe- carcerazione, avvenuta senza aver dato al condannato il tempo
Fa

di chiedere l'affidamento in prova allargato e comunque senza


rando chi le occupa ma anche evitando che vi faccia ingresso
attendere una decisione al riguardo, renderebbe impossibile la
chi è libero.
R

concessione della misura alternativa prima dell'ingresso in car-


Bisogna allora considerare che è espressamente prevista la cere.
concessione dell'affidamento allargato al condannato in stato Sulla base di tali considerazioni la corte conclude che, omet-
di libertà, ma, se l'ordine di esecuzione di una pena detentiva tendo di intervenire sulla normativa ancillare, il legislatore
tra tre anni e un giorno e quattro anni non potesse essere so- smentisce sé stesso, insinuando nell'ordinamento una incongrui-
speso, si tratterebbe di una previsione in concreto irrealizza- tà sistematica capace di ridurre gran parte dello spazio applica-
bile, per quanto normativamente stabilita e voluta. Infatti, tivo riservato alla normativa principale.
l'esecuzione dell'ordine di carcerazione, avvenuta senza aver
dato al condannato il tempo di chiedere l'affidamento in pro- II. - Secondo Cass. 2 marzo 2006, Laurenza, id., Rep. 2006,
va allargato e comunque senza attendere una decisione al ri- voce Esecuzione penale, n. 31, in mancanza dei presupposti di
guardo, renderebbe impossibile la concessione della misura applicabilità degli art. 90 e 94 d.p.r. n. 309 del 1990, il p.m. non
alternativa prima dell'ingresso in carcere. può disporre la sospensione dell'esecuzione, in quanto risulta
Tale è appunto la situazione normativa che si è realizzata a ostativo il limite di tre anni di pena residua, stabilito dall'art.
causa del mancato adeguamento dell'art. 656, 5° comma, 656, 5° comma, c.p.p., a nulla valendo il fatto che, in base
all'art. 47 ter ord. penit., possa essere concessa la misura alter-
c.p.p. Omettendo di intervenire sulla normativa ancillare, il nativa della detenzione domiciliare qualora la pena residua di
legislatore smentisce sé stesso, insinuando nell'ordinamento espiare non sia superiore a quattro anni di reclusione.
un'incongruità sistematica capace di ridurre gran parte dello
spazio applicativo riservato alla normativa principale. III. - Sull'obbligo di sospensione della pena, ai sensi dell'art.
7. - Mancando di elevare il termine previsto per sospende- 656, 5° comma, c.p.p., vedi:
re l'ordine di esecuzione della pena detentiva, così da render- — Cass. 31 maggio 2016, n. 51864, F., id., Le banche dati,
lo corrispondente al termine di concessione dell'affidamento archivio Cassazione penale, secondo cui, in tema di esecuzione
in prova allargato, il legislatore non è incorso in un mero di- di pene brevi, in considerazione del richiamo operato dall'art.
fetto di coordinamento, ma ha leso l'art. 3 Cost. Si è infatti 656, 5° comma, c.p.p. all'art. 47 ord. penit., ai fini della sospen-
derogato al principio del parallelismo senza adeguata ragione sione dell'ordine di esecuzione correlata ad una istanza di affi-
giustificatrice, dando luogo a un trattamento normativo diffe- damento in prova ai sensi dell'art. 47, comma 3 bis, ord. penit.,
renziato di situazioni da reputarsi uguali, quanto alla finalità il limite edittale non è quello di tre anni, ma di una pena da
intrinseca alla sospensione dell'ordine di esecuzione della espiare, anche residua, non superiore a quattro anni;
pena detentiva e alle garanzie apprestate in ordine alle moda- — Cass. 20 giugno 2000, Degni, id., Rep. 2001, voce cit., n.
lità di incisione della libertà personale del condannato. 29, secondo cui l'art. 656, 5° comma, c.p.p., nella parte in cui
prevede che l'esecuzione della pena detentiva sia sospesa quan-
L'art. 656, 5° comma, c.p.p. va perciò dichiarato costitu- do, nei casi di cui agli art. 90 e 94 t.u. in materia di stupefacenti
zionalmente illegittimo, nella parte in cui si prevede che il approvato con d.p.r. 9 ottobre 1990 n. 309, trattisi di pena non
pubblico ministero sospende l'esecuzione della pena detenti- superiore a quattro anni (e non invece a tre anni, come previsto
va, anche se costituente residuo di maggiore pena, non supe- in via ordinaria), non va inteso nel senso che, nell'eventualità di
riore a tre anni, anziché a quattro anni. pena compresa fra i tre ed i quattro anni, il p.m. sia comunque
8. - La questione di legittimità costituzionale basata sul- tenuto a disporre la sospensione, salvo poi accertare se il con-
l'art. 27, 3° comma, Cost. resta assorbita. dannato si trovi in stato di tossicodipendenza rilevante ai sensi
IL FORO ITALIANO — 2018.
1105 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1106

dei citati art. 90 e 94, dovendosi invece ritenere che, in detta nale della regione (legge finanziaria 2007)», come modifica-
eventualità, la sospensione vada disposta solo quando allo stato to dall'art. 3, 22° comma, l. reg. autonoma Sardegna 5 marzo
di tossicodipendenza si accompagni l'accertata esistenza di un 2008 n. 3, recante «disposizioni per la formazione del bilan-
programma terapeutico di riabilitazione; cio annuale e pluriennale della regione (legge finanziaria
— Pret. Milano 13 aprile 1999, id., Rep. 2000, voce cit., n. 2008)», e dall'art. 3 l. reg. autonoma Sardegna 4 agosto 2011
39, commentata da COMUCCI, in Foro ambrosiano, 1999, 504, n. 16 (norme in materia di organizzazione e personale).
secondo cui non sussiste l'obbligo di sospensione dell'esecu- La disposizione censurata prevede che «Per l'esercizio
zione della pena ex art. 656, 5° comma, c.p.p. nei confronti del delle funzioni di cui alla l. reg. 6 dicembre 2006 n. 19 (di-
condannato che al momento dell'emissione dell'ordine di ese-
cuzione si trovi già detenuto in espiazione di pena definitiva in-
sposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici) e
alla l. reg. 18 maggio 2006 n. 6 (istituzione dell'agenzia re-

a
flitta per altro reato, ancorché detta pena cumulata con quella da
eseguire non superi il limite di tre anni; diversamente che per il gionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna - Ar-

to
condannato libero, per il quale la concessione della sospensione pas), il personale dipendente a tempo indeterminato, esclusi i

en
è automatica, per il detenuto la sospensione è subordinata alla dirigenti, alla data del 28 settembre 2006, del centro di ricer-
previa valutazione del magistrato di sorveglianza in ordine alla ca e formazione per il controllo dei sistemi idrici — Hydro-

am
sussistenza dei presupposti per l'ammissione alla misura alter- control — società consortile a responsabilità limitata ed il
nativa a seguito della richiesta presentata dal condannato. personale, esclusi i dirigenti, della Sigma-Invest in servizio

on
alla data di messa in liquidazione della società stessa può
IV. - In ordine alla sospensione della pena detentiva, v. Corte chiedere l'assegnazione all'agenzia regionale del distretto

O
M abb
cost. 22 maggio 2017, n. 119, Foro it., 2017, I, 2195, con nota idrografico della Sardegna o all'Arpas, che provvedono, nel

M
di richiami, che ha dichiarato inammissibile, per irrilevanza e rispetto delle norme vigenti in materia e compatibilmente
per difetto di motivazione in ordine alla rilevanza, la questione con le disponibilità di bilancio e di dotazione organica. L'in-

SI
di legittimità costituzionale dell'art. 656, 9° comma, lett. a),
IO in quadramento è disposto secondo la disciplina dell'art. 2112

AS
c.p.p., come modificato dall'art. 2, 1° comma, lett. m), d.l. 23 c.c.».
so
maggio 2008 n. 92, convertito, con modificazioni, in l. 24 luglio Ad avviso del giudice a quo, la disposizione censurata vio-
2008 n. 125, nella parte in cui stabilisce che la sospensione del- lerebbe l'art. 3 Cost., perché sarebbe irragionevolmente con-
es

l'esecuzione, anche qualora la pena detentiva non sia superiore sentito al solo personale in servizio presso Hydrocontrol
a tre anni, non può essere disposta nei confronti dei condannati
nc

s.c.a.r.l. (oltre che a quello di Sigma-Invest s.p.a.) di essere


per il delitto di furto, quando ricorrano due o più circostanze tra
inquadrato nei ruoli della regione e di beneficiare della con-
D

quelle indicate nell'art. 625 c.p., e 28 aprile 2017, n. 90, ibid.,


co

servazione della qualifica e del trattamento economico in at-


U

che ha dichiarato incostituzionale l'art. 656, 9° comma, lett. a),


c.p.p., nella parte in cui non consentiva la sospensione del- to presso l'ente di provenienza, prescindendo dalla selezione
LA
IO olo

l'esecuzione della pena detentiva nei confronti dei minorenni concorsuale pubblica, che s’impone per la generalità dei
condannati per i delitti ivi elencati. pubblici dipendenti.
C
c

Sarebbe altresì violato l'art. 51, 1° comma, Cost., in quan-


O sci
LO

to la disposizione in esame, privilegiando il personale delle


due società private indicate rispetto ad altri aspiranti, non
Fa

permetterebbe a tutti i cittadini di accedere agli uffici pubbli-


———————— ci in condizioni di eguaglianza.
R

Infine, sarebbe violato l'art. 97, 4° comma, Cost., poiché


tali modalità del passaggio del suddetto personale costitui-
rebbero una deroga al principio del concorso pubblico, al
quale debbono conformarsi le procedure di assunzione pres-
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 2 marzo 2018, n. so le pubbliche amministrazioni.
40 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 marzo 2018, n. 2. - In via preliminare, devono essere esaminati alcuni pro-
10); Pres. LATTANZI, Est. AMATO; S.M. e altri c. Regione fili che attengono all'ammissibilità delle questioni.
Sardegna (Avv. CAMBA) e altra. Ord. Trib. Cagliari 5 ot- 2.1. - La difesa regionale deduce, innanzitutto, l'incomple-
tobre 2016 (G.U., 1a s.s., n. 10 del 2017). ta ricostruzione del quadro normativo, per l'omessa conside-
razione della l. reg. autonoma Sardegna 6 dicembre 2006 n.
Sardegna — Personale dipendente del centro Hydrocon- 19 (disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrogra-
trol e della Sigma-Invest — Passaggio nei ruoli regiona- fici) e delle funzioni dalla stessa disciplinate. Tale intervento
li — Incostituzionalità (Cost., art. 3, 51, 97; y l. reg. Sar- legislativo indicherebbe la ratio della disposizione censurata,
degna 29 maggio 2007 n. 2, disposizioni per la formazione volta ad assicurare, nella fase di avvio, le necessarie dotazio-
del bilancio annuale e pluriennale della regione (legge fi- ni di personale dell'ente regionale di destinazione.
nanziaria 2007), art. 6; y l. reg. Sardegna 5 marzo 2008 n. Il richiamo alla l. reg. n. 19 del 2006, contenuto nel-
3, disposizioni per la formazione del bilancio annuale e l'incipit della disposizione censurata, va riferito, più speci-
pluriennale della regione (legge finanziaria 2008), art. 3; y ficamente, a quelle disposizioni che hanno istituito l'agen-
l. reg. Sardegna 4 agosto 2011 n. 16, norme in materia di zia regionale del distretto idrografico della Sardegna e ne
organizzazione e personale, art. 3). hanno disciplinato le funzioni. Peraltro, tale previsione non
È incostituzionale l'art. 6, 8° comma, l. reg. Sardegna 29 modifica l'ambito applicativo della disposizione censurata,
maggio 2007 n. 2, come modificato dall'art. 3, 22° comma, né influisce sulla rilevanza della relativa questione di legit-
l. reg. Sardegna 5 marzo 2008 n. 3 e dall'art. 3 l. reg. Sar- timità costituzionale. Il rilievo della difesa regionale — in
degna 4 agosto 2011 n. 16, nella parte in cui prevede che i quanto volto a dimostrare la ragionevolezza e la legittimità
dipendenti, esclusi i dirigenti, del centro Hydrocontrol e della disposizione censurata in considerazione delle sue fi-
della Sigma-Invest possono chiedere, senza alcuna forma nalità — attiene al merito della questione, e non alla sua
di selezione, l'assegnazione all'agenzia regionale del di- ammissibilità.
stretto idrografico della Sardegna o all'Arpas. (1) 2.2. - Neppure è fondata l'eccezione di inammissibilità
delle questioni per difetto di rilevanza.
Ad avviso della difesa regionale, l'applicazione della di-
Diritto. — 1. - Con ordinanza del 16 ottobre 2016, il Tri- sposizione censurata presupporrebbe il previo accertamento
bunale ordinario di Cagliari, sezione lavoro, ha sollevato, in dell'illegittimità e dell'inefficacia del licenziamento, intima-
riferimento agli art. 3, 51, 1° comma, e 97, 4° comma, Cost., to da Hydroncontrol s.c.a.r.l. e impugnato dai ricorrenti. A
questioni di legittimità costituzionale dell'art. 6, 8° comma, suo avviso, solo in caso di accoglimento di questa domanda
l. reg. autonoma Sardegna 29 maggio 2007 n. 2, recante «di- sarebbe necessario fare applicazione dell'art. 6, 8° comma, e
sposizioni per la formazione del bilancio annuale e plurien- la questione diverrebbe rilevante.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1107 PARTE PRIMA 1108

Tuttavia, la disposizione censurata individua la platea dei gio indebito per i soggetti beneficiari di un siffatto meccani-
beneficiari nel «personale dipendente a tempo indeterminato, smo, in violazione dell'art. 97 Cost. (sentenze n. 7 del 2015,
esclusi i dirigenti, alla data del 28 settembre 2006, del centro Foro it., 2015, I, 2281; n. 134 del 2014, id., 2014, I, 2009; n.
di ricerca e formazione per il controllo dei sistemi idrici — 227 del 2013, ibid., 1384; n. 62 del 2012, id., 2013, I, 1378;
Hydrocontrol». Il rapporto di lavoro con questa società do- n. 310 e n. 299 del 2011, id., Rep. 2012, voce Regione, n.
veva, quindi, esistere ed essere efficace a quella data. La 291 e id., 2012, I, 2572; n. 267 del 2010, id., 2010, I, 3251;
successiva prosecuzione del rapporto risulta estranea ai re- n. 363 e n. 205 del 2006, id., 2007, I, 15, e id., 2006, I,
quisiti previsti dalla disposizione censurata ai fini del pas- 2275).
saggio nei ruoli regionali. Pertanto, l'esito dell'impugna- Sulla base di tali principî, l'art. 6, 8° comma, l. reg. Sar-
zione del licenziamento non è pregiudiziale alla domanda di degna n. 2 del 2007 — che stabilisce il passaggio di dipen-

a
accertamento dell'avvenuto passaggio alla regione sin dal denti da soggetti privati ad enti pubblici, senza il previo

to
2006. Viceversa, questo accertamento precede quello sulla esperimento di un concorso pubblico e senza indicare le ra-
legittimità del licenziamento, in quanto dall'accoglimento di

en
gioni giustificatrici della deroga — risulta lesivo dell'art. 97,
tale domanda discenderebbe l'inefficacia dello stesso licen- 4° comma, Cost.

am
ziamento. La disposizione censurata consente infatti l'accesso dei
2.3. - La difesa regionale eccepisce, inoltre, l'erroneità dei dipendenti di due società private nei ruoli regionali, senza al-

on
presupposti interpretativi. In primo luogo, deduce che i ricor- cuna forma di selezione, neppure a concorsualità «attenua-
renti sarebbero privi dei requisiti richiesti ai fini del passag- ta», e senza stabilire alcuna condizione in ordine alle modali-

O
M abb
gio nei ruoli regionali poiché alla data del 28 settembre tà di assunzione di tali dipendenti.

M
2006, prevista dalla disposizione regionale censurata, la loro D'altra parte, la deroga al principio del concorso non risul-
posizione non sarebbe stata assimilabile a quella dei titolari

SI
ta giustificata dalla necessità di far fronte a peculiari e
IO in
di rapporto di lavoro a tempo indeterminato. straordinarie esigenze di interesse pubblico.

AS
Tale assunto si rivela infondato, alla luce delle sentenze, Va ribadito che «la facoltà del legislatore di introdurre de-
so
espressamente indicate dal rimettente e passate in giudicato, roghe al principio del concorso pubblico deve essere delimi-
che hanno accertato l'esistenza di un rapporto di lavoro a tata in modo rigoroso, potendo tali deroghe essere considera-
es

tempo indeterminato dei ricorrenti sin da epoca antecedente te legittime solo quando siano funzionali esse stesse al buon
nc

al 28 settembre 2006. andamento dell'amministrazione e ove ricorrano peculiari e


2.3.1. - In secondo luogo, la difesa regionale contesta la
D

straordinarie esigenze di interesse pubblico idonee a giustifi-


co

mancanza di disponibilità di bilancio e l'intervenuta satura- carle» (sentenze n. 110 del 2017, id., 2017, I, 2218, e n. 90
U

zione delle dotazioni organiche. Al riguardo l'ordinanza di del 2012, id., 2013, I, 2102; nello stesso senso, sentenze n. 7
LA
IO olo

rimessione afferma espressamente che nel caso in esame ri- del 2015, cit.; n. 134 del 2014, cit.; n. 217 e n. 51 del 2012,
sultano soddisfatti tutti i requisiti previsti dalla disposizione id., Rep. 2012, voce Friuli-Venezia Giulia, n. 8, e id., 2012,
C
c

censurata ai fini del passaggio nei ruoli regionali. Né, d'altra I, 1319; n. 310 del 2011, cit.; n. 150 e n. 9 del 2010, id.,
O sci
LO

parte, l'affermazione della difesa regionale risulta accompa- 2010, I, 1991, e 730; n. 293 e n. 215 del 2009, ibid., 387, e
gnata da alcun concreto elemento di riscontro. id., 2009, I, 2931; n. 363 e n. 205 del 2006, citate, e n. 81 del
Fa

2.4. - Infine, la regione autonoma Sardegna eccepisce l'i- 2006, id., Rep. 2006, voce Regione, nn. 337, 378).
nammissibilità delle questioni per il mancato esperimento del La disposizione censurata non fornisce indicazioni circa
R

tentativo di interpretazione conforme a Costituzione. le condizioni di ammissibilità della deroga al principio del
La difesa regionale deduce in particolare che la finalità concorso pubblico. In base ad essa è irrilevante il modo in
perseguita con l'adozione della disposizione censurata sa- cui il personale delle due società private è stato reclutato, né
rebbe stata quella di consentire l'immediata operatività del- vengono richieste specifiche modalità di inserimento nel-
l'agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna, l'agenzia regionale. Non è previsto alcun meccanismo di ve-
evitando soluzioni di continuità nell'esercizio delle sue fun- rifica dell'attività professionale svolta in precedenza, né so-
zioni. Inquadrata in questo contesto, sarebbe possibile un'in- no stabiliti limiti percentuali all'assunzione in assenza di
terpretazione della disposizione conforme ai principî costitu- concorso (sentenze n. 167 del 2013, id., 2014, I, 1385; n. 51
zionali. del 2012, cit.; n. 108 del 2011, id., Rep. 2011, voce cit., n.
Gli argomenti della difesa regionale, volti ad evidenziare 360, e n. 225 del 2010, id., Rep. 2011, voce Concorso a
la ratio dell'intervento legislativo in esame ed il contesto pubblico impiego, n. 17).
«emergenziale» che lo avrebbe determinato, indicano le ra- Infine, non è ravvisabile neppure il contesto di carattere
gioni che, a suo avviso, giustificherebbero la deroga al prin- eccezionale, o addirittura emergenziale, dedotto dalla difesa
cipio generale del pubblico concorso. Questi rilievi non of- regionale, tenuto conto tra l'altro del distacco temporale tra
frono dunque un'interpretazione conforme ai principî costi- l'epoca in cui sarebbero sorte le esigenze di dotazione di per-
tuzionali evocati, ma sono volti a contestare le censure del sonale e quella dell'effettivo passaggio dei lavoratori nei
rimettente, relative alla denunciata irragionevolezza e alla ruoli regionali. È rilevante che, nella sua originaria versione,
violazione del principio del pubblico concorso. Essi non at- quella della l. reg. Sardegna n. 2 del 2007, la disposizione in
tengono, pertanto, all'ammissibilità della questione, ma al esame prevedeva la selezione concorsuale, che è stata in se-
merito. guito eliminata dalla l. reg. n. 3 del 2008, per essere poi so-
3. - Nel merito la questione di legittimità costituzionale stituita ed integrata dalla l. reg. Sardegna n. 16 del 2011 con
dell'art. 6, 8° comma, l. reg. autonoma Sardegna n. 2 del il richiamo alla disciplina stabilita dall'art. 2112 c.c. per il
2007 è fondata. trasferimento d'azienda.
3.1. - In relazione al principio del concorso (art. 97, 4° 3.2. - La violazione della regola generale del concorso di
comma, Cost.) questa corte ha ripetutamente affermato che cui all'art. 97 Cost. determina, altresì, il contrasto con gli al-
la selezione concorsuale costituisce la forma generale ed or- tri parametri costituzionali evocati dal rimettente. In diretta
dinaria di reclutamento per le amministrazioni pubbliche, attuazione degli art. 3 e 51 Cost., è il concorso a consentire,
quale strumento per assicurare efficienza, buon andamento infatti, ai cittadini di accedere ai pubblici uffici in condizioni
ed imparzialità. di eguaglianza (sentenze n. 251 del 2017 e n. 37 del 2015,
La necessità del concorso pubblico è stata ribadita con id., 2015, I, 1483).
specifico riferimento a disposizioni legislative che prevede- Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit-
vano il passaggio automatico all'amministrazione pubblica timità costituzionale dell'art. 6, 8° comma, l. reg. autonoma
di personale di società in house, ovvero di società o associa- Sardegna 29 maggio 2007 n. 2, recante «disposizioni per la
zioni private; è stato altresì specificato che il trasferimento formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione
da una società partecipata dalla regione alla regione stessa o (legge finanziaria 2007)», come modificato dall'art. 3, 22°
ad altro soggetto pubblico regionale si risolve in un privile- comma, l. reg. autonoma Sardegna 5 marzo 2008 n. 3, recan-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1109 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1110

te «disposizioni per la formazione del bilancio annuale e plu- materia di enti locali, centrale unica di committenza regio-
riennale della regione (legge finanziaria 2008)», e dall'art. 3 nale, personale del comparto unico del pubblico impiego re-
l. reg. autonoma Sardegna 4 agosto 2011 n. 16 (norme in ma- gionale e locale, trasporti e infrastrutture, art. 9).
teria di organizzazione e personale).
È incostituzionale l'art. 21, 1° comma, l. reg. Friuli-Venezia
———————— Giulia 9 dicembre 2016 n. 18, nella parte in cui prevede che
le amministrazioni del comparto unico possono concedere,
(1) L'ordinanza di rinvio, Trib. Cagliari 5 ottobre 2016, atto di a domanda dell'interessato, negli ultimi tre anni di servizio
promovimento n. 27, si può leggere in Foro it., Le banche dati, del personale in procinto di essere collocato a riposo, la ri-
archivio Merito ed extra, 2017.752.
duzione dell'orario di lavoro a tempo pieno, provvedendo al

a
La Corte costituzionale rileva che la disposizione censurata versamento dei contributi previdenziali e di quiescenza rife-
consente l'accesso dei dipendenti di due società private nei ruoli

to
regionali, senza alcuna forma di selezione, neppure a concorsuali-
riti al rapporto di lavoro a tempo pieno. (1)

en
tà «attenuata», e senza stabilire alcuna condizione in ordine alle A seguito dell'entrata in vigore dell'art. 9, 2° comma, lett. c),
modalità di assunzione di tali dipendenti, senza che ciò risulti giu- l. reg. Friuli-Venezia Giulia 21 aprile 2017 n. 9, che ha

am
stificato dalla necessità di far fronte a peculiari e straordinarie abrogato la norma impugnata senza che questa avesse pro-
esigenze di interesse pubblico e senza che sia ravvisabile neppure dotto effetti, va dichiarata cessata la materia del contende-
re relativamente alla questione di legittimità costituzionale

on
il contesto di carattere eccezionale, o addirittura emergenziale, te-
nuto conto tra l'altro del distacco temporale tra l'epoca in cui sa- dell'art. 12, 6° comma, l. reg. Friuli-Venezia Giulia 9 di-

O
M abb
rebbero sorte le esigenze di dotazione di personale e quella del- cembre 2016 n. 18, nella parte in cui ha previsto che i con-

M
l'effettivo passaggio dei lavoratori nei ruoli regionali. tratti di lavoro a tempo determinato conferiti a soggetti non
La dichiarazione di incostituzionalità è pertanto motivata sulla iscritti nel ruolo delle amministrazioni del comparto unico

SI
base della violazione del principio costituzionale del pubblico
IO in sono risolti di diritto nel caso in cui l'amministrazione che

AS
concorso. ha conferito l'incarico dichiari il dissesto o venga a trovar-
so
In merito e per riferimenti alla giurisprudenza costituzionale si nelle situazioni strutturalmente deficitarie, in riferimento
sul principio del pubblico concorso ed alla individuazione delle agli art. 117, 2° comma, lett. l), Cost. e 4, 1° comma, dello
es

limitate ipotesi per le quali è possibile derogarvi, v. Corte cost. 19 statuto speciale Friuli-Venezia Giulia. (2)
maggio 2017, n. 113, id., 2017, I, 2218, con nota di richiami, la
nc

quale ha dichiarato incostituzionale l'art. 31 l. reg. Sicilia 17


D

maggio 2016 n. 8, nella parte in cui prevedeva l'attribuzione di


co

Diritto. — 1. - Il presidente del consiglio dei ministri ha im-


U

incarichi dirigenziali al personale proveniente dalle società Italter


e Sirap poste in liquidazione, equiparandolo, di fatto, ai dirigenti pugnato due norme della l. reg. autonoma Friuli-Venezia Giu-
LA
IO olo

di ruolo dell'amministrazione regionale. lia 9 dicembre 2016 n. 18 (disposizioni in materia di sistema


integrato del pubblico impiego regionale e locale): l'art. 12, 6°
C
c

comma, che ha imposto che i contratti di lavoro a tempo de-


O sci
LO

terminato conferiti a soggetti non iscritti nel ruolo delle ammi-


nistrazioni del comparto unico sono risolti di diritto nel caso in
Fa

———————— cui l'amministrazione che ha conferito l'incarico dichiari il


dissesto o venga a trovarsi nelle situazioni strutturalmente de-
R

ficitarie; e l'art. 21, che prevede che le amministrazioni del


comparto unico possono concedere, a domanda del-
l'interessato, negli ultimi tre anni di servizio del personale in
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 1° marzo 2018, n. procinto di essere collocato a riposo, la riduzione dell'orario di
38 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 marzo 2018, n. lavoro a tempo pieno, da un minimo del trentacinque per cento
10); Pres. LATTANZI, Est. PROSPERETTI; Pres. cons. ministri ad un massimo del settanta per cento, provvedendo al versa-
(Avv. dello Stato SALVATORELLI) c. Regione Friuli-Venezia mento dei contributi previdenziali e di quiescenza riferiti al
Giulia (Avv. FALCON). rapporto di lavoro a tempo pieno; la norma è intesa a favorire
Friuli-Venezia Giulia — Pubblico impiego — «Patto gene- il ricambio generazionale, sicché i risparmi realizzati sono de-
razionale» — Personale in procinto di essere collocato a stinati dall'amministrazione all'assunzione di personale con
riposo — Riduzione dell'orario di lavoro — Contributi rapporto di lavoro a tempo parziale.
riferiti alla prestazione a tempo pieno — Incostituziona- Secondo il presidente del consiglio dei ministri la previsio-
lità (Cost., art. 81, 117; y statuto speciale della regione Friu- ne di una clausola risolutiva automatica del rapporto di pub-
li-Venezia Giulia, art. 6; y l. 7 agosto 2015 n. 124, deleghe blico impiego si porrebbe in contrasto con l'art. 4, 1° comma,
al governo in materia di riorganizzazione delle amministra- l. cost. 31 gennaio 1963 n. 1 (statuto speciale della regione
zioni pubbliche, art. 17; y d.leg. 14 settembre 2015 n. 148, Friuli-Venezia Giulia), che, nell'attribuire alla regione l'eser-
disposizioni per il riordino della normativa in materia di cizio della potestà legislativa esclusiva in materia di ordina-
ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, in mento degli uffici e degli enti dipendenti dalla regione e di sta-
attuazione della l. 10 dicembre 2014 n. 183, art. 41; y l. 28 to giuridico ed economico del personale addetto, imporrebbe
dicembre 2015 n. 208, disposizioni per la formazione del bi- che il suo esercizio avvenga in conformità con i principî gene-
lancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità rali dell'ordinamento giuridico, di cui costituirebbero espres-
2016), art. 1, comma 284; y l. reg. Friuli-Venezia Giulia 9 sione l'art. 19, comma 1 ter, d.leg. 30 marzo 2001 n. 165
dicembre 2016 n. 18, disposizioni in materia di sistema in- (norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze
tegrato del pubblico impiego regionale e locale, art. 21). delle amministrazioni pubbliche), secondo cui la revoca degli
Friuli-Venezia Giulia — Pubblico impiego — Contratti di incarichi dirigenziali nel pubblico impiego può essere disposta
lavoro a tempo determinato — Risoluzione di diritto in solo nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi prefis-
caso di dissesto o situazione deficitaria dell'amministra- sati o di inosservanza di direttive, e l'art. 2119 c.c., che esclu-
zione — Questione di costituzionalità — Abrogazione de che le difficoltà economiche del datore di lavoro possano
della norma impugnata — Cessata materia del conten- integrare un motivo di recesso per giusta causa dal rapporto di
dere (Cost., art. 117; y statuto speciale della regione Friuli- lavoro.
Venezia Giulia, art. 4; y cod. civ., art. 2119; y d.leg. 30 L'art. 12, 6° comma, l. reg. autonoma Friuli-Venezia Giulia
marzo 2001 n. 165, norme generali sull'ordinamento del la- n. 18 del 2016 sarebbe, altresì, in contrasto con l'art. 117, 2°
voro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, art. comma, lett. l), Cost., poiché il rapporto di lavoro contrattua-
19; y l. reg. Friuli-Venezia Giulia 9 dicembre 2016 n. 18, lizzato del dipendente pubblico, anche regionale, rientrerebbe
art. 12; y l. reg. Friuli-Venezia Giulia 21 aprile 2017 n. 9, nella materia «ordinamento civile», di competenza esclusiva
funzioni onorifiche delle soppresse province e altre norme in del legislatore nazionale, la cui disciplina deve essere unifor-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1111 PARTE PRIMA 1112

me su tutto il territorio nazionale, mentre la clausola risolutiva varrebbe comunque a consentire l'esercizio da parte della re-
avrebbe applicazione nel solo territorio della regione. gione della funzione legislativa in materia, che le è attribuita
Quanto all'art. 21 l. reg. Friuli-Venezia Giulia n. 18 del solo quale funzione integrativa-attuativa, rispetto alla quale
2016, il presidente del consiglio dei ministri lo ritiene in con- eccede l'intervento legislativo in questione.
trasto con l'art. 117, 2° comma, lett. o), Cost. e con l'art. 6 Pertanto va dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art.
dello statuto speciale regionale, poiché avrebbe introdotto un 21 l. reg. Friuli-Venezia Giulia n. 18 del 2016, limitatamente
istituto giuridico nuovo nell'ambito della previdenza sociale, alle parole: «; contestualmente l'amministrazione di apparte-
materia di competenza esclusiva del legislatore statale, rispetto nenza provvede, per tale personale e per il corrispondente pe-
alla quale la regione ha una competenza statutaria meramente riodo, al versamento dei contributi di previdenza e quiescenza
attuativa e integrativa; nonché con l'art. 81 Cost., poiché non riferiti al rapporto di lavoro a tempo pieno».

a
sarebbe stata prevista idonea copertura finanziaria della spesa Rimane assorbita la censura relativa alla violazione dell'art.

to
derivante dalla sua applicazione. 81 Cost.

en
2. - L'art. 12, 6° comma, l. reg. Friuli-Venezia Giulia n. 18 Per questi motivi, la Corte costituzionale:
del 2016 è stato abrogato dall'art. 9, 2° comma, lett. c), l. reg. 1) dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 21, 1°

am
autonoma Friuli-Venezia Giulia 21 aprile 2017 n. 9 (funzioni comma, l. reg. autonoma Friuli-Venezia Giulia 9 dicembre
onorifiche delle soppresse province e altre norme in materia di 2016 n. 18 (disposizioni in materia di sistema integrato del

on
enti locali, centrale unica di committenza regionale, personale pubblico impiego regionale e locale), limitatamente alle paro-
del comparto unico del pubblico impiego regionale e locale, le: «; contestualmente l'amministrazione di appartenenza

O
M abb
trasporti e infrastrutture), con effetto satisfattivo del ricorrente provvede, per tale personale e per il corrispondente periodo, al

M
e senza che la norma oggetto di censura di costituzionalità ab- versamento dei contributi di previdenza e quiescenza riferiti al

SI
bia mai avuto applicazione, poiché la legge abrogatrice è en- rapporto di lavoro a tempo pieno»;
IO in
trata in vigore il 27 aprile 2017, mentre, ai sensi dell'art. 59 l. 2) dichiara cessata la materia del contendere in ordine alla

AS
reg. Friuli-Venezia Giulia n. 18 del 2016, l'entrata in vigore questione di legittimità costituzionale dell'art. 12, 6° comma,
so
dell'art. 12, oggetto di impugnativa, era stata differita al 1° l. reg. Friuli-Venezia Giulia n. 18 del 2016, promossa, in rife-
giugno 2017. rimento all'art. 4, 1° comma, l. cost. 31 gennaio 1963 n. 1 (sta-
es

Va, dunque, dichiarata la cessazione della materia del con- tuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia) e all'art.
nc

tendere in riferimento alla prima delle questioni prospettate, 117, 2° comma, lett. l), Cost., dal presidente del consiglio dei
avente ad oggetto l'art. 12, 6° comma, l. reg. Friuli-Venezia ministri, con il ricorso indicato in epigrafe.
D
co

Giulia n. 18 del 2016 (sentenze n. 50 del 2017; n. 253 del


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————————
2016, Foro it., Rep. 2016, voce Regione, n. 267, e n. 32 del
LA
IO olo

2012, id., 2013, I, 1442). (1-2) I. - Il ricorso del presidente del consiglio dei ministri
3. - La questione relativa all'art. 21 citata l. reg. è fondata.
C

in data 15 febbraio 2017, atto di promovimento n. 14, si può


c

La difesa della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia si leggere in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra,
O sci
LO

incentra sul preteso legittimo esercizio della propria compe- 2017.990.


tenza legislativa statutaria in materia di ordinamento degli uf- Con riguardo alla previsione dell'art. 21 l. reg. Friuli-Venezia
Fa

fici, nonché su quella attuativa e integrativa in materia di pre- Giulia 18/16, la Corte costituzionale rileva come la correspon-
videnza sociale, che avrebbe declinato i principî contenuti nel- sione da parte dell'amministrazione dei contributi riferiti alla
R

la legislazione statale più recente, in base alla quale sono pre- prestazione a tempo pieno a fronte di un lavoro part-time, sgan-
visti incentivi previdenziali per favorire il ricambio generazio- ciando l'onere contributivo dalla retribuzione, interessa sicura-
nale. mente la materia previdenziale di competenza statale in maniera
In particolare, la regione ritiene di aver dato attuazione ai non meramente marginale, come invece sostenuto dalla difesa
principî di cui all'art. 1, comma 284, l. 28 dicembre 2015 n. della regione; la norma censurata pone, infatti, un istituto pecu-
208, recante «disposizioni per la formazione del bilancio an- liare non conforme, nell'attuale disciplina del pubblico impiego,
nuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)» e alla ripartizione degli oneri previdenziali, con conseguente inci-
all'art. 41 d.leg. 14 settembre 2015 n. 148 (disposizioni per il sione della competenza statale in materia.
riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali La regione resistente faceva notare come, seguendo le stesse
in costanza di rapporto di lavoro, in attuazione della l. 10 di- finalità (c.d. patto generazionale), la provincia di Trento e la re-
cembre 2014 n. 183), nonché, con specifico riferimento al gione Trentino-Alto Adige avessero approvato norme analoghe
pubblico impiego, all'art. 17, 1° comma, lett. p), l. 7 agosto a quella oggetto della questione di costituzionalità, le quali non
2015 n. 124 (deleghe al governo in materia di riorganizzazione erano state impugnate dallo Stato.
delle amministrazioni pubbliche). La corte ha ritenuto, a tutela del principio del contraddittorio,
La norma censurata sembrerebbe porsi nell'alveo di una inapplicabile l'istituto della illegittimità costituzionale conse-
consolidata tendenza dell'ordinamento, volta a favorire un quenziale a leggi di regioni diverse da quella presente nel giudi-
graduale avvicendamento occupazionale mediante l'apertura zio costituzionale.
di prospettive di nuove assunzioni derivanti dalla proporziona- II. - In ordine all'art. 17 l. 124/15, v. Corte cost. 25 novembre
le riduzione dei rapporti di lavoro esistenti con lavoratori an- 2016, n. 251, id., 2017, I, 451, con nota di richiami e osserva-
ziani. zioni di D'AURIA e di AMOROSO, commentata da MEALE, in
Giur. it., 2017, 733, da ROMEO, in Mass. giur. lav., 2017, 329,
Secondo il ricorrente una siffatta disciplina involve profili, da CASSONE, in Nuovo notiziario giur., 2017, 204, da SALERNO,
di competenza statale, relativi alla materia della previdenza in Guida al dir., 2017, fasc. 1, 66, che ha dichiarato incostitu-
sociale. zionale l'art. 17, 1° comma, lett. a), b), c), d), e), f), l), m), o),
Orbene, la corresponsione da parte dell'amministrazione dei q), r), s) e t), l. 7 agosto 2015 n. 124, nella parte in cui, in com-
contributi riferiti alla prestazione a tempo pieno a fronte di un binato disposto con l'art. 16, 1° e 4° comma, stessa legge, pre-
lavoro part-time, sganciando l'onere contributivo dalla retri- vedeva, con riguardo al riordino della disciplina del lavoro alle
buzione, interessa sicuramente la materia previdenziale di dipendenze delle pubbliche amministrazioni, comprese quelle
competenza statale in maniera non meramente marginale, co- regionali, che il governo adottasse i relativi decreti legislativi at-
me invece sostenuto dalla difesa della regione; la norma cen- tuativi previo parere in sede di conferenza unificata, anziché
surata pone, infatti, un istituto peculiare non conforme, nel- previa intesa in sede di conferenza Stato-regioni.
l'attuale disciplina del pubblico impiego, alla ripartizione de- III. - In ordine alla revoca degli incarichi dirigenziali nel
gli oneri previdenziali, con conseguente incisione della com- pubblico impiego, ai sensi dell'art. 19 d.leg. 165/01, vedi:
petenza statale in materia. — Cass. 3 febbraio 2017, n. 2972, Foro it., Le banche dati,
L'argomento della difesa della regione, secondo cui l'asset- archivio Cassazione civile, secondo cui, in materia di enti locali,
to delineato dall'art. 21 l. reg. in questione sarebbe già presen- la revoca anticipata dell'incarico dirigenziale per ragioni orga-
te come principio nell'ordinamento, quand'anche fondato, non nizzative, prevista dalla contrattazione collettiva, deve essere
IL FORO ITALIANO — 2018.
1113 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1114

adottata con un atto formale e richiede una motivazione esplicita, CORTE COSTITUZIONALE; ordinanza 16 febbraio 2018,
fondata su ragioni attinenti il settore cui è preposto il dirigente; n. 31 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 21 febbraio 2018,
— Cass., ord. 9 febbraio 2009, n. 3054, id., 2009, I, 2712, n. 8); Pres. LATTANZI, Est. DE PRETIS; Cons. sup. magi-
con nota di richiami, secondo cui spetta al giudice ordinario la stratura c. Corte conti, sez. giur. reg. Lazio. Conflitto di at-
giurisdizione sulla controversia avente ad oggetto la revoca di tribuzione.
un incarico dirigenziale nell'amministrazione dello Stato;
— Tar Lazio, sez. II, 15 dicembre 2007, n. 13361, id., 2008, Responsabilità contabile e amministrativa — Consiglio
III, 621, con nota di richiami e osservazioni di D'AURIA, com- superiore della magistratura — Obbligo di resa del
mentata da SANDRO, in Foro amm.-Tar, 2007, 3787, da PAVAN, conto giudiziale — Conflitto di attribuzione tra poteri
in Giur. merito, 2008, 1430, da PONTE, in Guida al dir., 2008, dello Stato — Estinzione (Cost., art. 104; y r.d. 12 luglio

a
fasc. 3, 86, che ha ritenuto illegittima la revoca di un generale di 1934 n. 1214, approvazione del t.u. delle leggi sulla Corte
corpo d'armata dall'incarico di comandante generale della guar- dei conti, art. 44).

to
dia di finanza, ove il relativo provvedimento sia implicitamente

en
contenuto nel provvedimento di nomina (da considerare come A seguito della rinuncia del ricorrente, intervenuta in man-
atto di alta amministrazione) del nuovo comandante, anziché in canza di costituzione del resistente, va dichiarata l'estin-

am
un preciso e motivato provvedimento ad hoc, e, comunque, la zione del processo per conflitto di attribuzione tra poteri
revoca non sia stata preceduta da alcun avviso di avvio del pro- dello Stato proposto dal Consiglio superiore della magistra-

on
cedimento, per consentire all'interessato di partecipare ad esso tura nei confronti della Corte dei conti, sezione giurisdizio-
in maniera effettiva (e non simbolica o minimale) e, eventual- nale per la regione Lazio, in relazione alla pretesa di que-

O
M abb
mente, di contraddire gli assunti dell'amministrazione proce- st'ultima di assoggettare alla resa del conto, ai sensi del-

M
dente. l'art. 44 r.d. 12 luglio 1934 n. 1214, il consiglio stesso. (1)

SI
IV. - Per riferimenti alla competenza esclusiva dello Stato in
IO in
materia di «ordinamento civile», ai sensi dell'art. 117, 2° com-

AS
ma, lett. l), Cost., vedi: Ritenuto che con ricorso depositato il 10 marzo 2016 il
so
— Corte cost. 5 dicembre 2016, n. 257, Foro it., Rep. 2016, Consiglio superiore della magistratura (Csm) ha sollevato con-
voce Regione, n. 297, che ha, tra l'altro, dichiarato incostituzio- flitto di attribuzione tra poteri dello Stato nei confronti della
es

nale l'art. 32, 3° comma, l. reg. Molise 4 maggio 2015 n. 8, se- Corte dei conti, «in relazione alla illegittima pretesa di assog-
condo cui la titolarità del servizio centrale unica di committenza
nc

gettare alla resa del conto [...] l'organo di autogoverno della


regionale, istituita ai sensi dell'art. 22 stessa l. reg., poteva esse-
D

magistratura», ai sensi dell'art. 44 r.d. 12 luglio 1934 n. 1214


co

re conferita anche a personale esterno, disponendo una incondi-


(approvazione del t.u. delle leggi sulla Corte dei conti);
U

zionata deroga alle disposizioni vigenti;


che, secondo quanto riferisce il ricorrente, il presidente del-
LA

— Corte cost. 20 luglio 2016, n. 185, id., 2017, I, 2567,


IO olo

commentata da AGAZZI, in Riv. giur. Molise e Sannio, 2016, la Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la regione Lazio,
con la nota 21 maggio 2015, n. 362, invitava formalmente il
C

fasc. 3, 81, che ha dichiarato incostituzionale l'art. 2, 1° comma,


c

lett. g), l. reg. Molise 14 aprile 2015 n. 7, la quale aveva espres- Csm «a comunicare i nominativi e le funzioni specifiche di co-
O sci
LO

samente introdotto, per gli ampliamenti in sopraelevazione degli loro i quali dovessero essere qualificati agenti contabili ope-
edifici esistenti, la possibilità di derogare alle distanze fissate ranti nel proprio ambito e a presentare i conti a partire dal-
Fa

dal d.m. n. 1444 del 1968; l'anno 2010, essendo risultato che l'ultimo conto giudiziale
— Corte cost. 15 luglio 2016, n. 178, Foro it., 2017, I, 2569, era stato presentato nel 1999», al fine di aggiornare l'anagrafe
R

che ha dichiarato incostituzionale l'art. 10, 1° comma, l. reg. dei soggetti titolari di gestioni di denaro, beni o valori assog-
Marche 13 aprile 2015 n. 16, nella parte in cui ha sostituito, in gettabili alla resa del relativo conto;
tema di disciplina delle distanze fra costruzioni, all'espressione che il comitato di presidenza del Csm rispondeva (tramite
originaria «ovvero di ogni altra trasformazione», la diversa nota del 31 luglio 2015 del segretario generale del Csm) che il
espressione «e di ogni trasformazione»; Csm «non rientrava nel novero degli enti sottoposti ai doveri
— Corte cost. 14 luglio 2016, n. 175, id., Rep. 2016, voce di rendicontazione periodica alla Corte dei conti secondo la di-
cit., n. 295, commentata da GAROFALO, in Riv. giur. lav., 2017, sciplina degli art. 44 ss. r.d. 12 luglio 1934 n. 1214»; ciò «per
II, 16, che ha dichiarato incostituzionale l'art. 7, 3° comma, l. via del particolare regime di autonomia regolamentare e con-
reg. Puglia 23 marzo 2015 n. 12, nella parte in cui annoverava tabile che caratterizza l'organo di governo autonomo della
anche i conviventi more uxorio e i genitori tra i beneficiari del magistratura, in ragione della sua speciale collocazione costi-
collocamento obbligatorio delle vittime della mafia, della crimi- tuzionale»;
nalità organizzata, del terrorismo e del dovere;
che, nell'esercizio del proprio potere regolamentare, il Csm,
— Corte cost. 1° luglio 2015, n. 124, Foro it., 2015, I, 3787,
con deliberazione del 27 giugno 1996, avrebbe disciplinato
con nota di richiami, che ha dichiarato incostituzionale l'art. 1,
commi 51, 127, lett. b) e c), 140 e 183, l. reg. Campania 6 mag- «verifiche di legittimità dell'operato in materia contabile, ga-
gio 2013 n. 5 (legge finanziaria regionale 2013), nella parte in rantendo [...] un controllo puntuale, serio e costante, al di fuori
cui prevedeva, tra l'altro, la destinazione alla regione di un in- del circuito della rendicontazione applicabile alla generalità
dennizzo in relazione ai casi di utilizzazione di beni del dema- degli enti dello Stato», ragion per cui sarebbe venuta meno la
nio marittimo senza titolo ovvero in modo da questo difforme sottoposizione alla giurisdizione di conto;
(comma 127, lett. b e c); che con atto notificato il 10 settembre 2015 il magistrato re-
— Corte cost. 23 luglio 2013, n. 228, ibid., 787, con nota di latore per i conti erariali presso la sezione giurisdizionale per
richiami, secondo cui la materia alla quale va ricondotto l'art. la regione Lazio — non condividendo le conclusioni del Csm
18, 1° e 2° comma, l. reg. Molise 26 gennaio 2012 n. 2 (tratta- — richiedeva al presidente della sezione una pronuncia della
mento di missione dirigenti) è quella dell'ordinamento civile, sezione stessa ai sensi dell'art. 30, 2° comma, r.d. 13 agosto
che appartiene alla potestà del legislatore statale, il quale ben 1933 n. 1038 (approvazione del regolamento di procedura per
può intervenire a conformare gli istituti del rapporto di impiego i giudizi innanzi alla Corte dei conti);
attraverso norme che si impongono all'autonomia privata con il che il Csm si costituiva nel relativo giudizio, chiedendo al-
carattere dell'inderogabilità, anche in relazione ai rapporti di la Corte dei conti di «voler dichiarare l'insussistenza del-
impiego dei dipendenti delle regioni. l'obbligo della resa del conto da parte degli agenti contabili
operanti nel proprio ambito, in ossequio alla sua peculiare
collocazione istituzionale»; in subordine, il Csm chiedeva di
sollevare questione di legittimità costituzionale dell'art. 44
———————— r.d. n. 1214 del 1934, per contrasto con gli art. 3, 101, 103 e
104 Cost.;
che con sentenza 17 febbraio 2016, n. 70 (Foro it., 2016,
III, 279), la sezione giurisdizionale per la regione Lazio della
Corte dei conti ha dichiarato «gli agenti contabili operanti nel-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1115 PARTE PRIMA 1116

l'ambito del Consiglio superiore della magistratura [...] — e to «allo specifico fine di rinunciare agli atti del presente giudi-
cioè l'istituto cassiere, l'economo ed il consegnatario dei beni zio»;
— soggetti al giudizio di conto di competenza della Corte dei che il 14 luglio 2017 il difensore del Csm ha depositato
conti» e, per l'effetto, ha ordinato «al Consiglio superiore del- presso la Corte costituzionale «istanza di definizione del giu-
la magistratura di depositare i conti degli agenti contabili, co- dizio per cessata materia del contendere», rilevando che la
me sopra indicati, relativi all'anno 2014»; Corte dei conti «ha dichiarato nulli gli atti oggetto del presente
che, a seguito di tale pronuncia, il Csm ha sollevato conflit- conflitto fra poteri, sia pure per motivazioni squisitamente
to di attribuzioni tra poteri dello Stato, argomentando, in pri- processuali»;
mo luogo, l'ammissibilità del ricorso, sotto il profilo soggetti- che tale istanza si deve intendere come atto di rinuncia, dal
vo ed oggettivo; momento che in essa si richiama la «ulteriore procura conferi-

a
che, nel merito, il ricorrente ha denunciato la «erronea e il- ta dal vice presidente del Csm allo specifico fine di rinunziare

to
legittima interpretazione dell'art. 44 r.d. n. 1214 del 1934» e la al presente giudizio»;

en
«violazione e falsa applicazione dell'art. 103, nonché degli art. che la Corte dei conti non si è costituita in giudizio;
3, 101 e 104 Cost.»; che, ai sensi dell'art. 24, 6° comma, delle norme integrative

am
che da tali previsioni costituzionali il Csm desume che ope- per i giudizi davanti alla Corte costituzionale del 7 ottobre
rerebbe a suo favore la «deroga alla resa del conto in favore 2008, la rinuncia al ricorso, intervenuta in mancanza di costi-

on
degli organi costituzionali», a garanzia della loro autonomia tuzione in giudizio del resistente, determina l'estinzione del
costituzionale; processo.

O
M abb
che il Csm ricorda che la Corte costituzionale «ha già chia- Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara estinto il

M
rito che all'obbligo di rendiconto contabile sono sottratti gli processo.

SI
organi costituzionali» (si richiama la sentenza n. 129 del 1981, ————————
IO in
id., 1981, I, 2631, riguardante la presidenza della repubblica e

AS
le due camere del parlamento) e osserva che la soggezione del (1) I. - Il ricorso del Consiglio superiore della magistratura nei
so
Csm alla «resa di conto» produrrebbe una «grave lesione del- confronti della sentenza della Corte dei conti, sez. giur. reg. La-
l'autonomia della magistratura»; zio, 17 febbraio 2016, n. 70 (Foro it., 2016, III, 279, con nota di
es

che il Csm afferma di essere un organo che non fa capo allo richiami) era stato dichiarato ammissibile da Corte cost., ord. 7
nc

Stato-amministrazione ma allo Stato-ordinamento, «in posi- luglio 2016, n. 166, ibid., I, 2625, con nota di richiami.
zione costituzionale di sostanziale autonomia e quindi di sepa- Successivamente la suddetta sentenza è stata annullata da Corte
D
co

ratezza rispetto alle amministrazioni dello Stato»; da ciò deri- conti, sez. giur. centr. app., 12 giugno 2017, n. 294, <www.corte
U

verebbe la sua «sottrazione alla disciplina e ai controlli tipici conti.it>.


LA
IO olo

delle amministrazioni statali, quale la giurisdizione di conto»; Ciò ha pertanto determinato il venir meno dell'oggetto del con-
che esso rivendica autonomia finanziaria e di bilancio, sulla flitto, pur se l'annullamento della sentenza impugnata si è verifi-
C

cato per ragioni squisitamente di ordine processuale.


c

base dell'art. 9 l. 24 marzo 1958 n. 195 (norme sulla costitu-


O sci

Il vice presidente del consiglio superiore ha conferito quindi


LO

zione e sul funzionamento del Consiglio superiore della magi-


stratura); mandato al proprio difensore di rinunciare agli atti del giudizio e,
dal momento che la Corte dei conti non si era costituita, ne è de-
Fa

che il Csm ricorda di avere introdotto, modificando il pro- rivata la decisione di estinzione del processo per conflitto di attri-
prio regolamento di contabilità nel 1996, il collegio dei reviso- buzione.
R

ri dei conti, con la conseguenza che sarebbero «scomparse [...] II. - Un conflitto in parte analogo è stato sollevato, sempre nei
le norme regolamentari che sancivano la sottoposizione alla confronti di sentenza della Corte dei conti, da parte del presidente
giurisdizione pubblica di conto»; della repubblica: v. Corte cost., ord. 25 ottobre 2017, n. 225, Foro
che, secondo il Csm, il suo regolamento di contabilità, pur it., 2018, I, 70, con nota di richiami, che ha dichiarato ammissibi-
essendo specificamente previsto da una norma legislativa, le, ai sensi dell'art. 37 l. 11 marzo 1953 n. 87, il ricorso per con-
avrebbe «natura sostanzialmente legislativa, in quanto diretta flitto di attribuzione tra poteri dello Stato proposto dal presidente
emanazione della autonomia costituzionale del Csm»; della repubblica nei confronti della sezione giurisdizionale regio-
che con ordinanza n. 166 del 2016 (id., 2016, I, 2625) que- nale per il Lazio e della sezione II giur. centrale d'appello della
sta corte ha dichiarato ammissibile il conflitto; Corte dei conti, nonché della procura regionale della Corte dei
che l'ordinanza e il ricorso sono stati notificati, a cura del conti per il Lazio, relativamente all'esercizio della giurisdizione
ricorrente, alla Corte dei conti il 2 settembre 2016 e depositati contabile sulla responsabilità amministrativa nei confronti di di-
presso la Corte costituzionale il 29 settembre 2016; pendenti della presidenza della repubblica.
che la Corte dei conti non si è costituita nel presente giudi-
zio;
che il Csm ha censurato la sentenza n. 70 del 2016 della
Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la regione Lazio, ————————

oltre che sollevando conflitto di attribuzioni, anche tramite ap-


pello davanti alla Corte dei conti, sezione giurisdizionale cen-
trale d'appello;
che la Corte dei conti, terza sezione giurisdizionale centrale CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 30 gennaio 2018,
d'appello, con sentenza 12 giugno 2017, n. 294, ha rilevato n. 11 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 febbraio 2018,
d'ufficio un vizio procedurale nel giudizio di primo grado, in n. 6); Pres. GROSSI, Est. PROSPERETTI; D.B. c. Inps (Avv.
quanto il giudizio per la resa del conto avrebbe dovuto essere SGROI). Ord. Corte conti, sez. giur. Valle d'Aosta, 11 apri-
promosso dal procuratore regionale, osservando che, «in as- le 2016 (G.U., 1a s.s., n. 26 del 2016).
senza del presupposto processuale della domanda, il giudizio
Impiegato degli enti locali — Servizio prestato come vice
di cui alla sentenza impugnata non poteva neppure venire ad
pretore reggente — Facoltà di riscatto — Esclusione —
esistenza»;
Incostituzionalità (Cost., art. 3, 36; y r.d.l. 3 marzo 1938
che la sezione d'appello ha dunque dichiarato la nullità del- n. 680, ordinamento della cassa di previdenza per le pen-
la sentenza oggetto del conflitto, ordinando la trasmissione sioni agli impiegati degli enti locali, art. 67; y d.p.r. 29 di-
della sentenza d'appello alla procura regionale presso la se- cembre 1973 n. 1092, approvazione del t.u. delle norme sul
zione giurisdizionale della Corte dei conti per la regione La- trattamento di quiescenza dei dipendenti civili e militari
zio. dello Stato, art. 14).
Considerato che, a seguito della sentenza della Corte dei
conti, terza sezione giurisdizionale centrale d'appello, 12 giu- È incostituzionale l'art. 67 r.d.l. 3 marzo 1938 n. 680, nella
gno 2017, n. 294, il vice presidente del Consiglio superiore parte in cui non prevede, per i dipendenti degli enti locali,
della magistratura (Csm) ha conferito al suo difensore manda- la facoltà di riscattare il servizio prestato, per un periodo
IL FORO ITALIANO — 2018.
1117 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1118

non inferiore a sei mesi, in qualità di vice pretore reggen- trari di conformità a determinate norme costituzionali» (sen-
te, in relazione all'art. 14, 1° comma, lett. c), d.p.r. 29 di- tenza n. 51 del 2015, id., Rep. 2015, voce Lavoro (rapporto),
cembre 1973 n. 1092, che riconosce tale facoltà per i di- n. 946).
pendenti statali. (1) Nella specie, il rimettente fornisce, seppur in modo sinteti-
co, una descrizione della fattispecie concreta che ne rende
evidente la riconducibilità all'ambito di applicazione della di-
Diritto. — 1. - La Corte dei conti, sezione giurisdizionale sposizione scrutinata, così chiarendo la rilevanza della que-
per la Valle d'Aosta, con ordinanza dell'11 aprile 2016, dubi- stione.
ta della legittimità costituzionale dell'art. 67 r.d.l. 3 marzo Parimenti, deve ritenersi assolto, da parte del rimettente,
1938 n. 680 (ordinamento della cassa di previdenza per le l'obbligo di motivare le ragioni che lo inducono a dubitare,

a
pensioni agli impiegati degli enti locali). con riferimento all'art. 3 Cost., della legittimità costituzionale

to
Secondo il rimettente, tale disposizione vìola i principî po- della norma scrutinata.

en
sti dagli art. 3 e 36 Cost., non contemplando, per i dipendenti Il rimettente, nel richiamare ampi brani della ricordata sen-
degli enti locali, la riscattabilità dei periodi di attività prestati tenza n. 46 del 1986 di questa corte, cit., ritiene applicabili al

am
in qualità di vice pretore reggente per un tempo non inferiore caso di specie le argomentazioni con cui, nella predetta sen-
a sei mesi, come invece previsto, per i dipendenti civili e mi- tenza, è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale del me-

on
litari dello Stato, dall'art. 14, 1° comma, lett. b), d.p.r. 29 di- desimo art. 67 r.d.l. n. 680 del 1938, nella parte in cui non
cembre 1973 n. 1092 (approvazione del t.u. delle norme sul prevedeva per i dipendenti degli enti locali la facoltà di riscat-

O
M abb
trattamento di quiescenza dei dipendenti civili e militari dello to del servizio prestato in qualità di assistente volontario nelle

M
Stato). università o negli istituti di istruzione superiore, riconosciuta

SI
Il rimettente rappresenta che nel giudizio principale il ri- invece, per i dipendenti dello Stato, dall'art. 14, 1° comma,
IO in
corrente, dipendente della regione autonoma Valle d'Ao- lett. c), d.p.r. n. 1092 del 1973. Ad avviso del rimettente, il

AS
sta/Vallée d'Aoste, aveva inoltrato all'Istituto nazionale della medesimo art. 67 r.d.l. n. 680 del 1938 comporta una analoga
so
previdenza sociale (Inps) domanda di riscatto, nella misura di discriminazione nei confronti dei dipendenti degli enti locali,
mesi quattro, del servizio non di ruolo prestato quale vice pre- non contemplando per essi la possibilità di riscattare il perio-
es

tore reggente della Pretura di Donnas in Valle d'Aosta, nel do di attività prestato in qualità di vice pretore reggente per
nc

triennio 1986-1988, al fine di poter rientrare nel regime pen- almeno sei mesi, prevista per i dipendenti dello Stato dal ri-
sionistico previsto dalla deliberazione della giunta regionale cordato art. 14 d.p.r. n. 1092 del 1973, evocato quindi, anche
D
co

20 febbraio 2015 n. 261 (approvazione del piano di riduzione nel caso di specie, quale tertium comparationis.
U

della dotazione organica della giunta regionale in applicazio- In tal modo, risultano individuate in modo chiaro, seppur in
LA
IO olo

ne dell'art. 8, 3° comma, l. reg. 13/14). sintesi, le ragioni che inducono il rimettente a dubitare della
La domanda era stata rigettata dall'Inps in quanto il perio- legittimità costituzionale della disposizione censurata.
C
c

do richiesto non era riscattabile ai sensi delle norme vigenti 3. - Nel merito la questione è fondata.
O sci
LO

per gli iscritti alla gestione previdenziale della soppressa cas- 3.1. - Questa corte ha riconosciuto la discrezionalità del le-
sa di previdenza per le pensioni agli impiegati degli enti loca- gislatore nel dettare discipline diverse in materia di riscatto in
Fa

li (Cpdel). ordinamenti previdenziali diversi, che prevedono regolazioni


Il giudice rimettente, esclusa la possibilità di un'interpreta- peculiari per aspetti specifici, come la determinazione dei pe-
R

zione costituzionalmente orientata della norma, in considera- riodi temporali ammissibili al riscatto o il costo della relativa
zione del suo tenore letterale, solleva, pertanto, questione di contribuzione. Tuttavia, ha precisato che tale discrezionalità
legittimità dell'art. 67 r.d.l. n. 680 del 1938, per contrasto con incontra il limite della ragionevolezza, a fronte del quale di-
gli art. 3 e 36 Cost. scipline diverse che regolano situazioni che presentano espli-
A sostegno, il rimettente, deducendo l'analogia della que- citi caratteri di omogeneità non sono compatibili con il prin-
stione sollevata con quella oggetto della sentenza n. 46 del cipio dettato dall'art. 3 Cost.
1986 di questa corte (Foro it., 1988, I, 2472), richiama le ar- 3.2. - In coerenza con tali affermazioni, questa corte ritiene
gomentazioni ivi svolte in ordine alla omogeneità fra la situa- che, una volta riconosciuta dal legislatore, per i dipendenti
zione del dipendente pubblico statale e quella del dipendente statali, con il ricordato art. 14, lett. b), d.p.r. n. 1092 del 1973,
degli enti locali, riconosciuta da questa corte in riferimento la facoltà di riscatto per il servizio prestato in qualità di vice
alla facoltà di riscatto del servizio prestato in qualità di assi- pretore reggente per un periodo non inferiore a sei mesi, risul-
stente volontario nelle università o negli istituti di istruzione ta non giustificabile un trattamento diverso per i dipendenti
superiore, prevista dal d.p.r. n. 1092 del 1973 per i dipendenti degli enti locali.
dello Stato, ma non dall'art. 67 r.d.l. n. 680 del 1938 per i di- Non sussistono, invero, oggettivi elementi idonei a motiva-
pendenti degli enti locali. Il rimettente assume, difatti, che ta- re il perdurare di una differenziazione fra dipendenti statali e
le omogeneità sussiste anche in riferimento alla riscattabilità dipendenti degli enti locali, di fronte ad una attività di signifi-
dell'attività svolta in qualità di vice pretore reggente per al- cativa rilevanza, quale quella di vice pretore onorario reggen-
meno sei mesi, prevista per i dipendenti statali ma non per i te, che presenta analoga valenza sia per l'impiego statale, che
dipendenti degli enti locali. per l'impiego presso enti locali.
1.1. - L'Inps, costituitosi nel giudizio incidentale, chiede di 4. - La riscontrata illegittimità costituzionale, negli indicati
dichiarare irrilevante, inammissibile e comunque infondata la termini, della disposizione scrutinata per violazione dell'art. 3
questione sollevata. Cost. comporta l'assorbimento di ogni ulteriore profilo.
In particolare, l'istituto previdenziale deduce alcuni profili Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit-
di possibile difetto di rilevanza della questione, nonché in or- timità costituzionale dell'art. 67 r.d.l. 3 marzo 1938 n. 680
dine alla carenza di adeguata motivazione da parte del rimet- (ordinamento della cassa di previdenza per le pensioni agli
tente sulle prospettate censure di legittimità costituzionale. impiegati degli enti locali), nella parte in cui non prevede la
2. - Vanno preliminarmente disattese le eccezioni di inam- facoltà di riscattare il servizio prestato in qualità di vice pre-
missibilità sollevate dall'istituto previdenziale, in ordine ai tore reggente per un tempo non inferiore a sei mesi.
profili attinenti la rilevanza della questione nel giudizio a ————————
quo.
Questa corte ha più volte ribadito che una questione di le- (1) I. - L'ordinanza di rinvio, Corte conti, sez. giur. reg. Val-
gittimità può ritenersi validamente posta qualora il giudice a le d'Aosta, 11 aprile 2016, atto di promovimento n. 123, può
quo fornisca un'interpretazione non implausibile della dispo- leggersi in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed extra,
sizione contestata «che, per una valutazione compiuta in una 2016.1355.
fase meramente iniziale del processo, egli ritenga di voler ap- La questione di costituzionalità veniva sollevata sulla base
plicare nel giudizio principale e su cui nutra dubbi non arbi- del tertium comparationis rappresentato dalla diversa disciplina
IL FORO ITALIANO — 2018.
1119 PARTE PRIMA 1120

riconosciuta ai dipendenti dello Stato, rispetto a quelli degli enti È incostituzionale l'art. 1, 2° comma, d.leg. 7 febbraio 2006
locali, in situazione identica. n. 62, nelle parti in cui, attraverso la modifica dell'art. 9,
In proposito veniva altresì richiamato un precedente specifi- 3° comma, l. 27 aprile 1982 n. 186, prevede che, in caso di
co, indicato in Corte cost. 12 marzo 1986, n. 46, id., 1988, I, dimissioni o di cessazione di uno o più membri elettivi del
2472, con nota di richiami, che ha dichiarato incostituzionale Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa dal-
l'art. 67 r.d.l. 680/38, nella parte in cui non prevedeva la facoltà l'incarico per qualsiasi causa nel corso del quadriennio,
di riscattare il servizio prestato in qualità di assistente volonta- sono indette elezioni suppletive tra i magistrati apparte-
rio nelle università o negli istituti di istruzione superiore, previ- nenti al corrispondente gruppo elettorale per designare,
sto invece per i dipendenti statali. per il restante periodo, il sostituto del membro decaduto o
La Corte costituzionale ritiene che le ragioni poste a fonda- dimessosi, ed abroga l'art. 7, 4° comma, l. 186/82, che

a
mento della suddetta pronuncia debbano valere pure per la que- stabiliva, per la surroga, il sistema dello scorrimento della

to
stione da decidere, sottolineando come non sussistano oggettivi graduatoria. (1)
elementi idonei a motivare il perdurare di una differenziazione

en
fra dipendenti statali e dipendenti degli enti locali, di fronte ad
una attività di significativa rilevanza, quale quella di vice preto-

am
re onorario reggente, che presenta analoga valenza sia per l'im- Diritto. — 1. - Il Consiglio di Stato dubita della legittimità
piego statale, che per l'impiego presso enti locali. costituzionale dell'art. 1, 2° comma, d.leg. 7 febbraio 2006

on
n. 62 (modifica della disciplina concernente l'elezione del
II. - Per la manifesta inammissibilità, in quanto implicante
Consiglio di presidenza della Corte dei conti e del Consiglio

O
scelte discrezionali riservate al legislatore, della questione di

M abb
costituzionalità dell'art. 67, lett. f), r.d.l. 680/38, nella parte in di presidenza della giustizia amministrativa, a norma dell'art.

M
cui dispone il riscatto oneroso di tutti i servizi dei militari non di 2, 17° comma, l. 25 luglio 2005 n. 150), sia nella parte in cui

SI
carriera con quelli resi con iscrizione alle casse di previdenza modifica l'art. 9, 3° comma, l. 27 aprile 1982 n. 186 (ordi-
IO in
amministrate dal ministero del tesoro, v. Corte cost. 21 luglio namento della giurisdizione amministrativa e del personale

AS
1988, n. 838, id., 1989, I, 2350, con nota di richiami. di segreteria ed ausiliario del Consiglio di Stato e dei tribu-
so

In ordine alla facoltà di riscatto ai fini pensionistici, ai sensi nali amministrativi regionali), introducendo, in caso di ces-
sazione anticipata del mandato di uno o più membri elettivi
es

dell'art. 67 r.d.l. 680/38, vedi:


— Corte conti, sez. giur. reg. Molise, 6 settembre 2002, n. del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa,
nc

204, id., Rep. 2003, voce Pensione, n. 68, che ha ammesso la per la sostituzione del detto componente, il sistema delle ele-
zioni suppletive tra i magistrati appartenenti al corrisponden-
D

facoltà per gli infermieri, che abbiano frequentato un corso


co

te gruppo elettorale, sia nella parte in cui dispone l'abroga-


U

triennale per il conseguimento del diploma professionale, di


chiedere il riscatto di tutto il periodo corrispondente alla durata zione dell'art. 7, 4° comma, l. n. 186 del 1982, che, sempre
LA
IO olo

legale del corso di studi in questione e non già del solo biennio per il caso della surroga, prevedeva lo scorrimento della gra-
previsto dalla lettera della normativa di cui agli art. 67 ss. r.d.l. duatoria, con il subentro del primo tra i non eletti.
C
c

680/38; 2. - Le citate disposizioni sarebbero in contrasto con l'art.


O sci
LO

— Cass. 26 luglio 2001, n. 10262, id., 2002, I, 1854, con no- 76 Cost., perché viene introdotta una modifica innovativa,
ta di richiami, secondo cui può essere riscattato, ai fini della li- ed al contempo si dispone una abrogazione della disciplina
Fa

quidazione dell'indennità premio di fine servizio, in base al previgente, in termini non conformi ai principî ed ai criteri
combinato disposto degli art. 47 e 67 r.d.l. 680/38, il servizio dettati dall'art. 2, 17° comma, lett. c), legge delega 25 luglio
R

prestato alle dipendenze dei disciolti patronati scolastici, enti di 2005 n. 150 (delega al governo per la riforma dell'ordi-
diritto pubblico ai sensi dell'art. 2 l. 4 marzo 1958 n. 261. namento giudiziario di cui al r.d. 30 gennaio 1941 n. 12, per
il decentramento del ministero della giustizia, per la modifi-
ca della disciplina concernente il Consiglio di presidenza
della Corte dei conti e il Consiglio di presidenza della giu-
stizia amministrativa, nonché per l'emanazione di un testo
————————
unico).
3. - Il giudizio principale ha ad oggetto la verifica della
conformità a legge della reiezione dell'istanza con la quale
un consigliere del Tar ha chiesto, al Consiglio di presidenza
della giustizia amministrativa (Cpga), di subentrare nel citato
CORTE COSTITUZIONALE; sentenza 30 gennaio 2018, organo in sostituzione di un componente decaduto per dimis-
n. 10 (Gazzetta ufficiale, 1a serie speciale, 7 febbraio 2018, sioni. Ciò in ragione dell'invocato scorrimento della gradua-
n. 6); Pres. GROSSI, Est. BARBERA; M.B. (Avv. OROFINO) toria risultante dalle elezioni tenute il 13 aprile del 2013, in
c. Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa e virtù della posizione, rivestita dall'istante, di primo dei non
altri; interv. Pres. cons. ministri (Avv. dello Stato DE SO- eletti tra i magistrati in servizio presso i Tar, nel cui ambito
CIO). Ord. Cons. Stato 13 giugno 2016 (G.U., 1a s.s., n. 46
era stato eletto il componente dimissionario.
del 2016).
La relativa istanza è stata respinta perché, in applicazione
Consiglio di Stato e tribunali amministrativi — Consiglio delle disposizioni introdotte dalla novella censurata in attua-
di presidenza della giustizia amministrativa — Sostitu- zione della delega conferita con la l. n. 150 del 2005, in caso
zione di componente togato — Elezioni suppletive — di surroga nel corso del mandato, il sistema elettorale del
Incostituzionalità (Cost., art. 76; y l. 27 aprile 1982 n. Cpga non prevede più lo scorrimento della graduatoria, ma
186, ordinamento della giurisdizione amministrativa e del lo svolgimento di apposite elezioni suppletive per la desi-
personale di segreteria ed ausiliario del Consiglio di Stato gnazione del componente chiamato a subentrare al decaduto.
e dei tribunali amministrativi regionali, art. 7, 9; y l. 25 lu- 4. - Il provvedimento di reiezione in oggetto è stato impu-
glio 2005 n. 150, delega al governo per la riforma del- gnato innanzi al Tar Lazio dal consigliere asseritamente pre-
l'ordinamento giudiziario di cui al r.d. 30 gennaio 1941 n. termesso. Il ricorrente, oltre a concludere per l'annullamento
12, per il decentramento del ministero della giustizia, per del provvedimento impugnato, ha anche proposto domanda
la modifica della disciplina concernente il Consiglio di cautelare, ex art. 55, 3° comma, primo periodo, d.leg. 2 lu-
presidenza della Corte dei conti e il Consiglio di presiden- glio 2010 n. 104 (attuazione dell'art. 44 l. 18 giugno 2009 n.
za della giustizia amministrativa, nonché per l'emanazione 69, recante delega al governo per il riordino del processo
di un testo unico, art. 2; y d.leg. 7 febbraio 2006 n. 62, amministrativo), diretta ad anticipare gli effetti della futura
modifica della disciplina concernente l'elezione del Consi- decisione di merito. Sia la domanda di merito sia quella cau-
glio di presidenza della Corte dei conti e del Consiglio di telare riposano su plurime censure di incostituzionalità aven-
presidenza della giustizia amministrativa, a norma dell'art. ti ad oggetto la modifica e l'abrogazione in parte qua dispo-
2, 17° comma, l. 25 luglio 2005 n. 150, art. 1). ste dalla novella del 2006.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1121 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1122

5. - Il Tar ha rigettato la domanda cautelare, giudicando dell'art. 9 l. n. 186 del 1982, introducendo l'elezione supple-
manifestamente infondate dette eccezioni. tiva, sia nella norma di abrogazione della previgente disposi-
Avverso il provvedimento di rigetto della richiesta caute- zione, che ancorava la surroga allo scorrimento del-
lare, il ricorrente ha interposto appello, ex art. 62 d.leg. n. l'originaria graduatoria elettorale (art. 7, 4° comma, l. n. 186
104 del 2010, ribadendo, a supporto del fumus, i dubbi di le- del 1982, abrogato dall'art. 1, 2° comma, d.leg. oggetto di
gittimità costituzionale non condivisi dal Tar. In tale sede, il censura).
Consiglio di Stato, senza definire il relativo incidente, ha ri- La declaratoria di illegittimità costituzionale della richia-
tenuto non manifestamente infondata l'eccezione di legitti- mata norma di abrogazione rende nuovamente applicabile la
mità costituzionale, limitatamente alla dedotta violazione disposizione abrogata (sentenze n. 218 del 2015, id., Rep.
dell'art. 76 Cost. 2015, voce Regione, nn. 281, 284, e n. 13 del 2012, id.,

a
6. - Ad avviso del rimettente, la delega conferita al gover- 2012, I, 680) e ascrive, quindi, alla risoluzione della questio-

to
no, a differenza di quanto previsto dal medesimo testo di ne di legittimità costituzionale sollevata evidenti profili di

en
legge in relazione all'ordinamento giudiziario inerente alla pregiudizialità rispetto al possibile accoglimento del petitum
giurisdizione ordinaria, ha connotazioni non strutturali, ma prospettato nel giudizio principale.

am
settoriali e di dettaglio. Riguarda, in particolare, un singolo 7.4. - Infine, secondo il costante orientamento di questa
aspetto delle modalità di elezione dei componenti togati del corte, sono da considerarsi inammissibili le questioni e i pro-

on
Cpga, afferente all'introduzione della preferenza unica in fili di costituzionalità dedotti dalle parti, ulteriori rispetto a
luogo di quella multipla, che, in precedenza, connotava il re- quelli prospettati dai rimettenti, volti dunque ad ampliare o

O
M abb
lativo sistema elettorale. modificare il contenuto dei provvedimenti di rimessione (ex

M
Tale circoscritto contenuto oggettivo, secondo il giudice a plurimis, sentenza n. 236 del 2017).

SI
quo, riduce i margini tipici della discrezionalità consentita al L'oggetto del giudizio rimesso a questa corte resta, dun-
IO in
legislatore delegato nell'attuare la delega; impone, in coe- que, delimitato all'unico parametro costituzionale evocato

AS
renza, uno scrutinio di costituzionalità ex art. 76 Cost. parti- dal rimettente: l'art. 76 Cost.
so
colarmente rigoroso e puntuale. 8. - Nel merito, le questioni sono fondate.
6.1. - Il nuovo meccanismo di sostituzione dei consiglieri
es

9. - Secondo il costante orientamento di questa corte (da


decaduti prima della scadenza naturale del mandato elettora- ultimo, sentenza n. 250 del 2016, id., 2017, I, 59), il control-
nc

le, così come previsto dal decreto delegato, introdurrebbe, lo di conformità della norma delegata alla norma delegante
secondo il collegio rimettente, un sistema non contemplato
D

richiede un confronto tra gli esiti di due processi ermeneutici


co

dalla legge di delegazione e non necessariamente conseguen- paralleli: l'uno, relativo alle norme che determinano l'ogget-
U

te alla modalità di espressione del voto in sede di elezione to, i principî e i criteri direttivi indicati dalla delega, da svol-
LA
IO olo

dell'organo, unico oggetto della delega. gere tenendo conto del complessivo contesto in cui esse si
Parimenti, la correlata abrogazione dello scorrimento della collocano ed individuando le ragioni e le finalità poste a fon-
C
c

graduatoria costituirebbe l'inevitabile riflesso dell'introdu- damento della stessa; l'altro, relativo alle norme poste dal le-
O sci
LO

zione nel decreto delegato di un nuovo istituto, quello delle gislatore delegato, da interpretarsi nel significato compatibile
elezioni suppletive, estraneo alla delega. con i principî e i criteri direttivi della delega (sentenza n. 210
Fa

6.2. - Le elezioni suppletive non sarebbero, dunque, lo svi- del 2015, id., 2016, I, 30).
luppo logico consequenziale, non altrimenti evitabile, della Il contenuto della delega e dei relativi principî e criteri di-
R

introduzione, imposta dalla delega, del criterio elettorale del- rettivi deve essere identificato, dunque, accertando il com-
la preferenza unica. Conclusione, questa, confermata dal da- plessivo contesto normativo e le finalità che la ispirano, te-
to comparativo offerto dal raffronto con i sistemi normativi nendo conto che i principî posti dal legislatore delegante co-
propri degli organi di riferimento delle altre magistrature, stituiscono non solo la base e il limite delle norme delegate,
ordinaria e contabile, rispetto ai quali la preferenza unica ma strumenti per l'interpretazione della loro portata. Queste
convive con la previsione dello scorrimento della graduatoria vanno, quindi, lette, fintanto che sia possibile, nel significato
dettata per l'individuazione del componente togato chiamato compatibile con detti principî, i quali, a loro volta, vanno in-
a subentrare ad altro cessato dalla carica prima della scaden- terpretati avendo riguardo alla ratio della delega ed al com-
za del relativo mandato elettorale. plessivo quadro di riferimento in cui si inscrivono (sentenza
7. - Le parti costituite non hanno evidenziato ragioni di n. 210 del 2015, cit.).
inammissibilità dell'ordinanza. Né, del resto, emergono pro- Al legislatore delegato spettano margini di discrezionalità
fili pregiudiziali al merito rilevabili d'ufficio da questa corte. nell'attuazione della delega, sempre che ne sia rispettata la
7.1. - In particolare, non rileva la circostanza in fatto, se- ratio e che l'attività del delegato si inserisca in modo coeren-
gnalata nella memoria della parte privata depositata il 14 no- te nel complessivo quadro normativo di riferimento (senten-
vembre 2017, relativa alle nuove elezioni inerenti la compo- ze n. 59 del 2016, ibid., 1526; n. 146 e n. 98 del 2015, id.,
sizione dell'organo di riferimento, svolte nell'ottobre del 2015, I, 3006 e 2623; n. 119 del 2013, id., Rep. 2013, voce
2017. Amministrazione dello Stato, n. 310). Occorre, infatti, tenere
In tal senso milita la costante giurisprudenza di questa cor- conto della possibilità, intrinseca allo stesso strumento della
te, in forza della quale il giudizio incidentale, «una volta ini- delega, soprattutto ove riguardi interi settori di disciplina o
ziato in seguito ad ordinanza di rinvio del giudice rimettente, comunque organici complessi normativi, che il legislatore
non è suscettibile di essere influenzato da successive vicende delegato introduca disposizioni che costituiscano un coerente
di fatto concernenti il rapporto dedotto nel processo che lo ha sviluppo e un completamento delle indicazioni fornite dal le-
occasionato», come previsto dall'art. 18 delle norme integra- gislatore delegante, nel quadro della fisiologica attività che
tive per i giudizi davanti alla Corte costituzionale, nel testo lega i due livelli normativi (sentenze n. 146 del 2015, cit., e
approvato il 7 ottobre 2008 (sentenze n. 133 del 2016, Foro n. 229 del 2014, id., 2015, I, 3006).
it., Rep. 2016, voce Impiegato dello Stato, n. 412; n. 274 del Se, per un verso, si deve escludere che l'art. 76 Cost. ridu-
2011, id., Rep. 2011, voce Estradizione e mandato d'arresto ca la funzione del legislatore delegato ad una mera «scansio-
europeo, n. 92, e n. 227 del 2010, id., 2010, I, 2951). ne linguistica» delle previsioni stabilite dal legislatore dele-
7.2. - Il giudice a quo, inoltre, ha condizionato l'esito del gante, per altro verso va ribadito che l'ambito della discre-
procedimento cautelare alla definizione dell'incidente di le- zionalità lasciata al delegato muta a seconda della specificità
gittimità costituzionale e, dunque, non ha consumato la rela- dei criteri fissati nella legge delega (sentenza n. 272 del
tiva potestas iudicandi (ex multis, da ultimo, sentenza n. 84 2012, id., 2013, I, 1091, e n. 98 del 2008, id., Rep. 2008, vo-
del 2016, id., 2016, I, 1509). ce Sanzioni amministrative e depenalizzazione, n. 97); anco-
7.3. - La rilevanza della questione è, poi, certa, tenuto con- ra, va rimarcato che, per quanta ampiezza debba riconoscersi
to che si dubita della legittimità costituzionale del citato art. al potere di completamento del legislatore delegato, il libero
1, 2° comma, sia nella parte in cui ha modificato il 3° comma apprezzamento del medesimo non può uscire dai margini di
IL FORO ITALIANO — 2018.
1123 PARTE PRIMA 1124

una legislazione vincolata, quale è, per definizione, la legis- 13. - L'iter di attuazione della delega in parte qua mette in
lazione su delega (sentenza n. 293 del 2010, id., 2010, I, luce ulteriori dati utili per valutare l'eccentricità delle norme
3237). censurate rispetto al contenuto della delega stessa.
10. - Dando applicazione ai detti principî, va evidenziato 13.1. - La relazione governativa di accompagnamento allo
che, all'interno del più ampio corpus normativo dedicato alla schema di decreto legislativo qualifica le modifiche alla di-
riforma dell'ordinamento della giurisdizione ordinaria, con la sciplina della surroga del componente togato decaduto come
l. n. 150 del 2005 il governo è stato delegato (anche) a modi- un «[. . .] naturale corollario dell'introduzione della preferen-
ficare la disciplina normativa inerente al Consiglio di presi- za unica», in ragione della incompatibilità di tale scelta ri-
denza della giustizia amministrativa ed al Consiglio di presi- spetto al previgente sistema dello «[. . .] scorrimento in favo-
denza della Corte dei conti. re dei primi tra i non eletti». Ad avviso del governo, il siste-

a
Il contenuto della delega, sul punto, è particolarmente cir- ma precedente era da ritenersi «[. . .] coessenziale al previ-

to
coscritto. Essa è infatti contenuta in soli due commi, il 17° gente assetto di preferenza multipla»: introdotto «[. . .] il mo-

en
ed il 18° dell'art. 2 citata legge. dello sostanzialmente uninominale della preferenza unica»,
Il nucleo essenziale della delega è recato dal 17° comma, la modifica sarebbe stata necessaria, per evitare «il subentro

am
il quale stabilisce tre diversi criteri direttivi, uno per ciascuna nell'organo di autogoverno di componenti sforniti di adegua-
delle tre lettere delle quali risulta composto, le prime due ri- ta rappresentatività del corpo elettorale».

on
ferite alla magistratura contabile, la terza alla magistratura Di qui anche l'abrogazione della disposizione che disci-
amministrativa. plinava il sistema previgente.

O
M abb
Con le lett. a) e b), del 17° comma, il governo è stato de- 13.2. - La commissione giustizia della camera rese parere

M
legato ad adottare disposizioni volte a limitare la durata in favorevole al citato schema di decreto legislativo (atti della

SI
carica dei componenti del Consiglio di presidenza della Cor- camera. II commissione permanente. Resoconto della seduta
IO in
te dei conti, per un periodo non superiore a quattro anni, ren- del 14 dicembre 2005), subordinatamente alla espunzione,

AS
dendoli inoltre non eleggibili per i successivi otto anni, una dal testo della norma proposta, delle modifiche relative al
so

volta scaduto il mandato. tema della surroga del componente togato cessato anzitempo,
in quanto interventi ritenuti non conformi alla legge delega.
es

Con la successiva lett. c), il governo è stato delegato ad


adottare disposizioni volte a prevedere il criterio del voto a 13.3. - Il governo, come precisato nel preambolo al decre-
nc

preferenza unica per l'elezione dei componenti togati del to delegato, ritenne di non recepire tale richiesta, in quanto
«[. . .] espressione di considerazioni eccessivamente restritti-
D

Cpga, avuto riguardo sia al componente titolare sia al com-


co

ve dei compiti di coordinamento normativo che, nell'ambito


U

ponente supplente.
dei principî e criteri direttivi stabiliti dal legislatore delegan-
LA

11. - L'esame dei lavori parlamentari concorre ad identifi-


IO olo

te, sono concessi a quello delegato».


care la ratio giustificatrice delle innovazioni imposte dalla
La modifica in questione viene descritta, sempre nel
C

delega, soprattutto in relazione al tema che qui immediata-


c

preambolo ed in linea di continuità con la relazione governa-


mente interessa, quello inerente al sistema elettorale di scelta
O sci
LO

tiva, come un «[. . .] opportuno corollario dell'introduzione


dei componenti togati del Cpga.
della preferenza unica, tenuto anche conto della specificità
Fa

In particolare, la norma in oggetto, introdotta tramite del contesto in cui essa viene introdotta». Si ribadisce, in
l'approvazione di un emendamento proposto dal relatore in particolare, che la nomina dei primi dei non eletti doveva
sede di esame assembleare in senato (atti senato, XIV legi-
R

considerarsi «[. . .] incongrua, ora che il legislatore delegante


slatura, resoconto sommario e stenografico della seduta ha optato per il modello, sostanzialmente ‘uninominale’, del-
pubblica n. 518 del 21 gennaio 2014), ha trovato giustifica- la preferenza unica, perché darebbe luogo al subentro nel-
zione nell'esigenza di uniformare i sistemi elettorali dei l'organo di autogoverno, i cui membri elettivi cessano fre-
componenti togati degli organi di governo delle magistratu- quentemente dall'incarico anche in conseguenza dei passaggi
re. Ricorrendo al voto con preferenza unica, in luogo di che si verificano, nel corso del mandato del Cpga, dai tribu-
quello con preferenza multipla, è stata in tal modo allineata nali amministrativi regionali al Consiglio di Stato e vicever-
la disciplina prevista per la magistratura amministrativa a sa, di componenti sforniti di adeguata rappresentatività del
quelle già dettate per la magistratura ordinaria (in forza del corpo elettorale».
3° comma dell'art. 26 l. 24 marzo 1958 n. 195, recante 14. - Così ricostruita la cornice di riferimento, la norma
«norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio delegata si rivela eccentrica rispetto alla norma delegante.
superiore della magistratura», così come modificato dalla l. 14.1. - In primo luogo, va rimarcato che l'innovazione
28 marzo 2002 n. 44, recante «modifiche alla l. 24 marzo prevista dalla legge delega non aveva connotazioni tali da in-
1958 n. 195, recante norme sulla costituzione e sul funzio- cidere in modo organico sulla relativa disciplina di settore.
namento del Consiglio superiore della magistratura) e per La delega ha, infatti, un contenuto nettamente circoscritto.
quella contabile (sin dalla costituzione del relativo organo, Attiene ad un profilo di rilievo nel meccanismo di formazio-
in ragione di quanto previsto dal 7° comma dell'art. 10 l. 13 ne della volontà elettorale; ma resta relativa ad un aspetto
aprile 1988 n. 117, intitolata «risarcimento dei danni cagio- specifico e ben delimitato, tanto da giustificare un criterio di-
nati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità rettivo che, nella sua puntualità, ha finito sostanzialmente per
civile dei magistrati»). anticipare e sovrapporsi al tenore della disposizione adottata
12. - La delega, per quel che attiene alla elezione dei com- dal delegato (con l'introduzione della preferenza unica in
ponenti togati del Cpga, è stata attuata, in primo luogo, mo- luogo di quella multipla prevista dalla disciplina previgente).
dificando l'art. 9 l. n. 186 del 1982. La delimitata portata oggettiva del perimetro della delega
Al posto dell'originaria preferenza multipla, è stato intro- e il contenuto puntuale del criterio direttivo portano, in coe-
dotto il criterio della preferenza unica, in coerente attuazione renza, a ritenere che nella specie i margini di apprezzamento
della delega. In aggiunta, è stato esteso ai componenti togati della discrezionalità riservata al legislatore delegato non po-
dello stesso consiglio il principio di ineleggibilità per un pe- tevano che essere particolarmente circoscritti.
riodo di otto anni successivi alla cessazione del mandato. 14.2. - Va poi considerato che la finalità del legislatore de-
Sempre modificando il disposto originario del citato art. 9 legante era quella di uniformare i sistemi elettorali per l'ele-
della legge di ordinamento della magistratura amministrati- zione dei componenti togati degli organi di governo delle
va, sono state introdotte le elezioni suppletive per la surroga magistrature, individuando, quale ragione di pregressa di-
dei componenti cessati anzitempo dal mandato, oggetto spe- scrasia, il profilo relativo alle modalità di manifestazione
cifico delle censure poste allo scrutinio della corte. delle preferenze: si è già evidenziato, infatti, che adottando il
In coerenza con tale modifica, è stato inoltre abrogato il criterio della preferenza unica, si è uniformata, sul punto, la
dato normativo previgente laddove si prevedeva, per la sur- magistratura amministrativa alle discipline, già vigenti, det-
roga, il sistema dello scorrimento della graduatoria. tate per quella contabile e per quella ordinaria.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1125 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1126

Del resto, anche gli altri criteri direttivi relativi alla delega della surroga incentrato sulla regola dello scorrimento della
in parte qua, riferiti espressamente ai componenti del consi- graduatoria.
glio di presidenza della Corte dei conti, trovavano una evi- Né la preferenza unica impone necessariamente il ricorso
dente ragione fondante nell'intenzione di armonizzare le re- al sistema delle elezioni suppletive. E ciò, per quanto già os-
lative discipline. Così è a dirsi per la durata del mandato, ora servato, trova conferma nella disciplina prevista per la magi-
determinata in quattro anni, anche per tale organo. E non a stratura ordinaria, laddove alla introduzione della preferenza
caso, in continuità con questa ratio, il legislatore delegato ha unica, realizzata in occasione della riforma apportata dalla l.
esteso, anche ai componenti eletti del Cpga, la regola della n. 44 del 2002, non ha fatto seguito alcuna modifica del si-
ineleggibilità relativa agli otto anni successivi alla scadenza stema della surroga, già in precedenza prevista con il suben-
del mandato, principio espressamente imposto, tuttavia, dalla tro del primo dei non eletti; ancora, trova conforto nelle pre-

a
delega, limitatamente alla sola magistratura contabile (art. 2, visioni normative dettate per la magistratura contabile, ri-

to
17° comma, lett. b, l. n. 150 del 2005). spetto alla quale il legislatore delegato, pur potendo interve-

en
14.3. - Ciò che va primariamente sottolineato è che, prima nire sul tema, ha scelto di mantenere immutato il previgente
dell'intervento censurato, i rispettivi dati normativi, avuto ri- sistema, caratterizzato da una piena convivenza tra preferen-

am
guardo al tema della surroga, apparivano caratterizzati da za unica e scorrimento della graduatoria in caso di surroga.
previsioni sostanzialmente conformi. Manca, infatti, un rapporto di stretta conseguenzialità tra in-

on
14.3.1. - Alla stregua di quanto previsto in origine dal- novazione imposta dalla legge delega (la preferenza unica) e
l'abrogato art. 7, 4° comma, l. n. 186 del 1982 per la magi- le disposizioni censurate introdotte dal decreto delegato (il

O
M abb
stratura amministrativa, anche per la magistratura ordinaria modello di surroga realizzato dalle elezioni suppletive).

M
(in forza dell'art. 39 l. n. 195 del 1958), in caso di cessazione 15.2. - Del resto, sono le stesse previsioni della delega a

SI
anticipata dal mandato, operava e opera, infatti, il sistema confermare la compatibilità dei due sistemi.
IO in
dello scorrimento della graduatoria con il subentro del primo Disponendo, con il comma 46 dell'art. 2, l'immediata ope-

AS
dei non eletti. ratività della preferenza unica per l'ipotesi di elezioni indette
so
14.3.2. - Stessa cosa era ed è a dirsi per la magistratura prima della attuazione della delega, il legislatore delegante
contabile. ha infatti implicitamente confermato la compatibilità di tale
es

La norma primaria di riferimento non detta, per il vero, scelta con il sistema dello scorrimento della graduatoria, vi-
nc

una regola specifica. Piuttosto, la relativa disciplina, prima gente sino alla emanazione del d.leg. n. 62 del 2006: ove si
delle innovazioni apportate dalle disposizioni censurate, si
D

fosse verificata una possibile situazione di decadenza prima


co

ricavava dal richiamo (contenuto nel 10° comma dell'art. 10 della adozione del decreto delegato, la disciplina da applica-
U

l. n. 117 del 1988) al sistema previsto, per la magistratura re sarebbe stata quella allora prevista dall'art. 7, 4° comma,
LA
IO olo

amministrativa, dal citato 4° comma dell'art. 7 l. n. 186 del l. n. 186 del 1982, destinata, dunque, ad innervarsi all'inter-
1982, oggi abrogato dalla disposizione censurata. no di una elezione svolta con il criterio della preferenza uni-
C
c

Così come chiarito anche dal Consiglio di Stato (parere re- ca.
O sci
LO

so dalla prima sezione del Consiglio di Stato alla adunanza 16. - Le previsioni censurate, dunque, si pongono, in vio-
del 7 marzo 2007, relativa all'affare n. 601 del 2007, id., lazione dell'art. 76 Cost., al di fuori della fisiologica attività
Fa

Rep. 2007, voce Corte dei conti, n. 46), tale abrogazione non di completamento che lega i due livelli normativi.
ha, tuttavia, comportato l'attuale estensione, all'organo di ri- Deve, pertanto, essere dichiarata l'illegittimità costituzio-
R

ferimento della magistratura contabile, del sistema delle ele- nale dell'art. 1, 2° comma, d.leg. n. 62 del 2006, sia nella
zioni suppletive in caso di surroga, ora previsto per la magi- parte in cui, modificando l'art. 9, 3° comma, l. n. 186 del
stratura amministrativa. Pur in esito alla novella apportata 1982, ha previsto che debbano essere indette le elezioni sup-
dal decreto posto allo scrutinio della corte, dunque, per il pletive per la sostituzione del componente togato del Cpga
Consiglio di presidenza della Corte dei conti opera, come nel cessato anzitempo dal mandato, sia nella parte in cui ha di-
passato, il criterio dello scorrimento della graduatoria con sposto l'abrogazione del 4° comma dell'art. 7 citata l. n. 186
nomina del primo dei non eletti, così come espressamente del 1982.
confermato dal 3° comma dell'art. 4 del relativo regolamento Per questi motivi, la Corte costituzionale dichiara l'illegit-
(nella versione attualmente vigente, adottata alla adunanza timità costituzionale dell'art. 1, 2° comma, d.leg. 7 febbraio
del 24-25 gennaio 2012). 2006 n. 62 (modifica della disciplina concernente l'elezione
14.3.3. - Le considerazioni svolte assumono un rilievo de- del Consiglio di presidenza della Corte dei conti e del Consi-
cisivo. glio di presidenza della giustizia amministrativa, a norma
L'innovazione imposta dalle disposizioni censurate, diffe- dell'art. 2, 17° comma, l. 25 luglio 2005 n. 150), nella parte
renziando la magistratura amministrativa dalle altre, ha de- in cui ha modificato l'art. 9, 3° comma, l. 27 aprile 1982 n.
terminato, infatti, una frattura di sistema nel quadro normati- 186 (ordinamento della giurisdizione amministrativa e del
vo di riferimento, in precedenza connotato da una comples- personale di segreteria ed ausiliario del Consiglio di Stato e
siva uniformità avuto riguardo al tema della surroga del dei tribunali amministrativi regionali), prevedendo che «[I]n
componente decaduto anzitempo. caso di dimissioni o di cessazione di uno o più membri elet-
Una tale distonia sistemica, di per sé, presupponeva, a tivi dall'incarico per qualsiasi causa nel corso del quadrien-
monte, una puntuale indicazione in tal senso espressa nella nio, sono indette elezioni suppletive tra i magistrati apparte-
delega, nella specie assente. E tale conclusione apparirà più nenti al corrispondente gruppo elettorale per designare, per il
evidente ove si tenga a mente l'opposta ratio di armonizza- restante periodo, il sostituto del membro decaduto o dimes-
zione perseguita dal delegante nell'introdurre la preferenza sosi», e nella parte in cui ha disposto l'abrogazione del 4°
unica: il contrasto di obiettivi tra ragione giustificatrice della comma dell'art. 7 l. n. 186 del 1982.
delega ed effetti dell'intervento reso in attuazione della stes-
————————
sa avrebbe imposto, dunque, l'inequivoca formulazione di un
criterio direttivo volto a differenziare, sul tema, la magistra-
(1) I. - La l. 150/05, con riguardo all'organizzazione del
tura amministrativa da quelle ordinaria e contabile. Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, delegava
15. - Diversamente da quanto esposto dal governo nella al governo solo un aspetto particolare della elezione dei compo-
sua relazione e nel preambolo al d.leg. n. 62 del 2006, va nenti togati del consiglio, relativo alla introduzione della prefe-
inoltre escluso che la modifica e la correlata abrogazione di- renza unica in luogo di quella multipla che caratterizzava il si-
sposte dalle norme censurate possano trovare ragion d'essere stema precedente.
nelle prospettate esigenze di coordinamento normativo, una Ai fini del rispetto della delega, secondo i principî espressi da
volta introdotto il modello della preferenza unica. una ampia e consolidata giurisprudenza costituzionale, si tratta-
15.1. - Non sussistono, infatti, ragioni di incompatibilità va di valutare se la sostituzione del sistema di elezioni suppleti-
strutturale tra il criterio della preferenza unica ed il sistema ve a quello precedente dello scorrimento si potesse ritenere in
IILL FFORO
ORO IITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 33.
1127 PARTE PRIMA 1128

stretta connessione con l'aspetto specifico contenuto nella legge I


delega.
La Corte costituzionale, attraverso una accurata disamina del- CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 21
la ratio della legge, dei lavori parlamentari e del raffronto con la marzo 2018, n. 6988; Pres. NOBILE, Est. BOGHETICH, P.M.
disciplina prevista per il Consiglio di presidenza della Corte dei CERONI (concl. conf.); Morico e altri (Avv. DE STEFANO)
conti, giunge alla conclusione che la innovazione introdotta dal c. Soc. Centrale del latte di Roma (Avv. P. e N. RIZZO).
d.leg. 62/06 circa il criterio di sostituzione dei membri elettivi Conferma App. Roma 29 febbraio 2012.
cessati anticipatamente si ponga del tutto al di fuori dai criteri
della legge delega e risulti pertanto incostituzionale per eccesso Lavoro (rapporto di) — Addetto all'autotrasporto — Su-
di delega. bordinazione — Esclusione — Rapporto di agenzia —

a
II. - L'ordinanza di rimessione, Cons. Stato, sez. V, 13 giu- Configurabilità (Cod. civ., art. 1742, 2094).
gno 2016, n. 2515, è massimata in Foro it., Rep. 2016, voce Im-

to
piegato dello Stato, n. 192, e riportata per esteso id., Le banche In tema di prestazione lavorativa dell'autotrasportatore ad-

en
dati, archivio Merito ed extra. detto alla distribuzione di prodotti alimentari, il rapporto
Sulla conformità alla Costituzione della disciplina di elezione si qualifica come di agenzia ai sensi dell'art. 1742 c.c.

am
e funzionamento del Consiglio di presidenza della giustizia (dovendosi per contro escludere il vincolo di subordina-
amministrativa, vedi: zione) laddove sia stato correttamente accertato dal giudi-

on
— Cons. Stato, sez. IV, 21 luglio 2005, n. 3914, id., Rep. ce di merito che l'attività era resa con apprezzabili margi-
2005, voce Consiglio di Stato, n. 10, che ha giudicato infondata ni di autonomia, sia con riguardo alla gestione del mezzo

O
M abb
la questione di legittimità costituzionale dell'art. 7 l. 27 aprile di trasporto, sia con riferimento alla scelta della clientela

M
1982 n. 186, nella parte in cui disciplina le modalità di elezione e all'organizzazione dei turni specie nel periodo estivo. (1)

SI
delle componenti togate del Consiglio di presidenza della giu-
stizia amministrativa; IO in
AS
— Tar Lazio, sez. I, 9 febbraio 2004, n. 1206, id., Rep. 2004, II
so
voce cit., n. 27, commentata da PESOLE, in Foro amm.-Tar,
2004, 1700, che ha dichiarato manifestamente infondata la que- CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 1°
es

stione di costituzionalità dell'art. 7 l. 186/82, come sostituito marzo 2018, n. 4884; Pres. MANNA, Est. PONTERIO, P.M.
dall'art. 18, 1° comma, l. 21 luglio 2000 n. 205, per la parte in
nc

SERVELLO (concl. conf.); Soc. Fca Center Italia (Avv. FA-


cui non è previsto un organo di autogoverno per i magistrati dei
D

VALLI, ZUCCHINALI) c. Ippolito (Avv. AIELLO, SUMMA).


co

Tar: la magistratura amministrativa costituisce un unico com- Conferma App. Roma 1° ottobre 2015.
U

plesso ed il Consiglio di presidenza della giustizia amministrati-


LA

va amministra tale intero complesso e non solo il Consiglio di Lavoro (rapporto di) — Rapporto di agenzia — Esclu-
IO olo

Stato; sione — Subordinazione — Configurabilità (Cod. civ.,


C

— Corte cost., ord. 10 maggio 1999, n. 161, Foro it., Rep. art. 1742, 2094).
c

2000, voce cit., n. 18, e ord. 20 novembre 1998, n. 377, id.,


O sci
LO

1999, I, 39, con nota di richiami, commentata da PINARDI e da Si qualifica come subordinata, ai sensi dell'art. 2094 c.c., l'at-
D'ALOIA, in Giur. costit., 1998, 3277 e 1999, 328, da CARA- tività lavorativa le cui modalità di svolgimento implichino
Fa

MAZZA, in Rass. avv. Stato, 1998, I, 254, che hanno dichiarato l'accertata soggezione personale del prestatore al potere
manifestamente inammissibile la questione di legittimità costi- direttivo, disciplinare e di controllo del datore di lavoro,
R

tuzionale dell'art. 7 l. 186/82, nella parte in cui, nel disciplinare dovendosi di conseguenza escludere la pretesa riconduzione
la composizione del Consiglio di presidenza della giustizia am- della stessa al rapporto di agenzia ex art. 1742 c.c. (2)
ministrativa, non prevede la presenza di componenti «laici» e
fissa la composizione del Consiglio di presidenza della giustizia
amministrativa secondo criteri che non tengono conto della rap- I
presentatività o proporzionalità dei magistrati appartenenti alla
giurisdizione amministrativa. Cass. 21 marzo 2018, n. 6988
III. - Per riferimenti alla giurisprudenza costituzionale in te-
ma di rapporti tra legge delega e decreto legislativo e di deter- Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Roma, con-
minazione della figura di eccesso di delega, v. Corte cost. 11
maggio 2017, n. 104, Foro it., 2017, I, 2540, con nota di ri-
fermando la sentenza del Tribunale di Roma, con sentenza
chiami e osservazioni di PASCUZZI; 16 dicembre 2016, n. 276, depositata il 29 febbraio 2012, ha escluso la sussistenza di un
<www.cortecostituzionale.it>, commentata da BAILO, in Giur. rapporto di lavoro subordinato tra i dieci originari ricorrenti
it., 2017, 449; 25 novembre 2016, n. 250, Foro it., 2017, I, 59, indicati in epigrafe e la società Centrale del latte di Roma
con nota di richiami. s.p.a., per il periodo antecedente alle date di risoluzione dei
IV. - Sul ruolo del Consiglio di presidenza della giustizia rispettivi contratti di agenzia (intervenute tra dicembre 2006
amministrativa, v. Cons. Stato, sez. IV, 30 luglio 2003, n. 4406, e febbraio 2007), sulla scorta sia dell'esame dei contratti sti-
id., 2005, III, 598, con nota di richiami e osservazioni di FUZIO, pulati tra le parti, sia dell'assenza, nelle concrete modalità di
secondo cui esso, in applicazione dei principî costituzionali del- svolgimento dell'attività lavorativa, degli indici significativi
l'indipendenza ed imparzialità dei magistrati, ancora più pre- del vincolo di subordinazione.
gnanti alla stregua del nuovo art. 111 Cost., e della disciplina 2. - Per la cassazione di tale sentenza gli originari ricor-
regolamentare in materia di incarichi extraistituzionali, può le- renti propongono ricorso affidato a due articolati motivi
gittimamente inibire particolari tipologie oggettive di incarichi (seppur erroneamente numerati). La società ha opposto dife-
conferiti da amministrazioni il cui rapporto extraistituzionale se con controricorso. Entrambe le parti hanno depositato
con magistrati si riveli ex ante «a rischio», mentre non può in memoria ex art. 378 c.p.c.
maniera assoluta ed indifferenziata inibire alla generalità dei Ragioni della decisione. — 1. - Il primo motivo di ricorso
magistrati amministrativi tutti gli incarichi attribuiti da qualun- denuncia violazione e falsa applicazione dell'art. 2094 c.c.,
que regione od ente locale. nonché vizio di motivazione (in relazione all'art. 360, 1°
comma, nn. 3 e 5), per avere, l'impugnata sentenza, erro-
neamente valutato gli indici della subordinazione indicati
dalla stessa sentenza di legittimità invocata dalla corte d'ap-
pello (Cass. 16603/09, Foro it., Rep. 2009, voce Lavoro
———————— (rapporto), n. 755) e per aver attribuito esorbitante rilievo al
nomen iuris attribuito dalle parti al contratto, nonché all'i-
scrizione dei lavoratori nell'albo degli agenti di commercio.
Invero, l'obbligo di visitare quotidianamente tutti i clienti as-
segnati ad ogni autista, a prescindere da una specifica zona
IL FORO ITALIANO — 2018.
1129 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1130

geografica, era un dato pacifico e non è stato adeguatamente panna fresca», era resa con apprezzabili margini di autono-
considerato dal giudice di appello; il contratto non attribuiva mia (sia con riguardo alla gestione del mezzo di trasporto
agli autisti alcun margine di discrezionalità di scelta dei sia con riguardo alla scelta della clientela ed alla predisposi-
clienti (considerata l'espressione letterale «non possono es- zione di turni durante il periodo estivo) e nel rispetto dei di-
sere serviti» di cui al punto 5.1 del contratto); l'obbligo di ritti dell'agente alle provvigioni anche nelle ipotesi di sosti-
servire quotidianamente i clienti di cui all'elenco fornito ad tuzione (art. 1748, 2° comma, c.c.), non potendosi ritenere
ogni autista si risolveva nell'obbligo di seguire il medesimo elemento di per sé decisivo l'esistenza di istruzioni (imparti-
itinerario predisposto dalla società; il canone per la locazione te da un incaricato della società) e l'obbligo correlativo di
del furgone-frigorifero, da versare mensilmente da parte de- assecondarle. (Omissis)
gli autisti, veniva rimborsato dalla restituzione della mede- 8. - In conclusione, il ricorso è da rigettarsi.

a
sima somma quale «compenso aggiuntivo», con conseguente

to
simulazione del contratto di locazione, a cui si aggiungeva
l'assenza di costi, per gli autisti, di manutenzione ordinaria e

en
II
straordinaria del mezzo. (Omissis)

am
4. - Va, pure, ricordato, sul punto dell'accertamento della Cass. 1° marzo 2018, n. 4884
controversa natura subordinata del rapporto di lavoro inter-

on
corso tra le parti, che ai fini della qualificazione di tale rap- Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Roma, con
porto come autonomo ovvero subordinato è sindacabile, nel sentenza n. 6758 pubblicata il 1° ottobre 2015, ha respinto il

O
M abb
giudizio di cassazione, essenzialmente la determinazione dei reclamo proposto dalla Fca Center Italia s.p.a. avverso la

M
criteri generali ed astratti da applicare al caso concreto: men- sentenza 4211/15 del Tribunale di Roma di rigetto del-
tre la valutazione delle risultanze processuali in base alle

SI
l'opposizione all'ordinanza emessa all'esito della fase som-
IO in
quali il giudice di merito ha ricondotto il rapporto controver- maria e che, in accoglimento della domanda, aveva accertato

AS
so all'uno od all'altro istituto contrattuale implica un accer- la natura subordinata del rapporto di lavoro intercorso tra le
so
tamento ed un apprezzamento di fatto che, come tali, non parti a partire dal maggio 2003 e dichiarato l'illegittimità del
possono essere censurati in sede di legittimità se sostenuti da licenziamento intimato alla sig. Ippolito Antonella con lette-
es

motivazioni ed argomenti esaurienti ed immuni da vizi logici ra del 24 aprile 2013, con applicazione della tutela prevista
nc

e giuridici (tra le molte, con riferimento all'accertamento dall'art. 18, 1° comma, l. n. 300 del 1970, come modificato
della natura subordinata del rapporto di lavoro giornalistico,
D

dalla l. n. 92 del 2012.


co

Cass. 21 ottobre 2000, n. 13945, id., Rep. 2000, voce cit., n. 2. - La corte d'appello, premesso come il rapporto di lavo-
U

929; 7 ottobre 2013, n. 22785, id., Rep. 2013, voce cit., n. ro oggetto di causa fosse pacificamente iniziato nel maggio
LA
IO olo

771; 21 ottobre 2015, n. 21424, id., Le banche dati, archivio 2003 e fosse stato formalizzato attraverso la stipula di un
Cassazione civile, cui adde, in generale, Cass. 17 aprile contratto di agenzia nell'aprile 2004, ha ritenuto dimostrata
C
c

2009, n. 9256, id., Rep. 2010, voce cit., n. 828; 4 maggio la natura subordinata dello stesso in ragione dei seguenti in-
O sci
LO

2011, n. 9808, id., Rep. 2011, voce cit., n. 714), giacché dici sintomatici: lo stabile inserimento della lavoratrice nel-
l'art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c. non conferisce alla corte di l'organizzazione aziendale attraverso la sua sottoposizione a
Fa

legittimità il potere di riesaminare il merito della causa, ma specifiche e vincolanti istruzioni per la gestione della cliente-
solo quello di controllare, sotto il profilo logico-formale e la, a ripetuti richiami al rispetto delle procedure dettate, a
R

della correttezza giuridica, l'analisi e la valutazione fatte dal turni di lavoro e feriali stabiliti unilateralmente dalla società;
giudice del merito, al quale soltanto spetta individuare le lo svolgimento dell'attività esclusivamente nei locali azien-
fonti del proprio convincimento e, in proposito, valutare le dali e con strumenti forniti dalla società (scrivania, compu-
risultanze processuali, controllarne l'attendibilità e la con- ter, targa col nome, account di posta elettronica e numero di
cludenza, scegliendo, tra le stesse, quelle ritenute più idonee telefono diretto); l'assenza di qualsiasi rischio imprenditoria-
per la decisione. le e della pur minima organizzazione in capo alla lavoratrice;
5. - Ciò detto, si noti che nel caso di specie il ricorso non la gestione contabile dell'attività lavorativa da parte della so-
evidenzia un'errata applicazione dei criteri generali ed astrat- cietà che provvedeva, attraverso l'ufficio amministrativo, a
ti che delineano la natura subordinata del rapporto di lavoro, predisporre le fatture per il pagamento delle provvigioni.
né profili di illogicità o contraddittorietà intrinseche e mani- 3. - Per la cassazione della sentenza ha proposto ricorso la
feste violazioni (vale a dire tali da poter essere percepite in Fca Center Italia s.p.a., affidato ad un unico motivo, cui ha
maniera oggettiva e a prescindere dalla lettura del materiale resistito con controricorso la sig. Ippolito.
di causa), ma ritiene di poter enucleare vizi di motivazione 4. - Entrambe le parti hanno depositato memoria ai sensi
dalla valutazione di alcune clausole del contratto di agenzia, dell'art. 378 c.p.c.
vale a dire attraverso un'operazione che suppone un accesso Ragioni della decisione. — 1. - Con l'unico motivo di ri-
diretto agli atti e una loro delibazione non consentiti innanzi corso la Fca Center Italia s.p.a. ha dedotto violazione e falsa
a questa Corte suprema. applicazione degli art. 1742, 2° comma, 1362 e 1414 c.c., in
Nello specifico, la corte territoriale ha indicato i criteri ge- relazione all'art. 360, n. 3, c.p.c.
nerali ed astratti che delineano la natura subordinata di un 1.1. - La società ricorrente ha censurato la sentenza per
rapporto di lavoro (richiamando, in particolare, le statuizioni violazione dell'art. 1742, 2° comma, c.c., per avere la stessa
di Cass. 16603/09, cit.), criteri sui quali i ricorrenti concor- negato la qualificazione del rapporto come agenzia, in rife-
dano, e ha poi proceduto a valutare tutti i singoli elementi di rimento al periodo anteriore alla conclusione del contratto,
fatto che connotavano i rapporti di lavoro dei ricorrenti al fi- sebbene la disposizione citata non prevedesse la forma scritta
ne di verificare la sussistenza di un potere direttivo e disci- ad substantiam.
plinare tipico del vincolo di subordinazione, pervenendo ad 1.2. - Ha poi dedotto la violazione degli art. 1362 e 1414
escluderne la configurabilità. c.c. per non avere la corte territoriale adeguatamente consi-
All'esito di un'accurata ricognizione delle risultanze derato, ai fini della qualificazione del rapporto, la comune
istruttorie, di natura sia documentale che testimoniale, sor- volontà delle parti desumibile dal nomen iuris assegnato al
retta da puntuale motivazione, esente da vizi logici e corret- contratto e dall'esecuzione dello stesso per oltre dieci anni
ta sul piano giuridico, la corte territoriale non ha ritenuto senza alcuna contestazione, elemento quest'ultimo che, oltre
fondata la prospettazione della sussistenza di un rapporto di a costituire reiterata conferma della comune intenzione delle
lavoro subordinato fra le parti, essendo emerso con chiarez- parti in ordine alla regolamentazione del rapporto, ha genera-
za dai dati istruttori acquisiti che l'attività «riguardante un to l'affidamento della società sulla legittimità del contratto
servizio particolarmente capillare e continuativo, legato medesimo.
all'alta deperibilità del materiale e alla quotidianità delle 1.3. - Ha argomentato, sotto altro profilo, la violazione
consegne quale quello di fornitura ai dettaglianti di latte e dell'art. 1742 c.c. per avere la sentenza, in una fattispecie ca-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1131 PARTE PRIMA 1132

ratterizzata da elementi compatibili sia col rapporto di agen- sopporta il rischio dell'attività svolta (cfr. Cass. n. 9696 del
zia e sia col rapporto di lavoro subordinato, cercato e valo- 2009, id., Rep. 2009, voce Agenzia, n. 13; n. 9060 del 2004,
rizzato solo gli indici di subordinazione, senza verificare la id., Rep. 2004, voce cit., n. 21).
compatibilità degli stessi con lo schema negoziale del- 6. - Quanto allo schema normativo di cui all'art. 2094 c.c.,
l'agenzia. La società ricorrente ha quindi analizzato singo- si è precisato che costituisce elemento essenziale, come tale
larmente gli indici sintomatici posti a base della decisione indefettibile, del rapporto di lavoro subordinato e criterio di-
impugnata (la soggezione a direttive, istruzioni e controlli da scretivo, nel contempo, rispetto a quello di lavoro autonomo
parte della preponente; il rispetto di un orario di lavoro fun- la soggezione personale del prestatore al potere direttivo, di-
zionale all'attività di vendita; lo svolgimento di una concreta sciplinare e di controllo del datore di lavoro, che inerisce alle
attività di venditore; l'obbligo di avvisare in caso di mancata intrinseche modalità di svolgimento della prestazione lavora-

a
partecipazione alle riunioni indette per discutere di politiche tiva e non già soltanto al suo risultato (cfr. Cass. 27 febbraio

to
commerciali; l'obbligo di giustificare le assenze per proble- 2007, n. 4500, id., Rep. 2007, voce Lavoro (rapporto), n.

en
mi di salute, senza invio di certificazione medica; l'organiz- 741).
zazione delle ferie da parte della preponente) e per ciascuno 7. - Tale assoggettamento non costituisce un dato di fatto

am
di essi ha sostenuto la compatibilità anche con lo schema elementare quanto piuttosto una modalità di essere del rap-
contrattuale dell'agenzia. Ha censurato la decisione della porto potenzialmente desumibile da un complesso di circo-

on
corte territoriale nella parte in cui ha dato rilievo alla man- stanze; sicché, ove esso non sia agevolmente apprezzabile, è
canza di organizzazione imprenditoriale in capo alla lavora- possibile fare riferimento, ai fini qualificatori, ad altri ele-

O
M abb
trice anziché al rischio d'impresa cui la stessa era esposta menti (come, ad esempio, la continuità della prestazione, il

M
percependo solo un compenso provvigionale legato alle ef- rispetto di un orario predeterminato, la percezione a cadenze

SI
fettive vendite concluse. Ha censurato come non corretta fisse di un compenso prestabilito, l'assenza in capo al lavora-
IO in
l'affermazione della corte territoriale sulla riferibilità del tore di rischio e di una seppur minima struttura imprendito-

AS
compenso provvigionale al lavoro sia autonomo e sia subor- riale), che hanno carattere sussidiario e funzione meramente
so

dinato. indiziaria (cfr. Cass. n. 4500 del 2007, cit.; n. 13935 del
2. - Il motivo di ricorso, come sopra articolato, non può 2006, id., Rep. 2006, voce cit., n. 766; n. 9623 del 2002, non
es

trovare accoglimento per le ragioni ripetutamente espresse da massimata; n. 379/SU del 1999, id., Rep. 2000, voce cit., n.
nc

questa corte in relazione a fattispecie analoghe, (cfr. Cass. n. 638).


11015 del 2016, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazio-
D

8. - Tali elementi, lungi dall'assumere valore decisivo ai


co

ne civile; n. 21497 del 2014, ibid.; n. 22785 del 2013, id., fini della qualificazione giuridica del rapporto, costituiscono
U

Rep. 2013, voce Lavoro (rapporto), n. 771; n. 9343 del 2005, indizi idonei ad integrare una prova presuntiva della subor-
LA
IO olo

id., Rep. 2006, voce cit., n. 734; n. 4036 del 2000, id., Rep. dinazione, a condizione che essi siano fatti oggetto di una
2000, voce cit., n. 626). valutazione complessiva e globale. Non è infatti logicamente
C
c

3. - Deve anzitutto dichiararsi infondata la prima censura plausibile, nelle fattispecie che presentino ambiguità, che la
O sci
LO

con cui si addebita alla sentenza impugnata la violazione del- riconduzione del rapporto di lavoro all'uno o all'altro tipo
l'art. 1742, 2° comma, c.c. Contrariamente all'assunto di contrattuale possa essere fondata su elementi indiziari valu-
Fa

parte ricorrente, la sentenza di secondo grado non contiene tati singolarmente, essendo ciascuno di essi, di per sé consi-
alcuna affermazione sulla previsione della forma scritta ad derato, inidoneo a costituire il criterio generale e astratto
R

substantiam per il contratto di agenzia, limitandosi a puntua- preordinato al suddetto risultato (Cass. n. 9108 del 2012, id.,
lizzare come i rilievi della società basati sul nomen iuris e Rep. 2012, voce Presunzione, n. 1; sez. un. n. 584 del 2008,
sulle pattuizioni contenute nel contratto non potessero valere id., 2008, I, 451; n. 722 del 2007, non massimata; n. 19894
per il periodo anteriore all'aprile 2004, in cui il rapporto di del 2005, id., 2005, I, 3296; n. 13819 del 2003, id., Rep.
lavoro si è svolto in assenza di qualsiasi formalizzazione. 2003, voce Sentenza civile, n. 53; n. 379/SU del 1999, cit.).
4. - In relazione agli ulteriori profili di violazione di legge 9. - Si è anche precisato, con orientamento costante, che al
sollevati col ricorso, occorre ribadire i confini del sindacato fine della qualificazione del rapporto di lavoro, poiché l'ini-
di legittimità sulla qualificazione del rapporto di lavoro ope- ziale contratto è causa d'un rapporto che si protrae nel tem-
rata dai giudici di merito, come tracciati da una consolidata po, la volontà che esprime e lo stesso nomen iuris che utiliz-
giurisprudenza. È costante l'affermazione secondo cui, ai fini za, pur necessari elementi di valutazione, non costituiscono
della qualificazione del rapporto di lavoro come autonomo o fattori assorbenti; ed il comportamento posteriore alla con-
subordinato, è censurabile in sede di legittimità soltanto la clusione del contratto diventa elemento necessario non solo
determinazione dei criteri generali e astratti da applicare al (per l'art. 1362, 2° comma, c.c.) all'interpretazione dello
caso concreto, cioè l'individuazione del parametro normati- stesso iniziale contratto, bensì all'accertamento d'una nuova
vo, mentre costituisce accertamento di fatto, come tale in- diversa volontà eventualmente intervenuta nel corso della re-
censurabile in detta sede se sorretto da motivazione adeguata lativa attuazione e diretta a modificare singole clausole e ta-
ed immune da vizi logici e giuridici, la valutazione delle ri- lora la stessa natura del rapporto di lavoro inizialmente pre-
sultanze processuali al fine della verifica di integrazione del vista; e pertanto in caso di contrasto fra i dati formali iniziali
parametro normativo (cfr. Cass. n. 17009 del 2017, id., Le di individuazione della natura del rapporto e quelli fattuali
banche dati, archivio cit.; n. 9808 del 2011, id., Rep. 2011, emergenti dal suo concreto svolgimento, a questi ultimi oc-
voce cit., n. 714; n. 13448 del 2003, non massimata; n. 8254 corra dare prevalenza, dato che la tutela relativa al lavoro
del 2002, non massimata; n. 14664 del 2001, id., Rep. 2001, subordinato, per il suo rilievo pubblicistico e costituzionale,
voce cit., n. 570; n. 5960 del 1999, id., Rep. 1999, voce cit., non può essere elusa per mezzo di una configurazione patti-
n. 656). zia non rispondente alle concrete modalità di esecuzione del
5. - Secondo l'indirizzo pacifico di questa corte, l'elemen- rapporto (cfr. Corte cost. n. 76 del 2015, id., 2015, I, 1849; n.
to distintivo tra il rapporto di agenzia e il rapporto di lavoro 7024 del 2015, id., Rep. 2015, voce Lavoro (rapporto), n.
subordinato va individuato nella circostanza che il primo ha 726; n. 22289 del 2014, id., 2014, I, 3429; n. 13858 del
per oggetto lo svolgimento a favore del preponente di un'at- 2009, id., 2010, I, 116; n. 3200 del 2001, id., Rep. 2002, vo-
tività economica esercitata in forma imprenditoriale, con or- ce cit., n. 579; n. 5960 del 1999, cit.).
ganizzazione di mezzi e assunzione del rischio da parte del- 10. - La corte d'appello ha correttamente individuato gli
l'agente, che si manifesta nell'autonoma scelta dei tempi e elementi indiziari dotati di efficacia probatoria sussidiaria (e
dei modi della stessa, pur nel rispetto — secondo il disposto non decisiva) ai fini della qualificazione giuridica del rappor-
dall'art. 1746 c.c. — delle istruzioni ricevute dal preponente, to di lavoro, tenuto conto dei parametri normativi del lavoro
mentre oggetto del secondo è la prestazione, in regime di su- subordinato ed autonomo e del discrimine tra gli stessi. Ha,
bordinazione, di energie lavorative, il cui risultato rientra in particolare, individuato ed analizzato i seguenti elementi:
esclusivamente nella sfera giuridica dell'imprenditore, che la sottoposizione della lavoratrice, al pari dei dipendenti
IL FORO ITALIANO — 2018.
1133 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1134

formalmente subordinati, a specifiche e vincolanti istruzioni di richiami; 23 gennaio 2006, n. 1261, id., Rep. 2007, voce La-
per la gestione della clientela, a ripetuti richiami al rispetto voro (rapporto), n. 748; 12 maggio 2004, n. 9060, id., Rep.
delle procedure dettate, a turni di lavoro e feriali stabiliti uni- 2004, voce Agenzia, n. 21; 1° settembre 2003, n. 12756, id.,
lateralmente dalla società; lo svolgimento dell'attività esclu- Rep. 2003, voce cit., n. 23.
sivamente nei locali aziendali e con strumenti forniti dalla IV. - La figura dell'«informatore scientifico» è fra quelle che
società; l'assenza di qualsiasi rischio imprenditoriale e della danno maggiormente adito a questioni interpretative in punto di
pur minima organizzazione in capo alla lavoratrice; la ge- qualificazione del rapporto come di lavoro subordinato ovvero
stione contabile dell'attività di quest'ultima ad opera del- di agenzia: in argomento, v. Cass. 15 settembre 2014, n. 19394,
l'ufficio amministrativo della società che predisponeva le id., Rep. 2015, voce Lavoro (rapporto), n. 742; 23 ottobre 2001,
fatture per il pagamento delle provvigioni. Ha proceduto ad n. 13027, id., Rep. 2002, voce Agenzia, n. 26; Trib. Milano 30

a
dicembre 2015, id., Rep. 2016, voce Lavoro (rapporto), n. 830.
una valutazione complessiva degli stessi verificandone la
V. - Circa la non assimilabilità del rapporto di agenzia al rap-

to
concordanza e l'idoneità ad integrare una valida prova pre-
porto di lavoro subordinato, al più potendosi parlare, con riferi-
suntiva.

en
mento al primo, del regime giuridico della parasubordinazione,
11. - In tal modo, la sentenza impugnata si è conformata v. Cass. 17 febbraio 2015, n. 3130, id., Rep. 2015, voce Agen-

am
ai principî di diritto sopra enunciati e non merita quindi le zia, n. 11.
censure che vengono mosse con il ricorso, che, al contrario: VI. - Da ultimo, infine, in materia di qualificazione del rap-

on
pretende di assegnare carattere decisivo alla volontà espres- porto di lavoro come subordinato, v. Cass. 2 gennaio 2018, n. 1,
sa dalle parti attraverso il nomen iuris scelto al momento di id., 2018, I, 492, con nota di richiami.

O
M abb
conclusione del contratto (peraltro successivo di un anno

M
all'inizio effettivo del rapporto) e all'affidamento derivante

SI
dalla mancanza di contestazioni nel lungo periodo di esecu-
IO in
zione del rapporto, in contrasto con il valore prioritario che,

AS
in nome del rilievo costituzionale della tutela del lavoro su- ————————
so
bordinato, deve invece essere riconosciuto alle concrete
modalità di svolgimento del rapporto lavorativo; valorizza il
es

reciproco affidamento delle parti giungendo a sostenere, in


nc

contrasto con l'orientamento consolidato di questa corte,


CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 20
che quando le stesse, nel regolare i loro reciproci interessi,
D

marzo 2018, n. 6963; Pres. DI PALMA, Est. ACIERNO, P.M.


co

abbiano dichiarato di voler escludere l'elemento della su-


U

SORRENTINO (concl. conf.); Z. (Avv. FERLISI, CAVAGLIÀ)


bordinazione, non sia possibile pervenire ad una diversa
LA

c. Proc. gen. App. Torino. Cassa App. Torino, decr. 27 di-


IO olo

qualificazione se non si dimostri una successiva volontà


cembre 2013.
chiaramente e indiscutibilmente di senso contrario in capo
C
c

alle stesse e/o in capo ad una di esse; fonda le proprie argo- Adozione e affidamento — Adottato ultraventicinquenne
O sci

mentazioni su una lettura non globale, bensì atomistica degli


LO

— Diritto alle origini — Fratelli e sorelle biologiche —


indici sintomatici, che sono, infatti, esaminati singolarmente Generalità — Accesso — Limiti — Interpello (L. 4
Fa

e in tal modo privati della loro complessiva significatività, maggio 1983 n. 184, diritto del minore ad una famiglia,
in contrasto con l'indirizzo consolidato di questa corte in art. 28).
R

tema di prova per presunzioni. (Omissis)


14. - Le considerazioni svolte portano a respingere il ri- L'adottato che abbia compiuto venticinque anni di età ha di-
corso. ritto di conoscere le proprie origini, accedendo alle infor-
mazioni concernenti non solo l'identità dei propri genitori
———————— biologici, ma anche a quelle di sorelle e fratelli biologici
adulti, previo loro interpello mediante procedimento giu-
(1-2) I. - Riaffiora, nella casistica giurisprudenziale, la pro- risdizionale, di cui non è parte il pubblico ministero, ido-
blematica concernente la distinzione, a fini qualificatori, fra neo a garantire loro la massima sicurezza e rispetto della
rapporto di lavoro subordinato e rapporto di agenzia, nelle ipo- dignità, al fine di acquisirne il consenso all'accesso alle
tesi in cui, come quelle oggetto delle sentenze in epigrafe, le informazioni richieste o di constatarne il diniego, ostativo
modalità della prestazione si connotino in maniera controversa, all'esercizio del diritto del richiedente. (1)
anche in ragione della ingannevole qualificazione data al rap-
porto dalle parti, nomen che non è vincolante per il giudice di
merito. Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Torino, sezio-
II. - La prima massima, relativa al caso dell'autista di un ne minori e famiglia, confermando quanto deciso dal tribuna-
mezzo di trasporto operante per conto di una «centrale del lat- le per i minorenni, ha rigettato l'istanza di acquisizione delle
te», ritiene prevalenti gli indici dell'autonomia, ricorrendo in generalità delle proprie sorelle, proposta da P.Z.
specie gli elementi costitutivi del rapporto di agenzia ex art. A sostegno della richiesta lo Z. ha riferito che sia lui che
1742 ss. c.c., con conseguente esclusione del vincolo di subor- le sue sorelle venivano adottati da famiglie diverse e di aver
dinazione, non corroborato, come espressamente rileva la Su-
rivolto già due istanze analoghe al riguardo, ugualmente ri-
prema corte, dall'esistenza di istruzioni impartite da un incarica-
to della società e correlativo obbligo per il lavoratore di appli-
gettate.
carle (in quanto indice compatibile con ambedue i «tipi» con- Secondo l'istante doveva trovare applicazione la conven-
trattuali): in senso conforme, v. Cass. 23 aprile 2009, n. 9696, zione internazionale sui diritti dell'infanzia del 20 novembre
Foro it., Rep. 2009, voce Agenzia, n. 13 (in fattispecie relativa 1989, meglio conosciuta come convenzione di New York e
ad attività di propagandista di supporti didattici per la scuola o poteva essere applicato quell'orientamento giurisprudenziale
l'università); nonché Cass. 20 maggio 2002, n. 7310, id., 2003, secondo il quale il tribunale per i minorenni può procedere
I, 1148 (in fattispecie relativa ad autista con mezzo proprio ad- ad un bilanciamento tra il diritto al legame familiare ed il di-
detto alla consegna di farmaci). ritto alla riservatezza dei fratelli biologici, così come affer-
III. - La seconda massima vira in senso opposto, ravvisandosi mato in qualche sentenza di merito.
la netta prevalenza degli indici principali della subordinazione, 1.1. - Il procuratore generale in appello aveva richiesto che
vale a dire l'esercizio dei tipici poteri datoriali ex art. 2094 c.c. si procedesse all'audizione delle sorelle per verificarne il
(potere direttivo, disciplinare e di controllo) nel contesto di una consenso all'accesso ai dati, ed in caso di risposta affermati-
valutazione complessiva suffragata da indici ulteriori (osservan- va, aveva chiesto che il reclamante fosse autorizzato all'ac-
za dell'orario, assenza di struttura organizzativa propria, retri- cesso.
buzione a cadenza fissa). Si esclude, in questo contesto, la ricor- 1.2. - A sostegno della reiezione della domanda la corte
renza degli estremi del rapporto di agenzia: in senso conforme, d'appello ha affermato: il 4° e 5° comma dell'art. 28 l. n.
cfr. Cass. 12 luglio 2017, n. 17160, id., 2017, I, 2601, con nota 184 del 1983 indicano le ipotesi in cui è possibile accedere
IL FORO ITALIANO — 2018.
1135 PARTE PRIMA 1136

alle informazioni relative all'identità dei genitori biologici e proprie origini rispetto a quello potenzialmente contrapposto
all'origine dell'adottato, mentre il 6° comma prevede l'a- dei genitori biologici. Prima del raggiungimento dell'età di
scolto delle persone individuate dal tribunale. Il diritto ai le- venticinque anni l'accesso è, invece, consentito solo se sussi-
gami familiari è stato di conseguenza considerato ed ap- stono gravi e comprovati motivi attinenti alla salute psico-
prezzato limitatamente alle origini e all'identità dei genitori fisica dell'adottato. In questa peculiare ipotesi, il tribunale
biologici. Nel caso di specie è stato fatto valere il diritto alla per i minorenni accerta che l'accesso alle notizie non com-
relazione con le sorelle biologiche che sono state adottate, porti grave turbamento all'equilibrio psico-fisico del richie-
ma su tale diritto risulta prevalente quello alla riservatezza dente.
delle sorelle, tutelato addirittura mediante la previsione del Il procedimento non richiede l'instaurazione del contrad-
reato di cui all'art. 73 l. n. 184 del 1983. dittorio in quanto, come già rilevato, il diritto a conoscere le

a
L'accesso ai dati dei fratelli biologici adottati non è previ- proprie origini, nella ipotesi sopra esaminata, può essere li-

to
sto al pari di un'istruttoria preventiva nei loro confronti ed mitato od impedito soltanto dall'accertamento di un pregiu-
anche l'ascolto finalizzato a verificare il consenso all'acces- dizio per la sfera psico-fisica del richiedente, reputato così

en
so ai dati sarebbe destinato a ripercuotersi sui delicati equili- grave da far recedere il diritto alla conoscenza delle proprie
bri connessi allo stato di soggetto adottato delle sorelle, oltre origini. La valutazione del tribunale per i minorenni non ha

am
che sui genitori adottivi delle stesse. ad oggetto la comparazione od il bilanciamento con i diritti
2. - Avverso tale pronuncia ha proposto ricorso per cassa- della persona eventualmente confliggenti dei destinatari delle

on
zione P.Z. affidato a due motivi accompagnati da memoria. istanze conoscitive dell'adottato, ma rimane ancorata alla

O
Il ricorso, inizialmente destinato alla trattazione camerale sfera personale del richiedente, alla costruzione della sua

M abb
presso la sesta sezione di questa corte ex art. 380 bis c.p.c., è identità, all'esame dell'incidenza della conoscenza delle pro-

M
stato rimesso alla pubblica udienza. prie origini sullo sviluppo equilibrato della sua personalità,

SI
Motivi della decisione. — 3. - Il ricorrente, prima di illu- avendo ritenuto il legislatore, con valutazione svolta in via
IO in
strare i due motivi di ricorso, ha precisato nei termini che se- generale ed ex ante, che la giovane età del richiedente, an-

AS
guono la questione da risolvere: il diritto ai legami familiari corché maggiorenne, imponga particolari cautele.
so

è stato considerato ed apprezzato dal legislatore limitatamen- Anche in questo procedimento, tuttavia, può escludersi l'in-
es

te all'origine ed all'identità dei genitori biologici o anche tervento necessario del pubblico ministero, trattandosi del-
con riferimento alla relazione con le sorelle o fratelli biolo- l'esercizio di un diritto che può soltanto essere temporalmente
nc

gici, alla stregua dell'interpretazione sistematica delle norme differito ma non compresso od escluso, avendo natura potesta-
D

sovranazionali e nazionali, confortata dai principî elaborati tiva dopo il compimento dei venticinque anni (sez. un. n. 1946
co

dalla giurisprudenza costituzionale, nonché di legittimità e del 2017, Foro it., 2017, I, 477).
merito? Può, pertanto, ritenersi che soltanto nell'ipotesi disciplina-
LA
IO olo

4. - Le censure formulate sono le seguenti. ta all'art. 28, 4° comma, si possa porre in concreto la que-
4.1. - Nel primo motivo viene dedotta la violazione degli stione della necessità dell'intervento del pubblico ministero.
C
c

art. 7 e 8 della convenzione di New York sui diritti del fan- La norma contiene un'esplicita deroga al principio generale,
O sci
LO

ciullo del 20 ottobre 1989, resa esecutiva con la l. n. 176 del stabilito nei commi precedenti, del divieto di fornire infor-
1991, laddove si impone il rispetto dei diritti del minore, ivi mazioni, sui genitori biologici del minore adottato, ai genito-
Fa

compresi quelli volti a preservare la sua identità, il suo nome ri adottivi. Solo per gravi e comprovate ragioni, legate a pro-
e le sue relazioni familiari. Per l'adottato l'identità consiste blemi sanitari, il tribunale per i minorenni può accogliere tale
R

proprio nel ricercare le proprie origini, le proprie radici e co- richiesta, previa «adeguata preparazione ed assistenza del
noscere le informazioni relative alla famiglia biologica. Vie- minore». Le informazioni in questione possono essere fornite
ne altresì dedotta la violazione dell'art. 30 della convenzione anche al responsabile di una struttura ospedaliera o di un
dell'Aia 29 maggio 1993, resa esecutiva con la l. n. 476 del presidio sanitario, ove ricorrano i presupposti della necessità
1998, e l'errata interpretazione del 4° e 5° comma dell'art. e dell'urgenza e vi sia grave pericolo per la salute del mino-
28 l. n. 184 del 1983, ritenendo che si possano comprendere re.
nei legami familiari anche i fratelli. Infine, in relazione al di- Nei commi successivi, relativi al diritto di conoscere le
ritto alla riservatezza delle sorelle, il ricorrente rileva che il proprie origini dell'adottato maggiore di età, il procedimento
diritto azionato è di natura esclusiva ed attuale, essendo rico- si caratterizza per la mancanza di contraddittorio, svolgendo-
nosciuto da norme costituzionali e convenzionali. Il pregiu- si nei confronti di una sola parte, e per la conseguente assen-
dizio dovuto all'ascolto od interpello delle sorelle è invece za di un interesse di natura pubblicistica comparabile con
soltanto ipotetico. quello relativo ai soggetti minori di età, il quale, invece, ri-
La riservatezza peraltro può essere tutelata mediante ade- chiede in via generale il controllo e, quando previsto dalla
guata istruttoria tendente ad accertare quale potrebbe essere legge, l'iniziativa dell'ufficio del pubblico ministero.
la reazione delle sorelle alla predetta richiesta. 5.1. - Si ritiene opportuno rilevare, a fini di completezza,
4.2. - Nel secondo motivo si sviluppa quest'ultimo profilo che la mancata notifica del ricorso per cassazione al pubblico
anche ex art. 360, n. 5, c.p.c. Il ricorrente sottolinea come ministero, anche nei procedimenti nei quali sia previsto il
una fase istruttoria riservata preserverebbe i diritti concor- suo intervento ma non il potere di promuovere l'accertamen-
renti delle sorelle. to giudiziale, secondo il consolidato orientamento di questa
5. - In ordine alla preliminare richiesta del procuratore ge- corte, non determina l'inammissibilità del ricorso stesso tutte
nerale di rimessione del ricorso alle sezioni unite, sul rilievo le volte che le sue funzioni s’identificano con quelle svolte
dell'omessa notifica del ricorso al pubblico ministero e del dal procuratore generale presso il giudice ad quem e siano
suo mancato intervento nel giudizio d'appello, il collegio ri- assicurate dalla partecipazione di quest'ultimo al successivo
tiene di poter disattendere tale istanza. grado di giudizio (sez. un. n. 3556 del 2017, ibid., 3143).
L'esame testuale dell'art. 28 consente di escludere l'ob- I precedenti richiamati nella requisitoria del procuratore
bligatorietà della partecipazione del pubblico ministero ai generale riguardano azioni di stato nelle quali il pubblico
procedimenti che hanno ad oggetto le informazioni relative ministero non solo deve intervenire ex art. 70 c.p.c., ma ha
all'identità dei genitori biologici dell'adottato, maggiore di anche il potere di promuovere l'azione.
età. 6. - In conclusione, deve escludersi l'inammissibilità del
Secondo il paradigma normativo, superato il venticinque- ricorso per omessa notifica al pubblico ministero e per il di-
simo anno di età, all'adottato è consentito l'accesso «alle in- fetto di partecipazione dello stesso al procedimento di meri-
formazioni che riguardano la sua origine e l'identità dei pro- to.
pri genitori biologici». 7. - Prima di affrontare la questione sottoposta al vaglio
In questa ipotesi, coincidente dal punto di vista anagrafico del collegio deve rilevarsi, sempre in via preliminare, l'am-
con il caso di specie, il legislatore, coerentemente con lo sta- missibilità del ricorso. La domanda rivolta al tribunale ha ad
tuto costituzionale del diritto all'identità personale, ha rite- oggetto il riconoscimento di diritti fondamentali ed inviola-
nuto in via generale la prevalenza del diritto a conoscere le bili della persona. Ne consegue che il contenuto del provve-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1137 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1138

dimento non può che avere natura decisoria, essendo rivolto Di peculiare rilievo è la metodologia indicata dalla Corte
all'accertamento dell'esistenza e dell'estensione della tutela costituzionale per procedere ad un adeguato bilanciamento
di tali diritti. Infine, la decisione ha anche il carattere della degli interessi confliggenti. La tecnica prescelta non è stata
definitività, ancorché nei limiti dei provvedimenti assunti re- quella di attribuire al giudice la valutazione in concreto del
bus sic stantibus, non essendo il provvedimento in oggetto bilanciamento, ma di predefinire un modulo procedimentale
qualificabile come provvisorio od interinale. ritenuto idoneo allo scopo, fondato sulla verifica della volon-
8. - Il diritto a conoscere le proprie origini costituisce tà e della disponibilità a rimuovere il segreto sulla propria
un'espressione essenziale del diritto all'identità personale. identità da parte della madre biologica in modo da rendere
Lo sviluppo equilibrato della personalità individuale e rela- possibile, per la persona che è stata adottata a causa di questa
zionale si realizza soprattutto attraverso la costruzione della scelta, di completare il quadro della propria genealogia ed

a
propria identità esteriore, di cui il nome e la discendenza giu- identità personale.

to
ridicamente rilevante e riconoscibile costituiscono elementi 11. - L'attuabilità del modello sopra descritto, anche senza
essenziali, e di quella interiore. preventivo intervento legislativo, è stata riconosciuta, infine,

en
8.1. - Quest’ultimo aspetto, più complesso, può richiedere nella recente sentenza delle sezioni unite di questa corte n.

am
la conoscenza e l'accettazione della discendenza biologica e 1946 del 2017, cit. In questa pronuncia si è ritenuto che, ri-
della rete parentale più prossima. La funzione di primaria mossa dalla pronuncia della Corte costituzionale la norma
importanza che riveste il riconoscimento giuridico del- sull'assolutezza ed intangibilità dell'anonimato, potesse pro-

on
l'identità personale e la consapevolezza della pluralità di cedersi all'interpello materno all'interno di un procedimento

O
M abb
elementi anche dialettici di cui si compone, quali il diritto a garantito dalla massima riservatezza al fine di provocare la

M
conoscere la verità sulla propria storia personale e quello a revoca dell'originario segreto.
conservare la costruzione preesistente dell'identità propria e 12. - Può, pertanto, ritenersi che la procedimentalizzazione

SI
dei terzi eventualmente coinvolti, ha formato oggetto del-
IO in del bilanciamento d'interessi sia la modalità, costituzional-

AS
l'attenzione e dell'incisivo intervento delle Corti supreme mente e convenzionalmente adeguata, al fine di attuare, an-
so
nazionali e sovranazionali. che in ipotesi diverse da quella disciplinata dall'art. 28, 7°
L'impegno sul riconoscimento del diritto a conoscere le comma, l. n. 184 del 1983, il corretto bilanciamento d'inte-
es

proprie origini è stato stimolato, in tempi molto recenti, pro- ressi tra l'adottato maggiore di età che vuole conoscere le
prio dalla necessità di trovare una composizione equilibrata proprie origini al fine di aggiungere una tessera di primario
nc

tra diritti contrapposti, quello della persona che vuole com- rilievo al mosaico della propria identità ed i componenti del
D
co

pletare la costruzione della propria identità attraverso la ri- nucleo familiare biologico-genetico, diversi dai genitori.
U

cerca delle origini biologiche e quello della madre biologica 13. - Deve al riguardo precisarsi che, come già illustrato, il
LA

che ha esercitato, al momento del parto, il diritto di non esse- diritto ad avere informazioni sui propri genitori biologici, per
IO olo

re nominata e che può voler conservare questo segreto pro- la persona adulta ultraventicinquenne, ha carattere potestati-
C

prio al fine di non alterare l'identità anche relazionale co- vo, salva l'eccezione di cui al citato 7° comma dell'art. 28,
c

struita nel tempo. che ha dato luogo agli interventi delle Corti supreme.
O sci
LO

9. - Su questa dialettica ed al fine di temperare l'assolutez- L'art. 28, 5° comma, stabilisce, infatti, che l'«adottato,
za del divieto di conoscere le proprie origini biologiche, con- raggiunta l'età di venticinque anni, può accedere a informa-
Fa

tenuto nell'art. 28, 7° comma, l. n. 184 del 1983 rispetto alla zioni che riguardano la sua origine e l'identità dei propri ge-
madre che abbia dichiarato alla nascita di non essere nomina- nitori biologici». L'esame testuale della norma pone la que-
R

ta, è intervenuta la Corte europea dei diritti umani con la sen- stione, di natura interpretativa, relativa all'ampiezza delle in-
tenza del 25 settembre 2012 (ricorso n. 33783/09), Godelli c. formazioni cui può accedere l'adottato. La norma afferma
Italia (id., Rep. 2013, voce Diritti politici e civili, n. 178), af- che l'adottato, raggiunta l'età di venticinque anni, può acce-
fermando che è necessario stabilire un equilibrio ed una pro- dere ad informazioni che riguardano la sua origine e l'identi-
porzionalità tra gli interessi delle parti in causa e che l'esclu- tà dei propri genitori biologici. Occorre, pertanto, stabilire se
sione di qualsiasi possibilità di conoscere le proprie origini, la formula legislativa possa essere qualificata come un'en-
propria della legislazione italiana, a differenza di quella di diadi e, conseguentemente, esprimere un concetto unitario
altri paesi, costituisce una violazione dell'art. 8 Cedu. Con la per il tramite di due termini coordinati ovvero se la formula
norma contestata, lo Stato italiano ha oltrepassato il margine congiunta abbia una valenza pleonastica, o se contenga, in-
di discrezionalità compatibile con la tutela dei diritti della vece, due ambiti d'informazioni non necessariamente coinci-
persona garantito dalla convenzione. denti. La prima opzione interpretativa induce a ritenere che il
10. - La Corte costituzionale, con la sentenza n. 278 del riferimento normativo all'origine dell'adottato sia soltanto
2013 (id., 2014, I, 4), condividendo la valutazione della Cor- una specificazione dell'ambito delle informazioni che esso
te europea dei diritti umani in ordine all'ingiustificata assolu- ha il diritto di conoscere, da limitarsi all'identità dei genitori
tezza del divieto di conoscere le proprie origini, ha ritenuto biologici, ritenendo, di conseguenza, che questa ultima in-
che l'art. 28, 7° comma, l. n. 184 del 1983 contrasti con gli formazione sia idonea a soddisfare l'esigenza conoscitiva re-
art. 2 e 3 Cost. e ha indicato, con una sentenza additiva di lativa alle origini. Nella seconda, invece, si ritiene che con la
principio (così qualificata da sez. un. n. 1946 del 2017, cit.), formula normativa sopra illustrata il legislatore abbia inteso
il modello procedimentale da introdurre per rendere effettivo non limitare esclusivamente all'identità dei genitori biologici
il bilanciamento delle posizioni giuridiche soggettive, alme- il diritto dell'adottato che abbia raggiunto i venticinque anni
no potenzialmente confliggenti, rappresentate dal diritto al- di età (o nei limiti previsti dall'art. 28, 5° comma, l'infraven-
l'anonimato della madre biologica e dal diritto a conoscere le ticinquenne) a conoscere le proprie origini, ma estenderne il
proprie origini biologiche del figlio. All'illegittimità del- contenuto all'intero nucleo familiare originario, in particola-
l'assolutezza del divieto, derivante dal complesso normativo re quando questa indagine sia necessaria per integrare il con-
costituito dall'art. 28 l. n. 184 del 1983 e dall'art. 30 d.p.r. n. tenuto del diritto che si vuole esercitare. Il riferimento alle
396 del 2000, non è conseguita la configurabilità del diritto a origini, congiunto con quello relativo all'identità dei genitori
conoscere le proprie origini come diritto potestativo, ma è biologici, può implicare uno spettro più esteso d'informazio-
stato ritenuto necessario l'interpello della madre biologica al ni, al fine di ricostruire in modo effettivo il quadro del-
fine di verificarne il consenso all'eventuale revoca della scel- l'identità personale.
ta dell'anonimato fatta al momento della nascita. Il diritto di Ove si acceda a quest'ultima opzione ermeneutica, occor-
quest'ultima a conservare l'identità costruita anche mediante re, tuttavia, verificare se la posizione giuridica dei compo-
il segreto sull'abbandono del figlio al momento del parto è nenti del nucleo familiare originario diversi dai genitori bio-
stato ritenuto rilevante nel bilanciamento di interessi com- logici, ed in particolare quella delle sorelle e dei fratelli, a
piuto dalla corte, ma è stata eliminata l'intangibilità della fronte di una richiesta formulata dall'adottato ex art. 28, 5°
scelta, sul rilievo dell'intrinseca mutabilità delle tappe dello comma, sia da considerare in modo diverso da quella dei ge-
sviluppo e consolidamento della personalità umana. nitori, i quali, salva l'ipotesi di cui all'art. 28, 7° comma,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1139 PARTE PRIMA 1140

come risultante dall'intervento della Corte costituzionale e vige (con il forte temperamento individuato dalla giurispru-
delle sezioni unite con le sentenze ampiamente richiamate n. denza costituzionale e di legittimità sopra illustrata) per la
278 del 2013 e n. 1946 del 2017, non possono impedire l'e- madre biologica che ha scelto l'anonimato al momento del
sercizio del diritto a conoscere le proprie origini a chi ne sia parto, deve riconoscersi anche ai predetti componenti del
titolare secondo le condizioni previste dal citato art. 28. nucleo familiare originario il diritto di essere interpellati in
14. - Ritiene il collegio che un'interpretazione costituzio- ordine all'accesso alle informazioni sulla propria identità,
nalmente e convenzionalmente orientata della norma possa va- trovandosi a confronto posizioni giuridiche soggettive di pa-
lorizzare il richiamo testuale al diritto di accedere alle infor- ri rango e di contenuto omogeneo, sulle quali non vi è stata
mazioni sulla propria origine in modo da includervi, oltre ai alcuna predeterminazione legislativa della graduazione ge-
genitori biologici, in particolare nell'ipotesi in cui non sia pos- rarchica dei diritti e degli interessi da comporre, come inve-

a
sibile risalire ad essi, anche i più stretti congiunti come i fra- ce previsto nel 5° e 6° comma dell'art. 28, con riferimento

to
telli e le sorelle ancorché non espressamente menzionati dalla all'adottato maggiorenne che voglia conoscere l'identità dei
norma. La natura del diritto e la funzione di primario rilievo propri genitori biologici.

en
nella costruzione dell'identità personale, che viene riconosciu- Le modalità procedimentali in concreto adottabili possono
ta alla scoperta della personale genealogia biologico-genetica, essere tratte dai numerosi protocolli elaborati dai tribunali

am
inducono ad accogliere tale interpretazione estensiva. per i minorenni dei diversi distretti giudiziari dei quali si tro-
15. - Deve, tuttavia, rilevarsi che l'esercizio del diritto nei va ampia illustrazione nel par. 11 delle sezioni unite n. 1946

on
confronti dei genitori biologici e nei confronti degli altri del 2017, cit.

O
componenti il nucleo familiare biologico-genetico originario Deve aggiungersi che, nel caso di specie, la situazione

M abb
dell'adottato, non può realizzarsi con modalità identiche. personale di partenza del ricorrente e delle sorelle è del tutto

M
Nei confronti dei genitori biologici, il legislatore ha svolto identica, essendo specificato nel ricorso che anche queste ul-

SI
una valutazione generale ex ante sulla netta preminenza del time sono state adottate ma da coppie diverse, con conse-
IO in guente allontanamento e perdita di ogni contatto ed informa-

AS
diritto dell'adottato rispetto a quello dei genitori biologici,
tale da escludere alcun bilanciamento d'interessi da eseguirsi zione reciproca dall'avvenuta adozione.
so

ex post. La scelta del legislatore in ordine ai genitori biologi- Il diritto a conoscere le proprie origini, alle condizioni so-
es

ci consegue alla peculiare natura del loro ruolo nel comples- pra indicate, è limitato all'accesso, riservato, alle informa-
so processo che conduce allo status filiationis dell'adottato. zioni relative all'identità delle sorelle biologiche, con esclu-
nc

La medesima soluzione non è, tuttavia, automaticamente sione di alcun vincolo di parentela o relazionale e con obbli-
D

applicabile anche al diritto di conoscere l'identità delle pro- go di trattamento dei dati personali conosciuti non lesivo dei
co

prie sorelle e fratelli, in considerazione della radicale diversi- diritti altrui.


tà della loro posizione rispetto a quella dei genitori biologici 16. - In conclusione, il ricorso deve essere accolto nei li-
LA
IO olo

con riferimento sia alle ragioni della decisione riguardante lo miti di cui in motivazione e la pronuncia impugnata deve
status di figlio adottivo del richiedente, sia all'incidenza di essere cassata con rinvio al giudice del merito perché si at-
C
c

questa decisione sullo sviluppo della sua personalità. Può le- tenga al seguente principio di diritto: «L'adottato ha diritto,
O sci
LO

gittimamente determinarsi una contrapposizione tra il diritto nei casi di cui all'art. 28, 5° comma, l. n. 184 del 1983, di
del richiedente di conoscere le proprie origini e quello delle conoscere le proprie origini accedendo alle informazioni
Fa

sorelle e dei fratelli a non voler rivelare la propria parentela concernenti non solo l'identità dei propri genitori biologici,
biologica ed a non voler mutare la costruzione della propria ma anche quella delle sorelle e fratelli biologici adulti, pre-
R

identità attraverso la conoscenza d'informazioni ritenute ne- vio interpello di questi ultimi mediante procedimento giuris-
gativamente incidenti sul raggiunto equilibrio di vita. dizionale idoneo ad assicurare la massima riservatezza ed il
Soltanto nei confronti dei genitori biologici, di conseguen- massimo rispetto della dignità dei soggetti da interpellare, al
za, il diritto del soggetto adottato adulto che voglia accedere fine di acquisirne il consenso all'accesso alle informazioni
alle informazioni sulle proprie origini si può configurare alla richieste o di constatarne il diniego, da ritenersi impeditivo
stregua di un diritto potestativo. dell'esercizio del diritto».
Nei confronti delle sorelle e dei fratelli deve, invece, rite-
————————
nersi necessario procedere, in concreto, al bilanciamento degli
interessi tra chi chiede di conoscere le proprie origini e chi, (1) I. - La sentenza in rassegna torna sul tema, estremamente
per appartenenza al medesimo nucleo biologico-familiare, può delicato, dell'accesso dell'adottato alle informazioni sui suoi
soddisfare tale esigenza, ancorché riconosciuta come diritto congiunti biologici, di cui all'art. 28 l. 184/83: è il c.d. diritto al-
fondamentale. le origini.
Per realizzare in questa peculiare ipotesi il corretto bilan- L'istituto è stato ancora di recente profondamente potenziato,
ciamento tra le due posizioni almeno astrattamente in conflit- grazie ad un arresto della Consulta (e prima ancora della corte
to si deve ricorrere alla medesima modalità procedimentale di Strasburgo), che ne ha ridimensionato la principale deroga, di
che la Corte costituzionale, con la sentenza n. 278 del 2013, cui al 7° comma della legge cit., che — in sintesi estrema —
cit., e le sezioni unite di questa corte, con la sentenza n. 1946 non consente l'accesso alle generalità della madre che si sia av-
del 2017, cit., hanno individuato come lo strumento idoneo a valsa della facoltà di non essere nominata nell'atto di nascita (il
non impedire l'esercizio del diritto a conoscere le proprie c.d. parto anonimo). È ora previsto che la madre venga interpel-
origini anche nei confronti di soggetti diversi dai genitori lata, in forma riservata, per un'eventuale revoca dell'anonimato,
biologici, i quali, a differenza di questi ultimi, possono non rimessa però ad una sua scelta insindacabile; Cass. 25 gennaio
assentire alla richiesta ma devono essere interpellati al ri- 2017, n. 1946, Foro it., 2017, I, 477, con osservazioni di CASA-
guardo. BURI, LIPARI e AMOROSO, ha ritenuto che i giudici di merito
Le informazioni che si vogliono conoscere, in quanto lega- possano procedere ad un tale interpello pur in mancanza di una
te ad una comune origine biologica, hanno natura ontologi- disciplina legislativa di dettaglio.
camente riservata, trattandosi di dati personali sensibili, e so- Al di fuori dell'ipotesi del parto anonimo, beninteso, il diritto
alla conoscenza delle generalità dei genitori, da parte del figlio
no, di conseguenza, protette in via generale dalle ingerenze di che abbia compiuto venticinque anni di età (limitazione, questa,
terzi. D'altra parte, il diritto a conoscere la propria origine da del tutto eccezionale nel diritto civile, paternalistica e di dubbia
parte dell'adottato adulto (infra o ultraventicinquenne, nel costituzionalità: cfr. i riferimenti di cui alle osservazioni prima
primo caso il diritto è condizionato in funzione dell'esclusivo richiamate), è pieno e non soggetto ad alcun bilanciamento, cfr.
interesse del richiedente, nel secondo manca di limitazioni) 5° e 6° comma dell'art. 28 cit.
gode di un riconoscimento costituzionale, convenzionale e di Il giudice (inopinatamente il tribunale per i minorenni: e an-
diritto positivo (art. 28) non comprimibile (con esclusione dei che questa scelta del legislatore appare irrazionale) può negare
genitori biologici) se non mediante il dissenso espresso del l'accesso alle informazioni solo se ne derivi «grave turbamento
possessore delle informazioni richieste. all'equilibrio psico-fisico del richiedente».
Pur non sussistendo per le sorelle ed i fratelli un divieto L'estrema rilevanza di tale diritto, espressione del diritto (di
espresso a far conoscere la propria identità, come quello che rilevanza costituzionale) all'identità personale, è confermata an-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1141 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1142

che dalla sentenza in rassegna, che anzi ne trae argomento per La lettura offerta dalla Cassazione all'art. 28, 5° comma, l.
escludere la legittimazione del pubblico ministero quanto alla 184/83, allora, è davvero l'unica possibile, a maggior ragione
partecipazione al relativo procedimento. allorché si ritenga — e sul punto la sentenza è adamantina —
che si tratti di un diritto di rilevanza costituzionale, in quanto
II. - Nella specie viene in rilievo l'esatta portata (viene da di- investe l'identità personale del richiedente (nozione, come det-
re «quantitativa») del diritto in parola, che ha, evidentemente, to, relazionale, e che pertanto non può che investire tutto il nu-
un significato relazionale e quindi inevitabilmente coinvolge — cleo familiare biologico).
oltre che i genitori — la rete parentale più prossima. Cass. La sentenza invece non convince nella parte in cui — in pale-
6963/18, in epigrafe, ha così affermato, in definitiva (date le se contraddizione con le premesse (quanto all'altissimo valore
premesse) agevolmente, che il diritto dell'ultraventicinquenne del diritto alle origini, espressione, nel caso dell'ultraventi-

a
(espressamente definito potestativo) a conoscere le proprie ori- cinquenne, di un diritto potestativo) — differenzia la posizione
gini non si limita alle generalità dei genitori (salvo, beninteso, di sorelle e fratelli da quella dei genitori biologici.

to
che non si sia trattato di «parto anonimo»), ma si estende a quel- Mentre infatti l'eventuale pretesa di questi ultimi all'occul-

en
le dei più stretti congiunti, i fratelli e le sorelle adulti, evidente- tamento (agli occhi del richiedente) delle proprie generalità è
mente (ma non necessariamente) pure dati in adozione. tout court soccombente (fronteggiando, appunto, un diritto pote-

am
Il quadro della propria identità personale, infatti, può dirsi stativo), l'analoga pretesa dei primi è destinata sempre a preva-
acquisito pienamente solo se si consente l'accesso anche ai dati lere. A sorelle e fratelli, al di fuori di qualunque giustificazione
identificativi di questi ultimi. La sentenza precisa che tale lettu-

on
razionale (il timido riferimento ai dati sensibili è francamente
ra estensiva concerne anche gli infraventicinquenni (il cui dirit- ininfluente, attesa la portata del diritto del richiedente), è rico-

O
to alla conoscenza delle origini si esercita, però, entro i più

M abb
nosciuto un vero e proprio privilegio: la loro posizione è addirit-
stretti limiti di cui al 5° comma dell'art. 28 cit.).

M
tura equiparata a quella della madre che abbia optato (ma alla
La Cassazione, però, reputa che la posizione dei fratelli e del- stregua di una precisa disposizione di legge, sicuramente di

SI
le sorelle, a fronte della richiesta del congiunto, sia da conside-
IO in
rare in termini diversi da quella dei genitori (che, sempre al di
stretta interpretazione) per l'anonimato. Da qui, certo coerente-

AS
mente, l'estensione a fratelli e sorelle dell'interpello previsto
fuori del parto anonimo, non possono impedire l'esercizio di
so
per la madre.
quel diritto, come detto — nei loro riguardi — potestativo). Di
contro, nel conflitto tra il diritto del richiedente alla conoscenza A sorelle e fratelli, quindi, è riconosciuto (in un vero e pro-
es

«integrale» delle proprie origini e quello delle sorelle e dei fra- prio rovesciamento di prospettiva) un diritto potestativo: la loro
scelta (ex novo) per l'anonimato è insuperabile.
nc

telli a non voler rivelare la loro parentela biologica (a tutela del-


la loro identità personale), prevale quest'ultimo. Non vi è quindi, checché ne dica la sentenza, alcun bilancia-
D

mento degli interessi e diritti concreti contrapposti (se così fosse


co

Le informazioni di cui si tratta, osserva la Suprema corte, so-


U

no riservate, trattandosi di dati sensibili personali, né vi è una stato, la decisione sarebbe stata attribuita, caso per caso, al giu-
LA

gerarchia legislativamente predeterminata dei diritti e degli inte- dice). In definitiva, Cass. 6963/18 opera da legislatore, ben ol-
IO olo

ressi contrapposti. Da qui l'estensione del procedimento di in- tre, quindi, la sentenza surrichiamata delle sezioni unite, pure
oggetto di rilievi in tal senso: cfr. AMOROSO, op. cit. In questo
C

terpello, previsto per il parto anonimo (come detto di matrice


c

giurisprudenziale, nel perdurante silenzio del legislatore), anche caso, però, non si è trattato di riconoscere in concreto e da subi-
O sci
LO

ai fratelli e alle sorelle; ne segue che, ove questi ultimi intenda- to l'esercizio di un diritto di rilevanza costituzionale (e ricono-
no tenere riservate le loro generalità, il ricorrente vedrà disattesa sciuto come tale dalla Consulta), a fronte dell'inerzia del legis-
Fa

definitivamente la propria richiesta. latore; di contro, la Suprema corte ha ora adottato una nozione
Si noti che già Cass. 9 novembre 2016, n. 22838, id., 2016, I, ingiustificatamente restrittiva del diritto alle origini (in contrad-
R

3784, sia pure con riferimento ad una fattispecie particolare — dizione, come detto, con le premesse), affievolendolo a fronte di
la morte della madre che aveva scelto l'anonimato prima del- scelte insindacabili di soggetti cui è attribuita una posizione di
l'interpello — aveva preso in considerazione la posizione dei preminenza senza reali fondamenta giuridiche.
congiunti della donna, da valutare in un'ottica comparativa de-
gli interessi in gioco, alla stregua dei criteri di cui al d.leg. GEREMIA CASABURI
196/03 (l'estensore è il medesimo della sentenza in rassegna).

* * *
————————

«Privilegia ne inroganto». La Cassazione/legislatore rico-


nosce e insieme limita il diritto alle origini nei confronti delle
sorelle e dei fratelli biologici.

Cass. 6963/18, in rassegna, è sicuramente apprezzabile sia per CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 20
la chiarezza e concisione della motivazione, sia perché — in una marzo 2018, n. 6930; Pres. MANNA, Est. PATTI, P.M. MA-
consapevole prospettiva costituzionalmente orientata — dà una STROBERARDINO (concl. diff.); Soc. Poste italiane (Avv.
lettura estensiva del diritto alle origini dell'adottato, comprensi- MARESCA) c. Boz (Avv. GUERRA). Cassa App. Roma 31 lu-
vo non solo dell'accesso alle generalità dei genitori, ma anche glio 2012.
degli stretti congiunti: le sorelle e i fratelli biologici.
Le ricadute operative sono notevoli. Oltretutto, purtroppo, Lavoro (rapporto di) — Selezione di personale mediante
frequentemente sono dati in adozione anche più figli degli stessi società specializzata — Offerta al pubblico — Esclusione
genitori (inidonei ma prolifici) e non sempre (specie in epoca — Diritto all'assunzione — Insussistenza (Cod. civ., art.
non recente) alla stessa coppia adottiva (cfr. però l'art. 6, 7° 1175, 1336, 1375).
comma, l. adozioni); ne segue che i fratelli e le sorelle, specie se La decisione del datore di lavoro di avviare una selezione di
l'adozione ha luogo quando sono ancora in tenera età, finiscono personale tramite società specializzata non configura un'of-
per perdere i contatti. ferta al pubblico, al pari viceversa di un bando di selezione
La ricerca dei fratelli, semmai, presenta soprattutto difficoltà
o concorso, non derivando alcun vincolo assunzionale in
operative, pressoché insuperabili (al di fuori del parto gemella-
re) allorché la madre si sia avvalsa dell'anonimato. Non è un ca- capo all'impresa che ha commissionato la selezione. (1)
so, d'altronde, che l'agnizione dei congiunti sia un topos lettera-
rio fin dal teatro classico.
Suscita semmai perplessità, tornando al diritto alle origini, il Fatti di causa. — Con sentenza 31 luglio 2012, la Corte
fatto stesso che il quesito giuridico si sia concretamente posto; d'appello di Roma rigettava l'appello proposto da Poste italia-
al di fuori di un espresso divieto (quale appunto quello connesso ne s.p.a. avverso la sentenza di primo grado, che l'aveva con-
al parto anonimo), nella specie insussistente, non si comprende dannata al pagamento, in favore del dipendente Francesco Boz
perché l'adottato non possa conoscere le generalità dei congiun- a titolo risarcitorio, di cinque mensilità di retribuzione di ap-
ti, fratelli e sorelle compresi. prendista portalettere, oltre accessori di legge. A motivo della
IL FORO ITALIANO — 2018.
1143 PARTE PRIMA 1144

decisione, la corte territoriale negava la coerenza delle censu- concorso, criteri di valutazione dei titoli) e prevedendo altresì
re della società appellante rispetto alla condivisa valutazione il riconoscimento del diritto del vincitore del concorso di ri-
del primo giudice, che (esclusa la ricorrenza di un diritto del coprire la posizione di lavoro disponibile e la data a decorrere
lavoratore all'assunzione per il superamento delle prove e dalla quale sia destinata ad operare giuridicamente l'attribu-
della visita medica, in esito ad avviso di selezione di una so- zione della nuova posizione, così impegnandosi ad adempiere
cietà specializzata per conto di Poste italiane s.p.a., siccome le obbligazioni assunte (Cass. 21 agosto 2004, n. 16501, id.,
non integrante un vero bando di concorso, né pertanto essa Rep. 2004, voce cit., n. 1094; 24 giugno 2014, n. 14275, id.,
equivalendo ad un'offerta al pubblico ai sensi dell'art. 1336 Rep. 2014, voce Impiegato dello Stato, n. 276; 22 settembre
c.c.) aveva accertato la violazione dei canoni di trasparenza e 2015, n. 18685, id., Le banche dati, archivio Cassazione civi-
di buona fede, in ordine alle modalità dell'invito a contrarre le).

a
(così da privare la controparte delle informazioni minime esi- 3.3. - Per tale ragione, non sussistono gli obblighi di traspa-

to
gibili), causando ad essa un danno risarcibile (liquidato in via renza e di buona fede, erroneamente individuati (agli ultimi
equitativa nella misura suindicata), non già in relazione alla

en
tre capoversi di pag. 2 della sentenza), sotto i profili informa-
mancata assunzione, ma all'impiego di mezzi e tempo per l'e- tivo, di contenuto della missiva di mancata assunzione e di

am
spletamento dell'iter processuale. comportamento anteriore alla «offerta di un contratto di ap-
Con atto notificato il 23 settembre 2013, in esito a tempe- prendistato ... basata su procedura di selezione ... secondo lo

on
stiva riattivazione (in esito al constatato trasferimento altrove schema di offerta al pubblico», pure contraddittoria con la
del destinatario) del procedimento notificatorio avviato con condivisa esclusione dal tribunale della sua equivalenza ad

O
M abb
richiesta del 29 luglio 2013, Poste italiane s.p.a. ricorreva per essa (al primo capoverso di pag. 2 della sentenza).

M
cassazione con due motivi, illustrati da memoria ai sensi del- 4. - Il secondo motivo, relativo a violazione e falsa applica-
l'art. 378 c.p.c., cui il lavoratore resisteva con controricorso.

SI
zione degli art. 1223, 1337 c.c., per difetto di prova di danni
IO in
Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo, la ri- risarcibili, è assorbito.

AS
corrente deduce violazione e falsa applicazione degli art. 5. - Dalle superiori argomentazioni discende coerente l'ac-
so
1175, 1375 c.c., 41 Cost. e contraddittoria motivazione su coglimento del primo motivo, assorbito il secondo, con la
punto decisivo della controversia, per inosservanza di canoni cassazione della sentenza in relazione al motivo accolto e rin-
es

di correttezza e buona fede che la società non era tenuta a ri- vio, anche per la regolazione delle spese del giudizio di legit-
nc

spettare, avendo incaricato una società specializzata della timità, alla Corte d'appello di Roma in diversa composizione.
comunicazione di un avviso di selezione, non integrante, co-
D
co

————————
me esattamente ritenuto dalla corte territoriale, un vero bando
U

di concorso né pertanto equivalente ad un'offerta al pubblico


LA

(1) I. - L'affidamento a una società specializzata di un'attività


IO olo

ai sensi dell'art. 1336 c.c. di selezione di personale (da assumere, in prospettiva, con con-
2. - Con il secondo, la ricorrente deduce violazione e falsa
C

tratto di lavoro di apprendistato) non equivale alla pubblicazione


c

applicazione degli art. 1223, 1337 c.c., per erroneo rigetto del di un bando avente natura giuridica di «offerta al pubblico» ai
O sci
LO

motivo di appello censurante l'accoglimento della pretesa ri- sensi dell'art. 1336 c.c.
sarcitoria sul presupposto della sua non pertinenza, invece Pertanto, va escluso sia il configurarsi di un vincolo negoziale
Fa

correttamente calibrato sulla pronuncia del primo giudice, an- in capo al soggetto che ha commissionato la selezione, sia, corre-
che per la contestata prova dell'esistenza di alcun danno asse- lativamente, l'esistenza di un diritto all'assunzione per i soggetti
R

ritamente subìto da controparte. che hanno partecipato alle diverse fasi della medesima.
3. - Il primo motivo, relativo a violazione e falsa applica- In senso conforme, cfr. Cass. 1° marzo 2016, n. 4031, Foro it.,
zione degli art. 1175, 1375 c.c., 41 Cost. e contraddittoria Rep. 2016, voce Lavoro (rapporto), n. 920, e Giur. it., 2016,
motivazione su punto decisivo della controversia per inosser- 1673, con nota di BONO; nonché Pret. Napoli 20 marzo 1998, Fo-
vanza di canoni di correttezza e buona fede, è fondato. ro it., Rep. 1999, voce cit., n. 1332.
3.1. - La denunciata violazione del generale obbligo di cor- II. - A diverse conclusioni si perviene nel caso, cui fa riferi-
rettezza e buona fede, avendo un carattere strumentale in mento la stessa Suprema corte, in cui l'impresa privata emani un
quanto accedente ad altra obbligazione, di fonte contrattuale o «bando di concorso» con il quale formula una «offerta al pubbli-
legislativa, che definisca i contenuti dell'esatto adempimento, co» valida come proposta contrattuale, con la quale assume l'ob-
deve essere esclusa: in assenza di alcun vincolo giuridico che bligo di procedere alla selezione secondo i principî di buona fede
la società si sia posta, così delimitando la propria sfera di au- e correttezza, con conseguente obbligo, qualora contemplato in
bando, di procedere all'assunzione nella posizione di lavoro di-
tonomia e discrezionalità (Cass. 26 maggio 2003, n. 8350, sponibile: in tal senso, Cass. 21 agosto 2004, n. 16501, id., Rep.
Foro it., Rep. 2004, voce Lavoro (rapporto), n. 1101; 10 gen- 2004, voce cit., n. 1094; 4 marzo 2004, n. 4462, ibid., n. 1326; 26
naio 2012, n. 99, non massimata; 1° marzo 2016, n. 4031, id., maggio 2003, n. 8350, ibid., n. 1101; 19 febbraio 1992, n. 2067,
Rep. 2016, voce cit., n. 919). id., Rep. 1992, voce cit., n. 1072.
Ed infatti, in assenza di bandi o di atti equiparati, la deci- III. - Analogamente, la pubblica amministrazione che indice un
sione organizzativa di Poste italiane s.p.a. di avvalersi del- concorso, pubblicando un bando contenente tutti gli elementi es-
l'opera di una società tecnicamente specializzata in materia di senziali dello stesso, ivi compresa la previsione del diritto del
selezione di personale è rimasta relegata al piano puramente vincitore di ricoprire la posizione di lavoro disponibile, è vincola-
interno, di ricorso ad un ausilio agli organi competenti per le ta all'assunzione di quest'ultimo, dovendo adempiere secondo
nomine: con la conseguente esclusione di qualunque impegno correttezza e buona fede agli obblighi di cui al bando, avendo
negoziale, neppure assunto con comportamenti concludenti, a oramai quest'ultimo, nel lavoro pubblico privatizzato, natura giu-
rispettare almeno in parte i risultati dell'operato del terzo ridica mista (in parte pubblicistica, in parte privatistica, sub specie
(Cass. 5 aprile 2007, n. 8593, non massimata). di «offerta al pubblico»): così Cass., sez. un., 13 dicembre 2017,
3.2. - E ciò tanto più nel caso di specie, nel quale è stata n. 29916, id., 2018, I, 496, con nota di richiami; 24 giugno 2014,
esclusa la natura di offerta al pubblico, ai sensi dell'art. 1336 n. 14275, id., Rep. 2014, voce Impiegato dello Stato, n. 276; 1°
c.c., della comunicazione di selezione di apprendisti (come ottobre 2014, n. 20735, id., 2014, I, 3089; 30 dicembre 2010, n.
trascritta nel testo integrale a pag. 10 del ricorso), avente na- 26493, id., Rep. 2012, voce Lavoro (rapporto), n. 970.
tura di mero invito a proporre, dal quale non sorge alcun vin-
colo giuridico comportante obblighi di osservanza. Al contra-
rio invece dell'offerta al pubblico, giuridicamente obbligante,
che sussiste nell'ipotesi di una manifestazione della volontà ————————
del datore di lavoro di procedere, per la copertura di posti di
una determinata qualifica, mediante un concorso interno: a tal
fine pubblicando un bando contenente tutti gli elementi es-
senziali (numero dei posti disponibili, qualifica, modalità del
IL FORO ITALIANO — 2018.
1145 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1146

CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 20 1.1. - Dall'esame degli atti e dell'impugnata sentenza si
marzo 2018, n. 6919; Pres. TIRELLI, Rel. VALITUTTI, P.M. evince, infatti, che la sera del 12 dicembre 2000, il noto can-
CARDINO (concl. parz. diff.); Venditti (Avv. PARDO, COC- tante Antonio — più conosciuto come «Antonello» — Ven-
CIA) c. Soc. Rai - Radiotelevisione italiana (Avv. GERE- ditti, all'uscita di un ristorante nel quale si era intrattenuto a
MIA). Cassa App. Roma 10 gennaio 2014. cena con amici, veniva avvicinato da una troupe della tra-
smissione televisiva «La vita in diretta» di Rai 1, che richie-
Persona fisica e diritti della personalità — Diffusione di deva all'artista il rilascio di un'intervista. Il Venditti — come
immagini relative a episodio risalente — Diritto all'o- si evince dalla sentenza di appello — non nascondeva il pro-
blio — Notorietà del soggetto rappresentato — Illiceità prio disappunto per la presenza degli inviati della trasmissio-
— Presupposti (Cod. civ., art. 10, 2043). ne e rifiutava in modo secco e perentorio quanto richiestogli.

a
Va cassata la sentenza di merito che, con riguardo alla dif- L'episodio veniva mandato in onda nella suddetta trasmis-

to
fusione di immagini relative a un episodio inidoneo ad sione, corredato da un commento sarcastico dell'inviato, il

en
aprire un dibattito di pubblico interesse (nella specie, ri- quale — alla fine — si chiedeva ironicamente: «Chissà per-
fiuto perentorio, da parte di un artista, di concedere un'in- ché è così nervoso? Ma a Natale non si dovrebbe essere più

am
tervista) a distanza di un lustro dalla loro registrazione, buoni?».
abbia escluso la violazione del diritto all'oblio in ragione A distanza di circa cinque anni, e cioè il 27 aprile 2005,

on
della fama del personaggio rappresentato (molto noto, ma veniva mandato in onda un secondo servizio, che ripropone-

O
non investito di un ruolo primario nella vita pubblica). (1) va le stesse immagini del 12 dicembre 2000, inserite — sen-

M abb
za autorizzazione alcuna da parte del cantante — all'interno

M
di una «classifica dei personaggi più antipatici e scorbutici

SI
Fatti di causa. — 1. - Con atto di citazione notificato il 15 del mondo dello spettacolo», creata dalla «Vita in diretta», e
IO in nella quale al Venditti veniva assegnato il secondo posto. Il

AS
luglio 2005, Antonio Venditti, detto «Antonello», conveniva
commento fatto a corredo delle immagini, questa volta, era
so
in giudizio, dinanzi al Tribunale di Roma, la Rai - Radiotele-
visione italiana s.p.a., chiedendone la condanna al risarci- del seguente tenore: «E chissà, forse Antonello Venditti non
es

mento dei danni subiti per effetto della messa in onda — da è più abituato alle luci della ribalta. Del resto, ormai è molto
parte della trasmissione «La vita in diretta» di Rai 1 del 27 tempo che non lo illuminano più».
nc

aprile 2005 — di un servizio che riproduceva un episodio 1.2. - Questa seconda trasmissione — come affermato dal-
D

lo stesso ricorrente — determinava infine l'artista ad agire in


co

concernente un tentativo di intervista, non andato a buon fine


U

per il rifiuto del cantante, registrato dalla troupe della mede- giudizio nei confronti della Rai, al fine di ottenere il risarci-
LA

mento dei danni per l'utilizzazione non autorizzata ed a fini


IO olo

sima trasmissione in data 12 dicembre 2000, ossia circa cin-


que anni prima, e già mandato in onda a quell'epoca dalla commerciali della propria immagine, per la violazione del di-
C

Rai. Il tribunale adìto, con la decisione 529/07, rigettava la ritto all'oblio e per il carattere lesivo del commento all'epi-
c

sodio andato in onda.


O sci

domanda.
LO

2. - Con sentenza 124/14, notificata il 26 febbraio 2014, la È, pertanto, del tutto evidente che carattere centrale rispet-
to alle altre doglianze proposte in giudizio dal Venditti rive-
Fa

Corte d'appello di Roma disattendeva, del pari, l'appello


proposto dal Venditti avverso la decisione di prime cure. La ste la dedotta illegittimità della trasmissione del 27 aprile
2005, per violazione del diritto all'oblio conseguente alla
R

corte territoriale riteneva: a) sussistere una deroga alla ne-


cessità del consenso, richiesto dall'art. 96 l. 22 aprile 1941 n. messa in onda di immagini registrate cinque anni prima, e
633 per la pubblicazione della propria immagine, fondata — l'affermato carattere lesivo della propria reputazione dei
commenti ivi posti a corredo delle immagini.
a norma del successivo art. 97 — sulla notorietà del perso-
naggio e sull'interesse pubblico dei fatti oggetto della pub- 2. - Premesso quanto precede, va osservato che l'esistenza
blicazione, svoltosi altresì in un luogo pubblico; b) l'inesi- del c.d. «diritto all'oblio» è stata affermata, sia nella giuris-
stenza del preteso diritto all'oblio; c) la liceità della trasmis- prudenza europea che in quella nazionale, con riferimento a
fattispecie differenti, nelle quali si è sempre posta, peraltro,
sione, sotto il profilo dell'essenzialità della notizia e della
l'esigenza di un contemperamento tra due diversi diritti fon-
normativa in materia di privacy; d) la sussistenza, quanto
damentali: il diritto di cronaca, posto al servizio dell'in-
all'asserito carattere lesivo dei commenti alle immagini, del-
teresse pubblico all'informazione, ed il diritto della persona
l'esimente del diritto di satira; e) la novità della domanda —
a che certe vicende della propria vita, che non presentino
come tale improponibile in appello, ai sensi dell'art. 345
più i caratteri dell'attualità, ovverosia che non siano più su-
c.p.c. — relativa all'utilizzo a fini commerciali dell'immagi-
scettibili di soddisfare un interesse apprezzabile della collet-
ne del cantante. tività a conoscerle, non trovino più diffusione da parte dei
3. - Per la cassazione di tale sentenza ha proposto, quindi, media. Correlato a tale diritto, ed in un certo senso ad esso
ricorso Antonio Venditti, affidato a cinque motivi, ai quali la strumentale, poiché finalizzato ad assicurarne il soddisfaci-
resistente Rai - Radiotelevisione italiana ha replicato con mento, è — poi — il diritto ad ottenere la rimozione, da
controricorso. elenchi, o archivi, o registri, del proprio nominativo, in rela-
4. - Il ricorrente ha depositato memoria ex art. 378 c.p.c. Il zione a fatti e vicende che non presentino più il suddetto ca-
procuratore generale ha concluso come in epigrafe. rattere dell'attualità.
Ragioni della decisione. — 1. - Osserva — in via pregiu- 2.1. - In ambito europeo, la Corte di giustizia Ue e la Corte
diziale — la corte che rivestono carattere assorbente, rispetto Edu sono state più volte chiamate a pronunciarsi in materia,
alle altre, le censure contenute nel secondo e nel quarto mo- tracciando le linee direttrici del bilanciamento tra i due diritti
tivo del ricorso per cassazione proposto dal Venditti. Con tali fondamentali suindicati, successivamente seguite dalla giu-
censure il ricorrente — denunciando la violazione e falsa ap- risprudenza degli Stati membri e/o contraenti.
plicazione degli art. 2 Cost. e 97 l. n. 633 del 1941, in rela- 2.1.1. - In una vicenda concernente il trattamento di dati
zione all'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c. — si duole del fatto personali da parte di un motore di ricerca (Google Spain), la
che la corte d'appello — con riferimento alla seconda tra- Corte di giustizia ha, invero, affermato che siffatta attività
smissione della «Vita in diretta», andata in onda il 27 aprile «può incidere significativamente sui diritti fondamentali al
2005 — abbia ritenuto inesistente il dedotto diritto all'oblio rispetto della vita privata e alla protezione dei dati persona-
ed abbia considerato scriminato il carattere lesivo dei com- li», atteso che — muovendo dal nominativo di una persona
menti alle immagini dal legittimo esercizio dell'esimente del — è possibile, per qualsiasi utente di Internet, accedere ad
diritto di satira. Il carattere centrale ed assorbente di detti una visione complessiva strutturata delle informazioni relati-
motivi, nell'economia del ricorso, è posta, del resto, in luce ve a quella persona presenti in rete. Il che impone la ricerca
dallo stesso svolgimento dei fatti. di un giusto equilibrio tra l'interesse degli utenti di Internet
IL FORO ITALIANO — 2018.
1147 PARTE PRIMA 1148

all'informazione ed i diritti fondamentali della persona, pre- plica prima della divulgazione della notizia (Corte eur. diritti
visti dagli art. 8 Cedu e 7 e 8 della carta di Nizza, nonché dell'uomo 19 ottobre 2017, Fuchsmann c. Germania).
dagli art. 12, lett. b), e 14, 1° comma, lett. a), della direttiva 2.2. - La giurisprudenza nazionale si è, altresì, espressa in
95/46/Ce, relativa alla tutela delle persone fisiche. E ciò con senso sostanzialmente conforme a tali affermazioni delle
particolare riferimento ai casi nei quali — come in quello Corti europee.
oggetto della pronuncia, concernente un pignoramento effet- 2.2.1. - Si è — per vero — osservato che, in tema di dif-
tuato nei confronti di un cittadino spagnolo, interamente de- famazione a mezzo stampa, il diritto del soggetto a pretende-
finito da svariati anni e la cui menzione era ormai priva di re che proprie, passate, vicende personali non siano pubbli-
qualsiasi rilevanza — sussiste un diritto dell'interessato al- camente rievocate (c.d. diritto all'oblio) trova limite nel di-
l'oblio su determinati fatti o vicende che non rivestono più

a
ritto di cronaca solo quando sussista un interesse effettivo ed
interesse alcuno per il pubblico. attuale alla loro diffusione, nel senso che quanto recentemen-

to
Orbene, la corte ha affermato che gli art. 12, lett. b), e 14, te accaduto trovi diretto collegamento con quelle vicende

en
1° comma, lett. a), della direttiva 95/46 devono essere inter- stesse e ne rinnovi l'attualità, diversamente risolvendosi il
pretati nel senso che, nel valutare i presupposti di applica- pubblico ed improprio collegamento tra le due informazioni

am
zione di tali disposizioni, si deve verificare in particolare se in un'illecita lesione del diritto alla riservatezza (Cass. 26
l'interessato abbia diritto a che l'informazione in questione giugno 2013, n. 16111, id., 2013, I, 2442). Pertanto, l'editore

on
riguardante la sua persona non venga più, allo stato attuale, di un quotidiano che memorizzi nel proprio archivio storico
per il tempo decorso, collegata al suo nome da un elenco di della rete Internet le notizie di cronaca, mettendole così a di-

O
M abb
risultati che appare a seguito di una ricerca effettuata a parti- sposizione di un numero potenzialmente illimitato di perso-

M
re dal suo nome. E ciò a prescindere dal fatto che l'inclusio- ne, è tenuto ad evitare che, attraverso la diffusione di fatti

SI
ne dell'informazione in questione in tale elenco arrechi un anche remoti, senza alcun interesse pubblico pregnante ed at-
IO in
pregiudizio a detto interessato. Per cui, considerato che que- tuale, possa essere leso il diritto all'oblio delle persone che

AS
st'ultimo può, sulla scorta dei suoi diritti fondamentali deri- vi furono coinvolte (Cass. 5 aprile 2012, n. 5525, ibid., 305).
so

vanti dagli art. 7 e 8 della carta di Nizza, chiedere che l'in- 2.2.2. - Più di recente, si è ribadito che la persistente pub-
es

formazione in questione — divenuta ormai non più di inte- blicazione e diffusione, su un giornale «on line», di una risa-
resse apprezzabile per la collettività — non venga più messa lente notizia di cronaca esorbita, per la sua oggettiva e preva-
nc

a disposizione del grande pubblico in virtù della sua inclu- lente componente divulgativa, dal mero ambito del lecito
D

sione in un siffatto elenco di risultati, i diritti fondamentali di trattamento di archiviazione o memorizzazione «on line» di
co

cui sopra prevalgono, in linea di principio, non soltanto sul- dati giornalistici per scopi storici o redazionali, configuran-
LA

l'interesse economico del gestore del motore di ricerca, ma dosi come violazione del diritto alla riservatezza quando, in
IO olo

anche sull'interesse di tale pubblico ad accedere all'informa- considerazione del tempo trascorso, sia da considerarsi venu-
C

zione suddetta in occasione di una ricerca concernente il no- to meno l'interesse pubblico alla notizia stessa (Cass. 24
c

me di questa persona. giugno 2016, n. 13161, id., 2016, I, 2729).


O sci
LO

L'unica eccezione a tale affermata prevalenza dei diritti E perfino con riferimento alla conservazione di dati conte-
fondamentali della persona interessata, e segnatamente del
Fa

nuti in registri tenuti da soggetti pubblici (nella specie, una


diritto all'oblio, è stata ravvisata dalla corte nella sola ipotesi camera di commercio), istituzionalmente finalizzati a con-
in cui «risultasse, per ragioni particolari, come il ruolo rico- sentire l'accesso della collettività a fatti e vicende concer-
R

perto da tale persona nella vita pubblica, che l'ingerenza nei nenti gli operatori economici, questa corte ha, da ultimo,
suoi diritti fondamentali è giustificata dall'interesse prepon- precisato — alla stregua di quanto chiarito, al riguardo dalla
derante del pubblico suddetto ad avere accesso, in virtù del- decisione della Corte di giustizia 9 marzo 2017, causa C-
l'inclusione summenzionata all'informazione di cui trattasi» 398/15, Manni (id., 2017, IV, 165) — che, in tema di tratta-
(Corte giust. 13 maggio 2014, causa C-131/12, Google mento dei dati personali, ai sensi dell'art. 8 Cedu, nonché
Spain, in Foro it., 2014, IV, 295). degli art. 7 e 8 della c.d. «carta di Nizza», l'interessato non
2.1.2. - In una più recente pronuncia, la Corte Edu — con ha diritto ad ottenere la cancellazione dei dati iscritti in un
riferimento ad una vicenda nella quale un cittadino tedesco, pubblico registro ed è legittima la loro conservazione. Ma
che rivestiva una posizione politica ed imprenditoriale di ciò esclusivamente allorquando essa sia prevista dalla legge
grande rilievo in Germania, aveva chiesto la cancellazione e costituisca una misura che, in una società democratica, è
dal web dei dati informativi relativi ad un episodio di collu- necessaria alla sicurezza nazionale, alla pubblica sicurezza,
sione con la criminalità russa risalente a diversi anni prima, al benessere economico del paese, alla difesa dell'ordine e
ripubblicati a distanza di diversi anni dalla stampa — ha ri- alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della
tenuto che l'interesse del pubblico all'informazione preva- morale o alla protezione dei diritti e delle libertà altrui (Cass.
lesse su quello del singolo all'oblio, ma sulla base di specifi- 9 agosto 2017, n. 19761, ibid., I, 2989).
ci e tassativi criteri, la cui sussistenza deve essere sempre ri- 3. - Da tale quadro normativo — desumibile da un reticolo
scontrata, ai fini di riconoscere siffatta prevalenza. di norme nazionali (art. 2 Cost., 10 c.c., 97 l. n. 633 del
In primo luogo, deve — per vero — sussistere il contribu- 1941) ed europee (art. 8 e 10, 2° comma, Cedu, 7 e 8 della
to dell'articolo ad un «dibattito di interesse pubblico», in re- carta di Nizza — e giurisprudenziale di riferimento deve,
lazione al «grado di notorietà del soggetto»; requisito questo pertanto, inferirsi che il diritto fondamentale all'oblio può
ritenuto dalla corte sussistente nel caso concreto, in quanto subire una compressione, a favore dell'ugualmente fonda-
— pur trattandosi di una notizia risalente nel tempo — erano mentale diritto di cronaca, solo in presenza di specifici e de-
emersi nuovi sospetti a carico del medesimo individuo, mol- terminati presupposti: 1) il contributo arrecato dalla diffusio-
to noto al pubblico trattandosi di un uomo di affari molto ne dell'immagine o della notizia ad un dibattito di interesse
impegnato anche in politica. pubblico; 2) l'interesse effettivo ed attuale alla diffusione
Occorre, poi, avere riguardo alle «modalità impiegate per dell'immagine o della notizia (per ragioni di giustizia, di po-
ottenere l'informazione» ed al «contenuto della pubblicazio- lizia o di tutela dei diritti e delle libertà altrui, ovvero per
ne», che devono non soltanto riferirsi a notizie vere, accerta- scopi scientifici, didattici o culturali), da reputarsi mancante
te come tali sulla base di «fonti affidabili e verosimili», ma in caso di prevalenza di un interesse divulgativo o, peggio,
devono essere altresì non eccedenti rispetto allo scopo in- meramente economico o commerciale del soggetto che dif-
formativo; e tali sono state ritenute nel caso di specie, aven- fonde la notizia o l'immagine; 3) l'elevato grado di notorietà
do la corte accertato che dette modalità erano «prive di (. . .) del soggetto rappresentato, per la peculiare posizione rivesti-
insinuazioni o considerazioni personali», e che il giornale ta nella vita pubblica e, segnatamente, nella realtà economica
aveva informato l'interessato dell'imminente pubblicazione o politica del paese; 4) le modalità impiegate per ottenere e
dell'articolo, per consentirgli di esercitare il suo diritto di re- nel dare l'informazione, che deve essere veritiera (poiché at-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1149 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1150

tinta da fonti affidabili e con un diligente lavoro di ricerca), divulgativo, per finalità commerciali e di audience del gesto-
diffusa con modalità non eccedenti lo scopo informativo, re televisivo.
nell'interesse del pubblico, e scevra da insinuazioni o consi- 4.3. - Ma vi è di più. I commenti posti a corredo delle im-
derazioni personali, sì da evidenziare un esclusivo interesse magini — registrate ben cinque anni prima — non rispondo-
oggettivo alla nuova diffusione; 5) la preventiva informazio- no a quei criteri di continenza espressiva, scevra da «allusio-
ne circa la pubblicazione o trasmissione della notizia o del- ni o considerazioni personali», che — secondo la giurispru-
l'immagine a distanza di tempo, in modo da consentire denza europea (Corte eur. diritti dell'uomo 19 ottobre 2017,
all'interessato il diritto di replica prima della sua divulgazio- cit.) — valgono a porre in luce l'emersione, a distanza di an-
ne al grande pubblico. ni, di un nuovo interesse pubblico obiettivo a conoscere una
In assenza di tali presupposti, la pubblicazione di una in- determinata vicenda del passato, senza finalità di denigrazio-

a
formazione concernente una persona determinata, a distanza ne personale, al cospetto del quale il diritto dell'oblio diviene

to
di tempo da fatti ed avvenimenti che la riguardano, non può recessivo.

en
che integrare, pertanto, la violazione del fondamentale diritto Nel caso concreto, invero, i commenti dell'inviato — posti
all'oblio, come configurato dalle disposizioni normative e in correlazione con l'inserimento, non autorizzato, del Ven-

am
dai principî giurisprudenziali suesposti. ditti nell'impropria classifica suindicata — sono, per contro,
4. - Tutto ciò premesso, è del tutto evidente che i suindica- surrettiziamente diretti a far apparire il cantante, in assenza

on
ti parametri — in presenza dei quali soltanto può legittima- di ulteriori e comprovati elementi obiettivi di riscontro, come
mente affermarsi la prevalenza del diritto di cronaca sul di- una persona costantemente scortese ed antipatica e, per di

O
M abb
ritto all'oblio — devono ritenersi senz’altro assenti nel caso più, ormai sul viale del tramonto, posto che le «luci della ri-

M
di specie. balta», ormai da tempo, «non lo illuminano più». Il pregiudi-

SI
4.1. - A tal riguardo, deve anzitutto rilevarsi che l'esclu- zio all'identità personale dell'artista, scaturente da siffatta
IO in
sione della dedotta violazione del diritto all'oblio è stata ope- palese violazione del diritto all'oblio, risulta del tutto eviden-

AS
rata, dalla corte territoriale, esclusivamente sulla base della te.
so

laconica affermazione circa la «dimensione pubblica attuale 5. - Né può condividersi l'assunto del giudice di appello,
es

del personaggio Venditti, famoso cantante italiano non sol- secondo il quale la lesività dei suddetti commenti audio alle
tanto in passato, ma anche nel presente». Il giudice di appel- immagini sarebbe, nella specie, discriminata dal legittimo
nc

lo ha, pertanto, ancorato la legittimità della diffusione delle esercizio del diritto di satira.
D

immagini in discussione — dopo cinque anni dalla loro regi- 5.1. - Secondo l'insegnamento di questa corte, invero, la
co

strazione — unicamente all'affermata fama attuale del Ven- satira costituisce una modalità corrosiva e spesso impietosa
LA

ditti come cantante, che renderebbe, di per sé sola, di interes- del diritto di critica, sicché, diversamente dalla cronaca, è
IO olo

se pubblico la diffusione di tali immagini, a prescindere dal sottratta all'obbligo di riferire esclusivamente fatti veri, in
C

loro contenuto e dalle modalità della loro diffusione. quanto esprime mediante il paradosso e la metafora surreale
c

È di tutta evidenza, pertanto, che la corte di merito — nel- un giudizio ironico su di un fatto, pur soggetta al limite della
O sci
LO

la sommaria valutazione operata al riguardo — non ha fatto continenza e della funzionalità delle espressioni o delle im-
in alcun modo applicazione dei principî e delle norme di di- magini rispetto allo scopo di denuncia sociale o politica per-
Fa

ritto interno ed internazionale succitati, posti a presidio del seguito. Conseguentemente, nella formulazione del giudizio
diritto del singolo a che fatti o vicende — anche spiacevoli o critico, possono essere utilizzate espressioni di qualsiasi tipo,
R

addirittura diffamanti — che lo avevano riguardato in passa- anche lesive della reputazione altrui, purché siano strumen-
to, non vengano sottoposti nuovamente, a distanza di tempo, talmente collegate alla manifestazione di un dissenso ragio-
all'attenzione del pubblico, in mancanza di un interesse ap- nato dall'opinione o dal comportamento preso di mira, e non
prezzabile ed attuale. si risolvano in un'aggressione gratuita e distruttiva del-
4.2. - Sotto tale profilo, è palese la notevole distanza che l'onore e della reputazione del soggetto interessato (Cass. 17
separa il caso concreto dalle vicende (fondate su fatti crimi- settembre 2013, n. 21235, id., Rep. 2013, voce Responsabili-
nali, su interessi economici o politici preminenti, o sulla sal- tà civile, n. 208; 28 novembre 2008, n. 28411, id., Rep.
vaguardia dell'ordine pubblico o della sicurezza delle perso- 2009, voce cit., n. 289).
ne) oggetto delle decisioni giurisdizionali suindicate, nelle 5.2. - Ebbene, nel caso di specie, va — per intanto —
quali l'interesse pubblico a conoscere i fatti — anche a di- esclusa la sussistenza di uno dei connotati tipici della satira,
stanza di molto tempo — è immanente nella preminente rile- costituito dall'espressione di una critica in forma paradossa-
vanza del personaggio e/o degli accadimenti che lo riguarda- le, surreale ed iperbolica, ma va altresì radicalmente escluso
no, e come tale si protrae nel tempo, o si riaccende quando che i commenti in questione — sebbene si riferissero a un
un evento — anche a distanza di anni — rende di viva attua- fatto vero — fossero finalizzati ad una denuncia sociale o
lità quei fatti risalenti. Nel caso di specie è, per contro, evi- politica, o ad un ragionato dissenso dall'opinione o dal com-
dente che l'episodio del diniego, seppure espresso in forma portamento altrui, tali da legittimare l'uso anche di espres-
perentoria e poco cortese, di un'intervista da parte del can- sioni fortemente critiche, o addirittura lesive dell'altrui repu-
tante Venditti — personaggio certamente molto noto a quella tazione. Nel caso concreto, infatti, i commenti in parola —
specifica parte di pubblico che lo segue e lo ammira, ma di tenuto conto del notevole lasso di tempo trascorso dall'epi-
certo non investito di un ruolo primario nella vita pubblica sodio rappresentato, che mette fuori gioco l'esistenza di una
nazionale — riproposto in televisione a distanza di cinque critica spontanea ed immediata ad un comportamento ritenu-
anni, costituisce un fatto del tutto inidoneo ad aprire un di- to poco urbano e cortese del Venditti — sono chiaramente
battito di pubblico interesse e — men che mai — risponde a diretti ad una mera ed ingiustificata denigrazione dell'artista,
quelle ragioni di giustizia, di sicurezza pubblica, o di interes- fatto apparire come una persona costantemente scorbutica ed
se scientifico o didattico, che sole possono giustificare una antipatica, e per di più, ormai da tempo, al termine della pro-
nuova diffusione della vicenda da parte di una trasmissione pria carriera.
televisiva. Il tutto senza supportare in alcun modo — mediante un di-
È, in realtà, innegabile che la reiterata messa in onda delle ligente lavoro di ricerca, effettuato sulla base di fonti «affi-
immagini televisive concernenti l'episodio in questione ha dabili e verosimili» (Corte eur. diritti dell'uomo 19 ottobre
avuto come finalità unica di consentire l'inserimento del can- 2017, cit.) — la diffusione dell'immagine e del commento
tante nella trasmissione «La vita in diretta», allo scopo di con informazioni tali da consentire di stabilire che non si
renderlo inconsapevole partecipante ad una classifica dei fosse trattato di un episodico disappunto espresso dal cantan-
personaggi «più antipatici e scorbutici del mondo dello spet- te alla vista della troupe televisiva, al termine di una cena
tacolo», inventata dalla stessa trasmissione, consentendo, in privata, e che effettivamente il Venditti fosse un cantante,
tal modo, il soddisfacimento di un interesse esclusivamente ormai da anni, in declino.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1151 PARTE PRIMA 1152

6. - L'accoglimento del secondo e quarto motivo di ricorso to, per tracciare un solco tra la dimenticanza e l'oblio al tempo
— assorbiti gli altri (diffusione dell'immagine senza autoriz- di Internet (4).
zazione, violazione del principio di essenzialità del- Non basta, perché è sovvenuto il dubbio che il discorso potes-
l'informazione e di rispetto della privacy, illegittimo utilizzo se toccare toni ancor più radicali. Che, cioè, in discussione fosse
dell'immagine a fini commerciali) — comporta la cassazione — ed ecco un ulteriore esordio che abbiamo provato a mettere
dell'impugnata sentenza con rinvio alla Corte d'appello di in cantiere — il nostro stesso diritto di, mettiamo, raccontare ad
Roma in diversa composizione, che dovrà procedere all'esa- Alessandro che la settimana scorsa abbiamo incontrato France-
me del merito della controversia, facendo applicazione dei sco in via Panama, a meno che non siamo stati da quest'ultimo
debitamente autorizzati a farlo o non ci sia dato invocare un'ac-
principî di diritto suesposti.
concia giustificazione per la nostra esternazione.

a
———————— Alla fine, ci siamo limitati a confessare in limine una comune

to
insoddisfazione, a costo di passare il segno e di abusare della
(1) Non constano precedenti negli esatti termini. Ma, come pazienza del lettore. Ma dovevamo farlo rispetto a una sentenza

en
meglio si dirà nella nota che segue, la pronuncia s’ingegna di che, frontalmente, veicola un messaggio del seguente tenore:
stabilire nessi con (e mettere a sistema) un lungo florilegio di «In assenza [di presupposti specifici, che saranno evocati tra un

am
pronunce diversamente orientate — quali (sul versante domesti- momento, salvo anticipare che risultano assai stringenti], la
co): Cass., ord. 9 agosto 2017, n. 19761, Foro it., 2017, I, 2989, pubblicazione di un'informazione concernente una persona de-

on
con nota di richiami di R. PARDOLESI; 24 giugno 2016, n. terminata, a distanza di tempo da fatti ed eventi che la riguarda-
13161, id., 2016, I, 2729, con nota di R. PARDOLESI, Diritto no, non può che integrare [. . .] la violazione del fondamentale

O
M abb
all'oblio, cronaca in libertà vigilata e memoria storica a rischio diritto all'oblio». Dalla spavalda rivendicazione del New York

M
di soppressione; 26 giugno 2013, n. 16111, id., 2013, I, 2442, Times di fornire «all that is fit to print» si passa, dunque, a quel

SI
con nota di richiami; 5 aprile 2012, n. 5525, ibid., 305, con nota poco che è concesso divulgare seguendo solchi di rigorosa rigi-
IO in
di richiami di E. TUCCI — e contributi sovranazionali, a partire, dità. Giornali e notiziari televisivi, trasmissioni di attualità, talk-

AS
nemmeno a dirlo, da Corte giust. 13 maggio 2014, causa C- show e quant’altro sono avvertiti: ci si muove su un terreno in-
so
131/12, id., 2014, IV, 295, con nota di A. PALMIERI-R. PARDO- sidioso, dove non è sufficiente evitare la diffamazione o rispet-
LESI, Diritto all'oblio: il futuro dietro le spalle. tare la privacy domestica per scongiurare gli estremi del-
es

Quanto all'inesausto dibattito sul diritto all'oblio v. comun- l'illiceità. Appena un passo più in là si delineano, per logica
coerenza, scenari anche più inquietanti.
nc

que, da ultimo, anche per i riferimenti più aggiornati, R. PAR-


DOLESI, «Il mio regno per un(‘isola di) Cavallo»: limiti del di- Come si è arrivati a questo punto? è davvero tutto dovuto alla
D
co

ritto all'oblio di un aspirante erede al trono (nota a Cass. 22 paura di perdere il controllo su quei dati che ci definiscono? È
U

giugno 2017, Crosetti), id., 2017, II, 649, nonché F. AGNINO, Il tempo di fare un passo indietro per ricostruire i prodromi della
LA

vicenda e ricompattare il retrostante quadro concettuale.


IO olo

diritto all'oblio e diritto all'informazione: quali condizioni per


il dialogo?, in Danno e resp., 2018, 104, e G.M. RICCIO, Il diffi-
C

cile equilibrio fra diritto all'oblio e diritto di cronaca, in Nuova 2. - Un «no» d'artista. Anno duemila, una sera di dicembre
c

giur. civ., 2017, 549. In tema di reputazione, oblio e nuove tec- inoltrato. Una troupe televisiva intercetta, all'uscita di un risto-
O sci
LO

nologie, cfr. S. BONAVITA-V. POLI, La tutela civilistica della rante, un celebre cantante (detto il peccato, si può dire chi è il
reputazione on line, in Ciberspazio e dir., 2017, 307. peccatore? Noi ci si prova: si tratta di Antonello Venditti), si
Fa

qualifica senza provocare particolari emozioni e chiede di effet-


tuare un'intervista, richiesta cui viene opposto un semplice, sec-
R

* * * co rifiuto: «No». Fine della storia. L'evento (o, per meglio dire,
la circostanza che si chiederà poi di riporre nel dimenticatoio) è
Diritto all'oblio e buio a mezzogiorno. tutto qui.
Le scene riprese dal vivo vengono mandate in onda qualche
1. - A mo’ di prologo accorato. Capita di non sapere da dove giorno dopo nella trasmissione di intrattenimento (che tempo fa
cominciare (e non per mancanza di ispirazione). La situazione si sarebbe definita nazional-popolare) «La vita in diretta», con
corrisponde ad un frusto stereotipo hollywoodiano: quello dello qualche ironico commento sul nervosismo dell'artista, a dispetto
scrittore che, battute poche righe, appallottola insoddisfatto l'un dell'incombenza delle festività natalizie, quando tutti dovrebbe-
dopo l'altro i fogli inseriti nella macchina da scrivere, da volge- ro essere più buoni. Quasi cinque anni più tardi quelle stesse
re, in tempi di word processor digitali, in poche battute appena immagini sarebbero state riproposte per giustificare l'inserimen-
abbozzate sul monitor e subito abortite. E tutto si complica to di Venditti al secondo posto di un'esilarante (nelle intenzioni)
quando imperversa un dovere di sintesi. classifica dei personaggi più antipatici e scorbutici del mondo
dello spettacolo. Di qui, nel segno della violazione del diritto
Capita, dicevamo. E a noi è capitato con questa nota, destina-
all'immagine, della portata diffamatoria dei commenti in tra-
ta a corredare una sentenza che a una prima lettura ci aveva
smissione e della lesione del diritto all'oblio, l'iniziativa giudi-
messo a disagio, trasformatosi in vera costernazione alla succes-
ziaria del cantante, rigettata in prime e seconde cure, ma ora ri-
siva ricognizione di verifica. Abbiamo subito pensato ad un in-
scattata dal viatico della corte di legittimità.
cipit che risalisse a vicende giudiziarie di qualche decennio fa,
quando un colossale equivoco fece dire a molti, ma non a tutti
(1), che una sentenza della Cassazione trasformava in libertà vi- 3. - La trama motivazionale: verso il manifesto (improbabile)
gilata la garanzia accordata ai media dall'art. 21 Cost., per ag- del diritto all'oblio. La corte, sua sponte, avverte subito che il
giungere che l'operazione, fallita allora, riprendeva minacciosa nodo centrale delle doglianze è rappresentato dal vulnus al dirit-
consistenza oggi. Ci siamo chiesti, poi, se non sarebbe stato mi- to all'oblio (salvo lasciare un qualche margine di rilevanza
glior partito interrogarsi sugli aspetti da «property right» già all'attentato alla reputazione per via dei commenti a corredo
presenti ed evidenti nella quadripartizione che William L. Pros- della breve striscia televisiva alla base del contenzioso; se ne ri-
ser proponeva per il composito mosaico del «right to privacy» parlerà in chiusura). Diritto che si dà per consolidato in termini
(2), salvo rimbalzare, seguendo lo stesso filone, alle origini teu- di pretesa che «certe vicende della propria vita, che non presen-
toniche (ma anche francesi) dei diritti della personalità (3), ov- tano più i caratteri dell'attualità, ovverosia che non siano [sic]
vero interrogarsi nuovamente sul rapporto tra tecnologie e dirit- più suscettibili di soddisfare un interesse apprezzabile della col-
lettività a conoscerle, non trovino più diffusione da parte dei
———————— media» (5). A questa dimensione per così dire strutturata (per-
(1) Sull'inconsulta massimazione ufficiale della celebre sentenza sul ————————
«decalogo del giornalista» (per i cui estremi, v. la nota 5 seguente) cfr. i
puntuali rilievi di M. BIN, Funzione uniformatrice della Cassazione e (4) Come già fatto da S. BONAVITA, Le ragioni dell'oblio, in Ciber-
valore del precedente giudiziario, in La giurisprudenza per massime e spazio e dir., 2017, 85.
il valore del precedente a cura di G. VISINTINI, Milano, 1999, 199. (5) Viene così ripreso il su ricordato «decalogo del giornalista»
(2) Privacy, 48 Calif. L. Rev. 383 (1960). (Cass. 18 ottobre 1984, n. 5259, Foro it., 1984, I, 2941, con nota di R.
(3) I Vedi al riguardo le belle pagine di G. RESTA, Autonomia privata PARDOLESI), come arricchitosi, sul finire del millennio scorso, del pro-
e diritti della personalità, Napoli, 2005, 87 ss. filo dell'attualità nella versione accreditata da Cass. 9 aprile 1998, n.


IL FORO ITALIANO — 2018.


1153 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1154

ché frutto di un'evoluzione tracciabile della riflessione giuridica della decisione in rassegna, la quale, come anticipato, si affida
in materia (6)) la corte assume sia strumentalmente correlata, all'analisi di decisioni di varia natura, relative a diritti protei-
sub specie di «right to be forgotten», la pretesa alla «deindiciz- formi ma collegati, nella visione della corte, al concetto di
zazione dai motori di ricerca», a tenore della quale, trascorso un oblio.
certo lasso di tempo dagli avvenimenti che l'hanno visto, volon- La corte, subito dopo la notazione incidentale su riportata, fa
tariamente o meno, nel ruolo di protagonista, siano essi negativi tesoro della sentenza resa di recente dalla Corte Edu nel caso
o meno, la persona i cui dati personali figurano su una pagina Fuchsmann (10), pur avvertendo, come di dovere, che nella cir-
web, ma che non si riconosce più in quelle stesse vicende (an- costanza il diritto all'oblio era risultato soccombente rispetto
che se non c’è nulla da obiettare sulla pubblicazione in quel si- all'interesse pubblico all'informazione, ma senza sincerarsi che
to), può rivolgersi ai gestori dei motori di ricerca per impedire tale pronunzia, a ben vedere, fosse relativa al rapporto tra diritto

a
che l'utenza possa servirsi di tali strumenti per risalire a quei alla reputazione e diritto di cronaca.
dati partendo dal proprio nome (7).

to
La vicenda, che merita di essere considerata da presso, ri-
La sentenza in epigrafe riconosce, cioè, che il diritto all'oblio guardava Boris Fuchsmann, un facoltoso imprenditore, nativo di

en
ha due anime, entrambe di origine giurisprudenziale: l'una, per Kiev ma di cittadinanza tedesca, con una biografia ricca di suc-
così dire estemporanea, di impronta eurounitaria, «il diritto alla cessi (è a tutt’oggi vice presidente del World Jewish Council),

am
deindicizzazione», come denominato da alcuni, l'altra, più com- ma anche di ombre. Gliele attribuiva, in particolare, l'FBI (non-
pos sui, con respiro domestico, ma dotata anche di imprinting ché altri organi inquirenti europei). In un rapporto dell'agenzia

on
transnazionale (8). Ma per chi vi si accosti sull'abbrivio del- nordamericana (datato 1994), riguardante il crimine organizza-
l'etichetta comune, la tentazione naturale è di risolverle in un to, il nostro veniva descritto come «a gold smuggler and em-

O
M abb
tutt’uno: come, appunto, fa la corte. La chiave di volta del ra- bezzler, whose company in Germany was part of an internatio-

M
gionamento che la porta a saldare i due versanti è presto detta: nal organized crime network». Questi rilievi (insieme alla noti-
nell'un caso e nell'altro, secondo il collegio giudicante, si va ad

SI
zia che a Fuchsmann era precluso l'ingresso negli Stati uniti,
IO in
un qualche bilanciamento del diritto all'informazione con quello notizia che sarebbe poi stata smentita) confluirono, di rimbalzo

AS
della persona sul flusso di informazioni che la riguardano; stan- o quasi, in un articolo del New York Times del 12 giugno 2001
so
te la comune scelta di campo, ogni altra differenza dovrebbe a firma di Raymond Bonner, poi approdato nel sito web in for-
sfumare in dettagli di margine. ma lievemente modificata, in cui si accusava Ronald Lauder
es

Tutto ciò potrebbe avere — seppur lontanamente — un senso (oggi al terzo mandato come presidente del WJC), in predicato
logico. Sennonché, ammesso che sia dato sostenere che diritto di presentarsi come candidato all'elezione del sindaco di New
nc

all'oblio e diritto al delisting scontino in parallelo l'importanza York City, di pratiche corruttive in Ucraina per ottenere l'ag-
D

dello svolgimento diacronico, non è possibile declinare in ter-


co

giudicazione di licenze televisive a dispetto della moratoria im-


U

mini di convergenza il rapporto tra rimozione indotta dal tempo posta dal parlamento: pratiche condotte, nemmeno a dirlo, di
ed un complesso eterogeneo di diritti, quali quelli di cronaca, di
LA

concerto con Boris Fuchsmann. Di qui un contenzioso, non a


IO olo

satira, all'onore, sino addirittura a quello connesso d'autore re- caso radicatosi in Germania, stante la difficoltà di far prevalere
lativo al ritratto. Così, per la corte, è solo una questione di bi-
C

il diritto alla reputazione rispetto alla libertà di espressione nella


c

lanciamento, tra diritti vecchi e nuovi, diritti che, tramite questa patria del primo emendamento, e approdato, con gli scampoli di
O sci
LO

impostazione da notte hegeliana, rischiano di diventare loro cui si farà menzione fra un momento, a una pronuncia del-
stessi un genere «diritto all'oblio». l'Oberlandesgericht (OLG) Düsseldorf del 22 giugno 2011 (11),
Fa

Che, per inciso, le cose non stiano propriamente così, lo si in cui si riconosceva che le asserzioni riportate dal quotidiano
avverte già nel passo della pronunzia, in cui, evocando il contri- statunitense avevano portata diffamatoria, salvo comunque opta-
R

buto eurounitario che ha fatto da «forerunner» alla costruzione re per la liceità della loro pubblicazione in vista del(l'interesse
del diritto all'oblio in chiave di ricerca digitale, l'ormai celeber- pubblico insito nel) coinvolgimento del ricorrente nella campa-
rimo caso Google Spain (9), la Cassazione ha cura di precisare gna elettorale di un candidato sindaco della Grande Mela: senza
che il diritto dell'interessato a che l'informazione concernente che il lungo tempo intercorso tra gli eventi raccontati (che risa-
la sua persona (ma risalente nel tempo quanto basta per negarne livano agli anni ottanta del secolo scorso) e il loro approdo sulle
l'attualità) non venga ulteriormente in emersione come risultato pagine del prestigioso quotidiano d'oltre Atlantico valesse a ri-
di una query effettuata a partire dal suo nome, prescinde dal fat- baltare gli esiti del giudizio. L'OLG osservava, ancora, che la
to che «l'inclusione dell'informazione in questione arrechi un verità putativa delle notizie era sostanzialmente indiscussa, data
pregiudizio a detto interessato». l'autorevolezza delle fonti; che il giornalista aveva avvertito in
Prima, però, di sviscerare il discorso sino alle sue estreme anticipo l'interessato dell'imminente pubblicazione dell'artico-
conseguenze (e proprio al fine di meglio apprezzarne le impli- lo, senza che questi rendesse commenti al riguardo; che la ri-
cazioni), appare utile concentrarsi sulla trama argomentativa chiesta di inibitoria era scattata a più di un anno di distanza dal-
la pubblicazione, lasciando supporre che l'interferenza col suo
————————
diritto della personalità non fosse risultata particolarmente intol-
3679, id., 1998, I, 1834, con nota di P. LAGHEZZA, Il diritto all'oblio lerabile. Tanto più che, nel segno di quella che dalle nostre parti
esiste (e si vede). In sostanza, ai tradizionali criteri di verità, pertinenza si chiamerebbe «continenza formale», lo scritto non usava toni
e continenza, atti a garantire la liceità della divulgazione di una notizia polemici e si limitava ad attribuire alle autorità di polizia le
altrimenti diffamatoria o comunque lesiva della personalità dell'inte- espressioni riportate. Per inciso, il fatto che l'articolo fosse poi
ressato, è stato aggiunto, appunto, quello della «attualità della notizia, rifluito negli archivi del giornale, rimanendo lì accessibile agli
nel senso che non è lecito divulgare nuovamente, dopo un consistente
lasso di tempo, una notizia che in passato era stata legittimamente pub- internauti, non cambiava la valutazione complessiva, perché
blicata», perché sussiste il «giusto interesse di ogni persona a non resta- l'interesse pubblico riconosciuto valeva non soltanto per la stret-
re indeterminatamente esposta ai danni ulteriori che arreca al suo onore ta attualità, ma anche per gli eventi della storia recente.
e alla sua reputazione la reiterata pubblicazione di una notizia in passa- Dopo qualche ulteriore sussulto (irrilevante ai nostri fini, a
to legittimamente divulgata» (salvo precisare che, ove «il fatto prece- dispetto del prestigio degli organi giudicanti coinvolti), la que-
dente per altri eventi sopravvenuti ritorn[i] di attualità, rinasce un nuo-
vo interesse pubblico alla informazione — non strettamente legato alla stione approdava alla corte di Strasburgo, la quale ha pensato
stretta contemporaneità fra divulgazione e fatto pubblico — che si deve bene, da un lato, di far leva sul consistente «tesoretto» di prece-
contemperare con quel principio»). Il punto saliente era, dunque, rap- denti in materia (12), dall'altro di dialogare con le autorità giuri-
presentato dall'obsolescenza dell'informazione, atta ad imporre lo stig- sdizionali tedesche, dichiarando apertamente (secondo la sua
ma dell'illiceità a una divulgazione in passato inoppugnabile.
(6) Basterà qui ricordare emersioni disparate quali quelle che si regi- ————————
strano in Corte cost., ord. 26 gennaio 2017, n. 24, Foro it., 2017, I, 393,
o Cass. 7 luglio 2016, Brigrandì, id., 2016, II, 621, o ancora App. Ca- (10) Corte eur. diritti dell'uomo 19 ottobre 2017, Fuchsmann c.
gliari 16 maggio 2016, id., Rep. 2016, voce Persona fisica, n. 117. Germania, annotata da S. BONAVITA-R. PARDOLESI, La Corte Edu con-
(7) D'obbligo il riferimento a Corte giust. 13 maggio 2014, causa C- tro il diritto all'oblio?, in Danno e resp., 2018, 149.
131/12, Foro it., 2014, IV, 295, con nota di A. PALMIERI-R. PARDOLE- (11) OLG Düsseldorf 22 giugno 2011 - Az. I-15 U 1/08.
SI, Diritto all'oblio: il futuro dietro le spalle. (12) Corte eur. diritti dell'uomo 10 novembre 2015, Couderc and
(8) Amplius, sul punto, R. PARDOLESI, L'ombra del tempo e (il diritto Hachette Filipacchi Associès c. France, in Foro it., Rep. 2016, voce
al)l'oblio, in Questione giustizia, 2017, 76. Diritti politici e civili, n. 253; 7 febbraio 2012, von Hannover c. Ger-
(9) V. supra, nota 7. La letteratura prodotta da questo autentico many (2), id., Rep. 2012, voce cit., n. 178; 7 febbraio 2012, Axel Sprin-
«blockbuster» è poco meno che strabiliante. ger AG c. Germany, ibid., n. 184.

IL FORO ITALIANO — 2018.


1155 PARTE PRIMA 1156

prassi usuale) di non voler sostituire la propria valutazione al bi- nata che lo stesso aveva effettuato alla direzione del quotidiano
lanciamento operato dai giudici domestici se non per ragioni al semplice fine di invitarla ad astenersi dal procedere ad altre
davvero cogenti. pubblicazioni che lo riguardassero (16).
Viene così indicata — con una metodologia risolutamente Proseguendo nell'analisi della giurisprudenza interna, la corte
pragmatica, che è caratteristica tipica dell'approccio della Corte richiama il proprio precedente 5525/12 (17) riguardante un altro
Edu (13) — una sorta di check-list di fattori rilevanti ai fini di diritto, quello all'aggiornamento dei propri dati personali, sep-
un ragionevole bilanciamento degli opposti interessi. Vi figura- pur erroneamente indicato dalla corte come diritto all'oblio
no: a) il contributo a un dibattito di pubblico interesse, già rou- (18). I fatti traevano origine da una notizia pubblicata online
tinariamente riconosciuto rispetto a faccende politiche o crimi- circa l'arresto subìto dal ricorrente, senza che fosse mai stata
nali; b) la notorietà del soggetto coinvolto, che, quant’è maggio- data notizia, da parte del quotidiano, dell'avvenuto prosciogli-

a
re, tanto più limita l'istanza di privacy; c) il metodo impiegato mento. Nell'accordare il diritto all'aggiornamento dei propri da-
per ottenere le informazioni e la loro veridicità (profili, spesso ti personali, la corte ammoniva in merito alla veridicità della no-

to
delicati, che puntano a scrutinare il comportamento del giornali- tizia, ricordando come questa, per essere considerata quale

en
sta); d) la condotta precedente del soggetto interessato; e) le espressione del diritto di cronaca e di informazione, avrebbe
modalità della pubblicazione e le sue conseguenze. Il tutto, be- dovuto essere necessariamente aggiornata (19).

am
ninteso, senza fare minimamente menzione del fattore tempo, L'analisi della propria giurisprudenza, come definita dalla
che sappiamo essere fondante per il diritto all'oblio. È appena il corte, non poteva che culminare con la sentenza 13161/16 (id.,

on
caso di aggiungere che l'impiego di questi filtri ha, secondo la 2016, I, 2729), relativa all'ancor differente diritto alla deindi-
prassi prevalente a Strasburgo, protetto i media da assalti incon- cizzazione, accordato ad un soggetto che vedeva permanere in

O
M abb
sulti. rete informazioni sul proprio passato, come pubblicate su una

M
La corte, nel caso oggi in esame, non si scoraggia per così testata locale.

SI
poco (14); e ritiene piuttosto che la «giurisprudenza nazionale si In questo contesto la corte, convinta del proprio incedere e ri-
IO in
[sia] espressa in senso conforme a tali affermazioni delle corti chiamando formule legislative sacrali — e, quindi, l'art. 8 Cedu

AS
europee», senza badare bene a quale diritto e a quali circostanze e gli art. 7 e 8 Cdfue, che consentono alla corte di evocare il ca-
so
ci si riferisca. rattere «fondamentale» degli interessi in gioco, e il combinato
È così rievocata, in prima battuta, la discutibilissima sentenza disposto degli art. 12, lett. b), e 14, 1° comma, della direttiva
es

della corte 16111/13 (Foro it., 2013, I, 2442), con la quale si era 95/46/Ce, che conferisce all'interessato il diritto di opporsi al
giunti ad accordare il diritto all'oblio in capo ad un ex terrorista. trattamento dei suoi dati personali —, promuove, al fine, il suo
nc

La pronuncia traeva origine dalla richiesta di risarcimento dei manifesto sul diritto all'oblio, nei termini di seguito riportati:
D
co

danni conseguenti alla pubblicazione di un articolo, incentrato «il diritto fondamentale all'oblio può subire una compressio-
U

sul ritrovamento nel comasco, zona di residenza dell'attore, di ne, a favore dell'ugualmente fondamentale diritto di cronaca,
LA

un arsenale di armi appartenenti alle Brigate Rosse (15), articolo


IO olo

solo in presenza di specifici e determinati presupposti:


dove, nel quadro dell'operazione di ricostruzione giornalistica 1) il contributo arrecato dalla diffusione dell'immagine o del-
C

del periodo degli «anni di piombo», erano state riportate notizie la notizia ad un dibattito di interesse pubblico;
c

personali relative al predetto soggetto, in particolare la sua tra-


O sci

2) l'interesse effettivo ed attuale alla diffusione dell'imma-


LO

scorsa militanza in un gruppo terroristico; si lamentava altresì la gine o della notizia (per ragioni di giustizia, di polizia o di tute-
pubblicazione, il giorno seguente, di una foto, corredata da no-
Fa

la dei diritti e delle libertà altrui, ovvero per scopi scientifici,


me e cognome dell'ex terrorista con accanto un'intervista dallo didattici o culturali), da reputarsi mancante in caso di prevalen-
stesso mai rilasciata e corrispondente al contenuto di una telefo- za di un interesse divulgativo o, peggio, meramente economico
R

———————— o commerciale del soggetto che diffonde la notizia o l'immagi-


ne;
(13) Corte eur. diritti dell'uomo 7 novembre 2017, Egill Einarsson c. 3) l'elevato grado di notorietà del soggetto rappresentato, per
Iceland, <www.echr.coe.int>. la peculiare posizione rivestita nella vita pubblica e, segnata-
(14) C’è, invece, chi non sa farsene una ragione. Vedi, ad es., M.
TRINIAC, in <http://www.iredic.fr/wp-content/uploads/2017/12/triniac- mente, nella realtà economica o politica del paese;
note-de-jurisprudence-decembre-2017.pdf>, a cui dire «dès lors que la 4) le modalità impiegate per ottenere o dare l'informazione,
Cour se trouve en présence de ces deux droits, la liberté d'expression che deve essere veritiera (poiché attinta da fonti affidabili, e con
prime souvent sur le droit à la vie privée de la personne publique. La
CEDH affirme généralement, que c’est l'intérêt public qui justifie cela. ————————
Mais cette notion d'intérêt public s’élargit de jour en jour. En effet, ce
concept n'étant pas précisément défini, son interprétation est soumise à (16) Cfr. F.C. SALVADORI, Il diritto all'oblio tra diritto alla riserva-
l'appréciation souveraine des juges, qui semblent de plus en plus l'uti- tezza e diritto di cronaca, in Dialoghi, 2014, 141, altresì disponibile in
liser comme un outil pour mettre en avant la liberté d'expression. Co- <http://www.dialoghi.eu/pdf/dialoghi_2013-4.pdf>.
rollairement, à mesure que la définition d'intérêt général s’étend, le (17) Cass. 5 aprile 2012, n. 5525, Foro it., 2013, I, 305.
droit au respect de la vie privée s’efface. Cet arrêt semble pousser à (18) Cfr. A. MANTELERO, Il diritto all'oblio dalla carta stampata ad
l'extrême la notion d'intérêt général, puisque les propos en cause con- Internet, in Il caso del diritto all'oblio a cura di F. PIZZETTI, Torino,
cernent des faits allégués. Certes, le journaliste doit divulguer les in- 2013, 148 ss.; a p. 160 l'autore rileva come tale attività possa essere
formations importantes pour le public, toutefois, cela ne devrait pas considerata alla stregua di «un travaso di competenze».
pouvoir se faire sur des questions pénales et encore moins sur des al- (19) Cfr. Cass. 5525/12, cit., ove in motivazione si legge: «in ipotesi,
légations, puisque cela pourrait avoir des conséquences irréversibles, come nella specie, di trasferimento ex art. 11, 1° comma, lett. b), d.leg.
sur la vie de cet homme. La vie privée semble dès lors véritablement n. 196 del 2003 di notizia già di cronaca (nel caso, relativa a vicenda
remise en cause». giudiziaria di personaggio politico) nel proprio archivio storico, il tito-
(15) Partendo dalla considerazione che non vi era alcun nesso tra il lare dell'organo di informazione (nel caso, la società Rcs Quotidiani
ritrovamento delle armi e la vicenda passata dell'uomo, la corte affer- s.p.a.) che avvalendosi di un motore di ricerca (nel caso, Google) me-
mava la prevalenza nel caso di specie del diritto all'oblio su quello che morizza la medesima anche nella rete Internet è tenuto ad osservare i
la stessa configura erroneamente come diritto di cronaca, enunciando il criteri di proporzionalità, necessità, pertinenza e non eccedenza del-
principio di diritto secondo cui «il diritto del soggetto a pretendere che l'informazione, avuto riguardo alla finalità che ne consente il lecito
proprie passate vicende personali siano pubblicamente dimenticate trattamento, nonché a garantire la contestualizzazione e l'aggiornamen-
(nella specie, diritto all'oblio in relazione ad un'antica militanza in to della notizia già di cronaca oggetto di informazione e di trattamento,
bande terroristiche) trova limite nel diritto di cronaca solo quando sus- a tutela del diritto del soggetto cui i dati pertengono alla propria identi-
sista un interesse effettivo ed attuale alla loro diffusione, nel senso che tà personale o morale nella sua proiezione sociale, nonché a salvaguar-
quanto recentemente accaduto (nella specie, il ritrovamento di un arse- dia del diritto del cittadino utente di ricevere una completa e corretta
nale di armi nella zona di residenza dell'ex terrorista) trovi diretto col- informazione, non essendo al riguardo sufficiente la mera generica pos-
legamento con quelle vicende e ne rinnovi l'attualità; diversamente, il sibilità di rinvenire all'interno del ‘mare di Internet' ulteriori notizie
pubblico ed improprio collegamento tra le due informazioni si risolve concernenti il caso di specie, ma richiedendosi, atteso il ravvisato per-
in un'illecita lesione del diritto alla riservatezza, mancando la concreta sistente interesse pubblico alla conoscenza della notizia in argomento,
proporzionalità tra la causa di giustificazione (il diritto di cronaca) e la la predisposizione di sistema idoneo a segnalare (nel corso o a margine)
lesione del diritto antagonista». Secondo la corte, infatti, «le vicende la sussistenza di un seguito e di uno sviluppo della notizia, e quale esso
relative ai c.d. anni di piombo appartengono certamente alla memoria sia stato (nel caso, dei termini della intervenuta relativa definizione in
storica del nostro paese, ma ciò non si traduce nell'automatica sussi- via giudiziaria), consentendo il rapido ed agevole accesso da parte degli
stenza di un interesse pubblico alla conoscenza di eventi che non hanno utenti ai fini del relativo adeguato approfondimento, giusta modalità
più, se non in via del tutto ipotetica e non dimostrata, alcun oggettivo operative stabilite, in mancanza di accordo tra le parti, dal giudice di
collegamento con quei fatti e con quell'epoca». merito».

IL FORO ITALIANO — 2018.


1157 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1158

diligente lavoro di ricerca), diffusa con modalità non eccedenti autonoma di invasione della sfera privata: illeciti potenziali che
lo scopo informativo, nell'interesse del pubblico, e scevra da in- possono godere di immunità solo in presenza di una causa di
sinuazioni o considerazioni personali, sì da evidenziare un giustificazione atta ad elidere l'antigiuridicità obiettiva del fatto.
esclusivo interesse oggettivo alla nuova diffusione; Mentre nella prospettiva che ci viene servita dalla Cassazione la
5) la preventiva informazione circa la pubblicazione o tra- comunicazione di dati personali porta con sé le stimmate auto-
smissione della notizia o dell'immagine a distanza di tempo, in sufficienti della contrarietà al diritto.
modo da consentire all'interessato il diritto di replica prima del- Si replicherà, c’è da presumere, che la distinzione prospettata
la sua divulgazione al grande pubblico» (20). è di lana caprina; che anche nel caso della pretesa più integrali-
Il dado è tratto. Si tratta, ora, di tirare le somme. sta, quella di deindicizzazione puramente idiosincratica, si ha
riguardo alla violazione di un diritto della personalità, precisa-

a
4. - La strategia del patchwork: una chiosa dubbiosa. Il pri- mente quello all'autodeterminazione per quanto attiene al flusso
mo rilievo che balza agli occhi assume i contorni della nota di dei propri dati personali. Ma l'obiezione si avvita sul fraseggio

to
colore. Riguarda la portata a dir poco espansiva del diritto all'o- ambiguo delle formule definitorie, capaci di rendere indecifrabi-

en
blio, con l'elemento temporale messo in esponente sino al punto li le coordinate d'insieme e isterilire il confronto. Mentre do-
di condannare alla penombra, nella «non-analisi» che la Cassa- vrebbe essere chiaro che, nel caso testé evocato, il mezzo (il da-

am
zione fa del caso Fuchsmann e della sottostante vicenda fattua- to personale ingrato) coincide col risultato (nel senso che l'ille-
le. In questa veste di «new emperor’s clause», il diritto all'oblio cito si realizza con il mero uso non consentito del dato persona-

on
sembra diventare pervasivo, quasi che il solo fatto dell'inat- le), laddove in un contesto di violazione dell'onore, per fare un
tualità dell'informazione valesse a determinarne in re ipsa l'inu- esempio, il mezzo (di nuovo, il dato personale) serve a innesca-

O
M abb
tilizzabilità assoluta. re un risultato che si colloca su un piano diverso (la lesione del-

M
Anzi, a ben vedere, non è tanto il diritto all'oblio ad assumere la reputazione), con una traiettoria che un tempo si soleva rico-

SI
tali contorni, ma è il fattore tempo, il quale, una volta richiama- struire come effetto riflesso della tutela delittuale.
IO in
to, trasforma ogni diritto — passato, presente o futuro — in di- La conclusione è men che sorprendente. Corrisponde a una

AS
ritto all'oblio. Non si è, dunque, al cospetto di una reazione alla previsione (fosca, ma, purtroppo, confermata dai fatti) stilata in
so
devastante invasione (resa, se possibile, ancor più odiosa dalla occasione del primo approdo della disciplina sui dati personali
sua sconnessione dal tempo presente) dell'altrui sfera giuridica, in Cassazione. Si passi la citazione: «la pervasività dell'oggetto
es

che ridonda in qualche tipo di danno, ma piuttosto alle prese con della legge — il trattamento, qualunque trattamento, di dati per-
la nuova tendenza di tramutare il diritto all'oblio (indipenden- sonali, a partire dall'ingresso nel circuito informativo, o addirit-
nc

temente da quale significato gli si voglia attribuire) in un nuovo tura dalla sua fase prodromica — fa sì che il suo focus, apparen-
D
co

«property right» (21), con contorni sfumati e sovrapposti al di- temente limitato, si riveli passibile di estensione ai variegati
U

ritto alla privacy. campi in cui si dispiega la molteplicità di dimensioni attinenti


LA

In effetti, il ricorso a quello che si vorrebbe radicare quale alla persona. La legge non ha il taglio dello statuto generale,
IO olo

nuova e onnivora gemmazione dei diritti della personalità con- ma, in quanto legge essenzialmente organizzatoria, tutta imper-
C

sente alla Cassazione di operare creativamente, contaminando e niata su una fitta trama di regole procedimentali, ne fa le veci in
c

coonestando l'uno sull'altro profili di diversa estrazione. Il cal- punto di fatto; è come se, operando su molecole primigenie, po-
O sci
LO

co primario si direbbe ripreso dalla disciplina impressa al diritto tesse far sentire i suoi effetti — specie attraverso la dilatazione
all'immagine dall'art. 10 c.c., di concerto con gli art. 96 e 9 l. amebica dell'identità personale, puntualmente coinvolta dal-
Fa

dir. autore (22): l'utilizzazione invito domino fuori dei casi con- l'inesattezza del dato — molto a valle, in situazioni anche lon-
sentiti dalla legge è messa al bando, sic et simpliciter. Su questa tane dalla sua ispirazione archetipica: di questa correzione ‘eu-
R

base di diritto soggettivo a tutto tondo va a stratificarsi il bou- genetica’, applicata al novero allargato dei problemi della per-
quet indistinto di giustificazioni e scriminanti allestito, come al sonalità, il caso odierno costituisce riprova più che puntuale»
solito con scarsa attenzione al profilo sistematico — conta solo (23). Evocando un approccio dominicale là dove l'essere do-
il risultato (peraltro tradizionalmente rispettoso dei valori di li- vrebbe prevalere a man bassa sull'avere, la proprietà del dato
bertà di manifestazione del pensiero) —, dalla corte di Strasbur- personale fagocita (i.e., anticipa e annichilisce) ogni altra proie-
go. «Agitare con garbo» o «poco mescolato, mai shackerato»; zione della personalità e ci conduce a un mondo diverso da
ed ecco il nuovo decalogo del giornalista da terzo millennio . . . quello cui, nel bene o nel male, eravamo abituati.
Gli esiti sono esplosivi. Nell'ottica tradizionale del conflitto A tirar le fila, l'impressione è che la libertà di stampa e din-
fra diritto della personalità (anche in forma di aspirazione all'o- torni venga a ritrovarsi in uno stato di precarietà mai registrato
blio) e libertà di manifestazione del pensiero, la possibilità di far per l'innanzi, perché, quante volte essa abbia a che fare con dati
prevalere il primo presupponeva che fosse dedotta un'ipotesi personali — come dire, sempre o giù di lì —, essa deve rimon-
————————
tare la corrente e rimuovere i vincoli di un divieto. Sotto questo
profilo, a veder bene, l'enfasi sulla dimensione temporale riesce
(20) Non, quindi, diritto di rettifica alla stregua dell'art. 8 l. 47/48, persino fuorviante: l'attualità dell'interesse pubblico alla cono-
ma possibilità di commento/replica secondo lo stile giornalistico a stel- scenza dell'informazione attiene al complesso di circostanze in
le e strisce. forza delle quali l'incisione del diritto si deve ritenere giustifi-
(21) La traccia rimonta all'originaria ispirazione di J. KOHLER, Das cata, ma non rileva a livello di perimetrazione dell'àmbito pro-
Autorrecht: eine zivilistische Abhandlung; zugleich ein Beitrag zur
Lehre vom Eigenthum, vom Miteigenthum, vom Rechtsgeschäft und tetto. Quel che davvero conta, piuttosto, è che, per questa via, il
vom Individualrecht, originariamente pubblicato come Sonderdruck diritto all'informazione va a declinarsi non più e non tanto come
aus Jahrb€cher f€r die Dogmatik des heutigen r’mischen und deu- diritto fondamentale da contemperare con i diritti fondamentali
tschen Privatrechts, Bd. 18, Jena, 1880, e di recente ripubblicato in della personalità dell'individuo, ma come libertà tendenzialmen-
versione anastatica, 2010, 74 s., in cui si teorizzano i «Rechte der te subordinata e sostanzialmente ristretta, che deve dar conto ad
Persönlichkeit an iher leiblichen und geistigen Gütern» come «Ge-
nu͡güter», che però sono, «in virtù della loro relazione organica con la ogni piè sospinto di qualsivoglia sua articolazione, o quasi. La
personalità legittima, inseparabilmente connessi e non possibili di provenienza della censura è diversa da quella tradizionalmente
vendita diretta ... Solo indirettamente, in virtù dell'assunzione di un esecrata. Ma di censura si tratta, in ogni caso, posto che, in so-
vincolo obbligatorio, tali beni individuali possono essere concessi stanza, è dato comunicare solo ciò che ci viene permesso di
all'uso di terzi». Parole profetiche (e v. anche p. 129 ss., dove si pla- propalare.
sma «das Recht an der Gesamtheit der persönlichen Güter, welches E non finisce qui, perché, si sa, non c’è limite al peggio.
Recht die integre Benutzung dieser Güter und den integren Genu͡ der-
selben, garantirt»), che con ogni probabilità hanno ispirato Louis Se, infatti: 1) si accredita sino alle estreme conseguenze il
Brandeis nei suoi studi a Dresda (con la spettacolare ricaduta in S.D. torno dominicale della disciplina sulla protezione dei dati per-
WARREN e L.D. BRANDEIS, The Right to Privacy, 3 Harv. L. Rev. 193 sonali (24), assumendo che, ex art. 6 del regolamento 2016/679,
(1980), in traduzione italiana a cura del Garante per la protezione dei
dati personali, Il diritto alla privacy, Roma, 2005) e, oggi, suffragano ————————
la pretesa del controllo assoluto dell'individuo sul flusso dei dati atti-
nenti alla sua persona, sub specie di «Recht auf informationelle Selb- (23) A. PALMIERI-R. PARDOLESI, Protezione dei dati personali in
sbestimmung», ossia diritto all'autodeterminazione informativa. Cassazione: eugenetica dei diritti della personalità?, in Foro it., 2001,
(22) Vedi, riassuntivamente, G. RESTA, I diritti della personalità, in I, 2448.
Le persone e la famiglia, in Trattato di diritto civile diretto da R. SAC- (24) In tempi di paranoia da Big Data e sconforto da Cambridge Ana-
CO, Torino, 2006, 438 ss. lytica, il sopravvenire della nuova disciplina europea, operativa dal 25


IL FORO ITALIANO — 2018.


1159 PARTE PRIMA 1160

il loro trattamento sia lecito solo in quanto legittimato dal con- fica parte di pubblico che lo segue e lo ammira, ma di certo non
senso dell'interessato per una o più specifiche finalità (o dalle investito di un ruolo primario nella vita pubblica nazionale». Se
altre giustificazioni di cui alle lett. da b) a f) della stessa norma); non altro perché a una siffatta gradazione di rilevanza pubblica
e 2) si riconosce, sulla scorta della formulazione allargatissima non si era spinta nemmeno la Corte di giustizia nel caso Google
dell'art. 4.2 del medesimo regolamento, che per trattamento de- Spain, là dove (§ 97), nel teorizzare che i diritti fondamentali, di
ve intendersi ogni operazione sui dati personali, inclusa la loro cui agli art. 7 e 8 Cdfue, «prevalgono, in linea di principio, non
«comunicazione mediante trasmissione, diffusione o qualsiasi soltanto sull'interesse economico del gestore del motore di ri-
altra forma di messa a disposizione»; se, dicevamo, si accolgo- cerca, ma anche sull'interesse [del] pubblico a trovare l'infor-
no queste premesse, allora è a rischio anche la quotidianità dei mazione suddetta in occasione di una ricerca concernente il no-
contatti interpersonali: non ci è dato raccontare ad Alessandro me di questa persona», eccettuava la situazione della persona

a
del nostro incontro con Francesco, perché stiamo «manipolan- che, ricoprendo un ruolo nella vita pubblica — non solo il poli-
do» un'informazione che riguarda una persona fisica identifica- tico o il capitano d'industria —, debba sopportare qualche inge-

to
ta, senza avere il consenso a farlo: sempre che non ci riesca di renza nei suoi diritti fondamentali in ragione dell'«interesse

en
dotarci di una qualche giustificazione specchiata per il nostro preponderante del pubblico» ad avere accesso all'informazione.
«pettegolezzo». Col che, riconosciamolo, ci si condanna a un si-

am
lenzio non virtuoso (tante cose sarebbe davvero meglio non fos- ROBERTO PARDOLESI - SIMONE BONAVITA
sero dette; ma vietarlo ex ante svela i contorni dell'incubo) e si

on
arriva a negare il vissuto della socialità solidale e della vita di
relazione, nel nome di un monadismo individuale in un universo

O
M abb
amorfo perché condannato al conformismo dell'anonimato glo-

M
bale.
————————

SI
Gli ingredienti per un futuro peggiore della più catastrofica
IO in
previsione fantascientifica ci sono tutti. La nuova, prepotente

AS
versione del diritto all'oblio minaccia di spegnere la luce.
so
Come disinnescare un meccanismo così perverso? Vengono
in mente molte risposte, talune delle quali inficiate dall'evidente
es

CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 19


carattere di «self-help», di rimedio abborracciato che chiude un marzo 2018, n. 6776; Pres. MAMMONE, Est. MANCINO,
foro ma ignora la falla. La direzione ultima è comunque ovvia:
nc

il ripristino di un bilanciamento autentico, che non muova dalla


P.M. VISONÀ (concl. conf.); Cassa nazionale di previdenza
D

e assistenza forense (Avv. L. CARBONE) c. Gebhard (Avv.


co

precostituzione di una gerarchia dominata dal (controllo assolu-


U

to del dato personale e dal) diritto all'oblio, nonché di una lettu- GEBHARD). Cassa App. Milano 26 marzo 2012 e decide
nel merito.
LA

ra autentica della giurisprudenza europea, che consideri le pecu-


IO olo

liarità di contesti digitali, evitando di applicare, a tecnologie Avvocato — Previdenza — Avvocato cittadino di paese
C

ormai mature, regole che solo a questi si attagliano (25). dell'Unione europea — Iscrizione all'albo degli avvoca-
c
O sci

ti italiani ed all'albo del paese di provenienza e correla-


LO

5. - Dopo la tempesta. Di là dagli scenari apocalittici, che pe- ta cassa di previdenza — Prevalente esercizio dell'atti-
rò vanno presi sul serio (per non dover poi esibire posticcia sor-
Fa

vità in Italia — Obbligo di iscrizione alla cassa forense


presa per il loro inopinato materializzarsi), resta una pronuncia
che fa da cassa di risonanza per una qualche epifania del diritto (L. 20 settembre 1980 n. 576, riforma del sistema previ-
denziale forense, art. 17, 22; y l. 11 febbraio 1992 n. 141,
R

all'oblio con riguardo — e qui emerge il paradosso — a una si-


tuazione fattuale in cui manca l'evento «spiacevole» o «addirit- modifiche ed integrazioni alla l. 20 settembre 1980 n. 576,
tura diffamante» da dimenticare (figura solo un rifiuto secco al- in materia di previdenza forense e di iscrizione alla Cassa
la richiesta d'intervista: dopo tutto c’è chi dice no, nella qual nazionale di previdenza ed assistenza per gli avvocati, art.
cosa, salvo celebrare i fasti del «bon ton», non è dato ravvisare 9; y l. 31 dicembre 2012 n. 247, nuova disciplina del-
alcunché di male) e persino il rilievo diacronico (posto che il l'ordinamento della professione forense, art. 21).
non-evento appare, in definitiva, sganciato da qualsivoglia rife- Avvocato — Previdenza — Avvocato cittadino di paese
rimento temporale). dell'Unione europea — Iscrizione all'albo degli avvoca-
Sullo sfondo s’intravede il tradizionale braccio di ferro sul- ti italiani ed all'albo del paese di provenienza e correla-
l'uso (commerciale?) dell'immagine della celebrità; e si colgono ta cassa di previdenza — Obbligo della comunicazione
anche riverberi di tutela dell'onore, là dove il collegio rifiuta di reddituale (L. 20 settembre 1980 n. 576, art. 17, 22; y l.
riportare al diritto di satira (meno che mai a quello di critica) 11 febbraio 1992 n. 141, art. 9; y l. 31 dicembre 2012 n.
qualche salace commento sulla scontrosità di un artista affretta- 247, art. 21).
tamente liquidato come personaggio in fase di tramonto e per
ciò disabituato alle luci della ribalta, che «non lo illuminano L'avvocato cittadino di un paese dell'Unione europea, iscrit-
più»: dove, a detta del collegio, si consuma una violazione del to all'albo professionale italiano congiuntamente all'albo
diritto all'oblio (ma come? perché?) che ridonda, finalmente, in degli avvocati del paese di provenienza ed alla correlativa
«pregiudizio all'identità personale dell'artista». cassa di previdenza, che esercita attività professionale in
Per questa via, si ritorna ad un alveo di qualche ragionevolez- prevalenza in Italia, ha l'obbligo di iscrizione alla cassa
za. Non senza sussulti, come quando, biasimando l'inserimento forense. (1)
del ricorrente nella classifica degli scorbutici a muso duro, si L'avvocato cittadino di un paese dell'Unione europea, iscrit-
denuncia l'«assenza di ulteriori e comprovati elementi obiettivi to all'albo degli avvocati in Italia congiuntamente all'albo
di riscontro» (!) e l'inidoneità delle immagini a verificare se il degli avvocati del paese di provenienza ed alla correlativa
rifiuto poco cortese costituisse soltanto «episodico disappunto» cassa di previdenza, ha l'obbligo della comunicazione an-
o, ancora, se «effettivamente il Venditti fosse un cantante ormai nuale (c.d. mod. 5) alla cassa forense dell'ammontare del
da anni in declino». Per non dire del passo in cui lo si ridimen- reddito professionale. (2)
siona come «personaggio certamente molto noto a quella speci-
————————
Fatti di causa. — 1. - L'avv. Gebhard Reinhard, iscritto, in
maggio 2018 (su cui, a mo’ di ricognizione riassuntiva, cfr., da ultimo, Germania, all'albo degli avvocati di Stoccarda, dal 1977, e al-
E. LUCHINI GUASTALLA, Il nuovo regolamento europeo sul trattamento
dei dati personali: i principî ispiratori, in Contratto e impr., 2018, la Versorgungswerk der Rechtsanwalte (la cassa di previden-
106), può essere salutato con sollievo, che non vale a disperdere i dubbi za avvocati) del Land Baden Württemberg, dal 1° giugno
su taluni suoi risvolti decisamente ipertrofici: v., per qualche graffiante 1985, ed iscritto, in Italia, all'albo degli avvocati di Milano,
rilievo, D. KELLER, The Right Tools: Europe’s Intermediary Laibility dal 1997 (all'esito della sentenza della Corte di giustizia 30
Laws and the 2016 General Data protection Regulation, in <www. novembre 1995, Gebhard, causa C-55/94, Foro it., 1996, IV,
ssrn.com>, 2017.
(25) Il riferimento è a T. MALDONADO, Reale e virtuale, Milano, 265), esonerato, con delibera del dicembre 1999 della Cassa
2005. nazionale di previdenza e assistenza forense (di seguito cas-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1161 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1162

sa), dall'iscrizione alla cassa stessa con solo obbligo di pre- lamento Cee 14 giugno 1971 n. 1408, e successive modifiche
sentazione della dichiarazione annuale dei redditi, del volume ed integrazioni, in tema di legislazione previdenziale di uno
di affari prodotto in Italia e del pagamento del contributo in- Stato membro dell'Unione e criteri di collegamento tra sogget-
tegrativo, ha agito in giudizio per l'annullamento dell'iscri- to agente e Stato membro al fine di individuare la disciplina
zione d'ufficio alla cassa, deliberata con decorrenza 3 maggio statale applicabile al soggetto che eserciti, contemporanea-
2005, e per l'accertamento negativo dell'obbligazione contri- mente, attività lavorativa autonoma nel territorio di due o più
butiva pretesa, con relativa sanzione, per l'omesso versamen- Stati membri.
to, per il decennio 1998-2008, sul presupposto che, in assenza 10. - Assume, inoltre, la parte ricorrente che la corte territo-
di fatturato in Germania, l'attività professionale sarebbe stata riale non avrebbe preso in considerazione la circostanza fat-
svolta, con carattere di continuità, dal 1997, principalmente in tuale, ammessa dallo stesso professionista (con nota inviata al-

a
Italia, unico luogo di residenza. la cassa in data 12 aprile 2007, con valore di confessione stra-

to
2. - L'avv. Gebhard ha contestualmente richiesto la restitu- giudiziale), documentata fin dal giudizio di primo grado (alle-

en
zione della somma di euro 51.469 già versata alla cassa, per il gata al fascicolo di primo grado) e rilevata dalla sentenza di
decennio e per i titoli in contestazione. prime cure, di non percepire alcun reddito in Germania (di-

am
3. - Il giudice di primo grado riteneva il professionista sog- chiarazione confessoria del tenore: «dalle mie dichiarazioni
getto alla legislazione italiana in materia di sicurezza sociale e dei redditi in Italia si evince che il sottoscritto non percepisce

on
all'iscrizione alla cassa, ai sensi dell'art. 14 bis del regolamen- alcun reddito in Germania»), e, quindi, di esercitare la profes-
to Ce n. 1408 del 1971, e rigettava la domanda di accertamen- sione di avvocato principalmente presso il foro di Milano,

O
M abb
to negativo per il periodo precedente l'iscrizione d'ufficio, per concentrandosi il centro di interessi dell'attività professionale

M
non essere risultata tempestivamente opposta la cartella di pa- in Italia, per avere il professionista medesimo dichiarato di
non produrre redditi professionali in Germania e di esercitare

SI
gamento, notificata in data 11 aprile 2007, portante il credito
IO in
vantato dalla cassa, per il decennio 1998-2008. l'attività professionale in Italia, dove produce il suo reddito

AS
4. - La Corte d'appello di Milano, con sentenza del 26 mar- professionale.
so

zo 2012, in parziale accoglimento del gravame svolto dall'avv. 11. - Deduce, infine, la cassa che l'obbligo di iscrizione non
Gebhard nei confronti della cassa e avverso la sentenza di determina una discriminazione sulla base della nazionalità o
es

primo grado, ha confermato la decisione di primo grado quan- un pregiudizio alla libertà di stabilimento.
nc

to alla domanda di restituzione dei contributi versati nel perio- 12. - La violazione delle medesime disposizioni di legge e
do 1998-2005 e ha ritenuto, invece, fondata la domanda di re- dell'art. 11 l. n. 576 cit. è reiterata con il secondo mezzo d'im-
D
co

stituzione dei contributi per le annualità successive al 2005, pugnazione con il quale, deducendo anche motivazione con-
U

condannando la cassa alla restituzione delle somme dovute a traddittoria ed insufficiente su un punto decisivo della contro-
LA
IO olo

tale titolo, oltre interessi dal pagamento al saldo effettivo. versia, la cassa critica la sentenza impugnata per avere esone-
5. - La corte di merito, muovendo dalle pacifiche circostan- rato l'avvocato sia dal pagamento del contributo integrativo
C
c

ze di fatto della controversia, già illustrate nel par. 1 che pre- sia dall'invio del modello 5, assumendo la derivazione del-
O sci
LO

cede, a sostegno della delibazione di illegittimità dell'obbligo l'obbligo di comunicazione dall'iscrizione ad un albo dello
di iscrizione alla cassa osservava che, in continuità con i pre- Stato italiano, anche per i professionisti iscritti ad una cassa
Fa

cedenti della corte di legittimità (sentenze 11 gennaio 2006, n. previdenziale straniera, anche in caso di omessa presentazione
233, Foro it., 2006, I, 3154, e 25 novembre 2009, n. 24784, di dichiarazioni fiscali o di dichiarazioni negative; del pari as-
R

id., Rep. 2010, voce Cosa giudicata civile, n. 17), per gli av- sume il pagamento del contributo integrativo come derivato
vocati cittadini comunitari, iscritti alla previdenza di altro pae- dell'iscrizione all'albo, indipendentemente dall'iscrizione alla
se comunitario e non iscritti alla cassa di previdenza italiana, cassa.
in quanto iscritti all'albo del paese di provenienza e alla relati- 13. - La parte intimata chiede, in via subordinata, di rimette-
va cassa previdenziale, non sussisteva l'obbligo dichiarativo re gli atti alla Corte di giustizia europea affinché indichi la
prescritto dall'art. 17 l. n. 576 del 1980 e, a maggior ragione, il corretta interpretazione delle norme dell'Unione in ordine alla
conseguente obbligo contributivo, e che l'opposta interpreta- disciplina applicabile a professionisti stranieri operanti e resi-
zione, correlata alla nazionalità estera del professionista, denti sia in Italia sia in altri paesi europei.
avrebbe determinato una discriminazione sulla base della na- 14. - I motivi del ricorso, esaminati congiuntamente per la
zionalità e un pregiudizio alla libertà di stabilimento essendo loro logica connessione, sono fondati.
escluso, dalla normativa nazionale, l'obbligo di iscrizione alla 15. - Premessa di fondo sulla quale snodare la delibazione
cassa forense per il professionista già iscritto ad altra cassa del ricorso all'esame è che indisponibilità ed inderogabilità
professionale che opti per il mantenimento dell'iscrizione a che connotano la materia previdenziale inducono ad escludere
quest'ultima. che il soggetto interessato alla tutela previdenziale possa ope-
6. - La corte del gravame accoglieva, pertanto, la domanda rare una scelta della legislazione di sicurezza sociale dello Sta-
di restituzione dei contributi riferiti alle annualità 2006, 2007, to in cui desidera sia attuata la sua protezione sociale o possa
2008 e confermava la statuizione di irretrattabilità della prete- optare di conformarsi o meno alle prescrizioni dell'ente previ-
sa contributiva della cassa, per gli anni 1998-2005, in difetto denziale deputato a presidiare le regole di sicurezza sociale e,
di tempestiva opposizione della cartella esattoriale, a mente in genere, delle istituzioni di sicurezza sociale dei singoli Stati
dell'art. 24, 5° comma, d.leg. n. 46 del 1999. membri dell'Unione.
7. - Avverso tale sentenza propone ricorso la Cassa naziona- 16. - Nella vicenda all'esame della corte, l'assoggettabilità
le di previdenza e assistenza forense, affidato a due motivi al alla legislazione italiana in materia di sicurezza sociale della
quale ha resistito, con controricorso, Gebhard Reinhard. quale si controverte e, in particolare, agli obblighi di iscrizione
8. - Entrambe le parti hanno depositato memorie. alla cassa forense con relativa obbligazione contributiva e di
Ragioni della decisione. — 9. - Con il primo motivo di ri- comunicazione del reddito professionale prevista dall'art. 17 l.
corso, deducendo violazione e falsa applicazione del combina- n. 576 del 1980, va affermata non perché l'avv. Gebhard sia
to disposto degli art. 17 e 22 l. 20 settembre 1980 n. 576 e mo- un cittadino comunitario, sibbene perché trattasi di professio-
tivazione contraddittoria ed insufficiente su un punto decisivo nista iscritto all'albo professionale in Italia dove, con continui-
della controversia, la cassa censura la sentenza impugnata per tà, esercita la professione, produce redditi, assolve l'obbliga-
avere applicato principî giurisprudenziali affermati in riferi- zione tributaria (solo in Italia, peraltro, come si evince dagli
mento a professionisti iscritti alla cassa di previdenza di cate- stessi atti difensivi del professionista in questo giudizio di le-
goria straniera ed esercitanti la professione prevalentemente gittimità), ha la residenza (fin dal 1978, come si evince anche
all'estero, vertendosi, invece, nella specie, in tema di profes- dalla sentenza della Corte di giustizia 30 novembre 1995, cit.)
sionista con residenza, domicilio e centro degli affari in Italia, e il centro di interessi.
esercente la professione solo in Italia e nell'ambito di applica- 17. - La normativa comunitaria applicabile ratione temporis
zione della normativa comunitaria recata dall'art. 13 del rego- si rinviene nel regolamento Cee del parlamento europeo e del
IL FORO ITALIANO — 2018.
1163 PARTE PRIMA 1164

consiglio del 29 aprile 2004, n. 883, relativo al coordinamento nell'art. 14 bis, par. 2, del regolamento Ce n. 1408 del 1971,
dei sistemi di sicurezza sociale delle legislazioni dell'Unione con l'aggiunta del criterio dello svolgimento della parte so-
europea per le attività (professionali per quanto ne occupa in stanziale dell'attività, nondimeno deve raccordarsi la legisla-
questo giudizio) abitualmente svolte in due o più Stati mem- zione di sicurezza sociale applicabile, in presenza dei presup-
bri, allo scopo di garantire nel modo migliore la parità di trat- posti fattuali dei detti requisiti e criteri di collegamento,
tamento di tutte le persone occupate nel territorio di uno Stato all'avvocato iscritto ad un albo professionale italiano congiun-
membro (v. premessa n. 17 al regolamento cit.). tamente all'iscrizione ad altro albo professionale di uno Stato
18. - Ratione personae il regolamento si applica ai cittadini dell'Unione e alla correlativa ed omologa cassa di categoria,
di uno Stato membro, residenti in uno Stato membro, che sono senza che iscrizione e relativa comunicazione reddituale ob-
soggetti alle legislazioni di uno o più Stati membri e, ratione bligatoria, sottese alla protezione sociale del professionista,

a
materiae, a tutte le legislazioni relative ai settori di sicurezza possano costituire un ostacolo alla libertà di stabilimento e alla

to
sociale. libera circolazione.

en
19. - Venendo alla verifica della legislazione di sicurezza 24. - Neanche vengono in rilievo profili inerenti ad un ob-
applicabile, l'art. 12 del regolamento in esame disciplina an- bligo di residenza del professionista nello Stato italiano impo-

am
che l'ipotesi, non ricorrente nella specie ma significativa per le sto dalla normativa nazionale in contrasto con la libera scelta
diverse implicazioni, dell'esercizio solo in via temporanea e della stabile dimora (su cui v. Cass. 22 gennaio 2013, n. 1476,

on
per una durata, prevedibile, non eccedente il biennio, del- id., Rep. 2013, voce Avvocato, n. 304), trattandosi, nella spe-
l'attività lavorativa autonoma in uno Stato membro con lo cie, di libera scelta del professionista di risiedere in Italia.

O
M abb
svolgimento di attività affine in altro Stato membro, nel quale 25. - L'avvocato iscritto ad un albo professionale italiano,

M
caso la prevalenza è accordata alla legislazione del primo Sta- congiuntamente all'iscrizione all'albo professionale di uno

SI
to membro. Stato dell'Unione e alla correlativa ed omologa cassa di cate-
IO in
20. - Nella vicenda che ne occupa, l'abitualità dell'esercizio goria, non trova equipollenti nell'ordinamento nazionale, per

AS
dell'attività in due o più Stati membri, al di fuori della rigida invocare, come pretende l'impianto difensivo dell'avv. Geb-
so

temporaneità disegnata nell'art. 12, è regolata dall'art. 13, che hard, l'esercizio della facoltà di opzione che l'ordinamento
pone i criteri di collegamento ai quali l'interprete deve raccor- nazionale italiano riconosce al professionista, iscritto ad altri
es

dare l'individuazione della legislazione applicabile, dando albi professionali e casse previdenziali italiani (d.m. 22 mag-
nc

prevalenza alla legislazione dello Stato membro di residenza, gio 1997, recante regolamento di attuazione degli art. 17 e 18
l. n. 576 del 1980), trattandosi di fattispecie affatto diversa, da
D

se una parte sostanziale dell'attività è esercitata in tale Stato


co

membro, oppure alla legislazione dello Stato membro in cui si quella all'esame, di più iscrizioni, in Italia, ad albi professio-
U

trova il centro di interessi delle attività, se la persona non ri- nali e casse di categoria, vale a dire di avvocati iscritti all'albo
LA
IO olo

siede in uno degli Stati membri nel quale esercita una parte so- degli avvocati e ad altro albo professionale italiano e alla ri-
stanziale della sua attività. spettiva cassa di categoria, nel qual caso l'esclusione del-
C
c

21. - Ad attribuire un contenuto inequivoco ai criteri di col- l'obbligo di dichiarazione in caso di iscrizione ad altra cassa
O sci
LO

legamento appena accennati soccorre l'interprete il regola- professionale italiana non impedisce comunque il riscontro dei
mento del parlamento europeo e del consiglio, del 16 settem- redditi effettivamente percepiti per verificarne l'entità, riscon-
Fa

bre 2009 n. 987, all'uopo adottato per indicare le modalità di tro all'evidenza precluso per il professionista iscritto ad altra
applicazione del citato regolamento n. 883, ed esplicativo de- cassa professionale dell'Unione.
R

gli elementi connotanti la residenza, quali durata e continuità 26. - E la qui predicata diversità esclude la configurabilità di
della presenza nel territorio degli Stati membri e luogo in cui una situazione di fatto e di diritto sfavorevole con i cittadini
l'attività è esercitata abitualmente, con stabilità dell'attività dello Stato ospitante, affermata invece dalla corte di merito
lavorativa (art. 11 del regolamento n. 987 cit.); l'esercizio abi- per ravvisare, nell'interpretazione patrocinata dalla cassa, una
tuale dell'attività lavorativa autonoma in uno o più Stati mem- discriminazione sulla base della nazionalità e un pregiudizio
bri, integrato dall'esercizio contemporaneo o a fasi alterne, di per la libertà di stabilimento (in violazione degli art. 12 e 42
una o più attività autonome distinte, a prescindere dalla loro del trattato).
natura, in uno o più Stati membri (art. 14, 3° comma, del rego- 27. - La ratio dell'obbligo della comunicazione reddituale
lamento cit.); la parte sostanziale di un'attività autonoma eser- alla cassa (art. 17, 5° comma, l. n. 576 del 1980) è già stata
citata in uno Stato membro, intendendo per tale l'esercizio di chiarita dalle sezioni unite della corte (sentenza 7 giugno
una parte quantitativamente sostanziale dell'insieme delle atti- 2012, n. 9184, id., Rep. 2012, voce cit., n. 197), che, esclu-
vità del lavoratore autonomo, non rilevando che si tratti neces- dendo dubbi di legittimità costituzionale, hanno rimarcato le
sariamente della parte principale dell'attività (art. 14, 4° com- meritevoli esigenze sociali di garantire l'effettività del-
ma, del regolamento cit.). l'obbligo di iscrizione, ai fini dell'assistenza e previdenza ob-
22. - Per definire la parte sostanziale dell'attività svolta in bligatoria della categoria professionale, nello stesso interesse
uno Stato membro, il regolamento di attuazione è entrato an- dei relativi appartenenti, spiegando come la conoscenza del
cor di più in dettaglio, introducendo, per l'attività autonoma, i flusso di redditi dei professionisti sia funzionale alla determi-
seguenti criteri indicativi: fatturato, orario di lavoro, numero nazione dei contributi dovuti da chi sia già iscritto e all'accer-
di servizi prestati e/o reddito (art. 14, 8° comma, lett. b, del re- tamento dei requisiti reddituali o del volume di affari in pre-
golamento cit.), con l'ulteriore rilievo per cui, «nel quadro di senza dei quali sorge l'obbligo d'iscrizione, cui deve provve-
una valutazione globale, una quota inferiore al venticinque per dere, in via sostitutiva e d'ufficio, la giunta esecutiva della
cento di detti criteri è un indicatore del fatto che una parte so- cassa, nell'esercizio di un potere esperibile solo attraverso la
stanziale delle attività non è svolta nello Stato membro in que- disponibilità dello strumento di conoscenza dei dati patrimo-
stione» (art. 14 cit., ultimo periodo); così come è stato precisa- niali proveniente dagli stessi soggetti potenzialmente tenuti
to che per determinare il centro di interessi delle attività di un agli obblighi di iscrizione e contribuzione (v. Cass. n. 9184 del
lavoratore autonomo occorre considerare tutti gli elementi che 2012, cit.).
compongono le attività professionali, in particolare il luogo in 28. - Ancora le sezioni unite della corte, con la sentenza
cui si trova la sede fissa e permanente delle attività del- 19 novembre 2012, n. 20219 (id., 2013, I, 92), hanno chiarito
l'interessato, il carattere abituale o la durata delle attività eser- che l'obbligo delle comunicazioni di cui al citato art. 17, 1°
citate, il numero di servizi prestati e la volontà dell'interessato comma, prescinde finanche dalla produzione di un reddito
quale risulta da tutte le circostanze (art. 14, 9° comma, del re- professionale o dall'esistenza di situazioni di incompatibilità
golamento cit.). con l'esercizio dell'attività forense previste dall'ordinamento
23. - Così intessuto il reticolo normativo comunitario per professionale fintantoché persiste l'iscrizione all'albo ed es-
individuare la legislazione applicabile per i cittadini comunita- sendo predisposto al controllo da parte della cassa del-
ri che svolgono attività professionale in più Stati membri, con- l'osservanza dell'obbligo di iscrizione ad essa, nella concor-
formandosi al criterio della residenza, già peraltro indicato renza dell'ulteriore requisito dell'esercizio continuativo del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1165 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1166

l'attività, provato dal livello di reddito attestato dalle pre- dizione del professionista, residente ed esercente parte sostan-
scritte dichiarazioni, e perciò costituisce infrazione più grave ziale dell'attività professionale in Italia, il che elide la rilevan-
l'inosservanza di detto obbligo, sanzionata disciplinarmente, za pregnante, come nei precedenti disaminati da questa corte
a differenza dell'infrazione all'obbligo di iscrizione alla cas- di legittimità, della nazionalità del professionista e delle even-
sa, sanzionato solo con pene pecuniarie. tuali restrizioni che porrebbero il professionista cittadino di al-
29. - Le stesse sezioni unite da ultimo citate hanno eviden- tri Stati membri in una situazione, di fatto e di diritto, sfavore-
ziato che una diversa interpretazione della l. n. 576 del 1980, vole rispetto a quella di cui godono, in Italia, i professionisti
art. 17, 1° comma, nel senso di ritenere obbligati alle comuni- con cittadinanza italiana.
cazioni reddituali gli avvocati che sono iscritti non soltanto 34. - Peraltro, il precedente n. 24784 del 2009 ha ampia-
all'albo, ma anche alla cassa, condurrebbe all'illogica conse- mente argomentato sull'insussistenza del solo obbligo di-

a
guenza che l'avvocato iscritto alla cassa che omette l'invio chiarativo senza addentrarsi in alcuna delibazione sull'obbli-

to
della comunicazione obbligatoria, commette infrazione disci- gazione contributiva, che, diversamente da quanto ne occupa

en
plinare a norma dell'art. 17, 5° comma, stessa legge, mentre in questa sede, rivestiva, in quel giudizio d'impugnazione,
l'avvocato che non ottempera all'obbligo di domandare l'i- profili di novità della domanda (cfr. Cass. n. 24784 del 2009,

am
scrizione alla cassa al verificarsi delle condizioni normativa- cit.).
mente disposte, vale a dire della continuità dell'esercizio pro- 35. - Le questioni argomentate dalla difesa del professioni-

on
fessionale, sarebbe esonerato dall'osservanza dell'obbligo del- sta, anche in questa sede di legittimità per contrastare il gra-
le comunicazioni obbligatorie (cfr. Cass., sez. un., n. 20219 vame svolto dalla cassa, quali l'esercizio dell'attività profes-

O
M abb
del 2012, cit.). sionale in più Stati membri dell'Unione, in particolare in

M
30. - Peraltro l'art. 17, 7° comma, l. n. 576 cit. attribuisce Germania e non solo in Italia, e la concentrazione in Italia, a

SI
alla cassa il diritto, in ogni momento, di ottenere dai compe- fini prettamente fiscali, di tutti i redditi prodotti negli Stati
IO in
tenti uffici delle imposte dirette e dell'Iva le informazioni rela- dell'Unione, compresi i redditi prodotti in Germania, non solo

AS
tive alle dichiarazioni e gli accertamenti definitivi concernenti non risultano dibattute nelle precedenti fasi di merito ma im-
so

tutti gli avvocati e i procuratori, nonché i pensionati, e, in caso plicano una modificazione dei termini in fatto della contro-
di reddito dichiarato all'ente previdenziale coincidente con versia, come dedotti ed allegati dal ricorrente nell'azione di
es

quello dichiarato ai fini fiscali, la norma stabilisce espressa- accertamento negativo proposta (l'iscrizione al Versorgungs-
nc

mente l'irrilevanza, ai fini dell'obbligatoria comunicazione ex werk der Rechtsanwalte dal giugno 1985, al quale versa an-
art. 17, sia della presentazione effettiva della dichiarazione fi- nualmente i contributi previdenziali e l'importo della polizza
D
co

scale, sia della sua eventuale negatività, tanto spiegandosi con assicurativa stipulata in relazione al volume di affari) e con-
U

le preminenti funzioni previdenziali assolte dalla disposizione, trastati dalla cassa convenuta (la dichiarazione confessoria del
LA
IO olo

di identificazione dei soggetti passivi del rapporto giuridico professionista di non produrre alcun reddito in Germania).
contributivo e di individuazione della base imponibile per il 36. - Del pari l'effettiva doppia residenza e l'abitualità del-
C
c

calcolo del contributo e del parametro di riferimento redditua- la dimora (nel che si configura la definizione di residenza sia
O sci
LO

le per il calcolo della pensione. ai sensi dall'art. 43, 2° comma, c.c. che dell'art. 11, 1° com-
31. - Inoltre, la comunicazione reddituale sul modulo predi- ma, del regolamento del parlamento e del consiglio Cee del
Fa

sposto dal consiglio di amministrazione della cassa (art. 17, 6° 16 settembre 2009 n. 987 e dell'art. 1, lett. j, del regolamento
comma, l. n. 576 del 1980 e art. 3 d.m. 22 maggio 1997) con- del parlamento europeo e del consiglio, del 29 aprile 2004 n.
R

sente all'avvocato di autoliquidare i contributi e alla cassa di 883), nel territorio italiano e in quello tedesco, liberamente
conoscere il reddito per il calcolo della pensione e di procede- fissate, così come il preteso simultaneo svolgimento del-
re alla «revisione degli iscritti con riferimento alla continuità l'attività professionale nei due e in altri Stati membri (anche,
dell'esercizio professionale nel quinquennio, rendendo ineffi- e non in via esclusiva, in Italia) e la concentrazione, in Italia,
caci agli effetti dell'anzianità di iscrizione i periodi per i quali, a meri fini fiscali, di tutti i redditi prodotti in Germania e in
entro il medesimo termine, detta continuità non risulti dimo- altri Stati dell'Unione europea, a suffragio della tesi difensiva
strata», con rimborso, se richiesto, dei contributi relativi agli dell'assoggettamento alla sola legislazione previdenziale te-
anni di iscrizione dichiarati inefficaci (art. 22, penultimo ed ul- desca anche per l'antecedente iscrizione alla cassa categoriale
timo comma, l. n. 576 cit.). tedesca (dal 1985), costituiscono presupposti fattuali non de-
32. - Per completezza va anche evidenziato che l'art. 21 l. cisivi agli effetti dei richiamati regolamenti comunitari del
31 dicembre 2012 n. 247, recante nuova disciplina del- 2004 e del 2009, che, ampliando la previgente normativa det-
l'ordinamento della professione forense, ha introdotto l'obbli- tata dall'art. 14 bis, par. 2, del regolamento n. 1408 del 1971,
gatoria iscrizione alla cassa contestuale all'iscrizione all'albo al criterio della residenza, per i cittadini comunitari svolgenti
(art. 21, 8° comma, l. n. 247 cit.), prevedendo altresì l'iscri- attività professionale in più Stati membri, hanno aggiunto
zione ad altre forme di previdenza solo su base volontaria e l'ulteriore requisito che il professionista svolga, nello Stato di
non in alternativa alla Cassa nazionale di previdenza e assi- residenza, una parte sostanziale della sua attività.
stenza forense (art. 21, 10° comma, l. n. 247 cit.); e il regola- 37. - Infine, non pertinenti alla delibazione della sussistenza
mento attuativo, con disposizione riferita agli iscritti ad un al- dell'obbligo di iscrizione alla cassa forense nei termini spiega-
bo forense che esercitino l'attività professionale in modo con- ti, e delle correlate obbligazioni dichiarative e contributive a
corrente o esclusivo in un altro Stato dell'Unione, ha espres- carico del professionista, risultano i pur dedotti profili pensio-
samente richiamato i regolamenti comunitari nn. 883 del 2004 nistici e l'asserita violazione del divieto di cumulo delle pre-
e 987 del 2009 agli effetti della determinazione della legisla- stazioni previdenziali per il professionista che non operi esclu-
zione previdenziale (v. delibera del comitato dei delegati del sivamente all'interno di uno Stato membro, ma svolga l'attivi-
31 gennaio 2014 e successive modificazioni approvato con no- tà professionale in altri Stati dell'Unione, trattandosi di que-
ta ministeriale del 7 agosto 2014, in G.U. n. 192 del 20 agosto stioni che, per difetto di attualità dell'interesse, risultano del
2014; sulla delegificazione della disciplina relativa al rapporto tutto estranee al giudizio all'esame.
contributivo che la cassa intrattiene con gli iscritti e al rappor- 38. - In conclusione, la sentenza impugnata va cassata e, per
to previdenziale concernente le prestazioni che la cassa è tenu- non essere necessari ulteriori accertamenti in punto di fatto, la
ta a corrispondere ai beneficiari, v., fra le altre, Cass. 16 no- causa va decisa nel merito, ai sensi dell'art. 384, 2° comma,
vembre 2009, n. 24202, id., 2010, I, 61). c.p.c., con il rigetto dell'originaria domanda.
33. - Le decisioni di questa corte, richiamate dalla sentenza ————————
impugnata (Cass. 11 gennaio 2006, n. 233, e 25 novembre
2009, n. 24784, citate) non sono pertinenti al caso che ne oc- (1-2) Sulla problematica di cui alla riportata sentenza si sono
cupa, in considerazione della situazione di fatto su cui si radi- pronunciate, da una parte, Cass. 11 gennaio 2006, n. 233, Foro it.,
cano, nella specie, i criteri di collegamento per determinare la 2006, I, 3154, con nota di L. CARBONE, Le comunicazioni reddi-
legislazione previdenziale applicabile, attesa la peculiare con- tuali obbligatorie alla cassa di previdenza forense (c.d. mod. 5)
IL FORO ITALIANO — 2018.
1167 PARTE PRIMA 1168

nella giurisprudenza, e 25 novembre 2009, n. 24784, id., Rep. lettera del 19 settembre 2009, con le conseguenze di cui
2010, voce Cosa giudicata civile, n. 17, che hanno affermato l'e- all'art. 18 l. 20 maggio 1970 n. 300; ha respinto la domanda
sclusione dell'obbligo di invio del mod. 5, sul presupposto di una subordinata di accertamento dell'ingiustificatezza del licen-
violazione alla libera circolazione dei lavoratori, e, dall'altra par- ziamento e di condanna della società datrice al pagamento
te, Cass. 19 novembre 2012, n. 20219, id., 2013, I, 92, e 7 giugno dell'indennità supplementare, oltre che la domanda di con-
2012, n. 9184, id., Rep. 2012, voce Avvocato, n. 197, che hanno danna al risarcimento del danno biologico, comprensivo del
affermato l'obbligo per tutti gli avvocati iscritti negli albi profes-
fare areddituale del lavoratore, per lesione della dignità pro-
sionali anche se non iscritti alla cassa di inviare alla cassa catego-
riale il mod. 5. fessionale; in accoglimento della domanda avente ad oggetto
La riportata sentenza, richiamato il principio dell'indisponi- differenze retributive ha condannato la società a corrisponde-
re le differenze sull'indennità di mancato preavviso, sul t.f.r.

a
bilità ed inderogabilità che connota la materia previdenziale, il
quale esclude che il soggetto interessato alla tutela previdenzia- e sul bonus manageriale.

to
le possa operare una scelta della legislazione di sicurezza socia- 2. - La Corte d'appello di Roma, pronunziando sulle im-

en
le dello Stato in cui desidera sia attuata la sua protezione socia- pugnazioni proposte da entrambe le parti avverso la decisio-
le, affronta e risolve nel senso di cui alle riportate massime, sul- ne di primo grado, ha respinto l'appello del De Benedictis e,

am
la base della normativa comunitaria (art. 13 del regolamento in parziale accoglimento dell'appello della società, in parzia-
Cee 14 giugno 1971 n. 1408; regolamento Cee del parlamento le riforma della decisone, ha condannato Bnl s.p.a. al paga-

on
europeo e del consiglio del 29 aprile 2004 n. 883), la problema- mento in favore del dirigente della minor somma di euro
tica relativa alla posizione previdenziale dei liberi professionisti 9.067,84 a titolo di differenza sull'indennità sostitutiva del

O
M abb
di paesi dell'Unione europea iscritti in albi professionali sia ita- preavviso (euro 5.538,49) e di t.f.r. (euro 3.539,35), oltre ac-

M
liani che esteri, oltre che alla cassa di previdenza «straniera», ed cessori, e il De Benedictis alla restituzione della maggior
in particolare se tali professionisti debbano o meno iscriversi

SI
anche alla cassa previdenziale categoriale italiana, e, comunque
somma percepita in esecuzione della sentenza di primo gra-
IO in do, oltre interessi legali dalla data del pagamento.

AS
sottostare alle regole dettate dalle casse categoriali (fra cui, l'in-
2.1. - Per quel che ancora rileva, il giudice di appello ha
so
vio della dichiarazione annuale reddituale).
È una problematica di particolare attualità, in quanto sempre osservato che la procedura di licenziamento collettivo dettata
es

più si sta affermando la libera circolazione dei lavoratori e, dun- dalla l. 23 luglio 1991 n. 223 non trovava applicazione nei
que, anche dei liberi professionisti negli Stati membri dell'Unione confronti dei dirigenti e puntualizzato che, ratione temporis,
nc

europea (sul numero degli avvocati «migranti» in Europa, D. FE- la fattispecie in esame non era assoggettata alla modifica in-
D

LICI, Avvocati senza frontiere, in Prev. forense, 2017, 230 ss.). tervenuta con l'art. 16 l. 30 ottobre 2014 n. 161 con la quale
co

La riportata sentenza «affronta» anche l'ambito di operatività il legislatore, in adempimento all'obbligo di conformarsi al
del d.m. 22 maggio 1997, recante regolamento di attuazione degli
LA

diritto comunitario, aveva esteso anche ai dirigenti l'applica-


IO olo

art. 17 e 18 l. 576/80, evidenziando come tale decreto si riferisce zione della procedura relativa ai licenziamenti collettivi pre-
ai casi di più iscrizioni, in Italia, ad albi professionali e casse di
C

vedendo un regime sanzionatorio ad hoc; ha, quindi, escluso


c

categoria. la possibilità di pervenire, sulla base di un'interpretazione


O sci
LO

In dottrina, L. CARBONE, La previdenza degli avvocati, Milano, conforme alla direttiva 98/59/Ce, all'estensione anche ai di-
2010, 125 ss.; ID., La previdenza dell'avvocato «europeo», in
rigenti della disciplina dettata dalla l. 223/91, nel testo ante-
Fa

Prev. forense, 2014, 121.


riore alla richiamata modifica legislativa, in ragione del chia-
ro tenore letterale della previsione risultante dal combinato
R

disposto dell'art. 24 e dell'art. 4, 9° comma, l. n. 223 cit.,


che limitava il collocamento in mobilità agli impiegati, agli
———————— operai ed ai quadri eccedenti; ha escluso, inoltre, la possibili-
tà di disapplicazione di tale previsione, per contrasto con la
direttiva medesima, sul rilievo della c.d. efficacia orizzontale
di quest'ultima.
CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 8 2.2. - Il giudice d'appello ha, quindi, ritenuto che gli ele-
marzo 2018, n. 5513; Pres. BALESTRIERI, Est. PAGETTA, menti acquisiti non consentivano di affermare la natura ritor-
P.M. MATERA (concl. conf.); De Benedictis (Avv. SABA- siva del recesso datoriale e osservato che la dedotta generici-
TINI) c. Banca nazionale del lavoro (Avv. PESSI, GIAMMA-
tà della motivazione alla base del recesso datoriale non com-
RIA). Conferma App. Roma 4 agosto 2015. portava, secondo quanto già chiarito dal giudice di legittimi-
tà (Cass. 11 febbraio 2013, n. 3175, Foro it., Rep. 2013, vo-
Lavoro (rapporto di) — Dirigenti — Licenziamento col- ce Lavoro (rapporto), n. 1172), che il licenziamento dovesse
lettivo — Garanzie procedimentali — Inapplicabilità ritenersi privo di giustificatezza, con conseguente diritto
— Conseguenze (Direttiva 20 luglio 1998 n. 98/59/Ce del all'indennità supplementare; nel merito il licenziamento del
consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni dirigente risultava giustificato dalle allegate esigenze di rior-
degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi, ganizzazione e ristrutturazione aziendale, ancora in corso
art. 1, 2, 5; y cod. civ., art. 2095; y l. 23 luglio 1991 n. all'epoca del provvedimento datoriale.
223, norme in materia di cassa integrazione, mobilità, trat- 3. - Per la cassazione della decisione ha proposto ricorso
tamenti di disoccupazione, attuazione di direttive della Augusto De Benedictis sulla base di due motivi; la parte in-
Comunità europea, avviamento al lavoro ed altre disposi- timata ha resistito con tempestivo controricorso.
zioni in materia di mercato del lavoro, art. 4, 24). 3.1. - Entrambe le parti hanno depositato memoria ai sensi
Posto che la disciplina del licenziamento collettivo regola dell'art. 378 c.p.c.
esclusivamente situazioni soggettive private, la violazione Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo di ri-
delle garanzie procedimentali dettate dalla normativa corso parte ricorrente deduce, ai sensi dell'art. 360, 1° com-
unionale, in caso di licenziamento collettivo che coinvol- ma, n. 3, c.p.c., violazione e falsa applicazione degli art. 24 e
ga i dirigenti, non può condurre alla disapplicazione del- 4, 9° comma, l. 223/91 in relazione all'art. 12 preleggi e
la normativa interna che, nel regime applicabile all'epoca all'obbligo di interpretazione conforme del diritto comunita-
dei fatti, tali garanzie non prevedevano. (1) rio. Censura, in sintesi, la decisione per aver ritenuto che la
disciplina di riferimento non presentasse spazi interpretativi
tali da consentire una lettura della legge conforme alla diret-
Fatti di causa. — 1. - Il giudice di primo grado ha respinto tiva 98/59/Ce alla stregua della quale la procedura di licen-
la domanda con la quale Augusto De Benedictis aveva chie- ziamento collettivo doveva trovare applicazione nei confron-
sto accertarsi l'illegittimità, per violazione della procedura di ti di tutti i lavoratori e, quindi anche dei dirigenti. In partico-
legge o per motivo illecito, del licenziamento intimato con lare, premesso che la l. 223/91 individua due ipotesi di licen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1169 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1170

ziamento per riduzione di personale, delle quali la prima rife- visto uno specifico regime sanzionatorio per l'ipotesi di li-
rita ai lavoratori collocati in c.i.g. (art. 4, 1° comma) e la se- cenziamento del dirigente adottato in violazione degli obbli-
conda (art. 24, 1° comma) che prescinde dal preventivo in- ghi procedurali o dei criteri di scelta di cui all'art. 5, 1°
tervento della Cig e che, invece, presuppone solo l'intenzio- comma, l. cit. La modifica introdotta non trova applicazione,
ne dell'impresa, in conseguenza di una riduzione o trasfor- ratione temporis, alla fattispecie in esame, che è pertanto re-
mazione di attività o di lavoro, di effettuare almeno cinque golata dalla l. 23 luglio 1991 n. 223, nel testo antecedente al
licenziamenti nell'arco di centoventi giorni, sostiene che richiamato intervento legislativo.
l'art. 4, 9° comma, che prevede la facoltà dell'impresa di 3.4. - Come è noto la l. 223/91, con la quale lo Stato ita-
collocare in mobilità «gli impiegati, gli operai ed i quadri ec- liano ha dato attuazione alla direttiva 75/129/Cee, distingue
cedenti» e, quindi, non i dirigenti, si riferisce, come evincibi- l'ipotesi dell'impresa, ammessa al trattamento straordinario

a
le dal richiamo alla procedura di mobilità, ai soli lavoratori di integrazione salariale, che nel corso del programma di cui

to
sospesi in Cig, istituto quest'ultimo non applicabile ai lavo- all'art. 1 ritenga di non essere in grado di garantire il reim-

en
ratori con qualifica dirigenziale. In questa prospettiva assu- piego a tutti i lavoratori sospesi e di non poter ricorrere a mi-
me la non decisività del rinvio operato dall'art. 24, 1° com- sure alternative (art. 4, 1° comma) e quella, che concerne tut-

am
ma, (anche) al 9° comma dell'art. 4 dall'art. 24 l. 223/91 ed ti i datori di lavoro, anche non imprenditori, che occupano
evidenzia, ad ulteriore conferma dell'interpretazione soste- più di quindici dipendenti e che, in conseguenza di una ridu-

on
nuta, che l'art. 24 cit., nel prevedere (commi 3 ss.), con elen- zione o trasformazione di attività o di lavoro, intendano ef-
cazione di carattere tassativo, le ipotesi di esclusione del- fettuare almeno cinque licenziamenti nell'arco di centoventi

O
M abb
l'applicazione delle norme in materia di riduzione di perso- giorni, in ciascuna unità produttiva, o in più unità produttive

M
nale, non contempla anche il rapporto di natura dirigenziale e nell'ambito del territorio di una stessa provincia (art. 24, 1°

SI
che l'interpretazione propugnata risulta coerente con il fatto comma).
IO in
che la l. 223/91 costituisce attuazione della direttiva comuni- 3.5. - Per la prima ipotesi si prevede la facoltà del-

AS
taria, alla stregua della quale la procedura di licenziamento l'imprenditore di avviare le procedure per la dichiarazione di
so

collettivo è destinata a trovare applicazione anche nei con- mobilità «ai sensi del presente articolo»; tali procedure tro-
es

fronti dei dirigenti. vano applicazione anche per la seconda ipotesi in virtù del-
2. - Con il secondo motivo deduce violazione e falsa ap- l'espresso richiamo operato dall'art. 24, 1° comma, all'art. 4,
nc

plicazione della direttiva 98/59/Ce del 20 luglio 1988 in re- commi da 2 a 12. La lettura consolidata delle disposizioni in
D

lazione alla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione eu- esame, nel testo antecedente alla modifica introdotta dalla l.
co

ropea 13 febbraio 2014, causa C-596/12 (id., 2014, IV, 193). 161/14, condivisa dalla costante giurisprudenza di questa
LA

Censura, in sintesi, l'affermazione del giudice di merito se- corte (Cass. 21 luglio 2017, n. 18031, id., Le banche dati, ar-
IO olo

condo la quale le sentenze della Corte di giustizia europea, chivio Cassazione civile; 13 maggio 2015, n. 9796, id., Rep.
C

ancorché sentenze di condanna ai sensi dell'art. 226 del trat- 2015, voce cit., n. 1151; 1° dicembre 2010, n. 24340, id.,
c

tato Ue, sono vincolanti per il giudice nazionale, ma la porta- Rep. 2010, voce cit., n. 1383), ritiene che la esclusione dei
O sci
LO

ta del vincolo sussiste se la pronuncia della corte si riferisce dirigenti dall'ambito di applicazione della disciplina in esa-
ad una direttiva idonea a produrre effetti c.d. verticali e non me scaturisca dal richiamo operato dall'art. 24, 1° comma,
Fa

orizzontali. Rappresenta, infatti, che la direttiva in oggetto alla complessiva procedura di licenziamento collettivo e,
non concerne solo rapporti tra i soggetti privati (parti del quindi, (anche) al 9° comma dell'art. 4, il quale stabilisce
R

rapporto di lavoro e rappresentanti dei lavoratori), ma coin- che, raggiunto l'accordo sindacale ovvero esaurita la proce-
volge anche l'autorità pubblica, alla quale il datore di lavoro dura di cui al 6°, 7° e 4° comma l'impresa ha facoltà di col-
deve trasmettere la comunicazione il cui contenuto è analiti- locare in mobilità «gli impiegati, gli operai ed i quadri ecce-
camente descritto dall'art. 2 e che il successivo art. 3 prevede denti».
che il datore di lavoro deve notificare per iscritto ogni pro- 3.6. - La correttezza di tale lettura si ritiene di ribadire in
getto di licenziamento collettivo all'autorità pubblica, la qua- questa sede in quanto, innanzitutto, aderente al dato testuale;
le ex art. 4 si avvale del termine di trenta giorni previsto per il richiamo tout court ai commi da 2 a 12 dell'art. 4 operato
l'efficacia del progetto per cercare soluzioni ai problemi po- dall'art. 24 l. 223/91, con rinvio complessivo quindi alla di-
sti dai licenziamenti collettivi prospettati. sciplina regolante la procedura di mobilità, non consente di
3. - Il primo motivo di ricorso è infondato. ritenere, come preteso dalla parte ricorrente, che il riferimen-
3.1. - Si premette che la direttiva 98/59/Ce, che ha sostan- to agli «impiegati, gli operai ed i quadri eccedenti» di cui al
zialmente confermato l'impianto preesistente risultante dalle 9° comma dell'art. 4 sia spiegabile con il fatto che la proce-
precedenti direttive in tema di licenziamenti collettivi (diret- dura di mobilità regolata dal 1° comma dell'art. 4 trovava
tiva 75/129/Cee e direttiva 92/56/Ce), nel definire il proprio applicazione solo per le categorie di lavoratori per le quali
campo di applicazione non opera alcuna distinzione nel- era previsto l'intervento di integrazione salariale, tra le quali,
l'ambito della categoria di lavoratori subordinati. non rientrava la categoria dei dirigenti; in conseguenza — si
3.2. - La Corte di giustizia Ue, pronunciandosi a seguito di assume — dal rinvio operato dall'art. 24, 1° comma, alcuna
ricorso per inadempimento proposto dalla commissione eu- limitazione poteva scaturire in ordine alla platea dei lavora-
ropea contro la Repubblica italiana (sentenza 13 febbraio tori ai quali applicare la procedura di mobilità nella differen-
2014, causa C-596/12, cit.), ha precisato che la nozione di te ipotesi di licenziamento determinato da riduzione o tra-
lavoratore ha una portata comunitaria e deve essere intesa nel sformazione di attività o di lavoro presa in considerazione
senso più ampio possibile, a nulla valendo il rinvio alle legis- dall'art. 24 l. 223/91.
lazioni degli Stati; anche il dirigente è, quindi, un lavoratore, 3.7. - Oltre al dato testuale, che rappresenta comunque un
nell'ampio senso inteso dalla fonte comunitaria, trattandosi ostacolo insuperabile, pur nella doverosa ricerca del-
comunque di un soggetto che presta attività di lavoro dipen- l'interpretazione conforme al diritto comunitario, occorre
dente. Ha, quindi, accertato l'inadempimento della Repub- considerare che ulteriore argomento alla tesi qui sostenuta è
blica italiana agli obblighi derivanti dagli art. 1 e 2 della di- costituito dal fatto che la estensione in via interpretativa ai
rettiva 98/59/Ce, poiché per effetto dell'art. 4, 9° comma, l. dirigenti della disciplina dei licenziamenti collettivi risulta
223/91 la categoria dei dirigenti era esclusa dal novero dei poco coerente con la mancata specifica previsione nel testo
lavoratori destinatari della procedura di licenziamento collet- di legge all'epoca vigente di uno specifico regime destinato
tivo nei cui confronti devono essere rispettati gli obblighi di a regolare le conseguenze dell'illegittimità del licenziamen-
consultazione e di informazione. to del dirigente connesse a violazioni procedurali o dei crite-
3.3. - Con l'art. 16 l. 30 ottobre 2014 n. 161 il legislatore, ri di scelta, non essendo ragionevole immaginare, stante il
in adempimento degli obblighi comunitari, ha esteso l'appli- diversificato sistema di tutele dei dirigenti rispetto agli altri
cabilità della procedura di mobilità anche ai dirigenti e pre- lavoratori, connesso all'illegittimo recesso datoriale, che
IL FORO ITALIANO — 2018.
1171 PARTE PRIMA 1172

anche per i dirigenti potesse trovare applicazione in questo titolare la pubblica amministrazione in quanto ente esponen-
caso l'art. 18 l. 20 maggio 1970 n. 300, richiamato dall'art. ziale di interessi collettivi.
5, 3° comma, l. 223/91, cit. 4.4. - In questa prospettiva, ad es. in controversia tra un
3.8. - La correttezza della tesi propugnata, nel senso che soggetto privato e l'ente Enasarco, sul rilievo che, pur essen-
l'originaria voluntas legis era quella di escludere i dirigenti do il rapporto tra agente e preponente innegabilmente di tipo
dall'ambito di applicazione della legge destinata a disciplina- «orizzontale», doveva tuttavia riconoscersi che la norma im-
re i licenziamenti collettivi, trova, inoltre, una significativa perativa invocata per sostenere la nullità del contratto (art. 9
conferma a livello di sistema nel fatto che il legislatore, dopo l. 3 maggio 1985 n. 204) non è posta nell'interesse dei priva-
la richiamata sentenza della Corte di giustizia, ha ritenuto di ti, ma nell'interesse della pubblica amministrazione, riguar-
dando il rapporto tra lo Stato da un lato e gli agenti ed i pre-

a
dover intervenire per adeguare la legislazione nazionale alle
indicazioni comunitarie e lo ha fatto dettando una disciplina ponenti dall'altro, è stata disapplicata, per contrasto con la

to
dichiaratamente integrativa dell'originario testo di legge e direttiva 86/653/Cee, la norma interna che subordinava la va-

en
non con norma di interpretazione autentica. lidità del contratto di agenzia all'iscrizione dell'agente di
3.9. - Infine, sempre in senso confermativo dell'interpre- commercio in apposito albo (Cass. 3914/02, cit.).

am
tazione qui condivisa, occorre considerare che l'accertamen- 4.5. - Con riferimento alla l. 223/91, la questione della di-
to della violazione degli obblighi comunitari di cui alla sen- sapplicazione della norma interna (che, in contrasto con la

on
tenza C-596/12, cit., è stato fondato dalla Corte di giustizia norma comunitaria, limitava — prima della modifica intro-
dotta dal d.leg. 8 aprile 2004 n. 110 — la disciplina suddetta

O
proprio sulla considerazione che «l'art. 4, par. 9, l. 223/91 si

M abb
riferisce soltanto agli operai, agli impiegati e ai quadri, con ai soli datori di lavoro imprenditori) è stata, come evidenzia-

M
esclusione dei ‘dirigenti’. Ne consegue che, come sostenuto to anche dalla sentenza impugnata, specificamente affrontata

SI
dalla commissione nel suo ricorso, la normativa italiana in da Cass. 17004/06, cit., e risolta in senso negativo proprio
IO in argomentando dal fatto che «la norma risultante dalla l. 23

AS
esame può essere intesa nel senso che non impone al datore
luglio 1991 n. 223, art. 4, 5 e 24, in base alla quale le dispo-
so
di lavoro di seguire la procedura di licenziamento collettivo
per quanto concerne taluni lavoratori». sizioni in materia di licenziamenti collettivi riguardano
es

3.10. - In base alle considerazioni che precedono il primo esclusivamente il datore di lavoro imprenditore, benché di
motivo di ricorso deve essere respinto. grande rilievo economico e sociale, non regola però rapporti
nc

concernenti la pubblica amministrazione quale ente esponen-


4. - Parimenti infondato è il secondo motivo di ricorso,
D

ziale di interessi collettivi e non può quindi esser disapplica-


co

non ravvisandosi i presupposti per la disapplicazione della


U

ta, sotto tale profilo».


norma interna per contrasto con la direttiva comunitaria.
LA

4.6. - A tale indicazione si ritiene di dare continuità. È in-


IO olo

4.1. - Questa corte ha ripetutamente puntualizzato che le fatti innegabile che la disciplina dettata in tema di licenzia-
direttive comunitarie, prima della loro attuazione, possono
C

menti collettivi è destinata a regolare interessi che attengono


c

spiegare efficacia diretta, per le disposizioni incondizionate e esclusivamente a situazioni soggettive private (in quanto fa-
O sci
LO

sufficientemente precise, limitatamente ai rapporti tra autori- centi capo al datore di lavoro da un lato e al lavoratore dal-
tà dello Stato inadempiente e i soggetti privati e non anche l'altro in relazione alla vicenda, anch’essa esclusivamente
Fa

tra i soggetti privati (Cass. 22 ottobre 2009, n. 22440, id., privatistica, della cessazione del rapporto di lavoro); né tale
Rep. 2009, voce Istruzione pubblica, n. 301; 14 settembre caratteristica viene meno per il fatto che, in considerazione
R

2009, n. 19771, ibid., voce Lavoro (rapporto), n. 940; 9 no- dell'impatto economico e sociale normalmente connesso al-
vembre 2006, n. 23937, id., Rep. 2006, voce Radiotelevisio- l'adozione di una procedura di licenziamento collettivo è
ne, n. 58; 16 ottobre 2006, n. 22125, id., Rep. 2008, voce previsto il coinvolgimento nella medesima delle organizza-
Lavoro (rapporto), n. 14122; 26 luglio 2006, n. 17004, id., zioni sindacali — anch’esse soggetti privati.
Rep. 2006, voce cit., n. 1616; 14 settembre 2005, n. 18202, 4.7. - A differente conclusione non è dato pervenire sulla
id., Rep. 2005, voce Agenzia, n. 19; 25 febbraio 2004, n. base della valorizzazione degli art. 2 e 3 della direttiva
3762, id., Rep. 2004, voce Unione europea, n. 1130; 18 mar- 98/59/Ce auspicata dalla parte ricorrente sul rilievo degli
zo 2002, n. 3914, id., Rep. 2002, voce Agenzia, n. 30). obblighi di comunicazione all'autorità pubblica prefigurati
4.2. - Tale affermazione si pone in continuità con la giuris- da dette previsioni a carico della parte datoriale. Ciò per un
prudenza della Corte di giustizia Ue, che esclude che dalla duplice ordine di considerazione: la riferibilità ad interessi
direttiva non attuata possano discendere effetti orizzontali, esclusivamente privati, al fine della verifica della possibilità
ossia la possibilità per il singolo di far valere le disposizioni o meno di disapplicazione della norma comunitaria, deve
della direttiva anche nei confronti di altri soggetti privati: la avere ad oggetto necessariamente e logicamente la norma
direttiva vincola solo lo Stato cui è diretta e dunque non può interna da disapplicare e non la direttiva (v., sul punto, in
di per sé imporre obblighi a carico dei singoli individui in particolare, Cass. 3914/02, cit.); in ogni caso, le richiamate
assenza di misure di attuazione (Corte giust. 26 febbraio previsioni della direttiva comunitaria non sono sufficienti a
1986, causa C-152/84, Marshall, id., Rep. 1986, voce Comu- configurare, sulla base di un mero obbligo di comunicazione
nità europee, n. 204); ritenere diversamente, infatti, «signifi- all'autorità pubblica del progetto di licenziamento, la esi-
cherebbe riconoscere in capo alla Comunità il potere di ema- stenza di uno specifico, diretto, interesse collettivo della
nare norme che facciano sorgere con effetto immediato ob- pubblica amministrazione distinto da quello degli altri sog-
blighi a carico dei singoli, mentre tale competenza spetta so- getti privati coinvolti nella procedura di licenziamento col-
lo laddove le sia attribuito il potere di emanare regolamenti» lettivo.
(Corte giust. 14 luglio 1994, causa C-91/92 Faccini Dori, id., 4.8. - Il rilievo dirimente delle considerazioni che prece-
1995, IV, 38). dono rende non pertinente il richiamo ai precedenti di questa
4.3. - Tanto premesso, come già osservato dal giudice di corte formulato da parte ricorrente nella memoria depositata
legittimità (v., tra le altre, Cass. 17004/06 e 3914/02, citate), ai sensi dell'art. 378 c.p.c.; invero l'affermazione dell'effi-
la verifica dell'efficacia (verticale o orizzontale) della diret- cacia vincolante dell'interpretazione di una norma di diritto
tiva e, quindi, della connessa possibilità di disapplicazione comunitario in relazione ai rapporti non ancora esauriti (v.,
della norma interna impone all'interprete di non arrestarsi al in particolare, Cass. 8 febbraio 2016, n. 2468, id., Rep. 2016,
dato formale dell'essere la controversia instaurata tra sogget- voce Unione europea, n. 1207) attiene al tema del vincolo
ti privati, ma di prendere in considerazione la reale portata scaturente dall'interpretazione della norma comunitaria da
dei contrapposti interessi e la relativa norma regolatrice al parte della Corte di giustizia, quale fonte di diritto oggettivo,
fine di stabilire se la disposizione contraria alla direttiva sia che è questione diversa da quella affrontata nel presente giu-
destinata all'esclusiva tutela di situazioni meramente private dizio, nel quale non viene in considerazione alcuna interpre-
o se coinvolga anche la realizzazione di interessi dei quali sia tazione della norma comunitaria confliggente con quella fatta
IL FORO ITALIANO — 2018.
1173 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1174

propria dalla Corte di giustizia, ma solo la verifica della pos- 2014 (fattispecie relativa ad un licenziamento intimato ad una
sibilità di disapplicazione della norma interna. In altri termi- dirigente industriale prima dell'entrata in vigore della l. n. 161
ni, il vincolo in ordine al significato normativo della disposi- del 2014).
zione comunitaria risultante dall'interpretazione della Corte VI. - A conclusioni differenti era giunta la corte con riferi-
di giustizia, non rende tale disposizione direttamente appli- mento al personale Ata: cfr. Cass. 12 ottobre 2011, n. 20980,
cabile in assenza delle prescritte condizioni sopra rappresen- Foro it., 2012, I, 1111, secondo cui il principio di diritto enun-
tate. ciato, con sentenza interpretativa, da Corte giust. 6 settembre
5. - A tanto consegue il rigetto del ricorso. 2011, causa C-108/10 (id., 2011, IV, 489) — alla cui stregua il
passaggio dei dipendenti facenti parte del personale Ata dagli
———————— enti locali allo Stato configura una fattispecie di trasferimento

a
d'impresa ai sensi della direttiva 77/187/Cee — va obbligato-
(1) I. - Per la Corte di cassazione la sentenza con la quale la riamente applicato dal giudice nazionale, con la conseguente

to
Corte di giustizia ha stabilito che la Repubblica italiana, avendo spettanza in capo alla ricorrente del trattamento economico

en
escluso, mediante l'art. 4, par. 9, l. 23 luglio 1991 n. 223, la ca- commisurato all'intera anzianità maturata presso l'ente cedente,
tegoria dei dirigenti dall'ambito di applicazione della procedura e non solo ad una parte di essa.

am
prevista dall'art. 2 della direttiva 98/59/Ce del consiglio del 20 Conf., Cass. 18 luglio 2012, n. 12357, non massimata, e 14
luglio 1998 in tema di licenziamenti collettivi, è venuta meno ottobre 2011, n. 21282, id., Rep. 2011, voce Impiegato dello

on
agli obblighi su di essa incombenti in forza dell'art. 1, par. 1 e Stato, n. 512.
2, di tale direttiva (Corte giust. 13 febbraio 2014, causa C-

O
VII. - In tema di garanzie procedimentali previste per il licen-

M abb
596/12, Foro it., 2014, IV, 193) è destinata a non produrre effet- ziamento collettivo, cfr. Cass. 6 febbraio 2017, n. 3045, id.,

M
to alcuno sulle fattispecie antecedenti all'entrata in vigore del- 2017, I, 1253, secondo cui l'accordo sindacale stipulato antece-

SI
l'art. 16 l. 30 ottobre 2014 n. 161, che ha adeguato sul punto dentemente alla data di entrata in vigore della l. 92/12 non è
l'ordinamento interno. IO in idoneo a sanare i vizi della comunicazione di apertura della pro-

AS
II. - A tal fine, richiama il principio di diritto fissato da Cass. cedura di mobilità.
so
26 luglio 2006, n. 17004, id., Rep. 2006, voce Lavoro (rappor- VIII. - Con riguardo ai dirigenti, v. anche Cass. 19 marzo
to), n. 1616, secondo cui, sempre in materia di licenziamenti
es

2015, n. 5516, id., 2015, I, 2414, secondo cui al rapporto di la-


collettivi, ai datori di lavoro che nell'ambito della loro attività voro dei dirigenti pubblici assunti a termine si applicano le ga-
non perseguono scopo di lucro non si applica la disciplina na-
nc

ranzie previste dalla legge e dal contratto collettivo in favore dei


zionale sui licenziamenti collettivi, come previsto dall'art. 24 l. dirigenti a tempo indeterminato, restando esclusa l'applicazione
D
co

23 luglio 1991 n. 223, che limita l'applicabilità della disciplina delle sole norme incompatibili col termine apposto al contratto.
U

suddetta ai soli datori di lavoro imprenditori, con la conseguen-


LA

za che detta disciplina resta inapplicabile alla Coldiretti, alla


IO olo

quale nella specie il giudice di merito non ha riconosciuto la


C

qualifica di imprenditore. In quell'occasione, la corte aveva


c

escluso che si potesse applicare la direttiva 98/59/Ce, riferibile


O sci
LO

————————
anche ai datori di lavoro che non perseguono scopo di lucro,
neppure dopo la sentenza della Corte di giustizia 16 ottobre
Fa

2003, causa C-32/02, id., 2003, IV, 489, in base alla considera-
zione che la decisione è vincolante solo riguardo alle norme sul-
R

le quali la corte comunitaria si è pronunziata e che, da un lato le


disposizioni di una direttiva comunitaria, anche dopo le modifi- CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 7
che concernenti la loro pubblicazione e notifica allo Stato, sono marzo 2018, n. 5380; Pres. MAMMONE, Est. D'ANTONIO,
prive di efficacia normativa nei rapporti tra privati (effetti c.d. P.M. DEL CORE (concl. conf.); Cassa nazionale di previ-
orizzontali) qualora manchi lo strumento di attuazione dello Sta- denza e assistenza forense (Avv. L. CARBONE) c. Gallo
to, dall'altro che, ove non sia possibile pervenire per via inter- (Avv. M. e G. CONTALDI). Cassa App. Torino 17 luglio
pretativa al medesimo risultato prescritto dalla direttiva, resta 2012 e decide nel merito.
applicabile la normativa nazionale (fattispecie alla quale ratione
temporis non era applicabile il disposto del d.leg. n. 110 dell'8 Avvocato — Pensione — Determinazione — Accertamen-
aprile 2004). to fiscale con adesione — Maggior reddito professiona-
III. - Resterebbe in tal caso lo strumento risarcitorio dei danni le — Irrilevanza (L. 20 settembre 1980 n. 576, riforma
causati dallo Stato ai singoli a causa della mancata attuazione di del sistema previdenziale forense, art. 2, 10, 11; y d.leg. 19
una direttiva, purché si pervenga a sostenere che la direttiva ab- giugno 1997 n. 218, disposizioni in materia di accertamen-
bia lo scopo di attribuire diritti a favore dei singoli, che sia pos- to con adesione e di conciliazione giudiziale, art. 2).
sibile individuare il contenuto di questi diritti sulla base delle
disposizioni della direttiva e che sussista un nesso di causalità Ai fini della determinazione dell'entità del trattamento di
tra la violazione dell'obbligo a carico dello Stato e il danno su- pensione di vecchiaia erogato dalla cassa forense rileva il
bìto. reddito professionale dichiarato ai fini fiscali e non già il
IV. - Su posizioni diverse si è, invece, attestata la giurispru- reddito concordato a seguito dell'accertamento con ade-
denza di merito: v. App. Milano 5 maggio 2014, id., 2014, I, sione con il fisco, ai sensi del d.leg. 218/97. (1)
2224, secondo cui, posta l'applicabilità ai dirigenti delle garan-
zie procedimentali stabilite dalla normativa sul licenziamento
collettivo, dalla loro violazione non può conseguire (sotto il Fatti di causa. — 1. - La Corte d'appello di Torino, in ri-
profilo sanzionatorio, la cui determinazione è rimessa in via forma del tribunale, ha condannato la cassa forense a liquidare
esclusiva al legislatore nazionale) la reintegrazione nel rapporto all'avv. Pier Paolo Gallo la pensione di invalidità e quella di
di lavoro, ma soltanto l'applicazione della tutela risarcitoria pa- vecchiaia tenendo conto dei maggiori redditi accertati a segui-
rametrata a quella prevista dai contratti collettivi per il licen- to di verifiche dell'ufficio delle imposte definite con l'accer-
ziamento ingiustificato. tamento con adesione ex art. 2, 3° comma, d.leg. 218/97.
V. - Sulla medesima falsariga, Trib. Vicenza 5 luglio 2016,
Argomenti dir. lav., 2016, 1288, con nota di GALLETTI, secondo La corte, richiamato l'art. 2, 3° comma, d.leg. cit., ha affer-
cui, per effetto della sentenza della Corte di giustizia in causa mato che detta norma, ai fini dell'armonizzazione tra la disci-
C-596/12, cit., è illegittimo il licenziamento del dirigente qualo- plina fiscale e quella previdenziale, rapportava espressamente
ra non sia stata osservata la procedura dettata dall'art. 4 l. n. 223 la contribuzione ai redditi accertati ai fini Irpef, disponendo
del 1991; a tale violazione consegue l'applicazione della tutela che la base imponibile ai fini previdenziali fosse corrisponden-
prevista dall'ordinamento nazionale per il licenziamento illegit- te a quella rideterminata nell'ambito tributario e che, dal teno-
timo del dirigente (ossia il riconoscimento dell'indennità sup- re della disposizione, la maggiore contribuzione incideva sulla
plementare prevista dal c.c.n.l. dirigenti industriali), non essen- determinazione del trattamento pensionistico, non emergendo
do applicabile la disciplina dettata dalla l. n. 161 del 30 ottobre una diversa possibile interpretazione.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1175 PARTE PRIMA 1176

Secondo la corte il ricorrente, effettuando le comunicazioni sone fisiche — Irpef — quale risulta dalle dichiarazioni pre-
alla cassa, aveva anche adempiuto alle comunicazioni obbliga- sentate nei dieci anni solari anteriori alla maturazione del dirit-
torie previste dall'art. 17 l. 576/80, da inviarsi dagli avvocati to a pensione.
iscritti entro trenta giorni dalla data fissata per la presentazione 5. - L'art. 17 l. cit., che disciplina le comunicazioni obbliga-
della dichiarazione annuale dei redditi, nella quale dovevano torie alla cassa cui sono tenuti gli iscritti, stabilisce, inoltre,
essere dichiarati anche gli accertamenti divenuti definitivi, nel l'obbligo di tutti gli iscritti di «comunicare alla cassa con lette-
corso dell'anno precedente, degli imponibili Irpef e Iva, qualo- ra raccomandata, da inviare entro trenta giorni dalla data pre-
ra avessero comportato variazione degli imponibili dichiarati, scritta per la presentazione della dichiarazione annuale dei
con conseguente sostituzione delle dichiarazioni anteriormente redditi, l'ammontare del reddito professionale di cui all'art. 10
effettuate alle relative scadenze di legge. dichiarato ai fini dell'Irpef per l'anno precedente, nonché il

a
Infine, la corte ha rilevato che i redditi erano stati ridetermi- volume complessivo d'affari di cui all'art. 11 dichiarato ai fini

to
nati nel 2002/2003 e che, alla data di riconoscimento delle dell'Iva per il medesimo anno».

en
pensioni di invalidità e vecchiaia, la cassa disponeva già dei 6. - L'art. 10 l. cit. determina, poi, la misura del contributo
dati reddituali dichiarati ed accertati. soggettivo obbligatorio a carico di ogni iscritto alla cassa che è

am
Avverso la sentenza ricorre la cassa forense con un motivo. pari ad una percentuale «del reddito professionale netto pro-
Resiste l'avv. Gallo. dotto nell'anno, quale risulta dalla relativa dichiarazione ai fini

on
Ragioni della decisione. — 2. - Con un unico motivo la cas- dell'Irpef e dalle successive definizioni».
sa denuncia violazione degli art. 2, 10 e 11 l. 576/80 e 2 d.leg. 7. - Alla luce di dette disposizioni risulta indiscutibile che la

O
M abb
218/97. quantificazione dei trattamenti pensionistici a favore degli

M
Osserva che l'art. 2 d.leg. 218/97 stabilisce che l'accerta- iscritti alla cassa forense è determinato sulla base delle dichia-

SI
mento definito con adesione non rilevava ai fini extra-tributari razioni rese dagli iscritti stessi, secondo le modalità stabilite
IO in
e che i maggiori redditi comportavano un aggravio a titolo di dalla legge.

AS
contribuzione, ma non erano rilevanti ai fini del calcolo delle La determinazione dell'ammontare della pensione è legato,
so

prestazioni. inoltre, logicamente al presupposto dell'avvenuta, regolare e


Deduce che la Corte costituzionale, con sentenza 372/92
es

tempestiva comunicazione alla cassa dell'entità del reddito


(Foro it., 1993, I, 34), aveva dichiarato infondata la questione professionale da parte dell'interessato e del relativo pagamen-
nc

di legittimità costituzionale dell'art. 2 l. 576/80 nella parte in to del contributo soggettivo.


D

cui limitava la base del computo, per il calcolo della pensione Diversamente si introdurrebbero nel sistema previsto dalla
co

di vecchiaia, ai soli redditi dichiarati, escludendo l'ammontare


U

legge elementi del tutto variabili dettati dall'arbitrio dei sog-


dei redditi risultanti dai successivi accertamenti. getti interessati iscritti alla cassa, opposti rispetto alla ratio
LA
IO olo

Richiama, inoltre, la sentenza della Corte di cassazione dell'imposizione di specifiche regole e logicamente non com-
11473/90 (id., Rep. 1990, voce Avvocato, n. 134) secondo cui patibili con la concreta possibilità di procedere in via pro-
C
c

era rilevante, ai fini della determinazione dell'entità del trat- grammata e razionale da parte della cassa. Sulla base delle
O sci
LO

tamento di pensione di vecchiaia erogato dalla cassa, il solo suddette considerazioni il reddito concordato a seguito del-
reddito professionale risultante dalle dichiarazioni presentate, l'accertamento con adesione con il fisco, ai sensi della norma-
Fa

alle scadenze di legge, alla cassa in conformità alle disposi- tiva di cui al d.leg. n. 218 cit., non può essere equiparato al
zioni della l. 576/80 e non già quello definito per effetto del reddito «dichiarato», secondo le modalità prescritte dalla leg-
R

c.d. condono fiscale di cui alla l. n. 516 del 1982. ge. In sostanza, come osserva la cassa, ciò che rileva è il reddi-
Osserva ancora che la normativa forense, ai fini della base to professionale effettivo e non quello «fittizio», come è quel-
pensionabile, faceva riferimento al reddito professionale netto lo conseguente alla definizione della vertenza con adesione. In
prodotto nell'anno quale risulta dalla dichiarazione ai fini Ir- caso contrario, la base pensionabile finirebbe per essere rap-
pef e che il riferimento al reddito prodotto e non a quello di- portata a quanto non effettivamente ricavato dal lavoro e, co-
chiarato indicava che doveva trattarsi di quello «effettivo» e munque, il quantum rimesso alla volontà del soggetto, il tutto
non «fittizio», quale era quello conseguente alla definizione in contrasto con il principio di indisponibilità vigente in mate-
della vertenza con adesione. ria previdenziale.
Sottolinea, infine, che esigenza di certezza dei rapporti giu- 8. - Va, poi, ribadito quanto già affermato da questa corte
ridici imponevano una soluzione idonea a giungere ad una de- (cfr. Cass. 11473/90, cit.), con riferimento a quanto statuito
terminazione della pensione secondo le scadenze e nei termini nell'art. 17 l. n. 576 citata circa l'obbligo del professionista di
stabiliti dalla legge, e non secondo variabili ed aleatorie circo- dichiarare anche gli «accertamenti divenuti definitivi» nel cor-
stanze idonee a determinare continui cambiamenti della base so dell'anno precedente. Nella citata sentenza di questa corte
di calcolo da considerare ai fini pensionistici. si è ribadito, infatti, che non può non considerarsi che l'impor-
3. - Il ricorso va accolto. to della pensione va, comunque, calcolato con riferimento al
La questione attiene alla rilevanza o meno ai fini della de- reddito «dichiarato». Ne consegue che anche sotto tale profilo,
terminazione della pensione di invalidità — decorrente dal sul quale la corte d'appello ha posto l'accento, pur dovendosi
1° marzo 2006 — e poi della pensione di vecchiaia — decor- rilevare che l'accertamento con adesione prevede l'obbligo di
rente dal 1° ottobre 2008 —, liquidate dalla cassa forense pagamento dei contributi, la norma deve necessariamente rap-
all'avv. Piero Carlo Gallo, del maggior reddito accertato at- portarsi alla legislazione specifica disciplinante il sistema pre-
traverso l'accertamento con adesione ex art. 2, 3° comma, videnziale forense e, dunque, occorre valorizzare l'afferma-
d.leg. 218/97 per gli anni 1996, 1997 e 1998. zione contenuta nel 3° comma dell'art. 2 d.leg. n. 218 cit., che
Tale ultima disposizione stabilisce che «L'accertamento de- espressamente esclude la rilevanza di tale «accertamento ai fi-
finito con adesione non è soggetto ad impugnazione, non è in- ni extratributari».
tegrabile o modificabile da parte dell'ufficio e non rileva ai fi- 9. - In conclusione va rilevato che, pur dovendosi ritenere
ni dell'imposta comunale per l'esercizio di imprese e di arti e non determinante il riferimento alla pronuncia della Corte
professioni, nonché ai fini extratributari, fatta eccezione per i costituzionale 372/92, citata dalla cassa, atteso che l'infonda-
contributi previdenziali e assistenziali, la cui base imponibile è tezza della questione di legittimità costituzionale dell'art. 2 l.
riconducibile a quella delle imposte sui redditi». 576/80 risulta pronunciata con riferimento agli art. 3 (in or-
4. - Ciò premesso, va rilevato che i redditi da considerare ai dine al quale ha escluso un'utile comparabilità di situazioni
fini del calcolo della pensione di invalidità o vecchiaia sono con lavoratori pubblici) e 36 Cost. (ritenuto richiamabile so-
quelli tempestivamente dichiarati alla cassa secondo le sca- lo con riferimento ai lavoratori dipendenti), ritiene il collegio
denze previste dalla legge. L'art. 2 l. 576/80, infatti, ai fini che siano tuttora validi i principî affermati da questa corte
della determinazione del trattamento pensionistico, fa solo ed con la sentenza 11473/90, cit., che, sebbene con riferimento
esclusivo riferimento alla media decennale del reddito profes- alla l. 516/82, ha affermato che «Ai fini della determinazione
sionale «dichiarato» ai fini dell'imposta sul reddito delle per- dell'entità del trattamento di pensione di vecchiaia erogato
IL FORO ITALIANO — 2018.
1177 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1178

dalla Cassa nazionale di previdenza e assistenza a favore de- CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza 6
gli avvocati e procuratori rileva — secondo la disciplina po- marzo 2018, n. 5329; Pres. GIUSTI, Rel. CRISCUOLO, P.M.
sta dalla l. 20 settembre 1980 n. 576 — il reddito professio- (non indicato); Röhreke (Avv. CHIAVEGATTI, SOLENNI) c.
nale dichiarato ai fini fiscali (quale risultante dalle dichiara- Wurmböck (Avv. DE FEO). Dichiara inammissibile ricorso
zioni presentate nei dieci anni solari anteriori alla maturazio- per revocazione avverso Cass. 19 luglio 2016, n. 14744.
ne del diritto ai fini dell'Irpef) e non già quello definito per
effetto del cosiddetto condono fiscale di cui alla l. n. 516 del Successione ereditaria — Atti negoziali del testatore —
1982». Nella specie, in modo analogo, l'accertamento con Impugnativa — Carenza di legittimazione quale esecu-
adesione non costituisce una reale definizione del solo reddi- tore testamentario — Sentenza della Corte di cassazio-
to professionale dell'avvocato, idoneo a costituire la nuova ne — Omessa considerazione della domanda proposta

a
ed effettiva base imponibile ai fini contributivi ed ad incidere in veste di erede — Ricorso per revocazione — Inam-

to
sull'ammontare della pensione goduta. Del resto, l'art. 2, 3° missibilità (Cod. civ., art. 703, 704; y cod. proc. civ., art.
comma, d.leg. 218/97, dopo aver affermato che l'accerta- 391 bis).

en
mento non rileva ai fini extratributari, espressamente stabili-
È inammissibile il ricorso per revocazione volto a denuncia-

am
sce che i contributi previdenziali e assistenziali, che il con-
tribuente è tenuto a versare, sono calcolati sulla base impo- re l'errore di fatto asseritamente commesso dalla Suprema
nibile riconducibile a quella delle imposte sui redditi. Stabi- corte che, nella sentenza in cui escludeva la legittimazione

on
lisce, cioè, che la base imponibile ai fini previdenziali sia dell'esecutore testamentario ad impugnare i negozi con i
quali il de cuius aveva disposto in vita dei propri beni,

O
corrispondente a quella rideterminata nell'ambito tributario.

M abb
aveva trascurato che il ricorrente era anche erede pro

M
La normativa della cassa, invece, come prima si è detto, fissa
regole specifiche per la determinazione dei contributi e del quota e l'azione era stata da lui proposta pure in tale ve-

SI
conseguente trattamento pensionistico. ste, ove risulti che la corte d'appello si era limitata a valu-
IO in tare la sola domanda spiegata in qualità di esecutore te-

AS
10. - Per le considerazioni che precedono il ricorso va ac-
stamentario e l'omessa considerazione del fatto che l'atto-
so
colto e la sentenza impugnata deve essere cassata.
Non essendo necessari ulteriori accertamenti in fatto la cau- re aveva agito anche quale coerede non era stata censura-
es

sa può essere decisa nel merito con il rigetto dell'originaria ta mediante il ricorso ordinario per cassazione. (1)
domanda del professionista.
nc

————————
Motivi in fatto ed in diritto della decisione. — Con atto di
co

(1) A seguito dei «ricorrenti» concordati e condoni in materia citazione notificato in data 11 maggio 2008 il ricorrente,
LA

premesso di essere esecutore testamentario ed erede pro quo-


IO olo

tributaria (es. l. 516/82, l. 656/94, d.leg. 218/97), si è posto, nella


previdenza forense, il problema della rilevanza, ai fini della de- ta del padre Röhreke Heinrich Karl Franz, cittadino tedesco
C

terminazione della base pensionabile, del maggior reddito impo- deceduto il 30 novembre 2001, conveniva dinanzi al Tribu-
c

nale di Napoli Wurmböck Octavia, per sentir dichiarare la


O sci

nibile «concordato» con il fisco.


LO

Al problema è stata data soluzione negativa dalla giurispruden- nullità, ai sensi del codice civile tedesco, della scrittura pri-
za di legittimità (Cass. 29 novembre 1990, n. 11473, Foro it., vata sottoscritta il 18 aprile 1997 tra il genitore e la convenu-
Fa

Rep. 1990, voce Avvocato, n. 134; v. anche Corte cost. 27 luglio ta (rispettivamente padre e sorella dell'attore), in virtù della
1992, n. 372, id., 1993, I, 34) e di merito (Pret. Genova 17 gen- quale il primo cedeva alla figlia la quota di sua proprietà pari
R

naio 1994, id., Rep. 1994, voce cit., n. 125; Trib. Bari 29 ottobre al cinquanta per cento dell'intero di una proprietà immobilia-
1985, Prev. forense, 1987, fasc. 4, 29, con nota di PERRONE, Vali- re sita in Forio d'Ischia, di cui il medesimo era comproprie-
dità ai fini pensionistici del reddito da condono; Pret. Lecce 21 tario unitamente alla moglie. L'attore deduceva che, essendo
novembre 1986, ibid., fasc. 1, 39. Contra, Trib. Perugia 6 ottobre il regime patrimoniale tra i coniugi, entrambi cittadini tede-
1987, Foro it., 1989, I, 1293); ciò in quanto, ai fini della determi- schi, regolato dalla legge tedesca, per gli stessi esisteva un
nazione del trattamento pensionistico della cassa previdenziale divieto assoluto di alienazione, che impediva l'acquisto da
categoriale, rileva il reddito professionale dichiarato ai fini fiscali, parte di un terzo e lo rendeva privo di efficacia giuridica. So-
quale risultante dalle dichiarazioni presentate ai fini Irpef, e non steneva, inoltre, che, al momento della stipula del contratto,
già quello definito per effetto del c.d. condono fiscale, attuato au- le facoltà intellettive del padre erano a tal punto compromes-
tomaticamente dal contribuente mediante il pagamento di una cer- se da far ritenere lo stesso venditore del tutto incapace di in-
ta somma di denaro a titolo di maggiorazione di imposta forfeta- tendere e di volere.
riamente determinata sulla base della originaria dichiarazione dei
redditi. Va considerato il reddito professionale effettivo e non Con sentenza in data 15 luglio 2009 il Tribunale di Napoli,
quello fittizio poiché, in caso contrario, la base pensionabile fini- sezione distaccata di Ischia, accoglieva la domanda e, per
rebbe per essere rapportata a quanto non effettivamente ricavato l'effetto, annullava l'atto di cessione di cui alla scrittura pri-
dal lavoro ed il quantum sarebbe comunque rimesso alla volontà vata del 18 luglio 1997, condannando la convenuta al rilascio
del soggetto, in contrasto con il principio di indisponibilità vigen- dell'immobile in favore dell'attore, nella sua qualità di ese-
te in materia previdenziale. cutore testamentario.
Per la prassi amministrativa, in senso conforme alla riportata Avverso la predetta decisione proponevano appello princi-
giurisprudenza e con riferimento alla l. 564/94, circ. min. finanze pale la convenuta e appello incidentale l'attore.
n. 237/E del 7 settembre 1995. Con sentenza in data 16 giugno 2011 la Corte d'appello di
In dottrina, L. CARBONE, La tutela previdenziale dei liberi pro- Napoli, in accoglimento dell'appello principale ed in riforma
fessionisti, Torino, 1998, 245 ss.; ID., Concordato di massa e ri-
della sentenza di primo grado, dichiarava inammissibili, per
flessi sui contributi alla cassa di previdenza, in Toga picena,
1995, fasc. 2, 31; D. DONELLA, Condono e norme previdenziali, carenza di legittimazione attiva, tutte le domande proposte
in Prev. forense, 1983, fasc. 2, 16; P. VOZZI, Condono fiscale e dall'attore nella dedotta qualità di esecutore testamentario,
cassa, id., 1983, fasc. 2, 15. rigettando il gravame incidentale. La corte territoriale rileva-
va che l'azione proposta dall'attore non rientrava tra quelle
relative all'esecuzione dell'ufficio di esecutore testamentario
(art. 703 c.c.), per le quali è riconosciuta a quest'ultimo la
legittimazione ad agire.
Per la cassazione di tale sentenza ha proposto ricorso l'ap-
————————
pellato sulla base di due motivi.
L'appellante ha resistito con controricorso.
Questa corte, con la sentenza n. 14744 del 19 luglio 2016
(Foro it., 2017, I, 269), rigettava il ricorso, condannando il
ricorrente al rimborso delle spese.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1179 PARTE PRIMA 1180

Quanto al primo motivo con il quale il ricorrente lamenta- disamina del terzo motivo di appello, unicamente sulla que-
va violazione di norme di diritto, per la mancata applicazione stione concernente la legittimazione ad agire dell'attore qua-
dell'art. 46 delle norme di diritto internazionale privato e le esecutore testamentario del padre.
dell'art. 703 c.c., osservava la corte che, poiché la legittima- Con i motivi di ricorso in Cassazione, l'attore ebbe a de-
zione ad agire costituisce un istituto di diritto processuale, la nunziare, con il primo, l'errata applicazione dell'art. 46 l.
relativa questione deve essere decisa in base alla legge ita- 218/95, ma sempre in ragione di un'errata applicazione della
liana, ai sensi della citata l. n. 218 del 1995, art. 12, il quale previsione di cui all'art. 703 c.c. in tema di poteri del-
dispone che «il processo civile che si svolge in Italia è rego- l'esecutore testamentario, e, con il secondo, l'erronea appli-
lato dalla legge italiana» (in termini, v. Cass. 4 novembre cazione dell'art. 4 l. 218/95 ed il vizio di motivazione, in re-
2005, n. 21395, id., Rep. 2005, voce Adozione, n. 44; 8 gen- lazione all'individuazione della normativa applicabile al con-

a
naio 2013, n. 220, id., Rep. 2014, voce Delibazione, n. 10). tratto, ma sul presupposto della fondatezza del primo motivo

to
Nella specie, la corte d'appello, facendo sostanzialmente di ricorso.

en
applicazione di tale principio, aveva proceduto alla verifica Risulta quindi evidente che già la corte d'appello ebbe a
della legittimazione attiva del ricorrente, nella dedotta veste limitare la disamina della domanda attorea a quella esclusi-

am
di esecutore testamentario, alla stregua della disciplina detta- vamente legata alla spendita della qualità di esecutore testa-
ta dall'ordinamento italiano, che, all'art. 704 c.c., riconosce mentario, sicché l'omessa considerazione del fatto che il ri-
all'esecutore testamentario un'autonoma legittimazione alla

on
corrente aveva agito anche quale coerede costituiva un vizio
proposizione delle sole azioni relative all'esercizio del suo della decisione di appello che andava denunziato mediante la

O
M abb
ufficio. proposizione di uno specifico motivo.

M
Poiché l'ufficio dell'esecutore testamentario è finalizzato In assenza, quindi, di una censura sul punto, correttamente

SI
all'esatta esecuzione delle disposizioni di ultima volontà del questa corte ha limitato il proprio sindacato alla sola sussi-
IO in
defunto (art. 703 c.c.), è evidente che tra le azioni autono- stenza della legittimazione a proporre l'impugnativa del con-

AS
mamente esperibili da tale soggetto non possono ritenersi tratto oggetto di causa da parte dell'esecutore testamentario,
so
comprese quelle volte all'impugnativa di atti negoziali con i dovendosi quindi escludere la denunziata ricorrenza di un er-
quali il defunto abbia disposto in vita dei propri beni. rore revocatorio.
es

Ma alla stessa conclusione doveva pervenirsi anche facen- Il rigetto del primo motivo di revocazione implica poi
nc

do riferimento alla disciplina prevista dall'ordinamento tede- l'assorbimento del secondo motivo volto a denunziare l'erro-
sco per l'esecutore testamentario. re di fatto consistito nel non avere comunque tenuto conto
D
co

Infatti, in base al codice civile tedesco (v. art. 2203), la della nullità del contratto in quanto sottoscritto dal de cuius
U

funzione dell'esecutore testamentario è quella di curare l'e- in epoca successiva al luglio del 1996, poiché affetto da as-
LA
IO olo

secuzione delle disposizioni di ultima volontà del de cuius, soluta incapacità di intendere e di volere.
nonché di amministrare l'eredità (art. 2205 c.c.); ed è a tali A tal fine si deduce, che secondo il diritto tedesco, il con-
C
c

poteri di natura sostanziale che va collegata la legittimazio- tratto concluso dall'incapace naturale non è annullabile ma
O sci

nullo e che la condizione di incapacità del defunto in epoca


LO

ne, riconosciuta allo stesso curatore testamentario, ad agire


in giudizio a tutela dei diritti sottoposti alla sua amministra- anteriore a quella cui risaliva il contratto impugnato emerge-
Fa

zione (art. 2212 c.c.). va pacificamente dagli atti di causa, sicché la Corte di cassa-
Nessuna norma abilita l'esecutore testamentario a pro- zione avrebbe comunque dovuto rilevare la nullità della ven-
R

muovere azioni relative a beni dei quali il de cuius abbia di- dita in favore della convenuta.
sposto in vita e che, come tali, non essendo ricompresi nel- Tuttavia, la conferma della correttezza del riscontro del di-
l'asse ereditario, sono sottratti alla sua amministrazione. fetto di legittimazione ad agire in capo all'esecutore testa-
Dovendosi, quindi, negare la legittimazione ad causam mentario, quale conseguenza del rigetto del primo motivo, e
dell'attore, nella dichiarata veste di esecutore testamentario, la preclusione, per la mancata censura della sentenza d'ap-
in relazione alla domanda proposta, il motivo andava rigetta- pello, a poter spendere in questa sede la diversa qualità di
to, con conseguente assorbimento del secondo motivo, con il coerede preclude la stessa possibilità di una disamina nel me-
quale il ricorrente denunciava l'errata applicazione dell'art. 4 rito della validità del contratto, impedendo quindi anche che
della convenzione di Roma del 1980, e vizi di motivazione, il giudice adìto possa effettuare l'eventuale rilievo d'ufficio
per avere la corte d'appello ritenuto applicabile al contratto della nullità del contratto ex art. 1421 c.c., dovendosi quindi
oggetto di controversia esclusivamente il diritto italiano. escludere la ricorrenza di un errore revocatorio come denun-
Per la revocazione di tale sentenza ha proposto ricorso ziato dal ricorrente, potendosi al più configurare un, peraltro
Röhreke Alexander sulla base di due motivi, cui l'intimata non sussistente, errore di diritto.
ha resistito con controricorso. (Omissis) Il ricorso deve pertanto essere dichiarato inammissibile.
Il primo motivo di ricorso denunzia la commissione di un ————————
errore di fatto revocatorio, in quanto la sentenza impugnata
avrebbe ritenuto inesistente la qualità di erede pro quota in (1) I. - Come si apprende dalla ricostruzione dei fatti di causa
capo al ricorrente, in aggiunta a quella di esecutore testamen- operata dalla sentenza di cui si è chiesta la revocazione per erro-
tario. re di fatto (Cass. 19 luglio 2016, n. 14744, Foro it., 2017, I,
Si evidenzia che la prima qualità emergeva pacificamente 269), l'attore, nel convenire in giudizio la sorella per sentir di-
dalla sentenza della Corte suprema della Baviera del 30 giu- chiarare la nullità di una scrittura privata intercorsa tra que-
gno 2005 (puntualmente versata in atti) ed era del tutto paci- st'ultima e lo scomparso padre, premetteva «di essere esecutore
fica in quanto riconosciuta anche dalla controparte. testamentario ed erede pro quota» del de cuius. Sennonché, la
Inoltre, era stata richiamata nell'atto introduttivo del giu- corte territoriale, ribaltando il verdetto del tribunale, si era limi-
dizio e nella comparsa di risposta in appello, ragion per cui tata a prendere in considerazione soltanto una delle vesti in cui
questa corte non poteva prescindere anche dalla spendita di era stato impugnato il negozio del testatore, dichiarando «inam-
tale qualità, che, a differenza di quella di esecutore testamen- missibili, per carenza di legittimazione attiva, tutte le domande
proposte dall'attore nella dedotta qualità di esecutore testamen-
tario, sicuramente lo abilitava a proporre l'impugnativa del- tario» (App. Napoli 16 giugno 2011, id., Rep. 2012, voce Suc-
l'atto oggetto di causa. cessione ereditaria, n. 160). Con il ricorso per cassazione veni-
Il motivo è manifestamente infondato. vano articolati due motivi di gravame (il primo dichiarato in-
Ed invero, se è indubbio che l'attore abbia inizialmente fondato e l'altro assorbito), nessuno dei quali tuttavia rimprove-
speso anche la qualità di coerede del de cuius, va osservato rava ai giudici di seconde cure di aver completamente trascurato
che la sentenza della Corte d'appello di Napoli 2184/11, nel- la circostanza che l'azione era stata intrapresa anche deducendo
l'accogliere il gravame della controricorrente, ebbe a limitare di essere erede.
la sua valutazione alla sola azione proposta nella qualità di Proprio il fatto di non aver articolato in quella sede alcuna
esecutore testamentario, soffermandosi, in occasione della specifica censura nei confronti di tale mancanza della sentenza
IL FORO ITALIANO — 2018.
1181 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1182

d'appello, che aveva invece focalizzato l'attenzione soltanto La parte intimata non ha svolto attività difensiva.
sulla legittimazione ad agire quale esecutore testamentario, in- La causa, per la quale era stata disposta relazione ai sensi
duce l'ordinanza in epigrafe a escludere che l'omesso riferimen- dell'art. 380 bis c.p.c., è stata rimessa all'udienza pubblica
to, da parte della corte di legittimità, alla qualità di erede possa dal collegio della sesta sezione civile.
essere riguardato alla stregua di un errore revocatorio. Ragioni della decisione. — 1. - Preliminarmente deve es-
II. - Nel senso che l'errore revocatorio è configurabile in caso sere affermata l'ammissibilità del ricorso.
di omessa percezione di questioni sulle quali il giudice d'appel-
lo non si era pronunciato in quanto ritenute, anche implicita-
Infatti, secondo il più recente orientamento di questa corte,
mente, assorbite, v. Cass. 21 dicembre 2016, n. 26479, id., Rep. cui il collegio intende dare continuità, il provvedimento abla-
2016, voce Revocazione (giudizio di), n. 12; 23 novembre 2015, tivo della responsabilità genitoriale, emesso dal giudice mi-
norile ai sensi degli art. 330 e 336 c.c., ha attitudine al giudi-

a
n. 23833, id., Rep. 2015, voce cit., n. 7 (che ha ritenuto affetta
da errore revocatorio Cass. 30 settembre 2013, n. 22317, id., cato rebus sic stantibus, in quanto non revocabile o modifi-

to
Rep. 2013, voce Responsabilità civile, n. 347, la quale, nel cas- cabile salva la sopravvenienza di fatti nuovi; il decreto della

en
sare la decisione impugnata affermativa della responsabilità del- corte di appello che, in sede di reclamo, lo conferma, lo re-
la pubblica amministrazione per violazione di un obbligo di voca o lo modifica è pertanto impugnabile con ricorso per

am
legge, non aveva considerato il diverso contestato profilo di re- cassazione, ai sensi dell'art. 111, 7° comma, Cost. (Cass.
sponsabilità risultante dagli atti di causa e rimasto assorbito in 23633/16, Foro it., 2016, I, 3749).

on
appello). 2. - Con il primo motivo i ricorrenti deducono la violazio-
Dal canto proprio, Cass. 8 agosto 2002, n. 11937, id., Rep. ne dell'art. 336, ultimo comma, c.c. e la conseguente nullità

O
M abb
2003, voce Revocazione (giudizio di), n. 24 (annotata da A. dell'intero procedimento, per la mancata nomina di un difen-

M
RONCO, Brevissime all'incrocio tra questioni assorbite in appel- sore del minore o, quantomeno, di un curatore speciale per la

SI
lo, errore di fatto revocatorio e potere della Corte di cassazione sua rappresentanza legale e processuale.
IO in
di decidere la causa nel merito, in Giur. it., 2003, 1125), ha
La censura è fondata nei termini che di seguito si precisa-

AS
ravvisato gli estremi del vizio revocatorio nella decisione del
no.
so
Supremo collegio che, avendo concluso difformemente rispetto
alla corte di merito in ordine ad un profilo della legittimazione Questa corte ha già avuto modo di affermare che il proce-
es

ad agire, aveva poi anche deciso la causa nel merito, senza tene- dimento ex art. 336 cit., pur se non prettamente contenzioso,
re conto dell'indiscussa esistenza — rilevabile dagli atti interni non ha ad oggetto preminente, o addirittura esclusivo, un'at-
nc

del giudizio di cassazione — di questioni ancora controverse, tività di controllo del giudice sull'esercizio della responsa-
D

oggetto dei motivi di appello ma non esaminate dal giudice di bilità genitoriale, che escluda la presenza di parti processua-
co

secondo grado in quanto ritenute assorbite dalla statuizione sulla li fra di loro in conflitto: l'articolo in esame (più volte no-
LA

legittimazione ad agire. vellato) stabilisce infatti quali sono i soggetti legittimati a


IO olo

promuovere il ricorso, prevede che genitori e minori siano


C

assistiti da un difensore, sancisce l'obbligo di audizione dei


c

genitori, nonché (nel testo già applicabile nella specie ratio-


O sci
LO

————————
ne temporis) l'obbligo di ascolto del minore dodicenne od
anche di età inferiore ove dotato di discernimento. Non si
Fa

dubita, poi, che il provvedimento adottato dal primo giudice


sia immediatamente reclamabile, oltre che revocabile ad
R

istanza del genitore interessato. Infine, ed è argomento che


CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 6 appare dirimente, il decreto che dispone la limitazione o la
marzo 2018, n. 5256; Pres. TIRELLI, Est. CRISTIANO, P.M. decadenza della responsabilità genitoriale incide su diritti di
CERONI (concl. conf.); B. e altra (Avv. MURGO) c. Proc. natura personalissima, di primario rango costituzionale
gen. App. Bologna. Cassa App. Bologna, decr. 27 maggio (Cass. 23633/16, cit. 12650/15, id., Le banche dati, archivio
2016. Cassazione civile).
Del resto la Corte costituzionale, con la sentenza interpre-
Responsabilità genitoriale e diritti e doveri del figlio — tativa di rigetto n. 1 del 2002 (id., 2002, I, 3302), ha chiarito
Procedimento «de potestate» — Minore — Parte neces- che dalla novità introdotta dall'art. 37, 3° comma, l. 149/01
saria — Rappresentanza processuale — Tutore o cura- (che ha aggiunto all'art. 336 c.c. un 4° comma, il quale stabi-
tore speciale — Fattispecie (Cod. civ., art. 333, 336; y lisce che «per i provvedimenti di cui ai commi precedenti —
cod. proc. civ., art. 78, 383). ovvero adottati ai sensi degli art. 330, 333 c.c. — i genitori e
Il minore è parte necessaria dei procedimenti de potestate il minore sono assistiti da un difensore») si evince l'attribu-
che lo concernono, sicché, a pena di nullità, deve essere zione della qualità di parti del procedimento che, in quanto
sempre rappresentato da un tutore o comunque da un cu- tali, hanno diritto ad averne notizia ed a parteciparvi, non so-
ratore speciale, designato anche d'ufficio dal giudice (nel- lo dei genitori ma anche del minore; e ha aggiunto che la ne-
la specie, il tutore provvisorio era stato designato dal tri- cessità che il contraddittorio sia assicurato anche nei con-
bunale per i minorenni solo all'esito del procedimento di fronti del minore, previa eventuale nomina di un curatore
primo grado, con il decreto con il quale aveva disposto, su speciale ai sensi dell'art. 78 c.p.c., può trarsi anche dall'art.
istanza del pubblico ministero, la decadenza di entrambi i 12, 2° comma, della convenzione sui diritti del fanciullo, re-
genitori dalla responsabilità genitoriale; decreto confer- sa esecutiva con l. n. 176 del 1991 e perciò dotata di effica-
mato in appello, con provvedimento cassato dalla Suprema cia imperativa nell'ordinamento interno, che prevede che al
corte, che ha rimesso il processo al giudice di primo grado fanciullo sia data la possibilità di essere ascoltato in ogni
perché provveda all'integrazione del contraddittorio nei procedura giudiziaria o amministrativa che lo concerne, sia
confronti del minore). (1) direttamente sia tramite un rappresentante o un organo ap-
propriato.
Una volta chiarito che il figlio minore è parte necessaria
Fatti di causa. — La Corte d'appello di Bologna, con de- del procedimento, ne discende, come logica conseguenza,
creto del 27 maggio 2016, ha respinto il reclamo proposto da che la mancata integrazione del contraddittorio nei suoi con-
D.B. e C.M. contro il decreto del 23 marzo 2015 del tribuna- fronti comporterà la nullità del procedimento medesimo, ai
le per i minorenni della stessa città che, ad istanza del p.m., sensi e per gli effetti di cui all'art. 354, 1° comma, c.p.c.
li aveva dichiarati decaduti dall'esercizio della responsabilità Occorre a questo punto stabilire a chi spetti la rappresen-
genitoriale sul figlio minore F. tanza del minore nel processo qualora, come nel caso in
Il provvedimento è stato impugnato dai soccombenti con esame, questi non sia già rappresentato da un tutore provvi-
ricorso straordinario per cassazione affidato a due motivi. sorio, nominato dal giudice in via cautelare ed urgente od
IL FORO ITALIANO — 2018.
1183 PARTE PRIMA 1184

all'atto dell'adozione di precedenti provvedimenti meramen- (pur se il presidente dei due collegi è il medesimo e le udienze
te limitativi della responsabilità genitoriale. si sono susseguite a distanza di poche settimane; il contrasto in-
Ad avviso del collegio, nei c.d. giudizi de potestate la po- terno alla prima sezione civile, allora, è solo inconsapevole, op-
sizione del figlio risulta sempre contrapposta a quella di en- pure si sono formate due diverse maggioranze?).
trambi i genitori, anche quando il provvedimento venga ri- Non può allora che richiamarsi CASABURI, «Quandoque bo-
chiesto nei confronti di uno solo di essi, non potendo in nus dormitat Homerus». Per una specializzazione dei procedi-
questo caso stabilirsi ex ante la coincidenza e l'omogeneità menti di famiglia in Cassazione (nota a Cass. 6552/17), in Foro
dell'interesse del minore con quello dell'altro genitore (che it., 2017, I, 1205.
potrebbe presentare il ricorso, o aderire a quello presentato
da uno degli altri soggetti legittimati, per scopi meramente II. - Quanto alla sentenza in rassegna, il riferimento normati-

a
vo è all'art. 336, ultimo comma, c.c. (nel testo novellato dalla l.
personali o, per contro, in questa seconda ipotesi, chiederne 149/01), alla stregua del quale nei procedimenti in parola, di ri-

to
la reiezione) e dovendo pertanto trovare applicazione il mozione e limitazione della responsabilità genitoriale, anche il

en
principio, più volte enunciato in materia, secondo cui è rav- minore è assistito da un difensore, assumendo quindi la veste di
visabile il conflitto di interessi tra chi è incapace di stare in parte (necessaria) anche processuale; almeno questa è la lettura

am
giudizio personalmente e il suo rappresentante legale — con (invero rigida) che ne dà la Cassazione.
conseguente necessità della nomina d'ufficio di un curatore Non mancano però riferimenti più «alti», benché — al limite
speciale che rappresenti ed assista l'incapace (art. 78, 2°

on
— superflui (ma «d'uso» in non poche motivazioni di provve-
comma, c.p.c.) — ogni volta che l'incompatibilità delle loro dimenti di diritto di famiglia): è così anche richiamata la con-

O
M abb
rispettive posizioni è anche solo potenziale, a prescindere venzione di New York sui diritti del fanciullo (ratificata con l.

M
dalla sua effettività (Cass. 1957/16, id., 2016, I, 1271; 176/91), non anche però quella europea di Strasburgo con il
16533/10, non massimata; 12290/10, id., Rep. 2010, voce medesimo oggetto (ratificata con l. 77/03), che pure contiene di-

SI
Adozione, n. 57). IO in sposizioni ben più precise sui «diritti processuali» del minore

AS
Nel caso di specie, peraltro, in cui la richiesta di adozione (art. 3-5).
so
del provvedimento proveniva dal p.m. ed era rivolta contro Va poi rimarcato, lo si è accennato, che la sentenza in rasse-
entrambi i genitori, la sussistenza del conflitto era certa ed gna segue un iter motivazionale diverso, ai limiti del contrasto
es

era pertanto indubitabile che la rappresentanza nel procedi- non consapevole, rispetto a quello espresso da Cass. 22 giugno
mento del piccolo F. dovesse essere affidata ad un curatore 2016, n. 12962, id., 2016, I, 2342 (neppure richiamata), che ha
nc

speciale, cui il ricorso andava comunicato ed al quale spetta- escluso la necessità della nomina di un curatore speciale per il
D

minore nell'ambito dei procedimenti di adozione in casi partico-


co

va di esaminare gli atti processuali e di formulare le conclu-


U

sioni ritenute più opportune nell'interesse del minore. lari (salvo che il giudice non ravvisi la sussistenza, in concreto,
LA

di un conflitto di interessi).
IO olo

Dall'esame del fascicolo d'ufficio, cui questa corte ha ac-


cesso in ragione della denuncia di un error in procedendo, Tale ultima pronuncia, infatti, anche alla stregua delle dispo-
C

sizioni sovranazionali, distingue tra fattispecie in cui il legisla-


non risulta che il Tribunale dei minori di Bologna abbia
c

tore predetermina i casi in cui è ipotizzabile in astratto il conflit-


O sci

provveduto alla nomina del curatore speciale, nonostante la


LO

to di interessi genitori-figli, sicché vi è la necessità di nomina, a


sollecitazione rivoltagli in tal senso dallo stesso p.m. richie- pena di nullità, del curatore speciale (non è peraltro richiamato,
Fa

dente. nell'esemplificazione, l'art. 336 c.c.) e tutte le altre (compreso


Al contrario, secondo quanto emerge dalla lettura del de- appunto il caso dell'adozione speciale), in cui il giudice, di vol-
creto con il quale ha dichiarato decaduti M. e B. dalla re-
R

ta in volta, è chiamato a verificare in concreto l'esistenza di un


sponsabilità genitoriale, il giudice di primo grado ha sostan- potenziale conflitto di interessi tra genitori e minore rappresen-
zialmente ignorato la qualità del minore di parte del proce- tato (designando così il curatore speciale solo ove ritenga sussi-
dimento, limitandosi a sentire gli odierni ricorrenti e ad ac- stente in concreto tale possibilità).
quisire informazioni dai servizi sociali. Sostanzialmente in termini con Cass. 12962/16, che infatti la
Va ancora precisato che non risulta che il reclamo propo- richiama, è Corte cost. 11 marzo 2011, n. 83, id., 2011, I, 1289
sto dai genitori sia stato notificato al tutore provvisorio del (con riferimento all'art. 250 c.c.).
minore, per la prima volta nominato dal tribunale proprio La sentenza in rassegna (che prescinde, come detto, da tali
con il provvedimento reclamato, ma che, in ogni caso, un pur rilevanti precedenti) segue un percorso diverso e certo più
eventuale ordine di integrazione del contraddittorio disposto rigido: fonda infatti la rappresentanza necessaria del minore nei
nei suoi confronti dalla corte d'appello non sarebbe valso a procedimenti de potestate non tanto e non solo sull'art. 336 c.c.,
sanare il vizio procedurale verificatosi per effetto della man- quanto sull'espressa (quanto apodittica) affermazione che nei
cata partecipazione del minore al giudizio di prime cure, che procedimenti in oggetto il conflitto di interessi tra genitori e fi-
avrebbe dovuto essere assicurata attraverso la nomina di un gli è immanente, nel senso che — ex ante — si configura sem-
curatore speciale che ne rappresentasse gli interessi. pre (anche quando il provvedimento è chiesto nei confronti di
Il decreto impugnato deve pertanto essere cassato e, ricor- uno solo di essi).
rendo l'ipotesi disciplinata dall'art. 383, 3° comma, c.p.c. il
III. - Sempre in tema di procedimenti de potestate e di tutela
processo deve essere rinviato al Tribunale dei minori di Bo-
dei minori coinvolti, cfr. però Cass., ord. 14 marzo 2018, n.
logna, in diversa composizione, perché provveda all'integra- 6384, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile, relativa ad
zione del contraddittorio nei confronti del minore. una fattispecie del tutto corrispondente a quella decisa dalla sen-
Resta assorbito il secondo motivo del ricorso, che investe tenza in rassegna: il giudice minorile (il medesimo: il Tribunale
la decisione di merito. per i minorenni di Bologna) ha dichiarato i genitori decaduti
———————— dalla responsabilità sui due figli minori (ma non lontani dalla
maggiore età), designando — solo con il provvedimento conclu-
(1) I. - Cass. 5256/18, in rassegna, enunciando il principio di sivo — il tutore provvisorio.
cui alla massima, impone tout court la designazione di un cura- La corte d'appello ha confermato tale statuizione.
tore speciale (ove non vi sia già un tutore) al minore nei proce- Da qui appunto il ricorso in Cassazione dei genitori, risolto
dimenti de potestate che lo concernono. però — come pure accennato — in termini diversi dalla senten-
Si tratta quindi di una decisione di notevolissima portata an- za in rassegna. L'ordinanza in oggetto, infatti, ricostruisce con
che operativa; deve allora rimarcarsi che la motivazione è attenzione il contesto normativo e giurisprudenziale (certo in
estremamente deludente (non certo perché succinta), intrisa di termini più precisi rispetto alla sentenza in rassegna).
stereotipi normativi (il riferimento alla carta sovranazionale di Punto di partenza è che nella specie viene in rilievo — ex art.
cui si dirà), poco attenta ai precedenti, pur non specifici, della 336, ultimo comma, c.c. cit. — la previsione dell'assistenza ob-
stessa Cassazione e della Consulta (non sono citati proprio i più bligatoria a mezzo di difensore sia dei genitori che del minore,
significativi); oltretutto la statuizione adottata si pone in obietti- ed è involta anche la valutazione del corretto esercizio del dirit-
vo contrasto con una ben più prudente ordinanza interlocutoria to al contraddittorio (la questione della difesa tecnica del minore
pronunciata dallo stesso altissimo consesso pochi giorni dopo non è invece direttamente affrontata dalla sentenza in rassegna;
IL FORO ITALIANO — 2018.
1185 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1186

ma il tema di fondo, quello della rappresentanza necessaria del convenute, volte all'accertamento della nullità del marchio
minore, resta il medesimo). Quanto ai procedimenti de potesta- Buddha Bar Nirvana Lounge, all'inibitoria dell'uso del me-
te, allora, vanno approfonditi i temi della partecipazione indi- desimo ed alla condanna degli attori al pagamento di una pe-
spensabile di tutte le parti alla fase di merito del procedimento, nale per la violazione, nonché al risarcimento del danno, li-
del carattere, modalità di accesso e forma della difesa tecnica, quidato in euro 200.000.
della perimetrazione del concreto pericolo di conflitto di inte- Pronunciando sulle contrapposte impugnazioni, la Corte
ressi. d'appello di Firenze, con sentenza del 20 febbraio 2013, ha
L'ordinanza richiama, espressamente, Cass. 8 giugno 2016, n. respinto l'appello principale, proposto dalla Vintage s.r.l. e
11782, id., Rep. 2016, voce Adozione, n. 65, che, in materia di
adozione legittimante (ora, più correttamente, piena), impone il
da Sergio Balestrino, e ha accolto gli appelli incidentali, po-
nendo le spese di c.t.u. a carico dei predetti ed ordinando la

a
contradittorio anche nei riguardi del minore (non è però richia-
mato il diverso insegnamento in tema di adozione speciale). Da pubblicazione della sentenza di primo grado.

to
qui, allora, l'esigenza di un preliminare studio sulla questione, La corte territoriale ha ritenuto, per quanto ancora rileva,

en
esteso alla dottrina; pertanto, la Cassazione, rinviando nel con- che: a) la questione della nullità dei marchi, nella titolarità
tempo la causa a nuovo ruolo, ha disposto acquisirsi una relazio- delle società convenute, non potesse essere esaminata, in

am
ne sull'oggetto da parte dell'ufficio del massimario e del ruolo. quanto tale domanda non fu tempestivamente proposta in
Si tratta di una statuizione certo inusuale per una sezione primo grado e si tratta di nullità non rilevabile d'ufficio, in-

on
semplice (lo studio, semmai, avrebbe dovuto precedere l'udien- dicando la legittimazione all'azione del pubblico ministero
za), ma apprezzabilmente prudente, tenuto conto del carattere che solo questa è la via dal legislatore prescelta per la prote-

O
M abb
dirompente della statuizione in rassegna, forse non realmente zione degli interessi generali; in ogni caso, quanto al mar-

M
ignota a Cass. 6384/18; beninteso, si è evitato un esplicito con- chio comunitario, la domanda di accertamento negativo è
trasto intrasezionale (ma i due provvedimenti, oggettivamente,

SI
incompatibile con quella di nullità, ai sensi dell'art. 99, 2°
IO in
collidono), non certo l'esigenza di rimessione della questione, di comma, del regolamento 207/2009/Ce; b) nessun motivo di

AS
particolare rilievo, alle sezioni unite. appello è stato formulato circa il rigetto della domanda di
so
accertamento della non contraffazione, onde restano inam-
IV. - Cass. 5 marzo 2014, n. 5097, id., 2014, I, 1067, prevede missibili le considerazioni al riguardo proposte solo in com-
es

invece la designazione di un curatore speciale per il minore nel parsa conclusionale d'appello; c) sussiste il danno da lucro
procedimento volto ad accertare il suo diritto a conservare rap-
nc

cessante per la contraffazione del marchio delle originarie


porti significativi con gli ascendenti e i parenti di ciascun ramo
convenute, come ritenuto dal giudice di primo grado; d) di
D

genitoriale solo in caso di conflitto di interessi con il rappresen-


co

esso deve rispondere anche il Balestrino, per l'esistenza del-


U

tante legale (di norma il genitore).


l'elemento psicologico in capo al medesimo, dal momento
LA

Beninteso, nei procedimenti relativi all'affidamento dei mino-


IO olo

ri, e alle visite dei genitori, non vi è la necessità anche della de- che egli aveva chiesto a suo tempo, senza esito, la licenza di
signazione di un curatore speciale e di un difensore, in quanto la marchio alle convenute, dimostrando in tal modo di cono-
C
c

loro partecipazione (quali parti sostanziali) è assicurata dalla scere il diritto priore, affermazione del tribunale su cui, pe-
O sci

raltro, non vi è motivo di appello adeguatamente specifico;


LO

previsione dell'ascolto e dall'esercizio dei poteri officiosi rico-


nosciuti al giudice, cfr. Cass. 31 marzo 2014, n. 7478, ibid., e) l'importo liquidato a titolo risarcitorio è congruo; f) la
Fa

1471; in termini, Cass. 21 aprile 2015, n. 8100, id., Rep. 2016, sentenza di primo grado ha errato omettendo di provvedere
voce Separazione di coniugi, n. 29, in motivazione. all'attribuzione delle spese di consulenza tecnica d'ufficio e
R

Per profili penalistici, cfr. Cass. 6 luglio 2017, n. 41608, P.C., di disporre la pubblicazione per estratto della sentenza di
id., Le banche dati, archivio Cassazione penale. [G. CASABURI] primo grado.
Avverso questa sentenza propone ricorso Sergio Balestri-
no, affidato a cinque motivi. Resiste con controricorso la San
Carlo dal 1973 s.p.a., mentre non svolgono difese le altre in-
————————
timate.
Le parti hanno depositato le memorie.
Ragioni della decisione. — 1. - Il ricorrente propone av-
verso la sentenza impugnata cinque motivi di censura, che
possono essere come di seguito riassunti:
CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; ordinanza 28 1) violazione e falsa applicazione di norme di diritto ed
febbraio 2018, n. 4771; Pres. AMBROSIO, Rel. NAZZICONE, omesso esame di fatto decisivo, per avere la corte d'appello
P.M. SALVATO (concl. diff.); Balestrino (Avv. RICCIAR- ritenuto non rilevabile d'ufficio la nullità del marchio avver-
DELLI, FERRETTI) c. Soc. San Carlo dal 1973 (Avv. ROMA- so, mentre ciò è possibile tutte le volte che esso, come nella
NELLI, PIOZZO DI ROSIGNANO) e altri. Conferma App. Fi- specie, violi gli interessi della collettività, perché contrario
renze 20 febbraio 2013. alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume: al riguar-
do, ha già provveduto a detta declaratoria, su domanda di
Proprietà industriale — Marchio — Nullità — Rilevabili- parte, il Tribunale di Milano con sentenza n. 12961 del 2008,
tà d'ufficio — Esclusione (D.leg. 10 febbraio 2005 n. 30, confermata dalla Corte d'appello di Milano con la sentenza
codice della proprietà industriale, a norma dell'art. 15 l. 12 n. 3131 del 2010;
dicembre 2002 n. 273, art. 2, 14, 25, 122).
2) violazione e falsa applicazione di norme di diritto con
Il giudice non può rilevare d'ufficio la nullità, qualunque ne riguardo all'errata valutazione circa il difetto di idoneità di-
sia la causa, del marchio registrato (nazionale e interna- stintiva, la debolezza del segno Buddha Bar e la confusione
zionale), in ragione della presunzione semplice di validità tra i marchi in questione, avendo la corte territoriale ritenuto
che lo accompagna, potendo solo sollecitare, in caso di inammissibili le censure in punto di inidoneità distintiva del
nullità assoluta, l'iniziativa del pubblico ministero. (1) marchio, per la considerazione che non era stata impugnata
la statuizione di rigetto della domanda di non contraffazione,
risultando di conseguenza tardive le censure svolte in con-
Fatti di causa. — Con sentenza del 22 febbraio 2011, il clusionale: sostiene, invece, il ricorrente che in appello si era
Tribunale di Firenze respinse le domande di accertamento doluto dell'omessa pronuncia circa la nullità del marchio
negativo della contraffazione e di risarcimento del danno, Buddha Bar per difetto di idoneità distintiva, in quanto quelli
proposte dalla Vintage s.r.l. e da Sergio Balestrino contro la di controparte sono marchi deboli, dove anche modeste va-
George V Restauration s.a., la George V Records s.a. e la rianti escludono la confusione, onde nel merito deve conclu-
San Carlo dal 1973 s.p.a., titolari dei marchi — comunitari dersi che i marchi non sono affatto confondibili tra di loro;
ed internazionale designante l'Italia — Buddha Bar, acco- 3) omessa motivazione con riguardo all'an e al quantum
gliendo, invece, le domande riconvenzionali proposte dalle della domanda risarcitoria, come conseguenza del non avere
IL FORO ITALIANO — 2018.
1187 PARTE PRIMA 1188

la sentenza impugnata pronunciato la nullità del marchio av- brevettazione e la registrazione danno luogo ai titoli di pro-
verso, né accertato la non confondibilità dei marchi; prietà industriale»), per nullità del marchio deve intendersi il
4) motivazione insufficiente e contraddittoria circa le venir meno degli effetti della sua registrazione, dopo che
conclusioni errate della consulenza tecnica d'ufficio ed il quella nullità venga dichiarata.
mancato assolvimento dell'avverso onere probatorio sul dan- La registrazione comporta, quindi, il pieno dispiegarsi di
no; tutti gli effetti del(la tutela del) marchio, ancorché in ipotesi
5) violazione e falsa applicazione di norme di diritto ed questo non risponda ai requisiti legali.
errata valutazione in ordine alla personale responsabilità del Donde solo quando la registrazione sia dichiarata invalida
Balestrino, mero titolare del marchio e non utilizzatore del si verifica la conseguente perdita, da parte del titolare, delle
medesimo. (Omissis) relative tutele, di cui fino ad allora egli avrà goduto piena-

a
3. - Il primo motivo è inammissibile relativamente al mar- mente, persino allorché venga in seguito dichiarata l'illiceità.

to
chio comunitario. La nullità, pertanto, riguarda più propriamente la registra-

en
Dalla parte ricorrente non viene, invero, censurata l'auto- zione, non la privativa in sé; la prima è idonea a dispiegare i
noma ratio decidendi, esposta dalla sentenza impugnata, se- suoi effetti sino alla declaratoria giudiziale di nullità, accer-

am
condo cui la validità di un marchio comunitario non può es- tando allora un giudice che la registrazione è avvenuta al di
sere contestata nell'ambito di un'azione di accertamento di fuori dei presupposti di legge.

on
non contraffazione, alla stregua del disposto dell'art. 99, 2° La pronuncia giudiziale toglierà effetto alla registrazione
comma, del regolamento 207/2009/Ce, secondo cui «La va- in un momento successivo e dopo che essa avrà dispiegato,

O
M abb
lidità di un marchio comunitario non può essere contestata per un dato lasso di tempo, tutte le tutele che rappresenta;

M
nell'ambito di un'azione di accertamento di non contraffa- sebbene, peraltro, il vizio sia suscettibile di dar luogo ad una

SI
zione». pronuncia giudiziale meramente dichiarativa.
IO in
Ne deriva il giudicato in parte qua e l'inammissibilità del Nell'ambito della teoria generale, l'esistenza di una ragio-

AS
motivo sul punto. ne di nullità osta all'efficacia dell'atto (quod nullum est nul-
so

4. - Con riguardo al marchio internazionale, oggetto di au- lum producit effectum): nella materia in esame, il diritto po-
tonoma registrazione e dunque non coperto dal giudicato, il sitivo attribuisce al marchio nullo — o, meglio, alla sua regi-
es

motivo è infondato, dovendo invero ritenersi non rilevabile strazione pur eseguita al di fuori delle condizioni previste
nc

d'ufficio la nullità del marchio medesimo. dalla legge — una relativa stabilità di effetti favorevoli ed
D

4.1. - Va anzitutto ricordato, come di recente affermato una presunzione di validità, sino a quando i soggetti a ciò
co

dalle sezioni unite, che — così come il marchio comunitario specificamente legittimati richiedano l'accertamento della,
U

è il segno distintivo di un prodotto o di un servizio valido per sebbene originaria, nullità.


LA
IO olo

tutti i paesi dell'Unione — nel marchio internazionale il rila- Nessuna radicale inefficacia, ma viceversa presunzione di
scio, ai sensi dell'accordo di Madrid, avviene a seguito di validità ed efficacia della registrazione, sia pure suscettibile
C
c

una procedura unificata di deposito che sfocia nel conferi- di rivelarsi, in seguito, provvisoria, in ragione della introdu-
O sci
LO

mento di una pluralità di distinti marchi nazionali che produ- zione di un'apposita azione o della proposizione, almeno, di
cono, in ciascuno Stato, gli stessi effetti della domanda di re- un'eccezione di nullità.
Fa

gistrazione di un marchio nazionale che fosse ivi direttamen- 4.3. - Secondo il sistema attuale, dal combinato disposto
te depositato. Il presupposto essenziale perché si possa pro- degli art. 14 e 25 cod. proprietà industriale si trae che pluri-
R

cedere al deposito di un marchio internazionale è l'esistenza me sono le ipotesi di «nullità del marchio».
di un marchio nazionale che sia stato registrato nello Stato di La legge annovera tradizionalmente, invero, entro tale no-
origine, quale Stato membro dell'accordo di Madrid; tra il zione la sua illiceità, in quanto esso sia composto da segni
marchio nazionale di base ed il marchio internazionale sussi- contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon costume
ste dunque un rapporto di interdipendenza, dovendo que- (art. 14, 1° comma, lett. a, e 25, lett. b).
st'ultimo essere identico al marchio nazionale di base (onde Ma ad essa è ricondotta una serie di altre ipotesi eteroge-
qualora il marchio nazionale sia dichiarato nullo per qualsia- nee, quali l'essere il marchio costituito da segni non suscetti-
si motivo o anche solo venga ritirato, automaticamente viene bili di venire rappresentati graficamente o che non siano
meno il corrispondente marchio internazionale) (Cass., sez. adatti a distinguere i prodotti o i servizi di un'impresa da
un., 4 luglio 2016, n. 13570, Foro it., 2016, I, 3503). quelli di altre imprese (art. 7), da ritratti di persone, nomi e
Hanno precisato le sezioni unite che, poiché il marchio in segni notori fuori dai limiti in cui possono divenire marchi
questione dà luogo ad una moltitudine di marchi nazionali, è (art. 8), il c.d. marchio di forma (art. 9), lo stemma d'interes-
alla disciplina di ciascuno Stato designato dalla registrazione se pubblico (art. 10), la mancanza dei requisiti della novità
che occorre, sia nella fase di registrazione che nella fase suc- (art. 12) e del carattere distintivo (art. 13), o, addirittura, la
cessiva quando il marchio è stato registrato, fare riferimento mala fede in capo a colui che abbia presentato la domanda
per ogni ipotesi di nullità, decadenza e per la difesa giudizia- (art. 19, 2° comma) o se il brevetto è stato rilasciato oppure
le della privativa. la registrazione è stata effettuata a nome di persona diversa
4.2. - Questa corte ha invero ricostruito la fattispecie del- dall'avente diritto (art. 118, 3° comma, lett. b).
l'acquisto dei diritti in materia di marchi d'impresa, ricor- Nel diritto interno, può agire per ottenere detta declarato-
dando che essi derivano dall'integrazione di due distinte fat- ria qualsiasi soggetto interessato o il pubblico ministero, op-
tispecie complesse, quella brevettuale e quella di fatto: per pure, nell'ipotesi di preesistenza di diritti anteriori, solo il re-
quanto ora interessa, la fattispecie brevettuale «è costituita lativo titolare (art. 122 cod. proprietà industriale).
dall'atto creativo del segno distintivo (parola, figura o segno, Invero, l'art. 122 cod. proprietà industriale, nel disciplina-
atti a contraddistinguere prodotti o merci), dal procedimento re la legittimazione all'azione di nullità e di decadenza di un
di registrazione del segno (fattispecie costitutiva) e, ulte- titolo di proprietà industriale, afferma che essa «può essere
riormente ed eventualmente, dal trasferimento del marchio esercitata da chiunque vi abbia interesse e promossa d'uffi-
insieme con l'azienda o ramo di essa (fattispecie traslativa)» cio dal pubblico ministero. In deroga all'art. 70 c.p.c. l'inter-
(Cass. 28 giugno 1980, n. 4090, id., 1981, I, 456). vento del pubblico ministero non è obbligatorio».
Pertanto, in relazione a ciò, le cause di invalidità inerisco- Prosegue il 2° comma stabilendo che l'azione diretta ad
no alle fattispecie summenzionate, e non ai marchi, che sono ottenere la dichiarazione di nullità di un marchio per la sussi-
bene giuridico e quindi oggetto delle fattispecie. stenza di diritti anteriori o per violazione dell'altrui diritto
Se il titolare del marchio acquista un fascio di tutele al d'autore, di proprietà industriale o altro diritto esclusivo, per
momento della sua registrazione (cfr. art. 2, 1° comma, cod. violazione del diritto al nome o al ritratto, oppure perché la
proprietà industriale, secondo cui i «diritti di proprietà indu- registrazione del marchio è stata effettuata a nome del non
striale si acquistano mediante brevettazione, mediante regi- avente diritto, «può essere esercitata soltanto dal titolare dei
strazione o negli altri modi previsti dal presente codice. La diritti anteriori e dal suo avente causa o dall'avente diritto».
IL FORO ITALIANO — 2018.
1189 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1190

Tutte le altre ipotesi di nullità, dunque, ricadono nel men- zione di «nullità del marchio» (definizione peraltro riferita
zionato 1° comma. anche alle ipotesi in cui apparentemente il diritto leso è solo
Si è passati a questo regime da quello precedente, cui si quello di un'impresa concorrente): e ben si comprende, se si
ispirava la legge marchi di cui al r.d. 29 giugno 1942 n. 929: riflette che tutta la disciplina della tutela dei segni distintivi
ove era dettata una disciplina unica, secondo cui la nullità dell'impresa inevitabilmente investe, accanto alla tutela della
del marchio poteva essere chiesta dal pubblico ministero e da situazione giuridica soggettiva del diretto interessato, anche
chiunque vi avesse interesse, senza alcun rilievo della causa quella propria del mercato nel suo insieme. Onde talune si-
che tale nullità cagionava. tuazioni di particolare disvalore sotto questo punto di vista
La regola veniva ricondotta alla sottostante tutela del- sono state accomunate nella sanzione della nullità, ed altre,
l'interesse collettivo, facente capo al mercato nel suo com- pur diverse dalla pura illiceità, nell'attribuzione dell'inizia-

a
plesso e, in particolare, agli imprenditori ed ai consumatori a tiva al pubblico ministero.

to
non essere ingannati. Onde, ancora, alla mancata previsione del rilievo d'ufficio

en
4.4. - La dottrina ha da tempo definito le fattispecie men- non potrebbe attribuirsi significato opposto per l'una e per
zionate al 1° comma dell'art. 122 cod. proprietà industriale l'altra fattispecie: si vuol dire che, così come tutte le ipotesi

am
come di nullità assoluta e quelle di cui al 2° comma come di menzionate conducono a nullità del marchio, né potrebbe di-
nullità relativa: con ciò intendendo specificamente riferirsi versamente qualificarsi la sanzione che l'ordinamento riserva

on
alla legittimazione attiva a farle valere, nell'un caso diffusa a ciascuna in base alle considerazioni assiologiche del-
ed attribuita anche al pubblico ministero, nel secondo limita- l'interprete, del pari per tutte va esclusa la rilevabilità d'uffi-

O
M abb
ta al titolare del diritto anteriore. cio del vizio.

M
La distinzione tra nullità assoluta e nullità relativa attiene Non senza considerare che in altre discipline settoriali la

SI
dunque, anche in materia di marchi, alla cerchia dei soggetti rilevabilità d'ufficio, pur nella fattispecie definite come di
legittimati ad esperire l'azione. IO in «nullità», è stata espressamente prevista dal legislatore (cfr.

AS
In tal modo, l'ordinamento ha attribuito la legittimazione e art. 2379 c.c., sia nel testo anteriore, sia successivo alla ri-
so
l'interesse ad escludere la presenza di segni confondibili in forma del 2003). Rispetto a queste, resta oltretutto diversa la
capo, in primo luogo, all'imprenditore che abbia prescelto
es

situazione in esame, dove non si tratta di dichiarare la nullità


quel marchio secondo diritto: legittimando, altresì, all'eser- di un contratto o di un atto unilaterale, ma (della registrazio-
nc

cizio dell'azione qualsiasi interessato ed anche la parte pub- ne) del segno distintivo.
blica, tutte le volte in cui la natura del vizio renda palese
D

L'esistenza di un marchio registrato è assistita dalla pre-


co

l'interesse degli altri imprenditori, dei consumatori e del


U

sunzione di legittimità, come afferma il precedente di questa


mercato in generale ad evitare che la concorrenza si svolga
LA

corte, che, in presenza di un marchio di forma nullo — nulli-


IO olo

in modo scorretto, inducendo confusione fra i prodotti e ser-


vizi offerti dai diversi imprenditori, o ci si serva addirittura tà c.d. assoluta —, ha negato la rilevabilità d'ufficio (Cass. 7
C

maggio 1983, n. 3109, id., 1983, I, 2809), al pari di altra di


c

di segni illeciti, in contrasto con gli interessi più generali del-


poco precedente decisione, secondo cui chi impugna il segno
O sci

la collettività.
LO

4.5. - La norma in tema di legittimazione nessun riferi- distintivo ha l'onere non solo di allegare la nullità o la deca-
denza, ma di fornirne la prova (Cass. 20 novembre 1982, n.
Fa

mento compie alla rilevabilità d'ufficio; dal suo canto, l'art.


121 cod. proprietà industriale stabilisce che «l'onere di pro- 6259, id., Rep. 1983, voce Marchio, nn. 59, 95).
L'integrazione della fattispecie della registrazione del
R

vare la nullità o la decadenza del titolo di proprietà industria-


le incombe in ogni caso a chi impugna il titolo». marchio produce invero «un effetto sostanziale, corrispon-
Vero è che la disposizione è rubricata «ripartizione del- dente all'acquisto del diritto di esclusiva utilizzazione con
l'onere della prova» e, dunque, mira a sottolineare che il una protezione ampia ed intensa del marchio brevettato, ed
soggetto che contesta una privativa è onerato della prova de- un effetto processuale connesso con la presunzione (sempli-
gli elementi costitutivi del vizio denunziato. ce) di validità del brevetto e di esistenza dei presupposti e
Ma essa può essere letta nel senso ulteriore e sistematico requisiti di valida brevettazione»: pertanto, «la presunzione
che solo all'impugnante spetti fornire detta dimostrazione, sopra menzionata opera a favore del titolare della fattispecie
perché solo al medesimo, come ribadito dal successivo e già brevettuale, mentre i terzi interessati a dedurre l'invalidità
ricordato art. 122 cod. proprietà industriale, compete propor- della fattispecie stessa sono tenuti alla prova contraria, con-
re la domanda (o l'eccezione riconvenzionale) di nullità. testando l'esistenza dei presupposti e dei requisiti di una va-
Ciò, anche se la registrazione espande erga omnes i propri lida brevettazione» (Cass. 28 giugno 1980, n. 4090, cit.).
effetti di tutela, così come la declaratoria di nullità di un tito- La medesima posizione si rinviene in una decisione più
lo di proprietà industriale ha efficacia nei confronti di tutti recente, la quale afferma come «è certamente possibile che
quando sia dichiarata con sentenza passata in giudicato (art. nel giudizio volto all'accertamento del preuso di un marchio
123 cod. proprietà industriale). venga effettuato anche l'accertamento della sua liceità (v.
4.6. - Non convince la tesi, da taluno avanzata, secondo Cass. 2024/82, ibid., nn. 30, 32; 3371/80, id., Rep. 1981, vo-
cui la nullità sarebbe sempre rilevabile d'ufficio, ove dipen- ce cit., nn. 16, 86), purché però venga dalla controparte sol-
dente da illiceità. levata l'eccezione di nullità» (Cass. 19 settembre 2013, n.
Si è visto che restano accomunate nella sanzione di nullità 21472, id., Rep. 2014, voce Proprietà industriale, n. 237,
una pluralità di situazioni, anche assai diverse dalla connota- sebbene in un obiter; v. pure Cass. 27 maggio 2013, n.
zione tradizionale civilistica dell'illiceità, intesa come con- 13090, id., Rep. 2015, voce cit., nn. 187, 231).
trarietà alle norme imperative, all'ordine pubblico e al buon 4.7. - La conclusione è coerente con la disciplina comuni-
costume (es. art. 634, 1343, 1345, 1346, 1354, 1418, 2031 taria, la quale è attenta ad escludere il potere di rilievo d'uf-
c.c.). ficio ed a limitare la stessa legittimazione a far valere la nul-
Pur tuttavia, alla base di ciascuna delle fattispecie cui si lità di un marchio.
applica il 1° comma dell'art. 122 cod. proprietà industriale L'art. 95 del regolamento (Ce) del consiglio 20 dicembre
(segni contrari alla legge, all'ordine pubblico o al buon co- 1993 n. 40/94, sul marchio comunitario, ed ora gli art. 52 ss.
stume, segni non suscettibili di essere rappresentati grafica- del regolamento (Ce) 207/2009 del consiglio del 26 febbraio
mente, segni notori fuori dai limiti in cui possono divenire 2009 (versione codificata) escludono il rilievo di nullità del
marchi, marchio di forma, stemma d'interesse pubblico, marchio in difetto di una specifica domanda od eccezione del
mancanza di carattere distintivo, mala fede in capo a colui convenuto (art. 95 cit.: «Presunzione di validità - Difesa nel
che abbia presentato la domanda: in una, le fattispecie estra- merito. 1. I tribunali dei marchi comunitari considerano vali-
nee alla tutela dei c.d. diritti anteriori) risiede quella partico- do il marchio comunitario a meno che il convenuto ne conte-
lare connotazione di disvalore per l'ordinamento giuridico sti la validità mediante una domanda riconvenzionale di de-
che il legislatore ha inteso accomunare nella medesima san- cadenza o di nullità»).
IL FFORO TALIANO —
ORO ITALIANO — 2018
2018.— 34.
1191 PARTE PRIMA 1192

L'art. 76 del regolamento 207/2009, come modificato dal pubblico ministero, sulla disposizione in tema di onere della
regolamento (Ue) 2015/2424 del 16 dicembre 2015, prevede prova, art. 122 cod. cit., ed infine sulla presunzione di legittimi-
che in procedure concernenti impedimenti relativi alla regi- tà del marchio.
strazione, l'esame si limiti agli argomenti addotti e alle ri- Non è invece affrontata la questione della stessa concreta ri-
chieste presentate dalle parti. levanza, nella specie, della configurabilità o meno di un potere
Del pari, l'art. 85 del regolamento (Ce) 6/2002 del consi- ufficioso del giudice, atteso che la nullità era stata dedotta dalla
glio del 12 dicembre 2001, su disegni e modelli comunitari, parte interessata pur se, secondo il giudice di merito, tardiva-
intitolato «presunzione di validità - difesa nel merito», al par. mente.
1 dispone che «Nei procedimenti relativi alle azioni per con-
traffazione o relative alla minaccia di contraffazione di un II. - Da qui appunto la conferma della sentenza di merito, che

a
aveva escluso la rilevabilità d'ufficio della nullità del marchio
disegno o modello comunitario registrato i tribunali dei dise- Buddha Bar.

to
gni e modelli comunitari considerano valido il disegno o Vale la pena segnalare che la nullità di tale marchio — come

en
modello comunitario. La validità può essere contestata uni- marchio comunitario, ora europeo — è stata dichiarata (ovvia-
camente mediante domanda riconvenzionale di nullità. Tut- mente con efficacia erga omnes) fin dal 2010 dalla Corte d'ap-

am
tavia, l'eccezione di nullità del disegno o modello comunita- pello di Milano (per difetto di capacità distintiva), con sentenza
rio sollevata in forma diversa dalla domanda riconvenzionale richiamata dall'ordinanza in rassegna, e quindi confermata da
è ammissibile solo se ed in quanto il convenuto chieda la di-

on
Cass. 25 gennaio 2016, n. 1277, Foro it., 2016, I, 817, con os-
chiarazione di nullità del disegno o modello comunitario fa- servazioni di CASABURI (le società ricorrenti in quel procedi-

O
M abb
cendo valere l'esistenza di un proprio diritto nazionale ante- mento, George V Entertainment e George V Records, di diritto

M
riore a norma dell'art. 25, par. 1, lett. d)» (cfr., al riguardo, francese, sono intimate resistenti in quello deciso dall'ordinanza
fra le altre, Corte giust. 16 febbraio 2012, causa C-488/10,

SI
in rassegna, che indica, come ulteriore titolare del marchio, la
IO in
id., Rep. 2012, voce Unione europea, n. 1731). società ricorrente San Carlo dal 1973); tale ultima pronuncia

AS
4.8. - Infine, il giudice del procedimento può, se del caso, non è stata invece richiamata da Cass. 4771/17.
so
sollecitare il pubblico ministero all'esercizio dell'azione, in Nella specie non si poneva la questione del giudicato esterno
tal modo esercitando, il primo, la facoltà di segnalazione che (sulla cui rilevabilità anche d'ufficio cfr., ex plurimis, Cass. 4
es

gli compete nell'ambito delle sue funzioni a tutela degli inte- dicembre 2015, n. 24740, id., Rep. 2015, voce Cassazione civi-
ressi generali, e, il secondo, il potere autonomo, attribuitogli le, n. 43), in quanto viene in rilievo l'omonima privativa inter-
nc

dalla legge sulla base delle proprie valutazioni. nazionale, di cui all'art. 17 cod. proprietà industriale; la prote-
D

zione del segno, pertanto, è quella determinata dalla legge inter-


co

4.9. - Va, in conclusione, affermato il seguente principio


U

na del paese di riferimento (da qui, nella specie, l'applicazione


di diritto: «In ragione della presunzione semplice di validità
LA

delle disposizioni del codice cit.): cfr., per riferimenti, CASABU-


IO olo

dell'avvenuta registrazione del marchio in presenza dei re- RI, osservazioni a Cass. 4 luglio 2016, n. 13570, id., 2016, I,
quisiti previsti dalla legge, il giudice non può rilevarne d'uf- 3503.
C
c

ficio la nullità, conservando peraltro, nei casi previsti dal-


O sci

l'art. 122, 1° comma, cod. proprietà industriale, la facoltà di


LO

III. - La questione della rilevabilità d'ufficio della nullità del


sollecitare il pubblico ministero per le sue autonome deter- marchio è stata raramente affrontata dalla giurisprudenza di le-
Fa

minazioni in ordine all'esercizio dell'azione». gittimità, anche anteriore alla codificazione.


5. - Il terzo e quarto motivo sono inammissibili, perché in- L'ordinanza in rassegna richiama alcuni precedenti, che, pe-
R

vocano il testo precedente dell'art. 360, 1° comma, n. 5, rò, non sono realmente significativi.
c.p.c., denunciando un vizio di motivazione, alla luce della Così, Cass. 28 giugno 1980, n. 4090, id., 1981, I, 456, pure
disposizione anteriore alla riforma di cui al d.l. 22 giugno ampiamente valorizzata, concerne il tema dell'onere della pro-
2012 n. 83, convertito dalla l. 7 agosto 2012 n. 134: onde es- va, che grava su chi contesta la validità della brevettazione della
si non rientrano nei canoni della norma novellata, secondo privativa (ma non è toccato, neppure incidentalmente, il tema
l'esegesi svolta dalle sezioni unite (v. Cass., sez. un., 7 aprile dei poteri ufficiosi del giudice).
2014, n. 8053, id., 2015, I, 209); propongono, inoltre, una Cass. 20 novembre 1982, n. 6259, id., Rep. 1983, voce Mar-
congerie di questioni dai profili oggettivamente diversi, che chio, n. 96, e la più recente 27 maggio 2013, n. 13090, id., Rep.
non giova alla comprensione delle ragioni delle doglianze e, 2015, voce Proprietà industriale, n. 231, concernono il tema
in definitiva, alla specificità delle censure. della non rilevabilità d'ufficio della decadenza del marchio, af-
6. - Il quinto motivo è inammissibile, contenendo esso pa- fermazione invero pacifica (ma l'ordinanza in rassegna sembra
lesi apprezzamenti di merito, non riproponibili in sede di le- non considerare le differenze, anche di presupposti e di ratio
gittimità. giustificatrice, tra le fattispecie di nullità e quelle di decadenza).
Quanto poi a Cass. 19 settembre 2013, n. 21472, id., Rep.
———————— 2014, voce cit., n. 237, in tema (tra l'altro) di preuso, l'ordinan-
za in rassegna richiama un passo della motivazione da cui sem-
(1) I. - L'ordinanza in epigrafe esclude la rilevabilità d'uffi- bra desumersi che — ai fini della statuizione sulla liceità del se-
cio della nullità del marchio, qualunque ne sia la causa, anche gno — occorra necessariamente un'eccezione di parte; non ri-
quindi di quella — assoluta — per illiceità, potendo solo solle- chiama però il passo immediatamente precedente (pur indispen-
citare l'esercizio, da parte del pubblico ministero, dei suoi poteri sabile per la corretta lettura di quello evocato), secondo cui
ufficiosi. Ciò alla stregua di una motivazione ampia e «dottrina- «l'accertamento del preuso di un marchio implica, infatti, un
le», anche se, in taluni snodi, opaca: si veda la distinzione tra accertamento in punto di fatto circa tale circostanza, nonché una
fattispecie brevettuale e fattispecie di fatto, § 4.2, nonché tra re- valutazione circa l'esistenza del carattere distintivo e del pos-
gistrazione, su cui ricade la pronuncia di nullità, e privativa (che sesso dei requisiti di novità ed originalità . . . ma non anche
però, per definizione, non è il «fatto», o piuttosto segno, di cui è l'accertamento della inesistenza di situazioni di nullità dello
chiesta la tutela, ma appunto la sintesi verbale che esprime gli stesso non rilevabili d'ufficio ma su eccezione di parte»: il che
effetti dell'avvenuto riconoscimento della tutela, con la regi- non esclude la configurabilità di «situazioni di nullità» che, in-
strazione). vece, siano rilevabili d'ufficio.
La Cassazione sembra poi sottovalutare gli effetti (che pure in Non è richiamata Cass. 23 dicembre 1983, n. 7583, id., 1984,
parte enuncia) della pronuncia dichiarativa di nullità: l'ineffica- I, 410, che pure, in parte anticipando proprio la statuizione in
cia radicale (tanto per ricorrere ad una espressione del- rassegna, afferma che «Nell'ambito delle azioni in materia di
l'ordinanza in rassegna) e retroattiva, erga omnes (art. 123 cod. marchi, la presunzione di validità del brevetto e di esistenza dei
proprietà industriale), della registrazione (e quindi dei diritti che presupposti e dei requisiti di valida brevettazione opera a favore
ne derivano, in primis quello di esclusiva). del titolare della fattispecie brevettuale, ed i terzi interessati a
La non rilevabilità d'ufficio della nullità — di qualunque fat- dedurne l'invalidità sono tenuti alla prova contraria, non poten-
tispecie di nullità, anche assoluta — è fondata sulla mancanza di do il giudice davanti al quale sia proposta azione di usurpazione
una espressa indicazione in tal senso della legge, sulla legitti- o di contraffazione del marchio verificare ex officio la validità
mazione invece riconosciuta (ex art. 122, 1° comma, cod. cit.) al del marchio dedotto come usurpato o contraffatto».
IL FORO ITALIANO — 2018.
1193 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1194

Nella giurisprudenza di merito, cfr. invece Trib. Torino 6 di- La dottrina, con maggior precisione, ha distinto tra fattispecie
cembre 2012, id., 2013, I, 2049, con osservazioni di CASABURI di vera e propria nullità e quelle di «annullabilità».
(cui si rinvia per ulteriori riferimenti), che non ha esitato ad ac- Le prime sono caratterizzate dalla mancanza della idoneità
certare in via incidentale, d'ufficio, la nullità per contrarietà oggettiva del segno, che quindi non rientra nell'ambito dell'art.
all'ordine pubblico dei marchi per bottiglie di vino, registrati e 7 cod. cit.; il riferimento è ai segni di cui all'art. 9 cod. cit., ma
di fatto, apposti sulle etichette e costituiti da parole o espressio- anche ai segni illeciti, vale a dire quelli contrari alla legge (inte-
ni evocanti il nazifascismo, anche unitamente alla riproduzione sa come legge extra industrialistica), all'ordine pubblico e al
di fotografie di Mussolini e di Hitler. buon costume, di cui all'art. 14, 1° comma, lett. a), cod. cit. (la
sopravvenienza di tali vizi è invece causa di decadenza: art. 14,
IV. - Il tema è stato invece ampiamente affrontato dalla dot- 2° comma, lett. b, cod. cit.).

a
trina. Di particolare rilievo è l'art. 21, 4° comma, cod. cit. che, in
In particolare, la non rilevabilità d'ufficio della nullità è stata deroga all'opposto principio di libero utilizzo del marchio di-

to
affermata da SPADA, La nullità del marchio, in Riv. dir. ind., chiarato nullo, vieta «a chiunque» di far uso di un tale segno,

en
1994, I, 615, nonché Opposizione alla registrazione del marchio «quando la causa di nullità comporta l'illiceità dell'uso del mar-
e nullità relativa, in Riv. dir. privato, 2001, 5. L'a., specie in chio»; SIRONI, Nullità e decadenza del marchio, in SCUFFI-

am
questo secondo scritto, osserva che: a) la nullità è da predicarsi FRANZOSI (a cura di), Diritto industriale italiano, Padova, 2014,
correttamente della registrazione e non già del marchio; b) tale I, 290, vi ricomprende i marchi illeciti e quelli decettivi (nonché

on
nullità si presenta come una condizione non già di inefficacia in violazione dell'art. 10 cod. cit.).
della registrazione, ma di efficacia precaria; c) pertanto il giudi- Per una fattispecie di marchio contrario al buon costume, cfr.

O
M abb
ce «non può decidere la lite titolata da una registrazione pre- Trib. Bari 12 luglio 2007, Foro it., 2007, I, 3268; per la contra-

M
scindendo dalla registrazione stessa (come dovrebbe fare, inve- rietà all'ordine pubblico, cfr., nel diritto interno, Trib. Torino 6
ce, il giudice di una pretesa titolata con l'allegazione di un con- dicembre 2012, cit., e, per il diritto europeo, Trib. Ue 20 set-

SI
IO in
tratto nullo)», occorrendo una eccezione o una domanda ricon- tembre 2011, causa T-232/10, id., 2012, IV, 52.

AS
venzionale di nullità della parte (onerata anche della relativa Sulla particolare rilevanza dell'illiceità, cfr. VANZETTI-DI
so
prova): «Insomma, nonostante il vocabolo nullità — che un CATALDO, Manuale di diritto industriale, Milano, 2012, 207.
malcostume sostanzialistico suppone dotato di un contenuto L'annullabilità, invece, ricomprende le fattispecie di mancan-
es

normativo costante (ricavato, per astrazione, dal regime vigente za di capacità distintiva del segno (cfr. l'art. 13 cod. cit.) e su-
della nullità del contratto) — la nullità della registrazione del scettibili di sanatoria (secondary meaning); in tale prospettiva,
nc

marchio non è mai rilevabile d'ufficio». la c.d. nullità relativa, di cui all'art. 122, cpv., cod. cit. — carat-
D

CATELLI, Commento all'art. 122 cod. proprietà industriale, terizzata dalla mancanza di novità del segno — costituisce a sua
co

in GALLI-GAMBINO, Codice commentato della proprietà indu- volta, più correttamente, una fattispecie di annullabilità del se-
LA

striale ed intellettuale, Torino, 2011, 1032, assume a sua volta gno (suscettibile di convalida, art. 28 cod. cit.): cfr. SENA, Il di-
IO olo

che la nullità non può essere rilevata d'ufficio, «poiché, in as- ritto dei marchi. Marchio nazionale e marchio comunitario, Mi-
senza di un'eccezione ad hoc da parte del convenuto in contraf-
C

lano, 2007, 179 ss.


c

fazione, il giudice non potrebbe decidere ignorando l'esistenza


O sci
LO

della privativa, assistita dalla presunzione di validità, seppure VI. - Il profilo sostanziale delle nullità, quale ne sia la catego-
affetta da nullità». ria di appartenenza, si intreccia strettamente con quello della
Fa

Perplessità sulla rilevabilità d'ufficio in questione sono c.d. presunzione di validità del marchio e, quindi, con quello —
espresse, implicitamente, da RICOLFI, Trattato dei marchi. Di- schiettamente processuale — del riparto dell'onere della prova:
R

ritto europeo e nazionale, Torino, 2015, II, 1018. di ciò è ben consapevole l'ordinanza in rassegna.
Per ulteriori riferimenti, cfr. DI FAZZIO, Commento all'art. Conviene muovere proprio dalla presunzione di validità, di
122 cod. proprietà industriale, in UBERTAZZI (a cura di), Com- cui è prevalente la configurazione in termini processuali e non
mentario breve alle leggi su proprietà intellettuale e concorren- sostanziali (come invece ritenuto dalla giurisprudenza più risa-
za, Padova, 2016, 671. lente). La ricostruzione in termini sostanziali (quale ricaduta
della presunzione di legittimità dell'atto amministrativo) con-
V. - La questione va però vista anche in una prospettiva più trasta, infatti, con il carattere solo formale del controllo eserci-
ampia. tato dall'Uibm (ufficio italiano brevetti e marchi) sulla doman-
In primo luogo, e come accennato, la categoria della nullità da di registrazione del marchio (cfr. art. 147 ss. cod. cit.); an-
dei marchi — di cui all'art. 25 cod. proprietà industriale (la nul- che il giudizio di opposizione (art. 174 ss. cod. cit.), da parte di
lità, beninteso, concerne i marchi registrati, diritti di proprietà terzi che vantano un diritto anteriore sul segno, è solo eventua-
industriale titolati, cfr. l'art. 2 cod. cit.) — ricomprende fatti- le: cfr. SENA, op. cit., 15 ss., nonché MUSSO, Ditta e insegna.
specie molto diverse: ne è ben consapevole anche l'ordinanza in Marchio. Brevetti. Disegni e modelli. Concorrenza, in SCIALO-
rassegna, che infatti le richiama analiticamente. JA-BRANCA-DE NOVA (a cura di), Commentario del codice civi-
Vi è certo, alla base, l'interesse pubblico al leale svolgimento le Scialoja-Branca, Bologna-Roma, 2012, 515 ss.
dell'attività economica, nell'interesse anche dei consumatori, Da qui, appunto, l'affermazione che il marchio registrato è
che, ad es., è alla base del divieto di marchi decettivi (ma la giu- accompagnato da una presunzione di validità, meramente endo-
risprudenza ammette da anni i c.d. accordi di coesistenza, che processuale, estremamente debole, in quanto ampiamente supe-
comportano almeno il rischio della presenza contemporanea sul rabile dal giudice, anche alla stregua di una c.t.u. in sede caute-
mercato di tali marchi: cfr. Cass. 10 ottobre 2008, n. 24909, Fo- lare (cfr. l'art. 132, 5° comma, cod. cit.).
ro it., 2008, I, 3482). D'altro canto un esame anche superficiale dei repertori giuris-
Il codice della proprietà industriale (confermando la novella- prudenziali evidenzia la facilità con cui i giudici ritengono rag-
zione degli anni novanta della legge marchi) ha però enucleato giunta la prova della nullità del marchio registrato, pochissimo
la categoria, della nullità relativa, di cui all'art. 122, cpv., cod. rilevando la presunzione in parola (anche a fronte di specifiche
cit., comprensiva di vizi fondati sulla preesistenza di diritti al- allegazioni in diritto): cfr. l'ancora recente Cass. 4 settembre
trui (es. il difetto di novità); la legittimazione attiva qui è limita- 2017, n. 20715, Foro it., 2017, I, 3315.
ta, in quanto riservata ai soli titolari dei diritti anteriori di cui si Da qui anche lo stretto legame tra la presunzione de qua e il
tratta (la categoria della nullità relativa era stata introdotta dal più volte richiamato art. 122, 1° comma, cod. cit., in tema di
d.leg. 447/99, che aveva novellato l'art. 59, 1° comma, l. mar- riparto dell'onere della prova; tale disposizione, derogando al-
chi, nel testo sostanzialmente ripreso dal codice cit.). l'art. 2697, 1° comma, c.c. (almeno secondo l'opinione più
Per tutte le altre fattispecie di cui all'art. 25 cit. (si tende ad diffusa), proprio in forza di quella presunzione stabilisce che
affermare che l'elencazione sia tassativa), l'azione di nullità — l'onere di provare la nullità del titolo compete a chi lo impu-
appunto assoluta — può essere proposta «da chiunque vi abbia gna (e si ricordi che la disposizione è generale per tutti i titoli
interesse, e promossa anche d'ufficio dal pubblico ministero»: di proprietà industriale, anche per quelli sottoposti — alla
art. 122, 1° comma, cit., disposizione che certo riecheggia l'art. stregua delle norme europee — a più stringenti controlli in se-
1421 c.c., in tema di nullità del contratto (per il quale la rileva- de di rilascio).
bilità d'ufficio è indiscussa: cfr., ex plurimis, Cass. 22 marzo SCUFFI, Il sistema probatorio, in SCUFFI-FRANZOSI, op. cit.,
2017, n. 7294, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile). II, 1311, nel ribadire la rilevanza processuale della presunzione
IL FORO ITALIANO — 2018.
1195 PARTE PRIMA 1196

di validità, la configura come una agevolazione processuale, di richiama espressamente la disciplina civilistica generale, anche
cui il giudice potrà avvalersi, ma che cessa di operare «quando quanto ai riferimenti giurisprudenziali.
il resistente faccia valere — in via di eccezione o con domanda Nella specie, si trattava di un marchio per uno studio legale
riconvenzionale — la nullità o la decadenza del titolo, fornendo, comprensivo del patronimico Carnelutti, registrato anteriormen-
già nella fase della delibazione sommaria, elementi suscettibili te alla novellazione del 1999 e quindi alla introduzione della
di inficiarne la validità». nullità relativa. La corte non ha ritenuto applicabile la disposi-
Cfr. sul punto, ampiamente, anche per riferimenti giurispru- zione transitoria di cui all'art. 233 cod. proprietà industriale (se-
denziali, RIVA, Commento all'art. 121, in VANZETTI (a cura di), condo cui i marchi registrati prima dell'entrata in vigore del
Codice della proprietà industriale, Milano, 2013, 1223 ss., d.leg. 480/92 sono soggetti, quanto alle cause di nullità, alle
spec. 1228 ss. norme di legge anteriore al codice), in quanto relativa alle fatti-

a
specie sostanziali di nullità, e non ai profili inerenti alla legitti-
mazione attiva (la cui disciplina però, secondo l'ordinanza in

to
VII. - Resta allora da chiedersi se davvero la specialità delle
disposizioni industrialistiche escluda la rilevabilità d'ufficio di parola, ha a sua volta carattere sostanziale).

en
tutte le cause di nullità del marchio (ponendo sullo stesso piano, Quindi, secondo Cass. 5844/18, ai marchi registrati dopo il
con riferimento alla disciplina applicabile, tutte le relative fatti- 1993, ma prima della novellazione del 1999, non si applica la

am
specie). disciplina introdotta da quest'ultima, sicché la nullità degli stes-
Si è detto della natura processuale e dell'intrinseca debolezza si (anche se «relativa») potrà essere fatta valere da chiunque ab-

on
della presunzione surrichiamata, che pertanto non va sopravva- bia interesse.
lutata; né è convincente il riferimento alla disposizione in tema L'art. 233 cod. proprietà industriale non è stato oggetto di par-

O
M abb
di riparto dell'onere della prova (che, come detto, pone una «in- ticolare approfondimento dottrinale; cfr., però, SCUFFI-FRANZOSI-

M
versione», a favore del titolare della registrazione, a sua volta FITTANTE, Il codice della proprietà industriale, Padova, 2005,

SI
agevolmente superabile). 910, e FLORIDIA, Il riassetto della proprietà industriale, Milano,
IO in
Il giudice (specializzato, art. 120 cod. cit.) dispone, del resto, 2006, 763.

AS
dei generali poteri istruttori d'ufficio, e comunque — quanto al- L'uso, per studi legali, del patronimico Carnelutti — uno dei
so

la rilevabilità d'ufficio in oggetto — può e deve fondare la sua più celebrati giuristi del secolo scorso — ha dato luogo ad un
statuizione sul materiale istruttorio acquisito agli atti; si è poi ampio contenzioso: cfr. Cass. 23 gennaio 2007, n. 1476, Foro
es

osservato che, con riferimento ad almeno talune fattispecie di it., 2007, I, 1755.
nc

nullità del marchio, neppure si pone la questione dell'onere del-


la prova, in quanto – semmai – il giudice esprime un giudizio: G. CASABURI
D
co

RIVA, op. cit., 1228.


U

Il riferimento è alla mancanza di capacità distintiva del segno,


LA
IO olo

perché descrittivo o generico, ma anche alla non corrispondenza


dello stesso alle fattispecie di cui all'art. 7 cod. cit. (il segno,
C

vale a dire, anche in astratto non rientra nelle fattispecie che


c

————————
possono integrare un marchio registrabile), ed infine alla illicei-
O sci
LO

tà del segno stesso (contrarietà a legge, ordine pubblico, buon


costume).
Fa

Si tratta tutte di fattispecie di grande rilievo (le ultime due di


nullità «vera e propria» alla stregua della ripartizione sopra
R

esposta), e la cui rimozione dal mondo giuridico si fonda su una


CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; ordinanza 22
fortissima esigenza pubblicistica. febbraio 2018, n. 4324; Pres. PETITTI, Rel. PENTA, P.M.
SGROI (concl. diff.); Curinga (Avv. PELLICANO) c. Min.
Vi è certo la legittimazione del pubblico ministero, richiamata
dall'ordinanza in rassegna (secondo cui, appunto, il giudice al giustizia (Avv. dello Stato). Conferma App. Catanzaro,
più potrebbe sollecitare l'iniziativa del pubblico ministero), di decr. 22 gennaio 2016.
cui all'art. 122, 1° comma, cod. cit. (salvo, beninteso, che per le Diritti politici e civili — Diritto alla ragionevole durata
nullità relative di cui al 2° comma). del processo — Processo esecutivo — Periodo di so-
A parte però il rilievo pratico che gli uffici di procura si di- spensione per pendenza di causa di opposizione —
sinteressano dei procedimenti industrialistici, sicché non vi è Computabilità — Esclusione (L. 24 marzo 2001 n. 89,
notizia di azioni di nullità che gli stessi abbiano proposto (cfr. previsione di equa riparazione in caso di violazione del
VANZETTI-DI CATALDO, op. cit., 294; ma sulla sostanziale inuti- termine ragionevole del processo e modifica dell'art. 375
lità del ruolo del pubblico ministero la dottrina è unanime), deve c.p.c., art. 2).
considerarsi che lo stesso legislatore — consapevole di ciò —
ha ridimensionato il ruolo del pubblico ministero, che infatti Ai fini dell'accertamento dell'an e del quantum del diritto
non è più nemmeno interventore necessario dei procedimenti di all'equa riparazione per eccessiva durata di un processo
nullità, in espressa deroga all'art. 70 c.p.c.: così l'art. 122, 1° di esecuzione forzata non deve essere computato il periodo
comma, cod. cit. in cui esso sia rimasto sospeso per la pendenza di una
Cfr., al riguardo, Cass. 12 giugno 2012, n. 9548, Foro it., causa di opposizione. (1)
2012, I, 2321, e — in motivazione — 16 novembre 2015, n.
23393, id., 2016, I, 1338; per ulteriori riferimenti, cfr. DI FAZ-
ZIO, op. cit., 676.
Ritenuto in fatto. — Con ricorso depositato in data 20 di-
Il riferimento al pubblico ministero allora è insoddisfacente, cembre 2012, ai sensi degli art. 2 ss. l. 89/01, Curinga Giro-
sia sotto il profilo operativo che dogmatico.
lamo adiva la Corte d'appello di Catanzaro, per ottenere
In definitiva — ad onta dell'ordinanza in rassegna —, vi è l'accertamento della violazione dell'art. 6, par. 1, della con-
spazio per una riflessione più approfondita sulla rilevabilità
d'ufficio almeno delle fattispecie più significative di nullità (già
venzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo —
sottoposte ad un regime differenziato: cfr. l'art. 21, 4° comma, segnatamente, del diritto, sancito dalla disposizione citata
cod. cit.) del marchio registrato. della detta convenzione, alla durata ragionevole del processo
— e, quindi, chiedeva una equa riparazione del pregiudizio
VIII. - In tema di nullità dei marchi cfr. anche Cass. 9 marzo sofferto, ai sensi dell'art. 2 l. 89/01.
2018, n. 5844, Foro it., Le banche dati, archivio cit., che ripren- Assumeva il ricorrente che: con atto di pignoramento pres-
de taluni snodi motivazionali dell'ordinanza in rassegna (l'e- so terzi, notificato il 9 maggio 2003, aveva promosso un giu-
stensore è d'altronde il medesimo), ad es. il riferimento alla pre- dizio di esecuzione nei confronti dell'Inps (soggetto debito-
sunzione di validità (ma anche una impostazione eccessivamen- re) davanti al Tribunale di Palmi; a seguito dell'opposizione
te scolastica); mentre però Cass. 4771/18 pone l'accento sulla all'esecuzione, promossa dall'Inps, il giudizio di esecuzione
specialità della disciplina industrialistica, il provvedimento più era stato sospeso e poi riassunto, dopo la definizione del giu-
recente, disinvoltamente, con riferimento all'interesse ad agire, dizio di opposizione all'esecuzione, con ricorso depositato in
IL FORO ITALIANO — 2018.
1197 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1198

cancelleria il 7 febbraio 2012 e definito con ordinanza del comma 2 quater, l. 89/01, della violazione dell'art. 4 l. 89/01,
giudice dell'esecuzione del 25 maggio 2012. Sosteneva, del difetto assoluto di motivazione (in relazione all'art. 360, 1°
dunque, che il processo era rimasto pendente oltre il termine comma, nn. 3 e 5, c.p.c.).
ragionevole. Chiedeva, pertanto, la condanna del ministero In particolare, il ricorrente sostiene: a) di aver proposto
della giustizia al pagamento della somma ritenuta di giusti- una specifica domanda in tal senso e b) che il principio di
zia, a titolo di equo risarcimento dei danni patiti per l'ecces- unicità del giudizio dovrebbe configurare il processo esecu-
siva durata del processo, nonché al pagamento delle spese tivo come «unico», comprensivo cioè della «fase» di opposi-
della procedura. zione all'esecuzione.
Con decreto del consigliere delegato della Corte d'appello 2.1. - I motivi sono infondati.
di Catanzaro dell'8 gennaio 2013, depositato in cancelleria il La prima doglianza, proprio alla stregua del ricorso per

a
7 febbraio 2013, emanato ai sensi dell'art. 3 l. 89/01, il ricor- equa riparazione trascritto alle pag. 10-18 del ricorso, risulta

to
so veniva rigettato, in considerazione della mancata viola- infondata, non rinvenendosi, nell'esposizione dello stesso,

en
zione del termine di durata ragionevole del processo di ese- una domanda finalizzata a conseguire l'indennizzo limitata-
cuzione, stante l'avvenuta sospensione del giudizio che, ai mente all'eccessiva durata del giudizio di opposizione all'e-

am
sensi dell'art. 2 quater l. 89/01, imponeva di non tener conto secuzione, tra l'altro che tenesse conto anche della necessità
del tempo in cui il processo era rimasto sospeso. che la decisione fosse divenuta definitiva.

on
Avverso tale decreto proponeva opposizione, ai sensi del- Del resto, non coglie appieno la ratio decidendi sottesa al-
l'art. 5 ter l. 89/01, il Curinga con ricorso presentato il 7 la pronuncia impugnata, se si considera che la corte d'appel-

O
M abb
marzo 2013, lamentandone la ingiustizia, atteso che esso era lo non ha escluso in astratto la possibilità di proporre la detta

M
fondato, a suo dire, su un'errata interpretazione dell'art. 2 domanda nel contesto di quella, più ampia, relativa al proce-

SI
quater l. 89/01, atteso che la disposizione faceva riferimento dimento di esecuzione nel suo complesso, ma ha affermato
IO in
esclusivamente alla sospensione di cui agli art. 295 e 296 che, nel caso di specie, tale domanda mancava.

AS
c.p.c. 2.2. - Quanto alla seconda censura (unicità dei giudizi di
so
Chiedeva, quindi, il riconoscimento della violazione del esecuzione e di opposizione all'esecuzione, anche alla luce
principio del termine ragionevole di durata del processo e del delle pronunce a sezioni unite del 2014 e del 2016), va evi-
es

suo diritto ad una equa riparazione del danno sofferto, non- denziato che la questione è stata analizzata funditus in una
nc

ché la condanna del ministero al pagamento della somma ri- recente pronuncia di questa corte, dalla quale non vi è ragio-
tenuta di giustizia a titolo di equa riparazione per la violazio-
D

ne per discostarsi, né il ricorrente ha esposto validi motivi


co

ne del termine di durata ragionevole del processo, oltre che per farlo.
U

al pagamento delle spese del procedimento. Instaurato il con- Trattasi di Cass. n. 18197 del 16 settembre 2015 (Foro it.,
LA
IO olo

traddittorio, si costituiva il ministero della giustizia. L'adita Rep. 2015, voce Diritti politici e civili, n. 291), alla stregua
corte, con decreto del 22 gennaio 2016, rigettava l'opposi- della quale «In tema di equa riparazione per durata irragio-
C
c

zione sulla base, per quanto qui ancora rileva, delle seguenti nevole del processo, l'art. 2, comma 2 quater, l. n. 89 del
O sci

considerazioni:
LO

2001, nel prevedere che non si tiene conto ai fini del compu-
1) ai fini della valutazione relativa al superamento o meno to della durata ‘del tempo in cui il processo è sospeso’, in-
Fa

dei termini di durata ragionevole del processo, occorreva te- clude non solo l'ipotesi di sospensione ex art. 295 c.p.c., ma
nere presente la disposizione di cui all'art. 2, comma 2 bis, a anche quella regolata dall'art. 624 c.p.c., attesa l'ampiezza
R

norma della quale si considera rispettato il termine di durata della formula introdotta dal legislatore del 2012, restando
ragionevole se il procedimento di esecuzione forzata si è comunque salva la possibilità per la parte, che ritenga di aver
concluso in tre anni; subìto un pregiudizio dall'eccessiva durata del processo pre-
2) peraltro, ai sensi dell'art. 2, comma 2 quater, l. cit., giudicante, di proporre un'autonoma domanda di equa ripa-
non doveva tenersi conto del tempo in cui il processo era so- razione specificamente riferita a quest'ultimo giudizio».
speso, oltre che di quello intercorso tra il giorno in cui inizia L'art. 2, comma 2 quater (comma aggiunto dall'art. 55, 1°
a decorrere il termine per l'impugnazione e la proposizione comma, lett. a, n. 2, d.l. 22 giugno 2012 n. 83, convertito,
della stessa; con modificazioni, dalla l. 7 agosto 2012 n. 134), testualmen-
3) nel caso di specie, il giudizio di esecuzione, promosso te prevede che: «Ai fini del computo non si tiene conto del
con atto di pignoramento notificato il 9 maggio 2003, era ri- tempo in cui il processo è sospeso e di quello intercorso tra il
masto sospeso dal 19 dicembre 2003 al 7 febbraio 2012, co- giorno in cui inizia a decorrere il termine per proporre l'im-
sicché, scomputando tale lasso di tempo per come previsto pugnazione e la proposizione della stessa».
dall'art. 2, comma 2 quater, la durata complessiva della pro- Al di là della formulazione omnicomprensiva della dispo-
cedura era di circa dieci mesi; sizione in precedenza riportata, che indubbiamente è di por-
4) ne discendeva, da tale computo, che effettivamente non tata così ampia da ricomprendere ogni ipotesi di sospensione
era ravvisabile alcuna violazione del principio della ragione- del procedimento di esecuzione, depone nel senso già avalla-
vole durata del processo, stimata, per legge, in tre anni; to da questa corte l'assorbente considerazione per cui, essen-
5) la decisione concerneva il processo di esecuzione e non do la sospensione di cui all'art. 624 c.p.c. disposta dal giudi-
pregiudicava il diritto del ricorrente a far valere l'eventuale ce, nella ricorrenza di gravi motivi, su istanza di parte, sa-
violazione del termine di durata ragionevole del processo in rebbe difficilmente sostenibile una ricostruzione della modi-
relazione al giudizio di opposizione all'esecuzione, ma, a tal fica normativa introdotta nel 2012 — chiaramente volta ad
fine, occorreva una specifica domanda che tenesse conto an- escludere, dall'ambito della durata rilevante ai fini della va-
che della necessità che la decisione fosse divenuta definitiva. lutazione di ragionevolezza, quella dovuta a stasi processuale
Avverso il predetto decreto ha proposto ricorso per cassa- non riferibile all'autorità procedente — nel senso che la stes-
zione Curinga Girolamo, sulla base di due motivi. Resiste sa sarebbe applicabile nel solo caso di sospensione necessa-
con controricorso il ministero della giustizia. In prossimità ria. Senza tralasciare che la procedura esecutiva ed il giudi-
dell'udienza camerale, la ricorrente ha depositato memoria zio di opposizione all'esecuzione hanno un differente ogget-
difensiva. to, concernendo il secondo l'accertamento della validità del
Considerato in diritto. — 1. - Con il primo motivo il ricor- titolo esecutivo fatto valere ed il primo l'attuazione pratica
rente denuncia la violazione degli art. 112 c.p.c. e 2, comma del medesimo titolo.
2 quater l. 89/01; la nullità del decreto impugnato per omes- Né potrebbe invocarsi in senso contrario Cass. n. 12867
sa pronuncia sulla domanda di equa riparazione del giudizio del 2010 (id., Rep. 2010, voce cit., n. 257), atteso che que-
di opposizione all'esecuzione; la illogicità della motivazione st'ultima pronuncia si riferisce ad un quadro normativo che
(in relazione all'art. 360, 1° comma, nn. 3, 4 e 5, c.p.c.). non conteneva l'esplicita esclusione dal computo della durata
2. - Con il secondo motivo il ricorrente si duole della viola- complessiva di un processo, del periodo in cui lo stesso è sta-
zione ed errata interpretazione ed applicazione dell'art. 2, to sospeso.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1199 PARTE PRIMA 1200

La lettura avallata non si pone neppure in contrasto con la oltre che con Cass. 16 settembre 2015, n. 18197, Foro it., Rep.
Costituzione, come invece sostenuto dal ricorrente, in quanto 2015, voce Diritti politici e civili, n. 291, citata in motivazione,
il legislatore non irragionevolmente ha ritenuto che non po- anche con Cass. 7 marzo 2017, n. 5769, id., Le banche dati, ar-
tesse essere addebitata all'amministrazione giudiziaria la du- chivio Cassazione civile.
rata derivata dalla sospensione del procedimento cui la do- Per l'opposta soluzione, data dalla giurisprudenza relativa-
manda di equa riparazione si riferisce, restando, peraltro, mente alle fattispecie soggette alla disciplina dell'equa ripara-
come detto, impregiudicata la possibilità, per la parte che zione anteriore alla riforma del 2012, v. Cass. 28 luglio 2016, n.
dall'eccessiva durata del giudizio pregiudicante ritenga di 15734, id., Rep. 2016, voce cit., n. 293; 27 dicembre 2011, n.
avere subìto un danno, di proporre domanda di equa ripara- 28858, id., Rep. 2012, voce cit., n. 225; 26 maggio 2010, n.
zione con specifico riferimento a tale procedimento e nei 12867, id., Rep. 2010, voce cit., n. 257, citata in motivazione,

a
con cui si è ritenuto computabile, ai fini del calcolo della durata
termini di decadenza ad esso riferibili. del processo di esecuzione, il periodo in cui esso è rimasto so-

to
Solo se si interpretasse la disposizione nel senso che la speso per la pendenza di una causa di opposizione, in base al ri-

en
sterilizzazione del periodo di sospensione del processo per lievo che questa costituisce «una parentesi cognitiva volta
pregiudizialità non fosse recuperabile con un'autonoma do- all'accertamento negativo dell'azione esecutiva ed è, quindi,

am
manda relativa alla durata del giudizio pregiudicante, si po- funzionalmente collegata con il processo esecutivo in conside-
trebbe ipotizzare, semmai, un contrasto con l'art. 111, 2° razione delle ricadute che l'esito del giudizio di opposizione
comma, Cost. e con l'art. 6 Cedu. Di contro, proprio la rico-

on
può avere su detto processo».
nosciuta possibilità che anche per il giudizio pregiudicante Sull'affine ma diversa questione della possibilità di sommare

O
M abb
valga il principio della ragionevole durata, la cui violazione alla durata di un giudizio di cognizione quella del conseguente

M
può comportare il riconoscimento di un autonomo indenniz- processo di esecuzione che sia iniziato entro sei mesi dalla defi-
zo nel concorso dei requisiti di fondatezza della domanda, nizione del primo, v. Cass., sez. un., 19 marzo 2014, n. 6312,

SI
IO in
consente di escludere l'illegittimità costituzionale e conven- id., Rep. 2014, voce cit., n. 316, e 6 maggio 2016, n. 9142, id.,

AS
zionale della nuova disciplina. Rep. 2016, voce cit., n. 292, citate in motivazione, che l'hanno
so
D'altra parte, la questione di legittimità costituzionale pro- risolta in senso affermativo, come anche Cass. 13 ottobre 2016,
spettata (con riferimento all'art. 2, comma 2 quater, l. 89/01) n. 20697, ibid., n. 294, con riguardo al giudizio contabile e a
es

in fine si rivelerebbe inammissibile, siccome irrilevante, quello di interpretazione ex art. 78 r.d. 12 luglio 1934 n. 1214,
avendo la corte locale, come anticipato, non escluso in ritenuto equiparabile a un procedimento esecutivo.
nc

astratto la possibilità di proporre siffatta domanda nel conte- A proposito del periodo di sospensione conseguente a inci-
D

dente di legittimità costituzionale, v. Cass. 11 febbraio 2014, n.


co

sto di quella, più ampia, relativa al procedimento di esecu-


U

3096, id., Rep. 2014, voce cit., n. 283, che ne ha affermato (con
zione nel suo complesso, ma affermato che, nel caso di spe- riferimento al regime anteriore alla riforma del 2012) la compu-
LA
IO olo

cie, tale domanda mancava. tabilità nella durata complessiva del processo; 16 gennaio 2017,
3. - In definitiva, il ricorso non è meritevole di accogli- n. 839, id., Le banche dati, archivio cit., che ha escluso (con ri-
C

mento.
c

ferimento al regime posteriore alla riforma del 2012) la possibi-


O sci
LO

————————
lità di sottrarre il tempo in cui il processo sia stato di fatto quie-
scente in attesa della decisione della Corte costituzionale su
Fa

(1) Incalzato dal susseguirsi delle sempre più frequenti pro- questione sollevata in un altro giudizio.
nunce della Corte europea dei diritti dell'uomo, di condanna
R

dello Stato italiano al risarcimento dei danni subiti da chi era


stato parte in giudizi di durata eccessiva, con la c.d. legge Pinto
(l. 24 marzo 2001 n. 89), il legislatore nazionale ha finalmente
introdotto nell'ordinamento interno l'istituto dell'«equa ripara- ————————
zione», ma lo ha poi variamente assoggettato a esclusioni, limi-
tazioni, restrizioni, come con l'art. 55, 1° comma, lett. a), d.l. 22
giugno 2012 n. 83, convertito con l. 7 agosto 2012 n. 134, che
ha inserito nell'art. 2 suddetta legge il comma 2 quater, il quale
dispone che «[a]i fini del computo non si tiene conto del tempo
CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza
in cui il processo è sospeso».
16 febbraio 2018, n. 3873; Pres. RORDORF, Est. LOMBAR-
Appunto a questa norma si riferisce l'ordinanza in rassegna,
DO, P.M. SORRENTINO (concl. conf.); Pizzolotto (Avv.
che l'ha ritenuta applicabile non solo alle ipotesi di sospensione
necessaria dei processi di cognizione per pregiudizialità, ex art. STELLA RICHTER, FORLATI) c. Soc. Ca’ d'Oro 3 (Avv. DI
295 c.p.c., ma anche a quelle di sospensione facoltativa dei pro- GIOVANNI, DI MAJO, PICCIONE). Cassa App. Venezia 9
cessi di esecuzione per pendenza di cause di opposizione, ex art. agosto 2012.
624 c.p.c. A questa conclusione la Cassazione è pervenuta in Proprietà — Costruzione realizzata da un comproprieta-
considerazione sia del tenore testuale della disposizione, la cui rio sul fondo comune — Accessione — Applicabilità
«formulazione onnicomprensiva . . . indubbiamente è di portata (Cod. civ., art. 934).
così ampia da ricomprendere ogni ipotesi di sospensione del
procedimento di esecuzione», sia del complessivo intento della
Proprietà — Costruzione realizzata da un comproprieta-
riforma del 2012, «chiaramente volta ad escludere dall'ambito rio sul fondo comune — «Ius tollendi» degli altri com-
della durata rilevante ai fini della valutazione di ragionevolezza, proprietari — Limiti (Cod. civ., art. 934, 936, 948, 1168,
quella dovuta a stasi processuale non riferibile all'autorità pro- 1170, 2058).
cedente», sia del «differente oggetto» della procedura esecutiva Proprietà — Costruzione realizzata da un comproprieta-
e del giudizio di opposizione all'esecuzione, «concernendo il rio sul fondo comune — Diritto del costruttore all'in-
secondo l'accertamento della validità del titolo esecutivo fatto dennità — Condizioni (Cod. civ., art. 934, 936).
valere ed il primo l'attuazione pratica del medesimo titolo». Ha
altresì escluso che la norma, così interpretata, possa essere so-
La costruzione realizzata dal comproprietario sul suolo co-
spettata di illegittimità costituzionale, in quanto «il legislatore mune diviene, per il principio di accessione, di proprietà
non irragionevolmente ha ritenuto che non potesse essere adde- comune agli altri comproprietari del suolo, salvo contra-
bitata all'amministrazione giudiziaria la durata derivata dalla rio accordo, traslativo della proprietà del suolo o costitu-
sospensione del procedimento», mentre resta peraltro «impre- tivo di un diritto reale su di esso, che deve rivestire la for-
giudicata la possibilità, per la parte che dall'eccessiva durata del ma scritta ad substantiam. (1)
giudizio pregiudicante ritenga di aver subìto un danno, di pro- Laddove il comproprietario realizzi una costruzione sul suo-
porre domanda di equa riparazione con specifico riferimento a lo comune in difetto di un accordo traslativo della proprie-
tale procedimento e nei termini di decadenza ad esso riferibili». tà del suolo o costitutivo di un diritto reale su di esso, gli
In questo senso e in base ai medesimi argomenti, testualmente altri comproprietari potranno esercitare lo ius tollendi,
ripresi nell'ordinanza in rassegna, già la corte si era orientata, sempre che non abbiano prestato un consenso esplicito o
IL FORO ITALIANO — 2018.
1201 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1202

implicito all'edificazione, o abbiano mostrato tolleranza disciplina sull'accessione contenuta nell'art. 934 c.c., ma
verso la costruzione, non reagendo per un congruo perio- quella in materia di comunione, con la conseguenza che la
do di tempo all'abuso e così facendo sorgere l'affidamento nuova costruzione diviene di proprietà comune ai condomini
del costruttore sul sopravvenuto consenso implicito del non costruttori solo se essa sia stata realizzata in conformità
compartecipe alla comunione. (2) a detta disciplina, ossia nel rispetto delle norme che discipli-
Laddove il comproprietario realizzi una costruzione sul suo- nano l'uso della cosa comune; altrimenti essa, quando sia
lo comune in difetto di un accordo traslativo della proprie- stata abusivamente realizzata, non diviene comune neppure
tà del suolo o costitutivo di un diritto reale su di esso e lo per accessione.
ius tollendi non venga o non possa venir esercitato dagli 3. - Per la cassazione della sentenza di appello ha proposto
altri comproprietari, questi sono tenuti a rimborsare al ricorso Pizzolotto Fabio sulla base di dodici motivi.

a
comproprietario costruttore, in proporzione alle rispettive Ha resistito con controricorso la società Ca' d'Oro.

to
quote di proprietà, le spese sopportate per l'edificazione 4. - All'esito dell'udienza pubblica del 21 marzo 2017, la

en
dell'opera. (3) seconda sezione civile di questa corte, con ordinanza n. 9316
dell'11 aprile 2017 (Foro it., Le banche dati, archivio Cassa-

am
zione civile), ha disposto la trasmissione degli atti al primo
Fatti di causa. — 1. - Pizzolotto Fabio convenne, dinanzi presidente per l'eventuale assegnazione alle sezioni unite, ri-

on
al Tribunale di Belluno (sezione distaccata di Pieve di Cado- levando un contrasto diacronico nella giurisprudenza di legit-
re), la società Ca’ d'Oro 3 s.r.l. Premettendo di essere com- timità sulla questione di diritto, sottostante al secondo moti-

O
M abb
proprietario pro indiviso, con la società convenuta, di un ter- vo di ricorso, vertente sulla proprietà della costruzione rea-

M
reno sito in Cortina d'Ampezzo, adiacente al fabbricato con- lizzata da uno dei comproprietari sul suolo comune.

SI
dominiale delle parti, chiese lo scioglimento della comunio- In particolare, l'ordinanza interlocutoria ha sottolineato
IO in
ne delle unità immobiliari edificate dalla società Ca’ d'Oro come, sulla questione, esistano due contrapposti orientamenti

AS
sul suolo comune (costituite da un corpo edilizio interrato nella giurisprudenza della corte:
so
composto da due piani sovrapposti e da altra costruzione a — un primo orientamento, più tralatizio, secondo cui, per
livello seminterrato adibita ad autorimessa e cantina), con
es

il principio dell'accessione (art. 934 c.c.), la costruzione su


conseguente attribuzione delle quote di spettanza di ciascuno suolo comune è anch'essa comune, mano a mano che si in-
nc

e con determinazione degli eventuali conguagli. nalza, salvo contrario accordo scritto ad substantiam (art.
D

La società convenuta, costituendosi e resistendo alle do- 1350 c.c.); pertanto, per l'attribuzione in proprietà esclusiva,
co

mande attoree, chiese dichiararsi non luogo a provvedere sul-


U

ai contitolari dell'area comune, dei singoli piani che com-


la divisione dei locali seminterrati comuni destinati ad auto- pongono la costruzione, sono inidonei sia il corrispondente
LA
IO olo

rimessa, cantina ed accessori, stante l'intervenuto accordo possesso esclusivo del piano, sia il relativo accordo verbale,
fra le parti in ordine all'attribuzione dei beni; chiese, invece, sia il proporzionale diverso contributo alle spese (Cass. 11
C
c

l'attribuzione in proprietà esclusiva del corpo edilizio inter- novembre 1997, n. 11120, id., Rep. 1997, voce Proprietà, n.
O sci
LO

rato, sul presupposto che lo stesso fosse di sua proprietà 35; 12 maggio 1973, n. 1297, id., Rep. 1973, voce Comunio-
esclusiva; in subordine, nell'ipotesi di accoglimento anche ne e condominio, n. 20; 11 luglio 1978, n. 3479, id., Rep.
Fa

parziale della domanda attorea, chiese la condanna del Pizzo- 1978, voce Proprietà, n. 30; 10 novembre 1980, n. 6034, id.,
lotto a corrispondere ad essa convenuta un indennizzo per Rep. 1980, voce cit., n. 20);
R

l'indebito arricchimento. — un secondo e più recente orientamento — fatto proprio


L'adìto tribunale, con sentenza dell'8 aprile 2011, dichiarò dai giudici di merito — secondo cui, invece, la disciplina
che la società Ca’ d'Oro 3 s.r.l. era esclusiva proprietaria del sull'accessione, contenuta nell'art. 934 c.c., si riferisce solo
corpo di fabbrica interrato edificato nel terreno comune; di- alle costruzioni su terreno altrui, mentre alle costruzioni ese-
chiarò che il Pizzolotto e la Cà D'Oro erano proprietari guite da uno dei comproprietari su terreno comune non si
esclusivi dei locali al piano seminterrato meglio descritti nel- applica tale disciplina, ma quella in materia di comunione,
la relazione del c.t.u., salva la comunione sull'area di mano- con la conseguenza che la comproprietà della nuova opera
vra. sorge a favore dei condomini non costruttori solo se essa sia
2. - Sul gravame proposto dal Pizzolotto, la Corte d'appel- realizzata in conformità a detta disciplina, ossia con il rispet-
lo di Venezia ha confermato la pronuncia di primo grado. to delle norme che dettano i limiti che ciascun comproprieta-
Nel rilevare la carenza dei presupposti per poter ritenere rio deve osservare nell'uso della cosa comune, mentre le
«cosa comune» il corpo di fabbrica interrato edificato dalla opere abusivamente realizzate non possono considerarsi beni
società convenuta (che costituisce l'immobile cui attiene la condominiali per accessione, ma vanno considerate apparte-
questione di diritto sottoposta a questa corte), i giudici di ap- nenti al comproprietario costruttore e rientranti nella sua
pello hanno osservato che tale corpo di fabbrica: a) risulta esclusiva sfera giuridica (Cass. 22 marzo 2001, n. 4120, id.,
essenzialmente incorporato alla proprietà esclusiva della Rep. 2001, voce cit., n. 46; 27 marzo 2007, n. 7523, id., Rep.
convenuta società Ca’ d'Oro (che vi accede per mezzo di una 2008, voce cit., n. 30).
scala interna dall'unità abitativa di sua proprietà, situata al La seconda sezione ha evidenziato la necessità di rimedita-
piano terra dell'edificio condominiale) ed è stato realizzato re il più recente orientamento, per la perplessità che desta la
su progetto e con lavori eseguiti dallo stesso attore Pizzolotto conclusione secondo cui l'edificazione sull'area comune da
(socio e legale rappresentante dell'omonima impresa edile), parte di uno solo dei comunisti, in violazione degli art. 1102
ma pagati esclusivamente dalla Ca’ d'Oro sul presupposto ss. c.c., determini l'assegnazione della proprietà esclusiva
che esso sarebbe stato di proprietà esclusiva di quest'ultima dell'opera e del suolo in favore del comproprietario costrut-
e non di proprietà comune; b) non è incorporato né è funzio- tore, effetto giuridico — questo — difficilmente inquadrabile
nalmente legato alla proprietà del Pizzolotto; c) è privo di ca- in uno dei modi di acquisto stabiliti dall'art. 922 c.c.; e pro-
ratteristiche (quali un muro maestro o un tetto) tali da indurre spetta l'esigenza di tracciare una linea interpretativa in grado
a ritenerlo essenziale all'esistenza dei beni comuni; d) infine, di coniugare la disciplina dell'accessione e quella della co-
è stato progettato e realizzato in funzione esclusiva delle munione, facendo convivere l'espansione oggettiva della
preesistenti unità immobiliari di proprietà della società Ca’ comproprietà in caso di inaedificatio ad opera di uno dei
d'Oro. comunisti (salvo che non sia stato costituito, nei modi e nelle
Rilevando che, nella specie, vi sarebbe stato un valido ac- forme di legge, altro diritto reale a favore del comproprieta-
cordo assunto ed osservato dalle parti, provato documental- rio costruttore) con la facoltà del comproprietario non co-
mente, la Corte d'appello di Venezia, nell'escludere la com- struttore di pretendere la demolizione della costruzione ove
proprietà di quanto realizzato nel sottosuolo, ha richiamato il quest'ultima sia stata realizzata dall'altro comunista in viola-
principio di diritto secondo cui alle costruzioni eseguite da zione dei limiti posti dall'art. 1102 c.c. al godimento della
uno dei comproprietari sul suolo comune non si applica la cosa comune.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1203 PARTE PRIMA 1204

5. - Il primo presidente ha disposto, ai sensi dell'art. 374, 443 di tale codice disponeva, infatti, che «La proprietà di una
2° comma, c.p.c., che sulla questione la corte pronunci a se- cosa, sia mobile che immobile, attribuisce diritto su quanto
zioni unite. essa produce, o vi si unisce naturalmente o coll'arte: questo
6. - Entrambe le parti hanno depositato memorie illustrati- diritto si chiama diritto d'accessione».
ve ai sensi dell'art. 378 c.p.c. Il codificatore del 1942, a fronte delle critiche della dottri-
Ragioni della decisione. — (Omissis). 2. - Col secondo na, non ha inteso dare una definizione legislativa dell'acces-
motivo, si deduce (ex art. 360, n. 3, c.p.c.) la violazione e la sione; esso, piuttosto, ha dettato una disciplina più agile del-
falsa applicazione degli art. 934, 840, 1102 e 1121 c.c., per l'istituto, espungendo dalle norme sull'accessione la materia
avere la corte d'appello ritenuto che l'assunzione dei costi dei frutti (disciplinata nel titolo I, dedicato ai «beni», del li-
delle opere da parte della società Ca’ d'Oro avesse determi- bro della proprietà) e adottando dell'accessione una nozione

a
nato in suo favore l'acquisto della proprietà dell'area ove in- più ristretta (come si evince dalla intitolazione della sezione

to
siste la costruzione, sottraendola all'altro comproprietario. II del capo III del titolo II dello stesso libro) — limitata alle

en
Tale conclusione, a dire del ricorrente, darebbe luogo ad una piantagioni, costruzioni o altre opere fatte sopra il suolo (c.d.
sorta di espropriazione senza indennizzo nei confronti del «accessione di mobile ad immobile» o «accessione vertica-

am
comproprietario non costruttore e sarebbe, perciò, in patente le») — che lascia fuori, quali figure autonome, tanto quelle
contrasto con l'art. 42 Cost. tradizionalmente ricondotte alla «accessione di mobile a mo-

on
Secondo il ricorrente, la corte territoriale non avrebbe po- bile» (unione e commistione, specificazione) quanto quelle
tuto escludere, nella specie, l'applicabilità del principio del- ricondotte alla «accessione di immobile ad immobile» o «ac-

O
M abb
l'accessione, tanto più che i comproprietari del suolo non cessione orizzontale» (le varie figure dei c.d. incrementi flu-

M
avevano concluso alcuna pattuizione che legittimasse l'ap- viali).

SI
propriazione dell'area comune da parte della Ca’ d'Oro, pat- Nonostante la frammentazione delle varie fattispecie tra-
IO in
tuizione che, trattandosi di beni immobili, avrebbe dovuto dizionalmente ricondotte all'accessione, la dottrina rinviene

AS
comunque rivestire la forma scritta ad substantiam. Dovreb- il carattere ad esse comune nel fatto che l'acquisto della
so

be dunque essere riconosciuto che le unità immobiliari rea- proprietà è legato al solo fatto materiale ed obiettivo del-
lizzate nel sottosuolo sono di proprietà comune dei compro- l'incorporazione (c.d. «attrazione reale»), da intendersi co-
es

prietari del suolo in rapporto alle rispettive quote, salva la ri- me «unione stabile» di una cosa con un'altra, non rilevando
nc

partizione tra di essi delle spese sostenute per la costruzione; se essa sia avvenuta per evento naturale o per opera del-
in subordine, dovrebbe essere sollevata questione di legitti- l'uomo. La proprietà si acquista ipso iure al momento del-
D
co

mità costituzionale dell'art. 934 c.c., come interpretato dalla l'incorporazione; quest'ultima è un fatto giuridico in senso
U

giurisprudenza, per violazione dell'art. 42 Cost. stretto, ossia un fatto che determina l'effetto giuridico del-
LA
IO olo

Unitamente a tale motivo, va esaminato, in ragione della l'acquisto della proprietà a prescindere dalla volontà del-
stretta connessione, il quarto mezzo di ricorso, col quale si l'uomo.
C
c

deduce (ex art. 360, nn. 3 e 5, c.p.c.) la violazione dell'art. In questo senso, l'accessione costituisce un «meccanismo
O sci
LO

1350 c.c., nonché il difetto di motivazione della sentenza oggettivo» di acquisto della proprietà: la volontà dell'uomo
impugnata, per avere la corte territoriale dato rilievo ad asse- — ove pure vi sia — non assume rilievo giuridico né influi-
Fa

riti accordi intervenuti tra le parti circa la proprietà delle uni- sce positivamente sull'acquisto della proprietà (cfr. Cass. 6
tà immobiliari da costruire, omettendo di considerare che tali giugno 2006, n. 13215, id., Rep. 2006, voce cit., n. 39; 15
R

pretesi accordi — ove mai sussistenti — sarebbero comun- maggio 2013, n. 11742, id., Rep. 2013, voce cit., n. 38; 12
que nulli per mancanza della necessaria forma scritta, richie- giugno 1987, n. 5135, id., Rep. 1988, voce cit., n. 30).
sta dalla legge ad substantiam in materia di costituzione, Fattore unificante delle varie figure di accessione è la re-
modificazione o trasferimento di diritti reali immobiliari. Si gola per cui il proprietario della «cosa principale» diviene
deduce ancora che i giudici di merito avrebbero omesso, nel- proprietario della «cosa accessoria» quando quest'ultima si
la motivazione della sentenza, di individuare l'atto scritto col congiunge stabilmente alla prima (accessorium cedit princi-
quale le parti avrebbero legittimato il trasferimento della pali). Il diritto di proprietà sulla cosa principale esercita, per-
proprietà del suolo comune in favore della Ca’ d'Oro 3 ovve- ciò, una vis attractiva sulla proprietà della cosa accessoria. E
ro — eventualmente — costituito su di esso un diritto di su- mentre con riguardo all'accessione di mobile a mobile spetta
perficie. (Omissis) al giudice accertare in concreto — tenendo conto dei criteri
2.2. - Ciò posto, prima di passare allo scrutinio dei motivi della funzione e del valore — quale sia la cosa principale e
in esame, il collegio ritiene di doversi brevemente soffermare quale quella accessoria, nel caso dell'accessione c.d. vertica-
sui caratteri essenziali dell'istituto dell'accessione. le è la stessa legge (art. 934 ss. c.c.) ad individuare la «cosa
Com'è noto, l'accessione costituisce espressione del carat- principale» nel bene immobile (il suolo), sancendo la sua
tere «assoluto» del diritto di proprietà (che l'art. 832 c.c. de- preminenza sulle cose mobili che vi sono incorporate, in ra-
finisce il «diritto di godere e disporre delle cose in modo gione dell'importanza economico-sociale che ad esso si rico-
pieno ed esclusivo»), della pretesa del suo titolare — valevo- nosce (anche se tale regola non manca delle sue eccezioni:
le erga omnes — di non essere disturbato nel suo godimento come nel caso della c.d. «accessione invertita» di cui all'art.
da qualsiasi terzo; dal che l'idea che il dominium su una de- 938 c.c., cui può farsi ricorso ove vi sia stata occupazione
terminata res non consente un concorrente dominio altrui su parziale di un fondo altrui). Sicché, quando riguarda un bene
una cosa che sia divenuta parte della stessa res, sì da perdere immobile, l'accessione si coniuga col principio per cui la
la propria autonomia. proprietà immobiliare (c.d. «proprietà fondiaria») si estende
L'istituto dell'accessione, quale modo di acquisto della in linea verticale teoricamente all'infinito, sia nel sottosuolo
proprietà «a titolo originario», affonda le sue radici nel dirit- che nello spazio sovrastante al suolo, fin dove l'uno e l'altro
to romano, che però non pervenne all'elaborazione di un siano suscettibili di utilizzazione economica, ossia fin dove il
concetto unitario di esso in grado di ricomprenderne le varie proprietario del suolo abbia interesse ad escludere le attività
fattispecie (inaedificatio, satio, implantatio, adluvio, avulsio, di terzi (art. 840, 2° comma, c.c.).
ecc.); si deve, invece, all'opera dei giuristi medievali (soprat- L'art. 934 c.c., che apre le disposizioni codicistiche dedi-
tutto dei glossatori) l'elaborazione dell'accessione come fi- cate all'accessione, detta la «regola generale» di tale modo di
gura giuridica unitaria (nella quale furono inquadrate le varie acquisto della proprietà — trasposizione dell'antico principio
fattispecie di tradizione romanistica), che — come tale — fu romanistico quidquid inaedificatur solo cedit (o superficies
recepita nel codice napoleonico, per essere poi trasfusa nel solo cedit) — secondo cui «Qualunque piantagione, costru-
primo codice civile dell'Italia unita. zione od opera esistente sopra o sotto il suolo appartiene al
Non è un caso se il codice civile del 1865, ancora ispirato proprietario di questo, salvo quanto disposto dagli art. 935,
al mito illuministico della completezza ed esaustività della 936, 937 e 938 e salvo che risulti diversamente dal titolo e
legge, forniva una definizione unitaria dell'accessione. L'art. dalla legge»; e gli articoli che seguono tale disposizione —
IL FORO ITALIANO — 2018.
1205 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1206

disciplinando specificamente il caso delle opere fatte dal spetto al proprietario del suolo; dal che discenderebbe — se-
proprietario del suolo con materiali altrui (art. 935 c.c.), condo tale opinione — che, nel caso in cui il suolo apparten-
quello delle opere fatte dal terzo con materiali propri (art. ga in comunione a più soggetti, non potendo il comproprieta-
936 c.c.) e quello delle opere fatte dal terzo con materiali al- rio costruttore essere considerato «terzo» rispetto agli altri
trui (art. 937 c.c.) — confermano la preminenza assegnata comunisti, l'accessione non potrebbe operare.
dal legislatore al bene immobile sul bene mobile (sia pure Va premesso che, secondo l'insegnamento consolidato di
con i temperamenti di volta in volta previsti). questa corte regolatrice, in materia di accessione è «terzo»
La regola dell'accessione, nella misura in cui consente la colui che non sia legato al proprietario del suolo da un rap-
ricompattazione e la semplificazione delle situazioni di ap- porto giuridico, di natura reale o personale, che lo legittimi a
partenenza punta a salvaguardare l'interesse generale al più costruire sul fondo medesimo. Ove invece sussista un diritto

a
razionale sfruttamento economico del suolo, ma costituisce reale o personale che assegni al terzo la facoltà di edificare

to
soprattutto — anche grazie al sistema della pubblicità immo- su suolo altrui viene meno la ragione di applicare la discipli-

en
biliare — presidio della certezza dei rapporti giuridici e della na dell'accessione intesa come ipotesi di soluzione del con-
sicurezza della circolazione della proprietà. Essa finisce per flitto tra contrapposti interessi, perché il conflitto risulta as-

am
limitare lo stesso potere del proprietario del suolo di disporre soggettato ad una disciplina specifica (ad es.: gli art. 1592 e
del suo diritto, non potendo egli alienare il suolo e la costru- 1593 c.c. in tema di miglioramenti e addizioni nel rapporto

on
zione l'uno separatamente dall'altro, salvo a costituire — di locazione; gli art. 983, 985 e 986 in tema di usufrutto;
con atto redatto nelle forme di legge (art. 1350 c.c.) e sogget- ecc.) (cfr. Cass. 5 febbraio 1983, n. 970, id., Rep. 1983, voce

O
M abb
to all'onere della trascrizione (art. 2643 ss. c.c.) — un diritto Proprietà, n. 59; 14 dicembre 1994, n. 10699, id., Rep. 1994,

M
reale di superficie (sub specie di proprietà superficiaria) (art. voce Comunione e condominio, n. 114). Si è ritenuto perciò
che, ove sussista una comunione del suolo ed uno solo dei

SI
952 ss. c.c.).
IO in
2.3. - Orbene, premesso quanto sopra in ordine ai caratteri comproprietari del suolo costruisca su di esso, non è applica-

AS
essenziali dell'accessione, occorre ritornare ora allo scrutinio bile l'art. 936 c.c. (dettato per le «opere fatte da un terzo»),
so

del secondo e del quarto motivo di ricorso, con i quali — non potendo il comproprietario costruttore essere qualificato
come si è veduto — viene sottoposta la questione circa la «terzo» rispetto agli altri comproprietari del suolo (cfr., ex
es

possibilità che l'accessione operi quando la proprietà del plurimis, Cass. 14 gennaio 2009, n. 743, id., Rep. 2009, voce
Proprietà, n. 24; 14 dicembre 1994, n. 10699, id., Rep. 1994,
nc

suolo sia comune a più soggetti (c.d. comunione o compro-


prietà) ed uno solo (o alcuni soltanto) di essi abbia edificato voce cit., n. 47; 27 agosto 1986, n. 5242, id., Rep. 1986, voce
D
co

sul suolo comune; questione, questa, relativamente alla quale cit., n. 35).
U

— come ha evidenziato l'ordinanza di rimessione — si fron- Ciò premesso, va tuttavia osservato che un esame obietti-
LA
IO olo

teggiano due opposti indirizzi giurisprudenziali. vo del complesso della disciplina codicistica consente di ri-
Secondo un primo indirizzo, più risalente, il principio del- tenere, in accordo con autorevole dottrina, che l'operare del-
C
c

l'accessione (art. 934 c.c.) opererebbe anche nel caso di co- l'istituto dell'accessione non è affatto precluso dalla circo-
O sci

stanza che, in presenza di una comunione del suolo, la co-


LO

munione, per cui la costruzione su suolo comune, pur se ese-


guita da uno solo dei comunisti, diverrebbe anch'essa comu- struzione sia realizzata da uno (o da alcuni) soltanto dei
Fa

ne, mano a mano che viene edificata, salvo contrario accordo comproprietari.
scritto. La nuova costruzione diverrebbe, ai sensi dell'art. Diversi argomenti conducono a tale conclusione.
R

934 c.c., automaticamente di proprietà di tutti i contitolari In primo luogo, sul piano dell'interpretazione letterale del-
del suolo comune, secondo le quote spettanti su detto suolo a la legge, va rilevato che l'art. 934 c.c. — che detta la «regola
ciascuno di essi, salvo il diritto del costruttore al rimborso generale» in materia di accessione — non contiene alcun ri-
pro quota delle spese sostenute (Cass. 11 luglio 1978, n. ferimento soggettivo al costruttore. La norma enuncia il
3479, cit.; 11 novembre 1997, n. 11120, cit.; 23 febbraio principio per cui «Qualunque piantagione, costruzione od
1999, n. 1543, id., Rep. 1999, voce Comunione e condomi- opera esistente sopra o sotto il suolo appartiene al proprieta-
nio, n. 181). rio di questo» e prescinde del tutto da chi sia la persona del
Secondo l'opposto e più recente orientamento, oggi preva- costruttore.
lente, la fattispecie dell'accessione di cui all'art. 934 c.c. si Si tratta di una nozione ampia di accessione che fa parte
riferirebbe solo alle costruzioni od opere eseguite su terreno della tradizione giuridica dell'istituto nel nostro ordinamento
altrui, presupporrebbe cioè che il costruttore sia un «terzo» e che si collega idealmente alla onnicomprensiva definizione
rispetto ai proprietari del suolo; e poiché il comproprietario di accessione contenuta nell'art. 443 c.c. del 1865, che in-
costruttore non può essere considerato «terzo» rispetto agli cludeva persino l'acquisto dei frutti prodotti dal fondo (cfr.
altri comunisti, la fattispecie della costruzione eseguita da art. 444 c.c. abrogato); una nozione che non esclude l'acces-
uno dei comproprietari su suolo comune non potrebbe essere sione neppure nel caso di costruzioni realizzate dallo stesso
regolata dall'art. 934 c.c., ma sarebbe invece regolata dalla proprietario del suolo.
disciplina in materia di comunione, che configurerebbe una Conferma di quanto detto si ricava dall'interpretazione si-
deroga al principio dell'accessione. In particolare, secondo stematica del complesso delle norme relative all'accessione
tale giurisprudenza, la nuova costruzione sarebbe di proprie- e, in particolare, dal fatto che le fattispecie di accessione re-
tà comune a tutti i comunisti se eseguita in conformità alle lative al caso in cui il costruttore sia un «terzo» rispetto ai
regole del condominio, cioè con il rispetto delle norme sui proprietari del suolo sono specificamente contemplate e re-
limiti del comproprietario all'uso delle cose comuni (art. golate negli art. 936 e 937 c.c. (disposizioni che disciplinano
1102 c.c.); apparterrebbe, invece, solo al comproprietario co- l'accessione rispettivamente nel caso in cui le opere siano
struttore se eseguita in violazione della disciplina condomi- state realizzate «da un terzo con materiali propri» ovvero «da
niale (costruzione «illegittima») (Cass. 27 marzo 2007, n. un terzo con materiali altrui»).
7523, cit.; 18 aprile 1996, n. 3675, id., Rep. 1997, voce Pro- Essendo le ipotesi in cui le opere siano state eseguite da un
prietà, n. 37; 22 marzo 2001, n. 4120, cit.; 24 gennaio 2011, soggetto «terzo» rispetto al proprietario del suolo regolate
n. 1556, id., Rep. 2011, voce Comunione e condominio, n. dai richiamati art. 936 e 937 c.c., va escluso che l'art. 934
192). c.c. possa riferirsi alle medesime opere eseguite dal terzo.
2.4. - La corte ritiene che il più recente orientamento giu- Altra conferma del fatto che l'applicabilità dell'art. 934
risprudenziale non possa essere condiviso per le seguenti ra- c.c. non è subordinata alla qualità di terzo del costruttore si
gioni. desume, peraltro, dall'art. 935 c.c., che disciplina l'accessio-
2.4.1. - Innanzitutto, il collegio non reputa fondato l'as- ne nel caso in cui l'opera sia stata edificata dal proprietario
sunto — posto a fondamento dell'indirizzo giurisprudenziale del suolo «con materiali altrui»; fattispecie — questa — nel-
in esame — secondo cui presupposto indefettibile del- la quale l'accessione opera nonostante vi sia coincidenza tra
l'accessione sarebbe la qualità di «terzo» del costruttore ri- costruttore e dominus soli.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1207 PARTE PRIMA 1208

Infine, ulteriore conferma del fatto che l'accessione non no permesse le innovazioni e la disposizione della cosa co-
presuppone affatto l'alterità soggettiva tra proprietario del mune, con la garanzia delle ragioni delle minoranze (art.
suolo e costruttore si ricava anche dalla giurisprudenza ela- 1108 e 1120 c.c.). Nessuna delle norme che regolano la co-
borata da questa corte in tema di «comunione legale tra i co- munione è, tuttavia, atta ad incidere sui modi di acquisto del-
niugi», laddove si è affermato che la costruzione realizzata la proprietà o a mutare l'assetto della proprietà comune, sì da
durante il matrimonio da entrambi i coniugi sul suolo di pro- poter configurare una disciplina speciale, e quindi una dero-
prietà esclusiva di uno solo di essi appartiene a quest'ultimo ga, rispetto al principio di accessione.
in forza del principio di accessione e, pertanto, non entra a Peraltro, l'art. 1102 c.c. — che costituisce la norma fon-
far parte della comunione legale (Cass. 27 gennaio 1996, n. damentale in materia di comunione (applicabile anche alla
651, id., Rep. 1996, voce Famiglia (regime patrimoniale), n. materia del condominio degli edifici in virtù del richiamo

a
68; 30 settembre 2010, n. 20508, id., 2011, I, 1468). contenuto nell'art. 1139 c.c.) — consente a ciascun parteci-

to
Si tratta di un principio che riconosce l'operare del- pante alla comunione di servirsi della cosa comune «purché

en
l'accessione, ai sensi dell'art. 934 c.c., in favore del coniuge non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri parte-
proprietario esclusivo del suolo, nonostante che egli stesso cipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto».

am
sia l'autore della costruzione (sia pure unitamente all'altro La medesima ratio è posta a fondamento degli art. 1108 e
coniuge), nonostante cioè che il costruttore non sia «terzo» 1120 c.c., che consentono le innovazioni deliberate dalle

on
rispetto al proprietario del suolo. Anche da tale principio giu- maggioranze ivi previste, ma sempre a condizione che si trat-
risprudenziale si ricava, perciò, conferma della conclusione ti di innovazioni che non pregiudichino l'uso e il godimento

O
M abb
secondo cui l'accessione non presuppone che il costruttore della cosa comune da parte di alcuno dei partecipanti.

M
dell'opera sia «terzo» rispetto alla proprietà del suolo. Orbene, queste norme escludono in radice che il singolo

SI
E allora, a meno di voler ridurre l'art. 934 c.c. ad una di- comproprietario, senza il consenso degli altri comunisti, pos-
IO in
sposizione meramente enunciativa di una definizione giuri- sa cambiare destinazione al suolo comune ed edificare su di

AS
dica (simile all'art. 443 c.c. abrogato) priva di immediata ef- esso con l'intento di appropriarsi del medesimo ed escludere
so
ficacia precettiva (ciò che, tuttavia, non sarebbe conforme né gli altri comproprietari dal suo godimento.
alla lettera della legge né all'intenzione del codificatore), de- L'esistenza di un pari diritto di ogni comunista sulla cosa
es

ve concludersi che l'art. 934 c.c. detta la «regola generale» comune, infatti, è incompatibile con l'assunto che uno solo
nc

dell'accessione, che costituisce norma immediatamente ap- di essi possa divenire proprietario esclusivo dell'opera e del
plicabile e destinata a regolare tutte quelle fattispecie in cui
D

suolo comune su cui essa insiste.


co

l'incorporazione di piantagioni o materiali al suolo non trovi D'altra parte, il comproprietario che costruisce senza il
U

specifica disciplina in diverse disposizioni di legge. consenso degli altri partecipanti alla comunione realizza una
LA
IO olo

Tra tali fattispecie rientra certamente il caso in cui il suolo alterazione della destinazione della cosa comune ed impedi-
appartenga in comunione a più soggetti ed uno (o alcuni) sol- sce agli altri comunisti di fare uso di essa secondo il loro di-
C
c

tanto di essi abbia realizzato una costruzione sul suolo co- ritto; egli infrange la disciplina della comunione e commette
O sci
LO

mune. un «atto illecito», come «illegittima» è la costruzione realiz-


Non è inutile osservare in proposito che, nel caso di co- zata sul suolo comune (Cass. 24 gennaio 2011, n. 1556, id.,
Fa

struzione del singolo comunista sul suolo comune, l'acces- Rep. 2011, voce Comunione e condominio, n. 192; 21 mag-
sione non perde la propria ragion d'essere giuridica: basti gio 2001, n. 6921, id., Rep. 2001, voce cit., n. 72).
R

considerare che, proprio grazie all'accessione, l'alienazione Dunque, essendo la disciplina della comunione destinata a
del suolo comporta l'automatica alienazione di quanto su di regolare i rapporti tra comproprietari nell'uso e nel godimen-
esso incorporato, senza necessità di un separato atto di alie- to della cosa comune e non contenendo tale disciplina alcuna
nazione dei materiali ad esso stabilmente uniti e senza che — norma in grado di determinare l'attrazione della nuova opera
in mancanza di un tale atto — l'acquirente corra il rischio di nella sfera patrimoniale esclusiva del comunista costruttore,
vedersi disturbato nel godimento del fondo da alcuno dei va ripudiata l'idea che la disciplina della comunione costitui-
suoi danti causa. sca deroga a quella relativa ai modi di acquisto della proprie-
Può ritenersi, dunque, che tanto l'interpretazione letterale tà, sì da escludere l'operare dell'accessione.
quanto l'interpretazione sistematica delle norme codicistiche 2.4.3. - Il collegio non condivide neppure la conclusione
relative all'accessione depongono nel senso che la «regola secondo cui la costruzione edificata da uno solo dei compro-
generale» dell'accessione di cui all'art. 934 c.c. prescinde prietari sul suolo comune diverrebbe di proprietà comune di
dal riferimento soggettivo all'autore della costruzione e che tutti i comunisti solo se eseguita in conformità alle regole
non vi sono ragioni per escludere che essa — legata com'è al che disciplinano la comunione, cioè con il rispetto dei limiti
mero fatto dell'incorporazione dei materiali al suolo — operi posti al comproprietario nell'uso della cosa comune (art.
anche nel caso di costruzione realizzata dal singolo compro- 1102 c.c.), mentre apparterrebbe in proprietà esclusiva al so-
prietario sul suolo comune. lo comproprietario costruttore se eseguita in violazione della
2.4.2. - Il collegio non condivide neanche l'altro assunto, detta disciplina (costruzione «illegittima»).
posto a fondamento della giurisprudenza criticata, secondo Innanzitutto, se venisse esclusa l'applicabilità del princi-
cui, allorquando il suolo su cui sono eseguite le opere appar- pio di accessione in materia di comunione, non sarebbe dato
tiene a più soggetti, l'art. 934 c.c. sarebbe derogato dalla di- comprendere sulla base di quale diverso principio la costru-
sciplina della comunione. zione edificata da uno solo dei comproprietari possa divenire
È vero che la regola generale dell'accessione posta dal- comune agli altri comunisti ove sia eseguita in conformità al-
l'art. 934 c.c. vale — secondo quanto previsto dall'ultimo le regole che disciplinano la comunione; ma risulterebbe an-
inciso della disposizione («salvo che risulti diversamente che, a maggior ragione, incomprensibile come il comproprie-
(. . .) dalla legge») — a condizione che non sia derogata da tario costruttore che, violando la disciplina della comunione,
una norma di legge a carattere speciale (lex specialis derogat abbia edificato sul suolo comune possa divenire proprietario
legi generali). Non è vero, tuttavia, che la disciplina giuridi- esclusivo della costruzione, così sottraendo agli altri comuni-
ca della comunione integri una deroga all'istituto del- sti la proprietà del suolo su cui insiste la costruzione (a tale
l'accessione. conclusione sembra addivenire la giurisprudenza criticata
Non esiste, tra accessione e comunione, alcun rapporto tra nella misura in cui non prospetta una proprietà del suolo oc-
genus ad speciem. cupato dalla costruzione diversa dalla proprietà della costru-
Invero, la disciplina giuridica della comunione (art. 1100 zione stessa).
ss. c.c.) punta a regolare i rapporti tra comproprietari nel- Il vero è che, nella sostanza, la giurisprudenza criticata,
l'uso e nel godimento della cosa comune (art. 1102 c.c.), a una volta esclusa l'applicabilità del principio di accessione in
fissare i limiti entro cui è consentito il compimento di atti materia di comunione e ritenuta applicabile solo la disciplina
eccedenti l'ordinaria amministrazione del bene comune o so- di cui agli art. 1100 ss. c.c., è venuta a creare di fatto, per via
IL FORO ITALIANO — 2018.
1209 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1210

pretoria, una nuova figura di «acquisto a titolo originario» all'accessione, se non ne venga nocumento alla cosa — ri-
della proprietà, che non ha base legale. guardano il caso della comunione del suolo.
Sul punto, va però osservato che sia la Costituzione (art. Quanto al titolo negoziale idoneo ad escludere l'operare
42, 2° comma, a tenore del quale spetta alla legge determina- dell'accessione, esso — com'è noto — non può essere costi-
re i modi di acquisto della proprietà) che il codice civile (art. tuito da un negozio unilaterale, essendo invece necessario un
922, che, nell'elencare i vari modi di acquisto della proprie- apposito contratto stipulato tra il proprietario del suolo e il
tà, conclude con la formula «e negli altri modi stabiliti dalla costruttore dell'opera, che attribuisca a quest'ultimo il diritto
legge») configurano una vera e propria «riserva di legge» in di proprietà sulle opere realizzate (Cass. 7 luglio 1980, n.
ordine ai modi di acquisto della proprietà, in forza della qua- 4337, id., Rep. 1980, voce Proprietà, n. 21; 21 febbraio
le la proprietà può acquistarsi solo nei modi «legali», solo 2005, n. 3440, id., Rep. 2006, voce cit., n. 38).

a
nei modi che il legislatore ha inteso prevedere (non solo — Costituiscono titoli idonei a impedire l'operare del-

to
ovviamente — in seno al codice civile, ma anche in altri l'accessione quelli costitutivi di diritti reali, fra i quali si col-

en
campi del diritto: si pensi ai vari casi di appropriazione coat- loca, oltre alla costituzione diretta di un diritto di superficie
tiva previsti dal diritto pubblico o dal diritto processuale in (art. 952 ss. c.c.), la c.d. concessione ad aedificandum, con la

am
materia esecutiva), non potendosi ammettere modi di acqui- quale il proprietario del suolo rinuncia a fare propria la co-
sto della proprietà (o di altri diritti reali) diversi da quelli che struzione che sorgerà su di esso. Trattandosi di contratti rela-

on
il legislatore abbia previsto e disciplinato. tivi a diritti reali immobiliari, essi, ai sensi dell'art. 1350 c.c.,
E allora, ritenere, per via pretoria, che la violazione delle devono rivestire la forma scritta ad substantiam (Cass. 23

O
M abb
norme sulla comunione consenta al singolo comproprietario febbraio 1999, n. 1543, id., Rep. 1999, voce Comunione e

M
che costruisca sul suolo comune di acquistare la proprietà condominio, n. 181; 11 novembre 1997, n. 11120, id., Rep.

SI
della costruzione e del suolo, in danno degli altri comunisti, 1997, voce Proprietà, n. 35; 19 aprile 1994, n. 3714, id.,
IO in
costituirebbe una patente violazione della «riserva di legge» Rep. 1995, voce cit., n. 46; 27 ottobre 1984, n. 5511, id.,

AS
relativa ai modi di acquisto della proprietà. Rep. 1984, voce cit., n. 36); come anche per iscritto deve ri-
so

Per di più, va ricordato che la tutela della proprietà privata sultare la rinuncia del proprietario al diritto di accessione,
trova fondamento, oltre che nell'art. 42 Cost., nello stesso che si traduce sostanzialmente nella costituzione di un diritto
es

codice del 1942. L'art. 834, 1° comma, c.c., quasi anticipan- di superficie (Cass. 15 dicembre 1966, n. 2946, id., Rep.
nc

do la previsione della futura Carta costituzionale, stabilisce: 1966, voce cit., n. 21).
«Nessuno può essere privato in tutto o in parte dei beni di Perciò, in mancanza di valido contrario titolo, qualunque
D
co

sua proprietà, se non per causa di pubblico interesse, legal- costruzione edificata sul suolo comune — non solo da terzi
U

mente dichiarata, e contro il pagamento di giusta indennità»; (caso che ricadrebbe nelle fattispecie di cui agli art. 936 e
LA
IO olo

e l'art. 1102, 2° comma, c.c. espressamente preclude al sin- 937 c.c.), ma anche da uno o da alcuni soltanto dei compro-
golo compartecipe di estendere il suo diritto sulla cosa co- prietari — diviene ipso iure, per il solo fatto dell'incorpo-
C
c

mune in danno degli altri compartecipi, salvo che «muti il ti- razione e a prescindere dalla volontà manifestata dalle parti
O sci
LO

tolo del suo possesso» (addivenendo all'acquisto per usuca- al di fuori delle forme prescritte dall'art. 1350 c.c., di pro-
pione ove ricorrano i presupposti richiesti dall'art. 1158 c.c.). prietà comune di tutti i comproprietari del suolo in propor-
Fa

Perciò, ammettere che i comproprietari non costruttori zione alle rispettive quote dominicali.
possano perdere la proprietà della cosa comune per il sem- 2.6. - Una volta stabilito che — in virtù dell'operare del-
R

plice fatto della iniziativa di altro comproprietario, dando l'accessione — la costruzione su suolo comune appartiene a
luogo ad una sorta di espropriazione della proprietà privata tutti i comproprietari del medesimo in proporzione alle ri-
in assenza di un interesse generale e senza indennizzo, con- spettive quote di proprietà (salva l'esistenza di contrario tito-
trasta con i principî generali che reggono la materia e con la lo, nei termini sopra richiamati), rimane da stabilire quale sia
stessa Carta fondamentale (art. 42 Cost.). il «regime giuridico» che deve disciplinare i rapporti tra il
Si tratta, peraltro, di una soluzione contraria ad ogni logica comproprietario costruttore e gli altri comproprietari (dive-
e al comune senso di giustizia, perché finisce col premiare, nuti ope legis comproprietari della costruzione).
piuttosto che sanzionare, il comproprietario che commette un L'art. 934 c.c. nulla dispone circa la disciplina che deve
abuso in danno degli altri comproprietari. regolare i rapporti tra costruttore e proprietario del suolo; e
2.5. - In definitiva, alla luce di quanto sopra detto, il colle- la giurisprudenza di questa corte — come si è detto — è co-
gio ritiene che la disciplina della comunione non configuri stante nell'escludere che la materia possa essere regolata dal-
affatto una deroga legale al principio di accessione di cui l'art. 936 c.c., essendo questa una disposizione relativa alle
all'art. 934 c.c. e che quest'ultimo operi anche quando il suo- «opere fatte da un terzo» e non potendo il comproprietario
lo appartiene in comunione a più soggetti ed uno solo (o al- essere qualificato «terzo» rispetto agli altri comproprietari
cuni soltanto) di essi abbia provveduto a realizzare una co- del suolo (cfr., ex plurimis, Cass. 14 gennaio 2009, n. 743,
struzione o altra opera. id., Rep. 2009, voce cit., n. 24; 14 dicembre 1994, n. 10699,
Come si è detto, l'accessione costituisce un mero fatto id., Rep. 1994, voce Comunione e condominio, n. 114).
giuridico, che opera per il solo fatto dell'incorporazione. Il collegio ritiene che la disciplina giuridica che deve rego-
L'acquisto della proprietà per accessione prescinde dalla vo- lare i rapporti tra comproprietario costruttore e comproprie-
lontà di alcuno e non è escluso dalla buona fede del costrut- tario non costruttore vada ricavata dalle norme che regolano
tore; cosicché, nel caso di comunione del suolo e di costru- la comunione: innanzitutto, dalle norme che regolano l'uso
zione eseguita su di esso da uno o da alcuni soltanto dei co- della cosa comune e le innovazioni.
munisti, tutti i comproprietari del suolo (costruttori e non co- Invero, la costruzione su suolo comune — in quanto inno-
struttori) acquistano la proprietà della costruzione, in rappor- vazione — deve essere deliberata secondo quanto previsto
to alle rispettive quote, per il semplice fatto di essere com- dall'art. 1108 c.c. (per la comunione ordinaria) e dagli art.
proprietari del suolo. 1120 e 1121 c.c. (per il condominio degli edifici), sempre col
È ben vero che l'art. 934 c.c. fa salve le deroghe alla rego- limite di non pregiudicare il godimento della cosa comune da
la dell'accessione previste dalla «legge» o dal «titolo». parte di alcuno dei partecipanti.
Tuttavia, nessuna delle deroghe all'operare dell'accessione Perciò, quando la costruzione è stata edificata senza la
previste dalla legge — quella relativa alle opere destinate preventiva autorizzazione della maggioranza dei condomini
all'esercizio della servitù eseguite dal proprietario del fondo ovvero quando essa pregiudichi comunque il godimento del-
dominante sul fondo servente (art. 1069 c.c.); o quelle relati- la cosa comune da parte di tutti i comproprietari, il compro-
ve alle addizioni eseguite dall'enfiteuta (art. 975, 3° comma, prietario che ha patito pregiudizio dalla costruzione può
c.c.), dall'usufruttuario (art. 986, 2° comma, c.c.), dal pos- esercitare — nei confronti del comproprietario costruttore —
sessore (art. 1150, 5° comma, c.c.) e dal locatore (art. 1593 le ordinarie azioni possessorie (cfr., in tema di azione di ma-
c.c.), laddove lo ius tollendi opera quasi sempre in deroga nutenzione, Cass. 17 ottobre 2006, n. 22227, id., Rep. 2006,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1211 PARTE PRIMA 1212

voce Possesso, n. 46) e l'azione di rivendicazione (Cass. 28 quote di proprietà, le spese sopportate per l'edificazione del-
agosto 1990, n. 8884, id., Rep. 1990, voce Proprietà (azioni l'opera, secondo le norme che regolano la comunione e gli
a difesa), n. 2). altri istituti di volta in volta applicabili (mandato, negotio-
Il comproprietario leso può anche esercitare lo ius tollendi rum gestio, arricchimento senza causa, ecc.).
e pretendere la demolizione dell'opera lesiva del suo diritto, 2.7. - Premesso quanto sopra, tornando all'esame della
ricorrendo alla tutela in forma specifica ex art. 2933 c.c. (cfr. fattispecie concreta sottoposta al giudizio di questa Supre-
Cass. 13 novembre 1997, n. 11227, id., Rep. 1998, voce Co- ma corte, va rilevato come le rationes decidendi della sen-
munione e condominio, n. 106). La demolizione dell'opera tenza impugnata contrastino con i principî di diritto sopra
può essere anche decisa — al di fuori del caso di lesione del esposti.
diritto del singolo comunista — dalla maggioranza dei com- I giudici di merito hanno ritenuto che l'istituto dell'acces-

a
proprietari ai sensi dell'art. 1108 c.c. sione di cui all'art. 934 non potesse operare nel caso di co-

to
Il collegio ritiene, tuttavia, che l'esercizio dello ius tollen- struzione edificata da uno solo dei comproprietari su suolo

en
di debba essere coniugato con il principio di «tolleranza», comune e hanno ritenuto che la costruttrice società Ca’ d'Oro
col principio di «affidamento» e con quello di «buona fede» fosse divenuta ab origine unica proprietaria della costruzione

am
(in ordine a tali principî, ex plurimis, v. Cass., sez. un., 27 in virtù di accordi non bene individuati, né in ordine al loro
aprile 2017, n. 10413, id., 2017, I, 13693; 15 novembre contenuto né in ordine alla loro forma.

on
2007, n. 23726, id., 2008, I, 1514). Così facendo, la corte territoriale ha mostrato di non tener
Si tratta, peraltro, di principî sottesi al disposto dell'art. conto del principio di diritto ripetutamente affermato da que-

O
M abb
936, 4° comma, c.c., laddove esso stabilisce che «il proprie- sta corte regolatrice secondo cui i contratti traslativi della

M
tario non può obbligare il terzo a togliere le piantagioni, co- proprietà di beni immobili o costitutivi, modificativi o trasla-

SI
struzioni ed opere, quando sono state fatte a sua scienza e tivi di diritti reali immobiliari su cosa altrui devono, ai sensi
IO in
senza opposizione o quando sono state fatte dal terzo in buo- dell'art. 1350 c.c., rivestire la forma scritta ad substantiam

AS
na fede». (Cass. 23 febbraio 1999, n. 1543, cit.; 19 aprile 1994, n.
so

È vero che tale disposizione (relativa al caso del «terzo 3714, cit.; 27 ottobre 1984, n. 5511, cit.; 16 marzo 1984, n.
costruttore») non è applicabile al diverso caso delle opere 1811, id., Rep. 1984, voce Proprietà, n. 28); sicché è nulla la
es

edificate dal comproprietario sul suolo comune; ciò non vuol promessa verbale del proprietario del suolo di trasferire ad
nc

dire però che in tale ipotesi non debba tenersi conto egual- altro la proprietà del manufatto su di esso edificato (cfr.
mente dei principî di tolleranza e di affidamento, nonché del
D

Cass. 26 novembre 1988, n. 6380, id., Rep. 1989, voce cit.,


co

principio di buona fede. n. 39); come, d'altra parte, la concessione ad aedificandum


U

Trattasi di principî generali immanenti all'ordinamento convenuta verbalmente, e quindi senza un atto scritto, non
LA
IO olo

giuridico, in quanto tali sottesi all'intera disciplina del codice acquista efficacia reale, ma dà vita ad un rapporto meramen-
civile, che devono sempre essere tenuti in conto dal giudice. te obbligatorio, ossia ad un diritto personale nei confronti del
C
c

È necessario, allora, tener distinti il caso in cui il compro- concedente (Cass. 17 dicembre 1968, n. 4006, id., Rep. 1969,
O sci
LO

prietario costruttore abbia agito contro l'esplicito divieto del voce Registro, n. 235; 10 luglio 1985, n. 4111, id., Rep.
comproprietario o all'insaputa di questo dal diverso caso in 1985, voce Proprietà, n. 44).
Fa

cui egli abbia agito, se non col consenso, quanto meno a La corte territoriale avrebbe dovuto, invece, verificare se
scienza e senza opposizioni dell'altro comproprietario. fosse stato stipulato tra le parti un contratto redatto in forma
R

Nel primo caso, ove vi sia stata violazione delle norme in scritta avente ad oggetto il trasferimento della proprietà del
tema di condominio, va riconosciuto lo ius tollendi al com- suolo su cui insiste la costruzione realizzata dalla società
proprietario non costruttore, il quale può senz'altro agire per convenuta ovvero la costituzione di un diritto di superficie o
ottenere il ripristino dello status quo ante. di altro diritto reale in grado di separare la proprietà del suo-
Nel secondo caso, invece, essendovi stato il consenso lo dalla proprietà della costruzione ovvero — ancora — se il
esplicito o anche meramente implicito del comproprietario Pizzolotto avesse posto in essere (sempre con la dovuta for-
non costruttore, va escluso — a tutela della buona fede e del- ma scritta richiesta dall'art. 1350, n. 5, c.c.) una rinunzia ab-
l'affidamento del costruttore — che il primo possa pretende- dicativa alla propria quota di comproprietà (con conseguente
re la demolizione dell'opera. accrescimento del diritto di proprietà della Ca’ d'Oro) ai
Per la medesima ragione anche la mera tolleranza, ossia la sensi dell'art. 1104, 1° comma, c.c. (sul punto, cfr. Cass. 25
mancata reazione da parte del comproprietario non costrutto- febbraio 2015, n. 3819, id., 2015, I, 2833; 6 luglio 1968, n.
re all'abuso intrapreso dal comunista costruttore, protratta 2316, id., Rep. 1968, voce Comunione e condominio, n. 68);
per un congruo periodo di tempo dal giorno in cui ha avuto e non avrebbe potuto dare improprio rilievo, ai fini del rico-
notizia dei lavori, preclude l'esercizio dello ius tollendi, fa- noscimento della proprietà della costruzione, al consenso
cendo sorgere l'affidamento del costruttore sul sopravvenuto manifestato «verbalmente» dal Pizzolotto o al fatto che que-
consenso implicito del compartecipe alla comunione. st'ultimo si fosse reso esecutore materiale della costruzione
Il consenso alla costruzione dell'opera, manifestato da un su incarico della società Ca’ d'Oro o alla circostanza che sol-
comunista all'altro, può essere dato con qualunque forma tanto tale società avesse sopportato i costi di costruzione
(anche verbalmente), non attenendo esso alla sfera dei diritti (circostanze — queste — rilevanti ai fini della verifica della
reali e non facendo venir meno l'operatività dell'accessione spettanza al Pizzolotto dello ius tollendi, ma non in grado di
e, quindi, l'acquisto della proprietà della costruzione da parte incidere sull'acquisto della proprietà della costruzione).
di tutti i comunisti in rapporto alle rispettive quote dominica- Non rimane, pertanto, che cassare la sentenza impugnata
li; il suo rilievo giuridico non attiene all'acquisto della pro- in relazione al secondo e al quarto motivo di ricorso, con
prietà della costruzione, ma ai reciproci diritti e obblighi dei rinvio ad altra sezione della Corte d'appello di Venezia, che,
comproprietari, e ai loro rispettivi poteri, relativamente ad ai sensi dell'art. 384, 2° comma, c.p.c., si uniformerà ai se-
un'opera divenuta comunque comune. guenti principî di diritto:
Trattandosi di un consenso che non incide sulla proprietà «La costruzione eseguita dal comproprietario sul suolo
della costruzione, esso può essere dimostrato con ogni mezzo comune diviene per accessione, ai sensi dell'art. 934 c.c., di
di prova. proprietà comune agli altri comproprietari del suolo, salvo
Va aggiunto che, ove lo ius tollendi non venga (o non pos- contrario accordo, traslativo della proprietà del suolo o costi-
sa essere) esercitato, sorge, in favore del comproprietario co- tutivo di un diritto reale su di esso, che deve rivestire la for-
struttore, un diritto di credito nei confronti degli altri comu- ma scritta ad substantiam»;
nisti, divenuti per accessione comproprietari dell'opera; na- «Il consenso alla costruzione manifestato dal comproprie-
sce cioè tra le parti un rapporto obbligatorio in forza del qua- tario non costruttore, pur non essendo idoneo a costituire un
le i comproprietari non costruttori sono tenuti a rimborsare al diritto di superficie o altro diritto reale, vale a precludergli
comproprietario costruttore, in proporzione alle rispettive l'esercizio dello ius tollendi»;
IL FORO ITALIANO — 2018.
1213 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1214

«Ove lo ius tollendi non venga o non possa essere esercita- L'assunto per il quale l'istituto non potrebbe operare nel no-
to, i comproprietari del suolo sono tenuti a rimborsare al stro caso, non essendo il comproprietario costruttore «terzo» ri-
comproprietario costruttore, in proporzione alle rispettive spetto agli altri comproprietari del suolo, trova smentita nel fat-
quote di proprietà, le spese sopportate per l'edificazione del- to che l'ordinamento non richiede la «alterità» del costruttore:
l'opera». l'art. 934 c.c. non fa riferimento alla qualità soggettiva del co-
3. - Gli altri motivi rimangono assorbiti. struttore; a fronte della norma generale dettata dall'art. 934 c.c.
le ipotesi nelle quali il costruttore sia terzo sono specificamente
———————— regolate dai diversi art. 936 e 937 c.c.; l'art. 935 c.c. espressa-
mente regola un'ipotesi nella quale a edificare l'opera è il pro-
(1-3) I. - Le sezioni unite vengono chiamate a risolvere il prietario del suolo; l'accessione per giurisprudenza costante

a
contrasto creatosi in ordine all'applicabilità del regime del- opera anche in relazione alla comunione legale tra i coniugi nel
l'accessione in caso di costruzione realizzata dal comunista o caso in cui la costruzione venga edificata da entrambi.

to
dal condomino sul suolo comune. L'assunto per il quale l'art. 934 c.c. sarebbe derogato dalla

en
disciplina della comunione è privo di riscontri positivi.
II. - In favore dell'applicabilità dell'art. 934 c.c. si era espres- D'altra parte, continuano le sezioni unite a ritenere, con l'o-

am
sa la giurisprudenza più risalente, secondo la quale la nuova co- rientamento più recente, che la costruzione divenga comune se
struzione diverrebbe automaticamente di proprietà di tutti i con- realizzata in conformità alle norme sulla comunione (in partico-

on
titolari del suolo comune, secondo le quote spettanti su detto lare, all'art. 1102 c.c.), rimanendo del costruttore se realizzata
suolo a ciascuno di essi, salvo il diritto del costruttore al rim- in spregio di tali norme (in certe pronunce con il suolo sul quale

O
M abb
borso pro quota delle spese sostenute (Cass. 23 febbraio 1999, è edificata), si finisce col costruire in via pretoria un modo di

M
n. 1543, Foro it., Rep. 1999, voce Comunione e condominio, n. acquisto della proprietà, contro la relativa riserva di legge e ci si
181; 11 novembre 1997, n. 11120, id., Rep. 1997, voce Proprie-

SI
pone in contrasto con evidenti ragioni d'equità.
IO in
tà, n. 35; 13 febbraio 1993, n. 1844, id., Rep. 1993, voce Comu- Ammesso l'acquisto per accessione, continuano i giudici di

AS
nione e condominio, n. 191; 10 novembre 1980, n. 6034, id., legittimità, occorre delineare il regime dei rapporti tra costrutto-
so
Rep. 1980, voce Proprietà, n. 20; 11 luglio 1978, n. 3479, id., re e altri proprietari, considerando che l'art. 934 c.c. nulla di-
Rep. 1978, voce cit., n. 30; 12 maggio 1973, n. 1297, id., Rep. spone sul punto e che l'art. 936 c.c. non è applicabile perché il
es

1973, voce Comunione e condominio, n. 20. Un cenno all'appli- comunista costruttore non è propriamente «terzo» rispetto al
cabilità dell'art. 934 c.c. si rinviene anche nella più recente proprietario.
nc

Cass. 24 marzo 2015, n. 5895, id., Rep. 2015, voce cit., n. 139). Reputano quindi le sezioni unite che tale regime possa essere
D
co

tratto dalle norme sulla comunione. Dove le opere non siano


U

III. - La giurisprudenza più recente è giunta a conclusioni op- state regolarmente deliberate (art. 1108, 1120, 1121 c.c.), agli
LA

poste. La disciplina sull'accessione, si è sottolineato, contenuta altri comproprietari saranno date le ordinarie azioni possessorie
IO olo

nell'art. 934 c.c., si riferisce solo alle costruzioni su terreno al- e petitorie. Lo ius tollendi, si continua, va però coniugato con i
C

trui, mentre alle costruzioni eseguite da uno dei comproprietari principî di tolleranza, affidamento e buona fede che innervano
c

su terreno comune non si applica tale disciplina, ma quella in tutto l'ordinamento. Sicché non potrà essere esercitato quando
O sci
LO

materia di comunione, con la conseguenza che la comproprietà gli altri comproprietari abbiano prestato un consenso esplicito o
della nuova opera sorge a favore dei condomini non costruttori implicito all'edificazione o abbiano mostrato tolleranza verso la
Fa

solo se essa sia realizzata in conformità a detta disciplina, ossia costruzione, non reagendo per un congruo periodo di tempo
con il rispetto delle norme che dettano i limiti che ciascun com- all'abuso e così facendo sorgere l'affidamento del costruttore su
R

proprietario deve osservare nell'uso della cosa comune, mentre un loro sopravvenuto consenso implicito. Laddove lo ius tollen-
le opere abusivamente realizzate non possono considerarsi beni di non venga o non possa venir esercitato dagli altri comproprie-
condominiali per accessione, ma vanno considerate appartenenti tari, questi saranno tenuti a rimborsare al comproprietario co-
al comproprietario costruttore e rientranti nella sua esclusiva struttore, in proporzione alle rispettive quote di proprietà, le
sfera giuridica (Cass. 24 gennaio 2011, n. 1556, id., Rep. 2011, spese sopportate per l'edificazione dell'opera «secondo le nor-
voce cit., n. 192; 27 marzo 2007, n. 7523, id., Rep. 2008, voce me che regolano la comunione e gli altri istituti di volta in volta
Proprietà, n. 30; 19 novembre 2004, n. 21901, id., Rep. 2006, applicabili (mandato, negotiorum gestio, arricchimento senza
voce Comunione e condominio, n. 154; 22 marzo 2001, n. 4120, causa, ecc.)».
id., Rep. 2001, voce Proprietà, n. 46; 30 marzo 1993, n. 3853,
id., Rep. 1993, voce cit., n. 46; 21 ottobre 1981, n. 5511, id.,
Rep. 1982, voce cit., n. 27). * * *
IV. - In dottrina, in favore dell'applicabilità dell'accessione Accessione, comunione e Verwirkung.
cfr. R. CIMMINO, Accessione e costruzione sul suolo comune, in
Notariato, 2011, 634; C.M. BIANCA, Diritto civile. 6. La pro-
I. - La questione: accessione o comunione? Sul piano rime-
prietà, Milano, 1999, 368; M. BASILE, Osservazioni in tema di
diale, la questione in gioco davanti alle sezioni unite si presen-
rapporti tra accessione e comunione, in Riv. trim. dir. e proc.
tava nei seguenti termini. A fronte dell'edificazione da parte del
civ., 1968, 1307. Per la tesi secondo la quale l'accessione non
comunista o del condomino sulla parte comune, si poneva l'al-
opererebbe, cfr. A. SCARPA, Chi prima scava meglio alloggia?,
ternativa tra regime dell'accessione e disciplina del condominio.
in Immobili e proprietà, 2015, 637; A.G. DIANA, La proprietà
Optando per l'accessione si apriva la possibilità di concedere
immobiliare urbana. Circolazione, locazione e leasing immobi-
agli altri comproprietari sia lo ius tollendi, sia la ritenzione (sul-
liare, Milano, 2007, I, 413; E. ALVINO, Inapplicabilità delle
la falsariga dell'art. 936 c.c.) (1). Optando per la disciplina del
norme sull'accessione ai rapporti condominiali e improponibili-
condominio, agli altri comunisti e condomini si poteva al più
tà dell'azione di garanzia in regime di liquidazione coatta am-
concedere lo ius tollendi (meglio, il ripristino a norma degli art.
ministrativa, in Giust. civ., 1982, I, 58. Per posizioni più artico-
948, 1168, 1170 o 2058 c.c. (2): sempre che non si immaginas-
late, v. G.A.M. TRIMARCHI, Edificazione su suolo comune da
se, come pure qualcuno faceva, una sorta di acquisto a titolo
parte del comunista senza il consenso degli altri, Consiglio na-
originario del suolo già comune da parte del comproprietario
zionale del notariato, studio n. 175-2008/C; G. ALPA, Accessio-
costruttore (3)), non mai la ritenzione.
ne, voce del Digesto civ., Torino, 2004 (rist.), I, 31 (il quale, ri-
chiamando le «cripto-regole» giurisprudenziali, distingue tra Le sezioni unite definiscono la questione optando per l'acces-
costruzione realizzata dal comproprietario, alla quale si appli- sione e concedendo agli altri comproprietari sia lo ius tollendi
cherebbe l'accessione, e costruzione realizzata dal condomino, ————————
alla quale non si applicherebbe).
(1) Vedi M. BASILE, Osservazioni in tema di rapporti tra accessione
V. - Cass., sez. un., 3873/18, in epigrafe, fa proprio l'orien- e comunione, in Riv. trim. dir. e proc. civ., 1968, 1307.
(2) Vedi, per tutti, G. ALPA, Accessione, voce del Digesto civ., Tori-
tamento giurisprudenziale più risalente e quindi conclude per no, 2004 (rist.), I, 31.
l'operatività dell'accessione. Questa, sottolineano le sezioni (3) Per i relativi riferimenti, cfr. R. CIMMINO, Accessione e costru-
unite, ha un campo d'applicazione generale. zione sul suolo comune, in Notariato, 2011, 634.

IL FORO ITALIANO — 2018.


1215 PARTE PRIMA 1216

che la ritenzione. Ma nel tentativo di creare per via pretoria una che applicazioni si sono rivelate, ad oggi, assai caute (10) e la
disciplina che ricalchi quella dell'art. 936 c.c. (ritenuto inappli- cautela è giustificata: occorre fare i conti, intuitivamente, con la
cabile), ricorrono a costrutti concettuali ai quali si è sempre vocazione espansiva della Verwirkung. Le sue applicazioni nel-
guardato con sospetto e rendono labili i confini tra le forme ri- l'ambito dei diritti reali sono potenzialmente illimitate.
mediali. Definiscono una questione e rischiano di aprirne subito
altre, non meno significative. III. - I confini dei rimedi. Ma non è solo questo. L'accenno
alla Verwirkung rischia di rendere labili o quantomeno sfumati i
II. - Il richiamo alla Verwirkung. Il richiamo a costrutti tradi- confini delle forme rimediali.
zionalmente guardati con sospetto emerge da quello che per
molti versi è il passo-chiave della motivazione. Le ragioni delle ritrosie finora osservate dalla giurisprudenza
nel far uso della Verwirkung sono state ben riassunte da più di

a
Ammessa l'operatività dell'accessione, ma precisato che l'art.
936 c.c. non è applicabile, non essendo il comunista o condomi- un autore (11). Tra chi lamenta la costruzione di una sorta di de-

to
no costruttore propriamente un «terzo» (4), i giudici si chiedono roga pretoria alle norme sulla prescrizione e sulla decadenza, in

en
se gli altri comunisti o condomini dispongano, oltre che della ri- aperta violazione dell'art. 2936 c.c., che predica la nullità di
tenzione, dello ius tollendi. ogni patto diretto a modificare la disciplina della prescrizione

am
Per le sezioni unite il diritto alla rimozione, pur operando di (12), chi lamenta l'assenza di precisi referenti positivi e chi si
regola, potrebbe essere precluso in presenza di consensi espressi duole della violazione del principio per il quale i diritti si estin-
guono solo per rinuncia o «per mancato esercizio nel tempo tas-

on
o taciti degli altri comproprietari alla costruzione, ma anche in
applicazione del generale principio di buona fede. Vanno tenuti sativamente stabilito dalla legge» (13), non manca mai la do-

O
glianza sull'eccessiva discrezionalità che si finirebbe con l'at-

M abb
«distinti», si precisa, «il caso in cui il comproprietario costrutto-
tribuire al giudice. La Verwirkung ha tradizionalmente assolto,

M
re abbia agito contro l'esplicito divieto del comproprietario o
all'insaputa di questo dal diverso caso in cui egli abbia agito, se nell'ordinamento tedesco, una funzione equitativa. Per ricorrere

SI
non col consenso, quanto meno a scienza e senza opposizioni a uno schema concettuale arcinoto anche al civilista italiano, l'i-
IO in stituto, mediante il collegamento alla clausola generale della

AS
dell'altro comproprietario. (. . .) Nel secondo caso, (. . .), anche
buona fede, ha permesso di contemperare gli interessi in gioco
so
la mera tolleranza, ossia la mancata reazione da parte del com-
proprietario non costruttore all'abuso intrapreso dal comunista nei singoli casi ricorrendo a una composizione del conflitto «se-
es

costruttore, protratta per un congruo periodo di tempo dal gior- condo canoni di giustizia che prescindono dallo statico rigore
no in cui ha avuto notizia dei lavori, preclude l'esercizio dello della norma scritta» (14). Ma ciò comporta un evidente aumento
nc

ius tollendi, facendo sorgere l'affidamento del costruttore sul del tasso di elasticità del sistema e ciò che taluno invoca, chia-
mandola equità, altri paventano, chiamandolo arbitrio.
D

sopravvenuto consenso implicito del compartecipe alla comu-


co

nione».
————————
Il passo riecheggia la Verwirkung, istituto che trova la sua
LA
IO olo

genesi nella giurisprudenza tedesca degli albori del secolo scor- n. 10127, Foro it., Rep. 2006, voce Contratto in genere, n. 597, per la
so e che può essere tratteggiato, nei suoi profili essenziali, in quale il semplice fatto di ritardare l'esercizio di un proprio diritto (nel
C
c

questi termini: se il titolare di un diritto non lo esercita per un caso di specie, di agire in giudizio per far valere l'inadempimento con-
O sci

trattuale), se non finalizzato a produrre un danno alla controparte e sen-


LO

significativo periodo di tempo e se concorrono circostanze tali


da far sorgere in capo alla controparte l'affidamento circa il fat- za un apprezzabile interesse per il titolare, non dà luogo a una violazio-
ne del principio di buona fede nell'esecuzione del contratto, qualunque
Fa

to che il diritto non verrà esercitato, la successiva pretesa da convinzione possa essersi fatta del ritardo il debitore, e non è causa per
parte del titolare di esercitare il diritto può essere paralizzata in- escludere la tutela giudiziaria, salvo che sia intervenuta un'inequivoca
R

vocando la violazione del principio di buona fede (5). Proprio rinuncia tacita al diritto (la Suprema corte ha affermato tale principio
quanto emerge dal passo delle sezioni unite. con riferimento a una fattispecie in cui il creditore aveva chiesto la ri-
Pur tra annose controversie qualificatorie (6), la Verwirkung soluzione del contratto in via riconvenzionale dopo due anni dalla sca-
denza del termine per l'adempimento in un giudizio in cui era stato
è radicata nella prassi tedesca. Oggetto di studio anche da parte convenuto per il pagamento del corrispettivo della prestazione adem-
della dottrina italiana (7), assiduamente citata pure nella manua- piuta in ritardo). Per la negativa anche Cass. 15 marzo 2004, n. 5240,
listica più tradizionale (8), non ha però mai sfondato nella giu- id., 2004, I, 1397, con nota di G. COLANGELO, alla quale si rinvia per i
risprudenza, che l'ha sempre trattata con diffidenza (9). Le po- precedenti italiani.
(10) Cfr., nella giurisprudenza giuslavoristica, Cass. 5 maggio 2010,
———————— n. 10833, Foro it., Rep. 2010, voce Lavoro (rapporto), n. 1390: il com-
portamento del lavoratore licenziato va interpretato alla luce dei princi-
(4) Cfr., in dottrina, G. MUSOLINO, L'accessione di opere fatte da un pî di buona fede e correttezza di cui agli art. 1175 e 1375 c.c., sicché, se
terzo con materiali propri: la nozione di terzo, in Riv. notariato, 2001, il lavoratore per lungo tempo trascuri di introdurre il giudizio contro il
1426. licenziamento e generi così un affidamento della controparte nel-
(5) Sull'istituto, cfr. F. RANIERI, Rinunzia tacita e Verwirkung, Pado- l'abbandono della relativa pretesa, si determina la perdita della situa-
va, 1971; S. PATTI, Verwirkung, voce del Digesto civ., Torino, 2004 zione soggettiva azionata tardivamente, essendo conseguentemente irri-
(rist.), XIX, 722; L. BOZZI, La negozialità degli atti di rinunzia, Pado- levante una qualificazione dell'inerzia in termini di rinuncia tacita o ri-
va, 2008, 204 ss.; G. FALCO, La buona fede e l'abuso del diritto. Prin- soluzione consensuale; 28 aprile 2009, n. 9924, ibid., voce Lavoro
cipî, fattispecie e casistica, Milano, 2010, 2014 ss. (contratto), n. 36: il comportamento — interpretato alla luce dei princi-
(6) C’è chi la riconduce al divieto di abuso del diritto e di venire con- pî di buona fede e correttezza di cui agli art. 1175 e 1375 c.c. — del
tra factum proprium (cfr. P. RESCIGNO, Abuso del diritto, in Riv. dir. contraente titolare di una situazione creditoria o potestativa, che per
civ., 1965, I, 279); chi ad una rinuncia tacita; chi alla violazione del lungo tempo trascuri di esercitarla e generi così un affidamento della
principio di buona fede che deriverebbe dal ritardo sleale nell'esercizio controparte nell'abbandono della relativa pretesa, è idoneo come tale
del diritto voluto dal titolare per ottenere un utile; chi infine alla viola- (essendo irrilevante qualificarlo come rinuncia tacita ovvero oggetti-
zione della buona fede da lesione dell'affidamento generato nella con- vamente contrastante con gli anzidetti principî) a determinare la perdita
troparte (cfr., per le varie tesi, S. PATTI, Verwirkung, cit.). della medesima situazione soggettiva. Vedi anche, in ambito contrattua-
(7) Vedi, oltre alle opere già citate, L. RATTI, Profili di rilevanza del- le, Trib. Torino 24 gennaio 2000, inedita (cassata da Cass. 15 marzo
la Verwirkung nel rapporto di lavoro: l'inerzia del lavoratore alla luce 2004, n. 5240, cit.).
dei principî di correttezza e buona fede, in Riv. it. dir. lav., 2010, II, (11) Vedi D. FARACE, Le vicende estintive: prescrizione e decadenza,
595; T. VALLEBONA, Divieto di venire contra factum proprium, Verwir- in G. AMADIO-F. MACARIO, Diritto civile. Norme, questioni, concetti,
kung e abuso del diritto: l'azione tardiva contro il licenziamento, in cit., 240.
Mass. giur. lav., 2010, 921; F. ASTONE, Ritardo nell'esercizio del credi- (12) D. FARACE, Le vicende estintive: prescrizione e decadenza, cit.,
to, Verwirkung e buona fede, in Riv. dir. civ., 2005, II, 603; F. RINALDI, 240: «il proprium della Verwirkung consiste nel derogare alle norme
Verwirkung, ritardato esercizio del diritto e giudizio di buona fede, in sulla prescrizione e sulla decadenza, precludendo a un soggetto la pos-
Nuova giur. civ., 2005, I, 448; L. RACHELI, Ritardo sleale nell'esercizio sibilità di esigere l'adempimento di un'obbligazione non prescritta. Il
del diritto (Verwirkung): tra buona fede, abuso del diritto e prescrizio- che sostituirebbe alla certezza del diritto una valutazione compiuta ex
ne, in Giust. civ., 2005, I, 2182; D. GALLI, Le nuove frontiere della pre- post dal giudice sull'idoneità o inidoneità delle circostanze complessive
scrizione: Verwirkung, abuso del diritto e buona fede, in Corriere giur., a generare l'affidamento nel non esercizio. In particolare, la Verwir-
1998, 928. kung parrebbe costituire una deroga all'art. 2936, che predica la nullità
(8) Cfr., tra i molti, F. GAZZONI, Manuale di diritto privato, Napoli, di ogni patto diretto a modificare la disciplina della prescrizione. Se al-
1993, 114 e 532; P. RESCIGNO, Manuale di diritto privato, Napoli, le parti è inibita la possibilità di incidere contrattualmente sul regime
1996, 283; D. FARACE, Le vicende estintive: prescrizione e decadenza, della prescrizione, parrebbe difficile ammettere (. . .) tale possibilità a
in G. AMADIO-F. MACARIO, Diritto civile. Norme, questioni, concetti, seguito di fatti concludenti».
Bologna, 2014, I, 240. (13) G. COLANGELO, nota a Cass. 15 marzo 2004, n. 5240, cit.

(9) Cfr. la netta presa di posizione contraria di Cass. 2 maggio 2006, (14) S. PATTI, Verwirkung, cit., 725.

IL FORO ITALIANO — 2018.


1217 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1218

Certo, nel nostro caso il richiamo alla Verwirkung si giustifi- all'anno 2005 contenente i dati di svalutazione del 2004; la
ca con l'intento di dar vita a un meccanismo rimediale struttu- corte d'appello ha ritenuto legittima la condotta osservata
ralmente simile a quello offerto dall'art. 936 c.c. Non sfugge pe- dalla cassa che, in applicazione dell'art. 49 del regolamento
rò all'osservatore attento come il meccanismo al quale si è dato generale nella versione adottata con delibera n. 133 del 2003,
vita sia molto più elastico rispetto a quello delineato dalla nor- aveva individuato il tasso medio annuo di variazione del-
ma codicistica (se non altro per il ricorso all'idea di un «con- l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed
gruo» periodo di tolleranza e al concetto di affidamento). I con- impiegati da utilizzare ai fini della rivalutazione delle pen-
fini dello ius tollendi diventano molto meno definiti di quanto sioni (ai sensi dell'art. 16 l. 576/80), nell'indice medio annuo
non lo siano nelle ordinarie fattispecie di accessione. del 2006, contenente i dati di svalutazione del 2005.
Insomma, si rischia di «sfumare» i confini dello ius tollendi
La corte territoriale ha ritenuto che l'art. 49 del regola-

a
(e quindi della ritenzione) e di generare una pletora di ulteriori
questioni applicative. mento generale è conforme alle misure che le casse previ-

to
denziali privatizzate possono adottare ai sensi dell'art. 3, 12°

en
IV. - Conclusioni. La tesi favorevole all'operatività del- comma, l. 335/95 e la condotta impugnata è conforme anche
l'accessione è preferibile a quella che, scontrandosi con aporie al principio del pro rata perché la pensione oggetto di causa

am
tutt’altro che irrilevanti, propendeva per il regime della comu- è maturata successivamente all'entrata in vigore della dispo-
nione. Orientata la scelta verso l'accessione, è sicuramente con- sizione.

on
divisibile l'idea di «costruire» un apparato rimediale simile a Avverso tale sentenza ricorre per cassazione l'avv. Leo-
quello delineato dall'art. 936 c.c. I dubbi riguardano solo gli nardo Mangione affidandosi a due motivi e chiedendo, in su-

O
M abb
strumenti concettuali che si sono utilizzati per compiere questo bordine, che sia sollevata questione di costituzionalità in or-

M
ultimo passo, strumenti che sembrano spingere verso dimensio- dine al contrasto tra l'art. 49 del regolamento e l'art. 38, 2°
ni fino ad oggi ignote dei conflitti dominicali. Il futuro dirà se

SI
comma, e 36 Cost.
per concedere ai comunisti ius tollendi e ritenzione sarebbe stato
IO in Resiste la cassa con controricorso. Entrambe le parti han-

AS
preferibile ricorrere a una (forzata fin che si vuole, ma) più pru- no depositato memorie.
so
dente applicazione estensiva o analogica del citato art. 936 (15).
Ragioni della decisione. — 1. - Con il primo motivo il ri-
corrente denuncia violazione e falsa applicazione dell'art. 3,
es

CARLO BONA
12° comma, l. 335/95 ed al contempo l'omesso esame di un
nc

———————— fatto decisivo per il giudizio ed oggetto di discussione tra le


D

parti in relazione alla interpretazione del disposto dell'art. 3,


co

(15) Cfr. M. BASILE, Osservazioni in tema di rapporti tra accessione 12° comma, l. n. 335 del 1995 in ordine alla previsione con-
U

e comunione, cit., 1307, per il quale il comproprietario costruttore, per-


cernente il potere della cassa di intervenire, con propri rego-
LA

seguendo un interesse egoistico estraneo al gruppo, si fa terzo.


IO olo

lamenti, per determinare gli importi dei trattamenti pensioni-


stici erogati e la finalità della disposizione dell'art. 16 l.
C
c

576/80, avente la diversa funzione di garantire il potere


O sci
LO

d'acquisto del trattamento pensionistico, con ciò attuandosi il


disposto degli art. 36 e 38 Cost. Tale diversità di funzione
Fa

————————
delle due fattispecie non era stata colta dalla Corte d'appello
di Trieste e l'erronea interpretazione aveva comportato la
R

violazione dell'art. 3, 12° comma, l. 335/95.


2. - Con il secondo motivo di ricorso si denuncia la viola-
CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 13 zione e falsa applicazione dell'art. 1, comma 763, l. n. 296
febbraio 2018, n. 3461; Pres. D'ANTONIO, Est. CALAFIO- del 2006 e l'omesso esame di un fatto decisivo e controverso
RE, P.M. FUZIO (concl. conf.); Mangione (Avv. MANGIO- tra le parti in relazione alla parte della motivazione della sen-
NE) c. Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense tenza impugnata che, facendo riferimento all'ampliamento
(Avv. LUCIANI). Conferma App. Trieste 26 settembre dei poteri regolamentari introdotto dall'art. 1, comma 763, l.
2012. n. 296 del 2006, ha confermato l'interpretazione della cassa
secondo cui la legittimità dell'art. 49 del regolamento gene-
Avvocato — Pensioni — Rivalutazione — Autonomia rale deriverebbe anche da tale sanatoria. In realtà, ad avviso
normativa della cassa forense (Cost., art. 36, 38; y l. 20 del ricorrente, la disposizione citata non può essere interpre-
settembre 1980 n. 576, riforma del sistema previdenziale tata quale sanatoria dei vizi di tutti gli atti e delle delibera-
forense, art. 2, 16; y d.leg. 30 giugno 1994 n. 509, attua- zioni adottate dalla privatizzazione in poi, non avendo natura
zione della delega conferita dall'art. 1, comma 32, l. 24 di- retroattiva ed avendo lo scopo di mantenere l'efficacia degli
cembre 1993 n. 537, in materia di trasformazione in perso- atti predetti anche al sopraggiungere delle nuove norme.
ne giuridiche private di enti gestori di forme obbligatorie 3. - Il ricorrente, infine, propone eccezione di costituziona-
di previdenza e assistenza, art. 1, 2, 3; y l. 8 agosto 1995 n. lità dell'art. 49 del regolamento generale della cassa forense,
335, riforma del sistema pensionistico obbligatorio e com- approvato con decreto interministeriale del 28 settembre
plementare, art. 3; y l. 27 dicembre 2006 n. 296, disposi- 1995 e successive modifiche, nella parte in cui dispone che
zioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale la rivalutazione decorre dal secondo anno successivo al pen-
dello Stato (legge finanziaria 2007), art. 1, comma 763). sionamento per violazione dell'art. 38, 2° comma, Cost.
La cassa forense, nell'esercizio della propria autonomia 4. - I due motivi di ricorso sono legati dalla centralità del
normativa, può adottare misure anche in materia di riva- tema relativo alla legittima utilizzazione dei poteri regola-
lutazione delle pensioni di cui all'art. 16 l. n. 576 del mentari da parte della cassa forense, dunque vanno trattati
1980. (1) congiuntamente e sono infondati.
5. - L'efficacia dell'attività regolamentare della cassa fo-
rense all'interno del sistema delle fonti, a seguito dell'entrata
Fatti di causa. — La Corte d'appello di Trieste, con sen- in vigore degli art. 2, 1° comma, d.leg. 509/94 e dell'art. 3,
tenza 241/12, ha accolto l'appello proposto dalla Cassa na- 12° comma, l. 335/95, è stata già esaminata, come è noto, da
zionale di previdenza e assistenza forense nei confronti del- Cass. n. 24202 del 16 novembre 2009 (Foro it., 2010, I, 61),
l'avv. Leonardo Mangione avverso la sentenza, emessa dal oltre che da Cass. 12209/11 (id., 2011, I, 2014) e 19981/17
tribunale in funzione di giudice del lavoro di Pordenone, di (id., Le banche dati, archivio Cassazione civile), per cui si è
accoglimento della domanda proposta dallo stesso avvocato affermato un orientamento, cui si intende dare continuità,
tesa all'accertamento del diritto alla rivalutazione della pen- che previa ricognizione del quadro normativo, come inter-
sione di vecchiaia, di cui fruiva dal 1° febbraio 2006, sin dal pretato dalla precedente giurisprudenza costituzionale e di
1° gennaio 2007 utilizzando l'indice medio annuo relativo legittimità, ritiene che: a) il nuovo ente, sorto per effetto del
IL FORO ITALIANO — 2018.
1219 PARTE PRIMA 1220

d.leg. 30 giugno 1994 n. 509 in attuazione della delega con- vedimenti di variazione delle aliquote contributive, di ripa-
ferita dalla l. 24 dicembre 1993 n. 537, art. 1, comma 32, non rametrazione dei coefficienti di rendimento o di ogni altro
fruisce di finanziamenti o di altri ausili pubblici di carattere criterio di determinazione del trattamento pensionistico nel
finanziario e mantiene la funzione di ente senza scopo di lu- rispetto del principio del pro rata in relazione alle anzianità
cro cui continuano a fare capo i rapporti attivi e passivi ed il già maturate rispetto all'introduzione delle modifiche deri-
patrimonio del precedente ente previdenziale; b) tale ente ha vanti dai provvedimenti suddetti».
assunto la personalità giuridica di diritto privato con il man- 8. - Sostiene il ricorrente, in sostanza, che l'ambito della
tenimento dei poteri di controllo ministeriale sui bilanci e di materia oggetto di delegificazione non comprenderebbe la
intervento sugli organi di amministrazione (oggi più pene- regolamentazione della rivalutazione delle pensioni di cui
tranti per effetto dell'art. 14 l. 111/11) in aggiunta alla gene- all'art. 16 l. 576/80: la tesi, giustificata da sfuggenti richiami

a
rale soggezione al controllo della Corte dei conti ed a quello all'utilizzo dei termini «determinazione» o «calcolo» che sa-

to
politico da parte della commissione parlamentare di cui rebbero estranei alle regole sulla rivalutazione monetaria, ol-
all'art. 56 l. 88/89: dunque è rimasto immutato il carattere

en
tre che priva di idoneo aggancio testuale, è infondata in ra-
pubblicistico dell'attività istituzionale di previdenza ed assi- gione del fatto che la rivalutazione della prestazione pensio-

am
stenza svolta dall'ente originario, non incidendo su di esso la nistica è componente della determinazione dell'importo do-
modifica degli strumenti di gestione legati alla differente vuto, né sussistono ragioni logiche o giuridiche che inducano
qualificazione giuridica e permanendo l'obbligatorietà della

on
a negare che la regolamentazione dei criteri di rivalutazione
contribuzione a conferma della rilevanza pubblicistica del- non incidano sulla concreta determinazione dell'importo non

O
M abb
l'inalterato fine previdenziale, come affermato da Corte cost. solo della singola pensione, ma anche dell'intera spesa pen-

M
n. 248 del 18 luglio 1997 (id., 1997, I, 2755), oltre che del sionistica gravante sulla cassa. Anzi, tale considerazione è di
principio di autofinanziamento (v. Corte cost. n. 340 del 24

SI
estrema rilevanza avendo riguardo alla finalità della garanzia
luglio 2000, id., Rep. 2001, voce Professioni intellettuali, n.
IO in dell'equilibrio di bilancio che è il principale limite funziona-

AS
200); c) il riconoscimento, operato dalla legge in favore del le all'esercizio dei poteri regolamentari della cassa.
so
nuovo soggetto, dell'autonomia gestionale, organizzativa, 9. - L'effettivo esercizio di tale potere, attraverso l'ado-
amministrativa e contabile che, comunque, non esclude l'e- zione dell'art. 49 del regolamento generale, che ha modifica-
es

ventuale imposizione di limiti al suo esercizio (v. Corte cost. to la previsione dell'art. 16 l. 576/80, ha necessariamente
15/99, id., Rep. 1999, voce Amministrazione dello Stato, n.
nc

prodotto l'effetto abrogativo delle precedenti disposizioni.


396), ha realizzato una sostanziale delegificazione attraverso Ciò a prescindere dall'esistenza di una esplicita indicazione
D
co

la quale, nel rispetto dei limiti imposti dalla stessa legge, è da parte della legge di delegificazione, posto che l'effetto
U

concesso alla cassa di regolamentare le prestazioni a proprio abrogativo deriva comunque dalla forza normativa della leg-
LA
IO olo

carico anche derogando a disposizioni di leggi precedenti, ge che dispone che la delegificazione e la determinazione del
secondo paradigmi sperimentati ad esempio laddove la dele- testo abrogato va fatta sulla base dell'interpretazione delle
C

gificazione è stata utilizzata in favore della contrattazione


c

disposizioni in essa contenute.


O sci

collettiva (v. Cass. n. 29829 del 19 dicembre 2008, id., Rep.


LO

10. - È questa la base giuridica ed il parametro di legitti-


2008, voce Impiegato dello Stato, n. 385; 15135/14, id., Rep. mità dell'art. 49 del regolamento generale della cassa nel te-
Fa

2014, voce Contratti bancari, n. 52). sto risultante dalla delibera sopra citata, secondo il quale —
6. - L' operatività di tale delegificazione all'interno del si- 1° comma — «Gli importi delle pensioni erogate dalla cassa
R

stema delle fonti, deve aggiungersi, è stata confermata dalla sono aumentati annualmente, per la prima volta a far tempo
Corte costituzionale con l'ordinanza 254/16 (id., Rep. 2016, dal secondo anno successivo a quello di decorrenza, con de-
voce Avvocato, n. 1771), in relazione alla questione di legit- libera del consiglio di amministrazione, in proporzione alla
timità costituzionale sollevata riguardo all'art. 3 Cost., tra variazione dell'indice annuo dei prezzi al consumo delle fa-
l'altro, degli art. 1, 4° comma, 2, 2° comma, e 3, 2° comma, miglie di operai ed impiegati, intervenuta nell'anno di decor-
d.leg. 30 giugno 1994 n. 509 in attuazione della delega con- renza della pensione e rilevata dall'istituto nazionale di stati-
ferita dall'art. 1, comma 32, l. 24 dicembre 1993 n. 537 e stica».
dell'art. 3, 12° comma, l. 8 agosto 1995 n. 335, in combinato 11. - È, altresì, evidente che alla luce del nuovo contesto
disposto con l'art. 1 del regolamento della cassa forense 17 normativo non assume alcun rilievo l'orientamento giuris-
marzo 2006 e con l'art. 2 del regolamento della cassa forense prudenziale formatosi in relazione alla previgente disciplina
19 settembre 2008. La citata ordinanza, dopo aver richiamato che prevedeva che gli aumenti annuali delle pensioni a carico
la giurisprudenza di questa Corte di cassazione relativa alla della cassa forense, correlati alla variazione dell'indice Istat
«sostanziale delegificazione» della materia, ha ribadito che dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai ed impie-
la giurisdizione del giudice costituzionale, ai sensi dell'art. gati, dovessero essere applicati anche a favore dei soggetti
134 Cost., non si estende a norme di natura regolamentare, che avessero conseguito il diritto a pensione nell'anno di
come i regolamenti di «delegificazione» (Corte cost. n. 427 emissione della relativa delibera del consiglio di amministra-
del 2000, id., 2001, I, 2170) e, proprio con riferimento alle zione della cassa forense, a norma dell'art. 16 l. 576/80, mo-
fonti di valore regolamentare, adottate in sede di «delegifica- dificato dall'art. 8 l. 141/92, che prevede la decorrenza del-
zione», la garanzia costituzionale va ricercata, a seconda dei l'aumento dal 1° gennaio dell'anno successivo alla data della
casi, o nella questione di legittimità costituzionale sulla leg- delibera (Cass., sez. un., 4 ottobre 1996, n. 8684, id., 1996, I,
ge abilitante il governo all'adozione del regolamento, ove il 2992; 16 aprile 2004, n. 7281, id., 2004, I, 2072; 3397/02,
vizio sia ad essa riconducibile, per avere, in ipotesi, posto id., Rep. 2002, voce cit., n. 197; 5018/02, ibid., n. 199).
principî incostituzionali o per aver omesso di porre principî 12. - Allo stesso modo, dato il legittimo operare della di-
in materie che costituzionalmente li richiedono; o nel con- sposizione contenuta nell'art. 49 del regolamento generale
trollo di legittimità sul regolamento, nell'ambito dei poteri della cassa, non viene in rilievo neanche la questione dei li-
spettanti ai giudici ordinari o amministrativi, ove il vizio sia miti dell'efficacia sanante dell'art. 1, comma 763, l. 296/06,
proprio ed esclusivo del regolamento stesso (Corte cost. n. che la sentenza impugnata ha richiamato solo laddove ha ri-
427 del 2000, cit.). ferito i contenuti dei motivi d'appello, senza cogliervi ragio-
7. - La delegificazione, dunque, realizza la scelta legislati- ni di adesione.
va di riconoscere l'autonomia regolamentare della cassa nel- 13. - Da ultimo, in ordine al dubbio di legittimità costitu-
la materia indicata nel 12° comma dell'art. 3 l. 335/95, che, zionale dell'art. 49 del regolamento generale della cassa rife-
nel testo vigente al momento in cui fu modificato l'art. 49 rito agli art. 38, 2° comma, e 36 Cost., sollevato in subordine
del regolamento generale (delibera consiglio di amministra- dal ricorrente, basterà richiamare i contenuti dell'ordinanza
zione della cassa 133/03, approvata dai ministeri vigilanti della Corte costituzionale 254/16, sopra ricordata, che ha ri-
con comunicato pubblicato su G.U. n. 244 del 16 ottobre badito che la giurisdizione del giudice costituzionale, ai sensi
2004) prevedeva che gli enti privatizzati adottassero «prov- dell'art. 134 Cost., non si estende a norme di natura regola-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1221 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1222

mentare, come i regolamenti di «delegificazione» (v. anche caso di «insuccesso» è prevista la liquidazione coatta ammini-
Corte cost. n. 427 del 2000, cit.). strativa.
14. - Peraltro, trattandosi di fonti di valore regolamentare, Considerata la rilevanza della regolarità della gestione e che
adottate in sede di «delegificazione», sarebbe stato necessa- trattasi di gestione pensionistica e cioè di gestione che deve
rio profilare — nel rivendicare la garanzia costituzionale — erogare nel tempo prestazioni pensionistiche, senza l'intervento
questione di legittimità costituzionale sulle leggi che hanno o aiuto dello Stato (agli enti previdenziali categoriali «non sono
abilitato la cassa all'adozione del regolamento. Tuttavia, non consentiti finanziamenti pubblici diretti o indiretti»: art. 1, 3°
si evince dalle conclusioni del ricorrente alcuna indicazione comma, d.leg. n. 509 del 1994), il legislatore è intervenuto, con
il d.leg. 509/94 prima, e poi con la l. n. 335 del 1995, attribuendo
in tal senso, né, come dimostra la giurisprudenza costituzio- alle casse di previdenza dei liberi professionisti autonomia nor-
nale formatasi in ordine all'attribuzione ed ai contenuti dei

a
mativa per l'adozione di provvedimenti idonei ad assicurare bi-
poteri regolamentari affidati agli enti previdenziali privatiz- lanci in equilibrio, autonomia normativa che ha «causato» un no-

to
zati con effetto delegificante di cui si è sopra detto, emergo- tevole contenzioso, soprattutto per la individuazione dei limiti e

en
no criticità di tale natura. dell'ambito di operatività dell'autonomia stessa.
15. - Il ricorso va, dunque, rigettato.

am
2. - L'autonomia normativa delle casse di previdenza catego-
————————
riali è prevista dal d.leg. 30 giugno 1994 n. 509, che, all'art. 2,

on
(1) Non constano precedenti in ordine alla «estensione» del- 1° comma, prevede che le associazioni o fondazioni (in cui si
sono «trasformate» le casse previdenziali categoriali) hanno au-

O
l'autonomia normativa della cassa forense anche al regime delle

M abb
rivalutazioni delle pensioni di cui all'art. 16 l. 576/80. In parti- tonomia gestionale, organizzativa e contabile, nei limiti, però,

M
colare, la sentenza in rassegna riguarda l'art. 49 del regolamento connessi alla natura pubblica dell'attività svolta.

SI
generale della cassa forense e la sua interpretazione dell'art. 16 L'autonomia delle casse categoriali è stata «riempita di con-
IO in
che si intitola alla «rivalutazione delle pensioni e dei contribu- tenuto» dalla l. n. 335 del 1995, prevedendo che le casse posso-

AS
ti». no adottare, «allo scopo di assicurare l'equilibrio di bilancio,
so
provvedimenti di variazione delle aliquote contributive, di ripa-
Occorre evidenziare che gli enti previdenziali categoriali rametrazione dei coefficienti di rendimento o di ogni altro crite-
es

hanno la possibilità, in virtù della loro autonomia, di derogare e rio di determinazione del trattamento pensionistico, nel rispetto
finanche di abrogare disposizioni di legge, fermo restando il fi- del principio del pro rata in relazione alle anzianità già matura-
nc

ne di perseguire l'equilibrio di bilancio e la stabilità della ge- te» (Cass. 8 settembre 2015, n. 17742, Foro it., Rep. 2015, voce
D

stione, e nel rispetto dei tipi di provvedimenti che tali enti pos- Professioni intellettuali, n. 149; 5 aprile 2005, n. 7010, id., Rep.
co

sono adottare, così come previsto dall'art. 3, 9° comma, l. n.


U

2006, voce cit., n. 274).


335 del 1995 e del principio del pro rata.
LA

La relazione funzionale sussistente tra autonomia normativa


IO olo

Sui limiti ed ambito di operatività dell'autonomia delle casse ed autofinanziamento richiede che agli enti siano attribuiti i po-
di previdenza categoriali privatizzate ex d.leg. 509/94, vi è co-
C

teri ed i mezzi necessari per realizzare l'interesse pubblico per-


c

piosa giurisprudenza, richiamata anche nella motivazione della seguito: a questa esigenza ha risposto l'art. 3, 12° comma, l.
O sci

riportata sentenza; si segnalano, in particolare, Cass. 16 novem-


LO

335/95, riconoscendo alle casse il potere di adottare determinati


bre 2009, n. 24202, Foro it., 2010, I, 61; 25 novembre 2004, n. provvedimenti.
Fa

22240, id., 2005, I, 1043; 6 aprile 2016, n. 6702, id., Rep. 2016, È stato ribadito e confermato anche di recente (Cass. 10 ago-
voce Professioni intellettuali, n. 131; Corte cost. 11 gennaio sto 2017, n. 19981, id., Le banche dati, archivio Cassazione ci-
2017, n. 7, <www.cortecostituzionale.it>.
R

vile), la possibilità per gli enti previdenziali categoriali privatiz-


In dottrina, sull'autonomia normativa degli enti previdenziali zati, in virtù della loro autonomia, di derogare e finanche di
categoriali, L. CARBONE, Sull'«autonomia» delle casse previ- abrogare disposizioni di legge, fermo restando il fine di perse-
denziali categoriali, in Riv. dir. sicurezza sociale, 2006, 317; M. guire l'equilibrio di bilancio e la stabilità della gestione, e nel
LUCIANI, L'autonomia normativa degli enti previdenziali priva- rispetto dei tipi di provvedimenti che tali enti possono adottare
tizzati, in Prev. forense, 1998, fasc. 4, 37; ID., I problemi del- (così come previsti dall'art. 3, 9° comma, l. n. 335 del 1995) e
l'autonomia, id., 2000, fasc. 4, 26; ID., La cassa forense ha i po- del principio del pro rata.
teri normativi anche per modificare le disposizioni sulla restitu- La giurisprudenza della Suprema corte e della Corte costitu-
zione dei contributi, id., 2003, 317; S. PICCININNO, Autonomia zionale (ordinanza 25 novembre 2016, n. 254, id., Rep. 2016,
normativa degli enti previdenziali di diritto privato e disorien- voce Avvocato, n. 177, e sentenza 11 gennaio 2017, n. 7, <www.
tamenti giurisprudenziali, in Riv. dir. sicurezza sociale, 2005, cortecostituzionale.it>) ha confermato l'autonomia degli enti
573; V. ZAMBRANO, L'autonomia degli enti previdenziali priva- previdenziali categoriali, in conformità al disegno del legislatore,
ti: autonomia normativa - autonomia gestionale - controlli e li- allorquando con la l. n. 537 del 1993 e successivo d.leg. n. 509
miti, in Rass. amm. sanità, 2003, 327. del 1994, ha avviato un processo di disimpegno della mano pub-
blica verso la previdenza dei liberi professionisti, quest'ultima
sempre più caratterizzata dall'autonomia, che rappresenta e co-
* * * stituisce un corollario dell'indipendenza nell'esercizio dell'atti-
vità professionale.
Autonomia normativa delle casse previdenziali categoria- A seguito del decreto sulla privatizzazione, ed in particolare
li: limiti ed ambito di operatività. della riferita normativa di cui alla l. 335/95, si è posto il pro-
blema dei limiti e degli ambiti di operatività dell'autonomia del-
1. - Lo Stato, con la privatizzazione di cui al d.leg. n. 509 del le casse previdenziali categoriali.
1994, ha «abbandonato» la previdenza dei liberi professionisti, In ordine ai provvedimenti concernenti la riparametrazione
tant’è che in caso di dissesto degli enti privatizzati non vi è al- dei coefficienti di rendimento o di determinazione in genere del
cun intervento statale per erogare le prestazioni, nonostante trattamento pensionistico, occorre evidenziare che non sono
l'art. 38, 2° comma, Cost. sorti «problemi» nei casi in cui le casse privatizzate hanno am-
Non ricevendo contributi dallo Stato, la normativa di cui al pliato la base temporale per la determinazione della base pen-
citato d.leg. 509/94 prevede che la gestione economica-finan- sionabile; le varie casse previdenziali privatizzate hanno negli
ziaria debba assicurare l'equilibrio di bilancio mediante l'ado- ultimi anni adottato autonomamente (con approvazione del mi-
zione di provvedimenti coerenti alle indicazioni risultanti dal bi- nistero del lavoro) provvedimenti con i quali è stata ampliata la
lancio tecnico (da redigersi inizialmente con periodicità almeno base temporale di riferimento, ampliamento, però, sempre gra-
triennale, poi portata a 15, a 30 ed attualmente a 50 anni). La duale. E la Suprema corte, con sentenza 13 febbraio 2018, n.
particolare attenzione e «cautela» sui bilanci è giustificata dal 3461, in epigrafe, ha affermato che nell'autonomia normativa
fatto che in caso di disavanzo economico-finanziario, rilevato della cassa rientra anche la regolamentazione della rivalutazio-
dai rendiconti annuali e confermato anche dal bilancio tecnico, ne delle pensioni di cui all'art. 16 l. 576/80, atteso che «la riva-
il ministero del lavoro, di concerto con altri ministeri, nomina lutazione della prestazione pensionistica è componente della
un commissario straordinario, il quale adotta i provvedimenti determinazione dell'importo dovuto, né sussistono ragioni lo-
necessari per il riequilibrio della gestione, e successivamente in giche o giuridiche che inducano a negare che la regolamenta-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1223 PARTE PRIMA 1224

zione dei criteri di rivalutazione non incidano sulla concreta gior ragione a ritenere contrario al principio di ragionevolezza
determinazione dell'importo non solo della singola pensione, (art. 3, 2° comma, Cost.) l'atto infralegislativo, amministrativo
ma anche dell'intera spesa pensionistica gravante sulla cassa. o negoziale con cui l'ente previdenziale debitore riduca unilate-
Anzi tale considerazione è di estrema rilevanza avendo riguar- ralmente l'ammontare della prestazione mentre il rapporto pen-
do alla finalità della garanzia dell'equilibrio di bilancio che è il sionistico si svolge, ossia non si limiti a disporre pro futuro, con
principale limite funzionale all'esercizio dei poteri regolamen- riguardo a pensioni non ancora maturate (Cass. 7 giugno 2005,
tari della cassa». In pratica, il riconoscimento operato dalla n. 11792, id., Rep. 2005, voce cit., n. 296). E ciò in quanto il di-
legge, in favore dell'ente previdenziale privatizzato ex d.leg. ritto soggettivo alla pensione può essere limitato, quanto alla
509/94, dell'autonomia gestionale, organizzativa, amministra- proporzione fra contributi versati ed ammontare delle prestazio-
tiva e contabile, che comunque non esclude l'eventuale imposi- ni, dalla legge, la quale può disporre in senso sfavorevole anche

a
zione di limiti al suo esercizio, ha realizzato una sostanziale de- quando, maturato il diritto, siano in corso di pagamento i singoli
legificazione attraverso la quale, nel rispetto dei limiti imposti ratei, ossia quando il rapporto di durata sia nella fase di attua-

to
dalla stessa legge, è concesso alla cassa di regolamentare le zione. È però necessario che la legge sopravvenuta non oltre-

en
prestazioni a proprio carico anche derogando a disposizioni di passi il limite della ragionevolezza, ossia che non leda l'affida-
leggi precedenti. mento dell'assicurato in una consistenza della pensione, propor-

am
In ordine agli interventi degli enti previdenziali categoriali sui zionale alla quantità dei contributi versati.
criteri di determinazione del trattamento pensionistico, occorre La giurisprudenza della Corte costituzionale, peraltro, è co-

on
evidenziare che gli enti previdenziali privatizzati non possono stante nel ritenere illegittima la norma che violi l'affidamento
adottare, in funzione dell'obiettivo di assicurare equilibri di bi- del cittadino nella sicurezza giuridica, quale elemento essenziale

O
M abb
lancio e stabilità delle rispettive gestioni, provvedimenti che, dello Stato di diritto (Corte cost. 10 febbraio 1993, n. 39, id.,

M
lungi dall'incidere sui criteri di determinazione del trattamento 1993, I, 1766; 26 gennaio 1994, n. 6, id., Rep. 1994, voce Im-
pensionistico, impongano un massimale (tetto) allo stesso trat- piegato dello Stato, n. 642; 28 febbraio 1997, n. 50, id., 1997, I,

SI
IO in
tamento e, come tali, risultino incompatibili con il rispetto del 3501; 23 dicembre 1997, n. 432, id., Rep. 1998, voce Corte co-

AS
principio del pro rata, in relazione alle anzianità già maturate stituzionale, n. 106; 22 novembre 2000, n. 525, id., 2000, I,
so
rispetto all'introduzione delle modifiche derivanti dagli stessi 3397). Quanto ai limiti a legiferare con effetto retroattivo in ma-
provvedimenti. È stata, infatti, dichiarata l'illegittimità della de- teria pensionistica, è stato ribadito che è inibito al legislatore
es

libera 28 giungo 1997 del comitato dei delegati della Cassa na- (ed a maggior ragione ad una cassa di previdenza categoriale
zionale di previdenza e assistenza a favore dei ragionieri e dei privatizzata) emanare norme con efficacia retroattiva in contra-
nc

periti commerciali, approvata con d.m. 31 luglio 1997, che ave- sto con valori e interessi costituzionalmente protetti, includendo
D

va introdotto un tetto al trattamento pensionistico (Cass. 25 no- tra questi l'affidamento del cittadino nella sicurezza giuridica
co

vembre 2004, n. 22240, id., 2005, I, 1043). E ciò in quanto è che, quale essenziale elemento dello Stato di diritto, non può es-
sere leso da disposizioni retroattive, le quali trasmodino in un
LA

escluso qualsiasi provvedimento che, non incidendo sui criteri


IO olo

di determinazione del trattamento pensionistico ma solo sullo regolamento irrazionale di situazioni sostanziali fondate su leggi
stesso trattamento già determinato, non sia compatibile con il ri- precedenti (Corte cost. 4 novembre 1999, n. 416, ibid., 2456).
C
c

spetto del principio del pro rata. Le casse previdenziali categoriali dei liberi professionisti,
O sci
LO

Anche la possibilità per gli enti previdenziali categoriali di quindi, nell'esercitare, in materia pensionistica, l'autonomia
introdurre un contributo di solidarietà sui trattamenti pensioni- normativa, mediante modifiche del loro regolamento, non pos-
Fa

stici in corso (sempre per esigenze di bilancio) è stata negata sono ignorare, oltre ai limiti connessi alla tipologia di provve-
(Cass. 6 aprile 2016, n. 6702, id., Rep. 2016, voce Professioni dimenti da adottare (ed al principio del pro rata), anche i sopra
R

intellettuali, n. 131; 30 novembre 2009, n. 25212, id., Rep. evidenziati principî affermati in materia dalla Corte costituzio-
2009, voce cit., n. 124) sul presupposto che i provvedimenti le- nale.
gittimamente adottabili dalle casse private in materia previden- Peraltro, la Corte costituzionale, con sentenza 11 gennaio
ziale rappresentano una sorta di numerus clausus; è stata infatti 2017, n. 7, cit., ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della
dichiarata illegittima l'introduzione di un contributo di solida- normativa che dispone l'obbligo di versamento al bilancio del-
rietà sui trattamenti pensionistici già determinati (e già oggetto lo Stato delle somme derivanti dalla riduzione della spesa per
di un provvedimento di liquidazione), perché non riconducibile consumi intermedi delle casse di previdenza e di assistenza
ad uno dei provvedimenti previsti dall'art. 3, 12° comma, l. n. privatizzate. La pronuncia, al di là del tema specifico affronta-
335 del 1995, non potendo lo stesso essere ricondotto né tra i to, rappresenta invero un passaggio importante poiché la corte
provvedimenti di variazione delle aliquote contributive, né tra i evidenzia che «l'ingerenza del prelievo statale rischia di minare
provvedimenti di riparametrazione dei coefficienti di rendimen- gli equilibri che costituiscono elemento indefettibile dell'espe-
to, né fatto rientrare tra i provvedimenti compatibili con il prin- rienza previdenziale autonoma [...] cosicché ogni spesa ecce-
cipio del pro rata. Sul contributo di solidarietà, la Corte di cas- dente al necessario finisce per incidere negativamente sul sinal-
sazione, sesta sezione civile, con ordinanza interlocutoria 24 lagma macroeconomico tra contributi e prestazioni» in quanto
gennaio 2018, n. 1797 (id., Le banche dati, archivio cit.), ha la configurazione della norma aggredisce, sotto l'aspetto strut-
«rimandato» la questione alla pubblica udienza, in accoglimento turale, «la correlazione contributi-prestazioni, nell'ambito della
della richiesta dell'ente previdenziale di rimeditare sulla natura quale si articola la naturale missione delle casse di previdenza
del contributo di solidarietà, in considerazione soprattutto del di preservare l'autosufficienza del proprio sistema previdenzia-
fatto che «le norme che hanno introdotto ed applicato il contri- le». Invero, per la Corte costituzionale, «il relativo assetto or-
buto di solidarietà non sono provvedimenti amministrativi uni- ganizzativo e finanziario, basato sul principio mutualistico, de-
laterali dell'ente previdenziale ma norme giuridiche che, grazie ve essere preservato in modo coerente con l'assunto del-
all'autonomia conferita dal d.leg. 509/94, sono idonee a deroga- l'autosufficienza economica, dell'equilibrio della gestione e del
re e ad abrogare disposizioni aventi rango legislativo con l'uni- vincolo di destinazione tra contributi e prestazioni».
co limite della ragionevolezza . . . finalizzato ad assicurare l'e- Corollario dell'autonomia dell'ente è, pertanto, la possibilità,
quilibrio finanziario di lungo termine e l'equità intergenerazio- da parte della fonte secondaria (regolamento della cassa), di in-
nale». trodurre norme generali ed astratte, al fine di assicurare il perse-
guimento dei fini istituzionali dell'ente, nonché il mantenimento
3. - Ulteriori limiti all'esercizio dell'autonomia normativa dell'equilibrio finanziario dello stesso, nei limiti previsti dalla
consegue alla impossibilità per gli enti previdenziali categoriali legge e con il limite costituito dal principio del pro rata.
(privatizzati) di modificare in peius il trattamento pensionistico Le casse di previdenza categoriali hanno, quindi, un potere
in atto. regolamentare «non incompatibile con il sistema delle fonti, po-
Infatti, una volta maturato il diritto alla pensione, l'ente pre- tendo la fonte primaria costituita dal decreto legislativo autoriz-
videnziale debitore non può, con atto unilaterale, regolamentare zare una fonte subprimaria ad introdurre norme generali ed
o negoziale, ridurre l'importo, tanto meno adducendo generiche astratte», negandogli, però, la capacità derogatoria rispetto alle
ragioni finanziarie, poiché ciò lederebbe l'affidamento del pen- disposizioni di fonte primaria (Cass. 13 novembre 2014, n.
sionato, tutelato dall'art. 3, 2° comma, Cost., nella consistenza 24221, id., Rep. 2014, voce Professioni intellettuali, n. 177).
economica del proprio diritto soggettivo. Peraltro, il limite co- Occorre comunque ricordare che, pur fruendo di autonomia
stituzionale imposto al legislatore nella materia induce a mag- gestionale, organizzativa e contabile, le casse di previdenza ca-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1225 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1226

tegoriali privatizzate sono soggette alla vigilanza del ministro l'onere della prova, in particolare del principio di ‘vicinanza
del lavoro, intesa come potestà d'approvazione degli atti fon- alla prova’, in relazione all'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c.».
damentali delle stesse casse e delle deliberazioni in materia di 1.1. - Con una prima prospettazione, che è enunciata sotto
contributi e previdenza (esiste, quindi, un controllo pubblico di un par. A), intestato «vicinanza alla prova», si censura la sen-
particolare intensità). Infatti, all'autonomia organizzativa, am- tenza impugnata per avere attribuito, condividendo l'avviso
ministrativa e contabile riconosciuta ai singoli enti in ragione del tribunale, alla ricorrente quale creditrice l'onere di forni-
della loro mutata veste giuridica, fa riscontro un articolato si-
stema di poteri ministeriali di controllo sui bilanci e d'interven- re la prova del mancato superamento del tetto di spesa. Si so-
to sugli organi di amministrazione, nonché una generale funzio- stiene che erroneamente la corte territoriale avrebbe equipa-
ne di controllo sulla gestione da parte della Corte dei conti, che rato ai fini dell'onere della prova, alla dimostrazione del
mancato superamento della capacità operativa massima (c.d.

a
esercita il controllo generale sulla gestione delle assicurazioni
obbligatorie, per assicurare la legalità e l'efficacia (e riferisce Com), quella del fatto negativo del superamento del tetto

to
annualmente al parlamento). massimo di spesa sanitaria.

en
L'equiparazione sarebbe stata erronea, perché, mentre il
LEONARDO CARBONE rispetto della Com afferirebbe ad un elemento interno alla

am
struttura dell'obbligazione, trattandosi del limite massimo
delle prestazioni giornaliere assegnate alla ricorrente, e la re-

on
lativa dimostrazione può essere data agevolmente dalla strut-
tura creditrice per il tramite della sua contabilità, viceversa,

O
M abb
————————
la questione relativa al mancato superamento del tetto di spe-

M
sa sanitario riguarderebbe un elemento esterno alla struttura

SI
dell'obbligazione, perché inerente al limite massimo di spesa
IO in annuale attribuito all'intera macro area dell'Asl.

AS
Si tratterebbe allora di un elemento, la dimostrazione del
so
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza
13 febbraio 2018, n. 3403; Pres. CHIARINI, Rel. FRASCA, cui mancato superamento non sarebbe di agevole prova e
es

P.M. (non indicato); Cth - Centro tutela handicappati - Po- dimostrazione da parte della struttura sanitaria creditrice,
sillipo Onlus (Avv. STANIZZI, P. e N. INDOLFI) c. Asl Na- mentre lo sarebbe da parte del tavolo tecnico, deputato a ve-
nc

poli 1 centro (Avv. ABIGNENTE). Cassa App. Napoli 14 ot- rificarlo, che è un organo dell'Asl e che in è possesso di tutti
D

tobre 2014. i dati regionali.


co

1.1.1. - Questa ricostruzione della distribuzione dell'onere


Sanità pubblica e sanitari — Struttura sanitaria accredi-
LA

della prova, ad avviso della ricorrente, sarebbe imposta dal-


IO olo

tata — Prestazioni erogate — Pretesa creditoria — Su- l'applicazione del principio della cosiddetta vicinanza alla
peramento del tetto di spesa — Fatto impeditivo —
C

prova, una volta considerato che il singolo centro sanitario


c

Onere della prova (Cod. civ., art. 2697; y d.leg. 30 di-


accreditato non si trova nella condizione di poter provare
O sci
LO

cembre 1992 n. 502, riordino della disciplina in materia


l'avvenuto sforamento del limite posto dalla complessiva
sanitaria, a norma dell'art. 1 l. 23 ottobre 1992 n. 421, art.
spesa per l'insieme dei centri accreditati, giacché esso ri-
Fa

8 quater, 8 quinquies).
guarderebbe una verifica che sarebbe possibile soltanto per
Qualora una struttura sanitaria accreditata faccia valere l'Asl, la quale è in possesso di tutti gli elementi per accertare
R

una pretesa creditoria per le prestazioni erogate in ambito quale sia stata la complessiva attività del settore.
di servizio sanitario nazionale, il mancato superamento Pertanto, erroneamente la corte territoriale avrebbe ritenu-
del tetto di spesa fissato secondo le norme di legge e nei to che il rispetto del limite di spesa rilevi, anziché come fatto
modi da esse previsti non integra un fatto costitutivo che impeditivo, quale fatto costitutivo capace di conferire fon-
dev’essere provato dalla struttura, ma rileva nel suo con- damento al diritto azionato e di quantificarlo con precisione
trario positivo, come fatto impeditivo, che dev’essere di- (viene evocata Cass. n. 2991 del 2001, Foro it., Rep. 2001,
mostrato dalla parte debitrice. (1) voce Assicurazione (contratto), n. 157). Lo confermerebbe
fra l'altro la circostanza che in casi analoghi questa corte non
avrebbe mai messo in dubbio che, là dove debba operare per
Rilevato che: 1. - La Cht - Centro tutela handicappati - Po- l'obbligazione dedotta in giudizio un limite posto da un atto
sillipo Onlus ha proposto ricorso per cassazione contro la Asl non avente natura normativa, ma amministrativa, competa a
Napoli 1 centro avverso la sentenza del 14 ottobre 2014, con chi se ne voglia avvalere, cioè all'obbligato, l'onere di pro-
la quale la Corte d'appello di Napoli ha rigettato l'appello da vare la sussistenza dello stesso anche in omaggio sempre al
essa proposto contro la sentenza del Tribunale di Napoli del principio di vicinanza della prova (al riguardo vengono evo-
marzo 2009, la quale, in accoglimento dell'opposizione pro- cate Cass. nn. 17459 del 2006, id., Rep. 2007, voce cit., n.
posta dall'Asl, aveva revocato il decreto ingiuntivo ottenuto 213; 4485 del 2003, id., Rep. 2003, voce cit., n. 187; 18656
da essa ricorrente a seguito di ricorso depositato il 3 maggio del 2003, id., Rep. 2004, voce cit., nn. 176, 215; e n. 591 del
2005 per il pagamento della somma di euro 263.874,83 oltre 1995, id., Rep. 1995, voce cit., nn. 163, 203).
interessi legali, siccome dovuta per prestazioni di assistenza Si sottolinea ancora che l'Asl, pur avendo genericamente
e riabilitazione eseguite nei mesi di settembre, ottobre e di- eccepito, nell'atto di opposizione al decreto ingiuntivo l'av-
cembre del 2004. venuto superamento del tetto di spesa, successivamente, pur
L'opposizione dell'Asl veniva accolta quanto alla ragione avendo accertato, con verbale del tavolo tecnico del 10 no-
basata sulla mancata conclusione del c.d. «tavolo tecnico» in vembre 2005, il mancato sforamento del limite di spesa per il
ordine al mancato superamento del tetto di spesa, circostanza 2004, soltanto con la comparsa conclusionale del 4 dicembre
riguardo alla quale il tribunale riteneva onerata della prova 2008 aveva dichiarato falsamente, con evidente malafede,
l'opposta. che il tavolo tecnico non aveva mai effettuato alcuna verifica
2. - Al ricorso per cassazione, che prospetta sette motivi, e che non si era mai riunito.
ha resistito con controricorso l'Asl intimata. In fine, a sostegno della prospettazione si sottolinea che
3. - La trattazione del ricorso è stata fissata in camera di l'applicazione del principio della cosiddetta vicinanza alla
consiglio ai sensi dell'art. 380 bis.1 c.p.c. Non sono state de- prova si configurerebbe doverosa sia alla stregua dei criteri
positate conclusioni scritte dal pubblico ministero, mentre la di cui agli art. 1175, 1176, 2° comma, e 1375 c.c., sia in
ricorrente ha depositato una memoria tardivamente. quanto espressione del dovere di cui all'art. 88 c.p.c., evo-
Considerato che: 1. - Con il primo motivo di ricorso si de- candosi in proposito Cass., sez. un., n. 577 del 2008 (id.,
duce «violazione e falsa applicazione dell'art. 2697 c.c. e 2008, I, 455) e si riconduce il principio invocato anche ad
dell'art. 24 Cost. con riferimento ai principî che regolano una corretta applicazione dell'art. 24 Cost.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1227 PARTE PRIMA 1228

1.2. - Con la seconda argomentazione, riportata sotto la il diritto è stato invocato e ciò al fine di individuare quali fat-
lett. B) ed intitolata «violazione e falsa applicazione dell'art. ti essa consideri come costitutivi del diritto.
2697 c.c. circa l'onere della prova in relazione all'art. 360, Tra tali fatti la norma può prevedere l'esistenza di fatti c.d.
1° comma, n. 3, c.p.c.», si sottolinea, sostanzialmente ripe- negativi, scilicet l'inesistenza di un certo fatto e dunque di
tendo la prospettazione già svolta alla stregua della regola di un fatto positivo.
distribuzione dell'onere della prova secondo il paradigma Ciò può fare espressamente e direttamente, oppure indiret-
dell'art. 2697 c.c., cioè con riferimento alla nozione di fatto tamente, cioè stabilendolo che: a) la rilevanza della dimo-
impeditivo (si evoca, tra l'altro, Cass., sez. un. n. 13533 del strazione del fatto positivo contrario a quello negativo si
2001, id., 2002, I, 769), che l'amministrazione, eccependo la possa prevedere a carico del titolare del diritto regolato o
mancata dimostrazione dell'osservanza del limite del tetto convenzionalmente, cioè per accordo fra i soggetti coinvolti,

a
massimo di spesa, aveva eccepito una circostanza inerente la o per determinazione unilaterale di uno di essi; b) non vie-

to
inesigibilità del credito. tando, per la natura del diritto di cui trattasi e delle posizioni

en
2. - Il motivo è fondato. coinvolte, che le evenienze sub a) si possano verificare.
2.1. - Mette conto di rilevare che questa corte, con la sen- Naturalmente, in entrambe queste due ipotesi è necessario

am
tenza n. 17437 del 2016 (id., Le banche dati, archivio Cassa- che in concreto intervenga la convenzione o la determinazio-
zione civile), si è per la prima volta espressa sulla spettanza ne unilaterale autorizzata (espressamente o implicitamente)

on
dell'onere della prova della dimostrazione del mancato supe- ad attribuire l'onere della prova del fatto negativo al titolare
del diritto, così trasformandolo in fatto costitutivo negativo.

O
ramento del tetto massimo di spesa sanitaria in controversia

M abb
introdotta da una struttura sanitaria accreditata contro una In mancanza di simili eventualità, invece, il fatto negativo,

M
Asl, reputando che il superamento di quel tetto, integrando nell'economia dell'onus probandi siccome delineato dal pa-

SI
un fatto impeditivo del credito della struttura, non debba es- radigma dell'art. 2697 c.c., va apprezzato considerando che,
IO in pur risolvendosi la sua «esistenza», la sua configurabilità,

AS
sere dimostrato come fatto negativo da essa nella qualità di
nella verificazione dell'inesistenza del fatto positivo contra-
so
creditrice, ma debba dimostrarsi da parte dell'Asl.
L'affermazione del principio è stata fatta da questa sezio- rio, che vale a dimostrare appunto la negatività, in realtà ri-
es

ne proprio decidendo un ricorso contro una sentenza della guardo alla sua «rilevanza» ciò che assume rilievo è la sua
corte d'appello partenopea. efficacia di impedire il dispiegarsi di un fatto costitutivo.
nc

La citata sentenza ha deciso, infatti, un ricorso nel quale la Di tal che esso, dispiegando la sua rilevanza appunto con
D

riferimento al fatto positivo contrario, si connota, secondo lo


co

Corte d'appello di Napoli, nel rigettare l'impugnazione pro-


U

posta da un laboratorio di analisi cliniche avverso la sentenza stesso paradigma dell'art. 2697 c.c., come un fatto impediti-
LA

vo, secondo l'espressione di cui al 2° comma della norma.


IO olo

con la quale il locale tribunale aveva accolto l'opposizione al


decreto ingiuntivo ottenuto nei confronti dell'Asl Napoli 1, Ne consegue che l'onere della prova incombe su chi resi-
C

ste alla pretesa fatta valere in giudizio.


c

rigettandone la domanda di pagamento proposta nei confron-


Ebbene, in relazione a vicende come quella di cui è pro-
O sci
LO

ti dell'Asl per prestazioni eseguite in regime di convenzio-


namento, aveva ritenuto che il mancato superamento dei tetti cesso, se è indiscutibile che il diritto della struttura sanitaria
accreditata può ricevere riconoscimento se ed in quanto non
Fa

di spesa, risultando elemento costitutivo del diritto al corri-


spettivo delle prestazioni erogate, dovesse formare oggetto di sia stato superato il tetto massimo di spesa sanitaria nel con-
testo in cui essa opera, non esiste e non è stata dedotta alcuna
R

prova da parte dell'istante, prova che esso non aveva, nella


specie, fornito. norma che espressamente consideri come fatto costitutivo il
relativo fatto negativo, così sottraendolo alla sua normale ef-
2.2. - La sentenza ha ritenuto fondato il ricorso così ficacia di rilevanza per il tramite del c.d. fatto impeditivo
esprimendosi: «Con il primo motivo, si denuncia violazione contrario.
e falsa applicazione di norme di diritto ex art. 360, n. 3, Inoltre, se la mancanza di tale norma, congiunta al fatto
c.p.c. in relazione agli art. 2967 c.c., 8 quater e quinquies che ogni struttura accreditata stipula un accordo convenzio-
d.leg. 502/92. Il motivo deve essere accolto. Erra, difatti, la nale con l'ente sanitario, può giustificare senza dubbio che,
corte territoriale nel ritenere che il riparto dell'onere proba- anche ai sensi dell'art. 2698 c.c., sia possibile che sia tale ac-
torio relativo alla pretesa dell'odierna ricorrente segua l'iter cordo a stabilire che la struttura accreditata possa pretendere
delineato in sentenza, volta che al centro di analisi oggi ri- il pagamento solo dimostrando il fatto negativo, nella specie
corrente spettava la prova, quale fatto costitutivo del diritto non risulta allegato in alcun modo che nella convenzione di
esercitato dell'esistenza del rapporto di accreditamento e del- accreditamento si sia stabilito alcunché in questo senso.
l'esecuzione delle prestazioni per le quali era chiesto il rim-
Ne discende che il mancato superamento del tetto di spesa,
borso (prova il cui onere era stato incontestamente assolto in
rilevando nel suo opposto positivo, cioè come suo supera-
sede di merito), gravando di converso sull'Asl la dimostra-
mento, doveva essere dimostrato dalla resistente e non dalla
zione del fatto (non costitutivo del diritto dell'attore ma) im-
qui ricorrente. E ciò nella piana applicazione del paradigma
peditivo dell'accoglimento della pretesa azionata, costituito
dell'art. 2697 c.c., alla quale non risultavano apposte altera-
del superamento del tetto di spesa — fatto che, essendo stato
zioni nei sensi sopra ipotizzati.
opposto al fine di paralizzare il titolo vantato dalla contro-
La motivazione della sentenza impugnata si è astenuta dal-
parte, andava provato dalla parte eccipiente».
l'applicare i ricordati principî generali e si è limitata a dare
2.3. - Il collegio intende dare continuità a tale orientamen- rilievo alla circostanza che, nella logica sottesa al funziona-
to, svolgendo le seguenti ulteriori considerazioni. mento del Ssn, il c.d. tetto di spesa opera in modo tale da
Esso si basa sulla mera applicazione della regola di distri- rendere non dovute prestazioni erogate al di là del suo limite.
buzione dell'onere della prova di cui all'art. 2697 c.c. Senonché, ciò appartiene al dispiegarsi del fatto impediti-
Nella struttura della controversia con cui un creditore agi- vo del superamento e non può valere in alcun modo a giusti-
sce facendo valere una pretesa fondata su un rapporto obbli- ficare la sua trasformazione in fatto costitutivo.
gatorio il paradigma dell'art. 2697 c.c. esige che l'attore dia 2.4. - La sentenza impugnata dev’essere dunque cassata
dimostrazione dei fatti costitutivi della pretesa, cioè dei fatti con rinvio ad altra sezione della Corte d'appello di Napoli,
storici che, in quanto contemplati dalla norma astratta da cui comunque in diversa composizione, che deciderà la contro-
origina il diritto creditorio, sono giustificativi della sua in- versia reputando che l'onere della prova del fatto negativo
sorgenza, in quanto la loro verificazione permetta di ricon- del mancato superamento del tetto di spesa non incombesse
durre la fattispecie concreta alla previsione normativa astrat- alla ricorrente e che, invece, incombesse alla resistente l'one-
ta. re di provare il fatto positivo dimostrativo del superamento.
Per l'applicazione del paradigma è necessaria, dunque, an- Il principio di diritto cui il giudice di rinvio si atterrà è il
zitutto la verifica della norma astratta sulla base della quale seguente: «In tema di pretesa creditoria della struttura sanita-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1229 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1230

ria accreditata per le prestazioni erogate in ambito di servizio di controllo della spesa sanitaria a carico della finanza pubblica,
sanitario nazionale, il mancato superamento del tetto di spesa spetta alla struttura privata accreditata fornire la prova che gli
fissato secondo le norme di legge e nei modi da esse previsti importi ad essa riconosciuti non sarebbero in concreto remune-
non integra un fatto costitutivo da provarsi dalla struttura rativi rispetto alle prestazioni da essa eseguite in favore dei sog-
creditrice, ma rileva nel suo contrario positivo, cioè come getti tutelati dal servizio sanitario regionale (Cons. Stato, sez.
fatto impeditivo, con la conseguenza che dev’essere dimo- III, 6 dicembre 2013, n. 5832, id., Rep. 2014, voce Sanità pub-
strato dalla parte debitrice». blica e sanitari, n. 517).
Nel decidere sulla controversia, naturalmente, atteso che
sia dal ricorso, sia dalla sentenza, emerge che, a seguito del
verbale redatto nel c.d. «tavolo tecnico», il fatto positivo sa-

a
rebbe emerso soltanto il 10 novembre del 2005, il giudice di

to
rinvio rimarrà libero di verificare se, in base alla disciplina ————————

en
vigente, la redazione di quel verbale fosse necessaria per far
emergere il detto fatto positivo come fatto impeditivo del

am
credito fatto valere nel senso della sua esigibilità ed all'uopo,
in caso positivo, deciderà considerando che l'esigibilità del

on
credito di cui si controverta in un giudizio, se non esistente al
momento dell'introduzione dell'azione, può utilmente so- CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza 12

O
M abb
febbraio 2018, n. 3296; Pres. AMENDOLA, Rel. ROSSETTI,
pravvenire nel corso del giudizio.

M
P.M. (non indicato); Inail (Avv. ROSSI, CRIPPA) c. Soc.
Tanto si osserva perché il verbale de quo è sopravvenuto Fondiaria-Sai e altri. Cassa App. Roma 15 gennaio 2015.

SI
rispetto al momento del ricorso monitorio.
IO in Assicurazione (contratto di) — Ente gestore di assicura-

AS
La questione del se, una volta costruito come fatto impedi-
zione sociale — Surrogazione nei confronti del terzo re-
so
tivo il superamento del tetto di spesa, la redazione del verba-
le del tavolo tecnico che lo accerti in senso negativo, sia sponsabile — Indennità giornaliera — Spese di cura
es

condizione di esigibilità del credito è, infatti, quaestio iuris (Cod. civ., art. 1916; y d.p.r. 30 giugno 1965 n. 1124, t.u.
diversa rispetto a quella basata sull'onere della prova, con delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli
nc

cui la sentenza impugnata ha erroneamente deciso la contro- infortuni sul lavoro e le malattie professionali, art. 68, 86).
D
co

versia. Ed essa andrà verificata sulla base delle emergenze L'ente gestore dell'assicurazione sociale ha sempre diritto di
U

degli atti del giudizio di merito. (Omissis) surrogarsi nei confronti del terzo responsabile di un infor-
LA
IO olo

———————— tunio per le somme pagate a titolo di indennità giornaliera


e per quelle anticipate a titolo di spese di cura, non rile-
C
c

(1) La pronuncia in epigrafe si pone sulla scia di Cass. 31 vando che la vittima dell'illecito non abbia patito alcun
O sci
LO

agosto 2016, n. 17437, Foro it., Le banche dati, archivio Cas- pregiudizio alla capacità di lavoro, né altri pregiudizi pa-
sazione civile, dove si era già evidenziato che alla struttura sa- trimoniali (nella specie, il ricorso per cassazione censura-
Fa

nitaria accreditata spetta la prova — quale fatto costitutivo del va soltanto l'esclusione della surrogazione per le somme
diritto esercitato — dell'esistenza del rapporto di accredita- erogate a titolo di spese mediche ed è stato accolto in tali
R

mento e dell'esecuzione delle prestazioni per le quali viene limiti). (1)


chiesto il pagamento, mentre grava sull'Asl la dimostrazione
del fatto impeditivo dell'accoglimento della pretesa azionata,
costituito dal superamento del tetto di spesa. Il principio enun- Rilevato che: nel 2004 Anna Laura Pini convenne dinanzi
ciato è in sintonia con i criteri generali riguardanti la prova del- al Tribunale di Roma Calliope Tsaku e la società Fondiaria-
l'inadempimento di un'obbligazione (cfr. Cass. 20 gennaio Sai assicurazioni s.p.a., chiedendone la condanna al risarci-
2015, n. 826, id., Rep. 2015, voce Obbligazioni in genere, n.
mento dei danni patiti in conseguenza di un sinistro stradale,
51).
ascritto a responsabilità di Calliope Tsaku;
Secondo Cass. 31 ottobre 2016, n. 22037, id., Rep. 2016, vo-
ce Sanità pubblica e sanitari, n. 368, le obbligazioni derivanti
nel giudizio intervenne volontariamente l'Inail, esponendo
dall'esecuzione di prestazioni socio-sanitarie rese in regime di di avere corrisposto all'attrice, in adempimento dei propri ob-
accreditamento non sono direttamente a carico delle regioni, cui blighi istituzionali, la somma di euro 228.505,60; che tale
— in mancanza di un'espressa disposizione di legge che gli af- importo comprendeva il coacervo dei ratei di rendita già pa-
fidi la concreta gestione dei servizi — sono demandati unica- gati all'assistita; il valore capitale della rendita ancora da pa-
mente compiti di programmazione, coordinamento e vigilanza, gare; le somme versate a titolo di inabilità temporanea (scili-
tra i quali anche la ripartizione tra le Asl delle risorse economi- cet, l'indennizzo per il salario perduto durante il periodo di
che, mentre è riservato a queste ultime ogni potere d'intervento malattia); le spese sanitarie e gli interessi legali; e chiedendo
diretto in materia di assistenza socio-sanitaria, ivi compresa la condanna dei convenuti alla rifusione di tali somme, a tito-
l'instaurazione di rapporti contrattuali con le strutture pubbliche lo di surrogazione;
e private chiamate a rendere le relative prestazioni in regime di con sentenza 9 dicembre 2008, n. 24271, il Tribunale di
accreditamento. Roma accolse la domanda principale e, integralmente, quella
Quanto alla giurisdizione, si è ritenuto che la domanda volta a di garanzia;
ottenere il pagamento di prestazioni erogate in regime di accre- con sentenza 15 gennaio 2015, n. 277, la Corte d'appello di
ditamento appartiene alla cognizione del giudice ordinario; in- Roma, accogliendo l'appello della Fondiaria-Sai, ridusse il
fatti, essa introduce una controversia che, in quanto avente ad quantum della domanda di surrogazione proposta dall'Inail
oggetto l'accertamento non già dell'esistenza o del contenuto alla minor somma di euro 52.500, oltre accessori;
del rapporto di accreditamento, qualificabile come concessione per quanto qui ancora rileva, la corte d'appello pervenne
di pubblico servizio, ma soltanto dell'effettiva debenza dei
alla suddetta conclusione così argomentando:
compensi richiesti, non coinvolge una verifica dell'azione auto-
ritativa della pubblica amministrazione sul rapporto sottostante a) l'importo complessivo del danno causato dal terzo re-
o l'esercizio dei poteri discrezionali di cui essa gode nella de- sponsabile, quantificato coi criteri del diritto civile, costitui-
terminazione di indennità, canoni o altri corrispettivi (cfr. Cass. sce il limite dell'azione di surrogazione spettante all'assicura-
13 febbraio 2007, n. 3046, id., Rep. 2007, voce Sanità pubblica, tore sociale;
n. 364). b) nella specie, Anna Laura Pini non aveva dimostrato di
Sotto altro profilo, si è affermato che, nelle controversie — aver subìto alcun danno patrimoniale;
devolute al giudice amministrativo — aventi ad oggetto i prov- c) ergo, la domanda di surrogazione proposta dall'assicu-
vedimenti annuali con i quali la regione fissa la remunerazione ratore sociale poteva essere accolta solo per l'importo pagato
delle prestazioni, nell'esercizio di un potere autoritativo e anche dall'Inail a titolo di indennizzo del danno biologico, nei limiti
IL FORO ITALIANO — 2018.
1231 PARTE PRIMA 1232

del danno biologico effettivamente patito dalla vittima, e li- erogato dall'Inail senza alcun accertamento concreto circa
quidato coi criteri civilistici (ovvero, come detto, euro l'esistenza d'un danno patrimoniale, che la legge — nel-
52.500); andava, invece, rigettata la domanda di surrogazione l'ottica compensativa tipica dell'assicurazione sociale — pre-
proposta dall'Inail con riferimento agli importi versati alla as- sume esistente iuris et de iure quando l'invalidità permanente
sistita a titolo di indennizzo dei pregiudizi patrimoniali; sia superiore al sedici per cento;
la sentenza d'appello è stata impugnata per cassazione dal- pertanto l'accoglimento della domanda di surrogazione del-
l'Inail, con ricorso fondato su un motivo; l'Inail, per gli importi pagati a titolo di incremento della ren-
nessuno degli intimati si è difeso. dita per danno patrimoniale «presunto», presuppone l'accer-
Considerato che: va preliminarmente rilevata la tempestivi- tamento che la vittima abbia effettivamente patito un danno
tà del ricorso proposto dall'Inail: si rileva infatti dagli atti (né civilistico alla capacità di lavoro, in assenza del quale nessu-

a
il ricorso, né la sentenza impugnata ne avevano dato conto) na surrogazione sarà possibile;

to
che il presente giudizio iniziò in primo grado nel 2004, ovve- non altrettanto può dirsi per le somme pagate dall'Inail a ti-

en
ro anteriormente alla modifica dell'art. 327 c.p.c., introdotta tolo di indennità giornaliera ex art. 68 d.p.r. 1124/65 e di an-
dalla l. 69/09, con la quale è stato dimezzato il termine ivi ticipazione delle spese mediche ex art. 68 d.p.r. 1124/65;

am
previsto per l'impugnazione delle sentenze; pertanto, essendo con tali importi, infatti, l'istituto indennizza non già danni
stata depositata la sentenza d'appello il 15 gennaio 2015, ed presunti, ma pregiudizi concreti e reali: rispettivamente, il lu-

on
essendo stato consegnato il ricorso per cassazione all'ufficiale cro cessante da perdita della retribuzione, e il danno emergen-
giudiziario per la notifica il 28 gennaio 2016, il termine an- te rappresentato dalla necessità per la vittima di curarsi;

O
M abb
nuale previsto dalla norma appena ricordata non era spirato se dunque la vittima dell'illecito, in conseguenza di questo,

M
alla data della proposizione dell'impugnazione (tenendo ov- è stata costretta ad assentarsi dal lavoro ed a curarsi, essa ha

SI
viamente conto del periodo di sospensione feriale); acquisito un credito risarcitorio nei confronti del responsabi-
IO in
con l'unico motivo di ricorso, l'Inail sostiene che la sen- le, credito che, per effetto della percezione dell'indennizzo,

AS
tenza impugnata sarebbe affetta da un vizio di violazione di da parte dell'Inail, si trasferisce in capo a quest'ultimo ai sen-
so
legge, ai sensi dell'art. 360, n. 3, c.p.c.; è denunciata, in parti- si dell'art. 1916 c.c.;
colare, la violazione degli art. 1916 c.c.; 142 d.leg. 7 settem- ne consegue che, per le somme pagate a titolo di inabilità
es

bre 2005 n. 209; temporanea (art. 68 d.p.r. 1124/65) e di anticipazione di spese


nc

deduce, al riguardo, che la corte d'appello ha escluso la di cura (art. 86 ss. d.p.r. cit.), l'Inail ha sempre diritto di sur-
surrogazione dell'Inail per le somme erogate ad Anna Laura
D

rogarsi, perché la corresponsione di quegli indennizzi non po-


co

Pini a titolo di indennizzo di pregiudizi patrimoniali, sul pre- trebbe avvenire se non in presenza di una assenza dal lavoro e
U

supposto che questa non avesse patito alcuno di tali pregiudi- di una necessità di cura, e dunque di fatti che costituiscono
LA
IO olo

zi; tale rilievo, osserva l'istituto ricorrente, è erroneo, perché danni civilisticamente rilevanti, dei quali la vittima ha diritto
Anna Laura Pini aveva patito un danno patrimoniale, rappre- di essere risarcita; e va da sé che, ai fini della surrogazione,
C
c

sentato dalle spese sostenute per curarsi, e dunque almeno nei nulla rileva che la vittima, avendo continuato a ricevere la re-
O sci
LO

limiti di tale pregiudizio la domanda di surrogazione si sareb- tribuzione durante l'assenza dal lavoro, non percepisca nem-
be dovuta accogliere; meno di avere patito un danno, e non ne chieda il risarcimen-
Fa

il motivo è fondato; to al responsabile;


la surrogazione dell'assicuratore sociale costituisce una il ricorso, pertanto, coglie nel segno là dove ascrive alla
R

successione a titolo particolare nel diritto al risarcimento del sentenza impugnata di avere erroneamente negato il diritto di
danno, che per effetto del fatto illecito, la vittima acquista nei surrogazione dell'istituto per le somme pagate a titolo di in-
confronti del terzo responsabile; dennizzo dei pregiudizi patrimoniali diversi dalla riduzione
i presupposti della surrogazione di cui all'art. 1916 c.c. so- della capacità di lavoro, costituendo tale statuizione una vio-
no tre: che la vittima del fatto illecito (cioè l'assicurato) sia ti- lazione dell'art. 1916 c.c.;
tolare di un credito risarcitorio nei confronti del responsabile; deve tuttavia soggiungersi che l'Inail ha censurato col pro-
che l'assicuratore sociale abbia indennizzato il medesimo prio ricorso per cassazione la sentenza d'appello nella sola
pregiudizio patito dalla vittima, e non pregiudizi diversi; che parte in cui ha escluso la surrogazione per le somme pagate a
l'assicuratore sociale abbia manifestato la volontà di surro- titolo di spese mediche, sicché solo entro questo importo il ri-
garsi (da ultimo, ma ex multis, in tal senso, Cass., ord. n. corso può essere accolto;
17407 del 30 agosto 2016, Foro it., 2016, I, 3468; n. 13222 la sentenza impugnata va dunque cassata con rinvio alla
del 26 giugno 2015, id., 2015, I, 3169); Corte d'appello di Roma, la quale nel riesaminare la domanda
nel caso di specie l'Inail ha indennizzato alla vittima due di surrogazione dell'Inail applicherà il seguente principio di
tipi di danno: diritto:
a) il danno biologico, sotto forma di rendita, ai sensi del- «L'Inail ha sempre diritto di surrogarsi nei confronti del
l'art. 13 d.leg. 23 febbraio 2000 n. 38; terzo responsabile di un infortunio per le somme pagate a tito-
b) il danno patrimoniale, sotto diversi aspetti: lo di indennità giornaliera, ex art. 68 d.p.r. 30 giugno 1965 n.
b’) la riduzione della capacità di guadagno (che la legge, ai 1124 (che non vengono più in rilievo nel presente giudizio),
fini dell'assicurazione sociale, presume iuris et de iure quan- così come per quelle anticipate a titolo di spese di cura, ex
do l'invalidità biologica sia superiore al sedici per cento, e art. 86 ss. d.p.r. cit., perché tali indennizzi non possono essere
che vene liquidata sotto forma di integrazione della rendita erogati se non a fronte di fatti (l'assenza dal lavoro, la neces-
per danno biologico, ai sensi dell'all. n. 6 al d.m. 12 luglio sità di curarsi) che per la vittima costituiscono pregiudizi teo-
2000, emanato in attuazione dell'art. 13, 2° comma, lett. b), ricamente risarcibili, e che di conseguenza fanno sorgere in
citato d.leg. 38/00); capo ad essa il diritto ad esserne risarcita, diritto che per ef-
b’’) la perdita del salario durante il periodo di assenza per fetto della percezione dell'indennizzo da parte dell'assicu-
malattia (che l'Inail indennizza col pagamento d'una indenni- ratore sociale si trasferisce in capo a quest'ultimo, ai sensi
tà giornaliera pari al sessanta per cento della retribuzione, ai dell'art. 1916 c.c. A tal fine, nulla rileva che la vittima del-
sensi dell'art. 68, 1° comma, d.p.r. 30 giugno 1965 n. 1124); l'illecito non abbia patito alcun pregiudizio alla capacità di
b’’’) le spese sanitarie (che l'istituto è tenuto ad anticipare lavoro, od altri pregiudizi patrimoniali di sorta».
ai sensi degli art. 86 ss. d.p.r. 1124/65, cit.); ————————
può accadere che il primo dei tre pregiudizi patrimoniali
appena ricordati sia indennizzato dall'Inail anche quando la (1) Costituisce principio consolidato quello secondo cui, in
vittima dell'infortunio non abbia patito o non abbia dimostra- relazione alle somme pagate a titolo di danno patrimoniale alla
to di avere patito, civilisticamente parlando, alcun pregiudizio vittima di un infortunio sul lavoro, l'ente gestore dell'assicu-
da lucro cessante derivato dalla perdita della capacità di lavo- razione sociale può surrogarsi nei confronti del responsabile
ro e di guadagno; l'incremento della rendita, infatti, viene nella misura in cui quest'ultimo abbia effettivamente causato un
IL FORO ITALIANO — 2018.
1233 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1234

danno patrimoniale, e fino al limite di quest'ultimo (v., da ulti- delle controparti al rimborso delle somme dovute da ognuno
mo, Cass. 30 agosto 2016, n. 17407, Foro it., 2016, I, 3468, con in proporzione della quota successoria vantata.
nota di J. DI ROSA; commentata da R. CASILLO, I confini tra tu- A seguito di opposizione di Artuso Roberto ed Artuso Lu-
tela sociale e rimediale nel calcolo del danno differenziale, bio- ciano, rispettivamente titolari di una quota ereditaria pari a
logico e patrimoniale, in Diritti lavori mercati, 2016, 652; F.A. 7/24 pro capite, spettando all'intimante una quota di 4/24 ed
MAGNI, I limiti della surrogazione dell'assicuratore sociale ex alla madre di 6/24, il Giudice di pace di Bassano del Grappa
art. 1916 c.c. e i riflessi sul diritto del danneggiato al risarci- con sentenza n. 499 del 29 luglio 2010 revocava i decreti op-
mento del c.d. danno differenziale, in Corriere giur., 2017, 470; posti, condannando gli opponenti al pagamento della minor
in tale pronuncia si è altresì affermato che: i) il risarcimento del
somma di euro 183,19 cadauno.
danno biologico non può essere decurtato di quanto pagato alla
A seguito di appello principale proposto dagli opponenti e

a
vittima dall'Inail, a titolo di danno patrimoniale; ii) se l'Inail ha
pagato alla vittima un indennizzo a titolo di ristoro di danni pa- di appello incidentale di Artuso Mario, il Tribunale di Vicen-

to
trimoniali, il responsabile sarà tenuto sia a risarcire per intero il za con la sentenza n. 126 del 30 giugno 2015 reputava corret-

en
danno biologico alla vittima, sia a rivalere l'ente nei limiti del ta la decisione del giudice di prime cure di ritenere che l'ob-
danno patrimoniale effettivamente causato, perdendo la vittima bligazione de qua gravasse tra i vari condebitori in propor-

am
il diritto al risarcimento del danno patrimoniale, che viene tra- zione delle quote successorie vantate.
sferito all'assicuratore sociale per effetto di surrogazione). Era però erronea la determinazione della somma effettiva-

on
La pronuncia in epigrafe evidenzia come tra i «pregiudizi mente dovuta dagli opponenti, tenuto conto di quanto antici-
concreti e reali» patiti dall'infortunato rientrino senza dubbio pato dall'opposto, e di quanto ricevuto dalla madre (che pe-

O
M abb
sia il danno da perdita della retribuzione, sia quello da necessità raltro non aveva proposto opposizione avverso il decreto in-

M
per la vittima di curarsi, ambedue indennizzati dall'Inail, ai sen- giuntivo), residuava un credito al cui soddisfacimento, in ap-
si rispettivamente degli art. 68 e 86 d.p.r. 1124/65. Rispetto alle

SI
plicazione del detto criterio proporzionale, erano tenuti gli
somme erogate agli anzidetti titoli, è dunque pienamente suscet-
IO in opponenti nell'esatto ammontare di cui al decreto monitorio.

AS
tibile di operare la surrogazione, sebbene «la vittima, avendo Era altresì disattesa la richiesta di condanna ex art. 96 c.p.c.
so
continuato a ricevere la retribuzione durante l'assenza dal lavo- proposta dall'appellante incidentale, nonché il motivo di ap-
ro, non percepisca nemmeno di avere patito un danno, e non ne pello incidentale con il quale si sosteneva l'impossibilità di
es

chieda il risarcimento al responsabile».


Nel senso che la surroga, ai sensi dell'art. 1916 c.c., del-
poter proporre con un unico atto l'opposizione sia al decreto
nc

l'Inail nei diritti dell'assicurato riguarda anche il danno da ina- ingiuntivo sia al precetto, essendo quest'ultima contestazione
conseguenziale rispetto all'opposizione al decreto.
D

bilità temporanea — a fronte del quale viene erogata prestazio-


co

Per la cassazione di tale sentenza hanno proposto ricorso


U

ne di indennità giornaliera — e per spese mediche, in quanto


avente natura patrimoniale, v. App. Cagliari 26 gennaio 2009, Artuso Luciano e Chemin Ornella Antonia, Artuso Silvia,
LA
IO olo

Foro it., Rep. 2010, voce Infortuni sul lavoro, n. 121 (annotata Anna, Paola, Andrea, Chiara e Maria, quali eredi del defunto
da F. PUCCINELLI, Il diritto di surroga dell'Inail, in Resp. civ., Artuso Roberto, sulla base di due motivi.
C
c

2010, 853). Artuso Mario ha resistito con controricorso. (Omissis)


O sci
LO

Il primo motivo di ricorso denunzia la falsa applicazione


dell'art. 1295 c.c., e la violazione dell'art. 1298 c.c., in rela-
Fa

zione a quanto disposto dall'art. 8 d.p.r. n. 115 del 2002. Si


sostiene che erroneo è il riferimento alla norma di cui all'art.
R

———————— 1295 c.c., che concerne la diversa ipotesi della trasmissione ai


coeredi di un'obbligazione solidale, laddove nel caso di spe-
cie l'obbligazione è stata contratta dai vari condebitori, e cioè
dai soggetti che avevano preso parte al giudizio divisorio per
effetto del decreto di liquidazione del giudice, trattandosi
CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza 9 quindi di un'obbligazione sorta in epoca successiva alla morte
febbraio 2018, n. 3239; Pres. PICARONI, Rel. CRISCUOLO, del de cuius, e della quale i condividenti debbono rispondere
P.M. (non indicato); S. Artuso e altri (Avv. ANDREATTA) in proprio.
c. M. Artuso (Avv. MI. e MO. BELLON). Conferma Trib. Le somme liquidate in favore del c.t.u. dovevano essere an-
Vicenza 30 giugno 2015. ticipate dalle parti in causa ai sensi dell'art. 8 d.p.r. 115/02,
dovendo quindi gravare in solido su tutte le parti del giudizio.
Obbligazioni in genere — Obbligazioni solidali — Consu- Il secondo motivo lamenta invece la violazione degli art.
lenza tecnica d'ufficio nel giudizio di divisione eredita- 112 e 132 c.p.c. nella parte in cui il tribunale ha affermato che
ria — Spese — Ripartizione tra i condividenti (Cod. le spese andavano ripartite pro quota nei rapporti interni, non
civ., art. 1298; y d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115, t.u. delle avendo gli opponenti indicato un criterio alternativo di ripar-
disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese tizione.
di giustizia (testo A), art. 8).
Assumono che occorreva avere riguardo al decreto di li-
Le spese della consulenza tecnica d'ufficio espletata nel cor- quidazione emesso in favore dell'ausiliario, e che a fronte del
so di un giudizio di divisione ereditaria, che erano state richiamo compiuto dagli appellanti al criterio di cui al men-
poste a carico dei condividenti in solido, vanno ripartite, zionato art. 8 d.p.r. n. 115 del 2002, la risposta offerta dal
nei rapporti interni tra questi ultimi, in proporzione alla giudice di merito era sostanzialmente elusiva delle critiche
partecipazione di ciascuno alla massa comune. (1) mosse con l'atto di appello, essendo quindi la sentenza priva
di motivazione.
I motivi che per la loro connessione possono essere con-
Motivi in fatto ed in diritto della decisione. — Nel corso di giuntamente esaminati, sono infondati.
un giudizio di divisione ereditaria pendente tra Zen Orsola Ed invero, va escluso innanzi tutto che sussista la violazio-
Teresa ed i germani Artuso Roberto, Luciano e Mario, avente ne dell'art. 112 c.p.c., avendo la sentenza impugnata deciso
ad oggetto la successione del defunto coniuge e genitore, ve- su tutti i motivi di appello sollevati nel precedente grado di
niva disposta una c.t.u., i cui compensi erano liquidati in fa- giudizio dai ricorrenti, dovendosi altresì escludere che ricorra
vore dell'ausiliario, ponendo il relativo importo a carico dei un'anomalia motivazionale tale da determinare la nullità della
condividenti in solido. sentenza per la violazione di cui all'art. 132, n. 4, c.p.c., se-
Artuso Mario sosteneva di avere versato al c.t.u. la somma condo quanto autorevolmente affermato dalle sezioni unite di
di euro 2.196,43, pari alla metà di quanto liquidato dal giudi- questa corte che hanno ritenuto che l'onere di motivazione sia
ce, e sul presupposto che la somma de qua dovesse essere ri- ormai ridotto al c.d. «minimo costituzionale» (cfr. Cass., sez.
partita tra i condividenti in proporzione delle quote ereditarie, un., 8053/14, Foro it., 2015, I, 209), onere che appare soddi-
chiedeva ed otteneva decreti ingiuntivi volti alla condanna sfatto nel caso in esame.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1235 PARTE PRIMA 1236

Passando, invece, alle doglianze di cui al primo motivo, se metà della somma complessivamente dovuta per la consulenza,
effettivamente non appare condivisibile il richiamo alla previ- agiva in regresso contro gli altri condividenti, sostenendo che il
sione di cui all'art. 1295 c.c., che presuppone appunto la suc- fardello doveva essere suddiviso in ragione delle rispettive quote
cessione di più coeredi in un'obbligazione solidale gravante ereditarie. La pronuncia in epigrafe conferma la sentenza d'ap-
ab origine in capo al de cuius, laddove invece l'obbligazione pello che aveva ritenuto fondata l'anzidetta pretesa.
oggetto di causa è pacificamente insorta in epoca successiva A proposito dei costi relativi alla consulenza tecnica d'ufficio ef-
all'apertura della successione ed in conseguenza dell'attività fettuata nel giudizio di divisione, la Suprema corte ha affermato che
il giudice di merito, anche in caso di compensazione delle spese
svolta da parte dei condividenti a tutela delle loro ragioni processuali tra le parti, può legittimamente disporre che essi siano a
successorie, determinando quindi la nascita di un'obbligazio- carico di tutti i condividenti pro quota (Cass. 13 maggio 2015, n.
ne contratta iure proprio, trattasi tuttavia di un errore che non

a
9813, Foro it., Rep. 2015, voce Divisione, n. 22; 19 ottobre 2009, n.
inficia la correttezza della decisione, imponendosene sempli- 22122, id., Rep. 2009, voce Spese giudiziali civili, n. 29).

to
cemente la correzione della motivazione.

en
Invero, se ai sensi del più volte richiamato art. 8 d.p.r. II. - Dal canto proprio, il consulente tecnico d'ufficio può esi-
115/02 (che ha sostituito il previgente art. 90 c.p.c.), in tema gere il pagamento del compenso liquidato in suo favore da tutte

am
di compenso al consulente d'ufficio, l'obbligo di pagare la le parti, a tale prestazione solidalmente obbligate, prescindendosi
prestazione eseguita ha natura solidale e, di conseguenza, dalla diversa ripartizione della spesa contenuta nella sentenza
che ha definito il giudizio (Cass. 12 novembre 2015, n. 23133,

on
l'ausiliare del giudice può agire autonomamente in giudizio
nei confronti di ognuna delle parti, anche in via monitoria, id., Rep. 2016, voce Consulente tecnico, n. 38; 8 novembre

O
2013, n. 25179, id., Rep. 2013, voce cit., n. 34; 15 settembre

M abb
non solo quando sia mancato un provvedimento giudiziale di
2008, n. 23586, id., 2009, I, 2459).

M
liquidazione ma anche quando il decreto emesso a carico di
Nel senso che la parte escussa dal c.t.u. per il pagamento dei
una parte sia rimasto inadempiuto, non potendo trovare appli-

SI
compensi liquidati in precedenza con decreto ex art. 168 d.p.r.
IO in
cazione, per essere l'attività svolta dal consulente finalizzata 115/02 non può opporgli la diversa regolamentazione delle spese

AS
all'interesse comune di tutte le parti, il principio della soc- contenuta in sentenza, v. Trib. Torino 30 dicembre 2011, id.,
so
combenza, operante solo nei rapporti con le parti e non nei Rep. 2013, voce Spese di giustizia, n. 42 (e Giur. merito, 2013,
confronti dell'ausiliare (cfr., ex multis, Cass. 23586/08, id., 312, con nota di ROSSETTI, Il soggetto obbligato al pagamento
es

2009, I, 2459; 6199/96, id., Rep. 1996, voce Consulente tec- del compenso al c.t.u.).
nico, n. 27), diverso deve essere invece l'approccio per quan-
nc

to attiene ai rapporti interni tra i condebitori solidali. III. - Più in generale, si ritiene che nei procedimenti di divisio-
D
co

In questa prospettiva, se è pur vero che il 2° comma del- ne giudiziale le spese occorrenti allo scioglimento della comunio-
U

l'art. 1298 c.c. prevede una presunzione di eguaglianza tra i ne vanno poste a carico della massa, in quanto effettuate nel co-
LA

mune interesse dei condividenti, mentre il principio della soc-


IO olo

condebitori, fa salva tuttavia l'ipotesi che emerga una diversa


soluzione. combenza e la facoltà di disporre la compensazione trovano ap-
C

plicazione soltanto con riferimento alle spese che siano consegui-


c

Ad avviso del collegio correttamente il giudice di merito ha te ad eccessive pretese o inutili resistenze alla divisione (Cass. 8
O sci
LO

ritenuto che fosse possibile individuare un diverso criterio di ottobre 2013, n. 22903, Foro it., Rep. 2013, voce Divisione, n. 37;
riparto delle quote dell'obbligazione solidale nei rapporti in- 13 febbraio 2006, n. 3083, id., Rep. 2006, voce cit., n. 38; 15
Fa

terni, e che tale criterio coincidesse con la misura della parte- maggio 2002, n. 7059, id., Rep. 2002, voce cit., n. 30; 18 ottobre
cipazione dei vari condividenti alla massa comune. 2001, n. 12758, id., Rep. 2001, voce Spese giudiziali civili, n. 9;
R

Conforta tale conclusione la tradizionale regola di diritto 22 novembre 1999, n. 12949, id., 2000, I, 1886; 18 giugno 1986,
applicata da questa corte nei procedimenti di divisione giudi- n. 4080, id., Rep. 1986, voce Divisione, n. 30; 24 febbraio 1986,
ziale, nei quali le spese occorrenti allo scioglimento della n. 1111, ibid., n. 31; Trib. Varese 27 maggio 2010, id., Rep. 2010,
comunione devono essere poste a carico della massa in quan- voce cit., n. 35, e Resp. civ., 2010, 1827, con nota di MORANO
to effettuate nel comune interesse dei condividenti, trovando, CINQUE, Lite temeraria: la condanna ex art. 96, 3° comma, c.p.c.,
invece, applicazione il principio della soccombenza e la fa- tra funzione punitiva e funzione risarcitoria).
coltà di disporre la compensazione soltanto con riferimento Si è escluso che possano considerarsi necessarie allo svolgi-
alle spese che siano conseguite ad eccessive pretese o inutili mento del giudizio nel comune interesse le spese occorrenti per
sopperire alla vetustà degli elementi strutturali di alcuni dei beni
resistenze alla divisione (cfr. Cass. 22903/13, id., Rep. 2013, da dividere (Cass. 2 febbraio 2017, n. 2810, Foro it., Le banche
voce Divisione, n. 37). dati, archivio Cassazione civile, dove si evidenzia che, pertanto,
Tale criterio di imputazione delle spese a carico della mas- tali spese non vanno poste a carico della massa, bensì calcolate
sa deve intendersi nel senso che le spese processuali debbono nella stima della porzione che le comprende).
essere poste a carico di tutti i condividenti in base appunto al Non possono gravare sulla massa le spese del giudizio diviso-
criterio proporzionale delle rispettive quote (cfr. Cass. rio definito con sentenza che ha dichiarato la cessazione della
698/76, id., Rep. 1976, voce cit., n. 39) per quanto concerne materia del contendere per sopravvenuta rinuncia alla domanda,
le spese relative ad atti rivolti a condurre il giudizio, nel- accettata dal convenuto (Cass. 15 gennaio 1985, n. 72, id., Rep.
l'interesse comune, alla concreta determinazione delle quote 1985, voce Spese giudiziali civili, n. 19).
spettanti ad ognuno dei condividenti medesimi (cfr., ex mul-
tis, Cass. 3083/06, id., Rep. 2006, voce cit., n. 38), quale ap- IV. - Con riferimento al pagamento dell'imposta di registro af-
punto deve reputarsi anche essere la spesa per l'espletamento ferente al trasferimento immobiliare, effettuato dal soggetto in
della c.t.u. in esame, finalizzata alla predisposizione del pro- favore del quale era stato pronunciato l'acquisto della proprietà
getto di divisione. di un bene per usucapione, si è ritenuto che costui non possa agi-
re in regresso nei confronti delle altri parti processuali, condebi-
Ne consegue che risulta corretta l'applicazione dell'art. trici solidali nei confronti dell'amministrazione finanziaria, ex
1298 c.c. in quanto volta ad assicurare il riparto del- art. 57 d.p.r. 131/86, trattandosi di obbligazione tributaria assun-
l'obbligazione vantata dalla c.t.u., ed adempiuta da parte del ta nell'esclusivo interesse di chi ha usucapito (così Cass. 11 gen-
condividente Artuso Mario (sebbene per una metà), provve- naio 2017, n. 473, id., 2017, I, 1650, dove si è specificato che
dendosi ad assicurare il regresso in proporzione delle quote non rileva, in senso contrario, l'eventuale compensazione giudi-
ereditarie. ziale delle spese di lite, la quale non riguarda gli esborsi ancora
Il ricorso deve pertanto essere rigettato. da erogare, come quelle di registrazione della sentenza).
————————

(1) I. - A monte della controversia definita dalla pronuncia in


————————
epigrafe si colloca un giudizio di divisione ereditaria nel quale
era stata disposta una consulenza tecnica d'ufficio. In quella sede
l'obbligo di pagare il compenso all'ausiliario veniva addossato ai
condividenti in solido. Uno dei condebitori, dopo aver pagato la
IL FORO ITALIANO — 2018.
1237 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1238

CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 2 alla disciplina del tipo sociale adottato»; nel caso di specie, il
febbraio 2018, n. 2623; Pres. AMBROSIO, Est. DOLMETTA, tipo sociale adottato è quello della s.p.a.; «nella società per
P.M. DE AUGUSTINIS (concl. conf.); Soc. Centro per l'in- azioni — e, quindi, anche nelle società consortili — l'assem-
ternazionalizzazione e la promozione dell'economia euro- blea straordinaria delibera con il voto favorevole di tanti soci
mediterranea - Ciem (Avv. MONTALBANO, STAGNO D'AL- che rappresentino più della metà del capitale sociale, se lo
CONTRES) c. Provincia regionale di Palermo (Avv. SURDI), statuto non prevede una maggioranza più elevata».
Soc. Irfis - Finanziaria per lo sviluppo della Sicilia e altri 11. - Il motivo non merita accoglimento.
(Avv. MARZI, CAPRÌ) e altro. Conferma App. Palermo 18 Non risulta infatti condivisibile il ragionamento del ricor-
maggio 2013. rente, che si è appena riferito. Corretta appare, di contro, la
soluzione fatta propria dalla sentenza della corte palermitana.

a
Consorzi per il coordinamento della produzione e degli Questa, nel motivare il relativo assunto, è venuta a soffer-
scambi — Società consortile per azioni — Obbligo di

to
marsi e a coinvolgere tanto la normativa specificamente dedi-
nuovi conferimenti in caso di perdite — Introduzione cata alla materia dei consorzi, quanto la disciplina propria

en
nello statuto — Deliberazione unanime (Cod. civ., art. della società per azioni. Sotto il primo profilo, la sentenza ha
2346, 2607, 2615 ter). rilevato, in particolare, che le norme degli art. 2603 e 2607

am
c.c. sono da annoverare tra i «principî fondamentali» del-
L'introduzione nello statuto di una società consortile per
l'istituto, da stimare «non derogabili» neppure nel caso in cui

on
azioni di una clausola che ponga a carico dei consorziati il consorzio assuma la «veste di una società per azioni», per
l'obbligo di eseguire nuovi conferimenti in caso di perdite

O
tale proposito richiamandosi al precedente di Cass. 4 novem-

M abb
non può avvenire con deliberazione adottata a maggioran- bre 1982, n. 5787 (Foro it., 1983, I, 1657). Sotto il secondo

M
za, ma esige l'unanimità. (1) aspetto, essa ha in specie ravvisato la sussistenza di una

SI
«stretta analogia» tra la fattispecie in esame e «quella di cui
IO in all'art. 2345 c.c., divieto di modificare senza il consenso di

AS
Fatti di causa. — 1. - La società consortile per azioni tutti i soci gli obblighi di prestazioni accessorie non previsti
so

Ciem, Centro per l'internazionalizzazione e la promozione dall'atto costitutivo».


dell'economia euromediterranea, ricorre per cassazione nei
es

Il collegio ritiene corretta l'impostazione di base che è stata


confronti di Confindustria Sicilia, di Confindustria Palermo, adottata dalla corte territoriale, pur stimando di dover appor-
nc

della provincia regionale di Palermo, di Ismea e di Iris, arti- tare allo svolgimento, che in concreto ne è stato fatto, talune
colando cinque motivi avverso la sentenza resa dalla Corte
D

precisazioni e chiarimenti. Come segue in appresso.


co

d'appello di Palermo il 18 maggio 2013, n. 815.


U

12. - È tradizionale orientamento di questa corte l'assun-


Con distinti controricorsi resistono Confindustria Sicilia, zione di una prospettiva che tenda a conciliare — a mediare,
LA
IO olo

Confindustria Palermo, provincia regionale di Palermo e Irfis. per così dire — tra la causa mutualistica, che si assume pro-
Non ha invece svolto attività difensive Ismea. pria del consorzio e delle società consortili in genere, e la
C
c

Confindustria Sicilia, Confindustria Palermo e Irfis hanno struttura disciplinare del tipo societario, che venga nel con-
O sci

inoltre depositato separate memorie ex art. 378 c.p.c.


LO

creto adottato dall'autonomia dei consorziati.


2. - La controversia giunta ora all'esame della corte trae Nell'evoluzione rappresentata dal presente, tale prospettiva
Fa

origine da una delibera assunta a maggioranza dall'assemblea sembra trovare il proprio punto di equilibrio nell'ammettere
straordinaria di Ciem il 15 marzo 2005, che ha introdotto nel l'eventualità, in linea di principio, che «l'inserimento di una
R

relativo statuto una clausola intesa a stabilire che «le eventua- causa consortile possa comportare una deroga implicita ad al-
li perdite saranno coperte da versamenti dei soci in propor- cune disposizioni altrimenti applicabili a quel particolare tipo
zione alle quote possedute ai sensi dell'art. 2603, 3° comma, di società, quando l'applicazione di quelle disposizioni si ri-
c.c.» (art. 35). A questa modifica dello statuto ha fatto seguito velasse incompatibile con aspetti essenziali del fenomeno
una delibera dell'assemblea ordinaria della detta società con- consortile»: ma questo unicamente nel rispetto del limite in-
sortile, che in data 3 agosto 2005 ha approvato a maggioranza valicabile costituito dal mantenimento e conservazione dei
il bilancio relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2004, «connotati fondamentali del tipo societario prescelto», che
con ribaltamento sui singoli consorziati delle perdite del- non potrebbero mai venire «stravolti sino al punto da renderlo
l'esercizio, in proporzione delle quote da ciascuno possedute. non riconoscibile rispetto al corrispondente modello legale»
Per l'accertamento della nullità delle indicate delibere han- (così, nei tempi più recenti, Cass. 23 marzo 2017, n. 7473, id.,
no promosso distinte azioni i consorziati Confindustria Pa- Le banche dati, archivio Cassazione civile, che riprende la li-
lermo e provincia regionale di Palermo avanti al Tribunale di nea già tracciata, tra le altre pronunce, da Cass. 27 novembre
Palermo. Nello stesso torno di tempo, Ciem ha richiesto e ot- 2003, n. 18113, id., Rep. 2004, voce Consorzi coordinamento
tenuto decreti ingiuntivi nei confronti dei consorti Ismea, produzione e scambi, n. 10; 4 gennaio 2005, n. 122, id., 2005,
Confindustria Sicilia e Irfis per il pagamento delle somme po- I, 3116; 17 giugno 2011, n. 13293, id., Rep. 2011, voce Cas-
ste a loro carico dalla detta assemblea di bilancio: opponen- sazione in genere, n. 6).
dosi ai relativi decreti, anche questi consorziati hanno rilevato 13. - La fattispecie, qui concretamente in esame, si ferma
la nullità delle richiamate delibere assembleari. — ivi pure esaurendosi — sul tema dell'introduzione durante
Riunite le controversie, il Tribunale di Palermo ha accolto societate di una clausola che pone a carico dei consorziati (in
le domande di nullità delle delibere in discorso, con pronun- proporzione delle quote rispettivamente possedute) l'obbligo
cia del 23 marzo 2009, come poi corretta, su richiesta dei di nuovi conferimenti per il caso si verifichino delle perdite di
consorziati, da apposita ordinanza del 26 giugno 2009. esercizio.
Nei confronti della detta pronuncia ha sporto appello Ciem. Rispetto a questa fattispecie tipo, tutt’altro che priva di dif-
La corte siciliana ha confermato per intero la sentenza impu- fusione a livello operativo, non constano specifici precedenti
gnata, salvo solo portare a compiuto carico di Ciem anche le di questa corte (tale non potendo essere considerata la pro-
spese relative al primo grado del giudizio. nuncia di Cass. 122/05, cit., che riguarda il problema del-
Ragioni della decisione. — (Omissis). 10. - Il quarto moti- l'effettivo rispetto, da parte di una delibera assembleare, di
vo di ricorso concerne il punto centrale della fattispecie so- una clausola di «ribaltamento perdite» sicuramente già sussi-
stanziale sottoposta all'esame di questa corte. Ad avviso del stente nello statuto della società).
ricorrente, per l'introduzione durante societate di una clauso- Per tale specifica fattispecie tipo (di introduzione ex novo,
la di «copertura perdite da parte dei consorziati in proporzio- nel corso di svolgimento del contratto sociale, di una clausola
ne delle quote possedute» non occorre il consenso di tutti i di ribaltamento perdite sui soci), non sembra comunque deli-
consorziati, come invece ritenuto dalla sentenza impugnata. nearsi una possibile divergenza tra regole consortili e regole
Secondo il ricorrente, risulta invece sufficiente, in proposi- dei diversi tipi societari, che talora viene a segnare — lo si è
to, la sussistenza della maggioranza dei consensi dei consor- appena notato — il fenomeno delle società consortili. Le due
ziati (non per teste, ma per quote). «Le società consortili» so- serie di regole appaiono piuttosto convergere, in effetti, verso
no — così si ragiona — «società integralmente assoggettate un'unica direzione sostanziale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1239 PARTE PRIMA 1240

La normativa codicistica sui consorzi in generale è univo- comm., 2005, II, 387, con nota di M. SARALE, La posizione della
ca, invero, nell'indicare che tutte le modifiche del contratto Cassazione sulla disciplina delle società consortili: i limiti della
costitutivo debbono riportare il consenso di ciascun consor- rilevanza causale sulla forma societaria; Società, 2005, 1397,
ziato, secondo quanto indica, in particolare, la norma del 2° con nota di S. TAURINI-D. ZORZIT, Le contribuzioni dei soci di
comma dell'art. 2607; il fatto che tale disposizione consenta una società consortile); Cass. 11 giugno 2004, n. 11081, Foro it.,
all'autonomia statutaria di disporre una diversa e maggiorita- Rep. 2005, voce Consorzi coordinamento produzione e scambi,
ria regola, da introdurre comunque all'unanimità, segnala la n. 7 (e Società, 2005, 53, con nota di E.E. BONAVERA, Mutualità
misura della differenza che intercorre tra le due ipotesi anche delle società consortili e natura dei contributi consortili); Trib.
in punto di affidamento dei singoli partecipanti. E all'interno Roma 20 giugno 2011, <www.pluris.cedam.utetgiuridica.it>;
di questa prospettiva non può non essere apprezzata pure la App. Catania 24 aprile 2007, ibid.; Trib. Cagliari 18 aprile 2003,

a
disposizione del 2° comma dell'art. 2615 ter (in caso di socie- Foro it, Rep. 2004, voce Società, n. 862; App. Bologna 13 otto-
bre 1990, id., Rep. 1991, voce cit., n. 508 (e Società, 1991, 66,

to
tà consortile, «l'atto costitutivo può stabilire l'obbligo dei so-
ci di versare contributi in denaro»): l'espressione «atto costi- con nota di L. DE ANGELIS, Società consortili in forma di coope-

en
tutivo» venendo per l'appunto a identificarsi, qui, nel neces- rative), al punto da ammettere l'azione revocatoria in caso di
sario consenso di ciascun socio consorziato. successiva soppressione, giacché questa modificherebbe, sotto il

am
profilo economico, la situazione patrimoniale del debitore a dan-
È principio generale delle c.d. società di capitali, d'altra no del creditore: Trib. Santa Maria Capua Vetere 21 settembre
parte, che i soci non possono venire obbligati a eseguire nuo-

on
2015, <www.giustiziacivile.com>, 22 aprile 2016.
vi e ulteriori conferimenti. Da quest'angolo visuale, la dispo- In dottrina, conformemente alla soluzione accolta dalla pro-

O
sizione dell'art. 2345, 2° comma, c.c. («se non è diversamen-

M abb
nuncia, G. MARASÀ, Contributi in denaro nelle società consortili
te disposto dall'atto costitutivo, gli obblighi previsti da questo

M
e autonomia statutaria, in Società, 2012, 913. Rimane, invece,
articolo non possono essere modificati senza il consenso di ancora dibattuto il problema della disciplina applicabile alle so-

SI
tutti i soci») rappresenta, per la verità, solo un caso di appli- cietà consortili. All'impostazione più risalente di chi ritiene che
IO in
cazione di questo principio (anche qui l'apposizione nell'atto

AS
le regole societarie dovrebbero combinarsi con quelle consortili
costitutivo di una diversa e maggioritaria regola, dando vita a
so
(G. FERRI, Consorzio (teoria generale), voce dell'Enciclopedia
una figura di società che si manifesta fortemente differenziata del diritto, Milano, 1961, IX, 381; R. FRANCESCHELLI, Consorzi
es

da quella di base assunta dal codice). (Omissis) per il coordinamento della produzione e degli scambi, in Com-
mentario del codice civile Scialoja-Branca, Bologna-Roma,
nc

————————
1970, 180) si contrappongono quanti accordano prevalenza alle
D

norme in materia di società, talora riconoscendo all'autonomia


co

(1) La pronuncia — di cui non constano precedenti negli esat-


U

ti termini — si inserisce nel solco di quelle decisioni che, modi- statutaria la possibilità di inserire nell'atto costitutivo specifiche
clausole volte ad adattarne la struttura alla finalità consortile,
LA

ficando parzialmente l'originale opinione di Cass. 4 novembre


IO olo

1982, n. 5787, Foro it., 1983, I, 1657, cit. in motivazione, in or- seppur nei limiti di compatibilità con le norme inderogabili del
tipo societario prescelto (G.F. CAMPOBASSO, Diritto commercia-
C

dine all'applicabilità alle società consortili delle regole proprie


c

del consorzio, tendono a ricercare un punto di equilibrio tra cau- le. 1. Diritto dell'impresa, 7ª ed. a cura di M. CAMPOBASSO, To-
O sci
LO

sa consortile e tipo sociale adottato. Così, nel rispetto dei conno- rino, 2013, 278), talaltra ritenendo siffatte clausole inammissibili
tati fondamentali del modello societario prescelto, si ammette la ove dirette ad introdurre un regime di responsabilità solidale dei
Fa

derogabilità di alcune disposizioni ad esso proprie che siano in- soci per le obbligazioni consortili, ai sensi dell'art. 2615, 2°
compatibili con gli aspetti essenziali del fenomeno consortile: comma, c.c. (R. SANTAGATA, La cooperazione fra imprenditori,
R

Cass. 23 marzo 2017, n. 7473, id., Le banche dati, archivio Cas- in Diritto commerciale a cura di M. CIAN, Torino, 2013, I, 289).
sazione civile; 14 giugno 2016, n. 12191, id., Rep. 2016, voce
Società, n. 777, e Società, 2016, 1193, con nota di M.S. SPOLI-
DORO, Società consortili: disciplina, mutualità spuria e ribalta-
mento dei costi e dei ricavi; 17 giugno 2011, n. 13293, Foro it., ————————
Rep. 2011, voce Consorzi in genere, n. 6; nonché, cit. in motiva-
zione, 27 novembre 2003, n. 18113, id., Rep. 2004, voce Con-
sorzi coordinamento produzione e scambi, n. 10 (e Cooperative e
consorzi, 2004, 328, con nota di M. PETRUCCI, Il regime di re-
sponsabilità dei consorziati; Società, 2004, 717, con nota di E.E.
CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; ordinanza 2
BONAVERA, Disciplina applicabile alle società consortili a r.l.;
Notariato, 2004, 599, con nota di I. GATTI, Scopo consortile e febbraio 2018, n. 2606; Pres. D'ANTONIO, Est. RIVERSO,
limiti all'inderogabilità della disciplina societaria; Giust. civ., P.M. (non indicato, concl. diff.); Pileggi (Avv. ASSENNA-
2004, I, 2633, con nota di A. GRIECO, Principî societari e scopi TO, PUCCI) c. Inps (Avv. CALIULO, PATTERI, PREDEN,
consortili. La responsabilità delle società consortili negli appalti GIANNICO, CARCAVALLO). Cassa App. Bologna 6 settem-
pubblici; Dir. fallim., 2005, II, 451, con nota di S. CHIMENTI, bre 2011 e decide nel merito.
Note in tema di responsabilità dei soci di società consortile); v. Previdenza e assistenza sociale — Pensione di reversibili-
altresì Trib. Milano 16 ottobre 2015, <www.pluris.cedam.utet tà — Coniuge separato per colpa o con addebito —
giuridica.it>.
Spettanza (Cod. civ., art. 151; y l. 21 luglio 1965 n. 903,
Nel senso dell'inderogabilità del principio della responsabilità
limitata dei soci, v. Trib. Napoli 1° luglio 2004, Foro it., Rep.
avviamento alla riforma e miglioramento dei trattamenti di
2007, voce Società, n. 850, e Giur. comm., 2006, II, 1191, con pensione della previdenza sociale, art. 22; y l. 30 aprile
nota di D. SCANO, Il regime di responsabilità dei soci di società 1969 n. 153, revisione degli ordinamenti pensionistici e
consortili a responsabilità limitata; Trib. Isernia 13 marzo 2004, norme in materia di sicurezza sociale, art. 24).
Foro it., Rep. 2005, voce cit., n. 844, e Riv. not., 2004, 1558, con Il coniuge superstite al quale sia stata addebitata la separa-
nota di A. BELLO, Società consortile a valle di associazione tem- zione, come già il coniuge separato per colpa nella previ-
poranea di imprese e regimi di responsabilità; Trib. Alba 5 giu- gente disciplina della separazione coniugale, ha diritto al-
gno 1997, Foro it., Rep. 1997, voce cit. n. 783, e Società, 1997,
1181, con nota di L. DE ANGELIS, I soci di s.r.l. consortile man-
la pensione di reversibilità, indipendentemente dalla cir-
tengono la responsabilità limitata. Impostazione piùˀ restrittiva in costanza che versi o meno in stato di bisogno e senza che
Tar Puglia, sez. II, 16 maggio 2014, n. 613, Foro amm., 2014, rilevi l'attribuzione di un assegno di mantenimento o altra
1624, che ha ritenuto che le società consortili siano soggette a provvidenza di tipo alimentare. (1)
tutte le regole del tipo societario prescelto. In diversa prospettiva
si pone quella giurisprudenza che, ravvisando nel versamento, da
parte dei soci, di contributi in denaro per il ripianamento delle Ritenuto: che la Corte d'appello di Bologna, con sentenza
perdite presupposti e scopi differenti dalla responsabilità illimita- 1060/10, accoglieva l'appello proposto dall'Inps avverso la
ta, ritiene valida la relativa clausola statutaria: Cass. 4 gennaio sentenza che aveva accolto la domanda di Pileggi Candida,
2005, n. 122, Foro it., 2005, I, 3116, cit. in motivazione (e Giur. azionata, nella qualità di erede di Valente Giuseppe, suo ex
IL FORO ITALIANO — 2018.
1241 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1242

coniuge deceduto il 9 settembre 2005, allo scopo di ottenere bia diritto alla reversibilità ovvero ad una quota, solo nella
la pensione di reversibilità ancorché ella fosse separata con sussistenza di specifiche condizioni;
addebito per colpa; che invero, nonostante che la Corte costituzionale, nel-
che, secondo la corte d'appello, poiché la Pileggi non frui- l'occasione indicata e in altre successive (sent. n. 1009 del
va di erogazione di alimenti in capo all'ex coniuge ed in suo 1988, id., 1989, I, 357; n. 450 del 1989, id., 1991, I, 443; n.
favore, non poteva rivendicare dopo il decesso di costui l'at- 346 del 1993, id., 1993, I, 2757; e n. 284 del 1997, id.,
tivazione di un trattamento previdenziale a suo vantaggio, 1999, I, 1762) abbia giustificato le proprie pronunce anche
posto che la pensione di reversibilità non è solo la prosecu- con considerazioni legate alla necessità di assicurare la con-
zione in favore di terzi del pregresso diritto a pensione del- tinuità dei mezzi di sostentamento che in caso di bisogno il
l'avente titolo, ma è la prosecuzione in favore di terzi aventi defunto coniuge sarebbe stato tenuto a fornire all'altro co-

a
diritto; né poteva condividersi l'affermazione del giudice di niuge separato per colpa o con addebito, il dispositivo della

to
primo grado che indicava nella prosecuzione di vivenza a ca- decisione dichiarativa dell'illegittimità costituzionale della
norma esaminata non indica condizioni ulteriori, rispetto a

en
rico la fonte della riconversione del trattamento medesimo;
trattandosi infatti di presunzione essa era vinta da circostanze quelle valevoli per il coniuge non separato per colpa, ai fini

am
opposte, come per l'appunto la separazione senza concorso della fruizione della pensione;
agli alimenti in favore del coniuge cui è stata addebitata la che ad ambedue le situazioni è quindi applicabile la l. 21
luglio 1965 n. 903, art. 22, il quale non richiede (a differenza

on
separazione medesima;
che contro la sentenza ha proposto ricorso per cassazione che per i figli di età superiore ai diciotto anni, per i genitori

O
M abb
Pileggi Candida con un motivo di ricorso nel quale prospetta superstiti e per i fratelli e le sorelle del defunto, ecc.), quale

M
la violazione e falsa applicazione dell'art. 22 l. n. 903 del 21 requisito per ottenere la pensione di reversibilità, la vivenza
a carico al momento del decesso del coniuge e lo stato di bi-

SI
luglio 1965, dell'art. 24 l. 153/69, dell'art. 433 c.c. (in rela-
IO in
zione all'art. 360, n. 3, c.p.c.), atteso che, secondo la costante sogno, ma unicamente l'esistenza del rapporto coniugale col

AS
giurisprudenza, la pensione di reversibilità va riconosciuta coniuge defunto pensionato o assicurato;
so

non solo al coniuge in favore del quale il coniuge defunto era che, in definitiva, nella legge citata la ratio della tutela
previdenziale è rappresentata dall'intento di porre il coniuge
es

tenuto a corrispondere un assegno di mantenimento, ma, a


seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 286 del superstite al riparo dall'eventualità dello stato di bisogno,
senza che tale stato di bisogno divenga (anche per il coniuge
nc

1987 (Foro it., 1988, I, 3516), anche al coniuge separato per


separato per colpa o con addebito) concreto presupposto e
D

colpa o con addebito, equiparato sotto ogni profilo al coniu-


co

ge (separato o non) e in favore del quale opera la presunzio- condizione della tutela medesima;
U

ne legale di vivenza a carico del lavoratore al momento della che, non essendosi attenuta alla regola indicata, desumibi-
LA
IO olo

morte, assolvendo il trattamento alla funzione di sostenta- le dalla l. 21 luglio 1965 n. 903, art. 22, quale risultante dalla
mento in precedenza indirettamente assicurato dalla pensione dichiarazione di incostituzionalità della l. 30 aprile 1969 n.
C

153, art. 24, la sentenza impugnata va cassata; e, non essen-


c

in titolarità del coniuge defunto;


O sci

do necessari ulteriori accertamenti in fatto, può procedersi


LO

che l'Inps ha depositato procura ed il procuratore generale alla decisione nel merito, con l'accoglimento della domanda
ha depositato requisitoria scritta nella quale ha concluso per
Fa

proposta da Pileggi Candida nei confronti dell'Inps.


il rigetto del ricorso.
Considerato: che la ricorrente è vedova separata con ad- ————————
R

debito — ancorché sulla base di sentenza non passata in giu-


(1) In senso conforme, v. Cass. 12 maggio 2015, n. 9649,
dicato alla morte del marito — di Gatti Guido Battista, dece- Foro it., Rep. 2016, voce Previdenza sociale, n. 352; 19 marzo
duto il 16 maggio 2013, e che la sentenza impugnata le ha 2009, n. 6684, id., Rep. 2009, voce Separazione di coniugi, n.
negato la pensione di reversibilità in quanto non era titolare 147; 16 ottobre 2003, n. 15516, id., 2003, I, 3277, con nota di
di assegno di mantenimento all'atto del decesso del coniuge; richiami, e Dir. e giustizia, 2003, fasc. 40, 18, con nota di DOSI;
che il ricorso è fondato, posto che questa Corte di cassa- Dir. e pratica lav., 2003, 3085, con nota di SICA.
zione ha già più volte chiarito (cfr., ad es., Cass. 19 marzo Per la diversa situazione del coniuge divorziato, al quale la
2009, n. 6684, id., Rep. 2009, voce Separazione di coniugi, pensione di reversibilità spetta solo se titolare di assegno divor-
n. 147; n. 4555 del 25 febbraio 2009, non massimata; n. zile (nel qual caso occorre distinguere tra attribuzione del-
15516 del 16 ottobre 2003, id., 2003, I, 3277) che, a seguito l'assegno, che costituisce il presupposto necessario per il rico-
della sentenza della Corte costituzionale n. 286 del 1987, cit. noscimento della pensione, ed erogazione di una somma, anche
— che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della l. 30 rateizzata, ovvero trasferimento di un altro bene o diritto, il cui
aprile 1969 n. 153, art. 24, e della l. 18 agosto 1962 n. 1357, conferimento preclude il riconoscimento, per il futuro, di una
art. 23, 4° comma, nella parte in cui escludono dalla eroga- nuova domanda a contenuto economico, dovendosi ritenere che
zione della pensione di reversibilità il coniuge separato per la suddetta corresponsione una tantum sia idonea a definire sta-
colpa con sentenza passata in giudicato —, tale pensione va bilmente i rapporti economici tra le parti e tale da determinare
riconosciuta al coniuge separato per colpa o con addebito, un miglioramento della situazione del beneficiario, incompatibi-
le con ulteriori prestazioni aggiuntive, ivi compresi i trattamenti
equiparato sotto ogni profilo al coniuge superstite (separato o pensionistici), v. Cass. 5 maggio 2016, n. 9054, Foro it., 2016,
non) e in favore del quale opera la presunzione legale di vi- I, 2425, con nota di richiami.
venza a carico del lavoratore al momento della morte; Nel senso che la titolarità della pensione di reversibilità si
che in particolare è stato affermato che, dopo la riforma perde quando si contragga successivo matrimonio canonico, una
dell'istituto della separazione personale, introdotto dal no- volta intervenuta la trascrizione, ancorché tardiva, sin dal mo-
vellato art. 151 c.c. e la sentenza della Corte costituzionale mento della celebrazione, v. Cass. 21 aprile 2010, n. 9464, id.,
non sia più giustificabile il diniego, al coniuge cui fosse stata 2010, I, 1762, con nota di richiami.
addebitata la separazione, di una tutela che assicuri la conti- Sull'insussistenza in capo all'Inps del potere di sospendere
nuità dei mezzi di sostentamento che il defunto coniuge sa- cautelativamente l'erogazione della pensione di reversibilità al
rebbe stato tenuto a fornirgli; coniuge superstite a carico del quale pende giudizio penale con
che la motivazione del giudice delle leggi, se conduce ad l'accusa di uxoricidio, v. App. Ancona 17 marzo 2003, id.,
2003, I, 1869, con nota di richiami.
equiparare con sicurezza la separazione per colpa a quella
Per ulteriori riferimenti, cfr. Corte cost. 14 luglio 2016, n.
con addebito, non autorizza l'interprete a ritenere che sia re- 174, id., 2016, I, 3052, con nota di richiami, che ha dichiarato
siduata una differenza di trattamento per il coniuge superstite l'incostituzionalità dell'art. 18, 5° comma, d.l. 6 luglio 2011 n.
separato in ragione del titolo della separazione; 98, convertito, con modificazioni, in l. 15 luglio 2011 n. 111,
che se è possibile individuare contenuti precettivi ulteriori, nella parte in cui stabilisce che l'aliquota percentuale della pen-
essi riguardano esclusivamente il legislatore, autorizzato a sione a favore dei superstiti di assicurato pensionato è ridotta,
disporre che il coniuge separato per colpa o con addebito ab- nei casi in cui il matrimonio con il dante causa sia stato contrat-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1243 PARTE PRIMA 1244

to ad età del medesimo superiore a settanta anni e la differenza Fatti di causa. — 1. - La domanda di risarcimento dei
di età tra i coniugi sia superiore a vent'anni, del dieci per cento danni per la morte del rispettivo figlio e fratello quattordi-
in ragione di ogni anno di matrimonio con il dante causa man- cenne P.S., precipitato il 24 febbraio 1991 in una scarpata a
cante rispetto al numero di dieci. lato di un viadotto in agro di S. mentre lo percorreva a bordo
Nel senso che non ha diritto alla reversibilità della pensione, del suo ciclomotore, proposta — con atto di citazione notifi-
a seguito del decesso del titolare della prestazione previdenzia- cato il 22 dicembre 1993 — nei confronti dell'Anas da A.S.,
le, la persona che con quest'ultimo abbia instaurato una mera H.H. e F.S., fu accolta dal Tribunale di Reggio Calabria, sia
convivenza more uxorio, ancorché fondata su una relazione sta- pure col riconoscimento del solo cinquanta per cento per il
bile e duratura, connotata dall'affetto reciproco e dalla continua ritenuto concorso causale della vittima nella produzione del
assistenza morale e materiale, v. Cass. 3 novembre 2016, n. tragico evento, con liquidazione dell'importo di euro 77.470

a
22318, id., 2017, I, 206, con nota di M. FERRARI. oltre accessori.

to
2. - L'appello principale dell'Anas fu però accolto dalla

en
corte d'appello reggina, che escluse ogni responsabilità della
proprietaria della strada ed attribuì l'evento, riconosciuto

am
————————
conforme il guardrail alle prescrizioni di legge vigenti, ad al-
tri fattori dotati di esclusiva efficienza causale, comunque a

on
quella non riconducibili.
3. - Per la cassazione di tale sentenza, pubblicata il 14

O
M abb
gennaio 2014 col n. 20, ricorrono oggi, affidandosi ad un

M
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza 1° unitario motivo, A. e F.S., in proprio e quali eredi di H.H.,

SI
febbraio 2018, n. 2480; Pres. DI AMATO, Rel. DE STEFA- nel frattempo mancata ai vivi; resiste con controricorso l'A-
IO in
NO, P.M. CARDINO (concl. conf.); S. e altra (Avv. CICCO- nas s.p.a.; e, per l'adunanza camerale non partecipata del 16

AS
NE) c. Soc. Anas (Avv. dello Stato). Conferma App. Reg- novembre 2017, il pubblico ministero deposita le sue conclu-
so

gio Calabria 14 gennaio 2014. sioni scritte ed i ricorrenti una memoria ai sensi, rispettiva-
mente, del secondo e del terzo periodo dell'art. 380 bis.1
es

Responsabilità civile — Danni da cose in custodia — c.p.c., come inserito dal 1° comma, lett. f), dell'art. 1 bis d.l.
nc

Guardrail — Condotta colposa del danneggiato — Fat- 31 agosto 2016 n. 168, convertito, con modificazioni, dalla l.
tispecie (Cod. civ., art. 2051). 25 ottobre 2016 n. 197.
D
co

Responsabilità civile — Danni da cose in custodia — For- Ragioni della decisione. — 1. - I ricorrenti lamentano
U

tuito oggettivo — Imprevedibilità e inevitabilità — «violazione e falsa applicazione dell'art. 2051 c.c. in riferi-
LA
IO olo

Condotta del danneggiato — Nesso di causalità — In- mento all'art. 360, n. 3, c.p.c.», deducendo che erroneamente
terruzione (Cod. civ., art. 2051). la corte d'appello avrebbe escluso il nesso causale tra le con-
C
c

Responsabilità civile — Danni da cose in custodia — dizioni della cosa custodita dall'Anas — cioè il guardrail —
O sci
LO

Condotta del danneggiato — Rilevanza (Cod. civ., art. e il tragico evento, anche perché sarebbe stata doverosa una
1227, 2051). sua maggiore attenzione a misure di protezione maggiori ri-
Fa

spetto a quelle minime imposte dalle pure osservate disposi-


Deve escludersi la responsabilità dell'ente proprietario e ge- zioni vigenti al tempo dei fatti: in particolare, deducendo di
R

store della strada, munita di guardrail di altezza a norma avere già «nella fase di merito del procedimento» rilevato
di legge, per i danni patiti dal conducente di un ciclomoto- come subito dopo i fatti fossero state prescritte misure più
re che lo abbia superato per aver perso il controllo del incisive e che comunque quelle erano consigliabili in rela-
veicolo per causa ignota, non potendo il custode risponde- zione ad un viadotto scavalcante un burrone tanto profondo,
re dei danni cagionati in via esclusiva da una condotta del per di più su di uno svincolo autostradale, a due sole corsie,
danneggiato da qualificarsi oggettivamente non prevedibi- una per ogni senso di marcia, particolarmente ristrette, in
le, in relazione alla normale regolarità causale, nelle con- semicurva, forte pendenza e fra due gallerie.
dizioni date dei luoghi. (1) 2. - Il pubblico ministero esclude possano pretendersi dal
Il caso fortuito, atto a escludere la responsabilità oggettiva custode, una volta che questi abbia adeguato la cosa custodi-
del custode, deve essere inteso come evento interruttivo ta alle previsioni normative applicabili, comportamenti che
del nesso causale fra la cosa in custodia ed il danno, queste non contemplano e che sono comunque contrari ai
comprensivo sia del fatto del terzo che di quello dello comuni criteri di prudenza; sottolinea come il danno sia stato
stesso danneggiato e connotato dai requisiti dell'impreve- causato non dal guardrail in sé e per sé considerato, ma dal
dibilità ed inevitabilità, intesi anch'essi in senso oggettivo non essere il medesimo dotato di un'altezza superiore a quel-
e secondo parametri di regolarità causale, senza che pos- la prevista dalla legge: ciò che non può assurgere a causa
sa assumere alcuna rilevanza il grado di diligenza del cu- giuridica dell'evento, non potendo collegarsi la responsabili-
stode. (2) tà ex art. 2051 c.c. al modo in cui «la cosa non è», ma solo al
In tema di responsabilità da cose in custodia, la condotta del suo modo concreto di essere nel mondo fenomenico, oppure
danneggiato che entri in contatto con la cosa si atteggia quando vi sia un obbligo giuridico di tenerla o porla in de-
diversamente a seconda del suo grado di incidenza causale terminate condizioni, diverse da quelle in cui si trovava al
sull'evento dannoso, fino ad eventualmente assurgere a momento della produzione del danno. E conclude nel senso
causa esclusiva dell'evento stesso, che esclude la respon- che non poteva esigersi dal custode di adeguare il modo di
sabilità del custode; tale condotta deve essere valutata te- essere del guardrail ad un parametro non imposto da alcun
nendo conto del generale principio di ragionevole cautela, precetto, vuoi formale, vuoi ricavabile dalla comune espe-
cosicché quanto più la situazione di possibile danno è su- rienza: tanto da chiedere il rigetto del ricorso.
scettibile di essere prevista e superata attraverso l'adozio- 3. - Dal canto suo, la controricorrente eccepisce prelimi-
ne, da parte dello stesso danneggiato, delle cautele nor- narmente l'inammissibilità del ricorso, ritenendo sollecitato
malmente attese e prevedibili in rapporto alle circostanze, con esso un nuovo e diretto esame dei fatti, ma condivide la
tanto più incidente deve considerarsi l'efficienza causale conclusione raggiunta dalla corte di appello sulla sussistenza
del comportamento della vittima nel dinamismo causale del caso fortuito (così esclusa la responsabilità ex art. 2051
del danno, fino a rendere possibile che detta condotta in- c.c.), essendo rimaste ignote le cause dell'impatto, da parte
terrompa il nesso eziologico tra bene ed evento dannoso, del ciclomotore, contro il guardrail.
nell'ipotesi in cui essa, benché astrattamente prevedibile, 4. - Ritiene il collegio che la fattispecie offra l'occasione
sia da escludere come evenienza ragionevole o accettabile per una puntualizzazione dei principî in materia di responsa-
secondo un criterio probabilistico di regolarità causa- bilità per danni da cose in custodia, come via via espressi
le. (3) dalla giurisprudenza di questa corte, con attenzione specifica
IL FORO ITALIANO — 2018.
1245 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1246

— poi — alla custodia dei beni demaniali e, tra questi, di blighi di protezione più generali ed ampi rispetto a quelli di
quelli di grande estensione, come strade e loro accessori e prestazione, idonei a riverberare i loro effetti anche a favore
pertinenze: all'intera riflessione premettendosi che incombe di chi non è parte del contratto), sia il sistema originario di
al danneggiato l'onere di un'opzione chiara — benché anche common law (in cui la Tort Law presuppone appunto la col-
solo di alternatività o reciproca subordinazione, ma espressa pa, quanto meno sotto il profilo della Due Diligence).
in tal senso — tra l'azione generale di responsabilità extra- 9. - Il tenore testuale dell'art. 2051 c.c., analogo al vecchio
contrattuale, ai sensi dell'art. 2043 c.c., e quella della re- testo dell'art. 1384, 1° comma, code civil (ora art. 1242, che
sponsabilità — oggettiva — per fatto della cosa, ai sensi del- prevede, al 1° comma, che «on est responsable non seule-
l'art. 2051 c.c., visto che le due domande presentano tratti ment du dommage que l'on cause par son propre fait, mais
caratteristici, presupposti, funzioni ed oneri processuali assai encore de celui qui est causé par le fait des personnes dont

a
diversificati (tra molte, Cass. 5 agosto 2013, n. 18609, Foro on doit répondre, ou des choses que l'on a sous sa garde»),

to
it., Rep. 2013, voce Procedimento civile, n. 112; 21 settem- prevede invero che «ciascuno è responsabile del danno ca-
bre 2015, n. 18463, id., Le banche dati, archivio Cassazione

en
gionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso
civile). fortuito».

am
5. - Occorre prendere le mosse dalla conclusione, definita 10. - Va così osservato che, purché si tratti di un danno
come tradizionale, della giurisprudenza di legittimità nel «cagionato» da una cosa e che questa sia una cosa che si «ha

on
senso che «la responsabilità ex art. 2051 c.c. postula la sussi- in custodia», null'altro è richiesto. Basti allora in questa se-
stenza di un rapporto di custodia della cosa e una relazione de, per l'impossibilità di altri approfondimenti dogmatici: da

O
M abb
di fatto tra un soggetto e la cosa stessa, tale da consentire il un lato, accettare quale ragione giustificatrice di tale peculia-

M
potere di controllarla, di eliminare le situazioni di pericolo re responsabilità la sua natura e funzione di contrappeso al
che siano insorte e di escludere i terzi dal contatto con la co-

SI
riconoscimento di una signoria, quale la «custodia», sulla co-
IO in
sa; detta norma non dispensa il danneggiato dall'onere di sa che entra o può entrare a contatto con la generalità dei

AS
provare il nesso causale tra cosa in custodia e danno, ossia di consociati, signoria che l'ordinamento riconosce ad un sog-
so
dimostrare che l'evento si è prodotto come conseguenza getto evidentemente affinché egli ne tragga o possa trarre
normale della particolare condizione, potenzialmente lesiva,
es

beneficio o in dipendenza di peculiari situazioni doverose; e,


posseduta dalla cosa, mentre resta a carico del custode offrire dall'altro lato, rilevare come il danno, di cui si è chiamati a
la prova contraria alla presunzione iuris tantum della sua re-
nc

rispondere, deve essere causato dalla cosa (per il code civil,


sponsabilità, mediante la dimostrazione positiva del caso for-
D

ancora più icasticamente e stando alla lettera della disposi-


co

tuito, cioè del fatto estraneo alla sua sfera di custodia, avente
U

impulso causale autonomo e carattere di imprevedibilità e di zione, dal «fatto della cosa», quasi questa fosse in grado di
LA

compierlo: «dommage . . . qui est causé par le fait . . . des


IO olo

assoluta eccezionalità» (tra molte, Cass. 29 luglio 2016, n.


15761, id., Rep. 2016, voce Responsabilità civile, n. 237). choses que l'on a sous sa garde»).
C

11. - Sotto il primo profilo, il potere sulla cosa, per assur-


c

6. - Si tratta di una conclusione che risale almeno a Cass.


gere ad idoneo fondamento di responsabilità, deve manife-
O sci

20 maggio 1998, n. 5031 (id., 1998, I, 2875), in base alla


LO

quale: starsi come effetto di una situazione giuridicamente rilevante


rispetto alla res, tale da rendere attuale e diretto l'anzidetto
Fa

— quanto al fondamento della responsabilità, l'art. 2051


c.c. prevede un'ipotesi di responsabilità oggettiva, il cui uni- potere attraverso una signoria di fatto sulla cosa stessa, di cui
se ne abbia la disponibilità materiale (Cass. 29 settembre
R

co presupposto è l'esistenza di un rapporto di custodia; del


tutto irrilevante, per contro, è accertare se il custode sia stato 2017, n. 22839, id., Le banche dati, archivio cit.): verosi-
o meno diligente nell'esercizio della vigilanza sulla cosa; milmente in considerazione del fatto che solo questa può at-
tivare, ovvero rendere materialmente estrinsecabile, il dovere
— quanto all'onere della prova, ove sia applicabile l'art.
2051 c.c., il danneggiato ha il solo onere di provare l'esi- di precauzione normalmente connesso alla disponibilità di
stenza di un valido nesso causale tra la cosa ed il danno, una cosa che entra in contatto con altri consociati; ovvero,
mentre il custode ha l'onere di provare che il danno non è che può consentire l'adozione di condotte specifiche per im-
stato causato dalla cosa, ma dal caso fortuito, ivi compreso il pedire, per quanto possibile, che le cause ragionevolmente
fatto dello stesso danneggiato o del terzo; prevedibili dei danni derivabili dalla cosa custodita siano poi
— quanto all'ambito di applicazione, la norma in esame in grado di estrinsecare la loro potenzialità efficiente.
trova applicazione in tutti i casi in cui il danno è stato arreca- 12. - Sotto il secondo profilo, quello della causazione del
to dalla cosa, direttamente o indirettamente; non è applicabi- danno da parte della cosa, non ci si può esimere da una
le solamente quando la cosa ha avuto un ruolo meramente sommaria premessa alla problematica della causalità in dirit-
passivo nella produzione del danno. to civile. A questo riguardo, è noto che, con la fondamentale
7. - In primo luogo, è prevalente in dottrina e dominante elaborazione delle sezioni unite della Corte di cassazione
nella giurisprudenza di legittimità la tesi della qualificazione (sentenze 11 gennaio 2008, n. 576, id., Rep. 2008, voce cit.,
della responsabilità in esame come responsabilità oggettiva, nn. 220, 223, 404 e seguenti [tra le quali nn. 577, 578, 581,
nella quale non gioca alcun ruolo la negligenza o, in genera- 582 e 584, id., 2008, I, 451], alla cui amplissima ed esaurien-
le, la colpa del custode: e tanto in consapevole meditata ac- te elaborazione deve qui bastare un richiamo), ai fini della
cettazione delle teoriche sulla configurabilità di una respon- causalità materiale nell'ambito della responsabilità extracon-
sabilità senza colpa, se non altro in casi particolari e non in trattuale va fatta applicazione dei principî penalistici, di cui
linea di principio. agli art. 40 e 41 c.p., sicché un evento è da considerare cau-
8. - In sostanza, per alcune fattispecie particolari, a partire sato da un altro se, ferme restando le altre condizioni, il pri-
dall'elaborazione dogmatica del sistema francese — soprat- mo non si sarebbe verificato in assenza del secondo (c.d. teo-
tutto al suo art. 1384 originario code civil, oggi corrispon- ria della condicio sine qua non).
dente all'art. 1242 dopo l'ordonnance 2016-131 del 10 feb- 13. - Tuttavia, il rigore del principio dell'equivalenza delle
braio 2016, in vigore dal 1° ottobre 2016, sulla «reforme du cause, posto dall'art. 41 c.p., in base al quale, se la produzio-
droit des contrats» — cui il sistema codicistico nazionale si è ne di un evento dannoso è riferibile a più azioni od omissio-
in origine ispirato, è apportata deroga al principio «ohne ni, deve riconoscersi ad ognuna di esse efficienza causale,
Schuid keine Haftung», che permea sia l'altro ordinamento trova il suo temperamento nel principio di causalità efficien-
cardine dei sistemi romanisti (come quello tedesco relativa- te, desumibile dal capoverso della medesima disposizione, in
mente al Deliktsrecht, ma nel quale si assiste ad un supera- base al quale l'evento dannoso deve essere attribuito esclusi-
mento graduale, benché solo in determinati settori, in forza vamente all'autore della condotta sopravvenuta, solo se que-
di obblighi derivanti direttamente, prima della riforma del sta condotta risulti tale da rendere irrilevanti le altre cause
2002, dalla norma sulla buona fede e, poi, dalla previsione preesistenti, ponendosi al di fuori delle normali linee di svi-
della novellata previsione del BGB sulla sussistenza di ob- luppo della serie causale già in atto.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1247 PARTE PRIMA 1248

14. - Al contempo, neppure è sufficiente tale relazione gazione e la prova da parte del danneggiato; incombe poi al
causale per determinare una causalità giuridicamente rilevan- custode o negare la riferibilità causale dell'evento dannoso
te, dovendosi, all'interno delle serie causali così determinate, alla cosa, ciò che esclude in radice l'operatività della norma,
dare rilievo a quelle soltanto che appaiano ex ante idonee a cioè dare la prova dell'inesistenza del nesso causale, oppure
determinare l'evento secondo il principio della c.d. causalità dare la prova della circostanza, che solo a prima vista po-
adeguata o quello similare della c.d. regolarità causale. trebbe coincidere con la prima, che il nesso causale sussiste
15. - Quest’ultima, a sua volta, individua come conse- tra l'evento ed un fatto che non era né prevedibile, né evita-
guenza normale imputabile quella che — secondo l'id quod bile.
plerumque accidit e quindi in base alla regolarità statistica o 20. - Su quest'ultimo punto, la recente Cass., ord. 31 otto-
ad una probabilità apprezzabile ex ante (se non di vera e pro- bre 2017, n. 25837 (id., 2018, I, 223), ha puntualizzato che il

a
pria prognosi postuma) — integra gli estremi di una sequen- caso fortuito è ciò che non può prevedersi (mentre la forza

to
za costante dello stato di cose originatosi da un evento (sia maggiore è ciò che non può evitarsi), per poi giungere, dopo

en
esso una condotta umana oppure no) originario, che ne costi- un'accurata disamina del ruolo della condotta del danneggia-
tuisce l'antecedente necessario. to, alla conclusione che anche questa può integrare il caso

am
16. - E, sempre secondo i citati precedenti delle sezioni fortuito ed escludere integralmente la responsabilità del cu-
unite della Corte di cassazione, la sequenza costante deve es- stode ai sensi dell'art. 2051 c.c., ma solo purché abbia due

on
sere prevedibile non da un punto di vista soggettivo, cioè da caratteristiche: sia stata colposa, e non fosse prevedibile da
quello dell'agente, ma in base alle regole statistiche o scien- parte del custode.

O
M abb
tifiche e quindi per così dire oggettivizzate in base alla loro 21. - Tale conclusione richiede alcune puntualizzazioni. In

M
preponderanza o comune accettazione, da cui inferire un effetti, può senz’altro convenirsi che, per «caso fortuito»

SI
giudizio di non improbabilità dell'evento in base a criteri di idoneo a recidere il nesso causale tra la cosa e il danno, ai fi-
IO in
ragionevolezza: il principio della regolarità causale, rappor- ni della peculiare responsabilità disegnata dall'art. 2051 c.c.,

AS
tato ad una valutazione ex ante, diviene la misura della rela- va generalmente inteso quel fattore causale, estraneo alla sfe-
so
zione probabilistica in astratto (e svincolata da ogni riferi- ra soggettiva, che presenta i caratteri dell'imprevedibilità e
mento soggettivo) tra evento generatore del danno ed evento
es

dell'eccezionalità (fattore causale comprensivo anche del fat-


dannoso (nesso causale), da ricostruirsi anche sulla base del- to del terzo o, in via descrittiva ed a seconda dei casi, della
nc

lo scopo della norma violata, mentre tutto ciò che attiene alla colpa del danneggiato): purché esso abbia, in applicazione
sfera dei doveri di avvedutezza comportamentale andrà più
D

dei principî generali in tema di causalità nel diritto civile, ef-


co

propriamente ad iscriversi entro l'elemento soggettivo (la


U

ficacia determinante dell'evento dannoso.


colpevolezza) dell'illecito, ove questi dall'ordinamento —
LA

22. - Pertanto, anche il caso fortuito (oggettivo e valutato


IO olo

benché tanto avvenga di norma — siano in concreto richiesti.


ex ante) va allora inquadrato in questo contesto: e l'impreve-
17. - Tali principî portano a concludere che tutto ciò che
C

dibilità va intesa come obiettiva inverosimiglianza del-


c

non è prevedibile oggettivamente ovvero tutto ciò che rap- l'evento, benché non anche come sua impossibilità, mentre
O sci
LO

presenta un'eccezione alla normale sequenza causale, ma ap- l'eccezionalità è qualcosa di più pregnante dell'improbabilità
punto e per quanto detto rapportato ad una valutazione ex an- (quest’ultima in genere intesa come probabilità inferiore alle
Fa

te o in astratto, integra il caso fortuito, quale causa non pre- cinquanta probabilità su cento), dovendo identificarsi come
vedibile: da tanto derivando che l'imprevedibilità, da un pun-
una sensibile deviazione (ed appunto eccezione) dalla fre-
R

to di vista oggettivizzato, comporta pure la non evitabilità


quenza statistica accettata come «normale», vale a dire entro
dell'evento.
margini di oscillazione — anche ampi — intorno alla media
18. - Queste conclusioni vanno poi applicate alla peculiare statistica, che escludano i picchi estremi, se isolati, per iden-
fattispecie del «danno cagionato dalle cose in custodia»; e tificare valori comunemente accettati come di ricorrenza or-
l'assenza di specificazioni di sorta comporta che il danno ri-
dinaria o tollerabile e, in quanto tali, definibili come ragio-
levante — di cui cioè il custode è responsabile — prescinde
nevoli.
dalle caratteristiche della cosa custodita, sia quindi essa o
meno pericolosa, c.d. seagente (ovvero dotata di intrinseco 23. - Su queste premesse, prospettato e provato dal dan-
dinamismo) oppure no; e la fattispecie può allora compren- neggiato il nesso causale tra cosa custodita ed evento danno-
dere, sempre dando luogo alla responsabilità ai sensi dell'art. so, la colpa o l'assenza di colpa del custode resta del tutto ir-
2051 c.c., una gamma potenzialmente indefinita di situazioni rilevante ai fini della sua responsabilità ai sensi dell'art.
sotto i relativi profili: 2051 c.c.
— quanto al ruolo nella sequenza causale, cioè alla parte- 24. - È chiaro che non si esclude certo che un'eventuale
cipazione della cosa custodita alla produzione materiale del- colpa sia fatta specificamente valere dal danneggiato, ma
l'evento dannoso: a partire dai casi in cui la cosa è del tutto tanto deve aver luogo allora ai fini — ed accollandosi quegli
inerte ed in cui l'interazione del danneggiato è indispensabile i ben più gravosi oneri assertivi e probatori — della generale
per la produzione dell'evento, via via fino a quelle in cui es- fattispecie dell'art. 2043 c.c., in cui egli deve dare la prova,
sa, per il suo intrinseco dinamismo, viene a svolgere un ruolo prima di ogni altra cosa, di una colpa del danneggiante e non
sempre maggiore di attiva interazione con la condotta uma- solamente del nesso causale tra presupposto della responsa-
na, fino a diventare preponderante od esclusiva, in cui cioè bilità ed evento dannoso; quando, però, l'azione è proposta ai
l'apporto concausale della condotta dell'uomo è persino as- sensi dell'art. 2051 c.c., la deduzione di omissioni, violazio-
sente; ne di obblighi di legge, di regole tecniche o di criteri di co-
— quanto alle caratteristiche intrinseche della cosa custo- mune prudenza da parte del custode può essere diretta soltan-
dita, cioè alla sua idoneità a cagionare situazioni di probabile to a rafforzare la prova dello stato della cosa e della sua atti-
danno (pericolosità): a partire dalle fattispecie in cui essa tudine a recare danno, sempre ai fini dell'allegazione e della
non presenta rischi derivanti dall'interazione con l'uomo, via prova del rapporto causale tra l'una e l'altro.
via fino a quelle in cui il funzionamento o il suo stesso modo 25. - Può concludersi quindi che l'imprevedibilità — ido-
di essere comporti di per sé stesso, per le modalità sue nor- nea ad esonerare il custode dalla responsabilità — deve esse-
mali, il rischio (cioè, la probabilità ragionevole) di una con- re oggettiva, dal punto di vista probabilistico o della causali-
seguenza dannosa con chi viene in contatto con la cosa cu- tà adeguata, senza alcun rilievo dell'assenza o meno di colpa
stodita. del custode; tuttavia, l'imprevedibilità è comunque di per sé
19. - In questo complessivo contesto va calata la conclu- un concetto relativo, necessariamente influenzato dalle con-
sione, tradizionale nella giurisprudenza di legittimità, del- dizioni della cosa, di più o meno intrinseca pericolosità in
l'accollo al danneggiato della sola prova del nesso causale rapporto alle caratteristiche degli eventi in grado di modifi-
tra la cosa e il danno: ove la cosa oggetto di custodia abbia care tali condizioni ed alla stessa interazione coi potenziali
avuto un ruolo nella produzione, a tanto deve limitarsi l'alle- danneggiati.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1249 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1250

26. - Sotto il primo profilo, può rilevarsi come l'oggettiva neggiato, tanto più incidente deve considerarsi l'efficienza
imprevedibilità si esaurisca nel tempo: una modifica improv- causale del comportamento imprudente del medesimo nel di-
visa delle condizioni della cosa, a mano a mano che il tempo namismo causale del danno, fino a rendere possibile che det-
trascorre dal suo accadimento in rapporto alle concrete pos- to comportamento interrompa il nesso eziologico tra fatto ed
sibilità di estrinsecazione della signoria di fatto su quella, evento dannoso (espressamente in tali termini, Cass. 6 mag-
comporta che la modifica finisca con il fare corpo con la co- gio 2015, n. 9009, id., Rep. 2016, voce Responsabilità civile,
sa stessa, sicché è a questa, come in effetti modificata anche n. 230; in precedenza, peraltro, già Cass. 10300/07, id.,
dall'evento originariamente improvviso, che correttamente si 2007, I, 1685).
ascrive il fatto dannoso che ne deriva. 34. - In altri termini, se è vero che il riconoscimento della
27. - Sotto il secondo profilo, può rilevarsi come la preve- natura oggettiva del criterio di imputazione della responsabi-

a
dibilità deve riferirsi alla normalità — ovvero alla non radi- lità si fonda sul dovere di precauzione imposto al titolare del-

to
cale eccezionalità, per estraneità al novero delle possibilità la signoria sulla cosa custodita in funzione di prevenzione

en
ragionevoli secondo quel criterio di ordinaria rapportabilità dai danni prevedibili a chi con quella entri in contatto (Cass.
causale da valutarsi ex ante ed idoneo ad oggettivizzarsi — 17 ottobre 2013, n. 23584, id., Rep. 2013, voce cit., n. 394),

am
del fattore causale. è altrettanto vero che l'imposizione di un dovere di cautela in
28. - L'operazione logica da compiersi è allora quella di capo a chi entri in contatto con la cosa risponde anch’essa a

on
identificazione del nesso causale, sulla base dei fatti prospet- criteri di ragionevole probabilità e quindi di causalità ade-
tati dalle parti ed acquisiti in causa: ma occorre distinguere a guata.

O
M abb
seconda che con la relazione causale tra cosa e danno interfe- 35. - Tale dovere di cautela corrisponde già alla previsione

M
risca una diversa relazione causale tra la condotta umana del codicistica della limitazione del risarcimento in ragione di un

SI
danneggiato ed il danno stesso oppure no. concorso del proprio fatto colposo e può ricondursi — se non
IO in
29. - Nella seconda ipotesi, effettivamente deve trattarsi di all'ormai non più in auge principio di autoresponsabilità —

AS
un evento obiettivamente imprevedibile (ovvero, a seconda almeno ad un dovere di solidarietà, imposto dall'art. 2 Cost.,
so

dell'elaborazione di volta in volta accettata, che talvolta di adozione di condotte idonee a limitare entro limiti di ra-
comprende nella nozione di caso fortuito anche la causa di gionevolezza gli aggravi per gli altri in nome della reciproci-
es

forza maggiore, inevitabile), secondo la rigorosa ricostruzio- tà degli obblighi derivanti dalla convivenza civile, in adegua-
nc

ne di cui alla già richiamata Cass., ord. 25837/17; nel primo ta regolazione della propria condotta in rapporto alle diverse
contingenze nelle quali si venga a contatto con la cosa.
D

caso, cioè di compresenza di una condotta del danneggiato,


co

occorre osservare che, una volta delibato come sussistente il 36. - In tal senso, del resto, già si è statuito che la respon-
U

nesso causale tra cosa e danno, subentra, siccome applicabile sabilità civile per omissione può scaturire non solo dalla vio-
LA
IO olo

anche alla responsabilità extracontrattuale in virtù del ri- lazione di un preciso obbligo giuridico di impedire l'evento
chiamo di cui all'art. 2056 c.c., la regola generale del 1° dannoso, ma anche dalla violazione di regole di comune pru-
C
c

comma dell'art. 1227 c.c., in ordine al concorso del fatto denza, le quali impongano il compimento di una determinata
O sci
LO

colposo del danneggiato. attività a tutela di un diritto altrui: principio affermato sia
30. - Va sottolineato, al riguardo, che la ricostruzione del quando si tratti di valutare se sussista la colpa dell'autore
Fa

nesso causale tra il criterio di imputazione della responsabili- dell'illecito, sia quando si tratti di stabilire se sussista un
tà e l'evento dannoso va operata dal giudice anche di ufficio concorso di colpa della vittima nella produzione del danno,
R

(Cass. 22 marzo 2011, n. 6529, id., Rep. 2013, voce Danni ex art. 1227, 1° comma, c.c. (Cass., sez. un., 21 novembre
civili, n. 126: anche quando il danneggiante o il responsabile 2011, n. 24406, id., Rep. 2012, voce Obbligazioni in genere,
si limiti a contestare in toto la propria responsabilità): pertan- n. 67).
to, in tema di responsabilità per i danni cagionati da una cosa 37. - Un tale contemperamento risponde anche al canone
in custodia ai sensi dell'art. 2051 c.c., l'allegazione del fatto di proporzionalità imposto dalla convenzione europea per la
del terzo o dello stesso danneggiato, idonea ad integrare l'e- salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamenta-
simente del caso fortuito, deve essere esaminata e verificata li (firmata a Roma il 4 novembre 1950, ratificata — in uno al
anche d'ufficio dal giudice, attraverso le opportune indagini protocollo aggiuntivo firmato a Parigi il 20 marzo 1952 —
sull'eventuale incidenza causale del fatto del terzo o del con l. 4 agosto 1955 n. 848, pubblicata sulla Gazzetta ufficia-
comportamento colposo del danneggiato nella produzione le n. 221 del 24 settembre 1955 ed entrata in vigore il 10 ot-
dell'evento dannoso, indipendentemente dalle argomentazio- tobre 1955) allorquando si coinvolga uno di tali diritti, quale
ni e richieste formulate dalla parte, purché risultino prospet- quello alla vita (di cui all'art. 2) o alla salute (di cui, sia pure
tati gli elementi di fatto sui quali si fonda l'allegazione del in maniera indiretta, all'art. 8, 1° e 2° comma): come già af-
fortuito (integrando così una mera difesa la fattispecie di cui fermato da questa corte in tema di tutela del diritto alla vita
al 1° comma dell'art. 1227 c.c.: per tutte, Cass. 30 settembre (Cass., ord. 22 settembre 2016, n. 18619, id., 2016, I, 3426),
2014, n. 20619, id., Rep. 2014, voce Responsabilità civile, n. supera il controllo di conformità alla detta convenzione il
293; sez. un. 3 giugno 2013, n. 13902, id., Rep. 2013, voce principio di diritto (affermato da Cass. 23 maggio 2014, n.
Appello civile, n. 57). 11532, id., 2014, I, 2516) secondo cui «la persona che, pur
31. - A queste condizioni può allora rilevare il fatto del capace di intendere e di volere, si esponga volontariamente
danneggiato, oggetto anche di una mera allegazione — e, in ad un rischio grave e percepibile con l'uso dell'ordinaria di-
caso di contestazione, di prova — da parte del danneggiante, ligenza, tiene una condotta che costituisce causa esclusiva
perfino implicita nel suo impianto difensivo. dei danni eventualmente derivati, e rende irrilevante la con-
32. - Tanto in ipotesi di responsabilità per cose in custodia dotta di chi, essendo obbligato a segnalare il pericolo, non vi
ex art. 2051 c.c., quanto in ipotesi di responsabilità ex art. abbia provveduto».
2043 c.c., il comportamento colposo del danneggiato (che 38. - In particolare, un detto principio, nella sua astrattez-
sussiste quando egli abbia usato un bene senza la normale di- za, deve dirsi contemperare adeguatamente l'esigenza di tu-
ligenza o con affidamento soggettivo anomalo) può — in ba- tela del diritto alla vita da parte dello Stato e dei pubblici po-
se ad un ordine crescente di gravità — o atteggiarsi a concor- teri (con conclusione che si estende agevolmente alla tutela
so causale colposo (valutabile ai sensi dell'art. 1227, 1° del diritto alla salute od all'incolumità in genere e, per di più,
comma, c.c.), ovvero escludere il nesso causale tra cosa e ai rapporti tra privati, anche a questi applicandosi la conven-
danno e, con esso, la responsabilità del custode (integrando zione: da ultimo, Corte eur. diritti dell'uomo 20 dicembre
gli estremi del caso fortuito rilevante a norma dell'art. 2051 2016, Ljaskaj c. Croazia), con quella — altrettanto imperiosa
c.c.). e dettata da elementari esigenze di ragionevolezza — di non
33. - In particolare, quanto più la situazione di possibile accollare alla collettività — o comunque immotivatamente al
pericolo è suscettibile di essere prevista e superata attraverso prossimo — le conseguenze dannose, soprattutto di natura
l'adozione delle normali cautele da parte dello stesso dan- economica (e quindi tutelate dall'art. 1 del primo protocollo
IL FORO ITALIANO — 2018.
1251 PARTE PRIMA 1252

aggiunto alla richiamata convenzione europea), che derivino l'evento dannoso, indipendentemente dalla pericolosità o
da condotte che siano qualificate come assurte in via esclusi- meno o dalle caratteristiche intrinseche della prima;
va a volontaria e consapevole esposizione al rischio serio o — la deduzione di omissioni, violazioni di obblighi di
grave per la vita da parte della potenziale vittima e quindi legge di regole tecniche o di criteri di comune prudenza da
unica causa del danno da questa patito, quand'anche al bene parte del custode rileva ai fini della sola fattispecie dell'art.
primario della vita stessa. 2043 c.c., salvo che la deduzione non sia diretta soltanto a
39. - E si è concluso che, per il margine di apprezzamento dimostrare lo stato della cosa e la sua capacità di recare dan-
normalmente riconosciuto al singolo Stato nell'assicurare la no, a sostenere allegazione e prova del rapporto causale tra
salvaguardia dei diritti fondamentali, la tutela del diritto alla quella e l'evento dannoso;
vita — e quindi anche di quello all'incolumità e alla salute — il caso fortuito, rappresentato da fatto naturale o del

a
— da parte dei pubblici poteri — e nei rapporti interprivati terzo, è connotato da imprevedibilità ed inevitabilità, da in-

to
— non può spingersi al risarcimento dei danni derivanti dalla tendersi però da un punto di vista oggettivo e della regolarità

en
condotta volontaria, qualificata unica causa della lesione a causale (o della causalità adeguata), senza alcuna rilevanza
quel diritto, del titolare di quel diritto. della diligenza o meno del custode; peraltro le modifiche im-

am
40. - Ne consegue che, quando il comportamento del dan- provvise della struttura della cosa incidono in rapporto alle
neggiato sia apprezzabile come ragionevolmente incauto, lo condizioni di tempo e diventano, col trascorrere del tempo

on
stabilire se il danno sia stato cagionato dalla cosa o dal com- dall'accadimento che le ha causate, nuove intrinseche condi-
portamento della stessa vittima o se vi sia concorso causale zioni della cosa, di cui il custode deve rispondere;

O
M abb
tra i due fattori costituisce valutazione (squisitamente di me- — il caso fortuito, rappresentato dalla condotta del dan-

M
rito), che va compiuta sul piano del nesso eziologico ma che neggiato, è connotato dall'esclusiva efficienza causale nella

SI
comunque sottende sempre un bilanciamento fra i detti dove- produzione dell'evento; a tal fine, la condotta del danneggia-
IO in
ri di precauzione e cautela: e quando manchi l'intrinseca pe- to che entri in interazione con la cosa si atteggia diversamen-

AS
ricolosità della cosa e le esatte condizioni di queste siano te a seconda del grado di incidenza causale sull'evento dan-
so

percepibili in quanto tale, ove la situazione comunque inge- noso, in applicazione — anche ufficiosa — dell'art. 1227, 1°
comma, c.c.; e deve essere valutata tenendo anche conto del
es

neratasi sia superabile mediante l'adozione di un comporta-


mento ordinariamente cauto da parte dello stesso danneggia- dovere generale di ragionevole cautela riconducibile al prin-
nc

to, va allora escluso che il danno sia stato cagionato dalla co- cipio di solidarietà espresso dall'art. 2 Cost. Pertanto, quanto
D

sa, ridotta al rango di mera occasione dell'evento, e ritenuto più la situazione di possibile danno è suscettibile di essere
co

prevista e superata attraverso l'adozione da parte dello stesso


U

integrato il caso fortuito.


danneggiato delle cautele normalmente attese e prevedibili in
LA

41. - Pertanto, ove la condotta del danneggiato assurga,


IO olo

per l'intensità del rapporto con la produzione dell'evento, al rapporto alle circostanze, tanto più incidente deve conside-
rarsi l'efficienza causale del comportamento imprudente del
C

rango di causa esclusiva dell'evento e del quale la cosa abbia


c

costituito la mera occasione, viene meno appunto il nesso medesimo nel dinamismo causale del danno, fino a rendere
O sci
LO

causale tra la cosa custodita e quest'ultimo e la fattispecie possibile che detto comportamento interrompa il nesso ezio-
non può più essere sussunta entro il paradigma dell'art. 2051 logico tra fatto ed evento dannoso, quando lo stesso compor-
Fa

c.c., anche quando la condotta possa essere stata prevista o tamento, benché astrattamente prevedibile, sia da escludere
sia stata comunque prevedibile, ma esclusa come evenienza come evenienza ragionevole o accettabile secondo un criterio
R

ragionevole o accettabile secondo un criterio probabilistico probabilistico di regolarità causale.


di regolarità causale. 45. - Tali conclusioni vanno applicate alla fattispecie in
esame, la quale va risolta allora alla stregua dell'accerta-
42. - In caso di rapporto via via meno intenso, ferma allora
mento di fatto operato dalla corte territoriale: anche in tal ca-
la responsabilità del custode in ragione della sussistenza (nel
so incensurabile in questa sede, poiché scevro da quei soli
senso di non riuscita elisione) del nesso causale tra cosa cu-
gravissimi vizi motivazionali ammessi ormai dopo la novella
stodita ed evento dannoso, la colpa del danneggiato rileverà
del n. 5 dell'art. 360 c.p.c. (sui quali Cass., sez. un., nn. 8053
ai fini del 1° comma dell'art. 1227 c.c., sulla base di una va-
e 19881 del 2014, id., 2015, I, 209), per il generale principio
lutazione anche ufficiosa.
di insindacabilità della ricostruzione dei fatti e del nesso
43. - Già in tale senso, del resto, la richiamata Cass. 29 lu- eziologico tra gli uni e gli altri, affermato da consolidata giu-
glio 2016, n. 15761, ha ribadito il principio (di cui a Cass. 22 risprudenza (su cui, tra innumerevoli, v. Cass., sez. un., 12
marzo 2011, n. 6550, id., Rep. 2011, voce Responsabilità ci- ottobre 2015, n. 20412, id., Rep. 2015, voce Giurisdizione
vile, n. 467) che il custode si presume responsabile, ai sensi civile, n. 92).
dell'art. 2051 c.c., dei danni riconducibili alle situazioni di 46. - Nella specie, si trattò: di un impatto del ciclomotore
pericolo immanentemente connesse alla struttura ed alla con- contro il guardrail — di altezza pienamente rispettosa delle
formazione stessa della cosa custodita e delle sue pertinenze, prescrizioni generali in materia — dovuto alla perdita di con-
potendo su tale responsabilità influire la condotta della vitti- trollo da parte del conducente, per causa remota a sua volta
ma, la quale, però, assume efficacia causale esclusiva, sol- rimasta ignota (v. pag. 4 della gravata sentenza); di un impat-
tanto ove possa qualificarsi come estranea al novero delle to tale da lanciare il conducente contro il guardrail e, essendo
possibilità fattuali congruamente prevedibili in relazione al quegli collocato su di un sellino ad altezza dal suolo partico-
contesto, salvo in caso contrario rilevare ai fini del concorso larmente prossima al limite più alto della protezione, idoneo
e nella causazione dell'evento, ai sensi dell'art. 1227, 1° allora a sbilanciare il primo verso il vuoto al di là della se-
comma, c.c.; e, se la disattenzione è sempre prevedibile co- conda; di un evento occorso in un tratto di viadotto di cui
me evenienza, la stessa cessa di esserlo — ed elide il nesso non è stata dimostrata alcuna particolare pericolosità, del re-
causale con la cosa custodita — quando risponde alla inot- sto a presidio di carreggiata con andamento regolare e rettili-
temperanza ad un invece prevedibile dovere di cautela da neo (v. pag. 6 della gravata sentenza).
parte del danneggiato in rapporto alle circostanze del caso
47. - In tale complessivo contesto, l'applicazione dei crite-
concreto.
ri più sopra puntualizzati (al punto 44) alla fattispecie in
44. - In definitiva, la fattispecie della responsabilità per esame porta a concludere che la condotta del danneggiato
danni da cose in custodia può dirsi regolata dai seguenti abbia in concreto assunto un ruolo causale esclusivo nella
principî: produzione dello stesso evento dannoso, non potendo rite-
— l'art. 2051 c.c., nel qualificare responsabile chi ha in nersi prevedibile, nel senso sopra specificato, la perdita di
custodia la cosa per i danni da questa cagionati, individua un controllo da parte del conducente del motoveicolo di caratte-
criterio di imputazione della responsabilità che prescinde da ristiche tali da farlo collidere e scavalcare con la sua persona
qualunque connotato di colpa, sicché incombe al danneggiato il limite più alto della protezione; anzi, dovendosi normal-
allegare, dandone la prova, il rapporto causale tra la cosa e mente attendere dal conducente di un veicolo in condizioni
IL FORO ITALIANO — 2018.
1253 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1254

di evidente precarietà in rapporto allo stato dei luoghi, una mamente di percorrere, pur essendo un canale di scolo delle ac-
condotta adeguata, tale da evitargli di perdere il controllo que dal fondo irregolare e con doppia inclinazione. Accolgono
con modalità tali da ottenere l'impatto del ciclomotore con- invece il ricorso, cassando con rinvio la sentenza di appello che
tro il guardrail proprio in corrispondenza di una scarpata e aveva rigettato la domanda: Cass. 1° febbraio 2018, n. 2477,
con il rischio elevatissimo, per il rapporto tra l'altezza del ibid., che affronta l'ipotesi tipica di sinistro cagionato dalla pre-
sellino e quella del guardrail, di un effetto a bascula con sca- senza di un animale sulla carreggiata; n. 2479, ibid., relativa ad
valcamento di quest'ultimo. un sinistro in presenza di una transenna rovesciata, un tombino
48. - Del resto, anche per quanto argomentato più sopra in traballante e di profonde scanalature nell'asfalto; n. 2482, ibid.,
linea generale, non può affatto sostenersi che ogni strada relativa ad un caso di allagamento cagionato dall'inadeguatezza
del sistema di raccolta e smaltimento acque della SS113 e di un
debba essere munita di protezioni idonee a scongiurare ogni

a
sottopasso ferroviario. Accoglie, infine, il ricorso e cassa con
rischio di avveramento di eventi dannosi ad essa connessi e rinvio la sentenza di merito che aveva ammesso il risarcimento,

to
derivanti dal superamento della sede stradale, i quali debba- Cass. 1° febbraio 2018, n. 2483, ibid., relativa a un caso di ca-

en
no ritenersi di per sé esclusi dall'adozione del generale do- duta di un minore in un burrone posto ai margini di una strada
vere di cautela da parte dei fruitori, in rapporto alle condi- comunale.

am
zioni dei luoghi: opinando in senso diverso, nessuna prote-
zione sarebbe mai sufficiente, visto che la sua inidoneità ri-
sulterebbe conclamata dall'avveramento del fatto che si in-

on
* * *
tendeva evitare (così dandosi luogo al moderno paradosso di

O
M abb
Epimenide già icasticamente prospettato dalla citata Cass., Un manuale giudiziale sulla responsabilità da cose in cu-

M
ord. 25837/17). stodia.
49. - Né va tralasciato che l'esclusione di qualsiasi rischio

SI
IO in
di danno si potrebbe forse avere comunque a prezzo del- 1. - Il dibattito sulla responsabilità da custodia. Pochi mesi

AS
l'installazione di manufatti di tale portata, complessità ed or sono, da queste stesse colonne si segnalava (con alcune an-
so
importanza da risultare francamente irrealistici, già solo da notazioni critiche) un orientamento giurisprudenziale teso a
un punto di vista economico, sì da risultare inesigibili dal proporre, per la responsabilità da cose in custodia, una rico-
es

singolo consociato: tanto che, per valutazione appunto ordi- struzione del caso fortuito in termini soggettivi (v. Cass. 28 lu-
namentale della regolarità causale, i limiti imposti dalla glio 2017, n. 18856, cit., e 9 giugno 2016, n. 11802, Foro it.,
nc

normativa vigente — che nella specie sono stati rispettati — 2016, I, 3159; contra, una giurisprudenza più solida e numeri-
D
co

sono quelli reputati idonei nella generalità dei casi a fronteg- camente significativa: v., da ultimo, Cass. 31 ottobre 2017, n.
U

giare il rischio prevedibile, mentre quelli imposti dalla pecu- 25837, cit.; 10 giugno 2016, n. 11918, id., Le banche dati, ar-
LA

chivio Cassazione civile; 14 luglio 2015, n. 14635, id., 2015, I,


IO olo

liarità del caso non sono stati violati, nella specie, secondo la
ricostruzione in fatto del giudice del merito, quanto alla non 3153; 13 gennaio 2015, nn. 295 e 287, ibid., 460). Ultimo capi-
C

necessità in relazione allo stato dei luoghi. tolo, in ordine di tempo, della più ampia e risalente contesa sul-
c

la natura della responsabilità ex art. 2051 c.c., che per qualche


O sci

50. - Pertanto, è impossibile evitare di concludere che è


LO

decennio ha appassionato dottrina e giurisprudenza, divise sulla


stata proprio la condotta, appunto in quanto inadeguata o ricostruzione della fattispecie in termini di responsabilità og-
Fa

sconsiderata e tale da non poter essere attesa anche in rela- gettiva, ovvero di colpa presunta (v. FRANZONI, L'illecito, Mi-
zione alle condizioni dei luoghi come accertate con apprez- lano, 2004, 439 ss., nonché Danno da cose in custodia nei su-
zamento di fatto incensurabile in questa sede, del danneggia-
R

permercati ed «obiter dicta» della giurisprudenza, in Contratto


to a porsi quale causa esclusiva del danno da quel medesimo e impr., 1987, 47; RODOTÀ, Il problema della responsabilità
patito, con elisione del nesso causale rilevante dal punto di civile, Milano, 1975, 153 ss.; BIGLIAZZI GERI, La responsabili-
vista giuridico con la cosa, la quale degrada, per la preponde- tà civile da cosa in custodia, animali e rovine di edificio, Mila-
ranza del ruolo di quella condotta, a mera occasione del pur no, 1974, 74; TRIMARCHI, Rischio e responsabilità oggettiva,
tragico evento dannoso. Milano, 1961, 100; sui rapporti fra la struttura della fattispecie
51. - Tanto comporta che risponde a diritto la conclusione e la nozione di fortuito, v. LAGHEZZA, Di custodia, caso fortui-
cui è pervenuta la corte territoriale, in applicazione del se- to e responsabilità oggettiva, in Danno e resp., 2012, 282) e
guente principio di diritto: «è esclusa la responsabilità da co- che, alle soglie del terzo millennio, sembrava appianata con il
se in custodia in capo all'ente proprietario e gestore della definitivo riconoscimento, anche da parte della giurisprudenza,
strada, munita di guardrail di altezza a norma di legge, per i della struttura oggettiva della fattispecie (la svolta si deve pri-
danni patiti dal superamento del medesimo da parte del con- ma a Cass. 20 maggio 1998, n. 5031, Foro it., 1998, I, 2875,
ducente di un veicolo che ne aveva, per causa ignota, perso il con nota di LAMBO, e poi, con ancor più chiarezza, a Cass. 6
controllo, non potendo il custode rispondere dei danni cagio- luglio 2006, n. 15384, id., 2006, I, 3358); quell'orientamento
nati in via esclusiva da una condotta del danneggiato da qua- riproponeva, di fatto, l'intera querelle sul diverso versante della
lificarsi oggettivamente non prevedibile come corrispondente prova liberatoria posta a carico del danneggiato (a favore del
fortuito soggettivo, v. BIANCA, Responsabilità per danni da co-
alla normale regolarità causale nelle condizioni date dei luo- se in custodia: una significativa messa a punto della Cassazio-
ghi». ne, id., 2017, I, 1418; BARCELLONA, Trattato della responsabi-
52. - Il ricorso è, conclusivamente, rigettato. lità civile, Torino, 2011, 252; IZZO, Aree sciabili e responsabi-
———————— lità extracontrattuale: il difficile rapporto fra «responsabilità
oggettiva» e colpa del danneggiato, in Danno e resp., 2011,
(1-3) La sentenza in rassegna forma parte integrante di un 567; BENEDETTI, Condotta del danneggiato e responsabilità da
manipolo di pronunzie della terza sezione (tutte depositate nello cose in custodia: spunti di riflessione, ibid., 234).
stesso giorno e modellate sullo stesso stampo, salvo variare fra
una versione estesa ed un'alternativa più sintetica) che, a ranghi 2. - La struttura dell'art. 2051 c.c. La sentenza oggi in ras-
serrati si propone, applicando i principî di cui alle massime in segna, respingendo con fermezza quella sortita, fornisce un si-
epigrafe, di sgomberare il campo da alcuni precedenti determi- gnificativo contributo al dibattito, delineando nel dettaglio la
nati invece, in ordine sparso, a demolire la struttura oggettiva struttura e l'articolato meccanismo di azione dell'art. 2051 c.c.
dell'art. 2051 c.c.: cfr., da ultimo e riassuntivamente, Cass., ord. Ribaltando, infatti, le soluzioni proposte da Cass. 18856/17,
31 ottobre 2017, n. 25837, e 28 luglio 2017, n. 18856, Foro it., cit., e ricollegandosi idealmente alle argomentazioni di Cass.
2018, I, 223, con nota di LAGHEZZA. In particolare, confermano 25837/17, cit., la Suprema corte fissa alcuni punti fermi: 1)
la pronunzia della corte territoriale e considerano raggiunta la l'art. 2051 c.c. prevede un'ipotesi di responsabilità oggettiva;
prova del caso fortuito: Cass. 1° febbraio 2018, n. 2478, id., Le 2) la colpa del custode non gioca alcun ruolo ai fini del giudi-
banche dati, archivio Cassazione civile, relativa all'urto di un zio di responsabilità, «in consapevole e meditata accettazione
veicolo contro un tratto interrotto di guardrail, e n. 2481, ibid., delle teoriche sulla configurabilità di una responsabilità senza
in un'ipotesi di danno da caduta su una pavimentazione costitui- colpa», in coerenza con l'elaborazione dogmatica francese sul-
ta da grossi ciottoli di pietra, che l'utente aveva deciso autono- l'art. 1242, dopo l'ordonnance 2016-131 del 10 febbraio 2016,
ILL FFORO
ORO IITALIANO
TALIANO —
— 2018
2018.— 35.
1255 PARTE PRIMA 1256

sul cui tenore testuale è sostanzialmente ricalcato il nostro art. condo il quale, quanto più la situazione di possibile rischio è su-
2051 c.c.; 3) la responsabilità oggettiva del custode trova il suo scettibile di essere prevista e superata con l'adozione di normali
fondamento nella custodia, intesa come signoria di fatto sulla cautele da parte del danneggiato, tanto più incidente dovrà con-
cosa; 4) l'onere probatorio a carico del danneggiato attiene alla siderarsi l'efficienza causale del comportamento imprudente
dimostrazione di un valido nesso di causalità materiale fra la dello stesso danneggiato nell'eziologia dell'evento, con corri-
res e l'evento dannoso; e tale nesso causale deve essere rico- spondente riduzione del risarcimento.
struito sulla scorta dell'elaborazione giurisprudenziale che af- Qui, dunque, il primo grande elemento di novità di Cass.
fonda le radici nella teoria della condicio sine qua non e che, a 2480/18 (e del manipolo di pronunce in pari data modellate sul-
partire da Cass., sez. un., 11 gennaio 2008, n. 576 (Foro it., lo stesso stampo): tirando le fila di un'articolata giurisprudenza
Rep. 2008, voce Responsabilità civile, n. 220, con nota di e definendo nel suo insieme la struttura dell'art. 2051 c.c., la

a
TRAVAGLINO, in Corriere merito, 2008, 694), trova il suo tem- sentenza in rassegna precisa nel dettaglio il suo meccanismo di
peramento nel principio della causalità efficiente e nel princi- azione e, quindi, definisce il concreto onere probatorio posto a

to
pio della causalità adeguata, ricostruita sulla scorta di criteri di carico delle parti, da cui emerge che l'accertamento del caso

en
regolarità statistica e di probabilità apprezzabile ex ante; 5) fortuito rilevante ex art. 2051 c.c. resta rigorosamente ancorato
l'onere probatorio a carico del custode attiene, invece, al caso sul piano oggettivo dell'accertamento causale, senza che alcun

am
fortuito, inteso come eccezione alla normale sequenza causale rilievo possa assumere l'assenza di colpa da parte del custode.
innanzi indicata. Consiste perciò nella dimostrazione del-

on
l'esistenza di una causa esterna (comprensiva della condotta 4. - Una chiosa nobile. In questo contesto sembra perdere de-
del terzo o dello stesso danneggiato) «oggettivamente ed in finitivamente vigore l'argomento cardine della teoria colpevoli-

O
M abb
astratto» imprevedibile, che, in quanto tale, e secondo i principî stica, secondo il quale il nostro codice avrebbe recepito, anche

M
di regolarità causale innanzi richiamati, comporta l'inevitabilità in questa fattispecie, la figura del caso fortuito nel significato,
dell'evento. La previsione da parte del custode della possibile

SI
consegnatogli dalla tradizione classica e dal precedente codice
condotta colposa del danneggiato o del terzo, in questo conte-
IO in civile, in materia contrattuale, ovvero come obiettivo impedi-

AS
sto, non può assumere alcuna rilevanza sul piano soggettivo, mento dell'adempimento non imputabile a colpa del debitore
so
ma rappresenta solo un'ipotesi tipica, un elemento sintomatico, (v., in questo, senso BIANCA, op. ult. cit.). I precedenti richia-
da cui può dedursi la non eccezionalità della causa esterna, ri- mati in questo senso e, in particolare, Cass. 30 aprile 1937, n.
es

spetto alla normale sequenza causale produttiva dell'evento. 1404 (Foro it., Rep. 1937, voce Obbligazioni e contratti, n.
La Suprema corte delinea, così, per l'art. 2051 c.c., una trama 510), nell'affermare che il fatto del terzo può rientrare nella no-
nc

chiara e compatta, uno schema destinato a restare nel tempo e zione del caso fortuito, e cioè di evento non imputabile rispetto
D

nel cui contesto trova esatta collocazione anche la prova libera- all'adempimento dell'obbligazione, atto ad elidere la responsa-
co

toria posta a carico del custode. Precisa, infatti, la corte che la bilità dell'obbligato solo in quanto non possa essere impedito
LA

valutazione di tale prova liberatoria, nel caso in cui si contesti la con l'uso dell'ordinaria diligenza o di quel particolare grado di
IO olo

condotta colposa del danneggiato, si svolge (v. già sul punto diligenza richiesto dalla natura del contratto o dalla pattuizione
C

Cass. 25837/17, cit.) a ridosso di un duplice giudizio attinente, all'uopo intervenuta, altro non affermano se non (con le ovvie
c

da un lato, alla dimostrazione appunto della natura colposa della differenze imposte dal contesto contrattuale e dal differente one-
O sci
LO

condotta della vittima e, dall'altro, alla dimostrazione della sua re probatorio ivi previsto) la necessità di quel doppio giudizio,
oggettiva imprevedibilità ed inevitabilità da parte del custode: compiutamente delineato da Cass. 25837/17 e ora ribadito dalla
Fa

requisiti, questi ultimi, in assenza dei quali il caso fortuito non sentenza in rassegna, che (non esclude ma) presuppone a monte
può configurarsi e residua soltanto una possibile riduzione del la valutazione dell'interruzione del nesso causale, come elemen-
R

risarcimento ai sensi dall'art. 1227, 1° comma, c.c. (v. Cass. 27 to centrale del giudizio di sussistenza del caso fortuito.
giugno 2016, n. 13222, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 229; 18 Persino le fonti romane, ugualmente invocate nel segno del
settembre 2015, n. 18317, id., Rep. 2015, voce cit., n. 257). Da fortuito soggettivo (v. le Istituzioni di Giustiniano (3, 14, 2) in
qui riparte Cass. 2480/18, in epigrafe, chiudendo finalmente il tema di comodato, e le Istituzioni di Gaio (3, 211) in tema di
cerchio rispetto a quelle premesse condivise. uccisione dello schiavo), in questa prospettiva assumono un dif-
ferente significato. Stabilire che il comodatario è tenuto a cu-
3. - Fortuito soggettivo vs. fortuito oggettivo. Se, infatti, il stodire diligentemente la cosa e che ne risponde per il suo peri-
precedente a firma del relatore Rossetti (Cass. 25837/17) chiari- mento, ma è esonerato da responsabilità se il perimento è avve-
va che anche la condotta del danneggiato può costituire caso nuto per causa di forza maggiore o caso fortuito, purché il caso
fortuito, ma solo a condizione che risulti positiva ad una doppia non sia intervenuto per sua colpa («si modo non huius culpa is
valutazione attinente, da un lato, alla sua natura colposa e, dal- casus intervenerit»), altro non vuol dire se non affermare che,
l'altro, alla non oggettiva prevedibilità da parte del custode, la oltre all'individuazione di un fatto esterno avente efficacia cau-
sentenza oggi in rassegna scandisce nel contempo la ragione si- sale dell'evento, per determinare il caso fortuito è necessario
stematica e il contenuto concreto di quel doppio giudizio, preci- anche che tale fatto non sia prevedibile o evitabile da parte del
sando che l'imprevedibilità è da intendersi come inverosimi- comodatario. La tradizione romanistica (pur storicamente anco-
glianza, ovvero come obiettiva improbabilità dell'evento (se- ra priva di una compiuta teoria giuridica in tema di causalità)
gnata da una frequenza statistica del suo accadimento inferiore coglie l'essenza stessa del fortuito e, stabilendo che esso inizia
al cinquanta per cento), mentre l'eccezionalità è una ancor più lì dove la colpa finisce, intuisce che i due giudizi si muovono su
sensibile deviazione rispetto alla frequenza statistica considerata piani separati ed indipendenti. I termini: casus maior; vis maior;
normale. Più in chiaro, l'operazione da compiersi, secondo la casus cui humana inérmitas resistere non potest; casus cui resi-
Suprema corte, tende ad accertare se, nella relazione causale fra sti non potest; casus, adversus quos caveri non potest sono pa-
la cosa e l'evento dannoso, abbia interferito la diversa efficienza letti atti a delimitare quell'intera area di eventi determinati dalla
causale innestata dalla condotta umana del danneggiato. Ove poi sola efficienza causale del fatto esterno, nei confronti della qua-
si accerti che tale interferenza non solo sussiste, ma assume ri- le l'eventuale diligenza o negligenza del responsabile appare
levanza tale da farla considerare causa esclusiva dell'evento, ininfluente per il verificarsi dell'evento (v. LONCAO, «Culpa» e
occorrerà anche inserire una valutazione sulla sua imprevedibi- «Casus» nella storia del diritto italiano, in Annali del seminario
lità o inevitabilità da parte del custode, sempre secondo un crite- giuridico dell'università di Palermo, Palermo, 1917, VI, 107
rio probabilistico di regolarità causale, al fine di poter finalmen- ss., che, nel confronto fra le fonti classiche ed il corpus giusti-
te considerare raggiunta la prova liberatoria. Nella diversa ipo- nianeo, precisa come, nel contesto di quest'ultimo, il casus
tesi in cui, invece, la condotta del danneggiato riveli la sua effi- maior, o irresistibile, contrapposto al casus minor, o resistibile,
cacia concorrente nell'eziologia del danno ovvero difetti il re- si caratterizza per essere affatto indipendente dalla volontà
quisito dell'imprevedibilità, quella condotta sarà considerata va- umana o dell'obbligato).
lutabile ai fini della riduzione del risarcimento ai sensi dell'art.
1227, 1° comma, c.c., in forza del richiamo operato dall'art. 5. - Il meccanismo d'azione dell'art. 1227 c.c. Ma vi è un se-
2056 c.c. (Cass. 29 luglio 2016, n. 15761, id., Rep. 2016, voce condo (e forse ancora più rilevante) elemento di novità nella
cit., n. 237; 22 marzo 2011, n. 6550, id., Rep. 2011, voce cit., n. sentenza, legato alla specifica valutazione, ai sensi dell'art.
467, e, per esteso, Danno e resp., 2011, 1183), e tale valutazio- 1227 c.c., del possibile concorrente fatto colposo del danneggia-
ne sarà operata in funzione del principio giurisprudenziale se- to. Sul punto la Suprema corte chiarisce che l'accertamento del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1257 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1258

le evidenze probatorie si svolge sul medesimo piano causale, accertamento costituendo un atto pubblico faceva fede fino a
precisando che, quando il comportamento del danneggiato sia querela di falso».
apprezzabile come ragionevolmente incauto, lo stabilire se il L'essenza della doglianza di cui al motivo qui in esame è
danno sia stato cagionato dalla cosa o dal comportamento della relativa alla violazione delle succitate norme in materia di
stessa vittima, o se vi sia concorso causale tra i due fattori, co- valutazione ed apprezzamento delle prove e, quindi, del
stituisce valutazione che va compiuta sul piano del nesso ezio- principio per cui è, ex lege, attribuita efficacia fidefacente
logico. Pertanto, ove la condotta del danneggiato assurga, per all'atto pubblico (verbale di accertamento) redatto dal-
l'intensità del rapporto con la produzione dell'evento, al rango l'agente accertatore di infrazione al codice della strada.
di causa esclusiva di quest'ultimo, relegando la cosa al ruolo di
mera occasione, viene meno il nesso causale tra la res e l'evento In particolare, secondo la prospettazione dell'ammini-
strazione ricorrente che invoca il dictum di cui a sez. un.

a
stesso, con conseguente esclusione della responsabilità del cu-
stode, non potendosi considerare la condotta della vittima come 17355/09 (Foro it., Rep. 2010, voce Circolazione stradale,

to
evenienza ragionevole o accettabile, secondo un criterio proba- n. 308), l'unica contestazione ammissibile avverso i verbali

en
bilistico di regolarità causale. Nelle ipotesi in cui, invece, sussi- di accertamento di infrazioni è quella relativa alle «circo-
stendo un rapporto via via meno intenso, ferma la responsabilità stanze di fatto della violazione che non sono attestate nel

am
del custode in ragione della sussistenza (nel senso di non riu- verbale di accertamento come avvenute alla presenza del
scita elisione) del nesso causale tra cosa custodita ed evento pubblico ufficiale».

on
dannoso, la colpa del danneggiato rileverà ai fini del 1° comma Verrebbe, quindi e conseguentemente, meno tutto il valore
dell'art. 1227 c.c., sulla base di una valutazione anche ufficiosa. decisivamente attribuito dal giudice d'appello alle percezioni

O
M abb
Il risultato finale è definito dalla stessa Suprema corte: «concor- in ordine alla visibilità della segnaletica da parte della teste

M
so causale colposo», ma qui si aprono altri scenari (v. LAGHEZ- Barban Ersilia (che, fra l'altro, era nella fattispecie proprio la
ZA, Concorso di cause tra solidarietà e frazionamento (nota a

SI
verbalizzante).
Trib. Bari 12 dicembre 2013, Foro it., Rep. 2014, voce Respon-
IO in Il motivo di ricorso è, anche se per ragioni collegate indi-

AS
sabilità civile, n. 281), in Danno e resp., 2014, 845). rettamente a quanto esposto, fondato.
so

In effetti, Cass., sez. un. 17355/09, cit., esclude «la conte-


PAOLO LAGHEZZA stazione e la prova . . . unicamente sulle circostanze di fatto
es

della violazione che non sono attestate nel verbale di accer-


nc

tamento».
D

Pertanto, la possibilità di verificare la sussistenza di ogni


co

adeguata segnaletica non poteva ritenersi del tutto esclusa.


U

————————
L'impugnata sentenza, rifacendosi poi a Cass. 3660/09,
LA
IO olo

id., Rep. 2009, voce cit., n. 94 (affermante la necessarietà


della visibile apposizione del corrispondente segnale specifi-
C
c

camente previsto dalla legge), ha valorizzato in modo pre-


O sci
LO

ponderante le risultanze della deposizione della suddetta


CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; ordinanza 31 Barban.
Fa

gennaio 2018, n. 2417; Pres. PETITTI, Rel. ORICCHIO, P.M. Senonché, la «scarsa visibilità della segnaletica orizzonta-
(non indicato); Comune di Mentana (Avv. ROMANELLI) c. le», riferita da tale teste, non poteva — essa sola e tenuto
R

De Liberato (Avv. VITELLI). Cassa Trib. Tivoli 27 maggio conto delle altre risultanze — apparire decisiva al fine della
2013 e decide nel merito. riforma dell'appellata decisione e, quindi, dell'accoglimento
Circolazione stradale — Sosta — Divieto — Segnaletica della proposta opposizione.
verticale e orizzontale — Visibilità (D.leg. 30 aprile Infatti — stanti le stesse affermazioni della succitata teste
1992 n. 285, nuovo codice della strada, art. 146, 157, 158). riportate espressamente nella sentenza oggi gravata innanzi a
questa corte — la segnaletica di divieto di parcheggio verti-
Al fine della validità dell'accertamento della violazione del cale «era visibile».
divieto di sosta, in difetto della compiuta e contemporanea E, per converso, già datata giurisprudenza di questa corte
visibilità di entrambi i tipi di segnaletica, verticale e oriz- ha avuto modo di affermare che la semplice «attenuazione
zontale, è sufficiente che sia visibile una delle due tipolo- della visibilità di un segnale non comporta l'automatico ve-
gie. (1) nir meno del relativo obbligo o divieto» (Cass. 3 maggio
1976, n. 1569, id., Rep. 1976, voce cit., n. 52).
Esplicitandosi e ribadendosi — in modo più approfondito
Rilevato che: è stata impugnata la sentenza 789/13 del — quanto innanzi riportato, può oggi affermarsi il principio
Tribunale di Tivoli con ricorso fondato su un unico articolato per cui, «al fine della validità dell'accertamento della viola-
motivo e resistito con controricorso della parte intimata. zione del divieto di sosta, è sufficiente che vi sia la visibilità
Giova, anche al fine di una migliore comprensione della di un solo tipo di segnaletica (verticale o orizzontale) anche
fattispecie in giudizio, riepilogare, in breve e tenuto conto in difetto della compiuta e contemporanea visibilità di en-
del tipo di decisione da adottare, quanto segue. trambi i detti tipi di segnaletica».
L'impugnata sentenza, in riforma dell'appellata decisione Proprio in ragione del principio così ribadito ed affermato
del Giudice di pace di Tivoli, accoglieva l'opposizione pro- il motivo deve ritenersi fondato e va, quindi, accolto.
posta dall'odierno controricorrente De Liberato Alberto ed 2. - Il ricorso deve essere, pertanto, accolto.
annullava il verbale di accertamento di infrazione al codice 3. - L'accoglimento del ricorso comporta, conseguente-
della strada n. A5045 elevato dalla polizia locale del comune mente, la cassazione dell'impugnata sentenza e, decidendosi
di Mentana per violazione delle norme in materia di par- nel merito ai sensi dell'art. 384 c.p.c., il rigetto della propo-
cheggio. sta opposizione.
Il ricorso viene deciso ai sensi dell'art. 375, ultimo com-
————————
ma, c.p.c. con ordinanza in camera di consiglio, non essendo
stata rilevata la particolare rilevanza delle questioni di diritto (1) Costituisce principio consolidato quello per cui, al fine di
in ordine alle quali la corte deve pronunciare. ravvisare in capo agli automobilisti un dovere di comportamen-
Considerato che: 1. - Con il primo motivo del ricorso si to di carattere derogatorio rispetto ai principî generali in tema di
censura il vizio di nullità della sentenza impugnata in rela- circolazione veicolare, è necessario il perfezionamento di una
zione all'art. 360, nn. 3 e 5, c.p.c. per violazione e falsa ap- fattispecie complessa, costituita da un provvedimento della
plicazione dell'art. 2700 c.c. e degli art. 21, 22, 22 bis e 23 l. competente autorità, impositivo dell'obbligo (o del divieto) e
689/81, «avendo ritenuto presunto un fatto percepito visiva- dalla relativa pubblicizzazione attraverso la corrispondente se-
mente dagli agenti accertatori e rispetto al quale il verbale di gnaletica predeterminata dalla legge, con la conseguenza che la
IL FORO ITALIANO — 2018.
1259 PARTE PRIMA 1260

conoscenza del provvedimento amministrativo, acquisita aliun- Con sentenza del 21 agosto 2010 il tribunale accoglieva la
de dall'utente, è del tutto inidonea a far sorgere qualsivoglia ob- domanda nei confronti del Miur — che condannava quindi al
bligo specifico nei suoi confronti, costituendo la segnaletica risarcimento del danno nella misura di euro 7.763,16 —, re-
stradale non una forma di pubblicità-notizia del comportamento spingendola nei confronti degli altri due convenuti.
imposto, bensì un elemento costitutivo della fattispecie com- Avendo proposto appello principale la Falotico e appello
plessa da cui l'obbligo stesso scaturisce (Cass. 13 febbraio incidentale il Miur, la Corte d'appello di Bari, con sentenza
2009, n. 3660, Foro it., Rep. 2009, voce Circolazione stradale, del 6 maggio 2013, accoglieva l'appello incidentale — as-
n. 94, che ha confermato la sentenza con la quale il giudice di sorbendo così quello principale —, negando che l'appellante
pace aveva accolto l'opposizione all'ordinanza-ingiunzione per
violazione del limite di velocità, osservando che, da un lato,
fosse responsabile ex art. 2048, 2° comma, c.c., e ritenendo
che invece la responsabilità gravasse sulla Falotico e sui suoi

a
mancava la segnaletica indicante tale limite e, dall'altro, non ri-
sultava che esso derivasse da una norma di carattere generale compagni di classe, tutti maggiorenni, sul presupposto che

to
applicata nel territorio comunale; 28 giugno 2005, n. 13875, id., l'art. 2048, 2° comma, c.c. riguardi soltanto i fatti illeciti

en
Rep. 2005, voce cit., n. 110; 20 febbraio 1998, n. 1782, id., Rep. commessi da minorenni.
1998, voce cit., n. 55). 2. - Ha presentato ricorso contro il Miur — che non si di-

am
È stato, peraltro, evidenziato che, in caso di fortuita attenua- fende — la Falotico sulla base di quattro motivi.
zione della visibilità di un segnale, il giudice del merito non può 2.1. - Il primo motivo denuncia, ex art. 360, 1° comma, n.

on
decidere allo stesso modo in cui avrebbe fatto se non fosse esi- 3, c.p.c., violazione e falsa applicazione dell'art. 2048, 2°
stito alcun segnale (Cass. 3 maggio 1976, n. 1569, id., Rep. comma, c.c. in relazione al fatto concreto, nonché mancata

O
M abb
1976, voce cit., n. 52, resa in una vicenda in cui era mal visibile applicazione degli art. 39 ss. r.d. 30 aprile 1924 n. 965 e 61 l.

M
il segnale che dispone l'obbligo di dare la precedenza e il giudi- 312/80 in combinato disposto con l'art. 2048, 2° comma, c.c.
ce era chiamato a decidere sulla ripartizione delle responsabilità

SI
Osserva la ricorrente che l'evento avvenne durante l'orario
IO in
in caso di scontro). A quest'ultima decisione si ispira l'ordinan- scolastico, e per due fattori attribuibili alla condotta omissiva

AS
za in epigrafe per formulare il principio di cui alla massima, ri- della prof. Araldo: l'essere stati lasciati dei tappetini sul pa-
so
ferito alla situazione nella quale sia stata predisposta una dupli- vimento della palestra — in uno di questi sarebbe poi in-
ce segnaletica, orizzontale e verticale, e soltanto una di esse ciampata la ricorrente — e la condotta di accalcamento e
es

presenta problemi di percezione, mentre l'altra è pienamente vi- spinte nell'uscire propria degli alunni. L'insegnante quindi
sibile dall'utente della strada.
nc

non avrebbe adottato gli indispensabili provvedimenti orga-


Sulle conseguenze della non perfetta visibilità di un segnale nizzativi.
D
co

di prescrizione del limite di velocità, il quale era in gran parte


Osserva altresì la ricorrente che al 2° comma l'art. 2048
U

coperto da folta vegetazione, v. Pret. Salerno-Eboli 2 marzo


c.c., a differenza del suo 1° comma, non menziona «minori»,
LA

1999, id., Rep. 2000, voce cit., n. 96.


IO olo

per cui disciplina una responsabilità che concerne anche la


condotta di alunni maggiorenni; d'altronde, autori del fatto
C
c

illecito sarebbero stati i compagni della ricorrente che l'ave-


O sci
LO

vano spinta, e nella quinta superiore non tutti gli alunni sono
———————— già maggiorenni, per cui gli autori del fatto illecito non pote-
Fa

vano essere ritenuti tutti maggiorenni soltanto perché lo era-


no già la ricorrente e i testimoni. Sussisterebbe pertanto la
R

responsabilità per culpa in vigilando dell'insegnante ex art.


2048, 2° comma, c.c., che dovrebbe ricadere sul ministero.
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza Inoltre, il giudice d'appello argomenta sulla differenza tra
31 gennaio 2018, n. 2334; Pres. SPIRITO, Rel. GRAZIOSI, l'art. 2047 e l'art. 2048 c.c., laddove nel caso in esame il
P.M. (non indicato); Falotico (Avv. LOFOCO) c. Min. istru- danno non fu causato dalla ricorrente a sé stessa.
zione, università e ricerca. Cassa App. Bari 6 maggio Ancora, rileva la ricorrente che il giudice d'appello non
2013. avrebbe tenuto in conto che, quale insegnante, la prof. Aral-
do avrebbe dovuto rispettare, indipendentemente dall'età de-
Responsabilità civile — Precettori e maestri d'arte —
gli alunni, gli art. 39, 2° comma, r.d. 1924/65 (per cui i pro-
«Culpa in vigilando» — Allievi maggiorenni — Fatti-
fessori devono assistere all'ingresso e all'uscita degli alunni)
specie (Cod. civ., art. 2048; y r.d. 30 aprile 1924 n. 965,
e 61 l. 312/80 (per cui il ministero si surroga ai docenti per la
ordinamento interno delle giunte e dei regi istituti di istru-
responsabilità civile relativa ai danni arrecati in connessione
zione media, art. 39; y l. 11 luglio 1980 n. 312, nuovo as-
ai comportamenti degli alunni durante la loro permanenza a
setto retributivo-funzionale del personale civile e militare
scuola): norme, queste, che dovrebbero porsi in combinato
dello Stato, art. 61).
disposto con l'art. 2048, 2° comma, c.c. E la giurisprudenza
Posto che il precettore risponde per culpa in vigilando del- richiamata dalla corte territoriale (Cass. 7387/01, non mas-
l'illecito compiuto dagli allievi a lui affidati, anche se simata) sarebbe isolata e superata, essendo stato invece suc-
maggiorenni, la condotta posta in essere da persona dota- cessivamente ribadito che il ministero dell'istruzione è re-
ta di completa capacità di discernimento o comunque vici- sponsabile anche per i danni cagionati da un maggiorenne
na alla maggiore età comporta presunzione del caso for- durante l'orario scolastico.
tuito, salva la possibilità, per la parte danneggiata, di di- 2.2. - Il secondo motivo, ex art. 360, 1° comma, n. 4,
mostrare la prevedibilità della condotta dannosa o l'ina- c.p.c., denuncia nullità della sentenza per violazione dell'art.
dempienza dell'insegnante a uno specifico obbligo di vigi- 112 c.p.c., per omessa decisione del giudice d'appello in or-
lanza. (1) dine all'omessa motivazione della sentenza di primo grado
relativa alle ragioni di adesione alla c.t.u. e all'omessa consi-
derazione delle risultanze della consulenza tecnica di parte,
Fatti di causa. — 1. - Con atto di citazione notificato il 6 non raffrontata con quella d'ufficio.
dicembre 1989 Lucia Falotico conveniva davanti al Tribuna- 2.3. - Il terzo motivo denuncia, ex art. 360, 1° comma, n.
le di Bari il Miur, l'Istituto statale d'arte di Bari e Anna 4, c.p.c., nullità della sentenza per omessa decisione del giu-
Araldo per ottenerne il risarcimento dei danni a lei derivati dice d'appello sull'errata quantificazione del danno morale.
da una caduta in cui era incorsa il 24 febbraio 1988 per ac- 2.4. - Il quarto motivo denuncia, ex art. 360, 1° comma, n.
calcamento e spinte da parte dei compagni di scuola mentre 4, c.p.c., nullità della sentenza per omessa decisione del giu-
stava uscendo dalla palestra del suddetto istituto che frequen- dice d'appello sulla domanda riguardante il mancato ricono-
tava, fatto avvenuto dopo la lezione di educazione fisica te- scimento degli interessi compensativi.
nuta dalla prof. Araldo; si costituivano resistendo il Miur e Ragioni della decisione. — 3. - Il ricorso è parzialmente
l'Araldo. fondato.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1261 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1262

3.1. - Per meglio comprendere il contenuto del primo ri- Tale equiparazione, già a livello letterale, non corrisponde
corso, è il caso di prendere le mosse da una completa illu- peraltro all'evidente contenuto delle due norme affiancate
strazione del contenuto della decisione del giudice d'appel- nel 1° e nel 2° comma dell'art. 2048.
lo nella sua parte centrale e dirimente, ovvero quella relati- Le due fattispecie racchiuse nei primi due commi dell'art.
va all'applicabilità — negata — dell'art. 2048, 2° comma, 2048 c.c. non sono, in realtà, del tutto sovrapponibili, come
c.c. prospetta la corte territoriale, ovvero non sono configurabili
Afferma il giudice d'appello che quest'ultima norma «si come due species di un unico genus di responsabilità che si
riferisce unicamente ai danni provocati dal minore sottoposto infrange sul confine della maggiore età dell'autore del fatto
alla vigilanza dell'insegnante e non a quelli procurati dal- illecito. L'unico elemento in comune fra le due fattispecie ri-
l'allievo maggiorenne», non apparendo «dubitabile che la re- siede, a ben guardare, nel 3° comma, il quale indica che a en-

a
sponsabilità dei precettori e degli insegnanti, al pari di quella trambe le responsabilità viene posto limite in una prova libe-

to
dei genitori, cessi con il raggiungimento della maggiore età ratoria: che, peraltro, pur essendo identico il testo normativo

en
degli allievi, in quanto da tale momento non vi è più ragione — esigente la prova «di non aver potuto impedire il fatto» —
che l'insegnante eserciti la vigilanza su persone ormai dotate , logicamente non può avere un contenuto identico, poiché la

am
di piena maturità e capacità di discernimento»: pertanto «la fonte della responsabilità è diversa.
responsabilità dell'insegnante e quindi dell'istituzione scola- Invero, già la mera lettura dei due commi dimostra la loro

on
stica» deriverà, se ne ricorrono i presupposti, dall'art. 2043 o ontologica divergenza: il 1° comma disegna quella che tradi-
dall'art. 2051 c.c. zionalmente viene qualificata come responsabilità per culpa

O
M abb
Secondo la corte territoriale, infatti, l'art. 2048 «postula in educando senza peraltro indicare che cosa genitori (e tuto-

M
l'esistenza di un fatto illecito compiuto da un minore capace ri) abbiano fatto, rectius, omesso di fare affinché la respon-

SI
di intendere e di volere», in relazione al quale soltanto sono sabilità insorga, tutto essendo incluso implicitamente nella
IO in
configurabili la culpa in educando e la culpa in vigilando ri- qualità genitoriale, da un lato, e filiale, dall'altro; e il 2°

AS
spettivamente previste dal 1° e dal 2° comma, per cui la re- comma, invece, indica expressis verbis che cosa non è stato
so
sponsabilità dei genitori o tutori viene «a concorrere con la fatto, cioè la «vigilanza». Notoriamente, anche i genitori so-
responsabilità del minore, mentre entrambe restano escluse no gravati di un onere di vigilanza dei figli minorenni; ma è
es

nell'ipotesi di caso fortuito che, come tale, elimina l'ingiu- evidente che la «vigilanza» del 2° comma è di contenuto
nc

stizia del danno». Dopo alcune ulteriori argomentazioni, di specifico, in quanto si rapporta alla cognizione culturale e
palese irrilevanza, relative all'art. 2047 c.c., richiamate sez. tecnica che viene trasferita dai responsabili ai loro «allievi e
D
co

un. 27 giugno 2002, n. 9346 (id., 2002, I, 2635) — per cui apprendisti». Già questo è sufficiente per escludere che il
U

l'art. 2048, 2° comma, si applica solo per il danno cagionato raggiungimento della maggiore età di per sé estingua l'onere
LA
IO olo

ad un terzo dal fatto illecito dell'allievo e non per il danno della vigilanza, poiché la maggiore età non significa che il
che l'allievo abbia procurato a sé stesso —, la corte territo- soggetto cessi di essere allievo o apprendista, ovvero cessi di
C
c

riale osserva che tale intervento nomofilattico condivide in essere sottoposto a quella vigilanza che, logicamente, è te-
O sci
LO

sostanza una dottrina che vede nell'art. 2048 una norma di leologica, ovvero necessaria per l'attività di insegnamen-
«propagazione» della responsabilità ai genitori, ai tutori, ai to/addestramento cui si riferisce l'art. 2048, 2° comma.
Fa

precettori e maestri d'arte per il fatto illecito cagionato dal Il 2° comma, in altre parole, ha un tasso di specificità su-
minore a terzi: e pertanto non dovrebbe dubitarsi che l'art. periore rispetto al 1° comma: l'attività dell'allievo/appren-
R

2048 c.c. «non si applica ai casi in cui il danno sia stato dista si svolge in un luogo e in un tempo specifici — quelli
procurato da soggetti maggiori di età». Sulla scorta, poi, di in cui si localizza e si protrae l'obbligo di vigilanza —, ed è
Cass. 15 gennaio 1980, n. 369 (id., Rep. 1980, voce Respon- proprio la presenza dell'allievo/apprendista in quel luogo e
sabilità civile, n. 106) — per cui il contenuto dell'obbligo di in quel tempo che costituisce il presupposto del fatto illecito
vigilanza è inversamente proporzionale al grado di maturità rilevante ai fini dell'art. 2048, 2° comma (v., tra gli arresti
degli alunni, onde con l'avvicinarsi di questi all'età del pie- più recenti, Cass. 29 maggio 2013, n. 13457, id., 2013, I,
no discernimento il dovere di vigilanza dei precettori richie- 1821, e 15 febbraio 2011, n. 3680, id., Rep. 2011, voce cit.,
de in minor misura la loro continua presenza —, nella quale n. 326; cfr. altresì sulla specifica connessione con il contatto
già si sarebbe riconosciuto che, con l'acquisizione del «pie- sociale qualificato sotteso all'insegnamento, Cass. 16 feb-
no discernimento» coincidente con il raggiungimento della braio 2015, n. 3081, id., Rep. 2015, voce cit., n. 253; 25
maggiore età, cessa l'obbligo di vigilanza ex art. 2048, 2° febbraio 2016, n. 3695, id., 2016, I, 2858, e 28 aprile 2017,
comma, in linea alla cessazione di responsabilità dei genito- n. 10516, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile),
ri secondo il 1° comma per culpa in educando, il giudice laddove, nel 1° comma, il luogo e il tempo in cui si verifica
d'appello invoca in modo più specifico Cass. 30 maggio il fatto illecito è irrilevante, trattandosi di una responsabilità
2001, n. 7387, cit., che ha effettivamente attribuito all'art. del tutto «generalista». E la specificità della fattispecie del
2048, 2° comma, quale presupposto l'età minorenne del- 2° comma si riverbera pure nel fatto che l'evento dannoso
l'allievo, dovendosi presumere che non sia stato riservato può anche derivare proprio dalla natura dell'attività che vie-
«ai precettori e maestri d'arte un trattamento deteriore ri- ne insegnata: è il caso, per esempio, di un evento dannoso
spetto a quello dei genitori di cui al 1° comma, irrazional- compiuto con l'attività lavorativa che l'apprendista effettua.
mente dilatando, oltre quel limite temporale, la loro respon- Peraltro, una stretta connessione con l'attività di insegna-
sabilità». mento sussiste normalmente pure nel caso in cui l'insegna-
3.2. - Questa interpretazione restrittiva dell'art. 2048, 2° mento non ha per oggetto attività materiali: a differenza del-
comma, c.c. è, come sopra si è visto, l'oggetto precipuo di l'epoca, ormai ben risalente, in cui fu scritto il codice civile,
censura nel primo motivo del ricorso. al giorno d'oggi l'insegnamento viene ricevuto quasi sempre
L'impostazione della corte territoriale, pur sostenuta anche in un ambito collettivo, ovvero non tramite lezioni personali
da richiami giurisprudenziali, peraltro abbastanza risalenti, si da parte appunto di «precettori», bensì entro istituti scolasti-
fonda, a ben guardare, su una sorta di correzione integrativa ci: e allora l'insegnamento comporta anche il controllo della
— che la corte ritiene inevitabilmente logica — operata dalla condotta sociale degli studenti in tale ambito, così da con-
corte sul dettato letterale dell'art. 2048 c.c., che nel 1° com- sentire che l'insegnamento sia praticato in modo proficuo e
ma prevede la responsabilità dei genitori o del tutore per il che gli studenti esperimentino in modo positivo la loro so-
danno causato dal fatto illecito «dei figli minori non emanci- cialità, comportandosi in modo corretto e rispettoso delle
pati» o delle persone soggette alla tutela che abitano con lo- persone — compagni di classe e personale — con cui con-
ro, mentre nel 2° comma attribuisce responsabilità a «precet- dividono la costante frequentazione dell'istituto scolastico
tori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte» per il dan- come comparto sociale.
no causato dal fatto illecito «dei loro allievi e apprendisti nel 3.3. - Quanto si è fin qui sinteticamente rilevato è suffi-
tempo in cui sono sotto la loro vigilanza». ciente, allora, a inficiare il ragionamento fondamentale della
IL FORO ITALIANO — 2018.
1263 PARTE PRIMA 1264

corte territoriale, che ha equiparato la responsabilità del 1° pericolo favorevole al determinarsi di quella serie, commisu-
comma a quella del 2° comma dell'art. 2048 — erroneamen- rate all'età ed al grado di maturazione raggiunto dagli allievi
te quindi — e pertanto ha — parimenti erroneamente — in relazione alle circostanze del caso concreto, dovendo la
espanso l'estinzione della responsabilità espressamente pre- sorveglianza dei minori essere tanto più efficace e continua-
vista dal 1° comma, cioè la maggiore età, a investire pure la tiva in quanto si tratti di fanciulli in tenera età».
responsabilità, ben diversa, del 2°. 3.4. - La considerazione del contenuto concreto del-
Tuttavia, ciò non può certo significare, ictu oculi, che la l'obbligo di vigilanza si innesta, d'altronde, nel correlato
maggiore età non abbia alcuna incidenza sulla responsabilità concetto di caso fortuito quale elemento che, secondo princi-
del 2° comma dell'art. 2048 c.c., pur avendo appunto escluso pî generali, infrange il nesso causale tra la condotta del sog-
che automaticamente la faccia venir meno. E al riguardo è getto che si presume responsabile e l'evento dannoso, caso

a
opportuno anzitutto richiamare la folta giurisprudenza che ha fortuito che discende dalla non prevedibilità, id est non pre-

to
già fornito questa Suprema corte. Tale incidenza, infatti, si venibilità, dell'evento stesso. Il caso fortuito ordinariamente

en
manifesta in primis nella determinazione del contenuto del- costituisce, nelle fattispecie di responsabilità indiretta, l'ele-
l'obbligo di vigilanza, che appunto la giurisprudenza di legit- mento che le circoscrive e impedisce che si configuri una re-

am
timità da tempo commisura alle concrete caratteristiche del sponsabilità realmente oggettiva. La prevedibilità/prevenibi-
soggetto vigilato, che consentono di conoscere le sue condot- lità dell'evento dannoso sostanzia, a ben guardare, proprio la

on
te prevedibili: e tra queste caratteristiche è inserita l'età. presunzione di responsabilità; e ad essa viene logicamente
Scorrendo gli ultimi decenni, Cass. 4 marzo 1977, n. 894 connessa la sottospecie della evitabilità. Nella fattispecie di

O
M abb
(id., Rep. 1977, voce cit., n. 112) già chiaramente afferma responsabilità ex art. 2048, 2° comma, c.c., dunque, l'ele-

M
che il maestro delle scuole pubbliche elementari, quale rien- mento della imprevedibilità/inevitabilità come caratteristica

SI
trante nella nozione di precettore di cui all'art. 2048, 2° dell'evento dannoso è stato più volte evidenziato dalla giu-
IO in
comma, c.c., in riferimento al 3° comma dell'articolo «in risprudenza di questa Suprema corte (cfr, ex multis, Cass. 28

AS
tanto . . . si libera dalla presunzione di responsabilità, in luglio 1972, n. 2590, id., Rep. 1972, voce cit., n. 127, che
so

quanto provi di aver esercitato la vigilanza sugli alunni nella esclude appunto la responsabilità nel caso di fatto dannoso
misura dovuta e che, nonostante l'esatto, completo adempi- imprevedibile/inevitabile; 10 febbraio 1981, n. 826, id., Rep.
es

mento di tale dovere . . . gli sia stato impossibile impedire il 1982, voce cit., n. 75, nel senso della imprevedibilità come
nc

compimento dell'atto illecito causativo di danno per la sua contenuto della prova da fornire ai sensi dell'ultimo comma
repentinità e imprevedibilità, che non ha consentito un tem- dell'art. 2048; 22 gennaio 1990, n. 318, id., Rep. 1990, voce
D
co

pestivo efficace intervento», non essendo però assoluto il cit., n. 100; 2 dicembre 1996, n. 10723, id., Rep. 1997, voce
U

contenuto del dovere di vigilanza, «bensì relativo all'età e al cit., n. 151, per cui affinché sussista responsabilità ex art.
LA
IO olo

normale grado di maturazione degli alunni»; l'arresto ne de- 2048, 2° comma, occorre che il fatto sia prevedibile ovvero
duce che la vigilanza nella scuola elementare (oggi scuola prevenibile, e per accertare tale natura del fatto «il giudice di
C
c

primaria) deve pertanto «raggiungere il massimo grado di merito deve far riferimento alla sua ripetitività o ricorrenza
O sci
LO

continuità e attenzione nella prima classe». statistica, non astrattamente intesa, ma correlata al particola-
Nello stesso intento di calibrare il contenuto dell'obbligo re ambiente di cui si tratta»; 18 aprile 2001, n. 5668, id.,
Fa

di vigilanza anche rispetto all'età della persona vigilata, 2001, I, 3099, per cui, accanto alla prova di aver esercitato la
Cass. 15 gennaio 1980, n. 369, cit., ribadisce che il dovere di vigilanza «nella misura dovuta», anche tramite regole orga-
R

vigilanza previsto dall'art. 2048, 2° comma, c.c. «è da inten- nizzative/disciplinari, l'insegnante deve fornire la «prova
dere in senso non assoluto ma relativo, in quanto il contenuto dell'imprevedibilità e repentinità, in concreto, dell'azione
di detto obbligo è in rapporto inversamente proporzionale al dannosa»; 18 novembre 2005, n. 24456, id., Rep. 2006, voce
grado di maturità degli alunni, con la conseguenza che con cit., n. 302, che ravvisa nell'evento non prevedibile né pre-
l'avvicinarsi di costoro all'età del pieno discernimento il do- venibile il caso fortuito che esonera dalla responsabilità). E
vere di vigilanza dei precettori richiede meno la loro conti- dunque, in ultima analisi, è la prevedibilità dell'evento dan-
nua presenza». noso, nel senso più lato del termine (ovvero inclusivo pure di
Conformemente, Cass. 10 dicembre 1998, n. 12424 (id., prevenibilità/evitabilità), che individua al negativo il conte-
Rep. 1998, voce cit., n. 180), e 4 febbraio 2005, n. 2272 (id., nuto dell'obbligo di vigilanza dell'insegnante, id est deter-
Rep. 2005, voce cit., n. 339), concordano che il dovere di vi- mina in che cosa deve consistere la vigilanza per evitare l'e-
gilanza dell'insegnante presenta una estensione che «va vento dannoso prevedibile: prevedibilità che, a sua volta,
commisurata all'età ed al grado di maturazione raggiunto viene specificamente concretizzata dall'ambito in cui la vigi-
dagli allievi in relazione alle circostanze del caso concreto». lanza deve essere esercitata, ambito in cui — creandosi
E a sua volta Cass. 23 luglio 2003, n. 11453 (id., Rep. 2003, quindi una connessione logica, per così dire, circolare — l'e-
voce cit., nn. 159, 227), riconosce che la presunzione di re- lemento realmente dirimente è la necessità di vigilanza dei
sponsabilità ex art. 2048, 2° comma, «non è assoluta — co- soggetti vigilati; la quale necessità a sua volta si commisura
me se si trattasse di ipotesi di responsabilità oggettiva — ma all'esistenza o meno — e se sì in quale grado — di una ca-
configura una responsabilità soggettiva aggravata in ragione renza di autosufficienza di tali soggetti nella gestione della
dell'onere . . . di fornire la prova liberatoria, onere che risulta propria condotta nell'ambito in cui si trovano e nell'attività
assolto in relazione all'esercizio — da accertarsi in concreto che vi stanno svolgendo (e così riemerge la specificità che
— di una vigilanza adeguata all'età e al normale grado di distingue, come si è visto, la responsabilità del 2° comma da
comportamento» degli affidati, che in quel caso erano mino- quella del 1° comma dell'art. 2048).
renni. L'onere di vigilanza come inversamente proporzionale 3.5. - La vigilanza, invero, è un supporto suppletivo di cui
all'età anagrafica viene più recentemente ribadito pure da devono fruire in primis proprio i soggetti vigilati che non ab-
Cass. 29 maggio 2013, n. 13457 (cit.), e 4 ottobre 2013, n. biano ancora capacità di gestire, o di gestire in modo com-
22752 (id., 2014, I, 873). Da ultimo, Cass. 9 maggio 2016, n. pleto, la propria condotta nell'ambito e nell'attività specifici
9337 (id., 2016, I, 2819), quanto al superamento probatorio in cui si trovano, così da evitare di porre in essere fatti dan-
della presunzione di responsabilità dell'insegnante per il fat- nosi. L'età della persona vigilata usualmente si rapporta,
to illecito dell'allievo, pur nell'ambito di un'impostazione d'altronde, con il livello di capacità autogestionale: e quel
assai rigorosa, giunge a sfociare nell'età dei vigilati come che la tradizione definisce capacità di discernimento alla luce
elemento sostanzialmente dirimente, affermando che l'inse- del notorio si incrementa con lo sviluppo psicofisico ed espe-
gnante dovrebbe dimostrare «di non essere stato in grado di rienziale della persona.
spiegare un intervento correttivo o repressivo dopo l'inizio Al riguardo, su un piano generale, il legislatore, confe-
della serie causale sfociante nella produzione del danno, e di rendo la maggiore età, presume che tale età renda capace
aver adottato, in via preventiva, tutte le misure disciplinari o una persona normale sotto il profilo psicofisico che l'ha
organizzative idonee ad evitare il sorgere di una situazione di raggiunta di evitare consapevolmente una condotta colpe-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1265 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1266

vole che cagioni danni a terzi. Se, allora, nel caso specifico Nei limiti allora di quanto osservato e chiarito, pertanto,
dell'art. 2048, 2° comma, la maggiore età del soggetto di- deve accogliersi il primo motivo di ricorso — assorbiti gli
rettamente non priva il soggetto stesso del supporto della ulteriori motivi — e cassare la sentenza impugnata, con rin-
vigilanza da parte dell'insegnante, ciò non toglie che la vio al giudice di merito, il quale, sulla base di quel che è già
presunzione di capacità di autogestione propria della mag- emerso dall'istruttoria in ordine all'accadimento dell'evento,
giore età, quantomeno per le attività che non sono attività dovrà valutare se nel concreto caso in esame ricorra, appli-
materiali oggetto di insegnamento (come potrebbero essere cando l'appena affermato principio di presunzione della ca-
le attività sportive, artigianali, meccaniche e in generale pacità di autonomo discernimento all'età degli studenti coin-
tecniche), incida così da rendere a questo punto imprevedi- volti (essendo pacifico, nel caso in esame, che gli studenti
bile — nel senso di eccezionale, e quindi ordinariamente che avrebbero cagionato l'inciampo alla compagna di classe

a
inevitabile — una condotta da parte dell'allievo maggio- erano maggiorenni o comunque assai prossimi alla maggiore

to
renne che sia dannosa alle persone a lui prossime. Il che è età), il caso fortuito come fonte causale del sinistro; e giudi-
insito nel 2° comma dell'art. 2048 in un'ottica di interpre- ce di rinvio deve essere un'altra sezione della corte territoria-

en
tazione che aggiorni una norma promulgata negli anni qua- le, cui si rimette anche la decisione in ordine alle spese del

am
ranta del secolo scorso con la situazione complessiva in cui grado.
oggi viene ad essere applicata. Non solo, infatti, il legisla-
————————
tore ha anticipato, rispetto a quell'epoca, l'età maggiorenne

on
— che quando fu promulgato il codice ben difficilmente (1) I. - Una responsabilità a geometria variabile. La respon-

O
M abb
avrebbe potuto essere raggiunta da chi ancora frequentava sabilità di cui all'art. 2048 c.c. (in proposito, recentemente,

M
un istituto scolastico o svolgeva attività di apprendistato — IANNONE, La responsabilità della scuola e dell'insegnante, in
; ma altresì deve considerarsi che la complessiva evoluzio-

SI
Danno e resp., 2017, 245; PARLA, La responsabilità della pub-
ne sociale è coerente ormai con il riconoscere nelle persone
IO in blica amministrazione per il danno cagionato dal fatto illecito

AS
di età prossima ai diciotto anni una maturazione psicofisica degli allievi, ibid., 214; SANTARSIERE, Lesioni di minorenne
so
ormai completa, e quindi idonea a giustificare una loro au- all'asilo nido comunale. Responsabilità, in Foro pad., 2017, I,
toresponsabilità come responsabilità diretta ed esclusiva. I 171; TOPI, Chi risponde della pallonata che, nel corso di un al-
es

c.d. grandi minori costituiscono oramai, in effetti, una fa- lenamento, causa una lesione all'occhio del piccolo calciato-
scia di passaggio tra l'età adolescenziale in senso stretto e re?, in Danno e resp., 2017, 195; PIAIA, La responsabilità per
nc

la maggiore età, assimilandosi, peraltro, più a quest'ultima condotta autolesiva dell'allievo: tra risarcimento del danno e
D
co

che a un periodo di necessità di sostegno altrui e di incapa- onere della prova, id., 2016, 272; in generale, v. PUTATURO
U

cità di comprendere direttamente gli effetti delle proprie DONATI, La responsabilità dei genitori, precettori e maestri,
LA

azioni od omissioni. Mentre all'epoca della promulgazione


IO olo

Milano, 2016, 310; ANNUNZIATA, La responsabilità civile e le


del codice civile il minore era, d'altronde, complessiva- fattispecie di responsabilità presunta, Padova, 2008, 315; FER-
C

mente ancora un soggetto passivo, tanto che il genitore, sul RANTE, La responsabilità civile dell'insegnante, del genitore e
c

piano più generale, esercitava nei suoi confronti una pote- del tutore, Milano, 2008; MONATERI, La responsabilità civile,
O sci
LO

stà, nel sistema odierno il minore è ora un soggetto, per co- Torino, 2006, 38 ss.; SALVI, La responsabilità civile, in Tratt.
sì dire, giuridicamente incrementato; a fortiori, dunque, l'e- dir. priv., Milano, 2005, 144 ss.; FRANZONI, L'illecito, in Tratt.
Fa

tà del discernimento pieno non può non presumersi rag- resp. civ., Milano, 2004, 738; FRANZONI, Dei fatti illeciti, in
giunta dall'allievo maggiorenne in riferimento a quelle Commentario al c.c. a cura di SCIALOJA e BRANCA, Bologna-
R

condotte che, come già si è detto, non necessitano di parti- Roma, 1993, 346 ss.; ALPA, Responsabilità civile e danno, Bo-
colari conoscenze tecniche per essere compiute in modo logna, 1991, 135 ss.) è stata oggetto di plurimi dibattiti giuri-
corretto e privo quindi di pericoli. sprudenziali (degno di nota, a tal proposito, l'arresto delle se-
Se, dunque, permane la responsabilità ex art. 2048, 2° zioni unite, Cass., sez. un., 27 giugno 2002, n. 9346, Foro it.,
comma, anche nel caso in cui l'allievo sia maggiorenne, in 2002, I, 2635, in tema di danno cagionato dall'alunno a sé stes-
ultima analisi l'età maggiorenne incide comunque sul con- so, in cui il Supremo consesso ha escluso l'applicabilità della
tenuto dell'onere probatorio dell'insegnante, in quanto la disposizione in parola, limitata ai casi di eterolesione, in favore
dimostrazione da parte sua della maggiore età dell'allievo della teoria del contatto sociale qualificato: accanto alla respon-
— al di fuori, come si è appena ripetuto, di condotte specifi- sabilità contrattuale dell'istituto scolastico, fondata sul-
camente correlate ad un insegnamento tecnico — deve rite- l'accoglimento della domanda di iscrizione e implicante altresì
nersi ordinariamente sufficiente per provare che l'evento l'obbligo di vigilare sull'incolumità del minore, si colloca così
dannoso ha costituito un caso fortuito, essendo stato posto l'obbligazione dell'insegnante di vigilare sulla sicurezza del-
in essere da persona non necessitante di vigilanza alcuna in l'alunno), in cui si è sempre affermata la non coincidenza tra le
fattispecie di cui, rispettivamente, al 1° e al 2° comma della di-
quanto giunta ad una propria completa capacità di discerni-
sposizione in rassegna. Entrambe contengono una presunzione
mento, persona che pertanto — essendo ben consapevole
iuris tantum di responsabilità, considerata da taluni autori (cfr.
delle sue conseguenze — non era prevedibile che effettuasse MONATERI, op. cit., 964) indice di responsabilità indiretta o per
una siffatta condotta. Questo principio, per le appena de- fatto altrui. In tal senso, si è riconosciuta natura oggettiva alla
scritte condotte, per così dire, socialmente «generaliste», responsabilità in esame, poiché asseritamente derivante dallo
non può non valere anche per le persone che sono ormai status del soggetto chiamato a rispondere. Al contrario, la giu-
prossime alla maggiore età, come sono usualmente quelle risprudenza nettamente prevalente costruisce tale responsabilità
che frequentano l'ultimo anno di una scuola superiore. Il ca- in chiave diretta, posto che presuppone in ogni caso una condot-
so fortuito, infatti, si ripete, non può non conformarsi alla ta attiva o omissiva da parte dei genitori o dei precettori coin-
complessiva realtà giuridica e sociale odierna in cui viene volti (sul punto, cfr. Cass. 15 maggio 2013, n. 11751, Foro it.,
ad inserirsi una norma precauzionale come l'art. 2048, 2° Rep. 2013, voce Istruzione pubblica, n. 208; 20 ottobre 2005, n.
comma, c.c., ben potendo comunque — è ovvio — la parte 20322, id., Rep. 2006, voce Responsabilità civile, n. 304).
danneggiata contrastare la presunzione di caso fortuito ap- Il 1° comma, concernente la responsabilità dei genitori per
pena delineata come discendente dalla dimostrazione del- culpa in educando, ha carattere più ampio e gravoso rispetto al-
l'età maggiorenne o prossima alla maggiore età con la prova la culpa in vigilando imputabile agli insegnanti. La fattispecie,
della prevedibilità della condotta dannosa da parte del sog- infatti, è correlata ai doveri inderogabili di cui all'art. 147 c.c. e
getto che l'ha posta in essere, ovvero di un peculiare conte- alla conseguente necessità di una costante opera educativa da
nuto dell'obbligo di vigilanza che l'insegnante non abbia parte dei genitori, finalizzata a correggere comportamenti non
adempiuto: per esempio, dimostrando che autore dell'evento corretti e a realizzare nel minore una personalità equilibrata (cfr.
dannoso è stata una persona che aveva già manifestato spic- Cass. 19 febbraio 2014, n. 3964, id., Rep. 2014, voce cit., n.
cati elementi di asocialità, oppure una persona notoriamente 194; 22 aprile 2009, n. 9556, id., 2010, I, 1563; 10 agosto 2004,
ostile/vendicativa per pregressi eventi nei confronti della n. 15419, id., Rep. 2004, voce cit., n. 298). Presupposto della
persona danneggiata, ecc. responsabilità è la capacità di intendere e di volere del minore,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1267 PARTE PRIMA 1268

mentre il difetto di imputabilità comporta l'operatività della di- III. - Discepoli maggiorenni, o giù di lì. Ma veniamo al pun-
versa e alternativa fattispecie di cui all'art. 2047 c.c. to. Nella pronuncia in rassegna, la Cassazione si è occupata del-
Quanto alla prova liberatoria, la giurisprudenza di legittimità ri- la caduta di un'alunna all'uscita dalla palestra dell'istituto sco-
tiene che i genitori debbano dimostrare di aver impartito al figlio lastico, cagionata dalle spinte dei compagni. Posto che l'inci-
un'educazione normalmente sufficiente ad impostare una corretta dente era avvenuto in orario scolastico, il giudice di prime cure
vita di relazione, non assumendo alcun rilievo la prova di circo- non aveva dubitato della responsabilità dell'insegnante di edu-
stanze idonee ad escludere l'obbligo di vigilare sul minore, dal cazione fisica. Sennonché, la corte d'appello aveva ribaltato il
momento che tale obbligo può coesistere con quello educativo verdetto sulla base di un dato, a suo dire, dirimente: la maggiore
(cfr. Cass. 3964/14, cit.). L'inadeguatezza dell'educazione impar- età dell'allieva. Infatti, secondo l'interpretazione dell'art. 2048,
tita può desumersi altresì dalle stesse modalità con cui è avvenuto 2° comma, c.c. offerta dal collegio, la norma postulerebbe la

a
il fatto illecito, considerato che tali modalità possono rivelare lo minore età del soggetto vigilato, «non apparendo dubitabile che
stato di maturità e l'educazione del minore (cfr. Cass. 7 agosto la responsabilità dei precettori e degli insegnanti, al pari di quel-

to
2000, n. 10357, id., Rep. 2001, voce cit., n. 224). Deve escludersi, la dei genitori, cessi con il raggiungimento della maggiore età

en
invece, il ricorso alla teoria della res ipsa loquitur, che trasforme- degli allievi». Pertanto, il fondamento della responsabilità del-
rebbe in probatio diabolica la prova liberatoria a carico dei geni- l'insegnante doveva essere rinvenuto in altre species di respon-

am
tori. In tal senso, come anticipato, è stata progressivamente ab- sabilità extra-contrattuale, quali quelle derivanti dai presupposti
bandonata la lettura in chiave oggettiva della responsabilità in pa- di cui agli art. 2043 e 2051 c.c.

on
rola, in favore dello schema della colpa presunta. Di diverso avviso la Cassazione, che fa leva sulla ontologica
differenza tra i due commi iniziali dell'art. 2048 c.c., posto che

O
M abb
II. - La responsabilità dei precettori. Discorso a parte merita la solo nel primo periodo il legislatore menziona la minore età. A

M
responsabilità dei precettori, da intendersi in senso ampio, con ri- detta del Supremo collegio, infatti, il compimento del diciotte-

SI
ferimento ad insegnanti pubblici e privati, ovvero a maestri di simo anno non estingue di per sé l'obbligo di vigilanza in capo
IO in
mestieri, professioni o arti (FRANZONI, op. cit., 661). Primo di- al precettore: il soggetto affidato continua ad essere apprendista

AS
scrimen rispetto alla fattispecie di cui al 1° comma dell'art. 2048 o allievo e l'attività di vigilanza, da intendersi in senso teleolo-
so
c.c. risiede nel fatto che la responsabilità dei precettori non ha ca- gico, si pone come necessaria all'attività di insegnamento. A tal
rattere generale, ma è circoscritta al tempo in cui gli allievi si tro- proposito, è opportuno segnalare che tale esegesi interpretativa
es

vano sotto la loro sorveglianza. Il dovere di vigilanza del- compare già in un precedente della giurisprudenza di legittimità.
l'insegnante, infatti, presuppone che l'allievo gli sia stato affidato, In Cass. 11751/13, cit., si legge che l'accoglimento della do-
nc

e tale circostanza deve essere oggetto di specifica dimostrazione, manda di iscrizione da parte dell'istituto scolastico fonda un
D

vincolo giuridico tra l'allievo e l'istituto da cui scaturisce, a ca-


co

essendo invece indifferente il titolo contrattuale o extracontrattua-


U

le della responsabilità invocata (in proposito, cfr. Cass. 4 febbraio rico dei dipendenti appartenenti all'apparato organizzativo dello
LA

2005, n. 2272, Foro it., Rep. 2005, voce cit., n. 339). stesso, l'obbligo di proteggere e di vigilare sull'incolumità fisi-
IO olo

Ulteriore peculiarità della responsabilità dei precettori deriva ca e sulla sicurezza degli allievi, sia per fatto proprio, adottando
tutte le precauzioni del caso, che di terzi, fornendo le relative
C

dal carattere meno gravoso della stessa, posto che si pone in po-
c

sizione parallela rispetto al sistema educativo latamente consi- indicazioni ed impartendo le conseguenti prescrizioni, per il
O sci
LO

derato, investendo specificamente la culpa in vigilando. La re- tempo in cui gli allievi fruiscono della prestazione scolastica e
sponsabilità ex art. 2048 c.c., cioè, pur interessando l'obbligo senza il limite del raggiungimento della maggiore età del-
Fa

primario di educare e insegnare, non può arrivare a ricompren- l'allievo. A sostegno di tale indirizzo ermeneutico, giova ricor-
dere gli aspetti della civile coesistenza e dell'equilibrato svilup- dare che il limite della maggiore età era originariamente fissato
R

po psico-emotivo del discente, concernendo piuttosto l'obbligo al ventunesimo anno, coprendo così tutto il periodo del-
secondario di vigilare sull'incolumità fisica e sulla sicurezza l'istruzione scolastica pre-universitaria.
degli allievi. Proprio per tale ragione, la responsabilità del geni- Secondo la ricostruzione del Supremo collegio, quindi, fermo
tore e quella del precettore non sono tra loro alternative, giacché restando che il raggiungimento della maggiore età non determi-
l'affidamento del minore alla custodia di terzi solleva i genitori na sic et simpliciter la cessazione dell'obbligo di vigilanza, il
della presunzione di colpa in vigilando, ma non anche da quella punto nodale per affermare la sussistenza del caso fortuito nelle
di colpa in educando, essendo comunque gli stessi tenuti a di- fattispecie di responsabilità indiretta è rappresentato dalla pre-
mostrare, per liberarsi dalla responsabilità, di aver impartito al vedibilità-prevenibilità dell'evento dannoso da parte del sogget-
minore un'educazione adeguata a prevenire comportamenti ille- to responsabile. In tal senso, il caso fortuito si inserisce come
citi. Non è, dunque, escluso un concorso di responsabilità del- elemento interruttivo del nesso eziologico tra condotta ed even-
l'insegnante e del genitore nei casi in cui l'illecito del minore to, purché quest'ultimo costituisca fattore imprevedibile e inevi-
sia causalmente riconducibile ad una omessa vigilanza e ad una tabile da parte del danneggiante. Con riguardo alla responsabili-
carente educazione. In tal caso, i soggetti responsabili risponde- tà degli insegnanti, il giudice di merito deve far riferimento alla
ranno in via solidale ai sensi dell'art. 2055 c.c. e il danneggiato ricorrenza statistica dell'evento dannoso rapportata alle circo-
potrà agire indistintamente nei confronti del genitore o del- stanze del caso concreto, verificando l'avvenuta adozione delle
l'insegnante, non essendovi litisconsorzio necessario (Cass. misure organizzative e disciplinari idonee a prevenire la verifi-
20322/05, cit.; 21 settembre 2000, n. 12501, id., Rep. 2000, vo- cazione di eventi dannosi e rientranti nella sfera di vigilanza del
ce cit., n. 259). docente.
Trattandosi di fattispecie di colpa presunta, inoltre, sul dan- Nondimeno, come rimarcato dalla Cassazione, il compimento
neggiato incombe l'onere di provare soltanto che il danno sia del diciottesimo anno di età ha comunque una notevole inciden-
stato cagionato dal minore durante il tempo in cui lo stesso era za sia sul quantum che sul quomodo del dovere di vigilanza del-
sottoposto alla vigilanza del personale scolastico: l'art. 2048 c.c. l'insegnante. Già Cass. 15 gennaio 1980, n. 369, id., Rep. 1980,
solleva il danneggiato dall'onere di provare la colpa del maestro voce cit., n. 106, affermava che il contenuto dell'obbligo di vi-
o precettore, sebbene non da quello di provare la causa del dan- gilanza è inversamente proporzionale al grado di maturità degli
no. Viceversa, sull'insegnante ricade l'onere di fornire la prova alunni. Ma anche successivamente la giurisprudenza di legitti-
liberatoria, essendo tenuto a dimostrare di non essere stato in mità ha più volte ribadito il contenuto non assoluto del dovere
grado di spiegare un intervento correttivo o repressivo dopo l'i- in parola, bensì relativo all'età e al normale grado di maturazio-
nizio della serie causale sfociante nella produzione del danno, ne degli alunni. Quanto dire ch’esso sarà maggiore nelle scuole
nonché di aver adottato in via preventiva tutte le misure disci- d'infanzia, in relazione alle quali è stata, ad esempio, affermata
plinari e organizzative idonee ad evitare il sorgere della situa- la responsabilità per culpa in vigilando di una maestra di scuola
zione di pericolo. Per superare la presunzione di responsabilità, materna per i danni subiti da un bambino lasciato solo mentre si
invero, non è sufficiente l'intervento imminente dell'insegnante trovava in bagno. La particolare fascia di età non può che impli-
in assenza di accorgimenti di tipo precauzionale (sul punto, cfr. care la loro incapacità di valutare la presenza di eventuali peri-
Cass. 9 maggio 2016, n. 9337, id., 2016, I, 2819; 20 febbraio coli e ciò rende ancora più stringente l'obbligo di vigilanza da
2015, n. 3365, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile; 7 parte delle maestre (cfr. Cass. 26 aprile 2010, n. 9906, id., 2010,
maggio 2009, n. 10514, non massimata; 22 aprile 2009, n. 9542, I, 2388; 22 aprile 2009, n. 9542, id., Rep. 2009, voce cit., n.
id., Rep. 2009, voce cit., n. 321; 10 ottobre 2008, n. 24997, id., 321; 19 gennaio 2007, n. 1197, id., Rep. 2007, voce cit., n. 279;
Rep. 2008, voce cit., n. 305). 29 aprile 2006, n. 10030, ibid., n. 281).
IL FORO ITALIANO — 2018.
1269 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1270

Viceversa, con l'avvicinarsi della maggiore età, l'allievo am- precisi tempi di assimilazione. È il precettore, allora, a dover va-
plia il proprio patrimonio conoscitivo; lo stesso legislatore ricol- lutare la possibilità di concedere all'allievo maggiori spazi di
lega al compimento del diciottesimo anno la presunzione di ca- manovra, soprattutto in relazione ad attività pericolose che po-
pacità di agire, che non può non tradursi in un principio di auto- trebbero indurlo a compiere gesti spropositati. Fuori da queste
responsabilità del soggetto maggiorenne. Ma che dire degli in- ipotesi, tuttavia, nessuna posizione garantista potrà essere ascrit-
fra-diciottenni prossimi al raggiungimento della maggiore età? ta al docente universitario (per maggiori approfondimenti, v.
Possono considerarsi minori tout court al pari degli altri? MONTECCHIARI, La responsabilità per fatto altrui, Milano, 2018,
Certamente no, come dimostrato in primis da alcuni istituti 66; CENDON, Trattato dei nuovi danni, Padova, 2011, 123; FER-
del diritto civile, quali l'emancipazione di cui all'art. 390 c.c. o RANTE, La responsabilità civile dell'insegnante, del genitore e
la conservazione del contratto concluso per effetto dei raggiri del tutore, Milano, 2008, 309; VIOLA, Studi monografici di dirit-

a
posti in essere dal minore di cui all'art. 1426 c.c. A tal proposi- to civile, Matelica, 2007, 487). [J. DI ROSA]
to, inoltre, degno di nota l'approdo ermeneutico di Cass. 13 ot-

to
tobre 2017, n. 24077, id., 2018, I, 601, con nota di STEFANELLI,

en
in cui si afferma per la prima volta la generale capacità del mi-
nore di compiere e ricevere atti giuridici in senso stretto, col so-

am
lo limite del pregiudizio che gliene possa derivare: ad esempio, ————————

atti che costituiscono esercizio dei diritti fondamentali possono

on
essere compiuti dal minore capace di discernimento, «posto che
titolarità ed esercizio delle situazioni giuridiche esistenziali so-

O
M abb
no inscindibili», come nel caso del diritto del minore di ricevere

M
adeguata informazione e di partecipare attivamente al percorso CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza
terapeutico intrapreso con il professionista sanitario. Allo stesso 31 gennaio 2018, n. 2328; Pres. DI AMATO, Rel. GUIZZI,

SI
IO in
modo, la Cassazione ha ritenuto che la richiesta stragiudiziale di P.M. (non indicato); Di Pellegrini (Avv. PUTZOLU) c. Tolu

AS
risarcimento da sinistro stradale, non comportando effetti sfavo- (Avv. GIORICO), Soc. Delco Delogu costruzioni (Avv.
so
revoli per il suo autore, possa essere validamente formulata dal BASSU), Comune di Sassari (Avv. UDA), Condominio di
minore di età o da un suo incaricato. via Roma 111-117, Sassari (Avv. BOZZO, SPANEDDA), Soc.
es

Ecco, allora, che risulta pienamente ragionevole l'estensione, Axa assicurazioni (Avv. BONACCORSI DI PATTI, FALETTI).
voluta dalla corte, del principio di autoresponsabilità anche agli Cassa App. Cagliari-Sassari 10 luglio 2014.
nc

alunni prossimi al raggiungimento della maggiore età. Tale


D

estensione, peraltro, necessita di una verifica fattuale, demanda- Responsabilità civile — Danni da cose in custodia —
co

ta al giudice di merito, circa la sussistenza della piena capacità Grata nel marciapiede — Copertura di cavedio condo-
LA

di discernimento dell'alunno. miniale — Soggetti responsabili (Cod. civ., art. 2051).


IO olo

Dei danni provocati da una grata metallica inserita nel mar-


C

IV. - Maggiore età del discente e caso fortuito. Ma v’è di più.


c

Nella pronuncia in rassegna, la Cassazione non si limita ad af- ciapiede di una strada comunale, destinata ad assicurare
O sci
LO

fermare l'incidenza della maggiore età sul perimetro di operati- aria e luce al sottostante cavedio condominiale, rispondo-
vità del dovere di vigilanza dell'insegnante, ma si spinge ulte- no, in solido con l'ente locale, i singoli condomini. (1)
Fa

riormente in avanti, riscrivendo la presunzione di responsabilità


del docente. Il giudice di legittimità, infatti, introduce un vero e
R

proprio novum interpretativo, affermando che, al di fuori di Svolgimento del processo. — 1. - Davide Di Pellegrini (in
condotte specificamente correlate ad un insegnamento tecnico, qualità di condomino dello stabile sito in Sassari, via Roma
la maggiore età del discente è condizione sufficiente a far pre- nn. 111-117), ricorre per cassazione, sulla base di due moti-
sumere il caso fortuito. Il compimento del diciottesimo anno, in vi, avverso la sentenza 255/14 della Corte d'appello di Ca-
altri termini, determina ipso iure una presunzione di capacità di gliari, sezione distaccata di Sassari, del 30 maggio 2014, che
autonomo discernimento degli studenti, che si traduce — prati- — in accoglimento solo parziale del gravame proposto dal
camente — in una presunzione di caso fortuito. Ne deriva una predetto condominio — ha affermato, ex art. 2051 c.c., la re-
ulteriore e duplice inversione dell'onere probatorio: la lettera sponsabilità solidale di quest'ultimo e del comune di Sassari
della norma pone la prova liberatoria a carico dell'insegnante; il
raggiungimento della maggiore età, viceversa, rovescia nuova-
(del quale ha riconosciuto il diritto ad essere garantito dal
mente l'onus probandi e lo pone a carico del discente. Detta proprio assicuratore, Axa assicurazioni s.p.a., nella misura
impostazione non è andata esente da critiche (sul punto, cfr. del sessanta per cento delle somme liquidate) in relazione ai
MUSCILLO, Responsabilità del precettore per fatto illecito del danni occorsi a Maria Paola Tolu in data 12 giugno 2008, per
maggiorenne e «presunzione di caso fortuito», in corso di pub- essere la stessa scivolata sul marciapiedi di via Roma in Sas-
blicazione in Danno e resp.), posto che non risponde all'intentio sari, costituito quasi interamente da una grata metallica posta
legis, che prevede a chiare lettere una presunzione di responsa- a copertura di un cavedio di proprietà del predetto condomi-
bilità dell'insegnante, e non dell'allievo. nio.
L'approccio ermeneutico così delineato non ha precedenti; e Avverso questa decisione ha proposto ricorso incidentale
suscita qualche riserva. Ma conviene ricordare che l'ambito di adesivo — sulla base di tre motivi — lo stesso condominio,
operatività della responsabilità di cui all'art. 2048 c.c. ha, pro- nonché ricorso incidentale il comune di Sassari (che deduce
gressivamente, oltrepassato i confini della norma, trovando ap- quattro motivi), l'Axa assicurazioni s.p.a. (che fa valere un
plicazione in plurime fattispecie per le quali si prescinde dalla unico motivo) e la Delco Delogu costruzioni s.r.l. (sulla base
maggiore età del discente, come nel caso delle attività sportive. di un unico motivo, relativo alle spese di lite), quest'ultima
Viceversa, l'applicabilità della disposizione in parola è stata (d'ora in poi, Delco) nella qualità di già chiamata in giudizio
esclusa per i professori universitari, al di fuori di condotte speci- dal condominio, in quanto asserita effettiva responsabile del
ficamente correlate ad un insegnamento tecnico, poiché privi di sinistro.
un potere di vigilanza sugli studenti. A sostegno di tale assunto,
2. - Riferisce, in punto di fatto, il ricorrente principale che,
militano il carattere facoltativo della maggior parte dei corsi uni-
versitari, nonché la moltitudine di studenti presenti alle lezioni. con citazione notificata in data 28 aprile 2009 la Tolu — per
Nondimeno, la condizione di adulti degli allievi non pone dubbi conseguire il ristoro dei danni subiti per effetto dell'incidente
circa l'esclusione di una responsabilità del docente per un com- occorsole — conveniva in giudizio, innanzi al Tribunale di
portamento illecito di uno di essi. L'unica eccezione è, come an- Sassari, il comune della medesima città. Il convenuto, a pro-
ticipato, rinvenuta nella derivazione causale dell'illecito dal- pria volta, chiamava in causa, oltre al proprio assicuratore
l'attività didattica, come nel caso di istruzioni sbagliate fornite Axa assicurazioni s.p.a. (d'ora in poi, Axa), il condominio di
dal docente e relative ad una attività di tipo tecnico-strumentale. via Roma nn. 111-117 (d'ora in poi, il condominio), di cui
La responsabilità del precettore, in questo caso, si configura per- assumeva la responsabilità esclusiva nella causazione del si-
ché l'allievo intraprende un'attività a lui estranea, che, molto nistro, atteso che la grata metallica, sulla quale l'attrice de-
probabilmente, richiede una certa dose di destrezza e necessita di duceva di essere scivolata, era stata apposta da tale società in
IL FORO ITALIANO — 2018.
1271 PARTE PRIMA 1272

forza di «permesso di occupazione permanente del suolo cento in ragione del regime di coassicurazione del rischio»,
pubblico per poter realizzare un cavedio di areazione» del- disattendendo le ragioni della compagnia assicuratrice (ovve-
l'erigendo edificio condominiale, eccependo, pertanto, il ro, l'avere essa «segnalato l'inidoneità della grata, con diffi-
convenuto comune l'inapplicabilità dell'art. 2051 c.c., in ra- da ad eliminare la situazione di pericolo»), sul rilievo che
gione della mancanza di un effettivo potere di vigilanza sulla «anche una condotta gravemente colposa dell'assicurato non
grata suddetta. Costituitisi in giudizio le terze chiamate Axa elide la copertura assicurativa».
e Delco (quest’ultima, come detto, a seguito di citazione no- Il secondo giudice provvedeva, infine, sulle spese di ambo
tificatole dal condominio ex art. 269 c.p.c., in quanto esecu- i gradi di giudizio ponendo le stesse a carico del comune e
trice dei lavori di apposizione della grata sul cavedio condo- del condominio, condannando, inoltre, Axa a rifonderle al
miniale, nonché richiedente al comune il rilascio della con- comune, compensando, infine, «le ulteriori spese di lite».

a
cessione di occupazione del suolo pubblico, relativamente al- (Omissis)

to
la porzione di marciapiede interessata dai lavori), all'esito Motivi della decisione. — 12. - Debbono essere trattati
dell'istruttoria il tribunale sassarese affermava la responsabi-

en
congiuntamente i motivi proposti con il ricorso principale e
lità esclusiva del condominio nella causazione del sinistro, con quello adesivo del condominio, nonché i primi due og-

am
condannandolo al risarcimento dei danni, in misura ormai getto del ricorso incidentale del comune di Sassari.
non più in contestazione. 12.1. - Essi, infatti, tendono a mettere in discussione —

on
3. - Contro la decisione del giudice di prime cure propo- sebbene da prospettive simmetricamente opposte — il rico-
neva appello il condominio (sulla base di sei motivi), nonché noscimento, operato dalla sentenza impugnata, della respon-

O
M abb
appello incidentale sia la danneggiata Tolu (sulla base di tre sabilità ex art. 2051 c.c., per i danni subiti da Maria Paola

M
motivi, contestando con il primo — per quel che ancora qui Tolu, in capo, solidalmente, al comune ed al condominio
interessa — l'esclusione della concorrente responsabilità del-

SI
(recte: ai singoli condomini, poiché la custodia, presupposta
IO in
l'ente comunale), sia il comune di Sassari, il quale reiterava dalla struttura della responsabilità per danni prevista dalla

AS
la domanda di manleva nei confronti di Axa assicurazioni. norma suddetta, «non può essere imputata né al condominio,
so
Quest’ultima si costituiva anche nel secondo grado di giudi- quale ente di sola gestione di beni comuni, né al suo ammini-
zio, per ribadire — oltre all'assenza di responsabilità del stratore, quale mandatario dei condomini»; cfr. Cass. 29
es

comune nella causazione del sinistro — la non operatività gennaio 2015, n. 1674, Foro it., Rep. 2015, voce Responsa-
nc

della garanzia assicurativa per le ragioni già esposte innanzi bilità civile, n. 280).
al primo giudice (ovvero, per non essere il danno accidenta-
D

Si tratta di affermazione, questa, che si sottrae alle censure


co

le, viste le numerose segnalazioni al comune, fin dal 2004, di formulate (in particolare, con il secondo motivo dei ricorsi
U

cadute di passanti sulla grata, tanto da averle reso necessario del Di Pellegrini e del condominio, oltre che con i primi due
LA
IO olo

diffidare l'ente comunale stragiudizialmente, «intimandogli motivi del ricorso del comune), per le ragioni di seguito illu-
di vigilare ed intervenire per eliminare la situazione di peri- strate, tese ad evidenziare l'esistenza di un concorrente «po-
C
c

colo»), nonché il fatto di essere tenuta alla garanzia «fino al tere di governo della cosa» — requisito indefettibile per
O sci
LO

sessanta per cento delle somme liquidate alla danneggiata, l'applicazione dell'art. 2051 c.c. (cfr., da ultimo, Cass., sez.
essendo il rischio condiviso in regime di coassicurazione dal- un., 10 maggio 2016, n. 9449, in motivazione, id., Rep.
Fa

la Unipol s.p.a.». Si costituiva in appello pure la Delco, per 2016, voce Comunione e condominio, n. 108) — rispetto alla
richiedere il rigetto dell'appello del condominio, nella parte grata a causa della quale la Tolu ebbe a subire i danni dei
R

in cui esso insisteva nella laudatio auctoris proposta nei suoi quali ha conseguito, in via ormai definitiva, il ristoro.
confronti. 12.2. - Premesso, invero, che un'esclusiva proprietà con-
La corte sassarese, accogliendo il primo motivo del gra- dominiale può ipotizzarsi — ai sensi dell'art. 1117 c.c. — si-
vame principale (ed il quarto dell'incidentale proposto dalla curamente per il cavedio a copertura del quale era posta la
Tolu), in parziale riforma della sentenza impugnata afferma- grata (Cass. 1° agosto 2014, n. 17556, id., Rep. 2014, voce
va la concorrente responsabilità del condominio e del comu- cit., n. 143), ma non per quest'ultima, trattandosi di parte in-
ne, sul rilievo — quanto alla posizione di quest'ultimo — tegrante del marciapiede, bene appartenente al comune in
che il marciapiedi causa del sinistro, «anche se costituito da quanto pertinenza della pubblica strada (Cass. 21 luglio
una grata metallica», dovesse considerarsi «parte di una stra- 2006, n. 16770, id., Rep. 2006, voce Responsabilità civile, n.
da urbana», appartenente «al demanio comunale», nonché, 491), la questione è se possa ammettersi, accanto alla re-
soprattutto, «aperta al traffico pedonale», circostanze che sponsabilità ex art. 2051 c.c. del proprietario/comune, una
«imponevano al comune di svolgere, ai fini della sicurezza concorrente responsabilità del condominio (o meglio, dei
dei pedoni, le funzioni di controllo, vigilanza e intervento», singoli condomini), ed eventualmente su quali basi.
donde l'applicabilità, anche nei suoi confronti, dell'art. 2051 Ai fini di un corretto inquadramento della questione occor-
c.c. Nondimeno, il giudice di seconde cure riteneva che tali re muovere dalla constatazione che, in «caso di sinistro av-
circostanze non valessero «ad escludere la concorrente re- venuto su strada, dei danni conseguenti ad omessa o insuffi-
sponsabilità del condominio», essendo pacifico «che la grata ciente relativa manutenzione, il proprietario (art. 14 cod.
venne apposta sul marciapiedi dal dante causa» dello stesso strada) o il custode (tale essendo anche il possessore, il de-
(la Delco) «in sostituzione della preesistente struttura in mu- tentore e il concessionario) risponde ex art. 2051 c.c., in ra-
ratura, ciò in base a concessione comunale e previo periodico gione del particolare rapporto con la cosa che al medesimo
pagamento di una tassa di occupazione di suolo pubblico allo deriva dalla disponibilità e dai poteri di effettivo controllo
scopo di favorire l'areazione del sottostante cavedio e degli sulla medesima, salvo che dalla responsabilità presunta a suo
attigui garage condominiali». In altri termini, «il bene dema- carico esso si liberi dando la prova del fortuito» (Cass. 9
niale rappresentato dal marciapiedi» risultava «concesso — giugno 2016, n. 11802, in motivazione, id., 2016, I, 3159).
in forza di provvedimento amministrativo — al dante causa Nondimeno, si è pure affermato che «detta custodia può far
del condominio, e successivamente al condominio medesi- capo a più soggetti a pari titolo, o a titoli diversi», a condi-
mo, per un uso eccezionale estraneo alla naturale destinazio- zione «che importino tutti l'attuale (co)esistenza di poteri di
ne del bene, quello appunto di dare aria a spazi di proprietà gestione e di ingerenza», visto che il «criterio di imputazione
del condominio», con conseguente assunzione da parte dello della responsabilità per i danni cagionati a terzi da cosa in
stesso «di obblighi specifici, quali quelli della sostituzione custodia è la disponibilità di fatto e giuridica sulla cosa, che
della grata, della sua riparazione, ecc.», e, di conseguenza, comporti il potere-dovere di intervenire» (cfr. Cass. 10 feb-
«della sua custodia ex art. 2051 c.c.». braio 2003, n. 1948, in motivazione, id., 2003, I, 1439; in
Sancita la concorrente responsabilità del comune e del senso conforme, Cass. 20 novembre 2009, n. 24530, id., Rep.
condominio, la corte d'appello ha ritenuto di accogliere la 2010, voce cit., n. 493).
sola domanda di manleva proposta dal primo nei confronti di Tale è, appunto, l'evenienza che ricorre nel caso di specie,
Axa, sebbene «limitatamente alla misura del sessanta per giacché, se il comune ha conservato la proprietà della grata,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1273 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1274

in quanto parte integrante del marciapiede, la destinazione nea di principio il trasferimento al conduttore della disponibilità
della stessa ad assicurare aria e luce al cavedio condominiale della cosa locata e delle sue pertinenze, di norma segue il trasfe-
— e dunque un'utilitas ad un bene di proprietà comune — rimento dell'obbligo di custodia del bene locato in capo al con-
implica per il condominio (o meglio, per i singoli condomi- duttore. Quest’ultimo risponde dei danni arrecati a terzi dalle
ni) l'effettiva utilizzazione di tale res. D'altra parte, che il parti ed accessori del bene locato, mentre rimane in capo al pro-
condominio (e per esso ciascun condomino) abbia effettiva- prietario la responsabilità dei danni arrecati a terzi dalle struttu-
mente utilizzato detta grata è circostanza confermata dal fat- re murarie e dagli impianti in esse conglobati, delle quali con-
to che esso ha sempre provveduto al pagamento della tassa serva la disponibilità giuridica. Qualora la custodia sia ricondu-
per l'occupazione di suolo pubblico, ovvero un tributo il cui cibile in capo a più soggetti sui quali, anche a titolo diverso,
coesistano poteri di gestione e di ingerenza sul bene, la giuris-
presupposto impositivo è costituito dal solo fatto della utiliz-

a
prudenza tende ad affermare la responsabilità in via solidale a
zazione, ovvero dalla «relazione materialmente instaurata carico di tutti (Cass. 9 giugno 2016, n. 11815, id., Rep. 2016,

to
con la cosa» (cfr., da ultimo, Cass., ord. 8 settembre 2017, n. voce cit., n. 234; 27 luglio 2015, n. 15721, id., Rep. 2015, voce
21018, in corso di massimazione, id., Le banche dati, archi-

en
Locazione, n. 73; 18 settembre 2014, n. 19657, id., 2015, I,
vio Cassazione civile). 555).

am
Quanto appena osservato, tuttavia, equivale non ad affer- Nel caso di specie, il comune aveva concesso a un condomi-
mare che l'utilizzatore della cosa sia «necessariamente anche nio il diritto di utilizzare parte di un marciapiede di una strada

on
il custode» della stessa, ma invece a riconoscere che siffatta comunale, ai fini dell'inserimento di una grata di copertura del
evenienza deve escludersi qualora «il potere di utilizzazione cavedio condominiale. In punto di diritto, si poneva il problema

O
M abb
della cosa è derivato all'utilizzatore da chi ha l'effettivo po- di stabilire se anche il condominio, utilizzatore diretto (di parte)

M
tere di ingerenza, gestione ed intervento sulla cosa (e cioè del bene per scopi esclusivamente privati (ossia l'aerazione di
dal custode) e questi, per specifico accordo o per la natura un locale condominiale), avesse l'obbligo di custodire il bene e

SI
IO in
del rapporto o anche più semplicemente per la situazione fat- dovesse pertanto rispondere dei danni causati dallo stesso (va

AS
tuale che si è determinata, ha conservato effettivamente la ricordato che non sempre l'attribuzione del diritto di utilizzo del
so
custodia», restando, peraltro, inteso che costituisce «un ac- bene comporta anche il trasferimento dell'obbligo di custodia:
certamento fattuale riservato al giudice di merito stabilire se sul punto, v., riassuntivamente, A. JANNARELLI, Sub art. 2051,
es

nel caso concreto l'utilizzatore di un determinato bene sia in Dei fatti illeciti a cura di U. CARNEVALI, in Commentario del
divenuto anche il custode dello stesso» (così, testualmente, codice civile diretto da E. GABRIELLI, Torino, 2011, 270 ss.;
nc

in motivazione, Cass. 10 febbraio 2003, n. 1948, cit.). C.M. BIANCA, Diritto civile, 5. La responsabilità, 2a ed., Mila-
D

no, 2012, 717 ss.).


co

Rilievi, questi ultimi, che — oltre a confermare che nessun


U

In dottrina, sulla custodia come potere fisico del soggetto sul-


error in iudicando è ipotizzabile rispetto al riconoscimento,
LA

la cosa, v. P. TRIMARCHI, La responsabilità civile: atti illeciti,


IO olo

operato dalla sentenza impugnata, di una responsabilità ex rischio, danno, Milano, 2017, 335 ss.; C.M. BIANCA, op. loc.
art. 2051 c.c. tanto del condominio quanto del comune, atte- cit.; JANNARELLI, op. loc. cit.; FRANZONI, L'illecito, 2a ed., in
C
c

so che nella specie non risulta affatto che il comune abbia ri- Trattato della responsabilità diretto da FRANZONI, Milano,
O sci

servato a sé, in via esclusiva, la custodia della grata — per-


LO

2010, 451 ss.; COMPORTI, Fatti illeciti: le responsabilità ogget-


mettono di superare anche le altre censure qui in esame. Ov- tive. Art. 2049-2053, in Il codice civile. Commentario fondato
Fa

vero, quelle espresse con il primo motivo di entrambi i ricor- da SCHLESINGER, diretto da BUSNELLI, Milano, 2009, 267 ss.).
si del Di Pellegrini e del condominio (che lamentano — sotto
R

il profilo, l'uno, della omessa motivazione, nonché, l'altro, II. - La responsabilità della pubblica amministrazione per
dell'assenza di prova — la mancata individuazione del prov- omessa manutenzione dei beni demaniali. In tema di responsabi-
vedimento in forza del quale il condominio «sarebbe divenu- lità della pubblica amministrazione per cattiva manutenzione
to concessionario del diritto di apporre la grata»), così come delle strade, è ormai superato l'orientamento giurisprudenziale
con il terzo motivo di ricorso del condominio (che deduce la che riteneva inapplicabile tout court l'art. 2051 c.c. (Cass. 28
mancata «valutazione della responsabilità del comune anche luglio 1997, n. 7062, Foro it., Rep. 1997, voce Strade, n. 34).
ex art. 2043 c.c.», in particolare sia per non «aver curato la Tale indirizzo si basava sulla inconfigurabiltà del dovere di cu-
regolare notifica dell'ordinanza» con cui si imponeva al con- stodia, per l'impossibilità di controllare la manutenzione del-
dominio di mettere in sicurezza la grata, sia per non aver lo l'intera rete stradale pubblica, bene caratterizzato da notevole
stesso ente municipale provveduto direttamente a tale inter- estensione ed utilizzo diretto e generalizzato da parte della col-
vento). (Omissis) lettività. Ciò si traduceva nell'assenza del requisito della «pos-
sibilità di esclusione dei terzi dal godimento del bene», con la
———————— conseguente residuale applicazione dell'art. 2043 c.c. (che pas-
sava per la configurazione della c.d. insidia o trabocchetto).
(1) I. - Natura e fondamenti dell'obbligo di custodia. Con Dopo Corte cost. 10 maggio 1999, n. 156, id., Rep. 1999, vo-
l'ordinanza in epigrafe, la Suprema corte ribadisce che, ai fini ce Responsabilità civile, n. 269, si è progressivamente affermato
della configurabilità della responsabilità ex art. 2051 c.c. (su cui in giurisprudenza il diverso indirizzo secondo il quale la sussi-
v. ora, riassuntivamente, Cass., ord. 1° febbraio 2018, n. 2480, stenza dell'obbligo di custodia va apprezzata in concreto, e non
Foro it., 2018, I, 1243, in questo fascicolo, con nota di P. LA- è possibile escludere la responsabilità ex art. 2051 c.c. sulla
GHEZZA), è sufficiente la sussistenza della c.d. relazione di cu- scorta della semplice natura demaniale del bene in questione
stodia, la quale postula l'effettivo potere sulla cosa, e cioè una (Cass., ord. 13 marzo 2018, n. 6034, id., Le banche dati, archi-
disponibilità giuridica e materiale della stessa, che comporti il vio Cassazione civile; 12 aprile 2013, n. 8935, id., Rep. 2013,
potere-dovere di intervento. voce cit., n. 405; 28 settembre 2012, n. 16542, ibid., n. 402; 18
Invero, secondo la tradizionale ricostruzione giurisprudenzia- ottobre 2011, n. 21508, id., Rep. 2012, voce cit., n. 429).
le la nozione di custodia, rilevante ai sensi dell'art 2051 c.c., si Per la ricostruzione di questo percorso, in dottrina, v. P. LA-
sostanzia in tre elementi: 1) il potere di controllare la cosa; 2) il GHEZZA, Strade e responsabilità della pubblica amministrazio-
potere di modificare la situazione di pericolo insita nella cosa o ne: la lenta evoluzione della giurisprudenza, in Danno e resp.,
che in essa si è determinata; 3) il potere di escludere qualsiasi 2011, 52; G. MORLINI, La responsabilità custodiale della pub-
terzo dall'ingerenza sulla cosa nel momento in cui si è prodotto blica amministrazione per sinistri stradali, in Giur. merito,
il danno (Cass. 27 marzo 2007, n. 7403, id., Rep. 2008, voce 2011, 1283; L. D'APOLLO, Danno da insidia stradale. La re-
Responsabilità civile, n. 411). sponsabilità civile del custode e della pubblica amministrazio-
La responsabilità ex art. 2051 c.c. può, quindi, incombere non ne, Torino, 2009; A. PALMIERI, Custodia di beni demaniali e re-
soltanto sul proprietario, ma anche sul possessore o sul detento- sponsabilità: dopo il tramonto dell'insidia, ancora molte incer-
re (Cass. 17 giugno 2013, n. 15096, id., Rep. 2013, voce cit., n. tezze sulla disciplina applicabile, in Foro it., 2008, I, 2826; G.
383; 20 novembre 2009, n. 24530, id., Rep. 2010, voce cit., n. BUFFONE, Responsabilità della p.a. per omessa manutenzione
493, richiamata in motivazione; 9 febbraio 2004, n. 2422, id., del demanio stradale, in Resp. civ., 2008, 2432; M. BONA, La
Rep. 2004, voce cit., n. 443; 10 febbraio 2003, n. 1948, id., responsabilità civile dei custodi delle strade pubbliche, Milano,
2003, I, 1439). Alla locazione di immobile, che determina in li- 2007, 14 ss.).
IL FORO ITALIANO — 2018.
1275 PARTE PRIMA 1276

III. - La responsabilità dei singoli condomini ex art. 2051 c.c. I


Di particolare interesse è l'affermazione, contenuta nella pronun-
cia in epigrafe, secondo cui la responsabilità grava, in ogni caso, Cass. 25 gennaio 2018, n. 1895
sui singoli condomini (laddove la sentenza di merito aveva pro-
nunciato la condanna nei confronti del condominio). Si è eviden- Fatti di causa. — 1. - Maria Augusta Dramisino ricorre
ziato al riguardo che il custode non può essere identificato né con
il condominio, in quanto ente di sola gestione di beni comuni, né per cassazione nei confronti del fallimento Incanto Group
con il suo amministratore, in quanto mero mandatario (v. Cass. 29 s.r.l., esponendo tre motivi avverso il decreto emesso dal
gennaio 2015, n. 1674, Foro it., Rep. 2015, voce cit., n. 280). Tribunale di Bari in data 16/20 febbraio 2015 nel giudizio
Solo i singoli condomini possono, dunque, considerarsi inve- r.g. 16003/2013, come anche integrato dai successivi due de-
creti resi in proposito dal medesimo tribunale in data 23/24

a
stiti del governo della cosa, in base ad una disponibilità di fatto
e ad un potere di diritto che deriva loro dalla proprietà piena sui marzo 2015.

to
beni comuni ex art. 1117 c.c. (in senso contrario, v. Cass. 12 lu- Con queste decisioni, il tribunale pugliese ha rigettato

en
glio 2011, n. 15291, id., Rep. 2012, voce Comunione e condo- l'opposizione formulata dall'avv. Dramisino contro il prov-
minio, n. 127, che attribuisce invece l'obbligo di custodia e la vedimento preso dal giudice delegato in sede di formazione

am
conseguente responsabilità ex art. 2051 c.c. anche al condomi- dello stato passivo del fallimento Incanto Group. Che è con-
nio, tenuto ad adottare tutte le misure necessarie affinché le cose sistito — per quanto qui rileva — nel negare la qualifica di
comuni non rechino pregiudizio ad alcuno; 15 aprile 1999, n.

on
«credito prededucibile» a quello esposto dall'avvocato per
3753, id., Rep. 1999, voce cit., n. 84; 25 marzo 1991, n. 3209, l'attività prestata a favore della società di poi fallita in rela-

O
id., Rep. 1991, voce cit., n. 63; 6 novembre 1986, n. 6507, id.,

M abb
zione alla predisposizione di un piano di risanamento azien-
Rep. 1987, voce Responsabilità civile, n. 123).

M
Per quanto riguarda, invece, la responsabilità dell'ammini- dale ai sensi dell'art. 67, 3° comma, lett. d), l. fall.; e altresì

SI
stratore, si è affermato che la custodia «giuridica» che fonda la nel negare il riconoscimento di interessi per le voci creditorie
IO in
responsabilità ex art. 2051 c.c. è altra cosa rispetto al compito di avanzate dall'avvocato (in sorte capitale ammesse, per una

AS
custodire i beni, che spetta appunto all'amministratore e la cui parte, in privilegio e in chirografo, per l'altra), come anche
so

violazione può costituire solo fonte di un'autonoma responsabi- carattere privilegiato alle «spese sostenute per il recupero del
lità ex art. 1218 c.c. dello stesso amministratore nei confronti credito».
es

del condominio sul piano contrattuale (così Cass. 14 agosto Nei confronti del ricorso resiste il fallimento Incanto
nc

2014, n. 17983, id., Rep. 2015, voce cit., n. 249; contra, Cass. Group, che ha depositato apposito controricorso, con annesso
16 ottobre 2008, n. 25251, id., Rep. 2009, voce Comunione e ricorso incidentale condizionato.
D
co

condominio, n. 174). Ragioni della decisione. — 2. - I motivi di ricorso solleva-


U

no i vizi che qui di seguito vengono richiamati.


LA
IO olo

Il primo motivo assume, in particolare, «violazione del-


l'art. 111 l. fall. nell'omesso riconoscimento della natura
C
c

———————— prededucibile del credito professionale derivante dall'esple-


O sci
LO

tamento di attività utile all'interesse della massa dei credito-


ri».
Fa

Il secondo motivo riscontra, poi, «insufficiente motivazio-


ne in punto di interessi e di spese documentate (art. 360, n. 5,
R

I c.p.c.)».
Il terzo motivo rileva, inoltre, «carenza di motivazione con
CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 25 riferimento all'applicabilità al caso di specie del d.p.r.
gennaio 2018, n. 1895; Pres. DIDONE, Est. DOLMETTA, 115/112».
P.M. SOLDI (concl. parz. diff.); Dramisino (Avv. TANICO) 3. - Come dichiara la relativa intestazione, il primo motivo
c. Fall. soc. Incanto Group (Avv. BALENA). Cassa Trib. di ricorso si incentra sul tema dell'eventuale prededucibilità
Bari, decr. 20 febbraio 2015 e decide nel merito. ex art. 111, 2° comma, seconda parte, l. fall. («sono conside-
Fallimento — Concordato preventivo — Piano attestato rati crediti prededucibili … quelli sorti in occasione o in fun-
di risanamento — Ripartizione dell'attivo (R.d. 16 mar- zione delle procedure concorsuali di cui alla presente legge»)
zo 1942 n. 267, disciplina del fallimento, art. 67, 111). del credito inerente ad attività prestata per l'elaborazione di
un piano di risanamento, secondo quanto previsto e discipli-
Non è prededucibile nel successivo fallimento, ai sensi del- nato dalla norma dell'art. 67, 3° comma, lett. d), l. fall.
l'art. 111, 2° comma, l. fall., il credito del professionista Nel concreto, il riferimento della controversia va all'attivi-
derivante da una attività di elaborazione di un piano atte- tà professionale di «consulenza e assistenza stragiudiziale»
stato di risanamento, in ragione della natura privata e non svolta dall'avv. Dramisino per la predisposizione del piano
concorsuale dell'istituto di cui all'art. 67, 3° comma, lett. della poi fallita s.r.l. Incanto Group.
d), l. fall. (1) La questione, nei termini generali tratteggiati nel primo
capoverso del presente numero, non è stata ancora affrontata
dalla giurisprudenza di questa corte.
II 4. - Il Tribunale di Bari ha respinto la richiesta di prededu-
zione, formulata dall'avvocato, sulla base del rilievo che «al
CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 18 ‘procedimento’ previsto per la predisposizione e la attesta-
gennaio 2018, n. 1182; Pres. DIDONE, Est. TERRUSI, P.M. zione del ‘piano’ di cui all'art. 67, 3° comma, lett. d), l. fall.
SOLDI (concl. conf.); Lambertini e altri (Avv. LAMBERTINI, non può essere attribuita natura di ‘procedura concorsuale’».
CROCE, PADRINI) c. Fall. soc. Ucf (Avv. RINALDI). Cassa La soluzione è stata motivata essenzialmente con il rilievo
Trib. Verona, decr. 16 febbraio 2015 e decide nel merito. che la predisposizione di tale piano si connota per «la man-
canza di un preventivo accordo dei creditori», «per l'assenza
Fallimento — Concordato preventivo — Accordi di ri-
di preventiva pubblicazione nel registro delle imprese», per
strutturazione dei debiti — Ripartizione dell'attivo
la «mancanza di qualsiasi intervento omologatorio del tribu-
(R.d. 16 marzo 1942 n. 267, art. 111, 182 bis).
nale». «Ulteriormente», il tribunale ha pure precisato che la
È prededucibile nel successivo fallimento, ai sensi dell'art. «natura del piano di risanamento attestato» è stata «mantenu-
111, 2° comma, l. fall., il credito del professionista che ta distinta», secondo la prospettiva del vigente sistema nor-
abbia svolto attività funzionali al deposito di un accordo mativo, da quella assegnata agli accordi di ristrutturazione,
di ristrutturazione dei debiti, poi omologato, in ragione di cui pure alla legge fallimentare.
dell'appartenenza al diritto concorsuale dell'istituto di cui 5. - Contestata la pertinenza di un qualunque richiamo
all'art. 182 bis l. fall. (2) specifico alla normativa degli accordi di ristrutturazione, il
IL FORO ITALIANO — 2018.
1277 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1278

motivo di ricorso assume invece, nell'ambito per la verità di dea di una categoria dotata di una qualche omogeneità, la
un percorso argomentativo non sempre lineare, che la prede- stessa risultando per contro sfrangiata in una serie indetermi-
ducibilità del credito inerente alla predisposizione del piano nata (e non predeterminabile) di ipotesi.
ex art. 67 è mostrata da più ragioni, tra loro anche concorren- Finisce poi per giungere a una vera e propria interpretatio
ti. abrogans di parte della norma dell'art. 111 l'ulteriore affer-
Quella dell'art. 67 — si afferma dunque — rientra nel no- mazione della ricorrente, per cui a risultare davvero determi-
vero delle «procedure concorsuali» di cui alle previsioni del- nate, ai fini della applicazione della prededuzione, sarebbe
la legge fallimentare. Comunque, l'applicazione della norma esclusivamente l'effettiva sussistenza in concreto di un nesso
dell'art. 111, 2° comma, seconda parte, si rapporta in realtà di «funzionalità» ovvero di «occasionalità».
con il genere dell'«attività funzionale alla composizione ne-

a
8. - Poste le precedenti osservazioni, non può non risaltare
goziale della crisi» ovvero al contesto delle «procedure di la genericità della «comunanza di ratio» che la ricorrente ri-

to
composizione negoziale della crisi». Comunque, «determi- tiene venga a correre tra la norma dell'art. 67 e quella del-

en
nante ai fini dell'attribuzione della prededucibilità» è che si l'art. 111: con riferimento almeno al profilo qui concreta-
tratti di attività «funzionale in termini di accrescimento del- mente in esame, tale comunanza rimane, per così dire, sul

am
l'attivo o di salvaguardia dell'integrità del patrimonio». Non mero piano della superficie esterna. D'altronde, il richiamo
si può non tenere adeguato conto, d'altro canto, della «co- dei precedenti di questa corte, a cui la ricorrente si rifà, non

on
munanza di ratio tra il novellato art. 67 l. fall. e l'art. 111 l. appare per nulla centrato.
fall.», secondo quanto già rilevato — segnala il ricorso, ri-

O
L'ordinanza 18922/14, cit., concerne un'ipotesi di assi-

M abb
chiamandosi a Cass. 5 marzo 2014, n. 5098 (Foro it., Rep. stenza alla preparazione di un'istanza di fallimento; e non ri-

M
2014, voce Fallimento, n. 392) e 9 settembre 2014, n. 18922 sulta presentare o proporre richiami alla norma dell'art. 67:

SI
(ibid., n. 387) — dalla giurisprudenza di questa corte. la decisione identificando, piuttosto, quella dell'art. 111 co-
6. - Il motivo è infondato. IO in
AS
me «norma generale, applicabile alla pluralità delle procedu-
In proposito, va prima di tutto rilevato che, come corret-
so
re concorsuali».
tamente riscontrato dal decreto impugnato, il piano di risa- La ricorrente sembra poi cadere in un equivoco là dove
es

namento ex art. 67 non è una «procedura concorsuale». La richiama a proprio sostegno la sentenza 5098/14, cit. (che
sua natura non partecipa, per essere più precisi, né al primo, riguarda un caso di credito professionale concernente la
nc

né al secondo termine della richiamata espressione. domanda di concordato preventivo): la pronuncia afferma,
D

Alla vicenda di strutturazione e conformazione del piano


co

in realtà, che la norma dell'art. 111 è intesa a «favorire il ri-


U

non concorre alcun intervento giudiziale, sia esso di valuta- corso alla procedura di concordato preventivo», come «stru-
LA

zione oppure di controllo.


IO olo

mento di composizione della crisi idonea a favorire la con-


Né ha luogo discorrersi di una partecipazione del ceto cre- servazione dei valori aziendali», e che tale ultimo obiettivo
C

ditorio (tanto meno se assunta in termini di necessaria parte- è condiviso pure dalla norma dell'art. 67, 3° comma, lett. d),
c

cipazione).
O sci

perché quest'ultima «sottrae alla revocatoria fallimentare i


LO

La giurisprudenza di questa corte ha già rilevato, d'altro pagamenti dei debiti liquidi ed esigibili eseguiti dal-
canto, che la vicenda espressa dal piano non raffigura una
Fa

l'imprenditore alla scadenza per ottenere la prestazione di


«procedura», rientrando invece nell'amplissimo genere delle servizi strumentali all'accesso alla procedura di concordato
«convenzioni stragiudiziali» (cfr. Cass. 5 luglio 2016, n.
R

preventivo».
13719, id., Rep. 2016, voce cit., n. 383). Sulla scia di questa 9. - Con il secondo motivo la ricorrente assume l'insuffi-
indicazione si può in via di specificazione procedere pure ri- cienza motivazionale della statuizione relativa all'esclusione
levando che il piano in questione è in realtà frutto di una de- dallo stato passivo della voce inerente a interessi e della sta-
cisione dell'impresa, come attinente alla programmazione tuizione inerente alla collocazione al chirografo della voce
della propria futura attività e intesa al risanamento della rela- inerente a «spese bancarie maturate a seguito dei protesti
tiva «situazione finanziaria». Decisione che nella sua tradu- delle cambiali».
zione operativa, poi, viene di necessità ad avvalersi del-
Il motivo è inammissibile.
l'attività contrattuale di un professionista indipendente, per
la funzione di attentatore, e che può anche venire a compor- In effetti, la normativa vigente al tempo della presentazio-
tare, nel caso, la conclusione di convenzioni con creditori o ne del ricorso (marzo 2015) non ammette più la ricorribilità
terzi in genere: secondo un ventaglio di ipotesi per la verità per cassazione del vizio c.d. motivazionale.
assai articolato, che nel suo ambito va a ricomprendere tanto 10. - Il terzo motivo di ricorso censura la rilevazione del
i consulenti tecnici di effettiva predisposizione al piano, Tribunale di Bari che dà atto della sussistenza, nella fattispe-
quanto gli eventuali acquirenti di assets aziendali. Decisione cie concreta, dei presupposti di applicazione del c.d. «rad-
così determinante, in ogni caso, da riguardare addirittura la doppio di contributo» ex art. 13 quater d.p.r. 115/02.
stessa eventualità di «esternalizzazione» del piano, portando- Il motivo va accolto.
lo così a conoscenza dei creditori in genere e del mercato: a In effetti, la motivazione addotta al riguardo dal tribunale
mezzo appunto della scelta di pubblicarlo o meno nel regi- si va a fermare «esclusivamente sul presupposto oggettivo
stro delle imprese a mente dell'ultimo periodo dell'art. 67, 3° del rigetto integrale della impugnazione». Così facendo, pe-
comma, lett. d), che di per sé rappresenta una scelta propria raltro, la stessa trascura del tutto di considerare natura e ca-
dell'autonomia di impresa. ratteri del procedimento nel cui ambito la stessa viene a rite-
7. - È senz’altro da escludere, d'altra parte, che la norma nere applicabile la normativa del «raddoppio di contributo»,
dell'art. 111 sia da leggere e interpretare come se essa si rife- che consta in un'opposizione all'esclusione di un credito dal-
risse anche alle composizioni negoziali delle crisi di impresa. lo stato passivo.
Al di là della constatazione che l'allegazione formulata La statuizione in questione viene in tale modo a integrare
dalla ricorrente è rimasta sguarnita di un qualunque supporto una falsa applicazione della normativa di cui al citato decre-
argomentativo, è da osservare in proposito come nella specie to. L'opposizione all'esclusione dallo stato passivo del falli-
manchino propriamente le basi per aprire pure solo l'ipotesi mento non può essere considerata un'impugnazione in senso
di interpretazioni analogiche o anche solo estensive. proprio, la stessa risultando piuttosto un gravame che apre un
La prededuzione è in sé stessa vicenda di tratto sostan- procedimento a cognizione piena, tale non potendo essere
zialmente eccezionale o comunque singolare: come all'evi- considerato, per l'appunto, quello di cui alla verifica dei cre-
denza indica, ben al di là della prima parte del 2° comma diti compiuto dal giudice delegato.
dell'art. 111, il fatto che essa importa deroga al principio ge- 11. - Il ricorso incidentale presentato dal fallimento Incan-
nerale della par condicio. Per altro verso, il riferimento alle to Group è stato condizionato all'eventuale accoglimento del
«composizioni negoziali delle crisi» nemmeno rimanda all'i- primo o del secondo motivo di ricorso.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1279 PARTE PRIMA 1280

Il mancato accoglimento dei medesimi importa dunque as- pur rilevante spazio di autonomia privata accordato alle par-
sorbimento di questo ricorso. ti, forme di controllo e pubblicità sulla composizione nego-
12. - In conclusione, va rigettato il primo motivo del ricor- ziata, ed effetti protettivi, coerenti con le caratteristiche dei
so principale e dichiarato inammissibile il secondo; va inve- procedimenti concorsuali.
ce accolto il terzo motivo. Rimane assorbito il ricorso inci- L'appartenenza al diritto concorsuale può del resto consi-
dentale. Di conseguenza, vanno cassati i decreti impugnati in derarsi implicitamente contrassegnata dalle decisioni nelle
relazione alle determinazioni relative al «raddoppio di con- quali questa corte ha accostato l'accordo al concordato pre-
tributo». ventivo, quale istituto affine nell'ottica delle procedure alter-
native al fallimento (v., per spunti, Cass. 2311/14, Foro it.,
Le banche dati, archivio Cassazione civile; 16950/16, ibid.).

a
II 3. - Col secondo motivo, deducendo violazione e falsa ap-

to
plicazione dell'art. 111 l. fall., i ricorrenti ascrivono al Tri-

en
Cass. 18 gennaio 2018, n. 1182 bunale di Verona di aver erroneamente escluso la prededu-
zione in base al mero fatto della successiva dichiarazione di

am
Fatti di causa. — Gli avv. Lamberto Lambertini, Michele fallimento, quando invece nessun addebito era stato mosso, o
Croce e Manuel Padrini chiesero di essere ammessi al passi- sarebbe stato possibile muovere, a essi ricorrenti in relazione

on
vo del fallimento di Ucf s.p.a., in prededuzione, per il com- alla presunta carenza di fattibilità dell'accordo raggiunto e,
penso vantato in relazione a prestazioni di assistenza e con- poi, omologato.

O
M abb
sulenza giudiziale e stragiudiziale funzionali all'omologa- 4. - Anche il secondo motivo pone una critica fondata.

M
zione di un accordo di ristrutturazione ex art. 182 bis l. fall. Giova premettere che in ordine al concordato preventivo

SI
Col decreto di esecutività dello stato passivo, il credito questa corte ha affermato che il credito del professionista
IO in
venne ammesso in privilegio, ai sensi dell'art. 2751 bis, n. 2, (nella specie, un avvocato) che abbia svolto attività di assi-

AS
c.c. stenza e consulenza per la redazione e la presentazione della
so

Il Tribunale di Verona, adìto ai sensi dell'art. 98 l. fall., ha domanda, rientra de plano tra i crediti sorti «in funzione»
es

respinto l'opposizione ritenendo la fattispecie ex art. 182 bis della procedura e, come tale, a norma dell'art. 111, 2° com-
l. fall. estranea, per il carattere privatistico, alla disciplina ma, l. fall., va soddisfatto in prededuzione nel successivo fal-
nc

delle procedure concorsuali. Ha poi affermato che in ogni limento, senza che, ai fini di tale collocazione, debba essere
D

caso l'accordo di ristrutturazione, pur omologato, non aveva accertato, con valutazione ex post, che la prestazione resa sia
co

apportato alcuna utilità alla massa dei creditori, essendo stato stata concretamente utile per la massa in ragione dei risultati
LA

dichiarato il fallimento a distanza di poco tempo dal- raggiunti (v. Cass. 22450/15, id., Rep. 2015, voce Fallimen-
IO olo

l'omologa: segnatamente il 26 luglio 2013 a fronte della data to, n. 453).


C

di omologazione del 16 marzo 2012. La ragione specifica di tale affermazione va rinvenuta


c

Per la cassazione del decreto del Tribunale di Verona, de- nell'essere l'ammissione al concordato in sé sintomatica
O sci
LO

positato il 16 febbraio 2015 e comunicato via Pec in pari da- della funzionalità delle attività di assistenza e consulenza
ta, i predetti avvocati hanno proposto ricorso affidato a due connesse alla presentazione della domanda e alle eventual-
Fa

motivi. mente successive sue integrazioni, giacché la norma detta un


La curatela ha resistito con controricorso. precetto di carattere generale che, per favorire il ricorso a
R

Le parti hanno depositato una memoria. forme di soluzione concordata della crisi d'impresa, ha in-
Ragioni della decisione. — 1. - Nelle memorie depositate trodotto un'eccezione al principio della par condicio (v. pu-
ai sensi dell'art. 378 c.p.c., le parti hanno rappresentato di re Cass. 8533/13, id., Rep. 2013, voce cit., n. 484, e
aver raggiunto un accordo per comporre bonariamente la 8958/14, id., Rep. 2014, voce cit., n. 388).
controversia. L'accordo prevede l'ammissione dei ricorrenti La spiegazione rileva anche a proposito delle prestazioni
al passivo fallimentare in prededuzione, secondo l'ammonta- funzionali all'accordo di ristrutturazione, nel senso che, avu-
re per ciascuno indicato, euro 10.000 quanto all'avv. Lam- tasi l'omologazione, non è necessario verificare la definitiva
bertini ed euro 5.000 ciascuno quanto agli altri. Come tale tenuta del «risultato» delle prestazioni medesime (il risultato
postula un provvedimento di modifica dello stato passivo. ultimo).
Per giungere a un tale epilogo il collegio reputa di esami- Invero, le prestazioni vanno correlate al segno della fun-
nare il fondamento dei motivi di ricorso onde fissare i prin- zionalità di accesso alla procedura minore per la quale sono
cipî di diritto rilevanti in materia, visto che la questione sot- state svolte. L'utilità concreta per la massa dei creditori, ove
tostante, relativa al particolare atteggiarsi del rapporto tra poi consegua il fallimento, non è richiesta, atteso che i con-
l'art. 111 l. fall. e l'istituto dell'accordo di ristrutturazione, cetti — di funzionalità e di utilità concreta — non possono
non ha precedenti nella giurisprudenza della corte. essere sovrapposti, e men che meno confusi tra loro. In parti-
2. - Può dunque osservarsi che col primo mezzo i ricorren- colare la norma di cui all'art. 111, 2° comma, l. fall., come è
ti, deducendo la violazione e falsa applicazione dell'art. 182 stato osservato per il concordato preventivo (appunto da
bis l. fall., ascrivono al tribunale di avere erroneamente Cass. 22450/15, cit.), risulterebbe priva di senso e non po-
escluso che l'accordo di ristrutturazione dovesse rientrare tra trebbe mai ricevere applicazione nel fallimento consecutivo
le procedure concorsuali. se la funzionalità delle prestazioni svolte allo scopo di otte-
La tesi sostenuta dai ricorrenti è fondata. nere l'ammissione alla procedura alternativa dovesse essere
Per quanto suscettibile di venir in considerazione come nuovamente valutata ex post con riguardo al fallimento che
ipotesi intermedia tra le forme di composizione stragiudiziale sia stato infine comunque dichiarato.
e le soluzioni concordatarie della crisi dell'impresa, e per Ciò sta a significare che non può escludersi la funzionalità
quanto oggetto di annosi dibattiti dottrinali, l'accordo di ri- della prestazione, per gli effetti di cui all'art. 111 l. fall., per
strutturazione di cui all'art. 182 bis appartiene agli istituti del il semplice fatto che all'omologazione dell'accordo di ri-
diritto concorsuale, come è dato desumere dalla disciplina al- strutturazione sia conseguito il fallimento. Mentre è possibile
la quale nel tempo è stato assoggettato dal legislatore; disci- che l'opera intellettuale prestata dal difensore sia valutata di
plina che, in punto di condizioni di ammissibilità, deposito nessuna utilità per la massa dei creditori poiché prestata in
presso il tribunale competente, pubblicazione al registro del- condizioni che sin dall'inizio non consentivano nessun salva-
le imprese e necessità di omologazione, da un lato, e mecca- taggio dell'impresa.
nismi di protezione temporanea, esonero dalla revocabilità di 5. - Il decreto del Tribunale di Verona va dunque cassato,
atti, pagamenti e garanzie posti in essere in sua esecuzione, previa fissazione dei suddetti principî di diritto.
dall'altro (v. l'art. 182 bis l. fall., nei suoi vari commi, e L'accordo raggiunto inter partes rende ovviamente non
l'art. 67, 3° comma, lett. e, l. fall.), suppone realizzate, nel necessari ulteriori accertamenti di fatto, sicché la corte può
IL FORO ITALIANO — 2018.
1281 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1282

decidere la causa anche nel merito, ammettendo i crediti in conosciuta la prededuzione, in assenza di un rapporto di adegua-
prededuzione al passivo del fallimento di Ucf s.p.a. nella mi- tezza funzionale tra la prestazione del professionista stesso e il
sura per ciascun creditore indicata e ordinando in tal senso al risanamento dell'impresa o, comunque, la tutela degli interessi
curatore di effettuare le opportune variazioni dello stato pas- dei creditori). Cfr., infine, Cass. 30 gennaio 2015, n. 1765, Foro
sivo. it., 2015, I, 2845, con nota di richiami.
In ordine alla prededucibilità nel concordato preventivo
———————— (sponda professionista), v., da ultimo, BONACCORSI DI PATTI,
Credito dell'attestatore, inesatto adempimento e prededucibilità
(1-2) I due provvedimenti si esprimono specularmente a pro- del credito, in Dir. fallim., 2017, 1504; MACAGNO, La Suprema
posito di una tematica su cui si registra un vivace approfondi- corte conferma la prededucibilità dei crediti dei professionisti

a
mento: l'ammissibilità della prededuzione del credito del pro- per le attività finalizzate all'apertura del concordato, ma all'o-
fessionista che abbia assistito il debitore nella predisposizione

to
rizzonte si prospetta una nuova stretta normativa, in Fallimen-
di uno degli strumenti di risoluzione della crisi previsti dalla to, 2017, 399; VERNA, Il cammino della giurisprudenza nel ri-

en
legge fallimentare. conoscimento del privilegio alle società professionali, in Dir.
Ciò nonostante, le soluzioni rese sono diverse a seconda che fallim., 2015, II, 534.

am
si tratti di un piano attestato di risanamento (su cui v. amplius, Più di recente, sulla querelle della concorsualità o meno del-
di recente, ABETE, Il piano attestato di risanamento del- l'istituto di cui all'art 182 bis l. fall., con lente sugli accordi di

on
l'impresa e operazioni straordinarie: profili sostanziali, in Fal- ristrutturazione dei debiti con banche e intermediari finanziari
limento, 2017, 1041; BURIGO, Il piano attestato di risanamento:

O
di cui all'art. 182 septies l. fall., cfr. FALCONE, Gli accordi di ri-

M abb
uno strumento di risoluzione della crisi finanziaria d'impresa strutturazione dei debiti: genesi, evoluzione, fenomenologia, in

M
tuttora efficace, in Dir. fallim., 2017, I, 1045; RICCIARDIELLO, A. DIDONE (a cura di), Le riforme delle procedure concorsuali,

SI
Profili di fattibilità giuridica dei piani attestati di risanamento cit., 1960, per il quale la previsione di un meccanismo di con-
IO in
ex art. 67, 3° comma, lett. d), l. fall., ibid., 1033; TRENTINI, Ac- cordato coattivo non risulta sufficiente a svalutare la teorica

AS
cordi di ristrutturazione e piano attestato, le soluzioni alternati- contrattualistica che proprio nel richiamo agli art. 1372 e 1411
so
ve al declino del concordato preventivo, in Fallimento, 2016, c.c. troverebbe ulteriori conferme; v. anche, per la non concor-
1095) o di un accordo di ristrutturazione dei debiti (di recente,
es

sualità, FABIANI, La nomenclatura delle procedure concorsuali


v., sul punto, TRENTINI, Piano attestato di risanamento e accor- e le operazioni di ristrutturazione, in Fallimento, 2018, 285;
di di ristrutturazione dei debiti, Milano, 2016, passim).
nc

NOCERA, Analisi civilistica degli accordi di ristrutturazione dei


Nella prima ipotesi la comunicazione della prededuzione nel
D

debiti, Torino, 2017, 70; LO CASCIO, La nuova legge delega sul-


co

successivo fallimento non appare ammissibile in ragione della le procedure concorsuali tra diritto ed economia, in Fallimento,
U

non concorsualità dell'istituto, rientrando invece, secondo Cass. 2017, 1257; LUCHETTI, Gli accordi di ristrutturazione dei debi-
LA

5 luglio 2016, n. 13719, Foro it., Rep. 2016, voce Fallimento, n.


IO olo

ti, in AMBROSINI (diretto da), Fallimento, soluzioni negoziate


383, nel più ampio genere delle convenzioni stragiudiziali. In della crisi e disciplina bancaria, Bologna, 2017, 681; GIORGI,
C

tema di prededuzione del credito del professionista che abbia


c

Poteri del giudice nell'omologazione del concordato preventivo


assistito il debitore nella predisposizione di un piano attestato di
O sci
LO

e degli accordi di ristrutturazione del debito, in Dir. fallim.,


risanamento non si rinvengono precedenti. In dottrina, per la 2015, I, 423; PIGNALOSA, Accordi di ristrutturazione dei debiti
non concorsualità dell'istituto, v. AMBROSINI-AIELLO, I piani
Fa

e creditori non aderenti, ibid., 297; PAGNI, Evoluzione del-


attestati di risanamento: questioni interpretative e profili appli- l'accordo di ristrutturazione dei debiti, protezione del patrimo-
cativi, in <www.ilcaso.it>, 11 giugno 2014; FALCONE, I piani di
R

nio e omologazione, in Fallimento, 2014, 1080; MAFFEI ALBER-


risanamento attestati nella «gestione privatistica del- TI, La privatizzazione degli strumenti per il superamento della
l'insolvenza», in A. DIDONE (a cura di), Le riforme delle proce- crisi d'impresa, in Scritti in onore di Massimo Di Lauro, Pado-
dure concorsuali, Milano, 2016, II, 2040; NARDECCHIA, Le va, 2012, 280; per la concorsualità sembra essere VALENSISE, in
esenzioni dall'azione revocatoria e il favor per la soluzione ne- NIGRO-SANDULLI (a cura di), La riforma della legge fallimenta-
goziale della crisi d'impresa, in CAVALLINI (diretto da), Com- re, Torino, 2006, II, sub art. 182 bis, 133; ID., Gli accordi di ri-
mentario alla legge fallimentare, Milano, 2010, 234. strutturazione, Torino, 2012, 1081; per la tesi della concorsuali-
Al contrario, nel campo degli accordi di ristrutturazione, il ri- tà, cfr. TRENTINI, Piano attestato di risanamento e accordi di ri-
conoscimento della prededucibilità nel successivo fallimento del strutturazione dei debiti, cit., 158 (a cui si deve la più argomen-
credito di quel professionista che vi abbia prestato assistenza tata confutazione della tesi contraria); MONACHE, Profili dei
muove dalla riferibilità dell'istituto di cui all'art. 182 bis l. fall., «nuovi» accordi di ristrutturazione dei debiti, in Riv. dir. civ.,
secondo il provvedimento in rassegna sub II, alla categoria dei 2013, I, 549; ABATE, La spinta degli accordi di ristrutturazione
rimedi propri del diritto concorsuale e all'accostamento al con- verso la concorsualità, in Fallimento, 2013, 1183; v. inoltre
cordato preventivo, dal quale sembrerebbe derivare (contra, AMBROSINI, Il diritto della crisi d'impresa nella l. n. 132 del
Trib. Bologna 17 novembre 2011, Foro it., Rep. 2012, voce 2015 e nelle prospettive di riforma, in <www.ilcaso.it>, 30 no-
Concordato preventivo, n. 229, a giudizio del quale l'accordo di vembre 2015, 49; APPIO, Prime riflessioni in tema di accordi di
ristrutturazione resta al di fuori del confine della concorsualità): ristrutturazione del debito ex art. 182 septies fra ragioni credi-
sarebbe dunque applicabile sul punto quella corrente giurispru- torie e principio consensualistico, ibid., 29 dicembre 2015;
denziale che ha ritenuto prededucibile il credito del professioni- BIANCA, La nuova disciplina del concordato e degli accordi di
sta, che abbia svolto attività di assistenza e consulenza per la regolazione della crisi: accentuazione dei profili negoziali, in
redazione e la presentazione della domanda di concordato pre- Dir. fallim., 2015, I, 539; FAUCEGLIA, L'accordo di ristruttura-
ventivo, stante la medesima funzionalità individuabile nella ipo- zione dell'indebitamento bancario tra specialità negoziale e re-
tesi di omologazione di un accordo di ristrutturazione (cfr., in gole concorsuali, id., 2016, I, 723; BONFATTI, La natura giuri-
giurisprudenza, Cass. 10 gennaio 2017, n. 280, id., Le banche dica dei «piani di risanamento attestati» e degli «accordi di ri-
dati, archivio Cassazione civile, per la quale il credito del pro- strutturazione», in <www.ilcaso.it>, 23 febbraio 2018.
fessionista che abbia svolto attività di assistenza e consulenza
per la redazione e la presentazione della domanda di concordato
preventivo, rientra de plano tra i crediti sorti «in funzione» di
quest'ultima procedura e, come tale, a norma dell'art. 111, 2°
comma, l. fall., va soddisfatto in prededuzione nel successivo
fallimento, senza che, ai fini di tale collocazione, debba essere
accertato, con valutazione ex post, che la prestazione resa sia ————————
stata concretamente utile per la massa in ragione dei risultati
raggiunti; 4 novembre 2015, n. 22450, id., Rep. 2015, voce Fal-
limento, n. 453; 5 marzo 2015, n. 4486, ibid., n. 454; in senso
contrario, per la necessità dell'esistenza di un risultato utile per
i creditori, Trib. Roma 19 maggio 2017, Dir. fallim., 2017,
1504: al credito del professionista attestatore non può essere ri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1283 PARTE PRIMA 1284

CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza sconsigliano soluzioni tranchantes (1)), può dirsi che la legisla-
16 gennaio 2018, n. 898; Pres. RORDORF, Est. DI VIRGILIO, zione nuova, specie quella di derivazione comunitaria, ha tra-
P.M. FUZIO (concl. conf.); Banca popolare di Sondrio sfigurato il tradizionale volto della forma ad substantiam, pro-
(Avv. ROMANELLI, B. e A. PERRONE) c. Cantieri e altro gressivamente mutandola da requisito della fattispecie nel ca-
(Avv. ANTONUCCI, VASSALLE). Cassa App. Milano 22 none dell'art. 1325 c.c. a strumento di conformazione del rap-
marzo 2013. porto contrattuale (2). I segni di un simile percorso sono svaria-
ti, ma quello che qui più interessa riguarda il fenomeno, com-
Intermediazione e consulenza finanziaria — Contratto di pendiato nel sintagma «forma-contenuto», della generalizzata
investimento — Forma «ad substantiam» — Servizi di inclusione nel testo del contratto di una serie di informazioni,
investimento — Estensione dei requisiti formali — per questa via distratte dall'area della colpa precontrattuale e

a
Esclusione (D.leg. 24 febbraio 1998 n. 58, t.u. delle dispo- convertite in requisiti di forma scritta del contratto (3) (assistita
sizioni in materia di intermediazione finanziaria, ai sensi da nullità sempre relative e consegna del documento). Non si

to
degli art. 8 e 21 l. 6 febbraio 1996 n. 52, art. 23). tratta di mero ampliamento del novero dei dati che, ove presen-

en
Intermediazione e consulenza finanziaria — Contratto di ti, dovranno assoggettarsi alla prescrizione di forma: è semmai
investimento — Forma «ad substantiam» — Sottoscri- la necessaria presenza nella pattuizione scritta di alcuni ele-

am
zione dell'intermediario — Necessità — Esclusione menti (diversi ed ulteriori rispetto a quelli «essenziali» ex art.
(D.leg. 24 febbraio 1998 n. 58, art. 23). 1325 c.c.) a costituire oggetto del vincolo imposto all'autono-

on
mia privata, secondo una cadenza che fa della forma non solo
L'art. 23 d.leg. 58/98, laddove parla di forma scritta a pena «morphé ma piuttosto, per proseguire nel paragone, eidos»,

O
M abb
di nullità, si riferisce ai contratti-quadro e non ai singoli «manifestazione sensibile di un contenuto e insieme contenuto

M
servizi di investimento o disinvestimento, la cui validità essa stessa» (4), e ne traccia la funzione essenzialmente con-

SI
non è soggetta ai requisiti formali, salva la diversa previ- formativa (dell'atto e delle condotte) e la distanza dal formali-
IO in
sione convenzionale nel contratto-quadro. (1) smo del codice che nel nesso tra solemnitates ed effetti trova

AS
Il requisito della forma scritta del contratto-quadro relativo altrimenti il suo precipuo fondamento (5).
so

ai servizi di investimento, disposto dall'art. 23 d.leg. 24 Simile processo descritto solo per cenni — non sempre del tut-
to coerente ma non privo di sofisticatezza — è stato sovente ba-
es

febbraio 1998 n. 58, è rispettato ove il contratto sia redat-


nalizzato appiattendone la complessità sulla vulgata di un forma-
to per iscritto e ne venga consegnata una copia al cliente- lismo «di protezione» perciò stesso da leggere tutto all'interno di
nc

investitore, ed è sufficiente la sola sottoscrizione di que- tale limitata prospettiva, destinata però a rimanere clamorosa-
D

st'ultimo, non necessitando la sottoscrizione anche del-


co

mente smentita ogniqualvolta le sue presunte virtù salvifiche si


U

l'intermediario, il cui consenso si può desumere alla stre- vanifichino nel confronto con la realtà. Ad un più attento sguar-
gua dei suoi comportamenti. (2)
LA

do apparirà invece sufficientemente chiara l'indole essenzial-


IO olo

————————
mente neutra del formalismo informativo, né buono né cattivo in
C

sé, ma servente l'esigenza di inoculare nel contratto elementi di


c

governance del mercato per il tramite di standardizzazione e uni-


O sci

(1-2) La sentenza si può leggere in Foro it., 2018, I, 928, con


LO

nota di C. MEDICI (v., altresì, Contratti, 2018, 133, con com- formità (formali) (6). La curvatura impressa al requisito di forma
fa allora del «di protezione» solo uno dei molti predicati che alle
Fa

menti di G. D'AMICO, La «forma» del contratto-quadro ex art.


23 t.u.f. non è prescritta ad substantiam actus, S. PAGLIANTINI, nuove regole possono associarsi, dirette con egual decisione, ol-
Forma o modalità di un'informazione materializzata? Le sezio- tre che alla trasmissione trasparente e durevole di una completa
R

ni unite ed una interpretazione normalizzatrice dell'art. 23 informazione, ad assecondare una inequivoca aspirazione alla
t.u.f., e di R. AMAGLIANI, Nota breve a margine di sez. un. 16 «onnicomprensività» del testo (7), che a sua volta sottrae terreno
gennaio 2018, n. 898; per un inquadramento del tema, cfr. P. all'ambito di operatività dei vizi del consenso (8), comprime il
GHIONNI CRIVELLI VISCONTI, La nullità dei contratti bancari e raggio d'azione delle clausole generali, riduce all'osso gli spazi
dei servizi di investimento privi di sottoscrizione dell'interme- dell'atipicità, semplifica — e non poco — per la banca la prova
diario, in Riv. dir. civ., 2018, 165). dell'assolvimento del dovere informativo.
Se ne riproducono le massime per pubblicare le note di L.
MODICA e di G. LA ROCCA. 2. - L'art. 23, 1° comma, t.u.f. ed il suo contenuto precettivo.
L'art. 23, 1° comma, t.u.f. partecipa appieno dei caratteri appe-
na enunciati. I contratti relativi alla prestazione dei servizi di
* * * investimento «sono redatti per iscritto e un esemplare è conse-
gnato ai clienti [...]. Nei casi di inosservanza della forma pre-
Il volto crudele, ma autentico, del formalismo «informati- scritta, il contratto è nullo [...]. La nullità può essere fatta valere
vo». solo dal cliente» (9). È questo un precetto sovrapponibile al
————————
1. - Neutralità del formalismo informativo. Eversiva quanto si
vuole ma tutt’altro che fragile sul piano dogmatico, l'idea che il (1) Per una profonda analisi della complessità dei regimi formali cfr.
nuovo formalismo vada letto con lenti appropriate, fuori dalla U. BRECCIA, La forma, in Trattato del contratto diretto da ROPPO, I.
Formazione a cura di GRANELLI, Milano, 2006, 463 ss. Raffinate ed
rigidità del codice ma anche oltre la stanca retorica del con- ancora ricche di spunti le pagine di A. ORMANNI, Forma del negozio
traente debole, trova finalmente un autorevole placet. E con la giuridico, voce del Novissimo digesto, Torino, 1961, VII, 557 ss. Tutte
regola che coerentemente ne deriva — il contratto d'investimen- le implicazioni del formalismo dei contratti di investimento già in R.
to debitamente consegnato è valido ancorché sottoscritto dal so- LENER, Forma contrattuale e tutela del contraente «non qualificato»
lo investitore — bisogna adesso, bon gré mal gré, fare i conti. nel mercato finanziario, Milano, 1996, passim.
Benché piuttosto asciutta, fors’anche mossa da un sano pragma- (2) V. SCALISI, Forma solenne e regolamento conformato: un ossi-
moro del nuovo diritto dei contratti?, in Riv. dir. civ., 2011, I, 415 ss.
tismo, la sentenza 16 gennaio 2018, n. 898, coglie subito i ter- (3) Così L. MENGONI, Autonomia privata e costituzione, in Banca,
mini teorici del problema: chiamate a rispondere alla questione borsa, ecc., 1997, I, 19.
se a norma dell'art. 23 t.u.f. il requisito della forma scritta del (4) S. MAZZAMUTO, Il problema della forma nei contratti di inter-
contratto-quadro esiga, accanto a quella dell'investitore, anche mediazione finanziaria, in Contratto e impr., 1994, 45.
la sottoscrizione dell'intermediario, le sezioni unite segnalano a (5) V. SCALISI, La revoca non formale del testamento e la teoria del
comportamento concludente, Milano, 1974, 383 ss.
monte la ineliminabile diversità che oppone il requisito formale (6) N. IRTI, Idola libertatis. Tre esercizi sul formalismo negoziale,
di stampo codicistico alle forme di nuovo conio e conseguente- Milano, 1985, 54 ss.
mente aprono ad una necessaria diversificazione di approcci. (7) In argomento, E. CAPOBIANCO, La determinazione del regola-
Conviene dare conto in limine di tale diversità, altrimenti mento, in Trattato del contratto diretto da ROPPO, cit., II. Regolamento
mancando il quadro di riferimento nel quale l'art. 23 t.u.f. vive a cura di VETTORI, Milano, 2007, 242 ss.
(8) R. LENER, Forma contrattuale e tutela del contraente «non quali-
e che solo giustifica l'esito ricostruttivo cui giunge la corte. ficato», cit., 5.
Molto in sintesi (tacendo sugli svariati elementi che già nel si- (9) Medesima regola all'art. 30 del regolamento 11522/98 (non più
stema del codice civile divergono dalle narrazioni correnti e in vigore) ed all'art. 37 del regolamento 20307/18: consegna di copia


IL FORO ITALIANO — 2018.


1285 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1286

«farsi per iscritto» evocato dall'art. 1350 c.c. nel senso di do- gli atti. Chiariti già i parziali termini nei quali può discorrersi
versi fare «per scrittura privata, sotto pena di nullità», secondo di formalismo «di protezione», e posto altresì che il requisito
il modello di cui all'art. 2702 c.c. e dunque con indefettibile sot- formale non appare affatto depotenziato ma solo mutato nella
toscrizione di entrambe le parti? Le sezioni unite, con conclu- sua fisionomia, diverso spessore esibisce l'argomento sistema-
sione pienamente condivisibile, ritengono di no. Muovendo dal- tico relativo alla sottoscrizione. La corte non ha timore di acco-
la «specificità» della disciplina normativa «intesa nel suo com- starsi al problema con rinnovata sensibilità analitica. Tradizio-
plesso e nella sua finalità», appare ad esse «difficilmente soste- nalmente, osserva, alla sottoscrizione si attribuiscono due fun-
nibile che la sottoscrizione da parte del delegato della banca, zioni, «l'una rilevante sul piano della formazione del consenso
una volta che risulti provato l'accordo (avuto riguardo alla sot- delle parti, l'altra su quello dell'attribuibilità della scrittura»;
toscrizione dell'investitore, e, da parte della banca, alla conse- tuttavia, il nesso tra documento scritto e sottoscrizione non è

a
gna del documento negoziale, alla raccolta della firma del clien- inscindibile da nessuno dei due profili considerati, potendosi
te ed all'esecuzione del contratto) e che vi sia stata la consegna dare modelli alternativi nei quali la formalizzazione del con-

to
della scrittura all'investitore, necessiti ai fini della validità del senso e la certezza della regola contrattuale sono affidati al do-

en
contratto-quadro». cumento scritto, mentre la paternità della scrittura è garantita
La tesi della validità del contratto (in gergo) «monofirma» dalla sequenza procedimentale della predisposizione del docu-

am
era stata prospettata in dottrina da voci rimaste isolate (10) ed mento, raccolta della firma del cliente, consegna di copia del
accolta da qualche decisione di merito (11). La prevalenza degli contratto.

on
autori vi opponeva con varietà di argomenti un secco rifiuto Il passaggio avrebbe meritato forse maggiore approfondimen-
(12) e la stessa Corte di cassazione, eccettuato un unico prece-

O
to, ma appare comunque decisivo almeno su due versanti. Da un

M abb
dente difforme (13), inclinava costantemente per la nullità ra- lato, posta l'ipotesi «normale» di scrittura privata ex art. 2702

M
dicale del contratto difettoso di sottoscrizione. L'ordinanza di c.c. quale modello minimo di forma ad substantiam di cui

SI
rimessione al primo presidente per l'eventuale assegnazione al- all'art. 1350 c.c., altre vie sono percorribili per associare testo
IO in
le sezioni unite non era infatti diretta a risolvere un contrasto scritto e sottoscrizione rispettando il dettato di una forma pre-

AS
giurisprudenziale, che sul punto non si è mai verificato, bensì scritta sotto pena di nullità. È del resto lo stesso codice civile —
so
motivata dall'esigenza di fare chiarezza su una questione «di con norma che non può ritenersi eccezionale (14) ed esprime
massima di particolare importanza» ex art. 374, 3° comma,
es

semmai «lungimiranti anticipazioni di un futuro annunciato»


c.p.c. in quanto destinata a produrre effetti a dir poco dirom- (15) — ad incrinare il dogma istituendo una significativa equi-
nc

penti nel traffico giuridico. La soluzione della nullità non solo valenza tra sottoscrizione e consegna all'art. 2705 c.c. Alla faci-
impattava su una prassi diffusa e radicata ma, stante la identità
D

le obiezione che a venire in rilievo in questo caso è l'efficacia


co

di formulazione e di ratio tra art. 23 t.u.f. ed art. 117 t.u.b., probatoria del telegramma, può altrettanto facilmente replicarsi
U

avrebbe verosimilmente dilagato anche nel comparto dei con- che anche l'art. 2702 si occupa dell'efficacia probatoria della
LA
IO olo

tratti bancari, senza peraltro poterne escludere ulteriori riflessi scrittura privata, di cui non fornisce una definizione. La regola
sul terreno dei contratti del consumatore, con effetto moltipli- per cui un documento è scrittura privata solo se sottoscritto non
C

catore destabilizzante per tutta la contrattazione asimmetrica.


c

è espressa, ma si trae per inferenza dalle disposizioni dedicate


La pronuncia a valle resa dalle sezioni unite non ignora i ri-
O sci
LO

alle prove documentali: il dato è di notevole rilievo perché con-


svolti applicativi dei problemi in campo e probabilmente vuole siglia di ragionare ogni volta in termini di «stretta coerenza con
anche centrare l'obiettivo politico di rassicurare il mercato; lo
Fa

l'intero assetto di regolamentazione delle scritture» (16). Va da


fa però senza deflettere dalla linea di una rigorosa analisi del
sé che, nel complesso di regole che concorrono a delineare il re-
dato normativo, consapevole di rompere con orientamenti
R

gime della forma, un ruolo di primo piano è assegnato al tipo di


compatti ed univoci.
sanzione che l'ordinamento vi abbina. Ed infatti, e siamo al se-
Dietro lo scioglimento del nesso tra firma autografa e docu- condo versante di interesse della sentenza, per delineare com-
mento la dottrina ha sempre scorto lo spettro della dissoluzione
piutamente la fisionomia del requisito di forma ed il relativo
del criterio cardine (ed in tesi esclusivo) di imputazione del te-
statuto «deve aversi in primis riguardo al profilo della nullità,
sto contrattuale al suo autore, col paradosso — una volta posto
come prevista dalla normativa richiamata». In siffatta prospetti-
il tema sul terreno del contratto diseguale — di una forma che,
nata per assicurare un plus di protezione, avrebbe finito col ri- va, al pari di ciò che accade nel sistema del codice ove è la nul-
dursi ad una editio minor dei tradizionali presidî di validità de- lità strutturale di cui all'art. 1418, 2° comma, a puntellare il ca-
rattere a sua volta strutturale della forma (è il raccordo, dice la
———————— sentenza, tra l'art. 2702 c.c. e gli art. 1350 e 1418 c.c. ad anco-
rare forma e sottoscrizione al piano della struttura), nel sistema
(rectius esemplare) di un testo scritto contenente un set di dati. del t.u.f. «la nullità per difetto di forma è posta nell'interesse del
(10) L. MODICA, Vincoli di forma e disciplina del contratto. Dal ne-
gozio solenne al nuovo formalismo, Milano, 2008, 191 ss., proprio con cliente»: lontano, dunque, dalla logica «fattispecie-effetti» (17),
particolare riguardo al nesso tra difetto di sottoscrizione e consegna del ed inequivocabilmente volta ad illuminare caratteri e finalità
documento; ID., Formalismo negoziale e nullità. Le aperture delle corti delle nuove forme (18).
di merito, in Contratto e impr., 2011, 30. Nel senso che il requisito del-
la forma a pena di nullità deve intendersi soddisfatto allorché la riferi-
bilità del documento alla banca sia comunque assicurata, nel quadro di 3. - Gli equivoci dell'«interpretatio ad finem». In ciò stanno
una più ampia ricostruzione che attrae la conclusione del contratto di senso e plausibilità dell'approccio «funzionale» al requisito di
investimento nell'orbita dell'art. 1341 c.c., M. MAGGIOLO, Servizi ed forma fatto proprio dalla sentenza in rassegna. Vale la pena in-
attività di investimento. Prestatori e prestazione, in Tratt. dir. civ. dugiare sul punto, nei limiti qui consentiti, perché sarà verosi-
comm. Cicu-Messineo, Mengoni, Milano, 2012, 472.
(11) Per es. Trib. Torino 23 novembre 2009, Foro it., Rep. 2010, vo- milmente il passaggio a mente del quale «il requisito della for-
ce Intermediazione e consulenza finanziaria, n. 160; App. Napoli 28 ma ex art. 1325, n. 4, va inteso nella specie non in senso struttu-
dicembre 2016, <www.ilcaso.it>. rale, ma funzionale, avuto riguardo alla finalità propria della
(12) Esemplificativa la levata di scudi che ha accompagnato l'ordi- normativa» a suscitare le critiche più severe.
nanza di rimessione al primo presidente: cfr. D. MAFFEIS, La forma re- La preoccupazione, per niente peregrina, è che l'approccio
sponsabile verso le sezioni unite: nullità come sanzione civile per i
contratti bancari e di investimento che non risultano sottoscritti dalla funzionale conduca ad «uno scardinamento della disciplina le-
banca, in Contratti, 2017, 398 ss.; G. LA ROCCA, La «forma informati- gislativa, legittimando l'interprete a selezionare gli strumenti di
va» innanzi alle sezioni unite, in Foro it., 2017, I, 2740; S. PAGLIANTI- tutela in ragione della in/sussistenza del bisogno di protezione
NI, Usi (ed abusi) di una concezione teleologica della forma: a propo-
sito dei contratti bancari c.d. monofirma (tra legalità del caso e creati- ————————
vità giurisprudenziale), in Contratti, 2017, 679 ss.; R. AMAGLIANI, La
forma del contratto quadro di investimento: la parola alle sezioni uni- (14) M. ORLANDI, La paternità delle scritture. Sottoscrizione e for-
te, in Nuova giur. civ., 2017, 1363 ss.; A. TUCCI, Una pura formalità. me equivalenti, Milano, 1997, 425 ss., spec. 469.
Dalla struttura alla funzione del neo-formalismo contrattuale, in Ban- (15) U. BRECCIA, La forma, cit., 587.
ca, borsa, ecc., 2017, II, 543 ss.; M. GIROLAMI, Doppia firma e doppio (16) U. BRECCIA, La forma, cit., 564.
esemplare nei contratti finanziari: i dubbi della Suprema corte, in (17) V. SCALISI, Il diritto europeo dei rimedi: invalidità e ineffica-
<www.ilcaso.it>. cia, in Riv. dir. civ., 2007, I, 847.
(13) Cass. 22 marzo 2012, n. 4564, Foro it., Rep. 2012, voce Inter- (18) Cfr., in proposito, L. MODICA, Formalismo negoziale e nullità,
mediazione e consulenza finanziaria, n. 122. cit., 16 ss.

IL FORO ITALIANO — 2018.


1287 PARTE PRIMA 1288

che ne giustifica l'applicazione» (19): operazione metodologi- in via diretta un interesse particolare. In effetti, pur indubbia
camente discutibile e dogmaticamente scorretta. In verità l'a- un'attitudine anche per così dire regolatoria della nullità di pro-
dozione di una prospettiva funzionale non equivale ad istituire tezione, e posto che a detta nullità non è estranea una caratura
un indebito rapporto fra carenza di forma e raggiungimento sanzionatoria (rendendo chi è legittimato ad azionarla arbitro
dello scopo, che è idea estranea al sistema (ed infatti non figura delle sorti del contratto), l'idea di una nullità di protezione come
neanche nelle pagine di chi più d'altri ha propugnato la bontà sanzione civile, per quanto suggestiva, troppo collide con la sua
di un approccio assiologicamente orientato alle forme (20)). sicura collocazione nell'orizzonte dell'interesse particolare, che
Significa piuttosto prendere anzitutto atto «che le norme sui re- ne fa, più che sanzione, rimedio (24).
quisiti formali non hanno natura diversa da tutti gli altri tipi di Al di là di simili rilievi, rimane un tema per nulla di dettaglio
norme, né di conseguenza si sottraggono ai consueti criteri e posto dalla dottrina richiamata: non è indifferente conoscere

a
mezzi ermeneutici» e che pertanto la relativa analisi dovrà identità, e poteri, della persona fisica che manifesta il consenso
per conto della banca (25). Vero. Ma non è indifferente per la

to
svolgersi anche in relazione alle finalità che la legge loro asse-
gna (21). E significa ancora — non già svalutazione della strut- banca; per il cliente in linea di massima indifferente lo è, perché

en
tura a vantaggio della funzione ma — adeguata interpretazione il cliente agisce contro la banca e non contro il suo dipendente.
Si può aggiungere, divagando un po’, che a garantire il risultato

am
della struttura stessa, siccome formale, alla luce dell'intero re-
ticolo di norme che concorrono a definirne caratteri e scopi. La di «assicurare regole efficienti dentro la banca» identificando
corte infatti si guarda bene dall'affermare sbrigativamente che chi conclude l'affare, non necessariamente dev’essere la sotto-

on
il contratto è valido sol perché lo scopo informativo è stato scrizione, potendo assolvere medesima funzione, per esempio,
l'indicazione a stampa delle relative generalità. Bene potrebbe il

O
comunque raggiunto. Piuttosto, precisa che l'individuazione

M abb
regolamento Consob rendere obbligatoria una simile menzione

M
della ratio della disciplina è premessa obbligata ma non suffi-
in contratto. Si finirebbe però col far rientrare dalla porta ciò
ciente: essa non vale a risolvere d'emblée la questione, ma ad

SI
(un vizio di forma a pena di nullità per carenza di menzione ob-
«indirizzare l'interpretazione». Lo sguardo, sembrano dirci i
IO in bligatoria) che si è appena fatto uscire dalla finestra (un vizio di

AS
giudici, non può fermarsi al frammento di disciplina che evoca
forma a pena di nullità per difetto di sottoscrizione). Se un dato
la scrittura, ma deve allargarsi all'intero novero di norme che
so
di tal fatta non è parte del contenuto minimo del contratto, è
regolano la formazione del contratto, ricondotte a coerenza an- proprio perché non interessa il cliente, semmai concorrendo
es

che alla luce della «specificità» e «ragione giustificatrice» del all'attuazione di buone prassi organizzative da affidarsi allora al
più ampio quadro entro cui sono calate. In simile prospettiva rispetto dei «requisiti organizzativi» di cui, adesso, all'art. 21
nc

emerge in primo luogo un vincolo di forma composito, nel qua- del regolamento (Ue) 2017/565; mentre l'indicazione di sistema
D

le rientra, «per specifico disposto normativo, anche la consegna


co

è chiara nel senso della irrilevanza all'esterno di questo genere


U

del documento contrattuale». In secondo luogo, la disciplina di informazioni, non interferenti con contenuto e modalità di
recata dal t.u.f., intesa nel suo complesso e nella sua finalità,
LA

svolgimento dell'accordo.
IO olo

consente di scindere il profilo del «documento, come formaliz-


zazione e certezza della regola contrattuale» da quello del rag-
C

5. - Chiusa: il falso problema delle nullità selettive. La corte


c

giunto accordo, garantito dal binomio, normativamente previ- non si pronuncia sulla querelle intorno all'uso selettivo della
O sci
LO

sto, di sottoscrizione dell'aderente e consegna del predisponen- nullità (26), limitandosi a segnalare, molto genericamente, che
te. Niente più, insomma, che un'interpretazione delle norme «l'interprete deve essere attento a circoscrivere l'ambito della
Fa

coerente con le indicazioni di sistema. Ed è proprio il sistema tutela privilegiata nei limiti in cui viene davvero coinvolto l'in-
ad indicare che, specie quando si debbano identificare imprese teresse protetto dalla nullità, determinandosi altrimenti conse-
R

e non persone, il congegno della consegna (di documento re- guenze distorte o anche opportunistiche».
cante il contenuto minimo obbligatorio prescritto) bene può Lo scenario cui si allude è il seguente. L'art. 23 t.u.f., ove parla
consentire di rintracciare la provenienza dell'offerta in modo di forma scritta a pena di nullità, si riferisce al contratto-quadro e
inequivoco. non ai singoli ordini, la cui validità non è soggetta a vincoli legali
Così ricostruito il quadro, la consegna non è neanche un di forma; in genere accade che il cliente faccia valere il vizio di
«equipollente» della sottoscrizione, ma un criterio a questa al- forma del contratto quadro per la caducazione di uno o più ordini,
ternativo — peraltro non rimesso alla disponibilità delle parti guarda caso quelli rivelatisi in perdita; una simile condotta pro-
ma ex lege determinato — nelle sembianze, si è detto, di un ob- cessuale, si sostiene, è palesemente abusiva perché così facendo il
bligo legale di fattispecie, all'ombra di un più generale «feno- cliente viene contra factum proprium; dunque, per evitare l'abu-
meno di attrazione della consegna nell'orbita della forma» (22). so, bisogna evitare la nullità (anche, se del caso, accogliendo l'ex-
E perde altresì peso l'abituale descrizione del rapporto tra disci- ceptio doli sollevata dal convenuto (27)).
plina del codice e disciplina settoriale come tra regola ed ecce- La questione, in generale, interferisce con i più densi proble-
zione, entrambe concorrendo a disegnare, senza posizioni di mi del diritto civile; ma nei termini in cui è stata posta a propo-
prevalenza, un sistema articolato delle forme negoziali, irriduci- sito del contratto di investimento, in ragione della peculiare
bile ad un modello unico ed immutabile. conformazione strutturale che questo esibisce, il suo spessore
sembra dissolversi. Se a farsi valere è un vizio (di forma) del
contratto-quadro, non si vede proprio come possa evitarsi, al
4. - Sottoscrizione e professionalità degli intermediari. Delle venir meno della fonte, il venir meno a cascata anche di tutti gli
molte obiezioni che la dottrina ha mosso contro la validità del ordini che in quella fonte trovano titolo e non soltanto di quelli
contratto monofirma, la corte ritiene di dover rispondere ex pro- selezionati (e la relatività della legittimazione ad agire non muta
fesso soltanto ad una di esse, quella che colloca le previsioni la conclusione). Se invece ad essere impugnato fosse solo un
dell'art. 23 t.u.f. nell'orizzonte dell'ordine pubblico di direzio- singolo ordine, per un vizio suo proprio diverso da quello che
ne, facendo della sottoscrizione una «questione di organizzazio- affligge il contratto-quadro, la selezione così operata non avreb-
ne e di professionalità degli intermediari» cui deve perciò ac- be nulla di abusivo. Il «maleficio di una nullità selettiva, in real-
compagnarsi una nullità di schietto piglio sanzionatorio (23). La tà, non esiste» (28).
tesi, si dice, non può essere accolta poiché essa decampa dal
principio di proporzionalità, si muove in un'ottica eccessiva- ————————
mente sanzionatoria e dimentica che la nullità relativa protegge
(24) Cfr. L. MODICA, Vincoli di forma e disciplina del contratto, cit.,
———————— 119 ss.
(25) D. MAFFEIS, La forma responsabile, cit., 406.
(19) Così A. TUCCI, Una pura formalità, cit., nota 25. (26) Oggetto dell'ordinanza di rimessione 17 maggio 2017, n. 12390
(20) P. PERLINGIERI, Forma dei negozi e formalismo degli interpreti, (Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile), su cui U. MAL-
Napoli, 1987, passim. VAGNA, Nullità di protezione e nullità «selettive». A proposito del-
(21) G. CIAN, Forma solenne e interpretazione del negozio, Padova, l'ordinanza di rimessione alle sezioni unite 12390/17, in Banca, borsa,
1969, nota 4, cui si riferisce anche il passo subito prima citato (p. 2). ecc., 2017, I, 828 ss.
(22) A.A. DOLMETTA, La violazione di «obblighi di fattispecie» da (27) In tema, v. D. SEMEGHINI, Forme ad substantiam ed exceptio
parte di intermediari finanziari, in Contratti, 2008, 85. doli nei servizi di investimento, Milano, 2010, passim.
(23) D. MAFFEIS, La forma responsabile verso le sezioni unite, cit., (28) S. PAGLIANTINI, Usi (ed abusi) di una concezione teleologica
400 ss. della forma, cit., 691.

IL FORO ITALIANO — 2018.


1289 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1290

È molto singolare, infine, che alle preoccupazioni adesso ri- cliente», con le conseguenze di cui s’è detto in tema di sottoscri-
cordate faccia talvolta da controcanto la delusione per un esito zione.
che nega al contraente protetto la tutela promessa. Non è la for- Il superamento della norma codicistica desta tanto maggiori
ma, neutra da questo profilo, a proteggere, ma la nullità che perplessità perché si fonda su un presupposto discutibile per più
l'ordinamento vi associa. Di tale protezione la parte legittimata versi: la teorica della «nullità relativa». Invero, la circostanza che
potrà sempre giovarsi, a patto, va da sé, che una causa di nullità solo il cliente possa eccepire la nullità non implica necessaria-
sussista. Il contratto di investimento sottoscritto dal solo investi- mente che essa sia posta a presidio di un interesse privato. Un
tore è invece valido ab origine e nessuno pur comprensibile equivoco di questo tipo è stato dissolto dalle stesse sezioni unite
sforzo di restituire al cliente ciò che le incognite della finanza con la sentenza n. 26242 del 2014, Foro it., 2015, I, 862. Con ta-
gli hanno tolto può tramutarlo in altro da sé. le sentenza la Cassazione ha sancito che anche la nullità c.d. «re-

a
lativa» è in funzione di un interesse pubblico (e per questo moti-
LARA MODICA

to
vo può essere rilevata d'ufficio dal giudice). L'unico escluso dal-
la legittimazione ad eccepire la nullità è l'intermediario predi-

en
sponente perché egli non domina solo il contenuto del contratto,
* * * ma anche le modalità di formazione del medesimo e il legislatore

am
vuole escludere che egli si giovi del fatto che le suddette modali-
«Interessi contrapposti» e «conseguenze opportunistiche» tà non hanno contemplato la sua sottoscrizione o il possesso da

on
nella sentenza delle sezioni unite sulla sottoscrizione del con- parte dell'intermediario anche della copia del documento da lui
tratto.

O
sottoscritto. Insomma, l'equazione «nullità relativa = nullità in-

M abb
trinsecamente diversa dalle altre» non è affatto necessitata, ma è

M
1. - Se si procedesse ad un esame analitico dei vari passaggi frutto di una precisa scelta dell'interprete.

SI
della sentenza delle sezioni unite in rassegna, sarebbe assoluta-
IO in
mente agevole mostrarne la non completa persuasività. Un

AS
2. - Prima di esaminare i motivi alla base di tale scelta, è utile
esempio assai significativo è rappresentato dai riferimenti pre- soffermarsi almeno su un altro profilo della motivazione della
so
senti in motivazione alla funzione della sottoscrizione e all'art.
sentenza avente un'oggettiva ricaduta sistematica. Si è in prece-
2702 c.c. La funzione della sottoscrizione — si legge nella moti-
es

denza rammentato come l'art. 2702 c.c. sia stato superato in for-
vazione — attiene in primo luogo al perfezionamento del-
za di un duplice presupposto: rimane «assorbito l'elemento strut-
l'accordo, mentre, sul piano strutturale, «vale ad attestare la ma-
nc

turale della sottoscrizione di quella parte, l'intermediario, che re-


nifestazione per iscritto della volontà della parte e la riferibilità
D

so certo il raggiungimento dello scopo normativo con la sotto-


co

del contenuto dell'atto a chi l'ha sottoscritto». Ciò premesso, si


U

scrizione del cliente sul modulo contrattuale predisposto dal-


aggiunge: «la specificità della disciplina che qui interessa ... con-
l'intermediario e la consegna dell'esemplare della scrittura in
LA
IO olo

sente proprio di scindere i due profili del documento, come for-


oggetto, non verrebbe più a svolgere alcuna funzione». Dunque,
malizzazione e certezza della regola contrattuale, e dell'accordo,
elemento essenziale per il superamento (stavo per scrivere inter-
C

rimanendo assorbito l'elemento strutturale della sottoscrizione di


c

quella parte, l'intermediario, che reso certo il raggiungimento pretatio abrogans, ma avrebbe assunto un tono polemico che
O sci
LO

dello scopo normativo con la sottoscrizione del cliente sul modu- non v’è nelle mie parole) dell'art. 2702 c.c. è la «consegna del-
lo contrattuale predisposto dall'intermediario e la consegna del- l'esemplare della scrittura in oggetto», la quale risulta — si legge
Fa

l'esemplare della scrittura in oggetto, non verrebbe più a svolge- all'inizio del § 3 della sentenza in rassegna — dalla «dichiara-
re alcuna funzione». In altre parole, secondo la Cassazione il zione prestampata che ‘un esemplare del presente contratto ci
R

«combinato disposto» dell'unilaterale predisposizione del modu- viene rilasciato debitamente sottoscritto per accettazione dai
lo da parte dell'intermediario e la consegna del medesimo al soggetti abilitati a rappresentarvi’»: in altre parole, la consegna
cliente determinerebbe la disapplicazione nella fattispecie del- del documento contrattuale al cliente risulta dalle stesse condi-
l'art. 2702 c.c.: sarebbe agevole — dicevo — evidenziare che: 1) zioni generali di contratto, il cui contenuto dunque viene a far
tale disapplicazione non è prevista da alcuna disposizione; 2) prova contro il non predisponente.
adottata la forma scritta, l'art. 2702 c.c. implica che senza sotto- Le forti perplessità destate da una conclusione di questo tipo
scrizione non v’è «scrittura privata» (nozione all'interno della sono già state esposte in passato da chi scrive (v. Deficit cogniti-
quale ovviamente rientra anche il modulo unilateralmente predi- vi ed efficacia confessoria delle condizioni generali di contratto,
sposto), ossia non v’è documento scritto idoneo a contenere una in Riv. dir. banc., 2016, vol. II). Non interessa riprodurre qui
«dichiarazione» contrattuale. Sotto tale profilo l'art. 2702 c.c. ri- quelle osservazioni. In questa sede mette conto sottolineare che
flette un'esigenza essenziale — e non a caso risalente a quasi la sentenza in epigrafe oggettivamente si presta ad una rivaluta-
duemila anni fa — della disciplina dei contratti in quanto asse- zione delle condizioni generali di contratto. È utile ricordare che
gna una posizione centrale alla sottoscrizione per la configura- le loro particolari caratteristiche (l'essere unilateralmente predi-
zione di un documento scritto e su questo presupposto ne sanci- sposte; il riflettere l'organizzazione dell'impresa e di conseguen-
sce la prevalenza nella rappresentazione del contratto rispetto al- za essere di fatto insuscettibili di trattativa e assai scarsamente
le prove per testimoni (rinvio a G. LA ROCCA, Il problema della sensibili alla concorrenza a causa degli investimenti nelle moda-
forma contrattuale, Torino, 2017, 112 ss., anche per quanto ri- lità di produzione richiesti da una loro sostanziale modifica)
guarda la confermata importanza della forma scritta nel recentis- hanno fatto dubitare più volte della natura «negoziale» del con-
simo impianto del «Mifid 2»). Questo passaggio, che risponde tratto concluso loro tramite (l'ultimo contributo importante è
anche ad esigenze cognitive (sempre inevitabilmente presenti ed quello di IRTI, Scambi senza accordo, in Riv. trim. dir. e proc.
ineludibili quando si parla di condotte di esseri umani), è ritenuto civ., 1998, 347 ss., con il ricco dibattito che ne è scaturito). La
tanto importante dal legislatore da riproporne lo schema con la sentenza in rassegna, a ben vedere, introduce una prospettiva ul-
firma digitale dei contratti conclusi per via informatica. teriore e diversa, che postula la diretta riferibilità del contenuto
I rilievi appena formulati sono meno banali di quanto può delle condizioni generali di contratto al cliente che le abbia sot-
sembrare a prima vista. Essi, infatti, sono espressione della ne- toscritte. Più chiaramente, la (apparente) ratio decidendi della
cessità di interpretare in modo compatibile con il codice civile le sentenza permette di argomentare una potenziale efficacia con-
tante discipline speciali intervenute negli ultimi decenni. Questa fessoria delle condizioni generali di contratto e con ciò travolge
elementare esigenza sistematica appare non pienamente salva- l'argine in qualche modo costruito da Cass. 26 maggio 2009, n.
guardata dalla sentenza: la norma codicistica — ed una norma 12138, Foro it., 2010, I, 121, la quale escluse qualsiasi efficacia
dalla importanza assai articolata come l'art. 2702 c.c. — sembre- confessoria delle condizioni generali di contratto, come pure del
rebbe superata sulla base della «precipua ricostruzione imposta modulo pur sempre predisposto dall'intermediario, che contene-
dalla normativa speciale», la quale a sua volta è fondata sull'idea vano la dichiarazione del cliente di essere «operatore qualifica-
che «la nullità può essere fatta valere solo dall'investitore»: tale to» ai sensi dell'art. 31 del regolamento Consob 11522/1998. In
ultima circostanza — secondo la sentenza in epigrafe — depo- particolare, allora la Cassazione ammise che il controinteressato
tenzierebbe la nullità c.d. «relativa», che non avrebbe una fun- potesse dar prova della contrarietà al vero di quanto contenuto
zione primaria di presidio del mercato, e dunque di interesse nelle condizioni generali di contratto. Con l'odierna sentenza,
pubblico, ma sarebbe più modestamente «posta nell'interesse del invece, la clausola secondo la quale il documento sottoscritto sa-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1291 PARTE PRIMA 1292

rebbe stato consegnato al cliente con la sottoscrizione del rappre- CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 29
sentante della banca: 1) costituisce prova dell'avvenuta consegna dicembre 2017, n. 31204; Pres. AMBROSIO, Est. NAZZICO-
del modulo stesso e in questa prospettiva sembra proprio una NE, P.M. DE AUGUSTINIS (concl. conf.); Loiacono e altri
confessione; 2) è idonea a concorrere al superamento dell'art. (Avv. SASSANI) c. Soc. Delta - Compagnia di assicurazioni
2702 c.c. pur in assenza, come s’è detto, di un'espressa disposi- e riassicurazioni (Avv. S. e C.M. D'ACUNTI). Conferma
zione in tal senso. App. Roma 5 febbraio 2014.
3. - La sentenza, tuttavia, non è solo questo. Chi si fermasse a Società — Società per azioni — Amministratori e sindaci
queste osservazioni resterebbe fuorviato perché dalla lettura del- — Responsabilità verso i creditori — Prescrizione —
le pagine finali della sentenza si comprende l'effettivo peso dei Decorrenza (Cod. civ., art. 2394, 2407, 2935; y r.d. 16

a
rilievi svolti in precedenza. In quelle pagine finali i giudici marzo 1942 n. 267, disciplina del fallimento, art. 146,
206).

to
esprimono con molta chiarezza l'effettiva ratio decidendi che li
ha guidati. Si fa infatti riferimento al «principio di proporzionali- Società — Società per azioni — Amministratori privi di

en
tà» ed ancora più chiaramente alla necessità di ricercare «l'inter- delega e sindaci — Responsabilità verso i creditori —
pretazione preferibile, siccome rispondente al complesso equili- Doveri di vigilanza e controllo (Cod. civ., art. 2392,

am
brio tra interessi contrapposti» onde evitare «conseguenze distor- 2394, 2403, 2407; y r.d. 16 marzo 1942 n. 267, art. 146,
te o anche opportunistiche». Non v’è dunque l'intenzione di ope- 206).

on
rare scelte sistemiche epocali, ma più pragmaticamente si mira
In via di presunzione semplice, la prescrizione dell'azione di

O
ad evitare «conseguenze distorte o anche opportunistiche».

M abb
Il senso di queste parole non può sfuggire: per anni, probabil- cui all'art. 2394 c.c. decorre dalla dichiarazione di falli-

M
mente a causa di «prassi organizzative non del tutto commende- mento; l'onere della prova che l'insufficienza patrimoniale

SI
voli» (sono ancora parole della sentenza delle sezioni unite, ma a si è manifestata in un momento anteriore grava sull'in-
IO in
proposito di queste prassi, v. anche il mio La forma informativa teressato e la prova non è necessariamente integrata dal

AS
ed il potere dell'impresa di comandare il mercato, in <www. deposito di bilancio che registri l'azzeramento del capitale
so

ilcaso.it>), il sistema bancario italiano — a fini di elusione fisca- sociale. (1)


es

le o forse per banale resistenza al cambiamento — ha concluso L'obbligo di vigilanza di cui all'art. 2392, 2° comma, c.c.,
contratti secondo lo schema dello «scambio di corrispondenza testo previgente, e l'obbligo di controllo di cui all'art.
nc

commerciale»: schema in sé assolutamente legittimo, ma poco 2403 c.c., testo previgente, impongono agli amministratori
D

adatto alla conclusione di contratti che devono avere forma scrit- deleganti e ai sindaci di ricercare adeguate informazioni,
co

ta a pena di nullità perché presenta la caratteristica che nessuna


U

non potendosi ritenere esonerati da responsabilità verso i


parte possiede il documento contrattuale nella sua integrità, ma creditori sociali gli amministratori e i sindaci che abbiano
LA
IO olo

ciascuna ha una copia del contratto sottoscritta dall'altra: la con- accolto passivamente il deficit informativo. (2)
seguenza concreta è che la banca non possiede una copia del
C
c

modulo firmato da essa stessa e si espone così a tattiche «distorte


O sci

ed opportunistiche» in ipotesi di contenzioso.


LO

Fatti di causa. — La Corte d'appello di Roma con senten-


In questo scenario le sezioni unite in qualche modo prendono za del 5 febbraio 2014 ha confermato la decisione del tribu-
Fa

atto che la descritta modalità procedurale non determina un con- nale della stessa città del 16 settembre 2004, la quale aveva
creto pregiudizio per il risparmio privato e collettivo. Quest’ul- condannato gli ex amministratori e sindaci della Delta -
R

timo, anzi — è possibile sostenere —, sarebbe compromesso


Compagnia di assicurazioni e riassicurazioni s.p.a. in liqui-
qualora la tenuta del sistema fosse minata da una generalizzata
nullità dei contratti di credito e finanziari per motivi attinenti alla
dazione coatta amministrativa al risarcimento del danno per
mera sottoscrizione del contratto. mala gestio ed omesso controllo sui fatti dei delegati, nelle
Queste considerazioni sono animate — non si può non ricono-
diverse misure liquidate in rapporto alle rispettive responsa-
scerlo — da un prudente equilibrio, che sacrifica occasionalmen- bilità.
te principî altrimenti basilari e fermi nell'impianto del sistema. Circa il termine di prescrizione dell'azione, la corte terri-
Pari equilibrio dovrebbero esercitare le tifoserie dell'accademia e toriale ha premesso che esso decorre, per l'azione prevista
del foro: la sentenza ricerca un «complesso equilibrio tra interes- dall'art. 2394 c.c., dall'insufficienza patrimoniale oggetti-
si contrapposti» e, forse a differenza dell'ordinanza di rimessio- vamente conoscibile dai creditori, che tale situazione non
ne, non contiene affermazioni indulgenti verso teoriche, che re- coincide con la perdita integrale del capitale sociale né con
stano non persuasive perché non colgono la complessità dei pro- l'insolvenza e che è onere dei convenuti provarne l'esistenza
blemi e delle implicazioni della forma del contratto. Tornano alla e la conoscibilità in epoca anteriore alla dichiarazione di fal-
mente, certamente non a caso, parole semplici e solenni al tempo limento o di liquidazione coatta amministrativa.
stesso: «in curia mercatorum aequitatem precipue spectandam, et Ha ritenuto, nella specie, che la prescrizione ex art. 2394
de bono et aequo causas dirimendas esse, et de apicibus iuris di- c.c. correttamente si è fatta decorrere dal giudice di primo
sputare minime congruere» (ad es. B. STRACCA, De mercatura grado dal dato oggettivo costituito dal decreto ministeriale
seu mercatore tractatus, Venezia, 1553, Quo modo procedendum del 27 marzo 1993, con il quale il ministero dell'industria
sit in causis mercatorum, 244). aveva revocato le autorizzazioni all'esercizio delle attività di
A questa tradizione ultramillenaria, che va da Ulpiano alle assicurazione e disposto la liquidazione coatta amministrati-
odierne corti del commercio internazionale passando per Bartolo va della società, non essendo stata invece raggiunta la prova
da Sassoferrato e tanti altri, si collega per più versi — occorre della manifestazione dell'insufficienza patrimoniale in un
darne atto — la sentenza in rassegna. momento anteriore. In particolare, ha affermato che la pre-
scrizione non potesse farsi decorrere dal deposito, in data 28
GIOACCHINO LA ROCCA luglio 1992, del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre
1991, recante la perdita quasi integrale del capitale sociale,
perché l'insufficienza del patrimonio sociale al soddisfaci-
mento dei crediti vantati — intesa come eccedenza delle pas-
sività sulle attività del patrimonio netto, ossia come insuffi-
cienza dell'attivo a soddisfare i debiti della società oggetti-
————————
vamente conoscibile dai creditori — non coincide con la
perdita del capitale, la quale non implica la consequenziale
perdita di ogni valore attivo del patrimonio sociale, ma con-
siste in un definitivo squilibrio patrimoniale, che è onere dei
convenuti provare. Ha concluso, al riguardo, che l'azione,
promossa dalla procedura con atto di citazione notificato fra
la fine di gennaio e l'inizio di febbraio 1998, è tempestiva.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1293 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1294

Quindi, dopo avere elencato i fatti di mala gestio accertati norma degli art. 2393 e 2394 c.c., che, secondo il disposto
in capo agli amministratori operativi e gli episodi di inadem- dell'art. 206 l. fall., sono esercitate dal commissario liquida-
pimento ai loro doveri, ha affermato che essi sono stati resi tore, previa autorizzazione dell'autorità che vigila sulla li-
possibili dalla mancanza di un sistema adeguato di controlli quidazione.
interni, non risultando mai mossi rilievi da parte dei consi- Giova ancora precisare che, come per le fattispecie degli
glieri di amministrazione e dei sindaci al riguardo, nonostan- art. 2393 e 2407 c.c., laddove la responsabilità si pone verso
te le informazioni rese al consiglio fossero state sempre ge- la società, rileva l'inadempimento degli amministratori e dei
neriche ed incomplete, mentre neppure fu mai sollecitata sindaci ai doveri della carica, così, parimenti, nelle azioni
l'attenzione dell'assemblea dei soci o del pubblico ministero; proposte ai sensi degli art. 2394 e 2407 c.c. a tutela dei credi-
e ha ritenuto non integrata la prova di condotte ostative poste tori, pure in sede concorsuale, l'inadempimento di quei do-

a
in essere dagli amministratori operativi, tale da rendere ine- veri costituisce elemento della fattispecie, sebbene con essi

to
sigibile un più efficace controllo dei deleganti e dei sindaci o concorra poi l'ulteriore requisito della insufficienza patrimo-
la loro attivazione volta ad evitare gli eventi dannosi.

en
niale, cagionata dall'inosservanza degli obblighi relativi al
Avverso questa sentenza propongono ricorso gli ex sindaci patrimonio sociale o dall'omessa vigilanza sull'altrui opera-

am
Vito e Monica Loiacono ed Enia Pieroni, affidato a cinque to: a tutela dei creditori si lamenta, infatti, un danno diretto,
motivi. per responsabilità e non per debito, causato dalla condotta
dell'amministratore che ha vulnerato il patrimonio della so-

on
Propongono controricorso con ricorso incidentale gli ex
amministratori Longo (adesivo ai primi due motivi dei ricor- cietà sino a renderlo non capiente per soddisfarli, cui abbia

O
M abb
renti ed autonomo per otto motivi), Scagni (quattro comples- concorso la condotta imputabile ai sindaci.

M
si motivi), Niro (tre motivi), Silvera (tre motivi), gli ex sin- Ed invero, occorre considerare che l'inadempimento ai

SI
daci Ciardiello e Scuticchio (quattro motivi). doveri della carica gestoria e sindacale è il presupposto an-
IO in
Resiste con distinti controricorsi la Delta - Compagnia di che dell'azione intrapresa dai creditori: i quali, se possono

AS
assicurazioni e riassicurazioni s.p.a. in liquidazione coatta agire a condizione che il patrimonio sociale sia insufficiente
so
amministrativa, che propone anche ricorso incidentale condi- a soddisfarli, ciò possono fare solo se, nel contempo, quel-
zionato per un motivo. l'insufficienza sia appunto conseguenza delle condotte degli
es

Al ricorso incidentale di Delta s.p.a. resistono Longo, organi sociali in violazione ai doveri della carica. A confer-
nc

Ciardiello, Scuticchio e Scagni. ma di ciò, basti considerare che neppure verso i creditori si
pone una responsabilità oggettiva, onde occorre pur sempre
D

Resiste, altresì, con controricorso Allianz s.p.a., rilevando


co

come il capo di sentenza di primo grado relativo al rigetto una condotta almeno negligente dell'amministratore o del
U

della domanda di garanzia, proposta dal sindaco Alberto Da- sindaco, accanto alla insufficienza patrimoniale.
LA
IO olo

ssogno contro la controricorrente medesima, sia passato in Pertanto, ogni violazione che integra la responsabilità ver-
giudicato e chiedendo quindi il rigetto del ricorso principale. so la società è idonea, quando cagiona o concorre a cagiona-
C
c

I ricorrenti principali ed i ricorrenti incidentali Longo, re una diminuzione del patrimonio rendendolo insufficiente,
O sci

a fondare anche la responsabilità ex art. 2394 c.c.


LO

Scagni, Ciardiello, Scuticchio, Delta s.p.a. in liquidazione


coatta amministrativa ed Allianz s.p.a. hanno depositato le 3.2. - La sentenza impugnata ha ritenuto che l'azione di
Fa

memorie di cui all'art. 378 c.p.c. cui all'art. 2394 c.c. non sia prescritta, perché l'insufficienza
Ragioni della decisione. — (Omissis). 3. - Motivi concer- patrimoniale si manifestò in un momento non anteriore a
R

nenti la prescrizione delle azioni proposte dalla procedura cinque anni dall'esercizio dell'azione, identificato in quello
(motivi primo e secondo Loicacono-Pieroni; motivo secondo del 27 marzo 1993, quando la società fu posta in liquidazione
Longo; motivo primo Scagni, Niro; cui aderiscono i ricorren- coatta amministrativa, e su tale presupposto ha motivato il
ti incidentali Longo, Ciardiello, Scuticchio). rigetto delle eccezioni di prescrizione.
3.1. - L'art. 146 l. fall., nel suo testo originario applicabile Dunque, come risulta dal testo della decisione impugnata e
nella specie, cui peraltro la riforma non ha apportato signifi- come palesano gli stessi argomenti esposti nei ricorsi, l'azio-
cative modificazioni, prevede che, nell'ipotesi di fallimento ne di cui si tratta è quella attribuita dalla legge ai creditori
di una società di capitali, le azioni di responsabilità esperibili sociali, prevista dall'art. 2394 c.c. ed esercitata dalla proce-
nei confronti degli amministratori ex art. 2393 e 2394 c.c. dura.
siano esercitate dal curatore. Orbene, secondo l'art. 2394, 2° comma, c.c., l'azione può
La procedura, pertanto, può fruire dei presupposti e degli essere proposta «quando il patrimonio sociale risulta insuffi-
scopi di entrambe, al fine di acquisire all'attivo fallimentare ciente al soddisfacimento dei loro crediti».
tutto quanto sottratto, quale strumento di reintegrazione del La nozione si ricollega alla garanzia patrimoniale generica
patrimonio sociale. di cui all'art. 2740 c.c., costituita dal patrimonio della socie-
Come ricordato di recente dalle sezioni unite di questa tà: l'insufficienza patrimoniale rappresenta un mero fatto
corte, il curatore fallimentare, quando agisce postulando in- contabile.
distintamente la responsabilità degli amministratori, fa valere Essa si verifica quando il patrimonio della società presenti
sia l'azione che spetterebbe alla società, in quanto gestore una «eccedenza delle passività sulle attività, ovverosia [in]
del patrimonio dell'imprenditore fallito, sia le azioni che una situazione in cui l'attivo sociale, raffrontato ai debiti del-
spetterebbero ai singoli creditori, considerate però quali la società, è insufficiente al loro soddisfacimento» (per tutte,
«azioni di massa» in ragione dell'art. 146 l. fall.: «l'azione di Cass. 22 aprile 2009, n. 9619, id., Rep. 2009, voce Società,
responsabilità sociale ex art. 2393 c.c. ha natura contrattuale n. 594; 28 maggio 1998, n. 5287, id., 2000, I, 242).
e presuppone un danno prodotto alla società da ogni illecito Atteso il generale disposto dell'art. 2935 c.c., costituisce
doloso o colposo degli amministratori per violazione di do- parimenti principio consolidato che la prescrizione del-
veri imposti dalla legge e dall'atto costitutivo; l'azione di re- l'azione ex art. 2394 c.c., pur quando esercitata dalla proce-
sponsabilità verso i creditori sociali ex art. 2394 c.c., ha na- dura, decorre dal momento in cui l'attivo si sia palesato in
tura extracontrattuale e presuppone l'insufficienza patrimo- modo oggettivamente percepibile da parte dei creditori come
niale cagionata dall'inosservanza di obblighi di conservazio- inidoneo a soddisfarli.
ne del patrimonio sociale» (Cass., sez. un., 23 gennaio 2017, Non si tratta di aprire la strada ad un soggettivismo psico-
n. 1641, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civi- logico, ma della valutazione astratta di conoscibilità: non già
le). mero fatto soggettivo di conoscenza del danno da parte del
Tale principio, espresso con riguardo alle azioni previste titolare dell'azione, bensì rilievo del dato oggettivo della sua
dall'art. 146 l. fall. (sia nel testo anteriore, sia in quello sosti- conoscibilità da parte dei terzi creditori, posti così nella con-
tuito dal d.leg. 9 gennaio 2006 n. 5), si attaglia anche alle dizione di poter esercitare il proprio diritto.
azioni di responsabilità contro gli amministratori e i compo- È anche costantemente affermato che tale momento coin-
nenti degli organi di controllo dell'impresa in liquidazione, a cide, in via di presunzione semplice fondata sull'id quod ple-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1295 PARTE PRIMA 1296

rumque accidit, con la dichiarazione di fallimento (o della In definitiva, la pur scrupolosa lettura di un bilancio socie-
messa in liquidazione), mediante lo spossessamento del debi- tario può non fornire reale contezza dell'insufficienza patri-
tore e la presa in consegna delle attività da parte dell'organo moniale, neppure quando esso presenti una perdita.
della procedura; e che tale presunzione non esclude come, in Infine, non v’è dubbio che la verifica della ricorrenza di
concreto, il deficit si sia manifestato in un momento anterio- elementi oggettivi, conoscibili dai creditori, dai quali risulti
re, gravando il relativo onere probatorio su chi allega la cir- l'insufficienza del patrimonio sociale, sia questione di fatto
costanza e fonda su di essa un più favorevole inizio del de- tipicamente rimessa all'accertamento del giudice del merito
corso della prescrizione (cfr. Cass. 4 dicembre 2015, n. (fra le altre, Cass. 5 aprile 2013, n. 8426, id., Rep. 2013, vo-
24715, id., Rep. 2016, voce cit., n. 681; 18 giugno 2014, n. ce cit., n. 616).
13907, id., Rep. 2014, voce cit., n. 490; 12 giugno 2014, n. 3.3. - Alla luce di tali principî occorre esaminare le censu-

a
13378, id., Rep. 2015, voce Fallimento, n. 475; 21 giugno re proposte negli indicati motivi.

to
2012, n. 10378, id., Rep. 2012, voce cit., n. 562; 22 aprile Come sopra ricordato, la sentenza impugnata ha ancorato

en
2009, n. 9619, cit.; 8 aprile 2009, n. 8516, id., Rep. 2009, il dies a quo della prescrizione alla data di emissione del de-
voce cit., n. 523; 5 luglio 2002, n. 9815, id., Rep. 2002, voce creto ministeriale di revoca dell'autorizzazione all'esercizio

am
Società, n. 713). dell'attività assicurativa (27 marzo 1993), disattendendo le
Al riguardo, deve ora essere ben chiarito che, come nella tesi volte a collocare detto termine al momento del deposito

on
società in bonis capitale e patrimonio sono nozioni diverse, del bilancio di esercizio 1991 o ad altri eventi, anteriori alla
predetta data.

O
così nelle situazioni di difficoltà aziendale esse non possono

M abb
essere confuse, insufficienza del capitale o del patrimonio Dopo avere premesso che il termine di prescrizione ex art.

M
sociale restando concetti fra loro distinti. 2394 c.c. decorre dall'insufficienza patrimoniale oggettiva-

SI
Circa l'idoneità del bilancio di esercizio a palesare detta mente percepibile dai creditori, che la perdita integrale del
IO in capitale sociale in sé non la prova e che spetta ai danneg-

AS
situazione, la corte ha già affermato i seguenti principî:
gianti dimostrare che detta situazione si sia verificata e fosse
so
a) il bilancio di esercizio, che segnali una situazione pa-
trimoniale in negativo, può nel singolo caso costituire il mo- conoscibile in un momento anteriore — e, dunque, sulla base
es

do con cui lo stato di incapienza diventi manifesto «quando dei corretti ricordati principî — la corte d'appello, confer-
non vi siano poste suscettibili di sottovalutazione» (Cass. 5 mando sul punto gli accertamenti del tribunale, ha ritenuto in
nc

luglio 2002, n. 9815, cit.); così pure altra decisione, in una particolare che il deposito del bilancio d'esercizio 1991, av-
D

venuto il 28 luglio 1992, non provava ancora il manifestarsi


co

vicenda in cui la corte territoriale, con giudizio di fatto, ave-


U

va accertato nel bilancio una notevole eccedenza delle passi- della situazione di insufficienza patrimoniale della società. Il
LA

bilancio in questione, secondo l'accertamento fattuale com-


IO olo

vità sulle attività patrimoniali, desumendo l'insufficienza pa-


trimoniale dal fatto che la società aveva subìto perdite pari al piuto dalla menzionata decisione, presentava infatti una per-
C

dita «quasi integrale» del capitale sociale, ma non quella «di


c

doppio del capitale sociale (Cass. 25 luglio 2008, n. 20476,


ogni valore attivo del patrimonio sociale».
O sci
LO

id., Rep. 2008, voce cit., n. 664);


Inoltre, nel concludere che non è stata dimostrata la cono-
b) non necessariamente l'insufficienza patrimoniale deve
scibilità dell'insufficienza patrimoniale né al momento del
Fa

risultare solo dal bilancio approvato dall'assemblea dei soci


deposito del bilancio il 28 luglio 1992, né in altra «epoca an-
(Cass. 22 ottobre 2004, n. 20637, id., Rep. 2004, voce cit., n.
tecedente a tale momento» del 27 marzo 1993, la sentenza ha
R

1029);
in tal modo complessivamente motivato il proprio apprezza-
c) l'occultamento della perdita in bilancio rende tale do- mento delle circostanze di fatto circa la mancata dimostra-
cumento, pur pubblicato mediante deposito nel registro delle zione dell'assunto, pervenendo a ritenere indimostrata l'esi-
imprese, inidoneo a palesare ai terzi l'incapienza patrimonia- stenza e l'oggettiva conoscibilità anteriore di una situazione
le, in quanto allora non dichiarata e non oggettivamente per- di effettiva perdita della garanzia patrimoniale generica per i
cepibile (Cass. 4 dicembre 2015, n. 24715, cit.); creditori.
d) l'insufficienza non coincide affatto con una situazione La corte del merito ha tratto il proprio convincimento da
di perdita integrale del capitale sociale, la quale non implica un'unitaria valutazione di tutte le circostanze acquisite, in
necessariamente uno stato d'insufficienza patrimoniale, ben via documentale, agli atti del giudizio, la quale non richiede
potendo lasciar sussistere un pareggio tra attivo e passivo, la discussione di ogni singolo elemento o la confutazione di
onde tutti i creditori potrebbero soddisfarsi grazie al patri- tutte le contrarie argomentazioni difensive (ex multis, Cass.
monio della società, pur quando il capitale sia azzerato 18 marzo 2015, n. 5423, id., Le banche dati, archivio cit.; 10
(Cass. 22 aprile 2009, n. 9619, cit.); in particolare, la «perdi- dicembre 2014, n. 25977, id., Rep. 2014, voce Dogana, n.
ta integrale del capitale sociale non implica la perdita di ogni 40; 4 marzo 2011, n. 5229, non massimata).
valore attivo del patrimonio sociale, dal momento che la ci- Se, dunque, da un lato, la corte territoriale ha fatto corretta
fra del capitale esprime solo il valore delle attività assogget- applicazione del principio, costantemente affermato da que-
tate ad un vincolo di indisponibilità a tutela dei creditori so- sta corte, secondo cui la prescrizione decorre dal momento in
ciali e non si estende quindi necessariamente a tutti i valori cui l'insufficienza patrimoniale si è oggettivamente manife-
attivi ricompresi nel patrimonio della società» (Cass. 28 stata come rilevante per l'azione esperibile dai creditori, dal-
maggio 1998, n. 5287, cit.). l'altro lato essa ha esercitato il suo potere discrezionale di
Sotto quest'ultimo profilo, deve essere ribadito ora che accertamento dei fatti, insindacabile in questa sede, laddove
neppure l'analisi di bilancio necessariamente conduce alla ha reputato non raggiunta la prova gravante sugli ammini-
conoscibilità dell'insufficienza patrimoniale da parte dei cre- stratori e sindaci di allegare e dimostrare un momento ante-
ditori: per la stessa disciplina di redazione del documento riore di decorrenza della prescrizione.
contabile, i valori espressi nelle voci di bilancio ben posso- Non giova, dunque, insistere, da parte degli odierni ricor-
no, ed in taluni casi debbono, non coincidere con quelli di renti, sul dato secondo cui la perdita era tale da azzerare il
mercato, essendo a volte superiori (es. rimanenze) o consi- capitale sociale, né sulla tesi (cfr. primo motivo del ricorren-
stentemente inferiori a quelli (es. beni immobili, all'epoca te incidentale Niro) secondo cui la sentenza di primo grado
dei fatti), ai sensi dell'art. 2426 c.c. Quanto ai crediti, come aveva accertato perdite rilevanti ex art. 2448, 1° comma, n.
questa corte ha già avuto occasione di rilevare, l'art. 2426, n. 4, c.c. nel bilancio predetto, accertamento che sarebbe, nel-
8, c.c. poneva il criterio legale del «valore presumibile di l'assunto, passato in giudicato: invero, mentre non sussiste
realizzazione», con valutazione altamente influenzata dalla giudicato al riguardo (trattandosi di un presupposto del com-
loro esigibilità concreta, che non sempre emerge fedelmente plesso motivo di appello), ciò correttamente non è stato con-
dal bilancio (Cass. 18 marzo 2015, n. 5450, id., 2016, I, siderato dalla corte ancora prova della manifestazione del-
287). l'insufficienza patrimoniale in discorso.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1297 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1298

Non senza considerare che, precisa la corte territoriale il In tutti i casi, la responsabilità omissiva del soggetto è
tribunale aveva sottolineato costituire ulteriore atto di mala sempre per fatto proprio colpevole: espunta anche dal diritto
gestio l'occultamento, in occasione della redazione ed ap- civile la responsabilità oggettiva, per fatto altrui o da mera
provazione del bilancio 1991, delle passività che comporta- «posizione», dovendosi sempre riscontrare la condotta alme-
vano la perdita del capitale sociale: essendo stato necessario no colposa e il nesso causale col danno, essendo responsabi-
l'espletamento in primo grado di una consulenza tecnica lità per fatto e colpa propri.
d'ufficio appunto per evidenziare la maggiore perdita. 4.2. - Pur in presenza di deleghe gestorie residua una serie
Per il resto i ricorrenti, pur lamentando la violazione di di poteri e doveri in capo al consiglio di amministrazione,
norme di diritto o l'omesso esame di fatti decisivi della con- che dall'esistenza di deleghe non viene affatto spogliato dal-
troversia, mirano inammissibilmente a contrapporre a tali va- le sue funzioni.

a
lutazioni la propria interpretazione delle medesime circo- Esso — come espressamente chiarito dalla riforma del di-

to
stanze, al fine di pervenire ad un diverso apprezzamento ri- ritto societario, ma ampiamente riconosciuto in precedenza

en
spetto a quello già svolto nella competente sede. dalla prassi medesima — può impartire direttive vincolanti ai
3.4. - Infondata è, infine, la pretesa, esposta nel primo mo- delegati e ha il potere di avocazione, in quanto si è ritenuto

am
tivo del ricorso principale, secondo cui il dies a quo del ter- che la delega non abbia effetti traslativi (Cass. 4 marzo 2005,
mine di prescrizione non decorrerebbe, per i sindaci, dalla n. 4787, id., Rep. 2005, voce Società, n. 899), potendo giun-

on
conoscibilità dell'insufficienza patrimoniale della società, gere alla revoca della decisione assunta dal comitato esecuti-
ma semmai dal giorno di commissione del fatto integrante la vo o dall'amministratore delegato; soprattutto, sul consiglio

O
M abb
loro responsabilità o da quello del danno: gli esposti principî grava l'obbligo di vigilanza sull'attività degli amministratori

M
circa il combinato disposto degli art. 2394 e 2935 c.c. valgo- delegati o del comitato esecutivo, spettando ai consiglieri

SI
no anche per responsabilità solidale dei sindaci ex art. 2407 non esecutivi i compiti di supervisione e di ponderazione (si
c.c. IO in è altresì osservato che sussistono già compiti organizzativi,

AS
Parimenti, l'azione intrapresa dalla procedura contro i volti a predisporre o sollecitare un'organizzazione idonea a
so
componenti dell'organo di controllo soggiace anch’essa al garantire gli interessi che il consiglio ha l'obbligo di tutelare:
termine di prescrizione decorrente dall'insufficienza patri- cfr. Cass. 8 novembre 2007, Pirro, id., Rep. 2009, voce Ban-
es

moniale predetta, secondo il presupposto previsto dall'art. carotta, n. 20).


nc

2394, 2° comma, c.c. (per tutte, Cass. 28 maggio 1998, n. Si noti che il controllo degli altri consiglieri sul fatto dei
5287, cit.): la regola deriva dall'esplicito disposto del- delegati è anche di merito, non potendo essere confuso coi
D
co

l'ultimo comma dell'art. 2407 c.c., che, sin dal testo anterio- limiti del controllo giudiziale.
U

re alla riforma del 2003, prescrive l'applicazione ai sindaci 4.3. - La responsabilità dell'amministratore non esecutivo
LA
IO olo

dell'art. 2394 c.c., nei limiti di una — per la questione all'e- era regolata dall'art. 2392, 2° comma, c.c., nel testo del codi-
same ravvisabile — compatibilità. ce civile del 1942 applicabile ratione temporis, come omessa
C
c

Occorre, altresì, rilevare che la stessa formulazione del vigilanza «sul generale andamento della gestione», ponendo
O sci
LO

motivo appare perplessa, chiedendo esso di considerare la a carico degli amministratori un ampio dovere (formula,
prescrizione decorrente ora dal giorno di commissione del com’è noto, eliminata dalla riforma mediante il riferimento
Fa

fatto integrante la responsabilità del sindaco, ora da quello al nuovo art. 2381 c.c.).
(non necessariamente col primo coincidente) in cui il danno Dovere che, come in più occasioni ha precisato questa cor-
R

cagionato dalla condotta dei sindaci si sia manifestato all'e- te, permaneva anche in caso di attribuzione di funzioni al
sterno. comitato esecutivo o a singoli amministratori delegati, salvo
Né ha pregio la doglianza, esposta nel medesimo motivo, un impediente «comportamento ostativo degli altri compo-
secondo cui la corte del merito avrebbe indebitamente fatto nenti del consiglio di amministrazione» (così Cass. 9 gennaio
riferimento alla prescrizione in discorso, pur avendo, nel- 2013, n. 319, id., Rep. 2013, voce Società, n. 612; 11 no-
l'assunto dei ricorrenti, accertato le condotte inadempienti vembre 2010, n. 22911, id., 2011, I, 1686; 13 maggio 2010,
dei sindaci, invece presupposto costitutivo della sola azione n. 11643, id., Rep. 2010, voce cit., n. 659; sez. un. 30 set-
di responsabilità nei confronti della società: ciò, sulla base tembre 2009, n. 20933, id., 2010, I, 3128; 15 febbraio 2005,
del principio già sopra esposto. n. 3032, id., 2006, I, 1898).
Incongruo, infine, è il richiamo all'inapplicabilità ai sinda- Nell'ambito dell'azione di responsabilità promossa nel-
ci della sospensione ex art. 2941, 1° comma, n. 7, c.c., non l'interesse dei creditori — che di recente le sezioni unite di
avendo la sentenza impugnata applicato la norma. questa corte hanno reputato extracontrattuale (Cass., sez. un.,
4. - Motivi concernenti la responsabilità degli amministra- 23 gennaio 2017, n. 1641, cit.) — l'onere di provare la colpa
tori non esecutivi (motivi dal terzo all'ottavo Longo; motivi grava sulla procedura; e l'elemento della colpa rileva nelle
dal terzo al quinto Scagni; motivi secondo e terzo Niro). due accezioni di colpa nella conoscenza e colpa nell'attiva-
4.1. - Nelle società di capitali, l'obbligo di controllo ac- zione.
comuna amministratori non esecutivi e indipendenti, sindaci, La colpa può consistere, in primo luogo, in un difetto di
revisori, comitato per il controllo interno, organismo di vigi- conoscenza, per non avere rilevato colposamente l'altrui ille-
lanza di cui al d.leg. n. 231 del 2001, dirigente preposto alla cita gestione: non è decisivo che nulla traspaia da formali re-
redazione dei documenti contabili societari nelle società quo- lazioni del comitato esecutivo o degli amministratori delega-
tate di cui all'art. 154 bis d.leg. n. 58 del 1998. ti, né dalla loro presenza in consiglio, perché l'obbligo di vi-
Esiste, dunque, quel che è stato chiamato un «sistema di gilanza impone, ancor prima, la ricerca di adeguate informa-
controllo policentrico»; il fine è quello di ottenere, grazie zioni, non essendo esonerato da responsabilità l'amministra-
all'eterogeneità dei controlli, una garanzia rafforzata del- tore che abbia accolto il deficit informativo passivamente.
l'osservanza delle regole di corretta amministrazione; e lo Pertanto, si può parlare di colpa in capo all'amministratore
scopo ultimo potrebbe ritenersi quello della diffusione di una nel non rilevare i c.d. segnali d'allarme, individuabili anche
cultura della legalità imprenditoriale. nella soggezione all'altrui «gestione personalistica» (cfr.
Ciò tanto più quando l'impresa rivesta peculiare interesse Cass. 7 marzo 2014, Tanzi, id., Rep. 2014, voce Bancarotta,
per il mercato, attesa la delicatezza degli interessi implicati n. 45).
nell'attività costituente l'oggetto sociale (come in quelle Inoltre, il singolo consigliere è tenuto a conoscere i doveri
bancarie ed assicurative); inoltre, la conformazione della specifici posti dalla legge e ad attivarsi perché il consiglio
struttura societaria induce a particolarmente intensi doveri di compia al meglio il proprio dovere di vigilanza per impedire
controllo, proprio allorché la stessa faccia parte di un c.d. il verificarsi ed il protrarsi della situazione di illecita gestio-
gruppo o si tratti di società a ristretta base familiare che de- ne: l'amministratore non esecutivo non risponde in modo au-
tenga la maggioranza del capitale, soggetta ad influenze tomatico per ogni fatto dannoso aziendale in ragione della
esterne anche pregiudizievoli. mera «posizione di garanzia», perché si esige che abbia eser-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1299 PARTE PRIMA 1300

citato i suoi poteri impeditivi, come le richieste di convoca- ed in favore di società appena costituita dotata di capitale so-
zione del consiglio di amministrazione, i solleciti alla revoca ciale minimo;
della deliberazione illegittima o all'impugnazione della deli- b) l'acquisto della quota totalitaria nel capitale sociale di
berazione viziata, l'attivazione ai fini all'avocazione dei po- Immobiliare Banchi Vecchi s.r.l., proprietaria di un immobi-
teri, gli inviti ai delegati di desistere dall'attività dannosa, la le, al prezzo di lire 2.280.000.000, sovrastimato rispetto al
denunzia alla pubblica autorità, con informazione al p.m. ai reale valore di lire 1.838.210.000;
fini della richiesta ex art. 2409 c.c. o segnalazione alle auto- c) l'emissione di polizze fideiussorie per i debiti della
rità di vigilanza, e così via. Cealca sud s.p.a.;
Dovendosi considerare che, come questa corte ha già os- d) l'emissione di due polizze fideiussorie a garanzia del-
servato, anche la semplice minaccia di ricorrere ad un'autori- l'adempimento delle obbligazioni assunte dalla Rilldale Ltd.

a
tà esterna può costituire deterrente, sotto il profilo psicologi- Ireland e dalla Rilldale Ltd. U.K., senza effettiva istruttoria;

to
co, al proseguimento di attività antidoverose da parte dei de- e) la vendita della quota di partecipazione nell'Immobiliare

en
legati (Cass. 11 novembre 2010, n. 22911, cit.); mentre la Spalato s.r.l., in occasione della quale la società non ottenne il
condotta impediente omessa va valutata nel contesto, in pagamento della somma residua di lire 1.450.000.000, divenu-

am
quanto l'inerzia del singolo nell'unirsi all'identico atteggia- to irrecuperabile per il fallimento dell'acquirente;
mento omissivo degli altri acquista efficacia causale, posto f) la locazione dall'Alifin s.p.a. di un appartamento sito in

on
che la condotta attiva giova a rompere il silenzio e a solleci- via del Biscione, n. 95, in Roma, con esborso inutile di lire
tare, con il richiamo agli obblighi imposti dalla legge ed ai 432.000.000.

O
M abb
principî di corretta amministrazione, un analogo atteggia- La corte del merito, quindi, ha accertato che i convenuti

M
mento degli altri amministratori (cfr. la citata Cass. 7 marzo hanno violato i propri obblighi di vigilare sulla conservazio-
2014, Tanzi).

SI
ne dell'integrità del patrimonio sociale, addirittura per la
IO in
Sotto il profilo della colpa, per quanto ora rileva nella vi- mancanza di un sistema di controlli interni sulla gestione e

AS
cenda, giova ancora osservare che: l'omissione di qualsiasi rilievo da parte degli amministratori
so

a) l'esistenza in società anche dell'organo sindacale non e dei sindaci sulle operazioni predette, pur essendo, in parti-
esime dai controlli spettanti al componente del consiglio di colare, le polizze cauzionali emesse dalla società annotate
es

amministrazione, per la suddetta concorrenza dei controlli; nel «repertorio dei contratti stipulati» e nel «registro dei
nc

b) il dissenso, pur verbalizzato, in sé non è sufficiente ad premi emessi».


D

escludere la responsabilità, in quanto occorre che l'ammini- Di conseguenza, ha affermato che la mancanza di ogni
co

stratore sia «immune da colpa» (cfr. art. 2392, 3° comma, controllo ha consentito la reiterata emissione di polizze ad
U

c.c.); opera di organi societari non autorizzati dal consiglio di


LA
IO olo

c) l'essere stato designato alla carica solo per un breve pe- amministrazione: pur costituendo l'emissione delle polizze
riodo di tempo, nonché dopo la commissione dell'illecito, cauzionali circa il settanta per cento del complessivo fattu-
C
c

non è di per sé esimente da responsabilità, in quanto l'accet- rato, nel periodo tra il 1988 ed il 1993 il comitato fidi si riu-
O sci
LO

tazione della carica comporta comunque l'assunzione dei nì solo otto volte (nel 1991 e 1992) ed il consiglio di ammi-
doveri di vigilanza e di controllo, e tutto quindi dipende dal- nistrazione deliberò l'emissione di polizze solo assai rara-
Fa

l'accertamento fattuale da compiere nel singolo caso; né la mente, come risulta dai documenti in atti, mentre nessuno
responsabilità dell'amministratore di società di capitali per il degli amministratori e dei sindaci espresse mai rilievi al ri-
R

ritardo nell'adozione delle misure necessarie viene meno ove guardo.


il fatto sia imputabile al precedente amministratore, una vol- Secondo la corte del merito, gli organi delegati hanno in-
ta che, assunto l'incarico, fosse esigibile lo sforzo diligente trapreso le operazioni di propria iniziativa, informando solo
di verificare la situazione e porvi rimedio (come corretta- in seguito ed in modo generico ed incompleto il consiglio di
mente rileva Cass. 29 ottobre 2015, L., in tema di bancarotta amministrazione. Ma, prosegue la sentenza impugnata, nes-
semplice, id., Rep. 2016, voce cit., n. 29); e, quando il sog- suno degli amministratori non esecutivi e nessuno dei sindaci
getto sia da poco in carica, occorre a tal fine l'accertamento, ha espletato in modo adeguato i controlli dovuti per la carica
in punto di fatto, che l'incarico sia stato assunto da troppo ed adempiuto al rispettivo obbligo di vigilanza sugli ammini-
breve tempo per poter ragionevolmente supporre che il sog- stratori esecutivi, o si è diligentemente attivato per impedirne
getto di nuova nomina potesse rendersi conto della situazio- gli illeciti.
ne e fosse in grado d'intervenire con utili strumenti corretti- La generica affermazione di non essere stati informati dai
vi; delegati circa la gestione sociale ed il dettaglio delle opera-
d) le dimissioni non costituiscono condotta di adempimen- zioni realizzate, a causa della gestione «unipersonale» da
to del dovere, per la pregnanza degli obblighi assunti dai parte della famiglia Calcagni, secondo la corte d'appello, la-
consiglieri proprio nell'ambito della vigilanza sull'operato scia sussistere la colpa.
altrui e perché la diligenza impone piuttosto un comporta- Prosegue la corte del merito che nemmeno rileva, quanto
mento alternativo, equivalendo allora le dimissioni ad una al Longo, di non essere anche amministratore di altre società
sostanziale inerzia; del gruppo, o, quanto al Silvera, l'avere rivestito la carica di
e) la fiducia riposta nella condotta del delegato, che si sia consigliere solo formalmente, essendo privo di deleghe e di
rivelata pregiudizievole, può esimere da responsabilità poteri di controllo ed avendo partecipato solo sporadicamen-
l'amministratore non esecutivo non se questi rimanga indif- te alle riunioni; o, quanto, al Niro, che unico dominus e ge-
ferente o inerte nel rilevare una situazione di reiterata illega- store del gruppo fosse Ivo Calcagni, non avendo dunque
lità, ma solo quando egli ragionevolmente continui a ricono- quegli mai stipulato polizze. Tali soggetti, tutti amministra-
scere fiducia, per quanto mal riposta, verso le capacità ge- tori privi di deleghe, per essere esenti da colpa avrebbero, ad
stionali di altri (cfr., condivisibilmente, Cass. 12 gennaio esempio, dovuto attivarsi chiedendo conto delle operazioni
2016, F., ibid., n. 50), secondo l'accertamento di fatto del economiche e finanziarie di cui avessero avuto sentore anche
giudice del merito. non ufficiale, la convocazione del consiglio di amministra-
4.4. - Nella specie, la sentenza impugnata ha, dapprima, zione per verificare l'andamento economico societario, ver-
elencato i fatti di mala gestio accertati in capo agli ammini- balizzare il dissenso sulle modalità di gestione degli altri
stratori esecutivi, menzionando, per quanto qui rileva, le se- componenti.
guenti operazioni: Quanto allo Scagni, ha osservato la corte del merito che il
a) l'emissione di otto polizze cauzionali a favore del mini- mero richiamo alle norme sulla redazione dei bilanci per la
stero della marina mercantile a garanzia delle obbligazioni vicenda Sotralime s.r.l. ed alla discrezionalità delle scelte ge-
della Sotralime s.r.l., per l'importo complessivo di lire storie per le vicende concernenti la Immobiliare Spalato
11.224.000.000, senza adeguata controgaranzia, per somma s.r.l., la Immobiliare Banchi Vecchi s.r.l., la locazione e la
superiore al capitale sociale, in assenza di effettiva istruttoria emissione delle polizze non indicano un adempimento dili-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1301 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1302

gente al proprio compito di vigilanza, mentre le scelte gesto- l'avviso gli amministratori (ed i sindaci), cui era appunto
rie così operate dagli amministratori esecutivi mancarono di demandato dalla legge il compito di vigilanza, tanto più che
ogni cautela, verifica o raccolta di informazioni, che vengo- atti gestori venivano compiuti dal suddetto soggetto, che non
no normalmente richieste prima di compierle. era neppure amministratore di diritto della società; sia perché
4.5. - Le conclusioni raggiunte dalla corte territoriale sono l'avere lasciato persistere l'asservimento della società ad in-
rispettose dei principî che regolavano la materia, con riguar- teressi estranei costituisce in sé una situazione di grave ina-
do alla disciplina esposta, anteriore alle modifiche apportate- dempimento agli obblighi di vigilanza connessi dalle rispet-
vi dal d.leg. n. 6 del 2003. tive cariche; sia perché di nuovo sollecita un inammissibile
I ricorrenti sottolineano il fatto che nessuno di loro aveva giudizio sul fatto.
specifici compiti operativi nell'ambito del consiglio di am- Come sopra esposto, proprio l'avere consentito l'altrui

a
ministrazione della società e ne deducono che la responsabi- «gestione unipersonale» integra una ragione di responsabili-

to
lità dell'accaduto non potrebbe essere loro ascritta o che, tà: posto che essa avrebbe dovuto allertare i consiglieri (ed i

en
comunque, la corte d'appello avrebbe omesso d'individuare sindaci) tanto da indurli ad avvalersi del loro potere informa-
gli elementi specifici in base ai quali ha ritenuto di addebita- tivo, pretendendo che i delegati riferissero in consiglio delle

am
re loro la responsabilità per l'operato dell'amministratore de- operazioni compiute, in adempimento di un elementare dove-
legato. re di buona amministrazione, in particolare, di una società

on
Ma nessuno di questi rilievi coglie nel segno. assicurativa, in cui gli interessi dei terzi e dei creditori sono
Correttamente applicando i principî esposti, la corte del di tale rilievo da avere per esse l'ordinamento predisposto un

O
M abb
merito, sulla base della complessa istruttoria compiuta in regime di vigilanza ad hoc.

M
giudizio, ha reputato raggiunta la prova piena degli elementi Quanto all'avere rivestito la carica in periodi non coinci-

SI
oggettivo e soggettivo della fattispecie. denti con la condotta dannosa posta in essere dagli ammini-
IO in
A fronte di una così reiterata serie di operazioni illegitti- stratori delegati, occorre solo richiamare quanto sopra espo-

AS
mamente attuate, non ha ritenuto rilevante la qualità di mero sto in punto di diritto circa la non decisività della circostanza
so

componente non operativo del consiglio di amministrazione dell'assunzione della carica dopo la commissione della con-
della società, né la mancanza di informazioni rese dagli am- dotta altrui o delle dimissioni al fine dell'esonero da respon-
es

ministratori delegati; né, ancora, ha reputato dirimente la me- sabilità, allorché possa comunque muoversi il rimprovero di
nc

ra circostanza di avere assunto la carica quando alcuni dei non avere operato e non essersi attivati per ridurre o elimina-
re le conseguenze dannose, riconducendo alla legalità l'ope-
D

fatti dannosi erano stati già commessi, o all'opposto l'avere


co

presentato le proprie dimissioni, quando a ciò non si fossero rato gestorio; laddove, in punto di fatto, gli accertamenti
U

accompagnati anche concreti atti volti a contrastare, porre compiuti dalla corte del merito al riguardo non sono qui ripe-
LA
IO olo

rimedio o impedire il protrarsi degli illeciti. tibili.


In particolare, con riguardo alle operazioni di emissione di Il motivo proposto dal ricorrente incidentale Scagni, il
C
c

polizze sub a), c), d), ha accertato una colpa omissiva, per- quale deduce il concorso di colpa della stessa procedura nella
O sci
LO

ché le polizze risultavano dai registri societari, con valuta- causazione del danno al suo patrimonio, ai sensi dell'art.
zione discrezionale non più sindacabile. 1227, 1° comma, c.c., per avere ammesso al passivo il credi-
Fa

Per le altre condotte sub b), e), f), tutte operazioni ingenti to della Del Favero s.p.a. (vicenda «polizze Rilldate»), nono-
e compravendite azionarie, la generale censura formulata stante le ragioni ostative enunciate in ricorso, si palesa in-
R

dalla corte del merito è l'avere essi conservato una posizione fondato: ed invero, con il confermare la sentenza del tribuna-
di sostanziale disinteresse, in sé indice di colpa, e non avere le anche in ordine al danno relativo, la corte territoriale ha
il consiglio di amministrazione predisposto un idoneo siste- fatto proprio quell'accertamento, indirettamente respingendo
ma di monitoraggio interno, come era suo compito. ogni contraria eccezione; dovendosi poi considerare che nel
Addirittura, menziona la circostanza che il comitato esecu- giudizio di risarcimento del danno non può essere ripetuto
tivo, titolare del potere deliberativo in ordine all'emissione l'apprezzamento proprio del procedimento di verificazione
di polizze oltre un determinato importo, non si fosse mai riu- dei crediti ed ammissione al passivo del fallimento.
nito nel periodo considerato: sebbene invece quelle polizze Ogni altro rilievo — come quelli afferenti la congruità del
fossero nel contempo emesse da altri organi non autorizzati e prezzo d'acquisto della quota nella Immobiliare Banchi Vec-
risultassero dalla contabilità sociale. chi s.r.l. alla luce della migliore valutazione secondo un di-
In sostanza, la sentenza impugnata ha ritenuto raggiunta la verso metodo (dedotta da molti ricorrenti), l'inesistente tra-
prova della colpa in capo agli amministratori non esecutivi, sferimento all'estero della debitrice e l'ammissione al passi-
sulla base delle evenienze indicate (la mancanza di un siste- vo della stessa, l'inesistenza di un danno nella locazione pas-
ma di controlli interni; le solo sporadiche riunioni e decisioni siva dell'appartamento in Roma, sulla base di prova docu-
del comitato fidi e del consiglio di amministrazione, organi mentale prodotta (pure da vari ricorrenti dedotta), la pretesa
che unici avevano il potere decisorio sull'emissione delle po- disparità di trattamento con altri sindaci o amministratori —
lizze di maggiore ammontare; l'individuabilità nei registri ricadono nella sanzione dell'inammissibilità delle censure in
delle polizze stipulate in ispregio della divisione interna dei fatto o del mero vizio di motivazione, trattandosi, com’è pa-
poteri societari; l'esistenza di iniziative imprenditoriali auto- lese, di accertamenti di merito non più sindacabili.
nome da parte dei delegati, o addirittura di soggetti esterni, 5. - Motivi concernenti la responsabilità dei sindaci (mo-
ben oltre i limiti dei poteri dei primi; la gestione familistica tivi terzo, quarto e quinto dei ricorrenti principali; motivi dal
della società), che avrebbero dovuto indurre i medesimi ad primo al quarto Ciardiello e Scuticchio).
attivarsi per impedire il protrarsi delle condotte illecite e del- Accanto a quanto appena osservato con riguardo alla re-
le loro conseguenze pregiudizievoli. sponsabilità degli amministratori della società, in larga parte
L'insistita affermazione, da parte dei ricorrenti, che gli estensibile alle analoghe censure proposte dai sindaci, alcune
amministratori delegati avrebbero impedito di fatto il con- specifiche considerazioni attengono ai ricorsi proposti dai
trollo agli altri componenti del consiglio di amministrazione medesimi.
contrasta con l'insindacabile contrario accertamento del giu- 5.1. - Il sistema configura una duplice responsabilità dei
dice del merito, al medesimo riservato. sindaci, potendo essi rispondere per fatto esclusivamente
Neppure il richiamo alla frase, contenuta nella sentenza proprio oppure per concorso omissivo al dovere di controllo
penale di primo grado, che ha condannato Ivo Calcagni per sugli amministratori, atteggiandosi la loro responsabilità nei
bancarotta fraudolenta (per non avere fra l'altro tenuto cor- confronti della società o di altri soggetti secondo le relative
rettamente le scritture contabili obbligatorie in modo da oc- disposizioni, pure per essi richiamate, degli art. 2393 e 2394
cultare il movimento delle operazioni sociali), induce a di- c.c., alla stregua dell'art. 2407 c.c., all'epoca vigente.
versa conclusione: sia perché la corte del merito ha ben chia- Nei casi in cui risulti compromessa l'integrità del patri-
rito come il sistema diffuso di illegalità dovesse porre sul- monio sociale e l'insufficienza del medesimo a soddisfarli,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1303 PARTE PRIMA 1304

pertanto, la responsabilità sussiste anche nei confronti dei 5.2. - La corte del merito ha osservato che i sindaci non
creditori sociali; il nesso causale va provato da parte attrice, hanno adeguatamente vigilato a fronte delle sostanziali ille-
secondo l'accertamento rimesso all'apprezzamento discre- gittimità dell'agire gestorio, non rispettoso della corretta ge-
zionale del giudice di merito. stione dell'impresa, e che non è sufficiente ad esonerarli da
Si è più volte affermato come, dovendo il comportamento responsabilità la dedotta circostanza di essere stati tenuti
dei sindaci ispirarsi al dovere di diligenza proprio del man- all'oscuro dagli amministratori o di avere assunto la carica
datario (secondo la formulazione dell'art. 2407, 1° comma, dopo l'effettiva realizzazione dei fatti dannosi, dato che, an-
c.c., vigente al tempo dei fatti di causa) ed essere improntato che in tal caso, ha ravvisato la loro colpevole omissione.
al principio di correttezza e buona fede, esso non può esau- In particolare, quanto ai sindaci Pieroni e Loiacono, af-
rirsi nel solo espletamento delle attività specificamente indi- ferma la corte d'appello che essi non hanno dimostrato l'as-

a
cate dalla legge, ma comporta l'obbligo di adottare ogni altro sunto di avere chiesto rassicurazioni circa il seguito dato alle

to
atto che sia necessario per l'assolvimento dell'incarico, come osservazioni rivolte dall'Isvap e la documentazione sugli ac-

en
la segnalazione all'assemblea delle irregolarità di gestione certamenti ispettivi, iniziando la verifica; in ogni caso — es-
riscontrate e financo, ove ne ricorrano gli estremi, la denun- sa aggiunge con motivazione ad abundantiam — ciò non sa-

am
cia al pubblico ministero per consentirgli di provvedere ai rebbe valso ad escludere la loro responsabilità, dovendo a tal
sensi dell'art. 2409 c.c. (Cass. 11 novembre 2010, n. 22911, fine diversamente attivarsi, ad esempio informare l'assem-
blea delle irregolarità riscontrate o denunziare la situazione

on
cit.; 17 settembre 1997, n. 9252, id., 2000, I, 243, posto che
ante riforma non era prevista la legittimazione attiva della al p.m.

O
M abb
denunzia al tribunale per l'organo di controllo). Ad affer- Parimenti, secondo la corte del merito le dimissioni pre-

M
marne la responsabilità è sufficiente l'inosservanza del dove- sentate dai sindaci Ciardiello e Scuticchio e la segnalazione
al consiglio delle anomalie non esonerano da responsabilità,

SI
re di vigilanza, allorché non abbiano rilevato una macrosco-
IO in
pica violazione o comunque non abbiano in alcun modo rea- in quanto non integrano adeguata vigilanza sullo svolgimen-

AS
gito di fronte ad atti di dubbia legittimità e regolarità (cfr. to dell'attività sociale, né rileva che non fossero in carica al
so

Cass. 13 giugno 2014, n. 13517, id., Rep. 2015, voce Socie- momento dell'operazione finanziaria contestata, dato che
non provvidero poi ad informare l'assemblea dei soci.
es

tà, n. 558; v. pure Cass. 13 giugno 2014, n. 13518, id., Rep.


2014, voce cit., n. 510; 14 ottobre 2013, n. 23233, ibid., voce 5.3. - Tali conclusioni non violano i principî esposti.
nc

Fallimento, n. 424). In una vicenda come la presente, caratterizzata dall'agire


degli amministratori senza il rispetto dei principî di corretta
D

Già prima della riforma del diritto societario si reputava,


co

gestione, protrattosi nel tempo, la responsabilità risiede già


U

dunque, che i doveri di controllo imposti ai sindaci ex art.


nel fatto di non aver rilevato le macroscopiche violazioni o,
LA

2403 ss. c.c. fossero di particolare ampiezza, estendendosi a


IO olo

comunque, di non avere in alcun modo ad esse reagito.


tutta l'attività sociale, con funzione di tutela non solo del-
Infondatamente i ricorrenti incidentali Ciardiello e Scutic-
C

l'interesse dei soci, ma anche di quello, concorrente, dei cre-


c

chio si dolgono che la loro posizione sia stata equiparata a


ditori sociali, né riguardando solo il mero e formale controllo
O sci

quella degli amministratori esecutivi: ciò non corrisponde a


LO

sulla documentazione messa a disposizione dagli ammini-


quanto deciso dalla corte d'appello, la quale ha motivato
stratori, essendo loro conferito il potere-dovere di chiedere
Fa

proprio con riguardo agli specifici doveri dell'organo di con-


notizie sull'andamento generale e su specifiche operazioni, trollo.
quando queste potessero suscitare perplessità, per le modalità
R

Né coglie nel segno la censura di avere essa accorpato in-


delle loro scelte o della loro esecuzione (Cass. 24 marzo debitamente le posizioni dei diversi convenuti: anzi, la corte
1999, n. 2772, id., Rep. 1999, voce Società, n. 862; 28 mag- territoriale ha ben curato di tenere distinte le situazioni di
gio 1998, n. 5287, cit.). ciascuno, dedicando ad ogni soggetto ritenuto responsabile
Compito essenziale dei sindaci è vigilare sul rispetto dei autonome argomentazioni.
principî di corretta amministrazione, che la riforma ha espli- Costituiscono poi accertamenti in fatto, idonei ad esclude-
citato e che in precedenza poteva ricondursi all'obbligo di re che la Suprema corte possa interloquire sul punto, quelli
vigilare sul rispetto della legge e dell'atto costitutivo, secon- relativi ad ogni altra circostanza della vicenda, quali la man-
do la diligenza professionale ex art. 1176 c.c.: dovere del canza di fatti di utile attivazione per evitare il pregiudizio,
collegio sindacale non è quello di valutare l'opportunità della che i sindaci Pieroni e Loiacono hanno allegato di avere
scelta gestoria, ma di verificare che gli amministratori com- esperito, o la dedotta non conoscibilità circa il prezzo esoso
piano la medesima nel rispetto di tutte le regole che discipli- della locazione dell'appartamento di via del Biscione 95 in
nano il corretto procedimento decisionale, nelle concrete cir- Roma. (Omissis)
costanze.
A fronte di iniziative anomale da parte dell'organo ammi- ————————

nistrativo di società per azioni, i sindaci hanno dunque l'ob- (1) L'insufficienza patrimoniale di cui all'art. 2394 c.c. si ve-
bligo di porre in essere, con tempestività, tutti gli atti neces- rifica, anche secondo la pronuncia che si riporta, in caso di ec-
sari all'assolvimento dell'incarico con diligenza, correttezza cedenza delle passività sulle attività (nello stesso senso, Cass.
e buona fede, attivando ogni loro potere (se non di intervento 22 aprile 2009, n. 9619, cit. in motivazione, Foro it., Rep. 2009,
sulla gestione, che non compete se non in casi eccezionali, voce Società, n. 594, e Riv. dir. soc., 2011, fasc. 1, 94, con nota
certamente) di sollecitazione e denuncia doverosi per un or- di D. CEFARO, La responsabilità degli amministratori e la per-
gano di controllo. dita del capitale sociale in costanza di valutazioni sulle opera-
Solo un più penetrante controllo, fatto di attività informa- zioni societarie: dall'automatico scioglimento della società alla
tive e valutative, può dare concreto contenuto all'obbligo di prescrizione dell'azione dei creditori sociali, passando per la
tutela degli essenziali affidati al collegio sindacale, cui non è determinazione del danno; e, prima ancora, Cass. 28 maggio
consentito di rimanere acriticamente legato e dipendente dal- 1998, n. 5287, cit. in motivazione, Foro it., 2000, I, 242, con
le scelte dell'amministratore, quando queste collidano con i nota di L. DELLE VERGINI, Natura dei doveri del collegio sinda-
doveri imposti dalla legge, al contrario dovendo il primo in- cale, loro inosservanza, danno e rapporto di causalità). In ade-
dividuarle e segnalarle ad amministratori e soci, non potendo sione ad un consolidato indirizzo della giurisprudenza di legit-
timità, la sentenza subordina la decorrenza della prescrizione al-
assistere nell'inerzia alle altrui condotte dannose: senza nep- la «astratta conoscibilità» dell'insufficienza patrimoniale e con-
pure potersi limitare alla richiesta di chiarimenti all'organo sidera la sentenza di fallimento circostanza utile per gli effetti di
gestorio, ma dovendosi spingere a pretendere dal medesimo cui agli art. 2727 e 2729 c.c., dalla quale poter dedurre detta
le c.d. azioni correttive necessarie. astratta conoscibilità (Cass. 3 luglio 2017, n. 16314, id., Le ban-
In mancanza, essi concorrono nell'illecito civile commes- che dati, archivio Cassazione civile, che, ripetendo quanto già
so dagli amministratori della società per omesso esercizio dei affermato nella pregressa giurisprudenza, legittima il ricorso al-
poteri-doveri di controllo loro attribuiti dalla legge. la presunzione «in ragione dell'onerosità della prova gravante
IL FORO ITALIANO — 2018.
1305 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1306

sul curatore»; 12 aprile 2017, n. 9416, ibid.; 3 gennaio 2017, n. inosservanza di circolare dell'Isvap (Cass. n. 22911 del 2010,
38, ibid., sia pure in obiter; 14 dicembre 2015, n. 25178, id., anche in Società, 2011, 377, con nota di M.P. FERRARI, Respon-
Rep. 2015, voce cit., n. 566; 4 dicembre 2015, n. 24715, cit. in sabilità di amministratori e sindaci per mancato svolgimento
motivazione, id., Rep. 2016, voce cit., n. 681, e Giur. it., 2016, dell'attività di controllo, e Resp. civ., 2011, 1780, con nota di
390, con nota di R. RIVARO, Prescrizione delle azioni di respon- D. ITZI, Responsabilità civile di amministratori e sindaci verso
sabilità e (in)certezza del diritto; 18 giugno 2014, n. 13907, cit. la società, prima e dopo la riforma del 2003; Cass. n. 9384 del
in motivazione, Foro it., Rep. 2014, voce cit., n. 490, e Giur. 2011, anche in Riv. dir. comm., 2012, II, 331, con nota di S.
comm., 2015, II, 1192, con nota di M. LUNGARELLA, In tema di CICCHINELLI, La violazione degli obblighi gestori degli ammini-
regime giuridico delle procedure fallimentari nel tempo; 12 stratori nelle società a oggetto sociale esclusivo). Agli stessi
giugno 2014, n. 13378, cit. in motivazione, Foro it., Rep. 2015, precedenti può farsi rinvio per l'affermazione della responsabi-

a
voce Fallimento, n. 475, e Società, 2015, 324, con nota di F. lità dei sindaci per omesso controllo in caso di perduranti e gra-
PLATANIA, La responsabilità degli amministratori tra presun- vi violazioni compiute dagli organi delegati (e v., in particolare,

to
zioni ed onere della prova; 21 giugno 2012, n. 10378, Foro it., Cass. 11 novembre 2010, n. 22911, cit., che tale responsabilità

en
Rep. 2012, voce cit., n. 562; 8 aprile 2009, n. 8516, cit. in moti- ravvisa «nel fatto stesso di non aver rilevato una così macrosco-
vazione, id., Rep. 2009, voce cit., n. 523, e Giur. comm., 2011, pica violazione o, comunque, di non aver in alcun modo ad essa

am
II, 471, con nota di R. GHETTI, Art. 146 l. fall. e dovere di vigi- reagito»). Sull'ampiezza del dovere di controllo dei sindaci nel-
lanza degli amministratori di s.r.l.: parità delle armi tra curato- la disciplina previgente, v. Cass. 8 marzo 2000, n. 2624, Foro

on
re ed ex gestori?; e prima ancora, Cass. 28 maggio 1998, n. it., 2001, I, 627; 24 marzo 1999, n. 2772, cit. in motivazione,
5287, cit. Di tale indirizzo dà atto anche Cass. 22 aprile 2009, n. id., Rep. 1999, voce Società, n. 862; 28 maggio 1998, n. 5287,

O
M abb
9619, cit., precisando ad ogni modo la non coincidenza tra la cit.

M
nozione di insolvenza e quella di insufficienza patrimoniale. Pa- Stante le rigorose premesse da cui la giurisprudenza muoveva
ri rilievo si rinviene in Cass. 5 luglio 2002, n. 9815, cit. in moti-

SI
nella interpretazione del previgente dovere di vigilanza, agli
IO in
vazione, Foro it., Rep. 2002, voce Società, n. 713, ove anche si amministratori privi di delega rimasti inerti si concedeva di an-

AS
affronta, con motivazioni non sempre persuasive, ma comunque dare esenti da responsabilità solo in caso di impediente «com-
so
dense di spunti, il problema di quale, ove mai diverso, criterio portamento ostativo degli altri componenti del consiglio di am-
adottare ai fini dell'individuazione del termine di decorrenza ministrazione» (così la pronuncia che si riporta; nello stesso
es

della prescrizione quando l'azione è esercitata da un creditore senso, Cass. 9 gennaio 2013, n. 319, cit. in motivazione, id.,
individualmente. Là dove al singolo creditore fosse opponibile Rep. 2013, voce cit., n. 612; 27 aprile 2011, n. 9384, cit.; 11
nc

la conoscenza in concreto dell'insufficienza patrimoniale, al di novembre 2010, n. 22911, cit.; 13 maggio 2010, n. 11643, id.,
D

là della sua astratta percepibilità, potrebbe concettualmente dar- Rep. 2010, voce cit., n. 659, ma in materia di sanzioni ammini-
co

si — alla luce degli attuali risultati ricostruttivi — una ipotesi in strative e dunque con l'onere in capo all'amministratore privo di
LA

cui alla prescrizione dell'azione individuale non corrisponde la deleghe di dimostrare di non aver potuto impedire il fatto ex art.
IO olo

prescrizione dell'azione collettiva, ciò che non dovrebbe essere 6 l. 24 novembre 1981 n. 689; 30 settembre 2009, n. 20933, id.,
privo di impatto sul problema della natura originaria o derivata 2010, I, 3128, con nota di M. CASORIA, Manipolazione del mer-
C
c

dell'azione di responsabilità del curatore). cato e irregolarità nella negoziazione di strumenti finanziari: il-
O sci
LO

Ai fini della dimostrazione della astratta percepibilità del- leciti amministrativi, destinatari delle sanzioni e procedimento
l'insufficienza patrimoniale in un momento anteriore alla di- di opposizione, e Giur. it., 2010, 1823, con nota di M.A. CA-
Fa

chiarazione di fallimento, larga parte della giurisprudenza sopra BIDDU, Questa volta pagano le banche, anzi: i banchieri).
richiamata, al pari della sentenza che si riporta, considera insuf- In sede di riforma, il legislatore ha eliminato dall'art. 2392,
R

ficiente la sussistenza di perdite di bilancio, con riduzione, sino 2° comma, c.c. il riferimento all'obbligo di vigilanza (e ciò,
anche all'azzeramento, del capitale sociale. L'occultamento del- stando a quanto chiarito nella relazione di accompagnamento al-
la perdita in bilancio rende il bilancio medesimo tendenzialmen- la riforma, al fine di «evitare sue indebite estensioni che, soprat-
te idoneo a posticipare il termine di decorrenza della prescrizio- tutto nell'esperienza delle azioni esperite da procedure concor-
ne (Cass. 4 dicembre 2015, n. 24715, cit.); si afferma però an- suali, finiva per trasformarla in una responsabilità sostanzial-
che che il bilancio non rappresenta l'unico documento dal quale mente oggettiva»). Sul conseguente mutato assetto della respon-
l'insufficienza patrimoniale può risultare (Cass. 22 ottobre sabilità degli amministratori in caso di deleghe gestorie si è di
2004, n. 20637, cit. in motivazione, id., Rep. 2004, voce cit., n. recente espressa Cass. 31 agosto 2016, n. 17441, Foro it., Rep.
1029, e Società, 2005, 1122, con nota di S. PACCHIAROTTI, De- 2016, voce cit., n. 602, e Giur. comm., 2017, II, 835, con nota di
correnza del termine di prescrizione nell'azione di responsabili- P. PIAZZA, La Cassazione torna sulla responsabilità degli am-
tà del curatore). Come infine anche nel caso di specie ribadito, ministratori senza deleghe: problemi risolti e questioni ancora
l'idoneità degli elementi forniti dall'interessato ad invertire la aperte, e Giur. it., 2017, 386, con nota di O. CAGNASSO-F. RI-
presunzione semplice richiede apprezzamento di fatto, non sin- GANTI, L'obbligo di agire in modo informato a carico degli
dacabile in sede di legittimità (Cass. 5 aprile 2013, n. 8426, cit. amministratori deleganti, secondo cui, per effetto della riforma,
in motivazione, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 616, e Giur. it., «la responsabilità degli amministratori privi di specifiche dele-
2013, 2050, con nota di R. RIVARO, Quando «risulta» l'insuffi- ghe operative non può oggi discendere da una generica condotta
cienza patrimoniale di una società per azioni? (a proposito del- di omessa vigilanza, tale da trasmodare nei fatti in responsabili-
la prescrizione dell'azione di responsabilità dei creditori socia- tà oggettiva, ma deve riconnettersi alla violazione del dovere di
li); 25 luglio 2008, n. 20476, cit. in motivazione, Foro it., Rep. agire informati»; nello stesso senso, Trib. Milano 31 ottobre
2008, voce cit., n. 664; 5 agosto 2008, n. 21131, id., Rep. 2009, 2016, Società, 2017, 881, con nota di G. MILANO, La responsa-
voce cit., n. 595; 5 luglio 2002, n. 9815, cit.). bilità degli amministratori non esecutivi: nuove e vecchie que-
stioni. In materia di società bancarie, tuttavia, la giurisprudenza
(2) La pronuncia si colloca nel solco del consolidato orien- di legittimità ha precisato che il dovere di agire informati dei
tamento della giurisprudenza di legittimità, sviluppatosi nella consiglieri non esecutivi non è rimesso alle segnalazioni prove-
vigenza del previgente art. 2392, 2° comma, c.c., per il quale nienti dagli amministratori delegati, alla luce dell'art. 47 Cost.,
l'inosservanza del dovere di vigilanza gravante sugli ammini- «la cui rilevanza pubblicistica plasma l'interpretazione delle
stratori privi di deleghe deve considerarsi integrata dal mancato norme dettate dal codice civile», e delle istruzioni di vigilanza
rilievo di una perdurante o macroscopica violazione: in questo che, fra l'altro, impongono a tutti i consiglieri di «essere consa-
senso, Cass. 13 giugno 2014, n. 13517, cit. in motivazione, Fo- pevoli dei rischi a cui la banca si espone» (Cass. 5 febbraio
ro it., Rep. 2015, voce Società, n. 558; 13 giugno 2014, n. 2013, n. 2737, Foro it., 2013, I, 2577, e Riv. dir. comm., 2014,
13518, cit. in motivazione, id., Rep. 2014, voce cit., n. 510; 14 II, 133, con nota di S. CICCHINELLI, Il dovere di agire in modo
ottobre 2013, n. 23233, cit. in motivazione, ibid., voce Falli- informato nell'attività bancaria a seguito di una recente pro-
mento, n. 424; 27 aprile 2011, n. 9384 e, cit. in motivazione, 11 nuncia della Cassazione, e Giur. comm., 2015, II, 24, con nota
novembre 2010, n. 22911, congiuntamente id., 2011, I, 1685, di A. MINTO, La speciale natura dell'incarico amministrativo in
con nota di L. NAZZICONE, Responsabilità «da omesso control- banca tra limitazioni alla discrezionalità organizzativa e vincoli
lo» degli amministratori non esecutivi di società azionaria, e sull'agire in modo informato; sullo stesso tema, in dottrina, O.
Resp. civ., 2011, 2542, con nota di S. PIZZOTTI, La responsabili- CAGNASSO-F. RIGANTI, op. cit., 390). In dottrina F. BONELLI,
tà degli organi amministrativi dell'impresa assicurativa per Gli amministratori di s.p.a. (a dieci anni dalla riforma del
IL FORO ITALIANO — 2018.
1307 PARTE PRIMA 1308

2003), Torino, 2013, 105 ss.; per ulteriori riferimenti, L. NAZZI- Piacenza 12 febbraio 2015, Foro it., 2016, I, 1494 (e Fallimen-
CONE, op. cit. Nel senso di un sostanziale rafforzamento del do- to, 2015, 959, con nota di M. FABIANI, Dalla meritevolezza al
vere di vigilanza attraverso la precisazione delle sue tassative rapporto dialogico fra frode e responsabilità nel concordato
modalità di adempimento, M.S. DESARIO, La gestione delegata preventivo; Dir. fallim., 2015, II, 577, con nota di AL. DI MAJO,
nelle società di capitali, Bari, 2007, 87 ss., e, più di recente, E. L'azione di responsabilità promossa dal creditore contro gli
MARCHISIO, L'agire consapevolmente disinformato dell'ammi- amministratori e sindaci di società in concordato preventivo;
nistratore di s.p.a., in Riv. dir. comm., 2017, I, 103. Banca, borsa, ecc., 2015, II, 577, con nota di M. FABIANI, Am-
Meritevole di nota è altresì la generale premessa da cui muo- missibilità e legittimazione del creditore alla proposizione del-
ve la sentenza: «ogni violazione che integra la responsabilità l'azione di responsabilità ex art. 2394 c.c. nei confronti degli
verso la società è idonea, quando cagiona o concorre a cagiona- organi di una società in concordato preventivo; Riv. dir. impre-

a
re una diminuzione del patrimonio rendendolo insufficiente, a sa, 2016, 145, con nota di G. PIGNOTTI, Sull'azione di respon-
fondare la responsabilità ex art. 2394 c.c.». Nonostante la diver- sabilità dei creditori sociali nel concordato preventivo con ces-

to
sa testuale estensione degli obblighi presi in considerazione sione dei beni; Società, 2016, 743, con nota di F. SALA, Un au-

en
all'art. 2392 c.c. e all'art. 2394 c.c. (e cfr. oggi, anche, il testo spicato «approdo» sull'azione di responsabilità dei creditori
dell'art. 2486, 1° comma, c.c.), si tratta di affermazione diffusa sociali nel concordato preventivo). Sull'inammissibilità di una

am
(e che sembra essere stata accolta dal legislatore in sede di indi- generale azione surrogatoria dei creditori dinanzi alla inerzia
viduazione dei presupposti legittimanti l'azione dei creditori ex della società nel far valere la responsabilità degli amministrato-

on
art. 2497, 1° comma, c.c.) ed esplicitamente ribadita anche in ri, stante il rimedio di cui all'art. 2394 c.c., Trib. Napoli 25 lu-
letteratura (v., fra gli altri, A. AUDINO, in Il nuovo diritto delle glio 2013, Foro it., Rep. 2014, voce Società, n. 505, e Gazzetta

O
M abb
società a cura di A. MAFFEI ALBERTI, Padova, 2005, I, sub art. forense, 2014, fasc. 3, 54, con nota di L. CARAVELLA, La legit-

M
2394, 844; M. FABIANI, L'azione di responsabilità dei creditori timazione derivativa del commissario giudiziale per l'azione di
responsabilità.

SI
sociali e le altre azioni sostitutive, Milano, 2015, 24 s., il quale,
IO in
ad ogni modo, nella specifica valenza del 1° comma dell'art. Come sopra già segnalato, una compiuta ricostruzione del-

AS
2394 c.c., in termini di rafforzamento della tutela dei creditori, l'istituto, anche avuto riguardo alla natura, originaria o derivata,
so
individua la ragione per ritenere differenziato e privo di lacune dell'azione del curatore fallimentare (sul cui dibattito, v. A. NI-
al riguardo, nonostante l'assenza di un'analoga previsione che GRO, Le società per azioni nelle procedure concorsuali, in Trat-
es

autorizzi l'azione dei creditori, il modello proposto dal legisla- tato delle s.p.a. diretto da G.E. COLOMBO e G.B. PORTALE, 9, 2,
tore per la società a responsabilità limitata). Il tema sembra tut- Torino, 1995, 373 ss.) richiede infine anche di interrogarsi sul
nc

tavia esigere ulteriore riflessione, se non per l'assonanza tra la tema dell'identità di criterio per la individuazione del termine di
D

formula utilizzata all'art. 2394 c.c. e il criterio che governa l'at- decorrenza della prescrizione nell'azione individuale del credi-
co

tività degli amministratori solo al verificarsi di una causa di tore, come nell'azione esercitata in sede concorsuale (sul tema,
LA

scioglimento (tenendo conto che la virata conservativa attiene M. FABIANI, L'azione di responsabilità dei creditori sociali, cit.,
IO olo

alle finalità di esercizio del potere amministrativo e non — o, 117 s., ove ulteriori riferimenti; in giurisprudenza, Cass. 5 luglio
meglio, non immediatamente — al perimetro dei doveri gravanti 2002, n. 9815, cit.). [E. LA MARCA]
C
c

sugli amministratori), nella prospettiva, che oggi va facendosi


O sci
LO

prevalente, tesa a valorizzare l'autonomia dell'azione di respon-


sabilità dei creditori rispetto all'azione sociale di responsabilità
Fa

(autonomia, da ultimo, statuita da Cass., sez. un., 23 gennaio


2017, n. 1641, cit. in motivazione, Foro it., Le banche dati, ar-
R

chivio Cassazione civile, e Società, 2017, 595, con nota di G.


FAUCEGLIA, Brevi note sul risarcimento dei danni per pagamen-
————————
ti preferenziali, sia pure solo con riferimento alla sua natura ex-
tracontrattuale; le sezioni unite hanno inoltre ribadito la necessi-
tà di persistente distinzione tra l'azione sociale di responsabilità
e l'azione dei creditori anche in sede concorsuale; in questo sen-
so, fra l'altro, già Cass. 20 settembre 2012, n. 15955, Foro it.,
Rep. 2013, voce Fallimento, n. 500, e 12 giugno 2007, n. 13765,
id., 2008, I, 1573, secondo cui costituirebbe domanda nuova
quella formulata ex art. 2394 c.c. in giudizio avviato origina- CORTE DI CASSAZIONE; sezione lavoro; sentenza 19
riamente per l'esercizio dell'azione sociale di responsabilità; nel dicembre 2017, n. 30428; Pres. MAMMONE, Est. CALAFIO-
senso invece della unicità dell'azione esercitata dal curatore, RE, P.M. SERVELLO (concl. conf.); Soc. Tozzi sud (Avv.
Cass. 9 gennaio 2013, n. 319, cit.; la pronuncia che si riporta si DE MICHELE) c. Inail (Avv. CATALANO, FRASCONÀ). Con-
muove nel solco delle sezioni unite, espressamente premettendo ferma App. Bari 19 maggio 2011.
alle proprie considerazioni la riconducibilità all'art. 2394 c.c. Infortuni sul lavoro e malattie professionali — Premio
dell'azione esercitata dalla procedura di liquidazione coatta
Inail — Sistema di calcolo (D.p.r. 30 giugno 1965 n.
amministrativa). Per l'affermazione dell'autonomia dell'azione
dei creditori, pur qualificata come contrattuale, M. FABIANI, 1124, t.u. delle disposizioni per l'assicurazione obbligato-
L'azione, cit., 51; per l'affermazione della natura invece surro- ria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professiona-
gatoria, A. NIGRO, Responsabilità dei gestori nei confronti delle li, art. 39, 40).
componenti esterne all'impresa, in Governo dell'impresa e re- Ai fini della determinazione del premio dovuto per l'assicu-
sponsabilità dei gestori, Padova, 2012, 98, ai cui riferimenti si razione dei dipendenti contro gli infortuni sul lavoro e le
fa rinvio. malattie professionali, nel calcolo del tasso specifico
Per ulteriori profili problematici correlati alla qualificazione aziendale, in base al quale è possibile modificare in au-
dell'azione di responsabilità dei creditori, anche con particolare mento o in diminuzione il tasso medio di tariffa, devono
riferimento alla ricorrenza di una lacuna nella disciplina delle
società a responsabilità limitata (ora, in giurisprudenza, affer-
essere inclusi gli oneri presunti (che si traducono nella ri-
mata incidentalmente anche da Cass., sez. un., 23 gennaio 2017, serva sinistri, ossia nella somma destinata a coprire oneri
n. 1641, cit. e, prima ancora, da Cass. 21 luglio 2010, n. 17121, non determinabili attualmente in via definitiva), da distri-
Foro it., 2011, I, 2459), da colmare mediante applicazione ana- buirsi secondo un criterio di probabilità basato su gruppi
logica dell'art. 2394 c.c., v. G. FERRI, Manuale di diritto com- di imprese, in modo che il rischio venga ripartito secondo
merciale, 15ª ed. a cura di C. ANGELICI-G.B. FERRI, Torino, il criterio mutualistico, tipico dell'assicurazione (nella
2016, 348-350; I. PAGNI, Onere di allegazione e onere della specie, la Suprema corte ha ritenuto irrilevante, ai fini del
prova nelle azioni di responsabilità, in Riv. dir. comm., 2016, I, rispetto di tale sistema di calcolo, che la rendita conse-
612 ss.; M. RESCIGNO, Il problema dell'azione dei creditori, in guente ad un infortunio occorso in azienda nel triennio di
S.r.l. Commentario dedicato a G.B. PORTALE, Milano, 2011, riferimento non sia stata, poi, di fatto erogata per soprag-
708; per l'analisi delle conseguenze in punto di persistente legit- giunto decesso del lavoratore, seppure avvenuto prima del
timazione dei creditori di società in concordato preventivo, Trib. formale provvedimento di variazione). (1)
IL FORO ITALIANO — 2018.
1309 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1310

Fatti di causa. — La Corte d'appello di Bari con la senten- zione, e che due sono pertanto i criteri fondamentali di deter-
za 1490/11 ha respinto l'impugnazione di Tozzi sud s.p.a., minazione: calcolo fondato su previsioni, ossia probabilistico,
operante nel settore dell'industria, avverso la decisione di e perseguimento dell'equilibrio finanziario dell'istituto, ha af-
primo grado di rigetto dell'opposizione proposta dalla stessa fermato che il successivo art. 40 affida a quest'ultimo di deli-
società al provvedimento dell'Inail di determinazione del tas- berare le tariffe ed al ministero del lavoro e della previdenza
so medio di tariffa per l'anno 2005, relativo alla posizione as- sociale di approvarle. Per quanto ora di interesse, nel tempo si
sicurativa n. 29147924. sono succeduti i d.m. 10 dicembre 1971, 14 novembre 1978,
La corte ha ritenuto corretto l'operato dell'Inail, che aveva 18 giugno 1988 e 12 dicembre 2000, tutti aventi natura di
considerato gli effettivi oneri di rendita sopportati dall'istituto norme di diritto ai sensi degli art. 1, n. 2, preleggi e 360, n. 3,
anche in riferimento all'infortunio sul lavoro occorso al di- c.p.c. (ex multis, Cass. 23 gennaio 1995, n. 778, id., 1995, I,

a
pendente Francesco Rossi nel 2003, respingendo la tesi del- 2145) e ciascuno utile per interpretare il precedente, quanto

to
l'appellante fondata sulla circostanza che tale rendita non po- alle sue disposizioni confermative e chiarificative.
tesse essere contabilizzata in quanto erogata solo per pochi L'art. 20 d.m. del 1988 ha stabilito che il tasso specifico

en
mesi (dall'infortunio dell'ottobre 2003 al decesso del- aziendale comprende «anche gli oneri per i casi di infortunio
l'infortunato avvenuto nella primavera del 2004 senza eredi). o di malattia professionale ancora da definire alla data di de-

am
Avverso tale sentenza propone ricorso per cassazione Tozzi terminazione degli stessi tassi specifici aziendali». L'art. 14
sud s.p.a. con tre motivi, resiste l'Inali con controricorso. d.m. del 1971 aveva già definito il detto tasso come quello

on
Ragioni della decisione. — 1. - Il primo motivo denuncia, derivante dal rapporto oneri-mercedi nel triennio immediata-

O
sotto il duplice profilo della violazione degli art. 112 e 115 mente precedente l'anno in cui è stata chiesta la riduzione del

M abb
c.p.c. e del vizio di motivazione, che la sentenza impugnata premio (da parte del datore di lavoro) o l'aumento (da parte

M
ha errato nel valutare l'oggetto della domanda giacché nella dell'Inail).

SI
specie era stato contestato non il calcolo della riserva sinistri 7. - Tra gli «oneri» sono compresi quelli «diretti», ossia le
IO in
(ovvero della somma destinata a coprire oneri da sopportare prestazioni economiche o sanitarie da erogare, e quelli «pre-

AS
ma non determinabili in via definitiva), ma il calcolo degli sunti», che si traducono nella riserva sinistri, ossia nella
so

oneri di rendita relativi all'anno 2003, derivati dall'infortunio somma destinata a coprire oneri non determinabili attualmen-
es

occorso a Francesco Rossi, che dovevano essere quantificati te in via definitiva. Il tasso aziendale non si riferisce all'an-
con riferimento al modesto importo della rendita corrisposta damento infortunistico della singola impresa, bensì al rappor-
nc

all'infortunato, il quale nel 2004 era deceduto senza eredi e, to tra l'andamento infortunistico in ciascuna categoria di la-
D

quindi, senza onere di pagamento della rendita superstiti. vorazione ed il numero dei lavoratori assicurati nelle singole
co

2. - Il secondo motivo censura la sentenza impugnata per imprese, nonché le loro retribuzioni.
aver violato il d.p.r. 1124/65, il d.m. 10651/00 e la circolare In tal modo gli oneri presunti vengono distribuiti secondo
LA
IO olo

Inail 9/02 in relazione all'art. 360, 1° comma, n. 3, c.p.c. un criterio di probabilità basato su gruppi di imprese, in modo
sempre a causa della errata qualificazione della domanda. che il rischio venga ripartito secondo il criterio mutualistico,
C
c

3. - Il terzo motivo, infine, denuncia la violazione degli art. proprio dell'assicurazione.


O sci
LO

329 e 342 c.p.c. in quanto erroneamente la Corte d'appello di Il criterio probabilistico, inoltre, sottostà a tutta la tecnica
Bari aveva ritenuto che l'appello non avesse toccato la secon- assicurativa e deve governare anche la determinazione dei
Fa

da ratio decidendi adottata dal primo giudice, relativa all'esi- tassi specifici (l'assenza di infortuni o di malattie nella singo-
stenza della prova documentale che il periodo di osservazione la azienda non influisce sulla probabilità di sinistri futuri).
R

per la determinazione del tasso, apprezzata dal primo giudice, 8. - Per tal motivo il d.m. n. 10561 del 2000, dopo aver
era stato correttamente riferito agli anni 2001, 2002 e 2003. previsto all'art. 22 che il tasso specifico aziendale è quello ri-
4. - I primi due motivi possono trattarsi congiuntamente in sultante dal rapporto fra oneri e retribuzioni relativo ai primi
quanto presuppongono la ricognizione della disciplina della tre anni del quadriennio precedente l'anno di decorrenza del
determinazione del tasso medio di tariffa. L'importo di quan- provvedimento di oscillazione o del minor periodo, purché
to dovuto all'Inail è determinato, ai sensi dell'art. 41 t.u. non inferiore a un anno, nella ipotesi di attività iniziata da
1124/65, in base al tasso di premio stabilito dall'istituto, con meno di quattro anni, chiarisce nel 3° comma, che gli oneri
riferimento sia ad una tariffa approvata dal ministero del la- presunti debbono essere calcolati a stima su base nazionale e
voro e della previdenza sociale in relazione al rischio medio attribuiti alle singole posizioni assicurative con criterio stati-
nazionale presentato dalla lavorazione contemplata in ciascu- stico attuariale. In altri termini, l'aumento del tasso medio na-
na voce della tariffa, sia all'ammontare complessivo delle re- zionale viene applicato laddove l'azienda dimostri un anda-
tribuzioni effettive (o di quelle convenzionali, o comunque da mento infortunistico (determinato dal rapporto tra gli oneri e
assumersi ai sensi di legge), corrisposte ai prestatori d'opera le retribuzioni) più oneroso rispetto alla media nazionale,
durante il periodo assicurativo. mentre la riduzione del tasso medio nazionale viene applicata
5. - Il sistema assicurativo obbligatorio contro gli infortuni alle aziende con andamento infortunistico meno oneroso ri-
e le malattie professionali è retto dal principio di equilibrio spetto alla media nazionale. La misura dell'aumento o della
finanziario interno, che si persegue, con metodo attuariale, riduzione è, quindi, una variabile del rapporto che dipende sia
mediante una necessaria relazione tra entità del contributo dall'entità dello scarto tra i valori aziendali e quelli nazionali,
dovuto e grado di pericolosità dell'attività svolta, con riguar- che dalla dimensione aziendale.
do anche alla singola lavorazione. Tale tasso è denominato 9. - Tutte queste considerazioni, già svolte dalle sezioni
nazionale perché esprime il rischio medio nazionale delle sin- unite di questa corte nella sentenza 11 giugno 2001, n. 7853
gole lavorazioni assicurate e traduce il rapporto tra il com- (id., Rep. 2001, voce cit., n. 182), ribadite con numerose altre
plesso degli oneri che la gestione dell'istituto sostiene in un successive sentenze, tra le quali 1941/02, cit., sez. un.
certo periodo quanto a ciascuna lavorazione. Nei riguardi del- 26020/08, id., 2009, I, 423; 7668/10, id., Rep. 2010, voce cit.,
la singola azienda, poi, il tasso nazionale è suscettibile di es- n. 134), inducono a ritenere, anche nella presente fattispecie,
sere maggiorato o diminuito a seconda del concreto andamen- che non si possa diminuire il premio dovuto dalla odierna ri-
to dei sinistri verificatisi, in ragione del concorrente principio corrente, né da una singola impresa, in base ad un fatto con-
di coinvolgimento responsabile delle imprese attraverso la cernente il singolo lavoratore assicurato, anche se avvenuto
considerazione sia del rispetto delle regole di prevenzione, prima del formale atto di determinazione del premio da parte
che dell'andamento infortunistico che della entità forza lavo- dell'assicuratore ma sempre all'interno del triennio di osser-
ro impiegata in azienda. vazione previsto dall'art. 22 d.m. del 2000.
6. - Questa Corte di cassazione con la sentenza 1941/02 Deve, infatti, ritenersi irrilevante, ai fini del rispetto del si-
(Foro it., Rep. 2004, voce Infortuni sul lavoro, n. 221), in stema di calcolo previsto dalla legge ed appena descritto, che
particolare, dopo aver ricordato che l'art. 39 d.p.r. 1124/65 all'avvenuto riconoscimento della rendita durante il triennio
prevede che le tariffe dei premi dovuti all'Inail vengano de- di osservazione — richiesto dall'art. 22 d.m. 10651/00 per il
terminate in modo da ricomprendere l'onere finanziario pre- calcolo della tariffa — segua la cessazione della sua eroga-
visto, corrispondente agli infortuni del periodo di assicura- zione per decesso dell'infortunato, seppure ciò accada prima
IL FORO ITALIANO — 2018.
1311 PARTE PRIMA 1312

del formale provvedimento di variazione. Il sistema è, infatti, CORTE DI CASSAZIONE; sezione I civile; sentenza 12
rigido per le finalità di cui si è parlato e non consente deroghe dicembre 2017, n. 29792; Pres. GIANCOLA, Est. CAMPANI-
o interpretazioni adeguatrici. LE, P.M. PRATIS (concl. conf.); Soc. Salini costruttori
Significativamente, dunque, la giurisprudenza di questa (Avv. IANNOTTA) c. Soc. Sapar e altri (Avv. BUSSOLETTI,
corte sopra citata ha sintetizzato la ratio della normativa in NUZZO, LA MARCA, USAI) e altri. Conferma App. Roma 3
esame nell'affermazione che, se si ammettesse la possibilità luglio 2013.
di ridurre il tasso aziendale per l'assenza di infortuni, si rea-
lizzerebbe l'effetto vietato di ridurre il premio a mero corri- Società — Società per azioni — Assemblea — Rinvio —
spettivo dell'indennizzo, obliterando sia la funzione mutuali- Richiesta — Sindacabilità per abuso del diritto (Cod.
stica dell'assicurazione sia il criterio probabilistico di calcolo civ., art. 2374).

a
del premio. Cassazione civile — Ricorso — Sindacato sulla motiva-
zione — Limiti (Cod. proc. civ., art. 360).

to
10. - Quanto, poi, al terzo motivo, teso a censurare il vizio
di inammissibilità dell'appello, riscontrato dalla sentenza im-

en
La richiesta di rinvio della riunione assembleare da parte
pugnata, perché non idoneo ad incrinare una delle due ragioni del socio di società per azioni che si dichiara non suffi-

am
addotte dal primo giudice a sostegno della motivazione, lo cientemente informato sull'argomento posto in delibera-
stesso va dichiarato inammissibile in quanto non riproduce, zione è sindacabile per abuso del diritto. (1)
neanche nelle parti più significative, la motivazione del primo

on
La motivazione di una sentenza è denunciabile in Cassazione
giudice dalla quale la sentenza impugnata ha tratto argomenti
solo quando il vizio che la infetta sia talmente grave da ri-

O
per ritenere sussistente la doppia motivazione. In altri termini,

M abb
solversi in una sostanziale omissione o in una contraddit-

M
la ricorrente si limita a riprodurre la pagina 6 del proprio ri-
corso in appello e sostiene che quanto ivi contenuto sia stato torietà della motivazione stessa. (2)

SI
idoneo ad impedire il passaggio in giudicato di tutte le ragioni
IO in
AS
addotte dal primo giudice per rigettare la domanda; invece,
Fatti di causa. — 1. - Con sentenza depositata in data 16
so
avrebbe dovuto, riportandone la motivazione, mettere in evi-
denza che il tribunale non aveva adottato una doppia motiva- giugno 2005 il Tribunale di Roma accoglieva in parte l'impu-
gnazione della delibera adottata in data 30 settembre 2004 dal-
es

zione — come affermato dalla corte d'appello — ma solo una


argomentazione complessa così da rendere possibile, in que- l'assemblea della Salini costruttori s.p.a., proposta da alcuni
nc

sta sede, la verifica della correttezza della pronuncia impu- soci della stessa, con riferimento a determinate modificazioni
D

gnata. dello statuto sociale, non essendo state approvate con le mag-
co

gioranze richieste dalla legge e dallo statuto e, per quanto in


U

11. - La Corte di cassazione, allorquando sia denunciato un


questa sede maggiormente interessa, escludeva che la mancata
LA

error in procedendo, è anche giudice del fatto e ha il potere di


IO olo

esaminare direttamente gli atti di causa; tuttavia, non essendo concessione di un rinvio, richiesto dai soci di minoranza ai
sensi dell'art. 2374 c.c., costituisse motivo di invalidità della
C

il predetto vizio rilevabile ex officio, è necessario che la parte


c

ricorrente indichi gli elementi individuanti e caratterizzanti il delibera stessa.


O sci
LO

«fatto processuale» di cui richiede il riesame e, quindi, che il 2. - La Corte d'appello di Roma, con la decisione indicata in
corrispondente motivo sia ammissibile e contenga, per rispet- epigrafe, in accoglimento dell'appello principale proposto da
Fa

to del principio di specificità, tutte le precisazioni e i riferi- Sapar s.r.l. e da altri soci, ha annullato l'intera delibera, rite-
menti necessari ad individuare la dedotta violazione proces- nendo illegittima la mancata concessione del rinvio richiesto
R

suale (in tal senso, v. Cass. 2771/17, id., Le banche dati, ar- dalla minoranza qualificata. È stato affermato, in proposito,
chivio Cassazione civile; 1170/04, id., Rep. 2004, voce Cas- che la stessa aveva esercitato un diritto potestativo, al quale
sazione civile, n. 117). corrispondeva un preciso dovere di disporre il rinvio, in quan-
12. - Il ricorso, in definitiva, va respinto. to l'ipotesi di una condotta dilatoria della minoranza era stata
considerata dal legislatore, con la previsione di un termine di
———————— differimento molto breve.
3. - D'altra parte, dall'esame delle vicende dell'assemblea
(1) In senso conforme, sul sistema di calcolo del tasso speci- emergeva che lo stesso presidente aveva riconosciuto — pro-
fico aziendale, v. Cass. 3 aprile 2017, n. 8597, Foro it., Le ban-
che dati, archivio Cassazione civile; 3 giugno 2013, n. 13908,
ponendo un rinvio ad horas — la sussistenza dell'esigenza di
id., Rep. 2013, voce Infortuni sul lavoro, n. 77; 27 maggio una maggiore informazione, ferma l'insindacabilità della di-
2010, n. 12960, id., 2011, I, 169, con nota di richiami. chiarazione resa al riguardo ai soci richiedenti il rinvio.
Non si rinvengono precedenti in termini sull'irrilevanza, ri- 4. - La corte ha poi esaminato la questione inerente all'abu-
spetto a tale sistema di calcolo, del fatto concernente il singolo so del diritto, svolgendo ampie considerazioni in merito sia al-
lavoratore, come argomentata nella motivazione della decisione la possibilità per la società di continuare ad operare anche sen-
che si riporta, ma v. Cass. 17 giugno 2014, n. 13733, id., Rep. za l'approvazione delle modifiche statutarie, sia in relazione
2014, voce cit., n. 70, secondo cui, in caso di richiesta di paga- alla circostanza che «un termine di riflessione per la minoran-
mento di premio maggiorato per variazione in aumento del tasso za non appariva irragionevole», anche in relazione alla fissa-
specifico aziendale, l'Inail ha l'onere di allegare e, ove ciò sia zione dell'assemblea nell'ultimo giorno utile per gli adegua-
oggetto di contestazione, provare di aver provveduto, nel perio- menti statutari in questione.
do di riferimento, all'indennizzo che aveva determinato la va- 5. - Propone ricorso, affidato a tre motivi, la società Salini,
riazione in aumento del tasso specifico aziendale, mentre la de- cui resistono con controricorso Sapar s.r.l., Salini Francesco
duzione dell'insussistenza delle circostanze fattuali che avreb- Saverio, Salini Alessandro, Salini Fabio, Salini Claudio, Salini
bero reso legittimo tale indennizzo integra una eventuale ecce- Global Service s.r.l. e Salini Simon Pietro, mentre gli altri in-
zione del contribuente. timati non svolgono attività difensiva.
Per ulteriori riferimenti, in tema di determinazione del premio Le parti hanno depositato memorie.
Inail, in caso di plurime lavorazioni trattate dalla stessa impresa, Ragioni della decisione. — 1. - Deve preliminarmente disat-
cfr. Cass. 25 novembre 2014, n. 25020, id., 2015, I, 2095, con tendersi l'eccezione di inammissibilità del ricorso, sollevata
nota di richiami. dai controricorrenti in relazione alla dedotta inosservanza dei
principî di autosufficienza e di specificità, risultando le censu-
re proposte dalla Salini adeguatamente formulate in relazione
alle statuizioni impugnate, con particolare riferimento alle
———————— norme che si assumono erroneamente applicate nell'impugna-
ta decisione.
2. - Con il primo motivo, deducendosi violazione dell'art.
2374 c.c., si sostiene che tale norma, prevedendo il diritto in
capo alla minoranza qualificata di chiedere, dichiarando di non
IL FORO ITALIANO — 2018.
1313 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1314

essere sufficientemente informata sugli oggetti posti in delibe- in parte corretto, in relazione all'ipotesi dell'abuso del diritto
razione, il rinvio dell'assemblea, postula l'esercizio di tale po- invocato dalla ricorrente.
tere esclusivamente nell'ambito della finalità di perseguire 5.5. - A tale proposito deve richiamarsi l'orientamento di
l'interesse protetto. La corte distrettuale avrebbe ritenuto che questa corte secondo cui nell'ambito dei rapporti di diritto pri-
la mera richiesta di rinvio dell'assemblea dovesse consentire vato non può prescindersi da un bilanciamento di valori di ri-
la realizzazione del diritto in questione, laddove la necessaria levanza costituzionale, confluendo nel rapporto negoziale, ac-
verifica in merito all'effettività dell'esigenza di maggiori in- canto al valore costituzionale della «iniziativa economica pri-
formazioni in merito all'ordine del giorno, nella specie — ad vata», un concorrente «dovere di solidarietà» nei rapporti in-
avviso della ricorrente — insussistente per plurime ragioni, tersoggettivi, sancito dall'art. 2 Cost. Da esso la Corte costitu-
avrebbe comportato un giudizio di illegittimità della richiesta, zionale ha desunto «l'esistenza di un principio di inesigibilità

a
correlata all'abuso del diritto per fini meramente ostruzionisti- come limite alle pretese creditorie» (Corte cost. n. 19 del

to
ci. 1994, Foro it., Rep. 1994, voce Trentino-Alto Adige, n. 24), e
3. - Con la seconda censura si denuncia l'omesso esame di questa corte, rilevatane l'efficacia sinergica con il canone ge-

en
un fatto decisivo per il giudizio, vale a dire la circostanza circa nerale di buona fede oggettiva e correttezza, gli attribuisce

am
la sufficienza delle informazioni di cui disponeva la minoran- «una vis normativa e lo arricchisce di contenuti positivi, in-
za in relazione all'ordine del giorno. globanti obblighi, anche strumentali, di protezione della per-
4. - Con il terzo mezzo si deduce violazione e falsa applica- sona e delle cose della controparte, funzionalizzando così il

on
zione dell'art. 1375 c.c., in quanto la richiesta di rinvio del- rapporto obbligatorio alla tutela anche dell'interesse del part-

O
M abb
l'assemblea, che in concreto era finalizzata ad ottenere la ner negoziale, nella misura in cui questa non collida con la tu-

M
mancata approvazione della modificazione dello statuto da tela dell'interesse proprio dell'obbligato» (così Cass. 24 set-
parte della società, comportava il perseguimento di un fine il- tembre 1999, n. 10511, id., 2000, I, 1929).

SI
lecito contrastante con il precetto di comportarsi secondo buo-
IO in 5.6. - In tale prospettiva l'evoluzione giurisprudenziale di

AS
na fede e correttezza. questa corte, nel senso di attribuire, pur in assenza di una spe-
so
5. - Gli esposti motivi, da esaminarsi congiuntamente in cifica disposizione normativa, un significativo valore agli ob-
quanto intimamente correlati, non possono condurre all'acco- blighi di buona fede e di correttezza sanciti dagli art. 1175 e
es

glimento del ricorso. 1375 c.c., è stata costante negli ultimi decenni, così pervenen-
5.1. - La norma contenuta nell'art. 2374 c.c., sostanzialmen- do all'elaborazione di un principio generale secondo cui non è
nc

te rimasta invariata a seguito della riforma introdotta con il lecito abusare dei propri diritti per conseguire finalità, sostan-
D
co

d.leg. 17 gennaio 2003 n. 6 — ove si prescinda da una non so- zialmente lesive di interessi di più ampia portata o derivanti da
U

stanziale modifica lessicale (da «adunanza» ad «assemblea»), specifici accordi contrattuali, che trascendono quelle tutelate
LA

nonché dall'elevazione del termine per il rinvio da tre a cinque dalla norma (v. amplius, Cass. 18 settembre 2009, n. 20106,
IO olo

giorni, comunque significativa di una maggiore considerazio- id., 2010, I, 85; nonché Cass. 8 aprile 2009, n. 8491, id., Rep.
C

ne dell'interesse dei soci richiedenti il rinvio ad essere adegua- 2009, voce Rinvio civile, n. 8; 20 marzo 2009, n. 6800, ibid.,
c

tamente informati —, costituisce un'ipotesi del tutto eccezio- voce Valore aggiunto (imposta), n. 321; 19 dicembre 2008, n.
O sci
LO

nale rispetto all'efficienza deliberativa dell'assemblea. 29776, ibid., voce Società, n. 800; 11 maggio 2007, n. 10838,
5.2. - La specifica previsione che i soci possano «chiedere id., Rep. 2007, voce Locazione, n. 144).
Fa

che l'assemblea sia rinviata» è quasi unanimemente interpreta- 5.7. - In virtù del legame fra dovere di buona fede e divieto
ta nel senso che il diritto potestativo da essi esercitato non di abuso del diritto, quest'ultima figura è venuta in rilievo in
R

possa risolversi nella mera facoltà di avanzare istanza di rin- materia contrattuale (Cass. 31 maggio 2010, n. 13208, id.,
vio, salva l'ampia discrezionalità dell'assemblea nel deliberare Rep. 2011, voce Contratto in genere, n. 502), con plurime e
al riguardo, bensì di «ottenere» il differimento dei lavori as- significative applicazioni nei rapporti di natura tributaria (nei
sembleari. Di certo, una diversa soluzione, per il vero prospet- quali all'elaborazione giurisprudenziale — v., per tutte, Cass.,
tata in dottrina in epoca risalente, ed ampiamente criticata, fi- sez. un., 26 giugno 2009, n. 15029, id., Rep. 2009, voce Tribu-
nirebbe con il vanificare l'intera portata della norma. ti in genere, nn. 1317, 1332 — si è affiancata una specifica
5.3. - Nell'ampia esegesi operata dalla corte distrettuale produzione legislativa, dall'art. 37 bis d.p.r. n. 600 del 1973
emerge in primo luogo una funzione della norma che trascen- all'art. 10 bis l. n. 212 del 2000), lavoristica (cfr., fra le più re-
de l'interesse di una determinata minoranza, nel senso — centi, Cass. 13 settembre 2016, n. 17968, id., Rep. 2016, voce
premesso che il numero dei soci richiedenti il rinvio, tale da Lavoro (rapporto), n. 1025; 6 maggio 2016, n. 9217, ibid., nn.
riunire un terzo del capitale sociale riunito in assemblea, non 1026, 1234; 25 gennaio 2016, n. 1248, id., 2016, I, 1290) e
necessariamente coincide con un gruppo di minoranza — che bancaria (Cass. 28 settembre 2005, n. 18947, id., Rep. 2005,
si tratterebbe di una disposizione finalizzata ad assicurare, nel- voce Contratti bancari, n. 64; 21 febbraio 2003, n. 2642, id.,
l'interesse della compagine sociale, l'assunzione, all'esito di Rep. 2003, voce cit., n. 49; 14 luglio 2000, n. 9321, id., 2000,
una discussione approfondita, di decisioni sorrette da piena I, 3495).
consapevolezza in merito alla loro complessiva portata. Si è Un'ulteriore affermazione del principio in esame è rinveni-
quindi affermato che la norma in esame avrebbe inteso ovviare bile nell'orientamento (Cass., sez. un., 18 dicembre 2007, n.
a richieste di rinvio con finalità meramente ostruzionistiche, 26617, id., 2008, I, 503), secondo cui, anche nelle obbligazio-
attraverso l'indicazione di un termine abbastanza contenuto ni pecuniarie di importo inferiore ad euro 12.500 e nelle quali
(oltre che con la previsione, contenuta nel 2° comma, della non è imposta per legge una modalità di pagamento diversa
possibilità di esercitare il diritto una sola volta per lo stesso dal contante, il pagamento in assegno circolare, in deroga al
oggetto), così sostanzialmente realizzando un equilibrio fra principio nominalistico di cui all'art. 1277 c.c., può essere ri-
l'interesse dei soci a una maggiore informazione sui temi fiutato dal creditore solo per giustificato motivo da valutare
all'ordine del giorno e quella di assicurare lo svolgimento effi- secondo la regola della correttezza e della buona fede oggetti-
ciente e tempestivo dell'attività assembleare. va.
In altri termini, le ristrette modalità di utilizzo del potere di In materia societaria è venuta principalmente in rilievo la
chiedere il rinvio, come previste dalla norma, conterrebbero posizione della maggioranza rispetto a quella dei soci in mino-
una sorta di disciplina preventiva dell'abuso del potere mede- ranza, esaminandosi gli aspetti inerenti all'esercizio del diritto
simo. Da tale premessa è stata desunta l'impossibilità di sin- di voto sotto il profilo dell'abuso di potere, sempre in applica-
dacare il grado di sufficienza delle informazioni a disposizione zione del principio generale del divieto di abusare dei propri
del socio. diritti, senza quindi approfittare di una posizione di suprema-
5.4. - Tale ordine di considerazioni, in buona misura condi- zia, affermandosi la ricorrenza, nelle delibere assembleari, di
visibile sotto il profilo dell'impossibilità di sindacare la di- un vincolo desunto da tale obbligo di correttezza, con conse-
chiarazione posta alla base della richiesta, rilevata, del resto, guente invalidità della delibera, qualora venga raggiunta la
in maniera conforme all'orientamento della dottrina maggiori- prova che il potere di voto sia stato esercitato allo scopo di le-
taria e della giurisprudenza di merito, deve essere integrato, ed dere gli interessi degli altri soci, ovvero risulti in concreto
IL FORO ITALIANO — 2018.
1315 PARTE PRIMA 1316

preordinato ad avvantaggiare ingiustificatamente i soci di mulazione introdotta dal d.l. 22 giugno 2012 n. 83, art. 54,
maggioranza in danno di quelli di minoranza, in violazione del convertito, con modificazioni, dalla l. 7 agosto 2012 n. 134,
canone generale di buona fede nell'esecuzione del contratto che ha ridotto al «minimo costituzionale» il sindacato di legit-
(Cass. 17 febbraio 2012, n. 2334, id., Rep. 2012, voce Consor- timità sulla motivazione, nel senso già chiarito da questa corte
zi coordinamento produzione e scambi, n. 4; 20 gennaio 2011, (Cass., sez. un., 7 aprile 2014, n. 8053, id., 2015, I, 209), se-
n. 1361, id., 2011, I, 2794; 17 luglio 2007, n. 15950, id., Rep. condo cui la lacunosità e la contraddittorietà della motivazione
2009, voce Società, n. 628; 19 dicembre 2008, n. 29776, cit.; possono essere censurate solo quando il vizio sia talmente
16 maggio 2007, n. 11258, id., Rep. 2008, voce Esecuzione grave da ridondare in una sostanziale omissione, riduce i mar-
forzata per obbligazioni pecuniarie, n. 67; 11 giugno 2003, n. gini del sindacato di legittimità, limitato alla verifica del-
9353, id., 2004, I, 1219). l'esame del «fatto controverso» da parte del giudice del meri-

a
5.8. - Nella prospettazione della ricorrente, l'asserita viola- to.

to
zione del divieto di abuso del diritto sarebbe stata singolar- 7.2.1. - La riformulazione dell'art. 360, n. 5, c.p.c. — se-
mente commessa da una minoranza. In coerenza con la struttu- condo cui è deducibile esclusivamente l'«omesso esame circa

en
ra e la finalità della norma, deve affermarsi che l'applicazione un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discus-

am
del principio sopra evidenziato, attesa la sua portata generale, sione tra le parti» — deve essere interpretata come riduzione
non può a priori escludersi in relazione al diritto scaturente al minimo costituzionale del sindacato sulla motivazione in
dall'art. 2347 c.c. Né la riconduzione della facoltà di chiedere sede di giudizio di legittimità, per cui l'anomalia motivaziona-

on
il rinvio all'ambito di un diritto potestativo, che, come chiarito le denunciabile in sede di legittimità è solo quella che si tra-

O
muta in violazione di legge costituzionalmente rilevante e at-

M abb
da autorevole dottrina, individuando il soggetto passivo nei cui

M
confronti inciderà la modificazione conseguente al suo eserci- tiene all'esistenza della motivazione in sé, come risulta dal te-
zio, è pur sempre un diritto relativo, ancorché determini uno sto della sentenza e prescindendo dal confronto con le risul-

SI
stato di soggezione piuttosto che un dovere di collaborazione,
IO in tanze processuali, e si esaurisce, con esclusione di alcuna rile-

AS
è ostativa alla configurabilità di un eventuale abuso del diritto. vanza del difetto di sufficienza, nella mancanza assoluta di
so
Se, ben vero, tale canone generale non impone ai soggetti un motivi sotto l'aspetto materiale e grafico, nella motivazione
comportamento a contenuto prestabilito, ma rileva soltanto apparente, nel contrasto irriducibile fra affermazioni inconci-
es

come limite esterno all'esercizio di una pretesa, essendo fina- liabili, nella motivazione perplessa ed obiettivamente incom-
lizzato al contemperamento degli opposti interessi (Cass. 12 prensibile.
nc

dicembre 2005, n. 27387, id., 2006, I, 3455), l'affermazione 7.2.2. - Il nuovo testo dell'art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c.
D

della corte capitolina di una sostanziale impossibilità di confi- introduce quindi nell'ordinamento un vizio specifico, che con-
co

gurare l'abuso del diritto in ordine alla previsione dell'art. cerne l'omesso esame di un fatto storico, principale o seconda-
LA

2374 c.c. (non potendo, per altro, ritenersi che la generica di- rio, la cui esistenza risulti dal testo della sentenza o dagli atti
IO olo

chiarazione «di non essere sufficientemente informati» costi- processuali, che abbia costituito oggetto di discussione tra le
C

tuisca una forma di esercizio del diritto rigidamente predeter- parti e abbia carattere decisivo. Sotto tale profilo l'esame della
c

minata) si pone in contrasto con le superiori considerazioni, corte distrettuale ha riguardato gli aspetti inerenti al divieto di
O sci
LO

nonché con la predicabilità, già affermata da questa corte (cfr. abuso alla stregua degli interessi e della condotta di entrambi i
la citata Cass. n. 20106 del 2009, in motivazione), di un con- gruppi, ed è poi pervenuta alla conclusione che «l'esigenza di
Fa

trollo in relazione a tale aspetto, necessariamente successivo, un termine minimale di riflessione anche per la minoranza non
in sede giurisdizionale. potesse essere considerata del tutto irragionevole ... in modo
R

6. - Nei termini che precedono i rilievi svolti nel primo mo- tale da assicurare anche alla minoranza quel minimo ulteriore
tivo di ricorso possono essere condivisi, ed in tal senso deve approfondimento delle complesse tematiche il cui vaglio, co-
intendersi corretta, ai sensi dell'art. 384, 4° comma, c.p.c., la me dedotto, aveva impegnato gli organi della società per oltre
motivazione della decisione impugnata, la quale tuttavia deve otto mesi».
essere confermata, in quanto il dispositivo risulta conforme al 7.3. - La questione inerente all'incidenza, nell'esercizio del
diritto. diritto di cui all'art. 2374 c.c., di un fine distorsivo e concre-
7. - Deve invero rilevarsi che, a fronte della suddetta affer- tante abuso, nei termini sopra delineati, è stata quindi esamina-
mazione circa l'insindacabilità della dichiarazione di non esse- ta attraverso una ricostruzione di natura fattuale, per le ragioni
re adeguatamente informati, tale da renderla, come sembra, sopra evidenziate insindacabili in questa sede.
impermeabile a qualsiasi ipotesi di abuso, in quanto risolta in ————————
apicibus dalla stessa norma, la motivazione in seguito resa
dalla corte d'appello, assumendo una natura ancipite, si è am- (1) Affermando il principio di cui alla massima, la Suprema
piamente soffermata sulle ragioni della richiesta di rinvio, ana- corte rivede, pur confermandone la decisione, l'impianto argo-
lizzando la condotta delle parti anche con riferimento allo mentativo di App. Roma 3 luglio 2013, Foro it., Rep. 2015, voce
svolgimento dell'assemblea, e pervenendo, per quanto in que- Società, n. 611 (e Riv. dir. soc., 2015, 149, con nota di F. D'ER-
sta sede rileva, alla conclusione, la quale assume, in parte qua, RICO, Note in materia di rinvio d'assemblea della società per
la portata di un'autonoma ratio decidendi, che, «posta la que- azioni e buona fede dei soci e del presidente dell'assemblea), la
stione sul piano dell'equilibrato esercizio dei diritti e delle fa- quale aveva escluso, anche sotto il profilo dell'abuso del diritto,
coltà di ciascuna delle parti, si deve ritenere che la prima vio- la sindacabilità della domanda di rinvio della riunione assemblea-
lazione di siffatto obbligo di correttezza e buona fede non pos- re avanzata dal socio dichiaratosi non sufficientemente informato
sa certamente essere ascritta ai soci di minoranza». sugli argomenti posti in deliberazione. Altro — avverte la deci-
7.1. - La questione, traguardata proprio sotto il profilo del- sione — l'insindacabilità della domanda di rinvio da parte del
l'asserito abuso del diritto ed esaminata anche alla stregua di presidente dell'assemblea o dell'assemblea stessa (App. Roma 3
approfonditi richiami dottrinali e giurisprudenziali, è stata luglio 2013, cit.; Trib. Prato 6 maggio 1987, Foro it., Rep. 1987,
quindi risolta, dal punto di vista fattuale, con l'esclusione di voce cit., n. 383, e Società, 1987, 836, con nota di S. TAURINI,
Diritto dei soci al rinvio dell'assemblea), altro che detta domanda
finalità, nell'esercizio del diritto attribuito dall'art. 2374 c.c., non sia suscettiva di essere considerata «abusiva» se non genui-
esulanti dai limiti posti dalla stessa norma. Trattandosi di namente intesa a garantire l'informazione assembleare del socio
aspetto concernente il merito della vicenda, deve ritenersi che (uno spunto in Trib. Venezia 16 novembre 1987, Foro it., Rep.
il giudizio al riguardo espresso dalla corte capitolina vada 1988, voce cit., n. 385, e in Trib. Roma 14 giugno 2005, id., Rep.
esente da censure in questa sede, in quanto le circostanze de- 2007, voce cit., n. 613, e Riv. not., 2006, 1598, con nota di C.
dotte nel secondo e nel terzo motivo di ricorso risultano UNGARI TRASATTI, Rinvio dell'assemblea da parte della mino-
espressamente esaminate, laddove eventuali insufficienze e ranza e controllo nel merito del presidente, azioni proprie e quo-
contraddizioni sul piano motivazionale non possono assumere rum deliberativi particolari normativa transitoria e maggioranze
rilievo. agevolate).
7.2. - È appena il caso di rimarcare che l'applicabilità, ra- La sentenza muove da una panoramica della giurisprudenza in
tione temporis, dell'art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c. nella for- tema di abuso del diritto (su cui, da ultimo, V. AMENDOLAGINE,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1317 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1318

L'abuso del diritto in materia contrattuale, in Giur. it., 2017, il rinvio della riunione non si subordina a una decisione assem-
2760), in particolare di quella formatasi con riferimento all'eser- bleare (Trib. Roma 3 agosto 1998, Foro it., Rep. 1999, voce cit.,
cizio dei diritti corporativi. A quest'ultimo riguardo si vedano — n. 637, e Società, 1999, 455 con nota di S. TAURINI, La richiesta
oltre alle sentenze, cit. in motivazione, Cass. 17 febbraio 2012, n. di rinvio dell'assemblea da parte della minoranza) e non può ol-
2334, Foro it., Rep. 2012, voce Consorzi coordinamento produ- trepassare il termine di cinque giorni — e quella dell'aggior-
zione e scambi, n. 4; 20 gennaio 2011, n. 1361, id., 2011, I, 2794, namento della riunione su decisione dei soci (Cass. 30 ottobre
con osservazioni di A. DELL'ORFANO; 19 dicembre 2008, n. 2006, n. 23329, Foro it., Rep. 2006, voce cit., n. 658; Trib. Mila-
29776, id., Rep. 2009, voce Società, n. 800 (e Giur. comm., 2009, no 24 aprile 2002, id., Rep. 2002, voce cit., n. 641; Trib. Catania
II, 652, con nota di C. ANGELICI, Diritti extrasociali e obblighi 10 gennaio 2002, ibid., n. 642; anche Trib. Milano 14 febbraio
sociali); 17 luglio 2007, n. 15950, Foro it., Rep. 2009, voce cit., 2005, id., Rep. 2005, voce cit., n. 851) e, più frequentemente, del-

a
n. 628 (e Riv. not., 2009, 641, con nota di E. TIMPANO, L'interes- la sua applicabilità alle s.r.l. (per la negativa Trib. Milano 22 di-
se sociale fra contrattualismo ed istituzionalismo in relazione al cembre 2015, id., Rep. 2016, voce cit., n. 666 (nonché Società,

to
conflitto d'interessi assembleare ed all'abuso della regola della 2016, 271, con nota di V. SALAFIA, Applicazione analogica del-

en
maggioranza); 12 dicembre 2005, n. 27387, Foro it., 2006, I, l'art. 2374 c.c. all'assemblea della s.r.l., e Giur. it., 2016, 416,
3455; 11 giugno 2003, n. 9353, id., 2004, I, 1219 (e Società, con nota di O. CAGNASSO, Il rinvio dell'assemblea: diritto dei so-

am
2004, 188, con nota di M. MALAVASI, L'eccesso di potere nelle li azionisti o anche dei soci di s.r.l.?); Trib. Santa Maria Capua
delibere assembleari come violazione della buona fede) — Cass. Vetere 31 maggio 2012, Foro it., Rep. 2014, voce cit., n. 576, e
14 marzo 2016, n. 4967, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 671 (e Banca, borsa, ecc., 2014, II, 61, con nota di D.I. PACE, Diritto di

on
Notariato, 2016, 479, con nota di C. MARCHETTI-G. TERRANOVA, rinvio assembleare, conflitto di interessi e abuso della maggio-

O
M abb
L'interpretazione delle clausole statutarie: il recente intervento ranza per scioglimento volontario nelle società a responsabilità

M
della corte di legittimità nell'ottica del diritto comparato; Corrie- limitata; Trib. Nola 21 febbraio 2008, <www.ilcaso.it>; per l'af-
re giur., 2016, 962, con nota di M. STELLA RICHTER JR., Può una fermativa Trib. Milano 25 agosto 2006, Foro it., Rep. 2007, voce

SI
norma statutaria riferirsi a sé stessa?); Trib. Napoli 30 dicembre cit., n. 792 (e Società, 2007, 1507, con nota di A. FUSI, La richie-
IO in
AS
2015, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 707; Trib. Palermo 15 ot- sta di rinvio della assemblea di s.r.l. per carenza di informazione
tobre 2015, ibid., n. 661 (e Società, 2016, 835, con nota di M.V. alla luce della riforma; Riv. not., 2008, 673, con nota di C. UN-
so

ZAMMITTI, Il principio di correttezza e buona fede come limite GARI TRASATTI, L'art. 2374, la s.r.l. e l'analogia), nonché Trib.
es

all'abuso di maggioranza); Trib. Milano 1° settembre 2015, Foro Viterbo 29 gennaio 1997, Foro it., Rep. 1997, voce cit., n. 562, e
it., Rep. 2016, voce cit., n. 631 (e Giur. it., 2016, 114, con nota di Riv. dir. civ., 1997, II, 593 (m.), con nota di G. NICCOLINI, In te-
nc

F. RIGANTI, Abuso della maggioranza e designazione dell'organo ma di rinvio dell'assemblea e di applicabilità dell'art. 2441 c.c.
D

gestorio); Trib. Torino 3 luglio 2015, Foro it., Rep. 2016, voce alla s.r.l., con una postilla sui termini di convocazione del-
co

cit., n. 697 (e Giur. it., 2016, 119, con nota di A. BERTOLOTTI, I l'assemblea di s.r.l.; in dottrina, nel senso dell'applicabilità, M.
U

diritti dei soci ex art. 2476, 2° comma: qualche ulteriore conside- CIAN, Le decisioni dei soci, in Trattato delle s.r.l. a cura di C. IB-
LA
IO olo

razione sul tema); Trib. Milano 22 gennaio 2015, Foro it., Rep. BA-G. MARASÀ, Padova, 2009, IV, 91, nota 154, ove richiami, cui
2015, voce cit., n. 617 (e Società, 2015, 829, con nota di V. SA- adde, con incertezze, P.M. SANFILIPPO, in S.r.l. Commentario de-
C

LAFIA, L'eccesso di potere nell'approvazione delle delibere as- dicato a G.B. Portale a cura di A.A. DOLMETTA-G. PRESTI, Mila-
c
O sci

sembleari); 28 novembre 2014, Foro it., Rep. 2015, voce cit., nn. no, 2011, sub art. 2479 bis, 836).
LO

485, 645 (e Società, 2015, 689, con nota di C. DI BITONTO, Abuso In dottrina, sull'art. 2374 c.c., v., ex aliis, F. DI GIROLAMO, in
del diritto di voto a carattere ostruzionistico (c.d. «delibere nega-
Fa

Commentario del codice civile diretto da E. GABRIELLI, Delle so-


tive»): profili sostanziali); Arb. Rovigo 9 maggio 2014, Foro it., cietà. Dell'azienda. Della concorrenza a cura di D.U. SANTOSUO-
Rep. 2015, voce cit., n. 631; Arb. Torino 1° aprile 2014, id., Rep. SSO, Torino, 2015, sub art. 2374, 1646; F. DIMUNDO, Il rinvio del-
R

2016, voce cit., n. 811 (e Giur. arb., 2016, 8, con nota di F. RI- l'assemblea alla luce della riforma societaria, in Società, 2005,
GANTI, Compenso del direttore generale e abuso della regola del- 1495; G. FERRI JR., Il «rinvio» dell'assemblea, in Giur. comm.,
la maggioranza: alcune riflessioni su di un lodo torinese); Cass. 1993, I, 704; F. MAGLIULO, in Comm. romano al nuovo dir. soc.
24 febbraio 2014, n. 4388, Foro it., Rep. 2014, voce cit., n. 633; diretto da F. D'ALESSANDRO, vol. II, tomo I, Padova, 2010, sub
Arb. 30 ottobre 2013, id., Rep. 2016, voce cit., n. 668; Trib. Ca- art. 2374, 811; C. UNGARI TRASATTI, Il rinvio dell'assemblea ed i
gliari 25 febbraio 2013, id., Rep. 2013, voce cit., n. 753 (e Riv. limiti imposti dall'art. 2374 c.c., in Riv. not., 2003, 788.
giur. sarda, 2013, I, 507, con nota di F. CIUSA, Il diritto di con-
trollo del socio di s.r.l.: consultazione, estrazione di copia e buo- (2) La sentenza segue le orme di Cass. 7 aprile 2014, n. 8053
na fede); App. Perugia 31 gennaio 2013, Foro it., Rep. 2013, voce (cit. in motivazione), Foro it., 2015, I, 209, con osservazioni di P.
cit., n. 664; App. Milano 14 gennaio 2013, id., Rep. 2014, voce QUERO (e Corriere giur., 2014, 1241, con nota di C. GLENDI, At
cit., n. 455; Trib. Milano 7 novembre 2012, id., Rep. 2013, voce ille murem peperit (nuovamente a proposito di un altro «non
cit., n. 579 (e Società, 2013, 797, con nota di C. GARILLI, Il limite grande arresto» delle sezioni unite); Dir. e pratica trib., 2014, II,
della buona fede nell'applicazione della clausola simul stabunt 460, con nota di S. DALLA BONTÀ, Le sezioni unite enunciano
simul cadent); Trib. Roma 20 ottobre 2011, Foro it., Rep. 2014, l'applicabilità del riformulato art. 360, 1° comma, n. 5, c.p.c. e
voce cit., n. 526 (e Banca, borsa ecc., 2014, II, 576, con nota di del meccanismo della c.d. doppia conforme al ricorso per cassa-
E. LA MARCA, Alla ricerca dell'interesse della società al suo zione in materia tributaria; Giur. it., 2014, 1901, con nota di A.
scioglimento tra conflitto di interessi e abuso di potere); Trib. Mi- TURCHI, Applicabili in materia tributaria le nuove disposizioni
lano 24 maggio 2011, Foro it., Rep. 2012, voce cit., n. 549; 28 sul ricorso per cassazione; Bollettino trib., 2014, 1646, con nota
luglio 2010, id., Rep. 2011, voce cit., n. 584 (e Società, 2011, di A. RUSSO, Filtro al ricorso in Cassazione avverso le sentenze
149, con nota di G. BEI, Illecito uso del patto simul stabunt simul del giudice tributario: i principî di diritto), già ricalcate da Cass.
cadent: da negozio indiretto a violazione della buona fede); Trib. 11 luglio 2014, n. 16009, Foro it., Rep. 2014, voce Cassazione
Avellino 1° giugno 2010, Foro it., Rep. 2011, voce cit., n. 635; civile, n. 113; 17 febbraio 2015, n. 3156, id., Rep. 2015, voce cit.,
Trib. Roma 9 luglio 2009, id., 2010, I, 1972, ove ulteriori richia- n. 74; 3 febbraio 2016, n. 2113, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n.
mi, nonché Trib. Cagliari 9 giugno 2009, id., Rep. 2011, voce cit., 104; 1° aprile 2016, n. 6331, ibid., voce Redditi (imposte), n. 402;
n. 653, e Arb. Catania 27 maggio 2009, ibid., n. 772 (e Giur. 28 febbraio 2017, n. 5080, 5 luglio 2017, n. 16502, e 12 ottobre
comm., 2010, II, 1131, con nota di D. ARCIDIACONO, Le delibera- 2017, n. 23940, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile.
zioni di scioglimento anticipato e di aumento di capitale lesive In dottrina, v. B. CAPPONI, L'omesso esame del n. 5 dell'art.
degli interessi dei soci di minoranza); Arb. Milano 30 marzo 360 c.p.c. secondo la Corte di cassazione, in Riv. trim. dir. e
2009, Foro it., Rep. 2011, voce cit., n. 578 (e Riv. dir. comm., proc. civ., 2016, 925; G. MONTELEONE, Il controllo della Corte
2010, II, 87, con nota di A.M. BENTIVEGNA, Compensi spropor- suprema sulla motivazione delle sentenze. Evoluzione storica, in
zionati degli amministratori e annullabilità della relativa delibe- Riv. dir. proc., 2015, 871; L. PASSANANTE, Le sezioni unite ridu-
ra assembleare), e, in dottrina, G. FALCO, L'abuso del contratto cono al «minimo costituzionale» il sindacato di legittimità sulla
di società, in Il contratto a cura di G. BUFFONE-C. DE GIOVANNI- motivazione della sentenza civile, in Riv. trim. dir. e proc. civ.,
A.I. NATALI, Padova, 2013, II, 2141. 2015, 179.
È la prima volta che la Suprema corte si confronta direttamente
con l'art. 2374 c.c., disposizione della quale la giurisprudenza si è ————————
occupata per aspetti diversi da quelli di cui alla sentenza che si ri-
porta, vale a dire la diversità fra la fattispecie della norma — dove
IL FFORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 36.
1319 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1320

CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; ordinanza cifica assunzione, da parte della banca, dell'obbligazione di
21 novembre 2017, n. 27545; Pres. SPIRITO, Rel. FANTI- procedere immediatamente alla rinuncia agli atti dell'espro-
CINI, P.M. CARDINO (concl. conf.); Coniglione (Avv. priazione immobiliare, trattandosi invece di un'obbligazione
CANNATA) c. Unicredit (Avv. QUINTARELLI). Conferma ex lege discendente dalla succitata norma a cui l'istituto di
App. Catania 20 maggio 2014. credito avrebbe dovuto dare seguito autonomamente e subi-
to dopo il pagamento.
Esecuzione forzata per obbligazioni pecuniarie — Espro-
Col secondo motivo si deduce violazione e falsa applica-
priazione immobiliare — Pagamento del debito — Li-
zione degli art. 1223 e 1227 c.c. per avere la corte d'appello
berazione del bene dal vincolo esecutivo — Consenso
escluso la sussistenza del nesso causale tra la condotta
del creditore — Obbligo — Rinuncia agli atti — Ter-

a
omissiva della banca e il danno subìto dall'appellante, in
mine (Cod. civ., art. 1183, 1200; y cod. proc. civ., art.
quanto la circolazione del bene formalmente ipotecato, sep-

to
629, 632).
pure non incommerciabile sotto il profilo strettamente giuri-

en
Nell'espropriazione immobiliare, a seguito del pagamento dico, era stata comunque ridotta; inoltre, non poteva ragio-
del debito, il creditore deve consentire la liberazione del nevolmente attribuirsi a negligenza del creditore il danno

am
bene pignorato dal vincolo esecutivo, rinunciando agli at- derivante dalla permanenza delle formalità; da ultimo, per la
ti entro un termine ragionevolmente contenuto, salvo che natura contrattuale dell'obbligazione ex art. 1200 c.c., al

on
il debitore non esiga espressamente l'immediato deposito Coniglione spettava soltanto l'onere di allegare l'inadempi-

O
dell'atto di rinuncia. (1) mento e di provare l'ammontare del danno subìto.

M abb
Con l'ultimo motivo si censura la statuizione sulle spese

M
di lite, addossate al Coniglione, erroneamente ritenuto soc-

SI
Rilevato che: Antonio Coniglione conveniva in giudizio
IO in combente.

AS
innanzi al Tribunale di Catania la Banca di Roma s.p.a. (og- 2. - I motivi, tra loro connessi (vertendo i primi due sugli
so
gi Unicredit s.p.a.) affermando che il proprio immobile sito elementi fondanti la pretesa responsabilità della banca ed il
in via Tremestieri Etneo era stato sottoposto ad esecuzione terzo sulla pronuncia sulle spese, meramente consequenziale
es

forzata dalla banca (creditrice ipotecaria), la quale — nono- al principio di soccombenza), possono essere esaminati
stante l'integrale pagamento del debito in data 7 ottobre congiuntamente.
nc

2005 e una diffida alla cancellazione del pignoramento e In punto di colpevole inadempimento dell'istituto di cre-
D
co

dell'ipoteca risalente (stando alla sentenza impugnata) al 19 dito (tenuto — in tesi attorea — a presentare, autonoma-
U

dicembre 2005 (nel ricorso si indica la diversa data del 7 di- mente ed immediatamente dopo il saldo del debito, la rinun-
LA
IO olo

cembre 2005) — aveva depositato rinuncia all'espropriazio- cia agli atti dell'esecuzione forzata intrapresa contro il Co-
ne soltanto in data 6 marzo 2006 e provveduto alla cancella- niglione), la Corte d'appello di Catania ha affermato che
C
c

zione dell'ipoteca il 9 marzo 2006; a causa dell'inerzia del non era configurabile in capo alla banca l'obbligazione di
O sci

creditore il Coniglione aveva subìto danni in quanto non


LO

procedere immediatamente al deposito della rinunzia ex art.


aveva potuto cedere l'immobile, promesso in vendita come 629 c.p.c. («non è stato neppure dedotto dall'appellante che
Fa

libero da gravami pregiudizievoli con contratto del 15 otto- la banca, nel momento in cui ebbe a ricevere il pagamento a
bre 2005 con termine essenziale per il definitivo al 17 di- saldo rilasciando la relativa quietanza, si sia obbligata a
R

cembre 2005, subendo il recesso della promissaria acquiren- procedere immediatamente al deposito della rinunzia agli at-
te (risalente al 13 dicembre 2005) e la perdita del doppio ti dell'esecuzione immobiliare») e che — analogamente a
della caparra; solo nel giugno del 2006 l'odierno ricorrente quanto ritenuto in giurisprudenza in tema di ipoteca — sa-
aveva potuto alienare il cespite, ma ad un prezzo inferiore rebbe spettato al Coniglione richiedere la formalizzazione di
rispetto a quello pattuito nel preliminare del 15 ottobre un atto di rinunzia alla procedura (che si sarebbe potuta
2005; domandava, perciò, il risarcimento dei danni patiti; estinguere anche per inattività del creditore ex art. 631
si costituiva Capitalia s.p.a. (già Banca di Roma e poi in- c.p.c.) e anticipare le spese necessarie per tale attività giudi-
corporata in Unicredit) chiedendo il rigetto delle pretese ri- ziale («sino al momento in cui il Coniglione ebbe a richiede-
sarcitorie; re al creditore la rinunzia alla procedura esecutiva ed il con-
il Tribunale di Catania respingeva le domande attoree con senso alla cancellazione dell'ipoteca, con l'onere di attivarsi
sentenza n. 807 del 21 febbraio 2008; e di offrirsi di pagare le spese necessarie, la banca appellata
Antonio Coniglione proponeva appello lamentando l'er- non può ritenersi inadempiente, ai sensi dell'art. 1200 c.c.,
roneità della decisione poiché il giudice di primo grado ave- con conseguente inconfigurabilità già del primo elemento di
va ritenuto che: a) la banca non fosse obbligata a provvede- fattispecie della dedotta responsabilità e cioè dell'inadem-
re immediatamente alla rinuncia agli atti esecutivi; b) il be- pimento imputabile a quest'ultima»).
ne non fosse incommerciabile in presenza delle trascrizioni In sostanza, si interpreta l'art. 1200 c.c. — a norma del
pregiudizievoli; c) lo stesso appellante fosse responsabile quale «Il creditore che ha ricevuto il pagamento deve con-
della mancata cancellazione della formalità di pignoramen- sentire la liberazione dei beni dalle garanzie reali date per il
to; d) non sussistesse nesso di causalità tra la condotta omis- credito e da ogni altro vincolo che comunque ne limiti la di-
siva dell'istituto di credito e il minor valore di compravendi- sponibilità» — operando un'analogia tra la disciplina della
ta del bene; cancellazione della formalità ipotecaria per assenso del cre-
la Corte d'appello di Catania — con la sentenza n. 760 ditore e quella della rinuncia agli atti esecutivi, dalla quale
del 20 maggio 2014 — rigettava l'impugnazione; scaturisce l'estinzione della procedura ex art. 629 c.p.c. e la
avverso tale decisione Antonio Coniglione propone ricor- conseguente cancellazione della trascrizione del pignora-
so per cassazione affidato a tre motivi; resiste con controri- mento immobiliare ex art. 632 c.p.c.
corso Unicredit; Ritiene il collegio che la predetta soluzione ermeneutica
il pubblico ministero ha depositato conclusioni scritte ex non sia corretta, fermo restando che, per quanto sarà esposto
art. 380 bis.1 c.p.c. e ha chiesto il rigetto del ricorso. nel prosieguo con particolare riferimento alla mancanza di
Considerato che: 1. - Col primo motivo il ricorrente cen- nesso causale, l'erroneità delle ragioni fondanti la decisione
sura la sentenza impugnata per violazione o falsa applica- non conduce alla cassazione della sentenza impugnata — il
zione dell'art. 1200 c.c. per non essere stato ravvisato un cui dispositivo è conforme al diritto — ma soltanto ad una
inadempimento imputabile alla banca nella mancanza di una correzione della motivazione da parte della corte di legitti-
rinuncia agli atti esecutivi immediatamente successiva al mità (art. 384 c.p.c.).
pagamento del debito; sostiene il ricorrente che la corte ter- 3. - L'art. 1200 c.c. costituisce norma dettata a tutela del
ritoriale ha errato nel ritenere che fosse necessaria una spe- debitore, il quale — una volta che ha adempiuto al proprio
IL FORO ITALIANO — 2018.
1321 PARTE PRIMA 1322

debito — ha diritto a riavere i propri beni liberi da vincoli — l'esatto adempimento del creditore ipotecario consiste
pregiudizievoli, oramai non più giustificati. Difatti, con par- nel porre il debitore in condizione di ottenere la cancella-
ticolare riferimento all'ipoteca, si è osservato che la garan- zione con la presentazione del proprio consenso nelle forme
zia, quale fattispecie accessoria al credito, risulta già estinta prescritte e ciò implica che tale assenso pervenga «nei modi
ex art. 2878, n. 3, c.c. nel momento in cui l'obbligazione più adeguati alle circostanze» al debitore (Cass. n. 15435
stessa non è più esistente; tuttavia, il permanere del- del 20 giugno 2013, cit.; n. 10893 del 1° ottobre 1999, cit.;
l'iscrizione ipotecaria risulta pregiudizievole per la circola- n. 1012 del 27 febbraio 1978, id., Rep. 1978, voce cit., n.
zione del bene stesso, potendo i terzi ignorare la vera situa- 10);
zione del rapporto obbligatorio ed essendo, anzi, general- — la presentazione della richiesta di cancellazione al
mente inclini a dare rilevanza all'apparenza del vincolo

a
conservatore è un onere gravante su chiunque abbia interes-
(Cass. n. 6958 del 26 luglio 1994, Foro it., 1995, I, 851; n. se ad eliminare il vincolo (Cass. n. 10682 del 27 ottobre

to
3938 del 25 novembre 1975, id., Rep. 1975, voce Ipoteca, n. 1998, id., Rep. 1999, voce Ipoteca, n. 9; n. 3335 del 7 di-

en
10). cembre 1973, id., Rep. 1973, voce cit., n. 11) e non è un ob-
La giurisprudenza prevalente ha attribuito natura contrat- bligo nascente dalla legge a carico del creditore soddisfatto

am
tuale all'obbligazione (ex art. 1200 c.c.) del creditore di pre- (Cass. n. 15435 del 20 giugno 2013, cit.; n. 10893 del 1° ot-
stare il proprio consenso alla cancellazione delle ipoteche, tobre 1999, cit.);

on
una volta che il debito sia stato estinto (Cass. n. 15435 del — in difetto di un atto di consenso da parte del creditore

O
20 giugno 2013, id., Rep. 2013, voce cit., n. 6; n. 1144 del (che per tale ragione può essere chiamato a rispondere dei

M abb
26 marzo 1975, id., Rep. 1975, voce cit., n. 11; n. 897 del 5 danni in favore del proprietario del bene), qualunque inte-

M
maggio 1962, id., Rep. 1962, voce cit., n. 29; contra, Cass. ressato ha facoltà di promuovere la cancellazione giudiziale

SI
n. 6958 del 26 luglio 1994, in motivazione, cit.); tale quali-
IO in dell'ipoteca ai sensi dell'art. 2884 c.c. (Cass. n. 10893 del

AS
ficazione è congrua se si considera che l'inadempimento è 1° ottobre 1999, cit., in motivazione).
so
classificabile, più che sotto l'aspetto dell'infrazione del- 4. - L'obbligazione ex art. 1200 c.c. è declinata in manie-
l'obbligo generico di neminem laedere, sotto quello del- ra peculiare dall'art. 40 bis, 2°, 4° e 5° comma, d.leg. 1° set-
es

l'infrazione dell'obbligo di adempiere diligentemente alle tembre 1993 n. 385 (aggiunto dall'art. 5, 1° comma, d.leg.
proprie obbligazioni e, segnatamente, a una specifica obbli- 13 agosto 2010 n. 141, norma in cui sono confluite le prece-
nc

gazione preesistente sancita dalla legge. denti disposizioni dell'art. 13, commi da 8 sexies a 8 qua-
D
co

La dottrina ha elaborato diverse soluzioni ermeneutiche terdecies, d.l. 31 gennaio 2007 n. 7, convertito, con modifi-
U

riguardo al concreto contenuto dell'obbligazione incomben- cazioni, dalla l. 2 aprile 2007 n. 40), la cui disciplina non è
LA
IO olo

te sul creditore ipotecario ex art. 1200 c.c.: applicabile alla fattispecie in esame, ma proprio dalla sua
a) secondo una prima ricostruzione il creditore sarebbe particolarità ed eccezionalità rispetto al dettato del codice
C
c

liberato solo dopo aver prestato il suo assenso alla cancella- civile possono trarsi, a contrario, argomenti logici per l'in-
O sci

terpretazione delle norme codicistiche.


LO

zione e dopo avere provveduto materialmente alla cancella-


zione stessa, presentando la relativa nota al conservatore dei Infatti, il legislatore ha inteso favorire la celerità del-
Fa

registri immobiliari (in giurisprudenza, Cass. n. 1144 del 26 l'operazione di cancellazione delle ipoteche delineando una
marzo 1975, cit., rimasta isolata); nuova procedura, in larga parte derogatoria al diritto comu-
R

b) in base ad una diversa ricostruzione il creditore sarebbe ne, imperniata su uno specifico dovere di attivazione del
liberato dalla sua obbligazione semplicemente prestando — creditore al fine della liberazione del bene dal vincolo e sul-
a seguito di apposita richiesta avanzata dal debitore — il suo l'automatica cancellazione da parte del conservatore, non-
assenso alla cancellazione nelle dovute forme previste dagli ché sulla riduzione dei costi per i consumatori (superfluità
art. 2821, 2835 e 2837 c.c., non sussistendo alcun altro ob- dell'intervento notarile e spese per l'eliminazione della for-
bligo a lui imposto dalla legge; malità).
Dalla previsione dell'art. 13, comma 8 terdecies, d.l. 31
c) infine, secondo un'ultima tesi, il creditore sarebbe libe-
gennaio 2007 n. 7 (secondo la quale, per i mutui già estinti
rato dalla sua obbligazione soltanto quando, dopo aver pre-
la cui ipoteca non sia stata ancora cancellata, il termine di
stato nelle forme prescritte dalla legge il suo consenso, co-
trenta giorni fissato al creditore per comunicare al conserva-
stui abbia fatto pervenire nelle disponibilità del debitore
tore la quietanza decorre dalla data della richiesta di que-
l'assenso stesso, nei modi più adeguati alle circostanze.
st'ultima da parte del debitore) si evince la conferma della
In proposito, la giurisprudenza di legittimità ha statuito regola codicistica a norma della quale spetta al debitore l'i-
che: niziativa per ottenere la cancellazione dell'ipoteca, incom-
— a favore del debitore sussiste un diritto all'assenso al- bendo sul creditore ipotecario un dovere di collaborazione.
la cancellazione (non già il diritto alla cancellazione, eserci- 5. - Dal punto di vista oggettivo, l'art. 1200 c.c. si riferi-
tabile nei confronti del conservatore) e, cioè, ad ottenere dal sce non solo alle garanzie reali (pegno e ipoteca), ma più in
creditore ipotecario (anche in caso di cessione del credito generale ad «ogni vincolo che comunque limiti la disponibi-
non annotata ex art. 2843 c.c., secondo Cass. n. 4419 del 10 lità» dei beni del debitore e, quindi, anche al pignoramento
luglio 1980, id., Rep. 1980, voce cit., n. 12) un negozio au- immobiliare dal quale derivano gli effetti degli art. 2913 ss.
torizzativo col quale si acconsenta a che l'iscrizione presa c.c. e 560 c.p.c.
possa essere rimossa (Cass. n. 10893 del 1° ottobre 1999, Conseguentemente, il creditore che ha ricevuto il paga-
id., Rep. 2000, voce cit., n. 17; n. 6958 del 26 luglio 1994, mento deve consentire la liberazione dal pignoramento, ma
cit.); le modalità con cui questa si realizza e i suoi presupposti
— dato che le spese del pagamento sono a carico del de- sono profondamente diversi da quelli sopra descritti con ri-
bitore a norma dell'art. 1196 c.c., i costi relativi alla cancel- guardo all'ipoteca:
lazione del vincolo reale di garanzia (per la formazione del- — mentre il pagamento del debito estingue immediata-
l'atto di assenso e il pagamento delle imposte) competono al mente anche la garanzia ipotecaria a quello accessoria ex
debitore stesso (Cass. n. 3938 del 25 novembre 1975, cit.); art. 2878, n. 3, c.c. (e la cancellazione ha natura, dunque, di
— fino a quando il debitore non ha offerto il rimborso pubblicità-notizia), l'estinzione dell'obbligazione del debi-
delle spese, il mancato consenso del creditore alla cancella- tore nei confronti del creditore non ripercuote automatica-
zione delle garanzie reali non può essere qualificato come mente i suoi effetti sul pignoramento trascritto o sul proces-
inadempimento (Cass. n. 2974 del 10 novembre 1973, id., so di espropriazione forzata pendente, per la cui chiusura
Rep. 1973, voce Spese giudiziali civili, n. 106; n. 3073 del occorre necessariamente l'intervento giudiziale (Cass. n.
16 novembre 1960, id., 1961, I, 630); 5796 del 22 maggio 1993, id., Rep. 1994, voce Trascrizione,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1323 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1324

n. 31, che espressamente esclude che la cancellazione del — il creditore che abbia ingiustificatamente rifiutato il
pignoramento immobiliare possa essere «consentita dalle proprio consenso (nelle forme della rinuncia agli atti esecu-
parti»); tivi) soggiace a responsabilità risarcitoria, eventualmente
— anche in caso di pignoramento l'esatto adempimento anche ex art. 96, 2° comma, c.p.c.
del creditore pignorante consiste nel porre il debitore in In definitiva, il consenso del creditore alla liberazione de-
condizione di ottenere l'eliminazione della formalità: tutta- gli immobili dal pignoramento è — per natura, modalità ed
via, mentre la cancellazione dell'iscrizione ipotecaria trova effetti — profondamente diverso dall'assenso alla cancella-
fondamento in un atto negoziale del creditore, quella della zione dell'iscrizione ipotecaria: quindi, deve ritenersi errata
trascrizione del pignoramento si basa su un provvedimento l'operazione ermeneutica effettuata dalla corte territoriale

a
giurisdizionale di estinzione del processo esecutivo (fermo che ha applicato analogicamente (simmetricamente, si può
restando che l'effettiva rimozione — con effetti di pubblici- dire) le stesse regole a fattispecie differenti.

to
tà-notizia — dipende comunque dall'attività del conservato- Conseguentemente, è errato affermare — come fa la sen-

en
re); tenza impugnata — che «il creditore soddisfatto ... non può
ritenersi inadempiente all'obbligo di depositare la rinunzia

am
— nell'espropriazione forzata, quindi, il consenso ex art.
1200 c.c. del creditore prende la forma dell'atto processuale agli atti della procedura esecutiva, sino a quando il debitore
codificato dall'art. 629 c.p.c. e, cioè, della rinunzia agli atti non abbia richiesto tale formalizzazione di volontà e non

on
esecutivi; abbia offerto le spese necessarie per tale attività giudiziale».

O
6. - Rispetto all'attività volta alla rimozione della garan-

M abb
— per il principio di libertà delle forme processuali non
zia ipotecaria, l'obbligazione del creditore di consentire la

M
occorre che la rinuncia agli atti esecutivi sia espressa con at-
liberazione dal pignoramento ha un contenuto diverso.

SI
to pubblico o scrittura privata autenticata e, dunque, non ci
IO in
sono costi inerenti alla formazione dell'atto, il quale non In primis, diversa è la natura della prestazione in cui si

AS
sconta nemmeno (come la consequenziale estinzione del concretizza l'assenso, il quale è atto negoziale in caso di
so

processo) tributi ulteriori rispetto al contributo unificato eliminazione della garanzia reale, mentre riveste la forma di
(versato al momento della presentazione dell'istanza di ven- atto processuale in caso di cancellazione della trascrizione
es

dita); del pignoramento.


In secondo luogo, l'iniziativa per la cancellazione del pi-
nc

— l'unica spesa che può ipotizzarsi è quella relativa al


gnoramento spetta al creditore che ha ricevuto il pagamento
D

compenso spettante al difensore del pignorante per la pre-


co

e non già al debitore, il quale — soddisfacendo integralmen-


U

sentazione della rinunzia, ma tale emolumento (indicato dal-


te la pretesa creditoria — ha diritto a che sia innescato il
LA

la tariffa professionale all'art. 4, 5° comma, lett. e ed f, d.m.


IO olo

procedimento che, attraverso l'ordinanza del giudice del-


giustizia 10 marzo 2014 n. 55) è logicamente già incluso nel
l'esecuzione di estinzione del processo esecutivo, conduce
C

pagamento satisfattivo delle ragioni creditorie, in quanto un


c

alla rimozione della trascrizione pregiudizievole.


pagamento parziale — non comprensivo delle spese di ese-
O sci
LO

L'attività che compete al creditore consiste nel deposito


cuzione — non integrerebbe la fattispecie ex art. 1200 c.c. e,
della rinuncia agli atti esecutivi prevista dall'art. 629 c.p.c.
anzi, legittimerebbe il procedente a dare ulteriore impulso
Fa

all'espropriazione (Cass. n. 23745 del 14 novembre 2011, Poiché la legge non fissa un termine per la presentazione
id., Rep. 2011, voce Esecuzione forzata per obbligazioni della rinunzia al giudice dell'esecuzione, in mancanza di
R

pecuniarie, n. 29: «Sussiste il diritto del creditore pignoran- specifiche pattuizioni tra le parti (che potrebbero disciplina-
te di proseguire il processo esecutivo fintantoché il debitore re le modalità e i tempi dell'obbligazione ex art. 1200 c.c.),
esecutato non abbia pagato per intero l'importo dovuto, in lo stesso deve essere individuato in base al combinato di-
forza del titolo esecutivo posto a base dell'esecuzione, com- sposto degli art. 1183, 1° comma, c.c. («Se non è determina-
prensivo del capitale, degli interessi e delle spese, con la to il tempo in cui la prestazione deve essere eseguita, il cre-
conseguenza che il pagamento parziale di tale importo non ditore può esigerla immediatamente»), 1175 c.c. («Il debito-
osta a che il creditore se ne avvalga per ottenere il credito re e il creditore devono comportarsi secondo le regole della
residuo, inclusi interessi e spese, nella medesima esecuzione correttezza») e 88 c.p.c. («Le parti e i loro difensori hanno il
iniziata in forza dello stesso unico titolo esecutivo»); dovere di comportarsi in giudizio con lealtà e probità»).
I principî di correttezza e buona fede impongono al credi-
— in ogni caso, il dovere di collaborazione del creditore tore di salvaguardare il diritto del debitore che ha pagato il
comprende — anche in caso di consenso ex art. 2882 c.c. — debito di conseguire in tempi ragionevolmente contenuti la
il compimento di attività minime il cui costo, insignificante liberazione dagli effetti pregiudizievoli del pignoramento
sotto il profilo economico (ad «un sacrificio economico re- (oltre all'indisponibilità giuridica del cespite ex art. 2913 ss.
lativamente lieve» fanno riferimento plurime pronunce di c.c., occorre considerare anche l'impossibilità di continuare
legittimità), non può ragionevolmente addossarsi al debitore ad abitare l'immobile senza l'autorizzazione del giudice del-
(diversamente opinando, nel caso dell'assenso alla cancella- l'esecuzione e il divieto di concedere l'immobile in godi-
zione dell'iscrizione ipotecaria, si dovrebbe paradossalmen- mento o di percepire i canoni di locazione/affitto ex art. 560
te riconoscere al creditore persino il diritto a una remunera- c.p.c.).
zione economica del tempo dedicato alla redazione dell'atto
A tutela del predetto diritto, il creditore è tenuto ad agire
pubblico o all'autentica della sottoscrizione nella scrittura
tempestivamente, considerando le circostanze concrete e, in
privata);
particolare, lo stato del processo esecutivo pendente.
— proprio perché il creditore non sostiene spese per ri- Infatti, si deve assolutamente evitare che dalla prosecu-
nunciare agli atti esecutivi, il debitore non è tenuto ad anti- zione della procedura (la quale, come detto, non si arresta
cipare alcunché, né ad offrire alcun rimborso al fine di con- automaticamente per effetto del sopravvenuto pagamento)
seguire la rinunzia; possa derivare un irreparabile nocumento all'esecutato: ad
— la richiesta di cancellazione può essere rivolta al con- esempio, se è prossimo lo svolgimento di una gara, la rinun-
servatore da qualunque interessato ad eliminare il vincolo; cia deve essere presentata in tempo utile ad impedire l'ag-
— in difetto di un atto di rinuncia da parte del creditore giudicazione del cespite, dato che, altrimenti, l'atto abdica-
l'esecutato può proporre opposizione all'esecuzione ai sensi tivo sarebbe inidoneo a scalfire lo ius ad rem del-
dell'art. 615 c.p.c., entro i termini stabiliti dalla citata dispo- l'aggiudicatario ex art. 187 bis disp. att. c.p.c.
sizione e, comunque, senza pregiudizio per l'eventuale ag- L'esigenza di procedere celermente alla rinuncia agli atti
giudicazione nelle more intervenuta (art. 187 bis disp. att. esecutivi trova ulteriore giustificazione nella salvaguardia
c.p.c.; Cass., sez. un., n. 21110 del 28 novembre 2012, id., dell'interesse dell'esecutato ad evitare che nella procedura
2013, I, 1224); — ancora pendente nonostante il pagamento — possano in-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1325 PARTE PRIMA 1326

tervenire altri creditori abilitati a darvi impulso. Difatti, una principî giurisprudenziali sopra esposti al par. 3, atteso che
volta effettuato il deposito dell'atto ex art. 629 c.p.c. da par- il creditore iscritto non era tenuto ad attivarsi autonomamen-
te dell'unico creditore, il provvedimento di estinzione del te prima della richiesta del debitore adempiente.
giudice dell'esecuzione ha natura meramente dichiarativa Al contrario, può astrattamente fondarsi un rimprovero al-
dell'effetto estintivo (istantaneo) che si è già prodotto nel la banca che, ricevuta la diffida del debitore a rinunciare
momento in cui il processo esecutivo non è stato più sorretto agli atti esecutivi, ha mancato di provvedervi immediata-
da un creditore munito di titolo esecutivo; al contrario, un mente ex art. 1183, 1° comma, c.c. (non risulta — dal ricor-
intervento anteriore alla rinuncia impedirebbe l'estinzione so o dalla sentenza — che siano state prospettate altre ra-
della procedura e determinerebbe la sua prosecuzione in gioni di urgenza dipendenti dallo stato della procedura
danno dell'esecutato (Cass., sez. un., n. 61 del 7 gennaio

a
espropriativa pendente).
2014, id., Rep. 2014, voce Esecuzione forzata in genere, n. Nel confermare la decisione di primo grado il giudice del-

to
41: «Nel processo di esecuzione, la regola secondo cui il ti- l'appello ha addotto ulteriori motivazioni (censurate col se-

en
tolo esecutivo deve esistere dall'inizio alla fine della proce- condo motivo): ex art. 1227, 2° comma, c.c. si è escluso il
dura va intesa nel senso che essa presuppone non necessa- «nesso causale tra il comportamento addebitato alla banca

am
riamente la continuativa sopravvivenza del titolo del credi- ed il danno lamentato dall'appellante» che avrebbe potuto
tore procedente, bensì la costante presenza di almeno un va- evitare il danno impiegando l'ordinaria diligenza e, cioè, in-

on
lido titolo esecutivo (sia pure dell'interventore) che giustifi- viando tempestivamente la diffida o contestando l'essenzia-

O
chi la perdurante efficacia dell'originario pignoramento»). lità del termine fissato nel preliminare. Inoltre, i pregiudizi

M abb
A norma dell'art. 1183, 1° comma, c.c. l'esecutato po-

M
derivanti dallo scioglimento dal preliminare non potevano
trebbe esigere immediatamente il deposito della rinuncia del essere causalmente collegati (art. 1223 c.c.) alla permanenza

SI
pignorante, anche rappresentandogli circostanze che deter- dei gravami, oramai «meramente formali» e non ostativi alla
IO in
AS
minino l'urgenza di estinguere la procedura e di ottenere la vendita, ma casomai (quanto alla differenza di prezzo) alla
so
cancellazione della trascrizione del pignoramento. libera determinazione del Coniglione di alienare il cespite,
In tal caso, una specifica richiesta (comunque sottintesa dopo la cancellazione, ad un importo inferiore a quello del
es

dall'art. 1183, 1° comma, c.c.) dell'esecutato oppure la co- preliminare.


municazione di ragioni che giustificano una ancor più solle-
nc

È corretto il rilievo del ricorrente secondo cui le formali-


cita rinuncia agli atti esecutivi appaiono indispensabili, poi- tà, risultanti dai registri immobiliari, anche se riferite ad un
D
co

ché il creditore — certamente a conoscenza dello stato della debito già estinto, erano ex se potenzialmente pregiudizievo-
U

procedura pendente e dei correlati interessi dell'esecutato — li per la circolazione del bene.
LA
IO olo

potrebbe invece legittimamente ignorare elementi a questa Infatti, la giurisprudenza ha più volte ritenuto (con ri-
estranei (ad esempio, come nella fattispecie de qua, l'avve- guardo all'iscrizione ipotecaria, ma esprimendo principî
C

nuta stipula di un contratto preliminare avente ad oggetto


c

che si attagliano anche alla trascrizione del pignoramento)


O sci

l'immobile pignorato).
LO

la potenziale lesività insita nella persistenza della formalità:


7. - Nella sentenza impugnata si prospetta, come contenu- «In tema di ipoteca ... il permanere dell'iscrizione, nono-
Fa

to alternativo dell'obbligazione ex art. 1200 c.c., la strada stante l'estinzione del credito, può essere di pregiudizio per
dell'inattività ai sensi dell'art. 631 c.p.c. e, cioè, la mancata il proprietario, in quanto determina un intralcio al commer-
R

comparizione del creditore a due udienze consecutive (così cio giuridico del bene, potendo i terzi ignorare la reale si-
la Corte d'appello di Catania: «la procedura esecutiva im- tuazione ed essendo essi generalmente inclini a dare rile-
mobiliare, in assenza di accordo tra le parti, ben avrebbe po- vanza all'apparenza del vincolo» (Cass. n. 6958 del 26 lu-
tuto estinguersi anche per la mera inattività del creditore glio 1994, cit.; analogamente, Cass. n. 3938 del 25 novem-
procedente»). bre 1975, cit.); «L'esistenza della iscrizione nonostante il
Anche sotto tale profilo la motivazione è erronea. venir meno della causa della iscrizione è situazione di per
Difatti, la doppia diserzione dell'udienza non soddisfa sé pregiudizievole anzitutto per il soggetto titolare della
l'esigenza dell'esecutato di ottenere rapidamente la libera- proprietà del bene ipotecato, il quale, se in concreto è nella
zione degli effetti pregiudizievoli del pignoramento: mentre condizione di poter opporre il venir meno della causa giu-
la rinuncia agli atti produce effetti estintivi istantanei (poi- stificativa dell'ipoteca, tuttavia, sotto il profilo della libera
ché il provvedimento del giudice è meramente ricognitivo), ed agevole commerciabilità del bene si trova, per effetto
l'estinzione ex art. 631 c.p.c. si verifica soltanto all'esito del della permanenza della cancellazione, in una situazione po-
rinvio disposto dal giudice dell'esecuzione (fattore non di- tenzialmente pregiudizievole per l'incomodo rappresentato
pendente dal creditore) e, nelle more, permarrebbero sine dal dover dare dimostrazione al terzo interessato all'acqui-
die le limitazioni alla disponibilità giuridica e materiale del sto del venir meno della causa giustificativa dell'ipoteca»
cespite; inoltre, potrebbero medio tempore intervenire altri (Cass. n. 22267 del 2 novembre 2010, non massimata, id.,
creditori, vanificando così l'interesse sotteso all'art. 1200 2011, I, 86).
c.c. È pure improprio il richiamo, nella sentenza, dell'art.
Peraltro, verrebbe inutilmente protratta la durata del pro- 1227, 2° comma, c.c. per affermare l'insussistenza del-
cesso in violazione del principio pubblicistico ex art. 111 l'evento pregiudizievole: infatti, la predetta disposizione
Cost. non si riferisce alla fattispecie integrativa del danno e, cioè,
8. - In difformità dalle argomentazioni contenute nella alla verificazione del c.d. danno-evento (elemento che uni-
sentenza impugnata, può dunque affermarsi il seguente tamente alla condotta determina la fattispecie di illecito
principio di diritto: contrattuale od extracontrattuale), bensì al c.d. danno-
«In ossequio ai principî di correttezza e buona fede, per conseguenza e, cioè, a quel pregiudizio che, in dipendenza
consentire la liberazione del bene immobile dagli effetti causale dalla verificazione della fattispecie costitutiva del-
pregiudizievoli del pignoramento, il creditore che è stato l'illecito (danno evento), si verifica sul piano causale come
soddisfatto deve rinunciare agli atti esecutivi senza necessità ulteriore conseguenza dannosa a cui sostanzialmente allude
di alcuna sollecitazione da parte del debitore ed entro un l'art. 1223 c.c. (Cass. n. 22267 del 2 novembre 2010, cit.).
termine ragionevolmente contenuto, avuto riguardo allo sta- In altri termini, l'art. 1227, 1° comma, c.c. concerne il con-
to della procedura pendente e ad eventuali motivi di urgenza corso colposo del danneggiato nella produzione dell'evento
a lui noti, sempre che l'esecutato non esiga espressamente che configura l'inadempimento, quindi la sua cooperazione
un immediato deposito dell'atto di rinunzia». attiva, mentre nel 2° comma il danno è eziologicamente
9. - Con riferimento all'assenso alla cancellazione del- imputabile al danneggiante, ma le conseguenze dannose
l'ipoteca, la corte territoriale ha correttamente applicato i dello stesso avrebbero potuto essere impedite o attenuate da
IL FORO ITALIANO — 2018.
1327 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1328

un comportamento diligente del danneggiato (Cass. n. BRIELLI, Commentario del codice civile, Torino, 2012, sub art.
13242 del 6 giugno 2007, id., 2007, I, 3428). 1200, 646. Ad avviso della corte, nell'espropriazione forzata il
Anche sotto questo profilo, perciò, la motivazione della consenso ex art. 1200 c.c. «prende la forma dell'atto proces-
sentenza è difettosa, ma, come già rilevato con riguardo al suale codificato dall'art. 629 c.p.c. e, cioè, della rinunzia agli
primo motivo di ricorso, ciò non può determinare la cassa- atti». In generale, sull'estinzione del processo esecutivo per
zione della sentenza impugnata (art. 384 c.p.c.). rinuncia agli atti, v., per tutti, VACCARELLA, Rinuncia agli atti
Per procedere alla ricostruzione del rapporto di causalità del giudizio, voce dell'Enciclopedia del diritto, Milano, 1989,
XL, 980 ss.; MASSARI, Rinunzia agli atti del giudizio, voce del
ex art. 1223 c.c. la corte territoriale avrebbe propriamente
Novissimo digesto, Torino, 1968, XV, 1174 ss.; SALETTI,
dovuto argomentare sulla sussistenza (o insussistenza) di un Estinzione del processo civile (dir. proc. civ.), voce del-
nesso di derivazione eziologica tra la condotta della banca

a
l'Enciclopedia giuridica Treccani, Roma, 1994, XIII, 16 ss.;
(omesso deposito della rinuncia agli atti esecutivi) e la con-

to
CALVOSA, Estinzione del processo civile, voce del Novissimo
seguenza dannosa indicata dal Coniglione (scioglimento del digesto, Torino, 1960, VI, 985 ss.; SASSANI, in BOVE-CAP-

en
preliminare), dato che il mantenimento del gravame nei re- PONI-MARTINETTO-S ASSANI, L'espropriazione forzata, Torino,
gistri «costituisce fatto potenzialmente dannoso ... ma la 1988, 557 ss.; POLISENO, L'estinzione del processo esecutivo,

am
prova di un concreto pregiudizio economico è riservata alla in MICCOLIS-PERAGO, L'esecuzione forzata riformata, Torino,
fase successiva di determinazione e liquidazione, che non 2009, 755 ss.

on
preclude al giudice di negare la sussistenza stessa del dan- Nel senso che il creditore soddisfatto sia tenuto a prestare il

O
no» (Cass. n. 9039 del 3 novembre 1994, id., Rep. 1994, vo- proprio consenso alla cancellazione dell'ipoteca nelle forme

M abb
ce Ipoteca, n. 6). prescritte dalla legge (art. 2821, 2835 e 2882, 2° comma, c.c.),

M
In punto di fatto, la Corte d'appello di Catania ha accerta- dovendo in caso contrario rispondere dei danni eventualmente

SI
to che: patiti dal debitore, v. Cass. 20 giugno 2013, n. 15435, Foro it.,
IO in Rep. 2013, voce Ipoteca, n. 6, e Guida al dir., 2013, fasc. 32,

AS
— l'odierno ricorrente «ebbe a richiedere alla banca di
rinunziare alla procedura esecutiva e di prestare il consenso 33, con nota di GRAZIANO; 1° ottobre 1999, n. 10893, Foro it.,
so

alla cancellazione dell'ipoteca soltanto in data 19 dicembre Rep. 2000, voce cit., n. 17, e Notariato, 2000, 119, con nota di
es

2005, e cioè addirittura dopo la scadenza del termine pattui- FIGURELLI-VIGNOLI, Cancellazione di ipoteca e obblighi del
to per la stipula del contratto definitivo con la sua promit- creditore, e Nuova giur. civ., 2000, I, 582, con nota di BUSANI,
nc

Responsabilità del creditore soddisfatto per mancata notizia al


tente acquirente»;
D

debitore dell'intervenuto consenso alla cancellazione del-


co

— la banca era «del tutto ignara dell'obbligazione auto- l'ipoteca, le quali hanno specificato che il creditore deve atti-
U

nomamente assunta dal Coniglione nei confronti di un sog- varsi nei modi più adeguati alle circostanze affinché il consen-
LA

getto terzo».
IO olo

so prestato pervenga al debitore, ma non è altresì obbligato a


In base a tali circostanze — pur rilevando che la banca chiedere di sua iniziativa la cancellazione dell'iscrizione ipote-
C

avrebbe dovuto provvedere alla rinuncia ex art. 629 c.p.c.


c

caria, gravando tale onere su chiunque vi abbia interesse e per-


O sci

immediatamente dopo aver ricevuto la richiesta del debitore tanto, in primo luogo, sul proprietario dell'immobile assogget-
LO

— il danno derivato al Coniglione dal recesso della promis- tato al vincolo reale. In senso contrario, v., unicamente, Cass.
Fa

saria acquirente non può essere collegato all'inadempimento 26 marzo 1975, n. 1144, Foro it., Rep. 1975, voce cit., n. 11,
dell'istituto di credito. secondo cui l'obbligo del creditore soddisfatto comprenderebbe
sia la prestazione del consenso alla cancellazione sia la mate-
R

Infatti, al momento della diffida del 19 dicembre 2005 —


dalla quale scaturiva il dovere della banca di rinunciare agli riale presentazione della relativa istanza alla conservatoria dei
atti esecutivi — era già intervenuto il recesso (risalente al registri immobiliari.
13 dicembre 2005) della promissaria, che aveva comportato Sulla necessità di procedere alla cancellazione dell'ipoteca,
la restituzione del doppio della caparra e la perdita del- in quanto il permanere dell'iscrizione, nonostante l'estinzione
l'affare a condizioni più vantaggiose di quelle successiva- del credito, determina un intralcio per il commercio giuridico
mente pattuite per la vendita del 30 giugno 2006. del bene, cfr. Cass. 29 maggio 2008, n. 14424, id., Rep. 2009,
Concludendo: non può ravvisarsi un inadempimento del- voce cit., n. 10; 27 ottobre 1998, n. 10682, id., Rep. 1999, voce
l'odierna controricorrente all'obbligazione ex art. 1200 c.c. cit., n. 9; 26 luglio 1994, n. 6958, id., 1995, I, 851. Sulla legit-
timità del rifiuto dell'istituto di credito di consentire la cancel-
per aver omesso di prestare il consenso alla cancellazione
lazione dell'ipoteca sugli immobili in caso di debito non ancora
dell'ipoteca prima della richiesta e per aver mancato di ri- estinto, v. Cass. 29 settembre 2007, n. 20591, id., Rep. 2008,
nunciare agli atti esecutivi in un periodo anteriore alla diffi- voce cit., n. 21, e Nuova giur. civ., 2008, I, 450, con nota di
da a presentare la rinuncia ex art. 629 c.p.c.; dall'inottem- CALICE, Condizione dell'estinzione del mutuo ed obbligo di
peranza alla diffida non può essere derivato il pregiudizio cancellazione dell'ipoteca iscritta.
patito dal Coniglione, realizzatosi in un momento antece- Più in generale, in tema di cancellazione dell'iscrizione ipo-
dente all'inadempimento della banca. tecaria, cfr., ex multis, RUBINO, L'ipoteca, immobiliare e mobi-
Così rettificata la motivazione, si deve respingere il ricor- liare, in CICU-MESSINEO, Trattato di diritto civile e commer-
so avverso la sentenza di merito che aveva confermato il ri- ciale, Milano, 1956, 525; TAMBURRINO, Della tutela dei diritti.
getto delle domande attoree. Le ipoteche, in Commentario del codice civile2, Torino, 1976,
10. - L'impugnata statuizione sulla spese di lite è corret- 354; FRAGALI, Ipoteca, voce dell'Enciclopedia del diritto, Mi-
tamente fondata sulla dichiarata soccombenza del Coniglio- lano, 1972, XXII, 846; MAIORCA, Ipoteca, voce del Novissimo
ne. digesto, Torino, 1963, IX, 107; CHIANALE, Ipoteca, voce del
Digesto civ., Torino, 1993, X, 158.
————————

(1) Non constano precedenti in termini.


Secondo l'ordinanza in epigrafe, l'art. 1200 c.c., nel preve- * * *
dere che il creditore soddisfatto debba prestare il proprio con-
senso alla liberazione dei beni del debitore dalle garanzie reali Sulla rinuncia agli atti esecutivi in caso di pagamento del
e da «ogni altro vincolo che comunque ne limiti la disponibili- debito.
tà», si riferisce non solo al pegno e all'ipoteca, ma anche al
pignoramento immobiliare. In dottrina, in senso conforme, v. 1. - Il dovere del creditore soddisfatto di consentire la libe-
DI MAJO, Dell'adempimento in generale, in SCIALOJA- razione dei beni del debitore dal vincolo esecutivo. Con l'ordi-
BRANCA, Commentario del codice civile, Bologna-Roma, nanza in epigrafe, la Corte di cassazione ha affermato che:
1994, 374; CANTILLO, Le obbligazioni, Torino, 1992, I, 423; a) l'art. 1200 c.c., nel disporre che il creditore soddisfatto
ROSSI, in CENDON, Commentario al codice civile (art. 1173- deve prestare il proprio consenso alla liberazione dei beni del
1320), Milano, 2009, sub art. 1200, 358; PELLEGRINI, in GA- debitore «dalle garanzie reali date per il credito e da ogni altro
IL FORO ITALIANO — 2018.
1329 PARTE PRIMA 1330

vincolo che comunque ne limiti la disponibilità», si riferisce idonei ad attivare il meccanismo che porta alla cancellazione
anche al vincolo derivante dall'esecuzione di un pignoramento della trascrizione del pignoramento. A titolo meramente esem-
immobiliare; plificativo, si pensi al caso in cui il creditore, che ha eseguito il
b) nell'espropriazione forzata, il consenso ex art. 1200 c.c. pignoramento immobiliare, lasci decorrere invano il termine di
prende la forma della rinuncia agli atti (art. 629 c.p.c.); quarantacinque giorni per il deposito dell'istanza di vendita
c) a seguito dell'integrale pagamento del debito, il creditore (art. 497 c.p.c.): il pignoramento diventa inefficace e, ai sensi
«deve rinunciare agli atti esecutivi senza necessità di alcuna dell'art. 562 c.p.c., «il giudice dell'esecuzione con l'ordinanza
sollecitazione da parte del debitore ed entro un termine ragio- di cui all'art. 630 dispone che sia cancellata la trascrizione».
nevolmente contenuto, avuto riguardo allo stato della procedu- Ancora, si veda l'ipotesi in cui il pagamento del debito avven-
ra pendente e ad eventuali motivi di urgenza a lui noti, sempre ga subito dopo l'esecuzione del pignoramento immobiliare: il

a
che l'esecutato non esiga espressamente un immediato deposito creditore potrebbe limitarsi a lasciar spirare inutilmente il ter-

to
dell'atto di rinunzia»; mine di quindici giorni per l'iscrizione a ruolo del processo,
previsto a pena di inefficacia del pignoramento (art. 557, 3°

en
d) l'inosservanza del predetto obbligo espone il creditore «a
responsabilità risarcitoria, eventualmente anche ex art. 96, 2° comma, c.p.c.). Semmai, in una situazione come quella appena
prospettata, si porrebbe il problema di verificare se l'obbligo

am
comma, c.p.c.», ferma restando la possibilità per il debitore di
agire ai sensi dell'art. 615 c.p.c. alla prestazione del consenso sia totalmente adempiuto attra-
Il Supremo collegio puntualizza altresì che, ove la prestazio- verso il predetto comportamento omissivo, ovvero se il credito-

on
ne del consenso ex art. 1200 c.c. si concretizzi in un atto nego- re abbia l'ulteriore onere di iscrivere la causa a ruolo, se pur

O
tardivamente, allo scopo di mettere in condizione il giudice di

M abb
ziale, le relative spese (per la formazione dell'atto di assenso, il
provvedere sulla cancellazione della trascrizione del pignora-

M
pagamento delle imposte, ecc.) sono a carico del debitore, il
quale ha l'onere di sopportare i costi della liberazione del bene mento. L'importanza della questione, tuttavia, si ridimensiona

SI
dalla garanzia reale (arg. ex art. 1196 c.c.) (1). Di talché, il cre- abbastanza, se si considera che, ai sensi dell'art. 159 ter disp.
IO in att. c.p.c., lo stesso debitore può far luogo all'iscrizione a ruolo

AS
ditore ipotecario soddisfatto non può dirsi inadempiente rispet-
al solo fine di ottenere la pronuncia di chiusura del processo
so
to all'obbligo di prestazione del consenso fino a quando il debi-
tore non offre il rimborso delle predette spese (2). Viceversa, contenente l'ordine di cancellazione (5).
es

ove la prestazione del consenso si traduca nell'atto codificato D'altro canto, anche l'eventuale rinuncia agli atti da parte
dall'art. 629 c.p.c., il creditore non sostiene costi e il debitore del creditore procedente potrebbe non essere sufficiente a con-
nc

non è tenuto ad anticipare alcunché, né ad offrire un rimborso durre all'estinzione dell'esecuzione. Infatti, in caso di processo
D

al fine di conseguire la rinuncia. Ne consegue il principio di di- con pluralità di creditori, ai sensi dell'art. 629 c.p.c., l'estinzio-
co

ne è subordinata alla rinuncia da parte di tutti i creditori titolati,


U

ritto secondo cui, a fronte dell'adempimento da parte dell'ese-


cutato, il creditore (che nel caso di specie era sia ipotecario sia prima dell'aggiudicazione o dell'assegnazione, e di tutti i cre-
LA
IO olo

pignorante) deve consentire la liberazione dell'immobile stag- ditori concorrenti, dopo la vendita. È dunque evidente che, in
gito dal vincolo esecutivo, rinunciando agli atti entro un termi- questa ipotesi, l'iniziativa del solo creditore soddisfatto sareb-
C
c

ne ragionevolmente contenuto, salvo che il debitore non esiga be, di per sé, inidonea a innescare l'iter che conduce alla libe-
O sci
LO

l'immediato deposito della rinuncia, rappresentando le circo- razione del bene pignorato (6).
stanze che determinano l'urgenza di estinguere la procedura
Fa

esecutiva e di ottenere la cancellazione della trascrizione del 2. - Il regime della rinuncia agli atti esecutivi conseguente al
pignoramento. pagamento del debito. Occorre a questo punto verificare se gli
R

Occorre innanzi tutto rilevare, in linea con quanto affermato ulteriori principî stabiliti dall'ordinanza in epigrafe sub c) e d)
dalla Cassazione, che un'interpretazione non angusta dell'art. costituiscano la necessaria conseguenza dei primi due e, soprat-
1200 c.c. sembra senz’altro possibile, giacché non può esclu- tutto, se trovino effettivo riscontro nel dato positivo.
dersi a priori che la locuzione «ogni altro vincolo» presente In genere, la rinuncia agli atti è considerato un atto «del tutto
nella norma, stante la sua genericità, sia riferibile anche al vin- ‘astratto’ rispetto alle ragioni che consigliano la parte a porlo in
colo esecutivo; di guisa che merita adesione il principio affer- essere» (7): l'art. 629 c.p.c. prescinde dalle possibili cause alla
mato sub a), cui fa da corollario l'enunciato di cui al punto base della rinuncia, tipizzandone unicamente l'effetto, vale a
successivo. Come evidenziato dalla pronuncia in rassegna, po- dire l'estinzione del processo. Dunque, i motivi che possono
sto che la cancellazione della trascrizione del pignoramento, a spingere il creditore a rinunciare sono vari: tra essi v’è non solo
differenza della cancellazione dell'iscrizione ipotecaria, si basa e non tanto l'adempimento dell'obbligazione (8), ma anche, ad
necessariamente su un provvedimento giurisdizionale (3), l'atto es., la prolungata infruttuosità della liquidazione forzata o il
mediante il quale il creditore soddisfatto presta il consenso non raggiungimento di intese transattive. La mancata indicazione
ha natura negoziale, bensì processuale, dovendo essere in grado dei motivi e l'omessa previsione di un dies ad quem per agire
di innescare l'iter procedendi che conduce alla declaratoria di ex art. 629 c.p.c. inducono a credere che il legislatore abbia in-
estinzione del processo esecutivo e alla conseguente rimozione teso la rinuncia agli atti esecutivi come una facoltà e non come
della trascrizione (4). un obbligo per il creditore. Pertanto, almeno in linea di princi-
Ad avviso della corte, l'atto in discorso è la rinuncia ex art. pio, la rinuncia è rimessa a una valutazione di opportunità del
629 c.p.c. In realtà, ampliando l'angolo di visuale, si può con- creditore; ciò non toglie che, in via eccezionale e in presenza di
statare che anche alcuni contegni omissivi del creditore sono un appiglio normativo cui agganciarsi (v. l'art. 1200 c.c.), essa
possa considerarsi un atto dovuto.
————————
Problema diverso, se pur collegato, è se sia possibile indivi-
(1) In giurisprudenza, v. Cass. 25 novembre 1975, n. 3938, Foro it., duare un termine per il compimento di tale atto e una sanzione
Rep. 1975, voce Ipoteca, n. 10, e Giust. civ., 1976, I, 480; in dottrina, v. per la sua inosservanza. Come ammesso dalla stessa Cassazio-
BIANCA, Diritto civile, IV. L'obbligazione, Milano, 1990, 272; CANNA- ne, la legge non stabilisce alcun dies ad quem per il deposito
TA, Obbligazioni e contratti, in RESCIGNO, Trattato di diritto privato,
Torino, 1999, IX, I, 143; DI MAJO, Dell'adempimento in generale, in ————————
SCIALOJA-BRANCA, Commentario del codice civile, Bologna-Roma,
1994, 375. (5) Cfr. SOLDI, Manuale dell'esecuzione forzata5, Padova, 2016, 474.
(2) Cfr. Cass. 10 novembre 1973, n. 2974, Foro it., Rep. 1973, voce (6) Nell'ordinanza in epigrafe, del resto, si legge che «l'esigenza di
Spese giudiziali civili, n. 106; 16 novembre 1960, n. 3073, id., 1961, I, procedere celermente alla rinuncia agli atti esecutivi trova ulteriore giu-
630. In dottrina, v. DI MAJO, op. loc. cit.; ROSSI, in CENDON, Commen- stificazione nella salvaguardia dell'interesse dell'esecutato ad evitare
tario al codice civile (art. 1173-1320), Milano, 2009, sub art. 1200, che nella procedura — ancora pendente nonostante il pagamento —
359; PELLEGRINI, in GABRIELLI, Commentario del codice civile, Tori- possano intervenire altri creditori abilitati a darvi impulso».
no, 2012, sub art. 1200, 648. (7) VACCARELLA, Rinuncia agli atti del giudizio, voce dell'Enci-
(3) Vedi Cass. 22 maggio 1993, n. 5796, Foro it., Rep. 1994, voce clopedia del diritto, Milano, 1989, XL, 962.
Trascrizione, n. 31. (8) Si consideri, al riguardo, che l'istituto della conversione del pi-
(4) Nel disciplinare gli effetti dell'estinzione del processo esecutivo, gnoramento consente al debitore di ottenere la liberazione del compen-
l'art. 632 c.p.c. prevede, tra l'altro, che «con l'ordinanza che pronuncia dio pignorato, non già effettuando pagamenti al di fuori del processo,
l'estinzione è disposta sempre la cancellazione della trascrizione del ma in via endoesecutiva, attraverso la sostituzione di somme di denaro
pignoramento». ai beni pignorati.

IL FORO ITALIANO — 2018.


1331 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1332

della rinuncia, né potrebbe stabilirlo, dal momento che — lo si lasciar estinguere l'esecuzione, il debitore non avrebbe altra
è detto poc’anzi — nel sistema del codice tale atto assume le scelta che agire ai sensi dell'art. 615 c.p.c., in modo da ottenere
fattezze di una mera facoltà per il rinunciante. E però, secondo l'immediata sospensione della procedura e impedire, ad es., lo
Cass. 27545/17, il termine in parola, in mancanza di specifiche svolgimento della gara d'acquisto del bene espropriato e la
pattuizioni tra le parti (che potrebbero disciplinare le modalità successiva aggiudicazione del cespite. Peraltro, quand'anche il
e i tempi dell'obbligazione ex art. 1200 c.c.), deve essere indi- pagamento del debito avvenisse dopo l'autorizzazione alla
viduato in via interpretativa alla luce del combinato disposto vendita, il rimedio oppositivo sarebbe senz’altro proponibile
degli art. 1183, 1° comma, c.c. («se non è determinato il tempo nonostante il 2° comma dell'art. 615 c.p.c. (come modificato
in cui la prestazione deve essere eseguita, il creditore può esi- dal d.l. 3 maggio 2016 n. 59, convertito nella l. 30 giugno 2016
gerla immediatamente»), 1175 c.c. («il debitore e il creditore n. 119) disponga che «nell'esecuzione per espropriazione l'op-

a
devono comportarsi secondo le regole della correttezza») e 88 posizione è inammissibile se è proposta dopo che è stata dispo-

to
c.p.c. («le parti e i loro difensori hanno il dovere di comportarsi sta la vendita o l'assegnazione»; in tal caso, infatti, si appliche-
in giudizio con lealtà e probità»). Di conseguenza, la sua inos- rebbe la clausola di salvezza prevista dalla stessa norma, se-

en
servanza esporrebbe il creditore «a responsabilità risarcitoria», condo cui la preclusione non opera se l'opposizione è «fondata
da intendersi, benché la Cassazione non lo dica espressamente, su fatti sopravvenuti».

am
come responsabilità ex art. 1218 c.c. Inoltre, l'opponente potrebbe chiedere la condanna del credi-
In realtà, l'obbligo del creditore soddisfatto di consentire la tore:

on
chiusura dell'esecuzione, se pur desumibile da una disposizio- — alle spese di esecuzione maturate dopo il pagamento del

O
ne del codice civile, ha un contenuto strettamente processuale debito, facendo leva sull'art. 92, 1° comma, c.p.c., ai sensi del

M abb
(9); sì che il regime relativo alle modalità del suo adempimento quale la parte è tenuta «al rimborso delle spese, anche non ripe-

M
pare doversi scorgere non tanto nelle disposizioni in tema di tibili, che, per trasgressione al dovere di cui all'art. 88, essa ha

SI
obbligazioni in generale operanti sul terreno sostanziale, quan- causato all'altra parte»;
IO in
to piuttosto nella legge processuale. Del resto, e a ben riflette- — al risarcimento dei danni per responsabilità aggravata ex

AS
re, la sussistenza stessa del dovere del creditore di favorire la art. 96, 2° comma, c.p.c. (11). Si veda il caso in cui il pignoran-
so

cancellazione del vincolo esecutivo potrebbe essere desunta te, sebbene ormai soddisfatto, abbia insistito nel compimento di
non solo dall'art. 1200 c.c., ma anche dall'art. 88 c.p.c. (oppor-
es

atti d'impulso della procedura, ad es. mediante la proposizione


tunamente richiamato dall'ordinanza in rassegna e) incluso tra dell'istanza di vendita nel termine di cui all'art. 497 c.p.c. (12).
nc

le disposizioni generali del codice di rito, il quale impone alle Può menzionarsi, altresì, l'ipotesi in cui il debitore abbia rap-
D

parti «di comportarsi in giudizio con lealtà e probità». presentato alla controparte circostanze che determinano l'ur-
co

Se il rilievo è corretto, la fattispecie sottoposta all'attenzione genza di effettuare la cancellazione della trascrizione del pi-
U

del giudice di legittimità andrebbe ricostruita sulla base delle gnoramento (ad es. l'esigenza di porre fine alla perdurante in-
LA
IO olo

disposizioni del codice di rito. In questa prospettiva, il credito- commerciabilità della res pignorata), sollecitandola con una
re deve innanzitutto assicurarsi che il pagamento del debito sia specifica richiesta ad assumere le iniziative conseguenti entro
C
c

realmente integrale, ossia comprensivo del capitale, degli inte- un determinato termine; e, nonostante questo, il creditore abbia
O sci

ressi e delle spese di esecuzione (incluse quelle relative al


LO

rifiutato di rinunciare tempestivamente agli atti esecutivi senza


compenso spettante al difensore per la presentazione di un'e- giustificato motivo. Anche qui, il giudice, nell'accogliere l'op-
Fa

ventuale rinunzia); e ciò, tenuto conto dei rinvii contenuti negli posizione, valutata la sussistenza dei presupposti di cui all'art.
art. 629 e 632 c.p.c., rispettivamente, agli art. 306 e 310, ultimo 96, 2° comma, c.p.c., potrebbe condannare il creditore alla rifu-
comma, c.p.c., a mente dei quali, di regola, «il rinunciante deve
R

sione dei danni ingiustamente patiti dall'esecutato.


rimborsare le spese alle altre parti, salvo diverso accordo tra lo-
ro» e «le spese del processo estinto stanno a carico delle parti 3. - Conclusioni. L'ordinanza in rassegna si lascia apprezzare
che le hanno anticipate». S’intende dire che, qualora il debitore nella misura in cui accresce la tutela del soggetto esecutato che
non si accollasse (anche) le spese di esecuzione, queste ultime, adempia il proprio debito, mediante l'applicazione dell'art.
in caso di successiva estinzione del processo, potrebbero essere 1200 c.c. nei confronti del creditore pignorante, oltre che di
sopportate in tutto o in parte dallo stesso creditore. quello ipotecario.
Constatato l'avvenuto e totale adempimento dell'obbli- Tuttavia, la pronuncia non va esente da rilievi. In particolare,
gazione, il creditore è tenuto ad acconsentire alla liberazione come si è visto, non sembra che il consenso alla liberazione del
del compendio pignorato. Tuttavia, per quanti sforzi interpreta- bene espropriato debba assumere necessariamente la forma del-
tivi vogliano farsi, non sembra che la legge (processuale) per- la rinuncia agli atti, non potendosi escludere che il creditore
metta di individuare uno specifico dies ad quem per una siffatta scelga altre vie per lasciar estinguere il processo, anche tenuto
attività obbligatoria (processuale anch’essa), non foss’altro conto dell'insidia rappresentata dal combinato disposto degli
perché la manifestazione del consenso da parte del creditore — art. 629 e 306 c.p.c., a mente del quale le spese di esecuzione
come più su illustrato — può rivestire le forme più disparate gravano, di regola, sul rinunciante. Sì che, a seconda dei casi e
(ad es. un comportamento concludente) e non si traduce neces- della fase in cui pende il procedimento, il pignorante potrebbe
sariamente nella rinuncia ex art. 629 c.p.c. Il che non significa, assumere condotte, per lo più omissive, egualmente capaci
si badi, che l'esecutato, a fronte del dovere del creditore di cui d'innescare il meccanismo che sfocia nella cancellazione della
all'art. 1200 c.c., sia privo di mezzi di tutela; a nostro avviso, trascrizione del vincolo esecutivo.
però, questi ultimi vanno ricercati nel codice di procedura civi- Infine, benché l'obbligo del creditore soddisfatto di accon-
le e, in particolare, nel combinato disposto degli art. 615, 92 e sentire alla liberazione della res pignorata trovi la propria fonte
96, 2° comma, c.p.c.
————————
Alla luce delle regole che governano il processo esecutivo,
l'adempimento, quale fatto estintivo del diritto di credito con- Giur. it., 2017, 2385, con nota di FELLONI, Interferenze tra improcedi-
sacrato nel titolo esecutivo, si fa valere con l'opposizione all'e- bilità dell'esecuzione e sospensione ex art. 624 c.p.c.; 24 maggio 2017,
secuzione (10). Ergo, qualora il creditore soddisfatto tardasse a n. 13108, Foro it., Le banche dati, archivio cit.) ha affermato che il
giudice dell'esecuzione ha il potere-dovere di rilevare, anche d'ufficio,
———————— il fatto estintivo del diritto di credito.
(11) Ai sensi di tale disposizione, il giudice che accerta l'inesistenza
(9) Lo evidenzia la stessa pronuncia in epigrafe, affermando che «di- del diritto per cui è stata «iniziata o compiuta l'esecuzione forzata, su
versa è la natura della prestazione in cui si concretizza l'assenso, il qua- istanza della parte danneggiata condanna al risarcimento dei danni (...)
le è atto negoziale in caso di eliminazione della garanzia reale, mentre il creditore procedente, che ha agito senza la normale prudenza».
riveste la forma dell'atto processuale in caso di cancellazione della tra- (12) In proposito, cfr. Cass. 17 aprile 2000, n. 4923, Foro it., Rep.
scrizione del pignoramento». 2000, voce Esecuzione forzata in genere, n. 94, secondo cui il creditore
(10) Sul punto, v., per tutti, PROTO PISANI, Lezioni di diritto proces- procedente ha interesse, onde prevenire una propria responsabilità ri-
suale civile5, Napoli, 2012, 699; BALENA, Istituzioni di diritto proces- sarcitoria ex art. 96 c.p.c., a proporre opposizione agli atti esecutivi se,
suale civile4, Bari, 2015, III, 182; CAPPONI, Manuale dell'esecuzione dopo la sua rinuncia agli atti per l'intervenuta integrale soddisfazione
civile5, Torino, 2017, 447 ss.; SOLDI, Manuale dell'esecuzione forzata, del credito, si è proceduto, invece che alla dichiarazione di estinzione,
cit., 1886 ss. Tuttavia, di recente, la Suprema corte (Cass. 22 giugno alla vendita del bene pignorato, sollecitata da un soggetto intervenuto
2017, n. 15605, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile, e non legittimato.

IL FORO ITALIANO — 2018.


1333 PARTE PRIMA 1334

in una norma sostanziale, è innegabile che esso si concreti in chiesto sulla differenziazione degli effetti estintivi dell'ob-
un contegno (attivo o omissivo) squisitamente processuale; il bligazione di pagamento, secondo che questa venga meno
che dovrebbe incidere non poco sull'individuazione della di- per la morte dell'obbligato principale o per difetto di tempe-
sciplina applicabile a tale obbligo con riguardo alle modalità stiva notificazione nei confronti di lui; e sulla permanenza,
attuative e alle conseguenze del suo mancato adempimento. in caso di pagamento della sanzione da parte dell'obbligato
solidale, dell'azione di regresso nei confronti del trasgresso-
ANNA VIGLIONE re, che nel termine di legge non abbia ricevuto notificazione
dell'illecito, o degli eredi di lui. Ed osservato che taluni
orientamenti di questa corte appaiono fondati più su ciò che
non è scritto che su ciò che è testuale negli art. 6 e 14 l.

a
689/81, detta ordinanza interlocutoria auspica, infine, un

to
supplemento di riflessione «che rivaluti, per un verso, se il

en
———————— mancato riferimento agli eredi, nell'ultimo comma dell'art.
6, sia ostativo ad una interpretazione secondo cui costoro

am
succedano (non nella sanzione ma) nell'obbligazione di re-
gresso verso l'obbligato solidale che abbia pagato; per altro

on
verso, se, alla luce del principio della personalità della san-
zione, la formulazione letterale dell'ultimo comma dell'art.

O
M abb
CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza 14 non possa intendersi nel senso che l'obbligazione di pa-

M
22 settembre 2017, n. 22082; Pres. RORDORF, Est. MAN- gare la somma dovuta per la violazione si estingua tanto per

SI
NA, P.M. FUZIO (concl. conf.); Soc. Minichiello De Furia la persona nei cui confronti sia stata omessa la notificazione
IO in
(Avv. FREDA) c. Min. economia e finanze (Avv. dello Sta- nel termine prescritto quanto per l'obbligato in solido con

AS
to TORTORA). Conferma App. Napoli 20 dicembre 2013. tale persona ex art. 6 l. 689/81, mentre non si estingua per i
so

coautori della violazione».


Sanzioni amministrative e depenalizzazione — Corre-
es

sponsabile — Obbligazione solidale — Autonomia — 2.1. - L'interpretazione dell'art. 14, ultimo comma, l.
Estinzione dell'obbligazione principale — Conseguen- 689/81, il quale dispone che l'obbligazione di pagare la
nc

ze (Cod. civ., art. 1298; y l. 24 novembre 1981 n. 689, somma dovuta per la violazione si estingue per la persona
D

nei cui confronti è stata omessa la notificazione nel termine


co

modifiche al sistema penale, art. 6, 7, 14).


U

prescritto, ha dato luogo alla formazione di due distinti indi-


LA

In tema di sanzioni amministrative, l'obbligazione solidale rizzi sulla sorte dell'obbligazione gravante sull'obbligato
IO olo

del corresponsabile è autonoma rispetto a quella princi- solidale, allorché si sia estinta quella a carico del trasgresso-
C

pale e non viene meno nell'ipotesi in cui quest'ultima si re (è pacifico, invece, che l'estinzione dell'obbligazione di
c

estingua per mancata tempestiva notificazione, con l'ulte- un responsabile in solido non produca pari effetti estintivi
O sci
LO

riore conseguenza che l'obbligato in solido che abbia pa- dell'obbligazione gravante sugli altri responsabili solidali:
gato la sanzione conserva l'azione di regresso per l'intero cfr. sentenze 9830/00, id., Rep. 2000, voce cit., n. 84, e
Fa

verso l'autore della violazione. (1) 9557/92, id., Rep. 1993, voce cit., n. 47).
Secondo un primo orientamento, espresso dalle sentenze
R

23871/11 (cit.) e 26387/08 (id., Rep. 2008, voce cit., n. 36),


Ragioni della decisione. — 1. - Il ricorso è articolato in dall'estinzione dell'obbligazione di colui che ha, in concre-
sei motivi. to, commesso la violazione amministrativa deriva anche l'e-
Il primo denuncia la violazione degli art. 6, 7 e 14 l. n. stinzione dell'obbligazione a carico del condebitore solida-
689 del 1981 per avere la corte d'appello escluso che la so- le, dovendosi riconoscere carattere principale all'obbligo in-
cietà odierna ricorrente, coobbligata in via solidale, potesse combente sul primo dei due soggetti. Ciò in virtù del rap-
beneficiare dell'estinzione per l'intervenuta decadenza ex porto di accessorietà e dipendenza della posizione del-
art. 14, ultimo comma, l. cit., riconosciuta, in favore del- l'obbligato solidale rispetto a quella dell'autore materiale e
l'autrice materiale dell'illecito amministrativo, nel medesi- principale della violazione, nei cui confronti il primo non
mo provvedimento ingiuntivo opposto. Richiama a sostegno avrebbe potuto esercitare il diritto di regresso previsto dallo
Cass. 23871/11 (Foro it., Rep. 2011, voce Sanzioni ammini- stesso art. 6, al 4° comma, una volta estintasi nei confronti
strative e depenalizzazione, n. 59) e 3879/12 (id., Rep. di lui l'obbligazione sanzionatoria per mancata notificazio-
2012, voce cit., n. 28), in base alle quali la responsabilità so- ne.
lidale della società per gli illeciti amministrativi posti in es- Ad esito opposto è pervenuta, invece, la sentenza 4342/13
sere dai suoi legali rappresentanti o dipendenti è prevista (non massimata), secondo cui l'effetto estintivo della prete-
esclusivamente in funzione di garanzia del pagamento della sa sanzionatoria è limitato, ai sensi dell'art. 14, ultimo
somma dovuta dall'autore dell'infrazione. comma, l. 689/81, al soggetto nei cui confronti non sia stata
2. - Tale motivo solleva la questione rimessa a queste se- eseguita la notifica. «In altre parole», soggiunge tale pro-
zioni unite, che sono chiamate a dirimere il contrasto di giu- nuncia, «l'obbligato solidale per la sanzione amministrativa
risprudenza formatosi sull'interpretazione dell'art. 14, ulti- non equivale a un obbligato solidale nell'ipotesi d'insolvibi-
mo comma, l. 689/81. lità del condannato. Deve dunque riconoscersi l'autonomia
L'ordinanza interlocutoria 25354/16 (id., Le banche dati, della posizione dei due obbligati, in relazione alla quale non
archivio Cassazione civile), premesso lo stato della questio- esiste un legame necessario tra le due obbligazioni per cui
ne in rapporto ai diversi contesti decisionali in cui questa è l'una può sussistere anche se l'altra fosse estinta (Cass., sez.
emersa (su cui v. meglio infra), prospetta la necessità d'un un., 29 gennaio 1994, n. 890, id., Rep. 1994, voce cit., nn.
chiarimento sulla natura della responsabilità dell'obbligato 26, 49, 66)».
solidale ai sensi dell'art. 6 l. 689/81. Natura che nella giuris- A sua volta, la questione in esame incrocia il costante
prudenza di questa Suprema corte è stata ora definita in ter- orientamento di questa corte in base al quale il disposto del-
mini di sussidiarietà o di accessorietà-dipendenza; ora ri- l'art. 7 l. 689/81 («l'obbligazione di pagare la somma dovu-
condotta alla figura dell'obbligazione solidale nell'interesse ta per la violazione non si trasmette agli eredi») e quello
esclusivo di uno solo degli obbligati (art. 1298 c.c.), cioè dell'ultimo comma dell'art. 6 (per cui l'obbligato solidale
dell'autore della violazione; ora considerata funzionale alla che ha pagato «ha diritto di regresso per l'intero nei con-
garanzia del pagamento della somma dovuta; ora connessa fronti dell'autore della violazione») sono espressione del
all'esigenza di evitare che l'illecito resti impunito quando principio di personalità che governa la responsabilità nel-
sia impossibile identificarne l'autore. Altro chiarimento è l'illecito amministrativo, per cui la morte dell'autore della
IL FORO ITALIANO — 2018.
1335 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1336

violazione determina non solo l'intrasmissibilità agli eredi ne amministrativa e l'eventualità che ne sia impossibile l'e-
di lui dell'obbligo di pagare la somma dovuta per la sanzio- sercizio non può far venire meno l'obbligazione del debitore
ne, ma anche l'estinzione dell'obbligazione a carico del- solidale.
l'obbligato solidale. A tale ultimo riguardo, infatti, si affer- Granitica ne è scaturita la giurisprudenza successiva, la
ma che ai sensi dell'art. 6 cit. questi non è un obbligato sus- quale ha riaffermato che l'identificazione e l'indicazione
sidiario per le ipotesi di insolvibilità del condannato o di dell'autore materiale della violazione non costituiscono re-
pratica difficoltà di identificare l'autore della violazione — quisito di legittimità dell'ordinanza-ingiunzione emessa nei
in quanto si tratta di obbligazione solidale nell'interesse confronti dell'obbligato solidale, in quanto la ratio della re-
esclusivo di uno solo degli obbligati, senza alcun riparto nei sponsabilità di quest'ultimo non è quella di far fronte a si-
rapporti interni, a norma dell'art. 1298 c.c. — e neppure si tuazioni d'insolvenza del trasgressore, bensì quella di evita-

a
può configurare, a suo carico, una responsabilità diretta per re che l'illecito resti impunito quando sia impossibile identi-

to
culpa in eligendo o in vigilando. Nell'affrontare l'obiezione ficare tale ultimo soggetto e sia, invece, facilmente identifi-

en
che fa leva sull'art. 14, ultimo comma, l. 689/81, detta giu- cabile l'obbligato solidale a norma dell'art. 6, 1° comma, l.
risprudenza rileva la profonda distinzione tra la causa estin- 689/81 (v. sentenze 145/15, id., Le banche dati, archivio

am
tiva prevista dall'art. 7 e quella indicata nell'art. 14. Mentre, cit.; 11643/10, id., Rep. 2010, voce cit., nn. 46, 55;
nella prima, la morte incide sull'illecito, facendolo venir 24573/06, id., Rep. 2006, voce cit., n. 54; 2780/04, non

on
meno a causa del carattere personale della responsabilità massimata; 4725/04, id., Rep. 2004, voce cit., n. 83;
amministrativa disciplinata dalla l. 689/81, nella seconda 18389/03, id., Rep. 2003, voce cit., n. 58; 7909/02, id., Rep.

O
M abb
l'illecito permane, venendo meno soltanto la possibilità per 2002, voce cit., n. 37; 357/00, non massimata; 1986-

M
la pubblica amministrazione di applicare la sanzione, a cau- 1988/97, id., Rep. 1997, voce cit., n. 60, ibid., n. 61, e ibid.,

SI
sa di un ostacolo procedimentale di essenziale rilievo (per- n. 62; 1979-1982/97, ibid., nn. 56, 57, 58, 59; 1969-
IO in
ché attinente all'esercizio del diritto di difesa) (così, in par- 1977/97, ibid., nn. 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55;

AS
ticolare, la sentenza 2064/94, id., Rep. 1994, voce cit., n. 48, 1960/97, ibid., n. 46; 1402/97, non massimata; 1114/97,
so

la quale tuttavia non coglie la contraddizione tra la propria ibid., n. 45; 590-606/97, ibid., nn. 80-96; 558-573/97, ibid.,
es

precedente affermazione, per cui l'obbligazione solidale sa- nn. 64-79, e 172/97, ibid., n. 63).
rebbe di tipo dipendente ex art. 1298 c.c., e la successiva 2.3. - Ne risulta — occasionato dalle diverse e interagenti
nc

conclusione raggiunta interpretando l'art. 14, ultimo com- questioni sul tappeto — un quadro giurisprudenziale com-
D

ma, nel senso della permanenza della responsabilità del posito nelle premesse d'ordine sistematico e nelle soluzioni
co

coobbligato solidale nonostante si sia estinta l'obbligazione fornite, che trova riscontro nelle discordanti opinioni di dot-
del trasgressore; in senso conforme, v. le sentenze 5717/11,
LA

trina sull'art. 14, ultimo comma, l. 689/81.


IO olo

id., Rep. 2011, voce cit., n. 55; 1193/08, id., Rep. 2008, vo- Secondo alcuni autori, infatti, detta norma si riferirebbe
C

ce cit., n. 35; 2501/00, id., 2001, I, 1343, e 3245/97, non soltanto all'ipotesi di responsabilità correale o di mancata
c

massimata). notificazione nei confronti del responsabile in solido; con la


O sci
LO

La conseguenza (sempre secondo Cass. 2064/94, cit.) è conseguenza che l'omessa contestazione o notificazione nei
che, a differenza del caso di morte del trasgressore, nel- confronti dell'obbligato in via principale precluderebbe
Fa

l'ipotesi contemplata dall'ultimo comma dell'art. 14 cit. l'accertamento dell'illecito amministrativo anche nei con-
l'obbligato solidale che ha pagato la sanzione ha diritto di fronti dell'obbligato solidale.
R

regresso per l'intero contro l'autore della violazione, il qua- Altri motiva la soluzione opposta in considerazione del
le, ovviamente, potrà, nel relativo giudizio, sostenere la fatto che, diversamente, resterebbero non sanzionabili le
propria assenza di responsabilità in ordine alla violazione, violazioni commesse da un autore rimasto ignoto; e che
determinando un accertamento giudiziale incidenter tantum l'obbligazione del responsabile solidale dipende non dalle
sul punto e con effetti solo nei rapporti interni (e non anche sorti dell'obbligazione principale, ma dalla stessa commis-
rispetto all'amministrazione). sione del fatto illecito.
2.2. - Queste sezioni unite si sono occupate della solida- In ogni caso, entrambe le posizioni avvertono come im-
rietà passiva nell'ambito dell'illecito amministrativo con la prescindibile il coordinamento dell'art. 14, ultimo comma,
sentenza 890/94, cit. (preceduta dalla 4405/91 della prima con l'art. 6, ultimo comma, l. 689/81. Ipotizzata la soprav-
sezione civile, id., Rep. 1991, voce cit., n. 34), allorché vivenza dell'obbligazione del responsabile in solido, nono-
hanno affermato che l'identificazione del trasgressore non è stante l'estinzione di quella gravante sull'autore dell'illecito
un requisito di legittimità dell'ordinanza-ingiunzione emes- per mancata contestazione e tardiva od omessa notificazio-
sa nei confronti dell'obbligato solidale, ancorché necessaria ne, l'azione di regresso è ritenuta autonoma, fondata su di
per esperire l'azione di regresso ex art. 6 l. n. 689 del 1981 un normale rapporto di diritto privato e, dunque, esperibile
ovvero ai fini della prova della violazione nel giudizio di nonostante il trasgressore resti liberato verso la pubblica
opposizione o della valutazione della motivazione del prov- amministrazione. Viceversa, nell'ambito della tesi che con-
vedimento sanzionatorio o, infine, della contestazione dei sidera di natura dipendente l'obbligazione del responsabile
presupposti della solidarietà, in relazione ai rapporti fra il solidale, assunta l'impossibilità del regresso per effetto del-
trasgressore ed il coobbligato. l'estinzione dell'obbligazione principale, se ne trae argo-
In tale occasione le sezioni unite, riprendendo le motiva- mento per concludere che anche il responsabile in solido
zioni del parere del Consiglio di Stato n. 1523 del 1987 (id., debba restare esentato dal pagamento della somma dovuta a
Rep. 1989, voce cit., n. 113), hanno precisato: a) che l'as- titolo di sanzione.
soggettamento a sanzione dell'obbligato solidale (sia esso 2.4. - Regresso per l'intero ed estinzione dell'obbliga-
una persona fisica come l'imprenditore individuale o un zione del responsabile non destinatario di tempestiva notifi-
soggetto collettivo) non presuppone necessariamente l'iden- cazione — scilicet, gli art. 6, ultimo comma, e 14, ultimo
tificazione dell'autore della violazione alla quale la sanzione comma, l. 689/81 — costituiscono, pertanto, le due polarità
stessa si riferisce; b) che l'autonomia delle posizioni dei due (come tali dotate di cariche opposte) entro cui operano le al-
obbligati si desume chiaramente dall'art. 14, ultimo comma, ternative ricostruzioni sistematiche.
l. 689/81; c) che dunque non vi è un legame necessario tra le La prima muove dall'inquadramento del regresso, in
due obbligazioni, l'una potendo sussistere anche se l'altra si quanto previsto per l'intero, nell'ambito della previsione
è estinta; d) che, pertanto, l'identificazione dell'autore del dell'inciso finale del 1° comma dell'art. 1298 c.c., che isti-
fatto può assumere eventualmente carattere di necessità solo tuisce il nesso tra le due obbligazioni, principaliter e in via
per finalità di ordine probatorio; e) che la previsione del- solidale, in chiave di accessorietà-dipendenza. Così allinea-
l'azione di regresso di cui all'ultimo comma dell'art. 6 l. ta, la solidarietà di cui all'art. 6 l. 689/81, al di là della ratio
689/91 è autonoma rispetto alla responsabilità per la sanzio- sottesa all'individuazione normativa delle categorie dei re-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1337 PARTE PRIMA 1338

sponsabili solidali, esprime soltanto il rafforzamento del schio d'insolvenza, altra ne è l'esclusione de iure per fatto
credito dell'amministrazione sanzionante in un'ottica di pu- non imputabile all'obbligato solidale. Allocategli le conse-
ra garanzia. Benché innestata in un ambito pubblicistico mi- guenze dell'illecito amministrativo senza possibilità di ri-
rato alla sanzione, e dunque a finalità di tipo afflittivo, la so- valsa interna, questi verrebbe ad essere parificato all'obbli-
lidarietà nell'illecito amministrativo opera, secondo tale im- gato in via principale; ma a differenza di lui non avrebbe la
postazione, in senso dichiaratamente e interamente privati- possibilità di provare l'assenza di (una propria) colpa, re-
stico attraverso il diritto di regresso. Ne deriva di necessità stando tenuto alle più gravose condizioni di cui ai primi tre
la perdita di tale garanzia ove l'obbligazione del responsabi- commi dell'art. 6 l. 689/81. Il che esporrebbe una siffatta ri-
le dell'illecito si sia estinta ai sensi dell'art. 14, ultimo costruzione a fondati dubbi di legittimità costituzionale sot-
comma, detta legge, essendo quella del responsabile solidale to il profilo dell'art. 3 Cost.

a
ex art. 6 un'obbligazione dipendente, benché non assistita Né varrebbe replicare che anche l'obbligato in solido può

to
né da clausola di sussidiarietà né da beneficio di escussione. confutare l'esistenza dell'illecito sotto ogni profilo, ogget-

en
Ulteriore corollario, la possibilità per l'obbligato principali- tivo e soggettivo. Non altrimenti bilanciata sul piano so-
ter evocato in regresso di far valere contro il solvens re- stanziale mediante l'attribuzione del regresso per l'intero,

am
sponsabile in solido l'eccezione di estinzione della propria la minore vicinanza alla prova del responsabile in solido ri-
obbligazione, in base alla piana applicazione dell'art. 1203, spetto all'autore dell'illecito segnalerebbe una recessione di

on
n. 3, c.c. (sul regresso ex art. 1299 c.c. quale fattispecie di difesa, anch’essa di dubbia legittimità in base all'art. 24
surrogazione legale, con la conseguenza che al condebitore Cost.

O
M abb
che ha pagato il debito comune sono opponibili non solo le Inoltre, l'art. 12, 9° comma, d.leg. 209/05 (codice delle

M
eccezioni relative al rapporto interno di solidarietà, ma an- assicurazioni private), vietando le assicurazioni che abbiano

SI
che quelle opponibili al creditore, relativamente a limitazio- ad oggetto il trasferimento del rischio di pagamento delle
IO in
ni, decadenze e prescrizioni inerenti al diritto che ha forma- sanzioni amministrative, suggerisce che neppure all'ammi-

AS
to oggetto di surrogazione, cfr. Cass. 7217/09, id., Rep. nistrazione sia dato dirottarne irretrattabilmente e in maniera
so

2009, voce Obbligazioni in genere, n. 67; 4507/01, id., Rep. potestativa il peso economico.
es

2001, voce cit., nn. 53, 56; 1818/81, id., Rep. 1981, voce Infine, nessuna delle (pur diverse) premesse sistemiche
cit., nn. 21, 57; 1744/72, id., Rep. 1972, voce cit., n. 39, e delle tesi sopra richiamate sarebbe compatibile con soluzio-
nc

1952/71, id., Rep. 1971, voce cit., n. 43). ni terze, che ammettessero come possibile la responsabilità
D

La seconda opzione procede in senso inverso. L'espressa in solido deprivata della valvola del regresso. Infatti, l'ob-
co

limitazione dell'effetto estintivo dell'obbligazione al solo bligazione solidale dipendente presuppone, inalienabile, il
LA

soggetto nei cui confronti sia mancata la notifica tempesti- regresso per l'intero; e per contro, l'autonomia dei due livel-
IO olo

va, è indice di una duplicità e dunque di un'autonomia di li- li di rapporto sterilizza la propagazione effettuale dell'uno
C

velli: pubblicistico nel rapporto tra obbligato principaliter, (pubblica amministrazione/responsabile in via principale)
c

obbligato in via solidale e pubblica amministrazione; priva- all'altro (responsabile solidale/autore dell'illecito), e dunque
O sci
LO

tistico in quello intercedente tra i primi due nel caso di av- l'estinzione del primo rapporto, operante a livello pubblici-
venuto pagamento da parte dell'obbligato solidale. Nel qua- stico, non sarebbe argomento spendibile per dimostrare l'e-
Fa

le ultimo rapporto interno permane, intatto, il diritto di re- stinzione (anche) del secondo, rilevante a livello privatisti-
gresso per l'intero del solvens, a nulla rilevando, proprio in co.
R

virtù di detta autonomia, la circostanza che l'obbligato in 3. - Questi essendo i termini essenziali del contrasto, la
via principale sia esente da responsabilità verso l'ammini- conferma dell'indirizzo seguìto dalle sezioni unite del 1994
strazione. L'estinzione dell'obbligazione di quest'ultimo re- procede attraverso alcune puntualizzazioni in chiave siste-
sta così vanificata quoad effectum, ma solo dal punto di vi- matica.
sta economico e in linea eventuale, sempre che il regresso In quell'occasione le sezioni unite, chiamate a risolvere la
stesso non sia obbligatorio per legge. questione della permanenza o non della responsabilità soli-
2.4.1. - Meno sostenibile (e in effetti non riscontrata né in dale nel caso in cui l'autore dell'illecito amministrativo fos-
dottrina né nella giurisprudenza di questa corte) l'ipotesi se rimasto ignoto, istituirono un nesso tra l'autonomia delle
terza e mediana, in base alla quale pur restando in vita l'ob- due obbligazioni (in via principale e in via solidale) e la
bligazione verso la pubblica amministrazione del responsa- conclusione affermativa. Nesso che, però, a ben vedere è
bile solidale nonostante l'estinzione dell'obbligazione gra- tutt’altro che coessenziale alla soluzione raggiunta, ove si
vante sull'autore dell'illecito amministrativo, il primo per- consideri che anche nell'illecito di diritto civile la solidarie-
derebbe l'azione di regresso verso il secondo. tà non richiede affatto che tutti gli obbligati siano noti (cfr.,
Vi si oppongono diverse considerazioni. In linea generale, in motivazione, Cass. 3630/04, id., Rep. 2004, voce Tributi
rispetto alla solidarietà passiva il regresso costituisce (se- locali, n. 354). Conclusione, questa, del tutto pacifica che a
condo la migliore e più recente dottrina) un profilo fondante sua volta non richiede di aderire alla tesi per cui l'obbliga-
e non già un accessorio della disciplina, e dunque non pare zione solidale consta di una pluralità di rapporti obbligatori
possibile prescinderne. individuali. Il che suggerisce di non postulare, ma di verifi-
Intuitive ragioni di equità interpretativa, poi, escludono care ed eventualmente fondare altrimenti la ridetta autono-
che il diritto di agire in regresso possa venir meno per un mia.
mero accidente — la mancata o intempestiva notificazione L'affermazione più durevole di sez. un. 890/94, cit., da
al trasgressore — per di più ascrivibile alla condotta della allora in poi riprodotta costantemente nella giurisprudenza
stessa pubblica amministrazione creditrice. Né ipotizzare un delle sezioni semplici, è che la ratio della responsabilità so-
regime di eccezione per il caso di colpa di quest'ultima o lidale ex art. 6 l. 689/81 non è quella di far fronte a situa-
almeno una più limitata exceptio doli generalis varrebbe a zioni d'insolvenza dell'autore della trasgressione, bensì di
ricomporre il sistema. Dipendendo da tali (pur ragionevoli) evitare che l'illecito resti impunito. Detta asserzione, la qua-
correttivi pretori, questo ne risulterebbe eccessivamente in le attrae la responsabilità in solido ex art. 6 l. 689/81 verso
debito per potersi imporre quale soluzione auto-verificabile. un orizzonte di tipo punitivo-repressivo che fa premio sulla
Non senza osservare che il meccanismo di accertamento del- pura esigenza di garanzia, è in sé esatta perché segna la di-
la responsabilità del coobbligato solidale ne risulterebbe ap- stanza con le omologhe previsioni degli art. 196 e 197 c.p.
pesantito, aprendosi alla possibilità di defatiganti questioni (o degli art. 9 e 10 l. n. 4 del 1929), che contemplano
preliminari sull'adeguatezza del comportamento degli uffici un'obbligazione sostitutiva solo «in caso di insolvibilità del
pubblici. condannato»; ma la sua enunciazione, o meglio quanto ordi-
Ancora, una cosa è la concreta efficacia del regresso, nariamente se ne è dedotto, si presta ad un possibile equivo-
omogenea alla solidarietà quale tecnica di deviazione del ri- co.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1339 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1340

Dall'art. 1293 c.c., in base al quale la solidarietà passiva Sanzioni amministrative e depenalizzazione, n. 94; 15830/02,
non è esclusa dal fatto che i singoli debitori siano tenuti cia- non massimata; 16154/01, id., Rep. 2002, voce cit., n. 119;
scuno con modalità diverse, si desume anche l'ovvia propo- 14635/01, id., Rep. 2001, voce cit., n. 141; 13588/01, ibid.,
sizione reciproca per cui l'assenza di modalità distinte, a sua n. 139; 3543/98, non massimata; 2816/98, non massimata;
volta, non esclude la solidarietà. E allora affermare che la 1910/98, non massimata; 12515/97, id., Rep. 1997, voce cit.,
previsione dell'art. 6 cit. non mira a rimediare all'insolven- n. 155; 7718/97, non massimata; 5833/97, ibid., n. 157;
za del responsabile principale non vuol dire ancora nulla 6573/96, id., Rep. 1996, voce cit., n. 150, e 1318/92, id.,
sulla possibilità di declinare al singolare o al plurale il rap- Rep. 1992, voce cit., n. 72).
porto obbligatorio dei vari soggetti responsabili, e di trarre Ma — il punto è da precisare — l'autonomia delle posi-
conclusioni sul tema in oggetto. zioni dei soggetti a vario titolo responsabili non vuol dire

a
Piuttosto, è vero che la solidarietà ex art. 6 cit. opera per che la stessa pubblica amministrazione non debba procedere

to
facilitare la riscossione a prescindere dall'effettiva insol- nei confronti di tutti, come si desume inequivocabilmente

en
venza dell'obbligato principale e che la pubblica ammini- dai primi due commi dello stesso art. 14 sulla contestazione
strazione ha il potere di rivolgersi direttamente ed esclusi- immediata o sulla notificazione, che devono avvenire nei

am
vamente al terzo obbligato in solido, ove lo ritenga mag- confronti dei trasgressori e dei coobbligati solidali; il che
giormente e più facilmente solvibile, e di sanzionare lui sol- conferma il generale principio di obbligatorietà dell'azione

on
tanto a sua insindacabile scelta. Ragion per cui deve esclu- contro tutti i responsabili (direttamente desumibile, a sua
dersi che l'art. 18, 2° comma, l. 689/81 imponga di irrogare volta, dai principî costituzionali di uguaglianza, buon anda-

O
M abb
la sanzione congiuntamente al trasgressore e ai coobbligati mento della pubblica amministrazione e doverosità della

M
solidali. funzione pubblica).

SI
Detto principio è ben espresso da Cass. 4342/13, cit.; Se dunque la pubblica amministrazione deve procedere
IO in
4688/09, id., Rep. 2009, voce Sanzioni amministrative e de- congiuntamente entro il termine di decadenza di cui all'art.

AS
penalizzazione, n. 22; 23783/04, id., Rep. 2005, voce cit., n. 14, 2° comma, contro tutti i soggetti obbligati che le siano
so

167, e 1144/98, id., Rep. 1998, voce cit., n. 142, in base alle noti, ma poi può sanzionare isolatamente entro il termine di
es

quali il vincolo intercorrente tra l'autore materiale della vio- prescrizione fissato dall'art. 28 solo alcuni di loro a sua li-
lazione e la persona giuridica di cui è prevista la responsabi- bera scelta, vuol dire che il rapporto sanzionatorio non è
nc

lità solidale consente all'autorità amministrativa competente unitario (nel senso di inscindibile), ma è declinabile al plu-
D

di agire contro ambedue gli obbligati oppure contro uno o rale come in ogni caso di solidarietà (e in tal senso depon-
co

l'altro, ferma restando la necessità che il soggetto in concre- gono, del resto, i precedenti di sez. un. 20935/09, id., 2010,
LA

to chiamato a rispondere si sia visto contestare o notificare I, 3128, e 18075/04, id., Rep. 2004, voce Intervento in cau-
IO olo

la violazione, così da essere in grado di far pervenire alla sa e litisconsorzio, n. 5, voce Sanzioni amministrative e de-
C

pubblica amministrazione ogni possibile deduzione difensi- penalizzazione, n. 119, e voce Sentenza civile, n. 85;
c

va. 5833/97, cit.; 6573/96, cit., e 1318/92, cit., che escludono


O sci
LO

Coerente a ciò è quanto chiarito da Cass. 7884/11 (id., ogni ipotesi di litisconsorzio necessario; contra la sola
415/98, id., 1998, I, 790).
Fa

Rep. 2011, voce Regione, n. 605), 16661/07 (id., Rep. 2007,


voce Sanzioni amministrative e depenalizzazione, n. 120) e 4. - Sebbene coessenziale al funzionamento di tale re-
10798/98 (id., Rep. 1998, voce cit., n. 147), secondo cui il sponsabilità in solido, il regresso per l'intero previsto dal-
R

vincolo che intercede, ai sensi dell'art. 6, 3° comma, l. l'art. 6, ultimo comma, l. 689/81 non appare elemento suffi-
689/81, tra l'autore materiale della violazione e la persona ciente a inclinare verso una ricostruzione dell'obbligo, gra-
giuridica di cui è prevista la responsabilità solidale assume vante sui responsabili solidali, in chiave di accessorietà-
rilevanza nel solo caso in cui l'amministrazione se ne av- dipendenza rispetto all'obbligazione del trasgressore.
valga in concreto (irrogando la sanzione anche al correspon- La responsabilità solidale in tema di illecito amministrati-
sabile in solido), e non quando la contestazione risulti mos- vo è tutt’altro che nuova nell'ordinamento. Quella della per-
sa nei confronti del solo autore materiale. A quest'ultimo, sona rivestita di autorità o incaricata della direzione o della
pertanto, non è riconosciuto alcun interesse a rappresentare, vigilanza, nonché delle persone giuridiche private per le
in sede di opposizione all'ordinanza-ingiunzione, la mancata violazioni commesse dal rappresentante, dall'amministrato-
contestazione (anche) al coobbligato solidale. Infatti, l'effet- re o dal dipendente era già contemplata dagli art. 12 l. n. 4
to estintivo della pretesa sanzionatoria è limitato al soggetto del 1929 (sulla repressione delle violazioni finanziarie) e 3,
nei cui confronti non è stata eseguita la notifica (art. 14, ul- 2° comma, l. 706/75 (sul sistema sanzionatorio delle norme
timo comma, l. 689/81). che prevedono contravvenzioni punibili con l'ammenda);
Altrettanto consequenziale e del tutto pacifico è che legit- così la responsabilità del proprietario del veicolo era previ-
timato ad opporsi all'ordinanza d'ingiunzione sia il solo sog- sta dall'art. 3, 1° comma, sia della l. 317/67 (recante modi-
getto contro cui è emesso il provvedimento. Così, è stato af- ficazioni al sistema sanzionatorio delle norme in tema di
fermato che il conducente del veicolo col quale sia stata circolazione stradale e delle norme dei regolamenti locali),
commessa l'infrazione al codice della strada non è legittima- sia della l. 706/75 (riferendosi, quest'ultima, al più generico
to ad opporsi all'ingiunzione emessa soltanto a carico del concetto di «cosa che servì o fu destinata a commettere la
proprietario del mezzo, responsabile in solido della violazio- violazione»). Ed ulteriori ipotesi di solidarietà erano e sono
ne, trovando, in questo caso, la legittimazione a ricorrere previste, poi, in materia tributaria e dal codice della strada.
fondamento nell'esistenza di un interesse giuridico alla ri- Ciò che in passato restava non disciplinato era il regresso
mozione di un atto del quale il ricorrente sia destinatario, per l'intero, su cui tali precedenti, pur senza minimamente
mentre il fatto di essere esposto ad una eventuale azione di escluderlo, nulla disponevano.
regresso integra un semplice interesse di fatto (Cass. La non parziarietà dell'obbligazione nel rapporto interno
18474/05, id., Rep. 2006, voce Circolazione stradale, n. 319, fra il trasgressore e il corresponsabile solidale, rapporto che
e 6549/93, id., Rep. 1993, voce Sanzioni amministrative e sorge se ed in quanto quest'ultimo abbia pagato la somma
depenalizzazione, n. 67; in senso analogo, in materia di san- dovuta a titolo di sanzione, non basta a ricondurre la fatti-
zione irrogata dall'allora ministero del tesoro su proposta specie all'inciso finale dell'art. 1298, 1° comma, c.c. e ad
della Consob, Cass. 5139/07, non massimata, e 23783/04, innescare la relativa deduzione sillogistica sulla natura di-
cit.; v. ancora, in altre materie, Cass. 17617/11, non massi- pendente di tale solidarietà. Infatti, l'obbligazione ex art. 6
mata; 14098/06, id., Rep. 2006, voce cit., n. 200; 10681/06, non è contratta nell'interesse dell'autore della violazione o
ibid., n. 199; 19284/05, id., Rep. 2005, voce cit., n. 166; di qualsivoglia altro consorte (come avviene nelle ipotesi di
11763/04, non massimata; 13283/03, id., Rep. 2004, voce garanzia fideiussoria, generalmente richiamata nel commen-
Previdenza sociale, n. 1213; 12240/03, id., Rep. 2003, voce tare l'ultimo inciso del 1° comma dell'art. 1298 c.c., garan-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1341 PARTE PRIMA 1342

zia che sebbene negoziata con il creditore è pur sempre fun- della permanenza dell'obbligazione di garanzia, trova, se
zionale all'interesse del debitore principale, che diversa- non una conferma, almeno una sponda legislativa.
mente non potrebbe accedere al credito). Tale obbligazione, 4.1.1. - Inappagante il solo dato letterale delle norme in
invece, è prevista ex lege nel solo ed esclusivo interesse del- materia, è dunque ancor più necessario ricercare l'orizzonte
la pubblica amministrazione creditrice, al duplice scopo di di senso entro cui opera il sistema.
agevolare la riscossione della somma dovuta e di evitare che Una prima, pur ovvia considerazione, è che l'individua-
l'illecito resti impunito (interessi, questi ultimi, che eviden- zione delle categorie di soggetti responsabili in solido non è
temente non sono riferibili al trasgressore). neutra, ma esprime un giudizio legislativo di disvalore ope-
Il regresso per l'intero, dunque, nell'assolvere la sua fun- rato nell'area intermedia tra correalità ed estraneità al fatto.

a
zione di allocare definitivamente il peso economico della Similmente a quanto avviene nell'ambito della responsabili-

to
sanzione sull'autore del fatto illecito e di definire così gli tà civile c.d. aggravata, anche in quella in esame è la rela-
effetti delle due responsabilità, quella in via principale e zione con la res adoperata o col soggetto danneggiante a

en
quella in via solidale, nulla predica sulla natura, dipendente fondare l'attribuzione della responsabilità solidale. Assistita

am
o autonoma, dell'obbligazione solidale nel rapporto esterno dal regresso per l'intero, quest'ultima assicura, ad un tempo,
con l'amministrazione. che la repressione sia agevolata e che i relativi effetti eco-
nomici ricadano in via definitiva sull'autore del fatto.

on
Pressoché nullo, poi, è l'apporto derivante dai casi di ob-
bligatorietà del regresso. Eppure è innegabile che lo strumento dell'obbligazione

O
M abb
Già previsto nel settore bancario e in quello del- solidale, per quanto di risalente e consolidata applicazione

M
l'intermediazione finanziaria, rispettivamente, dagli art. in materia, appaia prima facie spurio all'interno di un siste-
ma sanzionatorio basato sul principio di personalità. Sistema

SI
145, 10° comma, d.leg. 385/93 e 195, 9° comma, d.leg.
IO in
58/98, l'obbligatorietà del regresso è stata abrogata dall'art. che comunque opera in maniera dissonante rispetto alle re-

AS
1, comma 53, lett. n), d.leg. 72/15. Essa permane, tuttavia, gole civilistiche degli art. 1292 ss. e 2055 c.c. sulla solida-
so

in base all'art. 196, 4° comma, stesso d.leg. 58/98 per le rietà passiva, sol che si consideri che tra più autori del me-
desimo illecito amministrativo non vi è neppure rapporto in-
es

violazioni commesse dai consulenti finanziari abilitati


all'offerta fuori sede; sicché, in definitiva, si è in presenza terno, sia perché ciascun concorrente soggiace all'intera
nc

di una disciplina troppo discontinua, disorganica e dipen- sanzione, sia perché il pagamento da parte di uno non estin-
gue l'obbligazione degli altri (cfr. Cass. 2088/00, id., Rep.
D

dente dall'interferenza di altri fattori (la tutela dei soci o


co

2000, voce Sanzioni amministrative e depenalizzazione, n.


U

dei risparmiatori) per offrirsi a considerazioni di carattere


generale. 45, e 18365/06, non massimata).
LA
IO olo

Se ne deve concludere che, quantunque stabilito per l'in- La previsione di soggetti obbligati in solido ma non in via
succedanea costituisce una scelta intermedia tra correalità e
C

tero e coessenziale alla tenuta stessa del sistema, il regresso


c

operi ad un livello esclusivamente privatistico di riequilibrio mera garanzia. Tant’è che — è pacifico nella giurisprudenza
O sci
LO

interno, che non comunicando con quello di rilevanza pub- di questa corte — conseguenze precipuamente sanzionato-
blicistica concernente il rapporto obbligatorio tra l'ammini- rie, come il fermo amministrativo e la confisca, permangono
Fa

a carico definitivo non del trasgressore, ma dell'obbligato


strazione e tutti i suoi debitori per effetto della violazione
solidale proprietario della res servita o destinata a commet-
commessa, non autorizza illazioni sulla natura dipendente o
R

tere la violazione (cfr., per un caso di confisca a danno del-


autonoma della solidarietà di cui all'art. 6 l. 689/81.
l'obbligato solidale, la sentenza 17398/08, id., Rep. 2008,
Non senza osservare, benché l'argomento non possa certo voce Circolazione stradale, n. 94; v. anche la 7666/97, id.,
accreditarsi come decisivo, che la l. 689/81 (così come le l. Rep. 1997, voce Sanzioni amministrative e depenalizzazio-
317/67 e 706/75) non qualifica l'obbligazione di pagamento ne, n. 42, che pure afferma espressamente che destinatari
della sanzione come obbligazione di «carattere civile», al delle sanzioni amministrative accessorie sono anche i sog-
contrario di quanto invece stabilivano gli art. 3, cpv., e 5, 3° getti obbligati in solido a norma dell'art. 6 l. 689/81). Segno
comma, l. n. 4 del 1929. E dunque — almeno ciò è lecito che anche l'obbligato in solido può soggiacere ad una pro-
chiosare — nulla si frappone alla possibilità di valorizzare pria, ancorché accessoria, sanzione, pur essendo altri l'auto-
all'interno del rapporto obbligatorio con l'amministrazione re dell'illecito amministrativo. Un'ottica, quest'ultima, che
aspetti propriamente pubblicistici. sia pure in larga approssimazione potrebbe definirsi «pluri-
4.1. - A differenza di quanto si è appena visto per l'art. 6, sanzionatoria».
ultimo comma, l. 689/81, l'art. 14, ultimo comma, stessa Inoltre, in tutte le ipotesi previste dai primi tre commi
legge trova perfetta corrispondenza testuale nei precedenti dell'art. 6 l. 689/81 fra il trasgressore e la persona fisica o
degli art. 7, 3° comma, l. 317/67 e 6, 3° comma, l. 706/75. giuridica con lui obbligata in solido intercorre un nesso che
Applicando il criterio interpretativo c.d. del legislatore con- può essere più o meno stretto, coinvolgere rapporti di lavoro
sapevole (id est, la clausola generale esclusiva), la lettera di o assetti societari ed essere tale, comunque, da rendere il
tale (iterata) disposizione dovrebbe intendersi nel senso di momento sanzionatorio parimenti (anche se non ugualmen-
escludere l'effetto estintivo per tutti i soggetti coobbligati, te) afflittivo per tutti i coobbligati a prescindere dall'an e
in via principale o solidale, nei cui confronti la notificazione dal quomodo del regresso. Che per plurime ed ottime ragio-
sia invece avvenuta nel termine di legge. ni può anche mancare del tutto (salvo le ipotesi residuali di
Vi sarebbe, a ben vedere, un'isolata previsione legislativa regresso obbligatorio).
di pari significato nel d.leg. 231/07, in materia di preven- L'effettiva collocazione finale del peso economico della
zione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di rici- sanzione dipende da variabili che l'ordinamento non può né
claggio, di recente modificato dal d.leg. 90/17. L'art. 65, ha interesse di regola a controllare nel concreto. Ciò che,
10° comma, come appena sostituito, stabilisce che, in rela- invece, esso ha interesse a mantenere ferma è la possibilità
zione alle sanzioni amministrative pecuniarie previste dagli del regresso, senza la quale lo strumento della solidarietà ri-
art. 58 e 63 medesimo decreto, la responsabilità solidale di sulterebbe insanabilmente alterato nei suoi stessi presuppo-
cui all'art. 6 l. 689/81 sussiste anche quando l'autore della sti.
violazione non è univocamente identificabile, ovvero quan- Oltre e più che rafforzare il credito in funzione recupera-
do lo stesso non è più perseguibile ai sensi della legge me- toria della somma dovuta dall'autore del fatto, il meccani-
desima. Tuttavia tale disposizione non vale per le sanzioni smo della solidarietà, dunque, mostra oggettivamente di ir-
previste per i restanti illeciti contemplati dallo stesso d.leg., robustire la capacità reattiva e afflittiva del sistema sanzio-
per cui appare arduo attribuirvi una portata generale e un'ef- natorio, sì da amplificarne l'efficacia deterrente (cfr. le sen-
ficacia risolutiva. Salvo osservare che l'ipotesi di un'inter- tenze 3879/12, cit., e 12264/07, id., Rep. 2007, voce cit., nn.
pretazione dell'art. 14, ultimo comma, l. 689/81 nel senso 35, 43, 56, le quali, pur affermando che la responsabilità so-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1343 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1344

lidale per gli illeciti commessi dai legali rappresentanti o sua ragione giustificativa nel carattere afflittivo di tali san-
dipendenti delle società è prevista esclusivamente in funzio- zioni che le riconduce all'ambito del diritto punitivo, accen-
ne di garanzia del pagamento della somma dovuta dall'au- tuandone — quindi — la stretta inerenza alla persona del
tore della violazione, ammettono che essa risponda anche al- trasgressore (così la sentenza 10823/96, id., 1997, I, 476;
la finalità di sollecitare la vigilanza delle persone e degli en- conformi, le 7515/96, id., Rep. 1996, voce Cambio e valuta,
ti chiamati a rispondere del fatto altrui). n. 29, e 12853/97, non massimata).
Attraverso forme estese di responsabilità aggravata (fino Dunque, la morte dell'autore della violazione determina,
al limite estremo della responsabilità oggettiva prevista dal in base ad una libera e risalente scelta di politica legislativa,
3° comma dell'art. 6), il sistema mira a dissuadere quelle il venir meno in radice dell'interesse dello Stato ad accertare
condotte (in vigilando o in eligendo) che possano agevolare la responsabilità stessa e ad applicare il relativo trattamento

a
la violazione delle norme amministrative. Il principio di sanzionatorio. Ciò che in tal caso si estingue è lo stesso ille-

to
personalità non ne risulta né contraddetto né attenuato, ma cito, al pari dell'estinzione del reato prevista dall'art. 150

en
certamente ricondotto alla sua reale e naturale funzione ga- c.p. nell'ipotesi di morte del reo prima della condanna. Di
rantistica, che non esclude la visione dell'illecito come fatto riflesso, viene meno l'intero apparato «plurisanzionatorio»

am
di rilevanza sociale piuttosto che quale mero episodio della di cui si è appena detto, ormai privo della sua primigenia e
vita del singolo. fondativa giustificazione.

on
Conclusione, quest'ultima, che appare coerente alle linee Ma al di là del distinguo appena proposto tra estinzione
evolutive del più generale settore della responsabilità, che

O
dell'illecito ed estinzione del relativo trattamento sanziona-

M abb
ormai ammette forme di incidenza diretta anche sugli enti torio (che pure potrebbe legittimamente criticarsi per il fatto

M
collettivi (si pensi alla responsabilità amministrativa delle che sia l'art. 7, sia l'art. 14, ultimo comma, l. 689/81 parla-

SI
persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche no solo e allo stesso modo della «obbligazione di pagare la
IO in
prive di personalità giuridica, prevista dal d.leg. 231/01). somma dovuta per la violazione»), il venir meno anche della

AS
Se dunque all'interno del sistema dell'illecito amministra- responsabilità solidale nel caso di morte del trasgressore de-
so

tivo la solidarietà non si limita ad assolvere una funzione di riva ineluttabilmente dalla circostanza che, comunque, il re-
es

sola garanzia, ma persegue anche e soprattutto uno scopo gresso non potrebbe più essere esercitato. Ammetterne la
pubblicistico di deterrenza generale nei confronti di quanti, conservazione verso gli eredi contraddirebbe l'esplicita
nc

persone fisiche o enti, abbiano interagito con il trasgressore esclusione dell'obbligazione di pagamento dal fenomeno
D

rendendo possibile la violazione, l'obbligazione del corre- successorio, non ipotizzabile a corrente alternata e a secon-
co

sponsabile solidale possiede una propria indubbia autono- da della persona del creditore (e tenuto ulteriormente conto
LA

mia; e non dipendendo da quella principale, non si estingue del fatto che il regresso, come si è innanzi detto, riguarda
IO olo

con questa. l'aspetto privatistico della sequenza obbligatoria generata


C

Ne deriva un'interpretazione dell'art. 14, ultimo comma, dalla commissione dell'illecito).


c

l. 689/81 del tutto coerente alla sua lettera, che limita l'ef- Ben diverso, invece, è il caso in cui la morte dell'autore
O sci
LO

fetto estintivo alla sola obbligazione del soggetto nei cui del fatto non preceda ma segua temporalmente il pagamento
confronti sia stata omessa la notificazione tempestiva. E si della sanzione da parte del coobbligato solidale. In tal caso,
Fa

conferma la tesi che distingue tra loro, rendendoli non co- al momento dell'apertura della successione si è già estinta
municanti, i due livelli di operatività del rapporto, quello l'obbligazione verso la pubblica amministrazione, con il che
R

pubblicistico necessario tra l'amministrazione e tutti i sog- la stessa applicabilità dell'art. 7 l. 689/81 non è più revoca-
getti oblati, e quello privatistico eventuale, nel quale attra- bile in ipotesi; ed è già entrata a far parte del patrimonio
verso l'azione di regresso si trasferisce l'aggravio economi- ereditario del trasgressore la soggezione di lui al potere di
co della sanzione principale sul trasgressore. Con la conse- regresso del solvens. E dunque più nulla si frappone al fe-
guenza che il regresso a favore del solvens già obbligato so- nomeno successorio.
lidalmente, non inquadrandosi nello schema della surroga- 6. - Sulla base di quanto fin qui considerato si enuncia il
zione legale ex art. 1203, n. 3, c.c., ma derivando da un'e- seguente principio di diritto, ai sensi dell'art. 384, 1° com-
spressa norma coessenziale alla tenuta del sistema della re- ma, c.p.c.: «All'interno del sistema dell'illecito ammini-
sponsabilità amministrativa, opera al riparo dall'eccezione strativo la solidarietà prevista dall'art. 6 l. 689/81 non si
di estinzione per mancata notifica nel termine di legge, rile- limita ad assolvere una funzione di sola garanzia, ma per-
vante solo nel primo dei suddetti rapporti. segue anche uno scopo pubblicistico di deterrenza generale
5. - Tale soluzione, che esclude l'ipotesi d'una solidarietà nei confronti di quanti, persone fisiche o enti, abbiano inte-
di tipo dipendente e lascia in vita il regresso nonostante l'e- ragito con il trasgressore rendendo possibile la violazione.
stinzione dell'obbligazione del responsabile in via principa- Pertanto, l'obbligazione del corresponsabile solidale è au-
le, non costituisce una dissimmetria rispetto all'indirizzo tonoma rispetto a quella dell'obbligato in via principale,
costante seguìto da questa corte per il caso, solo apparente- per cui, non dipendendone, essa non viene meno nell'ipo-
mente simile, della morte del trasgressore avvenuta prima tesi in cui quest'ultima, ai sensi dell'art. 14, ultimo comma,
del pagamento della sanzione. l. 689/81, si estingua per mancata tempestiva notificazione;
Nel nostro ordinamento l'illecito amministrativo nasce e con l'ulteriore conseguenza che l'obbligato solidale che
si struttura nella sua autonomia mediante successive leggi di abbia pagato la sanzione conserva l'azione di regresso per
depenalizzazione di omologhe fattispecie di reato. La norma l'intero, ai sensi dell'ultimo comma del citato art. 6, verso
dell'art. 7 l. 689/81, in base alla quale l'obbligazione di pa- l'autore della violazione, il quale non può eccepire, all'in-
gare la somma dovuta per la violazione non si trasmette agli terno di tale ultimo rapporto che è invece di sola rilevanza
eredi, era presente tal quale nei rispettivi art. 4 l. 317/67 e privatistica, l'estinzione del suo obbligo verso l'ammini-
706/75, e si coordina oggi con il principio della natura per- strazione». (Omissis)
sonale della responsabilità amministrativa (art. 3, 1° comma,
————————
l. 689/81), al pari e a somiglianza di quella penale (art. 27,
1° comma, Cost.). Ed è stata poi richiamata nei rispettivi art. (1) I. - Con la sentenza in epigrafe — e con le coeve senten-
23, 1° comma, dei d.p.r. 454/87 e 148/88, in materia valuta- ze nn. 22083, 22084, 22085 e 22086, a firma dello stesso esten-
ria. sore, che enunciano l'identico principio di diritto (tutte in Foro
Da ciò la giurisprudenza di questa corte ha tratto che tale it., Le banche dati, archivio Cassazione civile) — le sezioni
principio si rende applicabile a tutte le violazioni per le qua- unite sono intervenute sulla dibattuta questione relativa alla
li è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di permanenza, in capo al soggetto ritenuto corresponsabile del-
una somma di denaro, anche quando questa sanzione non è l'altrui infrazione, dell'obbligazione solidale e quindi del-
prevista in sostituzione di una sanzione penale, e trova la l'azione di regresso, nell'eventualità di omessa o tardiva notifi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1345 PARTE PRIMA 1346

ca della contestazione all'autore della violazione, circostanza In quest'ottica, il collegio giudicante ricorda che il rapporto
che determina l'estinzione dell'obbligazione principale ex art. sanzionatorio non è unico ed inscindibile, bensì declinabile al
14 l. 689/81. plurale, con esclusione di ogni ipotesi di litisconsorzio necessa-
Il collegio giudicante muove dalla ricostruzione della natura rio (a tale proposito sono richiamate Cass., sez. un., 30 settem-
dell'obbligazione solidale, che non può essere ridotta in termini bre 2009, n. 20935, id., 2010, I, 3128, con nota di CASORIA,
di mera accessorietà-dipendenza rispetto all'obbligazione prin- Manipolazione del mercato e irregolarità nella negoziazione di
cipale, alla stregua di una superata impostazione che attribuiva strumenti finanziari: illeciti amministrativi, destinatari delle
alla «pena, nel diritto pubblico, anche quando ha ad oggetto il sanzioni e procedimento di opposizione; commentata anche da
pagamento di una somma di denaro [...] sempre lo scopo di im- CONSOLO, Le sezioni unite sulla causalità del vizio nelle sen-
porre un male all'autore della violazione, non quello di risarci- tenze della terza via: a proposito della nullità, indubbia ma pe-

a
re l'amministrazione delle conseguenze della trasgressione» culiare poiché sanabile allorché emerga l'assenza in concreto

to
(ZANOBINI, Le sanzioni amministrative, Torino, 1924, 7). di scopo del contraddittorio eliso, in Corriere giur., 2010, 355;
VIGO, Gruppo di società e manipolazione del mercato - Una

en
Ne consegue il definitivo superamento dell'indirizzo giuris-
prudenziale (minoritario) favorevole all'estensione all'obbliga- pronuncia delle sezioni unite, in Banca, borsa, ecc., 2010, II,
312; CHIARAVIGLIO, A proposito della manipolazione di mer-

am
to solidale degli effetti estintivi in caso di omessa o tardiva no-
tifica all'autore dell'infrazione (v. le richiamate Cass. 15 no- cato attraverso la diffusione di notizie idonee ad alterare il
vembre 2011, n. 23871, Foro it., Rep. 2011, voce Sanzioni prezzo di strumenti finanziari, in Riv. dott. commercialisti,

on
amministrative e depenalizzazione, n. 59; 3 novembre 2008, n. 2011, 681; 8 settembre 2004, n. 18075, Foro it., Rep. 2004, vo-

O
ce cit., n. 119; 30 giugno 1997, n. 5833, id., Rep. 1997, voce

M abb
26387, id., Rep. 2008, voce cit., n. 36; nonché App. Bologna
cit., n. 157).

M
17 giugno 2013 e 2 aprile 2013, entrambe in <www.jusex
plorer.it>).

SI
IV. - Rispetto al principio di personalità, appare invero mag-
IO in
La pronuncia in epigrafe ha invece ritenuto preferibile l'o-
giormente problematica — sebbene sia stata data per scontata

AS
rientamento secondo cui, in ragione della sua autonomia, la re-
dalle sezioni unite, che parlano di giurisprudenza «granitica»
so
sponsabilità solidale persiste anche quando l'obbligazione
principale venga meno a causa dell'omessa o tardiva notifica — la permanenza della responsabilità solidale nei casi in cui
es

nei confronti dell'autore dell'infrazione, senza propagazione difetti ab origine l'obbligato principale, ossia «tutte le volte in
degli effetti estintivi di cui al citato art. 14 (v. Cass. 6 aprile cui risulti accertato il compimento di un illecito amministrati-
nc

2011, n. 7884, Foro it., Rep. 2011, voce Regione, n. 605; 27 vo, a prescindere dall'identificazione del soggetto che lo abbia
D

materialmente commesso» (Cass. 9 gennaio 2015, n. 145, id.,


co

luglio 2007, n. 16661, id., Rep. 2007, voce Sanzioni ammini-


U

strative e depenalizzazione, n. 120; 29 ottobre 1998, n. 10798, Le banche dati, archivio cit.). Al riguardo, il collegio giudican-
te ha ribadito che «l'identificazione e l'indicazione dell'autore
LA

id., Rep. 1998, voce cit., n. 147).


IO olo

materiale della violazione non costituiscono requisito di legit-


timità dell'ordinanza-ingiunzione emessa nei confronti del-
C

II. - Apparentemente spuria all'interno di un sistema sanzio-


c

l'obbligato solidale» (cfr. Cass. 13 maggio 2010, n. 11643,


natorio governato dal principio di personalità, l'obbligazione
O sci
LO

cit.).
solidale è prevista ex lege nell'esclusivo interesse dal-
l'amministrazione e possiede una propria autonomia, già af- In tali casi, tuttavia, il diritto di regresso — senza il quale la
Fa

fermata da Cass., sez. un., 29 gennaio 1994, n. 890, id., Rep. responsabilità solidale appare di dubbia ammissibilità — ri-
1994, voce cit., n. 49 (annotata da SIANI, Illeciti amministrati- schia di essere paralizzato a monte dall'assenza (materiale) di
R

vi: inapplicabilità dello ius superveniens più favorevole, in un soggetto nei cui confronti indirizzare l'azione; del resto, se
Corriere giur., 1994, 876, e PFIFFNER, Sull'inapplicabilità l'amministrazione, con l'esercizio dei suoi poteri ispettivi, non
all'illecito amministrativo del principio di retroattività della è stata in grado di individuare l'autore dell'infrazione, non si
norma sopravvenuta più favorevole, in Resp. civ., 1995, 128). vede come si possa addossare detto onere all'obbligato solida-
le, se non a costo di virare verso una responsabilità diretta o
In particolare, l'obbligazione solidale persegue i seguenti addirittura oggettiva.
scopi pubblicistici:
In definitiva, privato de facto del diritto di regresso, l'obbli-
i) irrobustimento della capacità reattiva ed afflittiva del si- gato solidale si troverebbe ad essere equiparato al trasgressore,
stema sanzionatorio, per evitare che l'illecito resti impunito, subendo definitivamente l'impatto economico della sanzione,
quando l'identificazione dell'autore dell'infrazione risulti im- ma, a differenza di quest'ultimo, non potrebbe dimostrare
possibile, mentre quella di un altro coobbligato sia agevole «l'assenza di (una propria) colpa» ed avrebbe maggiori diffi-
(Cass. 21 febbraio 2013, n. 4342, non massimata; 25 maggio coltà a contestare l'illecito per la «minore vicinanza alla prova
2011, n. 11481, Foro it., Rep. 2012, voce cit., n. 27; 13 maggio [...] rispetto all'autore». Di fronte a questi rilievi, non risulta
2010, n. 11643, id., Rep. 2010, voce cit., n. 55); del tutto appagante, in termini di coerenza di sistema, la chiosa
ii) agevolazione della riscossione della sanzione, potendo delle sezioni unite secondo cui «l'effettiva collocazione finale
l'amministrazione agire discrezionalmente e direttamente nei del peso economico della sanzione dipende da variabili che
confronti del solo obbligato solidale, quando risulti prima facie l'ordinamento non può né ha interesse [...] a controllare»: infat-
maggiormente solvibile (Cass. 26 febbraio 2009, n. 4688, id., ti, la mera «possibilità» giuridica dell'azione di regresso rischia
Rep. 2009, voce cit., n. 22; 22 dicembre 2004, n. 23783, id., di risolversi in una foglia di fico, volta a celare forme non di-
Rep. 2005, voce cit., n. 167; 4 febbraio 1998, n. 1144, id., Rep. chiarate di responsabilità diretta o addirittura oggettiva, allor-
1998, voce cit., n. 142); ché il suo esercizio in concreto risulti impedito da insormonta-
iii) deterrenza generale, in una prospettiva pluri- bili ostacoli materiali (quali la mancata individuazione del tra-
sanzionatoria, rispetto a condotte in eligendo e in vigilando che sgressore).
possano agevolare il compimento di infrazioni amministrative,
anche per «sollecitare la vigilanza delle persone e degli enti V. - Sollecitate dall'ordinanza di rimessione, le sezioni unite
chiamati a rispondere del fatto altrui» (Cass. 12 marzo 2012, n. hanno altresì ribadito che la morte dell'autore dell'infrazione
3879, id., Rep. 2012, voce cit., n. 28; 25 maggio 2007, n. comporta non soltanto l'intrasmissibilità agli eredi dell'obbligo
12264, id., Rep. 2007, voce cit., n. 3). di pagare la sanzione, ma anche l'estinzione dell'obbligazione
solidale, finora giustificata dalla giurisprudenza sulla base della
III. - Nei casi in cui l'obbligazione principale si estingue e natura accessoria/dipendente della stessa, contratta «nell'inte-
quella del corresponsabile permane, l'obbligato principale è resse esclusivo di uno solo degli obbligati, senza alcun riparto
comunque esposto all'azione di regresso del responsabile soli- nei rapporti interni, a norma dell'art. 1298 c.c.» (Cass. 10 mar-
dale che abbia pagato la sanzione pecuniaria. Infatti, come ri- zo 2011, n. 5717, id., Rep. 2011, voce cit., n. 55; 21 gennaio
cordato nella sentenza in epigrafe, il diritto di regresso per l'in- 2008, n. 1193, id., Rep. 2008, voce cit., n. 35; 2 marzo 1994, n.
tero costituisce un elemento fondante e inalienabile della re- 2064, id., Rep. 1994, voce cit., n. 48).
sponsabilità solidale, è coessenziale alla stessa tenuta del si- Per evitare la contraddizione con la (ri)affermata natura au-
stema, operando a livello esclusivamente privatistico. tonoma dell'obbligazione solidale, garantendo comunque la te-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1347 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1348

nuta del sistema, la pronuncia in epigrafe fa riferimento alla strativa e opposizione all'esecuzione in caso di omessa (o tar-
scelta di politica legislativa, secondo cui la morte del trasgres- diva/invalida) notifica del verbale di accertamento, in <www.
sore estingue lo stesso illecito — e quindi a cascata tutte le ob- judicium.it>. [G. PAONE]
bligazioni (principale e solidale) discendenti — in considera-
zione del «carattere afflittivo di tali sanzioni che le riconduce
all'ambito del diritto punitivo, accentuandone quindi la stretta
inerenza alla persona del trasgressore» (Cass. 19 dicembre
1997, n. 12853, non massimata; 4 dicembre 1996, n. 10823, id.,
————————
1997, I, 476; annotata da PISANI, Intrasmissibilità agli eredi
delle pene pecuniarie: riflessi costituzionali e ordinamentali, in

a
Rass. trib., 1997, 711; BARBONE, La Cassazione sancisce l'in-

to
trasmissibilità agli eredi delle pene pecuniarie, in Fisco, 1997,
1357; PICCARDO, Le pene pecuniarie tributarie non si trasmet-

en
tono agli eredi, in Dir. e pratica trib., 1997, II, 348). CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; sentenza 26
In questa prospettiva, la morte dell'autore dell'infrazione,

am
luglio 2017, n. 18392; Pres. TRAVAGLINO, Est. SCODITTI,
qualora si verifichi in epoca anteriore al pagamento della san- P.M. FINOCCHI GHERSI (concl. conf.); Varacalli e altri
zione, comporta il venir meno — per sopravvenuta «inutilità»

on
(Avv. MAZZUCCHIELLO, FAFONE) c. Asl CN 1 (Avv. SAL-
— dell'intero apparato pluri-sanzionatorio che rappresenta la VINI), Regione Piemonte. Conferma Trib. Torino 8 marzo

O
ragion d'essere dell'obbligazione solidale, con la conseguente

M abb
2013.
estinzione della stessa: da qui l'obiezione di chi ha messo in

M
luce «l'effetto paradossale di lasciare immune da ogni conse- Professioni intellettuali — Struttura sanitaria — Ina-

SI
guenza sanzionatoria proprio il soggetto (società, ente, ecc.) dempimento di prestazione assistenziale — Onere della
IO in
AS
che con tutta probabilità ha di fatto beneficiato dell'illecito» prova (Cod. civ., art. 1176, 1218, 2236, 2697).
(così CERBO, nella nota di richiami a Cass. 6 marzo 2000, n.
so

2501, Foro it., 2001, I, 1343). In effetti, l'argomento usato dal- In tema di responsabilità contrattuale della struttura sanita-
ria per l'inesatto adempimento della prestazione assisten-
es

le sezioni unite sembra provare troppo, in quanto gli scopi


pubblicistici a cui tende l'obbligazione solidale, in prospettiva ziale, l'onere di provare l'impossibilità sopravvenuta del-
nc

dichiaratamente pluri-sanzionatoria, appaiono strettamente la prestazione per causa imprevedibile, inevitabile e non
D

connessi al mero verificarsi dell'illecito, a prescindere dalle vi- imputabile alla stessa sorge solo ove il danneggiato abbia
co

provato la sussistenza del nesso causale tra la condotta


U

cende relative al suo autore, che come detto potrebbe anche


non essere individuato: di conseguenza, quanto alla posizione attiva od omissiva dei sanitari e il danno sofferto. (1)
LA
IO olo

dell'obbligato solidale, tutt’oggi rimane in realtà una certa ‘dis- ————————


simmetria’, non necessitata dal dato normativo, tra l'ipotesi di
C
c

omessa/tardiva contestazione nei confronti dell'autore del- (1) La sentenza si può leggere in Foro it., 2017, I, 3358, con
O sci
LO

l'infrazione e l'ipotesi di morte di quest'ultimo. nota di J. DI ROSA.


Le sezioni unite hanno aggiunto che in tali casi la liberazione Se ne riproduce la massima per pubblicare la nota di G.
Fa

dell'obbligato solidale deriva anche «ineluttabilmente dalla cir- D'AMICO.


costanza che, comunque, il regresso non potrebbe più essere
R

esercitato», giacché «ammetterne la conservazione verso gli


eredi contraddirebbe l'esplicita esclusione dell'obbligazione di * * *
pagamento dal fenomeno successorio». Viceversa, qualora la
morte dell'autore dell'infrazione avvenga in epoca successiva La prova del nesso di causalità «materiale» e il rischio
al pagamento della sanzione da parte dell'obbligato solidale, della c.d. «causa ignota» nella responsabilità medica.
gli eredi rimangono assoggettati all'azione di regresso, posto
che al momento dell'apertura della successione si è già estinta 1. - Se il problema del nesso di causalità è, in sé, uno dei più
l'obbligazione verso la pubblica amministrazione. ardui della teoria della responsabilità (sia contrattuale che ex-
tracontrattuale), il tema della individuazione del criterio di ri-
VI. - Prendendo le mosse dai principî sanciti dalla sentenza partizione in giudizio dell'onere della prova relativo a tale nes-
in epigrafe, l'ispettorato nazionale del lavoro, con nota del 20 so si presenta non meno complesso e delicato.
novembre 2017 (pubblicata in Guida al dir., 2017, fasc. 47, 12, È questo secondo tema che forma specificamente oggetto
con nota di IACOPINI, Sanzioni amministrative: autonomia del- della sentenza in epigrafe (1), la quale lo affronta con riferi-
l'obbligazione solidale), ha fornito interessanti chiarimenti — mento ad un caso di responsabilità medica, adottando una solu-
che si potrebbero ragionevolmente estendere anche per altri en- zione destinata — qualora dovesse consolidarsi nei termini in
ti ispettivi — per i casi di: cui viene prospettata — a segnare una brusca inversione della
a) mancato perfezionamento della notifica nei confronti del tendenza che negli ultimi decenni ha visto svilupparsi questo
trasgressore: qualora il vizio di notifica «riguardi il verbale [si] «sottosistema» della responsabilità civile in direzione di un de-
procederà all'emanazione dell'ordinanza-ingiunzione nei con- ciso favor per la posizione del paziente (che lamenti di aver su-
fronti esclusivamente dell'obbligato solidale»; qualora invece bìto un danno da una erronea prestazione medica).
l'ordinanza-ingiunzione sia già stata emessa nei confronti di Tale favor — non di rado sostanziatosi proprio sul terreno
entrambi i soggetti, «si provvederà all'annullamento in autotu- delle regole processuali (e, in particolare, appunto, di quelle re-
tela di quella emessa a carico del trasgressore»; lative alla ripartizione degli oneri probatori) — è stato certa-
b) mancata o erronea identificazione del trasgressore: qualo- mente accentuato dalla decisa ascrizione della responsabilità
ra quest'ultimo risulti «sconosciuto o irreperibile» o si riveli medica (non solo di quella della struttura, ma — in prosieguo
«ante causam o nel corso del giudizio privo di legittimazione di tempo — anche di quella del singolo medico operante al suo
passiva», si procederà alla «notifica dell'ordinanza-ingiunzione interno (2)) al campo della responsabilità contrattuale, soprat-
nei confronti del solo obbligato in solido»;
————————
c) morte del trasgressore: qualora avvenga prima del paga-
mento della sanzione, ne discende «il venir meno della respon- (1) Cass. 26 luglio 2017, n. 18392 (pres. Travaglino, est. Scoditti),
sabilità solidale in ragione del principio di intrasmissibilità del- Foro it., 2017, I, 3358, e Danno e resp., 2017, 696, con nota di ZOR-
l'obbligo [...] che evidentemente opera non solo nei confronti ZIT, La Cassazione e la prova del nesso causale: l'inizio di una nuova
del creditore principale ma anche nei confronti del creditore in storia? Sulla pronuncia in rassegna, v. anche PARDOLESI-SIMONE,
Nesso di causa e responsabilità della struttura sanitaria: indietro tut-
regresso». ta?, id., 2018, 5 ss., nonché TASSONE, Responsabilità contrattuale e
inversione della prova del nesso, ibid., 14 ss.
VII. - Sulla sentenza in epigrafe, v. LOCATELLI, Le sezioni (2) L'indirizzo che, in passato, inquadrava la responsabilità medica
unite risolvono il conflitto tra opposizione a sanzione ammini- per prestazioni erogate da una struttura sanitaria (in particolare pub-

IL FORO ITALIANO — 2018.


1349 PARTE PRIMA 1350

tutto dopo che un'importante pronuncia delle sezioni unite (3) problemi tecnici di particolare difficoltà» (in breve: «interventi
ha dato una nuova «impostazione» generale al tema del riparto difficili») e «interventi c.d. routinari» (o — come forse meglio
degli oneri probatori nelle controversie di responsabilità con- si direbbe — «ad alta vincolatività»).
trattuale per inadempimento di un'obbligazione. Tale pronun- Quest’ultima distinzione è stata intesa dai giudici (sino a
cia, infatti — muovendo dall'assunto della configurabilità di quando essi hanno ritenuto di utilizzarla) come un modo per
una «presunzione di persistenza del diritto (di credito)» e valo- circoscrivere la deroga che — con riferimento alle obbligazioni
rizzando altresì come criterio di ripartizione degli oneri proba- «di mezzi», nell'ambito delle quali si facevano rientrare tutte le
tori il c.d. «principio di vicinanza della prova» — ha affermato prestazioni mediche (7) — si considerava (per quanto or ora ri-
(con orientamento che si è poi consolidato) che al creditore che cordato) apportata alla presunzione di «colpa» a carico del de-
agisca in giudizio per far valere la responsabilità del debitore bitore: presunzione (generale) che tornava, in sostanza, ad ope-

a
(per inadempimento o anche per inesatto adempimento) è suffi- rare quando la prestazione fosse rientrata tra quelle «ad alta

to
ciente semplicemente allegare il fatto costitutivo del proprio di- vincolatività» (o «routinarie», che dir si voglia), potendosi in
ritto di credito e l'inadempimento dell'obbligazione da parte tal caso ragionevolmente presumere che la mancata realizza-

en
del debitore, spettando poi a quest'ultimo fornire la prova del- zione dell'interesse del creditore andasse imputata ad un ina-

am
l'adempimento o dell'impossibilità di esso (per una causa dempimento del debitore e divenendo, pertanto, onere di que-
estranea sopravvenuta ed incolpevole), quali fatti estintivi del- st'ultimo fornire la prova contraria alla suddetta presunzione.
l'obbligazione. Prova che i giudici hanno peraltro continuato a configurare in

on
Trasposto sul terreno della responsabilità sanitaria (4), que- termini di prova della mancanza di colpa, considerandola al

O
M abb
st'orientamento ha comportato l'affermarsi della regola proba- contempo prova dell'adempimento (atteso che, provando di

M
toria (conforme alla nuova regola generale), secondo la quale il non essere in «colpa», il debitore dimostrerebbe di avere
paziente (attore in giudizio) può limitarsi semplicemente ad al- «adempiuto» la «prestazione di diligenza» costituente l'oggetto

SI
legare (oltre al titolo da cui deriva il proprio diritto alla presta-
IO in della sua obbligazione).

AS
zione sanitaria) il mancato miglioramento del proprio stato di In realtà — come abbiamo in altra occasione cercato di di-
so
salute e la sua riconducibilità (in astratto) ad un inadempimento mostrare —, al di là di quello che pensassero gli stessi giudici,
del sanitario e/o della struttura, spettando invece al debitore il senso dello schema logico-argomentativo che ruota(va) attor-
es

convenuto fornire la prova che in concreto il comportamento no al concetto di intervento routinario o «ad alta vincolatività»
allegato dall'attore come inadempimento dell'obbligazione non era/è precisamente quello di «individuare dei casi in cui esiste
nc

si sia verificato (ovvero che esso era comunque conforme al una così stretta correlazione tra osservanza delle regole dell'ars
D

comportamento che, nelle circostanze date, sarebbe stato dove-


co

e percentuale di successo dell'intervento, da rendere il peggio-


U

roso tenere) e/o non abbia comunque costituito la causa del- ramento delle condizioni di salute necessariamente imputabile
LA

l'evento lesivo. a un errore del medico (e, quindi, ad un inadempimento). Il


IO olo

Sempre nel campo della responsabilità sanitaria, l'adozione quale medico, per escludere la propria responsabilità, non tanto
C

di questa impostazione ha comportato sia l'abbandono da parte deve provare di non essere in colpa (cioè di aver rispettato le
c

dei giudici della distinzione tra «obbligazioni di mezzi» e «ob- regole tecniche che andavano applicate nel caso di specie, e,
O sci
LO

bligazioni di risultato», quale criterio che essi avevano sino a quindi, di avere adempiuto la propria obbligazione) — prova
quel momento utilizzato ampiamente proprio al fine di regolare che, se ritenuta possibile, in realtà smentirebbe l'asserita natura
Fa

la distribuzione dell'onere della prova (della colpa) (5), sia ‘routinaria’ (recte: ‘vincolata’ nel risultato, una volta che si se-
l'abbandono di un'ulteriore distinzione che la Cassazione ave- guano le corrette prescrizioni di condotta) dell'intervento —,
R

va introdotto (a partire da una importante pronuncia del 1978 ma deve piuttosto provare (ed è l'unica prova capace di esone-
(6)), sempre al fine di regolare la distribuzione degli oneri pro- rarlo da responsabilità) che l'insuccesso dell'intervento (ossia
batori tra le parti del giudizio di responsabilità: la distinzione, la mancata realizzazione dell'interesse del creditore) è stato de-
cioè, tra «interventi la cui esecuzione comporta la soluzione di terminato dal sopravvenire di una causa estranea (imprevedibi-
le e inevitabile) che ha reso ‘impossibile’ il conseguimento del
————————
‘risultato’ che l'intervento avrebbe dovuto procurare. Detto al-
blica) nel quadro della culpa aquiliana (per lesione del diritto alla sa- trimenti: nei casi in questione l'obbligazione medica (che nor-
lute), ha resistito a lungo (per ragioni che non è il caso qui di appro- malmente si prospetta come un'obbligazione ‘di mezzi’) si con-
fondire). Tale indirizzo è stato — a un certo punto — superato, ricono- figura come una obbligazione ‘di risultato’...» (8).
scendo che la responsabilità della struttura è una responsabilità con- In qualunque modo essa dovesse (e debba, ancor oggi) in-
trattuale (dapprima fatta scaturire dall'esistenza — in particolare per
le strutture sanitarie pubbliche — di un obbligo di cura di fonte legale, tendersi (9), è certo comunque che anche la distinzione tra in-
successivamente riconoscendo l'esistenza di un vero e proprio rappor- terventi «routinari» e interventi «difficili» è stata travolta —
to di origine contrattuale), e mantenendo tuttavia la qualificazione come criterio di distribuzione degli «oneri probatori» (10) —
aquiliana per la responsabilità del medico dipendente (attesa l'assenza dal nuovo orientamento affermato dalle sezioni unite del 2001,
di un contratto tra questo soggetto e il paziente).
Anche quest'ultima qualificazione è stata poi abbandonata, allorché ————————
si è affermata sul finire del secolo scorso, e a seguito di una sentenza
(Cass. 22 gennaio 1999, n. 589, Foro it., 1999, I, 3332), la tesi che (7) Secondo la giurisprudenza (stando, almeno, alle enunciazioni
configura anche per il medico dipendente l'esistenza di un rapporto espresse), le prestazioni mediche sarebbero tutte e sempre da qualifi-
obbligatorio scaturente da un c.d. «contatto sociale qualificato» tra lui care come «obbligazioni di mezzi». Questa tesi — come diciamo an-
e i pazienti affidati alle sue cure. che nel testo — è stata mantenuta dai giudici pur dopo che essi (attra-
È storia di questi mesi, infine, il ritorno (sancito, ormai inequivoca- verso la distinzione tra «prestazioni routinarie» e «prestazioni diffici-
bilmente, dalla c.d. «legge Gelli-Bianco» n. 24 del marzo dello scorso li») hanno ritenuto di differenziare il regime di riparto dell'onere della
anno) alla configurazione della responsabilità del medico dipendente prova (della colpa). Ma, v. quanto osserviamo subito infra nel testo.
come responsabilità extracontrattuale. La sentenza in rassegna non (8) D'AMICO, Responsabilità per inadempimento e distinzione tra
tiene, comunque, conto di quest'ultima novità legislativa, in quanto la obbligazioni di mezzi e di risultato, in Riv. dir. civ., 2006, fasc. 6, (e,
normativa introdotta non era applicabile alla fattispecie esaminata. già prima, ID., La responsabilità ex recepto e la distinzione tra obbli-
(3) Ci riferiamo a Cass., sez. un., 30 ottobre 2001, n. 13533, Foro gazione «di mezzi» e «di risultato», Napoli, 1999, 180 ss.).
it., 2002, I, 769, e Corriere giur., 2001, 1565, con nota di V. MARI- (9) Come risulta evidente dalla citazione riportata nel testo, la di-
CONDA, Inadempimento e onere della prova: le sezioni unite compon- stinzione tra «obbligazioni di mezzi» e «obbligazioni di risultato» vie-
gono un contrasto e ne aprono un altro, che si è rapidamente consoli- ne a coincidere — dal nostro punto di vista — con quella tra «presta-
data nella giurisprudenza pratica, nella quale costituisce ancor oggi un zioni difficili» e «prestazioni ad alta vincolatività» (o routinarie), e ciò
punto fermo. proprio per il fatto che quella che i giudici chiama(va)no — con rife-
(4) Cosa che è avvenuta — qualche anno dopo la pronuncia delle rimento a queste ultime — presunzione di colpa, in realtà era (ed è)
sezioni unite — con la sentenza Cass. 28 maggio 2004, n. 10297, Foro una presunzione di inadempimento (e, dunque, di responsabilità), sal-
it., 2005, I, 2479 (e Danno e resp., 2005, 26, con nota di DE MATTEIS, va solo la prova del fortuito.
La responsabilità medica ad una svolta?). (10) La giurisprudenza, comunque, non ha considerato tale distin-
(5) Superando la «presunzione» (di colpa), che la stessa giurispru- zione come (divenuta) del tutto irrilevante, mantenendo per essa alme-
denza tradizionalmente vede consacrata nell'art. 1218 c.c. no il ruolo (che — del resto — le assegna espressamente il legislatore)
(6) Ha inaugurato il nuovo indirizzo Cass. 21 dicembre 1978, n. di criterio per determinare il «grado di colpa» rilevante (secondo la
6141, Foro it., 1979, I, 4. previsione dell'art. 2236 c.c.).

IL FORO ITALIANO — 2018.


1351 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1352

che prescinde del tutto dal contenuto dell'obbligazione, basan- tal modo — le ipotesi in cui sia il medico a dover provare il
do il riparto dell'onus probandi su altri criteri. nesso di causalità diventino veramente (poche e) marginali
(17), considerato oltre tutto che queste ipotesi sarebbero (se-
2. - Sebbene la sentenza delle sezioni unite del 2001 non si condo la tesi qui contestata) destinate a concretizzarsi solo
occupasse dell'onere della prova del nesso di causalità, era le- quando sia stato già provato (dal paziente) un inadempimento
cito chiedersi se l'aver affermato che il creditore è gravato da (del medico e/o della struttura) (18) e la sua efficienza causale
un semplice onere di allegazione (e non di prova) del- rispetto al(l'evento di) danno.
l'inadempimento o dell'inesatto adempimento, non finisse per Questa rappresentazione non è convincente. Deve dirsi, in-
ripercuotersi anche sull'onere di prova del nesso di causa vece, che il medico e/o la struttura possono essere chiamati
(anch’esso, sino a quel momento, pacificamente addossato al (anzi, sono normalmente chiamati, quando risulti in concreto

a
creditore). accertata una loro condotta che sia qualificabile come «ina-

to
E mentre alcune sentenze hanno continuato a ribadire (come dempimento» (19)) a dimostrare che l'inadempimento (pur es-
fa anche la sentenza in rassegna) l'orientamento tradizionale sendosi, in ipotesi, verificato) non ha avuto efficienza causale

en
(11), numerose altre pronunce hanno cominciato ad affermare rispetto all'evento dannoso di cui si discute (il peggioramento o
il mancato miglioramento delle condizioni del paziente) (20).

am
che è al debitore che spetta l'onere di provare che il proprio
comportamento non è stato causa del danno (12). Detto altrimenti: essi sono chiamati a fornire la prova (ovvia-
La sentenza in epigrafe pensa che sia possibile conciliare mente, negativa) di quel «nesso di causa materiale» che l'attore

on
queste posizioni (che sarebbero — a suo dire — solo apparen- avrà dovuto semplicemente allegare, ma non anche (in senso

O
proprio) provare.

M abb
temente diverse), sostenendo che, nel secondo gruppo di pro-
Che la prova del nesso di causa «materiale» non spetti (più)

M
nunce, quella che viene indicata come incombente sul debitore
sarebbe — in realtà — la prova del nesso di causa relativo, non al creditore (21) (come invece afferma la sentenza in rassegna),

SI
alla fattispecie costitutiva della responsabilità, bensì alla «fatti- costituisce lo sviluppo coerente della «svolta» delle sezioni
IO in unite del 2001 in ordine al riparto (generale) degli oneri proba-

AS
specie estintiva» dell'obbligazione (ossia alla impossibilità so-
tori nella responsabilità contrattuale. Sarebbe ben strano che
so
pravvenuta della prestazione).
Questa lettura dei «precedenti» ascrivibili al secondo orien- (alla luce del nuovo orientamento) si riconosca in capo al credi-
es

tamento (o, più esattamente, di quelli che la sentenza in rasse- tore un onere di mera allegazione rispetto ai due termini tra i
gna menziona) non ci sembra, tuttavia, del tutto persuasiva, quali deve riscontrarsi l'esistenza del «nesso di causa (materia-
nc

trattandosi o di casi che in realtà non consentono di ritenere le)» — ossia la condotta di inadempimento e l'evento di danno
D

sotteso alla decisione adottata lo specifico criterio di riparto —, e si affermi al contempo che esso diventa un onere di vera e
co

propria «prova» con riferimento al nesso di causa (che deve le-


U

propugnato dalla sentenza in epigrafe (13), o di pronunce che


gare i due termini). E, invero, dare la «prova» di quest'ultimo
LA

(correttamente intese) si direbbero seguire un criterio quanto


IO olo

meno diverso (se non opposto). significherebbe — naturalmente — dover dimostrare una se-
quenza concreta di eventi (sino a quello finale, che rappresenta
C

In particolare, la più recente delle sentenze richiamate dalla


c

il danno), tra i quali sia possibile istituire (e dimostrare l'esi-


pronuncia in rassgna (14) ci sembra — ai fini del nostro discor-
O sci
LO

stenza di) nessi di collegamento e/o di derivazione (22). Ma


so — particolarmente significativa, anche perché essa ha deciso come si fa a «provare» (in concreto) tali nessi se non si sono
(accogliendo il ricorso della paziente) (15) una fattispecie con-
Fa

prima «provati» (perché non si era tenuti a farlo), nel loro ef-
creta abbastanza simile a quella su cui si pronuncia la sentenza fettivo e specifico svolgimento, i singoli fatti della sequenza (e,
in epigrafe, richiamando l'orientamento secondo cui, in materia
R

in particolare, il fatto che si pone all'origine della sequenza


di responsabilità contrattuale, l'attore danneggiato deve limi- medesima)?
tarsi a provare l'esistenza del contratto (o il contatto sociale) e
l'insorgenza o l'aggravamento della patologia, ed allegare un ————————
inadempimento del debitore, astrattamente idoneo a provocare
il danno lamentato, rimanendo invece a carico del debitore (17) Si può pensare, per es., alla prova di un guasto all'impianto
(medico e/o struttura sanitaria) dimostrare che tale inadempi- elettrico che abbia impedito l'uso di strumentazioni necessarie in sala
operatoria; oppure alla prova di fatti straordinari e imprevedibili (un
mento non vi sia stato, ovvero che, pur essendovi stato, lo stes- terremoto, un'inondazione) che abbiano reso impossibile o altamente
so non sia stato eziologicamente rilevante (16). difficoltosa (per un tempo più o meno lungo) la prestazione di cure a
Invece, secondo la sentenza in rassegna (che chiameremo, determinati malati o, ancora, alla temporanea indisponibilità di un
d'ora innanzi, «sentenza-Scoditti»), l'(unica) prova che il de- farmaco (o di un'attrezzatura, ad es. un'attrezzatura per la rianimazio-
ne) essenziale (e non sostituibile), dovuta ad un evento catastrofico,
bitore (medico e/o struttura sanitaria) potrebbe essere chiama- che ha determinato una richiesta improvvisa ed anormalmente elevata
to a dare sul terreno del nesso di causalità è la prova di esso di quel farmaco o di quell'attrezzatura; e così via.
quale elemento di una «fattispecie estintiva dell'obbligazio- In tutti questi casi, del resto, rileva probabilmente anche l'inesisten-
ne», ossia la prova di un fatto che abbia causato l'impossibilità za di un addebito di colpa che possa muoversi al debitore (e ciò — si
di adempiere l'obbligazione. Non è chi non veda come — in badi — indipendentemente dall'accoglimento di una nozione «sogget-
tiva» di impossibilità, quale è sottintesa nella tradizionale equazione
———————— casus = non culpa).
(18) Ossia una condotta (commissiva od omissiva) diversa da quella
(11) Cfr., ad es., Cass. 11 novembre 2005, n. 22894, Foro it., Rep. che sarebbe stato doveroso tenere.
2005, voce Sanità pubblica, n. 668; 24 maggio 2006, n. 12362, id., (19) La qualificazione della condotta (commissiva od omissiva)
Rep. 2006, voce Professioni intellettuali, n. 196; 17 gennaio 2008, n. come «inadempimento» è preliminare rispetto all'accertamento del
867, id., Rep. 2009, voce Responsabilità civile, n. 272; 11 maggio nesso di causalità.
2009, n. 10743, id., Rep. 2010, voce Professioni intellettuali, n. 150; 9 Se la condotta corrisponde (oggettivamente) a quella che doveva es-
ottobre 2012, n. 17143, id., Rep. 2013, voce cit., n. 183; 31 luglio sere tenuta nelle circostanze del caso (e, dunque, se essa costituisce
2013, n. 18341, id., Rep. 2014, voce cit., n. 111; 12 settembre 2013, n. «adempimento» dell'obbligazione che gravava sul debitore), nessun
20904, ibid., n. 112; 20 ottobre 2015, n. 21177, id., Rep. 2015, voce problema di «nesso di causalità» può porsi.
cit., n. 85. (20) Nella sentenza «Scoditti», il nesso di causa tra l'inadempimen-
(12) Cfr. per tutte, Cass., sez. un., 11 gennaio 2008, n. 577, Foro it., to e il danno subìto dal paziente è in ipotesi già (stato) accertato e pro-
2008, I, 455. vato (dal paziente stesso), e la prova che il medico è chiamato a dare è
(13) È quanto deve ritenersi — a nostro avviso — per Cass. 21 lu- in realtà la prova che l'inadempimento non è «imputabile» (ossia non
glio 2011, n. 15993 (pres. Morelli, est. Amendola), Foro it., Rep. è dovuto a colpa del medico), perché è stato determinato da una causa
2012, voce Professioni intellettuali, n. 182, ma anche per Cass. 12 di- estranea.
cembre 2013, n. 27855 (pres. Finocchiaro, est. Amendola), id., Rep. (21) Per lo meno in presenza di un accertato inadempimento. Altro
2015, voce cit., n. 104. discorso — come vedremo — vale nel caso in cui, in presenza di una
(14) Ci riferiamo a Cass. 30 settembre 2014, n. 20547 (pres. Segre- obbligazione di mezzi, il debitore abbia provato il rispetto da parte sua
to, est. Scrima), Foro it., Rep. 2014, voce Professioni intellettuali, n. delle regole di diligenza/perizia che erano prescritte nella specie.
123. (22) Coglie questo punto, perspicuamente, ZORZIT, op. cit., 703,
(15) Con soluzione, dunque, significativamente opposta a quella dove si legge altresì che, nella sent. 577/08, «... l'inadempimento è
adottata nella sentenza in epigrafe. stato dunque dilatato sino al punto di comprendere, assorbire e fagoci-
(16) Si tratta dell'orientamento riassunto nella «massima» che ave- tare al proprio interno anche il rapporto causale (di cui basta predicare
vamo già riportato supra, nella nota 14. l'esistenza, salva la prova contraria in capo all'ente ospedaliero)».

IL FORO ITALIANO — 2018.


1353 PARTE PRIMA 1354

Insomma: all'onere di mera allegazione dell'inadempimento prio il tema della responsabilità contrattuale medica), ma — a
e delle conseguenze dannose che il paziente afferma di avere nostro avviso — la sua revisione non deve passare tanto attra-
per ciò subìto non può che corrispondere un onere (anch’esso) verso operazioni di sistemazione concettuale, come quella pro-
di mera allegazione circa il nesso di causalità: ed è questo che pugnata dalla sentenza in rassegna, bensì abbandonando la pro-
vuole, in fondo, esprimere la «massima» sopra ricordata, lad- spettiva «omologante» abbracciata nella pronuncia del 2001, in
dove essa afferma — molto semplicemente (ma anche molto gran parte determinata dall'adozione (quale criterio di soluzio-
incisivamente) — che il creditore deve allegare un inadempi- ne del problema del riparto dell'onere della prova) di principî
mento astrattamente idoneo a provocare il danno che il paziente «astratti» (leggi: principio di c.d. «vicinanza della prova» (27)),
asserisce di aver subìto, spettando poi alla controparte fornire che dichiaratamente prescindono dal contenuto delle diverse
la prova del contrario (23). «prestazioni» che possono risultare inadempiute.

a
Riprendendo un accenno già sopra effettuato, laddove ab-

to
3. - La sentenza in epigrafe (al di là del raffinato apparato biamo evidenziato come la differenza (di disciplina) tra obbli-
dogmatico, su cui appare costruita) segnala — come si dice- gazioni «di risultato» e obbligazioni «di mezzi» vada specifi-

en
va all'inizio — un'evidente volontà di «contenere» la spinta camente individuata nella «presunzione (assoluta) di inadem-
espansiva del contenzioso in materia di responsabilità medi- pimento» (28) che accompagna — nelle prime — il mancato

am
ca (24). conseguimento del «risultato» promesso (29) (costituente l'og-
È un «argine» — si noti bene — che potrebbe (nei fatti) rive- getto dell'obbligazione), possiamo (e dobbiamo) adesso espli-

on
larsi persino più ampio di quello eretto con la recente riforma citare le implicazioni di tale presunzione.

O
«Gelli-Bianco», la quale anzi — a ben vedere — non riduce af- Esse — secondo quando argomentavamo in uno studio di di-

M abb
fatto (e, semmai, aumenta) la tutela del paziente rispetto alla versi anni fa (30) — dovrebbero consistere in ciò, che il solo

M
struttura sanitaria (25). Induce a compiere questa valutazione modo che il debitore ha (in questo caso) di escludere la propria

SI
della sentenza in epigrafe la circostanza (ben nota) secondo cui, responsabilità (derivante dalla suddetta presunzione assoluta di
IO in
molto spesso, la questione della responsabilità non si gioca tan-

AS
inadempimento) è quello di fornire la prova di un fatto (diverso
to sul terreno della (prova della) «colpa» (che magari risulta dal presunto inadempimento, ed «estraneo» alla sua sfera di
so

più o meno evidente), quanto piuttosto proprio sul terreno del controllo) che possa essere identificato come «causa» esclusiva
nesso di causalità (che è invece — molto spesso — «incerto»).
es

dell'evento dannoso (ossia del mancato conseguimento del ri-


Sicché le regole che riguardano tale «nesso» (da quella relativa sultato a cui era tenuto il debitore) (31). Il che segna una non
nc

al «criterio» — certezza vs. probabilità — in base al quale rite- secondaria differenza rispetto all'ipotesi di un'obbligazione «di
nerlo sussistente (26) a quella attinente alla distribuzione del-
D

mezzi», ipotesi nella quale invece il debitore non ha solo la


co

l'onere della prova relativo alla sua sussistenza o meno nel ca-
U

possibilità di cui si è appena detto, ma ha anche (e si tratterà,


so concreto) finiscono, nella gran parte dei casi, per rivelarsi anzi, dell'ipotesi più frequente) la possibilità di provare che
LA
IO olo

come quelle veramente decisive ai fini dell'affermazione o del- (contrariamente a quanto sostenuto dall'attore) la propria con-
la negazione della responsabilità. dotta ha adempiuto la prestazione dovuta (risultando conforme
C
c

Certo si è, comunque, che si pone un problema di «compati- agli standard di perizia/diligenza richiesti, il cui rispetto è tutto
O sci

bilità» dell'impostazione proposta dalla pronuncia in rassegna


LO

quanto il creditore può pretendere, non essendoci qui un «pre-


con il «modello» sul quale (a partire dal 2001, e dalla pronun- ciso» risultato che possa considerarsi «promesso», e non po-
Fa

cia delle sezioni unite, più volte richiamata) risulta attualmente tendosi pertanto dal suo mancato avverarsi, trarre alcuna pre-
costruito il sistema (generale) di riparto degli oneri probatori sunzione assoluta di inadempimento).
nella responsabilità contrattuale.
R

La conseguenza della differenza così individuata è, poi, la


Beninteso, anche secondo noi questo modello meritava (e seguente: che, nelle obbligazioni «di risultato», se il risultato
merita) di essere riconsiderato (e lo dimostra, più di altri, pro- non si sia realizzato, la sola prova idonea ad escludere la re-
———————— sponsabilità consiste nell'individuazione da parte del debitore
di una «causa estranea» determinativa dell'insuccesso, e dun-
(23) Già con riferimento alle «prestazioni di facile esecuzione» un que sarà lui (il debitore) a sopportare il rischio di questa man-
autore aveva rilevato che la presunzione di colpa (rectius, a nostro av-
viso: di inadempimento) per esse stabilita dalla giurisprudenza, impli- ————————
cava un accertamento in via presuntiva anche del nesso di causalità
(così PUCELLA, I difficili assetti della responsabilità medica, in Nuova (27) Sul quale, v., di recente, BESSO, La vicinanza della prova, in
giur. civ., 2007, II, 447). In giurisprudenza, per questo orientamento, v. Riv. dir. proc., 2015, 1383 ss.
ad es.: Cass. 16 gennaio 2009, n. 975, Foro it., 2010, I, 994 (e Corrie- (28) Questo non elimina l'onere di allegazione del creditore, ma ne
re giur., 2009, 1653, dove si legge che «l'insuccesso o il parziale suc- modifica (per così dire) l'oggetto, che non consiste nel dire che il de-
cesso di un intervento di routine o, comunque, con alte probabilità di bitore è stato «inadempiente» (indicando i profili per i quali sussiste-
esito favorevole, implicano di per sé la prova dell'anzidetto nesso di rebbe l'asserito inadempimento), potendosi limitare ad allegare il
causalità, giacché tale nesso, in ambito civilistico, consiste anche nella mancato verificarsi del «risultato» (materiale) dovuto.
relazione probabilistica concreta tra comportamento ed evento danno- C’è, dunque — già per questa ragione — un'indubbia «oggettiva-
so, secondo il criterio del ‘più probabile che non'»), nonché Trib. Mi- zione» del thema probandum. Cfr., sul punto, anche le osservazioni di
lano 22 aprile 2008, Foro it., Rep. 2008, voce Sanità pubblica, n. 439 PIRAINO, Obbligazioni «di risultato» e obbligazioni «di mezzi» ovvero
(e Giur. merito, 2009, 97, con nota adesiva di LEPRE). dell'inadempimento incontrovertibile e dell'inadempimento controver-
(24) Drastico è il giudizio di PARDOLESI-SIMONE, op. cit., 13, se- tibile, in Europa e dir. privato, 2008, 83 ss., spec. 146; ID., Corsi e ri-
condo i quali con questa sentenza si è pensato «di dover operare un corsi delle obbligazioni «di risultato» e delle obbligazioni «di mezzi»:
azzeramento della storia della med-mal, riportando gli equilibri verso la distinzione e la dogmatica della sua irrilevanza, in Contratti, 2014,
assetti che pensavamo ormai alle spalle» (e, poco più avanti, gli a. par- 888 ss., spec. 905 s.
lano esplicitamente di «restaurazione, che minaccia di lasciare il dan- (29) La giurisprudenza, invece — come abbiamo pure evidenziato
no là dove cade»). — sembrerebbe concepire tale presunzione semplicemente come una
(25) Al più si può parlare di una tutela meno intensa del paziente che presunzione di colpa (sul presupposto, peraltro, che la «colpa» sia un
agisca nei confronti del singolo medico (dipendente della struttura), e elemento costitutivo anche della fattispecie di responsabilità contrat-
ciò proprio per i diversi oneri probatori che egli si trova ad affrontare tuale, che si fonderebbe — almeno in via generale — su un «inadem-
se vuol far valere la responsabilità (extracontrattuale) di questo sog- pimento soggettivamente imputabile»).
getto. (30) D'AMICO, La responsabilità ex recepto, cit., passim.
In tal senso, livellando (quanto alla ripartizione dell'onere della (31) È, in fondo, quanto alcune sentenze fanno chiaramente desume-
prova del nesso di causa) la situazione tanto nel caso di azione rivolta re quando affermano che «l'insuccesso o il parziale successo del-
alla struttura quanto nel caso di azione rivolta nei confronti del medi- l'intervento, nei casi in cui si tratta di intervento con alte possibilità di
co, la sentenza «Scoditti» finisce per ridimensionare grandemente an- esito favorevole, implica di per sé la prova del ... rapporto di causali-
che (i casi in cui potrà risultare provata) la responsabilità della struttu- tà» (così Cass. 16 gennaio 2009, n. 975, cit.), dal che discende appun-
ra. to (come diciamo nel testo) che spetterà al debitore fornire la prova
(26) Sul punto, cfr. ad es., anche per indicazioni della letteratura in contraria (recte: fornire la prova di una «sequenza causale alternativa»
argomento, NOCCO, Il nesso causale e la responsabilità sanitaria: un che abbia determinato il mancato raggiungimento del risultato).
itinerario in perenne evoluzione, in Danno e resp., 2012, 949 ss. Ed è — superfluo quasi evidenziarlo — lo stesso criterio che di-
Un'approfondita ricognizione delle teorie causali si legge ora in PI- scende dall'impostazione delle sezioni unite del 2001, e che però è
RAINO, Il nesso di causalità, in corso di pubblicazione (e che si è potu- stato (dal 2004 in poi) riferito a tutte le prestazioni mediche (e non ad
to leggere in anteprima, per la cortesia dell'a.). alcune soltanto, come noi riteniamo corretto che avvenga).

IL FORO ITALIANO — 2018.


1355 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1356

cata prova, ossia (come anche si dice) il rischio della c.d. «cau- questa condotta, in quanto estraneo ad essa), perché l'esistenza
sa (rimasta) ignota»; mentre, nell'ipotesi dell'obbligazione «di di «sequenze causali alternative» non è un dato che si dia ex
mezzi» — non occorrendo (necessariamente) che, a fronte della ante, ma è semmai il risultato (come tale conoscibile solo ex
contestazione di inadempimento del creditore, il debitore dimo- post) dell'accertamento causale che deve essere compiuto.
stri il sopravvenire di una «causa estranea» che abbia impedito A ciò si aggiunga che — come si è cercato di dimostrare —
la realizzazione dell'interesse del creditore (32), e potendosi solo una soluzione articolata del problema di individuare il
egli anche limitare alla dimostrazione di avere osservato corret- soggetto gravato dell'onere di provare la sussistenza o l'insus-
tamente le «regole dell'arte», e così di aver «adempiuto» il sistenza (a seconda dei casi) del nesso di causalità materiale tra
proprio obbligo — il rischio della mancata individuazione di la condotta medica e l'evento di danno, è idonea a realizzare
una «causa alternativa» (prevedibile ed evitabile) che possa un'equilibrata composizione degli interessi e dei valori che

a
spiegare la mancata realizzazione dell'interesse del creditore vengono in rilievo in questa delicatissima materia, tutelando il

to
(una volta escluso che questa «causa» possa essere stata l'ina- paziente (quando l'incertezza sul nesso causale è ragionevole
dempimento dell'obbligazione (33)), non può che ricadere sul che ricada sul medico e/o sulla struttura (38)), ma evitando al

en
creditore stesso (34). contempo di addossare al medico e/o alla struttura il rischio di
quella incertezza, nei casi in cui è ragionevole invece che esso

am
4. - Come si vede, anche la tesi qui sostenuta perviene alla ricada sul creditore, perché (in assenza, oltre tutto, di una ac-
conclusione di una distribuzione differenziata — tra le parti del certata «colpa» del debitore nell'esecuzione della prestazione)

on
giudizio di responsabilità medica — del rischio della c.d. «cau- è verisimile che l'evento dannoso sia semplicemente l'esito

O
della «naturale» evoluzione della malattia (e non di una diversa

M abb
sa ignota» (35), ma lo fa seguendo un iter argomentativo al-
«causa», della quale — difatti — non si è, in ipotesi, riusciti ad

M
quanto diverso rispetto a quello adottato dalla sentenza in ras-
segna. individuare l'esistenza e/o l'efficienza eziologica).

SI
IO in
La sopra descritta distribuzione dell'onere di provare il nesso
GIOVANNI D'AMICO

AS
di causa tra la condotta del medico e l'evento dannoso (36), di-
so
stinta a seconda del contenuto dell'obbligazione, ci sembra più ————————
razionale di quella ipotizzata nella sentenza in rassegna, la qua-
es

le adotta una soluzione suggestivamente lineare, ma probabil- (38) Come avviene allorché l'insuccesso sia relativo ad una presta-
mente troppo schematica. Il tema di prova in materia di causa- zione (routinaria), il cui esito normale è positivo.
nc

lità deve infatti — a nostro avviso — essere considerato unico


D
co

ed unitario (sempre trattandosi, in definitiva, di comprendere se


U

la causa dell'evento dannoso subìto dal creditore sia o meno da


LA
IO olo

individuarsi nel comportamento del debitore) (37), sicché una


differente indicazione del soggetto che è onerato di fornire (in
C

positivo o in negativo) questa prova non può dipendere dalla


c

————————
O sci

diversità del fatto di cui si ricerca l'efficienza causale (una vol-


LO

ta, la condotta del debitore; l'altra volta, un fatto diverso da


Fa

————————
R

(32) Interesse che — in questo caso — non è espresso/esprimibile in


un preciso e determinato «risultato». CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; ordinanza 24
(33) In base a quanto diciamo nel testo, è evidente che la «causa» di luglio 2017, n. 18202; Pres. MAZZACANE, Rel. MANNA,
cui parliamo non è la causa impeditiva dell'adempimento di cui di- P.M. (concl. conf.); Zanni (Avv. FALDELLA, BOZZA VEN-
scorre l'art. 1218 c.c. (attribuendone l'onere probatorio al debitore), e
alla quale fa riferimento la sentenza «Scoditti», bensì è la «causa» che TURI) c. Soc. Das (Avv. CELLI, FANTI, ALBERICI) e altri.
ha provocato l'evento dannoso, nonostante la corretta esecuzione della Cassa App. Bologna 10 ottobre 2014.
prestazione (esecuzione che dunque non è stata affatto «impedita» da
quella causa). Appello civile — Domicilio eletto in primo grado — Va-
Si noti poi come il fatto che, da un lato, risulti l'adempimento da riazione — Atto diretto alla controparte — Validità —
parte del debitore (che la causa estranea non ha — in ipotesi — impe- Fattispecie (Cod. proc. civ., art. 159, 285, 351).
dito) e che, d'altro lato, il creditore non abbia nemmeno individuato
una diversa spiegazione causale del danno (per imputare al medico di La variazione in appello del domicilio eletto in primo grado
non aver previsto ed evitato l'operare di questi fattori), lascia ragione- è validamente effettuata, ai fini delle successive notifica-
volmente supporre che il peggioramento (o il mancato miglioramento)
delle condizioni di salute del paziente non sia ascrivibile ad una re- zioni, pur se contenuta in un atto indirizzato alla contro-
sponsabilità di qualcuno, ma sia piuttosto la conseguenza del corso na- parte, sebbene non diretto specificamente a far conoscere
turale della malattia. a quest'ultima detta variazione (nella specie, la Suprema
(34) È il paziente, in altri termini, che dovrà provare che è interve- corte ha ritenuto nulla la notificazione della sentenza di
nuta una «causa estranea» che si è posta all'origine dell'evento danno-
so: cosa che egli avrà interesse a fare, naturalmente, se potrà anche primo grado effettuata al domicilio in precedenza eletto
dimostrare che questa causa avrebbe dovuto essere prevista e/o evitata dalla controparte giacché questa, pur avendo irregolar-
dal sanitario, sicché l'adempimento della prestazione da parte di que- mente introdotto l'appello, contenente la variazione di
st'ultimo (ad es.: la corretta esecuzione dell'intervento chirurgico), domicilio, mediante il deposito di un atto avente la forma
non ne esclude per altro verso la responsabilità per non avere previsto
ed evitato l'operare di questa «causa estranea» (che era prevedibile ed del ricorso, anziché con la notificazione di una citazione,
evitabile). aveva comunque notificato all'appellato, anteriormente
Un caso giurisprudenziale — che può esemplificare assai bene l'i- alla notifica della sentenza di primo grado, il ricorso per
potesi in questione — è quello deciso da Cass. 20 marzo 2015, n. la relativa inibitoria ex art. 351 c.p.c., così da renderlo
5590, Foro it., Rep. 2016, voce Responsabilità civile, n. 132. edotto dell'avvenuta proposizione del gravame ed one-
(35) Osserva che «La ‘causa ignota’ in medicina non è affatto una
rarità: se solo si guarda alla giurisprudenza, sono molti i casi in cui, randolo del controllo del relativo contenuto). (1)
accertato un errore del medico, il giudice si è trovato di fronte ad un
non liquet del c.t.u. in punto nesso, perché non era obiettivamente pos-
sibile stabilire in termini di ‘più probabile che non' o comunque di ve- Ritenuto in fatto. — All'esito di un giudizio instaurato
rosimiglianza se l'evento fosse dipeso dalla condotta del sanitario
piuttosto che da altri fattori, rimasti sconosciuti», ZORZIT, op. cit., 701 con le forme del rito locativo ma concluso, previo mutamen-
e nota 5. to, con quelle ordinarie (a seguito di una riconvenzionale di
(36) Recte: l'esistenza o, per converso, l'inesistenza di tale nesso, a usucapione), il Tribunale di Forlì, con sentenza pubblicata
seconda di quale sia il soggetto chiamato a fornire la prova. l'11 luglio 2013, condannava Verdiana Zanni a rilasciare in
(37) Forse sottende un rilievo analogo l'affermazione di PARDOLE-
SI-SIMONE, op. cit., 11, ladove gli a. osservano che «l'evocazione del
favore della Das s.r.l., successore a titolo particolare ex art.
(solo) art. 1256 c.c. porta artificiosamente a disperdere su più versanti 111 c.p.c. dell'attore, Silvano Placucci, un immobile sito in
la valutazione della causalità materiale ...». Cesena, via Chiaromonti, 43.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1357 PARTE PRIMA 1358

Contro tale sentenza Verdiana Zanni proponeva appello 2. - Detti motivi, da esaminare congiuntamente per la loro
innanzi alla corte distrettuale di Bologna, con ricorso ex art. stretta interrelazione, sono fondati.
433 c.p.c. depositato l'11 ottobre 2013, contenente una nuo- La giurisprudenza di questa corte si è occupata della va-
va procura con una diversa elezione di domicilio (non più in riazione del domicilio eletto e delle modalità della sua co-
Forlì ma in Bologna). Successivamente, con ricorso deposi- municazione alla controparte, per farne discendere gli effetti
tato il 30 ottobre 2013 e notificato il 13 novembre 2013, ai fini delle successive notificazioni. E ha risolto il proble-
l'appellante chiedeva la sospensione della provvisoria ese- ma affermando, in generale, il principio per cui ove nel cor-
cutorietà della sentenza impugnata. Sospensione concessa so del giudizio si sia verificata una variazione del domicilio
con decreto e confermata poi con ordinanza all'esito della eletto, è necessario, affinché questa possa avere effetto ai fi-
comparizione delle parti il 4 dicembre 2013. ni della decorrenza dei termini per l'impugnazione, che sia

a
Il 5 dicembre 2013 la Das s.r.l. notificava a Verdiana garantita alla controparte la legale conoscenza dell'atto, sic-

to
Zanni la sentenza di primo grado al domicilio eletto da que- ché la variazione, ove non dichiarata nel corso dell'udienza

en
st'ultima in Forlì per il processo di primo grado, presso con relativa verbalizzazione, deve essere resa nota in un atto
l'avv. Roberto Roccari. indirizzato alla controparte anche se non specificamente ri-

am
Quindi, soltanto il 21 marzo 2014 la Zanni notificava alla volto a comunicare il mutamento (Cass. 807/16, id., Rep.
Das s.r.l. e il 24 marzo 2014 agli eredi di Silvano Placucci, 2016, voce Procedimento civile, n. 293; 5919/00, id., Rep.

on
Gianluca e Nicoletta Placucci, il ricorso in appello e il pe- 2000, voce Sentenza civile, n. 76, e 6281/79, id., 1980, I,
1375, le quali hanno ritenuto validamente effettuata la nuo-

O
dissequo decreto di fissazione dell'udienza di comparizione

M abb
delle parti. va elezione di domicilio contenuta nella comparsa conclu-

M
Disposto anche in appello il mutamento del rito, da spe- sionale della quale la controparte aveva legale conoscenza

SI
ciale a ordinario, la corte territoriale con sentenza resa ai per effetto del mero deposito in cancelleria, indipendente-
IO in mente, quindi, dalla circostanza che essa poi avesse ritirato

AS
sensi dell'art. 281 sexies c.p.c. dichiarava inammissibile il
la sua copia).
so
gravame. Riteneva la corte distrettuale che la notifica della
sentenza di primo grado, essendo avvenuta in un momento In un altro caso è stato affermato il medesimo principio,
es

anteriore all'instaurazione del giudizio d'appello (da indivi- ritenendo mezzo idoneo a comunicare la variazione l'appo-
duare, in base a Cass. 12290/11, Foro it., Rep. 2012, voce sizione di un timbro sulla copia notificata della sentenza
nc

Appello civile, n. 48, ed altre conformi, in quello di notifica (Cass. 3597/90, id., Rep. 1990, voce Impugnazioni civili, n.
D

60).
co

del ricorso e del decreto di comparizione delle parti, e non


U

in quello di deposito del ricorso ex art. 433 c.p.c.), era stata Nell'un caso come negli altri risulta comunque superato il
LA

pregresso (ma isolato) orientamento espresso da Cass.


IO olo

rettamente effettuata al procuratore costituito in primo gra-


do, presso il domicilio che questi aveva eletto per tale giudi- 6664/84 (id., 1985, I, 2316), la quale aveva invece ritenuto
C

che il sopravvenuto mutamento del domicilio eletto fosse


c

zio in Forlì. Osservava, inoltre, che l'elezione d'un nuovo


valido ed operante, al fine della notificazione presso il nuo-
O sci

domicilio in Bologna, avvenuta con l'atto d'impugnazione,


LO

era stata portata a conoscenza della Das s.r.l. soltanto con la vo indirizzo dei successivi atti del processo, ivi incluso l'at-
to d'impugnazione, alla duplice condizione che il procurato-
Fa

notifica del ricorso in appello successivamente alla defini-


zione del subprocedimento d'inibitoria. Infatti, solo tale atto re assumesse un'iniziativa idonea a portare a conoscenza
della controparte detto mutamento (condizione di per sé suf-
R

conteneva una procura regolarmente rilasciata a margine,


non anche il ricorso ex art. 351 c.p.c. Di qui la tardività del- ficiente nel diverso caso del procuratore assegnato al cir-
condario presso il quale si svolge il giudizio) e che tale ini-
l'impugnazione, che, prendendo data dalla notifica e non dal
ziativa fosse stata esteriorizzata in modo formale, con una
deposito del ricorso in appello, quest'ultimo erroneamente
dichiarazione esplicita, menzionata nel verbale d'udienza, o
proposto in luogo della citazione a udienza fissa, era avve-
con la notificazione di apposito atto.
nuta decorso il termine di cui all'art. 325 c.p.c.
Pertanto, secondo la giurisprudenza più recente e maggio-
Per la cassazione di tale sentenza Verdiana Zanni propone ritaria, la variazione è opponibile non in quanto dichiarata in
ricorso, affidato a tre motivi. udienza o notificata alla controparte, ma semplicemente al-
Resiste con controricorso la Das s.r.l. lorché è propalata con mezzo idoneo a consentirne la cono-
Gianluca e Nicoletta Placucci sono rimasti intimati. scenza legale.
Attivato il procedimento camerale ex art. 380 bis.1 c.p.c., 2.1. - A tale indirizzo la corte ritiene debba assicurarsi
inserito, a decorrere dal 30 ottobre 2016, dall'art. 1 bis, 1° continuità anche nel caso di specie, la cui peculiarità risiede
comma, lett. f), d.l. 31 agosto 2016 n. 168, convertito, con nel fatto che l'appello, che avrebbe dovuto essere proposto
modificazioni, dalla l. 25 ottobre 2016 n. 197, il procuratore con citazione per il principio di ultrattività del rito, è stato
generale ha presentato le proprie conclusioni scritte, chie- introdotto invece con ricorso.
dendo l'accoglimento del ricorso, e le parti ricorrente e con- Il punto non è (come al contrario ha opinato la corte
troricorrente hanno depositato memoria. d'appello) che in tal caso l'appello si instaura solo con la
Considerato in diritto. — 1. - I tre motivi di ricorso de- notificazione (circostanza pacifica), ma che la notificazione
nunciano, nell'ordine e in relazione al n. 4 dell'art. 360 della sentenza ai fini dell'art. 285 c.p.c. non può più essere
c.p.c., la violazione degli art. 82 r.d. n. 37 del 1934, 157 fatta nel domicilio eletto per il giudizio di primo grado, al-
c.p.c. e 111 Cost.; la violazione degli art. 285 e 157 c.p.c.; e lorché tale domicilio sia mutato per effetto d'un atto portato
la violazione degli art. 325 e 156 c.p.c. Con essi si sostiene, legalmente a conoscenza della parte vittoriosa notificante.
in sintesi, che la procura rilasciata dalla Zanni all'avv. Pa- Il carattere legale della conoscenza, essendo tale per ef-
gliani con elezione di domicilio presso lo studio di lui in fetto della validità della propalazione o comunque per il
Bologna, via Santo Stefano, 50, regge allo stesso modo compimento, da parte del destinatario, dell'atto successivo
l'appello e il ricorso per l'inibitoria; che la Das s.r.l. ha vio- che la presuppone, non viene meno per l'eventuale inidonei-
lato il principio costituzionale del giusto processo, eccepen- tà dell'atto stesso a produrre gli altri suoi effetti, in virtù
do una mancata conoscenza del nuovo difensore e domici- dell'art. 159, 3° comma, c.p.c., secondo cui, se il vizio del-
liatario che, invece, aveva già acquisito a seguito della noti- l'atto impedisce un determinato effetto, l'atto può tuttavia
fica del ricorso ex art. 351 c.p.c.; che quest'ultimo è un sub- produrre gli altri effetti ai quali è idoneo. Sebbene detta
procedimento incidentale non dotato di autonomia rispetto norma sia declinata al singolare, nulla osta ad applicarla an-
al processo d'appello; e che la costituzione della Das s.r.l. in che ad una sequenza processuale composta di due o più atti
tale subprocedimento dimostra la conoscenza piena ed effet- collegati tra loro in senso funzionale, come, appunto, un ap-
tiva dell'appello stesso, del tutto identiche le difese svolte pello cui acceda un ricorso ex art. 351 c.p.c. per l'inibitoria
nella fase interinale e in quella a cognizione piena. della sentenza di primo grado.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1359 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1360

Pertanto, ai fini in oggetto non ha alcun rilievo la circo- 2010, n. 2358, id., 2011, I, 885, con nota di GARFAGNINI; 21
stanza che in un appello da proporre con citazione, e non dicembre 1984, n. 6664, id., 1985, I, 2316.
con ricorso, prima della notifica di quest'ultimo il gravame
non possa ritenersi efficacemente instaurato. Atteso che il II. - Si segnala che, alla base del principio enunciato nella
rapporto processuale pende anche nelle fasi inattive tra un massima in epigrafe, la corte richiama l'applicazione dell'art.
grado e l'altro, è infatti possibile e decisiva la piana appli- 159, 3° comma, c.p.c., anche alle sequenze processuali compo-
cazione dell'art. 159, 3° comma, c.p.c.; e, dunque, il deposi- ste di due o più atti collegati tra loro in senso funzionale: nel
caso di specie, il vizio atteneva all'erroneo deposito del ricorso
to del ricorso in appello, benché non valga ancora a instau-
in luogo della citazione di appello; tuttavia, il deposito del ri-
rare l'impugnazione soggetta alle forme ordinarie, è atto corso, unitamente alla notificazione del ricorso ex art. 351
idoneo a propalare il nuovo domicilio eletto nel ricorso stes-

a
c.p.c. per l'inibitoria della sentenza di primo grado, costitui-
so, se vi faccia seguito la notifica d'un ricorso ai sensi del- scono una sequenza procedimentale che produce l'effetto invo-

to
l'art. 351 c.p.c. Ricevuta la quale, l'appellato, avendo cer- cato, ovvero la variazione in appello del domicilio eletto in

en
tezza della proposizione dell'appello, ha l'onere di control- primo grado ai fini delle successive notificazioni. L'argomen-
larne il contenuto in cancelleria, intenda o non organizzare tazione è sostanzialmente inedita da parte della Corte di cassa-

am
la propria difesa ovvero porre in essere qualsivoglia altro at- zione; inoltre, la corte solo in pronunce più risalenti ha fatto
to del processo come la notificazione della sentenza di pri- applicazione dell'art. 159, 3° comma, c.p.c. per affermare la

on
mo grado, ai sensi dell'art. 285 c.p.c. sanatoria di un atto, purché inserito in una fattispecie comples-
Di qui la formulazione del seguente principio di diritto: sa (solitamente notificazione e successivo deposito di un atto

O
M abb
«in virtù dell'art. 159, 3° comma, c.p.c. (applicabile anche difforme dal modello legale, ma contenente gli elementi essen-

M
alle sequenze processuali composte di due o più atti collega- ziali del modello stesso): v. Cass. 14 ottobre 1983, n. 6021, id.,

SI
ti tra loro in senso funzionale), secondo cui, se il vizio del- Rep. 1984, voce Ingiunzione (procedimento), n. 33, che, in ma-
IO in
l'atto impedisce un determinato effetto, l'atto può tuttavia teria di diritto del lavoro, ammette la conversione in ricorso

AS
produrre gli altri effetti ai quali è idoneo, la variazione in della citazione con cui è stata introdotta l'opposizione a decreto
so

appello del domicilio eletto in primo grado è validamente ingiuntivo, in virtù dell'art. 159 c.p.c., purché sia stata deposi-
tata in cancelleria nel termine di cui all'art. 641 c.p.c.; succes-
es

effettuata ai fini delle successive notificazioni ove contenuta


sivamente si è consolidato un diverso orientamento, che per
nel ricorso erroneamente depositato in luogo della citazione
nc

pervenire alla medesima sanatoria, anziché sostenere la conver-


in appello, allorché l'appellante notifichi all'appellato il ri- sione dell'atto ai sensi dell'art. 159 c.p.c., ha fatto applicazione
D

corso ex art. 351 c.p.c. per l'inibitoria della sentenza di pri-


co

dell'art. 156 c.p.c., valorizzando il raggiungimento dello scopo:


U

mo grado; notifica ricevuta la quale, l'appellato ha contezza v. Cass., sez. un., 23 settembre 2013, n. 21675, id., 2014, I,
LA

dell'ancorché invalida proposizione dell'appello e ha, per-


IO olo

882. La pronuncia in epigrafe fa applicazione tout court del-


tanto, l'onere di controllarne il contenuto, intenda o non or- l'art. 159, 3° comma, senza, però, richiamare alcun principio né
C

ganizzare la propria difesa ovvero porre in essere qualsivo- di conversione né di raggiungimento di scopo.
c

glia altro atto del processo. Pertanto, è nulla la notificazione


O sci
LO

della sentenza di primo grado ciò nonostante effettuata ai III. - In dottrina non si rinvengono contributi specifici sulla
sensi dell'art. 285 c.p.c. presso il precedente domicilio che modalità di comunicazione della variazione di domicilio. Ad
Fa

l'altra parte aveva eletto in primo grado, a nulla rilevando ogni modo, v. VULLO, in Commentario del codice di procedura
che l'appello non sia stato ancora regolarmente instaurato civile diretto da CONSOLO, Milano, 2013, sub art. 285; FABIANI,
R

con la notifica del ricorso, la quale è pertanto tempestiva se ibid., sub art. 159. Cfr., inoltre, MARELLI, La conservazione
effettuata nel termine dell'art. 327, 1° comma, c.p.c.». degli atti invalidi nel processo civile, Padova, 2000, 102 ss.;
POLI, Invalidità ed equipollenza degli atti processuali, Torino,
2.2. - Nello specifico, la parte appellata ha per di più svol-
2012, 525 ss., entrambi nel senso che la nozione di conversione
to le proprie difese scritte e di merito nel subprocedimento dell'atto processuale invalido sorge dall'esigenza di prevedere
d'inibitoria, sicché si sono realizzate entrambe le ipotesi di una sanatoria in caso di errore sull'interpretazione della legge
conoscenza legale, sia per implicazione (deposito in cancel- processuale che condiziona il compimento dell'atto processuale
leria del ricorso in appello non ancora notificato, contenente stesso, che, tuttavia, non è tale da condizionare il potere pro-
la procura con la nuova elezione di domicilio), sia per il cessuale che si intende esercitare ovvero da incidere sulla stes-
compimento dell'atto successivo che la presuppone (difesa sa scelta del potere processuale da esercitare e quindi, inevita-
della parte appellata nel subprocedimento diretto alla so- bilmente, anche sullo specifico atto da porre in essere.
spensione della provvisoria esecutorietà della sentenza di Con riferimento all'ipotesi della «conversione» dell'atto di
primo grado). riassunzione in citazione introduttiva di un nuovo giudizio, ov-
3. - La sentenza impugnata va dunque cassata con rinvio vero di conversione tra le diverse impugnazioni proponibili con
ad altra sezione della Corte d'appello di Bologna, la quale ricorso alla Corte di cassazione, vi sono due orientamenti in
esaminerà l'impugnazione nel merito. dottrina. MARTINO, La conversione della amministrazione
straordinaria in fallimento, Milano, 2004, 36 ss., sembra rite-
———————— nere che la sanatoria dell'atto viziato realizzi una funzione pro-
pria di un diverso atto e pertanto sarebbe corretto discorrere di
(1) I. - La pronuncia in epigrafe aderisce all'orientamento conversione e non già di raggiungimento dello scopo ex art.
che, in ipotesi di variazione di domicilio eletto, ritiene suffi- 156, 3° comma, c.p.c., a condizione «che la fattispecie invalida
ciente garantire alla controparte la legale conoscenza della va- e quella equipollente al diverso atto processuale abbiano in
riazione stessa, anche se questa non è comunicata in un atto a comune lo scopo ‘ultimo’, nel senso che l'inserimento della
ciò specificamente rivolto: v., sul punto, Cass. 19 gennaio fattispecie sussidiaria nella serie procedimentale e la produzio-
2016, n. 807, Foro it., Rep. 2016, voce Procedimento civile, n. ne dei relativi effetti consenta al processo di pervenire alla
293; 10 maggio 2000, n. 5919, id., Rep. 2000, voce Sentenza somministrazione della tutela giurisdizionale a cui mirava, in
civile, n. 76; 28 aprile 1990, n. 3597, id., Rep. 1990, voce Im- ultima analisi, l'atto viziato». POLI, op. cit., 527 ss., invece, ri-
pugnazioni civili, n. 60; 1° dicembre 1979, n. 6281, id, 1980, I, tiene che non si possa parlare né di «conversione» di un atto in
1375. un altro, né di raggiungimento dello scopo di un «atto diverso»,
L'orientamento più formalistico, secondo cui il procuratore in quanto vi sarebbe equipollenza di fattispecie. PROTO PISANI,
deve assumere un'iniziativa idonea a portare a conoscenza del- Lezioni di diritto processuale civile, Napoli, 2006, 221, eviden-
la controparte detto mutamento, e tale iniziativa deve esterio- zia come la conversione non sia prevista da alcuna espressa di-
rizzarsi in modo formale con una dichiarazione esplicita, men- sposizione del codice e nemmeno dall'art. 159, 3° comma.
zionata nel verbale d'udienza, o con la notificazione di apposi- SALVANESCHI, Riflessioni sulla conversione degli atti di parte,
to atto, lungi dall'essere isolato (come sembra affermare la in Riv. dir. proc., 1984, 135, critica l'utilizzo in giurisprudenza
pronuncia in epigrafe), è stato riaffermato da Cass., ord. 30 del concetto di conversione e pertanto l'applicazione analogica
marzo 2015, n. 6389, id., Rep. 2015, voce cit., n. 78; 2 febbraio dell'art. 1424 c.c., in quanto il suo contenuto composito, sintesi
IL FORO ITALIANO — 2018.
1361 PARTE PRIMA 1362

di elemento oggettivo e soggettivo, non si attaglia al diritto dell'immobile in Bologna, alla via Silvagni, n. 27, di perti-
processuale, ove la volontà della parte non rileva in modo deci- nenza, in virtù del medesimo titolo successorio, della sorella
sivo, essendo l'atto processuale, se pur deliberato dalla parte, Mariadaniela.
volto a produrre effetti già predeterminati dalla legge. Con atto in data 2 maggio 2014 Patrizia Frascà citava a
comparire dinanzi al Tribunale di Locri le sorelle Mariada-
niela e Claudia.
Chiedeva che si procedesse allo scioglimento della comu-
nione limitatamente all'immobile in Locri, alla via Matteot-
———————— ti, n. 194.

a
Con atto in data 17 luglio 2014 Claudia Frascà citava a
comparire dinanzi al Tribunale di Locri il fratello Giovanni

to
Maria e le sorelle Mariadaniela e Patrizia.

en
Chiedeva che si procedesse alla divisione dell'eredità del-
la madre, siccome comprensiva pur degli immobili in Bolo-

am
CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI civile; ordinanza
10 luglio 2017, n. 17021; Pres. D'ASCOLA, Rel. ABETE, gna ed in Locri.
Nel giudizio innanzi al Tribunale di Bologna si costituiva

on
P.M. PRATIS (concl. diff.); G.M. Frascà (Avv. TROVATO,
GERMANO) c. C. Frascà (Avv. PEDULLÀ, PULITANÒ), P. Claudia Frascà.

O
M abb
Frascà (Avv. GRASSANI) e altra. Regolamento di compe- Eccepiva tra l'altro la connessione ovvero l'accessorietà

M
tenza avverso Trib. Bologna, ord. 4 maggio 2016. del giudizio rispetto al giudizio introdotto con la citazione

SI
del 17 luglio 2014 e finalizzato allo scioglimento della co-
Procedimento civile — Sospensione necessaria — Rap-
IO in munione ereditaria materna.

AS
porto di pregiudizialità — Nozione (Cod. proc. civ., art.
Nel giudizio innanzi al Tribunale di Locri introdotto il 17
so
295).
luglio 2014 si costituivano Giovanni Maria e Patrizia Fra-
Divisione — Divisione parziale — Forma scritta «ad
scà.
es

substantiam» — Sottoscrizioni contenute in documenti


diversi (Cod. civ., art. 713, 1350). Eccepivano l'incompetenza per territorio del Tribunale di
nc

Locri, in subordine la litispendenza ed in ulteriore subordine


D

L'art. 295 c.p.c., nel prevedere la sospensione necessaria l'improcedibilità della domanda di divisione limitatamente
co

del giudizio civile quando la decisione «dipenda» dalla all'immobile di via Silvagni, n. 27, di Bologna ed all'immo-
definizione di altra causa, allude ad un vincolo di stretta
LA

bile di via Matteotti, n. 194, di Locri; nel merito chiedevano


IO olo

ed effettiva consequenzialità fra due emanande statuizioni che l'immobile di Bologna e l'immobile di Locri fossero ad
C

e quindi, coerentemente con l'obiettivo di evitare un con- essi attribuiti.


c

flitto di giudicati, ad un collegamento per cui l'altro giu- Con ordinanza 3-4 maggio 2016 il Tribunale di Bologna
O sci
LO

dizio (civile, penale o amministrativo), oltre a investire sospendeva il giudizio innanzi a sé pendente fino alla defi-
una questione di carattere pregiudiziale, cioè un indi- nizione del giudizio pendente innanzi al Tribunale di Locri,
Fa

spensabile antecedente logico-giuridico, la soluzione del iscritto al n. 1124/14 r.g. e finalizzato alla divisione del-
quale pregiudichi in tutto o in parte l'esito della causa da l'eredità di Emilia Cianciabella.
R

sospendere, deve essere pendente in concreto e coinvolge- Premetteva il tribunale che la divisione ereditaria «ha na-
re le stesse parti. (1) tura dichiarativa e non traslativa ed effetto retroattivo con
La divisione parziale dell'eredità, nell'evenienza di cui al riguardo alla titolarità dei beni e ai rapporti giuridici relati-
n. 11 dell'art. 1350 c.c., postula il concorso della volontà vi» (così ordinanza Tribunale di Bologna); che «l'effetto re-
manifestata per iscritto da tutti i coeredi in un unico con- troattivo della divisione comporta che l'alienazione di un
testo documentale, ovvero in contesti documentali sepa- determinato bene fatta da un comunista sia condizionata
rati e pur cronologicamente distinti, purché in tale se- all'assegnazione del bene stesso in sede di divisione» (così
conda eventualità si accerti che i documenti sono tra loro ordinanza Tribunale di Bologna).
inscindibilmente correlati, sì da evidenziare inequivoca- Indi evidenziava che il giudizio di divisione ereditaria,
bilmente la formazione dell'accordo nella forma prescrit- pendente dinanzi al Tribunale di Locri e nel cui ambito era
ta. (2) già stata fissata l'udienza di ammissione dei mezzi istruttori,
aveva valenza pregiudiziale rispetto al giudizio innanzi a sé
pendente, in cui si dibatteva in ordine «alla divisione ordi-
Motivi in fatto e diritto. — Con atto in data 16 aprile 2014 naria di un bene, su cui gli eredi hanno già compiuto atti di
Giovanni Maria Frascà citava a comparire dinanzi al Tribu- disposizione prima della formale assegnazione ad essi (...)
nale di Bologna le sorelle Mariadaniela Frascà e Claudia delle quote permutate» (così ordinanza Tribunale di Bolo-
Frascà. gna).
Esponeva che era comproprietario per la quota di un mez-
Avverso tale ordinanza ha proposto ricorso per regola-
zo dell'immobile in Bologna, alla via Silvagni, n. 27, uni-
mento di competenza Giovanni Maria Frascà; ha chiesto
tamente alle convenute, comproprietarie per la quota di un
cassarsi l'ordinanza impugnata e disporsi la prosecuzione
quarto ciascuna; che la quota di un quarto dell'anzidetto
del giudizio pendente dinanzi al Tribunale di Bologna.
immobile gli era pervenuta per successione mortis causa
dalla madre, Emilia Cianciabella, deceduta il 3 dicembre Claudia Frascà ha depositato scrittura difensiva ex art. 47,
2009; che ulteriore quota di un quarto gli era pervenuta con ultimo comma, c.p.c.; ha chiesto rigettarsi l'avverso ricorso
atto notarile del 14 aprile 2014, con cui aveva permutato per regolamento di competenza con il favore delle spese.
con la sorella, Patrizia Frascà, la quota di un quarto del- Patrizia Frascà, estranea al giudizio pendente innanzi al
l'immobile in Locri, alla via Matteotti, n. 194, del pari a lui Tribunale di Bologna nel cui ambito è stata pronunciata
spettante per successione mortis causa della madre. l'ordinanza impugnata, analogamente ha chiesto, in acco-
Chiedeva che si procedesse allo scioglimento della comu- glimento del regolamento esperito da Giovanni Maria Fra-
nione con attribuzione ad egli attore della proprietà del- scà, cassarsi l'ordinanza impugnata e disporsi la prosecu-
l'intero cespite. zione del giudizio pendente dinanzi al Tribunale di Bologna.
Successivamente con atto notarile del 28 maggio 2014 Il pubblico ministero ha formulato conclusioni scritte.
Claudia Frascà permutava la quota di un quarto di sua perti- Claudia Frascà ha depositato memoria.
nenza, parimenti per successione della madre, dell'immobile Con il primo motivo il ricorrente denuncia l'omesso esa-
in Locri, alla via Matteotti, n. 194, con la quota di un mezzo me di un fatto decisivo.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1363 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1364

Deduce che nell'ambito del giudizio pendente innanzi al le due pronunciande statuizioni si prefiguri un vincolo di
Tribunale di Locri ed iscritto al n. 1124/2014 r.g. non è stato stretta ed effettiva consequenzialità.
assunto alcun provvedimento ai sensi dell'art. 183, 7° com- A nulla vale pertanto prospettare che «il Tribunale di Lo-
ma, c.p.c., né è stata adottata alcuna statuizione in ordine al- cri ben potrebbe ancora accogliere la nostra eccezione di in-
le eccezioni preliminari sollevate con la memoria ex art. competenza territoriale (...) oppure disporre lo stralcio, dalla
183, 6° comma, n. 1, c.p.c.; che quindi l'ordinanza impu- domanda di divisione ereditaria, della porzione relativa agli
gnata è stata pronunciata sulla scorta del presupposto inesi- immobili di via Silvagni, n. 27, in Bologna e di via Matteot-
stente che il giudizio di divisione ereditaria «avesse già su- ti, n. 194, in Locri» (così ricorso, pag. 11).
perato lo ‘scoglio’ delle eccezioni preliminari di rito» (così Destituito di fondamento è pure il secondo motivo.
ricorso per regolamento di competenza, pag. 11).

a
Si puntualizza previamente che l'oggetto della delibazio-
Con il secondo motivo il ricorrente denuncia la violazione ne demandata a questa corte di legittimità, a seguito della

to
e falsa applicazione degli art. 40 e 295 c.p.c. proposizione dell'istanza di regolamento di competenza av-

en
Deduce che i coeredi Frascà avevano già provveduto alla verso i provvedimenti che dichiarano la sospensione del
divisione del denaro e dei titoli relitti dalla comune genitri- processo, non è limitato dai motivi del ricorso, ma deve

am
ce; che dunque mediante l'atto notarile di permuta in data estendersi ad accertare se, nella situazione processuale in
14 aprile 2014, intercorso tra egli ricorrente e la sorella Pa- cui il giudice di merito ha dichiarato la sospensione del giu-

on
trizia, e l'atto notarile di permuta in data 28 maggio 2014, dizio, il giudizio medesimo dovesse o no essere sospeso in

O
intercorso tra le sorelle Claudia e Mariadaniela, i coeredi, applicazione dell'art. 295 c.p.c., per essere pendente una

M abb
tutti appieno consenzienti, hanno fatto luogo ad un'ulteriore

M
controversia pregiudiziale; questa corte dunque è investita
operazione di divisione parziale senz’altro ammissibile, di- degli ampi poteri di indagine e lettura propri del giudice del-

SI
visione parziale che ha determinato l'insorgere di una co-
IO in la competenza, così da pervenire alla statuizione richiesta al

AS
munione ordinaria tra egli ricorrente e la sorella Claudia li- di fuori di qualsivoglia vincolo, titolo, ragione o prospetta-
so
mitatamente all'immobile di via Silvagni, n. 27, di Bologna zione delle parti (cfr. Cass., ord. 27 gennaio 2005, n. 1653,
e di una comunione ordinaria tra le sorelle Patrizia e Maria- ibid., voce Competenza civile, n. 184; 14 gennaio 2005, n.
es

daniela limitatamente all'immobile di via Matteotti, n. 194, 687, ibid., n. 182).


di Locri. Si puntualizza altresì che la divisione parziale — consen-
nc

Deduce che del resto l'atto di permuta in data 28 maggio tita senza dubbio dall'inciso «la divisione dell'eredità o al-
D
co

2014 è stato siglato immediatamente dopo l'instaurazione cuni beni di essa» figurante nel testo dell'art. 713, 3° com-
U

del giudizio innanzi al Tribunale di Bologna e del giudizio ma, c.c. (il principio dell'universalità della divisione eredi-
LA
IO olo

innanzi al Tribunale di Locri introdotto con la citazione del taria non è assoluto ed inderogabile ed è possibile una divi-
2 maggio 2014, senza che in alcun modo l'efficacia della sione parziale, sia quando al riguardo intervenga un accordo
C

stessa permuta fosse condizionata all'esito della futura divi-


c

tra le parti, sia quando, essendo stata richiesta tale divisione


O sci

sione.
LO

da una delle parti, le altre non amplino la domanda, chie-


Deduce quindi che il giudizio innanzi al Tribunale di Bo- dendo a loro volta la divisione dell'intero asse: cfr. Cass. 12
Fa

logna ed iscritto al n. 7076/14 r.g. in nessun modo è suscet- gennaio 2011, n. 573, id., Rep. 2011, voce Divisione, n. 18;
tibile di esser pregiudicato dal giudizio innanzi al Tribunale 29 novembre 1994, n. 10220, id., Rep. 1994, voce cit., n.
R

di Locri ed iscritto al n. 1124/14 r.g. 18) — postula comunque il concorso della volontà manife-
Va preliminarmente dichiarata l'inammissibilità dell'in- stata per iscritto — nell'evenienza di cui al n. 11) dell'art.
tervento spiegato in questa sede da Patrizia Frascà, estranea 1350 c.c. e quindi nel caso di specie — di tutti i coeredi in
al giudizio iscritto al 7076/14 r.g. pendente tra Giovanni un unico contesto documentale, siccome accade solitamente,
Maria Frascà, Mariadaniela Frascà e Claudia Frascà, innanzi ovvero in contesti documentali separati e pur cronologica-
al Tribunale di Bologna. mente distinti, ma, in tale seconda eventualità, a condizione
È inammissibile, difatti, nel giudizio di cassazione l'in- che si accerti che i documenti sono tra loro inscindibilmente
tervento di terzi che non hanno partecipato alle pregresse fa- correlati, sì da evidenziare inequivocabilmente la formazio-
si di merito (cfr. Cass. 18 aprile 2005, n. 7930, Foro it., ne dell'accordo nella forma prescritta (cfr. Cass. 13 febbraio
Rep. 2005, voce Cassazione civile, n. 21). 2007, n. 3088, id., Rep. 2007, voce Contratto in genere, n.
Destituito di fondamento è il primo motivo. 430; 19 novembre 1991, n. 12411, id., Rep. 1992, voce cit.,
È da reputare corretta l'affermazione del giudice a quo n. 252).
della già avvenuta, nell'ambito del giudizio pendente dinan- In questo quadro è da escludere, ai fini della decisione in
zi al Tribunale di Locri, fissazione dell'«udienza di ammis- ordine alla sospensione, che l'atto di permuta per notar Cu-
sione dei mezzi istruttori». rione del 14 aprile 2014, intercorso unicamente tra Giovanni
Invero, è lo stesso ricorrente che ha riferito che all'udien- Maria Frascà e Patrizia Frascà, e l'atto di permuta per notar
za del 15 aprile 2015, di prima comparizione e trattazione, Orlandoni del 28 maggio 2014, intercorso unicamente tra
vi è stato rinvio all'udienza del 21 ottobre 2015 con conces- Mariadaniela Frascà e Claudia Frascà, pur congiuntamente
sione dei termini di cui all'art. 183, 6° comma, c.p.c. (cfr. ed in connessione considerati, valgano a dar corpo ad una
ricorso, pag. 10). divisione parziale dell'eredità di Emilia Cianciabella.
D'altronde, nell'ordinaria scansione codicistica il giudice Ed invero, in questa sede è sufficiente rimarcare che nel
ammette i mezzi di prova o all'esito dell'udienza di prima rogito per notar Curione del 14 aprile 2014 — rinvenibile
comparizione e trattazione, giusta la previsione del 7° com- agli atti — non è dato riscontrare alcun elemento di colle-
ma dell'art. 183 c.p.c., o all'esito della scadenza dei termini gamento o, quanto meno, alcun riferimento ad operanda
di cui al 6° comma dell'art. 183 c.p.c., accordati del pari successiva permuta tra gli altri coeredi, segnatamente alla
all'udienza di prima comparizione e trattazione. permuta poi siglata con rogito per notar Orlandoni del 28
Al contempo, seppur «la curia calabrese non ha (...) adot- maggio 2014 da Mariadaniela Frascà e Claudia Frascà.
tato (...) alcuna statuizione in ordine alle eccezioni di in- In questo quadro, pertanto, non può che condividersi l'af-
competenza territoriale, di litispendenza e/o improcedibili- fermazione del giudice a quo circa la valenza pregiudiziale
tà» (così ricorso, pag. 9), nondimeno siffatta circostanza di che il giudizio in quel di Locri di divisione ereditaria riveste
certo non precludeva al Tribunale di Bologna di opinare nel rispetto al giudizio in quel di Bologna.
senso che il giudizio di divisione ereditaria pendente dinanzi Risulta infatti appieno integrato il paradigma frutto della
al Tribunale di Locri ed iscritto al n. 1124/14 r.g. costituisca elaborazione di questa corte. Ovvero che l'art. 295 c.p.c.,
l'indispensabile antecedente logico-giuridico del giudizio nel prevedere la sospensione necessaria del giudizio civile
innanzi alla medesima curia bolognese instaurato, sì che tra quando la decisione «dipenda» dalla definizione di altra
IL FORO ITALIANO — 2018.
1365 PARTE PRIMA 1366

causa, allude ad un vincolo di stretta ed effettiva consequen- pronuncia del giudice di merito sulla sospensione»; ord. 14
zialità fra due emanande statuizioni e quindi, coerentemente gennaio 2005, n. 687, ibid., n. 182, secondo cui l'estensione del
con l'obiettivo di evitare un conflitto di giudicati, non ad un regolamento di competenza all'ipotesi di contestazione della
mero collegamento fra diverse statuizioni per l'esistenza di legittimità della sospensione medesima, «se, da un canto, com-
una coincidenza o analogia di riscontri fattuali o di quesiti porta l'attribuzione a detta corte degli ampi poteri di indagine e
di diritto da risolvere per la loro adozione, ma ad un colle- lettura propri del giudice della competenza (...) limita comun-
gamento per cui l'altro giudizio (civile, penale o ammini- que, dall'altro, l'indagine del giudice di legittimità al solo ri-
strativo), oltre a investire una questione di carattere pregiu- scontro della sussistenza del presupposto della sospensione ne-
diziale, cioè un indispensabile antecedente logico-giuridico, cessaria, ovvero della sussistenza di un obiettivo rapporto di
pregiudizialità giuridica tra causa pregiudicante e causa pre-
la soluzione del quale pregiudichi in tutto o in parte l'esito

a
giudicata (...)»; 23 luglio 2004, n. 13910, id., Rep. 2004, voce
della causa da sospendere, deve essere pendente in concreto

to
cit., n. 200; 17 dicembre 1998, n. 12629, id., Rep. 1998, voce
e coinvolgere — è il caso di specie, quanto meno in rappor- Procedimento civile, n. 344; 24 agosto 1998, n. 8374, ibid., vo-

en
to a Claudia Frascà — le stesse parti (cfr. Cass., ord. 3 otto- ce Competenza civile, n. 247; cfr., altresì, con specifico riferi-
bre 2012, n. 16844, id., Rep. 2012, voce Procedimento civi- mento ad un'ipotesi di sospensione facoltativa del processo ex

am
le, n. 240). art. 337, 2° comma, c.c., Cass., ord. 2 ottobre 2017, n. 23010,
Del resto, questo giudice del diritto ha escluso il rapporto id., Le banche dati, archivio Cassazione civile, secondo cui i

on
di pregiudizialità in un'evenienza affatto dissimile ovvero «poteri di statuizione connaturati al sindacato della corte in se-

O
tra due processi di divisione, pendenti (in tutto o in parte) de di regolamento di competenza (...) le consentono di apprez-

M abb
tra gli stessi eredi o condomini, ma riguardanti masse ogget- zare la legittimità della disposta sospensione al di là delle ra-

M
tivamente diverse, in quanto appartenenti a comunioni fon- gioni invocate con i motivi di ricorso». In generale, sui poteri

SI
date su distinte situazioni giuridiche (cfr. Cass. 24 gennaio di indagine e valutazione della Corte di cassazione chiamata a
IO in regolare la competenza, non limitati dalle questioni oggetto del

AS
2013, n. 1739, id., Rep. 2013, voce Divisione, n. 31).
ricorso per regolamento di competenza, v., ex plurimis, Cass.,
so
In questo quadro, conseguentemente, nel solco del-
l'insegnamento delle sezioni unite di questa corte n. 5068 ord. 24 ottobre 2016, n. 21422, id., Rep. 2016, voce cit., n. 127;
es

del 15 marzo 2016, id., 2016, I, 2074 (secondo cui la dona- 27 novembre 2014, n. 25232, id., Rep. 2014, voce cit., n. 102;
zione di cosa altrui o parzialmente altrui, sebbene non 7 febbraio 2006, n. 2591, id., Rep. 2006, voce cit., n. 162.
nc

espressamente vietata, è nulla per difetto di causa, sicché la


D

I.2. - In relazione all'ambito di applicazione dell'istituto del-


co

donazione del coerede avente ad oggetto la quota di un bene


U

indiviso compreso nella massa ereditaria è nulla, atteso che, la sospensione necessaria per pregiudizialità civile ex art. 295
c.p.c., la corte ha poi precisato che l'art. 295 c.p.c. «allude ad
LA

prima della divisione, quello specifico bene non fa parte del


IO olo

un vincolo di stretta ed effettiva consequenzialità fra due ema-


patrimonio del coerede donante; tuttavia, qualora nell'atto di
nande statuizioni e quindi (...) ad un collegamento per cui l'al-
C

donazione sia affermato che il donante è consapevole del-


c

tro giudizio (civile, penale o amministrativo), oltre a investire


O sci

l'altruità della cosa, la donazione vale come donazione ob-


LO

una questione di carattere pregiudiziale, cioè un indispensabile


bligatoria di dare), deve opinarsi nel senso che le permute in antecedente logico-giuridico, la soluzione del quale pregiudichi
Fa

data 14 aprile 2014 ed in data 28 maggio 2014 esplicano, in tutto o in parte l'esito della causa da sospendere, deve essere
eventualmente, solo efficacia obbligatoria e non hanno fatto pendente in concreto e coinvolgere (...) le stesse parti». Nella
R

venir meno la natura ereditaria dei beni permutati. giurisprudenza, in modo pedissequamente conforme, cfr., ex
————————
plurimis, Cass., ord. 15 dicembre 2016, n. 25970, id., Le ban-
che dati, archivio cit.; 18 settembre 2015, n. 18321, ibid.; ord.
(1-2) Brevi osservazioni in tema di sospensione necessa- 29 luglio 2014, n. 17235, id., Rep. 2014, voce Procedimento
ria del processo e legittimazione del coerede a disporre «pro civile, n. 246; 17 dicembre 2013, n. 28155, id., Rep. 2013, voce
quota» di un bene ereditario. cit., n. 235; citata dalla decisione in rassegna, v. Cass., ord. 3
ottobre 2012, n. 16844, id., Rep. 2012, voce cit., n. 240; cfr.,
I. - Con l'ordinanza in epigrafe, la Corte di cassazione ha ri- altresì, Cass., ord. 11 gennaio 2012, n. 170, ibid., n. 252; 14 di-
gettato un ricorso per regolamento di competenza, proposto av- cembre 2010, n. 25272, id., Rep. 2010, voce cit., n. 308. Pur se
verso un'ordinanza di sospensione ex art. 295 c.p.c., con la non negli esatti termini appena riportati, per la necessità di una
quale era stato ritenuto sussistente un rapporto di pregiudiziali- relazione di pregiudizialità tra cause, logica e giuridica, quale
tà-dipendenza tra un giudizio di scioglimento della comunione presupposto della sospensione ex art. 295 c.p.c., cfr., ex multis
ereditaria ed uno in cui era stato domandato lo scioglimento e fra le più recenti, Cass., ord. 3 marzo 2017, n. 5463, id., Le
della comunione in relazione ad un immobile, oggetto di per- banche dati, archivio cit.; 21 febbraio 2017, n. 4442, ibid.; 31
muta tra coeredi. marzo 2016, n. 6258, id., Rep. 2016, voce cit., n. 309; ord. 6
novembre 2015, n. 22784, id., Rep. 2015, voce cit., n. 320.
I.1. - I giudici di legittimità hanno dapprima puntualizzato
che «l'oggetto della delibazione demandata a questa corte di I.3. - In dottrina, per l'opinione assolutamente preponderante
legittimità, a seguito della proposizione dell'istanza di regola- secondo cui, ai fini della sospensione del processo ex art. 295
mento di competenza avverso i provvedimenti che dichiarano c.p.c., è necessaria la pendenza di due processi legati da un
la sospensione del processo, non è limitato dai motivi del ricor- nesso di pregiudizialità-dipendenza giuridica, tale per cui la
so, ma deve estendersi ad accertare se, nella situazione proces- decisione in ordine all'accertamento del rapporto giuridico
suale in cui il giudice di merito ha dichiarato la sospensione del pregiudiziale sia idonea a spiegare effetti vincolanti nel giudi-
giudizio, il giudizio medesimo dovesse o no essere sospeso in zio concernente il rapporto dipendente, con l'autorità propria
applicazione dell'art. 295 c.p.c., per essere pendente una con- del giudicato sostanziale, cfr. C. MANDRIOLI-A. CARRATTA, Di-
troversia pregiudiziale; questa corte dunque è investita degli ritto processuale civile26, Torino, 2017, 350 ss., spec. 352 s. in
ampi poteri di indagine e lettura propri del giudice della com- nota; G. BALENA, Istituzioni di diritto processuale civile4, Bari,
petenza, così da pervenire alla statuizione richiesta al di fuori 2015, II, spec. 268; M. BINA, in L.P. COMOGLIO-C. CONSOLO-
di qualsivoglia vincolo, titolo, ragione o prospettazione delle B. SASSANI-R. VACCARELLA, Commentario del codice di pro-
parti». In senso conforme, nella giurisprudenza di legittimità, cedura civile, Torino, 2013, III, sub art. 295, 508 ss.; A. PROTO
cfr. Cass., ord. 12 gennaio 2006, n. 399, Foro it., Rep. 2006, PISANI, Lezioni di diritto processuale civile6, Napoli, 2014,
voce Competenza civile, n. 130; richiamate in motivazione, v. spec. 338; ID., Ancora sulla sospensione c.d. necessaria dei
Cass., ord. 27 gennaio 2005, n. 1653, id., Rep. 2005, voce cit., processi civili per pregiudizialità, in Foro it., 2014, I, 936, cui
n. 184, la quale precisa che l'oggetto della delibazione della si rinvia per ulteriori riferimenti bibliografici. Nel senso che
corte è così individuato perché «la corte deve rendere una sta- l'ambito di applicazione della sospensione ex art. 295 c.p.c. sia
tuizione tale che il processo possa proseguire o restare sospeso, costituito dalla pregiudizialità c.d. tecnica, con esclusione delle
a seconda della decisione, senza lasciare spazio ad un'ulteriore ipotesi di nessi di pregiudizialità meramente logica fra situa-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1367 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1368

zioni soggettive, v., per tutti, S. MENCHINI, Sospensione del zione, v. Cass. 12 gennaio 2011, n. 573, id., Rep. 2011, voce
processo civile, voce dell'Enciclopedia del diritto, Milano, cit., n. 18; 29 novembre 1994, n. 10220, id., Rep. 1994, voce
1990, XLIII, spec. 12 s., ove ulteriori riferimenti bibliografici. cit., n. 8; nella giurisprudenza di merito, cfr. Trib. Taranto 2
In generale, cfr. G. TRISORIO LIUZZI, La sospensione del pro- dicembre 2014, <www.studiolegale.leggiditalia.it>.
cesso civile di cognizione, Bari, 1987, spec. 420 ss., per un am- In dottrina, sulla ammissibilità della divisione parziale, cfr.,
pio studio — anche storico e comparativo — sulla sospensione per tutti, A. LUMINOSO, Divisione e sistema dei contratti, in Riv.
del processo civile, con particolare riferimento ai presupposti dir. civ., 2009, I, 9 ss.; per uno studio meno recente, v. P. FOR-
di applicabilità della sospensione per pregiudizialità ex art. 295 CHIELLI, Della divisione, in Commentario Scialoja-Branca, Bo-
c.p.c. e alle diverse tesi, dottrinali e giurisprudenziali, formate- logna-Roma, 1970, sub art. 713-768, 21 s. Sul punto, cfr., altresì,
si sul punto. nell'ambito di un più vasto studio relativo alla giurisprudenza

a
formatasi in tema di giudizio di divisione ex art. 784 ss. c.p.c., R.

to
I.4. - Stante l'enucleato panorama, giurisprudenziale e dot- LOMBARDI, Orientamenti giurisprudenziali sul procedimento di
trinale, e tenendo conto, in particolare, del concetto di pregiu- scioglimento di comunioni, in Corriere giur., 2011, 1219.

en
dizialità-dipendenza c.d. tecnica quale presupposto della so- Dopo aver ritenuto configurabile, in astratto, la divisione
spensione necessaria (sulla riconduzione del «vincolo di stretta

am
parziale dell'eredità, i giudici di legittimità hanno precisato
ed effettiva consequenzialità» fra cause ex art. 295 c.p.c. — che, in casi come quello di specie, in cui vengono in rilievo be-
vincolo a cui fa riferimento, come sopra evidenziato, la stessa ni immobili ex art. 1350, n. 11, c.c., la divisione (parziale) me-

on
corte in epigrafe — all'ambito della pregiudizialità tecnico- desima richiede il requisito della forma scritta (in tal senso, v.

O
giuridica, v., per tutte, Cass. 18321/15, cit.), appare possibile Cass. 10 marzo 1990, n. 1966, Foro it., Rep. 1990, voce cit., n.

M abb
richiamare alcuni argomenti — inevitabilmente non esaustivi 36; 7 luglio 1988, n. 4469, id., Rep. 1988, voce cit., n. 6) sod-

M
— in virtù dei quali potrebbe porsi in dubbio l'applicabilità disfatta tramite la manifestazione della volontà per iscritto da

SI
della sospensione necessaria per pregiudizialità civile al caso in parte di tutti i coeredi «in un unico contesto documentale» op-
IO in
rassegna. Al riguardo, traendo spunto dalle tesi dottrinali per-

AS
pure in documenti separati ed anche distinti cronologicamente,
suasivamente volte a restringere l'ambito applicativo della so- purché in questa seconda evenienza, a condizione che si accerti
so

spensione necessaria ex art. 295 c.p.c., può osservarsi che nella l'inscindibile correlazione tra i documenti medesimi. In senso
es

vicenda concreta, la causa ritenuta pregiudiziale è sorta non so- conforme, nella giurisprudenza di legittimità, v., con riferimen-
lo in un processo separato (al riguardo, cfr., in virtù del colle- to al requisito della forma scritta ad substantiam nei contratti in
nc

gamento tra l'art. 295 c.p.c. e l'art. 34 c.p.c., F. CIPRIANI, So- generale, Cass. 24 marzo 2016, n. 5919, id., Rep. 2016, voce
D

spensione del processo. I. Diritto processuale civile, voce del- Contratto in genere, n. 362, e Corriere giur., 2016, 1114, con
co

l'Enciclopedia giuridica Treccani, Roma, 1995, XXX, 8 s.; ID.,


U

nota di A. TUCCI, Conclusione del contratto e formalismo di


Le sospensioni del processo civile per pregiudizialità, in Riv. protezione nei servizi di investimento; 13 febbraio 2007, n.
LA
IO olo

dir. proc., 1984, spec. 266 ss., nel senso della necessità, ai fini 3088, Foro it., Rep. 2007, voce cit., n. 430; 18 luglio 1997, n.
della sospensione del processo, che la causa pregiudiziale sorga 6629, id., Rep. 1997, voce cit., n. 380; 4 maggio 1995, n. 4856,
C
c

nell'ambito di quella dipendente per effetto di una domanda di id., Rep. 1995, voce Arbitrato, n. 84; nella giurisprudenza di
O sci
LO

accertamento incidentale da decidersi con efficacia di giudicato merito, con specifico riferimento al contratto di divisione della
ex art. 34 c.p.c. e sulla quale non sia competente il giudice adì- comunione ordinaria, v. Trib. Massa 26 ottobre 2016, <www.
Fa

to per la domanda principale) ma altresì successivamente all'i- iusexplorer.it>, secondo cui, peraltro, «nulla esclude, tuttavia,
nizio del processo poi sospeso (sul punto, v. A. PROTO PISANI, che tale contratto possa essere formato in tempi diversi, ossia
R

Pregiudizialità e ragionevole durata dei processi civili, in Foro possa essere stipulato inizialmente solo da alcuni dei compro-
it., 1981, I, 1058, secondo cui l'applicazione dell'art. 295 c.p.c. prietari del bene che ne costituisce l'oggetto, restando aperto
è limitata — oltreché al caso in cui sia la legge a richiedere alla successiva adesione degli altri».
l'accertamento con autorità di cosa giudicata della questione Secondo il giudice a quo, la divisione ereditaria «ha natura
pregiudiziale — all'ipotesi in cui la causa pregiudicante sia sta- dichiarativa e non traslativa ed effetto retroattivo con riguardo
ta incardinata prima di quella pregiudicata, dovendo altrimenti alla titolarità dei beni e ai rapporti giuridici relativi» e «l'effet-
il giudice di quest'ultima risolvere incidenter tantum la que- to retroattivo della divisione comporta che l'alienazione di un
stione pregiudiziale). Peraltro, l'istituto di cui all'art. 295 c.p.c. determinato bene fatta da un comunista sia condizionata all'as-
dovrebbe intendersi «necessario» solo eccezionalmente, avendo segnazione del bene stesso in sede di divisione». Nella giuris-
riguardo al sacrificio che esso determina in ordine a valori co- prudenza, in direzione conforme, con riferimento alla cessione
stituzionalmente tutelati, quali il diritto di azione e di difesa a terzi estranei di diritti su singoli immobili ereditari subordi-
(sul punto, cfr. Cass., ord. 4 marzo 2002, n. 3105, Foro it., nati alla condizione dell'assegnazione al cedente in sede di di-
2003, I, 2805, con nota di G. TRISORIO LIUZZI, secondo cui co- visione dei diritti ceduti (c.d. alienazione dell'esito divisiona-
stituisce «dovere del giudice, tutte le volte che sia possibile, le), cfr., ex plurimis e fra le più recenti, Cass. 10 dicembre
privilegiare strumenti alternativi alla sospensione del processo 2014, n. 26051, Foro it., Rep. 2014, voce Divisione, n. 21, se-
ex art. 295 c.p.c.»; ciò, tenuto conto che «l'esigenza di assicu- condo cui «la vendita di un bene, facente parte di una comu-
rare la coerenza e la uniformità delle decisioni (priva di valen- nione ereditaria, ha solo effetto obbligatorio, essendo la sua ef-
za costituzionale) non può essere considerata secondaria rispet- ficacia subordinata all'assegnazione del bene al coerede-
to a quella, anche costituzionalmente valorizzata dopo la modi- venditore attraverso la divisione; pertanto, fino a tale assegna-
fica dell'art. 111 Cost., di assicurare la ragionevole durata del zione, il bene continua a far parte della comunione e, finché es-
processo, da cui dipende l'effettività del diritto di azione e del sa perdura, il compratore non può ottenerne la proprietà esclu-
diritto di difesa, anch’essi costituzionalmente garantiti»). siva»; v., altresì, pure nel senso di far derivare dal principio di
cui all'art. 757 c.c. la mancanza di legittimazione del coerede a
II. - Con riferimento all'oggetto della divisione ereditaria, disporre della propria quota su un singolo bene ereditario,
l'ordinanza in epigrafe ha ritenuto ammissibile la c.d. divisione Cass. 1° luglio 2002, n. 9543 (id., 2004, I, 237, con nota di M.
parziale dell'eredità, evidenziando al riguardo che essa è con- CHIAROLLA, Comunione ereditaria e disciplina della circola-
sentita dall'inciso «la divisione dell'eredità o alcuni beni di es- zione dei beni ereditari).
sa» ex art. 713, 3° comma, c.c., tenendo conto che «il principio Nella dottrina, per una disamina sulle diverse tesi formatesi
dell'universalità della divisione ereditaria non è assoluto ed in- in ordine all'efficacia della alienazione della quota di un singo-
derogabile ed è possibile una divisione parziale, sia quando al lo bene ereditario, con particolare riferimento ai contrapposti
riguardo intervenga un accordo tra le parti, sia quando, essendo orientamenti circa la produzione, da parte della predetta aliena-
stata richiesta tale divisione da una delle parti, le altre non am- zione, di effetti solo obbligatori e, al contrario, di effetti reali
plino la domanda, chiedendo a loro volta la divisione del- immediati, cfr., per tutti, D. PASTORE, Ancora su donazione di
l'intero asse (...)». In senso conforme, v., quali espressione di cosa altrui e donazione di quota di un bene ereditario, in Nota-
un orientamento giurisprudenziale di legittimità consolidato, riato, 2017, spec. 257 ss.; ID., Donazione di quota di bene ere-
Cass. 8 aprile 2016, n. 6931, id., Rep. 2016, voce Divisione, n. ditario e donazione di cosa altrui, in Riv. not., 2014, spec.
14; 24 marzo 2016, n. 5869, ibid., n. 13; richiamate in motiva- 1212 ss. Diversamente dall'opinione accolta dalla corte in epi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1369 PARTE PRIMA 1370

grafe, quest'ultimo autore (Donazione di quota, cit., 1216 s.), CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite civili; sentenza
ha ritenuto sussistente la legittimazione del coerede a disporre 6 luglio 2017, n. 16692; Pres. RORDORF, Est. PERRINO,
della quota su singoli beni ereditari con effetti reali immediati, P.M. DE AUGUSTINIS (concl. parz. diff.); Soc. Irc - Indu-
all'uopo osservando che il principio della indisponibilità con stria ristorazione collettiva (Avv. CINIGLIA, COPPA) c.
efficacia reale (immediata) di cui alla tesi sottoposta a critica Agenzia delle entrate (Avv. dello Stato MARCHINI). Cas-
«avrebbe dovuto essere espresso chiaramente, in una norma di sa Comm. trib. reg. Campania, sez. Salerno, 29 dicembre
portata generale in altra collocazione», atteso che, peraltro, «un 2009.
tale principio generale rappresenterebbe un'eccezione a due al-
tri principî generali fondamentali, quello di autonomia privata Tributi in genere — Condono fiscale tombale — Crediti
(art. 1322 c.c.) e quello del consenso traslativo (art. 1376 da agevolazioni — Potere di accertamento dell'ammi-

a
c.c.)». In particolare, nel sostenere la tesi circa la legittimazio- nistrazione (L. 27 dicembre 2002 n. 289, disposizioni

to
ne del coerede a disporre pro quota su singoli beni ereditari per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello
con efficacia reale, la posizione dottrinale qui esaminata ha ri- Stato (legge finanziaria 2003), art. 9).

en
chiamato i seguenti argomenti di diritto positivo: l'applicazione
del principio di retroattività della divisione ex art. 757 c.c. an- In tema di condono fiscale c.d. tombale ex art. 9 l. n. 289

am
che alla divisione ordinaria — stante il rinvio disposto dall'art. del 2002, non è inibito all'erario l'accertamento riguar-
1116 c.c. alle norme sulla divisione ereditaria — in conseguen- dante un credito da agevolazione esposto in dichiarazio-

on
za della quale il rischio che, all'esito della divisione ordinaria, ne, in quanto il condono elide in tutto o in parte il debito

O
il bene risulti assegnato ad un condividente diverso dal dispo- fiscale, ma non opera sui crediti che il contribuente pos-

M abb
nente non è comunque di ostacolo al riconoscimento del-

M
sa vantare nei confronti del fisco, che restano soggetti
l'efficacia reale dell'atto di disposizione della quota di un sin- all'eventuale contestazione da parte dell'ufficio finanzia-

SI
golo bene facente parte della comunione ordinaria; tenendo rio. (1)
IO in
conto del rinvio ex art. 1100 c.c., l'applicazione alla comunio-

AS
ne ereditaria dell'art. 1103 c.c., dettato in tema di comunione
so

ordinaria, secondo cui «ciascun partecipante può disporre del Fatti di causa. — In esito ad un processo verbale di con-
es

proprio diritto e cedere ad altri il godimento della cosa nei limi-


statazione, dal quale era emerso che la s.r.l. Irc aveva avuto
ti della sua quota»; il dettato normativo di cui all'art. 816, 2°
un numero di dipendenti sempre inferiore alla media occu-
nc

comma, c.c., secondo cui le singole cose componenti un'uni-


pazionale del periodo storico di riferimento, l'agenzia delle
D

versalità possono formare oggetto di atti di disposizione; in se-


co

entrate recuperò il credito d'imposta per incremento occu-


U

de processuale, inoltre — ad avviso dell'autore — la tesi oppo-


sta porrebbe il creditore di un coerede in posizione deteriore ri- pazionale del quale la società aveva fruito in base all'art. 7
LA
IO olo

spetto al creditore di un qualsiasi altro debitore solo perché l. 388/00. La contribuente impugnò il relativo avviso, senza
viene in rilievo una comunione ereditaria anziché ordinaria, at- successo in primo grado.
C
c

teso che il primo potrebbe espropriare solamente la quota del Il giudice d'appello, in accoglimento parziale del grava-
O sci
LO

debitore su tutto il compendio ereditario e non su un singolo me, si è limitato a dichiarare non applicabili le sanzioni. Ha
bene o singole categorie di beni ereditari. al riguardo anzitutto escluso che l'adesione della società al
Fa

Ove, dunque, si accogliesse l'impostazione dottrinale da ul- c.d. condono tombale impedisca l'esercizio dei poteri di ac-
timo enucleata, non sembrerebbe ravvisabile un rapporto di certamento del fisco e ha riconosciuto la correttezza della
R

pregiudizialità-dipendenza fra la causa di divisione ereditaria e sentenza di primo grado quanto al metodo di calcolo della
l'altra relativa allo scioglimento della comunione di un immo- media occupazionale riferita al periodo in contestazione,
bile che era stato oggetto di permuta tra coeredi, per la sempli- che ha ritenuto correttamente ragguagliato, secondo legge,
ce ragione che la decisione della seconda non dipenderebbe af- ad un mero criterio matematico. Ha, invece, ravvisato una
fatto dalla decisione della prima (stante l'immediata efficacia condizione di obiettiva incertezza sull'ambito di applica-
reale della cessione del coerede e, dunque, la non invocabilità zione dell'art. 7 l. 388/00, a giustificazione della statuizio-
della condicio iuris della assegnazione del bene al coerede ce- ne d'inapplicabilità delle sanzioni.
dente in sede di divisione ereditaria).
Cfr., altresì, sulle critiche alla tesi tradizionale volte a conte- Contro questa sentenza la società ha proposto ricorso per
stare la deduzione automatica della natura dichiarativa della di- ottenerne la cassazione, che ha articolato in due motivi e
visione dalla retroattività dei relativi effetti, attenendo i due fe- che ha illustrato con memoria. L'agenzia ha replicato con
nomeni a differenti piani (la dichiaratività alla natura giuridica controricorso.
di un istituto e la retroattività al piano degli effetti negoziali), La sezione tributaria di questa corte, ravvisato un contra-
L. AFFINITO, Natura, effetti e retroattività (o meno) della sen- sto all'interno della giurisprudenza della sezione con ri-
tenza di divisione ereditaria, in Dir. e giust. on line. guardo alla permanenza, oppure all'esclusione del potere di
In generale, per una disamina su comunione e divisione ere- accertamento del fisco della configurabilità di crediti d'im-
ditaria, con particolare riferimento alle relative questioni so- posta allorquando il contribuente abbia aderito al c.d. con-
stanziali e processuali, cfr. M. MAGLIULO-C. SGOBBO-S. SUPI- dono tombale, ha sottoposto la questione al primo presiden-
NO, La divisione: profili sostanziali, processuali e tributari, in te ai fini dell'eventuale assegnazione alle sezioni unite. La
Giur. it., 2014, 1768 ss. controversia è stata quindi assegnata a queste sezioni unite.
DOROTEA GIRARDI Ragioni della decisione. — 1. - Il contrasto evidenziato
dalla sezione tributaria di questa corte interferisce con la
decisione sollecitata dal secondo motivo del ricorso per
cassazione, di rilievo prodromico rispetto al primo, col qua-
le la società ha denunciato la violazione e falsa applicazio-
ne dell'art. 9 l. 289/02, là dove la commissione tributaria
regionale ha escluso l'efficacia preclusiva del condono an-
che quanto all'accertamento dell'insussistenza di crediti da
———————— agevolazioni.
1.1. - Queste sezioni unite sono dunque chiamate a stabi-
lire se l'effetto preclusivo di ogni accertamento stabilito
dalla combinazione del 9° e 10° comma dell'art. 9 l. 289/02
riguardi l'intera situazione tributaria e, quindi, non soltanto
i debiti del contribuente verso il fisco, ma anche i crediti
vantati nei confronti di esso, con particolare riguardo a
quelli da agevolazioni.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1371 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1372

Stabiliscono le disposizioni in questione, per quanto la disposizione dell'ultimo periodo della l. n. 289 del 2002,
d'interesse, che: art. 9, 9° comma ...»; in obiter, anzi, hanno sottolineato
«La definizione automatica, limitatamente a ciascuna an- che, in base alla disposizione in oggetto, «... il condono non
nualità, rende definitiva la liquidazione delle imposte risul- impone al contribuente la rinuncia al credito ivi esposto, né
tanti dalla dichiarazione con riferimento alla spettanza di preclude all'amministrazione di rimborsarlo, se lo ritiene
deduzioni e agevolazioni indicate dal contribuente o all'ap- fondato, o di accertarne la non rimborsabilità (v. Corte
plicabilità di esclusioni. Sono fatti salvi gli effetti della li- cost., ord. 340/05, id., 2006, I, 1707)».
quidazione delle imposte e del controllo formale in base ri- 3. - Ciò posto, secondo la tesi che si prospetta come
spettivamente all'art. 36 bis ed all'art. 36 ter d.p.r. 29 set- maggioritaria in seno alla sezione tributaria di questa corte,

a
tembre 1973 n. 600, e successive modificazioni, nonché gli il c.d. condono tombale contemplato dall'art. 9 l. 289/02
effetti derivanti dal controllo delle dichiarazioni Iva ai sen- elide i debiti del contribuente verso l'erario, ma non opera

to
si dell'art. 54 bis d.p.r. 26 ottobre 1972 n. 633, e successive sugli eventuali crediti, in quanto il terzo periodo del 9°

en
modificazioni; le variazioni dei dati dichiarati non rilevano comma del suddetto art. 9, secondo cui la definizione au-
ai fini del calcolo delle maggiori imposte dovute ai sensi tomatica delle imposte non modifica l'importo degli even-

am
del presente articolo. La definizione automatica non modi- tuali rimborsi e crediti derivanti dalle dichiarazioni presen-
fica l'importo degli eventuali rimborsi e crediti derivanti tate ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali,

on
dalle dichiarazioni presentate ai fini delle imposte sui red- dell'imposta sul valore aggiunto, nonché dell'imposta re-

O
diti e relative addizionali, dell'imposta sul valore aggiunto, gionale sulle attività produttive, va interpretato nel senso

M abb
nonché dell'imposta regionale sulle attività produttive. La che il condono non influisce sull'ammontare dei crediti e

M
dichiarazione integrativa non costituisce titolo per il rim- non impedisce all'erario di vagliarli, di contestarli e di re-

SI
borso di ritenute, acconti e crediti d'imposta precedente- cuperarne gli importi esposti in dichiarazione (ex plurimis,
IO in
AS
mente non dichiarati, né per il riconoscimento di esenzioni in relazione a crediti da agevolazioni, Cass., ord. 7 giugno
so
o agevolazioni non richieste in precedenza, ovvero di de- 2011, n. 12337, non massimata; 12 giugno 2012, n. 9578,
trazioni d'imposta diverse da quelle originariamente dichia- non massimata; 19 luglio 2013, n. 17749, non massimata; 5
es

rate» (9° comma); febbraio 2014, n. 2597, id., Rep. 2014, voce cit., n. 1880;
«Il perfezionamento della procedura prevista dal presente 14 maggio 2014, n. 10574, id., Le banche dati, archivio
nc

articolo comporta: Cassazione civile; 3 agosto 2016, n. 16157, id., Rep. 2016,
D
co

a) la preclusione, nei confronti del dichiarante e dei sog- voce cit., n. 1743).
U

getti coobbligati, di ogni accertamento tributario ...» (10° 3.1. - Di recente, tuttavia, è emerso un indirizzo, varia-
LA
IO olo

comma). mente argomentato, che si è posto in consapevole contrasto


2. - Queste sezioni unite non hanno finora esaminato ex con quest'orientamento.
C
c

professo la questione. Si è difatti sostenuto che il condono di cui all'art. 9 l. n.


O sci
LO

Con la sentenza 5 giugno 2008, n. 14828 (Foro it., Rep. 289 del 2002 elida sì i debiti del contribuente verso l'era-
2008, voce Tributi in genere, n. 1899), richiamata nel- rio, ma comporti altresì la preclusione nei confronti del di-
Fa

l'ordinanza, le sezioni unite non si sono occupate diretta- chiarante e dei soggetti coobbligati di ogni accertamento
mente della sorte dei crediti d'imposta in caso di definizio- tributario, ivi compreso quello volto al recupero di crediti
R

ne automatica in base all'art. 9 l. 289/02, sibbene della sor- d'imposta, adducendovi a sostegno argomenti diversi:
te dei pagamenti eseguiti che il contribuente, dopo aver a) secondo Cass. 17 febbraio 2016, n. 3112 (ibid., n.
aderito al c.d. condono tombale, pretenda in restituzione 1741), l'orientamento maggioritario della corte ha avuto ri-
perché li ritiene indebiti: è a questo riguardo che si è fissato guardo all'ipotesi di credito Iva illegittimamente compensa-
il principio di diritto secondo cui, con riferimento alla defi- to a causa dell'inesistenza delle operazioni, da tenere ben
nizione automatica stabilita dall'art. 9 l. 289/02, la presen- distinta da quella del credito d'imposta generato da agevo-
tazione della relativa istanza preclude al contribuente ogni lazione, espressamente considerata come condonabile dal
possibilità di rimborso per le annualità d'imposta definite legislatore;
in via agevolata, ivi compreso il rimborso di imposte asse-
ritamente inapplicabili per assenza del relativo presupposto. b) a queste considerazioni, incentrate sulla non compara-
Ciò perché il condono pone il contribuente di fronte ad bilità tra credito Iva da operazioni inesistenti e credito da
una libera scelta fra trattamenti distinti, quali coltivare la agevolazione, Cass. 22 luglio 2016, n. 15195 (id., Le ban-
controversia nei modi ordinari, conseguendo eventualmente che dati, archivio cit.), ha aggiunto che il 9° comma del-
il rimborso delle somme indebitamente pagate, o corri- l'art. 9 l. 289/02, là dove stabilisce che «la definizione au-
spondere quanto dovuto per la definizione agevolata, senza tomatica, limitatamente a ciascuna annualità, rende defini-
possibilità di riflessi o interferenze con quanto eventual- tiva la liquidazione delle imposte risultanti dalla dichiara-
mente già corrisposto in via ordinaria. zione con riferimento alla spettanza di deduzioni e agevola-
zioni indicate dal contribuente o all'applicabilità di esclu-
Il principio riprende statuizioni della Consulta, la quale sioni», precluderebbe l'accertamento e, in particolare, l'av-
(con sentenza 8 luglio 1975, n. 185, id., 1975, I, 2422) ave- viso di recupero del credito da agevolazione, qualora il cre-
va in precedenza appunto stabilito, con affermazione di ca- dito da agevolazione risulti incluso nella dichiarazione in-
rattere generale, che il condono «pone l'interessato di fron- tegrativa, in tal modo giovandosi del crisma della definiti-
te ad una alternativa: o soggiacere alla pretesa della pubbli- vità;
ca amministrazione onde definire la pendenza tributaria at-
traverso la richiesta del beneficio o esperire i rimedi giuri- c) le osservazioni sono state successivamente ribadite da
dici che la legge prevede per contrastare la pretesa stessa. Cass. 3 agosto 2016, nn. 16186 e 16187 (id., Rep. 2016,
Tutto ciò si inserisce razionalmente in quelle che sono le voce cit., n. 1740, e id., Le banche dati, archivio cit.).
finalità del provvedimento di clemenza: una regolamenta- A tanto con l'ordinanza interlocutoria si aggiungono ar-
zione giuridica del rapporto pendente tra il contribuente e gomenti tratti dalla salvezza, contenuta nell'art. 9 l. 289/02,
l'amministrazione finanziaria che renda indenne l'interes- dei soli controlli di natura formale e contabile, non già di
sato dalle sanzioni conseguenti al mancato adempimento quelli concernenti i presupposti sostanziali del diritto all'a-
del quale la legge tributaria gli fa carico e che dirima, nel gevolazione: la circostanza che siano consentiti soltanto i
contempo, ogni controversia in ordine alla regolarità della controlli formali suonerebbe come conferma della irretrat-
obbligazione tributaria alla sua fonte». tabilità del credito da agevolazione.
Con quella stessa sentenza le sezioni unite hanno avverti- 4. - Merita adesione il primo dei due orientamenti illu-
to che non «rileva, per la evidente diversità della questione, strati.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1373 PARTE PRIMA 1374

L'argomento dinanzi indicato sub a), che innerva tutte le tali richieste, allorché la pretesa di rimborso sia riscontrata
sentenze riconducibili all'orientamento minoritario, è in fondata;
realtà ininfluente ai fini dell'interpretazione delle disposi- — il successivo 10° comma preclude l'accertamento dei
zioni in esame, giacché, in relazione al c.d. condono tomba- debiti dei contribuenti che hanno ottenuto il condono, ma
le, le peculiarità dell'Iva rilevano in senso affatto diverso non quello dell'inesistenza dei crediti posti a base delle ri-
da quello assunto. chieste di rimborso.
Queste peculiarità, date dal fatto che si tratta di un tribu- Le statuizioni hanno una chiara valenza generale; d'al-
to armonizzato, non incidono sull'applicazione del 9° tronde, sul piano ontologico, non è predicabile la distinzio-
comma dell'art. 9 l. 289/02, conformandone gli esiti alla ne, ai fini dell'accertamento del fisco, tra inesistenza del

a
natura armonizzata, ma escludono in radice l'applicabilità credito Iva perché prodotto da operazioni inesistenti ed ine-
stessa dell'intero art. 9, compresi, quindi, i suoi 9° e 10° sistenza del credito da agevolazione per mancanza dei rela-

to
comma. tivi presupposti.

en
Esso va difatti disapplicato quanto all'Iva, giusta la sen- 5.1. - Quel che è particolarmente significativo nelle pro-
tenza (Corte giust. 17 luglio 2008, causa C-132/06, id., nunce della Consulta è, peraltro, la ricostruzione del con-

am
2009, IV, 84), con la quale la grande sezione della Corte di dono, dedotta a fondamento logico dell'opzione seguìta e
giustizia ne ha affermato il contrasto con gli art. 2 e 22 del- destinata a conformare anche la decisione odierna.

on
la sesta direttiva e con l'art. 10 Ce, in quanto consente ai Per natura, il condono incide sui debiti tributari dei con-

O
contribuenti che non hanno osservato gli obblighi in mate- tribuenti e non sui loro crediti, in quanto si traduce in una

M abb

M
ria di Iva, relativi agli esercizi d'imposta compresi tra il forma atipica di definizione del rapporto tributario, nella
1998 ed il 2001, di sottrarvisi definitivamente e di sfuggire prospettiva di recuperare risorse finanziarie e di ridurre il

SI
anche alle relative sanzioni, versando una somma forfetaria
IO in contenzioso, non già in quella dell'accertamento del-

AS
sproporzionata rispetto all'importo dovuto, ragguagliato al l'imponibile (v., in particolare, sul punto, Corte cost. 13 lu-
so
fatturato realizzato, con uno squilibrio che conduce ad una glio 1995, n. 321, id., Rep. 1995, voce Riscossione delle
quasi-esenzione fiscale (Cass. 7 febbraio 2013, n. 2915, id., imposte, n. 76). L'atipicità sta dunque nel fatto che col
es

Rep. 2013, voce cit., n. 1671, seguìta senza oscillazioni: v., condono si regola l'obbligazione tributaria prescindendo
tra molte, Cass. 13 novembre 2013, n. 25492, non massima- dall'accertamento dell'imponibile, per finalità deflative e di
nc

ta; 26 febbraio 2014, n. 4630, id., Le banche dati, archivio bilancio.


D
co

cit.; 26 gennaio 2015, n. 1288, ibid.; 24 giugno 2015, n. 5.2. - La sanatoria derivante dal condono è dunque effet-
U

13068, ibid.; 16 ottobre 2015, n. 20960, ibid.; 15 aprile to di legge dell'adesione oblativa, senza che il fisco possa
LA
IO olo

2016, n. 7490, ibid.; 22 aprile 2016, n. 8115, ibid.); laddo- esercitare alcun potere decisorio, in quanto il condono ope-
ve, in quest'ambito, l'interpretazione da assegnare all'art. ra secondo meccanismi di diritto pubblico diversi dalla mo-
C

9, 9° comma, l. 289/02, quando è svolta da questa corte, lo


c

dificazione negoziata dell'obbligazione per via di novazio-


O sci

è sovente, dopo Cass. 2915/13, cit., per mere esigenze di


LO

ne, transazione o conciliazione (Cass., sez. un., 27 gennaio


completezza della motivazione (v., tra varie, Cass. 11 mar- 2016, n. 1518, id., Rep. 2016, voce Tributi in genere, n.
Fa

zo 2015, n. 4873, ibid., e 14 ottobre 2015, n. 20642, ibid.). 1523).


4.1. - Che il contrasto con la normativa unionale conduca 6. - La preclusione di ogni accertamento tributario nei
R

comunque alla non condonabilità, indipendentemente dal confronti del dichiarante e dei soggetti coobbligati derivan-
tipo di tributo, emerge dalla giurisprudenza di questa corte, te dal perfezionamento del procedimento di condono non
che ha disapplicato la norma in questione anche con riguar- può che concernere, allora, il solo debito tributario.
do alle agevolazioni, qualora abbiano sostanziato un aiuto Estenderla anche ai crediti, in mancanza di qualsiasi po-
di Stato dichiarato incompatibile con decisione definitiva tere decisorio da parte dell'ufficio, colliderebbe in maniera
della commissione europea (Cass. 22 luglio 2015, n. 15407, frontale con le finalità del condono, indirizzate a reperire
id., Rep. 2015, voce cit., n. 1801). risorse di bilancio e non già a perseguire finalità transattive
5. - Alla materia dell'Iva si riferì pervero la Consulta, al- e di compensazione di ragioni di credito e di debito.
lorquando valutò la questione di legittimità costituzionale 6.1. - Il primo periodo del 9° comma dell'art. 9, là dove
delle disposizioni in questione, in riferimento agli art. 3, stabilisce la definitività della liquidazione delle imposte ri-
41, 42 e 53 Cost., che il giudice rimettente aveva interpre- sultanti dalla dichiarazione come effetto della definizione
tato nel senso di riconoscere al contribuente la possibilità di automatica, non si pone in contrasto, ma, anzi, conforta
consolidare il credito d'imposta emergente in un'annualità questa ricostruzione.
«coperta» dal c.d. condono tombale, in ragione del fatto che La definitività della liquidazione riguarda l'imposta lor-
il perfezionamento di questo precludesse all'amministra- da, di modo che quel che si rende definitivo è l'imponibile,
zione finanziaria la possibilità di svolgere accertamenti tri- in base al quale l'imposta lorda si quantifica, giustappunto
butari per contestare la debenza del rimborso e rendesse in- perché il condono, dell'imponibile, esclude qualsivoglia
contestabili le somme richieste a credito. Ma in quel- accertamento: la disposizione si riferisce difatti alla spet-
l'occasione le peculiarità dell'Iva non ebbero il rilievo illu- tanza delle deduzioni, che identificano somme che sono
strato sub 4, che si è imposto dopo l'indicata sentenza della sottratte dalla base imponibile, su cui si calcola l'imposta
Corte di giustizia, di circa tre anni successiva, di modo che lorda e delle esclusioni, che concorrono con la norma base
la circostanza che si vertesse in materia di Iva ha fornito a definire l'ambito applicativo dell'imposta.
soltanto l'occasione per la ricostruzione della portata del 9° In questo contesto, al cospetto della polisemia del termi-
e 10° comma dell'art. 9 in esame. ne «agevolazione», le agevolazioni, la spettanza delle quali
La Corte costituzionale (ord. 27 luglio 2005, n. 340, cit., diviene parimenti definitiva per effetto della definizione
richiamata, con riguardo all'art. 28, 4° comma, d.l. 429/82, automatica, non possono che essere, al pari delle deduzioni
come convertito, nella successiva ord. 25 ottobre 2005, n. cui sono accomunate, quelle che incidano sulla determina-
402, id., Rep. 2005, voce cit., n. 1454), dunque, nel dichia- zione dell'imponibile, ad esempio prevedendone un sistema
rare manifestamente infondata la questione, basata sul- forfetario di determinazione.
l'interpretazione sopra indicata delle disposizioni in esame, Di contro, l'agevolazione che si risolva, come nel caso in
ha precisato che: esame, nel riconoscimento di un credito d'imposta, non in-
— l'art. 9, 9° comma, l. 289/02 va inteso nel senso che il cide sulla determinazione dell'imponibile, in quanto è de-
condono non influisce di per sé sull'ammontare delle som- stinata ad operare come fattore di compensazione, nel senso
me chieste a rimborso, non impone al contribuente la ri- che neutralizza, in tutto o in parte, estinguendolo, l'obbligo
nuncia al credito e non impedisce all'erario di accogliere di versamento scaturente dalla liquidazione dell'imposta
IL FORO ITALIANO — 2018.
1375 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1376

operata sull'imponibile indicato nella dichiarazione (sulla formali fatti salvi dalla disposizione, ma è ad essa comple-
configurabilità del credito d'imposta come strumento di mentare: mentre i controlli in questione garantiscono la
pagamento a mezzo di compensazione e sulla sua estraneità correttezza formale della dichiarazione integrativa, che de-
alla base imponibile, v. Cass. 19 febbraio 2014, n. 3948, termina la definitività della liquidazione dell'imposta lorda,
id., Rep. 2014, voce cit., n. 1433). E giustappunto in base con l'avviso di recupero il fisco reclama i crediti che hanno
alla considerazione che l'atto di recupero incide, come il abbattuto l'imposta netta, avendone riscontrata la carenza
credito che è volto a revocare, direttamente sull'imposta e dei presupposti sostanziali.
non già sull'imponibile, questa corte (Cass. 6 agosto 2014, 8. - Giova, infine, sottolineare, sul piano sistematico, che
n. 17648, ibid., n. 1516; 23 aprile 2014, n. 9124, ibid., n. queste sezioni unite hanno già avuto occasione di rimarcare
1423) ha escluso che la controversia ad esso relativa, anche

a
la legittimità della diversità di trattamento, in quel caso
ai fini Irap, nei confronti di una società di persone, compor- quanto all'applicazione dei termini decadenziali di accer-

to
ti litisconsorzio necessario tra la società ed i soci. tamento, tra crediti e debiti dell'amministrazione, allor-

en
Una tale agevolazione, quindi, determinando non già la quando hanno stabilito (Cass., sez. un., 15 marzo 2016, n.
riduzione dell'imponibile, bensì quella dell'imposta, è 5069, id., 2017, I, 3472) che, in tema di rimborso di impo-

am
estranea all'ambito applicativo della disposizione in esame. ste, l'amministrazione finanziaria può contestare il credito
6.2. - L'estraneità al condono dell'accertamento del- esposto dal contribuente nella dichiarazione dei redditi an-

on
l'imponibile dà conto altresì dell'attribuzione all'ammini- che qualora siano scaduti i termini per l'esercizio del suo

O
strazione finanziaria dei soli poteri di controllo formale ex potere di accertamento, senza che abbia adottato alcun

M abb
art. 36 bis e 36 ter d.p.r. 600/73, che non toccano la posi- provvedimento, giacché tali termini decadenziali operano

M
zione sostanziale della parte contribuente e sono scevri da limitatamente al riscontro dei suoi crediti e non dei suoi

SI
profili valutativi o estimativi (in termini, quanto al control- debiti, in applicazione del principio quae temporalia ad
IO in
AS
lo previsto dall'art. 54 bis d.p.r. 633/72, omologo a quello agendum, perpetua ad excipiendum.
so
contemplato dall'art. 36 bis d.p.r. 600/73, Cass., sez. un., 8 8.1. - Una diversità di trattamento ingiustificabile, anche
settembre 2016, n. 17758, id., Rep. 2016, voce Valore ag- in riferimento agli art. 3 e 53 Cost., si prospetterebbe, di
es

giunto (imposta), n. 294). contro, qualora si riconoscesse, come vorrebbero Cass. nn.
7. - L'ulteriore disposizione contenuta nel 9° comma del- 15195, 16186 e 16187/16 (citate), che la sorte dei crediti
nc

l'art. 9 l. 289/02, secondo cui «la definizione automatica sia diversa, a seconda che il credito, segnatamente da age-
D
co

non modifica l'importo degli eventuali rimborsi e crediti volazione, sia incluso nella dichiarazione integrativa ed in
U

derivanti dalle dichiarazioni presentate ai fini delle imposte quanto tale divenga definitivamente acquisito, oppure che
LA

dall'esposizione del credito scaturisca una pretesa di rim-


IO olo

sui redditi e relative addizionali, dell'imposta sul valore


aggiunto, nonché dell'imposta regionale sulle attività pro- borso, in quanto tale soggetta a vaglio ed a contestazione da
C

parte dell'amministrazione.
c

duttive», va poi interpretata alla luce della considerazione


O sci

che il prelievo da condono sostituisce quello ordinario, di 8.2. - A composizione del contrasto va quindi enunciato
LO

modo che è pur sempre la dichiarazione originaria la base il seguente principio di diritto:
Fa

sulla quale s’innesta la definizione agevolata. «In tema di c.d. condono tombale, non è inibito all'erario
7.1. - Perché la definizione agevolata possa operare, l'accertamento riguardante un credito da agevolazione
R

dunque, occorre che siano fissati gli importi in relazione ai esposto in dichiarazione, in quanto il condono elide in tutto
quali sono poi sviluppati in maniera forfetaria i calcoli di o in parte, per sua natura, il debito fiscale, ma non opera sui
quanto dovuto. crediti che il contribuente possa vantare nei confronti del
È quindi al fine di garantire l'attendibilità della dichiara- fisco, che restano soggetti all'eventuale contestazione da
zione sul piano contabile, ossia dell'indicazione degli im- parte dell'ufficio».
porti ivi indicati e della loro congruenza, che il legislatore (Omissis).
ha fatto salvi, per quanto d'interesse, gli effetti della liqui- 10. - La censura va in conseguenza accolta e la sentenza
dazione delle imposte e del controllo formale in base rispet- cassata, con rinvio alla Commissione tributaria regionale
tivamente all'art. 36 bis ed all'art. 36 ter d.p.r. 600/73. Di- della Campania in diversa composizione, affinché riesamini
fatti, si specifica (secondo nucleo normativo del secondo la fattispecie in base al principio indicato.
periodo del 9° comma dell'art. 9) che «le variazioni dei dati
————————
dichiarati [ossia le variazioni operate dal contribuente con
la dichiarazione integrativa prevista dalla norma] non rile- (1) Le sezioni unite compongono il contrasto di giurispru-
vano ai fini del calcolo delle maggiori imposte dovute ai denza in ordine alla permanenza, oppure all'esclusione, del
sensi del presente articolo». potere di accertamento dell'amministrazione finanziaria in re-
7.2. - In questo quadro, non va trascurato che i crediti lazione ai crediti d'imposta del contribuente che abbia aderito
abbattono l'imposta netta e che, qualora siano eccedenti ri- al c.d. condono tombale, fissando il principio che l'effetto pre-
spetto ad essa, generano importi da rimborsare. clusivo di ogni accertamento — stabilito dalla combinazione
Anche in relazione ad essi v’è dunque l'esigenza che ne del 9° e 10° comma dell'art. 9 l. n. 289 del 2002 — riguarda
siano indicati gli importi, perché non possano più essere soltanto i debiti del contribuente verso il fisco e non si estende
modificati; e ciò anche al fine di garantire l'applicazione anche ai crediti vantati nei confronti di esso, rilevando come
dell'ultimo nucleo normativo del 9° comma dell'art. 9, se- tale estensione «colliderebbe in maniera frontale con le finalità
condo cui la dichiarazione integrativa non può fungere da del condono, indirizzate a reperire risorse di bilancio e non già
titolo per il rimborso di crediti precedentemente non dichia- a perseguire finalità transattive e di compensazione di ragioni
rati, oppure per il riconoscimento di agevolazioni in prece- di credito e di debito».
denza non richieste. Trova così conferma il filone giurisprudenziale maggiorita-
rio e più risalente (v. Cass. 4 novembre 2016, n. 22436, Foro
È in relazione a quegli importi, e non ad altri, che l'uffi- it., Rep. 2016, voce Tributi in genere, n. 1742; 3 agosto 2016,
cio può svolgere le proprie attività di verifica, che possono n. 16157, ibid., n. 1743; 3 giugno 2015, n. 11429, id., Rep.
sfociare in avvisi di accertamento, nel novero dei quali 2015, voce cit., n. 1797; 23 dicembre 2014, n. 27314, ibid., n.
s’iscrive anche l'avviso di recupero del credito da agevola- 1798, e Bollettino trib., 2015, 298, con nota di COLLI VIGNA-
zione che rileva nella fattispecie in esame. RELLI; 8 aprile 2015, n. 6982, Foro it., Rep. 2015, voce cit., n.
Diversamente da quanto adombrato dall'orientamento 1800; 26 settembre 2014, n. 20433, id., Rep. 2014, voce cit.,
minoritario, dunque, l'avviso di recupero non è affatto in- n. 1879; ord. 14 maggio 2014, n. 10574, id., Le banche dati,
compatibile con la disciplina apprestata dall'art. 9 l. 289/02 archivio Cassazione civile; 5 febbraio 2014, n. 2597, id., Rep.
e, in particolare, con l'esercizio dei controlli contabili e 2014, voce cit., n. 1880; ord. 19 luglio 2013, n. 17749, non
IL FORO ITALIANO — 2018.
1377 PARTE PRIMA 1378

massimata; ord. 12 giugno 2012, n. 9578, non massimata; ord. nistrazione finanziaria nei confronti di chi ha aderito alla sa-
7 giugno 2011, n. 12337, non massimata, tutte nel senso che il natoria, nemmeno per l'‘accertamento’ sostanziale della pre-
condono tombale elide i debiti del contribuente verso l'erario, senza dei requisiti per godere del credito d'imposta» (di que-
ma non opera sugli eventuali crediti), mentre viene, per con- sto a. v. anche Credito d'imposta: il condono fiscale «blocca»
tro, ripudiato il più recente — e minoritario — orientamento l'avviso di recupero - Questa la conseguenza di un controllo
che attribuiva al condono tombale l'effetto di precludere al- di natura accertativa, in Fisco 1, 2005, 2298). Per BASILA-
l'ufficio finanziario ogni accertamento tributario, ivi compreso VECCHIA , Gli effetti delle sanatorie sui crediti del contribuen-
quello volto al recupero di crediti d'imposta generati da age- te, in Corriere trib., 2003, 2960, «la cristallizzazione dei cre-
volazioni fiscali (v. Cass. 17 febbraio 2016, n. 3112, id., Rep. diti, o dei singoli elementi creditori, indicati in dichiarazione,
2016, voce cit., n. 1741; 22 luglio 2016, n. 15195, id., Le ban- è ... il principio base; da intendere in senso non assoluto, per

a
che dati, archivio cit.; 3 agosto 2016, n. 16187, ibid.; 3 agosto quanto attiene a possibilità di intervento, su detti crediti, da

to
2016, n. 16186, id., Rep. 2016, voce cit., n. 1740). parte degli uffici»; in argomento, v. anche AIUDI, Sulla sin-
La sentenza si sofferma sulle peculiarità dei rapporti tra dacabilità del credito d'imposta esposto nella dichiarazione

en
condono e credito Iva, richiamando sia Corte giust. 17 luglio oggetto di condono ex art. 9 l. 289/02, in Bollettino trib.,
2008, causa C-132/06, id., 2009, IV, 84, e Giur. it., 2009, 239, 2007, 235.

am
con nota di MARELLO; Rass. avv. Stato, 2008, fasc. 2, 153, con La sentenza in epigrafe è annotata da RUSSO, Condono tom-
nota di NORI; Riv. dir. trib., 2008, IV, 323, con nota di FAL- bale non opponibile al recupero del credito da agevolazione,

on
SITTA; id., 2009, IV, 34 (m), con nota di MEDICI; ibid., 237, in Fisco, 2017, 3372.

O
con nota di DE FLORA (che aveva ravvisato il contrasto con gli

M abb
art. 2 e 22 della sesta direttiva Iva e con l'art. 10 Ce della le-

M
gislazione condonistica, nella parte in cui consente al contri-

SI
buente infedele di sottrarsi definitivamente agli obblighi di
IO in
AS
versamento di questo tributo, e di sfuggire anche alle relative
sanzioni, versando una somma forfetaria sproporzionata ri-
so

————————
spetto all'importo dovuto, ragguagliato al fatturato realizzato),
es

sia Corte cost., ord. 27 luglio 2005, n. 340, Foro it., 2006, I,
1707, e Riv. dir. trib., 2006, II, 99 (m), con nota di COCIANI;
nc

ibid., 3, con nota di SCHIAVOLIN; Rass. trib., 2006, 1751 (m),


D

con nota di ARDITO, e ord. 25 ottobre 2005, n. 402, Foro it.,


co

Rep. 2005, voce cit., n. 1454 (che avevano precisato tanto che
il condono non influisce di per sé sull'ammontare delle somme
LA
IO olo

chieste a rimborso, non impone al contribuente la rinuncia al CORTE DI CASSAZIONE; sezione II civile; sentenza 20
credito e non impedisce all'erario di accogliere tali richieste, giugno 2017, n. 15240; Pres. MAZZACANE, Est. MANNA,
C

P.M. SERVELLO (concl. diff.); Orgnani e altri (Avv.


c

allorché la pretesa di rimborso sia riscontrata fondata, quanto


O sci

SCHIAVI, PAOLUCCI) c. Comune di Cividale del Friuli


LO

che all'ufficio è precluso l'accertamento dei debiti dei contri-


buenti che hanno ottenuto il condono, ma non quello del- (Avv. PELIZZO). Cassa App. Trieste 19 dicembre 2011.
Fa

l'inesistenza dei crediti posti a base delle richieste di rimbor-


Successione ereditaria — Legato modale — Vincolo
so).
perpetuo di destinazione — Nullità — Fattispecie
R

Come ricordato in motivazione, le stesse sezioni unite ave-


vano in precedenza affrontato la (diversa) questione del- (Cod. civ., art. 647, 1379).
l'incidenza del condono di cui all'art. 9 l. n. 289 del 2002 sul È nullo il legato modale con cui il testatore abbia sottopo-
diritto del contribuente alla ripetizione delle imposte indebi- sto un bene a un vincolo perpetuo di destinazione (nella
tamente pagate, chiarendo che la presentazione della relativa specie, il legato di un immobile contemplava un divieto
istanza preclude al contribuente ogni possibilità in tal senso perpetuo di alienazione e la condizione che il bene fosse
(v. Cass., sez. un., 5 giugno 2008, n. 14828, id., Rep. 2008,
adibito a casa di riposo per «signori decaduti» e per
voce cit., n. 1899; analogamente, con riferimento all'art. 7 l. n.
289 del 2002, v. Cass. 6 marzo 2015, n. 4566, id., Rep. 2015, «poveri»). (1)
voce cit., n. 1799).
Vedi anche Cass. 22 luglio 2015, n. 15407, ibid., n. 1801,
per la quale l'art. 9, 2° comma, l. n. 289 del 2002, che stabili- Svolgimento del processo. — Con citazione notificata il
sce che la definizione automatica, limitatamente a ciascuna 25 marzo 1998 Antonio Orgnani, Anita Elodia Orgnani ed
annualità, rende definitiva la liquidazione delle imposte risul- Azzurra Giacomello, premesso di essere eredi legittimi di
tanti dalla dichiarazione con riferimento alla spettanza di de- Carlo Orgnani, a sua volta erede di Ines Pontoni, deceduta
duzioni o agevolazioni indicate dal contribuente, va disappli- il 28 settembre 1967, esponevano che quest'ultima aveva
cato, in quanto in contrasto con il principio di effettività del legato alla casa di riposo di Cividale del Friuli, in allora
diritto comunitario, qualora impedisca il recupero obbligatorio amministrata dall'ente comunale di assistenza, alcuni terre-
di un aiuto di Stato dichiarato incompatibile con decisione de- ni posti in località Ipplis di Premariacco, corredati di fab-
finitiva della commissione europea. bricati rurali, nonché la villa padronale, gravata da usufrut-
La posizione dell'agenzia delle entrate si rinviene nella circ. to a favore di Maria Simonetti. Il tutto vincolato ad un di-
28 aprile 2003, n. 22/E, Corriere trib., 2003, 4014, per la qua- vieto perpetuo di alienazione e alla condizione che tale
le l'art. 9, 9° comma, l. n. 289 del 2002 «non trova applicazio- immobile fosse adibito a casa di riposo per «signori deca-
ne in relazione all'utilizzo di crediti di imposta commisurati a duti e per poveri».
presupposti che non hanno alcuna relazione con la base impo- Pertanto, essi convenivano in giudizio dinanzi al Tribu-
nibile. Tali crediti di imposta hanno, infatti, funzioni incenti-
nale di Udine il comune di Cividale del Friuli, anche nella
vanti che si connettono al fenomeno tributario solo al momen-
to del loro utilizzo in diminuzione delle imposte dovute. L'ac-
qualità di titolare e legale rappresentante della casa di ripo-
certamento della esistenza dei presupposti che ne legittimano so, chiedendo la risoluzione dell'attribuzione patrimoniale
la fruizione prescinde, pertanto, da ogni relazione con la base testamentaria per inadempimento, ai sensi degli art. 648, 2°
imponibile dichiarata o accertabile nei confronti dei contri- comma, e 1453 c.c. e la conseguente retrocessione del bene
buenti e quindi anche alla eventuale definizione della stessa in in loro favore. In subordine, chiedevano che fosse fissato al
base alle disposizioni contenute nell'art. 9». comune un termine di adempimento. Chiedevano, inoltre,
In dottrina, la tesi ora ripudiata era stata fatta propria da che, ove fosse stata accertata l'illegittima apposizione del
CONIGLIARO, Credito d'imposta: il condono fiscale «blocca» vincolo di inalienabilità del bene, fosse dichiarata la nullità
l'avviso di recupero, in Fisco 2, 2010, 5901, per il quale del legato ai sensi del combinato disposto degli art. 626 e
«nessun atto ... può essere validamente emesso dall'ammi- 634 c.c.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1379 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1380

Il comune di Cividale del Friuli, nella contumacia della di Cividale di tenere una condotta assolutamente incompa-
casa di riposo, chiedeva il rigetto delle domande attrici ec- tibile con la volontà di dare esecuzione al legato, condotta
cependo, altresì, l'usucapione della proprietà di tutti i beni posta in essere solo allorché detto ente onorato aveva posto
legati. in vendita i beni.
Con sentenza del 3 aprile 2003 il tribunale respingeva la 3. - Il terzo motivo deduce la violazione degli art. 587 e
domanda. 1362 c.c., ravvisabile nella parte in cui la sentenza impu-
Tale pronuncia era riformata dalla Corte d'appello di gnata ha distinto tra legittimazione all'adempimento e legit-
Trieste, che con sentenza dell'11 aprile 2003 dichiarava la timazione alla risoluzione, ritenendo quindi gli attori legit-
risoluzione del legato per inadempimento dell'onere da par- timati alla seconda e non anche alla prima delle due azioni.

a
te del comune di Cividale del Friuli e disponeva la retro- Anche in tal caso la corte territoriale non avrebbe tenuto
cessione della proprietà dei suddetti beni in favore degli conto del contesto complessivo della clausola testamentaria

to
appellanti. e del legame esistente tra inalienabilità e destinazione im-

en
Sull'impugnazione del comune di Cividale del Friuli tale pressa.
sentenza era annullata con rinvio da questa Corte di cassa- 4. - Il quarto motivo espone la «erronea» o falsa applica-

am
zione, che accoglieva, assorbito ogni altro motivo di ricor- zione degli art. 1379 e 1362 c.c., in relazione agli art. 1453
so, la sola doglianza relativa alla mancata pronuncia sul- c.c., nella parte in cui si è ritenuto superata e non proponi-

on
l'eccezione di prescrizione. bile la domanda di nullità dell'intero lascito per l'illiceità

O
Riassunta, la causa era nuovamente decisa dalla Corte

M abb
del vincolo di inalienabilità imposto dalla testatrice, costi-

M
d'appello di Trieste, che quale giudice di rinvio con senten- tuente, per la sua propedeuticità alla destinazione a pensio-
za 815/11 «rigettava l'appello», ritenendo prescritta l'azio- nato, l'unico motivo determinante l'attribuzione patrimo-

SI
ne di risoluzione del legato modale e infondate sia le altre
IO in niale gratuita.

AS
domande attoree sia l'eccezione di usucapione. In particola- 5. - Quest’ultimo motivo, che per la sua autonoma voca-
so
re e per quanto ancora rileva in questa sede di legittimità, la zione rescindente va esaminato con priorità, è fondato.
corte triestina osservava che con lettera del 25 agosto 1972
es

Questa corte ha avuto modo di affermare che la disposi-


l'allora ente comunale di assistenza, nel rispondere ad una
zione dell'art. 1379 c.c. con riguardo alle condizioni di va-
sollecitazione scritta di Carlo Orgnani, erede ed esecutore
nc

lidità del divieto convenzionale di alienare (limite tempora-


testamentario, che aveva contestato la mancata destinazione
D

le di durata; rispondenza ad apprezzabile interesse di una


co

degli immobili alla finalità imposta con il legato, aveva


U

parte) si applica, essendo espressione di un principio di


manifestato la volontà di adempiere non appena le proprie
LA

portata generale, anche a pattuizioni che come quelle con-


IO olo

condizioni finanziarie l'avessero consentito. Tale risposta,


tenenti un vincolo di destinazione, seppur non puntualmen-
secondo la corte d'appello, equivaleva ad una dichiarazione
C

te riconducibili al paradigma del divieto di alienazione,


c

meramente potestativa (del tipo «adempirò se vorrò»), e


comportino comunque limitazioni altrettanto incisive del
O sci
LO

pertanto integrava inadempimento del modus. Ma, poiché


diritto di proprietà (Cass. 12769/99, Foro it., Rep. 1999,
da allora in poi non vi erano stati atti d'interruzione della
voce Contratto in genere, n. 454, e 3082/90, id., Rep. 1993,
Fa

prescrizione ordinaria decennale fino alla notifica della ci-


voce cit., n. 355).
tazione (avvenuta il 25 marzo 1998), l'azione di risoluzione
Ne deriva che qualsiasi vincolo di inalienabilità ritraibile
R

era prescritta.
Rilevava, inoltre, che la disposizione testamentaria non da una destinazione permanente del bene al soddisfacimen-
poteva ritenersi nulla ai sensi dell'art. 1379 c.c., poiché il to di un dato interesse si traduce nell'indiretta violazione
vincolo d'inalienabilità dei beni era propedeutico alla loro della prefata norma, il cui carattere imperativo è iscritto
destinazione a casa di riposo. negli stessi limiti entro cui essa consente il divieto di alie-
La cassazione di tale sentenza è chiesta da Antonio Or- nazione; il quale è ammissibile alla duplice condizione che
gnani, Anita Elodia Orgnani ed Azzurra Giacomello con ri- sia «contenuto entro convenienti limiti di tempo» e rispon-
corso affidato a quattro motivi. da «a un apprezzabile interesse di una delle parti».
Resiste con controricorso il comune di Cividale del Friu- La corte territoriale non ha ben governato la norma in
li. oggetto, poiché non ha considerato che un vincolo perpetuo
Motivi della decisione. — 1. - Il primo motivo denuncia di destinazione si traduce in un altrettanto perpetuo limite
la violazione o falsa applicazione degli art. 1362 ss., 587, di circolazione. Infatti, pena l'inadempimento dell'onerato,
648 e 1543 c.c. in relazione all'art. 360, n. 3, c.p.c. La corte è consentita in astratto solo l'alienazione del bene col me-
territoriale, si sostiene, pur avendo rettamente interpretato desimo vincolo (da riprodurre con apposita e analoga clau-
la volontà testamentaria come diretta a imporre un vincolo sola, essendo il divieto in oggetto privo di efficacia reale),
d'inalienabilità perpetuo perché collegato ad una data de- con la conseguenza di sottoporre il diritto di proprietà ad
stinazione assistenziale, non ha tuttavia considerato che per un'incisiva compromissione, essendone sostanzialmente
adempiere tale obbligazione la stessa testatrice non aveva sterilizzati sine die i connessi poteri dispositivi.
previsto alcun vincolo ulteriore, ivi incluso modo e tempo Nei termini che seguono il principio di diritto ex art. 384,
dell'adempimento. Parte ricorrente lamenta, quindi, che la 1° comma, c.p.c., cui dovrà attenersi il giudice di rinvio: «è
sentenza impugnata, nell'interpretare la lettera del 25 ago- nulla, per violazione della norma imperativa dell'art. 1379
sto 1972 inviata dall'ente comunale di assistenza all'erede c.c. sui limiti del divieto convenzionale di alienazione, l'at-
ed esecutore testamentario della Pontoni, ne abbia stravolto tribuzione patrimoniale gratuita di un bene sottoposto senza
il significato traendone conclusioni illogiche e contrarie al limiti di tempo ad un dato vincolo di destinazione, imposto
dato testuale. dal disponente con clausola modale; infatti, essendo con-
2. - Il secondo mezzo allega la violazione o falsa appli- sentita in astratto, pena l'inadempimento dell'onerato, solo
cazione degli art. 587, 1362 ss. e 2935 c.c., in relazione la circolazione del bene col medesimo vincolo (da riprodur-
all'art. 360, n. 3, c.p.c., lì dove la sentenza impugnata, ai re con apposita clausola, trattandosi di divieto privo di effi-
fini dell'individuazione del termine di prescrizione, non ha cacia reale), il diritto di proprietà risulta sottoposto ad
tenuto conto del contesto complessivo della clausola testa- un'incisiva compromissione, essendone sostanzialmente
mentaria e del vincolo d'inalienabilità dei beni oggetto del sterilizzati sine die i connessi poteri dispositivi».
legato. In altri termini, evidente il nesso tra vincolo d'ina- 6. - L'accoglimento del motivo esaminato assorbe le re-
lienabilità e vincolo di destinazione, è evidente che la vo- stanti censure, poiché impone al giudice di rinvio di valuta-
lontà di non adempiere avrebbe potuto emergere solo nel re, con priorità rispetto ai restanti temi della controversia,
momento in cui fosse stata chiara l'intenzione del comune se ai sensi dell'art. 647, 3° comma, c.c. la ridetta illiceità
IL FORO ITALIANO — 2018.
1381 PARTE PRIMA 1382

del modus renda nulla l'attribuzione patrimoniale mortis cit., n. 110 (annotata da CHELO, Brevi considerazioni sul di-
causa. vieto di alienazione imposto dal testatore, in Riv. giur. sarda,
7. - Il giudice di rinvio, che si designa in altra sezione 2000, 163).
della Corte d'appello di Trieste, provvederà anche sulle Un'ulteriore tesi ritiene che dal sistema normativo emerge-
spese di cassazione. rebbe che, date le peculiarità della materia ereditaria, al testa-
tore sarebbe possibile imporre il divieto di alienazione (NATA-
———————— LE, Il divieto di alienazione, in Trattato di diritto delle succes-
sioni e donazioni diretto da BONILINI, vol. II, La successione
(1) I. - La pronuncia in epigrafe trapianta in ambito succes- testamentaria, Milano, 2009, 749 ss., dove si fa salva l'esi-
sorio una regola già emersa in taluni precedenti di legittimità genza di rispettare la temporaneità; BONILINI, La prelazione

a
riguardanti la materia contrattuale. Invero, Cass. 11 aprile testamentaria, in Riv. dir. civ., 1984, I, 236 ss.).
1990, n. 3082, Foro it., Rep. 1993, voce Contratto in genere,

to
n. 355 (annotata da COLOMBO, Il vincolo di destinazione di

en
fonte contrattuale gravante su un immobile, in Riv. dir.
comm., 1992, II, 490) aveva sancito che i limiti entro i quali è

am
ammesso il divieto convenzionale di alienare operano anche
per le pattuizioni recanti un vincolo di destinazione suscettibi- ————————

on
le di comprimere in maniera incisiva il diritto di proprietà.
L'affermazione veniva quindi ribadita da Cass. 17 novembre

O
M abb
1999, n. 12769, Foro it., Rep. 1999, voce cit., n. 454 (relativa

M
a una donazione).

SI
II. - Nella giurisprudenza di merito consta una decisione se-
IO in
condo la quale, ove il testatore, nel disporre il legato di un CORTE DI CASSAZIONE; sezione III civile; sentenza 5

AS
immobile, manifesti espressamente la volontà che lo stesso maggio 2017, n. 10910; Pres. DI AMATO, Est. PELLEC-
so

non sia mai venduto dal legatario, prevedendo inoltre che, in CHIA, P.M. MISTRI (concl. conf.); Soc. coop. A. (Avv.
caso contrario, al legatario subentri un altro soggetto, siffatta ALBERICI, LEO, PITTON) c. C. (Avv. PUCE). Conferma
es

clausola deve considerarsi valida in quanto non integra un di- App. Milano 4 giugno 2014.
nc

vieto testamentario di alienazione: così Trib. Oristano 28 feb- Contratto in genere, atto e negozio giuridico — Iscrizio-
braio 2007, id., Rep. 2008, voce Successione ereditaria, n. 122
D

ne alla scuola materna — Revoca prima delle lezioni


co

(annotata da PERRECA, Brevi considerazioni sul divieto testa-


U

mentario di alienazione, in Riv. giur. sarda, 2008, 371).


— Pagamento dell'intera retta annuale — Presunzione
LA

di vessatorietà (D.leg. 6 settembre 2005 n. 206, codice


IO olo

III. - Il principio di diritto enunciato dalla sent. 15240/17, in


rassegna, si riferisce esplicitamente all'«attribuzione patrimo- del consumo, a norma dell'art. 7 l. 29 luglio 2003 n. 229,
C

art. 33).
c

niale gratuita di un bene sottoposto senza limiti di tempo ad un


O sci
LO

dato vincolo di destinazione»; peraltro, dalla ricostruzione dei È presuntivamente vessatoria la clausola, contenuta in un
fatti di causa emerge che, in seno alla formula impiegata dal contratto di iscrizione a una scuola materna, in virtù della
Fa

testatore, tale vincolo era abbinato a un divieto testamentario quale, in caso di revoca dell'iscrizione prima dell'inizio
di alienazione. delle lezioni, permane l'obbligo di pagare l'intera retta
R

Quest’ultima figura è stata al centro del dibattito dottrinale annuale. (1)


dopo la modifica della disciplina della sostituzione fedecom-
missaria, ad opera dell'art. 197 l. 19 maggio 1975 n. 151. In-
fatti, alla stregua della formulazione previgente dell'ultimo
Fatti di causa. — 1. - Nel 2008, A.R.C. propose opposi-
comma dell'art. 692 c.c., scattava la sanzione della nullità per
ogni disposizione con la quale il testatore proibisse all'erede zione avverso il decreto ingiuntivo n. ..., con cui il Tribuna-
di disporre, per atto fra vivi o per atto di ultima volontà, dei le di Busto Arsizio le aveva ingiunto di corrispondere alla
beni ereditari. La riforma ha reso più stringata la cennata di- A. la somma di euro 3.400 oltre accessori, a titolo di paga-
sposizione, la quale ora asserisce che la sostituzione è nulla in mento della retta annuale per l'iscrizione del figlio R.P. alla
ogni altro caso diverso da quelli descritti nei commi preceden- scuola materna gestita dalla medesima A.
ti. Espose di aver iscritto il figlio, che già aveva frequentato
Secondo alcuni autori, il divieto di cui al testo anteriore il predetto istituto, nel gennaio del 2007, per l'anno scola-
permane, vuoi perché implicito nella nuova previsione, vuoi stico 2007-2008, dopo aver ricevuto assicurazioni dal re-
perché espressione di un principio di ordine pubblico (GAL- sponsabile della struttura circa la possibilità di revoca del-
GANO, Degli effetti del contratto, in Commentario Scialoja- l'iscrizione prima che iniziassero le lezioni a settembre e la
Branca, Bologna-Roma, 1993, 141 ss.; GARDANI CONTURSI- circostanza che, in una simile evenienza, la scuola avrebbe
LISI, Delle disposizioni condizionali, a termine e modali, in trattenuto solo la quota di iscrizione, pari ad euro 280; di
Commentario Scialoja-Branca, Bologna-Roma, 1992, 163 ss.). avere, il successivo settembre, effettivamente manifestato la
Per la posizione maggioritaria (cui si può ricondurre la sen- volontà di revocare l'iscrizione alla A., la quale le aveva pe-
tenza in epigrafe), in mancanza di una norma espressa, si ritie- rò richiesto il pagamento dell'intera retta annuale.
ne applicabile per analogia l'art. 1379 c.c., di modo che il di- Chiese quindi la revoca del decreto ingiuntivo opposto,
vieto testamentario di alienazione può ritenersi valido se con- invocando l'applicazione della disciplina a tutela dei con-
tenuto entro convenienti limiti di tempo e se corrispondente a sumatori e deducendo la vessatorietà di alcune clausole con-
un apprezzabile interesse del testatore (CAPOZZI, Successioni e trattuali perché determinanti un significativo squilibrio tra
donazioni, 4a ed. a cura di FERRUCCI e FERRENTINO, Milano, consumatore e professionista.
2015, I, 771 ss.; MUSOLINO, Il divieto di alienazione nel te- In subordine, chiese la riduzione dell'ammontare del cor-
stamento e nel contratto (nota a Trib. Palermo 11 dicembre
rispettivo eventualmente dovuto, dichiarando anche la com-
2013, Foro it., Rep. 2015, voce cit., n. 116), in Riv. not., 2014,
1288 ss.; CAPONE, Profili teorico-applicativi del divieto di pensazione, in tutto o in parte, con l'importo della quota di
alienazione, in Vita not., 1986, 1393 ss.; TALAMANCA, Ag- iscrizione già versata. In via incidentale, previo accertamen-
giornamento sulla base della legge di riforma del diritto di to della legittimità del recesso, chiese la restituzione della
famiglia, in Commentario Scialoja-Branca, Bologna-Roma, stessa quota di iscrizione.
1976, 271 bis ss.). Per la nullità del testamento cui sia stata Si costituì la creditrice opposta, contestando le deduzioni
apposta una clausola d'inalienabilità relativamente a un im- avversarie e chiedendo il rigetto dell'opposizione e della
mobile, qualora essa non sia contenuta in convenienti limiti di domanda riconvenzionale.
tempo e non risponda a un apprezzabile interesse delle parti, v. Il Tribunale di Busto Arsizio, con la sentenza 137/10, re-
Trib. Cagliari 21 settembre 1998, Foro it., Rep. 2000, voce spinse tutti i motivi di opposizione al decreto ingiuntivo. In
IL FORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 37.
1383 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1384

particolare, affermò la non vessatorietà della clausola che La sentenza, infatti, non è stata adeguatamente censurata
prevedeva, nel caso di abbandono o non frequenza della poiché la ricorrente deduce la violazione di legge sul pre-
scuola, l'obbligo del genitore contraente di corrispondere supposto che la clausola detti una condizione e non censura
l'intera retta, ritenendo che il riconoscimento a favore del la diversa interpretazione della clausola data dalla sentenza.
professionista del diritto di trattenere somme versate a titolo La corte milanese infatti ha ritenuto applicabile alla fatti-
di corrispettivo per prestazioni non erogate assume carattere specie la presunzione di vessatorietà di cui all'art. 33, lett.
vessatorio solo in caso di recesso dello stesso professionista, g), cod. consumo, secondo cui, si presumono vessatorie fino
e non quando, come nella fattispecie, è il consumatore a re- a prova contraria le clausole che hanno per oggetto o per ef-
cedere. fetto di riconoscere al solo professionista e non anche al

a
Inoltre, accolse la domanda riconvenzionale di restituzio- consumatore la facoltà di recedere dal contratto, nonché di
ne della quota di iscrizione formulata dalla C., ritenendo la consentire al professionista di trattenere anche solo in parte

to
clausola nulla per violazione dell'art. 33, 2° comma, lett. e) la somma versata dal consumatore a titolo di corrispettivo

en
[d.leg. 206/05]. per prestazioni non ancora adempiute, quando sia il profes-
2. - La sentenza è stata riformata dalla Corte d'appello di sionista a recedere dal contratto.

am
Milano, con la sentenza 2056/14, del 4 giugno 2014. Diver- Già in passato, questa corte ha riconosciuto la natura pre-
samente dal giudice di primo grado, la corte ha ritenuto che suntivamente vessatoria della clausola contrattuale che san-

on
la clausola contrattuale che stabilisce in capo al genitore ziona indiscriminatamente il recesso dell'allievo, assistito o

O
contraente l'obbligo di corrispondere l'intera retta nel caso meno da un giustificato motivo, per di più quando, come nel

M abb
di abbandono o non frequenza della scuola (la quale non sa- caso, la somma dovuta dall'allievo nel caso di recesso —

M
rebbe stata oggetto di trattativa individuale, come si desu- che viene sostanzialmente ad integrare una penale — non

SI
merebbe dalla sua intonsa trascrizione sul modulo predispo-
IO in trovi riscontro in analoga sanzione a carico del professioni-

AS
sto dalla A.) sarebbe invalida in relazione all'art. 33, 3° sta (Cass. 17 marzo 2010, n. 6481, Foro it., 2010, I, 2758).
so
comma, lett. g), cod. consumo, soprattutto se confrontata Infatti, una simile clausola riserva implicitamente al pro-
con la successiva clausola, che contemplerebbe la possibilità fessionista — che, in applicazione dei principî generali in
es

per l'A. di sottrarsi all'obbligo di rendere le proprie presta- materia contrattuale, risponde solo nel caso di recesso col-
zioni nel caso di mancato raggiungimento del numero ido- pevole — un trattamento differenziato e migliore, in contra-
nc

neo per la formazione delle classi. sto, tra l'altro, con l'art. 1469 bis c.c., n. 7 (oggi corrispon-
D
co

Il raggiungimento di un determinato numero minimo di dente alla lett. g dell'art. 33 cod. consumo).
U

iscrizioni, infatti, non sarebbe una condizione oggettiva del- 4.2. - Con il secondo motivo, la ricorrente lamenta la vio-
LA
IO olo

la prestazione perché, oltre ad essere impossibile per l'altro lazione o falsa applicazione della normativa statale in mate-
contraente verificarne la sussistenza, in mancanza, non si ria di scuole paritarie (d.leg. 16 aprile 1994 n. 297; l. 10
C

realizzerebbe una materiale impossibilità di offrire le pre-


c

marzo 2000 n. 62; l. 3 febbraio 2006 n. 27). Insufficiente e


O sci

stazioni promesse. L'unico effetto sarebbe il venir meno del contraddittoria motivazione della sentenza ex art. 360, n. 5,
LO

presupposto perché l'istituto sia riconosciuto come paritario, c.p.c. in relazione alla circolare n. 74 del 21 dicembre 2006
Fa

circostanza che non sarebbe di alcun interesse per la C., Miur.


avendo ella, in origine, scelto l'A. non per tale qualifica, ma La corte d'appello avrebbe erroneamente individuato l'i-
R

per altri motivi. stituto a cui la C. aveva iscritto il figlio come asilo. In real-
La corte ha invece disatteso gli altri motivi di doglianza tà, si trattava di scuola materna, che, pur non essendo obbli-
proposti dalla C. circa la supposta mancanza di conoscenza gatoria, a differenza del nido è inserita nel sistema scolasti-
del regolamento, la mancata considerazione di una testimo- co educativo nazionale.
nianza e l'asserita incompetenza territoriale del Tribunale di Inoltre, il giudice di secondo grado avrebbe errato a rite-
Busto Arsizio. Ha inoltre rigettato l'appello incidentale pro- nere che la qualifica di scuola paritaria della A. non aveva
posto dalla A. relativamente alla condanna alla restituzione avuto rilevanza nella scelta della C. di iscrivere il proprio
della quota di iscrizione. figlio a quell'istituto, tanto che anche l'altro istituto cui in
3. - Avverso tale decisione, propone ricorso in Cassazione seguito aveva iscritto il minore possedeva tale qualifica.
la A., sulla base di tre motivi. Ha depositato anche memoria. Inoltre, la corte milanese avrebbe dovuto applicare alla
3.1. - Resiste con controricorso la sig. A.R.C., la quale fattispecie la suddetta circolare ministeriale, che detta nor-
formula anche ricorso incidentale condizionato, basato su me per le iscrizioni per l'anno scolastico 2007/2008.
tre motivi. Il motivo, inammissibile nella parte in cui denuncia il vi-
Ragioni della decisione. — 4.1. - Con il primo motivo, la zio motivazionale, per le stesse ragioni indicate nel prece-
ricorrente deduce «violazione o falsa applicazione degli art. dente motivo, risulta pure per il resto inammissibile perché
1353 ss. c.c. in relazione all'art. 1373 c.c.» e «contradditto- non spiega in che modo la corretta applicazione della nor-
ria motivazione della sentenza ex art. 360, n. 5, c.p.c. in re- mativa statale in materia di scuole paritarie avrebbe influito
lazione alla clausola 8 del contratto». sulla decisione, modificandone l'esito.
La clausola contrattuale che, secondo la corte d'appello, Al riguardo, è stato ripetutamente affermato da questa
consentirebbe alla A. di recedere dal contratto avrebbe in corte il principio secondo cui, quando nel ricorso per cassa-
realtà il carattere di condizione sospensiva, collegata ad un zione è denunziata violazione o falsa applicazione di norme
obbligo imposto alla stessa A. dalla legge. di diritto, il vizio della sentenza previsto dall'art. 360, 1°
Al momento dell'inizio dell'anno scolastico, la condizio- comma, n. 3, c.p.c. deve essere dedotto, a pena di inammis-
ne sospensiva si era avverata e il contratto aveva acquistato sibilità, non solo mediante la puntuale indicazione delle
efficacia ex tunc. Dopo tale momento nessun recesso era norme asseritamente violate, ma anche mediante specifiche
consentito, né al consumatore né al professionista. Non sa- argomentazioni, intese motivatamente a dimostrare in qual
rebbe sussistente, quindi, alcuno squilibrio sinallagmatico modo determinate affermazioni in diritto, contenute nella
tra le posizioni delle parti da correggere con la ritenuta pre- sentenza gravata, debbono ritenersi in contrasto con le nor-
sunzione di vessatorietà della clausola. me regolatrici della fattispecie o con l'interpretazione delle
Il motivo è inammissibile, per la parte in cui censura la stesse fornita dalla dottrina e dalla prevalente giurispruden-
motivazione della sentenza impugnata, non risultando ri- za di legittimità (cfr., ex multis, Cass., ord. 15 gennaio 2015,
spettati i limiti con cui tale vizio può essere fatto valere a n. 635, id., Rep. 2015, voce Cassazione civile, n. 110; 16
seguito della riforma dell'art. 360, n. 5, c.p.c. gennaio 2007, n. 828, id., Rep. 2007, voce cit., n. 139).
Relativamente alla parte in cui la ricorrente censura la 4.3. - Con il terzo motivo, la ricorrente denuncia «omessa
violazione di legge, il motivo è invece infondato. motivazione della sentenza in relazione agli art. 116 e 356
IL FORO ITALIANO — 2018.
1385 PARTE PRIMA 1386

c.p.c. e all'istruttoria di primo grado, disattesa totalmente CORTE D'APPELLO DI NAPOLI; sentenza 22 febbraio
dalla corte di merito», e «insufficiente motivazione della 2018; Pres. COCCHIARA, Est. CASABURI; P. (Avv. MARA-
sentenza ex art. 360, n. 5, c.p.c. in relazione alla ritenuta SCA) c. T.L. (Avv. MASTIA).
esclusione di trattativa e non applicazione dell'art. 34, 4°
comma, d.leg. 206/05. Matrimonio, convivenze, unioni civili e famiglia di fatto
La corte d'appello, nel motivare sul punto della ritenuta — Divorzio — Assegno divorzile — Attribuzione —
inapplicabilità dell'art. 34, 4° comma, cod. consumo, il qua- Criteri — Fattispecie (Cost., art. 2, 3, 29; y cod. civ.,
le esclude la vessatorietà delle clausole che siano state og- art. 143, 144; y l. 1° dicembre 1970 n. 898, disciplina dei
getto di trattativa individuale, avrebbe del tutto disatteso, casi di scioglimento del matrimonio, art. 5).

a
senza fornire alcuna motivazione, le risultanze del- Posto che i principî di eguaglianza e di solidarietà tra i
l'istruttoria svolta in primo grado, dalla quale era invece

to
coniugi operano senza limitazioni anche nel divorzio e
emerso che la sig. C. aveva avuto modo di trattare le condi- che, di conseguenza, l'assegno divorzile può assolvere,

en
zioni contrattuali, compresa la clausola in esame, come del oltre la funzione assistenziale, anche quella perequativa
resto ammesso dalla stessa resistente, che aveva dedotto

am
e compensativa: a) le fasi di determinazione del diritto
l'avvenuto svolgimento di una specifica trattativa sul punto. all'assegno (an debeatur) e di determinazione dello stesso
Il motivo è inammissibile sia perché non ha rispettato i (quantum debeatur) non sono rigidamente distinte, ma

on
limiti di deducibilità del vizio motivazionale imposti dalla complementari, in quanto fondate sugli stessi canoni

O
nuova formulazione dell'art. 360, 6° comma, n. 5, c.p.c., sia

M abb
normativi, ivi compresi i criteri elencati nella prima par-
per difetto di autosufficienza.

M
te dell'art. 5, 6° comma, l. div.; b) le nozioni di «autosuf-
Infatti, il ricorrente che, con il ricorso per cassazione, de- ficienza» e di disponibilità di «mezzi adeguati» non sono

SI
nunci il difetto di motivazione sulla valutazione di risultan-
IO in astratte e parametrate a standard obiettivi, ma variabili,

AS
ze probatorie, ha l'onere di indicare specificamente le circo- in relazione alla concreta vicenda matrimoniale, in una
so
stanze oggetto della prova trascurate o erroneamente inter- valutazione comparativa degli interessi in gioco, e ten-
pretate dal giudice di merito, provvedendo alla loro trascri- gono altresì conto della posizione sociale dei coniugi non
es

zione, al fine di consentire al giudice di legittimità il con- solo come singoli, ma anche con riferimento alla pre-
trollo della decisività dei fatti da provare e, quindi, delle
nc

gressa vita comune; c) per i matrimoni di breve durata,


prove stesse, che, per il principio dell'autosufficienza del ri- con coniugi giovani e idonei al lavoro, prevale il princi-
D
co

corso per cassazione, la Suprema corte deve essere in grado pio di autoresponsabilità, sicché il canone dell'autosuf-
U

di compiere sulla base delle deduzioni contenute nell'atto, ficienza, ai fini del riconoscimento dell'assegno, va valu-
LA
IO olo

alle cui lacune non è consentito sopperire con indagini inte- tato con rigore; d) di contro, per i matrimoni di lunga
grative (Cass. 25 marzo 2016, n. 5984, id., Rep. 2016, voce durata, caratterizzati da una distribuzione asimmetrica
C
c

Valore aggiunto (imposta), n. 263). degli impegni familiari, prevale il principio di solidarietà
O sci
LO

5. - Il rigetto del ricorso principale rende superfluo l'esa- postconiugale, sicché l'assegno divorzile, sussistendo tut-
me del ricorso incidentale condizionato che rimane assorbi- ti i presupposti di legge, va riconosciuto e quantificato
Fa

to. con riferimento, pur tendenziale, al pregresso tenore di


vita coniugale. (1)
R

————————

(1) Analogamente a quanto stabilito nella sentenza in epi-


grafe, la Cassazione aveva ritenuto che si dovesse presumere In fatto ed in diritto. — 1. - Il Tribunale di Napoli con
vessatoria la clausola contenuta in un contratto di iscrizione a sentenza 1896/17 del 9 dicembre 2016 - 15 febbraio 2017
un corso di formazione professionale, con cui si obbligava l'al- ha provveduto sulle misure accessorie al divorzio tra le par-
lievo a pagare l'intero corrispettivo in caso di ritiro dal corso ti surrichiamate (pronunciato con precedente sentenza non
per qualsiasi motivo (Cass. 17 marzo 2010, n. 6481, Foro it., definitiva).
2010, I, 2758). Per quanto qui interessa, poneva a carico del L. l'assegno
Per altro verso, si è affermato che non necessita di approva- di mantenimento per i tre figli (maggiorenni, nati rispetti-
zione specifica per iscritto, ai sensi dell'art. 1341, 2° comma, vamente nel 1990, 1995 e 1997, ma non autosufficienti) di
c.c., la clausola che esclude la facoltà di recesso di chi sia euro 542,37 (rivalutabili), oltre il cinquanta per cento delle
iscritto ad un corso finalizzato al conseguimento della qualifica
spese di istruzione e mediche non coperte dal servizio sani-
di estetista specializzata (Cass. 4 giugno 2013, n. 14038, id.,
Rep. 2013, voce Contratto in genere, n. 344). tario nazionale.
Nella giurisprudenza di merito, sono state considerate vessa- L'assegno divorzile per la P. veniva fissato in euro 100
torie le clausole, contenute in un contratto di iscrizione a un mensili rivalutabili (la sentenza determinava anche in euro
istituto scolastico paritario, non oggetto di trattativa tra le parti, 150 mensili l'assegno di mantenimento per la separazione,
in virtù delle quali, a fronte della mancata disdetta prima della per il periodo giugno 2013 - giugno 2015). (Omissis)
fine dell'anno scolastico, l'alunno era comunque obbligato a Quanto alla moglie, il tribunale muove dal rilievo che la
pagare l'intera retta relativa alla classe successiva, anche se stessa «non più moglie, è persona che, sgravata dalla cura
non l'avesse frequentata (Giud. pace Verona 2 dicembre 2015, dei figli, ha la seria possibilità di lavorare fuori casa, se pu-
id., 2016, I, 1114). re precariamente, e con mansioni di livello inferiore a quel-
le di impiegato del marito».
Quest’ultimo, dal canto suo, è un lavoratore dipendente,
con una retribuzione mensile netta non superiore ad euro
2.000, inoltre deve provvedere ad una quarta figlia, nata da
una nuova relazione, circostanza pure rilevante ai fini della
determinazione dell'assegno divorzile a suo carico.
————————
Da qui appunto il riconoscimento dell'assegno divorzile
— di cui è affermato il carattere meramente assistenziale e
di riequilibrio — nell'importo indicato.
2. - Da qui anche l'appello della medesima P., per i mo-
tivi che si diranno, la quale chiedeva aumentarsi l'assegno
di mantenimento per i tre figli, nonché — ad euro 150 men-
sili — quello divorzile in suo favore (oltre gli arretrati).
IL FORO ITALIANO — 2018.
1387 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1388

L'appellante lamenta di essere ormai ultracinquantenne, beninteso approfondendo e anche correggendo non poche
con ben scarsa possibilità di trovare un lavoro, tenuto poi questioni attinenti all'assegno divorzile e mettendone a
conto che, nel corso della vita familiare, aveva rinunciato a fuoco di nuove.
cercare una occupazione, d'accordo con il marito, per se- Vi è un punto fermo, cui si è sempre attenuta, con note-
guire la crescita dei figli. Inoltre, osserva che questi ormai vole coerenza: il cruciale criterio dell'inadeguatezza dei
sono grandi, con la prospettiva di una prossima integrazio- mezzi è stato stabilmente rapportato alla concreta possibili-
ne nell'ambito lavorativo, una volta terminati gli studi, sic- tà, per il richiedente, anche non in stato di bisogno, di con-
ché «a breve la signora si ritroverà con poco o niente». servazione del tenore di vita (quello offerto dalle potenzia-
Il L. si costituiva. (Omissis) lità economiche dei coniugi: da qui l'esigenza di distingue-

a
Nel merito, in particolare, con riferimento all'assegno re tra tenore e stile di vita, rilevando solo il primo) antece-
divorzile, osservava che la moglie, nei quindici anni se- dente alla dissoluzione della vita familiare (e, anzi, ai suoi

to
guenti la separazione, non si era attivata per trovare un la- prevedibili sviluppi, rilevando anche il tenore di vita «po-

en
voro, facendo affidamento sull'assegno di mantenimento a tenziale» o, per meglio dire «virtuale», fondato su «legitti-
carico del marito, in favore suo e della prole: un tale atteg- me aspettative» del coniuge beneficiario).

am
giamento «pigro» non può che essere sanzionato. Ricorda Il criterio del tenore di vita è però solo tendenziale e in-
inoltre di essere ormai tenuto al mantenimento della nuova terpretato con elasticità; esso, infatti, rileva pienamente so-

on
famiglia, circostanza che incide (richiama Cass. 789/17, lo nella prima fase, quella sull'an, anche al fine della de-

O
Foro it., 2017, I, 1860) sulla sua obbligazione nei confronti terminazione — ma solo in astratto — del tetto massimo

M abb
dell'ormai ex coniuge. Richiama, infine, il nuovo orienta- della misura dell'assegno (appunto in termini di tendenziale

M
mento in tema di assegno divorzile, di cui a Cass. 11504/17 adeguatezza al fine del mantenimento del tenore di vita

SI
(ibid., 1859), che certamente incide negativamente sul dirit-
IO in pregresso).

AS
to preteso dalla donna. Si tratta però di una determinazione «virtuale» o, appun-
so
La corte si riservava all'esito dell'udienza del 7 febbraio to, astratta, in quanto, nella seconda fase, il giudice deve
2018. (Omissis) poi procedere alla determinazione/quantificazione in con-
es

4.a. - I criteri per il riconoscimento e la quantificazione creto dell'assegno; sicché il parametro del tenore di vita
dell'assegno divorzile sono fissati dall'art. 5, 6° comma, l. concorre, e va poi bilanciato (in una valutazione ponderata
nc

898/70, come novellato dalla l. 74/87 (applicabili anche in e bilaterale), caso per caso, con tutti gli altri criteri indicati
D
co

caso di scioglimento dell'unione civile, ai sensi dell'art. 1, nello stesso denunciato art. 5.
U

25° comma, l. 76/16): «Tali criteri ... agiscono come fattori di moderazione e
LA
IO olo

«Con la sentenza che pronuncia lo scioglimento o la ces- diminuzione della somma considerata in astratto e possono
sazione degli effetti civili del matrimonio, il tribunale, te- valere anche ad azzerarla»: così — con chiarezza, ma ex
C
c

nuto conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della plurimis — Cass. 25 giugno 2004, n. 11863 (id., Rep. 2005,
O sci
LO

decisione, del contributo personale ed economico dato da voce cit., n. 141).


ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del Da qui la conferma che le due fasi (riconoscimento e
Fa

patrimonio di ciascuno o di quello comune, del reddito di quantificazione del diritto) sono interdipendenti, sicché il
entrambi, e valutati tutti i suddetti elementi anche in rap- criterio della conservazione del tenore di vita finisce per
R

porto alla durata del matrimonio, dispone l'obbligo per un assumere, nella realtà, una rilevanza solo orientativa (ten-
coniuge di somministrare periodicamente a favore dell'altro denziale, come già detto).
un assegno quando quest'ultimo non ha mezzi adeguati o La giurisprudenza ha approfondito anche l'altro presup-
comunque non può procurarseli per ragioni oggettive». posto per il riconoscimento dell'assegno divorzile (su cui,
Tale disposizione, per circa un trentennio, è stata inter- si ricordi, il nuovo orientamento di cui si dirà non ha inci-
pretata dalla granitica giurisprudenza, di legittimità e di so): l'impossibilità di procurarsi i mezzi adeguati per ra-
merito, alla stregua dei principî espressi da quattro sentenze gioni obiettive, cfr. Cass. 20 marzo 2014, n. 6562 (id.,
«gemelle» delle sezioni unite della Corte suprema: Cass. 29 2014, I, 1496) incentrata sul tema dell'accertamento della
novembre 1990, n. 11489, 11490, 11491, 11492, rispetti- capacità lavorativa del richiedente, da condursi non ipoteti-
vamente, non massimata; id., 1991, I, 67; non massimata; e camente ed in astratto, ma in termini effettivi e concreti; su
id., Rep. 1991, voce Matrimonio, n. 210). tale ultimo profilo cfr. anche — nello stesso senso — Cass.
Il presupposto per concedere l'assegno — cui è ricono- 23 ottobre 2015, n. 21670, id., Rep. 2015, voce cit., n. 180
sciuta una funzione solo assistenziale — è costituito, se- (la Suprema corte afferma che incombe sul coniuge onerato
condo tali pronunce, dall'inadeguatezza dei mezzi del co- del versamento dell'assegno la prova che il beneficiario ab-
niuge richiedente (tenendo conto non solo dei suoi redditi, bia l'effettiva e concreta possibilità di esercitare un'attività
ma anche dei cespiti patrimoniali e delle altre utilità di cui lavorativa confacente alle proprie attitudini).
può disporre) a conservare un tenore di vita analogo a quel- Il parametro del tenore di vita è stato sostanzialmente
lo avuto in costanza di matrimonio, senza che sia necessa- confermato — pur se in qualche misura ridimensionato —
rio uno stato di bisogno dell'avente diritto, il quale può es- da Corte cost. 11 febbraio 2015, n. 11 (id., 2015, I, 1136),
sere anche economicamente autosufficiente, rilevando l'ap- che ha dichiarato infondata la questione di legittimità costi-
prezzabile deterioramento, in dipendenza del divorzio, delle tuzionale dell'art. 5, 6° comma, l. div. cit., nella parte in
condizioni economiche del medesimo, che, in via di mas- cui, nell'interpretazione del diritto vivente, prevede che
sima, devono essere ripristinate, in modo da ristabilire un l'assegno divorzile debba necessariamente garantire al co-
certo equilibrio. niuge economicamente più debole il medesimo tenore di vi-
I parametri indicati dal medesimo art. 5, 6° comma, cit. ta goduto in costanza di matrimonio, in riferimento agli art.
(le ragioni della decisione, il contributo personale ed eco- 2, 3 e 29 Cost.
nomico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla In motivazione, la Consulta nega l'esistenza di un «dirit-
formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune, to vivente» alla stregua del quale l'assegno divorzile deve
il reddito di entrambi, da valutarsi anche in rapporto alla necessariamente garantire al coniuge economicamente più
durata del matrimonio) attengono alla fase — come detto debole il medesimo tenore di vita goduto in costanza di ma-
successiva ed eventuale (in quanto vi si procede solo in ca- trimonio.
so di accertamento positivo dell'an debeatur) — della La Corte costituzionale richiama infatti la giurisprudenza
quantificazione in concreto dell'assegno. di legittimità — sopra richiamata — alla stregua della quale
4.b. - La giurisprudenza successiva, come accennato, non il parametro del «tenore di vita goduto in costanza di ma-
si è mai sostanzialmente discostata dagli arresti del 1990, trimonio» non rappresenta l'unico criterio di riferimento ai
IL FORO ITALIANO — 2018.
1389 PARTE PRIMA 1390

fini della statuizione sull'assegno divorzile, ma solo un pa- niugi in costanza di matrimonio e deteriorate con il divor-
rametro per determinare «in astratto» il tetto massimo della zio.
misura dell'assegno (in termini di tendenziale adeguatezza Cass. 11504/17, cit., inoltre (così soprattutto Cass.
al fine del mantenimento del tenore di vita pregresso), ma, 3016/18, cit.), riprende e radicalizza la tradizionale riparti-
«in concreto», quel parametro concorre, e va poi bilanciato, zione tra la fase dell'an debeatur e quella, eventuale e suc-
caso per caso, con tutti gli altri criteri indicati nello stesso cessiva, del quantum debeatur.
art. 5 cit. (che agirebbero come fattori di moderazione e In entrambe le fasi, beninteso (il nuovo indirizzo insiste
diminuzione, che ben potrebbero anche valere ad azzerare molto sul punto), occorre fare riferimento agli ex coniugi
la pretesa all'assegno divorzile). — proprio in quanto, come detto, è venuto meno definiti-

a
Tale, pertanto, è (o era) il «diritto vivente» in materia. vamente il vincolo — come singoli.
La sentenza della Consulta è stata valorizzata ancora da

to
La prima, presidiata dal principio di autoresponsabilità
Cass. 28 febbraio 2017, n. 5075 (id., Le banche dati, archi- (tanto più oggi, allorché l'istituto del divorzio si è ormai

en
vio Cassazione civile), che fonda il riconoscimento del- consolidato nella coscienza sociale, ben più di quanto av-
l'assegno divorzile sulla valutazione ponderata di moltepli-

am
venisse nel 1990) è appunto quella deputata all'accertamen-
ci fattori, tra cui il dislivello esistente tra i due patrimoni e to dell'autosufficienza economica del richiedente.
redditi, ma anche dell'impossibilità per il coniuge di procu-

on
rarsi altre fonti di reddito (in ragione dell'età avanzata) e La prova di quest'ultima costituisce quindi fatto impedi-
tivo — art. 2697, cpv., c.c. — all'attribuzione dell'assegno

O
della durata trentennale del matrimonio (con tutte le aspet-

M abb
tative maturate). (Cass. 11504/17, cit., comunque, pone a carico del richie-

M
dente il rigoroso onere probatorio della sussistenza dei re-
5.a. - Tale assetto giurisprudenziale è stato scosso, pur

SI
quisiti di legge per il riconoscimento dell'assegno; così chi
nell'immutato quadro normativo principale di riferimento,
IO in chiede l'assegno dovrebbe anche provare le iniziative prese

AS
da Cass. 10 maggio 2017, n. 11504 (id., 2017, I, 1859).
per il raggiungimento dell'autosufficienza, secondo le pro-
so
Tale pronuncia è stata confermata (pur se con delle va-
prie attitudini e le eventuali esperienze lavorative; cfr. an-
riazioni) da altre successive: Cass. 22 giugno 2017, n.
che Cass. 11538/17, ibid., secondo cui il coniuge richieden-
es

15481, ibid., 2259 (che applica i nuovi criteri anche ai pro-


te non è però onerato anche della prova — definita ben dif-
cedimenti di revisione ex art. 9 l. div.); 8 agosto 2017, n.
nc

ficile — «dell'impossibilità assoluta di ogni possibilità di


19721, id., Le banche dati, archivio cit.; 29 agosto 2017, n.
D

lavoro»).
co

20525, ibid.; 9 ottobre 2017, n. 23602, ibid.; 27 ottobre


U

2017, n. 25697, ibid.; 26 gennaio 2018, n. 2042, id., 2018, La seconda fase, quella (eventuale) della quantificazione
LA

(quantum debeatur), è retta invece dal principio della soli-


IO olo

I, 836; 26 gennaio 2018, n. 2043, id., Le banche dati, ar-


chivio cit.; 7 febbraio 2018, n. 3015, ibid.; 7 febbraio 2018, darietà, secondo i tradizionali parametri di cui alla prima
C

n. 3016, ibid. parte dell'art. 5, 6° comma, l. cit. (ed è solo in questa fase
c

che può procedersi al raffronto comparativo tra le posizioni


O sci

Il presupposto, espressamente enunciato, è che il divor-


LO

zio opera (a differenza della separazione) come una cesura: economiche degli ex coniugi).
Fa

esso, come anche il matrimonio, si fonda su una libera scel- L'obbligo di corrispondere l'assegno, in ogni caso, non è
ta, e non corrisponde quindi più ad una «sistemazione defi- fondato sull'art. 29 Cost. — mai richiamato sul punto, pur
se si tratta dell'unica disposizione costituzionale relativa al
R

nitiva»; del resto vi si può ormai accedere (con la novella-


zione di cui alla l. 162/14) senza intervento giurisdizionale. matrimonio — ma, ben più genericamente (e con minore
La libertà di contrarre matrimonio, in altri termini, con- valenza), sugli art. 2 e 23 Cost.
tiene l'alea del divorzio. In tal modo, si è brillantemente osservato in dottrina, i
Inoltre, con quest'ultimo, il rapporto matrimoniale deve rapporti tra gli ex coniugi sono posti su un piano (deteriore)
ritenersi definitivamente estinto, non solo sul piano dello corrispondente a quello della prestazioni imposte a favore
status personale dei coniugi, ma anche quanto ai loro rap- della collettività per scopi di utilità generale.
porti economici-patrimoniali, in particolare al loro recipro- Sotto il profilo normativo, è fatta poi applicazione analo-
co dovere di assistenza morale e materiale. gica dell'art. 337 septies, relativo al mantenimento dei figli
A tale riguardo la persona, assume ancora la Cassazione, maggiorenni — appunto non indipendenti economicamente
deve essere considerata uti singulus e non più come parte di — nella crisi della famiglia legittima o di fatto; anche per
un rapporto matrimoniale ormai estinto. tali figli — che oltretutto godono di una tutela di rilevanza
Ne segue che continuare a tener fermo il riferimento alla costituzionale (art. 30 Cost.) ben più stabile di quella spet-
conservazione del tenore di vita si risolve in una sorta di tante agli ex coniugi — opera poi il principio di autore-
indebita ultrattività (sostanzialmente criptoindissolubilista) sponsabilità.
del rapporto ormai estinto. Così la massima (non ufficiale):
In altri termini, non è configurabile un interesse giuridi- «Il giudizio sulla domanda di assegno divorzile si artico-
camente rilevante dell'ex coniuge a conservare il tenore di la in due fasi distinte e successive, sull'an e sul quantum
vita matrimoniale. debeatur, informate rispettivamente ai principî del-
Cass. 11504/17, cit., si è fatto carico anche di individuare l'autoresponsabilità e della solidarietà economica, con rife-
un nuovo parametro cui rapportare la nozione di adeguatez- rimento agli ex coniugi nella loro dimensione individuale:
za/inadeguatezza dei mezzi dell'ex coniuge richiedente 1) nella prima il giudice accerta la sussistenza delle condi-
l'assegno divorzile (di cui è confermata la funzione solo as- zioni di legge per il riconoscimento del diritto — la man-
sistenziale), nella fase di determinazione dell'an debeatur: canza da parte del richiedente di mezzi adeguati, e l'impos-
il raggiungimento dell'indipendenza economica, intesa co- sibilità di procurarseli per ragioni obiettive — con esclusi-
me equivalente dell'autosufficienza economica. vo riferimento all'autosufficienza economica del medesi-
La corte ne offre degli indici (non esclusivi) di riferimen- mo, che è onerato della prova relativa, nonché ad indici
to, ribadendo che, al riguardo, non deve farsi alcun riferi- quali il possesso, da parte sua, di redditi di qualsiasi specie,
mento al preesistente rapporto matrimoniale e comunanza di cespiti patrimoniali mobiliari ed immobiliari, tenuto con-
di vita. to degli eventuali oneri relativi e del costo della vita nel
È qui, nel collegamento del sintagma dei «mezzi adegua- luogo di residenza, delle capacità e possibilità effettive di
ti» alla (sola) autosufficienza economica, il punto focale e lavoro personale, in relazione ad età, salute, sesso, mercato
realmente innovativo del nuovo indirizzo. del lavoro, della stabile disponibilità di una casa di abita-
È così abbandonata la tradizionale funzione dell'assegno, zione 2) nella seconda fase, cui accede solo in caso di esito
ripristinatoria delle condizioni economiche godute dai co- positivo della prima, il giudice procede alla quantificazione
IL FORO ITALIANO — 2018.
1391 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1392

in concreto dell'assegno, alla stregua degli ulteriori ele- Del pari, Cass. 3015/18, cit., ha ribadito che il criterio
menti indicati dall'art. 5 l. div.». dell'autosufficienza va inteso come impossibilità di con-
5.b. - Il nuovo orientamento è certo chiarissimo, come durre con i propri mezzi un'esistenza economicamente au-
detto, nel parametrare la nozione di adeguatezza di mezzi tonoma e dignitosa: «quest’ultimo parametro va apprezzato
non (più) al tenore di vita tenuto dalla famiglia in costanza con la necessaria elasticità e l'opportuna considerazione
di matrimonio, ma — in via esclusiva — all'autosufficienza dei bisogni del richiedente l'assegno, considerato come
economica del coniuge richiedente (inteso come singolo). persona singola e non come ex coniuge, ma pur sempre in-
La nozione di autosufficienza si presta però, nella stessa serito nel contesto sociale. Per determinare la soglia del-
prospettiva ora introdotta, a letture contrastanti. l'indipendenza economica occorrerà avere riguardo alle

a
In particolare, non è affatto chiaro, almeno con riferi- indicazioni provenienti, nel momento storico determinato,
dalla coscienza collettiva e dunque né bloccata alla soglia

to
mento a Cass. 11504/17, cit., se essa abbia una valenza
obiettiva e astratta, la stessa per tutti i richiedenti, o se deb- della pura sopravvivenza, né eccedente il livello della

en
ba essere relativa e individualizzata, parametrata alle esi- normalità, quale nei casi singoli, da questa coscienza con-
figurata, e di cui il giudice deve farsi interprete, ad essa

am
genze concrete delle parti e al loro contesto concreto di vi-
ta. rapportando, senza fughe, le proprie scelte valutative, in
un ambito necessariamente duttile, ma non arbitrariamente

on
La sentenza, certo, offre degli indici per valutare l'indi-
dilatabile».
pendenza economica del richiedente (sopra riportati in mas-

O
Sostanzialmente in termini (d'altronde estensore e colle-

M abb
sima); però neppure è chiaro se gli stessi siano tra loro al-

M
ternativi, come «perfetti indicatori», ciascuno singolarmen- gio coincidono) Cass. 3016/18, cit.
Il riferimento all'esistenza autonoma e dignitosa riman-

SI
te, di indipendenza economica (sicché il riscontro positivo
IO in
di uno di essi consente di affermare l'esistenza del- da, inevitabilmente e univocamente, all'art. 36 Cost.: il la-

AS
l'autosufficienza, senza necessità di esame anche degli al- voratore ha diritto ad una retribuzione «in ogni caso suffi-
so

tri), ovvero se — di contro — debbano essere esaminati nel ciente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera
loro complesso, in raffronto anche di ulteriori elementi at- e dignitosa».
es

tinenti alla posizione personale del richiedente. Una tale retribuzione corrisponde ai compensi previsti da
nc

Le pronunce successive della Cassazione offrono ele- un c.c.n.l. di categoria (ma possono richiamarsi anche le at-
D

menti ambivalenti. tività artigianali o professionali con tariffari e compensi re-


co

golati anche su prassi e criteri presuntivi).


U

Così Cass. 2042/18, cit., sembra riconoscere che quella


LA

di autosufficienza è nozione relativa, da individualizzare Ne segue allora — in tale prospettiva — che l'ex coniuge
IO olo

con riferimento al caso concreto: che svolge una stabile attività lavorativa, e percepisce una
C

«L'assegno divorzile compete all'ex coniuge che non ab- retribuzione mensile secondo tali parametri, non avrà mai
c

diritto all'assegno divorzile, nonostante l'eventuale anche


O sci

bia conseguito l'autosufficienza economica, non disponen-


LO

do di mezzi adeguati, e non potendo procurarseli per ragio- rilevante disparità patrimoniale e reddituale rispetto all'al-
tro, e l'impegno profuso nella famiglia.
Fa

ni obiettive, tenendo conto che: a) la nozione di autosuffi-


cienza non è unitaria e uguale per tutti, ma — al di là di Infine, per una configurazione obiettiva — quasi mate-
matica — della nozione in esame, e per l'introduzione anzi
R

ogni automatismo — va concretizzata e individualizzata dal


giudice di merito, con riferimento a quel richiedente, alla di una soglia standard di autosufficienza, cfr. anche uno dei
stregua dei parametri quali il possesso di redditi di qualsiasi primi provvedimenti di merito che hanno espressamente ri-
specie, di cespiti patrimoniali mobiliari e immobiliari, le chiamato il nuovo orientamento, prestandovi adesione,
capacità e le possibilità effettive di lavoro personale, la sta- Trib. Milano, ord. 22 maggio 2017; l'indipendenza o auto-
bile disponibilità di una casa di abitazione, gli oneri imposti sufficienza economica del richiedente è «la capacità per
e il costo della vita nel luogo di residenza, nonché ulteriori una determinata persona adulta e sana — tenuto conto del
elementi rilevanti nella specifica fattispecie; b) una volta contesto sociale di inserimento — di provvedere al proprio
riconosciuto il diritto all'assegno, i criteri indicati dall'art. sostentamento, inteso come capacità di avere risorse suffi-
5 l. div. per la quantificazione dell'assegno possono anche cienti per le spese essenziali (vitto, alloggio, esercizio dei
condurre ad una elevazione dell'importo da liquidare». diritti fondamentali). Un parametro (non esclusivo) di rife-
Sembra quindi, alla stregua di tale pronuncia, che l'im- rimento può essere rappresentato dall'ammontare degli in-
porto dell'assegno spettante al coniuge non economicamen- troiti che, secondo le leggi dello Stato, consente (ove non
te autosufficiente sia variabile (non esistendo un «livello» superato) a un individuo di accedere al patrocinio a spese
di autosufficienza unitario), e va quantificato con riferi- dello Stato (soglia che, ad oggi, è di euro 11.528,41 annui,
mento ai parametri di legge surrichiamati. ossia circa euro 1.000 mensili). Ulteriore parametro, per
Da qui, allora, la possibilità, per il giudice di merito, di adattare «in concreto» il concetto di indipendenza, può an-
determinare un assegno senza essere vincolato da un «tetto che essere il reddito medio percepito nella zona in cui il ri-
massimo» (tenendo conto, ovviamente, delle disponibilità chiedente vive ed abita».
dell'altro coniuge), evidentemente quello del- 6.a. - Questa corte reputa che siffatto nuovo orientamen-
l'autosufficienza economica. to vada valutato con estrema prudenza; tanto sia per le ra-
Tuttavia, Cass. 11 maggio 2017, n. 11538, cit. (quindi gioni di merito che si esporranno, sia perché ad esso non
successiva a Cass. 11504/17, cit.; ma la decisione è anterio- può riconoscersi valore di precedente significativo (pur te-
re: udienza del 26 ottobre 2016), assume che «l'assegno di- nendo conto della funzione nomifilattica della Cassazione,
vorzile ... deve essere disposto in favore della parte istante cfr. l'art. 65 ord. giud.).
la quale disponga di redditi insufficienti a condurre una esi- Tanto perché si tratta di un indirizzo espresso da sezioni
stenza libera e dignitosa, e deve essere contenuto nella mi- semplici della Suprema corte, che disattende (in contrasto
sura che permetta il raggiungimento dello scopo senza pro- con l'art. 374, 3° comma, c.p.c.) un insegnamento delle se-
vocare illegittime locupletazioni». zioni unite, recepito dalla giurisprudenza, di legittimità e di
Va anche richiamata Cass. 2043/18, cit. (pur contestuale merito, per quasi un trentennio, assurgendo così, lo si è già
a Cass. 2042/18, cit.; il collegio e il presidente-relatore rimarcato, a diritto vivente (cfr., ancora, Corte cost. 11/15,
coincidono) secondo cui «l'autosufficienza economica del cit., non a caso criticata da Cass. 11504/17, cit.).
coniuge è tale da permettergli di godere di una vita libera e Oltretutto, a conferma di quanto sopra, la questione è sta-
dignitosa, e l'assegno va contenuto nella stretta misura in ta ormai rimessa, ex art. 374, cpv., c.p.c., alle sezioni unite
cui tale scopo venga raggiunto». della Cassazione, che si pronunceranno alla prossima
IL FORO ITALIANO — 2018.
1393 PARTE PRIMA 1394

udienza del 10 aprile 2018 (ma la motivazione, ovviamente, Tanto premesso, può allora procedersi ad una esegesi
sarà nota solo successivamente). dell'art. 5, 6° comma, cit., tenendo conto, opportunamente,
Così alcuni recenti provvedimenti della VI sezione della anche del nuovo indirizzo, degli orientamenti espressi dalla
Cassazione (c.d. sezione filtro) hanno evitato di pronun- giurisprudenza di merito nonché dell'elaborazione dottrina-
ciarsi sull'assegno divorzile, rinviando la causa ad udienza le che ne è seguìta.
pubblica (della prima sezione civile), in attesa della statui- I parametri così individuati devono poi essere elastici, in
zione delle sezioni unite, cfr., tra le ultime, Cass. 29 gen- modo da adattarsi ai vari modelli di vita matrimoniale che
naio 2018, n. 2165, 29 gennaio 2018, n. 2166 e 29 gennaio si configurano nella realtà italiana (e non solo a quelli al-
2018, n. 2167, ibid. tamente elitari, concernenti coppie ad alto o altissimo red-

a
Questa corte, tuttavia, non può avvalersi di una tale fa- dito).
coltà, avendo invece il dovere di definire il giudizio, nei In tale prospettiva, lo si anticipa, dovranno prendersi le

to
termini di legge, decidendo anche sui profili giuridici del- distanze da taluni snodi motivazionali di Cass. 11504/17,

en
l'attribuzione dell'assegno divorzile. cit. (e pronunce conformi successive).
6.b. - Deve poi riconoscersi che, in questi pochi mesi 7.b. - Punto di partenza è il rilievo che il matrimonio co-

am
successivi al revirement di cui si discute, la giurisprudenza stituisce istituto di altissima dignità sociale e giuridica, che
di merito si è mostrata — al di là dell'ossequio formale — trova solenne riconoscimento nell'art. 29 Cost.

on
tutt’altro che unanime nel recepirlo (con buona pace della Esso è fonte di diritti inviolabili e indisponibili e di do-

O
richiamata funzione nomofilattica). veri inderogabili (cfr. Cass. 1° giugno 2012, n. 8862, id.,

M abb
In particolare, da un lato si è posto l'accento soprattutto

M
2012, I, 2037, e 10 maggio 2005, n. 9801, id., Rep. 2005,
sul profilo dell'onere della prova gravante sul richiedente voce Responsabilità civile, n. 324), sicché la stabile convi-

SI
l'assegno (tema non estraneo a Cass. 11504/17, cit.), dal-
IO in venza matrimoniale, protrattasi per un periodo significati-

AS
l'altro — e soprattutto — si è cercato di elaborare una no- vo, è fonte di aspettative legittime, e di legittimi affidamen-
so
zione più elastica e legata al caso concreto della nozione di ti, degli stessi coniugi e dei figli, sia come singoli, sia nelle
autosufficienza, dall'altro. (Omissis) relazioni familiari: cfr. Cass., sez. un., 17 luglio 2014, n.
es

7.a. - Questa corte è consapevole dell'esigenza di inter- 16379, id., 2015, I, 588 (alla stregua della quale, pertanto,
pretare le norme giuridiche tenendo conto della realtà so- non è delibabile la sentenza ecclesiastica di nullità matri-
nc

ciale, economica, culturale di riferimento: e certamente la moniale di un matrimonio seguìto da una convivenza alme-
D
co

società italiana è profondamente mutata dal 1970, allorché no triennale).


U

il divorzio fu finalmente introdotto, e forse anche dal 1987, Beninteso, il matrimonio è risolubile: il divorzio costitui-
LA
IO olo

allorché l'art. 5 cit. fu novellato nei termini sopra riportati. sce istituto ormai stabilizzato nel nostro ordinamento giuri-
Beninteso, però, l'interpretazione deve reggersi non su dico.
C
c

indeterminabili (se non eterei) criteri «storico-sociologici», Tanto pur se, per accedervi, nella gran parte dei casi, ex
O sci
LO

ma secondo i criteri esegetici indicati, in primo luogo, dal- art. 3 l. div., è ancora necessario un periodo di separazione
l'art. 12 preleggi. legale, giudiziale o consensuale che sia; peraltro la l. 55/15
Fa

L'art. 5, 6° comma, cit., certo, va interpretato con riferi- ha significativamente ridotto i tempi per accedere al divor-
mento all'ordinamento nel suo complesso, con la precisa- zio, mentre, quanto alle unioni civili, l'istituto della separa-
R

zione che il riferimento è all'ordinamento interno; quella in zione è stato tout court soppresso, cfr. l. 76/16, art. 1,
esame, infatti, è materia non di competenza dell'Unione eu- commi 22-25.
ropea e non oggetto di diversa disciplina convenzionale. Va anzi ricordato che separazione e divorzio costituisco-
Pertanto il diritto comparato (in generale, le esperienze no ormai oggetto di un vero e proprio diritto potestativo di
di altri paesi), al di là di pur interessanti suggestioni, ha ben ciascun coniuge (per quanto responsabile della crisi del
scarsa rilevanza interpretativa. rapporto), alla stregua di una concezione finalmente non
Tanto deve affermarsi anche con riferimento ai principî più pubblicistica del matrimonio: cfr. Cass. 21 gennaio
sul divorzio e sul mantenimento tra ex coniugi, elaborati 2014, n. 1164 (id., 2014, I, 463).
dalla Commission on European Family Law (Principles of Da qui, coerentemente, la possibilità (in caso di accordo),
European Law regarding Divorce and Maintenance between di conseguire l'una e l'altro senza l'intervento del giudice,
Former). con la negoziazione assistita, o addirittura con una procedu-
Oltretutto tali principî, in alcun modo vincolanti, se da ra amministrativa innanzi all'ufficiale di stato civile, cfr.
un lato sembrano fare riferimento al principio dell'autosuf- d.l. 132/14, convertito in l. 162/14, art. 6 e 12, nel cui am-
ficienza (principio 2.2, «dopo il divorzio ciascun coniuge bito vi è spazio anche per la determinazione di assegni
provvede ai propri bisogni»), dall'altro prevedono ampie post-coniugali (cfr., con riferimento al rito «municipale»,
deroghe (ben oltre, vale rilevarlo, i limiti di cui a Cass. Cons. Stato, sez. III, 26 ottobre 2016, n. 4478, id., 2016,
11504/17, cit.), improntate al principio della solidarietà III, 636).
postconiugale. L'enfatizzazione di un tale facile conseguimento dello
Può semmai richiamarsi il pur generico art. 5 del VII status libertatis, con l'irreversibile superamento della pre-
protocollo addizionale alla convenzione europea per la sal- gressa relazione familiare (ve ne è ampia traccia in Cass.
vaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali 11504/17, cit.), non significa però che, con il divorzio (ma
(firmato a Strasburgo il 22 novembre 1984), alla stregua del si dirà anche della separazione) si dissolvono tutte le con-
quale il principio di uguaglianza di diritti e di responsabili- seguenze giuridicamente rilevanti del matrimonio, o alme-
tà dei coniugi opera sia durante il matrimonio che in caso di no si dissolvono nella misura prospettata dal nuovo orien-
scioglimento, cfr. infra. tamento.
In ogni caso deve ricordarsi, con Corte cost. 26 marzo Una tale conclusione — fermo il valore inalienabile della
2015, n. 49, id., 2016, I, 1623 (riferita, peraltro, alle ben libertà personale (ma di tutti i soggetti coinvolti) — è falla-
più cogenti pronunce della Corte Edu): ce e mortificante per il valore sociale (e giuridicamente ri-
«Il giudice nazionale non può spogliarsi della funzione levante) della relazione familiare comunque intercorsa tra
che gli è assegnata dall'art. 101, 2° comma, Cost., con il quelle due persone, e finisce per avere anche un notevole
quale si ‘esprime l'esigenza che il giudice non riceva se costo sociale.
non dalla legge l'indicazione delle regole da applicare nel Factum infectum fieri nequit.
giudizio, e che nessun'altra autorità possa quindi dare al Il divorzio, in altri termini, non equivale ad una via di
giudice ordini o suggerimenti circa il modo di giudicare in fuga, anzi ad un brutale, iconoclastico annullamento re-
concreto’». troattivo del rapporto matrimoniale, considerato alla stre-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1395 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1396

gua di uno scomodo e fastidioso passato di cui va cancella- Tanto meno può essere escluso, o relegato (con assoluta
to anche il ricordo (e la dignità). incoerenza) alla fase della quantificazione, quanto all'asse-
Libertà di divorziare e autodeterminazione di ciascuno gno divorzile.
non equivalgono, in definitiva, a negazione (o a mortifica- L'attuazione di tali canoni, infatti, non può essere com-
zione) dei doveri (inderogabili) di solidarietà (in una ottica promessa, paradossalmente, proprio nella fase patologica
poi di piena eguaglianza tra i coniugi, cfr. infra). della vita familiare, che può essere caratterizzata da conflit-
7.c. - La questione va esaminata in una prospettiva più ti anche aspri, e in cui gli effetti negativi dell'asimmetrica
ampia. divisione dei pesi nella vita familiare si manifestano con
Il principio di eguaglianza morale e giuridica tra i coniu- maggiore durezza, proprio con riferimento al coniuge più

a
gi, quindi di reciproca solidarietà, di cui all'art. 29 Cost., debole.
In tal senso, chiaramente, anche il richiamato art. 5 del

to
ha precise ricadute normative nel codice civile (ma ormai
anche nella l. 76/16, mutatis mutandis), quanto alla fase fi- VII protocollo addizionale della Cedu.

en
siologica della vita e della convivenza matrimoniale, carat- D'altra parte, quanto al diritto interno, è agevole rilevare
terizzata — e di ciò i coniugi devono essere consapevoli già che lo stesso status del coniuge divorziato non è uguale a

am
nella fase costitutiva (cfr. le letture di cui all'art. 107 c.c.) quello di chi non si è mai coniugato (celibe o nubile che
— da uno stabile vincolo di convivenza e di sostegno. sia); si consideri il divieto temporaneo di nuove nozze per

on
Vi è anzi una strettissima compenetrazione tra i diritti e le donne (art. 89 c.c.) o di converso la possibilità, per l'ex

O
moglie, di conservare il cognome del marito (art. 5, 3°

M abb
doveri attinenti alla sfera personale e quelli più strettamente

M
patrimoniali. comma, l. div.); del resto è peculiare anche lo status del
vedovo/vedova (ricordando che la morte costituisce pur

SI
Il sistema legislativo di vita familiare — inderogabile
IO in
(art. 160 c.c.) — si fonda in primo luogo sull'accordo an- sempre l'ipotesi fisiologica di scioglimento del matrimonio,

AS
che tacito tra i coniugi sull'indirizzo della vita familiare, art. 149 c.c.).
so

cfr. art. 144 c.c. Vi è anzi di più: la stessa l. 898/70 riconosce, anche nella
fase postdivorzile, la vigenza, rectius l'ultrattività, di rile-
es

Soprattutto è fondamentale l'art. 143 c.c., che, nel ribadi-


re (in termini anche più chiari dell'art. 29 Cost.) il principio vanti effetti patrimoniali del pur cessato matrimonio (che,
pertanto, non si prestano ad una lettura riduttiva); si tratta
nc

di eguaglianza tra i coniugi (1° comma), coerentemente po-


di «diritti supplementari», previdenze postdivorzili di gran-
D

ne sullo stesso piano il lavoro casalingo e quello esterno e


co

de rilievo.
U

professionale, orientando in senso comunitario e solidari-


stico i rapporti patrimoniali tra i coniugi: Lo stesso assegno divorzile, del resto, è oggetto di un di-
LA
IO olo

«Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione al- ritto, per l'ex coniuge che non si è risposato, tendenzial-
mente perpetuo (a differenza dell'assegno alimentare per
C

le proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro profes-


c

sionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia». l'ex partner di fatto, art. 1, comma 65, l. 76/16), salvo re-
O sci
LO

voca giudiziale ex art. 9 l. div.; inoltre al coniuge che lo ha


La prospettiva solidaristica e comunitaria concerne anche conseguito ancora compete: una percentuale dell'indennità
Fa

i doveri verso i figli, cfr. art. 147, 148, 316 bis c.c. di fine rapporto percepita dall'altro, art. 12 bis l. div.; la
Sempre a tutela del principio di eguaglianza, i regimi pa- pensione di reversibilità (almeno una quota), in caso di
R

trimoniali della famiglia sono quelli tassativamente previsti premorte dell'altro, art. 9, 2° e 3° comma, l. cit.; qualora
dalla legge (art. 159 ss. c.c.); resta così fermissimo anche in versi in stato di bisogno un assegno periodico a carico del-
giurisprudenza, almeno de iure condito, il divieto dei patti l'eredità, art. 9 bis l. cit.; l'art. 5, 11° comma, l. cit., inoltre,
prematrimoniali (cfr. Cass. 30 gennaio 2017, n. 2224, id., riconosce all'ex coniuge — che non ne gode altrimenti —
Le banche dati, archivio cit.). l'assistenza sanitaria spettante all'altro, anche se non bene-
Va allora segnalato che tale assetto normativo — ovvia- ficia di un assegno (disposizione, questa, ormai del tutto re-
mente di portata generale — configura però chiaramente un siduale ma non abrogata).
tipo matrimoniale ove l'assetto contributivo concordato (di È poi vero che ciascun ex coniuge, anche quello econo-
norma tacitamente, come accennato) prevede la divisione micamente più forte, ha il diritto di formare una nuova fa-
asimmetrica del lavoro nelle famiglie e la ripartizione del miglia (si richiamano al riguardo anche gli art. 12 Cedu e 9
ruolo tra i coniugi. della carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea);
Tanto nel senso che uno dei coniugi rappresenti la fonte tuttavia tale diritto non può arrivare al punto di comprime-
esclusiva o, quantomeno, prevalente, del reddito familiare, re, fino ad annullarli, i diritti (ed i doveri) relativi alla fa-
dedicandosi al lavoro «esterno» (in genere il marito), men- miglia precedente, pur dissolta: così anche l'ancora recente
tre l'altro contribuisce ai bisogni della famiglia esclusiva- Cass. 13 gennaio 2017, n. 789, cit., riferita alla separazione
mente (ma ormai anche solo maggiormente) occupandosi ma agevolmente estensibile al divorzio (secondo cui non
del lavoro domestico e della cura dei figli, ciò per un signi- costituisce di per sé giustificato motivo di revoca o di ridu-
ficativo arco di tempo (sicché il coniuge più dedito alla fa- zione dell'assegno di mantenimento a carico del coniuge
miglia rinuncia o può rinunciare a svolgere un'attività lavo- economicamente più debole la nascita, successiva alla sepa-
rativa «esterna» o opta — ed è l'ipotesi più diffusa — opta razione, di un nuovo figlio all'onerato, in quanto il diritto
per una occupazione meno impegnativa o meno remunera- del coniuge beneficiario non è recessivo rispetto a tale
tiva). evento, sicché il giudice deve accertarne in concreto l'inci-
Di qui appunto i correttivi (a mo’ di contrappeso) di cui denza negativa sulla posizione economica dell'onerato).
alle disposizioni in ultimo richiamate (si consideri già l'e- Vi è spazio per una ulteriore considerazione.
quiparazione del lavoro domestico a quello professionale ed Le norme relative alla fase fisiologica (art. 143 ss. c.c.)
esterno). tengono conto, come detto, della suddivisione dei compiti e
Si tratta di un modello di vita familiare forse, oggi, non dei ruoli dei coniugi nella vita familiare; deve parimenti te-
diffuso come un tempo, ma che merita considerazione (non nersene conto anche in sede di dissoluzione (almeno allor-
fosse che per i precisi riferimenti normativi di cui si è det- ché quella suddivisione — conseguenza di un indirizzo pur
to) e che non può essere relegato ai margini del «giuridica- sempre concordato tra i coniugi stessi — si è stabilizzata
mente tutelabile». nel tempo, con ricadute sulle scelte professionali e di vita
7.d. - Il fondamentale canone di eguaglianza e di solida- dei coniugi stessi, cfr. infra).
rietà (fondato, lo si ricordi, sull'art. 29 Cost.; ma hanno ri- In tale prospettiva deve rimarcarsi che il nuovo indirizzo
levanza anche gli art. 2 e 3) non può essere escluso, o para- giurisprudenziale presuppone, invece, una realtà familiare
lizzato, con la crisi della famiglia, specie con il divorzio. nella realtà ampiamente marginale, in quanto fondata sulla
IL FORO ITALIANO — 2018.
1397 PARTE PRIMA 1398

eguale distribuzione dei compiti e sul pari apporto di en- D'altro canto già Corte cost. 21 gennaio 2000, n. 17 (id.,
trambi i coniugi alla conduzione della vita familiare e alla 2002, I, 1321) aveva sostanzialmente equiparato (ai fini del
formazione del patrimonio comune. riconoscimento del privilegio di cui agli art. 2751, n. 4, e
7.e. - Centrale e non eccezionale, o di stretta interpreta- 2778, n. 17, c.c.) i crediti da assegno di separazione e di di-
zione, per la tutela del coniuge debole nella separazione e vorzio.
nel divorzio, evidentemente, è la disciplina dei relativi as- L'assegno di mantenimento in sede di separazione, ai
segni in particolare, per quanto qui interessa, di quello di- sensi dell'art. 156 c.c. cit., tuttora compete al coniuge che
vorzile. non è in grado, con i propri redditi, di mantenere un tenore
Tali assegni, nella fase patologica del rapporto, svolgono di vita analogo a quello offerto dalle potenzialità economi-

a
— mutatis mutandis — il ruolo che in quella fisiologica che di entrambi, da individuarsi con riferimento allo stan-
della convivenza ha il dovere di contribuzione. dard di vita familiare reso oggettivamente possibile dal

to
Le disposizioni relative costituiscono la coerente ricadu- complesso delle loro risorse economiche, in termini di red-

en
ta, appunto nella fase patologica e conclusiva della vita ma- ditività, capacità di spesa, garanzie di elevato benessere e
trimoniale, di quelle dettate per la fase fisiologica della di fondate aspettative per il futuro.

am
convivenza, sopra richiamate, sotto l'egida dei principî di Così Cass. 16 maggio 2017, n. 12196, id., 2017, I, 1759
eguaglianza e di solidarietà di cui agli art. 2, 3, 29 Cost. (successiva quindi a Cass. 11504/17, cit., che infatti è

on
Ne segue che anche tali norme — in particolare l'art. 5, espressamente richiamata), che ha confermato la sentenza

O
M abb
6° comma, l. div. — hanno l'obiettivo di valorizzare, in di merito, la quale aveva riconosciuto, in favore della mo-

M
un'ottica di tendenziale riequilibrio, le aspettative dell'uno glie, che pure gode di un'ottima posizione economica com-
e dell'altro coniuge, fondate sulla pregressa partecipazione, plessiva, un assegno di mantenimento pari ad euro due mi-

SI
IO in
pur asimmetrica alla comunità di vita familiare (sempre, lioni mensili, tenuto conto della ben superiore posizione del

AS
beninteso, che questa si sia significativamente consolidata). marito, definito uno degli uomini più ricchi al mondo, il
so
Tanto al fine di non vanificare — in ragione dell'evo- quale oltretutto aveva ammesso di averle assicurato un te-
luzione fallimentare dei rapporti coniugali — i risultati nore di vita «assolutamente al di fuori di ogni norma» e di
es

conseguiti in comune (cui entrambi hanno diritto), così disporre di un patrimonio «ultracapiente», senza che tale
nc

consentendo a ciascuno, ma in particolare al coniuge eco- determinazione comportasse la realizzazione di uno scopo
eccessivamente consumistico, o comunque fosse destinata
D

nomicamente più debole, di affrontare in maniera effetti-


co

vamente autonoma e dignitosa — e nel rispetto dei canoni alla capitalizzazione o al risparmio, tenuto anche conto del-
U

di cui all'art. 29 Cost. cit. — i nuovi percorsi di vita. la durata del matrimonio e al contributo da lei apportato al-
LA
IO olo

Così la migliore dottrina, cui la corte aderisce; il tema sa- la vita familiare.
rà approfondito infra. Il tenore di vita, pertanto, era ed è il parametro di deter-
C
c

Beninteso, riconoscere all'assegno divorzile tale finalità, minazione dell'assegno in oggetto; d'altronde l'art. 156 cit.
O sci
LO

nei termini che si diranno, nulla ha a che vedere con la pa- enuncia che questo compete al coniuge che «non abbia
ventata «ultrattività» del matrimonio ormai sciolto, in una adeguati redditi propri», espressione appunto non dissimile
Fa

deprecabile ottica criptoindissolubilistica. da quella utilizzata, per l'assegno divorzile, dall'art. 5, 6°


8.a. - Merita allora segnalare che neppure va enfatizzata comma, l. div. cit.
R

la distinzione tra separazione e divorzio, contrapponendo La giurisprudenza, a partire proprio dagli arresti del
l'assegno di mantenimento per il coniuge più debole, di cui 1990, aveva certo chiarito che nell'assegno di mantenimen-
all'art. 156 c.c., all'assegno divorzile. to la conservazione del tenore di vita rappresenta il parame-
Separazione e divorzio, certo e ovviamente, si distinguo- tro inderogabile di riferimento, mentre, per l'assegno di-
no in quanto nella prima, a differenza che nella seconda, il vorzile, rappresenta il tetto massimo (astrattamente deter-
vincolo sopravvive. minabile in sede di statuizione sull'an debeatur), in quanto,
Si tratta però di elemento soprattutto formale, da non so- in concreto, il relativo importo poteva essere «moderato»,
pravvalutare. fino all'azzeramento, alla stregua dei criteri di cui alla pri-
I due istituti — il primo presupposto nella gran parte dei ma parte dell'art. 5, 6° comma, cit.
casi del secondo —, come accennato, sono tendenzialmente Vi era però una sicura vicinanza, una continuità di base
omogenei, in quanto entrambi fronteggiano la crisi matri- tra i due assegni, fondata proprio sulla richiamata omoge-
moniale. neità di separazione e di divorzio, istituti entrambi deputati
La separazione, in particolare, rappresenta il momento di a fronteggiare, in successione progressiva, la crisi della fa-
«effettiva esautorazione» della vita matrimoniale, con la miglia.
sospensione, nella realtà definitiva, dei diritti e dei doveri Da qui l'affermazione costante che la determinazione
di natura personale nascenti dal matrimonio; proprio il ve- dell'assegno divorzile è sì indipendente da quanto statuito
nir meno di tali obblighi, già nella coscienza sociale, segna in sede di separazione, quanto all'assegno ex art. 156 c.c.,
la fine del rapporto matrimoniale. attese le differenze tra i due istituti; tuttavia l'assetto eco-
Anche sotto il profilo patrimoniale, la comunione legale nomico relativo alla separazione può rappresentare un vali-
tra i coniugi si scioglie ormai già in forza dell'ordinanza do indice di riferimento nella misura in cui appaia idoneo a
presidenziale nel giudizio di separazione, ex art. 191, cpv., fornire utili elementi di valutazione relativi al tenore di vita
c.c. goduto durante il matrimonio e alle condizioni economiche
La separazione, in altri termini, non è più una semplice dei coniugi: cfr., ex plurimis, Cass. 15 maggio 2013, n.
fase di sospensione della vita matrimoniale (e funzionale ad 11686 (id., Rep. 2013, voce Matrimonio, n. 120).
una ripresa di questa), ma l'anticamera del divorzio. Il nuovo orientamento, di contro, determina un'artificio-
Gli effetti giuridici che ne conseguono sono infatti di tale sa contrapposizione tra i due assegni (di converso tra gli
«rilievo da consentire una sostanziale assimilazione alla si- istituti di riferimento), fondando l'uso sull'art. 29 Cost.,
tuazione che caratterizza gli ex coniugi»; così Cass. 4 aprile l'altro sull'art. 23 Cost.
2014, n. 7981, id., 2014, I, 1768 (in termini 20 agosto 2014, Al di là della richiamata (e non considerata) omogeneità
n. 18078, ibid., 3481), secondo cui — così innovando una tra separazione e divorzio, va anche rimarcato che ormai,
giurisprudenza in senso opposto pluridecennale — la so- dopo la l. 55/15, cit. (e tenuto conto della possibilità di
spensione della prescrizione tra i coniugi, prevista in via pronuncia di sentenze non definitive di separazione, art.
generale dall'art. 2941, n. 1, c.c., non si applica ai coniugi 709 bis c.p.c., nonché di divorzio, art. 4, 12° comma, l.
legalmente separati. div.), la determinazione dell'assegno di separazione e di
IL FORO ITALIANO — 2018.
1399 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1400

quello divorzile possono aver luogo in un periodo di tempo mica (peraltro mai enunciato dalla l. 898/70, che invece ri-
estremamente ristretto. chiama espressamente il tenore di vita, cfr. infra).
Da qui conseguenze obiettivamente paradossali, trattan- Questa corte reputa che sia certo possibile muovere da
dosi delle stesse parti e dello stesso rapporto matrimoniale: tale nozione, con la consapevolezza, però, che la stessa è
al medesimo coniuge, economicamente debole, può essere altamente indeterminata (proteica, secondo il Tribunale di
riconosciuto un assegno di mantenimento anche elevatissi- Udine, cit.), ben più di quella di tenore di vita, e finisce con
mo, e — subito dopo — può essere tout court negato l'as- l'attribuire al giudice una eccessiva discrezionalità, che oc-
segno divorzile. corre temperare.
In altri termini, in uno stretto arco temporale, si può or- 8.c. - Vi è però un punto fermo da fissare, muovendo dal

a
mai passare da un regime ad un altro sostanzialmente oppo- rilievo che la legge — significativamente — fa riferimento
sto, senza alcuna gradualità (è esattamente la vicenda delle ai «mezzi adeguati», e non ai «mezzi sufficienti», quindi:

to
parti di cui a Cass. 12196/17, cit.; a fronte di un assegno di ed è dato già indicativo della ratio della norma.

en
separazione elevatissimo, App. Milano 16 novembre 2017, L'assegno divorzile — pertanto — non potrà mai essere
id., 2017, I, 3732, ha negato a quella stessa moglie l'asse-

am
ridotto ad una sorta di assegno alimentare e determinato se-
gno divorzile, alla stregua del nuovo indirizzo). condo i parametri dell'art. 438 c.c. (su cui cfr. anche infra;
Di contro, deve rimarcarsi che tale divergenza di regimi peraltro l'ex coniuge neppure rientra tra le persone obbliga-

on
— per un rapporto che non può che svilupparsi prima nella te, ex art. 433 c.c.).

O
separazione, poi nel divorzio — è giuridicamente inammis-

M abb
In tal modo, oltretutto, si equiparerebbe — del tutto ille-
sibile, sicché occorre cercare quanto meno di limitare le ri-

M
gittimamente — la posizione dell'ex coniuge a quella del-
cadute negative.

SI
l'ex convivente (cfr. l. 76/16, cit., art. 1, comma 65).
8.b. - L'attenzione può allora incentrarsi proprio sul-
IO in Ne segue che mai la nozione di autosufficienza potrà es-

AS
l'assegno divorzile. sere fatta coincidere (così invece alcuni degli arresti sopra
so
Ben può muoversi dalla nozione di mancanza di mezzi richiamati) con la disponibilità di mezzi sufficienti per una
adeguati, di cui all'art. 5, 6° comma, l. cit. vita libera e dignitosa: una tale determinazione si risolve-
es

Tanto con riferimento alla fase dell'accertamento del di- rebbe, infatti, in un'indebita equiparazione dell'assegno di-
ritto all'assegno (an debeatur) da parte del coniuge richie-
nc

vorzile all'obbligazione alimentare; gli alimenti, infatti,


dente.
D

non possono a loro volta prescindere — per quanto restrit-


co

Quella di adeguatezza è nozione (come visto prevista an-


U

tiva possa esserne la nozione — dal parametro della dignità


che dall'art. 156 c.c.) generica e comunque relazionale, che dell'esistenza.
LA
IO olo

richiede un preciso e stabile punto di riferimento «disambi- Il pur tacito riferimento all'art. 37 Cost., pertanto, è del
guante».
C

tutto incongruo, in quanto prescinde del tutto, come si dirà,


c

Così, in dottrina — ma con precise ricadute in giurispru- dal contesto di relazioni familiari instaurata con il matri-
O sci
LO

denza —, fin dall'introduzione della norma si obiettò che i monio.


mezzi adeguati possono essere quelli atti a fronteggiare uno
Fa

Ancora ne segue che non è corretto il riferimento a una


stato di bisogno, ma anche quelli necessari per condurre
nozione di autosufficienza oggettiva, valevole in senso as-
una esistenza libera e dignitosa (o almeno per consentire il
soluto per qualsiasi rapporto matrimoniale in dissoluzione.
R

reinserimento del coniuge economicamente più debole nella


vita di relazione) ovvero, infine, a mantenere un tenore di L'assegno divorzile, lo si ricordi, è un istituto di tutela
vita analogo a quello esistente in costanza di matrimonio. per l'ex coniuge economicamente più debole, in definitiva
Merita ricordare che l'originaria versione del disegno di di tutela della persona umana e delle sue istanze di realiz-
legge, poi sfociato nella l. 23/87, cit., faceva espresso rife- zazione, nella sua dimensione familiare (e la famiglia è un
rimento al «mantenimento dignitoso», per misurare l'ade- perdurante riferimento primario per la collettività).
guatezza dei mezzi del richiedente; tale riferimento (certo Sarebbe allora del tutto inadeguato ed iniquo fare ricorso,
univoco) fu poi omesso nel testo finale della legge cit., tan- nell'individuazione del requisito dei mezzi adeguati (rec-
to nonostante la relazione di accompagnamento (richiamata tius, dell'autosufficienza), a dati obiettivi e fissi (quali il
anche da Cass. 11504/17, cit.) ancora (incongruamente) lo reddito medio del luogo di residenza) e a misure standard al
presupponga. limite in termini numerici e matematici (quali multipli della
Da qui, a fronte di un testo normativo monco, o almeno pensione sociale, o addirittura il reddito per l'accesso al pa-
altamente indeterminato, il rapido insorgere di un contrasto trocinio a spese dello Stato): tanto varrebbe, allora, intro-
interpretativo, tra chi poneva l'assegno divorzile in sostan- durre vere e proprie tabelle di quantificazione, ovviamente
ziale continuità con quello di mantenimento nella separa- di formazione pretoria.
zione (Cass. 17 marzo 1989, n. 1322, id., 1989, I, 2512) e I concetti in esame — «mezzi adeguati» o anche autosuf-
chi, di contro, qualificava come mezzi adeguati quelli atti a ficienza — non sono fissi — giova ribadirlo con forza —
garantire una vita libera e dignitosa, con esclusione del di- ma mobili e variabili, da valutare caso per caso, contestua-
ritto del coniuge beneficiario a mantenere il pregresso teno- lizzando la posizione del richiedente, tenendo conto della
re di vita, in quanto la norma novellata non collega più sua personale vicenda e di fattori ulteriori quali l'età, dura-
l'assegno di divorzio ad un rapporto estinto (pur facendo ta del matrimonio, le energie dispiegate le condizioni di vi-
salva la solidarietà coniugale); l'assegno, pertanto, non de- ta, il contesto sociale di riferimento.
ve essere né bloccato alla soglia della pura sopravvivenza, Lo stesso art. 438, cpv., c.c., del resto, richiama, pur al
né eccedente il livello della normalità (Cass. 2 marzo 1990, fine della determinazione degli alimenti, la posizione socia-
n. 1652, id., 1990, I, 1165, che è alla base dell'orienta- le dell'avente diritto; il contesto sociale del richiedente (ma
mento espresso da Cass. 11504/17, cit.). come singolo) è evocata anche, come si è visto, da Cass.
Le sezioni unite del 1990 posero appunto fine a tale con- 3015/18, cit., pur espressione ortodossa del nuovo indiriz-
trasto, in quanto, in un'ottica compromissoria, distinsero tra zo.
l'astratta determinazione dell'assegno divorzile, in funzio- Di converso — certo con riferimento ai criteri elaborati
ne del tenore di vita matrimoniale, e la sua determinazione dalle sezioni unite del 1990 — Cass. 29 marzo 1994, n.
in concreto, alla stregua dei criteri «moderatori» di cui al- 3049 (id., Rep. 1995, voce cit., n. 194) aveva enunciato, in
l'art. 5, 6° comma, cit., la cui applicazione può portare an- termini ancora attuali, che quel che rileva è assicurare
che all'azzeramento (e quindi al diniego) dell'assegno. all'avente diritto il «non appartenere ad una fascia econo-
Il nuovo orientamento, lo si è detto più volte, lega la no- mico-sociale macroscopicamente diversa» ed evidentemen-
zione di mezzi adeguati a quella di autosufficienza econo- te deteriore.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1401 PARTE PRIMA 1402

Sta anzi qui, a ben vedere, il significato più profondo D'altronde è vero che il matrimonio si regge sulla libertà
della nozione di tenore di vita (stigmatizzato dal nuovo di scelta, con possibilità di epilogo fallimentare (rimesso
orientamento). alla scelta discrezionale dell'uno o dell'altro), e di ciò i co-
Il contesto/posizione sociale di appartenenza (ma quello niugi devono essere ben consapevoli, fin dal momento della
concreto e relazionale, non quello astratto e generico di cui celebrazione; viene però da chiedersi quale dei coniugi, sa-
a Cass. 3015/18, cit.) costituisce il decisivo criterio di valu- pendo ab initio che, in caso di divorzio, può residuare al
tazione della soglia dell'autosufficienza. più una modesta solidarietà di tipo sostanzialmente alimen-
Ferma la necessità di una valutazione complessiva e non tare, sarà nonostante ciò disposto a rinunciare alla propria
atomistica di tutti i criteri indicati da Cass. 11504/17, cit., piena realizzazione lavorativa e professionale per dedicarsi
a sostenere l'altro o il nucleo familiare.

a
l'individuazione della soglia di autosufficienza — concetto
non assoluto ma relativo e relazionale — non può prescin- La lettura che qui si critica, in altri termini, mina in radi-

to
dere infatti da una valutazione del contesto di vita del ri- ce i presupposti stessi del matrimonio, anche nella sua fase

en
chiedente, attuale (in prospettiva futuro) ma anche passato. fisiologica.
Il contesto di vita in oggetto, evidentemente, è quello Di contro, il matrimonio (almeno allorché si è manifesta-

am
familiare. to come comunione di vita e di interessi) è la base, nei ter-
Con il divorzio, certo, ciascun ex coniuge riacquista lo mini che si diranno, per consentire a ciascuno dei coniugi

on
stato libero; tuttavia — anche alla stregua di quanto sopra un successivo autonomo percorso esistenziale.

O
Pertanto, intanto è corretto invocare l'operatività del

M abb
osservato — è gravissimo errore considerarne la posizione,
principio di autoresponsabilità in quanto, nel corso della vi-

M
al fine di valutarne l'autosufficienza, solo uti singulus.
ta matrimoniale, si sono poste le condizioni per la respon-

SI
In tal modo si finisce per considerare entrambi i coniugi
IO in sabilizzazione di ciascun coniuge, per il soddisfacimento
come entità astratte, monadi isolate senza un passato comu-

AS
delle proprie necessità di vita.
ne, malamente cancellato; così però si disperde anche la
so

dimensione «storica» e solidale della loro vita familiare Quindi, quello di autoresponsabilità è un principio a sua
precedente (quasi poi come se riferirsi ai coniugi come sin- volta relativo, calato nel singolo contesto, da sviluppare an-
es

goli implicasse che non si possa fare riferimento alla pre- che de futuro e che ben può essere recessivo.
8.d. - Peraltro, a fondamento del parametro del-
nc

gressa esperienza di vita familiare).


l'autosufficienza — non è neppure corretto richiamare, ana-
D

Eppure il diritto-dovere di cui all'art. 5, 6° comma, l. div.


co

logicamente, l'art. 337 septies c.c., in tema di mantenimen-


U

trova fondamento pur sempre sul pregresso (benché cessa-


to dei figli maggiorenni, «non indipendenti economicamen-
to) rapporto di coppia (che è qualcosa di più e di diverso
LA
IO olo

te».
della somma di due unità) e a quest'ultimo andrebbe pur
Tanto meno poi può richiamarsi un più «saldo» fonda-
C

sempre riferito.
c

mento costituzionale dell'assegno per la prole, atteso che,


Tanto in contrasto con il precetto dell'art. 29 Cost. che,
O sci
LO

se quest'ultimo si fonda sull'art. 30 Cost., quello coniugale,


come detto, irradia i suoi effetti anche dopo il divorzio. come più volte detto, trova comunque fondamento sull'art.
Fa

Proprio l'esigenza di tutela del principio di parità non so- 29 Cost.


lo nella fase di vita comune, ma anche in quella di dissolu- Tornando all'art. 337 septies c.c., non sussistono in pri-
zione del rapporto (che comunque vi è stato e non può esse-
R

mo luogo gli stessi presupposti, vale a dire l'eadem ratio


re cancellato), impone la necessità di valutare, in primo (art. 12, cpv., preleggi) per l'applicazione analogica in pa-
luogo, la posizione economica che il richiedente aveva ac- rola.
quisito (grazie al suo contributo suo e dell'altro, domestico Lo status dei figli e quello coniugale, in primo luogo, so-
e lavorativo esterno che sia) nel corso della vita familiare. no ben diversi; del resto la circostanza che solo l'art. 337
La posizione sociale effettiva, in altri termini, è quella septies fa espresso riferimento all'indipendenza economica,
determinata, nel tempo, dalla partecipazione alla vita della a differenza dell'art. 5, 6° comma, l. div., non è senza si-
famiglia nel suo complesso; diversamente opinando, si re- gnificato; ben può affermarsi che l'assegno divorzile ha
cide il collegamento con il criterio sovraordinato e di rile- propri criteri di determinazione, incompatibili con quelli
vanza costituzionale della pari dignità morale e giuridica previsti dall'altra disposizione.
dei coniugi, che, come più volte detto, opera anche nella fa- Del resto l'assegno per i figli maggiorenni, non indipen-
se patologica del rapporto. denti economicamente senza loro colpa, è una ricaduta del
La nozione di autosufficienza (rilevante, lo si ricorda, ai principio di responsabilità genitoriale (che non cessa con la
fini della valutazione dei «mezzi adeguati») è quindi relati- maggiore età, art. 316 c.c.); i genitori, in altri termini, han-
va, variabile, connessa al contesto sociale concretamente no il dovere di assicurare ai figli, anche maggiorenni, edu-
acquisito. cazione, istruzione ed assistenza morale, non rilevando la
Alla nozione di autosufficienza, e del relativo accerta- contribuzione dei figli (che ben può mancare) alla vita della
mento, il nuovo orientamento lega — come pure detto — il famiglia.
superiore principio di autoresponsabilità individuale di cia- Si tratta però di un dovere a termine (salvo comunque
scun coniuge. l'obbligo degli alimenti), che cessa appunto con il conse-
Tale principio, se ritenuto operante, non può però essere guimento dell'indipendenza economica, ovvero con l'accer-
applicato in modo incondizionato e indifferenziato (doven- tamento della responsabilità dei figli stessi per il mancato
do comunque essere bilanciato da quello, sempre operante, conseguimento della stessa: cfr. Cass. 22 giugno 2016, n.
di solidarietà) e soprattutto — operando comunque il supe- 12952 (id., 2016, I, 2741); App. Catania 13 luglio 2017
riore canone di cui all'art. 29 Cost. — non può costituire (id., 2017, I 3180).
ostacolo ai meccanismi di tutela del coniuge più debole, Fino ad allora, la posizione del figlio maggiorenne è
anche in una prospettiva di riequilibrio della posizione eco- identica a quella del minorenne (art. 337 ter c.c.); i genitori
nomica degli ex coniugi. (separati o divorziati o meno, cfr. anche gli art. 148 e 316
L'autoresponsabilità del coniuge richiedente, in altri ter- bis c.c.) devono assicurare ai figli, minorenni o maggioren-
mini, non può tradursi nell'irresponsabilità dell'altro; anzi, ni, un mantenimento che ne copra, secondo le possibilità
questi è a sua volta vincolato da un analogo principio, in familiari, tutte le esigenze (sicché, nella crisi della fami-
quanto — contraendo il matrimonio — ha assunto anche i glia, il riferimento al tenore di vita è ineludibile).
doveri che ne conseguono, anche con riferimento agli effet- Il figlio, inoltre, non può nutrire aspettative legittime sul
ti del divorzio, ed è quindi tenuto ad un «aiuto esigibile» in patrimonio familiare, che non ha contribuito a formare, al-
favore dell'altro, se in posizione deteriore. meno finché i genitori sono in vita.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1403 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1404

Speculare, in un certo senso, è la posizione del coniuge, Soprattutto tale lettura, certo la più coerente con il nuovo
la cui posizione, con gli anni, può solo diventare più vulne- indirizzo, condanna alla sostanziale inutilità tutti i parame-
rabile: da qui l'esigenza, tendenzialmente perpetua, di tute- tri indicati dalla prima parte dell'art. 5, 6° comma, sopra ri-
la, avendo confidato in una vita comune e contribuito alla chiamati, specie a fronte di una nozione obiettiva, e co-
formazione del patrimonio comune. munque riduttiva, della nozione di autosufficienza (in quan-
Da qui la conferma della non assimilabilità, in alcun mo- to parametrata verso il basso e indifferente al pregresso
do, degli istituti in esame. rapporto coniugale).
9. - Non meno problematica è la fase, eventuale e succes- Se infatti l'assegno deve essere riconosciuto solo a chi
siva, della quantificazione dell'assegno, su cui il nuovo in- non ha mezzi adeguati a condurre una vita libera e suffi-

a
dirizzo sembra non aver inciso in modo altrettanto innova- ciente, e deve essere contenuta nella misura che consente di
tivo. raggiungere tale scopo, lo spazio applicativo per i parametri

to
L'applicazione dell'impostazione tradizionale può dar surrichiamati è pressoché inesistente.

en
luogo, però, a risultati paradossali: è infatti costante l'af- Eppure si tratta proprio dei parametri che consentono di
fermazione che i criteri di cui all'art. 5, 6° comma, cit. adeguare il giudizio alle concrete peculiarità delle singole

am
hanno la funzione di moderare l'importo astrattamente de- fattispecie, modulando il quantum dell'assegno.
terminato nella prima fase; pertanto, in concreto, l'importo 10.a. - Vi è però spazio per una ulteriore messa a fuoco

on
dell'assegno potrebbe essere inferiore anche a quello ne- della questione.

O
cessario per conseguire l'autosufficienza, quale che sia la Deve infatti negarsi che le due fasi, quella dell'an de-

M abb
nozione che voglia adottarsene (sicché l'assegno rischie- beatur e quella della quantum, siano davvero rigidamente

M
rebbe di essere di importo inferiore anche a quello stretta- contrapposte, in termini nitidi, senza possibilità di «conta-

SI
mente alimentare; oltretutto esso è tassabile).
IO in minazioni» (e oltretutto alla stregua di principî ispiratori

AS
Vi è però anche una lettura alternativa, che muove dal ri- opposti; si è visto invece che i principî di cui all'art. 29
so
lievo che i criteri surrichiamati, nella fase della quantifica- Cost. presidiano in toto la fase del divorzio).
zione, possono operare non solo in diminuzione, ma anche Proprio una tale contrapposizione, lungi dal prevenire lo-
es

in aumento; infatti, alla stregua degli arresti del 1990, in cupletazioni illecite e parassitarie, dà luogo alle iniquità cui
sede di an debeatur l'assegno veniva determinato (con rife- si faceva cenno.
nc

rimento al tenore di vita) in una misura massima, pur se Le fasi in oggetto si distinguono, certo, sotto il profilo
D
co

astratta, poi appunto temperata, in concreto, in sede di logico-cronologico, ma sono due facce della stessa meda-
U

quantificazione. glia: ne segue che i criteri di cui alla prima parte dell'art. 5,
LA
IO olo

Di contro, in forza del nuovo indirizzo, il punto di par- 6° comma, cit., lungi da essere confinati solo nella fase del-
tenza è ben più basso, corrispondendo appunto ad uno stan- la quantificazione, improntano di sé l'intero giudizio di de-
C
c

dard (quale che sia) di autosufficienza. terminazione dell'assegno divorzile.


O sci
LO

Da qui appunto la possibilità di modulare anche in au- Tanto può desumersi già dal tenore letterale della dispo-
mento, e non solo in diminuzione, i parametri di quantifica- sizione: l'espressione di esordio, «tenuto conto», e quella di
Fa

zione sopra richiamati; in tal senso sembra pronunciarsi chiusura dell'elencazione che segue, «valutati tutti i suddet-
(pur con ambiguità) Cass. 2042/18, cit. ti elementi», evidenziano indiscutibilmente il collegamento
R

In dottrina, anzi, si discute se, nella fase della quantifica- tra i parametri di cui alla prima parte con quello, finale (ma
zione, lo stesso parametro del tenore di vita possa nuova- direttamente inerente all'an) dell'«adeguatezza dei mezzi
mente acquistare rilevanza, per il tramite dei criteri di cui disponibili».
alla prima parte dell'art. 5, 6° comma, cit. (vale a dire, lo si L'integrale applicazione di tutti i parametri previsti dalla
ricorda: le condizioni dei coniugi, le ragioni della decisio- norma, oltretutto, consente di evitare ulteriori (e almeno
ne, il contributo personale ed economico dato da ciascuno praeter legem) eterointegrazioni della norma medesima,
alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio fonte di equivoci e ulteriori incertezze interpretative (il ri-
di ciascuno o di quello comune, il reddito di entrambi, va- ferimento è anche ai fumosi parametri di autosufficienza di
lutati anche in rapporto alla durata del matrimonio). cui al nuovo indirizzo).
In estrema sintesi, una volta riconosciuto — alla stregua È proprio l'apprezzamento integrale e non limitato dei
del parametro dell'autosufficienza — il diritto all'assegno parametri normativi in parola che conferma la piena rile-
divorzile, questo potrebbe essere quantificato in misura an- vanza giuridica — ai fini che qui interessano — della co-
che superiore allo standard di autosufficienza, fino al para- mune esperienza di vita e di interessi da parte dei coniugi.
metro del tenore di vita; in tal senso si richiamano elementi Vi è di più.
desunti dalla stessa Cass. 11504/17, cit. (ivi compreso il ri- Il nuovo indirizzo, attardandosi — come quello preceden-
ferimento all'art. 337 septies c.c.). te — sulla funzione solo assistenziale dell'assegno divorzile
Una tale soluzione, però, può dar luogo a sua volta a pa- (in realtà essenzialmente nominalistica), rischia di risolversi
radossali disparità di trattamento, e appare poco coerente in un immane pregiudizio per i soggetti più deboli: in con-
con i principî stessi che reggono la pronuncia sopra richia- creto, nella gran maggioranza dei casi, le mogli che, goden-
mata: il criterio del tenore di vita, se non opera in sede di do di un modesto reddito (integrante però l'autosufficienza
determinazione del diritto dell'assegno, non può operare economica, almeno se dovesse prevalere la nozione obietti-
neppure nella fase successiva di quantificazione. va e standardizzata di quest'ultimo), non avranno diritto
Il criterio dell'autosufficienza rappresenta allora — ed è all'assegno divorzile (o, al più, potranno conseguirlo, ma in
l'opinione prevalente — anche il tetto massimo per la con- misura estremamente modesta, tenuto conto della posizione
creta determinazione dell'assegno. dell'altro); tanto nonostante una vita dedicata alla famiglia,
Anche in tale prospettiva vi è il rischio concreto di ulte- e a fronte di mariti in condizioni economiche (anche grazie
riori sperequazioni se non iniquità, evidenziate del resto all'impegno domestico di quelle stesse mogli) ben più ab-
anche dalla giurisprudenza di merito sopra richiamata. bienti.
Così, ad es., l'ex moglie del ricco professionista o im- Non può darsi accesso ad una tale iniquità.
prenditore, che dispone di un modesto reddito, pur dopo È allora essenziale, a tal fine, il franco riconoscimento,
una lunghissima vita familiare, vedrà negarsi l'assegno di- accanto alla funzione assistenziale, di quella compensativa
vorzile che potrebbe invece essere riconosciuto (in misura, dell'assegno divorzile, che appunto tiene conto del contri-
certo, di complessa determinazione) all'ex moglie casalinga buto concreto che il coniuge ha apportato alla vita familia-
ovvero inoccupata di un marito altrettanto abbiente, e pur re, e che pure le pronunce del 1990 sembravano aver supe-
dopo una vita coniugale molto più breve. rato.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1405 PARTE PRIMA 1406

La funzione compensativa dell'assegno è evidenziata Da qui aspettative e affidamenti legittimi, in caso di crisi
proprio dai criteri di cui alla prima parte dell'art. 5, 6° del matrimonio, almeno allorché quel coniuge, come ac-
comma, cit. È sufficiente il richiamo alle ragioni della deci- cennato, per ragioni di età o di salute, o per altre cause an-
sione e soprattutto al contributo personale ed economico cora, non può ormai più inserirsi, o inserirsi più congrua-
dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla forma- mente, nel mondo del lavoro (o comunque ha diritto ad una
zione del patrimonio di ciascuno o di quello comune, nel pensione non congrua, sempre perché ha rinunciato alle
comune e fondamentale filtro, poi, della durata del rapporto proprie prospettive professionali).
matrimoniale. In tali casi una modesta indipendenza economica del co-
In sostanza, tale funzione si risolve nella valorizzazione niuge debole (al limite parametrata a ciò che consente una

a
del contributo dato da ciascun coniuge alla conduzione del- vita dignitosa), pur se in posizione nettamente deteriore ri-
la vita familiare, e dei sacrifici fatti a tal fine. spetto all'altro, alla stregua del nuovo orientamento do-

to
La funzione compensativa ben può costituire la «stella vrebbe impedire il riconoscimento dell'assegno divorzile.

en
polare», il fondamentale criterio direttivo, in tema di de- Il parametro dell'autosufficienza economica, comunque
terminazione (e quantificazione) dell'assegno divorzile, lo si voglia intendere, qui sarebbe riduttivo e in contrasto

am
consentendo anche di calibrare, in una corretta valutazione con le esigenze di eguaglianza e di solidarietà familiare,
comparativa degli interessi in gioco, i principî e le nozioni che invece non possono che prevalere.

on
di adeguatezza, autosufficienza, tenore di vita, ma anche di Di contro, vi è qui una palese esigenza compensati-

O
autoresponsabilità e di solidarietà troppo rigidamente ed va/perequativa, dovendosi valorizzare pienamente — ex

M abb
art. 2, 3 e 29 Cost. — il contributo, un vero e proprio «in-

M
astrattamente evocati e contrapposti nelle diverse letture
giurisprudenziali. vestimento», dato dal coniuge economicamente debole alla

SI
IO in
10.b. - Ne segue, allora, che occorre distinguere secondo vita della famiglia.

AS
le modalità di durata e svolgimento della vita familiare in Una situazione diversa, ma analoga, può presentarsi an-
so
comune, in una prospettiva di meritevolezza (restando che con riferimento ad un matrimonio di breve durata, ca-
sempre sullo sfondo, ma immanenti, i principî di egua- ratterizzato però da figli minori, se non in tenera età, collo-
es

glianza e di solidarietà). cati (qui non importa la forma giuridica) presso il genitore
economicamente più debole; quest'ultimo è gravato da un
nc

In sintesi, e senza pretesa di esaustività, la funzione


dovere di accudimento sostanzialmente incompatibile con
D

compensativa non opera con riferimento ai matrimoni di


co

breve durata, senza figli, nei quali i coniugi, anche quello la possibilità di rimettersi pienamente in gioco sotto il pro-
U

economicamente più debole, non hanno investito energie, e filo lavorativo.


LA
IO olo

compiuto sacrifici, nella conduzione familiare (o comunque In tale ipotesi lo scioglimento della coppia qui non coin-
ciò è avvenuto per un tempo modesto); di frequente si tratta cide con quello della famiglia (solo destrutturata, come ef-
C
c

di coniugi ancora giovani, idonei al lavoro. ficacemente si è detto), perché vi è una persistente necessi-
O sci

tà di organizzare una vita ancora con tratti comuni (quanto


LO

Del resto già l'impostazione tradizionale tende ad affer-


alla gestione dei figli).
mare che la breve durata della convivenza matrimoniale
Fa

possa ostare al riconoscimento dell'assegno, almeno se la Vi è anche qui l'esigenza di valorizzare i compiti di cura
comunione materiale e spirituale tra i coniugi non si sia po- assunti dal genitore prevalente dopo la rottura.
R

tuta mai costituire, per responsabilità del richiedente: cfr. In generale, in tutte tali fattispecie, vi è una esigenza di
Cass. 22 marzo 2013, n. 7295, id., 2013, I, 1464; 26 marzo equa divisione delle risorse disponibili tra i coniugi, distri-
2015, n. 6164, id., Rep. 2016, voce cit., n. 218. buite in modo squilibrato in ragione della diversità dei ruoli
svolti nel corso della vita comune, e di allocazione dei costi
Per tali rapporti matrimoniali, effettivamente, opera in
connessi alla cura della famiglia, in attuazione del principio
pieno il principio dell'autoresponsabilità, e l'assegno può
di parità e di solidarietà, ma anche dell'esigenza di tutelare
essere riconosciuto solo alla stregua di una nozione anche
il singolo coniuge che abbia investito le proprie energie e
restrittiva di autosufficienza.
sacrificato le proprie aspirazioni per la famiglia.
Ben diversa è la situazione dei matrimoni di lunga dura- Da qui il ruolo decisivo dell'assegno divorzile.
ta, caratterizzati da una divisione asimmetrica dei ruoli e La funzione perequativa/distributiva, ma anche compen-
quindi delle entrate, cui si è già fatto cenno (ed oggetto di sativa, che vi è sottesa, comporta che — nelle fattispecie
particolare attenzione da parte della legge). che si sono richiamate — lo stesso vale quantomeno a ri-
Lo si ribadisce: uno dei coniugi, nella normalità dei casi durre il divario economico tra gli ex coniugi, ai fini di un
la moglie, ha qui rinunciato per molti anni alle proprie aspi- tendenziale riequilibrio delle loro posizioni economiche,
razioni lavorative e a ogni potenzialità di affermazione pro- ma anche di una equa condivisione della capacità di reddi-
fessionale, o le ha notevolmente compromesse (svolgendo to.
un lavoro part time o più modesto di quello cui poteva aspi- 10.c. - L'assegno divorzile, per svolgere tale funzione, e
rare); ciò in quanto si è dedicato alla conduzione della vita per conseguire tali risultati — appunto in un'ottica di rie-
familiare e alla cura dei figli, contribuendo — pur con ap- quilibrio — va allora determinato tenendo anche conto di
porti «asimmetrici» (quindi anche con il lavoro domestico) tutti gli apporti, economici e non solo (si pensi alla cura dei
— alla formazione del patrimonio comune. figli) dispiegati dai coniugi, ovviamente specie il richieden-
In tal modo, oltretutto, tale coniuge ha consentito all'al- te, in costanza di matrimonio.
tro (sgravato dal peso delle incombenze domestiche) di rea- Da qui la perdurante rilevanza, in tali fattispecie del rife-
lizzare le proprie aspirazioni professionali. rimento (tendenziale, come la giurisprudenza tradizionale
In tali famiglie possono esservi dei figli ancora minoren- ha ormai da tempo chiarito) al tenore di vita matrimoniale;
ni, o maggiorenni non autosufficienti (che hanno come ge- se si preferisce, specularmente, l'adeguatezza dei mezzi va
nitore di riferimento quello che si è loro più direttamente qui valutato con riferimento al tenore di vita coniugale.
dedicato). Quest’ultimo — pur se non espressamente richiamato
Le incombenze familiari, del resto, possono anche essere dall'art. 5, 6° comma, l. cit. — vi è immanente, in quanto
esaurite o ridotte, perché i figli sono divenuti autosufficien- sintesi verbale di tutti i parametri che emergono dal mede-
ti; resta però che non può non tenersi conto della pregressa simo art. 5, 6° comma, cit., e legati alla condizione dei co-
attività spiegata nell'interesse dei figli stessi e della fami- niugi e ai redditi di entrambi (d'altronde l'art. 9, 5° comma,
glia; inoltre il coniuge che vi si era dedicato potrebbe ormai l. div., con riferimento alle indagini di polizia tributaria che
essere incapace di svolgere un congruo lavoro esterno o di il giudice può disporre, richiama espressamente l'accerta-
migliorare la propria (modesta) posizione lavorativa. mento del tenore di vita ed è assurdo formalismo affermare
IL FORO ITALIANO — 2018.
1407 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1408

che tale norma è solo funzionale all'accertamento del- n. 4091, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile (che,
l'effettiva consistenza reddituale e patrimoniale dei coniu- quanto alla fase dell'an, si conforma al nuovo indirizzo).
gi; tale accertamento — logicamente prima ancora che giu- La corte partenopea muove, da un lato, dall'operatività anche
ridicamente — è invece funzionale proprio alla determina- in sede divorzile dei principî di eguaglianza e solidarietà di cui
zione dell'assegno, parametrato appunto — almeno nelle all'art. 29 Cost., dall'altro dalla relatività delle nozioni di
fattispecie che qui interessano — alla conservazione del te- «mezzi adeguati», «autosufficienza», «tenore di vita», da valu-
nore di vita). tare con riferimento alla situazione concreta e alle modalità di
A ben guardare, nelle fattispecie in esame la conserva- svolgimento della vita coniugale.
zione del tenore di vita matrimoniale colora e dà contenuto
II. - La sentenza in rassegna recepisce indirizzi dottrinali cri-

a
alla nozione «contenitore» di «mezzi adeguati» e anzi —
tici verso il nuovo orientamento (in particolare, Quadri, Al Mu-
volendo ancora fare riferimento al nuovo orientamento —

to
reden, Luccioli, Savi, Roma, cfr. infra), ma anche posizioni di
equivale alla nozione (come detto variabile e relativa) di dissenso espresse da una parte della giurisprudenza di merito.

en
autosufficienza.
Quanto a quest'ultima, cfr., per i profili probatori, Trib. San-
Solo in tal modo, come autorevolissimamente osservato,

am
ta Maria Capua Vetere 13 dicembre 2017, id., 2018 I, 836 (con
potrà evitarsi di disconoscere «le rinunce ed i sacrifici nota di richiami anche ad ulteriori provvedimenti di merito),
compiuti dal coniuge più debole in favore dell'altro e del- nonché l'ampia rassegna condotta da PIANTANIDA, L'assegno

on
l'intero nucleo familiare, e gli apporti sul piano economico di divorzio dopo la svolta della Cassazione: orientamenti e di-

O
e su quello di cura della famiglia che nella loro complessità sorientamenti nella giurisprudenza di merito, in Famiglia e

M abb
e sinergia hanno reso possibile e dato sostanza nel tempo a

M
dir., 2018, 65.
quel determinato tenore di vita. Quel determinato standard In particolare, da quest'ultima, meritano di essere richiamati:

SI
di vita non è un concetto astratto, ma è l'effetto di un im-
IO in — Trib. Bologna 9 agosto 2017, n. 1813, inedita, che nel-

AS
pegno comune, anche ove il lavoro retribuito e quello non l'esaminare il principio di autoresponsabilità, ne stigmatizza le
so
retribuito siano stati distribuiti tra i coniugi in misura di- possibili ricadute negative, in quanto — facendone rigorosa
versa». applicazione — da un lato dovrebbe riconoscersi l'assegno al
es

In altri termini, solo la conservazione, pur tendenziale, coniuge che si è impegnato esclusivamente nell'accudimento
del tenore di vita (come del resto enunciato fin dagli arresti della famiglia, perché privo di redditi, dall'altro lo stesso do-
nc

del 1990) può assicurare all'ex coniuge, non altrimenti vrebbe negarsi a quello, oltre all'accudimento familiare, ha
D

«procurato reddito alla famiglia», grazie allo svolgimento di at-


co

messo in condizione di partecipare a quanto di positivo rea-


U

lizzato in campo economico nel corso della vita familiare, tività lavorativa extradomestica; da qui l'esigenza di evitare
LA

che «a condotte di maggiore autoresponsabilità conseguano esi-


IO olo

una qualche compensazione degli sforzi profusi e delle ri-


ti di minore tutela»; l'indipendenza economica va allora corre-
nunce fatte, in vista dell'attuazione di un condiviso assetto
C

lata ad ulteriori parametri, quali l'età del richiedente e la durata


di vita familiare.
c

del matrimonio, ed altri ulteriori che possono rilevare nel caso


O sci

La conservazione del tenore di vita, in altri termini anco-


LO

concreto.
ra, assicura il rispetto delle aspettative legittime legate alla — Trib. Roma 11 settembre 2017, n. 16887, inedita, che ha
Fa

pregressa comunità familiare di vita, in dipendenza del di- espressamente affermato che i criteri di cui a Cass. 11504/17
spiegarsi del principio paritario; non si tratta di reintegrare (Foro it., 2017, I, 1859) vanno integrati con ulteriori riferimen-
R

il richiedente, coniuge debole, nelle condizioni in cui si sa- ti, tali da adeguare l'istituto dell'assegno divorzile alle peculia-
rebbe trovato se non si fosse dedicato alla famiglia, ma al- rità delle diverse situazioni familiari; in particolare, «nella va-
meno di consentire ai due di vivere, ormai da divorziati, in lutazione dell'assegno ... occorre avere anche riguardo alla po-
modo paragonabile. sizione sociale dell'avente diritto, elemento cui fanno richiamo
Né si dica che in tal modo si configura una sorta di ul- persino le disposizioni che regolano l'obbligo degli alimenti, v.
trattività del matrimonio ormai estinto; il passato, come l'art. 438 c.c.» (nella specie, è stato riconosciuto un assegno
detto, non si può cancellare, proprio in un'ottica di recipro- divorzile di euro 1.600 mensili alla moglie, che pure dispone di
ca e paritaria autoresponsabilità dei coniugi. un reddito annuo netto di circa euro 35.000, la quale però, nel
La lettura qui affermata, di contro, valorizza — ai fini corso della vita matrimoniale, si è dedicata integralmente alla
della vita separata — i profili partecipativi e di condivisio- famiglia, intessendo con il marito — professionista con un red-
dito di almeno euro 26.000 mensili — una rete di relazioni so-
ne di quanto realizzato in comune dai coniugi, ormai ex.
ciali che hanno agevolato la brillantissima carriera dell'uomo).
(Omissis)
Non mancano poi prese di distanza ancora più radicali dal
———————— nuovo orientamento: Trib. Udine 1° giugno 2017, Famiglia e
dir., 2018, 272 (con nota di COLANGELO), espressamente si rifà
(1) I. - La Corte d'appello di Napoli, con la sentenza in ras- ai criteri delle sezioni unite del 1990, anche sul rilievo (in dis-
segna (pubblicata anche in Famiglia e dir., 2018, 360, con nota senso con Cass. 11504/17, cit.) che il concetto di indipendenza
adesiva di DANOVI), prende le distanze dal nuovo orientamento economica «è particolarmente sfuggevole e proteiforme, non
della giurisprudenza di legittimità in tema di determinazione essendo per nulla chiaro a cosa dovrebbe in concreto ancorarsi
dell'assegno divorzile: cfr., in ultimo, Cass. 26 gennaio 2018, ... con la conseguenza che, ove si optasse per quest'ultima so-
n. 2042, Foro it., 2018, I, 836. luzione, il tanto vituperato criterio del tenore di vita in costanza
Alla stregua di tale nuovo indirizzo l'assegno divorzile com- di matrimonio e le ragionevoli aspettative future fatte uscire
pete solo all'ex coniuge che non disponga dell'autosufficienza dalla porta verrebbe fatto rientrare immediatamente dalla fine-
economica (sempre che sussistano gli altri presupposti di cui stra, perché i mezzi adeguati non potrebbero che essere rappor-
all'art. 5, 6° comma, l. div. 898/70); è stato così abbandonato il tati alla condizione sociale ed economica delle parti in causa e
parametro — tenuto fermo dalla giurisprudenza per circa un ai loro redditi, e quindi al loro tenore di vita passato e attuale».
trentennio — della (tendenziale) conservazione del tenore di
vita tenuto nel corso della convivenza matrimoniale. III. - Il nuovo orientamento ha suscitato anche l'interesse
Inoltre, è affermata una rigida distinzione tra la fase del- della dottrina, in larga parte critica. Posizioni di dissenso sono
l'accertamento dell'an debeatur, retta dal principio dell'auto- state espresse, in particolare, da DOSI, Assegno di divorzio sen-
responsabilità, e quella — eventuale e successiva — della za «tenore di vita» si perde l'eguaglianza, in Ilsole24ore.com
quantificazione in concreto dell'assegno, retta dal principio (lex24); LUCCIOLI, Il nuovo indirizzo giurisprudenziale in tema
della solidarietà (fermo che gli ex coniugi vanno visti come di assegno di divorzio, in <www.giudicedonna.it>, 2-3/2017;
singoli, senza riferimento alla pregressa vita comune: da qui il MORACE PINELLI, Il revirement della Cassazione in tema di as-
richiamo agli art. 2 e 23 Cost., e non all'art. 29); sull'ap- segno divorzile: in attesa delle sezioni unite, in Archivio giur.,
plicazione in tale seconda fase dei parametri di cui alla prima 2018, 3; QUADRI, L'assegno di divorzio tra conservazione del
parte dell'art. 5, 6° comma, l. cit., cfr. Cass. 20 febbraio 2018, «tenore di vita» e «autoresponsabilità»: gli ex coniugi «perso-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1409 PARTE PRIMA 1410

ne singole» di fronte al loro passato comune, in Nuova giur. ficativo legame affettivo, ma lo sono di quello, successi-
civ., 2017, 1261, nonché I coniugi e l'assegno di divorzio tra vo, di adozione (piena o speciale) del minore stesso,
conservazione del «tenore di vita» e «autoresponsabilità»: per- sempre che vi abbiano fatto richiesta, fermo che essi non
sone singole senza passato?, in Corriere giur., 2017, 885; RO- sono titolari di un «diritto all'adozione», pur se il giudi-
MA, Assegno di divorzio: dal tenore di vita all'indipendenza ce deve tener conto (al di fuori di ogni automatismo) del-
economica, in Nuova gir. civ., 2017, 1001; SAVI, La rilevanza l'interesse del minore alla continuità affettiva quanto ai
del «tenore di vita» nel regolamento della crisi del rapporto rapporti in fatto già instaurati, e ciò anche in caso di
coniugale, in Dir. famiglia, 2017, 793. adozione disposta in favore di terzi o di ritorno nella fa-
Posizioni critiche, specie con riferimento alla tutela del co- miglia d'origine (nella specie, la corte ha disposto che,
niuge economicamente più debole collocatario/affidatario dei
nelle more del procedimento di adozione, la coppia affi-

a
figli minori, o dopo un matrimonio di lunga durata, sono state
dataria, che aveva ormai instaurato un forte e reale le-

to
espresse da AL MUREDEN, L'assegno divorzile tra autorespon-
sabilità e solidarietà postconiugale, in Famiglia e dir., 2017, game affettivo con i minori, preadolescenti, poi collocati

en
642, nonché L'assegno divorzile tra solidarietà e autorespon- presso terzi, possa incontrarli regolarmente e con assi-
sabilità: dal parametro del tenore di vita a quello dell'in- duità). (1)

am
dipendenza economica del richiedente?, in <www.giustizia
civile.com>; C.M. BIANCA, L'ultima sentenza della Cassazione

on
in tema di assegno divorzile: ciao Europa?, ibid.; ASTONE, As- II

O
segno postmatrimoniale ed auto responsabilità dei coniugi, in

M abb
Dir. famiglia, 2017, 1207; DANOVI, La Cassazione e l'assegno TRIBUNALE PER I MINORENNI DI REGGIO CA-

M
di divorzio: en attendant Godot (ovvero le sezioni unite), in LABRIA; decreto 31 ottobre 2017; Pres. ed est. DI BEL-

SI
Famiglia e dir., 2018, 51 (dello stesso a., con specifico riferi- LA; ric. P.m.
IO in
mento ai profili processuali, cfr. Assegno di divorzio e irrile-

AS
vanza del tenore di vita matrimoniale: il valore del precedente Responsabilità genitoriale e diritti e doveri del figlio —
so

per i giudizi futuri e l'impatto sui divorzi, id., 2017, 655); VEL- Padre aderente alla ’ndrangheta — Responsabilità ge-
LETTI, Quali criteri per la determinazione dell'assegno divorzi- nitoriale — Decadenza — Recupero genitoriale — Mi-
es

le dopo Cass. 10 maggio 2017, n. 11504, in Foro it., 2018, I, sure (Cod. civ., art. 330).
nc

848.
A fronte di due minori, preadolescenti, figli di un pregiudi-
D

Rilievi critici sono ancora espressi da M. BIANCA, Il nuovo


co

orientamento in tema di assegno divorzile. Una storia incom- cato (condannato in via definitiva a una lunga pena de-
U

piuta, id., 2017, I, 2715; DI MAJO, Assistenza o riequilibrio ne- tentiva per gravissimi reati connessi alla sua appartenen-
LA
IO olo

gli effetti del divorzio?, in Giur. it., 2017, 1304, nonché Passa- za, in posizione apicale, alla ‘ndrangheta, la cui famiglia
to e presente nell'assegno divorzile (osservazioni ad App. Mi- dispone di un'incontrastata supremazia nel quartiere del-
C
c

lano 16 novembre 2017 e Trib. Roma 26 settembre 2017, que- la città calabrese dove i figli avevano continuato a vivere
O sci

st'ultima in Foro it., 2017, I, 3189), in Giur. it., 2017, 2629.


LO

con la madre, estranea alle attività criminali ma che ave-


Per i profili di diritto comparato, cfr. PATTI, Solidarietà e au- va consentito, almeno in una prima fase, che i figli «mitiz-
Fa

tosufficienza nella crisi del matrimonio, in Familia, 2017, 275, zassero» la figura paterna) va disposta, ferma la deca-
nonché Assegno di divorzio: un passo verso l'Europa?, in Foro denza del padre dalla responsabilità genitoriale e la desi-
R

it., 2017, I, 2707. gnazione di un curatore speciale per gli stessi: a) il coaf-
Una posizione favorevole al nuovo orientamento è espressa fido alla madre, che aveva dato segni di cambiamento,
da VESTO, Revisione dell'assegno post-matrimoniale: dal dog- anche mutando il luogo di residenza e diradando i rap-
ma del «tenore di vita» all'autosufficienza e autoresponsabilità
porti dei figli con i congiunti paterni, e al servizio sociale
economica, in Nuova giur. civ., 2017, 1476; cfr. anche FORTI-
NO, Il divorzio, «l'autoresponsabilità» degli ex coniugi e il
territoriale; b) l'adozione di misure volte al recupero del-
nuovo volto della donna nella famiglia, ibid., 1254. l'intero nucleo familiare, compresi gli adulti, al fine di
scardinarlo dalla logica criminale; c) la creazione di per-
IV. - Il contrasto di giurisprudenza è stato discusso davanti corsi individualizzati, con la collaborazione anche di altre
alle sezioni unite nell'udienza del 10 aprile 2018. strutture specializzate, per garantire, da un lato, la rego-
lare crescita fisico-psichica dei minori, chiarificando loro
il ruolo paterno, dall'altro il recupero/sostegno delle ca-
pacità genitoriali sia della madre che del padre, anche al
fine (quanto a quest'ultimo) di garantire lo svolgimento di
incontri adeguati con i figli nella struttura carceraria. (2)
————————

III

TRIBUNALE PER I MINORENNI DI GENOVA; decre-


to 8 settembre 2017; Pres. ed est. MINIOTTI; ric. P. (Avv.
TUO).
I
Adozione e affidamento — Adozione internazionale —
CORTE D'APPELLO DI CATANIA; decreto 6 febbraio Provvedimento straniero — Adozione piena da parte
2018; Pres. MOTTA, Rel. PAPPALARDO; C. e altro (Avv. di persona non coniugata — Efficacia in Italia (L. 4
BARLETTA CALDARERA, BONANNO FELDMANN) c. C. e al- maggio 1983 n. 184, art. 35, 36).
tro (Avv. PATANÈ). Può riconoscersi l'efficacia in Italia, ai sensi dell'art. 36, 4º
Adozione e affidamento — Minore — Affidatari — Pro- comma, l. 184/83, dell'adozione piena di un bambino, an-
cedimento di adozione — Qualità di parte — Continui- cora in tenera età, disposta da un provvedimento stranie-
tà affettiva — Tutela — Limiti — Fattispecie (L. 4 ro (nella specie, del Benin), da parte di una donna non
maggio 1983 n. 184, diritto del minore ad una famiglia, coniugata, cittadina italiana, già dichiarata idonea all'a-
art. 4, 6, 44, 56). dozione internazionale, atteso che sono state osservate
tutte le prescrizioni di legge e che tale statuizione non
Gli affidatari non sono parti del procedimento di adottabi- contrasta: a) con i principî espressi dalla convenzione
lità del minore, con cui pure abbiano instaurato un signi- dell'Aia sulle adozioni internazionali del 29 maggio 1993;
IL FORO ITALIANO — 2018.
1411 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1412

b) con l'ordine pubblico internazionale, tenuto anche con- 2) erroneità della ritenuta loro carenza di legittimazione
to che l'art. 35, 3° comma, l. cit. va interpretato alla stre- attiva, essendo essi parte, non già del procedimento d'adot-
gua del principio di continuità transnazionale degli status tabilità, ma del diverso e successivo procedimento di ado-
familiari, espresso dalla Corte europea dei diritti del- zione, da essi instaurato, con la proposizione della domanda
l'uomo, derogabile solo a fronte di principî e valori lar- di adozione, ai sensi dell'art. 4, comma 5 bis, l. 184/83, in
gamente condivisi negli Stati del consiglio d'Europa, tale quanto titolari del diritto a far valere la continuità affettiva
non essendo la riserva dell'adozione piena alle sole cop- con i minori loro previamente affidati per ben diciotto mesi,
pie coniugate, prevista dall'ordinamento italiano ma non con i quali si erano consolidati forti legami affettivi;
da quello di altri paesi; c) né infine con il superiore inte- 3) erroneità della ritenuta inammissibilità dell'istanza ur-
resse del minore, nella specie concretamente accertato

a
gente in pendenza dell'istruzione del procedimento d'ado-
dalle autorità locali. (3) zione;

to
4) illegittimità dell'abbinamento disposto con altra cop-

en
pia nelle more della delibazione della domanda d'adozione,
I in violazione del loro diritto alla continuità affettiva con i

am
due minori ed in pregiudizio irreversibile del diritto dei mi-
App. Catania, decr. 6 febbraio 2018 nori stessi alla continuità affettiva.

on
Chiedono annullarsi il decreto impugnato e revocarsi, in

O
Fatto. — Con ricorso depositato in cancelleria il 23 set- via urgente, il provvedimento di abbinamento dei minori ad

M abb
tembre 2017 C. e T. hanno proposto reclamo avverso il de- altra famiglia adottante e disporsi il trasferimento dei minori

M
creto del Tribunale per i minorenni di Catania reso in data presso di essi quale originaria famiglia affidataria e richie-

SI
7-11 agosto 2017, con il quale è stata dichiarata inammissi- dente l'adozione.
IO in
AS
bile la loro istanza volta alla sospensione urgente della pro- Si è costituita ritualmente in giudizio l'avv. Erminia Pata-
so
cedura di abbinamento in corso dei minori C. e L. a famiglia nè, tutore dei minori C. e L., la quale, preliminarmente, ha
richiedente l'adozione, alla inibitoria di futuri nuovi «affi- insistito sulla carenza di legittimazione attiva dei reclaman-
es

damenti allo stato» dei predetti minori, ed all'immediato ri- ti, non essendo costoro parti nel procedimento di adottabilità
collocamento dei minori presso di loro nello loro qualità di e non avendo la rappresentanza dei minori; ha dedotto l'in-
nc

affidatari e richiedenti l'adozione dei minori. sussistenza di un diritto soggettivo all'adozione in capo ai
D
co

Premettono, in punto di fatto, i reclamanti: reclamanti; ha contestato la richiesta, anche in considerazio-


U

— di essere stati individuati quali affidatari dei due mi- ne del fatto che l'affidamento aveva avuto durata inferiore
LA
IO olo

nori predetti nel corso della procedura di adottabilità, giusta ai ventiquattro mesi, e ha dedotto che, comunque, era ancora
provvedimento emesso dal Tribunale per i minorenni di Ca- pendente innanzi al tribunale per i minorenni il procedimen-
C

tania, e che i minori erano stati collocati presso di loro sin


c

to volto all'adozione dei minori, nell'ambito del quale il tri-


O sci

dal 10 febbraio 2016; bunale stava procedendo alla verifica della posizione dei re-
LO

— di aver manifestato la loro volontà di adottare i minori clamanti ed all'accertamento dell'eventuale diritto dei mino-
Fa

durante la procedura di adottabilità e che, soltanto all'udien- ri alla continuità affettiva.


za del 3 luglio 2017, avevano appreso che era stata indivi- Chiede dichiararsi inammissibile il reclamo e nel merito,
R

duata una coppia adottiva per l'abbinamento; in subordine, ne chiede il rigetto, con il favore delle spese.
— che, in data 4 luglio 2017, era stata depositata in can- All'udienza del 15 novembre 2017, è stato acquisito il pa-
celleria la sentenza con cui il tribunale per i minorenni ave- rere del procuratore generale che ha concluso per iscritto nei
va dichiarato l'adottabilità dei minori; seguenti termini:
— di aver provveduto a depositare presso il Tribunale «Si ritiene che l'istanza possa ritenersi ammissibile, do-
per i minorenni di Catania, in data 27 luglio 2017, richiesta vendo la stessa essere considerata quale autonoma richiesta
di adozione dei minori, ai sensi dell'art. 4, comma 5 bis, l. di avvio di procedimento di volontaria giurisdizione. Nel
184/83, come modificata dalla l. 173/15, dichiarando di es- merito, poiché il diritto alla continuità affettiva è un diritto
sere in possesso dei requisiti di cui all'art. 6 l. adozioni; del minore e considerato che l'affidamento presso gli odier-
— che, previo avviso telefonico, in data 28 luglio 2017, i ni reclamanti ha avuto notevole durata, si chiede, nelle more
minori erano stati prelevati dalla loro famiglia affidataria della definizione del procedimento volto all'adozione dei
per esser collocati presso altra coppia in abbinamento; minori stessi, che la corte valuti l'opportunità di richiedere,
— che, in data 3 agosto 2017, avevano presentato istanza eventualmente anche con l'accordo dell'attuale famiglia af-
di sospensione urgente della procedura di abbinamento dei fidataria, l'elaborazione da parte dei servizi territoriali di un
minori ad una nuova famiglia, con richiesta di inibitoria di programma che permetta ai minori di non perdere il rappor-
qualsivoglia provvedimento di «affidamento allo stato» e di to con gli odierni reclamanti».
ricollocamento dei minori presso di loro; Con ordinanza del 28 novembre 2017 la corte, in riscon-
— che il tribunale per i minorenni, con il provvedimento tro alla nota contenente richiesta di chiarimenti inviata dal
impugnato, emesso nell'ambito della procedura di adottabi- presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, ha di-
lità dei minori, aveva dichiarato inammissibile la loro ri- sposto trasmettersi alla corte sia il fascicolo di primo grado
chiesta, rilevando sia la loro carenza di legittimazione attiva del procedimento d'adottabilità n. .../16 AB, espressamente
nel procedimento di adottabilità, sia il fatto che il procedi- indicato nel provvedimento impugnato, sia il fascicolo del
mento da ultimo indicato era stato ormai definito, ed asse- procedimento d'adozione n. .../17 AD, in rapporto al quale
rendo che, comunque, era al vaglio del medesimo tribunale la richiesta dichiarata inammissibile sembrava porsi in rap-
la loro domanda d'azione proposta in virtù della legge sulla porto di strumentalità, che sono stati, entrambi, acquisiti in
continuità affettiva, nell'esclusivo interesse dei minori. atti.
Ciò premesso, lamentano l'erroneità del provvedimento All'udienza del 17 gennaio 2018, acquisite le note auto-
impugnato per i seguenti motivi: rizzate depositate dalle parti, e previa conferma del parere
1) erroneità del provvedimento nella parte in cui il tribu- già espresso da parte del procuratore generale, la corte ha
nale ha dichiarato inammissibile la loro istanza, ritenendola assunto la causa in decisione.
proposta nell'ambito del procedimento di adottabilità dei Diritto. — Il reclamo, ad avviso della corte, è parzialmen-
minori n. .../16 AB, atteso che l'eventuale erroneo inseri- te fondato e va accolto nei termini di cui infra.
mento dell'istanza in detto fascicolo non poteva implicare la Fondato è, innanzitutto, il primo motivo di reclamo con
declaratoria d'inammissibilità della domanda proposta in via cui i reclamanti lamentano che l'istanza urgente da essi pro-
d'urgenza e finalizzata alla domanda d'adozione dei minori; posta in primo grado — dopo esser stata erroneamente inse-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1413 PARTE PRIMA 1414

rita nel fascicolo relativo all'adottabilità dei minori C. e L. zione attiva dei reclamanti nell'ambito del diverso ed auto-
iscritto al n. .../16 AB — è stata ritenuta inammissibile, per nomo procedimento di volontaria giurisdizione relativo
la loro carenza di legittimazione, non essendo gli affidatari all'adozione dei minori, già dichiarati in stato d'adottabilità,
dei minori parti del procedimento d'adottabilità, ed essendo oggetto del diverso fascicolo di primo grado n. .../17 AD,
il procedimento già definito con la pronunzia d'adottabilità che è stato, comunque, anch’esso acquisito in atti, giusta or-
depositata in data 4 luglio 2017. dinanza emessa da questa corte in data 28 novembre 2017 in
Va, osservato che, nel caso in esame, come si evince dalla atti.
motivazione del provvedimento impugnato, il tribunale per i Così chiariti i termini della questione sottoposta all'atten-
minorenni ha ritenuto inammissibile l'istanza depositata dai zione della corte, deve, ora, esaminarsi il secondo motivo di

a
reclamanti, ritenendola proposta nell'ambito del procedi- reclamo, con cui i reclamanti si dolgono della loro ritenuta
mento d'adottabilità dei minori, e rilevando, da un lato, che mancanza di legittimazione attiva con riferimento al proce-

to
il procedimento era già stato definito con la sentenza d'adot- dimento d'adozione, atteso che su tale eccezione ha insisti-

en
tabilità dei minori, e, dall'altro, che gli affidatari dei minori to, anche in questo grado del procedimento, il tutore dei mi-
non erano legittimati a proporre domande nell'ambito del nori C. e L. deducendo che i reclamanti non hanno legitti-

am
procedimento d'adottabilità, non essendone parti in senso mazione attiva e non hanno la rappresentanza dei minori.
processuale (cfr. motivazione del decreto in atti). Anche il secondo motivo di reclamo, ad avviso della cor-

on
Tale statuizione, ad avviso della corte, non appare condi- te, è fondato.

O
visibile, tenuto conto che il tribunale per i minorenni avreb-

M abb
Va, innanzitutto, osservato che i reclamanti non hanno
be dovuto procedere ad una corretta qualificazione giuridica

M
mai sostenuto di aver la rappresentanza sostanziale e pro-
dell'istanza proposta dai reclamanti — sulla base dei fatti in

SI
cessuale dei minori che, pacificamente, si appartiene al tuto-
essa compiutamente allegati — nell'esercizio del potere-
IO in re, ma hanno sostenuto di esser legittimati in proprio, quali

AS
dovere di qualificazione della domanda spettante al giudice. soggetti già affidatari dei minori C. e L. e richiedenti l'ado-
so
Ciò avrebbe consentito di rilevare, da un lato, l'erroneità zione piena, e parti del procedimento d'adozione.
dell'inserimento dell'istanza predetta nel fascicolo d'adotta-
es

bilità ormai definito (non rileva accertare se l'errore sia im- Tanto premesso, osserva la corte che la questione relativa
putabile ai ricorrenti o alla cancelleria) e, dall'altro, che la alla sussistenza o meno della legittimazione ad agire proces-
nc

richiesta avanzata in via urgente dalla coppia C.-T., già affi- suale degli affidatari-adottandi nel procedimento d'adozio-
D

ne, che segue quello d'adottabilità, deve esser esaminata alla


co

dataria dei minori C. e L. durante il procedimento d'adotta-


U

bilità, era, in realtà, strumentale rispetto alla diversa do- luce dell'entrata in vigore della recente l. 173/15, sul diritto
LA

alla continuità affettiva dei bambini in affido familiare.


IO olo

manda di adozione legittimante, che i coniugi C.-T. avevano


già depositato innanzi al tribunale per i minorenni in data 27 Com’è noto, l'intervento legislativo del 2015 fa seguito
C

alla nota sentenza emessa dalla Corte Edu, in data 27 aprile


c

luglio 2017.
O sci

2010, Moretti e Benedetti c. Italia, nella quale l'Italia è stata


LO

Risulta, infatti, evidente che l'istanza proposta dai recla-


manti si pone in rapporto di strumentalità necessaria rispetto condannata in un caso in cui un tribunale per i minorenni
Fa

alla diversa domanda di adozione dei minori, proposta dai aveva disposto l'adozione piena di una minore da parte di
coniugi C.-T. — in epoca successiva rispetto al procedimen- una coppia idonea senza prima esaminare e respingere moti-
R

to d'adottabilità definito con la sentenza del 4 luglio 2017 vatamente la domanda di adozione in casi particolari presen-
— con il deposito dell'istanza di adozione legittimante fon- tata da coloro a cui la piccola era stata affidata dall'età di un
data sulla continuità affettiva con i minori C. e L. mese a quella di un anno e otto mesi.
Com’è noto, invero, il procedimento per la dichiarazione Nella suddetta sentenza la corte ha ritenuto violato il di-
d'adottabilità dei minori, pur ricollegandosi funzionalmente sposto di cui all'art. 8 Cedu, spettante ai richiedenti, con ri-
al successivo procedimento di adozione, del quale costitui- ferimento ai rapporti familiari ed affettivi instauratisi di fat-
sce un antecedente necessario, è distinto dal procedimento to tra gli affidatari ed i minori, e ha rilevato che il passaggio
di adottabilità, che è strutturato e regolamentato in modo au- del tempo in tali procedure ha «l'effetto di poter render de-
tonomo, tanto nella disciplina introdotta dalla l. 184/83, finitive alcune decisioni, ma non per questo di renderle le-
quanto nella previgente normativa di cui agli art. 314 ss. c.c. gittime».
(cfr., in tal senso, già Cass. 4555/86, Foro it., Rep. 1987, In seguito a tale condanna, il legislatore ha emanato la l.
voce Adozione, n. 86). 173/2015 sul diritto alla continuità affettiva dei minori in af-
In realtà, dalla lettura dell'istanza urgente proposta in fidamento, che, da un lato, ha previsto la partecipazione a
primo grado emerge chiaramente che i coniugi C.-T., quali pena di nullità ai procedimenti d'adottabilità e nei procedi-
soggetti affidatari dei minori e richiedenti la loro adozione, menti sulla responsabilità genitoriale, potenziando la parte-
giusta istanza depositata in data 27 luglio 2017, hanno chie- cipazione degli affidatari al procedimento d'adottabilità, pur
sto in via urgente, nell'ambito del procedimento d'adozione senza riconoscer in loro favore la qualità di parte.
dei minori, garantirsi la loro relazione di fatto precedente- E, dall'altro — per quanto più direttamente rileva in que-
mente instaurata con i bambini al fine di garantire loro la sta sede — con il nuovo art. 4, comma 5 bis, introdotto nella
continuità affettiva con i precedenti affidatari, che essi ri- l. 184/83, ha, innanzitutto, previsto che, qualora durante un
tengono irrimediabilmente pregiudicata dal collocamento prolungato periodo d'affidamento il minore sia dichiarato
dei minori in abbinamento presso altra famiglia richiedente adottabile, il tribunale per i minorenni, nel decidere sul-
l'adozione nelle more del procedimento d'adozione. l'adozione, tiene conto dei legami affettivi significativi e del
Ed è altresì evidente che la richiesta d'adozione legitti- rapporto stabile e duraturo consolidatosi tra il minore e la
mante avanzata dai reclamanti presupponeva la declaratoria famiglia affidataria provvista dei requisiti di cui all'art. 6
d'adottabilità dei minori C. e L. emessa a conclusione del della legge che abbia chiesto l'adozione; ha, altresì, previ-
procedimento d'adottabilità di questi ultimi. sto, nell'art. 4, comma 5 ter, che, anche qualora il minore
Così correttamente qualificata la richiesta avanzata in via faccia ritorno nella famiglia d'origine o sia dato in affida-
urgente in primo grado, resta, quindi, del tutto irrilevante mento ad altra famiglia o sia adottato da altra famiglia, è
che il procedimento d'adottabilità dei minori fosse già stato comunque tutelata, se rispondente all'interesse del minore la
definito al momento della proposizione dell'istanza e non ri- continuità delle positive relazioni socio-affettive consolida-
leva la considerazione — di per sé certamente condivisibile, tesi durante l'affidamento; ha inserito nell'art. 25 dedicato
come meglio si dirà infra — che gli affidatari non sono parti all'iter processuale adottivo, un richiamo all'ipotesi di pro-
del procedimento d'adottabilità, dovendosi, piuttosto, pro- lungato affido; e ha integrato, infine, anche l'art. 44, lett. a),
cedere all'esame della sussistenza o meno della legittima- l. cit.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1415 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1416

Alla luce di tale novella normativa — che deve interpre- li differenzia soggettivamente da tutte le altre coppie aspi-
tarsi, specie tenuto della sua genesi, in applicazione delle ranti all'adozione.
regole ermeneutiche pacificamente riconosciute, quale quel- Inoltre, appare evidente che il legislatore ha riconosciuto
la dell'interpretazione costituzionalmente orientata al rispet- pieno rilievo giuridico alla posizione soggettiva degli affida-
to delle norme interposte della Cedu, come a loro volta in- tari-adottanti, in esecuzione degli obblighi internazionali de-
terpretate dalla giurisprudenza della corte di Strasburgo — rivanti dall'adesione al consiglio d'Europa ed alla Cedu, tu-
ritiene la corte che, mentre il legislatore non ha attribuito la telando anche la loro posizione soggettiva purché conforme
qualità di parte processuale agli affidatari nel procedimento e coincidente con il superiore interesse del minore.
d'adottabilità dei minori, a conclusioni del tutto diverse de- Nessun diritto all'adozione — che com’è noto non è ga-
ve pervenirsi con riferimento al successivo procedimento

a
rantito dall'art. 8 Cedu (Corte eur. diritti dell'uomo E.B. c.
d'adozione, nel quale deve riconoscersi agli affidatari- Francia, n. 43546/02) — quindi, ma riconoscimento del di-

to
adottanti la qualità di parte processuale e la loro piena legit- ritto degli affidatari al rispetto della loro vita familiare, ex

en
timazione alla proposizione delle istanze funzionali alla art. 8 Cedu, laddove compatibile con l'interesse superiore
domanda di adozione proposta. dei minori, e del diritto alla continuità affettiva in rapporto a

am
Più precisamente, osserva la corte che, con riferimento al legami già formati di fatto, che il legislatore italiano con la
procedimento d'adottabilità, come condivisibilmente osser- l. 173/15 ha valorizzato nell'interesse dei minori «alla con-

on
vato in dottrina ed in giurisprudenza — nonostante sia stata servazione di legami affettivi, che sicuramente prescindono

O
prevista la sanzione di nullità del procedimento d'adottabi- da quelli di sangue, attraverso l'attribuzione di rilievo giuri-

M abb
lità, comminata quale conseguenza della mancata convoca- dico ai rapporti di fatto instaurati tra il minore dichiarato

M
zione degli affidatari, tenuto conto della ratio della novella adottabile e la famiglia affidataria» (così, da ultimo, Corte

SI
che, secondo quanto recentemente affermato dalla Suprema
IO in cost. 18 novembre 2017, n. 272, id., 2018, I, 5).

AS
corte è quella «del riconoscimento del ruolo degli affidatari E ciò, tanto da prevedere il mantenimento di tali legami
so
nello sviluppo psicofisico del minore, specie quando si sia affettivi sinanche nel caso di adozione da parte di terzi o di
stabilita una relazione affettiva di media o lunga durata, rientro nella famiglia d'origine.
es

dovendosi rilevare che la valutazione del tempo cambia in Del resto, va osservato che la posizione di parte proces-
relazione all'età del minore, essendo verosimilmente suffi- suale nel procedimento di adozione spettante agli affidatari
nc

ciente una durata minore nei primi anni di vita a fondare propostisi come adottanti, in virtù della continuità affettiva
D
co

una relazione significativa» e «di conservare figure signifi- con i minori loro già affidati, non appare seriamente dubita-
U

cative e caratterizzanti fasi decisive dello sviluppo psico- bile, non potendosi ritenere preclusa agli affidatari-adot-
LA
IO olo

fisico del minore» (Cass. 14167/17, id., Le banche dati, ar- tanti, in relazione all'adozione piena, la facoltà d'impugna-
chivio Cassazione civile) — non appare possibile attribuire zione contemplata, in linea generale dall'art. 26 della legge,
C

la qualità di parti agli affidatari in tali procedimenti, sia


c

in parallelo a quanto previsto, in relazione all'adozione spe-


O sci

poiché essi non devono esser avvertiti dell'apertura del


LO

ciale, dall'art. 56 l. adozione, che, nel rinviare agli art. 313 e


procedimento, sia poiché non sono annoverati tra coloro cui 314 c.c., consente loro di esperire il reclamo innanzi alla se-
Fa

va notificata la sentenza d'adottabilità, sia poiché non sono zione della corte d'appello per i minorenni, a tutela della
legittimati ad impugnare detta sentenza (cfr. App. Milano medesima posizione soggettiva sostanziale e della medesima
R

19 luglio 2016), sia poiché, soprattutto, non risulta, in real- relazione affettiva di fatto precedentemente instaurata con
tà, enucleabile in concreto alcuna posizione soggettiva per- uno specifico minore.
sonale in capo agli affidatari da far valere in tale procedi- Sussiste, quindi, ad avviso della corte, la legittimazione
mento. ad agire dei reclamanti, in quanto parti processuali del pro-
A conclusioni opposte deve, invece, pervenirsi, alla luce cedimento di adozione e titolari di una loro posizione sog-
dell'interpretazione costituzionalmente orientata della no- gettiva personale oggi tutelata dal legislatore del 2015.
vella, con riferimento al diverso procedimento d'adozione, Fondato, ad avviso della corte, è anche il terzo motivo di
laddove non appare seriamente contestabile che con la pro- reclamo con cui i reclamanti si dolgono dell'inammissibilità
posizione della domanda di adozione gli affidatari-adottanti dell'istanza — implicitamente ritenuta dal tribunale per i
fanno valere un loro interesse personale qualificato — peral- minorenni, nella parte in cui nel provvedimento impugnato
tro espressamente ricondotto dalla Corte Edu nell'alveo di si fa riferimento alla pendenza del procedimento d'adozione
tutela di cui all'art. 8 Cedu (cfr. sentenza Moretti e Benedet- ancora in corso — che è stata ribadita, anche in questo gra-
ti c. Italia, in fattispecie identica alla presente) — che è sta- do del procedimento, dal tutore dei minori, che ha dedotto
to espressamente riconosciuto anche dal legislatore italiano che i reclamanti potrebbero al più reclamare il provvedi-
del 2015. mento conclusivo del procedimento d'adozione.
Va, infatti, osservato che, alla luce della nuova normativa, Rilevano, in senso contrario, i reclamanti che l'affida-
emerge chiaramente la voluntas legis di evidente favor verso mento ad altra coppia adottante e la mancata conservazione
gli affidatari all'adozione, seppur ovviamente subordinato dei rapporti con i minori, nelle more del procedimento d'a-
— in un delicatissimo bilanciamento di interessi, connatura- dozione, è suscettibile di compromettere irreparabilmente il
to alla materia in esame — a quello del minore, nei cui ri- loro rapporto con i minori e lo speculare diritto alla conti-
guardi essi hanno instaurato un legame affettivo, e seppur da nuità affettiva spettante ai minori.
accertarsi in concreto dal tribunale per i minorenni, senza Osserva la corte che, nel caso in esame, l'eccezione di
alcun automatismo di sorta. inammissibilità prospettata dal tutore non appare condivisi-
Gli affidatari, invero, nel momento in cui presentano la bile, alla stregua del consolidato principio, secondo cui i
domanda d'adozione sia essa legittimante (previa declarato- provvedimenti provvisori adottati dal tribunale per i mino-
ria d'adottabilità), sia essa speciale (in presenza dei presup- renni possono formare oggetto di reclamo innanzi alla corte
posti di cui all'art. 44 l. adozioni), richiedono l'adozione di d'appello, esclusivamente nei limiti in cui essi siano idonei
quello specifico minore, con cui hanno creato un significati- a produrre uno stabile e concreto pregiudizio.
vo legame affettivo necessariamente biunivoco, e fanno va- Nel caso in esame, ad avviso della corte — tenuto conto
lere una propria specifica posizione giuridica espressamente della giovane età dei minori, dell'importanza del fattore
tutelata dalla legge seppur subordinatamente alla valutazio- temporale, rimarcata più volte dalla Corte Edu, nei proce-
ne del best interest del minore stesso, posizione che non dimenti in tema di minori, e del fatto che, come emerge dal-
può, quindi, esser parificata a quella della moltitudine di l'esame del fascicolo adozioni di primo grado acquisito in
soggetti genericamente aspiranti all'adozione, che nessun atti, dopo il collocamento dei minori presso altra famiglia
legame specifico hanno con un determinato bambino, e che adottante non sono stati previsti incontri con la famiglia in
IL FORO ITALIANO — 2018.
1417 PARTE PRIMA 1418

precedenza affidataria —, è configurabile quell'irreparabile di andare presso l'abitazione della coppia adottiva, e l'assi-
pregiudizio alla posizione soggettiva dei reclamanti ed al di- stente sociale dott. G. sottolineava che «nell'interesse pri-
ritto alla continuità affettiva dei minori, che rende ammissi- mario dei minori va sanato il rischio di strappo separativo»;
bile il reclamo avverso il provvedimento provvisorio negati- — nel verbale d'udienza del 4 agosto 2017, la suddetta
vo adottato dal tribunale per i minorenni nelle more del pro- assistente sociale narra di aver registrato un passaggio dav-
cedimento. vero doloroso dei bambini, ritiene assolutamente necessario
Nel merito, ad avviso della corte, il reclamo è solo par- l'incontro tra i bambini e la coppia collocataria, ed afferma
zialmente fondato. che lo strappo improvviso determinerebbe pregiudizio ai
Va, invero, osservato che, per tutte le ragioni sopraespo- minori;

a
ste, nella delicata materia in esame, anche alla luce della l. — soltanto nella relazione dei servizi sociali di S. l'assi-
173/15, la tutela della continuità affettiva tra gli affidatari stente sociale ha ritenuto pregiudizievole per i minori l'in-

to
ed i minori loro affidati, seppur implica quella che è stata contro con la famiglia affidataria, ma soltanto perché ha re-

en
definita in dottrina una «corsia preferenziale per l'adozio- gistrato la sussistenza di una «posizione concorrenziale» in
ne», sia essa legittimante o in casi particolari, tuttavia, non cui sono venuti a trovarsi, rispettivamente, la famiglia affi-

am
comporta alcun automatismo in favore della famiglia affida- dataria e quella richiedente l'adozione presso cui i minori
taria, la cui richiesta d'adozione dovrà esser attentamente sono stati collocati.

on
vagliata dal tribunale per i minorenni, che ha il potere- Alla luce di tali risultanze — che inequivocabilmente at-

O
dovere di condurre un'attenta analisi del caso specifico, nel- testano l'esistenza di un forte e reale legame affettivo tra i

M abb
l'esclusivo interesse del minore. reclamanti ed i minori loro affidati per un lasso di tempo

M
Nel caso in esame, ad avviso della corte, i soli provvedi- considerevole, specie tenuto conto dell'età degli stessi mi-

SI
menti provvisori adottati dal tribunale per i minorenni, nelle
IO in nori, ed altresì del fatto che la posizione di concorrenzialità

AS
more dell'istruzione del procedimento di adozione dei ge- tra le due famiglie non concerne affatto il rapporto affettivo
so
melli C. e L., suscettibili di ledere in via irreparabile la con- tra i reclamanti ed i minori loro precedentemente affidati —
tinuità affettiva tra i reclamanti ed i minori predetti — sulla e fermo restando ogni approfondimento istruttorio da parte
es

cui sussistenza vi è idoneo fumus, emergente dalle relazioni del tribunale per i minorenni in vista della statuizione defi-
di cui infra — sono costituiti dalla mancata previsione di nitiva sull'adozione, nell'interesse superiore dei minori —
nc

incontri tra la famiglia già affidataria ed i minori stessi. va disposto che, nelle more del procedimento d'adozione,
D
co

È la cesura totale della relazione di fatto, invero, che, ad vengano garantiti i rapporti tra la coppia affidataria ed i mi-
U

avviso della corte, appare suscettibile di ledere gravemente nori.


LA
IO olo

sia la posizione soggettiva dei reclamanti al rispetto della Soluzione, quest'ultima, che appare l'unica idonea a ga-
vita familiare, sia — specularmente e soprattutto — il diritto rantire un equilibrio tra i rilevanti interessi che vengono in
C
c

dei minori alla continuità affettiva, la cui necessità di salva- rilievo nella delicata materia in esame e che esclude ogni
O sci

guardia è stata ben evidenziata dal p.t. nel suo parere reso automatismo nella scelta della famiglia più idonea ad adot-
LO

nell'esclusivo interesse dei minori stessi, e che è compito tare i minori, nel rispetto dei principî espressi dalla Corte
Fa

del giudice nazionale salvaguardare secondo i moniti della Edu e posti dal legislatore del 2015 con la recente novella
Corte Edu. della legge sulle adozioni.
R

In punto di fatto, va, invero, osservato che dagli elementi In parziale accoglimento del reclamo deve, pertanto, pre-
acquisiti in atti emergono le seguenti circostanze: vedersi che, nelle more del procedimento d'adozione, gli in-
— la famiglia affidataria si è presa cura dei bambini per contri tra la coppia affidataria-adottante ed i minori C. e L.
circa diciotto mesi in modo del tutto adeguato in relazione a dovranno avvenire liberamente presso la residenza degli af-
tutti i loro bisogni ed attraverso adeguate relazioni ed inte- fidatari e si svolgeranno, a settimane alterne, il sabato dalle
grazione sociale e intrafamiliare (cfr. relazione dei servizi ore 15,30 sino alle ore 19,30 della domenica con pernotta-
sociali del comune di A. in atti); mento.
— nella stessa sentenza d'adottabilità dei minori C. e L. Il tutore si occuperà di indicare, con congruo anticipo, il
si dà atto che «è dato di fatto accertato che al momento del- luogo, a sua scelta, ove i reclamanti si recheranno a preleva-
l'ingresso dei bambini all'interno della famiglia affidataria re i minori ed ove potranno riconsegnarli, assicurando la
... C. e L. erano degli ‘animaletti’ perché non sapevano par- presenza dei minori in detti luoghi nei giorni e nell'orario
lare, L. diceva solo ‘mi dole a pansa’, avevano un linguag- indicato da questa corte.
gio dialettale composto da poche parole proprio di bambini Ciò consentirà di garantire la continuità affettiva dei mi-
di due anni di età e non di sette anni; soltanto grazie alle lo- nori con i reclamanti, nelle more del procedimento d'adotta-
ro potenzialità ... e agli stimoli ed alle cure ricevute dalla bilità e nel rispetto delle previsioni contemplate dalla l.
famiglia affidataria i gemelli C. e L. sono riusciti a raggiun- 173/15, e consentirà, al contempo, al tribunale per i mino-
gere delle condizioni di benessere psicofisico che non renni di vagliare compiutamente la posizione dei reclamanti,
avrebbero potuto presentare se ...» (cfr. pag. 12 sentenza del certamente favorita dal legislatore del 2015, in vista del-
4 luglio 2017 in atti); l'adozione dei minori loro affidati, ma senza nessun automa-
— i minori, in sede di audizione del 13 giugno 2017, tismo che non è configurabile nella materia in esame.
hanno manifestato un forte legame affettivo con gli affidata- Conclusivamente, il reclamo va parzialmente accolto.
ri presso cui volevano restare; il piccolo C., nel mese di lu-
glio 2017, subito prima del nuovo collocamento e dopo al-
cuni incontri con la coppia individuata dal tribunale per i II
minorenni per l'abbinamento, ha manifestato un disturbo
d'ansia generalizzato ed il servizio di neuropsichiatria infan- Trib. min. Reggio Calabria, decr. 31 ottobre 2017
tile ha suggerito di instaurare eventuali cambiamenti nelle
abitudini del bambino in modo graduale; Con decreto emesso in data 18 luglio 2008, questo tribu-
— i servizi sociali del comune di A. hanno riferito ma- nale dichiarava D.S.G. — arrestato dopo un lungo periodo
lessere dei minori, che mostrano tristezza per il fatto di do- di latitanza e già condannato per associazione di stampo ma-
versi separare dagli affidatari, dalla scuola, dai loro compa- fioso e per gravi reati contro la persona — decaduto dalla
gni; responsabilità genitoriale sui figli minori C.M. e R.P.
— dalla relazione dei servizi sociali di A. del 1° agosto A seguito della condanna definitiva (v. provvedimento di
2017 emerge che i bambini, pur ripetendo di voler come ge- cumulo e ordine di esecuzione in atti) alla pena detentiva di
nitori i reclamanti, hanno risposto positivamente al progetto anni trenta di reclusione per i reati di associazione per de-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1419 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1420

linquere di tipo ’ndranghetistico, omicidio e altro questo tri- Il provvedimento suindicato era adottato nonostante le
bunale, con decreto emesso in data 8 novembre 2016, con- rassicurazioni fornite dalla sig. F., che palesava a questo
fermava (in sovrapposizione alla pena accessoria) la deca- giudice consapevolezza e piena disponibilità a seguire i per-
denza dalla responsabilità genitoriale del medesimo D.S., in corsi suggeriti («Prendo atto della relazione stilata dal con-
atto sottoposto al regime speciale di cui all'art. 41 bis, 2° sultorio familiare di G. e dichiaro di essere perfettamente
comma, ord. penit. (v. relazione pervenuta dal dipartimento consapevole dei problemi che riguardano la situazione mia e
dell'amministrazione penitenziaria-direzione casa circonda- dei miei figli. Sono perfettamente consapevole dei rischi che
riale di T.). l'ambiente reggino contiene per il futuro dei miei figli ... Il
Inoltre, con il medesimo provvedimento, questo giudice: mio desiderio assoluto è quello di preservarli da ogni pre-
giudizio per il loro equilibrio psico-fisico derivante dalla si-

a
1) coaffidava i minori D.S. al servizio sociale competente
per territorio per le attività di vigilanza, assistenza, educa- tuazione in cui si trova il padre»).

to
zione alla legalità, chiarificazione del ruolo paterno e so- Nel dettaglio, questo tribunale riteneva condivisibili i

en
stegno psicologico in motivazione indicate, da espletarsi in suggerimenti forniti dagli operatori delegati al fine di conte-
collaborazione con il consultorio familiare di G. (già indi- nere la potenziale pericolosità evolutiva ravvisata, ovvero

am
viduato dal coordinatore dei servizi socio-sanitari dell'Asp) quello di attivare: 1) percorsi di sostegno alla genitorialità in
e con associazioni qualificate del volontariato antimafia e favore della madre («fondamentale è accompagnare i geni-

on
non solo; 2) demandava alle superiori agenzie territoriali di tori a focalizzarsi sui figli e sui loro bisogni, nonché soste-

O
elaborare in favore di F.N.S. — madre dei minori — un nerli nella presa di coscienza della realtà degli accadimenti e

M abb
percorso di recupero/sostegno delle competenze genitoriali nell'introiezione di codici genitoriali sani»); 2) percorsi di

M
nei termini in motivazione indicati e di svolgere un'indagi- sostegno psicologico e di educazione alla legalità per i mi-

SI
ne conoscitiva in ordine alle dinamiche intercorrenti tra i
IO in nori D.S., con l'obiettivo che «i medesimi prendano le di-

AS
minori e i parenti del ramo paterno; 3) prescriveva a F.N.S. stanze dal modo di vivere del padre per orientarsi verso mo-
so
di attenersi alle prescrizioni impartite, nei termini in moti- delli di comportamento normativamente accettabili, secondo
vazione specificati, per il benessere psico-fisico dei figli modalità alternative che possono passare attraverso momen-
es

minorenni; 4) richiedeva al direttore della casa circondaria- ti di rottura forti e decisi, ma anche attraverso lenti meccani-
le di T. di attivare, compatibilmente con il particolare re- smo di disconoscimento».
nc

gime di detenzione, i supporti necessari a garantire incontri Pertanto, prescriveva agli operatori del consultorio fami-
D
co

adeguati — nei termini in motivazione indicati — tra liare di G., suggerendo la possibilità di «interagire con la
U

D.S.G.C. e i figli minori; 5) rigettava ogni ulteriore richie- specialista privata che segue la sig. F., di attivare i supporti
LA
IO olo

sta e disponeva l'integrazione del contraddittorio con l'au- psicologici necessari per consentire alla stessa di avviare un
dizione di D.S.G. processo di rielaborazione della figura genitoriale che la
C

porti a giudicare in maniera critica le azioni del marito e, nel


c

Tale provvedimento era emesso a seguito delle non lusin-


O sci

contempo, la conduca a tenere un corretto approccio con i


LO

ghiere informazioni pervenute in ordine al ruolo educativo


della sig. F.N.S. figli minori che hanno mitizzato la figura paterna».
Fa

L'indagine psico-sociale espletata (compendiata nella re- Nel contempo, questo tribunale demandava ai predetti
lazione in data 26 settembre 2016 dal consultorio familiare specialisti, in collaborazione con il servizio sociale territo-
R

di G.) per il monitoraggio della complessa situazione fami- riale, il compito di programmare in favore dei minori una
liare evidenziava, infatti, che: 1) i minori D.S. C.M. e R.P. mirata attività di sostegno psicologico e socio-educativo,
vivevano insieme alla madre F.N.S. nel quartiere di ..., luo- con l'obiettivo di spiegare loro gradualmente la realtà delin-
go di incontrastato predominio mafioso della famiglia D.S. quenziale in cui si è formato il padre e i reali motivi della
(dalla relazione inviata dal questore di Reggio Calabria e da sua carcerazione; infine, segnalava l'opportunità di prepara-
una lettura sintetica degli ordini di esecuzione, risulta che re la signora e i minori anche a programmare, in un futuro
D.S.G. è figlio del defunto D.S.P., già capo indiscusso della non remoto, uno spostamento mirato dalla città di Reggio
’ndrangheta reggina, oltre che fratello del pregiudicato Calabria, segnalando che tale soluzione doveva essere con-
D.S.C.); 2) la gestione della famiglia è esercitata dalla ma- templata e adeguatamente programmata, in quanto la nega-
dre F.N.S. che propone, sia pure contraddittoriamente, la tiva reputazione della famiglia paterna, i connessi rischi di
propria diversità culturale e quella della sua storia familiare, emarginazione sociale e la suggestione di determinati mo-
ma affascinata dal marito e dal suo mondo, idealizza una fi- delli culturali comportavano il rischio elevato di esposizione
gura paterna che in realtà è assente; 2 [sic]) l'assenza del dei minori, una volta raggiunta l'età dell'adolescenza, a si-
padre, però, lungi dal provocare un indebolimento della sua tuazioni di devianza o di pregiudizio per la loro integrità
autorità, porta i minori ad interiorizzare maggiormente la fi- emotiva.
gura paterna, che viene mitizzata dalla lontananza («agli oc- Parimenti, il tribunale segnalava la necessità che il previ-
chi dei figli il padre è infatti forte, bello, solare, umile, per sto dispositivo fosse in grado: 1) di spiegare ai bambini, con
C., che spera che il genitore torni presto a casa, mentre è le cautele opportune, che il padre, attesa l'entità della pena
gentile per R.P.»); 3) a causa di questa idealizzazione, la inflittagli, non sarebbe tornato presto a casa; 2) di preparare
sig. F. ha difficoltà a mettere in atto un processo di rielabo- i minori prima degli incontri con il padre, che, secondo il
razione della figura genitoriale, che la porti a giudicare in condivisibile parere degli esperti, non dovevano essere, allo
maniera critica le azioni del marito; 4) la medesima persiste stato, interrotti.
nel suo ruolo di moglie, prevalentemente indirizzato alla cu- Analogo percorso di preparazione questo giudice preve-
ra dei figli secondo un'educazione, a suo dire, improntata al deva, tenuto conto del peculiare regime di restrizione e con
rispetto delle regole della convivenza civile e della legalità, la collaborazione del direttore della casa circondariale di T.,
senza però una presa di distanza netta dal marito e dalla sua per D.S.G., segnalando che lo stesso doveva essere messo in
famiglia di appartenenza. grado di rispondere in modo corretto alle eventuali domande
Allarmanti erano poi le ulteriori conclusioni, confermate dei figli in ordine al suo stato di carcerazione e ai motivi
nel corso dell'audizione dinanzi a questo giudice, rassegnate della sua assenza educativa.
dagli esperti del citato consultorio familiare (v. verbale di Infine, tenuto conto dell'età e in ossequio alle statuizioni
audizione della dott. S.P., della dott. M.M. e della dott. del protocollo di intesa siglato in data 15 luglio 2014 (rin-
L.C.), secondo cui «in questa situazione, il rischio per C., novato in data 8 febbraio 2017), questo giudice segnalava la
preadolescente maschio, è che viva il padre come modello necessità di elaborare in favore dei minori D.S. — ad opera
cui identificarsi positivamente, anche rispetto alla parte de- degli operatori del servizio sociale territoriale e del consul-
viante». torio familiare di G. — dei percorsi educativi che li mettes-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1421 PARTE PRIMA 1422

sero in contatto con realtà positive e diverse da quelle del gressivo passo avanti nella relazioni con i figli, i quali do-
contesto di provenienza, come quelle rappresentate dalle as- vranno essere edotti — in funzione preventiva e di una cor-
sociazioni di volontariato antimafia (quali, ad esempio, Li- retta relazione educativa — dei crimini commessi dagli
bera o Addio pizzo Messina). esponenti della famiglia D.S. (quelli accertati con sentenza
Orbene, l'istruttoria di seguito espletata impone la con- definitiva, con riferimento specifico ai reati di criminalità
ferma delle statuizioni adottate in data 8 novembre 2016, organizzata), dei motivi della carcerazione del padre e delle
pur con le modifiche che appresso si indicheranno. altre drammatiche vicende familiari (tra cui la morte del
Dall'indagine svolta in esecuzione del provvedimento ci- nonno paterno).
tato è emerso che: 1) la sig. F. e i figli hanno abbandonato il Tali informazioni, lungi dall'essere intesi come un'ulte-

a
degradato quartiere di ... per trasferirsi in via ... presso l'abi- riore punizione nei confronti di chi si trova in una evidente
tazione dei genitori della signora (nonni materni) in una zo- condizione di prostrazione emotiva per la carcerazione e per

to
na della città e in un contesto ambientale/familiare più ri- la consequenziale privazione degli affetti, appaiono essen-

en
spondente alle esigenze dei minori, che sono apparsi agli ziali per costruire una relazione franca padre-figli e costrut-
operatori socievoli, sereni e seguìti, oltre che dalla madre, tiva per il benessere dei medesimi minori, con l'obiettivo —

am
dalla nonna e dagli zii materni; 2) la sig. F. — che svolge non utopistico — che gli stessi possano ricevere proprio dal
l'attività di insegnante di sostegno presso alcune scuole genitore ristretto indicazioni adeguate al loro sviluppo edu-

on
elementari e collabora con la sorella F.S. nella gestione del cativo, nel rispetto delle regole della convivenza civile.

O
negozio di scarpe, borse e accessori — ha riferito di essersi

M abb
Al riguardo, particolarmente significativa — in funzione
spontaneamente recata presso il consultorio familiare «...»

M
della costruzione di un intenso e fruttuoso rapporto con i fi-
per un sostegno psicologico; 3) i rapporti tra i minori e la gli — appare la riflessione avviata dal D.S. nel corso del-

SI
famiglia del padre sono limitati agli scambi di auguri a Na-
IO in l'esame delegato circa la condizione di sofferenza in cui egli

AS
tale e Pasqua; 4) i due bambini e la madre hanno iniziato dei versava da bambino («Quando io ero bambino ho vissuto un
so
percorsi di affiancamento con alcuni volontari del- situazione analoga e ricordo perfettamente l'angoscia prova-
l'associazione Libera di Reggio Calabria e alcuni gruppi ta nell'attendere il rientro di mio padre ...»).
es

parrocchiali cittadini; 5) il minore C. frequenta la scuola


Tale riflessione dovrà — con l'ausilio dello psicologo e
media «G.» e con entusiasmo, pur essendo afflitto da diabe-
nc

dell'educatore professionale della struttura penitenziaria di


te mellito, la scuola calcio «...», mentre la piccola R.P. la
D

attuale detenzione — costruire il cardine su cui progettare la


co

quarta elementare presso il convitto C.; 6) i due bambini in-


relazione tra il D.S. e i figli.
U

contrano regolarmente, con cadenza trimestrale, il padre de-


LA

Ovviamente, le informazioni indicate dovranno essere


IO olo

tenuto presso il carcere di Tolmezzo del Friuli.


Dall'audizione della sig. F. e dalle risultanze della rela- gradualmente veicolate ai minori, ormai nella fase preadole-
C

scenziale, dai genitori seguendo un preciso programma, i cui


c

zione sociale in atti risulta che la donna ha rivelato ai figli la


tempi dovranno essere indicati dagli esperti che seguono i
O sci

reale condizione del padre, modificando l'originaria versio-


LO

ne che lo stesso si trovasse fuori per motivi di lavoro. coniugi D.S.-F. e i bambini.
Fa

La signora, inoltre, ha partecipato alle iniziative pro- In altri termini, ritiene questo giudice che sia indispensa-
grammate dai volontari dell'associazione Libera, di concerto bile tentare di scardinare l'intero nucleo familiare dalla lo-
R

con il curatore speciale e seguendo il suggerimento di que- gica criminale elaborando strategie di trattamento finalizzate
sto tribunale. ad offrire, anche agli adulti, l'opportunità di scegliere. In
Tale atteggiamento e l'avvenuto trasferimento del nucleo questo campo deve essere coltivata la possibilità di dare un
familiare dal quartiere di ... devono registrarsi come segnali senso al tempo scandito dalla pena valorizzando percorsi
positivi di ottemperanza alle statuizioni emesse a tutela dei trattamentali che possano consentire, anche al detenuto ap-
minori. parentemente irriducibile, l'opportunità di riflettere sulla
Ciò premesso, tenuto conto dell'impegno profuso dalla propria vita e su quella degli stretti congiunti.
sig. F., dei sani legami affettivi con i parenti di parte mater- Al di là della scontate affermazioni del D.S. e dei tentativi
na e della ancora tenera età dei minori D.S., deve rinviarsi di minimizzazione della sig. F., è di palmare evidenza che la
ogni determinazione in ordine al programmato trasferimento negativa reputazione della famiglia paterna, i connessi rischi
dei medesimi e della madre in altra località, nei termini in di emarginazione sociale e la suggestione di determinati
cui era stato auspicato con il decreto in data 8 novembre modelli culturali comportano il rischio elevato di esposizio-
2016. ne dei minori, una volta raggiunta l'età dell'adolescenza, a
Tuttavia, la condizione del padre e il gravissimo contesto situazioni di devianza o di pregiudizio per la loro integrità
familiare (ramo paterno) di riferimento, ritenuto dagli inqui- emotiva.
renti il gruppo criminale ’ndranghetistico egemone in Reg- Aggiungasi, a conforto della superiore proposizione, che
gio Calabria (v. sentenze e documentazione prima indicata), tale condizione di pregiudizio è già in atto, essendo i minori
impongono di proseguire le già disposte attività di coordi- privi — per le scellerate condotte del padre — di un fonda-
namento e monitoraggio della crescita dei minori, con l'o- mentale punto di riferimento per la loro crescita emotiva e
biettivo di prevenire l'eventuale coinvolgimento in relazioni per la costruzione di un personalità equilibrata: mancanza
pregiudizievoli al loro sano sviluppo e di rafforzare — quale che non può certo essere integralmente compensata da altre
necessario contraltare — il percorso genitoriale della madre. figure familiari e che sta conducendo i minori all'idealizza-
Quanto alla posizione di D.S.G., deve registrarsi la volon- zione di una persona assente, con i gravi rischi segnalati da-
tà del medesimo di non recare sofferenza emotiva ai bambi- gli esperti del consultorio familiare.
ni e di seguire le indicazioni che gli verranno impartite da Ciò stabilito, deve disporsi il coaffidamento dei medesimi
questo tribunale (v. verbale del 16 dicembre 2016). D.S. anche all'Ussm in sede, dovendosi i minori (in quanto
Tuttavia, a fronte delle condanne definitive registrate a figli di soggetto indagato/imputato o condannato per i reati
suo carico e della continuità malavitosa registratasi all'in- di cui all'art. 51, comma 3 bis, c.p.p. allorquando si ravvi-
terno della sua famiglia (quasi per eredità dinastica), non sano situazioni pregiudizievoli e condizionanti ricollegabili
pare adeguata la risposta fornita dal medesimo D.S. («Sono al degradato contesto familiare, intraneo o contiguo alla
convinto che soprattutto C. non sia influenzato dalle azioni criminalità organizzata, e oggetto di provvedimenti de pote-
criminose che mi attribuiscono e di cui sto pagando le con- state che potrebbero preludere ad un allontanamento dal ter-
seguenze senza tuttavia smettere di difendermi e di credere ritorio) inquadrare tra i destinatari delle progettualità all'ac-
nella magistratura»), dovendosi richiedere allo stesso — pur cordo quadro [sic] finalizzato alla realizzazione del progetto
senza rinunciare alle sue prerogative di difesa — un pro- «Liberi di scegliere» (siglato in data 1° luglio 2017 dal mi-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1423 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1424

nistero della giustizia, dal ministero dell'interno, dalla re- ritti dell'uomo, delle libertà fondamentali e dei principî con-
gione Calabria e dagli uffici giudiziari minorili calabresi). sacrati nella carta delle Nazioni unite ... dei valori nazionali
Alla medesima agenzia deve poi attribuirsi il coordina- del paese nel quale vive e ... deve essere idonea a preparare
mento di tutti gli interventi previsti a tutela dei minori D.S. il fanciullo ad assumere la responsabilità della vita in una
nei termini di cui al dispositivo, creando dei percorsi perso- società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di
nalizzati estesi al nucleo familiare con la collaborazione dei tolleranza, di uguaglianza ...» (art. 29).
servizi sociali del territorio e gli ulteriori servizi del- Tra le fonti internazionali deve anche rammentarsi l'art. 8
l'amministrazione della giustizia (Ussm, Uepe e istituti pe- della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e
nitenziari) ai sensi dell'art. 3 dell'accordo quadro indicato. delle libertà fondamentali, secondo cui: «Ogni persona ha

a
In particolare, ai sensi dell'art. 1 del citato accordo, do- diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del
vranno «attivarsi tutte quelle progettualità necessarie a ga- proprio domicilio e della propria corrispondenza privata.

to
rantire ai ragazzi provenienti da contesti familiari di crimi- Non può esservi ingerenza di un'autorità pubblica sul-

en
nalità organizzata adeguate tutele per una regolare crescita l'esercizio di tale diritto, a meno che tale ingerenza sia pre-
psico-fisica, assicurando il soddisfacimento dei loro bisogni vista dalla legge e costituisca una misura che, in una società

am
e delle esigenze tipiche dell'adolescenza, attraverso la pro- democratica, è necessaria alla sicurezza nazionale, alla dife-
mozione dei valori della legalità e la valorizzazione delle sa dell'ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione

on
specifiche potenzialità e risorse dei minori, oltre sperimen- della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e del-

O
tare interventi di giustizia riparativa e di mediazione che

M abb
le libertà altrui».
coinvolgano, ove possibile, il nucleo familiare di apparte-

M
In sintesi, benché le fonti internazionali e nazionali statui-
nenza».

SI
scano a favore del minore il diritto di crescere ed essere
Quanto alla richiesta formulata dal difensore di D.S.G.,
IO in educato nella propria famiglia, è altresì vero che esse con-

AS
con la quale si chiede di autorizzare la consulente psicologi- sentano la separazione dai genitori e, nel meno, l'imposizio-
so
ca di parte (dott. F.A.) a redigere una consulenza psicologi- ne di prescrizioni educative allorquando «necessarie nel-
ca sulla persona del medesimo detenuto al regime dell'art. l'interesse preminente del fanciullo» (in tal senso, v. com-
es

41 bis ord. penit. presso il carcere di T., deve osservarsi — mento generale n. 1, sulle finalità dell'educazione, approva-
ai fini del presente procedimento civile e salva diversa de-
nc

to dal comitato sui diritti dell'infanzia del 17 aprile 2001 nel


terminazione di altra autorità giudiziaria — che nulla osta.
D

corso della 32a sessione-doc CRC/GC/2001/1).


co

Resta ferma la considerazione che gli interventi previsti


U

Detto altrimenti, il diritto sopra evidenziato non deve


per migliorare le relazioni tra il D.S. e i figli dovranno esse-
LA

considerarsi assoluto in quanto, da un lato, presuppone, sot-


IO olo

re attuati dallo psicologo e dall'educatore della struttura


carceraria, tenendo conto delle statuizioni del presente de- to il profilo pratico, un corrispondente adempimento da par-
C

te dei genitori, mentre dall'altro esso sottende un bilancia-


c

creto e delle indicazioni di raccordo che saranno fornite dal-


mento di interessi con altri diritti volti alla salvaguardia di
O sci
LO

l'ufficio di servizio sociale del ministero della giustizia


(Ussm). principî parimenti fondamentali, quali — per certo — il di-
Fa

Infine, il ravvisato conflitto di interessi tra i genitori e i ritto ad assumere le responsabilità della vita, correlato al
minori impone la conferma del nominato curatore speciale. dovere dei genitori di garantire un habitat educativo conso-
no al rispetto delle norme sociali e giuridiche.
R

Per completezza di esposizione, deve segnalarsi che il


presente provvedimento trae legittimazione da una solida Allorquando questo impegno educativo dei genitori man-
cornice normativa. chi, ancor più se per scelte valoriali opposte, o sia carente
La copertura costituzionale è, innanzitutto, assicurata dal- (anche per ragioni oggettive), lo Stato — e, quindi, l'autori-
l'art. 30 Cost. («È dovere e diritto dei genitori mantenere, tà giudiziaria — ha l'obbligo di intervenire prendendosi ca-
istruire ed educare i figli», ma «nei casi di incapacità dei rico delle sorti sociali ed esistenziali di questi minori.
genitori, la legge prevede a che siano assolti i loro compi- In conclusione, in applicazione dei principî normativi na-
ti»), e ancora dagli art. 2 («La Repubblica riconosce e ga- zionali e sopranazionali richiamati, può trarsi la conclusione
rantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia che deve essere tutelato il diritto del minore a crescere ed
nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e essere educato all'interno della sua famiglia; tale diritto
richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarie- fondamentale però non è assoluto e, nel superiore interesse
tà politica, economica e sociale») e 31, 2° comma, Cost. del minore, deve essere bilanciato con quello, altrettanto
(«La Repubblica protegge la maternità, l'infanzia e la gio- fondamentale, di ricevere un'educazione responsabile che lo
ventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo»), secon- preservi dalle conseguenze riconnesse alla trasgressione dei
do cui è preciso compito dello Stato — e delle proprie dira- valori condivisi.
mazioni istituzionali — proteggere l'infanzia e la gioventù, Ma vi è di più.
favorendo gli istituti necessari a tale scopo, e intervenire a Il diritto del minore a crescere ed essere educato all'inter-
tutela dell'integrità fisica e sociale dei minori, mediante in- no della sua famiglia deve essere bilanciato con quello, al-
terventi volti alla salvaguardia di reali opportunità esisten- trettanto fondamentale, di ricevere tutte le cure necessarie
ziali che consentano un'effettiva integrazione (o reintegra- alla tutela della sua integrità emotiva e, quindi, della sua sa-
zione) nel tessuto sociale, mediante il ripristino di valori lute ex art. 32 Cost.
collettivi condivisi.
Non vi è chi non veda, infatti, come l'assenza fisica e
Quanto alla normativa pattizia internazionale, assoluto ri-
emotiva di un genitore, ancor più se ristretto in carcere per
lievo riveste la convenzione stipulata a New York nel 1989,
gravi reati, comporti un incontestabile travaglio per il figlio
ratificata dall'Italia con la l. n. 176 del 1991, che, dopo ave-
re stabilito nel preambolo che i genitori devono educare il minore, che può rendere necessaria l'adozione di interventi
fanciullo «a diventare un membro utile della società e a svi- ex art. 330 ss. c.c. — come le prescrizioni adottate con il
luppare il suo senso di responsabilità morale e sociale», tra presente decreto — finalizzati a prevenire e a compensare
l'altro ha statuito: «In tutte le decisioni relative ai fanciulli, gli inevitabili disagi psicologici.
di competenza dei tribunali, delle autorità amministrative o Il modello educativo mafioso (esplicito o implicito, ovve-
degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo ro quando sia carente delle prescrizioni necessarie a contra-
deve essere una considerazione preminente» (art. 3, 1° stare la negatività del contesto familiare/criminale di riferi-
comma), che può comportare «la separazione dai suoi geni- mento) è, pertanto, censurabile con gli interventi previsti
tori quando maltrattano o trascurano il fanciullo» (art. 9), la dagli art. 330 ss. c.c.
cui «educazione deve avere come finalità il rispetto dei di- Visti gli art. 330 ss. c.c.;
IL FORO ITALIANO — 2018.
1425 PARTE PRIMA 1426

per questi motivi: conferma la decadenza di D.S.G.C. dal- — di aver avviato la procedura per l'adozione piena di G.
la responsabilità genitoriale nei confronti dei figli minori davanti al Tribunal de Première Instance de Première Classe
D.S.C.M. e D.S.R.P.; de Cotonou, Benin;
coaffida per anni due, in virtù di quanto previsto nel- — che, conformemente alla procedura locale di adozione
l'accordo quadro finalizzato alla realizzazione del progetto piena di minore:
«Liberi di scegliere» (siglato in data 1° luglio 2017 dal mi- in data 16 gennaio 2015 il predetto tribunale ha dichiarato
nistero della giustizia, dal ministero dell'interno, dalla re- G. in stato di abbandono, con delega dell'autorità parentale
gione Calabria e dagli uffici giudiziari minorili calabresi), i alla P.;
minori D.S. all'Ussm in sede e al servizio sociale competen- in data 7 aprile 2015, la P. ha formalizzato con atto nota-

a
te per territorio per le attività di vigilanza, assistenza, edu- rile il proprio impegno a offrire al minore «un ambiente fa-
cazione alla legalità, chiarificazione del ruolo paterno e so- miliare ottimale e ad assicurarne l'educazione, istruzione,

to
stegno psicologico in motivazione indicate, da espletarsi in mantenimento e ogni altra esigenza»;

en
collaborazione con il consultorio familiare territorialmente in data 22 aprile 2015 il predetto tribunale ha disposto
competente in relazione al loro domicilio attuale (da indivi- l'affidamento provvisorio in vista dell'adozione piena di G.

am
duarsi a cura del coordinatore dei servizi socio-sanitari del- alla P.;
l'Asp) e con qualificate associazioni di volontariato, tra cui su tali premesse di fatto, la ricorrente osservava che, in

on
Libera, in virtù del protocollo siglato dalla predetta rete di base alla disciplina beninese, l'adozione di G. da parte della

O
associazioni con il dipartimento della giustizia minorile e di P. si configurava quale adozione internazionale di minore,

M abb
comunità in data 13 settembre 2016;

M
in ragione della nazionalità straniera dell'aspirante genitore
demanda all'Ussm in sede il compito di raccordarsi con il adottivo e che pertanto, ai fini del suo perfezionamento, le

SI
direttore della casa circondariale di T. per la necessaria col-
IO in autorità beninesi richiedevano che la competente autorità

AS
laborazione in funzione di quanto previsto in parte motiva; dello Stato di cittadinanza della P. emettesse in suo favore
so
demanda alle superiori agenzie territoriali di elaborare in una «autorizzazione ad adottare»;
favore di F.N.S. un percorso di recupero/sostegno delle con decreto 25 gennaio - 15 febbraio 2016 questo tribuna-
es

competenze genitoriali nei termini in motivazione indicati, le per i minorenni dichiarava P.M. specificamente idonea
all'adozione del minore G., in virtù del valido rapporto già
nc

avvalendosi della collaborazione della rete di associazioni


consolidato tra lei ed il bimbo, accertato e sancito dal giudi-
D

Libera;
co

ce beninese;
U

prescrive a F.N.S. di attenersi alle prescrizioni che le sa-


ranno impartite, nei termini in motivazione specificati, per il l'iter adozionale in Benin si è perfezionato e, con deci-
LA
IO olo

benessere psico-fisico dei figli minorenni; sione 8 luglio 2016, il Tribunale di Cotonou ha dichiarato
l'adozione del minore G. in capo a P.M.;
C

richiede al direttore della casa circondariale di T. di atti-


c

dal tenore dell'atto si evince che tale decisione ha gli ef-


vare, compatibilmente con il particolare regime di detenzio-
O sci
LO

fetti dell'adozione «piena» (in passato: «legittimante»), se-


ne, i supporti necessari (accompagnamento psicologico ed
condo la terminologia corrente nel nostro ordinamento;
educativo) a garantire incontri adeguati — nei termini in
Fa

il minore ha da tempo fatto ingresso in Italia con la P. in


motivazione indicati e, ove possibile, senza barriere diviso-
forza di visti a tutt'oggi rinnovati;
rie — tra D.S.G.C. e i figli minori e a raccordarsi con
R

l'Ussm di Reggio Calabria; Considerato in diritto:


— nell'ordinamento italiano la materia dell'adozione in-
prescrive a D.S.G. di attenersi alle indicazioni che gli sa- ternazionale è regolata dagli art. da 29 a 43 l. 4 maggio 1983
ranno fornite dagli operatori delegati per un corretto approc- n. 184 come modificata dalla l. 31 dicembre 1998 n. 476, in
cio con i figli minori. attuazione della convenzione dell'Aia del 29 maggio 1993
in materia di adozione internazionale, che prevedono situa-
zioni distinte per le adozioni estere pronunciate da paesi che
III hanno aderito alla convenzione e da paesi che non vi hanno
aderito, né hanno stipulato accordi bilaterali (come il Be-
Trib. min. Genova, decr. 8 settembre 2017 nin);
— in particolare, con riferimento ad adozioni pronunciate
Rilevato che: in Stati non aderenti, l'art. 36, 4° comma, l. 4 maggio 1993
con istanza depositata il 10 agosto 2015, rivolta a questo n. 184 (nel testo sostituito ad opera dell'art. 3 l. 31 dicembre
tribunale per i minorenni (proc. n. .../15 ADN), la P. chiede- 1998 n. 476) prevede che l'adozione pronunciata all'estero
va di essere autorizzata all'adozione internazionale del mi- su istanza di cittadini italiani che dimostrino, al momento
nore di sesso maschile di nome G. (o G.) nato a ... (Benin) il della pronuncia, di aver soggiornato continuativamente nel
... 2011; paese straniero e di avervi avuto la residenza da almeno due
a sostegno della richiesta esponeva: anni, viene riconosciuta ad ogni effetto in Italia con provve-
dimento del tribunale per i minorenni, purché conforme ai
— di essere cittadina italiana, non coniugata e senza fi-
principî della convenzione;
gli, residente a ... (Benin), ove soggiornava continuativa-
mente dal gennaio 2013; al momento del suo trasferimento — la Corte di cassazione, con sentenza n. 3572 del 14
all'estero e della sua iscrizione all'Aire, ella risiedeva in G., febbraio 2011 (Foro it., 2011, I, 728), ha ritenuto che la
via ...; norma citata non abbia introdotto alcuna deroga al principio
generale enunciato nell'art. 35, 3° comma, l. n. 184 del 1983
— di essere impiegata dallo stesso anno, in virtù di un citata, secondo il quale la trascrizione nei registri dello stato
contratto di lavoro regolato dal diritto beninese, a C. presso civile italiano dell'adozione di un minore pronunciata all'e-
l'istituto F., come responsabile del dipartimento ...; stero con effetti legittimanti non può avere mai luogo ove
— di essersi presa stabilmente cura, dal mese di luglio «contraria ai principî fondamentali che regolano nello Stato
2013, del minore di sesso maschile di nome G., abbandonato il diritto di famiglia e dei minori», tra i quali, secondo la
dalla madre, di padre ignoto e dell'età (in allora) di circa corte, vi è quello secondo cui l'adozione legittimante è con-
due anni; sentita solo «a coniugi uniti in matrimonio», ai sensi del-
— il minore era stato affidato alle suore di C., e da allora l'art. 6 l. n. 184 del 1983, fermo restando che il legislatore
la P. si era occupata del bambino, che aveva stabilito con lei nazionale, coerentemente con il disposto dell'art. 6 della
un intenso legame affettivo e per cui ella rappresentava l'u- convenzione europea in materia di adozione di minori, fir-
nico punto di riferimento affettivo, educativo, accuditivo; mata a Strasburgo il 24 aprile 1967 e ratificata dall'Italia
IL FORO ITALIANO — 2018.
1427 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1428

con la l. 22 maggio 1974 n. 357, ben potrebbe provvedere, 2013, talmente intenso da identificare un vero e proprio rap-
nel concorso di particolari circostanze, ad un ampliamento porto genitoriale, rispetto al quale non sussistono ragioni per
dell'ambito di ammissibilità dell'adozione legittimante di imporre restrizioni.
minore da parte di una singola persona;
————————
— l'art. 41 l. 218/95 dispone che i provvedimenti stranie-
ri in materia di adozione sono riconoscibili in Italia ai sensi (1-3) I. - I provvedimenti in rassegna investono diversi pro-
degli art. 64, 65 e 66, facendo però ferme le disposizioni fili — tutti di notevole attualità e rilievo — in tema di adozione
delle leggi speciali in materia di adozione dei minori; dei minori e di limitazione della responsabilità genitoriale.
pertanto, in forza del principio di specialità, nel caso di App. Catania 6 febbraio 2018, in epigrafe sub I, concerne le

a
cui all'art. 36, 4° comma, le pronunce straniere debbono es- disposizioni della l. adozioni 184/83, novellate dalla l. 173/15,
sere dichiarate efficaci dal tribunale per i minorenni compe- «sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine

to
tente, dovendosi escludere la configurabilità di un ricono- in affido familiare».

en
scimento automatico secondo la regola generale di diritto in- Per quanto qui interessa, tali nuove disposizioni hanno for-
ternazionale privato stabilita dall'art. 64 l. 218/95 contenen- temente rafforzato la posizione degli affidatari, almeno allorché

am
te norme di diritto internazionale privato (d.i.p): v. Cass. n. vi sia stato «un prolungato periodo di affidamento» e si siano
6079 del 18 marzo 2006 (id., 2007, voce Adozione, n. 44). instaurati, di conseguenza, «dei legami affettivi significativi» e

on
Ciò premesso, ritiene il collegio che: un «rapporto stabile e duraturo consolidatosi tra il minore e la
famiglia affidataria». Così l'art. 4, comma 5 bis novellato, l.

O
— il caso di specie è riconducibile alla norma di cui

M abb
all'art. 36, 4° comma, l. 184/83; adozioni, alla stregua del quale, pertanto, gli affidatari, sempre

M
che sussistano i requisiti di legge, in particolare quelli di cui
— in forza del principio di specialità, non è applicabile il

SI
all'art. 6 l. adozioni, sono «privilegiati» (godono di una «corsia
riconoscimento automatico previsto dall'art. 64 della legge
IO in preferenziale», osserva il decreto in rassegna) ai fini del-

AS
di diritto internazionale privato; l'adozione del minore stesso, di cui abbiano fatto richiesta.
so
— la convenzione dell'Aia del 29 maggio 1993, recepita Tale favor dipende dall'importanza che deve riconoscersi al
dalla l. 476/98 che ha innovato la l. 184/83, non contiene il legame affettivo intercorrente tra il minore e gli affidatari (cfr.,
es

principio della riserva assoluta di adozione in favore delle in termini più generali, l'art. 315 bis c.c. ma anche l'art. 8 della
sole coppie coniugate (come anche esplicitato nella citata
nc

convenzione europea dei diritti dell'uomo).


sentenza Cass. 3572/11), di tal che il riconoscimento della
D

Il legame affettivo, del resto, va tutelato anche in caso di


co

sentenza straniera che ha pronunciato l'adozione piena di un adozione disposta in favore di terzi, o di ritorno del minore nel-
U

minore da parte di persona non coniugata non è di per sé in la famiglia d'origine, cfr. l'art. 4, comma 5 ter, l. cit.
LA
IO olo

contrasto con i principî della convenzione, secondo quanto Sotto il profilo processuale gli affidatari non sono parti, al-
richiesto dall'art. 36, 4° comma; meno non necessarie, del procedimento di adottabilità, in cui
C
c

— la clausola generale dell'art. 35 — secondo cui la tra- però devono essere sentiti, a pena di nullità, con facoltà di pre-
O sci
LO

scrizione nei registri dello stato civile non potrebbe aver sentare memorie, cfr. l'art. 5, 1° comma novellato, l. cit.
luogo se in contrasto con i principî fondamentali che rego- Né può escludersi allora che gli stessi possano anche sceglie-
Fa

lano nello Stato il diritto di famiglia e dei minori — va in- re di costituirsi in tale procedimento, assumendo quindi piena-
terpretata in una prospettiva conforme all'ormai consolidata mente la qualità di parte.
R

giurisprudenza europea della Corte europea dei diritti del-


l'uomo (nel seguito: Corte Edu o di Strasburgo); II. - Sulla necessaria partecipazione degli affidatari al proce-
— in particolare, deve tenersi conto del principio enun- dimento di adottabilità, cfr. Cass. 9 ottobre 2017, n. 23574, Fo-
ciato dalla Corte Edu secondo cui il diritto fondamentale al ro it., 2017, I, 3293, con ampia nota di CASABURI sulla esatta
rispetto della vita privata e familiare (art. 8 Cedu) impone la portata della l. 173/15.
continuità transnazionale degli status familiari, principio Adde, in dottrina, CORDIANO, Affidamenti e adozioni alla lu-
tanto più cogente allorché lo status familiare sia stato vali- ce della legge sul diritto alla continuità affettiva, in Nuova
damente e stabilmente costituito all'estero, in conformità giur. civ., 2017, 255; CINQUE, La continuità affettiva nella l.
184/83 e la posizione dei «parenti sociali» (osservazioni a
all'ordinamento di origine.
Cass. 23979/15, Foro it., Rep. 2016, voce Adozione, nn. 54,
L'autorità nazionale, cui si richiede il riconoscimento del- 69), id., 2016, 673; MORACE PINELLI, Il diritto alla continuità
lo status, può rifiutarlo solo invocando il limite dell'ordine affettiva dei minori in affidamento familiare - Luci ed ombre
pubblico in funzione della tutela, con misure proporzionate della l. 19 ottobre 2015 n. 173, in Dir. famiglia, 2016, 303 (l'a.
allo scopo, di valori considerati talmente essenziali da risul- è critico in particolare nei confronti delle disposizioni proces-
tare irrinunciabili, in quanto fondanti la propria identità giu- suali, che a suo avviso non tutelano a sufficienza la posizione
ridico-costituzionale. degli affidatari, pur riconoscendo spazio anche ai collocatari).
In altri termini, secondo la giurisprudenza Cedu, la conti- Cfr. anche NOVA MICUCCI-TONIZZO, La tutela del diritto dei
nuità transnazionale degli status può essere soggetta a re- minori affidati alla continuità affettiva - Approvata la l.
strizioni solo in virtù di principî e valori di ordine pubblico 173/15, ibid., 701. Le a. ricordano che la novella costituisce
che, nel patrimonio giuridico comune agli Stati aderenti alla una risposta alla discutibile prassi, invalsa presso molti tribuna-
Cedu, sono ampiamente condivisi e generalmente considera- li per i minorenni, d'intesa con i servizi sociali, di allontanare il
ti meritevoli di tutela. minore, dichiarato adottabile, dagli affidatari, interrompendo
Orbene, è indubbio che tra tali principî e valori non rien- così definitivamente i rapporti con loro, collocandolo presso un
tra la riserva di adozione piena alle sole coppie coniugate, istituto o una comunità; ciò in una sorta di «decantazione affet-
posto che numerosi Stati del consiglio d'Europa consentono tiva», funzionale al successivo inserimento nella famiglia adot-
tiva scelta dal tribunale.
l'adozione piena da parte di single;
In giurisprudenza, sulla rilevanza del legame affettivo tra il
— tale ricostruzione trova altresì conforto nell'ulteriore
minore e gli affidatari, è di rilievo (pur se non direttamente ine-
principio cui fa riferimento la giurisprudenza di Strasburgo, rente al tema in oggetto) App. Palermo 6 giugno 2016, Foro it.,
dell'assoluta preminenza dell'interesse del minore, sul quale 2016, I, 2319.
deve plasmarsi la soluzione della questione insorta nel caso
concreto. III. - Il decreto in rassegna (relativo ad una fattispecie piutto-
E non vi è dubbio che la pronuncia dell'autorità giudizia- sto complessa, anche in ragione di taluni errori «materiali» che
ria beninese abbia dato riconoscimento formale, all'esito di però hanno avuto rilevanti ricadute operative, cui si riferisce la
un complesso iter procedimentale conforme alle norme di prima parte della statuizione) ribadisce che gli affidatari non
quel paese, ad un rapporto affettivo continuativamente esi- sono parte del procedimento di adottabilità (forse in termini più
stente tra l'odierna ricorrente ed il minore G. dal luglio rigidi rispetto alla giurisprudenza di legittimità surrichiamata).
IL FORO ITALIANO — 2018.
1429 PARTE PRIMA 1430

Di contro, è affermato, alla stregua delle disposizioni novel- tema di limitazione della responsabilità genitoriale di genitori
late, che la coppia affidataria è parte del procedimento di ado- che aderiscono ad organizzazioni criminali radicate sul territo-
zione di quel medesimo minore, qualora abbia fatto richiesta di rio, con allontanamento dei minori in diverse realtà, al fine di
adottarlo, sicché è legittimata alla proposizione di tutte le offrire loro una chance di vita diversa da quella offerta dal dif-
istanze funzionali alla decisione. ficilissimo contesto familiare.
È però ribadito che l'interesse sostanziale sotteso alla parte- Cfr., al riguardo, Trib. min. Reggio Calabria, decr. 17 mag-
cipazione al procedimento non integra un «diritto all'adozio- gio 2016 e 6 ottobre 2015, Foro it., 2016, I, 3653, con osserva-
ne»: il giudice deciderà tenendo conto in via esclusiva del- zioni di CASABURI.
l'interesse superiore del minore, che però — tenuto conto del- Anche nel caso di specie il padre è un esponente della
l'esigenza di salvaguardia della continuità affettiva — può ’ndrangheta, condannato in via definitiva ad una grave pena de-

a
coincidere con quello degli affidatari (da qui, appunto, la posi- tentiva, mentre la madre — pur non del tutto estranea almeno

to
zione «privilegiata» degli stessi ai fini dell'adozione, cui si è alle suggestioni provenienti dall'ambiente familiare e di vita
fatto cenno in precedenza). del marito — ha un atteggiamento più propositivo e attento alle

en
Da qui anche, nella specie, l'adozione di misure provvisorie, esigenze dei figli (ma, a sua volta, ha bisogno di sostegno; da
volte a salvaguardare il legame affettivo tra gli affidatari e i qui il coaffido dei figli anche ai servizi).

am
minori stessi (che erano stati collocati presso terzi), cfr. la mas- Il tribunale dei minorenni, però, non ha collocato il nucleo
sima 1. familiare in una località segreta, al di fuori della Calabria, «ac-

on
Da segnalare, infine, il rilievo attribuito dai giudici etnei ai contentandosi» del trasferimento in un quartiere «meno» domi-

O
rapporti sociali e affettivi di fatto: vi è così espresso riferimen- nato dalle organizzazioni criminali.

M abb
to a Corte cost. 18 dicembre 2017, n. 272, id., 2018, I, 5.

M
Inoltre — non senza profili di novità — i giudici non esitano
a manifestare la loro ambizione di recupero dell'intero nucleo

SI
IV. - Trib. min. Genova 8 settembre 2017, in rassegna sub III familiare, in funzione di una armoniosa crescita dei figli, svi-
IO in
AS
(pubblicato anche in Famiglia e dir., 2018, 149, con osserva- luppando (anche in forza dell'«accordo quadro» tra strutture
zioni di PESCE), è a sua volta fortemente innovativo, in quanto pubbliche in atto da anni: cfr. i provvedimenti surrichiamati) un
so

riconosce l'efficacia in Italia dell'adozione piena, avvenuta ampio programma di interventi, che investono anche il padre
es

all'estero, di un minore da parte di una persona non coniugata, detenuto (e non certo «pentito») che si vuole preparare ad un
una donna «single», ai sensi dell'art. 36, 4° comma, l. adozioni, più corretto rapporto con i figli (già nel corso degli incontri che
nc

cfr. la massima 3. continueranno ad aver luogo in carcere): cfr. la massima 2.


D

Tanto in consapevole contrasto con Cass. 14 febbraio 2011, Cfr., per profili di diritto comparato, England and Wales
co

n. 3572, id., 2011, I, 728, che, di contro, aveva escluso che le Family Court 24 maggio 2016, id., 2017, IV, 100, con osserva-
persone non coniugate potessero ottenere il riconoscimento in zioni di CASABONA.
LA
IO olo

Italia del provvedimento di adozione di un minore pronunciato


all'estero con gli effetti dell'adozione legittimante (ora piena); VI. - Infine, va segnalato che il plenum del Csm, il 31 otto-
C
c

non mancava, però, in quella pronuncia, una apertura: si rico- bre 2017 (id., Le banche dati, archivio Merito ed extra,
O sci
LO

nosceva infatti che il riconoscimento potesse avvenire, ricor- 2017.2129), su proposta della sesta commissione, competente
rendone i presupposti, con gli effetti dell'adozione in casi par- in materia di criminalità organizzata, ha approvato una risolu-
Fa

ticolari. zione in materia di «tutela dei minori nell'ambito del contrasto


Si noti che in forza della medesima disposizione, e con ra- alla criminalità organizzata» (relatori Antonio Ardituro e Erco-
R

gionamento non dissimile, Trib. min. Firenze 8 marzo 2017, le Aprile), il cui testo è reperibile sul sito istituzionale.
Foro it., 2017, I 1034, ha riconosciuto efficace l'adozione pie- Tale atto fa ampio e adesivo riferimento alla giurisprudenza
na di due minori, disposta da provvedimenti inglesi, da parte di in esame del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria (ma
cittadini italiani dello stesso sesso. ormai anche di Catania e di Napoli). Da qui l'affermazione che
Il tribunale per i minorenni richiama, ma genericamente, la le «famiglie mafiose che negano l'adolescenza ai propri figli
giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo in te- inserendoli sin dalla tenera età nelle dinamiche criminose del-
ma di continuità transnazionale degli Stati, che può essere sog- l'associazione mafiosa» sono tout court «famiglie maltrattan-
getta a restrizioni solo a fronte di principî e valori largamente ti».
condivisi (e tale certo non è la riserva, propria dell'ordina- La risoluzione contiene, espressamente, dei «principî guida».
mento italiano ma non di quello di altri paesi, anche a noi vici- In primo luogo è ribadito che la semplice appartenenza ad
ni, dell'adozione piena alle sole coppie coniugate). una famiglia mafiosa non può costituire presupposto sufficiente
Con riferimento alla c.d. continuità degli status (in materia per l'emanazione di provvedimenti ablativi o limitativi della
di adozione piena disposta all'estero), nella giurisprudenza na- responsabilità genitoriale: «il giudice minorile dovrà valutare
zionale e sopranazionale, cfr. App. Napoli 5 aprile 2016, id., attentamente il caso concreto evidenziando come per il minore
2016, I, 1910, con ampia nota di richiami di CASABURI. non sia pregiudizievole tanto la gravità o il disvalore della con-
La nozione molto restrittiva di ordine pubblico internaziona- dotta del genitore, quanto la circostanza che tale condotta ca-
le, fatta propria dal decreto in rassegna, trova riscontro in una gioni o possa cagionare un danno al suo regolare sviluppo psi-
recente giurisprudenza di legittimità, che però è stata messa in co-fisico».
discussione da Cass. 22 febbraio 2018, n. 4382, id., 2018, I, Da un lato, infatti, il nostro ordinamento rifiuta per principio
782, che, con riferimento alla trascrivibilità degli atti di nascita qualsiasi tipo di ideologia di Stato che tenda ad uniformare l'e-
stranieri, che fanno riferimento ad una coppia genitoriale dello ducazione morale ed intellettuale dei minori a principî e valori
stesso sesso, ha rimesso la questione alle sezioni unite della imposti per legge; dall'altro, «ciò non fa venire meno il dise-
Cassazione. gno costituzionale che vincola l'intero processo di formazione
Sull'adozione da parte del singolo e sull'adozione interna- del minore al dettato normativo dell'art. 2 Cost., favorendo lo
zionale, cfr. FERRANDO, Diritto di famiglia, Bologna, 2017, sviluppo della sua personalità in un quadro che deve risultare
348 e 358. solidale con quella gamma di valori che la Costituzione eleva a
MORACE PINELLI, op. cit., 308, osserva poi che le disposizio- criteri direttivi non solo del vivere civile ma anche del processo
ni della l. 173/15, se rettamente intese (nel senso che l'affida- di formazione morale e intellettuale del fanciullo».
mento, anche prolungato, costituisce solo un titolo preferenzia- Nel difficile campo del bilanciamento degli interessi minorili
le per l'adozione, che può però essere disposta solo se sussisto- il giudice è chiamato ad un delicato compito, posto di fronte al
no tutte le condizioni di cui all'art. 6 l. adozioni), non costitui- conflitto tra il diritto del minore di crescere nella propria fami-
scono un «cavallo di Troia» per l'adozione in favore delle per- glia, luogo degli affetti più profondi, e quello di ricevere una
sone singole o delle coppie conviventi. sana educazione.
L'autonomia riconosciuta ai genitori nell'adempimento del
V. - Infine Trib. min. Reggio Calabria 31 ottobre 2017, in dovere educativo non può, quindi, essere dissociata dai valori
rassegna sub II, costituisce un ulteriore sviluppo della giuris- generali che fondano la convivenza civile. Infatti, «I minori,
prudenza di quell'ufficio minorile (ma ormai anche di altri), in costretti a subire la subcultura della criminalità organizzata, ed
IL FORO ITALIANO — 2018.
1431 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1432

educati a schemi comportamentali che si pongono in profondo Ragioni di fatto e di diritto della decisione. — Con rituale
contrasto con i valori di una società civilizzata, vedono violato atto di citazione la società Ristorarredi s.r.l. ha convenuto in
il proprio diritto ad una educazione rispettosa dei principî costi- giudizio il Banco di Napoli s.p.a., al fine di sentir dichiarare
tuzionali e di legge». la nullità parziale del contratto di conto corrente n. 2769,
Da qui, appunto, il valore positivo dei provvedimenti de po- avente origine il 29 maggio 1991, e del contratto di apertura
testate adottati dai tribunali per i minorenni surrichiamati; be- di credito relativo, particolarmente in relazione alle clausole
ninteso, precisa il Csm essi devono essere «accompagnati da con le quali sono state applicate ai rapporti in argomento gli
prescrizioni e progetti di recupero che coinvolgano l'intero nu- interessi ultralegali, la loro capitalizzazione trimestrale ana-
cleo, nell'intento di sostenere i genitori — qualora disponibili tocistica e la commissione di massimo scoperto, con conse-
— nel percorso di emancipazione dei figli». guente condanna della banca alla restituzione delle somme

a
Ne segue che l'azione del giudice minorile dovrà essere coa- indebitamente percepite.

to
diuvata dal lavoro di psicologi, operatori sociali e volontari di- Si è costituita la banca, contestando la domanda e chie-

en
sposti ad aiutare questi ragazzi durante il loro percorso creando dendone il rigetto e, previa chiamata in causa della società
una vera e propria rete di sostegno che avrà il compito di gui- Gargiulo s.r.l. e di Gargiulo Gerardo in qualità di fideiusso-

am
dare i c.d. figli di mafia anche dopo il raggiungimento della
maggiore età, assicurando loro piena autonomia.
ri, ha formulato domanda riconvenzionale al fine di ottenere
la condanna dell'attore, in solido con i chiamati in causa, al

on
Comunque, osserva il Csm, non è possibile sperare di risol- pagamento della somma di euro 113.294,57.
vere il problema relegandolo al solo settore giudiziario.

O
Di carattere prettamente documentale, la causa è stata

M abb
La risoluzione auspica anche una riforma normativa e un istruita attraverso l'espletamento di una c.t.u. contabile.

M
coordinamento tra gli uffici giudiziari, articolando concrete
È circostanza pacifica che alla data di avvio del presente

SI
proposte normative al riguardo.
IO in giudizio il rapporto di conto corrente in oggetto era ancora
Ad esempio, si propone di introdurre:

AS
in itinere.
a) un'ipotesi delittuosa che sanzioni autonomamente l'indu-
so
In ogni caso, non è stato provato (ed invero, neppure alle-
zione del minore a commettere reati, siano essi delitti che con- gato) che il conto corrente in oggetto sia stato estinto.
es

travvenzioni;
È questo un dato dirimente ai fini della decisione che de-
b) la possibilità di porre a carico dell'erario le spese di li- termina il rigetto della domanda.
nc

quidazione del c.t.u. nei procedimenti di volontaria giurisdizio-


Invero, la giurisprudenza è oramai granitica nel ritenere
D

ne;
co

che la domanda di ripetizione dell'indebito è da ritenersi


U

c) la facoltà del giudice minorile di disporre nei procedi- inammissibile nel caso in cui la precitata domanda venga
LA

menti de potestate, contestualmente alla sospensione di en-


IO olo

proposta dal correntista in presenza di conto corrente aperto.


trambi i genitori dall'esercizio dei poteri/doveri riconnessi alle
Ciò in quanto l'annotazione in conto di una posta di inte-
C

loro funzioni, la nomina di un tutore provvisorio, analogamente


c

a quanto previsto dall'art. 10, 3° comma, l. 184/83; ressi (o di c.m.s.) illegittimamente addebitata dalla banca al
O sci
LO

correntista comporta un incremento del debito dello stesso


d) l'integrazione degli art. 330, 333 c.c. nel senso di preve-
dere espressamente la possibilità per il giudice minorile di im-
correntista, o una riduzione del credito di cui egli ancora di-
Fa

partire ai genitori prescrizioni idonee, in termini analoghi a spone, ma in nessun modo si risolve in un pagamento, nel
quelle previste dall'art. 12, 3° comma, l. 184/83; senso che non vi corrisponde alcuna attività solutoria in fa-
R

vore della banca (cfr. Cass., sez. un., 24418/10, Foro it.,
e) ferma restando l'applicazione delle pene accessorie nei
casi previsti dagli art. 32, 3° comma, e 34 c.p., l'obbligo per il 2011, I, 428).
giudice penale della trasmissione della sentenza di condanna Di pagamento, nella descritta situazione, potrà dunque
per i reati di cui agli art. 416 bis c.p. e 74 d.p.r. 309/90, laddo- parlarsi soltanto dopo che, conclusosi il rapporto di apertura
ve risulti il coinvolgimento di un minorenne, all'autorità giudi- di credito in conto corrente, la banca abbia estratto dal cor-
ziaria minorile per la valutazione circa l'adozione di provvedi- rentista la restituzione del saldo finale, nel computo del qua-
menti civili nell'interesse superiore di quel minore; le risultino compresi interessi non dovuti e, perciò, da resti-
f) l'introduzione di una specifica aggravante dei delitti pre- tuire se corrisposti dal cliente all'atto della chiusura del con-
visti dagli art. 416 bis e 74 d.p.r. 309/90, rappresentata dal to.
coinvolgimento nel reato associativo di un figlio minore di età. L'ammissibilità dell'azione di ripetizione di indebito pre-
[G. CASABURI] suppone la chiusura del rapporto di conto corrente cui si ri-
ferisce la relativa pretesa. Invero, è ripetibile la somma in-
debitamente pagata e non già il debito sostenuto come ille-
gale. Vero è, infatti, che un pagamento, per dar vita ad
un'eventuale pretesa restitutoria di chi assume di averlo in-
debitamente effettuato, deve tradursi nell'esecuzione di una
————————
prestazione da parte di quel medesimo soggetto (il solvens),
con conseguente spostamento patrimoniale in favore di altro
soggetto (l'accipiens); e in tanto può definirsi indebito, con
conseguente diritto di ripetizione a norma dell'art. 2033 c.c.,
in quanto difetti di una idonea causa giustificativa.
Ne discende che la domanda di ripetizione proposta con il
TRIBUNALE DI TORRE ANNUNZIATA; sentenza 26 conto aperto è inammissibile e resta tale anche se il conto è
febbraio 2018; Giud. PIRONE; Soc. Ristorarredi (Avv. E. stato chiuso in corso di causa, dovendo valutarsi la situazio-
PALMIERI) c. Banco di Napoli (Avv. BARRA CARACCIO- ne al momento della proposizione della domanda, posto che
LO).
la chiusura del rapporto è una condizione di ammissibilità e
Contratti bancari — Conto corrente bancario — Conto non di procedibilità della domanda (conforme, sul punto,
aperto — Ripetizione dell'indebito — Rideterminazio- Trib. Agrigento 14 marzo 2016, id., Le banche dati, archivio
ne del saldo — Inammissibilità (Cod. civ., art. 2033). Merito ed extra, 2016.818; App. Torino 15 febbraio 2015, n.
214; Trib. Alessandria 4 maggio 2015, n. 13; Trib. Monza
Sono inammissibili, ove proposte dal correntista mentre il 25 gennaio 2016).
conto corrente bancario è ancora aperto, sia la domanda Del pari, non può trovare accoglimento la richiesta di ri-
di ripetizione dell'indebito, sia quella, strumentale alla determinazione del saldo, da depurarsi degli addebiti illegit-
prima, di rideterminazione del saldo, depurato dagli inte- timamente applicati, poiché si tratta di una domanda non au-
ressi che si ritengono illegittimamente addebitati. (1) tonoma, ma strettamente connessa a quella consequenziale
IL FORO ITALIANO — 2018.
1433 PARTE PRIMA 1434

volta, appunto, ad ottenere la restituzione delle somme ille- è altresì puntualizzato che: i) «sul piano dell'interesse ad agire,
gittimamente pagate alla banca dall'inizio del rapporto. quando il conto corrente è aperto, l'interesse del cliente trova
Tale inammissibilità, in altri termini, si estende anche alle normale soddisfazione nel ricalcolo dell'effettivo saldo, depu-
domande c.d. presupposte aventi ad oggetto la richiesta di rato dagli addebiti nulli»; ii) «sul piano degli elementi costitu-
accertamento della nullità di alcune clausole del contratto e tivi dell'azione, l'azione di nullità/accertamento negativo con-
di conseguente rideterminazione del saldo, atteso che l'esa- divide con quella ex art. 2033 c.c. un nucleo comune di fatti
me di queste ultime e l'interesse ad esse sotteso non può es- (addebito in conto corrente in base a patto nullo oppure in
mancanza di patto), il quale esaurisce il contenuto della prima e
sere isolato e non può prescindere dalla richiesta restituto- costituisce parte del più ampio thema decidendum della secon-
ria, essendo la domanda di accertamento strumentale all'ac- da»).

a
coglimento della domanda di condanna.
La ritenuta inammissibilità dell'azione di restituzione fi-

to
nisce, quindi, per travolgere pure quella, pregiudiziale ri-

en
spetto ad essa, di accertamento dell'illegittimità dell'appli-
cazione degli interessi usurari con le relative variazioni pe-

am
riodiche, della commissione di massimo scoperto, dei giorni ————————

di valuta e così via, ed assorbe la domanda riconvenzionale

on
formulata dalla banca convenuta nei confronti dell'attore e

O
dei chiamati in causa (in tal senso, Trib. Padova 3 gennaio

M abb
2016; Trib. Monza 25 gennaio 2016).

M
SI
———————— TRIBUNALE DI MANTOVA; ordinanza 26 gennaio
IO in 2018; Giud. VENTURINI; X c. Soc. Equitalia sud e altro.

AS
(1) Nella giurisprudenza di merito si registrano diverse deci-
so
sioni che hanno ritenuto inammissibile la domanda di ripetizio- Procedimento civile — Soppressione di Equitalia s.p.a.
ne dell'indebito proposta da un cliente della banca prima che il — Conseguenze (Cod. proc. civ., art. 110, 299, 300; y d.l.
es

conto corrente sia chiuso, allorquando risultino soltanto versa- 22 ottobre 2016 n. 193, disposizioni urgenti in materia fi-
menti finalizzati a ripristinare la provvista, come tali, privi di scale e per il finanziamento di esigenze indifferibili; y l.
nc

carattere solutorio (Trib. Parma 22 febbraio 2018 e Trib. Mon- 1° dicembre 2016 n. 225, conversione in legge, con modi-
D

ficazioni, del d.l. 22 ottobre 2016 n. 193).


co

za 25 gennaio 2016, entrambe in <www.expartecreditoris.it>;


U

Trib. Savona 13 febbraio 2017, <www.ilcaso.it>; Trib. Catan-


La soppressione ex lege di Equitalia servizi di riscossione
LA

zaro 26 luglio 2016, Foro it., Le banche dati, archivio Merito


IO olo

ed extra, 2017.168; Trib. Agrigento 14 marzo 2016, ibid., s.p.a. non determina l'interruzione automatica del proces-
so, sulla sola base della presunzione di conoscenza ricol-
C

2016.818). Tale orientamento affonda le radici in un passaggio


c

della motivazione di Cass. 15 gennaio 2013, n. 798, id., Rep. legabile alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del-
O sci
LO

2013, voce Contratti bancari, n. 49 (annotata da P. BONTEMPI, l'evento estintivo (nella specie, essendo già stata dichia-
Si fanno sempre più stringenti gli oneri a carico del correntista rata la contumacia dell'ente soppresso, il giudice ha co-
Fa

che agisce per la ripetizione di indebito, in Nuova giur. civ., munque disposto l'interruzione del giudizio ex art. 300, 4°
2013, I, 501). comma, c.p.c., in virtù della documentazione, prodotta
R

Da notare che Cass., ord. 30 novembre 2017, n. 28819 (Foro dalla controparte, che ne attestava lo scioglimento). (1)
it., Le banche dati, archivio Cassazione civile), nel rigettare i
motivi del ricorso proposto da una banca che si incentravano
sul mancato riconoscimento della prescrizione del credito fatto Premesso che X ha proposto appello avverso la sentenza
valere dal correntista, ha posto l'accento sulla peculiarità della 491/16 emessa dal Giudice di pace di Mantova nella causa
vicenda caratterizzata dal fatto che la domanda non era stata promossa da X contro Equitalia sud s.p.a. e il comune di
proposta dopo la chiusura del conto corrente, ma in pendenza Porto Mantovano;
del rapporto, ricordando come la corte di merito avesse ritenuto che l'atto di citazione in appello è stato regolarmente no-
che tale circostanza non impediva di procedere alla ridetermi- tificato in data 2 gennaio 2017 per l'udienza del 5 giugno
nazione del saldo e alla restituzione delle somme indebitamente 2017; che Equitalia servizi di riscossione s.p.a. non si è co-
addebitate per interessi e commissione di massimo scoperto,
stituita e pertanto all'udienza del 21 novembre 2017, fissata
ma incideva soltanto sulla prescrizione del diritto azionato.
per la verifica della regolare instaurazione del giudizio, ne è
Per quanto riguarda l'ulteriore profilo venuto in rilievo nella
pronuncia in epigrafe, ossia l'impossibilità di chiedere la ride-
stata dichiarata la contumacia;
terminazione del saldo, per via della stretta connessione di tale che parte appellata comune di Porto Mantovano (che ha
domanda con quella restitutoria, se si rinvengono precedenti proposto, a propria volta, appello incidentale nei confronti
conformi (v., ad es., Trib. Parma 22 febbraio 2018, cit., dove si di Equitalia servizi di riscossione s.p.a. con comparsa notifi-
evidenzia che l'inammissibilità che colpisce la richiesta di ripe- cata in data 24 maggio 2017) ha chiesto che venga dichiara-
tere l'indebito «si estende [...] anche alle domande c.d. presup- ta l'interruzione del procedimento, essendo stata Equitalia
poste aventi ad oggetto la richiesta di accertamento della nullità servizi di riscossione s.p.a. soppressa quale ente autonomo;
di alcune clausole del contratto e di conseguente ridetermina- che parte appellante si è opposta, allegando che «l'ogget-
zione del saldo, atteso che l'esame di queste ultime e l'interes- tiva insussistenza dei presupposti per l'interruzione è stabi-
se ad esse sotteso non può essere isolato né può prescindere lita dallo stesso legislatore, al 3° comma dell'art. 1 d.l.
dalla richiesta restitutoria, essendo la domanda di accertamento 193/16, il quale testualmente dispone che: «Al fine di garan-
strumentale all'accoglimento della domanda di condanna»), al- tire la continuità e la funzionalità delle attività di riscossio-
tre decisioni sono state di diverso avviso (in particolare, secon- ne, è istituito, a far data dal 1° luglio 2017, un ente pubblico
do Trib. Catanzaro 26 luglio 2016, cit., il correntista quando il economico, denominato ‘agenzia delle entrate-riscossione’,
conto è ancora aperto può proporre «un'azione di nullità (am-
plius, di accertamento negativo) intesa ad ottenere: a) la dichia-
ente strumentale dell'agenzia delle entrate sottoposto all'in-
razione di nullità delle clausole contrattuali (che prevedano, a dirizzo e alla vigilanza del ministro dell'economia e delle
titolo di esempio, diversa periodicità di chiusura al fine di li- finanze. L'agenzia delle entrate provvede a monitorare co-
quidare le competenze, l'applicazione di interessi eccedenti il stantemente l'attività dell'agenzia delle entrate-riscossione,
tasso soglia, ecc.); b) l'accertamento della nullità degli addebiti secondo principî di trasparenza e pubblicità. L'ente suben-
(a titolo di interessi, commissioni e spese) eseguiti dalla banca tra, a titolo universale, nei rapporti giuridici attivi e passivi,
in base a clausola nulla o comunque in difetto di una conforme anche processuali, delle società del gruppo Equitalia di cui
previsione contrattuale; c) il conseguente storno dell'annota- al 1° comma e assume la qualifica di agente della riscossio-
zione indebita, con ricalcolo del rapporto di dare-avere»; ivi si ne con i poteri e secondo le disposizioni di cui al titolo I,
IL FORO ITALIANO — 2018.
1435 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1436

capo II, e al titolo II d.p.r. 29 settembre 1973 n. 602 ...»; e 193 del 2016, in Bollettino trib., 2016, 1611; S. CAPOLUPO, La
che quindi, proprio per evitare le problematiche connesse soppressione di Equitalia, in Fisco, 2016, 4231; T. LAMEDICA,
all'interruzione di milioni di cause, il legislatore avrebbe La necessità e l'urgenza della «soppressione» di Equitalia giu-
previsto un subentro ex lege nei rapporti processuali, per cui stificano l'emanazione del decreto legge?, in Corriere trib.,
dal 1° luglio 2017 ogni rapporto giuridico anche processuale 2016, 3355.
già facente capo ad Equitalia s.p.a. automaticamente fa capo In generale, un'analisi sul diverso atteggiarsi del fenomeno
ad agenzia delle entrate-riscossione; successorio tra enti pubblici, in ragione delle scelte compiute
ritenuto che tale interpretazione non può essere accolta; nella legge o nell'atto amministrativo che dispongono la sop-
pressione, è offerta da D. DALFINO, La successione tra enti nel
il legislatore, istituendo, a far data dal 1° luglio 2017, il processo, Torino, 2002, 359 ss.
nuovo ente pubblico economico, denominato «agenzia delle

a
entrate-riscossione», ha previsto una forma di successione a II. - Orbene, premesso che la norma ut supra richiamata, in

to
titolo universale di detto ente «nei rapporti giuridici attivi e virtù del suo tenore testuale, sembra adattarsi perfettamente al-

en
passivi, anche processuali, delle società del gruppo Equita- lo schema di cui all'art. 110 c.p.c., ricorrendone gli elementi
lia» contestualmente sciolte e di cui è stata disposta la can- del venir meno della parte e la successione universale, la circo-

am
cellazione d'ufficio dal registro delle imprese «senza che sia stanza che il subentro del nuovo ente sia derivato da un prov-
esperita alcuna procedura di liquidazione» (art. 1, 1° com- vedimento legislativo ha sollevato la questione se tanto abbia

on
ma, d.l. 193/16); l'inciso «anche processuali» nulla dice di provocato o meno l'interruzione automatica del processo.
A tale proposito, il giudice, richiamando l'orientamento di

O
diverso rispetto a quanto previsto dall'art. 110 c.p.c., a nor-

M abb
ma del quale: «Quando la parte viene meno per morte o per cui a Cass. 13 marzo 2013, n. 6208, Foro it., Rep. 2013, voce

M
altra causa, il processo è proseguito dal successore universa- Amministrazione dello Stato, n. 344, ha ribadito che la soppres-

SI
le o in suo confronto»; sione ex lege di un ente pubblico (beninteso, già costituito in
IO in giudizio) ed il trasferimento dei relativi rapporti al subentrante,

AS
posto che l'estinzione della società è equiparabile alla
non possono provocare, per ciò solo, la dichiarazione d'ufficio
morte o alla perdita della capacità di stare in giudizio della
so
dell'interruzione del processo, atteso che la mera presunzione
persona fisica, nel caso devono quindi trovare applicazione di conoscenza dell'evento estintivo, derivante dall'efficacia er-
es

gli art. 299 ss. c.p.c.; ga omnes della fonte, non è condizione sufficiente a perfezio-
come correttamente rilevato da parte appellante, anche nare il dispiegarsi dell'effetto interruttivo. Nello stesso senso,
nc

nell'ipotesi di soppressione ex lege di un ente pubblico l'in- v. Cass. 4 novembre 2005, n. 21378, id., Rep. 2005, voce Im-
D
co

terruzione non può essere dichiarata d'ufficio, sulla sola ba- pugnazioni civili, n. 68; 30 agosto 2007, n. 18306, id., Rep.
U

se della presunzione di conoscenza ricollegabile alla pubbli- 2007, voce Procedimento civile, n. 289, ove si rileva che l'e-
LA

cazione nella Gazzetta ufficiale dell'evento estintivo (v.


IO olo

vento estintivo in parola assume valore, ai fini dell'interruzione


Cass. 6208/13, Foro it., Rep. 2013, voce Amministrazione automatica, solo se intervenga tra la notifica della citazione ed
C

dello Stato, n. 344), non escludendo l'efficacia erga omnes il termine ultimo per la costituzione, ai sensi dell'art. 299 c.p.c.
c
O sci

della fonte, da cui promana la vicenda estintiva, l'applicabi-


LO

lità delle norme sopra richiamate; III. - Tanto chiarito, essendo stata dichiarata in udienza la
contumacia della società del gruppo Equitalia s.p.a., nel caso di
Fa

se la parte (società/ente pubblico) era costituita a mezzo


specie vi erano i presupposti integrativi per l'applicabilità del-
di procuratore, l'evento deve essere quindi dichiarato o noti- l'art. 300, 3° comma, c.p.c. (come modificato dall'art. 46 l. 18
R

ficato alle altre parti dal suo procuratore, al preciso scopo di giugno 2009 n. 69), alla stregua del quale il fatto estintivo pro-
far dichiarare l'interruzione del giudizio, comportando la duce l'interruzione del giudizio qualora, per quanto qui interes-
mancata dichiarazione la prosecuzione del giudizio fra le sa, esso venga documentato dall'altra parte, il che era effetti-
parti originarie, con correlativa ultrattività della procura ad vamente avvenuto nella fattispecie in esame. Sicché, il tribuna-
litem, e non assumendo alcun rilievo, ai fini dell'inter- le ha concluso per l'interruzione del procedimento a far data
ruzione, la conoscenza dell'evento aliunde acquisita, in dalla documentata estinzione dell'ente.
quanto il procuratore è l'unico soggetto legittimato alla sua
comunicazione o notificazione; IV. - Sull'istituzione delle agenzie fiscali e sul trasferimento
se la parte, come nel caso in esame, è contumace, opera alle stesse di posizioni attive e passive già facenti capo al mini-
invece il disposto dell'art. 300, 4° comma, c.p.c., nel testo stero delle finanze (ora dell'economia e delle finanze), con
riformato dalla l. 69/09, a norma del quale «il processo è in- conseguente inquadramento come successione a titolo partico-
terrotto dal momento in cui il fatto interruttivo è documenta- lare ex art. 111 c.p.c., v. Cass., sez. un., 29 aprile 2003, n.
6633, id., 2003, I, 1696, con nota di richiami; sul punto, v. C.
to dall'altra parte, o è notificato ovvero è certificato dal-
CONSOLO, Spiegazioni di diritto processuale civile, Torino,
l'ufficiale giudiziario nella relazione di notificazione di uno 2015, II, 128.
dei provvedimenti di cui all'art. 292»;
nella fattispecie il comune di Porto Mantovano ha prodot-
to in data 13 gennaio 2018 visura camerale che attesta la
cessazione della società Equitalia servizi di riscossione
s.p.a. e la sua cancellazione dal registro delle imprese a far ————————

data dal 1° luglio 2017, con conseguente interruzione del


presente procedimento a far data da tale documentata estin-
zione, ai sensi dell'art. 300 c.p.c.
———————— TRIBUNALE DI MARSALA; decreto 3 gennaio 2018;
Pres. ed est. RUVOLO; Pellegrino c. Casubolo.
(1) I. - Con la pronuncia in epigrafe il giudice mantovano
spiega quali sono le sorti dei giudizi in cui era parte Equitalia Esecuzione forzata in genere — Procedura di composi-
servizi di riscossione s.p.a., soppressa dall'art. 1 d.l. n. 193 del zione della crisi da sovraindebitamento — Piano del
2016, convertito in l. n. 225 del 2016, con cui è stato altresì di- consumatore — Istanza di nomina del professionista
sposto, ai sensi del 3° comma, il contestuale trasferimento dei — Sospensione della procedura esecutiva da parte del
relativi rapporti, anche processuali, all'agenzia delle entrate - giudice dell'esecuzione — Esclusione (Cod. proc. civ.,
riscossione. art. 623; y l. 27 gennaio 2012 n. 3, disposizioni in materia
In dottrina, per un approfondimento sulle conseguenze, in di usura e di estorsione, nonché di composizione delle cri-
punto di diritto sostanziale, dello scioglimento di Equitalia ser- si da sovraindebitamento).
vizi di riscossione s.p.a. e del contemporaneo subentro del
nuovo ente pubblico suddetto, v. S. LA ROCCA, Lo scioglimento Il giudice dell'esecuzione non può sospendere la procedura
delle società del gruppo Equitalia s.p.a. per effetto del d.l. n. esecutiva in forza della semplice presentazione dell'istan-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1437 PARTE PRIMA 1438

za di nomina del professionista in relazione al piano del considerato che il giudice dell'esecuzione può dare atto
consumatore; è il giudice della procedura di sovraindebi- del provvedimento di sospensione disposto dal giudice della
tamento a poter disporre la sospensione della procedura procedura di sovraindebitamento e ordinare la sospensione
esecutiva in corso, mentre il giudice dell'esecuzione può del pignoramento, in attesa della definizione della procedura
dare atto di tale provvedimento e ordinare la sospensione di composizione della crisi;
in attesa della definizione della procedura di composizio- ritenuto che per sospendere i pignoramenti in corso non
ne della crisi. (1) basta comunque presentare domanda di composizione della
crisi al tribunale competente, occorrendo invece un'attenta
valutazione, da parte degli organi di composizione e del

a
Sciogliendo la riserva assunta all'udienza del 20 dicembre medesimo tribunale, della fondatezza della domanda stessa
2017; e, in caso di accoglimento dell'istanza di sospensione, un

to
visto che parte reclamante ha chiesto «revocare o porre successivo provvedimento del giudice dell'esecuzione;

en
comunque nel nulla con ogni opportuna statuizione l'ordi- considerato, quindi, che nel caso di specie il giudice del-
nanza di sospensione, resa dal giudice dell'esecuzione del l'esecuzione non poteva sospendere la procedura esecutiva

am
Tribunale di Marsala nel procedimento esecutivo n. 537- in forza della semplice presentazione di un'istanza di nomi-
1/2017 r.g., notificata in data 30 ottobre 2017»; na di un professionista in relazione ad un piano del consu-

on
osservato che parte reclamante ha in particolare dedotto matore;

O
rilevato che la particolarità della fattispecie porta a com-

M abb
che non spetta al giudice dell'esecuzione il potere di proce-
pensare le spese;

M
dere alla sospensione prevista dall'art. 12 bis l. 3/12;
per questi motivi, revoca l'ordinanza di sospensione resa

SI
rilevato che nell'ambito della procedura di opposizione dal giudice dell'esecuzione di questo tribunale nel procedi-
IO in
all'esecuzione n. 537/2017 r.g. il giudice dell'esecuzione ha

AS
mento esecutivo n. 537-1/2017 r.g., notificata in data 30 ot-
sospeso la procedura esecutiva presso terzi in questione «si-
so
tobre 2017.
no al momento in cui il provvedimento di omologazione di-
venti definitivo o sino al momento della mancata omologa-
es

————————
zione del piano» e ciò alla luce del fatto che la esecutata Ca-
nc

subolo aveva presentato istanza per la nomina del professio- (1) I. - Con il provvedimento in epigrafe, il Tribunale di
Marsala, in sede di reclamo, revoca l'ordinanza con la quale il
D

nista ai sensi dell'art. 15, 9° comma, l. 3/12 e della conside-


co

giudice dell'esecuzione aveva disposto la sospensione del pro-


U

razione per cui «effetto della presentazione della domanda


cesso esecutivo in seguito alla presentazione dell'istanza di
di adesione ad una delle procedure (nella specie, piano del
LA
IO olo

nomina del professionista in relazione al piano del consumato-


consumatore) relative al procedimento di composizione del- re.
C

la crisi da sovraindebitamento è la sospensione di qualsivo- Accogliendo le censure mosse dal reclamante, il giudice sici-
c

glia azione intrapresa dal creditore che possa arrecare un


O sci

liano afferma che la mera istanza ex art. 15, 9° comma, l. 3/12


LO

pregiudizio al patrimonio del debitore»; non legittima il giudice dell'esecuzione a sospendere il proce-
considerato che deve verificarsi, in questa fase del recla-
Fa

dimento di esecuzione forzata poiché la legge concernente di-


mo, se sia legittima una sospensione della procedura esecu- sposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di com-
tiva effettuata dal giudice dell'esecuzione in forza della posizione della crisi da sovraindebitamento, attribuisce tale po-
R

semplice presentazione di un'istanza di nomina di un pro- tere di sospensione al giudice del sovraindebitamento, deli-
fessionista per un piano del consumatore ex lege 3/12; neando una disciplina diversa a seconda che il procedimento
riguardi il debitore civile o il consumatore.
ritenuto che in proposito bisogna tenere distinte due si-
Nel dettaglio, nel caso di accordo di composizione della crisi
tuazioni tra loro profondamente diverse: 1) in caso di pro-
del debitore civile, l'art. 10 l. 3/12 prevede che il giudice, con
spettato accordo con i creditori, l'art. 10 l. 3/12 prevede che il decreto con cui fissa l'udienza, debba anche disporre che non
il giudice disponga che, sino al momento in cui il provve- possono, a pena di nullità, essere iniziate o proseguite azioni
dimento di omologazione divenga definitivo, non possano, esecutive individuali o richiesti sequestri conservativi o acqui-
«sotto pena di nullità, essere iniziate o proseguite azioni stati diritti di prelazione da parte dei creditori aventi titolo o
esecutive individuali, né disposti sequestri conservativi, né causa anteriore, fino al momento in cui il provvedimento di
acquistati diritti di prelazione sul patrimonio del debitore omologazione diventa definitivo e salvo il caso in cui si tratti di
che ha presentato la proposta di accordo, da parte dei credi- beni impignorabili. In proposito, la dottrina osserva che la so-
tori aventi titolo o causa anteriore; la sospensione non opera spensione non riguarda le azioni cautelari diverse dai sequestri
nei confronti dei titolari di crediti impignorabili»; 2) se, in- conservativi, né l'esercizio delle azioni di cognizione: v. PA-
vece, si intende proporre un piano del consumatore, il giudi- GNI, Procedimento e provvedimenti cautelari ed esecutivi, in
ce, con lo stesso decreto di fissazione dell'udienza, può di- Fallimento, 2012, 1067, nota 22; TISCINI, I procedimenti di
sporre la sospensione di specifici procedimenti di esecuzio- composizione della crisi da sovraindebitamento e di liquida-
ne forzata che potrebbero pregiudicare la fattibilità del pia- zione del patrimonio, in Riv. dir. proc., 2013, 663, nota 62;
no; tale sospensione opera sino al momento in cui il provve- FARINA, Le procedure concorsuali di cui alla l. n. 3 del 2012 e
dimento di omologazione diventa definitivo; la (limitata) compatibilità con la legge fallimentare. Le pro-
blematiche della domanda e dell'automatic stay, in Dir. fallim.,
rilevato, quindi, che nella procedura avente ad oggetto 2017, 43. Inoltre, SPADA, La domanda di accordo nelle proce-
l'accordo con i creditori la sospensione delle azioni esecuti- dure concorsuali del debitore non fallibile, id., 2018, 275, rile-
ve già in essere, nonché l'inibitoria di nuove procedure ese- va che, a differenza dell'art. 182 bis l. fall., il divieto è sancito
cutive, è obbligatoria per il giudice, mentre nel piano del a pena di nullità, con la conseguenza che, in caso di mancata
consumatore la sospensiva può essere disposta solo qualora omologazione, gli atti di esecuzione, i sequestri e i diritti di
il giudice ravvisi un possibile pregiudizio per la fattibilità prelazione acquisiti nonostante il divieto rimarranno privi di ef-
del piano nel caso in cui specifici procedimenti di esecuzio- ficacia.
ne forzata dovessero proseguire; Nell'ipotesi di presentazione del piano del consumatore,
ritenuto, inoltre, che non vi è una previsione normativa l'art. 12 bis l. 3/12 dispone che il giudice può sospendere, sino
che legittimi il giudice dell'esecuzione a sospendere l'ese- al momento in cui il provvedimento di omologazione diventa
definitivo, specifici procedimenti di esecuzione già promossi là
cuzione a seguito della sola presentazione del ricorso per il dove, nelle more della convocazione dei creditori, ravvisi un
sovraindebitamento; possibile pregiudizio per la fattibilità del piano. Peraltro, ai
rilevato che è il giudice della procedura di sovraindebita- sensi dell'art. 12 ter, dall'omologazione del piano i creditori
mento che può disporre la sospensione delle procedure ese- con causa o titolo anteriore non possono iniziare o proseguire
cutive in corso in caso di piano del consumatore; azioni esecutive individuali.
IL FORO ITALIANO — 2018.
1439 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1440

In merito alle differenze nella disciplina della sospensione Nel senso che la sospensione della procedura esecutiva pen-
dell'esecuzione nel procedimento di composizione della crisi dente presupponga l'avvenuta presentazione dell'accordo o del
da sovraindebitamento relativo al debitore civile e quello in- piano del consumatore a norma degli art. 7, 8 e 9 l. 3/12 e che
staurato dal consumatore, v. i rilievi critici di TRISORIO LIUZZI, il piano sia ritenuto dal giudice conforme a tali disposizioni,
I procedimenti di composizione della crisi da sovraindebita- Trib. Cuneo 25 marzo 2017, <www.ilcaso.it>, secondo cui il
mento e la liquidazione del patrimonio del debitore civile, in chiaro tenore della legge, diretta ad evitare strumentalizzazioni
Diritto delle procedure concorsuali a cura dello stesso autore, dell'istituto, non ammette interpretazioni differenti.
Milano, 2013, 505; ID., I procedimenti di composizione della Nella diversa ipotesi in cui vi sia già stata l'aggiudicazione
crisi da sovraindebitamento del debitore civile e del consuma- del bene, Trib. Firenze 6 luglio 2016, ibid., afferma l'applicabi-
tore dopo il d.l. 18 ottobre 2012 n. 179, in Giusto processo lità dell'art. 187 bis disp. att. c.p.c., ai sensi del quale in ogni

a
civ., 2013, 417, il quale osserva che la relazione al decreto leg- caso di estinzione o di chiusura anticipata del processo esecuti-
ge giustifica la scelta normativa in virtù della maggiore sempli-

to
vo avvenuta dopo l'aggiudicazione, anche provvisoria, o l'as-
ficazione del procedimento avente ad oggetto il piano del con- segnazione, gli effetti di tali atti restano fermi nei confronti

en
sumatore, «nonché dell'assenza dell'esigenza di conservazione dell'aggiudicatario o assegnatario. In particolare, si ritiene che
dell'unità produttiva, propria esclusivamente dei debitori non non vi sia motivo per non estendere la previsione normativa

am
consumatori». Tuttavia, secondo l'a., se la funzione del prov- anche al caso di improcedibilità dell'esecuzione individuale per
vedimento inibitorio è quella di non pregiudicare la fattibilità intervenuta procedura di sovraindebitamento ex art. 10 l. 3/12 e

on
del piano, bisognerebbe attribuire al giudice, anche nell'ambito all'ipotesi di sopravvenuto sequestro preventivo come misura
del procedimento di composizione della crisi del consumatore,

O
di prevenzione ex art. 55 t.u. antimafia.

M abb
il potere di disporre che non possono essere iniziate o prosegui-

M
te azioni esecutive individuali, né eseguiti sequestri conservati- IV. - Sulla natura dei provvedimenti di sospensione adottati

SI
vi o acquistati diritti di prelazione sul patrimonio del consuma- nell'ambito delle procedure di sovraindebitamento cfr. TISCINI,
IO in
tore. In argomento, cfr. BATTAGLIA, La crisi da sovraindebita- I procedimenti di composizione della crisi, cit., 664, la quale

AS
mento nella giurisprudenza: lo stato dell'arte, in Fallimento, dubita del carattere cautelare del provvedimento ex art. 10, lett.
so
2018, 245; TISCINI, I procedimenti di composizione della crisi, c), poiché la sua adozione presuppone la verifica del fumus,
cit., 663; FARINA, Le procedure concorsuali, cit., 63, la quale consistente nella fattibilità del piano, ma prescinde dal-
es

osserva che la sospensione ex art. 10 si caratterizza per essere l'accertamento del periculum, in quanto conseguenza automati-
«automatica», «assoluta» e «di lunga durata»; viceversa, ai
nc

ca della valutazione di fattibilità, mentre sostiene la natura cau-


sensi dell'art. 12 bis, non solo l'effetto sospensivo non è gene- telare del provvedimento inibitorio adottato in seguito alla pro-
D
co

rale e automatico, ma il provvedimento di sospensione ha un posta di composizione della crisi del consumatore, essendo fi-
U

contenuto delimitato volta per volta, è inidoneo ad interferire nalizzato a paralizzare le esecuzioni che possono pregiudicare
LA
IO olo

con i procedimenti esecutivi non ancora intrapresi e con il se- la fattibilità del piano. Ritengono che il decreto con cui il giu-
questro conservativo e, inoltre, presuppone un'esplicita istanza dice decide la sospensione degli specifici procedimenti esecu-
C

del debitore con l'indicazione delle esecuzioni che pregiudica- tivi in corso al momento della presentazione del piano del con-
c

no la fattibilità del piano. Dell'avviso che la concessione della


O sci

sumatore vada specificamente motivato con riferimento al pre-


LO

misura cautelare debba essere subordinata ad un'apposita istan- supposto del pregiudizio alla fattibilità, CRIVELLI, Profili ap-
za del consumatore anche DURELLO, Profili processuali del
Fa

plicativi, cit., 548, e FARINA, Le procedure concorsuali, cit.,


procedimento per la composizione della crisi da sovraindebi- 64, secondo i quali la valutazione del fumus sarebbe, invece,
tamento, in Riv. trim. dir. e proc. civ., 2014, 675. contenuta nel giudizio di fattibilità e sussistenza delle altre
R

condizioni di ammissibilità.
II. - Alla luce del dettato normativo, dunque, il Tribunale di
Marsala afferma che è solo il giudice della procedura di so- V. - Quanto al rapporto tra il procedimento di liquidazione
vraindebitamento a poter disporre la sospensione del processo del patrimonio e il processo esecutivo, l'art. 14 quinquies, 2°
esecutivo, mentre il giudice dell'esecuzione può dare atto di ta- comma, lett. b), l. 3/12, dispone che, sino al momento in cui il
le provvedimento e ordinare la sospensione del pignoramento, provvedimento di omologazione diventa definitivo, non posso-
in attesa della definizione del procedimento di composizione no, sotto pena di nullità, essere iniziate o proseguite azioni cau-
della crisi. telari o esecutive né acquistati diritti di prelazione sul patrimo-
In modo conforme, nel senso che il provvedimento del giu- nio oggetto di liquidazione da parte dei creditori aventi titolo o
dice dinanzi al quale è stata presentata la proposta di composi- causa anteriore. Tuttavia, la dottrina ha evidenziato che nella
zione della crisi rappresenti una causa esterna di sospensione procedura di liquidazione non è previsto un provvedimento di
c.d. necessitata che deve essere dichiarata dal giudice del- omologazione (v. BATTAGLIA, La crisi da sovraindebitamento,
l'esecuzione ai sensi dell'art. 623 c.p.c. e, viceversa, que- cit., 247) e, pertanto, la norma andrebbe interpretata come se
st'ultimo non possa adottare l'inibitoria là dove la misura non non contenesse un termine finale dell'automatic stay (così FA-
sia già stata disposta aliunde, v. Trib. Bari, ord. 19 maggio RINA, Le procedure concorsuali, cit., 68).
2017, Foro it., 2017, I, 2491, con nota di richiami di PALMIERI.
In dottrina, analogamente, FARINA, Le procedure concorsua-
li, cit., 66; CRIVELLI, Profili applicativi delle procedure di ac-
cordo e di piano del consumatore, in Dir. fallim, 2017, 548,
nota 51; SOLDI, Manuale dell'esecuzione forzata, 5a ed., Pado- ————————
va, 2016, 2188, la quale ritiene che la sospensione disposta dal
giudice dell'esecuzione in presenza del decreto di cui all'art.
10 l. 3/12 ovvero in seguito all'omologazione dell'accordo, es-
sendo la presa d'atto di un fatto esterno che non presuppone
valutazioni discrezionali, non sia reclamabile, ma impugnabile TRIBUNALE DI TRENTO; decreto 4 ottobre 2017; Pres.
con il rimedio dell'opposizione ex art. 617 c.p.c.; sono altresì ed est. BENINI; ric. M. (Avv. TRECCANI, COSTANZI).
considerati casi di sospensione necessaria i provvedimenti di
sospensione del giudice dell'esecuzione emessi sulla scorta del Trascrizione e conservatorie dei registri immobiliari —
provvedimento cautelare di sospensione o dell'omologazione Sistema tavolare — Atto notarile di rinuncia alla com-
del piano ex art. 12 bis l. 3/12. proprietà su bene immobile — Estavolazione della
proprietà del rinunciante — Intavolazione in favore
III. - Chiarito che è il giudice della procedura di sovraindebi- degli altri comproprietari (Cod. civ., art. 1104; y r.d. 28
tamento che può sospendere le procedure esecutive in corso, il marzo 1929 n. 499, disposizioni relative ai libri fondiari
provvedimento in rassegna rileva ulteriormente che, a tal fine, nei territori delle nuove province, art. 26, 31).
non basta la presentazione della domanda di composizione del-
la crisi, poiché occorre un'attenta valutazione della fondatezza L'atto notarile di rinuncia alla comproprietà su un bene
della domanda. immobile costituisce titolo idoneo all'estavolazione della
IL FORO ITALIANO — 2018.
1441 PARTE PRIMA 1442

proprietà del rinunciante e all'intavolazione della stessa La rinuncia, come si è detto, è per sua essenza un atto
in favore degli altri comproprietari, in proporzione alle unilaterale non recettizio che per produrre i suoi effetti non
loro quote. (1) deve necessariamente pervenire a conoscenza dei terzi inte-
ressati.
Nulla impediva, peraltro, che M.I. partecipasse all'atto,
Osserva. — Con decreto tavolare g.n. 1489/11 era ordina- come in effetti è stato, per dichiararsi informata degli effetti
ta l'intavolazione a nome di M.L. e di M.I. del diritto di che automaticamente si sarebbero prodotti a suo favore con
proprietà con la quota di una metà ciascuna sul seguente be- la sottoscrizione della rinunciante.
ne immobile in C.C. di ... P.T. 1933 p.ed. 705/1 p.m. 1 con Nulla avrebbe impedito a M.I. di compiere anche un atto
le congiunte consortalità.

a
di accettazione che in ogni caso non si sarebbe saldata con
Con istanza tavolare g.n. 472/17 M.I. chiedeva che l'inte- la dichiarazione di M.L. rinunziante: tale accettazione

to
ro immobile anzidetto fosse intavolato a nome della stessa. avrebbe avuto il valore di semplice presa d'atto del vantag-

en
A sostegno dell'istanza M.I. produceva atto di rinuncia gio acquisito, vantaggio peraltro già realizzatosi nel patri-
abdicativa a diritti di comproprietà immobiliare di data 20 monio di M.I. nel momento in cui M.L. aveva posto in esse-

am
gennaio 2017, n. 149989, a rogito del notaio ... di Brescia. re l'atto di rinuncia.
Con detto atto M.L. dichiarava di rinunciare abdicativamen- D'altra parte, come è noto, il venir meno di un parteci-

on
te, senza spirito di liberalità e senza corrispettivo alcuno, al- pante alla comunione comporta una rideterminazione delle

O
la quota immobiliare indivisa di sua spettanza, facendo pre- quote degli altri comproprietari, vedendo accresciute le loro

M abb
sente come l'acquisizione della quota rinunciata avveniva a quote ipso iure in proporzione delle quote rispettive in forza

M
favore della beneficiaria recettizia M.I. secondo l'istituto del principio della elasticità del diritto di proprietà.

SI
giuridico dell'accrescimento. Nella specie, trattandosi di due comproprietari soltanto, il
IO in
AS
L'istanza tavolare è stata rigettata in buona sostanza sotto venir meno di uno dei due ha comportato il consolidamento
so
due differenti aspetti: da un lato in quanto l'atto prodotto dell'intera piena proprietà in favore dell'unico comproprie-
non poteva considerarsi un atto traslativo e non era pertanto tario rimasto, M.I.
es

idoneo a giustificare l'intavolazione del diritto, faceva per- Non necessariamente il verificarsi di una ipotesi di accre-
tanto difetto il titolo giustificativo dell'iscrizione ex art. 31 scimento doveva essere accertata in sede giudiziale.
nc

e 26 legge tavolare; dall'altro lato in quanto il verificarsi di È il caso di aggiungere che nell'atto, come si è visto, vi è
D
co

una ipotesi di accrescimento andava comunque accertata stata la rinuncia tra comproprietari e cioè tra chi era già tito-
U

giudizialmente. lare di una quota di comproprietà e chi era pure già titolare
LA
IO olo

Il reclamo tavolare deve trovare accoglimento. di una quota di comproprietà.


L'atto prodotto a sostegno dell'istanza di intavolazione è Non sarebbe stata invece ammissibile, secondo l'orienta-
C

mento prevalente, la rinuncia in favore di un terzo estraneo.


c

riconducibile nel novero delle rinunce meramente abdicative.


O sci
LO

Si tratta di un atto puramente dismissivo di un diritto. ————————


La causa della rinuncia consiste nella mera dismissione di
Fa

un diritto soggettivo da parte del suo titolare al solo scopo (1) I. - Il decreto interviene, innovando, sull'estavolazione
di separare dal proprio patrimonio un'entità giuridica attiva, della comproprietà. Per comprendere appieno l'impatto del-
R

senza che quest'ultima trapassi nella sfera giuridica di altri l'innovazione, potenzialmente idonea a riverberare i suoi ef-
soggetti. fetti anche fuor dallo stretto tema della rinuncia alla compro-
Il rinunciante non è tenuto di norma a portare a conoscen- prietà e fuor dall'ambito delle province redente, occorre fare
za dei terzi o a rendere agli stessi conoscibile la rinuncia e un cenno all'attuale stato dei tre temi connessi della rinuncia
un'eventuale partecipazione o notificazione è irrilevante alla proprietà immobiliare, alla comproprietà, alla multipro-
nella conformazione dell'atto di rinuncia. prietà.
Il vero e proprio atto di rinuncia è un negozio giuridico
unilaterale, non recettizio e irrevocabile. II. - Quanto alla rinuncia alla proprietà immobiliare, la sua
configurabilità può ormai dirsi pacifica in giurisprudenza. Sul
L'atto di rinuncia è regolamento degli interessi di una so- tema basti il richiamo a Trib. Trento 23 dicembre 2013, Foro
la parte, del titolare, cioè, del diritto soggettivo. Ogni altro it., 2014, I, 1975, e Trib. Rovereto 22 maggio 2015, id., 2015,
soggetto al di fuori del dichiarante è terzo. I, 2833 (la quale ultima ne ravvisa il fondamento nel generale
Il vantaggio che il terzo può ricavare deriva solo indiret- principio della rinunciabilità dei diritti soggettivi e negli art.
tamente dalla rinuncia e direttamente proviene dallo stato di 1070, 1104, 882, 1118, 923, 1350, n. 5, 2643, n. 5, c.c.), ma
fatto che si è formato in seguito alla rinuncia. Manca il nes- soprattutto alla giurisprudenza delle sezioni unite e del-
so di causalità fra la rinuncia e il vantaggio del terzo e piut- l'adunanza plenaria del Consiglio di Stato formatasi in tema di
tosto la rinuncia rimuove l'ostacolo che si oppone all'in- occupazione usurpativa (per ogni riferimento, cfr. R. PARDO-
cremento della sfera giuridica altrui in forza del principio LESI-C. BONA, Espropriazione fallita, trasformazione del-
dell'elasticità del diritto di proprietà. l'immobile e rinunzia abdicativa del privato: un intreccio
In quanto la rinuncia rende efficiente la causa (immedia- problematico, in Un giurista di successo. Studi in onore di An-
ta) dell'acquisto del terzo, può dirsi al più che essa rileva tonio Gambaro, Milano, 2017, I, 777; v., però, novità dell'ul-
come fonte mediata dell'acquisto medesimo. Si può fare a tim'ora, Tar Piemonte, sez. I, 28 marzo 2018, n. 368, Guida al
tale proposito il caso della sostituzione testamentaria ordina- dir., 2018, fasc. 18, 14, con nota di G. BUFFONE, Limitare una
ria (art. 688 c.c.): la rinuncia dell'istituito rende possibile la facoltà da sempre esercitata è una forzatura). Tale configura-
successione del sostituito; ma questi trae il titolo del- bilità è sostanzialmente pacifica anche in dottrina. Limitandosi
l'acquisto dell'eredità o del legato direttamente dal testa- agli interventi susseguitisi da quando il tema è tornato per così
mento. dire di moda, cfr. C. BONA, L'abbandono mero dell'immobile,
in Foro it., 2014, I, 1977; M. BELLINVIA, La rinunzia alla pro-
Lo stesso incremento nella sfera giuridica del terzo lo si prietà, in Notariato, 2016, 8; G. IACCARINO, La rinunzia al di-
sarebbe potuto ottenere in virtù di un negozio bilaterale di ritto di (com)proprietà nella prassi notarile, ibid., 587; C.
donazione, ma il negozio giuridico sarebbe stato diverso e BONA, L'abbandono mero degli immobili, Napoli, 2017; V.
non rispondente all'intenzione di M.L., che voleva soltanto BRIZZOLARI, La rinuncia alla proprietà immobiliare, in Riv.
rinunciare unilateralmente al suo diritto indipendentemente dir. civ., 2017, 187. Unica voce discordante quella di R. MA-
dall'acquisto da parte di M.I. TERI-M. MOLINARI, Atto di abbandono della proprietà tra vo-
Per la sua connotazione di atto non recettizio, non occor- lontà privata e interesse pubblico, in Notariato, 2016, 566
reva stricto iure né la presenza di M.I., né una successiva (per i quali l'atto assumerebbe carattere «elusivo» degli obbli-
sua accettazione ex art. 782, 2° comma, c.c. ghi impositivi, contrasterebbe con un «principio di perpetuità»
IL FORO ITALIANO — 2018.
1443 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1444

della proprietà e sarebbe economicamente inopportuno), voce gurabilità non è discutibile, atteso il chiaro disposto dell'art.
che ha incontrato più di una critica (cfr. R. PARDOLESI-C. BO- 1104 c.c. La giurisprudenza si è semmai occupata di profili di
NA, Sull'abbandono della proprietà e sulla proprietà imposta, dettaglio, come quello della forma della rinuncia (cfr. Cass. 25
in Corriere giur., 2017, 1113, per i quali ogni valutazione di febbraio 2015, n. 3819, Foro it., 2015, I, 2833).
opportunità della figura dovrebbe conformarsi alle direttive di Quanto alla struttura, è pacifico che si tratti di atto unilate-
una corretta analisi costi-benefici; E. SGUBIN, Rinuncia abdi- rale ed è nettamente dominante la tesi che esclude la recetti-
cativa e accrescimento di quota dei comproprietari: problemi zietà (da G. BRANCA, Comunione e condominio negli edifici,
di trascrizione e intavolazione, in Nuova giur. civ., 2017, in G. BRANCA-F. DE MARTINO, Della proprietà, Bologna-
1542, § 1). Roma, 1955, 139, al più recente M. BELLINVIA, La rinunzia al-
Se dal piano della configurabilità della rinuncia si passa a la proprietà e ai diritti reali di godimento, cit., § 4.1). Tesi

a
quello della struttura dell'atto abdicativo, le opinioni sono pa- che viene pienamente condivisa dal decreto in epigrafe («il ve-

to
rimenti sostanzialmente concordi nel senso del carattere unila- ro e proprio atto di rinuncia è un negozio giuridico unilaterale,
terale e non recettizio dell'atto (cfr. la bibliografia in C. BO- non recettizio e irrevocabile»).

en
NA, L'abbandono mero degli immobili, cit., 73 ss.). Conferma Sul piano della trascrizione, si reitera tradizionalmente lo
indirettamente l'assunto la nota del ministero di grazia e giu-

am
stesso contrasto di vedute che si ravvisa sul tema della rinun-
stizia, ufficio centrale degli archivi notarili (prot. 430 del 16 cia alla proprietà. Taluni reputano che la trascrizione vada ef-
marzo 2018), con la quale, prendendo le mosse da un parere fettuata contro il rinunziante (M. BELLINVIA, La rinunzia alla

on
dell'avvocatura generale dello Stato (nota prot. 137950 del 14 proprietà e ai diritti reali di godimento, cit., § 4.2), altri, più

O
marzo 2018, a quanto risulta non ancora pubblicata), si precisa opportunamente, che vada effettuata contro il rinunziante e a

M abb
che per i «principî di leale collaborazione e di buona fede in favore degli altri comproprietari ai quali la quota si accresce

M
senso oggettivo» il rinunciante sarebbe comunque tenuto a da- (E. SGUBIN, Rinuncia abdicativa e accrescimento di quota dei

SI
re comunicazione della rinuncia al demanio e si invitano i no- comproprietari: problemi di trascrizione e intavolazione, cit.,
IO in
AS
tai che raccolgono atti di rinuncia a «verificare» che le parti 1542; N.A. CIMMINO, Art. 2643-2696. Trascrizione, in Com-
provvedano in tal senso. mentario al codice civile a cura di P. CENDON, Milano, 2008,
so

È invece controverso il discorso in ordine alla pubblicità. 95 s.; L. FERRI-P. ZANELLI, Della trascrizione. Art. 2643-
es

Permane la diversità di vedute tra chi reputa che la trascrizione 2696, in Commentario Scialoja-Branca, Roma-Bologna, 1995,
debba farsi contro il rinunciante e a favore di chi acquista a ti- 152; F. GAZZONI, La trascrizione immobiliare, in Commenta-
nc

tolo originario l'immobile abbandonato (Stato o, nel caso del- rio Schlesinger, Milano, 1991, 220 s.).
D

l'art. 67 dello statuto del Trentino-Alto Adige, regione: così C. Anche in tal caso i maggiori problemi si sono peraltro regi-
co

BONA, L'abbandono mero dell'immobile, cit., 195, all'esito di strati in relazione al regime del libro fondiario. I giudici tavo-
una ricognizione storica dell'art. 2643, n. 5, c.c.; G. IACCARI- lari in un primo momento hanno seguìto un'impostazione che
LA
IO olo

NO, La rinunzia al diritto di (com)proprietà nella prassi nota- rifletteva, nelle grandi linee, quella seguìta con riferimento
rile, cit.) e chi invece ritiene che la trascrizione presenti carat- all'estavolazione della proprietà e contestuale intavolazione in
C
c

tere unilaterale e che pertanto vada fatta solo contro il rinun- favore della regione. Trib. Trento 14 aprile 2015, Foro it.,
O sci
LO

ciante (così M. BELLINVIA, La rinunzia alla proprietà e ai di- 2015, I, 2833, ha osservato che «nel foglio B [quello dei pro-
ritti reali di godimento, Consiglio nazionale del notariato, stu- prietari] all'estavolazione di un comproprietario deve corri-
Fa

dio 216-2014/C, 2014, che muove dal carattere unilaterale del- spondere l'intavolazione di un nuovo proprietario e tale inta-
la rinuncia). volazione può essere concessa solo sulla base di titoli idonei a
R

Lo stesso discorso si fa ben più complesso quando portato giustificare tale trasferimento». Il problema del foglio B vuo-
sul piano del libro fondiario. Qui Trib. Trento 23 dicembre to, suggerisce il giudice della città del concilio (appunto se-
2013, cit., aveva ammesso l'estavolazione della proprietà del guendo un'idea non diversa da quella espressa dalle sopra cita-
rinunciante e l'intavolazione della proprietà della regione ver- te sentenze lagarine), può essere risolto mediante l'intavola-
so presentazione, come titolo, di un atto negoziale (un atto no- zione di una sentenza che accerti l'intervenuta rinuncia alla
tarile di rinuncia). Le successive Trib. Rovereto 2 maggio comproprietà ed il contestuale accrescimento delle quote in
2014, Foro it., 2014, I, 2245, e 22 maggio 2015, cit., erano favore dei rinuncianti. Il decreto che si riporta si pone su
giunte a diversa conclusione, ritenendo che estavolazione e in- tutt’altra linea di pensiero. Partendo dall'idea che la rinuncia
tavolazione potessero disporsi solo previa presentazione, come alla comproprietà è atto unilaterale non recettizio, che produce
titolo, di una sentenza (o altro provvedimento giudiziale, v. le da una parte l'estinzione del diritto del rinunciante, dall'altra
ordinanze ex art. 702 bis c.p.c.) che avesse accertato l'interve- l'automatico accrescimento della quota in favore dei compro-
nuta estinzione della proprietà del rinunciante e il contestuale prietari, il collegio reputa che per l'estavolazione della quota
acquisto a titolo originario da parte della regione. Nei due pre- di comproprietà e per la contestuale intavolazione del-
cedenti si muoveva dall'impossibilità di procedere alla mera l'accrescimento in favore dei comproprietari basti la presenta-
estavolazione della proprietà, senza contestuale intavolazione zione, come titolo, dell'atto di notaio, senza necessità di un
dell'acquisto da parte della regione (si sarebbe in tal modo la- accertamento giudiziale (sulla stessa linea sembra essersi po-
sciato vuoto il foglio B del libro fondiario, il che, a detta dei sto, in precedenza — lo si intuisce dalla motivazione — Trib.
giudici, non è ammissibile). Al contempo, si diceva, non è Trieste 17 febbraio 2017, Foro it., Rep. 2017, voce Trascri-
possibile intavolare la proprietà in favore della regione produ- zione, n. 23). Intuibili i potenziali riflessi sul tema della rinun-
cendo come titolo un atto di rinuncia, perché «la rinuncia, co- cia alla proprietà.
me atto abdicativo unilaterale non recettizio, non risulta previ-
sto tra i titoli in forza dei quali può eseguirsi l'intavolazione a IV. - Il futuro della discussione si giocherà sul tema della
norma dell'art. 31 legge tavolare». Muovendo da ciò, si rite- rinuncia alla multiproprietà.
neva che, in analogia con quanto previsto dall'art. 5 legge ta- Se si configura la multiproprietà, secondo l'orientamento
volare, il problema della pubblicità (qui costitutiva) potesse ormai decisamente maggioritario, alla stregua di una comu-
essere risolto procedendo all'intavolazione in forza di una sen- nione nella quale venga convenzionalmente regolamentato l'u-
tenza di accertamento dell'abbandono dell'immobile e del so della cosa comune (art. 1102 c.c.: cfr., per tutti, U. MOREL-
contestuale acquisto da parte della regione. In dottrina si è LO, Multiproprietà, voce del Digesto civ., Torino, 2004 (rist.),
suggerita anche una terza soluzione (estavolazione della pro- XI, 492, e Cass. 16 marzo 2010, n. 6352, Foro it., 2010, I,
prietà del rinunciante, anche senza contestuale intavolazione 2761), la configurabilità della rinuncia, alla stregua dei risulta-
della proprietà della regione, dovendosi intendere il foglio B ti ormai acquisiti in tema di rinuncia alla proprietà e del dispo-
vuoto come espressivo del fatto che il bene è stato abbandona- sto dell'art. 1104 c.c., è difficilmente contestabile. Non è un
to e quindi è stato acquistato a titolo originario dalla regione: caso che, pur permanendo il silenzio della giurisprudenza (ve-
C. BONA, L'abbandono mero degli immobili, cit., 204). rosimilmente dovuto alla mancanza di occasioni di conflitto),
chi in dottrina si è specificamente occupato del tema non ha
III. - Passando alla rinuncia alla comproprietà (della quale avuto dubbi in tal senso (V. BRIZZOLARI, La rinuncia alla
specificamente si occupa il decreto in rassegna), la sua confi- proprietà immobiliare, in Riv. dir. civ., 2017, 187; F.G. VI-
IL FORO ITALIANO — 2018.
1445 PARTE PRIMA 1446

TERBO, La rinunzia del comproprietario al suo diritto, id., piano da essi proposto (ricorso depositato il 24 aprile
2016, 387, con qualche distinguo; G. GUIZZI, In tema di rinun- 2017).
cia alla multiproprietà immobiliare, in Riv. notariato, 2014, Il creditore reclamato ha resistito all'avversa impugna-
874; G. DI ROSA, Proprietà e contratto. Saggio sulla multi- zione, chiedendone il rigetto, con vittoria di spese (memo-
proprietà, Milano, Giuffrè, 2002, 164 ss.; U. MORELLO, Mul- ria del 16 giugno 2017).
tiproprietà e autonomia privata, Milano, 1984, 137 e 150). II. - Premesso che la principale eccezione di «inammissi-
Quanto alla struttura, fermo il carattere unilaterale della ri- bilità del piano» sollevata dalla difesa della reclamata è co-
nuncia, la dottrina tende a escluderne la recettizietà, almeno struita su una pretesa norma che prevederebbe il necessario
per quanto riguarda la produzione degli effetti strettamente pagamento integrale dei creditori privilegiati (la formula-
reali (quindi per l'estinzione del diritto del rinunciante e l'ac-

a
zione testuale dell'art. 7, 1° comma, l. 3/12, riportata tra
quisto ipso iure del diritto in capo al terzo). Si discute invece
virgolette nell'atto difensivo, non esiste, mentre quella vi-

to
della necessità della comunicazione agli altri multiproprietari
per la produzione del peculiare effetto liberatorio delle obbli- gente è di contenuto diametralmente opposto: «è possibile

en
gazioni propter rem già sorte (per la positiva, G. GUIZZI, In prevedere che i crediti muniti di privilegio, pegno o ipoteca
possono non essere soddisfatti integralmente ...»), il punto

am
tema di rinuncia alla multiproprietà immobiliare, cit., § 10).
Sul piano della trascrizione, si ripete anche in tal caso il decisivo e assorbente del reclamo, che il collegio ritiene di
contrasto tra le due tesi, l'una che propende per la trascrizione dover selezionare ed esaminare prima di ogni altro in appli-

on
in favore del solo multiproprietario rinunciante, l'altra (prefe- cazione del principio della ragione più liquida, sta in ciò

O
che la proposta degli istanti prevede, in buona sostanza, a

M abb
ribile) che propende per la trascrizione in favore del multipro-
fronte della soddisfazione del creditore ipotecario solo par-

M
prietario rinunciante e contro i multiproprietari ai quali si ac-
cresce la quota del primo (riassume il dibattito senza prendere ziale (59 per cento circa), con la riduzione degli interessi da

SI
posizione G. GUIZZI, In tema di rinuncia alla multiproprietà
IO in riconoscersi a quest'ultimo ad una misura minima (0,2 per

AS
immobiliare, cit., § 11). cento per anno), una durata ventennale del programma di
so
Sul piano tavolare, occorre partire dalla circostanza che la pagamento (240 rate mensili da euro 431,39).
multiproprietà viene per prassi intavolata, al pari della com- La negativa valutazione di tale dato ai fini dell'omolo-
es

proprietà, per quote in favore dei singoli multiproprietari (ciò gazione del piano, come già espressa dal primo giudice,
sul citato assunto della possibilità di inquadrare la multipro- dev’essere, ad avviso del collegio, ribadita.
nc

prietà residenziale nello schema della comproprietà). Il pro- Ed invero, sebbene la legge sulla composizione della cri-
D
co

blema dell'estavolazione della quota di multiproprietà a segui- si da sovraindebitamento non contenga un'espressa previ-
U

to della rinuncia e quello di intavolazione dell'accrescimento sione generale circa il limite temporale massimo del piano
LA

degli altri multiproprietari si pongono quindi in termini non


IO olo

del consumatore, non può negarsi che, per un verso, la ne-


dissimili rispetto a quanto avviene per la rinuncia alla com- cessità di coerenza sistematica dell'istituto rispetto a prin-
C

proprietà. Si contendono quindi potenzialmente il campo i due


c

cipî generali e, per altro verso, la valutazione di «fattibili-


orientamenti sopra citati, quello che richiede, per estavolazio-
O sci
LO

tà» espressamente rimessa al giudice dell'omologazione


ne e contestuale nuova intavolazione, un titolo giudiziale e
quello, rappresentato dal decreto che si riporta, che reputa suf- (art. 12 bis, 3° comma, l. 3/12) giustifichino un sindacato
Fa

ficiente produrre come titolo l'atto notarile. [C. BONA] sulla durata del piano, che, laddove obiettivamente eccessi-
va, non ne consente l'assentibilità giudiziale, tanto più in
R

presenza dell'opposizione fatta dal creditore interessato,


come nella fattispecie.
II.1. - Sotto il primo profilo, va rimarcato, in termini ge-
nerali, che la rimodulazione autoritativa delle obbligazioni
———————— originariamente pattuite tra le parti, che la legge consente
per via dell'omologazione del piano unilateralmente propo-
sto dal consumatore, sia pure con la previa asseverazione di
un soggetto terzo (l'organismo di composizione della crisi),
non può restare esente da un controllo «a monte» sulla me-
ritevolezza degli interessi da tutelare, secondo il canone
TRIBUNALE DI BARI; decreto 18 settembre 2017; Pres. generale dettato in materia negoziale dall'art. 1322, 2°
MAGALETTI, Rel. RUFFINO; Lerario e altra (Avv. LEO- comma, c.c., in quanto tale applicabile anche agli atti unila-
NARDI) c. Soc. Italfondiario (Avv. PUTIGNANO). terali tra vivi aventi contenuto patrimoniale.
Sovraindebitamento (procedimento per la composizione Ciò posto, non pare poter superare il vaglio di meritevo-
di crisi da) — Piano del cosumatore — Termine (Cod. lezza di cui innanzi, in funzione della chiesta omologazio-
proc. civ., art. 739; y l. 27 gennaio 2012 n. 3, disposizio- ne, una proposta di piano del consumatore che, dilatando i
ni in materia di usura e di estorsione, nonché di composi- tempi di realizzazione del credito a dismisura e comunque
zione delle crisi da sovraindebitamento, art. 7, 12 bis). notevolmente al di là di quelli prevedibili per il compimen-
to dell'esecuzione forzata (nella specie, pure già avviata
Nella procedura di sovraindebitamento, il piano del con- sull'immobile dei debitori e pervenuta alla fase della vendi-
sumatore, in mancanza di un'esatta determinazione di ta), finisce per premiare, in modo decisamente sperequato e
legge del limite di durata, deve prevedere un termine fi- perciò giuridicamente inaccettabile, l'interesse al piano del
nale ragionevole affinché possa essere omologato. (1) debitore rispetto a quello del creditore.
Né ai fini di siffatta ponderazione comparativa degli inte-
ressi sottesi all'omologazione del piano e, in ultima analisi,
I. - Nell'ambito del procedimento di omologazione del del giudizio di «meritevolezza» del nuovo assetto con esso
piano del consumatore ex l. 3/12, promosso da Lerario Ste- realizzabile può omettersi di considerare che proprio la
fano e Natangeli Anna a mezzo dall'organismo di composi- «coattività» del piano per il creditore che non abbia neppu-
zione della crisi (proc. n. 5590/16 r.g. VG), il giudice adìto re tacitamente manifestato consenso rispetto ad esso (o che
in prima istanza, nel contraddittorio con Italfondiario s.p.a. abbia perfino rassegnato il proprio motivato dissenso) im-
(creditore ipotecario), rigettava la proposta di piano, con pone particolare rigore nella valutazione de qua.
provvedimento del 13-14 aprile 2017. II.2. - Sotto altro profilo, anche laddove non voglia con-
I debitori hanno spiegato reclamo avverso tale provvedi- dividersi l'opzione interpretativa secondo cui il pagamento
mento, censurandone sotto vari profili l'ingiustizia e chie- dei creditori prelazionari deve essere assicurato dal piano
dendone la revoca, con la conseguente omologazione del non oltre l'anno dall'omologazione (in tal senso è il dato
ORO ITALIANO
IL FORO TALIANO —
— 2018
2018.— 38.
1447 GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE E CIVILE 1448

testuale dell'art. 8, 4° comma, l. 3/12, che tuttavia, secondo Foro it., 2013, I, 1534, con nota di G. COSTANTINO, Sui rap-
altra lettura di carattere sistematico, non sarebbe applicabi- porti tra dichiarazione di fallimento e concordato con riserva;
le al caso del consumatore non imprenditore), la necessità sullo specifico profilo, cfr. L. BALESTRA, Annullamento e riso-
che il piano sia articolato entro un limite temporale ragio- luzione dell'accordo nella composizione delle crisi da sovrain-
nevole può trarsi dalle seguenti, ulteriori considerazioni. debitamento, in Riv. trim. dir. e proc. civ., 2013, 593).
Le prime linee guida relative alle procedure di accordo con i
II.2.a. - La giurisprudenza di legittimità in funzione no- creditori e piano del consumatore ex l. 3/12 sono state formula-
mofilattica è pervenuta all'affermazione del principio se- te da Trib. Cosenza 26 giugno 2017, <http://bit.ly/2CWe8ll>,
condo cui, in tema di concordato preventivo, il giudice ha il che, dichiarando di compiere un'opera di sintesi delle pronunce
dovere di esercitare il controllo di legittimità sul giudizio di della giurisprudenza maggioritaria di merito, ha ritenuto con-

a
fattibilità della proposta di concordato, non restando questo gruo un periodo di tempo compreso tra tre a sette anni.
escluso dall'attestazione del professionista; controllo da at- In particolare, Trib. Rovigo 13 dicembre 2016, <http://ilfalli

to
tuarsi mediante la verifica dell'effettiva realizzabilità della mentarista.it>, con nota di V. ZANICHELLI, Requisiti soggettivi

en
causa concreta del concordato (cfr. Cass., sez. un., 1521/13, e oggettivi del piano del consumatore, a cui Trib. Bari in epi-
Foro it., 2013, I, 1534), la quale, ferma restando la generale grafe sembra rifarsi, motiva l'indicazione della fascia tempora-

am
finalità di risoluzione della crisi del debitore, non può non le chiarendo che, anche a causa della «formazione, per così di-
includere la durata breve o comunque ragionevole, in quan- re, coattiva del piano del consumatore — ove i creditori non

on
to insuperabilmente correlata con l'effettività della soddi- possono votare ed esprimere il proprio consenso o dissenso ri-
spetto alla proposta del debitore — non può che irrigidire la

O
sfazione (sia pure non integrale) dei creditori.

M abb
posizione giuridica proposta, imponendo al giudice di dichiara-
Ora, se la correlazione tra verifica della legittimità della

M
re inammissibili piani che eccedano la durata quinquennale».
causa in concreto e durata (ovvero tempi di esecuzione) è Sulla stessa linea, Trib. Treviso 21 dicembre 2016, <www.ius

SI
predicabile per il piano concordatario, che pure resta as-
IO in explorer.it>, Trib. Palermo 31 gennaio 2017, ibid., Trib. Ra-

AS
soggettato al voto del ceto creditore, non si comprende per venna 10 marzo 2017, <http://bit.ly/2Fj8vTp>, richiamata dal
so
quale motivo essa debba venire meno o trascurarsi nel caso decreto in epigrafe.
del piano del consumatore, pari consistenza rivestendo, an- Trib. Asti 18 novembre 2014, Foro it., Rep. 2015, voce So-
es

che in tale caso, l'effettività della soddisfazione che si ten- vraindebitamento, n. 26, ha adottato un orientamento ancor più
de ad assicurare ai creditori. restrittivo e ha ritenuto «inammissibile la proposta di accordo
nc

In sostanziale applicazione di siffatto ordine di argomen- di composizione della crisi che non preveda il pagamento inte-
D

grale (salva l'ipotesi dell'art. 7, 1° comma, l. 3/12) e immedia-


co

ti, parte della giurisprudenza di merito si è espressa nel


U

senso che non siano omologabili piani che eccedano la du- to (salva la moratoria di cui all'art. 8, 4° comma, stessa legge)
dei crediti ipotecari».
LA
IO olo

rata quinquennale (Trib. Rovigo 13 dicembre 2016).


Sembra minoritaria, per quanto consta, la giurisprudenza di
Ora, benché un limite fisso predeterminato (cinque anni), merito propensa a riconoscere un termine più lungo; cfr. Trib.
C
c

in quanto non munito di base normativa univoca, possa ri- Catania 17 giugno 2014, id., 2015, I, 316, con nota di A.M.
O sci

tenersi più o meno condivisibile, quel che per certo non pa-
LO

PERRINO, Sovraindebitamento e «discharge»: suggestioni, illu-


re revocabile in dubbio è la necessità che il termine finale sioni e pentimenti; 24 giugno 2014, <http://bit.ly/2H0kXVj>, e
Fa

del piano del consumatore sia ragionevole: ciò che, fatte Trib. Napoli nord 5 dicembre 2017, <www.iusexplorer.it>, che
salve le necessarie valutazioni da svolgersi in concreto e hanno ritenuto omologabile un piano che prevedeva l'ammor-
R

caso per caso, deve senz’altro escludersi nell'ipotesi di un tamento a centoventi mesi, termine comunque inferiore rispetto
piano che preveda la durata ventennale della restituzione a quello ventennale del caso concreto. Sulla stessa linea, Trib.
rateale di una parte soltanto del credito vantato da un privi- Catania 19 febbraio 2015, <http://bit.ly/2Fgk3na>, che ha omo-
legiato. logato un piano che prevedeva l'ammortamento a centotrenta-
due mesi, e Trib. Monza 22 giugno 2017, Riv. dott. commercia-
II.2.b. - Anche la mera valutazione di «fattibilità», che la listi, 2017, 584, con nota di P.S. GORETTI, Il confronto tra me-
legge espressamente rimette al giudice dell'omologa del ritevolezza del consumatore e compressione dei diritti dei cre-
piano del consumatore (art. 12 bis, 3° comma, cit.), non ditori, che ha omologato un piano a dodici anni.
può essere immune dalla considerazione della durata del Il discostamento, anche molto marcato, dalla fascia ritenuta
piano, che, se portata oltre il limite di ragionevolezza, in- idonea dalla dottrina maggioritaria è stato ritenuto accettabile e
tacca ex se l'attendibilità delle previsioni formulate nel- ragionevole in considerazione della situazione personale e pa-
l'attestazione/relazione dell'organismo di composizione trimoniale dell'istante, nonché della sua capacità di adempi-
della crisi e dunque legittima il giudizio negativo sul- mento, ma ciò non ha impedito l'accoglimento di un reclamo in
l'omologazione (in tal senso, Trib. Ravenna 1° dicembre cui si lamentava la sproporzionata durata accordata in sede di
2016, ove l'attendibilità delle previsioni formulate dal- omologa (cfr. Trib. Pisa 3 luglio 2017, <http://bit.ly/2Fcypcf>,
l'organismo di composizione della crisi viene ancorata ad che ha revocato l'omologazione di un piano del consumatore
una durata del piano non superiore a tre-cinque anni). che prevedeva la ristrutturazione dei debiti mediante pagamen-
to di quattrocentottanta rate mensili).
In conclusione, il piano in questione non può conseguire
l'omologazione di cui all'art. 12 bis, 3° comma, l. 3/12.
————————

(1) Nel decreto in epigrafe si pone la questione dell'ecces-


siva durata del piano del consumatore che, secondo il giudice
di merito, contrasta con la coerenza sistematica dell'istituto, ol-
tre che con i principî generali per cui è previsto. Dato che la di-
sciplina sulla composizione della crisi da sovraindebitamento
non contiene un'espressa previsione generale circa il limite ————————
temporale massimo di durata del piano del consumatore, è stata
la giurisprudenza ad elaborare, nel corso del tempo, i criteri per
deliberarne l'omologabilità.
In senso conforme alla massima, v., seppur in modo implici-
to, Cass. 1° febbraio 2016, n. 1869, Foro it., 2016, I, 1804.
Nella giurisprudenza di merito, v. Trib. Ravenna 10 marzo
2017, Fallimento, 2017, 966, secondo cui il tribunale è tenuto
alla verifica della fattibilità giuridica della proposta in termini
non dissimili da quanto da tempo previsto per il concordato
preventivo (su cui, v. Cass., sez. un., 23 gennaio 2013, n. 1521,
IL FORO ITALIANO — 2018.
213 GIURISPRUDENZA PENALE 214

CORTE DI CASSAZIONE; sezione V penale; ordinanza 9 confronti del creditore ipotecario dall'art. 52 d.leg. 159/11, ri-
gennaio 2018 - 26 gennaio 2018, n. 3810; Pres. PALLA, Rel. chiamato dall'art. 1, comma 200, l. 228/12, applicabile ratione
MOROSINI, P.M. FIMIANI (concl. diff.); ric. Soc. Calliope. temporis alla domanda della ricorrente.
In particolare si deve stabilire se il cessionario di un credito
Misure di prevenzione — Mafia — Confisca — Tutela del per il quale ricorrevano ab origine le condizioni previste dal
creditore — Cessione del credito — Rimessione alle se- comma 198 dell'art. 1 l. 228/12 — ipoteca iscritta prima della
zioni unite (Cod. civ., art. 1260, 1263; y cod. proc. pen., art. trascrizione del sequestro di prevenzione sul bene costituito a
618; y d.leg. 1° settembre 1993 n. 385, t.u. delle leggi in garanzia del credito medesimo — possa godere della suddetta
materia bancaria e creditizia, art. 58; y d.leg. 6 settembre salvaguardia, in presenza delle ulteriori condizioni poste dal-
2011 n. 159, codice delle leggi antimafia e delle misure di l'art. 52 d.leg. 159/11, anche qualora il suo acquisto sia inter-

a
prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di docu- venuto successivamente all'adozione del provvedimento cau-
mentazione antimafia, a norma degli art. 1 e 2 l. 13 agosto

to
telare di prevenzione.
2010 n. 136, art. 52; y l. 24 dicembre 2012 n. 228, disposi-

en
zioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale 3. - Il Tribunale di Palermo, nel caso di specie, ha dato ri-
dello Stato (legge di stabilità 2013), art. 1, comma 200). sposta negativa, limitandosi a richiamare adesivamente un

am
conforme orientamento della giurisprudenza di legittimità.
Va rimessa alle sezioni unite la questione se la circostanza se- 4. - Secondo il richiamato indirizzo, il terzo cessionario di

on
condo cui l'acquisto di un credito ipotecario sia avvenuto credito garantito da ipoteca su beni sottoposti a sequestro e a
dopo la trascrizione del provvedimento di sequestro o di confisca di prevenzione gode della medesima tutela del credi-

O
M abb
confisca di prevenzione sul bene del debitore determini o tore originario, ma solo a condizione che risultino anteriori al

M
meno di per sé uno stato di mala fede in capo al creditore sequestro sia l'iscrizione dell'ipoteca sia la cessione del credi-

SI
cessionario, preclusivo dell'ammissibilità della sua ragione to garantito, non essendo sufficiente che tali requisiti tempora-
IO in
creditoria, ancorché il credito acquistato sia sorto ante- li si siano realizzati in capo al cedente (Cass. n. 38821 del 28

AS
riormente alla trascrizione del provvedimento ablatorio. (1) marzo 2017, Soc. Island Refinancing, Foro it., Le banche dati,
so

archivio Cassazione penale; 11 febbraio 2016, Soc. Italfondia-


rio, id., Rep. 2016, voce Misure di prevenzione, n. 88; 1° lu-
es

Ritenuto in fatto. — 1. - Con il decreto impugnato il Tribu- glio 2015, Soc. Italfondiario, id., 2016, II, 169; 3 giugno 2015,
nc

nale di Palermo ha respinto la domanda di ammissione al pa- Soc. Italfondiario, id., Rep. 2016, voce cit., nn. 91, 97; 29
gennaio 2015, Soc. Island Refinancing, id., Rep. 2015, voce
D

gamento del credito garantito da ipoteca su beni oggetto di


co

confisca di prevenzione presentata da Calliope s.r.l. ai sensi cit., n. 100).


U

degli art. 1, commi 194 ss., l. 228/12, nonché 52 e 58 d.leg. Le decisioni appena citate si basano sulla considerazione
LA
IO olo

159/11. che il disposto dell'art. 52 d.leg. 159/11 — così come quello


I giudici di merito hanno ritenuto, in sintesi, che, sebbene il del comma 198 dell'art. 1 l. 228/12 — debba interpretarsi nel
C
c

credito fosse garantito da iscrizione di ipoteca volontaria e senso che la confisca pregiudica ipso iure i diritti di credito di
O sci
LO

portato ad esecuzione mediante trascrizione di pignoramento terzi acquistati in forza di contratto di cessione posteriore al
immobiliare in epoca antecedente al sequestro di prevenzione sequestro: il creditore cessionario è posto automaticamente in
Fa

del bene pignorato, era dirimente la circostanza che la società colpa per aver avuto la possibilità di verificare, in via preven-
istante ne fosse divenuta titolare a seguito di contratto di ces- tiva, la situazione del bene attraverso la consultazione dei re-
R

sione di credito in data 8 maggio 2007, pubblicato il 7 giugno gistri pubblici (in questo senso soprattutto Cass. n. 38821 del
2007, e quindi in epoca successiva alla confisca disposta dal 28 marzo 2017, cit.), sicché diventa irrilevante la prova delle
Tribunale di Palermo con decreto del 31 maggio 2001, tra- ulteriori condizioni previste dall'art. 52, 1° comma, lett. b), ci-
scritto il 29 dicembre 2005. tato d.leg.
2. - Avverso il provvedimento ricorre la società creditrice, Si adotta, insomma, una prospettiva «soggettivante» incen-
per il tramite del suo difensore, articolando un unico motivo trata sul momento in cui la titolarità del credito (privilegiato) è
con il quale deduce violazione di legge. passata in capo a quel «soggetto» che lo fa valere, rimanendo
Secondo la ricorrente il tribunale avrebbe errato nella inter- trascurata l'oggettiva data di nascita del credito stesso e della
pretazione dell'art. 52 d.leg. n. 159 del 2011, laddove ha rite- garanzia reale che lo assiste.
nuto costituito il terzo, ipso iure, in mala fede per il solo fatto 5. - All'orientamento illustrato se n'è venuto contrapponen-
di aver acquistato il diritto in data successiva alla trascrizione do altro, di segno opposto, che dà valore preminente al profilo
del sequestro, nonostante il credito fosse assistito da garanzia di «oggettività» appena accennato.
reale ed azionato con pignoramento trascritto anteriormente al- In una prima occasione si è infatti riconosciuto che l'affi-
la misura di prevenzione. damento incolpevole del creditore munito di garanzia non è
Osserva la ricorrente che i giudici di merito hanno aderito al necessariamente precluso dal fatto che egli abbia acquistato il
principio stabilito in alcune pronunce della Corte di cassazio- diritto in epoca successiva all'adozione del sequestro. Princi-
ne, che tuttavia ricevono smentita da un orientamento di segno pio affermato, peraltro, limitatamente all'ipotesi in cui l'acqui-
opposto, maggiormente rispondente al dettato normativo. sto sia avvenuto mediante cessione di rapporti giuridici in
L'art. 52 d.leg. 159/11 fa salvo il diritto di credito del terzo blocco ai sensi dell'art. 58 d.leg. 385/93, ritenendosi che tale
con data certa anteriore al sequestro, tutela che — in tesi — modalità di trasferimento di posizioni giuridiche potrebbe ren-
dovrebbe essere estesa al cessionario del credito anche se il dere concretamente inesigibile, per l'entità dell'operazione,
medesimo abbia acquistato il diritto in epoca successiva all'a- l'onere in capo al cessionario della previa verifica di tutti i be-
dozione del provvedimento ablativo, trattandosi di subentro ni sottoposti ad originaria garanzia ipotecaria e correlati ai
nella stessa posizione giuridica del cedente. crediti ceduti. Donde, per implicito, l'acquisto successivo alla
Inoltre, nella specie, la prova della buona fede deriverebbe trascrizione del sequestro non esclude di per sé la buona fede
dal fatto che il credito in questione rientra in un'operazione di del cessionario (Cass. 16 giugno 2015, Soc. Sagrantino Italy,
cartolarizzazione ai sensi dell'art. 58 d.leg. 385/93, come tale id., 2016, II, 169).
riservata a investitori professionali sottoposti a vigilanza da Una successiva più recente pronunzia, nel ribadire il princi-
parte delle autorità di settore e che, per le sue modalità, rende pio, ha affermato che il riconoscimento di una situazione di af-
concretamente inesigibile in capo al cessionario la preventiva fidamento incolpevole del creditore assistito da garanzia pree-
verifica della condizione di tutti i beni assoggettati a garanzia sistente al sequestro non è precluso dal fatto che il medesimo
reale, ceduti in blocco. abbia acquistato il diritto in epoca successiva all'adozione del
Considerato in diritto. — 1. - Il ricorso deve essere rimesso provvedimento ablativo, evidenziando come la cessione del
alle sezioni unite. credito, in qualunque modo avvenuta, determina soltanto la
2. - La questione giuridica pregiudiziale sottoposta all'at- sostituzione del creditore originario e il nuovo creditore su-
tenzione della corte riguarda il limite della tutela prevista nei bentra nella identica posizione giuridica del cedente.
IL FORO ITALIANO — 2018.
215 PARTE SECONDA 216

Come stabilito dalle sezioni unite civili, operano in materia alle sezioni unite, alla luce del fatto che il contrasto interpretativo
i principî mutuati dal diritto civile e dalla procedura fallimen- si protraeva già da diversi anni (e se ne era già dato conto: cfr.
tare, su cui l'art. 57 d.leg. n. 159 del 2011 modella la procedu- Cass. 1° luglio 2015, Soc. Italfondiario, e 16 giugno 2015, Soc.
ra di accertamento dei diritti dei terzi (sez. un. n. 10532 del 7 Sagrantino Italy, id., 2016, II, 169).
maggio 2013, id., 2014, I, 192). Si veda anche Cass. 23 novembre 2017, Soc. Italfondiario,
Quindi, proprio attingendo al corpus normativo civile si trae <http://bit.ly/2E6u4qB>, che, consapevole del contrasto presente
il principio per cui la cessione di credito è un negozio che de- nella giurisprudenza di legittimità, ha inteso «percorrere la strada
termina la successione del cessionario al cedente nel medesi- dell'affinamento interpretativo, confrontandosi con le decisioni di
mo rapporto obbligatorio con effetti traslativi immediati (Cass. diverso segno e ribadendo alcuni principî da ritenersi irrinunziabi-
li». In particolare, ha affermato che «una prima riflessione di me-
n. 1841 del 24 novembre 2016, Soc. Italfondiario, id., Le ban-

a
todo è necessaria: il legislatore costruisce la norma in tema di tu-
che dati, archivio cit., che richiama, sul punto, Cass. n. 20548 tela della buona fede del creditore (d.leg. 159/11, art. 52) ponendo

to
del 20 ottobre 2004, id., Rep. 2004, voce Cessione dei crediti, al centro della verifica il rapporto intervenuto tra il creditore e il

en
n. 15, nonché diverse altre decisioni delle sezioni civili in ma- soggetto ‘pericoloso’, perché è tale momento di contatto ad essere
teria di fallimento). ‘decisivo’ in punto di ingresso o meno del creditore nel sistema di

am
Con due ulteriori pronunce «gemelle» la sesta sezione ha al- tutela della sua pretesa». E prosegue sostenendo che «è evidente,
tresì osservato come la pretermissione dei diritti del cessiona- dunque, che, se in tale momento [ossia nel momento del contatto

on
rio non è affatto imposta dalla lettera o dalla ratio dell'art. 52 tra creditore originario e soggetto ‘pericoloso’] è già trascritto il
d.leg. 159/11. Tale norma si riferisce ai crediti sorti anterior- sequestro di prevenzione, il creditore è da ritenersi in colpa e non

O
M abb
mente all'avvio del procedimento di prevenzione e non prende può invocare tutela. La legge non va oltre e, in particolare, non

M
in considerazione l'ipotesi della successione nel rapporto ob- disciplina le ipotesi del subingresso dal lato attivo o dal lato pas-

SI
bligatorio, posto che, in base alla legislazione codicistica e sivo del rapporto. Dunque, è da ritenersi erronea la tesi di chi ri-
IO in
all'interpretazione giurisprudenziale, la cessione del credito, in tiene che il fenomeno del subingresso sia disciplinato dalla legge,

AS
qualunque modo avvenuta, determina solo la sostituzione del con trasferimento del presupposto della anteriorità della ‘propria’
so
creditore originario, con la conseguenza che sarà la «mala fe- posizione attiva (qui derivante dall'acquisto del credito, dunque
de» del cedente (nel senso stabilito dall'art. 52 cit.) e non la da una contrattazione tra cedente e cessionario) rispetto alla tra-
es

cessione in quanto tale a precludere al cessionario la possibili- scrizione del sequestro (in tale direzione, Cass. 3 giugno 2015,
Soc. Italfondiario, Foro it., Rep. 2016, voce Misure di prevenzio-
nc

tà di far valere le sue pretese sul bene del debitore che sia sta-
ne, n. 91; 11 febbraio 2016, Soc. Italfondiario, ibid., n. 88)». Il
to, nel frattempo, oggetto di ablazione (Cass. n. 39368 del 15
D

ragionamento seguìto da Cass. 23 novembre 2017, Soc. Italfon-


co

giugno 2017, Soc. Sagrantino Italy, id., Le banche dati, archi-


U

diario, cit., prosegue poi, attraverso riferimenti al dato letterale


vio cit., e n. 43126 del 15 giugno 2017, Soc. Island Refinan-
LA

dell'art. 52 d.leg. 159/11 (nella sua formulazione anteriore alla ri-


IO olo

cing, allo stato non massimate). forma di cui alla l. 161/17), all'evoluzione giurisprudenziale avu-
6. - La questione illustrata ha carattere pregiudiziale. tasi in materia a partire da Cass., sez. un., 28 aprile 1999, Bache-
C
c

Si segnala — peraltro — un latente contrasto in seno alla rotti, id., 1999, II, 571, con nota di G. CANZIO, ed alla disciplina
O sci
LO

giurisprudenza di legittimità anche in riferimento all'altro ri- civilistica della cessione del credito, per poi sfociare nella conclu-
lievo svolto dalla ricorrente. sione secondo cui «le operazioni che il giudice di merito, in simili
Fa

La maggior parte delle decisioni che escludono la tutela del casi, è tenuto a realizzare risultano essere: a) la verifica della an-
creditore cessionario nei termini sopra ricordati negano altresì teriorità del credito originario rispetto alla trascrizione del seque-
R

rilevanza al fatto che la cessione sia avvenuta nell'ambito di stro; b) la verifica della assenza del nesso di strumentalità tra l'e-
una operazione di cartolarizzazione ex art. 58 d.leg. 385/93, rogazione del credito e l'attività pericolosa del soggetto colpito
disposizione che non incide sugli oneri di diligenza richiesti al dalla misura di prevenzione, in riferimento al rapporto intervenuto
creditore titolare della garanzia reale (per tutte, v. Cass. n. tra il creditore originario e il soggetto pericoloso, con riconosci-
mento, se del caso, dell'affidamento incolpevole del primo credi-
38821 del 28 marzo 2017, cit.). Per converso, in almeno una
tore, o comunque di chi, tra i creditori, abbia effettivamente con-
pronuncia la sesta sezione ha ritenuto non indifferenti le mo- trattato con il soggetto ritenuto pericoloso; c) la verifica del-
dalità della cessione, giungendo ad affermare che, quando l'effettiva inesigibilità, in caso di cessione del credito, della veri-
questa avvenga «in blocco», sia sostanzialmente inesigibile fica preliminare di assenza di trascrizioni pregiudizievoli sul bene
che il cessionario provveda alla verifica delle eventuali tra- oggetto di garanzia; d) la verifica, sempre in caso di cessione del
scrizioni relative alle garanzie costituite per ognuno dei crediti credito, dell'assenza di accordi fraudolenti intervenuti tra il credi-
oggetto dell'operazione (Cass. 16 giugno 2015, Soc. Sagranti- tore subentrante e il soggetto ritenuto pericoloso».
no Italy, cit.). Il principio trova un addentellato in un prece- Sull'operatività, nell'ambito del procedimento per la tutela dei
dente della prima sezione, seppure nel diverso ambito della tu- creditori di cui al codice antimafia, di principî desunti dal sistema
tela del terzo avverso la confisca ex art. 12 sexies d.l. 306/92 della tutela civile dei diritti, cfr. Cass. 24 novembre 2016, Soc.
(Cass. 27 settembre 2013, Soc. Italfondiario, id., Rep. 2014, Italfondiario, <http://bit.ly/2mf7PSk>, in cui si legge che la pro-
voce Confisca, n. 47). cedura per la tutela dei creditori disciplinata dal codice antimafia
7. - Stante l'attualità del contrasto evidenziato, deve ritener- «è autonoma rispetto al procedimento di prevenzione ed è gover-
si che sussistano i presupposti di cui all'art. 618 c.p.p. per di- nata, ove non sia diversamente disposto, da principî mutuati dal
sporre la rimessione del ricorso alle sezioni unite al fine di diritto civile e fallimentare»; 11 novembre 2016, Monte Paschi
stabilire se «la cessione, avvenuta dopo la trascrizione del Siena, <http://bit.ly/2moRIRw>; 4 novembre 2016, Ferro, Foro
provvedimento di sequestro o di confisca di prevenzione, del it., 2017, II, 444, con nota di richiami di S. CALVIGIONI.
credito ipotecario precedentemente insorto determini o meno Sugli effetti che l'art. 20 l. 17 ottobre 2017 n. 161, recante
di per sé uno stato di mala fede in capo al nuovo titolare, come «modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di pre-
tale preclusivo dell'ammissibilità della sua ragione creditoria». venzione, di cui al d.leg. 6 settembre 2011 n. 159, al codice pena-
le e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del
———————— codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al governo
per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate», ha
(1) L'ordinanza in epigrafe, seguìta da Cass., ord. 9 gennaio prodotto sulla disciplina dei presupposti per l'opponibilità dei
2018, Soc. Island Refinancing, <http://bit.ly/2EbboBS>, prende crediti nei confronti dello Stato nei casi in cui si applichi il codice
atto di un contrasto già da tempo presente nella giurisprudenza di antimafia, v. l'obiter dictum di Cass. 14 dicembre 2017, Soc. do-
legittimità e invoca l'intervento chiarificatore delle sezioni unite. Bank, id., 2018, II, 238, in questo fascicolo, con nota di richiami.
Per una rassegna dei diversi indirizzi interpretativi emersi nella Il legislatore della riforma del 2017 non ha colto l'occasione
giurisprudenza della Cassazione in tema di tutela del creditore per disciplinare espressamente i presupposti per la tutela del cre-
cessionario in caso di sequestro e confisca dei beni del debitore, ditore cessionario. [S. CALVIGIONI]
v. Cass. 4 maggio 2017, Soc. Island Refinancing, e 28 marzo
2017, Soc. Island Refinancing, Foro it., 2018, II, 43, con nota di ————————
S. CALVIGIONI, in cui si auspicava la rimessione della questione
IL FORO ITALIANO — 2018.
217 GIURISPRUDENZA PENALE 218

CORTE DI CASSAZIONE; sezioni unite penali; sentenza Il paziente aveva chiesto una pausa per riflettere, ma la
21 dicembre 2017 - 22 febbraio 2018, n. 8770; Pres. CAN- stessa notte (tra il 23 e il 24 ottobre) aveva accusato una mar-
ZIO, Est. VESSICHELLI, P.M. BALDI (concl. diff.); ric. Ma- cata ingravescenza del quadro clinico, evidenziata da sintomi
riotti. Dichiara inammissibile ricorso avverso App. Firen- allarmanti di incontinenza fecale, notevole difficoltà nella
ze 7 dicembre 2015. motilità degli arti inferiori ed infine perdita dello stimolo ad
urinare.
Omicidio e lesioni personali colpose — Attività medico- L'indomani mattina, sollecitata telefonicamente all'imputa-
chirurgica — Responsabilità a titolo di colpa lieve o to una visita in ragione della nuova e più preoccupante condi-
colpa grave (Cod. pen., art. 590 sexies; y l. 8 marzo 2017 zione in cui versava, il Peloso l'aveva potuta ottenere non
n. 24, disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della prima di una settimana, il 30 ottobre, ma, giunto in ritardo

a
persona assistita, nonché in materia di responsabilità pro- all'appuntamento, non aveva rinvenuto il medico. Questi,
fessionale degli esercenti le professioni sanitarie, art. 6).

to
raggiunto telefonicamente per rimarcare la persistenza della

en
L'esercente la professione sanitaria risponde, a titolo di col- sintomatologia invalidante, aveva replicato di poterlo operare
pa, per morte o lesioni personali derivanti dall'esercizio di non prima del mese successivo e di insistere nella terapia

am
attività medico-chirurgica: farmacologica, non accennando ad alcuna problematica legata
a) se l'evento si è verificato per colpa (anche «lieve») da ne- all'urgenza, ma indicando il pronto soccorso per la ricerca di

on
gligenza o imprudenza; un rimedio ai dolori. Una ricostruzione, quella appena ricor-
b) se l'evento si è verificato per colpa (anche «lieve») da data, accreditata in base al racconto della persona offesa, che

O
M abb
imperizia quando il caso concreto non è regolato dalle i giudici di primo e secondo grado hanno reputato affidabile

M
raccomandazioni delle linee guida o, in mancanza, dalle sia per intrinseca coerenza, sia perché confortato dalla depo-
sizione della teste Algozzino, sebbene in contrasto con la pro-

SI
buone pratiche clinico-assistenziali;
IO in
c) se l'evento si è verificato per colpa (anche «lieve») da im- spettazione dell'imputato, che invece aveva affermato di non

AS
perizia nell'individuazione e nella scelta di linee guida o essere stato reso edotto, nella telefonata del 24 ottobre, della
so

di buone pratiche clinico-assistenziali non adeguate alla gravità dei nuovi sintomi.
Ritenutosi non adeguatamente seguìto, il paziente si era ri-
es

specificità del caso concreto;


d) se l'evento si è verificato per colpa (soltanto «grave») da volto ad altro sanitario, l'ortopedico dott. De Biase, il quale a
nc

imperizia nell'ipotesi di errore rimproverabile nel- sua volta, fissato in tre giorni l'appuntamento ed effettuata la
diagnosi di «sindrome della cauda», nonché verificata l'ur-
D

l'esecuzione, quando il medico, in detta fase, abbia co-


co

genza dell'intervento di competenza neurochirurgica, aveva


U

munque scelto e rispettato le linee guida o, in mancanza,


le buone pratiche che risultano adeguate o adattate al ca- indirizzato il Peloso al Cto di Firenze ove, eseguita una Tac,
LA
IO olo

so concreto, tenuto conto del rischio da gestire e delle questi era stato operato, in via d'urgenza, nella notte tra il 4 e
speciali difficoltà dell'atto medico. (1) il 5 novembre.
C
c

L'intervento era consistito nella decompressione della cau-


O sci

da ed exeresi di una grossa ernia discale espulsa.


LO

Ritenuto in fatto. — 1. - Ha proposto ricorso per cassazione 1.3. - A seguito dell'intervento, ed a distanza di circa due
Fa

Furio Mariotti avverso la sentenza della Corte d'appello di Fi- mesi, era stata accertata, mediante consulenza tecnica, la
renze in data 7 dicembre 2015 con la quale è stato conferma- permanenza di una serie di gravi sintomi e quindi di un danno
R

to, nei suoi confronti, il giudizio di responsabilità pronunciato neurologico a carico delle funzioni sfinteriche, della sensibili-
dal Tribunale di Pistoia con riferimento all'imputazione di le- tà perineale e della motilità del piede destro, ritenuti effetto
sioni personali colpose. della prolungata compressione delle fibre della «cauda equi-
1.1. - Al ricorrente, nella qualità di medico specialista in na», non prontamente contrastata con intervento chirurgico
neurochirurgia in servizio presso l'ambulatorio del centro fi- urgente. Questo sarebbe intervenuto tardi a causa del differi-
sioterapico Vignali di Pistoia, è stato addebitato il comporta- mento della visita finalizzata alla diagnosi, ritardo que-
mento omissivo ingiustificatamente tenuto dopo alcune visite st'ultimo a sua volta dovuto alla sottovalutazione, imputata al
del paziente Giuseppe Peloso, nell'ottobre del 2008. Un com- ricorrente, dei gravi e allarmanti sintomi da ultimo manifesta-
portamento contestato come caratterizzato da negligenza, im- tisi nel paziente, pur affetto da lombosciatalgia cronica per la
prudenza e imperizia e consistito nel non aver effettuato tem- quale era da tempo seguìto dal Mariotti stesso.
pestivamente la diagnosi della sindrome da compressione del- In conclusione, il ritardo colpevole del Mariotti veniva
la «cauda equina», con conseguente considerevole differi- quantificato almeno nei sei giorni fatti inutilmente decorrere
mento nella esecuzione — avvenuta ad opera di altro medico tra il momento in cui il paziente gli rappresentò i gravissimi
specialista, successivamente interpellato dalla persona offesa sintomi neurologici e quello in cui ritenne di far cadere l'ap-
— dell'intervento chirurgico per il quale vi era, invece, indi- puntamento per la verifica della situazione, senza peraltro,
cazione di urgenza, in base alle regole cautelari di settore. neppure in quella occasione, prospettare la necessità di un
L'intervento doveva essere finalizzato alla decompressione pronto intervento chirurgico.
della cauda e, per l'effetto, avrebbe dovuto impedire che la Nella sentenza di primo grado, inoltre, veniva verificata
prolungata compressione in atto procurasse al paziente effetti positivamente la configurabilità del nesso di causalità ed
poi riscontrati, e cioè un rilevante deficit sensitivo-motorio esclusa la causa di non responsabilità penale introdotta dal-
con implicazioni dirette sul controllo delle funzioni neurolo- l'art. 3 d.l. n. 158 del 2012 (c.d. decreto Balduzzi) perché
giche concernenti l'apparato uro-genitale e di quelle motorie l'imputato non si era attenuto alle linee guida o alle best prac-
del piede destro. tices che gli avrebbero imposto una diagnosi tempestiva e la
1.2. - In punto di fatto, era rimasto accertato che il ricorren- sollecitazione di un intervento chirurgico non ulteriormente
te, in occasione della prima visita del 9 ottobre 2008, nella procrastinabile.
quale il paziente aveva manifestato forti dolori alla schiena, 2. - Deduce il ricorrente:
aveva prescritto una terapia farmacologica e richiesto una — il vizio di motivazione e la violazione di legge con rife-
elettromiografia; in occasione della seconda visita, a distanza rimento agli art. 199 e 499 c.p.p. in particolare denunciando il
di una settimana, non avendo il Peloso eseguito l'esame dia- travisamento della prova costituita dalle dichiarazioni della
gnostico, il medico aveva prospettato, in ragione del persiste- teste Algozzino, citate a riscontro della versione della persona
re dei forti dolori, la eventuale necessità di un intervento chi- offesa costituita parte civile che sarebbero state frutto di do-
rurgico con inserimento di dischetti in silicone fra le vertebre; mande suggestive del pubblico ministero;
in occasione della terza visita del 23 ottobre, verificata la ese- — il vizio della motivazione e la violazione dell'art. 40
cuzione dell'esame prescritto, il ricorrente aveva diagnostica- c.p. in tema di nesso di causalità.
to un'ernia in L2 e consigliato un intervento chirurgico per la Assume la difesa che illogicamente sarebbe stato trascurato
relativa asportazione. il rilievo del consulente dell'imputato, accreditato neuropato-
IL FORO ITALIANO — 2018.
219 PARTE SECONDA 220

logo, secondo cui, posto che nella cartella clinica relativa alla per contrasto con i principî posti negli art. 2, 3, 24, 25, 27, 32,
degenza per l'intervento neurochirurgico era stato attestato un 33, 101, 102 e 111 Cost.
recupero parziale del deficit motorio agli arti inferiori, avreb- Ha osservato preliminarmente che l'unica interpretazione
be dovuto inferirsene che la compressione della cauda non possibile della nuova norma codicistica sarebbe quella propu-
aveva potuto avere la durata denunciata dalla parte civile, ma gnata dalla sentenza che ha dato luogo al contrasto giurispru-
una ben inferiore, in quanto, diversamente, i relativi effetti sa- denziale, sez. IV n. 50078 del 19 ottobre 2017, Cavazza (Fo-
rebbero stati ben più gravi. ro it., Le banche dati, archivio Cassazione penale), basata
Allo stesso modo, la difesa denuncia il travisamento delle sulla lettera della legge, a differenza di quella della sentenza
certificazioni mediche in atti circa la datazione dei sintomi, Tarabori della medesima sezione, 20 aprile 2017 (id., 2017,
che derivava non dalla constatazione diretta da parte dei sani- II, 493), che se ne è distaccata tentando una ricostruzione

a
tari successivamente interpellati, ma dalla ripresa delle di- normativa costituzionalmente conforme ma inaccettabile per-

to
chiarazioni del paziente. ché sostanzialmente abrogativa del nuovo precetto. Il procu-

en
Posto, dunque, che il 30 ottobre era la data di effettiva ratore generale ha perciò rilevato che ci si troverebbe di fron-
«presa in carico», da parte del ricorrente, quantomeno sul te alla necessità di applicare una previsione normativa che

am
piano cognitivo, degli allarmanti sintomi della parte civile, confligge: con il principio di divieto ingiustificato di disparità
non poteva non considerarsi che l'indicazione in quel fran- di trattamento fra situazioni omologhe (le diverse forme di

on
gente, da parte del medesimo, di rivolgersi al pronto soccorso colpa e le diverse categorie di professionisti coinvolti); con il
con urgenza rappresentava la corretta attuazione delle buone principio di tassatività della norma penale, per la derivazione

O
M abb
pratiche sanitarie. delle linee-guida da fonte normativa secondaria; con quello di

M
Ne derivava altresì che, dovendosi imputare al Peloso l'ul- responsabilità personale, per la scarsa prevedibilità ed evita-

SI
teriore ritardo di cinque giorni connesso alla scelta di non re- bilità dell'evento; con quello del diritto alla tutela della salu-
IO in
carsi al pronto soccorso, diversamente da quanto suggeritogli, te, posto in crisi da una richiesta di applicazione dei protocolli

AS
ma di investire altri due sanitari, il differimento e l'addebito non chiaramente calibrati sul caso concreto; con quello della
so
delle correlate conseguenze lesive non potevano ricondursi, dignità della professione sanitaria, che si contrappone alla ri-
con il necessario grado di certezza, al comportamento del ri-
es

gidità delle linee guida da applicare; con quello della libera


corrente. valutazione del giudice, che si verrebbe a limitare attribuen-
nc

3. - Il ricorso è stato segnalato al primo presidente dal pre- dogli un criterio di giudizio non flessibile.
sidente del collegio della quarta sezione, cui il processo era
D

In subordine, il procuratore generale ha sollecitato l'annul-


co

stato assegnato, perché, all'interno di questa, si registrava un


U

lamento con rinvio al giudice civile, data la ormai maturata


contrasto giurisprudenziale su tema di possibile rilievo ai fini
LA

prescrizione del reato, per il necessario approfondimento ri-


IO olo

della trattazione, e cioè quello della misura dell'incidenza guardo alla possibilità di parametrazione della condotta del
della recente l. 8 marzo 2017 n. 24, che, nell'abrogare la pre-
C

Mariotti alle linee guida e all'eventuale sussistenza di profili


c

vigente disciplina della l. n. 189 del 2012, ha rimodulato i li- di negligenza nel suo operato.
O sci
LO

miti della colpa medica a fronte del rispetto delle linee-guida


dettate in materia, con conseguenze in punto di individuazio- Considerato in diritto. — 1. - La questione sottoposta alle
sezioni unite è la seguente:
Fa

ne della legge più favorevole.


Con decreto del 13 novembre 2017, il primo presidente ha «Quale sia, in tema di responsabilità colposa dell'esercente
la professione sanitaria per morte o lesioni, l'ambito applica-
R

disposto, ai sensi dell'art. 610, 2° comma, c.p.p., l'assegna-


zione del ricorso alle sezioni unite, da trattarsi all'odierna tivo della previsione di ‘non punibilità’ prevista dall'art. 590
udienza pubblica. sexies c.p., introdotta dalla l. 8 marzo 2017 n. 24».
4. - Il difensore del ricorrente ha depositato memoria aven- 2. - All'origine del contrasto giurisprudenziale che ha de-
te ad oggetto la specifica questione di diritto devoluta alle se- terminato la rimessione alle sezioni unite vi è la promulga-
zioni unite. zione della l. 8 marzo 2017 n. 24 (disposizioni in materia di
L'interpretazione letterale della riforma induce a ritenere sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in mate-
che la nuova causa di non punibilità è operativa in ogni caso in ria di responsabilità professionale degli esercenti le profes-
cui risultino rispettate le raccomandazioni previste dalle linee sioni sanitarie), entrata in vigore il 10 aprile 2017, nota come
guida pertinenti. Anche l'andamento dei lavori parlamentari «legge Gelli-Bianco» in ragione dei nomi dei rispettivi relato-
starebbe a dimostrare che la colpa grave non viene ritenuta ra- ri di maggioranza alla camera e al senato. Questa, proseguen-
gione di inoperatività della causa che esclude la punibilità. do nella volontà manifestatasi nella presente legislatura, di ti-
Secondo la nuova normativa, il parametro di verifica della pizzazione di modelli di colpa all'interno del codice penale,
colpa è il rispetto, constatato ex post, dell'adeguatezza delle ha disposto, all'art. 6, nel 1° comma, la formulazione dell'art.
raccomandazioni contenute nelle linee guida, non anche le 590 sexies c.p. contenente la nuova disciplina speciale sulla
modalità di applicazione in concreto delle stesse, altrimenti responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito
non comprendendosi quale possa essere l'area di operatività sanitario e, nel 2° comma, la contestuale abrogazione della
della causa di non punibilità introdotta dall'art. 590 sexies previgente disciplina extra-codice della materia. E cioè del 1°
c.p. e riferita espressamente all'imperizia. comma dell'art. 3 d.l. 13 settembre 2012 n. 158, recante di-
Nel caso di specie, le linee guida erano state correttamente sposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese me-
individuate, e cioè il medico aveva fatto una scelta attendista diante un più alto livello di tutela della salute, decreto conver-
in assenza di sintomi rivelatori della «sindrome della cauda»; tito, con modificazioni, dalla l. 8 novembre 2012 n. 189 e co-
quando invece tali sintomi egli aveva percepito, aveva corret- nosciuto come decreto Balduzzi, dal nome del ministro della
tamente avviato il paziente al pronto soccorso per l'espleta- salute del governo che lo aveva presentato.
mento dell'attività diagnostica o interventistica, avente carat- 2.1. - L'art. 3 del d.l. Balduzzi era stato concepito per nor-
tere di urgenza. mare i limiti della responsabilità penale dell'esercente la pro-
In conclusione, nessun rimprovero può muoversi al sanita- fessione sanitaria a fronte di un panorama giurisprudenziale
rio e, per l'eventualità che, invece, si ravvisasse imperizia con divenuto sempre più severo nella delineazione della colpa
riferimento alle scelte operate il 24 ottobre 2008, la stessa do- medica punibile, salvo il mantenimento di una certa apertura
vrebbe ricadere nell'ambito della causa di non punibilità in- all'utilizzo della regola di esperienza ricavabile dall'art. 2236
trodotta dalla novella del 2017. c.c., per la stessa individuabilità dell'imperizia, nei casi in cui
5. - Il procuratore generale, pur dando atto del- si fosse imposta la soluzione di problemi di specifica difficol-
l'inammissibilità dei motivi di ricorso volti ad accreditare una tà di carattere tecnico-scientifico (fra le molte, sez. IV n.
ricostruzione dei fatti alternativa a quella motivatamente 16328 del 5 aprile 2011, Montalto, id., Rep. 2011, voce Omi-
emergente dalla sentenza impugnata, ha chiesto sollevarsi la cidio e lesioni personali colpose, n. 85; 21 giugno 2007,
questione di legittimità costituzionale dell'art. 590 sexies c.p., Buggè, id., Rep. 2008, voce Reato in genere, n. 39).
IL FORO ITALIANO — 2018.
221 GIURISPRUDENZA PENALE 222

Si era, invero, pervenuti nel volgere di un ventennio — do- Tali linee guida sono recepite attraverso un sistema di pub-
po un passato di approdi giurisprudenziali più indulgenti, che blicità garantito dall'istituto superiore di sanità pubblica, che
ricavavano direttamente dall'art. 2236 c.c. la possibilità di lo realizza nel proprio sito Internet, previa una ulteriore veri-
punire il solo errore inescusabile derivante dalla mancata ap- fica della conformità della metodologia adottata a standard
plicazione delle cognizioni generali — ad un assetto interpre- definiti resi pubblici dello stesso istituto.
tativo in base al quale la colpa medica non veniva di regola È sicuramente rimarchevole che tanto l'istituzione del-
esclusa, una volta accertato che l'inosservanza delle linee l'osservatorio quanto la formazione del predetto elenco siano
guida era stata determinante nella causazione dell'evento le- ufficialmente avvenuti mediante la pubblicazione di due de-
sivo, essendo rilevante in senso liberatorio soltanto che que- creti del ministero della salute in date, rispettivamente, 2 ago-
sto, avuto riguardo alla complessiva condizione del paziente, sto e 29 settembre 2017 (in Gazzetta ufficiale, serie generale,

a
fosse, comunque, inevitabile e, pertanto, ascrivibile al caso n. 186 del 10 agosto 2017 e n. 248 del 23 ottobre 2017).

to
fortuito (sez. IV 11 luglio 2012, Ingrassia, id., 2012, II, 694). 3. - Va osservato preliminarmente che, sul tema della natu-

en
Ebbene, l'art. 3 cit. era stato congegnato nel senso di sanci- ra, finalità e cogenza delle linee guida — che hanno assunto
re l'esclusione della responsabilità per colpa lieve, quando il rilevanza centrale nel costrutto della intera impalcatura della

am
professionista, nello svolgimento delle proprie attività, non legge — non vi è motivo per discostarsi dalle condivisibili
ulteriormente perimetrate con riferimento alla idoneità del- conclusioni maturate in seno alla giurisprudenza delle sezioni

on
l'evento ad integrare specifiche figure di reato né quanto semplici della Cassazione, icasticamente riprese e sviluppate,
all'afferibilità alla negligenza, imprudenza o imperizia, si fos- anche dopo l'introduzione della novella, dalla sez. IV 20 apri-

O
M abb
se «attenuto» a linee guida e alle buone pratiche accreditate le 2017, nota nel dibattito giurisprudenziale e dottrinale col

M
dalla comunità scientifica. riferimento al nome, Tarabori, della parte civile ricorrente

SI
2.2. - Dal canto suo, l'art. 6 della legge Gelli-Bianco, volto contro il proscioglimento dell'imputato De Luca: sentenza
IO in
ad incidere con la previsione di una causa di non punibilità che costituisce uno dei due poli del contrasto sottoposto alle

AS
sulla responsabilità colposa per morte o lesioni personali da sezioni unite, ma non sul tema della natura delle linee guida,
so

parte degli esercenti la professione sanitaria, l'ha introdotta che non risulta investito da divergenza di interpretazioni.
come specificazione ai precetti penali generali in tema di le-
es

Ebbene, può convenirsi con il rilievo che, anche a seguito


sioni personali colpose (art. 590 c.p.) o omicidio colposo (art. della procedura ora monitorata e governata nel suo divenire
nc

589), con espressa limitazione agli eventi verificatisi a causa dalla apposita istituzione governativa, e quindi tendente a
di «imperizia» e sul presupposto che siano state «‘rispettate’
D

formare un sistema con connotati pubblicistici, le linee guida


co

le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e


U

non perdono la loro intrinseca essenza, già messa in luce in


pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le
LA

passato con riferimento alle buone pratiche. Quella cioè di


IO olo

buone pratiche clinico-assistenziali, sempre che le raccoman- costituire un condensato delle acquisizioni scientifiche, tecno-
dazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate
C

logiche e metodologiche concernenti i singoli ambiti operati-


c

alle specificità del caso concreto».


vi, reputate tali dopo un'accurata selezione e distillazione dei
O sci
LO

È comunque fatta salva, dall'art. 7, la responsabilità civi- diversi contributi, senza alcuna pretesa di immobilismo e sen-
le dell'esercente la professione sanitaria, ai sensi dell'art. za idoneità ad assurgere al livello di regole vincolanti.
Fa

2043 c.c. La utilità della descritta introduzione delle linee guida,


2.3. - Il precetto dell'art. 6 deve essere letto alla luce degli pubblicate a cura del competente istituto pubblico, resta in-
R

art. 1, 3 e 5 che lo precedono: norme che costituiscono uno dubbia.


dei valori aggiunti della novella, nell'ottica di una migliore Da un lato, una volta verificata la convergenza delle più
delineazione della colpa medica, poiché pongono a servizio accreditate fonti del sapere scientifico, esse servono a costi-
del fine principale dell'intervento legislativo — la sicurezza tuire una guida per l'operatore sanitario, sicuramente diso-
delle cure unitamente ad una gestione consapevole e corretta rientato, in precedenza, dal proliferare incontrollato delle cli-
del rischio sanitario (art. 1), a sua volta anticipato nel dise-
nical guidelines. Egli è oggi posto in grado di assumere, in
gno dell'art. 1, commi 538 ss., l. 28 dicembre 2015 n. 208
modo più efficiente ed appropriato che in passato, soprattutto
(legge di stabilità per il 2016) — un metodo nuovo di accre-
ditamento delle linee guida. Queste ambiscono così a costi- in relazione alle attività maggiormente rischiose, le proprie
tuire non solo, per i sanitari, un contributo autorevole per il determinazioni professionali. Con evidenti vantaggi sul piano
miglioramento generale della qualità del servizio, essendo, della convenienza del servizio valutato su scala maggiore,
tutti gli esercenti le numerose professioni sanitarie ricono- evitandosi i costi e le dispersioni connesse a interventi medici
sciute, chiamati ad attenervisi (art. 5, 1° comma), ma anche, non altrettanto adeguati, affidati all'incontrollato soggettivi-
per il giudizio penale, indici cautelari di parametrazione, an- smo del terapeuta, nonché alla malpractice in generale.
teponendosi alla rilevanza delle buone pratiche clinico- Dall'altro lato, la configurazione delle linee guida con un
assistenziali, che, elemento valorizzato nel decreto Balduzzi, grado sempre maggiore di affidabilità e quindi di rilevanza —
assumono oggi rilievo solo sussidiario per il minor grado di derivante dal processo di formazione — si pone nella direzio-
ponderazione scientifica che presuppongono, pur rimanendo ne di offrire una plausibile risposta alle istanze di maggiore
comunque da individuare in modelli comportamentali conso- determinatezza che riguardano le fattispecie colpose qui di in-
lidati oltre che accreditati dalla comunità scientifica. teresse. Fattispecie che, nella prospettiva di vedere non posto
È qui sufficiente rammentare che dall'art. 3 è prevista la in discussione il principio di tassatività del precetto, integrato
istituzione di un osservatorio delle buone pratiche sulla sicu- da quello di prevedibilità del rimprovero e di prevenibilità
rezza nella sanità destinato a raccogliere dati utili per la ge- della condotta colposa, hanno necessità di essere etero-
stione del rischio sanitario e quelli concernenti le buone prati- integrate da fonti di rango secondario concernenti la discipli-
che per la sicurezza delle cure, predisponendosi linee di indi- na delle cautele, delle prescrizioni, degli aspetti tecnici che in
rizzo con l'ausilio delle società scientifiche e delle associa- vario modo fondano il rimprovero soggettivo.
zioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie. Oltre a Con una espressione sintetica, proprio attraverso tali preco-
ciò, viene regolamentata la creazione di un elenco delle pre- stituite raccomandazioni si hanno parametri tendenzialmente
dette società e associazioni, aventi peculiari caratteristiche circoscritti per sperimentare l'osservanza degli obblighi di di-
idonee a garantirne la trasparenza e la capacità professionale ligenza, prudenza, perizia. Ed è in relazione a quegli ambiti
scientifica; enti deputati ad elaborare, unitamente alle istitu- che il medico ha la legittima aspettativa di vedere giudicato il
zioni pubbliche e private, le raccomandazioni da includere in proprio operato, piuttosto che in base ad una norma cautelare
linee guida che hanno la finalità di fungere da parametro per legata alla scelta soggettiva, a volte anche estemporanea e
la corretta esecuzione delle prestazioni sanitarie con finalità scientificamente opinabile, del giudicante. Sempre avendo
preventive, diagnostiche, terapeutiche, palliative, riabilitative chiaro che non si tratta di veri e propri precetti cautelari, ca-
e di medicina legale. paci di generare allo stato attuale della normativa, in caso di
IL FORO ITALIANO — 2018.
223 PARTE SECONDA 224

violazione rimproverabile, colpa specifica, data la necessaria colpevole, non dovendosi per giunta dimenticare il carattere
elasticità del loro adattamento al caso concreto. non esaustivo e non cogente delle linee guida.
Così come è da escludere che il nuovo sistema introdotto, La scelta contraria sarebbe in violazione dell'art. 32 Cost.,
pur sembrando formalmente sollecitare alla esatta osservanza implicando un radicale depotenziamento della tutela della sa-
delle linee guida, anche al fine di ottenere il beneficio previsto lute e del principio di uguaglianza, ove stabilisse uno statuto
in campo penale, possa ritenersi agganciato ad automatismi. normativo irrazionalmente diverso rispetto a quello di altre
Non si tratta, infatti, di uno «scudo» contro ogni ipotesi di professioni altrettanto rischiose e difficili.
responsabilità, essendo la loro efficacia e forza precettiva Secondo la sentenza De Luca-Tarabori, dunque, va escluso
comunque dipendenti dalla dimostrata «adeguatezza» alle che il sintagma enunciativo della «causa di non punibilità»
specificità del caso concreto (art. 5), che è anche l'apprezza- possa davvero reputarsi riferibile dogmaticamente a tale isti-

a
mento che resta, per il sanitario, il mezzo attraverso il quale tuto, dovendo piuttosto essere inteso come un atecnico quanto

to
recuperare l'autonomia nell'espletare il proprio talento pro- ripetitivo riferimento al giudizio di responsabilità con riguar-

en
fessionale e, per la collettività, quello per vedere dissolto il ri- do alla parametrazione della colpa.
schio di appiattimenti burocratici. Evenienza dalla quale rie- Ne discende che, in primo luogo, va dato per certo che la

am
mergerebbero il pericolo per la sicurezza delle cure e il ri- nuova disciplina specificatrice dei precetti generali in tema di
schio della «medicina difensiva», in un vortice negativo de- colpa comunque non è destinata ad operare negli ambiti che,

on
stinato ad autoalimentarsi. per qualunque ragione, non siano governati da linee guida,
Non, dunque, norme regolamentari che specificano quelle rientrando in questa ipotesi anche il caso di linee guida perti-

O
M abb
ordinarie senza potervi derogare, ma regole cautelari valide nenti ma aventi ad oggetto regole di diligenza o prudenza e

M
solo se adeguate rispetto all'obiettivo della migliore cura per non di perizia; né nelle situazioni concrete nelle quali le rac-

SI
lo specifico caso del paziente e implicanti, in ipotesi contra- comandazioni dipendenti da quelle debbano essere radical-
IO in
ria, il dovere, da parte di tutta la catena degli operatori sanita- mente disattese per via delle peculiarità della condizione del

AS
ri concretamente implicati, di discostarsene. paziente o per qualunque altra ragione imposta da esigenze
so

4. - Tutto ciò premesso, può ora più efficacemente riassu- scientificamente qualificate (la previsione della possibile ina-
mersi il senso del contrasto giurisprudenziale rilevato.
es

deguatezza, nella relazione terapeutica esecutiva, peraltro, è


4.1. - Il primo orientamento è sostenuto dalla sentenza De essa stessa evidenza della impossibilità di qualificare la linea
nc

Luca-Tarabori sopra citata, concernente il caso di un medico guida come fonte di colpa specifica); né in relazione alle con-
D

psichiatra, responsabile del piano riabilitativo redatto per un dotte che, sebbene poste in essere nell'ambito di approccio te-
co

paziente e chiamato a rispondere, a titolo di colpa, del-


U

rapeutico regolato da linee guida pertinenti ed appropriate


l'omicidio volontario da questo compiuto, con un mezzo con-
LA

(con riferimento, dunque, al momento della scelta delle linee


IO olo

tundente, nell'occasione della convivenza con la futura vitti- stesse), non risultino per nulla disciplinate in quel contesto
ma, posta unitamente all'imputato in una struttura residenzia-
C

regolativo.
c

le a bassa soglia assistenziale: posizione, quella del medico Negli altri casi, il riferimento alle linee guida è null'altro
O sci
LO

prosciolto dal g.i.p. ai sensi dell'art. 425 c.p.p., che la Cassa- che il parametro per la individuazione-graduazione-esclusio-
zione ha fatto oggetto di annullamento con rinvio, tra l'altro, ne della colpa secondo le regole generali, quando quella di-
Fa

per il necessario raffronto con le linee guida del caso concre-


penda da imperizia.
to, anche nella prospettiva della operatività del decreto Bal-
Dal punto di vista del regime intertemporale, la previgente
R

duzzi quale legge più favorevole.


disciplina — che, pure abrogata, continuerebbe ad operare se
Tale decisione, confrontandosi con le potenzialità apparen-
temente liberatorie della novella, muove dal preliminare rilie- risultasse essere legge sostanziale più favorevole — appare
vo di incongruenze interne alla formulazione del precetto del- avere tale connotato alla stregua della novella del 2017. Essa
l'art. 6 cit., che porrebbero in crisi la possibilità stessa di infatti, come interpretata dalla giurisprudenza maggioritaria
comprendere la ratio della norma e poi quella di applicarla, se di legittimità, introduceva una ipotesi di decriminalizzazione
dovesse darsi corso ad una adesione acritica alla lettera della delle condotte connotate da colpa lieve, a prescindere dal tipo
legge. di colpa, evenienza invece cancellata dalla legge Gelli-
Questa, infatti, con l'enunciato della non punibilità del- Bianco, con la conseguenza dell'impossibilità di continuare a
l'agente che rispetti le linee guida accreditate, nel caso in cui distinguere, per i comportamenti futuri, ai fini della esclusio-
esse risultino adeguate alle specificità del caso concreto, sa- ne della responsabilità penale, la colpa lieve da quella grave.
rebbe una norma quantomeno inutile perché espressione del- In chiusura, la sentenza De Luca-Tarabori auspica che pos-
l'ovvio; e cioè del fatto che chi rispetta le linee guida scelte in sa continuare a rappresentare un valido contributo la tradizio-
modo appropriato non può che essere riconosciuto esente da ne ermeneutica che accredita la possibile rilevanza, in ambito
responsabilità, sia a titolo di imperizia che ad altro titolo, per- penale, dell'art. 2236 c.c., quale regola di esperienza cui atte-
ché non ha tenuto alcun comportamento rimproverabile. nersi nel valutare, in ambito penalistico, l'addebito di imperi-
La sentenza ripudia anche la interpretazione della norma zia.
secondo cui l'ambito dell'imperizia esclusa dall'area della 4.2. - La sentenza Cavazza che sostiene l'orientamento op-
colpevolezza sarebbe quello che vede prodotto l'evento lesivo posto, è della sez. IV del 19 ottobre 2017, intervenuta in un
in una situazione nella quale, almeno «in qualche momento caso di doppia pronuncia conforme di condanna, nei confronti
della relazione terapeutica», il sanitario «abbia comunque fat- di un medico che aveva effettuato un intervento di ptosi (lif-
to applicazione di direttive qualificate». ting) del sopracciglio, cagionando al paziente una permanente
Infatti, ove tale evento lesivo fosse legato causalmente ad diminuzione della sensibilità in un punto della zona frontale
un comportamento in sé connotato da imperizia ed esulasse destra per la lesione del corrispondente tratto di nervo. Tale
dall'ambito specificamente regolato dalle linee guida adottate decisione ha dichiarato la prescrizione del reato rilevando che
dal sanitario nel caso concreto, sarebbero traditi, con l'appli- la condotta del sanitario, descritta dai giudici del merito come
cazione della causa di non punibilità, lo stesso principio costi- gravemente imperita, non poteva godere della novella causa
tuzionale di colpevolezza e i connotati generali della colpa. di non punibilità sol perché nella motivazione della sentenza
Questa, pur non estendendosi a tutti gli eventi che comunque non si affrontava il tema dell'eventuale individuazione di cor-
siano derivati dalla violazione di una prescrizione, è tuttavia rette linee guida, omissione non più emendabile per il soprav-
inscindibilmente connessa ai risultati che la regola mira a venire della causa di estinzione; non poteva neppure benefi-
prevenire e, soggettivamente, alla prevedibilità e prevenibilità ciare della previsione liberatoria della legge Balduzzi, data la
oltre che, in sintesi, alla rimproverabilità. accertata «gravità» della colpa e dell'«errore inescusabile»,
In conclusione, per l'orientamento in esame, non è consen- come plasmato dalla giurisprudenza della Cassazione con ri-
tito invocare l'utilizzo di direttive non pertinenti rispetto alla ferimento tanto alla scelta del sapere appropriato quanto al
causazione dell'evento, per vedere esclusa la responsabilità minimo di correttezza della fase esecutiva.
IL FORO ITALIANO — 2018.
225 GIURISPRUDENZA PENALE 226

In essa si sostiene il carattere innovativo e in discontinuità sospinta dall'esistenza di connotati di incertezza e di impre-
col passato, sul versante penalistico, della legge Gelli-Bianco. vedibilità delle conseguenze del precetto, le quali, se ravvisa-
Questa viene recepita eminentemente in base al criterio te, avrebbero condotto alla sola possibile soluzione di solleva-
della interpretazione letterale, il quale evidenzia che si è volu- re, nella sede propria, il dubbio di costituzionalità.
ta adottare una causa di esclusione della punibilità per la sola 6. - È utile premettere, all'analisi degli enunciati delle due
imperizia, la cui operatività è subordinata al rispetto delle li- sentenze in contrasto, che la ricostruzione del sistema di
nee guida ufficiali. Non manca, nella stessa sentenza, l'in- esenzione da pena della legge Gelli-Bianco usufruisce in ma-
quadramento sistematico di tale conclusione, basato sulla niera consistente del dibattito già avviato su temi affacciatisi
considerazione della finalità perseguita e cioè quella di atte- alla disamina della giurisprudenza e della dottrina in relazione
nuare specifici profili della colpa medica, favorendo tale pro- al decreto Balduzzi, essendo presente anche in questo la pre-

a
fessione di cui il legislatore ha inteso diminuire l'ambito della visione del raffronto del comportamento medico con il com-

to
responsabilità penale, ferma restando quella civile. plesso di linee guida o buone pratiche oggetto di accredita-

en
Tale rispetto viene però preteso soltanto nella fase della se- mento da parte della comunità scientifica e scaturendo da es-
lezione delle stesse, cosicché resta fuori dalla gamma delle so la necessità di confrontarsi col problema delle diverse for-

am
condotte punibili la «imperita applicazione» di esse, cioè la me di colpa generica.
imperizia che cada nella fase esecutiva. 6.1. - Occorre ribadire che la valutazione da parte del giu-

on
Si tratterebbe di una previsione, quella della non punibilità, dice sul requisito della rispondenza (o meno) della condotta
che opera al di fuori delle categorie dogmatiche della colpe- medica al parametro delle linee guida adeguate (se esistenti)

O
M abb
volezza e della causalità colposa e trova giustificazione nel- può essere soltanto quella effettuata ex ante, alla luce cioè

M
l'intento del legislatore di non vedere mortificata la profes- della situazione e dei particolari conosciuti o conoscibili dal-

SI
sionalità medica dal timore di ingiuste rappresaglie e, con una l'agente all'atto del suo intervento, altrimenti confondendosi
IO in
sola espressione, di prevenire la c.d. medicina difensiva. il giudizio sulla rimproverabilità con quello sulla prova della

AS
5. - Ritengono le sezioni unite che in ciascuna delle due causalità, da effettuarsi ex post. Ma con la ulteriore puntualiz-
so

contrastanti sentenze in esame siano espresse molteplici os- zazione che il sindacato ex ante non potrà giovarsi di una so-
servazioni condivisibili, in parte anche comuni, ma manchi glia temporale fissata una volta per sempre, atteso che il do-
es

una sintesi interpretativa complessiva capace di restituire l'ef- vere del sanitario di scegliere linee guida «adeguate» compor-
nc

fettiva portata della norma in considerazione. Sintesi che ri- ta, per il medesimo così come per chi lo deve giudicare, il
continuo aggiornamento della valutazione rispetto all'evolu-
D

chiede talune puntualizzazioni sugli elementi costitutivi della


co

nuova previsione, da individuare attraverso un'opportuna at- zione del quadro e alla sua conoscenza o conoscibilità da par-
U

tività ermeneutica che tenga conto, da un lato, della lettera te del primo. Attività, quella qui descritta, destinata a rimane-
LA
IO olo

della legge e, dall'altro, di circostanze anche non esplicitate re estranea al pericolo di vedere confuso il giudizio sulla
ma necessariamente ricomprese in una norma di cui può dirsi «adeguatezza» delle linee guida (ex ante) con quello sulle
C
c

certa la ratio, anche alla luce del complesso percorso compiu- modalità e gli effetti della loro concreta «attuazione», che, es-
O sci

sendo necessariamente postumo, non è incluso fra i criteri di


LO

to negli anni dal legislatore sul tema in discussione. Percorso


al quale non risultano estranei il contributo della Corte costi- individuazione della condotta esigibile.
Fa

tuzionale né gli approdi della giurisprudenza di legittimità, di 6.2. - Nella stessa ottica di fissazione delle linee generali
cui, dunque, ci si gioverà. lungo le quali sviluppare la disamina qui richiesta, va anche
R

Infatti, vale la pena osservare che il canone interpretativo ribadita la consapevolezza della estrema difficoltà, che talvol-
posto dall'art. 12, 1° comma, preleggi prevede la valorizza- ta si presenta, nel riuscire ad operare una plausibile distinzio-
zione del significato immediato delle parole, di quello deri- ne tra colpa da negligenza e colpa da imperizia. Distinzione
vante dalla loro connessione, nonché dell'«intenzione del le- comunque da non potersi omettere in quanto richiesta dal le-
gislatore». E da tale disposizione — che va completata con la gislatore del 2017, che, consapevolmente, ha regolato solo il
verifica di compatibilità coi principî generali che regolano la secondo caso, pur in presenza di un precedente, articolato di-
ricostruzione degli elementi costitutivi dei precetti — si evin- battito giurisprudenziale sulla opportunità di non operare la
ce un solo vincolante divieto per l'interprete, che è quello ri- detta differenziazione quando non espressamente richiesta
guardante l'andare «contro» il significato delle espressioni dalla lettera della legge (come avveniva per il decreto Bal-
usate, con una modalità che sconfinerebbe nell'analogia, non duzzi) per la estrema fluidità dei confini fra le dette nozioni.
consentita nella interpretazione del comando penale. Non gli La distinzione riacquista oggi una peculiare rilevanza per-
è invece vietato andare «oltre» la letteralità del testo, quando ché, nell'ipotesi di colpa da negligenza o imprudenza, la no-
l'opzione ermeneutica prescelta sia in linea con i canoni sopra vella causa di non punibilità è destinata a non operare; mentre
indicati, a maggior ragione quando quella, pur a fronte di un la semplice constatazione della esistenza di linee guida atti-
testo che lascia aperte più soluzioni, sia l'unica plausibile e nenti al caso specifico non comporta che la loro violazione
perciò compatibile col principio della prevedibilità del co- dia automaticamente luogo a colpa da imperizia.
mando; sia, cioè, il frutto di uno sforzo che si rende necessa- Si è già rilevato che non può escludersi che le linee guida
rio per giungere ad un risultato costituzionalmente adeguato, pongano regole rispetto alle quali il parametro valutativo del-
candidandosi così a dare luogo, in presenza di una divisione la condotta dell'agente sia quello della diligenza, come nel
netta nella giurisprudenza delle sezioni semplici, al «diritto caso in cui siano richieste prestazioni che riguardino più la
vivente» nella materia in esame. sfera dell'accuratezza di compiti magari particolarmente qua-
Il tentativo di sperimentare una interpretazione costituzio- lificanti, che quella dell'adeguatezza professionale (Cass. n.
nalmente conforme è, d'altro canto, il passaggio necessario e, 45527 del 1° luglio 2015, Cerracchio, non massimata sul pun-
se come nella specie concluso con esito positivo, ostativo to, id., Rep. 2016, voce Sanità pubblica e sanitari, n. 432).
all'investitura della Corte costituzionale, in contrasto con È da citare il caso paradigmatico della omessa valutazione
quanto auspicato dal procuratore generale. del sintomo e della conseguente omessa o ritardata diagnosi:
Ed è, quella anticipata, l'elaborazione che le sezioni unite una ipotesi da ascrivere, di regola, all'imperizia per inosser-
intendono rendere, essendo proprio compito, nell'esercizio vanza delle leges artis che disciplinano tale settore del-
della funzione nomofilattica, individuare il significato più l'attività sanitaria, salvo il caso che il comportamento del sa-
coerente del dato precettivo, anche scegliendo tra più possibi- nitario sia improntato ad indifferenza, scelleratezza o comun-
li significati e plasmando la regola di diritto la quale deve que assoluta superficialità e lassismo, sicché possa escludersi
mantenere il carattere generale ed astratto. di essere nel campo della negligenza propria dell'agire del
Ciò, in altri termini, senza che sia riconducibile all'attività sanitario o specifica di esso e dunque dell'imperizia.
interpretativa che ci si accinge a compiere un'efficacia sanan- Il superamento di tali difficoltà, che attengono, in genere,
te di deficit di tassatività della norma, non condividendosi il all'inquadramento del caso concreto più che alle categorie
sospetto che la scelta sulla portata normativa dell'art. 6 sia astratte, va perseguito mediante il ricorso agli ordinari criteri
IL FORO ITALIANO — 2018.
227 PARTE SECONDA 228

sulla prova, sul dubbio e sulla ripartizione dell'onere relativo l'errore opposto perché attribuisce ad essa una portata appli-
che, nella fattispecie qui in discussione, hanno condotto più cativa impropriamente lata: quella di rendere non punibile
che plausibilmente alla delineazione di un caso di negligenza, qualsiasi condotta imperita del sanitario che abbia provocato
dal quale non vi è ragione di prescindere, anche per mancanza la morte o le lesioni, pur se connotata da colpa grave. E ciò,
di specifiche contestazioni sul punto da parte dell'interessato. sul solo presupposto della corretta selezione delle linee guida
Con la conseguenza che anche la prospettazione della que- pertinenti in relazione al caso di specie, sì da rendere più che
stione di legittimità costituzionale sull'art. 590 sexies, da par- concreti i profili di illegittimità della interpretazione stessa,
te del procuratore generale, è destinata a mostrare la sua irri- quantomeno per violazione del divieto costituzionale di di-
levanza, non venendo in considerazione l'ipotesi della impe- sparità ingiustificata di trattamento rispetto ad altre categorie
rizia. di professionisti che parimenti operano con alti coefficienti di

a
7. - Può ora entrarsi nel merito del contrasto giurispruden- difficoltà tecnica.

to
ziale. 8. - Invero, proprio a partire dall'interpretazione letterale,

en
7.1. - La sentenza De Luca-Tarabori ha il pregio di richia- non può non riconoscersi che il legislatore ha coniato una
mare alla necessità di perimetrazione dell'ambito di operativi- inedita causa di non punibilità per fatti da ritenersi inquadra-

am
tà della novella, in modo da evidenziarne la notevole efficacia bili — per la completezza dell'accertamento nel caso concre-
riduttiva rispetto al passato, pur non facendo a meno, nel pro- to — nel paradigma dell'art. 589 o di quello dell'art. 590 c.p.,

on
sieguo, di criticare in radice l'eventualità stessa di trovarsi al quando l'esercente una delle professioni sanitarie abbia dato
cospetto di una vera e propria causa di non punibilità. causa ad uno dei citati eventi lesivi, versando in colpa da im-

O
M abb
È condivisibile la prima parte del ragionamento seguìto, perizia e pur avendo individuato e adottato, nonché, fino ad

M
laddove si pongono in luce gli evidenti limiti applicativi alla un certo punto, bene attualizzato le linee guida adeguate al

SI
causa di non punibilità enunciati dall'art. 590 sexies, posto caso di specie.
IO in
che la dipendenza di questa dal rispetto delle linee guida ade- 8.1. - Il comportamento dell'esercente la professione sani-

AS
guate allo specifico caso in esame, nell'ipotesi di responsabi- taria oggetto di scrutinio è quello che ha prodotto un evento
so

lità da imperizia, non consente di sfuggire alla esatta osserva- causalmente connesso ad un errore colpevole, a sua volta di-
zione che lo speciale abbuono non può essere invocato nei ca- pendente dalla violazione di una prescrizione pertinente. Sono
es

si in cui la responsabilità sia ricondotta ai diversi casi di col- destinati a rimanere esclusi i casi di eventi lesivi o letali con-
nc

pa, dati dall'imprudenza e dalla negligenza; né quando l'atto nessi a comportamenti in relazione ai quali la violazione di
prescrizioni potrebbe non essere per nulla ravvisabile o co-
D

sanitario non sia per nulla governato da linee guida o da buo-


co

ne pratiche; né quando queste siano individuate e dunque se- munque potrebbe non essere stata qualificante, avendo il sani-
U

lezionate dall'esercente la professione sanitaria in maniera tario, ad esempio, fatto ricorso, pur senza l'esito sperato, e
LA
IO olo

inadeguata con riferimento allo specifico caso. Evenienza, fatti salvi i principî in materia di consenso del paziente, a rac-
quest'ultima, comprensiva sia dell'ipotesi in cui la scelta è comandazioni o approdi scientifici di dimostrato, particolare
C
c

stata del tutto sbagliata, sia dell'ipotesi in cui la scelta sia sta- valore i quali, pur sperimentati con successo dalla comunità
O sci
LO

ta incompleta per non essersi tenuto conto di fattori di co- scientifica, non risultino ancora avere superato le soglie e le
morbilità che avrebbero richiesto il ricorso a più linee guida formalità di accreditamento ufficiale descritte dalla legge.
Fa

regolatrici delle diverse patologie concomitanti o comunque 8.2. - La previsione della causa di non punibilità è esplicita,
la visione integrata del quadro complesso, sia, infine, del- innegabile e dogmaticamente ammissibile, non essendovi ra-
R

l'ipotesi in cui il caso avrebbe richiesto il radicale discostarsi gione per escludere apoditticamente — come fa la sentenza
dalle linee guida regolatrici del trattamento della patologia, in De Luca-Tarabori — che il legislatore, nell'ottica di porre un
ragione della peculiarità dei fattori in esame. freno alla medicina difensiva e quindi meglio tutelare il valo-
Situazioni, quelle descritte, che danno conto dell'incompa- re costituzionale del diritto del cittadino alla salute, abbia in-
tibilità della novella con qualsiasi forma di appiattimento del- teso ritagliare un perimetro di comportamenti del sanitario di-
l'agente su linee guida che a prima vista possono apparire rettamente connessi a specifiche regole di comportamento a
confacenti al caso di specie (e magari risultano, in rapporto al loro volta sollecitate dalla necessità di gestione del rischio
caso specifico, sbilanciate verso la tutela del generale contra- professionale: comportamenti che, pur integrando gli estremi
sto del rischio clinico e quindi verso interessi aziendalistici del reato, non richiedono, nel bilanciamento degli interessi in
piuttosto che verso la tutela della sicurezza della cura del sin- gioco, la sanzione penale, alle condizioni date.
golo paziente) e conseguentemente con ipotesi di automati- Semmai, è da sottolineare che era il decreto Balduzzi, non
smo fra applicazione in tale guisa delle linee guida ed opera- messo in discussione dalla giurisprudenza passata sotto il pro-
tività della causa di non punibilità. filo della tecnica legislativa, ad agire sul terreno della delimi-
Una conclusione che consente anche di escludere che il tazione della colpa che dà luogo a responsabilità, circoscri-
precetto in esame possa essere sospettato di tensione col vendo la operatività dei principî posti dall'art. 43 c.p. e dun-
principio costituzionale di libertà della scienza e del suo in- que derogando ad essa, tanto che il risultato è stato ritenuto
segnamento (art. 33 Cost.), come pure di quello del- quello della parziale abolitio criminis. Viceversa, la legge
l'assoggettamento del giudice soltanto alla legge (art. 101 Gelli-Bianco non si muove in senso derogatorio ai detti prin-
Cost.). cipî generali, bensì sul terreno della specificazione, ricorren-
Ciò posto, va tuttavia osservato che la sentenza richiamata do all'inquadramento nella non punibilità, sulla base di un bi-
commette l'errore di non rinvenire alcun residuo spazio ope- lanciamento ragionevole di interessi concorrenti.
rativo per la causa di non punibilità, giungendo alla frettolo- La possibile disparità di trattamento dovuta a tale opzione,
sa conclusione circa l'impossibilità di applicare il precetto, rispetto ad altre categorie di professionisti che pure siano
negando addirittura la capacità semantica della espressione esposti alla gestione di peculiari rischi, non è automaticamen-
«causa di non punibilità» e così offrendo, della norma, una te evocabile, una volta che l'intera operazione si riveli, anche
interpretazione abrogatrice, di fatto in collisione con il dato per la delimitazione enucleata dallo stesso precetto, non irra-
oggettivo dell'iniziativa legislativa e con la stessa intenzione gionevole ed anzi in linea con uno schema già collaudato dal-
innovatrice manifestata in sede parlamentare. Senza conside- la Corte costituzionale (sent. n. 166 del 1973, id., 1974, I, 19;
rare che la principale obiezione della sentenza in questione, e ord. n. 295 del 2013, id., Rep. 2014, voce cit., n. 556).
cioè la confusione della formulazione legislativa e la sua in- Anche la modifica in senso limitativo, rispetto all'art. 3 del
congruenza interna, avrebbero dovuto trovare sfogo nella decreto Balduzzi, dell'esenzione da pena ai soli comporta-
denuncia di incostituzionalità per violazione del principio di menti che causano uno degli eventi descritti dagli art. 589 e
legalità. 590 c.p. fa ritenere più adeguatamente finalizzato il nuovo
7.2. - Dal canto suo, la sentenza Cavazza ha il pregio di precetto al contrasto del sospetto — che si materializzò con
non discostarsi in modo patente dalla lettera della legge, ma, riferimento al citato art. 3 — di incompatibilità con il divieto
per converso, nel valorizzarla in modo assoluto, cade nel- costituzionale di disparità di trattamento (art. 3 Cost.), data
IL FORO ITALIANO — 2018.
229 GIURISPRUDENZA PENALE 230

l'ampiezza allora reputata ingiustificata, dal giudice che sot- La ratio di tale conclusione si individua nella scelta del le-
topose la norma allo scrutinio costituzionale, della platea dei gislatore di pretendere, senza concessioni, che l'esercente la
soggetti che potevano avvantaggiarsene. professione sanitaria sia non solo accurato e prudente nel se-
Appare infatti oggi, diversamente che in passato, diretta- guire l'evoluzione del caso sottopostogli, ma anche e soprat-
mente connesso, l'intervento protettivo del legislatore, con la tutto preparato sulle leges artis e impeccabile nelle diagnosi
ragione ispiratrice della novella, che è quella di contrastare la anche differenziali; aggiornato in relazione non solo alle nuo-
c.d. «medicina difensiva» e con essa il pericolo per la sicu- ve acquisizioni scientifiche, ma anche allo scrutinio di esse da
rezza delle cure, e dunque creare — in relazione ad un peri- parte delle società e organizzazioni accreditate, dunque alle
metro più circoscritto di operatori ed atti sanitari che si con- raccomandazioni ufficializzate con la nuova procedura; capa-
frontano con la necessità della gestione di un rischio del tutto ce di fare scelte ex ante adeguate e di personalizzarle anche in

a
peculiare in quanto collegato alla mutevolezza e unicità di relazione alle evoluzioni del quadro che gli si presentino. Con

to
ognuna delle situazioni patologiche da affrontare — un'area la conseguenza che, se tale percorso risulti correttamente se-
guìto e, ciononostante, l'evento lesivo o mortale si sia verifi-

en
di non punibilità che valga a restituire al sanitario la serenità
dell'affidarsi alla propria autonomia professionale e, per l'ef- cato con prova della riconduzione causale al comportamento

am
fetto, ad agevolare il perseguimento di una garanzia effettiva del sanitario, il residuo dell'atto medico che appaia connotato
del diritto costituzionale alla salute. da errore colpevole per imperizia potrà, alle condizioni che si
indicheranno, essere quello che chiama in campo la operativi-

on
9. - La formulazione della causa di non punibilità nell'art.
590 sexies sollecita dunque a sperimentare una interpretazio- tà della novella causa di non punibilità.

O
M abb
ne della norma che consenta di darle concreta applicazione. Infatti, nel caso descritto, che è indispensabile contemplare

M
Non è condivisibile, in senso ostativo, il rilievo contenuto per dare attuazione alla nuova riforma, può dirsi che si ri-

SI
nella sentenza De Luca-Tarabori, anche sulla scia di una par- manga nel perimetro del «rispetto delle linee guida», quando
IO in
te della dottrina, secondo cui la formulazione lessicale del cioè lo scostamento da esse è marginale e di minima entità.

AS
precetto creerebbe un corto circuito capace di renderlo inser- 9.2. - Viene di nuovo in considerazione, per tale via, la ne-
so

vibile. cessità di circoscrivere un ambito o, se si vuole, un grado del-


La norma descrive un presupposto per l'operatività della la colpa che, per la sua limitata entità, si renda compatibile
es

causa di non punibilità — quella del versare, il sanitario, nella con l'attestazione che il sanitario in tal modo colpevole è tri-
nc

situazione di avere cagionato per colpa da imperizia l'evento butario della esenzione dalla pena per avere rispettato, nel
complesso, le raccomandazioni derivanti da linee guida ade-
D

lesivo o mortale, pur essendosi attenuto alle linee- guida ade-


co

guate al caso di specie — che non è incongruente con la solu- guate al caso di specie.
U

zione che promette. Le fasi dell'individuazione, selezione ed Tanto più ove si consideri contestualmente che, come sot-
LA
IO olo

esecuzione delle raccomandazioni contenute nelle linee guida tolineato nel parere espresso dalla commissione giustizia del
adeguate sono, infatti, articolate al punto che la mancata rea- senato sul disegno di legge approvato dalla camera in prima
C
c

lizzazione di un segmento del relativo percorso giustifica ed è lettura, il testo è volto ad assicurare una tutela effettiva della
O sci
LO

compatibile tanto con l'affermazione che le linee guida sono salute del paziente anche nello specifico ambito del processo
state nel loro complesso osservate, quanto con la contestuale civile, garantendogli il risarcimento dovutogli in base ad una
Fa

rilevazione di un errore parziale che, nonostante ciò, si sia ve- sentenza, attraverso una serie di strumenti disciplinati dall'art.
rificato, con valenza addirittura decisiva per la realizzazione 7, oltre, tra l'altro, la previsione del sistema di assicurazione
R

di uno degli eventi descritti dagli art. 589 e/o 590 c.p. obbligatoria (art. 9) accompagnato dall'azione diretta nei con-
Si tratta, d'altro canto, di una struttura del precetto che ri- fronti della compagnia assicuratrice (art. 12).
calca quella dell'art. 3 del decreto Balduzzi, il quale, allo A ciò va aggiunto che la contemplazione di un errore lieve
stesso modo, ricavava un'area di irresponsabilità a favore del (da imperizia) esente da sanzione penale ha, come pendant e
sanitario che, pur rispettoso («si attiene») delle linee guida, rafforzamento sul piano sistemico, all'interno della legge Gel-
potesse riconoscersi in colpa nella causazione dell'evento le- li-Bianco, la disciplina (art. 16) che favorisce i flussi informa-
sivo dipendente dalla propria professione. Una struttura, cioè, tivi volti a far emergere le criticità nel compimento del-
metabolizzata dalla giurisprudenza che su di essa ha edificato l'ordinaria attività professionale, onde elaborarle e superarle,
un complesso apparato ricostruttivo del precetto. con divieto di utilizzazione di quei flussi nel processo penale:
In tal senso, sez. IV n. 16237 del 29 gennaio 2013, Cantore un insieme coordinato di regole, cioè, finalizzato ad una ge-
(id., Rep. 2013, voce Omicidio e lesioni personali colpose, n. stione del rischio clinico sempre più responsabilizzante per la
81), nel commentare la portata dell'art. 3 del decreto Balduz- stessa struttura organizzativa e senza la frustrante ricerca, in
zi, aveva osservato, con una affermazione utile anche relati- ogni caso, di un capro espiatorio.
vamente alla formulazione dell'art. 590 sexies, che «il profes- È necessario peraltro sottolineare che non osta a tale scelta
sionista [che] si orienti correttamente in ambito diagnostico o interpretativa l'obiezione di fondo, scaturente dalla giurispru-
terapeutico, si affidi cioè alle strategie suggeritegli dal sapere denza passata in tema di esclusione della operatività in ambi-
scientifico consolidato, inquadri correttamente il caso nelle to penale dell'art. 2236 c.c., nonché da una parte dalla dottri-
sue linee generali e tuttavia, nel concreto farsi del trattamen- na, secondo cui non è consentita e comunque non ha senso la
to, commetta qualche errore pertinente proprio all'adattamen- distinzione tra colpa lieve e colpa grave nel diritto penale ove,
to delle direttive di massima alle evenienze ed alle peculiarità applicando rigorosamente il criterio della valutazione ex ante
che gli si prospettano nello specifico caso clinico» è l'agente ed in concreto il giudizio di prevedibilità ed evitabilità pro-
che in base al decreto del 2012 non rispondeva per colpa lie- prio della colpa, sono già presenti tutti gli strumenti per la ri-
ve. soluzione dei casi liminari, potendosi giungere, per essi, all'e-
9.1. - L'errore non punibile non può, però, alla stregua del- sclusione, in radice, della ravvisabilità della colpa.
la novella del 2017, riguardare — data la chiarezza del- Invero, non solo la previsione esplicita della «colpa lieve»
l'articolo al riguardo — la fase della selezione delle linee come ambito di esclusione della responsabilità, nel decreto
guida perché, dipendendo il «rispetto» di esse dalla scelta di Balduzzi, ha dimostrato che è già stato legittimato, dal legis-
quelle «adeguate», qualsiasi errore sul punto, dovuto a una latore, un approccio dogmatico diverso, apprezzabile non solo
qualsiasi delle tre forme di colpa generica, porta a negare l'in- come opzione meramente interpretativa o ricognitiva dei ter-
tegrazione del requisito del «rispetto». mini generali di definizione della colpa, ma come possibilità
Ne consegue che la sola possibilità interpretativa residua aggiuntiva di misurazione di questa a fini diversi da quelli —
non può che indirizzarsi sulla fase attuativa delle linee guida, già previsti dall'art. 133, 1° comma, n. 3, c.p. — di commisu-
sia pure con l'esigenza di individuare opportuni temperamenti razione della pena. In più, l'interpretazione qui accolta, ri-
che valgano a non esporre la conclusione a dubbi o censure spetto a quella appena ricordata, è destinata ad ampliare il
sul piano della legittimità costituzionale, per irragionevolezza novero dei comportamenti che si sottraggono legittimamente
o contrasto con altri principî del medesimo rango. all'intervento del giudice penale e a far risaltare concretamen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
231 PARTE SECONDA 232

te la intuibile volontà del legislatore di proseguire lungo la di- rametrata alla difficoltà tecnico-scientifica dell'intervento ri-
rettrice segnata dal decreto Balduzzi; soprattutto con la finali- chiesto ed al contesto in cui esso si è svolto (sez. IV n. 4391
tà di impedire che l'abrogazione di questo apra scenari di au- del 22 novembre 2011, Di Lella, id., Rep. 2012, voce Profes-
tomatica reviviscenza dei pregressi indirizzi interpretativi sioni intellettuali, n. 204; n. 16328 del 5 aprile 2011, Montal-
che, per la loro estrema severità nel passato, sono all'origine to, cit.; 21 giugno 2007, Buggè, cit.; 29 settembre 1997, Az-
del porsi del tema delle risposte difensive dei sanitari. zini, non massimata sul punto, id., Rep. 1998, voce Lesioni
D'altra parte, il timore che la distinzione tra colpa lieve e personali colpose, n. 32). Sicché l'eventuale addebito di col-
colpa grave possa essere anche fonte di scelte non prevedibili pa era destinato a venire meno nella gestione di un elevato
e ondivaghe, dipendenti dalla ampiezza della valutazione del rischio senza errori rimproverabili connotati da gravità. Vi-
giudice e quindi in contrasto con la necessaria tassatività del ceversa, quando non si fosse presentata una situazione emer-

a
precetto, non tiene conto che analogo timore sarebbe ravvisa- genziale o non fossero da affrontare problemi di particolare

to
bile, a monte, riguardo al giudizio sulla «esigibilità» della difficoltà, non sarebbe venuto in causa il principio dell'art.
2236 c.c. e non avrebbe avuto base normativa la distinzione

en
condotta, ossia al momento valutativo, qualificante per la in-
dividuazione stessa della colpevolezza: timori da sempre ade- della colpa lieve. Ne conseguiva che il medico in tali ipotesi,

am
guatamente contrastati dalla complessa opera ricostruttiva, in come in quelle nelle quali venivano in considerazione le sole
seno alla dottrina e alla giurisprudenza, riguardo ai criteri utili negligenza o imprudenza, versava in colpa, essendo pacifico
che in queste si dovesse sempre attenere ai criteri di massima

on
per la tendenziale definizione dei giudizi in esame e, nella
presente decisione, utilmente richiamati. cautela.

O
M abb
10. - La ricerca ermeneutica conduce a ritenere che la nor- Un precetto, quello appena analizzato, che mostra di repu-

M
ma in esame continui a sottendere la nozione di «colpa lieve», tare rilevante, con mai perduta attualità, la considerazione per

SI
in linea con quella che l'ha preceduta e con la tradizione giu- cui l'attività del medico possa presentare connotati di elevata
IO in
ridica sviluppatasi negli ultimi decenni. Un complesso di fon- difficoltà per una serie imprevedibile di fattori legati alla mu-

AS
ti e di interpreti che ha mostrato come il tema della colpa me- tevolezza del quadro da affrontare e delle risorse disponibili.
so
dica penalmente rilevante sia sensibile alla questione della Sicché, vuoi sotto un profilo della non rimproverabilità della
sua graduabilità, pur a fronte di un precetto, quale l'art. 43 condotta in concreto tenuta in tali condizioni, vuoi sotto quel-
es

c.p., che scolpisce la colpa senza distinzioni interne. lo della mera opportunità di delimitare il campo dei compor-
nc

Dal punto di vista teorico non si individua alcuna ragione tamenti soggetti alla repressione penale, sono richieste misu-
vincolante per la quale tale conclusione debba essere scartata,
D

razioni e valutazioni differenziate da parte del giudice.


co

diversamente da quanto ritenuto da entrambe le sentenze che Non è marginale, del resto, l'avallo dato a tale interpreta-
U

hanno dato luogo al contrasto. zione da parte della Corte costituzionale, con sentenza n. 166
LA
IO olo

Queste, peraltro, proprio sulla base di una conclusione di del 1973, cit., per taluni aspetti ribadita dall'ordinanza n. 295
tal genere, fatta discendere dal silenzio della legge, si sono del 2013, cit. Un avallo cui, viceversa, va riconosciuta riac-
C
c

trovate a polarizzare in modo opposto le relative conclusioni, quisita rilevanza ai fini che ci occupano, soprattutto a seguito
O sci
LO

avendo osservato, la sentenza De Luca-Tarabori, che l'esone- della scelta, operata dalla legge Gelli-Bianco, di rendere la
ro complessivo da pena, destinato ad inglobare anche il re- causa di non punibilità operativa soltanto in relazione alla
Fa

sponsabile di colpa grave da imperizia, non è praticabile per- colpa da imperizia, pur dopo che, nel recente passato, la giu-
ché genera una situazione in contrasto con il principio di col- risprudenza di legittimità applicativa del sopravvenuto decre-
R

pevolezza e, la sentenza Cavazza, che la novella causa di non to Balduzzi, aveva invece mostrato di propendere per la
punibilità è destinata a operare senza distinzione del grado estensione dell'irresponsabilità da colpa lieve a tutte le forme
della colpa. di colpa generica. La prima pronuncia del giudice delle leggi
Al contrario, ritengono le sezioni unite che la mancata evo- aveva, infatti, ammesso che gli art. 589 e 42 c.p. potessero es-
cazione esplicita della colpa lieve da parte del legislatore del sere integrati dall'art. 2236 c.c., così da ricavarsene il princi-
2017 non precluda una ricostruzione della norma che ne tenga pio, costituzionalmente compatibile, della graduabilità della
conto, sempre che questa sia l'espressione di una ratio com- colpa da «imperizia» del sanitario impegnato nella soluzione
patibile con l'esegesi letterale e sistematica del comando di problemi tecnici di speciale difficoltà e il riconoscimento
espresso. della possibilità di esenzione di una parte di essa dal rilievo
10.1. - In tale prospettiva appare utile giovarsi, in primo penalistico.
luogo, dell'indicazione proveniente dall'art. 2236 c.c. La stessa sentenza De Luca-Tarabori evoca tale soluzione
L'articolazione colpa grave/altre tipologie di condotte rim- sia pure per presentarla come strumento tecnico residuo per
proverabili, pur causative dell'evento, è presente nelle valuta- perseguire il pur meritevole fine di mandare esente da rim-
zioni giurisprudenziali sui limiti della responsabilità penale proverabilità l'errore colpevole del sanitario contestato a tito-
del sanitario, che, sotto diversi profili, hanno valorizzato nel lo di imperizia.
tempo i principî e la ratio della disposizione contenuta nella
norma citata, plasmata, invero, nell'ambito civilistico del ri- 10.2. - In secondo luogo, è un dato di fatto che il legislatore
conoscimento del danno derivante da prestazioni che impli- del 2012 abbia espressamente utilizzato e disciplinato l'ipote-
chino soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà e che si della «colpa lieve» del sanitario come quella da sottrarre, a
lo esclude, appunto, salvo il caso di dolo o colpa grave. condizioni date, alla responsabilità penale.
Ebbene, tralasciando l'ormai sopito dibattito sulla non di- Tale opzione legislativa prescindeva dalla pregiudiziale
retta applicabilità del precetto al settore penale per la sua atti- della dimostrata situazione di particolare difficoltà tecnica ed
nenza alla esecuzione del rapporto contrattuale o al danno da era invece plasmata sul criterio della conformazione alle linee
responsabilità aquiliana, merita di essere valorizzato il condi- guida, con riferimento a situazioni che potevano sottrarsi alla
visibile e più recente orientamento delle sezioni penali che repressione penale anche quando non qualificate da speciale
hanno comunque riconosciuto all'art. 2236 la valenza di prin- difficoltà. Con l'avvertenza che se, da un lato, tale ultima
cipio di razionalità e regola di esperienza cui attenersi nel va- condizione è quella che, di regola, ha minore attitudine a ge-
lutare l'addebito di imperizia, qualora il caso concreto im- nerare «colpa lieve», dall'altro possono darsi condotte del sa-
ponga la soluzione del genere di problemi sopra evocati ovve- nitario che, pur rientranti agevolmente in linee guida standar-
ro qualora si versi in una situazione di emergenza. dizzate, risultano di difficile esecuzione per la urgenza o per
Ciò che del precetto merita di essere ancor oggi valorizza- l'assenza di presidi adeguati.
to è il fatto che, attraverso di esso, già prima della formula- Quella opzione ha dato luogo ad una cospicua elaborazione
zione della norma che ha ancorato l'esonero da responsabili- giurisprudenziale volta a fissare i criteri utili per individuare
tà al rispetto delle linee guida e al grado della colpa, si fosse preventivamente e, quindi, in sede giudiziaria riconoscere il
accreditato, anche in ambito penalistico, il principio secondo grado lieve della colpa, del quale — stante l'esplicito testo
cui la condotta tenuta dal terapeuta non può non essere pa- normativo sopravvenuto — non sembra ragionevole negarsi
IL FORO ITALIANO — 2018.
233 GIURISPRUDENZA PENALE 234

l'idoneità alla convivenza con i principî generali dettati dal- tate da colpa lieve per negligenza o imprudenza; determine-
l'art. 43 c.p. rebbe, per altro verso, un evidente sbilanciamento nella tutela
Questi, peraltro, continuano ad avere piena applicazione degli interessi sottesi, posto che la tutela contro la «medicina
con riferimento alla colpa da negligenza e da imprudenza. difensiva» e, in definitiva, il miglior perseguimento della sa-
Basterà, al fine di dare pratica attuazione alla lettura del- lute del cittadino ad opera di un corpo sanitario non mortifi-
l'art. 590 sexies qui accreditata, rievocare i canoni maggior- cato né inseguito da azioni giudiziarie spesso inconsistenti
mente condivisi nel recente passato, sollecitati dall'esigenza non potrebbero essere compatibili con l'indifferenza del-
di contrastare gli effetti di interpretazioni eccessivamente se- l'ordinamento penale rispetto a gravi infedeltà alle leges artis,
vere, nella cui filigrana traspariva una non condivisibile ten- né con l'assenza di deroga ai principî generali in tema di re-
denza a fare della relazione sanitaria una «obbligazione di ri- sponsabilità per comportamento colposo, riscontrabile per tut-

a
sultato», laddove il fine di garantire la «sicurezza delle cure» te le altre categorie di soggetti a rischio professionale; deter-

to
ne ribadisce la natura di «obbligazione di mezzi». minerebbe, infine, rilevanti quanto ingiuste restrizioni nella
determinazione del risarcimento del danno addebitabile all'e-

en
È da ribadire, cioè, quanto già sostenuto in molte sentenze
pubblicate sotto la vigenza del decreto Balduzzi (tra le molte, sercente una professione sanitaria ai sensi dell'art. 7 della

am
sez. IV n. 16237 del 29 gennaio 2013, Cantore, cit.; 11 mag- legge Gelli-Bianco, poiché è proprio tale articolo, al 3° com-
gio 2016, D.A., id., Rep. 2016, voce Professioni intellettuali, ma, a stabilire una correlazione con i profili di responsabilità
ravvisabili ex art. 590 sexies c.p.

on
n. 110) in ordine al fatto che la colpa sia destinata ad assume-
re connotati di grave entità solo quando l'approccio terapeuti- 10.3. - È indicativa, in terzo luogo, l'evoluzione dei lavori

O
M abb
co risulti marcatamente distante dalle necessità di adegua- parlamentari.

M
mento alle peculiarità della malattia, al suo sviluppo, alle L'originario testo della legge approvato dalla camera mo-

SI
condizioni del paziente. Ovvero, per converso, quando i rico- strava di volere differenziare, ai fini dell'esenzione da re-
IO in
noscibili fattori che suggerivano l'abbandono delle prassi ac- sponsabilità, la colpa grave (da imperizia) dagli altri minori

AS
creditate assumano rimarchevole, chiaro rilievo e non lascino gradi della (stessa tipologia di) colpa, in una prospettiva spe-
so

residuare un dubbio plausibile sulla necessità di un intervento cifica. Nel senso, cioè, che la colpa non grave (da imperizia)
difforme e personalizzato rispetto alla peculiare condizione era automaticamente inclusa in detta esenzione anche a pre-
es

del paziente: come nel caso di «patologie concomitanti» scindere dal raffronto con linee guida, mentre quella grave
nc

emerse alla valutazione del sanitario, e indicative della neces- dello stesso tipo lo era alla condizione del rispetto delle stesse
sità di considerare i rischi connessi.
D

linee guida.
co

Nella demarcazione gravità/lievità rientra altresì la misura-


U

La scomparsa della detta previsione dal testo successiva-


zione della colpa sia in senso oggettivo che soggettivo e dun- mente passato al vaglio dell'altro ramo del parlamento non
LA
IO olo

que la misura del rimprovero personale sulla base delle speci- può però dirsi un ripudio tout court della differenziazione del
fiche condizioni dell'agente e del suo grado di specializzazio-
C

grado della colpa, non risultando in tal senso esplicitata la vo-


c

ne; la problematicità o equivocità della vicenda; la particolare lontà del legislatore in alcun passo dei lavori preparatori,
O sci
LO

difficoltà delle condizioni in cui il medico ha operato; la dif- quanto piuttosto, come auspicato nel citato parere della com-
ficoltà obiettiva di cogliere e collegare le informazioni clini- missione giustizia del senato, l'espressione della rinuncia a
Fa

che; il grado di atipicità e novità della situazione; l'impellen- quella peculiare distinzione che si poneva come tendenzial-
za; la motivazione della condotta; la consapevolezza o meno mente apparente e quindi fortemente a rischio di censura per
R

di tenere una condotta pericolosa (oltre alle precedenti, sez. incostituzionalità, perché garantiva una tutela eccessivamente
IV 8 maggio 2015, P., id., Rep. 2015, voce Sanità pubblica e e irragionevolmente estesa alla colpa tecnica del sanitario in
sanitari, n. 468; 9 ottobre 2014, Stefanetti, ibid., n. 475). tutte le sue espressioni, essendo per di più, la esclusione del-
In altri termini, è da condividere l'assunto consolidato nella l'imperizia grave in caso di rispetto delle linee guida, con-
giurisprudenza di legittimità secondo cui la valutazione sulla formata in una sorta di presunzione che poteva essere vinta
gravità della colpa (generica) debba essere effettuata «in con- soltanto con la prova delle «rilevanti specificità del caso con-
creto», tenendo conto del parametro dell'homo eiusdem pro- creto».
fessionis et condicionis, che è quello del modello dell'agente
Si apprende, dai resoconti delle discussioni della commis-
operante in concreto, nelle specifiche condizioni concretizza-
tesi. sione giustizia del senato del 7, 8 e 21 giugno 2016 — mo-
stratasi interessata a cristallizzare certi approdi della giuris-
Meritano di essere ricordati, tali criteri, non sempre in rela-
prudenza di legittimità e a sollecitare una apposita riformula-
zione diretta al loro contenuto, riferito anche alla rimprovera-
zione dell'art. 6 poi realizzata —, semmai un reiterato ed
bilità del momento di «scelta» delle linee guida adeguate al
caso concreto, che, come si è visto, esorbita dal perimetro di esplicitato timore del legislatore che il 2° comma del precetto
operatività della novella causa di non punibilità. Piuttosto è della legge in itinere si prestasse, attraverso la condizione del
utile richiamare l'elaborazione del metodo «quantitativo», del rispetto delle linee guida, ad un'interpretazione aperta all'e-
quantum dello scostamento dal comportamento che ci si sa- sclusione della responsabilità penale anche per imperizia gra-
rebbe attesi come quello utile, per determinare il grado della ve; evenienza non perseguita, oltre che in aperta discontinuità
colpa. con i principî del decreto Balduzzi, nel cui solco, tanto nei la-
La discrezionalità del giudice, ravvisabile nel dare pratica vori della camera in prima lettura quanto in quelli del senato,
attuazione ai detti criteri nel contesto del decreto Balduzzi si dichiara di volersi mantenere.
che li connetteva a linee guida e buone pratiche di non univo- Specularmente, può dunque ammettersi che la colpa lieve è
ca individuazione, risulta oggi drasticamente ricomposta at- rimasta intrinseca alla formulazione del nuovo precetto, posto
traverso la novella che riguarda il procedimento pubblicistico che la costruzione dell'esenzione da pena per il sanitario
per la formalizzazione delle linee guida rilevanti. complessivamente rispettoso delle raccomandazioni accredi-
Oltre a ciò, la circoscrizione, dovuta alla legge Gelli- tate in tanto si comprende in quanto tale rispetto non sia riu-
Bianco, della causa di non punibilità alla sola imperizia spin- scito ad eliminare la commissione di errore colpevole non
ge ulteriormente verso l'opzione di delimitare il campo di grave, eppure causativo dell'evento.
operatività della causa di non punibilità alla «colpa lieve», at- In conclusione, la colpa dell'esercente la professione sani-
teso che ragionare diversamente e cioè estendere il ricono- taria può essere esclusa in base alla verifica dei noti canoni
scimento della esenzione da pena anche a comportamenti del oggettivi e soggettivi della configurabilità del rimprovero e
sanitario connotati da «colpa grave» per imperizia — come altresì in ragione della misura del rimprovero stesso. Ma, in
effettuato dalla sentenza Cavazza — evocherebbe, per un ver- quest'ultimo caso — e solo quando configurante «colpa lie-
so, immediati sospetti di illegittimità costituzionale per dispa- ve» —, le condizioni richieste sono il dimostrato corretto
rità di trattamento ingiustificata rispetto a situazioni meno orientarsi nel campo delle linee guida pertinenti in relazione
gravi eppure rimaste sicuramente punibili, quali quelle conno- al caso concreto ed il progredire nella fase della loro attua-
IL FORO ITALIANO — 2018.
235 PARTE SECONDA 236

zione, ritenendo l'ordinamento di non punire gli adempimenti quale si era, invero, registrato un indirizzo incline a ritenere che
che si rivelino imperfetti. la limitazione della responsabilità del medico in caso di colpa
11. - Sul quesito proposto devono quindi affermarsi i se- lieve, ivi sancita per le condotte professionali conformi alle li-
guenti principî di diritto: nee guida ed alle buone pratiche, non si estendesse agli errori
diagnostici connotati da negligenza o imprudenza, perché le li-
«L'esercente la professione sanitaria risponde, a titolo di nee guida contengono solo regole di perizia, Cass. 27 aprile
colpa, per morte o lesioni personali derivanti dall'esercizio di 2015, C., Foro it., Rep. 2015, voce Sanità pubblica e sanitari,
attività medico-chirurgica: n. 469; 20 marzo 2015, n. 16944, ibid., n. 471; 24 gennaio 2013,
a) se l'evento si è verificato per colpa (anche ‘lieve’) da n. 11493, id., Rep. 2013, voce Reato in genere, n. 77; annotata
negligenza o imprudenza; da L. RISICATO, Linee guida e imperizia «lieve» del medico do-
b) se l'evento si è verificato per colpa (anche ‘lieve’) da po la l. 189/12: i primi orientamenti della Cassazione, in Dir.

a
imperizia quando il caso concreto non è regolato dalle racco- pen. e proc., 2013, 691); tale orientamento non era tuttavia uni-

to
mandazioni delle linee guida o dalle buone pratiche clinico- voco, in quanto si era comunque riconosciuto che l'anzidetta
limitazione di responsabilità operasse anche nell'eventualità di

en
assistenziali; errori in cui si colgono profili di colpa generica diversi dal-
c) se l'evento si è verificato per colpa (anche ‘lieve’) da l'imperizia (Cass. 11 maggio 2016, D.A., Foro it., Rep. 2016,

am
imperizia nella individuazione e nella scelta di linee guida o voce Professioni intellettuali, n. 110; annotata da F. EMILIANI,
di buone pratiche clinico-assistenziali non adeguate alla spe- La Cassazione detta alcune «linee guida» in tema di responsa-

on
cificità del caso concreto; bilità medica, in Parola alla difesa, 2016, 277; C. CUPELLI, La
d) se l'evento si è verificato per colpa ‘grave’ da imperizia colpa lieve del medico tra imperizia, imprudenza e negligenza:

O
M abb
nell'esecuzione di raccomandazioni di linee guida o buone il passo avanti della Cassazione (e i rischi della riforma alle

M
pratiche clinico-assistenziali adeguate, tenendo conto del gra- porte), in <www.penalecontemporaneo.it>; 1° luglio 2015, n.
45527, Foro it., Rep. 2016, voce Sanità pubblica e sanitari, n.

SI
do di rischio da gestire e delle speciali difficoltà dell'atto me- 432; annotata da L. DELLA RAGIONE, Colpa lieve e rispetto del-
dico». IO in
AS
la diagnosi già formulata in ospedale, in Riv. neldiritto, 2016,
50; 9 ottobre 2014, Stefanetti, Foro it., Rep. 2015, voce cit., n.
so
————————
476; annotata da G.M. CALETTI, Non solo imperizia: la Cassa-
zione amplia l'orizzonte applicativo della legge Balduzzi, in
es

(1) I. - Le sezioni unite sono state chiamate a sedare sul na-


scere il contrasto manifestatosi in seno alla quarta sezione pena- Dir. pen. e proc., 2015, 1147; A. ROIATI, Prime aperture inter-
nc

le a proposito della portata della causa di non punibilità prevista pretative a fronte della supposta limitazione della Balduzzi al
solo profilo dell'imperizia, in <www.penalecontemporaneo.it>).
D

dal 2° comma dell'art. 590 sexies c.p., introdotto dall'art. 6 l.


co

24/17. La corretta ricostruzione di tale esonero dalla responsabi- Ciò posto, il collegio giudicante ha individuato una serie di ipo-
U

lità colposa per morte o lesioni personali in ambito medico inci- tesi in cui non troverebbe applicazione la causa di esclusione
LA

della punibilità di cui all'art. 590 sexies c.p.: a) negli ambiti


IO olo

de non soltanto sulle condotte poste in essere dai sanitari a far


tempo dal 1° aprile 2017 (data di entrata in vigore della l. che, per qualunque ragione, non siano governati da linee guida;
C

24/17), ma è destinata ad avere ripercussioni in punto di scelta b) nelle situazioni concrete in cui le raccomandazioni debbano
c

del trattamento sanzionatorio applicabile ai fatti commessi in essere radicalmente disattese per via delle peculiari condizioni
O sci
LO

epoca anteriore, rispetto ai quali appare inevitabile il confronto del paziente o per qualunque altra ragione imposta da esigenze
con il regime delineato dal previgente art. 3, 1° comma, d.l. scientificamente qualificate; c) in relazione alle condotte che,
Fa

158/12, convertito, con modificazioni, dalla l. 189/12. sebbene collocate nell'ambito di approccio terapeutico regolato
La divergenza di opinioni emergeva, in particolare, da due da linee guida pertinenti e appropriate, non risultino per nulla
disciplinate in quel contesto regolativo, come nel caso di errore
R

pronunce:
— da un lato, Cass. 20 aprile 2017, Tarabori, Foro it., 2017, nell'esecuzione materiale di atto chirurgico pur correttamente
II, 493, con nota di richiami di L. BETTIOL (annotata da L. RISI- impostato secondo le raccomandazioni ufficiali. In positivo, si è
CATO, Colpa dello psichiatra e legge Gelli-Bianco: la prima quindi delimitato lo spazio occupabile da siffatta causa di non
stroncatura della Cassazione, in Giur. it., 2017, 2201; E. PA- punibilità, dando rilievo alle condotte che costituiscono perti-
LOMBI, Profili penali della colpa medica nell'evoluzione giuris- nente estrinsecazione delle linee guida applicabili al caso di
prudenziale, in Riv. pen., 2017, 1038; C. CUPELLI, La legge Gel- specie. Riguardo ai profili di diritto intertemporale, la sentenza
li-Bianco in Cassazione: un primo passo verso la concretizza- in esame, sul presupposto che la novella del 2017 non contiene
zione del tipo, in Cass. pen., 2017, 3164, e La legge Gelli- alcun riferimento alla gravità della colpa, in applicazione del-
Bianco e il primo vaglio della Cassazione: linee guida sì, ma l'art. 2 c.p., era dell'avviso che i fatti commessi prima della sua
con giudizio, in <www.penalecontemporaneo.it>; G.M. CALET- entrata in vigore fossero assoggettati (se pertinente) alla norma-
TI-M.L. MATTHEUDAKIS, La Cassazione e il grado della colpa tiva del 2012, la quale appariva più favorevole.
penale del sanitario dopo la riforma «Gelli-Bianco», in Dir. La successiva decisione (caso Cavazza) non collimante con
pen. e proc., 2017, 1369, e Le prime «linee guida» interpretati- quella appena esaminata evidenzia, in primo luogo, come il 2°
ve della Cassazione penale sulla riforma «Gelli-Bianco», in comma dell'art. 590 sexies c.p. non attribuisca più alcun rilievo
Resp. medica, 2017, 379; M. CAPUTO, «Promossa con riserva». al grado della colpa, di modo che nulla osta a ricomprendere la
La legge Gelli-Bianco passa l'esame della Cassazione e viene colpa grave nell'ambito di operatività della causa di non punibi-
«rimandata a settembre» per i decreti attuativi, in Riv. it. medi- lità, superando così le obiezioni sulla difficoltà di conciliare il
cina legale, 2017, 724; M. DI LELLO FINUOLI, Responsabilità grave discostamento del sanitario dal proprium professionale
colposa in ambito sanitario: la Cassazione esclude l'impunità con il rispetto delle linee guida e delle buone pratiche clinico-
dell'imperizia, in Danno e resp., 2017, 727; M. FORMICA, La assistenziali. In quest'ottica, e con il conforto della ratio del-
responsabilità penale del medico: la sedazione ermeneutica di l'innovazione legislativa (tesa a «non mortificare l'iniziativa del
una riforma dal lessico infelice, in <www.penalecontem professionista con il timore di ingiuste rappresaglie, mandando-
poraneo.it>; M. COLACURCI, La legge Gelli-Bianco: tra inter- lo esente da punizione per una mera valutazione di opportunità
pretazione «correttiva» della colpa medica e valorizzazione del- politico-criminale, al fine di restituire al medico una serenità
le linee guida nella lettura della Suprema corte, in Riv. it. medi- operativa così da prevenire il fenomeno della c.d. medicina di-
cina legale, 2017, 1155); fensiva»), si perviene a ritagliare uno spazio di non punibilità
— dall'altro, Cass. 19 ottobre 2017, Cavazza, Foro it., Le anche per il sanitario che abbia seguìto linee guida adeguate e
banche dati, archivio Cassazione penale (annotata da C. CUPEL- pertinenti e, nonostante ciò, sia incorso in una «imperita» appli-
LI, Quale (non) punibilità per l'imperizia? La Cassazione torna cazione di queste. È invece penalmente rilevante l'imperizia sa-
sull'ambito applicativo della legge Gelli-Bianco ed emerge il nitaria radicata nell'assecondamento di linee guida che siano
contrasto: si avvicinano le sezioni unite, in <www.penale inadeguate alla peculiarità del caso concreto.
contemporaneo.it>; P. PIRAS, La non punibilità dell'imperizia
medica in executivis, ibid., 139; E. PALOMBI, op. cit.). II. - Trascorsi pochi giorni dal deposito di quest'ultima pro-
La prima decisione (caso Tarabori) muoveva dal presupposto nuncia, avvenuto il 31 ottobre 2017, il contrasto veniva formal-
che l'art. 590 sexies c.p., nonostante la formulazione linguistica mente registrato dal presidente del collegio della quarta sezione,
infelice, si riferisca unicamente alla colpa per imperizia, ossia che era stato investito di un procedimento nel quale veniva in ri-
all'aspetto che involge, in via ipotetica, la violazione delle leges lievo la problematica inerente alle conseguenze che possono
artis. Sotto questo profilo vengono meno i dubbi prospettati ri- scaturire dall'inosservanza delle linee guida (caso Mariotti); con
spetto al menzionato art. 3, 1° comma, d.l. 158/12, a fronte del nota del 7 novembre 2017 veniva dunque sollecitato l'intervento
IL FORO ITALIANO — 2018.
237 GIURISPRUDENZA PENALE 238

urgente delle sezioni unite. In maniera altrettanto celere il primo marzo 2017 n. 24), in Dir. pen. e proc., 2017, 573; F.P. GARZO-
presidente della Suprema corte raccoglieva l'invocazione e, con NE-A. NOCCO, La responsabilità penale sanitaria nel passaggio
decreto del 13 novembre 2017, assegnava il ricorso alla forma- dalla legge Balduzzi alla legge Gelli: «se vogliamo che tutto
zione più autorevole, deputata a spazzar via l'incertezza genera- rimanga com'è, bisogna che tutto cambi», in Riv. pen., 2017,
ta da approcci interpretativi radicalmente divergenti (sull'ap- 885; G. IADECOLA, Qualche riflessione sulla nuova disciplina
prodo della questione al vaglio delle sezioni unite, v. C. CUPEL- della colpa medica per imperizia nella l. 8 marzo 2017 n. 24
LI, Cronaca di un contrasto annunciato: la legge Gelli-Bianco (legge c.d. Gelli-Bianco), in <www.penalecontemporaneo.
alle sezioni unite, ibid.). it>; E. PALERMO FABRIS, La responsabilità penale del profes-
Dal canto proprio, la procura generale ha ritenuto insoddisfa- sionista sanitario tra etica del diritto ed etica della medicina,
centi le soluzioni offerte da entrambi i precedenti. La sentenza in Resp. medica, 2017, 211; G. PAVICH, La responsabilità pe-
Tarabori viene apprezzata per aver tentato un'interpretazione nale dell'esercente la professione sanitaria: cosa cambia con

a
conforme ai principî costituzionali, ma il risultato di questa ope- la legge Gelli-Bianco, in Cass. pen., 2017, 2961; D. TRIPIC-

to
razione viene considerato foriero di incertezze e, in ultima ana- CIONE, La responsabilità penale nell'attività medico chirurgi-
lisi, idoneo a neutralizzare la riforma. Per converso, la scelta ca, ibid., suppl. al n. 5, 94. [A. PALMIERI]

en
della sentenza Cavazza di rimanere saldamente ancorati al dato
letterale mette a repentaglio una serie di valori tutelati della

am
Carta fondamentale. Come si evince dalla requisitoria del sosti-
tuto procuratore generale, le sezioni unite avrebbero dovuto sol-

on
levare questione di legittimità costituzionale dell'art. 590 sexies ————————
c.p.; in subordine, ritenendosi comunque necessari ulteriori ac-

O
M abb
certamenti di fatto ed essendo maturata la prescrizione, era pro-

M
spettato l'annullamento con rinvio della sentenza di merito, uni-
camente ai fini degli effetti civili.

SI
La sentenza Mariotti disattende in toto le conclusioni del
IO in CORTE DI CASSAZIONE; sezione V penale; sentenza 14

AS
pubblico ministero. I motivi di ricorso articolati dal medico
dicembre 2017 - 15 gennaio 2018, n. 1412; Pres. LAPA-
so
condannato in sede di merito sono dichiarati inammissibili; il
che preclude il rilievo della prescrizione del reato. Quanto al LORCIA, Est. CAPUTO, P.M. ZACCO (concl. conf.); ric. Soc.
es

nucleo del conflitto, le sezioni unite descrivono il quadro com- doBank. Annulla Trib. Salerno 9 marzo 2017.
plessivo delle ipotesi di responsabilità colposa del sanitario, in
nc

caso di morte o lesioni del paziente affidato alle sue cure (qua- Misure di prevenzione — Mafia — Confisca — Tutela del
D

dro riassunto nella massima desunta dalla sentenza). Rispetto al- creditore — Disciplina applicabile (D.leg. 6 settembre
co

la situazione di maggior delicatezza, ossia quella connotata dal- 2011 n. 159, codice delle leggi antimafia e delle misure di
U

l'errore nell'esecuzione della prestazione terapeutica, attribuibi- prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di do-
LA
IO olo

le all'imperizia del sanitario, la chiave di volta dell'assetto deli- cumentazione antimafia, a norma degli art. 1 e 2 l. 13 ago-
neato risiede nella graduazione della colpa: se si ravvisa colpa
sto 2010 n. 136, art. 52; y l. 24 dicembre 2012 n. 228, di-
C

grave, il sanitario non può giovarsi della non punibilità; que-


c

st'ultima si riferisce piuttosto alle situazioni in cui la colpa da sposizioni per la formazione del bilancio annuale e plu-
O sci
LO

imperizia in executivis è lieve, sempre che non vi sia alcunché riennale dello Stato (legge di stabilità 2013), art. 1, comma
da rimproverare nell'individuazione e nella scelta delle linee 200; y l. 17 ottobre 2017 n. 161, modifiche al codice delle
Fa

guida o buone pratiche, adeguate al caso concreto, ed esse siano leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al
state opportunamente rispettate. d.leg. 6 settembre 2011 n. 159, al codice penale e alle
R

Dopo aver enunciato il principio di diritto, la motivazione of- norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del co-
fre qualche ragguaglio sull'individuazione della legge più favo- dice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al go-
revole: rispetto all'art. 3, 1° comma, d.l. 158/12, nello scenario verno per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e
attuale nulla cambia per quel che concerne l'errore determinato confiscate, art. 20).
da colpa lieve, sub specie di imperizia, esclusivamente nella fa-
se attuativa; mentre il precetto abrogato risultava più benevolo Misure di prevenzione — Mafia — Confisca — Tutela del
per il reo nelle ipotesi di comportamenti non gravemente colpo- creditore — Strumentalità del credito all'attività illeci-
si, caratterizzati da negligenza o imprudenza, come pure in ta — Onere della prova (D.leg. 6 settembre 2011 n. 159,
quelle, rientranti nell'ambito della colpa da imperizia, dove so- art. 52; y l. 24 dicembre 2012 n. 228, art. 1, comma 200).
no commessi errori determinati da colpa lieve che influiscono
sulla scelta delle linee guida o sulla valutazione della loro ap- Il rinvio operato dalla l. 24 dicembre 2012 n. 228, art. 1,
propriatezza. comma 200, al d.leg. 6 settembre 2011 n. 159, art. 52, de-
ve considerarsi di tipo recettizio (o statico), con la conse-
III. - In tema di responsabilità colposa nell'attività sanitaria, guenza che le modifiche apportate dalla l. 17 ottobre 2017
alla luce delle innovazioni legislative del 2017, C. BRUSCO, La n. 161, art. 20, al d.leg. 159/11, art. 52, 1° comma, lett. b),
colpa penale e civile - La colpa medica dopo la l. 8 marzo non trovano applicazione nei procedimenti per la tutela
2017 n. 24 (legge Gelli-Bianco), Milano, 2017, 233 ss.; M. CA- dei creditori instaurati a norma della l. 228/12, art. 1,
PUTO, Colpa penale del medico e sicurezza delle cure, Torino,
2017, 344 ss., e La responsabilità penale dell'esercente la pro- commi 194 ss. (1)
fessione sanitaria dopo la l. n. 24 del 2017 ... quo vadit? Primi Ai sensi del d.leg. 6 settembre 2011 n. 159, art. 52, 1° comma,
dubbi, prime risposte, secondi dubbi, in Danno e resp., 2017, lett. b), nella sua formulazione anteriore alla novella di cui
293; R. ALAGNA, La controriforma della colpa penale nel- alla l. 17 ottobre 2017 n. 161, art. 20, la tutela del credito
l'attività medica, in Resp. civ., 2017, 1466; S. ALEO, Conside- implica la prova della buona fede del creditore soltanto al-
razioni critiche sull'art. 6 della legge Gelli in materia di re- lorché sia stata adeguatamente dimostrata la strumentalità
sponsabilità sanitaria, in Indice pen., 2017, 593, e Alcune con- tra il credito e l'attività illecita del debitore. (2)
siderazioni sulla responsabilità penale del medico, anche alla
luce della recente legge Gelli, in Resp. medica, 2017, 223; L.
BETTIOL, Riforma Gelli-Bianco: il ruolo delle linee guida nel
giudizio di responsabilità penale in campo sanitario, in Foro Ritenuto in fatto. — 1. - Con decreto deliberato in data 9
it., 2017, V, 263; M. BILANCETTI, Profili penalistici della l. 8 marzo 2017, il Tribunale di Salerno ha rigettato l'istanza
marzo 2017 n. 24, in Riv. it. medicina legale, 2017, 1032; G.M. proposta — ex art. 52 d.leg. 6 settembre 2011 n. 159 e 1,
CALETTI, Tra «Gelli-Bianco» e «Balduzzi»: un itinerario tra le commi 194 ss., l. 24 dicembre 2012 n. 228 — nell'interesse
riforme in tema di responsabilità penale colposa del sanitario, di doBank s.p.a. di ammissione al pagamento del credito, as-
in Resp. medica, 2017, 97; G.M. CALETTI-M.L. MATTHEUDA- sistito da un contratto di mutuo ipotecario stipulato da Im-
KIS, Una prima lettura della legge «Gelli-Bianco» nella pro-
spettiva del diritto penale, in <www.penalecontemporaneo.it>; macolata Fontanella (sorella del proposto) unitamente al co-
C. CUPELLI, La responsabilità penale degli operatori sanitari e niuge, per l'importo di euro 212.434,39: il tribunale ha rite-
le incerte novità della legge Gelli-Bianco, in Cass. pen., 2017, nuto non connotata da affidamento incolpevole la condotta
1765; F. D'ALESSANDRO, La responsabilità penale del sanita- della banca creditrice, posto che, nella valutazione della sol-
rio alla luce della riforma «Gelli-Bianco» (commento alla l. 8 vibilità dei mutuatari, la stessa, alla luce dei redditi del nu-
IL FORO ITALIANO — 2018.
239 PARTE SECONDA 240

cleo familiare, non si era attenuta ai criteri uniformi per la prevenuto per titoli anteriori al procedimento di prevenzione,
quantificazione della rata di restituzione del mutuo. avessero sia all'interno del processo di prevenzione, sia
2. - Avverso l'indicato decreto ha proposto ricorso per all'esterno del medesimo, in sede di giudizio civile di cogni-
cassazione nell'interesse di doBank s.p.a. l'avv. L. Polizio, zione o di esecuzione (individuale o concorsuale), possibilità
articolando due motivi di seguito enunciati nei limiti di cui di ottenere tutela giuridica satisfattoria delle loro pretese sui
all'art. 173, 1° comma, disp. att. c.p.p. beni del prevenuto assoggettati al procedimento di confisca o
Il primo motivo denuncia inosservanza o erronea applica- comunque definitivamente confiscati, attraverso tecniche di
zione della legge in relazione alla «strumentalità» del credito tutela che, spossessando il prevenuto, facessero salve le pre-
ipotecario all'attività illecita. Il decreto impugnato non ha in tese creditorie dei terzi medesimi, purché non soddisfatte sui
alcun modo motivato in ordine al presupposto normativo del- beni non sequestrati: con la sentenza n. 190 del 1994 (Foro

a
la strumentalità del credito, oggetto di finanziamento ipote- it., Rep. 1994, voce Misure di prevenzione, n. 78), la Corte

to
cario, prendendo in esame il solo profilo della buona fede e costituzionale dichiarò inammissibile la questione sul rilievo,
in particolare, che il risultato cui il giudice a quo tendeva sa-

en
facendo riferimento a soggetti e circostanze del tutto estranei
alla vicenda. L'istanza aveva dedotto l'assenza di un nesso di rebbe stato astrattamente realizzabile attraverso una pluralità

am
collegamento tra il credito erogato e l'attività contestata al di interventi normativi variamente articolati; in mancanza di
proposto, evidenziando il mancato coinvolgimento dei bene- una soluzione «a rime obbligate», il conseguimento del-
l'obiettivo individuato dal giudice a quo avrebbe comportato

on
ficiari in qualsiasi contesto criminale, tanto più che il mutuo
fu concesso nel 2006 e la proposta di prevenzione fu avanza- scelte discrezionali rimesse in via esclusiva al legislatore.

O
M abb
ta cinque anni dopo. Pur in presenza del lacunoso quadro normativo in sintesi

M
Il secondo motivo denuncia vizi di motivazione in relazio- descritto, la giurisprudenza di legittimità aveva riconosciuto
l'opponibilità del diritto di garanzia reale sul bene oggetto

SI
ne ai riferimenti inconferenti contenuti nel decreto e all'as-
IO in
senza di motivazione in relazione alla «strumentalità» del del provvedimento di confisca, a condizione non solo che

AS
credito. l'ipoteca fosse stata costituita mediante iscrizione nei registri
so

3. - Con requisitoria scritta del 2 novembre 2017, il sosti- immobiliari prima del sequestro ex art. 2 ter l. n. 575 del
tuto procuratore generale della repubblica presso questa Cor- 1965, ma anche della buona fede e dell'affidamento incolpe-
es

te di cassazione dott. F. Zacco, ha concluso per l'annulla- vole del creditore ipotecario, la cui prova deve essere fornita
nc

mento con rinvio del provvedimento impugnato. dal creditore ipotecario originario nel procedimento di pre-
venzione (Cass. 6 febbraio 2007, Soc. Servizi immobiliari
D

Considerato in diritto. — 1. - Il ricorso deve essere accol-


co

to. banche Sib, id., Rep. 2007, voce cit., n. 76): in particolare, la
U

2. - Viene in rilievo la disciplina di cui all'art. 52, 1° giurisprudenza di questa corte richiedeva che il terzo titolare
LA
IO olo

comma, lett. b), d.leg. 6 settembre 2011 n. 159, oggetto di di un diritto reale di garanzia su un bene sottoposto a confi-
una recente modifica legislativa. Nel delineare una delle sca ai sensi dell'art. 2 ter cit. adempisse all'onere di provare,
C
c

condizioni in presenza delle quali la confisca non pregiudica nel procedimento di esecuzione avente ad oggetto la confi-
O sci

scabilità del medesimo bene, sia la titolarità del diritto, sulla


LO

i diritti reali di garanzia costituiti in epoca anteriore al seque-


stro, la disposizione in esame prevedeva «che il credito non base di un atto di data certa anteriore al sequestro, sia la
Fa

sia strumentale all'attività illecita o a quella che ne costitui- mancanza di collegamento del diritto stesso con l'attività il-
sce il frutto o il reimpiego, a meno che il creditore dimostri lecita del proposto indiziato di mafia, derivante da condotte
R

di avere ignorato in buona fede il nesso di strumentalità». di agevolazione o di fiancheggiamento (Cass. 14 gennaio
L'art. 20 l. 17 ottobre 2017 n. 161 (in vigore dal 19 novem- 2009, San Paolo Imi, id., Rep. 2009, voce cit., n. 112).
bre 2017) ha modificato la disposizione in esame, configu- In questo contesto normativo e giurisprudenziale, un pri-
rando la condizione nel senso «che il credito non sia stru- mo, limitato intervento del legislatore si concretizzò nel-
mentale all'attività illecita o a quella che ne costituisce il l'espressa estensione ai titolari di diritti reali di garanzia del-
frutto o il reimpiego, sempre che il creditore dimostri la buo- la facoltà di intervenire nel procedimento di prevenzione, al
na fede e l'inconsapevole affidamento». Rinviando infra la fine dell'accertamento del diritto, nonché della loro buona
disamina della portata normativa della condizione così come fede e dell'inconsapevole affidamento nella sua acquisizione
delineata dalla disciplina anteriore alla novella, deve fin d'o- (art. 2 ter, 5° comma, cit., come modificato dall'art. 5 d.l. 4
ra rimarcarsi come il legislatore del 2017 abbia definito in febbraio 2010 n. 4, convertito, con modificazioni, dalla l. 31
termini più restrittivi la condizione che assicura tutela al ter- marzo 2010 n. 50): la formulazione letterale della novella te-
zo creditore: la configurazione di tale condizione che poneva stimonia la volontà del legislatore di recepire i criteri già de-
in termini di «alternatività» — nel senso più oltre precisato lineati dalla giurisprudenza penale di questa corte.
— la mancanza di strumentalità all'attività illecita del credi- Si giunge così all'introduzione del c.d. codice antimafia, il
to, da un lato, e, dall'altro, l'ignoranza in buona fede del nes- cui titolo IV è dedicato alla tutela dei terzi (oltre che ai rap-
so stesso è stata sostituita da una configurazione in termini porti con le procedure concorsuali): come ha osservato la
«cumulativi» dei due presupposti. Corte costituzionale con la sentenza n. 94 del 2015 (id.,
Si pone, dunque, il problema dell'individuazione della di- 2015, I, 3036), il d.leg. n. 159 del 2011 ha delineato «un si-
sciplina alla stregua della quale il ricorso deve essere deciso. stema organico di tutela esteso alla generalità dei creditori
3. - Il problema deve essere risolto sulla base della rico- del proposto, imperniato su un procedimento incidentale di
struzione della natura del rinvio operato dai commi 194 ss. verifica dei crediti in contraddittorio e sulla successiva for-
dell'art. 1 l. 24 dicembre 2012 n. 229 all'art. 52 d.lg. n. 159 mazione di un ‘piano di pagamento’, secondo cadenze mu-
del 2011. tuate in larga misura dai corrispondenti istituti previsti dalla
3.1. - Come è noto, prima dell'introduzione del d.leg. n. legge fallimentare». Pur ispirata, nella sua articolazione pro-
159 del 2011, la legislazione non contemplava una disciplina cedimentale, alla legislazione concorsuale, la disciplina volta
ad hoc per la tutela dei terzi creditori, posto che l'art. 2 ter l. alla tutela dei terzi creditori resta collegata a quella della
31 maggio 1965 n. 575 si limitava a prevedere una forma di confisca di prevenzione: come ha messo in luce la citata sen-
tutela interna al procedimento di prevenzione a favore dei tenza n. 94 del 2015, la disciplina di cui al titolo IV «rappre-
terzi cui risultassero appartenere i beni sequestrati (che do- senta il frutto del bilanciamento legislativo tra i due interessi
vevano essere chiamati dal tribunale ad intervenire nel pro- che in materia si contrappongono: da un lato, l'interesse dei
cedimento, nell'ambito del quale potevano svolgere le loro creditori del proposto a non veder improvvisamente svanire
difese). L'assetto normativo fu sospettato di illegittimità co- la garanzia patrimoniale sulla cui base avevano concesso
stituzionale, tanto che fu rimessa alla Corte costituzionale la credito o effettuato prestazioni; dall'altro, l'interesse pubbli-
questione di legittimità costituzionale, in riferimento all'art. co ad assicurare l'effettività della misura di prevenzione pa-
24, 1° comma, Cost., dell'art. 2 ter cit., nella parte in cui non trimoniale e il raggiungimento delle sue finalità, consistenti
prevedeva che i terzi creditori chirografari o privilegiati del nel privare il destinatario dei risultati economici dell'attività
IL FORO ITALIANO — 2018.
241 GIURISPRUDENZA PENALE 242

illecita». La tutela accordata ai terzi che vantino diritti reali articolo, vale a dire la disposizione normativa (si tratta, in
di garanzia sul bene confiscato deve dunque assicurare il sintesi, di una tecnica di stesura della norma, ispirata al prin-
contemperamento dell'interesse del creditore con quello cipio di ‘economia redazionale’); il secondo, viceversa, fa ri-
pubblicistico sotteso alla misura di prevenzione: ciò trova ferimento alla norma in sé, cioè al principio contenuto nella
conferma nella specifica disciplina delineata dal titolo IV. A formula verbale dell'articolo del codice e ne segue, dunque,
fronte dell'acquisizione del bene oggetto di confisca a titolo inevitabilmente, l'eventuale evoluzione, di talché, mutato il
originario (così, Cass. 12 dicembre 2014, Banca Marche, id., contenuto della norma di riferimento, muta inevitabilmente il
Rep. 2015, voce cit., n. 135, che richiama sul punto l'art. 45 significato della norma di rinvio»; hanno precisato le sezioni
d.leg. n. 159 del 2011), le condizioni alle quali è subordinata unite che «il rinvio operato da una norma può essere consi-
l'esclusione dell'effetto pregiudizievole nei confronti del derato dinamico (formale) solo qualora esso si riferisca non

a
creditore riguardano anche il rapporto tra il credito e l'attivi- già a una disposizione determinata, ma a un istituto o a una

to
tà illecita o quella che ne costituisce il frutto o il reimpiego: normativa complessivamente considerati, oggetto di un sepa-

en
in questo senso, la lett. b) del 1° comma dell'art. 52 cit. ren- rato atto normativo e dotati di una propria autonoma rilevan-
de ragione della necessità, ai fini del riconoscimento della tu- za», laddove «il rinvio va considerato recettizio (id est stati-

am
tela del credito, di un accertamento dei suoi rapporti con i co) tutte quelle volte in cui a essere richiamata è la specifica
presupposti del provvedimento ablatorio. disposizione contenuta nell'atto normativo richiamato» (sez.

on
3.2. - Nel quadro normativo e giurisprudenziale sintetica- un. 28 marzo 2013, Cavalli, id., Rep. 2013, voce Sequestro
mente richiamato, si colloca la disciplina introdotta dalla l. n. penale, n. 124).

O
M abb
228 del 2012. Come è stato rilevato dalle sezioni unite civili È a quest'ultimo tipo di rinvio che va ricondotto quello

M
di questa corte, «la l. 24 dicembre 2012 n. 228, ai commi operato dal comma 200 dell'art. 1 l. n. 228 del 2012 all'art.

SI
194-205, ha dettato una disciplina tendenzialmente organica 52 d.leg. n. 159 del 2011, con la conseguenza che, in presen-
IO in
volta a regolare i rapporti tra creditori ipotecari e pignoranti za di un rinvio recettizio, «le vicende della norma richiamata

AS
e Stato, con riferimento alle procedure di confisca non sog- restano prive di effetto ai fini dell'esistenza ed efficacia della
so

gette alla disciplina del ‘codice delle misure di prevenzione’, norma richiamante» (Corte cost. n. 315 del 2004, id., 2005, I,
d.leg. n. 159 del 2011, entrato in vigore il 13 ottobre 2011. 25): infatti, come si è anticipato, la novella del 2012 ha deli-
es

La nuova disciplina si applica, quindi, alle misure di preven- neato una disciplina tendenzialmente organica non già sulla
nc

zione disposte prima di tale data» (sez. un. n. 10532 del 7 base del complessivo richiamo al titolo IV del c.d. codice an-
maggio 2013, id., 2014, I, 192). Si tratta, dunque, per ripren- timafia, ma richiamando, per un verso, specifiche norme del
D
co

dere l'espressione utilizzata in altri rami dell'ordinamento, di d.leg. n. 159 cit. e, per altro verso, altre norme dei due codici
U

una sorta di «legge-ponte» volta a disciplinare fattispecie ben di rito. Del resto, la fisionomia della disciplina in esame, os-
LA
IO olo

delineate dal punto di vista temporale: la disciplina introdotta sia il suo atteggiarsi a «legge-ponte» nel senso prima chiari-
dal legislatore del 2012, infatti, «interessa i beni confiscati to, risulta del tutto coerente con la considerazione sub specie
C
c

all'esito di procedimento di prevenzione per i quali non sia di rinvio recettizio del rinvio in questione. D'altra parte,
O sci
LO

applicabile la disciplina introdotta dal d.leg. n. 159 del 2011, mentre l'art. 37 l. n. 161 del 2017, recante «interpretazione
sempre che il bene non sia stato già trasferito o aggiudicato, autentica dell'art. 1, commi da 194 a 206, l. 24 dicembre
Fa

anche in via provvisoria. È stato previsto, in specie (comma 2012 n. 228», ha stabilito l'applicazione, a determinate con-
197), che in relazione a detti beni gli oneri ed i pesi iscritti o dizioni, della normativa del 2012 ai beni confiscati a norma
R

trascritti anteriormente alla confisca sono estinti di diritto e dell'art. 12 sexies d.l. n. 306 del 1992, convertito dalla l. n.
non possono essere iniziate o proseguite, a pena di nullità, le 356 del 1992, l'art. 36, nel definire, con riferimento a plurimi
azioni esecutive; ai terzi creditori di cui al comma 198 (cre- profili dell'intervento novellatore, la disciplina transitoria,
ditori muniti di ipoteca iscritta anteriormente al sequestro o non ha operato alcun riferimento all'art. 52 del c.d. codice
che abbiano trascritto pignoramento sul bene prima del se- antimafia.
questro, ovvero siano intervenuti nell'esecuzione sul bene 3.4. - Pertanto, deve concludersi che le modifiche all'art.
iniziata con pignoramento anteriore) è stata, quindi, ricono- 52, 1° comma, lett. b), d.leg. 6 settembre 2011 n. 159, intro-
sciuta la possibilità di proporre, entro il termine di centottan- dotte dall'art. 20 l. 17 ottobre 2017 n. 161, non trovano ap-
ta giorni dall'entrata in vigore della legge, a pena di deca- plicazione ai procedimenti instaurati a norma dell'art. 1,
denza, domanda di ammissione al credito ai sensi dell'art. commi 194 ss., l. 24 dicembre 2012 n. 228.
58, 2° comma, d.leg. n. 159 del 2011 al giudice del- 4. - Secondo il consolidato orientamento formatosi nella
l'esecuzione del tribunale che ha disposto la confisca. Il suc- giurisprudenza di questa corte in relazione all'art. 52, 1°
cessivo comma 200 prevede che il predetto giudice del- comma, lett. b), cit., nella formulazione anteriore alla novella
l'esecuzione provvede con le forme dì cui all'art. 666, 2°, 3°, del 2017, in forza di detta norma la confisca non pregiudica
4°, 5°, 6°, 8° e 9° comma, c.p.p. e che deve procedere all'ac- «i diritti reali di garanzia costituiti — come nel caso in esa-
certamento della sussistenza e dell'ammontare del credito, me — in epoca anteriore al sequestro, ove ricorrano le con-
nonché, alla sussistenza delle condizioni di cui all'art. 52 dizioni: a) che l'escussione del restante patrimonio del pro-
d.leg. n. 159 del 2011, nel qual caso ammette il terzo al pa- posto sia risultata insufficiente al soddisfacimento del credi-
gamento dandone immediata comunicazione all'Agenzia na- to, salvo per i crediti assistiti da cause legittime di prelazione
zionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni se- su beni sequestrati; b) che il credito non sia strumentale
questrati e confiscati alla criminalità organizzata» (Cass. 25 all'attività illecita o a quella che ne costituisce il frutto o il
gennaio 2016, Soc. Italfondiario, id., Rep. 2016, voce cit., n. reimpiego, a meno che il creditore dimostri di avere ignorato
89). in buona fede il nesso di strumentalità» (Cass. n. 42084 del
La disamina a grandi linee della novella del 2012 rende 19 settembre 2014, Soc. Sicilcassa; conf. Cass. n. 15 del 19
ragione del rilievo che la «disciplina tendenzialmente orga- settembre 2014 - dep. 2015, Soc. Unicredit): il dato letterale
nica» introdotta dalla l. n. 228, lungi dal far leva sul rinvio della norma, in linea con la sua ratio, «significa chiaramente
alla normativa del c.d. codice antimafia complessivamente che i diritti dei terzi creditori non sono pregiudicati, salvo
considerato o anche solo al suo titolo IV, in tema di tutela che risulti l'eventuale strumentalità del credito alla attività il-
dei terzi, è configurata sulla base del rinvio a specifiche lecita ovvero la sua funzione di mezzo di riciclaggio» e «solo
norme contenute ora nel d.leg. n. 159 del 2011, ora diretta- quando tale strumentalità risulti, spetterà al creditore dimo-
mente nel codice di procedura penale, ora in quello di proce- strare l'ignoranza in buona fede di tale nesso di strumentali-
dura civile (art. 737 ss. c.p.c. richiamato dal comma 203). tà» (Cass. 30 giugno 2015, Banca Monte dei Paschi di Siena,
3.3. - Le sezioni unite penali di questa corte hanno offerto id., 2016, II, 179). Come già anticipato, dunque, le due con-
una puntuale distinzione tra rinvio recettizio (o statico) e rin- dizioni si pongono in termini di «alternatività», nel senso che
vio formale (o dinamico): «il primo recepisce per intero, la buona fede del terzo creditore assistito da ipoteca, iscritta
senza che ne sia riprodotto il testo, il contenuto di un altro sul bene assoggettato a confisca di prevenzione anteriormen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
243 PARTE SECONDA 244

te al sequestro, costituisce condizione necessaria per l'oppo- tivo, mediante specifiche espressioni, se il rinvio operato sia fis-
nibilità del diritto reale di garanzia al provvedimento ablato- so o mobile.
rio solo nell'ipotesi in cui l'erogazione del credito sia stata Sul tema cfr. anche A. PIZZORUSSO, Fonti del diritto, in
oggettivamente funzionale all'attività illecita del prevenuto Commentario del codice civile Scialoja-Branca a cura di F.
(Cass. 3 ottobre 2016, Banca del lavoro del piccolo risparmio GALGANO, Bologna, 2011, 234 ss.; A. PAPA, Alcune considera-
Gruppo popolare pugliese, id., Rep. 2016, voce Misure di zioni sulla tecnica del rinvio nella produzione normativa, in
prevenzione, n. 84; 16 giugno 2015, Banca Ragusa, id., Rass. parlamentare, 1991, 283 ss.; A. BERNARDINI, Produzione
2016, II, 179). di norme giuridiche mediante rinvio, Milano, 1966, passim.
5. - Il Tribunale di Salerno non ha fatto buon governo dei
II. - Nella giurisprudenza penale, sulla distinzione tra rinvio
principî di diritto richiamati.

a
fisso e rinvio mobile, v. Cass., sez. un., 31 marzo 2016, Capas-
Fermo restando che l'istanza, ex art. 1, commi 199 e 200, so, Foro it., 2017, II, 327, con nota di E. TURCO; 29 ottobre

to
l. n. 228 del 2012, dà luogo ad un incidente di esecuzione 2015, Bordin, id., 2016, II, 313, con nota di richiami, nella mo-

en
che viene deciso con provvedimento ricorribile per cassazio- tivazione, in cui si legge che, «in mancanza di formule chiarifi-
ne per l'intero spettro dei motivi deducibili ex art. 606 c.p.p., catrici, il rinvio operato a diversa disposizione di legge deve in-

am
ivi compresi i vizi della motivazione del provvedimento im- tendersi come rinvio statico. Il rinvio operato da una norma può
pugnato (Cass. 16 gennaio 2015, Banca Monte Paschi Siena, essere considerato dinamico (formale) solo qualora esso si rife-

on
id., Rep. 2015, voce cit., nn. 94, 113; conf. Cass. 23 settem- risca non già ad una disposizione determinata, ma a un istituto o
bre 2015, Banca popolare di Bari, ibid., n. 112), quella pro- a una normativa complessivamente considerati, oggetto di un

O
M abb
posta nell'interesse della ricorrente aveva puntualmente de- separato atto normativo e dotati di una propria autonoma rile-

M
dotto la «non strumentalità del credito rispetto alla attività il- vanza».

SI
lecita del proposto» sulla base di plurime argomentazioni (il Si veda anche Corte cost. 7 novembre 2014, n. 250, id., 2015,
IO in
fatto che i mutuatari non erano stati sottoposti ad alcun pro- I, 1144, con nota di richiami, nella motivazione.

AS
cedimento di prevenzione; la plausibilità di interpretazioni Nella giurisprudenza civile, v. Cass. 19 gennaio 2017, n.
so

alternative a quella fatta propria dal provvedimento di confi- 1331, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile; 18 gen-
naio 2017, n. 1186, ibid.; 9 giugno 2016, n. 11868, id., 2016, I,
es

sca): a fronte delle deduzioni dell'istante, la motivazione del 2363, con nota di A.M. PERRINO.
decreto impugnato — oltre a contenere riferimenti che risul-
nc

tano inconferenti rispetto ai thema decidendum — ha esami- III. - Con specifico riferimento alla natura del rinvio compiu-
D

nato il solo punto relativo alla buona fede del terzo, senza
co

to dalla l. 228/12, art. 1, comma 200, al d.leg. 159/11, art. 52,


U

dar conto di alcuna specifica valutazione in ordine alla stru- non si rinvengono precedenti giurisprudenziali, né prese di po-
mentalità del credito alla attività illecita, sicché sussiste il vi-
LA

sizione in dottrina, se si esclude F. MENDITTO, Le misure di


IO olo

zio motivazionale denunciato. prevenzione e la confisca allargata (l. 17 ottobre 2017 n. 161),
C

6. - Il decreto impugnato, pertanto, deve essere annullato in Il Penalista - Officina del diritto, Milano, 2017, 97, il quale,
c

con rinvio per nuovo esame al Tribunale di Salerno, che nel in senso contrario alla pronuncia in epigrafe, reputa il suddetto
O sci
LO

quadro dei principî di diritto richiamati, conserva nel merito rinvio di tipo mobile, affermando che «le modifiche [apportate
piena autonomia di giudizio nella ricostruzione dei dati di al codice antimafia dalla l. 161/17] [. . .] si riflettono anche sulla
Fa

fatto e nella valutazione di essi (Cass. 10 febbraio 1998, regolamentazione della tutela assicurata dalla l. 228/12 [. . .]. La
Scuotto, id., Rep. 1998, voce Rinvio penale, n. 17), potendo l. 228/12 (art. 1, commi da 194 a 206), infatti, ha introdotto una
R

procedere ad un nuovo esame con il solo limite di non ripete- specifica disciplina della materia anche per i procedimenti di
prevenzione sottratti all'applicazione del d.leg. n. 159 con nor-
re i vizi motivazionali del provvedimento annullato (Cass. 10 me analoghe a quelle degli art. 52 ss. d.leg. n. 159 o attraverso
gennaio 2012, M., id., Rep. 2012, voce cit., n. 9). un espresso rinvio a queste [. . .]. Dunque, le modifiche compor-
———————— tano che analoga sia la disciplina per i crediti tutelati dalla l.
228/12». E ancora, in tema di applicabilità temporale della no-
(1) I. - Sui concetti di rinvio recettizio (o materiale, o stati- vella, afferma che «le modifiche alle disposizioni del d.leg.
co, o fisso) e rinvio mobile (o formale, o dinamico), v. R. GUA- 159/11 che si riflettono sulla l. 228/12 trovano immediata appli-
STINI, Teoria e dogmatica delle fonti, in A. CICU-F. MESSINEO, cazione».
Trattato di diritto civile e commerciale, Milano, 1998, 426, il
quale fornisce le seguenti definizioni: «il rinvio si dice ‘recetti- (2) I. - Sull'interpretazione dell'art. 52, lett. b), d.leg. 159/11,
zio’ o ‘materiale’ quando ha ad oggetto una disposizione de- nella formulazione anteriore alla novella di cui alla l. 161/17,
terminata (o un insieme determinato di disposizioni): ad esem- art. 20, in tema di onere della (allegazione e) prova del-
pio, l'articolo tale della tale legge. Il rinvio si dice ‘mobile’ o l'esistenza (o inesistenza) del nesso di strumentalità tra il credi-
‘formale’ quando ha ad oggetto un tipo di fonte: secondo i casi, to e l'attività illecita del debitore (o quella che ne costituisce il
una fonte del medesimo ordinamento (ad esempio, la fonte frutto o il reimpiego), la giurisprudenza è divisa.
‘legge ordinaria dello Stato’ [...]) o anche, come sovente acca- Si è già dato conto del contrasto presente nella giurisprudenza
de nelle norme di diritto internazionale privato, una fonte ap- della Cassazione (cfr. Cass. 4 maggio 2017, Soc. Island Refi-
partenente ad un diverso ordinamento». L'autore, trattando del- nancing, e 28 marzo 2017, Soc. Island Refinancing, Foro it.,
2018, II, 43, con nota di S. CALVIGIONI, Brevi note sulla rifor-
l'adattamento del diritto interno al diritto internazionale, ma
ma dell'art. 52, lett. b), del codice antimafia, cui adde Cass. 14
con affermazioni generalmente condivise anche con riferimento dicembre 2017, Esposito, <http://bit.ly/2GYenjf>, che ha di-
ai rinvii intraordinamentali, afferma poi che, in caso di rinvio chiarato inammissibile la domanda del creditore in quanto sfor-
formale o mobile, «la fattispecie di cui si tratta risulterà mute- nita della allegazione dell'insussistenza del nesso di strumenta-
volmente disciplinata dalle norme che di volta in volta saranno lità, prima ancora che della sua buona fede).
dettate da tale fonte (nel senso che, mutando le norme poste da
quella fonte, muterà anche la disciplina della fattispecie in que- II. - La pronuncia in epigrafe risulta essere la prima ad avere
stione)», mentre in caso di rinvio materiale o fisso o recettizio, compiuto una breve analisi, sia pure in un obiter dictum, delle
«oggetto di rinvio è (non un'altra fonte, ma) una disposizione o modifiche apportate dalla l. 17 ottobre 2017 n. 161, art. 20,
norma, vigente in quel dato momento, determinata una volta all'art. 52, lett. b), del codice antimafia.
per tutte, sicché la fattispecie di cui si tratta resta senz’altro di- In particolare, nel provvedimento in epigrafe si legge che
sciplinata da quella disposizione o norma (anche se per avven- «deve fin d'ora rimarcarsi come il legislatore del 2017 abbia de-
tura tale disposizione o norma dovesse essere abrogata o sosti- finito in termini più restrittivi la condizione che assicura tutela
tuita da una disposizione o norma diversa)» (cfr. p. 662). al terzo creditore: la configurazione di tale condizione che po-
R. PAGANO, Introduzione alla legistica. L'arte di preparare neva in termini di ‘alternatività’ [. . .] la mancanza di strumenta-
le leggi, Milano, 2004, 155 ss., rileva che la tecnica della nor- lità all'attività illecita del credito, da un lato, e, dall'altro, l'i-
mazione per rinvii può creare molti problemi all'interprete nel gnoranza in buona fede del nesso stesso è stata sostituita da una
caso in cui il legislatore non chiarisca nello stesso testo norma- configurazione in termini ‘cumulativi’ dei due presupposti».
IL FORO ITALIANO — 2018.
245 GIURISPRUDENZA PENALE 246

Il timore che la novella del codice antimafia potesse produrre l'onere della prova relativo ad esso). In tal modo si è escluso
una contrazione degli spazi di tutela del creditore del reo o del che il creditore in buona fede possa ottenere tutela in presenza
prevenuto era già stato manifestato da S. CALVIGIONI, Brevi no- del nesso di strumentalità tra il credito e l'attività illecita del
te sulla riforma dell'art. 52, lett. b), del codice antimafia, cit.; debitore, in contrasto con la giurisprudenza consolidatasi a par-
ID., Confisca e tutela dei creditori: sulla proposta di modifica tire almeno da Cass., sez. un., 28 aprile 1999,ȱ Bacherotti, Foro
dell'art. 52, lett. b), del codice antimafia, in <http://www.penale it., 1999, II, 571, nonché con quanto affermato anche da Corte
contemporaneo.it/upload/CALVIGIONI_2017a.pdf>, cui si rin- cost. 10 gennaio 1997, n. 1, id., 1998, I, 2043, con nota di ri-
via per l'analisi critica della disposizione di riferimento; condi- chiami, la quale ha valorizzato il principio secondo cui la posi-
vide le critiche mosse al nuovo testo dell'art. 52, lett. b), d.leg. zione del creditore «è da ritenere protetta dal principio della tu-
159/11, G. PALMIERI, Tutela dei terzi e rapporti con le procedu- tela dell'affidamento incolpevole, che permea di sé ogni ambito

a
re concorsuali, in Il nuovo codice antimafia. Guida operativa dell'ordinamento giuridico», dal quale sembra doversi ricavare
alla riforma del codice antimafia (l. 17 ottobre 2017 n. 161) a che il creditore in buona fede debba essere tutelato e soddisfatto

to
cura di P. SCHIATTONE, Piacenza, 2018, 53 ss.; cfr., anche, S. anche in caso di sussistenza del nesso di strumentalità tra credi-

en
FURFARO, Opponibilità alla confisca e buona fede del creditore: to ed attività illecita del debitore.
brevi rilievi su un'irragionevole previsione, in <http://bit.ly/ Non resta che attendere gli sviluppi futuri della giurispruden-

am
2Bho3oj>, il quale conclude per l'irragionevolezza della riforma za per sapere come la novella dell'art. 52, lett. b), del codice an-
sul punto. timafia sarà effettivamente interpretata ed applicata. [S. CALVI-

on
Di contrario avviso è, invece, F. MENDITTO, Le misure di GIONI]
prevenzione e la confisca allargata (l. 17 ottobre 2017 n. 161),

O
M abb
cit., 98 ss., il quale, nel difendere la novella legislativa, critica la

M
parte della giurisprudenza (nella quale si colloca la pronuncia in
epigrafe) che, alla luce della vecchia formulazione dell'art. 52

SI
IO in
d.leg. 159/11, considera necessario che il creditore fornisca la ————————

AS
prova di avere ignorato in buona fede il nesso di strumentalità
so
tra credito ed attività illecita del debitore soltanto qualora sia
previamente emersa la sussistenza del nesso di causalità stesso
es

(con onere della — allegazione e — prova sul punto da attri-


buirsi alla parte pubblica, ferme restando le peculiarità del rito, CORTE DI CASSAZIONE; sezione V penale; sentenza 5
nc

avente connotazioni di tipo inquisitorio). dicembre 2017 - 16 febbraio 2018, n. 7763; Pres. FUMO,
D

L'autore, tuttavia, da un lato difende la riforma che ha tra- Est. MORELLI, P.M. FIMIANI (concl. diff.); ric. M. Annulla
co

senza rinvio App. Milano 16 novembre 2016.


U

sformato in cumulativi i presupposti per la tutela del creditore


LA

rappresentati dall'assenza del nesso di strumentalità e dalla


IO olo

Cause di estinzione del reato e della pena, in genere —


buona fede, ma, dall'altro lato, afferma che «la prova della buo- Condotte riparatorie — Applicazione in sede di legitti-
na fede deve essere offerta con particolare rigore in quanto si
C

mità — Condizioni (Cod. pen., art. 62, 162 ter).


c

determina ex lege il trasferimento sul creditore di un onere di-


O sci
LO

mostrativo che verte o sulla dimostrazione di assenza di tale L'estinzione del reato per condotte riparatorie va applicata
condizione di strumentalità o sulla condizione soggettiva di ai processi in corso alla data di introduzione dell'art. 162
Fa

‘ignoranza scusabile’ di tale nesso. Nessuna dimostrazione ‘po- ter c.p. anche in sede di legittimità, quando il giudice di
sitiva’ della strumentalità deve pertanto essere fornita dalla merito abbia dato atto dell'intervenuto risarcimento o re-
R

pubblica accusa, fermo restando il diritto al contraddittorio sui stituzione riconoscendo la circostanza attenuante di cui
temi eventualmente introdotti dal terzo al fine di contrastare la all'art. 62, n. 6, c.p. (1)
presunzione relativa ex lege di strumentalità e assenza di buona
fede».
Sembrerebbe che l'autore attribuisca alla riforma il solo effet-
to di avere stabilito che l'onere di allegazione e prova del- Ritenuto in fatto. — 1. - Con la sentenza impugnata, la Cor-
l'insussistenza del nesso di strumentalità incomba in capo al te d'appello di Milano ha parzialmente riformato, riducendo
creditore, ma la realtà dei fatti è ben diversa (come confermato la pena a seguito della ritenuta prevalenza delle attenuanti ge-
dall'obiter dictum della pronuncia in epigrafe). neriche sull'aggravante contestata, la sentenza del Tribunale
Se l'intenzione del legislatore fosse quella di limitarsi a stabi- di Milano del 10 dicembre 2013, che aveva riconosciuto la
lire che l'onere della allegazione e della prova dell'insussistenza penale responsabilità di M.P. in ordine al reato di atti perse-
del nesso di strumentalità debba incombere in capo al creditore cutori in danno di H.A.
(salva, in difetto di tale prova, la possibilità di ottenere tutela 2. - Propone ricorso il difensore dell'imputato articolando
previa dimostrazione della buona fede), siamo di fronte ad un tre motivi di censura.
caso di eterogenesi dei fini, in cui il risultato prodotto (inconsa- Con il primo motivo si deduce la violazione dell'art. 603,
pevolmente) rischia di essere gravemente pregiudizievole per la 2° comma, c.p.p. in quanto la corte, nel confermare il giudizio
tutela dei diritti dei creditori. del tribunale, che aveva rigettato l'istanza di audizione, ai
Se, invece, l'intenzione del legislatore fosse quella di ridurre sensi dell'art. 507 c.p.p., del teste C., ritenendolo superfluo,
(o escludere) la rilevanza del nesso di strumentalità ai fini della avrebbe omesso di considerare che l'esame del teste in ordine
tutela del creditore (sul presupposto che la sola mancanza di alle specifiche circostanze dedotte avrebbe consentito di af-
prova del nesso di strumentalità, o la sola prova della sua insus- fermare o negare la credibilità della persona offesa sul punto.
sistenza, non siano elementi sufficienti a riconoscere tutela al C., direttore del centro commerciale di A., ove M. dirigeva
creditore, occorrendo comunque la dimostrazione della buona un supermercato e la H. lavorava presso un negozio, avrebbe
fede dello stesso), la novella legislativa non pare cogliere dovuto riferire in ordine a presunte diffide per il mancato ri-
ugualmente nel segno e può creare confusione. Se il legislatore spetto degli orari di apertura e chiusura del negozio che, se-
avesse voluto pretendere comunque la prova della buona fede, a condo la parte offesa, il direttore le avrebbe ripetutamente in-
prescindere dalla sussistenza o insussistenza del nesso di stru-
mentalità, avrebbe forse fatto meglio ad espungere dalla dispo-
viato su sollecitazione del M., nonché su uno specifico episo-
sizione il riferimento stesso al nesso di strumentalità; la prassi si dio, sempre attinente alle diffide, verificatosi nel giorno in cui
sarebbe occupata di riempire di contenuti la clausola generale l'imputato venne arrestato.
della buona fede, anche con riferimento all'elaborazione giuris- 2.1. - Con il secondo motivo si deducono vizi motivaziona-
prudenziale e dottrinale anteriore all'adozione del codice anti- li, essendo carente, contraddittoria ed illogica la motivazione
mafia. della sentenza in merito alle censure del gravame relative alla
Così come è stata formulata, invece, la nuova lett. b) dell'art. ritenuta attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa e
52 d.leg. 159/11 risulta irragionevole, in quanto prevede che il della sorella, nonché in merito alle indagini svolte ed all'irri-
creditore possa ottenere tutela soltanto se provi la propria buona levanza delle dichiarazioni rese dagli altri testimoni.
fede e al contempo non risulti sussistente il nesso di strumenta- In particolare, la difesa ripropone tutti gli argomenti intro-
lità (oppure risulti insussistente, a seconda di come si ripartisca dotti nell'appello a sostegno dell'inattendibilità della persona
IL FORO ITALIANO — 2018.
247 PARTE SECONDA 248

offesa, anche con riguardo alla percezione soggettiva delle parte offesa, che ha dichiarato di ritenersi interamente soddi-
condotte dell'imputato ed alla sussistenza dell'evento, per sfatta e ha rinunciato alla costituzione di parte civile.
concludere che nella sentenza della corte d'appello difetta Il tribunale ha, perciò, riconosciuto l'attenuante di cui
ogni motivazione sulle contraddizioni e sui punti critici evi- all'art. 62, n. 6, c.p., che, unitamente alle attenuanti generi-
denziati in quella sede. che, è stata ritenuta equivalente rispetto all'aggravante di cui
2.2. - Con il terzo motivo si deduce la violazione degli art. all'art. 612 bis, 2° comma, c.p.
69, 2° comma, 62 bis, 62, n. 6, 612 bis c.p. e 597, 3° comma, Illegittima, in quanto peggiorativa del trattamento sanzio-
c.p.p. in quanto il giudice d'appello, sostituendo al giudizio di natorio in assenza di impugnazione del p.m., la decisione del-
equivalenza fra aggravanti ed attenuanti, formulato dal tribu- la corte d'appello di negare l'attenuante dell'avvenuto risar-
nale, il giudizio di prevalenza delle attenuanti, avrebbe illegit- cimento del danno, in ragione dell'inadeguatezza della som-

a
timamente riformato in senso peggiorativo la decisione di ma versata, e di operare una sola riduzione della pena, in con-

to
primo grado, negando l'operatività della circostanza attenuan- seguenza del mutato giudizio di valenza.

en
te di cui all'art. 62, n. 6, c.p. già riconosciuta in quella sede. Quanto si è osservato in merito alla fondatezza del terzo
3. - Il difensore ha depositato, il 20 novembre 2017, una motivo di ricorso non rileva tanto in ordine alla necessità di

am
memoria in cui chiede l'applicazione dell'art. 162 ter c.p. con rideterminare la pena, quanto, piuttosto, ai fini di riconoscere
conseguente pronunzia di estinzione del reato, posto che la l'esistenza dei presupposti per l'applicazione dell'art. 162 ter

on
parte offesa ha ricevuto dall'imputato una somma che ha rite- c.p., richiesta dall'imputato con i motivi nuovi.
nuto idonea ad un completo ristoro dei danni subiti, sottoscri-

O
3. - L'art. 162 ter c.p., introdotto nell'ordinamento con la l.

M abb
vendo una dichiarazione in tal senso e rinunciando alla costi- n. 103 del 23 giugno 2017, prevede l'estinzione del reato co-

M
tuzione di parte civile. me effetto di condotte riparatorie e, nello specifico, con ri-

SI
Considerato in diritto. — 1. - I primi due motivi di ricoso guardo a reati procedibili a querela soggetta a rimessione,
sono infondati. IO in quando l'imputato abbia riparato interamente, entro il termine

AS
La corte d'appello, dopo avere premesso ampi rimandi alla massimo di apertura del dibattimento di primo grado, il danno
so

deposizione della persona offesa, ha individuato una serie di cagionato dal reato, mediante le restituzioni ed il risarcimen-
riscontri a conferma dell'attendibilità di essa, precisamente: il
es

to, ed abbia eliminato, ove possibile, le conseguenze dannose


contenuto delle conversazioni telefoniche avvenute fra impu- o pericolose del reato.
nc

tato e parte lesa, le dichiarazioni della sorella della H., gli esi- Nelle disposizioni transitorie, il legislatore ha dettato la di-
D

ti degli accertamenti svolti dai carabinieri, che vennero inter- sciplina relativa a termini e condizioni di applicabilità di que-
co

pellati dalla vittima anche precedentemente alla proposizione


U

sto nuovo istituto ai processi in corso, prevedendo che le di-


della querela, le parziali ammissioni dell'imputato, per esem-
LA

sposizioni dell'art. 162 ter c.p. si applichino anche ai processi


IO olo

pio in merito alla trasferta a B., le fotografie che ritraggono in corso alla data della sua entrata in vigore. In tali casi il
l'auto dell'imputato posta in modo da bloccare il passaggio di
C

giudice dichiarerà l'estinzione del reato anche quando le con-


c

quella della parte lesa. dotte riparatorie siano state compiute oltre il termine della di-
O sci
LO

La corte ha, altresì, dato atto delle deposizioni dei colleghi chiarazione di apertura del dibattimento di primo grado.
dei protagonisti della vicenda e dei loro conoscenti, ritenen- L'imputato, nella prima udienza, fatta eccezione di quella del
Fa

dole sostanzialmente «neutre» a fronte di un quadro probato- giudizio di legittimità, successiva alla data di entrata in vigore
rio univoco a carico dell'imputato. del nuovo art. 162 ter c.p., potrà chiedere la fissazione di un
R

Tale valutazione ha determinato la conferma del giudizio di termine, non superiore a sessanta giorni, per provvedere alle
irrilevanza della deposizione del teste C., la cui audizione era restituzioni, al pagamento di quanto dovuto a titolo di risar-
stata richiesta in primo grado ai sensi dell'art. 507 c.p.p. e nei cimento e all'eliminazione, ove possibile, delle conseguenze
motivi di appello ai sensi dell'art. 603 c.p.p. dannose o pericolose del reato a norma dell'art. 162 ter c.p.
È stato, quindi, correttamente applicato il principio di dirit- Nella stessa udienza l'imputato, qualora dimostri di non
to per cui le dichiarazioni della persona offesa possono essere poter adempiere, per fatto a lui non addebitabile, nel termine
poste a fondamento dell'affermazione di responsabilità penale di sessanta giorni, può chiedere al giudice la fissazione di un
dell'imputato, previa verifica, corredata da idonea motivazio- ulteriore termine per provvedere. Il corso della prescrizione è
ne, della credibilità soggettiva dei dichiarante e dell'atten- sospeso.
dibilità intrinseca del suo racconto ed è tal fine necessario che
il giudice indichi le emergenze processuali determinanti per la Ci si può chiedere se questa particolare disciplina attenga
formazione del suo convincimento, consentendo così l'indi- ai soli giudizi di merito in corso e se sia o meno applicabile
viduazione dell'iter logico-giuridico che ha condotto alla so- nei processi già in grado di legittimità, tenuto conto che la
luzione adottata; mentre non ha rilievo, al riguardo, il silenzio Corte di cassazione non ha poteri e cognizioni di merito per
su una specifica deduzione prospettata con il gravame qualora valutare l'adeguatezza delle condotte riparatorie.
si tratti di deduzione disattesa dalla motivazione complessi- Conformemente a quanto già affermato da questa sezione
vamente considerata, non essendo necessaria l'esplicita con- nella sentenza pronunciata il 22 novembre 2017 nel procedi-
futazione delle specifiche tesi difensive disattese ed essendo, mento n. 10842/17, ric. Volpe, pres. Lapalorcia, est. Zaza, la
invece, sufficiente una ricostruzione dei fatti che conduca alla cui motivazione non è stata ancora depositata, si ritiene che la
reiezione implicita di tale deduzione senza lasciare spazio ad risposta debba essere affermativa, cioè che la causa di estin-
una valida alternativa (Cass. 8 luglio 2014, P., Foro it., Rep. zione del reato di cui all'art. 162 ter c.p. possa essere fatta va-
2014, voce Prova penale, n. 54). lere anche in sede di legittimità, naturalmente con esclusione
Per contro, il ricorso rappresenta una reiterazione delle di- della richiesta di fissazione del termine per provvedere alla
fese di merito ampiamente e compiutamente disattese dai condotta riparatoria.
giudici d'appello, oltre che censura in punto di fatto della sen- Il discrimine va, infatti, ravvisato nell'assenza, in capo al
tenza impugnata, inerendo esclusivamente alla valutazione giudice di legittimità, dei poteri e delle cognizioni di merito
degli elementi di prova ed alla scelta delle ragioni ritenute per valutare l'adeguatezza della condotta riparatoria.
idonee a giustificare la decisione, cioè ad attività che rientra- Se, come nel caso di specie, risulti già positivamente valu-
no nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui ap- tata dal giudice di merito l'esistenza di una condotta riparato-
prezzamento è insindacabile in sede di legittimità, se sorretto, ria, il giudice di legittimità può limitarsi a prendere atto di ta-
come nel caso in esame, da adeguata e congrua motivazione le valutazione ed applicare direttamente la causa di estinzione
esente da vizi logico-giuridici (Cass. 27 ottobre 2009, E., id., del reato, di nuovo conio.
Rep. 2013, voce Dibattimento penale, n. 20). Infatti, si deve rilevare l'identità delle condizioni che il le-
2. - Con riguardo al terzo motivo di ricorso, va osservato gislatore ha inteso porre per il riconoscimento della causa di
che, prima della celebrazione del giudizio di primo grado, vi è estinzione del reato e di quelle poste a fondamento della con-
stato il versamento di una somma di denaro in favore della cessione dell'attenuante di cui all'art. 62, n. 6, c.p.
IL FORO ITALIANO — 2018.
249 GIURISPRUDENZA PENALE 250

In entrambi i casi si fa riferimento all'integrale riparazione pagamento, consente comunque l'applicazione immediata in ta-
del danno prima del giudizio, mediante il risarcimento e, ove le fase per le condotte riparatorie già realizzate.
sia possibile, mediante le restituzioni o una condotta volta ad
elidere o attenuare le conseguenze del reato. III. - La decisione afferma la sovrapponibilità delle condizio-
Sicché si può affermare che l'avvenuto riconoscimento del- ni sostanziali per la nuova causa di estinzione a quelle richieste
l'attenuante di cui all'art. 62, n. 6, c.p. da parte del giudice di per l'attenuante di cui all'art. 62, n. 6, c.p. considerata dalla de-
cisione in rassegna in relazione alla condotta di risarcimento. Si
merito comporta una positiva ricognizione circa la sussistenza vedano le decisioni che considerano come il citato art. 62, n. 6,
dei presupposti per l'operatività della causa di estinzione del preveda, invero, che l'eliminazione delle conseguenze dannose
reato di cui all'art. 162 ter c.p., che può, quindi, essere appli- sia un'ipotesi autonoma e, quindi, una diversa e specifica atte-
cata dal giudice di legittimità ove ne ricorrano le altre condi-

a
nuante rispetto al risarcimento/restituzioni: Cass. 2 aprile 2014,
zioni (reato perseguibile a querela soggetta a remissione). C., Foro it., Rep. 2014, voce Circostanze di reato, n. 54, distin-

to
3.1. - Pur nella consapevolezza dell'intervenuta approva- gue l'attenuante della riparazione totale del danno, correlandola

en
zione della l. n. 172 del 4 dicembre 2017, che esclude l'appli- al danno in senso civilistico, ed il «ravvedimento operoso», che
cabilità dell'art. 162 ter c.p. al reato di atti persecutori, non attiene all'eliminazione del pericolo per il bene giuridico protet-

am
resta che prendere atto che tale disposizione non è ancora en- to dalla norma penale. In termini simili, Cass. 27 maggio 2010,
trata in vigore e, comunque, ne sarebbe dubbia l'applicabilità Galluccio, id., Rep. 2010, voce cit., n. 70, e 6 aprile 2005, Avi-
tabile, id., Rep. 2007, voce cit., n. 25.

on
retroattiva, che il reato per cui l'imputato è condannato è per-
seguibile a querela di parte e la querela è rimettibile, essendo Si consideri anche la similitudine tra la nuova causa di estin-

O
zione del reato e quella prevista per il processo innanzi al giudi-

M abb
stata contestata soltanto l'aggravante della pregressa relazione ce di pace dall'art. 35 d.leg. 274/00. Questo prevede un'analoga

M
affettiva, e che, come si è detto, il danno è stato interamente causa di estinzione, in cui, però, la condizione della «elimina-

SI
riparato entro il termine di apertura del dibattimento di primo zione delle conseguenze dannose o pericolose del reato» deve
IO in
grado, così come sancito dal tribunale attraverso il riconosci- ricorrere sempre e non solo «ove possibile», come nel caso del-

AS
mento dell'attenuante di cui all'art. 62, n. 6, c.p. l'art. 162 ter c.p. In tale senso, Cass., sez. un., 23 aprile 2015,
so

Il positivo vaglio circa la sussistenza delle condizioni per Sbaiz, id., Rep. 2015, voce Procedimento penale davanti al giu-
l'applicabilità dell'art. 162 ter c.p. determina l'annullamento dice di pace, n. 32, e Cass. pen., 2015, 3924, con nota di
es

senza rinvio della sentenza impugnata per essere il reato ARIOLLI, e Giur. it., 2015, 2731, con nota di MURRO, che preci-
sa come per la operatività della causa di estinzione del citato art.
nc

estinto per effetto della condotta riparatoria.


35 sia necessario non solo il risarcimento/restituzioni, ma anche
D

4. - La natura del reato impone particolari cautele nella dif-


co

«... l'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del


fusione del presente provvedimento, per il cui caso si dispone
U

reato, non essendovi alternatività tra le due condotte previste


che siano omesse le generalità e gli altri dati identificativi, a
LA

dalla norma, atteso che tali esigenze, ove sussistenti, devono es-
IO olo

norma dell'art. 52 d.leg. 196/03. sere entrambe soddisfatte».


C
c

————————
IV. - Per la soluzione di problematiche riferibili anche al
O sci
LO

(1) I. - La sentenza in rassegna è tra le prime che applicano il nuovo istituto, si veda la giurisprudenza in tema di art. 35 l. cit.,
nuovo istituto di cui all'art. 162 ter c.p., introdotto con la legge nonché in tema di attenuante di cui all'art. 62, n. 6, c.p.
Fa

n. 103 del 23 giugno 2017, che prevede le tempestive «condotte Con riferimento all'ipotesi in cui il risarcimento non proven-
riparatorie» quale causa di estinzione per i reati punibili a que- ga direttamente dall'imputato, vedi:
R

rela soggetta a remissione («... quando l'imputato ha riparato in- — quanto alla ricorrenza dell'art. 62, n. 6, c.p., Cass., sez.
teramente ... il danno cagionato dal reato, mediante le restitu- un., 22 gennaio 2009, De Angelis, Foro it., Rep. 2009, voce
zioni o il risarcimento, e ha eliminato, ove possibile, le conse- Circostanze di reato, n. 44, e Resp. civ., 2009, 1808, con nota di
guenze dannose o pericolose del reato»). MANCA; Riv. it. dir. e proc. pen., 2009, 1483, con nota di CI-
Nell'occasione la corte afferma che vi è piena identità delle VELLO, la quale esclude che l'attenuante possa essere applicata
condizioni sostanziali richieste dall'art. 162 ter c.p. — quanto per il solo dato della soddisfazione del creditore ad opera del
all'avere l'imputato provveduto alle restituzioni o al risarcimen- coobbligato solidale; 25 marzo 2010, M., Foro it., 2010, II, 300,
to del danno — e di quelle che integrano la circostanza atte- che esclude l'attenuante in un caso in cui i familiari del-
nuante di cui all'art. 62, n. 6, c.p.; quindi, poiché nel caso di l'imputato avevano provveduto al risarcimento del danno soffer-
specie il giudice di merito aveva già applicato tale attenuante, il to dalla vittima del reato; 6 febbraio 2009, Cappelletti, id., Rep.
giudice di legittimità ha ritenuto la condotta riparatoria definiti- 2009, voce cit., n. 43, secondo la quale il risarcimento operato
vamente accertata e ha dichiarato l'estinzione del reato. Peculia- dalla compagnia assicuratrice va ritenuto «effettuato personal-
rità del caso è che si procedeva per il reato di atti persecutori (o mente dall'imputato tutte le volte in cui questi ne abbia cono-
stalking) di cui all'art. 612 bis c.p., punibile a querela soggetta a scenza e mostri la volontà di farlo proprio»; 10 novembre 2010,
remissione, ma che la successiva legge «correttiva» n. 172 del 4 S., id., Rep. 2011, voce cit., n. 45, che esclude il rilievo del pa-
dicembre 2017 ha espressamente escluso dall'area di applica- gamento fatto dal coniuge nell'interesse, ma non nel nome, del-
zione della nuova disciplina. l'imputato; 28 novembre 2017, n. 6144, non massimata, la quale
esclude che, fuori dai casi in cui l'imputato abbia contribuito
II. - La decisione interpreta la disposizione transitoria — che all'adempimento, sia sufficiente che adempiano i soggetti che
prevede l'applicabilità del nuovo istituto ai processi pendenti — hanno con lui rapporti personali o contrattuali che ne giustifi-
nel senso che la causa di estinzione opera anche in fase di legit- chino l'intervento;
timità, purché la condotta riparatoria sia intervenuta in prece- — quanto alla configurabilità della causa di estinzione del
denza e sia stata positivamente valutata dal giudice di merito ex reato di cui all'art. 35 d.leg. 274/00, Cass. 14 giugno 2017, B.,
art. 62, n. 6, c.p. Si veda, in termini parzialmente diversi, Cass. id., Le banche dati, archivio Cassazione penale, e 17 maggio
22 novembre 2017, n. 8182, non massimata, la quale, invero, 2012, L., id., Rep. 2013, voce Procedimento penale davanti al
sembra affermare che la condizione sufficiente per l'operatività giudice di pace, n. 25, che ritengono rilevante anche il risarci-
della disposizione in fase di legittimità sia l'avvenuto pagamen- mento effettuato, in caso di lesioni da circolazione stradale, dal-
to od equipollente in fase di merito, potendo invece provvedere l'assicuratore, «purché il giudice lo ritenga idoneo a soddisfare
lo stesso giudice di legittimità all'apprezzamento dell'essere le esigenze di riprovazione e quelle di prevenzione»; 23 maggio
stata raggiunta la finalità riparatoria; nel caso di specie la corte 2014, Cannatella, id., Rep. 2015, voce cit., n. 20, che, invece, lo
ha apprezzato autonomamente la documentazione attestante il esclude, ritenendo non soddisfatte «le esigenze di riprovazione e
risarcimento, valutandola, però, inidonea, non risultando esservi di prevenzione connesse al fatto tipico».
stato l'incasso del titolo offerto in pagamento. Si veda anche Con riferimento alla completezza del risarcimento ed alla va-
Cass. 19 ottobre 2017, n. 1580, non massimata, che, in un caso lutazione fatta al riguardo dal giudice, vedi:
di inapplicabilità dell'istituto in quanto richiesto in un processo — quanto alla ricorrenza dell'art. 62, n. 6, c.p., Cass. 17
per un reato punibile a querela irrevocabile, ha incidentalmente gennaio 2013, S.J., id., Rep. 2013, voce Circostanze di reato, n.
affermato che la norma transitoria della l. n. 103 del 23 giugno 31, per la quale la riparazione deve essere integrale, sicché non
2017, nell'escludere che anche in sede di legittimità l'imputato possono giovare all'imputato, in caso di riparazione parziale o
possa chiedere un termine per provvedere alle restituzioni e al inadeguata, la dichiarazione liberatoria della persona offesa o la
IL FORO ITALIANO — 2018.
251 PARTE SECONDA 252

considerazione degli sforzi economici affrontati per effettuarla; II


23 novembre 2016, C., id., Rep. 2016, voce cit., n. 28, che rile-
va come la valutazione sulla congruità del risarcimento è rimes- CORTE DI CASSAZIONE; sezione V penale; sentenza 21
sa al giudice, che può anche disattendere un eventuale accordo novembre 2017 - 16 gennaio 2018, n. 1822; Pres. LAPA-
transattivo intervenuto tra le parti; LORCIA, Est. MOROSINI, P.M. FILIPPI (concl. conf.); ric.
— quanto alla configurabilità della causa di estinzione di cui Parodi. Conferma Trib. Imperia 21 giugno 2017.
all'art. 35 d.leg. 274/00, la già citata Cass., sez. un., 22 gennaio
2009, che, anche in caso di dissenso della persona offesa che ri- Prova penale in genere — Messaggi WhatsApp — Utiliz-
tenga quanto corrisposto inadeguato, il giudice possa, con ade- zabilità (Cod. proc. pen., art. 191, 234, 254).
guata motivazione, ritenerla congrua; Cass. 18 giugno 2008, Il-
mer, id., 2010, II, 159, con nota di RUSSO, la quale ritiene che il I dati informatici già acquisiti dalla memoria del telefono in

a
giudice debba poter formulare un giudizio di assoluta esaustività uso all'indagato (Sms, messaggi WhatsApp, messaggi di

to
della condotta riparatoria, dovendo prescindere dal personale posta «scaricati») costituiscono prove documentali, in

en
apprezzamento della persona offesa. Si vedano anche Cass. 26 quanto non rientranti né nel concetto di corrispondenza, la
febbraio 2009, Giaracuni, id., Rep. 2009, voce Procedimento cui nozione implica un'attività di spedizione dal mittente

am
penale davanti al giudice di pace, n. 42, e 29 maggio 2008, Pra- mediante consegna a terzi per il recapito, né in quello di
detto Coccolo, id., Rep. 2008, voce cit., n. 32, sul tema della intercettazione, che postula la captazione di un flusso di
«riparazione»;

on
comunicazioni in corso. (2)
— quanto ai tempi del pagamento, la nuova disposizione ha

O
fissato il termine della condotta, come già ritenuto dalla giuris-

M abb
prudenza, nella dichiarazione di apertura del dibattimento di

M
primo grado; v. quindi Cass. 17 dicembre 2009, Iacchelli, id., III

SI
Rep. 2010, voce Circostanze di reato, n. 68, secondo cui, in ca-
IO in
so di regressione di fase, è nuovamente possibile procedere al CORTE DI CASSAZIONE; sezione VI penale; sentenza 3

AS
risarcimento. ottobre 2017 - 15 gennaio 2018, n. 1422; Pres. PAOLONI,
so

Est. DI STEFANO, P.M. TAMPIERI (concl. diff.); ric. Gam-


V. - In dottrina il nuovo istituto è stato valutato nel contesto bino e altri. Annulla App. Salerno 6 luglio 2016.
es

dei commenti alle più ampie innovazioni della l. n. 103 del 23


giugno 2017. In generale si è osservato come la disposizione sia Prova penale in genere — Fonoregistrazione — Utilizza-
nc

destinata ad una applicazione residuale, essendo ragionevole bilità (Cod. proc. pen., art. 191, 234).
D
co

prevedere che in ipotesi di accordo sulla riparazione, intervenga


La registrazione fonografica di una conversazione ad opera
U

la remissione della querela: E. CARADONNA, Le modifiche della


di uno dei partecipanti alla stessa rientra tra le prove do-
LA

riforma Orlando al codice penale, in Riv. pen., 2017, 915; E.M.


IO olo

AMBROSETTI, La riforma Orlando: profili di diritto penale so- cumentali lecite e, pertanto, è pienamente utilizzabile, sal-
vo valutarne la relativa attendibilità. (3)
C

stanziale, in Processo penale e giustizia, 2017, 1057; S. ZIRU-


c

LIA, Riforma Orlando: la «nuova» prescrizione e le altre modi-


O sci
LO

fiche al codice penale, in <www.penalecontemporaneo.it>; C.


PARODI, Riforma Orlando: tutte le novità, Milano, 2017; R. IV
Fa

BARTOLI, La riforma Orlando - Luci, ombre e penombre della


riforma Orlando, in Giur. it., 2017, 2225; A. MARANDOLA, La CORTE DI CASSAZIONE; sezione feriale penale; senten-
R

riforma Orlando - La riforma Orlando fra frastagliati interventi za 8 agosto 2017 - 17 ottobre 2017, n. 47602; Pres. CAR-
attuati e innovative prospettive di sistema, ibid., 2248; O. MUR- CANO, Est. PETRUZZELLIS, P.M. TAMPIERI (concl. parz.
RO, «Nuove» ipotesi di estinzione del reato: le condotte ripara-
diff.); ric. Di Giorgio e altri. Annulla App. Potenza 30 set-
torie nel d.d.l. Orlando, in Parola alla difesa, 2016, 255.
tembre 2016.
Si veda anche la dottrina, riferita all'analogo istituto del
d.leg. 274/00, citata nella nota di richiami a Cass. 18 giugno Prova penale in genere — Fonoregistrazione — Utilizza-
2008, Ilmer, in Foro it., 2010, II, 159. bilità (Cod. proc. pen., art. 189, 191, 234).
La registrazione fonografica di una conversazione telefonica
posta in essere da uno dei partecipanti è lecita e consiste
———————— in una prova tipica di natura documentale rappresentativa
di un fatto storicamente avvenuto, pienamente utilizzabile
nel procedimento a carico dell'altro soggetto che ha preso
parte al colloquio. (4)
I
I
CORTE DI CASSAZIONE; sezione II penale; sentenza 28
novembre 2017 - 12 gennaio 2018, n. 952; Pres. DAVIGO, Cass. 28 novembre 2017 - 12 gennaio 2018, n. 952, P.
Est. FILIPPINI, P.M. BALDI (concl. conf.); ric. B. in c. P.
Annulla App. Ancona 10 dicembre 2015. Ritenuto in fatto. — 1. - Con sentenza in data 10 dicembre
Segreti (reati contro la inviolabilità dei) — Rivelazione di 2015 la Corte d'appello di Ancona confermava la sentenza del
corrispondenza — Produzione in giudizio — Reato — Tribunale di Macerata, datata 24 febbraio 2014, che, nei con-
Fattispecie (Cost., art. 15; y cod. proc. civ., art. 210; y fronti dell'imputata P., aveva dichiarato il non luogo a proce-
cod. pen., art. 616; y cod. proc. pen., art. 191). dere per intervenuta prescrizione rispetto all'accusa di essersi
appropriata indebitamente di corrispondenza chiusa (una lette-
Non è invocabile la scriminante della giusta causa relativa- ra contenente comunicazioni bancarie) e indirizzata, nel 2005,
mente alla condotta di illecito impossessamento e succes- al solo coniuge separato B. (capo A), mentre aveva assolto la
sivo deposito in giudizio del contenuto della corrisponden- medesima, ai sensi dell'art. 530, 2° comma, c.p.p., perché il
za di proprietà della controparte, posto che tale attività fatto non costituisce reato, in relazione alle ulteriori accuse
non costituisce l'unico mezzo per contestare le pretese av- (capo B) di sottrazione e rivelazione indebita della stessa cor-
versarie, ben potendosi utilizzare lo strumento processuale rispondenza mediante produzione documentale, avvenuta nel
dell'ordine di esibizione diretto alla parte e al terzo (nella 2009 ad opera della P. nell'ambito di un giudizio civile.
specie, in un giudizio di separazione uno dei due coniugi 1.1. - La corte territoriale respingeva l'appello proposto dal-
aveva prodotto la corrispondenza bancaria originariamen- la parte civile B., essenzialmente incentrato sul capo B, a pro-
te contenuta in busta chiusa e indirizzata esclusivamente posito del quale si eccepiva l'assenza di quella «giusta causa»
all'altro coniuge). (1) che sola poteva scriminare la rivelazione del contenuto della
IL FORO ITALIANO — 2018.
253 GIURISPRUDENZA PENALE 254

corrispondenza utilizzata a fini processuali in data 15 ottobre tenza impugnata, non risultano dedotti argomenti né in merito
2009 nell'ambito di una controversia civile tra la P. ed il B.; alla ricostruzione del fatto, operata in primo grado, circa la da-
l'appellante aveva anche contestato che si potesse ipotizzare la ta di appropriazione della corrispondenza (collocata dal primo
buona fede in capo all'imputata (e dunque dubitarsi circa la giudice nel 2005), né in merito ai criteri giuridici che presidia-
presenza del necessario elemento soggettivo del reato), trat- no la individuazione della data di consumazione del reato di
tandosi di corrispondenza relativa a rapporto bancario intestato appropriazione indebita; la doglianza dunque non risulta con-
esclusivamente al B. Non si formulavano invece specifiche forme a quanto prescritto a pena di inammissibilità dall'art.
doglianze a proposito degli argomenti relativi alla dichiarazio- 606, 3° comma, c.p.p.
ne di prescrizione del reato sub A, fondata dal primo giudice 1.1. - Pertanto, come già correttamente rilevato dal giudice
sul rilievo che il reato si era consumato nel 2005, epoca alla di appello, la parte civile, che non abbia contestato con i moti-

a
quale risaliva la corrispondenza bancaria di causa. La corte vi di appello la prescrizione del reato dichiarata con la senten-

to
territoriale, confermando la decisione del primo grado, respin- za di primo grado (del 24 febbraio 2014) relativamente al capo
geva l'appello sul rilievo che, in base all'istruttoria documen-

en
A, non è legittimata a impugnare l'omessa pronuncia sulle re-
tale e testimoniale, poteva ravvisarsi la carenza dell'elemento lative statuizioni civili. E comunque, anche ove la parte civile

am
soggettivo in capo all'imputata, avendo la stessa verosimil- avesse contestato la già intervenuta prescrizione, difetterebbe
mente agito in buona fede allorché ebbe ad aprire la corri- comunque l'interesse ad impugnare, trattandosi di deliberazio-
spondenza indirizzata all'ex coniuge nella convinzione (peral-

on
ne che, ai sensi dell'art. 652 c.p.p., non pregiudica l'esercizio
tro plausibile, ad avviso della corte d'appello) che si trattasse dell'azione civile nella sede propria (Cass. n. 3789 del 19 gen-

O
M abb
di questioni bancarie relative ad investimenti (anche) suoi. E, naio 2016, Foro it., Rep. 2016, voce Impugnazioni penali, n.

M
quanto alla condotta di divulgazione della corrispondenza (art. 44).
616, 2° comma, c.p.), integrata tramite la produzione in giudi-

SI
2. - Quanto al primo motivo, invece, occorre in primo luogo
zio, il giudice di secondo grado ha parimenti escluso la sussi-
IO in distinguere tra le due differenti condotte che parimenti posso-

AS
stenza di prova adeguata del dolo, potendo ravvisarsi la buona no integrare il reato di cui all'art. 616 c.p.
so
fede in capo alla P., che vantava pretese sulla provvista eco- 2.1. - Invero, come parimenti rilevato in appello, la condotta
nomica con la quale sono stati effettuati gli investimenti ban- sanzionata dal 1° comma della norma in questione (e cioè il
es

cari di cui alla comunicazione bancaria in questione. prendere cognizione del contenuto di una corrispondenza
2. - Contro la sentenza di secondo grado ha proposto ricorso
nc

chiusa, a lui non diretta, ovvero sottrarla o distrarla), deve


per cassazione, tramite difensore munito di procura speciale, considerarsi, al pari dell'appropriazione indebita, già prescritta
D
co

la parte civile B., articolando due motivi. anteriormente alla sentenza di primo grado per le stesse ragio-
U

2.1. - Con il primo censura la sentenza per violazione di ni ravvisate dai giudici del merito a proposito del capo A del-
LA
IO olo

legge e vizio della motivazione, in considerazione della ravvi- l'imputazione, trattandosi di azioni risalenti al 2005.
sata presenza della «giusta causa» che, ai sensi dell'art. 616, 2.2. - A proposito invece della condotta di cui al 2° comma
C
c

2° comma, c.p., scrimina la rivelazione della corrispondenza. della norma in parola, e cioè il rivelare, senza giusta causa, in
O sci
LO

Il ricorrente ribadisce in questa sede che, come affermato da tutto o in parte, il contenuto della corrispondenza, il motivo di
giurisprudenza di legittimità (Cass. 585/14), la «giusta causa» ricorso, ad avviso del collegio, merita accoglimento.
Fa

capace di rendere legittima la produzione in giudizio del con- Invero, i giudici di appello hanno posto a base della deci-
tenuto della corrispondenza di cui la P. si era appropriata sione impugnata una ritenuta carenza di prova circa la sussi-
R

avrebbe potuto ravvisarsi solo in caso di dimostrazione della stenza dell'elemento soggettivo del reato, posto che, sulla base
«stringente necessità» di quella produzione, di inevitabilità della ricostruzione del fatto recepita in sentenza (si vedano in-
della stessa, aspetto nella specie non ricorrente poiché i mede- fatti le affermazioni relative all'oggetto della corrispondenza
simi risultati difensivi potevano essere ugualmente ottenuti in questione contenute nelle pag. 9 e 10 della sentenza impu-
dalla P. con la richiesta, nella sede civile, dell'ordine di esibi- gnata), hanno considerato che l'imputata potesse versare nella
zione ex art. 210 c.p.c. Inoltre, quanto alla ritenuta carenza ragionevole convinzione che la documentazione bancaria in
dell'elemento soggettivo in capo all'imputata, il ricorrente la- questione riguardasse prodotti finanziari acquistati in tutto o in
menta che tale affermazione si fonda sulla errata ricostruzione parte con suo denaro, seppure formalmente intestati al coniu-
fattuale della vicenda, avendo la corte territoriale omesso di ri- ge. Da ciò i giudici dell'appello, conformemente al primo gra-
levare che il denaro personale, che la P. vorrebbe porre all'o- do, hanno tratto la convinzione che non potesse sussistere di-
rigine degli investimenti cui si riferiva la corrispondenza di mostrazione adeguata della consapevolezza, in capo all'impu-
causa, in realtà era già stato dalla stessa recuperato tramite tata, di violare e divulgare corrispondenza destinata esclusi-
prelevamenti già effettuati (altra provvista giacente presso la vamente ad altri soggetti.
banca Mediolanum). 2.3. - Tuttavia, tale argomentazione appare del tutto carente
2.2. - Con il secondo motivo lamenta violazione di legge e ed apodittica, poiché trasferisce alla condotta di rivelazione
vizio della motivazione in relazione alla declaratoria di pre- della corrispondenza gli stessi argomenti utilizzati a proposito
scrizione del capo A, affermando che la data di consumazione della condotta di cui al 1° comma dell'art. 616 c.p., senza av-
della appropriazione indebita dovrebbe individuarsi nel mo- vedersi che, come contestato con l'atto di appello, trattasi di
mento in cui il documento è stato prodotto in sede civile (dun- condotte completamente diverse.
que nel 2009), non già nel 2005, epoca nella quale la banca Ed infatti, se al momento dell'apertura della corrispondenza
mittente ebbe a spedire la corrispondenza indirizzata al B. indirizzata all'ex coniuge può anche ritenersi ipotizzabile un
presso l'indirizzo della ex casa coniugale, quando era oramai qualche legittimo dubbio dell'imputata sull'effettivo contenuto
occupata solo dalla ex moglie. Infatti, la data di consumazione della lettera e dunque in merito alla possibile inerenza degli
deve individuarsi nel momento in cui l'agente compie un atto investimenti ivi descritti rispetto a denaro in tutto o in parte
di disposizione uti dominus sul bene, ravvisabile nella fatti- proprio (in ciò fondandosi l'incertezza sulla presenza del dolo
specie non quando l'imputata ha ricevuto la corrispondenza, di reato), non altrettanto può automaticamente dirsi per la
bensì solamente allorché l'ha prodotta in giudizio. condotta di divulgazione di un contenuto oramai conosciuto
3. - Con memoria pervenuta in data 7 novembre 2017 il di- come relativo a conti intestati esclusivamente al marito. In so-
fensore dell'imputata ha chiesto dichiararsi inammissibile o stanza, al momento della divulgazione della corrispondenza di
comunque infondato il ricorso. causa, nessun legittimo dubbio poteva più sussistere in rela-
Considerato in diritto. — Il ricorso appare fondato nei limiti zione al fatto che si stesse rendendo noto a terzi il contenuto di
sotto indicati. una corrispondenza bancaria contenuta in busta chiusa e indi-
1. - Quanto al secondo motivo, relativo alla dichiarazione di rizzata esclusivamente al B., così integrandosi con evidenza la
prescrizione del capo A, intervenuta già in primo grado, va ri- fattispecie ascritta.
levata l'inammissibilità. Invero, dalla disamina dell'atto di ap- È ben vero che in sede dibattimentale la difesa dell'imputata
pello e dal riepilogo dei motivi di gravame riportato nella sen- ha insistito sulla tesi dell'appartenenza alla P. (in tutto o in
IL FORO ITALIANO — 2018.
255 PARTE SECONDA 256

parte) dei fondi che hanno costituito la provvista degli inve- 2. - Avverso l'ordinanza ricorre Parodi Beatrice, per il tra-
stimenti descritti nella corrispondenza in questione (tesi giudi- mite del difensore, articolando due motivi.
cata non implausibile dalla corte territoriale), ma è anche vero 2.1. - Con il primo deduce violazione di legge. Innanzitutto
che la prova adeguata di tale circostanza non è stata certo rag- premette che l'interesse all'impugnazione del decreto di se-
giunta, essendosi solo ravvisato, dai giudici del merito, un le- questro relativo a un apparato elettronico permane anche dopo
gittimo dubbio al riguardo. la restituzione del bene sequestrato. Eccepisce, quindi, l'inva-
Tuttavia, a ben vedere, tale dubbio non coglie l'aspetto della lidità della procedura di acquisizione dei messaggi e delle e-
condotta materiale integrativa del reato (rivelazione di corri- mail, assumendo che si sarebbe dovuto adottare quella stabilita
spondenza chiusa indirizzata ad altri), bensì esclusivamente dagli art. 266 ss. c.p.p., venendo in rilievo un'attività di inter-
l'esistenza di un diritto su diverso bene (il denaro impiegato cettazione di flussi di comunicazioni telematiche.

a
per l'acquisto di strumenti finanziari) che solo indirettamente 2.2. - Con il secondo motivo lamenta violazione di legge

to
viene in questione. per mancato rispetto del principio di proporzionalità e adegua-

en
Il dubbio dunque non riguarda un elemento costitutivo della tezza, essendosi proceduto, tramite duplicazione di copia fo-
fattispecie addebitata, ma aspetti esterni alla stessa, e dunque rense, all'integrale e indiscriminata apprensione di tutti i dati

am
non rileva rispetto alla divulgazione. archiviati nella memoria del telefono cellulare in uso all'inda-
2.4. - Né può ritenersi sussistere, ad avviso del collegio, la gata. Rileva, infine, la mancata risposta, da parte del tribunale

on
speciale causa di non punibilità contenuta nella previsione del riesame, in ordine all'eccepita violazione del divieto di se-
normativa in esame (la «giusta causa» della rivelazione). Infat- questro della corrispondenza tra indagato e difensore, ai sensi

O
M abb
ti, secondo il condiviso orientamento di legittimità (cfr. Cass. dell'art. 103, 6° comma, c.p.p.

M
n. 35383 del 29 marzo 2011, id., Rep. 2012, voce Segreti (rea- Considerato in diritto. — 1. - Va premesso che la questione

SI
ti), n. 3, relativa a fattispecie analoga alla presente, nonché dell'interesse ad impugnare, coltivato dalla ricorrente con il
IO in
Cass. n. 585 del 2014, non massimata), il reato di violazione, primo motivo, è stato risolto dalle sezioni unite con una deci-

AS
sottrazione e soppressione di corrispondenza (art. 616 c.p.) sione intervenuta dopo la presentazione del ricorso.
so
può essere integrato anche dalla condotta di colui che sottrag- Si è affermato il principio che il ricorso per cassazione av-
ga la corrispondenza bancaria inviata al coniuge per produrla verso l'ordinanza del tribunale del riesame di conferma del se-
es

nel giudizio civile di separazione; e ciò in quanto si è ritenuto questro probatorio di un computer o di un supporto informati-
nc

che in tal caso non sussista la «giusta causa» di cui all'art. co — nel caso in cui ne risulti la restituzione previa estrazione
616, 2° comma, c.p., la quale presupporrebbe che la produzio- di copia dei dati ivi contenuti — è ammissibile soltanto se sia
D
co

ne in giudizio della documentazione bancaria costituisca l'uni- dedotto l'interesse, concreto e attuale, alla esclusiva disponibi-
U

co mezzo a disposizione per contestare le richieste del coniu- lità dei dati (sez. un. 20 luglio 2017, Andreucci, Foro it., 2018,
LA
IO olo

ge-controparte, evenienza che non ricorre allorché possa esse- II, 1).
re utilizzato lo strumento di cui all'art. 210 c.p.c. Ciò si è af- Nella specie, il tenore complessivo del ricorso lascia emer-
C
c

fermato, come si legge nella motivazione della richiamata sen- gere la sussistenza di un interesse, concreto e attuale, alla
O sci

tenza, in primo luogo sulla base di alcune considerazioni evi-


LO

esclusiva disponibilità dei dati, collegato alla dedotta natura


denziate dalla dottrina giuridica (secondo la quale è sicura- personale e riservata degli stessi.
Fa

mente aperta la questione riguardante la legittimità della pro- 2. - Ferma, dunque, l'ammissibilità del ricorso, si ritiene che
duzione processuale di documenti ottenuti illecitamente, tra- i motivi dedotti siano privi di fondamento.
R

mite la lesione di un diritto fondamentale) e, secondariamente, 3. - Il primo motivo è infondato.


sull'affermazione secondo cui la giusta causa presuppone che I dati informatici acquisiti dalla memoria del telefono in uso
la produzione in giudizio della documentazione bancaria sia all'indagata (Sms, messaggi WhatsApp, messaggi di posta
«l'unico mezzo a disposizione per contestare le richieste del elettronica «scaricati» e/o conservati nella memoria del-
coniuge-controparte». l'apparecchio cellulare) hanno natura di documenti ai sensi
Nel caso oggetto di esame, l'imputata non ha dedotto ele- dell'art. 234 c.p.p. La relativa attività acquisitiva non soggiace
menti di sorta in tal senso e dunque ben può affermarsi che né alle regole stabilite per la corrispondenza, né tantomeno al-
avrebbe dovuto esplicare la propria difesa a norma dell'art. la disciplina delle intercettazioni telefoniche.
210 c.p.c. Secondo l'insegnamento della corte di legittimità non è ap-
2.5. - Di conseguenza, la motivazione della sentenza impu- plicabile la disciplina dettata dall'art. 254 c.p.p. con riferimen-
gnata risulta manifestamente illogica sul punto e deve essere to a messaggi WhatsApp e Sms rinvenuti in un telefono cellu-
annullata. lare sottoposto a sequestro, in quanto questi testi non rientrano
3. - Naturalmente, attesa l'intervenuta definitività delle sta- nel concetto di «corrispondenza», la cui nozione implica
tuizioni penali, gli argomenti sopra indicati hanno valore ai so- un'attività di spedizione in corso o comunque avviata dal mit-
li fini civili. tente mediante consegna a terzi per il recapito (Cass. 25 no-
3.1. - Ai sensi dell'art. 622 c.p.p., trattandosi di annullamen- vembre 2015, G., id., Rep. 2016, voce Prova penale, n. 64).
to di disposizioni che riguardano la sola azione civile, occorre Non è configurabile neppure un'attività di intercettazione,
rinviare al giudice civile competente per valore in grado di ap- che postula, per sua natura, la captazione di un flusso di co-
pello. municazioni in corso, mentre nel caso di specie ci si è limitati
ad acquisire ex post il dato, conservato in memoria, che quei
flussi documenta.
II 4. - Il secondo motivo è del pari infondato.
4.1. - Il principio di proporzionalità e adeguatezza non è in-
Cass. 21 novembre 2017 - 16 gennaio 2018, n. 1822, Parodi vocabile nella specie, poiché l'acquisizione di dati informatici
mediante la c.d. copia forense è una modalità conforme a leg-
Ritenuto in fatto. — 1. - Con l'ordinanza impugnata il Tri- ge, che mira a proteggere, nell'interesse di tutte le parti, l'inte-
bunale di Imperia, in funzione di giudice del riesame, ha con- grità e affidabilità del dato così acquisito.
fermato il decreto di sequestro probatorio disposto dal pubbli- La Corte di cassazione, intervenendo in un caso analogo a
co ministero nell'ambito di un procedimento penale che vede quello oggetto del presente scrutinio, ha già avuto occasione
l'odierna ricorrente indagata per reati fallimentari connessi al di chiarire che non merita censura, sotto il profilo del-
fallimento della società Marina degli Aregai s.r.l. Il sequestro l'adeguatezza e proporzionalità, il sequestro di supporti con-
aveva ad oggetto, tra l'altro, le e-mail spedite e ricevute da ac- tenenti dati informatici poi restituiti, previa estrazione di
count in uso all'indagata, nonché il telefono cellulare del tipo copia integrale della relativa memoria, poiché «l'attività di
smartphone dell'indagata, successivamente restituitole previa analisi per la selezione dei documenti contabili è partico-
estrazione di copia integrale dei dati informatici memorizzati larmente complessa investendo in toto l'attività imprendito-
(Sms, messaggi WhatsApp, e-mail). riale dell'indagato. Né le operazioni di estrazioni di copia
IL FORO ITALIANO — 2018.
257 GIURISPRUDENZA PENALE 258

dei documenti rilevanti a tal fine avrebbe potuto essere con- con conseguente divieto di apertura festiva del centro com-
dotta in loco in un limitato arco temporale, investendo l'at- merciale (condizione che aveva una forte incidenza sulla red-
tività di selezione una significativa attività di studio e anali- ditività);
si proprio al fine di un'eventuale selezione» (Cass. n. 25527 — era stata contestata l'aggravante di cui all'art. 7 l.
del 27 ottobre 2016, S., in motivazione, id., Le banche dati, 203/91 per essere stata utilizzata la forza intimidatoria della
archivio Cassazione penale). banda camorristica denominata «Fezza D'Auria Petrosino».
La doglianza sollevata dalla difesa in merito all'acquisizio- 2. - Il tribunale, con sentenza del 12 marzo 2013, riteneva
ne di copia anche di documenti non rilevanti e, comunque, non fondata in minima parte tali accuse, condannando soltanto il
sequestrabili siccome non pertinenti al reato o addirittura rela- sindaco, Gambino Alberico, ed un consigliere comunale, San-
tivi al mandato difensivo, non inficia la validità del provvedi- tilli Giuseppe: entrambi per il reato di cui al capo a), limitata-

a
mento di sequestro e dunque non può trovare rimedio in que- mente ad una sola delle circa trenta assunzioni contestate, ov-

to
sta sede. vero quella di Fisichella Antonio, esclusa l'aggravante «ma-

en
4.2. - In merito alla questione del sequestro di informazioni fiosa»; il solo Gambino anche per il reato di cui al capo b),
scambiate tra indagata e difensore, è sufficiente osservare che, violenza privata, esclusa la citata aggravante. Gambino e San-

am
non vertendosi in tema di sequestro di corrispondenza per le tilli erano invece assolti per le altre contestazioni.
ragioni esposte al punto 2, è inconferente il richiamo al divieto 2.1. - Quanto agli altri imputati, il tribunale li assolveva per

on
di cui all'art. 103, 6° comma, c.p.p. il reato di cui al capo b) con la formula «non aver commesso il
5. - Il ricorso, pertanto, deve essere rigettato. fatto» e per tutti gli altri reati con la formula «perché il fatto

O
M abb
non sussiste».

M
Con la sentenza dichiarava l'estinzione delle misure coerci-

SI
III tive ancora in applicazione nei confronti di sette degli imputa-
IO in ti.

AS
Cass. 3 ottobre 2017 - 15 gennaio 2018, n. 1422, Gambino 3. - Il tribunale considerava come il materiale probatorio
so

consistesse essenzialmente nelle dichiarazioni della persona


Ritenuto in fatto. — 1. - L'odierno giudizio di impugnazione offesa Panico Amerigo, uno dei componenti della famiglia Pa-
es

ha ad oggetto la sentenza della Corte d'appello di Salerno del nico che aveva assunto l'iniziativa dell'investimento nel cen-
nc

6 luglio 2016 avverso la quale hanno proposto ricorso sia i due tro Pegaso. Le indagini partivano dalla sua denuncia presenta-
imputati condannati, Santilli Giuseppe e Gambino Alberico, ta nel 2011 con la quale aveva riferito di una serie di pressioni
D
co

che il pubblico ministero nei confronti sia dei predetti, nonché indebite cui assumeva di essere stato sottoposto dai pubblici
U

di altri imputati assolti. amministratori per gli atti amministrativi necessari per le sue
LA
IO olo

1.1. - In primo grado si era proceduto innanzi al Tribunale attività economiche familiari; a tali vicende erano riferite le
di Nocera Inferiore nei confronti di Gambino Alberico, Santilli contestazioni dei capi di imputazione.
C
c

Giovanni, D'Auria Petrosino Antonio, D'Auria Petrosino Mi- 3.1. - A seguito di tali prime dichiarazioni erano effettuate,
O sci
LO

chele, De Palma Giovanni, Fisichella Antonio, Pandolfi Elet- tra le altre indagini, attività di intercettazione; l'ulteriore arric-
trico Giovanni, Quaratino Massimo, Trapani Raffaele e Mar- chimento delle dichiarazioni della persona offesa, che via via
Fa

razzo Francesco. Secondo l'accusa Gambino, sindaco del co- riferiva agli inquirenti nuove circostanze, consentiva anche di
mune di Pagani, e gli altri soggetti, amministratori ovvero ipotizzare il rapporto degli imputati con la criminalità organiz-
R

soggetti favoriti dai primi, avevano commesso una serie di zata.


reati nel contesto delle nuove attività imprenditoriali poste in Secondo il tribunale, comunque, pur essendovi state tali ul-
essere presso il centro commerciale «Pegaso» sito nel territo- teriori indagini, queste non erano mai in grado di offrire prova
rio di quel comune. diretta ed autonoma dei fatti, per i quali la prova essenziale era
1.2. - Le singole contestazioni, che si riportano in estrema costituita soltanto dalle dichiarazioni di Panico Amerigo, ri-
sintesi rispetto al contenuto particolarmente analitico dei capi spetto alle quali gli altri elementi raccolti potevano valere qua-
di imputazione, erano: li riscontri.
— capo a): reato di concussione in quanto si assumeva che 3.2. - Questione rilevante nell'esposizione del materiale
il sindaco e gli altri imputati avessero imposto l'assunzione di probatorio, per quanto dopo si dirà, è la possibilità di utilizzare
circa trenta persone presso il centro commerciale. Tra questi, il o meno il particolare elemento probatorio rappresentato dalla
pregiudicato Fisichella Antonio, in favore del quale l'imposi- registrazione di un colloquio effettuato il 27 aprile 2009 su
zione aveva riguardato anche la consegna della somma di euro iniziativa del medesimo Panico Amerigo, colloquio intervenu-
3.000 in attesa della sistemazione lavorativa; to tra lui, Santilli e Pandolfi.
— capo b): fatto qualificato dal giudice per l'udienza pre- Tale conversazione è stata allegata quale prova diretta delle
liminare quale violenza privata tentata; nello stesso contesto di pressioni subite da Panico per l'assunzione di Fisichella, ovve-
cui sopra, il sindaco Gambino aveva preteso che gli imprendi- ro l'unico caso, tra i molteplici contestati, per i quali è stata di-
tori in questione non proseguissero nel giudizio proposto in sposta condanna.
sede di giurisdizione tributaria contro il provvedimento di au- All'esito delle attività peritali sul supporto di registrazione
mento della tassa rifiuti per la struttura commerciale; fornito dal Panico agli inquirenti, è risultato che certamente vi
— capo c): ipotesi di concussione riferita alla pretesa di af- è stata una manipolazione tesa ad eliminare parti selezionate
fidamento della gestione del parcheggio antistante il centro del colloquio registrato; e che tale manipolazione era stata
commerciale a società controllate dai fratelli D'Auria Petrosi- operata proprio dal Panico.
no; Il tribunale riteneva che la mancanza di una parte del com-
— capo d): ipotesi di concussione finalizzata ad ottenere un plesso unitario del documento audio rendesse impossibile la
contributo elettorale; ricostruzione del significato complessivo della prova e, quindi,
— capo e): ipotesi di concussione finalizzata ad ottenere la stessa andasse ritenuta inutilizzabile.
una sponsorizzazione in favore della «Paganese calcio»; Si tratta di questione particolarmente rilevante perché verrà
— capo f): ipotesi di concussione finalizzata ad imporre poi diversamente decisa dalla corte d'appello. (Omissis)
l'affidamento di lavori edili in cambio di sponsorizzazioni; 4.1. - La corte d'appello ha confermato la sussistenza della
— capo g): scambio elettorale «politico mafioso». concussione del capo a) con argomenti in parte diversi da
1.3. - Per tutti tali reati: quelli del primo giudice.
— la minaccia era consistita essenzialmente nella possibili- La differenza principale è che i giudici di secondo grado,
tà per il sindaco di condizionare l'apertura ed il funzionamento diversamente dal tribunale, ritenevano utilizzabile la registra-
del centro commerciale, sia in quanto avrebbe dovuto emanare zione del colloquio del 27 aprile 2009. Nel dare atto che era
i necessari provvedimenti amministrativi, sia perché paventava certo che vi era stata la manomissione della registrazione, per
la revoca della denominazione di «città turistica» di Pagani, esserne state tagliate delle parti, ad opera del Panico Amerigo,
IL FORO ITALIANO — 2018.
259 PARTE SECONDA 260

affermavano che ciò non ne impedisse l'utilizzazione: la logi- sione cui non erano riferiti i motivi di appello e le deduzioni
ca consequenzialità di tutti i brani registrati rendeva irrilevanti delle parti.
le cancellazioni. Rileva che le decisioni sulla prova costituiscono statuizioni
4.2. - Anche sulla scorta di tale registrazione, in risposta ai autonome e, quindi, non possono essere rivalutate se non sono
motivi di appello, la conclusione era: oggetto di specifici motivi.
— la vicenda dell'assunzione di Fisichella è consistita in Con il terzo motivo deduce la violazione dell'art. 271 c.p.p.
una serie di condotte prolungatesi nel tempo; in relazione all'art. 267 c.p.p.
— la richiesta del Gambino divenne man mano più pres- Svolge una serie di argomenti basati sulla valutazione del
sante fino a diventare apertamente intimidatoria. Lo confer- contenuto di una diversa conversazione intercettata e registrata
nel medesimo supporto in cui compare tra gli interlocutori una

a
mano direttamente ed indirettamente gli altri testimoni consi-
derati dal tribunale; persona appartenente al corpo dei carabinieri; tale circostanza,

to
— pur a fronte dei dubbi manifestati dal Tribunale di Noce- secondo il difensore, è indicativa del fatto che il supporto con-

en
ra Inferiore sulla attendibilità della testimonianza del Panico tenga intercettazioni effettuate su disposizione della polizia
Amerigo, per tale concussione vi sono rilevanti riscontri; giudiziaria, tale dovendosi ritenere anche quella in questione.

am
— confermava anche che l'intercettazione del 2 giugno Richiama le regole affermate dalla giurisprudenza in ordine al-
2011 tra Panico Gabriele e Panico Luca dimostrava che vi era la necessità che l'intercettazione disposta da un interlocutore

on
stata una intimidazione. (Omissis) su incarico della polizia giudiziaria sia effettuata nel rispetto
delle disposizioni sulle intercettazioni.

O
6. - Ricorso Gambino.

M abb
Con il quarto motivo aggiunto deduce il vizio di motivazio-

M
6.1. - Con primo motivo deduce la violazione dell'art. 606, ne per manifesta illogicità alla luce del contenuto della perizia
1° comma, lett. c), c.p.p. in relazione agli art. 178, 1° comma,

SI
fonica. Rileva come un'attenta lettura di quanto dice Santilli
lett. c), 581, 1° comma, 191, 511, 515, 602 e 526 c.p.p., non-
IO in porta ad una diversa interpretazione complessiva; a tale fine,

AS
ché in relazione agli art. 111, 3° comma, 117, 1° comma, Cost. compara il contenuto della conversazione registrata con quan-
so
in relazione all'art. 6, par. 3, lett. a) e b), Cedu, per avere la to acquisito con le prove orali in corso di dibattimento, valu-
sentenza impugnata utilizzato una prova dichiarata inutilizza- tando anche le registrazioni non valorizzate dalla corte d'ap-
es

bile dal giudice di primo grado con provvedimento non impu- pello traendone, quindi, una smentita dell'impianto accusato-
gnato.
nc

rio. (Omissis)
Osserva come, poiché il tribunale aveva espulso la prova Considerato in diritto. — Sono fondati solo i ricorsi degli
D
co

costituita dalla registrazione audio del 27 aprile 2009 dal ma- imputati.
U

teriale dibattimentale, il provvedimento di ufficio della corte 1. - Il ricorso del pubblico ministero è inammissibile.
LA

d'appello che lo ha ritenuto, invece, utilizzabile ha di fatto in-


IO olo

Lo stesso risulta una palese riproduzione dell'atto di appel-


trodotto elementi che non erano stati oggetto di acquisizione e lo, per tale ragione dovendosi ritenere del tutto generico in as-
C

discussione dibattimentale. Peraltro, poiché nessuna parte ha


c

senza di un serio confronto con il contenuto della sentenza


mai posto in discussione in sede di impugnazione l'illegittimi-
O sci
LO

impugnata.
tà in questione, non poteva essere disposto il recupero della
Inoltre, proprio perché viene riprodotta una impugnazione
prova in violazione del contraddittorio.
Fa

di merito, il ricorso risulta chiaramente mirato ad una conte-


6.2. - Con secondo motivo deduce il vizio di motivazione stazione di profili in fatto, chiedendo una nuova ed autonoma
sulla ragione per ritenere significativo il contenuto della regi-
R

valutazione del materiale probatorio, come riportato nella sin-


strazione citata, nonostante la manipolazione, contestando la tesi fatta sopra. L'inammissibilità, quindi, consegue anche
correttezza della valutazione della «continuità discorsiva del all'essere proposti motivi non consentiti in sede di legittimità.
testo». Inoltre non si è tenuto conto che nella conversazione si Quanto ai ricorsi degli imputati:
fa riferimento al Gambino in modo indiretto, risultando quindi
2. - Ricorso Gambino.
una dichiarazione de relato.
2.1. - Il primo motivo, con il quale il ricorrente si duole del
6.3. - Con terzo motivo deduce il vizio di motivazione. Ri- fatto che la corte d'appello ha «utilizzato una prova dichiarata
leva che vi è travisamento della prova sul punto del collega- inutilizzabile dal giudice di primo grado con provvedimento
mento tra la minaccia di «chiusura domenicale» e la mancata non impugnato», è infondato.
assunzione di Fisichella: difatti Panico non ha mai dichiarato La questione della utilizzabilità e concreta capacità probato-
in dibattimento un tale collegamento. Produce estratti dei ver- ria della registrazione del colloquio del 27 aprile 2009, effet-
bali di dibattimento per la parte rilevante. Né le dichiarazioni tuata su iniziativa della persona offesa Panico Amerigo, è af-
di Toppetti e Brandini hanno alcuna funzione di riscontro. frontata in vari dei motivi di ricorso e riguarda una prova cen-
6.4. - Con quarto motivo deduce la violazione dell'art. 606, trale, secondo la prospettiva della sentenza di appello, ai fini
1° comma, lett. e), c.p.p. per avere la corte travisato la prova della ritenuta colpevolezza; tale prova risulta, invero, palese-
costituita dall'intercettazione del 2 giugno 2011 e, comunque, mente rilevante anche a favore degli imputati, proprio per le
per aver illogicamente motivato in merito ad essa. La corte anomalie che la caratterizzano.
d'appello ha erroneamente valutato la registrazione fra presen- 2.2. - Quanto al fatto storico dell'esistenza di tale registra-
ti in occasione della convocazione di padre e figlio di Panico zione, al di là della valutazione del contenuto della conversa-
Amerigo, tenuto conto che in essa non si parla mai del tema zione intercettata, vanno specificati i punti di certezza e quelli
della «chiusura domenicale». di incertezza:
6.5. - Con il quinto motivo deduce la violazione di legge per — è un dato indiscusso, sulla scorta di quanto accertato ed
essere stata ritenuta l'ipotesi di cui all'art. 317 c.p.p. e non il ampiamente motivato dai giudici di merito, che si tratta di una
meno grave reato di induzione indebita in quanto, nella stessa registrazione effettuata su iniziativa della medesima persona
prospettiva dell'accusa, il Panico intendeva ottenere anche offesa. Al riguardo, può sgomberarsi il campo dalla deduzione
vantaggi dalla relazione con il sindaco. (per la prima volta in sede di legittimità, con i motivi aggiunti)
6.6. - Con il sesto motivo deduce la violazione di legge. In della difesa di Gambino dell'essere stata effettuata tale regi-
mancanza della prova della promessa di pagamento della strazione su iniziativa della polizia giudiziaria, con quanto ne
somma di denaro, il fatto integrava il tentativo di reato e non il consegue in ordine alla necessità di applicare la disciplina del-
reato consumato. le intercettazioni, soprattutto quanto alla necessaria autorizza-
6.7. - La difesa di Gambino ha presentato motivi aggiunti, zione del giudice. Tesi della difesa è che, avendo la stessa re-
riferiti al tema della utilizzazione a fini probatori della regi- perito sul medesimo supporto che il Panico consegnava agli
strazione di conversazioni effettuata dalla persona offesa Pani- inquirenti, con il file audio del dialogo, una ulteriore registra-
co e che il tribunale aveva ritenuto inutilizzabile. zione con voci di carabinieri, evidentemente tale supporto era
Con i primi due motivi rileva la violazione dell'art. 597, 1° stato fornito dalla polizia giudiziaria per conto della quale il
comma, c.p.p. per essere stato affrontato un punto della deci- Panico aveva operato. Va però considerato che tale (ipotetico)
IL FORO ITALIANO — 2018.
261 GIURISPRUDENZA PENALE 262

banale errore di utilizzare per la registrazione un supporto già chiarazioni accusatorie e sulla stessa capacità probatoria della
usato con il dato materiale in esso dimenticato è una traccia registrazione.
assai generica e che non può dimostrare affatto di per sé solo 2.4. - II tema generale posto da Gambino con il primo moti-
che la registrazione sia stata disposta su iniziativa della polizia vo riguarda l'inutilizzabilità o meno della registrazione e l'ef-
giudiziaria. Quindi è fuor di dubbio che, sulla scorta dei pre- fetto preclusivo della relativa declaratoria da parte del giudice
supposti di fatto esposti nella sentenza, sia indiscussa la ricor- di primo grado in assenza di un'impugnazione del «punto».
renza della tipica situazione di registrazione di un colloquio Innanzitutto, pur volendo ritenere corretta la declaratoria di
effettuata su iniziativa di uno dei soggetti che vi partecipano. inutilizzabilità pronunciata dal giudice di primo grado e l'im-
Quindi, come ben ritenuto dai giudici di merito, si è in presen- possibilità di recupero del documento come prova senza una
za di un «documento» ex art. 234 c.p.p.; specifica impugnazione della prima sentenza, va rammentato

a
— non residuano dubbi sull'epoca del colloquio, sulla scor- che «La sanzione della inutilizzabilità di cui all'art. 191 c.p.p.

to
ta di riferimenti fatti nel corso della conversazione a circostan- è posta a garanzia delle posizioni difensive e colpisce le prove

en
ze note (la corte d'appello, al riguardo, valorizza erroneamente a carico illegittimamente acquisite contro divieti di legge; ne
anche le «proprietà» dei file audio, che sono però alterabili, consegue che tale inutilizzabilità non può essere ritenuta al fi-

am
ma le altre prove della datazione della conversazione rendono ne di ignorare un elemento di giudizio favorevole alla difesa,
tale errore irrilevante); che, invece, deve essere considerato e discusso secondo i ca-

on
— soprattutto è un dato di assoluta certezza, alla luce degli noni logico-razionali propri del processo (in applicazione del
accertamenti peritali di cui si rende conto nelle motivazioni in principio, la Suprema corte ha ritenuto fondata, anche se non

O
M abb
primo e secondo grado, e non oggetto di contestazione (che, decisiva, la doglianza relativa al rigetto della richiesta della di-

M
peraltro, appare assai difficile alle date condizioni), che la re- fesa di acquisire la corrispondenza epistolare intrattenuta dal

SI
gistrazione non è continuativa, ma chi ne ha avuto la disponi- detenuto e ritenuta oggettivamente inutilizzabile perché inter-
IO in
bilità ne ha volutamente tagliato varie parti rimaneggiando il cettata, ad insaputa di questi, ai sensi degli art. 266 ss. c.p.p.)

AS
tutto; (Cass. 24 settembre 2015, C., Foro it., Rep. 2016, voce Prova
so

— l'assoluta certezza si estende anche all'attribuzione della penale, n. 57)» (Cass. 26 novembre 1996, Usai, id., Rep. 1998,
manipolazione alla persona offesa. Questa, invero, nega tale
es

voce cit., n. 50).


suo intervento, dimostrando di non poter offrire alcuna giusti- Ciò significa, a completamento di quello che si è detto so-
nc

ficazione tranquillizzante di perché abbia fatto tale scelta di al- pra, che, anche a ritenere tale prova inutilizzabile «a carico»,
terazione della registrazione.
D

ne era comunque doverosa la valutazione «a favore» per la sua


co

2.3. - Prima di affrontare i temi di diritto che certamente


U

incidenza sull'affidabilità della testimonianza della persona


pone tale tipo di prova sul piano dell'utilizzabilità e della utili-
LA

offesa che aveva manipolato la prova documentale. (Omissis)


IO olo

tà, va invero considerato come entrambe le sentenze di merito


2.8. - Si richiamano, poi, le decisioni più specifiche in tema
scelgano soluzioni che evitano di confrontarsi con il tema che,
C

di prova che confermano tale conclusione: «Non vìola il prin-


c

su un piano di comune logica, era il più rilevante in un caso


cipio di devoluzione il giudice di appello che, nell'esaminare
O sci
LO

simile.
il motivo di gravame dedotto dall'imputato relativo all'atten-
In presenza di un documento audio che può compararsi ad
dibilità della persona offesa, riconosca a quest'ultima, pur in
Fa

un documento cartaceo in cui parte delle pagine vengono volu-


assenza sul punto di specifica impugnazione da parte del p.m.,
tamente strappate per renderlo non conoscibile per intero, sen-
la qualifica di testimone e non di indagato in procedimento
R

za che se ne dia una ragione, comuni criteri di valutazione lo-


gica fanno propendere per la scarsa affidabilità di una tale connesso, come invece ritenuto dal giudice di primo grado,
prova. La prima e più ovvia ragione è che chi ha effettuato i che aveva proceduto all'assunzione della prova ai sensi del-
tagli abbia inteso occultare quella parte del documento che l'art. 197 bis c.p.p. (Cass. 9 gennaio 2015, S., id., Rep. 2015,
non conforta la sua tesi. voce Appello penale, n. 22)». «E del resto la disposizione di
Nel caso di specie, invece: cui all'art. 597, 1° comma, c.p.p. attribuisce gli stessi poteri
del primo giudice al giudice d'appello, con la conseguenza che
— il giudice di primo grado ha risolto il problema in modo
questi non è vincolato da quanto prospettato dall'appellante,
elusivo affermando (erroneamente, come si dirà) una inutiliz-
ma può affrontare, relativamente ai punti della decisione cui si
zabilità formale della registrazione senza ritenere di dover
considerare il dato storico della evidente falsificazione (per riferiscono i motivi di gravame, tutte le questioni enucleabili
manipolazione-omissione) della prova nella sua (non lieve) in- all'interno dei punti medesimi, accogliendo o rigettando il
cidenza sulla credibilità della persona offesa (ed unica prova gravame in base ad argomentazioni proprie o diverse da quelle
diretta del fatto, come si è detto). Tale omessa valutazione è dell'appellante (cfr., proprio con riguardo ad una fattispecie di
ancora più illogica perché proprio lo stesso giudice aveva du- legittima valutazione compiuta dal giudice del gravame in or-
bitato della piena attendibilità della persona offesa: non solo dine all'utilizzabilità probatoria delle dichiarazioni rese dalle
della complessiva e vasta ipotesi originaria di accusa (tredici persone offese in fase di indagine e ritenute invece inutilizza-
pagine «fitte» solo per trascrivere i capi di imputazione) corri- bili dal giudice di primo grado, Cass. 8 ottobre 2009, B., id.,
spondente ai fatti denunciati dal Panico Amerigo aveva ritenu- Rep. 2010, voce cit., n. 22)» (Cass. 9 luglio 2015, V., id., Rep.
to fondata una ben minima parte, ma, proprio nel contesto del- 2015, voce cit., n. 21).
la assunzione di Fisichella, aveva ritenuto non veritiera la vi- Rilevato, quindi, che la corte d'appello, al fine della deci-
cenda della contemporanea imposizione del pagamento di euro sione sui punti oggetto di impugnazione, poteva valutare di-
3.000 in favore dell'aspirante lavoratore; versamente l'utilizzabilità della prova in questione, va con-
— il secondo giudice, a sua volta, ha risolto il tema rite- fermato il giudizio della sentenza impugnata in ordine alla uti-
nendo il documento non inutilizzabile ex art. 191 c.p.p., ma lizzabilità della registrazione in questione.
non attribuisce alcun rilievo concreto al fatto che la registra- Innanzitutto, in realtà, non è neanche chiaro se il primo giu-
zione fosse stata manipolata, come se la cancellazione non dice intendesse affermare che la prova fosse «inutilizzabile» ai
fosse stata condotta volontaria (e perciò sospetta), come se ci sensi dell'art. 191 c.p.p. L'affermazione del tribunale che dal-
si trovasse in presenza di un documento cartaceo recuperato l'alterazione derivi «... il divieto per questo collegio di fare
solo in parte da un incendio fortuito, ritenendo soddisfacente uso alcuno della registrazione sopra indicata» appare mag-
l'apparente consequenzialità logica della conversazione taglia- giormente una valutazione sostanziale piuttosto che una af-
ta (che non esclude certamente la più ovvia delle possibili ra- fermazione di inutilizzabilità formale ai sensi della citata di-
gioni della alterazione, ovvero che nelle parti non registrate vi sposizione. Comunque, a parte l'evidente palese sbrigatività
fossero dialoghi significativi in senso inverso a quanto deside- nella soluzione del tema dell'attendibilità delle dichiarazioni
rato dal manipolatore). di chi ha volutamente portato una registrazione alterata, corret-
Chiaro quindi che è mancato un doveroso apprezzamento tamente la corte d'appello ha rilevato che certamente non si è
della portata negativa dell'alterazione sull'affidabilità delle di- in presenza di una questione di utilizzabilità in quanto il tipo
IL FORO ITALIANO — 2018.
263 PARTE SECONDA 264

di registrazione di conversazione rientra tra i «documenti», ri- sulla veridicità del colloquio come ricostruito con i tagli. È
spetto alla cui disciplina non vìola alcun divieto specifico. una valutazione del tutto illogica poiché è ragionevole che il
3. - Il secondo motivo, con il quale si deduce sotto vari pro- Panico, che si limita a negare e quindi non offre ragioni alter-
fili il vizio di motivazione nella valutazione della portata pro- native, abbia rimaneggiato il dialogo perché, nella diversa se-
batoria della registrazione, è fondato. quenza, fosse corrispondente alle sue accuse.
La corte d'appello, come detto, ha correttamente ritenuto Basti considerare che, non essendovi, come già detto, una
che la registrazione di conversazione sia un documento libe- espressa condotta «estorsiva», in base alla complessiva vicen-
ramente valutabile, non ricorrendo alcun divieto probatorio da ricostruita dai giudici di merito è ragionevole che le parti
violato, con la conseguente inutilizzabilità, e ha correttamente del colloquio «tagliate» potessero chiarire l'effettiva natura
ritenuto che il tema posto dall'incompletezza della registrazio- delle pressioni del Gambino anche nel diverso senso che i giu-

a
ne riguardi profili di attendibilità e capacità probatoria del do- dici di merito hanno ritenuto per le altre assunzioni «imposte»

to
cumento. secondo il capo di imputazione a) (circa trenta, per le quali vi

en
3.1. - La corte ha così confermato in fatto quanto già ritenu- è stata assoluzione in primo e secondo grado): queste, pur ipo-
to accertato dal primo giudice: «Gli otto file audio sono stati tizzate rappresentare gravi concussioni, sono poi risultate esse-

am
ritenuti dal perito (e, quindi, dal Tribunale di Nocera Inferiore) re, in realtà, richieste di intervento a favore dei lavoratori loca-
non genuini e oggetto di una manipolazione perché l'inizio li, portate avanti con mera insistenza e forzature non corri-

on
della conversazione, su ciascuno, non presenta il segnale di spondenti ad una reale volontà di nuocere e, comunque,
start e alla fine di ciascuna delle tracce non si rileva il segnale espressione di una accettata, se non doverosa, forma di pro-

O
M abb
di stop; tra la prima e la seconda traccia vi è un intervallo di mozione della comunità locale.

M
minuti 1 e secondi 22, mentre è di 13 minuti lo stacco tra la Quindi non era affatto escluso che le parti tagliate dimo-

SI
seconda e la terza traccia e di 1 minuto e 6 secondi tra questa e strassero un contesto ben diverso; ciò anche tenuto conto che
IO in
la quarta; lo stacco è di 26 secondi tra la quarta e la quinta gli stessi giudici di merito di entrambi i gradi hanno escluso il

AS
traccia e di 32 secondi tra questa e la sesta; di 58 secondi tra la concorso del Fisichella, avendo costui chiesto, ed ottenuto,
so

sesta e la settima, e, infine, di 4 secondi tra questa e l'ultima» l'appoggio dell'ente locale per la sua particolare condizione di
e, si ripete, ha confermato che la manipolazione è stata effet-
es

disagio economico. In modo indiretto, quindi, gli stessi giudici


tuata dal Panico Amerigo. hanno escluso l'evidenza di interessi privati per questa parti-
nc

Ha, quindi, correttamente concluso nel senso che «la valu- colare assunzione.
D

tazione del contenuto del documento necessita solo della par- In definitiva, ritenere che la prova sia credibile solo perché
co

ticolare cautela imposta dalla considerazione della sua ‘mani-


U

chi l'ha falsata per farla corrispondere alle proprie dichiara-


polazione’ nei termini concreti».
LA

zioni è riuscito a farlo molto bene, è oltre ogni accettabile am-


IO olo

La valutazione conseguente, fatta senza tale «cautela», è, bito di opinabilità. (Omissis)


però, del tutto illogica in quanto si ritiene soddisfacente il dato
C
c

della corrispondenza tra i brani «selezionati» dal soggetto che


O sci
LO

aveva manipolato la registrazione e le sue stesse dichiarazioni. IV


La corte, difatti, si limita a valorizzare il fatto che vi sia una
Fa

consequenzialità logica fra i vari brani resi riconoscibili, in un Cass. 8 agosto - 17 ottobre 2017, n. 47602, Di Giorgio
caso in cui, peraltro, è palese come non vi sia una «pistola fu-
R

mante»: nessun brano della conversazione in sé è rappresenta-


Ritenuto in fatto. — 1. - La Corte d'appello di Potenza, con
tivo in termini inequivoci della condotta concussiva (da quan-
sentenza del 30 settembre 2016, ha parzialmente riformato la
to trascritto non risulta che vi sia stata una inequivoca affer-
mazione che «deve» essere assunto Fisichella dietro minaccia pronuncia del Tribunale di Potenza del 30 aprile 2014, secon-
della data rappresaglia). do quanto sarà specificamente esaminato in relazione alle sin-
gole posizioni processuali.
La stessa corte, a sostegno della propria scelta di non tenere
conto dell'accertata manipolazione, invoca, per similitudine, la La vicenda oggetto del procedimento trae il suo spunto da
giurisprudenza secondo cui la valutazione «frazionata» delle contrasti di natura politica, inerenti all'amministrazione del
dichiarazioni del testimone è preclusa solo quando le dichiara- comune di Castellaneta Marina, nei quali di fatto risulta coin-
zioni non credibili siano collegate in modo fattuale o logico volto Di Giorgio Matteo, magistrato all'epoca in servizio pres-
con quelle che si intende utilizzare. so la procura di Taranto, e si snoda attraverso le verifiche con-
3.2. - Ciò, però, non significa che, in assenza di tale rappor- seguenti ad un dissidio verificatosi con un candidato del-
to di «inferenza logica e fattuale» tra dichiarazione falsa e di- l'opposto schieramento, la cui denuncia, relativa a fatti del
chiarazione della quale va vagliata l'attendibilità, la falsità maggio 2007, ha dato inizio agli accertamenti, oltre che sulla
stessa non possa inficiare il resto della prova dichiarativa, co- verifica della pretesa attività di inquinamento di indagine atti-
me, invece, sembra fare la corte d'appello, che, in motivazio- nente a tale evento, riguardanti le pressioni rivolte dal Di
ne, pur dando atto che la certezza che la registrazione sia stata Giorgio ai soggetti coinvolti, al fine di ottenere una ricostru-
falsata una qualche «cautela» certamente la imponeva, in real- zione dei fatti a sé favorevole, o di sbarazzarsi di coloro i quali
tà ritiene la registrazione, così rimaneggiata, attendibile senza identificava quali avversari politici.
alcun vaglio critico. Afferma, difatti, che è una prova ultronea Atti illeciti fondati sull'abuso della funzione, in tesi di accu-
perché va a «completare e rafforzare un quadro probatorio già sa, sarebbero stati compiuti direttamente da Di Giorgio abu-
appagante», e che ha la caratteristica della piena compatibilità sando della sua qualità, ed avrebbero garantito il risultato spe-
con le dichiarazioni di Panico Amerigo (ovvero con l'autore rato, anche in epoca precedente a quella in cui si erano svilup-
della manipolazione). pati gli eventi che hanno dato inizio agli accertamenti, riguar-
La possibilità di valutazione frazionata è una massima di danti eventi connessi all'interesse politico nutrito da Di Gior-
esperienza che di certo non fissa un principio di «irrilevanza gio, individuabili nelle dimissioni di un consigliere comunale
del mendacio». Semplicemente, e logicamente, afferma che la per provocare la caduta della giunta (capo A), o nella fruizione
parziale falsità non impedisce un'utilizzazione della prova di una vacanza senza corresponsione del corrispettivo (capo
purché vi sia una valutazione attenta della ragione del parziale B), o nell'allontanamento dalla struttura ricettizia di persona
mendacio che escluda la inattendibilità delle restanti dichiara- invisa, in quanto attiva nello schieramento avverso; con ri-
zioni. guardo ad altre accuse tali risultati sarebbero stati raggiunti per
Nel caso particolare, l'affermazione della corrispondenza di il tramite di attività illecite di pubblici ufficiali, i cui atti con-
quanto registrato, nelle parti che il manipolatore della registra- trari ai doveri di ufficio erano funzionali all'acquisizione al
zione ha inteso fare conoscere del più lungo colloquio, con primo di una utilità, consistente nel superamento delle denun-
quanto afferma il medesimo manipolatore sentito quale testi- ce presentate a carico di Di Giorgio, di cui si è già detto (capo
mone/persona offesa, innanzitutto non risolve affatto il dubbio G) con la remissione di querela, oltre che condotte di favoreg-
IL FORO ITALIANO — 2018.
265 GIURISPRUDENZA PENALE 266

giamento attribuite a coimputati (capi F ed H) e di natura dif- mancata escussione del consulente di parte, pur sollecitata dal-
famatoria (capi 1 e 2). la difesa a seguito dell'audizione del perito di ufficio; viola-
Per i capi H), 1 e 2 è intervenuta sentenza di non luogo a zione di norma processuale e vizio della motivazione per
procedere per l'estinzione del reato conseguente a prescrizione omessa confutazione degli elementi a discarico offerti dal con-
maturata successivamente alla pronuncia di condanna di primo sulente di parte; difetto della motivazione con riguardo all'uti-
grado, e la conferma delle statuizioni civili a carico di Di lizzazione della prova derivante dalle registrazioni, malgrado i
Giorgio e Mongelli. vizi dai quali è affetta, desumibili dalle osservazioni alla peri-
2. - La sentenza, quanto a Matteo Paolo Di Giorgio, ha con- zia disposta, di cui si denuncia il travisamento, con particolare
fermato l'affermazione di responsabilità per i reati di cui ai riferimento all'impossibilità, denunciata dal perito, di indivi-
capi A), B), C), G), esclusa la continuazione interna per il reato duare l'originale del supporto informatico ed accertare l'as-

a
sub A), e rideterminato la sanzione inflitta per tale imputazio- senza di manipolazioni sulla registrazione utilizzata, malgrado

to
ne, nonché in relazione al reato di cui al capo G), ferma re- a ciò specificamente sollecitato dal consulente di parte; si de-
nuncia anche il travisamento, per aver attribuito agli accerta-

en
stando quella quantificata per i capi B) e C). Per gli altri capi,
come già riferito, è stato dichiarato non doversi procedere nei menti del luogotenente Cesare ed agli accertamenti del Ris ri-

am
confronti del Di Giorgio per intervenuta prescrizione. sultati di identità con le voci confrontate, escluse dagli effetti-
Con il ricorso proposto nell'interesse del ricorrente in esa- vi controlli, essendosi limitati tali approfondimenti a riscontra-
re analogie, poiché la verifica è stata circoscritta ad un accer-

on
me si denuncia:
2.1. - mancanza e manifesta illogicità della confutazione dei tamento linguistico e non strumentale. (Omissis)

O
M abb
rilievi formulati in atto di appello, con particolare riferimento 2.1.2. - Alle medesime considerazioni deve giungersi con ri-

M
all'omessa considerazione del portato ricostruttivo dei testi a ferimento alle prove che si ritengono non analizzate, inerenti

SI
difesa, ed esclusione sostanziale del diritto alla prova contra- al capo B) dell'imputazione.
IO in
ria. Si segnala che la corte ha fondato la propria decisione su Anche in questo caso il ricorrente non segue il percorso ri-

AS
tre testimonianze di accusa e sulle registrazioni da queste pro- costruttivo delle sentenze di merito, che fondano le loro con-
so

dotte, senza confrontarsi con le confutazioni a tali risultanze clusioni oltre che su quanto riferito da Pontassuglia, sulle ri-
emergenti dalle prove offerte dalla difesa, per molte delle qua- sultanze della registrazione del colloquio tra questi e Dibattista
es

li l'acquisizione è stata sollecitata ai sensi dell'art. 603, 2° Marcello. Queste ultime sono state ritenute attendibili non solo
nc

comma, c.p.p. ed è stata immotivatamente esclusa. per i motivi tecnici più avanti esaminati, ma anche per il loro
D

Con riferimento al capo A) — inerente alle pressioni che sa- contenuto, posto che i suoi specifici riferimenti temporali
co

rebbero state esercitate da Di Giorgio su Trovisi Domenico per


U

(quanto alla data di primo contatto con Di Giorgio, ricostruibi-


ottenerne le dimissioni dal consiglio comunale, prospettando- le con riferimento ai ballottaggi per le elezioni comunali), e ad
LA
IO olo

gli attività processuale in danno dei suoi familiari — si segna- atti del procedimento a carico di Dibattista Liborio — riguar-
la che non è stato conferito rilievo ai veri motivi delle dimis- danti le modalità di notificazione ed il loro sviluppo temporale
C
c

sioni del Trovisi dall'amministrazione comunale; all'esclusio- — difficilmente conoscibili da persone estranee; l'attendibilità
O sci
LO

ne riferita dall'interessato della ricezione di minacce da parte delle dichiarazioni desumibili dalla registrazione risulta ri-
del ricorrente; all'inutilità delle sue dimissioni al fine di far scontrata dalla presenza di un diritto di godimento di alloggi
Fa

cadere la giunta; alla falsità della deposizione del teste di ac- della struttura per l'estate 2007 da parte della famiglia Di
cusa Pontassuglia; all'insussistenza del reato, con riguardo al Giorgio, che supera la specifica confutazione delle testimo-
R

preteso coinvolgimento nella fase esecutiva di tale Stellaccio; nianze richiamate dalla difesa su singole componenti di tale ri-
all'impossibilità di ricavare dagli atti c.d. Valentino elementi a costruzione poiché ad essa non si rapportano, evidenziandone
carico di Trovisi Pompeo e Trovisi Paola; alla mancanza di in- implicitamente l'inattendibilità.
teresse politico del Di Giorgio.
In via esemplificativa, anticipando quanto verrà osservato
In relazione al capo B) la corte non si occupa della contesta- nell'analisi delle specifiche imputazioni, l'esame delle senten-
zione inerente alla pretesa gratuità della vacanza riconosciuta ze di merito evidenzia l'irrilevanza, nella ricostruzione com-
al Di Giorgio.
plessiva dei fatti, del sollecitato accertamento sulla presenza
Quanto al capo C) non si occupa della genesi dei rapporti personale di Di Giorgio presso il villaggio «il Catapano» nel-
tra Di Giorgio e Dibattista, che condiziona la possibilità di co- l'estate 2007, posto che, sulla base delle stesse allegazioni di-
noscenza, da parte del primo, dei rapporti del secondo con
fensive, la moglie risulta aver fruito, almeno in parte, del sog-
Pontassuglia.
giorno, in quanto se ne segnala la corresponsione del corri-
Sul capo G) la sentenza non confuta gli elementi di difesa spettivo, connesso alla presenza di un regolare contratto.
inerenti ai contenuti dell'accordo tra Di Giorgio e Coccioli per
la remissione di querela; all'insussistenza del coinvolgimento È stato seguìto lo stesso percorso ricostruttivo quanto al ca-
nell'attività illecita dei pubblici ufficiali; alla mancanza di atti po C). In entrambe le sentenze di merito in relazione a tale
contrari ai doveri di ufficio; all'impossibilità di considerare imputazione si richiama la conversazione registrata, ove Di-
falsa la ricostruzione successivamente offerta da Coccioli. battista denuncia una situazione diversa da quella che si assu-
Sui capi 1 e 2 si sostiene sia stato negato il diritto alla prova me a fondamento delle censure contenute in ricorso, poiché
della difesa, escludendo quella contraria rispetto all'acquisi- entrambi gli interlocutori fanno riferimento alla possibilità di
zione di elementi di prova avvenuta ex art. 507 c.p.p., su cir- superamento del problema insorto richiamando un contratto
costanze che avrebbero consentito di accedere al prosciogli- ancora da perfezionare, cosicché, rispetto a tali emergenze, ri-
mento in fatto. sulta evidente la mancanza di contrasti con le risultanze do-
Nel ricorso si passano in rassegna gli specifici elementi di cumentali offerte dalla difesa sulla collocazione temporale del-
prova offerti nell'atto di appello, con ampi stralci del medesi- la conclusione del contratto per la vigilanza del complesso;
mo, con riferimento ai singoli capi di accusa, e se ne deduce la analogamente irrilevanti risultano le testimonianze a confuta-
mancata valutazione. (Omissis) zione dell'individuazione della causa del contrasto di Dibatti-
2.6. - In riferimento ai capi B), C) e G) si contesta violazio- sta con Pontassuglia, a fronte di conversazioni che evidenzia-
ne di legge, per essere state acquisite ed utilizzate registrazioni no la natura non volontaria della decisione sollecitata al Dibat-
prive della verifica di conformità all'originale, in violazione tista.
degli art. 8 ss. l. n. 48 del 2008; violazione di legge processua- Anche su tale profilo, in luogo che seguire la ricostruzione
le per la mancata considerazione delle osservazioni alla consu- posta a base della decisione, per escluderne la correttezza, si
lenza, esposte dall'esperto di fiducia; violazione di legge pro- oppone la mancata illustrazione della validità di percorsi alter-
cessuale per l'avvenuta acquisizione di documentazione, costi- nativi, la cui irrilevanza per superare la decisione avversata è
tuita dalla registrazione, senza l'osservanza delle prescrizioni evidenziata proprio dalla natura alternativa della prospettazio-
di legge, superata da un improprio riferimento alla prova atipi- ne, e non dall'incompatibilità della risultanza, che deve invece
ca, a cui non può rapportarsi il dato offerto, oltre che per la caratterizzare la prova contraria.
IL FORO ITALIANO — 2018.
267 PARTE SECONDA 268

Il limite richiamato risulta ancora più evidente con riguardo alla registrazione fonografica di un colloquio telefonico ad
alla chiave di lettura offerta dalla difesa sul capo G), ove — opera di uno dei partecipi allo stesso, questa è prova documen-
senza considerare il contenuto delle registrazioni tra presenti e tale rappresentativa di un fatto storicamente avvenuto, piena-
delle intercettazioni telefoniche valorizzate in sentenza a con- mente utilizzabile nel procedimento a carico dell'altro sogget-
ferma dei contatti Coccioli-Di Giorgio, l'anomalia ammini- to che ha preso parte alla conversazione, previa valutazione
strativa del contributo riconosciuto di fatto a quest'ultimo, e della sua mera affidabilità; cosicché tali risultanze non posso-
del procedimento che ha condotto alla formazione, a cura del no che essere valutate quale prova documentale, in relazione
primo, della denuncia in danno di Loreto — si deduce la man- alle quali si pone, al pari di qualsiasi prova di tale natura, un
cata considerazione delle testimonianze acquisite su aspetti obbligo di accertamento di genuinità dell'atto.
inerenti ai rapporti tra le parti, l'attività amministrativa del Il giudice di merito, al di là di un improprio riferimento alla

a
comune di Castellaneta, la legittimità della struttura presso cui qualificazione di tale produzione quale prova atipica, risulta

to
la famiglia Coccioli esercitava la gestione del bar, elementi aver fatto buon governo di tali principî, poiché, accertata l'uti-

en
tutti che, per la loro genericità, non sono in grado di superare lizzabilità astratta di tali atti, anche quando non siano costituiti
neppure le risultanze delle intercettazioni Coccioli-Pepe e gli dagli originali, per la mancanza di una preclusione all'uso

am
accertamenti conseguenti, malgrado la loro natura dirimente al processuale di copie dei documenti (Cass. 22 maggio 2007,
fine di tratteggiare la correlazione con i fatti oggetto di conte- Rigo, id., Rep. 2007, voce cit., nn. 40, 49; 21 febbraio 2008,

on
stazione. Anche in questo caso, quindi, si rivendica non l'ana- Buraschi, id., Rep. 2009, voce cit., n. 50; 21 novembre 2014,
lisi di prove contrarie, ma di singole risultanze alternative ed L.H., id., Rep. 2014, voce cit., n. 41) si è posto il problema

O
M abb
autonome rispetto a quanto ritenuto rilevante nella pronuncia della valutazione di attendibilità, sia sul piano tecnico — ri-

M
di primo grado e richiamato in quella d'appello a sostegno del- guardante la verifica inerente alla pretesa interpolazione dei

SI
la conferma delle valutazioni di merito. dati contenuti nei file audio, valutabile sulla base della conti-
IO in
Sotto tale profilo risultano inconferenti le conversazioni, ri- nuità e congruenza delle registrazioni offerte — sia sul piano

AS
chiamate nel ricorso — riferite al merito della vicenda — dalle della corrispondenza delle voci registrate alle caratteristiche
so

quali si assume poter desumere lo svolgimento di una opposta espressive dei conversanti, come individuati dal teste che ave-
attività di pressione da parte di Loreto, con relativa promessa va posto a disposizione tali atti, e ha risolto positivamente en-
es

di vantaggi, poiché anche la loro capacità dimostrativa attiene trambi gli accertamenti grazie al contributo tecnico del perito
nc

a diversa circostanza, non alla negazione di quanto emerge dai ed all'analisi svolta dal luogotenente Cesare del Ris. Ne con-
dati valutati: anche al riguardo viene denunciata la mancata segue che la valutazione di attendibilità del dato documentale
D
co

confutazione di percorsi ricostruttivi autonomi, dimostrativi al risulta svolta in pieno ossequio alle esigenze accertative ri-
U

più di una pari capacità di pressione ascrivibile alle due parti chieste, condizione che impone di escludere la fondatezza dei
LA
IO olo

in contesa, non l'inattendibilità dei dati posti a base della deci- rilievi sul punto.
sione, a cui non si rapportano le prove che si assumono ingiu- In fatto è bene rilevare, a fronte dell'analiticità delle censure
C
c

stamente ignorate. formulate rispetto alla perizia Gallo, che non è dato rilevare
O sci
LO

L'infondatezza del rilievo assume maggiore evidenza con alcuna contraddizione alle risposte da questo fornite ove, da
riferimento alla deduzione difensiva inerente alla mancata va- un canto, esplicita che, sia per i mezzi tecnici usati per l'origi-
Fa

lutazione dei testi a discarico sulla ricostruzione degli accadi- naria captazione, che per la natura del supporto usato per la
menti di cui ai capi 1 e 2. copia non è possibile escludere la manipolabilità della copia
R

Infatti, con particolare riferimento alla mancata valutazione rispetto all'originale, e la conclusione opposta, poiché tra i due
delle deposizioni rese dinanzi al giudice di pace da testimoni quesiti sussiste la stessa differenza che si rinviene tra l'ipotesi
oculari dello scontro — sulla cui valenza nel procedimento di teorica astratta e la verifica della situazione concreta.
dirà in seguito — si dimostra la natura alternativa del percorso Cosicché è del tutto pacifico che se manca l'originale non
ricostruttivo, sul quale si rivendica una specifica motivazione, può escludersi la manipolazione della copia, ma è altrettanto
posto che la pronuncia di primo grado aveva già, in maniera logico che, in particolare all'interno di file audio, le interpola-
non specificamente contestata, dato conto dell'ampia attività zioni siano apprezzabili alla luce del complesso delle risultan-
di inquinamento delle dichiarazioni assunte al riguardo, indi- ze, come avvenuto nella specie, stante la concordanza di risul-
viduando sia costanti pressioni presso le forze dell'ordine per tato di tutti i dati tecnici, testuali, di natura macroscopica, oltre
ottenere una ricostruzione a sé favorevole, posta in essere dal che linguistici, fonetici (si veda il richiamo espresso dal luogo-
Di Giorgio, e da questo realizzata anche con ricorso a forme di tenente Cesare alle modalità di espressione di alcune lettere di
accertamento eseguito al di fuori dello schema legale (v. atti- cui si riferisce a fg. 289 della sentenza di primo grado) e fo-
vità Lentino fg. 56 inerente alla verbalizzazione delle dichia- nometrici eseguiti; pertanto, le risposte, fornite dal perito e dal
razioni di Coccioli), sia la realizzazione di forme di pressione tecnico che ha valutato la conformità delle voci a quelle dei
diretta, attraverso iniziative di carattere giudiziario, sia con il conversanti indicati, sull'affidabilità del dato sono conseguen-
ricorso alla deposizione di testi inesistenti per loro stessa am- za di approfondimenti specifici, sulla cui inidoneità dimostra-
missione, come nel caso di D'Eredità. Ne discende che la rico- tiva nulla è stato eccepito.
struzione è del tutto estranea all'ambito dell'analisi tracciato Le censure del consulente della difesa, riportate nel ricorso
dalle pronunce di merito e si snoda attraverso il richiamo a te- Vitale, ancora una volta risultano astratte: si rileva che le copie
stimonianze alternative, che non superano la valutazione delle presenti nel fascicolo possono essere differenti tra di loro, poi-
prove acquisite, aspetto sul quale entrambi i giudici di merito ché l'utilizzazione di un programma di riproduzione in luogo
sono pervenuti ad analoga conclusione. (Omissis) di un altro o la diversificazione della frequenza utilizzata per
2.10. - Anche le censure formulate in relazione all'utilizza- la riproduzione può creare delle difformità tra le copie; ma, se
zione delle registrazioni acquisite in assenza dell'originale ri- ciò può essere accolto sul piano tecnico, quel che non è dato
sultano infondate. comprendere è la rilevanza di tali osservazioni sulla captazio-
Bisogna ricordare che tali contestazioni raggiungono le cap- ne di un discorso di senso compiuto, nel quale, per la difformi-
tazioni realizzate dalle parti private di loro iniziativa, nel corso tà di strumenti usati, non risulta dedotta la presenza di frasi in-
dello svolgimento dei fatti, e sono state offerte a sostegno del- comprensibili su una copia e non sull'altra, cosicché, ancora
la veridicità di quanto da loro affermato. Il richiamo alla di- una volta, occorre rapportare la teoria esposta alla rilevanza
sposizione inerente agli accertamenti svolti su iniziativa del- nel caso concreto, in relazione alla quale la congruenza degli
l'autorità titolare delle indagini, quindi, risulta del tutto eccen- elementi acquisiti, sotto i plurimi profili già richiamati, è stata
trico rispetto alla situazione concreta. verificata e non è stata specificamente posta in discussione.
Come più volte affermato dalla corte di legittimità (sul pun- Né può condividersi il rilievo proposto con generico riferi-
to, da ultimo, Cass. 16 marzo 2011, R., Foro it., Rep. 2011, mento ai documenti informatici, conseguente alla mancata ve-
voce Prova penale, n. 33, e, precedentemente, Cass. 9 febbraio rificazione della tracciabilità degli accessi sugli stessi, e sulla
2006, Zanetta, id., Rep. 2006, voce cit., n. 61) con riferimento loro modalità di conservazione. Contrariamente a quanto as-
IL FORO ITALIANO — 2018.
269 GIURISPRUDENZA PENALE 270

sunto nelle impugnazioni al riguardo, e segnatamente in quella soppressione di corrispondenza (art. 616 c.p.), la condotta di co-
proposta nell'interesse di Vitale, il precedente della corte di lui che sottragga la corrispondenza bancaria inviata al coniuge
legittimità ivi citato (Cass. 16 novembre 2015, B., id., Rep. per produrla nel giudizio civile di separazione; né, in tal caso,
2016, voce Sequestro penale, n. 67), nel rilevare la presenza sussiste la giusta causa di cui all'art. 616, 2° comma, c.p., la qua-
dell'obbligo della polizia giudiziaria di rispettare protocolli di le presuppone che la produzione in giudizio della documentazio-
comportamento con riferimento alla preservazione della ge- ne bancaria sia l'unico mezzo a disposizione per contestare le ri-
nuinità del documento informatico comunque acquisto, sotto- chieste del coniuge-controparte, considerato che, ex art. 210
linea la mancata previsione di inutilizzabilità per l'inosservan- c.p.c., il giudice può, ad istanza di parte, ordinare all'altra parte o
za di tali regole, in ragione di quanto del resto emerge dall'art. ad un terzo l'esibizione di documenti di cui ritenga necessaria
l'acquisizione al processo»; 9 gennaio 2014, n. 585, inedita, ri-
354 c.p.p., richiamando esclusivamente ad una necessità di ve-

a
chiamata in motivazione; contra, Cass. 10 luglio 1997, Reali,
rifica concreta della mancanza di alterazioni successive, e di Foro it., Rep. 1998, voce cit., n. 4, e Cass. pen., 1998, 1378, con

to
controllo inerente alla possibilità di accertare la data di forma- nota di E. GALLUCCI, Giusta causa della rivelazione del contenu-
zione dell'atto e degli eventuali accessi successivi, ove rile-

en
to della corrispondenza e produzione della corrispondenza vio-
vanti ai fini probatori; cosicché, nella specie, ove risulta al ri- lata nel giudizio civile di separazione personale dei coniugi, se-

am
guardo esclusivamente la presa in carico da parte degli inqui- condo cui in materia di violazione, sottrazione e soppressione di
renti di registrazioni già formate da privati, l'operazione che corrispondenza, la nozione di giusta causa, alla cui assenza l'art.
ne è seguìta, secondo quanto descritto dal mar. Santomauro, è

on
616, 2° comma, c.p. subordina la punibilità della rivelazione del
la loro duplicazione per garantirne la conservazione, secondo contenuto della corrispondenza, non è fornita dal legislatore ed è

O
M abb
l'ordinario procedimento noto a tutti coloro i quali utilizzano dunque affidata al concetto generico di giustizia, che la locuzio-

M
lo strumento informatico a tal fine. ne stessa presuppone, e che il giudice deve pertanto determinare
La circostanza, emersa dalla richiamata audizione, che il di volta in volta con riguardo alla liceità — sotto il profilo etico e

SI
IO in
CD ricevuto non sia stato custodito seguendo particolari caute- sociale — dei motivi che determinano il soggetto ad un certo atto

AS
le, quali la sigillatura, non risulta da sola idonea ad escluderne o comportamento (nella specie, la corte ha ritenuto sussistere la
so
la valenza dimostrativa, all'atto in cui non è neppure dedotto, giusta causa relativamente alla rivelazione del contenuto della
a sostegno di un'ipotetica rielaborazione successiva del dato, corrispondenza del coniuge in un giudizio civile di separazione).
es

che la copia eseguita dagli agenti risulti difforme da quanto lo- In generale, in tema di utilizzabilità nel processo civile di prove
illecite in quanto ottenute anche in violazione del diritto alla pri-
nc

ro consegnato, proprio in conseguenza di una custodia realiz-


zata in mancanza di particolari cautele. vacy, cfr. Cass., ord. 8 novembre 2016, n. 22677, Foro it., 2017,
D

I, 1689, con nota di N. MINAFRA, Vecchi e nuovi (dis)orienta-


co

Non a caso, a fronte dell'eccezione svolta, il diverso profilo


U

menti in tema di prova illecita.


appena richiamato nell'impugnazione esplicita le sue ragioni
LA
IO olo

solo reiterando la deduzione inerente alla ritenuta insopprimi- (2) Nel senso di considerare i messaggi di WhatsApp, al pari
bilità, a fini probatori, dell'acquisizione dell'originale, assun-
C

di quelli di testo e di posta scaricati nel telefono, prove documen-


c

to, per quanto già esposto, superato da uniforme giurispruden- tali, cfr. Cass. 25 novembre 2015, G., Foro it., Rep. 2016, voce
O sci
LO

za espressa in casi analoghi; né risultano pertinenti i richiami Prova penale, n. 64, richiamata in motivazione, secondo cui non
contenuti nel precedente invocato a sostegno dell'eccezione è applicabile la disciplina dettata dall'art. 254 c.p.p. in tema di
Fa

all'impossibilità per la mancata applicazione dei protocolli sequestro di corrispondenza, bensì quella prevista dall'art. 234
stabiliti di ricostruire compiutamente tutti gli accessi sul dato. stesso codice, concernente i documenti, con riferimento a mes-
R

Invero, nel caso che ci occupa, diversamente che in quello di saggi WhatsApp ed Sms rinvenuti in un telefono cellulare sotto-
riferimento, non si deve valutare un dato contabile, modifica- posto a sequestro, in quanto questi testi, non costituendo il diret-
bile in maniera non controllabile con accessi successivi, poi- to obiettivo del vincolo, non rientrano neppure nel concetto di
ché la prova è costituta da file audio in cui vi è stata, oltre che «corrispondenza», la cui nozione implica un'attività di spedizio-
un'analisi del contesto della registrazione e della congruenza ne in corso o comunque avviata dal mittente mediante consegna
delle affermazioni, anche una verifica vocale, cosicché la regi- a terzi per il recapito.
strazione degli accessi successivi, in mancanza di elementi Più di recente, Cass. 26 aprile 2017, n. 38681, G., id., Le ban-
che dati, archivio Cassazione penale, la quale, con riferimento
concreti dai quali ricavare una attività manipolativa, risulta del
all'acquisizione da parte del giudice di merito di messaggi inviati
tutto irrilevante ai fini dimostrativi. attraverso i social network WhatsApp e Facebook dall'imputato
Ne consegue che, anche in difetto della documentazione su- ad una minore, ha chiarito che per documento proveniente dal-
gli accessi, non possano scaturire effetti sull'attendibilità della l'imputato si intende, ai sensi dell'art. 237 c.p.p., il documento
prova rappresentata dall'accertamento eseguito, che costitui- del quale è autore l'imputato ovvero quello che riguarda specifi-
sce l'unica verifica imposta in argomento. camente la sua persona, ancorché da lui non sottoscritto, anche
Da ultimo, prive di effetto dimostrativo della pretesa altera- se sequestrato presso altri o da altri prodotto.
zione risultano le osservazioni formulate riguardo alla circo- Con riferimento ai dati, alle informazioni e alle fotografie con-
stanza che la registrazione inizi con una risposta, senza ripor- tenute nel social network Facebook, cfr. sul punto Trib. Santa
tare la domanda, poiché è ben possibile che materialmente la Maria Capua Vetere 13 giugno 2013, id., Rep. 2014, voce Prova
riproduzione sia stata avviata a discorso già iniziato, poiché civile in genere, n. 73, e Nuova proc. civ., 2013, fasc. 5, 241, con
quel che rileva è la congruenza e continuità di quanto impres- nota di M. CROCITTO, La separazione personale dei coniugi nel-
so nel supporto, unico dato astrattamente idoneo a garantire la l'era dei social network: utilizzabilità in giudizio delle prove
mancanza di alterazioni sotto questo profilo, e rispetto al quale prelevate da Facebook, secondo la quale il social network Fa-
non risulta individuato uno specifico intervento manipolatore cebook si caratterizza, tra l'altro, per il fatto che ciascuno degli
iscritti, nel registrarsi, crea una propria pagina nella quale può
rivelato sul piano tecnico o dalla mancanza di congruenza lo-
inserire una serie di informazioni di carattere personale e profes-
gica. (Omissis) sionale e può pubblicare, tra l'altro, immagini, filmati ed altri
———————— contenuti multimediali; sebbene l'accesso a questi contenuti sia
limitato secondo le impostazioni della privacy scelte dal singolo
(1) Con riferimento alla produzione da parte di un coniuge, in utente, deve ritenersi che le informazioni e le fotografie che ven-
un giudizio civile di separazione, della corrispondenza bancaria gono pubblicate sul proprio profilo non siano assistite dalla se-
indirizzata all'altro coniuge al fine di tutelare i suoi diritti, cfr. gretezza, che, al contrario, accompagna quelle contenute nei
Cass. 29 marzo 2011, n. 35383, Foro it., Rep. 2012, voce Segreti messaggi scambiati utilizzando il servizio di messaggistica (o di
(reati), n. 3, e Famiglia e dir., 2012, 599, con nota di I. MARCHI- chat) fornito dal social network; mentre queste ultime, infatti,
NI, Sottrazione di corrispondenza dell'altro coniuge e violazione possono essere assimilate a forme di corrispondenza privata, e
della privacy, e Cass. pen., 2012, 458, con nota di E. MENGONI, come tali devono ricevere la massima tutela sotto il profilo della
Rivelazione in giudizio di corrispondenza altrui e giusta causa: loro divulgazione, quelle pubblicate sul proprio profilo persona-
la condotta è scriminata solo se inevitabile, richiamata in moti- le, proprio in quanto già di per sé destinate ad essere conosciute
vazione, secondo cui «integra il reato di violazione, sottrazione e da soggetti terzi, sebbene rientranti nell'ambito della cerchia del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
271 PARTE SECONDA 272

le c.d. «amicizie» del social network, non possono ritenersi assi- alla nozione di intercettazione, ma costituisce forma di memoriz-
stite da tale protezione, dovendo, al contrario, essere considerate zazione fonica di un fatto storico, della quale l'autore può di-
alla stregua di informazioni conoscibili da terzi; in altri termini, sporre legittimamente, anche ai fini di prova nel processo secon-
nel momento in cui si pubblicano informazioni e foto sulla pagi- do la disposizione dell'art. 234 c.p.p. (nella specie, è stata ritenu-
na dedicata al proprio profilo personale, si accetta il rischio che ta utilizzabile dalla lavoratrice-ricorrente, ai fini della dimostra-
le stesse possano essere portate a conoscenza anche di terze per- zione della ritorsività del licenziamento, la registrazione, da lei
sone non rientranti nell'ambito delle c.d. «amicizie» accettate stessa effettuata, di un colloquio intercorso con il datore di lavo-
dall'utente, il che le rende, per il solo fatto della loro pubblica- ro); Assise Milano 13 febbraio 2003, id., Rep. 2003, voce Inter-
zione, conoscibili da terzi ed utilizzabili anche in sede giudizia- cettazione di conversazioni, n. 39; Trib. Tempio Pausania 17
ria. marzo 1993, id., Rep. 1994, voce Prova penale, n. 53; Pret. L'A-

a
quila 5 ottobre 1992, id., Rep. 1993, voce cit., n. 124; v., altresì,
(3-4) I. - Con riferimento alla registrazione fonografica di una Cons. Stato, sez. VI, 28 giugno 2007, n. 3797, id., Rep. 2008,

to
conversazione, effettuata da uno dei partecipanti, avvenuta tra voce Impiegato dello Stato, n. 844, secondo cui la registrazione

en
presenti o a mezzo telefono, giurisprudenza ormai consolidata ri- fonografica di conversazioni da parte di uno dei presenti, benché
tiene che possa essere utilizzata in un giudizio penale in quanto effettuata clandestinamente, costituisce una forma di memorizza-

am
deve essere considerata prova documentale, non essendo ricon- zione di un fatto storico del quale l'autore può disporre legitti-
ducibile la predetta attività alla nozione di intercettazione. Su mamente, anche ai fini di prova nel processo ai sensi dell'art.

on
punto, cfr. Cass., sez. un., 28 maggio 2003, Torcasio, Foro it., 234 c.p.p.
Rep. 2003, voce Prova penale, n. 33, secondo cui la registrazio-

O
M abb
ne fonografica di conversazioni o comunicazioni realizzata, an- II. - Parte della giurisprudenza di legittimità distingue i casi in

M
che clandestinamente, da soggetto partecipe di dette comunica- cui la registrazione di conversazioni sia effettuata da parte di uno
zioni, o comunque autorizzato ad assistervi, costituisce — sem- degli interlocutori d'intesa con la polizia giudiziaria o da un

SI
IO in
pre che non si tratti della riproduzione di atti processuali — pro- agente sotto copertura. Sulla base di un primo orientamento, le

AS
va documentale secondo la disciplina dell'art. 234 del codice di suddette registrazioni sarebbero inutilizzabili se realizzate senza
so
rito; 29 settembre 2015, P., id., Rep. 2015, voce cit., n. 52; 22 autorizzazione del giudice o del p.m.; cfr. Cass. 11 luglio 2017,
gennaio 2013, P., id., Rep. 2013, voce cit., n. 83; 16 marzo 2011, n. 48084, B., id., Le banche dati, archivio Cassazione penale, se-
es

R., id., Rep. 2011, voce cit., n. 33 richiamata in motivazione; 19 condo cui sono inutilizzabili, in assenza di un provvedimento
febbraio 2009, Foglia, id., Rep. 2009, voce Misure cautelari per- motivato di autorizzazione del giudice o di decreto dispositivo
nc

sonali, n. 75; 4 ottobre 2007, Picillo, id., Rep. 2008, voce Inter- del p.m., le registrazioni fonografiche di conversazioni occulta-
D

cettazione di conversazioni, n. 95; 9 febbraio 2006, Zanetta, mente effettuate da uno degli interlocutori (nella specie, la vitti-
co

ibid., voce Prova penale, n. 95, richiamata in motivazione; 9 ma del reato) d'intesa con la polizia giudiziaria e attraverso
LA

febbraio 2005, Rosi, id., Rep. 2005, voce Intercettazione di con- strumenti di captazione dalla stessa forniti; sulla parificazione di
IO olo

versazioni, n. 35; 26 marzo 1997, Mariniello, id., Rep. 1999, vo- queste attività di registrazione a quelle di intercettazione, cfr.
ce Prova penale, n. 46; v., altresì, Cass. 9 luglio 1996, Cannella, Cass. 20 marzo 2015, P., id., Rep. 2015, voce Prova penale, n.
C
c

id., Rep. 1997, voce cit., n. 55, la quale con specifico riferimento 61, e Arch. pen., 2015, 682 (m.), con nota di A. BARGI, Prova
O sci
LO

alla registrazione di una telefonata fatta da uno degli interlocuto- inutilizzabile e annullamento senza rinvio: un nuovo modello di
ri all'insaputa dell'altro, conferma che la registrazione di una Cassazione giudice del fatto?; 13 marzo 2013, Consoli, Foro it.,
Fa

conversazione telefonica da parte di uno degli interlocutori non Rep. 2013, voce Intercettazione di conversazioni, n. 44. Vedi, al-
rientra tra le intercettazioni telefoniche, non è sottoposta alle li- tresì, Cass. 23 marzo 2016, C., id., Rep. 2016, voce cit., n. 38, e
R

mitazioni e alle formalità proprie di queste ultime e, non essendo Giur. it., 2017, 492, con nota di V. SISTO, Ancora dubbi sulla na-
in contrasto con il disposto dell'art. 271 c.p.p., ben può essere tura delle intercettazioni, secondo la quale la registrazione di
utilizzata per avvalorare le dichiarazioni testimoniali di chi l'ha conversazioni effettuata da un privato, mediante apparecchio col-
effettuata; essa, inoltre, attiene al momento della documentazio- legato con postazioni ricetrasmittenti attraverso le quali la polizia
ne e, in generale, della formazione della prova, ai sensi degli art. giudiziaria procede all'ascolto delle stesse e alla contestuale
234 s. c.p.p., e non già riguarda l'attività di ricerca dei mezzi di memorizzazione, non costituisce una mera forma di documenta-
prova tra cui rientrano e sono disciplinate tutte le forme di inter- zione dei contenuti del dialogo, né una semplice attività investi-
cettazione; 8 aprile 1994, Giannola, id., Rep. 1994, voce Inter- gativa, bensì un'operazione di intercettazione di conversazioni
cettazione di conversazioni, n. 29; 22 aprile 1992, Artuso, id., ad opera di terzi, come tale soggetta alla disciplina autorizzativa
1992, II, 553. dettata dagli art. 266 s. c.p.p., con la conseguente inutilizzabilità
Per contro, è diverso il caso in cui la registrazione sia effettua- probatoria di tale registrazione, ove preceduta dalla sola autoriz-
ta da un soggetto estraneo alla conversazione; cfr. Cass. 30 mag- zazione del p.m.; 10 ottobre 2012, Z., Foro it., Rep. 2012, voce
gio 2014, C., id., Rep. 2014, voce Prova penale, n. 29, secondo cit., n. 48; 7 aprile 2010, Angelini, id., 2011, II, 224.
cui sono inutilizzabili, in quanto acquisite in violazione della Nella giurisprudenza di merito, cfr. Trib. Torino 6 luglio 1987,
norma dell'art. 615 bis c.p., le prove ottenute attraverso una in- id., Rep. 1989, voce cit., n. 15, e Giur. costit., 1988, II, 221, con
terferenza illecita nella vita privata (in applicazione del princi- nota di M. SCAPARONE, In tema di indagini di polizia giudiziaria
pio, la corte ha ritenuto inutilizzabile una registrazione illegitti- condotte per mezzo di un agente segreto «attrezzato per il suo-
mamente effettuata da un coniuge delle conversazioni intrattenu- no», secondo cui nell'attività di chi registra ciò che è in grado di
te, in ambito domestico, dall'altro coniuge con un terzo). Vedi, udire con i propri sensi non è ravvisabile una delle condotte che
altresì, quale ulteriore applicazione del principio, Cass. 10 gen- l'art. 226 quinquies c.p.p. assume a parametro dell'inutilizzabi-
naio 1992, Verdini, id., Rep. 1992, voce Intercettazione di con- lità processuale, ed inoltre che persino l'introduzione di un regi-
versazioni, n. 34, la quale precisa che le comunicazioni, in entra- stratore in un carcere per registrare le conversazioni dei detenuti
ta e in uscita, dalla sala operativa di una questura non sono rife- non implica l'inutilizzabilità processuale del risultato della regi-
ribili alle persone fisiche addette al servizio, ma costituiscono strazione.
comunicazioni di quell'ufficio, del quale i singoli operatori sono Cfr., però, Cass. 29 gennaio 2014, Polito, Foro it., Rep. 2014,
espressione in base al rapporto di immedesimazione organica; ne voce Prova penale, n. 30, che, pur non assimilando queste attivi-
consegue che le registrazioni di tali comunicazioni da parte di tà «a quella che uno degli interlocutori esegua di sua esclusiva
una questura, concernendo telefonate proprie e non di terzi, sono iniziativa», né a quella delle intercettazioni, ritiene che, in quanto
utilizzabili come prova purché prodotte da uno dei soggetti che incidente, «sia pure in minor misura, sul diritto alla segretezza
le hanno realizzate (nella specie, la Corte di cassazione ha re- delle comunicazioni, tutelato dall'art. 15 Cost.», la sua utilizza-
spinto la censura avente ad oggetto l'utilizzazione di intercetta- zione come prova «sia preceduta da un provvedimento motivato
zioni telefoniche non autorizzate). dell'autorità giudiziaria, quale può essere costituito anche da un
Nella giurisprudenza di merito, cfr. Trib. Pistoia 12 maggio decreto del p.m.»; allo stesso modo, avvalorando il collegamento
2008, id., Rep. 2009, voce Lavoro (rapporto), n. 1470, secondo la all'art. 15 Cost., cfr. Cass. 20 marzo 2015, P., cit.; 5 luglio 1988,
quale la registrazione fonografica di un colloquio svoltosi tra Belfiore, id., Rep. 1989, voce cit., n. 105, secondo cui l'art. 15
presenti o mediante strumenti di trasmissione, a opera di un sog- Cost., nel dichiarare inviolabile la libertà e la segretezza della
getto che ne sia partecipe, o comunque sia ammesso ad assister- corrispondenza e di ogni forma di comunicazione e nel subordi-
vi, non è riconducibile, quantunque eseguita clandestinamente, narne la limitazione soltanto ad un provvedimento motivato del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
273 GIURISPRUDENZA PENALE 274

l'autorità giudiziaria, con le garanzie stabilite dalla legge, ha una bile e utilizzabile come documento se avviene in una situazione
portata molto ampia, escludendo, sia pure nel caso di urgenza e operativa eccezionale ed urgente, al di fuori di un dialogo for-
necessità, interventi immediati e non autorizzati degli organi di malmente riconducibile alle qualifiche di ciascuno dei parteci-
polizia, ed estendendo la propria tutela a tutte le comunicazioni, panti (nella specie, la corte ha deciso per l'utilizzabilità della
sia a quelle telefoniche, telegrafiche od attuate mediante qualun- conversazione registrata da un agente di polizia giudiziaria nella
que collegamento via cavo od attraverso l'etere, sia alle comuni- veste simulata di amico della persona offesa, avvenuta alla sua
cazioni che si realizzano oralmente fra persone presenti; è per- presenza ed intercorsa tra quest'ultima e l'indagato).
tanto vietata, e processualmente inutilizzabile, la registrazione di
conversazioni effettuate da uno degli interlocutori, confidente di III. - Con riguardo alla registrazione di comunicazioni e con-
polizia, usato dalla polizia stessa come mero strumento materiale versazioni tra privati sotto la vigenza del codice del 1930, cfr.

a
intenzionalmente preordinato per captare conversazioni e procu- Cass. 9 gennaio 1987, Moffa, id., Rep. 1988, voce Intercettazioni
rarsi la prova documentale di ammissioni e notizie compromet- telefoniche, n. 26, la quale spiega che la disciplina prevista dagli

to
tenti per gli interlocutori del confidente o per altre persone (nella art. 226 bis ss. c.p.p. del 1930 è finalizzata ad evitare che estra-

en
specie, i giudici di merito hanno accertato che la polizia, dopo nei — cioè terzi — prendano cognizione del contenuto di con-
aver affidato un registratore al confidente detenuto, non solo lo versazioni, in qualsiasi modo realizzate, che non li riguardino e

am
aveva rifornito di volta in volta delle bobine occorrenti ed a ma- rispetto alle quali, di conseguenza, è presunto il dissenso sia alla
no a mano aveva ritirato quelle registrate, mai ascoltate dallo percezione, sia alla diffusione, sia, infine, all'utilizzazione; tale

on
stesso confidente, ma aveva indicato a costui i detenuti da cui ri- disciplina, pertanto, non può trovare applicazione nell'ipotesi di
cevere notizie ed ammissioni, nonché gli argomenti da trattare). registrazione del contenuto di un colloquio realizzata ad opera di

O
M abb
Sulla necessità di tutelare la segretezza delle comunicazioni, v., uno dei soggetti direttamente interessati; infatti, ciascun soggetto

M
però, Cass. 28 gennaio 1981, Tramonte, id., Rep. 1982, voce cit., è pienamente legittimato ad adottare, tra le varie garanzie, caute-
n. 51, la quale precisa che le norme sulla riservatezza delle co- le o accorgimenti, anche quello della registrazione del contenuto

SI
IO in
municazioni si estendono certamente alle comunicazioni che si delle conversazioni effettuate, sia a voce che telefonicamente,

AS
realizzano oralmente mediante conversazioni tra persone presen- onde acquisire nella forma più opportuna documentazione e
so
ti, sempre che le modalità del loro svolgimento indichino l'inten- quindi prova di ciò che direttamente pone in essere ovvero che è
zione di mantenere il contenuto nell'ambito di quella riservatez- posto in essere nei propri confronti; 3 giugno 1993, De Tomma-
es

za tutelata dall'ordinamento (nella specie, l'imputato aveva con- si, id., Rep. 1995, voce Intercettazione di conversazioni, n. 18.
sentito alla registrazione di una conversazione svoltasi con la
nc

parte lesa e che quest'ultima aveva successivamente utilizzato ai IV. - Con riferimento alla categoria dell'inutilizzabilità che,
D

fini probatori; la Cassazione ha ritenuto che nella specie non sus- secondo Cass. 3 ottobre 2017, Gambino, in epigrafe sub III, non
co

sistesse alcuna illecita interferenza nell'altrui libertà di comuni- trova applicazione al caso di specie, in quanto la registrazione
LA

cazione e ha enunciato il principio indicato). depositata in giudizio non è frutto di un'acquisizione illegittima,
IO olo

Sulla base del secondo orientamento, invece, tali registrazioni né di un'attività illecita — ma ciononostante non può essere po-
C

sarebbero perfettamente utilizzabili in giudizio e acquisibili co- sta a fondamento della decisione in quanto trattavasi di copia
c

me prove documentali. Cfr. Cass. 6 ottobre 2016, O., id., Rep. della cui manipolazione era stata data prova nel processo —, cfr.
O sci
LO

2016, voce cit., n. 69, secondo cui la registrazione fonografica di Cass. 24 settembre 2015, C., id., Rep. 2016, voce Prova penale,
una conversazione telefonica effettuata da uno dei partecipi al n. 57, richiamata in motivazione, la quale chiarisce che la san-
Fa

colloquio costituisce una forma di memorizzazione fonica di un zione della inutilizzabilità di cui all'art. 191 c.p.p. è posta a ga-
fatto storico, utilizzabile in dibattimento quale prova documenta- ranzia delle posizioni difensive e colpisce le prove a carico ille-
R

le, rispetto alla quale la trascrizione rappresenta una mera traspo- gittimamente acquisite contro divieti di legge; ne consegue che
sizione del contenuto del supporto magnetico contenente la regi- tale inutilizzabilità non può essere ritenuta al fine di ignorare un
strazione (in motivazione, la corte ha precisato che la registra- elemento di giudizio favorevole alla difesa, che, invece, deve es-
zione della conversazione tra presenti non è riconducibile alla sere considerato e discusso secondo i canoni logico-razionali
nozione di intercettazione anche se operata dal soggetto parteci- propri del processo (in applicazione del principio, la Suprema
pe su suggerimento o incarico della polizia giudiziaria); 29 set- corte ha ritenuto fondata, anche se non decisiva, la doglianza re-
tembre 2015, P., cit.; 4 dicembre 2013, n. 7767, id., Rep. 2014, lativa al rigetto della richiesta della difesa di acquisire la corri-
voce cit., n. 46, e Dir. pen. e proc., 2014, 1073, con nota di I. spondenza epistolare intrattenuta dal detenuto e ritenuta oggetti-
CIRINO GROCCIA, Ascolto e registrazione di colloqui riservati vamente inutilizzabile perché intercettata, ad insaputa di questo,
tramite un «agente attrezzato per il suono», secondo cui la regi- ai sensi degli art. 266 s. c.p.p.); 26 novembre 1996, Usai, id.,
strazione del colloquio effettuato da un privato d'intesa con la Rep. 1998, voce cit., n. 50, richiamata in motivazione.
polizia giudiziaria non può essere ricondotta al regime delle in-
tercettazioni, ma va qualificata come «documento» e può essere V. - La corte, con la sentenza 8 agosto 2017, Di Giorgio, in
introdotta nel fascicolo processuale eventualmente a supporto epigrafe sub IV, si occupa anche dell'ulteriore aspetto relativo
della dichiarazione del teste; 24 febbraio 2010, Caldaras, Foro all'acquisizione della copia del documento in luogo del-
it., Rep. 2010, voce cit., n. 104, e Giur. it., 2011, 1398, con nota l'originale e richiama, a tal fine, Cass. 22 maggio 2007, Rigo,
di F. CENTORAME, Registrazioni «occulte» di conversazioni tra id., Rep. 2007, voce cit., n. 49, richiamata in motivazione, se-
presenti e ricerca della prova; 24 febbraio 2009, Abis, Foro it., condo la quale il principio di non tassatività dei mezzi di prova
Rep. 2010, voce cit., n. 111; 4 ottobre 2007, cit.; 16 aprile 2002, sancito dall'art. 189 c.p.p. consente l'acquisizione e l'utilizza-
Andriola, id., Rep. 2003, voce Intercettazione di conversazioni, zione del documento prodotto in copia, anche in assenza del-
n. 23; 23 gennaio 2002, Aquino, ibid., n. 22; 11 giugno 1998, l'originale, nei casi in cui il giudice ritenga la copia idonea ad
Cabrini, id., Rep. 1998, voce cit., n. 23; 26 marzo 1997, cit.; 9 assicurare l'accertamento dei fatti, in difetto di specifiche censu-
luglio 1996, cit.; 10 luglio 1995, Dell'Agnese, id., Rep. 1997, re inerenti alla genuinità del documento ovvero alla presenza di
voce cit., n. 40; 22 aprile 1992, cit. difetti tecnici che possano inficiarne l'attendibilità (fattispecie in
Del medesimo avviso è Cass. 12 aprile 2000, Carvajal, id., tema di duplicato di una videoregistrazione comprovante la
Rep. 2002, voce Prova penale, n. 55, che, anche con riferimento commissione del reato da parte dell'imputato). Tale principio è
alle videoregistrazioni eseguite all'interno di un'abitazione su stato ripreso anche in Cass. 21 novembre 2014, L.H., id., Rep.
iniziativa di una delle persone riprese (nella specie, un agente 2014, voce cit., n. 41, richiamata in motivazione, secondo cui, in
sotto copertura), stabilisce che, «trattandosi di attività di docu- tema di prova documentale, la copia fotostatica di un documento,
mentazione posta in essere da un soggetto che prende parte a per il principio di libertà della prova, quando sia idonea ad assi-
quanto ripreso, ben possono costituire legittima fonte di prova e curare l'accertamento dei fatti, ha valore probatorio anche al di
sono pertanto utilizzabili, non potendosi estendere alle stesse, da- fuori del caso di impossibilità di recupero dell'originale, pur se
te le modalità della captazione, le limitazioni e le formalità pro- essa sia priva di certificazione ufficiale di conformità e sia stata
prie dell'attività di intercettazione». disconosciuta dall'imputato; e 21 febbraio 2008, Buraschi, id.,
Una soluzione di compromesso è offerta da Cass. 9 giugno Rep. 2009, voce cit., n. 50, anch’essa richiamata in motivazione.
2017, n. 39800, P., id., Le banche dati, archivio cit., la quale
precisa che la registrazione fonografica di una conversazione te- VI. - Per quanto riguarda l'utilizzabilità delle registrazioni in
lefonica, effettuata da un agente di polizia giudiziaria, è acquisi- esame anche nel processo civile, cfr. Cass., ord. 1° marzo 2017,
IL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 39.
275 PARTE SECONDA 276

n. 5259, id., Le banche dati, archivio Cassazione civile, secondo bis c.p. non esclude la responsabilità dell'ente, in via astrat-
la quale la registrazione su nastro magnetico di una conversazio- ta, ma la stessa deve essere accertata effettivamente in con-
ne telefonica può costituire fonte di prova, ex art. 2712 c.c., se creto; non potendosi utilizzare, allo scopo, automaticamente
colui contro il quale la registrazione è prodotta non contesti che la decisione di applicazione della particolare tenuità del fat-
la conversazione sia realmente avvenuta, né che abbia avuto il to, emessa nei confronti della persona fisica. (1)
tenore risultante dal nastro, e sempre che almeno uno dei sogget-
ti, tra cui la conversazione si svolge, sia parte in causa; 11 set-
tembre 1996, n. 8219, id., Rep. 1996, voce Prova documentale, Ritenuto in fatto. — 1. - Il Tribunale di Grosseto con sen-
n. 21; 11 dicembre 1993, n. 12206, id., Rep. 1995, voce Prova
civile in genere, n. 26.
tenza del 7 marzo 2017 dichiarava non punibile, ex art. 131
bis c.p., Palazzetti Daniele, Marini Guido, Luisini Andrea e

a
Per quanto concerne, in particolare, il processo del lavoro, v.
Cass. 18 dicembre 1998, n. 12715, id., Rep. 1998, voce Prova Santini Beatrice dal reato loro ascritto (art. 110 c.p. e 256, 1°

to
documentale, n. 50, la quale precisa che il disconoscimento delle comma, lett. A, d.leg. 152/06; commesso il 2 aprile 2014) e

en
riproduzioni meccaniche di cui all'art. 2712 c.c. (nella specie, dichiarava l'assenza di responsabilità della società Ficule Lu-
cassetta audiofonica) si sottrae ai termini e alle modalità stabiliti cas & C. s.a.s. per l'illecito amministrativo contestato (art. 5,

am
per le scritture private dagli art. 214 s. c.p.c. poiché l'efficacia 1° comma, lett. a e lett. b, e 25 undecies, lett. b, n. 1, d.leg.
probatoria delle riproduzioni meccaniche — relativa a documenti 231/01, in dipendenza dal reato suddetto) perché lo stesso non

on
costituenti dei supporti illustrativi e confermativi di deduzioni o sussiste.
allegazioni della parte producente — è subordinata (in ragione 2. - La procura generale presso la Corte d'appello di Firen-

O
M abb
delle modalità della loro formazione al di fuori del processo e, ze ha proposto ricorso per cassazione, per i motivi di seguito

M
quindi, senza le garanzie dello stesso) all'esclusiva volontà della enunciati, nei limiti strettamente necessari per la motivazione,
parte contro la quale esse sono prodotte e all'ammissione che

SI
come disposto dall'art. 173, 1° comma, disp. att. c.p.p.
IO in
siano realmente accaduti i fatti di cui si tendono a provare le ef- 2.1. - Violazione di legge, art. 8 e 66 d.leg. 231/01.

AS
fettive modalità e la rispondenza a quanto sostenuto dalla parte
L'applicazione dell'art. 131 bis c.p. è irrilevante per l'ap-
so
producente; ne consegue che le registrazioni fonografiche posso-
no assurgere a dignità di fonte di prova limitatamente all'ipotesi plicazione delle sanzioni all'ente; invero, la particolare tenui-
es

in cui la parte contro la quale sono prodotte non contesti che le tà del fatto comporta la sussistenza del reato e la sua ricondu-
conversazioni o le dichiarazioni, con il tenore che le suddette re- cibilità agli imputati.
nc

gistrazioni tendono a comprovare, siano realmente accadute; l'e- Ha chiesto pertanto l'annullamento della sentenza impu-
D

ventuale contestazione preclude la verifica per mezzo di consu- gnata.


co

lenza tecnica, a differenza di quanto accade per le scritture priva- Considerato in diritto. — 3. - Il ricorso è fondato e la sen-
te. tenza deve annullarsi con rinvio al Tribunale di Grosseto per
LA
IO olo

Nella giurisprudenza di merito, cfr., però, Trib. Palermo 22 nuovo giudizio.


aprile 1980, id., Rep. 1982, voce Filiazione, n. 42, la quale sta-
C

Il problema posto dal ricorso della procura generale, presso


c

tuisce che nel giudizio di disconoscimento di paternità, la prova la Corte d'appello di Firenze, riguarda una questione di puro
O sci
LO

che il marito non è l'autore del concepimento può essere offerta diritto, ovvero la responsabilità dell'ente, per il d.leg. 231/01,
mediante la registrazione su nastro di conversazioni telefoniche nelle ipotesi di applicazione della particolare tenuità del fatto
Fa

della moglie, abusivamente intercettate dal marito, dalle quali ri- nei confronti dell'imputato.
sulti la circostanza della relazione adulterina della stessa e del-
La materia non trova un'esplicita regolamentazione norma-
R

l'avvenuto concepimento da parte di altra persona, ove il conte-


nuto di tali registrazioni trovi riscontro nella confessione resa in tiva.
giudizio dalla moglie. [N. MINAFRA] Per l'art. 8 d.leg. 231/01:
«1. La responsabilità dell'ente sussiste anche quando: a)
l'autore del reato non è stato identificato o non è imputabile;
b) il reato si estingue per una causa diversa dall'amnistia.
2. Salvo che la legge disponga diversamente, non si proce-
————————
de nei confronti dell'ente quando è concessa amnistia per un
reato in relazione al quale è prevista la sua responsabilità e
l'imputato ha rinunciato alla sua applicazione.
3. L'ente può rinunciare all'amnistia».
CORTE DI CASSAZIONE; sezione III penale; sentenza 17 La norma non prevede l'applicazione dell'art. 131 bis c.p.
novembre 2017 - 28 febbraio 2018, n. 9072; Pres. RAMACCI, poiché la relativa disciplina è intervenuta dopo (d.leg. 16
Est. SOCCI, P.M. MARINELLI (concl. conf.); ric. Proc. gen. marzo 2015 n. 28) senza nessun intervento di aggiornamento
App. Firenze in c. Soc. Ficule Lucas & C. Annulla Trib. all'art. 8 d.leg. 231/01.
Grosseto 7 marzo 2017. Le soluzioni al problema sono due.
3.1. - Una prima ricostruzione normativa, basata sulla lette-
Responsabilità amministrativa e patrimoniale di persone ra del citato art. 8 d.leg. 231/01, consiste nel ritenere l'esclu-
giuridiche, società, associazioni — Autore del reato — sione della responsabilità dell'ente, a titolo di illecito ammi-
Particolare tenuità del fatto — Responsabilità della nistrativo derivante da reato, poiché l'art. 8 d.leg. 231/01 non
persona giuridica — Accertamento (Cod. pen., art. 131 ricomprende espressamente le cause di non punibilità (come
bis; y d.leg. 8 giugno 2001 n. 231, disciplina della respon- quella dell'art. 131 bis c.p.) tra le ipotesi che lascerebbero
sabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle so- sussistere la responsabilità dell'ente (è questa la soluzione of-
cietà e delle associazioni anche prive di personalità giuri- ferta dalla decisione impugnata).
dica, a norma dell'art. 11 l. 29 settembre 2000 n. 300, art. 3.2. - Altra soluzione, invece, consiste nel ritenere irragio-
25 undecies; y d.leg. 3 aprile 2006 n. 152, norme in mate- nevole una responsabilità dell'ente nelle ipotesi di estinzione
ria ambientale, art. 256). del reato (espressamente art. 8, 1° comma, lett. b, d.leg.
In tema di responsabilità degli enti, in presenza di una senten- 231/01) e non anche nelle ipotesi di reato accertato ma non
za di applicazione della particolare tenuità del fatto, nei punibile.
confronti della persona fisica responsabile della commis- Infatti, questa Corte di cassazione ha ritenuto che, anche
sione del reato, il giudice deve procedere all'accertamento nelle ipotesi di prescrizione del reato, l'accertamento della re-
autonomo della responsabilità amministrativa della persona sponsabilità dell'ente deve effettuarsi, sia pure con accerta-
giuridica nel cui interesse e nel cui vantaggio il reato fu mento della sussistenza del reato: «In tema di responsabilità
commesso; accertamento di responsabilità che non può pre- degli enti, in presenza di una declaratoria di prescrizione del
scindere da una opportuna verifica della sussistenza in con- reato presupposto, il giudice, ai sensi dell'art. 8, 1° comma,
creto del fatto-reato, in quanto l'applicazione dell'art. 131 lett. b), d.leg. n. 231 del 2001, deve procedere all'accertamen-
IL FORO ITALIANO — 2018.
277 GIURISPRUDENZA PENALE 278

to autonomo della responsabilità amministrativa della persona Da ultimo, v., in tema di responsabilità da reato degli enti,
giuridica nel cui interesse e nel cui vantaggio l'illecito fu Cass. 9 febbraio 2017, n. 25761, V., id., Le banche dati, archi-
commesso che, però, non può prescindere da una verifica, vio Cassazione penale; 12 ottobre 2016, A., Dir. e pratica lav.,
quantomeno incidentale, della sussistenza del fatto di reato» 2017, 1264; 27 settembre 2016, R., Foro it., Rep. 2016, voce
(Cass. 25 gennaio 2013, B., Foro it., Rep. 2013, voce Re- cit., n. 132.
sponsabilità amministrativa, n. 145). Per l'applicazione della causa di non punibilità di cui all'art.
La sentenza di applicazione della causa di non punibilità ex 131 bis c.p., in un caso di contestazione del reato di cui all'art.
art. 131 bis c.p., pur producendo effetti sotto il profilo san- 256, 2° comma, d.leg. 152/06, v., da ultimo, Cass. 28 novembre
zionatorio (non punibilità), non coinvolge il reato. La deci- 2017, n. 9069, Di Turi, inedita (nella specie, un soggetto aveva
sione infatti esprime un'affermazione di responsabilità, pur abbandonato su area demaniale marittima rifiuti, costituiti da

a
materiali derivanti da attività di demolizione per un volume to-
senza una condanna, e pertanto non può assimilarsi ad una

to
tale di circa tre metri cubi: la corte ha ritenuto che, per valutare
sentenza di assoluzione, ma lascia intatto il reato nella sua l'applicabilità della causa di non punibilità, possono essere va-

en
esistenza, sia storica e sia giuridica (in dottrina si è utilizzata lorizzati concreti elementi come l'incensuratezza di chi ha
l'espressione «cripto condanna»). Del resto la sentenza che commesso il fatto, l'occasionalità della condotta, la natura e la

am
applica la particolare tenuità deve iscriversi nel casellario non elevata quantità dei rifiuti abbandonati, la circostanza che
giudiziale e ha effetto di giudicato (quanto all'accertamento l'abbandono non era stato tale da arrecare molestia ai fruitori

on
della sussistenza del fatto, della sua illiceità penale e all'af- dell'area demaniale marittima in quanto commesso a cento me-
fermazione che l'imputato lo ha commesso) nel giudizio civi-

O
tri di distanza dalla battigia).

M abb
le o amministrativo di danno - art. 651 bis c.p. Nello stesso ambito, v. Cass. 19 settembre 2017, Bouhachim

M
4. - Quello che, invece, non è possibile affermare è una di- Ahmed, Ambiente e sviluppo, 2018, 46 (in caso di effettuazione

SI
retta incidenza (giudicato) della sentenza di applicazione del- di un'attività di trasporto di rifiuti ferrosi non pericolosi, in as-
IO in
l'art. 131 bis c.p. nel giudizio relativo alla responsabilità della senza dell'iscrizione all'albo, non è applicabile l'art. 131 bis

AS
persona giuridica. Infatti l'art. 651 bis c.p.p. limita l'effetto c.p. se gli elementi disponibili sono sintomatici dell'abitualità
so

della decisione al giudizio civile o amministrativo di danno. della condotta: nella specie, l'autovettura utilizzata era piena di
es

L'interprete non può estendere l'effetto di giudicato se non rifiuti ferrosi e presso l'abitazione del prevenuto erano stati rin-
previsto espressamente dalla legge. Si violerebbe il diritto di venuti rifiuti della stessa tipologia); 30 maggio 2017, Cari, id.,
nc

difesa della persona giuridica in modo irrimediabile. 2017, 669 (nell'ipotesi di raccolta, trasporto e commercio di ri-
D

5. - Conseguentemente può affermarsi il seguente principio fiuti ferrosi, effettuati in plurime circostanze e con un ricavo
co

economico considerevole, è esclusa l'applicabilità della causa di


U

di diritto: «In tema di responsabilità degli enti, in presenza di


non punibilità per particolare tenuità del fatto ai sensi dell'art.
LA

una sentenza di applicazione della particolare tenuità del fat-


IO olo

131 bis c.p.); 5 aprile 2017, n. 30134, D., Foro it., Le banche
to, nei confronti della persona fisica responsabile della com- dati, archivio cit. (la causa di esclusione della punibilità per par-
C

missione del reato, il giudice deve procedere all'accertamento


c

ticolare tenuità del fatto, di cui all'art. 131 bis c.p., non può es-
autonomo della responsabilità amministrativa della persona
O sci
LO

sere applicata ai reati eventualmente abituali che siano stati po-


giuridica nel cui interesse e nel cui vantaggio il reato fu sti in essere mediante la reiterazione della condotta tipica; in
Fa

commesso; accertamento di responsabilità che non può pre- applicazione del principio, la corte ha escluso la ricorrenza della
scindere da una opportuna verifica della sussistenza in con- particolare tenuità del fatto con riferimento al reiterato trasporto
creto del fatto-reato, in quanto l'applicazione dell'art. 131 bis
R

non autorizzato di notevoli quantità di materiale ferroso, di cui


c.p. non esclude la responsabilità dell'ente, in via astratta, ma al reato eventualmente abituale previsto dall'art. 256, 1° com-
la stessa deve essere accertata effettivamente in concreto; non ma, d.leg. 152/06); 11 ottobre 2016, H., id., Rep. 2016, voce
potendosi utilizzare, allo scopo, automaticamente la decisione Pena, n. 120 (la causa di esclusione della punibilità per partico-
di applicazione della particolare tenuità del fatto, emessa nei lare tenuità del fatto, di cui all'art. 131 bis c.p., non può essere
confronti della persona fisica». applicata ai reati necessariamente abituali ed a quelli eventual-
mente abituali che siano stati posti in essere mediante reitera-
———————— zione della condotta tipica; in applicazione del principio, la cor-
te ha escluso la ricorrenza della particolare tenuità del fatto con
(1) Nulla negli esatti termini. In precedenza, oltre la sentenza riferimento al reiterato conferimento di rifiuti urbani e speciali
citata in motivazione (secondo cui, in presenza di una declarato- prodotti da terzi in assenza del necessario titolo abilitativo, di
ria di prescrizione del reato presupposto, il giudice, ai sensi del- cui al reato eventualmente abituale previsto dall'art. 256, 1°
l'art. 8, 1° comma, lett. b, d.leg. 231/01, deve procedere all'ac- comma); 21 luglio 2016, Cipriani, Ambiente e sviluppo, 2017,
certamento autonomo della responsabilità amministrativa della 221 (la particolare tenuità del fatto, ai sensi dell'art. 131 bis
persona giuridica nel cui interesse e nel cui vantaggio l'illecito c.p., va esclusa se il soggetto è autore di più violazioni dell'art.
fu commesso, che, però, non può prescindere da una verifica, 256 d.leg. 152/06, con la conseguenza che la condotta è abituale
quantomeno incidentale, della sussistenza del fatto di reato: così e non può ritenersi episodica od occasionale: nella specie, il re-
Cass. 25 gennaio 2013, B., Foro it., Rep. 2013, voce Responsa- sponsabile tecnico di una società aveva concorso, con l'ammini-
bilità amministrativa, n. 145), Cass. 16 giugno 2015, Soc. Sicil- stratore unico, nella realizzazione di un deposito incontrollato di
fert, id., Rep. 2016, voce cit., n. 117, ha stabilito che, all'assolu- rifiuti non pericolosi e nell'inosservanza di plurime prescrizioni
zione della persona fisica imputata del reato presupposto per autorizzative); 31 maggio 2016, Candiano, ibid., 454 (sussiste,
una causa diversa dalla rilevata insussistenza di quest'ultimo, anche in caso di proscioglimento per particolare tenuità del fatto
non consegue automaticamente l'esclusione della responsabilità ai sensi dell'art. 131 bis c.p. dal reato di trasporto di rifiuti,
dell'ente per la sua commissione, poiché tale responsabilità, ai l'obbligo di disporre la confisca del veicolo utilizzato per il tra-
sensi dell'art. 8 d.leg. 231/01, deve essere affermata anche nel sporto medesimo).
caso in cui l'autore del suddetto reato non sia stato identificato.
Anche Cass. 10 novembre 2015, B., ibid., n. 119, ha ritenuto
che l'ente risponde del reato, anche se l'autore non sia stato
identificato o non sia imputabile o il reato si sia estinto, giacché
la responsabilità dell'ente è autonoma da quella della persona
fisica (tuttavia solo se il giudice è in grado di risalire anche a li-
vello indiziario ad una delle due tipologie cui si riferiscono gli ————————
art. 6 e 7 d.leg. 231/01 potrà affermarsi la responsabilità del-
l'ente).
In materia di responsabilità da reato, v. Cass., sez. un., 23
giugno 2011, Soc. Deloitte & Touche, id., 2012, II, 631, con no-
ta di richiami, e 2 febbraio 2012, Castelli, ibid., 569, con nota di
richiami.
IL FORO ITALIANO — 2018.
279 PARTE SECONDA 280

CORTE DI CASSAZIONE; sezione V penale; sentenza 18 scimento della fattispecie del concorso colposo della banca a
gennaio 2017 - 20 aprile 2017, n. 18968; Pres. VESSICHEL- norma dell'art. 1227 c.c., essendo emersa dall'istruttoria l'i-
LI, Est. FIDANZIA, P.M. ORSI (concl. diff.); ric. F. Annulla nosservanza di procedure di controllo che l'istituto di credito
App. Milano 13 ottobre 2015. avrebbe dovuto applicare nell'ambito dell'ordinaria diligenza.
Considerato in diritto. — (Omissis). 2. - Il terzo motivo
Furto — Furto con mezzo fraudolento — Truffa — Di- non è fondato e va pertanto rigettato.
stinzione — Fattispecie (Cod. pen., art. 624, 625, 640).
Ritiene questo collegio che correttamente la corte territo-
Posto che elemento essenziale del reato di truffa è il com- riale abbia sussunto la condotta posta in essere dal ricorrente
pimento da parte della persona offesa, e non di un terzo, nella fattispecie di furto commesso con mezzo fraudolento.
dell'atto di disposizione patrimoniale, non ricorre que- Va premesso che è principio consolidato che il criterio che

a
st'ultimo reato, ma quello di furto aggravato dall'uso di distingue il reato di furto aggravato dall'uso del mezzo frau-

to
un mezzo fraudolento nella condotta del funzionario di dolento da quello di truffa va ravvisato nell'impossessamento

en
banca che si impossessa di somme depositate sui conti mediante sottrazione invito domino che caratterizza il furto,
correnti dei clienti presentando in cassa moduli per il elemento invece assente nella truffa in cui il possesso della

am
prelievo del denaro, previa apposizione su di essi della res si consegue con il consenso della vittima (Cass. 21 gen-
falsa firma del correntista. (1) naio 2009, Busato, Foro it., Rep. 2009, voce Furto, n. 31).

on
Ciò premesso, nel caso di specie, le persone offese non hanno
compiuto alcun atto di disposizione patrimoniale a favore del

O
M abb
Ritenuto in fatto. — 1. - Con sentenza emessa in data 15 ot- ricorrente, che ha sottratto il denaro dal loro conto corrente

M
tobre 2015 la Corte d'appello di Milano ha confermato la sen- ricorrendo — come emerge dalla ricostruzione anche della

SI
tenza di primo grado con cui F. è stato condannato alla pena sentenza di primo grado — al mezzo fraudolento della falsifi-
IO in
di giustizia per il reato di furto aggravato, così riqualificato cazione delle distinte bancarie presentate in cassa, o simulan-

AS
giuridicamente il fatto dall'originaria imputazione di appro- do autorizzazioni telefoniche per i prelievi dai conti correnti
so

priazione indebita, perché, quale funzionario della Banca di della minore (peraltro impossibili a rilasciarsi oralmente per
credito cooperativo di C., prelevava la somma complessiva di regolamento interno), o ancora eseguendo direttamente i pre-
es

euro 369.838,439 in denaro contante dai conti correnti banca- lievi con l'assicurazione data ai cassieri di una successiva
nc

ri rispettivamente intestati alla sig. C. ed alla sua figlia mino- compilazione della distinta, in realtà mai avvenuta.
re, accesi presso la stessa banca, utilizzando i moduli forniti
D

Non ignora, peraltro, questo collegio che questa corte —


co

dalla banca per il prelievo del denaro opponendovi la firma come evidenziato dal ricorrente — ha più volte affermato che
U

falsa di C. il delitto di truffa è configurabile anche quando il soggetto


LA
IO olo

2. - Con atto sottoscritto dal proprio difensore ha proposto passivo del raggiro sia diverso dal soggetto passivo del danno
ricorso per cassazione l'imputato affidandolo ai seguenti mo- ed in difetto di contatti diretti tra il truffatore e il truffato,
C
c

tivi. (Omissis) sempre che sussista un nesso di causalità tra i raggiri o artifizi
O sci
LO

2.3. - Con il terzo motivo è stata dedotta la violazione di posti in essere per indurre in errore il terzo, il profitto tratto
legge penale con riferimento alla qualificazione giuridica del- dal truffatore ed il danno patrimoniale patito dal truffato
Fa

la condotta dell'imputato quale furto aggravato. (Cass. n. 43143 del 17 luglio 2013, id., Rep. 2013, voce Spese
Ad avviso del ricorrente, il suo agire è semmai riconducibi- giudiziali civili, n. 4; 21 febbraio 2008, Minci, id., Rep. 2008,
R

le allo schema del reato di truffa, realizzatasi mediante indu- voce Truffa, n. 17; 5 febbraio 2004, Fusco, id., Rep. 2004,
zione in errore dell'addetto preposto allo sportello a danno voce cit., n. 30; 29 ottobre 1998, Santini, id., Rep. 1999, voce
delle correntiste, e ciò sul rilievo, più volte sottolineato dalla cit., n. 19).
giurisprudenza di legittimità, che il soggetto passivo del rag- Questo collegio, tuttavia, non condivide tale orientamento,
giro può essere diverso rispetto a colui che subisce un danno da cui scaturisce come conseguenza diretta, seppur non espli-
(le correntiste), sussistendo il nesso di causalità tra condotta citata dai citati arresti, che l'atto di disposizione patrimoniale,
(induzione in errore) e l'evento (l'altrui danno), pur in difetto da cui deriva il pregiudizio economico per il soggetto passivo,
di una relazione diretta tra truffato e truffatore. venga ad essere posto in essere dal terzo, mentre si deve rite-
Anche dalla semplice lettura del capo d'imputazione emer- nere che elemento indefettibile connaturato al delitto di truffa
gerebbe che il contestato utilizzo dei moduli interni della sia la «cooperazione artificiosa della vittima» che, indotta in
banca con l'apposizione di firme false configurerebbe l'ele- errore dall'inganno ordito dall'autore del reato, compie l'atto
mento degli artifici e raggiri richiesto dalla fattispecie di cui di disposizione (v. Cass. 15 gennaio 2013, Meloni, id., Rep.
all'art. 640 c.p. 2013, voce cit., n. 41; v. anche sez. un. 16 dicembre 1998,
2.4. - Con il quarto motivo è stata dedotta la violazione di Cellammare, id., 1999, II, 148).
norme processuali in relazione all'art. 521 c.p.p. e all'art. 6 Il furto aggravato dal mezzo fraudolento prescinde invece
Cedu. dal consenso (seppur viziato dall'errore indotto dall'agente)
Assume il ricorrente che la diversa qualificazione giuridica della vittima all'atto di disposizione patrimoniale, essendo ta-
del fatto, ritenuta dai giudici di merito, ha inciso sul suo dirit- le delitto consumato contro la volontà della vittima e quindi
to di difesa, non essendo prevedibile che il fatto originaria- con un atto unilaterale a facilitare il quale mirano l'artificio o
mente contestato come appropriazione indebita potesse essere il raggiro (v., sul punto, Cass. 18 settembre 1997, Grillo, id.,
riqualificato come furto aggravato dall'utilizzo del mezzo Rep. 1997, voce Sentenza penale, n. 53).
fraudolento. La circostanza che gli artifici o raggiri possano essere per-
Inoltre, la riqualificazione giuridica del fatto aveva com- petrati con l'ausilio di un terzo inconsapevole (anche se even-
portato la sottoposizione dell'imputato ad un più grave trat- tualmente negligente) non vale a mutare la natura giuridica
tamento sanzionatorio, in contrasto con i criteri guida previsti del reato che, comunque, presuppone la sottrazione della res
dalla Corte Edu. contro la volontà del suo titolare, soggetto passivo del reato.
2.5. - Con il quinto motivo è stata dedotta una contradditto- L'atto di disposizione patrimoniale del terzo ingannato po-
rietà tra gli elementi posti alla base della motivazione della trebbe avere rilevanza ai fini della configurabilità del delitto
sentenza impugnata e quelli desumibili dalla relazione di con- di truffa solo ove il terzo avesse la gestione degli interessi pa-
trollo n. 37 degli ispettori della banca, dal parere preliminare trimoniali del titolare, con possibilità quindi di compiere libe-
della grafologa dott. N. e della deposizione dell'avv. T. ramente atti di natura negoziale aventi efficacia nella sfera
2.6. - Con il sesto motivo è stato dedotto vizio di motiva- patrimoniale aggredita, atteso che, come questa corte ha già
zione in relazione al risarcimento liquidato alla parte civile affermato in passato (Cass. 6 novembre 1996, Ortis, id., 1998,
costituita. II, 627), solo se l'ingannato ha la libera disponibilità del pa-
Si duole il ricorrente dei vizi motivazionali in cui sarebbe trimonio del soggetto passivo assume la posizione di que-
incorsa la sentenza impugnata in ordine al mancato ricono- st'ultimo.
IL FORO ITALIANO — 2018.
281 GIURISPRUDENZA PENALE 282

Ma non è certo questo il caso. — Cass. 4 aprile 1975, Tarantino, id., Rep. 1976, voce cit., n.
L'istituto di credito non può disporre liberamente delle 10, secondo cui costituisce tentativo di truffa la denuncia ai ca-
somme depositate nel conto corrente dal cliente, le quali — rabinieri di un furto immaginario allo scopo di frodare l'assicu-
seppur nella prospettiva squisitamente civilistica, in quanto razione, in quanto nel ricevere tale denuncia i carabinieri agi-
beni fungibili, sono di proprietà della stessa banca, con obbli- scono come mandatari taciti degli istituti assicurativi, i quali,
go di restituzione del tantundem eiusdem generis — sono, nelle polizze, subordinano la corresponsione e la misura del-
sotto il profilo penalistico, nella titolarità esclusiva del cor- l'indennizzo al rilascio del certificato di avvenuta denuncia di
furto e di infruttuosa ricerca dei responsabili; in questo caso,
rentista, detenendole la banca, in virtù del contratto di conto all'induzione in errore del soggetto passivo del raggiro (carabi-
corrente bancario, non nomine proprio ma nomine alieno (sul nieri), consegue automaticamente un pericolo di danno per il
punto, v. Cass. 10 maggio 2007, Varriano, id., Rep. 2007, vo-

a
soggetto passivo della tentata truffa (compagnia assicuratrice);
ce Furto, n. 8), tanto è vero che la banca necessita di volta in — Cass. 11 maggio 1973, Spina, id., Rep. 1974, voce cit., n.

to
volta di un preciso ordine del correntista per l'erogazione a 20;

en
chiunque (cliente compreso) del denaro depositato in conto. — Cass. 11 novembre 1970, Migliocchini, id., Rep. 1971,
È evidente quindi che, se il terzo non ha il potere di dispor- voce cit., n. 39;

am
re — come nel caso di specie — dei diritti patrimoniali del — Cass. 1° luglio 1966, Accornero, id., Rep. 1967, voce cit.,
soggetto che ne è titolare, ove, in virtù degli artifizi e raggiri n. 34, secondo cui ricorre la truffa nella negoziazione di un ef-

on
posti in essere nei suoi confronti dall'autore della condotta fetto cambiario a firma falsa di un terzo, in quanto ciò comporta
delittuosa, compia un atto di disposizione avente effetti diretti un pregiudizio per il terzo che figura obbligato cambiariamente,

O
M abb
nella sfera patrimoniale del soggetto passivo, lo stesso terzo nonché per ogni altro soggetto che possa essere pregiudicato

M
diventa solo lo strumento inconsapevole (a prescindere dai dalla circolazione del titolo contenente un'obbligazione inesi-

SI
profili civilistici emergenti) per la perpetrazione di un atto di stente: di qui la non coincidenza fra la vittima degli artifizi e
IO in
sottrazione della res, che è qualificabile come furto aggravato raggiri (primo prenditore) e i soggetti passivi del danno (terzo e

AS
dal mezzo fraudolento in quanto avviene contro la volontà del successivi giratari);
so

titolare (che ne è ignaro) e non certo — come nella truffa — — Cass. 15 dicembre 1951, Marchese, id., Rep. 1952, voce
con la «cooperazione artificiosa della vittima». cit., nn. 18, 19, secondo cui sussiste la truffa nel caso in cui l'a-
es

Va, infine, osservato che tale principio vale con particolare gente ottenga il profitto ingiusto a danno di persone fisiche o
giuridiche mediante inganno di un suo dipendente o mandatario
nc

riferimento ai prelievi compiuti (sulla base di simulate auto- che detenga materialmente il denaro o la cosa;
D

rizzazioni telefoniche) sul conto corrente della minore, effet-


co

— Cass. 30 gennaio 1951, Aspes, id., Rep. 1951, voce cit., n.


tuati non solo su un patrimonio di cui la banca non poteva pa-
U

22, secondo la quale risponde di truffa l'acquirente di una pezza


rimenti liberamente disporre, ma contravvenendo altresì in
LA

di stoffa che, a seguito della risoluzione del contratto, la resti-


IO olo

modo palese alle norme del regolamento interno dello stesso tuisca al commerciante decurtata di alcuni metri, inducendo in
istituto di credito. (Omissis)
C

errore il commesso sull'integrità della stessa mediante altera-


c

zione della relativa guida metrica.


O sci
LO

————————
Secondo altro orientamento, ai fini della configurabilità del
(1) I. - Questione della non corrispondenza fra persona offe- reato di truffa, nel caso in cui il soggetto raggirato sia diverso
Fa

sa del reato di truffa e soggetto raggirato. La sentenza in rasse- dal soggetto danneggiato, è indispensabile che tra i due sussista
gna si pone in consapevole contrasto con l'orientamento domi- un rapporto di rappresentanza legale o negoziale, in virtù del
R

nante secondo cui il delitto di truffa è configurabile anche quan- quale il rappresentante, che subisce il comportamento delittuoso
do il soggetto passivo del raggiro è diverso dal soggetto passivo dell'agente, abbia la possibilità di incidere giuridicamente sul
del danno ed in difetto di contatti diretti tra il truffatore e il truf- patrimonio del rappresentato (Cass. 10 aprile 2012, G., id., Rep.
fato, sempre che sussista un nesso di causalità tra i raggiri o arti- 2012, voce cit., n. 15; 6 novembre 1996, Ortis, id., 1998, II,
fizi posti in essere per indurre in errore il terzo, il profitto tratto 627, citata in motivazione).
dal truffatore ed il danno patrimoniale patito dal truffato (Cass. La sentenza in epigrafe afferma di non condividere il citato
17 luglio 2013, Saracino, Ced Cass., rv. 257495, in relazione a orientamento dominante in quanto esso presuppone che l'atto di
fattispecie in cui il dipendente di una farmacia si era impadroni- disposizione patrimoniale venga posto in essere dal terzo raggi-
to di prodotti farmaceutici ritirati presso il deposito di una ditta, rato, mentre elemento indefettibile al reato di truffa è la coope-
inducendo i responsabili di quest'ultima a credere di essere stato razione artificiosa della stessa persona offesa. Né potrebbe se-
incaricato del ritiro dal titolare della farmacia, in realtà ignaro). guirsi, nel caso di specie, il suindicato indirizzo, che richiede un
Nello stesso senso, vedi: rapporto di rappresentanza legale o negoziale fra raggirato e
danneggiato, insussistente tra correntista e cassiere (che detiene
— Cass. 21 febbraio 2008, Minci, Foro it., Rep. 2008, voce il denaro nomine alieno e non nomine proprio). Pertanto, nella
Truffa, n. 17, citata in motivazione, in relazione a fattispecie in fattispecie è stato ravvisato il reato di furto aggravato dal mezzo
cui il soggetto agente, amministratore di un condominio, aveva fraudolento in quanto la sottrazione del denaro sarebbe stata
ottenuto la disponibilità di un fido bancario per mezzo degli ar- realizzata contro la volontà della vittima mediante un atto di ap-
tifici e raggiri costituiti dall'esibizione di un falso verbale di as- prensione unilaterale agevolato dall'uso di artifici o raggiri.
semblea condominiale, e quindi aveva incassato la somma di
denaro determinando all'amministrazione condominiale il dan-
II. - Distinzione fra truffa e furto aggravato dal mezzo frau-
no dell'esposizione debitoria in favore dell'istituto bancario, de-
dolento. Finora la distinzione tra i reati di truffa e furto con
stinatario della condotta fraudolenta;
mezzo fraudolento è stata sempre incentrata sul fatto che nella
— Cass. 5 febbraio 2004, Fusco, id., Rep. 2004, voce cit., n. truffa il consenso alla dazione della res da parte della persona
30, citata in motivazione; offesa è sempre sussistente, seppur viziato, mentre nel furto con
— Cass. 29 ottobre 1998, Santini, id., Rep. 1999, voce cit., n. mezzo fraudolento è assente perché l'apprensione avviene invito
19, e Giur. it., 1999, 2136, con nota di M.L. DI BITONTO, citata domino: in questo senso, v. Cass. 22 dicembre 2016, R., id.,
in motivazione; Rep. 2016, voce Furto, n. 34, secondo cui la sottrazione di
— Cass. 23 gennaio 1978, Di Donato, Foro it., Rep. 1978, energia elettrica, attuata mediante l'allaccio abusivo di un cavo
voce cit., n. 4, secondo la quale commette il delitto di truffa il ad una cassetta di derivazione dell'Enel, integra il reato di furto
debitore che, inducendo in errore l'ufficiale giudiziario che pro- aggravato dall'uso del mezzo fraudolento e non quello di truffa,
cede al pignoramento col raggiro di fargli credere che il bene da in quanto l'alterazione del sistema di misurazione dei consumi
pignorare non appartenga a lui, ma ad un terzo, ottiene che il conseguente a tale condotta determina l'erogazione dell'energia
bene stesso non sia pignorato; elettrica contro la volontà dell'ente erogatore; Cass. 5 febbraio
— Cass. 8 novembre 1976, Iannicelli, ibid., n. 15, la quale ha 1998, Gullà, id., Rep. 1999, voce cit., n. 8, secondo cui ricorre il
affermato che, qualora la persona incaricata dal venditore, dopo reato di furto aggravato ex art. 625, n. 2, c.p. nel comportamen-
lo scarico della merce, si induca a consegnarla al compratore to di chi si impossessa di merce ponendola sul carrello e portan-
per i raggiri da questi messi in atto, è configurabile il delitto di dola fuori da un supermercato passando per il varco delle in-
truffa; formazioni ed esibendo al personale scontrino relativo ad acqui-
IL FORO ITALIANO — 2018.
283 PARTE SECONDA 284

sti effettuati il giorno precedente, trattandosi di condotta idonea reato di truffa, sino a ricomprendere in esso — come affermato
a far venire meno la vigilanza del personale addetto al super- dalla giurisprudenza dominante — anche il caso in cui l'autore
mercato in ordine all'impossessamento in corso e non già ad ot- dell'artificiosa cooperazione sia un soggetto diverso dal dan-
tenere, con l'inganno, la consegna della merce da parte del me- neggiato, ovvero 2) ampliare il concetto di impossessamento
desimo personale. della res proprio del furto, in modo da estenderlo anche all'ipo-
Nel medesimo solco si inseriscono tutte le pronunce che han- tesi in cui l'apprensione avvenga a seguito della cessione del
no qualificato come furto con mezzo fraudolento, e non come bene da parte di un terzo.
truffa, le condotte di spossessamento attuate dall'agente dopo A parere di chi scrive, la (seconda) soluzione adottata dalla
aver ottenuto, in via precaria e temporanea (ad es. in visione, in sentenza in epigrafe è quella che comporta lo «strappo» maggio-
prova, ecc.), la detenzione del bene poi sottratto. re rispetto alla tipicità delle fattispecie incriminatrici de quibus.

a
Si vedano, in questo senso, tra le più recenti: Invero, mentre estendere la sfera di applicazione della truffa an-
— Cass. 22 febbraio 2017, n. 14609, P., id., Le banche dati, che all'ipotesi in cui l'atto di disposizione patrimoniale venga

to
archivio Cassazione penale, secondo cui ai fini della distinzione compiuto da un soggetto diverso dal danneggiato non snatura la

en
fra il reato di furto aggravato da mezzo fraudolento e quello di struttura del reato (che prevede, per l'appunto l'«intermedia-
truffa occorre essenzialmente verificare se l'agente, mediante zione» di un soggetto tra l'autore del reato ed il conseguimento

am
l'induzione in errore della persona offesa, abbia da questa otte- del profitto), viceversa l'interpretazione del concetto di impos-
nuto una semplice, momentanea detenzione della res, non im- sessamento di cui all'art. 624 c.p. fatta propria dalla Suprema

on
plicante, come tale, la perdita del possesso, per quindi approfit- corte non sembra in sintonia con la caratteristica essenziale del
tarne onde operare il definitivo impossessamento, ovvero abbia reato di furto: ravvisare nella condotta dell'imputato (il quale ha

O
M abb
ottenuto una vera e propria cessione, frutto di un atto di disposi- ottenuto, dai cassieri di una banca, cospicue somme di denaro

M
zione patrimoniale, dovendosi quindi ravvisare nella prima ipo- prelevate da due conti correnti di altrettanti clienti mediante fal-
se distinte di prelievo) un atto unilaterale di impossessamento

SI
tesi il reato di furto aggravato e, nella seconda, quello di truffa
IO in
(nella specie, la corte ha ritenuto che correttamente fosse stata appare una forzatura, atteso che anche in questo caso vi è stato

AS
qualificata come furto aggravato da mezzo fraudolento la con- un soggetto (il cassiere raggirato) che, pur essendo diverso dal
so
dotta dell'imputato il quale, spacciandosi per dipendente del- danneggiato (correntista), ha cooperato involontariamente alla
l'ente gestore dell'acquedotto comunale, incaricato di verificare produzione dell'evento del reato.
es

al domicilio degli utenti gli effetti di un asserito guasto del- Il più grave trattamento sanzionatorio previsto dal reato di cui
l'impianto di erogazione, aveva indotto le persone offese a de- agli art. 624, 625, n. 2, c.p. rispetto a quello previsto dall'art.
nc

positare provvisoriamente denaro o altri valori, prospettando il 640 c.p. si giustifica proprio per la maggiore insidiosità della
D

pericolo che potessero altrimenti essere danneggiati, nel frigori- condotta del furto, che non lascia alcuna possibilità di difesa al-
co

fero o sulla tavola della cucina, per quindi impossessarsene ed la vittima, costretta a subire lo spossessamento, a differenza de-
gli artifizi e raggiri della truffa, che consentono ad un soggetto
LA

allontanarsi velocemente);
IO olo

— Cass. 21 gennaio 2009, Busato, id., Rep. 2009, voce cit., accorto e prudente di sventare l'inganno. Nel caso di specie non
vi è stata un'apprensione unilaterale del denaro, resa possibile
C

n. 31, secondo cui integra il delitto di furto aggravato dall'uso


c

del mezzo fraudolento, e non quello di truffa, la condotta di chi, soltanto in virtù di un vero e proprio raggiro nel quale sono ca-
O sci
LO

manifestando interesse all'acquisto di un veicolo, richieda alla duti gli ignari cassieri, il che induce a ravvisare nella condotta
vittima di provarlo dandosi repentinamente alla fuga a bordo del de qua il disvalore del delitto di truffa anziché quello del furto
Fa

medesimo, in quanto tale condotta integra uno spossessamento aggravato.


invito domino, che caratterizza il delitto di furto ed è invece as- Ad ulteriore conforto di tale ragionamento è possibile osser-
R

sente nella truffa, in cui il possesso della res si consegue con il vare che le pronunce che ravvisano il reato di furto con mezzo
consenso della vittima; fraudolento anziché quello di truffa sono relative, per lo più, a
— Cass. 17 giugno 2008, Jacovitti, ibid., n. 27, secondo cui fattispecie in cui l'agente, prima di darsi alla fuga o allontanarsi
integra il delitto di furto aggravato da mezzo fraudolento — e improvvisamente, acquisisce la detenzione del bene in via prov-
non quello di truffa — la condotta di colui che si faccia conse- visoria o precaria, senza che esso fuoriesca del tutto dalla sfera
gnare, adducendo un pretesto che implichi l'intesa di un'imme- di sorveglianza del titolare (che ne mantiene il possesso), come
diata restituzione, un bene (nella specie, anello di brillanti e te- nei già ricordati casi di richiesta del bene in visione, in prova, in
lefono cellulare) e riparta d'improvviso con la propria auto, in prestito momentaneo, ecc. Ebbene, nel caso oggetto della sen-
quanto quest'ultima condotta integra lo spossessamento invito tenza in rassegna, il cassiere ha consegnato il denaro all'imputa-
domino, poiché il soggetto passivo si è privato materialmente to (funzionario di banca) in via definitiva e non in via provviso-
del bene in via del tutto provvisoria e senza la volontà di spos- ria, cosicché quest'ultimo non ha avuto bisogno di darsi alla fu-
sessarsene, mantenendo anzi con la propria presenza il controllo ga per conseguirne il possesso, avendolo già acquisito in modo
su di esso, vanificato dall'improvviso dileguarsi dell'autore del pieno (e non precario) attraverso la consegna da parte del sog-
reato; getto raggirato.
— Cass. 4 novembre 2003, Guida, id., Rep. 2004, voce cit., Una possibile spiegazione della diversa soluzione adottata
n. 13, secondo la quale integra il delitto di furto aggravato dal- dalla Suprema corte appare riconducibile al fatto che — da
l'uso del mezzo fraudolento l'impossessamento di un telefono quanto è dato leggere nella motivazione — la condotta del-
cellulare, ottenuto mediante il raggiro consistito nella falsa pro- l'imputato era consistita, altresì, nell'esecuzione di prelievi di-
spettazione al legittimo detentore di averne necessità per un'e- retti di denaro dai conti correnti delle vittime mediante l'assicu-
mergenza familiare. razione ai cassieri di una successiva compilazione della distinta,
in realtà mai avvenuta (condotta certamente rientrante nello
III. - Conclusioni. La sentenza in epigrafe prende le distanze schema del furto aggravato dal mezzo fraudolento): pertanto,
dal consolidato indirizzo giurisprudenziale che ravvisa la truffa può essere apparso ai giudici di legittimità più ragionevole e li-
anche in caso di non corrispondenza fra soggetto danneggiato e neare qualificare l'intera condotta quale furto aggravato — co-
soggetto raggirato, affermando che elemento indefettibile al rea- me già ritenuto nella sentenza d'appello oggetto di impugnazio-
to di cui all'art. 640 c.p. è quello della «cooperazione artificiosa ne — piuttosto che procedere alla riqualificazione parziale degli
della vittima che, indotta in errore dall'inganno ordito dal- episodi contestati e al conseguente annullamento con rinvio del-
l'autore del reato, compie l'atto di disposizione»: tale afferma- la sentenza di condanna. [A. FANELLI]
zione viene espressamente tratta da una pronuncia delle sezioni
unite (sent. 16 dicembre 1998, Cellammare, id., 1999, II, 148,
con nota di A. FANELLI) nella cui motivazione, per la verità, il
principio viene riportato in modo del tutto incidentale e senza
ulteriori approfondimenti. ————————
I giudici della V sezione avevano dinanzi a sé due soluzioni
alternative, implicanti necessariamente l'interpretazione esten-
siva di uno dei requisiti delle due norme incriminatrici (della
truffa o del furto aggravato dal mezzo fraudolento): 1) dilatare il
concetto di «cooperazione artificiosa della vittima», proprio del
IL FORO ITALIANO — 2018.
185 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 186

CONSIGLIO DI STATO; sezione IV; sentenza 9 marzo di anche nel tratto di marciapiede in via Pellerano Murtola,
2018, n. 1509; Pres. POLI, Est. SABBATO; Cardona (Avv. alla confluenza tra via XXV Aprile e corso Matteotti»;
ARZENI, PETRETTI) c. Agenzia delle dogane e dei monopoli b) il tribunale, nel rilevare, risolutivamente, che l'ammi-
- Direzione territoriale della Liguria (Avv. dello Stato nistrazione non ha disatteso il risultato della misurazione
MARCHINI) e altro. Conferma Tar Liguria, sez. II, 7 luglio eseguita dai suoi stessi funzionari in data 24 settembre
2015, n. 626. 2014, non ha colto il senso della relativa doglianza, con la
Monopolio (generi di) — Prodotti da fumo — Rivendite quale si è invece denunciato «l'avere — illogicamente ed in
— Distanza minima — Computo (D.l. 6 luglio 2011 n. assoluta carenza di idoneo presupposto — accolto la misu-
98, disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria, razione confermativa della precedente del 5 agosto 2014»;
c) contrariamente a quanto opinato dal tribunale, ricorre il

a
art. 24; y l. 15 luglio 2011 n. 111, conversione in legge,
con modificazioni, del d.l. 6 luglio 2011 n. 98; y d.m. 21 denunciato difetto motivazionale per «la mancata predispo-

to
febbraio 2013 n. 38, regolamento recante disciplina della sizione ed allegazione, da parte dell'amministrazione, di una

en
distribuzione e vendita dei prodotti da fumo, art. 2). rappresentazione grafica in scala del percorso seguìto per
pervenire alla misurazione accolta»;

am
Ai fini del computo della distanza minima tra il locale adibi- d) l'amministrazione non ha in alcun modo esplicitato le
to a nuova rivendita di prodotti da fumo e quello della ri- ragioni che l'hanno indotta a disattendere la memoria di

on
vendita più vicina, è corretto ritenere che il pedone passi controdeduzioni dell'appellante.
attraverso una piazza pedonale, invece che seguire un per- 4. - In data 22 gennaio 2016 si è costituita l'agenzia delle

O
M abb
corso perimetrale, in assenza di pericoli che possano deri- dogane e dei monopoli con atto di stile.

M
vare dalla circolazione di autovetture o ciclomotori. (1) 6 [sic]. - In data 19 gennaio 2018, la difesa del-

SI
l'appellante ha depositato memoria conclusionale, insisten-
IO in do per l'accoglimento del gravame.

AS
Fatto e diritto. — 1. - L'oggetto del presente giudizio è 7. - All'udienza pubblica del 22 febbraio 2018, la causa è
so

costituito dal provvedimento del direttore dell'agenzia delle stata riservata in decisione.
dogane e dei monopoli - direzione territoriale della Liguria,
es

8.1. - Preliminarmente il collegio rileva che:


prot. n. 17724/CT del 20 ottobre 2014, con il quale è stata a) il perimetro del giudizio di appello è circoscritto dalle
nc

respinta l'istanza, avanzata dal sig. Cardona, di trasferi- censure ritualmente sollevate in primo grado secondo quan-
D

mento della rivendita di tabacchi e generi di monopolio n. to disposto dall'art. 104 cod. proc. amm.;
co

11, sita nel comune di Santa Margherita Ligure (GE), da


U

b) pertanto, per comodità espositiva, saranno prese in


via Buonincontri n. 19 a via Goito n. 12, non risultando ri-
LA

esame direttamente le censure poste a sostegno del ricorso


IO olo

spettata la distanza minima di 300 metri dalla rivendita più proposto in prime cure (cfr., ex plurimis sul punto, Cons.
vicina (sita in piazza Mazzini n. 9, di cui è titolare il con-
C

Stato, sez. V, 10 febbraio 2015, n. 673; 29 ottobre 2014, n.


c

trointeressato sig. Norero Maurizio), prescritta dall'art. 2, 5347, Foro it., Rep. 2014, voce Giustizia amministrativa,
O sci
LO

2° comma, lett. a), d.m. 21 febbraio 2013 n. 38 (regolamen- nn. 1129, 1134, 1134) così come espressamente riproposte.
to recante disciplina della distribuzione e vendita dei pro-
Fa

8.2. - Infondato è il primo motivo del ricorso instaurativo


dotti da fumo); nella specie risultando una distanza pari in della lite, col quale il ricorrente ha dedotto che la misura-
concreto a metri 293. zione effettuata dall'ufficio, informata al criterio del «per-
R

2. - L'impugnata sentenza — Tar Liguria, sez. II, n. 626 corso pedonale più breve», sarebbe in contrasto con quanto
del 7 luglio 2015 — ha respinto tutte le censure poste a so- complessivamente stabilito dallo stesso decreto direttoriale
stegno del ricorso di primo grado, evidenziando che: che lo prevede, non essendosi tenuto conto della necessità di
— ai fini della misurazione della distanza tra il locale di seguire il ciglio del marciapiedi «nel tratto di marciapiede in
via Goito n. 12 e la rivendita n. 1 di piazza Mazzini ubicata via Pellerano Murtola, alla confluenza tra via XXV Aprile e
al civico n. 9, «tra i due percorsi alternativi, quello pedonale corso Matteotti». La censura non può essere condivisa, avu-
più breve ‘ordinariamente percorribile secondo una normale to riguardo alla normale inclinazione del pedone a seguire il
deambulazione in relazione alla via che un pedone è auto- percorso più breve nell'espletamento delle sue deambula-
rizzato a percorrere senza violare le norme sulla circolazio- zioni, di guisa che è da considerare «normale», secondo la
ne viaria’ è sicuramente quello segnalato in rosso nella pla- citata fonte regolamentare (lett. e), attraversare una piazza
nimetria allegata alla perizia asseverata dell'ing. Claudio pedonale invece che seguire un percorso perimetrale in as-
Colaci, cui corrisponde — pacificamente — una misurazio- senza di pericoli che possano derivare dalla circolazione di
ne inferiore, seppur di poco, ai trecento metri»; autovetture o ciclomotori.
— «Né può ritenersi che l'amministrazione abbia disatte- 8.3. - Infondato è anche il secondo mezzo, col quale il ri-
so il risultato di una misurazione eseguita dai suoi stessi corrente ha dedotto l'illogicità e contraddittorietà del-
funzionari in data 24 settembre 2014»; l'azione amministrativa, nonché la falsità dei presupposti in
— non sussiste «il lamentato difetto di istruttoria e di base ai quali è stato assunto il provvedimento impugnato, in
motivazione, posto che il provvedimento impugnato fa rife- quanto «l'intimata amministrazione, pur avendo reiterato
rimento agli appositi sopralluoghi in data 5 agosto 2014 e 24 [...] la misurazione oggetto di contestazione, ed essere per-
settembre 2014 (quest’ultimo, in contraddittorio)»; venuta ad un differente risultato che avrebbe legittimato il
— il provvedimento impugnato «dà specificamente conto rilascio della richiesta autorizzazione al trasferimento, ha,
delle valutazioni effettuate in relazione alla memoria di con- sorprendentemente confermato il proprio negativo opina-
trodeduzioni presentata dall'interessato, soffermandosi sui mento ...». Con tale deduzione il ricorrente ha alluso alla
motivi per i quali non è stata ritenuta condivisibile la misu- pretesa acquisizione di risultanze istruttorie di segno favo-
razione da questi proposta». revole in quanto attestanti una distanza tra le due rivendite
3. - Con l'appello in esame, ritualmente notificato in data superiore ai 300 ml, ma ciò non trova riscontro agli atti di
29 dicembre 2015, il sig. Cardona ha impugnato la menzio- giudizio. Invero, come correttamente evidenziato dal tribu-
nata sentenza deducendo — attraverso quattro motivi di ap- nale, la nuova misurazione, effettuata in occasione del so-
pello con i quali si ripropongono le censure di primo grado pralluogo congiunto del 24 settembre 2014 disposto a segui-
— quanto di seguito sintetizzato: to delle controdeduzioni rese ex art. 10 bis, ha condotto al
a) il tribunale non ha correttamente applicato il regola- risultato confermativo di quella precedente del 5 agosto
mento direttoriale in materia (prot. DAC/CRV/4126/2013), 2014. Né tale seconda misurazione può dirsi inficiata dalla
che, nello stabilire (alla lett. e) i criteri di calcolo del «per- lettura del regolamento direttoriale al quale accede il ricor-
corso pedonale più breve», dispone di seguire il ciglio del rente siccome non coerente, come detto, con l'esatto tenore
marciapiedi, disposizione di cui doveva tenersi conto «quin- delle sue disposizioni, le quali assegnano assorbente rilievo
IL FORO ITALIANO — 2018.
187 PARTE TERZA 188

alla maggiore brevità del percorso pedonale, in sintonia con nomia e delle finanze con il d.m. 21 febbraio 2013 n. 38. Ivi si
quanto stabilito dal su citato d.m. 21 febbraio 2013 n. 38, precisava che la distanza va intesa come il percorso pedonale
art. 2, 4° comma («La distanza è intesa come il percorso pe- più breve, rinviando a propria volta per le modalità di calcolo
donale più breve»). alle disposizioni applicative contenute in un provvedimento di-
8.4. - Nemmeno persuade il terzo motivo del ricorso in- rettoriale dell'agenzia delle dogane e dei monopoli. Di lì a po-
troduttivo della lite, col quale il ricorrente ha denunciato che co (27 marzo 2013), giungeva anche la prevista determinazione
il diniego non sarebbe assistito da adeguata rappresentazio- del vicedirettore dell'agenzia, nella quale il percorso pedonale
ne grafica della misurazione effettuata, non potendo reputar- veniva identificato con il «tragitto ordinariamente percorribile
mediante una normale deambulazione in relazione alla via che
si a tale scopo sufficiente la semplice allegazione di docu-
un pedone è autorizzato a percorrere senza violare le norme
mentazione fotografica.

a
sulla circolazione viaria». A fronte di siffatto impianto norma-
Il rilievo non può essere condiviso in considerazione della

to
tivo l'Agcm, con segnalazione del 21 giugno 2013, ribadiva la
costante ed attiva partecipazione del ricorrente all'iter pro- propria contrarietà alle forme di programmazione strutturale

en
cedimentale che ha condotto al gravato provvedimento, dell'offerta che stabiliscono limitazioni quantitative degli ope-
culminata nell'effettuazione del sopralluogo congiunto del ratori dei mercati e, in particolare, alle distanze minime tra

am
24 settembre 2014, il cui verbale, oltre a registrare la pre- punti vendita.
senza del medesimo, contiene la dettagliata descrizione del- IV. - Nel quadro regolamentare precedente al d.m. 21 feb-

on
le modalità di misurazione, le quali quindi erano ben note al braio 2013 n. 38, con riferimento al computo della distanza tra
ricorrente già prima dell'adozione dell'impugnato atto ter-

O
le rivendite, v. Cons. Stato, sez. IV, 22 marzo 2001, n. 1694,

M abb
minale. Foro it., Rep. 2001, voce Monopolio (generi di), n. 1, secondo

M
8.5. - Parimenti infondato è, infine, il quarto motivo del cui il calcolo va fatto con riguardo all'ingresso effettivamente

SI
ricorso introduttivo, col quale si torna a lamentare l'inade- utilizzato e, in presenza di più ingressi, rispetto a quello che ri-
IO in
guatezza motivazionale del provvedimento, con riferimento, sulta più prossimo all'altra rivendita; 25 giugno 2010, n. 4127,

AS
in particolare, alle controdeduzioni rese dal ricorrente in se- <www.giustizia-amministrativa.it>, dove si afferma che il ter-
so

de infraprocedimentale. mine di riferimento per il calcolo della distanza di un metro in


senso verticale rispetto alla linea di demarcazione del tragitto,
es

La stessa dinamica della sequenza procedimentale denota


da mantenere per tutto il tragitto medesimo, è costituito dal li-
l'infondatezza del rilievo, avendo l'amministrazione, pro-
nc

mite della strada e non dai muri perimetrali dei palazzi a lato
prio alla luce del contributo reso dal ricorrente attraverso della stessa (su quest'ultima pronuncia, v. M. BOMBI, Rivendite
D

l'allegazione di relazione tecnica alla sua memoria di con-


co

di generi di monopolio: va chiarito (o rivisto) il criterio delle


U

trodeduzioni del 22 agosto 2014, disposto una nuova misu- distanze tra un locale e l'altro, in <www.dirittoegiustizia.it>,
LA

razione della distanza, questa volta in contraddittorio con il


IO olo

2010).
richiedente. Le controdeduzioni di questo hanno quindi dato V. - L'istituzione o il trasferimento di una rivendita speciale
C

impulso ad una rinnovata istruttoria e pertanto sono state


c

di tabacchi non postula necessariamente il rispetto di requisiti


tutt’altro che obliterate dall'amministrazione, come si assu-
O sci

minimi di distanza previsti per le rivendite ordinarie, potendo


LO

me in ricorso. questo aspetto avere rilevanza solo in via discrezionale, qualora


Fa

9. - In conclusione, l'appello è infondato e deve essere re- la distanza sia tale da rendere inconciliabile la contemporanea
spinto. presenza di due rivendite (Cons. Stato, sez. IV, 10 giugno
2013, n. 3174, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 1; 26 marzo
R

————————
2010, n. 1768, id., Rep. 2010, voce cit., n. 3; 22 marzo 2005, n.
1180, id., Rep. 2005, voce cit., n. 2).
(1) I. - Non constano precedenti specifici sulla questione
Con riferimento alle rivendite speciali di tabacchi site all'in-
vagliata dalla pronuncia in epigrafe.
terno di stazioni ferroviarie, si è ravvisato l'inadempimento
II. - L'art. 21, 1° comma, l. 22 dicembre 1957 n. 1293, tutto- agli obblighi contrattualmente assunti con il rivenditore, da
ra vigente, dispone che le rivendite ordinarie di generi di mo- parte dell'amministrazione che trasferisca la stazione in altra
nopolio sono istituite dove e quando l'amministrazione lo ri- sede e indica una gara d'appalto per l'assegnazione della riven-
tenga utile ed opportuno nell'interesse del servizio. dita sita nella nuova stazione, qualora il periodo di concessione
Una serie di circolari, avvicendatesi nel corso dei decenni relativo al medesimo tipo di rivendita posta nella vecchia sta-
successivi (l'ultima delle quali risale al 25 settembre 2011), zione non sia ancora scaduto (Cass. 28 febbraio 2012, n. 3000,
forniva indicazioni di dettaglio sulla dislocazione di tali eserci- id., 2012, I, 2760).
zi, specificando in particolare quali fossero le distanze minime Per le aree di servizio destinate alla distribuzione di carbu-
tra le rivendite da rispettare ove ne fossero state istituite nuove ranti l'autorizzazione all'apertura di una rivendita speciale di
o si intendesse trasferire quelle esistenti. Circa il computo della tabacchi può essere rilasciata in deroga al criterio della distanza
distanza, in tali documenti si richiamava il criterio del percorso (Cons. Stato, sez. II, 16 gennaio 2012, n. 217/11, id., Rep.
pedonale più breve, per il quale occorreva rifarsi a una circola- 2012, voce it., n. 4).
re del 23 maggio 1956. VI. - Si è escluso che la normativa in virtù della quale si ri-
La previsione di siffatte distanze — che, insieme ad altri chiede una distanza minima tra le rivendite di generi di mono-
elementi, comportava una limitazione del numero dei punti polio sia applicabile alle ricevitorie del lotto (Cons. Stato, sez.
vendita — veniva guardata con sospetto dall'Autorità garante IV, 17 aprile 2003, n. 2030, id., 2005, III, 430).
della concorrenza e del mercato (Agcm), la quale, nella segna- VII. - Sulla vendita di generi di monopolio, v. E. DE FEO-S.
lazione del 3 aprile 2008, focalizzava l'attenzione sull'accesso GIORDANO, Tabaccherie, lotto e concorsi a premio, 9a ed., Ri-
al mercato della vendita al dettaglio dei prodotti del tabacco, mini, 2016, 69 ss. [A. PALMIERI]
invocando senza mezzi termini un mutamento di rotta che pas-
sasse per l'abolizione delle distanze minime e delle valutazioni
di produttività degli esercizi.
III. - Il legislatore interveniva in materia con l'art. 24, com-
ma 42, d.l. 6 luglio 2011 n. 98, convertito, con modificazioni,
dalla l. 15 luglio 2011 n. 111, nel quale demandava a una fonte
di rango inferiore l'adozione di nuove regole concernenti le
————————
modalità per l'istituzione di rivendite di generi di monopolio,
fissando peraltro alcuni principî, tra i quali vanno ricordati
quelli relativi all'esigenza di stabilire requisiti di distanza e
produttività minima, da osservare anche nell'ipotesi di trasfe-
rimento (il secondo soltanto ove applicabile). A introdurre le
regole di dettaglio per i prodotti da fumo, le quali cercavano di
mettere in atto gli anzidetti criteri, era il ministro dell'eco-
IL FORO ITALIANO — 2018.
189 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 190

CONSIGLIO DI STATO; sezione IV; sentenza 28 febbraio conto di tutti i possibili effetti negativi sull'ambiente della
2018, n. 1229; Pres. PATRONI GRIFFI, Est. FORLENZA; Re- sostanza o dell'oggetto.
gione Veneto (Avv. MANZI, MIO, ZANON, ZAMPIERI) c. 3. Nelle more dell'adozione di uno o più decreti di cui al
Soc. Contarina (Avv. LAMBERTI, FONDERICO). Annulla Tar 2° comma, continuano ad applicarsi le disposizioni di cui ai
Veneto, sez. III, 28 dicembre 2016, n. 1422. decreti del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio
in data 5 febbraio 1998, 12 giugno 2002 n. 161 e 17 novem-
Sanità pubblica e sanitari — Rifiuti — Cessazione della bre 2005 n. 269 e l'art. 9 bis, lett. a) e b), d.l. 6 novembre
qualifica di rifiuto «caso per caso» — Materia riservata 2008 n. 172, convertito, con modificazioni, dalla l. 30 di-
in via esclusiva allo Stato — Competenza delle regioni cembre 2008 n. 210. La circolare del ministero dell'am-
— Esclusione (D.leg. 3 aprile 2006 n. 152, norme in mate- biente 28 giugno 1999, prot. n. 3402/V/MIN si applica fino

a
ria ambientale, art. 184 ter; y direttiva 19 novembre 2008 a sei mesi dall'entrata in vigore della presente disposizio-
n. 2008/98/Ce del parlamento europeo e del consiglio, re-

to
ne».
lativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive, art. 6).

en
L'art. 184 ter innanzi riportato, nel dare attuazione a
Posto che: 1) la direttiva 2008/98/Ce, relativa ai rifiuti, che quanto previsto dalla direttiva n. 98 cit., prevede dunque —

am
disciplina la cessazione della qualifica di «rifiuto» riser- per ciò che concerne la possibile cessazione «caso per caso»
vandola alla normativa comunitaria, non riconosce il po- della qualifica di rifiuto in assenza di criteri comunitari —

on
tere di valutazione «caso per caso» ad enti e/o organizza- sia una disciplina «a regime», sia una disciplina «transito-
zioni interne allo Stato, ma solo allo Stato medesimo, che ria»:

O
M abb
assume anche l'obbligo di interlocuzione con la commis- — quanto alla prima, viene riservata allo Stato, e preci-

M
sione; 2) la predetta valutazione non può che intervenire, samente a regolamenti del ministero dell'ambiente, l'indivi-

SI
ragionevolmente, se non con riferimento all'intero terri- duazione di «specifiche tipologie di rifiuto», prevedendosi
IO in
torio di uno Stato membro, le regioni non hanno il potere altresì, «se necessario, valori limite per le sostanze inquinan-

AS
di definire cosa è da intendersi o meno come rifiuto. (1) ti» e considerando «i possibili effetti negativi sull'ambiente
so
della sostanza o dell'oggetto»;
— quanto alla seconda, viene riaffermata la vigenza di
es

Diritto. — 2. - L'appello è fondato e deve essere, pertanto, una pluralità di disposizioni (di rango diverso), nelle more
nc

accolto, con riferimento ai primi due motivi proposti (sub dell'adozione dei regolamenti ministeriali.
lett. a e b dell'esposizione in fatto).
D

2.2. - Alla luce delle disposizioni innanzi riportate, può,


co

2.1. - L'art. 6 della direttiva 19 novembre 2008 n. dunque, affermarsi che se, in linea generale, la disciplina del-
U

2008/98/Ce, rubricato «cessazione della qualifica di rifiuto», la cessazione della qualifica di «rifiuto» è riservata alla nor-
LA
IO olo

con particolare riguardo ai casi di cessazione non previsti mativa comunitaria, nondimeno questa ha consentito che, in
dalla normativa Ue, prevede (4° comma): assenza di proprie previsioni, gli Stati membri possano valu-
C
c

«Se non sono stati stabiliti criteri a livello comunitario in tare caso per caso tale possibile cessazione — si ripete, solo
O sci
LO

conformità della procedura di cui ai par. 1 e 2, gli Stati in assenza di indicazioni comunitarie e, dunque, non in con-
membri possono decidere, caso per caso, se un determinato trasto con le stesse — dandone informazione alla commis-
Fa

rifiuto abbia cessato di essere tale tenendo conto della giuris- sione.
prudenza applicabile. Essi notificano tali decisioni alla Il destinatario del potere di determinare la cessazione della
R

commissione in conformità della direttiva 98/34/Ce del par- qualifica di rifiuto è, per la direttiva, lo «Stato», che assume
lamento europeo e del consiglio del 22 giugno 1998 che pre- anche obbligo di interlocuzione con la commissione.
vede una procedura d'informazione nel settore delle norme e La stessa direttiva Ue, quindi, non riconosce il potere di
delle regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai ser- valutazione «caso per caso» ad enti e/o organizzazioni inter-
vizi della società dell'informazione, ove quest'ultima lo im- ne allo Stato, ma solo allo Stato medesimo, posto che la pre-
ponga». detta valutazione non può che intervenire, ragionevolmente,
La direttiva prevede, dunque, che, nelle sole ipotesi in cui se non con riferimento all'intero territorio di uno Stato mem-
difettino indicazioni a livello comunitario, è possibile una bro.
valutazione «caso per caso» dello Stato membro, con notifica Ciò è quanto ha fatto il legislatore statale, attribuendo tale
della decisione assunta alla commissione. potere al ministero dell'ambiente, ed anzi fornendo una lettu-
A sua volta, l'art. 184 ter d.leg. 3 aprile 2006 n. 152, per ra del «caso per caso», non già riferito al singolo materiale
quel che interessa nella presente sede, prevede in particolare: da esaminare e (eventualmente) declassificare con specifico
«1. Un rifiuto cessa di essere tale, quando è stato sottopo- provvedimento amministrativo, bensì inteso come «tipolo-
sto a un'operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la gia» di materiale da esaminare e fare oggetto di più generale
preparazione per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da previsione regolamentare, a monte dell'esercizio della pote-
adottare nel rispetto delle seguenti condizioni: stà provvedimentale autorizzatoria.
a) la sostanza o l'oggetto è comunemente utilizzato per D'altra parte, la previsione della competenza statale in ma-
scopi specifici; teria di declassificazione «caso per caso» del rifiuto appare
b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od del tutto coerente, oltre che con la citata direttiva Ue, anche
oggetto; con l'art. 117, 2° comma, lett. s), Cost., che, come è noto, at-
c) la sostanza o l'oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli tribuisce alla potestà legislativa esclusiva (e, dunque, anche
scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti alla potestà regolamentare statale) la tutela dell'ambiente e
applicabili ai prodotti; dell'ecosistema.
d) l'utilizzo della sostanza o dell'oggetto non porterà a È del tutto evidente che, laddove si consentisse ad ogni
impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute singola regione di definire, in assenza di normativa Ue, cosa
umana. è da intendersi o meno come rifiuto, ne risulterebbe vulnera-
2. L'operazione di recupero può consistere semplicemente ta la ripartizione costituzionale delle competenze tra Stato e
nel controllare i rifiuti per verificare se soddisfano i criteri regioni.
elaborati conformemente alle predette condizioni. I criteri di 2.3. - Alla luce di quanto esposto, non può essere condivi-
cui al 1° comma sono adottati in conformità a quanto stabili- sa la sentenza impugnata laddove essa afferma che «la man-
to dalla disciplina comunitaria ovvero, in mancanza di criteri canza di regolamenti comunitari o di decreti ministeriali rela-
comunitari, caso per caso per specifiche tipologie di rifiuto tivi alle procedure di recupero di determinati rifiuti, lungi dal
attraverso uno o più decreti del ministro dell'ambiente e del- precludere sic et simpliciter il potere dell'autorità competen-
la tutela del territorio e del mare, ai sensi dell'art. 17, 3° te di valutare comunque, caso per caso, l'eventuale rilascio
comma, l. 23 agosto 1988 n. 400. I criteri includono, se ne- (nel rispetto delle quattro condizioni previste dall'art. 184
cessario, valori limite per le sostanze inquinanti e tengono ter, 1° comma, d.leg. 152/06) delle relative autorizzazioni,
IL FORO ITALIANO — 2018.
191 PARTE TERZA 192

comporta al contrario il potere e il dovere appunto di proce- sere respinto il ricorso instaurativo del giudizio di primo
dere ad una analisi, ad una valutazione e ad una decisione grado.
casistica, rilasciando l'autorizzazione integrata ambientale
————————
qualora la sostanza che si ottiene dal trattamento e dal recu-
pero del rifiuto soddisfi le quattro condizioni». (1) La sentenza è stata accolta favorevolmente da AMENDO-
Né può essere condiviso quanto sostenuto dalla società LA, End of Waste e Consiglio di Stato: solo lo Stato può inter-
appellata, secondo la quale la direttiva Ue 98/2008 andrebbe venire sulla cessazione della qualifica di rifiuto, in <www.
interpretata nel senso di consentire «allo Stato membro, in lexambiente.it>, e da VATTANI, In assenza di regolamentazione
tutte le sue articolazioni, incluse le regioni (a ciò delegate comunitaria, il potere di individuare i casi di «cessazione della
dallo stesso Stato membro) e gli enti eventualmente delegati qualifica di rifiuto» spetta in via esclusiva allo Stato, in

a
dalle stesse regioni per le procedure di autorizzazione», di <www.dirittoambiente.it>.

to
stabilire i criteri EoW (cioè i criteri per la cessazione della In dottrina, in argomento, v. MURATORI, End of Waste: dal

en
qualifica di rifiuto. giudice amministrativo, una via per rimediare all'inerzia del le-
Ed infatti, la stessa «guida» all'interpretazione della diret- gislatore, in Ambiente e sviluppo, 2016, 791, e RÖTTGEN, È ar-

am
tiva — citata dall'appellata — prevede che «gli Stati membri rivata la conferma per l'End of Waste tramite provvedimenti
possono decidere a livello nazionale se certi rifiuti possono autorizzativi, ibid., 632.

on
cessare di essere rifiuti», il che, lungi dall'intendersi come la In tema, v. Cass. 1° ottobre 2015, L., Foro it., Rep. 2015, vo-
possibilità di individuare qualsiasi ente (anche non statale) ce Sanità pubblica e sanitari, n. 570 (la cessazione della quali-

O
M abb
come attributario della competenza, deve essere invece inte- fica di rifiuto di un materiale presuppone necessariamente una

M
so — in modo più coerente e ragionevole — come un riferi- pregressa attività di recupero dello stesso); 10 giugno 2014,
Paolini, id., 2015, II, 93 (tenuto conto del complesso sistema de-

SI
mento all'ambito di efficacia della declassificazione, la quale
IO in
deve intervenire, appunto, a livello nazionale, cioè per tutto lineato dal regolamento Ue 31 marzo 2011 n. 333/2011/Ue, al-

AS
l'ambito territoriale dello Stato membro. cuni tipi di rottami metallici possono cessare di essere conside-
so
Fermo quanto ora affermato, occorre comunque osservare rati rifiuti non già e non solo in base alla loro natura, alla loro
consistenza e ai trattamenti che subiscono sul luogo di produ-
che, in ogni caso, la scelta fatta dal legislatore nazionale con
es

zione, ma anche per effetto del rispetto delle specifiche prescri-


l'art. 184 ter cit., in legittimo esercizio di potestà legislativa zioni (in materia di formulari, ecc.) e del positivo esito delle
nc

esclusiva, è stata quella di individuare nel regolamento mini- procedure preliminari delineate dalla citata normativa); 20 feb-
steriale l'atto idoneo ad intervenire ai fini della declassifica-
D

braio 2014, Di Procolo, id., 2014, II, 601 (l'attività di recupero,


co

zione «caso per caso», il che — ove anche si volesse soste-


U

compreso anche il solo controllo dei rifiuti per verificare se sia-


nere un'interpretazione diversa della direttiva 98/2008 — no soddisfatti i criteri elaborati conformemente alle condizioni
LA
IO olo

rende superflua ogni ulteriore considerazione. indicate nel 1° comma dell'art. 184 ter d.leg. 152/06, costituisce
Né assume alcun rilievo la circostanza, sottolineata dalla una fase di gestione che deve essere posta in essere da soggetto
C
c

società appellata, secondo la quale «autorizzazioni ordinarie a ciò autorizzato).


O sci
LO

recanti criteri EoW ex art. 184 ter, 3° comma, t.u.a., risulta- Da ultimo, v. Cass. 18 luglio 2017, n. 39074, P., id., Le ban-
no rilasciate non soltanto da altre regioni ma anche da qual- che dati, archivio Cassazione penale (il gesso di defecazione
Fa

che provincia facente parte della regione Veneto». Infatti, in cessa di essere rifiuto e si sottrae alla relativa disciplina soltanto
disparte ogni considerazione in ordine all'apoditticità del- se recuperato nel rispetto di tutte le prescrizioni previste dal-
R

l'affermazione, appare evidente come atti difformi dalla cor- l'art. 216 d.leg. n. 152 del 2006 e dal d.m. 5 febbraio 1998 e può
retta applicazione di legge non possono costituire sotto alcun essere messo in commercio come fertilizzante a condizione che
profilo parametro di riferimento. rispetti i requisiti tecnici e siano adempiuti gli obblighi previsti
2.4. - Non può giungersi a conclusioni diverse da quelle dal regolamento Ce n. 2003 del 13 ottobre 2003 e nel d.leg. n.
innanzi esposte nemmeno argomentando dall'art. 9 bis d.l. 75 del 2010, che ne impongono l'etichettatura e la tracciabilità,
172/08, convertito in l. 210/08, disposizione che il 3° comma così come la preventiva iscrizione del produttore nel registro dei
«fabbricanti di fertilizzanti»).
dell'art. 183 ter espressamente indica tra le disposizioni ap-
plicabili, nelle more dell'emanazione dei regolamenti mini- La sentenza precisa che non possono assumere rilevanza di-
verse considerazioni desumibili da circolari emanate dal mini-
steriali.
stero dell'ambiente: il riferimento è alla circolare 1° luglio 2016
In particolare, la lett. a) dell'art. 9 bis prevede che: n. 10045, disciplina della cessazione della qualità di rifiuto -
«fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui applicazione dell'art. 184 ter d.leg. 3 aprile 2006 n. 152, che si
all'art. 181 bis, 2° comma, d.leg. 3 aprile 2006 n. 152, le ca- può leggere in <http://www.minambiente.it/pagina/circolari-0>.
ratteristiche dei materiali di cui al citato 2° comma si consi- In tema di EoW, si segnala che il Consiglio di Stato in data
derano altresì conformi alle autorizzazioni rilasciate ai sensi 27 luglio 2017 ha espresso parere favorevole allo schema di de-
degli art. 208, 209 e 210 medesimo d.leg. n. 152 del 2006, e creto del ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del
successive modificazioni, e del d.leg. 18 febbraio 2005 n. mare recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto
59». della gomma vulcanizzata derivante da pneumatici fuori uso ai
In disparte ogni considerazione in ordine all'intervenuta sensi dell'art. 184 ter d.leg. 3 aprile 2006 n. 152. Il 14 novem-
abrogazione dell'art. 181 bis ed all'introduzione dell'art. 184 bre 2017 il ministero ha presentato alla Ue lo schema del rego-
ter d.leg. 152/06, occorre osservare che la disposizione citata lamento.
prende in considerazione i materiali (di cui al 2° comma del- Sulla nozione di rifiuto, v. Cass. 15 dicembre 2016, Zantonel-
l'art. 181 bis) per dichiararli «conformi» alle autorizzazioni lo, Foro it., 2017, II, 237 (la natura di rifiuto di un materiale o
già rilasciate (in linea con il dichiarato carattere emergenzia- di una sostanza, una volta acquisita in forza di elementi positivi
le e transitorio della disposizione medesima), ma non attri- — oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l'intenzione di di-
buisce un potere di declassificazione ex novo in sede di rila- sfarsi quale residuo di produzione — e negativi — assenza dei
scio di nuove autorizzazioni; né, d'altra parte, un potere così requisiti per qualificare la sostanza un sottoprodotto —, non
conformato potrebbe essere ritenuto conforme al quadro viene meno in ragione di un mero accordo con terzi ostensibile
normativo di livello comunitario e costituzionale. all'autorità (oppure creato proprio a tal fine) in quanto un rifiuto
resta tale anche se viene ceduto a terzi a titolo oneroso o gratui-
Tanto precisato, non possono assumere rilevanza eventuali to); 16 marzo 2017, n. 19206, id., Le banche dati, archivio cit.;
diverse considerazioni desumibili da circolari emanate dal 11 ottobre 2016, n. 48316, Lombardo, Ambiente e sviluppo,
ministero dell'ambiente, cui compete, più propriamente, l'e- 2017, 46 (per classificare un materiale quale rifiuto è da ritener-
sercizio del potere regolamentare in materia. si inaccettabile ogni valutazione soggettiva poiché è rifiuto non
3. - Per le ragioni esposte, l'appello della regione Veneto ciò che non è più di nessuna utilità per il detentore in base ad
deve essere accolto, in relazione ai primi due motivi di im- una sua personale scelta, ma, piuttosto, ciò che è qualificabile
pugnazione proposti (sub lett. a e b dell'esposizione in fatto) come tale sulla scorta di dati obiettivi, come ad esempio l'etero-
e, per l'effetto, in riforma della sentenza impugnata, deve es- geneità dei materiali e le condizioni in cui sono detenuti, che
IL FORO ITALIANO — 2018.
193 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 194

definiscano la condotta del detentore o un obbligo al quale lo In data 4 dicembre 2001 il dott. (omissis) ha presentato
stesso è comunque tenuto, quello, appunto, di disfarsi del sud- istanza di riconoscimento di dipendenza di infermità da cau-
detto materiale; pertanto, non rileva che i materiali stoccati sia- sa di servizio, allegando le risultanze di un esame radiologi-
no, almeno in parte, suscettibili di riutilizzazione economica co effettuato in data 19 luglio 2001, dal quale era emersa la
perché tale evenienza non esclude comunque la loro natura di ri- «presenza di immagine di pus da riferire ad ulcera in fase
fiuto). florida», ed aggiungendo di essere stato sottoposto, in data
31 agosto 2001, ad un intervento chirurgico per l'asportazio-
ne di una formazione neoplastica, poi risultata essere un
«carcinoma renale a cellule chiare ben differenziato (G1) con
focali aspetti papillari con micro focolaio di infiltrazioni del-

a
————————
la capsula renale».

to
Il comitato di presidenza del Consiglio superiore della

en
magistratura, con provvedimento del 2 marzo 2005, ha di-
chiarato la dipendenza da causa di servizio delle infermità

am
CONSIGLIO DI STATO; adunanza plenaria; sentenza 23 «malattia peptica ulcerosa duodenale» ed «esiti di nefrecto-
febbraio 2018, n. 1; Pres. PAJNO, Est. LOPILATO; Min. mia parziale sinistra con resezione parziale della X costa per

on
giustizia (Avv. dello Stato GIANNUZZI) c. X (Avv. MAN- carcinoma sx a cellule chiare, ben differenziato (G1)» e ha
NARINO, GRECO). Annulla Tar Calabria, sez. I, 20 aprile riconosciuto al dott. (omissis) «la misura massima prevista

O
M abb
2016, n. 849. dalle vigenti disposizioni di legge ai fini della concessione

M
dell'equo indennizzo», ascritto alla quarta categoria della ta-
Impiegato dello Stato e pubblico in genere — Infermità

SI
bella A e liquidato in misura pari ad euro 49.567,07, somma
IO in
dipendente da causa di servizio — Equo indennizzo — poi materialmente corrisposta al ricorrente in virtù dei decre-

AS
Responsabilità del datore di lavoro pubblico — Cumu- ti di autorizzazione al pagamento emessi dal resistente mini-
so
lo — Esclusione (Cod. civ., art. 1218, 1223, 2059, 2087; stero in data 21 aprile 2005 e 16 maggio 2005.
y d.p.r. 10 gennaio 1957 n. 3, t.u. delle disposizioni con- 1.1. - Per le ragioni sin qui riportate il dott. (omissis) ha
es

cernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato, art. chiesto al Tar la condanna del ministero della giustizia al ri-
68; y d.p.r. 26 maggio 1976 n. 411, disciplina del rapporto
nc

sarcimento del danno non patrimoniale alla salute subìto a se-


di lavoro del personale degli enti pubblici di cui alla l. 20 guito dell'esposizione all'amianto e quantificato nella somma
D
co

marzo 1975 n. 70, art. 32). di euro 150.000.


U

Da tale somma, nella prospettiva del ricorrente, non


LA

In tema di cumulo tra risarcimento e indennità dovuti da en-


IO olo

te pubblico a un proprio dipendente, la condotta illecita avrebbe dovuto essere detratto l'importo già percepito a tito-
lo di equo indennizzo, che costituirebbe uno «strumento a
C

(mancata rimozione/bonifica di lastre in cemento-amianto


c

presenti nella sede di servizio), che abbia fatto sorgere contenuto patrimoniale di natura previdenziale», mentre il ri-
O sci
LO

due obbligazioni in capo al medesimo soggetto derivanti sarcimento sarebbe «finalizzato a ripristinare integralmente il
da titoli diversi aventi la medesima finalità compensativa danno subìto, in tutte le sue qualificazioni».
Fa

del pregiudizio subìto dallo stesso bene giuridico protetto 2. - Il tribunale amministrativo, con sentenza 20 aprile
(nella specie, equo indennizzo per infermità dipendente da 2016, n. 849, ha accolto il ricorso, riconoscendo a favore del
R

causa di servizio e risarcimento del danno non patrimo- dott. (omissis), a titolo di risarcimento del danno, la somma
niale a carico del datore di lavoro pubblico), determina la complessiva di euro 85.180. In particolare, il primo giudice
costituzione di un rapporto giuridico sostanzialmente uni- ha ritenuto che, «come da costante orientamento della giuris-
tario, che giustifica, in applicazione della regola della prudenza, le prestazioni indennitarie riconosciute dalla legge
causalità giuridica e in coerenza con la funzione compen- in favore dei pubblici dipendenti affetti da patologie contrat-
sativa (e non punitiva) della responsabilità, il divieto del te per causa di servizio ovvero per le vittime del dovere con-
cumulo, con conseguente necessità di detrarre dalla som- corrono con il diritto al risarcimento del danno da responsa-
ma dovuta a titolo di risarcimento del danno contrattuale bilità contrattuale o extracontrattuale dell'amministrazione in
quella corrisposta a titolo indennitario. (1) ordine al medesimo pregiudizio all'integrità psicofisica pati-
ta dal dipendente». L'importo di quelle prestazioni «non può
cioè venire detratto da quanto spettante per il diverso titolo
Fatto. — 1. - Il dott. (omissis) ha esposto, in un ricorso risarcitorio, dovendosi escludere che ricorra un'ipotesi di
proposto innanzi al Tar Calabria, sede di Catanzaro, di avere compensatio lucri cum damno». Si è affermato, infatti, che
svolto, sin dal mese di ottobre del 1989, funzioni di sostituto l'illecito, mentre «costituisce fatto genetico e costitutivo del-
procuratore della repubblica presso la procura della repubbli- la pretesa al risarcimento, rappresenta una mera occasione ri-
ca di Paola e, in tale qualità, «per oltre un decennio, a causa spetto alla spettanza dell'indennità, che sorge per il solo fatto
dei numerosi impegni di lavoro, resi ulteriormente gravosi che la lesione sia avvenuta nell'espletamento di un servizio
dal rilevante carico di procedimenti penali assegnatogli, non- di istituto del soggetto, indipendentemente dalla responsabi-
lità civile dell'amministrazione datrice di lavoro e in misura
ché dallo svolgimento delle funzioni di procuratore della re-
autonoma dall'effettiva entità del pregiudizio subìto dal-
pubblica nel lungo periodo di vacanza del posto, (. . .) è stato
l'interessato, ciò che rileva è l'assenza della finalità compen-
costretto a trattenersi quotidianamente presso gli uffici della
sativo-sostitutiva propria del risarcimento».
procura, spesso fino a tarda ora». 3. - Il ministero della giustizia ha proposto appello, fonda-
In particolare, da una relazione svolta dall'unità sanitaria to sull'unico motivo della ritenuta «violazione e falsa appli-
locale, a seguito del sopralluogo effettuato presso l'edificio cazione del principio della compensatio lucri cum damno,
che ospita la procura in data 30 ottobre 1995, sarebbe emerso desumibile dall'art. 1223 c.c.». Secondo il ministero «la ne-
«che i muri esterni erano costituiti da lastre piane in cemen- cessità dello scomputo dalle somme liquidabili a titolo di ri-
to-amianto, sostenute da profilati in alluminio» e che «le per- sarcimento del danno di quanto corrisposto all'appellato pro-
forazioni presenti nelle lastre in cemento avevano determina- prio in ragione della riconosciuta dipendenza dal servizio
to, con l'emissione di polvere, il rilascio di fibre di amianto». della patologia contratta per effetto dell'esposizione all'a-
Nonostante le autorità sanitarie avessero conseguentemen- mianto è imposta dall'esigenza di evitare l'ingiustificato ar-
te manifestato «la necessità che le lastre in cemento-amianto ricchimento determinato dal porre a carico di un medesimo
venissero rimosse, sostituite, ovvero bonificate nel modo più soggetto (il ministero della giustizia) due diverse attribuzioni
idoneo, in quanto rappresentavano una grave fonte di inqui- patrimoniali in relazione al medesimo fatto lesivo».
namento ambientale», i relativi lavori non sarebbero stati 3.1. - Si è costituito in giudizio il ricorrente in primo gra-
eseguiti se non tardivamente ed in maniera incompleta. do, chiedendo il rigetto dell'appello.
IL FORO ITALIANO — 2018.
195 PARTE TERZA 196

4. - La quarta sezione, con ordinanza 6 giugno 2017, n. no cagionato dal datore di lavoro pubblico ad un proprio di-
2719 (Foro it., 2017, III, 394), ha ritenuto che, in materia, sia pendente.
riscontrabile un contrasto interpretativo nell'ambito della In particolare, si tratta di accertare se la somma spettante a
giurisprudenza della Corte di cassazione. titolo risarcitorio per lesione della salute conseguente alla
Un primo orientamento tradizionale, cui si è uniformato il esalazione di amianto nei luoghi di lavoro sia cumulabile con
tribunale amministrativo, ritiene che in questi casi possa ope- l'indennizzo percepito a seguito del riconoscimento della di-
rare il cumulo tra indennizzo e risarcimento, venendo in ri- pendenza dell'infermità da causa di servizio ovvero se tale
lievo fonti diverse delle obbligazioni dovute, e la condotta il- indennizzo debba essere decurtato dal risarcimento del dan-
lecita è mera «occasione» e non «causa» dell'attribuzione no.
dell'indennità. 2. - La soluzione di tale questione non può essere unitaria,

a
Un secondo orientamento minoritario sostiene, invece, che ma è strettamente correlata alla specificità delle fattispecie

to
in questi casi debba operare la compensatio lucri cum dam- concrete.

en
no, in quanto ciò che rileva è che la condotta sia unica e, nel- Prima di esaminarle è opportuno trattare alcune questioni
la specie, il fatto illecito deve considerarsi «causa» del- di carattere generale che definiscono il contesto sistematico

am
l'attribuzione dell'indennità. comune in cui esse si inseriscono.
La sezione — «in considerazione del pregio delle argo- La prima questione attiene ai titoli delle obbligazioni (art.

on
mentazioni poste a sostegno del più recente indirizzo, del- 1173 c.c.) dai quali sorgono rapporti giuridici, che definisco-
l'esposto contrasto giurisprudenziale fra sezioni della Corte no anche le cause giustificative degli spostamenti patrimo-

O
M abb
di cassazione e della possibilità che tale contrasto possa svi- niali. Tali rapporti, anche in ragione, tra l'altro, dei soggetti

M
lupparsi anche in seno alla giurisprudenza del Consiglio di coinvolti, possono avere natura semplice o complessa. In

SI
Stato» — ha ritenuto «opportuno deferire il presente ricorso particolare, vi possono essere rapporti obbligatori con un so-
IO in
all'esame dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato, ai lo soggetto responsabile e obbligato, eventualmente in forma

AS
sensi dell'art. 99, 1° e 4° comma, cod. proc. amm., per la de- complessa, ovvero più rapporti obbligatori collegati che pos-
so

cisione del seguente punto di diritto (e conseguentemente per sono, in ragione di variabili dipendenti dal caso concreto,
la eventuale definizione dell'intera controversia): ‘se sia pos-
es

giustificare l'attribuzione di una o di più prestazioni patri-


sibile o meno sottrarre dal complessivo importo dovuto al moniali.
nc

danneggiato a titolo di risarcimento del danno gli emolumen- La seconda questione attiene alla struttura della responsa-
ti di carattere indennitario versati da assicuratori privati o so-
D

bilità civile e contrattuale e, in particolare, per quanto rileva


co

ciali ovvero da enti pubblici, specie previdenziali’».


U

in questa sede, alla c.d. causalità giuridica, nonché alla fun-


5. - Le parti hanno depositato memorie difensive nel pre-
LA

zione della responsabilità stessa.


IO olo

sente giudizio. In relazione alla causalità giuridica, l'art. 1223 c.c., ri-
In particolare, la parte appellata ha messo in rilievo come,
C

chiamato anche dall'art. 2056 c.c., dispone che «il risarci-


c

in questo caso, non possa operare la regola della compensa- mento del danno per l'inadempimento per il ritardo deve
O sci
LO

tio in quanto: i) sussiste una diversità di titoli delle obbliga- comprendere così la perdita subita dal creditore come il
zioni, che hanno natura e presupposti diversi, che giustifiche- mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza imme-
Fa

rebbe il cumulo tra le somme pretese; ii) la disciplina degli diata e diretta».
indennizzi da corrispondere in presenza di infermità derivan- L'orientamento prevalente della Corte di cassazione ritie-
R

ti da cause di servizio ha puntualmente indicato i fattori che ne che le suddette disposizioni non pongano una vera e pro-
devono ridurre l'indennità da corrispondere e tra questi non è
pria regola causale, bensì prevedano criteri di determinazio-
menzionata la somma corrisposta a titolo di risarcimento del
ne del danno risarcibile in applicazione della teoria della
danno (art. 50 d.p.r. 3 maggio 1957 n. 686); iii) nella specie
causalità adeguata, che impone di considerare danni-
viene in rilievo il risarcimento del danno non patrimoniale,
in relazione al quale, da un lato, non sarebbe neanche astrat- conseguenza risarcibili solo quelli riconducibili al fatto ille-
tamente ipotizzabile «un rischio di arricchimento del dan- cito secondo principî di regolarità causale che fanno applica-
neggiato», non potendo il danno alla persona «essere riparato zione del criterio dell'id quod plerumque accidit. In questa
in base a criteri convenzionali» e pertanto il danneggiato non ottica, la giurisprudenza ritiene risarcibile anche il danno
potrebbe «neanche ritrovarsi in una situazione più favorevole mediato o indiretto, purché sia prodotto da una sequela nor-
rispetto a quella generata dall'illecito»; dall'altro, «viene in male di eventi che traggono origine dal fatto originario
rilievo un danno biologico (. . .) che assume una rilevanza (Cass. 29 febbraio 2016, n. 3893, id., 2016, I, 1728; 24 aprile
particolare all'interno del danno non patrimoniale risarcibi- 2012, n. 6474, non massimata; 4 luglio 2006, n. 15274, id.,
le»; dall'altro ancora, l'art. 1223 c.c. «fa riferimento alla Rep. 2006, voce Responsabilità civile, n. 225; 19 agosto
‘perdita’ e al ‘mancato guadagno’ subiti dal creditore», che 2003, n. 12124, id., 2004, I, 434; Cass. 17 settembre 2013, n.
identificherebbero concetti che «attengono al patrimonio del 21255, id., 2015, I, 2909, ritiene, invece, che anche la causa-
danneggiato (. . .) ma sono invece estranei al risarcimento del lità giuridica deve essere considerata una causalità in senso
danno non patrimoniale, riguardo al quale non è concepibile tecnico, da accertare secondo la regola probatoria del «più
una tale distinzione»; iv) nella fattispecie in esame, la re- probabile che non»).
sponsabilità dovrebbe avere una funzione sanzionatoria per In relazione alla funzione del risarcimento del danno, le
la presenza di una condotta dell'amministrazione che avreb- sezioni unite della Corte di cassazione, con sentenza 5 luglio
be posto in evidenza «gravi mancanze nella tutela del- 2017, n. 16601 (id., 2017, I, 2613), hanno affermato, con ri-
l'integrità del dipendente», con la conseguenza che la «rela- ferimento alla responsabilità civile, che essa può perseguire
tiva condanna ha un effetto di stimolo per il corretto adem- plurime finalità che si pongono su piani differenti.
pimento dei doveri facenti capo all'amministrazione». La finalità generale e prioritaria è compensativa: lo scopo
Infine, si è chiesto, anche qualora venisse vietato il cumu- è di reintegrare la sfera giuridica del danneggiato ponendolo,
lo, di affermare il principio di diritto ai soli giudizi proposti in attuazione del c.d. principio di indifferenza, nella situa-
dopo la decisione della plenaria «in conformità al principio zione in cui si sarebbe trovato senza il fatto illecito.
di irretroattività dei mutamenti giurisprudenziali incidenti sul La finalità generale e secondaria è «preventiva (o deterren-
diritto vivente». te o dissuasiva)»: lo scopo è anche quello di evitare la reite-
6. - La causa è stata decisa all'esito della camera di consi- razione del fatto illecito.
glio del 13 dicembre 2017. La finalità specifica ulteriore è «sanzionatoria-punitiva»:
Diritto. — 1. - La questione posta all'esame dell'adunanza lo scopo è di «punire» il danneggiante mediante la condanna,
plenaria del Consiglio di Stato attiene alla valenza del prin- nei soli casi in cui la legge lo consenta in coerenza con i li-
cipio della c.d. compensatio lucri cum damno (di seguito an- miti che la Costituzione pone nella conformazione delle re-
che solo compensatio) nella fase di determinazione del dan- gole di responsabilità (cfr. art. 25), a corrispondere una
IL FORO ITALIANO — 2018.
197 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 198

somma superiore a quella necessaria per eliminare i pregiu- In primo luogo, possono venire in rilievo forme di assicu-
dizi conseguenti al fatto illecito. razione privata contro i danni derivanti da fonte contrattuale
Gli aspetti esaminati propri della responsabilità civile val- che obbligano l'assicuratore, verso pagamento di un premio,
gono, con i necessari adattamenti, anche con riferimento alla a rivalere l'assicurato, entro i limiti convenuti, del danno ad
responsabilità contrattuale. esso prodotto da un sinistro in attuazione del c.d. principio
La finalità generale e prioritaria è, infatti, anche in questo indennitario (art. 1882 ss. c.c.).
caso, compensativa. In secondo luogo, possono venire in rilievo forme di assi-
La finalità specifica ulteriore sanzionatoria-punitiva è con- curazione sociale disciplinate da leggi speciali (art. 1886
figurabile soltanto nei casi in cui vi sia un'espressa previsio- c.c.), che sono, a loro volta, riconducibili ad istituti differen-
ne di legge: si pensi, a titolo esemplificativo, alla conversio- ti, quali, da un lato, quelli che apprestano ai lavoratori, nel-

a
ne del contratto di mutuo da oneroso a gratuito nel caso in l'ambito di particolari sistemi contributivi, una tutela contro

to
cui le parti abbiamo previsto l'obbligo di corrispondere inte- gli infortuni e le malattie professionali ovvero una tutela

en
ressi usurari (art. 1815 c.c.). Il principio di parità delle parti previdenziale in caso di invalidità (e altri eventi), dall'altro,
del contratto, quale proiezione del principio costituzionale di quelli che assicurano ad ogni cittadino inabile al lavoro e

am
eguaglianza, esclude anche che esse possano prevedere, nel- sprovvisto di mezzi necessari per vivere una tutela assisten-
l'esercizio della loro autonomia negoziale, rimedi risarcitori ziale, mediante, ad esempio, la corresponsione di un'indenni-

on
di natura punitiva. La stessa norma che contempla la clausola tà di accompagnamento (cfr. art. 38 Cost.).
penale (art. 1382 c.c.) deve essere interpretata nel senso di Infine, possono venire in rilievo singole previsioni di leg-

O
M abb
attribuire ai contraenti un potere che ha una finalità esclusi- ge che contemplano l'indennità da corrispondere per finalità

M
vamente risarcitoria, come dimostra la previsione, attuativa solidaristiche a favore, ad esempio, di familiari di vittime

SI
del principio di buona fede oggettiva, del potere di riduzione cadute in servizio ovvero di vittime del terrorismo.
IO in
d'ufficio da parte del giudice nel caso in cui l'ammontare Le descritte fattispecie si caratterizzano per la presenza di

AS
della penale sia manifestamente eccessivo (art. 1384 c.c.). «rapporti giuridici trilaterali» ovvero, più precisamente, di
so

3. - Le diverse fattispecie concrete, inserite nel descritto duplici rapporti bilaterali: i) la relazione tra parte responsabi-
contesto generale, presentando, accanto a specifiche peculia- le obbligata a titolo di illecito e parte danneggiata; ii) la rela-
es

rietà, taluni elementi comuni, possono essere collocate, per zione tra quest'ultima e altra parte obbligata a titolo diverso
nc

fini ordinatori, in tre diverse categorie, che si differenziano a seconda della vicenda che viene in rilievo.
sul piano dei titoli delle obbligazioni e dei soggetti responsa- Tali situazioni rendono più complessa la ricostruzione dei
D
co

bili e obbligati, con implicazioni diverse in punto di causa modi di operatività della compensatio.
U

giustificativa delle attribuzioni, nonché di causalità giuridica Non è questa la sede per proporre una possibile soluzione,
LA
IO olo

e funzione della responsabilità. in quanto si tratta di questioni che, con le ordinanze sopra
4. - La prima categoria è quella che ricomprende fattispe- indicate, sono state rimesse all'esame delle sezioni unite del-
C
c

cie che si caratterizzano per la presenza di un solo soggetto la Cassazione. È, pertanto, sufficiente riportare, in sintesi,
O sci
LO

autore della condotta responsabile e obbligato ad effettuare come già fatto nell'ordinanza di rimessione alla plenaria, i
una prestazione derivante da un unico titolo. due orientamenti che si sono formati nell'ambito della giuris-
Fa

Si tratta di casi in cui la stessa condotta, ricorrendo i pre- prudenza della Cassazione, ai soli fini di porre in rilievo la
supposti previsti per le diverse forme di responsabilità, può differenza rispetto alla vicenda in esame.
R

cagionare un danno e contestualmente un vantaggio nella Un primo e maggioritario orientamento ritiene che, per le
sfera giuridica del danneggiato. fattispecie rientranti in questa categoria, non sia applicabile
Tali fattispecie contemplano «rapporti obbligatori bilatera- la regola della compensatio ma quella del cumulo.
li» in cui compaiono, eventualmente in forma complessa, una In particolare, sul piano strutturale, si afferma come la di-
sola parte responsabile ed obbligata ed una sola parte dan- versità dei titoli delle obbligazioni e dei relativi rapporti giu-
neggiata. ridici sottostanti costituisca un'idonea causa giustificativa
La giurisprudenza e la dottrina non hanno mai dubitato delle differenti attribuzioni patrimoniali e, conseguentemen-
della necessità di valutare l'entità dei vantaggi conseguiti dal te, la condotta illecita rappresenta non la «causa» del-
danneggiato ai fini della determinazione effettiva del danno. l'indennità a vario titolo corrisposta ma la mera «occasione»
Sul piano strutturale, tale risultato si raggiunge accertando di essa. Non si può, pertanto, applicare la regola della causa-
che la causa giustificativa del vantaggio sia rappresentata lità giuridica ai fini del computo delle indennità nella fase di
dalla commissione dell'illecito, con conseguente applicazio- determinazione effettiva del danno.
ne della regola della causalità giuridica che, come esposto, Sul piano funzionale, non vi sono rischi di sovracompen-
costituisce, secondo la prevalente ricostruzione, una modalità sazioni economiche proprio perché la diversità delle ragioni
di determinazione del danno subìto. Ne consegue che nella giustificative delle attribuzioni patrimoniali impedisce di as-
fase di valutazione delle conseguenze economiche negative, segnare valenza punitiva al risarcimento del danno.
dirette ed immediate, dell'illecito occorre considerare anche Un secondo orientamento, fatto proprio dalle ordinanze di
il lucro eventualmente acquisito al patrimonio della parte le- rimessione alle sezioni unite, ritiene, invece, che anche in
sa che, in quanto tale, riduce l'area dei danni effettivamente questi casi debba applicarsi la regola della compensatio.
cagionati dalla condotta del responsabile. In particolare, sul piano strutturale, si afferma come la di-
Sul piano funzionale, l'istituto in esame impedisce che il versità dei titoli non giustifichi l'esito cui perviene l'opposto
danneggiante sia costretto a corrispondere una somma supe- indirizzo interpretativo in quanto ciò che rileva è che la con-
riore a quella necessaria per reintegrare il patrimonio leso. dotta (e non il titolo) sia unica e che essa costituisca la «cau-
In questa prospettiva, la compensatio lucri cum damno sa» sia del danno sia dell'attribuzione di somme finalizzate a
non ha una sua autonomia dommatica, ma rappresenta una reintegrare il patrimonio leso. In particolare, sul piano della
mera espressione descrittiva di una delle possibili modalità causalità giuridica, si sottolinea, non è «corretto interpretare
di impiego del meccanismo causale nella fase di determina- l'art. 1223 c.c. in modo asimmetrico e ritenere che ‘il rappor-
zione dei pregiudizi. to fra illecito ed evento può anche non essere diretto ed im-
5. - La seconda categoria è quella che ricomprende fatti- mediato’ quando si tratta di accertare il danno, ed esigere al
specie che si caratterizzano per la presenza di un solo sogget- contrario che lo sia, quando si tratta di accertare il vantaggio
to autore della condotta responsabile e di due soggetti obbli- per avventura originato dal medesimo fatto illecito» (Cass. n.
gati sulla base di titoli differenti. 15534 del 2017, ibid., 2242).
Si tratta di fattispecie in cui il sistema prevede, in forme Sul piano funzionale, ammettendo il cumulo e non la com-
diversificate, accanto all'obbligo di risarcire il danno deri- pensatio, si assegna una funzione sovracompensativa al ri-
vante da titolo illecito (art. 2043 o 1218 c.c.), anche l'obbli- sarcimento del danno. Anche le indennità sopra indicate so-
go di corrispondere un'indennità o somma a vario titolo. no, infatti, riconducibili eziologicamente al fatto illecito e
IL FORO ITALIANO — 2018.
199 PARTE TERZA 200

dunque hanno una finalità compensativa del pregiudizio su- In relazione alla natura di tale obbligazione, è controversa
bìto dalla parte lesa. la sua riconducibilità alla responsabilità contrattuale o extra-
Questi aspetti sono resi ancora più complessi dal meccani- contrattuale.
smo della surrogazione prevista dall'art. 1916 c.c. e dalla le- Il prevalente orientamento seguìto dalla Corte di cassazio-
gislazione speciale. In particolare, tale articolo dispone che ne, che questo collegio condivide, ritiene che la responsabili-
«l'assicuratore che ha pagato l'indennità è surrogato, fino al- tà del datore di lavoro abbia natura contrattuale e rinvenga la
la concorrenza dell'ammontare di essa, nei diritti dell'assi- propria fonte nel contratto di lavoro che, ai sensi dell'art.
curato verso i terzi responsabili». 1374 c.c., è integrato dalla norma di legge, sopra riportata,
Il danneggiante, infatti, si sottolinea nelle ordinanze di ri- che prevede doveri di prestazione finalizzati ad assicurare la
tutela della salute del lavoratore.

a
messione, potrebbe essere costretto a corrispondere la mede-
sima somma sia al danneggiato, sia, a seguito della succes- Sul piano strutturale, tale qualificazione dell'illecito im-

to
sione nel rapporto obbligatorio, al soggetto o ente che ha plica, ai sensi dell'art. 1218 c.c., che: il lavoratore deve pro-

en
corrisposto l'indennità alla parte lesa. Si verrebbe così ad at- vare l'esistenza dell'obbligazione lavorativa, l'inadempimen-
tribuire — sul presupposto che i benefici collaterali corrispo- to del datore di lavoro e i danni-conseguenza; il datore di la-

am
sti non abbiano valenza autonoma giustificativa delle relative voro deve provare l'assenza di colpa e pertanto di aver adot-
attribuzioni patrimoniali — una funzione punitiva al risarci- tato tutte le cautele necessarie per impedire il verificarsi del

on
mento del danno in mancanza di una espressa previsione di danno medesimo (da ultimo, Cass. 15 giugno 2017, n. 14865,
id., Le banche dati, archivio Cassazione civile).

O
legge che lo consenta. L'unica possibilità per evitare questo

M abb
risultato sarebbe quella di ritenere che non operi la surroga- L'accertamento di tale responsabilità, contrariamente a

M
zione. Ma tale esito, sottolinea la Cassazione, sarebbe con- quanto sostenuto dalla parte appellata, dà diritto, sussisten-

SI
traddittorio in presenza di norme imperative che la contem- done i presupposti, anche al risarcimento del danno non pa-
IO in trimoniale e, in particolare, del c.d. danno biologico.

AS
plano e che non potrebbero essere derogate con atto di auto-
A tale proposito, l'art. 2059 c.c. dispone che tale voce di
so
nomia delle parti. Sotto altro aspetto, nelle ordinanze di ri-
messione si pone in evidenza, con implicazioni sulla funzio- danno «deve essere risarcito solo nei casi determinati dalla
es

ne deterrente della responsabilità, che «l'istituto della surro- legge».


gazione e la stima del danno da fatto illecito non sono legati La Corte di cassazione, con orientamento oramai costante,
nc

da alcun nesso di implicazione bilaterale»: infatti, «se le con- ha chiarito che, ai fini del danno ingiusto, la «legge» può es-
D

sere sia quella «costituzionale», con tutela dei diritti fonda-


co

seguenze del fatto illecito sono state eliminate dall'inter-


U

vento d'un assicuratore (privato o sociale che sia), ovvero da mentali della persona, sia quella «ordinaria», che può stabili-
LA

un qualsiasi ente pubblico o privato, il pagamento da tale re la risarcibilità anche di posizioni soggettive non ricondu-
IO olo

soggetto compiuto, se ha avuto per effetto o per scopo quello cibili all'area dei diritti della persona (Cass., sez. un., 11 no-
C

di eliminare le conseguenze dannose, andrà sempre detratto vembre 2008, n. 26972, id., Rep. 2008, voce Danni civili, n.
c

189). Ai fini del danno-conseguenza, viene in rilievo la c.d.


O sci

dal credito risarcitorio, a nulla rilevando né che l'ente paga-


LO

tore non abbia diritto alla surrogazione, né che, avendolo, vi «sofferenza morale», che costituisce l'aspetto interiore del
danno, e il c.d. «danno esistenziale», che costituisce «l'im-
Fa

abbia rinunciato».
In definitiva, si tratta di accertare se i due rapporti giuridi- patto modificativo in peius con la vita quotidiana» e cioè
l'incidenza dell'illecito nella sfera dinamico-relazionale del
R

ci che vengono in rilievo, mantenendo una loro autonomia e


dunque una valenza «bilaterale», abbiano ciascuno una pro- soggetto, in quanto «i due autentici momenti essenziali della
pria causa giustificativa delle attribuzioni patrimoniali che sofferenza dell'individuo» sono «il dolore interiore e/o la si-
consente il cumulo tra di esse ovvero se tali rapporti, anche gnificativa alterazione della vita quotidiana» (Cass. 20 aprile
in ragione della operatività del meccanismo della surroga- 2016, n. 7766, id., 2016, I, 2055).
zione (di cui occorre valutare l'eventuale derogabilità con- Si tratta di un danno avente «natura unitaria», il che sta
venzionale), siano strettamente collegati con sussistenza di «sta a significare che non v'è alcuna diversità nell'accerta-
una sostanziale «unitaria» causa di giustificazione delle at- mento e nella liquidazione del danno causato dalla lesione di
tribuzioni patrimoniali che impone l'operatività della com- un diritto costituzionalmente protetto» (Cass. n. 7766 del
pensatio tra di esse mediante l'applicazione del meccanismo 2016, cit.). Ne consegue che il danno biologico, contraria-
della regolarità causale. mente a quanto sostenuto dalla parte appellata, non potrebbe
ricevere un trattamento differenziato.
6. - La terza fattispecie è quella in cui è presente un'unica
condotta responsabile, un solo soggetto obbligato e titoli dif- La Cassazione, a partire dalla citata sentenza n. 26972 del
2008, ha ritenuto che l'art. 2059 c.c., nonostante manchi una
ferenti delle obbligazioni.
espressa norma di collegamento, sia applicabile anche in
La vicenda concreta all'esame di questa adunanza plenaria ambito contrattuale. In particolare, in assenza di un'espressa
si inserisce in questo ambito. previsione di legge che contempli tale danno, è necessario
Nella specie, la parte appellata: i) ha già ottenuto dal mini- che il contenuto dell'obbligazione contrattuale, individuato
stero della giustizia una somma a titolo di indennità per in- anche alla luce della causa in concreto e dunque della ragio-
fermità dipendente da causa di servizio conseguente all'e- ne pratica dell'affare, sia costituito dal dovere di protezione
sposizione a fibre di amianto presenti nel luogo di lavoro; ii) di un diritto fondamentale della persona del creditore. Inve-
ha chiesto con il presente giudizio la condanna dello stesso ro, l'art. 1174 c.c., prevedendo che la prestazione che forma
ministero al risarcimento anche del danno alla salute subìto oggetto dell'obbligazione deve corrispondere a un interesse,
per la medesima ragione senza detrazione della somma già «anche non patrimoniale», del creditore, sembra assegnare
corrisposta a titolo di indennità. all'autonomia negoziale delle parti il potere di selezionare gli
La soluzione della questione all'esame della plenaria pre- interessi tutelabili con conseguente applicabilità del mecca-
suppone la previa individuazione dei titoli delle obbligazioni nismo risarcitorio in esame anche a prescindere dal-
che vengono in rilievo e della loro natura, nonché dei sogget- l'esistenza di un diritto costituzionalmente protetto ovvero di
ti del rapporto obbligatorio. una espressa previsione legislativa.
6.1. - Il primo titolo dell'obbligazione risarcitoria è regola- Nella fattispecie in esame, è comunque indubbio che viene
to dall'art. 2087 c.c., applicabile anche in ambito pubblicisti- in rilievo un diritto della persona costituzionalmente tutelato,
co, il quale prevede che «l'imprenditore è tenuto ad adottare in quanto l'art. 2087 c.c. pone a carico del datore di lavoro il
nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la partico- dovere di proteggere proprio la sfera personale del lavoratore
larità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a e in particolare il diritto all'integrità psico-fisica. La viola-
tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori zione di tale norma autorizza la corresponsione anche del
di lavoro». danno non patrimoniale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
201 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 202

Sul piano funzionale, la norma in esame, anche in presen- sto un regime di ristoro del lavoratore pubblico dipendente
za di un danno non patrimoniale, impone che il risarcimento che in occasione dello svolgimento di dette attività subisca
del danno, in attuazione delle regole della causalità giuridica, una rilevante lesione della sua integrità fisica». Ne consegue
venga corrisposto con finalità esclusivamente compensative. che, «pur nell'adempimento ordinario e diligente delle ob-
Il legislatore non ha autorizzato, infatti, la previsione di for- bligazioni di entrambe le parti del rapporto di lavoro, può
me di danni punitivi. accadere che si verifichino menomazioni della integrità fisica
6.1.1. - Il titolo della seconda obbligazione è regolato dal- del lavoratore sia in ragione della pericolosità obiettiva delle
l'art. 68 d.p.r. 10 gennaio 1957 n. 3 (t.u. delle disposizioni lavorazioni (. . .) che in relazione allo svolgimento di ogni al-
concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato), il tra mansione del lavoratore» (sentenza n. 5 del 2009, cit.).
quale prevede(va) che «per le infermità riconosciute dipen- Tale orientamento deve essere rimeditato.

a
denti da causa di servizio è a carico dell'amministrazione la Deve ritenersi, infatti, che l'indennità in questione ha na-

to
spesa per la corresponsione di un equo indennizzo per la tura sostanzialmente analoga a quella risarcitoria da illecito

en
perdita dell'integrità fisica eventualmente subita dall'im- contrattuale, per le seguenti ragioni.
piegato». Il d.p.r. 3 maggio 1957 n. 686 (norme di esecuzio- Sul piano strutturale, la nozione di «indennità» è normal-

am
ne del t.u. delle disposizioni sullo statuto degli impiegati ci- mente collegata ad una condotta che integra gli estremi di un
vili dello Stato, approvato con d.p.r. 10 gennaio 1957 n. 3) atto lecito dannoso, in quanto tale autorizzato dal sistema.

on
dispone(va) che l'indennità si determina secondo equità ed La nozione di «indennità» è però compatibile anche con
essa è «ridotta della metà se l'impiegato consegua anche la una condotta che integri gli estremi di un atto illecito, in

O
M abb
pensione privilegiata» e, inoltre, va dedotto «quanto even- quanto tale vietato dal sistema.

M
tualmente percepito dall'impiegato in virtù di assicurazione a Si può trattare, in questi casi, di un illecito che non è con-

SI
carico dello Stato o di altra pubblica amministrazione». Per i seguenza della violazione di un dovere di prestazione o pro-
IO in
dipendenti degli enti pubblici la relativa disciplina è contenu- tezione di matrice contrattuale ovvero della violazione di un

AS
ta nell'art. 32 d.p.r. 26 maggio 1976 n. 411 (disciplina del dovere generale del neminem laedere di matrice extracontrat-
so

rapporto di lavoro del personale degli enti pubblici di cui alla tuale ma di un dovere contemplato da una specifica disposi-
l. 20 marzo 1975 n. 70). zione di legge. Il sistema delle fonti delle obbligazioni, cui si
es

Il procedimento per ottenere tale indennità è stato discipli- è fatto cenno in premessa, consente di costruire modelli di
nc

nato, dapprima dal d.p.r. 20 aprile 1994 n. 349 e, successi- responsabilità che si fondano su requisiti oggettivi e sogget-
vamente, dal d.p.r. 29 ottobre 2001 n. 461.
D

tivi diversi (cfr. Cass. 16 dicembre 2015, n. 25292, id., 2016,


co

Il d.l. 6 dicembre 2011 n. 201 (disposizioni urgenti per la I, 1311).


U

crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici), non Nella fattispecie in esame, questo collegio ritiene che le
LA
IO olo

applicabile ratione temporis, ha abrogato, tra l'altro, l'istitu- riportate norme di disciplina della materia prevedano un'in-
to «dell'accertamento della dipendenza dell'infermità da dennità che può essere conseguenza sia di un atto illecito sia
C
c

causa di servizio», ferma «la tutela derivante dall'assicu- di un atto lecito dannoso.
O sci
LO

razione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie profes- In particolare, la prima ipotesi, che rileva in questa sede,
sionali». La norma continua prevedendo che la disposizione ricorre nel caso in cui la lesione dell'integrità fisica subita
Fa

di cui al primo periodo del presente comma non si applica: i) dal dipendente sia causata dalla condotta contra ius del dato-
«nei confronti del personale appartenente al comparto sicu- re di lavoro che non ha adottato le cautele necessarie ed ido-
R

rezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico»; ii) «ai nee a proteggere la sfera giuridica del lavoratore. Si tratta di
procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del pre- una responsabilità che può prescindere dal dolo o dalla col-
sente decreto, nonché ai procedimenti per i quali, alla predet- pa.
ta data, non sia ancora scaduto il termine di presentazione La seconda ipotesi ricorre nel caso in cui sussiste solo una
della domanda, nonché ai procedimenti instaurabili d'ufficio connessione con l'attività lavorativa senza che sia individua-
per eventi occorsi prima della predetta data». bile un comportamento illecito del datore di lavoro. In tale
In relazione alla natura di tale indennità questa adunanza caso, però, non si pone un problema di concorso di respon-
plenaria ha ritenuto che essa sia diversa dalle somme corri- sabilità con possibile cumulo dei rimedi, in quanto, non ve-
sposte a titolo di risarcimento del danno e deve essere consi- nendo in rilievo un illecito, non può trovare applicazione
derata alla stessa stregua delle altre indennità corrisposte in l'art. 2087 c.c.
costanza di rapporto di lavoro, per le seguenti ragioni. Sul piano funzionale, la finalità perseguita, in ogni caso, è
Sul piano strutturale, nella disciplina dell'indennità «il le- quella di compensare la sfera giuridica del lavoratore leso sia
gislatore prescinde da ogni riferimento a criteri di responsa- pure attraverso un meccanismo, come appena sottolineato,
bilità conseguenti al verificarsi dell'evento dannoso» e «la strutturalmente differente da quello risarcitorio.
perdita dell'integrità fisica è valutata tenendo esclusivamente Il «bene protetto» è anche in questo caso l'integrità psico-
conto delle oggettive condizioni di tempo e di luogo nelle fisica del dipendente ed essa costituisce non l'occasione, ma
quali la prestazione lavorativa risulta effettuata ed in presen- la causa giustificativa dell'attribuzione patrimoniale. Non
za delle quali si è verificata la lamentata menomazione» può, pertanto, ritenersi, anche alla luce dell'evoluzione del
(sentenza 16 aprile 1985, n. 14, id., 1985, III, 237; nello stes- sistema giuslavoristico e delle forme di tutela della persona,
so senso, 8 ottobre 2009, n. 5, id., 2011, III, 549). che l'indennità in esame sia assimilabile alle «altre» indenni-
Sul piano funzionale, le norme di legge sopra riportate non tà corrisposte in costanza di rapporto. Il risultato cui era per-
proteggono il bene «integrità psico-fisica», che «è solo l'oc- venuta l'adunanza plenaria, con le sentenze citate, conside-
casione dell'erogazione, ma la speciale condizione del di- rava, infatti, il lavoratore esclusivamente come prestatore di
pendente divenuto infermo in ragione del suo rapporto con attività «destinatario» in quanto tale di diverse indennità e
l'amministrazione e del servizio prestato». Il fine, pertanto, non anche come «persona» protetta dal relativo contratto.
«non è risarcitorio ma si inserisce nell'ambito di un sinal- 6.2. - I soggetti che vengono in rilievo si inseriscono in un
lagma in cui si intrecciano prestazioni e controprestazioni di «rapporto obbligatorio bilaterale» in cui compare una sola
contenuto plurimo» e «appare avvicinabile ad una delle tante parte responsabile ed obbligata ed una sola parte danneggia-
indennità che l'amministrazione conferisce ai propri dipen- ta.
denti in relazione alle vicende del servizio» (sentenza 16 lu- L'amministrazione statale è, infatti, l'unico soggetto che
glio 1993, n. 9, id., 1994, III, 86). Lungo questa linea, più re- deve corrispondere sia l'indennità prevista dalle leggi sopra
centemente, si è affermato come il legislatore abbia «preso in indicate, sia la somma risarcitoria in qualità di datore di la-
considerazione l'interesse pubblico collegato allo svolgimen- voro pubblico. Ed è questa la principale diversità rispetto alla
to di determinate attività particolarmente pericolose per la questione posta all'esame delle sezioni unite.
salute o anche solo le condizioni disagevoli per l'espleta- 6.3. - L'analisi congiunta dei profili sin qui esaminati rela-
mento delle mansioni dei dipendenti pubblici e ha predispo- tivi ai titoli e ai soggetti delle obbligazioni che vengono in ri-
IL FORO ITALIANO — 2018.
203 PARTE TERZA 204

lievo conduce a ritenere che le somme corrisposte non pos- ingiustificato arricchimento, godendo, in relazione al fatto
sono essere cumulate. lesivo del medesimo interesse tutelato, di due diverse attri-
Tale esito interpretativo si fonda su talune ragioni (6.3.1), buzioni patrimoniali dovute dallo stesso soggetto (il ministe-
è confermato dall'esistenza di alcune fattispecie (6.3.2) e non ro della salute) ed aventi causa dal medesimo fatto (trasfu-
è contraddetto (6.3.3) dalle argomentazioni difensive della sione di sangue o somministrazione» (Cass., sez. un., 11
parte appellata. gennaio 2008, n. 584, id., 2008, I, 451; nello stesso senso, tra
6.3.1. - Sul piano della struttura degli illeciti, la presenza le altre, Cass. 12 dicembre 2014, n. 26152, id., Rep. 2014,
di una condotta unica responsabile che fa sorgere due obbli- voce Responsabilità civile, n. 199).
gazioni da atto illecito, aventi entrambe finalità compensati- 6.3.3. - Questo esito interpretativo non è inciso dalle se-
va del medesimo bene giuridico, in capo allo stesso soggetto guenti argomentazioni difensive della parte appellata.

a
determina la nascita di rapporti obbligatori sostanzialmente In relazione alla espressa previsione da parte della norma-

to
unitari che giustifica l'attribuzione di una, altrettanto unita- tiva di settore sull'equo indennizzo dei fattori che sono ido-

en
ria, prestazione patrimoniale finalizzata a reintegrare la sfera nei a ridurre l'indennità da corrispondere e che non ricom-
personale della parte lesa. prenderebbero la somma corrisposta a titolo di risarcimento

am
In questi casi, l'applicazione delle regole della causalità del danno (art. 50 d.p.r. n. 686 del 1957), deve rilevarsi come
giuridica impone che venga compensato e liquidato soltanto non si possa ritenere che essi siano gli unici rilevanti. Ciò in

on
il danno effettivamente subìto dal danneggiato, senza che le quanto, alla luce dei principî generali che regolano la mate-
suddette attribuzioni possano cumularsi tra di esse. ria, sarebbe stata necessaria un'esplicita previsione idonea ad

O
M abb
Non si tratta, pertanto, di applicare la regola della compen- assegnare carattere di esclusività ai divieti di cumulo.

M
satio nella sua versione «tradizionale», che presuppone che In relazione all'impossibilità di applicare la regola della

SI
la medesima condotta determini un «danno» e un «vantag- compensatio al danno non patrimoniale per la sua natura che
IO in
gio». Come già esposto, tale regola non ha una sua autono- escluderebbe la stessa astratta possibilità di una riparazione,

AS
mia ed è riconducibile alle tecniche di determinazione del in base a «criteri convenzionali», dell'interesse personale le-
so

danno che, nella specie, trovano applicazione in modo anco- so, deve rilevarsi come anche tale voce di danno abbia una
ra più lineare e diretto. In questo caso, infatti, la medesima
es

finalità compensativa e debbano essere previste modalità ri-


condotta ha determinato solo «danni» e dunque effetti pre- sarcitorie idonee ad evitare ingiustificati arricchimenti. La
nc

giudizievoli, con la conseguenza che occorre evitare il «cu- «non patrimonialità» del bene leso e soprattutto delle conse-
mulo di voci risarcitorie» e non «il cumulo di danno e di lu-
D

guenze derivanti dal fatto lesivo non esclude la possibilità


co

cro».
U

che si proceda, in via equitativa e con l'ausilio di meccani-


Sul piano della funzione degli illeciti, il riconoscimento smi tabellari da calare sempre nell'ambito di processi perso-
LA
IO olo

del cumulo implicherebbe l'attribuzione alla responsabilità nalizzati che valorizzino le peculiarietà del caso concreto, ad
contrattuale di una funzione punitiva. L'esistenza, infatti, di
C

una determinazione quantitativa degli effetti economici ne-


c

un solo soggetto responsabile e obbligato comporterebbe per gativi subiti dal soggetto leso. In altri termini, la particolare
O sci
LO

esso l'obbligo di corrispondere una somma superiore a quel- natura del pregiudizio alla persona non esclude che si prov-
la necessaria per reintegrare la sfera del danneggiato, con in- veda ad una sua quantificazione.
Fa

giustificata locupletazione da parte di quest'ultimo. Tale ri- In tale ottica, se si ammettesse la possibilità di cumulare
sultato, contrariamente a quanto sostenuto dall'appellato, somme dovute anche a titolo diverso, la conseguenza sarebbe
R

non può ammettersi in quanto manca una espressa previsione quella di assegnare una valenza punitiva al danno risarcibile
legislativa che contempli un illecito punitivo e dunque che in contrasto con la più volte enunciata regola della finalità
autorizzi un rimedio sovracompensativo e non sarebbe nem- compensativa in assenza di un'espressa previsione legislati-
meno configurabile una duplice causa dell'attribuzione pa- va.
trimoniale.
7. - La decisione dell'intera controversia, ai sensi dell'art.
In definitiva, nella fattispecie in esame l'accertata finalità
99, 4° comma, comporta l'accoglimento dell'appello.
compensativa di entrambi i titoli delle obbligazioni concor-
renti e del conseguente meccanismo risarcitorio, nonché la In via preliminare deve rilevarsi come la regola della com-
semplicità del rapporto che evita le possibili complicazioni pensatio, contrariamente a quanto sostenuto dalla parte pri-
ricostruttive connesse al funzionamento della surrogazione vata resistente, non può ritenersi applicabile soltanto a rap-
impedisce che possa operare il cumulo tra danno e indennità. porti futuri e non anche a quelli in corso.
6.3.2. - Questo esito interpretativo trova conferma sia in Gli enunciati giurisprudenziali hanno, infatti, natura for-
fattispecie legalmente previste, sia in talune fattispecie così malmente dichiarativa. La diversa opinione «finisce per at-
come interpretate dalla Corte di cassazione. tribuire all'esegesi valore ed efficacia normativa, in contrasto
In relazione alle prime, è sufficiente menzionare l'art. 2 con la logica intrinseca dell'interpretazione e con il principio
bis l. n. 241 del 1990, che, in caso di comportamento illecito costituzionale della separazione dei poteri venendosi a porre
dell'amministrazione conseguente alla violazione del termine in sostanza come una fonte di produzione» (Cons. Stato, ad.
di conclusione del procedimento, dispone che l'istante ha di- plen., 2 novembre 2015, n. 9, id., 2016, III, 65).
ritto sia, sussistendone i presupposti, al risarcimento del dan- Affinché un orientamento del giudice della nomofilachia
no, sia ad un indennizzo «per il mero ritardo», aggiungendo, possa avere efficacia solo per il futuro devono ricorrere cu-
sul presupposto della medesima finalità della misura ripara- mulativamente i seguenti presupposti: «a) che si verta in ma-
toria contemplata, che «in tal caso le somme corrisposte o da teria di mutamento della giurisprudenza su di una regola del
corrispondere a titolo di indennizzo sono detratte dal risar- processo; b) che tale mutamento sia stato imprevedibile in
cimento». ragione del carattere lungamente consolidato nel tempo del
In relazione alle seconde, la Cassazione ha affermato che, pregresso indirizzo, tale, cioè, da indurre la parte a un ragio-
in presenza di un danno da emoderivati infetti, il ministero nevole affidamento su di esso; c) che il suddetto overruling
può essere ritenuto responsabile, ricorrendo i presupposti comporti un effetto preclusivo del diritto di azione o di dife-
previsti dall'art. 2043 c.c., per omessa vigilanza. La l. 25 sa della parte» (così Cass. 11 marzo 2013, n. 5962, id., Rep.
febbraio 1992 n. 210 prevede la corresponsione da parte del 2013, voce Lavoro (rapporto), n. 1291).
ministero della sanità di un «indennizzo a favore dei soggetti Nella fattispecie in esame non occorre applicare una nor-
danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di ma processuale e nemmeno attinente al procedimento ammi-
vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di nistrativo, e, in ogni caso, non risulta che vi sia stato né un
emoderivati». La Cassazione ha affermato che l'indennizzo mutamento imprevedibile di orientamento in ragione anche
corrisposto al danneggiato deve essere integralmente scom- degli indirizzi interpretativi seguìti nell'ambito della giuris-
putato dalle somme corrisposte a titolo di risarcimento, «po- prudenza della Corte di cassazione, né una incidenza negati-
sto che in caso contrario la vittima si avvantaggerebbe di un va sul diritto di azione della parte appellata.
IL FORO ITALIANO — 2018.
205 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 206

Chiarito ciò, nella specie il tribunale amministrativo ha ri- sca a dissiparne) in funzione della quale, a livello di accerta-
tenuto, applicando la regola del cumulo, che il ricorrente mento del danno, si tiene conto del lucro contestuale, col risul-
avesse diritto ad aggiungere all'indennità già percepita il ri- tato che la perdita subita sarà parzialmente (o, perché no?, anche
sarcimento del danno non patrimoniale. totalmente) coperta dall'eventuale utilità conseguita in virtù del-
La controversia in esame deve, invece, essere risolta, in la medesima sequenza eziologica, riducendo (o elidendo) l'area
applicazione dei principî sin qui esposti, mediante l'applica- del danno risarcibile. Se, per fare un esempio, si scopre che il
zione della regola del divieto di cumulo. quadro, venduto come opera di un allievo del Pinturicchio, non
è davvero attribuibile a quella mano, bensì a quella del maestro,
Occorre detrarre, pertanto, dall'ammontare della somma l'acquirente avrà sì da considerare una voce negativa a livello
risarcitoria pari ad euro 85.180,00 la somma di euro patrimoniale, assorbita però da una plusvalenza che semplice-
49.567,07 già corrisposta dall'amministrazione a titolo di in-

a
mente impedisce di configurare un pregiudizio (cfr., per un
dennizzo. L'amministrazione deve, pertanto, corrispondere esempio celebre e decisamente più crudo — ossia, la «liquefa-

to
alla parte appellata la somma di euro 35.612,93. zione» pro quota del danno subìto dal Torino calcio per l'ucci-

en
8. - Alla luce di quanto sin qui esposto occorre formulare sione del suo talentuoso attaccante Gigi Meroni, perché di fatto
il seguente principio di diritto limitatamente alla questione sostituito con un meno costoso comprimario, con tanto di ri-

am
relativa al cumulo tra risarcimento e indennità dovute da enti sparmio di spesa — Cass. 29 marzo 1978, n. 1459, Foro it.,
pubblici e non anche, perché non rilevante, da assicuratori 1978, I, 827). La compensatio, nei suoi termini problematica-

on
privati o sociali: «La presenza di un'unica condotta respon- mente scoscesi, non abita qui.
sabile, che fa sorgere due obbligazioni da atto illecito in capo Il secondo «cluster» è costituito da fattispecie caratterizzate

O
M abb
al medesimo soggetto derivanti da titoli diversi aventi la me- dalla presenza di un solo autore dell'illecito, ma di due soggetti

M
desima finalità compensativa del pregiudizio subìto dallo obbligati a ristorarlo in base a titoli differenti: polizza privata di
assicurazione contro i danni ovvero una qualche forma di assi-

SI
stesso bene giuridico protetto, determina la costituzione di
IO in
un rapporto obbligatorio sostanzialmente unitario che giusti- curazione sociale contro gli infortuni e le malattie professionali

AS
fica, in applicazione della regola della causalità giuridica e in ovvero previdenziale contro invalidità et similia o, ancora, assi-
so
stenziale in caso di inabilità e mancanza di mezzi. Qui, osserva
coerenza con la funzione compensativa e non punitiva della la pronuncia, ci si misura con rapporti trilateri/triadici, più pre-
responsabilità, il divieto del cumulo con conseguente neces-
es

cisamente con duplici rapporti bilaterali: tra responsabile del-


sità di detrarre dalla somma dovuta a titolo di risarcimento l'illecito e vittima l'uno, mentre l'altro intercorre fra que-
nc

del danno contrattuale quella corrisposta a titolo indennita- st'ultima e una parte obbligata in forza di un qualche titolo in-
D

rio». dennitario. E va da sé che a questo livello si concentrano gli in-


co

————————
terrogativi più spinosi (quelli, appunto, sollevati dal «pacchetto»
LA

di ordinanze con cui la terza sezione ha sottoposto alle sezioni


IO olo

(1) I. - La questione sottoposta al vaglio dell'adunanza plena- unite della Cassazione il proprio «teorema», che postula la de-
duzione di quanto percepito a titolo di indennizzo dall'ammon-
C

ria era formulata a tutto tondo; chiedeva, cioè, «se sia possibile
c

o meno sottrarre dal complessivo importo dovuto al danneggiato tare del risarcimento: cfr., a mo’ di capofila, Cass., ord. 22 giu-
O sci
LO

a titolo di risarcimento del danno gli emolumenti di carattere in- gno 2017, n. 15534, id., 2017, I, 2242, con nota di R. PARDOLE-
dennitario versati da assicuratori privati o sociali ovvero da enti SI, Risarcimento, indennizzo e arricchimento della vittima del-
Fa

pubblici, specie previdenziali» (cfr. Cons. Stato, sez. IV, ord. 6 l'illecito). Solo che l'adunanza, dopo un sintetico sommario del-
giugno 2017, n. 2719, Foro it., 2017, III, 394, che si ispirava a le posizioni emerse nel confronto giurisprudenziale e non senza
R

un orientamento propugnato di recente — come si ricorderà tra una strizzatina d'occhi all'indirizzo di più fresca data, decide di
un momento — dalla terza sezione della Cassazione e stabiliva non prendere posizione al riguardo, posto che questo nodo pro-
un'esplicita connessione con l'approccio adottato da Cons. Sta- blematico è stato rimesso alle sezioni unite della Cassazione
to, ad. plen., 12 maggio 2017, n. 2, ibid., 433, con nota di A. dalle ormai celebri ordinanze della terza sezione: nel che deve
TRAVI, con riguardo all'aliunde perceptum vel percipiendum, di cogliersi un segno del coordinamento giurisdizionale perseguito
cui tener conto, su base presuntiva, nella liquidazione del danno dal (controverso) Memorandum sulle giurisdizioni superiori (su
da lucro cessante in capo all'imprenditore che lamenti la manca- cui v. il fitto dibattito riportato, con titolo Memorandum sulle
ta aggiudicazione di un appalto pubblico). Insomma, lo spettro tre giurisdizioni superiori, id., 2018, V, 57 ss., cui adde R. VIL-
evocato era quello complessivamente ricondotto, a torto o a ra- LATA, In tema di questioni di giurisdizione (alla luce di un re-
gione, alla sofferta problematica della compensatio lucri cum cente Memorandum), ibid., 167).
damno (su cui v. ora, riassuntivamente, U. IZZO, La «giustizia
del beneficio». Fra responsabilità civile e welfare del danneg- III. - Rimane il terzo (e sparuto) gruppo di casi, cui appunto
giato, Napoli, 2018). L'odierna pronuncia limita la risposta a un appartiene quello all'esame del collegio. Si tratta di situazioni
frammento dell'arco problematico (per di più, un frammento in caratterizzate dalla presenza di un'unica condotta pregiudizievo-
via di tendenziale esaurimento, posta la sua abrogazione — con le, con un solo soggetto obbligato a titoli differenti, di risarci-
l'eccezione del personale militare ed equiparato — ad opera del- mento (ex art. 2087 c.c.: per i ragguagli del caso, v., ex plurimis,
l'art. 6 d.l. 6 dicembre 2011 n. 201, convertito, con modifica- M. FERRARI, Esonero da responsabilità civile e obblighi di sicu-
zioni, con l. 22 dicembre 2011 n. 214): quello relativo alla cu- rezza del datore di lavoro (nota a Cass. 14 novembre 2016, n.
mulabilità, o meno, dell'equo indennizzo riconosciuto dal- 23146), id., 2017, I, 1687) e indennità. Esula, dunque, dal peri-
l'amministrazione per infermità derivante da causa di servizio e metro indicato — per rifluire nella seconda classe di casi — la
risarcimento del danno non patrimoniale a carico del datore di tematica del c.d. danno differenziale, che coinvolge un'assicu-
lavoro pubblico. razione sociale (cfr., per una ricognizione dello stato dell'arte,
A. PENTA, Il danno differenziale, in Danno e resp., 2017, 754).
II. - In effetti, la pronunzia s’ingegna di mettere ordine nel Sennonché — ecco il passaggio nevralgico, che ribalta l'an-
dibattito, individuando tre classi di casi riconducibili al para- golo di visuale —, detta indennità è intesa a compensare un pre-
digma della compensatio. Il tentativo di discernere fior da fiore giudizio (nella specie, una patologia tumorale eziologicamente
è apprezzabile per l'intenzione di fare chiarezza in un delirio di connessa al rilascio nell'ambiente di lavoro di fibre d'amianto)
fattispecie men che omogenee; ma tracima, qua e là, in slanci di e, quindi, esibisce «natura sostanzialmente analoga a quella ri-
goffa ingenuità. Come quando pretende di circoscrivere una sarcitoria da illecito contrattuale», perseguendo, sul piano fun-
prima classe di rapporti obbligatori bilaterali con una sola parte zionale, la medesima finalità (ciò che non le impedisce di opera-
responsabile ed una sola parte danneggiata: quindi, un soggetto re anche quando l'illecito non ricorra, ritrovando l'identità di
autore dell'illecito, obbligato ad effettuare una prestazione deri- reazione all'atto lecito dannoso): in sostanza, è dato allora di-
vante da un unico titolo. Insomma, una formulazione alquanto scernere un rapporto obbligatorio bilaterale «sostanzialmente
elaborata per evocare la situazione-base di ogni ipotesi di re- unitario» in cui compare un solo debitore, l'amministrazione,
sponsabilità civile. Orbene, può accadere che la condotta causa- che, in forza di due obbligazioni derivanti dallo stesso fatto ille-
tiva del pregiudizio inneschi altresì un vantaggio: nel qual caso, cito, deve allo stesso creditore l'indennità prevista per legge e il
si opera una sorta di somma algebrica (si parla di compensazio- risarcimento a carico del datore di lavoro pubblico responsabile
ne atecnica, ma la formula innesca più ambiguità di quanta rie- ex art. 2087 c.c. La conseguenza è che altrettanto unitaria deve
IL FORO ITALIANO — 2018.
207 PARTE TERZA 208

considerarsi la prestazione patrimoniale finalizzata a ristorare la sede di rilascio dell'autorizzazione, fatto salvo il caso in
parte lesa, con esclusione della possibilità di cumulo, che — in cui l'ente non abbia adeguatamente motivato la compatibi-
difetto di lucro da compensare col pregiudizio, posto che ricor- lità paesaggistica dell'opera, ben potendo in questo caso
rono solo danni — si risolverebbe nella duplicazione di voci ri- ammettersi un annullamento per difetto o insufficienza di
sarcitorie. motivazione. (1)
Tutto ovvio, bisogna convenirne. Ma giusto perché si è capo-
volta la prospettiva, nel senso di esaminare la situazione non già
dal punto di vista della vittima (che vorrebbe cumulare alla già Considerato in diritto: che l'appello sia fondato;
ricevuta provvidenza indennitaria, prevista dalla legge allora vi-
gente in ragione del rapporto d'impiego pubblico entro il quale
che, in linea di diritto, in relazione alla adeguatezza della
motivazione dell'originario assenso paesaggistico ed alla con-

a
si era determinata la neoplasia, il risarcimento del «danno non
patrimoniale alla salute»), ma nella prospettiva di chi, l'ammini- nessa contraddittorietà della motivazione dell'annullamento

to
strazione, eroga due distinte attribuzioni monetarie deputate a impugnato, va preliminarmente ribadito che, secondo una co-

en
ristorare per equivalente lo stesso pregiudizio: ciò che rende stante affermazione giurisprudenziale, l'annullamento del nul-
evidente la corrispondenza di «Zweck» e «Sinn» cui la dottrina la osta paesaggistico comunale è consentito per qualsiasi vizio

am
tedesca riconnette la necessità di defalcare dal quantum dei di legittimità, riscontrato nella valutazione formulata in con-
danni ciò che si è percepito come indennizzo. creto dall'ente territoriale, ivi compreso l'eccesso di potere in

on
L'adunanza prende atto, con non dissimulato sollievo, che il ogni sua figura sintomatica (sviamento, insufficiente motiva-
contenzioso sottoposto al giudice amministrativo, rifluente nella zione, difetto di istruttoria, illogicità manifesta) (cfr., ex mul-

O
M abb
terza categoria, è contraddistinto da una semplificazione sogget- tis, Cons. Stato, sez. VI, 2783/16);

M
tiva sul lato passivo, che schiva le «possibili complicazioni ri- che in tema di determinazioni paesaggistiche, l'amministra-

SI
costruttive connesse al funzionamento della surrogazione»: non zione è tenuta ad esternare adeguatamente l'avvenuto apprez-
IO in
foss’altro perché, date le circostanze, non v’è un terzo nei cui zamento comparativo, da un lato, del contenuto del vincolo e,

AS
confronti surrogarsi. E chiude la partita negando che l'indennità dall'altro, di tutte le rilevanti circostanze di fatto relative al
so
possa andare ad assommarsi al risarcimento: si evita, così, la manufatto ed al suo inserimento nel contesto protetto, in modo
«over-compensation» del creditore, senza che sia dispersa la da giustificare la scelta di dare prevalenza all'interesse del pri-
es

portata deterrente della responsabilità, posto che l'amministra- vato rispetto a quello tutelato in via primaria attraverso l'im-
zione è comunque chiamata a un esborso complessivo corri-
nc

posizione del vincolo;


spondente al pregiudizio procurato al proprio dipendente.
D

che l'onere di puntuale motivazione non sussiste solo in ca-


co

so di diniego del titolo, non essendo dubbia la sua doverosità


U

IV. - La parte restante della questione posta all'adunanza ple-


anche per l'assenso, dovendosi dar conto, in quest'ultimo ca-
LA

naria è rimasta inevasa. Si tratta, nemmeno a dirlo, del perime-


IO olo

tro autenticamente problematico, quello riguardo al quale la ter- so, dell'iter logico seguìto per verificare e riconoscere la com-
patibilità effettiva degli interventi edificatori in riferimento
C

za sezione della Cassazione ha sollevato i propri dubbi e pro-


c

spettato, a mo’ di teorema, la soluzione preferita, meglio due agli specifici vincoli paesaggistici dei luoghi;
O sci
LO

versioni dell'esito prediletto, l'una debole e l'altra forte che, inoltre, sempre in linea di diritto, va ribadito, con parti-
(quest’ultima scolpita dal seguente passaggio di Cass., ord. colare riferimento al potere di annullamento in questione, co-
Fa

15534/17, cit., § 5.3.4.1: «Se le conseguenze del fatto illecito me la soprintendenza competente sia soggetta al divieto di ef-
sono state eliminate dall'intervento di un assicuratore (privato o fettuare «un riesame complessivo delle valutazioni compiute
R

sociale che sia), ovvero da un qualsiasi ente pubblico o privato, dall'ente competente tale da consentire la sovrapposizione o
il pagamento da tale soggetto compiuto, se ha avuto per effetto sostituzione di una nuova valutazione di merito a quella com-
o per scopo quello di eliminare le conseguenze dannose, andrà piuta in sede di rilascio dell'autorizzazione»;
sempre detratto dal credito risarcitorio, a nulla rilevando che che tale limite sussiste a condizione che l'ente il quale rila-
l'ente pagatore non abbia diritto alla surrogazione, né che, sci l'autorizzazione di base abbia adempiuto al suo obbligo di
avendolo, vi abbia rinunciato»). Per saperne di più e misurare la motivare in maniera adeguata in ordine alla compatibilità pae-
tenuta delle idee che abbiamo maturato sul punto, occorrerà
aspettare il responso delle sezioni unite.
saggistica dell'opera, mentre, in caso contrario, sussiste un vi-
zio d'illegittimità per difetto o insufficienza della motivazione
R. PARDOLESI e ben possono gli organi ministeriali annullare il provvedi-
mento adottato per vizio di motivazione e indicare — anche
per evidenziare l'eccesso di potere nell'atto esaminato — le
ragioni di merito che concludono per la non compatibilità del-
le opere realizzate con i valori tutelati (cfr., ad es., Cons. Stato,
———————— sez. VI, 4925/15, Foro it., Rep. 2015, voce Beni culturali,
paesaggistici e ambientali, nn. 125, 141);
che, nel caso di specie, dall'analisi degli atti relativi al pro-
cedimento in questione appare fondato il vizio di appello de-
dotto in quanto, a fronte di un assenso paesaggistico accompa-
CONSIGLIO DI STATO; sezione VI; sentenza 20 febbraio gnato da una sufficiente motivazione, desumibile dalla descri-
2018, n. 1085; Pres. BARRA CARACCIOLO, Est. PONTE; A. zione dell'abuso dalla valutazione della compatibilità e dalla
Mancini (Avv. SUCAPANE, POLI), M. Mancini (Avv. D'A- specifica indicazione di prescrizioni tali da evidenziare ed at-
PICE, SUCAPANE) c. Min. beni e attività culturali (Avv. del- tualizzare in concreto lo svolgimento della stessa valutazione,
lo Stato MESSUTI) e altro. Annulla Tar Lazio, sez. II qua- il contrario avviso formulato dal decreto di annullamento si
ter, 8 marzo 2009, n. 12565. basa su una diversa e sovrapposta valutazione di merito;
Beni culturali, paesaggistici e ambientali — Autorizza- che, in particolare, l'assenso comunale, di cui alla determina
zione paesaggistica del comune — Potere di annulla- n. 75 del 2000, non si è limitato ad una considerazione tauto-
mento della soprintendenza — Condizioni e limiti logica e di stile, avendo, per un verso, richiamato ad integra-
(D.leg. 29 ottobre 1999 n. 490, t.u. delle disposizioni legis- zione i pareri favorevoli resi sul punto dal comitato tecnico
lative in materia di beni culturali e ambientali, a norma (datato 19 ottobre 2000 e neppure preso in considerazione dal-
dell'art. 1 l. 8 ottobre 1997 n. 352, art. 151). l'annullamento ministeriale, nonché dalla sentenza appellata),
nonché dalla commissione edilizia comunale e, per un altro
Nell'esercizio del potere di annullamento dell'autorizzazione verso, previsto numerose dettagliate e specifiche prescrizioni
paesaggistica rilasciata da un comune, la soprintendenza che, in considerazione della diretta riferibilità sia ai concreti
non può effettuare un riesame complessivo delle valutazio- caratteri del bene risultante dall'intervento edilizio che della
ni compiute dall'ente competente, così da sovrapporre o zona tutelata, della loro aderenza alla realtà fattuale quali svi-
sostituire la sua valutazione di merito a quella compiuta in luppi consequenziali ai pareri tecnici «a monte», nonché della
IL FORO ITALIANO — 2018.
209 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 210

loro armonica connessione reciproca, denotano un'adeguata 137; 21 settembre 2011, n. 5292, id., Rep. 2011, voce cit., n.
valutazione del vincolo; 204; 12 aprile 2011, n. 2240, ibid., n. 196; 15 settembre 2010,
che sul piano della coerenza strutturale del provvedimento n. 6725, ibid., n. 216; 8 giugno 2010, n. 3643, id., Rep. 2010,
e, dunque, dell'iter procedimentale trasposto nel suddetto con- voce cit., n. 129; sez. V 14 settembre 2010, n. 6665, id., Rep.
gegno motivazionale complessivamente assunto, l'assenso 2011, voce Edilizia e urbanistica, n. 346; sez. VI 25 novembre
comunale risulta accompagnato da una chiara ricostruzione del 2008, n. 5771, id., Rep. 2009, voce Beni culturali, paesaggi-
bene in oggetto, nonché della relativa collocazione, anche at- stici e ambientali, n. 152; 2 novembre 2007, n. 5667, id., Rep.
traverso l'indicazione delle caratteristiche urbanistiche del- 2008, voce cit., n. 144; 7 settembre 2006, n. 5214, id., Rep.
l'area coinvolta; 2007, voce cit., n. 155; ad. plen. 14 dicembre 2001, n. 9, id.,
2003, III, 382, con nota di GILI.
che, dinanzi a tale ricostruibilità della motivazione, è l'an-

a
L'annullamento della soprintendenza doveva pertanto am-
nullamento della soprintendenza a risultare generico e privo di mettersi solo per ragioni di legittimità dell'autorizzazione pae-

to
considerazione della motivazione concretamente svolta dal- saggistica e non per ragioni di merito (così anche F. DI MAU-

en
l'assenso annullato, nonché di qualsiasi adeguato riferimento RO, Commento all'art. 159, in Il codice dei beni culturali e del
alle caratteristiche dell'area e dell'opera; paesaggio a cura di M. CAMMELLI, Bologna, 2007, 644). Nello

am
che l'indicazione di una serie dettagliata di prescrizioni stesso tempo, come è precisato anche nella sentenza in epigra-
aventi i sopra descritti caratteri oggettivi di coerenza procedi- fe, fra i vizi di legittimità è compreso anche l'eccesso di pote-

on
mentale e completezza valutativo-fattuale, costituisce obiettiva re per vizio di motivazione: di conseguenza la mancanza di
e sufficiente attestazione dello svolgimento di una valutazione una motivazione adeguata sulla compatibilità paesaggistica

O
M abb
circa la compatibilità paesaggistica; dell'opera può giustificare l'esercizio del potere di annulla-

M
che, in proposito, se è pur vero che (cfr., ad es., Cons. Stato, mento della soprintendenza.
sez. V, 14 settembre 2010, n. 6665, id., Rep. 2011, voce Edili-

SI
La sentenza si segnala, peraltro, per la netta distinzione ope-
IO in
zia e urbanistica, n. 684) nessun obbligo ha l'amministrazione rata fra la valutazione nel merito dell'intervento oggetto di au-

AS
preposta alla tutela del vincolo paesistico di porre in essere torizzazione e la verifica dell'adeguatezza della motivazione
so
prescrizioni per rendere l'abuso esteticamente compatibile con nella stessa autorizzazione. La sentenza, in particolare, distin-
la zona, perché tale finalità non rientra nei compiti di istituto gue con chiarezza fra le motivazioni che si risolvono in «una
es

(dovendo la stessa limitarsi a valutare il contenuto della do- considerazione tautologica e di stile» e quelle che testimonia-
manda di sanatoria allo scopo di accertarne la compatibilità no «una diretta riferibilità sia ai concreti caratteri del bene ri-
nc

paesaggistica e non già per suggerire ulteriori attività volte a sultante dall'intervento edilizio che della zona tutelata» e dà
D

rilievo, a questi fini, anche alla presenza nell'autorizzazione di


co

legalizzare comportamenti contra legem), è altrettanto vero


U

che, laddove tali prescrizioni vengano dettate, può emergere «prescrizioni» dettagliate e specifiche. In questo modo viene
LA

confermata sia l'esigenza di una motivazione puntuale anche


IO olo

oggettivamente che vi sia stata una valutazione e conseguente


per i provvedimenti positivi di autorizzazione, sia la possibili-
motivazione, rispetto alla quale è onere della soprintendenza tà di introdurre «prescrizioni» per assicurare la compatibilità
C

evidenziarne l'insufficienza in termini concreti e specifici,


c

paesaggistica dell'opera (fermo restando che l'introduzione di


O sci

senza il ricorso a frasi stereotipate ed a formule di stile;


LO

prescrizioni del genere rappresenta una mera «facoltà» e non


che nel caso di specie le dettagliate prescrizioni dettate in un dovere per l'amministrazione: cfr. Cons. Stato, sez. V, 14
Fa

sede di autorizzazione, anche a fronte della diretta riconducibi- settembre 2010, n. 6665, Foro it., Rep. 2011, voce Edilizia e
lità al vincolo sussistente in loco, appaiono costituire una chia- urbanistica, n. 684).
R

ra applicazione di quest'ultimo, diversamente dal decreto di Si tenga presente, fra l'altro, che la pronuncia riguarda
annullamento il quale risulta solo genericamente riferito al un'autorizzazione paesaggistica che era stata rilasciata, ai sen-
vincolo da tutelare; si dell'art. 35 l. 28 febbraio 1985 n. 47 e dell'art. 39 l. 23 di-
che al riguardo va richiamato l'orientamento ancora di re- cembre 1994 n. 724, per opere edilizie abusive, nel corso di un
cente ribadito dalla sezione (cfr., ad es., sez. VI 13 dicembre procedimento di condono.
2017, n. 5862) in ordine all'inammissibilità di una valutazione In seguito alla cessazione della fase transitoria (che ai sensi
della soprintendenza, immediata e diretta, della compatibilità dell'art. 159 citato d.leg. 42/04 si è conclusa con i procedi-
paesaggistica dell'intervento, attraverso l'enunciazione auto- menti ancora in corso alla data del 31 dicembre 2009), in base
noma delle ragioni di merito che (nella propria percezione del- all'art. 146 d.leg. 42/04, sostituito dall'art. 2 d.leg. 26 marzo
l'interesse paesaggistico-ambientale ed architettonico) impedi- 2008 n. 63, ed ulteriormente modificato dall'art. 4, 16° com-
rebbero l'edificazione progettata, in assenza della dovuta con- ma, l. 12 luglio 2011 n. 106 e dall'art. 39, 1° comma, l. 9 ago-
siderazione delle procedimentalmente circostanziate prescri- sto 2013 n. 98, l'intervento della soprintendenza si realizza ora
zioni di mitigazione previste in sede di progetto, così come con un parere emesso nel corso del procedimento autorizzato-
motivatamente trasposte in quanto autorizzato dal competente rio.
ufficio comunale;
che pertanto, alla luce delle considerazioni che precedono, il
ricorso va accolto e per l'effetto, in riforma della sentenza ap-
pellata, deve essere accolto il ricorso di primo grado. ————————

————————

(1) In senso conforme, e cioè nel senso che alla soprinten-


denza l'art. 151, 4° comma, t.u. 29 ottobre 1999 n. 490 (e suc-
cessivamente l'art. 159, 3° comma, d.leg. 22 gennaio 2004 n. I
42, codice dei beni culturali e del paesaggio, come modificato
dall'art. 4 quinquies d.l. 30 giugno 2008 n. 97, convertito in l. CONSIGLIO DI STATO; sezione IV; sentenza 5 febbraio
2 agosto 2008 n. 129) assegnava un potere di annullamento 2018, n. 707; Pres. POLI, Est. VERRICO; Cuccinello (Avv.
dell'autorizzazione paesaggistica illegittimamente rilasciata DE BEAUMONT) c. Guanci (Avv. SORICE), Comune di
dall'ente competente (nel caso in esame, dal comune delegato Atripalda (Avv. DE VINCO). Annulla Tar Campania, sede
dalla regione), e non il potere di riesaminare le valutazioni Salerno, sez. II, 15 luglio 2013, n. 1536.
compiute da tale ente, sovrapponendo o sostituendo le proprie
a quelle espresse nell'autorizzazione, Cons. Stato, sez. VI, 13 Giustizia amministrativa — Permesso di costruire — Im-
dicembre 2017, n. 5862, <www.giustizia-amministrativa.it>; pugnazione — Interesse a ricorrere — Fattispecie (Cod.
23 giugno 2016, n. 2783, ibid.; 28 ottobre 2015, n. 4925, Foro proc. amm., art. 35).
it., Rep. 2015, voce Beni culturali, paesaggistici e ambientali,
n. 142; 12 novembre 2013, n. 5376, id., Rep. 2014, voce cit., Nel giudizio promosso contro un permesso di costruire, il ri-
n. 138; 11 settembre 2013, n. 4481, id., Rep. 2013, voce cit., corso è inammissibile per carenza d'interesse, quando
n. 152; 28 dicembre 2011, n. 6885, id., Rep. 2012, voce cit., n. l'annullamento del permesso non arrecherebbe alcun van-
IL FORO ITALIANO — 2018.
211 PARTE TERZA 212

taggio all'interesse sostanziale del ricorrente (nella spe- 2. - L'impugnata sentenza - Tar Campania, Salerno, sez. II,
cie, il permesso di costruire impugnato aveva riguardato n. 1536 del 15 luglio 2013:
la realizzazione di una scala esterna addossata a un muro, a) ha respinto l'eccezione di difetto di giurisdizione del
in violazione delle distanze dal confine di proprietà pre- giudice amministrativo (tale capo non è stato impugnato ed è
scritte dal piano regolatore, ma il muro, che era preesi- coperto dalla forza del giudicato interno);
stente, risultava già a sua volta a una distanza inferiore a b) ha respinto l'eccezione di tardività del ricorso;
quella legale). (1) c) ha dichiarato inammissibili e infondate le censure incen-
trate sul superamento dei limiti volumetrici (anche tali capi
non sono stati impugnati);
II d) ha assodato la dedotta violazione della distanza minima

a
della rampa di scala (assentita con la concessione) dal confine

to
CONSIGLIO DI STATO; sezione IV; sentenza 5 febbraio di proprietà del sig. Guanci, evidenziando il sovradimensio-

en
2018, n. 706; Pres. POLI, Est. VERRICO; Soc. Immobiliare namento della rampa rispetto alla larghezza minima prevista
Cavalcabò (Avv. ZUNARELLI) c. Condominio di via del dall'art. 8 d.p.r. n. 236 del 1998 (80 cm) relativamente alle

am
Fusaro 2, Milano, e altri (Avv. DANIEL, TOBIA) e altri. abitazioni di uso privato poste al di fuori di condomini;
Conferma Tar Lombardia, sez. II, 9 agosto 2013, n. 2065. e) ha respinto la domanda di risarcimento del danno;

on
f) ha compensato le spese di lite.
Edilizia e urbanistica — Distanze legali — Inosservanza 3. - Il sig. Cuccinello — con ricorso ritualmente notificato

O
— Permesso di costruire — Illegittimità (L. 6 agosto

M abb
(in data 27 febbraio 2014) e depositato (in data 22 marzo

M
1967 n. 765, modifiche ed integrazioni alla legge urbani- 2014) — ha impugnato la su menzionata sentenza, deducendo:
stica 17 agosto 1942 n. 1150, art. 17; y d.m. 2 aprile 1968

SI
a) con il primo motivo, la tardività del ricorso e la sua
n. 1444, limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di
IO in inammissibilità, dovendo essere considerato quale termine di

AS
distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra gli spazi de- decorrenza per l'impugnazione del provvedimento quello di
so
stinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi inizio dei lavori, stante l'immediata percepibilità di essi nei
pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico rapporti di vicinato. Inoltre, ai fini della decorrenza, rilevereb-
es

o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei be, in via prioritaria rispetto alla scala, la costruzione del fab-
nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esi-
nc

bricato principale col muro di suo prolungamento e sottostante


stenti, ai sensi dell'art. 17 l. 6 agosto 1967 n. 765, art. 9). piano interrato;
D
co

b) con il secondo motivo, ha rilevato la violazione e falsa


U

Il riscontro oggettivo dell'inosservanza dei limiti di distanza


tra edifici stabiliti dall'art. 9 d.m. 2 aprile 1968 n. 1444 applicazione dell'art. 79 d.p.r. n. 380 del 2001, dell'art. 873
LA
IO olo

comporta l'illegittimità del permesso di costruire, indipen- c.c. e dell'art. 27 del regolamento edilizio del comune;
dentemente dalla circostanza che tale inosservanza cagio- c) con il terzo motivo, infine, ha sollevato questione di le-
C
c

ni anche pregiudizi di ordine igienico o sanitario (nella gittimità costituzionale relativamente all'art. 79, 2° comma,
O sci
LO

specie, l'inosservanza dipendeva dalla sporgenza dei bal- d.p.r. 380/01 in rapporto agli art. 2, 3, 32 e 38 Cost.
coni). (2) 4. - Si è costituito in giudizio il sig. Guanci deducendo l'in-
Fa

fondatezza del gravame in fatto e diritto.


5. - Si è costituito il comune di Atripalda, chiedendo, in
R

I adesione all'appello, la riforma integrale della sentenza impu-


gnata.
Cons. Stato, sez. IV, 5 febbraio 2018, n. 707 6. - Con ordinanza di questa sezione n. 1651 del 16 aprile
2014, è stata respinta l'istanza cautelare non essendo stato
Fatto e diritto. — 1. - L'oggetto del presente giudizio è co- ravvisato il requisito della irreparabilità del pregiudizio.
stituito dalla concessione edilizia n. 1821 — rilasciata il 30 7. - All'udienza del 25 gennaio 2018 la causa è stata tratte-
giugno 2003 dal comune di Atripalda in favore del sig. Cucci- nuta in decisione dal collegio.
nello Paolo — con la quale venivano autorizzati i seguenti la- 8. - L'appello è fondato e deve essere accolto.
vori di ampliamento del fabbricato, in adeguamento alla nor- 9. - In applicazione del criterio della ragione più liquida
mativa per l'abbattimento delle barriere architettoniche: (cfr. Cons. Stato, ad. plen., n. 5 del 2015, Foro it., 2015, III,
a) abbattimento della scala interna di comunicazione tra il 265), il collegio prende in esame l'eccezione di inammissibili-
piano terra ed il primo piano e realizzazione di una scala tà del ricorso di primo grado riproposta con il primo mezzo di
esterna di maggiori dimensioni per consentire l'installazione gravame.
di un servoscala; 9.1. - L'eccezione è fondata.
9.2. - L'appellante ha evidenziato che la scala in contesta-
b) realizzazione di un parcheggio coperto; zione è stata realizzata in posizione retrostante rispetto al muro
c) ampliamento del primo piano per la realizzazione di un costruito in virtù della d.i.a. prot. n. 8630 del 19 luglio 2000,
bagno a servizio dei vani ivi presenti. atto concessorio mai impugnato. Del resto, l'appellato sarebbe
1.1. - Il sig. Carmine Guanci, confinante con la proprietà del stato perfettamente a conoscenza del muro e del suo posizio-
Cuccinello, ha impugnato la concessione edilizia e ha doman- namento a distanza inferiore a quella prevista, tant'è che in da-
dato il conseguente risarcimento del danno, articolando le se- ta 14 febbraio 2002 presentò al riguardo anche un esposto al
guenti censure: comune di Atripalda. Ad ogni modo, si sostiene che i danti
a) violazione e falsa applicazione dell'art. 27 del p.r.g. di causa del Guanci avevano accettato con la scrittura del 1979 di
Atripalda, ove prevede che nella zona agricola E, ove sorge il rinunciare al rispetto delle distanze da parte del Cuccinello.
fabbricato, l'ampliamento è consentito nei limiti del 20 per 9.3. - Il collegio ricorda, al riguardo, che secondo i principî
cento della cubatura esistente purché i manufatti siano diret- che governano il processo amministrativo, l'interesse a ricor-
tamente utilizzati per la conduzione del fondo opportunamente rere è caratterizzato dalla presenza degli stessi requisiti che ca-
documentata; ratterizzano l'interesse ad agire di cui all'art. 100 c.p.c. — va-
b) violazione e falsa applicazione dell'art. 27 del p.r.g. di le a dire la prospettazione di una lesione concreta ed attuale
Atripalda, ove prevede che la distanza al confine sia di 6 m e, della sfera giuridica del ricorrente e l'effettiva utilità che po-
per quanto riguarda le distanze dalla sede stradale, la distanza trebbe derivare a quest'ultimo dall'eventuale annullamento
sia quella prevista dal codice della strada, atteso che nel caso dell'atto impugnato —, così che il ricorso deve essere conside-
di specie tali distanze non sono state rispettate; rato inammissibile per carenza di interesse in tutte le ipotesi in
c) eccesso di potere per erroneità dei presupposti, atteso cui l'annullamento giurisdizionale di un atto amministrativo
che le opere in questione non consistono in interventi di abbat- non sia in grado di arrecare alcun vantaggio all'interesse so-
timento delle barriere architettoniche. stanziale del ricorrente (cfr. Cons. Stato, sez. VI, 2 marzo
IL FORO ITALIANO — 2018.
213 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 214

2015, n. 994, id., Rep. 2015, voce Giustizia amministrativa, n. IV) violazione del combinato disposto dell'art. 5, 1°
457; sez. V 23 ottobre 2014, n. 5255, id., Rep. 2014, voce Ele- comma, l. reg. Lombardia 13/09 e dell'art. 9 d.m. 1444/68 e
zioni, n. 147; ad. plen. n. 9 del 2014, id., 2014, III, 429). art. 2043 c.c.; eccesso di potere per carenza di presupposti e
9.4. - Invero — ai fini del riscontro dell'interesse ad agire istruttoria;
del ricorrente in primo grado in relazione alla specifica censu- V) violazione dell'art. 3, 3° comma, l. reg. Lombardia
ra basata sul rispetto della distanza dal confine (che ha costi- 13/09; eccesso di potere per carenza di presupposti e istrutto-
tuito, come visto, unico motivo di annullamento nella sentenza ria.
impugnata) — nel particolare caso di specie, devono essere 1.2. - Con ordinanza cautelare n. 218 del 14 febbraio 2013
considerati i seguenti elementi: è stata accolta l'istanza cautelare e disposta la sospensione
a) l'acquiescenza prestata dal Guanci verso la d.i.a. prot. n.

a
degli effetti dell'impugnato permesso di costruire.
8630 del 19 luglio 2000 inerente al muro, come detto dallo 2. - L'impugnata sentenza, Tar Lombardia, Milano, sez. II,

to
stesso mai impugnata; n. 2065 del 9 agosto 2013:

en
b) il fatto che sia la costruzione del muro che il posiziona- a) ha accolto il quarto e quinto motivo di ricorso ritenen-
mento dello stesso ad una distanza dal confine inferiore a do in particolare:

am
quella dovuta erano circostanze già conosciute dal Guanci per I) la sussistenza della violazione dell'art. 9 d.m. 1444/68
lo meno alla data del 14 febbraio 2002, quando il medesimo (come recepito dall'art. 4.4 del regolamento edilizio di Mila-

on
presentava un esposto al comune di Atripalda; no), in quanto il progetto ha previsto di collocare il nuovo

O
c) la speciale finalità solidaristica della normativa che pre- edificio a distanza inferiore a quella (10 m) prescritta da pa-

M abb
siede al rilascio dei titoli edilizi necessari all'eliminazione del- reti finestrate (ricadendo l'edifico in zona «B» del p.r.g.

M
le barriere architettoniche che non appare contrastata dal- all'epoca vigente); negli elaborati afferenti i prospetti, l'ine-

SI
l'allegazione di puntuali criticità arrecate al complesso delle rente verifica è stata infatti compiuta senza tener conto della
IO in
situazioni soggettive (d'indole dominicale e personale) facenti

AS
sporgenza dei balconi (sia di quelli dell'edificio di via del
capo all'originario ricorrente.
so
Fusaro sia di quelli del nuovo edificio);
9.5. - Ciò considerato, il collegio deve prendere atto che a II) che l'altezza prevista per il nuovo edificio vìola quella
es

quella data si era già consolidata la violazione delle distanze massima prescritta dall'art. 3, 3° comma, l. reg. Lombardia
con opere edilizie a tutt'oggi esistenti e di tale circostanza il 16 luglio 2009 n. 13 e dall'art. 15.2 delle norme di attuazione
nc

ricorrente di primo grado aveva piena conoscenza. Da ciò con- del piano delle regole, in quanto la costruzione di cui trattasi
D

segue il venir meno dell'interesse a domandare l'abbattimento


co

era stata prevista con altezza (otto piani) pari a quella degli
U

della scala oggetto del presente giudizio, non potendo costitui- edifici presenti in cortina, anziché con altezza pari alla metà
LA

re, nel particolare caso di specie, la violazione della distanza


IO olo

di quella, vale a dire quattro piani;


minima dal confine lesione concreta ed attuale della sfera giu- b) ha assorbito i restanti motivi;
C

ridica del ricorrente: invero, l'annullamento giurisdizionale


c

c) ha annullato il permesso di costruire n. 175/12;


dell'atto amministrativo impugnato non sarebbe di per sé in
O sci
LO

d) ha condannato il comune e la società immobiliare al


grado di arrecare alcun vantaggio all'interesse sostanziale del
pagamento delle spese di lite.
ricorrente, posto che il muro rimarrebbe, rispetto al confine, a
Fa

distanza inferiore da quella legale. 4 [sic]. - La società immobiliare ha impugnato tale senten-
za — con ricorso ritualmente notificato e depositato — chie-
10. - Alla stregua delle rassegnate conclusioni è giocoforza
R

dendone l'annullamento sulla base dei seguenti motivi:


accogliere l'appello e riformare in parte qua l'impugnata sen-
tenza. a) erroneità della sentenza impugnata nella parte in cui
non rileva l'inammissibilità del quinto motivo di ricorso pro-
posto in primo grado dal condominio di via del Fusaro n. 2 in
ragione dell'omessa impugnazione della determina dirigen-
II
ziale n. 132 del 30 maggio 2012, prot. n. 374042/12. In ogni
caso, erroneità della sentenza impugnata nella parte in cui
Cons. Stato, sez. IV, 5 febbraio 2018, n. 706
omette di considerare, ai fini della valutazione circa la legit-
timità del permesso di costruire n. 175/12, il contenuto della
Fatto e diritto. — 1. - L'oggetto del presente giudizio è determina dirigenziale n. 132 del 30 maggio 2012, prot. n.
costituito dai seguenti provvedimenti, impugnati con ricorso 374042/12;
principale e motivi aggiunti: b) erroneità della sentenza impugnata nella parte in cui ri-
a) permesso di costruire n. 175 del 30 ottobre 2012, rila- leva l'inapplicabilità dell'art. 5 l. reg. Lombardia 13/09 alle
sciato dal comune di Milano in favore della società immobi- ipotesi regolate dall'art. 15 delle n.t.a. del piano di governo
liare Cavalcabò (in prosieguo società immobiliare) per la del territorio del comune di Milano. Derogabilità, nel caso di
demolizione di un'autorimessa e realizzazione di un nuovo specie, dei limiti di altezza previsti dal predetto art. 15 delle
edificio residenziale; n.t.a. Legittimità, sotto tale specifico profilo, del permesso di
b) tavole progettuali allegate al permesso di costruire. costruire gravato in primo grado;
1.1. - Queste le censure poste a sostegno della domanda di c) erroneità della sentenza impugnata nella parte in cui ri-
annullamento proposta dinanzi al Tar Lombardia, dal confi- leva la violazione delle distanze minime tra gli edifici di cui
nante condominio di via del Fusaro n. 2, unitamente ai singo- all'art. 9 d.m. 1444/68. Erronea interpretazione del dettato di
li condomini: cui alla predetta disposizione normativa.
I) violazione degli art. 10 e 3 l. 241/90; eccesso di potere Nella specie, omessa valutazione, da parte del collegio
sotto il profilo dell'errato procedimento, della carenza di giudicante, circa l'effettiva sussistenza, nel caso, di esigenze
istruttoria e di motivazione; di salvaguardia delle condizioni igienico/sanitarie sottese al
II) violazione dell'art. 11, 1° comma, d.p.r. 380/01; viola- disposto di cui all'art. 9 d.m. 1444/68.
zione del combinato disposto degli art. 11 e 12 d.p.r. 380/01 5. - Si è costituito in giudizio il condominio di via del Fu-
e dell'art. 1372 c.c.; violazione dell'art. 1, 1° comma, l. saro n. 2, unitamente ad alcuni condomini, contestando punto
241/90; eccesso di potere per carenza di presupposti e istrut- per punto le censure di cui all'appello e chiedendo il rigetto
toria; dello stesso. In subordine ha riproposto i motivi di ricorso
III) violazione dell'art. 5, 1° comma, l. reg. Lombardia assorbiti in primo grado.
13/09 e dell'art. 27.2 del r.e.c.; violazione del combinato di- 6. - Sono state presentate dalle parti ulteriori memorie,
sposto degli art. 11 e 12 d.p.r. 380/01 e dell'art. 2043 c.c.; nelle quali, in particolare, la parte appellata (memoria depo-
eccesso di potere per carenza di presupposti e istruttoria, per sitata in data 22 dicembre 2017) ha sollevato eccezione di
contraddittorietà manifesta e carenza di motivazione; sopravvenuta improcedibilità dell'appello, essendo stato av-
IL FORO ITALIANO — 2018.
215 PARTE TERZA 216

viato da controparte, nelle more del presente giudizio, l'iter 10. - La conferma di un capo autonomo dell'impugnata
per l'approvazione di un progetto edilizio relativo allo stesso sentenza, capace di sostenere la statuizione di annullamento
fabbricato — autorimessa all'interno di area cortilizia — ra- del titolo edilizio, consente l'assorbimento, per ragioni di
dicalmente diverso ed incompatibile con quello approvato economia processuale, degli ulteriori motivi di gravame, in
col permesso di costruire impugnato. applicazione dei consolidati principî resi sul punto dalla giu-
7. - All'udienza del 25 gennaio 2018 la causa è stata trat- risprudenza (cfr. Cons. Stato, ad. plen., 27 aprile 2015, n. 5,
tenuta in decisione dal collegio. specie § 9.3.4.3, id., 2015, III, 265).
8. - Il collegio, attesa l'infondatezza nel merito del- 11. - Per le ragioni sopra esposte l'appello deve essere re-
l'appello, prescinde dall'esame dell'eccezione di improcedi- spinto.

a
bilità. ————————

to
9. - Nel merito, il collegio ritiene di dover analizzare in
via prioritaria il terzo motivo di appello, con cui l'immobilia- (1) «Vicinitas» e interesse a ricorrere.

en
re Cavalcabò s.r.l. censura la sentenza impugnata laddove,
I. - La sentenza 707/18, in epigrafe, pur dando indubbiamente

am
nell'interpretare la normativa sulle distanze minime tra gli
edifici, individuata dall'art. 9 d.m. 2 aprile 1968 n. 1444, non rilievo anche alla circostanza che l'intervento contestato attuava
specifiche finalità «solidaristiche» (per l'eliminazione di barriere
avrebbe ritenuto di applicare la stessa in modo proporziona-

on
architettoniche), merita particolare considerazione per l'afferma-
le, avuto riguardo, cioè, alla finalità precipuamente persegui- zione della rilevanza dell'interesse a ricorrere nei giudizi promos-

O
M abb
ta dalla norma, che sarebbe quella di impedire il formarsi di si contro titoli edilizi.

M
intercapedini malsane, come tali suscettibili di arrecare un Dopo Cons. Stato, sez. V, 9 giugno 1970, n. 523, Foro it.,

SI
effettivo pregiudizio alla salute dei soggetti eventualmente 1970, III, 201, che ai fini della legittimazione a ricorrere contro
IO in
interessati. In questo senso, si rileva che l'originaria parte ri- provvedimenti in materia edilizia aveva introdotto il requisito del-

AS
corrente avrebbe manifestamente omesso, nel corso del giu- la vicinitas (intesa come situazione di stabile collegamento con
so
dizio di primo grado, di fornire qualsivoglia supporto proba- l'intervento edilizio contestato), ampia giurisprudenza aveva so-
torio in ordine al potenziale formarsi di un'intercapedine stenuto che tale requisito costituisse anche una condizione suffi-
es

malsana per effetto della realizzazione del nuovo edificio, ciente per l'ammissibilità del ricorso, rendendo superflua la veri-
fica dell'interesse a ricorrere. La nozione di vicinitas, oltre a iden-
nc

nonché al potenziale pregiudizio per la salute pubblica deri-


tificare una posizione qualificata idonea a rappresentare la legit-
D

vante dalla sporgenza dei balconi come prevista nel progetto


co

preliminare. timazione a impugnare il titolo edilizio, avrebbe assorbito anche


U

l'interesse a ricorrere: questo esito sembrava scontato nel momen-


9.1. - In diritto, il collegio osserva al riguardo quanto se-
LA

to in cui veniva dato rilievo anche soltanto a una relazione stabile


IO olo

gue anche alla stregua della consolidata giurisprudenza (cfr., con la «zona» e veniva superata la concezione che ancorava la le-
C

da ultimo, Cons. Stato, sez. IV, 14 settembre 2017, n. 4337; gittimazione a ricorrere alla titolarità di un diritto reale su immo-
c

23 giugno 2017, n. 3093; 8 maggio 2017, n. 2086; 3 agosto bili confinanti. In questa logica anche l'interesse alla conserva-
O sci
LO

2016, n. 3510; 29 febbraio 2016, n. 856; Cass. 14 novembre zione di un certo ordine urbanistico poteva ritenersi sufficiente ai
2016, n. 23136, Foro it., Rep. 2016, voce Edilizia e urbani- fini dell'interesse a ricorrere e un interesse del genere sembrava
Fa

stica, n. 175): già implicito nel ricorso proposto in forza della vicinitas (cfr.
a) il d.m. 2 aprile 1968 n. 1444, recante «limiti inderoga- Cons. Stato, sez. VI, 21 marzo 2016, n. 1156, id., Rep. 2016, voce
R

Giustizia amministrativa, n. 342; sez. V 17 giugno 2014, n. 3096,


bili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e id., Rep. 2014, voce Edilizia e urbanistica, n. 97; sez. VI 1° feb-
rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti resi- braio 2013, n. 631, id., Rep. 2013, voce Giustizia amministrativa,
denziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività n. 695). In alcune vertenze rispetto alle quali l'identificazione del-
collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare ai fi- l'interesse a ricorrere sembrava particolarmente dubbia una giu-
ni della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della risprudenza è giunta ad assegnare alla vicinitas una sorta di pre-
revisione di quelli esistenti, ai sensi dell'art. 17 l. 6 agosto sunzione assoluta della sussistenza dell'interesse a ricorrere, tale
1967 n. 765», all'art. 9, recante «limiti di distanza tra i fab- da rendere irrilevante anche la circostanza che negli stessi casi un
bricati», prevede, tra l'altro, che le distanze minime tra i fab- pregiudizio potesse ammettersi solo in termini potenziali o even-
bricati: «nelle altre zone, con riferimento a ‘nuovi edifici’ ... tuali (Cons. Stato, sez. VI, 9 maggio 2016, n. 1861, id., Rep.
‘in tutti i casi ... di m 10 tra pareti finestrate e pareti di edifici 2016, voce cit., n. 366). In altre pronunce la stessa nozione di vi-
antistanti’»; cinitas — di cui è sempre stata critica la traduzione in termini
pratici, per l'incertezza dei suoi «confini» — è stata modellata in
b) le distanze sancite dall'art. 9 cit. sono tendenzialmente funzione delle conseguenze materiali dell'intervento edilizio: a
inderogabili, venendo in rilievo una norma imperativa avente questa stregua, una volta che l'ambito della vicinitas sia stato
il fine specifico di garantire l'interesse pubblico ad un ordi- identificato concretamente con il perimetro dei soggetti che pos-
nato sviluppo dell'edilizia ed alla protezione della salute dei sano risentire degli effetti del titolo edilizio, in tale nozione risulta
cittadini (prevenendo la formazione di intercapedini malsa- compreso per definizione anche l'interesse a ricorrere (cfr. Cons.
ne); Stato, sez. IV, 31 maggio 2007, n. 2849, id., Rep. 2007, voce cit.,
c) le distanze previste dall'art. 9 cit. sono dunque coerenti n. 563). In conclusione, in tutti questi modi, la ricerca di un pre-
con il perseguimento dell'interesse pubblico e non già con la giudizio concretamente causato dall'intervento al ricorrente risul-
tutela del diritto dominicale dei proprietari degli immobili fi- terebbe superflua. Così Cons. Stato, sez. VI, 9 maggio 2016, n.
1861, id., Rep. 2016, voce Edilizia e urbanistica, n. 200; sez. IV 8
nitimi alla nuova costruzione, tutela che è invece assicurata settembre 2015, n. 4176, id., Rep. 2015, voce Giustizia ammini-
dalla disciplina predisposta, anche in tema di distanze, dal strativa, n. 435; sez. VI 5 gennaio 2015, n. 11, ibid., n. 385; sez.
codice civile; IV 18 novembre 2014, n. 5662, ibid., n. 434; 12 maggio 2014, n.
d) coerentemente, la disciplina imperativa sancita dall'art. 2403, id., Rep. 2014, voce cit., n. 548 (che sottolinea come questa
9 cit., predetermina in via generale ed astratta le distanze tra soluzione valga specificamente per l'impugnazione di titoli edili-
le costruzioni, in considerazione delle esigenze collettive zi, e non anche per l'impugnazione di piani urbanistici, rispetto
connesse ai bisogni di igiene e di sicurezza. alla quale l'interesse a ricorrere assumerebbe sempre una rilevan-
za specifica); 13 marzo 2014, n. 1217, ibid., n. 558; 18 dicembre
9.2. - Ciò premesso, va quindi rilevata l'infondatezza del
2013, n. 6082, ibid., n. 549; sez. VI 11 settembre 2013, n. 4493,
motivo di appello, risultando a tal fine sufficiente il riscontro id., Rep. 2013, voce Edilizia e urbanistica, n. 520; sez. IV 8 lu-
oggettivo del rispetto dei limiti di distanza tra edifici, come glio 2013, n. 3596, ibid., n. 523; 30 maggio 2013, n. 2974, ibid.,
visto accertato in primo grado in considerazione della spor- voce Giustizia amministrativa, n. 689; sez. V 21 maggio 2013, n.
genza dei balconi (sia di quelli dell'edificio di via del Fusaro 2757, ibid., n. 693; Tar Campania, sede Salerno, sez. I, 16 aprile
sia di quelli del nuovo edificio) e, peraltro, non oggetto di 2013, n. 890, id., Rep. 2014, voce cit., n. 555; Cons. Stato, sez.
specifica contestazione. IV, 26 marzo 2013, n. 1693, id., Rep. 2013, voce Edilizia e urba-
IL FORO ITALIANO — 2018.
217 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 218

nistica, n. 524; 22 gennaio 2013, n. 361, ibid., voce Giustizia Cons. Stato, sez. IV, 5 febbraio 2018, n. 706, anch’essa sopra ri-
amministrativa, n. 694; sez. VI 7 agosto 2003, n. 4557, id., Rep. prodotta.
2004, voce Edilizia e urbanistica, n. 518; sez. V 15 settembre In realtà, a ben vedere, in questi casi il ricorrente fa valere non
2003, n. 5172, ibid., n. 535; 3 febbraio 2000, n. 592, id., Rep. una generica vicinitas, ma la posizione del proprietario (o del tito-
2000, voce cit., n. 505; 11 aprile 1995, n. 587, id., Rep. 1995, vo- lare di altro diritto sull'immobile) leso dalla violazione delle nor-
ce Giustizia amministrativa, n. 478; 26 febbraio 1992, n. 143, id., me sulle distanze: non è dunque in contraddizione col secondo
1992, III, 374; 1° settembre 1986, n. 426, id., Rep. 1986, voce indirizzo già richiamato l'affermazione che in questi casi non sa-
cit., n. 500; sez. IV 6 febbraio 1984, n. 69, id., Rep. 1984, voce rebbe necessaria la dimostrazione di un interesse a ricorrere. È
cit., n. 389. evidente, infatti, che in questi casi un interesse a ricorrere è con-
cretamente presente, e la circostanza che non riceva un'attenzione

a
II. - Nell'ultimo decennio, però, è emerso anche un indirizzo particolare si spiega semmai con il fatto che l'interesse a ricorrere
diverso, che nei giudizi sui titoli edilizi, ai fini dell'ammis- rileva normalmente in una prospettiva «negativa» (e cioè essen-

to
sibilità del ricorso, ha affermato invece la specifica rilevanza zialmente come fattore che consente di escludere l'accesso alla

en
dell'interesse a ricorrere. Questo indirizzo valorizza ragioni di tutela giurisdizionale, perché all'atto impugnato non è riconduci-
coerenza con i principî generali sulle condizioni per l'azione nel bile alcun ordine di conseguenza negativa rispetto al ricorrente).

am
processo amministrativo (in generale, per la rilevanza del- La posizione almeno apparentemente diversa espressa da Cons.
l'interesse a ricorrere, cfr. Cons. Stato, ad. plen., 25 febbraio Stato, sez. IV, 5 febbraio 2018, n. 707, in epigrafe, appare in am-

on
2014, n. 9, id., 2014, III, 429, con nota di SIGISMONDI). Diventa pia misura riconducibile alle specificità del caso deciso.
pertanto determinante il pregiudizio concreto che il ricorrente

O
M abb
avrebbe subìto per effetto dell'intervento edilizio, indipenden- IV. - L'assorbimento dell'interesse a ricorrere nella vicinitas

M
temente dalla vicinitas. Così Cons. Stato, sez. IV, 19 novembre sembra pacifico anche nella giurisprudenza sull'impugnazione, da
2015, n. 5278, <www.giustiziamministrativa.it>; Tar Veneto,

SI
parte di un operatore, del permesso di costruire per un insedia-
IO in
sez. II, 15 gennaio 2014, n. 22, Foro it., Rep. 2014, voce cit., n. mento commerciale concorrente. Anche in questo caso, però, so-

AS
639; Cons. Stato, sez. V, 26 novembre 2013, n. 5610, ibid., n. no rispecchiate ragioni particolari. Nella giurisprudenza in mate-
so
516 (con riferimento però all'impugnazione di provvedimenti ri- ria, a ben vedere, la stessa nozione di vicinitas risulta riadattata e
levanti anche per ragioni ambientali); sez. IV 5 giugno 2013, n. finisce con l'essere riferita a un «bacino» di clientela, purché ov-
es

3101, id., Rep. 2013, voce cit., n. 800; 17 settembre 2012, n. viamente circoscrivibile a un determinato ambito spaziale. Così
4924, <www.giustiziamministrativa.it>; 27 gennaio 2012, n. Cons. Stato, sez. IV, 19 marzo 2015, n. 1444, id., Rep. 2015, voce
nc

420, Foro it., Rep. 2012, voce cit., n. 584; 30 novembre 2010, n. cit., n. 364; sez. VI 24 maggio 2013, n. 2870, id., Rep. 2013, voce
D

8364, id., Rep. 2011, voce cit., n. 1520; 12 maggio 2009, n.


co

cit., n. 801; sez. IV 4 maggio 2012, n. 2578, id., Rep. 2012, voce
U

2908, id., Rep. 2009, voce cit., n. 511; 4 dicembre 2007, n. cit., n. 618; 27 gennaio 2012, n. 420, ibid., n. 584; 24 gennaio
LA

6157, id., Rep. 2008, voce cit., n. 568; Tar Abruzzo, sede Pesca- 2011, n. 485, id., Rep. 2011, voce cit., n. 860; 29 dicembre 2010,
IO olo

ra, 10 febbraio 2005, n. 56, id., Rep. 2005, voce cit., n. 681 (la n. 9537, ibid., n. 857; Cons. giust. amm. sic. 23 giugno 2010, n.
quale però conclude che l'interesse a ricorrere deve essere rico-
C

952, id., Rep. 2010, voce cit., n. 608; Cons. Stato, sez. IV, 7 lu-
c

nosciuto ogni qual volta l'intervento incida sul godimento o sul glio 2008, n. 3362, id., Rep. 2009, voce cit., n. 564; 22 dicembre
O sci
LO

valore di mercato di una proprietà del ricorrente, o comunque su 2007, n. 6613, id., Rep. 2008, voce cit., n. 554; 12 settembre
interessi propri del medesimo ricorrente, come la salute o le 2007, n. 4821, id., Rep. 2007, voce Edilizia e urbanistica, n. 290;
Fa

condizioni ambientali); Cons. Stato, sez. IV, 9 novembre 2004, Tar Lombardia, sede Brescia, 16 luglio 2003, n. 1080, id., Rep.
n. 7245, ibid., nn. 564, 568. In queste pronunce la verifica del- 2004, voce Giustizia amministrativa, n. 629; cfr., più in generale,
R

l'interesse a ricorrere viene effettuata in genere secondo la tec- Tar Lazio, sez. II, 13 marzo 2014, n. 2804, id., Rep. 2014, voce
nica seguìta in generale dalla giurisprudenza amministrativa, più cit., n. 519 (per un quadro complessivo, E. BOSCOLO, L'interesse
attenta ad escludere l'ammissibilità del ricorso quando riscontri legittimo oltre la «vicinitas», in Urbanistica e appalti, 1999, 881
concretamente una carenza d'interesse, che ad instaurare siste- ss., in nota a Tar Lombardia 28 ottobre 1998, n. 2452, Foro it.,
maticamente una ricerca di tale interesse in ogni giudizio: anche Rep. 1999, voce cit., n. 545, e 2 ottobre 1998, n. 2298, ibid., n.
la pronuncia 707/18, in epigrafe, segue, a ben vedere, la stessa 546). In questa giurisprudenza il richiamo alla vicinitas appare
tecnica. In particolare, anche in questa pronuncia l'interesse a ormai pleonastico e, comunque, anche quando il giudizio verta su
ricorrere rileva «in negativo»: il Consiglio di Stato analizza la titoli edilizi, assume un valore ben diverso da quanto ammesso in
situazione concreta al fine di escludere margini concreti di pre- materia edilizia: decisiva infatti è la rilevanza della concorrenza
giudizio, dando così rilievo alla circostanza che anche la demo- commerciale e un fattore del genere, oltre a fondare la legittima-
lizione della scala di cui era contestata la legittimità non avreb- zione a ricorrere, assorbe in genere anche l'interesse ad impugna-
be travolto il muro d'appoggio esistente, posto a distanza infe- re. All'interesse a ricorrere è stato dato rilievo solo in alcuni casi-
riore a quella regolamentare (e, fra l'altro, realizzato in tale po- limite (per un esempio, cfr. Cons. Stato, sez. IV, 25 gennaio 2013,
sizione sulla base di accordi intercorsi in precedenza fra i pro- n. 489, id., Rep. 2013, voce cit., n. 651) e sempre nella logica
prietari dei due fondi). «negativa» riscontrata più comunemente; in questi casi-limite, in
In generale, su questa tematica, cfr. F. TRIMARCHI BANFI, L'in- realtà, è messa in discussione anche la configurabilità di una con-
teresse legittimo attraverso il filtro dell'interesse a ricorrere: il dizione concreta di «concorrenza». Considerazioni analoghe pos-
caso della «vicinitas», in Dir. proc. amm., 2017, 771 ss. sono essere prospettate rispetto alla giurisprudenza che invoca la
vicinitas nell'impugnazione del titolo edilizio rilasciato per un'o-
III. - La distinzione fra i due indirizzi appena richiamati può pera che appartenga a una classe potenzialmente pregiudizievole
non risultare sempre percepibile con evidenza. In alcuni casi, in- per ragioni ambientali (cfr. Cons. Stato, sez. V, 28 luglio 2015, n.
fatti, nonostante il secondo indirizzo, la vicinitas viene ritenuta 3711, id., Rep. 2015, voce cit., n. 384, che esclude la necessità per
pacificamente un requisito sufficiente, idoneo ad assorbire la rile- il ricorrente di dimostrare in questi casi che l'impianto possa ave-
vanza dell'interesse a ricorrere. In particolare questa soluzione re effetti pregiudizievoli).
viene accolta con ampiezza per il ricorso proposto da un vicino
che lamenti l'inosservanza delle distanze minime nel provvedi- V. - In definitiva, il quadro complessivo risulta oggettivamente
mento rilasciato per la realizzazione di un edificio confinante. variegato e Cons. Stato, sez. IV, 5 febbraio 2018, n. 707, in epi-
Cfr. Cons. Stato, sez. VI, 18 aprile 2013, n. 2153, Foro it., Rep. grafe, con la sua affermazione dell'esigenza di un interesse a ri-
2013, voce cit., n. 692; Cons. giust. amm. sic. 8 maggio 1997, n. correre, pone in evidenza un profilo che è realmente nodale, per-
90, id., Rep. 1997, voce cit., n. 580; Cons. Stato, sez. IV, 12 di- ché attiene alla definizione delle condizioni per l'accesso alla tu-
cembre 1990, n. 1006, id., Rep. 1991, voce cit., n. 511, secondo tela giurisdizionale e che meriterebbe pertanto un'autorevole
cui per l'ammissibilità del ricorso proposto contro un provvedi- composizione. Non va dimenticato, però, che molte incertezze
mento in materia edilizia per violazione delle distanze tra costru- sulla vicinitas (in particolare, per il profilo relativo alla sua «suf-
zioni non è necessaria la dimostrazione di ulteriori condizioni, ficienza» ai fini delle condizioni per l'azione) rispecchiano in
quali un effettivo degrado dell'ambiente, la diminuzione della vi- ampia misura anche la problematicità, più in generale, di un equi-
sibilità o della luce ovvero della salubrità dell'aria in conseguenza librio fra legittimazione a ricorrere e interesse a ricorrere nel pro-
della nuova costruzione, e la violazione delle distanze legali rap- cesso amministrativo. Nella legittimazione la giurisprudenza am-
presenta un elemento sufficiente. La stessa logica traspare in ministrativa identifica la titolarità effettiva (e non semplicemente
IL FORO ITALIANO — 2018.
219 PARTE TERZA 220

«dichiarata») di una situazione giuridica soggettiva: a questo pun- 2001, n. 3771, cit.; 13 febbraio 1996, n. 1086, id., Rep. 1996,
to diventa più difficile, in linea pratica, identificare casi in cui la voce cit., n. 342; invece, nel senso che la sua applicazione abbia
lesione della situazione soggettiva non trascini anche un pregiudi- ormai carattere generale e sia perciò irrilevante la circostanza
zio materiale. La criticità della vicinitas si pone, d'altra parte, che il comune non abbia provveduto ad adeguare le proprie
proprio quando sia più difficile la sua considerazione come situa- norme locali, Tar Lazio, sez. II, 29 settembre 1982, n. 772, id.,
zione giuridica soggettiva. Rep. 1983, voce cit., n. 285).
Con riferimento allo specifico caso deciso da Cons. Stato, sez. La possibilità di deroghe da parte del legislatore regionale
IV, 5 febbraio 2018, n. 707, in epigrafe, si segnala che il Conseil all'art. 9 cit. è oggi contemplata dall'art. 2 bis t.u. 6 giugno
d'État francese (con pronuncia 17 marzo 2017, n. 396362, 2001 n. 380, introdotto dall'art. 30, 1° comma, d.l. 21 giugno
<www.legifrance.gouv.fr>) ha concluso che il ricorso contro un 2013 n. 69, convertito, con modificazioni, dalla l. 9 agosto 2013

a
permesso di costruire per la modifica di un edificio richiede, da n. 98: le deroghe possono essere previste dal legislatore regiona-
parte del ricorrente che non abbia impugnato il permesso di co- le soltanto «nell'ambito della definizione o revisione di stru-

to
struire originario, la dimostrazione puntuale di un interesse a ri- menti urbanistici comunque funzionali a un assetto complessivo

en
correre in relazione agli specifici interventi di modifica. Questa e unitario o di specifiche aree territoriali». Questa previsione è
pronuncia appare espressione della ricerca di un bilanciamento stata interpretata restrittivamente dalla Corte costituzionale, che

am
più attento al principio di sicurezza giuridica. Si tenga presente è intervenuta ripetutamente dichiarando l'illegittimità di dispo-
che in Francia l'art. L-600.1.2 del Code de l'urbanisme, nel testo sizioni regionali che stabilivano distanze inferiori, senza dare ri-

on
introdotto con ordinanza n. 2013-638 del 18 luglio 2013, stabili- lievo alle condizioni stabilite dalla legge statale. Cfr. Corte cost.
sce oggi che l'impugnazione di un permesso di costruire richiede 24 febbraio 2017, n. 41, 3 novembre 2016, n. 231, 20 luglio

O
M abb
la dimostrazione che l'intervento edilizio sia tale da incidere in 2016, n. 185, e 15 luglio 2016, n. 178, id., 2017, I, 2566, con

M
modo diretto («affecter directement») sul godimento di un bene nota di richiami.
da parte del ricorrente.

SI
Nel senso che nella verifica dell'osservanza delle distanze ai
IO in sensi dell'art. 9 cit. non si debbano considerare gli sporti di ri-

AS
ELENA TRAVI dotte dimensioni, che abbiano scopo meramente ornamentale e
so
decorativo, mentre vanno considerati i balconi, nonché tutte le
(2) L'inderogabilità delle previsioni sulle distanze minime sporgenze destinate per i loro caratteri strutturali e funzionali ad
es

fra le costruzioni stabilite dall'art. 9 d.m. 2 aprile 1968 n. 1444 ampliare la superficie abitativa dei vani che vi accedono, cfr.
è riconosciuta pacificamente in giurisprudenza. Per la giurispru- Cass. 19 settembre 2016, n. 18282, id., Rep. 2016, voce Distan-
nc

denza amministrativa, cfr. Cons. Stato, sez. V, 13 marzo 2014, ze legali, n. 7; 22 marzo 2016, n. 5594, ibid., voce Edilizia e ur-
D
co

n. 1272, Foro it., Rep. 2014, voce Distanze legali, n. 3; sez. VI banistica, n. 182, che assimila il balcone al corpo di fabbrica,
U

5 marzo 2014, n. 1054, ibid., voce Edilizia e urbanistica, n. 310 perché estende la superficie passibile di fruizione abitativa; 19
LA

(che afferma il carattere cogente di queste previsioni anche ai gennaio 2016, n. 859, ibid., voce Distanze legali, n. 6; Cons.
IO olo

fini del c.d. recupero dei sottotetti, che modifichi la sagoma del- Stato, sez. V, 13 marzo 2014, n. 1272, cit.; sez. IV 21 ottobre
C

l'edificio); sez. IV 2 dicembre 2013, n. 5732, ibid., n. 210; 12 2013, n. 5108, id., Rep. 2013, voce Edilizia e urbanistica, n.
c

marzo 2009, n. 1491, id., Rep. 2009, voce cit., n. 306; sez. V 26 429; Cass. 27 luglio 2006, n. 17089, id., Rep. 2007, voce cit., n.
O sci
LO

ottobre 2006, n. 6399, id., Rep. 2007, voce cit., n. 280; sez. IV 274; 2 ottobre 2000, n. 13001, id., Rep. 2000, voce Distanze le-
12 luglio 2002, n. 3929, id., Rep. 2002, voce cit., n. 293. Per la gali, n. 10; 26 novembre 1996, n. 10497, id., Rep. 1996, voce
Fa

giurisprudenza civile, cfr. Cass. 14 novembre 2016, n. 23136, Edilizia e urbanistica, n. 338. Con riferimento specifico ai bal-
id., Rep. 2016, voce cit., n. 175; 18 maggio 2016, n. 10271, coni danno invece rilievo, ai fini della verifica delle distanze le-
R

ibid., n. 180; 19 gennaio 2016, n. 859, ibid., voce Distanze lega- gali, alla loro concreta consistenza e profondità, Tar Campania,
li, n. 6; 31 dicembre 2014, n. 27558, id., Rep. 2014, voce Edili- sez. II, 24 gennaio 2014, n. 506, id., Rep. 2014, voce Distanze
zia e urbanistica, n. 266; sez. un. 7 luglio 2011, n. 14953, id., legali, n. 9; Cass. 22 luglio 2010, n. 17242, id., Rep. 2010, voce
Rep. 2012, voce cit., n. 318; 3 marzo 2008, n. 5741, id., Rep. Edilizia e urbanistica, n. 365; 25 marzo 2004, n. 5963, id., Rep.
2008, voce cit., n. 270; 11 febbraio 2008, n. 3199, id., Rep. 2004, voce Distanze legali, n. 7.
2009, voce cit., n. 291; 31 ottobre 2006, n. 23495, id., Rep.
2006, voce cit., n. 307; 29 maggio 2006, n. 12741, ibid., n. 310;
10 gennaio 2006, n. 145, ibid., n. 301; 26 luglio 2002, n. 11013,
id., Rep. 2002, voce cit., n. 288; 29 maggio 1999, n. 5236, id., ————————
2000, I, 2286, con nota di richiami.
Fermo restando il carattere cogente e inderogabile dell'art. 9
cit., nella giurisprudenza civile ricorrono formule parzialmente
diverse, per designare l'efficacia precettiva di tale disposizione. CONSIGLIO DI STATO; sezione VI; sentenza 29 gennaio
Alcune pronunce, per giustificare la sua prevalenza rispetto alle 2018, n. 617; Pres. SANTORO, Est. LOPILATO; Min. istruzio-
norme locali che stabiliscano distante inferiori, menzionano l'i- ne, università e ricerca e altro (Avv. dello Stato FIGLIOLIA)
stituto della disapplicazione (cfr. Cass. 31 dicembre 2014, n. c. Angelotti e altri (Avv. SORRENTINO, CABIDDU). Conferma
27558, cit.; 29 gennaio 1999, n. 811, id., Rep. 1999, voce cit., n.
Tar Lombardia, sez. III, 23 maggio 2013, n. 1348.
335; ecc.), mentre altre prospettano una «sostituzione» di diritto
dell'art. 9 alle norme locali incompatibili (cfr. Cass. 29 maggio Istruzione pubblica — Università — Corsi di laurea magi-
2006, n. 12741, cit.). Le due soluzioni non coincidono, perché la strale e dottorato di ricerca — Attivazione generalizzata
prima presuppone l'efficacia delle norme locali contrastanti ed esclusiva in lingua straniera — Illegittimità (R.d. 31
(tanto da richiederne la «disapplicazione» ai sensi dell'art. 5 l. agosto 1933 n. 1592, approvazione del t.u. delle leggi sul-
20 marzo 1865 n. 2248, all. E), mentre la seconda predica la lo-
ro inefficacia, in una logica piuttosto di gerarchia delle fonti. La
l'istruzione superiore, art. 271; y l. 30 dicembre 2010 n.
distinzione non è senza significato dal punto di vista sostanzia- 240, norme in materia di organizzazione delle università, di
le, né dal punto di vista processuale: in particolare, rileva per personale accademico e reclutamento, nonché delega al go-
l'identificazione della disciplina che deve essere applicata dal- verno per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema
l'amministrazione (dal momento che si esclude in genere che universitario, art. 2).
l'amministrazione possa procedere a una disapplicazione), non-
ché per la necessità o meno di impugnare anche la norma locale, È illegittima la delibera con la quale un ateneo istituisce interi
oltre al titolo edilizio (nel caso in cui il titolo edilizio si sia atte- corsi di studio erogati esclusivamente in lingua inglese. (1)
nuto a tale norma, anziché all'art. 9 cit.), ecc. Sul piano pratico
la distinzione è però almeno in parte attenuata in seguito al ri-
conoscimento dell'efficacia dell'art. 9 anche nei rapporti fra Diritto. — 1. - La questione posta all'esame della sezione
privati, ormai affermatosi in giurisprudenza (Cass. 15 marzo attiene alla legittimità della delibera del 21 maggio 2012 del
2001, n. 3771, id., Rep. 2001, voce cit., n. 319). senato accademico del politecnico di Milano, con cui sono sta-
L'art. 9 non incide invece sulla disciplina rappresentata da ti attivati, a partire dall'anno 2014, corsi di laurea magistrale e
norme locali preesistenti al d.m. 2 aprile 1968 (Cass. 15 marzo di dottorato di ricerca esclusivamente in lingua inglese.
IL FORO ITALIANO — 2018.
221 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 222

2. - Questa sezione, con ordinanza n. 242 del 2015 (Foro it., l'insegnamento lo richieda, si determinerebbe, senz'altro, un
2015, III, 129), ha sollevato questione di legittimità costituzio- illegittimo sacrificio di tali principî».
nale dell'art. 2, 2° comma, lett. l), l. 30 dicembre 2010 n. 240. E ciò per tre ragioni.
La corte, con sentenza n. 42 del 2017 (id., 2017, I, 1125), ha In primo luogo, perché l'esclusività della lingua straniera
rigettato tale questione, ritenendo che possa essere fornita «estrometterebbe integralmente e indiscriminatamente la lin-
un'interpretazione della norma censurata idonea ad escluderne gua ufficiale della repubblica dall'insegnamento universitario
l'illegittimità. di intieri rami del sapere». Le legittime finalità dell'internazio-
La risoluzione della controversia presuppone, pertanto, che nalizzazione «non possono ridurre la lingua italiana, all'inter-
si riportino le parti rilevanti della motivazione della suddetta no dell'università italiana, a una posizione marginale e subor-
sentenza per poi valutare quali sono le conseguenze concrete dinata, obliterando quella funzione, che le è propria, di vettore

a
di tale decisione in ordine alla legittimità del provvedimento della storia e dell'identità della comunità nazionale, nonché il

to
impugnato nel presente giudizio. suo essere, di per sé, patrimonio culturale da preservare e va-
lorizzare».

en
3. - La Corte costituzionale ha indicato i seguenti principî
costituzionali che regolano la materia. In secondo luogo, «imporrebbe, quale presupposto per l'ac-

am
In relazione alla valenza della lingua italiana, si è affermato cesso ai corsi, la conoscenza di una lingua diversa dall'ita-
che dal principio fondamentale della tutela delle minoranze liano, così impedendo, in assenza di adeguati supporti forma-
tivi, a coloro che, pur capaci e meritevoli, non la conoscano

on
linguistiche di cui all'art. 6 Cost. si desume come la lingua sia
«elemento fondamentale di identità culturale e (...) mezzo affatto, di raggiungere ‘i gradi più alti degli studi’, se non al

O
M abb
primario di trasmissione dei relativi valori», «elemento di costo, tanto in termini di scelte per la propria formazione e il

M
identità individuale e collettiva di importanza basilare». proprio futuro, quanto in termini economici, di optare per altri
corsi universitari o, addirittura, per altri atenei».

SI
La rilevanza della lingua italiana emerge anche da altre di-
sposizioni costituzionali, di tutela: IO in In terzo luogo, «potrebbe essere lesiva della libertà d'inse-

AS
— del patrimonio culturale (art. 9 Cost.), in quanto tale lin- gnamento, poiché, per un verso, verrebbe a incidere significa-
so

gua, nella sua ufficialità, e quindi primazia, è «vettore della tivamente sulle modalità con cui il docente è tenuto a svolgere
cultura e della tradizione immanenti nella comunità nazionale»; la propria attività, sottraendogli la scelta sul come comunicare
es

con gli studenti, indipendentemente dalla dimestichezza ch'e-


— del principio d'eguaglianza (art. 3 Cost.), «anche sotto il gli stesso abbia con la lingua straniera; per un altro, discrimi-
nc

profilo della parità nell'accesso all'istruzione, diritto questo nerebbe il docente all'atto del conferimento degli insegnamen-
D

che la repubblica, ai sensi dell'art. 34, 3° comma, Cost., ha il


co

ti, venendo questi necessariamente attribuiti in base a una


dovere di garantire, sino ai gradi più alti degli studi, ai capaci
U

competenza — la conoscenza della lingua straniera — che


e meritevoli, anche se privi di mezzi»;
LA

nulla ha a che vedere con quelle verificate in sede di recluta-


IO olo

— della libertà d'insegnamento, «garantita ai docenti dal- mento e con il sapere specifico che deve essere trasmesso ai
l'art. 33, 1° comma, Cost., la quale, se è suscettibile di atteg-
C

discenti».
c

giarsi secondo le più varie modalità, «rappresenta pur sempre Alla luce di quanto sin qui esposto, la corte ha ritenuto che
O sci
LO

(...) una prosecuzione ed una espansione (...) della libertà della della disposizione legislativa sia possibile fornire una lettura
scienza e dell'arte»; costituzionalmente orientata, «tale da contemperare le esigen-
Fa

— dell'autonomia universitaria, «riconosciuta e tutelata ze sottese all'internazionalizzazione — voluta dal legislatore e


dall'art. 33, 6° comma, Cost., che non deve peraltro essere perseguibile, in attuazione della loro autonomia costituzional-
R

considerata solo sotto il profilo dell'organizzazione interna, mente garantita, dagli atenei — con i principî di cui agli art. 3,
ma anche nel ‘rapporto di necessaria reciproca implicazione’ 6, 33 e 34 Cost.».
con i diritti costituzionali di accesso alle prestazioni». Tale principî costituzionali, «se sono incompatibili con la
In relazione alla valenza delle lingue straniere, la corte ha possibilità che intieri corsi di studio siano erogati esclusiva-
affermato che: «La progressiva integrazione sovranazionale mente in una lingua diversa dall'italiano, nei termini dianzi
degli ordinamenti e l'erosione dei confini nazionali determina- esposti, non precludono certo la facoltà, per gli atenei che lo
ti dalla globalizzazione possono insidiare senz'altro, sotto ritengano opportuno, di affiancare all'erogazione di corsi uni-
molteplici profili, tale funzione della lingua italiana: il pluri- versitari in lingua italiana corsi in lingua straniera, anche in
linguismo della società contemporanea, l'uso d'una specifica considerazione della specificità di determinati settori scientifi-
lingua in determinati ambiti del sapere umano, la diffusione a co-disciplinari». In questa ottica «un'offerta formativa che
livello globale d'una o più lingue sono tutti fenomeni che, or- preveda che taluni corsi siano tenuti tanto in lingua italiana
mai penetrati nella vita dell'ordinamento costituzionale, af- quanto in lingua straniera» non comprime affatto i suddetti
fiancano la lingua nazionale nei più diversi campi». principî, «né tantomeno li sacrifica, consentendo, allo stesso
Il bilanciamento tra questi due valori viene dalla corte attua- tempo, il perseguimento dell'obiettivo dell'internazionaliz-
to nel modo che segue. zazione».
I fenomeni di internalizzazione non devono costringere la Ciò vale solo, conclude la corte, con riferimento «all'ipotesi
lingua italiana «in una posizione di marginalità: al contrario, e di intieri corsi di studio universitari». La disposizione qui
anzi proprio in virtù della loro emersione, il primato della lin- scrutinata, «a dimostrazione di come l'internazionalizzazione
gua italiana non solo è costituzionalmente indefettibile, bensì sia obiettivo in vario modo perseguibile e, comunque sia, da
— lungi dall'essere una formale difesa di un retaggio del pas- perseguire» consente invece «l'erogazione di singoli insegna-
sato, inidonea a cogliere i mutamenti della modernità — di- menti in lingua straniera».
venta ancor più decisivo per la perdurante trasmissione del pa- 4. - Applicando questi principî alla fattispecie concreta oc-
trimonio storico e dell'identità della repubblica, oltre che ga- corre accertare se la delibera del politecnico, oggetto di impu-
ranzia di salvaguardia e di valorizzazione dell'italiano come gnazione, sia o meno conforme all'art. 2, 2° comma, lett. l), l.
bene culturale in sé». n. 240 del 2010, così come interpretato dalla Corte costituzio-
Ne consegue che l'obiettivo dell'internazionalizzazione nale.
«deve essere soddisfatto, tuttavia, senza pregiudicare i principî La questione si incentra sulla verifica relativa alla sussisten-
costituzionali del primato della lingua italiana, della parità nel- za o meno di «intieri corsi di studio» erogati esclusivamente in
l'accesso all'istruzione universitaria e della libertà d'insegna- lingua straniera.
mento». Per quanto attiene al significato da assegnare alla dizione
Alla luce dei principî costituzionali sopra riportati la corte tecnica «corsi di studio» è di ausilio quanto previsto dall'art. 3
ha ritenuto che, «ove si interpretasse la disposizione oggetto d.m. 22 ottobre 2004 n. 270 (modifiche al regolamento recante
del presente giudizio nel senso che agli atenei sia consentito norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, approva-
predisporre una generale offerta formativa che contempli intie- to con d.m. 3 novembre 1999 n. 509 del ministro del-
ri corsi di studio impartiti esclusivamente in una lingua diversa l'università e della ricerca scientifica e tecnologica), il quale
dall'italiano, anche in settori nei quali l'oggetto stesso del- prevede all'art. 3, la cui rubrica reca «titoli e corsi di studio»,
IL FORO ITALIANO — 2018.
223 PARTE TERZA 224

che le università rilasciano titoli di laurea, di laurea magistrale, curi che la lingua della ricerca sia solo l'inglese?, pubblicato su
diploma di specializzazione e dottorato di ricerca che «sono <www.accademiadellacrusca.it>, nel marzo 2018 (1).
conseguiti al termine, rispettivamente, dei corsi di laurea, di In un dibattito già molto ricco è utile svolgere qualche conside-
laurea magistrale, di specializzazione e di dottorato di ricerca razione per allargare la prospettiva.
istituiti dalle università».
Nella fattispecie concreta, dalla documentazione acquisita 2. - La qualità della didattica. Nella vita delle università, il
agli atti del processo a seguito dell'istruttoria disposta con la problema dei corsi di laurea impartiti in lingua inglese si riallac-
citata ordinanza n. 1779 del 2014, risulta che il politecnico ha cia al grande tema della (qualità della) didattica. Malgrado i pro-
previsto «intieri corsi», così come sopra intesi, in lingua ingle- clami, l'argomento è, di regola, sottovalutato. Si assiste addirittu-
ra ad un paradosso: tutti vogliono una didattica efficace, moderna
se, con conseguente violazione dell'art. 2 l. n. 240 del 2010, nel

a
e di qualità, ma il sistema non incentiva a diventare bravi docenti.
significato che ad esso ha assegnato la Corte costituzionale. Le procedure previste per diventare docenti universitari si basano

to
Quanto esposto non esclude che l'università possa, come sul conseguimento della «abilitazione scientifica nazionale», che
sottolineato sempre dal giudice delle leggi: i) «affiancare all'e-

en
mira a verificare quasi esclusivamente la maturità scientifica dei
rogazione di corsi universitari in lingua italiana corsi in lingua ricercatori. Questi ultimi, quindi, hanno interesse spasmodico a

am
straniera, anche in considerazione della specificità di determi- pubblicare tanti articoli se vogliono fare carriera. Non hanno però
nati settori scientifico-disciplinari»; ii) erogare «singoli inse- alcun incentivo reale a impegnarsi né nella didattica innovativa,
gnamenti in lingua straniera». né in quella tradizionale.

on
5. - Per le ragioni sin qui indicate consegue l'infondatezza Nel sistema c’è un corto circuito: da un lato si chiede alle uni-

O
M abb
dell'appello e l'illegittimità della delibera del 21 maggio 2012 versità di migliorare e innovare la didattica in modo da garantire

M
del senato accademico del politecnico di Milano, nella parte in un miglior apprendimento da parte degli studenti (parametro che
cui ha previsto che «intieri corsi di studio siano erogati esclu- rileva anche in sede di accreditamento delle sedi), dall'altro quasi

SI
sivamente in una lingua diversa dall'italiano». nessun peso viene dato all'accertamento del possesso di capacità
IO in
AS
didattiche in sede di reclutamento dei docenti che poi dovranno
svolgere la didattica stessa (2).
so
————————
Occorrerebbe dunque rendere più coerente il sistema normativo
(1) Il ricorso presentato da alcuni docenti del politecnico di
es

e nello stesso tempo prevedere, per i giovani interessati alla car-


Milano avverso la delibera con la quale il senato accademico di riera universitaria, eventi formativi che li aiutino ad apprendere i
nc

detto ateneo aveva attivato corsi di laurea magistrale e di dottora- diversi modi di insegnare (3).
to erogati esclusivamente in lingua inglese era stato accolto, in
D
co

primo grado, da Tar Lombardia, sez. III, 23 maggio 2013, n. 3. - La libertà di apprendimento. La lingua è solo uno degli
U

1348, Foro it., Rep. 2013, voce Istruzione pubblica, n. 123 (su ta- aspetti che rilevano quando si parla di didattica. Molti tra quelli
LA

le pronuncia, v. CIFARELLI, La tradizione della lingua italiana e


IO olo

che discutono dei «corsi in inglese» hanno in mente esclusiva-


l'esigenza di internazionalizzazione: una convivenza ancora pos- mente la lezione cattedratica e quindi una sola strategia didattica
C

sibile?, in Giur. merito, 2013, 2203; CARETTI, Ufficialità della (quella tradizionale). E per dar fondamento alla pretesa di inse-
c

lingua italiana e insegnamento universitario: le ragioni del dirit-


O sci

gnare in italiano viene spesso invocata la «libertà di insegnamen-


LO

to costituzionale contro gli eccessi dell'esterofilia linguistica, in to» tutelata dall'art. 33 Cost. (4). Forse si dovrebbe cominciare a
Giur. costit., 2013, 1223). discutere della necessità di costituzionalizzare anche «la libertà di
Fa

Investito dell'appello proposto dal politecnico e dal Miur, apprendimento (5)». Può sembrare una battuta: ma la sostanza è
Cons. Stato, sez. VI, ord. 22 gennaio 2015, n. 242 (Foro it., 2015, che ogni discorso sulla didattica deve mettere al centro della ri-
R

III, 129, con nota di richiami), aveva sollevato la questione di le- flessione non chi insegna, bensì il soggetto che apprende. Gli
gittimità costituzionale dell'art. 2, 2° comma, lett. l), l. 30 dicem- obiettivi formativi devono assicurare l'acquisizione di saperi, abi-
bre 2010 n. 240, nella parte in cui consente l'attivazione genera- lità e competenze (6). Per ottenere davvero questo risultato, alla
lizzata ed esclusiva di corsi universitari in lingua straniera, in rife- lezione frontale devono accompagnarsi strategie didattiche anche
rimento agli art. 3, 6 e 33 Cost. (su tale pronuncia, v. NAPOLI,
————————
L'internazionalizzazione delle università italiane tra previsioni
legislative e discrezionalità amministrativa, in <www.federali (1) Tra gli altri interventi, v. GUINDANI, Lingua, insegnamento e lavo-
smi.it>, 2015; nonché GIOVANNINI, Internazionalizzazione e lin- ro, in Il Sole-24 Ore del 1° marzo 2018, 8.
gua degli insegnamenti universitari: la desiderabile autonomia (2) Il d.m. 12 dicembre 2016 n. 987 (recante «autovalutazione, valuta-
delle università italiane, in Riv. trim. dir. pubbl., 2015, 139). zione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio»)
Sulla questione di costituzionalità si è pronunciata Corte cost. indica i requisiti che i corsi di studio (Cds) devono rispettare per poter ot-
24 febbraio 2017, n. 42, Foro it., 2017, I, 1125, con nota di ROM- tenere l'accreditamento. Tra i requisiti ed indicatori di qualità, l'all. C ne
contiene uno, l'R3, che così recita: «Qualità dei corsi di studio - Per cia-
BOLI (v. anche CARETTI-CARDONE, Il valore costituzionale del scun corso sono garantite la disponibilità di risorse adeguate di docenza,
principio di ufficialità della lingua italiana, in Giur. costit., 2017, personale e servizi, sono curati il monitoraggio dei risultati e le strategie
I, 348; RIMOLI, Internazionalizzazione degli atenei e corsi in lin- adottate a fini di correzione e di miglioramento e l'apprendimento incen-
gua straniera: la corte accoglie l'inglese difendendo l'italiano, trato sullo studente».
ibid., 392; URANIA-GALETTA, Esigenze di internazionalizzazione e Se ne deduce, ai fini di quanto si dirà nel testo, che, se lo studente è
semplicemente un ascoltatore passivo delle lezioni, il corso non è di gran-
principî costituzionali del primato della lingua italiana, della pari- de qualità, quale che sia la lingua parlata dal docente: italiano, inglese o al-
tà nell'accesso all'istruzione universitaria e della libertà d'inse- tra.
gnamento: la Corte costituzionale indica la via per un corretto bi- (3) V. PASCUZZI, Verso l'avvocatura e il notariato, in PASCIUTA-
lanciamento da parte degli atenei, ibid., 401; MILANI, Una senten- LOSCHIAVO, La formazione del giurista. Contributi a una riflessione, Ro-
za anacronistica? La decisione della Corte costituzionale sui corsi ma, 2018, 101 (in corso di stampa).
universitari in lingua inglese, in <www.federalismi.it>, 2017). (4) Sul tema v., da ultimo, IANNUZZI, Commento all'art. 33, in CLE-
MENTI-CUOCOLO-ROSA-VIGEVANI, La Costituzione italiana. Commento
articolo per articolo, Bologna, 2018, 220 ss.
(5) Su esistenza e contenuto di tale libertà, v. GASPARRI, Università de-
* * * gli studi, voce del Digesto pubbl., aggiornamento 2000, Torino, 610.
L'art. 2, 6° comma, d.p.r. 24 giugno 1998 n. 249 (regolamento recante
Lingue, linguaggi e costruzione della conoscenza. lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria) così
recita: «Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercita-
no autonomamente il diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e
1. - Introduzione. La pronuncia del Consiglio di Stato sui corsi tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didatti-
universitari in lingua inglese ha avuto ampia eco anche fuori dal- che curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo
l'ambito strettamente accademico. Si veda ad esempio l'articolo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esi-
di Roger Abravanel, Perché è sbagliato proibire i corsi universi- genze di vita degli studenti».
tari in inglese, apparso sul Corriere della Sera del 27 febbraio (6) Si vedano le definizioni di «conoscenza», «abilità» e «competenza»
fornite nella raccomandazione del parlamento europeo e del consiglio del
2018, nel quale si sostiene che i giudici avrebbero limitato il dirit- 23 aprile 2008 sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per
to allo studio e rafforzato i nemici del merito. All'editorialista del l'apprendimento permanente. Per approfondimenti, PASCUZZI, Giuristi si
Corriere ha risposto il presidente dell'Accademia della Crusca, diventa. Come riconoscere e apprendere le abilità proprie delle professioni
Claudio Marazzini, con un saggio dal titolo Ma siamo proprio si- legali, Bologna, 2013, 14.

IL FORO ITALIANO — 2018.


225 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 226

molto diverse (7). Se l'innovazione consiste nel fornire un mede- ci (16); l'informatica ha inventato i linguaggi di programma-
simo modello formativo cambiando semplicemente la lingua di zione (17); in medicina molto rilevante è la semeiotica (18).
somministrazione del corso, il rischio che per strada si perdano Negli esempi appena formulati, il linguaggio naturale (i.e.: la
conoscenze e competenze è particolarmente elevato. Il tema è ben lingua) costituisce solo in parte lo strumento attraverso il quale si
sviscerato dalla letteratura in materia di Content and Language costruisce la conoscenza in quel determinato dominio.
Integrated Learning (CLIL) (8). Mette conto notare, peraltro, che In altri casi, invece, si pensi alla letteratura, la lingua è l'essen-
per poter insegnare nelle scuole primarie e secondarie una disci- za stessa del processo di produzione di conoscenza: la lingua è il
plina non linguistica in lingua straniera occorre frequentare appo- serbatoio culturale che innerva totalmente i contenuti del sapere.
siti corsi e conseguire un certificato abilitante (9). La decisione di istituire corsi di laurea impartiti in una lingua
diversa dall'italiano deve avere ben presente la distinzione appena

a
4. - Lingue, linguaggi e saperi. L'internazionalizzazione è uno tracciata e può essere presa solo se vengono assicurati meccani-
degli obiettivi che da qualche tempo il sistema universitario ita- smi idonei ad evitare che parti anche consistenti di conoscenza

to
liano si è (giustamente) posto (10). E i corsi in lingua inglese sono vengano perse per strada. Sapendo che non sempre questo è pos-

en
considerati strumento della strategia di internazionalizzazione. sibile.
Occorre però avere presente il rapporto che esiste tra lingua e co-

am
noscenza, anche per evitare di trattare in maniera identica situa- 5. - Il rischio del conformismo culturale. Una riflessione sulla
zioni molto diverse tra loro (11). possibilità/opportunità di offrire esperienze formative che non

on
La specie umana ha diverse capacità biologicamente determi- facciano leva necessariamente sulla lingua italiana non può che
nate: capacità motorie, percettive, di memoria, di attenzione. Fra essere vista con favore. Purtroppo, in molti discorsi, i corsi di lau-

O
M abb
queste c’è anche il linguaggio. La facoltà di linguaggio consente rea in inglese si traducono in mere operazioni di marketing: per-

M
alle comunità umane di produrre e utilizzare le lingue, ovvero si- ché va di moda e perché l'obiettivo è attrarre studenti, visto che la
stemi simbolici in cui i singoli elementi (parole e frasi) si riferi- numerosità dei laureati è uno dei parametri in base ai quali le uni-

SI
scono a cose reali o immaginarie diverse da sé (12). versità vengono finanziate. Un aspetto, quindi, di quella svolta
IO in
AS
Il linguaggio è una tecnologia del pensiero e attraverso il lin- aziendalistica che ha tra i suoi mantra anche la necessità di mette-
guaggio noi costruiamo e trasmettiamo il sapere: dalla scuola
so
re gli studenti nella condizione di poter competere nel mercato
all'università, studiamo manuali che usano il linguaggio per rap- globale, ma spesso è lungi dal migliorare l'efficienza degli atenei
es

presentare la conoscenza. e corre il rischio di generare dipendenza culturale, conformismo e


Possono esistere diversi tipi di linguaggi (prodotti del pensiero uno scadimento complessivo della qualità della formazione (19).
nc

umano):
D

— il linguaggio naturale (la lingua in senso proprio: italiano, 6. - La profezia di Orwell. Si è detto poc’anzi che il linguaggio
co

inglese, e così via): è quello che si usa normalmente per comuni-


U

è una tecnologia del pensiero. E, come ogni tecnologia, essa re-


care; troagisce sul pensiero stesso plasmandolo. Per convincersi di
LA
IO olo

— il linguaggio tecnicizzato: serve ad esprimere concetti pro- quanto delicato sia il tema che stiamo affrontando, forse è utile ri-
pri di determinate discipline. La tecnicizzazione può consistere cordare che al termine del romanzo 1984, George Orwell pubbli-
C
c

nell'introduzione di nuovi termini (termini tecnici) ovvero nella cò un'appendice sui «Principî della Neolingua». Di seguito la ci-
O sci

ridefinizione di termini già in uso nel linguaggio naturale (termini tazione di un breve passaggio (naturalmente in inglese, ma la tra-
LO

tecnicizzati) (13); duzione è riportata in nota):


Fa

— il linguaggio formalizzato: è quello che ricorre a segni e sim- «Newspeak was the official language of Oceania and had been
boli. È usato nei contesti matematici, logici ed informatici (14). devised to meet the ideological needs of Ingsoc, or English So-
Ci sono saperi che costruiscono conoscenza utilizzando lin- cialism ...
R

guaggi specifici. Fisica e matematica fanno leva sui segni ma- The purpose of Newspeak was not only to provide a medium of
tematici (15); chimica e biologia ricorrono a linguaggi simboli- expression for the world-view and mental habits proper to the
devotees of Ingsoc, but to make all other modes of thought im-
————————
possible. It was intended that when Newspeak had been adopted
(7) Sulle diverse strategie didattiche, v. PASCUZZI, Avvocati formano once and for all and Oldspeak forgotten, a heretical thought —
avvocati. Guida all'insegnamento dei saperi forensi, Bologna, 2015, 97 ss. that is, a thought diverging from the principles of Ingsoc —
(8) Per approfondimenti, v. RICCI GAROTTI (a cura di), Il futuro si should be literally unthinkable, at least so far as thought is de-
chiama CLIL, Trento, 2006; ANTONUCCI, CLIL: istruzioni per l'uso. pendent on words ...
Guida per orientarsi nella nuova metodologia per l'apprendimento, Ma- Newspeak was designed not to extend but to diminish the range
cerata, 2016.
(9) Cfr. l'art. 14 d.m. 249/10. of thought, and this purpose was indirectly assisted by cutting the
(10) Come indici normativi vedi: choice of words down to a minimum» (20).
— art. 2, 5 e 23 l. 240/10 (norme in materia di organizzazione delle
università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al go- GIOVANNI PASCUZZI
verno per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario);
— art. 13, 2° comma, lett. b), d.m. 45/13 (regolamento recante modali- ————————
tà di accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato e criteri per la isti-
tuzione dei corsi di dottorato da parte degli enti accreditati); (16) DAGOGNET, Tavole e linguaggi della chimica, Roma, 1987.
— art. 1, 2° comma, lett. c), d.m. 987/16 (autovalutazione, valutazio- (17) GABBRIELLI e MARTINI, Linguaggi di programmazione. Principî
ne, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio). e paradigmi, Milano, 2011.
In dottrina, v. CABIDDU, La lingua e il mito (dell'internazionalizza- (18) AMOROSO-ROSSI FANELLI-AFELTRA, Semeiotica medica e meto-
zione), in Dir. pubbl., 2013, 559. dologia clinica, Roma, 2017.
(11) CHOMSKY, Linguaggio e problemi della conoscenza, Bologna, (19) PASCUZZI, Il fascino discreto degli indicatori: quale impatto sul-
2015. l'università?, in Foro it., 2017, I, 2549.
(12) TABOSSI, Il linguaggio, Bologna, 2002. (20) ORWELL, 1984, Milano, 2018 (ristampa), 307 ss. (traduzione di
(13) Il linguaggio giuridico è un linguaggio tecnicizzato perché accanto Stefano Manferlotti):
ai termini del linguaggio comune comprende termini tecnici o tecnicizza- «La Neolingua era la lingua ufficiale dell'Oceania ed era stata messa a
ti. Per vocaboli (o espressioni) tecnici si intendono quei vocaboli che non punto per le esigenze ideologiche del Socing o socialismo inglese ... Fine
ricorrono nel discorrere abituale, e ricorrono, invece, solo nei discorsi di specifico della Neolingua non era solo quello di fornire, a beneficio degli
chi pratica una data scienza e negli enunciati di quella scienza. Ad esem- adepti del Socing, un mezzo espressivo che sostituisse la vecchia visione
pio, i termini «prelazione» e «massa dei creditori» sono termini tecnici del mondo e le vecchie abitudini mentali, ma di rendere impossibile ogni
delle discipline giuridiche. Per vocaboli (o espressioni) tecnicizzati si in- forma di pensiero. Si riteneva che una volta che la Neolingua fosse stata
tendono quei vocaboli dell'uso ordinario che nell'ambito di una scienza o adottata in tutto e per tutto e l'Archelingua dimenticata, ogni pensiero
tecnica si specializzano e in questa conservano solo una delle diverse ac- eretico (vale a dire ogni pensiero che si discostasse dai principî del So-
cezioni che hanno nell'uso ordinario, ovvero adottano un senso più ri- cing) sarebbe stato letteralmente impossibile, almeno per quanto riguarda
stretto e meglio precisato di quello che hanno nell'uso ordinario. Ad quelle forme speculative che dipendono dalle parole ...
esempio, termini come «possesso» «famiglia», «impresa» assumono nel La Neolingua non era concepita per ampliare le capacità speculative,
linguaggio giuridico significati speciali (talvolta diversi a seconda del ma per ridurle, e un simile scopo veniva indirettamente raggiunto ridu-
ramo del diritto di cui si tratta). Cfr. TARELLO, L'interpretazione della cendo al minimo le possibilità di scelta».
legge, Milano, 1980, 108.
(14) BRISSONI, Linguaggio formale e conoscenza, Firenze, 1978.
(15) BAGNI, LABELLA e GORLA, Introduzione alla logica e al linguag- ————————
gio matematico, Milano, 2010.

IL FORO ITALIANO — 2018.


227 PARTE TERZA 228

CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA; Tali gruppi di lavoro hanno esitato due articolate relazioni
deliberazione 5 luglio 2017; Pres. LEGNINI, Rel. GALOPPI, che hanno rappresentato una solida base conoscitiva per la ri-
MORGIGNI, BALDUZZI, LEONE, CANANZI, CLIVIO. flessione consiliare.
2. - L'attività di esame preliminare degli atti introduttivi
Ordinamento giudiziario — Consiglio superiore della delle impugnazioni penali. Il pesante carico di lavoro che
magistratura — Esame preliminare delle impugnazio- grava sulle corti d'appello nel settore penale ha indotto il
ni — Modalità stilistiche di redazione dei provvedimenti consiglio superiore a una riflessione sui possibili strumenti
— Linee guida (Cost., art. 110; y cod. proc. civ., art. 132, organizzativi per migliorare l'efficienza degli uffici giudizia-
134, 281 sexies, 342, 348, 348 bis, 348 ter, 363, 366, 429, ri e garantire al contempo il principio costituzionale della ra-
436 bis; y disp. att. cod. proc. civ., art. 118; y cod. proc. gionevole durata dei processi.

a
pen., art. 546, 581, 591). In questa direzione, recependo alcune positive esperienze

to
Il Consiglio superiore della magistratura ha approvato le maturate presso talune corti d'appello, si è ritenuto di foca-
lizzare l'attenzione sull'esame preliminare delle impugna-

en
linee guida in materia di esame preliminare delle impu-
gnazioni e modalità stilistiche di redazione dei provvedi- zioni introduttive del giudizio di secondo grado nel processo

am
menti. (1) penale, rivelandosi ottimo strumento organizzativo per una
più celere ed efficace risposta di giustizia.
Sul piano dell'organizzazione del lavoro l'esame o spoglio

on
preliminare è infatti funzionale al conseguimento di plurimi

O
1. - Analisi della situazione della giustizia italiana e ne-

M abb
obiettivi, potendo consentire:
cessità di un intervento consiliare sulle linee guida in tema

M
— l'analisi del grado di complessità delle questioni giuri-
di esame preliminare degli atti introduttivi delle impugna- diche poste dalla sentenza di primo grado e dei motivi di im-

SI
zioni e modalità stilistiche nella redazione dei provvedimen- pugnazione, con conseguente attribuzione di un coefficiente
IO in
ti. È un dato di comune esperienza che l'inefficienza della

AS
ponderale di complessità, a sua volta funzionale alla raziona-
giustizia rappresenta un ostacolo non solo all'attuazione del
so
le formazione dei ruoli, all'equa distribuzione degli affari tra
principio costituzionale della ragionevole durata dei proces- i magistrati e al rispetto dei carichi esigibili;
es

si, ma anche all'affermazione della certezza del diritto e allo — il calcolo dei termini di prescrizione del reato, funzio-
sviluppo del nostro paese. nale ad una cernita ragionata dei processi che possono essere
nc

L'esame dei dati statistici relativi alla durata dei processi utilmente celebrati nel rispetto dei termini di legge;
D

in Italia evidenzia come la fase processuale in cui si accumu-


co

— il tempestivo computo della data di scadenza del ter-


U

lano maggiori ritardi nella definizione sia quella di impugna- mini di fase della custodia cautelare, utile alla rapida tratta-
LA

zione. In particolare, è in quella del giudizio di secondo gra- zione dei processi in cui lo stato di privazione della libertà
IO olo

do che principalmente si determina un effetto frenante sulla personale dell'imputato attuale o pregresso impone la tratta-
C

quantità complessiva dei procedimenti definiti e sui tempi di zione prioritaria;


c

loro conclusione. — l'individuazione dei processi per reati di particolare al-


O sci
LO

Il rapporto 2016 Doing Business Italia, elaborato dal World larme sociale, che necessitano di trattazione prioritaria e che
possono prevedibilmente richiedere plurime udienze, con
Fa

Bank Group, con riguardo ai tempi e costi delle controversie,


posiziona l'Italia soltanto al 108° posto nella graduatoria dei conseguente possibilità di programmazione dei ruoli e delle
190 paesi considerati, in posizione arretrata rispetto alle na- udienze allo scopo di distribuire in maniera ordinata nel tem-
R

zioni europee più avanzate, anche se con riferimento alla qua- po la relativa celebrazione;
lità del servizio giudiziario all'Italia è assegnato il punteggio — la selezione dei processi e delle questioni seriali che
di 13, superiore alla media di 11 dei paesi più sviluppati, per possono essere oggetto di udienze monotematiche;
indipendenza e professionalità dei magistrati. — l'individuazione di problematiche giuridiche nuove
Da qui l'esigenza di elaborare delle linee guida di carattere conseguenti a modifiche normative o a decisioni degli organi
generale in materia di esame preliminare delle impugnazioni di giustizia sovranazionali che richiedono uno studio preven-
introduttive del giudizio di secondo grado, sia nel processo tivo approfondito e l'organizzazione di riunioni sezionali per
penale che nel processo civile, che, avendo ricadute sulla discuterle a livello teorico;
concreta organizzazione degli uffici, possano garantire una — l'individuazione dei motivi d'impugnazione riguardan-
maggiore efficienza del sistema giustizia, nonché favorire ti solo i profili attinenti al trattamento sanzionatorio, che
buone prassi motivatorie che, coniugando sinteticità e com- permettono la fissazione di un maggior numero di processi
pletezza, siano espressive di ragionamenti giuridici eminen- incentrati esclusivamente su questo profilo;
temente sviluppati per punti essenziali. — la sollecita fissazione dei processi nel cui ambito la
Non v’è dubbio che spetti al consiglio superiore il ruolo di Corte di cassazione abbia pronunciato sentenza di annulla-
motore propulsivo di tutte quelle buone prassi che, senza na- mento con rinvio limitatamente al trattamento sanzionatorio
o l'individuazione dei processi che impongono particolari
turalmente impingere sul contenuto degli atti giudiziari e
misure organizzative;
giurisdizionali, possano fungere da modelli organizzativi
— l'efficace pianificazione del lavoro, mediante una ra-
plastici ed efficienti, in grado, dunque, di assicurare al citta-
zionale calendarizzazione dei processi che consente di avere
dino-utente la migliore risposta giudiziaria possibile per qua-
cognizione dei tempi di fissazione e di smaltimento, nonché
lità e tempestività del prodotto. di individuare i processi più risalenti al fine di garantirne la
Una rinnovata visione dell'attività giudiziaria, intesa non ragionevole durata.
già solo come esercizio di un potere statuale, ma anche, se Passando poi dal piano dell'organizzazione del lavoro a
non soprattutto, come servizio da rendere al complessivo si- quello più strettamente processuale, l'esame preliminare
stema-paese, nella dovuta considerazione che la giurisdizio- consente, in primis, un rapido controllo sulla corretta qualifi-
ne è, notoriamente, risorsa statuale limitata e che il principio cazione del tipo di impugnazione prescelta e garantisce la
della durata ragionevole dei giudizi deve informare pure l'a- sollecita applicazione degli strumenti di conversione, qualora
zione della c.d. «amministrazione della giurisdizione». il provvedimento di primo grado sia stato oggetto di diverse
A tal fine, il consiglio ha pertanto intrapreso un'intensa at- forme di gravame. Permette, inoltre, una tempestiva verifica
tività istruttoria, sviluppatasi, tra l'altro, nella costituzione di sull'osservanza dei termini di impugnazione, delle forme
due gruppi di lavoro, rispettivamente in materia di «esame stabilite dalla legge processuale, sulla legittimazione della
preliminare delle impugnazioni del giudizio di secondo gra- parte a impugnare, sulla esistenza dei motivi a sostegno della
do nel processo civile e penale» e in materia di «organizza- dichiarazione di impugnazione, sull'attualità e concretezza
zione del lavoro giudiziario anche con riferimento alle tecni- dell'interesse a impugnare. Consente, infine, di individuare
che di redazione dei provvedimenti al fine di garantire la ra- con rapidità le impugnazioni con le quali vengono prospetta-
gionevole durata del giudizio». te violazioni non dedotte tempestivamente, quelle proposte
IL FORO ITALIANO — 2018.
229 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 230

contro provvedimenti insuscettibili di autonomo gravame o di eventuali profili di inammissibilità, nonché di una profi-
privi di carattere decisorio o connotati da un contenuto deci- cua organizzazione del lavoro.
sorio limitato ai soli profili della competenza. Nelle corti di piccole-medie dimensioni può prevedersi la
Ma è altresì assai pregnante il rilievo che l'esame prelimi- creazione di un unico ufficio «spoglio» centralizzato compo-
nare permette anche di fare una cernita meditata dei motivi sto da un ridotto numero di magistrati che si occupino tabel-
di impugnazione non specifici ovvero non conformi alle pre- larmente anche dell'esame preliminare delle impugnazioni e
scrizioni, imposte a pena di inammissibilità, di cui all'art. che — di regola — compongano anche i collegi incaricati
581 c.p.p., a mente del quale (come modificato dal disegno della trattazione dei processi definibili in camera di consiglio
di legge avente a oggetto le modifiche al codice penale, al con ordinanza d'inammissibilità.
codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario Nelle corti di maggiori dimensioni, sembra preferibile che

a
appena approvato dal parlamento) vi è l'onere di enunciare a presso ciascuna sezione penale venga istituito un ufficio

to
pena di inammissibilità: a) i capi o i punti della decisione ai «spoglio» composto da un numero predeterminato e fisso di
quali si riferisce l'impugnazione; b) le prove delle quali si magistrati — correlato alle dimensioni effettive della sezione

en
deduce l'inesistenza, l'omessa assunzione o l'omessa o erro- e al carico di lavoro — che possano svolgere stabilmente

am
nea valutazione; c) le richieste, anche istruttorie; d) i motivi, questa attività con un esonero parziale dal lavoro di almeno
con l'indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di un'udienza mensile. In quest'ultima ipotesi, soprattutto nelle
fatto che sorreggono ogni richiesta. corti di maggiori dimensioni, sarebbe opportuna l'istituzione,

on
È questo uno dei più delicati snodi dell'intero sistema pro- a livello tabellare, della figura del coordinatore dell'ufficio

O
M abb
cessuale penale, perché concerne l'ampiezza del «filtro» co- «spoglio», in modo da assicurare l'uniformità delle prassi la-

M
stituito dalla declaratoria di inammissibilità delle impugna- vorative dei corrispondenti uffici «spoglio» sezionali.
zioni, previsto dall'art. 591, 2° comma, c.p.p.; declaratoria 3. - L'attività di esame preliminare degli atti introduttivi

SI
che il giudice deve emettere, tra l'altro, qualora l'atto impu-
IO in delle impugnazioni civili. Le considerazioni sopra svolte circa

AS
gnatorio difetti di uno dei requisiti individuati dall'art. 581 l'utilità dell'esame preliminare degli atti di impugnazione
so
stesso codice (art. 591, 1° comma, lett. c, c.p.p.). valgono ancor più nel settore civile, alla stregua della riforma
Il tema è stato recentemente affrontato dalle sezioni unite legislativa del 2012. Invero, con la disciplina prevista dagli
es

della Suprema corte di cassazione (Cass., sez. un., 27 ottobre art. 54 d.l. 22 giugno 2012 n. 83, convertito nella l. 7 agosto
2016, Galtelli, Foro it., 2018, II, 196) chiamate a risolvere il 2012 n. 134 (c.d. «decreto sviluppo») è stata introdotta, attra-
nc

persistente contrasto rilevabile, nella giurisprudenza della verso gli articoli di nuova formulazione 348 bis, 348 ter e 436
D
co

Suprema corte, proprio sul tema della specificità dei motivi bis c.p.c., la previsione della dichiarazione di inammissibilità
U

d'appello e dei poteri di declaratoria di inammissibilità delle degli appelli che non abbiano «ragionevole probabilità» di es-
LA

impugnazioni, ai sensi dell'art. 591 c.p.p. sere accolti, attraverso «un meccanismo processuale di
IO olo

Nella menzionata pronuncia si chiarisce, in via generale, inammissibilità — una sorta di ‘filtro’, secondo un modello
C

che «l'inammissibilità dell'impugnazione deve essere consi- ispirato ad istituti propri dei sistemi inglese e tedesco — in-
c

derata una categoria unitaria, nell'ambito di un sistema con- centrato sulla prognosi, formulata dal medesimo giudice
O sci
LO

traddistinto dal principio dispositivo, nel senso che è nella competente per la trattazione della causa, che l'appello sia
facoltà delle parti dare ingresso, attraverso un atto conforme privo di una ragionevole probabilità di essere accolto» (deli-
Fa

ai requisiti di legge richiesti, al procedimento di impugna- bera consiliare del 19 dicembre 2012, id., 2013, III, 194).
zione e delimitare i punti del provvedimento da sottoporre al Il legislatore ha introdotto una modalità di definizione del
R

controllo dell'organo giurisdizionale del grado successivo». contenzioso ritenuto non meritevole di approfondimento nel
Si puntualizza, quindi, «che il momento di operatività del- merito con uno strumento processuale sintetico ed essenziale
l'effetto devolutivo ope legis non può che coincidere con la nel contenuto che contenga, anche per rinvio, soltanto i rife-
proposizione di una valida impugnazione, che investa l'or- rimenti argomentativi minimi necessari ad individuare le ra-
gano giudicante della cognizione della res iudicanda, con ri- gioni della prognosi negativa di fondatezza.
ferimento sia ai motivi di doglianza articolati dalle parti sia a Con delibera consiliare del 19 dicembre 2012, cit., il Csm,
quelli che, inerendo a questioni rilevabili d'ufficio, si affian- pur richiamando alcuni profili critici della nuova disciplina,
cano per legge ai primi» e che «esistono all'interno del- sottolineava l'utilità di un monitoraggio presso tutti i presi-
l'ordinamento fondamentali esigenze di funzionalità e di ef- denti delle corti d'appello, «al fine di conoscere quali prov-
ficienza del processo, che devono garantire — nel rispetto vedimenti organizzativi fossero stati adottati o fossero in via
delle regole normativamente previste e in tempi ragionevoli di adozione». Le segnalazioni pervenute hanno permesso al
— l'effettivo esercizio della giurisdizione e che non possono consiglio superiore di individuare un modello organizzativo
soccombere di fronte ad un uso non corretto, spesso strumen- che, favorendo procedimenti omogenei, potesse «offrire agli
tale e pretestuoso, dell'impugnazione». utenti prassi comuni e garantire il miglior risultato della ri-
Inoltre, all'esito di un'articolata e ragionata ricostruzione forma», pur prendendo atto «della carenza di risorse magi-
sul contrasto giurisprudenziale emerso in ordine alla specifi- stratuali a disposizione degli uffici giudiziari», «nel tentativo
cità dei motivi d'appello, viene così enunciato il principio di di limitare al minimo l'inevitabile aggravio di lavoro a carico
diritto secondo cui: «L'appello (al pari del ricorso per cassa- dei consiglieri d'appello in conseguenza della riforma».
zione) è inammissibile per difetto di specificità dei motivi Sennonché, a distanza di alcuni anni dall'entrata in vigore
quando non risultano esplicitamente enunciati e argomentati dei suddetti strumenti processuali, dalle informazioni acqui-
i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto o di diritto poste a site presso le corti d'appello è emerso un quadro che si di-
fondamento della sentenza impugnata». scosta in maniera significativa dal modello processuale pre-
La molteplicità degli effetti positivi evidenziati rende cer- figurato e non mostra univoci segnali di applicazione dello
tamente auspicabile che presso tutte le corti d'appello venga strumento dell'inammissibilità per mancanza di ragionevole
data concreta attuazione all'esame preliminare delle impu- probabilità di accoglimento. Ciò potrebbe essere ascritto an-
gnazioni, intesa anche come attività di spoglio, ovviamente che al deficit di appositi moduli organizzativi.
parametrata alle singole realtà territoriali, alle dimensioni dei Salvo alcune eccezioni, mancano infatti regole organizza-
singoli uffici giudiziari, all'organico dei magistrati e al nu- tive preordinate allo svolgimento di un esame preliminare
mero delle sopravvenienze. (c.d. «spoglio») dei fascicoli, volto a individuare con celerità
2.1. - Modelli organizzativi auspicabili per l'attività di gli appelli per i quali sia possibile una prognosi di non ragio-
esame preliminare degli atti introduttivi delle impugnazioni nevole probabilità di accoglimento, definibili con declarato-
penali. I modelli che possono prefigurarsi sono fondamen- ria d'inammissibilità, nonché gli ulteriori appelli da definire
talmente due e implicano entrambi uno stretto raccordo ope- rapidamente con sentenza d'improcedibilità ex art. 348 c.p.c.
rativo tra magistrati addetti a questo tipo di attività e presi- o d'inammissibilità ex art. 342 c.p.c., o con sentenza con mo-
denti di sezione, in vista di uno stabile aggiornamento degli tivazione contestuale a seguito di trattazione orale ex art. 281
indirizzi giurisprudenziali, funzionale alla valutazione attenta sexies c.p.c.
IL FORO ITALIANO — 2018.
231 PARTE TERZA 232

Diffusa, peraltro, è la tendenza di separare, nel ruolo di Esso, ancora, consente di individuare le ipotesi di inam-
udienza, la trattazione degli appelli definibili con l'ordinanza missibilità e improcedibilità degli appelli, le impugnazioni di
d'inammissibilità da quelli suscettibili di definizione in via carattere seriale o connotate dalla medesima questione o da
ordinaria con sentenza. questioni affini e di fissare, quindi, udienze di carattere te-
Spesso poi i difensori delle parti vengono comunque invi- matico che permettono la definizione di un maggior numero
tati a precisare le conclusioni sulla eventuale sussistenza del- di procedimenti.
le condizioni per la declaratoria d'inammissibilità del- In questi casi è evidente che — previa instaurazione del
l'appello ex art. 348 bis c.p.c., con conseguente rinvio ad al- contraddittorio, anche mediante avviso alle parti che l'udien-
tra udienza. za di trattazione è fissata solo (o anche) per le determinazioni
Ebbene, l'esperienza fin qui maturata ha dimostrato che la ex art. 348 c.p.c. — il collegio si trova nelle condizioni di

a
riforma del filtro, così come attuata e in mancanza di nuove e poter definire la causa prima dei tempi ordinari e di allegge-

to
idonee regole organizzative del processo d'appello, non ha rire il carico del ruolo.
L'udienza «filtro», in tali ipotesi, serve a selezionare le

en
ottenuto risultati ottimali.
Da qui l'opportunità di individuare linee guida che possano cause suscettibili di pronta definizione e a fare una cernita

am
contribuire a raggiungere l'obiettivo dell'incremento, in ter- mirata dei processi civili ai fini di una loro programmata de-
mini quantitativi e con modalità sistematiche, dell'utilizzo del finizione.
Analoghe modalità possono essere previste anche per gli

on
filtro d'inammissibilità nel processo d'appello, così da poter
effettivamente avvalersi di tale strumento processuale, ferma appelli avverso le sentenze del giudice di pace affidate alla

O
M abb
restando, per la notevole diversità di caratteristiche dei vari di- trattazione del giudice monocratico presso il tribunale.

M
stretti, la possibilità per ciascun ufficio di organizzare l'attività Il modello dello spoglio preventivo, attribuito in via diffu-
sa a tutti i magistrati dell'ufficio, a rotazione o in via stabile

SI
secondo diverse modalità, idonee a garantire la definizione
IO in
degli appelli anche attraverso il filtro d'inammissibilità. con ripartizione per materia degli appelli secondo competen-

AS
3.1. - Modelli organizzativi auspicabili per l'attività di ze tabellari interne, si addice alle corti d'appello e ai tribuna-
so

esame preliminare degli atti introduttivi delle impugnazioni li quali giudici d'appello, di piccole e medie dimensioni,
civili. L'esperienza maturata in alcuni uffici giudiziari (la composti da una sola sezione o comunque da poche sezioni,
es

Corte di cassazione e alcune corti d'appello) ha evidenziato essendo agevole assicurare il coordinamento da parte del
presidente o dei presidenti di sezione e l'omogeneità delle
nc

che un'importante regola organizzativa e innovativa, utile a


governare la massa degli atti d'impugnazione e a indirizzar- procedure seguite dai singoli magistrati.
D
co

ne la trattazione secondo obiettivi razionali di gestione e di Quanto alle corti d'appello e agli uffici di grandi dimen-
U

trattazione, è lo spoglio generalizzato di tutti gli atti introdut- sioni, l'elevato numero di procedimenti rende ancor più au-
LA

spicabile lo spoglio preventivo.


IO olo

tivi dell'impugnazione.
Infatti, il modello decisionale delineato dagli art. 348 bis e È necessario che lo studio da parte del consigliere relatore
C

dei fascicoli fissati per la prima udienza ex art. 350 c.p.c. sia
c

ter c.p.c. può operare in modo particolarmente efficace se


mirato alla rilevazione, nel ruolo di ciascuna udienza di trat-
O sci
LO

accompagnato dalla rimodulazione dell'organizzazione del


lavoro dei giudici d'appello volta a privilegiare un prelimina- tazione ex art. 350 c.p.c., degli appelli da definire con ordi-
nanza d'inammissibilità ex art. 348 bis c.p.c., continuando
Fa

re esame («spoglio») delle impugnazioni che si prestano ef-


fettivamente ad essere decise, in quanto prive di una ragio- altrimenti la disposizione a rimanere sostanzialmente disap-
plicata. Su questa premessa, l'immediata riserva in udienza,
R

nevole probabilità di essere accolte.


previo invito ai difensori delle parti a rassegnare le proprie
In tale prospettiva, può essere utilmente previsto, anche conclusioni in ordine all'eventuale applicazione del filtro
mediante l'adozione di specifici provvedimenti tabellari, un d'inammissibilità, o l'eventuale concessione di breve termine
generalizzato vaglio preliminare delle impugnazioni. per note sul punto, possono consentire comunque di definire
Tale esame preliminare può essere effettuato dal consigliere sollecitamente il procedimento e di assicurare la finalità de-
— delegato dal presidente di sezione nel rispetto dei criteri ta- flativa dell'istituto.
bellari — che, a turno, secondo criteri automatici, esamina di Sempre al fine di incentivare il corretto utilizzo del filtro
volta in volta un numero predeterminato di fascicoli di nuova d'inammissibilità, è opportuno, inoltre, che ciascuna sezione
iscrizione e, quindi, verifica se il procedimento possa essere dell'ufficio giudicante d'appello individui preventivamente,
trattato in tempi più contenuti per una qualche ragione specifi- tra le materie tabellarmente assegnate alla sua cognizione,
ca ovvero se per esso possa essere fissata direttamente l'u- quelle in cui sia più agevole il ricorso al filtro (ad esempio,
dienza di precisazione delle conclusioni. In questa stessa sede in ragione dell'esistenza di pacifici e consolidati orientamen-
di primo vaglio al consigliere può anche essere attribuito il ti della giurisprudenza di legittimità o della sezione medesi-
compito di assegnare al fascicolo una classificazione valutati- ma, che certamente rendano più semplice la motivazione sul
va che segna il percorso, anche temporale, del fascicolo nel profilo della «non ragionevole probabilità di accoglimento»).
prosieguo; questa classificazione può essere o di preferenziali- Da ultimo, l'ufficio del processo può certamente svolgere
tà (o al contrario di ordinarietà) ovvero, appunto, di «filtro». un importante ruolo ai fini di un maggiore e più efficace uti-
La preferenzialità comporta l'inserimento della causa, il lizzo del filtro in appello. Nelle attività di spoglio preordina-
cui oggetto rientri in quella particolare categoria di trattazio- te alla pronuncia di ordinanze ex art. 348 bis c.p.c. e di sen-
ne prioritaria stabilita nel provvedimento tabellare, in una tenze ex art. 281 sexies c.p.c. possono, quindi, essere oppor-
corsia accelerata. tunamente coinvolti i giudici ausiliari delle corti d'appello e
Il vaglio preliminare delle cause di nuova iscrizione (che, le varie categorie di tirocinanti che da tempo ormai frequen-
in alternativa, può essere affidato direttamente al consigliere tano stage formativi negli uffici giudiziari, comprese le corti
assegnatario del procedimento e designato relatore per la d'appello, sotto la guida del giudice togato per la delicatezza
prima udienza) assicura, inoltre, l'individuazione delle con- dell'attività in esame.
troversie per le quali appaia necessaria o opportuna la tratta- 4. - Modalità stilistiche e tecniche di redazione dei prov-
zione orale in udienza con conseguente loro distinzione ri- vedimenti. È un dato di comune esperienza che ogni atto pro-
spetto alle altre in vista di una migliore organizzazione e ge- cessuale si inserisce in un iter che lo precede e lo segue, vol-
stione dei ruoli, di un tempestivo studio del fascicolo da par- to al perseguimento di un unico risultato finale di giustizia,
te del presidente del collegio e del relatore, non dispersivo in tempi ragionevoli.
dell'energia professionale profusa. In questa prospettiva l'attività di esame preliminare delle
L'esame preliminare ha una portata applicativa ancora più impugnazioni e i conseguenti diversi epiloghi decisori (ordi-
ampia, atteso che il consigliere, in sede di primo scrutinio, nanze di inammissibilità o sentenze) non possono non avere
può ritenere che il fascicolo esaminato presenti degli indici anche effetti migliorativi dei modelli argomentativi, da svi-
di mediabilità ai sensi dell'art. 5, 2° comma, d.leg. 28/10, luppare in collaborazione con la scuola della magistratura e
come novellato dal d.l. 69/13, convertito nella l. 98/13. delle relative strutture di formazione decentrata.
IL FORO ITALIANO — 2018.
233 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 234

L'esame preliminare, infatti, può assicurare una visione za, costituisce «uno degli indici della capacità di sintesi del
d'insieme dell'elaborazione giurisprudenziale maturata dal magistrato nella redazione dei provvedimenti giudiziari» da
giudice dell'impugnazione, permette di cogliere le positività tenere in considerazione nelle valutazioni di professionalità.
e le criticità delle linee evolutive dell'attività interpretativa Ebbene, il consiglio, condividendo tali indicazioni di prin-
siccome declinata dagli uffici di primo grado, di individuare cipio, avverte l'esigenza di promuovere nella materia di inte-
eventuali vizi rilevati dalla Corte di cassazione nell'attività resse modelli organizzativi idonei ad attuare una giustizia più
del giudici d'appello, nonché di concentrare l'attività di ap- efficace ed efficiente, secondo le sollecitazioni provenienti
profondimento sulle questioni che abbiano superato il vaglio dalle istituzioni europee [raccomandazione CM/Rec (2010)
preliminare. 12 del comitato dei ministri agli Stati membri sui giudici: in-
In altri termini, può rappresentare un fattore di razionaliz- dipendenza, efficacia e responsabilità (adottata dal comitato

a
zazione dell'elaborazione giurisprudenziale e di promozione dei ministri il 17 novembre 2010 in occasione della 1098a

to
di modelli di motivazione idonei ad assicurare l'auspicata riunione dei delegati dei ministri). Si veda anche il parere n.
stabilità e prevedibilità delle decisioni. Il che è a sua volta 11(2016) approvato il 18 novembre 2016, in tema di qualità

en
funzionale a garantire la conoscenza, da parte degli utenti e ed efficienza del lavoro dei procuratori, dal consiglio consul-

am
delle istituzioni interessate, degli indirizzi maturati in un de- tivo dei procuratori europei, istituito dal consiglio d'Europa
terminato ambito territoriale sulle diverse questioni, a rende- (ove sono enunciati analoghi concetti riguardo al pubblico
re più consapevoli e responsabilizzanti le scelte difensive ministero)].

on
circa la proposizione dell'impugnazione, nonché a dare at- Il recente rapporto del 21 aprile 2016 sull'azione degli Stati

O
M abb
tuazione al principio consacrato dall'art. 3 Cost. mediante membri del consiglio d'Europa con riguardo all'indipendenza,

M
l'uguale trattamento di situazioni identiche. efficienza e responsabilità dei giudici afferma esplicitamente
Pertanto, nell'ambito delle buone prassi da incentivare, sia che le sentenze devono essere scritte in «clear language», per-

SI
pure con la cennata avvertenza di giammai oltrepassare il pe-
IO in ché devono essere agevolmente comprensibili dal pubblico (si

AS
rimetro di esclusiva pertinenza dell'autorità giudiziaria, rien- raccomanda agli Stati membri del consiglio d'Europa di intra-
so
tra sicuramente quella volta all'adozione di modelli organiz- prendere azioni adeguate per un progresso in tal senso). Ana-
zatori che possano essere di stimolo anche per l'elaborazione loghi concetti sono contenuti con riguardo al pubblico ministe-
es

di prassi motivatorie più confacenti a canoni di snellezza ar- ro in un parere del 18 novembre 2016, in tema di qualità ed ef-
gomentativa, agilità di comprensione e uniformità stilistica. ficienza del lavoro dei procuratori, espresso dal consiglio con-
nc

La questione aveva già formato oggetto di valutazione sultivo dei procuratori europei, istituito dal consiglio d'Europa
D
co

consiliare con la risoluzione del Csm del 18 maggio 1988, [va da sé che nella sequenza processuale il contenuto di ogni
U

secondo cui il problema del «collo di bottiglia» della deci- atto è influenzato da quello che lo precede. Per questo, il pre-
LA

sione è una delle cause principali della crisi della giustizia sidente del Consiglio di Stato non solo ha emanato in data 22
IO olo

civile [la risoluzione del Csm del 18 maggio 1988 (id., 1988, dicembre 2016 (n. 167, id., 2017, fasc. 1, Anticipazioni e novi-
C

V, 249) ha espresso perplessità su siffatto modo di motivare: tà, 31, e id., Le banche dati, archivio Merito ed extra,
c

quanto più chiara diventerà, nella cultura dei giudici, la con- 2017.226) un decreto che disciplina i criteri di redazione ed i
O sci
LO

cezione di ciò che la sentenza deve essere: non un documen- limiti dimensionali dei ricorsi e degli altri atti difensivi nel
to avulso dal processo, vivente di vita propria, e nel quale, processo amministrativo, ma si accinge anche a predisporre un
Fa

quindi, tutto deve essere raccontato e analizzato anche indi- vademecum destinato ai giudici «contenente utili suggerimenti
pendentemente dalle reali necessità argomentative sulle quali di tecnica redazionale volti ad accrescere la chiarezza e la sin-
R

il giudice ha finito per puntare: e soprattutto non una «dife- teticità dei provvedimenti giudiziari». Nella stessa direzione si
sa» (sorretta da tutti i motivi possibili, come deve fare l'av- è mosso anche il presidente della Suprema corte di cassazione,
vocato che non sa quale tra essi sarà più gradito o meglio il quale, nel giugno 2016, ha varato decreti sulla motivazione
compreso) della decisione presa, ma un «rendiconto» di ciò semplificata delle sentenze penali e civili della corte. Per
che si è pensato per giungere a tale decisione. Ciò consenti- completezza si evidenzia che, con il protocollo d'intesa tra la
rebbe uno stile sobrio e discorsivo, articolato in proposizioni Corte di cassazione, il Consiglio nazionale forense e l'avvoca-
semplici perché essenziali e convinte: e dunque potrebbe non tura generale dello Stato del 15 dicembre 2016 (id., 2017, V,
essere inesigibile che il giudice tentasse la prova della detta- 61), al § 6 è stato convenuto che «le memorie predisposte in
tura a verbale]. vista della trattazione camerale non superino, di regola, il nu-
In linea generale, come è noto, la motivazione è diretta mero di quindici pagine», così inserendosi, nell'ambito del
eminentemente alle parti [cfr. L. LANZA, Patologia della moti- processo civile, sia pure a titolo di mera esortazione, un limite
vazione, relazione tenuta a Roma, 27-29 settembre 2004, al quantitativo specifico alla lunghezza degli atti di parte. Peral-
corso Csm: «... nella motivazione ogni parte, privata o pubbli- tro, già con la lettera del 17 giugno 2013, indirizzata al presi-
ca, deve trovare la sua personale e controllabile risposta nelle dente del Consiglio nazionale forense (id., 2013, fasc. 11, An-
ragioni della sentenza del giudice. In buona sostanza e conclu- ticipazioni e novità, 339), l'allora presidente della Corte su-
sivamente, la motivazione come giustificazione ha sicuramen- prema di cassazione, Giorgio Santacroce, invitò gli avvocati
te pluralità composita di destinatari, ma se vi è in essa chiarez- alla sinteticità nella redazione dei loro atti, raccomandando lo-
za espositiva e rispetto delle regole della razionalità e della lo- ro di contenere in un numero massimo di venti pagine la stesu-
gica, ogni lettore riuscirà a trovare in essa la sua ragionevole ra di ricorsi, controricorsi e memorie].
nicchia di convincimento»]; al giudice della possibile impu- Da qui l'opportunità di un intervento del Csm che si faccia
gnazione ed alla collettività, ossia ad ogni cittadino contempo- interprete delle migliori prassi quanto alle modalità di lavoro
raneo interessato alla corretta amministrazione della giustizia; del magistrato, per ciò che attenga ovviamente alla forma
ciò in omaggio al principio fissato nell'art. 101 Cost. delle deliberazioni.
In questi ultimi anni, del resto, il tema è stato oggetto di 5. - Modelli di redazione degli atti nel processo penale.
ampio dibattitto e di plurimi interventi, fra i quali vanno in L'art. 546, 1° comma, lett. e), c.p.p., nella formulazione con-
particolare menzionati quelli del primo presidente Ernesto Lu- seguente alla recente approvazione da parte delle aule parla-
po, con il «Provvedimento sulla motivazione semplificata di mentari del disegno di legge avente a oggetto le modifiche al
sentenze e di ordinanze decisorie civili» del 22 marzo 2011 codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamen-
(Foro it., 2011, V, 183), nonché dal primo presidente Giovan- to penitenziario, dispone che la motivazione deve contenere:
ni Canzio, con i successivi decreti 68/16, «Provvedimento sul- «e) la concisa esposizione dei motivi di fatto e di diritto su
la motivazione semplificata di sentenze penali» (id., 2016, V, cui la decisione è fondata, con l'indicazione dei risultati ac-
348) e 136/16, «La motivazione dei provvedimenti civili: in quisiti e dei criteri di valutazione della prova adottati e con
particolare, la motivazione sintetica» (ibid., 346), precisando- l'enunciazione delle ragioni per le quali il giudice ritiene non
si, in questi ultimi, che «la tecnica di redazione di sentenza in attendibili le prove contrarie, con riguardo:
forma sintetica, anche mediante motivazione semplificata», ol- 1) all'accertamento dei fatti e delle circostanze che si rife-
tre a perseguire finalità di trasparenza e di maggiore efficien- riscono all'imputazione e alla loro qualificazione giuridica;
IL FORO ITALIANO — 2018.
235 PARTE TERZA 236

2) alla punibilità e alla determinazione della pena, secon- — evitare i capi di imputazione cumulativi, cioè quelli nei
do le modalità stabilite dal 2° comma dell'art. 533, e della quali viene data un'unitaria descrizione dei fatti in concreto
misura di sicurezza; contestati, ma con l'indicazione di più norme incriminatrici
3) alla responsabilità civile derivante dal reato; (nella prospettiva implicita, o dichiarata, del concorso forma-
4) all'accertamento dei fatti dai quali dipende l'applica- le o materiale della continuazione), provvedendo alla reda-
zione di norme processuali». zione autonoma di un capo di imputazione per ciascun reato;
La motivazione della sentenza penale, dunque, deve conte- — individuare con precisione il tempo di consumazione e
nere un giudizio sul fatto di reato e, se del caso, sui fatti pro- la natura istantanea o meno del reato.
cessuali, nonché l'indicazione del criterio di cui il giudice si è 2) Circa le modalità grafiche e di impostazione strutturale
avvalso nel valutare il fatto e il risultato che ha raggiunto. del testo della motivazione della decisione si palesa utile che,

a
Essa deve insomma argomentare sul dato probatorio, uti- in merito allo svolgimento del processo, trovi spazio la pre-

to
lizzabile o inutilizzabile, rilevante o irrilevante, decisivo o cisa indicazione dei rinvii determinanti la sospensione dei
superfluo, attendibile o inattendibile. termini di prescrizione o dei termini di custodia cautelare.

en
Segnatamente, il nuovo disposto normativo focalizza con Sembra inoltre opportuno che si provveda alla numerazione

am
precisione l'ambito dell'ordito argomentativo. Infatti, il le- delle pagine, nonché alla suddivisione del testo in paragrafi e
gislatore definisce l'iter argomentativo che il giudicante de- sotto-paragrafi progressivamente numerati (i primi corri-
ve seguire nello stendere la motivazione, avendo indicato in spondenti ai «punti» della decisione; i secondi alle «questio-

on
modo esauriente i quesiti cui il medesimo deve dare risposta ni» rilevanti per il singolo punto). Tale tecnica risponde alle

O
M abb
nel decisum. potenzialità che il Sicp può sviluppare e assolve contempo-

M
È, dunque, necessario, ma, si badi bene, è anche sufficiente, raneamente a tre importanti funzioni: aiuta l'estensore a se-
che il giudice motivi quanto all'accertamento dei fatti e delle guire un percorso logico-giuridico adeguato al caso; permette

SI
circostanze che si riferiscono all'imputazione e alla loro quali-
IO in al giudice dell'impugnazione un puntuale esercizio della

AS
ficazione giuridica, nonché in ordine alla punibilità, alle moda- possibilità di adottare, ricorrendone le condizioni, la motiva-
so
lità di determinazione della pena e della misura di sicurezza; in zione per relationem; costituisce il presupposto necessario di
caso di costituzione di parte civile, quanto alla responsabilità atti di impugnazione con motivi effettivamente specifici e ri-
es

civile derivante dal reato. Infine, occorre dar conto delle vicen- chieste puntuali ed altrettanto specifiche.
de processuali e delle ragioni per cui si sono tenute determinate 3) Con particolare riguardo alla sentenza d'appello si
nc

decisioni in punto di applicazione di norme processuali. suggerisce che essa si caratterizzi innanzitutto per una strut-
D
co

Il legislatore, inoltre, detta anche istruzioni di metodo, nel tura concisa e puntuale delle risposte agli specifici motivi
U

senso che nel far ciò il giudicante deve indicare i risultati ac- d'appello, preceduta dall'indicazione dei dati essenziali della
LA

quisiti, i criteri di valutazione della prova adottati (elemento vicenda processuale, con riguardo ai punti della decisione
IO olo

di novità rispetto alla formulazione previgente), nonché censurati con i motivi d'appello. In generale, tali dati essen-
C

enunciare le ragioni per le quali il giudice ritiene non atten- ziali sono: l'imputazione e il suo contesto; il dispositivo di
c

dibili le prove contrarie. primo grado; l'indicazione delle prove sulla cui base il primo
O sci
LO

Al contempo, tale disposizione richiede che l'esposizione giudice ha concluso per l'affermazione o per la negazione
deve essere «concisa». della responsabilità; la definizione del trattamento sanziona-
Fa

La concisione si coniuga necessariamente con la comple- torio; i fatti processuali rilevanti. Per queste ragioni, la sud-
tezza della motivazione, con la sua fedeltà ai dati probatori, divisione in paragrafi e sotto-paragrafi assicura una più effi-
R

con la sua logicità. Requisiti tutti che formano un valore cace e solida motivazione della sentenza d'appello.
complessivo inestimabile: la stabilità della decisione. 4) Con particolare riguardo alle modalità di trasposizione
In altri termini, concisione, chiarezza, sinteticità, essenzia- nel testo della motivazione del contenuto di atti di prova o di
lità, proporzionalità, adeguatezza costituiscono il DNA della precedenti provvedimenti, intervenuti nel corso del procedi-
motivazione (del ragionamento probatorio, soprattutto) dei mento, va rimarcata l'opportunità che la trasposizione di
provvedimenti del giudice del terzo millennio. verbali di dichiarazioni o del contenuto di conversazioni in-
Sulla scorta delle considerazioni che precedono il consi- tercettate dev’essere corredata da un'adeguata pertinente va-
glio avverte l'esigenza di formulare delle linee guida volte lutazione critica dei contenuti, funzionale alla decisione [ser-
all'implementazione di modelli di motivazione che, in con- vente a una migliore redazione dei provvedimenti giudiziari
formità con il dato legislativo, possano contribuire a prospet- è, infine, un'adeguata organizzazione dei ruoli, che consenta
tare una modalità di redazione dei provvedimenti più moder- momenti di peculiare opportunità di approfondimento. In
na e, a sua volta, funzionale a innervare un circolo virtuoso particolare, la pianificazione di udienze dedicate alla tratta-
caratterizzato da una migliore redazione degli atti di impu- zione di medesime questioni giuridiche — una casistica non
gnazione e una maggiore efficacia dell'attività di spoglio da tanto per tipologia di reato quanto per problematiche applica-
parte del giudice dell'impugnazione. tive — può permettere uno studio specifico più approfondito
In tale direzione, con specifico riferimento alle modalità delle articolate problematiche giuridiche e, quindi, in un'ot-
formali di esercizio dell'attività giudiziaria (e difensiva) pe- tica di migliore utilizzazione della risorsa tempo, contribuire
nale, il consiglio ritiene pertanto di formulare le seguenti li- all'implementazione di modelli di motivazione semplificata].
nee guida, ispirate al principio per cui la redazione degli atti 6. - Modelli di redazione degli atti nel processo civile.
e dei provvedimenti deve essere improntata alla sinteticità e Plurimi sono i riferimenti normativi che nel campo civile ri-
alla chiarezza. guardano la sinteticità degli atti del giudice.
1) Circa le modalità di redazione dei capi di imputazione In particolare, l'art. 132 c.p.c., che disciplina il contenuto
da parte del pubblico ministero (si tratta di un'attività preli- della sentenza, al n. 4 del 2° comma prevede che essa debba
minare che necessariamente ridonda sulle modalità organiz- contenere «la concisa esposizione delle ragioni di fatto e di
zative del lavoro del giudice penale), si segnalano, quali mi- diritto della decisione».
sure opportune e utili, a titolo esemplificativo, quelle di: L'art. 118 disp. att. c.p.c. precisa che la motivazione della
— adottare l'indicazione numerica e progressiva dei plu- sentenza «consiste nella succinta esposizione dei fatti rile-
rimi e diversi capi di imputazione (l'uso delle — limitate — vanti della causa e delle ragioni giuridiche della decisione,
lettere dell'alfabeto determina conseguenze di farraginosità e anche con riferimento a precedenti conformi», che «debbono
confusione, specialmente nei processi complessi, con rischio essere esposte concisamente e in ordine le questioni discusse
di errori materiali e dispersione di tempo); e decise dal collegio ed indicati le norme di legge e i principî
— evitare i capi di imputazione «narrativi», ossia quelli di diritto applicabili» e che «in ogni caso deve essere omessa
che eccedono lo scopo di rappresentare i tratti della fattispe- ogni citazione di autori giuridici».
cie concreta che riproducono la struttura del reato contestato, Dal canto suo, l'art. 134 c.p.c. stabilisce che «l'ordinanza
inglobando una serie di informazioni attinenti a profili ines- è succintamente motivata». Disposizione applicabile anche
senziali dell'addebito; per le ordinanze di cui agli art. 186 quater e 702 ter c.p.c.
IL FORO ITALIANO — 2018.
237 GIURISPRUDENZA AMMINISTRATIVA 238

L'art. 281 sexies c.p.c., espressamente applicabile anche al — si limiti il ricorso a parole straniere, da riportarsi in
giudizio d'appello, stabilisce che il giudice, in caso di deci- corsivo, ai soli casi in cui manca una equivalente e parimenti
sione a seguito di trattazione orale della causa, pronuncia incisiva espressione in lingua italiana;
sentenza al termine della discussione, «dando lettura del di- — si utilizzi una grafica comune, con caratteri uniformi,
spositivo e della concisa esposizione delle ragioni di fatto e per dimensione e tipologia. È utile porre in rilievo utilizzan-
di diritto della decisione». do il carattere corsivo le parti delle dichiarazioni testimoniali
Del pari, l'art. 429 c.p.c., al 1° comma, nel testo attualmente e delle dichiarazioni personali delle parti rese in sede di in-
in vigore, prevede che «Nell'udienza il giudice, esaurita la di- terrogatorio libero o formale.
scussione orale e udite le conclusioni delle parti, pronuncia L'obiettivo deve essere quello dell'elaborazione di un nu-
sentenza con cui definisce il giudizio dando lettura del disposi- cleo motivazionale che, pur sintetico nei contenuti e «conci-

a
tivo e della esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della so» nell'esposizione, si prospetti chiaro ed esauriente e ab-

to
decisione. In caso di particolare complessità della controver- bia, quindi, adeguata «tenuta» per il caso di eventuale gra-
sia, il giudice fissa nel dispositivo un termine non superiore a vame.

en
sessanta giorni per il deposito della sentenza». Analogamente è a ragionarsi riguardo alle modalità di re-

am
L'art. 348 ter c.p.c. stabilisce che l'inammissibilità del- dazione del provvedimento a contenuto decisorio di appello.
l'appello ex art. 348 bis c.p.c. è dichiarata «con ordinanza È auspicabile che esso prenda le mosse dalla sentenza di
succintamente motivata, anche mediante il rinvio agli ele- primo grado (della quale è il caso di indicare anche la data di

on
menti di fatto riportati in uno o più atti di causa e il riferi- pubblicazione) e che poi riporti sinteticamente i motivi d'ap-

O
M abb
mento a precedenti conformi». pello, sia principale che incidentale.

M
Con specifico riferimento al giudizio di cassazione un ri- Il devolutum va posto in luce in modo adeguato, dando
chiamo sostanziale alla sinteticità degli atti di parte è conte- analitica, quanto succinta risposta a ciascun motivo di impu-

SI
nuto sia nell'art. 363 c.p.c., sia nel n. 3 dell'art. 366 c.p.c.,
IO in gnazione, scandagliato graficamente in modo separato e spe-

AS
che disciplina il contenuto del ricorso. cifico, con numerazione progressiva, dando altresì esplicita-
so
Con la riforma di cui al d.l. 31 agosto 2016, n. 16, conver- mente atto della formazione del giudicato interno. La reda-
tito, con modificazioni, dalla l. 25 ottobre 2016 n. 197, è sta- zione sintetica e chiara della motivazione del provvedimento
es

to generalizzato il ricorso alla trattazione in camera di consi- decisorio di secondo grado agevola, altresì, l'individuazione
glio per i procedimenti civili che si svolgono dinanzi alle se- dei casi in cui l'inammissibilità dell'appello ex art. 348 bis
nc

zioni semplici della Suprema corte di cassazione, le quali, in c.p.c. è fondata sulle stesse ragioni, inerenti alle questioni di
D
co

tal caso, pronunciano ordinanza. È stato, infatti, previsto che fatto, poste a base della decisione impugnata, essendo con-
U

la corte, a sezione semplice, pronuncia con ordinanza in ca- sentito, ai sensi del penultimo comma dell'art. 348 ter c.p.c.,
LA

mera di consiglio, salvo che la trattazione in pubblica udien- proporre ricorso per cassazione soltanto per i motivi di cui ai
IO olo

za sia resa opportuna dalla particolare rilevanza della que- nn. 1, 2, 3 e 4 del 1° comma dell'art. 360 c.p.c.
C

stione di diritto sulla quale la corte si deve pronunciare ovve- Tanto premesso, il consiglio delibera di approvare le pre-
c

ro che il ricorso sia stato rimesso dalla sezione «filtro» in


O sci

senti linee guida, funzionali al miglioramento dell'attività di


LO

esito a camera di consiglio che non ha definito il giudizio. In esame preliminare degli atti di impugnazione, nonché al per-
tal modo la nuova disciplina è intervenuta non solo sulla
Fa

seguimento della sinteticità e della chiarezza dei provvedi-


modalità di trattazione del ricorso per cassazione ma anche menti giudiziari.
sulla forma del provvedimento decisorio, essendo stati così
R

ampliati considerevolmente i casi di definizione dei proce- ————————

dimenti dinanzi alla Suprema corte con ordinanza che, a


(1) I. - La delibera del Consiglio superiore della magistratura
norma dell'art. 134 c.p.c., è «succintamente motivata». del 5 luglio 2017, con cui sono state adottate le linee guida fun-
Va pure rimarcato che, in tema di obbligatorietà del depo- zionali al miglioramento dell'attività di esame preliminare degli
sito telematico degli atti processuali, il comma 9 octies del- atti di impugnazione, nonché al perseguimento della sinteticità e
l'art. 16 bis d.l. 18 ottobre 2012 n. 179, convertito, con mo- della chiarezza dei provvedimenti giudiziari, presenta numerosi
dificazioni, dalla l. 17 dicembre 2012 n. 221, prevede espres- punti di interesse. L'intervento giunge al culmine di un nuovo
samente che gli atti di parte e i provvedimenti del giudice modo di intendere l'organizzazione giudiziaria, espresso negli ul-
depositati con modalità telematiche debbano essere redatti in timi anni dall'organo di governo autonomo della magistratura.
maniera sintetica.
L'ordito complessivo di tali disposizioni testimonia come II. - Da una visione statica dell'organizzazione, che si identifi-
anche nel processo civile la sinteticità degli atti processuali, cava sostanzialmente nella disciplina tabellare e nelle regole da
siano essi del giudice o delle parti, non va intesa come brevità esse definite per l'assegnazione delle funzioni giudiziarie e la di-
a tutti i costi, ma piuttosto come corretta proporzione tra la stribuzione degli affari, si è assistito al passaggio a una visione
mole delle questioni da trattare e la consistenza dell'atto — ri- dinamica, tesa a valorizzare tutte le potenzialità degli strumenti
corso, memoria o, infine, sentenza — chiamato ad esaminarle. tecnici e dei moduli organizzativi a disposizione degli uffici giu-
Invero, non può negarsi che la sinteticità e la chiarezza diziari e dei singoli magistrati (v. Cons. sup. magistratura 7 luglio
espositiva degli atti del giudice e di quelli delle parti agevo- 2016, Dalle buone prassi ai «modelli». Una prima manualistica
lino il dialogo tra i protagonisti del processo e possano con- ricognitiva delle pratiche di organizzazione più diffuse negli uffici
tribuire ad assicurare ai cittadini una giustizia di qualità su- giudiziari italiani, in Foro it., Le banche dati, archivio Merito ed
periore, per tempi di definizione e comprensibilità del pro- extra, 2016.2591. L'ultima circolare sulla formazione delle tabel-
dotto giudiziario. le di organizzazione degli uffici giudiziari per il triennio
In tal senso, con riguardo ai provvedimenti del giudice, è 2017/2019, Cons. sup. magistratura, circ. 25 gennaio 2017, ibid.,
auspicabile che: 2017.192, la cui relazione introduttiva è riportata id., 2017, III,
96, è già espressione di questo nuovo modo di concepire l'orga-
— l'esposizione in fatto e in diritto sia breve ed essenzia- nizzazione, declinata anche in una prospettiva di benessere).
le, limitata a quanto strettamente necessario in funzione della Il Csm ha così provveduto all'approvazione di un numero cre-
decisione; scente di linee guida e di buone prassi, tese a proporre modelli or-
— si riportino le questioni di fatto e di diritto rilevanti ai ganizzativi virtuosi e che giungono anche a «orientare» la giuris-
fini della decisione in paragrafi contraddistinti da una nume- dizione, in ambiti in precedenza rimessi alle scelte dei singoli
razione progressiva, esponendo in modo ordinato il ragiona- magistrati. Se un tempo la trattazione del procedimento appariva
mento giustificativo delle statuizioni. Potrebbe rivelarsi an- slegata da una visione complessiva e di insieme, il dato attuale è
che utile il ricorso a stringhe motivazionali per le questioni caratterizzato dalla consapevolezza che la decisione che definisce
ripetitive, così come il riferimento a precedenti conformi; il procedimento non è un fatto isolato, né una questione che inte-
— si strutturi il periodo in modo snello, leggibile e com- ressa soltanto il giudice a cui è stato assegnato il caso, ma si inse-
prensibile (stile sobrio e neutrale; linguaggio piano e non in- risce in un iter più ampio che ha un «prima» (processo; fasi e gra-
voluto); di pregressi di giudizio) e un «dopo» (esecuzione; impugnazione).
ILL FORO
ORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 40.
239 PARTE TERZA 240

III. - Alla base di questa concezione vi è l'idea che la giustizia sordinata e sovrabbondante, oltre a non rispondere alla domanda di
è un servizio che deve essere reso nel migliore dei modi possibili, giustizia, si presta al rischio di censure in sede di impugnazione.
onde garantire qualità ed efficienza (v., ad esempio, le risoluzioni Le indicazioni sui criteri di redazione degli atti contenute nella
adottate in materia di programmi di gestione dei procedimenti ci- delibera, che traggono spunto anche dal lavoro svolto in Cassa-
vili pendenti, ex art. 37 d.l. n. 98 del 2011; la delibera per l'anno zione sulla motivazione sintetica e semplificata (v. Per l'accele-
2016, Cons. sup. magistratura 23 settembre 2015, id., 2016, III, razione del processo di cassazione, ibid., 344), si estendono alla
31); e, per consentire una piena efficienza della risposta di giusti- redazione dei capi di imputazione del pubblico ministero (si sug-
zia, l'organizzazione si presenta come un sistema «condiviso», in gerisce così: di adottare l'indicazione numerica e progressiva dei
cui sono necessari i contributi di tutti gli attori della giurisdizione plurimi e diversi capi di imputazione; di evitare i capi di imputa-
e non solo dei magistrati. zione «narrativi» e cumulativi, provvedendo alla redazione auto-

a
Ecco allora il rilievo riconosciuto agli avvocati, agli operatori noma di un capo di imputazione per ciascun reato; di individuare
economici e ai soggetti che partecipano al processo. In questa di- con precisione il tempo di consumazione e la natura istantanea o

to
rezione possono essere richiamati i numerosi protocolli conclusi a meno del reato).

en
tutti i livelli della giurisdizione (con avvocati, tra uffici giudicanti I principî di sinteticità sono espressamente recepiti nel giudizio
e requirenti, realtà territoriali, ecc.), anche da parte della Corte di amministrativo (art. 3, 2° comma, cod. proc. amm.). Sulla sinteti-

am
cassazione (Protocolli d'intesa tra Corte di cassazione e Consi- cità delle decisioni dei giudici di primo e secondo grado, v. la no-
glio nazionale forense sulla redazione dei motivi di ricorso, ibid., ta del presidente del Consiglio di Stato 22 dicembre 2016, mentre,

on
V, 40, nonché i protocolli tra la Corte di cassazione e la procura sulla sinteticità degli atti di parte, v. il decreto del presidente del
generale del 17 novembre 2016 sull'applicazione del nuovo rito Consiglio di Stato n. 167 del 22 dicembre 2016, id., 2017, fasc. 1,

O
M abb
civile, id., Le banche dati, archivio Merito ed extra, e quello sulla Anticipazioni e novità, 31, e id., Le banche dati, archivio Merito

M
trattazione dei ricorsi presso le sezioni penali del 3 gennaio 2017, ed extra, 2017.226, adottato in attuazione di quanto previsto dal-
ibid.), fino a giungere al Csm (v. delibera del 15 giugno 2016 e il l'art. 13 ter dell'all. II cod. proc. amm.

SI
relativo protocollo con il Cnf, ibid.). IO in Secondo Cons. Stato, sez. V, 30 novembre 2015, n. 5400, id.,

AS
Espressione di tale indirizzo sono anche le linee guida in mate- Rep. 2016, voce Giustizia amministrativa, n. 491, il dovere di sin-
so
ria di protezione internazionale (Cons. sup. magistratura 15 marzo teticità sancito dall'art. 3, 2° comma, cod. proc. amm., strumen-
2017, Linee guida in tema di organizzazione e buone prassi per la talmente connesso al principio della ragionevole durata del pro-
es

trattazione dei procedimenti relativi alla protezione internaziona- cesso (art. 2, 2° comma, cod. proc. amm.), è a sua volta corollario
le, riportata con omissis dei punti da 2 a 4, id., 2017, III, 351, e in- del giusto processo, che assume una valenza peculiare nel giudi-
nc

tegralmente id., Le banche dati, archivio cit., 2017.772; 1° giugno zio amministrativo caratterizzato dal rilievo dell'interesse pubbli-
D

2017, Sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezio- co in occasione del controllo sull'esercizio della funzione pubbli-
co

ne internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione ca. L'essenza della sinteticità, prescritta dall'art. 3, 2° comma,
cod. proc. amm., non risiede nel numero delle pagine o delle righe
LA

europea a seguito del d.l. 17 febbraio 2017, ibid., 2017.1208, e su


IO olo

cui v. anche Cons. sup. magistratura 25 ottobre 2017, Relazione in ogni pagina, ma nella proporzione tra la molteplicità e la com-
sulle attività consiliari in tema di piano straordinario per la pro- plessità delle questioni dibattute e l'ampiezza dell'atto che le vei-
C
c

tezione internazionale e nuovi interventi in tema di Coi e di in- cola (Cons. Stato, sez. III, 12 giugno 2015, n. 2901, id., Rep.
O sci
LO

formazioni statistiche, ibid., 2017.2127), di esecuzioni immobilia- 2015, voce cit., n. 518). La sinteticità è, infatti, un concetto di re-
ri (Cons. sup. magistratura 11 ottobre 2017, Buone prassi nel set- lazione, che esprime una corretta proporzione tra due grandezze,
Fa

tore delle esecuzioni immobiliari - Linee guida, ibid., 2017.2126) la mole, da un lato, delle questioni da esaminare e, dall'altro, la
e di consulenti tecnici (Cons. sup. magistratura 25 ottobre 2017, consistenza dell'atto — ricorso, memoria o, infine, sentenza —
R

Risoluzione in ordine ai criteri per la selezione dei consulenti nei chiamato a esaminarle.
procedimenti concernenti la responsabilità sanitaria, ibid., In dottrina, accanto alle annotazioni di M. SANINO, La «sinteti-
2017.2131). cità» degli atti nel processo amministrativo: è davvero una novi-
tà?, id., 2015, V, 379, cfr. G. SCARSELLI, Sulla sinteticità degli
IV. - Se l'organizzazione non è un fatto personale dei magistra- atti nel processo civile, id., 2017, V, 323, che, trattando il tema
ti, il Csm può allora fornire delle linee guida tese a migliorare la della sinteticità degli atti nel processo amministrativo, prospetta
razionalità organizzativa degli uffici giudiziari. alcuni dubbi sul modello in questione e sull'eventualità che le
L'intervento attuale intende rendere più efficiente la gestione medesime soluzioni possano adottarsi nel rito civile.
dei ruoli di udienza, attraverso la conoscenza delle cause penden-
ti, valorizzando il c.d. «filtro» in appello nel rito civile (sul «fil- V. - Pur potendo in astratto porsi dei dubbi sulla compatibilità
tro» di ammissibilità dell'appello, v. AA.VV., L'appello e il ri- dell'intervento in esame con l'autonomia e l'indipendenza del
corso per cassazione nella riforma del 2012 (d.l. 83/12, converti- giudice, sul rilievo di un'invasione di campo del Csm nell'ambito
to, con modificazioni, in l. 134/12), id., 2012, V, 281; G. CO- della giurisdizione, va chiarito che le linee guida non hanno con-
STANTINO, La riforma dell'appello tra nomofilachia e hybris, e G. tenuto precettivo, ma soltanto propositivo di buone prassi, sugge-
SCARSELLI, Brevi osservazioni sul ricorso per cassazione avverso rendo l'adozione di quelli che sono apparsi, sulla base dei risultati
l'ordinanza ex art. 348 ter c.p.c., id., 2014, I, 1451) e fornendo conseguiti, i modelli organizzativi migliori in sede di esame delle
indicazioni sui modelli redazionali degli atti nel processo civile e impugnazioni e di tecniche di redazione dei provvedimenti.
in quello penale, alla luce delle disposizioni contenute nei codici Particolare rilievo, in tale contesto, assume lo spoglio attraver-
di rito che tendono a delineare un quadro di sinteticità dei prov- so l'attività di schedatura dei fascicoli, strumento essenziale di
vedimenti giudiziari (art. 132, 134, 281 sexies, 348 ter, 429 c.p.c.; conoscenza del contenzioso pendente, sia nell'ambito penale sia
118 disp. att. c.p.c.; 546, 1° comma, lett. e, c.p.p.). La riflessione in quello civile. Tale attività rappresenta un passo necessario per
sul ruolo del magistrato all'interno dell'ufficio giudiziario, quale poter gestire efficacemente il ruolo, non solo nella prospettiva di
organizzazione complessa, induce a ritenere che non sono indiffe- individuare l'eventuale inammissibilità dell'impugnazione, ma
renti il modo e lo stile con cui ciascun giudice motiva la sua deci- per indirizzare correttamente la risposta di giustizia, distinguendo
sione e le scelte compiute finiscono per incidere sugli eventuali ad esempio le cause seriali da quelle più complesse, il calcolo del-
motivi di impugnazione. la scadenza dei termini, l'individuazione di questioni giuridiche
Chiarezza e sinteticità, anche dal punto di vista grafico (ad nuove o che richiedono un particolare studio.
esempio, con riferimento ai modelli di redazione degli atti nel pro- Il Csm, dunque, non si sostituisce alle decisioni di competenza
cesso penale, si indica l'opportunità di provvedere alla numerazione del giudice e dei dirigenti degli uffici giudiziari. Si tratta di un in-
delle pagine, nonché alla suddivisione del testo in paragrafi e sotto- tervento che si colloca nell'ambito del soft law ed è espressione di
paragrafi progressivamente numerati: i primi corrispondenti ai una specifica politica giudiziaria — di governance si sarebbe in-
«punti» della decisione, i secondi alle «questioni» rilevanti per il dotti a dire —, che fa propria l'idea di una giustizia come servizio
singolo punto; sui modelli di redazione degli atti nel processo civi- nell'interesse di chi vi accede e che richiede, in un tempo ragio-
le, si auspica l'utilizzo di una grafica comune, con caratteri unifor- nevole, una decisione di qualità, chiara e comprensibile.
mi, per dimensione e tipologia), concorrono a definire la sentenza G. GRASSO
giusta, che deve contenere tutto quanto è necessario per fornire una
risposta adeguata alle questioni poste dalle parti (v. i contributi in Il ————————
linguaggio della giurisprudenza, id., 2016, V, 357). La sentenza di-
IL FORO ITALIANO — 2018.
177 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 178

CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; se- 6. - L'art. 137, par. 1, che figura nello stesso capitolo di
zione VII; sentenza 28 febbraio 2018, causa C-672/16; tale direttiva, consente agli Stati membri di accordare ai loro
Pres. e rel. ROSAS, Avv. gen. MENGOZZI (senza concl.); soggetti passivi il diritto di optare per l'imposizione di talune
Imofloresmira - Investimentos Imobiliários SA c. Autori- operazioni, tra le quali vi sono quelle di cui all'art. 135, par.
dade Tributária e Aduaneira. 1, lett. l), della direttiva suddetta. L'art. 137, par. 2, della
stessa direttiva precisa che gli Stati membri stabiliscono le
Unione europea — Imposta sul valore aggiunto — Ope- modalità di esercizio del diritto di opzione previsto al par. 1
razioni soggette a imposta — Immobile non utilizzato di tale articolo e che essi possono restringere la portata di ta-
— Tentativi del soggetto passivo di darlo in locazione le diritto.
— Detrazione dell'imposta — Obbligo di rettifica — 7. - Ai sensi dell'art. 167 della direttiva Iva, che figura nel

a
Esclusione (Trattato Fue, art. 267; y direttiva 28 novembre capo I, intitolato «origine e portata del diritto a detrazione»,
2006 n. 2006/112/Ce del consiglio relativa al sistema co-

to
del titolo X, intitolato «detrazioni», «[i]l diritto a detrazione
mune d'imposta sul valore aggiunto, art. 167, 168, 184,

en
nasce quando l'imposta detraibile diventa esigibile».
187). 8. - L'art. 168, che rientra nel medesimo capo di tale diretti-

am
Gli art. 167, 168, 184, 185 e 187 della direttiva 2006/112/Ce va, così dispone:
del consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema «Nella misura in cui i beni e i servizi sono impiegati ai fini

on
comune d'imposta sul valore aggiunto, devono essere inter- di sue operazioni soggette ad imposta, il soggetto passivo ha il
pretati nel senso che essi ostano a una normativa nazionale diritto, nello Stato membro in cui effettua tali operazioni, di

O
M abb
che prevede la rettifica dell'imposta sul valore aggiunto ini- detrarre dall'importo dell'imposta di cui è debitore gli importi

M
zialmente detratta per il motivo che un immobile, per il qua- seguenti:

SI
le è stato esercitato il diritto di opzione per l'imposizione, è a) l'Iva dovuta o assolta in tale Stato membro per i beni che
IO in
ritenuto come non più utilizzato dal soggetto passivo ai fini gli sono o gli saranno ceduti e per i servizi che gli sono o gli

AS
delle proprie operazioni soggette ad imposta, qualora l'im- saranno resi da un altro soggetto passivo;
so
mobile sia rimasto inoccupato per più di due anni, anche se b) l'Iva dovuta per le operazioni assimilate alle cessioni di
è stato dimostrato che il soggetto passivo ha cercato di dar- beni e alle prestazioni di servizi conformemente all'art. 18,
es

lo in locazione durante tale periodo. (1) lett. a), e all'art. 27;


nc

(...)».
9. - L'art. 176 di tale direttiva, contenuto nel capo 3, intito-
D
co

1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul- lato «limitazioni del diritto a detrazione», del suddetto titolo
U

l'interpretazione degli art. 137, 167, 168, 184, 185 e 187 della X, dispone quanto segue:
LA
IO olo

direttiva 2006/112/Ce del consiglio, del 28 novembre 2006, «Il consiglio, deliberando all'unanimità su proposta della
relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto commissione, stabilisce le spese che non danno diritto a detra-
C
c

(G.U. 2006, L 347, pag. 1; in prosieguo: la «direttiva Iva»). zione dell'Iva. In ogni caso, saranno escluse dal diritto a de-
O sci
LO

2. - Tale domanda è stata presentata nell'ambito di una con- trazione le spese non aventi un carattere strettamente profes-
troversia tra la Imofloresmira - Investimentos Imobiliários SA sionale, quali le spese suntuarie, di divertimento o di rappre-
Fa

(in prosieguo: la «Imofloresmira») e l'Autoridade Tributária e sentanza.


Aduaneira (Autorità fiscale e doganale, Portogallo), in merito (...)».
R

alla rettifica delle detrazioni dell'imposta sul valore aggiunto 10. - L'art. 184 della direttiva Iva, contenuto al capo 5, re-
(Iva) effettuate dalla Imofloresmira nell'ambito della sua atti- cante il titolo «rettifica delle detrazioni», del medesimo titolo
vità di acquisto, vendita, locazione e gestione di beni immobi- X, dispone che «[l]a detrazione operata inizialmente è rettifi-
li. cata quando è superiore o inferiore a quella cui il soggetto pas-
sivo ha diritto».
Contesto normativo 11. - L'art. 185, par. 1, di cui al capo 5 di detta direttiva così
recita:
Diritto dell'Unione «La rettifica ha luogo, in particolare, quando, successiva-
mente alla dichiarazione dell'Iva, sono mutati gli elementi
3. - L'art. 18, che figura nel capo I, intitolato «cessioni di presi in considerazione per determinare l'importo delle detra-
beni», del titolo IV, denominato «operazioni imponibili», della zioni, in particolare, in caso di annullamento di acquisti o qua-
direttiva Iva, così dispone: lora si siano ottenute riduzioni di prezzo».
«Gli Stati membri possono assimilare ad una cessione di 12. - L'art. 187, che rientra in tale capitolo della medesima
beni effettuata a titolo oneroso le operazioni seguenti: direttiva, è così formulato:
a) la destinazione da parte di un soggetto passivo alle esi- «1. Per quanto riguarda i beni d'investimento, la rettifica
genze della propria impresa di un bene prodotto, costruito, deve essere ripartita su cinque anni, compreso l'anno in cui i
estratto, lavorato, acquistato o importato nell'ambito di detta beni sono stati acquistati o fabbricati.
impresa, qualora l'acquisto del bene in questione presso un al- Tuttavia, gli Stati membri possono basare la rettifica su un
tro soggetto passivo non gli dia diritto alla detrazione totale periodo di cinque anni interi a decorrere dalla prima utilizza-
dell'Iva; zione dei beni.
(...)». Per quanto riguarda i beni d'investimento immobiliari, la
4. - L'art. 27, che figura nel capo 3, intitolato «prestazioni durata del periodo che funge da base per il calcolo delle retti-
di servizi», del medesimo titolo IV, di detta direttiva così reci- fiche può essere prolungata sino a vent’anni.
ta: 2. Ogni anno la rettifica è effettuata solo per un quinto o,
«Per prevenire distorsioni di concorrenza e previa consulta- qualora il periodo di rettifica sia stato prolungato, per la fra-
zione del comitato Iva, gli Stati membri possono assimilare a zione corrispondente dell'Iva che ha gravato sui beni d'inve-
una prestazione di servizi a titolo oneroso la fornitura, da parte stimento.
di un soggetto passivo, di un servizio per le esigenze della sua La rettifica di cui al 1° comma è eseguita secondo le varia-
impresa, qualora la fornitura di detto servizio da parte di un al- zioni del diritto a detrazione che hanno avuto luogo negli anni
tro soggetto passivo non gli dia diritto alla detrazione totale successivi rispetto all'anno in cui i beni sono stati acquistati,
dell'Iva». fabbricati o eventualmente utilizzati per la prima volta».
5. - A norma dell'art. 135, par. 1, lett. l), che rientra nel ca-
po 3, intitolato «esenzioni a favore di altre attività», del titolo Diritto portoghese
IX, denominato «esenzioni», della direttiva Iva, gli Stati
membri esentano dall'Iva «l'affitto e la locazione di beni im- 13. - L'art. 12, intitolato «rinuncia all'esenzione», del Códi-
mobili». go do Imposto sobre o Valor Acrescentado (codice dell'impo-
IL FORO ITALIANO — 2018.
179 PARTE QUARTA 180

sta sul valore aggiunto; in prosieguo: il «Civa»), ai par. 4, 6 e 2, dà luogo ad una rettifica annuale di 1/20° della detrazione
7, dispone quanto segue: operata, da riportare sulla dichiarazione dell'ultimo periodo
«4. I soggetti passivi che danno in affitto immobili o par- dell'anno in questione».
ti di essi ad altri soggetti passivi, che li utilizzano intera- 16. - I termini e le condizioni applicabili al diritto di optare
mente o prevalentemente per attività che danno diritto a de- per l'imposizione, previsto all'art. 12 del Civa, sono stati pre-
trazione, possono rinunciare all'esenzione di cui all'art. 9, cisati con d.l. 241/86 (Diário da República, 1ª serie, n. 190,
punto 29. del 20 agosto 1986), che è stato modificato con d.l. 21/07
(...) (Diário da República, 1ª serie, n. 20, del 29 gennaio 2007) (in
6. Le modalità e le condizioni della rinuncia all'esenzione prosieguo: il «regime di rinuncia all'esenzione»).
di cui ai par. 4 e 5 sono stabilite in una normativa speciale. 17. - L'art. 10 di tale regime, intitolato «rettifica del-

a
7. Il diritto alla detrazione dell'imposta, in tali casi, è disci- l'imposta detratta», nella sua versione applicabile al procedi-

to
plinato dalle norme stabilite dagli art. 19 ss., fatte salve le di- mento principale, così dispone:

en
sposizioni contenute in eventuali normative speciali». «1. In deroga all'art. 25, par. 1, del [Civa], i soggetti passivi
14. - L'art. 24 del Civa, intitolato «rettifica della detrazio- che utilizzano beni immobili che hanno beneficiato del diritto

am
ne relativa al capitale fisso», ai suoi par. 2, 3, 5 e 6, così di- alla detrazione totale o parziale dell'imposta sull'acquisto so-
spone: no tenuti a rettificare, in un'unica soluzione, a norma dell'art.

on
«2. Sono parimenti rettificate annualmente le detrazioni su- 24, par. 5, del [Civa], le detrazioni operate, tenendo presente
gli investimenti in beni immobili se sussiste una differenza, che i beni sono destinati a un'attività non soggetta ad imposta

O
M abb
positiva o negativa, pari o superiore a cinque punti percentuali quando:

M
tra la percentuale finale di cui all'articolo precedente, applica- a) il bene immobile è destinato a fini diversi dall'attività

SI
bile nel corso dell'anno di occupazione del bene e di ciascuno svolta dal soggetto passivo;
IO in
dei diciannove anni civili successivi, e quello che è stato de- b) ove non sia destinato a fini diversi dall'attività svolta dal

AS
terminato nel corso dell'anno dell'acquisto o di completamen- soggetto passivo, il bene immobile non è effettivamente utiliz-
so

to dei lavori. zato dall'impresa per più di due anni consecutivi».


3. Per la rettifica delle detrazioni relative al capitale fisso, 18. - L'art. 25, par. 1, del Civa, di cui all'art. 10 del regime
es

alle quali fanno riferimento i paragrafi precedenti, occorre di rinuncia all'esenzione citato al precedente punto, corrispon-
nc

procedere come segue: de all'art. 26, par. 1, del Civa, nella versione applicabile al
D

a) alla fine dell'anno durante il quale è iniziata l'utilizza- procedimento principale, come citato al punto 15 della presen-
co

zione o l'occupazione del bene e nel corso di ciascuno dei 4 o te sentenza.


U

19 anni civili successivi, secondo i casi, si deve calcolare


LA
IO olo

l'importo della detrazione che sarebbe applicabile ove l'acqui- Procedimento principale e questioni pregiudiziali
sizione o il completamento dei lavori dei beni immobili fosse
C
c

avvenuto nel corso dell'anno in questione, conformemente alla 19. - La Imofloresmira ha per oggetto sociale l'acquisto, la
O sci
LO

percentuale finale del medesimo anno; vendita, la locazione e la gestione di immobili ad uso abitati-
b) l'importo così ottenuto è sottratto dalla detrazione effet- vo, commerciale e misto, di sua proprietà o di proprietà di ter-
Fa

tuata nel corso dell'anno durante il quale è avvenuto l'acquisto zi.


o la somma delle detrazioni effettuate fino all'anno in cui i la- 20. - A seguito di controlli effettuati nel corso del 2015 e
R

vori relativi a beni immobili sono stati portati a termine; del 2016, l'amministrazione fiscale e doganale ha constatato
c) la differenza positiva o negativa deve essere divisa per 5 che alcuni lotti, appartenenti a due edifici di cui la Imoflore-
o 20, a seconda dei casi; il risultato così ottenuto corrisponde smira è proprietaria e per i quali essa aveva optato per l'impo-
all'importo da pagare o alla detrazione supplementare da effet- sizione, erano vacanti da oltre due anni e che, nonostante tale
tuare nel corso dell'anno in questione. mancata occupazione, la Imofloresmira non aveva effettuato
(...) alcuna rettifica dell'imposta detratta, ai sensi dell'art. 26, par.
5. In caso di trasferimento di capitali fissi effettuato durante 1, del Civa e dell'art. 10, par. 1, lett. b), del regime di rinuncia
il periodo di rettifica, questa è effettuata in un'unica soluzione, all'esenzione.
per il periodo non ancora decorso, considerando che tali capi- 21. - Su tale base, l'amministrazione fiscale e doganale ha
tali sono destinati a un'attività completamente soggetta ad im- fatto valere che la società avrebbe dovuto procedere alla retti-
posta nell'anno del trasferimento e nei successivi fino ad esau- fica dell'imposta detratta, annualmente o in via definitiva, a
rimento del termine per la rettifica. Tuttavia, se il trasferimen- seconda dei casi, per i lotti non occupati degli immobili di cui
to è esente da imposta ai sensi dell'art. 9, punti 30 o 32, i beni è proprietaria e ha informato la Imofloresmira che, poiché tale
sono considerati come destinati a un'attività non soggetta ad rettifica non era stata effettuata, si dovevano applicare corre-
imposta e, nel primo caso, si deve procedere alla rettifica ad zioni relative all'imposta mancante, per un importo totale di
essi relativa. EUR 1.375.954,71, corrispondente agli esercizi 2011, 2012 e
6. La rettifica prevista al paragrafo precedente si applica an- 2013. Risulta altresì dal fascicolo sottoposto alla corte che le
che, considerando che i beni sono destinati a un'attività non rettifiche riguardanti l'esercizio 2013 hanno avuto ripercus-
soggetta ad imposta, nel caso di beni immobili per i quali vi è sioni sull'imposta detratta nel 2014.
stata inizialmente detrazione totale o parziale dell'imposta do- 22. - Poiché la Imofloresmira era in disaccordo con la deci-
vuta per la costruzione, l'acquisto o le altre spese d'investi- sione dell'amministrazione fiscale e doganale di procedere a
mento, qualora: tali rettifiche, essa ha investito della controversia il Tribunal
a) il soggetto passivo, in ragione della modifica dell'attività Arbitral Tributário (Centro de Arbitragem Administrativa -
esercitata o per obbligo di legge, svolga esclusivamente opera- Caad) [Tribunale arbitrale in materia tributaria (centro di arbi-
zioni esenti che non danno diritto a detrazione; trato amministrativo), Portogallo], al fine di ottenere l'annul-
b) il soggetto passivo effettui unicamente operazioni esenti lamento delle integrazioni della liquidazione dell'Iva.
che non danno diritto a detrazione ai sensi dell'art. 12, par. 3, 23. - Il giudice del rinvio rileva che la Imofloresmira ha as-
o dell'art. 55, par. 3 e 4; sicurato in modo costante la promozione commerciale degli
c) l'immobile sia oggetto di una locazione esente ai sensi spazi disponibili, all'interno di tali immobili, al fine di darli in
dell'art. 9, punto 29». locazione.
15. - L'art. 26 del Civa, intitolato «rettifica delle detrazioni 24. - A tale riguardo, detto giudice precisa, in particolare,
relative a immobili non utilizzati a fini commerciali», al suo che, tra il 2011 e il 2013, essa ha, a tal fine, conferito mandati
par. 1, prevede quanto segue: ad agenzie immobiliari e, su consiglio di queste ultime, ha in-
«Il mancato utilizzo di beni immobili ai fini dell'impresa trapreso diverse attività di marketing e di supporto alla com-
per i quali vi è stata detrazione dell'imposta per uno o più anni mercializzazione tra le quali, in particolare, la creazione di un
civili dopo l'inizio del periodo di 19 anni di cui all'art. 24, par. opuscolo, di un elenco di diffusione, nonché di un sito Inter-
IL FORO ITALIANO — 2018.
181 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 182

net, la creazione e la diffusione di comunicati stampa presso Sulle questioni pregiudiziali


un vasto pubblico e l'affissione di cartelloni pubblicitari sugli
edifici interessati. Esso sostiene inoltre che la Imofloresmira Sulla prima questione
ha altresì adeguato la sua offerta mediante, da un lato, la mes-
sa a disposizione di spazi in affitto a prezzi più competitivi e, 29. - Con la prima questione, il giudice del rinvio chiede, in
dall'altro, la possibilità di negoziare periodi di sospensione dei sostanza, se gli art. 167, 168, 184, 185 e 187 della direttiva Iva
pagamenti durante l'installazione degli affittuari. debbano essere interpretati nel senso che essi ostano a una
25. - Secondo il giudice del rinvio, le spese generate dai normativa nazionale che prevede la rettifica dell'Iva inizial-
servizi di promozione commerciale degli immobili di cui è mente detratta per il motivo che un immobile, per il quale è
proprietaria la Imofloresmira sono riflesse nei bilanci degli stato esercitato il diritto di opzione per l'imposizione, è ritenu-

a
anni dal 2011 al 2013. to come non più utilizzato dal soggetto passivo ai fini delle

to
26. - Dinanzi a detto giudice, la Imofloresmira fa valere che proprie operazioni soggette ad imposta, qualora l'immobile sia

en
le rettifiche di cui al punto 21 della presente sentenza sono il- rimasto inoccupato per più di due anni, anche se è stato dimo-
legittime, poiché l'interpretazione della normativa nazionale strato che il soggetto passivo ha cercato di darlo in locazione

am
applicabile alla controversia principale, quale sostenuta dal- durante tale periodo.
l'amministrazione fiscale e doganale, sarebbe in contrasto con 30. - Va ricordato, in via preliminare, che, secondo la lo-

on
il diritto dell'Unione, in particolare con la direttiva Iva, non- gica del sistema istituito dalla direttiva Iva, le imposte che
hanno gravato a monte sui beni o sui servizi impiegati da un

O
ché con l'art. 26, par. 1, del Civa e con l'art. 10, par. 1, del re-

M abb
gime di rinuncia all'esenzione. soggetto passivo per le sue operazioni soggette ad imposta

M
27. - Nutrendo dubbi sulla compatibilità con il diritto del- possono essere detratte. La detrazione delle imposte a monte

SI
l'Unione della normativa nazionale applicabile nel procedi- è collegata alla riscossione delle imposte a valle. Quando
IO in beni o servizi acquistati da un soggetto passivo sono impie-

AS
mento principale, in particolare dell'art. 26, par. 1, del Civa e
gati ai fini di operazioni esenti o non rientranti nell'ambito
so
dell'art. 10, par. 1, del regime di rinuncia all'esenzione, come
interpretati dall'amministrazione fiscale e doganale, il giudice di applicazione dell'Iva, non può esservi né riscossione del-
es

del rinvio ritiene che sia necessaria un'interpretazione degli l'imposta a valle né detrazione dell'imposta a monte (v., in
art. 137, 167, 168, 184, 185 e 187 della direttiva Iva. tal senso, sentenza 30 marzo 2006, Uudenkaupungin kau-
nc

punki, C-184/04, EU:C:2006:214, punto 24, Foro it., Rep.


28. - In tale contesto, il Tribunal Arbitral Tributário (Centro
D

2007, voce Unione europea, nn. 2439, 2447).


co

de Arbitragem Administrativa - Caad) [Tribunale arbitrale in


U

31. - L'imposizione sulle operazioni di affitto e di locazione


materia tributaria (centro di arbitrato amministrativo)] ha deci- è una facoltà che il legislatore dell'Unione ha concesso agli
LA
IO olo

so di sospendere il procedimento e di sottoporre alla Corte le Stati membri in deroga alla norma generale stabilita dall'art.
seguenti questioni pregiudiziali: 135, par. 1, lett. l), della direttiva Iva, ai sensi della quale le
C
c

«1) Se, nel caso in cui un immobile, pur non essendo occu- operazioni di affitto e di locazione sono, in linea di principio,
O sci
LO

pato per due o più anni, sia oggetto di commercializzazione, esenti da Iva. Pertanto, il diritto a detrazione afferente a tale
vale a dire sia disponibile sul mercato per la locazione o per la imposizione non si esercita automaticamente, ma solo se gli
Fa

prestazione di servizi di tipo ‘office centre’, e si provi che il ri- Stati membri si sono avvalsi della facoltà prevista dall'art.
spettivo proprietario intende darlo in locazione con assogget- 137, par. 1, lett. d), della direttiva Iva e a condizione che i
R

tamento a Iva e che lo stesso ha compiuto gli sforzi necessari soggetti passivi esercitino il diritto di opzione loro concesso
per concretizzare tale intenzione, sia conforme agli art. 167, (v. sentenza 12 gennaio 2006, Turn- und Sportunion Wald-
168, 184, 185 e 187 della [direttiva Iva] la qualificazione co- burg, C-246/04, EU:C:2006:22, punto 26 e giurisprudenza ivi
me ‘mancato utilizzo effettivo dell'immobile ai fini del- citata, Foro it., Rep. 2007, voce cit., nn. 2432, 2438).
l'impresa’ e/o ‘mancato utilizzo effettivo dell'immobile nel- 32. - Nella fattispecie, è pacifico che la Repubblica porto-
l'ambito di operazioni imponibili’, ai sensi e ai fini dell'art. ghese si è avvalsa di tale facoltà. Inoltre, dalla decisione di
26, par. 1, del [Civa] e dell'art. 10, par. 1, lett. b), del regime rinvio risulta che, al momento della conclusione di contratti di
di rinuncia all'esenzione dall'Iva nell'ambito delle operazioni affitto dei beni immobili di cui trattasi nel procedimento prin-
relative a beni immobili, approvato con d.l. 21/07, nella sua cipale, per un periodo precedente il periodo di mancata occu-
precedente versione, e, di conseguenza, se si debba ritenere pazione controverso, la Imofloresmira ha optato per l'imposi-
che la detrazione inizialmente effettuata debba essere oggetto zione sulla locazione di tali immobili.
di rettifica in quanto superiore a quella cui il soggetto passivo 33. - Risulta peraltro dalla lettera dell'art. 168 della direttiva
aveva diritto. Iva che, affinché un interessato possa aver diritto alla detra-
2) In caso di risposta affermativa, se possa, alla luce della zione, occorre, da un lato, che egli sia un «soggetto passivo»
corretta interpretazione degli art. 137, 167, 168, 184, 185 e ai sensi di tale direttiva e, dall'altro, che i beni e servizi in
187 della [direttiva Iva] (...), essere imposta tale rettifica, in questione vengano utilizzati ai fini di sue operazioni soggette
un'unica soluzione, per tutto il periodo non ancora decorso, ad imposta (sentenza 15 dicembre 2005, Centralan Property,
come prevede la legislazione portoghese all'art. 10, par. 1, lett. C-63/04, EU:C:2005:773, punto 52, Foro it., Rep. 2007, voce
cit., 2446).
b) e c), del regime di rinuncia all'esenzione dall'Iva nel-
34. - Nel caso di specie, la qualità di soggetto passivo della
l'ambito delle operazioni relative a beni immobili, nel caso in
Imofloresmira non è messa in discussione nel procedimento
cui un immobile non sia occupato da più di due anni, ma sia
principale. Per contro, l'amministrazione fiscale e doganale le
comunque oggetto di commercializzazione ai fini di una sua ha imposto la rettifica della detrazione dell'Iva per il motivo
locazione (con possibilità di rinuncia) e/o per la prestazione di che i beni immobili di cui trattasi non erano occupati da più di
servizi (imponibili), e si intenda destinare detto immobile ne- due anni ed erano, pertanto, considerati come non più utilizzati
gli anni successivi ad attività imponibili che danno diritto a ai fini delle sue operazioni soggette ad imposta, mentre è ac-
detrazione. certato che tale società, nel suddetto periodo, ha sempre avuto
3) Se il combinato disposto dell'art. 2, par. 2, lett. c), e del- l'intenzione di dare in locazione tali beni con assoggettamento
l'art. 10, par. 1, lett. b), del regime di rinuncia all'esenzione all'Iva e ha intrapreso le azioni necessarie a tale scopo.
dall'Iva nell'ambito delle operazioni relative a beni immobili, 35. - A norma dell'art. 167 della direttiva Iva, il diritto a
prevedendo l'impossibilità per un soggetto passivo Iva di po- detrazione sorge quando l'imposta detraibile diventa esigibi-
ter rinunciare all'esenzione Iva nella conclusione di nuovi le. Di conseguenza, solo la veste nella quale il privato opera
contratti di locazione in seguito a una rettifica Iva effettuata in in quel momento può far nascere il diritto a detrazione (v., in
un'unica soluzione e compromettendo il regime di detrazione tal senso, sentenze 11 luglio 1991, Lennartz, C-97/90, EU:C:
successivo durante il periodo di rettifica, sia conforme agli art. 1991:315, punto 8, e 30 marzo 2006, Uudenkaupungin kau-
137, 167, 168 e 184 della [direttiva Iva]». punki, C-184/04, EU:C:2006:214, cit., punto 38).
IL FORO ITALIANO — 2018.
183 PARTE QUARTA 184

36. - A decorrere dal momento in cui l'amministrazione fi- definitiva delle detrazioni dell'Iva dai risultati dell'attività
scale ha accettato, sulla base dei dati trasmessi da un'impresa, economica esercitata dal soggetto passivo, crea, riguardo al
che sia ad essa concessa la qualità di soggetto passivo, questo trattamento fiscale di attività di investimento immobiliare
status non può più, in via di principio, esserle revocato succes- identiche, disparità ingiustificate tra imprese con lo stesso pro-
sivamente con effetto retroattivo a causa del verificarsi o meno filo e che esercitano la stessa attività.
di taluni eventi (v., in tal senso, sentenza 29 febbraio 1996, 45. - Tale conclusione non può essere rimessa in discussio-
INZO, C-110/94, EU:C:1996:67, punto 21, Foro it., Rep. ne dall'argomento del governo portoghese secondo il quale, in
1996, voce cit., n. 1449), salvo nei casi di frode o di abuso. ragione della risoluzione dei contratti di locazione conclusi in
37. - Va ricordato che, secondo una costante giurisprudenza, precedenza, sarebbero «mutati gli elementi presi in considera-
il diritto alla detrazione previsto dagli art. da 167 a 172 della zione per determinare l'importo delle detrazioni» ai sensi del-

a
direttiva Iva costituisce parte integrante del meccanismo del- l'art. 185, par. 1, della direttiva Iva, di modo che si dovrebbe

to
l'Iva e, in linea di principio, non può essere soggetto a limita- procedere a una rettifica proporzionale dell'imposta detratta.

en
zioni. Esso va esercitato immediatamente per la totalità delle 46. - Infatti, in primo luogo, se è vero che la necessità di
imposte che hanno gravato le operazioni effettuate a monte procedere alla rettifica dell'imposta detratta può esistere anche

am
(sentenza 15 dicembre 2005, Centralan Property, C-63/04, a causa di circostanze indipendenti dalla volontà del soggetto
EU:C:2005:773, cit., punto 50 e giurisprudenza ivi citata). passivo (v., in tal senso, sentenza 29 aprile 2004, Gemeente

on
38. - Il regime delle detrazioni mira a sgravare interamente Leusden e Holin Groep, C-487/01 e C-7/02, EU:C:2004:263,
l'imprenditore dall'onere dell'Iva dovuta o pagata nell'ambito punto 55, Foro it., Rep. 2004, voce cit., nn. 1513, 1539), ciò

O
M abb
di tutte le sue attività economiche. Il sistema comune dell'Iva non toglie che tale disposizione non può pregiudicare i princi-

M
garantisce, di conseguenza, la perfetta neutralità del- pî fondamentali su cui si basa il sistema istituito dalla direttiva

SI
l'imposizione fiscale per tutte le attività economiche, indipen- Iva e, segnatamente, il principio di neutralità fiscale.
IO in
dentemente dallo scopo o dai risultati delle stesse, purché que- 47. - Orbene, contrariamente a quanto sostiene il governo

AS
ste siano di per sé soggette all'Iva (sentenza 15 dicembre portoghese, ritenere sufficiente, al fine di stabilire l'esistenza
so
2005, Centralan Property, C-63/04, EU:C:2005:773, cit., pun- di «mutamenti» ai sensi dell'art. 185 della direttiva Iva, che un
to 51 e giurisprudenza ivi citata). immobile sia rimasto vuoto dopo la risoluzione di un contratto
es

39. - Occorre rilevare, altresì, che è l'acquisto di beni o ser- di locazione di cui era oggetto, per circostanze indipendenti
nc

vizi da parte di un soggetto passivo che agisce come tale a de- dalla volontà del suo proprietario, anche se è dimostrato che
terminare l'applicazione del sistema dell'Iva e, quindi, del si- quest'ultimo ha sempre l'intenzione di utilizzarlo ai fini di
D
co

stema della detrazione. L'impiego dei beni o servizi, reale o un'attività imponibile e intraprende le iniziative necessarie a
U

previsto, determina solo l'entità della detrazione iniziale alla tal fine, equivarrebbe a limitare il diritto alla detrazione per
LA
IO olo

quale il soggetto passivo ha diritto in virtù dell'art. 168 della mezzo delle disposizioni applicabili in materia di rettifiche.
direttiva Iva e l'entità delle eventuali rettifiche durante i perio- 48. - In secondo luogo, anche se l'art. 137, par. 2, della di-
C
c

di successivi, ma non incide sulla nascita del diritto alla detra- rettiva Iva lascia agli Stati membri un ampio potere discrezio-
O sci
LO

zione (v., in tal senso, sentenza 11 luglio 1991, Lennartz, C- nale che consente loro di determinare le modalità di esercizio
97/90, EU:C:1991:315, cit., punto 15). del diritto di opzione e persino di sopprimerlo (v., in tal senso,
Fa

40. - Ne deriva che il diritto a detrazione resta, in linea di sentenza 12 gennaio 2006, Turn- und Sportunion Waldburg,
principio, acquisito anche se, successivamente, in ragione di C-246/04, EU:C:2006:22, cit., punti da 27 a 30), gli Stati
R

circostanze estranee alla sua volontà, il soggetto passivo non membri non possono usare tale potere per violare gli art. 167 e
utilizza tali beni e servizi che hanno dato luogo alla detrazione 168 di tale direttiva, revocando un diritto a detrazione già ac-
nell'ambito di operazioni soggette ad imposta (v., in tal senso, quisito.
sentenze 29 febbraio 1996, INZO, C-110/94, EU:C:1996:67, 49. - Infatti, una limitazione delle detrazioni Iva legata alle
cit., punto 20, e 15 gennaio 1998, Ghent Coal Terminal, C- operazioni soggette ad imposta, dopo che il diritto di opzione
37/95, EU:C:1998:1, punti 19 e 20, Foro it., Rep. 1998, voce sia stato esercitato, riguarderebbe non la «portata» del diritto
cit., n. 1032). di opzione, che gli Stati membri possono limitare ai sensi del-
41. - Nel caso di specie, secondo l'interpretazione accolta l'art. 137, par. 2, della direttiva Iva, bensì le conseguenze del-
dall'amministrazione fiscale e doganale, il fatto che un immo- l'esercizio di tale diritto (v., in tal senso, sentenza 30 marzo
bile sia inoccupato per un determinato periodo interrompe la 2006, Uudenkaupungin kaupunki, C-184/04, EU:C:2006:214,
destinazione dell'immobile ai fini dell'impresa, obbligando il cit., punto 46).
soggetto passivo a procedere alla rettifica dell'imposta detrat- 50. - Infine, occorre sottolineare che la qualità di soggetto
ta, anche se sia stato dimostrato che quest'ultimo ha sempre passivo è definitivamente acquisita solo se la dichiarazione
l'intenzione di continuare a svolgere un'attività soggetta ad dell'intenzione di avviare l'attività economica programmata
imposta. sia stata effettuata in buona fede dall'interessato. Nelle situa-
42. - Orbene, risulta dalla giurisprudenza citata ai punti 39 e zioni fraudolente o abusive in cui quest'ultimo ha finto di vo-
40 della presente sentenza che un soggetto passivo mantiene il ler avviare un'attività economica specifica, ma ha in realtà
diritto a detrazione, una volta che tale diritto è sorto, anche se cercato di far entrare nel suo patrimonio privato beni che pos-
non ha potuto, per ragioni indipendenti dalla sua volontà, uti- sono essere oggetto di detrazione, l'amministrazione fiscale
lizzare i beni o i servizi all'origine della detrazione nel- può chiedere, con effetto retroattivo, il rimborso delle somme
l'ambito di operazioni imponibili. detratte poiché queste detrazioni sono state concesse sulla base
43. - Una diversa interpretazione della direttiva Iva sarebbe di false dichiarazioni (sentenza 21 marzo 2000, Gabalfrisa e
incompatibile col principio della neutralità dell'Iva per quanto a., da C-110/98 a C-147/98, EU:C:2000:145, punto 46, Foro
riguarda l'imposizione fiscale dell'impresa. Essa potrebbe it., Rep. 2000, voce cit., n. 1220).
creare, all'atto del trattamento fiscale delle stesse attività di 51. - Occorre ricordare, a tale proposito, che la lotta contro
investimento, disparità ingiustificate tra imprese che effettua- la frode, l'evasione fiscale e gli eventuali abusi è un obiettivo
no già operazioni imponibili e altre che cercano, mediante in- riconosciuto e promosso dalla direttiva Iva, come ricordato al
vestimenti, di avviare attività da cui deriveranno operazioni suo art. 131 (sentenza 29 aprile 2004, Gemeente Leusden e
soggette ad imposta. Parimenti, si creerebbero disparità arbi- Holin Groep, C-487/01 e C-7/02, EU:C:2004:263, cit., punto
trarie tra queste ultime imprese in quanto l'accettazione defini- 76).
tiva delle detrazioni dipenderebbe dalla questione se tali inve- 52. - Di conseguenza, qualora l'amministrazione fiscale do-
stimenti diano luogo o no ad operazioni soggette ad imposta vesse constatare che il diritto a detrazione è stato esercitato in
(sentenza 29 febbraio 1996, INZO, C-110/94, EU:C:1996:67, maniera fraudolenta o abusiva, circostanza che spetta al giudi-
cit., punto 22). ce del rinvio verificare, essa sarebbe legittimata a chiedere,
44. - Di conseguenza, il principio di neutralità fiscale osta a con effetto retroattivo, il rimborso delle somme detratte (sen-
una normativa nazionale che, facendo dipendere l'accettazione tenza 3 marzo 2005, Fini H, C-32/03, EU:C:2005:128, punto
IL FORO ITALIANO — 2018.
185 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 186

33 e giurisprudenza ivi citata, Foro it., Rep. 2005, voce cit., n. (v., in tal senso, sentenza 19 ottobre 2017, Paper Consult, C-
1994). 101/16, EU:C:2017:775, cit., punto 68).
53. - Alla luce di quanto precede, si deve rispondere alla 62. - Le autorità portoghesi non possono quindi avvalersi di
prima questione dichiarando che gli art. 167, 168, 184, 185 e un'incertezza oggettiva e rilevante quanto alla portata delle di-
187 della direttiva Iva devono essere interpretati nel senso che sposizioni del diritto dell'Unione. Poiché tale criterio non è
essi ostano a una normativa nazionale che prevede la rettifica soddisfatto, non è necessario verificare se sia soddisfatto il cri-
dell'Iva inizialmente detratta per il motivo che un immobile, terio relativo alla gravità delle ripercussioni economiche.
per il quale è stato esercitato il diritto di opzione per l'imposi- 63. - Dalle considerazioni che precedono discende che non
zione, è ritenuto come non più utilizzato dal soggetto passivo occorre limitare nel tempo gli effetti della presente sentenza.
ai fini delle proprie operazioni soggette ad imposta, qualora Per questi motivi, la corte (settima sezione) dichiara:

a
l'immobile sia rimasto inoccupato per più di due anni, anche Gli art. 167, 168, 184, 185 e 187 della direttiva 2006/112/

to
se è stato dimostrato che il soggetto passivo ha cercato di darlo Ce del consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema

en
in locazione durante tale periodo. comune d'imposta sul valore aggiunto, devono essere interpre-
tati nel senso che essi ostano a una normativa nazionale che

am
Sulle questioni seconda e terza prevede la rettifica dell'imposta sul valore aggiunto inizial-
mente detratta per il motivo che un immobile, per il quale è

on
54. - In considerazione della risposta fornita alla prima que- stato esercitato il diritto di opzione per l'imposizione, è ritenu-
stione, non occorre rispondere alle questioni seconda e terza. to come non più utilizzato dal soggetto passivo ai fini delle

O
M abb
proprie operazioni soggette ad imposta, qualora l'immobile sia

M
Sulla limitazione nel tempo degli effetti della presente senten- rimasto inoccupato per più di due anni, anche se è stato dimo-

SI
za strato che il soggetto passivo ha cercato di darlo in locazione
IO in durante tale periodo.

AS
55. - Nell'ipotesi in cui la corte giudicasse che il diritto del-
so

l'Unione osta ad una normativa nazionale, come quella di cui ————————

al procedimento principale, il governo portoghese chiede alla


es

(1) I. - Con la sentenza in epigrafe la corte rimarca che è


corte di limitare nel tempo gli effetti della sua sentenza. l'acquisto di beni o servizi da parte di un soggetto passivo che
nc

56. - A sostegno della sua domanda, tale governo sostiene, agisce come tale a determinare l'applicazione del sistema del-
D

in primo luogo, che un esame, caso per caso, dell'insieme dei l'Iva e, quindi, del sistema della detrazione. L'impiego dei beni
co

rapporti giuridici, al fine di determinare se i soggetti passivi


U

o dei servizi, invece, reale o anche previsto, determina soltanto


locatori abbiano correttamente calcolato e versato allo Stato l'entità della detrazione iniziale, nonché quella delle eventuali
LA
IO olo

membro interessato gli importi corrispondenti alle rettifiche rettifiche.


dell'Iva, costituisce di per sé un compito che richiede una de-
C

In particolare, irrilevanti a escludere il diritto di detrazione e,


c

stinazione «sovradimensionata» di risorse amministrative e per conseguenza, a comportare necessità di rettifica sono i risul-
O sci
LO

giudiziarie indisponibili e che, se non affrontato, potrebbe dar tati dell'attività economica; sicché sull'esistenza del diritto non
luogo ad abusi e a una perdita di entrate fiscali ancor più con- è destinato a incidere il mancato utilizzo del bene, se indipen-
Fa

siderevole. dente dalla volontà del soggetto passivo che l'ha acquistato. Al-
57. - Il governo portoghese fa valere, in secondo luogo, che trimenti, ammonisce la corte, si determinerebbe una violazione
R

in tale ipotesi la perdita dell'imposta già rettificata o già ri- del principio di neutralità dell'imposta, che comporterebbe di-
scossa nel frattempo ammonta ad importi considerevoli e crea sparità ingiustificate tra imprese con lo stesso profilo e che
un insostenibile squilibrio di bilancio. esercitano la medesima attività.
58. - In terzo luogo, il governo portoghese osserva che la II. - Sulla medesima falsariga si pone Corte giust. 15 gennaio
normativa nazionale di cui al procedimento principale mira a 1998, causa C-37/95, Foro it., Rep. 1998, voce Unione europea,
garantire che gli importi di Iva detraibili a monte siano diret- n. 1032, citata in motivazione, secondo cui ai sensi dell'art. 17
tamente e proporzionalmente relativi alla tassazione effettiva- della sesta direttiva Cee il soggetto passivo, che agisce in quan-
to tale, può detrarre l'Iva di cui è debitore per beni che gli sono
mente avvenuta a valle, il che testimonierebbe la buona fede
stati forniti o per servizi che gli sono stati prestati ai fini di ope-
dello Stato portoghese e delle autorità fiscali nazionali. re di investimento destinate ad essere utilizzate nell'ambito di
59. - A tale proposito, va ricordato che una limitazione degli operazioni imponibili; il diritto alla detrazione rimane acquisito
effetti nel tempo di una sentenza costituisce una misura ecce- qualora, a causa di circostanze estranee alla sua volontà, il sog-
zionale, la quale presuppone che sussista un rischio di gravi getto passivo non abbia mai fatto uso dei suddetti beni e servizi
ripercussioni economiche, dovute in particolare all'elevato per realizzare operazioni imponibili; se del caso, la fornitura di
numero di rapporti giuridici costituiti in buona fede sulla base un bene di investimento nel corso del periodo di rettifica può
della normativa ritenuta validamente vigente, e che risulti che dare luogo a una rettifica della detrazione alle condizioni previ-
i privati e le autorità nazionali erano stati indotti ad un com- ste dall'art. 20, n. 3, della direttiva 77/388.
portamento non conforme al diritto dell'Unione a causa di una III. - Cfr. pure Corte giust. 29 febbraio 1996, causa C-110/94,
oggettiva e rilevante incertezza circa la portata delle disposi- id., Rep. 1996, voce cit., n. 1449, citata in motivazione, secondo
zioni del diritto dell'Unione, incertezza alla quale aveva even- cui anche le prime spese di investimento effettuate ai fini di una
tualmente contribuito lo stesso comportamento tenuto da altri data operazione possono essere considerate come attività eco-
Stati membri o dalla commissione (v., segnatamente, sentenza nomica ai sensi dell'art. 4 della sesta direttiva 77/388, in mate-
19 dicembre 2013, Endress, C-209/12, EU:C:2013:864, punto ria di armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri rela-
36 e giurisprudenza ivi citata, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. tive alle imposte sulla cifra d'affari, e l'amministrazione tributa-
2411). ria deve, in tale contesto, prendere in considerazione la dichiara-
60. - Orbene, occorre rammentare che una restrizione del di- ta intenzione dell'impresa di avviare un'attività soggetta all'im-
ritto alla detrazione dell'Iva opposto a soggetti passivi costi- posta sul valore aggiunto; qualora l'amministrazione tributaria
tuisce un'eccezione a un principio fondamentale del sistema abbia riconosciuto la qualità di soggetto passivo di una società
che ha dichiarato la sua intenzione di avviare un'attività econo-
comune dell'Iva la cui legittimità, secondo giurisprudenza co- mica che dà luogo ad operazioni imponibili, la realizzazione di
stante, è ammessa soltanto in circostanze eccezionali (v., in tal uno studio sulla redditività dell'attività programmata può essere
senso, sentenza 19 ottobre 2017, Paper Consult, C-101/16, considerata come un'attività economica ai sensi della disposi-
EU:C:2017:775, punto 67). zione soprammenzionata, anche se questo studio ha lo scopo di
61. - Risulta dalla giurisprudenza della corte che non esiste esaminare in quale misura l'attività prevista sia redditizia; tenu-
un'incertezza oggettiva e rilevante quanto alla portata del di- to conto dei principî della certezza del diritto e della neutralità
ritto dell'Unione, in particolare delle disposizioni della diretti- dell'imposta sul valore aggiunto per quanto riguarda l'imposi-
va Iva per quanto riguarda la portata del diritto a detrazione e zione fiscale dell'impresa, e salvo casi di frode o abuso, la qua-
il suo ruolo all'interno del sistema istituito da detta direttiva lità di soggetto passivo Iva non può essere revocata con effetto
IL FORO ITALIANO — 2018.
187 PARTE QUARTA 188

retroattivo alla società di cui trattasi, qualora, in considerazione ottobre 1972 n. 633, consentendo, per le operazioni passive,
dei risultati di tale studio, si sia deciso di non passare alla fase cioè per i beni o servizi importati o acquistati, al contribuente di
operativa e di metterla in liquidazione, di modo che l'attività portare in detrazione l'imposta addebitatagli a titolo di rivalsa
economica prevista non ha dato luogo ad operazioni imponibili. dal venditore o prestatore quando si tratti di acquisto effettuato
IV. - In senso speculare, Corte giust. 3 marzo 2005, causa C- nell'esercizio di impresa, richiede, oltre alla qualità di imprendi-
32/03, id., Rep. 2005, voce cit., n. 1994, citata in motivazione, tore dell'acquirente, l'inerenza del bene o servizio acquistato
secondo cui l'art. 4, nn. 1-3, della sesta direttiva deve essere in- all'attività imprenditoriale, intesa come strumentalità del bene o
terpretato nel senso che una persona, che ha cessato un'attività servizio stesso, ed inoltre non introduce deroga ai comuni criteri
commerciale ma che continua a pagare il canone di affitto e gli in tema di onere della prova, lasciando la dimostrazione di detta
oneri inerenti al locale che è servito per tale attività in ragione inerenza o strumentalità a carico dell'interessato, senza che la

a
del fatto che il contratto di affitto contiene una clausola di divie- sussistenza dei predetti requisiti possa presumersi in ragione
to di recesso, è considerata soggetto passivo ai sensi di tale arti- della sola qualità di società commerciale dell'acquirente.

to
colo e può detrarre l'Iva sugli importi così pagati, in quanto esi- Conf., Cass. 24 luglio 2013, n. 17959, ibid., n. 295.

en
sta un nesso diretto ed immediato tra i pagamenti effettuati e X. - L'inerenza va specificamente provata ogni qual volta es-
l'attività commerciale e sia dimostrata l'assenza di intento frau- sa sia posta in dubbio dall'amministrazione finanziaria: Cass. 4

am
dolento o abusivo. febbraio 2005, n. 2300, id., Rep. 2005, voce cit., n. 311.
V. - Conforme, nella giurisprudenza interna, Cass. 9 agosto XI. - Da ultimo, in tema d'inerenza, v. anche Cass., ord. 11

on
2016, n. 16683, id., Rep. 2016, voce Valore aggiunto (imposta), gennaio 2018, n. 450, id., Le banche dati, archivio Cassazione
n. 206, secondo cui in tema di Iva, ai sensi dell'art. 2, 2° com- civile, secondo cui, sia pure in tema di imposte sui redditi delle

O
M abb
ma, n. 5, d.p.r. n. 633 del 1972, la locazione di un fabbricato o società, il principio dell'inerenza dei costi deducibili si ricava

M
di una sua porzione da parte dell'imprenditore che lo ha realiz- dalla nozione di reddito d'impresa (e non dall'art. 75, 5° com-
ma, d.p.r. n. 917 del 1986, ora art. 109, 5° comma, medesimo

SI
zato e si prefigga l'obiettivo di venderlo si deve qualificare atto
IO in
compreso nell'attività d'impresa ove resti sul piano della ge- d.p.r., riguardante il diverso principio della correlazione tra co-

AS
stione conservativa durante un periodo di stasi sul mercato in at- sti deducibili e ricavi tassabili) ed esprime la necessità di riferire
so
tesa del momento più proficuo per la vendita. i costi sostenuti all'esercizio dell'attività imprenditoriale, esclu-
VI. - In tema di riferibilità del bene all'attività d'impresa, os- dendo quelli che si collocano in una sfera estranea ad essa, sen-
es

sia alla sua inerenza, v. Cass. 3 giugno 2015, n. 11425, id., Rep. za che si debba compiere alcuna valutazione in termini di utilità
2015, voce cit., n. 271, secondo cui in tema di Iva, in base alla (anche solo potenziale o indiretta), in quanto è configurabile
nc

disciplina di cui agli art. 4 e 19 d.p.r. 26 ottobre 1972 n. 633, come costo anche ciò che non reca alcun vantaggio economico e
D

l'imposta addebitata al cedente è detraibile dal cessionario solo non assume rilevanza la congruità delle spese, perché il giudizio
co

nel caso in cui il bene acquistato dal cessionario imprenditore sull'inerenza è di carattere qualitativo e non quantitativo (nella
specie, la Suprema corte ha ritenuto non deducibili i costi relati-
LA

(nella specie, un immobile accatastato in categoria A10 - uffici


IO olo

o studi privati) sia concretamente destinato all'esercizio del- vi al pagamento di royalties per l'uso di un marchio FS, non
l'impresa e sia inerente a detto esercizio (nella specie, commer- perché non avevano incrementato i ricavi aziendali, come aveva
C
c

cio all'ingrosso di frutta), mentre non è sufficiente il requisito ritenuto la commissione tributaria regionale, ma perché l'uso
O sci
LO

astratto della mera «strumentalità per natura» del bene, doven- del marchio FS, per il quale i costi erano stati sostenuti, risulta-
dosi escludere che assuma rilievo la messa a rendita del bene va del tutto estraneo all'attività d'impresa, che per il 92,50 per
Fa

operata successivamente all'acquisto, tanto più per operazioni cento del fatturato si svolgeva con società del gruppo, a cui la
non rientranti nell'oggetto sociale (nella specie, concedendolo contribuente apparteneva, e per il restante 7,50 per cento con
R

in locazione). soggetti esterni al gruppo, costituiti da enti pubblici, all'esito di


VII. - Pertiene al tema l'indirizzo secondo cui, in tema d'Iva, procedure di gara pubblica).
un'operazione economica isolata non diretta al mercato, com- XII. - Senz’altro non è legittima la detrazione dell'Iva pagata
piuta da una società commerciale, sebbene prevista dall'atto co- in rivalsa da una società per l'acquisto di beni e servizi relativi
stitutivo o dallo statuto sociale, non può valere, di per sé sola, a ad immobili dati in locazione a terzi al di fuori dell'attività pro-
dare consistenza ad un'attività imprenditoriale capace di giusti- pria della impresa e, per ciò, non direttamente strumentali alla
ficare l'inerenza dell'operazione passiva all'attività svolta, atte- attività propria di quel soggetto: Cass. 19 gennaio 1996, n. 422,
so che la previsione statutaria riveste un valore meramente indi- id., 1996, I, 870.
ziario circa l'inerenza dei relativi costi all'effettivo esercizio XIII. - Sussiste, invece, il diritto del soggetto passivo di de-
dell'impresa, ai sensi dell'art. 19, 1° comma, d.p.r. 26 ottobre trarre l'Iva assolta a monte per la prestazione di servizi, consi-
1972 n. 633; ne consegue che, ai fini della detrazione dell'Iva, il stenti nella costruzione o nella ristrutturazione di un bene im-
contribuente deve dimostrare che la suddetta operazione, appa- mobile di cui un terzo sia proprietario, qualora quest'ultimo
rentemente singola, rientri in una specifica attività imprendito- benefici a titolo gratuito del risultato di tali servizi e questi ul-
riale e sia destinata, almeno in prospettiva, a procurargli un lu- timi siano utilizzati tanto dal soggetto passivo medesimo, quan-
cro (in applicazione di tale principio, la Suprema corte ha con- to dal terzo nell'ambito delle loro attività economiche, nei limi-
fermato la sentenza impugnata che aveva escluso la detrazione ti in cui detti servizi non vadano oltre quanto necessario per
dell'Iva assolta su acquisti immobiliari, in quanto la contribuen- consentire al soggetto passivo medesimo di effettuare a valle
te, pur avendo mutato l'attività sociale da ristorazione a loca- operazioni soggette ad imposta e il loro costo sia incluso nel
zione d'immobili, non aveva dimostrato alcuna successiva ope- prezzo di tali operazioni: Corte giust. 14 settembre 2017, causa
razione imponibile ed aveva, peraltro, terminato gli alloggi da C-132/16, <www.curia.europa.eu>.
locare sei anni dopo l'acquisto): Cass. 18 febbraio 2015, n. La questione dell'inerenza delle spese sostenute per la ristrut-
3205, ibid., n. 272. turazione di un immobile altrui in vista dell'esercizio di un'atti-
Conf., Cass. 29 gennaio 2014, n. 1859, id., Rep. 2014, voce vità di impresa e i riflessi sull'eventuale diritto di detrazione, in
cit., n. 218. ipotesi sussistente, di una diversa decisione dell'imprenditore
VIII. - Precisa Cass. 20 febbraio 2013, n. 4157, id., Rep. per cui l'attività di impresa, a cui le spese risultavano funziona-
2013, voce cit., n. 278, che l'esercizio della detrazione dell'Iva li, non abbia mai avuto inizio è stata rimessa alle sezioni unite
addebitata al cessionario a titolo di rivalsa dal cedente in rela- da Cass., ord. 22 settembre 2017, nn. 22089 e 22090, Foro it.,
zione ad acquisto effettuato nell'esercizio dell'impresa richiede, Le banche dati, archivio cit.
oltre alla qualità di imprenditore del cessionario, l'inerenza del
bene acquistato all'attività imprenditoriale, intesa come stru-
mentalità del bene stesso rispetto a detta specifica attività, ed
inoltre, non introducendo una deroga ai comuni criteri in tema
di onere della prova, lascia la dimostrazione di detta inerenza o ————————
strumentalità a carico dell'interessato, senza che esse possano
presumersi in funzione della qualità di società commerciale del
cessionario.
IX. - Specifica ulteriormente Cass. 5 luglio 2013, n. 16853,
ibid., n. 276, che, in tema di Iva, l'art. 19, 1° comma, d.p.r. 26
IL FORO ITALIANO — 2018.
189 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 190

CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; gran- a) del 3,5 per cento del valore totale delle retribuzioni su-
de sezione; sentenza 27 febbraio 2018, causa C-64/16; Pres. periori a EUR 1.500 e inferiori a EUR 2.000;
LENAERTS, Rel. LEVITS, Avv. gen. SAUGMANDSGAARD ØE b) del 3,5 per cento del valore di EUR 2.000, maggiorato
(concl. conf.); Associação Sindical dos Juízes Portugueses c. del 16 per cento del valore della retribuzione totale che ecceda
Tribunal de Contas. i 2.000 EUR, il che equivale a una riduzione globale che oscil-
la tra il 3,5 per cento e il 10 per cento, per le retribuzioni pari o
Unione europea — Riduzione delle retribuzioni — Indi- superiori a EUR 2.000 e inferiori o pari a EUR 4.165;
pendenza dei giudici — Misure di austerità — Giustifi- c) del 10 per cento del valore totale delle retribuzioni supe-
catezza (Trattato Fue, art. 267; y trattato Ue, art. 19). riori a EUR 4.165.
L'art. 19, par. 1, 2° comma, Tue deve essere interpretato nel (...)

a
senso che il principio dell'indipendenza dei giudici non 9. La presente legge si applica ai titolari di incarichi pub-

to
osta all'applicazione ai membri del Tribunal de Contas blici e agli altri soggetti qui di seguito elencati:
a) presidente della repubblica;

en
(Corte dei conti, Portogallo) di misure generali di riduzio-
ne salariale, come quelle di cui trattasi nel procedimento b) presidente dell'Assembleia da República [(parlamento)];

am
principale, connesse ad esigenze di eliminazione di un di- c) primo ministro;
savanzo eccessivo di bilancio, nonché ad un programma di d) deputati dell'assemblea nazionale;
e) membri del governo;

on
assistenza finanziaria dell'Unione europea. (1).
f) giudici del Tribunal Constitucional [(Corte costituziona-

O
M abb
le)], giudici del Tribunal de Contas [(Corte dei conti)], e pro-

M
1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul- curatore generale della repubblica, nonché magistrati della
giurisdizione ordinaria e del pubblico ministero, magistrati

SI
l'interpretazione degli art. 19, par. 1, 2° comma, Tue, e 47 del-
IO in
la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (in pro- della giurisdizione amministrativa e tributaria e giudici di pa-

AS
sieguo: la «carta»). ce;
so
2. - Tale domanda è stata presentata nell'ambito di una con- g) rappresentanti della repubblica per le regioni autonome;
troversia tra l'Associação Sindical dos Juízes Portugueses h) deputati delle assembleias legislativas das regiões
es

(Associazione sindacale dei giudici portoghesi; in prosieguo: autónomas [(organi legislativi delle regioni autonome)];
l'«Asjp») e il Tribunal de Contas (Corte dei conti, Portogallo), i) membri dei governi regionali;
nc

in merito alla riduzione temporanea dell'importo delle retribu- j) rappresentanti eletti degli enti locali;
D
co

zioni versate ai membri di tale organo, nell'ambito degli orien- k) membri di altri organi costituzionali non menzionati nei
U

tamenti della politica di bilancio dello Stato portoghese. precedenti punti nonché membri degli organi direttivi di enti
LA
IO olo

amministrativi indipendenti, segnatamente, quelli presso l'as-


Contesto normativo semblea nazionale;
C

l) membri e dipendenti dei gabinetti, degli organi di gestio-


c
O sci

Diritto dell'Unione ne e degli uffici di assistenza, dei titolari di incarichi pubblici


LO

e organi menzionati nelle lettere precedenti, del presidente e


Fa

3. - L'art. 2 Tue è così formulato: del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura,
«L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità del presidente e vicepresidente del Consiglio superiore dei tri-
umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello bunali amministrativi e tributari, del presidente del Supremo
R

Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti Tribunal de Justiça [(Corte suprema)], del presidente e dei
delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono giudici del Tribunal Constitucional [(Corte costituzionale)],
comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal plu- del presidente del Supremo Tribunal Administrativo [(Corte
ralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giu- amministrativa suprema)], del presidente del Tribunal de Con-
stizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini». tas [(Corte dei conti)], del Provedor de Justiça [(Mediatore)] e
4. - L'art. 19, par. 1 e 2, Tue dispone quanto segue: del procuratore generale della repubblica;
«1. La Corte di giustizia dell'Unione europea comprende la m) membri delle forze armate e della guardia nazionale re-
Corte di giustizia, il tribunale e i tribunali specializzati. Assi- pubblicana (Gnr), compresi i giudici militari e gli esperti mili-
cura il rispetto del diritto nell'interpretazione e nel- tari presso il pubblico ministero, nonché di altri corpi milita-
l'applicazione dei trattati. rizzati;
Gli Stati membri stabiliscono i rimedi giurisdizionali neces- n) personale dirigente dei servizi della presidenza della re-
sari per assicurare una tutela giurisdizionale effettiva nei setto- pubblica e dell'assemblea nazionale e di altri uffici di assi-
ri disciplinati dal diritto dell'Unione. stenza a organi costituzionali, degli altri servizi e organismi
2. (...) dell'amministrazione centrale, regionale e locale dello Stato,
I giudici e gli avvocati generali della Corte di giustizia e i nonché il personale che svolge funzioni equiparate a fini retri-
giudici del tribunale sono scelti tra personalità che offrano tut- butivi;
te le garanzie di indipendenza (...)». o) amministratori pubblici o equiparati, membri degli orga-
ni esecutivi, decisionali, consultivi, di controllo e qualsiasi al-
Diritto portoghese tro organo statutario degli enti pubblici soggetti a regime ge-
nerale e speciale, di persone giuridiche di diritto pubblico do-
5. - La lei n. 75/2014 - Estabelece os mecanismos das re- tate di indipendenza in virtù del loro inserimento nelle aree di
duções remuneratórias temporárias e as condições da sua re- regolamentazione, supervisione o controllo, delle imprese
versão (legge n. 75/2014, che stabilisce i meccanismi di ridu- pubbliche a prevalente o esclusiva partecipazione pubblica,
zione temporanea delle retribuzioni e le condizioni della loro degli enti pubblici imprenditoriali la cui gestione è affidata ad
reversibilità), del 12 settembre 2014 (Diário da República, 1a un'impresa terza e degli enti facenti parte del settore imprendi-
serie, n. 176, del 12 settembre 2014, pag. 4896; in prosieguo: toriale regionale e comunale, delle fondazioni pubbliche e di
la «legge n. 75/2014»), determina, ai sensi del suo art. 1, par. qualsiasi altro ente pubblico;
1, l'applicazione, in via transitoria, del meccanismo di ridu- p) lavoratori che svolgono funzioni pubbliche presso la
zione dell'importo delle retribuzioni nel settore del pubblico presidenza della repubblica, l'assemblea nazionale o altri or-
impiego. gani costituzionali, o che esercitano funzioni pubbliche di
6. - L'art. 2 della suddetta legge è così formulato: qualsiasi tipo nell'ambito di un rapporto giuridico di pubblico
«1. La retribuzione totale lorda mensile di importo superio- impiego, inclusi i lavoratori in disponibilità per riqualificazio-
re a EUR 1.500 percepita a qualsiasi titolo dalle persone con- ne professionale e in licenza straordinaria;
template al par. 9 che, in tale data, siano già in servizio, o che q) dipendenti degli organismi pubblici soggetti a regime
prendano servizio in un momento successivo, è ridotta come speciale e di persone giuridiche di diritto pubblico dotate di
segue: indipendenza in virtù del loro inserimento nelle aree di rego-
IL FORO ITALIANO — 2018
TALIANO — 2018.— 41.
191 PARTE QUARTA 192

lamentazione, supervisione o controllo, inclusi i lavoratori de- alla restituzione delle ritenute sui salari effettuate, unitamente
gli enti di regolamentazione indipendenti; agli interessi di mora al tasso legale, nonché al riconoscimento
r) dipendenti delle imprese a partecipazione prevalente- del diritto degli interessati di percepire l'integralità del loro
mente o esclusivamente pubblica, degli enti pubblici impren- trattamento.
ditoriali e degli enti che fanno parte del settore imprenditoriale 13. - A sostegno di tale ricorso, l'Asjp afferma che le misu-
regionale e comunale; re di riduzione salariale violano il «principio dell'indipenden-
s) dipendenti e dirigenti delle fondazioni di diritto pubblico za dei giudici», sancito non soltanto dalla Costituzione porto-
e delle fondazioni di diritto privato, nonché degli enti pubblici ghese, ma anche dal diritto dell'Unione, all'art. 19, par. 1, 2°
non contemplati nelle lettere precedenti; comma, Tue, nonché all'art. 47 della carta.
t) personale in situazione di precariato, pre-pensionamento 14. - A parere del giudice del rinvio, le misure di riduzione

a
e disponibilità, che non si trova in servizio effettivo e che be- temporanea dell'importo delle retribuzioni del settore pubblico

to
neficia di prestazioni in denaro il cui importo è calcolato in si basano su esigenze imperative di riduzione del disavanzo di
funzione degli stipendi del personale in servizio attivo. bilancio eccessivo dello Stato portoghese nel corso del 2011.

en
(...) Esso considera che tali misure sono state adottate nell'ambito

am
15. Il regime stabilito dal presente articolo ha carattere im- del diritto dell'Unione o, quantomeno, vi trovano la loro origi-
perativo e prevale su qualsiasi altra norma contraria, speciale o ne, in quanto dette esigenze imperative sarebbero state impo-
eccezionale, e altresì sugli strumenti di contrattazione colletti- ste al governo portoghese da decisioni dell'Unione che forni-

on
va del lavoro e sui contratti di lavoro, non potendo essere de- scono, tra l'altro, assistenza finanziaria a tale Stato membro.

O
M abb
rogato o modificato da questi ultimi». 15. - In proposito, tale giudice rileva che il potere discrezio-

M
7. - La lei n. 159-A/2015 - Extinção da redução remunerató- nale di cui dispone lo Stato portoghese per l'attuazione degli
ria na Administração Pública (legge n. 159-A/2015, che abro- orientamenti della sua politica di bilancio, riconosciuto dalle

SI
ga la riduzione retributiva nell'amministrazione pubblica), del
IO in istituzioni dell'Unione, non lo esenta tuttavia dall'obbligo di

AS
30 dicembre 2015 (Diário da República, 1a serie, n. 254, del rispettare i principî generali del diritto dell'Unione, tra cui
so
30 dicembre 2015, pag. 10006-(4); in prosieguo: la «legge n. quello dell'indipendenza dei giudici, applicabile sia ai giudici
159-A/2015»), ha posto fine, con effetto progressivo a partire dell'Unione sia ai giudici nazionali.
es

dal 1° gennaio 2016, alle misure di riduzione dell'importo del- 16. - Infatti, secondo il giudice del rinvio, la tutela giurisdi-
la retribuzione risultante dalla legge n. 75/2014. zionale effettiva dei diritti derivanti dall'ordinamento giuridi-
nc

8. - L'art. 1 della legge suddetta stabilisce quanto segue: co dell'Unione è garantita, conformemente all'art. 19, par. 1,
D
co

«La presente legge pone fine alla riduzione retributiva pre- 2° comma, Tue, in via principale, dai giudici nazionali. Questi
U

vista dalla legge [n. 75/2014], nei termini presentati all'artico- ultimi sarebbero chiamati ad attuare detta tutela nel rispetto
LA

lo seguente». dei principî di indipendenza e di imparzialità enunciati all'art.


IO olo

9. - L'art. 2 della stessa legge così dispone: 47 della carta.


C

«La riduzione retributiva prevista dalla legge [n. 75/2014] 17. - Il giudice del rinvio sottolinea, al riguardo, che l'indi-
c

verrà progressivamente eliminata nel corso del 2016, ad un pendenza degli organi giurisdizionali dipende dalle garanzie
O sci
LO

ritmo trimestrale, nei seguenti termini: associate allo status dei loro membri, anche in termini di retri-
a) reversibilità del 40 per cento per le retribuzioni pagate a buzione.
Fa

partire dal 1° gennaio 2016; 18. - Ciò premesso, il Supremo Tribunal Administrativo
b) reversibilità del 60 per cento per le retribuzioni pagate a (Corte amministrativa suprema) ha deciso di sospendere il
R

partire dal 1° aprile 2016; giudizio e di sottoporre alla corte la seguente questione pre-
c) reversibilità dell'80 per cento per le retribuzioni pagate a giudiziale:
partire dal 1° luglio 2016; «Se, tenuto conto delle esigenze imperative di eliminazione
d) eliminazione totale della riduzione retributiva a partire del disavanzo di bilancio eccessivo e dell'assistenza finanzia-
dal 1° ottobre 2016». ria disciplinata da disposizioni europee, il principio dell'indi-
10. - Secondo la lei n. 98/97 de Organização e Processo do pendenza dei giudici, sancito agli art. 19, par. l, 2° comma,
Tribunal de Contas (legge n. 98/97, relativa all'organizzazione Tue, e 47 della carta, nonché dalla giurisprudenza della Corte
e al procedimento della Corte dei conti), del 26 agosto 1997 di giustizia, debba essere interpretato nel senso che esso osta
(Diário da República, serie I-A, n. 196, del 26 agosto 1997), alle misure di riduzione retributiva applicata ai magistrati in
detto giudice controlla, in particolare, la riscossione delle ri- Portogallo, per imposizione unilaterale e costante da parte di
sorse proprie dell'Unione e l'utilizzo delle risorse finanziarie altri poteri/organi costituzionali, come risulta dall'art. 2 della
provenienti da quest'ultima e, in tale settore, può agire, in for- legge [n. 75/2014]».
za dell'art. 5, par. 1, lett. h), di tale legge, in cooperazione con
gli organi dell'Unione competenti. Ai sensi degli art. 44 e 96 Sulla questione pregiudiziale
della stessa legge, il medesimo giudice è anche chiamato a co-
noscere di questioni relative al controllo preventivo (visto) Sulla ricevibilità
della regolarità di atti, contratti o altri strumenti che generano
spese o debiti pubblici, in particolare nell'ambito di procedure 19. - La commissione europea sostiene che il giudice del
di appalto pubblico. rinvio non abbia esposto, nella sua decisione, i motivi della
scelta delle disposizioni del diritto dell'Unione di cui chiede
Procedimento principale e questione pregiudiziale l'interpretazione.
20. - In proposito, occorre ricordare che dallo spirito di
11. - Con la legge n. 75/2014, il legislatore portoghese ha cooperazione che deve caratterizzare il funzionamento del rin-
ridotto temporaneamente, a partire dal mese di ottobre del vio pregiudiziale discende che è indispensabile che il giudice
2014, l'importo della retribuzione di una serie di titolari di ca- nazionale esponga nella sua decisione di rinvio i motivi precisi
riche e di persone che esercitano funzioni nel settore pubblico. per cui ritiene che una risposta alle sue questioni sull'inter-
In applicazione di atti amministrativi di «trattamento delle re- pretazione di determinate disposizioni del diritto dell'Unione
tribuzioni» adottati sul fondamento di tale legge, l'importo sia necessaria alla soluzione della controversia (v., in tal sen-
della retribuzione dei giudici del Tribunal de Contas (Corte dei so, sentenza 4 maggio 2016, Philip Morris Brands e a., C-
conti) è stato ridotto. 547/14, EU:C:2016:325, punto 47, e giurisprudenza ivi citata,
12. - L'Asjp, che agisce per conto di membri del Tribunal Foro it., Rep. 2016, voce Unione europea, n. 2031).
de Contas (Corte dei conti), ha proposto dinanzi al Supremo 21. - Nel caso di specie, la decisione di rinvio contiene indi-
Tribunal Administrativo (Corte amministrativa suprema, Por- cazioni sufficienti per consentire alla corte di comprendere i
togallo) un ricorso amministrativo speciale diretto all'annul- motivi per i quali il giudice del rinvio chiede un'interpretazio-
lamento di tali atti amministrativi relativi al mese di ottobre ne degli art. 19, par. 1, 2° comma, Tue, e 47 della carta ai fini
del 2014 e ai mesi successivi, alla condanna della convenuta della soluzione del procedimento principale.
IL FORO ITALIANO — 2018.
193 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 194

22. - Il governo portoghese eccepisce, da parte sua, l'irrice- EU:C:2013:625, punti 91 e 94 e giurisprudenza ivi citata, Foro
vibilità della domanda di pronuncia pregiudiziale, per il moti- it., Rep. 2013, voce cit., n. 1019).
vo che la legge n. 159-A/2015 ha totalmente soppresso, al 1° 32. - L'art. 19 Tue, che concretizza il valore dello Stato di
ottobre 2016, la riduzione salariale che, a decorrere dal 1° ot- diritto affermato all'art. 2 Tue, affida l'onere di garantire il
tobre 2014, ha colpito le persone che esercitano funzioni nel controllo giurisdizionale nell'ordinamento giuridico dell'Unio-
settore pubblico. Pertanto, esso fa valere che qualunque affer- ne non soltanto alla corte, ma anche agli organi giurisdizionali
mazione in merito ad un'asserita violazione del principio del- nazionali [v., in tal senso, parere 1/09 (accordo relativo alla
l'indipendenza dei giudici a causa di tale riduzione salariale è creazione di un sistema unico di risoluzione delle controversie
divenuta priva di oggetto. in materia di brevetti), dell'8 marzo 2011, EU:C:2011:123,
23. - Al riguardo occorre ricordare che il rifiuto della corte punto 66, Foro it., Rep. 2013, voce cit., n. 2010; sentenze 3 ot-

a
di statuire su una questione proposta da un giudice nazionale è tobre 2013, Inuit Tapiriit Kanatami e a./Parlamento e Consi-

to
possibile, in particolare, qualora risulti manifestamente che glio, C-583/11 P, EU:C:2013:625, cit., punto 90; nonché 28
l'interpretazione del diritto dell'Unione richiesta non ha alcun aprile 2015, T & L Sugars e Sidul Açúcares/Commissione, C-

en
rapporto con la realtà effettiva o con l'oggetto del procedimen- 456/13 P, EU:C:2015:284, punto 45, Foro it., Rep. 2016, voce

am
to principale o qualora la questione sia di tipo ipotetico (v., se- cit., n. 2036].
gnatamente, sentenza 21 dicembre 2016, Associazione Italia 33. - Pertanto, detti giudici adempiono, in collaborazione
nostra Onlus, C-444/15, EU:C:2016:978, punto 36 e giuris- con la corte, una funzione loro attribuita congiuntamente al fi-

on
prudenza ivi citata). ne di garantire il rispetto del diritto nell'interpretazione e nel-

O
M abb
24. - Nel caso di specie, come rilevato dall'avvocato gene- l'applicazione dei trattati [v., in tal senso, parere 1/09 (accordo

M
rale al par. 32 delle sue conclusioni, la controversia di cui è relativo alla creazione di un sistema unico di risoluzione delle
investito il giudice del rinvio nel procedimento principale ri- controversie in materia di brevetti), dell'8 marzo 2011,

SI
IO in
guarda l'annullamento degli atti amministrativi in forza dei EU:C:2011:123, cit., punto 69, nonché sentenza 3 ottobre

AS
quali l'importo delle retribuzioni dei membri del Tribunal de 2013, Inuit Tapiriit Kanatami e a./Parlamento e Consiglio, C-
so
Contas (Corte dei conti) è stato ridotto, nonché la restituzione 583/11 P, EU:C:2013:625, cit., punto 99].
delle somme che sono state trattenute in applicazione della 34. - Spetta quindi agli Stati membri, segnatamente, in virtù
es

legge n. 75/2014. del principio di leale cooperazione enunciato all'art. 4, par. 3,


1° comma, Tue, garantire, nei loro rispettivi territori, l'appli-
nc

25. - Orbene, dagli atti sottoposti alla corte risulta che gli
importi trattenuti sugli stipendi delle persone interessate nel cazione e il rispetto del diritto dell'Unione [v., in tal senso, pa-
D
co

periodo compreso tra il mese di ottobre del 2014 e il mese di rere 1/09 (accordo relativo alla creazione di un sistema unico
U

ottobre del 2016 non sono stati loro restituiti. Pertanto, poiché di risoluzione delle controversie in materia di brevetti), dell'8
LA

marzo 2011, EU:C:2011:123, cit., punto 68]. Per tale motivo,


IO olo

la controversia principale non è divenuta priva di oggetto, si


deve respingere detta eccezione di irricevibilità. come prevede l'art. 19, par. 1, 2° comma, Tue, gli Stati mem-
C

bri stabiliscono i rimedi giurisdizionali necessari per assicura-


c

26. - Da quanto precede risulta che la domanda di pronuncia


re ai singoli il rispetto del loro diritto ad una tutela giurisdizio-
O sci
LO

pregiudiziale è ricevibile.
nale effettiva nei settori disciplinati dal diritto dell'Unione.
Pertanto, spetta agli Stati membri prevedere un sistema di ri-
Fa

Nel merito
medi giurisdizionali e di procedimenti che garantisca un con-
trollo giurisdizionale effettivo in detti settori (v., in tal senso,
R

27. - Con la sua questione, il giudice del rinvio chiede, so- sentenze 3 ottobre 2013, Inuit Tapiriit Kanatami e a./Parla-
stanzialmente, se l'art. 19, par. 1, 2° comma, Tue debba essere mento e Consiglio, C-583/11 P, EU:C:2013:625, cit., punti
interpretato nel senso che il principio dell'indipendenza dei 100 e 101 e giurisprudenza ivi citata).
giudici osta all'applicazione ai membri del potere giudiziario 35. - Il principio di tutela giurisdizionale effettiva dei diritti
di uno Stato membro di misure generali di riduzione salariale, che i singoli traggono dal diritto dell'Unione, cui fa riferimen-
come quelle di cui trattasi nel procedimento principale, asso- to l'art. 19, par. 1, 2° comma, Tue, costituisce, infatti, un prin-
ciate ad esigenze di eliminazione di un disavanzo eccessivo di cipio generale di diritto dell'Unione che deriva dalle tradizioni
bilancio nonché ad un programma di assistenza finanziaria costituzionali comuni agli Stati membri, che è stato sancito
dell'Unione. dagli art. 6 e 13 della convenzione europea per la salvaguardia
28. - Poiché la ricorrente nel procedimento principale agisce dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a
unicamente per conto di membri del Tribunal de Contas (Corte Roma il 4 novembre 1950, e che è attualmente affermato
dei conti), al fine di rispondere a tale questione, si deve pren- all'art. 47 della carta (v., in tal senso, sentenze 13 marzo 2007,
dere unicamente in considerazione la situazione dei membri di Unibet, C-432/05, EU:C:2007:163, punto 37, Foro it., Rep.
tale organo. 2007, voce cit., n. 1421; e 22 dicembre 2010, DEB, C-279/09,
29. - In via preliminare va osservato, riguardo all'ambito di EU:C:2010:811, punti da 29 a 33, Foro it., Rep. 2011, voce
applicazione ratione materiae dell'art. 19, par. 1, 2° comma, cit., n. 873).
Tue, che tale disposizione riguarda «i settori disciplinati dal 36. - L'esistenza stessa di un controllo giurisdizionale effet-
diritto dell'Unione», indipendentemente dalla situazione in cui tivo destinato ad assicurare il rispetto del diritto dell'Unione è
gli Stati membri attuano tale diritto, ai sensi dell'art. 51, par. intrinseca ad uno Stato di diritto (v., in tal senso, sentenza 28
1, della carta. marzo 2017, Rosneft, C-72/15, EU:C:2017:236, punto 73 e
30. - Secondo l'art. 2 Tue, l'Unione si fonda su valori, come giurisprudenza ivi citata).
lo Stato di diritto, che sono comuni agli Stati membri in una 37. - Ne consegue che ogni Stato membro deve garantire
società caratterizzata, in particolare, dalla giustizia. Va rileva- che gli organi rientranti, in quanto «giurisdizione» nel senso
to, al riguardo, che la fiducia reciproca tra gli Stati membri e, definito dal diritto dell'Unione, nel suo sistema di rimedi giu-
segnatamente, i loro giudici si basa sulla premessa fondamen- risdizionali nei settori disciplinati dal diritto dell'Unione sod-
tale secondo cui gli Stati membri condividono una serie di va- disfino i requisiti di una tutela giurisdizionale effettiva.
lori comuni sui quali l'Unione si fonda, come precisato nel 38. - In proposito occorre rilevare che, tra gli elementi da
suddetto art. 2 Tue [v., in tal senso, parere 2/13 (adesione del- prendere in considerazione nella valutazione della qualità di
l'Unione alla Cedu), del 18 dicembre 2014, EU:C:2014:2454, «giurisdizione», figurano il fondamento legale dell'organo, il
punto 168, Foro it., 2015, IV, 61]. suo carattere permanente, l'obbligatorietà della sua giurisdi-
31. - L'Unione è un'unione di diritto in cui i singoli hanno il zione, la natura contraddittoria del procedimento, il fatto che
diritto di contestare in sede giurisdizionale la legittimità di l'organo applichi norme giuridiche e che sia indipendente
qualsiasi decisione o di qualsiasi altro provvedimento naziona- (sentenza 16 febbraio 2017, Margarit Panicello, C-503/15,
le relativo all'applicazione nei loro confronti di un atto del- EU:C:2017:126, punto 27 e giurisprudenza ivi citata).
l'Unione (v., in tal senso, sentenza 3 ottobre 2013, Inuit Tapi- 39. - Nel caso di specie si deve osservare che, in base agli
riit Kanatami e a./Parlamento e Consiglio, C-583/11 P, elementi di cui dispone la corte e che spetta al giudice del rin-
IL FORO ITALIANO — 2018.
195 PARTE QUARTA 196

vio verificare, il Tribunal de Contas (Corte dei conti) può esse- a differenti titolari di cariche pubbliche e a persone che eserci-
re adìto, ai sensi della legge n. 98/97 citata al punto 10 supra, tano funzioni nel settore pubblico, tra cui i rappresentanti dei
di questioni relative alle risorse proprie dell'Unione e all'uti- poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.
lizzo delle risorse finanziarie provenienti da quest'ultima. Or- 49. - Non si può quindi ritenere che dette misure siano state
bene, siffatte questioni possono riguardare l'applicazione o specificamente adottate nei confronti dei membri del Tribunal
l'interpretazione del diritto dell'Unione (v., in particolare, sen- de Contas (Corte dei conti). Esse, al contrario, possono essere
tenza 26 maggio 2016, Judeģul Neamģ e Judeģul BacÃu, C- accostate a misure generali dirette a far sì che un insieme di
260/14 e C-261/14, EU:C:2016:360, Foro it., Rep. 2016, voce membri del pubblico impiego nazionale contribuisca allo sfor-
cit., nn. 1017, 1024). Lo stesso vale per questioni attinenti al zo di austerità dettato dalle esigenze imperative di riduzione
controllo preventivo (visto) della regolarità degli atti, dei con- del disavanzo di bilancio eccessivo dello Stato portoghese.

a
tratti o di altri strumenti che generano spese o debiti pubblici, 50. - Infine, come risulta dal titolo della legge n. 75/2014 e

to
in particolare nell'ambito di procedure di appalto pubblico, e dai termini stessi del suo art. 1, par. 1, le misure di riduzione
detto organo può essere adìto, in forza di tale legge, anche re- salariale istituite da tale legge, entrate in vigore il 1° ottobre

en
lativamente a tali questioni. 2014, presentavano carattere temporaneo. In base a un proces-

am
40. - Pertanto, nella misura in cui il Tribunal de Contas so progressivo di soppressione di tali misure svoltosi nel corso
(Corte dei conti) può pronunciarsi, in qualità di «giurisdizio- del 2016, la legge n. 159-A/2015 ha posto definitivamente fi-
ne» nel senso indicato al punto 38 della presente sentenza, su ne, al 1° ottobre 2016, alla riduzione dell'importo delle retri-

on
questioni riguardanti l'applicazione o l'interpretazione del di- buzioni.

O
M abb
ritto dell'Unione, cosa che spetta al giudice del rinvio verifica- 51. - Ciò osservato, non si può considerare che le misure di

M
re, lo Stato membro interessato deve garantire che tale organo riduzione salariale di cui trattasi nel procedimento principale
soddisfi i requisiti inerenti a una tutela giurisdizionale effetti- pregiudichino l'indipendenza dei membri del Tribunal de Con-

SI
va, conformemente all'art. 19, par. 1, 2° comma, Tue.
IO in tas (Corte dei conti).

AS
41. - Per garantire detta tutela, preservare l'indipendenza di 52. - Alla luce di tutti i rilievi suesposti, si deve rispondere
so
detto organo è di primaria importanza, come confermato dal- alla questione posta dichiarando che l'art. 19, par. 1, 2° com-
l'art. 47, 2° comma, della carta, che menziona l'accesso a un ma, Tue deve essere interpretato nel senso che il principio del-
es

giudice «indipendente» tra i requisiti connessi al diritto fon- l'indipendenza dei giudici non osta all'applicazione ai membri
damentale ad un ricorso effettivo. del Tribunal de Contas (Corte dei conti) di misure generali di
nc

42. - La garanzia di indipendenza, intrinseca alla funzione riduzione salariale, come quelle di cui trattasi nel procedimen-
D
co

giurisdizionale (v., in tal senso, sentenze 19 settembre 2006, to principale, connesse ad esigenze di eliminazione di un disa-
U

Wilson, C-506/04, EU:C:2006:587, punto 49, Foro it., 2006, vanzo eccessivo di bilancio nonché ad un programma di assi-
LA

IV, 553; 14 giugno 2017, Online Games e a., C-685/15, stenza finanziaria dell'Unione.
IO olo

EU:C:2017:452, punto 60; nonché 13 dicembre 2017, El Has- Per questi motivi, la corte (grande sezione) dichiara:
C

sani, C-403/16, EU:C:2017:960, punto 40), si impone non sol- L'art. 19, par. 1, 2° comma, Tue deve essere interpretato nel
c

tanto a livello dell'Unione, per i giudici dell'Unione e gli av- senso che il principio dell'indipendenza dei giudici non osta
O sci
LO

vocati generali della corte, come previsto dall'art. 19, par. 2, all'applicazione ai membri del Tribunal de Contas (Corte dei
3° comma, Tue, ma anche a livello degli Stati membri, per i conti, Portogallo) di misure generali di riduzione salariale,
Fa

giudici nazionali. come quelle di cui trattasi nel procedimento principale, con-
43. - L'indipendenza dei giudici nazionali è essenziale, in nesse ad esigenze di eliminazione di un disavanzo eccessivo di
R

particolare, per il buon funzionamento del sistema di coopera- bilancio nonché ad un programma di assistenza finanziaria
zione giudiziaria costituito dal meccanismo del rinvio pregiu- dell'Unione europea.
diziale di cui all'art. 267 Tfue, in quanto, conformemente alla
————————
giurisprudenza costante richiamata al punto 38 supra, tale
meccanismo può essere attivato unicamente da un organo, in- (1) I. - Rimarca la corte che il riconoscimento ai giudici di una
caricato di applicare il diritto dell'Unione, che soddisfi, segna- retribuzione di livello adeguato all'importanza delle loro funzioni
tamente, tale criterio di indipendenza. è garanzia d'indipendenza.
44. - La nozione di indipendenza presuppone, in particolare, Ma le esigenze di eliminazione del disavanzo eccessivo di bi-
che l'organo di cui trattasi eserciti le sue funzioni giuris- lancio dello Stato, definite imperative, anche perché afferenti a un
dizionali in piena autonomia, senza vincoli gerarchici o di su- programma di assistenza finanziaria dell'Unione a quello Stato
bordinazione nei confronti di alcuno e senza ricevere ordini o membro, giustificano una riduzione limitata dell'importo retribu-
istruzioni da alcuna fonte, e che esso sia quindi tutelato da in- tivo, in percentuale variabile, a seconda del livello rivestito. E ciò
terventi o pressioni dall'esterno idonei a compromettere l'in- perché, tiene a sottolineare la corte, riduzioni sono state applicate,
dipendenza di giudizio dei suoi membri e ad influenzare le lo- e in termini più ampi, a differenti titolari di cariche pubbliche e a
ro decisioni (v., in tal senso, sentenze 19 settembre 2006, Wil- persone che esercitano funzioni nel settore pubblico, tra cui i rap-
son, C-506/04, EU:C:2006:587, cit., punto 51, nonché 16 feb- presentanti dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Per un
braio 2017, Margarit Panicello, C-503/15, EU:C:2017:126, articolato commento della decisione, nella prospettiva dell'argine
cit., punto 37 e giurisprudenza ivi citata). a pericolose manifestazioni di «regressione» della rule of law, v.
45. - Orbene, al pari dell'inamovibilità dei membri del- L. PECH e S. PLATON, Rule of law backsliding in the EU: the
l'organo di cui trattasi (v., in particolare, sentenza 19 settem- Court of Justice to the rescue? Some thoughts on the ECJ ruling
bre 2006, Wilson, C-506/04, EU:C:2006:587, cit., punto 51), il in Associação Sindical dos Juízes Portugueses, <http://eulaw
fatto che questi ultimi percepiscano una retribuzione di livello analysis.blogspot.co.uk> (March, 2108). E cfr., allora, l'accorato
adeguato all'importanza delle funzioni che esercitano costitui- éditorial di M. VIVANT, L'Union européenne n'existe pas, in Dal-
sce una garanzia inerente all'indipendenza dei giudici. loz, 2018, 345.
II. - Quanto alla giurisprudenza interna, Corte cost., ord. 16
46. - Nel caso di specie occorre rilevare che, come risulta
maggio 2014, n. 133, Foro it., Rep. 2014, voce Impiegato dello
dalle indicazioni del giudice del rinvio, le misure di riduzione Stato, n. 321, in materia di riduzione delle retribuzioni dei giudici,
salariale di cui trattasi nel procedimento principale sono state ha dichiarato manifestamente inammissibili perché prive di ogget-
adottate a motivo di esigenze imperative connesse all'elimina- to le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 9, 2° comma,
zione del disavanzo eccessivo di bilancio dello Stato porto- d.l. 31 maggio 2010 n. 78, convertito, con modificazioni, con l.
ghese e nel contesto di un programma di assistenza finanziaria 30 luglio 2010 n. 122, e dell'art. 2, 1° comma, d.l. 13 agosto 2011
dell'Unione a tale Stato membro. n. 138, convertito, con modificazioni, con l. 14 settembre 2011 n.
47. - Dette misure prevedevano una riduzione limitata del- 148, censurati in riferimento agli art. 2, 3, 23, 36, 53, 97, 101,
l'importo della retribuzione, a concorrenza di una percentuale 102, 104, 107 e 108 Cost.
che variava in funzione del livello di quest'ultima. III. - In precedenza, nel senso dell'infondatezza della questione
48. - Esse non sono state applicate soltanto ai membri del di legittimità costituzionale dell'art. 9, 21° comma, primo, secon-
Tribunal de Contas (Corte dei conti), ma, in termini più ampi, do e terzo periodo, d.l. 31 maggio 2010 n. 78, convertito, con
IL FORO ITALIANO — 2018.
197 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 198

modificazioni, in l. 30 luglio 2010 n. 122, nella parte in cui pre- 2. - La domanda in esame è stata presentata nell'ambito di
vede per il personale non contrattualizzato, tra cui i docenti uni- una controversia tra la T-2, družba za ustvarjanje, razvoj in
versitari, il blocco per il triennio 2011-2013 dei meccanismi di trženje elektronskih komunikacij in opreme, d.o.o. (in prosie-
adeguamento retributivo, degli automatismi stipendiali (classi e guo: la «T-2»), società in stato d'insolvenza, e la Republika
scatti) correlati all'anzianità di servizio, di ogni effetto economico Slovenija (Repubblica di Slovenia), rappresentata dal Ministr-
delle progressioni di carriera, comunque denominate, in riferi- stvo za finance (ministero delle finanze), in merito al paga-
mento agli art. 2, 3, 9, 33, 34, 36, 37, 42, 53, 77 e 97 Cost., v. mento di diritti di imposta sul valore aggiunto (Iva) per un im-
Corte cost. 17 dicembre 2013, n. 310, id., 2014, I, 325. porto di EUR 7.362.080,27 per il periodo dal 1° al 29 febbraio
2012.

a
Contesto normativo

to
en
————————
Diritto dell'Unione

am
3. - L'art. 90 della direttiva Iva così dispone:
«1. In caso di annullamento, recesso, risoluzione, non pa-

on
gamento totale o parziale o riduzione di prezzo dopo il mo-
mento in cui si effettua l'operazione, la base imponibile è de-

O
M abb
bitamente ridotta alle condizioni stabilite dagli Stati membri.
CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; se-

M
zione I; sentenza 22 febbraio 2018, causa C-396/16; Pres. 2. In caso di non pagamento totale o parziale, gli Stati

SI
SILVA DE LAPUERTA, Rel. BONICHOT, Avv. gen. SAUG- membri possono derogare al par. 1».
IO in 4. - L'art. 184 di tale direttiva così recita:

AS
MANDSGAARD ØE (concl. parz. diff.); T-2, družba za ustva-
rjanje, razvoj in trženje elektronskih komunikacij in opre- «La detrazione operata inizialmente è rettificata quando è
so

me, d.o.o. c. Republika Slovenija. superiore o inferiore a quella cui il soggetto passivo ha dirit-
to».
es

Unione europea — Imposta sul valore aggiunto — Ridu- 5. - L'art. 185 di detta direttiva prevede quanto segue:
nc

zione delle obbligazioni derivante dall'omologazione di «1. La rettifica ha luogo, in particolare, quando, successi-
un concordato — Mutamento degli elementi utili per
D

vamente alla dichiarazione dell'Iva, sono mutati gli elementi


co

l'importo della detrazione (Trattato Fue, art. 267; y diret- presi in considerazione per determinare l'importo delle detra-
U

tiva 28 novembre 2006 n. 2006/112/Ce del consiglio, relati- zioni, in particolare, in caso di annullamento di acquisti o qua-
LA
IO olo

va al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto, art. lora si siano ottenute riduzioni di prezzo.
185). 2. In deroga al par. 1, la rettifica non è richiesta in caso di
C
c

Unione europea — Imposta sul valore aggiunto — Ridu- operazioni totalmente o parzialmente non pagate, in caso di
O sci
LO

zione delle obbligazioni derivante dall'omologazione di distruzione, perdita o furto debitamente provati o giustificati,
un concordato — Operazione totalmente o parzialmen- nonché in caso di prelievi effettuati per dare regali di scarso
Fa

te non pagata — Esclusione (Trattato Fue, art. 267; y di- valore e campioni di cui all'art. 16.
rettiva 28 novembre 2006 n. 2006/112/Ce del consiglio, In caso di operazioni totalmente o parzialmente non pagate
R

art. 185). e in caso di furto gli Stati membri possono tuttavia esigere la
Unione europea — Imposta sul valore aggiunto — Ridu- rettifica».
zione delle obbligazioni derivante dall'omologazione di 6. - L'art. 186 della direttiva Iva dispone quanto segue:
un concordato — Esercizio della facoltà rimessa agli «Gli Stati membri determinano le modalità di applicazione
Stati membri — Necessità di previsione di un obbligo di degli art. 184 e 185».
rettifica — Esclusione (Trattato Fue, art. 267; y direttiva
28 novembre 2006 n. 2006/112/Ce del consiglio, art. 185). Diritto sloveno
L'art. 185, par. 1, della direttiva 2006/112/Ce del consiglio,
del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d'impo- 7. - L'art. 39 dello Zakon o davku na dodano vrednost (leg-
sta sul valore aggiunto, deve essere interpretato nel senso ge relativa all'imposta sul valore aggiunto) (Uradni list RS
che la riduzione delle obbligazioni di un debitore risultan- 13/11; in prosieguo: lo «ZDDV-1») prevede, ai suoi par. 3 e 4:
te dall'omologazione definitiva di un concordato costitui- «3) Il soggetto passivo può altresì rettificare (diminuire)
sce un mutamento degli elementi presi in considerazione l'importo dell'Iva da versare qualora essa non sia stata pa-
per determinare l'importo delle detrazioni, ai sensi di tale gata, o sia stata pagata solo parzialmente, sulla base di una
disposizione. (1) decisione giudiziaria passata in giudicato che omologa una
L'art. 185, par. 2, 1° comma, della direttiva 2006/112 deve procedura di fallimento conclusa ovvero sulla base di una
essere interpretato nel senso che la riduzione delle obbli- procedura di concordato fallimentare giunta a termine. Allo
gazioni di un debitore risultante dall'omologazione defini- stesso modo può agire anche il soggetto passivo che riceve
tiva di un concordato non costituisce un caso di operazio- un provvedimento giudiziale definitivo sulla sospensione
ne totalmente o parzialmente non pagata che non dà luogo del procedimento di esecuzione forzata o un altro documen-
a una rettifica della detrazione operata inizialmente, al- to, dal quale deriva che alla conclusione del procedimento
lorché tale riduzione è definitiva, circostanza che spetta, esecutivo non ha ricevuto il pagamento, o non interamente,
tuttavia, al giudice del rinvio verificare. (2) nonché il soggetto passivo che non ha ricevuto il pagamen-
L'art. 185, par. 2, 2° comma, della direttiva 2006/112 deve to, o non integralmente, poiché il debitore è stato cancellato
essere interpretato nel senso che, al fine di attuare la fa- dal registro del tribunale o da altri registri o documenti per-
coltà prevista in tale disposizione, uno Stato membro non è tinenti. Se il soggetto passivo riceve successivamente un
tenuto a prevedere espressamente un obbligo di rettifica pagamento totale o parziale in cambio della sua fornitura di
delle detrazioni in caso di operazioni totalmente o par- beni o servizi, rispetto alla quale ha rettificato la base impo-
zialmente non pagate. (3) nibile conformemente al presente paragrafo, egli versa l'Iva
sull'importo ricevuto.
4) A prescindere dal paragrafo precedente, il soggetto pas-
1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul- sivo può rettificare (diminuire) l'importo dell'Iva da versare
l'interpretazione degli art. da 184 a 186 della direttiva non corrisposta di tutti i crediti riconosciuti, da lui dichiarati
2006/112/Ce del consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al nella procedura di concordato preventivo o di fallimento».
sistema comune d'imposta sul valore aggiunto (G.U. 2006, L 8. - L'art. 68 dello ZDDV-1, rubricato «rettifica della detra-
347, pag. 1; in prosieguo: la «direttiva Iva»). zione dell'Iva», ha il seguente tenore:
IL FORO ITALIANO — 2018.
199 PARTE QUARTA 200

«1) Il soggetto passivo deve rettificare la detrazione operata non avrebbe il diritto, in forza delle disposizioni nazionali re-
inizialmente quando essa è superiore o inferiore a quella cui il lative all'arricchimento senza causa, di chiederne il rimborso.
soggetto passivo ha diritto. 17. - Il giudice del rinvio aggiunge che, ai fini della tassa-
2) Il soggetto passivo deve effettuare la rettifica quando, zione, l'omologazione di un concordato deve essere valutata in
successivamente alla detrazione dell'Iva, sono mutati gli ele- funzione della sua natura economica. A tale proposito si può
menti presi in considerazione per determinare l'importo delle considerare che il concordato conduca ad una riduzione dei
detrazioni, come in caso di annullamento di acquisti o qualora debiti e non solo al non pagamento degli stessi.
si siano ottenute riduzioni di prezzo. 18. - Ciò premesso, il giudice del rinvio ritiene che, al fine
3) In deroga al par. 2 del presente articolo, il soggetto pas- di applicare l'art. 68 dello ZDDV-1, sia importante compren-
sivo non rettifica la detrazione operata inizialmente in caso di dere le disposizioni della direttiva Iva che tale articolo recepi-

a
distruzione o perdita debitamente provate, nonché in caso di sce, vale a dire, in particolare, l'art. 185, par. 2, della direttiva

to
prelievi effettuati per dare regali di scarso valore e campioni di Iva, ai sensi del quale la rettifica non ha luogo in caso di ope-
cui all'art. 7 della presente legge». razioni totalmente o parzialmente non pagate, salvo che gli

en
Stati richiedano, tuttavia, tale rettifica.

am
Procedimento principale e questioni pregiudiziali 19. - Tale giudice chiede, in particolare, se il fatto che un'o-
perazione rimanga totalmente o parzialmente non pagata deb-
9. - Con decisione del 28 novembre 2011, l'Okrožno so- ba essere qualificato come un caso in cui sono «mutati gli

on
dišÍe v Mariboru (Tribunale regionale di Maribor, Slovenia) elementi presi in considerazione per determinare l'importo

O
M abb
ha omologato il concordato in base al quale la T-2, impresa delle detrazioni», ai sensi dell'art. 185, par. 1, della direttiva

M
slovena nel settore delle comunicazioni elettroniche, è tenuta Iva e se l'omologazione di un concordato debba essere consi-
al pagamento dei suoi debiti solo nella misura del 44 per cento derata come un non pagamento di operazioni, ai sensi dell'art.

SI
del loro importo ed entro un termine di nove anni. Detta deci-
IO in 185, par. 2, di tale direttiva.

AS
sione è passata in giudicato il 24 febbraio 2012. 20. - Esso s’interroga, inoltre, sul grado di precisione richie-
so
10. - Su tale base, il DavÍni urad Lubiana (Direzione delle sto affinché le disposizioni del diritto nazionale che traspon-
imposte di Lubiana, Slovenia) ha considerato che la T-2 dove- gono la direttiva Iva possano, a norma dell'art. 185, par. 2, 2°
es

va procedere ad una rettifica delle detrazioni dell'Iva operate a comma, della direttiva Iva, validamente istituire una deroga al-
norma dell'art. 68 dello ZDDV-1 e ha chiesto alla T-2, con la norma secondo cui, in caso di operazioni totalmente o par-
nc

decisione 27 maggio 2013, il pagamento di un importo di EUR zialmente non pagate, non è necessario procedere alla rettifica
D
co

7.362.080,27 di Iva per il periodo compreso tra il 1° e il 29 delle detrazioni. A tale riguardo, dalla decisione di rinvio ri-
U

febbraio 2012. sulta che l'art. 68 dello ZDDV-1 non disciplina espressamente
LA

11. - Il ricorso proposto dalla T-2 contro tale decisione pres- il caso di operazioni totalmente o parzialmente non pagate.
IO olo

so il ministero delle finanze è stato respinto. Anche il ricorso 21. - È in tale contesto che il Vrhovno sodišÍe Republike
C

proposto dinanzi all'Upravno sodišÍe Republike Slovenije Slovenije (Corte suprema della repubblica di Slovenia) ha de-
c

(Tribunale amministrativo della Repubblica di Slovenia) è sta- ciso di sospendere il procedimento e di sottoporre alla corte le
O sci
LO

to respinto con sentenza 18 novembre 2014. Quest’ultima è seguenti questioni pregiudiziali:


stata oggetto di un procedimento di revisione dinanzi al Vrho- «1) Se la riduzione delle obbligazioni ai sensi di un con-
Fa

vno sodišÍe Republike Slovenije (Corte suprema della Repub- cordato preventivo omologato con decreto passato in giudicato
blica di Slovenia). di cui al procedimento principale debba essere considerata
R

12. - In tale contesto, la T-2 si oppone alla rettifica delle de- come un mutamento degli elementi presi in considerazione per
trazioni dell'Iva pagata a monte. Essa fa valere che l'omolo- determinare l'importo della detrazione dell'Iva a monte, ai
gazione di un concordato, avente l'autorità di cosa giudicata, sensi dell'art. 185, par. 1, della direttiva Iva, oppure come una
costituisce non un mutamento degli elementi presi in conside- situazione diversa, in cui la detrazione è inferiore o superiore a
razione per determinare l'importo delle detrazioni ai sensi del- quella cui il soggetto passivo ha diritto, ai sensi dell'art. 184
l'art. 68 dello ZDDV-1, ma un caso particolare che non sareb- della direttiva Iva.
be previsto da tale legge. 2) Se la riduzione delle obbligazioni ai sensi di un concor-
13. - Secondo il giudice del rinvio, l'omologazione del con- dato omologato con decreto passato in giudicato di cui al pro-
cordato di cui trattasi, avente autorità di cosa giudicata, po- cedimento principale debba essere considerata come un man-
trebbe rientrare nell'ambito di applicazione dell'art. 68 dello cato pagamento (parziale) ai sensi dell'art. 185, par. 2, 1°
ZDDV-1, che traspone gli art. 184 e 185 della direttiva Iva, ai comma, della direttiva Iva.
sensi del quale il soggetto passivo deve rettificare le detrazioni 3) Se lo Stato membro, tenendo conto dei requisiti di chia-
effettuate quando siano mutati gli elementi presi in considera- rezza e di certezza delle situazioni giuridiche imposti dal legis-
zione per determinare l'importo di tali detrazioni. latore dell'Unione e dalla disposizione dell'art. 186 della diret-
14. - Tale giudice precisa, a tale riguardo, che l'art. 63 dello tiva Iva, al fine di esigere una rettifica della detrazione nel ca-
ZDDV-1 dispone che il soggetto passivo ha il diritto di detrar- so di mancato pagamento totale o parziale, come consente
re dall'importo dell'Iva che è tenuto a pagare all'amministra- l'art. 185, par. 2, 2° comma, di tale direttiva, debba disciplina-
zione fiscale l'importo dell'Iva che deve versare o che ha ver- re specificamente, nella normativa nazionale, le ipotesi di
sato al proprio fornitore per l'acquisto di beni o di servizi. In mancato pagamento, ovvero includervi il concordato omologa-
altri termini, poiché la decisione definitiva di omologazione to passato in giudicato (qualora esso rientri nel concetto di
del concordato nei confronti del soggetto passivo ha un'inci- operazione non pagata)».
denza sull'obbligo di quest'ultimo di versare l'Iva al suo forni-
tore, tale decisione sarebbe altresì determinante per quanto ri- Sulle questioni pregiudiziali
guarda gli obblighi del soggetto passivo nei confronti del-
l'amministrazione fiscale. Sulla prima questione
15. - Il giudice del rinvio rileva inoltre che l'art. 39 dello
ZDDV-1, che traspone l'art. 90 della direttiva Iva nel diritto 22. - Con la sua prima questione, il giudice del rinvio chie-
sloveno, prevede espressamente che l'omologazione di un de, in sostanza, se l'art. 185, par. 1, della direttiva Iva debba
concordato di cui beneficia un debitore consente al venditore essere interpretato nel senso che la riduzione delle obbligazio-
di rettificare l'Iva dichiarata. ni di un debitore risultante dall'omologazione definitiva di un
16. - Inoltre, dalla decisione di rinvio risulta che il carattere concordato costituisce un mutamento degli elementi presi in
definitivo della decisione di omologazione del concordato im- considerazione per determinare l'importo delle detrazioni, ai
pedisce ai creditori di chiedere il pagamento totale dei loro sensi di tale disposizione.
crediti. Per contro, gli obblighi del debitore sarebbero mante- 23. - Va ricordato che gli art. da 184 a 186 della direttiva
nuti. Pertanto, se quest'ultimo pagasse volontariamente i debiti Iva stabiliscono le condizioni alle quali l'amministrazione fi-
per un importo superiore all'importo stabilito dal concordato, nanziaria può esigere una rettifica da parte di un soggetto pas-
IL FORO ITALIANO — 2018.
201 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 202

sivo. Il meccanismo della rettifica previsto dai richiamati arti- dalla normativa di cui essa fa parte (sentenza 26 ottobre 2017,
coli costituisce parte integrante del sistema di detrazione del- I, C-195/16, EU:C:2017:815, punto 32).
l'Iva istituito dalla direttiva Iva. Esso intende aumentare la 33. - A tale riguardo occorre ricordare che l'art. 90, par. 1,
precisione delle detrazioni, così da assicurare la neutralità del- della direttiva Iva, che riguarda i casi di annullamento, di re-
l'Iva (sentenza 13 marzo 2014, FIRIN, C-107/13, EU:C: cesso, di risoluzione, di non pagamento totale o parziale o di
2014:151, punti 48 e 50, Foro it., 2014, IV, 241). riduzione del prezzo successiva al momento in cui l'operazio-
24. - Il principio di neutralità dell'Iva è fatto salvo, dal mo- ne viene effettuata, obbliga gli Stati membri a ridurre la base
mento che il regime di detrazioni instaurato dal titolo X della imponibile e, quindi, l'importo dell'Iva dovuta dal soggetto
direttiva Iva consente agli anelli intermedi della catena di di- passivo ogni volta che, successivamente alla conclusione di
stribuzione di dedurre dalla loro base imponibile gli importi un'operazione, una parte o la totalità del corrispettivo non vie-

a
pagati da ciascuno al proprio fornitore a titolo dell'Iva sul- ne percepita dal soggetto passivo (sentenza 15 maggio 2014,

to
l'operazione corrispondente e di restituire così all'amministra- Almos Agrárkülkereskedelmi, C-337/13, EU:C:2014:328, pun-
zione fiscale la parte dell'Iva che corrisponde alla differenza to 22, Foro it., 2014, IV, 345).

en
tra il prezzo al quale ciascuno ha fornito la merce al suo acqui- 34. - Una situazione del genere rientra, altresì, come risulta

am
rente e il prezzo da lui pagato al suo fornitore (v., per analogia, dai punti da 23 a 29 della presente sentenza, nell'art. 185 della
sentenza 24 ottobre 1996, Elida Gibbs, C-317/94, EU:C: direttiva Iva, che si applica, in particolare, in caso di riduzione
1996:400, punto 33, Foro it., Rep. 1997, voce Unione euro- degli obblighi di un acquirente nei confronti del suo fornitore.

on
pea, n. 1147; 15 ottobre 2002, Commissione/Germania, C- 35. - Mentre l'art. 90 di tale direttiva disciplina il diritto di

O
M abb
427/98, EU:C:2002:581, punto 42, Foro it., Rep. 2003, voce un fornitore di ridurre la base imponibile ogniqualvolta, suc-

M
cit., n. 1672; e 29 aprile 2004, Terra Baubedarf-Handel, C- cessivamente alla conclusione di un'operazione, non riceve il
152/02, EU:C:2004:268, punto 36, Foro it., Rep. 2004, voce corrispettivo previsto o riceve solo una parte dello stesso, l'art.

SI
cit., n. 1538). IO in 185 di detta direttiva disciplina la rettifica delle deduzioni ini-

AS
25. - Per quanto riguarda l'obbligo di rettifica della detra- zialmente operate dall'altra parte della stessa operazione. Per-
so
zione dell'Iva effettuata a titolo di imposta pagata a monte, tanto, tali due articoli rappresentano le due facce di una stessa
l'art. 184 della direttiva Iva prevede che la detrazione operata operazione economica e dovrebbero essere interpretate in mo-
es

inizialmente debba essere rettificata quando è inferiore o supe- do coerente.


riore a quella a cui il soggetto passivo ha diritto. 36. - La corte ha già dichiarato che la situazione di non pa-
nc

26. - L'art. 185, par. 1, della direttiva Iva precisa che la ret- gamento del prezzo di acquisto, ai sensi dell'art. 90 della diret-
D
co

tifica deve essere operata in particolare quando, successiva- tiva Iva, non rimette le parti nella loro situazione iniziale. In-
U

mente alla dichiarazione dell'Iva, sono mutati gli elementi fatti, ove il non pagamento totale o parziale del prezzo di ac-
LA

quisto intervenga senza che vi sia stata risoluzione o annulla-


IO olo

presi in considerazione per determinare l'importo della suddet-


ta detrazione (v., in tal senso, sentenza 13 marzo 2014, FIRIN, mento del contratto, l'acquirente resta debitore del prezzo
C

C-107/13, EU:C:2014:151, cit., punto 51). convenuto e il venditore, per quanto non più proprietario del
c

bene, dispone sempre — in linea di principio — del suo credi-


O sci
LO

27. - Dalla lettura congiunta degli art. 184 e 185, par. 1, del-
la direttiva Iva risulta che quando, a causa del mutamento di to, che può far valere in sede giurisdizionale. Poiché non può
essere escluso, tuttavia, che un siffatto credito divenga di fatto
Fa

uno degli elementi inizialmente assunti per il calcolo delle de-


trazioni, si rende necessaria una rettifica, il calcolo del- definitivamente irrecuperabile, il legislatore dell'Unione ha in-
teso lasciare a ciascuno Stato membro la scelta di determinare
R

l'importo di tale rettifica deve far sì che l'importo delle detra-


zioni infine eseguite corrisponda a quello che il soggetto pas- se la situazione di non pagamento del prezzo di acquisto attri-
sivo avrebbe avuto diritto di operare se tale mutamento fosse buisca diritto alla riduzione della base imponibile nell'importo
stato considerato inizialmente (sentenza 16 giugno 2016, dovuto alle condizioni che esso stabilisce, o se siffatta ridu-
Kreissparkasse Wiedenbrück, C-186/15, EU:C:2016:452, pun- zione non sia ammessa in tale situazione (sentenza 12 ottobre
to 47, Foro it., Rep. 2016, voce cit., n. 2112). 2017, Lombard Ingatlan Lízing, C-404/16, EU:C:2017:759,
punto 29, Foro it., 2017, IV, 596).
28. - Nel caso di specie, è pacifico che l'omologazione de-
finitiva di un concordato ha ridotto le obbligazioni di un ac- 37. - Tale facoltà di deroga, strettamente limitata all'ipotesi
quirente, vale a dire la T-2, nei confronti dei suoi fornitori. di non pagamento, totale o parziale, del prezzo della transa-
zione, si fonda sull'assunto che, in presenza di talune circo-
29. - Di conseguenza, una tale omologazione ha ridotto le stanze ed in ragione della situazione giuridica esistente nello
somme pagate dalla T-2 ai suoi fornitori a titolo dell'Iva e, in Stato membro interessato, il mancato pagamento del corrispet-
tal modo, conformemente ai principî richiamati al punto 24 tivo può essere difficile da accertare o essere solamente prov-
della presente sentenza, ha modificato gli elementi presi in visorio (v. sentenza 23 novembre 2017, Di Maura, C-246/16,
considerazione per determinare l'importo delle detrazioni. EU:C:2017:887, punto 17, Foro it., 2018, IV, 157).
30. - Alla luce delle considerazioni che precedono, si deve 38. - L'esercizio di una tale facoltà di deroga dev’essere
rispondere alla prima questione dichiarando che l'art. 185, par. giustificato, affinché i provvedimenti adottati dagli Stati
1, della direttiva Iva deve essere interpretato nel senso che la membri ai fini della sua attuazione non compromettano l'o-
riduzione delle obbligazioni di un debitore risultante dal- biettivo dell'armonizzazione fiscale perseguito dalla direttiva
l'omologazione definitiva di un concordato costituisce un mu- Iva (sentenza 23 novembre 2017, Di Maura, C-246/16,
tamento degli elementi presi in considerazione per determinare EU:C:2017:887, cit., punto 18).
l'importo delle detrazioni, ai sensi di tale disposizione. 39. - Deriva da quanto precede che il non pagamento è ca-
ratterizzato dall'incertezza inerente alla sua natura non defini-
Sulla seconda questione tiva (sentenza 12 ottobre 2017, Lombard Ingatlan Lízing, C-
404/16, EU:C:2017:759, cit., punto 30).
31. - Con la sua seconda questione, il giudice del rinvio 40. - Se è rilevante che gli Stati membri possano contrastare
chiede se l'art. 185, par. 2, 1° comma, della direttiva Iva debba tale incertezza, una tale facoltà di deroga non può estendersi
essere interpretato nel senso che la riduzione degli obblighi di oltre tale incertezza, e in particolare alla questione se una ridu-
un debitore derivanti dall'omologazione definitiva di un con- zione della base imponibile non può essere effettuata in caso
cordato costituisca un caso di operazione totalmente o par- di mancato pagamento (sentenza 23 novembre 2017, Di Mau-
zialmente non pagata che dà luogo a una rettifica della detra- ra, C-246/16, EU:C:2017:887, cit., punto 22).
zione operata inizialmente, ai sensi di tale disposizione. 41. - Alla luce delle considerazioni di cui ai punti da 32 a 35
32. - Per quanto riguarda l'interpretazione dell'art. 185, par. della presente sentenza, tale interpretazione della nozione di
2, della direttiva Iva, risulta dalla giurisprudenza della corte «non pagamento», ai sensi dell'art. 90 della direttiva Iva, si
che, ai fini dell'interpretazione di una disposizione del diritto applica anche alla nozione di «operazione totalmente o par-
dell'Unione, occorre tenere conto non soltanto del suo tenore zialmente non pagata», ai sensi dell'art. 185, par. 2, di tale di-
letterale, ma anche del suo contesto e degli obiettivi perseguiti rettiva.
IL FORO ITALIANO — 2018.
203 PARTE QUARTA 204

42. - Di conseguenza, al fine di stabilire se la controversia 49. - Dalla domanda di pronuncia pregiudiziale risulta che
di cui è adìto riguarda un'operazione del genere totalmente o l'art. 68, par. 3, dello ZDDV-1, che traspone l'art. 185, par. 2,
parzialmente non pagata, spetta al giudice del rinvio valutare, della direttiva Iva nel diritto sloveno, non prevede espressa-
in applicazione dei criteri esposti ai punti da 36 a 40 della pre- mente un obbligo di rettifica in caso di furto e di operazioni
sente sentenza, segnatamente se, dopo l'omologazione defini- totalmente o parzialmente non pagate, ma si limita a non in-
tiva di un concordato, secondo il diritto nazionale applicabile, cludere tali fattispecie nell'elenco delle deroghe all'obbligo di
l'acquirente resti debitore del prezzo convenuto e se il vendi- rettifica.
tore o il fornitore sia sempre titolare del suo credito, che può 50. - A tale riguardo, la corte ha precisato che gli Stati
far valere dinanzi al giudice. Ove, per contro, tale giudice do- membri, laddove esercitino una facoltà prevista dalla direttiva
vesse constatare che le obbligazioni del debitore sono state ri- Iva, possono scegliere la tecnica normativa che appaia loro più

a
dotte in modo che la parte corrispondente dei crediti dei forni- idonea (v., in tal senso, sentenze 4 giugno 2009, SALIX

to
tori di quest'ultimo è divenuta definitivamente irrecuperabile, Gründstücks-Vermietungsgesellschaft, C-102/08, EU:C:2009:
le deroghe di cui all'art. 185, par. 2, della direttiva Iva, in caso 345, punto 56, Foro it., Rep. 2010, voce cit., n. 2095, e 4 otto-

en
di operazioni totalmente o parzialmente non pagate, non pos- bre 2012, PIGI, C-550/11, EU:C:2012:614, punto 33, Foro it.,
Rep. 2012, voce cit., n. 2094). Essi possono infatti, per esem-

am
sono trovare applicazione.
43. - Per quanto riguarda, inoltre, i criteri da applicare ai fi- pio, o limitarsi a riprendere nella normativa nazionale la for-
ni della valutazione del carattere definitivo o meno di un cre- mula utilizzata in tale direttiva o un'espressione ad essa equi-

on
dito, occorre ricordare che la presa in considerazione della valente, oppure elencare in modo esaustivo, in un elenco, le si-
tuazioni in cui, in deroga all'art. 185, par. 1, di tale direttiva,

O
realtà economica e commerciale costituisce un criterio fonda-

M abb
non occorre rettificare le detrazioni effettuate inizialmente.

M
mentale per l'applicazione del sistema comune dell'Iva (sen-
tenze 7 ottobre 2010, Loyalty Management UK e Baxi Group, 51. - Il fatto di non menzionare, in un tale elenco, operazio-

SI
C-53/09 e C-55/09, EU:C:2010:590, punto 39, Foro it., Rep. ni totalmente o parzialmente non pagate, può essere considera-
IO in to come il risultato dell'esercizio, da parte dello Stato mem-

AS
2012, voce cit., n. 2047; nonché 20 giugno 2013, Newey, C-
bro, della facoltà di deroga che gli è stata concessa ai sensi
so
653/11, EU:C:2013:409, punto 42, Foro it., Rep. 2013, voce
cit., n. 2250). dell'art. 185, par. 2, 2° comma, della direttiva Iva (v., per ana-
logia, sentenza 15 maggio 2014, Almos Agrárkülkereskedelmi,
es

44. - A tale proposito, dalla decisione di rinvio risulta che la C-337/13, EU:C:2014:328, cit., punto 24).
decisione di omologazione del concordato di cui al procedi-
nc

52. - Dal momento che il giudice del rinvio si interroga sul


mento principale impedisce ai creditori di chiedere il paga- rispetto del requisito di chiarezza e precisione delle situazioni
D

mento totale dei loro crediti e che, da un punto di vista eco-


co

giuridiche, occorre ricordare che il principio della certezza del


U

nomico, tale decisione comporta una riduzione delle obbliga- diritto, il cui corollario è il principio della tutela del legittimo
LA

zioni del debitore nei confronti dei suoi creditori, e non solo a
IO olo

affidamento, impone, da un lato, che le norme giuridiche siano


un non pagamento. Di conseguenza, non risulta che la riduzio- chiare e precise e, dall'altro, che la loro applicazione sia pre-
C

ne delle obbligazioni di un debitore derivante dall'omologa- vedibile per coloro che vi sono sottoposti (sentenza 9 ottobre
c

zione definitiva di un concordato costituisca un caso di opera-


O sci

2014, Traum, C-492/13, EU:C:2014:2267, punto 28, Foro it.,


LO

zione totalmente o parzialmente non pagata, circostanza che 2015, IV, 158).
spetta, tuttavia, al giudice del rinvio verificare.
Fa

53. - A tale proposito, come emerge dai punti precedenti


45. - Dalle considerazioni che precedono risulta che oc- della presente sentenza, non risulta che la normativa nazionale
corre rispondere alla seconda questione dichiarando che di cui trattasi impedisca ai soggetti passivi di conoscere con
R

l'art. 185, par. 2, 1° comma, della direttiva Iva deve essere esattezza l'estensione degli obblighi che essa impone loro e
interpretato nel senso che la riduzione delle obbligazioni di non li metta in grado di conoscere senza ambiguità i propri di-
un debitore risultante dall'omologazione definitiva di un ritti ed obblighi e di regolarsi di conseguenza.
concordato non costituisce un caso di operazione totalmente 54. - Alla luce delle considerazioni che precedono, si deve
o parzialmente non pagata che non dà luogo a una rettifica rispondere alla terza questione dichiarando che l'art. 185, par.
della detrazione operata inizialmente, allorché tale riduzione 2, 2° comma, della direttiva Iva deve essere interpretato nel
è definitiva, circostanza che spetta, tuttavia, al giudice del senso che, al fine di attuare la facoltà prevista in tale disposi-
rinvio verificare. zione, uno Stato membro non è tenuto a prevedere espressa-
mente un obbligo di rettifica delle detrazioni in caso di opera-
Sulla terza questione zioni totalmente o parzialmente non pagate.
Per questi motivi, la corte (prima sezione) dichiara:
46. - Con la sua terza questione, il giudice del rinvio chiede, 1) L'art. 185, par. 1, della direttiva 2006/112/Ce del consi-
in sostanza, se l'art. 185, par. 2, 2° comma, della direttiva Iva glio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d'im-
debba essere interpretato nel senso che, al fine di attuare la fa- posta sul valore aggiunto, deve essere interpretato nel senso
coltà prevista in tale disposizione, uno Stato membro deve, al- che la riduzione delle obbligazioni di un debitore risultante
la luce dell'esigenza di chiarezza e di precisione delle situa- dall'omologazione definitiva di un concordato costituisce un
zioni giuridiche, prevedere espressamente un obbligo di retti- mutamento degli elementi presi in considerazione per deter-
fica delle deduzioni in caso di operazioni totalmente o par- minare l'importo delle detrazioni, ai sensi di tale disposizione.
zialmente non pagate. 2) L'art. 185, par. 2, 1° comma, della direttiva 2006/112
47. - Per quanto riguarda l'obbligo di rettifica della detra- deve essere interpretato nel senso che la riduzione delle obbli-
zione dell'Iva effettuata a titolo di imposta pagata a monte, gazioni di un debitore risultante dall'omologazione definitiva
l'art. 184 della direttiva Iva prevede che la detrazione operata di un concordato non costituisce un caso di operazione total-
inizialmente debba essere rettificata quando è inferiore o supe- mente o parzialmente non pagata che non dà luogo a una retti-
riore a quella a cui il soggetto passivo ha diritto. Ai sensi del- fica della detrazione operata inizialmente, allorché tale ridu-
l'art. 185, par. 1, della direttiva Iva, la rettifica viene effettua- zione è definitiva, circostanza che spetta, tuttavia, al giudice
ta, in particolare, quando, successivamente alla dichiarazione del rinvio verificare.
dell'Iva, sono mutati gli elementi presi in considerazione per 3) L'art. 185, par. 2, 2° comma, della direttiva 2006/112
determinare l'importo delle detrazioni. deve essere interpretato nel senso che, al fine di attuare la fa-
48. - Tuttavia, in deroga alla norma di cui all'art. 185, par. coltà prevista in tale disposizione, uno Stato membro non è te-
1, della direttiva Iva, il par. 2 di tale articolo prevede, al suo 1° nuto a prevedere espressamente un obbligo di rettifica delle
comma, che la rettifica non è richiesta in caso di operazioni to- detrazioni in caso di operazioni totalmente o parzialmente non
talmente o parzialmente non pagate, in caso di distruzione, pagate.
perdita o furto debitamente provati o giustificati, nonché in ca-
so di prelievi effettuati per dare regali di scarso valore e cam- ————————
pioni. Ai sensi del 2° comma di detto par. 2, gli Stati membri
possono tuttavia esigere la rettifica in caso di operazioni to- (1-3) I. - Rammenta la corte che la rettifica dell'importo della
talmente o parzialmente non pagate e in caso di furto. detrazione dell'Iva, faccia speculare dell'ammontare della base
IL FORO ITALIANO — 2018.
205 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 206

imponibile dell'imposta, risponde all'esigenza che l'importo della ter l. fall. è speciale e non può estendersi ai casi nei quali la tran-
detrazione eseguita corrisponda a quello che il soggetto passivo sazione fiscale non è oggetto della proposta, posto che altrimenti
avrebbe avuto diritto di detrarre se le circostanze dalle quali l'esi- il credito per Iva verrebbe ad essere dotato di un «superprivile-
genza di rettifica è scaturita si fossero prodotte sin dall'inizio. gio».
Nel novero delle circostanze utili allo scopo non si colloca di VIII. - Vedi anche Cass., ord. 15 settembre 2017, n. 21474, id.,
per sé il mancato pagamento totale o parziale del prezzo, qualora Le banche dati, archivio cit., secondo cui, in tema di omologazio-
non ne derivino la risoluzione o l'annullamento del contratto; e ne del concordato preventivo con transazione fiscale, la regola
ciò perché di là da questi casi è incerto che l'inadempimento del- della c.d. infalcidiabilità dell'Iva trova applicazione anche nelle
l'obbligo di pagamento resti definitivo, ben potendo il venditore, proposte ex art. 182 ter l. fall. nel testo originario, prima della no-
per quanto non più proprietario del bene, far valere il proprio cre- vella operata dal d.l. n. 185 del 2008, e dunque in relazione al pe-

a
dito in sede giurisdizionale. riodo decorrente dal 16 luglio 2008 al 28 novembre 2008; ciò in
Se, però, nei fatti il credito divenga definitivamente irrecupera- applicazione delle decisioni del consiglio dell'Unione europea

to
bile, è ben possibile, in base al diritto dell'Unione, che ne nasca il 2000/597/Ce, 2000/436/Ce, 2014/335/Ue, Euratom e del disposto

en
diritto alla riduzione della base imponibile, secondo i presupposti degli art. 2, 250, par. 1, e 273 della direttiva del consiglio dell'Ue
stabiliti da ogni Stato membro. 2006/112/Ce, secondo le quali tutti gli Stati membri devono adot-

am
II. - Una di queste ipotesi è appunto, rileva la corte, quella in tare le misure legislative e amministrative atte a garantire il pre-
cui interviene l'omologazione del concordato, la quale, se defini- lievo integrale dell'Iva nei loro territori, essendo dunque ammis-

on
tiva, impedisce ai creditori di chiedere il pagamento dei loro cre- sibile solo ed esclusivamente una mera dilazione nel pagamento
diti nella misura che ecceda la percentuale concordataria; sicché, di tale imposta, proprio perché già rappresentava risorsa del-

O
M abb
dal punto di vista economico, essa si traduce nella riduzione delle l'Unione europea.

M
obbligazioni del debitore nei confronti dei suoi creditori, scaturi- IX. - Per la precisazione che il decreto che omologa il concor-
dato fallimentare con intervento di un terzo assuntore è soggetto a

SI
gine della rettifica e dell'importo della detrazione e di quello della
base imponibile. IO in imposta di registro in misura proporzionale, a causa degli effetti

AS
III. - La decisione si pone in ideale continuità con Corte giust. traslativi che sono provocati dal provvedimento giudiziale, v.
so
23 novembre 2017, causa C-246/16, Foro it., 2018, IV, 157, citata Cass., ord. 12 febbraio 2018, n. 3286, ibid.
in motivazione, redatta dal medesimo estenore di quella in epigra-
es

fe, secondo cui l'omologa norma della sesta direttiva (art. 11, par-
te C, par. 1, 2° comma) deve essere interpretato nel senso che uno
nc

Stato membro non può subordinare la riduzione della base impo-


D

————————
nibile dell'Iva all'infruttuosità di una procedura concorsuale qua-
co

lora una tale procedura possa durare più di dieci anni.


LA

IV. - In tema, cfr. anche Corte giust. 12 ottobre 2017, causa C-


IO olo

404/16, id., 2017, IV, 596, secondo cui, nell'ipotesi in cui sia sta-
C

to posto definitivamente fine ad un contratto di leasing a seguito


c

del mancato pagamento dei canoni dovuti dall'utilizzatore, il con- CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; se-
O sci
LO

cedente può invocare l'art. 90, par. 1, della direttiva 2006/112 nei zione III; sentenza 22 febbraio 2018, causa C-103/16; Pres.
confronti di uno Stato membro per ottenere la riduzione della ba- BAY LARSEN, Rel. SAFJAN, Avv. gen. SHARPSTON (concl.
Fa

se imponibile dell'Iva nonostante il diritto nazionale applicabile, parz. diff.); Porras Guisado c. Bankia SA e altri.
da un lato, qualifichi una siffatta ipotesi come «non pagamento»
Unione europea — Lavoratrice gestante — Licenziamen-
R

ai sensi del par. 2 di tale articolo e, dall'altro, non consenta alcuna


riduzione della base imponibile in caso di mancato pagamento. to collettivo — Ammissibilità (Direttiva 19 ottobre 1992
V. - Nella giurisprudenza interna, da ultimo, sulla necessaria n. 92/85/Cee del consiglio concernente l'attuazione di mi-
applicabilità dell'art. 26 d.p.r. 633/72 ai fini dell'esercizio del di- sure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e
ritto di detrazione, qualora, a seguito del pagamento di acconti in della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o
base a contratto preliminare, non si stipuli il contratto definitivo, in periodo di allattamento, art. 10).
v. Cass., ord. 7 dicembre 2017, n. 29380, id., Le banche dati, ar- Unione europea — Lavoratrice gestante — Licenziamen-
chivio Cassazione civile, che applica Corte giust. 13 marzo 2014, to collettivo — Criteri oggettivi — Sufficienza (Direttiva
causa C-107/13, id., 2014, IV, 241, citata in motivazione, secondo 19 ottobre 1992 n. 92/85/Cee del consiglio, art. 10).
cui gli art. 65, 90, par. 1, 168, lett. a), 185, par. 1, e 193 della di- Unione europea — Lavoratrice gestante, puerpera o in
rettiva 2006/112/Ce devono essere interpretati nel senso che im- periodo di allattamento — Licenziamento — Mancanza
pongono che la detrazione dell'imposta sul valore aggiunto, ope- di divieto preventivo — Incompatibilità col diritto
rata dal destinatario di una fattura redatta ai fini del pagamento di unionale (Direttiva 19 ottobre 1992 n. 92/85/Cee del con-
un acconto concernente la cessione di beni, sia rettificata nel caso siglio, art. 10).
in cui, in circostanze come quelle di cui al procedimento principa- Unione europea — Lavoratrice gestante, puerpera o in
le, tale cessione, in definitiva, non sia stata effettuata, anche qua- periodo di allattamento — Licenziamento collettivo —
lora il fornitore resti debitore di tale imposta e non abbia rimbor- Mancata previsione di disposizioni di favore — Compa-
sato l'acconto.
tibilità col diritto unionale (Direttiva 19 ottobre 1992 n.
VI. - Sulla falcidiabilità dell'Iva in sede di concordato preven-
92/85/Cee del consiglio, art. 10).
tivo, cfr. Corte giust. 7 aprile 2016, causa C-546/14, id., 2016, IV,
263, secondo cui l'art. 4, par. 3, Tue, nonché gli art. 2, 250, par. 1, L'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85/Cee del consiglio,
e 273 della direttiva 2006/112/Ce del consiglio non ostano a una del 19 ottobre 1992, concernente l'attuazione di misure
normativa nazionale, come quella di cui al procedimento princi- volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e del-
pale, interpretata nel senso che un imprenditore in stato di insol- la salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in
venza può presentare a un giudice una domanda di apertura di una periodo di allattamento (decima direttiva particolare ai
procedura di concordato preventivo, al fine di saldare i propri de- sensi dell'art. 16, par. 1, della direttiva 89/391/Cee), deve
biti mediante la liquidazione del suo patrimonio, con la quale
essere interpretato nel senso che esso non osta a una nor-
proponga di pagare solo parzialmente un debito dell'Iva attestan-
do, sulla base dell'accertamento di un esperto indipendente, che mativa nazionale che consenta il licenziamento di una la-
tale debito non riceverebbe un trattamento migliore nel caso di voratrice gestante a causa di un licenziamento collettivo ai
proprio fallimento. sensi dell'art. 1, punto 1, lett. a), della direttiva 98/59/Ce
VII. - In seguito alla sentenza, cfr. Cass., sez. un., 13 gennaio del consiglio, del 20 luglio 1998, concernente il ravvici-
2017, n. 760, id., 2017, I, 1318, secondo cui, poiché la transazio- namento delle legislazioni degli Stati membri in materia di
ne fiscale nel concordato preventivo è soltanto facoltativa, in pre- licenziamenti collettivi. (1)
senza di debiti tributari, anche per Iva, il debitore, senza fare ri- L'art. 10, punto 2, della direttiva 92/85 deve essere interpre-
corso alla transazione fiscale, può formulare ai propri creditori tato nel senso che esso non osta a una normativa naziona-
una proposta di concordato nella quale prevede di falcidiare il de- le che consenta al datore di lavoro di licenziare una lavo-
bito tributario per l'Iva in quanto la disciplina dettata dall'art. 182 ratrice gestante nell'ambito di un licenziamento collettivo
IL FORO ITALIANO — 2018.
207 PARTE QUARTA 208

senza fornirle motivi diversi da quelli che giustificano tale do di allattamento e che conseguentemente conviene prevede-
licenziamento collettivo, a condizione che siano indicati i re un divieto di licenziamento».
criteri oggettivi adottati per designare i lavoratori da li- 4. - L'art. 1 della direttiva 92/85, intitolato «oggetto», al
cenziare. (2) suo par. 1 dispone quanto segue:
L'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85 deve essere interpre- «La presente direttiva, che è la decima direttiva particolare
tato nel senso che tale disposizione osta a una normativa ai sensi dell'art. 16, par. 1, della direttiva 89/391/Cee, ha per
nazionale che non vieti, in linea di principio, il licenzia- oggetto l'attuazione di misure volte a promuovere il miglio-
mento di una lavoratrice gestante, puerpera o in periodo ramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavora-
di allattamento, a titolo preventivo, e che preveda unica- trici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento».
mente la nullità di tale licenziamento se questo è illegitti- 5. - L'art. 2 della direttiva 92/85, intitolato «definizioni»,

a
mo, a titolo di risarcimento. (3) prevede quanto segue:

to
L'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85 deve essere interpre- «Ai fini della presente direttiva si intende per:

en
tato nel senso che esso non osta a una normativa naziona- a) ‘lavoratrice gestante’, ogni lavoratrice gestante che in-
le che, nell'ambito di un licenziamento collettivo, ai sensi formi del suo stato il proprio datore di lavoro, conformemente

am
della direttiva 98/59, non preveda né una priorità al man- alle legislazioni e/o prassi nazionali;
tenimento del posto di lavoro né una priorità di riqualifi- b) ‘lavoratrice puerpera’, ogni lavoratrice puerpera ai sensi

on
cazione applicabili prima di tale licenziamento, per le la- delle legislazioni e/o prassi nazionali che informi del suo sta-
voratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, to il proprio datore di lavoro, conformemente a dette legis-

O
M abb
senza che ciò escluda, tuttavia, la facoltà per gli Stati lazioni e/o prassi;

M
membri di garantire una protezione più elevata alle lavo- c) ‘lavoratrice in periodo di allattamento’, ogni lavoratrice

SI
ratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento. (4) in periodo di allattamento ai sensi delle legislazioni e/o prassi
IO in nazionali, che informi del suo stato il proprio datore di lavo-

AS
ro, conformemente a dette legislazioni e/o prassi».
so

1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul- 6. - L'art. 10 della direttiva citata, rubricato «divieto di li-
l'interpretazione dell'art. 10, punti 1 e 2, della direttiva cenziamento», così dispone:
es

92/85/Cee del consiglio, del 19 ottobre 1992, concernente «Per garantire alle lavoratrici ai sensi dell'art. 2 l'esercizio
nc

l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento dei diritti di protezione della sicurezza e della salute ricono-
sciuti nel presente articolo:
D

della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici ge-


co

stanti, puerpere o in periodo di allattamento (decima direttiva 1) gli Stati membri adottano le misure necessarie per vieta-
U

particolare ai sensi dell'art. 16, par. 1, della direttiva re il licenziamento delle lavoratrici di cui all'art. 2 nel perio-
LA
IO olo

89/391/Cee) (G.U. 1992, L 348 pag. 1), nonché dell'art. 1, do compreso tra l'inizio della gravidanza e il termine del con-
par. 1, lett. a), della direttiva 98/59/Ce del consiglio, del 20 gedo di maternità di cui all'art. 8, par. 1, tranne nei casi ecce-
C
c

luglio 1998, concernente il ravvicinamento delle legislazioni zionali non connessi al loro stato ammessi dalle legislazioni
O sci
LO

degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi (G.U. e/o prassi nazionali e, se del caso, a condizione che l'autorità
1998, L 225, pag. 16). competente abbia dato il suo accordo;
Fa

2. - Tale domanda è stata presentata nell'ambito di una 2) qualora una lavoratrice ai sensi dell'art. 2 sia licenziata
controversia tra, da un lato, la sig. Jessica Porras Guisado e, durante il periodo specificato nel punto 1), il datore di lavoro
R

dall'altro, la Bankia SA, varie sezioni sindacali e il Fondo de deve fornire per iscritto giustificati motivi per il licenziamen-
Garantía Salarial (Fogasa) (Fondo di garanzia salariale, Spa- to;
gna), in merito alla legittimità del licenziamento della sig. 3) gli Stati membri adottano le misure necessarie per pro-
Porras Guisado, nell'ambito di un licenziamento collettivo, teggere le lavoratrici di cui all'art. 2 contro le conseguenze di
durante la sua gravidanza. un licenziamento che a norma del punto 1) è illegittimo».

Contesto normativo Direttiva 98/59

Diritto dell'Unione 7. - Ai sensi dei ‘considerando’ da 2 a 4 e 7 della direttiva


98/59:
Direttiva 92/85 «(2) considerando che occorre rafforzare la tutela dei lavo-
ratori in caso di licenziamenti collettivi, tenendo conto della
necessità di uno sviluppo economico-sociale equilibrato nella
3. - Ai sensi del primo, del settimo, dell'ottavo e del quindi- Comunità;
cesimo ‘considerando’ della direttiva 92/85:
(3) considerando che, nonostante un'evoluzione conver-
«considerando che l'art. 118 A del trattato [Cee] prevede gente, sussistono differenze tra le disposizioni in vigore negli
che il consiglio adotti mediante direttive prescrizioni minime Stati membri della Comunità per quanto riguarda le modalità
per promuovere il miglioramento in particolare dell'ambiente e la procedura dei licenziamenti collettivi e le misure che pos-
di lavoro, per proteggere la sicurezza e la salute dei lavoratori; sono attenuare per i lavoratori le conseguenze di tali licen-
(...) ziamenti;
considerando che la direttiva 89/391/Cee del consiglio, del (4) considerando che tali differenze possono ripercuotersi
12 giugno 1989, concernente l'applicazione di misure volte a direttamente sul funzionamento del mercato interno;
promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei (...)
lavoratori durante il lavoro [(G.U. 1989, L 183, pag. 1)], pre- (7) considerando che è quindi necessario promuovere tale
vede all'art. 15 che i gruppi a rischio particolarmente sensibili ravvicinamento nel progresso, ai sensi dell'art. 117 del tratta-
devono essere protetti contro i pericoli che li riguardano in to [Cee]».
maniera particolare; 8. - L'art. 1 di tale direttiva, intitolato «definizione e campo
considerando che le lavoratrici gestanti, puerpere o in pe- di applicazione», al suo par. 1, lett. a), dispone quanto segue:
riodo di allattamento devono essere considerate sotto molti «Ai fini dell'applicazione della presente direttiva:
punti di vista come un gruppo esposto a rischi specifici e che a) per ‘licenziamento collettivo’ si intende ogni licenzia-
devono essere adottati provvedimenti per quanto riguarda la mento effettuato da un datore di lavoro per uno o più motivi
protezione della loro sicurezza e salute; non inerenti alla persona del lavoratore se il numero dei li-
(...) cenziamenti effettuati è, a scelta degli Stati membri:
considerando che il rischio di essere licenziate per motivi i) per un periodo di trenta giorni:
connessi al loro stato può avere effetti dannosi sullo stato fi- — almeno pari a 10 negli stabilimenti che occupano abi-
sico e psichico delle lavoratrici gestanti, puerpere o in perio- tualmente più di 20 e meno di 100 lavoratori;
IL FORO ITALIANO — 2018.
209 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 210

— almeno pari al 10 per cento del numero dei lavoratori ratori per una durata massima di trenta giorni di calendario o
negli stabilimenti che occupano abitualmente almeno 100 e di quindici giorni per le imprese con meno di 50 lavoratori.
meno di 300 lavoratori; Nelle consultazioni con i rappresentanti legali dei lavoratori,
— almeno pari a 30 negli stabilimenti che occupano abi- occorre esaminare almeno le possibilità di evitare o ridurre i
tualmente almeno 300 lavoratori; licenziamenti collettivi e di attenuarne le conseguenze ricor-
ii) oppure, per un periodo di novanta giorni, almeno pari a rendo a misure sociali di accompagnamento, quali misure di
20, indipendentemente dal numero di lavoratori abitualmente riqualificazione o azioni di formazione o riconversione pro-
occupati negli stabilimenti interessati». fessionale per il miglioramento dell'occupabilità. La consul-
9. - L'art. 2 di detta direttiva, intitolato «informazione e tazione avviene in seno ad un gruppo speciale di negoziazio-
consultazione», ai suoi par. da 1 a 3 prevede quanto segue: ne unica, fermo restando che, qualora sussistano più luoghi di

a
«1. Quando il datore di lavoro prevede di effettuare licen- lavoro, tale gruppo si limita ai luoghi oggetto della procedura

to
ziamenti collettivi, deve procedere in tempo utile a consulta- di licenziamento collettivo. (...)

en
zioni con i rappresentanti dei lavoratori al fine di giungere ad (...)
un accordo. L'imprenditore notifica per iscritto ai rappresentanti legali

am
2. Nelle consultazioni devono essere almeno esaminate le dei lavoratori l'apertura del periodo di consultazione, con co-
possibilità di evitare o ridurre i licenziamenti collettivi, non- pia all'autorità pubblica del lavoro. Tale notifica scritta con-

on
ché di attenuarne le conseguenze ricorrendo a misure sociali tiene le seguenti informazioni:
di accompagnamento intese in particolare a facilitare la riqua- a) la specificazione delle cause del licenziamento colletti-

O
M abb
lificazione e la riconversione dei lavoratori licenziati. vo conformemente a quanto stabilito al par. 1;

M
Gli Stati membri possono disporre che i rappresentanti dei b) il numero di lavoratori interessati dal licenziamento e le

SI
lavoratori possano far ricorso ad esperti in conformità delle categorie professionali in cui essi rientrano;
legislazioni e/o prassi nazionali. IO in c) il numero di lavoratori impiegati abitualmente nel-

AS
3. Affinché i rappresentanti dei lavoratori possano formu- l'ultimo anno e le categorie professionali in cui essi rientrano;
so
lare proposte costruttive, il datore di lavoro deve in tempo uti- d) il periodo previsto per la realizzazione dei licenziamen-
le nel corso delle consultazioni: ti;
es

a) fornire loro tutte le informazioni utili e e) i criteri adottati per designare i lavoratori licenziati;
nc

b) comunicare loro, comunque, per iscritto: f) una copia della comunicazione dell'intenzione di avvia-
i) le ragioni del progetto di licenziamento, re una procedura di licenziamento collettivo inviata dalla di-
D
co

ii) il numero e le categorie dei lavoratori da licenziare, rezione dell'impresa ai lavoratori o ai loro rappresentanti;
U

iii) il numero e le categorie dei lavoratori abitualmente g) l'identità dei rappresentanti dei lavoratori facenti parte
LA
IO olo

impiegati, del gruppo speciale di negoziazione o, se del caso, l'indica-


iv) il periodo in cui si prevede di effettuare i licenzia- zione del fatto che tale gruppo non è stato costituito nei ter-
C
c

menti, mini di legge;


O sci
LO

v) i criteri previsti per la selezione dei lavoratori da li- (...)


cenziare, qualora le legislazioni e/o le prassi nazionali ne at- 5. Il mantenimento nell'impresa dei posti di lavoro dei
Fa

tribuiscano la competenza al datore di lavoro, rappresentanti legali dei lavoratori è prioritario nei casi cui si
vi) il metodo di calcolo previsto per qualsiasi eventuale riferisce il presente articolo. È possibile, mediante contratto
R

indennità di licenziamento diversa da quella derivante dalle collettivo o accordo concluso nel periodo di consultazione,
legislazioni e/o prassi nazionali. stabilire priorità di mantenimento di posti di lavoro a favore
Il datore di lavoro deve trasmettere all'autorità pubblica di altri gruppi, come i lavoratori aventi carichi familiari o che
competente almeno una copia degli elementi della comunica- abbiano raggiunto una determinata età e i disabili.
zione scritta, previsti al 1° comma, lett. b), punti da i) a v)». (...)».
11. - L'art. 52 dello statuto dei lavoratori, relativo alla ces-
Diritto spagnolo sazione del contratto per cause oggettive, prevede quanto se-
gue:
10. - L'art. 51 del texto refundido de la Ley del Estatuto de «Il contratto di lavoro può essere oggetto di cessazione:
los Trabajadores, aprobado por el Real Decreto Legislativo (...)
1/1995 (testo rifuso dello statuto dei lavoratori, risultante dal c) qualora sopravvenga una delle cause di cui all'art. 51,
regio decreto legislativo 1/1995), del 24 marzo 1995 (BOE n. par. 1, [dello statuto dei lavoratori] e la cessazione riguardi un
75, del 29 marzo 1995, pag. 9654), nella versione applicabile numero di lavoratori inferiore alla soglia prevista da tale di-
alla data dei fatti del procedimento principale (in prosieguo: sposizione.
lo «statuto dei lavoratori»), relativo al licenziamento colletti- (...)».
vo, dispone quanto segue: 12. - L'art. 53 dello statuto dei lavoratori, relativo alla for-
«1. Ai fini di quanto stabilito [nello statuto dei lavoratori], ma e agli effetti della cessazione del contratto di lavoro per
per licenziamento collettivo si intende la cessazione di con- cause oggettive, è così formulato:
tratti di lavoro dovuta per cause economiche, tecniche, orga- «1. L'adozione dell'accordo di cessazione ai sensi del-
nizzative o legate alla produzione, qualora, nell'arco di no- l'articolo precedente è subordinata all'osservanza dei seguenti
vanta giorni, tale cessazione riguardi almeno: requisiti:
a) 10 lavoratori, in imprese che ne occupano meno di 100; a) comunicazione scritta al lavoratore in cui sono esposti i
b) il 10 per cento del numero di lavoratori in imprese che motivi del licenziamento;
ne occupano fra 100 e 300; b) messa a disposizione del lavoratore, contestualmente al-
c) 30 lavoratori in imprese che ne occupano oltre 300. la comunicazione scritta, di un indennizzo corrispondente a
Si reputa che ricorrano cause economiche quando dai risul- venti giorni di retribuzione per anno di servizio, indennizzo
tati dell'impresa emerge una situazione economica negativa, calcolato pro rata su base mensile per i periodi inferiori ad un
in casi quali l'esistenza di perdite attuali o previste o la dimi- anno, fino a un massimo di dodici mensilità.
nuzione persistente del suo livello di introiti ordinari o delle Se la decisione di licenziamento fondata sull'art. 52, lett.
vendite. In ogni caso, la diminuzione è reputata persistente se, c), [dello statuto dei lavoratori] si basa su motivi economici e
per tre trimestri consecutivi, il livello degli introiti ordinari o tale situazione economica impedisce di versare al lavoratore
delle vendite di ogni trimestre è inferiore a quello registrato l'indennizzo previsto nella lettera precedente, il datore di la-
nel medesimo trimestre dell'anno precedente. voro può astenersi dall'effettuare tale versamento, indicando
(...) la sua impossibilità nella comunicazione scritta, fatto salvo il
2. Il licenziamento collettivo dovrà essere preceduto da diritto del lavoratore di esigerne il pagamento quando il li-
una fase di consultazione con i rappresentanti legali dei lavo- cenziamento produrrà i suoi effetti;
IL FORO ITALIANO — 2018.
211 PARTE QUARTA 212

c) concessione di un termine di preavviso di quindici gior- zione è sostituita da una compensazione economica, questa
ni, calcolato a decorrere dalla notifica al lavoratore della co- sarà ridotta dell'importo di tale indennizzo».
municazione personale della cessazione del contratto di lavo- 13. - L'art. 55 dello statuto dei lavoratori, relativo alla for-
ro. Nell'ipotesi prevista all'art. 52, lett. c), una copia del ma e agli effetti del licenziamento per motivi disciplinari, ai
preavviso scritto sarà consegnata per informazione ai rappre- par. 5 e 6 dispone quanto segue:
sentanti legali dei lavoratori; «5. Il licenziamento motivato da una delle cause di discri-
(...) minazione vietate dalla Costituzione o dalla legge, o che sia
3. La decisione di licenziamento può essere oggetto di im- stato effettuato in violazione dei diritti fondamentali e delle
pugnazione come se si trattasse di un licenziamento per moti- libertà pubbliche del lavoratore è nullo.
vi disciplinari. Il licenziamento è altresì nullo nei seguenti casi:

a
4. Se la decisione del datore di lavoro di porre fine al con- a) qualora intervenga nel corso di un periodo di sospen-

to
tratto di lavoro si basa su una causa di discriminazione vietata sione del contratto di lavoro per maternità, rischio durante la

en
dalla Costituzione o dalla legge, ovvero se il licenziamento è gravidanza, rischio durante l'allattamento naturale, malattia
stato effettuato in violazione dei diritti fondamentali e delle causata dalla gravidanza, parto o allattamento naturale, ado-

am
libertà pubbliche del lavoratore, la decisione di licenziamento zione, affidamento o paternità cui si riferisce l'art. 45, par. 1,
è nulla e tale nullità deve essere dichiarata d'ufficio dal giu- lett. d), [dello statuto dei lavoratori], o qualora esso sia notifi-
cato in una data tale che il termine di preavviso scada entro

on
dice.
La decisione di licenziamento è altresì nulla nei seguenti detto periodo;

O
M abb
casi: b) qualora riguardi una lavoratrice gestante, dalla data di

M
inizio della gravidanza sino a quella dell'inizio del periodo di
a) qualora intervenga nel corso di un periodo di sospen-
sospensione cui si riferisce la lettera precedente, o un lavora-

SI
sione del contratto di lavoro per maternità, rischio durante la
IO in
gravidanza, rischio durante l'allattamento naturale, malattia
tore che abbia richiesto o che benefici di uno dei permessi di

AS
cui all'art. 37, par. 4, 4 bis e 5, [dello statuto dei lavoratori], o
causata dalla gravidanza, parto o allattamento naturale, ado-
so
che abbia richiesto o che benefici di un'aspettativa confor-
zione, affidamento o paternità cui si riferisce l'art. 45, par. 1, memente all'art. 46, par. 3, della stessa legge; qualora riguar-
es

lett. d), [dello statuto dei lavoratori], o qualora essa sia notifi- di una lavoratrice vittima di violenze coniugali per l'esercizio
cata in una data tale che il termine di preavviso scada entro dei suoi diritti a una riduzione o a una riorganizzazione del
nc

detto periodo; proprio orario di lavoro, a una mobilità geografica, a un cam-


D

b) qualora essa riguardi una lavoratrice gestante, dalla data


co

biamento del luogo di lavoro o a una sospensione del contrat-


U

di inizio della gravidanza sino a quella dell'inizio del periodo to di lavoro, nei termini e alle condizioni riconosciuti dallo
LA

di sospensione cui si riferisce la lettera precedente, o un lavo-


IO olo

[statuto dei lavoratori];


ratore che abbia richiesto o che benefici di uno dei permessi c) qualora riguardi un lavoratore dopo la sua reintegrazio-
C

di cui all'art. 37, par. 4, 4 bis e 5, [dello statuto dei lavorato- ne nel posto di lavoro a seguito dei periodi di sospensione del
c

ri], o che abbia richiesto o che benefici di un'aspettativa con-


O sci

contratto di lavoro per maternità, adozione, affidamento o pa-


LO

formemente all'art. 46, par. 3, della stessa legge; qualora essa ternità, purché non siano decorsi più di nove mesi dalla nasci-
riguardi una lavoratrice vittima di violenze coniugali per l'e-
Fa

ta, adozione o affidamento del figlio.


sercizio dei suoi diritti a una riduzione o a una riorganizza- Le disposizioni delle lettere precedenti si applicano salvo
zione del proprio orario di lavoro, a una mobilità geografica, che, in tali casi, si dichiari la fondatezza del licenziamento
R

a un cambiamento del luogo di lavoro o a una sospensione del per motivi non riguardanti la gravidanza o l'esercizio del di-
contratto di lavoro, nei termini e alle condizioni riconosciuti ritto ai permessi e all'aspettativa sopra indicati.
dallo [statuto dei lavoratori]; 6. Il licenziamento dichiarato nullo comporta la reintegra-
c) qualora essa riguardi un lavoratore dopo la sua reinte- zione immediata del lavoratore e il pagamento delle retribu-
grazione nel posto di lavoro a seguito dei periodi di sospen- zioni non percepite».
sione del contratto di lavoro per maternità, adozione, affida- 14. - L'art. 13 del Real Decreto 1483/2012, por el que se
mento o paternità, purché non siano decorsi più di nove mesi aprueba el Reglamento de los procedimientos de despido co-
dalla nascita, adozione o affidamento del figlio. lectivo y de suspensión de contratos y reducción de jornada
Le disposizioni delle lettere precedenti si applicano salvo (regio decreto 1483/2012, che approva il regolamento relativo
che, in tali casi, si dichiari la fondatezza della decisione di li- alle procedure di licenziamento collettivo, di sospensione dei
cenziamento per motivi non riguardanti la gravidanza o l'e- contratti e di riduzione dell'orario di lavoro), 29 ottobre 2012
sercizio del diritto ai permessi e all'aspettativa sopra indicati. (BOE n. 261, del 30 ottobre 2012, pag. 76292), stabilisce
La decisione di licenziamento è considerata fondata se il quanto segue:
motivo su cui essa si basa sia dimostrato e le condizioni pre- «1. Conformemente alle disposizioni dell'art. 51, par. 5, e
viste al par. 1 del presente articolo siano state soddisfatte. dell'art. 68, lett. b), dello [statuto dei lavoratori], nonché del-
Negli altri casi, essa è dichiarata infondata. l'art. 10, par. 3, della Ley Orgánica 11/1985 de Libertad Sin-
La mancanza di preavviso o l'errore scusabile nel calcolo dical [(legge organica 11/1985 relativa alla libertà sindaca-
dell'indennizzo non comportano tuttavia l'illegittimità del li- le)], 2 agosto 1985, i rappresentanti legali dei lavoratori go-
cenziamento, fermo restando l'obbligo imposto al datore di dono di una priorità al mantenimento del loro posto di lavoro
lavoro di versare le retribuzioni corrispondenti a detto perio- nell'impresa rispetto a quelli degli altri lavoratori interessati
do o l'importo corretto dell'indennizzo, indipendentemente dalla procedura di licenziamento collettivo.
dagli altri effetti che ne derivano. 2. I lavoratori membri di altri gruppi beneficiano altresì di
5. La decisione dell'autorità giudiziaria che dichiara la una priorità al mantenimento dei loro posti di lavoro qualora
nullità, la fondatezza o l'illegittimità della decisione di licen- ciò sia stato convenuto mediante contratto collettivo o nel-
ziamento produce gli stessi effetti previsti per il licenziamen- l'accordo concluso durante il periodo di consultazione, come
to per motivi disciplinari, fatte salve le modifiche seguenti: i lavoratori aventi carichi familiari o che abbiano raggiunto
a) se la decisione di licenziamento è dichiarata fondata, il una determinata età e i disabili.
lavoratore ha diritto all'indennizzo previsto al par. 1 del pre- 3. Nella decisione finale che dispone il licenziamento col-
sente articolo, che resterà acquisito qualora lo stesso lavorato- lettivo cui fa riferimento l'art. 12 devono essere enunciati i
re lo abbia già percepito, e si considererà che quest'ultimo si motivi che giustificano il licenziamento dei lavoratori che be-
trova in una situazione di disoccupazione per motivi indipen- neficiano di una priorità al mantenimento dei loro posti di la-
denti dalla sua volontà; voro».
b) se la decisione di licenziamento è dichiarata infondata e 15. - L'art. 122, par. 2, della Ley 36/2011, reguladora de la
il datore di lavoro reintegra il lavoratore, quest'ultimo sarà jurisdicción social (legge 36/2011 che disciplina la giurisdi-
tenuto a rimborsare l'indennizzo percepito. Se la reintegra- zione in materia sociale), 10 ottobre 2011 (BOE n. 245, del-
IL FORO ITALIANO — 2018.
213 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 214

l'11 ottobre 2011, pag. 106584), nella versione applicabile al- to del punteggio risultante dalle procedure di valutazione ef-
la data dei fatti del procedimento principale, prevede quanto fettuate dall'impresa in relazione alle competenze e agli indi-
segue: catori di potenziale».
«La decisione di licenziamento è nulla: 20. - Lo stesso verbale enuncia i criteri che stabiliscono
(...) una priorità al mantenimento dei posti di lavoro, vale a dire:
b) qualora sia stata adottata in frode alla legge, eludendo le «1) In caso di matrimonio o di unione di fatto tra due per-
disposizioni previste in materia di licenziamenti collettivi, nei sone, solo una di queste potrà essere presa in considerazione,
casi contemplati all'art. 51, par. 1, ultimo comma [dello statu- a loro scelta, conformemente alle esigenze funzionali e ai pro-
to dei lavoratori]; fili richiesti, potendo essere necessaria la mobilità geografica
per soddisfare tale requisito.

a
c) qualora intervenga nel corso di un periodo di sospensio-
ne del contratto di lavoro per maternità, rischio durante la 2) Per quanto concerne i lavoratori che presentano un li-

to
gravidanza, rischio durante l'allattamento naturale, malattia vello di incapacità superiore al 33 per cento, riconosciuto e

en
causata dalla gravidanza, parto o allattamento naturale, ado- attestato dagli organismi competenti di ciascuna comunità au-
zione, affidamento o paternità cui si riferisce l'art. 45, par. 1, tonoma, in caso di soppressione del loro posto di lavoro,

am
lett. d), [dello statuto dei lavoratori], o qualora essa sia notifi- l'impresa prenderà in considerazione la loro riqualificazione,
cata in una data tale che il termine di preavviso scada entro purché il nuovo posto di lavoro corrisponda al loro profilo».

on
detto periodo; 21. - Il 13 novembre 2013 la Bankia ha notificato alla sig.
Porras Guisado la sua lettera di licenziamento, nella quale è

O
d) qualora riguardi una lavoratrice gestante, dalla data di

M abb
inizio della gravidanza sino a quella dell'inizio del periodo di esposto quanto segue:

M
sospensione cui si riferisce la lett. c) suindicata, o un lavora- «Nel caso specifico della provincia di Barcellona, in cui

SI
tore che abbia richiesto o che benefici di uno dei permessi di Lei presta servizio, una volta conclusa la procedura di adesio-
IO in ne al piano di esodo incentivato e dedotte le persone interes-

AS
cui all'art. 37, par. 4, 4 bis e 5 [dello statuto dei lavoratori], o
sate dalle procedure di mobilità geografica e di cambiamento
so
che abbia richiesto o che benefici di un'aspettativa confor-
del posto di lavoro, si rende necessario un più ampio ade-
memente all'art. 46, par. 3, della stessa legge; qualora riguar-
guamento dell'organico, per cui occorre procedere alla cessa-
es

di una lavoratrice vittima di violenze coniugali per l'esercizio zione dei contratti di lavoro su indicazione diretta del-
dei suoi diritti a una riduzione o a una riorganizzazione del
nc

l'impresa, conformemente alle clausole dell'[accordo dell'8


proprio orario di lavoro, a una mobilità geografica, a un cam- febbraio 2013].
D

biamento del luogo di lavoro o a una sospensione del contrat-


co

Al riguardo, in esito alla procedura di valutazione realizza-


U

to di lavoro, nei termini e alle condizioni riconosciuti dallo ta dall'impresa nel corso della fase di consultazione, ai fini
LA

[statuto dei lavoratori];


IO olo

dell'adozione dell'accordo dell'8 febbraio 2013, di cui essa fa


e) qualora riguardi un lavoratore dopo la sua reintegrazio- parte integrante, le sono stati attribuiti 6 punti, una valutazio-
C

ne nel posto di lavoro a seguito dei periodi di sospensione del


c

ne che si colloca tra i punteggi più bassi della provincia di


O sci

contratto di lavoro per maternità, adozione, affidamento o pa-


LO

Barcellona, dove lei presta servizio.


ternità, purché non siano decorsi più di nove mesi dalla nasci- Pertanto, in applicazione dei criteri di designazione men-
Fa

ta, adozione o affidamento del figlio. zionati e per i motivi enunciati, la informo che è stato dispo-
Le disposizioni delle lett. c), d) ed e) sopracitate si applica- sto di porre termine al suo contratto di lavoro con decorrenza
R

no salvo che, in tali casi, si dichiari la fondatezza della deci- a partire dal 10 dicembre 2013».
sione di licenziamento per motivi non riguardanti la gravi- 22. - Lo stesso giorno della notifica di tale lettera di licen-
danza o l'esercizio del diritto ai permessi e all'aspettativa so- ziamento, la sig. Porras Guisado ha ricevuto dalla Bankia una
pra indicati. somma di denaro a titolo di indennità.
(...)». 23. - Al momento del licenziamento la sig. Porras Guisado
era incinta.
Procedimento principale e questioni pregiudiziali 24. - Il 9 gennaio 2014 l'interessata ha richiesto una proce-
dura di conciliazione, che si è conclusa senza esito.
16. - Il 18 aprile 2006 la sig. Porras Guisado è stata assunta 25. - Il 3 febbraio 2014 la sig. Porras Guisado ha contestato
dalla Bankia. il suo licenziamento dinanzi allo Juzgado de lo Social n. 1 di
17. - Il 9 gennaio 2013 la Bankia ha avviato una fase di Mataró (Tribunale del lavoro n. 1 di Mataró, Spagna), che ha
consultazione con i rappresentanti dei lavoratori, vale a dire respinto tale ricorso con sentenza 25 febbraio 2015.
le sezioni sindacali della CCOO, dell'UGT, dell'ACCAM, 26. - La sig. Porras Guisado ha proposto appello avverso
del SATE e della CSICA, al fine di procedere a un licenzia- detta sentenza dinanzi al giudice del rinvio, il Tribunal Supe-
mento collettivo. rior de Justicia de Catalunya (Corte superiore di giustizia del-
18. - L'8 febbraio 2013 il gruppo speciale di negoziazione, la Catalogna, Spagna).
previsto all'art. 51, par. 2, dello statuto dei lavoratori, è giun- 27. - Tale giudice sottolinea che la sua domanda di pronun-
to ad un accordo vertente, in particolare, sul licenziamento cia pregiudiziale non riguarda la tutela contro le discrimina-
collettivo da effettuare, sulla modifica delle condizioni di la- zioni prevista dalla direttiva 2006/54/Ce del parlamento euro-
voro nonché sulla mobilità funzionale e geografica (in prosie- peo e del consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l'attuazione
guo: l'«accordo dell'8 febbraio 2013»). del principio delle pari opportunità e della parità di trattamen-
19. - Risulta dalla decisione di rinvio che, secondo il verba- to fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego
le relativo a detto accordo, i criteri da adottare per determina- (G.U. 2006, L 204, pag. 23). Detta domanda sarebbe volta a
re le persone interessate dalla decisioni di licenziamento adot- determinare se la normativa spagnola costituisca una corretta
tata direttamente dall'impresa sono i seguenti: trasposizione dell'art. 10 della direttiva 92/85, che, salvo ec-
«1) L'ambito di applicazione sarà la provincia, i gruppi o cezioni, vieterebbe il licenziamento delle lavoratrici gestanti.
le unità funzionali dei servizi centrali in cui sono impiegati i 28. - In tale contesto, il Tribunal Superior de Justicia de
lavoratori. Catalunya (Corte superiore di giustizia della Catalogna) ha
3) In tal senso, una volta scontati [i] posti di lavoro che deciso di sospendere il procedimento e di sottoporre alla corte
l'impresa decide di sopprimere in conseguenza della procedu- le seguenti questioni pregiudiziali:
ra di adesione [al programma di partenze incentivate] e dedot- «1) Se l'art. 10, punto 1, della direttiva [92/85] debba esse-
to il personale interessato dalle procedure di mobilità geogra- re interpretato nel senso che l'ipotesi dei ‘casi eccezionali non
fica e di cambiamento del posto di lavoro per coprire le esi- connessi al loro stato ammessi dalle legislazioni e/o prassi
genze createsi con le partenze volontarie dei lavoratori (...), nazionali’, quale deroga al divieto di licenziare le lavoratrici
l'impresa sceglierà le persone interessate dal licenziamento gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, non sia equi-
collettivo all'interno del settore corrispondente, tenendo con- parabile all'ipotesi di ‘uno o più motivi non inerenti alla per-
IL FORO ITALIANO — 2018.
215 PARTE QUARTA 216

sona del lavoratore’ cui si riferisce l'art. 1, par. 1, lett. a), del- gravidanza. Ciò considerato, alla luce della definizione della
la direttiva 98/59, ma si tratti di un'ipotesi più specifica. nozione di «lavoratrice gestante» di cui all'art. 2, lett. a), del-
2) Se, in caso di licenziamento collettivo, al fine di valuta- la direttiva 92/85, detta direttiva non sarebbe applicabile alla
re l'esistenza di casi eccezionali che giustifichino il licenzia- controversia principale. Di conseguenza, le questioni solleva-
mento delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allat- te dal giudice del rinvio sarebbero ipotetiche.
tamento ai sensi dell'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85, 34. - Occorre ricordare, al riguardo, che, nell'ambito della
debba essere una condizione necessaria il fatto che la lavora- cooperazione tra la corte e i giudici nazionali stabilita dalla
trice interessata non può essere riassegnata ad un altro posto procedura di cui all'art. 267 Tfue, le questioni vertenti sul di-
di lavoro o se, invece, sia sufficiente dimostrare l'esistenza di ritto dell'Unione godono di una presunzione di rilevanza. La
cause economiche, tecniche e produttive inerenti al suo posto corte può rifiutarsi di statuire su una questione pregiudiziale

a
di lavoro. sottoposta da un giudice nazionale, ai sensi dell'art. 267 Tfue,

to
3) Se sia conforme all'art. 10, punto 1, della direttiva soltanto qualora, segnatamente, non siano rispettati i requisiti

en
92/85, che vieta il licenziamento delle lavoratrici gestanti, relativi al contenuto della domanda di pronuncia pregiudiziale
puerpere o in periodo di allattamento, una normativa come riportati all'art. 94 del regolamento di procedura della corte o

am
quella spagnola che attua tale divieto stabilendo una garanzia appaia in modo manifesto che l'interpretazione di una norma
in virtù della quale, in assenza di prova delle cause che giusti- dell'Unione o il giudizio sulla sua validità chiesti da tale giu-

on
ficano il suo licenziamento, si dichiara la nullità dello stesso dice non hanno alcuna relazione con l'effettività o con l'og-
(tutela riparatrice) senza stabilire un divieto di licenziamento getto del procedimento principale, o qualora il problema sia

O
M abb
(tutela preventiva). di natura ipotetica (sentenza 28 marzo 2017, Rosneft, C-

M
4) Se sia conforme all'art. 10, punto 1, della direttiva 72/15, EU:C:2017:236, punto 50 e giurisprudenza ivi citata).

SI
92/85, una normativa come quella spagnola che non prevede 35. - Nella specie, il giudice del rinvio, come indicato al
IO in
un diritto di permanenza prioritaria nell'impresa delle lavora- punto 27 della presente sentenza, ha precisato che la domanda

AS
trici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, in caso di di pronuncia pregiudiziale mira a determinare se la normativa
so
licenziamento collettivo. spagnola costituisca una corretta trasposizione dell'art. 10
5) Ai fini dell'art. 10, punto 2, della direttiva 92/85, se sia
es

della direttiva 92/85, che, salvo casi eccezionali, vieterebbe il


conforme a tale disposizione una normativa nazionale che licenziamento delle lavoratrici gestanti.
nc

considera sufficiente una lettera di licenziamento come quella


36. - È pacifico che la sig. Porras Guisado era incinta al
prodotta nella causa a qua, che non fa alcun riferimento all'e-
D

momento del suo licenziamento. Inoltre, dagli atti su cui ella


co

sistenza di una situazione eccezionale, al di là dei motivi alla


U

base del licenziamento collettivo, per applicare la decisione di si è basata, nell'ambito della procedura nazionale, risulta che,
LA

nello stesso periodo, la ricorrente aveva informato i suoi col-


IO olo

estinzione collettiva del rapporto di lavoro alla lavoratrice in


stato di gravidanza». leghi e i suoi superiori della propria gravidanza.
C

37. - Ciò considerato, e in assenza di qualsivoglia elemento


c

contrario proveniente dal giudice del rinvio, occorre rilevare


O sci
LO

Sulle questioni pregiudiziali


che quest'ultimo dà per scontato che l'art. 10 della direttiva
Fa

Sulla ricevibilità della domanda di pronuncia pregiudiziale 92/85 è applicabile alla sig. Porras Guisado.
38. - Non appare manifesto, pertanto, che le questioni pre-
giudiziali presentino carattere ipotetico o che manchino di re-
R

Sul rispetto delle norme di procedura nazionali


lazione con la realtà o con l'oggetto del procedimento princi-
29. - La Bankia sostiene che la domanda di pronuncia pre- pale.
giudiziale è irricevibile in quanto il giudice del rinvio non ha 39. - In tale contesto, la domanda di pronuncia pregiudizia-
rispettato le norme di procedura nazionali. Infatti, nell'ambito le deve essere dichiarata ricevibile.
del procedimento principale, la sig. Porras Guisado avrebbe
invocato la violazione della direttiva 92/85 unicamente in se- Sulla prima questione
de di appello. Orbene, secondo le norme di procedura nazio-
nali, una nuova causa dell'azione, distinta da quelle formulate 40. - Con la prima questione il giudice del rinvio chiede se
nell'atto introduttivo del giudizio, non può essere ammessa. l'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85 debba essere interpre-
30. - In ogni caso, in applicazione della giurisprudenza dei tato nel senso che l'ipotesi dei «casi eccezionali non connessi
giudici spagnoli, la sig. Porras Guisado, nell'ambito di un ri- al loro stato ammessi dalle legislazioni e/o prassi nazionali»,
corso individuale contro il suo licenziamento, non sarebbe le- quale deroga al divieto di licenziare le lavoratrici gestanti,
gittimata a contestare i criteri che stabiliscono un diritto di puerpere o in periodo di allattamento, non è equiparabile
permanenza prioritaria nell'impresa, convenuti tra la Bankia e all'ipotesi di «uno o più motivi non inerenti alla persona del
i rappresentanti dei lavoratori ed enunciati nell'accordo dell'8 lavoratore» cui si riferisce l'art. 1, par. 1, lett. a), della diret-
febbraio 2013. tiva 98/59, ma si tratta di un'ipotesi più specifica.
31. - In proposito, si deve ricordare, da un lato, che, nel- 41. - Ai sensi dell'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85, gli
l'ambito dell'art. 267 Tfue, la corte non è competente a pro- Stati membri adottano le misure necessarie per vietare il li-
nunciarsi sull'interpretazione di disposizioni di legge o di re- cenziamento delle lavoratrici nel periodo compreso tra l'ini-
golamento nazionali né sulla conformità di tali disposizioni al zio della gravidanza e il termine del congedo di maternità,
diritto dell'Unione e, dall'altro, che non spetta alla corte veri- tranne nei casi eccezionali non connessi al loro stato ammessi
ficare se la decisione di rinvio sia stata adottata conforme- dalle legislazioni e/o prassi nazionali e, se del caso, a condi-
mente alle norme nazionali disciplinanti l'organizzazione zione che l'autorità competente abbia dato il suo accordo.
giudiziaria e le procedure giurisdizionali (sentenza 7 luglio 42. - Quanto all'art. 1, par. 1, lett. a), della direttiva 98/59,
2016, Genentech, C-567/14, EU:C:2016:526, punto 22 e giu- tale disposizione stabilisce che la nozione di «licenziamento
risprudenza ivi citata, Foro it., 2017, IV, 91). collettivo» riguarda ogni licenziamento effettuato da un dato-
32. - Di conseguenza, l'argomento relativo all'inosservanza re di lavoro per uno o più motivi non inerenti alla persona del
delle norme di procedura nazionali non può comportare, nel lavoratore, sempre che sussistano taluni requisiti di natura
caso di specie, il rigetto in quanto irricevibile della domanda quantitativa e temporale (v. sentenza 10 dicembre 2009, Ro-
di pronuncia pregiudiziale. dríguez Mayor e a., C-323/08, EU:C:2009:770, punto 35, Fo-
ro it., Rep. 2010, voce Unione europea, nn. 1964, 1972).
Sul carattere ipotetico delle questioni pregiudiziali 43. - Quando una lavoratrice gestante, in periodo di allat-
tamento o puerpera è licenziata nell'ambito di una procedura
33. - La Bankia sottolinea che, alla data del suo licenzia- di licenziamento collettivo, essa appartiene al contempo al
mento, la sig. Porras Guisado non l'aveva informata della sua gruppo dei lavoratori tutelati in forza della direttiva 92/85 e a
IL FORO ITALIANO — 2018.
217 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 218

quello dei lavoratori tutelati in virtù della direttiva 98/59. Per 52. - In base all'art. 10, punto 2, della direttiva 92/85, qua-
tale motivo, detta lavoratrice deve quindi beneficiare contem- lora una lavoratrice sia licenziata durante il periodo compreso
poraneamente dei diritti previsti da tali direttive, le quali sono tra l'inizio della gravidanza e il termine del congedo di ma-
complementari, come rilevato dall'avvocato generale al par. ternità, il datore di lavoro deve fornire per iscritto giustificati
53 delle sue conclusioni. motivi per il licenziamento.
44. - Per quanto concerne l'applicazione congiunta delle 53. - Pertanto, il datore di lavoro deve esporre per iscritto a
suddette direttive, il giudice del rinvio chiede sostanzialmente una lavoratrice gestante che sia in procinto di licenziare o che
se l'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85 osti a una normativa abbia già licenziato i motivi non inerenti alla persona della
nazionale che consenta il licenziamento di una lavoratrice ge- medesima per i quali esso effettua un licenziamento collettivo
stante a seguito di un licenziamento collettivo, ai sensi del- a norma dell'art. 1, par. 1, lett. a), della direttiva 98/59. Tali

a
l'art. 1, punto 1, della direttiva 98/59. motivi possono essere, in particolare, economici, tecnici o re-

to
45. - Si deve ricordare, in proposito, che il divieto di licen- lativi all'organizzazione o alla produzione dell'impresa.

en
ziamento posto dall'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85 mi- 54. - Spetta, inoltre, al datore di lavoro indicare alla lavora-
ra, come risulta dal quindicesimo ‘considerando’ di que- trice gestante i criteri oggettivi adottati per designare i lavora-

am
st'ultima, a prevenire gli effetti dannosi sullo stato fisico e tori da licenziare.
psichico delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di al- 55. - Ciò considerato, occorre rispondere alla quinta que-

on
lattamento, che può generare un rischio di licenziamento per stione pregiudiziale dichiarando che l'art. 10, punto 2, della
motivi connessi al loro stato. direttiva 92/85 deve essere interpretato nel senso che esso non

O
M abb
46. - Proprio in considerazione dei rischi che un eventuale osta a una normativa nazionale che consenta al datore di lavo-

M
licenziamento fa gravare sullo stato fisico e psichico delle la- ro di licenziare una lavoratrice gestante nell'ambito di un li-

SI
voratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, ivi cenziamento collettivo senza fornirle motivi diversi da quelli
IO in
compreso il rischio particolarmente grave di spingere la lavo- che giustificano tale licenziamento collettivo, a condizione

AS
ratrice gestante ad interrompere volontariamente la gravidan- che siano indicati i criteri oggettivi adottati per designare i la-
so

za, il legislatore dell'Unione ha previsto, ai sensi dell'art. 10 voratori da licenziare.


della direttiva 92/85, una protezione specifica per la donna
es

sancendo il divieto di licenziamento nel periodo compreso tra Sulla terza questione
nc

l'inizio della gravidanza e il termine del congedo di materni-


tà, tranne nei casi eccezionali non connessi al loro stato e a
D

56. - Con la terza questione, il giudice del rinvio chiede so-


co

condizione che il datore di lavoro fornisca per iscritto giusti-


U

stanzialmente se l'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85 debba


ficati motivi per tale licenziamento (v., in tal senso, sentenza
LA

essere interpretato nel senso che tale disposizione osta a una


IO olo

11 novembre 2010, Danosa, C-232/09, EU:C:2010:674, punti


normativa nazionale che non vieti, in linea di principio, il li-
60 e 61, Foro it., Rep. 2011, voce cit., n. 1576).
C

cenziamento di una lavoratrice gestante, puerpera o in perio-


c

47. - Pertanto, qualora la decisione di licenziamento è stata do di allattamento, a titolo preventivo, e che preveda unica-
O sci
LO

adottata per motivi essenzialmente legati allo stato di gravi-


mente la nullità di tale licenziamento se questo è illegittimo, a
danza dell'interessata, essa è incompatibile con il divieto di
titolo di risarcimento.
Fa

licenziamento ex art. 10 della menzionata direttiva (v., in tal


senso, sentenza 11 novembre 2010, Danosa, C-232/09, 57. - Occorre ricordare, in via preliminare, che dall'art. 288
Tfue risulta che gli Stati membri sono obbligati, nell'attuare
R

EU:C:2010:674, cit., punto 62).


una direttiva, a garantire la piena efficacia di questa, pur di-
48. - Per contro, una decisione di licenziamento presa du-
rante il periodo che va dall'inizio della gravidanza fino al sponendo di un ampio margine discrezionale per quanto ri-
termine del congedo di maternità per motivi non connessi allo guarda la scelta delle modalità e dei mezzi destinati a garan-
stato di gravidanza della lavoratrice non è contraria a detto tirne l'attuazione. Siffatta libertà nulla toglie quindi all'obbli-
art. 10, a condizione, tuttavia, che il datore di lavoro fornisca go, per ciascuno degli Stati membri destinatari, di adottare
per iscritto giustificati motivi di licenziamento e che il licen- tutti i provvedimenti necessari a garantire la piena efficacia
ziamento dell'interessata sia consentito dalle legislazioni e/o della direttiva in questione, conformemente allo scopo da essa
prassi nazionali di cui trattasi, conformemente alle disposi- perseguito (sentenze 6 ottobre 2010, Base e a., C-389/08,
zioni dell'art. 10, punti 1 e 2, di tale direttiva (v., in tal senso, EU:C:2010:584, punti 24 e 25, Foro it., Rep. 2011, voce cit.,
sentenza 11 novembre 2010, Danosa, C-232/09, EU:C: n. 1834, nonché 19 ottobre 2016, Ormaetxea Garai e Lorenzo
2010:674, cit., punto 63). Almendros, C-424/15, EU:C:2016:780, punto 29, Foro it.,
49. - Ne consegue che il motivo o i motivi non inerenti alla Rep. 2016, voce cit., n. 2312).
persona del lavoratore per i quali sono effettuati i licenzia- 58. - Per quanto concerne il tenore letterale dell'art. 10 del-
menti collettivi a norma dell'art. 1, punto 1, della direttiva la direttiva 92/85, da un lato, ai sensi del punto 1 del medesi-
98/59 rientrano nei casi eccezionali non connessi allo stato mo articolo, gli Stati membri adottano i provvedimenti neces-
delle lavoratrici ai sensi dell'art. 10, punto 1, della direttiva sari per vietare, in linea di principio, il licenziamento di tali
92/85. lavoratrici. Dall'altro, il punto 3 dello stesso articolo stabili-
50. - Alla luce delle suesposte considerazioni, si deve ri- sce che gli Stati membri adottano le misure necessarie per
spondere alla prima questione pregiudiziale dichiarando che proteggere le lavoratrici contro le conseguenze di un licen-
occorre interpretare l'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85 nel ziamento che a norma del punto 1 di tale disposizione è ille-
senso che esso non osta a una normativa nazionale che con- gittimo.
senta il licenziamento di una lavoratrice gestante a causa di 59. - L'art. 10 della direttiva 92/85 opera quindi un'espres-
un licenziamento collettivo ai sensi dell'art. 1, punto 1, lett. sa distinzione tra, da un lato, la tutela contro il licenziamento
a), della direttiva 98/59. stesso, a titolo preventivo, e, dall'altro, la tutela contro le
conseguenze del licenziamento, a titolo di risarcimento. Per-
Sulla quinta questione tanto, una corretta trasposizione di detto articolo impone agli
Stati membri di instaurare tale duplice protezione.
51. - Con la quinta questione, che occorre esaminare in se- 60. - Per quanto concerne la tutela preventiva delle lavora-
condo luogo, il giudice del rinvio chiede se l'art. 10, punto 2, trici gestanti, puerpere e in periodo di allattamento contro il
della direttiva 92/85 debba essere interpretato nel senso che licenziamento, va rilevato che essa è particolarmente impor-
esso osta a una normativa nazionale che consenta al datore di tante nel quadro della direttiva 92/85.
lavoro di licenziare una lavoratrice gestante nell'ambito di un 61. - Infatti, in base al quindicesimo ‘considerando’ di tale
licenziamento collettivo senza fornirle motivi diversi da quel- direttiva, il rischio di essere licenziate per motivi connessi al
li che giustificano tale licenziamento collettivo e senza avvi- loro stato può avere effetti dannosi sullo stato fisico e psichi-
sarla di circostanze eccezionali. co delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allatta-
IL FORO ITALIANO — 2018.
219 PARTE QUARTA 220

mento e occorre prevedere un divieto di licenziamento di aventi carichi familiari o che abbiano raggiunto una determi-
queste ultime. nata età o i disabili.
62. - Proprio in considerazione dei rischi che un eventuale 70. - Da tale normativa il giudice del rinvio deduce che le
licenziamento fa gravare sullo stato fisico e psichico delle la- lavoratrici gestanti beneficiano di una priorità al mantenimen-
voratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, ivi to del posto di lavoro nell'impresa solo se tale priorità risulti
compreso il rischio particolarmente grave di spingere la lavo- da una contrattazione collettiva. Il giudice del rinvio aggiunge
ratrice gestante ad interrompere volontariamente la gravidan- che i lavoratori che beneficiano di una priorità al manteni-
za, il legislatore dell'Unione ha previsto, ai sensi dell'art. 10 mento del loro posto di lavoro possono essere licenziati, ma
della direttiva 92/85, una protezione specifica per la donna che, in tal caso, il datore di lavoro deve giustificare motivi
sancendo il divieto di licenziamento nel periodo compreso tra eccezionali, diversi da quelli su cui si basa il licenziamento

a
l'inizio della gravidanza e il termine del congedo di maternità collettivo.

to
(sentenze 14 luglio 1994, Webb, C-32/93, EU:C:1994:300, 71. - Nel caso di specie, conformemente alla risposta forni-

en
punto 21, Foro it., Rep. 1994, voce cit., n. 1087, e 11 novem- ta alla prima questione, l'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85
bre 2010, Danosa, C-232/09, EU:C:2010:674, cit., punto 60). deve essere interpretato nel senso che esso non osta a una

am
63. - Pertanto, alla luce degli scopi perseguiti dalla direttiva normativa nazionale che consenta il licenziamento di una la-
92/85, e più particolarmente di quelli perseguiti dal suo art. voratrice gestante a causa di un licenziamento collettivo ai

on
10, la tutela accordata da tale disposizione alle lavoratrici ge- sensi dell'art. 1, punto 1, lett. a), della direttiva 98/59.
stanti, puerpere o in periodo di allattamento esclude sia l'ado- 72. - Al riguardo, è vero che, come rilevato dalla commis-

O
M abb
zione di una decisione di licenziamento sia l'adozione di mi- sione europea, la direttiva 92/85, in particolare il suo art. 10,

M
sure preparatorie al licenziamento, quali la ricerca e la previ- punto 1, non impone agli Stati membri di prevedere una prio-

SI
sione di una sostituzione definitiva dell'impiegata interessata rità al mantenimento del posto di lavoro, nonché una priorità
IO in
a causa della gravidanza e/o della nascita di un figlio (v., in di riqualificazione applicabili prima del licenziamento collet-

AS
tal senso, sentenza 11 ottobre 2007, Paquay, C-460/06, tivo, per le lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allat-
so
EU:C:2007:601, punto 33, Foro it., 2008, IV, 211). tamento.
64. - Tenuto conto del rischio che un licenziamento fa gra- 73. - Tuttavia, tale direttiva, che contiene unicamente pre-
es

vare sullo stato fisico e psichico delle lavoratrici gestanti, scrizioni minime, non esclude affatto la facoltà per gli Stati
nc

puerpere e in periodo di allattamento, la tutela a titolo di ri- membri di garantire una protezione più elevata alle lavoratrici
sarcimento, anche nell'ipotesi in cui sfociasse nella reintegra- gestanti, puerpere o in periodo di allattamento (v., in tal sen-
D
co

zione della lavoratrice licenziata e nel versamento delle retri- so, sentenza 4 ottobre 2001, Jiménez Melgar, C-438/99,
U

buzioni non percepite a causa del licenziamento, non può so- EU:C:2001:509, punto 37, Foro it., 2002, IV, 37).
LA
IO olo

stituire la tutela a titolo preventivo. 74. - Pertanto, si deve rispondere alla seconda e alla quarta
65. - Di conseguenza, per garantire una fedele trasposizio- questione pregiudiziale dichiarando che l'art. 10, punto 1,
C
c

ne dell'art. 10 della direttiva 92/85 nonché la tutela delle la- della direttiva 92/85 deve essere interpretato nel senso che es-
O sci
LO

voratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento di so non osta a una normativa nazionale che, nell'ambito di un
fronte al rischio di licenziamento, gli Stati membri non pos- licenziamento collettivo, ai sensi della direttiva 98/59, non
Fa

sono limitarsi a prevedere unicamente, a titolo di risarcimen- preveda una priorità al mantenimento del posto di lavoro,
to, la nullità di tale licenziamento se questo è ingiustificato. nonché una priorità di riqualificazione applicabili prima di ta-
R

66. - Alla luce delle suesposte osservazioni, si deve rispon- le licenziamento, per le lavoratrici gestanti, puerpere o in pe-
dere alla terza questione pregiudiziale dichiarando che l'art. riodo di allattamento, senza che ciò escluda, tuttavia, la facol-
10, punto 1, della direttiva 92/85 deve essere interpretato nel tà per gli Stati membri di garantire una protezione più elevata
senso che tale disposizione osta a una normativa nazionale alle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento.
che non vieti, in linea di principio, il licenziamento di una la- Per questi motivi, la corte (terza sezione) dichiara:
voratrice gestante, puerpera o in periodo di allattamento, a ti- 1) L'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85/Cee del consi-
tolo preventivo, e che preveda unicamente la nullità di tale li- glio, del 19 ottobre 1992, concernente l'attuazione di misure
cenziamento se questo è illegittimo, a titolo di risarcimento. volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della
salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in pe-
Sulla seconda e sulla quarta questione riodo di allattamento (decima direttiva particolare ai sensi
dell'art. 16, par. 1, della direttiva 89/391/Cee), deve essere in-
67. - Con la seconda e la quarta questione, che occorre terpretato nel senso che esso non osta a una normativa nazio-
esaminare congiuntamente e in ultimo luogo, il giudice del nale che consenta il licenziamento di una lavoratrice gestante
rinvio chiede sostanzialmente se l'art. 10, punto 1, della diret- a causa di un licenziamento collettivo ai sensi dell'art. 1, pun-
tiva 92/85 debba essere interpretato nel senso che tale dispo- to 1, lett. a), della direttiva 98/59/Ce del consiglio, del 20 lu-
sizione osta a una normativa nazionale che, nell'ambito di un glio 1998, concernente il ravvicinamento delle legislazioni
licenziamento collettivo, ai sensi della direttiva 98/59, non degli Stati membri in materia di licenziamenti collettivi.
preveda, né una priorità al mantenimento del posto di lavoro 2) L'art. 10, punto 2, della direttiva 92/85 deve essere in-
né una priorità di riqualificazione applicabili prima di tale li- terpretato nel senso che esso non osta a una normativa nazio-
cenziamento, per le lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo nale che consenta al datore di lavoro di licenziare una lavora-
di allattamento. trice gestante nell'ambito di un licenziamento collettivo senza
68. - A norma dell'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85, gli fornirle motivi diversi da quelli che giustificano tale licen-
Stati membri «adottano le misure necessarie» per vietare, in ziamento collettivo, a condizione che siano indicati i criteri
linea di principio, il licenziamento delle lavoratrici nel perio- oggettivi adottati per designare i lavoratori da licenziare.
do compreso tra l'inizio della gravidanza e il termine del con- 3) L'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85 deve essere in-
gedo di maternità. terpretato nel senso che tale disposizione osta a una normati-
69. - Per quanto concerne l'esistenza di una priorità al va nazionale che non vieti, in linea di principio, il licenzia-
mantenimento del posto di lavoro di una lavoratrice gestante, mento di una lavoratrice gestante, puerpera o in periodo di al-
puerpera o in periodo di allattamento, il giudice del rinvio af- lattamento, a titolo preventivo, e che preveda unicamente la
ferma nella sua decisione che, secondo la normativa spagnola, nullità di tale licenziamento se questo è illegittimo, a titolo di
i posti di lavoro dei rappresentanti legali dei lavoratori hanno risarcimento.
la priorità nell'impresa rispetto a quelli degli altri lavoratori 4) L'art. 10, punto 1, della direttiva 92/85 deve essere in-
interessati dalla procedura di licenziamento collettivo, e che i terpretato nel senso che esso non osta a una normativa nazio-
lavoratori rientranti in altri gruppi beneficiano altresì di una nale che, nell'ambito di un licenziamento collettivo, ai sensi
priorità al mantenimento del posto di lavoro qualora ciò sia della direttiva 98/59, non preveda né una priorità al manteni-
stato convenuto mediante contrattazione, come i lavoratori mento del posto di lavoro, né una priorità di riqualificazione
IL FORO ITALIANO — 2018.
221 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 222

applicabili prima di tale licenziamento, per le lavoratrici ge- CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA; gran-
stanti, puerpere o in periodo di allattamento, senza che ciò de sezione; sentenza 25 ottobre 2017, causa C-106/16;
escluda, tuttavia, la facoltà per gli Stati membri di garantire Pres. LENAERTS, Rel. JÜRIMÄE, Avv. gen. KOKOTT (concl.
una protezione più elevata alle lavoratrici gestanti, puerpere o conf.); Polbud - Wykonawstwo sp. z o.o.
in periodo di allattamento.
Unione europea — Libertà di stabilimento — Società —
———————— Trasformazione transfrontaliera — Trasferimento del-
la sede legale senza trasferimento della sede effettiva
(1-4) I. - Benché la corte, con la sentenza in epigrafe, dichiari (Trattato Fue, art. 49, 54).
in linea di principio che le lavoratrici gestanti, puerpere o in pe- Unione europea — Libertà di stabilimento — Società —
riodo di allattamento sono tutelate in forza sia della direttiva

a
92/85, sia di quella 98/59, di modo che spetta loro di beneficiare
Trasformazione transfrontaliera — Trasferimento del-
la sede legale senza trasferimento della sede effettiva —

to
contemporaneamente dei diritti da esse previsti, di fatto finisce
Condizioni — Liquidazione — Restrizione (Trattato

en
con lo svuotare la portata precettiva di quest'apparato di tutela.
Ciò perché si contenta, per ammettere che il licenziamento col- Fue, art. 49 e 54).

am
lettivo coinvolga la lavoratrice gestante, puerpera o in periodo Gli art. 49 e 54 Tfue devono essere interpretati nel senso che
di allattamento, che il datore di lavoro ne metta per iscritto le la libertà di stabilimento è applicabile al trasferimento
ragioni oggettive, ossia economiche, tecniche, organizzative o

on
della sede legale di una società costituita ai sensi del dirit-
di produzione dell'impresa.
to di uno Stato membro verso il territorio di un altro Stato

O
L'apparato di tutela finisce quindi per ridursi al divieto di di-

M abb
scriminazione per lo stato di gravidanza, di puerperio o per la membro, ai fini della sua trasformazione, conformemente

M
condizione di allattamento. alle condizioni poste dalla legislazione di tale secondo

SI
Sembra per conseguenza relegato al rango di mera afferma- Stato membro, in una società soggetta al diritto di que-
IO in
zione di principio l'ultimo principio di diritto, sulla necessità st'ultimo, senza spostamento della sede effettiva della cita-

AS
che ogni Stato membro preveda divieti preventivi di licenzia- ta società. (1)
so

mento di queste lavoratrici e non già soltanto il diritto di risar- Gli art. 49 e 54 Tfue devono essere interpretati nel senso che
ostano alla normativa di uno Stato membro che subordina
es

cimento per il licenziamento illegittimo da loro sofferto.


II. - In precedenza: il trasferimento della sede legale di una società costituita
nc

— Corte giust. 11 novembre 2010, causa C-232/09, Foro it., ai sensi del diritto di uno Stato membro verso il territorio
D

Rep. 2011, voce Unione europea, n. 1577, citata in motivazione, di un altro Stato membro, ai fini della sua trasformazione
co

secondo cui l'art. 10 della direttiva 92/85/Cee deve essere inter- in una società soggetta al diritto di tale secondo Stato
U

pretato nel senso che osta ad esso una normativa nazionale che membro, conformemente alle condizioni poste dalla legis-
LA
IO olo

consenta senza limitazioni la revoca di un membro del consiglio lazione di quest'ultimo, alla liquidazione della prima so-
di amministrazione di una società di capitali, quando la persona cietà. (2)
C

interessata abbia la qualità di lavoratrice gestante ai sensi della


c
O sci

citata direttiva e la revoca nei suoi confronti sia basata sul suo
LO

stato di gravidanza; anche qualora il membro del consiglio di 1. - La domanda di pronuncia pregiudiziale verte sul-
Fa

amministrazione non abbia la qualità di lavoratrice gestante, la


revoca dall'incarico basata essenzialmente sullo stato di gravi-
l'interpretazione degli art. 49 e 54 Tfue.
danza sarebbe illegittima perché contraria al divieto di discrimi- 2. - Tale domanda è stata proposta nell'ambito di un ricor-
R

nazione diretta basata sul sesso di cui agli art. 2, nn. 1 e 7, e 3, so presentato dalla Polbud - Wykonawstwo sp. z o.o. (in pro-
n. 1, lett. c), della direttiva 76/2007/Cee; sieguo: la «Polbud») avverso la decisione di rigetto del-
— Corte giust. 11 ottobre 2007, causa C-460/06, id., 2008, l'istanza di cancellazione dal registro delle imprese polacco
IV, 211, secondo cui l'art. 10 della direttiva 92/85/Cee deve es- formulata dalla ricorrente in seguito al trasferimento della
sere interpretato nel senso che esso vieta non soltanto di notifi- propria sede legale in Lussemburgo.
care una decisione di licenziamento in ragione della gravidanza
e/o della nascita di un figlio durante il periodo di tutela definito Diritto polacco
al suo n. 1, ma anche di prendere misure preparatorie a una tale
decisione prima della scadenza di detto periodo. Codice delle società commerciali
III. - Su posizioni maggiormente avanzate di tutela si colloca
la giurisprudenza interna: v. Cass. 28 settembre 2017, n. 22720,
3. - L'art. 270 del Kodeks spóĂek handlowych (codice del-
id., 2017, I, 3303, secondo cui, in tema di tutela della lavoratrice
madre, la deroga al divieto di licenziamento opera soltanto in le società commerciali), del 15 settembre 2000, come modi-
caso di cessazione dell'intera attività aziendale, non essendo, ficato (Dz. U. del 2013, n. 1030; in prosieguo: il «codice del-
invece, a tal fine sufficiente la cessazione dell'attività alla quale le società commerciali»), così dispone:
la lavoratrice è addetta. «La società si scioglie:
IV. - Rileva in tema anche Cass., sez. un., 6 giugno 2017, n. (...)
13980, ibid., 3049, secondo cui, rispetto alla controversia instau- 2) con l'adozione da parte dei soci della delibera di scio-
rata da una dipendente di un'ambasciata di uno Stato estero in Ita- glimento della società o di trasferimento della relativa sede
lia per sentir dichiarare l'inesistenza, la nullità e l'inefficacia e, in all'estero, risultante da un verbale redatto da un notaio;
ogni caso, l'illegittimità del licenziamento intimatole (nella spe- (...)».
cie, in asserita violazione delle norme che vietano il licenziamen- 4. - L'art. 272 del codice delle società commerciali preve-
to della lavoratrice madre, senza neppure rispettare le garanzie
procedimentali), la giurisdizione italiana difetta in ordine alla
de quanto segue:
domanda di reintegrazione nel posto di lavoro, mentre sussiste «Lo scioglimento della società avviene dopo il compimen-
con riguardo agli aspetti patrimoniali della lite. [A.M. PERRINO] to della liquidazione, nel momento della cancellazione della
società dal registro».
5. - L'art. 288 di detto codice prevede quanto segue:
«1. Dopo che l'assemblea dei soci ha approvato il bilan-
cio riferito al giorno precedente la ripartizione tra i soci del
patrimonio residuo, una volta soddisfatti o garantiti i credito-
———————— ri (rapporto di liquidazione) e dopo la chiusura della liquida-
zione, i liquidatori devono pubblicare il rapporto presso la
sede della società e depositarlo presso il giudice del registro,
con contestuale presentazione della domanda di cancellazio-
ne della società.
(...)
IL FORO ITALIANO — 2018.
223 PARTE QUARTA 224

3. I libri e i documenti della società sciolta devono essere stata sciolta, né si era proceduto alla ripartizione degli attivi
dati in custodia alla persona indicata nello statuto o nella de- della società tra i soci, e la domanda di cancellazione dal re-
libera dei soci. In mancanza di tale indicazione, il giudice del gistro era stata presentata in ragione del trasferimento della
registro designa il custode. sede legale della società in Lussemburgo, ove la stessa esi-
(...)». steva ancora come società di diritto lussemburghese. Alla lu-
6. - Gli art. da 551 a 568 del codice delle società commer- ce di ciò, con decisione 19 settembre 2013, il giudice del re-
ciali concernono la trasformazione della società. Ai sensi gistro ha respinto l'istanza di cancellazione per difetto di
dell'art. 562, par. 1, del medesimo codice: produzione dei citati documenti.
«La trasformazione della società richiede una delibera adot- 13. - Avverso tale decisione la Polbud ha fatto ricorso di-
tata, nel caso di trasformazione di una società di persone, dai nanzi al SÅd Rejonowy w Bydgoszczy (Tribunale circonda-

a
soci e, nel caso di trasformazione di una società di capitali, riale di Bydgoszcz, Polonia), che ha respinto il ricorso. La

to
dall'assemblea dei soci o dall'assemblea generale, (...)». Polbud ha impugnato il rigetto dinanzi al SÅd OkrÙgowy w

en
Bydgoszczy (Tribunale regionale di Bydgoszcz, Polonia),
Legge sul diritto internazionale privato che ha parimenti respinto l'impugnazione con ordinanza del

am
4 giugno 2014. Detta società ha quindi presentato ricorso per
7. - L'art. 19, par. 1, dell'Ustawa - Prawo prywatne cassazione dinanzi al giudice del rinvio.

on
miÙzynarodowe (legge sul diritto internazionale privato), del 14. - Dinanzi a tale giudice, la Polbud sostiene che, alla
4 febbraio 2011 (Dz. U. n. 80, posizione 432), così recita: data del trasferimento della propria sede in Lussemburgo, es-

O
M abb
«Alla data del trasferimento della sede in un altro Stato, la sa aveva perduto lo status di società di diritto polacco per di-

M
persona giuridica è soggetta alla legge di detto Stato. La per- venire una società di diritto lussemburghese. Pertanto, se-

SI
sonalità giuridica acquisita nello Stato della sede precedente condo la Polbud, il procedimento di liquidazione andava
IO in
è conservata qualora ciò sia previsto dalla legge di ciascuno chiuso e si doveva procedere alla sua cancellazione dal regi-

AS
degli Stati interessati. Il trasferimento della sede all'interno stro delle imprese in Polonia. Peraltro, la società fa osservare
so

dello spazio economico europeo non comporta la perdita del- che il rispetto dei requisiti della procedura di liquidazione
es

la personalità giuridica». previsti dal diritto polacco non era necessario né possibile, in
quanto essa non aveva perduto la personalità giuridica.
nc

Procedimento principale e questioni pregiudiziali 15. - Il giudice del rinvio rileva, in primo luogo, che la
D

procedura di liquidazione è diretta alla cessazione dell'esi-


co

8. - La Polbud è una società a responsabilità limitata stabi- stenza giuridica della società e comporta determinati obbli-
LA

lita a āÅck (Polonia). Con delibera datata 30 settembre 2011, ghi a tale riguardo. Orbene, nel caso di specie, la società con-
IO olo

l'assemblea straordinaria dei soci di detta società ha deciso, tinuerebbe ad esistere giuridicamente come soggetto di dirit-
C

in applicazione dell'art. 270, punto 2, del codice delle società to di uno Stato membro diverso dalla Repubblica di Polonia.
c

commerciali, di trasferire la sede legale in Lussemburgo. Se- Il giudice del rinvio si chiede quindi se l'imposizione, alla
O sci
LO

condo la domanda di pronuncia pregiudiziale, tale delibera società di cui trattasi, di obblighi analoghi a quelli richiesti
non menzionava alcun trasferimento del luogo della sede per la cessazione dell'esistenza giuridica della società in
Fa

amministrativa della Polbud, né del luogo dell'esercizio ef- quanto tale non restringa eccessivamente la sua libertà di
fettivo dell'attività economica della stessa. stabilimento. Inoltre, il giudice del rinvio si chiede se la con-
R

9. - In base a tale delibera, il 19 ottobre 2011 la Polbud ha statazione della ricostituzione della società, sulla base della
depositato un'istanza d'inserimento dell'annotazione relativa sola delibera dei soci relativa alla continuazione della perso-
all'avvio della procedura di liquidazione presso il tribunale nalità giuridica acquisita nello Stato membro d'origine, e la
incaricato della tenuta del registro delle imprese (in prosie- sua iscrizione nel registro delle imprese dello Stato membro
guo: il «giudice del registro»). Il 26 ottobre 2011 è stata in- ospitante, basata su tale delibera, siano opponibili allo Stato
serita in detto registro l'annotazione relativa all'avvio della membro d'origine, sebbene in quest'ultimo sia in corso un
liquidazione ed è stato nominato il liquidatore. procedimento di liquidazione.
10. - Il 28 maggio 2013 l'assemblea dei soci della Consoil 16. - In secondo luogo, il giudice del rinvio osserva che,
Geotechnik Sàrl, con sede legale in Lussemburgo, ha adotta- sebbene in linea di principio sia vietato, ad uno Stato mem-
to una delibera che attuava, in particolare, la delibera del 30 bro, rifiutare di riconoscere la personalità giuridica acquisita
settembre 2011, e trasferiva la sede legale della Polbud in in un altro Stato membro e valutare la regolarità delle misure
Lussemburgo per rendere applicabile alla stessa il diritto lus- adottate dalle autorità di quest'ultimo, la cancellazione dal
semburghese, senza perdita della sua personalità giuridica. In registro delle imprese di provenienza è retta dal diritto dello
base alla delibera del 28 maggio 2013, il trasferimento era Stato membro d'origine, che deve garantire la tutela degli in-
efficace a tale data. Pertanto, il 28 maggio 2013 la sede lega- teressi dei creditori, dei soci di minoranza e dei dipendenti
le della Polbud è stata trasferita in Lussemburgo, e detta so- nell'ambito della procedura di liquidazione. Il giudice del
cietà ha abbandonato la denominazione «Polbud» per assu- rinvio ritiene, pertanto, che il giudice del registro non debba
mere quella di «Consoil Geotechnik». rinunciare a dar seguito a tale procedura.
11. - Il 24 giugno 2013 la Polbud ha depositato, dinanzi al 17. - In terzo luogo, il giudice del rinvio sottolinea che, in
giudice del registro, istanza di cancellazione dal registro del- base alla giurisprudenza della corte, in linea di principio è
le imprese polacco. Tale istanza era motivata dal trasferi- ammesso verificare se l'intenzione di una società sia quella
mento della sede legale della società in Lussemburgo. Ai fini di stabilire un legame economico duraturo con lo Stato
del procedimento di cancellazione, con decisione del 21 ago- membro ospitante e se sia questo lo scopo per il quale essa
sto 2013, detta società è stata invitata a produrre, in primo sta trasferendo la sede legale, intesa come luogo dell'effet-
luogo, la delibera dell'assemblea con indicazione del nome tiva gestione e dell'effettivo esercizio dell'attività. I dubbi
del custode dei libri sociali e dei documenti dell'impresa di- riguarderebbero, tuttavia, l'individuazione del soggetto, dello
sciolta, in secondo luogo i bilanci per il periodo dal 1° gen- Stato membro ospitante o d'origine, che debba procedere a
naio al 29 settembre 2011, dal 30 settembre al 31 dicembre tale verifica.
2011, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2012, e dal 1° gennaio 18. - In tal contesto, il SÅd Najwyļszy (Corte suprema, Po-
al 28 maggio 2013, sottoscritti dal liquidatore e dal soggetto lonia) ha deciso di sospendere il procedimento e di sottopor-
incaricato della tenuta della contabilità, nonché, in terzo luo- re alla corte le seguenti questioni pregiudiziali:
go, la delibera dell'assemblea dei soci che approvava il rap- «1) Se gli art. 49 e 54 Tfue ostino a che uno Stato mem-
porto sulle operazioni di liquidazione. bro in cui è stata costituita una società commerciale (società
12. - La Polbud ha dichiarato di non ritenere necessaria la a responsabilità limitata) applichi le disposizioni di diritto
produzione di tali documenti, in quanto la società non era nazionale che subordinano la cancellazione dal registro allo
IL FORO ITALIANO — 2018.
225 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 226

scioglimento della società in esito alla messa in liquidazione, l'avvocato generale (sentenza 4 settembre 2014, Vnuk, C-
qualora la società abbia formato oggetto, in un altro Stato 162/13, EU:C:2014:2146, punto 30 e giurisprudenza ivi cita-
membro, di ricostituzione sulla base di una delibera dei soci ta, Foro it., Rep. 2014, voce Unione europea, n. 1845).
di continuazione della personalità giuridica acquisita nello 24. - Dall'altro lato, in forza dell'art. 252, 2° comma,
Stato di costituzione. Tfue, l'avvocato generale ha il compito di presentare pubbli-
In caso di risposta negativa: camente, con assoluta imparzialità e in piena indipendenza,
2) Se gli art. 49 e 54 Tfue possano essere interpretati nel conclusioni motivate sulle cause che, conformemente allo
senso che l'obbligo, risultante dalle disposizioni di diritto statuto della Corte di giustizia dell'Unione europea, richie-
nazionale, di espletare la procedura di liquidazione della so- dono il suo intervento. A tal proposito, la corte non è vinco-
cietà — consistente nel portare a termine gli affari sociali in lata né dalle conclusioni dell'avvocato generale, né dalla mo-

a
corso, riscuotere i crediti, adempiere le obbligazioni e realiz- tivazione in base alla quale quest'ultimo giunge alle proprie

to
zare gli attivi della società, soddisfare i creditori o costituire conclusioni. Di conseguenza, il disaccordo di una parte con

en
garanzie in loro favore, depositare il bilancio relativo a tali le conclusioni dell'avvocato generale, qualunque siano le
attività ed indicare il custode dei libri e dei documenti — la questioni da esso ivi esaminate, non può costituire, di per sé,

am
quale precede lo scioglimento della società che avviene nel un motivo che giustifichi la riapertura della fase orale (sen-
momento della cancellazione dal registro, costituisce una mi- tenza 4 settembre 2014, Vnuk, C-162/13, EU:C:2014:2146,

on
sura adeguata, necessaria e proporzionata a un interesse pub- cit., punto 31 e giurisprudenza ivi citata).
blico meritevole di tutela, qual è la tutela dei creditori, dei 25. - Alla luce delle considerazioni che precedono, la corte

O
M abb
soci di minoranza e dei lavoratori della società migrante. ritiene di non dover disporre la riapertura della fase orale del

M
3) Se gli art. 49 e 54 Tfue debbano essere interpretati nel procedimento.

SI
senso che le restrizioni alla libertà di stabilimento includono
IO in
l'ipotesi in cui una società, allo scopo di trasformarsi in una Sulle questioni pregiudiziali

AS
società di un altro Stato membro, trasferisce la propria sede
so

sociale in quest'ultimo Stato senza cambiare la sede dello Osservazioni preliminari


es

stabilimento principale che rimane nello Stato di costituzio-


ne». 26. - Preliminarmente va rilevato che le questioni pregiu-
nc

diziali si basano sulla premessa, contestata dalla Polbud, se-


D

Sulla domanda di riapertura della fase orale del procedi- condo cui quest'ultima non aveva intenzione di trasferire la
co

mento sede effettiva in Lussemburgo.


LA

27. - In proposito occorre ricordare che, secondo costante


IO olo

19. - Con atto depositato presso la cancelleria della corte il giurisprudenza della corte, l'art. 267 Tfue istituisce una pro-
C

28 giugno 2017, la Polbud ha chiesto che fosse disposta la cedura di cooperazione diretta tra la corte e i giudici degli
c

riapertura della fase orale del procedimento, ai sensi dell'art. Stati membri. Nell'ambito di tale procedura, fondata su una
O sci
LO

83 del regolamento di procedura della corte. netta separazione di funzioni tra i giudici nazionali e la corte,
20. - A sostegno della propria domanda, la Polbud fa vale- qualsiasi valutazione dei fatti di causa rientra nella compe-
Fa

re, in sostanza, da un lato, che contrariamente a quanto tenza del giudice nazionale, cui spetta valutare, alla luce del-
emerge dalla domanda di pronuncia pregiudiziale, la propria le particolarità del caso di specie, tanto la necessità di una
R

intenzione era quella di trasferire in Lussemburgo sia la sede pronuncia pregiudiziale per essere in grado di emettere la
legale che la sede effettiva, come attesta la delibera del 28 propria sentenza, quanto la rilevanza delle questioni che sot-
maggio 2013. Dall'altro lato, la Polbud osserva che le con- topone alla corte, mentre quest'ultima è unicamente legitti-
clusioni presentate dall'avvocato generale, sebbene riportino mata a pronunciarsi sull'interpretazione o sulla validità di un
le riserve espresse dalla Polbud in sede di udienza, nondime- atto giuridico dell'Unione sulla scorta dei fatti che le vengo-
no si basano sull'erronea constatazione di fatto presente in no indicati dal giudice nazionale (v., in particolare, sentenza
detta domanda. Di conseguenza, la Polbud ritiene necessaria 16 giugno 2015, Gauweiler e a., C-62/14, EU:C:2015:400,
la riapertura della fase orale del procedimento per poter chia- punto 15, Foro it., Rep. 2015, voce cit., n. 1965).
rire le circostanze di fatto del procedimento principale. 28. - Pertanto, si deve rispondere alle questioni sollevate
21. - Ai sensi dell'art. 83 del proprio regolamento di pro- sulla base di tale premessa, la cui fondatezza va tuttavia veri-
cedura, la corte, sentito l'avvocato generale, può disporre in ficata dal giudice del rinvio.
qualsiasi momento la riapertura della fase orale del procedi-
mento, in particolare se essa non si ritiene sufficientemente Sulla terza questione
edotta o quando, dopo la chiusura di tale fase, una parte ha
prodotto un fatto nuovo, tale da influenzare in modo deter- 29. - Con la terza questione, che va esaminata per prima, il
minante la decisione della corte, oppure quando la causa giudice del rinvio chiede, in sostanza, se gli art. 49 e 54 Tfue
dev’essere decisa in base a un argomento che non è stato og- debbano essere interpretati nel senso che la libertà di stabi-
getto di discussione tra le parti o gli interessati menzionati limento è applicabile ai trasferimenti della sede legale di una
dall'art. 23 dello statuto della Corte di giustizia dell'Unione società costituita ai sensi del diritto di uno Stato membro
europea. verso il territorio di un altro Stato membro, ai fini della sua
22. - Nel caso di specie, ciò non si verifica. Infatti la Pol- trasformazione in una società soggetta al diritto di tale se-
bud ha esposto, in sede di udienza, la propria valutazione del condo Stato membro, senza spostamento della sede effettiva
quadro fattuale della controversia. In particolare, ha avuto la della citata società.
possibilità di esprimere il proprio punto di vista sulla rappre- 30. - I governi polacco e austriaco sostengono che gli art.
sentazione dei fatti del procedimento principale così come 49 e 54 Tfue non si applicano ad un trasferimento di società
contenuta nella domanda di pronuncia pregiudiziale e di pre- quale quello di cui al procedimento principale. Secondo il go-
cisare che la propria intenzione era quella di trasferire in verno austriaco, la libertà di stabilimento non può essere in-
Lussemburgo sia la sede legale che la sede effettiva. Quindi, vocata quando il trasferimento non è motivato dall'esercizio
la corte considera, sentito l'avvocato generale, di disporre di di un'attività economica effettiva attraverso l'insediamento in
tutti gli elementi necessari per statuire. pianta stabile nello Stato membro ospitante. Il governo polac-
23. - Peraltro, quanto alla critica mossa alle conclusioni co richiama, in particolare, le sentenze 27 settembre 1988,
dell'avvocato generale, occorre rilevare che né lo statuto del- Daily Mail and General Trust (81/87, EU:C:1988:456, Foro
la Corte di giustizia dell'Unione europea né il suo regola- it., Rep. 1990, voce Comunità europee, n. 358), e 16 dicem-
mento di procedura prevedono la facoltà per le parti di depo- bre 2008, Cartesio (C-210/06, EU:C:2008:723, Foro it., Rep.
sitare osservazioni in risposta alle conclusioni presentate dal- 2009, voce Unione europea, nn. 1043, 1046, 1163), per giu-
IL FORO ITALIANO — 2018.
227 PARTE QUARTA 228

stificare le proprie conclusioni, secondo cui un trasferimento tadini tentino di sottrarsi abusivamente all'impero della pro-
di società quale quello di cui al procedimento principale non pria legge nazionale, tenuto conto del fatto che, secondo una
rientra nella sfera di applicazione degli art. 49 e 54 Tfue. consolidata giurisprudenza, uno Stato membro può adottare
31. - Siffatta tesi non può essere accolta. simili misure (sentenze 9 marzo 1999, Centros, C-212/97,
32. - Infatti, va rilevato che l'art. 49 Tfue, in combinato EU:C:1999:126, cit., punti 18 e 24, nonché 30 settembre
disposto con l'art. 54 Tfue, accorda il beneficio della libertà 2003, Inspire Art, C-167/01, EU:C:2003:512, punto 98, Foro
di stabilimento alle società costituite in conformità alla legis- it., 2004, IV, 24).
lazione di uno Stato membro e con la sede sociale, l'ammini- 40. - Tuttavia, va rilevato che, come già dichiarato dalla
strazione centrale o il centro di attività principale all'interno corte, il fatto di stabilire la sede, legale o effettiva, di una so-
dell'Unione europea. Pertanto, una società come la Polbud, cietà, in conformità alla legislazione di uno Stato membro, al

a
che è stata costituita conformemente alla legislazione di uno fine di beneficiare di una legislazione più vantaggiosa, non

to
Stato membro — nel caso di specie, alla legislazione polacca può costituire di per sé un abuso del diritto di stabilimento

en
— può, in linea di principio, avvalersi di tale libertà. (v., in tal senso, sentenze 9 marzo 1999, Centros, C-212/97,
33. - In virtù dell'art. 49, 2° comma, Tfue, in combinato EU:C:1999:126, cit., punto 27, e 30 settembre 2003, Inspire

am
disposto con l'art. 54 Tfue, la libertà di stabilimento delle Art, C-167/01, EU:C:2003:512, cit., punto 96).
società citate in quest'ultimo articolo comporta, in particola- 41. - Ne consegue che, nel procedimento principale, la cir-

on
re, la costituzione e la gestione di tali società alle condizioni costanza che si sia deciso di trasferire verso il Lussemburgo
definite dalla legislazione dello Stato membro di stabilimen- la sola sede legale della Polbud, senza trasferimento della

O
M abb
to per le proprie società. Comprende quindi il diritto per una sede effettiva di detta società, non può, di per sé, determinare

M
società costituita in conformità con la normativa di uno Stato l'esclusione di un simile trasferimento dalla sfera di applica-

SI
membro di trasformarsi in una società disciplinata dal diritto zione degli art. 49 e 54 Tfue.
IO in
di un altro Stato membro (v., in tal senso, sentenza 27 set- 42. - In secondo luogo, per quanto concerne le sentenze 27

AS
tembre 1988, Daily Mail and General Trust, 81/87, EU:C: settembre 1988, Daily Mail and General Trust (81/87, EU:C:
so

1988:456, cit., punto 17), purché siano soddisfatte le condi- 1988:456, cit.), e 16 dicembre 2008, Cartesio (C-210/06,
es

zioni stabilite dalla normativa di tale ultimo Stato membro e, EU:C:2008:723, cit.), non ne risulta, contrariamente a quanto
in particolare, il criterio posto da detto Stato per collegare sostenuto dal governo polacco, che il trasferimento della se-
nc

una società all'ordinamento giuridico nazionale. de legale di una società debba necessariamente accompa-
D

34. - A tal proposito va ricordato che, in assenza di uni- gnarsi al trasferimento della sua sede effettiva per rientrare
co

formità nel diritto dell'Unione, la definizione del criterio di nella libertà di stabilimento.
LA

collegamento che determina il diritto nazionale applicabile 43. - Per contro, da tali sentenze, così come dalla sentenza
IO olo

ad una società rientra, conformemente all'art. 54 Tfue, nella 12 luglio 2012, VALE (C-378/10, EU:C:2012:440, Foro it.,
C

competenza di ciascuno Stato membro, avendo tale articolo Rep. 2012, voce cit., n. 1271), discende che, allo stato attuale
c

posto sullo stesso piano la sede sociale, l'amministrazione del diritto dell'Unione, ogni Stato membro ha la facoltà di
O sci
LO

centrale e il centro d'attività principale di una società come definire il criterio di collegamento richiesto perché una so-
criteri di collegamento (v., in tal senso, sentenze 27 settem- cietà possa ritenersi costituita secondo la legislazione nazio-
Fa

bre 1988, Daily Mail and General Trust, 81/87, EU:C:1988: nale dello stesso. Nell'ipotesi in cui una società disciplinata
456, cit., punti da 19 a 21). dal diritto di uno Stato membro si trasformi in una società
R

35. - Ne discende, nel caso di specie, che la libertà di sta- retta dal diritto di un altro Stato membro soddisfacendo le
bilimento conferisce alla Polbud, società di diritto polacco, il condizioni che la legislazione di quest'ultimo prevede affin-
diritto di trasformarsi in una società di diritto lussemburghe- ché essa possa esistere nel suo ordinamento giuridico, detta
se purché siano soddisfatte le condizioni di costituzione de- facoltà, lungi dall'implicare una qualsiasi immunità della le-
finite dalla legislazione lussemburghese e, in particolare, il gislazione nazionale in materia di costituzione e di sciogli-
criterio adottato dal Lussemburgo ai fini del collegamento di mento delle società rispetto alle norme relative alla libertà di
una società al proprio ordinamento giuridico nazionale. stabilimento, non può giustificare che detto Stato membro,
36. - Siffatta conclusione non è messa in discussione dagli imponendo, segnatamente, per una simile trasformazione
argomenti sollevati dai governi polacco e austriaco. transfrontaliera, condizioni più restrittive di quelle che disci-
37. - In primo luogo, l'argomento del governo austriaco plinano la trasformazione di una società all'interno dello Sta-
relativo all'assenza di attività economica effettiva da parte to membro in questione, impedisca o dissuada la società in
della Polbud nello Stato membro ospitante non può essere parola dal procedere a tale trasformazione transfrontaliera
accolto. (v., in tal senso, sentenze 27 settembre 1988, Daily Mail and
38. - Infatti, la corte ha dichiarato che rientra nella libertà General Trust, 81/87, EU:C:1988:456, cit., punti da 19 a 21;
di stabilimento una situazione come quella in cui una società, 16 dicembre 2008, Cartesio, C-210/06, EU:C:2008:723, cit.,
costituita secondo il diritto di uno Stato membro nel quale ha punti da 109 a 112, nonché 12 luglio 2012, VALE, C-378/10,
la sua sede sociale, desidera creare una succursale in un altro EU:C:2012:
Stato membro, quand'anche detta società sia stata costituita, 440, cit., punto 32).
nel primo Stato membro, al solo scopo di stabilirsi nel se- 44. - Alla luce di quanto precede, si deve rispondere alla
condo, nel quale essa svolgerebbe l'essenziale, se non il terza questione dichiarando che gli art. 49 e 54 Tfue devono
complesso, delle sue attività economiche (v., in tal senso, essere interpretati nel senso che la libertà di stabilimento è
sentenza 9 marzo 1999, Centros, C-212/97, EU:C:1999:126, applicabile al trasferimento della sede legale di una società
punto 17, Foro it., 2000, IV, 317). Allo stesso modo, la si- costituita ai sensi del diritto di uno Stato membro verso il
tuazione in cui una società costituita secondo la legislazione territorio di un altro Stato membro, ai fini della sua trasfor-
di uno Stato membro desidera trasformarsi in una società ret- mazione, conformemente alle condizioni poste dalla legisla-
ta dal diritto di un altro Stato membro, nel rispetto del crite- zione di tale secondo Stato membro, in una società soggetta
rio stabilito dal secondo Stato membro ai fini del collega- al diritto di quest'ultimo, senza spostamento della sede effet-
mento di una società al proprio ordinamento giuridico nazio- tiva della citata società.
nale, rientra nella libertà di stabilimento, quand'anche detta
società svolga l'essenziale, se non il complesso, delle sue at- Sulla prima e sulla seconda questione
tività economiche nel primo Stato membro.
39. - Occorre ancora ricordare che la questione del- 45. - Con la prima e con la seconda questione, che occorre
l'applicabilità degli art. 49 e 54 Tfue è distinta dalla questione esaminare congiuntamente, il giudice del rinvio chiede, in
se uno Stato membro possa adottare misure atte a impedire sostanza, se gli art. 49 e 54 Tfue debbano essere interpretati
che, in presenza delle possibilità offerte dal trattato, i suoi cit- nel senso che ostano alla normativa di uno Stato membro che
IL FORO ITALIANO — 2018.
229 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 230

subordina il trasferimento della sede legale di una società, 2011, National Grid Indus, C-371/10, EU:C:2011:785, cit.,
costituita ai sensi del diritto di uno Stato membro, verso il punto 42 e giurisprudenza ivi citata).
territorio di un altro Stato membro, ai fini della sua trasfor- 53. - In primo luogo, il giudice del rinvio considera che la
mazione in una società retta dal diritto di tale secondo Stato restrizione alla libertà di stabilimento si giustifica, nel caso
membro, in conformità alle condizioni previste dalla legisla- di specie, con l'obiettivo della tutela dei creditori, dei soci di
zione di quest'ultimo, alla liquidazione della prima società. minoranza e dei dipendenti della società trasferita.
54. - A tal proposito, va ricordato che la tutela degli inte-
Sulla sussistenza di una restrizione alla libertà di stabilimen- ressi dei creditori e dei soci di minoranza è ricompresa tra le
to ragioni imperative d'interesse generale riconosciute dalla
corte (v., in tal senso, sentenza 13 dicembre 2005, SEVIC Sy-

a
46. - L'art. 49 Tfue impone la soppressione delle restrizio- stems, C-411/03, EU:C:2005:762, punto 28 e giurisprudenza

to
ni alla libertà di stabilimento. Per consolidata giurispruden- ivi citata, Foro it., Rep. 2006, voce cit., n. 1319). Lo stesso

en
za, devono essere considerati come restrizioni alla libertà di vale per la tutela dei lavoratori (v., in tal senso, sentenza 21
stabilimento tutti i provvedimenti che vietano, ostacolano o dicembre 2016, AGET Iraklis, C-201/15, EU:C:2016:972,

am
rendono meno attraente l'esercizio di tale libertà (sentenza punto 73 e giurisprudenza ivi citata, Foro it., Rep. 2016, vo-
29 novembre 2011, National Grid Indus, C-371/10, EU:C: ce cit., n. 1997).

on
2011:785, punto 36 e giurisprudenza ivi citata, Foro it., Rep. 55. - Pertanto, gli art. 49 e 54 Tfue non ostano, in linea di
2011, voce cit., n. 1225). principio, a misure di uno Stato membro volte ad evitare che

O
M abb
47. - Nel caso di specie, discende dalla domanda di pro- gli interessi dei creditori, dei soci di minoranza, nonché dei

M
nuncia pregiudiziale che il trasferimento della sede di una lavoratori di una società, che è stata costituita in conformità

SI
società di diritto polacco in uno Stato membro diverso dalla al diritto dello stesso e continua ad esercitare la propria atti-
IO in
Repubblica di Polonia non comporta, ai sensi dell'art. 19, vità nel territorio nazionale, siano ingiustamente colpiti dal

AS
par. 1, della legge sul diritto internazionale privato, la perdita trasferimento della sede legale di detta società e dalla sua
so

della personalità giuridica. Come rilevato dall'avvocato ge- trasformazione in una società retta dal diritto di un altro Sta-
es

nerale al par. 46 delle sue conclusioni, il diritto polacco rico- to membro.


nosce in tal modo la possibilità, nel caso di specie, della pro- 56. - Tuttavia, ai sensi della consolidata giurisprudenza ci-
nc

secuzione della personalità giuridica della Polbud attraverso tata al punto 52 della presente sentenza, va parimenti verifi-
D

la Consoil Geotechnik. cato se la restrizione di cui al procedimento principale sia


co

48. - Tuttavia, ai sensi dell'art. 270, punto 2, del codice idonea a garantire la realizzazione dell'obiettivo di tutela de-
LA

delle società commerciali, nonché dell'art. 272 dello stesso gli interessi dei creditori, dei soci di minoranza e dei dipen-
IO olo

codice, la delibera dei soci relativa al trasferimento di sede in denti, e non vada al di là di quanto necessario per raggiunge-
C

uno Stato membro diverso dalla Repubblica di Polonia, adot- re tale obiettivo.
c

tata in applicazione dell'art. 562, par. 1, del summenzionato 57. - Nel caso di specie, la normativa polacca prevede un
O sci
LO

codice, comporta lo scioglimento della società in esito alla obbligo di liquidazione della società che intende trasferire la
procedura di liquidazione. Inoltre, discende dall'art. 288, par. propria sede legale in uno Stato membro diverso dalla Re-
Fa

1, dello stesso codice che, in difetto di liquidazione, una so- pubblica di Polonia.
cietà che intende trasferire la sede in uno Stato membro di- 58. - Va rilevato che tale normativa prevede, generalmen-
R

verso dalla Repubblica di Polonia non può essere cancellata te, un obbligo di liquidazione, senza tener conto del rischio
dal registro delle imprese. effettivo di una lesione degli interessi dei creditori, dei soci
49. - Pertanto, nonostante in linea di principio possa tra- di minoranza e dei dipendenti e senza che sia consentito op-
sferire la propria sede legale in uno Stato membro diverso tare per misure meno restrittive capaci di salvaguardare detti
dalla Repubblica di Polonia senza perdere la personalità giu- interessi. Per quanto concerne, in particolare, gli interessi dei
ridica, una società di diritto polacco, quale la Polbud, che in- creditori, come rilevato dalla commissione europea, la costi-
tende effettuare un tale trasferimento, può ottenere la propria tuzione di garanzie bancarie o di altre garanzie equivalenti
cancellazione dal registro delle imprese polacco solo a con- può offrire una tutela adeguata di tali interessi.
dizione di aver proceduto alla liquidazione. 59. - Ne consegue che l'obbligo di liquidazione imposto
50. - A tal proposito va precisato che, secondo la domanda dalla normativa nazionale di cui al procedimento principale
di pronuncia pregiudiziale, le operazioni di liquidazione va al di là di quanto necessario per raggiungere l'obiettivo
comprendono la conclusione degli affari correnti e la riscos- della tutela degli interessi menzionati al punto 56 della pre-
sione dei crediti della società, l'adempimento degli obblighi sente sentenza.
e la realizzazione degli attivi, il soddisfacimento dei creditori 60. - In secondo luogo, il governo polacco invoca l'obiet-
o la costituzione di garanzie in loro favore, la presentazione tivo del contrasto alle pratiche abusive per giustificare la
dei bilanci risultanti da tali operazioni, nonché la designa- normativa nazionale di cui al procedimento principale.
zione di un custode dei libri e dei documenti della società in 61. - A tal proposito, gli Stati membri possono adottare
liquidazione. tutte le misure tali da prevenire o sanzionare le frodi (senten-
51. - Alla luce di ciò, si deve considerare che, richiedendo za 9 marzo 1999, Centros, C-212/97, EU:C:1999:126, cit.,
la liquidazione della società, la normativa nazionale di cui al punto 38).
procedimento principale è tale da ostacolare, se non addirit- 62. - Tuttavia, discende dalla giurisprudenza citata al pun-
tura impedire, la trasformazione transfrontaliera di una socie- to 40 della presente sentenza che il fatto di stabilire la sede,
tà e costituisce, pertanto, una restrizione alla libertà di stabi- legale o effettiva, di una società in conformità alla legislazio-
limento (v., in tal senso, sentenza 16 dicembre 2008, Carte- ne di uno Stato membro al fine di beneficiare di una legisla-
sio, C-210/06, EU:C:2008:723, cit., punti 112 e 113). zione più vantaggiosa non può costituire di per sé un abuso.
63. - Inoltre, la mera circostanza che una società trasferi-
Sulla giustificazione della restrizione alla libertà di stabili- sca la propria sede in un altro Stato membro non può fondare
mento una presunzione generale di frode, né giustificare una misura
che pregiudichi l'esercizio di una libertà fondamentale ga-
52. - Risulta da una giurisprudenza costante della corte rantita dal trattato (v., per analogia, sentenza 29 novembre
che una simile restrizione alla libertà di stabilimento può es- 2011, National Grid Indus, C-371/10, EU:C:2011:785, cit.,
sere ammessa solo se giustificata da motivi imperativi di in- punto 84).
teresse generale. Inoltre, dev’essere idonea a garantire il con- 64. - Dal momento che l'obbligo generale di attuare una
seguimento dello scopo perseguito e non deve eccedere procedura di liquidazione si risolve nel costituire una pre-
quanto necessario per raggiungerlo (sentenza 29 novembre sunzione generale di esistenza di un abuso, si deve ritenere
IL FORO ITALIANO — 2018.
231 PARTE QUARTA 232

che una normativa come quella di cui al procedimento prin- Sull'elaborazione eurounitaria in materia di «freedom of
cipale, che impone un simile obbligo, sia sproporzionata. establishment», v., riassuntivamente, N. DE LUCA, European
65. - Alla luce di quanto precede, si deve rispondere alla Company Law. Text, Cases and Materials, Cambridge, 2017,
prima e alla seconda questione dichiarando che gli art. 49 e 90 ss.
54 Tfue devono essere interpretati nel senso che ostano alla
normativa di uno Stato membro che subordina il trasferimen-
to della sede legale di una società costituita ai sensi del dirit- * * *
to di uno Stato membro verso il territorio di un altro Stato
Trasformazione transfrontaliera: una sentenza rivoluzio-
membro, ai fini della sua trasformazione in una società sog- naria?
getta al diritto di tale secondo Stato membro, conformemente

a
alle condizioni poste dalla legislazione di quest'ultimo, alla

to
1. - Il caso di origine. Una società a responsabilità limitata
liquidazione della prima società. polacca ha trasferito la sua sede in Lussemburgo, pur conti-

en
Per questi motivi, la corte (grande sezione) dichiara: nuando ad operare in Polonia. Nonostante in questi casi, per ot-
1) Gli art. 49 e 54 Tfue devono essere interpretati nel tenere la cancellazione dal registro delle imprese, il diritto po-

am
senso che la libertà di stabilimento è applicabile al trasferi- lacco richieda la messa in liquidazione della società, la società
mento della sede legale di una società costituita ai sensi del polacca è riuscita comunque a completare le formalità richieste

on
diritto di uno Stato membro verso il territorio di un altro dal diritto lussemburghese per il trasferimento. La Corte supre-

O
Stato membro, ai fini della sua trasformazione, conforme- ma polacca, all'esito di un contenzioso sulla domanda di cancel-

M abb
mente alle condizioni poste dalla legislazione di tale secon- lazione dal registro delle imprese, con rinvio pregiudiziale, ha

M
do Stato membro, in una società soggetta al diritto di que- posto alla Corte di giustizia un duplice interrogativo: 1) se la li-

SI
st'ultimo, senza spostamento della sede effettiva della citata bertà di stabilimento possa essere invocata anche quando vi sia
società. IO in il trasferimento della sola sede sociale di una società verso un

AS
2) Gli art. 49 e 54 Tfue devono essere interpretati nel sen- altro Stato membro (c.d. trasformazione transfrontaliera), senza
so

so che ostano alla normativa di uno Stato membro che su- però che sia trasferita anche la sede dello stabilimento principa-
le; 2) se una normativa nazionale, che subordini la cancellazione
es

bordina il trasferimento della sede legale di una società costi-


di una società dal registro delle imprese al completamento della
tuita ai sensi del diritto di uno Stato membro verso il territo-
nc

procedura di liquidazione, sia compatibile con la libertà di stabi-


rio di un altro Stato membro, ai fini della sua trasformazione limento.
D

in una società soggetta al diritto di tale secondo Stato mem-


co

bro, conformemente alle condizioni poste dalla legislazione 2. - La posizione della corte. Con riferimento al primo degli
LA

di quest'ultimo, alla liquidazione della prima società.


IO olo

interrogativi posti dal giudice del rinvio, la corte ricorda come


l'art. 49, 2° comma, Tfue, in combinato disposto con l'art. 54
C

————————
Tfue, affermi che «la libertà di stabilimento delle società citate
c
O sci

in quest'ultimo articolo comporta, in particolare, la costituzione


LO

(1-2) La sentenza in epigrafe affronta ancora una volta il


tema del trasferimento all'estero della sede e la conseguente e la gestione di tali società alle condizioni definite dalla legisla-
Fa

trasformazione della società: cfr. Corte giust. 16 dicembre zione dello Stato membro di stabilimento per le proprie socie-
2008, causa C-210/06, Foro it., Rep. 2009, voce Unione euro- tà». In tale contesto è ricompresa anche la possibilità che una
società, costituita in conformità con la normativa dello Stato
R

pea, nn. 1043, 1046, 1163; 9 marzo 1999, causa C-212/97, id.,
2000, IV, 317, con nota di S. FORTUNATO; e v. già 27 settembre membro di origine, si trasformi in una società disciplinata dal
1988, causa 81/87, id., Rep. 1990, voce Comunità europee, n. diritto di un altro Stato membro (1), purché siano soddisfatte le
358. condizioni stabilite dalla normativa di tale ultimo Stato mem-
La pronuncia è stata oggetto di numerosi approfondimenti bro. Lo stesso art. 54 mette sul medesimo piano la sede sociale,
dottrinari, fra i quali si segnalano: F.M. MUCCIARELLI, Trasfor- l'amministrazione centrale ed il centro d'attività principale di
mazioni internazionali di società dopo la sentenza Polbud: è una società, ponendo così il criterio di collegamento che deter-
davvero l'ultima parola?, in Società, 2017, 1327; N. DE LUCA- mina il diritto nazionale applicabile ad una società, in assenza di
A. GENTILE-F. SCHIAVOTTIELLO, Trasformazione transfrontalie- uniformità nel diritto dell'Unione (2).
ra in Europa: prime considerazioni su Polbud, id., 2018, 5; Con la sentenza in epigrafe, la corte dichiara che rientra nella
Corte di giustizia e trasferimenti transfrontalieri: riflessi di di- libertà di stabilimento la fattispecie secondo la quale una socie-
ritto europeo ed interno, commenti di C. MALBERTI, Notariato, tà, costituita ai sensi della normativa dello Stato membro di ori-
2018, 98, e L. VICINANZA, ibid., 106; A. BUSANI, Trasferimenti gine, opti per la trasformazione in una società disciplinata dal
societari senza vincoli all'interno della Ue, in Il Sole-24 Ore, diritto di un altro Stato membro; il tutto sempre nel rispetto del
26 ottobre 2017; D. FABRIS, Società: trasferire la sede legale criterio di collegamento tra i due Stati, anche quando detta so-
nei paesi Ue è lecito, in <www.altalex.com>, 27 dicembre 2017; cietà svolga le attività essenziali nel primo Stato membro.
C.A. GIARRATANO, Trasferimento della sede legale di una so- La conclusione risulta pienamente condivisibile poiché il fat-
cietà in altro Stato membro Ue per legge più favorevole, di- to di stabilire in un altro Stato la sede di una società, al solo fine
sponibile in <https://giuricivile.it/liberta-di-stabilimento-trasferi di beneficiare di una legislazione nazionale più vantaggiosa,
mento-sede-legale-stato-membro-ue> (2018); F. GALLIO-S. FU- non può essere interpretato come un abuso della libertà di stabi-
RIAN, Non configura abuso del diritto il trasferimento della sola limento: libertà che, per sua natura, rappresenta un cardine del-
sede legale di una società in altro Stato Ue, in Corriere trib., l'intera architettura comunitaria. Sul punto, la corte afferma con
2018, 362; L. ENRIQUES-A. ZORZI, L'armonizzazione europea chiarezza che «gli art. 49 e 54 Tfue devono essere interpretati
del diritto degli Stati membri in materia societaria: profili ge- nel senso che la libertà di stabilimento è applicabile al trasferi-
nerali, in Diritto societario europeo e internazionale a cura di mento della sede legale di una società costituita ai sensi del di-
M. BENEDETELLI e M. LAMANDINI, Torino, 2017, 212; G. PAR- ritto di uno Stato membro verso il territorio di un altro Stato
LÉANI, Arrêt Polbud: nouvelle faveur (temporaire?) à «l'optimi- membro, ai fini della sua trasformazione, conformemente alle
sation» des transferts de sièges sociaux dans l'Union européen- condizioni poste dalla legislazione di tale secondo Stato mem-
ne, in Revue des sociétés, 2018, 47; P. STELMASZCZYK, bro, in una società soggetta al diritto di quest'ultimo, senza spo-
Grenzüberschreitender Formwechsel durch isolierte Verlegung stamento della sede effettiva della citata società».
des Satzungssitzes, in EuZW, 2017, 890; E.-M. KIENINGER, Nie- Quanto all'altro interrogativo posto alla corte dal giudice del
derlassungsfreiheit als Freiheit der nachträglichen Rechtswahl, rinvio, è utile ricordare come l'art. 49 imponga la soppressione
in NJW, 2017, 3624; A. MUCHA, New Chapter in the Corporate
Mobility in Europe - Some Remarks on the Polish Supreme ————————
Court Request for a Preliminary Ruling on the Outbound Limi-
(1) In tal senso, Corte giust. 27 settembre 1988, causa 81/87, Foro it.,
ted Company Seat Transfer in the Case C-106/16 Polbud- Rep. 1999, voce Comunità europee, n. 358.
Wykonastwo, settembre 2017, disponibile in <https://ssrn.com/ (2) Vedi l'anzidetta sentenza 27 settembre 1988, causa 81/87, punti 19
abstract=2954639>. a 21.

IL FORO ITALIANO — 2018.


233 GIURISPRUDENZA DELL'UNIONE EUROPEA E STRANIERA 234

di tutti i provvedimenti che vietano, ostacolano o rendono meno 4. - La libertà di stabilimento nel Tfue e la libertà di stabili-
percorribile l'esercizio della libertà di stabilimento (3). In tal mento delle società. In via generale, è possibile rilevare come la
senso è possibile notare come la disposizione normativa prevista libertà di stabilimento rappresenti uno dei cardini del mercato
dall'ordinamento polacco, per la quale il trasferimento della se- europeo e più precisamente «una modalità attraverso la quale un
de in uno Stato membro diverso dalla Repubblica di Polonia operatore del settore dei servizi può beneficiare del suo diritto
comporta la messa in liquidazione della società e lo scioglimen- di circolazione intracomunitaria» (9). Essa trova il suo fonda-
to della stessa (4), sia un procedimento volto ad ostacolare la mento giuridico in due principî: il primo, contenuto appunto
trasformazione transfrontaliera di una società e costituisca una nell'art. 49 del trattato, pone il divieto di restrizioni alla libertà
restrizione alla libertà di stabilimento (5). Una siffatta restrizio- dei cittadini di spostarsi in uno Stato membro diverso da quello
ne risulta ammessa solo se giustificata da motivi imperativi di di origine al fine di svolgervi un'attività in modo stabile e con-

a
interesse generale (6) e deve essere idonea a garantire il perse- tinuativo. Il secondo, disciplinato nell'art. 56 Tfue, concerne la
possibilità, per un cittadino, di prestare la propria attività in un

to
guimento dello scopo sociale (7).
Nel caso di specie, l'obbligo di liquidazione imposto dalla altro Stato membro alle stesse condizioni dei cittadini ivi resi-

en
normativa polacca va al di là di quanto necessario per raggiun- denti ma senza doversi in esso stabilire (10).
gere la tutela degli interessi dei creditori, dei soci di minoranza La libertà di stabilimento riguarda anche la costituzione e la

am
e dei dipendenti. Pertanto la corte conclude dichiarando che: gestione di imprese, con parità di condizioni rispetto al diritto di
«gli art. 49 e 54 devono essere interpretati nel senso che ostano stabilimento dei cittadini dello Stato stesso (11). Per poter godere

on
alla normativa di uno Stato membro che subordina il trasferi- della libertà di stabilimento la società deve essere costituita in
mento della sede legale di una società costituita ai sensi del di- modo conforme alla legislazione dello Stato membro in cui inten-

O
M abb
ritto di uno Stato membro verso il territorio di un altro Stato de aprire una sede, vale a dire con sede sociale, amministrazione

M
membro, ai fini della sua trasformazione in una società soggetta centrale o centro di attività principale all'interno dell'Unione.

SI
al diritto di tale secondo Stato membro, conformemente alle Sotto tale profilo, è chiaro l'intento del legislatore europeo di li-
IO in
condizioni poste dalla legislazione di quest'ultimo, alla liquida- mitare i benefici del mercato unico esclusivamente a quelle socie-

AS
zione della prima società» (punto 65). tà che presentino e mantengano un collegamento immediato e di-
so
retto con l'ordinamento di uno Stato membro (12).
3. - L'integrazione europea delle imprese. Il processo di inte- Quanto al trasferimento della sede della società, sono diversi i
es

grazione europea assume aspetti di particolare interesse in mate- criteri di collegamento territoriale adottati dagli Stati. Nei vari
nc

ria societaria e di trasferimento e delocalizzazione nel mercato ordinamenti si fa ricorso rispettivamente alla teoria della sede
interno della sede delle società. effettiva o alla teoria della costituzione o incorporazione (13).
D
co

La specificazione dei contenuti e dei limiti della libertà di Secondo la teoria della sede effettiva (14), alla società che
U

stabilimento delle società, ai sensi degli art. 49 e 54, è ascrivibi- trasferisce la propria sede in altro Stato, si applica la legge dello
LA
IO olo

le quasi interamente alla giurisprudenza della Corte di giustizia, Stato ove è situata l'effettiva direzione economica della società.
la quale, anche in tema di società, ha apportato un rilevante con-
C

————————
tributo ai fini della realizzazione di uno spazio giuridico euro-
c

peo quanto più possibile omogeneo. La continuità giuridica di


O sci

(9) E. GREPPI, Stabilimento e servizi nel diritto comunitario, voce del


LO

una società che trasferisce la sua sede, con quanto ne consegue Digesto pubbl., Torino, 1999, XIV, 493.
in termini di riconoscimento nel nuovo Stato e ai sensi della (10) M. PINARDI, Il notaio ed il diritto comunitario, l'autenticazione
Fa

normativa ad essa applicabile, pone una serie di questioni stret- delle firme nella costituzione e nel trasferimento di diritti reali, in Vita
tamente connesse agli ordinamenti di tutti gli Stati coinvolti nel not., 2017, 619.
R

(11) In particolare, secondo la definizione datane dal Tfue all'art. 54,


trasferimento. È di tutta evidenza infatti, e ciò vale anche per 2° comma, per società si intendono «le società di diritto civile o di diritto
l'istituto della trasformazione nazionale, che in tanto si potrà commerciale, ivi comprese le società cooperative, e le altre persone giu-
tecnicamente parlare di trasferimento di sede (all'estero) in ridiche contemplate nel diritto pubblico o privato, ad eccezione delle so-
quanto permanga un regime di continuità soggettiva dell'ente cietà che non si prefiggono scopi di lucro». Nella definizione di società
trasferito. Argomentando diversamente, infatti, non si potrebbe vengono ricomprese tutte le forme di impresa esercitata ai fini lucrativi,
incluse le cooperative e le società di persone che, pur prive di personalità
parlare più tecnicamente di trasferimento, ma piuttosto di cessa- giuridica in senso proprio, sono dotate di sufficiente autonomia rispetto ai
zione di un'attività in un determinato paese e inizio di una nuo- soci che le hanno costituite e rappresentano, dunque, centri autonomi di
va attività in altro paese imputabile giuridicamente ad un sog- imputazione di posizioni giuridiche soggettive sostanziali e processuali.
getto diverso dall'originario. La strada per ottenere questo indi- (12) Corte giust. 28 gennaio 1986, causa 270/83, <www.curia.euro
spensabile risultato non può essere che quella che ogni Stato pa.eu>: «L'art. 52 del trattato costituisce una delle disposizioni fonda-
mentali della Comunità ed è direttamente efficace negli Stati membri dal-
membro disponga per la trasformazione transfrontaliera condi- la scadenza del periodo transitorio; esso mira a garantire il trattamento
zioni non maggiormente restrittive di quelle che disciplinano la nazionale al cittadino di uno Stato membro che si stabilisca, sia pure in
trasformazione di una società all'interno dello stesso Stato via secondaria, in un altro Stato membro per svolgervi un'attività non su-
membro (8). bordinata e vieta qualsiasi discriminazione, anche di lieve entità, basata
sulla cittadinanza che derivi dal diritto in vigore, in quanto restrizione
———————— della libertà di stabilimento».
(13) Una mappatura precisa in EUROPEAN PARLIAMENT, Eava 3/2012,
(3) Corte giust. 29 novembre 2011, causa C-371/10, Foro it., Rep. Évaluation de la valeur ajoutée européenne, Directive sur le transfert
2011, voce Unione europea, n. 1225 (punto 36). transfrontalier du siège statutaire d'une société (14e directive sur le droit
(4) Art. 562, par. 1, del codice polacco delle società commerciali. des sociétés), in <http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/etudes/
(5) In tal senso, Corte giust.16 dicembre 2008, causa C-210/06, punti join/2013/494460/IPOL-JOIN_ET(2013)494460_FR.pdf>, p. 13.
112 e 113, Foro it, Rep. 2009, voce Unione europea, nn. 1043, 1046, (14) A. BARONE, Diritto comunitario e disciplina applicabile alle sedi
1163: «allo stato attuale del diritto comunitario, gli art. 43 e 48 del tratta- secondarie di società estere, in Notariato, 2002, 89; G. COLANGELO,
to Cee devono essere interpretati nel senso che non ostano alla normativa Überseering e lo shopping giuridico dopo Centros, in Corriere giur.,
di uno Stato membro che impedisce ad una società, costituita in forza del 2003, 307; V. ALLOTTI-F. PERNAZZA, Trasferimento della sede effettiva
proprio diritto nazionale, di trasferire la sua sede in un altro Stato mem- delle società in Europa e libertà di stabilimento, in Società, 2003, 903; G.
bro; essa conserva, al contempo, la sua identità di società soggetta al di- COSCIA, La teoria della sede effettiva o Sitztheorie e la libertà di stabili-
ritto nazionale dello Stato membro a norma della cui legislazione è stata mento, in Giur. it., 2003, IV, 703; M. GNES, Il diritto di stabilimento delle
costituita». società nell'Unione europea: un nuovo caso «Delaware»?, in Giornale
(6) La tutela degli interessi dei creditori e dei soci di minoranza è sicu- dir. amm., 2003, 137; S. LOMBARDO, La libertà comunitaria di stabili-
ramente ricompresa tra le ragioni imperative di interesse generale ricono- mento delle società dopo il «caso Überseering»: tra armonizzazione e
sciute dalla Corte di giustizia; ma gli art. 49 e 54 non recano nocumento concorrenza fra ordinamenti, in Banca, borsa, ecc., 2003, I, 456; F. CA-
agli interessi di dette categorie, visto che la società continua ad operare e PRIGLIONE, La nuova disciplina della società europea, Padova, 2008,
ad esercitare la sua attività nel territorio nazionale, pur avendo trasferito 329. Si asserisce che «[i]n linea di principio, se nello Stato di partenza si
la sua sede in un altro Stato membro. adotta, quale criterio di collegamento e riconoscimento delle società,
(7) In tal senso, v. la citata Corte giust. 29 novembre 2011, causa C- quello dell'incorporazione, per cui le società sono riconosciute e discipli-
371/10 (punto 42). nate sempre in base alla legge dello Stato nel quale si è perfezionato il
(8) Cfr. F.M. MUCCIARELLI, Società di capitali, trasferimento all'este- procedimento di costituzione, allora in questi paesi il trasferimento all'e-
ro della sede sociale e arbitraggi normativi, in Quaderni di Giur. comm., stero delle società è ammissibile, mentre non lo è se il paese adotta il cri-
n. 341, Milano, 2010; A. RIGHINI, Il trasferimento transnazionale della terio della sede effettiva, per il quale le società sono riconosciute esclusi-
sede sociale, in Contratto e impr., 2006, 775; M.V. BENEDETTELLI, Sul vamente in ragione del loro collegamento con il territorio» (A. RIGHINI, Il
trasferimento della sede sociale all'estero, in Riv. società, 2010, 1251. trasferimento transnazionale della sede sociale, cit., 756).

IL FORO ITALIANO — 2018.


235 PARTE QUARTA 236

Gli Stati che vi ricorrono partono dal presupposto che la società Nella sentenza Polbud, la corte precisa che il potere di uno Stato
deve avere un legame concreto ed effettivo con lo Stato e con il membro di disciplinare la fattispecie termina allorquando una
relativo sistema giuridico di cui la società si avvale (15). Negli società è regolata dalla legge di un altro Stato membro, al quale
ordinamenti che applicano la teoria della sede effettiva (16) non spetta stabilirne i requisiti da ottemperare ai fini di operarne la
vengono riconosciute le società prive di collegamento territoria- trasformazione. Ai sensi degli art. 49 e 54, lo Stato d'origine
le con lo Stato e il trasferimento della sede implica il necessario può provvedere alla tutela di interessi pubblici, come la prote-
scioglimento della società nello Stato di origine (17). In altre zione dei lavoratori e dei creditori, ma non può imporne la li-
parole, con il trasferimento della società si determina l'estinzio- quidazione.
ne della stessa dal momento che lo Stato di costituzione non ri- La corte prescrive allo Stato d'origine di osservare il princi-
conosce la società che non abbia anche il necessario collega- pio di equivalenza, considerando ingiustificabile che detto Stato

a
mento con il suo territorio (18). membro disponga per la trasformazione transfrontaliera condi-
Secondo la teoria della costituzione o incorporazione (19), il zioni più restrittive di quelle che disciplinano la trasformazione

to
trasferimento della sede non comporta particolari problemi nella di una società all'interno dello stesso Stato membro; con l'effet-

en
misura in cui la società è collegata esclusivamente all'ordina- to di impedire o dissuadere la società de qua dal procedere a tale
mento dello Stato in cui viene costituita e di cui assume la na- trasformazione. Inoltre, sempre per la corte, la mera circostanza

am
zionalità, a prescindere dai successivi trasferimenti e collega- che una società trasferisca la propria sede in un altro Stato
menti con altri Stati (20). In via generale, secondo la teoria del- membro non può costituire una presunzione generale di frode,
l'incorporazione, una società non può sottrarsi alla giurisdizione

on
né giustificare una misura che pregiudichi l'esercizio di una li-
dell'ordinamento nel quale è stata costituita e la società, anche bertà fondamentale garantita dal trattato. Le trasformazioni tran-

O
M abb
successivamente al trasferimento della sua sede in altro Stato, sfrontaliere sono quindi esentate dal requisito dell'esistenza di

M
rimane sempre assoggettata alla legge dello Stato di incorpora- un collegamento economico reale con lo Stato membro di desti-
zione: in tal modo la società potrà continuare ad operare secon- nazione. In passato, era legittimo svolgere in un altro Stato la

SI
do il proprio originario sistema giuridico (21). propria attività, ma non era considerato legittimo costituire so-
IO in
AS
La legislazione dell'Unione europea riconosce alle società il cietà «etichetta» (come avrebbe detto Francesco Ferrara jr.) me-
diritto di stabilimento come libertà di trasferire liberamente la
so
diante il trasferimento transfrontaliero di sede. L'estensione del
propria sede sociale all'interno dell'Unione; tuttavia l'esercizio principio di equivalenza allo Stato d'origine comporta che la
es

effettivo di tale diritto è spesso gravemente condizionato dalle non discriminazione non riguardi soltanto i soggetti di altri Stati
varie legislazioni degli Stati membri, non sempre armonizzate membri ma anche quelli propri.
nc

con il predetto principio. Ciò non discende, ovviamente, da una Nel caso Polbud, la questione concerneva: a) il diritto di una
D

sua esplicita negazione, quanto piuttosto da previsioni normati- società di scegliere la legge più favorevole; b) il privilegio dello
co

ve, sostanziali e/o formali, che di fatto ne rendono quanto meno


U

Stato d'origine di limitare tale diritto. La perplessità delle auto-


non agevole l'esercizio. rità polacche riguardava la fattispecie della trasformazione della
LA
IO olo

società da realizzarsi in un altro Stato, nel quale essa sarebbe


5. - Una sentenza rivoluzionaria? Secondo un commentatore stata considerata alla stregua della continuazione di una società
C

(22), la sentenza in epigrafe sarebbe rivoluzionaria, perché crea


c

ancora iscritta nei propri registri locali. Infine, l'ulteriore per-


O sci

una nuova certezza del diritto in un'area particolarmente rile-


LO

plessità riguardava il trasferimento della sede legale senza il


vante per il funzionamento del mercato unico europeo. Nella coevo trasferimento di quella effettiva. Sulla base della citata
Fa

sentenza Cartesio, la corte consentiva la trasformazione tran- sentenza Centros (C-212/97), la corte ora attribuisce alle società
sfrontaliera delle società europee in generale, ma aveva trascu- stabilite nel mercato interno il diritto di scegliere la legge appli-
rato di descrivere il rapporto fra gli Stati coinvolti. Si ritenne,
R

cabile, eliminando la distinzione fra libertà di stabilimento pri-


quindi, che il trasferimento (e la trasformazione) di una società maria e secondaria (24). In ogni caso, rimangono altre perplessi-
da uno Stato ad un altro richiedesse un reale collegamento eco- tà (25) in ordine alla diversità delle norme di conflitto (26), ri-
nomico con lo Stato di destinazione: trascurando, peraltro, la ri- spetto alle quali sembrerebbe necessaria una «sistemazione»
levante problematica della concorrenza fra ordinamenti (23). della materia, mediante l'adozione della quattordicesima diretti-
———————— va in materia di diritto societario avente ad oggetto il trasferi-
mento della sede societaria.
(15) M. PINARDI, Contributo allo studio del diritto dell'Unione euro- MARCO PINARDI
pea. Mercato unico, libera prestazione dei fattori produttivi e diritto di
stabilimento delle società, Roma, 2016, 137. ————————
(16) Cfr. S. RAMMELOO, Corporations, in Private International Law,
Oxford, 2001. (24) A. MUCHA, Corporate Mobility in Europe: New Hand in Corpo-
(17) Tra gli Stati membri che hanno adottato il criterio della c.d. sede rate Shopping after the Judgment of the Court of Justice in Polbud-
effettiva si segnalano la Francia, l'Austria, il Belgio, il Lussemburgo, la Wykonastwo (C-106/16), January 11, 2018, available at <https://ssrn.com/
Germania e la Grecia; sul punto cfr. anche nota 6. abstract=3100156>.
(18) C. LICINI, Persone giuridiche, in La condizione di reciprocità. La (25) N. DE LUCA-A. GENTILE-F. SCHIAVOTTIELLO, Trasformazione
riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato. Aspetti di transfrontaliera in Europa: prime considerazioni su Polbud, in Società,
interesse notarile, Quaderni del Notariato, Milano, 2001, 121 ss. 2018, 5.
(19) Secondo C. FROST, Transfer of Company’s seat in Europe: an un- (26) Al punto 43 della sentenza in epigrafe, infatti, si prende atto che,
folding story, in VUW L. Rev. 2005, 36: «one shortcoming of the ECJ «allo stato attuale del diritto dell'Unione, ogni Stato membro ha la facoltà
judgments is that they do not contain a clear statement about the different di definire il criterio di collegamento richiesto perché una società possa
conflict of laws rules for companies in Europe. The discussion and flood ritenersi costituita secondo la legislazione nazionale dello stesso»; v. L.
of publications after each judgment are due to the fact that there was no ENRIQUES-A. ZORZI, L'armonizzazione europea del diritto degli Stati
definite pronouncement concerning the real seat principle». membri in materia societaria: profili generali, in Diritto societario euro-
L'Italia, ai sensi dell'art. 25, 1° comma, l. 218/95, ha aderito alla teoria peo e internazionale a cura di M.V. BENEDETTELLI e M. LAMANDINI,
dell'incorporazione, ma tale criterio è temperato dalla presenza di alcuni Torino, 2017, 212.
requisiti — come la sede dell'amministrazione o l'oggetto principale —
mutuati dall'applicazione della teoria della sede effettiva, secondo quanto
stabilito dall'ultima parte del 1° comma dell'art. 25 l. 218/95; ha così po-
sto in essere un sistema misto.
(20) M.V. BENEDETTELLI, «Mercato» comunitario delle regole e ri-
forma del diritto societario italiano, in Riv. società, 2003, 699.
(21) A. RIGHINI, Il trasferimento transnazionale della sede sociale,
cit., 760.
(22) B. BRUNCK, Freedom of establishment after Polbud: Free trans- ————————
fer of the registered office, in Conflict of laws.net, October 2017.
(23) R. PARDOLESI-A. PORTOLANO, All'ombra delle piramidi: appunti
su Opa, governo societario e concorrenza tra ordinamenti, in Mercato,
concorrenza, regole, 2001, 67. La Corte di giustizia Ue ebbe ad occuparsi
della concorrenza fra gli ordinamenti, a seguito delle conclusioni deposi-
tate dall'avvocato generale La Pergola (il 16 luglio 1998) nella citata cau-
sa C-212/97, che sembrano attagliarsi al caso in epigrafe, laddove si rile-
vava che in assenza di armonizzazione, è la concorrenza tra sistemi nor-
mativi a dover avere libero gioco, anche in materia societaria.

IL FORO ITALIANO — 2018.


177 MONOGRAFIE E VARIETÀ 178

GIUSEPPE DE MARZO ne, dal momento che detta situazione è suscettibile di verifi-
carsi anche in casi certamente destinati, per scelta del legisla-
La disciplina delle impugnazioni tore, ad essere trattati «senza formalità», ai sensi dell'art.
610, comma 5 bis, cit.
nel processo penale Del resto, l'applicazione della procedura de plano è stata
dopo il d.leg. n. 11 del 2018 espressamente prevista per le impugnative dei concordati
sulla pena (art. 599 bis c.p.p., che pure non sono accompa-
gnate da una norma diversa che espressamente individui i ca-
SOMMARIO - L'autore esamina le novità normative in ma- si di inammissibilità.
teria di impugnazione nel processo penale, finalizzate a

a
semplificare la disciplina vigente, attraverso una riduzione 3. - Con riferimento alla delega, è stato approvato il d.leg.

to
dei casi di appello del pubblico ministero e dei motivi di ri- 6 febbraio 2018 n. 11, che aspira, come programmaticamente

en
corso per cassazione avverso le sentenze del giudice di pace. confermato dalla relazione illustrativa, a realizzare una de-
flazione del carico giudiziario e la semplificazione dei pro-

am
cedimenti di appello e di cassazione.
1. - Gli interventi legislativi promossi dalla l. n. 103 del La disciplina, pubblicata sulla G.U. n. 41 del 19 febbraio

on
2017 si sono articolati in innovazioni dirette (a proposito del- 2018, è entrata in vigore il 6 marzo 2018, dopo l'ordinario
le quali si rinvia a DE MARZO, La riforma del codice penale periodo di vacatio legis.

O
M abb
e di procedura penale, in Foro it., 2017, V, 257; nonché DI Nella sostanza si tratta della riproduzione dei principî e

M
TULLIO D'ELISIS-ESPOSITO, Appello e Cassazione penale criteri direttivi, con alcuni adattamenti resi necessari da esi-
dopo la l. 103/17, Rimini, 2017) e nella previsione di una de-

SI
genze sistematiche avvertite dal legislatore delegato.
IO in
lega legislativa (art. 1, commi 82, 83 e 84, lett. f, g, h, i, l).

AS
4. - Un primo fronte di intervento è rappresentato, in coe-
so
2. - Con riferimento alle prime, i mesi seguìti all'entrata in renza con il principio direttivo di cui alle lett. h) e i) del
vigore delle disposizioni hanno consentito l'emergere di al-
es

comma 84 dell'art. 1 della legge delega, dalla delimitazione


cune soluzioni e di ulteriori questioni. della legittimazione del pubblico ministero e dell'imputato a
nc

Ad esempio, la Suprema corte ha avuto modo di precisare, proporre appello.


con ordinanza 23 marzo-18 aprile 2018, n. 17535, Scarcella,
D

Sono stati, per tale ragione, riscritti i primi due commi del-
co

inedita, che non è ammissibile il ricorso per cassazione avver-


U

l'art. 593 c.p.p., nel senso che, al di là di quanto specifica-


so l'ordinanza con la quale il tribunale decida, ai sensi dell'art.
LA

mente previsto dagli art. 443, 3° comma, 448, 2° comma,


IO olo

410 bis c.p.p., sul reclamo della persona offesa, nemmeno al


579 e 680, del codice di rito: a) il pubblico ministero può fa-
fine di dedurre la violazione del contraddittorio, fermo restan-
C

re appello contro le sentenze di proscioglimento (art. 593, 2°


c

do il diritto di presentare istanza di revoca dell'ordinanza.


comma, c.p.p.) e contro le sentenze di condanna solo quando
O sci
LO

Così come, in termini di affinamento della lettera della


modificano il titolo del reato o escludono la sussistenza di
legge, emerge in modo netto l'esigenza, in via interpretativa,
una circostanza aggravante ad effetto speciale o stabiliscono
Fa

di superare le strettoie imposte dall'art. 448, comma 2 bis,


c.p.p. al ricorso per cassazione avverso le sentenze di patteg- una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato; b)
l'imputato può proporre appello contro le sentenze di con-
R

giamento, tutte le volte che non vengano in rilievo l'accordo


processuale e i limiti della sua validità, ma pronunce adottate danna (art. 593, 1° comma, c.p.p.) e contro le sentenze di
dal giudice al di fuori di tale accordo e pure destinate ad in- proscioglimento emesse al termine del dibattimento, salvo
cidere sulle posizioni giuridiche dell'imputato, come nel ca- che si tratti di sentenze di assoluzione perché il fatto non
so delle statuizioni civili o della confisca. sussiste o perché l'imputato non lo ha commesso (art. 593,
Una ulteriore riflessione si collega al fatto che l'art. 448, 2° comma, c.p.p.).
comma 2 bis, cit., nel modificare l'area dei motivi che con- Cominciando ad esaminare la disciplina concernente il
sentono la ricorribilità in Cassazione nei confronti delle sen- pubblico ministero, sopra riprodotta sub lett. a), si osserva
tenze di patteggiamento, non ha limitato le ipotesi di inam- che la relazione illustrativa opera una precisazione ricostrut-
missibilità dei ricorsi ai soli casi nei quali vengano proposti tiva di sicuro rilievo quando chiarisce che, operando con ri-
motivi di impugnazione diversi da quelli indicati. ferimento all'accesso all'impugnazione di merito — priva di
La norma, in altre parole, non ha inciso sull'art. 606, 3° copertura costituzionale —, il legislatore delegante pare ave-
comma, c.p.p., che indica i casi di inammissibilità, in genera- re accentuato il ruolo del rappresentante della pubblica accu-
le, dei ricorsi, includendovi, ad es., l'ipotesi dei motivi mani- sa come antagonista dell'imputato, limitando il potere di
festamente infondati. proporre appello ai soli casi nei quali le decisioni del giudice
E, quindi, il ricorso avverso la sentenza di patteggiamento di primo grado incidano significativamente sulla prospetta-
può essere inammissibile o perché proposto fuori dei casi in- zione accusatoria.
dicati dall'art. 448, comma 2 bis, cit., o perché, pur facendo In definitiva, la disciplina rimodula, secondo la medesima
riferimento, in modo più o meno pertinente, a tali casi, pro- relazione, l'interesse all'impugnazione e determina la conse-
spetti comunque questioni manifestamente infondate o inam- guenza, sul piano interpretativo, che non sarebbe coerente
missibili per altre ragioni. con la legge delega e i principî da essa espressi riconoscere il
Potrà discutersi quanto al se la questione di qualificazione potere del pubblico ministero di proporre appello contro le
del fatto possa, come pare condivisibile, essere prospettata sentenze di proscioglimento per ottenere una formula più fa-
ammissibilmente solo quando quella operata dal giudice, con vorevole all'imputato o contro le sentenze che modifichino
indiscussa immediatezza, sia palesemente eccentrica rispetto la qualificazione giuridica del reato, al fine di ottenere una
al contenuto del capo di imputazione o sia frutto di un errore riforma in senso favorevole all'imputato.
manifesto (Cass. 8 gennaio 2018, n. 2721, B., Foro it., Le In tale cornice di riferimento si spiega la puntualizzazione,
banche dati, archivio Cassazione penale). che non trova un diretto riferimento nella legge delega, se-
Ma pare difficilmente controvertibile che, in ogni caso di condo la quale il pubblico ministero propone impugnazione
inammissibilità del ricorso contro le sentenze di patteggia- diretta a conseguire effetti favorevoli all'imputato solo con
mento, l'art. 610, comma 5 bis, c.p.p. imponga l'adozione ricorso per cassazione (art. 568, comma 4 bis, introdotto dal-
della procedura c.d. de plano, che quindi rimane applicabile l'art. 1, 1° comma, d.leg. n. 11 del 2018).
anche se si deduca una questione di illegalità della pena o un E, tuttavia, la premessa dalla quale muove la riflessione,
difetto di correlazione evidentemente non sussistenti. pur cercando di esprimere la razionalità dell'intervento de-
In senso contrario, non vale invocare la possibile articola- legante, non sembra del tutto in linea con la lettera della l.
zione del ragionamento giuridico che conduce a tale soluzio- n. 103.
IL FORO ITALIANO — 2018.
179 PARTE QUINTA 180

In particolare, il fatto che l'appello del pubblico ministero va ai sensi dell'art. 530, 2° comma, c.p.p., non è legittimato
possa investire la sentenza di condanna che «abbia stabilito a proporre appello, neanche incidentale, avverso la relativa
una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato» sentenza, per carenza di un apprezzabile interesse all'impu-
(lett. h del comma 84 cit.) non sembra che possa essere, in gnazione, salvo che nell'eccezionale ipotesi in cui l'accerta-
sede interpretativa, limitato al solo caso in cui il trattamento mento di un fatto materiale oggetto del giudizio penale con-
sanzionatorio applicato dal giudice di primo grado sia stato, clusosi con sentenza dibattimentale sia suscettibile, una volta
in contrasto con le previsioni normative, più favorevole divenuta irrevocabile quest'ultima, di pregiudicare, a norma
all'imputato. e nei limiti segnati dall'art. 654 stesso codice, le situazioni
Nessun elemento letterale giustifica tale conclusione, che giuridiche a lui facenti capo, in giudizi civili o amministrati-
confinerebbe il potere di proporre appello ad ipotesi non di vi diversi da quelli di danno e disciplinari regolati dagli art.

a
impossibile verificazione, ma piuttosto circoscritte. 652 e 653 c.p.p.

to
Se quanto precede è esatto, anche la limitazione interpreta-

en
tiva del presupposto dell'appello alla (sola) modifica miglio- 6. - Secondo la relazione illustrativa, la disciplina appena
rativa del titolo di reato diviene fragile. ricordata non trova applicazione nei procedimenti dinanzi ai

am
Del resto, l'intera ricostruzione, proprio perché giunge a giudici di pace, in quanto, per un verso, la legittimazione
costruire un interesse ad impugnare a geometria variabile, dell'imputato presenta, nel quadro del d.leg. 28 agosto 2000

on
nel senso che non sussisterebbe quando viene in gioco l'ap- n. 274, limiti e presupposti diversi e, per altro verso, i princi-
pello e sussisterebbe nel caso del ricorso per cassazione, si pî e criteri direttivi concernenti la disciplina del potere di ap-

O
M abb
giustifica con difficoltà, soprattutto alla luce del fatto che i pellare del pubblico ministero (lett. h del comma 84 dell'art.

M
presupposti per appellare, almeno in due casi (quello che in- 1 cit.) fanno riferimento ad istituti che mal si attagliano al
processo dinanzi al giudice di pace.

SI
veste la qualificazione giuridica e quello concernente l'ap-
IO in
plicazione di una pena di specie diversa da quella ordinaria), La soluzione è condivisibile, anche muovendo dal presup-

AS
implicano valutazioni squisitamente giuridiche, al fine di de- posto che il procedimento dinanzi al giudice di pace non ha
so

libarne la fondatezza, con la conseguenza che ben potrebbero carattere speciale (Cass., sez. un., 31 maggio 2005, Campa-
essere devolute direttamente al giudice di legittimità. gna, id., 2005, II, 513, richiamata dalla medesima relazione,
es

Se a ciò si aggiunge che resta fermo il dovere del pubblico a proposito dell'applicabilità delle nuove regole di legittima-
nc

ministero di svolgere accertamenti su fatti e circostanze a fa- zione all'impugnazione del procuratore generale: v. infra).
In realtà, occorre considerare: a) che la disciplina che con-
D

vore della persona sottoposta alle indagini (art. 358 c.p.p.),


co

diviene ancora più evanescente il fondamento sistematico cerne l'appello dell'imputato dettata dal d.leg. n. 11 del 2018
U

che giustifica l'inserimento della previsione di cui al neo- non contiene significative novità, quanto all'aspetto, che qui
LA
IO olo

introdotto comma 4 bis dell'art. 568 c.p.p., la cui risponden- viene in rilievo, della legittimazione e, al più, riguarda i limi-
za alla legge delega appare dubbia. ti di appellabilità delle sentenze di proscioglimento (laddove
C
c

Al contrario, proprio l'assenza di copertura costituzionale l'art. 37, ultimo comma, d.leg. n. 274 del 2000 consente, per
O sci
LO

rispetto al secondo grado di giudizio giustifica la scelta del il caso di proscioglimento, solo il ricorso per cassazione del-
legislatore delegante di circoscrivere l'appello del pubblico l'imputato); b) quanto alla posizione del pubblico ministero,
Fa

ministero avverso le sentenze di condanna solo in presenza che gli istituti ritenuti inapplicabili servono al legislatore de-
di ipotesi giudicate qualitativamente di maggiore gravità, ma legante per delineare i limiti nei quali l'appello è eccezio-
R

da ritenersi estese anche ai casi nei quali l'errore ridondi in nalmente consentito avverso le sentenze di proscioglimento,
danno dell'imputato. laddove, anche in questo caso, per le sentenze del giudice di
E piuttosto in tale prospettiva dovrebbe valutarsi la legit- pace, il pubblico ministero può solo proporre ricorso per cas-
timità della scelta del legislatore delegante di escludere, al- sazione, ai sensi dell'art. 36, ultimo comma, d.leg. n. 274 del
meno letteralmente, l'ipotesi dell'applicazione di pena (della 2000.
medesima specie di quella ordinariamente prevista, ma) ille-
gale, in quanto collocantesi fuori dei limiti edittali. 7. - Il disegno riformatore si è poi arricchito di un comple-
tamento della disciplina che emergeva dall'art. 593, 3°
5. - Quanto alla posizione dell'imputato, la soluzione ri- comma, c.p.p., nel senso che, accanto alla già prevista inap-
cordata nel precedente paragrafo, sub lett. b) con riferimento pellabilità delle sentenze di condanna alla sola pena del-
alle sentenze di proscioglimento, lascia inalterate alcune l'ammenda, si è aggiunta la non appellabilità delle sentenze
questioni affrontate dalla giurisprudenza, in correlazione con di proscioglimento relative a contravvenzioni punite con la
gli effetti della sentenza di assoluzione nel giudizio civile o sola pena dell'ammenda o con pena alternativa (art. 2, 1°
amministrativo, quali tratteggiati dagli art. 652 e 654 c.p.p. comma, lett. b, d.leg. n. 11 del 2018) e si è introdotto un 3°
In realtà, le regole di legittimazione non risolvono il pro- comma dell'art. 428 c.p.p. con il quale si è prevista l'inap-
blema dell'effettiva sussistenza dell'interesse ad impugnare, pellabilità anche delle sentenze di non luogo a procedere re-
dal momento che quest'ultimo potrebbe essere ritenuto as- lative alla medesima tipologia di contravvenzioni.
sente anche nel caso di sentenza di assoluzione, pronunciata
con la formula «perché il fatto non costituisce reato», se 8. - Più complessi i problemi ai quali dà vita la trasposi-
l'impugnazione persegua il fine di ottenere la più ampia for- zione, nel nuovo art. 593 bis c.p.p., dell'indicazione espressa
mula liberatoria «perché il fatto non sussiste», allorquando il dalla lett. g) del comma 84 dell'art. 1 della legge delega.
fatto-reato non risulti accertato nella sua materialità e, per- Il potere del procuratore generale di proporre appello solo
tanto, non sussista alcun pregiudizio nella prospettiva di un nei casi di avocazione o nel caso di acquiescenza del procu-
successivo giudizio civile, stante la piena autonomia di co- ratore della repubblica (delineato anche in relazione alle sen-
gnizione e di valutazione dell'organo investito del relativo tenze di non luogo a procedere, ai sensi del novellato art.
giudizio (v., ad es., Cass. 6 aprile 2017, n. 22614, M., Foro 428, 1° comma, lett. a, c.p.p.) non presenta particolari que-
it., Le banche dati, archivio Cassazione penale; ma, in senso stioni nei casi di avocazione, ma non si accompagna alla
contrario, v. Cass. 5 maggio 2016, D.F., id., Rep. 2016, voce previsione di una specifica disciplina quanto al termine per
Impugnazioni penali, n. 21). impugnare, che, pertanto, ai sensi dell'art. 585, 2° comma,
D'altra parte, la giurisprudenza di legittimità, da tempo lett. d), c.p.p., prenderà a decorrere dalla comunicazione del-
(v., ad es., Cass. 24 novembre 2005, Fossatelli, id., Rep. l'avviso di deposito di cui all'art. 548, 3° comma, del codice
2006, voce cit., n. 25), si muove sulla scia di Cass. 30 ottobre di rito.
2003, Andreotti (id., Rep. 2004, voce Cassazione penale, n. Tuttavia, se, per ragioni accidentali, la decorrenza del ter-
40), secondo la quale l'imputato assolto con la formula am- mine fosse la stessa per il procuratore della repubblica e il
piamente liberatoria «per non aver commesso il fatto», anche procuratore generale, si porrebbe il problema di intendere il
se per mancanza, insufficienza o contraddittorietà della pro- significato dell'acquiescenza, laddove dovessero fallire, sul
IL FORO ITALIANO — 2018.
181 MONOGRAFIE E VARIETÀ 182

piano effettuale, le intese o le forme di coordinamento tra il potere normativo esercitato), che disciplina le modalità di
procuratore generale e i procuratori della repubblica del di- trasmissione degli atti al giudice dell'impugnazione.
stretto, in vista dell'acquisizione di notizie in ordine alle de- Si prevede, in particolare, che essi debbano contenere, in
terminazioni di questi ultimi (v. il novellato art. 166 bis disp. distinti allegati formati subito dopo la presentazione dell'atto
att. c.p.p., introdotto dall'art. 8 d.leg. n. 11 del 2018). di impugnazione, a cura del giudice o del presidente del col-
In particolare, non sembrano ravvisarsi ostacoli nella pro- legio che ha emesso il provvedimento impugnato (ciò che
posizione dell'impugnazione «al buio», con la conseguenza implica, evidentemente, non la materiale predisposizione, ma
che, se dovesse poi accertarsi che il pubblico ministero pres- una attenta vigilanza sugli adempimenti della cancelleria,
so il giudice di primo grado ha proposto appello, la prima fermi restando i compiti di tipica competenza del giudice: v.
dovrebbe essere dichiarata inammissibile, laddove tale con- quelli di cui alle lett. c e d che seguono), i seguenti dati: a) i

a
clusione dovrebbe essere esclusa quando il procuratore gene- nominativi dei difensori, di fiducia o d'ufficio, con indica-

to
rale abbia appellato anche prima di avere la giuridica certez- zione della data di nomina; b) le dichiarazioni o elezioni o
determinazioni di domicilio, con indicazione delle relative

en
za dell'inutile decorso del termine per impugnare del p.m.
date; c) i termini di prescrizione riferiti a ciascun reato, con

am
9. - L'art. 4 d.leg. n. 11 del 2018 ha poi modificato l'art. indicazione degli atti interruttivi e delle specifiche cause di
595 c.p.p., per un verso, consentendo solo all'imputato l'ap- sospensione del relativo corso, ovvero eventuali dichiarazio-
ni di rinuncia alla prescrizione; d) i termini di scadenza delle

on
pello incidentale e, per altro verso, introducendo una previ-
sione sollecitatoria, intesa, nel caso di impugnazione presen- misure cautelari in atto, con indicazione della data di inizio e

O
M abb
tata dalle altre parti, a impegnare l'imputato a presentare di eventuali periodi di sospensione o proroga.

M
memorie o richieste scritte entro quindici giorni dalla notifi- Non sono, invece, ben chiare le implicazioni del 2° com-
ma dell'art. 165 bis c.p.p., laddove si prevede che, nel caso

SI
ca dell'impugnazione.
IO in
Peraltro, la previsione è sfornita di sanzione, con la conse- di ricorso per cassazione, a cura della cancelleria del giudice

AS
guenza che, al di là di tale facoltà difensiva, l'imputato ben che ha emesso il provvedimento impugnato, è inserita in se-
so

potrà continuare a depositare memorie e richieste, in ogni parato fascicolo allegato al ricorso, qualora non già contenu-
stato e grado del procedimento, ai sensi dell'art. 121 c.p.p. ta negli atti trasmessi, copia degli atti specificamente indicati
es

da chi ha proposto l'impugnazione ai sensi dell'art. 606, 1°


comma, lett. e), del codice, dando atto della loro eventuale
nc

10. - Il legislatore è quindi intervenuto sulla disciplina del-


mancanza.
D

l'impugnazione delle sentenze d'appello pronunciate per rea-


co

ti di competenza del giudice di pace, dando attuazione al cri- Mentre, infatti, è utile l'attestazione della mancanza degli
U

terio direttivo di cui alla lett. f) del comma 84 dell'art. 1 del- atti menzionati in ricorso, dal momento che, in linea genera-
LA
IO olo

la legge delega, finalizzato a consentire il ricorso per cassa- le, nel giudizio di legittimità non possono essere prodotti
zione solo per violazione di legge. nuovi documenti attinenti al merito della regiudicanda (ad
C

eccezione di quelli che l'interessato non sia stato in condi-


c

Il nuovo comma 2 bis dell'art. 606 del codice di rito pre-


O sci

zione di esibire nei precedenti gradi di giudizio e dai quali


LO

vede che contro le sentenze suindicate il ricorso per cassa-


zione può essere proposto solo per i motivi di cui al 1° com- può derivare l'applicazione dello ius superveniens, di cause
Fa

ma, lett. a), b) e c). estintive o di disposizioni più favorevoli), dal momento che
La soluzione, nella misura in cui specifica quali motivi, tra la Corte di cassazione non può mai procedere ad un esame
degli atti, ma solo alla valutazione circa l'esistenza della mo-
R

quelli previsti dall'art. 606, 1° comma, siano riconducibili al-


la nozione di violazione di legge di cui alla legge delega, ap- tivazione e della sua logicità (Cass. 1° aprile 2014, C., Foro
pare condivisibile, anche con riferimento alla specifica scelta it., Rep. 2014, voce Cassazione penale, n. 59), parrebbe, ad
di escludere la lett. d), giacché la mancata assunzione di con- intendere la norma nel suo piano significato letterale, che la
troprova decisiva, pur risolvendosi in una violazione della trasmissione della copia degli atti menzionati sia richiesta so-
legge processuale, assume rilievo in quanto si traduca in un lo in caso di non integrale trasmissione del fascicolo.
peculiare vizio di motivazione (v., ad es., IACOVIELLO, La
Cassazione penale, Milano, 2013, 399). 12. - Il d.leg. n. 11 del 2018 non reca alcuna disciplina
Peraltro, il richiamo alla violazione di legge, in particolare transitoria.
alla lett. c) del 1° comma dell'art. 606 c.p.p., consente anche Tuttavia, facendo applicazione dei principî enunciati dalla
di valorizzare le ipotesi di motivazione inesistente o mera- fondamentale Cass., sez. un., 29 marzo 2007, Lista, id., Rep.
mente apparente del provvedimento, che ricorre quando il 2007, voce Appello penale, nn. 36, 52, deve ritenersi, in for-
provvedimento impugnato omette del tutto di confrontarsi za del principio tempus regit actum, che le nuove regole sia-
con un elemento potenzialmente decisivo prospettato da una no applicabili in relazione alle sentenze emesse a partire dal-
parte che, singolarmente considerato, sarebbe tale da poter l'entrata in vigore della nuova disciplina.
determinare un esito opposto del giudizio (v., ad es., Cass.
15 giugno 2016, Caliendo, Foro it., Rep. 2016, voce Misure
di prevenzione, n. 46), pur con tutte le incertezze concettuali ABSTRACT - The discipline of appeal in criminal pro-
che la soluzione presenta (NAPPI, Il sindacato di legittimità ceedings after the Legislative Decree No. 11 of 2018.
nei giudizi civili e penali di cassazione, Torino, 2011, 181).
La previsione si riferisce alle sentenze di appello pronun- The author examines the legislative changes concerning
ciate per reati di competenza del giudice di pace, ancorché la appeal in criminal proceeding, aimed at simplifying the cur-
decisione di primo grado sia stata resa dal tribunale (ad es., rent legislation, through a reduction of cases of appeal by the
per rimanere nella fisiologia processuale, in presenza di un public prosecutor and of grounds for cassation appeal against
caso di connessione ai sensi dell'art. 6 d.leg. 274 del 2000). judgments of the justice of the peace.
Una speculare previsione è stata introdotta nel d.leg. n.
274 del 2000, con l'art. 39 bis (art. 9 d.leg. n. 11 del 2018).
Le disposizioni non riguardano in generale il ricorso per
cassazione, ma solo il ricorso contro le sentenze d'appello, in
coerenza con la previsione della legge delega. Ne discende
che il ricorso per cassazione contro le sentenze inappellabili ————————
del giudice di pace resta soggetto alle regole ordinarie.

11. - Sul piano organizzativo, va, infine, segnalata l'im-


portante previsione dettata dall'art. 165 bis disp. att. c.p.p.
(anche se, a onor del vero, non s’intende il fondamento del
IL FORO ITALIANO — 2018.
183 PARTE QUINTA 184

FRANCESCO DI CIOMMO (Sim), le banche e le società di gestione del risparmio (Sgr)


che prestano servizi di investimento, i gestori di mercati re-
MiFID 2, d.leg. n. 129 del 2017 golamentati e gli operatori nei settori dell'energia e delle ma-
terie prime (energy e commodity player), ma significativa-
e prestazione fuori sede dell'attività di consulenza mente incise dalla MiFID 2 sono anche le figure del consu-
in materia di investimenti finanziari lente finanziario abilitato all'offerta fuori sede, del consulen-
da parte di consulenti autonomi te finanziario autonomo e della società di consulenza finan-
ziaria. Ed è proprio sulle principali novità che riguardano tali
e società di consulenza ultimi soggetti, e più in generale l'attività di consulenza fi-
nanziaria, che ci si soffermerà da qui in avanti.

a
Prima, però, è necessario precisare che con il decreto dello
SOMMARIO - Con il d.leg. n. 129 del 2017 sono state in-

to
scorso agosto non si esaurisce l'attività di recepimento nel
trodotte nell'ordinamento italiano norme di recepimento

en
nostro ordinamento della MiFID 2 in quanto, come chiarito
della direttiva Ue c.d. MiFID 2, in vigore dal 3 gennaio anche dall'art. 10 medesimo d.leg. n. 129 del 2017, rubricato
scorso. Alcune delle novità più interessanti riguardano la

am
«disposizioni transitorie e finali», alla Banca d'Italia e alla
disciplina della consulenza in materia di investimenti finan- Consob è stato affidato il compito di emanare, entro centot-
ziari. Tra queste si segnala l'art. 30 bis, introdotto ex novo

on
tanta giorni dall'entrata in vigore del decreto, ulteriori prov-
nel testo unico dell'intermediazione finanziaria, il quale
vedimenti attuativi della riforma. Di conseguenza, la Consob

O
consente che la prestazione fuori sede dell'attività di consu-

M abb
ha, sino ad oggi, emanato: la delibera n. 20250 del 28 di-
lenza — sino ad oggi riservata ai consulenti a tanto abilitati

M
cembre 2017, che ha modificato il suo regolamento n. 11971
— sia consentita anche ai consulenti finanziari autonomi e

SI
del 14 maggio 1999 concernente la disciplina degli emittenti;
alle società di consulenza finanziaria. Scelta, questa, gravi-
IO in le delibere n. 19250 del 24 febbraio 2016 e n. 20264 del 17

AS
da di conseguenze pratiche e meritevole di un'attenta valu-
tazione critica. gennaio 2018, che hanno modificato il regolamento Consob
so
18592/2013 sulla raccolta di capitali di rischio tramite portali
on line; i regolamenti n. 20249 del 28 dicembre 2017 e n.
es

20307 del 15 febbraio 2018, che hanno modificato il già cita-


1. - L'attuazione italiana della MiFID 2: lavori in corso.
nc

to d.leg. 58/98 riguardo, rispettivamente, al tema «mercati» e


Il 3 gennaio 2018 è divenuta pienamente operativa, nei paesi
al tema «intermediari»; nonché la comunicazione n. 0056318
D

membri dell'Unione europea, la direttiva 2014/65/Ue, c.d.


co

del 1° marzo 2018 sugli obblighi informativi degli interme-


U

MiFID 2 o Markets in financial instruments directive 2, che


diari (4).
LA

— insieme al regolamento delegato (Ue) 2017/565 e alla di-


IO olo

rettiva delegata (Ue) 2017/593 della commissione europea, Sempre in tema di completo recepimento della MiFID 2, è
opportuno, inoltre, evidenziare che, ai sensi dell'art. 9 d.leg.
C

oltre che al regolamento Ue 600/2014, c.d. MiFIR o Markets


c

in financial instruments regulation — ha preso il posto della n. 129 del 2017, entro diciotto mesi dal 25 agosto scorso il
O sci
LO

direttiva 2004/39/Ce, c.d. MiFID, la quale dal 31 gennaio governo è tenuto ad «emana[re], ai sensi dell'art. 17, 2°
2007 a, per l'appunto, il 2 gennaio scorso, in combinato con comma, l. 23 agosto 1988 n. 400, apposito provvedimento di
Fa

la direttiva 2006/73/Ce (c.d. MiFID di II livello), ha costitui- modificazione del d.p.r. 14 marzo 2001 n. 144, e successive
to il principale strumento normativo dei mercati finanziari modificazioni, volto a definire le modalità di applicazione ai
R

dell'Unione (1). servizi bancoposta delle disposizioni del testo unico finanza,
In Italia, al fine di garantire la piena attuazione della Mi- come modificato dal [. . .] decreto». Ed infine che, a tenore
FID 2 entro il predetto 3 gennaio (2), è stato emanato il del 2° comma dell'art. 10 sempre del decreto del 3 agosto
d.leg. 3 agosto 2017 n. 129 (3). Quest’ultimo, pubblicato in scorso, le disposizioni del t.u.f. modificate si applicano dal
Gazzetta ufficiale il 25 e in vigore dal 26 agosto, ha introdot- successivo 3 gennaio, fatto salvo quanto diversamente previ-
to nell'ordinamento giuridico tricolore importanti novità, ap- sto dall'art. 93, 2° comma, della direttiva 2014/65/Ue, con ri-
portando al t.u. delle disposizioni in materia di intermedia- ferimento all'art. 65, par. 2, della stessa (in tema di requisiti
zione finanziaria (d.leg. n. 58 del 1998, d'ora innanzi anche organizzativi del fornitore di un sistema consolidato di pub-
«t.u.f.») modifiche ulteriori rispetto a quelle che, sempre in blicazione, o «Ctp»), le cui disposizioni attuative si applica-
attuazione della MiFID 2, erano già state introdotte, in parti- no dal 3 settembre 2019, e dall'art. 55 del regolamento (Ue)
colare, in forza della l. n. 208 del 2015 e della conseguente 600/2014, e successive modificazioni (5).
delibera Consob n. 19458 del 17 marzo 2016, sulla quale si Dunque, il cantiere per la piena attuazione in Italia della
tornerà brevemente nel prossimo paragrafo. MiFID 2 è aperto e i lavori sono nel pieno svolgimento.
I soggetti interessati dalla vicenda normativa in parola so-
no, in primo luogo, le società di investimento mobiliare 2. - La consulenza in materia di investimenti finanziari
nella MiFID 2. Con la MiFID 2 il legislatore europeo ha at-
————————
tribuito all'attività di consulenza finanziaria — rectius, di
(1) Circa l'attuazione italiana della direttiva 2004/39/Ce, ex multis, consulenza in materia di investimenti finanziari (6) — un
v. L. ZITIELLO (a cura di), La MiFID in Italia, Torino, 2009; F. DEL ruolo sempre più centrale per la funzionalità del mercato e
BENE (a cura di), Strumenti finanziari e regole MiFID, Milano, 2009; per la tutela dell'investitore, dovendo tale attività essere
E. GUERINONI, La nuova disciplina dei contratti di investimento, Mila-
no, 2009; V. ROPPO, Sui contratti del mercato finanziario, prima e dopo ————————
la MiFID, in Riv. dir. privato, 2008, 485 ss.; V. SANGIOVANNI, Informa-
zioni e comunicazioni pubblicitarie nella nuova disciplina dell'interme- (4) Con specifico riguardo al tema del risarcimento del danno deri-
diazione finanziaria dopo l'attuazione della direttiva MiFID, in Giur. vante dalla violazione degli obblighi informativi, v. P. GRIECO, La vio-
it., 2008, 785 ss.; ID., La nuova disciplina dei contratti di investimento lazione degli obblighi informativi nell'intermediazione finanziaria tra
dopo l'attuazione della MiFID, in Contratti, 2008, 173 ss.; nonché F.S. disciplina codicistica e regolamentare, in Resp. civ., 2017, 1266.
MARTORANO-V. DE LUCA, Disciplina dei mercati finanziari e tutela del (5) In vero, il 2° comma dell'art. 10 in parola completa la frase ripor-
risparmio, Milano, 2008. tata nel testo con un riferimento di difficile interpretazione ad un «3°
(2) Ex multis, cfr. V. TROIANO-R. MOTRONI (a cura di), La MiFID comma» che non si comprende quale norma intenda identificare.
II. Rapporti con la clientela — regole di governance — mercati, Mila- (6) Per consulenza finanziaria si intende la «consulenza in materia di
no, 2016. Per una riflessione in tema di impatto della MiFID 2 sul investimenti», e cioè, ai sensi dell'art. 1, comma 5 septies, t.u.f., come
mondo della consulenza finanziaria, precedente alla pubblicazione del modificato dal d.leg. n. 129 del 2017, attuativo dell'art. 4, par. 1, punto
d.leg. n. 129 del 2017, cfr. F. DI CIOMMO, La consulenza finanziaria al- 4, della direttiva 2014/65/Ue, «la prestazione di raccomandazioni per-
la luce della MiFID 2: profili giuridici, in Riv. trim. dir. economia, sonalizzate a un cliente, dietro sua richiesta o per iniziativa del presta-
2017, I, 39. tore del servizio, riguardo a una o più operazioni relative a strumenti
(3) Per un primissimo esame, riferito, tuttavia, esclusivamente ad al- finanziari». Nella nuova definizione legislativa si perde la precisazione
cuni aspetti incisi dal decreto, v. M. DE POLI, MiFID II e d.leg. di rece- circa cosa si debba intendere per raccomandazione personalizzata, ma il
pimento 129/17. L'apparato sanzionatorio e la reazione a condotte an- relativo chiarimento in proposito si trova all'art. 4, par. 1, punto 4, della
tigiuridiche, in Riv. dir. banc., 2017, 30. direttiva 2014/65/Ue e all'art. 9 del regolamento delegato.

IL FORO ITALIANO — 2018.


185 MONOGRAFIE E VARIETÀ 186

oramai considerata non soltanto prodromica ma anche essen- 3. - La consulenza finanziaria in Italia dopo la l. n. 208
zialmente connaturata a ciascun tipo di servizio di investi- del 2015. Come già sopra incidentalmente evidenziato, in os-
mento. sequio al termine di attuazione della MiFID 2 inizialmente
Più nel dettaglio, la MiFID 2, per quanto qui interessa, in prescritto a livello europeo (10), con l'approvazione della l.
estrema sintesi e tra l'altro: i) impone più vasti e penetranti n. 208 del 2015 (c.d. legge di stabilità 2016) il legislatore ita-
obblighi informativi in particolare in capo all'intermediario liano ha emanato prime disposizioni per l'adeguamento (par-
che svolga attività di consulenza; ii) distingue nettamente tra ziale) dell'ordinamento nazionale.
servizi di investimento a valore aggiunto (consulenza e ge- Tali disposizioni, per quanto in questa sede interessa e in
stione individuale del portafoglio) e servizi esecutivi (collo- estrema sintesi, hanno istituito l'albo unico dei consulenti fi-
camento, ricezione e trasmissione di ordini) svolti dagli in- nanziari e ridefinito le figure professionali del promotore fi-

a
termediari; iii) prevede che gli intermediari possano nomina- nanziario e del consulente finanziario. Tutto ciò, in vero,

to
re agenti collegati che, oltre a promuovere i servizi tradizio- senza che la direttiva 2014/65/Ue imponesse o suggerisse al-

en
nali, prestano il servizio di consulenza (il quale già dalla Mi- cunché a riguardo.
FID era stato elevato a servizio di investimento riservato e Di conseguenza, la Consob ha apportato, con la già citata

am
soggetto ad autorizzazione (7)); ed inoltre iv) introduce il delibera n. 19548 del 17 marzo 2016, modifiche sia al c.d. re-
nuovo concetto di consulenza su base indipendente, che si golamento intermediari (n. 16190 del 2007), sia al c.d. rego-

on
differenzia dalla consulenza su base non indipendente (art. lamento consulenti (n. 17130 del 2010). Con tali modifiche
24 della MiFID 2). Pertanto, il (già) promotore finanziario sono state introdotte nel nostro ordinamento le denominazioni

O
M abb
con la MiFID 2 vede ulteriormente rafforzato il suo ruolo di di: a) «consulente finanziario abilitato all'offerta fuori sede»,

M
consulente a pieno titolo che svolge attività riservata e sog- in sostituzione di «promotore finanziario»; b) «consulente fi-

SI
getta ad autorizzazione. nanziario autonomo» in sostituzione di «consulente finanzia-
IO in
Le imprese di investimento, dal canto loro, al fine di ga- rio»; e c) «albo unico dei consulenti finanziari», in sostituzio-

AS
rantire la massima trasparenza nell'erogazione del servizio e ne di «albo unico dei promotori finanziari», sottoposto alla
so
la massima consapevolezza dei clienti che ne usufruiscono, vigilanza e alla tenuta del relativo organismo (11).
sono chiamate a specificare a questi ultimi, tra l'altro, se la L'attività di consulenza in materia di investimenti finan-
es

consulenza è prestata su base indipendente o non, se la con- ziari oggi, dunque, può essere esercitata da varie figure pro-
nc

sulenza è basata su un'analisi del mercato ampia o più ri- fessionali (12):
stretta circa le varie tipologie di strumenti finanziari, e se
D

a) il (già) promotore (13), oggi «consulente finanziario


co

l'impresa fornirà ai clienti la valutazione periodica del- abilitato all'offerta fuori sede», il quale, ai sensi dell'art. 1,
U

l'adeguatezza degli strumenti finanziari raccomandati (8).


LA
IO olo

————————
Dal gennaio 2018, dunque, operano sul mercato europeo
intermediari che si presentano alla clientela come consulenti regole di adeguatezza e i contratti di borsa: tecniche normative, tutele
C
c

indipendenti accanto ad intermediari che, invece, non posso- e prospettive MiFID, in Riv. dir. privato, 2008, 25 ss.; V. SANGIOVANNI,
O sci

no dichiarare al pubblico di operare in regime di indipenden- Inadeguatezza della operazione finanziaria, risoluzione del contratto
LO

za. Va da sé che gli uni e gli altri devono rispettare tutte le per inadempimento e risarcimento del danno, in Corriere giur., 2006,
1569 ss. Per gli opportuni approfondimenti, considerata la complessità
Fa

norme in materia di erogazione del servizio di consulenza, ed delle questioni, cfr. le Linee guida Abi per l'applicazione degli orien-
in particolare quelle relative alla trasparenza, alla correttezza tamenti Esma concernenti alcuni aspetti dei requisiti di adeguatezza
R

e alla professionalità del servizio reso al cliente. prescritti dalla MiFID, pubblicate il 5 marzo 2014 e disponibili on line
Inoltre, ci sono intermediari che si presentano come con- all'indirizzo <https://www.abi.it/DOC_Mercati/Finanza/Servizi-di-inve
stimento/Linee_Guida_ABI_Orientamenti_ESMA_adeguatezza_5marzo
sulenti ibridi, in quanto organizzati per prestare sia consu- 2014.pdf>, nonché le linee guida Assogestioni circa Gli obblighi di va-
lenza su base indipendente che consulenza su base non indi- lutazione di adeguatezza e appropriatezza delle Sgr, disponibili on line
pendente. Su questi ultimi gravano specifici obblighi infor- all'indirizzo <http://www.assogestioni.it/index.cfm/3,647,4910/linee-
mativi ed inoltre rispetto ad essi operano specifici requisiti guida-adeg-appropr_marz_2009_versione_validata.pdf>.
(10) Sia la MiFID 2 che la MiFIR dovevano diventare applicabili
organizzativi e di controllo perché non vi siano rischi di con- trenta mesi dopo la loro entrata in vigore, ossia a partire dal 3 gennaio
fusione in capo al cliente circa il tipo di servizio di consulen- 2017, e gli Stati membri avrebbero dovuto inizialmente recepire la Mi-
za che, di volta in volta, gli viene offerto o al quale decide di FID 2 entro il 3 luglio 2016. Tuttavia, tali date sono state prorogate in
accedere. considerazione dell'esigenza avvertita dall'Esma (Autorità europea de-
gli strumenti finanziari e dei mercati) di approntare, in collaborazione
Al di là di queste nuove locuzioni («intermediario che con le autorità nazionali competenti, una nuova infrastruttura informa-
opera su base indipendente», «intermediario che opera su ba- tica in grado di supportare l'entrata in vigore delle nuove norme e cioè
se non indipendente» e intermediario c.d. ibrido), va comun- capace di ricevere ed elaborare in modo efficace i dati di riferimento
que notato che, anche in applicazione della MiFID 2, a quali- sugli strumenti finanziari, forniti dalle sedi di negoziazione e dagli in-
ternalizzatori sistematici, che descrivano in maniera uniforme le carat-
ficare il servizio di consulenza finanziaria resta il fondamen- teristiche di ogni strumento finanziario rientrante nell'ambito di appli-
tale presidio di tutela dell'investitore che è rappresentato dal- cazione della MiFID 2.
le valutazioni di appropriatezza e di adeguatezza (9). (11) L'organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico (attualmente
denominato) dei consulenti finanziari (Ocf) nasce nel 2007 come asso-
———————— ciazione senza scopo di lucro, dotata di personalità giuridica, compe-
tente ex lege in via esclusiva ed autonoma alla funzione pubblica di te-
(7) Già a seguito del recepimento della MiFID nel t.u.f. la consulen- nuta dell'albo unico dei consulenti finanziari articolato in sezioni terri-
za in materia di investimenti è stata per la prima volta definita da una toriali ed allo svolgimento dei compiti connessi e strumentali alla ge-
norma di rango primario (e cioè dal già citato art. 1, comma 5 septies, stione dell'albo stesso. L'organismo, precedentemente denominato «or-
d.leg. 58/98) ed è stata fatta rientrare a tutti gli effetti tra i servizi finan- ganismo per la tenuta dell'albo dei promotori finanziari», ha assunto la
ziari che costituiscono attività riservata (ai sensi dell'art. 1, 5° comma, nuova denominazione in osservanza delle disposizioni previste dalla l.
lett. f, e dell'art. 18, 1° comma, t.u.f.). Cfr., ex ceteris, A. SCIARRONE n. 208 del 2015.
ALIBRANDI, La «consulenza in materia di investimenti»: profili di novi- (12) Sino al 2016 il citato Ocf ha svolto la funzione di tenuta dell'albo
tà della fattispecie, in L. FREDIANI-V. SANTORO, L'attuazione della di- unico dei consulenti finanziari limitatamente ai promotori, oggi consu-
rettiva MiFID, Milano, 2009, 73-97, spec. 74. lenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede. La già richiamata legge di
(8) Tali nuove previsioni normative sono state inserite nel t.u.f., stabilità 2016 (n. 208 del 2015) ha, invece, previsto che l'albo unico dei
all'art. 24 bis, dall'art. 2 d.leg. n. 129 del 2017. consulenti finanziari sia suddiviso in tre sezioni: 1) dei consulenti finan-
(9) In proposito, ex multis, cfr. V. SANTOCCHI, Le valutazioni di ade- ziari abilitati all'offerta fuori sede (per l'appunto, art. 31, 2° comma,
guatezza e di appropriatezza nei rapporti contrattuali fra intermediario t.u.f.); 2) dei consulenti autonomi, ovvero «consulenti fee only» (art. 18
e cliente, in E. GABRIELLI-R. LENER (a cura di), I contratti del mercato bis t.u.f.); e 3) delle società di consulenza (art. 18 ter t.u.f.).
finanziario, 2a ed., Milanofiori Assago, 2011, 281-311, in Trattato dei (13) Sulla disciplina previgente cfr., ex multis, F. PARRELLA, Il con-
contratti diretto da P. RESCIGNO e E. GABRIELLI; V. SANGIOVANNI, In- tratto di consulenza finanziaria, in E. GABRIELLI-R. LENER (a cura di),
formazione sull'adeguatezza dell'informazione finanziaria e dovere di I contratti del mercato finanziario, cit., II, 1021-1059; nonché A.M.
astenersi, in Corriere giur., 2009, 1257 ss.; ID., Operazioni inadeguate CAROZZI-R.F. SCHIAVELLI, Il contratto di «collocamento» fuori sede di
e doveri informativi dell'intermediario finanziario, in Giur. comm., strumenti finanziari e di servizi di investimento, ibid., 1157-1212; V.
2009, II, 557 ss.; F. GRECO, Intermediazione finanziaria: rimedi di RENZULLI, L'offerta fuori sede: assetti istituzionali e di controllo, ibid.,
adeguatezza in concreto, in Resp. civ., 2008, 2556 ss.; F. SARTORI, Le

1215-1258.

IL FORO ITALIANO — 2018.


187 PARTE QUINTA 188

comma 5 septies, e dell'art. 31, 2° comma, t.u.f. (nella ver- autonomi e le società di consulenza possono esercitare, tra i
sione modificata dal d.leg. 129/17) è «la persona fisica iscrit- vari servizi, esclusivamente quello di consulenza e debbono
ta nell'apposita sezione dell'albo previsto dall'art. 31, 4° farlo senza detenzione di somme di denaro o di strumenti fi-
comma, del [medesimo] decreto che, in qualità di agente col- nanziari di pertinenza del cliente. Tanto si ricava dal tenore
legato, esercita professionalmente l'offerta fuori sede come letterale dell'art. 18 bis e dal combinato disposto degli art.
dipendente, agente o mandatario»; 31, 2° comma, e 30, 1° comma, t.u.f. (17).
b) il consulente finanziario autonomo o la società di con- Infatti, ai sensi del 2° comma dell'art. 31 t.u.f., come ri-
sulenza finanziaria di cui, rispettivamente, agli art. 18 bis e formato dal d.leg. n. 129 del 2017, «L'attività di consulente
18 ter t.u.f.; e finanziario abilitato all'offerta fuori sede è svolta esclusiva-
c) il dipendente di un intermediario autorizzato alla consu- mente nell'interesse di un solo soggetto abilitato. Il consu-

a
lenza che non è iscritto all'albo unico dei consulenti finan- lente finanziario abilitato all'offerta fuori sede promuove e

to
ziari. colloca i servizi d'investimento e/o i servizi accessori presso

en
Ciò in quanto è vero che l'esercizio professionale nei con- clienti o potenziali clienti, riceve e trasmette le istruzioni o
fronti del pubblico dei servizi e delle attività di investimento gli ordini dei clienti riguardanti servizi d'investimento o pro-

am
è riservato per legge, ex art. 18 t.u.f., alle imprese di inve- dotti finanziari, promuove e colloca prodotti finanziari, pre-
stimento e alle banche, che possono altresì svolgerlo attra- sta consulenza in materia di investimenti ai clienti o poten-

on
verso i consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede, ziali clienti rispetto a detti prodotti o servizi finanziari. Il
operanti in qualità di dipendenti, agenti o mandatari (ex art. consulente finanziario abilitato all'offerta fuori sede può

O
M abb
31 t.u.f.). Ma è altrettanto vero che la riserva di attività in pa- promuovere e collocare contratti relativi alla concessione di

M
rola non pregiudica, ai sensi del successivo art. 18 bis t.u.f., finanziamenti o alla prestazione di servizi di pagamento per

SI
la possibilità per le persone fisiche di prestare in via autono- conto del soggetto abilitato nell'interesse del quale esercita
IO in
ma l'attività di consulenza in materia di investimenti, purché l'attività di offerta fuori sede».

AS
in possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità, indi- È appena il caso di aggiungere che dopo tale 2° comma il
so

pendenza e patrimoniali, secondo quanto stabilito anche in d.leg. n. 129 del 2017 ha inserito un comma 2 bis, a tenore
del quale «I consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori se-
es

via regolamentare dalla Consob. Né la possibilità, ai sensi


del successivo art. 18 ter t.u.f., che tale attività di consulenza de non possono detenere denaro e/o strumenti finanziari dei
nc

in via autonoma sia prestata da una società dotata dei requisi- clienti o potenziali clienti del soggetto per cui operano», così
ribadendo una previsione già formulata dagli art. 18 bis e 18
D

ti di legge.
co

ter medesimo t.u. a proposito dei consulenti autonomi e delle


U

Dunque, accanto alle banche e agli intermediari che ope-


rano tramite i propri dipendenti (iscritti e non iscritti all'albo società di consulenza.
LA
IO olo

unico dei consulenti finanziari (14)) e ai loro agenti o man- Riassumendo, rispetto ai consulenti abilitati all'offerta
fuori sede, i consulenti autonomi e le società di consulenza
C

datari, i quali sono abilitati a svolgere tutte le attività e i ser-


c

vizi di investimento, la legge consente a privati professionisti hanno un campo di operatività limitato, visto che possono
O sci
LO

— nonché alle società di consulenza — di svolgere in via au- prestare, per espressa previsione legislativa (cfr. i citati art.
tonoma il solo servizio di consulenza finanziaria. 18 bis e 18 ter), esclusivamente il servizio di consulenza in
Fa

materia di investimenti e quindi fornire raccomandazioni di


Ferma questa restrizione operante in capo ai consulenti fi-
investimento ai clienti, senza per altro «detenere somme di
nanziari autonomi e alle società di consulenza finanziaria, e
R

denaro o strumenti finanziari di pertinenza dei clienti».


sulla quale si tornerà subito appresso, da quanto appena evi-
denziato discende che tra i soggetti professionali del mercato Ciò malgrado, la scelta legislativa di porre le tre forme di
debbano ricomprendersi non solo le banche e gli intermediari, consulenza, rectius i tre soggetti deputati alla consulenza, in
e dunque — giova ribadirlo — i loro dipendenti e i loro pro- un unico albo professionale e sotto un unico organismo di
motori, oggi consulenti abilitati all'offerta fuori sede, ma an- vigilanza, compiuta dal legislatore italiano nel 2015, risulta
che, per l'appunto, i «semplici» consulenti denominati, a par- ribadita e rafforzata all'esito del d.leg. n. 129 del 2017.
tire dalla legge di stabilità del 2016, va rimarcato, «consulenti
finanziari autonomi» di cui all'art. 18 bis t.u.f., nonché le 4. - L'art. 30 bis t.u.f., introdotto dal d.leg. n. 129 del
«società di consulenza finanziaria» di cui all'art. 18 ter t.u.f. 2017, e le novità in materia di prestazione fuori sede da par-
te di consulenti finanziari autonomi e società di consulenza
Tuttavia, come anticipato, mentre i consulenti abilitati finanziaria. Tra le novità più importanti apportate dal d.leg.
all'offerta fuori sede possono esercitare tutti i servizi e le at- n. 129 del 2017 in tema di consulenza finanziaria, senz’altro
tività di investimento di cui all'art. 1, 5° comma, t.u.f. (15) e occorre annoverare l'introduzione ex novo nel t.u.f. di un art.
possono procedere alla promozione e al collocamento degli 30 bis, rubricato «modalità di prestazione del servizio di
strumenti finanziari, oltre che dei servizi (16); i consulenti consulenza in materia di investimenti da parte dei consulenti
———————— finanziari autonomi e delle società di consulenza finanzia-
ria».
(14) I dipendenti di un intermediario possono attualmente essere di- La novità consiste nel fatto che, a tenore del 1° comma
stinti, nella prospettiva che qui interessa, in due categorie: a) il tradi-
zionale dipendente di banca che non è iscritto all'albo Ocf e, dunque, dell'articolo in questione, «i consulenti finanziari autonomi,
opera solo in filiale e non può svolgere l'offerta fuori sede; nonché b) il iscritti nell'albo di cui all'art. 31, 4° comma, possono pro-
consulente finanziario abilitato all'offerta fuori sede, come tale iscritto muovere e prestare il servizio di consulenza in materia di in-
al predetto albo, legato al proprio intermediario da un rapporto di lavo- vestimenti anche in luogo diverso dal domicilio eletto».
ro dipendente (fattispecie prevista dall'art. 31 t.u.f., a fianco alle diver-
se figure dell'agente e del mandatario). Analogo principio è previsto dalla medesima norma per le
(15) L'elenco di cui all'art. 1, 5° comma, t.u.f., stante il tenore lette- società di consulenza finanziaria, iscritte nell'albo di cui
rale della norma, deve ritenersi tassativo; tuttavia, ai sensi dell'art. 18, all'art. 31, 4° comma, t.u.f., per le quali, per l'appunto, ades-
5° comma, medesimo t.u.f., il ministro dell'economia e delle finanze, so si prescrive testualmente che «possono promuovere e pre-
previo parere della Consob e della Banca d'Italia, può individuare con
regolamento nuove categorie di strumenti finanziari, nuovi servizi e at- stare il servizio di consulenza in materia di investimenti an-
tività, e nuovi servizi accessori, al fine di tener conto dell'evoluzione che in luogo diverso dalla sede legale mediante consulenti
dei mercati finanziari e delle norme di adattamento stabilite dalle auto- finanziari autonomi».
rità comunitarie. In buona sostanza, alla luce del recente decreto, consulenti
(16) Sulla differenza tra promozione e collocamento, v. M. MAGGIO-
LO, Servizi e attività di investimento. Prestatori e prestazione, Milano, finanziari autonomi e società di consulenza finanziaria hanno
2012, 307 ss., ove si chiarisce che l'utilizzo della congiunzione «e» tra acquisito il diritto di svolgere la propria attività — che, giova
attività di promozione e attività di collocamento non implica che tali at- precisarlo, resta limitata alle «raccomandazioni personalizza-
tività debbano necessariamente svolgersi insieme. Infatti, anche dal te-
nore letterale delle lett. a) e b) dell'art. 30, 1° comma, t.u.f., si evince ————————
che l'offerta fuori sede può ben consistere in un'attività di promozione
che non si traduca in un collocamento. (17) Così già DI CIOMMO, op. cit., spec. 48.

IL FORO ITALIANO — 2018.


189 MONOGRAFIE E VARIETÀ 190

te al cliente» (cfr. il già citato art. 1, comma 5 septies, t.u.f.) europee che il legislatore nazionale fosse tenuto ad attuare in
— anche fuori dai locali in cui essi la esercitano abitualmen- Italia. E che, dunque, la scelta di consentire l'offerta fuori
te, e dunque professionalmente. sede a tutti i consulenti e alle società di consulenza nasce da
La qual cosa significa che i consulenti finanziari abilitati una precisa (non si sa bene quanto consapevole) volontà po-
all'offerta fuori sede hanno perso la riserva legale, esistente litica del nostro parlamento.
sino al 2 gennaio scorso, a svolgere il servizio di consulenza Tale scelta, tuttavia, appare singolare e ciò non solo per-
in materia di investimenti presso il cliente o comunque fuori ché risulta in netto contrasto con la soluzione adottata nel
dai propri uffici. 2015, allorquando il medesimo legislatore ha individuato la
Già sulla scorta di quanto appena cennato risulta evidente possibilità di svolgere la consulenza finanziaria fuori sede
che l'inserimento dell'art. 30 bis t.u.f. costituisce una modi- come caratteristica peculiare dell'attività svolta dagli ex

a
fica della disciplina in materia talmente rilevante da poter promotori finanziari, per l'appunto, da allora definiti «consu-

to
avere, almeno teoricamente, importanti ricadute sull'organiz- lenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede». Essa, infatti,

en
zazione del mercato. Proprio in ragione dell'importanza della sembra altresì sottovalutare che il consulente autonomo, co-
novità in esame, il contenuto e l'opportunità della stessa so- me già avvertito, non opera per conto di nessun proponente

am
no stati intensamente dibattuti, non solo sulla stampa specia- e, quindi, risponde dei danni che cagiona al cliente esclusi-
lizzata, prima della definitiva approvazione del decreto in vamente con il suo patrimonio personale, salvo quanto subito
appresso si dirà in tema di assicurazione professionale. Ma

on
sede legislativa (18).
Il timore, espresso da molti, è che, consentendo anche ai anche e soprattutto perché (tutto sommato, a sorpresa) appare

O
M abb
consulenti indipendenti e alle società di consulenza di stimo- trascurare un tema che, invece, negli ultimi trent’anni, nel di-

M
lare il cliente presso il proprio domicilio o anche in altri am- ritto civile, anche di origine europea — così come in ambito
di scienze comportamentali, psicologia cognitiva, law and

SI
bienti o nelle situazioni più varie, si possano diffondere nella
IO in
prassi comportamenti aggressivi che, se da un lato rischiano economics e teoria economica del contratto — è stato am-

AS
di indurre il cliente a compiere scelte di investimento sba- piamente battuto e risulta ancora attuale, e cioè quello della
so

gliate, dall'altro possono, più in generale, aumentare la diffi- tutela del consumatore rispetto ad offerte commerciali che
denza dei clienti verso i consulenti finanziari. possono raggiungerlo quando questi non se lo aspetta e, dun-
es

I sostenitori della nuova norma, al contrario, osservano que, non è pronto per valutarle al meglio.
Se il consumatore/investitore si reca nell'ufficio del pro-
nc

come la differenza di trattamento, sotto questo specifico pro-


prio consulente finanziario, è evidente che, con buona pro-
D

filo, tra consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede e


co

consulenti autonomi, o società di consulenza finanziaria, non babilità, si aspetta in quella sede di ricevere suggerimenti e,
U

aveva oggi più motivo di essere, visto che anche tali ultimi per l'appunto, raccomandazioni di investimento; viceversa,
LA
IO olo

soggetti autorizzati a svolgere la consulenza finanziaria sono se il consulente fornisce la sua prestazione in un luogo diver-
oramai sottoposti ad una vigilanza analoga a quella dei con- so, può accadere che il consumatore/investitore non sia pron-
C

to per ricevere e vagliare la raccomandazione di investimen-


c

sulenti abilitati e sono soggetti ad analoghi oneri di qualifi-


O sci

to.
LO

cazione personale e professionale, oltre che ad analoghi ob-


blighi di aggiornamento. Tale seconda ipotesi costituisce, sempre per l'investitore,
Fa

Inoltre, a questo proposito, si fa altresì notare che all'art. un rischio inferiore se a prestare la consulenza è un profes-
18 ter t.u.f., con il d.leg. n. 129 del 2017, si è aggiunto un sionista che opera per un intermediario abilitato perché, nel
R

comma 3 ter, ai sensi del quale «Le società di consulenza fi- caso in cui vi fossero problemi, egli può chiedere il risarci-
nanziaria rispondono in solido dei danni arrecati a terzi dai mento dei relativi danni anche all'intermediario, il quale, ai
consulenti finanziari autonomi di cui essi si avvalgono nel- sensi dell'art. 31, 3° comma, t.u.f., risponde in solido con il
l'esercizio dell'attività, anche se tali danni siano conseguenti consulente finanziario e che, tendenzialmente, dovrebbe ave-
a responsabilità accertata in sede penale». Con ciò volendo re un patrimonio capiente (19). Al contrario, se il danno è
sottolineare come il principio sia il medesimo che, ai sensi causato dal consulente autonomo o dalla piccola società di
del 3° comma dell'art. 31 t.u.f., opera nei rapporti tra inter- consulenza, è evidente che l'investitore godrà di minore co-
mediario abilitato, consulente finanziario abilitato all'offerta pertura finanziaria e, dunque, sarà più esposto al rischio di
fuori sede e i terzi con i quali quest'ultimo viene in contatto. non vedere risarcito il danno, in tesi, subìto.
Senza, tuttavia, considerare che la consistenza patrimoniale E ciò anche a prescindere dal fatto che, ai sensi dell'art.
dei diversi soggetti in rilievo può essere anche molto diversa 23, 6° comma, t.u.f., «Nei giudizi di risarcimento dei danni
e sottovalutando, inoltre, che per l'attività del consulente fi- cagionati al cliente nello svolgimento di servizi di investi-
nanziario autonomo, che opera in totale indipendenza rispet- mento e di quelli accessori, spetta ai soggetti abilitati l'onere
to ad una società di consulenza, la normativa non prevede al- della prova di aver agito con la specifica diligenza richiesta».
cun meccanismo di allargamento della responsabilità a sog- In quanto, secondo la giurisprudenza più recente, tale regola
getti terzi. opera soltanto quando il cliente contesti al soggetto abilitato
una responsabilità contrattuale, e non anche quando agisce
4.1. - Brevi note critiche. Il tema introdotto nel paragrafo facendo valere la responsabilità solidale del medesimo per il-
che precede è complesso e non si può certo pensare di esau- lecito commesso dal consulente finanziario (20).
rirlo in questa sede. La sottovalutazione del tema appare ancor più singolare se
Tuttavia, vista l'importanza che lo stesso riveste, sia sul si considera che, come ovvio, la problematica risarcitoria
versante degli assetti del mercato della prestazione del servi- sottesa all'attività dei consulenti autonomi e delle società di
zio di consulenza, sia sul versante del rapporto tra fornitore ————————
del servizio e cliente, appare opportuno mettere in rilievo il
fatto che — come già sopra osservato riguardo alle importan- (19) Come già indicato nel testo, il 3° comma dell'art. 31 t.u.f. stabi-
lisce che: «Il soggetto abilitato che conferisce l'incarico è responsabile
ti novità introdotte, a livello tassonomico e organizzativo, in solido dei danni arrecati a terzi dal consulente finanziario abilitato
dalla l. n. 208 del 2015 — anche a proposito della prestazio- all'offerta fuori sede, anche se tali danni siano conseguenti a responsa-
ne fuori sede del servizio di consulenza non vi erano norme bilità accertata in sede penale». Tra i più recenti arresti della oramai nu-
trita e consolidata giurisprudenza in materia, v. Cass. 31 luglio 2017, n.
———————— 18928, Foro it., Le banche dati, archivio Cassazione civile; 8 agosto
2016, n. 16616, id., Rep. 2016, voce Intermediazione e consulenza fi-
(18) Ad esempio, Gianfranco Ursino su Il Sole-24 Ore dello scorso nanziaria, n. 187; e 22 settembre 2015, n. 18613, id., Rep. 2015, voce
20 luglio, in un articolo intitolato «L'Ocf vuole i consulenti agli arresti cit., n. 76, e Giur. comm., 2017, II, 370, con nota di S. SARDELLI. Inol-
domiciliari», criticava apertamente il parere espresso dalla presidente tre, l'art. 196, 4° comma, t.u.f. stabilisce che le società che si avvalgono
dell'Ocf, secondo la quale la concessione ai consulenti autonomi e alle di consulenti finanziari rispondono in solido con questi anche del pa-
società di consulenza della possibilità di prestare la propria attività fuo- gamento delle sanzioni pecuniarie eventualmente irrogate ai consulenti
ri dal domicilio eletto avrebbe reso più difficile l'esercizio della vigi- dall'organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico.
lanza su tali soggetti. (20) In questi termini, Cass. 8 agosto 2016, n. 16616, cit.

IL FORO ITALIANO — 2018.


191 PARTE QUINTA 192

consulenza finanziaria è già da tempo considerata dal legisla- abilitati adottano tutti i necessari controlli sulle attività eser-
tore. Tanto è vero che con i decreti del ministero del- citate dai consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede
l'economia e delle finanze n. 206 del 24 dicembre 2008 e n. in modo che i soggetti abilitati stessi continuino a rispettare
66 del 5 aprile 2012 sono stati dettati, rispettivamente per i le disposizioni del presente decreto e delle relative norme di
consulenti finanziari di cui all'art. 18 bis t.u.f. e per le socie- attuazione. I soggetti abilitati che si avvalgono di consulenti
tà di consulenza finanziaria, requisiti c.d. patrimoniali mini- finanziari abilitati all'offerta fuori sede verificano che i me-
mi che, entro certi limiti, hanno come obiettivo il conteni- desimi possiedano le conoscenze e la competenza adeguate
mento del rischio in parola. per essere in grado di prestare i servizi d'investimento o i
Per i consulenti l'art. 6 del decreto n. 206, infatti, stabili- servizi accessori e di comunicare accuratamente tutte le in-
sce che l'iscrizione all'albo è consentita solo previa sotto- formazioni riguardanti i servizi proposti al cliente o poten-

a
scrizione di un'assicurazione a copertura della responsabilità ziale cliente. I soggetti abilitati che nominano consulenti fi-

to
civile per i danni derivanti da negligenza professionale, che nanziari abilitati all'offerta fuori sede adottano misure ade-

en
operi per tutto il periodo dell'iscrizione e che garantisca una guate per evitare qualsiasi eventuale impatto negativo delle
copertura di almeno 1.000.000 di euro per ciascuna richiesta attività di questi ultimi che non rientrano nell'ambito di ap-

am
di indennizzo e di 1.500.000 di euro all'anno per l'importo plicazione della direttiva 2014/65/Ue del parlamento europeo
totale delle richieste di indennizzo. Per le società di consu- e del consiglio sulle attività esercitate dagli stessi per conto

on
lenza l'art. 4 del decreto n. 66 pone un identico principio, del soggetto abilitato».
salvo stabilire che la polizza deve assicurare una copertura di Ora, il punto è: ma per i consulenti autonomi e le società

O
M abb
almeno 1.000.000 di euro per ciascuna richiesta di indenniz- di consulenza chi svolgerà questi controlli e chi esercita ana-

M
zo e di 5.000.000 di euro all'anno per l'importo totale delle loghi presidî a tutela del cliente?

SI
richieste di indennizzo. Senza considerare, inoltre, che la sostanziale parificazione,
IO in
Si tratta di somme di valore, tutto sommato, limitato, se sotto il profilo in parola, dei consulenti abilitati all'offerta

AS
paragonato a quello degli investimenti effettuati annualmente fuori sede, dei consulenti autonomi e delle società di consu-
so
dai clienti di un consulente finanziario o di una società di lenza rende, per certi versi, non più ragionevoli e coerenti ul-
consulenza di medie dimensioni, e che, dunque, non consen- teriori previsioni normative vigenti, quali ad esempio il 1°
es

tono di affermare che tale copertura assicurativa obbligatoria comma dell'art. 31 t.u.f. che, nel testo risultante dal d.leg. n.
nc

funzioni realmente a tutela degli investitori danneggiati. 129 del 2017, come già cennato, stabilisce che «per l'offerta
Probabilmente perché consapevole del problema, il legis- fuori sede i soggetti abilitati si avvalgono di consulenti abili-
D
co

latore ha cercato parzialmente di ovviarvi prevedendo, al 2° tati all'offerta fuori sede».


U

comma del medesimo art. 30 bis t.u.f., che: «L'efficacia del È evidente, infatti, che se l'offerta fuori sede, intesa come
LA
IO olo

contratto di consulenza concluso in luogo diverso dal domi- prestazione di consulenza finanziaria avente ad oggetto rac-
cilio eletto o dalla sede legale è sospesa per la durata di sette comandazioni di investimento, può essere esercitata anche da
C
c

giorni decorrenti dalla data di sottoscrizione da parte del un semplice consulente autonomo, la riserva in parola non ha
O sci

più alcuna ragion d'essere.


LO

cliente al dettaglio. Entro detto termine il cliente può comu-


nicare il proprio recesso senza spese, né corrispettivo al con- I pochi cenni svolti in margine alla complessa problematica
Fa

sulente finanziario autonomo o alla società di consulenza fi- sembrano sufficienti per evidenziare come sarebbe senz’altro
nanziaria; tale facoltà è indicata nei moduli o formulari con- opportuno che il legislatore e le autorità competenti svolgano
R

segnati al cliente al dettaglio». Ed inoltre, al 3° comma, che: una ulteriore riflessione sul tema, quanto meno per garantire
«L'omessa indicazione della facoltà di recesso nei moduli o la coerenza del sistema. Pena l'esposizione del clien-
formulari comporta la nullità dei relativi contratti, che può te/investitore a rischi che possono minarne la fiducia, con le
essere fatta valere solo dal cliente dal dettaglio». ovvie conseguenze in termini di equilibri e performance del
Tuttavia, le due disposizioni si riferiscono solo al contratto mercato.
di consulenza che il consulente propone al cliente e non an-
che gli ordini assunti dal cliente in ragione delle raccoman-
dazioni ricevute. Né, del resto, poteva essere altrimenti, po- ABSTRACT - MiFID 2, Legislative Decree No. 129 of
sto che gli ordini sono rivolti dall'investitore all'intermedia- 2017 and off-site provision of advice on financial invest-
rio e, dunque, sul piano negoziale non coinvolgono in alcun ments by fee only consultants and consulting firms.
modo il consulente. Viceversa, l'analoga norma stabilita in
materia di offerta fuori sede dall'art. 30 t.u.f., in particolare The text analyzes the Legislative Decree No. 129 of 2017
al 6° comma, prevede che l'efficacia dei contratti di collo- introducing into Italian law implementing provisions of the
camento di strumenti finanziari o di gestione di portafogli EU directive c.d. MiFID 2, in force since 3 January 2018.
individuali o di negoziazione per conto proprio, conclusi fuo- Some of the most interesting innovations concern the disci-
ri sede, è sospesa per la durata di sette giorni decorrenti dalla pline of advice on financial investments. Among these we
data di sottoscrizione da parte dell'investitore. note Art. 30 bis, a new entry of the consolidated law on fi-
Dunque, per l'offerta fuori sede del servizio di consulenza nancial intermediation, which opens the off-site provision of
finanziaria il t.u.f. oggi prevede che l'investitore può recede- consultancy activities — up to now reserved for consultants
re da ogni contratto di collocamento, gestione o negoziazione authorized to do so — also to independent financial consult-
per conto proprio, laddove, invece, riguardo ai consulenti au- ants and to financial advice entities. This pregnant choice has
tonomi e alle società di consulenza finanziaria, come visto, il practical consequences and deserves a carefully critical eval-
d.leg. n. 129 del 2017 introduce il meccanismo della sospen- uation.
sione dell'efficacia del negozio concluso fuori dal locale del
soggetto prestatore dell'attività di consulenza, ma solo con
riguardo al contratto di consulenza e non ai diversi contratti
o, comunque, agli ordini di investimento del cliente. Il che,
per certi versi, lascia impregiudicato il problema sopra evi-
denziato.
Problema che può essere colto in tutta la sua rilevanza ag- ————————

giungendo a quanto già detto che, ai sensi del comma 3 bis


dell'art. 31 t.u.f., comma introdotto dal d.leg. n. 129 del
2017, «i soggetti abilitati garantiscono che i consulenti fi-
nanziari abilitati all'offerta fuori sede comunichino immedia-
tamente a qualsiasi cliente o potenziale cliente in che veste
operano e quale soggetto abilitato rappresentano. I soggetti
IL FORO ITALIANO — 2018.

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